IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - Giovedì 2 Aprile 2015

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“N on c'è' mai fine al peggio" è, purtroppo per noi, un detto veritiero. E fa rabbia chi, come il sindaco Ignazio Marino, dice di poter risolvere i problemi della Capitale "da solo". Marino vuole "risanare" da solo il "mondo di mezzo" la cui criminale esi- stenza è stata documentata dall'inchiesta "Mafia Capitale"; vuole fare "da solo" il Giubileo che comincerà' in autunno. E si oppone con tutte le sue forze al "commissa- riamento" di Roma perchè afferma di essere in grado, "da solo", di risanare Roma dalla penetrazione mafiosa. Ma dove vive Marino? E' cieco e sordo? Quando e' esploso il bubbone di Mafia Ca- pitale aveva mostrato soprattutto il suo volto "garantista": avanti l'inchiesta, nessun colpevole per compiacere la piazza. Ora però Luca Odevaine, l'ex capo di gabinetto di Veltroni, ha ammesso di aver preso soldi, e parecchi, da Buzzi e Carminati, per fare da "spicciafaccende", alla banda criminale. Garantismo illuminato, quello di Marino? Non resta che aspettare per vedere dove con- durranno le indagini relative all'assessore Improta (metro C) che lo stesso Marino, e tutto il Pd, hanno blindato nel suo incarico. E dove vive Nicola Zingaretti, il presidente della Regione, letteralmente "caduto dal pero" alla notizia del coinvolgimento di Maurizio Venafro, il suo capo di gabinetto (un altro: che sia un ruolo maledetto?), nel- l'inchiesta su Mafia Capitale? Non c'e' dubbio che chi sono i colpevoli e gli innocenti lo si saprà' soltanto ad indagini della magistratura terminate. Ma fanno pensare ad una certa protervia le prese di posizione di chi giura nel giro di pochi se- condi "noi siamo innocenti". E non ci piac- ciono neppure i "doppiopesisti", quelli che sono garantisti o colpevolisti quando gli fa comodo. Noi preferiamo, per esempio, il linguaggio di un uomo come Renato Cortese, il poli- ziotto che ha smantellato il clan Fasciani a Ostia. Interrogato dal Messaggero ha detto che quello è stato "soltanto un punto di par- tenza", lasciando capire che c'è ancora mol- tissimo marciume lungo il litorale. E quanto a Mafia Capitale, ha osservato che "non erano siciliani e neppure calabresi ma i metodi erano gli stessi, quelli puniti dal 416 bis". Quando capiranno, i politici, che il tempo della propaganda è finito e che i cittadini non sopportano più' di essere presi in giro? Marino-Zingarei, quanta ipocrisia mascherata da garantismo DIETRO I FAI di Carlo Rebecchi di Giulio Terzi PALAZZO VALENTINI TURISMO Amministrazione, esercenti, e operatori costretti ad andare d’accordo a pagina 6 Cambia il prefetto, Roma sotto Protezione a pagina 4 di Roma e del Lazio GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 numero 11 anno I N el giro di 30 giorni si è passati dal Pd argine alle organizzazioni criminali, dopo l’inchie- sta di Mafia capitale, a un partito coinvolto. Tutto a pochi mesi dal Giubileo straordinario pro- mosso da Papa Francesco. Adesso nell’occhio del ci- clone c’è il fuoriclasse della giunta Marino, l’assessore ai Trasporti Guido Improta (assicura di non essere inquisito), insieme al braccio destro del governatore Zingaretti, Mauri- zio Venafro che ha lasciato l’incarico di capo di Gabinetto, e al minisin- daco dimissionario di Ostia, Andrea Tassone. Tutti e tre finiti nei fascicoli della procura, ma solo il primo come indagato. I dubbi, sempre gli stessi: ap- palti poco trasparenti, abuso d’ufficio. Con il timore che l’accusa possa diven- tare più grave e trasfor- marsi in truffa. Pd, una bomba ad orologeria pronta ad esplodere a pagina 3 C i risiamo: dopo due tentativi falliti nel 2000 e nel 2014 e tanti soldi but- tati via, Regione e Comune vorreb- bero trasformarlo in soli sei mesi in un grande ostello destinato ad accogliere i gio- vani che affluiranno a Roma a partire dall’8 dicembre prossimo. S.Maria della pietà, un miracolo per i pellegrini? GIUBILEO PRIMO PIANO a pagina 5 SPECIALE Kung Fu e riabilitazione, culture a confronto ANNOI SUPPLEMENTO AL NUMERO 11 Speciale Kung Fu e riabilitazione, culture a confronto Kung Fu e riabilitazione, culture a confronto (a cura di Anna Spoltore) (a cura di Anna Spoltore) Il Nuovo Corriere Nuovo Corriere Il L’ operazione è raffinata o grossolana a seconda dei punti di vista. Con la scusa del Giubileo la Giunta Marino si disfa dei rom. Detto in modo più diplomatico e civile, infilandoci un po’ di misericordia (quella che invoca Papa Francesco) e di umanità , il Cam- pidoglio potrebbe provare ad affrontare con una certa decisione e in tutta fretta uno dei problemi più spinosi della capitale, quello dei campi rom abusivi, emergenza continua e a giudicare da quanto accaduto proprio la scorsa settimana a Tor Sapienza, incontrollabile. E’ qualcosa di più di una ipotesi di lavoro, fatta filtrare dalle colonne di un quotidiano romano come se fosse un test, per vedere l’effetto che fa e scaricare subito le rea- zioni dei portavoce della nazione rom e da quel segmento di politica ca- pitolina che di soluzioni radicali non vuol sentir parlare. E tornano in campo quei pochi posti ancora disponibili nei cosiddetti villaggi della solidarietà, si riparla dei bandi per l’assistenza alloggiativa che saranno lanciati con la fine della politica dei residence. Offerte, opportunità che scatenerebbero una guerra tra poveri, visto che centinaia di sbandati, sfrattati, occupanti abusivi italiani sono tenuti a bagnomaria e aspettano – magari già in lista – una sistemazione da parte dell’Amministrazione. Le case prima agli italiani e a chi non delinque? Come dare torto a chi agita questa bandiera? segue a pagina 3 Ci liberiamo dei campi rom abusivi con la scusa del Giubileo. Un bluff?

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“Non c'è' mai fine al peggio" è,purtroppo per noi, un dettoveritiero. E fa rabbia chi,

come il sindaco Ignazio Marino, dice dipoter risolvere i problemi della Capitale "dasolo". Marino vuole "risanare" da solo il"mondo di mezzo" la cui criminale esi-stenza è stata documentata dall'inchiesta"Mafia Capitale"; vuole fare "da solo" ilGiubileo che comincerà' in autunno. E sioppone con tutte le sue forze al "commissa-riamento" di Roma perchè afferma di esserein grado, "da solo", di risanare Roma dallapenetrazione mafiosa.Ma dove vive Marino? E' cieco e sordo?Quando e' esploso il bubbone di Mafia Ca-pitale aveva mostrato soprattutto il suovolto "garantista": avanti l'inchiesta, nessuncolpevole per compiacere la piazza. Oraperò Luca Odevaine, l'ex capo di gabinettodi Veltroni, ha ammesso di aver preso soldi,e parecchi, da Buzzi e Carminati, per fareda "spicciafaccende", alla banda criminale.Garantismo illuminato, quello di Marino?Non resta che aspettare per vedere dove con-durranno le indagini relative all'assessoreImprota (metro C) che lo stesso Marino, etutto il Pd, hanno blindato nel suo incarico.E dove vive Nicola Zingaretti, il presidentedella Regione, letteralmente "caduto dalpero" alla notizia del coinvolgimento diMaurizio Venafro, il suo capo di gabinetto(un altro: che sia un ruolo maledetto?), nel-l'inchiesta su Mafia Capitale?Non c'e' dubbio che chi sono i colpevoli e gliinnocenti lo si saprà' soltanto ad indaginidella magistratura terminate. Ma fannopensare ad una certa protervia le prese diposizione di chi giura nel giro di pochi se-condi "noi siamo innocenti". E non ci piac-ciono neppure i "doppiopesisti", quelli chesono garantisti o colpevolisti quando gli facomodo.Noi preferiamo, per esempio, il linguaggiodi un uomo come Renato Cortese, il poli-ziotto che ha smantellato il clan Fasciani aOstia. Interrogato dal Messaggero ha dettoche quello è stato "soltanto un punto di par-tenza", lasciando capire che c'è ancora mol-tissimo marciume lungo il litorale. Equanto a Mafia Capitale, ha osservato che"non erano siciliani e neppure calabresi mai metodi erano gli stessi, quelli puniti dal416 bis". Quando capiranno, i politici, cheil tempo della propaganda è finito e che icittadini non sopportano più' di essere presiin giro?

Marino-Zingaretti,quanta ipocrisia

mascheratada garantismo

DIETRO I FATTI

di Carlo Rebecchi

di Giulio Terzi

PALAZZO VALENTINI

TURISMOAmministrazione, esercenti, e operatori costretti ad andare d’accordo

a pagina 6

Cambia il prefetto,Roma sotto Protezione

a pagina 4

di Roma e del Lazio GIOVEDÌ 2 APRILE 2015numero 11 anno I

Nel giro di 30 giorni si è passati dal Pd arginealle organizzazioni criminali, dopo l’inchie-sta di Mafia capitale, a un partito coinvolto.

Tutto a pochi mesi dal Giubileo straordinario pro-mosso da Papa Francesco. Adesso nell’occhio del ci-clone c’è il fuoriclasse della giunta Marino, l’assessore

ai Trasporti Guido Improta (assicura di non essereinquisito), insieme al braccio destrodel governatore Zingaretti, Mauri-zio Venafro che ha lasciato l’incaricodi capo di Gabinetto, e al minisin-daco dimissionario di Ostia, AndreaTassone. Tutti e tre finiti nei fascicolidella procura, ma solo il primo comeindagato. I dubbi, sempre gli stessi: ap-palti poco trasparenti, abuso d’ufficio.Con il timore che l’accusa possa diven-tare più grave e trasfor-marsi in truffa.

Pd, una bomba ad orologeria

pronta ad esplodere

a pagina 3da pagina 9 a pagina 16

Ci risiamo: dopo due tentativi fallitinel 2000 e nel 2014 e tanti soldi but-tati via, Regione e Comune vorreb-

bero trasformarlo in soli sei mesi in ungrande ostello destinato ad accogliere i gio-vani che affluiranno a Roma a partire dall’8dicembre prossimo.

S.Maria della pietà,un miracolo

per i pellegrini?

GIUBILEOPRIMO PIANO

a pagina 5

SPECIALE Kung Fu e

riabilitazione, culture

a confronto

ANNO I SUPPLEMENTO AL NUMERO 11

Speciale

Kung Fu e riabilitazione,culture a confronto

Kung Fu e riabilitazione,culture a confronto(a cura di Anna Spoltore)

(a cura di Anna Spoltore)

IlNuovoCorriereNuovoCorriereIl

L’operazione è raffinata o grossolana a seconda dei punti di vista.Con la scusa del Giubileo la Giunta Marino si disfa dei rom.Detto in modo più diplomatico e civile, infilandoci un po’ di

misericordia (quella che invoca Papa Francesco) e di umanità , il Cam-pidoglio potrebbe provare ad affrontare con una certa decisione e in tuttafretta uno dei problemi più spinosi della capitale, quello dei campi romabusivi, emergenza continua e a giudicare da quanto accaduto propriola scorsa settimana a Tor Sapienza, incontrollabile. E’ qualcosa di più diuna ipotesi di lavoro, fatta filtrare dalle colonne di un quotidiano romanocome se fosse un test, per vedere l’effetto che fa e scaricare subito le rea-

zioni dei portavoce della nazione rom e da quel segmento di politica ca-pitolina che di soluzioni radicali non vuol sentir parlare. E tornano incampo quei pochi posti ancora disponibili nei cosiddetti villaggi dellasolidarietà, si riparla dei bandi per l’assistenza alloggiativa che sarannolanciati con la fine della politica dei residence. Offerte, opportunità chescatenerebbero una guerra tra poveri, visto che centinaia di sbandati,sfrattati, occupanti abusivi italiani sono tenuti a bagnomaria e aspettano– magari già in lista – una sistemazione da parte dell’Amministrazione.Le case prima agli italiani e a chi non delinque? Come dare torto a chiagita questa bandiera? segue a pagina 3

Ci liberiamo dei campi rom abusivicon la scusa del Giubileo. Un bluff?

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PRIMO PIANO giovedì 2 aprile 2015 pagina 2

TRA LE PIEGHE DEL BILANCIOSCENARI

lare per l'apertura dei cavi, il dirittofisso passa da 1,03 a 4,82 euro, il rim-borso di spese di istruttoria da 6,20 a9,63 euro, il sopralluogo da 7,75 a 15,86euro, il diritto di controllo da 5,16 a8,02, il rimborso al servizio sanitarionazionale da 1,24 a 2,25 euro, con i pro-venti di quest'ultima tariffa che sarannodestinati alla lotta contro la tubercolosi.

Gli aumenti tariffari riguarderannoanche i cittadini privati, che ora per i di-ritti di istruttoria al momento della do-manda dovranno pagare 8,02 eurocontro i 5,16 di prima, mentre per ilrimborso delle spese di istruttoria sipassa da 6,20 a 9,63 euro. Il costo per laconcessione dei passi carrabili sfiora ilraddoppio, passando da 23 a 40 euro per

quanto riguarda l'autorizzazione.Aumenti anche per le altre tariffeconnesse: il diritto fisso passa da3,10 a 4,82 euro, il diritto di con-trollo da 5,16 a 8,02, il rimborsospese istruttoria da 6,20 a 9,63euro, il sopralluogo da 7,75 a15,86 euro. Insomma, è ipotizzabile che daquesti raddoppi (in alcuni casitriplicano), Marino e la suagiunta quest'anno incassino unapaccata di milioni.Scorrendo però i dati sugli effet-tivi casi di Tbc registrati nelLazio e a Roma (3.150 su basenazionale nel 2013), sorge il so-spetto che la giustificazione "ifondi saranno usati per i malatidi Tbc", rappresenti un alibi"buonista", per mascherare l'au-mento delle tasse locali. Poi ma-gari a gennaio 2016 scopriremoche solo una infinitesima fra-zione di quanto incassato con lenuove tariffe è stato effettiva-mente speso per i malati di tu-bercolosi - o per aprire deidoppioni delle Asl nei centri dimonitoraggio - e che il restante,generoso gettito, è stato fagoci-tato dentro al bilancio insazia-bile della Holding Roma chequest'anno ingurgiterà ben 6 mi-liardi e 300 milioni.Resta poi da capire come maicon la nuova tariffa per gli scavisi intenda pagare le spese sanita-rie. Non esiste più l'assistenzasanitaria nazionale? Insomma,va bene che gli ospedali localisono gestiti dalla Regione, maun caso di Tbc ricade sotto lacompetenza sanitaria, e il sin-daco, seppur chirurgo, dovrebbepensare piuttosto a chiudere lebuche. Ma forse questo para-

vento Tbc serve solo a far pagare ai ro-mani i migliaia di profughi e richiedentiasilo che l'ondata di disperati porta nelLazio. E visto che l'Unione europea e ilgoverno nazionale rimpallano il pro-blema e i costi sul territorio in Campi-doglio si è inventato la "tassa Tbc" chepresumibilmente servirà solo a copriregli extracosti dell'accoglienza.

L a tubercolosi saràl'epidemia della Ca-pitale. O almenoquesto devono averpensato in Campi-

doglio varando la manovra previ-sionale di bilancio 2015. E pocoimporta se all’Ospedale Pedia-trico Bambino Gesù, nell’ultimodecennio, è stata registrata unamedia annuale di 25-30 ricoveridi bambini con tubercolosi. InItalia il numero dei casi notifi-cati ogni anno - e censiti pun-tualmente dall'Organizzazionemondiale della Sanità - oscillatra i 3 e i 4mila e i 5 mila, menodei 5% dei quali riguarda bam-bini e ragazzi. Le forme farmacoresistenti nel nostro Paese rap-presentano un problema margi-nale (poche centinaia di casi tragli adulti e di circa 10-20 casi trai bambini), tuttavia il numero èin aumento, anche per le ondatedi arrivi e la maggiore mobilitàinternazionale dei romani. Meritevole, quindi, che il chi-rurgo Ignazio Marino, abbia pre-visto nel bilancio un copiosointervento a favore dei malati diTbc. E non si tratta di pochispiccioli: il cosiddetto "tarif-fone", stabilisce l'eliminazionedell'ingresso gratuito nei museicomunali per gli over 65. Quindipresumibilmente maggiori in-cassi. Ma il capitolo tariffe pre-vede ben altri incassi: vengo inalcuni casi più che raddoppiatele tariffe per tutta una serie di"micro tasse" che fanno affluirein Campidoglio decine di mi-lioni. E queste maggiorazioni lepagheranno sia imprese che cit-tadini. La tariffa di "sfonda-mento" (apertura delle strade daparte di aziende di servizi pubblici) saràmaggiorata, così come l'imposta di con-cessione per la riproduzione fotograficaa scopo pubblicitario delle opere deimusei comunali e - per la prima volta - equella per la concessione dei passi car-rabili. Per le aziende di pubblico servi-zio - come luce, gas e telefonia - chedovranno fare lavori in città, in partico-

Ignazio alza le tariffecon la scusa della TbcAprire scavi, detenere un passo carrabile o utilizzare immagini dei Musei Capitolini

costerà il doppio, se non il triplo. Marino giustifica il prelievo con gli interventi a favoredei potenziali malati di tubercolosi, peccato che a fronte di milioni di incassi in più,

gli effettivi casi di Tbc censiti dall'OMS nel nostro Paese siano stati 3.150 (126 i casi in bambini sotto i 15 anni di età, 4% dei casi totali), complessivamente qualche centinaio

a Roma nell'ultimo decennio. Il sospetto è che la "tassa epidemia (presunta)", mascheri l'ennesimo prelievo aggiuntivo e che il gettito sia poi destinato a tutt'altre spese

di Leonardo Giocoli

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PRIMO PIANOgiovedì 2 aprile 2015 pagina 3

ERA IL FIORE ALL’OCCHIELLO DEI DEMOCRATICI ITALIANI,OGGI LA SQUADRA ROMANA È “LA PEGGIORE D’ITALIA”IN PRIMO PIANO

Pd, una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. E il Giubileo?Nel giro di 30 giorni dopo l'inchiesta di Mafia Capitale si è passati dal Pd argine contro le organizzazioni criminali a partito

coinvolto. Tutto a pochi mesi dal Giubileo straordinario promosso da Papa Francesco. Adesso nell’occhio del ciclone c’è il fuoriclasse della giunta Marino, l’assessore ai Trasporti Guido Improta (assicura di non essere inquisito), insieme al braccio

destro del governatore Zingaretti, Maurizio Venafro che ha lasciato l’incarico di capo di Gabinetto, e al minisindaco dimissionariodi Ostia, Andrea Tassone. Tutti e tre finiti nei fascicoli della procura, ma solo il primo come indagato. I dubbi, sempre gli stessi:

appalti poco trasparenti, abuso d’ufficio. Con il timore che l’accusa possa diventare più grave e trasformarsi in truffa

La tempesta perfetta. Una bombapronta ad esplodere, che rischiadi fare vittime tra i moralizzatorie i moralizzati. In pochi giorni sipassa dal Pd argine alle organiz-

zazioni criminali, dopo l’inchiesta Mafia capi-tale, a un partito coinvolto. A pochi mesi dalGiubileo straordinario promosso dal Papa.Nella bufera c’è il fuoriclasse della giunta Ma-rino, l’assessore ai Trasporti Guido Improta,insieme al braccio destro del governatore Zin-garetti, Maurizio Venafro che lascia l’incaricodi capo di Gabinetto, e al minisindaco dimis-sionario di Ostia, Andrea Tassone. Tutti neifascicoli della procura, solo il primo come in-dagato. I dubbi sono su appalti poco traspa-renti e abuso d’ufficio.Era il fiore all’occhiello dei democratici ita-liani, oggi la squadra romana è “la peggiored’Italia”: copyright di Matteo Renzi, che puòsfruttare l’occasione per fare fuori una classedirigente di cui non si è mai fidato e dare ilcolpo di grazia all’inquilino del Campidoglioche, in privato, definisce “un cadavere”. Quelsindaco che si affanna a mostrarsi vicino al rot-tamatore, che a sua volta vorrebbe rottamarlo.Per il suo passato legato alla sinistra dem, chea Roma parla la lingua del presidente dellaRegione, e perché “poco affidabile”. Dopo ilcommissariamento del partito con MatteoOrfini, sfruttare al meglio le inchieste dellamagistratura significa prendersi la Capitale:dalle sponde dell’Arno approdare, definitiva-mente, su quelle del Tevere.Il peccato originale è la lotta alle primarie di2 anni fa; quando il primo cittadino conqui-stò la candidatura dopo una feroce lotta con-tro il renziano Paolo Gentiloni (oggi ministrodegli Esteri) e David Sassoli, europarlamen-

tare di Areadem di Dario Franceschini (al di-castero della Cultura e vicino a Renzi). Spal-late della procura utili alleate nella conquistadel potere, dopo gli psicodrammi vissuti alleEuropee e ai congressi regionali.Il ‘la’ alla vendetta parte con le indiscrezionisu Improta indagato. Su di lui, che ascoltatodai magistrati dichiara di non essere coin-volto, riflettori accesi per colpa di Ettore In-calza: il burocrate del ministero delleInfrastrutture, in carcere per corruzione dopol’inchiesta fiorentina sulle grandi opere. Tracui la Metro C, che rappresenta il grande tra-guardo dell’amministrazione. Con il deus exmachina, l’assessore alla Mobilità, cheavrebbe favorito il consorzio costruttori gra-zie al riconoscimento di extracosti non do-vuti. Soldi in più arrivati con l’atto attuativodel settembre 2013.Improta sarebbe pronto a dimettersi se effet-tivamente coinvolto. In tanti temono che sequesta fosse la scelta dell’ex rutelliano, poimontiano e infine renziano, il rischio è farcrollare Roma. Per lui, che fu sottosegretarionel governo dei tecnici, di sicuro si è chiusa laporta del ministero di Porta Pia: era tra i suc-cessori del dimissionario Maurizio Lupi (fi-nito nella stessa indagine). Marino lo difende,i suoi colleghi fanno quadrato.L’ ‘uno-due’ da record c’è con Maurizio Vena-fro: braccio destro di Zingaretti, colpito daMafia capitale; sotto i riflettori il bando per ilRecup. Il centro di prenotazione per le presta-zioni sanitarie, faceva gola all’organizzazionedell’ex Nar Massimo Carminati e del ras dellecoop rosse Salvatore Buzzi. Una gara da 60 mi-lioni bloccata quando esplose il caso. Per Ve-nafro l’accusa è di turbativa d’asta, lui lascia ilsuo posto.

Non basta: si dimette anche il minisindaco diOstia. Da Tassone i magistrati vogliono sa-pere della situazione ambientale, dell’inchie-sta sul ‘Mondo di mezzo’, della gestione dellamacchina amministrativa, dell’infiltrazionedei clan Spada e Fasciani nelle concessioniper gli stabilimenti balneari. Il presidente delMunicipio X non è indagato, ma non ha rettol’urto dell’intercettazione che lo coinvolge:“E’ nostro”, diceva Buzzi parlando con Carmi-nati. Non manca il giallo sulla rotazione delcomandante dei vigili: Roberto Stefano stavaindagando sullo stesso Tassone e sull’asses-sore Antonio Caliendo. Tutto riportato inun’interrogazione del senatore Ncd AndreaAugello.Adesso è il tempo della paura. E dei veleni. Inaula Giulio Cesare la convinzione è che sia unpiano per “spazzarci via”. Si sentono assediati,i consiglieri capitolini, del Pd alla notizia delquinto membro di giunta indagato. Gli altrisono Luigi Nieri, Alessandra Cattoi, Gio-vanna Marinelli e Daniele Ozzimo, che si è di-messo.La paura è che le inchieste non si fermeranno,che altri avvisi di garanzia o arresti arrive-ranno. Si sentono sotto osservazione, ancheper colpa di Orfini, che definisce il “partitomalato e pericoloso”, dopo l’indagine sui cir-coli portata avanti da Fabrizio Barca. Mappa-tura che regala un altro colpo con lacertificazione che “un iscritto su 5 è fanta-sma”.“Come se l’obiettivo fosse – spiega un diri-gente – quello di assestare ‘na botta prima alCampidoglio e poi alla Regione”. Una regiaocculta che, per i maligni, parte proprio dapalazzo Chigi. E l’intervento di Matteo Renziin difesa della pulizia, durante la direzione

dem, alimenta i dubbi. Per preparare il Giu-bileo bisogna fare in fretta, la volontà – di-cono i bene informati – è quella di far fuori iromani per gestire tutto. Per cancellare lospettro del “Giubileo delle cosche”, pronte afagocitare i lavori in vista dell’evento.Il match è solo all’inizio. La serrata d’imperiodei circoli, il tesseramento azzerato, i commis-sariamenti e il repulisti tra i dirigenti ripor-tano al congresso. L’appuntamento è perdicembre e, nei piani del premier, dovrebbeconsegnargli il partito capitolino. La sinistraPd è in fibrillazione. Ma non ha la forza perproporre un’alternativa. Lo stesso Zingaretti,a parole l’ultimo argine contro il renzismo,temporeggia. In molti hanno la certezza che ineorottamatori scaldino i motori per uscirevittoriosi dall’appuntamento congressuale,dopo la rissa in assemblea con l’elezione diFabio Melilli alla segreteria regionale. Nes-suno, nella minoranza, ha però il cavallo giu-sto per evitare la sconfitta. E il governatorenon è disposto a rischiare.Il bilancio, approvato la scorsa settimana inCampidoglio, è la carta giocata da Marino perdimostrare che la fine della consiliatura nonè obbligata. Anche se l’ipotesi adesso è con-templata da più di un assessore. C’è chi ri-corda il sondaggio dello scorso ottobre chebocciava clamorosamente il sindaco. “Tuttotorna”, spiega un dirigente.Laconico fu Zingaretti: “Un giorno saremogiudicati, e lo saremo tutti insieme, noi delcentrosinistra”. “Un monito ancora valido”,aggiunge un esponente dem. Che chiosa:“Una bomba che potrebbe esplodere anche inmano al regista di questa operazione”. Unasperanza o una preghiera a non affondare ilcolpo. Per una parte, sarebbe quello mortale.

di Giovanni Santoro

Fino a che punto si può spingere lacosiddetta cultura della integra-zione (a senso unico) e della acco-glienza? La situazione - è sotto gliocchi di tutti - è oltre il limite della

tollerabilità, e l’Anno Santo della Misericordianon può convivere con uno degli scandali piùvergognosi della capitale. Quindi si affronta esi risolve – lasciano intendere dal Campidoglio– in via definitiva sbaraccando la dozzina dicampi totalmente abusivi e mettendo gli occu-panti di fronte ad un aut aut: o si accettano lesistemazioni alternative proposte o si chiude e

si viene espulsi. Facile a dirsi, i contorni delpiano fatto circolare prevedono un approcciosoft (proposta di sistemazioni legali e decorose,ma quali e in che tempi?) ma anche la contem-poranea strozzatura dei campi abusivi: cancel-lati gli incentivi, tagliata l’energia elettrica,abolita ogni forma di contributi. In sostanza, ovi mettere in regola o ve ne andate, dato chenon vi sarebbe consentito oltre di vivere nell’il-legalità e nel degrado. C’è di che accendere lamiccia della rivolta, il passaggio successivo saràquello di far intervenire l’esercito?Da Mostacciano a Settecamini, dalla Salaria

all’Aurelio, si tratta di sfrattare circa 2500 per-sone divise in non meno di dieci campi abusivi.Ma c’è anche – lo testimoniano le cronache –una galassia di siti non censiti e in continuo mo-vimento. Fantasmi, senza nome e cognome,soltanto di meno di seimila rom, quelli che vi-vono nei campi regolari si conosce l’identità.Come uscire dal tunnel? Non c’è tempo per unaprogrammazione, l’intervento deve essere rea-lizzato nei prossimi mesi. Ma a questo puntoscatta un punto interrogativo, chi paga e dovetrovare i soldi? Le stesse fonti che hanno fattocircolare queste ipotesi frenano subito: il piano

definitivo arriverà soltanto quando sannochiare le risorse che Palazzo Chigi destinerà alCampidoglio per il Giubileo. Marino chiede300 milioni, Renzi nicchia. Andrà a finire cheall’operazione pulizia verranno destinati sologli spiccioli, andrà a finire che la polvere verrànascosta sotto i tappeti, che i campi rom abu-sivi verranno occultati e i loro occupanti spo-stati in soluzioni provvisorie che con i tempidelle strategie capitoline diventeranno defini-tive? In sostanza, che tutto si risolverà in ungrosso bluff?

Giulio Terzi

segue dalla prima pagina

Ci liberiamo dei campi rom abusivi con la scusa del Giubileo. Un bluff?

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PRIMO PIANO giovedì 2 aprile 2015 pagina 4

GIUSEPPE PECORARO VA IN PENSIONE E LASCIA PALAZZO VALENTINI AL SUO POSTO IL GOVERNO SCEGLIE FRANCO GABRIELLIPOLITICA

Cambia il prefetto, Roma sotto ProtezioneLa nomina ufficiale del nuovo rappresentante dell’esecutivo, esperto anche di terrorismo, dovrebbe arrivareentro qualche giorno. Durante la sede vacante compiti e funzioni saranno affidati al vicario Clara Vaccaro

Dalla neve alla calata degli ultràs,

sei anni e mezzo in prima linea

Da L’Aquila al Giglio, l’uomo

delle mille emergenze

Ha attraversato tutta l’éraAlemanno. Poi l’epoca Ma-rino. Dai disordini di piazzaall’abusivismo, dall’emer-genza rifiuti alla P4, dalla

neve alle nozze gay. Il regno da prefetto diRoma, per Giuseppe Pecoraro da PalmaCampania, è iniziato nel 2008. Sua eccel-lenza, come lo chiamano in molti, finisce lasua attività da servitore dello Stato. Il 31marzo, l’ultimo giorno di lavoro: adesso c’èla pensione. Quando nel 2010 il suo nome finì nelle in-tercettazioni con il faccendiere Luigi Bisi-gnani, lui rispose: “Ci sono come i cavoli amerenda”. Per i pm di Napoli inquietante,invece, che i 2 “discutessero di temi del Co-mitato parlamentare di controllo sui servizisegreti. “Uno sfogo - spiegò - Non potevoaccettare che si gettasse fango su Gianni”(De Gennaro, di cui era il capo di gabinetto,nel corso delle indagini sul papello denun-ciato da Massimo Ciancimino, figlio di donVito). Altra telefonata: con Bisignani l’exprefetto discuteva della viabilità del parcogiochi di Valmontone. Nessun coinvolgi-mento, però, solo i dubbi degli inquirenti.La piazza. Il 15 ottobre 2011, 200mila indi-gnados invadono la Capitale: auto infiamme, il dispositivo di sicurezza non con-vince. Qualche mese dopo la neve farà ca-polino sulla Città eterna, che resteràparalizzata. Così come i cassonetti pieni dirifiuti bloccano la raccolta. L’idea di unamega discarica a Corcolle, vicino a VillaAdriana patrimonio dell’Unesco non piace

al governo Monti, che boccia la proposta.Nell’estate successiva il caso Shalabayeva,la moglie del dissidente kazako che con lafiglia fu, secondo Amnesty international,letteralmente deportata. Le responsabilitàsul ministro dell’Interno Alfano, ma c’è chipuntò il dito anche contro Pecoraro. Chenell’aprile 2014 difesel’agente in borgheseche calpestò una mani-festante durante il cor-teo contro l’austerity.Lo stesso che il capodella polizia, Alessan-dro Pansa, definì un“cretino”. Trenta giornidopo, la tragedia diCiro Esposito: il tifosodel Napoli ucciso du-rante un agguato deiromanisti contro i sup-porter azzurri, arrivatia Roma per la finale diCoppa Italia. Infine gliscontri tra immigrati ecittadini a Tor Sapienza. E il braccio diferro con il sindaco Marino per le trascri-zioni dei matrimoni gay. Lui chiede di can-cellare il provvedimento. Il Tar gli ricordache il compito spetta a un giudice.Tra i successi, rivendica la gestione dell’or-dine pubblico per la beatificazione dei papi.Anche se gli ambulanti abusivi la fanno dapadroni sul Tevere. Dove lui è stato per 6anni e mezzo. “Un record”, sottolinea. Dif-ficile dargli torto.

di Giovanni Santoro

Manca l’ufficialità, il sigillodel Governo, ma la no-mina di Franco Gabriellia prefetto di Roma appareormai certa. In verità il

pronunciamento di Palazzo Chigi era attesogià nel consiglio dei ministri dello scorso 27

marzo; così non èstato e non è arri-vato fino a chequesto numero èstato mandato instampa. A quantopare, per qualchegiorno la sede diPalazzo Valentiniresta “vacante” efunzioni e compitidi Giuseppe Peco-raro, in pensionedal I aprile, pas-sano al vicarioClara Vaccaro. Pa-zienza, sparse perl’Italia, ci sono

prefetture che da quasi un anno reclamanoil nuovo inquilino; perché mai verso Romasi dovrebbe mostrare maggiore solerzia? Infondo è solo la capitale. Ma, considerazionia parte, la nomina di Franco Gabrielli, daquattro anni capo del dipartimento dellaProtezione Civile, appare ormai scontata.Cinquantacinque anni, toscano di Monti-gnoso, laurea in giurisprudenza a Pisa,Franco Gabrielli è da sempre abituato a ri-coprire incarichi poco comodi, seppure di

grande prestigio. Basta scorrere la sua bio-grafia ufficiale, scarna ma esauriente. Diri-gente della Digos dapprima a Imperia equindi a Firenze dal 1987 al 1996; vice di-rigente prima e poi dirigente della Digos diRoma dal 2000 al 2004; direttore dell’anti-terrorismo dal 2005 al 2006; dirigente delSisde, poi Aisi, dal 2006 al 2008; prefetto deL’Aquila dal 2009 al 2010, dopo il sisma lecui ferite sono ancora aperte in terrad’Abruzzo; infine dal 2010 a oggi alla Pro-tezione Civile. Anni intensi, quelli vissutida Gabrielli. Anni drammatici, soprattuttogli ultimi, nel corso dei quali ha affrontatoemergenze terribili: il terremoto in EmiliaRomagna, il naufragio della Concordia alGiglio, le stragi dei migranti nel mare allargo di Lampedusa.Ovunque l’uomo ha mantenuto inalterato ilsuo profilo. Asciutto nel fisico e nell’elo-quio, sobrio nel vestire con non celato or-goglio la polo con il logo della ProtezioneCivile, pronto ad affrontare critiche e a ri-conoscere responsabilità e al tempo stessoa respingere al mittente accuse immeritate.Di lui si dice che non ami i salotti della po-litica; di lui si è detto fosse “lettiano”,quando premier era Enrico Letta, e che orasia “renziano”. Di certo l’emergenza, e la ge-stione dell’emergenza, sembra averle neldna. Ora l’attende il compito forse più dif-ficile e delicato, un compito nel quale pro-blemi quotidiani si intrecciano a situazionied eventi straordinari. Lo attende il com-pito di gestire un’emergenza chiamataRoma.

di Maria Pia Miscio

Immigrati, nomadi, criminalità, prostitu-zione, abusivismo, cortei, violenza,stadi, rifiuti, matrimoni gay. E ora anche

il Giubileo straordinario. Prima di ogni pa-rola va anteposta l’emergenza. Il prefettodi Roma Giuseppe Pecoraro le ha affron-tate tutte. Ma non ne ha risolta nessuna.Non perché non sia stato in grado di farlo.Perché l’unico spazio vitale in cui si è po-tuta muovere la sua funzione è stata lagestione dei problemi. Due motivi pertutti: non era lui l’unico risolutore e anchese la questione l’affrontava una volta non

era detto che la debellasse per sempre. Esi potrebbe continuare a dire. Ma soprat-tutto perché questo prefetto ha vissuto davicino la pressione dei sempreverdi poteriforti. Ha saputo sulla sua pelle che gli av-versari, anche se non si temono, non perquesto non riescono a far male.E il nuovo? Come se la caverà? Se toccail caos stadio e partite di calcio e devescegliere tra gioco diurno o serale, per as-surdo prima deve dare precedenza alleforze economiche (i diritti televisivi) e poialla sicurezza. Lo stesso per i cortei. Agli

inizi di marzo il questore Nicolò D’Angeloha detto che ogni anno a Roma si svol-gono circa duemila manifestazioni. Alsupplizio per romani e forze dell’ordine sireplica spiegando che stavolta il prefettodeve lasciare il passo alla democrazia.Guai a non poter protestare nella Capi-tale, dove il potere è di casa. Sempre amarzo, il ministro dell’Interno Angelino Al-fano ha annunciato un pacchetto dinorme contro il degrado urbano - dallalotta all’abusivismo, alla contraffazione eall’accattonaggio fino ai controlli più ri-

gidi nelle zone della movida - che prevedemaggiori poteri ai sindaci, e un tavolosulla “questione Roma”. Vedremo. I no-madi sono un diavolo per capello. Se ilprefetto è commissario per l’emergenzacampi nomadi, allora in teoria può deci-dere tutto da solo: dove mandarli, in qualisiti, quanti sistemarne, da dove sgombe-rarli. Se non ha questo ruolo, da prefettodeve visionare le decisioni del Comune diRoma. E visto che la politica del sindacoè inclusiva e non esclusiva, si fa presto alasciare tutto come sta.

Tutti i dossier aperti in via IV novembreViolenza negli stadi, immigrati, cortei e rifiuti sono ordinaria amministrazione. E ora arriva il Giubileo straordinario

Giuseppe Pecoraro

Franco Gabrielli

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PRIMO PIANOgiovedì 2 aprile 2015 pagina 5

ENNESIMO PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DELL’EX MANICOMIO PER L’ANNO SANTO DELLA MISERICORDIA

F inestre murate, edifici fatiscenti e perico-lanti, strutture abbandonate e, nel mezzo,un "parco" per tentare di salvare le ap-

parenze. Benvenuti all'ex manicomio di piazzaS. Maria della Pietà, un complesso vastissimoche comprende decine di padiglioni, aree (unavolta) attrezzate all'aperto, uffici comunali decentrati e per-sino un museo. L'imponente struttura centrale che accoglieil visitatore presenta ancora la scritta "Manicomio Provin-ciale" con le due bandiere in buono stato a sormontare lascalinata d'ingresso in stile tardo ottocentesco. Al suo in-terno però non ci si occupa più della cura dei pazienti psi-chiatrici, ma della gestione del Dipartimento di SaluteMentale dell'Asl di Roma E. All'aspetto spartano seppur or-dinato e ben conservato del palazzo della direzione fa dacontraltare il vasto comprensorio che si estende alle suespalle. In quest'area, presentata da qualche sbiadito car-tello come "parco cittadino" per l'attività fisica e lo svago(sic), un intricato labirinto di percorsi fangosi o semi-asfaltaticirconda i padiglioni che un tempo ospitavano i pazienti delcentro. Il gruppo di strutture centrali è oggi la sede di alcuniuffici del municipio locale, come l'unità organizzativa socialedei "Servizi educativi, cultura e sport" e l' "unità di coordi-namento dello staff" del XIX Municipio. Interroghiamo qual-che cittadino all'uscita e otteniamo da tutti la stessarisposta "è scomodo, è difficile arrivarci e ogni volta bisognacamminare un bel po' da un palazzo all'altro"; come a direche alla dicitura "area di svago" andrebbe aggiunto l'ag-gettivo "forzato".Per quanto riguarda il resto degli edifici, molti sono chiusi,con le finestre sprangate o addirittura murate, e dei cancellidi ferro a proteggere le entrate, neanche ci fosse chissàquale tesoro al loro interno. In alcune strutture, però, un vetrorotto o una grata divelta rivelano il contenuto così gelosa-

mente custodito: ammassi dimateriali edili non utilizzati,strumenti per imbiancare,utensili e tubi vari, il tuttoormai inservibile e condan-nato a marcire. "E io pago",diceva Totò. Altri fabbricatisono ancora contornati(forse sostenuti, chissà) dalleimpalcature che in un primomomento avrebbero dovutosorreggere le ristrutturazionie riconsegnare quei luoghialla cittadinanza. Infatti,qualche anno dopo la chiu-sura dell’ospedale psichia-trico, si era deciso che moltidi quei padiglioni fossero ri-convertiti in luoghi pubblici,alcuni in ostelli della gio-ventù, altri in aree di aggregazione, altri ancora assegnati adassociazioni e comitati di zona senza sede. “In seguito –spiega un signore sessantenne di Montemario in attesa diqualcuno - l'Asl Roma E ha bloccato tutto". Tutto ciò cheresta oggi di quel progetto originale sono un "MontemarioInternational Art" - chiuso apparentemente - e un' "ex-la-vanderia" che dal 2004 è stata occupata da alcuni cittadinidel quartiere e associazioni locali in risposta al degrado e

all'abbandono imposto dalleistituzioni. Due associazioniperò sono riuscite ad otteneregli spazi e così i padiglioni 12e 22 oggi ospitano rispettiva-mente "Adelphi", un centrodiurno di riabilitazione inte-grata per esiti di gravi cere-brolesioni acquisite, e uncentro "Antea" per le curepalliative. Di fatto, oltre allestrutture occupate da entimunicipali, questi due padi-glioni sono gli unici a nonavere quell'aspetto cupo edegradato che offrono gli altri.Infatti, tra un gruppo di corri-dori motivati e qualche gattodall'aspetto minaccioso, ilmuschio e i rampicanti hanno

preso il sopravvento sulla muratura delle costruzioni unavolta dedicate alle attività all'aperto degli internati o su al-cune casupole che sono diventate veri e propri magazzini.Decine di sedie a rotelle, macchinari vari, mobili e persinostampanti e vecchi televisori sono ammassati disordinata-mente di là delle inferriate a vista sul prato o nei seminter-rati di alcuni locali. In uno di questi, le finestre aperteoffrono uno spettacolo singolare: un mare di fascicoli (forse

degli ex-pazienti o semplicemente dell'ammi-nistrazione) in parte bruciati, ma in buona parteleggibilissimi alla faccia della privacy, sovra-stano tutto il pavimento per oltre un metro d'al-tezza catturando lo sguardo curioso che cerca

di rubare al tempo qualche frase emblematica.Stupisce ancora di più che in questo caos generalizzato siapresente anche una struttura di formazione: al padiglione17, infatti, su di un cartello scarabocchiato si legge "S. Fi-lippo Neri, Scuola Infermieri - Corso O.T.A. / Scuola Terapistidella Riabilitazione". Pensando fosse in disuso, bussiamoalla porta che, immaginate lo stupore, viene aperta da unadipendente la quale conferma l'esistenza di quel corso. Ciallontaniamo cercando di non pensare alla sensazione didisagio che devono provare tutti coloro si formano quotidia-namente in quegli spazi così poco "illuminati".Ad un'impiegata della direzione chiediamo se nel com-plesso ci siano ancora dei pazienti e questa ci risponde chedue padiglioni al momento sono attivi in questo senso: il nu-mero 8 ospita due centri diurni per portatori di handicap e ilnumero 14 presenta l'unica struttura che si occupa di pa-zienti psichiatrici, ma soltanto perché l'associazione di Mon-temario ivi presente ha la propria sede in ristrutturazione.Il bilancio è fortemente in passivo: almeno la metà dei pa-diglioni ad oggi è inutilizzata, in pessimo stato e, apparen-temente, senza prospettive di recupero. Tornando alparcheggio siamo distratti da due immagini bucoliche: unaragazza di origini cinesi raccoglie cicoria selvatica mentredelle pecore, pochi metri oltre il filo spinato a sud del cen-tro, pascolano belando in gregge: probabilmente se tuttoresterà com'è, tra qualche anno potrebbe capitare di ve-dere qualche esemplare di ovino correre spensierato tra ipadiglioni dietro un incauto atleta, che di sicuro sarebbescambiato per matto e portato via.

U n nuovo piano di re-cupero per il com-plesso dell'ex-mani-comio di Santa Mariadella Pietà a Monte-

mario sta per essere varato. Dopo ilprimo tentativo fallito in occasione delGiubileo del 2000, e di un nuovo ti-mido tentativo nel 2014, in occasionedel centenario della struttura, pare cheComune e Regione abbiano rispolve-rato la vecchia idea di riqualificare i pa-diglioni per attrezzare un imponenteostello della gioventù. Il pretesto, an-cora una volta, è fornito da una causaesterna: la scelta di Papa Francesco diconvocare un Anno Santo straordina-

rio a partire dall'8 dicembre. Il paral-lelo è inquietante, viene spontaneochiedersi se i cittadini del Trionfale sa-ranno ancora una volta presi in girocon l'ennesimo proclama e l'avvio dilavori parziali e insufficienti.Per ora il quadro è delineato chiara-mente in una nota del neo segretariodella Uil di Roma e del Lazio AlbertoCivica nell'ambito dell'Osservatoriosulla Sanità: “Edifici fatiscenti se nonaddirittura distrutti, soffitti crollati, fi-nestre erose dalla ruggine o murate, fa-scicoli, documenti personali,prescrizioni mediche abbandonate,centraline elettriche alla mercé dichiunque, vegetazione incolta, fino a

una vera e propria discarica a cieloaperto nell’area nord”. Eccolo dunqueil Santa Maria della Pietà, l’ex manico-mio più grande d’Europa, poi ricon-vertito in presidio sanitario oggi indeclino, in punto d’incontro, in parcopubblico per i residenti del quartiere,in sede di molte associazioni che si oc-cupano di reinserimento sociale, masempre con interventi parziali e maidefinitivi. Il complesso è in dotazionealla Asl Roma E, che qui ha aperto al-cuni uffici di relazione con il pubblicoe di prenotazione visite ed esami. Pa-diglioni un tempo imponenti, che oggiperò sono completamente abbando-nati al degrado, all’incuria o, in alcuni

casi - pochi per la verità - in perennestato di ristrutturazione. Mai ultimatanonostante i cospicui finanziamenti ri-cevuti per il Giubileo del 2000 e nelmaggio.E per avere un’idea della grandezza edella grandiosità della struttura, bastafar riferimento a qualche numero:oltre 500 mila metri quadri, 36 edifici,circa 7 chilometri di viabilità interna euna vegetazione unica nel suo generenel quartiere Trionfale, dove il SantaMaria della Pietà rappresenta un veroe proprio simbolo. “Tanto che – ag-giunge Alberto Civica - il MunicipioXIV ha qui preso in affitto tre immo-bili e dislocato alcuni uffici. In seguito

al protocollo d’intesa siglato nel 2007tra Comune di Roma, Regione Lazio,Provincia, Università La Sapienza, AslRmE e il Municipio di Roma XIX(oggi XIV) per il recupero della strut-tura e il riutilizzo del patrimonio edi-lizio esistente, senza alcunaedificazione aggiuntiva”.Ebbene, provate a fare un giro in quel"parco", dimenticato da Dio e dagliuomini del Servizio Giardini, e ve-drete a che punto è il "recupero". Conqueste premesse è davvero difficileimmaginare una conclusione felice peril progetto, ma il direttore generaledell’Asl RmE Angelo Tanese confermala dichiarazione d'intenti del Comune.

GIUBILEO

S.Maria della pietà, un miracolo per i pellegrini?

Dai fantasmi del passatoall’abbandono di oggi

SOPRALUOGO NEI PADIGLIONI E NEL PARCO: L'EX OSPEDALE PSICHIATRICO È IN PESSIMO STATO, DIFFICILI PROSPETTIVE DI RECUPERO

di Sabato Angieri

Ci risiamo: dopo due tentativi falliti nel 2000 e nel 2014 e tanti soldi buttati via, Regione e Comune vorrebbero trasformarloin soli sei mesi in un grande ostello destinato ad accogliere i giovani che affluiranno a Roma a partire dall’8 dicembre

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CRONACHE giovedì 2 aprile 2015 pagina 6

Il 2015 per Roma si pro-spetta un anno di rinno-vamento e rilancio delsettore del turismo,sempre che la Capitale si

faccia trovare pronta per caval-care l'onda di due grandi eventiche, più o meno direttamente,interesseranno la citta: l'Expoin partenza il prossimo 1' mag-gio a Milano e il Giubileo stra-ordinario annunciato da PapaFrancesco che prenderà il via l'8dicembre.In questo contesto è stato pro-mosso un sondaggio tra le im-prese per verificare quali sonoper gli imprenditori i principalifattori che ostacolano lo svi-luppo del turismo internazio-nale a Roma che, malgradol'alto numero di arrivi continuaa far registrare una durata mi-nima dei soggiorni, un bassis-simo livello di ritorni ed unaspesa pro die assai limitata.I primi contributi sono staticondivisi durante un incontroalla Camera di Commercio cheha visto seduti allo stesso tavolodi lavoro le istituzioni, i com-mercianti, gli artigiani e le ri-spettive associazioni dicategoria.Confesercenti, Confcommer-cio, Confartigianato e CNA(Confederazione Nazionale del-l'Artigianato ) stanno attivandonumerosi interventi per aiutarele piccole imprese di qualità ad

acquisire come clienti i turististranieri, in particolare con lapartecipazione attiva al pro-getto "Verso Expo 2015 – 1000imprese romane più forti e com-petitive"cofinanziato dalla Ca-mera di Commercio di Roma.Un protocollo per Roma Capi-tale con le OLTA (on line travelagency) ormai mezzo quasiesclusivo per la prenotazione divoli, alberghi o pacchetti com-pleti, intensificazione della si-curezza, lotta all'abusivismo,cura della pulizia della città edei trasporti sono alcune delleistanze avanzate dalla Confeser-centi allo scopo di creare unarete non solo tra commercianti,ma anche e soprattutto con leistituzioni e gli erogatori di ser-vizi."Riteniamo che si debba pun-tare sulla differenziazione del-l'offerta per venire incontro alleesigenze di un turista giovane –ha dichiarato Giovanna Mari-nelli, Assessore al turismo diRoma Capitale – ad oggi il turi-sta si ferma solo per due notti,dobbiamo puntare ad aumen-tare la permanenza, ma anche afar si che il turista trovi un'of-ferta talmente vasta da sentire ilbisogno di tornare". L'assessoreMarinelli ha esposto una lungaserie di nuove iniziative in pro-gramma nei prossimi mesi,come la valorizzazione dei ForiImperiali, le nuove card piùflessibili rispetto a Roma Pass e

l'intensificazione del lavoro conla film commission per portarele produzioni cinematografichenella Capitale. "In questo modola città avrà sia un ritorno eco-nomico che un ritorno d'imma-gine – ha spiegato l'assessore –in cambio di qualche piccoloproblema a parcheggiare".Di idee parzialmente diverse èinvece il presidente del munici-pio XV, Daniele Torquati, checonsiglia un'intensificazione deipercorsi turistici già esistenti,come la via Francigena e il parcodi Veio, che attualmente non

sono curati e valorizzati, oquantomeno non abbastanza."Qualità" è invece la parolachiave per Leslie Capone, del-l'ufficio dell'assossore a RomaProduttiva, Marta Leonori, chechiede soprattutto agli artigianidi puntare su prodotti che nonsiano altrimenti reperibili. Fa-cile e veloce la risposta degli ar-tigiani, che sostengono non cisia più richiesta per alcuni pro-dotti e che sia proprio la stessaamministrazione a boicottarli:"sento sempre dire le stesse cose– ha dichiarato un'artigiana in-

tervenuta alla riunione in Ca-mera di Commercio – ma poi aOstia Antica, tanto per fare unesempio, vengono vendute solochincaglierie "made in china".Fare rete sembra comunque es-sere l'unica soluzione per ren-dere l'offerta turistica di RomaCapitale più allettante, aiutandole piccole imprese di qualità adiventare più forti e competi-tive nei confronti del target co-stituito dai turisti ed in vistadelle opportunità che si genere-ranno nell'arco dei prossimimesi e non solo.

ESERCENTI, OPERATORI E AMMINISTRAZIONE COSTRETTI A CONFRONTARSI E AD ANDARE D’ACCORDO

Uniti per rilanciare il turismo capitolino,Expo e Giubileo mettono tutti d’accordo

Tavolo di lavoro organizzato dalla Camera di Commercio assieme alle associazioni di categoria per la valorizzazione delle piccole e medie imprese: al centro la ricerca delle strategie per incrementare

ed armonizzare l’offerta. Idee diverse ma anche ricerca di una sintesi obbligata

IL PUNTO

Voglio ricollegarmi all’ultimo “Non ci sto!”

del sig. Leonardo B. e parlare ancora di

autobus. Ma questa volta non di miste-

riosi cedimenti del manto stradale, ma della

brutale incultura di certi autisti dell’ATAC. E non

mi riferisco a quell’autista che ha la settimana

scorsa ha lasciato il bus col motore acceso ed

è entrato tranquillamente in un bar. E neppure

a quella donna che guidava uno dei mezzi del-

l’ATAC della linea 556 e che è sbottata di brutto:

“È dalle 10 che sto a litiga’ con la gente. Me so’

rotta il cazzo, vi faccio scendere tutti. Io non

posso guida’ così”. Capita a tutti di “sbroccare”

in situazioni di stress e in fondo – a differenza

di quanto è purtroppo successo con l’aereo Ger-

manwings – non è morto nessuno. Certo il tra-

sporto a Roma non ci ha fatto una bella figura

visto che la sequenza di 40 secondi – ripresa da

un passeggero con un cellulare- ha fatto il giro

del mondo dopo essere stato pubblicato sulla

pagina Facebook “Welcome to favelas again”.

E comunque la protesta dei passeggeri aveva

avuto una sua ragione, visto che l’autobus era

stato deviato senza preavviso.

Mi riferisco invece a un episodio di cui sono

stato in certo modo protagonista. Ero l’altro

giorno a bordo del 63, che copre la linea da via

Rossellini a Piazza di Monte Savello. Non ero

molto pratico di questa linea e dovevo andare

in un negozio alle spalle della Sinagoga. Arrivati

al capolinea di piazza di Monte Savello ho chie-

sto all’autista dove fosse la Sinagoga, che poi

ho scoperto essere a meno di 100 metri dal ca-

polinea di una tratta che l’autista avrà fatto in

vita sua centinaia di volte. Deduco che in tanti

anni non si è mai chiesto che cosa fosse quello

strano tempio con un tetto diverso dalle altre

chiede e basiliche di Roma perché si è rivolto a

me piuttosto irritato e ha sbraitato: “ E che

cazzo ne solo, io? Mica so’ ebbreo!”.

Efisio M. - Roma

Invitiamo i cittadini di Roma e del Lazio a denunciare le cose che non vanno

con foto ed email a questo indirizzo: [email protected]

Ecché, so’ mica ebbreo!

di Martina Perrone

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CRONACHEgiovedì 2 aprile 2015 pagina 7

IIl Sindacato Guide Turistiche di Roma e Rieti(SGTR) fa sentire forte la propria voce controla deregulation avviata nel 2013, con il varo

della Legge 97, seguita dal relativo decreto at-tuativo, che ha sancito un cambio di destina-zione della professionalità della guida turistica,che opera non più a carattere locale ma nazio-nale. Ma protestano soprattutto contro il de-creto del 29 gennaio 2015 del ministro DarioFranceschini che introduce un ulteriore esameda programmare con apposite Leggi regionali,propedeutico allo svolgimento della profes-sione di guida turistica. Il provvedimento ha ge-nerato fraintendimenti e contestazioni,considerato che le guide turistiche già abilitatedovrebbero superare un ulteriore percorso abi-litativo per esercitare nei siti speciali musealied archeologici. Per capire meglio le ragionidelle guide romane abbiamo intervistato la re-sponsabile del coordinamento di SGTR, Fran-cesca Maria Pedullà.

A che punto siamo con l’attuazione diquesta legge?

Il decreto ministeriale non è stato ancora at-tuato ed è fermo alla Corte dei Conti. Questomomento di “vacatio legis” crea mancanza dicontrollo e regolamentazione e attualmentenon esiste una definizione di guida turistica.Non sappiamo se siamo guide regionali o na-zionali e, intanto, stiamo subendo la concor-renza degli accompagnatori di altri paesieuropei che lavorano per i grandi tour operator.

Gli esami di abilitazione degli altri stati

europei sono uguali a quelli italiani?No, ed è questo il problema. Per esempio inSlovenia l’esame è stato inserito adesso e si-curamente non è comparabile con quello cheabbiamo sostenuto noi. Per chi abita in un altropaese comunitario sarà più facile prenderel’abilitazione.

Temete l’invasione di guide comunitarie?Siamo irritati perché saremo invasi da guideresidenti in paesi comunitari, che dovrannospiegare le nostre bellezze. Inoltre pensiamoche lo Stato dovrebbe tutelare la specificità delnostro lavoro. Invece molti di noi lo perde-ranno, il lavoro.

Perché la guida turistica può essere cosìimportante per la tutela del Bel Paese?

Per quanti visitano le città d’arte, avere unaguida equivale ad avere una marcia in più. In-tanto una guida turistica può rendere il per-corso, qualsiasi esso sia, un gradevoleconnubio fra tradizione, storia e arte. Per esem-pio la tradizionale passeggiata al centro diRoma può essere arricchita da una sosta alCaffè Greco, ambiente fondamentale per com-prendere il fermento culturale della Roma trafine Settecento e Ottocento, per non parlare diDe Chirico ed artisti del Novecento che quihanno consumato parte della loro esistenza edesperienza professionale. Per me che sono unaguida il complimento più bello è quello del vi-sitatore che, non ancora appagato dall’espe-rienza, si augura di tornare presto.

f.t e a.g.

“M che immagine pos-siamo dare di Romacon una guida tedesca ofrancese?”. E’ questo ilpensiero di Mario e

Maria, guide turistiche dei Musei Vaticani, che fannoparte di quella categoria di lavoratori che dicono noal decreto legislativo n.97 del 6 agosto 2013, firmatoil 29 gennaio scorso dal ministro dei Beni CulturaliDario Franceschini, che ha sancito un cambio di de-stinazione della professionalità della guida turistica,che opera non più a carattere locale ma nazionale. Ildecreto permette, infatti, alle guide turistiche di altristati membri dell’Unione Europea di svolgere libera-mente la propria professione anche in Italia senza lanecessità di un permesso e senza alcuna licenza. Leguide italiane già abilitate (oltre duemila solo aRoma), invece, dovranno sostenere un nuovo esameper i cosiddetti “siti riservati”, ovvero quelli conside-rati dal Ministero di particolare interessestorico, artistico o archeologico. Unalista promessa per febbraio ma che an-cora tarda ad arrivare, alimentando ulte-riormente l’incertezza e il malcontentodella categoria.“Quando vengono a Roma i turisti - con-tinua Maria - vogliono una guida che co-nosca il posto, la vita della città, non solola storia e l’arte, ma anche gli aneddoti equalcosa che intrattenga”. Proprio perquesto, nei giorni scorsi, 500 guide ro-mane hanno manifestato a piazza di Spa-gna intonando slogan come “la culturanon si svende”. Una manifestazione chefa seguito a quella del primo marzo aPompei e al flah mob analogo a Firenze.Se il decreto diventasse legge - dicono gliaccompagnatori turistici - sarebberomolti i lavoratori italiani a restare a casa,scalzati dalla concorrenza straniera im-pari. E le guide estere potrebbero nonsoltanto fare i Ciceroni in Italia senzaalcun attestato di conoscenza dei luoghie della storia della nostra Penisola, maaddirittura pagherebbero le tasse sol-tanto nel loro Paese. E le guide non cistanno e accusano il Governo di svenditadel patrimonio artistico. “È uno scandalo - racconta ancora Mario - abbiamostudiato tanto e non è giusto che vengano annullaticosì la professionalità e il sacrificio di questi anni”.Per diventare guide turistiche, infatti, il percorso èlungo e faticoso. Innanzitutto bisogna ottenere l’abi-litazione tecnica professionale sostenendo un esamedi lingue straniere, le più diffuse sul territorio ita-liano. Successivamente è necessario sostenere leprove d’esame per diventare guida turistica, dimo-strando le proprie conoscenze in materie non soloartistiche e culturali ma anche legislative ed econo-miche.Ma i test sembrano non finire mai, e si protesta ancheper questo. Due i “no” fondamentali: no ad un nuovoesame per le guide abilitate in Italia per i siti di spe-cializzazione e no alla svendita del patrimonio cultu-

rale italiano, perché - secondo i manifestanti - le mul-tinazionali turistiche straniere mirerebbero a sot-trarre all’Italia la titolarità del suo patrimonioartistico e culturale, lasciandole solo l’onere del suomantenimento, dettando regole e costi. La protestanon è però unitaria e non tutti hanno paura della con-correnza estera. Come per esempio Francesco, anchelui guida turistica del Vaticano, che non ravvisa negliaccompagnatori turistici stranieri un reale pericolo.“Se io faccio la guida a Berlino, perché devo venire aRoma? – spiega - Si sta creando troppo allarmismo”.Non c’è chiarezza nel disegno di legge, “si ha paura,ma non si sa di cosa”. E su una eventuale opportunitàdi lavorare fuori dall’Italia risponde: “Se io lavoro aRoma, perché dovrebbero chiamarmi altrove, pa-garmi vitto e alloggio? Chi me lo fa fare di andare aParigi, se posso guadagnare i miei soldi qui?”.

GUIDE TURISTICHE CONTRO L’APERTURA AD ACCOMPAGNATORI DI ALTRI PAESI IL CASO

Ciceroni sulle barricate: non passa lo straniero

di Alberto Gentile e Flavia Testorio

In base al Decreto 97 firmato dal ministro ai Beni Culturali Dario Franceschini anche chi non è italiano potràlavorare al Colosseo o ad Ostia Antica senza licenza e senza alcun attestato di conoscenza della nostra cultura

e, beffa nella beffa, pagherà le tasse a casa sua. Migliaia i posti di lavoro a rischio nella Capitale

Una giungla di norme regionali e nazionali. E gli abusivi prosperano

I SINDACATI DI CATEGORIA

“Ottenere il patentino fuori dall’Italia è molto più facile. Ad esempio in Slovenia l’esameè stato inserito soltanto adesso e certo non è comparabile a quello sostenuto da noi”

PAGINA A CURA DEGLI STUDENTI DEL MASTER DI GIORNALISMODELL’UNIVERSITÀ LUMSA

Nelle foto sopra la protesta delle guide turistiche;

a sinistra il ministro dei Beniculturali Dario Franceschinicon il presidente degli Stati

Uniti Barack Obama davanti al Colosseo

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Carta del prof, 500 euro anno per la formazione- La formazione in servizio diventa obbligatoria ecoerente con il Piano triennale dell'offerta forma-tiva della scuola e con le priorità indicate dal Miur.Ad ogni docente verrà affidato un voucher di 500euro, da utilizzare per l'aggiornamento attraversol'acquisto di libri, testi, strumenti digitali, iscri-zione a corsi, l'ingresso a mostre ed eventi cultu-rali. Nel 2015 la dotazione finanziaria complessivaper gli insegnanti degli istituti statali è incremen-tata di 544,18 milioni. Nel 2016 l'incremento saràdi 1,8 miliardi, fino a 2,2 miliardi dal 2025. Il ddlnel suo complesso viene finanziato da un miliardonel 2015 e da tre miliardi dal 2016, stanziati dallalegge di stabilità dell'anno 2014.Il preside sceglierà la sua “squadra” di docenti- Per farlo si affiderà ad albi territoriali, costituitidagli Uffici Scolastici Regionali. Il dirigente sco-lastico potrà individuare la persona più adattasenza automatismi. Negli albi confluiranno i do-centi assunti nel primo anno attraverso il pianostraordinario di assunzioni e poi tramite concorsi.Gli incarichi affidati saranno resi pubblici. Il di-rigente scolastico può individuare percorsi for-mativi e iniziative per un maggiorcoinvolgimento degli studenti nonché una valo-rizzazione del merito scolastico e dei talenti, uti-lizzando anche finanziamenti esterni, compresesponsorizzazioni, fermi restando gli obblighi ditrasparenza delle procedure. Dodici milioni peril 2015 e 35 milioni annui a decorrere dal 2016:è l'incremento del "Fondo unico nazionale per laretribuzione della posizione, fissa e variabile edella retribuzione di risultato" dei presidi, previ-sto dal ddl "La buona scuola", in relazione allenuove competenze attribuite ai dirigenti scola-stici.Detraibili 400 euro l'anno per le paritarie, manon tutte - Per ciascun alunno sono detraibilinon più di 400 euro l'anno per la frequenza discuole paritarie, da quelle d’infanzia fino allemedie.Oltre 100 mila docenti assunti a settembre, Gaeesaurite - Il ddl dà il via libera ad un piano stra-ordinario di assunzioni (100 mila) per il2015/2016 per coprire le cattedre vacanti ecreare l'organico dell'autonomia. Si attingeràdalle graduatorie a esaurimento e dai vincitori delconcorso 2012. Dopo si assumerà solo per con-corso. Sono esclusi per ora i 23 mila docenti dellascuola dell'infanzia, per i quali è necessario coin-volgere i comuni. Le assunzioni saranno inseritenella delega e avranno un anno di tempo con ilprogetto 0-6.Scatti anzianità salvi, 200 milioni per il merito- Gli aumenti di stipendio automatici non sa-ranno cancellati. I fondi destinati ai meritevoli,200 milioni complessivi, dovrebbero andare di-rettamente alle scuole: sarà cura del dirigentescolastico destinarli al personale con maggiorecapacità e competenza.

Fisco amico e detraibilità per donazioni e pro-mozioni - Il 5 per mille potrà essere destinatoanche alle scuole. Con lo "school bonus" invecechi farà donazioni a favore delle scuole per la co-struzione di nuovi edifici, per la manutenzione,per la promozione di progetti dedicati all'occu-pabilità degli studenti, avrà un beneficio fiscale(credito di imposta al 65%) in sede di dichiara-zione dei redditi.Piano digitale: 120 milioni in due anni - Al Pianonazionale scuola digitale vanno 90 milioni "già de-stinati nell'esercizio 2014 sul fondo" per il finan-

ziamento delle istituzioni scolastiche e "a decor-rere dal 2016 è autorizzata la spesa di 30 milioni".Scuola più autonoma - Più strumenti ai presidiper gestire le risorse umane, tecnologiche e finan-ziarie. Le scuole avranno un organico potenziato(garantito dal piano straordinario di assunzioni)per coprire le cattedre vacanti, rispondere allenuove esigenze didattiche, organizzative e pro-gettuali, potenziare l'offerta formativa, fronteg-giare la dispersione scolastica, eliminare lesupplenze. Le scuole potranno indicare il lorofabbisogno di docenti e strumenti per attuare i

Piani dell'offerta formativa, che diventano trien-nali e sono predisposti dai presidi, sentiti gli in-segnanti, il Consiglio di istituto e le realtàterritoriali. Verrà istituito anche un Portale unicodei dati della scuola con la pubblicazione di tuttii dati relativi al sistema di istruzionePiù ore di arte e inglese - Si potenziano le com-petenze linguistiche: in particolare l'italiano pergli studenti stranieri e l'inglese per tutti (anchecon materie generaliste insegnate in lingua, Clil).Più spazio anche ad arte, musica, diritto, econo-mia, discipline motorie. Si guarda al futuro attra-verso lo sviluppo delle competenze digitali deglistudenti e alle superiori il curriculum diventaflessibile: le scuole attiveranno materie opzionaliper le esigenze degli studenti.Stage, 400 ore in azienda (200 nei licei) e labo-ratori pomeridiani - Riguarda gli studenti del-l'ultimo triennio dei tecnici e dei professionali:quindi tra le 60 e le 70 ore di alternanza scuola-lavoro ogni anno. Mentre nei licei sono previste200 ore complessive. Gli stage si faranno inazienda, ma anche in enti pubblici. A disposi-zione un fondo, a regime, di 100 milioni all'annoa partire dal 2016 (quest'anno era sceso a circa 11milioni). Per innovazione didattica e laboratoriterritoriali, aperti anche di pomeriggio, sonostanziati invece subito 90 milioni.Bando edilizia: 40 milioni per verificare i con-trosoffitti - Il ddl prevede un bando per la costru-zione di scuole altamente innovative, dal puntodi vista architettonico, impiantistico, tecnologico,scuole green e caratterizzate da nuovi ambientidi apprendimento digitali. L'Osservatorio perl'edilizia scolastica, istituito presso il Miur, coor-dinerà strategie e risorse per gli interventi. Ven-gono recuperate risorse precedentemente nonspese da investire sulla sicurezza degli edifici.Stanziati 40 milioni per finanziare indagini dia-gnostiche sui controsoffitti delle scuole. Con l’organico funzionale, stop alle classi “pol-laio”- Le classi troppo numerose non ci sarannopiù. I presidi hanno il potere di derogare alle re-gole attuali: utilizzando l'organico in modo flessi-bile potranno evitare la formazione dellecosiddette classi “pollaio”. Tuttavia per il prossimoanno scolastico gli organici rimarranno immutati.

CRONACHE giovedì 2 aprile 2015 pagina 8

I PRECARI BOCCIANO LA RIFORMA RENZIOBIETTIVO SCUOLA

Presidi manager e incentivi, cosa cambieràIl disegno di legge prevede bonus formazione per i docenti, eliminazione delle classi pollaio,

stage aziendali. I professori si riuniranno in assemblea il 12 aprile per dire la loro

Le proposte degli insegnanti

di Alessandro Giuliani

L a riforma della scuola, voluta dal governo Renzi, non è ancora legge. Ma queldisegno di legge, che promette l’immissione in ruolo di 100 mila precari eche dovrà essere passato al vaglio dal Parlamento, continua a suscitare

malumori e scontento. Critiche e proposte di miglioramento. Per questo, il Coordinamento Precari Scuola CPS Roma sta organizzato, per domenica 12 aprile,un’assemblea nazionale, in un luogo da definire (per maggiori dettagli e per conoscerela sede dell’assemblea è possibile consultare il sito cps-roma.blogspot.it)per elaborare e proporre un diverso percorso di riforma della scuola pubblica.Ma ecco in dettaglio cosa prevede il disegno di legge, considerando che l’assunzione dei docenti precari è solo un aspetto.

1 - Ritiro della riforma Buona Scuola.

2 - Sostegno alla Lip (ora Ddl 1583 al Se-nato e 2630 alla Camera) che prevede:l'investimento nella scuola del 6% del Pilnazionale (in linea con quanto in mediainvestono i paesi UE); l'obbligo scola-stico a 18 anni; il ripristino del tempopieno e del tempo prolungato, classi dinon più di 22 alunni (numero che dimi-nuisce in presenza di alunni con disabi-lità); l'abrogazione della riforma Gelmini;una scuola finanziata interamente dalloStato.

3 - Rispetto della centralità della libertàdell'insegnamento e del dibattito ascuola. L'ingresso di capitali, interessi epratiche di tirocinio in imprese private èpoco utile al processo educativo e si de-linea come potenzialmente dannoso agliequilibri di gestione interna delle scuolee alla libertà di insegnamento.

4 - Aumento sostanziale del numero dicattedre tramite: cancellazione dei taglidella riforma Gelmini e diminuzione nu-mero alunni per classe; cancellazione-della riforma Fornero sulle pensioni.

5 - Immissione in ruolo completa dei do-centi (tutti i 148 mila precari delle GAE,tutti quelli delle GI che hanno maturato i36 mesi di servizio, gli idonei ultimo con-corso) entro settembre 2015.

6 - Il rispetto, per gli immessi in ruolo, diquanto stabilito dal CCNL scuola, con ilripristino degli scatti di anzianità sop-pressi, il riconoscimento dei diritti pre-gressi degli abilitati di scuoladell'infanzia e primaria ante 2002 e il ri-tiro di ogni ipotesi di mobilità del perso-nale verso altre province o regioni,nonché di demansionamento, ovvero uti-lizzazione su classi di concorso "affini" esu differenti posizioni lavorative (docentiassunti nelle posizioni degli ATA).

7 - Stabilizzazione graduale dei precarirecentemente abilitati tramite percorsiTFA e PAS e tramite laurea in Scienzedella formazione.

8 - Istituzione di graduatorie dei non abi-litati con percorsi abilitanti da attivaregratuitamente e senza selezione per chiabbia maturato almeno 2 anni di con-tratti a tempo determinato.

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ANNO I SUPPLEMENTO AL NUMERO 11 Speciale

Kung Fu e riabilitazione,culture a confronto

Kung Fu e riabilitazione,culture a confronto

(a cura di Anna Spoltore)(a cura di Anna Spoltore)

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Q ualche anno fa, all’inizio delle mie atti-vità didattiche, la curiosità di cono-scere le origini dell’esercizioterapeutico mi portò a iniziare una ri-cerca in materia. Non trovai materialesoddisfacente fino a quando mi sono

imbattuta nella preziosa scoperta del libro di SidneyLicht “L’esercizio terapeutico” (Longanesi & C. – Mi-lano 1971) che diede molte risposte alle mie curio-sità. Su questo storico e ormai introvabile libro Licht pub-blicò, nel capitolo XVIII, un lungo e dettagliato reso-conto dell’evoluzione scientifica dell’esercizioterapeutico partendo dai primordi fino ad arrivare aldiciannovesimo secolo intersecandola con le culturee le tradizioni storiche imperanti nei vari secoli.

Rimasi molto colpita, anzimeravigliata, della rico-struzione che fece e, so-prattutto, dalla precisacorrelazione storia-evolu-zione scientifica che riu-scì a dimostrare.Quella lettura fu per meilluminante soprattuttoperché mi dimostròquello che cercavo ov-vero che il ruolo e l’impor-tanza dell’esercizioterapeutico hanno radiciantiche!L’autore, riferendosi a unarticolo di L. Mac Auliffe– La thérapeutique physi-que d’autrefois, Paris,1904 – scrisse chel’esempio più antico diesercizio terapeutico ri-sale al Kung Fu dell’An-tica Cina costituito dauna serie di posizioni emovimenti rituali pre-scritti dai sacerdoti per ilsollievo del dolore e dialtri sintomi.Partendo da questa con-siderazione Licht dimo-strò come, con il passaredei secoli, l’esercizio tera-peutico assunse sempremaggiore connotazionescientifica e specialisticafino al raggiungimento,

aggiungiamo noi, del significato at-tuale che prevede, attraverso il suocorretto utilizzo da parte del riabilita-tore, di raggiungere lo scopo di in-fluenzare positivamente i processi direcupero per favorire modificazionimigliori di quelle stereotipie motorie che potrebberoemergere spontaneamente in seguito ad una deter-minata patologia.Per raggiungere quest’accezione sono passati un belpo’ di secoli…!Oggi, in pieno ventunesimo secolo, si torna a parlaredi connubio Kung Fu e riabilitazione grazie ad un’illu-minata intuizione del Direttore Generale della Fonda-zione Santa Lucia, Dott. Luigi Amadio, che ha volutoapprofondire il tema attraverso la stipula di un ac-cordo di studio tra l’Istituto che dirige, affermata ec-cellenza internazionale nel campo della ricerca nelleneuroscienze, e il rappresentante in Italia del Tempiodi Shaolin, il maestro guerriero Shi Yan Hui.Lo studio è nato come “culture a confronto”, per

usare una frase abusata ma significativa, e prose-gue come “culture che si integrano”.Dai primi interessanti risultati che emergono da que-sto insolito connubio di esperienze tra una culturascientifica di indirizzo occidentale e quella secolaredi cultura Shaolin emerge già chiaro che l’integra-zione, tra tecniche di meditazione ed esercizi fisicicome quelli presentati dal maestro Shi Yan Hui e lemoderne tecniche riabilitative, può camminare dipari passo.Ognuna delle due parti ci mette il proprio sapere, siintegrano terminologia, strumenti usati e valutazionedei risultati rispetto ai secoli intercorsi, ma la bontàdello studio è da ricollegarsi al raggiungimento deimigliori benefici possibili per il malato.

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Il Maestro SHI YAN HUI, monaco Shaolin di 34° Generazione, è nato nel1980 in Cina nella provincia dell’Henan. Nel 1989 inizia a studiare il GONGFU (KUNG FU), il CHAN (MEDITAZIONE BUDDHISTA) e la MEDICINA TRA-

DIZIONALE CINESE nel TEMPIO SHAOLIN e diventa discepolo dell’Abate SHIYONG XIN.Dall’età di nove anni ha studiato e si è allenato duramente per più di otto oreal giorno insieme ai monaci guerrieri del Tempio con metodi d’insegnamentomolto severi, come richiede la cultura di Shaolin.Esperto di Shaolin tradizionale (Luo Han Quan, Da Hong Quan, Xiao HongQuan ecc.), delle 18 armi del Kung Fu, Stile dell’Ubriaco (Zui Kung Fu), Stilidegli Animali (Serpente, Tigre, Scimmia, Mantide Religiosa, Aquila), Medi-tazione e Tecniche per la salute del corpo (Ba Duan Jin, Yi Jin Jing, Qigong,Medicina Tradizionale Cinese), Tecniche Interne ed Esterne (Nei Wai), Shao-lin Moderno, Sanda (Combattimento Cinese).All’età di diciotto anni diventa monaco guerriero e insieme all’abate Shi YongXin è stato in diverse nazioni per diffondere la cultura di Shaolin e per favorirel’amicizia tra diverse nazioni.Alla fine del 2007 il Maestro Shi Yong Xin, Abate del Tempio di Shaolin, lo haincaricato di diffondere in Italia la cultura di Shaolin, in qualità di unico rap-presentante.Nel 2010 ha costituito l’Associazione Shaolin Quan Fa per avvicinare ogni ap-passionato della cultura Shaolin: questo ha permesso a molte scuole di artimarziali presenti in Italia di affiliarsi e di seguire il programma e il metododel maestro Shi Yan Hui.Da quando è nata l’Associazione, il Maestro ha tenuto numerosi stage di Cha,arti marziali, benessere della salute, qigong e medicina tradizionale cinesein tutta Italia sia con scuole affiliate sia con scuole esterne all’Associazione.Nel 2014 il maestro Shi Yan Hui ha organizzato una conferenza dal titolo “Lamedicina dello Chan, regola la mente cura le malattie e mantiene in salute”.

IL MAESTRO SHI YAN HUI

KUNG FU E RIABILITAZIONE,LE ANTICHE RADICI DI UN CONNUBIO ANCORA VALIDO NEL TERZO MILLENNIOCULTURE A CONFRONTO

I ricorsi della storiadi Anna Spoltore

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GLI ALLENAMENTI CHE UNISCONO IL CORPO E LA MENTECHAN E WU

Arti marziali e meditazione

indicano la via della saggezza

La cultura Shaolin è unodegli elementi fonda-mentali che formano lacultura tradizionale ci-nese. Essa si è formata

nell’arco di più di 1500 anni distoria. Il tempio Shaolin è la culladello Chan. La cultura Shaolin èbasata principalmente sulla filo-sofia Chan ed è composta anchedalla cultura di Chan Wu (Chanapplicato alle arti marziali), dellamedicina buddista, dell’arte ecultura cinese del thè, ecc. Il Kung Fu Shaolin è una compo-nente della cultura Shaolin, ma ilsuo nucleo è lo Chan. La medita-zione Chan è un metodo di alle-namento semplice ma pieno disaggezza e può risolvere tanti no-stri problemi interiori. Il Kung Fu Shaolin è espressionedella cultura Shaolin. La praticadel Kung Fu Shaolin è un metodoche facilita la comprensione dellacultura stessa di Shaolin.Attraverso l’allenamento con ilKung Fu si può arrivare a irrobu-stire il fisico e accrescere la sa-lute. Attraverso la meditazioneChan si può migliorare il propriocarattere, cambiare in meglio ilproprio stato d’animo e assimilare la saggezza dello Chan buddista. Il Kung Fu Shaolin integrato con il Chan, costituiscono insieme unformidabile metodo di allenamento, essi sono strettamente collegatitra di loro, sono complementari e si aiutano a vicenda. Tale allena-mento è molto utile per la nostra vita alla ricerca della saggezza. Concretamente il Tempio Shaolin, per diffondere la propria culturaall’esterno del monastero, si basa principalmente sul confronto chesi fonda sul dialogo e sugli scambi culturali, auspicando che si pos-sano condividere i concetti e princìpi della cultura Shaolin come lacompassione, l’uguaglianza, l’integrazione, l’armonia, ecc. Così fa-cendo, si migliora la salute della gente e se ne favorisce la pace. Diconseguenza, la speranza è che tutti possano sostenere lo svi-luppo della cultura Shaolin e favorire l’armonia della società. La vita quotidiana dei monaci Shaolin è molto rego-lare, perché di per sé la vita è un allenamento, di con-seguenza, il nostro lavoro e la vita rappresentano giàin sé un Kung Fu. Quando si parla di Kung Fu Shaolin e di Chan, in re-altà, parliamo di un unico insieme formato dal Chan edal Wu. Sia il Chan sia il Wu, rappresentano un’effi-ciente tecnica d’incremento del proprio livello di con-sapevolezza, ma se si pratica indipendentemente ilKung Fu Shaolin o il Chan, bisogna unire entrambi allafede religiosa, all’etica nella vita, soprattutto nell’alle-namento a divieti e privazioni (come ad esempio nellavita dei monaci).L’insieme di Chan e Wu, non significa semplicementeunire il Kung Fu con la meditazione, ma si riferisce aquando il Kung Fu Shaolin diventa un metodo che fa-cilita la comprensione dello Chan buddista, ponendofine al dubbio che le persone spesso hanno a suo ri-guardo. Si apre, così, una strada per gli uomini co-muni che li possa rendere in grado di praticareallenamenti che uniscono il corpo e la mente, percor-rendo tale percorso con una mente illuminata, un ca-rattere ben delineato e un’interiorità progredita edelevata. Questo percorso di realizzazione nella vita è caratteriz-zato dalla compassione e dall’uguaglianza ed è creatoproprio da Buddha. Tutti possono avere una condottabuddista, solo superando o eliminando i limiti del pro-prio livello di consapevolezza, quindi tutti possono di-ventare Buddha.

Il tempio Shaolin è stato fondato nel 495 D.C. sotto il diciannovesimo anno di governo Taihe, dell’im-peratore Xiao Wendi, della dinastia Beiwei. Esso è stato costruito per ricordare il monaco indianoBatuo e, poiché il tempio si trova in mezzo alla foresta (lin) della montagna Shaoshi, di conseguenza,

fu nominato “Shaolin”. Batuo è stato il primo monaco che giunse al tempio Shaolin. Egli, nel tempio, si concentrò a tradurre itesti buddisti e ad accettare centinaia di persone come propri discepoli. In seguito, Bodhidharma Yiwei,arrivò sulla montagna Songshan attraversando il fiume e rimase dentro la grotta Wurufeng, situata die-tro il tempio Shaolin, per ben nove anni e fondò il Chan della religione buddhista. Egli, è stato nominatofondatore dello Chan e il tempio Shaolin è stato denominato come “Casa materna dello Chan”.

Il tempio Shaolin (495 D.C), dove tutto ebbe inizio

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Il Kung Fu di Shaolin si basa sui principi delBuddhismo Chan e, i monaci del tempio diShaolin, attraverso la pratica delle arti mar-ziali, esternamente, ne esprimono piena-mente la complessità.

Il profondo contenuto culturale espresso dalKung Fu di Shaolin si deve alla saggezza delloChan e si esprime con un percorso di approfon-dimento tramite l’allenamento con l’obiettivo diraggiungere una forza che supera i limiti umanie il massimo livello di consapevolezza e sag-gezza. Ciò rappresenta il fondamento ben radi-cato che rende il Kung Fu di Shaolin un’artemarziale così grandiosa e ciò costituisce anchela particolarità che lo contraddistingue dallealtre arti marziali.

Il Kung Fu di Shaolin è un Wushù Chan(Wushù Chan = Arte marziale Chan = Chan Wu)Cos’è il Wushù Chan? Esso è una via a disposi-zione di tutti coloro che intendono praticare ilWushù, costituito da tecniche di allenamento eda un metodo che ha come fine il raggiungi-mento della saggezza Chan e, quindi, della co-noscenza di se stessi. Il Kung Fu di Shaolin nonè quindi costituito solamente da una serie dimovimenti e forme, ma è formato da un me-todo, che si basa sulla saggezza, sulla salute e

su una retta con-dotta di vita. Il Wushù Chan nonè esprimibile con leparole, ma lavoradentro le persone ele fa progredirepasso dopo passo,finché un giorno,potranno compren-dere pienamente inche cosa consista ilWushù Chan. Com-prendere un con-cetto profondo di unqualcosa che siesprime attraversole forme marziali,non è per niente fa-cile ed ecco perché,chi pratica con me-

todo una forma da vent’anni, esprime un livellocompletamente diverso rispetto a un princi-piante, nonostante la sequenza dei movimentisia la stessa. Nel Wushù Chan, quindi, solodopo aver compreso i movimenti e il significatodelle forme, avrà inizio un percorso di avanza-mento di livello di consapevolezza. Il livello mas-simo del Kung Fu di Shaolin è arrivare alrisveglio della consapevolezza e ciò rappresentaanche il senso fondamentale dello Chan, cioèarrivare alla conoscenza di se stessi ovvero aciò che si chiama “Wu”.Liuzu disse “Se si è di buon cuore, se la cono-scenza di se stessi è profonda e la capacità sicomprensione è illuminata, allora si può dive-nire Buddha”. Dopo aver superato le preoccupazioni della vitae della morte, l’uomo scopre il proprio aspettooriginario, vedendo tutto per quello che è e rag-giunge un’elevata consapevolezza che sichiama “conoscenza di se stessi” che è propriodi Buddha. L’obiettivo finale del Wushù Chan, è proprio rag-giungere lo stato dello Chan in cui si conosce sestessi. La strada per arrivare a tale obiettivo, èallenare “l’imperturbabilità mentale” attraversoil Kung Fu di Shaolin e arrivare alla “fermezzainteriore” ed è anche quello che dicono i libri delSutra. Essa esteriormente, nelle arti marziali, si mani-festa con il non esprimere intenzioni ed emo-zioni tramite il volto e questo significa nonessere influenzati dall’esteriorità in quanto, in-terno ed esterno, sono espressione di un’unicarealtà che ha la funzione di rendere i movimentiimpossibili da prevedere. Se non si arriva allafermezza interiore, in caso di situazioni “di vita odi morte”, se la mente entra in confusione, al-lora anche le mani e i piedi avranno lo stessoproblema e ciò equivarrebbe a non aver maipraticato il Kung Fu. Nell’antichità c’era unuomo, di cui si racconta, che riusciva sempre acentrare in pieno il bersaglio con le frecce chescoccava dal suo arco e credeva di essere il mi-glior arciere del mondo. Un giorno, incontrò unmaestro Chan che lo sfidò a gareggiare con lui elo portò d’innanzi ad una altissima rupe. Il mae-stro sull’orlo della rupe, tirò una freccia con

molta tranquillità, poi girò la testa per vederel’arciere e lo vide accasciato a terra tremante.Di conseguenza, allenare la fermezza interiore,fa in modo che si diventi imperturbabili nei con-fronti della vita o della morte e, quindi, non siavranno più paure. Non avere paura dellamorte, non significa, però non amare la vita, maanzi è una maniera più profonda di amare. Im-parare ad amare la vita, epurata da problemi,paure, dolori e attaccamento a cose inutili, cosache ne fa apprezzare la bellezza, questo è ilvero obiettivo dello Chan! Il Wushù Chan, è unavia che porta alla fermezza interiore e da que-sta si arriva alla fine a conoscere se stessi e,oltre al metodo di allenamento e ai principi delBuddismo Chan, è costituito anche dall'impegodella meditazione. Nel 2005, il Kung Fu di Shaolin è stato candi-dato per il riconoscimento come Patrimonioorale e immateriale dell'umanità. Ciò che il Mo-nastero di Shaolin ha presentato è il Kung Fu,non le arti marziali in genere. Il Wushù Chan, èun percorso che rende il Kung Fu di Shaolinparte integrante dello Chan ed è ancheparte di tutta la storia del Tempio Shao-lin. L’obiettivo di tale allenamento, èquello di cambiare completa-mente il comportamento e il ca-rattere di una persona. Eccoperché, il Kung Fu di Shaolinnon mette al primo posto ilvincere sempre, anzi, ri-chiede che le persone eli-minino questo pensierodi vincere a tutti i costicome pure di abbando-nare pensieri mondanie problemi. Lamente deve esseretranquilla comel’acqua che scorree arrivare a unostato in cui non cisono pensieri epreoccupazioni esolo così si può arri-vare al più alto livellodel Wu.

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L'OBIETTIVO: RAGGIUNGERE UNA FORZA CHE SUPERA I LIMITIUMANI E IL MASSIMO DI CONSAPEVOLEZZ E SAGGEZZAIN PRIMO PIANO

Il Kung Fu di Shaolin

L a maggior parte delle persone conosce il Kung Fu grazie ai libri e ai filmdi arti marziali oppure grazie ai famosi attori come Bruce Lee, JackieChang, Jet Li ecc.

In realtà, cos’è effettivamente il Kung Fu? Tante persone non lo conoscono profondamente. Adesso, numerosi genitoricominciano a capire l’importanza del Kung Fu per irrobustire il fisico dei proprifigli e iniziano a portarli più comunemente nelle scuole di arti marziali. Di seguito descriveremo come i bambini imparano le arti marziali e che ef-fetto hanno queste ultime sulla loro crescita.Tanti genitori si preoccupano quando il figlio ha un fisico fragile e privo di re-sistenza ma, l’allenamento del Kung Fu può irrobustirlo, cosa molto più evi-dente nel caso di bambini obesi o che hanno un fisico molto debole. Infatti, dopo aver praticato per un po’ di tempo il Kung Fu, si vede evidente-mente che il corpo si è irrobustito e si ha più ‘spirito’ nel fare le cose. I vantaggi per i bambini derivati dall’allenamento con il Kung Fu sono tanti,come: migliorare il coordinamento, il senso d’orientamento, la capacità rifles-siva, la resistenza al dolore e alla fatica, il rispetto degli insegnati o più in ge-nerale un maggiore senso etico. Tutto ciò deriva da una cultura tradizionalemillenaria. Sono difficili da controllare i bambini che praticano il Kung Fu?Alcuni genitori sono preoccupati del fatto che i propri figli sono già di per sémolto vivaci e si muovono tanto, e temono che praticando il Kung Fu, diven-

gano più difficili da gestire. Questa è una considerazione veramente inutile.

Essere vivaci e muoversi tanto, sono due caratteristiche tipiche dei bambini.Anche se alcuni bambini sembrano particolarmente difficili da gestire, questaproblematica è dovuta solo al fatto che i bambini non hanno autocontrollo. Il Kung Fu riguarda sia la parte esteriore sia quella interiore e incrementa en-trambe le componenti e ciò aiuta i bambini a capire e ad accrescere il proprioautocontrollo. In Cina si dice “Prima di imparare il Kung Fu, occorre prima im-parare a comportarsi eticamente”. Il Kung Fu insegna l’etica e le buone ma-niere, come: il rispetto per le persone, la generosità verso gli altri, la serietà eseverità nei propri confronti, ecc. Avere una buona salute è il presupposto di tutte le cose e azioni. L’allenamentoadeguato può non solo irrobustire il fisico dei bambini, ma migliorare anchela loro resistenza e forza di volontà. Allenare e ripetere continuamente la se-quenza delle forme, può migliorare la memoria, la concentrazione e aiutamolto nello studio e nell’approfondimento della cultura. Lo studio della culturaè un’attività statica mentre il Kung Fu è un’attività dinamica, se questi duestudi vengono equamente distribuiti unendo adeguatamente la staticità e ildinamismo, si può rafforzare il fisico dei bambini, senza troppa fatica e ciòcontribuisce a renderli felici e ad avere uno sviluppo equilibrato. Le ragazze non sono meno brave rispetto ai ragazzi nella pratica del KunaFu.Tanti genitori credono che sia più opportuno per figli maschi la pratica del KungFu, mentre preferiscono che le figlie femmine prendano lezione di danza. Que-

sta considerazione è sbagliata. L’allenamento con il Kung Fu, non è discrimi-

nante, ma adatto sia all’uomo sia alla donna, infatti, avere una buona salute,è importante sia per maschi sia per femmine. Anzi, per le ragazze, l’allena-mento aiuta a eliminare la fragilità e a superare la timidezza, migliorando siala bellezza del corpo sia il temperamento e l’interiorità.

ASPETTI CHE MERITANO PARTICOLARE ATTENZIONE QUANDO SI ALLENANO BAMBINI

Innanzitutto, occorre chiarire loro il motivo dell’allenamento. I genitori man-dano i figli a imparare il Kung Fu soprattutto per irrobustire il loro fisico o perautodifesa, ma se i bambini pensano o viene fatto loro pensare che imparareil Kung Fu, serve solo per poter mangiare di più, ammalarsi di meno e non es-sere presi in giro dagli altri, sarà difficile per loro capire la profonda culturache c’è dietro il Kung Fu cinese. I genitori, quindi, devono farne conoscere aifigli il contenuto e i concetti spirituali, così i bambini riescono meglio a com-prendere il Kung Fu, avere più interesse e, di conseguenza, migliorare la qualitàdi tale studio. Inoltre, bisogna insegnare ai figli che, dopo aver praticato il KungFu, non possono prendere in giro i più deboli per mettere in atto quello chehanno imparato solo per vantarsi e dimostrare di essere bravi.GRADUALITÀI bambini, quando imparano il Kung Fu, devono seguire delle regole partendoda quelle più facili per arrivare a quelle più difficili. I bambini principianti, nonhanno una buona capacità di studio e non sono atletici, quindi bisogna iniziaredalle forme facili e non si può correre troppo. Dopo aver imparato bene i fon-

damentali, si può sceAVERE UNA POSTURPer i bambini, dato chla possibilità di corregimportante. Se i bamcifotica (vertebre torafluenzando negativamordinamento ed econcentrazione, la mein maniera evidente. Timparare il Kung Fu. Qcare il Kung Fu.

Bambini e adolescenti, grandi benefici per il fisico e per il carattereARTI MARZIALI

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L’abbate del Tempio Shaolin,Shi Yong Xin, nel suo libro“Chan Lu Ji” (Libro sulla fi-losofia Chan) usa tre frasiper spiegare lo Chan: 1)

“Chan significa non pensare ad altrecose” (L’importanza dell’imperturbabi-lità del pensiero); 2) “Il Chan si trovanella nostra vita quotidiana” (nel sensoche ogni nostra parola deve esprimerela saggezza); 3) “Camminare, vivere,sedersi, sdraiarsi, tutto è Chan” (nelsenso che ogni azione deve essere digrande levatura etico-morale). Il Chan esiste dappertutto, basta starecon la mente sgombra e tutte le per-sone possono comprendere, praticaree allenare il Chan utilizzando quelle trefrasi. La meditazione dello Chan non distin-gue il tempo e luogo, la razza, l'età, lacondizione sociale e i problemi dellepersone, basta avere la volontà e si puòpraticarla in qualsiasi luogo, consen-tendo di cambiare in meglio la propriainteriorità, elevando la propria consape-volezza e, una volta raggiunta l'imper-turbabilità, raggiungere il Wu e, quindi,diventare naturalmente Buddha. Diconseguenza dire che il Chan appar-tiene al Buddhismo, vuol dire che ap-partiene a tutta l’umanità.Il fondamento della meditazione è co-municare ininterrottamente con la pro-pria anima, dialogare, sforzarsi percostruire nella mente una barriera checi renda liberi dal desiderare sempre dipiù e dall'attaccamento a cose mate-riali che generano inutili sofferenze.Per iniziare ad avere il Wu, occorrecompiere un percorso con il Chan Wu.Come sarà la nostra vita dopo esserediventati Buddha? Un maestro Chandell’antichità disse: “Non cambiare lapersona fisicamente, ma cambianesolo il comportamento”. Ciò vuol direche dopo essere divenuto Buddha, lapersona rimane la stessa, ma la suamente e il suo comportamento sonocambiati. Avremo ottenuto, infatti, lasaggezza attraverso la pratica costantedella meditazione, una visione delmondo, più reale e, nella nostra vita, la

sensazione di migliorare sempre di più,nel fare le cose e nel proprio comporta-mento. Inoltre, conosceremo noi stessie non passeremo più la vita inconsape-volmente sotto il giogo delle passioni.Tutte le persone che scelgono di medi-tare possono arrivare a comprendere ilWu? Ciò dipende da quanto impegno ecostanza ci si mette e se si è una per-sona di buon cuore, allora non si medi-terà tanto per farlo e sarà naturalecome quando si cammina o ci si siedee, quindi, il Chan si manifesterà, sa-remo imperturbabili e la comprensionedel Wu arriverà di conseguenza da unmomento all’altro. Mentre, meditaresenza costanza e convinzione, non faràmai arrivare alla comprensione del Wu. Anche il Buddha è un uomo? Sì, lo è.Buddha è un uomo che ha raggiunto ilWu. Nei libri di Buddhismo, si dice che:“ La massa è il Buddha che non ha an-cora il Wu e invece Buddha è la partedella massa che ha il raggiunto il Wu”.Divenire Buddha, non significa stare neltempio a non fare nulla, essere circon-dati dal fumo dell’incenso e veneratidalla gente. Neanche Buddha (Sakaya-muni), che prima di raggiungere l’illumi-nazione, viaggiava in tutto il mondoesposto alla pioggia e al vento chie-dendo l’elemosina, smise di fare quelloche faceva prima, ma la sua menteebbe un cambiamento radicale. Infatti,era illuminato ed era divenuto impertur-babile, non aveva nessun disturbo edera nella pienezza della vita. Meditare ecomprendere il Wu, non è solo per cam-biare la propria vita ma serve per ripu-lire se stesso e la propria anima. Tuttele cose che facciamo o qualsiasi lavoroeseguiamo, sono tutte parti della pra-tica dello Chan ed è da queste che dob-biamo partire anche per dovere versola società. Integrare i principi etico-morali e i fon-damenti compresi con il Wu nella vitaquotidiana e comportarsi di conse-guenza, traendone benefici e senten-dosi felici per sé e per gli altri. Questa èla strada della meditazione, questo è lastrada per raggiungere il Wu e per di-ventare Buddha.

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“Senza inizio e senza fine,senza interno ed esterni

Chiamalo pure buddhismo”

Quando si parla di Chan, sem-bra che molti lo conoscano,ma sembra anche che pochilo comprendano veramenteed esso può sembrare miste-rioso, ma anche molto co-

mune. Tutte le teorie hanno un contestopreciso, come abbiamo studiato in fisicae in chimica, queste materie hanno delleregole, che però esistono a determinatecondizioni. Per esempio, la molla, se sitira oltre il suo limite di elasticità, nontorna più come prima. Oltre quella datacondizione, quindi, la regola non è più

vera. Il Buddhismo, essendo una teo-ria, anch’esso ha un contesto, ovveroil tempo e lo spazio. In Cina, nellescuole, da piccoli si studia il “Clas-

sico dei tre caratteri (San zi jing)”e anche nel Buddhismo esiste il

Classico dei Tre Caratteri: “Senzainizio e fine, senza interno ed

esterno, se proprio vuoi chiamarlo conun nome, questo è Buddhismo”.

Ciò indica la mancanzadi confini e limiti per

l’apprendimento, lacomprensione e il

campo d’azionedel Dharma,

che include,quindi, tutto etutti. Di con-seguenza,tutti noi

abbiamola possi-bilità dicono-scerlo,ma dob-

biamosentiredentro dinoi questalegge uni-versaleper com-

pren-dere i

principi del BuddhismoChan. Tramite l’elevazione eimperturbabilità del pen-siero, si comprende cosa siail vero tempo e spazio delBuddhismo.Che cosa vuol dire Chan? Sipuò semplicemente definirecome metodo per raggiun-gere la saggezza e com-prende anche un successivoulteriore stato. Questa sag-gezza è la saggezza univer-sale, dell’uomo che conoscese stesso e l’intera realtàdella vita. Quando affermiamo chetutte le persone hanno in séil Dharma del Buddhismo(essenza dello Chan), cosaintendiamo? Esso è un concetto moltoastratto, ma è come affermare che essosia come un gene che accomuna tutte lecreature del mondo e i loro progenitori, e,che quindi, tutti siamo fratelli e sorellecon una madre in comune, l’universo.Tutte le religioni hanno un obiettivo co-mune, pur nelle differenze dei punti divista e di profondità degli stessi. IlDharma dello Chan vede l’intera realtàdalla vetta più alta raggiungibile ed ha,quindi, una visione la più ampia che c'è,per cui noi dobbiamo tendere a vedere lavita da questo punto di vista elevatis-simo. Lo Chan è invisibile, ma le arti mar-ziali sono movimenti semplici e serve loChan per completarli. La parte internadel Kung Fu e la meditazione si sono tra-mandate perché rappresentano il me-todo migliore per comprendere lo Chan.Esistono tre gradi dello Chan Wu di Shao-lin: il primo è allenare contemporanea-mente lo Chan e il Wu, senza che sianoin relazione fra loro; il secondo è quandoChan e Wu si uniscono, ma tale unionenon è l’obiettivo, è con la pratica che siraggiunge poi alla saggezza del Dharmadel Buddha cioè al terzo grado. Questi tregradi Chan e Wu fusi insieme sono i fon-damenti dello Chan Wu.

“Non cambiare la personafisicamente, cambiane

soltanto il comportamento”

egliere un programma adatto ai bambini.RA CORRETTA.

e le ossa non sono completamente formate, si ha ancoraggere la postura e, averne una buona, è particolarmente

mbini solitamente hanno l’abitudine di stare in posizioneaciche piegate in avanti) il loro torace cambierà forma in-mente la salute. Nei bambini con più di cinque anni, co-lasticità si sviluppano velocemente e anche la

emoria, la capacità riflessiva e l’autocontrollo, miglioranoTutte queste cose costituiscono un buon presupposto perQuesto, infatti, è il momento migliore per iniziare a prati-

I bambini che imparano il Kung Fu, non è detto che debbano avere dei grandirisultati in questa arte marziale, ma hanno la possibilità di sviluppare una so-lida personalità tramite la pratica dello stesso. Nel Kung Fu, infatti, tutti i mo-vimenti devono essere fatti tramite il coordinamento di cinque elementi: mani,occhi, busto, tecnica e passi. Durante la pratica del Kung Fu, l’elasticità, il co-ordinamento, la velocità, la forza, l’energia esplosiva dei bambini possono es-sere sviluppati.Durante il periodo della pratica ci saranno sicuramente tanti fallimenti, masolo da questi se ne può veramente uscire con un carattere più forte e mag-giormente in grado di risolvere i problemi.La gioia riguardante ogni successo, permette ai bambini di rendersi conto deipropri miglioramenti e ciò li aiuta ad avere più coraggio e autostima.

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ALLA RICERCA DI UN EQUILIBRIO TRA STATICITÀ E DINAMISMO, TRA CORPO E MENTEDEFINIZIONI

Il vero significato del riposo

C he cosa vuole dire riposo?Riposarsi bene il fine settimana?Andare in vacanza? Spesso, più siriposa e più ci si sente stanchi.Perché, dopo che hai dormito un-

dici ore, ti senti ancora stanco? Come mai,dopo che hai speso tanti soldi per andare invacanza, ciò non ti fa aumentare l’entusia-smo nei confronti della vita? Molti pensanoche andare nei locali con il karaoke, nei localinotturni (o pubs) e al luna park, aiuti a dimen-ticare i dispiaceri e quindi che, il mattino suc-cessivo, si possa iniziare la giornata con piùgrinta. Allora, come mai dopo il rientro a casaci si sente ancora con un vuoto interiore? Ab-biamo compreso il vero senso del termine “ri-poso”? Ci siamo riposati correttamente? Checos’è per te il riposo? Dormire tanto? Sva-garsi tanto? Qual è il vero senso del ri-poso?Esso sta nel recu-perare la stan-chezza e rilassarsimentalmente. Così,quando ti concentri dinuovo per lavorare o perstudiare, ti senti nuovamentepieno di energia. Se il tuo modo di ri-posarti non ti porta questo effetto, signi-fica che queste modalità (vedi gli esempi suriportati), indipendentemente dal fatto chetali locali siano di richiamo o alla moda e coneventuali irresistibili attrazioni, sono tuttequante sbagliate.Interpretazione erronea del riposo1. Dormire tanto non ha granché senso per ilavoratori che usano tanto il cervello.Dopo aver passato tutto il giorno a scriveredocumenti o a effettuare presentazioni du-rante le riunioni per un giorno intero, tisenti distrutto e l’unica cosa che desi-deri è farti una bella dormita. In-fatti, è nostra consuetudine,ritenere che in tali circo-stanze si debba consigliare:“Vai a sdraiarti un po’”. Inrealtà, ciò è una trappola.Il sonno è un modo moltovalido per riposarsi, ma èmolto efficace soprattuttoper chi dorme poco, oppureper chi lavora usando tantola forza fisica. Infatti, in talcaso, attraverso il sonno, sipuò recuperare una grande

quantità di energia ed eliminare le scorie ac-cumulate nel corpo. Invece, in una persona che sta tanto temposeduta in ufficio, il cervello si trova in unostato attivo ed eccitato, ma il corpo invece, sitrova in uno stato molto meno dinamico. Inquest’altro caso, il sonno non produce un ef-fetto così benefico per il cervello, in quantociò che occorre per recuperare l’energia fisicanon è la “staticità”, ma il “dinamismo” delcorpo.2. Dormire tanto non produce grandi bene-fici per chi ha unastanchezza ec-cessiva.Per stanchezzaeccessiva s’in-tende adesempio:

1. Quando ripeterenumerose volte lo

stesso movimento pro-voca una rigidità ad alcuni

muscoli e/o tendini, e di conse-guenza, il sangue e il Qi non rie-scono a fluire in maniera scorrevole.

2. Attraverso una qualsiasi posizione“statica”, come stare per lungo tempoin piedi, seduti, sdraiati, ecc., si pro-voca un irrigidimento di alcuni muscolie tendini, e, di conseguenza, si creanodegli ostacoli alla circolazione del san-gue e del Qi e, soprattutto, la nostracolonna vertebrale è soggetta ad affa-ticarsi eccessivamente. Anche in questo caso, per recuperarele energie, non serve la “staticità”,anzi, essa può peggiorare la situa-zione, ma serve un movimento armo-nioso che estenda i tendini e i muscolilungo i meridiani del corpo, facendocircolare meglio il sangue e il Qi, e,così facendo, riuscire a eliminare real-mente la stanchezza. 3. Per “dinamismo” non s’intende lapratica sportiva. Tutti gli Sport seguono una disciplinao delle regole di gioco. Il dinamismo

che intendiamo qui è: utilizzare le dinamicheinterne per dare impulso al movimentoesterno e usare questo per stimolare la circo-lazione interna (sangue e Qi). Ogni movi-mento corretto avviene tramite l’unione tra:regolazione del respiro, intenzione e coordina-mento di tutto il corpo ed è necessario che sigiunga a un’unione tra il dinamismo e stati-cità interni ed esterni. Occorre però conside-rare che, i movimenti troppo veementi,possono portare facilmente allo stiramentodei muscoli. Come se, dopo che un ramo si èseccato gradualmente con il tempo, se ilvento spirasse un po’ più forte, lo potrebbespezzare facendolo cadere, e, in tal caso, noitenderemmo a incolpare al vento, ma noncercheremmo di comprendere a monte lacausa che ha fatto si che il ramo si seccasse.Parimenti, nella nostra vita quotidiana, l’accu-mulo delle stanchezze può provocaretante malattie, e, in tal caso, noi ten-deremmo a dare la colpa alle malat-tie ma non alle cause delle stesse.

Di conseguenza, il vero “dinami-smo” può elimi-

nare ediminuire la

stanchezza, per-mettendo al sangue e al Qidi scorrere senza ostacoli,

rendendo la persona piena di energia e vita-lità.4. La nostra conoscenza nei confronti della“staticità e dinamismo” del corpo e dellamente. Tante persone si rendono conto che esiste la

staticità e dinamismo del corpo, ma nonsanno che ciò vale anche per la

mente. Per chi è più dinamicocon il corpo quando la-

vora, la sua attività èdinamismo, mentre

la staticità è co-stituita dal ri-poso. Invece,

per chi è più at-tivo con lamente, il pen-sare è dinami-

smo, il nonpensare è stati-cità. Il corpo, si può ripo-sare durante la notte,ma si può anche ripo-sare durante ilgiorno. La maggiorparte delle persone la-vora otto ore e il resto del tempo le serve peril riposo, inoltre, anche durante quelle ottoore di lavoro, ci sono delle pause di riposo. Invece, la nostra mente, solo durante il sonnonon pensa, mentre, nelle sedici ore rimanentinon si ferma mai di pensare, e in più, duranteil sonno, la mente può sognare. Per cui, diconseguenza, il corpo è più statico e la menteè più dinamica, inoltre, non essendoci unequilibrio tra i due, di conseguenza, ci amma-liamo spesso. Solo con un equilibrio tra staticità e dinami-smo, del corpo e della mente, si può vera-mente fare in modo di irrobustirsi. L’Yijinjingdi Shaolin e la meditazione sono i due modipiù efficaci per equilibrare armoniosamentela staticità e il dinamismo del corpo e dellamente.

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IL METODO PER CONSERVARE LA SALUTE SECONDO LE TECNICHE DELLO SHAOLINMEDICINA

Il significato dello Yijinjing

Il metodo di mantenimento della sa-lute secondo le tecniche dello Shao-lin, lo Yijinjing è una perlaappartenente al patrimonio della cul-tura del Qigong cinese. Ha una storia

antichissima, piace molto alla gente, edanche assai apprezzato dagli esperti dellearti marziali.Nella Cina antica, per gli esperti dello Yijin-jing, la vera forza dell’uomo era rappresen-tata dallo sviluppo equilibrato tra “l’energiainterna” e “la potenza esterna”. Si diceva che:“Il Jin, i muscoli, il sangue e i vasi sanguignisono tutti elementi visibili, di conseguenza,regolano l’esterno; lo Jing (il germe della vita,tra cui il liquido seminale), il Qi (energia in-terna) e lo Shen (spirito, forza vitale) sono ele-menti invisibili, di conseguenza, regolanol’interno”. “per energia interna s’intende laresistenza, mentre per potenza esterna s’in-tende il coraggio. Senza resistenza il corag-gio, non è vero coraggio e senza coraggio laresistenza, non è vera resistenza”. Nello Yijinjing, la parola cinese Yi significacambiare o trasformare.La parola Jin, nella medicina tradizionale ci-nese, è descritta come di seguito: “Il Jin e imeridiani di tutto il corpo, è tutto ciò che sitrova fuori dalle ossa e all’interno dei muscoli.Tra le ossa e gli arti, non c’è posto senza Jin e

meridiani. Essi mettono in collegamento tuttoil corpo, fanno circolare il sangue in tutto ilcorpo, sono l’ausiliario dello Jing e delloShen”. Per esempio, “le spalle possono soste-nere dei pesi, le mani possono afferrare, ipiedi possono servire a camminare, l’agilitàdelle persone, è dovuta alla integrità delloJin”. Lo Jin, di conseguenza determina sial’aspetto fisico sia le funzionalità del corpo. La parola Jing significa “classico” . In poche parole, lo Yijinjing è una tecnica clas-sica, particolare e unica che può permettere dimigliorare il Jin, le ossa e la pelle del propriocorpo, determinando un cambiamento sostan-ziale. Può inoltre incrementare le potenzialitàdel corpo, regolarizzare il funzionamento degliorgani interni, prevenire le malattie e favorirela longevità delle persone. Lo Yijining Il mantenimento della salute secondo i prin-cipi dello Yijinjing include tre tecniche: il coor-dinamento del corpo, il controllo del respiro edella mente. Attraverso tali tecniche, si puòraggiungere l’obiettivo di allenare il corpo e lapsiche. L’allenamento dello Yijinjing, infatti,permette di allungare i tendini e regolare lapostura. Inoltre, esso, usando il Qigong comeguida del Qi nel corpo, permette ai tendini in-duriti e cotratti di allungarsi, permette alleossa di rilassarsi una per una, consente al

corpo di rinforzarsi, rende la persona vitale eattiva, e, tutto ciò, per ottenere come risultatofinale, quello di una corretta postura, la mor-bidezza del Jin e la scorrevolezza del Qi. Lo Yijinjing, guardandolo dall’esterno, è unatecnica molto facile, infatti, si tratta di un in-sieme molto semplice di movimenti combi-nati. In realtà, esso contiene tanti altrisignificati molto profondi, perché: per il rilas-samento della mente, bisognerebbe unire lateoria del Chan, e, per ottenere il risultato fi-nale di scorrevolezza del Qi, della morbidezzadello Jin e della correttezza della postura, oc-correrebbe unire lo studio dei meridiani dellamedicina tradizionale cinese. Attraverso l’allenamento che include dinami-smo e staticità, si può rafforzare il corpo, ri-pulire i vasi sanguigni, riattivare il midolloosseo, migliorare il sistema di circolazionedel sangue, migliorare il sistema immunita-rio, e, soprattutto, nelle fasi di cura e di gua-rigione, esso può avere un effetto particolaresulla cura e per il mantenimento della sa-lute. L’allenamento del Chan, calma e puri-fica la mente, elimina i problemi superfluidella vita e le relative cause e origini, chiari-sce la mente e mostra il carattere della per-sona. Tutto questo, rappresenta laparticolarità più specifica della cura con lamedicina del Chan.

L a cultura della medicina integrata con i principifilosofici dello Chan (lo Chan Yi) di Shaolin è unadelle più importanti espressioni della cultura ci-

nese. Essa è un patrimonio culturale e immaterialedell’umanità ed è autentico, caratteristico e unico. Lo Chan Yi di Shaolin è un tutt’uno con la religionebuddista, ha un ruolo importante nella storia della me-dicina orientale ed è una vera e propria medicina checura concretamente non soltanto i sintomi, ma anchele cause delle malattie. Esso aiuta tutti gli esseri viventi a liberarsi dalla sof-ferenza delle malattie, diventando uno strumento

molto importante di divulgazione della religione bud-dista. I principi della filosofia Chan applicati alla medicina(lo Chan Yi) di Shaolin, insieme alla Medicina Tradizio-nale Cinese (MTC), formano la Medicina TradizionaleCinese Buddista, integrando anche il concetto delloYin e dello Yang e la teoria dei cinque elementi. Inoltre, tale medicina, comprende anche la teoria delJing (il germe della vita, tra cui il liquido seminale), delQi (energia vitale), del sangue, della saliva, degli or-gani interni e dei meridiani. Essa considera anche lapredisposizione del corpo alle malattie, alle cause, allo

sviluppo e manifestazioni delle stesse.Inoltre, utilizza anche le tecniche come l’osservazionee sua conseguente elaborazione, l’indirizzamento delQi, il massaggio, ecc. per identificare, curare e riequi-librare lo stato di salute ed ha altresì un particolare ef-fetto sul mantenimento della salute. Tra tutte specialità della Medicina Tradizionale CineseBuddista, la più rappresentativa e influente è quelladella traumatologia di Shaolin.Anche lo studio delle erbe medicinali ha già una tradi-zione millenaria e, nella storia, è stata consideratacome la prima forma di medicina Shaolin.

La medicina Chan (lo Chan Yi) di Shaolin

IL MAESTRO SHI YAN HUI

ringrazia per la collaborazione:

- LUIGI AMADIO- MARCO DE LEO

- ANNA SPOLTORE- GIOVANNI TAGLIAPIETRA

- CAIDUO WANG

Per saperne di più è possibile consultare

il sito

www.shaolinquanfa.eu

oppure mandare una mail a

[email protected]

o contattare il numero 329 0460898

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RUBRICHEgiovedì 2 aprile 2015 pagina 17

L a cucina di Pasqua èricca di sapori e pro-fumi che la terra elargi-sce generosa mentre laprimavera avanza con i

suoi profumi e i suoi colori. Carne,salumi, uova e verdure trionfanosulle tavole dei romani, in abbina-menti arditi e indimenticabili per ilpalato. Basti pensare alla cola-zione di Pasqua che, cometradizione comanda, bandi-sce cappuccino e cornettoper proporre salame (me-glio se corallina), uovasode, pizze dolci (maanche quelle salate, benlievitate) e l’incanto delcioccolato. Non meno interessante ilpranzo di Pasqua. Certo, lalibertà è sacra e ciascunoporta in tavola ciò chevuole. Così, via libera allafantasia: lasagne e cannel-loni, ravioli e pasta all’uovosono i benvenuti. Ma comerinunciare all’agnello, omeglio all’abbacchio, bencotto e saporito, abbon-dantemente irroratod’olio? E pure il capretto sirivela un’autentica squisi-tezza. Carciofi, asparagi,ma anche la classica lattugaromana rappresentano undegno contorno. Certo,qualcuno obietterà, i sapori pos-sono apparire un tantino forti. Ed è a questo punto cheun maestro vinattiere, un conoscitore profondo dei vini

come della cucina, può rappresentare un’insostituibileappiglio e orientare anche i palati più esigenti nella sceltadel vino giusto da servire a tavola o da regalare.Saper scegliere: è questo il segreto per un perfetto ma-trimonio d’amore tra un piatto e il suo vino. Le enoteche

dell'Arte dei Vinattieri confermano che acquistare in eno-teca non vuol dire spendere di più: significa spendere me-glio. Il cliente infatti viene guidato non solo in base aquanto vuole (e può) spendere, orientandolo verso il mi-

glior rapporto tra qualità e prezzo, ma soprattutto consi-derando l'occasione a cui è destinata la bottiglia e l'abbi-namento con il cibo. Conoscere e riconoscere il buonvino non è un hobby. E' un'abilità che richiede tempo peressere sviluppata e affinata: è oggetto di studio. Per la Pasqua l'arte dei Vinattieri vi consiglia i seguentiabbinamenti, che vanno dalla colazione salata, fino allagiusta etichetta per il cioccolato e la colomba. Sarà diffi-cile non lasciarsi sedurre dal gusto.

MATRIMONI D’AUTORE CONSIGLIATI DAI VINATTIERISCELTI PER VOI

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Rocchi Via Giovanni Animuccia, 13/A00199 Roma Tel. 06 86387244

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Trimani Wine BarVia Cernaia, 37/B 00185 Roma Tel. 06 4469630

La “colazione” di Pasqua: Prosecco, Grignolino,salame, uova sode, pizze dolci Lambrusco, Bonarda

Agnello Merlot, Brunello di Montalcino

Capretto Amarone, Barolo

Cioccolato e Uova di Pasqua Barolo Chinato, Amarone, Recioto

Colombe Moscato d'Asti

Pastiera Passiti

Gli abbinamenti migliori

Il nuovo numero del “Birrafondaio”È in distribuzione il nuovo numerodel magazine gratuito dedicato almondo della birra artigianale "IlBirrafondaio", Si tratta di unnuovo numero speciale dedicatoalla Fiera della birra artigianaleMastro Birraio di Santa Lucia inPiave. Nelle pagine centrali po-trete trovare tante informazioniutili per godervi al meglio questitre weekend di alto livello, nonsolo sul fronte birraio ma anchesu quello alimentare, che si ter-ranno ad aprile.In questo numero tornano anchele numerose rubriche, dall' "Abir-racedario" alla storia della birra,passando per le nostre "Questionidi stile" e gli "Avanzi di birra". Perquanto riguarda le infografiche,questo mese vi invitiamo ad an-dare a scoprire i dati aggiornatisul mondo della birra artigianalepresentati da UnionBirrai e Cna.Non mancherà infine la sezionedelle news in cui trovate tutti ivincitori del premio Birra del-l'anno di Unionbirrai, una sco-perta "marziana" e tantecuriosità e informazioni interes-santi.

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RUBRICHE giovedì 2 aprile 2015 pagina 18

Le vacanze di Pasquarappresentano un’oc-casione ghiotta per

visitare le mostre e i musei incorso a Roma. Domenica 5aprile, come sempre ogniprima domenica del mese,tutti i musei e le aree archeo-logiche statali saranno visita-bili gratuitamente. Sempregratuito, ma rigorosamentecontingentato, l’ingresso alColosseo; invece, per visitare laDomus Aurea è necessaria la preno-tazione al numero 06.39967700(lun. / ven. 9-18; sab. 9-14) o sul sitowww.coopculture. Anche le sedi delPolo Museale Romano potranno es-sere visitati gratuitamente, ma solodai residenti, nella stessa giornata(salvo diverse disposizioni dell’asses-sorato alla Cultura), dal momentoche dallo scorso ottobre il Comunedi Roma ha disposto l’ingresso gra-tuiti per i cittadini romani nellaprima domenica del mese. Lunedì 6aprile, Pasquetta, i musei e le aree ar-cheologiche non osserveranno il tra-dizionale riposo settimanale.Tradizione vuole infatti che in occa-sione della Pasquetta i musei sianoaperti in via straordinaria (salvo ri-pensamenti dell’ultimo minuto,anche in questo caso). I Musei Vati-cani saranno invece chiusi il 5 e il 6aprile. Ecco le nostre proposte.

COMPLESSO MONUMENTALEDEL VITTORIANO: è in mostra,fino al 21 giugno, l’arte di GiorgioMorandi attraverso una selezione dinumerose tele e incisioni rappresen-tative della vita e della poetica delmaestro bolognese. Info 06 3225380

CHIOSTRO DEL BRAMANTE:potremo ammirare l’opera di Marc

Chagall in tutta la suaevoluzione artistica. Inuna selezione eterogeneae quantitativamente rile-vante dell’ars pictoricadell’artista naturalizzatofrancese (ma d’originerussa), attraverso 140opere tra dipinti, disegnie stampe viene presen-tata per la prima volta inItalia un’esposizione suChagall che ne paleseràanche la produzionemeno nota al grandepubblico. Info 06 688090345

PALAZZO DELLE ESPOSI-ZIONI: ecco NUMERI. Tuttoquello che conta, da zero a infinito,un appuntamento che mira a coin-volgere i più piccoli con simpaticipercorsi educativi e ludici e i loro ge-nitori con rompicapo affascinanti ecuriosità inattese. Info 06399675090

MUSEI CAPITOLINI: è in scena ilquarto capitolo del ciclo “I giorni diRoma” con una mostra che si intitolaL’età dell’angoscia. Questa esposi-zione si concentra sui 150 anni cheintercorsero tra l’imperatore Com-modo (180 - 192 d. C.) e Diocle-

ziano (284 - 305 d. C.) e sul pro-fondo senso di scoramento che per-vase tutta la società romana coeva.Tra prime invasioni barbariche, ri-volte dell’esercito e collasso di un si-stema economico fino a quel puntoflorido, l’arte diventa specchio di unaclasse dominante non più così sicuradi sé stessa e del suo ascendente sulmondo. Così affreschi, statue, basso-rilievi e testi scritti palesano quest’“angoscia” esistenziale e sono messia nudo di fronte allo spettatore cheha la possibilità di calarsi in quel pe-riodo di mutamenti così significa-tivo. Info 060608

MAXXI: fino al 3 maggio, sale alla ri-balta l’alta moda made in Italy delboom economico con Bellissima.

L’Italia dell’alta moda1945 - 1968. Tra un abitodi Valentino degli anni’60 e un gioiello sgar-giante, mediante filmatie immagini d’epoca sa-ranno in mostra i prota-gonisti di una rinascitaincredibile nella creati-vità italiana che hannocontribuito a forgiare lafama dell’Italia nelmondo: le Sorelle Fon-tana, Balestra, Capucci,Gattinoni, Valentino, Gi-

gliola Curiel e Mila Schön. Inoltre,attraverso una selezione del reperto-rio audio-visivo si potranno riviverele atmosfere di alcuni dei più signifi-cativi passaggi di quegli anni: il Giu-bileo del 1950, le Olimpiadi del1960, il cinema e i divi hollywoo-diani, via Veneto e la Dolce Vita.Info 06 3201954

GALLERIA NAZIONALED’ARTE ANTICA DI PALAZZOBARBERINI: un insolito LorenzoBernini è in mostra fino al 24 mag-gio. La rassegna, dal titolo Il labora-torio del Genio: Bernini disegnatore,riunisce 120 opere, in maggioranzadisegni ma anche dipinti, sculture edoggetti manufatti, che svelano da unlato il processo evolutivo dell’opera

del grande artista, dall’altrosono testimoni ineguaglia-bili della sensibilità esteticadel Bernini. Una mostra chestupirà chi saprà riconoscerei progetti dei molti edificiche hanno dato a Roma lasua inconfondibile aurea ba-rocca.Info 06 4814591

GALLERIA NAZIONALED’ARTE MODERNA: un’ineditarassegna tematica è quella dedicata aLa scultura ceramica contemporaneain Italia. Per la prima volta è possibileammirare una panoramica di que-st’arte con opere di oltre 60 artistidagli anni ’50 ad oggi. Il percorsovuole evidenziare le mutazioni nel-l’estetica e nella tecnica degli artistisenza però dimenticare le continuecitazioni della scultura in ceramicatradizionale. Info 06 322981

PALAZZO CIPOLLA: il museodella Fondazione Roma ospita lamostra Barocco a Roma. La meravi-glia delle arti. L’esposizione presentaalcune opere inedite, come il disegnoriferibile a Ciro Ferri tratto dagli af-freschi di Pietro da Cortona per pa-lazzo Pamphilj a piazza Navona, edaltri pezzi mai esposti in Italia, tra cuiil Contro-progetto per il colonnatodi piazza San Pietro di Gian LorenzoBernini. Info 06 22761260

SCUDERIE DEL QUIRINALE: siintitola Matisse. Arabesque l’esposi-zione che propone oltre cento operedi Matisse con alcuni capolavori as-soluti, per la prima volta in Italia,prestati dai maggiori musei delmondo. Info 06 39967500 e 06 39967200

LE MOSTRE DA VISITARE IL 5 E IL 6 APRILECULTURA E TEMPO LIBERO

La Pasqua a Roma città d’artetra musei e siti archeologici

Ingresso gratis la domenica nelle strutture statali; il lunedì aperture straordinariein tutte le sedi espositive. Resteranno invece chiusi i Vaticani

di Sabato Angieri

C’è un luogo, Satricum, l’antica Po-metia, al limite Nord della provin-cia e del Comune di Latina, che

racconta molte storie: quella dell’antico po-polo dei Volsci, dei latini, deiromani e delcommercio del vino, quella della Vecchia Fon-deria papale di Borgo Le Ferriere (dove ven-nero prodotti i grandi cerchi di ferro dicontenimento della cupola di San Pietro) eanche, attraverso la grande sfera del bollitoreall’ingresso del complesso museale, quelladella “carta paglia”, usata in tutte le botteghealimentari per incartare gli alimenti prima chearrivasse la carta con la pellicola che non si samai dove smaltire.E’ un luogo, neppure indicato con segnali stra-dali sulla ss 148 Pontina, che si raggiunge fa-cilmente seguendo - qualche chilometro dopoAprilia, venendo da Roma - le indicazioni perla Casa del martirio di Santa Maria Goretti.Poco più in là, nel centro del borgo Le Fer-riere, c’è la struttura, restaurata, delle anticheFerriere papali di Conca all’interno della qualel’Università di Amsterdam, in collaborazione

con il Ministero dei Beni e delle Attività Cul-turali e del Turismo e la Soprintendenza per iBeni Archeologici del Lazio, ha allestito lamostra “Satricum: scavi e reperti”.“Speriamo che il grande successo delle Gior-nate FAI di primavera in questa struttura por-tino a chiudere definitivamente la proceduraper far diventare museo permanente questa

ricchissima mostra”, dicela professoressa GnadeMarijke dell’Universitàdi Amsterdam, mo-strando con orgoglio i750 reperti ritrovati dagliolandesi. “L’intenzionein effetti c’è – spiega l’as-sessore alla Cultura Ma-rilena Sovrani - e sonoconvinta che la grandeaffluenza di pubblico du-rante le giornate del FAIa Le Ferriere e all’Anti-quarium Comunale delProcoio, a Borgo Sabo-tino, darà la spinta deci-

siva per raggiungere l’obbiettivo”. La procedura in realtà è stata avviata dal 2008.Speriamo che questa sia la volta buona. Ve-dremo dunque presto che cosa deciderà la po-litica che aveva già annunciato per gennaio2015 l’apertura ufficiale del museo. Per ora ilgrosso del lavoro lo hanno fatto le universitàolandesi di Amsterdam e Groningen, che in 36

anni hanno ottenuto importantissimi risultati,tra i quali la scoperta del “Lapis Satricanus”,una base di pietra con un’iscrizione in latinoarcaico databile tra il 525 e il 500 a.C..La storia degli scavi di Satricum inizia nel 1896quando il francese Hector Graillot scoprì sullacollina di Le Ferriere i resti del tempio dedicatoalla dea Mater Matuta, la dea dell’aurora e dellafertilità. Fino al 1898 si intraprese una campa-gna di scavi sotto la guida di archeologi italianie vennero portati alla luce molti reperti, oraconservati al Museo di Villa Giulia in Roma(più precisamente a Villa Poniatowski, doveesistono quattro bellissime sale dedicate a Sa-tricum). Non si fece più nulla fino al 1907-1910quando ricominciarono lentamente gli scavi.Attorno al 1975 il Comitato per l’Archeologiadel Lazio chiese all’Istituto Olandese di Romadi occuparsi della ricerca archeologica di Satri-cum. Da allora gli archeologi olandesi hannoottenuto importantissimi risultati.Tra l’altro molte anfore vinarie ed un bel vasodi ceramica del V secolo avanti Cristo sono te-stimoni di una fiorente cultura e commerciodel vino.

I PREZIOSI REPERTI DELL’ANTICA POMETIA IN ATTESA DI UNA SEDE PERMANENTE

A Satricum sulle orme della storiadi Luca Protettì

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RUBRICHEgiovedì 2 aprile 2015 pagina 19

promozionali di "Avengers: Age of Ul-tron" e "Star Wars: il risveglio della forza"nuovo episodio della saga più amata di

tutti i tempi. La Warner Bros parteciperàcon diversi eventi, fra i quali la serie tvdel momento "Il Trono di spade". Im-

perdibile è poi la mostra "Okiagari Ko-boshi Project for Fukushima", 150 sta-tuine di piccoli monaci giapponesidecorati da "mangaka" di tutto il mondoper sostenere la popolazione dopo il di-sastro nucleare del 2011. Si chiuderà conla gara di Cosplay: ai vincitori un bi-glietto a/r per il Giappone.

RomicsDal 9 al 12 aprile 2015, h 10-20

Fiera di Roma, via Portuense 1645,Roma

Biglietti da € 8 a € 10; abbonamenti da € 15 a € 22

Info: 06 87729190

S e pensate che Romics sia sempli-cemente un’esposizione di ban-carelle che vendono e comprano

fumetti, figurine, gadgets e manifesti,evidentemente non siete mai stati a Ro-mics, il festival del fumetto che con dueappuntamenti annuali a Roma, in au-tunno e in primavera, rappresenta unevento di richiamo per appassionati enon. Per rimediare basterà recarsi allaFiera di Roma, dal 9 al 12 aprile, e go-dersi lo spettacolo. Cinema, dibattiti, in-contri con i più grandi disegnatori efocus sul mondo dell’animazione sonosolo alcuni degli ingredienti della rasse-gna, insieme alle iniziative dedicate aibambini e all’immancabile “RomicsCosplay Award”, la gara dove tutti si ma-scherano come il loro fumetto preferito.Romics edizione primaverile dedicaampio spazio agli italianissimi Tex eDiabolik, nati dalla creatività di GianLuigi Bonelli e delle sorelle Giussanicoadiuvate negli anni da celebri “ma-tite”, a cominciare da Gino Marchesi.Altri protagonisti sono un inedito Bat-man, con la presentazione di un ciclo distorie sulla gioventù di Bruce Wayne el’incontro con Rafael Albuquerque chene è l’attuale disegnatore; i Peanuts, checompiono 65 anni, e Goldrake, prota-gonista della serie tv che compie 40anni. Come sempre, grande spazio saràdedicato al cinema nell’ambito del Ro-mics Movie Village: tra gli ospiti la no-stra Cinzia Angelini, coinvolta in tantiblockbuster come "Il principe d'Egitto"e "Kung Fu Panda". Inoltre la Walt Di-sney Company presenterà i materiali

A pproda al Teatro Sistina di Roma, dal 10al 26 aprile, il nuovo spettacolo di ArturoBrachetti, signore indiscusso nell’arte di

trasformarsi velocissimamente o, con espressionemutuata dall’inglese, nella “visual performing art”.Nonostante sia in tour dal 2014, Arturo Brachetti.Che sorpresa! (questo il titolo scelto dall’artista to-rinese), continua a macinare esauriti su esauriti adogni sua tappa. Merito certamente dell’abilità delnostro, ma anche della sua capacità di introdurreelementi e particolari sempre nuovi, che rendonoogni replica in teatro diversa alle altre. Quello in ar-rivo a Roma è dunque uno spettacolo profonda-mente rinnovato rispetto allo scorso anno,nonostante il filo conduttore resti quello dell’illu-sionismo.Ed eccolo, Arturo Brachetti, aggirarsi in una sortadi limbo al quale approda grazie al teletrasporto edove perde la sua valigia rossa. Per ritrovarla dovràaffrontare numerose prove, avanzare da un livelloall’altro, come in un videogame: il primo livello èl’infanzia, il secondo l’adolescenza, il terzo l’etàadulta. Insomma, una sorta di parabola della vitache condurrà Brachetti al quarto livello, dopo esserepassato attraverso una quarantina di travestimenti,pronto forse e lasciare quel limbo e ad affrontarel’età matura, racchiuso nella sua valigia rossa. Inquesta sua nuova avventura teatrale è affiancato daalcuni insoliti quanto eclettici compagni di viaggio:Luca Bono, giovane talento dell’illusionismo inter-nazionale, lo stralunato duo comico formato daLuca & Tino, l’imprevedibile Francesco Scimeni,illusionista comico, e Kevin Michael Moore, sortadi alter ego scenico brachettiano. La regia è invece

affidata quest’anno a Davide Calabrese, mentre perle scene Brachetti si è avvalso della collaborazionedi Leo Ortolani, il disegnatore di Rat-Man.Fin qui le informazioni essenziali sul nuovo spetta-colo di Arturo Brachetti: il resto va visto, ascoltato,goduto. Ma per meglio capire chi sia questo PeterPan cinquantasettenne che non ha mai perso la vo-glia di giocare e di divertirsi, divertendo al tempostesso gli altri, abbiamo scovato qualche piccola cu-riosità su di lui. Ad esempio, è stato protagonista diuna storia di Topolino (n.2759): il suo personaggiosi chiama SuperBrack. I suoi cambi d’abito sonocosì veloci che sono stati registrati nel GuinnessWorld Records: meno di 2 secondi per un cambio.Lo scrittore statunitense autore di bestseller JeaffreyDeaver l’ha citato nel suo libro “L’uomo scom-parso”. Fa parte dell’Inner Magic Circle, una specie

di club ristretto a cui appartengono i 300 illusionistipiù importanti di tutti i tempi, viventi e non. Non èscaramantico e in teatro usa il viola. È stato rapinatoda Cattivik nella storia “L’apparenza ammazza”. Hauna casa con muri che scompaiono, porte che nonesistono, oggetti che non sono quelli che sembranoe passaggi segreti. Ha inciso un disco, la colonna so-nora di “Amami Arturo”, sebbene non sappia can-tare. I suoi registi preferiti sono Tim Burton eFederico Fellini; l’attore che predilige è CharlieChaplin; il pittore che ama di più è Magritte.

Arturo Brachetti. Che sorpresa!Dal 10 al 26 aprile 2015

Teatro SistinaVia Sistina 129, RomaBiglietti da € 34 a € 55

Info orari e prenotazioni: 06 4200711

AL SISTINA DAL 10 APRILE LO SPETTACOLODEL PERFORMER TORINESESCELTI PER VOI

Dagli Avangers a Star Wars, il grande cinema a RomicsLA RASSEGNA ALLA FIERA DI ROMA DAL 9 AL 12 APRILE

PALALOTTOMATICACarmen Consoli in concertoUn nuovo album e un nuovo toura sancire il ritorno di CarmenConsoli, in concerto l’11 aprile alPalalottomatica. A distanza dicinque anni, la cantantessa pro-pone un nuovo singolo ,"L'abitu-dine di tornare", e un nuovoalbum che racconta una storiaaspra, con una musica lieve checorre veloce al ritornello. Unastoria a lieto fine, come nellefiabe, dove la difficoltà iniziale sitrasforma in gioia.Biglietti da € 28,75; info 06 540901

FILARMONICAAmbrosini si svela

L’Accademia Filarmonica Ro-mana propone il 9 aprile alle20,30 un concerto dedicato a

Claudio Ambrosini, compositoreitaliano cresciuto all’ombra

della grande tradizione musi-cale veneziana ma proiettato in

un futuro visionario, dominatoda velocità, densità e forza. Ad

eseguire le sue musiche, in SalaCasella, il pianista Aldo Orvieto

e il violinista Carlo Lazzari. Com-pletano il programma pagine di

Beethoven e di Maderna.Biglietti € 10; info 06

3201752

TEATRO VITTORIAGang of MagicFino al 4 aprile al Teatro Vittoriava in scena Gang of Magic, af-fiatato gruppo di artisti che ri-portano in auge uno spettacolodi varietà di inizio '900, rinno-vando l'immagine dell’arte ma-gica e adattandola ai gusti ealle aspettative del pubblicocontemporaneo. Manipolazione,mentalismo, magia comica, car-tomagia, illusionismo sono soloalcuni dei generi di magia pro-posti in chiave brillante e origi-nale dai nove giovani talenti eprofessionisti di Gang of Magic. Biglietti da € 14 a€ 28; info 06 5740170

TEATRO INDIASweet Home Europa

Dall’8 al 26 aprile Fabrizio Ar-curi porta in scena al Teatro

India “Sweet Home Europa” diDavide Carnevali. Il testo, cheha debuttato in Germania nel

2012, è un potente affresco po-litico e umano dell’Europa dei

nostri giorni. Ad accompagnarele scene, le musiche composte

ed eseguite dal vivo dai MarleneKuntz e da NicoNote, mentre learchitetture performative sono

realizzate da Portage. Biglietti da € 12 a € 29;

info 06 684000346

SALA UMBERTOEcco il “Sarto per signora”Dal 7 aprile Emilio Solfrizzi va inscena alla Sala Umberto con“Sarto per signora”, classicacommedia degli equivoci di Ge-orges Feydeau per la regia diValerio Binasco. Gli ingredientidi questa comicità senza temposono sotterfugi, equivoci,scambi di identità e tradimenti. Biglietti da € 23 a € 32; info 06 6794753

IN PRIMA FILA

di Maria Pia Miscio

È ricco di proposte il cartellone teatrale cheRoma offre nel periodo di Pasqua. Eccouna piccola guida dedicata a chi non rinun-

cia all’emozione di uno spettacolo dal vivo.Continuano fino al 19 aprile, al Teatro Argentina, lerepliche della Carmen, diretta dal regista MarioMartone, che propone una rilettura drammaturgicae musicale del capolavoro di Bizet. Protagonistadell’opera, ambientata in una Napoli quasi fuori daltempo, Iaia Forte, mentre le musiche sono eseguitedall’Orchestra di Piazza Vittorio diretta da MarioTronco, autore di uno speciale arrangiamento dellospartito originale. Biglietti da € 12 a € 29; info 06684000345.E’ un viaggio alla scoperta della personalità e dellaspiritualità di Santa Teresa d’Avila quello che il Tea-

tro India propone, fino al 12 aprile con lo spettacoloUn castello nel cuore, diretto da Maurizio Panici einterpretato da Pamela Villoresi. Sede della messain scena è il Palazzo della Cancelleria, nell’omo-nima piazza. I biglietti, da 10 a 15 euro, possonoessere acquistati presso il botteghino del Teatro Ar-gentina. Per ogni informazione, il numero da con-tattare è 06 684000345.L’utilizzo del linguaggio di strada e la spettacolariz-zazione della filosofia “street” sono alla base di iD,il nuovo spettacolo del Cirque Eloize in scena alTeatro Brancaccio di via Merulana 244 fino al 5aprile. Sedici gli artisti in scena, 12 discipline cir-censi e tanta cultura urbana, per raccontare unastoria ambientata in una città futuristica pensatacome crocevia tra fumetti, film di fantascienza e

l'universo dei graffiti. Biglietti da € 23 a € 60; infoal numero 06 80687231.Dal 7 al 19 aprile il Teatro Quirino propone DoppioSogno (Eyes wide shout), messa in scena di quellanovella traumatica che fonde sogno e realtà dallaquale Stanley Kubrick ha tratto il suo ultimo film.Nel cast Ivana Monti, Caterina Murino, Ruben Ri-gillo e Rosario Coppolino diretti da Giancarlo Ma-rinelli. Biglietti da e 15 a € 30; info 06 6794585.E’ un grande classico del teatro europeo quello cheva in scena fino al 4 aprile al Teatro Vascello. Sitratta di La cantatrice calva, di Eugène Ionesco,maestro del teatro dell’assurdo, per la regia di Mas-simo Castri.

Biglietto € 15; info 06 5881021.M.P.M.

Pasqua d’autore nei teatri della capitaleVOGLIA DI PALCOSCENICO: LE NOSTRE PROPOSTE

Brachetti show, ovvero l’arte del trasformismo

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LazioLaziola

del

anitàSSNUMERO 11 ANNO I GIOVEDÌ 2 APRILE 2015

SAN GIOVANNI ADDOLORATA IL PUNTOIl Dipartimento ti salva la vita

a pagina 22 a pagina 23

Screening ASL RomaG: colpito e affondato,sale l’indignazione nell’utenza

I n questi giorni qualcuno - ai vertici- sta decidendo quale ruolo l’IDISan Carlo dovrà avere nel futurodella sanità del Lazio, mentre ai di-pendenti, disperati, non è rimasto

che sfilare sotto le mura vaticane invocandol’aiuto del Pontefice. Una angoscia che si tra-scina da troppo tempo. Quando scoppiò loscandalo che vide incriminati –ed arrestati- iresponsabili dell’Istituto Dermatologicodell’Immacolata tutto il mondo sindacale epolitico della capitale prese improvvisamentecoscienza della grave situazione nella qualeera stato trascinato il personale: oltre 1400dipendenti senza stipendio per mesi mentrequalcuno aveva fatto man bassa dei capitalidella congregazione religiosa proprietariadell’Istituto. Inchieste, interrogazioni, ordinidel giorno al Comune e alla Regione, audi-zione dei vertici commissariali presso laCommissione d’Indagine sul SSN del Senato

della Repubblica; e ancora assemblee, cortei,scioperi, manifestazioni, anche in piazza SanPietro. Tutti si recarono in Via dei Monti diCreta, il sindaco di Roma di allora GianniAlemanno, il Presidente della Commissioned’Indagine sul SSN, Ignazio Marino, il VicePresidente della Commissione Sanità del Se-nato, Domenico Gramazio, il Presidentedella Regione, Nicola Zingaretti oltre ai ver-tici di Cgil, Cisl, Uil e Ugl e di tutte le sigle sin-dacali dei medici e degli operatori sanitari.Richiamato dal clamore e dalla grave situa-zione finanziaria in cui era piombato tutto ilpersonale anche il Presidente della Repub-blica Napolitano si recò a far visita all’Idi.La storia si è trascinata a lungo tra finti e veriacquirenti, si è dovuti arrivare al commissa-riamento della Congregazione dei Figli del-l’Immacolata Concezione con la nomina,fatta dal Papa in accordo con il Segretario diStato, del cardinale Giuseppe Versaldi aCom-

missario straordinario della Congregazioneaffiancato dal prof. Giuseppe Profiti (allorapresidente del Bambino Gesù) in qualità diesperto tecnico sanitario. In questa ottica èstata creata un’apposita Fondazione intito-lata a Padre Monti per non far finire l’Idi afondo. E’ lontana la gestione spericolata diPadre Decaminada, quello che tutti ricor-dano aggirarsi (come raccontava Mariella,operatrice tecnico-sanitaria) negli ambula-tori e negli uffici amministrativi, nel tardo po-meriggio, munito di una busta della nettezzaurbana dove versava tutti i contanti. Della vicenda in questi giorni si sta interes-sando in prima persona Papa Francesco. Ilrappresentante del Segretario di Stato PietroParole ha indicato nel Cda della nuova Fon-dazione il prof. Franco Dalla Sega, che rap-presenta la APSA (amministratrice delPatrimonio della Santa Sede) e che ha giàversato un finanziamento di 50 milioni di

euro. I sindacati trattano con Sergio Feliciormai “deus ex machina” dell’IDI con intasca le deleghe, e sindacati non intendono re-cedere dalle loro posizioni e consentire che,nel passaggio tra fondazioni, il personale sia“tassato” diminuendo ore di lavoro e sti-pendi: “ è inaccettabile l’accordo propostodalla Fondazione Monti che vedrebbe un sa-lasso personale per i medici di oltre 100 milaeuro e per il restante personale altre migliaiadi euro”. Da queste pagine non può non par-tire un accorato appello a Sua Santità in di-fesa di occupazione, professionalità e beni diun Ente sanitario religioso che ha dato e dàall’SSN credito e prestigio. Temiamo una“una notte dei lunghi coltelli” per il controllototale della Fondazione Monti, futuro “pa-drone” dell’IDI San Carlo, delle sue strutturesatelliti e di tutti i beni che ancora oggi nonsono stati completamente censiti.

Il Corvo

Lacrime di sangue per l’Idi

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RUBRICHEgiovedì 2 aprile 2015 pagina 21 Laziola delSSanità Lazio

Quando il governatoreprova a fare il primo della classe

EDITORIALE

ORSINO

S dellail

CHI SALEdall’alto Ilde Coiro, Isabella Mastrobuonoe Laura Figurilli

CHI SCENDEdal basso Giuseppe Caroli Valerio Fabio Alberti e Maria Paola Corradi

Perché quei managersi complicanoinutilmente la vita

L’operazione Rems equella degli AttiAziendali sono ov-

viamente in primo piano inquesta settimana, fra pocobisognerà voltare pagina epensare - in termini sani-tari - al Giubileo. Colpisceda questo punto di vista, aproposito, la fredda sicu-

rezza del direttore generale del-l'Ares, Maria Paola Corradi. Nonsiamo certamente preparati a farfronte ad un evento del genere,ma lei fa finta di niente. Torniamoalle Rems. In grande spolvero Isa-bella Mastrobuono, direttore ge-nerale della Asl di Frosinone.Contestatissima - e magari a ra-gione - dalla politica ha stretto unpatto d'acciaio con Zingaretti e hatirato fuori dal cilindro la primastruttura per gli ex Opg realizzatanel Lazio, a Pontecorvo. Onore almerito. La sua collega Laura Figu-

rilli, a Rieti, ha dato disponibilitàa seguire la stessa via. Altri mana-ger hanno nascosto le spalle nellabuchetta, cercando di rendersi in-visibili. Giuseppe Caroli, RmG, in-vece pasticcia. Come per laquestione del servizio di scree-ning. Non si capisce dove prevalgala logica del partito e dove quellatecnico-operativa. Da Modena aTivoli il salto all'indietro è troppocomplicato, evidentemente. Pro-cede come un treno sulla stradadella innovazione Ilde Coiro,Azienda ospedaliera San Giovanni,mentre si complica inutilmente lavita il supercommissario ValerioFabio Alberti che con Spallan-zani-Regina Elena e San Gallicanosembra in alcuni momenti fare ilgioco delle tre carte. A Mostac-ciano la popolazione medica mu-gugna ed è a un passo dallainsurrezione. La Regione non chia-risce. Anzi.

Dartiamo da un punto cer-tificato. Se l’Italia delleRegioni è alle prese conl’emergenza OPG (Ospe-dali Psichiatrici giudi-

ziari) e con la realizzazione forzata dellaRems (le residenze che per legge do-vranno ospitare i detenuti-pazienti) nonè colpa di Zingaretti e della sua Giunta.La responsabilità è tutta di Governo eParlamento e in larga parte dei compagnidi partito del Governatore, ma questo èun altro discorso. Da una manciata di ore(letteralmente) i sei Opg sono cancellatiper legge, ma non sono cancellati i loroospiti, assegnati d’ufficio alle regioni diappartenenza. Si tratta fortunatamentedi poche centinaia di soggetti - 700 intutto, 450 destinati alle nuove strutture,gli altri saranno dimessi o finiranno di-rettamente in strutture psichiatricheprotette o in carcere - ma la confusionenel paese è totale. Nel convegno organiz-zato da Il Nuovo Corriere di Roma e delLazio la scorsa settimana in collabora-zione con la Lumsa (Salute mentale, unPaese fuori controllo) si è parlato anchedi questo, in termini preoccupati, in al-cuni casi addirittura apocalittici. A par-tire dalla questione sicurezza per finireallo scollamento tra le istituzioni. I giu-dici hanno continuato a mandare gentedetenuti negli Opg fino alla vigilia dellachiusura, ora finiranno direttamentenelle carceri, dove si registra il tasso piùalto di malattia mentale. D’altra parte –lasciando da parte la formazione deinuovi operatori dedicati – non è chiarochi dovrà vigilare sulle Rems: molti pre-fetti se ne lavano le mani, la polizia peni-tenziaria è fuori discussione. Vigilanzaprivata? Chi paga? E se un paziente-de-tenuto scappa dalla Rems e si mette neipasticci (furto, violenze, assassini..) dichi sarà la responsabilità? Fin qui il di-scorso di carattere generale, di quel cheaccade nel resto d’Italia ci può interes-sare fino a un certo punto. Ma nel Lazio?Lo abbiamo già scritto, l’azione di emer-genza si sostanzia lungo l’asse Frosinone-Tivoli-Rieti, Zingaretti per una voltaprova a fare il primo della classe. LeRems significano soldi già stanziati dalloStato e nuovi posti di lavoro, una occa-sione d'oro. In attesa di soluzioni defini-tive il governatore si è inventato dellesoluzioni provvisorie nel Frusinate, nelReatino, nel territorio della RmG. Haavuto fortuna. Perché se a Tivoli e din-torni il discusso direttore generale dellaAsl locale, Caroli, ha pasticciato con lastruttura di Palombara Sabina tirandosiaddosso le proteste della popolazione edella amministrazione locale (comestiano andando le cose non si capiscebene), in Ciociaria ha avuto la spondagiusta da una manager determinata epronta ad affrontare ostacoli e impopo-larità, Isabella Mastrobuono. Contesta-tissima dalla opposizione nell'ambitodella discussione sull'atto aziendale dellaAsl frusinate, la Mastrobuono è stata co-

munque in grado di produrre a tempo direcord una Rems, a Pontecorvo, inaugu-rata nei tempi giusti e realizzata con soldie personale propri. Un caso più unico

che raro ma che servirà da test e speri-mentazione per tutto quello che seguirà.Il taglio di un nastro significa poco, ma iresponsabili sul campo della operazione

assicurano che tutto èsotto controllo. Il "fab-bisogno" complessivodella Regione Lazio èstimato in 91 postiletto, 80 uomini e 11donne, i concorsi perassumere il personalededicato (psichiatri,psicologi, assistenti so-ciali, infermieri e tec-nici della riabilitazionepsichiatrica) sono initinere. Le Rems prov-visorie di Pontecorvo eCeccano ospiterannocomplessivamente 40soggetti, la attività divigilanza e di sicurezzaesterna, che verrannogarantite dalle forze

dell’ordine sul territorio, non trascu-rando un’attenta valutazione circa la pe-ricolosità di taluni ospiti delle strutturedi questa provincia.

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giovedì 2 aprile 2015 pagina 22CRONACHELaziola delSSanità Lazio

Nella moderna organizza-zione delle aziende ospe-daliere c'è unastruttura-chiave, imma-nente e dinamica al tempo

stesso, attorno alla quale ruotano interel'at-tività del complesso. Molto più di un coor-dinamento e qualcosa di diverso da unacabina di regia. E' il dipartimento, unacentrale intelligente all'interno delle qualesi cerca di risolvere i problemi del paziente.Ogni ospedale, naturalmente, ha le sue ca-ratteristiche peculiari e i suoi percorsi ope-rativi. Ne parliamo con il dr. Carlo EugenioVitelli, Direttore del Dipartimento di Chi-rurgia dell'Azienda Ospedaliera San Gio-vanni Addolorata di Roma e direttoredell'UOC di Chirurgia Generale e Onco-logica 1°.

Parliamo di Dipartimenti, realtàmolto importanti negli ospedali.

I Dipartimenti nelle Aziende Ospedalieresono degli organismi che nascono con lalegge 142 del 1991 e successivi dl 502/93e 517/93 che obbliga l’AO a dotarsi distrutture Dipartimentali strutturando delleunità operative in aree funzionali omoge-nee. In parole povere i dipartimenti sonodelle aggregazioni di più unità operativeaggregate tra di loro ma che mantengonola loro indipendenza gestionale. Il direttoredi Dipartimento (a sua volte direttore diuna unità operativa complessa) coordina,controlla, e ottimizza l’attività svolta dallevarie UUOO rispondendo del suo operatodirettamente al direttore generale. L’im-portanza di questa struttura “piramidale”è quella di rendere più snelle e semplici lecomunicazioni tra la base e il vertice, e vi-ceversa, attraverso i direttori di Diparti-mento. Non si può pensare ad una Aziendache non abbia dei quadri intermedi tra ladirezione generale e le varie direzioni pe-riferiche. In quest’ottica il dipartimento ag-gregando più direzioni periferiche in unadirezione intermedia permette alla base dipartecipare alle decisioni strategiche del-l’azienda senza dover fisicamente coinvol-

gere tutte le direzioni periferiche.Che rapporto c’è tra i pazienti e ivari dipartimenti?

In realtà i pazienti non hanno percezionedell’esistenza del Dipartimento. Come hogià detto il Dipartimento è una strutturaAziendale organizzativa ma non è una en-tità “fisica”. Faccio un esempio. Nella no-stra Azienda (Azienda Ospedaliera SanGiovanni Addolorata di Roma) io dirigo ilDipartimento di Chirurgia. Il diparti-mento è composto da più unità operativecomplesse (Chirurgia generale e oncolo-gica, Chirurgia Generale, Chirurgia Vasco-lare, Urologia, Anestesia, Chirurgiaendocrinometabolica, Centro di Senolo-gia. Terapia antalgica e Chirurgia rico-struttiva) allo stesso tempo sono direttoredella unita operativa complessa di chirur-gia generale e oncologica. Il paziente noncerca il Dipartimento per ricoverarsi mabensì cerca l’unità operativa che gli per-metterà di risolvere il suo problema. Percui si ricovera non in un dipartimento mabensì in un reparto a seconda del suo pro-blema. Il Dipartimento non svolge attività

assistenziali ma bensì organizzativo-ammi-nistrative.

L’Ospedale San Giovanni è sicura-mente una delle eccellenze nellagestione delle urgenze. Ci può farequalche esempio? Esistono dellecriticità?

Credo che il pregio maggiore del San Gio-vanni sia il personale che ci lavora. Le ur-genze?. Basti pensare al disastro dellametropolitana di qualche anno fa. La capa-cità di risposta fu meravigliosa e dovutaalla capacità e professionalità del perso-nale. Enumerare le eccellenze del San Gio-vanni sarebbe impossibile senza fare deitorti a qualcuno. La dotazione tecnologicaè di prim’ordine. La linea di “elezione” haun forte richiamo anche su pazienti cheprovengono da altre Regioni avendo, il SanGiovanni, dei professionisti conosciuti a li-vello Nazionale. Purtroppo, come tutte lerealtà Ospedaliere del Lazio soffriamo diun invecchiamento della classe medica do-vuta al blocco del turn-over che rende sem-pre più “difficile” la gestione dell’ordinario.Questa è la criticità maggiore assieme alla

sistemazione alberghiera a cui, per fortuna,la Direzione sta mettendo riparo. Di fattosiamo la seconda Azienda Ospedaliera delLazio e, aggiungo, ne siamo fieri.

Diventa sempre più importante laprevenzione e la formazione

Il Dipartimento ha molti compiti organiz-zativi e amministrativi deve fare da super-visore sia per quel che riguardal’ottimizzazione del lavoro delle varieUUOO che per controllare il corretto im-piego delle risorse tecnologiche e umane.Deve farsi carico di audit clinici discutendodelle complicanze e individuare le possibilisoluzioni per prevenirle e quindi di forma-zione dei vari Dirigenti sia medici che delcomparto oltre che di sorveglianza anticor-ruzione. Le varie linee guida diagnosticoterapeutiche passano al vaglio del Diparti-mento così come la concertazione del Bud-get e il controllo della spesa el’ottimizzazione dei processi. Lavorare a Roma in una grande strutturaOspedaliera come il San Giovanni è unasfida continua ma, per fortuna, siamo benattrezzati!

PARLA CARLO EUGENIO VITELLI, DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DI CHIRURGIA DELL'AZIENDA OSPEDALIERASAN GIOVANNI ADDOLORATA DI ROMA E DIRETTORE DELL'UOC DI CHIRURGIA GENERALE E ONCOLOGICA 1°SERVIZI

Il Dipartimento ti salva la vitaStruttura Aziendale organizzativa ma non entità “fisica", i malati non hanno nemmeno la percezione della sua esistenza. Eppure il perfetto funzionamento

del meccanismo consente di risolvere i problemi, da quelli di routine a quelli legati alle criticità, alle urgenze, alle emergenze

Che fine hanno fatto le vicende legate all’ospedale Israeli-tico? Tutti avevano rimosso le contestazioni, le clamorosedimissioni del “patron” Mastrapasqua. Poi, improvvisa-

mente, una decina di giorni fa un quotidiano romano spara la no-tizia, seguito a ruota da alcune agenzie minori: la Corte dei contiha disposto il sequestro di beni e proprietà per oltre 8,5 milionidi euro nell'ambito del procedimento avviato in relazione ai danniall'Erario frutto della truffa al sistema sanitario nazionale tramitei rimborsi veicolati dall'ospedale romano. Una grossa notizia,certo, ma caduta nel vuoto. Meglio, lasciata cadere. Per pru-denza? Chissà. Eppure le cose non si sono fermate lì. Per il prov-vedimento dei giudici contabili, che è stato eseguito daicarabinieri del Nas, è stata fissata l'udienza di convalida il 15aprile prossimo. I magistrati hanno anche indicato la data del 7ottobre per la citazione del responsabile legale della struttura sa-

nitaria, Kay Lawrence Young; ed il dirigente della Asl Rm D, Gio-vanni Sacripanti, che rispetto alle liquidazioni non avrebbe svoltole dovute verifiche. I fatti contestati dalla Corte dei conti riguar-dano il processo sui rimborsi dovute a operazioni odontoiatrichee che ha portato a giudizio, nella Capitale, diversi soggetti. Unsonno collettivo, una rimozione? Anche la direzione dell’Israeli-tico ha scelto il basso profilo, senza replicare, spiegare, argomen-tare. Al di là dello scivolone di cui sopra l’ospedale della Maglianagode di buona salute e di ottima fama di eccellenza, che i quoti-diani romani, solo qualche giorno prima sottolineavano con di-sinvoltura. Rapportandosi all’apertura – disposta dalla RegioneLazio – dei diciotto ambulatori di medicina generale nei weekend, qualcuno tiene a ribadire infatti che “gia' dal 1999, sonoaperti a Roma, la domenica mattina, gli ambulatori dell'Ospedaleisraelitico per le analisi di laboratorio e per le visite specialistiche,

in convenzione con il Servizio sanitario nazionale. Dal 2014 adoggi gli ambulatori della domenica hanno registrato piu' di tren-tamila accessi. Il picco, finora, nel novembre 2014 con 3695 pre-stazioni.” “ Dalle nove all'una sono a disposizione, a rotazione,nelle sedi dell'Isola tiberina, via Fulda e via Veronese, oltre ai me-dici per i prelievi, ecografisti, ginecologi, urologi, cardiologi, ga-stroenterologi, dermatologi, allergologi, diabetologi, oculisti,otorino-laringoiatra – prosegue l’articolo - Un esperimento pilota,partito sedici anni fa, all'epoca solo per le analisi di laboratorio,che ha avuto uno straordinario consenso da parte degli utenti.Ambulatori e laboratori sono invece chiusi il sabato, per osservareil riposo prescritto dalla religione ebraica. Tutto giusto e tuttoestremamente positivo, ci mancherebbe. I guai per l’Israelitico,evidentemente, sono circoscritti all’area squisitamente ammini-strativa.

I guai giudiziari dell'ospedale IsraeliticoDIETRO I FATTI

di Francesco Vitale

Page 23: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - Giovedì 2 Aprile 2015

CRONACHEgiovedì 2 aprile 2015 pagina 23 Laziola delSSanità Lazio

L e denunce per malpractice medica negli ultimianni stanno registrando una forte crescita, con laconseguenza che il professionista sanitario coin-

volto nei contenziosi è spesso costretto ad affrontareconseguenze in sede civile, penale, contabile e discipli-nare, con esiti drammatici anche laddove poi il giudiziosi risolva favorevolmente.La ricostruzione della responsabilità del medico in ter-mini di responsabilità “contrattuale”, con un ampio ter-mine di prescrizione, di natura decennale, unitoall’evoluzione che nel corso degli anni si e' avuta intema di danni non patrimoniali risarcibili ed all’accre-sciuta entità dei risarcimenti liquidati, ha indubbia-mente comportato un aumento dei casi in cui e' statopossibile ipotizzare una responsabilità civile del medicoospedaliero ed una maggiore esposizione di tale cate-goria professionale al rischio di dover risarcire dannianche ingenti.La paura del medico di essere denunciato da parte di

pazienti ha portato all'esplosione del fenomeno dellamedicina difensiva: esami e accertamenti inutili o su-perflui che costano all'intera collettività; mentre moltiprofessionisti, addirittura, preferiscono non eseguire in-terventi chirurgici considerati a rischio.«La medicina difensiva – spiega l’avvocato. CristianoPellegrini Quarantotti, esperto di diritto sanitario cheormai da diversi anni si occupa della difesa dei mediciin contenziosi di responsabilità professionale – consi-ste nella pratica di diagnostiche o di misure terapeuti-che condotte, principalmente, non per assicurare lasalute del paziente ma come garanzia delle responsabi-lità medico legali seguenti alle cure mediche prestate.Evitare la possibilità di un contenzioso medico legale èla motivazione principale. Quando i medici prescrivonotest o procedure in eccesso, essi praticano una medi-cina difensiva positiva; quando, invece, evitano certi pa-zienti o trattamenti, praticano una medicina difensivanegativa».

Le conseguenze del fenomeno della medicina difensivasono molte ed hanno importanti ripercussioni non solosui medici, ma sul Servizio Sanitario Nazionale e sui pa-zienti stessi.Per quel che riguarda l’incidenza di tale pratica sul SSN,si stima che nel nostro Paese il costo di questo feno-meno si attesta intorno ai 10/12 miliardi l’anno, oltre il10% della spesa sanitaria. Solo nel Lazio il fenomenopesa per più di 1,3 miliardi euro. Dal punto di vista dei pazienti, invece, l’incremento diinterventi diagnostici e terapeutici rispetto a quelli rite-nuti appropriati determina un aumento dei rischi a ca-rico dei pazienti (ogni intervento inutile, ogni farmacoaggiuntivo o ogni radiografia superflua portano con sérischi concreti). Senza considerare che la medicina di-fensiva sta determinando una riduzione dell’offerta sa-nitaria nei settori a maggior rischio di risarcimentodanni ed un aumento nei rifiuti di prestare cure o inter-venire su pazienti ad alto rischio di esito negativo.

Boom degli accertamenti per ovviare ai contenziosi RESPONSABILITÀ MEDICA. IL CONTENZIOSO SANITARIO VISTO DALLA PARTE DEI MEDICIQUADRANTE

Tra bocciature al Tarinchieste giudiziarie,scivoloni mediatici lamarcia trionfale degliAtti Aziendali sembra

irrimediabilmente compromessa. Imanager hanno fatto la loro parte,ma dopo la passerella il Governatoresembra non tener conto di problemie critiche.D al caso Bracciano aquello dei laboratori analisi al pastic-cio inestricabile della ASL Rom G,dove associazioni di donne operate alseno , sindacati, cittadini e operatori rimpro-verano ormai da troppo tempo al DirettoreGenerale Caroli, un eccessivo condiziona-mento della politica e l’obiettivo strategicodi affondare e sminuzzare un servizio storicodella Azienda come lo screening, con l’alibisempre verde e malcelato della compres-sione dei costi e di dati difformi dalla Suaesperienza modenese . In questi giorni boc-ciature in serie al Tar, dimissioni forzate delbraccio destro del Governatore, controffen-siva di controricorsi per arginare la bufera .Ma Zingaretti procederà comunque all’ado-zione degli Atti Aziendali? Forzerà la manoper debito politico? E’ notizia di questi giornil’ennesimo ricorso al Tar, con richiesta di so-spensiva, avverso il documento sulla la Retedei centri di senologia /Rete oncologica,fatto da associazioni di donne operate al seno,sindacato Fials , operatori e cittadini dellaASL Roma G. Evidente sembra essere il ri-schio di danni economici, occupazionali, so-ciali. L’indignazione è forte , poichétraspaiono logiche di sistema contrarie allaSpending Review e al Piano di Rientro. Inpoche parole come sottolinea il portavoceFials Iannotta,le donne portatrici di patologietumorali non debbono diventare oggetto distrategie di mercificazione politica. Per que-sto, ribadisce Iannotta, è stato chiesto agli Or-gani Regionali di astenersi da adottareulteriori atti e provvedimento organizzativiin assenza della delibera quadro regionale inmateria di screening oncologici che dovevaessere emanata preventivamente nel settem-bre 2014. Il ricorso avrà l’effetto desiderato?Ma nel frattempo nella ASL l’adeguamento

dei programmi di screening , con il consensodel Presidente della Commissione Sanità re-gionale rischia di trasformarsi in strumentodi discriminazione e offensiva politica. Ci siinterroga sul perché della frammentazioneorganizzativa della Uoc di screening volutaad oltranza dall’attuale DG: è un problema dispoil system, (l’avvio di tale servizio è avve-nuto nel 2004, con una Direzione Generaledi destra) è un problema di gestione econo-mica delle risorse finalizzate, è un problemapersonale , o un problema di logiche politi-che clientelari su quelle tecniche o manage-riali? Certo sono disattese le indicazioni delsubCommissario Bissoni quando ha ram-mentato con forza a tutti i Direttori Generali,che trattandosi di un obiettivo valutabile delloro mandato e di un’attività , all’interno della

griglia LEA debbono essere garantite conti-nuità, qualità, appropriatezza raggiungendogli obiettivi assegnati con i mezzi previsti intermini di incremento di estensione ed ade-sione per la prevenzione del tumore dellamammella, cervice uterina, colon retto. Bis-soni sottolinea anche la necessità di adeguaregli organici. Ma da questo orecchio non ciusente nessuno . A quanto pare Caroli non hatenuto in nessun conto della storia , dell’espe-rienza consolidata di questo servizio, che an-dava rafforzata , ha agito spartendo la parteorganizzativa dalla parte clinica , deman-dando alle aree cliniche di competenza la ge-stione dei percorsi, non sostituendo ilpersonale che si è dimesso, non consentendol’utilizzo di due mammografi nuovi per pro-blematiche non ben precisate, pur essendo

state fornite soluzioni , non conside-rando documentazioni tecniche cheavrebbero fornito nell’arco dell’ul-timo anno risposte vere in termini dicompressione economica ed incre-mento dell’adesione , non da ultimoil laboratorio “fantasma” di biologiamolecolare che deve essere smantel-lato ma che effettua circa 15.000 testHPV /anno nell’ambito del pro-gramma di screening per il cervico-carcinoma all’interno della UOC di

screening. Il sindacato rincara la dose.Ci riserviamo , sottolinea Iannotta, di chie-dere chiarimenti alla Commissione SanitàRegionale in merito all'affermazione del Dr.Caroli in audizione, non chiara, in merito allachirurgia senologica della ASL RomaG :"Nelnostro territorio non possiamo più fare inter-venti chirurgici sui tumori al seno perchènegli anni passati non sono stati raggiunti 150interventi l'anno. Se ci sono donne chehanno bisogno adesso vanno al San Giovannidi Roma". I conti non tornano.E dopo i problemi, improvvisamente arrivala ricetta Caroli per la soluzione: distruzionetotale . Cosa risorgerà dalle macerie di questoservizio che ha incontrato per anni il con-senso della popolazione ,utilizzando i mezzimessi a disposizione dall’Azienda e perchétanto accanimento? Fa riflettere in relazionea quello che sta accadendo, quanto dichiaratoda Mons. Sigalini, Vescovo di Palestrina,sulle attività di screening della ASL: “se poitutto questo è fatto con generosità , profes-sionalità tracciabilità di tutti gli interventi dispesa, in rete con tutte le realtà del territorio,ne guadagna alla grande il modello di convi-venza civile e di fiducia della gente nelle isti-tuzioni”. Chissà che non sia proprio questo ilproblema? Perché il Direttore Caroli ha affi-lato le armi istituzionali su questo servizio esi è speso particolarmente in assenza di unconfronto tecnico aperto e democratico ? Ca-renza di strategie e di regole organiche, au-toreferenzialità del manager , denuncia laFials, e ancora, organizzazione dei servizi ta-rata sulle esigenze di alcuni medici e opera-tori sanitari e non dei pazienti , ma con spazial libero mercato.

VACILLA LA POLITICA SANITARIA:I INTERROGATIVI SULLA RICETTA ZINGARETTIIL PUNTO

Screening ASL RomaG: colpito e affondato, sale

l’indignazione nell’utenza

Accertamenti e esami non indispensabili per 12 miliardi l’anno (1,3 miliardi nel Lazio) vengono effettuati anche per evitare denunce

di Antonio Sgarbi

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