IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - Martedì 3 Febbraio 2015

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H a ragione Marchini, non c’è una volta che il sindaco Marino non si assuma delle responsabilità e chieda scusa ai romani. Un atteggia- mento infantile, ingiustificabile, irri- tante. Detto questo non c’è modo di cambiare, di modificare il corso della storia. Escluse le sollevazioni di piazza, le rivolte di popolo, al disob- bedienza civile non resta che una sola via democratica per cambiare le cose: votare. Ma oggi questa via è preclusa per mille motivi. Non si può e basta. Premere sui partiti che sostengono la giunta capitolina perché inducano, impongano, pilotino un cambia- mento? Possibile sulla carta, ma per- fettamente inutile. Sono i veri responsabili del disastro che Roma sta vivendo, non hanno saputo proporre nulla di diverso, hanno alimentato, tollerato, subito il degrado e la corru- zione, hanno fatto scelte di bassa cu- cina politica e seguito gli interessi di bottega. Il controllo del potere è più importante del benessere dei cittadini. E non c’è verso di cambiare. Certo, dentro e attorno all’amministrazione, al circo della politica romana ci sono le persone oneste, i personaggi di alto profilo mo- rale, gli innocenti. Ma non basta. La amministrazione di destra ha pro- dotto guasti pesanti, quella di sinistra ne sta producendo altrettanti con il suo modo cinico e spregiudicato di ge- stire le cose. Guai a criticarli, si offen- dono, a sbagliare sono sempre gli altri, i corrotti, gli incapaci sono sempre fuori dal recinto. Non si può ridurre tutto a una questione di carattere fi- nanziario, l’equazione non ci sono i soldi non si fanno le cose non regge più. Ci sono scelte e non scelte a costo zero che avvelenano il clima romano e non danno speranza. Dal bilancio al decoro, dai vigili alla viabilità, al- l’emergenza casa, all’emergenza rom, all’ultima, disgraziata emergenza topi. Dovevamo proprio arrivare così in basso, dovevamo subire anche que- sto? Marino e i suoi ancora una volta non chiedono scusa, anzi, piccati, sca- ricano le responsabilità altrove. Anche se, questa volta, risulta difficile. segue a pagina 3 I SORCI VERDI DI MARINO Perché il sindaco non chiede scusa ai romani di Giovanni Tagliapietra ROMA CAPITALE Tregua armata sindaco-vigili, pronto il piano B: via Clemente a pagina 5 OLIMPIADI 2020 Il presidente del Coni Malagò: questa volta non ci saranno ripensamenti a pagina 8 di Roma e del Lazio MERCOLEDÌ 4 FEBBRAIO 2015 numero 3 anno I M ultiservizi, Tecnobus, Ex Urbe, Glo- bal Service, Ciclat, Risorse per Roma e Roma Tpl: sono questi, tra gli altri, i nomi delle aziende finiti sotto la scure della spending review imposta dal sin- daco Ignazio Marino. Tra queste società, cen- tinaia di lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro. Perché l’obiettivo è il risparmio. Ma l’ammini- strazione colpisce i dipen- denti con stipendi di poco superiori ai mille euro e premia i manager. L'austerity non vale neanche dalle parti della Giunta Regionale, in barba ai tagli le as- sunzioni fioccano, tutti dirigenti e con interessanti stipendi. Inte- ressa a qualcuno? Licenziamenti, ma non per tui COMUNE a pagina 4 C onfesercenti e Confcommer- cio hanno incontrato il Pre- sidente della Commissione Commercio in Campidoglio, Or- lando Corsetti, dopo aver declinato il primo invito congiunto con gli ambu- lanti. I tempi per proporre modifiche sono stretti e intanto gli esercenti si lamentano del rigore con il quale l'amministrazione applica le attuali norme in argomento. Occupazione di suolo pubblico: la delibera che scontenta (quasi) tui COMMERCIO a pagina 7 All’interno l’inserto di Sanità del Lazio Lazio Lazio la del anità S S NUMERO 3 ANNOI MERCOLEDÌ 4 FEBBRAIO2015 ASL RMG SAN GIOVANNI ADDOLORATA Lo screening diventa strumento di lotta politica. E il diritto alla tutela della salute della popolazione ? a pagina 12 a pagina 14 Pronto Soccorso, arriva lo steward per “gestire”pazienti e familiari A bbiamo già preso di petto, a metà dicembre, la grave situazione degli atti aziendali arrivati in Re- gione dalle singole aziende sani- tarie e che prevedevano tagli e l’unificazione di diverse strutture. Avevamo evi- denziato che i Direttori Generali non si erano minimamente opposti ai tagli nelle rispettive aziende. A dicembre, con decreto commissa- riale n°21473 dell’11/12/2014 è stata costituita senza troppa pubblicità una commissione di esperti chiamata a visionare ed approvare i sin- goli atti aziendali. Tre membri interrni all’Am- ministrazione regionale, Flori Degrassi, Cristina Matranga e Cinzia Bomboni insieme a tre esterni il prof. Francesco Longo, il dott. An- tonio Naddeo e la dott.ssa Marinella D’Inno- cenzo, quest’ultima con una storia dirigenziale alle spalle, prima all’interno della Regione Lazio, poi in Piemonte e oggi in Molise. I lavori, indicava la delibera, dovevano essere conclusi entro metà gennaio 2015. Ma dopo contatti in- formali con i Direttori Generali di varie aziende sanitarie, sembra che i lavori della commissione siano ancora in alto mare. Ci sarebbe uno “sca- ricabarile” in atto fra i componenti della com- missione stessa. Sembra, a detta anche di alcune notizie provenienti dal 9° piano di Via Rosa Raimondi Garibaldi, che la causa del ri- tardo sia dovuta alle reiterate assenze proprio di “commissari”. Inspiegabilmente nessun Direttore Generale sembra abbia protestato per il ritardo dell’ap- provazione del proprio piano aziendale. Nei programmi operativi 2013/2015 viene previsto fra l’altro, nell’ambito delle principali operazioni per la rete di offerta, di dare corso ad interventi di riorganizzazione del sistema sanitario. Tutti fermi, naturalmente. Al punto A dell’atto di in- dirizzo per le aziende sanitarie della Regione Lazio, ad esempio, era previsto l’accorpamento dello Spallanzani con l’IFO e la conseguente adozione di un’unica direzione generale, sani- taria e amministrativa,con due separate dire- zioni Avevamo preso impegno di affrontare il problema della fusione di questi due istituti. Il “Lazzaro Spallanzani” è balzato alle cronache sanitarie europee e mondiali per aver risolto, con alta professionalità, il caso del primo ita- liano colpito da Ebola nel continente africano e salvato proprio dalle alte capacità professio- nali, riconosciute anche dall’OMS. In una con- ferenza stampa allo Spallanzani alla presenza del Ministro Beatrice Lorenzin, si è sottolineata l’importanza di questo IRCCS per la lotta alle malattie infettive. Tutto ciò dovrebbe portare a dedurre che questa struttura non può essere ac- corpata con l’IFO che ha come specifica fun- zione la lotta ai tumori. E dovrebbe venire a cadere il primo punto dei programmi operativi 2013/2015, nati dall’accorpamento “intellet- tuale” Zingaretti-Degrassi, sempre più fuori dalla concreta realtà sanitaria del nostro SSN. Altro punto contraddittorio è quello dell’inte- grazione fra la Asl RMA e la Asl RME, quest’ul- tima ora azienda con il maggior numero di posti letto nel territorio di Roma Ancora, lo scorso numero nella rubrica “La vera storia dei noso- comi romani”, l’amico Domenico Gramazio ri- cordava come oltre 45.000 firme di cittadini ro- mani non sono servite a difendere l’ospedale Forlanini (che oggi passa nella completa dispo- nibilità della Regione Lazio), e quella vicenda potrebbe diventare materia d’indagine proprio della Corte dei Conti per il valore non solo no- minale di una struttura che ha fatto la storia della sanità italiana nel mondo. Ricordiamo che il numero complessivo dei posti letto pubblici è di 11.063, suddivisi tra le diverse aziende. Ci auguriamo che guardando a questo dato la commissione di esperti per la verifica degli atti aziendali sappia, a tutti gli effetti, che bisogna rispettare le caratteristiche professionalità espresse dalle singole aziende e non effettuare tagli ed accorpamenti che in prima battuta ser- viranno a risparmiare qualche euro ma che a lungo termine danneggeranno assistenza e ca- pacità operative. Riflessioni che meriterebbero il rispetto del commissario Nicola Zingaretti e del sub commissario governativo Giovanni Bis- soni. Il Corvo Ai aziendali ovvero l’enigma nell’enigma a pagina 11 a pagina 11 Zingarei l’indecisionista, si nasconde dietro gli esperti Siamo all’ennesima emergenza, all’ennesima stucchevole polemica e all’ennesima scivolata di stile del sindaco. Chiamato in causa da mesi per il progressivo degrado igienico della cià. Inutili le denunce dei media. Qualche spicciolo passato ai Municipi non ha certo risolto il problema. E ora siamo all’allarme serio e alla invasione delle scuole. C’era bisogno dei Nas del ministro Lorenzin? Il Nuovo Corriere Nuovo Corriere Il E siamo all’ennesima emergenza, quella dei topi (stanno inva- dendo le scuole), all’ennesima vuota e stucchevole polemica (Marino-Lorenzin) e all’ennesima scivolata di stile del sindaco capitolino. Come se non ci fosse altro di cui preoccuparci, con tutto quello che sta accadendo a Roma e dintorni. Forse è op- portuno fare un passo indietro per capire meglio di che cosa stiamo par- lando. Partiamo ad esempio da un articolo dell’autorevole Corriere della Sera del settembre 2013, un anno e mezzo fa: “Topi in città, un affare da 50 milioni. E il Comune versa 400mila euro ai Municipi. Allarme in scuole e mercati, stanziamento del Campidoglio per derattizzare, ratti a passeggio anche in pieno giorno.” Quei finanziamenti rappresentano ovviamente delle briciole a fronte del problema, che va affrontato e risolto in maniera orga- nica, e non con interventi spot. Ma a Roma si fa così, vedi pulitura delle ca- ditoie o riparazione delle buche. Ma restiamo in tema topi e a quell’autunno del 2013. Non c’è bisogno di cercare troppo su Internet, il cronista del quo- tidiano l’ha già fatto per noi: i romani non possono aspettare tempi e modi della amministrazione capitolina, si arrangiano da sè per far fronte all’emer- genza e si rivolgono ad una ditta privata.

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Direttore Responsabile Giovani Tagliapietra www.corrierediroma-news.it

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Ha ragione Marchini,non c’è una volta cheil sindaco Marinonon si assuma delleresponsabilità e

chieda scusa ai romani. Un atteggia-mento infantile, ingiustificabile, irri-tante. Detto questo non c’è modo dicambiare, di modificare il corso dellastoria. Escluse le sollevazioni dipiazza, le rivolte di popolo, al disob-bedienza civile non resta che una solavia democratica per cambiare le cose:votare. Ma oggi questa via è preclusaper mille motivi. Non si può e basta.Premere sui partiti che sostengono lagiunta capitolina perché inducano,impongano, pilotino un cambia-mento? Possibile sulla carta, ma per-fettamente inutile. Sono i veriresponsabili del disastro che Roma stavivendo, non hanno saputo proporrenulla di diverso, hanno alimentato,tollerato, subito il degrado e la corru-zione, hanno fatto scelte di bassa cu-cina politica e seguito gli interessi dibottega. Il controllo del potere è piùimportante del benessere dei cittadini.E non c’è verso di cambiare. Certo,dentro e attorno all’amministrazione,al circo della politica romana ci sonole personeoneste, i personaggi di alto profilo mo-rale, gli innocenti. Ma non basta. Laamministrazione di destra ha pro-dotto guasti pesanti, quella di sinistrane sta producendo altrettanti con ilsuo modo cinico e spregiudicato di ge-stire le cose. Guai a criticarli, si offen-dono, a sbagliare sono sempre gli altri,i corrotti, gli incapaci sono semprefuori dal recinto. Non si può ridurretutto a una questione di carattere fi-nanziario, l’equazione non ci sono isoldi non si fanno le cose non reggepiù. Ci sono scelte e non scelte a costozero che avvelenano il clima romanoe non danno speranza. Dal bilancio aldecoro, dai vigili alla viabilità, al-l’emergenza casa, all’emergenza rom,all’ultima, disgraziata emergenzatopi. Dovevamo proprio arrivare cosìin basso, dovevamo subire anche que-sto? Marino e i suoi ancora una voltanon chiedono scusa, anzi, piccati, sca-ricano le responsabilità altrove. Anchese, questa volta, risulta difficile.

segue a pagina 3

I SORCI VERDI DI MARINO

Perché il sindaconon chiede

scusa ai romanidi Giovanni Tagliapietra

ROMA CAPITALETregua armatasindaco-vigili,pronto il piano B: via Clemente

a pagina 5

OLIMPIADI 2020Il presidente delConi Malagò: questa voltanon ci sarannoripensamenti

a pagina 8

di Roma e del Lazio MERCOLEDÌ 4 FEBBRAIO 2015numero 3 anno I

Multiservizi, Tecnobus, Ex Urbe, Glo-bal Service, Ciclat, Risorse perRoma e Roma Tpl: sono questi, tra

gli altri, i nomi delle aziende finiti sotto lascure della spending review imposta dal sin-daco Ignazio Marino. Tra queste società, cen-

tinaia di lavoratori cherischiano di perdere il postodi lavoro. Perché l’obiettivo è

il risparmio. Ma l’ammini-strazione colpisce i dipen-

denti con stipendi di pocosuperiori ai mille euro e premia

i manager. L'austerity non valeneanche dalle parti della Giunta

Regionale, in barba ai tagli le as-sunzioni fioccano, tutti dirigenti

e con interessanti stipendi. Inte-ressa a qualcuno?

Licenziamenti, ma non per tutti

COMUNE

a pagina 4

Confesercenti e Confcommer-cio hanno incontrato il Pre-sidente della Commissione

Commercio in Campidoglio, Or-lando Corsetti, dopo aver declinato ilprimo invito congiunto con gli ambu-lanti. I tempi per proporre modifichesono stretti e intanto gli esercenti silamentano del rigore con il qualel'amministrazione applica le attualinorme in argomento.

Occupazione di suolo pubblico:

la delibera che scontenta (quasi) tutti

COMMERCIO

a pagina 7

All’internol’inserto

di Sanitàdel Lazio

LazioLazio

ladel

anitàSSNUMERO 3 ANNO I MERCOLEDÌ 4 FEBBRAIO 2015ASL RMG

SAN GIOVANNI ADDOLORATA

Lo screening diventa strumentodi lotta politica. E il diritto alla tutela della salute della popolazione ? a pagina 12

a pagina 14

Pronto Soccorso, arriva lo stewardper “gestire”pazienti e familiari

A bbiamo già preso di petto, a metàdicembre, la grave situazionedegli atti aziendali arrivati in Re-gione dalle singole aziende sani-tarie e che prevedevano tagli e

l’unificazione di diverse strutture. Avevamo evi-

denziato che i Direttori Generali non si erano

minimamente opposti ai tagli nelle rispettive

aziende. A dicembre, con decreto commissa-

riale n°21473 dell’11/12/2014 è stata costituita

senza troppa pubblicità una commissione di

esperti chiamata a visionare ed approvare i sin-

goli atti aziendali. Tre membri interrni all’Am-

ministrazione regionale, Flori Degrassi,

Cristina Matranga e Cinzia Bomboni insieme a

tre esterni il prof. Francesco Longo, il dott. An-

tonio Naddeo e la dott.ssa Marinella D’Inno-

cenzo, quest’ultima con una storia dirigenziale

alle spalle, prima all’interno della Regione

Lazio, poi in Piemonte e oggi in Molise. I lavori,

indicava la delibera, dovevano essere conclusi

entro metà gennaio 2015. Ma dopo contatti in-

formali con i Direttori Generali di varie aziende

sanitarie, sembra che i lavori della commissione

siano ancora in alto mare. Ci sarebbe uno “sca-

ricabarile” in atto fra i componenti della com-

missione stessa. Sembra, a detta anche di

alcune notizie provenienti dal 9° piano di Via

Rosa Raimondi Garibaldi, che la causa del ri-

tardo sia dovuta alle reiterate assenze proprio

di “commissari”.Inspiegabilmente nessun Direttore Generale

sembra abbia protestato per il ritardo dell’ap-

provazione del proprio piano aziendale. Nei

programmi operativi 2013/2015 viene previsto

fra l’altro, nell’ambito delle principali operazioni

per la rete di offerta, di dare corso ad interventi

di riorganizzazione del sistema sanitario. Tutti

fermi, naturalmente. Al punto A dell’atto di in-

dirizzo per le aziende sanitarie della Regione

Lazio, ad esempio, era previsto l’accorpamento

dello Spallanzani con l’IFO e la conseguente

adozione di un’unica direzione generale, sani-

taria e amministrativa,con due separate dire-

zioni Avevamo preso impegno di affrontare il

problema della fusione di questi due istituti. Il

“Lazzaro Spallanzani” è balzato alle cronache

sanitarie europee e mondiali per aver risolto,

con alta professionalità, il caso del primo ita-

liano colpito da Ebola nel continente africano

e salvato proprio dalle alte capacità professio-

nali, riconosciute anche dall’OMS. In una con-

ferenza stampa allo Spallanzani alla presenza

del Ministro Beatrice Lorenzin, si è sottolineata

l’importanza di questo IRCCS per la lotta alle

malattie infettive. Tutto ciò dovrebbe portare a

dedurre che questa struttura non può essere ac-

corpata con l’IFO che ha come specifica fun-

zione la lotta ai tumori. E dovrebbe venire a

cadere il primo punto dei programmi operativi

2013/2015, nati dall’accorpamento “intellet-

tuale” Zingaretti-Degrassi, sempre più fuori

dalla concreta realtà sanitaria del nostro SSN.

Altro punto contraddittorio è quello dell’inte-

grazione fra la Asl RMA e la Asl RME, quest’ul-

tima ora azienda con il maggior numero di posti

letto nel territorio di Roma Ancora, lo scorso

numero nella rubrica “La vera storia dei noso-

comi romani”, l’amico Domenico Gramazio ri-

cordava come oltre 45.000 firme di cittadini ro-

mani non sono servite a difendere l’ospedale

Forlanini (che oggi passa nella completa dispo-

nibilità della Regione Lazio), e quella vicenda

potrebbe diventare materia d’indagine proprio

della Corte dei Conti per il valore non solo no-

minale di una struttura che ha fatto la storia

della sanità italiana nel mondo. Ricordiamo che

il numero complessivo dei posti letto pubblici

è di 11.063, suddivisi tra le diverse aziende. Ci

auguriamo che guardando a questo dato la

commissione di esperti per la verifica degli atti

aziendali sappia, a tutti gli effetti, che bisogna

rispettare le caratteristiche professionalità

espresse dalle singole aziende e non effettuare

tagli ed accorpamenti che in prima battuta ser-

viranno a risparmiare qualche euro ma che a

lungo termine danneggeranno assistenza e ca-

pacità operative. Riflessioni che meriterebbero

il rispetto del commissario Nicola Zingaretti e

del sub commissario governativo Giovanni Bis-

soni.

Il Corvo

Atti aziendali ovvero l’enigma nell’enigmaa pagina 11a pagina 11

Zingaretti l’indecisionista,si nasconde dietro gli esperti

Siamo all’ennesima emergenza, all’ennesima stucchevole polemica e all’ennesima scivolata di stile del sindaco. Chiamato in causa da mesi per il progressivo degrado igienico della città. Inutili le denunce dei media. Qualche spicciolo passato ai Municipi non hacerto risolto il problema. E ora siamo all’allarme serio e alla invasione delle scuole. C’era bisogno dei Nas del ministro Lorenzin?

IlNuovoCorriereNuovoCorriereIl

Esiamo all’ennesima emergenza, quella dei topi (stanno inva-dendo le scuole), all’ennesima vuota e stucchevole polemica(Marino-Lorenzin) e all’ennesima scivolata di stile del sindacocapitolino. Come se non ci fosse altro di cui preoccuparci, contutto quello che sta accadendo a Roma e dintorni. Forse è op-

portuno fare un passo indietro per capire meglio di che cosa stiamo par-lando. Partiamo ad esempio da un articolo dell’autorevole Corriere dellaSera del settembre 2013, un anno e mezzo fa: “Topi in città, un affare da 50milioni. E il Comune versa 400mila euro ai Municipi. Allarme in scuole e

mercati, stanziamento del Campidoglio per derattizzare, ratti a passeggioanche in pieno giorno.” Quei finanziamenti rappresentano ovviamente dellebriciole a fronte del problema, che va affrontato e risolto in maniera orga-nica, e non con interventi spot. Ma a Roma si fa così, vedi pulitura delle ca-ditoie o riparazione delle buche. Ma restiamo in tema topi e a quell’autunnodel 2013. Non c’è bisogno di cercare troppo su Internet, il cronista del quo-tidiano l’ha già fatto per noi: i romani non possono aspettare tempi e modidella amministrazione capitolina, si arrangiano da sè per far fronte all’emer-genza e si rivolgono ad una ditta privata.

PRIMO PIANO mercoledì 4 febbraio 2015 pagina 2

CASERME, PALAZZI, APPARTAMENTI, NEGOZI IN CAMBIO DI OPERE PUBBLICHE

E siamo così arrivati albaratto. Palazzi, ap-partamenti, negozi inambio di opere pub-bliche. L'ultima tro-

vata del Campidoglio in bollettapermanente - dopo l'abortita ideadi mettere all'asta anche i Sampie-trini per fare cassa - è di barattare icirca 450 immobili del comune conlavori di utilità pubblica (rifaci-mento strade, adeguamentoscuole, pulizia).L'idea - se non fosse che l'ipotiz-zata dismissione ancora deve es-sere approvata e formalizzata - nonsarebbe neppure malvagia. Peccatoche i famosi adempimenti tecniciper la fattibilità del baratto an-drebbe fatta prima di dare l'annun-cio. Ma questa correttezzacomunicativa sembra mancare inCampidoglio. Tutti (destra, sini-stra, centro), prima annuncianoprogrammi fantasmagorici, poisperano nella scarsa memoria digiornali e cittadini. Ignazio Marinoci ha messo un anno e mezzo perrendersi conto che a Roma c'era eprosperava una banda di malaffare.Ora aspettiamo di vedere quanto cimetterà a compiere gli adempi-menti tecnici per grattare qualchemilioncino con la dismissionedegli immobili comunali. Sonomesi che lo scriviamo: prima sa-rebbe il caso di rendere pubblici idati su ubicazione, assegnatari ecanoni di locazione dei negozi edegli appartamenti. Da qualcheparte un faldone Marino lo avràpure, quantomeno per far studiareda questi tecnici la fattibilità del-l'operazione baratto.Prima però di fare, o solo ipotiz-zare, operazioni degne di ammini-strazioni più agili e veloci, sarebbeil caso di fare un po' di chiarezza. Eadottare la trasparenza sugli attipubblici che la legge impone e chegli amministratori si ostinano neifatti a non attuare.Marino pubblichi questo elenco inogni sito comunale, chiarisca, ma-gari con l'autorizzazione del ga-rante per la Privacy, a che titolo asuo tempo è stato concesso a talesoggetto l'affitto dell'immobile. Sesi vende un bene ammettendo chenon rende abbastanza, vuol direche prima si è accordato unosconto non sostenibile. Ebbene,Marino può a costo zero fare unagrande operazione verità. Sempreche non abbia timore di scoper-chiare un bidone di favori e amici

degli amici.Avrà probabilmente tutti igruppi politici consiliaricontro. Chiunque negli ul-timi 10/15 anni ha chiesto efatto favori. Chi c'è dentrogli appartamenti comunali acanone calmierato? Marinoha la possibilità a costo zerodi tirare via il velo della ge-stione opaca e di favore. Icittadini romani -i più tar-tassati d'Italia per effettodell'aumento record delleaddizionali comunali e re-gionali - hanno diritto di co-noscere nome cognome ecanone degli affittuari co-munali. O no?

E così siamo arrivati al barattoMa siamo sicuri di saperlo fare?

ORSINO

P della

Decoro, traffico, abusivi,a Roma sempre peggioCambiamo qualche assessore?

il

Complimenti per il giu-dice Alfonso Sa-bella, capace di

mettere in campo in pochesettimane un piano per sal-vare Roma dalla corruzione.Poche norme, semplici. Fun-zionerà? Un incoraggia-mento al manager dell'Ama

Daniele Fortini, si inventa glisponsor per i sacchetti della diffe-renziata ma incassa gli effetti per-versi della parentopoli Ama.Anche la Silvia Scozzese meritail sostegno di tutti, deve toglierele castagne dal fuoco per tutti, perquanto riguarda il bilancio, e i suoicolleghi non la aiutano. Un disa-stro Estella Marino, il suo settorefa acqua, non rinunciare all'enne-sima, stupida domenica a piedinon è scelta elevata. Dia unamano al collega Guido Improta,piuttosto, che da solo non riesce

ad uscire dai propri guai, vedi l'ul-tima sugli NCC. Marta Leonori?Non ne parliamo, è convinta chegli esercenti siano degli utili idiotie li prende a schiaffi tutte le volteche può. Pare che la cultura vadaa fondo,non sul piano dei numerima su quello dei soldi. Abbiamodue assessori, comunale e regio-nale, che non brillano per inizia-tiva, Giovanna Marinelli e LidiaRavera, forse servirebbe un po'più di spirito di iniziativa. Abbiamotenuto per ultimo il capitolo vigili.Al di là delle vicende ormai giudi-ziarie resta la questione del servi-zio sul territorio, quasiinesistente. Traffico impazza, abu-sivi vincenti, degrado ovunque.Ma deve pagare chi comanda. Eche evidentemente non è in gradodi comandare. Clemente non po-trebbe farsi da parte di sua inizia-tiva?

SCENARI

L'ultima di Marino, scambiare i 450 immobili del Comune con rifacimento strade, adeguamento scuole, pulizia. Bella idea ma molto più complessa di quanto possa apparire. E forse il sindaco doveva mettere a punto gli adempimenti tecnici

indispensabili prima di sparare l'ennesimo annuncio. E poi ci sarà il solito, irrisolto, problema della trasparenzadi Leonardo Giocoli

CHI SALEdall’alto Daniele Fortini, Silvia Scozzese e Alfonso Sabella

CHI SCENDEdal basso Marta Leonori,Estella Marinoe Raffaele Clemente

U na politicadella casa delCampidoglio?“Parole, parole,parole”. Ogni

sindaco di Roma la promette acoronamento di una svolta che,finora, mai c’è stata. A guardarele dichiarazioni ufficiali deiprimi cittadini della Capitale –cioè dei vari Rutelli, Veltroni,Alemanno e ora Marino, tantoper parlare di quelli degli ultimivent’anni – la casa era il “pro-blema numero uno”. Fortunati icittadini romani, devono essersidetto ogni volta quelli, che so, diVenezia, Genova o Belluno. Pur-troppo però la loro invidia nonaveva ragione di essere.Gli impegni formali sui “pianicasa” di volta in volta promessisi sono rivelati infatti “parole,parole, parole”, cioè sterili pro-messe.La prova? Le richieste, ripetuteperiodicamente al governo, “diuna proroga”, ovviamente “invia eccezionale”, del bloccodegli sfratti.“Per darci il tempo, pochi mesi,per risolvere questo dramma-tico problema”, l’immancabileprecisazione.È proprio adducendo come mo-tivo la “drammatica situazione”che rischia di degenerare “inmaniera incontrollabile” che ilsindaco Ignazio Marino, insiemecon il collega di Milano Giuliano Pisapia , alministro Lupi hanno chiesto di prorogareanche per il 2015, come avviene ogni dodicimesi da anni, il blocco degli sfratti per finitalocazione. Richiesta “garantita” con la pro-messa del sindaco che “stiamo mettendo incampo le misure possibili, ma queste hannobisogno di tempo per ottenere risultati”. Comeprecisa il nuovo assessore alle politiche abita-tive Francesca Danese, il Campidoglio ha bi-sogno “di tre, quattro, cinque mesi per farripartire un nuovo modello dell’abitare”. Pec-cato però che il medesimo impegno era giàstato preso dalla Giunta Marino subito dopol’insediamento della nuova “squadra di go-

verno” di Roma Capitale. Impegno poi rinno-vato la primavera scorsa, quando la “leggeLupi” è stata approvata.All’epoca, l’allora assessore alla casa del Co-mune, Daniele Ozzimo, poi dimessosi a dicem-bre perché indagato nell’ambito dell’inchiesta“Mafia Capitale”, illustrò l’ennesimo “Piano disostegno abitativo” spiegando che si sarebberosvuotati i residence per trasferire chi vi allog-giava fuori da quelli che erano veri e propri“ghetti”. Il Servizio assistenza alloggiativa tem-poranea (Saat) avrebbe dato agli aventi dirittotra i 600 e gli 800 euro al mese quale contributoper l’affitto e una somma di 5000 euro una tan-tum per l’arredamento. “Per anni si sono spesi

più di 20 milioni di euro per tenere delle per-sone in ghetti abitativi . Oggi Roma ha il pac-chetto casa più completo d’Italia, non c’ènessun altro comune ad averlo così”. Per for-tuna, viene da dire. Peccato che sia fatto di pa-role e basta.Il Saat, è vero, esiste. Per Roma soltanto sullacarta, però. Se sul sito istituzionale del comunesi digita “saat” (ricerca compiuta il31/1/2015) nella finestrella “cerca nel sito”,compare un documento pdf che, nonostantesvariati tentativi, non si apre. Nei siti dei co-muni di altre città, per esempio Venezia o Ge-nova, viene spiegato di cosa si tratta e comebeneficiarne. “Se per sopravvenute difficoltà di

tipo economico non si è più ingrado di pagare l’affitto della pro-pria abitazione si diventa ‘morosiincolpevoli?”, si legge, e si ha di-ritto ad un apposito fondo di so-stegno. Seguono i numeri ditelefono del servizio comunalecompetente e le condizioni peril sostegno: perdita di lavoro perlicenziamento, accordi aziendalio sindacali con consistente ridu-zione dell’orario di lavoro, cassaintegrazione oraria o straordina-ria, cessazione di attività libero-professionali o di impreseregistrate, malattia grave, infor-tunio o decesso di un compo-nente del nucleo familiarecomportante una consistente ri-duzione del reddito.Un comportamento di normaleciviltà che a Roma non sembraesistere (del resto come sperarci,con un sindaco marziano?) .Certo, c’è da vedere quanti sonoi soldi messi a disposizione dellalegge Lupi (la prima indicazioneera per quest’anno di 2 milionidi euro) da reperire sui fondi re-gionali europei. Decisamentepochi per una città dove, se-condo il sindacato degli inqui-lini, le famiglie che senzaproroga saranno “sicuramentesfrattate tra febbraio e marzosono 700-800”, cui si aggiunge-ranno “altre 1500 persone a ri-schio tra giugno e luglio”.

Gli sfratti per finita locazione an-dranno infatti a sommarsi a quelli per morosità,in forte aumento a causa della crisi, al puntoche il prefetto, Giuseppe Pecoraro, prevede peril 2015 a Roma “settemila sfratti” . Ne potrebbederivare una situazione esplosiva, perché letroppe promesse non mantenute amplificanola delusione e potrebbero trasformarla in rab-bia. Colpa anche di una politica capitolina dellacasa poco equa che, avendo talvolta guardatocon “indulgenza-complice” i violenti organiz-zatori di occupazioni selvagge (almeno 5000 gliappartamenti con inquilini illegali), hanno lesoi diritti degli assegnatari onesti, alimentandouna guerra tra poveri che rende ancora più dif-ficile una corretta gestione delle case popolari.

PRIMO PIANOmercoledì 4 febbraio 2015 pagina 3

IL PREFETTO PREVEDE A ROMA SETTEMILA SFRATTI NEL 2015L'EDITORIALE

di Carlo Rebecchi

Casa, è emergenza sul serioqui si scherza con il fuoco

Il Campidoglio prende tempo, chiede al governo l’ennesimo rinvio dei provvedimenti coercitivi e pensa all’ennesimo piano (che nessuno sa come realizzare). Lo stallo costa salato e l’amministrazione non riesce

neanche decidere cosa fare dei soldi messi a disposizione dalla Legge Lupi. In altre città (Venezia, Genova?) le cose vanno in modo ben diverso

Basta digitare «derattizza-zione Roma» su Google -si legge nell’articolo - perscoprire che sono ben 137le aziende che si dividono

un fiorente mercato. Ognuna chiede inmedia 100-200 euro ad intervento, ma èaccaduto che operatori poco seri abbianopresentato conti da mille euro a topo.Marino vede i sorci verdi: Capitale invasadai topi, titolavano impietosamente altrigiornali... La situazione è peggiorata,complice la debacle nella raccolta dei ri-fiuti che ha segnato tutto il 2014. A ot-tobre il Codacons aveva fatto un espostocontro Comune ed Ama denunciano il

fenomeno, a novembre i topi erano se-gnalati nell’impianto idrico della Corted’appello, con rallentamento delleudienze. Ratti ovunque nei mercati, trai cassonetti, per le strade. E Marino queisorci verdi li vede ancora, naturalmentemoltiplicati. Da giorni i quotidiani lan-ciano l’allarme, indicando casi su casi, intutta Roma dalla periferia al centro sto-rico. Del resto la presenza sempre piùmassiccia dei gabbiani in ogni angolodella città è già un segnale inequivoca-bile, l’equilibrio igienico è saltato, siamoal limite e forse oltre della tollerabilità.Roma è a forte rischio. Sporca e abban-donata. Forse non c’è ancora lo spettro

delle epidemie ma certo non c’è da staretranquilli. E fanno tenerezza, in questocontesto, le idee rivoluzionarie dell’Addell’Ama Fortini che annuncia le bustedei rifiuti sponsorizzati e l’allargamentodella differenziata ad altri cinque muni-cipi. Sarà anche stato battuto l’assentei-smo all’Ama, come spiega l’azienda, mai risultati non si vedono. E ora i topiemergono dalle fogne – in senso lette-rale e non metaforico – e invadono lescuole mettendo a rischio la salute deibambini. Le cronache di questa setti-mana sono state un autentico bollettinodi guerra al quale ha risposto il ministrodella salute annunciando l’invio dei Nas

a verificare la situazione romana.Basta affacciarsi dalle finestre del Mini-stero, sul lungotevere, per vedere qualianimali passeggiano sulle banchine delfiume. Ma ben vengano proclami e ispe-zioni, purchè qualcosa succeda. Purchètutto non si fermi alla stucchevole pole-mica tra la Lorenzin e il sindaco Marino.Che tra l’altro oltre a non assumersi leproprie responsabilità di amministratoreha rinfacciato al ministro lo stato di de-grado degli ospedali romani. Senza pen-sare che in questo caso la competenza èdella Regione, quindi del suo amico e so-dale Zingaretti.Complimenti.

I sorci verdi di Marinosegue dalla prima pagina

Il sindaco di Roma Ignazio Marino con il prefetto Giuseppe Pecoraro

PRIMO PIANO mercoledì 4 febbraio 2015 pagina 4

LA POLITICA DEL DOPPIO BINARIO DELL'AMMINISTRAZIONECAPITOLINA E DELLA GIUNTA ZINGARETTIINCHIESTA/1

Licenziamenti, ma non per tutti

di Giovanni Santoro

Multiservizi, Tecnobus, Ex Urbe,Global Service, Ciclat, Risorse per Roma e Roma Tpl: sono questi, tra gli altri, i nomi delle aziende finite sotto la scure della spending review imposta dal sindaco Ignazio

Marino. Tra queste società, centinaia di lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro. Perché l’obiettivo è il risparmio. Ma l’amministrazione colpisce i dipendenti con stipendi di poco superiori ai mille euro e premia i manager. L'austerity non vale neanche dalle parti della Giunta Regionale,

in barba ai tagli le assunzioni fioccano, tutti dirigenti e con interessanti stipendi. Interessa a qualcuno?

Licenziamenti. Manon per tutti. Mul-tiservizi, Tecno-bus, Ex Urbe,Global Service, Ci-

clat, Risorse per Roma e RomaTpl: sono questi, tra gli altri, inomi delle aziende finiti sottola scure della spending reviewimposta dal sindaco IgnazioMarino. Tra queste società,centinaia di lavoratori che ri-schiano di perdere il posto dilavoro.Perché l’obiettivo è il rispar-mio. Ma per far respirare lecasse del Campidoglio, l’ammi-nistrazione di centrosinistra hapensato di colpire i dipendenticon stipendi di poco superioriai mille euro e premiare i ma-nager, soprattutto quelli diarea. Stesso discorso che po-trebbe essere trasferito sullagiunta regionale, guidata dalpresidente Nicola Zingaretti.Così, se per qualcuno il destinoè quello di andare a ingrossarele fila dei disoccupati; per altri,si prospettano anni con unalauta ricompensa per guidarealtre ditte a partecipazionepubblica. A mettere in fila i fatti e le sto-rie è il consigliere regionale Fa-brizio Santori, esponente diDifendiAmo l’Italia ed ex Pdl eDestra. “La Capitale del cen-trosinistra continua a disinte-ressarsi della questione legataai licenziamenti della RomaMultiservizi”. È una storia cheparte da lontano. La municipa-lizzata di Ama, finita nell’in-chiesta per mafia, si ètrasformata in “un dramma chestanno vivendo decine di fami-glie”, che mangiano grazie allapulizia delle scuole e oggi sonosulla graticola per colpa delpiano dismissioni voluto dalprimo cittadino, disposto a ce-dere il 51% delle quote. In 200hanno sul collo la spada di Da-mocle, da mesi. Stessa sortetoccata ai dipendenti di Tecno-bus, legata ad Atac e che si oc-cupava della manutenzione deibus elettrici. In questi giorni,invece, i mezzi sono fermi, gra-zie alla decisione del pedona-lizzatore e ciclista serialeMarino, che tanto predica l’am-

bientalismo. Il caso dell’ExUrbe tocca, invece, 300 vigi-lanti. Hanno ricevuto prima ilbenservito e poi la promessa diessere ricollocati. Da marzodello scorso anno il nulla.Capitolo Global service: è lasocietà del fratello dell’asses-sore ai Lavori Pubblici, Mauri-zio Pucci, ci sono gli assuntima non percepiscono reddito.Mentre l’azienda è sotto osser-

vazione per non aver pagato ilpersonale, il neo acquisto dellagiunta capitolina, su questopunto, continua a non rispon-

dere al Corriere di Roma e delLazio. Il Consorzio laziale traf-fico revoca l’appalto, i lavora-tori chiedono di essere

riassorbiti nella nuova coope-rativa che si occuperà delle ri-mozioni del Comune. Sono in13, riottengono il posto solo la

Maurizio Pucci

PRIMO PIANOmercoledì 4 febbraio 2015 pagina 5

Piena fiducia, almeno a parole. Dopo giornidi tempesta torna il sereno tra il sindacoIgnazio Marino e il comandante dei vigili,

Raffaele Clemente. È lui il firmatario dell’inchie-sta interna, per cercare di capire cosa è successola notte di Capodanno e per scoprire il registadell’astensione del lavoro di tanti, troppi caschibianchi.Una storia che aveva scatenato le frizioni tra idue, ma sembra tutto rientrato. E per portare acasa la rotazione degli uomini per contrastare lacorruzione, arrivano le apertura del primo citta-dino sul fronte delle attribuzioni da riconoscereal sottodimensionato corpo della Polizia di RomaCapitale. Il dialogo è avviato ma la chiusura dellevertenza ancora lontana. Si parte dalla volontàdi sanare la disparità di trattamento sull’equo in-dennizzo rispetto alle forze dell’ordine, si conti-nua con l’accelerazione sulle nuove assunzioniper risolvere i problemi di organico. Infine il rico-noscimento dei rischi delle strada e i controlli sa-nitari obbligatori, da inserire nel nuovo contrattodecentrato.Il numero uno di via della Consolazione, però, èancora seduto su una bomba a orologeria chia-mata indagine flop. Perché la battaglia sui vigiliassenti a San Silvestro, grazie a legge 104, do-nazione di sangue e malattie improvvise, conti-nua soprattutto sui numeri. Per il senatore NcdAndrea Augello saranno sanzionati meno di 10;

mentre, per gli uffici capitolini, in 31 rischiano illicenziamento e circa 40 sono sotto procedi-mento. Ma la paura che l’inchiesta si trasformiin autogol serpeggia, neanche in modo tanto stri-sciante. Il rischio boomerang c’è, soprattutto sei puniti saranno meno dei 50 richiesti dal primocittadino. Soprattutto se si prende la relazionedella vicecomandante Raffaella Modafferi, pa-gine in cui si parlava di oltre mille pizzardoni chesi sono astenuti dal lavoro il 31 dicembre. Ai ma-gistrati di piazzale Clodio il compito di dimostrareche si è trattato di un’iniziativa organizzata estrutturata dai sindacati.Al vaglio ci sono telefonate, messaggini e post sufacebook; alla ricerca delle parole d’ordine cheinvitavano a restare a casa e godersi zampone,lenticchie e spumante. Ipotesi che porta drittiallo sciopero selvaggio, con conseguente inter-ruzione di servizio pubblico.Tutto per colpa di un mancato rispetto dei ter-mini di preavviso, nessuna garanzia delle presta-zioni indispensabili, zero periodo di franchigia.Ma le responsabilità sono da appurare e la len-tezza dell’iter avviato da Clemente aveva inizial-mente irrigidito il sindaco, mandando infibrillazione i rapporti tra i due.Nonostante le rassicurazioni, le voci su un cam-bio in corsa continuano a circolare vorticosa-mente. E non è detto che il boomerang torni almittente. Se le sanzioni non dovessero arrivare

per i 38 vigili attenzionati e la rotazione si bloc-casse nelle sabbie mobili, le conseguenze rica-drebbero sul numero uno di via dellaConsolazione. Tra virus informatici, grazie adhacker buontemponi che attaccano la polizia diRoma Capitale, lasciando i vecchi elenchi delpersonale; errori nelle procedure, con commiusati ma sbagliati; certificati medici dubbi, alcunianche postumi; l’innocenza non potrà essere pertutti. Non solo per chi non si è presentato al la-voro, ma anche per chi non è riuscito a gestirel’emergenza. Anche se il Capodanno non può es-sere un fatto eccezionale: è una festa annuale.Che fare? Aspettare. Valutare gli effetti della trat-tativa. Altrimenti è pronto il piano B: potrebbecedere per primo Clemente stesso, stanco di unbraccio di ferro (la rotazione negli uffici) che vaavanti da troppo tempo. Il capo dei pizzardoniguarda verso Caserta, dove potrebbe diventarequestore. Oppure potrebbe essere Marino a tro-vare un’exit strategy. Il primo nome sulla lista sa-rebbe quello di Maurizio Maggi, comandante delGruppo V (Prenestino). È lui che coordina le unitàoperative contro le occupazioni abusive e che sioccupa della scorta del primo cittadino. In più, èstato visto a palazzo Senatorio.Dopo di lui c’è la Modafferi. Profilo che, però, nonentusiasma il corpo. Meglio riprovarci con l’at-tuale numero uno dei caschi bianchi.

Gio.San.

Tregua armata sindaco-vigili,pronto il piano B: via Clemente

INCHIESTA/2 IN ATTESA DELLE CONCLUSIONI DELLE INDAGINI SULLA NOTTE DI SAN SILVESTRO

Piena fiducia (di facciata) al comandante, sperando che si arrenda per primo. Dubbi sui possibili sostituti Trattativa ferma, qualche riconoscimento e rotazione degli uomini per limitare la corruzione

metà: per gli altri si vedrà.Poi ci sono i 180 che timbranoil cartellino alla Ciclat (manu-tenzione dei mezzi Atac e degliscambi dei binari) ma che nonpercepiscono lo stipendio da12 mesi. A breve, invece, scop-pierà la bomba dei circa 2milaassunti da Roma tpl. La dittache si occupa delle linee perife-riche è in ritardo sui pagamentidei fornitori di gasolio, intantocresce il fermento perché tredi-cesima e retribuzione di di-cembre ancora non si sonovisti.Il caso di Risorse per Roma è lapietra dello scandalo. È apertala procedura di mobilità per chisi occupava della vigilanza deicampi nomadi, il manager cheha firmato l’atto è MassimoBartoli. Lui cumula la carica dipresidente e amministratoredelegato, profilo criticato perincompatibilità. La sua megaindennità supera il tetto dei200mila euro. Per fare dueesempi: più del doppio di Da-niele Fortini (stessa poltronain Ama) e Danilo Broggi, nu-mero uno di Atac. Quella diBartoli è una storia complicata,che parte da lontano. Era allaprovincia con Zingaretti a pa-lazzo Valentini, cooptato nelcomitato elettorale della futuraguida della Regione Lazio; poialla direzione esecutiva del Co-mune, per la modica cifra di129mila euro. Nomina conte-stata per due motivi: primoperché è un doppione del diret-tore generale, ruolo inventatoda Alemanno e confermato dalsuo successore; secondo perchéera ad dell’Agenzia provincialedello sviluppo e quindi nonavrebbe potuto fare il dirigentecomunale. Pratica risolta con iltrasloco nella municipalizzata.Problema archiviato? No. Sem-pre in virtù della suo impegnoall’Asp. Basta aspettare il 6 ot-tobre, trascorso un anno dallacessazione dell’incarico, per in-conorarlo nella società. Conpremi per gli obiettivi pari a111mila euro: i traguardi, però,non sono specificati.L’austerità non vale se il mana-ger è filo Pd, nel cerchio magicodi sindaco e governatore. Inbarba ai tagli non mancanoanche altre assunzioni. Cinquenuovi dirigenti esterni con con-tratto a tempo determinatosono arrivati a metà gennaio apalazzo Senatorio. Un milionee mezzo su base triennale, conun bando reso esecutivo ameno di un mese dalla pubbli-cazione, periodo natalizio com-preso. Come al solito le risorseumane interne all’amministra-zione non riuscivano a soddi-sfare le richieste. La tempisticaè da record. Perché non solo laricerca è stata ufficializzata il 4dicembre, ma non era visibilesulla home page del sito comu-nale; scadenza il 15 dicembre:solo 7 giorni lavorativi il tempoconcesso per candidarsi.Le determinazioni dirigenzialisono pronte in 72 ore: FedericaPirani va all’Unità organizza-tiva dei Musei di Arte mo-derna, Patrizio Belli in quella

della Programmazione della ra-gioneria generale, AddolarataPrisco in quella di Controllodegli equilibri finanziari, Clau-dia Brandolino al Sistema ac-quisizione e permute. Ivincitori del concorsone, in-vece, aspettano da due annil’assunzione.Ma non finisce qui. Perché dalCampidoglio alla Regione ilpasso è breve. “Il carrozzonetargato Zingaretti – denunciaancora Santori – è sempre piùaffollato da amici piazzati inposizione di prestigio”. Ai 63dirigenti finiti sotto i riflettori

della trasmissione Report, ildoppio di altre amministra-zioni regionali, si aggiunge-ranno – anche stavolta – altri 5nominati. Stipendi sempre trai 100 e i 180 mila euro, totale:10 milioni di euro. “Forse nonbastano 3329 dipendenti regio-nali?”, chiede ironico il consi-gliere della Pisana. Gliincarichi sono quelli per Pre-venzione oncologica, Livelli fi-nanziamenti delle attivitàsanitarie, Ufficio monitoraggioper le liste d’attese, Organizza-zione sistema regionale e Pia-nificazione strategica. “Al

presidente – continua l’espo-nente di centrodestra – eviden-temente non sono bastati gliscandali sul poltronificio e sullivello di omertà nella nomino-poli, che calpesta il personalepubblico”.Le privatizzazioni delle societàpartecipate o le loro dismis-sioni, c’è da scommetterci,apriranno nuove vertenze.Senza dimenticare lo scontro,in atto da mesi sul salario, ac-cessorio dei comunales. Comeprevisto, e come denunciatodalle organizzazioni sindacali,il contratto decentrato fa dima-

grire la busta paga dei capito-lini. Il vicesindaco, Luigi Nieri- il vendoliano sempre più lon-tano, per le decisioni ammini-strative, da Sel -, garantisce che“si tratta solo di un disallinea-mento tra vecchie e nuove re-tribuzioni. Alla fine tuttiguadagneranno di più”. I fatti,per ora, dicono il contrario.“Ma siamo – conclude Santori– nella Roma e nel Lazio di Ma-rino e Zingaretti: alla facciadella spending review”. Quellache colpisce i lavoratori, manon i super manager. Per lorola poltrona non manca mai.

La voce circolava dasettimane alla Pi-sana, il listino Peril Lazio sarebbeconfluito del PD.

È puntualmente accadutomartedì 27 gennaio dopo unariunione dei consiglieri del li-stino medesimo con i maggio-renti regionali del PartitoDemocratico.Dei 10 eletti della lista bloccata,senza voto di preferenza, 9 pas-seranno nei prossimi giorni coni Democrat e una, Marta Bona-foni, approderà probabilmentea Sel. "Suicidio politico" per al-cuni commentatori del bar in-terno del Consiglio, mossa"geniale" di Zingaretti per altri,che vedono nell'irrobustimentodel Pd laziale la dimostrazionedell'attrazione che Zingarettiesercita verso quella sinistra cheguarda con fastidio al renzismo.È lo stesso capogruppo Ric-cardo Valentini a evidenziare ilruolo del presidente in questascelta: "Zingaretti rappresentaper noi un punto di riferimento,un modello nuovo di fare poli-tica. Certo, si tratta di una ini-ziativa che stiamo concordandocon il Pd, e la presenza del se-gretario regionale in questosenso è significativa."Il listino, che nella proposta dilegge elettorale del M5S Laziodovrebbe essere abolito, nascecome un gruppo in cui il candi-dato presidente colloca i suoi fi-duciari esentandoli dallostillicidio delle preferenze, la fa-

mosa "società civile" iniettatanelle istituzioni. Per il Lazio inquest'anno e mezzo di consilia-tura ha assolto con dignità lapropria funzione di stampelladella maggioranza, senza met-tersi mai di traverso alla rottatracciata dal Manovratore di viaCristoforo Colombo ed evi-tando di offrire il fianco alle po-lemiche, anche quando le scelteoperate dal Pd divergevano dallastoria personale di alcuni eletti.

Le critiche in questi anni nonhanno risparmiato CristianaAvenali, membro di Legam-biente mai eccessivamente duraverso la politica(?) dei rifiutizingarettiana o Teresa Petran-golini, i cui sogni di abolizionedei vitalizi per gli ex consiglierisi sono infranti contro la realpolitik zingarettiana.Valentini, attuale capogruppo,al termine della riunione hadetto che "C’è da approfondire

alcune questioni di ordine orga-nizzativo nell’ambito del Consi-glio", perché se il gruppo sara'eliminato ci sarà una conse-guente perdita del posto di la-voro per i tre dipendenti indotazione al capogruppo e forseun rimpasto nell'ufficio di pre-sidenza e nelle commissioni,ipotesi quest'ultima che sembradistante.I professionisti della dietrolo-gia, numerosi nei corridoi della

Pisana, elogiano il genio poli-tico di Zingaretti che potrà fre-giarsi, a livello nazionale diessere uno dei pochi dirigentiche riesce ad unire il Pd e con-tinuare la propria opera di ac-creditamento come candidatoalla successione di Renzi e in-sieme come voce di quei mal-pancismi che non hannodigeritola virata toscano-demo-cristiana del Pd.

A.F.

PRIMO PIANO mercoledì 4 febbraio 2015 pagina 6

COLPO DI GENIO O SUICIDIO POLITICO LA CONFLUENZA DEL LISTINO PER IL LAZIO PARTITO DEMOCRATICO?

Il Pd ha creato tre nuovi disoccupatiDei 10 eletti nella lista bloccata, senza voto di preferenza, 9 passeranno nei prossimi giorni

con i Democrat e una, Marta Bonafoni, approderà probabilmente a Sel. Ma il problema più serio è il posto di lavoro dei dipendenti del gruppo disciolto. Che fine faranno?

QUI PISANA

C ari amici del Nuovo Corriere di Roma edel Lazio, ho visto la vostra rubrica cheaccoglie le denunce di cittadini stanchi

di subire soprusi di ogni tipo. Grazie perché cidate questa opportunità di far sentire la no-stra voce. Io vi voglio segnalare quella che nonesito a definire la “trappola del viadotto”: unlimite di velocità a 50 km/h sulla strada a quat-tro corsie che porta all’aeroporto di Fiumicino

in prossimità del viadotto della Magliana in di-rezione Fiumicino.Sfortunatamente usavo l’auto che mia di mianuora. Non ci crederete, ma le è arrivata unacontravvenzione di 224 euro: un quarto dellostipendio di mio figlio! E la decurtazione di 3punti della patente per me. A che velocità an-davo? A ben 77 km all’ora, velocità pericolosis-sima e criminale, ovviamente, su una strada agrande percorrenza!!! Ma siamo seri! Non è que-sto il modo di amministrare e regolare la peri-colosità della guida nella circolazione stradale!I miei amici mi segnalano che anche a loro ar-rivano multe assurde per limiti di velocità cer-vellotici sulle grandi consolari (la Salaria e laCassia in particolare).Io credo che sia l’ ora di dire “non ci sto” a si-

stemi sanzionatori che non hanno nulla a chevedere con la sicurezza della circolazione: chesenso ha andare a 50 all’ora su un viadotto a 4corsie in uscita da una città o su una conso-lare? Sono ormai tantissimi i cittadini chesono sdegnati per questo andazzo e che, comeme, certo non rivoteranno amministratori lo-cali che sembrano voler utilizzare la segnale-tica stradale e gli automobilisti comebancomat per tappare i buchi di bilancio.

Cesare P. -Roma

Invitiamo i cittadini di Roma e del Lazio a denunciare le cose che non vanno

con foto ed email a questo indirizzo:

[email protected]

Mega contravvenzioni e trappole dei sindaci

CRONACHEmercoledì 4 febbraio 2015 pagina 7

Presidente Corsetti,Assessore Leonoried esercenti del cen-tro infuriati. È suqueste figure che

negli ultimi giorni stanno po-nendo la loro attenzione le asso-ciazioni di categoria. Lunedì 26gennaio Confesercenti e Con-fcommercio hanno messo unaltro tassello alla loro battagliacomune per ottenere una norma-tiva adeguata alle esigenze degliesercenti incontrando OrlandoCorsetti, presidente della Com-missione capitolina al Commer-cio, per discutere le nuove normesull'occupazione di suolo pub-blico.“Nel lavoro su una propostacosì importante non si può nonprendere in considerazione il pa-rere di tutti gli attori in campo –ha spiegato Corsetti – il pro-blema che ci si pone ora davantista nel fatto che la delibera Leo-nori è propedeutica al bilancio

ed è quindi vincolata ai suoitempi”.L'assemblea capitolina intendeapprovare il bilancio entro la finedel mese di febbraio: con questitempi lavorare sul parere delleassociazioni di categoria, dei mu-nicipi e della commissione Com-mercio è sicuramente difficile.“Stiamo tentando di capire doveil nostro lavoro confligge con illavoro della giunta – ha chiaritoCorsetti – e dove invece può an-dare ad integrare”.Confesercenti e Confcommercio,sentito il presidente della com-missione capitolina, si sono poiriunite per produrre un docu-mento comune da presentare agliuffici comunali. Le preoccupa-zioni rispetto ai temi trattati nelladelibera approvata in giunta il 30dicembre scorso sono tante etutte legate ad una difficile indi-viduazione dei criteri per l'occu-pazione di suolo pubblico.“Viviamo un periodo storico incui nulla è certo – ha dichiarato

Pietro Lepore, Presidente FiepetConfesercenti Roma – in questomodo non siamo aiutati nem-meno dalle leggi. L'indice stra-dale che è stato pensato, adesempio, è iniquo: l'unica solu-zione sarebbe una revisione se-mestrale, ma questo creerebbenon pochi problemi a chi intende

aprire una nuova attività.L'imprenditore – ha concluso Le-pore – ha bisogno di fare una va-lutazione da oggi a sei anni, nona sei mesi, per vedere se è per luiconveniente aprire in un postopiuttosto che in un altro”.Altro tema scottante è quello del-l'abusivismo, fonte di preoccupa-

zione per Corsetti, che punta adavere una gradualità nelle san-zioni, ma si dichiara intransi-gente contro chi è totalmenteabusivo, per le associazione di ca-tegoria, che chiedono più cer-tezza nella definizione deltermine “abusivo”, ma anche pergli esercenti stessi, che il 29 gen-naio hanno diffuso, in via ano-nima, una lettera indirizzata alsindaco Marino. Gli autori dellamissiva hanno denunciato, contanto di foto, situazioni di abusi-vismo, lamentando un tratta-mento differente tra esercente edesercente da parte dell'ammini-strazione che userebbe “due pesie due misure” nell'applicazionedei criteri di massima occupabi-lità. La strada verso l'approva-zione della delibera si fa semprepiù breve, ma il lavoro da fare èancora tanto, soprattutto per l'as-sessore Leonori, impegnata neiprossimi giorni a valutare le mo-difiche proposte dalle varie realtàinterpellate.

NON SI RAFFREDDA IL CONFRONTO TRA AMMINISTRAZIONE E CATEGORIE PRODUTTIVE

Occupazione di suolo pubblico:la delibera che scontenta (quasi) tuttiConfesercenti e Confcommercio hanno incontrato il Presidente della Commissione Commercio in Campidoglio, Orlando

Corsetti, dopo aver declinato il primo invito congiunto con gli ambulanti. I tempi per proporre modifiche sono stretti e intanto gli esercenti si lamentano del rigore con il quale l'amministrazione applica le attuali norme in materia

IL PROBLEMA

di Martina Perrone

Orlando Corsetti, presidente della Commissione al Commercio

Pietro Lepore, Presidente FiepetConfesercenti Roma

“Mie cari signori viviamo il peggiormomento della storia di questopaese per quello che riguarda

questi due settori fondamentali, la Cultura eil Turismo. In questi ultimi anni c’è stato unvero e proprio assalto alla carovana da partedei politici i che hanno svuotato le casse diquesti due comparti per favorire altre pseudopriorità. I fondi dei Beni Culturali sono pas-sati negli ultimi 5 anni da 1 miliardo e 649milioni del 2008 a 579 milioni di euro del2012, tre volte di meno. C’è stata una risalitanel 2014 con 1.595 milioni di euro contro i1.547 programmati nel 2013. Un segno disperanza l’ultimo stanziamento? No! Non è solo una que-stione di soldi . Il problema è organizzativo, di ruoli e di me-todi. Il Premier aveva sbandierato la riforma dellesoprintendenze, questo non si è verificato, forse perché que-sta istituzione indipendente gode di poteri troppo forti. E’un’istituzione dal sangue blu fatta di cognomi noti e ricorrenti.Oggi, i cittadini si chiedono dove vanno a finire tutti i soldistanziati dallo Stato per questo settore, quali programmi d’in-tervento vengono fatti. Questi soldi vengono trasferiti alle so-printendenze regionali? Con quali criteri? E quali attivitàvengono fatte sui territori? Queste domande sorgono sponta-nee perché ovunque si vada si trovano siti archeologici ab-bandonati, chiusi, mal gestiti, musei al limite dellasopravvivenza. Forse chi governa non ha capito che cultura e

turismo, sono il fulcro di questo paese, chepotrebbero far scendere il picco di disoccu-pazione che oggi ci attanaglia. Giovani emeno giovani, specializzati e laureati in set-tori umanistici sono abbandonati dalloStato. Ma potrebbero contribuire al PIL ita-liano gestendo centinaia di aree d’interessepubblico, degradate e non valorizzate.Troppe leggi e cavilli sul nostro patrimonio.Una blindatura mentale e personalistica deisoprintendenti che si sentono feudatari di unantico territorio non loro. Vanno assoluta-mente semplificate le norme per la gestionedei beni culturali e va attuato un programma

di riforma serio dell’organigramma ministeriale in modo dachiarire chi si occupa di che cosa, in che modo e soprattuttocon quali strumenti.Nel settore del turismo le cose non vanno meglio. Interessanopoco le cifre sulle presenze, serve sapere che impressionehanno avuto i turisti dei nostri servizi e della nostra acco-glienza. Se vogliamo per forza parlare di numeri scopriremoche l’Italia ormai è al IV posto dopo paesi come Francia, Ger-mania e Inghilterra e che la nostra tanto decantata “Capitale”è al VI posto dopo capitali come: Parigi, Berlino, Londra, Madride Istambul. Tornando ai servizi, quelli pubblici fanno ridere equelli privati cominciano ad essere scadenti.L’esempio lampante è l’alta velocità. Da Roma a Milano ci siva con circa 2 ore e 55 minuti, se però un turista vuole andare

da Roma a Siena o a Sorrento le ore sono sempre 3 ma il tra-gitto da percorrere è la metà. Non parliamo poi di territori ir-raggiungibili come la Calabria e la Puglia. Vogliamo parlare deldecoro e dell’accoglienza, sempre prendendo di riferimento la“Capitale”? Fiumicino e Termini sono in balia di abusivi, truf-fatori e di un caos generalizzato. I mezzi pubblici per lo sposta-mento nelle diverse aree della città sono allo stremo. Busmalandati stracarichi di persone e convogli metropolitani chepassano ogni 7 minuti. Il turista che arriva è spaesato, non sacome muoversi. Quando parlo di servizi privati che si impoveri-scono sempre più e non danno più la qualità che un turista siaspetta, mi riferisco a molti operatori del settore. Lo Stato hamesso in ginocchio le aziende. Tremila leggi, mille tasse e cen-tinaia di controlli ai soliti noti distruggono le strutture medio-piccole (ricettive e di ristorazione) che non sono più in grado difare un piano di bilancio annuale nè di provvedere ad investi-menti per innovazione e miglioramenti strutturali. Il settoredella balneazione è fermo da quando l’Europa è uscita conl’idea della rimessa a bando delle concessioni (Bolkestein).Sempre per colpa dell’Europa la progressiva distruzione dellafigura della guida turistica. Bisogna assolutamente invertire larotta, ma con una protesta forte che parta dall’elite culturaledi questo paese, dai giovani, e dalle persone che ancora sonoriuscite a mantenere la propria dignità e l’orgoglio nazionale.Purtroppo attraverso strumenti di distrazione di massa (veditv e affini) la politica è riuscita a inebetire questo popolo e soloun cataclisma ci potrà svegliare”.

Daniele Brocchi

Turismo e Cultura cadono a pezzi. Che fare?L’INTERVENTO / Le considerazioni pessimistiche di Daniele Brocchi segretario Assoturismo Roma e Lazio

Daniele Brocchi

CRONACHE mercoledì 4 febbraio 2015 pagina 8

PARLA IL PRESIDENTE DEL CONI GIOVANNI MALAGÒL’INTERVISTA

L e Olimpiadi non sono un feno-meno da coordinare e gestire acuor leggero ma la sua esperienzadi manager privato - oggi al verticedello sport italiano - può essere un

punto di vantaggio per la riuscita della manife-stazione. Ma non crede che potrà essere di-stratto o penalizzato da qualche entrata agamba tesa della politica, come accadde con ilgran rifiuto di Mario Monti che rinunciò a can-didare una città italiana per il 2020?Una candidatura olimpica presuppone unità d’in-tenti e la regìa di un Paese compatto, che facciasquadra per raggiungere l’obiettivo. Il Coni e il go-verno agiscono in sintonia totale e pensano chequesto progetto sia uno dei primi passi per ridareslancio al Paese. Con il Presidente del Consiglio,Matteo Renzi, condivido la filosofia e lo spiritod’azione: dobbiamo scendere in campo con laconsapevolezza che si può vincere, senza abban-donarci alla rassegnazione legata alla difficoltà,seppur oggettive. Ci auguriamo di lasciarci al piùpresto alle spalle le complessità e le eventuali osti-lità politiche per far decollare una candidaturaseria, ambiziosa, che non abbia fuoco amico al-l'interno. Non ci faremo influenzare dai dubbi,dobbiamo crederci, e fare in modo che certi epi-sodi non si ripetano.

Cos’altro condivide con il premierRenzi?

Aiutare lo sport ad aiutare l'Italia: credo cheRenzi abbia utilizzato un concetto esaustivo nel-l’individuare il raggio d’azione comune con il no-stro movimento. Il Governo crede fortementenella valenza dello sport, considerato uno straor-dinario strumento formativo ed educativo che saprodurre inestimabili benefìci sotto il profilo so-ciale, senza dimenticare l’incidenza della praticamotoria relativamente al risparmio legato allaspesa sanitaria. Il lodevole impegno del Presi-dente del Consiglio e del Sottosegretario con de-lega allo sport, Delrio, si traduce in iniziativeconcrete e passa attraverso l’interazione, semprepiù proficua, tra il mondo sportivo e quello sco-lastico che ci offre la spinta per cercare di affer-mare una nuova cultura sportiva, destinata adiventare un riferimento ineludibile per il Paese:sarebbe quella la medaglia più bella da ottenere.

La marcia indietro di Monti creò ungrave imbarazzo al Coni. Renzi va in di-rezione opposta, dice: “Non ci sonoprogetti troppo grandi per l’Italia, sem-mai, talvolta sono i nostri sogni ad es-sere rimpiccioliti”. Fu il professore unosprovveduto pessimista o, piuttosto, èRenzi che pecca troppo di un ingenuoottimismo?

Dietro la decisione di Monti si nascondeva la de-pressione economica del Paese ma recentementelo stesso ex Premier ha ricordato che, proprio inbase a quella dolorosa decisione, il suo Governo

ha consegnato all’attuale Presidente del Consigliomaggiori spazi di manovra e fornito alcuni utilistrumenti, sottolineando anche come non avesseescluso – all’epoca – l’ipotesi di una candidaturaper il 2024, anche per valorizzare eventuali siner-gie con il Giubileo del 2025. Rispetto al passato,tra l’altro, sono cambiate radicalmente le regoled’ingaggio legate alla presentazione delle candida-ture, grazie all’approvazione dell’Agenda 2020 daparte del Cio. I nuovi criteri garantiscono mag-giore attenzione alla sostenibilità dell’evento ecambiano gli scenari: non più gigantismo sfrenatoma Giochi low cost, a impatto ambientale conte-nuto. Aggiungo che oggi sarebbe stato delittuosonon provarci, negando ai nostri figli e alle futuregenerazioni la possibilità di riscatto, l’opportunitàdi rialzare la testa e di rilanciare l’Italia. Un’Olim-piade offre circa 170 mila posti di lavoro e, più ingenerale, con i grandi progetti sportivi potremmofar salire il Pil dall’attuale 1,7% al 3% in 5 anni”.

Dopo gli scandali di Roma e Milano ènecessaria la massima trasparenza:come può essere garantita e quali mi-sure intende proporre in considera-zione, anche, degli investimenti cheserviranno per il lancio?

Il mondo ci guarda, daremo – da subito – rispostediverse rispetto al passato. Roma 2024 sarà all’in-segna della trasparenza totale e del controllo dellaspesa. Ho già incontrato Raffaele Cantone, Presi-dente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, con

lui vogliamo costruire un percorso immediato, chepreveda una unica stazione appaltante, efficientee cristallina, che sappia controllare tutto, che siaal di sopra di ogni dubbio. Sul modello dell’Expo2015 ma con un’authority preventiva e per farequesto occorrerà un adeguato supporto legislativo.Sono fiducioso, spero che questo modello possadiventare un esempio rispetto alle vicende pre-gresse, perché ritengo giusto inserire, già nel dos-sier, nella sua impostazione politica e tecnica,regole chiare, a futura memoria, cioè quando miauguro che il comitato promotore si trasformi nelcomitato organizzatore. La nostra candidatura in-vece costerà tra i 5 e i 10 milioni, il 10% rispetto alrecente passato e gran parte di questa cifra sarà acarico di aziende private.

La candidatura di Roma appare la piùforte, ma non pensa che quella di Bo-ston e quelle eventuali di Amburgo oBerlino, Baku e Parigi, possano distur-bare la nostra?

Credo che dobbiamo temere solo noi stessi. Laforza dell’Italia è l’Italia. Non ho paura di Bostonné delle altre potenziali città candidate, nei con-fronti delle quali ovviamente nutro un grandis-simo rispetto. Dobbiamo considerare i nostricompetitor ma senza farlo diventare un pro-blema. Il fatto che altre città entrino in corsa nonè negativo perché l’assegnazione prevede anche ilsecondo e il terzo scrutinio e, se una città non èclamorosamente più forte delle altre, con questa

formula possono succedere molte cose. Credo sianecessario solo guardare la nostra forza, sfruttarele potenzialità e ridurre al minimo le criticità.Questa è una candidatura seria che gode di moltaconsiderazione a livello internazionale. Recente-mente il Presidente del Cio, Thomas Bach, ha in-contrato a Davos il Premier Matteo Renzi, allapresenza del sottoscritto, rimanendo affascinatodalla passione e dall’impegno mostrati dal Go-verno nell’affrontare questa sfida.

Olimpiadi 2020, questa voltanon ci saranno ripensamenti

di Pier Giorgio Francia

“Situazioni come quella del gran rifiuto di Monti non si ripeteranno, Coni e Governo agiscono in sintonia totale, e non ci faremo influenzare da ostilità politiche”. “È cambiato il quadro generale, sono cambiate le regole, i Giochi servono al rilancio del Paese.

Il mondo ci guarda, tutto il nostro lavoro sarà improntato al massimo della trasparenza. Un’unica stazione appaltante, efficiente ecristallina. Un’Olimpiade offre circa 170 mila posti di lavoro e, più in generale, con i grandi progetti sportivi potremmo far salire il Pil

dall’attuale 1,7% al 3% in 5 anni, la nostra candidatura costerà tra i 5 e i 10 milioni, il 10% rispetto al recente passato e gran parte di questa cifra sarà a carico di aziende private”. “Non temiamo le altre candidature, credo che dobbiamo temere solo noi stessi”

Il presidente del Coni Giovanni Malagò

Sulla questione delle conseguenze dei terremoti aRoma, città notoriamente con un basso rischio si-smico, ma diventata sempre più vulnerabile negli anni,

nel numero del Nuovo Corriere di Roma e del Lazio uscito mar-tedì 27 gennaio, avevamo intervistato Maria Grazia Ciaccioa margine della presentazione al CNR del libro, scritto conGiovanna Cultrera, “Terremoto e rischio sismico” (Ediesse edi-trice). In un passaggio dell’intervista non abbiamo però ripor-tato correttamente il suo pensiero. Ecco la versione corretta:“I terremoti a Roma sono statisticamente molto pochi, ma ilrischio per la città è aumentato con i passare del tempo. Allapericolosità derivante dal tipo di suolo su cui stata in granparte costruita, si somma l'aumento della vulnerabilità do-vuta al suo patrimonio architettonico e all'espansione urbanaincontrollata”.

Terremoti: pericolosità e vulnerabilità a Roma

ERRATA CORRIGE

LazioLaziola

del

anitàSSNUMERO 3 ANNO I MERCOLEDÌ 4 FEBBRAIO 2015

ASL RMG SAN GIOVANNI ADDOLORATALo screening diventa strumentodi lotta politica. E il diritto alla tutela della salute della popolazione ? a pagina 12 a pagina 14

Pronto Soccorso, arriva lo stewardper “gestire”pazienti e familiari

Abbiamo già preso di petto, a metàdicembre, la grave situazionedegli atti aziendali arrivati in Re-gione dalle singole aziende sani-tarie e che prevedevano tagli e

l’unificazione di diverse strutture. Avevamo evi-denziato che i Direttori Generali non si eranominimamente opposti ai tagli nelle rispettiveaziende. A dicembre, con decreto commissa-riale n°21473 dell’11/12/2014 è stata costituitasenza troppa pubblicità una commissione diesperti chiamata a visionare ed approvare i sin-goli atti aziendali. Tre membri interrni all’Am-ministrazione regionale, Flori Degrassi,Cristina Matranga e Cinzia Bomboni insieme atre esterni il prof. Francesco Longo, il dott. An-tonio Naddeo e la dott.ssa Marinella D’Inno-cenzo, quest’ultima con una storia dirigenzialealle spalle, prima all’interno della RegioneLazio, poi in Piemonte e oggi in Molise. I lavori,indicava la delibera, dovevano essere conclusientro metà gennaio 2015. Ma dopo contatti in-formali con i Direttori Generali di varie aziende

sanitarie, sembra che i lavori della commissionesiano ancora in alto mare. Ci sarebbe uno “sca-ricabarile” in atto fra i componenti della com-missione stessa. Sembra, a detta anche dialcune notizie provenienti dal 9° piano di ViaRosa Raimondi Garibaldi, che la causa del ri-tardo sia dovuta alle reiterate assenze propriodi “commissari”.Inspiegabilmente nessun Direttore Generalesembra abbia protestato per il ritardo dell’ap-provazione del proprio piano aziendale. Neiprogrammi operativi 2013/2015 viene previstofra l’altro, nell’ambito delle principali operazioniper la rete di offerta, di dare corso ad interventidi riorganizzazione del sistema sanitario. Tuttifermi, naturalmente. Al punto A dell’atto di in-dirizzo per le aziende sanitarie della RegioneLazio, ad esempio, era previsto l’accorpamentodello Spallanzani con l’IFO e la conseguenteadozione di un’unica direzione generale, sani-taria e amministrativa,con due separate dire-zioni Avevamo preso impegno di affrontare ilproblema della fusione di questi due istituti. Il

“Lazzaro Spallanzani” è balzato alle cronachesanitarie europee e mondiali per aver risolto,con alta professionalità, il caso del primo ita-liano colpito da Ebola nel continente africanoe salvato proprio dalle alte capacità professio-nali, riconosciute anche dall’OMS. In una con-ferenza stampa allo Spallanzani alla presenzadel Ministro Beatrice Lorenzin, si è sottolineatal’importanza di questo IRCCS per la lotta allemalattie infettive. Tutto ciò dovrebbe portare adedurre che questa struttura non può essere ac-corpata con l’IFO che ha come specifica fun-zione la lotta ai tumori. E dovrebbe venire acadere il primo punto dei programmi operativi2013/2015, nati dall’accorpamento “intellet-tuale” Zingaretti-Degrassi, sempre più fuoridalla concreta realtà sanitaria del nostro SSN.Altro punto contraddittorio è quello dell’inte-grazione fra la Asl RMA e la Asl RME, quest’ul-tima ora azienda con il maggior numero di postiletto nel territorio di Roma Ancora, lo scorsonumero nella rubrica “La vera storia dei noso-comi romani”, l’amico Domenico Gramazio ri-

cordava come oltre 45.000 firme di cittadini ro-mani non sono servite a difendere l’ospedaleForlanini (che oggi passa nella completa dispo-nibilità della Regione Lazio), e quella vicendapotrebbe diventare materia d’indagine propriodella Corte dei Conti per il valore non solo no-minale di una struttura che ha fatto la storiadella sanità italiana nel mondo. Ricordiamo cheil numero complessivo dei posti letto pubbliciè di 11.063, suddivisi tra le diverse aziende. Ciauguriamo che guardando a questo dato lacommissione di esperti per la verifica degli attiaziendali sappia, a tutti gli effetti, che bisognarispettare le caratteristiche professionalitàespresse dalle singole aziende e non effettuaretagli ed accorpamenti che in prima battuta ser-viranno a risparmiare qualche euro ma che alungo termine danneggeranno assistenza e ca-pacità operative. Riflessioni che meriterebberoil rispetto del commissario Nicola Zingaretti edel sub commissario governativo Giovanni Bis-soni.

Il Corvo

Atti aziendali ovvero l’enigma nell’enigmaa pagina 11a pagina 11

Zingaretti l’indecisionista,si nasconde dietro gli esperti

Laziola delSSanità Lazio PRIMO PIANO mercoledì 4 febbraio 2015 pagina 10

La caporetto del Governatore?Forse è già stata messa nel conto

EDITORIALE

ORSINO

S dellail

CHI SALEdall’alto Domenico Alessio, Isabella Mastrobuonoe Michel Maritato

CHI SCENDEdal basso Giuseppe Caroli,Michele Caporossie Flori De Grassi

Il disastro dei Pronto Soccorso?Ha nomi e cognomi,ma non interessa a nessuno

Il disastro dei Pronti Soc-corsi ha nomi e co-gnomi, Flori De Grassi,

Alessio D’Amato, peresempio; il mancatoboom degli ambulatori deimedici di famiglia può es-

sere rimandato al leader storico dellaFIMMG, Luigi Bartoletti. Il crollo dicredibilità del sistema in Provinciapuò avere il nome di alcuni manager,come Giuseppe Caroli (Asl RMG), Mi-chele Caporossi (Asl Latina), LuigiMacchitella (Asl Viterbo). Ma è la re-altà complessiva della sanità lazialead andare a fondo e colpevoli sonoanche quelle decine di funzionari dimedio-alto livello che certo hanno pre-ferito zappare nel proprio orticellopiuttosto che rimboccarsi le maniche.Non compaiono mai, ma la loro fred-dezza nei confronti delle esigenze

degli utenti meriterebbe di esseresanzionata. Nella lavagna la lista deibuoni è sottile, come collocare il ma-nager del Policlinico Umberto I Dome-nico Alessio? Forse riuscirà per laprima volta a far svoltare il vecchioospedale, ma a che prezzo finanziarioe politico? Si guadagna lo stipendiosudando e soffrendo Isabella Ma-strobuono (che resocontiamo su que-ste pagine con frequenza) nelFrusinate. Ha tutti contro, ma ottienerisultati. A conferma del fatto che iproblemi sono sempre nel manico. Sibattono come leoni sul piano politicoquelli dell’opposizione, Davide Baril-lari (M5S), Fabrizio Santori e qual-che altro. Ammirevole l’impegno diMichel Maritato, Assotutela. Denun-cia , si agita, è sempre in Procura perqualche motivo. Ma a Piazzale Clodioda questo orecchio non ci sentono.

Un amministratore pub-blico si giudica dai fatti enon dai titoli dei giornali,dalle inaugurazioni, daitagli di nastri, dagli an-

nunci. Non è detto che i bravi politici nonpossano sbagliare passo, valutazioni,scelte, ma non è nemmeno detto chequalche buon risultato debba cambiareun giudizio sostanzialmente negativo. Inqueste poche righe c’è il senso della po-sizione che obiettivamente si può teneresull’operato del governatore Zingarettiquando indossa la giacca (stretta) dicommissario straordinario della sanitàlaziale. Un piccolo inciso, qualcuno ri-corda il nome dell’ultimo assessore allasanità della Regione? Si perde nella nottedei tempi, la figura è stata praticamentecancellata. Ma torniamo al ragionamentoiniziale.Nelle ultime settimane Zingaretti hainaugurato il gioiello del S.Giovanni Ad-dolorata, il nuovo polo emato-oncolo-gico, ha tagliato il nastro della nuovaMedicina Generale all’ospedale di Civi-tavecchia. Ma è anche andato a sbatterepesantemente contro il crollo strutturaledella sanità laziale, all’interno del qualeil disastro dei Pronto Soccorso rappre-senta soltanto la punta di un iceberg. Ilricorso in extremis alle strutture del-l’Aiop per superare l’emergenza-in-fluenza è paradigmatico dell’incapacitàdi gestione della cosiddetta “Cabina diregia”. Non si doveva arrivare a tanto, omeglio, si poteva fare anche prima, conmetodo e intelligenza. Nessun interventostrutturale, in ogni caso, solo l’ennesimamisura tampone. Fallimento totale, inogni caso, sia sul piano pratico che suquello della programmazione.Zingaretti e i suoi hanno annunciato mi-sure su misure, si sono inventati gli am-bulatori dei medici di famiglia, le casedella salute, hanno mandato circolari eraccomandazioni. Tutto inutile, a contifatti. In un paese normale, una azienda inqueste condizioni cambierebbe perlo-meno i suoi manager. Qui non accadenulla, non si possono spostare pedinesenza provocare terremoti politici, senzarompere gli equlibri di potere e di inte-resse. La Regione è stata imbottita nelcorso degli anni di raccomandati inca-paci? Se non è così perché Zingaretti con-tinua ad ingaggiare dirigenti esterni(profumatamente pagati)? Se non ba-stasse il conto salato (e non solo politica-mente) del Pronto Soccorso, imbarazzi escricchiolii sinistri vengono da ogniparte, da Latina e da Tivoli, dal Viterbese,ma anche dalla capitale dove la nuovaoperazione Policlinico Umberto primonasconde più ombre che luci, e dove loscandalo S.Camillo grida vendetta. An-diamo a fondo, giorno dopo giorno.Senza che nessuno alzi la voce. Ma forsea Palazzo Chigi va comodo che vada a fi-nire così.Una ipotetica Caporetto di Zingarettipotrebbe essere stata messa nel conto.

Gli atti aziendali? Tuttofermo, la Commissionedi esperti voluta daZingaretti e formaliz-zata con apposita deli-

bera è in fortissimo ritardo,(qualcunodice che non ha nemmeno cominciatoil lavoro di verifica) perché alcuni deicommissari hanno altro da fare. Cimancava la faccenda della Commis-sione per gli atti aziendali a rendere an-cora più confusa ed equivoca la politicasanitaria della Regione Lazio. Finora sene sono accorti in pochi, ma la cosa po-trebbe scoppiare con un discreto cla-more. Polemiche, ritardi, rivolte: difatto i direttori generali di Asl eAziende Ospedaliere hanno for-malmente le mani legate, vannoavanti a braccio, come possono.L’atto Aziendale è il documentosulla base del quale le aziende sa-nitarie devono disciplinare lapropria organizzazione e il pro-prio funzionamento nel rispettodei principi e dei criteri previstida disposizione regionali. Unostrumento di governo che do-vrebbe rendere omogenea la ap-plicazione sul territorio delledirettive impartite dalla Giunta.Senza non si può in teoria fare nulla aldi là della ordinaria amministrazione.In soldoni funziona così: i direttori ge-nerali prendono atto delle linee guidacentrali, le riadattano alle situazioni chehanno sul territorio e le rimandano inRegione per una valutazione finale. Tropposemplice, come dimostrano le sollevazioni po-polari in corso in diverse Asl laziali: managertroppo diligenti non hanno saputo o volutotener conto dei problemi e delle esigenze locali,i documenti inviati a Roma vengono vivace-mente contestati dal territorio, vedi Latina, Ti-voli, Viterbo. Giusti o sbagliati che siano i rilievia decidere, valutare, approvare o rispedire almittente deve essere la Commissione varata lascorsa estate. Gli atti dovevano essere presentatientro il 15 dicembre, e“licenziati”entro il 15 gennaio. Per farele cose per bene erano previste le audi-zioni dei manager da parte della Com-missione sanità della Regione, macome spiega una nota tutto è stato po-sposto “in attesa della chiusura dellaistruttoria circa la congruità degli attirispetto alle linee guida impartire dallaRegione Lazio affidata alla commis-sione di esperti costituita il 16 dicem-bre scorso”. Siamo arrivati a febbraio,tutto tace. Certo pretendere che gliesperti si dedicassero all’esame degliatti aziendali sotto le feste era decisa-mente troppo,ma tutto questo gli uo-mini di Zingaretti lo sapevano ancheprima. Come uscire dalle sabbie mo-bili? Domanda di riserva, queste sab-bie mobili sono volute?Possibile che per raggiungere unobiettivo indispensabile per il governodi un quadrante amministrativo che si

occupa della vita della gente si possa cinci-schiare con i lacci e lacciuoli burocratici permesi? Ormai Zingaretti governa da un po’, i suoimanager – sempre con sistemi farraginosi, esa-speranti – sono in sella perlomeno dalla prima-vera scorsa e il loro compito principale eraprima di tutto quello di prepararsi a governaresecondo uno schema piovuto dall’alto.È passato un anno e siamo in attesa che unacommissione verifichi la congruità dei docu-menti presentati? Spiega sempre la nota di cui

sopra che gli atti verranno licenziati uno allavolta e che in quella occasione verranno ascol-tati i singoli manager. Ce la faremo per Pasqua?E come verranno risolte le questioni incande-scenti che hanno provocato la sollevazione delterritorio? Ci saranno supplementi di istrutto-ria? E’ forse un modo subdolo e non dichiaratodi evitare più possibile il confronto sui pro-blemi? La solita melina di Zingaretti?Nessuno può o vuole rispondere a questi inter-rogativi. E dunque per la sorte dell’ospedale di

Fondi (uno dei nodi spinosi) o per il futuro delservizio di screening della Asl RmG si dovràaspettare a lungo, in attesa magari che quei pro-blemi si risolvano da sé. Il ritardo è dovutoanche agli impegni dei tre esperti esterni dellaCommissione?Era necessario pescare all’esterno gli ennesimiconsulenti? Lavorano gratis, percepiscono in-dennità ( nel testo della delibera non è indicatocon chiarezza)? Troppi interrogativi, Zingarettici nasconde qualcosa.

Laziola delSSanità LazioPRIMO PIANOmercoledì 4 febbraio 2015 pagina 11

ATTI AZIENDALI, TUTTO FERMO SENZA UNA (APPARENTE) RAGIONE

Zingaretti l’indecisionista,si nasconde dietro gli esperti

La Commissione (sei membri, tre interni e tre esterni, vengono pagati, e quanto?) non haancora esaminato i documenti presentati dai direttori generali, e così il governatore

può evitare di intervenire e decidere su alcune questioni locali incandescenti

IN PRIMO PIANO

di Giulio Terzi

I SEI ESPERTIFLORI DEGRASSI direttore della direzione regionalesalute e integrazione sociosanitaria

CRISTINA MATRANGA dirigente dell’area giuridico normativa istituzionale

CINZIA BOMBONIdirigente dell’area risorse inanziarie, analisi di bilancio, contabilità analitica e crediti sanitari

FRANCESCO LONGO docente del dipartimento di analisi delle politiche e management pubblico della Università Bocconi

ANTONIO NADDEOconsigliere nei ruoli della presidenzadel Consiglio dei Ministri, capo dipartimento Funzione Pubblica

MARINELLA D’INNOCENZOdirettore della Direzione generale per la salute della Giunta regionaleMolise

A che gioco sta giocando il governatore con questi infiniti rinvii?Un’apatia evidente nei continui rinvii degli atti aziendali, ultimodei quali la sconvocazione dell’audizione prevista in commis-sione Sanità su Asl e Aziende Ospedaliere, ma che svaniscequando c’è da mettere in piedi carrozzoni per piazzare ed elargireincarichi ad amici di amici. Siamo curiosi di sapere a che giocosta giocando il presidente Zingaretti con questi rinvii infiniti, luiche parla di razionalizzazione della spesa pubblica, di rilanciodella sanità, di tagli allo spreco ma non ha avuto remore ad affi-dare ad una commissione di esperti la congruità degli Atti ri-spetto alle linee guida impartite dalla Regione Lazio. Presavisione del Decreto del commissario ad acta 426/2014 a firmaZingaretti con cui è stata approvata la commissione ci chie-diamo sotto quale compenso abbia svolto il ruolo assegnato atre interni e tre esterni a spese dei contribuenti quotidianamentealle prese con una sanità fallimentare e, per come concepita daquesta amministrazione, senza via d’uscita. Non vorrei che que-

sta commissione di esperti ricalcasse la storia degli oscuri rap-porti tra Agenas e Regione Lazio. La selezione dei direttorigenerali doveva essere gratuita, come annunciato da Zingarettie sottoscritto in atti ufficiali dalla Regione Lazio, e invece ab-biamo scoperto che nel BURL del 5 giugno 2014 sono stati ero-gati 80mila euro a favore di A.GE.NA.S sul capitolo H 11726come atto di convalida del Protocollo operativo della SelezioneDirettori Generali e attività a supporto. Tutto ciò smentisceanche quanto era stato riportato al sottoscritto in risposta a unarichiesta di chiarimenti sull’ammontare effettivo del costo delladetta selezione. Del resto Zingaretti e la sua giunta sulla sanitàci hanno abituato a clamorose marce indietro e cambi di idee aseconda della convenienza”.

Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio

e componente della commissione Salute

L’INTERVENTO

Sopra l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina; a sinistra dall’alto Luigi Macchitella e Michele Caporossi

Laziola delSSanità Lazio CRONACHE mercoledì 4 febbraio 2015 pagina 12

Sta succedendo qualcosa di ve-ramente strano nella AslRMG, forse una guerra di po-tere, sicuramente, in primopiano, un braccio di ferro per il

controllo di uno dei servizi d'eccellenzadell’Azienda, quello dello screening onco-logico, anche se il vero potere è la forzadelle idee, la competenza culturale e lacondivisione democratica delle espe-rienze.Protagonista indiscusso il Direttore Ge-nerale Caroli, ideatore dell’operazione-spezzatino che disperdendo unpatrimonio clinico, sociale e professionaledi anni sta distruggendo appunto questoservizio : la UOC di Screening della AslRoma G, cercando di separare gli uffici or-ganizzativi dalle attività cliniche deman-dando le stesse alle aree di competenza main completa assenza di personale formatoe qualificato.Il Piano è ovviamente contenuto nellaproposta del nuovo Atto Aziendale in-viato in Regione e lì parcheggiato in at-tesa di esame, ma intanto una denunciaper interruzione di servizio è stata pre-sentata al Prefetto di Roma dal sindacatoFSI.Vittorio Iannotta , rappresentante di quelSindacato sottolinea che : due mammo-grafi sono fermi a Zagarolo e Guidonia,dove c’è una lista d’attesa di 3-4 mesi, unciclo virtuoso di prevenzione è stato for-zatamente interrotto e le proteste vivacis-sime di operatori e associazioni di utenti

hanno creato un casoche ha superato glistretti confini aziendali.Il manager della Asl diTivoli ha messo in piediquesto circo per appa-renti ragioni di rispar-mio (due camper hannogirato fin qui in lungo ein largo il territorio con-sentendo alla popola-zione di fare lo screeningsotto casa, tante vite sal-vate ) o c’è dell’altro equesta razionalizzazionenasconde interessi diqualche tipo legati ad

altre strutture aziendalipronte ad "incamerare"pezzi di questo serviziodella Asl medesima o ad-dirittura a privati? ARoma qualcuno deve es-sersi preoccupato, im-provvisamente c’è statauna sorta di inversione aU in materia: i dirigentidel servizio sono rimasti“congelati” in carico allaUOC con rinnovi di con-tratto a tempo " indefi-nito" ovvero fino a nuovadisposizione della Dire-zione Generale, così rife-

risce Iannotta. Ma il manager zingarettiano venuto daModena ha improvvisamente cominciatoa tessere le lodi dell’operazione preven-zione e si è appropriato di quel che restaormai dello Screening.Il programma è ripartito, avverte in un co-municato che racconta la marcia trionfaledelle unità mobili (mammografico e cito-logico, quelle stesse che il piano di Caroliintende tagliare) sul territorio del comunedi Palestrina e dintorni.C’è sotto una manovra politica, quale è loscopo? Riconquistare credibilità? “Loscreening è uno dei servizi più preziosi diquesta Asl, un servizio che deve essere mi-gliorato e aggiornato alle più nuove tecno-logie..” dice il Direttore Generale.Dimenticando (o nascondendo) che nelpiano inviato alla Pisana per l'approva-zione, proprio quel prezioso strumento didiagnosi precoce, viene frantumato al dila delle norme e dell'esperienza acquisita. Una frettolosa marcia indietro o una cor-tina fumogena per nascondere altro? Nonaveva detto e scritto che quelle attivitàerano troppo costose? Ci sono interroga-zioni regionali sull'argomento, sulle qualila cabina di regia eviterà forse di rispon-dere.Ai Saggi l'arduo compito di delineare la ri-spondenza di quanto accade al profilonormativo delle attività a tutela di quellapopolazione, così ribadisce Iannotta. La stampa locale è confusa, l’Atto Azien-dale “galleggia” in Regione, sul trampo-lino di lancio una Class Action.

BRACCIO DI FERRO SULL'ORGANIZZAZIONE TECNICA DEI PROGRAMMIDI SCREENING DELLA ASL ROMA GIL FATTO

Lo screening diventa strumento di lotta politicaE il diritto alla tutela della salute della popolazione?

Il Direttore Generale della Asl Roma G Caroli dopo aver frammentato i programmi di Screening nella proposta di Atto Aziendale ora ne cavalca un segmento nel Comune di Palestrina. Intanto c’è una denuncia per interruzione di pubblico servizio, la Regione tace

di Giulio Terzi

Giuseppe Caroli

A Tor Vergata costose apparecchiature inutilizzate?Al policlinico di Tor Vergata, struttura moderna, importan-tissima per un quadrante assai povero di offerta sanitariaaccadono cose assurde, denuncia il presidente di AssoTu-tela Michel Emi Maritato, facendo riferimento all’acquistodi costose e ultramoderne apparecchiature rimaste inuti-lizzate. “Ci rivolgiamo alla dottoressa Tiziana Frittelli, chesappiamo direttore generale attenta e competente, per ve-rificare se corrisponda a verità la notizia dell’acquisto –circa un anno fa e su sollecitazione di un primario alle sogliedella pensione – di strumentazioni di ultima generazioneper la radioterapia. Si tratta di acceleratori neurochirurgici,che consentono di trattare con precisione sub millimetricai tumori cerebrali e della risonanza magnetica intraopera-toria sempre più usata in neurochirurgia, sebbene ancorapoche evidenze ne giustifichino l’applicazione. Si dice chetali sofisticate tecnologie siano ancora imballate e nonmesse in funzione in quanto nessun professionista operantenel policlinico universitario sarebbe in grado di usarle per-ché troppo ‘complesse’. Ci auguriamo – continua Maritato– che questa sia soltanto una voce messa in giro ad arte,altrimenti AssoTutela farà tutti i passi necessari perché siagarantita nella struttura pubblica una assistenza adeguatacon gli strumenti a disposizione. Salvo poi dimostrare chea Tor Vergata, si è prodotto un danno erariale di elevata con-sistenza”.Nessuna risposta.

LA DENUNCIA/ Assotutela attacca la Direzione del Policlinico

Laziola delSSanità LazioCRONACHEmercoledì 4 febbraio 2015 pagina 13

Una nuova Casa della Saluteper arrestare lo TsunamiDiabete”, è il titolo di unconvegno tenuto nelgiorni scorsi presso la sala

convegni delle Terme di Pompeo Fio-rentino ma anche l’ambizioso pro-gramma di Isabella Mastrobuo- no,direttore generale della Asl di Frosinoneper il territorio ciociaro. Lo schema è presto detto: il diabete conle sue implicanze rappresenta una malat-tia sociale con una rapidissima accelera-zione nella sua diffusione al punto che èlecito parlare di “Tsunami”. In Italia lapatologia colpirà nei prossimi anni fino acinque milioni di individui (oggi sono 3milioni e mezzo) e solo nella provincia diFrosinone ci saranno circa 50mila pa-zienti.Non è cosa da poco e il convegno ha ap-punto cercato di fornire ai partecipantidell’area medica, sotto la direzione scien-tifica del Prof. Paolo Pozzilli, endocrino-logo e diabetologo, direttore della Uoc diEndocrinologia e diabetologia del Cam-pus Biomedico di Roma, nuove cono-scenze terapeutiche sulla gestione diquesta patologia. Se il diabete avanza laAsl di Frosinone si prepara ad affron-tarlo, a prevenirlo e a gestirlo con unastruttura realizzata ad hoc, una Casadella salute a Ceprano/Ceccano. “A Cec-cano – spiega la Mastrobuono – la par-tnership tra Asl di Frosinone e AreaEndocrinologia e Diabetologia del Cam-pus ha dato ottimi risultati. Vogliamo oracompiere un ulteriore salto di qualità ecombattere lo Tsunami Diabete - che inbase alle statistiche esistenti solo nel di-stretto B potrebbe in vestire circa quin-dicimila persone – attraverso unainnovativa Casa della Salute, con l’obiet-tivo di arginare l’aumento delle gravi ecostose complicanze del diabete, raffor-zare i legami tra i vari servizi assistenzialiper questa patologia, sviluppare l’educa-

zione dei pazienti, incidere sugli aspettipsicosociali che frenano una adeguata

prevenzione e costituiscono i maggioriostacoli per gli obiettivi di trattamento.

Sopra Isabella Mastrobuono, direttore generale dell’Asl di Frosinone; in alto la sede della Asl di Frosinone

UNA INNOVATIVA STRUTTURA AD HOC VERRÀ REALIZZATA A CECCANOSERVIZI

Una nuova Casa della Saluteper arrestare lo “Tsunami Diabete”

Se la malattia avanza la Asl di Frosinone si prepara ad affrontarla. Entro pochi anni – spiega il direttore generale Isabella Mastrobuono – solo nel distretto B ci potrebbero essere quindicimila nuovi

malati. La partnership con l’Area Endocrinologia e Diabetologia del Campus BioMedico di Roma

“Progetto interno voce” al Sandro PertiniL'esperienza di teatro sociale coinvolge uomini e donne ope-rati di laringectomia parziale e totale che hanno seguito unpercorso di riabilitazione presso il servizio di Logopedia, i lorofamiliari e gli operatori sanitari: il dott. Massimo Ducci, re-sponsabile della Struttura di Otorinolaringoiatria dell’Ospe-dale, le logopediste Laura Ancaiani, Gabriella Bachiorrini eMilena Marchione del servizio di riabilitazione ospedaliera,la fisioterapista Aurora Distefano del servizio di riabilitazioneterritoriale. L'idea è nata da alcune persone che, in seguitoall'intervento chirurgico subìto, durante il percorso di acqui-sizione della loro nuova voce, hanno espresso il desiderio disperimentarne anche le possibilità artistiche ed espressive,ispirati dall’attore Aldo Giuffrè che invece di abbandonare il

teatro, a seguito dell’intervento, è tornato a recitare con ilfratello senza microfono. Il testo teatrale, che poi è diventatoazione scenica, si è formato a partire dal racconto autobio-grafico del percorso di diagnosi e cura relativo al tumoredella laringe, scritto e “rappresentato” dai partecipanti allaboratorio.Lo spettacolo “Interno Voce” è stato rappresentato nell’anno2014 a Roma presso il teatro dell’Upter, a Spoleto presso lospazio teatrale del Cantiere Oberdan e al Festival dell’Auto-biografia svoltosi ad Anghiari (AR) presso la Libera Universitàdell’Autobiografia (LUA), con il sostegno dell’ AssociazioneItaliana Laringectomizzati (AILAR), dell’Associazione SpazioTempo per la Solidarietà e dell’Associazione Onda Armonica.

POLICLINICO TOR VERGATAI (falsi?) posti letto attribuiti al Poli-clinico Universitario di Tor Vergataservivano a garantire, nell’estremaperiferia sud di Roma ed anche innumerosi comuni dell’area metro-politana, una maggior ricettivitànelle strutture ospedaliere. Mabasta riprendere le dichiarazioni delDirettore Generale del PTV TizianaFrittelli che dichiara ad un grandequotidiano romano: “non c’è perso-nale per poterli dare ai pazienti” –“abbiamo 74 letti in più non utiliz-zati”. C’è tensione quotidiana all’internodel pronto soccorso di Tor Vergata,dove la media di afflussi è di 133accessi giornalieri. Tanti cittadiniche raggiungono questa struttura dieccellenza restano nel corridoio ec’è il rifiuto sistematico del 25%degli assistiti ad essere ricoverati incase di cura accreditate fuori dalPoliclinico.Con i 74 nuovi posti letto concessidalla Regione questo Policlinicoavrà 526 posti letto totali, che risul-tano essere comunque insufficientiper quella larga parte della città diRoma e dell’Area metropolitana. Cisi chiede: come fa Zingaretti ad as-segnare posti letto senza ricordareche il turnover è bloccato e quindinon esiste personale infermieristicoe medico per attivare questi posti?

ASL RMDSul litorale romano la UIL funzionepubblica della Asl RMD lancia l’al-larme, il CPO di ostia è sotto orga-nico, sono in servizio solo 3infermieri su 24 posti letto.

AGENZIA DEI TRAPIANTIFinalmente qualcosa si muove perchiudere un’agenzia superfluaquanto mai inutile e che fino adoggi è stata esclusiva- mente unamacchina mangiasoldi sotto laguida di un personaggio che per ri-manere alla sua guida ha cambiatodue volte casacca all’interno delconsiglio comunale di Roma. Elettola prima volta nell’aula del Campi-doglio nella lista a sostegno di Ta-jani sindaco passò poi al Partitodemocratico per preservare il suoposto. Oggi la proposta di legge deiconsiglieri regionali del Movimento5 stelle ricalca in parte la propostache l’ASP fece per inglobare lastruttura per i trapianti all’internodell’ASP.

ASL LATINAContinuano le proteste continue daparte di tutto il mondo sanitario, po-liticizzato e non, contro un DirettoreGenerale Michele Caporossi e lasua gestione verticistica che pre-scinde dalle reali esigenze del terri-torio. Primari in rivolta, politici cheprotestano, associazioni di utentiche organizzano “marce su Roma”tutto in funzione di una sanità chefa acqua da tutte le parti. Oggi simuovono anche gli amministratorilocali che vedono continuamentetagliati servizi sul territorio mentrel’ospedale Santa Maria Goretti ri-mane chiuso all’interno di una cittàsenza alcuna via d’uscita.

a cura di Giorgio Mantovani

SPIGOLATURE DI SANITÀ

ASL RMB/ Il laboratorio è attivo da marzo 2013

L’Azienda OspedalieraSan Giovanni Addolo-rata, sede di un DEA diII livello il cui ProntoSoccorso con circa

70.000 accessi all’anno, da tempo è im-pegnata nell’obiettivo di gestire in modoattivo e partecipativo l’attesa degli ac-compagnatori dei pazienti in tratta-mento all’interno del Pronto Soccorso.Per tale motivo sono presenti nella saladi attesa del Pronto Soccorso - una dellepoche esperienze attualmente realizzatenel Lazio - dei monitor che proiettano h24 notizie relative alla struttura, maanche notizie relative alle presenze deipazienti in PS. Il familiare può seguiresu un monitor posizionato in sala attesa,il percorso clinico-diagnostico che ilproprio congiunto sta eseguendo, attra-verso un codice a barra che viene asse-gnato al paziente in entrata.Sempre nell’ambito della gestione delleattese in Pronto Soccorso, definito dagliesperti del settore “un sistema com-plesso e caotico per le sue dinamiche in-trinseche”, l’Azienda Ospedaliera SanGiovanni Addolorata ha aderito al Pro-getto "I giovani del Servizio Civile perun percorso di accoglienza ed umaniz-zazione nei Pronto Soccorso della Re-gione", ritenendo importante il ruolo

dei giovani del Servizio Civile in un con-testo non solo sanitario, ma anche so-ciale, ove spesso la difficoltà maggiore èla gestione delle attese dei familiari deipazienti, ma anche e soprattutto le attesedi pazienti anziani fragili, di pazienti condisagio sociale o con disagio linguistico.I giovani selezionati, probabilmente 2-3unità per turno diurno, saranno adegua-tamente formati e istruiti non solo dal-l’Ente di Appartenenza, ma anche sulcampo, da un Dirigente Medico e da unCoordinatore Infermieristico del-l’Azienda Ospedaliera San Giovanni Ad-dolorata con alta competenzaprofessionale di emergenza/urgenza e diformazione. I Tutor così individuatiistruiranno i giovani selezionati sulletecniche di comunicazione e di acco-glienza specifiche, nonchè relative allagestione dei pazienti in attesa, in tratta-mento farmacologico, oppure in attesadi risposte o di ricovero.L’AziendaOspedaliera San Giovanni Addolorataaccogliendo il progetto e sottoscrivendoun accordo di parternariato con i Sog-getti Istituzionali si pone come finalità,non solo l’obiettivo della gestione delleattese dei cittadini in Pronto Soccorso edell’assistenza del paziente nel percorsoclinico-diagnostico e terapeutico inemergenza, ma anche dell’integrazione

socio-sanitaria e del ruolo educativo-formativo dei giovani cittadini del servi-zio civile nazionale. Il tutto nellaconsapevolezza di chi sceglie di valoriz-zare le proprie qualità e di contribuirealla formazione di cittadini consapevoli,attenti e coinvolti alla costruzione delbene comune, impegnati a favore di unaparte fragile di comunità e capaci di ri-spondere in modo solidale ed efficace aibisogni delle persone e del territorio.

Laziola delSSanità Lazio CRONACHE mercoledì 4 febbraio 2015 pagina 14

L’INIZIATIVA DEL SAN GIOVANNI ADDOLORATA CON LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATOSERVIZI

Pronto Soccorso, arriva lo stewardper “gestire”pazienti e familiari

Operativo nell’Azienda Ospedaliera il Progetto "I giovani del Servizio Civile per un percorso di accoglienza ed umanizzazione nei Pronto Soccorso della Regione". I soggetti selezionati saranno istruiti da Tutor sulle tecniche di comunicazione e di accoglienza

specifiche, nonchè relative alla gestione dei pazienti in trattamento farmacologico, oppure in attesa di risposte o di ricovero

Per i medici medici (ex specializzandi neglianni 1994/2006), si ipotizza ora un nuovoprovvedimento di legge per istituire un "ac-

cordo transattivo" per chi ha proposto azione dirisarcimento danni. La vicenda dei compensi ver-sati (inferiori a quelli stabiliti da Bruxelles) durantegli anni di specializzazione si trascina avantiormai da anni, forse decenni. E il rischio di doversborsare altri centinaia di milioni in compensa-zioni (forse quasi 4 miliardi complessivamente),sembra aver convinto il governo a trovare una so-luzione definitiva, invece di "soccombere" nelleaule giudiziarie.Lo Stato Italiano - nel 2006-2007 - ha infatti man-cato di adempiere agli obblighi europei (Direttiva93/16, così come definiti proprio dal D.Lgs. n.368 del 1999), insomma, lo Stato italiano deve risarcire gliex specializzandi con 14mila euro l'anno (per ogni 12 mesidi specializzazione svolta).Sono moltissimi i medici che hanno già depositato azione dirisarcimento danni e che hanno ottimi possibilità di vedersiaccogliere le proprie istanze e il conguaglio tra l'assegno in-cassato e quanto prevede invece la direttiva europea. C'ètempo fino al 2017 per fare ricorso e sono ancora moltissimii medici che si faranno sotto nei prossimi mesi.

Con un enorme esborso economico (calcolato per difetto in-torno ai 4 miliardi complessivi) da parte dello Stato. Si co-mincia così a profilare quindi una soluzione “transattiva” tralo Stato inadempiente ed i medici interessati, che permette-rebbe un grande risparmio alle casse pubbliche a fronte diun diritto acquisito dai medici che si sono specializzati tra il1994 e il 2006.Sono, infatti, stati presentati nei mesi scorsi alcuni disegnidi legge che prevedono un indennizzo forfettario di 13mila

euro per ciascun anno di durata legale dellascuola di specializzazione universitaria in medi-cina, ai medici che avranno aderito a una causadi rimborso, per il riconoscimento di quanto do-vuto, come sancito dalle norme europee.Spiega meglio l'avvocato Cristiano Pellegrini Qua-rantotti, del Foro di Roma – che ormai da diversianni si occupa della questione “specializzandi” eche sta portando avanti il contenzioso per moltimedici – che «occorre fare attenzione perché è al-tamente probabile che i destinatari di tali provve-dimenti potranno essere solo i medici cheavranno promosso un giudizio davanti al Tribu-nale prima dell’eventuale entrata in vigore dellanorma».Insomma, bisogna farsi sotto rapidamente - e

quindi intraprendere un'azione legale di risarcimento - perevitare di restare esclusi dalla compensazione tra i modestiemolumenti percepiti durante gli anni di specializzazione(sotto il minimo europeo) e quanto previsto per i medici pro-fessionisti in formazione. Considerando che mediamente uncorso di specializzazione dura almeno 4 anni (rimborso mi-nimo 46mila euro), vale la pena farsi sotto prima che il Par-lamento vari la sanatoria che escluderà chi non hapresentato ricorso.

Il governo per risparmiare vuole transare con i mediciOLTRE 4 MILIARDI DI RIMBORSI SUL TAVOLOSCENARI

Allo studio un provvedimento per restringere la platea dei ricorsi ai soli soggetti (ex specializzandi tra il 1994 e il 2006) che abbiano presentato ricorso alla giustizia

I responsabili del progetto

I responsabili del Progetto Aziendale: Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata

Dott.ssa Ilde Coiro Direttore Generale

Dott.ssa Maria Pia Ruggieri Dirigente Medico P.S.P.

Coordinatrice CPSE dott.ssa Sabrina Pierini

Dott.ssa Angelina MarinaroManduca Dirigente Medico Direzione Sanitaria

Laziola delSSanità LazioSANITÀ&RICERCAmercoledì 4 febbraio 2015 pagina 15

LazioLazioladelSSanità

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Iscritto al Tribunale di Roma n.437/2009

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direttore responsabileGiovanni Tagliapietra

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Una alta percentuale di pazienti è condizionata da questa sindrome che condiziona recupero qualità della vita.L’ipotesi terapeutica sperimentata dall’équipe della Sezione Amputati della Fondazione in collaborazione

con la Cattedra di Medicina Fisica e Riabilitazione dell’Università di Tor Vergata prevede una serie di esercizi che mirano a far credere ai neuroni “disattivati” che l’arto mancante sia ancora presente. Significativi i risultati

L’EFFICACIA DEL PROTOCOLLO SPERIMENTALE REALIZZATO ALLA FONDAZIONE S.LUCIA IRCCSLO STUDIO

Arto fantasma, inganno il cervelloe riduco il dolore limitando i farmaci

Una alta percentuale di ampu-tato, fino all’80%, dichiara dipercepire dolore alla parte lesae amputata. Un dolore invali-dante, che ha effetto forte-

mente negativo sulla qualità della vita e cherallenta se non ostacola il processo riabilitativo.È quella che viene comunemente definita lasindrome dell’arto fantasma, la percezione fi-sica – dolorosa . di un segmento del corpo chenon c’è più. Il dolore fantasma ha caratteristi-che variabili ed imprevedibili: alcuni amputatiriferiscono di avvertire dolori atroci, a pugna-lata o urenti, altri sensazioni pruriginose,crampi, o l’orribile sensazione di avere l’artobloccato in una particolare posizione. Il tratta-mento è sempre stato essenzialmente farmaco-logico, mediante farmaci attivi sul sistemanervoso centrale, quali antiepilettici, antide-pressivi ed oppiacei, gravati purtroppo di fre-quenti e fastidiosi effetti collaterali.Dai ricercatori della Fondazione S.Lucia Irccsarriva un protocollo riabilitativo per il tratta-mento dell’arto fantasma nelle persone affetteda amputazione d’arto inferiore che presentaforti elementi di novità in una prospettiva com-plementare se non alternativa all’approccio far-macologico. Uno studio in proposito condottodall’équipe diretta dal dott. Marco Traballesi

della Sezione Amputati della Fondazione incollaborazione con la Cattedra di Medicina Fi-sica e Riabilitazione dell’Università di Tor Ver-gata (diretta dal Prof. Calogero Foti) è statorecentemente pubblicato dalla rivista Archivesof Physical Medicine and Rehabilitation. Sitratta del primo studio randomizzato control-lato, pubblicato su una rivista internazionale,che valuta l’efficacia di un trattamento non far-macologico sulla riduzione del dolore e dellasensibilità patologica causata dalla sindromedell’ arto fantasma.

Il protocollo si fonda sul presupposto di quellache viene ritenuta l’ipotesi più attendibilesull’origine dell’arto fantasma, e cioè un’ab-norme e anomala riorganizzazione delle areedella corteccia motoria e sensoriale encefalicache rappresentavano il segmento di arto am-putato. I neuroni che nella mappa corticalesono adiacenti a quelli “disattivati” si riorga-nizzano «appropriandosi» di parti del corpo.Il tentativo di questa riorganizzazione corticaleè ritenuto altamente correlato con il dolorefantasma. Da qui l’ipotesi terapeutica di inver-

tire la riorganizzazione corticale aumentandogli imput sensoriali facendo credere al cervelloche l’arto mancante sia ancora presente. Ipo-tesi terapeutica che prevede una serie di eser-cizi nei quali il paziente, guidato dalfisioterapista, deve immaginare l’arto ampu-tato come se fosse ancora presente e muoverlonello spazio secondo una determinata proce-dura. Il trattamento dura circa 50 minuti enello studio sperimentale è stato sommini-strato due volte la settimana per un mese. Ri-spetto al gruppo di controllo, i pazienti trattaticon questo protocollo hanno mostrato una ri-duzione statisticamente significativa del do-lore e delle sensazioni fantasma non dolorose.Durante il periodo di studio non sono statisomministrati farmaci antidolorifici che avreb-bero potuto influenzare la valutazione del do-lore. Stefano Brunelli, fisiatra dellaFondazione Santa Lucia e ideatore di tale pro-tocollo, sottolinea che “dal punto di vista cli-nico questa prospettiva terapeutica è un’armain più a disposizione del team riabilitativo peril trattamento del dolore fantasma e può essereassociata ai farmaci riducendone il dosaggio edi conseguenza gli effetti collaterali ad essi do-vuti. Presenta inoltre il vantaggio di essere abasso costo e di facile applicazione tanto dapoter essere continuata in modo autonomo dalpaziente a domicilio.”

di Giulio Terzi

CRONACHEmercoledì 4 febbraio 2015 pagina 17

Son solo gli hanno occupatol'immobile. Ma il comunedi Roma gli impone anchedi pagare le tasse (Imu) e leutenze (acqua e luce), no-

nostante non possa usufruirne o tra-sformarlo. Paradossi di una città doveil diritto non c'è. E neppure la legalità.Ignazio Marino ad ogni piè sospinto(nonostante le stampelle), racconta edipinge una futuribile Capitale dove icittadini possano pagare il giusto e ot-tenere i servizi normali per una cittàcivile. Ma la storia che vi raccontiamodi civile ha soltanto il protagonistache da anni combatte per tornare inpossesso di un bene.Un’ex clinica occupata da extracomu-nitari e i “proprietari” che si trovano apagare bollette e Imu. E’ la assurda vi-cenda della casa di cura Valle Fiorita,nel quadrante nord ovest di Roma. Lastoria della clinica, dopo più di 50 annidi attività, cessa alla fine del 2011quando i tagli alla Sanità, dettati daipiani di rientro della Regione Lazio,mettono in ginocchio la clinica di pro-prietà della famiglia Lenzini. Più di 180persone si trovano a spasso e così iLenzini cominciano a pensare ad unpiano di fattibilità per riconvertire l’at-tività «in qualcosa di nuovo cheavrebbe portato nuova vita al quartieree soprattutto nuovi posti di lavoro»,

racconta Carlo Lenzini, 32 anni.Purtroppo però non c’è nemmeno iltempo di studiare un nuovo percorsoperché il 6 dicembre del 2012, dopoaver abbattuto porte e finistre a picco-nate, 150-200 persone (stando ai nu-meri della Digos) occupanol’immobile di circa 8mila metriqua-dri. «Avevamo la vigilanza notturnae di giorno ancora ci si lavorava perl’attività amministrativa. Al suo in-terno ci viveva e dormiva ancora una

persona, che è stata cacciata dagli oc-cupanti dopo 40 anni di vita vissutaall’interno dell’immobile», ricordaLenzini.I proprietari sporgono immediata-mente denuncia al vicino commissa-riato di Primavalle ma non basta. Sisuccedono denunce ed esposti allaProcura della Repubblica, al Que-store, al Prefetto, al Sindaco, al Co-mandante dell’Arma dei Carabinieri,sollecitando un intervento affinché si

riportasse la situazione alla legalità.«Abbiamo presentato persino un ri-corso anche alla Corte Europea dei Di-ritti dell’Uomo (CEDU)», aggiungeLenzini. Nell’agosto 2013 qualcosa sinuove viene emesso un decreto di se-questro preventivo, ma tutto restafermo e nessuno procede allo sgom-bero. «La situazione paradossale»,spiega Lenzini, «sta nel fatto che chisarebbe preposto allo sgombero noninterviene adducendo generici motivi

di “ordine pubblico” e, ancor piùgrave, perché il Comune di Roma nonavrebbe i fondi necessari a garantireuna sistemazione agli occupanti (te-stuali parole riportate nel rapportoche la Digos ha consegnato al pubblicoministero titolare delle indagini)».Nel frattempo però i Lenzini conti-nuano a pagare. Eccome. Sono debi-tori delle società che fornivano acquae luce alla Casa di cura «per più di100.000 euro, visto che non hannodato seguito alle nostre richieste di di-stacco». Non solo. Roma Capitale gliha accollato negli anni le intere ratedell’Imu «più di 400.000 euro», se-condo Lenzini.Una cifra che, stando a quanto rac-contato dai proprietari, non gli è stataridotta del 50%, come previsto dallelegge per gli immobili inagibili ed ina-bitabili. Il Campidoglio ha risposto,«che non importa chi utilizzi il bene,il solo fatto di esserne proprietari fanascere l’obbligo del pagamento inmisura intera», ha chiosato amara-mente il giovane imprenditore ro-mano. «Ho 32 anni. Sono diventatopadre, da poco più di un mese, di unasplendida bambina e mi viene dapiangere al solo pensiero che forse, inun futuro non troppo lontano, mi ri-troverò, seduto con lei sulle gambe, adoverle raccontare come mai è nata inItalia e non è cresciuta chissà in qualealtro Paese».

COME SGUAZZARE NEL BUONISMO CON I BENI DEGLI ALTRIIL CASO

L’ex clinica resta occupataperché Marino non ha soldi

di Leonardo Giocoli

Paradossale vicenda per la casa di cura Villa Fiorita: da anni 200 extracomunitari l'hanno occupata illegalmente e il Campidoglio pretende pure il pagamento dell'Imu, così come il saldo delle utenze di acqua

e luce nonostante la richiesta del distacco presentata dai legittimi proprietari. Ma l'amministrazione non ha i soldi per collocare gli occupanti e nessuno - nonostante i ricorsi e le denunce - interviene

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mercoledì 4 febbraio 2015 pagina 18CRONACHE

Prende il via il secondo ciclo delcorso di formazione per il con-seguimento della specializza-

zione per le attività di sostegno aglialunni disabili iscritti alla scuola del-l'infanzia, alla scuola primaria e allascuola secondaria di I e II grado2014/2015: possono parteciparvi i do-centi della scuola italiana in possessodell'abilitazione all'insegnamento peril grado di scuola per il quale si intendeconseguire la specializzazione per le at-tività di sostegno.Scorrendo il D.M. n. 312 del16/05/2014, con cui il ministero del-l’Istruzione ha fornito l’autorizzazioneall’avvio dei corsi specializzanti, sonoanche ammessi coloro che "abbianoconseguito entro l'anno scolastico2001/2002 il titolo di studio attribuitodagli istituti magistrali al termine dicorsi triennali e quinquennali speri-mentali di scuola magistrale e dei corsiquadriennali e quinquennali speri-mentali di istituto magistrale (per lascuola dell'infanzia) o al termine dei

corsi quadriennali e quinquennali spe-rimentali dell' istituto magistrale (perla scuola primaria)".Tutti coloro che sono in possesso di ti-tolo conseguito all'estero sono am-

messi a partecipare alla selezione, pre-via presentazione del titolo tradotto,legalizzato e accompagnato dalla di-chiarazione di valore ivi compresa Iadichiarazione di validità rilasciata dalla

competente rappresentanza diploma-tica o consolare italiana, secondo lenorme vigenti in materia di ammis-sione di studenti stranieri ai corsi distudio nelle Università italiane.

FORMAZIONE PER IL CONSEGUIMENTO DELLA SPECIALIZZAZIONEOBIETTIVO SCUOLA

Sostegno agli alunni disabili,partono anche a Roma i corsi

di Alessandro GiulianiFormazione,

dove chiedere

La prova di accesso al corso siarticola in un test preliminare;una prova scritta; una provaorale.Diverse università romane or-ganizzano corsi di specializza-zione per le attività di sostegno:di seguito indirizzi e telefoni.

UNIVERSITÀ LUMSA ROMASito web: www.lumsa.itPosti disponibili: 144Iscrizione entro 20 febbraio 2015Prova preselettiva tra il 24 e il 28 febbraio 2015Costo selezioni 150 euroCorso 3.000 euro

UNIVERSITÀ UNINT ROMASito web: www.unint.euPosti disponibili: 144Iscrizione entro 23 febbraio 2015Prova preselettiva 4 marzo 2015Costo selezioni 150 euroCorso 3.000 euro

UNIVERSITÀ FORO ITALICO DI ROMASito web: http://www.uniroma4.itPosti disponibili: 144Iscrizione 23 febbraio 2015Prova preselettiva dal 23 al 28 marzo 2015Costo selezioni 150 euroCorso 3.000 euro

UNIVERSITÀ ROMA 3Sito web: http://www.cafis.uniroma3.itPosti disponibili: 288 (totali con Cassino e Lazio Meridionale)Iscrizione dal 2 al 23 febbraio 2015Prova preselettiva 3 aprile 2015Costo selezioni 150 euroCorso 3.000 euro

UNIVERSITÀ EUROPEA DI ROMASito web: www.universitaeu-ropeadiroma.itPosti disponibili: 144Iscrizione entro 23 febbraio 2015Prova preselettiva dal 16 al 21 marzo 2015Costo selezioni 150 euroCorso 3.000 euro

Èta creando disorientamento la volontàespressa dal sottosegretario all’Istru-zione Davide Faraone, di introdurre un'im-

minente riforma del sostegno ai 230milaalunni disabili iscritti nelle nostre scuole, incen-trata su una nuova specializzazione degli inse-gnanti per ogni forma di disabilità, quindi piùsanitaria, e sulle loro carriere separate rispettoai docenti delle materie curricolari. La riforma,che trae origine dal disegno di legge n. 2444,prevede sostanziali cambiamenti rispetto al-l’attuale figura del docente di sostegno, oggiinteso come un professionista a supporto del-l’alunno disabile e dei compagni, con un ruolopsico-pedagogico-didattico finalizzato a favo-rire i processi di inclusione assieme agli altridocenti del consiglio di classe con cui condi-vide il progetto formativo. Il nuovo impianto normativo terrebbe contoanche di una diversa certificazione della disa-bilità, sulla base delle ultime indicazioni fornite

dall’Organizzazione Mondiale della Sanità al-l’interno della “Classificazione internazionaledel funzionamento, della disabilità e della sa-lute”, denominato ICF. I tasselli centrali del pro-getto prevedono, tra l’altro, assistenzanell’istruzione domiciliare e la somministra-zione dei farmaci a scuola, l’istituzione di unarete di scuole polo per l’inclusione, con 106CTS-centri territoriali di supporto di livello pro-vinciale, con il compito di dare consulenza efornire ausili e software didattici agli inse-gnanti e a tutti gli istituti. Il progetto include-rebbe poi la costituzione di un organismo dicoordinamento di tutti i ministeri interessatiper dare coerenza e maggior efficacia alle po-litiche per l’inclusione degli alunni disabili.Oltre che l’obbligo “di formazione iniziale e inservizio per i dirigenti e per i docenti sugliaspetti pedagogico-didattici e organizzativi del-l’inclusione scolastica”.Ma il punto che probabilmente fa più discutere

è il ritorno alla specializzazione di tipo monova-lente, da associare alle singole disabilità, chetrasformerebbe “i docenti di sostegno in espertidi disturbi e di patologie, medicalizzandone ilprofilo, che da educativo diviene curativo”.Secondo il sindacato Anief si vorrebbe intro-durre “un nuovo docente di sostegno, più incen-trato sul versante sanitario, alla cura del corpoe alle “patologie”, meno vicino alla didattica eall’inclusività.Dimenticando che ogni professionista ha unsuo ruolo definito: l’insegnante, questo deve es-sere ben chiaro, non fa il medico o l’infer-miere”.“Inoltre, il docente di sostegno è e rimarrà sem-pre un docente a tutti gli effetti. È assegnato algruppo-classe, fa parte del Consiglio di Classe,ha i medesimi compiti e doveri dei colleghi chene fanno parte. Pensare che sganciarlo da que-sto contesto – conclude l’Anief - significhe-rebbe fare non un passo avanti, ma tre indietro.

In arrivo la riforma del sostegno?

A Roma è andato in scena il Festival DantescoNell'anno in cui si celebrano i 750 anni dalla nascita di Dante, si è svoltoa Roma, il 17 gennaio scorso, il Festival Dantesco: approdato alla suaquinta edizione nazionale, il concorso Nazionale di letteratura per gio-vani interpreti della Commedia si è svolto all’interno del Teatro del LiceoScientifico Statale Morgagni, in Via Fonteiana 125.La manifestazione è stata seguita da 1.500 spettatori, coinvolgendo200 studenti finalisti, in rappresentanza di oltre 20 scuole secondarieitaliane di 2° grado, provenienti da Bassano del Grappa, Saronno, NoviLigure, Grosseto, Prato, Roma, Napoli, Matera e altre località. Anche la quinta edizione del Festival Dantesco ha visto competere 9esibizioni finaliste (tra solisti e gruppi), che si esibiranno di fronte a unaGiuria qualificata che assegnerà un 1°, un 2° e un 3° premio.Presidente di Giuria era il professor Francesco Sabatini, presidente ono-

rario dell’Accademia della Crusca. Membri di Giuria sono stati: RiccardoBàrbera, attore, regista, direttore artistico di FontanonEstate nonchépresidente di Scripta volant, associazione co- organizzatrice del Festival;Cecilia Allegra, in rappresentanza di Loescher Editore. Sono intervenutiattori, registi, personalità delle istituzioni culturali coinvolte e, a rappre-sentare il mondo studentesco, il vincitore della quarta edizione del Fe-stival. Durante la serata, si sono svolti Canti di Ulisse, di Ugolino, LaSelva dei suicidi, Lucifero al centro della terra, La Triade Pia, Piccarda,Francesca - donne vittime di violenza -, Gli Ignavi e, a conclusione, l’ul-timo Canto del Paradiso. Si sono svolte, inoltre, anteprime e curiositàdantesche nonché contributi video, tra cui un trailer del Premio di let-tura dantesca «la Selva, il Monte, le Stelle», organizzato dall’Accademiadella Crusca e da Loescher Editore

“I l Pronto soccorso di Ostia ècome un girone…. Dante-sco, dove risulta gravemente

lesa la dignità dei malati e del perso-nale sanitario”. L’ha scoperto un con-sigliere del Pd del X Municipio che inuna nota stampa ha voluto raccontarela sua esperienza: “ In questi giorni –ha scritto Zannola – sono andato a vi-sitare il pronto soccorso del Grassi diOstia, constatando di persona quantomolti cittadini mi avevano riferito. Lasituazione, infatti, è peggiore diquanto avrei mai potuto immaginare.Ho visto pazienti stipati in spazi angu-sti, con nemmeno 20 centimetri di di-

stanza tra una lettiga e l'altra, senza al-cuna privacy e privi di effetti perso-nali. Ho registrato i lamenti deglianziani “parcheggiati” da giorni nelreparto di pronto intervento ed an-cora in attesa di un ricovero, spesso ef-fettuato in reparti diversi rispetto allecure che la loro patologia effettiva-mente avrebbero richiesto, con tutti irischi che questo comporta. Sonostato testimone dell'esasperazione didue infermieri, alle prese con decinedi pazienti gravi. Ad un 80enne, adesempio, non erano stati sommini-strati i medicinali salvavita, e poi laconfusione, la rabbia, il caldo asfis-

siante, i famigliari in sala d'attesasenza notizie dello stato di salute delproprio congiunto per ore. Tutto ciòè semplicemente indegno per unacittà come Roma e per un ospedaleche serve un bacino di circa 500milapersone. alcuna per le persone più fra-gili della comunità”. Il dato non è nuo-vissimo, da anni il Grassi, un vero eproprio ospedale di frontiera, si di-batte tra mille difficoltà, ad Ostiacome a Roma, ma sul litorale la situa-zione è aggravata dalla presenza diun’unica struttura. Il Pronto Soccorsoè preso d’assalto e per essere visitatidai medici, in caso di malori od infor-

tuni di lieve entità, devono passare di-verse ore. Il segretario Cisl Fp delGrassi, Sandro Costa riferisce: “E’una situazione preoccupante. – af-ferma il sindacalista - Il personale sa-nitario trovandosi sotto organico, ècostretto a svolgere massacranti turni,anzi doppi e tripli turni di 12 e 17 ore.A preoccupare, in questa situazione,c’è la stanchezza degli operatori nellosvolgimento del loro delicato lavoro:il rischio è quello di commettere er-rori, dovuti proprio alla stanchezza.Occorre, dunque, in primo luogo, in-vestire nella struttura. I sindacati lochiedono da anni. Il Grassi è un ospe-

dale di piccole dimensioni rispetto alSan Camillo o al Policlinico, ma al no-socomio lidense fanno riferimentooltre 300mila residenti del municipioX, i cittadini di Fiumicino ed un’ampiafetta di residenti a Torvajanica e Po-mezia. Pertanto è necessario pensaread organizzare un pronto soccorsoadeguato a queste esigenze e dotato dipersonale in numero sufficiente”.

En. Bia.

mercoledì 4 febbraio 2015 pagina 19 LITORALE

Grassi, il Pronto Soccorso è un girone infernale

Sono state oltre duecento le donnevittime di violenze ed abusi sul li-torale romano che hanno fatto ri-

corso allo sportello Codice Rosa delGrassi. Un percorso circolare di soffe-renza, percosse, ricatti e veri e propri pe-staggi ricorrenti da cui non si riesce a“scappare” facilmente e per il quale nonserve la semplice denuncia, serve, invece,un percorso di sostegno ed un’alternativaconcreta. Dinanzi alla casistica riscon-trata nel X Municipio ed in relazione alripetersi dei comportamenti violenti,Emanuela Droghei, assessore al welfaredel municipio ha mandato un messaggio chiaro edesplicito al presidente della regione Lazio Zingarettied al sindaco Marino: “E’ necessario assicurare alledonne di Ostia servizi stabili e duraturi che preve-dano diverse fasi, dalla prima accoglienza in prontosoccorso ad un accompagnamento e sostegno daparte dei Servizi sociali. Per questa ragione, volevosottolineare, come questo territorio non possa piùfare a meno una “casa rifugio”, in grado di ampliareed assicurare la capacità di accoglienza, offrendonello stesso tempo una possibilità immediata di so-

stegno”. Un messaggio al quale sinora non è arrivatarisposta ma che i numeri riscontrati dalle cronachedei quotidiani hanno confermato. Negli ultimi dueanni, ad esempio, tra Ostia e il suo hinterland, sonostati registrati una decina di casi gravi, tra cui, dueomicidi e pestaggi violenti. “In qualità di amministra-tori locali, - continua la Droghei - stiamo sostenendol’impegno dello sportello Codice Rosa dell’ospedaleGrassi, che in un anno ha accolto centinaia di donne,con una media di 10/15 accessi al mese; donne ag-gredite da uomini gelosi e violenti, vittime di vio-

lenza domestica, in prevalenza tra i 36 ei 50 anni, che arrivano allo sportello susegnalazione del pronto soccorso o delleForze dell’ordine; donne che, grazie agliassistenti sociali e al personale dell’ospe-dale hanno trovato il coraggio di reagirealle proprie sofferenze e di denunciareun fenomeno in costante aumento. Il no-stro obiettivo prioritario è che l’espe-rienza dello sportello rosa possadiventare permanente. Allo stato attuale,il progetto avviato l’anno scorso e chedoveva concludersi a dicembre, è statoprorogato di quattro mesi ma ovvia-

mente non è abbastanza e non ci soddisfa. Per que-sto…ho sentito l’urgenza di rivolgere un appello alsindaco di Roma Ignazio Marino e al presidente dellaRegione Lazio Nicola Zingaretti affinché, nelle stra-tegie di contrasto alla violenza di genere, venga presain considerazione questa effettiva emergenza del ter-ritorio, investendo nuovi fondi nella realizzazione diservizi adeguati e costanti, come lo sportello CodiceRosa dell’ospedale Grassi e una casa rifugio, per dareuna risposta certa e utile alle donne del X Municipio”.

En. Bia.

Sembra davvero di assi-stere ad un film il cuicopione è stato giàscritto e ripetuto piùvolte. L’emergenza idrau-

lica del X Municipio di Roma, cosìcome il grave dissesto idrogeologicodell’Italia intera sono problemi piùvolte denunciati, quello che scon-volge è che, trascorsa l’emergenzastessa, tutto torna come prima, ed alfrenetico via vai del soccorritori, allepromesse degli amministratori, agliaiuti a singhiozzo alle popolazioni, sisostituisce un pigro sonnecchiaredelle istituzioni, i controlli rallentanoe l’attenzione cala, almeno fino alprossimo disastro. L’emergenzaidraulica, in sostanza, non è mai fi-nita e proseguirà per diversi anni. Ladenuncia arriva dal CoordinamentoSicurezza Idraulica X Municipio, for-mato dai Cdq dell’hinterland chehanno chiesto le dimissioni degli am-ministratori locali. La disamina deiCdq da anni sotto la minaccia di allu-

vioni improvvise sottolineano: “L’in-dignazione dei cittadini è ormai di-ventata esasperazione di fronteall’assordante silenzio di chi ha disat-teso la sua parola e il suo mandato eche oggi, dovrebbero rassegnare ledimissioni. E sarebbe il caso che lofacciano prima chesi arrivi alla dispe-razione….”. Nelmirino del Coordi-namento ci sonoun po’ tutti, troppele promesse e gliimpegni non man-tenuti per conti-nuare a tacere :“Lo scorso 28 ot-tobre il PresidenteTassone – si leggesu una nota diffusadal Coordina-

mento – ha dichiarato di aver rice-vuto dalla Regione Lazio 2 milioni dieuro per gli interventi urgenti sul ter-ritorio del X Municipio. Soldi che,invece, sino ad oggi non risultano an-cora nelle casse municipali. Ma Tas-sone andava avanti ed affermava che

a fine anno, di 148 milioni che dove-vano arrivare dall’Europa, almeno 20sarebbero stati assegnati ai lavori ne-cessari da compiere per la messa insicurezza del litorale. Su questo pren-deva anche una sorta di impegno,promettendo di andare a sbattere i

pugni sul tavolodell’assessore re-gionale o capito-lino di turno. Inrealtà la questionedei Fondi Europei“promessi” daTassone è diversae lo stesso presi-dente del Munici-pio forse non laconosceva bene.Infatti, in rela-zione al pianostralcio anti-disse-

sto idrogeologico varato il 20 no-vembre 2014 dal Governo d'intesacon le Regioni, dei 590 milioni ot-tenuti dalla Bei (Banca europeaper gli investimenti), quasi tutte le

grandi aree urbane hanno benefi-ciato, in ragione di quanto richiesto,per mettere in sicurezza i corsi d'ac-qua. Tutte tranne Roma. Infatti, sullabase del piano redatto per il bacinodel Tevere dalla Regione Lazio e dalComune di Roma sarebbero stati,si…. individuati interventi per 222milioni di euro. Ma la mancanza as-soluta di progetti (quelli presentatisarebbero stati solo studi di fattibi-lità) ha indotto il Governo a finan-ziare solo la progettazione e opereminori per 5,2 milioni di euro”. Na-turalmente il responsabile non è soloil presidente del Municipio, la lati-tanza di Marino e Zingaretti sull’ar-gomento è significativa, tanto dadisertare il Consiglio straordinariochiesto dai cittadini e ad oggi, nessunintervento, di quelli previsti ed an-nunciati, è iniziato.

EMERGENZA IDRAULICA, NONOSTANTE LE ESONDAZIONI DEI CANALI DI BONIFICA I FONDI NON ARRIVANO

DROGHEI (ASSESSORE WELFARE), APPELLO A MARINO E ZINGARETTI PER UNA CASA RIFUGIO PER LE VITTIME

LESA LA DIGNITÀ E LA PRIVACY DEI MALATI AMMASSATI GLI UNI AGLI ALTRI IN LOCALI ANGUSTI

Si è aperto ufficialmente il dibattito sulla pe-tizione presentata al Parlamento europeo daFederbalneari sull'applicazione delle leggi checonsentono di ottenere un titolo concessoriodi lunga durata a fronte di un investimento concriteri di evidenza pubblicaLa richiesta di modifica espressa da Federbal-neari Italia, infatti, tiene conto anche della tu-tela delle attuali aziende per un periodotransitorio di alcuni anni ( i balneari vorrebberotrenta anni). In Italia le aree demaniali marit-time sono ancora in gran parte disponibili, ilGoverno sta completando, infatti, il censi-mento che individua il 60% della costa finaliz-zata all’assegnazione degli arenili attraverso"evidenza pubblica". La restante parte dellacosta va inserita in un sistema di riqualifica-zione ambientale ed allegata trasformazionedel prodotto turistico senza penalizzare le pic-cole aziende familiari che a questo punto, però,dovranno comunque presentare un piano di in-vestimenti e di forza lavoro.La CommissionePetizioni, dopo aver ascoltato le istanze di Fe-derbalneari Italia, dichiara di impegnarsi conle istituzioni italiane e di mantenere aperta laquestione, facendo richiesta al governo Ita-liano, affinche' vengano tutelati i principi delleattuali concessioni balneari, rilasciate attra-verso procedura di evidenza pubblica.

Balneari, l’Europa esamina

le richieste

SCENARIdi Enzo Bianciardi

Violenza sulle donne senza limiti

Ostia, rischio allagamenti

mercoledì 4 febbraio 2015 pagina 20RUBRICHE

di Davide Bianchino

Mercedes non ha saputo resistere alla tentazione di realizzare un grandeSuv dai tratti sportivi. Fino ad oggi solo Bmw si era cimentata in questacategoria, tanto che dopo il successo avuto con la grande “X6” lo scorsoanno ha presentato anche una versione più piccola ed economicamenteaccessibile, denominata “X4”. Passati dunque un po’ di anni, dove Bmwha dominato incontrastata il mercato, ecco arrivare puntuale l’offensiva

Mercedes rappresentata da un grandesuv che si potrebbe quasi definire uncoupé rialzato. Oltre che nelle lineedella carrozzeria, la Casa tedesca havoluto portare una ventata di rinnova-mento anche nei nomi. Sparisce infattiil classico riferimento “Classe M” a fa-vore di un inedito “GLE”. L’immaginesportiva e il tetto spiovente che scendeverso la coda, caratterizzano estetica-mente la nuova “creatura” della Mer-cedes. Oltre alle dimensioni imponentiche la mettono (non a caso) proprio indiretta concorrenza con la Bmw X6.Forse anche troppo, potrebbe direqualche maligno, perché in effetti lavista laterale ricorda sin troppo l’anta-gonista di Monaco. Tanto che si rischiapersino di confonderle a prima vista.Basta però girare lo sguardo verso ilfrontale per avere subito certezza dellasua chiara origine Mercedes: enorme

presa d’aria a nido d’ape con al centro in bella vista la classica stella atre punte, simbolo inequivocabile della Casa. Nell’abitacolo risultano an-cora più marcate le sue origini, dove la nuova GLE sembra aver preso tutto

il meglio dell’attuale produzione Mercedes. Plancia caratterizzata da ma-teriali di altissima qualità (pelle e radica abbondano), design imponentema anche molto elegante, il tutto rifinito con la consueta cura che carat-terizza i modelli di Stoccarda. Presente ovviamente anche un grande di-splay al centro del cruscotto, tanto grande da sembrare un vero tablet,qui denominato Comand Controller. Per il resto, cinque comodi posti peri passeggeri e ampio spazio per i relativi pregiati bagagli (1.650 litri la ca-pienza totale a sedili posteriori abbattuti). Fantastica la versione con tettopanoramico in vetro che accresce ancor più il senso di opulenza della vet-tura. Notevole, manco a dirlo, l’offerta motoristica. La versione di accessoalla gamma è la GLE 350 d 4MATIC Coupé che monta il 3.0 V6 turbodieselda 258 CV. Omologata Euro 6 come tutte le altre motorizzazioni, è al mo-mento l'unica versione a gasolio della gamma GLE e probabilmente saràanche la più richiesta sul nostro mercato. Salendo troviamo la GLE 4004MATIC Coupé, dotata del 3.0 V6 biturbo benzina da 333 CV, mentre unpo’ più in alto si posiziona la 450 AMG 4MATIC Coupé con un 3.0 V6 bi-turbo benzina da 367 CV e 520 Nm di coppia. Ma il top è rappresentatodalla AMG GLE 63 Coupé: motore V8 da 557 CV o, nella versione S, inquella più potente da 585 CV, con coppia massima di ben 760 Nm. Paz-zesche le prestazioni coadiuvate da un assetto da vera supercar: da 0 a100 km/h in appena 4,2 sec. Adeguate al prestigio della vettura anchele dotazioni disponibili: sospensioni pneumatiche AIRMATIC ADS Plus,luci LED per tutti i gruppi ottici, controllo dinamico dell'assetto DYNAMICSELECT, portellone ad apertura elettrica, Crosswind Assist, COLLISIONPREVENTION ASSIST PLUS, solo per citare i più rilevanti. In particolare, ilDYNAMIC SELECT permette al guidatore di scegliere la modalità di guidafra i settaggi INDIVIDUAL, COMFORT, SLIPPERY, SPORT e SPORT+. Lanuova GLE coupé è stata appena presentata al recente Salone di Detroit,quindi è ancora presto per parlare di prezzi. Di sicuro saranno all’altezzadelle notevoli qualità della vettura, nonché allineati a quelli della sua rivaleBmw. Quindi elevati.

Mercedes GLE, il suv sportivo anti Bmwdirettore responsabile

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IN TEMPO REALE

In una parola, quello che oggi chia-miamo street food e che, fino adora, abbiamo consumato in pausepranzo più o meno frettolose, dasoli o in compagnia, in gruppo o in

coppia. E che per due giorni, il 7 e l’8 feb-braio, sarà protagonista alle Officine Far-neto nell’ambito dell’evento Be(e) HappyFest, con ingresso gratuito per il pubblicodalle 12 alle 2.Il pretesto per cucinare e servire al pub-blico questa due giorni dedicata al cibo è ilcompleanno (uno dei tanti) della miticaApe Piaggio, presente in venti esemplarinel locale di via dei Monti della Farnesina.Dopo essere stata per anni un mezzo di tra-sporto fondamentale, è oggi diventataanche sinonimo di nuovi mestieri e sim-bolo inequivocabile per chi ama esplorareil nuovo panorama nazionale gastrono-mico, dando così al fenomeno dello streetfood una sfumatura tutta italiana. Così il 7e l’8 febbraio alle Officine Farneto tutti ipalati saranno accontentati, e a costi con-tenuti: dai panini gourmet dell’Ape Romeoo di Diogene, ai taglieri e alle crepes del-l’Ape Magna. E ancora le tigelle dell’ApeMozao o l’hamburger di carne chianinadell’Ape Steakhouse il Caminetto. Da nonperdere i fritti dell’Ape Fritto o quelli del-l’Ape Mezzi. La cucina romana sarà rivisi-

tata in chiave “apetta” dal Panino Plinio,che presenterà diverse ricette tipiche. Pergli amanti della pizza, il forno montatosull’Ape sarà quello di Totò Italian StreetPizza, mentre dolci e frutta saranno garan-titi dall’Ape Straw&Berry. A garantire la

bontà e l’italianità degli ingredienti prov-vederà per l’occasione la Fondazione Cam-pagna Amica, da sempre impegnata a

garantire la prove-nienza dei prodotti, ilmade in Italy e il“Km0” e a promuo-vere lo street food diqualità delle circa die-cimila aziende accre-ditate, tra farmer’smarket, aziende agri-cole, agriturismi, bot-teghe, ristoranti ecooperative in venditadiretta.Il cibo non sarà co-munque l’unico prota-gonista, perché ad

accompagnare il pubblico nelladue giorni del gusto alle Offi-cine Farneto provvederanno dj,street artist, ma anche anima-tori per i visitatori più giovani.

Be(e) Happy FestSabato 7 e domenica

8 febbraio 2015, dalle 12 alle 2Officine Farneto

Via dei Monti della Farnesina 77, Roma

Ingresso gratuito, consumazioni a pagamento

Info: 06 8339 6746

IL 7 E L’8 FEBBRAIO NELL’AMBITO DI BE(E) HAPPY FESTSCELTI PER VOI

Street food protagonista alle Officine Farneto

Panini imbottiti, pizza in tutte le sue declinazioni e i suoi sapori, cartocci caldi e profumati di fritti, frutta, bevande e, naturalmente, l’universo dei dolci della tradizione italiana di scena a via dei Monti della Farnesina. Il pretesto per cucinare

e servire al pubblico. Questa due giorni dedicata al cibo è il compleanno (uno dei tanti) della mitica Ape Piaggio

PAROLA DI CHEF

Vi piacciono i cornettiamici miei? Non quelliportafortuna ovvia-mente, quelli briosciatiche inzuppate nel cap-

puccio la mattina.Ecco, proprio quelli.. però devo direche a Roma di posti dove comprarnedi buoni ma proprio buoninon ce ne sono poi tanti.Io ne conosco qualcuno,un po’ per logici motiviprofessionali, un po’ per-ché sono una golosa incal-lita e i cornetti li amo, maovviamente non farò nominé darò indicazioni, tantopiù che ognuno mangia amodo suo.Quello che però ho notatoin anni di lavoro, è che lagente non sa distinguerefra cornetto e croissant. E voi? Allora,parliamone.. il cornetto è un impastomolto simile a quello della brioche, masfogliato con una certa quantità diburro; contiene uova, latte e zuccheroed è molto rispondente ai canoni ita-liani per gusto e consistenza.Il croissant francese invece è comple-tamente differente: niente latte o uovae poco, pochissimo zucchero nell’im-pasto, ma una bella quantità di burroper sfogliare. Diciamo che è più neutro,

poiché è poco zuccherato e non èbuono solo a colazione: tagliato ametà, modello panino, si tramuta in unpranzetto sfizioso se imbottito con ru-ghetta e bresaola, o in una accattivantefrivolezza da buffet, specie se in for-mato mignon. La differenza fra i duetipi la vedete anche dal colore: ilprimo, il cornetto all’italiana, è di unbel giallo intenso; il secondo, l’amico

d’Oltralpe, indiscutibilmente bian-chiccio nella mollica. Entrambi peròesternamente dorati al punto giusto..A me piacciono tutti e due, anche per-ché se se un cultore sei un cultore, nonsi discute; però è davvero divertenteconstatare come le differenze di gustosiano evidenti e a volte incolmabili. Io,lo sapete, per mestiere insegno cucina;e non lo faccio solo ai futuri professio-nisti del settore, ma soprattutto a gentecome voi. A persone che mai diver-

ranno chef, che mai cucineranno per lasomministrazione e che nella vitahanno intenzione di continuare a faretutt’altro: medici, infermieri, conta-dini, impiegati..salvo poi preparare sfi-ziosi pranzetti occasionali per se stessie la propria famiglia. La lezione su cor-netti e croissant è uno dei miei pezziforti; ce l’ho sempre in calendario e at-tira molto interesse. Le tecniche pro-

cedurali sono le stesse, mai risultati completamentedissimili; ecco, voi dovre-ste essere presenti all’as-saggio di quanto realizzatoin aula, perché si scate-nano i giudizi positivi onegativi. C’è chi esprimeun modesto giudizio e lacosa finisce lì; c’è chi è piùdeciso nell’asserire la suapreferenza e poi c’è l’in-transigente, quello che tidice: nono, è più buono

questo anziché quello. E’ una guerra. Evai a spiegare che sono così diversi chenon se ne può privilegiare uno perescludere l’altro, niente da fare, uno èbuono e l’altro no.Però, amici miei, buoni o meno buoni,vi assicuro che vengono regolarmentespazzolati e sul tavolo restano solo leteglie miseramente vuote. La guerradel cornetto ha sempre il suo fascino.Alla prossima amici! Buona settimanadalla vostra LovelyCheffa.

♈ Ariete (21 Marzo - 20 Aprile)I pianeti che incidono sul lavoro con la Luna nel vo-stro segno garantiscono ottimi risultati;guadagni inarrivo e amori ricambiati;tanta pazienza con i figliecon tutto l’ambiente famigliare. Farete nuove ami-cizie sincere e durevoli..

♉ Toro (21 Aprile - 21 Maggio) Anche se Mercurio e Venere in Acquario vi in-nervosiscono, cercate di non bisticciare con ilvostro partner; Marte vi infonde coraggio peruscire da una situazione un po’ stressante; di-straetevi intensificando le attività sportive e nonesagerate a tavola se volete conservare lalinea.

♊ Gemelli (22 Maggio - 21 Giugno)Periodo ideale per andare fuori e spassarvela,preferibilmente in una località sciistica, in altamontagna; sarete corteggiati e ben voluti da tuttie questo vi riempirà di gioia; soltanto Marte viinvita ad evitare eccessi negli sport invernali:non sciate fuori pista!

♋ Cancro (22 Giugno - 22 Luglio)Se il lavoro vi ha un po’ stressato, è il momentodi pensare ad una pausa di riposo e riflessioneper il fine settimana; programmate una collabo-razione fattiva da martedì prossimo e intensifi-cate, con l’aiuto di Marte, il dialogo con lapersona amata. Buoni anche i rapporti con tutti ifamigliari.

♌ Leone (23 Luglio - 22 Agosto)Con una Luna amica e Giove nel segno, si pro-spetta un bellissimo fine settimana, con la pos-sibilità di insperati successi, anche di carattereeconomico; Saturno, il maestro dello Zodiaco,vi invita però a pensare anche agli altri, in parti-colare a chi può aver bisogno di voi.

♍ Vergine (23 Agosto - 22 Settembre)Avete passato una settimana un po’ impegnativaper via di Marte e Saturno negativi; adesso cer-cate, invece, di curare il vostro benessere e fatevicullare fra le braccia di chi vi ama teneramente.Nei rapporti sociali dedicatevi ad iniziative uma-nitarie, dalle quali ricaverete ampia gratificazione.

♎ Bilancia (23 Settembre - 22Ottobre)Qualche cambiamento in vista; questo è un mo-mento molto importante per il vostro segno, conMercurio e Venere positivi che vi indicherannola strada migliore per ottenere risultati favorevoli;però, per via di Urano e Luna opposti, evitate diessere polemici, questo infatti è il vostro tradi-zionale difetto.

♏ Scorpione (23 Ottobre-22 Novembre)Anche se Giove, Venere e Mercurio in questomomento non vi gratificano, sforzatevi, con ilvostro naturale acume, di raggiungere unostato di maggiore serenità, fisica e spirituale,dedicandovi ai vostri hobby preferiti. Marte viinvita a coltivare i rapporti sentimentali, ma evi-tate gli eccessi di gelosia.

♐ Sagittario (23 Novembre-21 Dicembre)Se era una rivincita che volevate, l’avrete, per-ché Giove e Urano vi daranno il modo di otte-nere i risultati sperati; solo evitate le tensioniemotive perché Marte è in quadratura; se visentite soli e indifesi, cercate il sostegno diamici e l’affetto dei parenti.

♑ Capricorno (22 Dicembre - 20 Gennaio)Finalmente un periodo abbastanza positivo, percui recupererete calma e serenità e con l’aiutodi Plutone nel vostro segno potrete fare moltoanche per gli altri. Amore contraccambiato; suc-cessi dei figli nei loro studi e serenità in famiglia.

♒ Acquario (21 Gennaio - 18 Febbraio)Questo è il mese del vostro compleanno e con ilSole nel segno potrete fare tanto. Venere e Mer-curio vi invitano ad accentuare l’impegno nel la-voro per ottenere: risultati positivi, riconoscimentianche sul piano economico e interessanti novità.Venere, Mercurio e il Sole favoriscono anchel’amore.

♓ Pesci (20 Febbraio - 20 Marzo)Anche se avete Saturno negativo, Nettuno eMarte, favorevoli e proprio nel vostro segno, viaiutano a superare ogni difficoltà, in casa e nellavoro. Molta gioia dai parenti e amici, per via diUrano e Luna opposti e apprezzamenti dai col-leghi per il vostro comportamento collaborativoe altruista nel luogo di lavoro.

LE MANIE ASTROLOGICHEdi Patrizia Tamiozzo Villa

con leggerezza e ironia, alcune caratteristiche ricorrenti, quelle un po'maniacali, dei segni zodiacali. L'astrologia semplice e divertente

(martedì 3/2/2015)Un cornetto o un croissant?La differenza c’è e si vede

ITALIANI E FRANCESI A CONFRONTO

di Rita Monastero

Il ristorante si trova vicino aiMusei Vaticani e a pochipasso dal mercato Trionfale.Le materie prime quindi sonosempre freschissime e perquesto motivo il menu cambiaquotidianamente. Tra le varieportate, molto buoni gli gnoc-chi, fatti in casa, se ne pos-sono scegliere 6 tipi.Ambiente molto familiare e in-formale, massima cura per icommensali, a disposizione45 coperti.

Non rinunciare ad una cena fuori...il Sistorante propone

il menù light del "dopo Natale"

Carpaccio di spigolaVermicelli al pomodoro

fresco basilico e scampioppure

Gamberoni grigliati accompagnati da pinzimonio

tagliata di ananas e kiwiun calice di vino bianco chardonnay

Euro 25 a persona

SISTORANTEVia Tolemaide 17 - Roma

Tel. 0664521715

SISTORANTE

Ingredienti per 4 persone

Quattro fette grandi di vitellapangrattato due uovaolio e salequattro etti di insalatina a taglioPomodorini e cipollotti freschi

PreparazioneMettere a scaldare l'olio. Con il batticarne as-sottigliare la carne per poi passarla nell'uovo epoi nel pangrattato. far friggere la carne fino adottenere la doratura.A parte preparare l'insalata, i pomodori e i cipol-lotti e condirla a piacimento con olio extra ver-gine di oliva, sale e/o aceto limone. A cotturaultimata adagisare l'insalata sulla carne e ser-vire.

La ricetta di Sisto

Orecchie d'elefante

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mercoledì 4 febbraio 2015 pagina 21 RUBRICHE

mercoledì 4 febbraio 2015 pagina 22RUBRICHE

Ogni anno si sa, quando arriva San Valentino,numerosi innamorati sono sempre alla ri-cerca del regalo più originale, del pensierospeciale, di una sorpresa indimenticabile.Cercare di arrivare al cuore della persona a

cui si vuol bene o alla quale ci si vuole dichiarare, sicuramentenon è facile. Come fare? Invece di un banale regalo perchénon stupire con una elegante e raffinata cena abbinata conseducenti vini?E allora come fare a scegliere la giusta bottiglia per San Va-lentino? Importante è considerare etichette importanti, (ledonne ne sono affascinate), cercando di interpretare ilgusto delle dolci signore.Si può iniziare con uno Champagne o Franciacorta Rosè(ottimi anche a tutto pasto): non si può sbagliare. Bisognacercare di accantonare le marche più conosciute, e perdare l’impressione di essere esperti nel settore, si può ri-chiedere un rosè o un millesimato di un piccolo produt-tore. Sarà una mossa da vero intenditore che renderà lavostra cena unica già dall’inizio. In alternativa, un Gewur-ztraminer dell'Alto Adige, soluzione più conveniente madi successo assicurato. È infatti un vino straordinario chepiace alle donne, dal bouquet inconfondibile, aromaticocon note floreali e frutti tropicali. Per gli appassionati sipuò proseguire con un Pinot Nero, vino di grande eleganzae finezza, di mirabile equilibrio dal profumo intenso dibacche rosse, spezie e violetta. Per finire una grappa bar-ricata di moscato con cru di cioccolato fondente. La giustaatmosfera, due candele e la musica di sottofondo e la serata

si concluderà sicuramente nell'assoluta piacevolezza.

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A San Valentino puoi sedurrecon una bella cena e un buon vino

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DEI VINATTIERI

Ostriche e Champagne***

Insalatina tiepida di seppiecon rucola e pomodorino

Spiedo di polpo e crema di ceciprofumati al rosmarinoCocktail di gamberetti

***Risotto allo scoglio

Gnocchetto con branzinoe best di limone

***Turbante di orata

agli agrumi di Sicilia

Per il vostro menù di San Valentino consigliamo

Il nuovo numero del “Birrafondaio”È uscito il nuovo numero del magazine gratuito dedicato alla birra artigianale “IlBirrafondaio”. Anche questo mese trovete all'interno tante notizie, curiosità e ru-briche su questo mondo in continua evoluzione. Sfogliando le pagine di questo nu-mero potrete scoprire, attraverso due infografiche, come nasce la birra e comeordinarla in quasi tutte le lingue del mondo. Inoltre un gruppo di ricercatori dell'uni-versità di Sassari vi racconterà come hanno creato la birra al 110% sarda, e unanuova rubrica vi potrà dare consigli utili per evitare di sprecare la birra avanzata.La rubrica Abirracedario di Mauro Pellegrini questo mese svilupperà il concetto di“esperienza” legato alla degustazione di una birra artigianale, mentre per “La storiadela birra” potrete scoprire tante curiosità sulla mitica figura di Gambrinus.

RISTORANTE IL CANTUCCIO

RISTORANTE IL CANTUCCIOCORSO DEL RINASCIMENTO, 71 ROMA 06 6813 5833

Fiori di zucchina farciti conricotta di bufala e gamberi

su vellutata di crostacei allo zafferano

oFiori di farciti con ricotta

di bufala e prosciutto di San Daniele su vellutata

di topinambur

***Paccheri di Felicetti

alla carbonara con lime e filetti di triglia

oPaccheri di Felicetti alla car-

bonara con lime e filetti dìagnello

***

Filetto di ombrina scottatocon primizie dell'orto

allo zenzeroo

Tagliata di bufalotto con primizie dell'orto allo zenzero

***Mousse al cioccolato

fondente, pistacchio e ananas

RISTORANTE SAN GALLO

RISTORANTE SAN GALLOVIA DEI CORONARI, 180, 00186 ROMA 06 686 5549

A lzi la mano chi non ha mai sentito par-lare degli Addams. Fumetti, serie tv efilm da oltre mezzo secolo narrano levicende di questa famiglia americanaeccentrica e gotica, eppure tanto unita

e alle prese con vicende tutto sommato comuni aquelle di tante altre. Ma loro, gli Addams, hanno inpiù una sottile ironia, un irresistibile umorismo nero,che insieme ai travolgenti paradossi caratterizzano lapungente satira di costume firmata da Charles Ad-dams, loro creatore, nei lontani anni Trenta. E glistessi ingredienti hanno ispirato nel 2009 una com-media musicale di successo a Broadway. La stessa cheora approda a Roma, all’Auditorium della Concilia-zione, dal 4 febbraio al primo marzo 2015. Il ruolodell’irriverente Gomez è, in questa versione italiana,affidato a Elio. Ad indossare le vesti della conturbanteMorticia, sua consorte, è invece Geppi Cucciari.Gli Addams in musical si avvalevano a Broadway, deitesti di Marshall Brickman & Rick Elice e delle mu-siche di Andrew Lippa. Musiche che il pubblico ro-mano potrà ascoltare anche nella versione italianaall’Auditorium della Conciliazione. La traduzione el’adattamento dei testi sono stati invece affidati aduno dei nostri maggiori umoristi, lo scrittore StefanoBenni. La regia è di Giorgio Gallione, le scene diGuido Fiorato, la direzione musicale di Cinzia Pen-nesi, le coreografie sono di Giovanni Di Cicco men-tre le luci sono di Marco Filibeck. Griffatissimi gliabiti indossati da Gomez e Morticia, notoriamente

molto attenti al loro look: a disegnarli, insieme a tuttii costumi di scena – circa una cinquantina – è statolo stilista Antonio Marras; a realizzarli ha provvedutola sartoria del Piccolo Teatro di Milano.Nel musical compaiono praticamente tutti i perso-naggi del fumetto e del telefilm, che danno vita ad unadelle tipiche storie targate Addams. Mercoledì Ad-dams, figlia diletta di Gomez e Morticia, s’innamoradi un ragazzo “normale”, Lucas, e si confida con ilpadre facendogli giurare di non rivelare a Morticia delfidanzamento e della proposta di matrimonio rice-vuta. È la prima volta che Gomez tiene un segreto conla sua adorata consorte. Ma i veri problemi nasce-ranno nella notte cruciale in cui gli Addams invitanoa cena Lucas e i suoi genitori, Mal e Alice. La tensionesalirà alle stelle, tra sospetti, equivoci, incidenti, con-fessioni, stramberie, trovate divertenti, ma anche notemalinconiche. Mentre i membri della famiglia Ad-

dams, per quanto facciano, non riescono proprio acomportarsi normalmente. A risolvere la situazione,sarà il provvidenziale intervento degli avi (vivi, mortie quelli che ancora non hanno deciso), chiamati insoccorso da zio Fester in occasione della consueta riu-nione annuale presso il cimitero di famiglia.Per l’ambientazione del musical, il regista GiorgioGallione si è ispirato ai telefilm degli anni ’60 rivisi-tandoli però in una chiave gotica molto glamour e ir-reale, che richiama fortemente le atmosfere di TimBurton, in linea con gli abiti creati da Marras. Si èpuntato fortemente sull’eccentricità degli Addams esulle loro stramberie: ed ecco allora scenografie ca-ratterizzate da grandi sculture, tra arte contempora-nea e humor nero, mentre la casa diventa una sortadi personaggio a sé, dotata di vita propria.Ma ad attrarre e incuriosire sono soprattutto i dueprotagonisti. Il ruolo di Gomez è affidato infatti aElio, robusta preparazione musicale, estro artisticoda vendere ed una vena ironica che da sempre per-corre la sua storia musicale e artistica. Morticia è in-vece una burrosa Geppi Cucciari, battuta pronta everve comica indiscutibile. Non resta che lasciarsitrasportare nel mondo degli Addams.

La famiglia AddamsDal 4 febbraio all’1 marzo 2015Auditorium della ConciliazioneVia della Conciliazione 4, Roma

Biglietti da € 23 a € 49,90 prevendita inclusaInfo e orari: 06 328 10 333oppure www.familyshow.it

DAL 4 FEBBRAIO ALL’1 MARZO 2015, AUDITORIUM DELLA CONCILIAZIONESCELTI PER VOI

Elio e Geppi, ovvero “La famiglia Addams”

ORATORIO DEL GONFALONELe nozze barocche del principeAll’Oratorio del Gonfalone, dove si fa mu-sica da più di quattro secoli, l’appunta-mento di giovedì 5 febbraio è con “Lasfera armoniosa”, concerto barocco cheriunisce le musiche di Paolo Quagliati e lepoesie di Battista Guarini, composte nelSeicento per le nozze tra Niccolò Ludovisie Isabella Gesualdo. Ad eseguire il con-certo sarà il Romabarocca Ensemble. Appuntamento alle 21 in via del Gonfalone 32/A. Biglietti da € 15 a € 20; info: 06.6875952/06.68805637

TEATRO PARIOLIQuattro buffe storie d’autore

Al Teatro Parioli è di scena Glauco Mauriche, con Roberto Sturno propone, fino al

15 febbraio, “Quattro buffe storie”. Sitratta di “Cecè” e “La patente” di Piran-

dello e di “Domanda di matrimonio” e“Fa male il tabacco” di Cechov: quattrostorie che, tra la tenerezza di Cechov el’ironia graf- fiante di Pirandello, danno

vita ad uno spettacolo godibilissimo e in-terpretato da due attori di rango.

Via Giosuè Borsi 20; biglietti da € 20 a € 25; info: 06 8073040

PALALOTTOMATICAEcco il tour 2015 di ViolettaTorna a Roma Violetta che, con il suo tour2015 fa tappa al Palalottomatica. L’ap-puntamento è per il 6, 7 e 8 febbraio condue repliche quotidiane: alle 16 e alle20,30. Violetta, al secolo Martina Stoes-sel, sarà affiancata dal cast originaledella serie televisiva, da un corpo di balloe da una band.

Biglietti da € 44,85; info: 892.101

TEATRO GHIONEClaudio Insegno e il “Pigiama per sei”Al Teatro Ghione di via delle Fornaci 37Claudio Insegno dirige e interpreta, dal

10 al 15 febbraio, “Pigiama per sei”,commedia di Marc Camoletti. Equivoci,

tradimenti, gioco delle coppie nel piùpuro stile della commedia sono gli ingre-dienti di questo spettacolo che si svolge

nell’arco di un fine settimana. Biglietti da € 18 a € 28;

info: 06 6372294 e06 39670340

TEATRO VASCELLOIl Muro del CantoIl folk-rock del Muro del Canto è di scena,il 6 e il 7 febbraio alle 21, al Teatro Vascellodi via Carini 78. Il gruppo, guidato dal fron-tman e voce Daniele Coccia, propone“Roma maledetta”, spettacolo di canzonie storie dedicato alle parte oscura dellacittà eterna. Alcune delle canzoni sono giànote al pubblico, altre sono inedite, altreancora sono versioni nuove di vecchie can-zoni della tradizione romana. Il tutto con-dito dall’incursione di ospiti speciali. Biglietti € 12; info: 06 5881021 e 06 5898031

IN PRIMA FILA

di Maria Pia Miscio

mercoledì 4 febbraio 2015 pagina 23 RUBRICHE

Equilibrio, festival della nuova danzaDAL 7 AL 26 FEBBRAIO 2015 E IL 2 APRILE 2015, AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA

Le nuove tendenze, i nuovi mae-stri e con loro le stelle delladanza contemporanea sfile-

ranno dal 7 al 26 febbraio, all’Audito-rium Parco della Musica, perl’edizione numero undici di Equili-brio, festival della nuova danza. Sonodieci gli spettacoli in programma,compresa la serata finale del 2 aprile,quando la Sala Santa Cecilia ospiteràSylvie Guillem, una delle più celebridanzatrici del mondo: proporrà “Lifein progress”, lo spettacolo dell’addioalle scene che riunisce le coreografiedi tre dei più importanti coreograficontemporanei: Akram Khan, RusselMaliphant, Mats Ek. Anche que-st’anno la direzione artistica del festi-val è affidata al coreografo e danzatorebelga Sidi Larbi Cherkaoui.Tra gli altri ospiti del festival vogliamosegnalare Lloyd Newson (13 e 14 feb-braio) che arriverà a Roma con il suocollettivo DV8 Physical Theatre perproporre in prima italiana “John”, ilsuo ultimo lavoro che segna un ulte-riore sviluppo di quel teatro-danzadove la parola ha acquistato peso ac-canto al corpo e al movimento, avva-lendosi di uno stile documentaristicoe di un uso raffinato della tecnologia.In “LOL”, lo spettacolo ideato e di-retto il 20 e il 21 febbraio da Luca Sil-vestrini con la sua compagnia Proteindance è la coppia a far da protagoni-

sta. Bizzarro e ironico, lo spettacolocatapulta lo spettatore nel mondo deisocial network, mostrando la fragilitàdelle coppie virtuali con una buonadose di black humor, grande energiafisica e teatralità. Dal Sudafrica arrivainvece la compagnia Via KatlehongDance con lo spettacolo “KatlehongCabaret”, in cui cantano e danzanol’orgoglio di appartenere alla loro co-munità (8 e 9 febbraio).Attrice e ballerina di irresistibile ta-lento, Cristiana Morganti arriverà il 24febbraio con il suo “Jessica and me”,confessione poetica e spiazzante delsuo rapporto con la danza, dagli studigiovanili all’incontro con PinaBausch. Da non perdere anche laprima italiana di “Yama”, il nuovospettacolo di Damien Jalet (23 feb-braio).

Altre due prime italiane del festivalsono “Lonely together” (26 febbraio)di Gregory Maqoma e Roberto Oli-van, un dialogo sulla visione dell’artedi due performer, uno sudafricano euno catalano, e “When the Birds Flylow, the Wind will Blow” di HelderSeabra, architetto che ha poi scelto didiventare danzatore. Infine ManfrediPerego presenterà l’11 febbraio inprima assoluta “Dei Crinali” il pro-getto vincitore del Premio Equilibrio

2014. E la ricerca del nuovo talento sirinnova anche quest’anno con l’edi-zione 2015 del premio.

M.P.M.Equilibrio,

festival della nuova danzaDal 7 al 26 febbraio 2015

e il 2 aprile 2015Auditorium Parco della Musica

Viale Pietro De Coubertin, RomaBiglietti da € 5 a € 50

Info e orari: 06 80241281

7 FEBBRAIO ALL’AULA MAGNA DELLA SAPIENZA

Cos’hanno in comune Mozart e i ragazzi che nel2013 protestavano a Gezi Park a Istanbul? Ap-parentemente nulla. In realtà a consentire un si-

mile accostamento è il talento di Fazil Say, pianista ecompositore turco, che sabato 7 febbraio sarà in con-certo nell’Aula Magna della Sapienza per la stagionedell’Istituzione Universitaria dei Concerti.Nel programma del recital sono inclusi infatti la Sonatain do minore K 457 e la Sonata in do maggiore K 330 diMozart e, con esse, tre composizioni originali di Fazil Say:“Nietzsche und Wagner”, “Three Ballads” e “Gezi Park2 op. 52”, composta nel 2014, un anno dopo le mani-festazioni in piazza Taksim, che sarà eseguita alla Sa-pienza in prima italiana.Quarantatreenne nativo di Ankara, Fazil Say è un piani-

sta di fama mondiale, interprete sempre originale e tra-scinante. Ma è anche un interessante compositore, cheama far dialogare la tradizione musicale del suo paesecon la musica classica europea. Per questo, nel 2001,il Ministero della Cultura della Turchia gli ha commissio-nato “Nazim”, brano per coro e orchestra su testi delgrande poeta turco Nazim Hikmet, la cui esecuzione aIstanbul ha avuto un importante significato politico, vistoche Hikmet era stato a lungo incarcerato per le sue idee.Ma da allora l'atteggiamento del governo è cambiato.Say stesso nel 2013 è stato condannato a dieci mesi diprigione per aver scritto tweet ironici sull'Islam, accusache egli respinge decisamente. Continua a vivere adIstanbul in attesa della sentenza d'appello.In questo concerto romano presenterà tre delle sue com-

posizioni unitamente a due delle più note e mate pagineper pianoforte solo di Wolfgang Amadeus Mozart. Trat-tandosi di Fazil Say, sicuramente saranno interpretazionioriginali e trascinanti, come sempre è il repertorio piùtradizionale sotto le mani di questo pianista che da ven-ticinque anni riesce a dosare raffinata sensibilità e bril-lante virtuosismo.

M.P.M.Fazil Say

Sabato 7 febbraio 2015, h 17,30Aula Magna della Sapienza,

Palazzo del RettoratoPiazzale Aldo Moro, Roma

Biglietti da € 5 a € 25Info: 06 361 0051

Mozart e il talento di Fazil Say