Giugno 2009

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Numero estivo de La Zuncheiia

Transcript of Giugno 2009

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La nostra avventura continua, regalandoci anchedelle sorprese: rispetto al primo numero, le paginesono raddoppiate, come anche i collaboratori. L’im-pegno che ognuno di noi mette per realizzare questolavoro è alleggerito dalla gioia di trovare la casella e-mail piena di Vostre proposte, articoli e idee, diravvisare la crescita delle visite sul sito (ormai giuntea quota 1.500), di ricevere i complimenti dei nostri let-tori e di veder realizzato quello che, per anni, potevaessere considerata solo un’utopia, qui a Pomaro. Laredazione de La Zuncheiia, però, non pensa solo ascrivere (e ad essere letta), ma cerca anche di costru-ire qualcosa, che non siano solo fogli e parole. Perquesto è stata avviata la rivalorizzazione dellafontana che proprio a noi dà il nome: da poche setti-mane, infatti, potete di nuovo ammirare la “tonda”bellezza della Zuncheiia (o Šoncheja, che dir sivoglia), che era stata resa invisibile dai rami delle pi-ante rampicanti, dalla terra e dal tempo. Un grazie aFranco Daquarti, Massimo Giorcelli, Luigi Bissacco eadAgostino e Marino Bernardini, che ci hanno aiutato(e ci aiuteranno) in quest’impresa. Il recupero è oravisibile, oltre che dal vivo, anche sulle pagine delnostro giornale (vd. pag. 10 – 11). Per ora, buona let-tura e buona visita. Ci rivediamo a settembre – macontinuate a contattarci.

Valentina Frezzato

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Periodico trimestrale diinformazione del Comune di Pomaro Monferrato

ANNO I - Numero 2- Giugno 2009Iscrizione n°259 del17/03/09Tribunale di Casale Monferrato

Il giornale di Pomaro M

onferratoLa Zuncheiiahttp://[email protected]

EEDDIITTOORRIIAALLEE

ProtezioneCivile:unesempiodaseguire

I viveri raccolti in questi mesi dai volontari di Giarole, Pomaro eValmacca, sono stati consegnati alla popolazione abruzzese esono attualmente in distribuzione nel comune di Sant’Angelo,nei pressi di Paganica. Due dei nostri uomini della ProtezioneCivile, Daniele Maccanti e Paola Costanzo, sono attualmenteimpegnati nelle zone colpite dal terremoto. Li ringraziamo in-oltre, da parte del Comune di Pomaro e dell’organizzazione diPomaro Motori, per il tempo e le forze che hanno messo a dis-posizione, permettendo così l’ottima riuscita dell’evento.

Direttore responsabile: Roberta ZemideCaporedattore: Valentina FrezzatoRedazione: Luciano Coggiola, Fausto Daquarti, Franco Daquarti, Gianfranco Durante

Hanno collaborato a questo numero: Dario Allais, Giovanni Baldi, Giuseppe Bigoni, AnastasiaGiorcelli, Massimo Giorcelli, Luisella Rota, Mara Ines Terzariol, Quelli di vicolo San Bernardo.

Editore: Franco Daquarti

Grafica: Fausto Daquarti per BlackGrafica ([email protected])

Per inviare lettere al giornale:

La Zuncheiia c/o Municipio di Pomaro 15040 Pomaro M.toe-mail: [email protected]

Iscrizione n°259 del17/03/09 - Tribunale di Casale Monferrato

Pomaro e il suo nuovo BarCirca un mese fa è stato inaugurato il bar - tavola calda del paese, nato daun’idea di Arianna (l’attuale proprietaria) e di sua mamma. Oltre al privi-legio - ci viene da dire, finalmente acquisito - di poter prendere un buoncaffè espresso ogni mattina, questa nuova apertura dà ai cittadini di Po-maro la possibilità di avere un luogo di ritrovo e ristoro diverso dal solito,con molti “gustosi” vantaggi: la signora Spaccavento, infatti, è un’ottimacuoca (provare per credere). Già molti apprezzamenti sono arrivati daisuoi clienti sparsi per il paese, fedeli sostenitori della sua pasta fresca efelici seguaci delle sue lasagne al pesto. I complimenti vanno, da noi dellaredazione, ad Arianna, per la sua nuova impresa, e alla cuoca, per le sueprossime ricette (che non vediamo l’ora di assaggiare).

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Notizie dal Comune

NNoottiizziiee ddaall CCoommuunneeLa Videosorveglianza

Si parte. E’ stata appaltata alla ditta Wama Cestel la realizzazione del sistema di videosorveglianza, che avrà come fi-nalità il controllo del territorio, sia per il monitoraggio da parte della Protezione Civile, sia per contrastare atti di delin-quenza. In questi giorni i tecnici della ditta, dopo aver effettuato alcuni sopralluoghi per le necessarie verifiche, hannocominciato il posizionamento degli apparati, iniziando dal campanile della Chiesa dove è già stato messo il complessodi ricezione generale. Il sistema sarà composto da cinque postazioni di videosorveglianza situate agli ingressi del paese(Torrente Grana, incrocio con Villabella, strada per Villabella, strada la Rocca, Strada per Monte Valenza, Piazza Mu-nicipo - Poste). Il sistema realizzato sarà collegato, oltre che al Comune, ad un centro di Polizia Privata, che controllerà24 ore su 24 il buon funzionamento delle apparecchiature, garantendo interventi immediati in caso di necessità e i nor-mali interventi di manutenzione in caso di guasti. Ricordiamo che l'importo dei lavori di circa 26.000 euro, finanziatidalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e dal Comune di Pomaro. L’impianto sarà sicuramente terminatoprima delle ferie estive e ci permetterà di partire per le vacanza con più tranquillità.

Franco Daquarti

Nuova illuminazione per il Centro StoricoL’attuale sistema risale in gran parte agli anni ’60 quando ancora l’illuminazione pubblica era concepita come servizio pubblico ob-bligatorio, mentre oggi, con i recuperi dei centri storici in atto, è considerata uno strumento di valorizzazione artistica degli edifici edei luoghi importanti dei paesi e delle città. E’ necessario, quindi, adoperarsi per creare ambienti più confortevoli, mettendo in risaltoi rilievi architettonici e riqualificare aree più trascurate. E' in programma, a Pomaroi, la sostituzione dei lampioni con l'installazionedi altri, di diversa tipologia. L'operazione, che si concluderà nell'arco di pochi mesi, prevede complessivamente la posa in opera dinuovi lampioni, per un costo di circa 50.000 euro finanziati in parte dalla Regione. Il Comune è impegnato in altre operazioni per ren-dere più bello il paese, perché valorizzare il centro storico significa realizzare progetti e infrastrutture adatti. Si parte da un’adeguatailluminazione, si arriverà a tanto altro. Le aree interessate saranno sia il centro storico, sia alcune strade periferiche. Gli apparecchiesistenti sono equipaggiati di lampade a vapori di mercurio (luce bianca-violacea) da 150 W cad., il loro rendimento è sicuramenteinferiore al 50% essendo privi di ottica od al più dotati di ottica stradale piuttosto usurata. Attualmente risultano installati 29 apparec-chi di cui alcuni a mensola altri su parete e/o su palo. Gli apparecchi di nuova posa avranno consumi inferiori e saranno dotati di ot-tiche performanti al fine di evitare il fenomeno di dispersione della luce verso il cielo, garantendo una maggiore luminosità, unamaggiore sicurezza per i pedoni e gli automobilisti e un minore inquinamento luminoso.

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La visita ai nostri Cari, vivi o – purtroppo – defunti, è sempre fonte di emozione, destinata a tra-sformarsi in un vastissimo orizzonte ove sentimenti e ricordi si succedono senza soluzione dicontinuità. Così è per tutti. Lo si dichiari apertamente o lo si conservi con discrezione nelprofondo del cuore. Trascorrere qualche tempo con il sole, ch’è la fiducia del mattino, o con leombre del tramonto che sono invito alla riflessione, nel silenzio rispettoso del piccolo Cam-posanto di Pomaro, è la rivisitazione di un mondo lontano, tanto caro poiché fu il nostro e ciappartenne in modo completo. Lo faccio tutte le volte che mi è possibile e trovo che non visia nulla di più opportuno per arrecare pace allo spirito di un lento e sereno procedere lungoi lindi vialetti che ne disegnano gli spazi. La cura e l’attenzione che il caro Roberto dedica alsuo lavoro è invero commovente. Occorre rilevare che ogni mansione può es-sere svolta in varie maniere. Semplificare il concetto pensando: “è pagato perquesto!”, sarebbe concludere con biasimevole leggerezza. Egli svolge il suocompito nel modo migliore ed è una gioia per gli occhi rilevare il riassetto precisodelle siepi, l’attento e periodico rasare dell’erbe che crescono con virulenza, poiché lanatura ha le sue leggi immutabili. Nella sua mano e nei suoi gesti vi è un profondo rispetto.Rifletto che secondo molte credenze il genere umano ha iniziato il proprio percorso di vita inun “giardino”. Lo afferma pure la “Genesi”: un giardino di terra recintata, in cui soffermarsi comerifugio. Lo ribadisce oggi Robert Harrison, scrittore filosofo, nel terzo della sua splendida trilo-gia; terzo libro che ha titolo: “Il Dominio dei Morti”. Qui, nel “Giardino” di Pomaro, ogni passo in-contra un nome noto. Ogni nome ha sovente un aneddoto, sia pur breve o – per lo meno – l’ombradi un ricordo da rammentarmi, di una frase che si è fermata come un sassolino nei recessi della mente.Qui c’è una selva di Persone che ho conosciuto, che mi hanno parlato, sorriso o rimproverato, allorché ipruriti dell’infanzia e della giovinezza tracimavano, diventando invadenti o sbaraz-zini. Nella zona più silenziosa del Giardino, in mezzo ad una corona di volti, eccoquello – serio e compunto – di un giovane. Il più giovane dei miei amici di Pomaro:Gino Marchese, andatosene nel lontano 1957 a soli ventiquattro anni, la-sciando la madre che in quell’unico figlio aveva riposto le più fascinose spe-ranze. Lo rammento il viso di quella madre, ritratto impietrito di un doloresenza fine, muto e disperato, pieno di stupore di strazio. Lo ricordo con losguardo lucido ed ormai vuoto di lacrime, immutato sino alla fine dei suoi giorni.Proseguo il cammino dopo aver perso la conta. Lungo un lato del perimetro delsettore più antico, riposa da sessantasei anni Cristina Carelli, sorella di mia nonna ma-terna, scomparsa con il non lieve fardello dei suoi ottantadue anni. Donna fiera ed in-trepida… zia Cristina, della quale non ho perduto i tratti del volto. Donna che visse unagioventù tribolata da una malattia che la debilitava in modo costante, tenendo sem-pre il capo eretto e non cedendo di un palmo la propria dignità contadina. Mi narravanonna Cichina che la sorella rimaneva a casa a preparare il cibo e a rassettare, men-tre Lei ed i Fratelli andavano a sgobbare sotto il sole implacabile o il rigore umido e pungentedegli Autunni. Ai mugugni dei maschi non opponeva risposta alcuna, limitandosi a guardarliseveramente negli occhi, mentre scodellava loro la minestra, preparata con cura e dedizione.Una sola volta disse con voce sottile e tagliente mentre tutti abbassavano lo sguardo: “…con-tinuerò fino alla fine dei miei giorni se sarà necessario e se il Buon Dio non mi toglierà la ma-lattia, a starmene a casa a cucinare e rammendare per voi. Non state a perdervi in inutilibrontolii o taciti rimproveri, perché… se avanzate la minestra la ritroverete nel piatto que-sta sera ed ancora domani. A casa nostra non si spreca niente”. Un tempo la vita nel no-stro Paese era proprio questa: poche moine, molte rinunce, e tanto lavoro di braccia. Mentrepasso sotto l’alto porticato dell’ingresso a guadagnare l’uscita, col cigolio del vecchio cancello,m’inseguono sommessi saluti: quello ironico del Luigi Capra e del Vincenzino Piatti…quello pungente dell’Elio Levriero (“ciau testa uissa”)… quello triste dell’Eugenio Carelli…quello…quello…quello…

Quando discendo la breve rampa che mena alla piazza davanti alla cinta del Giardino, alzo gli occhi a leggere lascritta sulla parete: “SOLDATI. Si sta come d’Autunno sugli alberi le foglie”. Non solo “Soldati” caro…grandis-simo…Ungaretti. Noi tutti siamo foglie d’Autunno.

Luciano ‘dla Catalina

Il nostro Camposanto

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L’arrivo dell’estate mi riporta come ogni anno il ricordo delle vacanze scolastiche, oltre a quello dei cieli estivi. Già negli ultimi giornidi scuola noi ragazzi eravamo pervasi da una frenesia crescente che esplodeva in una gioia incontenibile nel momento della fine del-l’anno scolastico. Passare le giornate di vacanza a Pomaro era molto facile, tra partite di pallone, giri in bicicletta e, la cosa più bella,la partecipazione ai lavori agricoli. La cascina dei Rota, allora a due passi dalla mia abitazione, e la cascina Fagnana erano le no-stre Disneyland e Gardaland. L’avvenimento principale dai Rota era rappresentato dalla trebbiatura del grano: nel grande cortile an-simava un maestoso trattore, che trasmetteva con uno schioccare di cinghie il movimento ad una grande trebbiatrice di legnoarancione; sopra di essa si trovava una piattaforma sulla quale alcuni uomini, sotto il sole cocente di luglio, slegavano i covoni per in-trodurli in un grande imbuto. La macchina ingoiava le spighe, per trasformarle nel grano, che fuoriusciva da alcune bocchette per riem-pire grandi sacchi di iuta, e nella paglia che veniva convogliata in una pressa da una specie di…. dinosauro dai denti di latta. Ildinosauro si alzava e si abbassava ritmicamente, facendo contemporaneamente scorrere un carrello che comprimeva la paglia conpoderosi colpi, dandole la forma della caratteristica balla. È qui che avveniva un’operazione, che sembrava rischiosa e che noi se-guivamo con una certa suspence! Un addetto doveva spingere con forza una specie di gigantesca pinza, che faceva passare dei filidi ferro attraverso la balla per legarla, ma occorreva trovare l’attimo giusto tra un colpo del carrello e l’altro. Lo scenario rappresen-tato dalle macchine, con il loro frastuono, dalle persone, che si affaccendavano intorno, il tutto avvolto da una nube di pulviscolo, me-scolato alla calura estiva, mi evoca l’immagine di un grande affresco degno di un Pelizza da Volpedo. In questo parco dei divertimentinoi ragazzi scorazzavamo da un capo all’altro del cortile, per non perderci nulla dello spettacolo e per dedicarci poi alla preparazionedei fili di ferro, che servivano a legare le balle di paglia, compito che ci riempiva di orgoglio e che ci contendevamo fieramente. Il buiodella sera mi sorprendeva spesso a giocare a nascondino e, mentre me ne stavo acquattato nascosto in un cespuglio col cuore ingola, lo sguardo veniva attratto da una striscia biancastra, che solcava il cielo nero come il carbone: era la Via Lattea e io restavo lìincantato a guardarla affascinato fino a che il gioco non mi reclamava. Essa è formata da miliardi di stelle e rappresenta la nostraGalassia. Un’antica leggenda vuole che il mitico Fetonte ottenne dal padre il permesso di guidare il carro del Sole, ma, non sapendoreggere i focosi cavalli, si avvicinò troppo alla Terra bruciando i campi ed il cielo, dove lasciò come segno la Via Lattea. Quando os-

serviamo la Via Lattea in cielo stiamo osservando una parte della nostra Galassia e, seguardiamo verso Sud dove la Via Lattea si divide in due braccia, stiamo osservando pro-prio il centro della Galassia. In piena Via Lattea campeggiano tre famose costellazioni: ilCigno, la Lyra e l’Aquila. Le loro stelle più luminose, rispettivamente Deneb, Vega e Altair,formano nel cielo un’immaginaria figura geometrica: il triangolo estivo. Oltre ad esse tro-viamo anche le costellazioni di Ercole, Ofiuco, Serpente, Scorpione e Sagittario. La co-stellazione del Cigno è simile ad una croce, viene chiamata infatti anche “Croce delNord”, ma gli antichi Greci vedevano in essa le fattezze di un elegante cigno, animale incui si era trasformato Giove, il re degli dei, per sedurre la bellissima Leda, moglie di Tin-daro, re di Sparta; nella stessa notte però anche Tindaro fece visita alla moglie e così nac-quero due coppie di gemelli: Polluce ed Elena dall’unione con Giove, Castore eClitemnestra dall’unione con Tindaro. La coda del Cigno è indicata in cielo dalla stellaDeneb, una stella gigantesca che è sessantamila volte più luminosa del Sole e che si trovaa 1600 anni luce di distanza (un a.l.= 9 mila miliardi di Km). Proseguendo verso le ali equindi verso il lungo collo, proteso in piena Via Lattea, si giunge alla testa del Cigno rap-presentata dalla stella Albireo. Osservata al telescopio mostra una incantevole sorpresa:è formata da due stelle molto vicine tra loro e che mostrano incredibilmente due colori dif-ferenti. Provare per credere!

Gianfranco Durante

Per il secondo anno consecutivo, abbiamo trovato un modo simpatico per radunarci e festeggiare il 2 giugno, con il proposito di per-petuare negli anni questa bella e succulenta tradizione: una grandiosa grigliata! I preparativi cominciano qualche giorno prima. Ci in-contriamo per decidere il menù, per trovare griglie e barbeque abbastanza grandi, c’è chi va a fare la spesa e chi deve preparare ilproprio cortile per ospitarci tutti, che - non si direbbe - siamouna bella squadra. Molti bambini abitano nel vicolo e ogni oc-casione è buona per far si che loro si incontrino. Di buon ora,con legna e carbonella, si fa la mega brace, e, mentre la carnesi cuoce, sorseggiamo aperitivi e chiacchieriamo come non ab-biamo mai fatto. Durante il pranzo, Sabrina, Margherita,Alessandra, Manuel, Vittoria, Alice e Sara, ci hanno allietatoe stupito con un gran bel balletto, perfezionato in gran segreto,per vari giorni. Don Walter ci ha onorato di una sua visita e ab-biamo dedicato parole di compianto per la mancanza delnostro vicino Toni. Proprio con quel giorno coincideva la S.Messa di suffragio e alle ore 17.30 ci siamo recati tutti inChiesa. Naturalmente braciole, salamelle e costine erano tantoabbondanti da permetterci di cenare ancora tutti uniti. Si, èstata una bella giornata, tanto da prometterci che avremmo in-ventato altre occasioni, perché il 2 giugno del 2010 ci sembratanto lontano!

Noi del Vicolo

Noi di vicolo S. Bernardo

Il Cielo di Pomaro

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Emozioni senza TempoPrimo dicembre 2007. Non ho bisogno difar suonare la sveglia, sono le 7.30 maormai ho già sentito le campane varievolte, è stata una notte speciale, lo avevoimmaginato ieri arrivando da Milano, sa-pevo che non sarebbe stato come le altrevolte. Fuori la luce è ancora tenue, mimetto il giaccone ed esco. Mentre cam-mino giù per il paese la nebbiolina mi fascivolare addosso quel profumo di mattonid’un tempo e di campi che ti mette subitoin pace con la giornata. Dopo dieci minutisono con loro, insieme a mio padre e aimiei nonni. Da due anni, ormai, è li chevado quando ho bisogno di parlare con lui,quando devo prendere decisioni importantio ritrovare i consigli di una vita. Oggi, più ditutto, è una benedizione che sto cercando.Sulla strada del ritorno, all’altezza dellacasa del Dr. Durante, una Renault blu miviene incontro, è quella di Don Walter chesta andando a Villabella a celebrare la S.Messa, mi fa un cenno di saluto e passavia. “Don Walter e il Dr. Durante, due figurestoriche di Pomaro. Qualche anno fa unPomarese rimise a posto un video inbianco e nero e ne fece delle videocas-sette. Una la conserviamo a casa, si vedela cerimonia di accoglienza del nuovo Par-roco il 20 ottobre del 1968. C’è un palcoalle porte di Pomaro, c’è la banda, ci sonoi Pomaresi tutti, c’è mio nonno, il SindacoGuido Allais, con la fascia tricolore impe-gnato nel suo discorso di benvenuto e c’èun Don Walter Badengo giovanissimo edemozionato. Viene accompagnato sino inChiesa e tra la folla ci sono ragazzi che,ancora oggi, puoi incontrare in giro per levie del paese, con il volto segnato dallavita ma con le medesime espressioni gio-viali di un tempo. E’ una fotografia di unaPomaro viva, brillante e alla moda, nellecronache politico mondane del tempo, peril nuovo Assessore comunale alle FinanzeMarisa Allasio, attrice e moglie del conteCalvi di Bergolo. Quando da bambino pas-savo le mie estati a Pomaro con i mieinonni, un giorno sì e uno no mio nonno an-dava a misurare la pressione dal Dr. Du-rante o a farsi visitare. In realtà non avevapatologie cosi importanti da richiederlo, ma

Marco Scarpati, Avvocato, Professore Universitario, nonché Presidente di “ECPAT ITALIA” (associazione che lotta contro lo sfrutta-mento sessuale minorile e ch’è il “ramo nazionale” di un sodalizio intercontinentale) è autore di varie pub-blicazioni e libri meritevoli di grande rispetto e gratitudine. Invito alla lettura del suo: “Il rumore dell’erbache cresce” (pp. 170, Ediz. Infinito – euro 12). Con linguaggio semplice ed immediato, Scarpati riesce acomunicare il grido silenzioso e straziante di una Umanità povera e preda di sfruttamento sessuale daparte di cinici personaggi privi di qualsivoglia valore morale. Pregevole e riuscito al meglio il tentativo didescrivere le condizioni ambientali,, il contesto parentale e la pletora infame costituita dai singoli e da gruppi chesi muovono nell’ombra e che sono i cardini abominevoli della situazione nelle terre del lontano oriente, qualiCambogia, Thailandia, Laos, Vietnam. Il lettore non può non uscire coinvolto e sconvolto dopo la visione diqueste pagine, accorata denuncia di una diffusa cancrena che disonora ogni individuo civile e che va assoluta-mente circoscritta e sradicata. Informazione diretta si può avere visitando il sito internet: www.infinitoedizioni.it.

Luciano Coggiolasul

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penso che per lui fosse come un rito, tor-nava sempre più tranquillo e confortato.Ho sempre pensato che il dottore, anchese non l’ho mai conosciuto personalmente,avesse instaurato con i suoi concittadini unlegame speciale che andava al di là delsemplice rapporto medico paziente, arri-vando a rappresentare un riferimento ami-chevole per tutti”. Sono le 10 ed i mieiamici iniziano ad arrivare alla spicciolata.L’effetto è strano, tutti questi “cittadini” quia Pomaro, si guardano intorno un po’ persicercando di capire dove siano capitati. Ilfreddo è pungente stamattina, ma l’emo-zione di vedere le facce a me più careorientarsi nel mio paesino mi fa dimenti-care la temperatura quasi proibitiva perquell’abito da festa che ho indossato al ri-torno dal Campo Santo. Con qualcuno diloro, da via XX Settembre imbocco lastrada della Chiesetta di S. Rocco e miincammino verso la piazza. “Trent’anni faquella strada aveva un muro alto due metridi mattoni che la costeggiava, c’era uncancello di ferro che dava accesso alcampo da calcio dopo aver attraversato unsentiero pieno di ortiche, ma, in realtà, ilvero ingresso era il muro davanti al garagedi mio nonno, muro dal quale erano statisfilati alcuni mattoni per facilitarne la sca-lata e per essere subito sul campo. Suquel muro, d’estate, trovavano alloggiotante lucertole che io cacciavo con lafionda rudimentale che mi aveva costruitoproprio mio nonno! La salita di S. Roccoera il mio “gran premio della montagna”,quando correvo con la bici alzandomi inpiedi sui pedali per enfatizzare lo sforzo.Ricordo che una volta caddi e mi conficcaiil manubrio nella spalla e mia nonna,preoccupatissima, mi portò a fare l’antite-tanica in una cascina con le mucche!Quasi arrivati su in cima, all’altezza deibagni pubblici, da ragazzo mio padre sifratturò entrambi i polsi cadendo dal mu-retto della piazza; insomma una strada cheha segnato un po’ tutti”. Ormai ci siamo:sono le 11. Sono davanti ai gradini dell’Al-tare insieme a Don Walter che mi dà le ul-time indicazioni. Stiamo aspettando Laura,la mia futura sposa, anche lei in arrivo da

Milano. Ci sono proprio tutti lì tra i banchidella Chiesa, ogni viso mi ricorda momentied emozioni della mia vita. Ci sono anchemio zio Pierino e Rosina, i “custodi in pen-sione” del gioiello di Pomaro, il Castello.“Un tempo il Castello era veramente ungioiellino, ho ancora in mente le estati pas-sate con mio zio a curare i fiori dei giardini,a rastrellare i cortili, a tagliare l’erba nelparco, era tutto un gioco per me, ma, al-lora, nei week end si alternavano conti-nuamente forestieri che venivano pervisitare il Castello e i miei zii spesso lo fa-cevano visitare e, alla fine, si finiva tutti nelloro cortile della cascina di fronte, all’om-bra, seduti a bere qualcosa di fresco. Il fa-scino di quella cascina con quel suo cortiledi ghiaia chiarissima era quasi pari a quellodel Castello adiacente, l’atmosfera eraunica e fuori dal tempo. Negli ultimi anni ilCastello ha conosciuto fortune alterne,cambi di proprietà e per così dire di desti-nazione. L’augurio è che possa tornarepresto il fiore all’occhiello del paese e fontedi rinnovato interesse per i turisti itinerantidel Monferrato”. ll rito è magico, la Chiesadi S. Sabina affascina tutti gli invitati e stu-pisce per la sua bellezza quando è illumi-nata e vestita a festa per le cerimonie. DonWalter è raggiante, la sua Chiesa oggibrilla di luce propria. E per me sposareLaura è la felicità. E’ passato quasi unanno e mezzo e a settembre, per il giornodella festa, insieme a me e Laura, ci saràFilippo Allais, dono in arrivo proprio inquesti giorni di uscita del giornale! Saràstrano rifare la salita di S. Rocco in tre que-sta volta, ma è la storia che continua, lastoria di questi milanesi che ogni tanto tor-nano a ritrovare lo spirito giusto, la pace, laserenità e le radici nel proprio paese. Ilgiorno della festa incontro sempre DonWalter, quest’anno la carezza che darà aFilippo sarà un po’ la benedizione alla tra-dizione che continua, nella speranza checi siano sempre più Pomaresi come voi,artefici di questa bella iniziativa editoriale,che sappiano valorizzare questa perla delMonferrato facendola tornare nuovamenteagli splendori di un tempo.

Con amicizia, Dario Allais

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OOrrttoo ee GGiiaarrddiinnoodL’estate è il periodo di massimo splendore per la gran parte delle nostre piante, che si rivestono di colori sgargianti e si ricoprono difiori. Nel contempo, però, sopraggiungono insetti e parassiti, che ne compromettono la salute. Purtroppo questo binomio è inevitabileed indissolubile poiché proprio i colori sgargianti e i profumi li attirano inevitabilmente. Potrà sembrare strano ma l’insetto e il fiorehanno un legame stretto; se rimanessero prive di insetti, l’80% del le piante da fiore scomparirebberodal nostro pianeta. I fiori hannobisogno degli insetti per riprodursi: senza il loro aiuto resterebbero in maggioranza sterili.

Si presenta sotto forma di macchiebiancastre (è infatti chiamato comunemente“mal bianco”) sulle foglie, e provoca il dissec-camento degli apici, limitando così la crescitadella pianta. Il suo sviluppo avviene tra la pri-mavera e l’autunno quando le temperature el’umidità sono elevate, essendo favorito dalloscarso arieggiamento .

PREVENZIONE- Asportare sempre le foglie malate cadute allabase delle piante- Limitare le concimazioni che infittiscono ec-cessivamente la pianta internamente- Intervenire con potature estive per favorire lacircolazione dell'aria- Utilizzare lo zolfo, in particolare la Pasta diCaffaro dalla tarda primavera in poi. (circa ogni15 giorni).

CURA- Eseguire il trattamento ai primi sin-tomi e ripetere il trattamento dopouna settimana- Usare prodotti sistemici,per esempio BAYCORdella Bayer.Il trattamento andrebbeeseguito su foglia as-ciutta (al calare del sole) bag-nando bene la vegetazione,soprattutto gli apici.

Come gran parte delle malattie fungine, è favorita dall’umidtàsulle foglie associata alle basse temperature (pioggia, nebbia). Idanni, frequenti in primavera e autunno, con-sistono in macchie nere che vanno in-grandendosi, fino all’ingiallimento e allacaduta delle foglie.

PREVENZIONE- Eseguire trattamenti con Pasta Caffaro

CURA- Fare un trattamento con DELAN WG dellaBASF, mescolandolo con Pasta Caffaro, durante le orefresche della mattina.- Asportare sempre le foglie malate per non diffondere le spore equindi la malattia stessa.

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È un fungo favorito dalle alte temperature estive che simanifesta con pustole color arancio sul dorso delle foglie. Le fogliecolpite ingialliscono e cadono, le piante colpite assumono un aspettomalato e sofferente.

PREVENZIONE- Trattare con Pasta Caffaro

CURA- Trattare con DELAN WG o con ossicarbossina, (ripetere dopo 6 giorni)nelle ore fresche della mattina- Asportare le foglie cadute.

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Compaiono in pri-mavera sui germogli. I pic-coli insetti verdi o brunastripungono con l'apparato boc-cale e succhiano la linfaprovocando deformazionedelle foglie e dei boccioli.

CURATrattare con un prodotto abase di piretro naturale tipoKENYATOX VERDE chenon uccide tutti gli afidi, ma litiene sotto con-trollo e non èdannoso per gliinsetti utili.Trattare nelleore fresche,sull'imbrunire.

AAffiiddii TTeennttrreeddiinniiPer debellare questi insetti bisogna

fare il trattamento invernale con OLIOBIANCO ed insetticida. In estate non è con-sigliabile trattare con olio bianco, che us-tionerebbe le foglie. Buoni risultati ha datol'uso dell'insetticida CONFIDOR della Bayer.

CCoocccciinniigglliieeSi tratta di larve di

imenotteri (piccole vespe)che, a seconda della specie,provocano danni alle foglie oscavano gallerie nei ger-mogli. La femmina depone leuova in primavera, causandola comparsa di una ferita ver-ticale nero-brunastra sottol'apice dei germogli.

CURATagliare subito i germoglicon segni di ovature e bru-ciare i rami al più presto.Qualora non si riesca a fer-mare il ciclo dell'insetto ecompaiano i bruchi, trattarecon KENYATOX VERDE.

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Sono microscopici ragnetti la cuiproliferazione è favorita dalle altetemperature. Le foglie colpite si presentanodecolorate, di aspetto rugginoso e ocraceosulla pagina superiore.

CURATrattare con un prodotto specifico. La mag-gior parte degli acarici sono tossici per lerose, a parte quelli a base del principio at-tivo dicofol. Ripetere il trattamento dopo10 giorni.

AAccaarrii

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I corzetti rappresentano il tipo di pasta più ori-ginale che ci sia in Alessandria. Si tratta di undisco di pasta stampato con l’apposito timbro econdito con il tocco (ragù ligure) o con il pesto.Il piatto è di provenienza genovese e il timbroimpiegato era originariamente quello utilizzatoper sigillare la corrispondenza dei casati patriziliguri; era di legno, recava il monogramma o lostemma di famiglia e veniva applicato a caldosulla ceralacca. Nel levante ligure con la pa-rola “corzetto” si intende sia lo stampo in legnoche la pasta vera e propria. I corzetti sono difacile preparazione anche se richiedono unanotevole pazienza.

La ricetta che segue è stata scritta dal com-pianto professore Giancarlo Bertolino, as-sessore all’istruzione e alla cultura negli anni‘80, grande esperto di cucina nonché padre diMatteo, il proprietario del ristorante alessan-drino Cappelverde (in via San Pio V), che an-cora adesso cucina questa specialità.

Occorrono (per 6 persone): 400 gr di farina digrano duro (noi usiamo la farina biologica ma-cinata a pietra dal mulino “Marino” di CassanoBelbo), 3 uova, un pizzico di sale, mezzo bic-chiere di vino bianco secco.

Una volta tirata la sfoglia, si divide in piccolicerchi e poi grazie alle due forme di legno in-cise si procede alla decorazione: il disegno re-sterà in rilievo e questo permetterà di trattenereil condimento. Noi li consigliamo conditi con ilpesto genovese (basilico, sale, aglio, pinoli,parmigiano e olio extra vergine) oppure conl’antico tocco, un ragù ottenuto dalla lenta e

prolungata cottura di un pezzo dicarne nobile inconserva casa-linga di pomo-doro.

Pae l l aPae l l aSSaabbaattoo 1111 lluugglliioo 22000099 oorree 2200..3300SSaabbaattoo 1111 lluugglliioo 22000099 oorree 2200..3300PPrroo llooccoo ddii PPoommaarroo MMoonnffeerrrraattooPPrroo llooccoo ddii PPoommaarroo MMoonnffeerrrraattoo

Cbhoèè’’ou!m’’òò mj…Una “ bagna” fresca per l’estate.

Ingredienti: cipollotti, pomodori, sedani, finocchi piccoli, ravanelli, ortaggi vari,olio esale.

Dagli orti della collina pomarese vengono cipollotti, pomodori, sedani, finocchi,ravanelli e tutti gli altri ortaggi gustosi. Poi basta un olio robusto, dal giustosapore, del sale e delle ciotoline, un buon appetito e tanto pane fresco, quellodi Arianna, magari! Certo si sarebbe potuta fare una bella insalata, ma sarebbestato diverso. Con tutta la genuinità della vita in campagna un buon appetitoa tutti!

Bsjtub!ej!nbjbmf!upoobubDosi per 6/8 persone: (per la salsa) 150 g di tonno, 4 acciughe salate oppure10 filetti sott’olio, 1 hg di giardiniera agrodolce, olio, succo di limone, 10 capperisotto sale ben lavati, 1 ciuffetto di prezzemolo lavato e asciugato bene, unpezzo di arista di maiale da circa 1 kg, un pezzo di sedano, carota e cipolla.

Preparazione: circa 1 ora

Cottura: circa 2 ore

Tritare con il frullatore o con la mezzaluna gli ingredienti, in maniera molto fine.Mettere il composto in una ciotola e diluire con olio extravergine e un po’ disucco di limone (attenzione che non diventi troppo acido). Il pezzo di arista vabollito con il sedano, la carota e la cipolla. Una volta cotto, va tolto dal brodo efatto raffreddare con un peso sopra. Quando l’arista è fredda, si taglia a fettesottili che vanno immerse nella salsa preparata e disposta su un piatto da por-tata. Per finire, distribuire 2 o 3 cucchiai di salsa e guarnire con capperi.

Qftdif!sjqjfofDosi per 5 persone: 10 pesche di vigna, tre cucchiai di zucchero, cinqueamaretti, due tuorli d’uovo, due cucchiai di cacao, 4 gherigli di pesca, burro.

Cottura: circa 1 ora

Si prendono le pesche di vigna e, dopo averle lavate e asciugate, si aprono ametà, senza sbucciarle. Con un cucchiaio si asporta il nocciolo con un po’ dipolpa. Su un tagliere si trita finemente tale polpa e vi si aggiunge dello zuc-chero, amaretti sbriciolati, tuorli d’uovo, cacao e alcuni gherigli degli stessi noc-cioli delle pesche tritati fini. Si forma un’amalgama e con questo composto siriempono le pesche, dando loro bella forma con la lama di un coltello. Cosparg-ere con amaretti pestati finemente; mettere dei fiocchetti di burro sulle pesche;ungere abbondantemente una teglia di terracotta con burro e infornare per circaun’ora. Si servono calde o tiepide, mai fredde.

Luisella Rota

Mara Ines Terzariol

L’angolo Cottura

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L ’ ABC d e l COMPUT ERRiprendiamo il discorso del numero precedente de “La Zuncheiia”. Ora che aveteun nuovo pc, la prima cosa da fare è proteggerlo. Alcuni rivenditori o assemblatoriincludono nel prezzo di vendita anche dei programmi, normalmente uno per la scrit-tura e un antivirus. Il programma di scrittura a volte non è completo, ma è unaversione di prova; l’antivirus il più delle volte è completo, ma con la garanzia diavere solo per un anno gli aggiornamenti delle definizioni dei virus nuovi (dopo diche bisogna pagare per averne di nuovi). Per la sicurezza un antivirus non basta:bisogna attivare il firewall e tenere aggiornato il sistema operativo utilizzando Win-dows Update, valido solo per sistemi operativi originali. Alcuni produttori di soft-ware antivirus ne creano di due tipi: quello a pagamento e quello freeware. Laversione a pagamento offre più opzioni, mentre quella freeware ne offre di meno,ma con l’ovvio vantaggio che è gratis. Altri produttori creano software open source,una sorta di ibrido (nonostante possiedano tutte le caratteristiche di un programmacompleto a pagamento, sono gratis). In ogni caso tenete aggiornato il software an-tivirus, anche tutti i giorni se è il caso. Adesso sta a voi, non andate in siti pericolosie se dovete scaricare qualcosa è meglio fare la scansione antivirus, semplicementeandando nella cartella dove lo avete salvato e cliccando con il tasto destro delmouse sul file cercate nel menu contestuale una voce che dica “scansione con…”oppure” scan with…” (i puntini sono il nome del vostro antivirus), se darà esito pos-itivo mettetelo in quarantena o nel cestino (virus vault), ad esito negativo tutto ok,usatelo pure tranquillamente, non vi darà problemi. Ma non è finita: programmateuna scansione completa del disco. Fatelo in un momento in cui non usate il pc,probabilmente ci vorrà qualche oraprima che finisca. Ora bisogna con-trollare se il vostro sistema operativo(XP) è aggiornato almeno al ServicePack 2 (SP2). Fate così Start>Pan-nello di controllo>Sistema. Appariràuna schermata simile a questa, qui adestra. Se non leggete Service Pack2 è meglio che aggiorniate il sistemain fretta perché il firewall installato èpiuttosto blando e quasi inutile. Per qualsiasi domanda o problema potete contat-tarmi all’indirizzo e-mail ([email protected]).

Moscalieno

Scusa, possovedere se

questo virus rovina anche iltuo computer?

Paroladi panda

In epoche preistoriche ogni essere vivente erauni o pluricellulare cioè di grandezze minime,all’incirca come una microscopica alga. Coltempo queste cellule si sono evolute fino aformare vegetali e animali. Se numeriamo gliessere animali, come varie specie, ne trovi-amo miriadi. La maggior parte di esse si sonoestinte, ma come hanno fatto? Le cause diestinzione sono due: il clima e l’uomo. Il climaè cambiato molte volte nel corso della storia,nell’era glaciale quando non sono sopravvis-suti i mammuth e le tigri dai denti a sciabola;oppure quando si sono estinti per l’inizio delsurriscaldamento terrestre. La seconda causadella perdita delle specie più varie è l’uomo.L’uomo incominciò a conoscere gli animalicome amici, ma fece uno sbaglio. Con il pas-sare del tempo approfittò di loro per denarovendendo le loro pelli.

Nell’anno 1869 il sacerdote francese David,naturalista ed esploratore, avvistò per laprima volta il panda gigante. I cinesi sape-vano già dell’esistenza dell’Ailuropodamelanoleuca (panda gigante) da più di 4000anni. I fossili dimostrano che il panda era dif-fuso su gran parte del territorio cinese. Oggiinvece di esemplari di panda ne rimangonopochissimi, circa 1600. Almeno 800 abitanonelle riserve del W.W.F. e nello stato cinese.Curiosità: Quand’è che il panda si preoc-cupa? Essendo un animale che mangiamolto, soprattutto le canne di bambù, quandovanno in fiore iniziano i guai, perché non lisopporta! Il panda ha 5 o 6 dita? Le suezampe sono veramente strane, infatti oltre a 5dita ha un insolito pollice, malformazione del-l’osso del polso.

Anastasia Giorcelli

17 volte CampioniPer la quarta volta consecutiva CAMPIONI d' ITALIA! Una grandissima gioia perché anche quest'annosiamo stati ancora i più forti. Immenso orgoglio e felicità per la mia squadra, perché ogni volta contro tuttie tutto, è sempre più bello vincere!! Nonostante i ripetuti assalti di Milan e Juventus, i ragazzi del bis-cione nero azzurro hanno stra dominato dalla prima partita del campionato e, purtroppo per i nostriavversari, come dice il nostro condottiero Mourinho, ZERO TITOLI!

A tutti gli interisti un abbraccio sincero, con la convinzione che l'INTER continuerà a vincere sempredi più!!! Un grazie particolare al presidente Massimo Moratti per tutto l'impegno e la passione che hasempre dimostrato anche nei momenti di difficoltà, perché la forza delle grandi squadre è anchequesta.

CUORE NEROAZZURRO FOREVER Massimo Giorcelli

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Sono un abitante di via Roma e vorrei farepresente che la via è ormai diventata peri-colosa sia per i pedoni sia per gli abitantiche devono manovrare con l’auto per en-trare ed uscire dai loro portoni. Infatti ora-mai da tempo sia di giorno che di notte, lemoto scorrazzano a velocità elevata su egiù dal paese creando pericolo ai pedoni ealle auto in movimento. I guidatori dellestesse auto, d’altro canto, non rispettanoquasi mai i limiti di velocità e quindi occor-

rono provvedimenti urgenti perrallentare il traffico nella

via principale.Quando scappal’incidente poi

è troppotardi.

Lettera firmata

Scriveteci a: La Zuncheiia c/o Municipio di Pomaro 15040 Pomaro M.to

oppure via e-mail: [email protected] lasciateci i vostri scritti nella cassettadelle lettere presso l’ingresso del Comune

Spettabile redazione de la Zuncheiia,una sera rientrando dal lavoro ho notato che sulla nostra Muraglia Pomarese,quella che circonda il parco del castello, è comparsa una strana riga, per metà

rossa per metà aran-cione. Tante ipotesi,tante idee sul significatodi questo stranodisegno: forse l’opera diun artista concettuale?Forse l’inizio di un mu-rales (stile Camagna),forse la firma delcostruttore, Arancio ilnome Rosso ilcognome? Chissà. Voicosa ne pensate?

Lettera firmata

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Un grazie ad Anastasia,Anna, Elena e Severinaper averci mandato le fotodei loro animali.

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Il primo progetto sta per compiersi: lafamosa fontana, che ha ispirato ancheil nome del giornale del nostro paese,sta tornando alla vita, dopo molti annidi buio (parafrasando il titolo). I lavorisono iniziati nel mese di maggio,quando Luigi Bissacco ha cominciatoa liberare la strada che conduce pro-prio alla Zuncheiia e a tagliare tutti irami che la coprivano per il 100%(come si nota dalla fotografia).

Qui sopra: la fontana come si presentava menodi un mese fa. Sotto: la cupola scoperta.

La Zuncheiia

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Poi è toccato alle ruspe di Agostinocontinuare il lavoro, liberando del tuttola fontana dal fango e dall’acqua cheimpedivano la vista dei gradini d’ac-cesso. Inutile dire che i lavori sonosolo all’inizio: bisogna salvaguardarlada piogge future e dal tempo e... Abbi-amo in mente altri progetti (che visveleremo più avanti). Intanto, andatea vedere la Nostra e la Vostra fontana,finalmente di nuovo ben visibile.

Qui sopra: lo scavo per liberarla dal fango e dal-l’acqua. Sotto: la fontana riportata alla luce.

Torna alla Luce

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seconda edizioneGrande successo per ilraduno di auto e moto d’e-poca di Pomaro Monferrato.Quest’anno i mezzi iscrittierano ben 94, tra auto emoto. Nella foto qui a fianco,il folto gruppo dei parteci-panti, tutti “parcheggiati”nella piazza di Vignale,pronti per l’aperitivo e per ildiscorso del Sindaco TinaCorona (qui sotto con ilVicesindaco di Pomaro,Franco Daquarti) che haapprezzato molto l’iniziativa.

POMARO MOTORI

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A lato, la piazza della Chiesa,punto di ritrovo per i parteci-panti, in attesa dellapartenza. Sotto: due mo-menti della consegna daparte della Protezione Civilee della S.O.M.S. del-l’assegno di 2.000 euro, il ri-cavato della manifestazioneche servirà al recupero delvecchio organo della Chiesa.Al centro della pagina anchel’elicottero di CastellazzoSoccorso, che ha sorvolatoil paese tutto il giorno.

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Guida alla Dichiarazionedei Redditi

E’ obbligato alla presentazione della dichiarazione dei redditi chi ha conseguito redditi nell’anno 2008 e non rientra nelle condizionidi esonero indicate di seguito e tutti coloro che sono obbligati alla tenuta delle scritture contabili (in genere, i titolari di partita IVA).In particolare sono obbligati alla presentazione della dichiarazione dei redditi:

1. Lavoratori dipendenti che hanno cambiato datore di lavoro e sono in possesso di più certificazioni di lavoro dipendente o as-similati nel caso in cui l’imposta corrispondente al reddito complessivo superi di oltre euro 10,33 il totale delle ritenute subite;2. Lavoratori dipendenti che direttamente dall’INPS o da altri Enti hanno percepito indennità e somme a titolo di integrazionesalariale o ad altro titolo, se erroneamente non sono state effettuate le ritenute o se non ricorrano le condizioni di esonero; 3. Lavoratori dipendenti ai quali sono state riconosciute dal sostituto d’imposta deduzioni dal reddito e/o detrazioni d’imposta nonspettanti in tutto o in parte;4. Lavoratori dipendenti che hanno percepito retribuzioni e/o redditi da privati non obbligati per legge ad effettuare ritenute d’ac-conto (per esempio collaboratori familiari, autisti e altri addetti alla casa);5. Chi ha conseguito redditi sui quali l’imposta si applica separatamente;6. Chi ha conseguito plusvalenze e redditi di capitale da assoggettare ad imposta sostituiva.

Non sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi coloro che nell’anno 2008 hanno posseduto:

1. Solo reddito dei fabbricati, derivante esclusivamente dal possesso dell’abitazione principale e di sue eventuali pertinenze (box,cantina,ecc);2. Solo reddito di lavoro dipendente o di pensione corrisposto da un unico sostituto d’imposta obbligato ad effettuare le ritenuted’acconto ed eventualmente redditi di fabbricati, derivanti esclusivamente dal possesso dell’abitazione principale e di sue even-tuali pertinenze (box, cantina, ecc);3. Solo redditi di lavoro dipendenti corrisposti da più soggetti, se è stato chiesto all’ultimo datore di lavoro di tenere conto dei red-diti erogati durante i rapporti precedenti e quest’ultimo ha effettuato conseguentemente il conguaglio, ed eventualmente redditi difabbricati, derivanti esclusivamente dal possesso dell’abitazione principale e di sue eventuali pertinenze (box, cantina, ecc);4. Un reddito complessivo, al netto dell’abitazione principale e relative pertinenze, non superiore a euro 8.000,00 nel quale con-corre un reddito di lavoro dipendente o assimilato per un periodo non inferiore a 365 giorni e non sono state operate ritenute;5. Un reddito complessivo, al netto dell’abitazione principale e relative pertinenze, non superiore a euro 7.500,00 nel quale con-corre un reddito di pensione per un periodo non inferiore a 365 giorni e non sono state operate ritenute;6. Un reddito complessivo, al netto dell’abitazione principale e relative pertinenze, non superiore a euro 7.750,00 nel quale con-corre un reddito di pensione per un periodo non inferiore a 365 giorni e il soggetto ha un età pari o superiore a 75 anni e non sonostate operate ritenute;7. Un reddito complessivo, al netto dell’abitazione principale e relative pertinenze, non superiore a euro 4.800,00 nel quale con-corre uno dei redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente per i quali la detrazione prevista non è rapportata al periodo di lavoro(es. compensi percepiti per l’attività libero professionale intramutaria del personale dipendente dal servizio sanitario nazionale)e/o redditi derivanti da attività commerciali non esercitate abitualmente, redditi derivanti da attività di lavoro autonomo non es-ercitate abitualmente;8. Redditi da pensione per un ammontare complessivo non superiore a euro 7.500,00 goduti per l’intero anno, ed eventualmenteanche redditi di terreni per un importo non superiore ad euro 185,92 e dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale erelative pertinenze;9. Solo redditi fondiari (terreni e/o fabbricati) per un ammontare complessivo non superiore a 500 euro;10. Solo redditi esenti (ad es. rendite erogate dall’Inail esclusivamente per invalidità permanente o per morte , talune borse di stu-dio, pensioni di guerra, pensioni privilegiate ordinarie corrisposte ai militari di leva, pensioni, indennità - comprese le indennità diaccompagnamento e assegni erogati dal Ministero dell’interno ai ciechi civili, ai sordomuti e agli invalidi civili - sussidi a favore deglihanseniani, pensioni sociali, compensi derivanti da attività sportive dilettantistiche, per un importo complessivamente non supe-riore a euro 7.500,00);11. Solo redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta (ad es. redditi derivanti da attività sportive dilettantistiche per unimporto fino a euro 28.158,28; interessi sui conti correnti bancari o postali);12. Solo redditi soggetti ad imposta sostituiva (ad es. interessi sui BOT o sugli altri titoli del debito pubblico).

In occasione dell’imminente scadenza della dichiarazione dei redditi relativi all’anno d’imposta 2008, il cui termine ultimo per i versa-menti è stato fissato al 16 luglio 2009, ritengo utile, al fine di evitare errori e inadempimenti oppure di cogliere le opportunità delleagevolazioni fiscali che le norme consentono, dare alcune indicazioni che, per ragioni di spazio, saranno richiamate solo nei titoli.Chi dovesse rientrare nelle fattispecie elencate, dovrà necessariamente approfondire la propria situazione attraverso un accuratoesame delle istruzioni del Modello Unico 2009. Innanzitutto occorre stabilire chi ha l’obbligo di presentare la dichiarazione dei red-diti e chi invece non è obbligato.

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Chi non ha l’obbligo della tenuta delle scritture contabili, è in ogni caso esonerato dalla presentazione dalla dichiarazione se, in re-lazione al reddito complessivo, al netto della deduzione per abitazione principale e relative pertinenze, ha un imposta lorda che, dimi-nuita delle detrazioni per carichi di famiglia, delle detrazioni per lavoro dipendente e/o pensione e/o altri redditi e delle ritenute, nonsupera euro 10,33.

E’ importante poi ricordare che vi è la possibilità di portare in detrazione dall’imposta o di dedurre dall’imponibile alcune voci e pre-cisamente :

1. Acquisto di un frigorifero classe A + (basso consumo energetico);2. Acquisto di motori ad alta efficienza di potenza elettrica;3. Acquisto di “inverter” (variatori di velocità).

ONERI PER QUALE SPETTA LA DETRAZIONE DI IMPOSTA

Detrazione del 19%

Detrazione del 20%

1. Spese sanitarie;2. Spese sanitarie per familiari non a carico; 3. Spese sanitarie per portatori di handicap;4. Spese per veicoli per i portatori di handicap;5. Spese per l’acquisto di cani guida;6. Interessi per mutui ipotecari per acquisto abitazione prin-cipale;7. Interessi per mutui ipotecari per acquisto altri immobili;8. Interessi per mutui contratti nel 1997 per recupero edilizio;9. Interessi per mutui ipotecari per costruzione abitazioneprincipale; 10. Interessi per prestiti o mutui agrari; 11. Assicurazione sulla vita, gli infortuni, l’invalidità e non au-tosufficienza;12. Spese per istruzione;13. Spese funebri;14. Spese per addetti all’assistenza personale;15. Spese per attività sportive per ragazzi (palestre, piscineed altre strutture sportive);16. Spese per intermediazione immobiliare;17. Spese per canoni di locazione sostenute da studenti univer-sitari fuori sede;

18. Erogazioni liberali ai partiti politici, alle ONLUS, alle soci-età ed associazioni sportive dilettantistiche, alle società dimutuo soccorso, a favore delle associazioni di promozione so-ciale, a favore della società di cultura Biennale di Venezia, perattività culturali ed artistiche, a favore di enti operanti nellospettacolo, a favore di fondazione operanti nel settore musi-cale, a favore degli istituti scolastici di ogni ordine e grado;19. Spese relative a beni soggetti a regime vincolistico;20. Spese veterinarie;21. Spese sostenute per servizi di interpretariato dai soggetti ri-conosciuti sordomuti;22. Spese sostenute dai docenti per l’autoaggiornamento e per laformazione;23. Spese per l’acquisto degli abbonamenti ai mezzi ditrasporto pubblico;24. Spese relative ai contributi versati per il riscatto degli annidi laurea dei familiari a carico;25. Spese per asili nido.

1. Spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio.

Detrazione del 36% o 41%

Detrazione del 55%

ONERI DEDUCIBILI DAL REDDITO IMPONIBILE

1. Contributi previdenziali;2. Assegni periodici corrisposti al coniuge;3. Contributi per addetti ai servizi domestici e familiari;4. Erogazione liberali a favore di istituzioni religiose;5. Spese mediche e di assistenza per disabili.

Chi non è obbligato, può comunque presentare la dichiarazione dei redditi per usufruire delle detrazioni e deduzioni di cui soprao per richiedere rimborsi.

Vorrei infine sollecitare alla possibilità di optare per l’attribuzione del 5 per mille a favore del Comune di residenza per le sue at-tività sociali, ricordando che tale scelta non comporta alcun aggravio di imposte.

Giovanni Baldi

Spese per interventi finalizzati al risparmio energetico e più precisamente:

1. Riqualificazione energetica; 2. Interventi sull’involucro degli edifici esistenti;3. Installazione pannelli solari;4. Sostituzione impianti di climatizzazione invernale.

Inoltre sono previste detrazioni da calcolare in percentuale sui canoni di locazione pagati dagli inquilini di alloggi adibiti adabitazione principale e per lavoratori dipendenti che trasferiscono la residenza per motivi di lavoro.