JoniaNews Giugno 2009

44
Salvo ciao! S. Teresa saluta uno dei suoi concittadini più rappresentativi

description

Giugno 2009 Jonia News

Transcript of JoniaNews Giugno 2009

Page 1: JoniaNews Giugno 2009

Salvo ciao! S. Teresa saluta uno dei suoi concittadini più rappresentativi

Page 2: JoniaNews Giugno 2009
Page 3: JoniaNews Giugno 2009

GIUGNO ‘09

Al lavoro per il futuro prossimo

Costruendo il Nostro

Arrivederci. Sperando di poterripetere l’esperimento neiprimi sei mesi del prossimo

anno, restituisco con piacere ed orgo-glio il titolo di Direttore a Massimo Ci-cala, con la certezza di aver servito ilgiornale in modo dignitoso e corretto.

Molto è stato fatto, molto ancoraresta da fare. Non solo per il giornale.

Abbiamo cercato in questi mesi diportare a termine una rivoluzione co-pernicana nel nostro piccolo mondodell’editoria locale, perlopiù riuscen-doci. Abbiamo cambiato veste, ab-biamo cambiato mentalità. Non erafacile, ma ci siamo riusciti.

Un caro ringraziamento va a tutti icollaboratori con cui ho avuto il pia-cere di scambiare opinioni, giudizi e‘curtigghi’, al grafico Giuseppe An-drone (che della rivoluzione è statoparte attiva), a Samuel Savoca, (il co-pertinaro, come lui stesso si defini-sce), all’editore Dott. GiuseppePantano (per la fiducia), e ovviamenteal “di nuovo” Direttore Cicala (peravermi lasciato libero di fare le miescelte anche quando prevedibilmente

si sarebbero rivelate sbagliate).

Vi lascio con un’indiscrezione (cosache un giornalista serio non dovrebbemai dare): pare che intorno alla metàdel mese di agosto o meglio versol’inizio di settembre, e salvo cadutadel governo Lombardo II, sarannopubblicati in GURS i bandi per le im-prese agricole, quelli per le impresegiovanili e quelli per le fonti energeti-che rinnovabili.

Questo numero lo dedichiamo ovvia-mente a tutti i nostri lettori, soprat-tutto ai più giovani, ai quali voglioricordare che stare seduti all’ombraad aspettare non serve a molto. Nonserve a nulla. Intelligenti pauca suffi-ciunt.

Grazie di cuore a V. Ciarocchi, C. Mac-carrone, N. Picciotto, C. Spadaro, G.Agnoni, V. Crisafulli, G. Bonarrigo, C.Scimone, M. Lo Conti, D. Carruba, C.Aliotta, G. Crupi, G. Biella e Padre Tatì.

Grazie alla Graph Snc di Sant’Alessio Siculo, a Pablo, Giam-paolo, Giangabriele e Rosetta perl’aiuto ed il sostegno.

Exegi monumentum aere perennius““ ””

a cura del Dire�ore

JJnn

3ED

ITORIA

LE

Carmelo Cutrufello

Orazio, Odi, 30, 1

Page 4: JoniaNews Giugno 2009

GIUGNO ‘09

Ediscon NotiziePeriodico di informazione Anno III - Giugno 2009EditoreEditing Service Consulting sncDirettore ResponsabileCarmela Pantano

RegistrazioneTribunale Messina n° 10/03 del 22/05/2003Stampa:Graph snc Via Mantineo, 4 S. Alessio Siculo (ME)

Gianandrea Agnoni, Clau-dia Aliotta, Nicola Anto-nazzo, Aynos, PippoBiella, Giovanni Bonarrigo,Veronica Bonelli, Dome-nico Bonvegna, FilippoBrianni, Maria CaminitiDiniz, Valentina Caminiti,Valerio Ciarocchi, PaolaCingari, Dominga Car-rubba, Pietro Cascio, Se-biano Chillemi, SalvatoreCoglitore, Giuseppe Crupi,Sebastiano Di Bella, RitaD’Amico, Sac. Don Giu-seppe Tati D’Urso, Seba-

stiano Scordato, CarmeloGaleano, Giovanni Ga-leano, Rosario Leonardi,Maria Lo Conti, Mimma LoGiudice, Antonino Nicita,Cristina Maccarrone, Anto-nello Mantarro, Don Nun-ziato Mantarro, MarcoManzella, Giuseppe Miglia-stro, MariaLaura Mo-schella, MimmoMuscolino, Claudia Panicci,Oriana Puglia, DonatelloPuliatti, Carmelo Rigano,Cosimo Rigano, Sonia Rug-geri, Natale Russo, Giu-

seppe Savoca, Santi Ema-nuele Savoca, Carmelo Sci-mone, Scimpo, AnnalisaSicari, Mariacatena Silaro,Agnese Sturiale, MarcoSturiale, Silvana Sturiale,Antonio Tavilla, AndreaTrimarchi, Giusy Trimarchi,Santo Trimarchi, MariaAntonietta Trimarchi, Tri-nacrio, Carmelo Tringali,Alessio Triolo, EmanuelaTriolo, Natale Triolo, IreneTuriano, Prof. Carmelo Uc-chino, Carmelo Ucchino.

Diretto da Carmelo CutrufelloSupervisore - G. Massimo CicalaGraphicsArtDirector - Giuseppe AndroneIn Redazione - Veronica Diniz NunesCaposervizio Web - Carmelo CutrufelloCultura - Maria Lo ContiCover Designer - Santi Emanuele SavocaGarante del lettore - Avv. Epifanio Carlo Moschella

Collaborano

www.jonialife.it

EDITORIALEPag. 3 Editoriale di C. Cutrufello

PRIMO PIANOPag. 5 Punti di vista di G. M. CicalaPag. 6 Salvo Ciao! di C. CampaillaPag. 8 I due volti dell’istruzione italianaPag. 9 Il mio distretto Taormina Etna di C. MaccarronePag. 11 Intervista ad Adele Tirante di C. Maccarrone

ATTUALITÀPag. 14 “Kiss” di V. CrupiPag. 15 Castelmola di C. ScimonePag. 16 AntilloPag. 17 Sant’AlessioPag. 18 Santa Teresa di RivaPag. 20 RoccalumeraPag. 21 MissensoPag. 23 Alì

CulturaPag. 26 Angeli e Demoni di C. AliottaPag. 28 Tattoo di N. PicciottoPag. 30 Silenzio! Suona Allevi di C. SpadaroPag. 31 Tu-Tubo di M. Lo GiudicePag. 32 Edipo e Medea di V. CiarocchiPag. 33 MaledettaMente di D. Carrubba

ECONOMIAPag. 35 Innovazionw

ENERGIA Pag. 36 Energia Futura di V. Crisafulli e S. Bivona

SPORTPag. 39 Sport Riviera di M. Muscolino

SalutePag. 46 La cervico brachialgia del Dott. G. Crupi

JoniaNews Giugno 2009Il mensile di informazione della riviera jonica messinese

Sommario

Voci di corridoio affermano che l’aumento di 10 centesimi sulla tra�a Mes-sina – Roccalumera sia dovuto alle nuove e profonde buche che costellanoil manto stradale. Un dirigente amministra�vo del consorzio per le auto-strade (dissestate) siciliane, che per non stupire troppo con la sua capacitàdi giudizio vuole restare anonimo, ci ha riferito che “Sì, l’aumento è dovutoalle nuove buche, ma non tanto ai loro cos� di realizzazione quanto a quellidi proge�azione. Infa� per rendere più ‘emozionante’ il tragi�o in auto aitan� pendolari le nuove voragini a gradoni (!!!) sono state inserite in luo-

ghi strategici (gallerie non illuminate, corsie di sorpasso, dietro le curve). Il posizionamento è stato stabilito con un nuovo e poten�ssimo programmadella Nasa che calcola le traie�orie delle auto di modo che sia impossibileevitarle”. Poi dicono che non c’è servizio al ci�adino.

Per pietà non pubblichiamo i comunica� stampa in cui alcuni poli�ci localinei mesi scorsi hanno chiesto la gratuità del servizio autostradale.

Page 5: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

5O

RIZZON

TI

GIUGNO ‘09

a cura di G. Mass imo Cicala

Mah che tempi… Mi trovavo qualche setti-mana fa dall’Arch. Franco Gatto, un caroamico Funzionario periferico della Re-

gione Sicilia nel settore che tutti noi (SCICA) asso-ciamo alla ricerca, lunga e disperata, propriocome lo studio del Leopardi, dell’agognato lavoro.

Sbuffando per le prime cattive mattinate afose dimaggio, non so come, il discorso cadde sugli ef-fetti perversi della globalizzazione. Nel nostrocaso, come vedremo, la globalizzazione agricola.Raccontavo che giusto il pomeriggio prima misono fatto, di puzzo buono, almeno mezza dozzinadi alimentari al dettaglio, grandi, medi e piccoli,tutti santateresini, alla ricerca ormai diventata unmio incubetto (si può dire?) tutto personale: unatesta d’aglio che sia stramaledettamente made inItaly.

Tracciavo il bilancio: turchi, cinesi, spagnoli, ma-rocchini, californiani, greci… nelle loro belle retinea tre a tre, bianchi, immacolati… e la targhetta chearrovellava nell’intimo il mio essere la genera-zione terminale di contadini: peggio di un coltellobagnato nel sale. Alla fine ci riuscii, con il mio or-goglio di siciliano parzialmente soddisfatto, chedevolveva qualche euruccio in direzione di unaazienda etnea, mediata da un notissimo fruttaiolodella zona sud di S.Teresa di Riva. Agli profumati,non esteticamente da …passerella, ma trasuda-vano….salute da tutte le pellicine. Quegli altri, icinesi su tutti, quelli sì che erano le Carla Bruni, leNaomi Campbell della situazione, le patonze daurlo.

Ebbene, me ne lamentavo di questa situazione, eteorizzavo, con il placet del mio amico, che ognicommerciante di alimentari e ortofrutta al detta-glio installatosi in un dato territorio, dovrebbeavere l’obbligo di lavorare una percentuale, ancheminima o simbolica, di mercanzia locale. Era pre-sente alla discussione un altro giovanotto, frescodi evidenti studi economici, con il quale si acceseuna disputa. “L’azienda locale, altrimenti fuori dalmercato, si siederebbe sugli allori…questa non èin linea con l’economia moderna”…. Non facevauna grinza, tutto in ordine a grafici, leggi, for-mule… Ho risposto che allo stesso tempo, se il col-tivatore cinese mette il DDT, antiparassitario diStato, da noi dichiarato cancerogeno già negli anni‘50(!) Con la funcia che si avvicina qualche paras-sita! …magari preferirà svolazzare a piazza Tien AnMen a fare qualche foto da turista e rivenderla in

Occidente, o sperare di incontrare qualche animadegli studenti macellati venti anni fa dal Regime.

E se un fornitore di Sparagonà “osasse” portareuna partita di agli “andanti sul quasi marcio”, ilnostro bottegaio la volta dopo si rivolgerebbe adun altro contadino, di Fiumedinisi o di Mongiuffi…m’importa poco. Anch’esso incentivato da una mi-croburocrazia magari inventata per accorciare lafiliera e far mettere la retìna di agli, dal terreno di-rettamente al carrello della nostra massaia. Un as-saggio di economia me lo posso permettereanche io: se sfrutto il mio terreno in modo cheproduca senza avere quasi nulla in cambio deiprodotti, a costo teorico zero, e li immetto nelmercato, riaggiusto il mio PIL, massimizzandolo seglieli vendo (fanculo Cina!) a Pechino, alla ricercadi fresh Money; ma se un contadino immette nelsupermercato sotto casa una retina di tre agliettiche marciranno dopo una settimana, bianchi,uguali, perfetti e un po’ senza gusto, saranno treo quattro passaggi intermedi, a contare solo quelliitaliani, che compreranno a 4 e venderanno a 6,né più né meno di un negozietto di chincaglierie odi abbigliamento low cost. E togliamo dal discorsola componente “salute”, che con l’economia pur-troppo è un parametro che non viene mai valu-tato, insieme alla qualità.

Di sicuro credo che la lotta alla fame di stampostatalista e social-comunista delle zone rurali ci-nesi non obbliga certo i nostri contadini a bararesulla lotta antiparassitaria: carente finché vor-remo il welfare agricolo di lontana memoria mus-soliniana, ma ha fatto pur campare generazioniintere. E quindi si risponde con il fatalismo medi-terraneo di maniera. Arrivano gli afidi? Il rimediodella nonna è acqua e sapone di Marsiglia. Me-glio essere un po’ più profumati e puliti che conuna metastasi qua ed un’altra là. Anche se questonon migliorerà l’alito della New Economy dei ram-polli che abbiamo mandato ad Economia e Com-mercio a Messina. Che è tutto dire.

Ma che amarezza mi lascia in bocca questa storia!Del resto… dopo cinque anni di Mensa Universi-taria vuoi paragonare una surra di Thunnus Ala-lunga (la nostra “lalonga”) cotto alla brace dimandorlo con salmoriglio di olio di casa, origanoraccolto per S.Giovanni a più di 600 metri di al-tezza, e dell’aglio nostrano spicchiato mezz’oraprima? Ma dài, molto meglio dell’involtino pri-mavera...

Chissà che alito avrà la new economy

Page 6: JoniaNews Giugno 2009

GIUGNO ‘09

JJnn

6PR

IMO

PIA

NO

Quando si scrive di qualcuno che possiede doti e qua-lità straordinarie, è a dir poco ostico trovare le pa-role giuste. Io, piccola e fioca luce da un lato,

Salvatore Triolo, grande fiamma che possiede il sacro fuocodell’arte dall’altro.

Non è la prima volta che mi capita di parlare di lui: tre annifa proprio su “Jonia” ne tracciavo, a pennellate ampie, il ri-tratto. Chi è l’artista? Uno che fa arte, certamente. Ma nonbasta. L’artista è uno che vive d’arte e s’innamora di essa,dal profondo, in maniera totalizzante e totalitaria, tanto dacondurre la propria esistenza al solo fine di “sentire” leemozioni dentro sé e trasmetterle quindi agli altri. L’arte èforiera di emozioni, qualunque forma essa assuma per noi:dalla musica al teatro, dalla danza alla pittura, alla scultura…

Quanta gente, ai nostri giorni, crede di essere un artista soloperché è riuscita a fare la caricatura di un noto politico inmaniera discreta o perché ha fatto la comparsa in un film!Facile appellativo che ci si cuce addosso, anche per una que-stione di arrivismo, certo. Chi ha capacità e competenze talida meritarsi davvero di essere considerato un artista, in re-altà non sa nemmeno di esserlo. Lo sanno gli altri, molti

forse lo scoprono tardi, ma il genio - dove c’è – si vede, nonc’è bisogno di clamori, di urla: fa leva il silenzio assordante,quello che possiede Salvatore.

Il sipario si apre per lui da ragazzino, a soli nove anni. In gio-vane età, desideroso di apprendere il pianoforte, inizia astudiare con la guida dalla prof.ssa Macherione e si appas-siona al punto che cerca, laddove è possibile, di mettere afrutto gli insegnamenti acquisiti servendosi dell’armoniuma pedali gelosamente protetto da un lucchetto, all’internodella Chiesa della Madonna del Carmelo. Alla conoscenzadi questo strumento si affianca il nascente interesse per lamusica popolare, tanto da entrare a far parte dei “piccolicanterini”, guidati da Vittorio Bruno prima, e dirigere ungruppo folk di Furci Siculo poi.

Segue quindi il coro popolare di Santa Teresa. Negli anni ’70suona con costanza ne “I cadetti” e “Gli angeli”, ricavandoneplausi anche da noti personaggi televisivi e, contempora-neamente recita nella compagnia “Nino Martoglio”. Arri-viamo così agli anni ’80 ed al periodo fruttuoso nel mondoteatrale. Non vi è alcun dubbio sull’importanza che per Sal-vatore assume la figura di Romano Bernardi: una delle per-

Salvo ciao!

di Cristina Campailla

Santa Teresa saluta uno dei suoi concittadini più rappresentativiSe ne va in silenzio uno dei Signori della vita culturale del paese

Page 7: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

7PRIM

O PIA

NO

GIUGNO ‘09

sone da cui il Nostro cerca di assorbire quanto più possibilee col quale si crea una ricchissima produzione per diversianni.

Salvatore sottolinea la professionalità e la severità di unuomo come il Bernardi, un maestro, una guida sicura ed ef-ficace, tanto da condurre i santateresini verso lidi fortunati.E’ questo il periodo d’oro. Nella vita di ciascuno di noi, especialmente in quella di chi artisticamente si forma, c’èsempre un momento in cui si intersecano la voglia di ap-prendere e contemporaneamente la crescita personale edil plauso per l’impegno profuso. Segue quindi la nascitadella compagnia “Liberi attori siciliani”, tirata in piedi da Sal-vatore, Lina Triolo (compagna anche di vita) e VittorioBruno. Ecco dunque che il teatro, all’interno della “bombo-niera” del Val D’Agrò, fa capolino nella nostra riviera. Eccoun cartellone di tutto rispetto. Ecco la sala colma di genteche attende con ansia l’apertura del sipario.

Oltre a ciò, le collaborazioni con le compagnie non si fer-mano qui: Salvatore dà una mano anche all’associazione“Teagros”, finchè nel 2006 – in pianta stabile – fa parte de“I Marinoti”, diventandone il Presidente e portando in scenadiversi lavori: da “L’eredità” a “Gatta ci cova” a “I marinoti”,curandone la regia e calandosi in un personaggio.

Uomo umilissimo, semplice, molto paziente, buono ed al-truista, in lui si mescolano una grande professionalità e sa-voir faire, Salvatore è per molti un maestro di vita e teatro.L’artista, del resto, è tutt’uno con l’uomo. E’ l’uomo che di-venta artista e non il contrario. Lui sa per certo di essereuomo e di donare tutto ciò che ha imparato nella sua brevevita.

La sottoscritta, che fa parte della famiglia teatrale più re-cente, insieme a tutta la compagnia “marinota”, tiene rac-chiusi come in uno scrigno, gli insegnamenti impartitidall’amico caro: insegnamenti dettati dal cuore e che adesso arrivano. L’amore forte, puro, per il teatro ha trasci-nato con la sua possanza giovani e adulti, “contagiando”questi che, infatuati, hanno cercato di ricambiare degna-mente questo sentimento. Il capofamiglia è sempre prontoa dare il suo supporto, a consigliare, a tenere affettuosa-mente per mano tutti i componenti; quando c’è uno spet-tacolo in allestimento e il batticuore si fa sentire un po’ pertutti, avere accanto chi sa dirti le parole giuste, dopo avertiguidato pian piano alla realizzazione del lavoro, è quanto dimeglio possa esserci. La stretta di mano sicura, gli occhi fi-duciosi… E via, sul palco, nonostante la stanchezza di ore diprove e montaggio scene, nonostante le piccole liti, nono-stante gli imprevisti, nonostante tutto lo spettacolo èpronto ed il pubblico è seduto e attende, creandosi aspet-tative su ciò che vedrà, sapendo anche della presenza diSalvatore, una garanzia, “teatrante” da più di trent’anni.

Quando tutto finisce, dopo un’ora e mezza, ci aspetta il suoabbraccio, il suo sorriso: “è andata bene. Certo, da qualcheparte ci sono stati errori... Ci fu cu si manciau menzu co-pioni ‘nto secunnu attu…”. E ancora: “Ma tu com’è chi nontrasivi? A cu spittavi? ‘A prossima vota, ti giuru mi sciuppua scarpa e ta tiru…” (La scarpa ha realmente preso il volopiù volte: una di queste, si è persino rotta a mezz’aria in se-guito al lancio).

Brevi momenti, ironici ma significativi questi descritti, perdare un saggio della straordinaria persona che è Salvatore.

Certo, ciascuno di noi – soprattutto chi gli è stato vicino –porta con sé tante piccole e grandi cose che ha imparato daquest’uomo “senza maschera”, la cui teatralità è nata e viveattorno a lui per sempre. Il palcoscenico non si è chiuso, lavita terrena sì, è vero, finisce, ma ci sono cose che vivono abaeterno.. “Non so quando smetterò con il teatro..”, così hadetto tempo fa il Nostro. “Mai”, dico io. Chi fa le cose con

amore, in modo viscerale, avvolgente, lascia un solco pro-fondo. L’amore dato, che può essere quello per il teatro oper la famiglia o per altro ancora, non svanisce, neanche coltempo: trova un suo cantuccio e lì risiede, trovando ali-mento e linfa vitale eternamente. “Omnia vincit amor”,disse Virgilio. Ed io aggiungo: “et vitam”. Grazie Salvatore.

Page 8: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

8

GIUGNO ‘09

di Veronica Bonelli

PRIM

O P

IAN

OI due volti dell’istruzione italiana

In occasione della Settimana Europea dei Parchi,presso la scuola primaria “Raffaello Lambruschini”, èstata inaugurata la prima aula verde in Sicilia.

Si tratta di un vero e proprio laboratorio di didattica am-bientale a cielo aperto che offre l’immersione nell’am-biente naturale ricco di essenze e di specie arboreetipiche della macchia mediterranea, per conseguire gliobiettivi fondamentali di educazione, conservazione, ri-cerca e sviluppo.

La realizzazione dell’aula verde rientra nell’ambito delprogetto “Vividaria” promosso dalla Fondazione “Klo-rane” ed attuato d’intesa con la Federparchi, volto a va-lorizzare il ruolo delle piante e della biodiversitàvegetale nei confronti della salute dell’atmosfera e degliequilibri climatici.

Il progetto si fregia del logo del Dess (Decennio del-l’educazione allo sviluppo sostenibile), ambiziosa cam-pagna globale lanciata dalle Nazioni Unite perpromuovere, attraverso diversi strumenti educativi, stilidi vita coerenti con i principi dello sviluppo sostenibile.

Attraverso l’impegno sinergico della Federparchi, del-l’Institut “Klorane”, della scuola, dell’Ente Parco Fluvialedell’Alcantara e del comune ospitante è stato possibilerealizzare questo progetto per contribuire a diffonderela cultura della sostenibilità. Fra gli altri sono interve-nuti: Luigi Bertone (direttore Federparchi); Maria Vil-lani (promozione Federparchi); Nicoletta Tognoni(coordinatrice progetto vividaria “Institut Klorane”);Giuseppe Castellana (commissario straordinario delParco Fluviale dell’Alcantara); Francesco Tadduni (sin-daco del Comune di Gaggi); Mario Rapisarda (dirigentescolastico Istituto Comprensivo Giardini Naxos); SilvanaMancuso Fuoco, insegnante scuola primaria di Gaggiche ha curato il progetto, coadiuvata da Pina Fiumara,Ninetta Crisafulli e Debora Bongiorno.

A G

aggi si sperim

enta l’au

la verde. È

la prim

a in Sicilia

Ohi Ohi, son finiti i soldi. E non daora. Infatti è da dicembre del 2008che gli istituti scolastici italiani non

ricevono più risorse per le spese di Fun-zionamento didattico-amministrativo(toner, fotocopie, cancelleria, detersivi), ifondi per le supplenze sono stati ridottidel 40 per cento e per le visite fiscali, ob-bligatorie col decreto Brunetta anche perun giorno d’assenza, non ci sono fondi.

Il fondo per le supplenze è stato ridottodi 250 milioni e altri cento milioni di ag-gravio sono arrivati dalla riforma della PAdel ministro Brunetta (le visite fiscali co-stano).

Mancano, inoltre, i soldi per i corsi di re-cupero estivi nella scuola superiore checoinvolgeranno mezzo milione di stu-denti. Come potranno mai reggere così lenostre scuole? Semplice, alla fine i soldi lichiederanno alle famiglie. Non è un casoquindi se più di 250 dirigenti scolastici delLazio hanno consegnato ai genitori unalettera sulla “grave situazione finanziaria”degli istituti.

Così le scuole sono costrette a richiedere“contributi volontari” alle famiglie cheoscillano tra i 20 ai 120 euro l’anno. Il mi-nistero sa perfettamente che la scuola staper crollare sotto il peso dei debiti. Bastavedere le tante interpellanze presentatein aula e in commissione. Le ultime sonodel 21 e del 12 maggio, dell’8 aprile e del5 marzo. Il grido d’allarme arriva dallescuole di Parma, Piacenza, Settimo mila-nese, Crema, Bologna, Firenze, Palermo. Equalche settimana prima da Lecco, An-cona, Bergamo e dalla Sardegna. Gli Isti-tuti sono costretti ad elemosinare la cartaigienica, gli alunni restano senza docenteper molte ore, c’è una forte riduzione delrecupero scolastico, l’annullamento del-l’ora alternativa alla Religione, le aule re-stano chiuse perché inagibili.

Man

can

o i s

old

i per

le s

pes

e co

rren

ti e

le fa

mig

lie

dev

ono

auto

tass

arsi

Page 9: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

9PRIM

O PIA

NO

GIUGNO ‘09

Il “mio” distretto Taormina - Etna

di Cristina MaccarroneCarmine Prestipino: intervista ad uno dei protagonisti

Vi hanno preso parte 430 concorrenti da tutta Italia e sonostate presentate 762 fotografie.

Questi i numeri del primo concorso fotografico “Il mio distrettoTaormina Etna”, promosso dal progetto Distretto culturale Ta-ormina Etna e finanziato dalla fondazione Cariplo. Lo scopo? Va-lorizzare e diffondere la conoscenza del museo “en plean air”ossia di quelle meraviglie all’aria aperta che la Sicilia orientaleoffre. Quattro le sezioni: Panorami e Natura, Monumenti e BeniArchitettonici, Eventi e Manifestazioni, Arti & Mestieri e Perso-naggi. I vincitori, premiati il 16 maggio al Palazzo dei Congressidi Taormina, sono: Carmine Prestipino per la sezione Panoramicon la foto “Nizza magica atmosfera” (in basso), Elisa BenedettaBisignani con “La Chiesa di San. Martino” (sezione Monumenti),Maria Salvatrice Indelicato con “Abilissimo Pescatore” (Arti emestieri), Nunzio Rapicavoli con “La Corsa della Fede” (Eventi emanifestazioni).

Il concorso ha la particolarità di avere messo insieme i gusti delpubblico con quelli degli “esperti”. A scegliere le foto più belle evotarle sono stati infatti gli internauti collegatisi al sitowww.taorminaetna.it (20 mila le mail registrate). La palla è poi

passata alla giu-ria, composta daVincenzo In-daco, professoredell’Accademiadelle Belle arti diCatania, Giu-seppe Marullo,fotografo profes-sionista ed Erne-sto Del Campo,presidente dellaS.p.a “SviluppoTaormina Etna”,che hanno sti-lato la classificadelle foto che ilpubblico avevadecretato comemigliori. Ai vinci-tori è andato unpremio di 2500euro, per unmontepremi to-tale di 10 mila..

A Carmine Prestipino che ha fatto l’en plein con primo e terzoposto abbiamo rivolto alcune domande per capire come nascela sua passione e se quello che per ora è un hobby potrà diven-tare presto “una strada di vita”.

Come nascono le tue foto e perché questi soggetti per il con-corso? Nascono molto spontaneamente, ho sempre la mia amatafotocamera con me. Quando vedo qualcosa che mi stupisce, chemi trasmette un’emozione, io la fotografo. In particolare, la fotoscattata a Nizza l’ho realizzata mentre tornavo a casa da un so-pralluogo di lavoro: si era alzata una foschia che rendeva tuttomolto magico, non ho resistito, sono sceso dalla macchina e hoiniziato a fotografare qua e là. La seconda foto, quella in biancoe nero, è un attimo rubato in una pausa dalle prove con la miaband, gli Uaripat, mentre Marco e Giuseppe pensavano ai fattipropri invece di pensare a produrre... (ride)

E la passione da dove ha inizio? Da bambino giocavo semprecon una macchina fotografica, convinsi poi mio papà a com-prarne una nuova ed in occasione di un matrimonio, all’età dicirca 7 anni, andai dietro al fotografo riempendo gli sposi discatti, che poi non vennero neanche malaccio. Per un periodo mi“sparavo” un rullino al mese per avere ricordi di amici e tempipassati. Dopo un po’ mi stufai perché mi scomparivano semprele foto ma, con l’avvento del digitale, la mia vita fotografica presenuova linfa, prima con una compatta e poi finalmente con unareflex che sognavo dai tempi dell’analogico.

Cosa ha rappresentato per te questo premio? Pensavi che avre-sti vinto? Intanto ringrazio chi mi è stato vicino (famiglia e amici).A dire la verità in questi premi ci speravo, ma non ci credevo.Sono uno stimolo per migliorarmi, imparare nuove tecniche ecercare di far sì che non sia solo una passione. Concludo dicendoa tutti di crederci in quello che fate e di farlo con passione, cheprima o poi i risultati arrivano.

CATEGORIA “PANORAMI”2) SUGGESTIONI VULCANICHE di DARIO LO SCAVO3) ACITREZZA – ALBA TRA I FARAGLIONI di AMBRA PORRELLO

CATEGORIA “MONUMENTI”2) SOTTO IL PORTICO di MARIA SALVATRICE INDELICATO3) AL COSPETTO DELLA STORIA di GABRIELE CHIODO

CATERGORIA “ARTI E MESTIERI”2) “U PANARARU” ARTIGIANO ALL’OPERA di DANIELE CASABLANCA3) MUSICISTI IN PAUSA – CAMPAGNE DI ROCCALUMERA di CarminePrestipino

CATEGORIA “EVENTI E MANIFESTAZIONI”2) CARNEVALE ‘09 A S. TERESA DI RIVA di DANIELE CASABLANCA3) LA CALATA DI SAN FILIPPO – CALATABIANO di BIAGIO SCUDERI

Page 10: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

10A

TTU

ALI

GIUGNO ‘09

Spesso, superati gli “anta”, si insinuain ognuno di noi uno strano senti-mento: la nostalgia. Essa appare alle

volte come un piccolo fantasma scher-zoso, altre in modo triste e cupo.

Ci sono situazioni, luoghi, parentesi ditempo, che scatenano nel nostro cuorecrisi di nostalgia; piccolo languore nellabocca dello stomaco per qualcosa chemanca, che però abbiamo avuto e altempo stesso non possiamo più avere.

E’ la premessa per raccontare la crisi dinostalgia che mi ha avvolto dopo unapasseggiata nella mia Taormina, cittadinain cui sono nata e dove ho vissuto fino aquando 32 anni fa sposandomi sono an-data a vivere altrove.

Ci vado spesso, come tutti del resto, a Ta-ormina, ma sempre di fretta, magari perstare con gli amici per la pizza o per il ge-lato. Stavolta però ho deciso: passeggiatalunga, senza fretta, guardando i luoghi ame più cari, per tornare indietro neltempo, far riaffiorare ricordi accucciati inun angolino del cuore.

Sono le 10 di un mattino di aprile,final-

mente di sole; raggiungo il corso Um-berto ancora semi deserto,con i negozinon tutti aperti. Cerco qualcosa, ma nonriesco a concretizzare cosa… poi, difronte ad un balcone fiorito, penso diavere trovato quello che cerco, certo nonè forte e penetrante, è appena percetti-bile, ma c’è… è il profumo “du balucu”(laviolacciocca).

Taormina “qualche anno fa” era avvoltada questo penetrante profumo che, in-sieme al gelsomino, creava un’atmosferaassolutamente inimitabile. Adesso è na-scosto (forse) dall’odore dei cibi cucinatidai ristoranti e dalle pizzerie.Continuo la mia passeggiata e scendoverso via Naumachie: tavolini, sedie, ca-merieri che apparecchiano per la gior-nata. Qui abitavo da ragazzina, qui lecoppiette si appartavano nelle nicchieantiche delle Naumachie per l’amore te-nero del tempo. Più giù in via Calapitrullic’era la sartoria del mitico don Totò Pa-risi, e l’osteria dove il signor Pancra-zio,detto “Pagghialonga” vendeva lozibibbo sfuso, dove gli uomini giocavanoa carte e mangiavano i fichi secchi.

A giugno per il Corpus Domini noi ragazziaddobbavamo la strada con chili di petalidi fiori, preparati tutta la notte, per raffi-gurare i simboli della festa cristiana. Con-tinuo a scendere e raggiungo PiazzaRaggia, un piccolo slargo diseguale, in cuile case si incastrano l’una accanto all’al-tra, si accostano, fanno angolo; qui,”qualche anno fa”, abitavano alcunedelle più brave ricamatrici di sfilato sici-liano (Ciccia,Chiarina,Peppina…); sedutefuori, con i loro telai, gli occhiali sul naso,facevano andare l’ago con una maestriaimpareggiabile; ogni tanto “regalavano”un rimprovero, sostenuto da un prover-bio antico, ai ragazzi che là gridavano egiocavano “cu paloggiu”(trottola artigia-nale fatta girare tirando lo spago).

Poi la più anziana chiamava i ragazzi a

raccolta e dava loro fette di pane di casabagnato nell’acqua e cosparso di zuc-chero. Mi guardo attorno: la piazzetta èsempre là, le case ugualmente sistemate,magari ristrutturate, ma c’è un silenzio…non più grida gioiose, risate, racconti,pettegolezzi…

Sui campanelli delle case pochi cognominoti,molti quelli sconosciuti:dove sono fi-niti i cognomi tipici taorminesi a cui si ac-coppiavano spiritosi e stravagantisoprannomi (Manciariddi, Manciaova,Robbaiadduzzi, Manisicchi, Cacara…) chemeglio identificavano la famiglia o la per-sona?

Ecco. La nostalgia prende il soprav-vento,mi chiude lo stomaco ma apre laporta a mille altri ricordi che impetuosivengono a galla nel mare del tempo;fac-cio fatica a contenerli,così preferisco an-darmene alla svelta e raggiungo via diGiovanni e piazza Badia: la piazza dei taxi,dove anche mio nonno negli anni’50 po-steggiava il suo e io bambina sulle sue gi-nocchia mi divertivo a far finta di guidare.

Ancora qualche passo ed eccomi al Tea-tro Greco: qui veramente i ricordi si sro-lotano velocissimamente. Mi viene inmente la rassegna cinematografica, ilDavid di Donatello, la cavea illuminata damille e mille candeline, per festeggiare epremiare, in un’atmosfera attesa per unintero anno, i migliori attori della cine-matografia mondiale: Sordi, Gassmann,Liz Taylor, Richard Burton, Gregory Peck,Harry Fonda, Fellini, Gina Lollobrigida…mi viene da ridere…”la maggior partesono morti!” penso. I ricordi no. Quelli ri-mangono e testardi vengono fuoriquando meno te lo aspetti e viene diffi-cile cacciarli indietro, perchè come undomino ne trascinano altri e altri an-cora!!! Che fare allora? Vorrei continuarela mia passeggiata, inseguire ancora luo-ghi e ricordi ma non posso e non vogliofarmi del male.

Decido di prendere una bella granita.. mitira su e riesce a rimettere i ricordi in quelcantuccio nascosto del mio cuore, fino aquando basterà un niente per riportarlidi nuovo fuori… Taormina dove sei?

Rita D’Amico,una santateresota non di Santa Teresa

TAORMINA DOVE SEI?

Page 11: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

11A

TTUA

LITÀ

GIUGNO ‘09

Adele Tirante: che emozioni con Tornatore

Interpreterà il ruolo di Rosalia, madre del protagonista (fi-gura che si ispira alla nonna del regista) nell’atteso film diGiuseppe Tornatore “Baaria”, che uscirà il 25 settembre

dopo circa 3 anni di lavorazione. Adele Tirante, 30 anni, diNizza, alla sua prima esperienza con il cinema d’autore, èun’attrice a tutto tondo che finora si è esibita oltre che neiteatri siciliani, a Roma, a Milano e di recente ha vinto deipremi. E il palcoscenico è davvero la sua vita tant’è chequando non recita si esibisce nella capitale, dove vive da qual-che anno, come cantante.

Intervistarla è un’emozione: tante volte ci siamo scambiatepareri su materie, appunti e tutto quello che riguardava l’uni-versità dove ci siamo conosciute. E se allora discutevamo pertelefono di appelli e dispense, oggi il mezzo è lo stesso, masono cambiati gli scenari.

Da Nizza a Roma: quanto coraggio ci vuole per inseguireun sogno? Non è solo un sogno, ma un mestiere che ho ini-ziato ad intraprendere a livello professionale già quando eroin Sicilia, anche se a Roma le occasioni si moltiplicano. Ca-pita che mentre stai recitando ti vede qualcuno e ti proponequalcosa, ho quindi allargato il mio raggio d’azione. Sì, astare fuori ci vuole tanto coraggio: ci sono difficoltà econo-miche, lontananza dagli affetti e poi non è nemmeno facile ilpassaggio da un posto di mare ad una città grande comeRoma, dove ti devi mettere in discussione.

Mai pensato di tornare? Tante volte, specie nei momenti piùcritici, ma non l’ho fatto perché per ora sento che il mio postoè qui, anche se mi piacerebbe tornare in Sicilia piùspesso.

Com’è nata la passione per la recitazione? È nata quand’eroalle elementari dalle suore, dove cantavo. Ero combattutaperché mi piaceva anche recitare, stare dentro il teatro comesensazione fisica, mi sembrava che tutto potesse succedere.Tuttora provo questa sensazione. I miei genitori non l’hannopresa molto bene perché è un mestiere precario e dell’am-biente si sentono dire sempre cose spiacevoli, ma basta avereun po’ di testa per evitarle.

E recitare con Tornatore com’è stato? Come ti ha scelta e dicosa parla il film? Il trailer per ora si vede nei multisala primadel film “Angeli e Demoni”, la storia è ispirata alla famiglia diTornatore e va dagli anni ’30 ad oggi. Io interpreto la nonnapaterna. Recitare con lui è stato troppo emozionante. È ungrande maestro, perfezionista e sul set mi ha anche battuto lemani. Poi, dai colleghi, ho saputo che è un gesto molto raro daparte sua… Sono stata scelta per caso, tramite un’attrice cheavevo conosciuto al teatro di Catania ho saputo che cercavanoattori siciliani per il film e ho scritto una mail, mi hanno su-bito chiamata, ho fatto il provino e da lì è nato tutto.

Non solo Tornatore, tu hai anche vinto dei premi … Con il miogruppo di lavoro, composto da attori siciliani (associazioneculturale “Cosa sono le nuvole”), abbiamo realizzato uno spet-tacolo, “Euphoria” di 20 minuti, che verrà sviluppato e rap-presentato nel festival di Lucca a settembre. L’ideadrammaturgica è mia ed è ispirato alla figura di San Cristo-foro, con esso abbiamo partecipato al concorso indetto da Eti(Ente nazionale del teatro italiano) e Federgat dal titolo “I tea-

tri del sacro”. Ci hanno contattato perché è piaciuto e saremoaiutati nella distribuzione.

E nel 2005 altro premio, con “Scantu”, giusto? Sì, un’espe-rienza bellissima, sempre con lo stesso gruppo (nel quale re-cita anche la sorella Nella, ndr) siamo risultati finalisti alpremio per il teatro di Riccione. Abbiamo portato in giro lospettacolo a Racalmuto, Messina ecc…

Progetti per il futuro? Mi piacerebbe lavorare in Francia. Siala drammaturgia che la musica sono molto vive e c’è tantis-sima produzione.

Altro che Monica Bellucci.

di Cristina Maccarrone

Adele Tirante ha iniziato con la compagnia “Pubblico In-canto” di Tino Caspanello ed è stata dire�a da regis�come Walter Manfrè, Donato Castellaneta, MaurizioMarche� e Luciano Melchionna con il quale ha recitatonel ruolo di “Mademoseille A” nel suo spe�acolo, por-tato in scena sia a Roma che a Milano “Dignità auto-nome di pros�tuzione”. Tu�ora la sua anima si divide trateatro e musica: con�nua a cantare accompagnata daCris�ana Gius�ni alla chitarra, nel duo “Le scarpe�erosse”. Prossima data: il 22 giugno al Crossover di Roma.

Page 12: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

12A

TTU

ALI

GIUGNO ‘09

“Rifiuti Zero” è una strategiaconcreta che, in opposizioneal consumismo Usa&Getta,

promuove la riduzione dei rifiuti graziealla diminuzione dei consumi, il riuso,la raccolta differenziata ed il riciclag-gio.

Gli studi più all’avanguardia rilevano,infatti, che la soluzione della “que-stione rifiuti” non è capire come sba-razzarsene ma smettere di produrli!L’Usa&Getta, a ben guardare, non èmai vantaggioso, né in termini econo-mici, né per quel che concerne la pra-ticità d’uso e la salute.

Oggi il 10% dei rifiuti urbani è compo-sto dai pannolini per bambini: rifiuticarichi di sostanze chimiche e impossi-bili da differenziare che, se bruciati, li-berano diossina. Un comunepannolino, che ha un tempo di utilizzodi poche ore, impiega ben 500 anniper degradarsi! Ogni bambino cambia6000 pannolini nei suoi primi 2 anni emezzo di vita e questi si trasformano inuna tonnellata di rifiuti. A ciò si ag-giungono i numerosi inquinanti di-spersi nell’ambiente per la loroproduzione e le risorse non rinnovabiliimpiegate. Diversi studi dimostranoche i pannolini Usa&Getta surriscal-

dano i genitalidei bambini,danneggiandoneil normale svi-luppo e quindi lafutura fertilità.Scatenano inol-tre gravi irrita-zioni, rilasciandosulla delicataepidermide lesostanze chimi-che di cui sonocomposti (sili-cati, acrilati e si-mili); sostanze dicui non sononoti gli effetticollaterali e chele aziende nondichiarano.

Come se non bastasse, i pannolini deinostri bambini rappresentano una no-tevole spesa: circa 2500 euro in dueanni e mezzo. L’alternativa che il “Co-mitato Rifiuti Zero Zona Jonica Mes-sina” propone, dopo mesi di felicesperimentazione, è semplice e, affer-matasi nel nord Europa, Australia eAmerica, si sta diffondendo in tutta Ita-lia: i pannolini lavabili.

Non si tratta dei pannolini diuna volta, incubo dellenonne: i moderni pannoliniin stoffa sono simili agliUsa&Getta e adatti a chi hapoco tempo. Consigliati dapediatri e dermatologi, sonotecnici, pratici, coloratissimie si lavano in lavatrice con ilresto del bucato a 40° o 60°con poco detersivo. Il con-sumo d’acqua per lavarli èassai inferiore a quello im-piegato per produrre gliUsa&Getta.

I nuovi pannolini assicuranoil corretto sviluppo delleanche perchè tengono piùaperte le gambe del bimbo,sono costituiti da fibre natu-ralmente assorbenti e dre-nanti (cotone, canapa,bambù, microfleece) che ga-rantiscono un’ottima tenutae traspirazione della pelle, ilche comporta la scomparsa

degli eritemi da pannolino, con con-seguente risparmio delle creme.

Inoltre il costo dei pannolini di stoffa èdi gran lunga inferiore: per un periododi tre anni, la spesa è compresa tra i200 e gli 800 euro, a seconda del tipodi pannolino scelto e il costo si azzeraper un eventuale secondo figlio. Neesistono tantissime tipologie a se-conda delle esigenze. Si possono sce-gliere a taglie o taglia unica, con uncomodo sistema ridimensionabile chepermette di usare lo stesso pannolinodalla nascita fino al vasino. Finora lavendita quasi esclusiva su internet neha penalizzato la diffusione ma sonogià più di 60 le Amministrazioni Co-munali italiane che hanno scelto dipromuoverne l’uso, elargendo contri-buti per l’acquisto o donandone interikit alle famiglie dei neonati.

Il Comitato Rifiuti Zero nasce per dif-fondere anche nel nostro territorio lacultura “Rifiuti Zero” ed instaurare undialogo con gli Organi Competenti. Éaperto a quanti credono che il mondodei nostri figli lo prepariamo anche noicon le scelte che facciamo ogni giorno.Per informazioni, per vedere e toccarecon mano vari modelli di pannolini: [email protected] o tel.3336193211. Informazioni utili suwww.pannolinilavabili.info

Il Comitato Rifiuti Zero Zona JonicaMessina

PANNOLINI LAVABILIUun mondo più verde per i nostri bambini!

Page 13: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

13

GIUGNO ‘09

L’ANCI ha aperto un conto correnteper raccogliere fondi da destinare

alle attività di ricostruzionedenominato:

ANCI - Emergenza Terremoto Abruzzo

Queste le coordinate:

IBAN: IT 56 D 03226 03203 000500074907

joniaPER L’ABRUZZO

Page 14: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

14A

TTU

ALI

GIUGNO ‘09

Ha debuttato il 31 maggio, presso il Teatro Libero diPalermo e all’interno della rassegna “Presente Futuro09”, lo spettacolo “Kiss”, della Compagnia Astratti Fu-

rori.Lo spettacolo ha ripreso un testo di Tino Caspanello, scrittocirca dieci anni fa e rappre-sentato pochissimo, portan-dolo in scena appunto alLibero di Palermo, e in attesadi eventuali repliche per lastagione invernale.La regia è stata curata dal fon-datore di Astratti Furori, An-drea Trimarchi, che con lostesso Caspanello lavora dacirca sei anni entro la Compa-gnia Pubblico Incanto.

In scena, oltre allo stesso Tri-marchi, anche Mauro Failla,Simona Fiordaliso, Laura Leo-nardi, Nunzia Lo Presti e Vero-nica Zito. Assistente alla regiae tecnico audio luci l’altroperno della Compagnia, EnzoFratalia.

Il debutto di “Kiss” ha ricevutoconsensi di pubblico e critica:presenti infatti giornalisti deLa Repubblica e del Tg3 regio-nale, che hanno positivamente accolto lo spettacolo.“Kiss” racconta di due gangster da “fumetto”, che si ritro-vano, dopo un omicidio, dentro un teatro vuoto. All’internodello stesso, però, cominciano a materializzarsi i loro desi-deri più intimi, compresi gli amori creduti persi.Attorno al gioco teatrale, e all’amore per il teatro, ruota unadrammaturgia brillante e poetica, come nello stile di Ca-spanello, supportata da una messinscena fresca, leggera edefficace, e da un cast di professionisti che ha saputo dar vitaai “sogni” del testo con grande efficacia.

Il testo, dedicato dall’autore “A tutti coloro che possiedonoun grande livello di coscienza dell’assurdo o l’innocenza diun bambino che in fondo, forse, sono la stessa cosa”, è stato

scelto da Trimarchi per molteplici ragioni.“Intanto – dice Andrea Trimarchi – mi è sembrato doverosotributare un omaggio a un testo poco conosciuto dell’autoreCaspanello, i cui testi più recenti hanno ormai una rilevanzaanche oltre confine nazionale, e al tempo stesso ‘giocare’

con del materiale di sicuro va-lore. Così come, indubbia-mente, è voluto essere unomaggio a Tino, uomo, amicoe in buona parte ‘maestro’. Ilgioco del, o sul, teatro di que-sto testo, è un aspetto che miè sembrato fondamentale,per cominciare a lavorare conuna mia Compagnia teatrale:alla fine di quello si parla: delteatro”.

Kiss è un atto d’amore versoil teatro. Verso la magia delteatro, soprattutto: quella di-mensione che sta tra la fanta-sia, il gioco, la sorpresa che ilteatro come luogo e come at-tività è capace di suscitare. “Iltesto fa entrare con unostrappo la realtà esterna -una realtà che però non puònon essere già di per sé spet-tacolo – in quel luogo in cuitutto può accadere, il teatro

appunto. Vi entrano due personaggi – tanto reali quantobizzarri, tanto stereotipati in apparenza quanto portatoriognuno di un vissuto che viene fuori pian piano – per purocaso, e dal rapporto con il palcoscenico, ognuno di loro com-pirà un percorso interiore. Per mettersi davanti a se stessi, per incontrare i propri sogni,i propri ricordi, i propri dolori. E uscirne, senza volerlo, cam-biati. Come ogni buona esperienza a teatro che si rispetti”.

E com’è possibile mettere su una Compagnia professioni-stica da queste parti? “Boh! In fondo ci si trova sempre intre o quattro, a voler essere fortunati. Gli attori di ‘Kiss’ sonopersone che provengono da Messina o dall’altra parte dellaprovincia: una serie di fortunati eventi, che spero perman-gano per continuare a lavorare con questi attori giovani magià serissimi e preparatissimi. Resta l’amarezza per i luoghidove fare teatro (e altre forme di cultura e intrattenimento),pochi e pure mal sfruttati. Io, nato e cresciuto a Santa Te-resa, e alle prese col teatro, in un modo o nell’altro, da 30anni circa, vedo un Teatro come il Val d’Agrò messo lì, fermoo quasi, e noi con due Compagnie nonostante tutto pro-viamo a fare teatro di livello (non a caso ci esibiamo spes-sissimo nel resto d’Italia o comunque fuori provincia) purfacendo i salti mortali per provare, ora qui, ora lì. In questocaso, ho ricevuto l’appoggio del Comune di Nizza di Sicilia,che mi ha permesso di utilizzare l’Auditorium Comunale, ela pazienza di Carmela De Filicaia e Carlo Barbera, prontie disponibili nella gestione della struttura”.

“Kiss”Debutta al Teatro Libero di Palermo lo spettacolo di Tino Caspanello

di Valentina Crupi

Page 15: JoniaNews Giugno 2009

GIUGNO ‘09

Castelmola è governata dalla banda dei 5 di cinese me-moria ed il nepotismo la fa da padrone. La situazione èda inquadrare nella lotta dei due gruppi consiliari: il

primo fa capo al Presidente del Consiglio Massimiliano Piz-zolo, ed è com-posto daGiuseppe Ali-brando, GiuseppeFalcone e dal pre-sidente stesso, ilsecondo è inveceformato da AlfioPizzolo, StefaniaD’Agostino e Mar-zio Puglia e facapo diretta-mente al Sindaco.

Proprio MarzioPuglia prima eraparte integrantedel gruppo D’Ago-stino (in caricacome vicesindacosubito dopo le

elezioni nel 2007 ma poi allontanato dal Sindaco) ed hamesso in atto il “salto del rospo” diventando un fedelissimodel sindaco.

L‘assessore che sostituirà l’ex vice sindaco sarà la sig. MariaManuli, figlioccia del sindaco, e per questodi sua fiducia. È stata infine scartata l’ipotesi che portava aldottor Eugenio Cundari, uomo politico di ottimo livello condecennale esperienza di incarichi di governo cittadino, e pro-babilmente per questo più difficile da manovrare. Si devefare notare però che con questa nomina non sono stati ri-spettati gli impegni preelettorali: non c’è più dialogo fra leforze della maggioranza oggi in campo. Se si continua cosìsarà difficile per il Sindaco portare a termine il suo mandato.

Altro scenario di difficile interpretazione è quello che vede ilsindaco costretto dai suoi a lasciare il P.D. per confluire nelleforze dell’Udc, oppure a rimanere neutrale nell’agone poli-tico regionale e nazionale.

Ormai il danno è fatto: Castelmola è fra i pochi comuni al disotto dei 5000 abitanti ad avere un sindaco catto-comunistae siamo stati marchiati a fuoco come sinistroidi anche noi cit-tadini ignari senza averne nessuna colpa.

Pagina a cura di Carmelo Scimone

Tra maggioranza ed opposizione è ancora guerra

ATaormina si guerreggia da più diquarant’anni per il Casinò, a Ca-stelmola si combatte “casa per

casa” per una sala giochi. Un tale amicodi qualche consigliere di maggioranzaha avanzato la richiesta di poter aprireuna sala giochi chiedendo in affitto unlocale di proprietà comunale.Sembra che la risposta sarà picche, poi-ché la cosa è invisa ai più. Meglio unasala multimediale fruibile per i tutti i ra-gazzi e certamente più istruttiva.

Fugace apparizione a Castelmoladell’onorevole Cateno De Luca, ilquale avrebbe dovuto presenziare

ad una riunione con altri esponenti dell’“MPA” in vista delle elezioni europee. Acausa di un ritardo aereo accorso allostesso onorevole, la riunione non si èpiù tenuta.

E’ stato comunque visto per le vie delnostro borgo in compagnia dell’ex vice-sindaco Angelo D’Agostino e del sig.Giorgio Valentino primo dei non elettiper la lista Libertà e Democrazia. Co-s’avranno avuto da dirsi?

Bingo -BongoCi sei o ci fai?

Castelmola

Page 16: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

16RI

VIER

A

GIUGNO ‘09

Si concretizza, finalmente, il ritornodell’Azienda Forestale nel territorio diAntillo, con l’avviamento di operatori

del settore che già hanno cominciato aprestare la loro attività nel nuovo bacino.

Quattro unità sono state avviate la setti-mana scorsa, mentre per la fine di questaè previsto l’impiego di ulteriori due ele-menti. Tutti i dipendenti distaccati pressola sede di Antillo saranno impegnati nelterritorio affidato in gestione alla Fore-stale e in aree di aree di proprietà del Co-mune.

Il territorio sottoposto a vigilanza è costi-tuito nella sua massima parte da localitàa monte del centro abitato, site specifica-tamente nelle contrade Castello, Catalanoe Limbì, per complessive Ha 46,91,59. Sitratta di territori che erano stati interes-sati da interventi di sistemazione idraulico-forestale neglianni 2003-2004.

A poco più di dieci anni dalla chiusura del bacino della fo-restale, che per tanto tempo aveva rappresentato una con-creta valvola di sfogo al problema occupazionale, torna cosìnel piccolo centro collinare ad esservi una reale opportu-nità di lavoro per i tanti soggetti che operano nel settore eche dalla seconda metà degli anni ’90 sono stati costretti arecarsi in altro territorio della nostra Provincia, con gravedisagio anche economico oltre al dispendio di tempo e ri-sorse.

Per l’Amministrazione Comunale di Antillo si tratta di un fon-damentale successo, dal momento che il Sindaco Antonio Di

Ciuccio ha fatto, del ritorno della Forestale, un cavallo di bat-taglia fin dai tempi in cui sedeva nei banchi dell’opposizione,per poi impegnarsi strenuamente per il raggiungimento diquesto scopo da quando si insediò come primo cittadino.

Il Sindaco ha espresso la sua viva soddisfazione per il fattoche tanti lavoratori del settore forestale stanno cominciandoa prestare e sempre più spesso presteranno la propria attivitàad Antillo ed ha altresì manifestato la propria intenzione dicontinuare l’azione di sensibilizzazione nei confronti degli or-ganismi dirigenti dell’Azienda Forestale, anche per riuscire agarantire la salvaguardia dei terreni che sono stati oggetto diforestazione negli anni scorsi e che necessitano di una ma-nutenzione continua per prevenire eventi calamitosi e perpreservare le caratteristiche ambientali e territoriali che i la-vori svolti volevano assicurare.

Antillo: torna la forestale di Valentina Crupi

Sant’Alessio: i cent’anni di Nonna Carmela

Non è facile, soprattutto al giorno d’oggi, raggiungerela fatidica soglia dei cento anni. Il perché è prestospiegato visto che i ritmi e l’alimentazione a cui sot-

toponiamo il nostro corpo non si possono definire certo sa-lutari. Una meravigliosa eccezione ci viene dal paese diSant’Alessio Siculo,dove appunto “nonna” Carmela Spadaroha raggiunto e oltrepassato il fantastico traguardo del cen-tenario. Come non festeggiarla? Il comune si è prontamenteattivato per realizzare una piccola festa che restasse nellamemoria e nei ricordi dell’interessata. “Nonna” Carmela,nata il 25 Maggio del 1909, ha dapprima assistito a unaSanta Messa, celebrata, presso la chiesa “Santa Maria delleGrazie”, da Padre Angelo Isaia con la partecipazione del pre-cedente parroco Don Giuseppe Tatì. Si è poi spostata per ilricevimento presso il palazzo comunale, luogo in cui è statainsignita di una targa dal vicesindaco Rosanna Fichera, laquale ha presieduto la cerimonia (il sindaco Foti era assentegiustificato). Bravissima all’uncinetto (“Ma non fatemi pub-blicità…”), la centenaria ha tra i suoi segreti una colazionespartana, fatta semplicemente con acqua e limone, il latte,infatti, non le va tanto a genio. Alla domanda, riguardante

quale momento gli è rimasto più impresso in questa glo-riosa trafila di anni ha risposto candidamente: “ Nella vitac’è il bene e c’è il male, entrambi generano momenti e sen-sazioni irripetibili. Dal male inoltre, nella mia vita, moltevolte sono scaturite circostanze positive. Quindi mai giudi-care a priori”. Alla signora Carmela è stato poi letto un mes-saggio di auguri da Cettina Puzzolo, assessore alla PubblicaIstruzione del comune di Savoca, comune in cui nel lontano1928 si è sposata. Dal matrimonio sono nati due figli.

Marialaura Moschella

Page 17: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

17

GIUGNO ‘09

RIVIERA

di Marialaura Moschella

Sant’Alessio: work in progress

Da una recente intervista alla Dott.ssa Fichera, vicesin-daco di S. Alessio, sono emerse delle importanti no-vità sui lavori pubblici e su altri servizi, di cui

l’amministrazione si sta occupando.

Dottoressa Fichera può fornire degli aggiornamenti ri-guardo al ripascimento della spiaggia di Sant’Alessio ed ailavori da compiere con la draga marina? Innanzitutto sonodue interventi separati. Infatti, tutto l’intervento di tuteladel lungomare, che l’amministrazione comunale ha proget-tato, si svolge in tre fasi. La prima è stata quella della barrierasoffolta, quasi completata. Sono stati procurati massi di duedimensioni: dalle sette alle dieci tonnellate e dalle dieci allequindici tonnellate. Quelli più pesanti fungono da base allabarriera,gli altri la completano. Abbiamo constatato che labarriera soffolta ha retto e i danni provocati dalla mareg-giata del 13 gennaio sono stai limitati. Si tratta della partedel paese compresa tra il Torrente Salice e via Sena. Ha rettoanche in prossimità del Capo S. Alessio, zona che è stata pro-tetta con urgenza per mettere in sicurezza l’antico caseg-giato. Il punto del lungomare in cui si è aperta la voragine èsprovvisto di barriera. Si provvederà alla costruzione non ap-pena arriva il finanziamento del terzo lotto dal Ministero(circa 1 milione di €). La seconda fase è consistita nella co-struzione della barriera radente. Anche quest’ultima è pres-soché completa, rade il muro di contenimento di tutto illungomare di S. Alessio, ed è visibile a occhio nudo. Il ripa-scimento è la terza fase, quella conclusiva. Esso consiste nelprelevare la sabbia dalle cave marine sotterranee, come ilMinistero dell’Ambiente ha predisposto e spalmarla ovefosse necessario. In realtà la nostra spiaggia, come anchequella di Santa Teresa si è notevolmente accorciata in con-seguenza di alcuni interventi invasivi che negli anni ’80 sonostati effettuai nel torrente Agró, che era la fonte naturale deidetriti e di ghiaia.

Di quali interventi si tratta? Purtroppo negli scorsi decennisono stai costruiti degli imbrigliamenti lungo il torrente chehanno ostacolato e ostacolano tutt’ora il percorso verso valledei detriti. Questi interventi hanno creato un notevole ac-cumulo di materiale nella zona tra Scifí e Passo Murazzo. IlGenio Civile, che ha l’assoluta competenza sul torrente, haindividuato in quella sede la causa dell’accorciamento dellaspiaggia. È facile concludere che, se ai fini del ripascimento,quel materiale risulta prezioso, lo si potrebbe prelevare e di-sporre nella foce, dove naturalmente dovrebbe stare. Tral’altro è stato provato che la sua presenza in loco mette a ri-schio la recente costruzione dell’anfiteatro e del corridoioecologico, nei pressi della basilica dei SS. Pietro e Paolo.

Quale sarà allora l’epilogo? Adesso attendiamo le au-torizzazioni da parte degli organi preposti, nel men-tre abbiamo già stanziato 120.000€ per procederecon i lavori. È necessaria l’approvazione del Ministero,visto che il materiale non sarà prelevato da cave ma-rine sotterranee, come invece prevedeva il fi-nanziamento. Sia sul fronte dei costi, sia sulfronte geologico, è auspicabile che con-vengano a favore della soluzione de-scritta prima. Altri accertamenti sonostati condotti dai geologi per verificare la

compatibilità morfologica. Ufficiosamente il Genio Civile si ègià espresso a favore di quest’intervento, che tecnicamentesi definisce “riprofilatura del torrente Agró”, al quale seguiràil ripascimento. Resta da stabilire il tempo di attuazione delprogetto, perché come già detto, il terzo lotto è stato ap-provato, ma siamo in attesa dei proventi economici.

Le porgo un’ultima domanda. Il progetto di valorizzazionedel territorio ideato dall’Unione dei Comuni, prevede larealizzazione di un porticciolo. Può fornirmi novità in pro-posito? In realtà io non predo parte alle riunioni dell’Unionedei Comuni. La delegazione è formata dal sindaco e da al-cuni esponenti di maggioranza e di minoranza. Nonostanteciò, posso dirti che si tratta di un project financing (N.d.r. - unprogetto di finanziamento a lungo termine, che comprendeinterventi da parte di enti pubblici e privati), ancora in fasedi approvazione. I tre Comuni interessati, Savoca, S. Alessioe S. Teresa di Riva devono firmare una convenzione che rien-tra nei termini della valorizzazione turistica del territorio. Ilprogetto del porto sará accompagnato anche da una serie distrutture satellite, che contribuiranno a stimolare l’econo-mia. Si parla di un centro commerciale e anche della rivalu-tazione e dell’ingrandimento degli impianti sportivi di Rina.Al contrario del ripascimento, la cui attuazione sarà quasiimmediata, in questo caso siamo in fase d’ideazione.

Page 18: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

18RI

VIER

A

GIUGNO ‘09

Questa intervista a Carmelo Stu-riale è costata un pranzo, maquesto per lui non è un pro-

blema, non nel senso che è ricco sfon-dato, ma nel senso che “il Maresciallo”è una persona generosa e nell’impro-babile conteggio della pizze o dellecene pagate, io sono di certo in nettosvantaggio. Avrete capito che questaintervista è fatta al politico, ma ancheall’amico, all’assessore ai Lavori Pub-blici, ma anche all’uomo: un CarmeloSturiale a 360 gradi, che non si sottraealle domande.

Carmelo Sturiale, 60 anni, per tutti ilMaresciallo Sturiale, come si riassumein breve la tua storia politica? Intantomi chiamano tutti Maresciallo non acaso, ma per via del lungo servizio cheho prestato nell’Arma. Detto ciò possodirti che la mia storia politica comincianel 1985, non ero proprio un ragaz-zino, mi candido nel partito socialistae vengo eletto consigliere comunalecon una messe di voti, una sorpresaper tutti, ma non per me.

Erano i tempi di Iaria sindaco. Sì, beitempi, allora la politica aveva la “P”maiuscola e i partiti contavano parec-chio, alle telefonate delle segreterieprovinciali si rispondeva “Obbedisco!”

Torniamo alla tua storia. Dopo esserestato consigliere e capogruppo del par-tito socialista a S.Teresa, sono statoanche consigliere e assessore all’urba-

nistica dal 1990 al 1994 (allora le 2 ca-riche erano cumulabili ndr), poi qual-che anno di pausa e nel 1999 ritornoad impegnarmi attivamente in politica.Nel 2003 sono stato nominato respon-sabile del CDU per il collegio di Taor-mina e nel 2006 sono stato anchecandidato alle elezioni regionali.

Dal 2003 sei con Alberto Morabito omi sbaglio? Non ti sbagli. Ho sostenutoAlberto sia nella sua prima sfortunataesperienza da sindaco che nella se-conda, compreso il triste interregno diCarlo Lo Schiavo.

A proposito di quel periodo, si dice chetu sia stato uno degli autori della mo-zione di sfiducia, non nel senso chel’hai scritta tu… Io sono stato tra gli ar-tefici dell’elezione di Carlo e tra i fau-tori della sua caduta. Ho lavoratomolto, politicamente parlando, pertessere le trame necessarie a far sì chela mozione, una volta presentata, nonsi rivelasse un buco nell’acqua.

Perché? Carlo non ha mantenuto nes-suno degli impegni presi in campagnaelettorale con me e con il mio gruppo,in politica esistono delle regole nonscritte e una di queste è proprio che gliaccordi preelettorali si mantengonosempre.

Cosa che invece ha fatto Morabito inquesta sua seconda esperienza allaguida del paese. Sì, con Alberto ho un

ottimo rapporto sia politico cheumano, mi fa lavorare molto, ma infondo è quello che voglio fare e che hosempre fatto.

Parliamo di cose fatte allora? Cosa siè fatto in questi primi 2 anni di ammi-nistrazione a S. Teresa? Soprattuttoper ciò che riguarda i LL.PP., ovvia-mente. Le cose fatte non sono poche,anche se non tutte sono di grande im-patto sull’opinione pubblica, sono co-munque cose importanti. Te ne dicoqualcuna. Sono state riqualificate ledue piazzette di via Armando Diaz e viaMassimo D’Azeglio nel quartiere di Tor-revarata, grazie ad un finanziamentodella Protezione Civile. Sono state si-stemate e abbellite le piazzette del lun-gomare che il mare e i vandali avevanoreso spesso inagibili. Abbiamo rifatto ilmanto stradale di via Sparagonà e viaCantitadi. Si è messa la parola fine al-l’annoso problema della fognatura edella raccolta acque piovane, semprein via Sparagonà Vico I, grazie ad un in-vestimento di 50.000 euro che ab-biamo tirato fuori dalle cassecomunali. Ti comunico anzi che è giàstato predisposto un progetto analogoper intervenire in Vico II. Abbiamo ri-fatto il look di via Trieste, quella checollega il lungomare alla piazza dellaChiesa di Porto Salvo, grazie ad un can-tiere scuola.

Ed è diventata isola pedonale, come

A PRANZO CON CARMELO STURIALE

di G. Agnoni

Intervista all’Ass. ai LLPP di Santa Teresa

Page 19: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

19

GIUGNO ‘09

RIVIERAla via che porta alla Chiesa della SacraFamiglia. E’ un esperimento che il Sindacovuole fare per dare un volto nuovo al no-stro paese, manca la via che porta allapiazza della Madonna del Carmelo; anchela piazza antistante il santuario del Car-mine tra l’altro è stata di recente abbellitacon nuovi sedili, fioriere ed aiuole. Ve-dremo più in la se l’esperimento è valido ose sarà il caso fare marcia indietro.

Progetti in cantiere per il triennio man-cante? Tanti e molti già a buon punto: inprimis la realizzazione della strada di col-legamento Lungomare - Via Stradella Sa-voca, per decongestionare Sparagonà emigliorare i collegamenti con le frazioni. Ilprogetto ha già ottenuto l’ok del Genio Ci-vile e mancano solo pochi pareri. Abbiamopronti 2 progetti per la riqualificazione ur-bana delle 18 traverse di collegamento trala Nazionale e il Lungomare; stiamo trat-tando con l’Assessorato Regionale ai LL.PP.il recupero del Centro Polifunzionale cheoggi è solo uno scheletro lungo la Panora-mica, per far sì che rientri nel patrimoniocomunale.

Cimitero e PRG, due argomenti caldi,cosa ci dice l’assessore Sturiale? Il cimi-tero, anzi i cimiteri, di S.Teresa e Misseriosaranno ampliati. E’ già tutto pronto e lofaremo con lo strumento del project fi-nancing, così come la legge ci consente.Del resto i trasferimenti dalle casse regio-nali al comune sono sempre meno e senon si utilizzassero soluzioni alternativenon si potrebbero fare opere importanti ecostose. Ti anticipo che con lo stesso stru-mento stiamo lavorando al progetto dimetanizzazione del Comune. Per quantoriguarda il Piano Regolatore Generale, in-vece, sono certo che nel corso del man-dato di Alberto Morabito finalmente sifarà.

Cosa speri per Santa Teresa e per la mag-gioranza di cui fai parte? Mi piacerebbeche al termine di questi 5 anni di intensolavoro amministrativo sia riuscito, nel miopiccolo, ad aver migliorato la qualità dellavita dei miei concittadini. Per la maggio-ranza, che è solida e corposa, spero chequalche leggero e fisiologico mal di pan-cia passi presto e non si ripresenti in fu-turo. Il nostro è un gruppo attivo econcreto, solo i detrattori cercano di smi-nuire il nostro lavoro.

Cosa farà da grande il Maresciallo Stu-riale? Te lo dico a fine legislatura, ok?

Ok…e mi paghi un altro pranzo. Affarefatto, che problema c’è?!

Mi posso fidare, il Maresciallo è uno diparola.

PRESTIGIOSO INCARICO PER

IL VIOLINISTA SAMUELE GALEANO

Il violinista di Santa Teresa diRiva Samuele Galeano, già inorganico dell’Orchestra Giova-nile “Luigi Cherubini” è statoinvitato dal M° Riccardo Muti aricoprire il ruolo di primo vio-lino di spalla nell’opera “Demo-foonte” di Niccolò Jommelliandata in scena per la primavolta nell’ambito del presti-gioso Festival di Pentecoste diSalisburgo lo scorso 29 maggio.

Samuele, diplomatosi a soli 16 anni con il massimo dei voti, lode emenzione, e avendo successivamente conseguito il Diploma di Laureadi II livello in Discipline Musicali con 110 e lode, annovera fra i suoi in-segnanti i nomi più illustri della didattica violinistica: Beatrice Anto-nioni, già docente presso l’Accademia Nazionale di S. Cecilia in Roma,Boris Belkin presso l’Accademia Chigiana di Siena, Eduard Schmiederpresso il Mozarteum di Salisburgo e Dora Schwarzberg a Vienna.

È vincitore di dodici Concorsi Nazionali, l’ultimo nell’aprile 2009. In-numerevoli le pubbliche esecuzioni sia come solista chein forma ca-meristica. Tra le ultime esecuzioni si annoverano il concerto presso ilPalazzo Barberini di Roma, per l’Università per Stranieri di Perugia,quello per la Fondazione Internazionale “Arts Academy” di Roma, e l’in-terpretazione del concerto n. 2 di S. Prokofiev e del Concerto in Re M.di Tchaikovsky per violino e orchestra.

Furci Siculoc’era una volta un luogo chiamato “pineta”

La pineta di Furci Siculo che si trova nell’entroterra del paese,vicino alla frazione Grotte, ormai è quasi totalmente inutilizzabile.

Purtroppo la mancanza di fondi comunali, con la conse-guente impossibilità di ingaggiare la manodopera necessaria per le ri-strutturazioni ed il mantenimento in funzione dei percorsi ricavatidalla collina, ha causato danni ormai irreparabili: le strutture della pi-neta sono infatti al 70% inghiottite dai tanti metri cubi di terra cadutisu di esse, che le hanno rese ormai inutilizzabili.

La terra e le piante che ornavano l’ambiente coprono ormaigran parte dei passaggi tra i gazebo. Essi stessi sono oramai perico-lanti e pericolosi per chi vi si avventura. Il maltempo ha poi dato ilcolpo di grazia distruggendo tutte le recinzioni in legno ed i cartelli in-dicatori. Anche i giochi per i bambini sono inutilizzabili e fatiscenti.

Anche quest’oasi naturale che attirava molte persone dellaRiviera alle quali dava l’opportunità di passare una bella giornata incompagnia, magari facendo un pic-nic è oramai inutilizzabile.

La natura si è ripresa ciò che l’uomo ha duramente costruito,togliendo a Furci una parte della sua identità.

di Sebastiano Scordato

A Samuele vanno i migliori auguri di tu�a la redazione. CC

Page 20: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

20RI

VIER

A

GIUGNO ‘09

Roccalumera: donare è vita

Ha registrato un grande successo dipartecipazione il convegno “Do-nare: un gesto che fa la diffe-

renza”,organizzato dall’Avis di Alì terme edall’Associazione “Baglio-Ficara” di Roc-calumera. Nella splendida cornice del-l’Antica Filanda di Roccalumera, si èdiscusso dell’importanza e del valoredella donazione di sangue e degli organi,con dei bravissimi relatori che con la lorosemplicità e pazienza hanno saputo benchiarire alcuni aspetti e dubbi che ci sononell’opinione pubblica.

Ha aperti i lavori l’assessore provincialealla solidarietà sociale, Pio Amadeo, fa-cendo un’analisi attenta per quanto ri-guarda il tema “donazione”, ringraziandotutti coloro che ogni giorno si prodiganoper cercare di sensibilizzare e informarela gente su questi temi a volte poco co-nosciuti e lodando tutte le iniziative or-ganizzate dalle associazioni divolontariato, le quali sono spesso appog-giate e sostenute dall’assessorato di cui èresponsabile. Sono intervenuti dopo

Francesco Urdì (presidente AVIS AliTerme) e Nello Miano (presidente Ass.Baglio-Ficara). Il primo ha fatto un rias-sunto delle numerose attività svolte dallasede Avis Aliese negli ultimi anni, tra lequali la raccolta periodica presso la pro-pria sede e il secondo ha presentato atutti l’associazione che è nata spontanea-mente nel 2006 da un gruppo di ragazzidevoti alla Madonna della Catena di Roc-calumera, e che ogni giorno cresce eopera attivamente sul territorio, ancheattraverso attività di volontariato.

A seguire gli interventi tecnici dei relatori,coordinati dal bravissimo dott. EnzoSaccà. Sono intervenuti il dott. MarioAlessi (Primario Centro Trasfusionale P.O.“San Vincenzo” Taormina), il dott. Gio-vanni Costanzo (vice-presidente Associa-

zione proBambini eAdulti Leu-cemici)e lad o t t . s s aGiusy Zirilli(pediatraABAL) cheha illu-strato tuttele iniziativeABAL e ilfunziona-mento e lemodalità dip r e l i e v odel Midolloosseo. Aseguire l’in-teressante intervento del dott. FrancescoPuliatti (Anestesia e rianimazione- Policli-nico Messina) che ha spiegato i vari dubbisulla donazione dal punto di vista medico,religioso e legislativo e infine il dott. Fi-lippo Isaja (Dirigente Medico Anestesia e

Rianimazione P.O. Ta-ormina), che ha por-tato unatestimonianza dellaCroce Rossa, delquale è responsabiledella sede di Roccalu-mera.

“Quando l’AVIS di AlìTerme ci ha propostodi collaborare all’or-ganizzazione di que-sta importanteiniziativa non ab-biamo esitato –hanno spiegato i ra-

gazzi dell’Ass. Baglio-Ficara – perché lasensibilizzazione e l’informazione su te-matiche così importanti sono fondamen-tali per una società che vuole esseredavvero solidale. È necessario che at-torno ad argo-menti cosìimportanti ci siauna corretta infor-mazione e spe-riamo con questainiziativa di averedato il nostro con-tributo”.

“Siamo moltocontenti – hannoaggiunto i compo-nenti dell’AVIS di

Alì Terme– per la grande partecipazioneottenuta, perchè mostra profonda sensi-bilità e grande senso di solidarietà. Ci famolto piacere ricevere l’apporto dei ra-gazzi dall’Ass. Baglio-Ficara che con il lorocontributo umano, sociale e culturale fa-voriscono il nostro operato ma soprat-tutto si impegnano con noi a diffonderela cultura del volontariato e della dona-zione”

Alla fine del dibattito c’è stata la premia-zione dei vincitori del concorso scolasticoAVIS “Dona la vita”.

Il vero successo è stato il giorno succes-sivo con la numerosa partecipazione dellagente a porre domande sui temi affron-tati ed a mostrare la propria solidarietàattraverso il gesto della donazione delsangue. Nella giornata di domenica sonostate fatte 13 donazioni e 11 pre-dona-zioni. Grande entusiasmo da parti di tuttigli organizzatori. “Il numero dei donatori-dichiarano – continua a crescere, l’obiet-tivo è di sensibilizzare e già cominciamo avedere i primi risultati. Siamo davveromolto contenti, tutto ciò ci sprona a lavo-rare ancora con più caparbietà”.

Incontro - Dibattito sulla Donazione di Sangue ed Organi - di Carmelo Spadaro -

Page 21: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

21RIVIERA

GIUGNO ‘09

Man

dan

ici:

Arm

and

o Ca

rpo

vin

ce c

on il

60

%

EMandanici si conferma roccafortedeluchiana. Con la vi�oria di Ar-mando Carpo, giovane trentatre-

enne residente nel comune collinare,l’onorevole De Luca me�e una bandieraimportante sullo scacchiere formato daicomuni della valle del Dinarini.

Ovvia la soddissfazione della compaginevincente che ha deciso di puntare su unragazzo di belle speranze, che adessodovrà dimostrare tu�o il suo valore.

Entrano in giunta Briguglio e Ama�, comeassessori designa�, menter voci di corri-doio danno come papabili agli altri duepos� disponibili Pini e Scigliano (quest’ul-�mo dovrebbe andare a ricoprire la caricadi vicesindaco).

Già nelle prime riunioni il neosindaco haposto l’accento sulla difficilissima condi-zione in cui si trovano i piccoli comuni esulla necessità di aderire a bandi di finan-ziamento regionali e comunitari. Alcunedelle strade percorribili sono il ‘sempre-verde’ turismo ed lo sviluppo agricolodelle valli so�ostan�. La speranza è chequalcuno, dopo la deludente passata le-gislatura, possa davvero me�ere il paesesulla strada di uno sviluppo concreto eduraturo.

Per Mandanici il futuro è ancora tu�o dadefinire.

Forza d’Agrò: Di Cara batte CarulloÈun risultato con margini risica�ssimi quello che ha

permesso a Fabio Di cara di sedere sulla poltrona dasindaco del comune di Forza d’Agrò. Sono solo 37 infa�le preferenze che separano i due candida� e 13 quelleche separano le liste. Si prevedono strali in Consiglio.

Page 22: JoniaNews Giugno 2009

GIUGNO ‘09

MIS

SENSO

di Valentina Crupidi Valentina Crupi

La band di Maurizio Saccà porta nei negozi il suo primo cdLa band di Maurizio Saccà porta nei negozi il suo primo cd

MISSENSO è una band lecchese che nasce all’inizio del2002 come progetto finale di cinque elementi chehanno condiviso un percorso musicale durato 10 anni.

Dopo aver militato, insieme o separatamente, in band delle piùdisparate estrazioni musicali (dal punk/rock di “HungWish” alprog-metal di “Evil Wings”, fino allo psichedelico ed al rock ita-liano), il gruppo si attesta su una personale miscela di elettro-pop/rock in italiano.

Dopo tanti sacrifici e duro lavoro è da poco uscito il primo albumintitolato “Evasioni”, edito dalla casa discografica Videoradio (fa-mosa per la produzione di due gruppi storici degli anni 70 “I Ca-maleonti” e gli “Homo Sapiens” , la mitica compilation ”unarotonda sul mare”, che fece storia nella discografia nazionalegrazie anche alla fortunata trasmissione televisiva del 90 conRed Ronnie). L’etichetta è nota anche per la viva collaborazionecon Rai-Trade e per la produzione di importantissimi nomi comeAndrea Braido (chitarrista di Vasco Rossi, Laura Pausini, Zuccheroecc.), Faso meyer Menconi (Elio e le storie tese), orchestranazionale della RAI e tanti altri.

Il CD comprende 11 tracce con un denominatore comune: L’EVA-SIONE. La realtà tenta spesso di trasformare la nostra vera na-

tura... qual è il ruolo delle piccole evasioni quotidiane? Lievi ri-bellioni o la nostra pura essenza che si fa largo tra le sbarre delleregole che ci vengono imposte? Come si muovono i nostri istintiprimordiali quando qualcosa o qualcuno cerca di sopprimerli?

La matrice portante e il sound globale dell’album risultano cari-cati di una forte impronta rock-elettronica, ma passano attra-verso le varie esperienze musicali e i gusti personali dei singolicomponenti. E’ un rock italiano che affronta tematiche singolarie al contempo molto introspettive.

Il nome Missenso è riportato nelle principali riviste nazionali diintrattenimento musicale come JAM, GUITAR CLUB, DRUMCLUB, ROCKSOUND e presto usciranno le recensioni dei brani.

Inoltre è presente sui maggiori portali di musica digitale comeNOKIA, ITUNES, FNAC e DEEZER.

E’ prevista entro fine Giugno la presentazione dell’album pro-prio a Lecco, sarà il punto di partenza di un lungo tour promo-zionale che comprenderà anche passaggi in radio locali.

www.myspace.com/myspacemissenso

Riccardo Zanardo(bassista)

Lecco (LC), 30/03/1977 Trascorsi : ‘92 “HIV”. ‘93 “Tradersof Hell”. ‘97 “KOAN” (cover-band).

‘98 “HungWish”. ‘99 “The Body-guards” (cover-band). ‘00 “Evil

Wings”. ‘02 “Innomina”.

‘06“Lolita” (cover-band)

Influenze musicaliDark, new psychedelic, heavy

metal.

Maurizio Saccà(tastierista)

Messina 18/01/1977 Trascorsi: ‘91 “Duo Callas”. ‘92 “Kalibro 9”. ‘95 “N. Scordo Big

Band”. ‘98 “Artlavica”.

Influenze musicaliClassica (diplomato in Pianoforte),

pop, rock, progressive.

Daniele Scicchitano(batterista)

Lecco (LC), 12/12/1978

Trascorsi : ‘92 “HIV”. ‘93 “Tradersof Hell”. ‘94 “Amici Interattivi”. ‘98

“HungWish”. ‘99 “The Body-guards” (cover-band). ‘04 “Mor-gana” (cover-band). ‘07 “Lolita”

(cover-band).Influenze musicali

Rock, dark, prog metal.

Raffaele Maira(cantante)

Lecco (LC), 30/09/85 Trascorsi :

‘01 “PSP”. ‘04 “Quintaclasse” (cover-band),

‘05 Pianobar e animazione

Influenze musicaliRock, brit pop, musica d’autore.

Appassionato di Queen,Oasis e Fabrizio de Andrè

Rino Santo(chitarrista)

Tricase (LE), 24/09/74 Trascorsi : ‘89 “Ripest Rock”. ‘90

“Illusica”. ‘97 “KOAN” (cover-band)‘98 “HungWish”. ‘99 “The Body-

guards” (cover-band).Influenze musicali

Hard rock, heavy metal. Appassionato di Bon Jovi

e Guns’n’Roses

Page 23: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

23R

IVIERA

GIUGNO ‘09

Al ìTerme– Sa-

r e b b emolto fa-

cile spararesulla CroceRossa eparlare di

tutti i“ c a -

sini” che l’AmministrazioneComunale ha in questo mo-mento, tra PRG messo indiscussione, problemi con ilraddoppio ferroviario, lespiagge sporche delle qualisi parla da mesi o il gio-chetto mediatico che vedeprotagoniste/vittime ledonne della minoranza chesenza sapere né come, néperché si vedono proiettatenell’agone di improbabili

mercanteggia-menti di in-carichi (di

Te r e s a

Vittiglio si è detto che stavaper lasciare la minoranzaper un posto al Parco Qua-simodo; di Maria Basile si èdetto che, anche lei,avrebbe lasciato la mino-ranza per un posto inGiunta). Ebbene, non vo-gliamo parlare di questo,perché è doveroso da partenostra fare una analisistrettamente numerica,cosa che in pochi fanno,circa gli esiti delle consulta-zioni per l’elezione dei rap-presentanti al ParlamentoEuropeo.

Il Gruppo Grasso, ad unanno esatto dall’eclatantevittoria alle Amministra-tive, ha dimostrato di avereun bassissimo peso poli-tico, giacché, con i dati allamano si evince che il Movi-mento per l’Autonomia diLombardo, sostenuto ad AlìTerme dal Sindaco Grasso,in persona, dall’Ass. Tom-maso Micalizzi, dal consi-gliere di maggioranza PippoCoglitore, nonché dai con-siglieri di minoranza Basilee Gregorio ha raccoltoSOLO 307 voti. Le prefe-renze potenziali che avreb-

Alì: le europee portano scompiglioLa maggioranza perde consensi, l’opposizione non riesce a crescere

di Santi E. Savoca

Page 24: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

24R

IVIE

RA

GIUGNO ‘09

bero potuto raccogliere sono circa 900 , ma visto l’ampiobacino nel quale si poteva pescare (stiamo parlando di 6rappresentanti equamente divisi tra Giunta, Maggio-ranza e Minoranza) è bene fare anche un attimo il puntodella situazione per vedere come in realtà si è espressala popolazione che ha votato l’MPA. Ora se conside-riamo appunto le preferenze, è possibile notare che ilgruppo di maggioranza (formato da 4 amministratori) le-gato a Lombardo ha raccolto 161 preferenze, invece idue consiglieri Basile e Gregorio (di minoranza) hannoportato al loro candidato (Lo Monte) 124 preferenze.Quindi gli sforzi di due persone che siedono nei banchidella minoranza hanno prodotto un maggiore consensodi quello che è stato ottenuto dal Sindaco, dall’Asses-sore Micalizzi e dal resto della ciurma di maggioranzache ha portato voti all’MPA.

Una analisi a parte è destinata ai supporter del Popolodelle Libertà (Forza Italia ed Alleanza Nazionale) 285 votidi Lista hanno invece dimostrato che non c’è coesione epoco attaccamento ai colori/candidati della vecchia AN.Questo stupisce, a parte per l’esiguo numero di voti, maper la divisione netta che c’è all’interno delle preferenze.Vediamo intanto chi si è prodigato per il partito del Pre-mier: il vice-sindaco Giuseppe Marino, l’assessore Muzioe i consiglieri di maggioranza Romeo, Di Nuzzo, Cassisi eSterrantino (questi ultimi provenienti dalle file di AN).Ebbene una pletora di sostenitori ha disomogeneamenteindirizzato i propri elettori ottenendo 123 voti per Ber-lusconi, 53 per Cimino, 52 per Strano (AN) e 45 per LaVia, solo 20 risicate preferenze per Iacolino. È possibilevedere che (oltre i due casi limite Berlusconi-Iacolino)non c’è stata una intesa per ottenere preferenze incro-ciate che alla fine dei conti hanno prodotto solo 18 votiin più di quelli di lista. È disarmante. Impone una rifles-sione su quanto poco siano coesi i nostri amministratorianche all’interno degli stessi partiti.

Non ci resta che analizzare come sono andate le cose percoloro che propongono i candidati del Partito Democra-tico: ci sembra che nel microcosmo aliese si sia riflessa lasituazione nazionale, quindi i nostalgici del Centro Sini-stra sarebbero rappresentati in consiglio comunale dalPresidente Caminiti e dal consigliere di maggioranza

Oliva, (ma questi sono in buona compagnia di altri poli-ticanti ritenuti alle ultime consultazioni amministrative,non rappresentativi) e hanno così votato 90 preferenzeper Rita Borsellino, 48 per il sindaco Crocetta, 36 perTripi, 30 per Timbro e soli 24 voti per Barbagallo, quindii 176 voti di lista si sono moltiplicati (ma non abbastanza)in 231 preferenze. Sempre tenuto conto che Rita Bor-sellino rappresenta un caso limite per il ruolo che ricoprenella società civile e che la sua presenza in politica ha unruolo precipuamente di indirizzo ideologico, le prefe-renze ricevute dagli altri candidati sono state scarse e cisono state disparità di poche manciate di voti.

Infine, ultima compagine, (per posizione nella nostraanalisi ma non per importanza) è l’Unione di Centro cheha ricevuto 197 voti di lista e ben 295 preferenze. Qualedato merita allora una importante riflessione? Ebbenepoliticamente è rilevante che 118 preferenze siano an-date al candidato Naro, mentre i candidati “comprimari”si sono equamente divisi la torta della cinquantina dipreferenze a testa (per l’esattezza Romano 55, Lantieri51, Gianni 49). Ciò cosa sta a significare? L’analisi per unpolitologo è di palmare evidenza: i sostenitori del par-tito di Pierferdinando Casini sono riusciti a mettersi d’ac-cordo su Naro e poi con il meccanismo delle preferenzeincrociate hanno portato avanti equanimemente i glialtri candidati. Quindi non ci sembra scorretto affermarealla fine di questa analisi che il maggior peso politico e lamigliore capacità di portare avanti un progetto politicocomune sia da attribuire ai consiglieri di minoranza Car-melo Todaro, Emanuele Briguglio e Teresa Vittiglio chehanno lavorato in concerto col Consigliere ProvincialeNino Muscarello (e ovviamente a parecchi amici ex-de-mocristiani) , fornendo una lezione di politica che gli altrigruppi citati nell’analisi dovrebbero fare loro. Come sem-pre dopo una analisi sorge spontanea una domanda: sequeste persone non sono l’esempio lampante di unanuova classe dirigente chi riuscirà a fare meglio di loro,sul piano politico?

[ndr: in questo resoconto non vengono riportati i voti re-sidui per altri candidati che hanno concorso a generarei dati dei totali].

Page 25: JoniaNews Giugno 2009
Page 26: JoniaNews Giugno 2009

GIUGNO ‘09

Amgeli e demonidi Claudia Aliotta

Città del Vaticano: è morto il papa, una folla di fedeligremisce Piazza San Pietro, mentre scattano le opera-zioni preparatorie per l’elezione del nuovo pontefice.

Un nemico venuto dal passato però minaccia l’intera istitu-zione ecclesiastica e dopo essersi appropriato della parti-cella anti-materia generata nei laboratori Cern di Ginevra,vuole distruggere Città del Vaticano e tutti i prelati presentifacendo uso di questo delicatissimo composto. Dopo secolidi silenzio infatti la società segreta degli Illuminati è tornataper vendicarsi della chiesa cattolica che, in virtù del loroamore per la scienza, contrapposto agli intoccabili dogmidella fede, ne aveva decretato lo sterminio, eliminandodegli scomodi antagonisti. Gli Illuminati rapiscono i quattro

cardinali potenzialmente favoriti per l’elezione al seggio pa-pale comunicando che ne uccideranno uno ogni ora.

Con l’intento di fermare la sciagura che sta per abbattersisulla chiesa di Roma, viene convocato il prof. Robert Lan-gdon, eminente studioso di Harward di simbologia cristianae no, specialista in codici e crittogrammi, il quale dà lachiave per comprendere il significato di alcune scritte at-traverso cui si potrebbe risalire ai luoghi dove avverranno gliomicidi, con la possibilità di sventare la catena di delitti pre-ordinata.

La secolare controversia fra scienza e fede, ma ancora di più

Page 27: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

27CU

LTURA

GIUGNO ‘09

la sconcertante realtà che il male sipossa insinuare e nascondere, as-sumendo le insospettabili vesti delbene, sono fra le tematiche che emer-gono in questo thriller tratto dal-l’omonimo romanzo di Dan Brown, loscrittore statunitense autore delfamigerato e controverso Codice daVinci che tanto scandalo ha suscitatoqualche anno fa. Angeli e demoni neè in pratica il prequel, ma nel passag-gio dalla carta scritta al grandeschermo si notano numerose dif-ferenze, non solo nei toni o nellacaratterizzazione di alcuni personaggi,ma anche nel finale stesso. Di sicuro,rispetto alla precedente pellicola,sono molto ridotti i riferimenti squisi-tamente religiosi o dogmatici, mentrein modo del tutto verosimile sono sto-ria, artisti e opere d’arte a creare unmix originale ed interessante. Infondo, è proprio Roma con i suoisplendidi monumenti e il suo gloriosopassato la vera protagonista che quasiruba la scena alla corte papale, ai suoiintrighi e al suo misterioso quanto im-menso archivio segreto.

Il film si snoda quasi come una cacciaal tesoro con indizi enigmatici la cuirisoluzione è legata sempre alla città ea un’opera d’arte, il ritmo è serrato, in-triganti le situazioni che si vengono acreare con il giusto alone di mistero efascino. Non sono mancate le difficoltàper la realizzazione di questa pellicola:Piazza San Pietro e il Vaticano sonostati interamente ricostruiti al compu-ter con eccellenti effetti speciali vistoil divieto del Vaticano di girare e fil-mare in questi luoghi. Anche gli internidelle chiese di Santa Maria del Popoloe Santa Maria della Vittoria sono statiricostruiti in teatro, a causa degli stessi

divieti (alcuni interni del Vaticano adesempio sono stati sostituiti con laReggia di Caserta). Ma la maggiorparte degli esterni mostrano le bel-lezze di Roma e tutto il suo fascino,grazie anche alla fotografia di Salva-tore Totino.

Come per il Codice da Vinci, la regia èdi Ron Howard, cineasta di rilievo checi ha regalato opere significative comeApollo 13, A beautiful mind e il recenteFrost/Nixon – Il duello, che qui realizzaun prodotto sicuramente più convin-cente del precedente anello di Brown,confezionando un thriller di buona fat-

tura, dove non mancano sorprese ecolpi di scena.

Nel cast Tom Hanks torna a essereLangdon, affiancato stavolta dalla pre-senza femminile di Ayelet Zurer; meri-tevole la recitazione di StellanSkarsgård ed Ewan McGregor accantoai quali non sfigura il nostro Pierfran-cesco Savino, già alla sua secondaesperienza nelle produzioni ameri-cane, dopo aver partecipato anche alsecondo capitolo de Le Cronache diNarnia. Pregevole la colonna sonora diHans Zimmer (Il Principe D’Egitto, IlGladiatore, Pearl Harbour).

Interpreti: Tom Hanks, AyeletZurer, Ewan McGregor, StellanSkarsgård, David Pasquesi,Pierfrancesco Favino, ArminMueller-Stahl.Regia: Ron Howard Montaggio: Daniel P. HanleyMike HillFotografia: Salvatore TotinoScenografia: Allan CameronCostumi: Daniel OrlandiMusiche: Hans Zimmer

Page 28: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

28CU

LTU

RA

GIUGNO ‘09

Nel Brasile centrale gli Indios sono, insieme ai Maori,il popolo più tatuato del mondo. Una persona nontatuata non esiste: “Solo i bru� e le bes�e si tengono

il corpo così com’è”. È questa la filosofia tribale.

Con i loro tatuaggi ed i loro anelli al naso hanno tanto dadire: in questo modo comunicano la loro voglia di differen-ziarsi dalla massa. La pelle diventa così una pagina da scri-vere e una storia da decorare, al fine di esprimere l’iden�tàindividuale e quella della propria colle�vità.

Se il tatuaggio appar�ene idealmente al campo della pi�urae del disegno, il piercing si può considerare una branca del-l’incisione e della scultura. Cosa ci spinge a modificare il no-stro corpo: esibizionismo, vanità, moda? Sicuramente, manon può essere solo questo. È un fenomeno che permaneda secoli. La sua diffusione universale ci fa capire che la so-cietà fa del proprio corpo il primo mezzo di comunicazione. La pelle dice subito chi siamo. Quando Cesare invase la Bri-tannia rimase impressionato dall’aspe�o dei guerrieri localiche si dipingevano di un azzurro indelebile per terrorizzarei nemici. Si dice che il nome Britanni derivi da una radice in-doeuropea che significa incisione. Invece gli an�chi scozzesierano chiama� Pic�, ovvero dipin�, perche si tatuavano ilcorpo secondo il loro rango similmente alle “moderne” stel-le�e e medaglie, impresse però sull’epidermide. Più la per-sona era importante, più informazioni doveva avere il suocorpo.

Così nell’Africa sub-sahariana, gli schiavi erano i soli a nonessere tatua�. A dispe�o dell’apparente aspe�o narcisi-s�co, l’indelebilità del tatuaggio sembra che voglia rappre-sentare una sorta di sfida contro il tempo, contro un mondoche consuma e dimen�ca con rapidissima velocità. In talmodo l’incisione diviene anche un punto fermo della pro-pria storia. Ci si tatua per fissare nella memoria un mo-mento par�colare della vita o per dimen�carlo, per

rafforzare un’amicizia o per sen�rsi più belle.

Le donne spesso u�lizzano i disegni per sedurre, mentre gliuomini, che scelgono immagini generalmente più grandi edevoca�ve, puntano su forza e virilità. Secondo Levi Strauss(famoso antropologo moderno) la prima superficie chel'uomo ha sen�to l'impulso di abbellire sarebbe stato ilcorpo, inteso come involucro della propria persona e me-diatore con il mondo esterno.

Incredibilmente pare che la nostra società ipercomunicante,abbia ancora bisogno di comunicare e di esprimersi a�ra-verso “l’a�o sociale primi�vo”.

Tattoo: la pelle dice chi siamopagina a cura di Nunzia Picciotto

Basta fare un veloce giro su internet per accorgersi chesempre più gente si lascia tentare dai tatuaggi, e chemol� cercano di scoprire il si-

gnificato dei loro disegni preferi�, ocercano un tatuaggio che rispecchi iloro pun� di forza. Si ha propriol’imbarazzo della scelta, visto i nu-merosissimi sogge� da poter raffi-gurare.

Ecco una top ten dei più richies�:Farfalla, Stella, Fiore, Sole, Drago,Geko, Ideogrammi Giapponesi,Segno Zodiacale, Tigre, Delfino.

Ogni tatuaggio come ben sappiamoha il proprio significato. La farfallaad esempio rappresenta la libertà diamare, la voglia di libertà, di eva-

sione da tu�o quello che ci circonda, rappresenta la delica-tezza e la dolcezza. Alla stella il significato più comune che

le si a�ribuisce è quello di guida e pro-tezione. Storicamente le stelle e il com-passo erano i due temi più tatua� tra imarinai e i navigan� come simbolo dibuon auspicio per i loro viaggi. Il fiore èsimbolo di purezza ma anche di fragilità,chi si tatua un fiore spesso vuole comu-nicare il proprio bisogno di ricevere cure,affe�o e amore, proprio come tu� ifiori. Il sole rappresenta spensieratezza,allegria, solarità e voglia di vivere. Ildrago ha un’infinità di significa�, i piùno� che gli si a�ribuiscono sono: po-tenza, saggezza, forza e immortalità. IlGeko, per alcune culture aborigene, rap-presenta l'ada�abilità, la rigenerazione,la forza e la capacità di sopravvivenza.

I più rari ed i più frequenti: ecco i nostri preferiti

Page 29: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

29CU

LTURA

GIUGNO ‘09

Insegna all'uomo che per so-pravvivere bisogna essere ingrado di ada�arsi ad ogni situa-zione e trovare sempre la forzadi andare avan� anche quandotu�o sembra volerci ostacolare.

Come la tartaruga, anche ilGeko spesso è visto come unanimale che fa da tramite travita terrena e vita ultraterrena.

La Tigre è un simbolo che rap-presenta potenza in diverse cul-ture ed è stata per molto tempouno dei sogge� più tatua�nelle culture dell'India, dellaThailandia, dell'Indonesia, dellaCina e del Giappone. Dalle Gei-she alle Carpe Koi, passandoper i Samurai e finendo ai Dra-goni, la simbologia dei tatuaggigiapponesi abbraccia mol�ssimista� d’animo e significa�. Inpar�colare la carpa è un sim-bolo molto caro ai giapponesi,indice di forza e virilità e perquesto molto richiesto soprat-tu�o dagli uomini. Altro tema èil fiore di ciliegio, simbolo dellatrascendenza ed evanescenzadella vita umana. Chi si tatua isegni zodiacali ci comunica lasua passione per l’astrologia omagari si ritrova a riconoscersinelle cara�eris�che del propriosegno zodiacale. La �gre è as-sociata al Potere, alla Ferocia,alla Passione, alla Sensualità,alla Bellezza. Invece chi si tatuaun delfino porta con sé il biso-gno di equilibrio, gioia e libertà.

Perché farsi un tatuaggio oggi?Non certo per trasgredire comefacevano i nostri genitori. Permoda sicuramente, ma ancheper darsi un senso a�raversol’applicazione di segni che si vo-gliono avere impressi sullapelle, come un ricordo stam-pato, come una foto della pro-pria vita.

Il paese delle spose infelici- di Maria Lo Con� -

«Ma in un paese in cui le sposeerano infelici la volontà diilludersi era più forte di

qualunque cosa, dare per un breve pe-riodo un senso ai propri sogni, alla propriavanagloria.»

Il paese delle spose infelici èun titolo che nasce da unasuggestione popolare. Mar-tina Franca è una cittadinadel Sud dove nel giorno dellenozze certe spose si lascianoprecipitare dalle gravine o daitetti delle sinagoghe.

Donne infelici a strapiombosu due mari, sui matrimonicombinati, sui destini segnatidi un’intera comunità. Unacomunità di cui Mario Desiatiracconta magistralmente ledeboli aspirazioni, ma so-prattutto le sconfitte.

A cominciare da Francesco,tutti lo chiamano Veleno, ilprotagonista di questa storia,taciturno e confuso, innamo-rato di Annalisa che ammaliacon la sua aria misteriosa eambigua, amico di Zazà, unragazzino «senza cattiveria»che sogna di diventare calcia-tore ignorando che la vita gliriserva altro.

La storia lentamente si spiega tra ricordie sentimenti guizzanti, e respira l’aria ma-lata della provincia tarantina. Una provin-cia che non si accontenta di un campo dicalcio scorticato come ginocchia, non siaccontenta di un paesaggio gonfio di bel-lezza, non si limita a piangere le sue sposeinfelici. I ragazzi sognano la Juve, sognanoun talent scout che li porti via con in tascaun contratto per la serie A. Le donne – euna in particolare – sognano di viaggiare,di scoprire l’Italia e il suo inventario di ro-vine e bellezze. I padri e le madri sognanoun figlio sistemato, laureato, rispettato. Laprovincia di Desiati sembra non arren-dersi, malgrado i morti, malgrado i suicidi,malgrado il Siderurgico che divora i corpie le teste come un polipo di ferro spaven-toso e insaziabile.

E accanto alla storia di degrado di ungruppetto di adolescenti, accanto ai lorosogni sfibrati, Desiati ne racconta un’altra,

altrettanto intensa, viscerale, che rapisceil corpo e lo spirito, che fa vivere al lettorelo stesso turbamento di Veleno. Lei sichiama Annalisa, ma la gente la chiama«la regina delle bestie» e non la considerache una pazza o una prostituta. Tutti ap-profittano della sua generosità e della sua

bellezza, tutti tranne Veleno.

Per lui Annalisa non è né prostituta népazza. Annalisa è metafora per eccel-lenza: è l’amore trasfigurato e non corri-sposto; è capro espiatorio di un’umanitàbieca; è il mistero che rimane incompiuto,che neppure la morte risolve; è la pietà in-carnata di una «madonna randagia»; ècarne fantasmagorica, violata e sconsa-crata. È fantasma che siede, la notte, sulpetto di quell’unico fedele che l’ha per-dutamente amata.

Il paese delle spose infelici è un romanzoben riuscito che si mescola a ricordi e mal-dicenze. Scritto con un ritmo lento, ha unandamento che assorbe, inghiotte, checostringe il lettore a gustare ogni parola. Ele parole da assaporare sono tante, di-verse in un lessico che indugia nella ri-cerca della perfezione, che riporta in vitacerte parole della nostra lingua che sem-bravano dimenticate.

Titolo: Il paese delle spose infeliciAutore: Mario DesiatiEditore: MondadoriDati: 229 pp., 2008, rilegatoPrezzo: 17,50 €

Page 30: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

30CU

LTU

RA

GIUGNO ‘09

Silenzio, suona AlleviPer il pianista prodigio il Vittorio Emanuele a festa

a cura di Carmelo Spadaro

Il 3 giugno è andato di scena al gremito Teatro VittorioEmanuele II di Messina, un grande artista della musicaclassica contemporanea: Giovanni Allevi.

Nella città dello Stretto ha fatto una tappa del tour interna-zionale “ALLEVILIVE - Piano Solo 2009” in cui il pianista diAscoli Piceno torna ad esibirsi esclusivamente con il piano,solo nella sua più intima e personale dimensione.

Si è presentato al numeroso pubblico messinese com’è nelsuo stile: con scarpe sportive, jeans e t-shirt e come sempreosannato da lunghi applausi. Ogni volta il primo applauso ècosì lungo e impetuosoche sembra quello fi-nale.

Negli ultimi anni que-st’artista è diventatomolto famoso in tutto ilmondo, soprattutto trai giovani. Ma chi è Gio-vanni Allevi? Composi-tore, direttored’orchestra e pianista,ha all’attivo sei albumdi proprie composizionioriginali:”13 Dita“(1997), “Composizioni“(2003), “No Concept“(2005), “Joy“ (2006), “Allevilive“ (2007), per pianoforte solo,ed “Evolution“ (2008) con l’orchestra sinfonica. Allevi èanche filosofo, laureato con lode in Filosofia con la tesi “Ilvuoto nella Fisica Contemporanea”, e scrittore ( “La musicain testa“ Ed. Rizzoli).

Le sue tournée internazionali, che più volte hanno toccatoStati Uniti, Canada, Russia, Austria, Francia, Germania, Bel-gio, Balcani, Ungheria, Hong Kong e Cina, registrano ovun-que il tutto esaurito, proprio per questo Giovanni Allevi èuno degli artisti contemporanei più amati dal pubblico di

tutto il mondo e ciò è testimoniato dal grande entusiasmocon cui è ovunque accolto da tanti giovani.

La sua musica è conosciuta e famosa e lo abbiamo sentitotutti più volte perché è l’autore delle colonne sonore di al-cuni spot famosi, tra tutti quello della Fiat 500 e della BMW.

Allevi ha avuto il grande pregio di avvicinare alla musicaclassica i non addetti ai lavori ed al contempo di entusia-smare anche i cosiddetti competenti. È geniale e moderno,e con la sua musica continua senza sosta a deliziare il pub-

blico di tutto ilmondo.

Ho avuto il piacere diassistere a due con-certi di Giovanni Al-levi: un ragazzo esile,un personaggio buffo,impacciato, total-mente fuori daglischemi, un artista chestimola qualche risataper il suo modo diparlare o di muoversi,ma che quando sisiede al pianoforte econ questo diventa

tutt’uno, inizia a esprimere arte ed emotività con una mu-sica che è coinvolgente.

L’esibizione è stata emozionante, lo spettacolo, per chi lo hagià visto in concerto, forse un pò ripetitivo, ma poco im-porta perché quando si concentra sulla sua musica è unico,le introduzioni poco contano, conta la qualità.

E non può non piacere la musica di Allevi, non si può nonamare. Anche colloquiare con lui è stata davvero una bellaesperienza: è unico come le sue canzoni. Provate ad ascol-tarlo… vi innamorerete delle sue note.

Alle Eolie la prima mondiale de “L’era glaciale III”

La terza puntata dell'Era Glaciale, fortunata serie difilm d'animazione della Twen�eth Century Fox, verràpresentata in anteprima mondiale a Lipari dal 1 al 3

luglio. Grazie a un accordo con il dipar�mento Turismodella Regione siciliana, le immagini di “Era Glaciale III,l'Alba dei dinosauri” faranno il loro debu�o al TeatroGreco di Lipari il 1° di luglio. Alla presentazione, che si svolge in contemporanea conl'uscita del film negli Sta� Uni�, prenderanno parteanche Claudio Bisio e Pino Insegno, che fanno parte delcast di doppiatori italiani della saga degli eroi “so�o-zero”.

Page 31: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

31CU

LTURA

GIUGNO ‘09

Chi sarà l’assassino?

Il caso Mentana-Mediaset torna a far discutere

di Mimma Lo Giudice

In molti ricorderanno l’episodio checostò ad Enrico Mentana, ex diret-tore editoriale di Mediaset, la pol-

trona nel gruppo della famigliaBerlusconi. Quella fatidica sera del 9febbraio, i Tg di mezzo mondo diederola notizia della morte di Eluana En-glaro; Vespa ebbe il suo speciale e ilTg5 invece rimase a guardare, e con luianche Mentana, mentre un annuenteFede andava in onda su rete4 con ilcompito di contrastare l’alveare diospiti sull’ammiraglia della Rai.

Il quinto canale, come si diceva nel se-colo scorso, continua la sua program-mazione senza batter ciglio, infondo“the show must go on”. Ma la profes-sionalità di Mentana grida a gran voce.Alza la cornetta e chiama subito Con-falonieri minacciando le dimissioni,non solo per la negata andata in onda,in prima serata, del suo Matrix (attual-mente diretto da Alessio Vinci) prefe-rendo il Grande Fratello, ma anche perla mancanza di informazione che si re-spira a Mediaset da qualche tempo eper il vergonoso spettacolo mandatoavanti dal GF condotto da Alessia Mar-cuzzi - con tanto di processo alla bion-dina pazzoide di turno - senzamodificare nulla del palinsesto.

Davanti a scelte del genere e con lamorte del caso clinico più discusso inParlamento e nel mondo, il buon Men-tana non riesce a calpestare la propriadeontologia professionale. Intorno alle22 annuncia le dimissioni e l’azienda leaccetta senza commenti di sorta.Anche l’appuntamento con la secondaserata di Matrix viene annullato.

Inizia la caccia all’uomo e l’ex direttorerilascia interviste a caldo: «Non è cosìche si fa informazione su una granderete nazionale, non esiste solo l’au-dience. Eravamo pronti ad andare inonda, il Tg5 era pronto ad aprire fine-stre informative». Parole dure dettatedal rammarico, quelle di Mentana, pernon aver potuto svolgere il propriomestiere. Che qualcuno lo volessefuori dal gruppo Mediaset si vociferavada tempo e forse è stato confermatosia dal niet aziendale che dalle pre-sunte parole del Premier Berlusconialla notizia delle dimissioni dell’ex di-rettore: «Se va fora, l’è meglio».

Fatto sta che adesso il Tribunale diRoma ha disposto il reintegro del gior-nalista alla conduzione del programmaMatrix. Il giudice, Giudo Rosa, ha di-chiarato essere illegittimo il licenzia-mento di Mentana da parte dellaMediaset, la quale si vedrà costrettaanche a pagare un risarcimento danni.Secondo la difesa, infatti, Mentanaaveva presentato le dimissioni dalruolo di direttore editoriale in quantonon ha condiviso la scelta editorialepresa in occasione del caso Englaro einvece è stato licenziato anche comegiornalista e direttore del programmaMatrix - di cui fu il realizzatore e con-duttore.

L’azienda della famiglia Berlusconi in-furiata, si dichiara incredula e così ri-batte: «Mediaset prende atto dellasentenza, a nostro avviso sorpren-dente, nella causa intentata da EnricoMentana contro il nostro Gruppo - di-

chiara in una nota il gruppo - Atten-diamo di conoscere nel dettaglio lemotivazioni della stessa, non ancoradepositate dai magistrati, ma fin d’orarendiamo noto che appelleremo que-sta decisione in tutte le sedi compe-tenti».

Staremo a vedere quali saranno i futurisviluppi del caso Mentana-Mediaset.Intanto attendiamo - specialmente noiaddetti ai lavori - di sapere come sicomporteranno l’Ordine dei Giornali-sti e la magistratura rispetto al pro-blema di negazione della libertà diespressione (art. 21 della Costitu-zione), perchè se di doveri, giusta-mente da rispettare, è fatta laprofessione giornalistica, non bisognadimenticare i diritti di chi si batte pergarantire l’informazione ai cittadini.

Page 32: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

32RI

VIER

A

GIUGNO ‘09

Nei mesi di maggio e giugno sisvolgono tradizionalmente i ciclidi rappresentazioni classiche

nel teatro greco di Siracusa, organizzatidall’INDA. Un evento che richiama ap-passionati da tutto il mondo, facendorivivere il teatro classico antico, con lesue tragedie dall’intento pedagogico,secondo le intenzioni dei grandi trage-diografi classici: Sofocle, Eschilo ed Eu-ripide.

Quest’anno saranno rappresentatel’Edipo a Colono di Sofocle e la Medeadi Euripide1. Protagonista dell’Edipo aColono è Giorgio Albertazzi, uno tra imaggiori attori italiani viventi ed un in-tenso Edipo.

Sofocle, nativo di Colono, sobborgo diAtene, scrisse questa tragedia (rappre-sentata postuma nel 401 A.C.) quandoera novantenne, quasi una riflessionepersonale sulla morte ormai prossima.Ed insieme una sorta di riabilitazionedel personaggio di Edipo, figura in bi-lico tra l’essere eroe e l’avere in sé iconnotati negativi del patricida e del fi-glio incestuoso, sia pur involontarioautore delle sue disgrazie. Dicevamo diuna riabilitazione, poiché la sparizionenel boschetto di Colono di Edipo,ormai anziano e malato, lo fa assur-gere quasi a nume tutelare e ad unprescelto che addirittura profetizza aTeseo lunga e prospera vita. Un pre-scelto che mostra la sua grandezza findall’inizio (è lui il re di Tebe che se-condo la leggenda risolse l’enigmadella Sfinge), nel suo portarsi a Colonocon la figlia Antigone, in obbedienzaalla profezia che voleva la fine dei suoigiorni proprio lì. Grande nel suo accet-tare il Fato come unico, ineluttabileelemento determinante della vita, suapersonale e dell’umanità.Di particolare pregio è il primo sta-simo, dove si decantano le bellezze diColono, ultimo omaggio di Sofocle allasua patria.

Medea, messa in scena nel 431 A.C., èuna delle più belle e riuscite tragediedi Euripide: gli studiosi concordano neldare ad Euripide il merito d’avere in-

novato il personaggio,superando e non co-piando nulla dall’omo-nima tragedia diNeofrone. Per la primavolta nel teatro grecoprotagonista è unadonna, debole e forteal contempo, determi-nata, orgogliosa alpunto che pur di ve-dere morti i propri ne-mici non esita avedere e procurare lamorte dei propri figli,in odio a Giasone, chequi è una figura mi-nore e negativa, alpunto che Dante locollocherà nel suo In-ferno in seguito allalettura di questa trage-dia.

È curioso che figuresempre presenti comei figli di Medea eGlauce siano semprepresenti in scena e non si esprimanomai. Questa tragedia ha una spiccatapresenza umana, lascia da parte gli dèi,che fanno da spettatori al pari del pub-blico. Medea contiene in sé due per-sonaggi: l’una vorrebbe risparmiare ifigli, l’altra è disposta a tutto pur di di-

ventare quel pericolo che tutti la riten-gono. Ciò crea una tensione dramma-tica tra le più forti ed appassionanti ditutta la storia del teatro. Fatto questoche varrà a Medea una continua for-tuna in tutti i tempi.

EDIPO A COLONO E MEDEA: LA TRAGEDIA È DI SCENA A SIRACUSA

1 Per approfondire suggeriamo D. DEL CORNO, Letteratura greca, Principato, Milano, 1992.

a cura del Maestro Valerio CIAROCCHI

Page 33: JoniaNews Giugno 2009

MAGGIO ‘09

JJnn

33RIVIERA

Carpe diem quam minimum credula posteroa cura di Dominga Carrubba

La Galleria “Il Gabbiano” a Messina è stata maledetta-mente affollata nel mese di maggio nella lettura deiPoètes Maudits. Il “maledettamente” è da intendersi

un gioco di prestigio che in una sola parola racchiude ilmovimento letterario dei “ Poeti Maledetti ”, lo stile diartisti disumanizzati e reietti dalla società.Chi non ricorda la grotta che ospitava ad ogni crepuscolo glistudenti del Liceo Welton nella pellicola “L’attimofuggente”, che rifondano la “setta dei poeti estinti” colmotto carpe diem, la cui filosofia rende felice chi la praticanon per l’effetto che le proprie azioni causano, ma per l’a-gire fine a stesso. Vivi il presente confidando il meno possi-bile nel domani. Questo il messaggio tramandato dal poetalatino Orazio nelle sue Odi.

E’ l’anticonformismo che così come ha suggerito l’immagi-naria setta dei poeti estinti nella pellicola del 1989, allostesso modo diede vita al mito del poeta maledetto.

Armando Riitano, poeta di Lipari, ha ideato il volume“Maledettamente”, selezionando versi e citazioni dei mag-giori artisti maudits, interpreti della vita bohèmienne, fracui Charles Baudelaire, Dino Campana, Stephane Mallarmé,Friedrich Nietzsche, Arthur Rimbaud, Igino Ugo Tarchetti.

E’ la Rivoluzione del 1848 che liquida il Romanticismo, chesegna la spaccatura tra letteratura e politica, e apre lastrada al Positivismo e allo Scientismo, al Naturalismo e alVerismo. Mentre da contraltare dilaga la poesia condan-nata, maledetta dalla società al cui conformismo i poetimaledetti si oppongono. Perché conformarsi ad una realtàsociale orientata soltanto verso gli interessi economico-cap-italistici, trascurando le ragioni dello spirito, i valori del-l’uomo cui è dato conoscere il presente ed esserneresponsabile, e non il futuro di cui si ignorano le emozionidei giorni non ancora vissuti?

Ecco gli artisti disumanizzati dalla morsa della scienza che si

vanta di potere spiegare ogni evento o fatto, privati dei val-ori eccelsi e infilzati da un paradiso artificiale, dove il sessomercenario, l’abuso di alcool e droghe sono nel contempogli emblemi della ribellione alla borghesia e le armi di auto-annientamento, unica soluzione per chi non trova un postoin una società con un’ideologia sovra-costruita. Da qui l’e-saltante attrazione per la morte, ricercata per le vie dellatrasgressione, a fronte di una vita negata e sprezzante del-l’amore. Da qui la fuga dai sentimenti tramite un diverso re-alismo: quello che chiamerei sinestesia disarmonica che in“Fontana di sangue” di Charles Baudelaire, si esprime con…Molte volte ho domandato a vini capziosi di assopire perun giorno il terrore che mi strugge: il vino fa più limpida lavista, l’orecchio più sensibile!...

La pubblica lettura di Lorenzo Calogero, poeta calabrese,evidenzia che sebbene non sia ufficialmente ascritto fra iPoètes Maudits, è definito da vari critici il “nuovo Rimbauditaliano”. Lorenzo Calogero è stato prigioniero di una vitacondotta nello svolgimento della professione di medico perse stesso piuttosto che degli altri, incompreso da parte deiletterati del suo tempo, tanto che la notorietà è soltantopostuma, grazie alla pubblicazione del I vol. delle Opere Po-etiche della Collana “Poeti Europei ” della Casa EditriceLerici.

Per Lorenzo Calogero la fonte di sregolatezza dei sensi perscoprire l’ignoto era la follia che alimentava il bisogno in-cessante di scrivere poesia, perché… “Di tanto rovinosomare poco suono giunge al mio orecchio assorto in as-coltazione dell’Eterno che come un angelo passa” …Finquando si leggono le parole che si possono ritenere l’ultimapoesia trovata sulla sua scrivania, che sintetizza maledet-tamente l’essenza del poeta: “Vi prego di non essere sot-terrato vivo”. Forse che dalla morte possa derivare la vita di un’anima,quando finalmente sia compresa?!

Page 34: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

34SA

CRO

GIUGNO ‘09

L’Aquila ferita ma non prostrata tornerà a volare in alto

Non ci sentiamo in lena trattare del devastante evento, ab-battutosi in Abruzzo. Questo scritto esula completa-mente da esso, per non ridestare la memoria e quindi

l’universale tristezza e la coscienza di non pochi. Vogliamo trat-tare solo un caso che ha del prodigioso, se non addirittura segnodi Risurrezione. Alla morte di Papa Niccolò IV (1292) trascorseroben 27 mesi per eleggere il nuovo Pontefice. Per contrasti in-terni e di partito i 12 Cardinali non riuscivano a mettersi d’ac-cordo. Uno dei dodici prospettò agli elettori l’idea insolita che inquel di Collemaggio in Abruzzo, vi era un personaggio di Chiesache già aveva dato prova di forza carismatica nei riguardi del po-polo che ne ammirava la testimonianza evangelica. Sia pure conriluttanza l’Eremita accettò l’elezione, determinando un verogiubilo popolare. I circoli spirituali lo salutarono come “Papa an-gelico”, che avrebbe soddisfatto le aspettative di riforma. A ca-vallo di un asino (!?), scortato da due Principi (Carlo II D’Angiò eil figlio Carlo) il Papa-eremita fece il suo solenne ingresso al’Aquila, dove nella Chiesa di Santa Maria di Collemaggio, il 29Agosto 1294, fu consacrato con il nome di Celestino V°. PapaCelestino V, al secolo Pietro del Morrone, pur animato da unsincero desiderio di rinnovare la Chiesa e le sue strutture, nondisponeva tuttavia di capacità organizzativa e di competenzagiuridica per realizzare il suo sogno, viveva la sua vita in un fati-coso dilemma.

Papa Celestino V diede inizio al suo Pontificato, tanto carico disperanza quanto di situazioni drammatiche e delusioni. Lostesso Jacopone da Todi, rigoroso sostenitore, lo avvertì con pa-role dure “…se non sai, ben canterai mala canzone”. Celestino fuvittima della Sua inadeguatezza e del suo isolamento, che lo re-sero diffidente e lo portarono ad abdicare. Non ascoltò i Cardi-nali che lo sollecitavano a raggiungere Roma ma rimase aL’Aquila sotto la politica dei Principi. Fu generoso con tutti, quasipresentendo dell’abdicazione, fece la proposta ai Cardinali di af-fidare il governo della Chiesa a tre Cardinali, proposta respintae dopo aver preparato tutto per il bene della Chiesa con tre Do-cumenti, uno dei quali esortava i Cardinali ad aprire un nuovoConclave, firmò l’abdicazione. Quindi spogliatosi dell’abito pa-pale e tornato ad essere semplice frate, avrebbe desiderato sol-tanto tornare al suo eremo. Ma il suo Successore glielo impedìed infine, arrestato, fu chiuso prigioniero in un castello. Il po-vero frate visse addolorato e morì in una cella dalle dimensionimolto ridotte il 19 maggio 1296, in circostanze poco chiare dafare pensare ad un incidente grave. I suoi resti furono traslatinella stessa chiesa di Collemaggio ove era stato incoronatoPapa. Clemente V lo canonizzò, il 5 maggio 1313, come Confes-sore nel nome di S.Pietro. Dante confinò Celestino tra gli ignavi

(III C. dell’Inferno), dicendo che “fece per viltade” il gran rifiuto(v.59).

Celestino V, rinunciando alla carica di Pontefice, non solo avevadeluso le attese di coloro che credevano in una riforma del Papasanto, ma aveva offerto l’occasione propizia all’ambizione di Bo-nifacio VIII di salire al seggio papale, causa delle sventure delPoeta. Dante coerentemente con quanto aveva detto Virgilio“non ragioniam di loro, ma guarda e passa” (v.50), non lo no-mina, anche perché vuole che rimanga anonimo, però lascia in-tendere benissimo il nome con una formula allusiva alla suasuprema colpa: appunto il “gran rifiuto”, e rincalzando la dosedel suo disprezzo. Anche se il suo no fu rifiuto quanto una ri-nuncia, perché si rifiuta una cosa che non si ha, mentre si ri-nuncia a una cosa che già si possiede. La vicenda di Celestino V,oltre che una questione di ordine canonico e religioso, diventòpoi anche un caso letterario. È diventata ora, un caso di estremariflessione. Fra le macerie è stata ritrovata l’urna che conservala sue spoglie mortali in buonissime condizioni.

Papa Benedetto XVI, in visita ai luoghi del sisma, ha voluto visi-tare e rendere omaggio al suo predecessore e su l’urna che necontiene le spoglie ha deposto il Pallio che ha aveva indossatoil primo giorno di pontificato, 4 anni fa. È una stola di lana biancacon le croci, che simboleggia il legame fra il successore di Pietroe la Chiesa universale. Lì innanzi alla facciata della Basilica, at-torno al Papa, si sono visti i segni della fede ritrovata che risve-gliano memoria e pietà. Attorno al Papa si è visto un popolovero, sfollati avvolti in impermeabili di plastica sotto l’acqua bat-tente, vecchi, ragazzi, volontari, pompieri e finanzieri attenti edevoti alla recita di “Regina Coeli”, mentre la campana di Onna,a distanza, continuava a suonare da un campanile di Travi. L’ar-civescovo de L’Aquila, presente il Papa, anima alla ricostruzionee afferma: “La ricostruzione ci sarà subito o non ci sarà”. E sa-rebbe la nostra morte, più brutta di quella, già tanto tragica cau-sata dal terremoto. Momenti tristi ma di speranza, l’Aquilatornerà a volare alto. E già si muove nel segno della fede, Unachiesa donata dalla Valsuga, dalla Provincia e dalla Diocesi diTrente. Sarà la Chiesa della Risurrezione.

Sac. Giu-seppe Tatì d’Urso,

Cappellano per meritoSacro Militare Ordine

Costantiniano di S.Giorgio

Page 35: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

35ECO

NO

MIA

GIUGNO ‘09

Al via in Sicilia il sistema telema-tico di approvvigionamento del-l’amministrazione regionale. L’ex

assessore regionale alla PresidenzaGiovanni Ilarda ha firmato il decretoche introduce e regolamenta la ge-stione elettronica delle procedure diacquisizione di beni e servizi della Re-gione attraverso gare telematiche ocon acquisti diretti di prodotti selezio-nati sui cataloghi on line dei fornitoriaccreditati. Il testo del decreto con lemodalità di partecipazione delle im-prese sono pubblicati sul sito istituzio-nale della Regione Siciliana(www.regione.sicilia.it) dal quale saràpossibile anche accedere direttamenteal sistema che sarà attivato entro il 31luglio 2009. Procede, quindi, a ritmosostenuto la svolta impressa per l’am-modernamento dell’apparato pub-blico.

Dopo la posta elettronica e il cedolinodigitale per il pagamento degli sti-pendi, arriva ora l’e-procurement. Unvero shock per un apparato burocra-tico abituato a fare affidamento per iltrasporto di montagne di carta su cor-rieri chiamati “camminatori”.

“L‘ammodernamento del settore pub-blico - dice Ilarda - deve mirare non adintrodurre tagli indiscriminati a scapitodei servizi, ma a ridurre la spesa ra-zionalizzandola ed eliminandocosti superfui, con l’obiettivo dimigliorare l’efficacia delle po-litiche pubbliche nell’inte-resse dei cittadini. E intema di razionalizza-zione della spesa pub-blica uno deglistrumenti più efficaci si èrivelato il mercato elet-tronico”. Gare telematiche e ac-quisti on line saranno av-viati in via sperimentaledal dipartimento del Perso-nale e dei servizi generali, peressere successivamente estesiall’intera amministrazione regio-nale. Il sistema verrà gestito su piat-taforma informatica realizzata dallasocietà a partecipazione regionale Si-cilia e-Servizi e permetterà di acquisirequanto necessario al funzionamentodella macchina amministrativa - carta,

fotocopiatori, servizi di manutenzionee pulizia - attraverso processi automa-tizzati di scelta del contraente. “Sarà così assicurata - continua Ilarda -la parità di condizioni dei partecipanti,la massima trasparenza e la semplifi-cazione delle procedure, con velociz-zazione delle transazioni e rilevantieconomie di scala. Altri vantaggi sonorappresenti dalla tracciabilità e dal mo-nitoraggio della spesa”.

Anticipando alcune delle regole allequali sta lavorando la Commissioneper il codice etico anti infiltrazione edantimafia della Pubblica Amministra-zione voluto dallo stesso assessore,sono state introdotte anche disposi-zioni dirette a contrastare possibili in-filtrazioni della criminalità. Il fornitore sarà obbligato a segnalarequalsiasi tentativo di turbativa o irre-golarità della gara o nell’esecuzionedel contratto e a denunciare qualun-que fatto collegato all’attività dell’im-presa che costituisca reato contro lapubblica amministrazione o sia ricon-ducibile ad attività di as-s o c i a z i o n imafiose, inti-midazioni,richieste

di tangenti, pressioni per l’assunzionedi personale e danneggiamenti di beniaziendali.

“Gli interventi di ottimizzazione e au-tomazione dei processi di acquisto -prosegue Ilarda - hanno già prodottograndi benefici nel settore privato, ga-rantendo un’importante riduzione deicosti e hanno oggi assunto un ruolo ri-levante anche per le amministrazionipubbliche italiane, in particolare, pernumerose Regioni del centro e delnord. La Sicilia non poteva restare in-dietro”.

“I vantaggi non sono solo per l’ammi-nistrazione poichè si tratta di una stra-ordinaria opportunità anche per lenostre imprese, che potranno compe-tere alla pari, ridurre i costi di vendita,ampliare il proprio mercato con l’ac-cesso al sistema degli approvvigiona-menti pubblici con cataloghi on line econ l’esposizione permanente di pro-dotti e servizi a costi prossimi allozero”.

“Il sistema - continua l’assessore - co-stituisce, quindi, anche un mezzo perla valorizzazione del tessuto produt-tivo regionale, stimolando la diffu-sione dell’innovazione tecnologica,soprattutto nel settore tipico di que-sto segmento di mercato che è

quello delle piccole e medie im-prese. L’ingresso nell’area delcommercio elettronico serviràad ampliare enormemente ilraggio d’azione dell’offerta e il

volume degli affari delle im-prese siciliane, permettendotransazioni transfrontalieree concorrendo alla crea-

zione di nuovi spazi occu-pazionali”.

L’assessore Ilarda assicuracomunque che, al fine di

consentire agli operatori diadeguarsi alle nuove proce-

dure, il ricorso al mercato elet-tronico avverrà progressivamente

per cui, nella fase iniziale, per le garee gli acquisti di beni e servizi dell’am-ministrazione regionale si utilizzerannoanche i sistemi tradizionali.

INNOVAZIONE: ILARDA FIRMA DECRETO SU GARE TELEMATICHE E MERCATO ELETTRONICO

CON NORME ANTIRACKET E ANTI CORRUZIONE

Page 36: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

36EN

ERG

IA

GIUGNO ‘09

Un tema sempre più dibattuto dalla comunità scienti-fica, ma non solo, è quello del ruolo che dovrannoavere le “nuove” forme di energia nei prossimi anni.

Per analizzare il problema è bene fare un riassunto di ciòche attualmente costituisce il mix delle fonti energeticheprimarie che soddisfano i nostri bisogni quotidiani. Le fontifossili forniscono insieme l’80% dell’energia da noi consu-mata (gas naturale 21%, carbone 24%, petrolio 35%), il nu-cleare contribuisce con il 6%, l’idroelettrico e le altre fontirinnovabili con il 5%, il restante 9% rappresenta il consumodi biomasse (principalmente legna) prodotto dalle popola-zioni tecnologicamente più arretrate.

Il totale prodotto viene destinato, in parti uguali, alle esi-genze di mobilità, riscaldamento, energia elettrica per usiindustriali. Le richieste energetiche sono strettamente con-nesse all’aumento della popolazione mondiale ed alla va-riazione del tenore di vita nelle nazioni emergenti: èindubbio che le comodità costano.

Secondo previsioni condivise, la popolazione mondiale nel2050 toccherà quota 9 miliardi e la richiesta energetica (intermini di potenza) passerà dagli attuali 14000 MW a circa25000 MW. Dovranno essere quindi garantiti altri 11000MW da produrre con tecnologie “pulite”: non bisogna di-menticare infatti che le emissioni di CO2 responsabili del-l’aumento dell’effetto serra dovranno diminuire nel corsodegli anni per evitare conseguenze da molti ritenute cata-strofiche e soprattutto irreversibili.

Come trovare dunque il modo di generare 11 TW senza pro-durre anidride carbonica? I tre campi d’azione che sem-brano essere più promettenti sono: carbon sequestration,fissione nucleare, fonti rinnovabili. Non potendo rinun-ciare, almeno nel futuro prossimo, allo sfruttamento dellefonti fossili si stanno compiendo sforzi per trovare un modo

di catturare le emissioni (sequestration) prodotte dalle con-venzionali centrali termoelettriche. La CO2 dovrà essere se-parata dal resto dei fumi, che subiscono già oggi trattamentidi desolforazione e denitrificazione, e trattata in modo danon nuocere all’ecosistema, si sta in particolare studiandocome poterla stoccare in sicurezza (profondità oceaniche,US Department of Energy) oppure biofissarla mediante l’im-piego di microalghe in grado di assimilarla e contempora-neamente depurare acque reflue (Eni).

La tecnologia nucleare giocherà certamente un ruolo im-portante, certamente, non arriverà come si prevedeva neglianni ’50, a coprire il 100% della produzione, ma crescendopotrebbe mantenersi sui livelli percentuali attuali. Non bi-sogna dimenticare che le centrali nucleari utilizzano an-ch’esse un combustibile non rinnovabile, il cui prezzo non èdetto che rimanga insensibile a variazioni causate da fattoridiversi da quelli puramente tecnologici, come già accadecon il petrolio.

Le energie rinnovabili dovranno anche fare la loro parte.L’idroelettrico è già vicino al suo limite di sfruttamento, l’eo-lico cresce di anno in anno e dà buone aspettative ma lapromessa più grande è lo sfruttamento dell’ energia solare.Oggi, con le tecnologie attuali, gli 11 TW necessari da qui al2050 potrebbero essere prodotti da un campo solare posi-zionato in una zona tropicale di superficie 4 volte più grandedella Sicilia. Bisogna inoltre considerare che quella del fo-tovoltaico è un’industria dinamica e in continua crescita,che ha migliorato di circa il 40% ogni anno le proprie pre-stazioni nell’ultimo decennio. Ma con l’avvenire bisognasempre andarci cauti: “È sempre difficile fare previsioni, inparticolare quando riguardano il futuro“ (Niels Bohr, Nobelper la fisica nel 1922).

Santo Bivona e Vittorio Crisafulli

Energia Futura

Page 37: JoniaNews Giugno 2009

GIUGNO ‘09

Un investimento iniziale di 35 milioni di euro per unacapacità produttiva di 50 MW. Una crescita pro-grammata della produzione stimata in 50 MW ogni

due anni che in quattro fasi di estensione porterà la produ-zione sino a 200 MW. Circa 170 impiegati ad avvio della pro-duzione per arrivare, quando la produzione sarà a pienoregime, ad un totale di 680. Questi, in sintesi, i dati dellafabbrica di pannelli fotovoltaici che nascerà in un lotto del-l’Asi di Caltagirone e che sarà realizzata da Asp Solar Italia,società con sede a Catania e parte del gruppo svizzero Asp-Aton Sun Power.

L’iniziativa è stata presentata negli uffici della Presidenzadella Regione Siciliana a Catania, dal presidente della Re-gione, Raffaele Lombardo, dai vertici di Asp Solar Italia, rap-presentati da Heinz Grossmann, managing director, ErnstLandsmann, board director e Jean Claude Nussbaumer edal presidente dell’Asi di Caltagirone, Giuseppe Greco.“E’ una iniziativa avviata e definita in pochi mesi, grazieanche alla collaborazione dell’Asi di Caltagirone - ha affer-mato il presidente della Regione - che può diventare un ri-ferimento per il mercato del bacino del Mediterraneo,rappresenta una fonte di sviluppo e dà una ulteriore spintaalla produzione di energia da fonti non rinnovabili in Sici-lia”.

ENERGIA: PRESENTATO PROGETTOFABBRICA PANNELLI FOTOVOLTAICI

Page 38: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

38EN

ERG

IA

GIUGNO ‘09

Eccoci qui di nuovo a trattare l’ar-gomento fotovoltaico. Questavolta mi soffermerò sul sistema di

incentivi italiano. Nel nostro paese losviluppo degli investimenti, per ener-gie rinnovabili, è trainato dalle politi-che di promozione e dagli strumenti disostegno che lasciano intravederebuone opportunità per il futuro.

La tecnologia solare e quella eolicacontinueranno a registrare tassi signi-ficativi di crescita nei prossimi anni, so-prattutto se accompagnati dainterventi resi a semplificare gli iter au-torizzativi ed a risolvere i problemi diconnessione alla rete elettrica deigrandi impianti.

Bolletta azzerata e incentivi del Contoenergia: grazie a queste due voci unafamiglia media può guadagnare ognianno più di mille euro e risparmiarnealtri 500. La passione per il fotovoltaiconon è isolata: nonostante la contra-zione dei consumi e degli investimentiche stiamo vivendo, il numero di fami-glie italiane che stanno spendendo14mila-20mila euro per un impiantofotovoltaico è in forte ascesa. L’occa-sione è ghiotta, tra Conto energia escambio sul posto, l’investimentorende più dei BoT e dei Btp. Partiamodall’indice più significativo: il tasso in-terno di rendimento (Tir o Irr, tasso an-nuale di ritorno effettivo che uninvestimento genera). Quello medio diun impianto fotovoltaico residenzialeintegrato architettonicamente è del 9

per cento. Vale a dire il doppio del ren-dimento dei Btp con scadenza nel 2034(25 anni da oggi, una durata pari allavita media di un impianto): quelli del-l’asta del 19 maggio garantivano il4,6% netto (il 5,25% lordo).

Facciamo un piccolo esempio. Una fa-miglia media di 3/4 persone ha un bi-sogno energetico colmabile con unimpianto di 2.5/3 kW/h. Prendiamo inconsiderazione un impianto da 2.5kW/h. Tale impianto ha un costo dicirca 17 mila euro Iva inclusa. Lostesso, in Italia centrale e con integra-zione architettonica parziale (maggior-mente incentivato), garantisce unintroito di circa 1900 euro all’anno. Aquesti 1900 euro bisogna aggiungere ilrisparmio proveniente dalle bollette

non più pagate, perché il fabbisognoenergetico della casa viene soddisfattodall’impianto sul posto. Facendo uncalcolo forfettario possiamo dire diavere un introito annuo di circa 2400euro, con un investimento iniziale di17000 euro (8 anni tempo di “payback”).

Ma la redditività e il tempo di “payback” dipendono da tanti fattori: gliimpianti sono tanto più convenientiquanto più sono integrati architettoni-camente e di potenza ridotta. Inoltre isistemi piccoli sono favoriti dal fisco,perché al di sotto dei 20 kW, almenose destinati alle famiglie, non sonosoggetti a Iva e alle altre forme di tas-sazione. Conta molto anche la zonageografica. Favoriti, a causa del mag-giore irraggiamento solare, sono ov-viamente il Sud e la Sicilia inparticolare. Dietro il successo e i nu-meri del fotovoltaico ci sono i generosiincentivi italiani. Si tratta del Contoenergia, che remunera per 20 annil’energia prodotta, e dello scambio sulposto, che permette di non pagare labolletta per l’energia consumata. Gliincentivi, va ricordato, non sono desti-nati a durare in eterno, visto che ilConto energia starà in piedi, salvo rav-vedimenti, solo fino al raggiungimentodella soglia dei 1.200 MW di potenzainstallata in Italia (il che potrebbe av-venire entro il 2010-2011). Il crollodelle installazioni in Spagna dopo la ri-duzione degli incentivi indica chiara-mente che la sola sensibilitàambientale non basta.

FOTOVOLTAICO (PARTE SECONDA)a cura di Vittorio Crisafulli e Santo Bivona

Page 39: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

39SPO

RT

GIUGNO ‘09

Con l’eliminazione dal “Trofeodelle Provincie”, manifestazioneriservata alle squadre di Terza

Categoria, si è conclusa ufficialmentela prima stagione sportiva del Ciuma-redda Calcio. La formazione santatere-sina al suo primo Campionato Figc, siè classificata al settimo posto con 23punti, frutto di 6 vittorie, 5 pareggi e11 sconfitte, mettendo a segno nelle22 giornate di campionato 27 reti su-bendone 32. Un bilancio mediocre,visto che alla vigilia del torneo, la com-pagine santateresina del Ciumareddadel Presidente, Nino Santoro, visti inomi in organico, era stata indicatacome una delle pretendenti alla vitto-ria finale.

Un Ciumaredda altalenante: grandiprestazioni contro le “grandi del tor-neo”, vedi la vittoria contro la capoli-sta Furci, di contro pessime prestazionicontro le squadre di media-bassa clas-sifica. Diverso l’atteggiamento inCoppa, dove il Ciumaredda, eliminatoimmeritatamente nei quarti di finaledal Novara di Sicilia, affrontava le garecon un altro spirito, con più concen-trazione, eliminando squadre di uncerto spessore tecnico: Furci e AkronSport Savoca nel girone eliminatorio,l’Aci Bonaccorsi negli ottavi di finale. Altimone del Ciumaredda, il giovane mi-ster Carmelo Rigano, al suo primo

campionato di Terza Categoria, con unpassato di allenatore nel settore gio-vanile dell’Atletico Furci, e preparatoreatletico dello Sportinsieme, il quale cispiega questa metamorfosi della suasquadra. “Come organico, la nostra èuna squadra tecnicamente forte, pur-troppo l’aspetto mentale è stato quelloche ci ha un po’ penalizzato. Le miglioriprestazioni sono state fatte quando inpalio la posta era alta, vedi le partite diCoppa o come è successo contro leprime cinque in campionato. Invece,molte partite – sostiene mister Rigano– sono state affrontate in maniera su-perficiale snobbando gli avversari”.

Un pregio dei suoi giocatori? “Senzadubbio la prova di carattere: quandoscendevano in campo con la massimaconcentrazione non hanno avuto av-versari”.

Nei momenti negativi della stagioneha pensato a dimettersi? “No. Era ilprimo campionato per tutti. La Societàmi è stata molto vicina nei momenticritici. Diversi fattori hanno contri-buito: uno su tutti diversi giocatori ve-nivano da diversi anni di inattività,quindi riprendere il ritmo partita nonè così semplice”.

Per la prossima stagione siederà an-cora sulla panchina del Ciumaredda?

“Da parte mia non ci sono problemi,anzi stiamo già lavorando per la pros-sima stagione…”

Un Suo parere sul Campionato ap-pena conclusosi. “Molto positivo, af-fascinante merito di tanti derby.L’unica cosa negativa sono stata gli ar-bitri.

Un giudizio sui campi di gioco? “Que-sto, purtroppo è un tasto dolente, ilmio giudizio è che sono davvero me-diocri.”

Carmelo Rigano: Il Campionato del Ciumareddatra alti e bassi si può considerare positivo

pagina a cura di Di Mimmo Muscolino

Il difensore santalessese dello Sportinsieme, GiuseppeBartorilla, è stato operato al ginocchio destro per larottura del legamento crociato anteriore. L’intervento è

stato eseguito dal prof. Santino Foti, una settimana fapresso la Clinica Carbona di Messina. Tutto è andato per ilverso giusto, tanto che dopo alcuni giorni il giovane gioca-tore dello Sportinsieme è stato dimesso.

Adesso per il difensore Bartorilla, inizia la seconda fase,quella della riabilitazione (circa 6-8 mesi). Il giocatore dellaformazione dello Sportinsieme, dovrebbe ritornare a di-sposizione di mister Enzo Filoramo, a Gennaio 2010. Primadi iniziare la riabilitazione vera e propria, Giuseppe Barto-rilla, dovrà portare ancora per un mese un tutore, quindi,ai primi di luglio intraprendere la rieducazione al ginocchio.

La domanda sorge spontanea: quanto tempo ci vuole per ri-tornare a praticare sport dopo un intervento di ricostru-zione pro LCA con il terzo centrale del tendine rotuleo? I

tempi di recupero variano da individuo ad individuo: un gio-vane sportivo professionista che si allena ogni giorno ed hala possibilità di dedicare 6-8 ore al giorno al ginocchio potràriprendere sicuramente prima dello sportivo amatoriale.Tuttavia numerosi studi scientifici hanno dimostrato che ingenere, per questo tipo di intervento, sia ragionevole ritor-nare all’attività sportiva circa 5-6 mesi dopo l’intervento.

Il giocatore santalessese dello Sportinsieme si era infortu-nato in occasione della finale play-off giocata a Pedara con-tro il Trappitello. Entrato nei minuti finali della gara adifendere il risultato di 1-1, che in quel momento qualifi-cava lo Sportinsieme, è stato costretto ad abbandonare ilterreno di gioco per l’infortunio al ginocchio. Auguriamouna pronta guarigione al giovane difensore gialloblù, Giu-seppe Bartorilla, la cui intenzione è di ritornare a calcare icampi di calcio, conoscendo la persona, la volontà a fare ciònon manca, metterà tutte le proprie energie e forze per ri-tornare più forte di prima.

Giuseppe Bartorilla torna a Gennaio

Page 40: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

40SA

LUTE

GIUGNO ‘09

Il collo è una parte del corpo estremamente mobile, le suecomponenti ossee, le vertebre, sono articolate con l’in-termediario dei dischi intervertebrali in maniera da offrire

le massime possibilità di movimento. Però è una parte menoprotetta del resto della colonna vertebrale ed è quindi vul-nerabile da una serie di traumi o di disordini che possonoprodurre dolore o restrizione del movimento. Per molte per-sone il dolore al collo è una condizione transitoria, che scom-pare nel tempo. Altri richiedono una diagnosi medica ed untrattamento per liberarsi dai sintomi.

Il dolore al collo può risultare da anomalie dei tessuti molli,muscoli,legamenti e nervi, come delle ossa. Le cause più co-muni di cervicalgia sono le anomalie dei tessuti molli per ef-fetto o di traumi, o prolungati meccanismi di trazione odistorsione. In rari casi la causa può essere un’infezione o untumore. Per qualcuno i problemi del collo possono essere lafonte di dolori nella parte alta del dorso, nella spalla, nelbraccio e nella mano malattie degenerative e infiammato-rie. Tra queste malattie sono incluse l’artrite reumatoide e l’ar-trosi. Quest’ultima riguarda generalmente la persona in etàavanzata, ed è l’effetto di ripetuti traumatismi o attriti dellearticolazioni tra le ossa del collo. L’artrite reumatoide puòcausare distruzione delle articolazioni del collo. Da tutte que-ste forme può nascere rigidità e dolore. La degenerazionediscale può essere causa di cervicalgia. Il disco funzionacome un ammortizzatore degli eventi traumatici e com-pressivi tra le vertebre. Nella degenerazione discale (tipica-mente dai 40 anni in poi) il contenuto gelatinoso centraledel disco, degenera e lo spazio tra le vertebre diminuisce. Il

disco può anche protru-dere per il cedimento

della sua parete mar-ginale e causare com-pressione sul midollospinale retrostante osulle radici nervoseposte lateralmente.Questa è la forma-

zione dell’ernia del disco e i disturbi che conseguono (doloreirradiato alla spalla e lungo il braccio sino alle dita dellamano, possibilmente anche con formicolio o bruciore) di-pendono dalla compressione dei nervi. Il collo è così flessi-bile e sostiene il peso della testa ed è estremamentevulnerabile ai traumi.

Gli incidenti automobilistici o causati dai tuffi o da sport oda cadute sul lavoro, possono coinvolgere pesantemente lestrutture ossee legamentose o muscolari del collo. Il tipicomeccanismo del colpo di frusta cervicale nel tamponamentotra automobili è l’effetto di una iperestensione all’indietrodel collo oltre i normali limiti di motilità, seguito da una iper-flessione in avanti. Secondo l’intensità dell’impatto si potràavere frattura e dislocazione delle vertebre, con compres-sione e danno del midollo spinale (sino alla tetraplegia), olesione dei legamenti intervertebrali con formazione di erniadiscale cervicale, o stiramento e lesione dei legamenti e deimuscoli ai lati delle vertebre, con contusione delle radici ner-vose e del plesso brachiale (la complessa innervazione cheva dalle vertebre al braccio). Cause molto meno frequenti didolore al collo sono i tumori, le infezioni o le anomalie con-genite delle vertebre. Se un forte dolore al collo conseguead un trauma, il medico proporrà l’immobilizzazione del pa-ziente per evitare che il danno possa aggravarsi per effettodi una mancanza di stabilità delle vertebre. Occorre proce-dere alla valutazione radiologica che dimostri se esistonofratture ossee o lacerazioni legamentose.

L’intervento medico è necessario anche quando vi sia dolorecervicale irradiato ad un braccio (cervicobrachialgia) o do-lore irradiato alle gambe con rigidità delle stesse o addirit-tura perdita di movimento. In fase acuta queste evenienzerichiedono immobilizzazione, ricovero in istituto di cura, eindagini TAC o RM per definire la causa e le eventuali ne-cessità chirurgiche. Il problema può invece apparire mode-sto in fase iniziale (con poco dolore al collo, con riscontroradiologico negativo per fratture o instabilità) ma può farsivia via più importante con il passare delle settimane o deimesi. Può svilupparsi progressivamente una cervicobra-chialgia, con dolore irradiato alle spalle o sino alle dita, affa-

a cura del fisioterapista Dott.Giuseppe Crupi

La cervicobrachialgia

Page 41: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

41SA

LUTE

GIUGNO ‘09

ticabilità e debolezza delle braccia o di un braccio, dolori not-turni e perdita di forza di presa della mano. Questo avvieneperchè progressivamente si sviluppa la fibrosi cicatriziale aridosso dei nervi della regione laterale del collo (plesso bra-chiale). Queste strutture nervose restano così poco vasco-larizzate e soffrono causando dolore e perdita di capacità dicomandare la muscolatura dell’arto. Se invece non vi è statoun trauma e si presenta un dolore cervicale continuo e per-sistente, forte, accompagnato da irradiazione al braccio oalle gambe con cefalea, formicolio al braccio e alla mano, bi-sogna pensare a una patologia discale, con dislocazione delnucleo polposo a comprimere le strutture nervose.

La corretta diagnosi della causa del dolore cervicale è es-senziale per indicare il trattamento più appropriato. L’inda-gine inizia con la raccolta anamnestica, cioè con l’ascoltaredal paziente il racconto dell’evoluzione dei disturbi dal loroprimo manifestarsi. Lo specialista passerà alla visita il cuiscopo è annotare tutte le manifestazioni di disfunzione deivari apparati coinvolti. Si rileveranno infatti alterazioni deimovimenti per causa di cattivi rapporti tra le ossa, o percausa di contratture o al contrario per cedimenti della mu-scolatura, o per causa di mancata funzione dei nervi. Si rile-veranno ancora alterazioni della sensibilità, e alterazioni dei

riflessi, dovute a cattivo funzionamento dei tronchi nervosi.

Da tutto questo scaturirà la terapia. La maggior parte dei pa-zienti trova soluzione ai suoi problemi con il riposo, qualchefarmaco, l’immobilizzazione, la terapia fisica, la ginnastica, lamodificazione delle abitudini posturali. Per altri pazienti in-vece si renderà necessaria una terapia diretta sul problema,con infiltrazioni o con iniezioni di farmaci o sostanze comel’ozono nella regione interessata. Per alcuni occorrerà faredi più, passando ad azioni chirurgiche di vario grado di ag-gressività, secondo la gravità del problema. Il disco chesporga contro il nervo senza frammenti rotti e dislocati puòessere trattato con le moderne tecniche che lo riducono divolume per effetto del calore o di sostanze chimiche. Que-ste tecniche hanno l’enorme vantaggio di poter essere ese-guite senza apertura chirurgica, senza anestesia generale,senza lungo ricovero, senza interruzione dei programmi difisioterapia .

La chirurgia a cielo aperto (microdiscectomia) avrà per scopola riduzione della pressione sulla radice nervosa o sul mi-dollo. Questa pressione può essere causata da un’ernia di-scale o da un osteofita, dalla stenosi ossea del canalevertebrale o dei forami di coniugazione.

Un altro provvedimento predi-sposto dall’assessorato regio-nale alla Sanità consentirà forti

risparmi, valutabili intorno ai 70 mi-lioni di euro all’anno, per il sistema sa-nitario regionale senza che vengamodificata la qualità dell’assistenza.

L’assessore Massimo Russo ha infattifirmato il decreto che fissa gli indirizzi,gli obiettivi e la metodologia per l’at-tuazione, a partire dall’1 giugno 2009,del “day service ambulatoriale ospe-daliero” (Dsao) nelle strutture ospeda-liere pubbliche e private accreditate edefinisce le tariffe delle prestazioni.

Il day service, seguendo le più recentiindicazioni ministeriali, rappresenta unnuovo ‘contenitore assistenziale’ che,da un punto di vista organizzativo, sicolloca tra il day hospital e il livello am-bulatoriale e servirà ad affrontare inmaniera codificata alcune specifichepatologie oltre che le prestazioni dichemioterapia: in pratica, permetteràuna drastica riduzione dei ricoveridiurni inappropriati, con minore im-piego di risorse ma con identico, senon addirittura maggiore, beneficioper il paziente.

“E’ un provvedimento di straordinariaimportanza - commenta l’assessoreRusso - che va nella direzione dell’in-

teresse primario del cittadino perchéviene semplificato e migliorato il per-corso diagnostico e terapeutico per al-cune patologie, secondo il concettoprimario che il paziente non va sol-tanto curato ma anche ‘preso in cura’.Il day service permetterà di gestire casiche prevedono indagini cliniche e stru-mentali plurime e multidisciplinari,anche complesse, sotto un’unica regiae senza inutili frammentazioni. Inoltreci farà risparmiare risorse che finoraerano destinate impropriamente al-l’assistenza ospedaliera e che potremopoi investire in modo più produttivo.Senza dimenticare che prima saremocapaci di azzerare il deficit e prima i si-ciliani potranno pagare meno tasse.Con il day service ci mettiamo al paridelle più virtuose regioni italiane ediamo seguito ai principi della legge diriforma che prevede la riorganizza-zione e il contestuale potenziamentodella rete territoriale”.

Il decreto individua con precisione lepatologie che dovranno essere trattatein regime di day service: sono l’inter-vento sul cristallino, con o senza vi-trectomia; interventi sul ginocchiosenza diagnosi principale di infezione;la decompressione del tunnel carpale;trapianti di pelle; altri interventi sultessuto sottocutaneo e sulla mam-mella.

Secondo le statistiche dell’ultimotriennio, i ricoveri per queste patolo-gie (che costituiscono il 18% del totaledei ricoveri in day hospital ma inci-dono per il 29,3% sotto l’impatto eco-nomico) hanno fatto registrare il piùalto tasso di inappropriatezza. Il de-creto impone che queste patologievengano trattate in regime di day ser-vice, tranne quelle che giustificanoparticolari necessità di sicurezza.

Per quanto riguarda le prestazioni dichemioterapia, non associate a dia-gnosi secondaria di leucemia (138 milaaccessi nell’ultimo anno), il tratta-mento in day service prevede anche lapresa in carico del paziente, la sommi-nistrazione del farmaco e le indaginiutili per monitorare eventuali effetticollaterali.

Con questo provvedimento si prevedeuna forte riduzione della percentualedi ospedalizzazione (circa 15 per mille)che in Sicilia è attualmente del 249 permille a fronte di una media nazionaledel 180 per mille. E’ prevista in una se-conda fase l’individuazione di ulterioripatologie da trasferire in regime di dayservice.

SANITA’, PARTE IL DAY SERVICE: PREVISTI RISPARMI PER 70 MILIONI DI EURO

Page 42: JoniaNews Giugno 2009

JJnn

42CU

LTU

RA

GIUGNO ‘09

L’assessorato regionale alla Sanità lancia un nuovo einnovativo servizio per i cittadini. Da oggi, infatti, èpossibile visualizzare tutti gli ambulatori pubblici e le

strutture private convenzionate della Sicilia, compresi i la-boratori, suddivise per provincia e comune: basterà colle-garsi al sito internet dell’assessorato Sanità, all’indirizzowww.regione.sicilia.it/sanita, dove è stata inserita una pa-gina dal titolo “Dove fare una visita o un esame?” che con-tiene tutte le istruzioni per ottenere immediate risposte.Inoltre, cosa assolu-tamente nuova inItalia, il progetto pi-lota consente di in-dividuare l'indirizzodella struttura sani-taria e di visualiz-zarlo sulla cartinadella Sicilia, riman-dando a GoogleMap dove è possi-bile verificare il per-corso e il tempomedio di percor-renza che sono ne-cessari perraggiungerlo.“Un altro segnale dimodernità ed effi-cienza – commental’assessore regionaleMassimo Russo –con il quale vogliamo avvicinarci agli utenti del sistema sa-nitario regionale. Il nuovo servizio telematico offre ai citta-dini importanti informazioni in tempo reale e consente diorientarsi al meglio nell'offerta sanitaria. Più sono le infor-mazioni che si mettono a disposizione del cittadino e mag-giore è la trasparenza del sistema. Questo servizio è statopensato anche per i tanti turisti che affollano la Sicilia e che,non conoscendo il territorio, potranno ottenere risposte im-mediate ai loro bisogni di salute”.

In tempi brevissimi, all’interno di questo servizio, sarà pre-vista la possibilità di ottenere ulteriori informazioni, comead esempio la ricerca delle strutture sanitarie in grado di ef-fettuare esami di diagnostica ad alta complessità (Pet, mam-mografie, scintigrafie, etc.).

Il servizio on line darà anche la possibilità, sia ai cittadiniche agli operatori del settore, di interagire per segnalareeventuali aggiornamenti o correzioni ma soprattutto indi-

care quale tipo diinformazioni vor-rebbero trovaresul sito.

“Lo strumento te-lematico – ag-giunge Russo - èormai alla portatadi tutti ed è neces-sario per semplifi-care e velocizzarecerti processi. Ba-sterebbe pensarealla Nar, la nuovaanagrafe regio-nale che gestisce ilrapporto tra me-dici di base e pa-zienti, o alprotocollo d’in-tesa firmato con

l’Inps per accelerare le verifiche necessarie per l’erogazionedelle pensioni di invalidità: tutti servizi che hanno permessodi ridurre gli errori o i tentativi di truffa e che hanno offertoun servizio migliore agli utenti. Oggi, con questo servizio,basterà un “clic” per ottenere informazioni che finora po-tevano risultare complesse o imprecise”.

Il progetto pilota sperimenta e anticipa alcuni servizi chel'assessorato regionale alla Sanità intende inserire nelnuovo “portale della salute” che sarà curato dalle società diservizio della Regione siciliana.

SANITA’: ON LINE NUOVO SERVIZIO INFORMAZIONI

Curiosità

Siete depressi? Potrebbe essere colpa di una vita troppo insipida! No, non è la metafora per cui ci vuole un po’di sale (e magari di pepe) nelle vostre vite, ma il risultato di uno studio scientifico dai ricercatori dell’Universitàdello Iowa, pubblicato nella rivista “Physiology & Behavior” e ripreso nella rubrica della salute di Agi (agenzia

giornalistica Italia).

Se siete giù, secondo gli studiosi, è perché mettete poco sale negli alimenti. Non è una novità. Quante volte vi hannodetto: “Se desiderate mangiare troppi dolci, avete carenza d’affetto, se vi piace il salato, siete depressi”. E pare chea questa diceria si possa dare un fondamento scientifico.

A fare da cavie sempre i soliti topolini che quando in laboratorio sono stati privati del sale, hanno perso interesse,nonché piacere, per le cose che normalmente glielo danno. Inoltre, sondando la loro attività cerebrale, gli scienziatihanno notato che c’erano dei cambiamenti, come se l’essere in astinenza da sale equivalesse al privarsi di una droga.Altro che psicologo per curare la depressione, per l’università dello Iowa basterebbe un po’ più di sale. Senza esa-gerare ché sennò il medico non ce lo toglie nessuno!

a cura di Cristina Maccarrone

Page 43: JoniaNews Giugno 2009

Una sfrenata ricerca di un nuovo equilibrio tra indi-viduale e universale si concre�zza nel Neoplas�ci-smo, una corrente ar�s�ca che nasce in Olanda

nel 1918. L'obie�vo era quello di liberare l'arte dai vin-coli impos� dalla tradizione, lo slogan infa� era: L'obiet-�vo della natura è l'uomo, l'obie�vo dell'uomo è lo s�le.

Un'opera neoplas�ca nasceva dall'assemblaggio di ele-men� singoli secondo determinate regole geometriche.Infa� nel Neoplas�cismo si fondono archite�ura, pi�urae scultura.In questa corrente ar�s�ca chi dipinge ha una visionemolto schema�ca della realtà, si diverte a incastrareforme semplici, come quadra� re�angoli o semplici lineeche prendono vita a�raverso i colori. È proprio il colore,secondo me, il protagonista di questo par�colare s�le,sono i colori, rigorosamente primari, che danno movi-mento e definiscono il ruolo di una figura rispe�o adun'altra.

Il rappresentante più significa�vo di questo movimentofù Piet Mondrian, il suo Neoplas�cismo è imperniato sulinee ver�cali ed orizzontali, perpendicolari le une allealtre.

In sostanza questa è un'arte che punta, utopis�camente,a raggiungere un equilibrio e un'armonia non solo nel-l'arte ma anche nella società a�raverso un nuovo mododi vedere il materiale e lo spirituale.

Neoplasticismo: una perfezione utopistica di Maria Antonietta Trimarchi

Page 44: JoniaNews Giugno 2009