GAZZETTA DELLO SPORT

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 domenica 5 aprile 2015 anno LXXI - numero 14 euro 1,40 IL PERSONAGGIO L’infinito di Toni: altre due reti Record a Verona 9 771120 506000 50 4 0 5> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano DA NON PERDERE 1 Basket, Metta una tigre nel motore di Cantù E Reggio batte Venezia CHIABOTTI, ORIANI PAGINE 34-35 Ciclismo, al Fiandre sfida Kristoff-Degenkolb con Paolini in agguato BETTINI, SCOGNAMIGLIO PAGINE 30-31 Quel formidabile 1992 Quando mezza Formula 1 parlava... italiano CASADIO A PAGINA 33 2 3 RISULTATI & CLASSIFICA 29 a GIORNATA JUVENTUS 70 ROMA 56 LAZIO 55 FIORENTINA 49 SAMPDORIA 48 NAPOLI 47 TORINO 42 MILAN 41 GENOA* 38 INTER 38 PALERMO 35 SASSUOLO 35 UDINESE* 34 EMPOLI 33 VERONA 33 CHIEVO 32 ATALANTA 26 CESENA 22 CAGLIARI 21 PARMA** (-3) 10 ATALANTA-TORINO 1-2 CAGLIARI-LAZIO 1-3 FIORENTINA-SAMPDORIA 2-0 GENOA-UDINESE 1-1 INTER-PARMA 1-1 JUVENTUS-EMPOLI 2-0 PALERMO-MILAN 1-2 ROMA-NAPOLI 1-0 SASSUOLO-CHIEVO 1-0 VERONA-CESENA 3-3 *Una partita in meno **Due partite in meno 20 SERVIZI ALLE PAGINE 12-13-16-17 IL 2° POSTO AVANTI PJANIC CIAO NAPOLI DERBYSSIMO ROMA-LAZIO 12 PUGLIESE E VERNAZZA A PAGINA 15 LA VERGOGNA OLIMPICO, IN CURVA STRISCIONI E OFFESE ALLA MADRE DI CIRO Gli appelli alla pace in ricordo del tifoso del Napoli ucciso sono caduti nel vuoto 15 L’ANALISI di Luigi Garlando L'ARTICOLO A PAGINA 2 A Milano si è scoperchiato un sepolcro solo. Il Milan è pacatamente risorto a Palermo, l’Inter invece ha aggiunto un’altra stazione alla sua interminabile e straziante via crucis: pareggino penoso contro il dignitoso Parma... 2 SALVINI ALLE PAGINE 28-29. COMMENTO DI PASINI A PAGINA 25 Domani, come tutti i quotidiani, la Gazzetta non sarà in edicola per la festività della Pasqua. Tornerà martedì. Continuate a seguirci su Gazzetta.it e GazzettaTv ORE 18: IN DIRETTA SU GAZZETTATV IL GRANDE VOLLEY RAGAZZE, LA CHAMPIONS VI ASPETTA SUL CANALE 59 UNA CITTA’ E LA CORSA DIMEZZATA ALL’EUROPA SCATTO MILAN STRAZIO INTER ROSSONERI IN CRESCITA Cerci si sblocca, Menez tocca quota 16: 2-1 a Palermo. La vittoria premia gli sforzi di Inzaghi. La rincorsa continua NERAZZURRI IN PUNIZIONE Contro l’orgoglioso Parma, altra prova penosa: soltanto 1-1. San Siro fischia. Mancini duro: «Pasqua di lavoro, 8.30 in campo» BREGA, CARUSO, ELEFANTE, OLIVERO, PASOTTO, TAIDELLI DA PAG. 2 A PAG. 9 L’abbraccio di Inzaghi a Menez dopo il gol decisivo contro il Palermo BUONA PASQUA Ultim’ora. Il curatore fallimentare del Parma, presente a San Siro, ha ricevuto l’incarico anche per l’Inter. IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI w CALAMAI, GOZZINI, SCHIANCHI PAG. 18-19 IL SORPASSO TANTO SALAH SULLA VIOLA: ADESSO E’ 4 a BAGNO SAMP 18 ARCHETTI, DELLA VALLE, GRAZIANO PAG. 10-11 LO SCUDETTO RE TEVEZ E PEREYRA JUVE, ORMAI CI SIAMO 10 Lo striscione in curva Sud contro Antonella Leardi Busto vola in finale con le turche dell’Eczacibasi LA LEZIONE DI PIPPO IL TUNNEL DEL MANCIO LONGHI, FONTANA PAGINE 20-21

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quotidiano del 5 aprile 2015

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Page 1: GAZZETTA DELLO SPORT

www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 domenica 5 aprile 2015 anno LXXI - numero 14 euro 1,40

IL PERSONAGGIOL’infinito di Toni:

altre due retiRecord a Verona

97

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06

00

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DA NONPERDERE

1 Basket, Metta una tigrenel motore di CantùE Reggio batte VeneziaCHIABOTTI, ORIANI PAGINE 34-35

Ciclismo, al Fiandre sfidaKristoff-Degenkolbcon Paolini in agguatoBETTINI, SCOGNAMIGLIO PAGINE 30-31

Quel formidabile 1992Quando mezza Formula 1parlava... italianoCASADIO A PAGINA 33

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RISULTATI & CLASSIFICA29a GIORNATA

JUVENTUS 70ROMA 56LAZIO 55FIORENTINA 49SAMPDORIA 48NAPOLI 47TORINO 42MILAN 41GENOA* 38INTER 38

PALERMO 35SASSUOLO 35UDINESE* 34EMPOLI 33VERONA 33CHIEVO 32ATALANTA 26CESENA 22CAGLIARI 21PARMA** (-3) 10

ATALANTA-TORINO 1-2CAGLIARI-LAZIO 1-3FIORENTINA-SAMPDORIA 2-0GENOA-UDINESE 1-1INTER-PARMA 1-1JUVENTUS-EMPOLI 2-0PALERMO-MILAN 1-2ROMA-NAPOLI 1-0SASSUOLO-CHIEVO 1-0VERONA-CESENA 3-3

*Una partita in meno **Due partite in meno

20

SERVIZI ALLE PAGINE 12-13-16-17

IL 2° POSTOAVANTI PJANICCIAO NAPOLI DERBYSSIMO ROMA-LAZIO

12

PUGLIESE E VERNAZZA A PAGINA 15

LA VERGOGNAOLIMPICO, IN CURVASTRISCIONI E OFFESEALLA MADRE DI CIRO

Gli appelli alla pace in ricordo del tifosodel Napoli ucciso sono caduti nel vuoto

15

L’ANALISI di Luigi Garlando

L'ARTICOLO A PAGINA 2

A Milano si è scoperchiato un sepolcro solo. Il Milan è pacatamente risorto a Palermo, l’Inter invece ha aggiunto un’altra stazione alla sua interminabile e straziante via crucis: pareggino penoso contro il dignitoso Parma...

2

SALVINI ALLE PAGINE 28-29. COMMENTO DI PASINI A PAGINA 25

Domani, come tutti i quotidiani,

la Gazzetta non sarà in edicola per

la festività della Pasqua. Tornerà

martedì. Continuate a seguirci su

Gazzetta.it e GazzettaTv

ORE 18: IN DIRETTA SU GAZZETTATV IL GRANDE VOLLEY

RAGAZZE, LA CHAMPIONS VI ASPETTA SUL CANALE 59

UNA CITTA’ E LA CORSA DIMEZZATA ALL’EUROPA

SCATTO MILANSTRAZIO INTERROSSONERI IN CRESCITACerci si sblocca, Menez tocca quota 16: 2-1 a Palermo. La vittoria premia gli sforzi di Inzaghi. La rincorsa continua

NERAZZURRI IN PUNIZIONEContro l’orgoglioso Parma, altra prova penosa: soltanto 1-1. San Siro fischia. Mancini duro: «Pasqua di lavoro, 8.30 in campo»

BREGA, CARUSO, ELEFANTE, OLIVERO, PASOTTO, TAIDELLI DA PAG. 2 A PAG. 9

L’abbraccio di

Inzaghi a

Menez dopo il

gol decisivo

contro il

Palermo

BUONA PASQUA

Ultim’ora. Il curatore fallimentare del Parma, presente a San Siro, ha

ricevuto l’incarico anche per l’Inter.

IL ROMPIPALLONEdi GENE GNOCCHI

w

CALAMAI, GOZZINI, SCHIANCHI PAG. 18-19

IL SORPASSOTANTO SALAHSULLA VIOLA:ADESSO E’ 4a

BAGNO SAMP

18

ARCHETTI, DELLA VALLE, GRAZIANO PAG. 10-11

LO SCUDETTO RE TEVEZE PEREYRAJUVE, ORMAI CI SIAMO

10

Lo striscione in curva Sud contro Antonella Leardi

Busto vola in finale con le turche dell’Eczacibasi

LA LEZIONE DI PIPPOIL TUNNEL DEL MANCIO

LONGHI, FONTANA PAGINE 20-21

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2 Primo pianoR29a giornata

IL SORPASSO DELL’INTER E IL CONTROSORPASSO DEL MILAN DALLA FINE DEL GIRONE D’ANDATA

30

20

25

35

40 punti

GIORNATE 19ª 20ª 21ª 22ª 23ª 24ª 25ª 26ª 27ª 28ª 29ª

Milan

Inter

26 26 26 26

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35 35

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41

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SORPASSO

SORPASSO

1,41La media punti di Inzaghi

41 punti in 29 partite(10 vittorie, 11 pareggi e 8 sconfitte)

1,45La media punti di Mazzarri

16 punti in 11 partite(4 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte)

1,22La media punti di Mancini

22 punti in 18 partite(5 vittorie, 7 pareggi e 6 sconfitte)

GAZZETTA DELLO SPORT

Risorge solo mezza cittàPippo sale, Mancio nel tunnel1Cerci e Menez avvicinano i rossoneri alla frontiera: l’Europa League non è lontanaNerazzurri desolanti, si parla apertamente di «rivoluzione». Ma il progetto è giusto

Il Milan ora ride

Luigi Garlando

AMilano si è scoperchiato un sepolcro solo.Il Milan è pacatamente risorto a Palermo,vincendo una partita in trasferta come

non gli riusciva dal giurassico: 19 ottobre, a Vero-na. L’Inter invece ha aggiunto un’altra stazionealla sua interminabile e straziante via crucis: pa-reggino penoso contro il dignitoso Parma di Do-nadoni. A San Siro ieri non era facile distinguerechi fossero i veri falliti in campo.

CIAO EUROPA Sulla Gazzetta di ieri giocavamo atracciare la tabella di marcia delle milanesi per ilquasi utopistico aggancio alla zona europea e perevitare l’inedita assenza della città dalle coppenell’anno dell’Expo. Il Milan ha vinto la primadelle dieci finali e si è portato a 6 punti da unsesto posto che potrebbe restituirgli il passapor-to. L’Inter, agganciata dal Genoa e staccata dalTorino, ha spento di fatto l’ultima fiammella disperanza. È stata una giornata paradossale per lemilanesi. Inzaghi, l’allenatore senza futuro, il ca-valiere inesistente, sprofondato sotto una pila dipretendenti (Conte, Sarri, Mihajlovic…) ha tro-vato il modo di parlare al cuore della squadra, neha schierato una versione vogliosa e ha schiodatola partita con Cerci, considerato simbolo di unmercato fallimentare. Mancini, blindato da fidu-cia a oltranza e coccolato dalla promessa di top

player estivi, ha schierato fantasmi e tenuto inpanca il mondiale Podolski, fiore all’occhiello delcelebrato mercato invernale. Destini incrociati,anche nei lineamenti. Ieri, per la prima volta, ilMancio non ha mostrato la maschera zen che hacaratterizzato finora la sua seconda vita neraz-zurra. Aveva il volto livido, più simile alla sindo-ne di Inzaghi che si è definita progressivamentein questi mesi di sofferenza: guan-ce scavate, zigomi aguzzi. L’imma-gine del tecnico di Jesi tutto solo,nel sottopassaggio di San Siro, traprimo e secondo tempo, si è cari-cata di uno spettacolare valoremetaforico: Mancini non riesce auscire dal tunnel e l’Inter con lui.

IMPRESA INZAGHI Dopo tantecritiche, nel cuore di una stagionedeludente, sarebbe ridicolo enfa-tizzare la vittoria di Palermo, manon è sproporzionata l’etichetta di«piccola impresa». Per Inzaghi lo èstata, visto il contesto. In questi giorni pieni diMister Bee o Mister Lee, con il Milan sballottatocome un titolo di Borsa, era già difficile convince-re la squadra che ci sarebbe stata una partita dagiocare. Disarcionato Inzaghi dal futuro rossone-ro, c’era il rischio che il Milan finisse il torneoscomposto come un cavallo scosso. Pippo è statobravissimo a tenere saldamente le redini in pu-

gno e a dettare una direzione di corsa. Durante lastagione ha sbagliato tanto, come era necessarioe logico per la sua inesperienza di matricola, maha imparato dagli errori ed è cresciuto. Ha impa-rato, per esempio, che tutte le idee meritano ri-spetto, ma se arriva il momento di giocarti il de-stino, meglio farlo con le tue. Era partito con Me-nez e il 4-3-3, rieccolo con Menez e il 4-3-3, dopo

una confusa odissea di esperimen-ti. E quel falso nove di Menez gli hasegnato 16 gol veri, ed è lassù allespalle di Tevez, alla faccia dei verinove caldeggiati dalla proprietà.Svuotata l’infermeria, Inzaghi puòprogrammare un bel finale di sta-gione e dimostrare le sue indubbiequalità. Se lo merita, per la passio-ne e per la dignitosa gestione del-l’emergenza. Così come lo meritaGalliani, l’architetto di tanti trion-fi, sballottato anche lui tra un Mi-ster Bee e un Mister Lee, ma sem-pre affettuosamente incollato alla

squadra (l’unico), incapace di distinguere la pro-pria felicità da quella del Milan.

MANCIO REVOLUTION Di errori ne ha commessianche Mancini in questi mesi, a cominciare da uneccesso di ottimismo pubblico che forse i giocato-ri hanno mal interpretato sentendosi fenomeni.Ormai è palese che non lo siano. Ma nonostante

l’inquietante pareggio di ieri e le medie-punti deimister, restiamo convinti che Mancini, con la suapersonalità vincente, resti l’uomo giusto per ri-fondare l’Inter, così come Mazzarri, con le suepaure, era quello sbagliato. Se i principi di giocodel nuovo tecnico finora si sono solo intravisti, èanche per i depositi di idee e di uomini del prede-cessore. Per questo ieri Mancini ha parlato di «ri-voluzione». Dopo essersi illuso di poter riciclare erieducare il materiale umano a disposizione, ilMancio si è convinto definitivamente della ne-cessità di fare tabula rasa e di attingere dal mer-cato più di quanto avesse previsto: da Yaya Touréin giù. Con l’Inter attuale forse Mazzarri avrebbefatto meglio, ma non sarebbe mai arrivata dovepuò arrivare l’Inter che ha in mente Mancini:questo pensa Erick Thohir, rassegnato a dolorosiesborsi. Ma la prima rivoluzione deve toccarel’atteggiamento dei giocatori. Guarin ieri parlavaopportunamente di «vergogna». I dirigenti pure.Inaccettabile vedere tanti professionisti svogliatidavanti a un Parma assatanato anche se da mesinon percepisce stipendio. La forbice tra valoredella rosa e classifica è una condanna per omis-sione. Lo spogliatoio nerazzurro, assuefatto allesconfitte, è allenato da anni a triturare allenatorie a farne parafulmini. Mancini non ha intenzionedi fare la stessa fine. Per questo ieri, tutto solo neltunnel di San Siro era incazzato come un puma.E da oggi lo farà capire.

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0Da quando si gioca la Coppa Campioninon c’è mai stata unastagione senza club di Milano nelle coppe

IL NUMERO

La gioia dei milanisti Cerci e Van Ginkel, contro la rabbia e la delusione degli interisti Ranocchia, Juan Jesus, Guarine Palacio LAPRESSE-BOZZANI

Page 3: GAZZETTA DELLO SPORT

3DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

Inter all’infernofGIOIA ROSSONERA

INZAGHI

«#iononmollo»Con due vittoriePippo si rilancia1L’allenatore: «Adesso avanti così per l’Europa, non abbiamo ancora fatto niente»

Marco Pasotto INVIATO A PALERMO

C hiamiamolo un godimen-to intimo. Di quelli che siassaporano quasi da soli,

senza farsi prendere dalla ten-tazione di sbandierarlo, perchésarebbe fuori luogo. E poi PippoInzaghi il sorriso bello, quelloradioso che esibiva a luglio ilgiorno del raduno, l’ha perso datempo. La sua quest’anno è sta-ta una corsa a ostacoli, e ogniostacolo gli ha portato espe-rienza ma allo stesso tempo sot-tratto serenità. Adesso final-mente il battito cardiaco puòrallentare. Si può respirare ecercare di spremere tutto il me-

glio da questi ultimi due mesi.La posta in gioco è altissima: c’èuna rincorsa europea che salve-rebbe la stagione della squadrae cambierebbe il destino dell’al-lenatore. Galliani un paio di set-timane fa è stato molto chiaro:Pippo deve riuscire a dare allaproprietà — ovviamente al net-to di quanto succederà in termi-ni societari — un buon motivoper confermarlo anche il prossi-mo anno. E allora entrare in Eu-ropa League non sarebbe soloun buon motivo, ma ottimo.

NIENTE PROCLAMI Non restache vincere. E sperare in qual-che svenimento ai piani più alti.Di certo la strada al momento pare quella giusta: il Milan era

partito per Palermo a meno ottodal sesto posto (anche se non ècerto possa bastare) e adesso siritrova a meno sei, è tornato avincere in trasferta dopo cinquemesi e mezzo, ed è riuscito acentrare due successi di fila.Quasi un’impresa, visto che lacosa era riuscita solo due volte.Come racconta Pippo, «non ab-biamo ancora fatto niente», emagari è troppo tardi per tra-sformare il niente in qualcosa:ma almeno si può dare un sensoalle ultime settimane. Di certoPippo non cade più nel traboc-chetto di soffermarsi sulla clas-sifica, esercizio che troppe volteha provocato sofferenze atroci.«L’Europa? La nostra speranza ècontinuare a giocare questo cal-cio, a fine campionato tireremole somme. Non mi piace fareproclami. Diciamo che più par-tite vinceremo e più possibilitàavremo di arrivare in Europa».Inzaghi non sorride, ma non hapiù quella tensione che gli se-gnava il viso dopo le partite incui rischiava di scendere al ca-polinea. «Del futuro mi importapoco — racconta —, ho un con-tratto e vado avanti per la miastrada». La nota migliore di ieriè stata la capacità di reazionedopo il pareggio del Palermo.Era successo anche col Cagliari,ed è un buon segno. «Dobbiamocontinuare su questa strada econ questo spirito, sapevo cherecuperando tanti giocatori sa-remmo tornati a giocare dellebuone gare», spiega Inzaghi.Parole abbastanza canonicheda dopogara. Ma per trovarequalcosa di più sanguigno bastaandare sul suo profilo Face-book: «Avanti così... con con-vinzione e continuità...?#io-nonmollo». L’essenza di Inzaghiè tutta nell’hashtag?

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MAURO TASSOTTI VICE ALLENATORE MILAN

DOBBIAMO FAREDEI RISULTATI,

NON È CHE ABBIAMO RISOLTO TUTTO.MA C’È FIDUCIA

CI DÀ FASTIDIO LA STORIA CHE VENIAMO

SEMPRE RIMONTATI E CI STAVA DANDO FASTIDIO

ANCHE STAVOLTA

fRABBIA NERAZZURRA

MANCINI

«Gara di m...»E oggi Pasquaalla Pinetina1Allenamento punitivo, il tecnico convoca tutti alle 8: «Perché la maglia va rispettata»

Luca Taidelli@LucaTaidelli

«D omani (oggi,ndr.) allenamen-to alle 8.30. E ve-

diamo se l’hanno capita». Afuria di provocarlo, RobertoMancini torna quello da Pri-ma Repubblica: incazzatonero. Tanto da togliere la Pa-squa libera ai giocatori, maanche a se stesso. Rinun-ciando a quanto ha di più ca-ro: la famiglia, che lo aspet-tava a Jesi.

FURIA AUSILIO Stavolta èmano dura, come confermail d.s. Piero Ausilio: «Il riposo

saltato non è una punizione, mavisto che i ragazzi hanno riposa-to oggi (ieri, ndr.), lavorerannodomani (oggi, ndr.). Siamomolto delusi e incazzati, sonomancati prestazione, cuore, vo-glia. Siamo stati indegni. Solo laJuve ha una rosa migliore dellanostra. Lo dico ora, a rischio dipassare per matto. Da qui a finestagione vedremo chi è da Inter.Abbiamo le idee chiare per co-struire in estate la prima veraInter di Mancini, che ha preso incorsa una squadra non sua».

RIVOLUZIONE E SANTON Lachiosa del dirigente si lega auna delle frasi forti del tecnico:«Per lottare con le prime dovre-mo fare una rivoluzione». La

conferma di un pomeriggio dacani, in cui Mancio ha smesso ipanni zen per tornare la «belva»del 2004. Tre episodi sono em-blematici. Prima il litigio con untifoso posizionato dietro allapanchina, che sullo 0-0 insulta-va i giocatori. «In Premier loavrebbero già allontanato, an-che se avesse pagato 500 sterli-ne di biglietto», ha detto il tecni-co. Che subito dopo il pareggiodi Lila se l’è presa con DavideSanton, colpevole di essere fuo-ri campo per farsi curare un ta-glio alla testa che ha richiestodue punti di sutura: «C..., c...,c... Se non uscivi, il gol non loprendevamo». Per lo stuporedell’ex Newcastle.

STRIGLIATA E SPERANZA Chela vera strigliata l’ha sentita nel-l’intervallo, col Mancio imbelvi-to: «Avete giocato un primotempo di m...», il messaggio piùtenero. Facile immaginare dun-que la rabbia finale per una ri-presa ancora più molle. «L’at-teggiamento del secondo tempoè assurdo, tutti noi ci siamo me-ritati i fischi dei tifosi. Dobbia-mo rispettare questa maglia.Evidentemente è colpa mia chenon mi faccio capire, perché perdue settimane abbiamo ripetu-to certi concetti e poi in campofacciamo il contrario. Sempresottoritmo? Non è un problemadi condizione. Per giocare a SanSiro servono spalle larghe. Avolte pensi che per cambiareuna stagione nata male basticambiare allenatore. Ma non ècosì. Resto convinto che da set-tembre risaliremo, ma le basivanno gettate in queste ultime 9gare». E se ne va. Giustamenteincazzato. E con la Pasqua ditraverso.

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PIERO AUSILIODIRETTORE SPORTIVO INTER

PRESTAZIONE INDEGNA. SOLO LA JUVE HA UNA

ROSA SUPERIORE. ORA 9 GARE PER CAPIRE CHI È

DAVVERO DA INTER

VISTO CHE SI SONO RIPOSATI CONTRO

IL PARMA, I RAGAZZI NON RIPOSERANNO

A PASQUA...

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4 DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

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EXCELLENCE

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5DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVASerie AR29a giornata

Cuore e Menez: il Milan sbanca Palermo 1Si sblocca Cerci, decide il francese: Inzaghi sceglie una squadra super-offensiva e viene premiato

PALERMO 1

MILAN 2

PRIMO TEMPO 0-1MARCATORI Cerci (M) al 37’ p.t.; Dybala (P) su rig. al 27’, Menez (M) al 38’ s.t.

PALERMO (4-3-2-1) Sorrentino; Rispoli, G. Gonzalez, Vitiello, Lazaar; Rigoni, Jajalo (dal 43’ s.t. La Gumina), Barreto (dal 9’ s.t. Chochev); Vazquez, Quaison (dal 13’ s.t. Belotti); Dybala.PANCHINA Ujkani, Milanovic, Ortiz, Daprela, Bolzoni, Maresca, Della Rocca, Joao Silva.ALLENATORE Iachini.BARICENTRO MEDIO 52.2 M.CAMBI DI SISTEMA 4-3-1-2 dal 13’ s.t.ESPULSI nessuno.AMMONITI Vitiello e Jajalo per gioco scorretto.

MILAN (4-3-3)Diego Lopez; Abate, Paletta, Mexes, Antonelli; Van Ginkel, De Jong, Bonaventura; Cerci (dal 31’ s.t. Suso), Destro (dal 31’ s.t. Pazzini), Menez (dal 47’ s.t. Poli).PANCHINA Abbiati, Gori, Albertazzi, Alex, Bonera, Bocchetti, De Sciglio, Mastalli.ALLENATORE Inzaghi.BARICENTRO MEDIO 50.6 M.CAMBI DI SISTEMA nessuno.ESPULSI nessuno.AMMONITI Abate, Paletta e Mexes per gioco scorretto.

ARBITRO Doveri di Roma.NOTE paganti 5.383, incasso 175.133; abbonati 9.730, quota 115.601. Tiri in porta: 3-5. Tiri fuori: 10-4. Angoli: 5-5. In fuorigioco 2-8. Recuperi: 0’ p.t.; 4’ s.t.

G.B. OliveroINVIATO A PALERMO

S embrava che le dieci fi-nali presentate da PippoInzaghi fossero come i

dieci piccoli indiani di AgathaChristie, destinate cioè a spari-re irrimediabilmente una allavolta. All’improvviso, però, aPalermo è apparso Jeremy Me-nez che dopo un primo tempogiocato con la voglia con cui sipagano le tasse ha deciso, bon-tà sua, di attivarsi nella ripresadecidendo la partita. Il succes-so del Milan è frutto di episodi:un regalo di Sorrentino per ilvantaggio di Cerci, un omag-gio di gruppo ideato da Rigoniper il raddoppio di Menez. Ma itre punti premiano l’atteggia-mento molto offensivo sceltoda Inzaghi, che ha schierato in-sieme Bonaventura, Cerci, De-stro e Menez e poi è passato al-la cassa quando aveva inseritoanche Suso e Pazzini. Sebbenein modo un po’ confusionario,quindi, il Milan ci ha provato. IlPalermo, invece, si è affidatoallo straripante Dybala, ma hapagato la scarsa vena diVazquez (clamoroso l’errore aporta vuota che al 23’ avrebbecambiato la gara) e anche lascelta conservativa di Iachini.

PALLA CHE NON SALE Forsepreoccupato dei movimenti diMenez, il tecnico rosanero halasciato in panchina Marescapreferendo un incontrista purocome Jajalo. In realtà il croatonon ha avuto molto da fare per-ché dalle sue parti non si muo-

veva nessuno. Maresca avreb-be organizzato meglio la ma-novra e innescato con conti-nuità il potenziale offensivodel Palermo. Nel Milan, al soli-to, nessuno si muoveva senzapalla e nel primo tempo il pos-sesso era del Palermo ancheperché ogni volta che i centro-campisti rossoneri cercavanogli attaccanti la boccia tornavasubito indietro. Spiegazionesemplice: Cerci punta semprela profondità, Destro non fa sa-lire la squadra e Menez sempli-cemente non c’era. Se a ciò siaggiunge la giornata grigia diBonaventura e l’andatura datrattore di Van Ginkel si capi-scono le difficoltà nella costru-

zione corale, nascoste parzial-mente dalle iniziative indivi-duali (di Cerci prima e di Me-nez poi). Dall’altra parte,Dybala faceva la prima punta,la seconda e anche il trequarti-sta con intuizioni geniali e toc-chi sublimi. Quaison, preferitoa Belotti per non dare punti diriferimento, non riusciva peròa essere concreto. Così, in unquadro tecnico parecchio de-solante, emergevano errorimolto gravi tra cui quelli già ci-tati di Vazquez e Sorrentino,che mandavano il Milan invantaggio all’intervallo.

BUONA SORTE, MA CERCATAIachini cercava la scossa inse-

rendo Belotti e passando quin-di al 4-3-1-2. Inzaghi, dopoaver parlato tanto dell’impor-tanza dei cambi, lasciava i tito-lari in campo fino all’ultimoquarto d’ora, quando la partitaera tornata in equilibrio grazieal rigore di Dybala dopo unosciocco fallo di Paletta su Be-lotti. La bravura del Milan, ri-spetto ad altre prestazioni, èstata quella di credere ancoranella vittoria e di limitare glispazi per Dybala. Inzaghi haavuto ragione a lasciare incampo un Menez a lungo indi-sponente e al gol del franceseha esultato come se avesse vin-to... una finale. La gara di Pa-lermo, onestamente, non me-

rita un termine tanto pomposoma il successo è importanteperché consente ai rossoneri distaccare l’Inter, di vincere la se-conda partita di fila (non acca-deva da ottobre) e di ritrovarefiducia. Molte volte in questastagione il Milan era stato an-che sfortunato e si era detto,giustamente, che gli episodiavevano premiato chi se l’era meritato con l’atteggiamentomigliore. Ieri il Milan è stato fortunato, ma la fortuna se l’ècercata. Se volete bel calciomeglio andare da un’altra par-te. Ma qui è già un sogno arri-vare al sesto posto, per ora nonsi può pretendere molto di più.

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E ALLA FINE PIPPO RINGRAZIA TUTTI

� 1 La rete di Menez che ha deciso la sfida 2 Il rigore dell’1-1 , trasformato da Dybala, che aveva illuso il Palermo 3 Foto di gruppo dopo la vittoria: la squadra festeggia con Inzaghi, uscito da un periodo difficile grazie a questa vittoria AP LAPRESSE

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ZUPPINGdi VINCENZO CITO

SOLO FINALI PER LE MILANESIPELÉ RITORNA CON L’ITALIA

L e informazioni in tempo reale a «Quelliche il calcio» (Rai

Due). Massimo Caputi «Ha segnato il Cesena? Sicuro»?. Nicola Savino «Ha segnato il Cesena»? Massimo Caputi: «Io non l’ho visto perché stavo...» Voce dal pubblico «Ha segnato Carbonero...». Massimo Caputi «Sicuro? Davvero?».

Mimmo Di Carlo alla Rai. «Il Cesena ha voglia di voler lottare sino alla fine»

Vorrebbero parlare solo della partita, la prima cosa che si sentono chiedere è se hanno da lamentarsi degli arbitri. Ieri a «Stadio sprint» (Rai) è successo a Benitez, Donadoni, Gasperini e Reja. Alla faccia del clima pasquale…

Enzo Delvecchio (Radiorai, Bari-Pro Vercelli) «Arbitro nuovamente protagonista! De Luca è stato affondato in maniera clamorosa, i giocatori invocavano il rigore e l’arbitro ha ammonito Bellomo! L’arbitro sta facendo innervosire i giocatori di una partita che si stava giocando in maniera fortemente sportiva senza alcun tipo di problema!». E si è innervosito pure Delvecchio

L’allenatore Baldineti al giocatore Sadovyy durante un time out «Senti, io non voglio perdere tempo con te. Cambia solo modo di giocare perché ti stanno facendo un mazzo così» (pallanuoto su Raisport)

Inzaghi sul Milan «Ci aspetta la prima di dieci finali». Paolo Paganini il giorno dopo «Per l’Inter era la prima di dieci finali». Alle milanesi ora restano nove finali...

Dario Massara (diretta gol serie B, Sky) «A un passo dal gol il Brescia che poco fa ha sfiorato il gol del 3-2 anche con Salamon». Che nel Brescia ci giocava due anni fa.

Bruno Gentili (Rai) prima di Italia-Inghilterra sulla posizione tattica di Verratti. «Questa per lui è la colazione giusta… la collocazione giusta». Poi gliel’ha trovata Conte: in panchina.

Il telecronista Stefano Bizzotto all’inizio della partita «Mai un pareggio fra Juve e Inghilterra»

L’annuncio del Tg La7. «Calcio, amichevole Italia-Inghilterra 1-0, fine primo tempo. Al 29’ gol di Pelè». Tornato, a 74 anni, a giocare per noi!

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6 DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

Non paga la scelta di piazzare Jajalo davanti alla difesa: sarebbe servito un costruttorepiù che un interditore.Il Palermo è in calo: senza Dybala non riuscirebbea creare alcun pericolo.

5

IL TECNICOGIUSEPPE

IACHINI

PALERMO

5,5LAZAARCome spessogli succedefa tanto e sbaglia tanto. Molte palle perse, ben 10 cross anche se finiscono tutti lontani da teste e piedi dellesue punte.

5,5

� CONTRASTI 3� CROSS 10� PASSAGGI 35

VAZQUEZEl Mudo lascia... muti i suoi tifosi quando appoggia fuori l’assist di Dybala. L’errore lo condiziona, perché poisi attorciglianei suoi pensieri.

4,5

� TIRI 3� OCC. CREATE 2� PASSAGGI 35

RISPOLISbaglia tantissimo e si propone poco. Eppure avrebbe molti spazi perché Menez svaria come sempre e Bonaventura si accentra spesso.

5

� CONTRASTI 1� CROSS 7� PASSAGGI 33

RIGONIQuel lancio per Menez rovina una partita con tante cose dentro, manco fosse un uovo di Pasqua gigante. La sorpresa, però, fa felice solo il Milan.

5,5

� TIRI 4� RECUPERI 3� PASSAGGI 30

QUAISONBuone iniziative in avvio, sorprendeil Milan con gli spostamenti. Il calo è progressivo e spinge Iachini al cambio cheè anche tattico.

6

� TIRI 2� OCC. CREATE 2� PASSAGGI 17

GONZALEZViene coinvolto nel buco del gol decisivo, main realtà è preso in controtempo dall’errato passaggio di Rigoni. Sempre attento dentro l’area.

6

� CONTRASTI 1� LANCI 4� PASSAGGI 33

JAJALOCome mettere gli occhiali di solein una giornata di nebbia. Non c’era nulla da schermare davanti alla difesa, così non sa bene che cosa fare.

5,5

� TIRI 1� RECUPERI 7� PASSAGGI 57

VITIELLOVale lo stesso discorso fatto per Gonzalez: è sulla scena del crimine, ma non è lui l’assassino. Soffre Cerci in avvio, ma riesce sempre a cavarsela.

6

� CONTRASTI 1� LANCI 5� PASSAGGI 42

BARRETOFischiato a prescindere per la decisione di lasciare Palermo,non fa molto per meritare applausi. Macon Van Ginkel è un match senza vincitori.

6

� TIRI 1� RECUPERI 2� PASSAGGI 17

CHOCHEVChochev chi? Nel senso che non si vede mai. Si piazza al posto di Barreto, ma il pallone sembra volerlo evitare accuratamente.

5,5

� TIRI 1� OCC. CREATE 1� PASSAGGI 10

VAZQUEZ A VOCE BASSA. DYBALA, CHAMPAGNEAL BARBERA

DOVERI Giusto annullare il gol di Barreto per fuorigioco di Rigoni. E giusto anche assegnare il rigore al Palermo per il fallo su Belotti. Convince la gestione dei cartellini.

� PARATE 3 � RINVII 5� PRESE ALTE 0

Apre la porta a Cerci che nemmeno aveva bussato. Errore inspiegabile perchéil cross di Van Ginkel è di semplice lettura. Due buoni interventi non gli salvano la pagella. Pasqua rovinata.

4,5

IL PEGGIORESTEFANO

SORRENTINO

� TIRI 5 � SPONDE 1� DRIBBLING 4

«Zidaneggia» con una ruleta, diventa Flash ma Vazquez spreca, poi spiove un meteoritedal cielo e commuove il modo in cui lo addomestica. Il rigore è un bicchiere d’acqua dopo un litro di champagne.

7,5

IL MIGLIOREPAULO

DYBALA

LE PAGELLE di G.B. OLIVERO

Se la gioca come piace a lui e la scelta iper offensiva viene premiata. Stava per inserire Poli, aspetta troppo e prendeil pareggio. Però la squadra lo segue: lo spirito è confortante.

DIEGO LOPEZLa maggior parte dei tiri del Palermo finiscono fuori. Su quelli più precisi non deve impegnarsi molto. Vazquez lo grazia, Dybala no.

6,5

6

IL TECNICOFILIPPO

INZAGHI

MILAN

6,5

� PARATE 2� RINVII 13� PRESE ALTE 1

ANTONELLINulla di trascendentale, ma una sensazione di utilità sia nella propria area sia quando (meno di quanto potrebbe)si avventurain avanti.

6

� CONTRASTI 1� CROSS 1� PASSAGGI 40

CERCIScampoli di qualità: un cross di esterno per Destro,un doppio dribbling in area. Il gol non è esattamente uno schema, ma non sottilizziamo.

6,5

� TIRI 3� OCC. CREATE 2� PASSAGGI 22

ABATELa presenza numero 200 in Serie A poteva essere celebrata meglio. Perde tantissimi palloni, crossa pocoe male, soffre in fase difensiva.

5

� CONTRASTI 4� CROSS 4� PASSAGGI 37

VAN GINKELStaccategli il cruise control! Non sarà maiun velocista, ma non riescea cambiare marcia. La precisione nei passaggi è un punto a favore.

6

� TIRI 0� RECUPERI 3� PASSAGGI 31

PALETTAIl Gallo Belotti alza la cresta,lui lo stende abboccando come un pivellino. È l’unica sbavatura grave, ma poteva costare due punti.

5,5

� CONTRASTI 2� LANCI 1� PASSAGGI 24

DE JONGPassaggio sbagliato dopo due secondi: già chiesta l’omologazione del primato mondiale. Poi va in soccorso di chiunque chiede il suo aiuto.

6,5

� TIRI 0� RECUPERI 2� PASSAGGI 23

SUSODetta spesso il passaggioin profondità,ma raramente viene servito. L’inserimentoè una dimostrazione di fiducia da parte di Inzaghi.

6

� TIRI 0� OCC. CREATE 0� PASSAGGI 10

MEXESResiste stoicamente alla tentazione di attentare alla salute dell’imprendibile Dybala. Su spazi meno ampi fa valere fisico e posizione.

6

� CONTRASTI 1� LANCI 2� PASSAGGI 18

BONAVENTURAIl compitino lo sbriga,per carità. Ma Inzaghi lo piazza mezzala perché spera che dia molto di più in fase di costruzione e inserimento.

5,5

� TIRI 1� OCC. CREATE 0� PASSAGGI 47

PAZZINIRischia di finire in fuorigioco più volte (3) dei palloni toccati (4). Non lasciala sensazione di una forma abbagliante.

5,5

� TIRI 2� SPONDE 0� DRIBBLING 0

FIORETTO MEXES,EVITA I TACCHETTIVAN GINKELCOL LIMITATORE

� TIRI 2 � SPONDE 0� DRIBBLING 0

L’unico pallone giocato da centravanti lo trasformain gol, ma è in fuorigioco. Urge, però, che miglioriil rendimento con le spallealla porta: solo una volta riesce a far salire la squadra.

5

IL PEGGIOREMATTIADESTRO

� TIRI 1 � OCC. CREATE 3� DRIBBLING 2

Per un tempo, Sua Supponenza. Si ferma platealmente su un passaggio lungo, sembra non aver voglia. Nella ripresa slalom speciale, slalom gigante e discesa libera verso il gol della vittoria.

7

IL MIGLIOREJEREMY

MENEZ

MANGANELLI 6 GAVA 6

DAMATO 6 NASCA 6

6,5

Serie AR29a giornata

BELOTTIInzaghesco sul rigore: sia per come se lo procura sia per come esulta. Come a dire: «Non finisco trai marcatori, ma questo gol è un po’ mio».

6,5

� TIRI 0� SPONDE 0� DRIBBLING 0

LA GUMINANel finale esordiscein Serie A: tocca un solo pallone che però vale una Pasqua felice.

s.v.

� TIRI 0� SPONDE 0� DRIBBLING 0

POLIEra pronto per entrare al 20’ della ripresa. Mette e togliela pettorina,alla fine gli tocca solo una parte del recupero.

s.v.

� TIRI 0� RECUPERI 0� PASSAGGI 1

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7DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

fIL PERSONAGGIO

JEREMY MENEZAssalto a Forte Tevezper la corona di bomber1Il francese tocca quota 16 gol (il sesto in trasferta) e rilancia: «Fino a che c’è speranza per l’Europa dobbiamo crederci»

HANNO DETTO

LUCA ANTONELLIDIFENSORE MILAN

CONTENTI PER NOI, INZAGHI E IL CLUB

CHI ENTRA FA BENE, È LA FORZA DEL

NOSTRO GRUPPO

SUSOCENTROCAMPISTA MILAN

VITTORIA CON UNA GRANDE SQUADRA.

SONO ENTRATO BENE E SPERO

DI GIOCARE DI PIÙ

RICCARDO MONTOLIVOSU TWITTER

E ANDIAMOOOO!!! BELLA VITTORIA

A PALERMO! #FORZAMILAN

Marco PasottoINVIATO A PALERMO

L’ assedio di Fort Apache.Che non finirà in un mas-sacro come nel film, ma di

certo sta creando qualche pre-occupazione a Carlitos Tevez,messo un’altra volta sotto attac-co da Jeremy Menez. Il quale,avendo ormai polverizzato tuttii suoi record stagionali in termi-ni di gol, media gol e altre mera-viglie statistiche, si sta facendostuzzicare non poco dalla sfidacon l’argentino (anzi, con gli ar-gentini dal momento che Icardisegue a una lunghezza) per lacorona stagionale di bomber deltorneo. Con quello di ieri siamoarrivati a sedici e il francese nonsolo ha consegnato tre punti allaclassifica della sua squadra, maha messo una toppa a una picco-la lacuna personale: fin qui neaveva fatti dieci a San Siro e cin-que fuori, mostrando un po’ ditimidezza realizzativa lontanodal Meazza. Non che la parolatimidezza sia quella che gli siaddice meglio. Davvero no. Nonlo è nei pressi della porta (dopouna galoppata di cinquanta me-tri è arrivato assolutamente lu-cido davanti a Sorrentino), non

lo è con la squadra (è piuttostofrequente vederlo dialogare, di-ciamo così, vivacemente con icompagni) e non lo è per carat-tere.

SPINA Menez vive la partita co-me più gli piace e come più glipare. In termini tecnici, di posi-zione e di atteggiamento. Pren-diamo il primo tempo di ieri:svagato, supponente, spessofuori dal gioco. Ecco, una diquelle partite in cui un tecnicoavrebbe tanti buon motivi perdare un’occasione a qualcun al-tro. Ma poco dopo l’inizio dellaripresa, Jeremy ha attaccato laspina. Perché lui fa così. Una di-scesa in area infilandosi fra treuomini, che ha fatto capire a tut-ti ciò che tutti sanno già: quandolui decide di giocare, fa la diffe-renza. Poi altri minuti di buio,un altro paio di sprazzi e per Pip-po la tentazione di scommettereun’altra volta su di lui. Scom-messa vinta. Tanto che Inzaghi afine gara ha detto: «Può fare siail centravanti che l’attaccanteesterno. La presenza di una pun-ta centrale gli dà giovamento. Ecomunque non era un falso nue-ve, ma un buon nueve». Pipposorride quando parla di Jeremy,perché quest’anno gli ha risolto

tantissimi guai. I gol del france-se hanno portato in dote al Mi-lan 15 punti e nel 2015 ha parte-cipato attivamente a 11 gol. Ot-to reti e tre assist: al momentonessuno ha fatto meglio in A.

GRATIS E soprattutto è dovero-so ricordare che non è costato nulla. Dice Pippo: «Si parla diparametri zero ma lui, che è pa-rametro zero, si gioca il titolo dicapocannoniere del campiona-to. Siamo andati io e Galliani aprenderlo ed è una bella soddi-sfazione, anche perché venivada stagioni difficili». Jeremy in-tanto ripete il solito ritornello,perché anche se in campo a vol-te dà l’idea di pensare soprattut-to a se stesso, quando parlaesprime sempre il concetto op-posto: «Mi fa piacere aver fattoun bel gol, ma non importa inquale posizione gioco. La cosapiù importante è la vittoria.L’abbiamo meritata. Fino aquando c’è un po’ di speranzaper l’Europa, dobbiamo creder-ci». Dopo il gol Inzaghi è andatofino alla bandierina del calcio d’angolo per congratularsi. «Luimi ha dato tanta fiducia e io hobisogno di questo per sentirmibene sul campo».

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LA SUA GARAAI RAGGI X

1Menez ha chiuso con soli 2 dribbling riusciti (su 4) ma ha primeggiato in altre voci

TOCCHI PER ZONAIl colore è più intenso nelle zone in cuici sono stati più tocchi di palla

ATTACCO

I PUNTI DA CUIHA CALCIATO IN PORTA

1 7

2

1

11

2

3

4

1

1

9

3

1

1

5

3

3

2

2

5

2

1

1

5

1

OCCASIONI CREATE*

3

CROSS*

6PALLE RECUPERATE*

8

*Migliore del Milan

GDS

DIGIUNO FINITO

Cerci, il riflesso vincente per rinascere con il primo gol

«Dobbiamo fare più gol visto il volume di gioco. Nessuno ha la pancia piena. Fischi a Barreto? Ora non gli si perdona nulla»

IACHINISI DIFENDE:

«POCO CONCRETI, MA NULLA

SI È ROTTO»

INVIATO A PALERMO

N on sappiamo se sipossa già parlare diPalermo in crisi, di

certo è il punto più bassodella gestione Iachini: 2punti in 6 partite, quattrosconfitte, di cui tre consecu-tive, non si erano mai vistecol tecnico dell’ultima pro-mozione. Alla vigilia Iachiniaveva chiesto una squadrapiù determinata e cinica,ma quello che si è visto è sta-to un Palermo impreciso epoco incisivo. «Abbiamo fat-to buona gara, ma non sia-mo stati bravi a risolvere gliepisodi decisivi a nostro fa-vore. Nel primo tempo pote-vamo passare in vantaggio,ci siamo trovati in 2 contro 1davanti al portiere, ma biso-gnava essere più decisi. Lo-ro hanno segnato il primogol con una mezza caram-bola. Siamo rientrati con-

vinti di poter pareggiare, dopol’1-1 sentivamo di poter fare unaltro gol. Invece abbiamo con-cesso a Menez una palla che hatrasformato in rete con unaprodezza».

PROBLEMI Dybala ha realizza-to il rigore ma sembra girare ascartamento ridotto: «È un ge-neroso, riesce sempre a farequello che deve, ma il periodoè un po’ così e impone di lavo-rare per tornare ad essere piùefficaci sotto rete, prima ci riu-scivamo, ora meno, sono i nor-mali cicli di una stagione». Bar-reto bersagliato dai fischi èsembrato spaesato: «Stava fa-cendo la partita come gli altri,in questo momento siamo tuttiattenti a misurargli anche i pe-li. Prima della storia contrat-tuale sbagliava nella stessa mi-sura, ma non ci si faceva caso, eosservando l’impegno che cimette durante la settimana,merita di giocare». Il Palermoha smarrito la via della vitto-ria: «Il successo ci sfugge per-ché non riusciamo a concretiz-zare il gioco che creiamo. Ri-cordiamoci sempre che fra palie traverse abbiamo contato 15legni. Nessuno qui ha la panciapiena, non si è rotto nulla».

f.c.© RIPRODUZIONE RISERVATA

� MILANO Pausa festiva? Sì, ma fino a un certo punto. Le operazioni per preparare la cessione del Milan proseguono con il lavoro certosino degli esperti. E se ancora sul fronte della cordata cinese non è tutto chiaro e le operazioni di «due diligence» sono alla fase embrionale, il gruppo thailandese coordinato da Bee Taechaubol sta concludendo con attenzione il controllo dei bilanci e elaborando le strategie a breve, visto l’accelerazione nella trattativa che potrebbe portare a una cessione del pacchetto di maggioranza del club già entro l’anno. Come dire che già in estate gli acquirenti potrebbero essere al timone di comando e non vogliono farsi trovare impreparati. Perché se sotto il profilo finanziario hanno le idee chiare, sulla gestione tecnica siamo in fase di studioe il punto di riferimento più certo è l’ingresso di Paolo Maldini quale direttore tecnico. Un’accelerata nella trattativa potrebbe arrivare a metà mese, quando mr Bee conta di sbarcare a Milano.

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CESSIONE CLUB

Mister Beee le strategietecniche

Francesco CarusoINVIATO A PALERMO

D entro l’uovo pasqualeAlessio Cerci trova il suoprimo gol in rossonero.

Una giornata che resterà nellasua memoria. Come quel pallo-ne che Marco van Ginkel hamesso in mezzo, quasi rasoter-ra, sul quale Sorrentino s’av-venta ma viene buggerato daun rimpallo che fa sbattere lasfera addosso all’attaccantedel Milan e s’infila in rete. Lasquadra di Inzaghi va in van-taggio così, con un pizzico difortuna, che Alessio meritava,eccome. Lo aveva cercato alungo questo primo sigillo.L’aveva inseguito, accarezzato,agognato. E finalmente è arri-vato, nel giorno che segna an-che la sua resurrezione, con laprima rete italiana dopo la bre-ve esperienza spagnola.

RITORNO IN PATRIA «Sonocontento di questo gol, segnareè sempre importante. Sapeva-mo di affrontare un Palermopericoloso, una squadra chemette in difficoltà, dobbiamoessere compatti e ripartire or-dinati. Speriamo di mantenereil vantaggio», ha detto Cerci nell’intervallo. E il risultato po-sitivo alla fine è arrivato, an-che se c’è voluta la prodezza diMenez per annullare il rigoretrasformato da Dybala e ripor-tare la vittoria in casa rossone-ra. Cerci aveva lasciato l’Italiaa settembre per accasarsi conl’Atletico Madrid, ma il suo

contratto triennale è stato bru-scamente interrotto a gennaio,per una rapida marcia indietroa sfondo rossonero. L’ex grana-ta ha salutato Madrid dopo seipartite appena in Liga e nessungol, l’unica rete con i colchone-ros l’ha segnata il 22 ottobre nella terza partita della fase agironi di Champions contro ilMalmoe, gara che gli spagnolihanno vinto 5 a 0. Con il Milanha racimolato fin qui 12 pre-senze in campionato e adessopuò finalmente togliere lo 0

dalla casella dei gol segnati.

TASSOTTI L’allenatore in se-conda del Milan, Mauro Tas-sotti, ha così commentato ilsuccesso e il gol di Alessio Cer-ci: »L’importante era dare con-tinuità alla vittoria contro ilCagliari, ci siamo riusciti. Lapartita è stata equilibrata nelprimo tempo, nel secondo tem-po abbiamo giocato meglio eforse avevamo anche segnatocon Destro (gol annullato perfuorigioco, n.d.r.). I cambi cihanno dato una mano. Gol for-tunoso di Cerci? Il calcio è così,però la fortuna bisogna anchecercarsela. Ora abbiamo unarosa ampia che ci permette diavere giocatori importanti inpanchina. E se saremo bravi adaverli fino alla fine si vedrannoi risultati».

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Alessio Cerci, 27 anni, con il difensore del Palermo Lazaar ANSA

RNon aveva ancora segnato con la maglia rossonera:un rimpallo lo aiutaa sbloccarsi

Jeremy Menez, 27 anni, imprendibile per i difensore del Palermo ANSA

Serie AR29a giornata

Page 8: GAZZETTA DELLO SPORT

8

INTER 4,5

Contro il «suo» Parma è essenziale e deciso: e non giocava da gennaio, in A da novembre. Scomposto solo quando becca il giallo, finisce con i crampi.

6,5

IL MIGLIOREFELIPE

HANDANOVIC 6 Mettere la punta delle dita su punizione di Costa non basta a non subire il 350° gol in A.SANTON 5,5 Vista la prudenza di Gobbi dovrebbe stare molto più alto: fare benino le cose dietro non basta.RANOCCHIA 5,5 Un brivido con Belfodil, poi finisce da centravanti e ha una chance per il 2-1: colpisce piano o cerca l’assist?PODOLSKI 5,5 Parte da destra, ma solo nel finale: un tiro respinto, stop.JUAN JESUS 5 Un tempo senza inciampi, poi iniziano le sbandate: il primo a essere fischiato, quando fa due errori in venti secondi.GUARIN 5,5 Più e meglio degli altri dribbla (7) e tira in porta: due volte, e così trova l’1-0, terzo gol personale al Parma. Però avere più volontà non

significa mantenere lucidità, anzi.MEDEL 6 Non si risparmia niente, anche quando finisce centrale difensivo. Arriva tardi su Lila, ma non è roba sua. E 103 passaggi positivi non sono pochi.BROZOVIC 5 È lui che perde l’inserimento di Lila e ha perso anche certe geometrie ispirate (12 passaggi negativi).PUSCAS 5 La Serie A non è la Primavera, anche se si affronta il Parma: impalpabile.KOVACIC 5 Titolare in 4 gare delle ultime 11 di campionato? Dà ragione a Mancini: si manifesta solo con un colpo di testa fuori.PALACIO 5 Crea tre occasioni, ma i 9 gol in 10 partite al Parma sono un ricordo.ALL. MANCINI 5 Per una gara così, forse servirebbe provare un laterale che spinga più e meglio di Juan Jesus.

SHAQIRI NON TROVA L’ISPIRAZIONE, SI SALVA FELIPE. COSTA DÀ SICUREZZA, FEDDAL PRENDE CORAGGIO

PERUZZO Gara molto semplice da dirigere, anche per i ritmi non certo folli.Giusti i cartellini gialli a Felipe (già graziato in precedenza) e Ranocchia.

LE PAGELLE di A.E.

6 FIORITO 6TASSO 6

TOMMASI 6PINZANI 6

In tutte le posizioni dietro la punta: in nessuna dà uno straccio di ispirazione, in compenso perde 23 palloni. E perché non tira più? (Hernanes s.v.)

IL PEGGIORESHAQIRI

4,5

PARMA 6,5

Non c’è Lucarelli? Dà lui coraggio e sicurezza: puntuale, e senza durezza (come il Parma: zero ammoniti). Anche una punizione per niente male

7

IL MIGLIORECOSTA

MIRANTE 6,5 Azzarda un’uscita un po’ così, però poi è pronto su Shaqiri, una punizione bassa di Guarin e sull’ultimo tiro (di Hernanes).MENDES 6,5 Si vede che con Costa si capiscono al volo.FEDDAL 7 Usa bene il fisico e via via prende coraggio: ultima mezzora praticamente perfetta e record di palloni intercettati (8).VARELA 6,5 Il cross per l’1-1, ma non solo: aiuta anche da quinto difensore, appena può riparte come una scheggia e così crea tre occasioni. Finisce interno.LILA 6,5 Una garanzia nelle due fasi: gli ultimi due gol del Parma sono suoi, peccato si faccia male segnando.GHEZZAL 6 Buon impatto sulla partita:aiuta, assalta, disegna un quasi assist

per Belfodil. Una macchia: anche lui ha sul piede il 2-1 e lo spedisce in cielo.JORQUERA 6,5 Gestisce il traffico davanti alla difesa: sa come farsi seguire e come far andare il pallone. (Cassani s.v.)J.MAURI 6,5 Sfortunato sulla deviazione-gol e perché ha un talento che meriterebbe altra serenità. Infatti perde qualche pallone di troppo (14).NOCERINO 6 Il più vicino a Belfodil, poi torna a fare l’interno di aggressione.BELFODIL 6 Un paio di sterzate non male: gli manca l’ultimo spunto, anche quando Ghezzal gli mostra la porta.CODA 6 Un po’ di lavoro sporco.ALL. DONADONI 7 Il Parma aveva perso a San Siro in condizioni molto meno disagiate. Senza Lila mette una punta, per togliere a Mancini la tentazione di rendere la squadra ancora più offensiva.

E’ quello che si abbassa di più per evitare insidiosi tre contro tre. Si prende dei rischi, ma solo uno dei 12palloni persi è davvero pericoloso.

IL PEGGIOREGOBBI

6

Lezione di dignitàda un nobile Parma Inter, è game over1Fortunati nel trovare il vantaggio, aggrediti, raggiunti sull’1-1, più volte vicini al k.o.: i nerazzurri salutano ogni speranza di salvare l’annata, umiliati da una squadra senza stipendi ma piena di grinta

1’ Pronti, via, Varela Il portoghese bussa subito con un sinistrocentrale.

13’ Shaq, mezzo lampo Puscas per Shaqiri che tocca in corsa,Mirante c’è.

25’ Guaro di sponda Il destro di Guarin da fuori viene deviato daMauri e beffa Mirante (foto).

38’ San Felipe Belfodil in area dribbla Ranocchia, provvidenziale lachiusura di Felipe.

41’ Handa Costa Punizione mancina di Costa, Handanovic alza.

43’ Puscas sballato Palacio trova Puscas in area, ma il colpo ditesta è fuori misura.

44’ Lila d’astuzia Con Santon a bordo campo per farsi medicare,Varela mette al centro dove Lila di testa anticipa Medel e fa 1-1 (fotosotto, KOMUNICARE).

PRIMO TEMPO

PRIMO TEMPO 1-1MARCATORI Guarin (I) al 25’, Lila (P) al 44’ p.t.

INTER (4-3-3)Handanovic; Santon, Ranocchia, Felipe (dal 31’ s.t. Podolski), Juan Jesus; Guarin, Medel, Brozovic; Shaqiri (dal 45’ s.t. Hernanes), Puscas (dal 1’ s.t. Kovacic), Palacio.PANCHINA Carrizo, Campagnaro, D’Ambrosio, Nagatomo, Dimarco, Obi, Gnoukouri, Camara, Bonazzoli.ALLENATORE ManciniCAMBI DI SISTEMA dal 17’ p.t. 4-3-1-2, dal 1’ s.t. 4-2-3-1BARICENTRO MOLTO ALTO 57 METRI.ESPULSI nessunoAMMONITI Ranocchia e Felipe per gioco scorretto

PARMA (3-5-1-1) Mirante; Mendes, Costa, Feddal; Varela, Lila (dal 1’ s.t. Ghezzal), Jorquera (dal 39’ s.t. Cassani), J.Mauri, Gobbi; Nocerino; Belfodil (dal 32’ s.t. Coda).PANCHINA Iacobucci, Bajza, Santacroce, Esposito, Prestia, Lodi, Palladino.ALLENATORE DonadoniCAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 3-5-2.BARICENTRO MOLTO BASSO 48,2 METRI.ESPULSI nessunoAMMONITI nessuno

ARBITRO Peruzzo di SchioNOTE Spettatori totali 33.175, incasso non comunicato. Tiri in porta 6-2. Tiri fuori 7-6. In fuorigioco 1-0. Angoli 5-2. Recuperi 1’ e 4’.

PARMA

1INTER

1

21’ Brividovic Palacio per Brozovic, il cui destro dal limite esce dipoco.

20’ Belfo, no! Ghezzal salta Felipe e mette al centro per Belfodil chesvirgola da ottima posizione.

35’ Ghezzal bulimico Ghezzal in area riceve un pallone sporco daCoda, ma tira in curva mangiandosi un gol.

37’ Rano, la testa! A due passi da Mirante, Ranocchia di testa cercala porta non vedendo l’inserimento di Guarin. Palla molle e facilepreda del portiere.

43’ Muro Feddal Feddal mura il sinistro di Podolski.

SECONDO TEMPO

45’ Kova non va Il difensore marocchino del Parma si ripete sul destrodal limite di Kovacic.

Andrea ElefanteMILANO

A nche il tribunale di San Siro, non più solola classifica, condanna l’Inter al fallimen-to: detto con il massimo rispetto per il Par-

ma, che contro quella parola sta combattendo una battaglia molto più impari. Tutto già visto esentito: la squadra di Donadoni che dà lezioni didignità e un po’ anche di calcio, quella di Manciniche annaspa e la sua gente che fischia. Protesta ilsuo sdegno perché non solo vede anche il Milanche scappa, ma è pure ridotta a invidiare l’orgo-glio di giocatori già retrocessi e senza stipendioche corrono, si sbattono, ci credono. E i «falliti» lesembrano i suoi, senza voglia e amor proprio, nonsolo un minimo sindacale di continuità o tracce digioco: quello è una chimera da tempo, magariquella gente si sarebbe accontentata di occhi unpo’ più spiritati, polmoni un po’ più spompati,gambe un po’ più convinte. A San Siro larghi bu-chi sugli spalti e un buco sempre più profondonelle speranze di Thohir: i tifosi sono anche pochie l’«avete rotto il c...» che cantano alla fine è unritornello quasi rassegnato, come i confusi attac-chi della squadra lungo tutto il secondo tempo, acosto di rischiare una sconfitta (chance per Belfo-dil e Ghezzal) che a quel punto avrebbe cambiatopoco, se non forse la rabbia del pubblico.

STAGIONE FINITA Poco perché il pareggio di ieri- se ce n’era ancora bisogno - ha decretato la chiu-sura della stagione nerazzurra; forse fiaccato de-finitivamente, a proposito di obiettivi, l’ottimi-smo di Mancini, che ancora in settimana avevachiesto dieci vittorie su dieci; scatenato la sua rabbia - che per il bene dell’Inter ora dovrà durarefino al 31 maggio - di tecnico tradito. Magarismettere di parlare di Europa League ancora pos-sibile servirà a dare un senso concreto, e non soloillusorio, almeno alle ultime nove partite che re-stano: per capire, o finire di capire, chi meriteràdi riprovarci l’anno prossimo. Evidentemente erauna corsa troppo a handicap, se da quando è arri-vato il momento di non sbagliare quasi più nullal’Inter ha fatto tre punti in cinque gare. Troppo ahandicap per una squadra che non vince da settepartite, Europa League compresa; che in campio-nato non si prende tre punti dal 23 febbraio, incasa dall’8 febbraio, e sempre dall’8 febbraio su-bisce gol ogni volta che gioca (solo 8 partite su 29di campionato senza incassarne). Troppo per ungruppo (?) che a San Siro, contro le ultime tre in

classifica, ha fatto due punti su nove. E control’ultimissima, il Parma, uno su sei.

MEA CULPA MANCINI Mancini, come già in altreoccasioni, si è assunto tutte le responsabilità. Sicu-ramente ce ne sono se anche ieri l’Inter ha patitocosì tanto l’assenza di Icardi e la mossa coraggiosadi mettere al suo posto il giovane Puscas e non Po-dolski non ha funzionato. Se la squadra non ha ne-anche provato ad ammazzare una partita che peruna volta con un po’ di fortuna (tiro di Guarin de-viato in porta da Mauri) era riuscita a mettersi indiscesa, dopo 25’ conditi da una fatica non nuovanell’alzare il ritmo, allargare il gioco sulle fasce,trovare spazi in velocità. Se proprio quando è pas-sata in vantaggio ha perso metri di campo, datocoraggio al Parma e (in dieci perché Santon eratemporaneamente fuori) peccato di intensità, at-tenzione e dunque confusione nel posizionamentodifensivo quando Varela ha crossato e Lila ha pa-reggiato di testa, arrivando da dietro. Se anche ierisi è ritrovato a rimescolare più volte la squadra, masenza mai trovare l’alchimia giusta.

FRULLATORE Si può considerare colpa di un tecni-co non l’aver ancora trovato un sistema di giocodefinitivo e affidabile, essere ancora costretto - come ieri - a passare dal 4-3-3 al 4-3-1-2 e poi,nella ripresa, al 4-2-3-1. Oppure il dover ancoraspostare i giocatori come pedine degli scacchi:

Serie AR29a giornata

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9DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

Medel davanti alla difesa e poi difensore centrale.Guarin interno, trequartista, largo a destra, me-diano. Shaqiri esterno, trequartista, ancora largoa destra e poi a sinistra. Kovacic esterno e poi die-tro Palacio. Palacio punta defilata e poi centrale.Ma perlomeno Mancini ha provato a fare in 45’quello che non è riuscito a fare in più di quattromesi: si è sforzato di cambiare l’inerzia delle cose,di scuotersi e scuotere la squadra. Senza riceverein cambio segnali di vita, in una ripresa che dove-va essere un assalto, un assedio, e invece èstata solo una lenta agonia, un’autodenun-cia di mollezza anche da parte di gente chenei mesi scorsi sembrava dover e poterriaccendere l’Inter.

NUCLEO FORTE? Non Kovacic, lui è un mi-stero insoluto da tempo; e neanche Podolski,ieri abiurato in partenza per Puscas e poi an-che quando è stato scelto il «suo» 4-2-3-1.Ma gente tipo Santon, Brozovic, Shaqiri,Palacio, per certi versi Guarin: teorica-mente, il nucleo forte attorno al qualeMancini ha in mente di costruire l’Interche sarà. Ma quel teoricamente è un av-verbio che a questo punto vale per loro,ma pure per il tecnico: pomeriggi cosìpossono far passare la voglia, e non so-lo alla gente.

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nvece èenun-te chepoter

un mi-odolski,e poi an--2-3-1.

haqiri,orica-qualenterav-ro,osìo-

TA

L’ALBANESE

Lila, il Lottatore rimasto al verde per il sogno Italia1A Parma da fine 2014, aveva ringraziato Taçi «per la fiducia»: in Grecia ha lasciatogli ultimi stipendi, qui non ha preso un euro

Sommersi di fischiGuarin: «È giusto,c’è da vergognarsi»1Anche Thohir in Indonesia è furibondo: ieri vertice telefonico con Mancini, Ausilio e Zanetti.Il colombiano autore del gol: «Tutti responsabili»

L’albanese Andi Lila, 29 anni ANSA

MILANO

I l suo soprannome è il «Lot-tatore» e il fatto che possagiocare indistintamente

tra difesa e centrocampo spiegabene il perché. Rimane pococomprensibile invece come maila sua media gol sia da trequar-tista: due gol in 4 presenze,sempre in trasferta. Prima aReggio Emilia contro il Sassuo-lo, poi a Milano contro l’Inter.Andi Lila è uno degli acquisti di

gennaio del Parma. Una diquelle novità passate sotto si-lenzio perché purtroppo le no-vità più fragorose erano altre estavano ai piani alti.

RIVELAZIONE Lila è arrivato inquei pochi giorni in cui il presi-dente del club era Rezart Taçi,albanese pure lui. «Grazie infi-nite alla famiglia Taçi. Spero diripagare la fiducia di chi ha cre-duto in me», aveva scritto sulprofilo Facebook Lila alla finedel 2014, appena arrivato in

Italia dai greci del Pas Gianni-na. Con quella frase postata sulsocial network più famoso al mondo rivelò il nome dei nuoviinvestitori pronti (o meglio,fintamente pronti) a rilevare lasocietà di Tommaso Ghirardi.

A SPESE SUE La fiducia lui lasta ripagando, anche se a speseproprie. Perché pur di accetta-re il trasferimento al Parmanello scorso gennaio lasciò alPas Giannina alcune mensilitàarretrate. Peccato per lui cheda quando è in Emilia non ab-bia ancora intascato alcuno sti-pendio. Una scelta sfortunataforse, giustificata dalla voglia di provare a sfondare dopo avergirato quattro club tra Albania

e Grecia. Nel giro della nazio-nale albanese di Gianni De Bia-si, è ormai un aficionado delgruppo visto che ha 52 presen-ze (con zero gol). Andi, sposatocon la connazionale Ornela eda poco padre di un maschietto(Ayan), rappresenta il sognocoronato di suo padre. Il qualesperava che un giorno Andi po-tesse sfondare nel calcio pro-prio nel Paese che lo ha accoltoanni fa da emigrante. Storie divita inserite in un contesto chesemplice non è.

INTEGRAZIONE Lila sta cercan-do di imparare l’italiano vistoche l’inglese non lo mastica. Maintanto può godere di un ap-poggio fondamentale nel ma-

gazziniere Fatmir Velaj (Vladiper tutti), albanese pure lui,che lo sta aiutando a integrarsi.Vladi ha preso a cuore la situa-zione al punto che dopo averlovisto segnare, si è commosso.L’esultanza di Lila, un’aquilaformata con le due mani, ricor-da il simbolo della bandiera al-banese. Professionista assolu-to, si tiene in forma correndoanche prima e dopo gli allena-menti in pieno centro a Parma,al parco Cittadella, uno dei luo-ghi più cari ai parmigiani. Ti-mido e gentile, è l’antieroe cherisolve i problemi. Un versettodel Corano lo ispira: «Dopo ledifficoltà, viene il bello».

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Matteo BregaMILANO

S vuotato. Prima di anime epoi di anima. Il Meazzadella vigilia di Pasqua è lo

specchio del mondo interista.Per certi tratti intimista (i33.175 spettatori paganti com-prendono anche gli abbonati equindi il dato reale è insapori-to), decisamente rumoroso allafine del primo atto e al terminedella tragedia sportiva pomeri-diana. Dai fischi di una parte(curva Nord esclusa) si finisce con i fischi di tutti e con il coro«avete rotto il c...» che è abba-stanza didascalico da non dover

essere spiegato. In mezzo c’ètutta la partita, ovvero il motivoper cui il tifoso interista decidedi passare il sabato di Pasqua al-lo stadio e non in famiglia. L’av-vertimento al fischio d’inizio èstato diretto: «Fuori i cog...». Unbenvenuto rivisitato. Il gol diGuarin aveva squarciato il cielo,riunendo tutti sotto l’ombrellonerazzurro. Il pareggio di Lila loha fatto tornare soffocante. Trequarti di stadio a fischiare e adapplaudire i giocatori del Par-ma, il quarto rimanente (ovverola Nord) a sostenere la squadra.

FISCHI Lo hanno sempre fattodurante l’anno per una regolanon scritta per cui i giocatori sisostengono fino al novantesimoe semmai si fischiano alla fine.Il secondo tempo è andato af-fievolendosi. La candela interi-sta non ha mai acceso l’ambien-te, lo ha mantenuto in penom-bra. E allora il triplice fischiodell’arbitro non ha fatto altroche riaprire il «fischiodromo».Compresa la Nord. Nella qualemolti sbracciavano per richia-mare l’attenzione dei giocatori,richiamati per non si sa qualemotivo lì sotto. Hanno ottenutoin cambio un timido applauso(rimanendo a centrocampo)prima di rientrare nello spo-gliatoio. Il tifoso se n’è andatodeluso e svuotato nell’anima,lasciando il Meazza deserto inpochissimi minuti. Un record. Purtroppo in negativo.

RABBIA E VERGOGNA «I tifosifischiano e hanno ragione - hacommentato Fredy Guarin a fi-ne partita, l’unico che ha parla-to -. Dobbiamo accettare le criti-che con umiltà e metterci tutti lafaccia e sapere che stiamo fa-cendo male. Tutti dobbiamoprenderci le responsabilità,dobbiamo alzare la testa, que-sto è il nostro lavoro, il nostro

sogno, la nostra passione e dob-biamo metterci di più». E ha ag-giunto: «Dobbiamo accettare con rabbia e vergogna questomomento. Non abbiamo gioca-to bene e non c’è stato neancheun buon atteggiamento. Dob-biamo metterci orgoglio».

LA RABBIA DI ET Dall’altra par-te del mondo l’umore passa va-rie sfumature. Il presidente Eri-ck Thohir non può altro che es-sere furibondo per la prestazio-ne, evidente agli occhi di tutti,sotto il minimo livello di accet-tabilità. Le sfumature del nume-ro uno stanno nel fatto che il ri-sultato (un punticino) lo possatenere sul disappointed (ram-maricato) e che vive nella fermaconvinzione che Mancini sapràriportare la squadra alla vittoriae al bel gioco. Punti di partenzaper un futuro migliore (spera)che però non lo fanno sviare dalpresente traballante. L’insoddi-sfazione se la porterà dentro al-meno fino a sabato sera quandola squadra si esibirà a Verona

contro l’Hellas. Ma servirà an-che come termometro per quan-do dovrà prendere certe deci-sioni tra qualche settimana.

IL VERTICE Il dopo gara è statolungo e logorante. Con i media,oltre a Mancini, ha parlato soloil d.s. Piero Ausilio. Poi un lungoconfronto nelle stanze del Me-azza tra l’allenatore, il respon-sabile dell’area tecnica e il vicepresidente Javier Zanetti (pro-babilmente anche Thohir colle-gato telefonicamente). Non ild.g. Marco Fassone che ha la-sciato lo stadio prima della finedella partita. Il vertice è servitoper fare il punto della situazio-ne morale. Non c’è un mercatoall’orizzonte, ci sono 9 partite eun senso da dare alla stagione.Forse la cosa più difficile. La pu-nizione dell’allenamento odier-no contiene un messaggio pro-fondo. E se dovesse andare maleanche a Verona, la punizionepotrebbe trasformarsi in doppiesedute quotidiane...

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Fredy Guarin, 28 anni, e Rodrigo Palacio, 33. Disappunto e incredulità sui volti dopo il pareggio con il Parma LIVERANI

FREDY GUARINCENTROCAMPISTA INTER

BISOGNA PRENDERSILE RESPONSABILITÀ, METTERCI ORGOGLIO

E PROVARE A VINCERELE GARE CHE RESTANO

DOBBIAMO ACCETTAREI FISCHI CON UMILTÀ, RABBIA E VERGOGNA. ABBIAMO SBAGLIATO

ATTEGGIAMENTO

In basso, Roberto Mancini, 50 anni LAPRESSE

Andrea Ranocchia e Mateo Kovacic piegati in due a fine gara. L’emblema di un’Inter molle e senza cuore ANSA

PIEGATI IN DUE

7� le partite consecutive dell’Inter senza vittorie, di cui 5 in campionato e 2 in Europa League. Il triste bilancio è di 3 pareggi e 4 sconfitte

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JUVENTUS 6,5

Gol numero 25 in stagione. Gara da leader vero, è lui il playmaker della Juventus. Gioca tuttocampista ed entra anche nel 2-0.

7,5

IL MIGLIORETEVEZ

BUFFON 7 Primo tempoda assoluto spettatore. Dopo l’intervallo, il Capitano controlla comodamente un sinistro di Saponara, quindi mette sul piatto della partita due interventi-capolavoro su Pucciarelli.BARZAGLI 6 Solo una sbavatura nel finale, cresce gara dopo gara Barzaglione. È ormai vicino al top della condizione, e infatti si esibisce anche in un paio di cavalcate vecchia maniera. BONUCCI 6 Ci prova di testa: di poco alto. «Innesca» Pucciarelli, rimedia Buffon.OGBONNA 6,5 Chiusura perfetta, che vanifica l’affondo di Pucciarelli. Prova sicura.LICHTSTEINER 6 Palla d’oro

sul sinistro, all’altezza del dischetto del rigore: debole e a lato. Travolge Vidal, calcia a rete da due passi, ma Sepe dice no. Continuo nella spinta offensiva.VIDAL 6 Fisicamente ci siamo, quasi. Esce per un colpo alla caviglia. (Pepe s.v.)PADOIN 6 Scolastico, ma non sbaglia nulla. Affidabile.STURARO 6 Va di compitino. Pulito.PEREYRA 6,5 Tevez semina il panico, Sepe respinge, Pereyra chiude la gara: secondo timbro in campionato, terzo stagionale. Alternativa d’oro nel cuore del campo.EVRA 6,5 Padrone a sinistra. MORATA 6 Subito in partita.ALL. ALLEGRI 6,5 Champions compresa, è la quinta gara consecutiva senza subire reti. Gravi assenze in mezzo al campo, ma la Juventus gioca col pilota automatico.

BUFFON È INSUPERABILE, LLORENTE NON VEDE LA PORTA. SAPONARA ISPIRATO, MARIO RUI SEMPRE IN AFFANNO

GIACOMELLI Per nulla impeccabile la decisione di concedere alla Juventus la punizione indiretta in area empolese. Quello di Rugani non sembra proprio un retropassaggio volontario a Sepe.

LE PAGELLE di MIRKO GRAZIANO

5,5 PAGANESI 6,5STALLONE 6,5

VALERI 6MERCHIORI 6

Lavora molto il gigante navarro, si sbatte, fa a sportellate ovunque là davanti, il problema è che non vede mai la porta avversaria.

IL PEGGIORELLORENTE

5,5

EMPOLI 6

Verticalizza sempre, nei movimenti e nel tocco. Assist con il contagiri per Maccarone, che spreca. Ci prova da fuori: para Buffon.

6,5

IL MIGLIORESAPONARA

SEPE 6 Trattiene a fatica un destro da fuori di Tevez, quindi tempestiva uscita bassa sullo stesso argentino. Neutralizza Lichtsteiner sotto misura, poi raccoglie con le mani un tocco di Rugani: l’arbitro vede il retropassaggio volontario, e Tevez sfonda la rete sulla conseguente punizione in area.HYSAJ 5 Fesseria in piena area, Lichtsteiner non ne approfitta.RUGANI 5,5 Inizio incerto, sia in fase d’appoggio sia nel corpo a corpo con Llorente. Bene in scivolata su Evra.BARBA 5,5 Pochi fronzoli, soffre parecchio nel finale.VECINO 6 Solido, fisico, ma anche discreta visione di gioco.VALDIFIORI 6,5 Mente veloce,

il primo tocco esce quasi sempre pulito dai suoi piedi. Col contagiri per Pucciarelli, che di testa impegna Buffon.CROCE 6,5 Un bel motorino, regge il confronto con Vidal.ZIELINSKI 5,5 Poco tempo per incidere.PUCCIARELLI 6 Nel breve, è rapido e incisivo. Impegna Buffon di testa, in tuffo. Quindi punta il portierone, ma fallisce il dribbling decisivo. (Verdi s.v.)MACCARONE 5,5 Diagonale da destra decisamente fuori misura. Poco altro.MICHEDLIDZE 5,5 Zero palloni giocabili, alibi più che solido, va detto. Di suo, però, non riesce a dare molto. ALL. SARRI 6,5 In partita fino alla fine. L’Empoli è una squadra organizzata: ha le idee chiare e merita la Serie A.

Puntato e superato spesso da Lichtsteiner. Non proprio una sicurezza sulla fascia di competenza. Parecchie sbavature.

IL PEGGIOREMARIO RUI

5

Tevez non si riposa mai E la Juve regola l’Empoli 1L’Apache segna il primo gol e propizia il secondo di Pereyra. Buona prova dei toscani, reduci da otto risultati positivi, che impegnano la capolista. Espulso Sarri per proteste

Pierfrancesco ArchettiINVIATO A TORINO

F ino alla conclusione diquesto mese, la Juventusora avrà sempre un match

durante la settimana: martedìla semifinale di Coppa Italia aFirenze, poi il doppio turno conil Monaco in Champions, quin-di il campionato mercoledì 29.Anche se lo scudetto è virtual-mente già in casa, accelerare laprocedura dell’assegnazioneporterà benefici a questo rallystrappa fiato. Al momento, laRoma resta a 14 punti, che so-no più della metà dei 27 ancorain palio e la festa potrebbe giàvenir programmata in aprile,se non pilotata in modo chenon disturbi troppo la concen-trazione europea. Visti adesso,dopo il 20° risultato utile di fila(14 vittorie) in campionato,sembrano problemi minori perAllegri. L’Empoli arrivava daotto gare senza k.o.: non si sot-tomette, con un gioco corag-gioso e spumeggiante, ma an-che quando la Juve non stritolai rivali, ha due personaggi sem-pre al di sopra dell’eccellenza,Tevez e Buffon. Sono loro a co-struire e mantenere il quarto risultato pieno consecutivo,senza pigliare reti, e il raddop-pio di Pereyra al 94’ serve soload andare oltre l’1-0 con cui ibianconeri avevano coperto gliultimi tre avversari (Sassuolo,Palermo, Genoa).

I MOTIVI Invece la sassata diTevez, poco prima dell’inter-vallo, sembra un’esecuzione,ma fischiare punizione su unsimil passaggio che non sem-bra voluto al portiere è una de-cisione al limite, e anche oltre.Rugani colpisce sporco e vor-rebbe liberare, magari in ango-lo; però Sepe per togliere letentazioni a Giacomelli avreb-be dovuto evitare la presa. LaJuve ottiene così in modo di-scutibile quanto merita, inve-ce, in avvio, con Sepe che trevolte impedisce il botto. Ma an-dare oltre le linee fitte dell’Em-poli è difficile: perché tra iquattro di difesa e Valdifiori cisono pochi metri: i toscani

piazzano spesso un triangolodifensivo sui lati (esterno bas-so-interno-esterno alto), oppu-re tolgono l’aria in mezzo an-che con Croce e Vecino. Se nonriesce a uscire vincente sullostretto, la Juve ricorre al cam-bio orizzontale per aprire il la-to opposto, quello senza altaconcentrazione di azzurri.Spesso il pallone transita versoLichtsteiner, presente ma ar-ruffone; più redditizi invece itragitti da sinistra, da dovesgorgano le prime occasioni.Ottenuto il gol, Madama restapiù cauta: non ha più la vogliao la forza di accompagnare lepartenze di Tevez. L’Empoli hapiù libertà in mezzo, Valdifioricresce e alterna il lancio al pas-saggio breve, ma, quando arri-va davanti alla porta, trova

Buffon, superbo due volte suPucciarelli. Tevez (capocanno-niere a 17) e il portiere, si dice-va: così la Juve si avvia alla bal-doria del quarto scudetto con-secutivo.

I REGISTI Padoin regista, per-ché non ci sono Pirlo, Marchi-sio e Pogba, è la mossa attesa diAllegri. L’ex atalantino coordi-na secondo le caratteristiche:rischia poco il lancio, ma smi-sta di lato e spesso a palla sicu-ra. Il vero regista è Tevez, l’uni-co che arretrando può saltarecon cattiveria il grumo dei to-scani: viene pure ammonito,ispira il 2-0 e pare che oggi faràanche le pulizie pasquali a casaAgnelli. Vidal è scaltro in alcu-ne puntate sulla trequarti, poisi ritira pure lui. Sturaro dimo-

stra di essere robusto per reg-gere il ruolo di Pereyra, entratodopo. Ogbonna, preferito aChiellini, è il più svelto dietro;Morata, come si sapeva, è piùscattante di Llorente, ancorauna volta bocciato e cambiato.

EMPOLI ALL’ALTEZZA La laureain sagacia tattica, invenzionisulle palle inattive e accresci-mento della materia prima ar-riverà a Maurizio Sarri con lasalvezza, praticamente certacome lo scudetto bianconero. Iltecnico viene espulso dopo il2-0, ma lascia l’immagine diun’annata squisita e di ungruppo che, otto mesi dopol’inizio del campionato, rimanetonico fisicamente e intelligen-te nei movimenti.

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La punizione di seconda in area con cui Carlos Tevez, 31 anni, ha portato in vantaggio la Juventus, battendo sul primo palo Sepe con un destro imparabile sotto la traversa LAPRESSE

LA MOVIOLAdi CEN

PUNIZIONE REGALOE TEVEZ SEGNA L’1-0

Il gol di Tevez nasce da una interpretazione sbagliata di Giacomelli: giudica volontario il retropassaggio di Rugani (in chiusura su Sturaro) al portiere, ma il difensore voleva mettere in angolo. Non c’era la punizione a due in area. Nella ripresa, ottima uscita di Buffon, prende il pallone e non Pucciarelli: sarebbe stato rigore e rosso.

Serie AR29a giornata

Ora la Coppa ItaliaMartedì e mercoledìsemifinali di ritorno� I bianconeri di Allegri tornano in campo martedì a Firenze per la semifinale di ritorno della Coppa Italia con la Fiorentina. Allo stadium, vittoria viola per 2-1. Mercoledì l’altra semifinale, a Napoli, tra azzurri e Lazio. All’Olimpico era finita1-1. Entrambe le gare si giocheranno alle 20.45 con diretta su Rai 1.� RECUPERO PARMA Sempre mercoledì, ma alle 18.30, si recupera la prima delle due partite rinviate per il caso Parma. Al Tardini, in campo gialloblù e Udinese.

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11DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

OSSERVATO SPECIALE

Valdifiori si sente a casa e recita da Pirlo: che lancio... 1Il regista dell’Empoli torna allo Stadium dopo la prova in Nazionale. Meglio nella ripresa: spalanca la porta a Pucciarelli

Mirko Valdifiori, 28 anni IPP

Fabiana Della ValleAlberto Mauro

I l teatro è lo stesso, la ma-glia simile. Mirko Valdifioriormai allo Juventus Sta-

dium è di casa. Ci ha giocato po-chi giorni fa, titolare al debuttocon la Nazionale. E ieri è statouno dei protagonisti dell’Empo-li, migliore in campo insieme aSaponara. Avrebbe voluto mi-surarsi con Pirlo, il suo idolo disempre, invece si è ritrovato nel

suo stesso ruolo Padoin. E a fineprimo tempo ha scambiato lamaglia con Tevez, che di sicurosarà oggetto di lite tra i suoi fa-miliari, tutti tifosi bianconeri.

TESTA DA PLAY All’inizio detta itempi davanti alla difesa maspesso si trova costretto a ripie-gare, facendo a spallate con Te-vez e Llorente. La palla ce l’haquasi sempre la Juve e lui si ri-trova a fare il difensore aggiun-to, i compagni lo cercano menodel solito, il pressing alto dei

bianconeri mette in difficoltà lamanovra dell’Empoli. Nel pri-mo tempo brilla meno del solitoe chiude con 19 passaggi riusci-ti e 5 sbagliati (di cui 3 lanci su3). Un contrasto vincente, unono, tre palloni recuperati. Trop-po poco per il playmaker titola-re azzurro contro l’Inghilterra.Però si vede subito che ha la te-sta da regista. La giocata gli vie-ne sempre immediata, pensieroe tocco vanno di pari passo.

IMBECCATA ALLA PIRLO Valdi-fiori cresce nella ripresa. Si tor-na in campo sotto di un gol,Sarri lo vuole più presente, piùal centro del gioco. Lui si pren-de le sue responsabilità: toccapiù palloni e prova a pungere la

difesa della Juve a modo suo,con un paio di lanci filtranti ve-lenosi. Il primo a memoria, suipiedi di Pucciarelli, lanciatoverso la porta della Juve. Soloun’uscita impeccabile di Buffonevita il pareggio: l’Empoli pren-de coraggio e pure Valdifiori.Nella ripresa i passaggi riuscitisono 26 (uno sbagliato), 5 lancivincenti (3 sbagliati), due con-trasti riusciti, due no. Ci mettelo zampino anche a una decinadi minuti dalla fine, stesso co-pione: lancio millimetrico per iltaglio in area di Saponara, benpiazzato Ogbonna che riesce arecuperare chiudendo in cor-ner. Pirlo non c’è, ma il suo ere-de non sfigura nel suo tempio.

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fI PROTAGONISTI

TEVEZ-PEREYRAIl cannibale e l’allievoUn tango di coppiaalla faccia del jet lag1Erano reduci da dieci giorni in Usa con l’Argentina: Carlitosha timbrato per la 17a volta in A, l’ex udinese ha chiuso la pratica

Fabiana Della ValleINVIATA A TORINO

N on possono essere cinqueore di fuso (diventate sei

la seconda settimana, quandoin Italia è stata cambiata l’ora),e nove ore di volo interconti-nentale ad addormentare la suavoglia di gol. Carlitos Tevez ètornato dagli Stati Uniti giove-dì, ha avuto un giorno per alle-narsi ma il dubbio non gli hamai attraversato la mente:«Gioco», ha detto a Massimilia-no Allegri con il solito ghignosorridente. Max in realtà sape-va già tutto. La voglia di gol diCarlitos era già grande, ma è di-ventata incontenibile dopo lepartite del pomeriggio: Meneza 16 gol come lui, Toni un gradi-no sotto. Figuriamoci se un ani-male famelico come l’Apachepoteva accontentarsi di condi-videre il trono con qualcun al-tro. Carlitos il cannibale è tor-nato per riprendersi la scena.L’euforia per essere tornato tito-lare con l’Argentina (non succe-deva da quasi quattro anni), poila festa a Torino per il comple-anno della moglie in versionecartoon. Tutto bello, ma non ap-pagante.

TUTTOFARE Carlitos non è maisazio, la sua fame di gol assomi-glia a un’esigenza atavica: piùne fa, più ha bisogno di segnar-ne ancora. Anche se adesso gio-ca in maniera diversa, più indie-tro rispetto all’annata con Con-te. Va a prendersi il palloneovunque, forse anche per que-sto la Juve non patisce la man-canza di un vero play. Senza Pir-lo, ci pensa lui a fare il regista.Batte gli angoli e anche le puni-zioni. Nel gol che sblocca la par-tita c’è tutta la sua voglia: puni-zione (molto dubbia) a due inarea, Tevez calcia di destro co-me se fosse l’ultimo rigore diuna finale di Champions Lea-gue. Botta potente e imprendi-bile, un segnale forte e chiaroper chi ha osato mettersi incompetizione con lui: voglio loscudetto e anche il titolo di ca-

pocannoniere. La foga è tantache si fa persino ammonire. Po-co male, non era diffidato econtro il Parma potrà cercarealtri gol. «Sapevo che dovevo ti-rare sotto la traversa - ha detto -con il portiere così vicino è diffi-cile, ma è andata bene. Non cre-do di aver fatto altri gol così. Iosono sempre a disposizione, fin-ché non avremo la matematica

certezza dello scudetto dobbia-mo lottare». Gol numero 17 incampionato, 25 in stagione, un-dicesimo allo Stadium. Cifre dacannibale.

COPPIA DA TANGO Il fuso fa be-ne, la maglia dell’Argentina an-che. L’ha detto Tevez, l’ha riba-dito Pereyra, che ha approfitta-to della ribattuta di Sepe su untiro velenoso di Carlitos (5 dei 7tiri bianconeri nello specchioieri sono partiti dai suoi piedi)per partecipare alla festa suda-mericana del gol. I due hannocondiviso ogni momento inquesti 10 giorni di Seleccion, sono partiti e tornati insiemedagli States. Argentina 2, Em-poli 0. Il tango si balla sempre indue.

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Carlos Tevez, 31 anni, abbraccia Roberto Pereyra, 24, dopo il 2-0 PEGASO

� Nel girone A, lo Spezia si salva all’ultimo in casa del Torino, e il pari fa gioco alla Juve che avvicina le due squadre: è corsa a tre per il secondo posto che vale l’accesso diretto alle Final Eight. La Samp resta in corsa per il quarto posto. Bagarre anche negli altri gironi in chiave playoff.GIRONE A Venerdì: Samp-Genoa 7-3, Pro Vercelli-Parma 2-1. Ieri: Carpi-Juventus 1-2, Entella-Varese 1-0, Torino-Spezi 1-1. Rinviate Bologna-Modena (25-4) e Fiorentina-Trapani (15-4). Classifica: Fiorentina 48 punti; Torino 44; Spezia 43; Juventus 41; Sampdoria 39; Entella 35; Parma 34; Pro Vercelli 33; Bologna 25; Carpi 17; Trapani 16; Modena 15; Genoa 13; Varese 6. GIRONE B Già giocate: Cagliari-Cittadella 1-2, Lanciano-Brescia 1-3. Venerdì:Sassuolo-Udinese 0-5. Ieri: Atalanta-Chievo 1-1; Cesena-Milan 1-1, Verona-Perugia 1-3. Rinviata Inter-Pescara (25-4). Classifica: Inter 47 p.; Milan 45; Udinese 34; Cesena 33; Atalanta e Chievo 32; Verona 30; Sassuolo 29; Pescara 25; Perugia 23; Brescia 20; Cagliari 19; Cittadella 18; Lanciano 6. GIRONE C Già giocata: Vicenza-Latina 2-2. Venerdì: Avellino-Crotone 1-2, Roma-Ternana 2-1. Ieri: Frosinone-Livorno 1-0, Catania-Lazio 3-3, Empoli-Palermo 4-0, Bari-Napoli 0-2. Classifica: Roma 49 p.; Bari 46; Lazio 45; Catania 38; Empoli 37; Napoli 34; Palermo 33; Latina 27; Livorno 26; Frosinone 20; Vicenza 19; Ternana 18; Crotone 14; Avellino 7.

PRIMAVERA

Bianconeri okIl 2o postoè a tre punti

Forum a Bologna:ospiti Sacchi,Cassani e Baldini� TAVOLA ROTONDA Arrigo Sacchi, Davide Cassani e Stefano Baldini saranno gli ospiti d’eccellenza di unatavola rotonda, promossa daLa Gazzetta dello Sport, in programma per martedìalle ore 18.30, nei locali della Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. I lettori che vorranno partecipare a questo evento, possono inviare una mail direttamente all’indirizzo [email protected], indicando nome, cognome e datadi nascita.

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4’ Tevez vs Sepe/1 L’argentino ruba palla sulla trequarti dell’Empolie calcia di destro dai 25 metri, ma Sepe blocca in due tempi.

19’ Tevez vs Sepe/2 L’Apache si libera di tre avversari, ma all’ingresso in area, Sepe gli si oppone di nuovo con un’uscita bassa.

34’ Murato anche Lichtsteiner Cross morbido dalla sinistra diSturaro: Vidal e Lichtsteiner si ostacolano, ma lo svizzero riesce atirare in spaccata. Ancora una volta Sepe reattivo nel respingere.

40’ Maccarone mette i brividi L’attaccante azzurro, liberato sulladestra da Saponara, calcia di collo sul primo palo, ma è impreciso.

43’ Juventus in vantaggio Punizione di seconda in area per unretropassaggio di Rugani a Sepe. Vidal tocca e Tevez fa partire unmissile chirurgico che si insacca sotto la traversa per il gol dell’1-0.

6’ Super Buffon/1 Lancio in profondità di Valdifiori per Pucciarelliche tocca di testa di prima intenzione sul primo palo, ma il portieredella Nazionale è reattivo e devia sul fondo con un gran tuffo.

24’ Super Buffon/2 Pucciarelli si inserisce bene in area e si trova dinuovo davanti al portiere bianconero, che però chiude il suo tentativo di dribbling con un’uscita bassa perfetta. La palla finisce suipiedi di Croce: destro di prima intenzione sul primo palo, ma Buffonrespinge ancora.

34’ Quasi Vidal Fuga centrale di Tevez che, al limite dell’area, scaricaper il cileno: destro a giro che esce di poco alla destra di Sepe.

49’ Raddoppio della Juventus Dopo l’ennesima fuga, Tevez calcia didestro dal limite. Sulla respinta corta di Sepe, si avventa Pereyra, chedi sinistro appoggia in rete a porta vuota per il gol del 2-0.

EMPOLIJUVENTUS

2 0

PRIMO TEMPO

SECONDO TEMPO

PRIMO TEMPO 1-0MARCATORI Tevez al 43’ p.t.; Pereyra al 49’ s.t.

ARBITRO Giacomelli di Trieste.NOTE paganti 14.835, incasso 617.490 euro. Abbonati 25.194, quota919.190 euro. Tiri in porta 8-5. Tiri fuori 5-4. In fuorigioco 5-1. Angoli 5-3.Recuperi: p.t. 0; s.t. 5’.

(3-5-2)Buffon; Barzagli, Bonucci, Ogbonna; Lichtsteiner, Vidal (dal 41’ s.t. Pepe), Padoin, Sturaro (dal 33’ s.t. Pereyra), Evra; Llorente (dal 22’ s.t. Morata), Tevez. PANCHINA Storari, Rubinho, Chiellini, De Ceglie, Marrone, Vitale, Matri. ALLENATORE Allegri.CAMBI DI SISTEMA nessuno.BARICENTRO BASSO 49,5 METRIESPULSI nessuno.AMMONITI Tevez e Barzagli per gioco scorretto.

(4-3-1-2)Sepe; Hysaj, Rugani, Barba, Mario Rui; Vecino, Valdifiori, Croce (dal 29’ s.t. Zielinski); Saponara; Maccarone (dal 28’ s.t. Mchedlidze), Pucciarelli (dal 33’ s.t. Verdi). PANCHINA Pugliesi, Bassi, Laurini, Tonelli, Signorelli, Tavano, Diousse, Brillante, Somma. ALLENATORE Sarri.CAMBI DI SISTEMA nessuno.BARICENTRO MEDIO 52,3 METRIESPULSO Sarri per proteste 49’ s.t.AMMONITI Mario Rui e Saponara gioco scorretto.

3� Le occasioni create da Valdifiori, il più ispirato tra i toscani. Solo Tevez ha prodotto lo stesso numero di opportunità da rete ieri a Torino.

58� I passaggi positivi di Valdifiori. È il dato più alto tra i giocatori dell’Empoli e il quarto, in assoluto, della partita (dietro Tevez 64, Vidal ed Evra 59).

CARLOS TEVEZATTACCANTE JUVENTUS

LA PUNIZIONE? COL PORTIERE COSÌ VICINO

POTEVO SEGNARE SOLO SOTTO LA TRAVERSA.E MI È ANDATA BENE

MASSIMILIANO ALLEGRIALLENATORE JUVENTUS

TEVEZ STRAORDINARIO MA LO SAPEVO. BRAVI

PADOIN, STURAROE OGBONNA. VITTORIA

CHE DÀ MORALE

MAURIZIO SARRIALLENATORE EMPOLI

RISULTATO BUGIARDO. L’ARBITRO SBAGLIA

SUL PRIMO GOL.MA GLI ADDIZIONALI

COSA GUARDANO?

Page 12: GAZZETTA DELLO SPORT

12

ROMA 6,5

Criticato a ogni minimo sbaglio, De Sanctis resta un signor portiere, come dimostrano le grandi parate su Mertens (2) e Gabbiadini. La Roma ha De Sanctis in paradiso e per questo evita di precipitare all’inferno.

7,5

IL MIGLIOREDE SANCTIS

MANOLAS 7,5 De Sanctis e davanti a lui Manolas: l’asse portante. Il greco quasi infallibile, pare che anche Tsipras abbia chiesto di lui.ASTORI 6,5 Degno copilota di Manolas. La forza del greco è tale che ne beneficia pure Astori, rivisto sicuro e credibile. HOLEBAS 5,5 Un greco grandioso (Manolas) al centro e due scivolosi sulle fasce. E pensare che Holebas ha davanti a sé un Callejon in formato ridotto.NAINGGOLAN 6,5 Meno appariscente del solito, più votato all’oscurità operosa. Capisce che non è il momento dei personalismi.DE ROSSI 5 In partenza si lascia andare a entrate scomposte e Rizzoli lo grazia. Tocca 52 palloni, pochi per un play. Marginale.PJANIC 6,5 Il gol e qualche colpo di classe. Pjanic primaverile, non più letargico. Manca Totti, per cui si

sente meno in soggezione e più «padrone».FLORENZI 6,5 Si sciroppa un’infinità di «vasche». Su e giù senza sosta, con l’assist pro Pjanic come momento top. ITURBE 6 Otto per gli sprint, quattro per il senso del gol: la media dà sei. Avvia l’azione dell’1-0, «strappa» di continuo, sbaglia un gol gigantesco. LJAJIC 6 Sulla sinistra, come fornitoredi Iturbe. Lontano dalla porta. Crea poco, conclude zero, si spende.YANGA-MBIWA 5,5 Mezzo tempo da terzino destro. Anche lui soffre lo sbatter d’ali del Napoli.PAREDES 5,5 Un paio di errori da matita blu. Rivedibile.IBARBO s.v. Uno scampolo, ma la sua palla accende Iturbe per il gol sbagliato. ALL. GARCIA 6,5 Non è tempo di giocare bene, ma di guerreggiare. Il gruppo lo segue sul sentiero della sofferenza. Fase difensiva come caposaldo ideo-tattico. Non a caso la Roma, dopo la Juve, è la squadra che ha subito meno gol.

SUPER MANOLAS STAVOLTA FERMA ANCHE HIGUAIN. DE ROSSI È IN DIFFICOLTÀ, GABBIADINI SPRECA TROPPO

RIZZOLI Vede bene sul presunto «mani» di Manolas, ma lo puniamo perché in principio di match non ammonisce De Rossi per una brutta entrata su De Guzman: un giallo va dato sempre, l’abbuono non esiste, sennò poi si complica tutto.

LE PAGELLE di S.V.

5,5 NICOLETTI 6PADOVAN 6,5.

IRRATI 6GERVASONI 6

L’anello debole del quarto difensivo, anche se pure Holebas dall’altra parte non è impermeabile a errori. Mertens lo tratta come un conetto d’allenamento, ci gira attorno, lo scarta a piacimento.

IL PEGGIORETOROSIDIS

5

NAPOLI 6,5

Dribbla chiunque. Creatore seriale disuperiorità numerica, peccato che i compagni non approfittino di tanto talento al dribbling. Si fa ammaliare da De Sanctis, ma il suo compito primario lo sbriga alla grande.

7

IL MIGLIOREMERTENS

ANDUJAR 6 Sei di stima o sei politico, scegliete voi. Sul gol non ha colpe, per il resto fa una paratina su tiro centrale di Nainggolan.MAGGIO 5,5 Ancorato in rada, per il mare aperto esce di rado. Teme Ljajic e non si fida. Forse c’entra il sistema: il terzino di una difesa a 4 scavalla di meno.ALBIOL 6 L’unico vero problema è la velocità di Iturbe in ripartenza, ma con mestiere prende spazio e tempo, e tampona il tamponabile.BRITOS 6 La Roma punta su un attacco di puffi e Britos sta guardingo. Le concessioni sono poche.GHOULAM 5,5 Per provarci, ci prova, ma quel che rimane di lui negli occhi è una discreta imprecisione nel passaggio. JORGINHO 6 Per un tempo in sonno, si desta nell’altro, quando diventa la forza di gravità del Napoli: molti palloni ricadono su di lui.

LOPEZ 5,5 Non male, ma sulla scena del gol guarda Pjanic segnare. Nell’occasione, mediani senza filtro.DE GUZMAN 6 Di tutto un po’, nell’una e nell’altra fase. Impossibile bocciarlo, vietato esaltarlo. Una discreta mediocrità.HIGUAIN 5,5 Il Pipita invischiato nell’insalata greca. Manolas è duro quanto lui e lo rimbalza. Schegge di vero Higuain a fine primo tempo. Troppo poco. GABBIADINI 5,5 La deviazione volante su cui De Sanctis miracoleggia è un bel colpo, ma altri palloni spreca. «Gabbia» nella sabbia. ZAPATA s.v. Neppure lui riesce a scardinare la porta blindata di De Sanctis.INSIGNE s.v. Per ora l’importante è che sia ritornato in campo, tutto il resto è relativo.ALL. BENITEZ 6,5 Non ci facciamo abbindolare dal risultato e diamo a Rafa quel che è di Rafa: Napoli autorevole e credibile, il pari sarebbe stato risultato più equo.

Inspiegabile trasformazione da Callejon a callo. Dov’è finita l’ala che faceva volare anche le tartarughe? Intristito, imborghesito e sostituito. Crea un paio di situazioni, ma da lui ci si aspetta di meglio e di più.

IL PEGGIORECALLEJON

5

13’ Manca la testa Mertens dalla bandierina, Britos di testa manca ladeviazione.

20’ Piede beffardo Punizione di Pjanic da sinistra, la palla sfila di pocosul fondo (Astori e De Rossi non la deviano per poco, ma erano infuorigioco).

25’ Pjanic fa festa Iturbe serve Florenzi in area sulla destra. L’esternocrossa rasoterra al centro per Pjanic, che tutto solo infila il pallone inrete.

39’ Callejon murato Gran lancio di Higuain per Callejon che in areaserve De Guzman: l’olandese tira, ma Manolas lo «mura».

42’ Pipita che giocata Ancora Manolas in bella chiusura, stavolta suHiguain. L’argentino però riprende palla e quasi dalla linea di fondosfiora l’incrocio con un tiro a giro.

8’ Morgan ipnotizza Grande De Sanctis a tu per tu con Mertens.

11’ Il bis di Morgan Stessa scena pochi minuti dopo: Mertens controDe Sanctis, vince ancora il portiere.

22’ ...e sono tre! Strepitoso De Sanctis su deviazione volante diGabbiadini.

33’ Manolo centrale Mertens dribbla a raffica e imbocca Gabbiadiniche però conclude centralmente.

43’ Iturbe fallisce Iturbe scarta mezza difesa del Napoli, portiereincluso, poi a porta vuota calcia sull’esterno della rete.

NAPOLIROMA

1 0

PRIMO TEMPO

SECONDO TEMPO

PRIMO TEMPO 1-0MARCATORE Pjanic al 25’ p.t.

ARBITRO Rizzoli di Bologna. NOTE Paganti 6.803, incasso di 464.489; abbonati 27.622, quota di 603.396. Tiri in porta 2-5; tiri fuori 3-6; fuorigioco 2-2; angoli 2-4. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 4’.

ROMA (4-3-3) De Sanctis; Torosidis, Manolas, Astori, Holebas (dal 26’ s.t. Yanga-Mbiwa); Nainggolan, De Rossi, Pjanic (dal 23’ s.t. Paredes); Florenzi (dal 34’ s.t. Ibarbo), Iturbe, Ljajic. PANCHINA Lobont, Skorupski, Cole, Spolli, Balzaretti, Pellegrini, Verde, Doumbia. ALL. Garcia. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 46,5 metri. ESPULSI nessuno. AMMONITI De Rossi, Holebas, Florenzi e Torosidis per gioco scorretto.

NAPOLI (4-2-3-1)Andujar; Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam; Jorginho, Lopez; Callejon (dal 17’ s.t. Gabbiadini), De Guzman (dal 36’ s.t. Insigne), Mertens; Higuain (dal 31’ s.t. Zapata). PANCHINA Rafael, Colombo, Strinic, Henrique, Hamsik, Zuniga, Koulibaly, Gargano. ALLENATORE Benitez. BARICENTRO ALTO 54,1 metri. CAMBI DI SISTEMA nessunoESPULSI nessuno. AMMONITI Albiol per gioco scorretto.

LA MOVIOLAdi FRANCESCOCENITI

DE ROSSI RISCHIA, MANOLAS NO

Due momenti chiave nella gara di Rizzoli. Il primo al 17’: De Rossi già ammonito tocca con la mano nella metà campo del Napoli. L’arbitro fischia la punizione, giusto: è volontario. Non estrae il secondo giallo: scelta al limite. La regola, molto discutibile, lo rende automatico quando interrompe un passaggio tra due compagni. Il colpo di testa di Lopez arriva dopo un ping pong e non sembra un appoggio

voluto. Manca il «possesso palla» del Napoli che è nello spirito della norma. Di sicuro De Rossi ha rischiato tanto: poteva essere espulso. Il secondo al 39’: tiro di De Guzman, Manolas in area tocca prima con la coscia e poi col braccio tenuto dietro il corpo: il movimento è naturale. Ok giudicarlo involontario. In avvio errore di Rizzoli: da giallo, senza se e senza ma, l’entrata di De Rossi su De Guzman.

È il 25’ del primo tempo, Miralem Pjanic ha appena segnato di piatto destro il gol che deciderà la sfida INSIDE

IL GOL DECISIVO

4� le sconfitte esterne di fila del Napoli: in campionato non capitava dall’ottobre 2009. In quell’occasione un k.o. a Roma costò l’esonero a Donadoni

Pjanic segnaDe Sanctis mura La Roma resisteNapoli a fondo1Garcia vince all’Olimpico dopo 4 mesi ma rischia tanto dopo l’1-0 del bosniacoBenitez è sesto: Champions a 8 punti

Sebastiano VernazzaROMA

@GazzaVernazza

I l Napoli gioca, la Roma vin-ce. Questo ha detto il derbydelle deluse, squadre che

dovevano competere per lo scu-detto e che la Juve ha inceneri-to. La Roma difende il secondoposto dall’assalto della Laziovincente a Cagliari, il Napoliprecipita a meno nove dai gial-lorossi. Ormai Rafa Benitez nonpuò che inseguire la terza piaz-za: più facile che la Championsdiretta se la guadagni vincendol’Europa League, difficile im-maginare che rosicchi alla Ro-ma nove punti nelle nove re-stanti partite. Le cifre sono spie-tate: due pareggi nelle ultimecinque gare, quarta sconfitta difila in trasferta, evento che nonsi verificava dal 2009. Il Napoliin campionato si è fermato, ri-mangono le Coppe per evitareche la stagione si chiuda con unmezzo fallimento. La Roma inSerie A non vinceva in casa dal30 novembre, 4-2 contro l’Inter.Da Natale a Pasqua, un lungodigiuno. Ha deciso un gol diPjanic, che poi se l’è presa con igiornalisti, il bersaglio più co-modo, come se l’involuzionegiallorossa fosse colpa dei me-dia.

FATEVI SOTTO Nella prima par-te più Roma che Napoli, nellaseconda soltanto Napoli o qua-si. Rudi Garcia è partito con unattacco anomalo: Iturbe centra-vanti, Ljajic a sinistra, Florenziala di bilanciamento sulla de-stra. Il messaggio era chiaro.Fatevi sotto, perché noi si aspet-ta e si va di contropiede. Poichéil Napoli è lo stesso una squadrabasata sulle ripartenze, perquanto «alte», l’incontro ci hamesso un po’ a decollare. Per 20minuti formazioni in «souples-se», a contemplarsi. Benitez halasciato fuori Hamsik un’altravolta e l’esclusione ha i contornidella bocciatura. Al suo postoDe Guzman, olandese tuttofa-re. Avvio connotato dal nervosi-smo di De Rossi: l’arbitro Rizzo-li gli ha abbuonato un primo fal-lo da ammonizione (lo ha san-zionato al secondo intervento).Il gol romanista è arrivato versola mezz’ora, con un’azione cheera forse nei piani di Benitezsull’altro versante. Tutto bello ein rapidità: da Iturbe a Florenzi,che da destra ha crossato bassoper Pjanic. Il bosniaco, solo so-letto, da pochi metri ha infilatoAndujar di piatto. Un gol percerti aspetti simile a quello diRivera nel 1970 in Messico con-tro la Germania. In vantaggio,la Roma ha estremizzato il suoatteggiamento iniziale. Serra-tura a doppia mandata, resistia-mo e ripartiamo. Il Napoli, in fi-nale di tempo, ha iniziato a dar-

si da fare e Higuain ha interpre-tato dieci minuti da Higuain.Questo è forse il motivo per cuila Roma ha vinto. Se il Pipitafosse stato se stesso per tuttal’ora e un quarto in cui è rimastoin campo, e se non fosse incoc-ciato in un insuperabile Mano-las, racconteremmo un’altrastoria, ma coi se e coi ma non sifanno i risultati.

AVANTI TUTTA Nella ripresanon c’è stata pista, Napoli pa-drone del palcoscenico. Lo di-mostra il possesso palla com-plessivo. Per la prima volta inquesto campionato la Roma èandata sotto il 50 per cento,frutto di un secondo tempo incui il pallone ce l’ha avuto il Na-poli: 67,3 a 32,3 per gli ospiti lapadronanza del pallone nella

Serie AR29a giornata

Page 13: GAZZETTA DELLO SPORT

13DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

IL PROTAGONISTA

Miralem tra gioia e rabbia: «Ho subito troppe critiche»1Il Napoli è la squadra contro cui Pjanic ha segnato di più in campionato: 3 reti «Ma qui c’è gente che chiacchiera molto»

Miralem Pjanic, 25 anni ANSA

Massimo CecchiniROMA

B la bla bla. Le mani parla-no anche più delle labbrache comunque a dire il ve-

ro, grazie alla tv, qualche «vaf-fa» multilingue lo fanno capire.Miralem Pjanic è sommersodall’abbraccio dei compagni, ma nonostante i consigli sus-surrati, la sua esultanza rabbio-sa – dopo il gol che affossa il Na-poli – è troppo evidente per nonfarsi notare. Poi però comincia-no gli interrogativi: si rivolgevaalla Curva Sud o alla tribuna?

Non è una domanda da restaresvegli la notte, però cronachisti-camente regge, anche perchésolo tre settimane fa – subitodopo l’eliminazione dalla Euro-pa League – il bosniaco era an-dato sotto la Sud con i compa-gni, rimediando subito insulti,sputi e un accendino in faccia,tant’è che fece (giustamente)marcia indietro. Non è un casoche Garcia su di lui dica: «In-nanzitutto occorre rispetto, poiuno come lui, quando sta bene,fa la differenza»

«TROPPE CHIACCHIERE» Unacosa è certa: negli ultimi tempi

il fixing dell’affetto per Pjanicera segnalato in calo, tant’è chein una intervista rilasciata a «LaRepubblica» pochi giorni fa ilcentrocampista si sfogava così:«Qui basta poco, appena qual-cosa va male tutto diventa unatragedia. Puoi passare da esseretutto a essere niente». Perciò,quando gli viene messo il mi-crofono sotto al naso tutti siaspettano graffi d’autore. Inve-ce cosa dice Miralem? «Ce l’ave-vo con quelli che chiacchieranoun po’ troppo negli ultimi tem-pi. Mi hanno criticato di recentee non mi è piaciuto. Tutta la rab-bia che è uscita è dovuta a qual-che giornalista. Sono contentodi aver segnato, lo aspettavo datanto. Ma la cosa più importan-te è la vittoria da festeggiarecon i tifosi». Insomma, per unpaio di mesi su social network e

radio locali (a microfoni aperti)lo attaccano e lui non trova dimeglio che prendersela con igiornalisti. Come coraggio, nonproprio il massimo. Pazienza.Meglio virare sulla bellezza chi-rurgica della rete del bosniaco,che pare avere un conto apertocol Napoli, la squadra a cui hasegnato più reti (3 in 7 gare diA). Nella scorsa stagione incampionato infatti, davanti aMaradona, il bosniaco – 25 annigiovedì scorso – realizzò unadoppietta, stavolta si è limitatoma i tre punti in qualche modoblindano il posto in Champions.Ed anche stavolta ad assistere auna sua prodezza la platea è no-bile. Non c’è Maradona, ma aMiralem vedere le sagome dellafidanzata Josepha e di suo fi-glio Edin ha fatto ancora piùpiacere, nonostante esca poi

zoppicante per un pestone allacaviglia.

TOTTI LO BENEDICE Recapitatidalla Germania i complimentidell’amico Benatia, i tre puntifanno risorgere anche l’entusia-smo di capitan Totti che, pur as-sente causa infortunio, celebrala prodezza del genio ritrovato.«Ringrazio tutti i miei compa-gni, ma soprattutto il nostroPiccolo Principe che ha colpitoda campione, proprio come safare lui». Una polizza per il futu-ro (il bosniaco è corteggiato daPsg, Liverpool e Bayern) o soloper il modo migliore per santifi-care un amore ritrovato? Prestoper dirlo, ma se Pjanic in estatedovesse affrontare la cerimoniadegli addii, sarebbe bello nonlasciarsi alle spalle mai rancori.

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seconda frazione. La Roma èstata messa all’angolo e MorganDe Sanctis è diventato protago-nista con tre parate decisive,due faccia a faccia con Mertense una su deviazione volante diGabbiadini. Benitez le ha pro-vate tutte. Ha inserito «Gabbia»e Zapata, ha fatto riassaporarela gioia del campo a Insigne,fermo da novembre per il graveinfortunio. Hamsik scavalcatopure nella gerarchia dei cambi,e anche questo è un segnale. IlNapoli avrebbe meritato il pari,per volume e qualità di gioco,per vantaggio territoriale – 57 a43 dicono i report –, ma non c’èstato verso. La Roma ha tenutocon tenacia, con la forza di chinon ha alternative. Nel primospicchio di gara, sullo 0-0, laCurva Sud cantava: «Solo lamaglia, tifiamo solo la maglia».Questo per dire che non osiamopensare che cosa sarebbe suc-cesso se il Napoli avesse rag-giunto l’1-1. È la tensione laten-te il vero limite romanista, diffi-cile esprimersi quando hai ad-dosso una pressione del genere.Due vittorie di fila dicono che ilpeggio forse è passato, che laconservazione del secondo po-sto è possibile, ma la prestazio-ne va presa per quella che è,una dimostrazione di tenutanervosa, di generosità e resi-stenza. La Lazio resta attaccataalle costole dei giallorossi, conla prospettiva dello scontro di-retto, il derby, alla penultimagiornata. È ancora lunga la stra-da per la Champions.

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fLA RINASCITA GIALLOROSSA

RUDI GARCIAMeno champagne e un terzino in più «La strada giusta»1Il francese: «Abbiamo capito che possiamo vincere anche così. Siamo sempre secondi noi»

Davide StoppiniROMA

C’ è chi in 125 giorni fail giro del mondo.L’Olimpico è sempre

lì, punto fisso, prima luogodi coccole, poi incubo dellepeggiori notti. Un giro delmondo dopo, sei pareggi euna sconfitta dopo, RudiGarcia torna a vincere in ca-sa. Dal 30 novembre al 4aprile, un’altra Roma per lemani: quella aveva Maiconsulla fascia destra e scartavagol come regali contro l’In-ter, questa è molto più pro-saica, chiude gli occhi e sichiude in area con Yanga-Mbiwa terzino e un De Sanc-tis in versione blindata. Nonè tempo di utopie, di piedinie gambe molli, è per questoche l’allenatore dopo la vit-toria se la rideva e sussurra-va: «Abbiamo capito chepossiamo colpire e prenderei tre punti in diversi modi, ec-co perché è stato importante

vincere».

GUAIO OLIMPICO Al-tro successo, dopo Ce-

sena: era sempre danovembre — traAtalanta e Inter —che la Roma nonmetteva in cassasei punti in 180minuti consecuti-vi. «In trasferta

sappiamo di avereun ottimo rendimen-

to, in questo momentoper noi era più complica-to giocare in casa — an-cora Garcia —. Ma la ri-sposta del campo è statamolto positiva. Questa èuna vittoria che ci dà fi-ducia per il prossimo fu-turo e che vale 6 punti,perché ottenuta controuna rivale per la qualifi-cazione alla Champions.Al secondo posto ci siamo

ancora noi». E con un moderatoottimismo, pur dentro un climache continua a non essere idil-liaco intorno alla squadra. Nes-suno ha dimenticato la conte-stazione del post Roma-Fioren-tina, il processo sotto la curvaSud, gli accendini e le bandierein testa ai calciatori. Non l’han-no dimenticata i tifosi, che alungo — anche dopo il gol delvantaggio — hanno continuatoa cantare «Tifiamo solo la ma-glia». Non l’hanno messa da parte neppure i protagonisti.Ma Garcia ha voluto alzare unultimo muro a protezione deisuoi giocatori: «Se qualcunoaveva bisogno dell’ennesima prova di un gruppo unito, l’haavuta — ha spiegato il francese—. In campo si è vista una squa-dra compatta: quando accadequesto, siamo tosti da affronta-re. E i singoli, come Iturbe, Pja-nic e De Sanctis, sono tornati afare la differenza. Ora sono con-vinto che i ragazzi non si addor-menteranno. Anche perché sevogliamo qualificarci per laChampions, la strada è per for-za questa».

PIEDI PER TERRA Non un per-corso segnato sulle guide, percarità. Al momento è una sem-plice statale, di sicuro meno af-fascinante ma che intanto haprodotto sei punti tra Cesena eNapoli. Due gol segnati — per-ché un attacco non si guariscein una settimana —, zero subi-ti con un portiere salva tutto. Lochampagne resta in frigo, ma sipuò brindare anche con vinimeno nobili. E l’analisi di Gar-cia ne è la prova: «In fondo lapartita è andata come voleva-mo: partenza forte per poisfruttare il contropiede, pecca-to solo non aver fatto il secondogol. Così alla fine ci siamo but-tati tutti indietro per salvare lavittoria». Del resto, quando incucina non ti riesce più neppureun piatto, è meglio ripartire dauna bistecca ai ferri. Per altro,ripassare (almeno) dopo Pa-squa.

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Rudi Garcia, 51 anni, ha un contratto con la Roma fino al 2018 LIVERANI

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e gambe che l’allettottttttortoortototorrrtorrrorortorttttoroortorrrtortororttottororootorrrrrrrtoootooorrtotootooototorrtortorrttoototoroootororoooorrrrrrtotoooorrrtotoototoooorototootorrrrotooootoorrrttttototootootorrtorrrrtttooororrrttottorotorrrrrrrrtororororrrrrtttoorortorrrrrrrtorortorrrrrtotoorrrrrrtoorororrrtttttoooorrrtoortttooootorrttooo iiiaiaia iiiiiiaiiiiaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiaiiiaiiiiiiiaiiiiiaaiiiaiiiiiaaaiiiaaiaaaaaaiiiiaaaiaaaaiiiiiaaaaaaiaaaiiiiaaaaaaaaaaiiiaaaaaaaaiaaaaaaaiiaiaaaaaaaiiaaaiiaaaa se lava:vvavavava:va:vava:aa:aaa:aa:a:a:a:va::vvava:a:aaavva:vava:a:aava:va:a:::::::vvvva::a:a:avvavaaaaaaaa:vvvaaa:vaaaaaaaa::vaaaaaaa:aa:aaaaa::vvvaaaaaaaaaaaaaaaaa::::vva:vavaaaaavvaaaaaaaa:::vvvvvvaaaaaaaaavvaaaa::::: «A bbpopoppopopospospospospospososososssosososposposposospoppposposposossppopopososososspossospopposososoosposposppopopooooosososssosossososoosppopopoppoosppoosssspoppososppossssssossssssssssssssssposssssssssssspossssossssssososssppppp ssisisiiiiiassissisiissssssiiisssissssiississsssissssssiiisssisssssissssssssisiiiiissiiisssiiiiiiiisssssiiiiissiiiiisssisssssiiiissssiiissssssiisisississsssssiisiisssssssssiiisssiissssssiiiiiss moii ti ti ti ti ti ti tiiii ti ttiiii tttii ti tttiiii ti ttttiii tiiiiii tti ttrrrrerererereerereeeeeereeeeerrreeeeeerrereeeeeeeeeerrereeeereeeeerreeeeeeeeeeeeeeree ere eeeeeeeereeeeeee pppppppppppppunppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppp ticcccocccocooococooooooooocccccccooooooccccocococoooooooocococccocooocccocoooooccccoococo co ccocooooooooooocoooooocooooooccoooooooooooccooocoooooooocccooooooocooooooooooooocooooooooooooooooooooooooooooocccoooooo ppppppppppppppeepepeperpppppppppppepeppppeeppppppepppepepppeeeppppppppppppeeepppppppppppeppppppppppppppppppepepppppppppppppppppppppeeeppppppppppppppppeeeppppppppppppppppeppppppppppppppppppppppppp ché

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al 2018

fIL FALLIMENTO AZZURRO

RAFA BENITEZOra solo le coppe«Ma la stagione può finire al meglio»1Lo spagnolo: «Abbiamo dimostrato di saperegiocare. Higuain? Era stanco». De Laurentiis irritato

Mimmo MalfitanoROMA

Q uattro sconfitte conse-cutive in trasferta,due punti nelle ultime5 partite, un solo suc-

cesso nelle ultime 8 tra cam-pionato e coppe al San Paolo(con la Dinamo Mosca): ilNapoli è fuori dalla zonaChampions League, che re-sta lontana 8 punti, adesso,quanti ne ha di vantaggio laLazio. La resa è avvenuta al-l’Olimpico, contro una Romaper nulla intraprendente,che s’è limitata a difendere ilvantaggio ottenuto nel pri-mo tempo. Una resistenzadecisa, contro la quale s’èconsumato il primo flop sta-gionale di Aurelio De Lau-rentiis e di Rafa Benitez. L’in-voluzione tecnica non s’è piùfermata dopo la vittoria del-la Supercoppa, a Doha: dadicembre, il Napoli è unasquadra fantasma, che s’èpiegata come un fuscello di-

nanzi ad un alito di ven-to. D’accordo, non è

ancora il momen-to dei processi,c’è ancora unasemifinale diCoppa Italia dagiocare, mer-coledì controla Lazio, e unquarto di fina-le di EuropaLeague a metàmese, contro il

Wolfsburg. Mase l’andazzo con-

tinuerà ad esserequesto, allora Napo-li dovrà prepararsi avivere il più grandebluff della sua storiae, nel contempo, ras-segnarsi all’addio delproprio allenatore,apparso stanco e ras-segnato nel dopo parti-

ta dell’Olimpico. «Po-trebbe essere un’ottima

stagione o una buona stagione,ancora non sappiamo come fi-nirà», ha provato a tenere sul’ambiente, Benitez. Un tentati-vo generoso, che non gli serviràper sfuggire all’ira del presiden-te, a Londra per questioni per-sonali, che non ha gradito l’en-nesima sconfitta e l’atteggia-mento dei giocatori.

SOLITI SILENZI L’ordine del ca-po della comunicazione è arri-vato perentorio, al fischio finaledi Rizzoli: parlerà il solo Beni-tez. Una decisione attesa quan-to irriguardosa nei confrontidella critica abituata, ormai, adatteggiamenti del genere, checonfermano quanto la crescitadebba riguardare tutti i settoridel club e non solo quello tecni-co. E allora, l’allenatore è rima-sto da solo sul banco degli im-putati, a spiegare perché ha so-stituito Higuain: «Era stancodopo il lungo viaggio di ritornodagli Stati Uniti», oppure achiarire che i giocatori non ri-sentono affatto della telenovelasul suo futuro: «Con loro hoparlato, spiegando che non do-vranno perdere la concentra-zione e battersi fino alla fine».Insomma, Benitez ha lasciatointendere che la squadra non èancora matura per sentirsi com-petitiva e che, nonostante tutto,lui è rimasto soddisfatto dellaprova offerta dai suoi giocatori.

SOTTILE POLEMICA Ha evitatola polemica, lo spagnolo, neiconfronti di Rizzoli, che avreb-be potuto espellere De Rossi do-po il fallo di mano. Invece, giàammonito, il capitano della Ro-ma è stato graziato. E non è sta-to l’unico episodio contestato.«Gli arbitri commettono deglierrori, ma dobbiamo pensarealla nostra prestazione. Dei lorosbagli non voglio parlare. Ab-biamo fatto di tutto per dimo-strare che la squadra è in gradodi giocare bene, ma non siamoriusciti a vincere», ha conclusoRafa Benitez.

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Rafa Benitez, 54anni, ha vinto Coppa Italiae Supercoppa RAMELLA

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14 DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

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15DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

Ultrà Roma, nuova vergogna1Striscioni contro la mamma di Ciro Esposito. Viminale irritato: frazionerà le curve

� 1 Lo striscione esposto da alcuni ultrà romanisti in Curva Sud contro Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito ANSA � 2 Un secondo striscione apparso nel corso del primo tempo TANOPRESS � 3 Una poesia appesa vicino al luogo in cui fu ferito a morte Ciro, il 3 maggio scorso ANSA

1 2

3

Andrea PuglieseROMA

«P rego perché Dio pos-sa cambiare il cuoredi queste persone.

Non sanno cosa significa perde-re un figlio e vedersi stravolgerela vita». Antonella Leardi pote-va reagire in mille modi, ha tro-vato quello più dolce ed elegan-te per commentare i vergognosistriscioni apparsi ieri all’Olim-pico, in Curva Sud, con riferi-mento alla morte di Ciro Espo-sito, suo figlio. Era un’occasio-ne, la speranza «di rivedere pre-sto Roma e Napoli gemellate»,come si augurava la Leardi allavigilia. Occasione già persa.

GLI STRISCIONI La giornata èiniziata con la polizia a presi-diare il Ciak Village di Tor diQuinto, dove Esposito fu feritoil 3 maggio e dove attaccati adun palo c’erano fiori, sciarpe eduna poesia. Poi il lavoro dei mil-le agenti, che hanno garantitol’ordine pubblico e quei male-detti striscioni. Il primo è ap-parso quasi subito. «Che cosatriste... Lucri sul funerale con li-bri e interviste!», riferendosi allibro della Leardi («Ciro Vive»)presentato mercoledì nella pan-cia dell’Olimpico. E poi via, unodietro l’altro. «Dopo il libro il film», «Antonella Leardi taci» e«C’è chi piange un figlio con do-lore e moralità e chi ne fa un bu-siness senza dignità. SignoraDe Falchi onore a te», ricordan-do il romanista Antonio De Fal-chi, ucciso nel 1989 a Milano. Iltutto mentre i pochi tifosi napo-

letani esponevano un «Ciro persempre». «Un dolore fortissimo,il libro è un messaggio d’amoreche dovrebbero leggere tutti itifosi — dice la Leardi — I cuoridi queste persone che non han-no sentimenti possono cambia-re. Andrò avanti pure per loro».

LE REAZIONI Detto che l’11 feb-braio 1996 Collina interruppeSamp-Torino (1-0), invitandoMancini a far togliere uno stri-scione dei tifosi con la scritta«Casarin pagliaccio», da segna-lare la presa di posizione del-

l’avvocato della famiglia Espo-sito, Pisani: «Auspico la squali-fica dell’Olimpico, le istituzionipuniscano i responsabili di que-sta vergogna». Poi le condanne,unanimi. «Attacco inaccettabileverso una città ed una mammache ha subito una tragedia e cherisponde co amore. Grazie An-tonella!», dice il sindaco di Na-poli de Magistris, si affiancaquello di Roma, Marino: «Gestoche condanno e da cui sono si-curo la maggioranza dei roma-nisti si dissocerà». Poi il mondodella politica. «Scritte vergo-

gnose» per Fabrizio Cicchitto,«solidarietà alla Leardi» da par-te del sottosegretario alla Dife-sa Gioacchino Alfano, «striscio-ne orrendo, se un genitore trovala forza di raccontare un doloredel genere per dare un messag-gio di amore, dobbiamo ringra-ziare e restare in silenzio», il pa-rere di Luca Di Bartolomei.

VIMINALE INQUIETO Dal Vimi-nale, intanto, filtra irritazioneper il fatto che striscioni del ge-nere siano entrati senza proble-mi (con la Questura si stanno

visionando i filmati per risalireai responsabili) nello stadio.Tanto che dalla prossima sta-gione ci sarà un ulteriore giro divite in tutti gli stadi, che frazio-nerà per esempio la Curva Sudin più settori per permetterel’individuazione di chi compiereati, posizionando steward intutto il settore per far sì che nonesistano zone che possano go-dere di extraterritorialità. Unabattaglia non facile ma — comefiltra dal Viminale — che ha an-che il sostegno della Roma.

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Serie AR29a giornata

L'ANALISIdi SEBASTIANOVERNAZZA

TUTTI I SILENZIFANNO MALEORA OCCORREINTERVENIRE

L a Gazzetta per sceltanon concede spazio aglistriscioni demenziali

esposti negli stadi, ma quanto accaduto ieri all’ora di pranzo a Roma ci obbliga all’eccezione. Quando nella Curva Sud dell’Olimpico sono comparse le scritte contro la signora Leardi, le prime reazioni in tribuna stampa sono state improntate allo stupore. Sembrava incredibile che laggiù si fossero spinti a tanto. «Siete sicuri?», era la domanda più gettonata ai giornalisti che si dedicavano alla decrittazione dei messaggi. Purtroppo era tutto vero. Non c’è da discutere, bisogna soltanto agire. Un Paese civile non può permettere che si faccia pubblico scempio del dolore di una madre. Intervenga il ministro dell’Interno, stop alle curve terre di nessuno. Ripulire, prego. Via dagli stadi i grafomani della barbarie, «daspo» a vita per i responsabili di ieri. Le parole sono importanti, anche quelle non dette: la Roma, che pure aveva invitato allo stadio la signora Leardi, non ha ancora condannato l’episodio. Possibile? E soprattutto, perché?

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Stefano CieriINVIATO A CAGLIARI

C ome in un musical in cui,replica dopo replica, sco-

pri sempre nuovi protagonisti.E pensi che siano loro e nonquelli delle recite precedenti ilsegreto di uno spettacolo cheva. E invece no. Lo show piace eha successo proprio perché ètutto il cast a funzionare. Neisingoli e, soprattutto, nel suoinsieme. Così, con questi ingre-dienti, la Lazio di Pioli centra aCagliari il settimo successoconsecutivo e compie un allun-go Champions che «rischia» di

essere quello decisivo. Settesuccessi di fila: è la migliore se-rie stagionale dell’intero cam-pionato ed è, anche, la quartadella storia della Lazio. Meglio(finora) hanno fatto solo lesquadre allenate da Eriksson(nove successi di fila), Mae-strelli e Rossi (otto a testa).Una vittoria che, primati a par-te, non regala alla Lazio l’ago-gnato sorpasso sulla Roma,ma, forse, le concede qualcosadi ancora più importante. Per-ché questi tre punti, uniti ai ri-sultati delle squadre che lestanno dietro, isolano la Laziosul terzo gradino del campio-nato. Sei punti di vantaggiosulla quarta (la Fiorentina), ot-

to sul rivale più temibile (il Na-poli) a questo punto del torneorappresentano un marginemolto, molto interessante.

CON UN FELIPE NORMALE An-che perché la banda di Piolicontinua a dare dimostrazionidi forza e di maturità. Vincesempre e in modi sempre diver-si. A Cagliari brilla meno chenei match giocati prima dellasosta. Deve anche fare i conticon un Felipe Anderson positi-vo ma non stratosferico (a par-te l’azione che porta al gol diKlose, in cui FA7 fa il fenomenoprima di servire Mauri che sco-della al tedesco la palla del-l’1-0). Eppure la squadra roma-na vince comunque facile, rea-

lizzando tre gol e concedendosiil lusso di sbagliarne almeno al-tri quattro già fatti (compresoun rigore calciato alto da Bi-glia). Il Cagliari, che resta co-munque in partita fino alla fine(anche per gli errori di mira deiromani), prova a mettere in dif-ficoltà la formazione avversa-ria con le sue stesse armi: pres-sing, velocità, sovrapposizioni,fuorigioco. Le crea qualchegrattacapo a cavallo dei duetempi, raggiungendo anche unpareggio a quel punto merita-to. Ma poi deve soccombere co-me in un braccio di ferro in cui,alla fine, a prevalere è comun-que il più forte. «La squadra mi-gliore del campionato», l’ha de-finita Zeman prima della parti-

Lazio meravigliaTre gol a Zeman:7a vittoria di filaGarcia non fugge1Pioli passa anche a Cagliari: apre Klose, risponde Sau, poi chiudono Biglia e Parolo Il secondo posto della Roma resta a un punto

CAGLIARI 1

LAZIO 3PRIMO TEMPO 0-1MARCATORI Klose (L) al 31’ p.t.; Sau (C) al 4’, Biglia (L) su rigore al 16’, Parolo (L) al 47’ s.t.

CAGLIARI (4-3-3)Brkic; Balzano, Diakite, Rossettini, Avelar; Dessena (dal 13’ s.t. Ekdal), Crisetig, Joao Pedro; Farias (dal 27’ s.t. Capuano), Sau (dal 34’ s.t. Cop), Mpoku. PANCHINA Colombi, Cragno, Murru, Pisano, Ale. Gonzalez, Conti, Husbauer, Longo, Cossu. ALLENATORE Zeman.CAMBI DI SISTEMA nessuno.BARICENTRO MOLTO BASSO 48.1 METRIESPULSI Diakite al 23’ s.t. per gioco scorretto.AMMONITI Crisetig, Rossettini e Balzano per gioco scorretto, Mpoku per c.n.r.

LAZIO (4-2-3-1)Marchetti; Basta, De Vrij, Mauricio, Braafheid; Biglia, Parolo; Candreva (dal 13’ s.t. B. Keita), S. Mauri (dal 13’ s.t. Cataldi), F. Anderson; Klose (dal 36’ s.t. Lulic).PANCHINA Berisha, Strakosha, Novaretti, Cana, Cavanda, Pereirinha, Onazi, Ledesma, Perea. ALLENATORE Pioli.CAMBI DI SISTEMA dal 13’ s.t. 4-3-3.BARICENTRO BASSO 49.3 METRIESPULSI nessuno.AMMONITI Parolo, Mauricio e Basta per gioco scorretto, B. Keita per c.n.r. .

ARBITRO Rocchi di Firenze.NOTE spettatori circa 12 mila, incasso non comunicato. Tiri in porta 4 (1 palo)-10. Tiri fuori: 4-4. In fuorigioco: 4-0. Angoli: 3-1. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 5’.

fL’UOMO DELLA SVOLTA BIANCOCELESTE

KEITANella corsa Championsspunta il fattore KE il gol diventa dettaglio 1Il giovane attaccante ha cambiato la partita: due rigoriprocurati e rosso a Diakité. «Ma possiamo ancora crescere»

IL PATRON INFURIATO

Giulini non ci sta:«Una gara orrendaNon esistono alibi»1«Buon arbitraggio,la squadra non devecercare scuseGiocatori obbligatia battere il Genoa»

Nicola BerardinoINVIATO A CAGLIARI

N on ha segnato, ma è sta-to ugualmente decisivo.

Gli manca tanto il primo gol inquesto campionato, eppureKeita Baldé Diao ha messo lasua firma sulla vittoria della La-zio a Cagliari. Sperava di parti-re titolare dopo alcune provedei giorni precedenti a Formel-lo. Al Sant’Elia si è ritrovato inpanchina. Pronto però a graf-fiare la partita. Subentrato al 13’ della ripresa, ha atteso ap-pena un paio di minuti per inci-dere. Ha annusato il pallonelanciato da Parolo, si è fiondatoin area, Crisetig lo ha aggancia-to e Rocchi ha decretato il rigo-re. Quello che, con la trasfor-mazione di Biglia, ha dato ilsorpasso decisivo sulla squadradi Zeman. Il 2-1 che ha segnatoil punto di non ritorno della ga-ra e lo scatto verso la settimavittoria di fila che rafforza iprogetti Champions. Poi, haprocurato un altro rigore, quel-lo che poteva regalare il 3-1 ametà ripresa senza attendere il

colpo di Parolo in pieno recupe-ro. Biglia non si è ripetuto daldischetto, ma Keita ha fatto ilsuo: ha lasciato traccia lo stes-so. Perché Diakité dopo l’inter-vento ai suoi danni è statoespulso e il Cagliari si è ritrova-to con un uomo in meno men-tre si arrampicava sugli specchidi una rimonta quanto mai dif-ficile.

OBIETTIVI Una rete nella suagiornata cagliaritana Keita po-teva comunque siglarla.Un’azione avviata dal re del golin casa Lazio, Miroslav Klose,con Felipe Anderson che vedela porta davanti a se stesso mascorge l’amico e vuole aiutarloper raggiungere quella gioiache ancora gli manca in questastagione di Serie A. Keita, ispi-rato dal brasiliano, va così al ti-ro, però sbuca Balzano sulla li-nea a rigettargli quel pallonecon un urlo strozzato beffarda-mente in gola. Ma quell’attimofugge via subito, nel dopo par-tita è cancellato. C’è altro nelvolto sorridente del fantasistacresciuto nel Barcellona. A par-tire dalla bella soddisfazione dirisentirsi protagonista nella La-zio che vola. «Ho provato a da-re una mano alla squadra, pen-so di esserci riuscito. Abbiamoraggiunto la settima vittoriaconsecutiva. Corriamo e gio-chiamo uno per l’altro. Oradobbiamo restare tranquilli econ i piedi per terra. E’ bellissi-mo giocare con questi compa-gni».

APPLAUSI DI GRUPPO Che loelogiano apertamente a partiredal veterano Biglia: «Keita hfatto la differenza». E l’altro ba-by, Cataldi, aggiunge: «Hacambiato la partita». Il tecnicoPioli spiega: «Ora sa andaremeglio in profondità e riesce adare più imprevedibilità a tuttala manovra». Il 20enne spagno-lo di origini senegalesi si osser-va per un attimo allo specchio.«L’uno contro uno è una dellemie qualità principali». Poiguarda subito lontano: «Questasquadra può crescere ancoramolto. Siamo terzi, ma voglia-mo arrivare secondi». Mercole-dì sarà squalificato per la semi-finale di Coppa Italia a Napoli.«Sarà una grandissima partita,vogliamo conquistare la fina-le». Keita illumina di nuove am-bizioni gli orizzonti della Lazio.

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Keita, 20 anni, ex Barcellona, è arrivato alla Lazio nel 2011 ANSA

Tommaso Giulini, 37 anni GETTY

Mario FrongiaCAGLIARI

«C on la Lazio nonera la nostra par-tita. I giocatori si

prendano le loro responsabi-lità e sabato vincano con ilGenoa». Tommaso Giulininon cerca scorciatoie. La sal-vezza del Cagliari è in peri-colo. Il presidente scansa glialibi: «Non voglio sentire ac-cenni ai due rigori: Rocchiha arbitrato bene, trovo pes-simo parlare di un giallo chemanca (Parolo e Mauricio,ndr). La Lazio ha gioco egrandi giocatori. Abbiamocommesso degli errori e guaia chi cerca appigli. Rimboc-chiamoci le maniche, lavo-riamo per battere il Genoa,un risultato alla nostra por-tata. Sabato notte la nostraclassifica deve essere di 24punti». Il patron è deciso:«Non sono né deluso, né in-cavolato. Siamo ancora vivi,ce la possiamo giocare. Dal-l’Atalanta ci separano 5 pun-ti, vorrei che domenica fos-sero 2». Il messaggio è chia-ro: Giulini e lo staff non mol-lano. Intanto, il flop della

tifoseria, dimezzata nonostantele offerte speciali, lascia ama-rezza: «Per la curva Sky abbia-mo venduto 180 biglietti. Un dato deludente, i punti e i risul-tati non ci favoriscono, ma dob-biamo aiutarci da soli. E serve ilcarattere dei giovani e dei vete-rani. Sau? Ci servono i suoigol». Si torna sull’avvicenda-mento Zeman-Zola-Zeman. «Ilcalcio è fatto di episodi: vincen-do a Parma Zeman non sarebbestato esonerato. E se Pinilla nonavesse segnato al 94’ a Berga-mo, Zola sarebbe ancora qui.Ora conta che Zeman sia qui vo-glioso di stare in A».

IO CI CREDO E il boemo? Acce-lera: «Credo nella salvezza, cibasta vincere due partite piùdell’Atalanta e una più del Cese-na. Questo Cagliari può riuscir-ci. I rigori? Non sono state inge-nuità ma una condizione fisicada migliorare: fino al secondorigore - spiega Zeman - abbia-mo messo in difficoltà la Lazio.Se proprio devo lamentarmicon i miei, penso al primo gol».

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Serie AR29a giornata

5� le reti di Keita in 25 gare dello scorso campionato. Nato in Spagna, origini senegalesi, è cresciuto nel Barcellona. La Lazio l’ha ingaggiato nel 2012

StefanoPioli, 49 ANSA

Page 17: GAZZETTA DELLO SPORT

17DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

CAGLIARI 5,5

Va da una parte all’altra dell’attacco e manda in crisi la difesa laziale. Marchetti e il palo gli negano un gran gol.

6,5

IL MIGLIOREMPOKU

BRKIC 6 Un paio di interventi prodigiosi e qualche incertezza. Sul terzo gol può fare di più.BALZANO 6 Tiene il Cagliari in partita col salvataggio su Keita.DIAKITÈ 5 Bene fino all’episodio con cui rovina tutto. Provoca un rigore evitabile (che poi Biglia sbaglia) e lascia la squadra in dieci.ROSSETTINI 5 Fuori posizione in quasi tutte le azioni-chiave.AVELAR 5,5 Bene sui calci piazzati, meno quando c’è da difendere. Anche se controllare gli esterni laziali non è impresa facile.DESSENA 6 Bello l’assist a Sau per il momentaneo pareggio.EKDAL 6 Stanco per gli impegni in nazionale, inizia in panchina. Forse era il caso di rischiarlo subito.CRISETIG 5 Ingenuo nell’azione che porta al primo rigore.JOAO PEDRO 5,5 Non riesce a trovare l’ispirazione per incidere.FARIAS 5,5 Poco assistito, ma anche poco vivace. Dovrebbe aggredire maggiormente gli spazi, si limita a trotterellare.CAPUANO 5,5 Si fa notare solo per l’eccessivo nervosismo.SAU 6,5 Il gol (favorito dalla deviazione di Mauricio) e altro. Il suo movimento crea apprensione alla difesa laziale. (Cop s.v.)ALL. ZEMAN 5,5 Cagliari a corrente alternata. Di fronte c’era la squadra più in forma, ma qualcosa di più si poteva fare.

CRISETIG INGENUO, MPOKU È UN FULMINECATALDI SUPER: DÀ MUSCOLI E POLMONI

ROCCHI Azzecca tutto: rigori, espulsione di Diakitè, gol(che non è gol) di Keita. Giusti anche i gialli. Direzione dainternazionale.

VUOTO 6 – MUSOLINO 6; DI BELLO 6,5 – FABBRI 6

LE PAGELLE di S.CIE.

LAZIO 7

Il suo ingresso spacca l’inerzia del match. Si procura due rigori, Balzano gli nega la gioia del gol. Bentornato.

7

IL MIGLIOREKEITA

MARCHETTI 6,5 Parata da campione su Mpoku. Attento ogni volta che il Cagliari entra in area.BASTA 6,5 Spinge e copre, tampona e riparte. Unico neo l’ammonizione: salterà l’Empoli.DE VRIJ 6,5 Il signore della difesa. Interventi puliti, uscite eleganti.MAURICIO 5,5 Sfortunato ma non incolpevole sul gol di Farias. Soffre Mpoku. Ammonito, salterà l’Empoli.BRAAFHEID 6 Concentrato e diligente. Cala nel finale.BIGLIA 6,5 Se non avesse sbagliato il secondo rigore sarebbe stato il migliore. E’ il motore di una squadra che viaggia a mille.PAROLO 7 Il gol nel recupero come suggello alla solita prestazione di sostanza e di qualità.CANDREVA 6 Comincia bene, poi rallenta un po’ troppo. Si rende pericoloso con i tiri dalla distanza.S. MAURI 6 L’assist per Klose e due gol sbagliati. Comunque utile.CATALDI 6,5 Dà muscoli e polmoni a un centrocampo in difficoltà.F. ANDERSON 6,5 L’azione che porta al primo gol è degna delle sue ultime perle da fuoriclasse. Per il resto si accende a intermittenza.KLOSE 6,5 Risponde presente sul gol che sblocca la partita. Poi fa il solito enorme lavoro. (Lulic s.v.)ALL. PIOLI 7 Bravo a far riattaccare la spina alla squadra dopo la sosta. Ottima la mossa di sganciare Cataldi e Keita al momento giusto.

7

ta. Tesi ribadita anche dopo lagara, con tanto di ulteriore pre-cisazione («è più forte della Ro-ma») che nella Capitale farà si-curamente discutere.

I CAMBI GIUSTI Una formazio-ne, quella di Pioli, in cui tuttofunziona a meraviglia. E, sequalche meccanismo s’incep-pa, c’è una panchina da cui at-tingere nuove risorse. Dopoun’ora di gioco, e dopo il pari diSau (tiro deviato da Mauriciosu lancio di Dessena) che tral’altro arriva poco dopo cheMauri si è divorato la palla del2-0, la Lazio improvvisamentesi ferma. L’incantesimo parespezzarsi. A farlo ripartireprovvedono i giovani Cataldi e

Keita che Pioli sgancia a mez-zora dalla fine. Il romano dànerbo e geometrie a un centro-campo meno equilibrato del so-lito, lo spagnolo spacca la dife-sa avversaria con accelerazionidevastanti. Si procura due ri-gori, l’ex Barça: sul primo (Cri-setig lo falcia) Biglia timbra, ri-portando la Lazio in vantaggio.Sul secondo il play argentinomanda la palla in curva, ma la«prodezza» di Keita serve co-munque alla Lazio perchéDiakite (autore del fallo) vieneespulso trattandosi di chiaraoccasione da gol. Keita provapoi a fare lui il gol della sicurez-za, ma Balzano glielo nega conun salvataggio alla Franco Ba-resi dei tempi d’oro. A chiudere

definitivamente i giochi prov-vederà Parolo durante il recu-pero. Dando al punteggio fina-le le giuste proporzioni perquanto visto in campo.

CAGLIARI INQUIETO I sardi(Zeman e, ancor di più, il presi-dente Giulini) si lamentano perl’episodio del secondo rigore.Che, pur fallito da Biglia, lasciai padroni di casa in inferioritànumerica e quindi li penalizza.Rocchi però vede bene, come intutte le altre situazioni compli-cate della gara (che non sonopoche e tutte difficili). Reazio-ne comprensibile, ma sbaglia-ta, quella dei cagliaritani. Per-ché anche contro la Lazio, co-me nelle precedenti uscite con

Empoli e Milan, la squadra diZeman mostra (sia pure a in-termittenza) di aver ritrovatouna capacità di fare gioco checon Zola si era persa. Certo, laclassifica continua a piangere,ma il k.o. dell’Atalanta rendeancora fattibile il miracolo-sal-vezza. Impresa possibile se, ol-tre alla vena offensiva, il Ca-gliari riuscirà anche ad avereun maggiore equilibrio, soprat-tutto in mezzo al campo. E’ lìche Zeman deve lavorare. Iltrio esibito con la Lazio (Desse-na-Crisetig-Joao Pedro) nonsoddisfa. Vero, di fronte c’eral’avversario peggiore del mo-mento. Ma forse in panchina sipuò trovare qualcosa di meglio.

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� 1 La corsa di Marco Parolo dopo il 3-1 2 Il piattone di Miroslav Klose, che vale l’1-0 biancoceleste; 3 Il rigore del 2-1, firmato da Lucas Biglia: l’argentino tirerà alto il secondo penalty della Lazio ANSA/LAPRESSE/GETTY

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Salah fa il mago, la Viola è quarta1La Fiorentina stende la Samp e supera doriani e Napoli: in 4 minuti decidono Diamanti e l’ex Chelsea

FIORENTINA 2

SAMPDORIA 0PRIMO TEMPO 0-0MARCATORI Diamanti al 16’, Salah al 19’ s.t.

FIORENTINA (4-3-2-1) Neto; Richards, G. Rodriguez, Basanta, Alonso; Aquilani (dal 38’ s.t. Vargas), Badelj, B. Valero; Diamanti (dal 31’ s.t. Mati Fernandez), Salah (dal 44’ s.t. Lazzari); Gomez. PANCHINA Rosati, Lezzerini, Tomovic, Rosi, Kurtic, Joaquin, Gilardino, Babacar. ALLENATORE Montella.AMMONITI G.Rodriguez per g.s. e Diamanti per proteste.CAMBI DI SISTEMA nessuno.BARICENTRO MOLTO ALTO 58,3 M

SAMPDORIA (4-3-3) Viviano; De Silvestri (dal 29’ s.t. Wszolek), Silvestre, Romagnoli (dal 38’ s.t. Munoz) Regini; Soriano (dal 22’ s.t. Bergessio), Palombo, Obiang; Muriel, Eto’o, Eder. PANCHINA Romero, Frison, Coda, Mesbah, Marchionni, Duncan, Acquah, Correa, Okaka.ALLENATORE Mihajlovic.AMMONITI Regini per g.s.CAMBI DI SISTEMA dal 22’ s.t. 4-2-4.BARICENTRO MOLTO BASSO 42,3 M

ARBITRO Banti di Livorno.NOTE Paganti 11.647, incasso di 174.613 euro. Abbonati 22.130, quota di 385.150 euro. Tiri in porta: 6-1. Tiri fuori: 4-5. Angoli: 5-4. In fuorigioco 1-0. Recuperi: 1’ p.t.; 3’ s.t Mohamed Salah, 22 anni, ex Chelsea, segna il 2-0 viola: a Firenze da gennaio, ha già segnato 7 gol LAPRESSE

Luca CalamaiFIRENZE

C he fosse un gran colpodal punto di vista econo-mico è stato chiaro subi-

to. Ora si può andare oltre e af-fermare che i Della Valle hannoacquistato un top player. Uno diquei giocatori che cambiano lastoria di una stagione. Moha-med Salah è un’arma micidialeper Montella. Geniale, diver-tente, imprendibile. Il gioielloegiziano è il simbolo di una Fio-rentina che spazza via la Sampe sale al quarto posto in classifi-ca. L’ex Chelsea (grazie ancoraa Mourinho per averlo regalatoper due anni al nostro calcio)realizza il gol che chiude la sfi-da. Una magia. È Gomez, in ver-sione uomo-assist, a innescarelo Speedy Gonzalez viola. Sa-lah accelera, esplosivo comesempre. Con la prima finta sibeve Romagnoli, con la secon-da Silvestre poi in perfetto equi-librio scarica il destro che ful-mina Viviano. È il settimo cen-tro del fantasista sbarcato agennaio a Firenze. L’egiziano

ha lasciato il segno in tutti i tor-nei. Reti pesanti che oggi con-sentono alla formazione diMontella di essere in corsa neiquarti di Europa League, in se-mifinale di Coppa Italia e di na-vigare in zona Champions incampionato. Nel finale Salahcrolla a terra. Per qualche se-condo scende ilgelo al Franchimentre il tecnicoinserisce Lazzarial suo posto.Niente di grave,solo di una bottaal ventre. Marte-di contro la Juveci sarà.

COLPO Il merca-to di gennaio hacambiato facciaalla Fiorentina.La cessione di Cuadrado haportato 30 milioni e tre giocato-ri a costo zero: Salah, Gilardinoe Diamanti. Già, Alino. Dopoquasi un mese da panchinaroDiamanti partecipa, da attoreprotagonista, alla grande notteviola. Alla corte di Montella ilfantasista di Prato ha ritrovato

gli stimoli dei tempi d’oro. Èuno dei più vivi nel primo tem-po quando la Fiorentina stringed’assedio una Samp che scegliedi affidarsi a un inconsueto ca-tenaccio. Una prima frazionecondizionata dal terreno di gio-co rovinato da una bomba d’ac-qua caduta prima del via. I vio-

la, però, non ri-nunciano a pro-por re i l lorocalcio. Moltopossesso palla etante accelera-zioni. Una pres-sione che produ-ce due occasionida gol: un toccoravvicinato diDiamanti fuori dipoco e un destrodi Gonzalo Ro-driguez: palo.

BUONA SORTE La Fiorentinanon alza il piede dall’accelera-tore neppure a inizio ripresa. Ementre Montella prepara l’in-gresso di Vargas al posto di Dia-manti o di Salah i due geniettiviola vanno a segno. Nel calcioserve anche un pizzico di buona

sorte. Inizia Diamanti al 16’ conuna velenosa conclusione di de-stro (il suo piede sbagliato) chefinisce in rete complice una fin-ta di Borja Valero che disorien-ta Viviano, Poi, al 19’ il gran nu-mero di Salah. In 4’ la Fiorenti-na si regala una Pasqua felice. Ela Samp? Sorprende la sceltadei doriani di proporre, per al-meno un’ora, 10 uomini fissidietro la linea della palla. Il ter-reno inzuppato rendeva quasicomplicato il contropiede. Unmotivo in più per alzare il bari-centro e cercare di recuperarepalla nella zona di metà campoper poi, innescare, le ripartenzedel tridente Muriel, Eder eEto’o. La Sampdoria ha costrui-to una sola occasione da gol inavvio , una conclusione ravvici-nata di Eto’o ribattuta dal corpodi Gonzalo Rodriguez. Poi, Ne-to ha dovuto difendersi solodalla pioggia. Mihajlovic avevadetto alla vigilia: «Bisogna so-gnare di andare sulla luna poi,magari puoi accontentarti diandare su una stella». I dorianiper una notte sono tornati bru-scamente sulla terra.

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La squadra di Montella è sempre stata propositiva nonostante il terreno

I blucerchiati hanno giocato per un’ora con 10 uomini dietro la linea della palla

LA PARTITA

FIORENTINA 7

Il Messi d’Egitto ha fatto innamorare Firenze. Sembra di essere ritornati ai tempi del giovane Roberto Baggio. E la storia continua…

8

IL MIGLIORESALAH

NETO 6 Una serata a combattere solo con la pioggia.RICHARDS 5,5 Molte incertezze in fase di disimpegno. Un passo indietro rispetto alle ultime esibizioni.GONZALO RODRIGUEZ 7 Salva sulla conclusione a colpo sicuro di Eto’o e sfiora il gol centrando il palo. Poteva meritare il secondo giallo una sua trattenuta su Eto’o.BASANTA 6,5 Un bel guerriero.ALONSO 6,5 Viaggia a cento all’ora sulla corsia di sinistra.AQUILANI 6 Soffre per alcune tendiniti ma si batte con grande generosità. Sfiora il gol nel finale.VARGAS s.v. Doveva entrate sullo 0-0, invece la Fiorentina decolla e deve accontentarsi della passerella.BADELJ 6 Ordinato.BORJA VALERO 6,5 In continua crescita.DIAMANTI 7 Segna con un colpo da biliardo. E con il suo piede sbagliato.MATI FERNANDEZ 6 Va a dare freschezza al centrocampo.LAZZARI s.v. Entra al posto del dolorante Salah.GOMEZ 6,5 Delizioso l’assist per l’egiziano. Un campione al servizio della squadra.ALL. MONTELLA 7,5 La sua Fiorentina continua a crescere.

GONZALO CENTRA IL PALO, GOMEZ CHE ASSISTOBIANG È IL PIÙ LUCIDO, SILVESTRE VA IN TILT

BANTI Il fallo di Gonzalo su Eto’o poteva valere il secondogiallo. E in quel momento la partita era sullo 0-0.

DOBOSZ 6-PETRELLA 5 TAGLIAVENTO 6-CANDUSSIO 6

LE PAGELLE di LU.CAL.

SAMPDORIA 5

E’ uno dei giocatori più lucidi in mezzo al campo. E cerca anche di dar vita ad alcune ripartenze. Ma è il resto della Samp a non essere ispirata.

6

IL MIGLIOREOBIANG

VIVIANO 6 Splendida la respinta su Aquilani. È bravo anche a ribattere Gomez. Si fa sorprendere però dal gol di Diamanti.DE SILVESTRI 6 Macina chilometri ma con risultati modesti.SILVESTRE 5 Va in tilt, insieme a tutto il reparto difensivo, sul numero di Salah.WSZOLEK 6 Entra quando la Samp ha già staccato la spina.ROMAGNOLI 5 Serataccia per il talento di scuola Roma.MUNOZ 5,5 Qualche incertezza.REGINI 5 Spinge poco sulla sua fascia.SORIANO 5,5 Non riesce a muoversi con successo tra le linee. E’ il primo che Mihajlovic richiama in panchina.BERGESSIO 5 Neppure un tiro in porta.PALOMBO 5,5 Una prova senza lampi.MURIEL 5 Non va oltre un destro che non inquadra la porta. Sembra appesantito.ETO’O 6 Sfiora il gol all’inizio e si lamenta con l’arbitro per la mancata espulsione di Gonzalo. Un campione che ha ancora tanto orgoglio.EDER 5,5 Si muove molto ma senza incidere. Una piccola delusione dopo le grandi prove in maglia azzurra.ALL .MIHAJLOVIC 5 Presenta una Samp poco coraggiosa.

5

� FIRENZE Doppio sorpasso. «Tenevamo moltissimo alla gara contro la Sampdoria - spiega Montella - ci piaceva l’idea di superare due squadre in classifica (Napoli e la stessa Samp). Siamo contenti di aver vinto uno scontro diretto e di averlo fatto con merito». La Lazio terza rimane sei lunghezze più avanti, ma la Viola

un’occhiata alla formazione di Pioli continua a darla. «Stanno andando forte e hanno meno partite di noi. Sarà dura, però abbiamo trovato una continuità importante onorando ogni competizione». Tra due sere, al Franchi, arriva la Juventus per la Coppa Italia. «Giocare ogni tre giorni - chiude il tecnico - comincia proprio a piacermi».

Giovanni Sardelli

IL TECNICO VIOLA

Montella: «Ci tenevo al sorpasso»

Serie AR29a giornata

Liberazionedella

1945 2015

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Page 19: GAZZETTA DELLO SPORT

19DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

fI PERSONAGGI

SALAH E DIAMANTI

L’egiziano nei cuoriUno è inciso sul portoneAlino, la prima rete segnata da «sostituito» 1 Montella stava per cambiarlo prima del gol. Firenze in estasi per Salah: c’è la pizza personalizzata

Alessandra GozziniINVIATA A FIRENZE

I nuovi gol viola arrivanodalla Cina e dall’Egitto, po-

sti abbastanza originali per gio-care a calcio: Diamanti era emi-grato al Guangzhou per vincerein Oriente, prima di essere pre-stato alla Fiorentina, e Salahera passato al Chelsea prima dilucidare a Firenze il titolo diMessi delle Piramidi: è lui chefa tremare tutto il mondo viola,prima di gioia (dopo l’ennesi-ma prodezza in slalom) poid’ansia (quando chiede il cam-bio a pochi minuti dalla fine).Salah, cessione che risulteràsempre più indigesta per Mou-

rinho, ha in realtà subìto unforte colpo allo stomaco: con-tro la Juve, martedì sera, ci sa-rà. Salah ha già uno striscione eun coro personalizzato, conse-guente omaggio a chi, dall’in-verno alla primavera, ha già se-gnato in tutte le competizioni:con quello di ieri ha fatto pokerin campionato, dato a cui van-no aggiunti i due gol in CoppaItalia e la rete in Europa Lea-gue. Dopo il «settebello» il tifodovrà inventarsi qualcosa dinuovo: esistono già anche lapizza personalizzata e un cuoreinciso nel legno del portone dicasa, a due passi da Ponte Vec-chio. Non è stato Montella ascolpire il disegno sull’uscio,ma anche lui è tra gli innamo-rati di Salah: «Tecnicamente siconosceva, ma l’impatto è statomicidiale, in termini di inseri-mento e gol, pure decisivi. Saràcon noi un altro anno in presti-to semi gratuito, al riscattopenserà nel caso la società:l’importante è che ci sia anchela prossima stagione».

ALINO Quando magari ci saràpure Diamanti, «cinese» di Pra-to: il riscatto dal Guangzhou,

fissato sui due milioni, è di cer-to più vicino dopo la battagliadi ieri. «Alino», altro nuovo ido-lo della curva, dopo il gol (il se-condo a Firenze) ha festeggiatoall’aperto sotto la Fiesole primadi chiudersi in casa per la cenacon la famiglia, spettatrice in tribuna. «Sono sempre stato inpalla, non sono mai sparito:giochiamo tutti in questa rosaperché stiamo bene fisicamen-te e l’allenatore fa le sue scelte.Abbiamo dominato la Sampper 95 minuti, chi segna o chinon segna non ha importanza:conta solo vincere». Più o menolo avrà pensato anche Montel-la, che stava per cambiare Dia-manti con Vargas, riacciuffatosulla linea del cambio: in pan-china grandi risate. «In effetti èandata così…» conferma l’alle-natore, che comunque era giàconvinto dell’altro, prezioso,innesto di gennaio: «Il tempe-ramento di Diamanti si cono-sceva, trovata la condizione eranormale che crescesse: sì, era ilgiocatore che mi aspettavo chefosse». Un modo per stupirlo,Alino, l’ha comunque trovato:un gol da «sostituito».

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Squadra corta: 34 metriTanto possesso: 62,5%E Gonzalo fa il regista1La squadra di Montella ricorda il Barcellona di Guardiola: quando perde il pallone, non arretra, ma avanza per recuperarlo

FIORENTINA SAMPDORIA

MOLTO ALTO 58,3 metriBARICENTRO

MOLTO BASSO 42,3 metriBARICENTRO

PASSAGGI RIUSCITI

62,5% 37,5%

POSSESSO PALLA

ANGOLI

6 3

86,5% 74,5%

2

26

517

14

1999

21

29

2324

1

19

28

20

33

7418105

2

4

5 0TIRI NELLO SPECCHIO

140 122PALLE PERSE

7 12FALLI COMMESSI

17 22CONTRASTI

535 329PASSAGGI EFFETTUATI

71 59PALLE RECUPERATE

1 0IN FUORIGIOCO

Andrea Schianchi

F acile, decisamente trop-po facile, individuare inDiamanti e Salah le ra-

gioni della vittoria della Fio-rentina. D’accordo, loro han-no realizzato i due gol, loro so-no stati spesso pericolosi ehanno messo in crisi la difesadella Sampdoria, ma per cer-care i motivi di un successonetto come quello dei viola sideve andare oltre la superfi-cie. Il senso dell’impresa si tro-va più in profondità, e non èattribuibile a questo giocatoreo a quell’altro (non soltantoperlomeno...), ma è frutto diun’idea collettiva che, oggi, inItalia poche squadre inseguo-no. La Fiorentina è una di que-ste. I ragazzi diMontella gio-cano, tocchet-tano, si smar-cano, avanza-no in pressinginvece di arre-trare. Il loromodo di starein campo èmolto più fi-glio degli inse-gnamenti eu-ropei che diquelli italiani.A tratti, e fatte le debite pro-porzioni perché gli interpretisono diversi, sembra di vedereil Barcellona di Guardiola.Non solo per il prolungatopossesso-palla, ma anche per imovimenti, per il desiderio diattaccare sempre e in ogni cir-costanza, per la volontà di oc-cupare gli spazi prima degliavversari.

QUALITA’ TECNICHE Qual-che dato chiarisce meglio la si-tuazione. Possesso-palla: 62,5per cento a favore dei violache sfruttano questo vantag-gio arrivando a calciare 11volte (5 nello specchio e 6 fuo-ri). Numero di passaggi: 535,di cui l’86,5 per cento va abuon fine. Segno che ai gioca-tori di Montella non mancanola precisione e le qualità tecni-che. Palloni recuperati: 71(contro i 59 della Sampdoria).

Che cosa significa? Semplice,l’atteggiamento aggressivo dicentrocampisti e difensori mettela Fiorentina nelle condizioni diinfastidire gli avversari in ognizona del campo. Da notare chel’interpretazione della partitanon cambia tra il primo e il secon-do tempo: i viola hanno il 63 percento di possesso nei primi qua-rantacinque minuti e il 62,1 percento nella ripresa. A fare da pila-stro, nella struttura costruita daMontella, in assenza di Pizarro,tocca a Gonzalo Rodriguez. E’ ve-ro che sarebbe logico pensare adAquilano o a Borja Valero neipanni del leader, ma la realtà è di-versa: è il difensore a incaricarsidi tenere su la baracca, di salvareil risultato su un tiro a colpo sicu-ro di Eto’o, di timbrare un palocon una bella e improvvisa con-

clusione, e soprat-tutto di far girareil motore inizian-do la manovra dadietro. Sono 77 itocchi di Gonzalo,59 i passaggi (10sbagliati), 5 i lanciriusciti, 2 i cross, 7i palloni recupera-ti. Contributo im-portante ancheperché la sua pre-senza permette aicentrocampisti vi-

ola di giocare in superiorità nu-merica. Gonzalo Rodriguezavanza, mentre Basanta gli coprele spalle, e imposta la manovracon lucidità. Vi ricordate quando,nel Barcellona di Guardiola, toc-cava a Piquè partire da dietro conil pallone al piede (e Busquets fa-ceva un passo indietro)? Gli uo-mini sono diversi, d’accordo, mail principio è lo stesso.

SQUADRA CORTA La Fiorentina,se è in giornata, lascia un’impres-sione di dominio e di padronanzaassoluta della partita. Ciò è possi-bile grazie al fatto che i repartisono sempre molto vicini, lasquadra è corta (34 metri controla Sampdoria) e il baricentro me-dio decisamente alto. Molto alto:58,3 metri. Se anche perdono ilpallone, i ragazzi di Montellahanno spazio e tempo per recu-perarlo...

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780i tocchi della Fiorentina che ha dominato. La Sampdoria si è fermata a quota 535.

IL NUMERO

L’esultanza di Mohamed Salah, 22 anni che festeggia con Alessandro Diamanti, 31, i loro due gol IPP

fLA PARTITA AI RAGGI X

Page 20: GAZZETTA DELLO SPORT

20 DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

L’Hellas è tanto Toni Ma è rimonta salvezzadel Cesena: 3 gol in 12’1Verona avanti 3-0 al 70’ con due reti dell’attaccante 37enne, poi Brienza guida la riscossa. Di Carlo è a 4 punti dall’Atalanta

VERONA 6

Abbiamo esaurito il catalogo dei superlativi. Anche questa volta ha saputo stupire: tante sportellate e colpi di qualità. Niente da dire, resta intramontabile.

8

IL MIGLIORETONI

BENUSSI 6 Premiato da Mandorlini: «Rafael è titolare, ma gioca Benussi». Incolpevole sui gol.PISANO 6 Grande spinta nel primo tempo, poi cala. MORAS 5 In confusione sul terzo gol, ma è reduce dal terribile incidente stradale in Ungheria.G. RODRIGUEZ 5 Preferito a Rafa Marquez, se la svanga con Djuric. Più di un concorso di colpa con Moras. BRIVIO 5,5 Si vede pochissimo.(Lopez s.v.)SALA 7 Corsa, tiro, cross, ma non solo. Voglia di far vedere quanto vale.GRECO 5 Play al posto di Tachtsidis, in tribuna. Tra i primi a mollare.HALLFREDSSON 6 Rivitalizzato dall’impegno con l’Islanda, ma si spegne troppo presto.OBBADI 5 Non in forma dopo l’infortunio con la Nazionale: lascia troppo spazio a Carbonero sul tiro del 2-0. JANKOVIC 7 Devastante sulla fascia destra: la sua importanza si capisce quando è fuori. Come con la Lazio.GOMEZ 7 L’abbiamo appena scritto: va di moda il gol a giro, alla Del Piero. Juanito entra con pieno merito nel club.(Campanharo s.v.)ALL. MANDORLINI 6 Diamogli pure qualche colpa perché i suoi staccano la spina e pensano alla colomba. Ma per un’ora è Verona spettacolo.

GOMEZ IMITA DEL PIERO, SALA FA TUTTOSUCCI PREZIOSO, CARBONERO È SUPER

ORSATO Buona direzione: bravo a dare il vantaggio sulprimo gol, giusto annullare il gol di Jankovic.

PRETI 6 LA ROCCA 6BARACANI 6 GHERSINI 6

LE PAGELLE di G.LO.

CESENA 7

Lui c’è e ragiona, anche nei momenti no, quando la squadra sembra allo sfascio. Un gol, un assist, 7 cross, 3 sponde. C’è bisogno d’altro?

8

IL MIGLIOREBRIENZA

LEALI 5,5 Strana parata sull’1-0: con i piedi, non con le mani. Perché? PERICO 5,5 Non sa scegliere quando e come spingere.CAPELLI 5 Entra in due gol del Verona: bruciato da Toni e non dà fastidio a Gomez al momento del tiro.LUCCHINI 5 Perde palla e dà il via all’azione del 3-0. Imperdonabile. KRAJNC 5 Non è un terzino di ruolo, ma davanti a Jankovic scompare.GIORGI 6,5 Meglio da mezz’ala sinistra al posto di Pulzetti. Per lui 58 passaggi ok e 200 gare da professionista. DE FEUDIS 5,5 Inizio complicato, poi esce per un dolore al piede destro. CASCIONE 6 Tenta l’impossibile sul 3-0, ma toccava a Lucchini.PULZETTI 5 Prima volta da avversario al Bentegodi. Male. CARBONERO 7 Entra subito in partita: tiro deviato. Poi rompe il ghiaccio con un gol strepitoso.DEFREL 6,5 Molto mobile, è anche sfortunato (palo).SUCCI 7 In campionato non segnava dalla quinta giornata (Milan). Prezioso.DJURIC 5 Qualche tiretto molle e solo 3 sponde, la specialità della casa.ALL. DI CARLO 7 Ha dato una precisa identità alla squadra, e questo si sapeva. Azzecca la mossa di Succi.

6,5

SASSUOLO 6,5

Tiene in piedi il Sassuolo e dimostra di avere quella sicurezza fondamentale per affrontare i momenti difficili. Interventi risolutivi. Standing ovation meritata.

7

IL MIGLIORECONSIGLI

VRSALJKO 6 Dispiega il suo gioco offensivo con continuità. Qualche patema in difesa.(Taider s.v.)CANNAVARO 6,5 Baluardo come ai tempi del Napoli. Di testa sono tutte sue.ACERBI 6 Anche lui non arretra di un millimetro.PELUSO 4,5 La sua è l’8a espulsione del Chievo in questa stagione: nessuno ne ha prese di più finora.BRIGHI 6 Sovrapposizioni, si lancia negli spazi. Generoso.MISSIROLI 6,5 In mezzo non fa rimpiangere Magnanelli.BIONDINI 6,5 Ispira l’episodio da rigore, frequenze altissime.BERARDI 7 Si procura il rigore e lo trasforma: 9° gol stagionale.NATALI 6 Gli tocca il lavoro sporco, non omette nulla.FLOCCARI 6,5 Il vice Zaza spinge su il Sassuolo, sponde e dialogo coi compagni di reparto.FLORO FLORES 5,5 Spreca un’occasione nel primo tempo. Avvio promettente, non lascia il segno.LONGHI 6 In trincea coi muscoli e il carattere. Prezioso.ALL. DI FRANCESCO 6,5 Mosse dettate dal buon senso. Già un punto in più rispetto a quanti ne aveva ottenuti nell’intero campionato scorso.

CANNAVARO BALUARDO, BIONDINI ISPIRABIRSA ARMA TATTICA, TALENTO MEGGIORINI

PAIRETTO Vede bene sul fallo di Gamberini ai danni diBerardi in area: è rigore netto. Dubbi sulla trattenuta diPeluso sullo stesso difensore del Chievo dopo 13’: il rigore

potrebbe starci, lui tira dritto.GALLONI 6,5 CRISPO 6 - CALVARESE 6 GAVILLUCCI 6

LE PAGELLE di A.D’U.

CHIEVO 6

Si dimostra essere l’uomo assist, che accompagna sempre l’azione: nelle due fasi è sempre presente. Dà tutto. Fa ammattire Peluso e sposta l’inerzia del match.

7

IL MIGLIORESCHELOTTO

BIZZARRI 6 Cade la sua imbattibilità dopo 4 turni. Rigore a parte, sui tiri in movimento attacca bene il pallone.FREY 5,5 In difficoltà in avvio su Floro Flores, non è in ghingheri.GAMBERINI 5 Protagonista dell’episodio chiave: poteva far meglio.CESAR 6 Balla nel primo tempo (chiude bene una volta su Floro Flores): partecipa agli assalti finali.ZUKANOVIC 5,5 Perde il duello infinito con Berardi.PELLISSIER 6 Non vede la luce, ma il suo peso si fa sentire nei sedici metri.IZCO 6,5 Che duello con Biondini: lui resta sempre in piedi.RADOVANOVIC 6 Fa opposizione in mezzo, paga la velocità dei neroverdi. Ultimo ad arrendersi.HETEMAJ 6 Corsa, pressing e un po’di ruggine. Ma si sbatte.BIRSA 6 Ispirato, spiazza e crea pericoli. Arma tattica.BOTTA 6 Ci prova dalla distanza, minuti di pura elettricità.PALOSCHI 5,5 Sfiora il gol e le prova tutte anche nel recupero. Ma la mira stavolta è imprecisa.MEGGIORINI 6 Non solo assist, quelsinistro al volo finito sulla traversa è un prodigio di tecnica e talento.ALL. MARAN 6 Calcio camminato in avvio, poi torna il vero Chievo. Finale all’assalto, cambi in corsa azzeccati.

6

LE PROVINCIALI GIÀ SALVE

Sassuolo, ci pensa BerardiAl Chievo non bastano 4 punte1Con Zaza in panchina, l’altro gioiellino risolve su rigore. Di Francesco resisteagli assalti con un uomo in meno per mezz’ora: decisive tre paratone di Consigli

SASSUOLO 1 0 CHIEVO

PRIMO TEMPO 1-0MARCATORE Berardi su rigore al 22’ p.t.

ARBITRO Pairetto di Nichelino. NOTE pag. 2.939, inc. 18.672, abb. 7.747, quota 91.520. Tiri in porta 4-4. Tiri fuori 3-2. In fuorigioco 1-2. Angoli 9-4. Rec.: p.t. 1’, s.t. 3’.

SASSUOLO (4-3-3)Consigli; Vrsaljko (dal 35’ s.t. Taider), Cannavaro, Acerbi, Peluso; Brighi, Missiroli, Biondini; Berardi (dal 28’ s.t. Natali), Floccari, Floro Flores (dal 16’ s.t. Longhi). PANCHINA Pomini, Polito, Chibsah, Zaza, Sansone, Bianco, Fontanesi, Lazarevic. ALLENATORE Di Francesco. BARICENTRO MOLTO BASSO 43,1 METRICAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI Peluso 15’ s.t. AMMONITI Biondini, Vrsaljko e Missiroli per g.s.

CHIEVO (4-4-2)Bizzarri; Frey, Gamberini, Cesar, Zukanovic; Schelotto (dal 23’ s.t. Pellissier), Izco, Radovanovic (dal 28’ s.t. Hetemaj), Birsa (dal 23’ s.t. Botta); Paloschi, Meggiorini.PANCHINA Bardi, Seculin, Pozzi, Christiansen, Vajushi, Cofie, Sardo, Anderson, Biraghi.ALLENATORE Maran.BARICENTRO ALTO 54,9 METRICAMBI DI SISTEMA dal 23’ s.t. 4-2-4. ESPULSI nessuno. AMMONITI Gamberini e Radovanovic per g.s.

Alessio D’UrsoINVIATO A REGGIO EMILIA

D ove sta Zaza? Non c’è, èin panchina. E poco im-porta stavolta. Il Sassuo-

lo col batticuore e senza il cen-travanti della Nazionale laspunta lo stesso. Vivacità, gioiae sofferenza: di tutto un po’. Ininferiorità numerica per oltre30’, la squadra di Di Francescomostra il suo profilo guerriero eviene a capo del Chievo, ag-grappato al match fino alla fine.Decide un rigore di Berardi, poiè pura resistenza, quella dei ne-roverdi: nel finale un contesta-to tocco di Longhi in area su untiro alla disperata di Paloschi sirivelerà di coscia e non di brac-cio, come a lungo sostenuto da-gli ospiti, già inviperiti per unadubbia trattenuta in area in av-vio di Peluso su Gamberini.

ROMANZO Così la sfida tra ledue provinciali ormai quasi sal-ve (rispettivamente 13 e 10punti dalla zona calda) si risol-ve con l’acuto del Sassuolo in fondo ad una partita-romanzo.Si gioca a viso aperto, nulla èconcesso ai tatticismi. I colpi discena e le prodezze balistichenon mancano. Una per tutte: ilsinistro al volo di Meggiorini sucross di Schelotto nel primotempo finito sulla traversa. Unaperla che avrebbe meritato mi-

glior sorte. Dall’altra parte è Be-rardi, meno fumantino del soli-to, a marcare la differenza: en-tra in area, servito da Biondini,e viene ribaltato da Gamberini.Rigore ed esecuzione perfetta:9° gol per il capocannoniere ne-roverde (5° dal dischetto, il 2° difila in casa) e imbattibilità diBizzarri violata dopo 418’.

REAZIONE Ad un certo punto ilChievo (emblematico il 58,1%di possesso palla) veste i pannidel solito Sassuolo della dispe-razione: 4 attaccanti in campo,in un contesto di superiorità nu-merica dovuta al doppio giallobeccato da Peluso. Sale così incattedra Consigli: a lui va la pal-ma d’oro del protagonista asso-luto. Tre interventi importanti(il 2° eccellente su Cesar, sebbe-ne poi l’arbitro fischi un fuori-gioco) a salvaguardia del risul-tato. E come in un romanzo chesi rispetti anche il finale sarà dispessore. Assalti e proteste diPaloschi, il cui ultimo tiro dafuori, però, non viene deviato inarea di braccio da Longhi. Nien-te da fare: il Sassuolo, che vincela 2a gara di fila in casa senzasubire gol (dopo 16 turni) e in-terrompe la serie utile dei rivaliche durava da 4 giornate, ripor-ta il sorriso sul viso di Di Fran-cesco, per il quale questa sfidaera diventata pure una questio-ne di credibilità di gruppo.

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Domenico Berardi, 20 anni, segna su rigore il gol della vittoria ANSA

Guglielmo LonghiINVIATO A VERONA

C’ è una squadra che dopo70 minuti vince 3-0 e sifa rimontare. E c’è l’al-

tra che rinasce e negli ultimi 20’raddrizza una partita strapersa.E quindi: ha più colpe il Veronao più meriti il Cesena? Questapartita assurda andrebbe spac-cata in due parti disuguali: lospicchio più grande se lo divoraun ragazzo di 37 anni, tale LucaToni, che con una doppietta sa-le a quota 35 (15 stagionali) ediventa il miglior marcatore

dell’Hellas in A (agganciato Ma-scetti). Lo spicchio più piccolo,ma più sapido, se lo divide ungruppo di giocatori che nonmolla mai, guidato da un altroragazzo di belle speranze, taleFranco Brienza, di anni 36.

MISSIONE POSSIBILE Rischia-va di essere una triste Pasqua diretrocessione. Non sarà così, ilpunto guadagnato sull’Atalantariaccende le speranze per chiavrà in casa tutti gli scontri di-retti. Di Carlo ci spera («Voglia-mo rendere possibile l’impossi-bile», lo slogan in stile renzia-no), anche perché questo pa-

reggio permette una robustainiezione di autostima. Ma cosaè successo al minuto 25 del se-condo tempo? E’ successo che ilCesena è stato premiato peraver avuto la forza di crederci: ilprimo, bellissimo gol del co-lombiano Carbonero, non piùoggetto misterioso, ha dato ilvia a un processo uguale e con-trario. Il Verona ha staccato deltutto la spina, gli altri hanno ca-pito che dovevano e potevanoosare. Brienza si è preso la squa-dra sulle spalle, ha pennellatosu punizione e innescato Succicon un delizioso piatto al volo.Certo, le meraviglie restano ne-gli occhi, ma non possono fardimenticare gli orrori prece-denti. Una difesa a tratti imba-razzante. Con due centrali chenon hanno saputo fermare To-ni, aspettandolo e non antici-pandolo.

HA STACCATO LA SPINA Ancheper il Verona cominciamo dacosa ha funzionato. Intanto di-ciamo che Toni è tanto, ma nonè tutto, perché per quasi un’orail tridente è stato una gioiosamacchina da guerra. Luca haringraziato per i molti cross cheha avuto: deviando di sinistrol’1-0, scaraventando di destro il3-0, provandoci con una semi-rovesciata e di testa in almenotre occasioni. Il primo Hellassembrava quello di un anno fa,quello che le rimonte le faceva enon le subiva. E quindi cosa haportato i padroni della partita acedere di schianto? «Ci siamoabbassati troppo», ha spiegatoMandorlini. Poi ci sono stati glierrori individuali, Moras e Ro-driguez fuori posizione sul ter-zo gol e mettiamoci l’inoppor-tunità di regalare una punizio-ne dal limite allo specialistaBrienza. Niente drammi, laclassifica è rassicurante. Ma in-tanto è stato annullato il giornodi riposo extra: niente gita perPasquetta, tutti ad allenarsi.

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Il Cesena festeggia dopo il gol di Succi, che vale il 3-3 bianconero ANSA

VERONA 3

CESENA 3PRIMO TEMPO 2-0MARCATORI Toni (V) al 3’, Gomez (V) al 30’ p.t.; Toni (V) al 17’, Carbonero (C) al 25’, Brienza (C) al 32’, Succi (C) al 36’ s.t.

VERONA (4-3-3) Benussi; Pisano, Moras, G. Rodriguez, Brivio (dal 38’ s.t. Lopez); Sala, Greco, Hallfredsson (dal 24’ s.t. Obbadi); Jankovic, Toni, Gomez (dal 38 s.t. Campanharo).PANCHINA Rafael, R. Marquez, Marques, Agostini, Valoti, Martic, Fernandinho, Christodoulopoulos, Saviola. ALL. Mandorlini. BARICENTRO MOLTO BASSO 45,6 METRI. AMM. Rodriguez, Jankovic e Hallfredsson per g.s.

CESENA (4-3-1-2)Leali; Perico, Capelli, Lucchini Krajnc; Giorgi, De Feudis (dal 37’ p.t. Cascione), Pulzetti (dal 14’ s.t. Carbonero); Brienza; Defrel (dal 31’ s.t. Succi), Djuric. PANCHINA Agliardi, Bressan, Volta, Nica, Magnusson, Cazzola, Mudingayi, A. Rodriguez. ALL. Di Carlo. BARICENTRO MEDIO 53,2 METRI. AMM. Krajnc e Succi per g.s.

ARBITRO Orsato di Schio.NOTE paganti 3.483, incasso di 48.937. Abbonati 14.107, quota di 208.204. Tiri dentro 5-8 (con 1 palo). Tiri fuori 6-6. In fuorigioco 0-0. Angoli 7-4. Rec.: p.t. 2’, s.t. 3’.

Serie AR29a giornata

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21DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

SERIE A CALCIO A 5

Luparense in fugaRieti k.o. dopo 5 mesi� (m.cal.) Grazie al 6-4 sul Sestu, la Luparense torna in testa da sola. Ok anche Kaos, ora terzo con il 3-2 di Corigliano, e Acqua&Sapone, che batte il Rieti che non perdeva da novembre. Grazie ai risultati di ieri altri verdetti: Latina aritmeticamente salvo, Sestu ai playout. A due giornate dalla fine della stagione regolare resta da assegnare un solo posto ai playoff cui accedono le prime 8. In ballo Latina e Corigliano. Risultati 20a giornata: Asti-Pescara 3-4 (venerdì), Latina-Napoli 7-3 (venerdì), Sestu-Luparense 4-6, Acqua&Sapone-Rieti 4-3, Corigliano-Kaos 2-3. Classifica: Luparense 35; Pescara 32; Kaos Ferrara* 30; Asti e Rieti 29; Acqua&Sapone 28; Lazio 26; Latina 19; Corigliano 18; Sestu* 14; Napoli 13. (* una gara in più).

TACCUINO

COPPA ITALIA DONNE

Brescia, Mozzanicae Roma in semifinale� (m.cal.) Brescia, Mozzanica e Res Roma accedono alle semifinali di Coppa Italia. Quarti di finale: Brescia-Inter 5-0, Mozzanica-Verona 1-0, Res Roma-Acese 3-0, Riviera di Romagna-Tavagnacco rinviata al 5 maggio. Il campionato di Serie A riprenderà l’11 aprile con la 22a giornata.

EURO UNDER 19 DONNE

Fase Elite, Italia ok� (m.cal.) La Nazionale Under 19 femminile apre con una vittoria la Fase Elite di qualificazione all’Europeo: la squadra di Corradini batte 4-2 le padrone di casa della Serbia, con doppietta di Giugliano e gol di Bergamaschi e Mellano. Domani (ore 15) il secondo impegno del girone contro l’Austria.

Sei pretendenti alla corona del gol

CARLOS TEVEZJuventus� 17 RETIL’argentino, 31 anni, è alla seconda stagione alla Juventus: 19 reti nell’ultima A

JEREMY MENEZMilan� 16 RETIFrancese, 31 anni, prima stagione con il Milan: 7 retiil suo record in un campionato

MAURO ICARDIInter� 15 RETIL’argentino, 22 anni, è alla seconda stagione nell’Inter:9 reti nell’ultima Serie A

LUCA TONIVerona� 15 RETIL’emiliano, 37 anni, è alla seconda stagione al Verona: 20 reti nell’ultimo campionato

GONZALO HIGUAINNapoli� 13 RETIL’argentino, 27 anni, è alla seconda stagione con il Napoli: 17 reti nell’ultima A

PAULO DYBALAPalermo� 13 RETIL’argentino, 21 anni, è alla terza stagione con il Palermo: 5 reti l’anno scorso in Serie B

Eterno Luca e Verona s’inchina1Toni raggiunge Mascetti: miglior bomber Hellas in A. Sembrava finito, ha riscritto la storia

Matteo FontanaVERONA

I l primo è un colpo trattodal repertorio più classicodel mestiere di centravan-

ti: cross basso, inserimento sulprimo palo, sponda, rete. Il se-condo è un capolavoro della di-namica, per un «bestione» di 1metro e 93 centimetri che simuove con la leggiadria di unafarfalla. Traversone, controllo,mezza girata che spara il pallo-ne verso l’angolo alto. Luca To-ni, per completare l’insegui-mento al record di gol in A diun giocatore del Verona, hapensato bene di regalare uncompendio del proprio baga-glio tecnico. All’appello è man-cata soltanto l’incornata, pezzotradizionale che Toni ha sapu-to rimodellare trasformandoloin un nuovo copyright. E fanno35 con l’Hellas, con l’aggancioal primato di Emiliano Mascet-ti. Chi lo ferma più, uno così? Ilcampionato è ancora lungo. Inquello scorso ne ha fatti 20,collocandosi al secondo postodella classifica marcatori, allespalle di Ciro Immobile. In que-sto sono già 15, e il trono deglistoccatori non è un miraggio.Davanti ci sono Carlitos Tevez eJérémy Ménez, bomber lussuo-si che precedono l’evergreenToni, primo degli italiani (allapari con l’argentino Icardi).

FINITO A CHI? Figlio di unaterra sana e avvezza all‘alle-gria, l’Emilia, ma pure uomo dimontagna, cresciuto a Stella,nato a Pavullo nel Frignano, inposti in cui i ragazzi vengono

su a polenta e castagne, fami-glia di lavoratori. A Verona, Lu-ca ha trovato un nuovo regno.Lui, che ha governato l’Europadei goleador, Scarpa d’Oro nel2005-2006, dopo 31 sigilli conla Fiorentina, non si ferma.L’avevano dato per finito: nel2012 era andato negli Emirati,all’Al-Nasr, e sembrava l’uscitadi scena, dopo esperienze inombra con Genoa e Juve. Maqualcosa non gli torna. Nonvuole che la sua ultima sostasia ai margini del calcio profes-sionistico, in una sorta di esiliodorato. Lo richiamano Andreae Diego Della Valle, con cui l’in-tesa non si è mai appannata, egli dicono: «Luca, torni a Firen-ze?». Toni risponde con 8 gol,poi gli domandano se gli an-drebbe di mettersi giacca e cra-vatta. O di indossare la tuta eallenare una formazione gio-vanile. No, non è ancora il mo-mento: «Vi voglio bene, ma va-do avanti». Lo chiama il Veronaneopromosso: 400mila euro di

contratto, la fiducia di Mauri-zio Setti, Sean Sogliano, Gio-vanni Gardini e Andrea Man-dorlini, la spina dorsale che pi-lota l’Hellas. La firma è un atti-mo, mentre Marta Cecchetto,la compagna di sempre, dà allaluce la prima figlia, Bianca. Dalì in poi, la storia di Toni col Ve-rona è un romanzo, roba cheavrebbe esaltato le penne discrittori sublimi. O di un filmleggendario, tipo «Il migliore».Luca alla Robert Redford-RoyHobbs? Il fisico del ruolo cel’ha. Prima di eguagliare Ma-scetti, aveva superato PrebenElkjaer, il Sindaco, CavalloPazzo, un altro mito gialloblùasceso tra le divinità dell’Olim-po Hellas. Per toccare i 74 goldi Arnaldo Porta, il più prolifi-co cannoniere di tutti i tempidel Verona, Toni, che è diventa-to papà anche di Leonardo, do-vrebbe poter fruire di un fluidomagico. Ma siamo sicuri chenon ce l’abbia?

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Luca Toni, 37 anni, esulta dopo uno dei due gol al Cesena di ieri. L’attaccante emiliano ha giocato, tra gli altri, con Fiorentina, Roma, Genoa e Juventus. Ha vinto il Mondiale 2006 ANSA

Il primo dei due gol di Toni al Bentegodi, su passaggio di Sala ANSA

LA CLASSIFICAECCO LA GRADUATORIA DEI

MIGLIORI MARCATORI DEL VERONA

IN SERIE A. TRA PARENTESI IL PRIMO

E L’ULTIMO CAMPIONATO DI A

IN MAGLIA HELLAS

1. TONI (2013-2015) 35

2. MASCETTI (1969-1979) 35

3. ELKJAER (1984-1988) 32

4. GALDERISI (1983-1989) 28

5. LUPPI (1972-1978) 27

6. BUI (1968-1970) 20

7. ZIGONI (1972-1978) 20

8. CLERICI (1969-1971) 18

9. FANNA (1982-1992) 18

10. IORIO (1983-1990) 17

31� gol, il record di Toni in un solo campionato: 2005-06, maglia Fiorentina. Vinse classifica marcatori e Scarpa d’Oro. Poi arrivò il Mondiale

Magic +3RCampionato

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rosicchiato un punto in classifica,è un chiaro segnale di crisi, e nonbasta come giustificazione l’as-senza forzata di Gomez e Denis. IlTorino, viceversa, che proseguedeciso nella rincorsa al sesto po-sto, conferma ancora una voltatutto quello di buono che già sap-piamo, giocando la prima mez-z’ora con un aplomb invidiabile,da padrone assoluto del campo.

DOPPIO K.O. Poi compie il delitto(quasi) perfetto. La banda di Ven-tura colpisce due volte con i solitinoti, Quagliarella (foto) e l’altrobomber aggiunto Glik, quindiaspetta il vano ritorno dei padronidi casa. Che le provano tutte, glie-ne va dato merito, per scuotersidal torpore, ma neppure l’ex Bian-chi riesce a riacciuffare il pari. Re-stano come consolazione, perReja, i 21 minuti finali, che rac-contano di un assedio condottocon veemenza, ma non altrettantalucidità.

CHE FOLLIA Tutto nasce dopo ilgol di Pinilla, con una rovesciataspettacolare che viene però vani-ficata dal fattaccio del finale, conil cileno protagonista. Basha ab-bozza una reazione dopo esserestato provocato, e su di lui piombaproprio Pinilla. Un calcione nelfondoschiena all’avversario sottogli occhi di Guida e inevitabilerosso per entrambi.

OCCASIONE PERDUTA L’impres-sione è che ieri la squa-

dra di Reja abbia com-pletamente sbagliatoapproccio alla partita.

Primo non prenderle,ma contro questo Toro è

stata una mossa scel-lerata. Glik, vice-versa, è l’emblemadi un Torino prodi-gioso, che ha stu-pito soprattuttoper la capacità e lafacilità di imporreil proprio gioco. Al

resto ha pensatoQuagliarella, che

pare avere un contoin sospeso con i ber-gamaschi (nonocentro in carriera).© RIPRODUZIONE RISERVATA

Filippo GrimaldiINVIATO A BERGAMO

I l tempo strin-ge. CercasiAtalanta (auten-

tica) disperatamente:l’abiura da parte di Reja diun preciso disegno tattico ri-vela da una parte la capacitàdi adattamento del tecnicoalle difficoltà dei nerazzur-ri, ma dall’altra rappresen-ta una delle principaliconcause del primo k.o.nella sua gestione, con-fermando come la sceltadi navigare a vista nonsempre paghi. Il fiato cor-to dell’Atalanta (trascina-ta inutilmente da Mora-lez), ora che il Cesena le ha

PRIMO TEMPO 0-2MARCATORI Quagliarella (T) 20’, Glik (T) 39’ p.t.; Pinilla (A) 29’ s.t.

ATALANTA (3-5-1-1) Sportiello; Biava, Stendardo, Bellini (5’ s.t. A. Masiello); Zappacosta (17’ s.t. Bianchi), Carmona (1’ s.t. D’Alessandro), Cigarini, Migliaccio, Dramè; Moralez; Pinilla. PANCHINA Avramov, Frezzolini, Del Grosso, Scaloni, Baselli, Emanuelson, Benalouane, Grassi, Boakye. ALLENATORE Reja.CAMBI DI SISTEMA 16’ p.t. 3-5-2, 21’ p.t. 5-3-2, 28’ p.t. 3-4-3.BARICENTRO MOLTO ALTO 56,7 M.ESPULSI Pinilla 48’ s.t. g.s.AMMONITI Carmona, Migliaccio e A. Masiello per gioco scorretto.

TORINO (3-5-2) Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti; Peres, Vives (37’ s.t. Basha), Gazzi, El Kaddouri, Molinaro (15’ s.t. Darmian); Quagliarella, Maxi Lopez (9’ s.t. Amauri). PANCHINA Ichazo, Castellazzi, Bovo, Farnerud, Gonzalez, Martinez, S. Masiello. ALLENATORE Ventura.CAMBIO DI SISTEMA nessuno.BARICENTRO MOLTO BASSO 45,1 M.ESPULSI Basha 48’ s.t. per g.scorr.AMMONITI Peres, Darmian, Gazzi per g.s.; Amauri per prot; Padelli per c.n.r.

ARBITRO Guida di Torre Annunziata.NOTE paganti 5.040, incasso 48.250 euro; abbonati 10.678, quota 110.406. Tiri in porta 5-7. Tiri fuori 4-4. In fuorigioco 1-3. Angoli 6-6. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 5’.

Serie BRIl caso

Puntate anomale sul CataniaE il Varese si autodenuncia Filippo BrusaVARESE

A nche se il Catania era anco-ra a secco di successi ester-ni e al Franco Ossola non

vinceva dal 1971, i pronostici pen-devano tutti dalla parte dei sicilia-ni, strafavoriti nel turno di giovedìcontro il Varese. In effetti, per lasquadra di Marcolin è stato facilis-simo battere 3-0 i biancorossi, con-testati fin dall’inizio della partita,quando in curva nord era rimastouno striscione solo con l’impietosascritta: «Venduti». Gli ultrà lom-

bardi lo avevano pensato alla vigi-lia, appena le agenzie di scommes-se avevano bloccato le puntate sul-la gara, dopo che ingenti flussi didenaro erano stati versati sul suc-cesso del Catania, facendo precipi-tare la quota per il segno 2 fino alritiro. Di questa situazione era alcorrente anche il Varese che, pri-ma della partita, ha deciso di auto-denunciarsi alla Procura federale.Non una mossa clamorosa, mascontata, secondo il d.g. BeppeD’Aniello: «Da questa stagione ab-biamo un accordo con Federbet,organizzazione che tiene d’occhioi flussi delle scommesse, offrendo-

ci relazioni dettagliate. Appenasiamo stati informati che le giocatesi concentravano sulla vittoria delCatania ci siamo attenuti a un pro-tocollo da adottare in questi casi».

«NIENTE OMBRE» Il d.g. ha cosìdato il via all’autodenuncia: «Ilgiorno prima della gara – continuaD’Aniello – ho mandato una mailcertificata alla Procura federale in-sieme al resoconto avuto da Feder-bet. Ho incontrato quindi i giocato-ri avvisandoli della situazione. Poi,subito dopo la partita, sono statiinterrogati i capitani e gli allenato-ri delle due squadre, oltre a un diri-gente per parte». In questo modo ilVarese si sente al sicuro, come os-serva il presidente Pierpaolo Cas-sarà: «Abbiamo segnalato e siamotutelati. Sulla squadra e sui gioca-tori non ci sono né ombre né dub-bi».

© RIPRODUZIONE RISERVATALo striscione di Varese LAPRESSE

LE SITUAZIONI DI B E LEGA PRO

� Così la 35a giornata di B. Venerdì, ore 20.30: Vicenza-Avellino (1-0). Sabato, ore 15: Bari-Crotone (0-3); Brescia-Bologna (2-1); Catania-Trapani (2-2); Cittadella-Carpi (2-5); Frosinone-Pescara (0-3); Lanciano-Latina (0-1); Modena-Entella (1-1); Pro Vercelli-Livorno (1-3); Spezia-Ternana (0-0). Lunedì, ore 20.30: Perugia-Varese (1-1). Classifica: Carpi p. 68; Bologna (-1) 56; Vicenza 53; Avellino 52; Frosinone* 51; Livorno, Spezia e Perugia 50; Pescara 48; Lanciano 46; Bari 44; Trapani 42; Latina*, Ternana ed Entella 40; Modena, Cittadella, Crotone e Pro Vercelli 39; Catania 38; Brescia (-6) 31; Varese (-4) 28. (* una in meno).

LEGA PRO - LE CLASSIFICHE GIRONE A Novara e Bassano p. 64; Alessandria 62; Pavia (-1) 60; Como 54; Feralpi Salò 49; Real Vicenza 47; Arezzo 45; Südtirol e Venezia 44; Cremonese 42;

Mantova (-3) e Renate 40; Giana e Torres 39; Monza (-2) 36; Lumezzane 31; AlbinoLeffe 29; Pordenone 27; Pro Patria (-1) 25.GIRONE B Teramo p. 65; Ascoli 60; Reggiana* 55; L’Aquila 54; Pisa* 51; Spal 49; Ancona* 48; Lucchese 47; Pontedera 45; Tuttocuoio 44; Carrarese 41; Gubbio 39; Grosseto (-1) 38; Santarcangelo* 37; Prato 36; Savona 35; Pistoiese** 34; Forlì 33; Pro Piacenza (-8) 29; San Marino 26. (** 2 partite in meno, * una partita in meno).GIRONE C Salernitana p. 73; Benevento 68; Juve Stabia 60; Lecce e Matera 57; Casertana* 56; Foggia (-1) 54; Catanzaro 48; Barletta 43; Cosenza e Vigor Lamezia 41; Melfi (-2) 38; Martina* e Lupa Roma 36; Paganese 34; Ischia 29; Messina e Savoia 28; Aversa Normanna 26; Reggina (-4) 22. (* una partita in meno).

Venerdì anticipo d’alta classifica a Vicenza

Perla di PinillaMa l’Atalantasi fa infilzaredal super Toro1Quagliarella e Glik lanciano VenturaReja sbaglia assetto: adesso è crisi nera

ATALANTA 1

TORINO 2

Alessio Da RonchGENOVA

L’ Europa si allonta-na. Genoa eUdinese cor-

rono e divertono,creano occasionied esaltano leidee dei loro tec-nici, alla fine pe-rò non superano i lo-ro limiti. I rossoblùsprecano l’ennesimabuona prova casa-linga e incassano golper la sesta partitaconsecutiva, facendosfumare un successo,pure meritato, chesfugge da 5 giorna-te. I friulani rie-

scono a completare la loro en-nesima rincorsa, ma divengonospigliati e arrembanti solo ametà secondo tempo, tardi persperare in qualcosa di più.

RISCHIO Il Genoa impone ilproprio gioco partendo da unrischio calcolato: Edenilson la-scia la guardia di Kone, che par-te da sinistra ma si infila in mez-zo, a Roncaglia. Spesso, così, ladifesa vive su duelli singoli,senza coperture. A centrocam-po però i liguri ottengono più li-bertà, in particolare a destra, ela sfruttano. L’Udinese puntasull’alto tasso di rischio del cal-colo gasperiniano: difende, te-nendo Gabriel Silva molto bas-so, e riparte in profondità. Cin-quantacinque secondi e Perica,favorito da un errore di De Ma-io, ha la palla buona, ma esaltaLamanna. Il ragazzino croatosull’1- 0 fallirà pure un comodotocco su un tiro di Widmer. Evi-denti campanelli d’allarme.

SPIFFERI Il Genoa è padrone:colpisce la traversa su punizio-ne con Perotti. Impegna Karne-zis, sempre da calcio piazzato,con Tino Costa. E va in gol conDe Maio, lesto a sfruttare unrimpallo con Wague in area. Pe-rotti, due volte, e Iago vanno vi-cini al 2-0, Berdich lo mette asegno, ma un fallo di Borriellosu Widmer lo vanifica. Nel frat-

tempo l’Udinese sfrutta glispifferi lasciati dalla dife-sa di casa. Stramaccionipassa al 4-3-1-2, con Ko-ne prima e Guilherme

dopo piazzati allespalle delle

punte, manca ilpari con Kone ma

lo coglie con There-au (foto), spietato

nell’inserimento sull’as-sist di Widmer e al sesto golin trasferta in questo cam-

pionato. Al Genoa resta larabbia (soprattutto per il

mancato rigore non concessoa Borriello), all’Udinese unapiccola rivincita dopo il 2- 4dell’andata. Per entrambe pe-rò la sensazione finale è lastessa: si fa più fioco il sognoeuropeo.

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PRIMO TEMPO 1-0MARCATORI De Maio (G) al 19’ p.t.; Thereau (U) al 23’ s.t.

GENOA (3-4-3) Lamanna; Roncaglia, Burdisso, De Maio; Edenilson (dal 28’ s.t. Kucka), Tino Costa, Rincon, Bergdich; Iago (dal 41’ s.t. Lestienne), Borriello (dal 31’ s.t. Niang), Perotti. PANCHINA Sommariva, Prisco, Tambè, Izzo, Marchese, Mandragora, Laxalt, Pavoletti. ALLENATORE Gasperini.CAMBI DI SISTEMA dal 28’ s.t. 4-2-3-1.BARICENTRO MEDIO 52,3 M.AMMONITI Tino Costa per gioco scorretto; Rincon per proteste.

UDINESE (4-4-2) Karnezis; Piris, Heurtaux (dal 12’ s.t. Allan), Wague, Gabriel Silva; Widmer, Pinzi, Guilherme, Kone (dal 24’ s.t. Badu); Perica (dal 28’ s.t. Di Natale), Thereau. PANCHINA Scuffet, Meret, BubnjIc, Pasquale, Hallberg, Fernandes, A. Zapata, Aguirre, Geijo. ALLENATORE Stramaccioni.CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-3-1-2.BARICENTRO BASSO 49,4 M.AMMONITI Pinzi, Guilherme e Piris per gioco scorretto.

ARBITRO Mazzoleni di Bergamo.NOTE paganti 1.615, incasso 32.382; abbonati 16.502, quota 170.781. Tiri in porta 7 (con una traversa)-6, tiri fuori 3-5, angoli 9-5, fuorigioco 2-0. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.

Genoa e Udinesesi autoeliminanoAdesso l’Europaè più lontana1Gol di De Maio e una traversa di PerottiI bianconeri fanno 1-1 col solito Thereau

GENOA 1

UDINESE 1

Serie AR29a giornata

GENOA 6,5

LAMANNA 6,5 Dimostra che Perin ha una valida alternativa.RONCAGLIA 6,5 Attento su Kone e su chiunque altro per tutta la sfida.BURDISSO 5,5 Non intuisce il movimento di Thereau nell’azione dell’1-1.DE MAIO 6 Gol di rapina da vero centravanti, ma dietro fa acqua.EDENILSON 6 Spinge con continuità.KUCKA 6 Entra subito nel clima da battaglia.TINO COSTA 6 Al rientro non è al massimo, ma ha buone idee e il cross vincente è il suo.RINCON 7 Uomo ovunque con qualità, spesso riesce a intuire in anticipo le mosse avversarie.BERGDICH 5 In difesa ha momenti sconcertanti che cancellano alcune belle giocate.IAGO 6 Ha intuizioni fantastiche, ma poca continuità. (LESTIENNE s.v.).BORRIELLO 6 Un tiro solo, ma è un punto di riferimento costante.NIANG 6 Tocca la palla solo sei volte, ma crea un’occasione.PEROTTI 6 Dribbling da applausi, tenero in zona gol. ALL. GASPERINI 6,5 Ha sempre coraggio e voglia di stupire.

RINCON È OVUNQUEIAGO HA INTUITOKONE DÀ FANTASIAPERICA NEGATIVO

MAZZOLENISorprendequando fischia

un fallo a Borriello mentre tutti aspettano la concessione del rigore. Le immagini però gli danno ragione. PASSERI 6 - RAPARELLI 6MASSA 6 - DI PAOLO 6

UDINESE 6

KARNEZIS 6,5 Quattro parate, almeno due delle quali importanti.PIRIS 6 Che sorpresa: in sofferenza da terzino, a suo agio da centrale.HEURTAUX 6,5 Attento e veloce, si fa male in un recupero portentoso su Iago.ALLAN 6 Porta la grinta che serve.WAGUE 5,5 Qualche incertezza importante.GABRIEL SILVA 6 Lo attaccano in due, così resta guardingo.WIDMER 6,5 Gioca molti palloni ed è sempre pericoloso quando avanza.PINZI 5,5 Sbaglia ogni volta che prova a mettere un po’ di qualità nei suoi passaggi.GUILHERME 6 Soffre un po’ Rincon, meglio quando avanza.KONE 6,5 Scatti, dribbling, fantasia. E’ l’arma tattica di Stramaccioni.BADU 6 Cerca di chiudere la fascia destra.PERICA 5 Esordio da titolare. Due occasioni sprecate e tante inutili proteste. (DI NATALE s.v.)THEREAU 6,5 Perfetto nell’inserimento che gli è valso il gol e non solo in quello.ALL. STRAMACCIONI 6,5 Riesce a cambiare le carte in tavola a Gasperini.

7

LE PAGELLE di A.D.R.

ATALANTA 5,5

SPORTIELLO 5,5 Riflessi appannati sul gol di Quagliarella.BIAVA 5 Guidi lo grazia almeno un paio di volte dal giallo.STENDARDO 5 Immobile sul raddoppio granata. Imposta tutti i duelli sul piano fisico.BELLINI 5,5 Due chiusure provvidenziali su Quagliarella, ma il bilancio resta in rosso.MASIELLO 5 Un fallaccio (da rosso) su Darmian e poco altro.ZAPPACOSTA 6 Le cose più apprezzabili in fase di conclusione.BIANCHI 5 La mezz’ora dell’ex, ma si vede pochissimo.CARMONA 5 Non lascia traccia.D’ALESSANDRO 6 Lucido, gioca sempre con la testa.CIGARINI 6 Manovra un numero impressionante di palloni.MIGLIACCIO 5,5 Piede pesante, non convince. Spesso è in ritardo.DRAME’ 5 Viaggia a sprazzi, lunghe pause. Evanescente.MORALEZ 6,5 I compagni imparino da lui. Trottolino in moto perpetuo, s’arrabbia con chi non ci mette l’anima (Dramè) e nel finale va pure a difendere.PINILLA 6,5 La sua prodezza riapre la gara. Finale da censurare.ALL. REJA 5 Sbagliato l’atteggiamento iniziale, che costringe i suoi a un lungo e vano inseguimento.

SPORTIELLO TOPPAMORALEZ ESEMPIOGAZZI, CHE FINEZZEAMAURI È OPACO

GUIDADimostra a trattiun’autorevolezza

insufficiente e la gara gli scappa di mano. Molte polemiche per il contatto Moretti-Pinilla, che lui non sanziona. Estrae tardi i gialli.CARIOLATO 6 - SCHENONE 6CERVELLERA 6 - MARESCA 6

TORINO 6,5

PADELLI 6 Incolpevole sulla prodezza di Pinilla.MAKSIMOVIC 6,5 Chiusure precise. Non molla mai.GLIK 7 Il difensore più prolifico della Serie A. Lucido quando si traveste da attaccante aggiunto e impeccabile anche dietro.MORETTI 6 Rimane il dubbio per quel contatto con Pinilla.PERES 6 Contropiede da favola, ma non ha fortuna.VIVES 6 Sportiello gli nega il gol. Lotta e tiene botta.BASHA 5 Espulso dopo 13 minuti: assurdo.GAZZI 6,5 Finezze in serie, piedi buoni e tanta intelligenza.EL KADDOURI 6,5 Grande intelligenza, vicino al terzo gol.MOLINARO 6 Ordinato e attento. Sale spesso sulla corsia esterna.DARMIAN 6 Gara-fotocopia di Parma. Entra e dà una mano.QUAGLIARELLA 6,5 Una magia sull’1-0, nono centro in carriera ai nerazzurri. Gran lavoro e sacrificio.MAXI LOPEZ 5,5 Ingaggia un duello aspro e inutile con Stendardo.AMAURI 5,5 Entra nell’arena, ma servirebbe più concretezza.ALL. VENTURA 7 E bravo Giampiero, adesso ci ha preso gusto. Squadra a sua immagine e somiglianza.

5

LE PAGELLE di FI.GRI.

Page 24: GAZZETTA DELLO SPORT

24 DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

ATALANTA-TORINO 1-2Guida di Torre AnnunziataL’arbitro sbaglia a valutare il

contatto tra Moretti e Pinilla perché ildifensore affossa da dietro l’avversa-rio. Manca il rigore, tra l’altra Guidacorre verso l’area come se dovesse as-segnarlo, poi fa retromarcia. CAGLIARI-LAZIO 1-3Rocchi di FirenzeTantissimi episodi con Rocchi (e la suasquadra) sempre all’altezza. Nella ri-presa al 14’ il primo rigore per la Lazio:evidente lo sgambetto di Crisetig suKeita. Altro penalty al 23’: Diakité dadietro impedisce a Keita di calciare inporta da pochi metri. Giusto anche ilrosso diretto per chiara occasione dagol. Al 31’ ancora Keita protagonista:la sua girata è rallentata da Brkic eBalzano salva alla disperata. Il replaydà ragione all’addizionale Di Bello: la

palla non ha superato del tutto la li-nea. FIORENTINA-SAMPDORIA 2-0Banti di LivornoCampo ai limiti della regolarità (pro-babilmente oltre). Banti limita all’in-dispensabile i fischi, ma si dimenticadi un placcaggio di Gonzalo su Eto’omeritevole anche del giallo: sarebbestato il secondo. Giusto, invece, am-monire Diamanti per proteste: si eralasciato cadere dopo un contatto mini-mo con Regini. In precedenza, invece,aveva ragione a lamentarsi: c’era l’ir-regolarità di Eto’o e la conseguentepunizione dal limite.

GENOA-UDINESE 1-1Mazzoleni di BergamoBravo l’arbitro a districarsi nella ripre-sa da una situazione spinosa in areadell’Udinese: Borriello in maniera fur-ba trascina a terra Widmer. Giustoconcedere punizione ai friulani. Tral’altro il pallone era finito a Bergdich:aveva segnato...INTER-PARMA 1-1Peruzzo di SchioGara tranquilla, nulla da segnalare. PALERMO-MILAN 1-2Doveri di RomaRegolare il gol di Cerci: il tocco con lamano è involontario e arriva dopo unrimpallo con Sorrentino. La regola èchiara: senza volontarietà (più movi-mento naturale e non con braccia te-nute larghe) il mani non è da punire,neppure se c’è un gol. Nella ripresa èokay il rigore del Palermo: sgambettodi Paletta su Belotti. Annullati due golper fuorigioco: netto quello del Paler-mo (di Rigoni), millimetrico quello delMilan (irregolare un piede di De-stro...). SASSUOLO-CHIEVO 1-0Pairetto di NichelinoTanti dubbi sulla trattenuta di Peluso(espulso nella ripresa: okay i due gial-li) su Gamberini: ci poteva stare il rigo-re. Fa bene Pairetto a darlo al Sassuolo:Gamberini travolge Berardi alzando lagamba dopo il tackle e poco importache all’inizio prenda anche il pallone. VERONA-CESENA 3-3Orsato di SchioAnnullato un gol al Verona: sì, primac’è fallo di Toni.JUVE-EMPOLI 1-0 pagina 10ROMA-NAPOLI 1-0 pagina 12

LA MOVIOLAdi FRANCESCO [email protected]

CERCI DI MANO, MA IL GOL È REGOLAREATALANTA E CHIEVO SENZA UN RIGOREOK QUELLI DELLA LAZIO E DEL SASSUOLO

TOTOCALCIO - COLONNA VINCENTE2-2-X-X-X-2-1-1-1-1-1-1-1-2

TOTOGOL - COLONNA VINCENTE4 – 14 – 2 – 12 – 13 – 1 – 6

Oggi su Gazzetta.it tutti gli highlights della 28a giornata di Serie A (Pinilla nella foto) e i gol dei maggiori campionati esteri. E poi articoli di approfondimento, gli spunti nei video di Gazza Offside, i voti e gli assist del fantacalcionella sezione Fantanews, il report e le giocate della notte Nba e tutto sugli altri sport.

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RISULTATI CLASSIFICA MARCATORI

CONCORSI DEL 4/4/2015

SABATO 11 APRILEGENOA-CAGLIARI (ore 18) (1-1)

PARMA-JUVENTUS (ore 18) (0-7)

VERONA-INTER (ore 20.45) (2-2)

DOMENICA 12 APRILE, ore 15CESENA-CHIEVO (ore 12.30) (1-2)

ATALANTA-SASSUOLO (0-0)

LAZIO-EMPOLI (1-2)

NAPOLI-FIORENTINA (1-0)

TORINO-ROMA (0-3)

UDINESE-PALERMO (1-1)

MILAN-SAMPDORIA (ore 20.45) (2-2)

PROSSIMO TURNO

ATALANTA-TORINO 1-2Quagliarella (T), Glik (T), Pinilla (A)

CAGLIARI-LAZIO 1-3Klose (L), Sau (C),

Biglia (L) rigore, Parolo (L)

FIORENTINA-SAMPDORIA 2-0Diamanti (F), Salah (F)

GENOA-UDINESE 1-1De Maio (G), Thereau (U)

INTER-PARMA 1-1Guarin (I), Lila (P)

JUVENTUS-EMPOLI 2-0Tevez (J), Pereyra (J)

PALERMO-MILAN 1-2Cerci (M), Dybala (P) rigore,

Menez (M)

ROMA-NAPOLI 1-0Pjanic (R)

SASSUOLO-CHIEVO 1-0Berardi (S) rigore

VERONA-CESENA 3-3Toni (V), Gomez (V), Toni (V),

Carbonero (C), Brienza (C), Succi (C)

SQUADRE PT PARTITE RETI RIGORI PUNTI'13-14

E DIFFERENZA

POSIZIONESTAGIONE

13-14 IN CASA FUORI TOTALE IN CASA FUORI TOTALE DIFF.

RETI FAVORE CONTRO

G V N P G V N P G V N P F S F S F S T. R. T. R.

JUVENTUS 70 15 13 2 0 14 8 5 1 29 21 7 1 36 7 21 7 57 14 43 6 4 2 1 78 (-8) 1

ROMA 56 15 8 6 1 14 7 5 2 29 15 11 3 25 10 15 11 40 21 19 4 3 3 3 67 (-11) 2

LAZIO 55 14 10 0 4 15 7 4 4 29 17 4 8 29 13 25 15 54 28 26 4 2 4 4 42 (+13) 7

FIORENTINA 49 14 6 6 2 15 7 4 4 29 13 10 6 20 12 23 19 43 31 12 3 0 3 3 51 (-2) 4

SAMPDORIA 48 14 7 7 0 15 5 5 5 29 12 12 5 20 10 17 20 37 30 7 2 2 5 4 37 (+11) 11

NAPOLI 47 14 7 5 2 15 6 3 6 29 13 8 8 31 20 16 17 47 37 10 5 3 1 1 58 (-11) 3

TORINO 42 14 5 6 3 15 6 3 6 29 11 9 9 15 11 19 20 34 31 3 5 2 5 4 39 (+3) 10

MILAN 41 15 7 4 4 14 3 7 4 29 10 11 8 23 14 20 22 43 36 7 9 9 3 2 36 (+5) 12

GENOA 38 14 4 6 4 14 5 5 4 28 9 11 8 18 17 20 17 38 34 4 5 3 6 2 36 (+2) 13

INTER 38 14 5 5 4 15 4 6 5 29 9 11 9 26 17 17 20 43 37 6 5 4 4 1 47 (-9) 5

PALERMO 35 15 7 5 3 14 1 6 7 29 8 11 10 22 16 17 27 39 43 -4 5 4 4 3 in B in B

SASSUOLO 35 14 5 6 3 15 3 5 7 29 8 11 10 18 15 17 28 35 43 -8 7 6 3 2 21 (+14) 19

UDINESE 34 14 5 5 4 14 3 5 6 28 8 10 10 21 18 11 19 32 37 -5 0 0 8 7 34 (0) 14

EMPOLI 33 15 5 6 4 14 1 9 4 29 6 15 8 17 14 13 18 30 32 -2 3 3 2 1 in B in B

VERONA 33 14 5 4 5 15 3 5 7 29 8 9 12 20 21 16 30 36 51 -15 4 3 5 4 40 (-7) 9

CHIEVO 32 15 3 6 6 14 5 2 7 29 8 8 13 11 15 10 16 21 31 -10 1 0 4 2 24 (+8) 17

ATALANTA 26 14 3 5 6 15 2 6 7 29 5 11 13 15 22 9 18 24 40 -16 2 1 5 3 40 (-14) 8

CESENA 22 15 3 6 6 14 1 4 9 29 4 10 15 15 24 13 28 28 52 -24 5 4 8 5 in B in B

CAGLIARI 21 15 2 4 9 14 2 5 7 29 4 9 16 16 29 19 27 35 56 -21 7 4 3 2 29 (-8) 15

PARMA (-3) 10 14 2 2 10 13 1 2 10 27 3 4 20 12 23 10 31 22 54 -32 1 1 5 4 47 (-37) 6

A parità di punti e di partite giocate, la classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti e differenza reti negli scontri diretti se tutti giocati 2) differenza reti globale 3) gol segnati 4) ordine alfabetico Le ultime tre retrocedono in serie B.

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

� Sabato di Pasqua sufficiente per la squadra arbitrale: ci sono errori e situazioni al limite (tipo De Rossi),ma anche buone decisioni. Si può fare meglio, si è fatto anche peggio.

Mano involontaria di Cerci: gol ok AP

17 RETI Tevez (2, Juventus).16 RETI Menez (8, Milan).15 RETI Icardi (3, Inter); Toni (3, Verona).13 RETI Higuain (2, Napoli); Dybala (3, Palermo).11 RETI Quagliarella (2, Torino).10 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Di Natale (Udinese).9 RETI Felipe Anderson e Klose (Lazio); Callejon (Napoli); Eder (1, Sampdoria); Berardi (5, Sassuolo); Thereau (Udinese).8 RETI Mauri (Lazio); Ljajic (1, Roma); Zaza (1, Sassuolo).7 RETI Paloschi (Chievo); Maccarone (1, Empoli); Babacar (Fiorentina); Matri (7 nel Genoa), Morata e Pogba (Juventus); Djordjevic e Parolo (Lazio); Destro (Milan; 5 nella Roma); Vazquez (Palermo); Glik (Torino).6 RETI Pinilla (Atalanta; 3 nel Genoa); Brienza (2) e Defrel (Cesena); Iago (1, Genoa); Guarin (Inter); Vidal (2, Juventus); Candreva (2, Lazio); Honda (Milan); Zapata (Napoli).5 RETI Moralez (Atalanta); Sau (Cagliari); Rodriguez (Fiorentina); Kovacic, Osvaldo (ora è nel Boca J.) e Palacio (Inter); Llorente (Juventus); Hamsik (Napoli); Belotti (1) e Rigoni (Palermo); Cassano (1, Parma); Totti (2, Roma); Sansone (Sassuolo); Nico Lopez (Verona).4 RETI Denis (1, Atalanta); Avelar (3), Ekdal, Farias e Joao Pedro (Cagliari); Rodriguez (1, Cesena); Tonelli (Empoli); Cuadrado (ora è nel Chelsea), Gomez e Salah (Fiorentina); Antonelli (3 nel Genoa) e Bonaventura (Milan); Pjanic (Roma); Okaka (Sampdoria).3 RETI Boakye e Zappacosta (Atalanta); Meggiorini e Pellissier (Chievo); Pucciarelli, Rugani e Saponara (1, Empoli); Niang e Perotti (1, Genoa); De Ceglie (3 nel Parma), Lichtsteiner e Pirlo (Juventus); Biglia e Lulic (Lazio); De Guzman (Napoli); Nainggolan (Roma); Muriel e Obiang (Sampdoria); Acerbi e Missiroli (Sassuolo); Maxi Lopez (Torino; 1 nel Chievo); Gomez e Tachtsidis (Verona).2 RETI Stendardo (Atalanta); Cossu (1), Donsah e Rossettini (Cagliari); Djuric e Succi (Cesena); Fetfatzidis (2 con 1 rigore nel Genoa), Izco e Zukanovic (Chievo); Barba, Tavano (1) e Vecino (Empoli); Basanta, Borja Valero, Diamanti, Fernandez, Joaquin, Pasqual e Savic (Fiorentina); Bertolacci (Genoa); Hernanes e Ranocchia (Inter); Bonucci, Marchisio e Pereyra (Juventus); De Jong e Muntari (Milan); Mertens (1, Napoli); Barreto e Quaison (Palermo); Coda, Lila e Palladino (Parma); De Rossi, Florenzi, Gervinho, Ibarbo (2 nel Cagliari) e Keita (Roma); De Silvestri e Gastaldello (Sampdoria; ora è nel Bologna); Floccari e Taider (Sassuolo); Benassi, Bruno Peres, El Kaddouri e Martinez (Torino); Danilo, Fernandes, Wague e Widmer (Udinese); Ionita (Verona).1 RETE 90 giocatoriRETI SEGNATE in questo turno 26 (2rigori); RETI TOTALI 738 (58 rigori, 20 autoreti)

Serie AR29a giornata

Page 25: GAZZETTA DELLO SPORT

25DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

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D erby di Champions. LaPasqua del calcio sifesteggia soprattuttonella Capitale, con unanon trascurabile

appendice nella vicina Firenze. Le nostre città d’arte, famose nel mondo, si contendono l’Europa a suon di gol. Era una giornata cruciale per la Roma, sfidata a domicilio da un Napoli sempre ambizioso, e la squadra di Garcia ha saputo replicare, nel punteggio e pure nella sofferenza, quel successo di Cesena che l’aveva rilanciata ricacciando indietro gli azzurri, scivolati a -9 dai giallorossi e a -8 dalla Lazio: un distacco significativo.

Ha ragione Rafa Benitez a sottolineare come sulla bilancia dei meriti di giornata questa sconfitta risulti un peso anomalo, e perciò ancora più duro da mandare giù, perché il suo Napoli, analizzando gioco e occasioni, avrebbe meritato di uscire dall’Olimpico perlomeno col pari. Però se la Roma riesce a confezionare con Iturbe, l’intelligente assist di Florenzi e il tocco alla Rivera ‘70 di Pjanic un’azione micidiale, mentre Callejon, Mertens e compagnia cantante continuano a sbagliare l’ultimo tocco o il tiro in porta, beh allora il peso dei meriti e dei demeriti si riequilibra e quindi non è lecito giudicare usurpato il successo dei giallorossi. Difeso in modo brillante dall’ex De Sanctis.

E se poi passiamo ad esaminare le scelte ormai monotone di don Rafé che continua a insistere su Callejon,alle prese da tempo con un vistoso calo di rendimento, penalizzando l’esplosivo Gabbiadini (appena entrato ha sfiorato il bersaglio), allora entriamo nel delicato campo delle decisioni che attendono a breve Aurelio De Laurentiis: giova trattenere questo specialista delle coppe o conviene virare su un emergente tipo Mihajlovic?

La Lazio non aveva un compito agevole davanti a Zeman, lo ha reso semplice grazie alla sua ormai collaudata macchina da gol. Fra le accelerazioni irresistibili di Anderson, il fiuto del rinato Klose, quel marpione di Mauri e la sinuosa imprevedibilità del giovane Keita, là davanti gli uomini di Pioli riescono sempre a creare pericoli fino a sfondare. Al Sant’Elia hanno calato il Settebello e adesso puntano al filotto (otto successi di fila) dello scudetto di Maestrelli e del piazzamento Champions di Delio Rossi, l’ultimo festeggiato dall’Aquilotto. Domenica ricevono l’Empoli, aprile è un mese che può dare una spinta decisiva perché prevede tre impegni casalinghi agevoli e la visita a una Juve in mezzo alle due sfide col Monaco: una situazione psicologicamente ideale per gli uomini di Lotito. Che devono accumulare punti in questa fase avendo poi un maggio tremendo.

Ed eccoci alla Viola, che piegando nettamente la lanciatissima Sampdoria ha operato il sorpasso mantenendo in sei punti il distacco dalla vetta Champions, intesa come preliminari. Ad affondare Mihajlovic nell’acquitrino del Franchi, i due attaccanti agili di Montella, altri aeroplanini utilizzati in luogo del malinconico Pepito relegato in tribuna dalla malasorte, ma determinato a rientrare in gioco prima della fine. Diamanti e Salah sono stati due ottime intuizioni di mercato a conferma che la struttura societaria è di spessore. Domenica c’è un altro terribile esame, al San Paolo, dove il Napoli medita il controsorpasso confidando pure nel Milan che ospita la Sampdoria. Prima, però, Montella deve portare a casa la qualificazione alla finale di Coppa Italia, ricevendo al Franchi una Juve battuta all’andata, ma a quanto pare fermamente decisa a riscattarsi. Poi però per la Viola in campionato la strada sarà a lungo in discesa. Insomma, questa volatona per la Champions promette altri sviluppi emozionanti. Ma oggi le romane hanno in mano una solida polizza

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Tuttinsiemebustò. E’ il gridodi battaglia della curva diBusto Arsizio, quello che

risuona come una cantilena nelle orecchie delle squadre avversarie, è l’ultimo urlo ad arrendersi. La fotografia della squadra di Carlo Parisi, che ha conquistato la finaledi Champions League «tutti insieme» nella bolgia colorata e divertente di Stettino. Il volley può essere sport individuale, dove un giocatore con un colpo solo, un campione, risolve la partita. Ma piace tanto alle giovani, invece, perché molto più spesso è sport di gruppo, non per retorica, ma nella pratica. Difficile che vinca uno individualmente, molto più facile che s’imponga un gruppo.

Esattamente quello che ha fatto

ieri pomeriggio davanti alle migliaia di attoniti (ma correttissimi) tifosi polacchi: Busto Arsizio si è aiutata, ha aspettato chi è andata in difficoltà, come è normale che accada in un torneo di questo livello. Ma è stata brava a non mollare e a reagire. Recuperare, rialzarsi, andare a vincere alla fine anche nettamente: imponendo il proprio gioco che diventa asfissiante, quando il muro e la difesa stringono alla gola le attaccanti avversarie, fino quasi a soffocarle.

Parisi, l’allenatore di una vita di questa società, con pazienza ha supportato la squadra, con un’indicazione tecnica in più. Così, quando Valentina Diouf e Helena Havelkova hanno dato lo strappo decisivo alla semifinale contro le padrone di casa del Police, è risultato evidente anche tutto il lavoro di chi nei tabellini si vede di meno. Giulia Leonardi molto più simile a uno dei gatti che adora e che vivono in casa

con lei o la regista Asia Wolosz che ha saputo superare l’emozione di giocare davanti alla sua gente, nascondendola dietro quei capelli ordinati e ed è risultata molto lucida nella gestione del gruppo. Per non parlare dei muri di Ekaterina Lybushkina e Giulia Pisani.

Oggi pomeriggio sarà ancora più dura contro l’Eczacibasi di Gianni (Giovanni) Caprara da Medicina. Uno che se la tira pochissimo, che magari è un anche un po’ ruvido, ma che sa bene quello che fa: campione del Mondo con la Russia (nel 2006), ha vinto tutto con Piacenza nelle ultime due stagioni e al primo anno ha portato la sua nuova squadra alla finale di Champions League, arrivando a questa partita anche con i gradi di favorita. Ma Busto ci proverà, ancora. E visto che rappresenta tutta l’Italia del volley in questa gara, anche da GazzettaTv si potrà dire: tuttinsiemebustò!

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Roma e Lazio in fuga

DERBY CHAMPIONSPER LA CAPITALE

CARLO MOLFETTAOro nel Taekwondo� Ma quanto siamo scarsi!!! Parma 4 punti contro di noi!!! Solo che loro sono falliti!!! #amala #nonvinciamomai@Molfettatkd

M. CASTROGIOVANNIAzzurro di rugby � Buona Pasqua a tutti!!! @castrito81

La vignettadi Stefano Frosini

Twitter BEN SPIESEx iridato Superbike� Prenditi il mio cuscino se lo vuoi Vito!!@BenSpies11

JUAN PABLO MONTOYAEx pilota di Formula 1 � La mia reazione quando uno squalo si è mangiato il mio pesce.@jpmontoya

Volley donne

BUSTO, QUANTO VALE LA FORZA DEL GRUPPO

È proprio vero che a volte le «sliding doors» girano al contrario. Chi è oggi Floyd

Mayweather? Per ora soltanto il più forte pugile della boxe moderna. Dopo il 2 maggio, grazie ai 150 milioni di dollari (di minimo) che guadagnerà nel Mondiale welter con Pacquiao, il più ricco sportivo di tutti i tempi, un titolo che strapperà al golfista Tiger Woods che nel 2008 di dollari ne aveva guadagnati «soltanto» 125. Ma cosa sarebbe successo nella boxe mondiale se al suo posto ci fosse stato un bulgaro, tale Serafim Todorov, l’ultimo ad averlo battuto?

Per scoprirlo bisogna tornare molto indietro nel tempo, all’Olimpiade di Atlanta ‘96, quando il destino si nascose dietro una sliding door del Georgia Tech’s Campus dove si teneva

il torneo di boxe. Era il 2 agosto quando nella semifinale dei leggeri il 19enne Floyd si trovò di fronte il 27enne Todorov, un veterano che aveva all’attivo tre titoli iridati e due europei. Di quel match si scrisse molto: Mayweather in svantaggio per 2-1 nel primo round, ribaltò il punteggio nel secondo (7-6) e fu sconfitto alla fine per 10-8. Erano i tempi delle famigerate macchinette in cui il punto veniva assegnato quando tre dei cinque giudici schiacciavano contemporaneamente un tasto. Il punteggio progressivo, però, era noto solo ai telespettatori, per cui alla lettura del verdetto l’arbitro egiziano Hamed Hafaz Shouman alzò istintivamente il braccio dell’americano che (si saprà poi) aveva portato 47 colpi contro 26 del rivale. Ma i giudici avevano assegnato il verdetto proprio a Todorov ignorando 2 colpi evidenti di Floyd all’inizio del 3° round e anche 5 possibili penalizzazioni per le sventole larghe del bulgaro. Il reclamo degli americani contro i «magheggi» del bulgaro Emil Jetchev, presidente dei

giudici, non ebbe alcun esito.

Poco importa che poi Todorov dovette subire la stessa moneta dal thailandese Somluck Kamsing lasciandogli l’oro in finale perché è lì che si decise il destino della boxe. Oggi il bulgaro con 400 euro mensili di pensione mantiene la moglie, un figlio e una figliastra incinta a Padardzhik in una casa senza televisione. Al New York Times ha raccontato quello che successe: «Nella stanza dell’antidoping fui avvicinato da due manager che mi offrirono di diventare pro’ in America. Rifiutai perché appartenendo alla minoranza turca ero pronto a cambiare nazione in vista dei Mondiali ‘97 e i due emissari allora si rivolsero a Mayweather che era seduto dietro di me. Il mio cambio di nazionalità non si è mai realizzato perché proprio Jetchev pretese una tangente: io ho affogato la delusione di dover lasciare la boxe nell’alcool e in lavori occasionali sperando di morire, l’americano che ho battuto diventerà lo sportivo più ricco di sempre».

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Le «sliding doors» della boxe

MAYWEATHER IL RICCO, TODOROV IL POVERONON SOLO CALCIOdi FAUSTO NARDUCCIemail: [email protected]

twitter: @Ammapp1

BUBBA WATSONGolfista americano� Hey @Moes_HQ primo burrito della settimana!! #BurritoWeek #joey @bubbawatson

CIODUCCI

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26 DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

GERMANIA

Bayern, lampo di Lewa: Dortmund punito dall’exVince anche il WolfsburgElmar Bergonzini

N el suo primo anno al Bo-russia, Lewandowskiveniva soprannominato

Chancenmord («l’assassino dichance») dai tifosi gialloneriche non gli perdonavano il po-co cinismo sotto porta. In quat-tro anni è cambiato tutto: Ro-bert è un bomber mondiale, ilDortmund è in caduta libera, ilBayern è tornato a dominare.L’unica cosa a non essere cam-biata è il fatto che Lewan-dowski sia l’assassino delle oc-

casioni del Borussia. Col gol diieri i gialloneri potrebbero averperso l’ultimo treno per l’Euro-pa. Dortmund-Bayern finisce0-1, a decidere è «Chancen-mord» Lewandowski.

CONCRETEZZA Conoscendolo,Guardiola sarà contento solo ametà: la vittoria è importante,anche perché i bavaresi con lebig quest’anno stentano, ma ilsuo Bayern ha creato poco,praticamente solo l’occasionedel gol. Pep può però festeggia-re la sua 50ª vittoria in Bundes(su 61 partite) e il ritorno in

campo di Thiago Alcantara do-po un anno. Sono tornati a gio-care insieme dal 1’ Lahm eSchweinsteiger. L’ultima voltafu a Rio. Klopp invece masticaamaro: l’unico pericoloso è sta-to Reus e la squadra fatica a se-gnare. Da quando esiste laBundesliga mai era successoche il Borussia, fra campionatoe coppe, finisse tre gare casa-linghe di fila senza segnare(Mainz, Juve e Bayern). E Im-mobile resta in panca. L’ultimotreno per l’Europa sembra es-ser partito, e chissà che sopranon ci fosse Hummels.

WOLFSBURG Vince senza in-cantare il Wolfsburg, prossimoavversario europeo del Napoli:3-1 allo Stoccarda ultimo.Squadra lenta e impacciata. DeBruyne è stato ingabbiato,Dost è rimasto a secco per lasettima gara di fila. BeneSchürrle, al suo primo gol colWolfsburg, e Rodriguez, per luidoppietta.

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27ª GIORNATA Ieri: Werder Brema-Mainz 0-0; Francoforte-Hannover 2-2; Friburgo-Colonia 1-0; Hoffenheim-Bor. Monchengladbach 1-4; Bayer Leverku-sen-Amburgo 4-0; Wolfsburg-Stoc-carda 3-1; Borussia D.-Bayern M. 0-1. Oggi: Augsburg-Schalke 04 (ore 15.30); Herta Berlino-Paderborn (17.30).

CLASSIFICA Bayern 67; Wolfsburg 57; Monchengladbach 50; Leverkusen 48; Schalke 04 39; Augsburg 38; Hoffenheim 37; Francoforte e W. Brema 35; B. Dortmund 33; Mainz 31; Colonia 30; H. Berlino 29; Friburgo e Hannover 28; Amburgo 25; Paderborn 24; Stoccarda 23.

Müller, 25, abbraccia Lewandowski, 26, dopo il gol dell’1-0 col Borussia AP

GUINGAMP 1

LIONE 3PRIMO TEMPO 0-2MARCATORI Fekir (L) al 26’ p.t., Lacazette (L) su rigore al 39’ p.t.; Njie (L) al 17’, Beauvue (G) al 36’ s.t.

GUINGAMP (4-4-2) Lossl 5,5; Sankoh 5, Kerbrat 5, Sorbon 6, Leveque 6; Pied 5,5, Mathis 5, Sankharé 6 (dal 26’ s.t., Diallo 6), Giresse 6 (dal 1’ s.t. Jacobsen 6); Beauvue 6,5, Mandanne 5 (dal 18’ s.t., Yatabaré 6). PANCHINA Samassa, Lemaitre, Schwartz, Douniama. ALLENATORE Gouvernnec 5.ESPULSI Kerbrat per gioco scorretto.AMMONITI Pied per proteste.

LIONE (4-3-1-2) Lopes 6; Dabo 6, Rose 6,5, Umtiti 7, Bedimo 6,5; Malbranque 7, Tolisso 7, Ferri 7; Fekir 7 (dal 42’ s.t., Ghezzal 6); Lacazette 7 (dal 37’ s.t., Yattara 6), Njie 7 (dal 17’ s.t., Benzia 6). PANCHINA Gorgelin, Zeffane, Koné, Mvuemba.ALLENATORE Fournier 7.AMMONITI Rose e Lacazette per gioco scorretto.

ARBITRO Turpin 5.NOTE Spettatori 18 mila circa. Tiri in porta 2-6. Tiri fuori 2-3. In fuorigioco 2-2. Angoli 0-3.Recuperi: p.t. 2’; s.t. 3’.

Alexandre Lacazette, 23 anni, festeggia con Nabir Fekir, 21 anni: un gol a testa. E il Lione vola. AFP

Lacazette-Fekir, che showE oggi il Psg a casa Bielsa 1Il Lione passa a Guingamp e torna in vetta. La sfida del gol in Ligue 1prosegue al Velodrome con il Clasicò: Gignac (16) contro Ibra (17)

Alessandro GrandessoPARIGI

Twitter @agrandesso

L a volata scudetto in Fran-cia è tutta una storia di at-taccanti. E di gol. Tanti gol.

Come quelli che il Lione si godecon il capocannoniere in pecto-re Lacazette che quando va incampo con il collega Fekir è co-me se la partita fosse già vinta.Come successo ieri a Guingampcon un 3-1 che permette al Lio-ne di tornare in vetta. In attesadel duello di vertice di staseratra Marsiglia e Psg. Un «clasicò»che promette scintille, visto chela banda di Bielsa sfoggia, con ilLione, il miglior attacco: 60 reti.Sedici a firma del solo Gignac. IlPsg ovviamente replica conIbrahimovic, capocannoniere incarica, che può già sfondare iltetto delle cento reti in magliaparigina. Lo svedese è arrivato a99, in 122 partite. Terzo miglior

marcatore di sempre nella VilleLumière: a -1 da Rocheteau, a-10 da Pauleta.

GEMELLI L’ex rossonero per oraè a quota 17, in 21 presenze. Ot-to ne ha sbattuti dentro nelle ul-time sei uscite. Sei nelle ultimetre. Una valanga rabbiosa permantenere il Psg in corsa per untitolo a cui ambisce il Lione chequando schiera Lacazette eFekir titolari va quasi a colpo si-curo. In 23 partite con i due ge-melli del gol in campo dal 1’ so-no arrivate 18 vittorie. E solo trepari e due sconfitte. Senza:quattro pari, quattro sconfitte.Numeri spietati che premiano lascelta del club di affidarsi a ra-gazzi formati in casa: nove ieriin avvio, incluso il veteranoMalbranque. Gente che poi ri-paga in campo. A suon di gol: 24appunto per Lacazette, 12 or-mai per Fekir. E i due hanno tim-brato anche ieri in Bretagna.Fekir con un sinistro da fuori

(26’). Lacazette su rigore (39’):palla sotto la traversa e settimocentro dagli undici metri, su ot-to tentati. A completare Njie, al-tro prodotto local, al terzo sigil-lo nelle ultime quattro da titola-re. Di Beauvue, il gol bandieraper un Guingamp in dieci dallafine del primo tempo, ma sur-classato sul piano tecnico e tat-tico. E a sorridere è pure De-schamps che contro il Brasile, il26 marzo, ha fatto esordireFekir in nazionale (1-3). E do-menica ha affondato la Dani-marca anche con Lacazette(2-0).

CLASICO’ Roba seria. E lo san-no le rivali dirette costrette ascannarsi stasera nell’arena diun Velodrome tutto esaurito,che freme come negli anni ’90quando la sfida fu ribattezzata«clasicò», per motivi di marke-ting televisivo. E come ai vecchitempi in ballo c’è di nuovo loscudetto, e lo spettacolo sembra

garantito. Innanzitutto dal Locoche predica un calcio dove con-ta fare sempre un gol in più de-gli avversari. È così dunque cheè rinato Gignac, che ha già se-gnato quanto lo scorso anno. Ècosì che è sbocciato pure l’eredeBatshuayi, belga di 21 anni cheha collezionato tre doppiettenelle ultime cinque gare. In tut-to otto reti, ma giocandone solocinque da titolare. E oggi partiràdi nuovo dalla panca. Ma loshow lo semina anche il Psg chedi gol in tutto ne ha appena cin-que in meno di Lione e Marsi-glia. Forse solo perché Ibrahi-movic è stato assente un mese emezzo per infortunio, in autun-no. Lo svedese però sta brucian-do le tappe della storia pariginaanche nei duelli con il Marsi-glia, già castigato sei volte, cop-pe incluse. Un record che condi-vide con Pauleta che al record di109 reti al Psg ci arrivò in cinquestagioni. Ibrahimovic è sbarcatoda Milano meno di tre anni fa.L’allungo solitario è solo unaquestione di minuti.

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31ª GIORNATA Venerdì: Monaco-St. Etienne 1-1. Ieri: Guingamp-Lione 1-3; Lilla-Reims 3-1; Lorient-Rennes 0-3; Metz-Tolosa 3-2; Montpellier-Bastia 3-1; Nizza-Evian 2-2. Oggi: Bordeaux-Lens (ore 14); Nantes-Caen (17); Marsiglia-Psg (21). CLASSIFICA Lione 61; Psg 59; Marsi-glia 57; Monaco 54; St. Etienne 53; Bordeaux e Montpellier 48; Lilla 44; Rennes 42; Nantes 40; Guingamp 39; Nizza 38; Bastia 37; Evian 36; Caen, Reims 35; Lorient 34; Tolosa 32; Metz 26; Lens 25.

99� I gol segnati da Zlatan Ibrahimovic con la maglia del Psg in 122 partite: oggi lo svedese cercherà la tripla cifra nel big match con il Marsiglia

36� Le reti realizzate in Ligue 1 dalla coppia d’attacco francese del Lione: 24 le ha segnate Lacazette, capocannoniere del torneo, e 12 il ventunenne Fekir

MondoRFrancia

BORUSSIA D. 0

BAYERN M. 1MARCATORE Lewandowski (BM) al 36’ p.t.BORUSSIA D. (4-2-3-1) Weidenfeller; Papastathopoulos, Subotic, Hummels, Schmelzer; Bender, Gündogan (dal 34’ s.t. Mkhitaryan s.v.); Blaszczykowski (dal 22’ s.t. Kagawa), Reus, Kampl (dal 22’ s.t. Ramos); Aubameyang . (Langerak, Dudziak, Ginter, Kehl). ALLENATORE Klopp.

BAYERN MONACO (3-1-4-2) Neuer; Benatia, Dante, Boateng; Xabi Alonso; Rafinha, Lahm (dal 24’ s.t. T. Alcantara), Schweinsteiger (dal 13’ s.t. Rode), Bernat; Müller (dal 34’ s.t. Götze), Lewandowski. (Reina, Gaudino, Pizarro, Weiser). ALLENATORE Guardiola.

ARBITRO Knut Kircher.AMMONITI Schweinsteiger (BM), Xabi Alonso (BM), Aubameyang (BD), Schmelzer (BD) per c.n.r.NOTE spett. 80.667. Tiri in porta 8-4. Tiri fuori 7-3. Angoli 2-1. In fuorigioco 5-4. Recuperi 3’ p.t.; 5’ s.t.

� Momenti di terrore in Turchia: nella serata di ieri il pullman del Fenerbahce è stato assaltato da alcuni malintenzionati armati, che hanno sparato all’autista. L’uomo stava perdendo il controllo del mezzo, ma le guardie di scorta alla squadra sono riuscite a evitare che il pullman finisse fuori squadra. Bloccata la zona dalla polizia, la squadra è stata scortata all’aeroporto con altri mezzi di trasporto. Secondo le prime indiscrezioni, la squadra di Istanbul, che aveva vinto 5-1 a Trebisonda sul campo del Rizespor, sarebbe stata assaltata da ungruppo di uomini armati che avrebbero aperto il fuoco provocando il ferimento dell’autista, le cui condizioni sarebbero gravi. Le voci parlano di un coinvolgimento di alcuni “tifosi” del Trabzonspor, squadra rivale del Fenerbahce. Tra le due squadre e tifoserie c’è una rivalità molto accesa che nasce dal 2010-2011 quando i gialloblù vinsero il campionato, rivendicato dal Trabzonspor a causa dello scandalo scommesse/gare truccate.

TURCHIA

Spari contro il pullmandel Fener

L’eurorivaleDinamo Kiev vince a Odessa� KIEV La Dinamo Kiev, prossima avversaria della Fiorentina nei quarti di finale di Europa League, si è imposta ieri 2-0 sul campo dell’Odessa con gol di Gusev e Teodorczyk nella 18a giornata del campionato ucraino. La Dinamo Kiev è al comando del campionato con 48 punti, al secondo posto il Dnipro con 40 punti.

L’attacco al pullman turco

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27DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

SPAGNA

Il Barça a Vigo, Messi c’è. Il Real ritrova James1L’argentino torna in campo oggi contro il Celta, il colombiano sfida il Granada. E intanto l’Atletico di Simeone passa a Cordoba

Iacopo Iandiorio

D ov’eravamo rimasti? Ahsì, al Clasico, al Barça a+4 sul Real, alle critiche

ad Ancelotti e agli osanna perLuis Enrique, che a gennaiosembrava in rotta di collisione.Lucho è stato fra i protagonistidella vigilia di Pasqua: col suoritorno oggi a Vigo dove alle-nava l’anno scorso, oltre ai ri-torni in campo di Messi e Ja-mes Rodriguez e all’Atleticoche non molla. E che ieri nonha avuto difficoltà a sbarazzar-si del Cordoba, ultimo. In An-dalusia risolvono Griezmann eSaul. Il francese va in gol dopo5’ di sinistro da fuori area dopoaver preso palla a Zuculini: 15°

gol in Liga per lui e 18° in sta-gione e la lotta interna conMandzukic (a quota 20) prose-gue. E poi, dicevamo, il cante-rano Saul, in rete di testa al 39’per il 2-0; titolare per l’assenzadi Raul Garcia infortunato.L’Atletico scavalca per il mo-mento il Valencia, impegnatooggi nel derby regionale colVillarreal.

LUCHO E IL CELTA «Leo si è al-lenato bene negli ultimi 2 gior-ni, non c’è dubbio: è in condi-zione di giocare», ha detto LuisEnrique. Col Celta Messi oggici sarà, dopo aver saltato le 2amichevoli in nazionale, per ilpestone rimediato in Cham-pions dal connazionale Demi-chelis del Manchester City.

Mancano Jordi Alba, infortu-nato, e Mascherano, squalifi-cato, in ballottaggio Bartra eMathieu, autore dell’1-0 nelClasico. Il Celta va preso con lepinze. All’andata al Camp Nouvinse 1-0 con gol dell’ex caglia-ritano Larrivey. Ma al Balaidosdi Vigo il Barça non perde dal-l’8 maggio 2004, rete del brasi-liano Edù. Ed è uno stadio cheai blaugrana ha regalato unaLiga, nel 2006, con gol diEto’o. «Sarà una gara specialeper me», ha detto Lucho, chenon crede «ad alcun club ingrado di vincere le prossime 10gare di Liga».

CARLO COME FABIO? Una ri-sposta indiretta all’ottimistaAncelotti, oggi impegnato a

mezzogiorno al Bernabeu con-tro il Granada. Il Real recuperail colombiano James dopo 2mesi e dà un turno di riposo aKhedira e Carvajal, Isco squali-ficato e Pepe k.o. per infortu-nio. A Madrid hanno rievocatola rimonta del 2006-07 con inpanchina un altro italiano, Fa-bio Capello bis (a distanza di10 anni dal primo incarico): in10 turni la differenza di 5 pun-ti a favore dei catalani fu an-nullata e il Real vinse la Liga apari punti, con la doppietta, al-l’ultimo turno-thriller, delpanchinaro Reyes. Carlo ci cre-de, ieri ha detto: «Siamo con-vinti che la Liga sia molto aper-ta, però non possiamo più sba-gliare». Su CR7 ha ammesso che «negli ultimi 2 mesi il suo

rendimento è un po’ calato», ma il ritorno di Rodriguez, 8gol e 7 assist prima dell’infor-tunio, dà coraggio. Quale sor-presa riserverà oggi l’uovo del-la Liga?

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29ª GIORNATA Venerdì: Eibar-Rayo 1-2. Ieri: Siviglia-Athletic 2-0, Cordo-ba-Atletico Madrid 0-2, Almería-Le-vante 1-4, Malaga-Real Sociedad (nellanotte) Oggi: Real Madrid-Granada (ore 12), Valencia-Villarreal (17), Geta-fe-Deportivo (19), Celta-Barcellona (21). Domani: Espanyol-Elche (20)CLASSIFICA Barcellona 68; Real Madrid 64; Atletico M. 62; Valencia 60; Siviglia 58; Villarreal 49; Malaga 44; Athletic B. 39; Rayo 38; Real S. 36; Celta 35; Espanyol 34; Getafe 29; Eibar e Levante 28; Elche 27; Deporti-vo 26; Almeria 25; Granada 23; Cor-doba 18.

James Rodriguez, 23 anni, colombiano del Real Madrid (AFP)

L’Arsenal è irresistibileLiverpool, giallo su Balo1I Gunners travolgono i Reds e volano al secondo posto. Rodgers svela: «Mario? Venerdì ha preso un colpo e non se l’è sentita di venire a Londra»

LA CAPOLISTA

Il Chelsea soffreCi pensa HazardMa che gol Adam1Rete su rigore e assist per il belga. Lo Stoke segna con un tiro da 60 metri

Charlie Adam, 29 anni, segna il gol dello Stoke da 60 metri FOXSPORTS

CORRISPONDENTE DA LONDRA

R accontano vecchicompagni di squadracome Peter Odemwin-

gie che Charlie Adam, venti-novenne centrocampista dalfisico fantozziano — pancet-ta nascosta a fatica dalla ma-glia —, cerchi spesso in alle-namento il gol tirando da lontano. La rete al Chelseasupera però i confini dell’im-maginazione: una sventolada 60 metri che impallinaCourtois al 44’ di un matchche i Blues stanno vincendo1-0 grazie al rigore firmatoda Hazard cinque minutiprima, conseguenza logicadopo l’entrataccia del difen-sore tedesco Wollscheid su Fabregas. Adam, scozzese,tifoso del Dundee, un brevepassaggio al Liverpool, è inforza allo Stoke dal 2012. Ilsuo capolavoro non si candi-da solo al premio «gol dellastagione»: rischia di riaprirela Premier. Per una mezz’oraabbondante, intervallo com-preso, siamo ai confini dellopsicodramma, con Mou-rinho costretto ad incassareanche l’infortunio di DiegoCosta, con la coscia sinistra«stirata» appena 12’ dopol’ingresso in campo al postodi Oscar. Un scenario da tre-genda, ma al 62’, su rilancioparrocchiale di Begovic —unico errore di una presta-

zione super, ma decisivo —, Ha-zard ha il guizzo giusto e conse-gna a Remy il pallone del 2-1:gioco, set, partita. E Chelseache, pur traballando, mantienele distanze sul resto del gruppo.

MOU Un’immagine inedita diJosé Mourinho, affondato conla faccia sul prato dopo il 3-1mancato da Cuadrado, rendebene l’idea su che cosa abbiarappresentato questa gara per ilChelsea. Sofferenza pura. I ri-sultati di Arsenal e ManchesterUnited hanno messo alla frustai Blues, schierati con Remy tito-lare e Diego Costa, non al me-glio, in panchina. Le parate fe-nomenali di Begovic su Remy al3’ e al 7’ hanno avuto il senso diun messaggio chiaro: il Chelseadovrà soffrire. E sofferenza èstata, tra l’1-1 stratosferico diAdam, il 2-2 fallito da Nzonzi el’assalto finale di uno Stokemolto aggressivo: le sei ammo-nizioni dei Potters ribadisconoil concetto. Mourinho alla fine ètutto sorrisi: «Il gol di Adam èfenomenale. Anche Maradonae Messi hanno sognato o sogna-no una rete così. L’infortunio diCosta? Ho rischiato, ma secon-do gli ultimi esami era guarito.Ora starà fuori due settimane».

bold© RIPRODUZIONE RISERVATA

31a GIORNATA Ieri: Arsenal-Liverpool 4-1, Chelsea-Stoke 2-1, Everton-Sou-thampton 1-0, Leicester-West Ham 2-1, Manchester United-Aston Villa 3-1, Swansea-Hull 3-1, Wba-Qpr 1-4. Oggi: Burnley-Tottenham (14.30), Sun-derland-Newcastle (17). Domani:Crystal Palace-Manchester City (21).CLASSIFICA Chelsea* 70, Arsenal 63, Man Utd 62, Man City* 61, Liverpool 54, Southampton e Tottenham* 53, Swan-sea 46, West Ham e Stoke City 42, Everton 37, Crystal Palace* 36, Newca-stle* 35, Wba 33, Hull e Aston Villa 28, Sunderland* 26, Qpr e Burnley* 25, Leicester* 22. * una partita in meno

Stefano BoldriniCORRISPONDENTE DA LONDRA

I l rosso che esce dalla ruotadell’Emirates è quello del-l’Arsenal: il 4-1 della squa-

dra di Wenger spegne il fuocodi un Liverpool che, in due ga-re, ha rovinato una risalita cheaveva portato la banda di Rod-gers a un passo dalla zonaChampions. Dopo il k.o. all’An-field con il Manchester United,ecco questa batosta londinese,dove, per la cronaca, l’illustreassente è stato ancora una vol-ta Balotelli. Rodgers rivela cheè stato lo stesso Mario a chia-marsi fuori «dopo aver ricevutouna botta al ginocchio in alle-namento venerdì. Ha detto chenon se la sentiva di venire aLondra ed è rimasto a casa».Come sempre, nelle vicende diBalotelli non c’è chiarezza.

MOTIVI I Gunners, padroni delcampo dal primo minuto, rin-graziano. Con 30 punti conqui-stati nel 2015 sono i più in for-ma della Premier. Il secondoposto, in attesa di Crystal Pala-ce-Manchester City, in pro-gramma domani, è una logicaconseguenza di un camminodove l’Arsenal ha ottenuto diecivittorie in undici gare. L’addioalla Champions poteva manda-re in crisi un gruppo che non hamai avuto nei nervi il suo puntodi forza. A ridare slancio aiGunners è stato, come sempre,il gioco: quando scivola via connaturalezza, la banda di Wen-ger può mettere sotto qualsiasiavversario. Il ritorno ad alti li-velli ha altre spiegazioni: la ri-nascita di Ozil dopo un periododifficile; il senso del gol di unSanchez approdato a quota 20e bravissimo a inserirsi subitonel contesto inglese; la crescita

di Bellerin e Coquelin.

IL FILM Proprio Bellerin è bra-vo a spianare al 37’ la strada aisuoi con una sassata che abbat-te Mignolet. Il portiere belgaha tenuto in vita il Liverpoolcon le parate su Cazorla e Ram-sey, mentre l’accoppiataMarkovic-Sterling ha sulla co-scienza l’occasione fallita al19’. L’Arsenal è un fiume in pie-na: Ozil, su punizione, trovauno splendido 2-0. Non è fini-ta. Kolo Touré e Sakho sono undisastro. Allen e Lucas sonodue fantasmi. Sanchez, inchiusura di tempo, non perdo-na: tiro fortissimo e centrale,3-0. L’alibi delle assenze di Ger-rard e Skrtel, squalificati, reggepoco. Il Liverpool perde su tuttii settori del campo: solo Cou-tinho riesce a esprimersi a buo-ni livelli. Sterling, stritolato daigiornali in settimana per aver

rifiutato la proposta di rinnovodel contratto – 100 mila sterli-ne lorde la settimana –, non hala testa serena. I problemi fisiciche costringono Sturridge adandare in panchina completa-no il misfatto. Rodgers cerca lascossa inserendo proprio Stur-ridge, ma l’Arsenal, nonostantel’uscita per infortunio di Ko-scielny, governa la situazione.L’unico errore di Bellerin, cheatterra Sterling in area, rivita-lizza il match al 73’: rigore eHenderson non perdona.L’espulsione di Can per doppiaammonizione lascia i Reds indieci e Giroud, con un capola-voro, trova il 4-1. Wenger sorri-de largo: Arsenal in semifinaledi FA Cup e stato di forma stra-biliante in vista della volatonadi fine campionato. «Noi non ciponiamo limiti», dice, sornio-ne, il vecchio Arsenio.

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ARSENAL 4

LIVERPOOL 1PRIMO TEMPO 3-0MARCATORI Bellerin (A) al 37’, Ozil (A) al 40’, Sanchez (A) al 45’ p.t., Henderson (L) su rigore al 31’, Giroud (A) al 46’ s.t.

ARSENAL (4-2-3-1)Ospina 6,5; Bellerin 7, Mertesacker 6, Koscielny 6 (dal 5’ s.t. Gabriel 6), Monreal 6,5; Coquelin 6,5, Ramsey 6 (dal 17’ s.t. Flamini 6); Cazorla 6,5, Ozil 7 (dal 32’ s.t. Welbeck s.v.), Sanchez 7; Giroud 7.PANCHINA Macey, Gibbs, Rosicky, Walcott.ALLENATORE Wenger 7.AMMONITO Bellerin per gioco scorretto.

LIVERPOOL (3-4-2-1)Mignolet 5,5; Can 5, K. Touré 4, Sakho 4,5; Henderson 6, Lucas 5, Allen 5, Moreno 5; Markovic 5 (dal 1’ s.t. Sturridge 5,5), Coutinho 6,5; Sterling 5,5.PANCHINA Jones, Johnson, Lovren, Manquillo, Brannagan, Borini.ALLENATORE Rodgers 5.ESPULSO Can al 39’ s.t. per doppia ammonizione.

ARBITRO Taylor 7.NOTE spettatori 60.081. Tiri in porta 10-2. Tiri fuori 6-8. In fuorigioco 4-2. Angoli 6-5. Recuperi: 1’ p.t.; 4’ s.t.

� 1 Sanchez, Giroud e Bellerin, 3 dei marcatori dell’Arsenal, festeggiano il 3-0 del cileno AFP � 2 Il calcio di punizione di Ozil per il 2-0 dei Gunners REUTERS � 3 Bellerin blocca Sterling: in ombra la stellina dei Reds AP

2 3

1

MondoRInghilterra

Page 28: GAZZETTA DELLO SPORT

28 DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

MATTINA7.05 Explorers: avventure pericolose7.35 Explorers: avventure pericolose8.05 Sport Science9 Gazzetta News9.15 Gazzetta News9.30 Gazzetta News9.45 Gazzetta News10.05 Condo’ Confidential

10.30 Magazine Snowboard11.05 Bomber12.05 The Speedgang

POMERIGGIO 13 Gazzetta News13.30 Gazzetta News14.05 Bomber15 Champions League Volley - Diretta

17.30 Sfide senza limiti18 Champions League Volley - Diretta

SERA 20 Gazzetta News20.30 Gazzetta News21.05 Condo’ Confidential21.35 The Speedgang 22.30 Campioni a confronto

23 Gazzetta News23.30 Gazzetta News0.00 Gazzetta News0.30 Gazzetta News1.00 Gazzetta News

Sei ore di schiacciate in HD su GazzettaTv1Lungo pomeriggio sottorete con inizio alle 14.55. E da domani l’appuntamento con i playoff femminili

LA FINALE ALLE 18 SU CANALE 59

10. LARSON

18. POLJAK

1. DELA CRUZ

13. DIOUF

17. PISANI

16. HAVELKOVA

14. WOLOSZ

1. LYUBUSHKINA

7. MARCON

A DISPOSIZIONE 5 Ercan

6 Arisan

7 Bagci

9 Cansu

11 Ozdemir

12 Gumus

14 Yilmaz

2. KUZUBASIOGLULIBERO

A DISPOSIZIONE2 Degradi

3 Rania

5 Michel

8 Perry

9 Aelbrecht

12 Camera

6. LEONARDILIBERO

ALLENATOREGiovanni Caprara

ALLENATORECarlo Parisi

8. KARAKOYUN

13. FURST

17. DEMIR

RCS

Mario SalviniINVIATO A STETTINO (POL)

B uona pasqua con la Champions League, ilprimo trofeo in diretta della storia di Gaz-zettaTv. E soprattutto con una meraviglio-

sa Unendo Yamamay Busto Arsizio, in corsa perconquistarla. L’esaltante vittoria in semifinaleraccontata ieri scalda l’ambiente per la serata dioggi, con la finale che vale il titolo di campioned’Europa contro l’Eczacibasi Istanbul. Il tuttolanciato in una lunghissimo pomeriggio di pal-lavolo rosa in HD, in diretta fin dalle 14.55 conSarah Castellana e con le telecronache di GianLuca Pasini e Rachele Sangiuliano. Al plurale,perché si comincia con la finalina per il terzoposto tra Vakifbank Istanbul e Chemik Police.Almeno sei ore di schiacciate, col bis di lunedìsera, quando si entrerà in clima playoff con ga-ra-1 dei quarti tra Casalmaggiore e Montichiari.

DERBY IN PANCA Ma prima teniamo gli orizzon-ti molto più ampi. E parliamo d’ Europa. Dell’Ec-zacibasi che ieri ha dominato il derby turco-emi-liano con il Vakifbank. Con un’eccellente JordanLarson (25 punti) e con il bolognese Gianni Ca-prara che ha vinto la sfida con il modenese Gio-vanni Guidetti. Un club che nella sua storia alleFinal Four è arrivato 4 volte, ma nelle prime trenon è mai andato sul podio. Il suo allenatore,però (22 scontri diretti con Parisi: 11 vittorie ciascuno…) sa come si fa, perché di Championsne ha già vinte tre ai tempi di Bergamo. «Non misorprende trovare Busto – dice – ma le mie ra-gazze non lo conoscono affatto e questo, specie

in avvio, potrebbe crearci qualche problema».

FONDAMENTALI La Yama dovrà mettere tutta laconcentrazione del mondo in ricezione, e anchenei fondamentali vincenti di ieri, ovvero muro edifesa. Sarà dura, perché oltre alla Larson, an-che la dominicana De La Cruz picchia forte. E se

ieri è stato difficile (almeno all’inizio) aver ra-gione del muro del Police, oggi sarà ancora piùardua, specie quando in prima linea ci sarà laPoljak che ieri l’ha stampata 7 volte a quelle delVakif. Insomma, il pronostico è tutto contro Bu-sto. Proprio come ieri.

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siamo in ondaR

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29DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

La grande gioia di Valentina Diouf e compagne per la conquista della prima finale di Champions League nella storia di Busto Arsizio TARANTINI

LA MIGLIORE

LYUBUSHKINAFast e muri cruciali per decidere il 1° e il 2° set. E una caterva di palle toccate a muro

8.5

LA PEGGIORE

BJELICAE’ mancata soprattutto lei a Cuccarini: 27% in attacco, con 3 errori e 2 murate subite. Giornata no.

5

SUPERLEGA

Trento conclude col primato, Piacenza saluta

Super Busto, ed è finale «Squadra eccezionale»1La Yamamay di Parisi recupera un brutto primo set e dominaE oggi nella sfida per la Coppa trova l’Eczacibasi di Caprara

Mario SalviniINVIATO A STETTINO (POLONIA)

F ino alla fine, Busto Arsi-zio. Fino in cima all’Euro-pa, alla finale per il titolo.

Dove l’Italia non arrivava dacinque anni, e dopo l’annushorribilis 2014, quando nessunnostro club era arrivato nem-meno al quadrangolare decisi-vo. E adesso ci siamo: la Unen-do Yamamay nel giorno di Pa-squa si gioca il sogno dellaChampions League. Lo fa con-tro l’Eczacibasi Istanbul diGianni Caprara che nel derbyturco-emiliano ha spazzato viail Vakifbank di Giovanni Gui-detti

UMILTÀ Busto era riuscito a ri-portare l’Italia nella nobiltàcontinentale in modo quasi ti-

mido. «Per noi è già una vittoriaessere qui», ripetevano le ra-gazze. Atteggiamento impen-sabile per i nostri club fino a po-che stagioni fa. Eppure vincen-te: l’understatement, l’umiltàse preferite, ha avuto ragione ditutto e lancia Carlo Parisi e lesue ragazze all’appuntamentopiù importante della loro vitasportiva. Ne sono consapevolitutti. Così come si rendono per-fettamente conto di aver fattouna grande impresa ieri. Per-ché battere il Chemik Police diBeppe Cuccarini era possibile,auspicabile, persino pronosti-cabile (adesso, certo). Ma così,in questa che era la sua festa, ein modo tanto netto poi, no,non lo si poteva immaginare. Persino lo stesso sergente Pari-si, sempre piuttosto duro e pocopropenso alla smancerie, guar-dando le sue Farfalle che corre-

vano su per la tribuna ad ab-bracciare i tifosi ha detto: «De-vo davvero fare i complimenti atutte loro, sono state ecceziona-li».

MURO E DIFESA Eccezionali anon piegarsi alle difficoltà. Per-ché nel primo set, cominciatocon un 4-0 Police, due delle treschiacciatrici di palla alta,Diouf e Marcon, insieme hannochiuso col 6% (1 su 17!), eppu-re Busto quel parziale lo ha vin-to. Perché il Police, ogni voltache dava l’impressione di scap-pare o (nel finale) di rimonta-re, ha commesso errori chel’hanno affossato. Ma ancheperché le Farfalle hanno saputosopravvivere con quel poco cheavevano, quindi muro e difesa,battuta e Havelkova. Per poi,una dopo l’altra, alzarsi tutte involo. Compresa la Diouf che nel

cruciale finale di secondo set hafatto da sola contro tutte comeai bei tempi del Mondiale. Pri-ma dei due set ball delle polac-che che le bustocche hanno an-nullato. E degli affondi decisivedella bravissima Lyubushkina.

CHE PUBBLICO Eccezionali, leFarfalle, perché non hanno bat-tuto solo le campionesse di Po-lonia. Ma anche i loro 6000 ti-fosi indiavolati: famiglie di ul-tras per cori, rumore, coreogra-fie, inesauribilità e ammirevoleattaccamento alla squadra an-che in un terzo set scivolato vianello scoramento. E però cor-rettissimi, rispettosi tanto da far sfilare in mezzo a loro le av-versarie. «Sono la persona piùcontenta del mondo», ha sorri-so la Diouf alla fine. E ha ag-giunto che: «Sinceramente nonho mai avuto dubbi di poterlaperdere, questa partita». Nem-meno quando la palla sembra-va non volerne sapere di cade-re. «Sono un po’ arrabbiata perquanto ci ho messo a carburare,ma va bene». «Io invece cheavremmo vinto – aggiunge laLeonardi - l’ho capito nel primoset, per come lo abbiamo con-quistato. E per il nostro atteg-giamento: quando ho fatto se-gno a Francesca (Marcon, ndr)di sorridere, anche se le cosesembravano andare male, lei loha fatto. Mi ha dato sicurezza».

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Busto ha toccato molte palle a muro e difeso di più. Il Police ha aiutato sbagliando, ma il segreto è stato lì.

LA CHIAVE

I NUMERI

3� Le finali europee per Busto Arsizio. Le prime due in Coppa Cev 2010 e 2012 vinte con Belgrado (3-1) e Galatasaray (3-1). (a.a.)

4� Le stagioni attese dalle squadre italiane per avere una squadra finalista in Champions. L’ultima nel 2009-10 vinta da Bergamo.

A-1 DONNE: PLAYOFF

NOVARA-BERGAMO 3-1( 18-25, 25-21, 25-15, 25-21)

IGOR GORGONZOLA NOVARA: Klineman 13, Guiggi 10, Signorile 1, Hill 17, Chirichella 11, Barun 23; Sansonna (L), Zanette, Alberti, Partenio, Bonifacio. N.e.: Kim. All. Pedullà.FOPPAPEDRETTI BERGAMO: Loda 4, Melandri 7, Plak 28, Blagojevic 7, Paggi 3, Radecka 5; Merlo (L). Mambelli, Sylla 8, Mori, Deesing. All.: Lavarini.ARBITRI: Zavater, Valeriani. NOTE Spettatori 3200 circa. Durata set.: 26’, 27’, 24’, 29’. tot.: 106’. Igor Novara: battute sbagliate 11, vincenti 8, muri 9, errori 6. Foppapedretti Bergamo: b.s. 9, v. 6, m. 7, e. 6. NOVARA (a.c.) Bergamo mette paura a Novara nella gara di esordio dei play off. L’ottava della stagione regolare non ha timori reverenziali nei confronti della capolista e, trascinata da una grandissima Plak (16 punti nei primi due set), accarezza anche il sogno dell’impresa. Lo fa aggiudicandosi il primo set d’autorità e portandosi sul 6-12 nel quarto parziale. Alla distanza, però, la qualità e l’esperienza di Novara fa la differenza e con Barun e Hill trova la grande rimonta, che si completa con il 25-21che vale il 3-1. Domenica prossima gara due.IL PROGRAMMA Domani (ore 19, dir. GazzettaTv) Casalmaggiore-Montichiari, (17) Modena Conegliano. Giovedì (20.30): Piacenza-B.Arsizio.PROMOSSA IN A-1 Per la prima volta una squadra femminile del Trentino Alto Adige sbarca in A-1. E’ il Volksbank Sudtirol Neruda di Bolzano di coach Fabio Bonafede che, superando 3-0 (25-12, 25-23, 25-13) il Filottrano, conquista la massima serie con due giornate d’anticipo.

Quarti, gara -1: Bergamo ci provaNovara rimonta con Barun e Hill

(14-25, 31-33, 16-25)

COPRA PIACENZA: Massari 1, Tencati 5, Poey 10, Zlatanov 7, Kohut14, Tavares 2; Mario Junior (L), Papi 3, Alletti, Marra (L), Ostapenko 2. Ne: Meoni e Ter Horst. All. CamperiENERGY T.I. DIATEC TRENTINO: Birarelli 9, Zygadlo 1, Lanza 17, Solé 8, Nemec 8, Kazyiski 16; Colaci (L), Djuric 2, Mazzone. Ne: Nelli, Thei (L), Giannelli e Burghstaler. All. StoytchevARBITRI: Cesare e Santi NOTE - Spettatori 2900, incasso 18.000. Durata set: 20’, 37’, 23’; tot. 80’. Copra: battute sbagliate 14, vincenti 4, muri 7, seconda linea 3, errori 22. Energy T.I. Diatec Trentino: battute sbagliate 13, vincenti 4, muri 11, seconda linea 8, errori 17.Trofeo Gazzetta: 6 Kaziyski, 5 Lanza, 4 Kohut, 3 Birarelli, 2 Solé, 1 Poey(m.mar)

PIACENZA 0

TRENTO 3

PIACENZA (m.mar) Trento festeggia il primo posto in regular season vincendo sul campo di Piacenza che potrebbe aver chiuso la propria storia nel volley di alto livello. C’è partita solo nel secondo set, per il resto in campo si vedono solo gli ospiti, prima del saluto finale dei tifosi che invadono il campo in un abbraccio collettivo alla squadra e a Samuele Papi, forse all’ultima gara della carriera. «Al 90 per cento smetto – dice lo schiacciatore – ma deciderò fra qualche settimana».

MOLFETTA-PERUGIA (f.v. - an.me.) Non recupera Despaigne, Di Pinto insiste con Hierrezuelo al palleggio e Torres opposto, Candellaro e Bossi al centro, Noda Blanco in coppia Sket in banda e Romiti libero a presidiare la seconda linea. Nella Sir il sestetto iniziale potrebbe essere con Paolucci-Atanasijevic, Buti-Barone, Fromm-Maruotti, Giovi libero. MODENA-MACERATA (p.r. - m.giu.) Parmareggio al

completo nella giornata in cui deve vincere per mantenere il secondo posto. Formazione con Ngapeth e Petric titolari. Lube che difende la sua imbattibilità che dura da dieci giornate e dà l’assalto al secondo posto di Modena. Per farlo si affida all’ex Ricardinho che giocherà in diagonale con Sabbi. Sestetto

completato da Podrascanin-Stankovic, Kurek-Parodi e Paparoni libero.MONZA-PADOVA (giu.ma. - ma.s.)Monza costretto a fare i conti con

gli infortunati (Botto e Bonetti out;Elia e Wang non al 100%); lo

schiacciatore russo Botin allaprima da titolare. DiagonaleJovovic-Padura Diaz, centraliGotsev-Vigil Gonzalez, bande

Galliani-Botin, libero DePandis. Padova cerca riscatto

dopo il ko dell’andata. Formazione: Orduna-Giannotti,Quiroga-Rosso, Mattei-Volpato eBalaso libero. SANSEPOLCRO-VERONA(an.me. - r.pu.) Spazio alla lineaverde nell’Altotevere constaffette in regia tra Kaszap e

Corvetta e tra Teppan e Maric nel ruolo di opposto. Ha recuperato Baroti dall’infortunio alla caviglia, ma l’ungherese parte dalla panchina. Spazio anche per Dolfo, Franceschini e il libero Lensi. All’inizio dovrebbero giocare Kaszap-Maric, Mazzone-Aganits, Della Lunga-Randazzo, Tosi libero. Calzedonia, sicura del quinto posto, insegue il record di punti in serie A ora uguagliato a quota 44. Giani schiera Coscione-Gasparini, Deroo-Sander, Zingel-Anzani, Pesaresi libero.RAVENNA-MILANO (s.cam. - c.mus.).Cmc per trovare i 3 punti che darebbero la certezza del 7° posto. Sestetto consueto per Kantor: Cavanna-Renan, Cester Mengozzi, Cebulj Koumentakis con Bari e Goi liberi. L’obiettivo di Milano è assicurarsi il dodicesimo posto finale con una vittoria. Tutti i titolari presenti.

CLASSIFICA Trento 62*, Modena, Macerata 57, Perugia 48, Verona 44, Latina 41, Ravenna 32, Molfetta 31, Piacenza 25*, Monza 20, Padova 15, Milano 11, Sansepolcro 10. (Una in più)

Filippo Lanza, 24 anni, schiacciatore dell’ItasTARANTINI

POLICE 0

BUSTO ARSIZIO 3(21-25, 25-27, 21-25)

CHEMIK POLICE: Werblinska 8, Veljkovic 13, Bjelica 8, Glinka 15, Bednarek 1, Ognjenovic 4; Zenik (L), Jagielo, Kowalinska 1. N.e. Gajgal, Krzos (L), Mroz. All. CuccariniUNENDO YAMAMAY BUSTO ARSIZIO: Pisani 4, Diouf 19, Marcon 6, Lyubushkina 9, Wolosz 2, Havelkova 17; Leonardi (L), Perry, Aelbrecht, Camera. N.e. Degradi, Rania, Michel. All. Parisi ARBITRI: Kraft (Ger) e Zahorcova (R.Cec) NOTE – Spettatori 6000. Durata set: 28’, 31’, 31’; tot. 90’. Chemik: battute sbagliate 10, vincenti 2, muri 9, seconda linea 3, errori 20. Unendo Yamamay: battute sbagliate 8, vincenti 3, muri 7, seconda linea 8, errori 17.Gialli a Parisi sul 2-6 e a Cuccarini sul 3-7 del 3°set.

ECZACIBASI 3

VAKIFBANK 1(25-22, 16-25, 25-22, 25-22)

ECZACIBASI ISTANBUL: Larson 25, Poljak 12, Karakoyun 2, De La Cruz 16, Furst 5, Demir 5; Kuzubasiogu (L), Ercan, Ozdemir 2.N.e. Arisan, Bagci, Cansu, Gumus. All. CapraraVAKIFBANK ISTANBUL: De Kruijf 8, Aydemir 1, Sonsirma 10, Rasic 20, Sheilla 15, Vasileva 7; Karadaya (L); Costagrande 7, Onal 1, Akin, Orge. N.e. Akman, Kestirengoz, Toksoy. All. Guidetti. ARBITRI: Piasetski (Bie) e Rodriguez Jativa (Spa)NOTE - Spettatori 3000. Durata set: 29’, 25’, 30’, 29’: tot. 113’. Eczabibasi: battute sbagliate 7, vincenti 3, muri 11, errori 22. Vakifbank: battute sbagliate 5, vincenti 3, muri 10, errori 19.

PallavoloRFinal Four di Champions League

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30

Il Fiandre cerca il nuovo reKristoff-Degenkolb, la sfida1Il norvegese è in forma super, il tedesco s’è nascosto dopo il trionfo a SanremoSenza Cancellara e Boonen mancano i fari della corsa. E Wiggins spinge Thomas

Ciro ScognamiglioINVIATO A BRUGES (BELGIO)

[email protected]

I l maxi-tendone che ieri mattina stavano fi-nendo di allestire sul Paterberg, l’ultimo Mu-ro da affrontare prima del traguardo, è quel-

lo dei vip. Servono almeno 250 euro per il passdei sogni, che dà diritto a una delle più belle vistesul Giro delle Fiandre. E – dettaglio non banale –fa scorrere a fiumi lo champagne. Dicono che tro-varne uno sia un’impresa. La Ronde è un modomagnifico per residenti, turisti e tifosi — l’attesaparla di un milione di spettatori e della possibilepresenza del re del Belgio — di passare la dome-nica di Pasqua nella regione, dove ciclismo e cicli-sti sono letteralmente idolatrati. Anche se per laprima volta dall’alba degli anni 2000 di Tom Boo-nen e Fabian Cancellara (3 vittorie a testa dal2005) ci saranno solo le (lunghe) ombre.

CAMBIO «Un Fiandre senza di loro – abbiamosentito dire – è come Real Madrid-Barcellona sen-za Cristiano Ronaldo e Lionel Messi o Wimbledonsenza Roger Federer e Rafa Nadal. Ma è sempredel Fiandre che stiamo parlando». «Ricordate –altra voce orecchiata per strada – l’ultima finaledei Mondiali di calcio, Germania contro Argenti-na? I centravanti titolari erano Klose e Higuainma la partita l’ha decisa Gotze, un ragazzo di 22anni che partiva dalla panchina…». E allora ilsenso è chiaro: onore e tutti gli occhi per chi c’è,anche perché il Giro delle Fiandre numero 99 èuno dei più incerti degli ultimi anni e potrebbefinire per essere ricordato come quello della svol-ta. Tecnica e anche generazionale.

NOMI C’è solo un corridore al via che sa davverocome si vince la Ronde: è Stejin Devolder, primonel 2008 e nel 2009, orfano alla Trek di capitanCancellara. Ma ha 35 anni e non parte in primissi-ma fila. Nessuno dei nomi più gettonati in realtàha compiuto trent’anni e tutti hanno qualcosa diinteressante da mettere sul piatto. Geraint Tho-mas (28) è l’ex fenomeno dell’inseguimento cherincorre il primo grande successo di una carrierain fase ascendente e dalla sua parte ha un luogo-tenente extralusso come Bradley Wiggins. JohnDegenkolb (26) si è nascosto dopo la Sanremo,ma potenzialmente può realizzare una doppiettacon la Classicissima quasi impossibile: l’unico adaverla centrata è Eddy Merckx, nel 1969 e nel1975. Alexander Kristoff (27) si è permesso untris consecutivo di successi alla Tre Giorni di LaPanne (più classifica finale) come nessuno mai.Zdenek Stybar (29) è stato già il massimo nel ci-clocross e, senza Boonen al fianco, sarà libero disbranare Muri e pavé. Peter Sagan (25) ha l’enne-sima occasione di togliersi dalle spalle la scimmiadelle zero vittorie nelle classiche monumento, nonostante l’uscita di scena di Bjarne Riis dal te-am (e quella annunciata del secondo sponsor Sa-xo Bank). Chissa che la minore pressione non glipossa far bene, anche se ha candidamente am-

messo di non avere ancora capito perché si fosseimprovvisamente spento nel finale di Harelbeke.E attenzione: mentre delle speranze italiane (nonvinciamo da Ballan 2007), da Paolini in giù, par-liamo a parte, eccetto Devolder non abbiamo no-minato neppure un belga…

CASA Il totem Boonen è un’assenza pesante maanche un’opportunità per i padroni di casa. Nes-suno si è ancora dimostrato all’altezza di un per-sonaggio in effetti difficilmente imitabile, per ca-risma e risultati, ma la vittoria in un Fiandre sa-rebbe un buon modo per scacciare la nostalgia. AVanmarcke (la sua Lotto-Jumbo non ha ancoravinto quest’anno), a Van Avermaet, a Roelandts,a Vandenbergh (mentre i cugini olandesi rispon-dono con Boom e Terpstra) il popolo che battebandiera nera, gialla e rossa chiede il definitivosalto di qualità. Anche se a bordo strada andràper la maggiore il drappo giallo con il famoso leo-ne, simbolo delle Fiandre. Nonostante l’aggiunta

di due Muri, il percorso non si discosta molto daquello degli ultimi anni che ha messo da parte ilmito-Grammont, ma non il perfido Koppenberg,quello per cui il nostro Bonifazio ha chiesto pic-cozza e ramponi: il via dalla bellissima piazza delMercato di Bruges, gremita fin dall’alba, l’arrivomeno affascinante di Oudenaarde dopo 265 chi-lometri e 19 muri, con il circuito finale che offreper due volte la sequenza taglia-gambe OudeKwaremont-Paterberg. E una chicca: occhio a chipassa in testa al chilometro 34, villaggio di Sint-Ellois-Winkel: avrà in premio l’equivalente in litridel proprio peso di pregiata birra belga… Il tuttoin mezzo a quelle stradine di campagna così pic-cole e strette che alla vigilia fai sempre fatica acredere come ci possa passare una corsa cosìgrande. E in mezzo a una folla da stadio. Invecesuccede ogni anno: è la meraviglia che alimenta ilfuoco della leggenda. Si chiama Ronde VanVlaanderen, e si traduce Giro delle Fiandre.

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Da sinistra: Alexander Kristoff, 27 anni, in azione al Fiandre 2014, chiuso al 5° posto,e John Degenkolb, 26, vincitore dell’ultima SanremoBETTINI

Sagan insegue la prima grande vittoriae la tranquillità dopola bufera Tinkov-Riis

Stybar, mago del cross, avrà al suo fianco tutta la Etixx. I belgi non hanno un vero leader

LA CHIAVE

CiclismoRIn Belgio la 99a edizione della classica del pavé

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31DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

DA BRUGES A OUDENAARDE: 19 MURI, 264,2 KM

87

112

122

130

133

146

166

170

176

186

750 m

2200 m

1000 m

1200 m

645 m

463 m

950 m

940 m

540 m

1000 m

5,6- 9%

4-11,6%

6-17,1%

5,2-10%

7,9-17,3%

7-14,2%

4,2-13,8%

7-12,3%

8,1-12,8%

5,5-9%

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Muro Km Lunghezza PendenzaKanarieberg

Oude Kwaremont*

Paterberg*

Koppenberg*

Steenbeekdries

Taaienberg*

Kruisberg*

Oude Kwaremont*

Paterberg*

194

210

213

220

225

227,5

238

247,5

251

1000 m

2200 m

360 m

600 m

700 m

530 m

2500 m

2200 m

360 m

7,7-14%

4-11,6%

12,9-20,3%

11,6-22%

5,3-6,7%

6,6-15,8%

5-9%

4-11,6%

12,9-20,3%

11

12

13

14

15

16

17

18

19

Muro Km Lunghezza PendenzaTiegemberg

Oude Kwaremont*

Kortekeer

Eikenberg*

Wolvenberg

Molenberg*

Leberg

Berendries

Valkenberg

Kaperij *In pavé, per complessivi 8.270 metri

GDS

LA GUIDA: RAI3 DALLE 14.30, RAISPORT2 DALLE 12.10

Il 99° Giro delle Fiandre si corre oggi da Bruges (partenza alle 10.15) a Oudenaarde: 264,2 km. Al via 199 corridori di 25 team. Questi i migliori: 1 Devolder (Bel), 4 Rast (Svi), 6 Sergent (N.Zel); 11 Terpstra (Ola), 12 Keisse (Bel), 15 Stybar (Cec), 16 Trentin, 17 Van Keirsbulck (Bel); 21 Roelandts (Bel), 22 Bak (Dan), 26 Debusschere (Bel), 27 Greipel (Ger); 31 Vansummeren (Bel); 41 Boom (Ola), 45 Grivko (Ucr); 51 Van Avermaet (Bel), 52 Burghardt (Svi), 55 Oss, 56 Quinziato, 57 Schär (Svi); 64

Demare (Fra), 66 Ladagnous (Fra); 71 Sy. Chavanel (Fra), 72 Devenyns (Bel), 74 Haussler (Aus), 78 Brandle (Aut); 81 Pozzato, 82 Bonifazio, 83 Cimolai, 84 Modolo, 88 Ferrari; 92 Gadret (Fra), 93 Lobato (Spa), 98 Ventoso (Spa); 103 Durbridge (Aus), 106 Keukeleire (Bel); 114 Langeveld (Ola), 115 Marangoni; 121 Degenkolb (Ger), 122 Arndt (Ger), 124 De Backer (Bel); 131 Kristoff (Nor), 132 Guarnieri, 135 Paolini, 136 Porsev (Rus); 141 Vanmarcke (Bel), 144 Tankink (Ola), 145 Tjallingii (Ola), 146 Van Asbroeck (Bel); 151 Wiggins (Gb), 152 Eisel (Aut), 153 Viviani, 155 Puccio, 157 Stannard (Gb), 158 Thomas (Gb); 161 Sagan (Slk), 163 Breschel (Dan), 167 Tosatto; 171 Gatto, 172 Bandiera, 173 Chicchi, 174 Dall’Antonia, 175

Frapporti, 176 Nardin, 178 Taborre; 181 Archbold (N.Zel), 187 Thurau (Ger); 202 Goss (Aus), 203 Ciolek (Ger), 204 Farrar (Usa); 211 De Vries (Ola), 213 Hoogerland (Ola); 221 Bernaudeau (Fra); 238 J. Wallays (Bel); 243 Antonini, 245 Marcato, 246 Selvaggi.IN TV: Rai3 dalle 14.30 alle 17.10, RaiSport2 dalle 12.10 alle 14.30, dalle 17.05 alle 17.30; Eurosport dalle 12.30.

DONNE Oggi si corre anche il Fiandre femminile, 3a prova di Coppa del Mondo. Favorite: la britannica Armitstead, l’olandese Van Dijk (1a nel 2014) e la francese iridata Ferrand-Prevot. Per l’Italia: Longo Borghini, Bronzini, Scandolara, Ratto, Cecchini, Guderzo, Bastianelli e Valsecchi.

Devolder con il n° 1L’Italia ha anche GattoViviani e Cimolai

Paolini c’è«Prontoa sfruttarel’occasione»1Il vincitore della Gand-Wevelgem:«Parto per aiutare Kristoff, però...»

INVIATO A BRUGES (BELGIO)

R icordare oggi che, Belgioa parte, nessun’altra Na-zione ha vinto tanti Giri

delle Fiandre quanto l’Italia(10) sembra più che altro unvelleitario atto di fede. Eppuredall’impresa di Luca Paolininell’ultima Gand-Wevelgemspazzata da vento e pioggia(oggi il meteo è atteso più cle-mente) sono passati soltantosette giorni e un po’ di coraggiola cosa c’è lo dà. A due «coppiedi fatto» – gli amici per la pellePaolini e Pozzato, i trentini Osse Trentin – affidiamo le nostrecarte migliori della vigilia. Conuna menzione pure per i venetiMarco Marcato e Oscar Gatto,quest’ultimo capitano dell’An-droni che è l’unico team italia-no al via oltre alla Lampre.

LUCA E PIPPO «Non me ne ren-do neanche conto – raccontaPaolini, 38enne comasco dellaKatusha, il più anziano oggi alvia dopo il 40enne Tosatto —.Non è facile da raccontare, ep-pure è come se ogni anno chepassa avessi più controllo di mestesso, più passione. Sono stu-pito e contento allo stesso tem-po di questa condizione su-

per». Paolini ha la «sfortuna» ditrovarsi nella stessa squadra diKristoff, che già alla Sanremoha letteralmente portato inbraccio fino alla volata conclu-sa dal norvegese al secondo po-sto. «Il Fiandre è una corsa do-ve ti puoi spegnere da un mo-mento all’altro – continua Pao-lini, 3° nel 2007 – e i patti sonochiari: se Alexander sarà ingiornata io sarò lealmente alsuo fianco. E così mi sono an-che tolto la pressione… Allostesso tempo, dovrò esserepronto a cogliere le opportuni-tà che la corsa mi darà». Picco-la parentesi di mercato: ieril’agente di Paolini, Alex Care-ra, si è visto con il manager Eki-mov per discutere il rinnovo dicontratto. Incontro lungo, qua-si 3 ore, parti non lontane maaccordo non ancora trovato.Tornando alla corsa, FilippoPozzato vive una situazione di-versa da quella di Paolini: nelsenso che la sua leadership incasa Lampre-Merida sulla car-ta è chiara mentre è la forma,dopo la febbre che lo ha colpitoall’arrivo in Belgio, che va veri-ficata. È del 33enne vicentinoil miglior risultato di un italia-no al Fiandre negli ultimi anni(secondo nel 2012, su questopercorso): «Non male», si è li-

mitato a dire dopo l’ultima ri-cognizione sui Muri. E in effet-ti, nel suo caso, tocca più chemai far parlare i risultati che datempo mancano.

MATTEO E DANIEL MatteoTrentin e Daniel Oss sono inve-ce le facce dell’Italia che partein seconda fila e spera di mette-re la freccia. È da quando è pas-sato professionista che Trentinè nel gruppo Quick Step, la piùbelga delle squadre, per la qua-le il Fiandre vale più del Mon-diale. Nel 2015 gli uomini inmaglia Etixx hanno sì vinto piùdi tutti (18), ma al Nord nonsono ancora arrivati successi dirilievo. E l’assenza di Boonen èpesante. Oltre a Trentin, ci so-

no Stybar, Terpstra e Vanden-bergh: è a loro che tocca nonfar rimpiangere il capitano. «Iosto bene e sono pronto a pren-dere qualche responsabilità inpiù: penso che dovrò giocared’anticipo» dice Matteo, 3° adHarelbeke, papà da poco più didue mesi e fresco di laurea, il24 marzo, in Scienze Motorie.E poi c’è il conterraneo DanielOss: è la spalla di Van Averma-et alla Bmc (c’è l’ex CadelEvans con loro, è arrivato ieriin versione tifoso), ma è stato ilmigliore dei suoi nell’epicaGand-Wevelgem (8°) ed èpronto a giocare — almeno inpartenza — da seconda punta.

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Pozzato, 2° nel 2012,è il leader della Lampre,ma non spreca proclami: «Niente male»

Oss è il più in forma della Bmc, ma deve proteggereVan Avermaet.Attenti a Trentin

GLI ITALIANI

LO SCATTODEL BETTOdi PAOLO BETTINI

ETIXX E TREKDEVONOMESCOLARELE CARTE

Q uesto Fiandre assomiglia un po’alla Sanremo. Ehi,non sono

impazzito! Questi due Monumenti restano tecnicamente diversissimi, eppure l’assenza di Boonen e Cancellara concede a tanti la possibilità di sognare in grande. Senza quei due si respirerà un’emozione nuova in gruppo. Niente è scritto. C’è un ribaltamento di ruoli in vista: squadre come Trek e Etixx-Quick Step avrebbero avuto il ruolo di tenere in pugno la corsa per Fabian e Tom, mentre ora dovranno cercare di attaccare, di mescolare le carte. Invece, i team che avrebbero dovuto muoversi da lontano potrebbero avere un interesse opposto. Vedi Sky, con Thomas che è uno dei favoriti. Ma avranno la forza di controllare la gara? Ci sarà confusione! Potrebbe essere la giornata in cui leader si diventa strada facendo, nel senso che chi sta davanti ha ragione. Mi spiego: se a 80 km dall’arrivo si forma una fuga importante di 20 corridori in cui le migliori squadre sono rappresentate… chi tira dietro? Sarà un Fiandre interessante: e in questo scenario Paolini, Trentin e Oss possono sperare.

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I GRANDI ASSENTI

Tom&Spartacus, la strana giornata da orfani1Boonen: «Odio guardare le corse in tv, ma stavolta lo farò». Cancellara: «Alla Trek manca il generale, non certo i soldati»

INVIATO A BRUGES

I giganti non ci sono e nonsembra vero. L’ultimo Girodelle Fiandre senza Boo-

nen e Cancellara era quello del2001: l’euro ancora doveva ap-parire nei portafogli, a Sanre-mo vincevano Elisa (il Festival)e Zabel (la Classicissima), twit-ter e facebook neppure esiste-vano. Poi per Tom (dal 2002) eFabian (dal 2003) una domeni-ca di aprile è sempre coincisa

con l’impegno della Ronde. Tro-varsi liberi non era qualcosa diprevisto, neppure quest’anno.Maledetti infortuni. Ma noncercarteli lo stesso sul percorso:salvo sorprese dell’ultima ora, non ci saranno se non attraver-so cori, striscioni e pensieri.

CASA «Detesto guardare le cor-se di ciclismo alla televisione –ha detto Boonen – e il Fiandresarà ancora peggio dopo tredicipartecipazioni consecutive. Maè quello che farò, sarò a casa

con la mia famiglia. Sento direche senza di me e Fabian la cor-sa sarà più aperta. Non è vero.Ogni squadra ha un leader informa, la gara si farà per loro.Mi sono allenato con i mieicompagni della Etixx e stannobene. E lasciatemi dire, dopoaver vinto molte classiche allosprint: uno come Kristoff biso-gnerà eliminarlo prima, altri-menti…».

SPARTACUS ARMY Non sarà acasa, ma comunque in Svizze-ra, Fabian Cancellara. «Il gene-rale non c’è, ma non per questomancano i soldati», ha dettol’elvetico a proposito della suaTrek. E, non a caso, il team per ilGiro delle Fiandre si è auto-ri-

battezzato «Spartacus Army» inonore proprio di Cancellara.Venerdì un suo fan club ha or-ganizzato comunque un eventosul Vecchio Quaremont, c’era-no più di trecento persone e Fa-bian è apparso in video. Oggi,quando il Fiandre entrerà nelvivo (ultimi 60 chilometri), sicollegherà con il profilo twitterdella squadra e commenterà lacorsa in diretta. Lui e Tom – co-noscendoli – stanno già contan-do i giorni che mancano al Fian-dre (e alla Roubaix) dell’annoprossimo. L’ultima cosa che vo-gliono è che la loro epopea alNord (dal 2005, 13 successi indue su 20 edizioni) finisca così.

ci.sco.© RIPRODUZIONE RISERVATA

� Scatta domani da Bilbao il Giro dei Paesi Baschi. Sei tappe, chiusura sabato ad Aia, con una crono di 18,3 km. Lo scorso anno ci fu il trionfo di Alberto Contador, leader dall’inizio alla fine. Quest’anno Nairo Quintana è il grande favorito per la vittoria finale. Il colombiano dovrà vedersela soprattutto con Majka, Van Garderen, Peraud, Rodriguez. Al via, oltre all’iridato Kwiatkowski, Diego Ulissi al rientro in corsa dopo lo stop per la vicenda salbutamolo al Giro. Non correva dal 16 settembre scorso. L’intervista a Ulissisu Gazzetta.it

DA DOMANI

«Paesi Baschi»con QuintanaRientra Ulissi

Fabian Cancellara e Tom Boonen all’attacco al Fiandre 2010:1° lo svizzero, 2° il belga BETTINI

Luca Paolini, 38 anni, all’attaco sul pavé nella vittoriosa Gand-Wevelgem di domenica scorsa BETTINI

Page 32: GAZZETTA DELLO SPORT

32 DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

MOTOGPPedrosa dimesso� Sembra iniziata bene la convalescenza di Dani Pedrosa,operato venerdì scorso a Madrid dal dottor Angel Villamor per risolvere la sindrome compartimentale all’avambraccio destro. Il pilota Honda, che oggi si sottoporrà a una prima visita di controllo, ha dichiarato uscendo dall’ospedale: «Un passo alla volta, vediamo come procederà e di conseguenza se il rientro sarà rapido o lento».

MARKO (RED BULL)«Motore nostro? No»� Helmut Marko, capo del Motorsport Red Bull, si è soffermato sul rapporto con Renault: «Siamo molto indietro rispetto alle Mercedes e con un numero limitato di interventi sul propulsore è impossibile colmare il gap. Questa situazione comunque continuerà sino al prossimo cambio di regole». Marko ha escluso la cessione della Red Bull o che quest’ultima possa fabbricarsi un motore in proprio: «Continuiamo a essere costruttori di telai. Non consideriamo queste due opzioni. Abbiamo un contratto con Renault».

TACCUINO

2007 KIMI IRIDATO PER UN PUNTO� Nel 2007 Kimi Raikkonen debutta sulla Ferrari vincendo in Australia e arrivando 3° in Malesia. Nel corso della stagione conquista altri 5 successi e altri 10 podi complessivi: il Mondiale è suo per un punto su Hamilton e Alonso AFP

2015 SEB, L’INIZIO È DA MONDIALE� Nel 2015 Sebastian Vettel debutta sulla Ferrari arrivando 3° in Australia e vincendo in Malesia, con una SF15-T che sta dimostrando di poter dare fastidio alle Mercedes. L’obiettivo è interrompere il digiuno iridato che dura dal 2007 (Raikkonen) EPA

Vettel e la FerrariLa strada è giustalo dicono i numeri1Il tedesco ha esordito con due podi, come Fangio e Raikkonen, poi campioni del mondo

Giovanni Cortinovis

N on sappiamo se Seba-stian Vettel abbia mailetto Giovanbattista Vi-

co (filosofo e giurista, Napoli1668-1744), ma dovrebbe far-lo se crede alla teoria dei corsie ricorsi storici. Questa formu-lazione di pensiero sostieneche la storia sia caratterizzatadal ripetersi continuo di cicli egli ultimi accadimenti nelMondiale di Formula 1 paionodimostrarlo.

BIS-TURBO Partiamo dal suc-cesso di domenica a Sepangcon la SF15-T spinta dal moto-re V6 turbo. Era dal 1988,quando Gerhard Berger si im-pose nel GP d’Italia a Monza,che una rossa non vinceva unagara con un propulsore turbo:quel giorno, sul circuito brian-zolo l’austriaco era al volantedella F187/88 C. Ebbene, nelgiugno scorso, per un eventopromozionale al Red Bull Ring(Austria) si ritrovarono in pi-sta Berger al volante dellaF187/88C e Vettel con la RB8del suo terzo Mondiale. Dopoalcuni giri i due si scambiaronoi sedili e Sebastian potè guida-re la sua prima Ferrari di For-mula 1: non poteva immagina-re che 9 mesi dopo avrebbe in-terrotto l’astinenza di successidel Cavallino, sia assoluta (22mesi) che per i turbo (27 an-ni).

COME KIMI Un altro segnale èl’incredibile somiglianza con le battute iniziali della stagio-ne 2007: quell’anno KimiRaikkonen, all’esordio con laFerrari come del resto Vetteloggi, iniziò il campionato conun successo (al primo GP) e un3° posto. In quelle due gare sa-lirono con lui sul podio i pilotidello squadrone McLaren: Fer-nando Alonso rimediò un 1° e

un 2° posto e Lewis Hamiltonun 2° e un 3°. Guarda caso glistessi risultati ottenuti que-st’anno rispettivamente da Ha-milton e Nico Rosberg, alfieridello squadrone Mercedes.Aiutato dalle baruffe in casaMcLaren, all’epoca Raikkonenbeffò entrambi in volata pren-

dendosi la corona iridata conun solo punto di vantaggio inclassifica. Vettel e i ferraristisperano che la scena finalepossa essere identica.

CINQUINA Con due podi neiprimi 2 GP con la Ferrari, Vet-tel ha fatto meglio di molti miti

ferraristi: Michael Schuma-cher incassò un ritiro e un 3°posto (primo successo al 7°GP), Niki Lauda (primo suc-cesso al 4° GP) e Alberto Ascariun 2° posto e un ritiro a testa. Isoli, oltre a Vettel e Raikkonen,ad aver ottenuto 2 podi nelleprime 2 uscite in rosso sonostati José-Froilan Gonzalez nel1951, Juan Manuel Fangio nel1956 e Phil Hill nel 1958. L’ar-gentino Gonzalez (2° e 1°) e lostatunitense Hill (due volte 3°)però esordirono in Ferrari soloa stagione inoltrata, quandoera ormai troppo tardi per lot-tare per il titolo. Fangio, inve-ce, aprì l’annata 1956 con lavittoria al GP Argentina e il 2°posto a Montecarlo, ma sem-pre condividendo l’auto con uncompagno. Grazie a questi ri-sultati il Maestro si aggiudicò ilsuo 4° Mondiale. E poiché an-che Raikkonen vinse il Mon-diale grazie ai primi 2 podi,l’auspicio è che abbia ragione ilproverbio «non c’è due senzatre».

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27� Anni tra l’ultima vittoria Ferrari della vecchia era turbo (Berger, Monza ‘88) e il primo successo con i nuovi V6 sovra- limentati (Vettel, Sepang ‘15)

Formula 1RDopo il trionfo in Malesia

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33DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

1992 ‘93 ‘94 ‘95 ‘96 ‘97 ‘98 ‘99 ‘00 ‘01 ‘02 ‘03 ‘04 ‘05 ‘06 ‘07 ‘08 ‘09 ‘10 ‘11 ‘12 ‘13 ‘14 2015

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primi 2 GP

STORIE GAZZETTA CONTENUTOPREMIUM

Quel formidabile...

1992CHE NOSTALGIA I 14!QUANDO MEZZA F.1PARLAVA ITALIANOUN ANNO-RECORD, POI IL DECLINO DELLA NOSTRA SCUOLA DI PILOTI. ORA AGGRAPPATA A MARCIELLO

� 1. Michele Alboreto (1956-2001) 2. Giovanna Amati, 52 anni, nel 2015 dovrebbe correre il Tricolore GT;3. Enrico Bertaggia, 50, dirige una scuola di pilotaggio a Las Vegas;4. Alex Caffi, 51, esperto immobiliare;5. Ivan Capelli, 51, telecronista e presidente dell’Ac Milano; 6. Andrea De Cesaris (1959-2014);7. Nicola Larini, 51, si divide tra le gare endurance e un negozio di bici;8. Pierluigi Martini, 53, fa trading finanziario;9. Stefano Modena, 51, collaudatore Bridgestone;10. Gianni Morbidelli, 47, corre nel Tcr;11. Emanuele Naspetti, 47, a processo per bancarotta fraudolenta; 12. Riccardo Patrese, 60,si dedica all’equitazione;13. Gabriele Tarquini, 53, corre nel Wtcc;14. Alex Zanardi, 48, si divide tra auto e handbikeANSA-GETTY-LE

BARDE-COLOMBO

1312 14

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109 11

54 632

8

1

IL RACCONTO di MAURO CASADIO

Correva l’anno 1992. L’Italia firma ilTrattato di Maastricht, che dà il vialibera all’Europa unita, ma al suo in-terno attraversa uno dei momentipiù difficili della sua storia. Basti

pensare a Tangentopoli e agli attentati a Falco-ne e Borsellino. Anche la Ferrari è in crisi nera:non vince il Mondiale da 13 anni e, proprio nel’92, incappa in una delle peggiori stagioni del-la sua storia, con zero vittorie. Ma c’è anche unrecord positivo: è quello legato al numero deipiloti italiani in F.1. Ben 14, come già nel 1989e nel 1990. D’accordo, ci sono molte più squa-dre rispetto ad oggi, girano parecchi più soldi.Però il primato rimane. E assume ancora mag-gior valore se lo confrontiamo con il desolantepanorama odierno: per la quarta stagione con-secutiva, infatti, non c’è alcun pilota italianonella massima serie automobilistica. Gli ultimiad aver preso parte a un gran premio sono statiJarno Trulli e Tonio Liuzzi, a Interlagos 2011.Raffaele Marciello promette bene, ma sinoraha disputato solo le prove libere con la Sauber.Tornando al 1992, cosa fanno adesso, a distan-za di 23 anni, i protagonisti di quel record?

CAVALLI…VERI Solo tre attualmente non si oc-cupano di motori. Uno di questi è RiccardoPatrese, l’unico italiano a vincere un granpremio nel ’92, a Suzuka con la Williams. A 60anni Patrese si divide tra Montecarlo e Padova,dove la moglie ha una clinica, vivendo sostan-zialmente di rendita. I brividi non arrivano piùdai cavalli delle macchine, ma dai… purosan-gue. Da molti anni si è appassionato infatti al-l’equitazione, seguendo le orme delle figlie.«Un giorno Maddalena e Beatrice stavano fa-cendo una gara: ad ogni ostacolo mi stava pervenire un infarto, non respiravo più, davveroun’ansia tremenda». Addirittura più della F.1?«Sì. In macchina dipendeva tutto da me, se-guendo le mie figlie che fanno sport mi sentoinvece inerme…». Pierluigi Martini, 53 an-ni, nel ’92 due sesti posti con la Dallara e unaparentesi recente nella Superstars, ha invecepuntato tutto sul trading finanziario: «Ho ini-ziato a gestire così i miei risparmi quando an-cora correvo, adesso è diventato un lavoro».Alex Caffi, 51 anni, una comparsata nel ’92con la Andrea Moda, ha da poco lasciato i mo-tori (le ultime apparizioni, nel 2013, sono sta-te alla Dakar e nella Formula Truck brasiliana,su Iveco) per concentrarsi sugli affari immobi-liari.

SEMPRE SULLA BRECCIA Gli altri sono tutti im-mersi ancora nelle quattro ruote: chi gareggia,chi fa il collaudatore, chi il manager e telecro-

nista. Gabriele Tarquini, 53 anni, nel ’92con la Fondmetal, ha iniziato un’altra stagionenel Mondiale Turismo, con la Honda Civic ita-liana del Team Jas. Alex Zanardi, 48 anni,nel ’92 protagonista di un’esperienza poco fe-lice con la Minardi, corre con la Bmw Z4 nellaBlancpain Endurance Series e continua a dedi-carsi all’handbike: quest’anno farà i Mondialia Nottwil (Svizzera), in proiezione Olimpiadedi Rio 2016. In più, sarà il primo disabile almondo a disputare una gara di endurance condue piloti normodotati: succederà alla 24 oredi Spa (25-26 luglio), su una Bmw Z4 GT3.Ivan Capelli, 51 anni, nel ’92 sulla disastrosaFerrari F92A, è commentatore tecnico della F.1 per la Rai nonché presidente dell’Ac Mila-no.

LUCI E OMBRE Gianni Morbidelli, 47 anni,nel ’92 sulla Minardi, e Nicola Larini, 51 an-ni, nel ’92 ferrarista per due gran premi, han-no costruito una nuova carriera nelle ruote co-perte. Morbidelli in questa stagione disputa lanuova serie Tcr con una Honda Civic del teamWestCoast (andando già sul podio nella primatappa, a Sepang); Larini invece debutterà a fi-ne aprile nel campionato tedesco enduranceVln, sul mitico Nordschleife, con un’Alfa Giu-lietta Quadrifoglio Verde del team Giudici.«Non solo — racconta Larini —: ho anche unnegozio di bici a Lido di Camaiore e sto pianifi-cando un progetto legato alla biomeccanica, incui dovrebbe essere coinvolto anche Alessan-dro Petacchi». Giovanna Amati, 52 anni, ul-tima donna a ricoprire il ruolo di pilota ufficia-le in un team di F.1 (Brabham), dopo essersilasciata alle spalle una carriera nello sci nauti-co sta provando a far di nuovo capolino nellegare a quattro ruote: nel 2015 dovrebbe dispu-tare il Tricolore GT con il team Gdl Racing.Stefano Modena, 51 anni, ex Jordan, fa ilcollaudatore per la Bridgestone, mentre Enri-co Bertaggia, 50 anni, carneade con la An-drea Moda, si è trasferito a Las Vegas, dove di-rige una scuola di pilotaggio. Non sono buoneinvece le notizie che riguardano EmanueleNaspetti, 47 anni, ex March: è infatti a pro-cesso ad Ancona per bancarotta fraudolenta. EMichele Alboreto e Andrea De Cesarisguardano tutti da lassù.

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Riccardo Patrese (Williams) vince il GP Giappone ‘92

clicINIZIA TANGENTOPOLIE LA MAFIA UCCIDEFALCONE E BORSELLINO

� Nel 1992, mentre i giovani di allora ascoltano «Hanno ucciso l’uomo ragno» degli 883, la mafia uccide l’europarlamentare Salvo Lima e i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Ma non è l’unica emergenza italiana. Il 17 febbraio il socialista Mario Chiesa, direttore del Pio Albergo Trivulzio, viene arrestato dopo aver ricevuto una tangente di 7 milioni di lire: è il primo atto dell’inchiesta Mani Pulite che segna l’inizio di Tangentopoli. Oscar Luigi Scalfaro viene eletto presidente della Repubblica al posto del dimissionario Cossiga, mentre negli Stati Uniti comincia l’era Clinton.

L’UNICASPERANZARaffaele Marciello, 20 anni, ha disputato le libere dello scorso GP Malesia conla Sauber

COLOMBO

Formula 1RTrend negativo

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L'ANALISIdi VINCENZODI SCHIAVI

SPLENDORI E MISERIEDELL’ARISTOCRAZIA

Metta-show al Pianellae Cantù non fa sconti1Parziale di 19-0, Capo d’Orlando asfaltata già nel primo quartoIl Panda: «Ora so perché è diventato Kobe Bryant. E’ cresciuto qui»

WORLD PEACECorre in contropiede come un ragazzino, difende, segna, fa tutto quello che serve per far vincere, vero uomo squadra. Esce con una standing ovation strameritata. Chiude con 19 punti e 4 rimbalzi

8

I VOTI

FELDEINENon andate a cercare nel tabellino il suo contributo. Come al solito è il cervello della squadra, l’unico che sa davvero mettere ordine. Fa comunque anche male dall’arco con tre triple

7BUVAEra il più atteso dopo la partitaccia di Pistoia con Sacripanti che lo aveva chiamato in causa. Ha risposto alla grande. Ora però dovrà farlo anchein trasferta, visto che la strada verso i playoff di Cantù passerà da lì

7,5JONESUn paio di schiacciate da far saltare in aria il Pianella, soprattutto quella con alley oop all’indietro di Johnson-Odom. In campo aperto è inarrestabile. Era la sua partita,non ha sprecato l’occasione. E neppure un tiro da due (5/5)

7CAMPBELLIn fondo è il voto che meritano tutti quelli che hanno messo piede in campo con la maglia di Capo d’Orlando. Perché giusto quello hanno fatto. Giocare è un’altra cosa. Finisce con -30 di plus/minus in 35 minuti con 3/13 e 5 perse

4

Metta World Peace, 35 anni: ha chiuso con 19 punti e 4 rimbalzi in 18 minuti CIAMILLO

Massimo OrianiINVIATO A CANTÙ

U n lampo dal nulla. MettaWorld Peace che, a 35 an-ni suonati, si alza in volo

come un Dequan Jones qualun-que e affonda a canestro in tapin sulla sirena del primo tempouna tripla fallita da Johnson-Odom. Un fulmine che accendeil Pianella ormai seminarcotiz-zato da una partita inesistente,nella quale al grande entusia-smo per il debutto casalingo diMetta World Peace si mischiavala tristezza per il saluto all’expresidente Francesco Corrado,morto in settimana, il cui ricor-do è ben vivo in chi sa, come erascritto sullo striscione espostodagli Eagles, di essere qui gra-zie a lui, che salvò la società neitempi più grami.

SENZA STORIA La schiacciatadel Panda è stato il punto escla-mativo, la ciliegina sulla tortadi 20’ stradominati da Cantù,che con un 19-0 mette in ghiac-cio il match già nel 1° quarto.Tutto troppo facile contro unaCapo d’Orlando inguardabile,alla quale non può bastare l’ali-bi delle assenze dei due senato-ri Basile e Soragna per nonaverci nemmeno provato. Nonsi salva nessuno dei siciliani,capaci di un 1° quarto da 1 divalutazione (a 46). Eppure

questa poteva essere la classica«partita trappola» per Cantù,emotivamente spremuta dopoaver gettato al vento in 16” duepunti strapreziosi per la lottaplayoff 5 giorni prima a Pistoia.Invece l’impatto dei ragazzi diSacripanti è stato devastante, proprio con quel Buva sotto ac-cusa in Toscana per aver soma-tizzato la presenza del Pandache gli leva minuti. Sono stati isuoi 8 punti dei primi 12 dei pa-droni di casa a dare il là alla va-langa biancazzurra. «Ha avutoun inizio di settimana tragico –racconta Sacripanti – Poi gli hoparlato e anche Metta lo ha fat-to. Ha capito che non gli toglie-rà la scena o fermerà la suaascesa». Metta, come già a Pi-stoia, ha fatto tutte le cose utili,dando ovviamente il megliocon la palla in post basso piutto-sto che aspettando gli scarichiin angolo. Il suo 3° quarto è sta-to un clinic. L’impressione èche,se volesse, potrebbe segna-re 30 punti a partita con la pipain bocca. Stiamo parlando di unmarziano caduto per caso nelnostro misero pianeta. I 19 pun-ti in 18’ sono solo un assaggio,visto che non potrà che cresce-re. «Metta ha giocato una parti-ta di grande spessore e solidità– dice Sacripanti –. Non abbia-mo un ventaglio di possibilitàtali da poterci permettere dicambiargli ruolo per cui lo uti-lizziamo solo da ala pivot. Hasempre fatto la cosa giusta almomento giusto». L’allenatoredi Cantù ci tiene però a sottoli-neare che «siamo partiti allagrande chiudendo la gara neiprimi minuti senza Metta incampo, segno che non siamosolo lui. Jones ha fatto unagrande partita, prendendoHenry a tutto campo, antici-pandolo e spegnendo la luce algiocatore che fa girare l’Upea».

PANDA E KOBE Il Panda ha il so-lito sorriso: «La schiacciata?Per ricordare a chi non ci crede-va che mi muovo ancora discre-tamente. Lascio che sia il miogioco a parlare comunque. Hoancora spazio per migliorare,ero fermo da 3 mesi. I 19 puntinon contano, magari ne faccio30, magari zero, l’importante èvincere». Poi chiude con una perla: «Ora capisco da dove na-sce la passione di Kobe Bryant,il fuoco negli occhi con cui gio-ca: dall’essere cresciuto qui,aver vissuto questo tifo». E’un’altra schiacciata.

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CANTU’ 93

C. D’ORLANDO 67(29-11, 49-24; 73-51)ACQUA VITASNELLA CANTU’: Johnson-Odom 8 (2/4 0/3), Gentile 5 (2/5, 0/1), Jones 10 (5/5, 0/1), Buva 12 (6/11, 0/1), Shermadini 10 (5/6); Feldeine 15 (2/5, 3/4), Abass 5 (1/2, 1/2), Williams 9 (4/7), World Peace 19 (7/9, 1/4), Laganà, Bloise, Maspero. All.: Sacripanti.UPEA CAPO D’ORLANDO: Henry 12 (3/6, 2/5), Pecile 8 (1/3, 2/4), Campbell 11 (2/10, 1/3), Archie 13 (2/7, 3/3), Hunt 6 (2/5); Nicevic 8 (3/10), McGee 9 (3/7, 1/2), Karavdic, Bianconi (0/1 da 3). N.e.: Munastra, Strati. All.: Griccioli.ARBITRI: Mattioli, Sardella, Quarta.NOTE - T.l.: Can 10/12, Upea 8/9. Rimb.: Can 44 (Buva 8), Upea 27 (Campbell 8). Ass.: Can 21 (Johnson-Odom 8), Upea 23 (Henry 9). Progr.: 5’ 12-9, 25’ 36-16, 25’ 60-36, 35’ 79-59. F. tecn.: Jones 6’47” (21-9). Spett.3666 per 47.688 euro.

I l venerdì di passione certifica l’eliminazione in Top 16 di Milano,l’ultima nostra squadra rimasta

(teoricamente) in corsa in una coppa europea. La Pasqua dunque, a livello continentale, non fa rima con resurrezione per i nostri club. Delle 7 italiane in corsa tra Eurolega, Eurocup ed Eurochallenge, nessuna ha scollinato la primavera concedendosi reali chance di finale. Riflettiamo su questa pochezza. Perché non è accessoria se si ambisce al salto di qualità di tutto il sistema. Nel frattempo vorremmo sapere, a 5 giornate dalla fine, chi è l’anti Milano perché non ci è ancora chiaro. Venezia? Non batte mai una big. Reggio Emilia? Se si svuota l’infermeria. Sassari? Vatti a fidare... Di sicuro è questa la nuova ed emergente aristocrazia ispirata da orizzonti di grandeur. Sempre più proiettata verso l’Europa e sempre più lontana dalla dimensione della provincia. Ma a che punto è questa metamorfosi? Sul fronte tecnico e progettuale sono stati fatti passi da gigante. Venezia è un mix di giovani interessanti, americani dal buon pedigree e emotrasfusione senese. Ora basterebbe lasciare lavorare Recalcati in pace per poter raccogliere con profitto nel giro di un triennio. Il percorso di Reggio Emilia è chiaro: prendere i migliori giovani in circolazione da svezzare con l’aiuto di veterani di gran nome. Che andrebbero però presi sani per poter essere competitivi anche sul breve periodo. Sassari, forse, è quella più avanti: per continuità e qualità del progetto e perché, rispetto alle altre, l’Eurolega l’ha già assaggiata. E a stare coi migliori si cresce più in fretta. Il vero, grande problema sono le infrastrutture dove siamo a zero o quasi. Tutte e tre hanno bisogno di un palasport più moderno, funzionale e, magari, redditizio. Sassari, che è una squadra regione, ha come modello la Ewe Arena di Oldenburg che vive anche durante la settimana coi suoi multiservizi. Landi, patron di Reggio Emilia, ha messo il palasport come pregiudiziale per il futuro, altrimenti non avrebbe senso investire. Per ora si parla di ristrutturazione del PalaBigi (sic!). Una Venezia che punta all’Europa (e pensate alle potenzialità del brand) dovrà andare oltre l’amato ma inadeguato Taliercio. Il nuovo palazzo è un vecchio pallino di Brugnaro. Che s’è dovuto candidare a sindaco per provare a spuntarla...

TACCUINO � Così il 28° turno: Brescia-Napoli 111-82, Casalpusterlengo-Casale M. 51-65, Jesi-Trapani 90-74, Mantova-Trieste 59-52, Ferentino-Agrigento 85-72, Biella-Barcellona 76-79. Rip. Verona, Torino. Classifica: Verona 40; Brescia 36; Torino, Casale 30; Biella 28; Ferentino 26; Agrigento 24; Trieste, Mantova 22; Casalp, Trapani, Barcellona 18; Napoli 14; Jesi 12. DONNE Quarti, gara-1: Fila San Martino di Lupari-Saces Mapei Coconuda Napoli 53-72 (0-1).

SERIE A-2 GOLD

Brescia facileCasale incalza: 3a

� Testa-coda di campionato domani al PalaMaggiò di Caserta (ore 20, diretta Rai Sport 1; arbitri: Mazzoni, Bartoli, Lo Guzzo). Reduce dall’eliminazione in Eurolega, Milano la 19a vittoria consecutiva in campionato sul campo della Pasta Reggia, reduce da cinque sconfitte in sei gare. Entrambe le squadre sono al completo. «Tutti sono chiamati a dare qualcosa in più anche dal punto di vista caratteriale per provare a rimanere attaccati al treno salvezza», ha detto il coach casertano Vincenzo Esposito.

SU RAISPORT ALLE 20

Milano a CasertaDomani testa-coda

� Otto mesi dopo la frattura della gamba destra, stasera con Miami Indiana ritrova Paul George. Nel derby di venerdì, +30 di Belinelli (14) su Gallinari (20)RISULTATI Indiana-Charlotte 93-74 (Stuckey 15; Henderson 12), Washington-New York 101-87 (Gortat 19; Ledo 21, BARGNANI 2), Boston-Milwaukee 101-110 (Thomas 23, DATOME 0; Mayo 24), Brooklyn-Toronto 114-109 (Williams 31, DeRozan 27), Chicago-Detroit 88-82 (Gasol 26; Jackson 22), Memphis-Oklahoma C.100-92 (Green 22; Kanter 24), Minnesota-Orlando 84-97 (Wiggins 22; Vucevic 37), San Antonio-Denver 123-93 (Green 21, BELINELLI 14; GALLINARI 20), Sacramento-New Orleans 95-101 (Cousins 24; Gordon 21), LA Lakers-Portland 77-107 (Clarkson 27; McCollum 27).

NBA

Belinelli (14) batte Gallo (20)Dopo 8 mesi riecco George

CLASSIFICASQUADRA PT G V P F S

EMPORIO ARMANI MILANO 42 23 21 2 2024 1672

GRISSIN BON REGGIO EMILIA 36 25 18 7 1947 1849

UMANA VENEZIA 36 25 18 7 1960 1834

BANCO DI SARDEGNA SASSARI 34 25 17 8 2138 2021

DOLOMITI ENERGIA TRENTO 30 25 15 10 2037 2031

ENEL BRINDISI 30 25 15 10 1940 1866

GRANAROLO BOLOGNA (-2) 24 25 13 12 1903 1960

ACEA ROMA 22 25 11 14 1787 1825

GIORGIO TESI GROUP PISTOIA 22 25 11 14 1896 1918

VANOLI CREMONA 22 25 11 14 1901 1919

ACQUA VITASNELLA CANTU' 22 24 11 13 1924 1897

SIDIGAS AVELLINO 18 25 9 16 1916 1972

UPEA CAPO D'ORLANDO 16 25 8 17 1750 1862

OPENJOBMETIS VARESE 16 25 8 17 2006 2091

CONSULTINVEST PESARO 14 25 7 18 1790 2058

PASTA REGGIA CASERTA (-1) 9 24 5 19 1782 1926

PLAYOFF RETROCESSIONE

ENEL BRINDISI 89GIORGIO TESI GROUP PISTOIA 77GRANAROLO BOLOGNA 86OPENJOBMETIS VARESE 78GRISSIN BON REGGIO EMILIA 70UMANA VENEZIA 67ACEA ROMA 81SIDIGAS AVELLINO 72

CONSULTINVEST PESARO 74VANOLI CREMONA 89BANCO DI SARDEGNA SASSARI 84DOLOMITI ENERGIA TRENTO 92ACQUA VITASNELLA CANTU' 93UPEA CAPO D'ORLANDO 67PASTA REGGIA CASERTA

EMPORIO ARMANI MILANO (domani,20)

RISULTATI

PROSSIMO TURNO DOMENICA 12/4, ORE 18.15TRENTO-PESARO (11/4, 20.30 GAZZETTA TV) VARESE-CASERTA CAPO D'ORLANDO-BRINDISI (11/4, 20.30) CREMONA-BOLOGNAMILANO-ROMA REGGIO EMILIA-SASSARI (20.30)VENEZIA-CANTU' AVELLINO-PISTOIA (13/4, 20)

BasketRSerie A: la 25a giornata

Page 35: GAZZETTA DELLO SPORT

35DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

LE ALTRE PARTITE

ROMA 81

AVELLINO 72

(15-19, 37-34; 53-49)

ACEA ROMA: Stipcevic 14 (2/4, 2/3), Freeman 14 (1/2, 4/8), Ejim 9 (3/5, 0/1), Jones 7 (1/6, 0/1), Ebi 19 (9/15, 0/1); Curry 15 (3/6, 3/4), De Zeeuw (0/1, 0/1), D’Ercole 3 (0/1, 1/2). N.e.: Sandri, Kushchev, Reali, Romeo. All.: Dalmonte.SIDIGAS AVELLINO: Green 3 (0/1, 1/3), Gaines 11 (3/8, 1/3), Hanga 10 (2/7, 2/3), Harper 7 (1/6, 1/4), Anosike 5 (2/5); Trasolini 10 (3/4, 0/1), Banks 21 (5/7, 2/3), Cavaliero 2 (1/1), Lechthaler 3 (1/1). N.e.: Cortese, Morgillo, Severini. All.: Frates.

ARBITRI: Taurino, Bettini, Morelli.NOTE - T.l.: Rom 13/18, Ave 15/19. Rimb.: Rom 40 (Ejim 11), Ave 27 (Anosike, Trasolini 6). Ass.: Rom 17 (Stipcevic 6), Ave 17 (Banks 5). Progr.: 5’ 4-5, 15’ 25-26, 25’ 44-37, 35’ 65-58. F. tec.: Jones 28’26” (50-47). Usc. 5 f.: Anosike 35’07” (65-58), Ejim 37’49” (72-62). Spett.2.491

ROMA - Come corre, l’Acea. Quarta vittoria di fila e aggancio all’ottavo posto dopo aver regolato anche Avellino, ribaltando pure il -4 dell’andata. Tanto equilibrio soprattutto nei primi due quarti, poi Roma dà la spallata decisiva con l’intelligenza di Stipcevic, la sostanza di Ebi nelle due parti del campo e la straordinaria vitalità di Ejim (22 di plus-minus). Inoltre, Freeman e Curry (7/12 da tre in due) non sbagliano un colpo e così dal 50-40 la squadra di Dalmonte ha il pallino del gioco in mano, nonostante la Sidigas cerchi di rientrare ma ha solo Banks a fare canestro, mentre Anosike gioca condizionato dai falli. «Sono molto soddisfatto, abbiamo vinto di squadra sporcandoci anche le mani - dice il coach romano Luca Dalmonte -: bravi e intelligenti soprattutto nella seconda parte di gara». Fabrizio Frates sa bene che il treno playoff è praticamente scivolato via con questo k.o.: «Ottimo il nostro primo quarto, ma abbiamo sofferto tanto dentro l’area: Anosike ha avuto subito problemi coi falli, in pratica abbiamo giocato senza centro. Che dire, ci è mancata cattiveria, solidità e un po’ di mestiere».

Mario Canfora

Roma da playoffMette la quartacon Avellino

BOLOGNA 86

VARESE 78

(32-21, 45-30; 68-53)

GRANAROLO BOLOGNA: Gaddy 4 (1/3, 0/2), Ray 18 (2/6, 3/10), Hazell 17 (5/7, 2/5), White 18 (3/7, 3/6), Cuccarolo 5 (1/4); Fontecchio 11 (3/4, 1/5), Imbrò 6 (1/3 da 3), Mazzola 4 (1/4, 0/2), Reddic 3 (1/2). N.e: Benetti. All: Valli.OPENJOBMETIS VARESE: Maynor 18 (6/9, 1/4), Rautins 4 (1/3, 0/9), Eye

nga 10 (4/7), Kangur 8 (1/2, 2/6), Jefferson 11 (5/5); Lehto, Diawara 2 (1/3, 0/1), Callahan 17 (3/5, 3/5), Casella 8 (2/4, 0/1), N.e: Vescovi, Balanzoni, Lepri. All: Caja.

ARBITRI: Paternicò, Sabetta, Calbucci.NOTE - T.l: Bol 22/26, Var 14/22. Rim: Bol 43 (White 9), Var 39 (Rautins 12). Ass: Bol 16 (Gaddy 7), Var 16 (Maynor 9). Progr: 5’ 17-9, 15’ 36-27, 25’ 60-37, 35’ 78-57. Usc. 5f: Eyenga (con tecnico) 35’21” (78-57) . F. tecn: Mazzola 36’50” (79-63). Spett. 6.015.

BOLOGNA - Sotto Pasqua risorge la Virtus dopo due k.o. senza alibi mentre Varese finisce in croce. Conquesta vittoria più facile di quanto dica il punteggio finale, Bologna si rimette in corsa per i playoff grazie ai numeri del suo trio da Ray-Hazell-White che fattura 53 punti in un fandango da playground con brutte percentuali per tutti. Ray fa e disfa da padrone, leader emotivo: quando si carica lui Bologna vola. In ripresa il baby Fontecchio. La Virtus vince col 39% dominando fino al 78-55 al 33’. Varese sbaglia tutto per tre quarti, nel finale la rimonta con Callahan e Maynor arriva a -6 quando però non c’è più tempo per ribaltare il risultato. Valli è soddisfatto: «Mi è piaciuta l’energia che abbiamo prodotto all’inizio e la tenuta mentale e fisica dei miei giocatori, non era facile dopo due sconfitte». Caja si accontenta del bicchiere mezzo pieno: «Nel primo tempo ci siamo colpevolmente adattati al ritmo imposto dalla Virtus - argomenta -. Poi siamo cresciuti offrendo una bella reazione ma Bologna aveva già accumulato un forte vantaggio».

Andrea Tosi

Varese si sveglia tardi, Bologna domina e rinasce

PESARO 74

CREMONA 89

(13-28, 34-49; 51-69)

CONSULTINVEST PESARO: Wright 31 (11/16, 2/5), Myles 6 (2/6, 0/4), Ross 6 (0/6, 1/2), Lorant 3 (1/2, 0/2), Judge 20 (7/16); Musso 8 (2/6 da 3), Raspino (0/1 da 3), Basile (0/1 da 3). N.e. Crow, Tortù. All.: Paolini. VANOLI CREMONA: Vitali 15 (2/4, 2/5), Hayes 15 (4/7, 2/4), Bell 9 (1/3, 1/6), Clark 19 (7/12, 1/2), Campani 13 (4/5); Daniel 6 (2/5), Ferguson 8 (1/2, 2/4), Mei, Mian (0/1, 0/1), Gazzotti 4 (2/3, 0/1). All.: Pancotto.

ARBITRI: Lanzarini, Vicino, Ranaudo.NOTE - T.l.: Pes 17/26, Cre 19/22. Rim.: Pes 33 (Judge 10), Cre 40 (Daniel, Clark 8). Ass.: Pes 8 (Wright 5), Cre 12 (Vitali 7). Progr.: 5’ 4-12, 15’ 24-34, 25’ 39-60, 35’ 60-76. Spett.: 4640.

PESARO - La Vanoli trova la fiduciache cercava e le serviva per continuare a credere nei playoff e, dopo 4 k.o. di fila, sbanca l’Adriatic Arena. Per la Consultinvest è un passo falso grave: è mancata la giusta tensione. Il match non ha mai avuto storia, la superiorità fisica e mentale di Cremona è stata evidente e costante. Eppure mancava Cusin e gli acciaccati Hayes e Clark hanno fatto il bello e il cattivo tempo. «Abbiamo approcciato la gara con grande determinazione e con l’identità che ci caratterizza. Lo abbiamo fatto nonostante i problemi di organico e gli ultimi k.o. Abbiamo capitalizzato più di altre occasioni e con questo spirito possiamo toglierci ancora delle soddisfazioni», ha commentato Pancotto. Pesaro ha grossi problemi in difesa, ma anche in attacco fatica: non è la prima volta che accusa un lungo black-out che segna la partita. Già all’11 è 13-31, al 25’ 39-60. Si salvano solo Wright e Judge. «Chiedo scusa a tutti - dice Paolini - e mi prendo la responsabilità di una prestazione e soprattutto di un inizio così brutto in un match che per noi era decisivo».

Camilla Cataldo

Cremona fuoridal tunnelPesaro non c’è

Mitchell ne fa 31Trento resiste,colpo a Sassari

SASSARI 84

TRENTO 92(12-21, 37-46; 58-69)BANCO DI SARDEGNA SASSARI: Dyson 17 (3/9, 1/9), Logan 23 (2/4, 5/12), R. Sanders 8 (2/4, 1/3), Brooks 9 (1/3, 1/2), Lawal 8 (4/7); Devecchi 6 (2/2 da tre), Chessa (0/1 da tre), Sacchetti, Mbodj 3 (1/1), Kadji 10 (1/1, 2/4). N.e.: Formenti e Vanuzzo. All. R.Sacchetti.DOLOMITI ENERGIA TRENTO: Forray 12 (2/4, 2/5), J. Sanders 8(1/4, 2/5), Mitchell 31 (9/14, 3/9), Pascolo 12 (6/7), Owens 11 (5/5); Grant 9 (3/3, 1/4), Flaccadori 3 (1/1 da tre), Baldi Rossi (0/1), Armwood (0/1, 0/1), Spanghero 6 (2/2, 0/3). All. Buscaglia.ARBITRI: Martolini, Rossi e Weidmann.NOTE - T.l.: Sas 20/25, Tre 9/12. Rimb.: Sas 38 (Lawal 10), Tre 32 (Pascolo 9). Ass.: Sas 13 (Logan, Dyson e Lawal 3), Tre 22 (Sanders e Pascolo 5). Progr.: 5’ 7-10, 15’ 28-36, 25’ 46-57, 35’ 78-73. F. tecn.: Lawal 23’04” (43-53), Forray 34’51” (75-73). Spett. 4844 per 80.281 euro.

Giovanni DessoleSASSARI

T rento nuova bestia nera diSassari. Il Banco si svegliasolo nell’ultimo quarto

grazie a un’iniezione di grintaitaliana, ma l’Aquila tiene benebotta e dopo una gara passata acondurre, trova la forza e i ca-nestri per recuperare dal 78-73,risalire la china e mandare inporto il successo. Mitchell ne fa31, Logan si accende e guida lariscossa nell’ ultima frazione,ma non basta. «Abbiamo avutoun approccio simile a quello diCapo d’Orlando, patendo la po-ca intensità con loro bravi a gio-carsela - commenta a caldo insala stampa coach Meo Sac-chetti -. Abbiamo inseguito sen-za mai riuscire a chiuderli. Ilparziale dell’ultimo periodo èstato importante, a quel puntoperò abbiamo commesso deglierrori. Per come è andata forsenon ci meritavamo di portarla acasa».

APPROCCIO DECISIVO L’Aquilaparte decisa, il Banco è distrat-to e non trova continuità in di-fesa ed in attacco. Primo quar-to, 12-21. É la difesa quel chemanca a Sassari, Trento ringra-zia e guida la corsa. QuandoSassari cresce in intensità Tren-to fatica e sul 28-34 è timeoutAquila. Il minuto scuote i trenti-ni che scattano ancora a +10,sul canestro non valido di Lo-gan - fra i fischi del pubblico - afine secondo quarto è 37-46.Sassari ancora distratta a rim-balzo, le triple di Logan e Broo-ks valgono il 43-50, altre deci-sioni arbitrali scatenano il Pala-Serradimigni ma Sassari nonriesce a svegliarsi. Ultimo quar-to che parte sul 58-69, break da6-0 biancoblu e gara prepoten-

temente riaperta: 64-69. Loganveste i panni del condottiero esul 72-73 manda Buscaglia al ti-meout. Sassari sorpassa a quo-ta 75 e allunga il passo. Rispo-sta da 5-0 trentina: si viaggia suscarti ridotti, Trento però ha ilpiglio giusto e chiude i conti asuo favore. «Siamo riusciti a da-re consistenza a quel che vole-vamo fare. Innanzitutto l’im-patto alla gara contro un teamagguerrito - spiega il coach del-l’Aquila Buscaglia -. Abbiamoacquisito sicurezza facendo lecose bene. Nel secondo tempouna gran battaglia. Siamo an-dati sotto di cinque, ma siamorimasti in piedi, a testa alta econ il coinvolgimento di tutta lasquadra».

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BRINDISI 89

PISTOIA 77

(27-21, 44-42, 66-60)

ENEL BRINDISI: Pullen 16 (1/3, 4/6), Denmon 27 (3/5, 7/11), Turner 5 (1/3, 1/4), James 12 (4/5, 1/3), Mays 18 (8/16, 0/1); Eric 2 (1/1), Cournooh (0/1), Zerini 6 (2/3 da tre), Bulleri 3 (0/1, 1/2), Giarletti, Pacifico. N.e.: Harper. All. Bucchi.GIORGIO TESI GROUP PISTOIA: Hall 6 (1/8, 0/1), Williams 19 (6/9, 2/5), Filloy 8 (3/7, 0/4), Amoroso 13 (3/6, 2/6), Milbourne 14 (6/9, 0/1); Magro 7 (3/3), Easley 9 (4/7), Moretti 1. N.e.:Bianchi, Brown. All. Moretti.

ARBITRI: Chiari, Biggi, Paglialunga.NOTE - T.l.: Bri 5/9, Pis 13/19. Rimb.: Bri 41 (James 13), Pis 32 (Amoroso 8). Ass.: Bri 21 (James 5), Pis 14 (Hall 7). Progr: 5’ 14-9, 15’ 36-29, 25’55-53, 35’ 76-69.

BRINDISI – L’Enel ipoteca un posto nei playoff battendo Pistoia, che ha provato e sperato per 37 minuti il colpaccio in terra pugliese. Una vittoria che conferma il buon momento degli uomini di Bucchi (quattro hanno chiuso in doppia cifra), impreziosita dalla gara stellare sfornata da Denmon (27, 7/11 da tre) e dal 50% nel tiro dall’arco (16/32). «Abbiamo giocato una bella partita – ha spiegato il coach di Brindisi – siamo in armonia, in fiducia e riusciamo a produrre perché finalmente ci alleniamo con continuità. Erano due punti che volevamo. Non guardiamo alla classifica ma solo alla prossima gara. Mi piace la mentalità della squadra». Nessuna recriminazione sulla sconfitta per Paolo Moretti, fatta eccezione per il tiro in contropiede sbagliato in solitudine da Milbourne, dopo il quale Pistoia si è letteralmente spenta. «E’ stata una partita ottima – ha detto l’allenatore toscano – giocata con intensità e durezza. Devo elogiare i ragazzi e lo staff per aver preparato la gara in soli due giorni. Siamo orgogliosi per quanto espresso contro una squadra importante. Abbiamo davanti cinque partite, alcune complicate. I playoff sono alla nostra portata. Noi ci crediamo».

Giuseppe Mazzone

Denmon 7 tripleBrindisi in formaPistoia con onore

Rimantas Kaukenas, 37 anni, sua la tripla decisiva CIAMILLO/CASTORIA

Kaukenas da treL’urlo di Reggioall’ultimo tiro1Decisivo l’asse con Lavrinovic, Venezia cede nel finaleMenetti: «Che difesa. Obiettivo: stare bene ai playoff»

Luca ChiabottiINVIATO A REGGIO EMILIA

R olling Stone. MentreKaukenas resta solo oltrela linea da tre punti a 3”

dalla sirena, l’americano di Vene-zia rotola ancora per terra dopoessere scivolato da solo sull’ulti-ma rimessa. «Rimas è stato bravo,quei tiri non li sbaglia mai» diceCarlo Recalcati. Appunto: Kauke-nas, 8 punti nell’ultimo quarto,realizza la tripla che vale la vitto-ria e il 2-0 nello scontro direttocon Venezia. Ma in una sfida di-vertente, di cavalleria leggera, èla prestazione determinante diDarjus Lavrinovic a spostare gliequilibri sottili: «E vi assicuro cheè ancora al 30%, perché è statofermo sei mesi» dice Max Menet-ti. I due lituani segnano 13 dei 15punti reggiani nell’ultimo perio-do, gli ultimi 5 dall’ultimo sorpas-

so (64-65) e pareggio (67 pari) diNelson. Ne fanno 19 nella ripresa,iniziata sul -8, rimessa in piedi daReggio nei primi 35” con due tri-ple rapide, e poi cementata dauna difesa che concede 27 punticon 10/30 al tiro in 20’ all’Umana.

AMBIZIONI Con le mani sul se-condo posto, per il 2-0 nello scon-tro diretto su Venezia e l’allungosu Sassari sconfitta, il commentodi Menetti è quello di un allenato-re ambizioso: «Dicono che gio-chiamo un basket champagne,ma da quattro partite teniamo gliavversari sotto i 70 punti. E ilbasket dei playoff è questo. Sonocontento per la vittoria ma il no-stro macro obbiettivo è arrivare aposto all’inizio delle serie decisi-ve. Abbiamo recuperato Cinciari-ni e Silins che ci hanno dato mi-nuti importanti, buttato in cam-po la novità Chikoko che ha qual-c o s a n e g l i o c c h i e s a r à

importante, visto dei progressi diLavrinovic: c’è un miglioramentogenerale della squadra, era im-portante vincere ma con una ge-stione dello spazio e dei minutidove tutti hanno dato qualcosa.E’ quello che ci interessa guar-dando al 19 maggio».

TESTA La partita è tra due squa-dre che si equivalgono, allunga-no e si riprendono. Il primo tem-po è di Venezia, nonostante Gosssia opaco nel fisico e nella mente,Peric accumuli nervoso con sca-denti percentuali di tiro e Stonegiochi una gara incomprensibile,pur per un atipico. Ma l’Umanaallunga, con Ruzzier e Nelson, imigliori. Kaukenas sembra in dif-ficoltà, perde tre palloni, lascia ilmeglio nella ripresa dove si ac-cende Polonara, anche se il giocosenza palla e i tagli di Peric pesca-to splendidamente da Nelson so-no letali. Ma il croato si fa espel-lere per doppio tecnico e non c’ènegli ultimi 3’30”: «Siamo ovvia-mente dispiaciuti, ma rincuorati -dice Carlo Recalcati -. Ci servivauna gara così, con tanti errori maanche tante cose giuste specie neimomenti in cui dovevamo recu-perare. Dobbiamo essere piùtranquilli, senza perdere la testa:non ce lo possiamo permettereperché poi ti manca qualcosa, lalucidità di fare un fallo, ad esem-pio. Abbiamo dimostrato di esse-re competitivi anche se per il se-condo posto, coi confronti direttinegativi, anche vincerle tutte po-trebbe non bastare». Kaukenas sisorprende, dopo la doccia, di tan-ta attesa: «Non ho fatto nulla dieccezionale, ho commesso tantierrori...». Non l’ultimo.

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REGGIO EMILIA 70

VENEZIA 67(20-18, 32-40; 55-52)GRISSIN BON REGGIO EMILIA: Cinciarini 6(3/6, 0/2), Kaukenas 15 (3/6, 3/6), Diener 9 (0/5, 2/5), Polonara 11 (3/3, 1/5), Lavrinovic 15(7/10, 0/4); Mussini 5 (1/1, 1/3), Chikoko, Della Valle 6 (1/3, 0/2), Pini 3 (1/1), Silins (0/2, 0/3). All.: Menetti.UMANA VENEZIA: Stone (0/2 da 3), Goss 9 (0/3, 2/4), Dulkys 2 (1/1, 0/2), Peric 20 (6/15, 2/2), Ress 6 (1/4 da 3); Jackson 6 (1/3, 1/3), Ruzzier 7 (2/3, 1/4), Ortner 1 (0/1), Nelson 11 (2/3, 1/4), Viggiano 5 (2/3, 0/3). All.: Recalcati.ARBITRI: Lamonica, Di Francesco, Aronne.NOTE - T.l.: RE 11/13, Ven 15/21. Rim.: RE 40 (Polonara 8), Ven 38 (Stone 7). Ass.: RE 14 (Cinciarini 6), Ven 16 (Goss 5). Prog.: 5’ 12-8, 15’ 25-30, 25’ 44-47, 35’ 55-54. Usc. 5 f.: Silins 35’11” (55-54). Tec.: Peric 26’43” (48-47) e 36’36” (60-59): espulso. Spett.: 3500, 62.117 euro.

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36 DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

«Aggressione sessuale»: Muliainafermato e rilasciato1Prelevato allo stadio, l’ex All Black ha passato 20 orein commissariato. Ha appena firmato con le Zebre

Matteo PiaPARMA

M ercoledì era stato an-nunciato come primoacquisto delle Zebre

per la prossima stagione. Ve-nerdì, l’estremo neozelandeseMils Muliaina, 100 caps con gliAll Blacks, è stato messo in statodi fermo al Kingsholm Stadiumdi Gloucester subito dopo avergiocato 34’ e perso con il Con-nacht il quarto di finale di Chal-lenge Cup. Dopo 20 ore, è statorilasciato su cauzione dalla sta-zione di polizia della CardiffBay.

IN PANTALONCINI Il fermo,compiuto dalla polizia inglese per conto dei colleghi gallesi, èrelativo a un’accusa per unapresunta aggressione sessualeavvenuta all’inizio di marzo aCardiff. Proprio il 6 marzo Mu-liaina era infatti nella capitalegallese per la sfida tra i Blues e ilConnacht, la squadra irlandesenella quale Muliaina gioca daquesta stagione. Giocatori egiornalisti presenti nel tunnel degli spogliatoi hanno raccon-

tato di essere stati sorpresi dal-l’arrivo della polizia e dall’arre-sto di Muliaina, che stava scher-zando con l’ex compagno di na-zionale e avversario per unasera John Afoa. Tanto inatteso,quello che è successo, che i vi-deo mostrano Muliaina saliresul furgone della polizia in ma-glietta e pantaloncini, con soloil giaccone del Connacht per co-prirsi e nemmeno il tempo diprendere il cellulare, così che idirigenti del club con sede aGalway non sono riusciti a met-tersi in contatto con lui. «Il si-gnor Muliaina ha parlato con lapolizia su una denuncia che erastata presentata — ha dettol'avvocato Matthew de Maid —.Ha totalmente negato di esserecoinvolto, su di lui non pendo-no incriminazioni ed è stato ri-lasciato nell’attesa che la poli-zia compia altre indagini». Suquale possano essere le conse-guenze nella carriera del gioca-tore, l’avvocato ha detto che«tutto ciò non significa alcun-ché perché non ci sono incrimi-nazioni».

I PRECEDENTI L’estremo — sa-moano di nascita ma trasferito-

si presto con la famiglia in Nuo-va Zelanda — non è nuovo aproblemi con l’ordine pubblico.Nel 2002, quando vestiva lamaglia degli Auckland Blues,venne sospeso per due partitedopo essere stato sorpreso adurinare al bancone di un bar. Unanno dopo sempre ad Aucklandsi ritrovò assieme a Doug How-lett in una rissa all’uscita di unadiscoteca in cui riportò ancheescoriazioni e tagli al volto. Epi-sodi accaduti però all’inizio di una carriera che poi lo ha vistopunto fermo degli All Blacks dal2003 alla Coppa del Mondo vin-ta nel 2011 e che lo ha costretto

anche superare prove dure fuo-ri dal campo, come l’operazionea cuore aperto cui fu costretto ilfiglio Max a due mesi di vita.

FIRMÒ DOPO CARDIFF Propriosu questa carriera ricca di vitto-rie (6 Tri Nations e un titolo diSuper Rugby nel 2003 con iBlues) e sulla voglia dello stessoMuliaina di mettersi a disposi-zione dei più giovani era nata latrattativa con le Zebre («Hosempre creduto nell’utilità dicondividere sapere ed esperien-za in campo con le nuove gene-razioni», aveva dichiarato nelcomunicato sul suo ingaggio)

RIl fatto risale al 6 marzo a Cardiff Libero su cauzioneL’avvocato: «Non èstato incriminato»

RA Parma è atteso amaggio, ma se sarà colpevoleil contratto sarà annullato

Mils Muliaina, 34 anni. Dei suoi 100 caps con gli All Blacks (34 le mete), 95 sono stati da titolare. A sinistra, è preso in consegna dalla polizia AP

QUARTI COPPE EUROPEE

Oggi Tolone-Wasps Masi, Cittadini e Festuccia su Sky 2� Oggi, nei quarti delle coppe, Masi e Cittadini titolari e Festuccia in panchina tra gli Wasps. Champions: Leinster-Bath18-15, Clermont-Northampton 37-5. Challenge: Dragons-Cardiff 25-21, Exeter-Newcastle 48-13. Qual.: El Salvador-Calvisano, 12-62, Enisei-Mogliano. 19-15. Oggi. Champions: Racing-Saracens (13.40, Sky 2), Tolone-Wasps (16.10, Sky 2. Challenge: London Irish-Edimburgo.

che per la prossima stagione vo-gliono portare stranieri di qua-lità. I primi abboccamenti risal-gono proprio a pochi giorni pri-ma della serata di Cardiff e nelgiro di un paio di settimane,grazie al lavoro del team mana-ger delle Zebre Andrea De Rossie ai buoni uffici di Brendon Leo-nard — il n.9 ex All Black che afine campionato lascerà Parmaper passare ai gallesi Ospreys —è stato firmato il contratto perla prossima stagione.

ZEBRE ALLA FINESTRA Sempreche le cose si risolvano nel versogiusto. La dirigenza della fran-chigia non ha rilasciato com-menti sulla vicenda ma sta se-guendo la situazione per capirele prossime mosse che, in casodi colpevolezza, arriverebberoall’annullamento del contratto.Muliaina dovrebbe arrivare aParma alla fine del Pro12 e ri-manere per una settimana perle visite mediche di rito e unaprima presa di contatto conl’ambiente, quindi il rientro inNuova Zelanda per le vacanze eil ritorno in Italia già program-mato per agosto.

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RugbyRIl caso

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37DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

Belva WilliamsOttovolantesenza emozionicon dedica a papà1Poca storia: Serena domina la Suarez Navarro 6-2 6-0 in 56 minuti e vince il torneo per l’ottava volta

Riccardo Crivelli

P iù cognomi che game conquistati. O quasi.Provateci voi, con una così, avrà pensatodesolata la povera Carlita Suarez Navarro,

che per la prima finale Premier in carriera so-gnava senz’altro un’esibizione di ben diversa so-stanza. Provateci voi, con una che si prende 21punti su 22 quando mette la prima, infila diecigame consecutivi dal 2-2 del primo set e ottiene27 vincenti in 56 minuti e spicci di partita, inpratica uno ogni due minuti di gioco. Buon po-meriggio, Serena. Sotto il sole di Miami, è uno diquei giorni in cui bisognerebbechiuderla a chiave negli spoglia-toi, perché in campo altrimenti sifionda un’invincibile creatura mi-tologica, versione ultramodernadelle Furie, con in mano la rac-chetta di fuoco anziché i tizzoniardenti.

SENZA STORIA Parlavano i prece-denti, è vero: la spagnola, nellequattro sfide prima della Florida,non aveva mai ottenuto più di tregame in un set contro la Williams.Addirittura, nei quarti degli UsOpen 2013, si era beccata un 6-06-0 di bruciante brutalità. Serena,ricordando quel match alla vigilia della finale,lo aveva derubricato a episodio da almanacchi:«Lei era così giovane allora che adesso quellamia vittoria non conta più nulla». In effetti, ilcontesto pareva cambiato: la numero uno forte,fortissima, ma con l’incognita di un ginocchioscricchiolante (che l’aveva tradita a Indian Wel-ls) e la canaria di Las Palmas nella miglior condi-zione psicofisica di sempre ed elettrizzata dallatop ten in arrivo, prima spagnola da 14 anni araggiungere l’obiettivo. E invece, malgrado leprevisioni della Williams, si è proprio tornati in-dietro a quella sfida improponibile dell’agostoamericano di 18 mesi fa. Numeri degni di unamacchina da tennis: Serena concede 14 punti in

tutto e solo 5 nel secondo set, portando a 21 lastriscia consecutiva di vittorie stagionali, la suaterza migliore di sempre. Bombarda con il servi-zio, ma regge anche l’incrocio rovescio controrovescio, disarmando così la splendida esecu-zione a una mano della Suarez. Curiosità: laWilliams non perde un set contro un’avversariache gioca il rovescio classico dagli Australian Open del 2010 (contro la Henin nella finale de-gli Australian Open) e una partita intera addirit-tura dal 2007, sempre contro la belga, quarti de-gli Us Open.

DEDICATA A PAPA’ Una litania di cifre che po-trebbe proseguire all’infinito, tan-to per irrobustire il dibattito sullapiù forte di tutti i tempi: 66 torneivinti su 88 finali, 66 successi a ze-ro a Miami quando ha conquistatoil primo set, soprattutto l’ottavaperla in Florida, quarta giocatricedi sempre a raggiungere l’obietti-vo di trionfare 8 volte nello stessotorneo dopo Navratilova, Graf eEvert. Il segno indelebile suun’era, ancora una volta lasciatocon il sorriso: «Grazie al mio staffche mi ha rimesso in piedi così ve-locemente dopo i problemi a In-dian Wells e grazie ai miei tifosiche qui mi fanno sentire davvero a

casa». Ma la dedica più toccante è per papà Ri-chard: «Purtroppo non è qui, e mi manca. Speromi stia guardando: ti amo. E questo è solo perte». La tigre dal cuore tenero, la cui grandezzadeve per forza misurarsi con l’ammirazione e ilrispetto che si è guadagnata dalle stesse rivaliche così spesso si diverte a triturare. Dopo la se-mifinale, dove è stata a un passo dall’impresa, laHalep ha speso parole che di solito si riservanoa chi ha già fatto la storia: «Noi tutte dobbiamoessere onorate di stare nella stessa epoca di Se-rena, grazie a lei abbiamo un esempio da segui-re, grazie a lei diventiamo più forti». Le distrug-ge, e loro la esaltano. Il mondo è tutto di Serena.

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8Le vittorie a Miami: meglio solo Navratilova (12 a Chicago, 11 a Eastbourne e 9 tre volte) e Graf (9 a Berlino) (lu.mar.)

IL NUMERO

Stasera alle 19 tocca agli uominiTerza volta tra Djokovic e Murray� Sarà Djokovic a sfidare Murray nella finale maschile di questa sera (5.000.000 di euro, cemento): per la terza volta i due giocatori si troveranno di fronte all’epilogo, con Andy vincitore nel2009 e Nole nel 2012. Djokovic ha vinto il torneo quattro volte (2007, 2011, 2012 e 2014), Murray due (2009 e 2013). In semifinale il serbo, numero uno del seeding, si è imposto in un’ora e mezza di gioco su John Isner, per la prima volta in carriera così avanti a Miami. L’americano, nel secondo set, ha perso il servizio per la prima

volta nel torneo, mentre Nole ha chiuso con un bilancio di 10 ace, 25 vincenti e nessuna palla-break concessa. Per lui campione in carica a Miami e reduce dal successo di Indian Wells, si tratta della 74a finale in carriera (50 i titoli), la 32a in un Masters 1000 e la sesta a Miami. Nel bilancio dei confronti diretti, Novak è avanti 17-8. Uomini, semifinale: Djokovic (Ser) b. Isner (Usa) 7-6 (3) 6-2. Oggi, finale (ore 19, Sky Sport 2): Djokovic c. Murray (Gb). Donne, finale: S. Williams (Usa) b. Suarez Navarro (Spa) 6-2 6-0.

Serena Williams, 33 anni, ha conquistato il titolo numero 66 AFP

NuotoR

AustralianiHackett a un passodai Mondiali

Grant Hackett, 34 anni AFP

G rant Hackett oggi aitrials di Sydney po-trebbe tornare in na-

zionale con l’Australia a di-stanza di 7 anni, da quandosi era ritirato dopo i Giochidi Pechino. Gli basterà arri-vare nei primi 5 della finaledei 200 sl (ieri in semifinaleha ottenuto il terzo tempo)per poter ottenere il pass epartecipare ai Mondiali diKazan di agosto. Sarebbeclamoroso: il 34enne biolim-pionico dei 1500 ha infattiripreso da soli 6 mesi dopo illungo stop e le complicazio-ni (ricoverato in una clinicariabilitativa per abuso disonniferi). In semifinale hachiuso davanti a ThomasFraser Holmes, che avevachiuso in testa nel ranking2014. Il miglior crono digiornata è quello nei 100 far-falla di Emma McKeon, so-rella di David (primo nei 200sl) autrice del terzo cronomondiale 2015 in 57”31;pass anche per il 29enne ra-nista Chris Sprenger, 2°.

Finali (2a g.). Uomini. 100 ra: 1. Packard 1’00”37, 2. Sprenger 1’00”67, 3. Sucipto 1’01”13. 50 fa: 1. Hadler 23”64, 2. Pini 23”79, 3. Lester 23”85. Donne. 100 fa: E. McKeon 57”31 (3° t. 2015), 2.Groves 57”44, 3. Coutts 57”77. 200 mx: 1. Seebohm 2’11”37, 2. Ngawati 2’11”96, 3. McMaster 2’12”71. Semi-finali. Uomini. 200 sl: 1. Smith 1’47”08, 2. D.McKeon 1’47”23, 3. Hackett 1’47”42, 4. Fraser Holmes 1’47”49. 100 do: Larkin 54”02 (b.53”79); donne, 100 do Wilson 59”59; 100 ra Tonk 1’07”52.

LA HEEMSKERK VOLAANCHE NEI 100 SL: 52”79(al.f.) Dopo aver dominato i 200 sl, Femke Heemskerk stampa un 100 sl da urlo nelle semifinali della Swim Cup di Eindhoven: la 27enne tocca in 52”79, miglior crono del-l’anno a 4/100 dal record nazionale della Kromowidjojo. La Nijhuis nuota il miglior crono dell’anno dei 50 rana, Verschuren domina i 200 sl dopo aver nuotato il 2° crono stagionale in batteria (1’46”07). Risultati. Uomini: 200 sl Verschu-ren 1’46”09 (b. 1’46”07), Bernek (Ung) 1’47”72, Stolk 1’48”00; 50 ra Siladji (Ser) e Van Der Burgh (Saf) 27”17, Dugonjic (Slo) 27”27 (2°-3° t. 2015); 100 fa Cseh (Ung) 51”97 (3° t. 2015), Verlinden 52”63. Donne: 400 sl Kapas (Ung) 4’08”97; 50 ra Nijhuis 30”77 (s. 30”65, 1° t. 2015); 200 fa Jakabos (Ung) 2’08”13.FRANCESI (al.f.) Ai Trials francesi di Limoges, Béryl Gastaldello vince i50 farfalla in 25”92 ed è 2a nei 100 sl dietro alla Bonnet. Risultati. Uomini: 200 do Stasiulis 1’58”45, Stravius 1’59”07; 200 ra Dahlia 2’11”49; 400 mx D’Oriano 4’22”57. Donne: 100 sl Bonnet 53”94, Ga-staldello 53”98; 200 do Verraszto (Ung) 2’11”46, Gheorghiu 2’12”38; 50 fa Gastaldello 25”92 (3° t. 2015), Henique 26”17.RIECCO COCHRANE (al.f.) Trials canadesi a Toronto (Can). Uomini: 100 sl, 50-100 fa Condorelli 48”83, 23”80, 52”96; 200 sl Bagshaw 1’47”48; 400 sl Cochrane 3’47”50; 50-100-200 do Wood 25”13, 53”96, 1’59”18; 50-100 ra Funk 27”65, 1’00”44; 200 ra Dergousoff 2’13”11. Donne: 200-400 sl Overholt 1’58”69 (Savard 1’58”84), 4’10”07; 1500 sl Cieplucha (16) 16’47”84; 100-200 do Bouchard 1’00”20, 2’09”05; 50 ra Nicol 31”15; 200 ra McCabe 2’24”53; 100 fa Thomas 58”17, Savard 58”18.

GolfRL’ex numero 1 è il più atteso

Torna Woods e il Masters ha più fascino1Venerdì l’annuncio: «Torno in campo». E ad Augusta tutti aspettano il figliol prodigo, assente dal 2013

Federica Cocchi

P uò essere in crisi, può es-sere fuori da settimane,può essere precipitato ol-

tre il numero 100 in classifica,ma non c’è niente da fare: Tigerè sempre Tiger. E così, a pochigiorni dal via del Masters di Au-gusta, primo Major stagionalesul leggendario percorso dellaGeorgia, la notizia che più ditutte le altre interessa, è il ritor-no in campo di Woods.

PALCOSCENICO Soltanto unavolta Tiger, nella carriera daprofessionista, ha saltato Augu-sta: lo scorso anno, quando idolori alla schiena lo hanno co-stretto a un’operazione di erniadel disco. Per Tiger, il Masters èil Major del cuore. Quattro volteha conquistato la Giacca verde,

trofeo di chi doma l’Augusta Na-tional. Anche nel 2010, quandoè rientrato dopo lo scandalodelle amanti e la crisi coniugaleaveva scelto il Masters per tor-nare. Questa volta non c’è da re-cuperare il personaggio, ma ilgiocatore, che aveva gettato laspugna a febbraio al FarmersInsurance Open dicendo: «Mifermo per un po’, tornerò soloquando il mio gioco sarà torna-to presentabile».

MIGLIORAMENTI Tiger, in que-sti mesi di stop ha fatto fisiote-rapia, praticato, disegnato cam-pi, inaugurato ristoranti e fattoil fidanzato-fan della compagnaLindsey Vonn sulle nevi delmondo, ora sembra voglia tor-nare a fare quello che da 20 an-ni è la sua vita, e che l’ha porta-to a un passo dal record di JackNicklaus di 18 major conquista-

ti, oltre che 79 titoli Pga. «Gio-cherò ad Augusta - ha detto at-traverso il suo sito -. Per me èmolto importante esserci, vo-glio essere protagonista. Ho la-vorato molto sul mio gioco enon vedo l’ora di iniziare lacompetizione». Già nei giorniscorsi, Woods aveva giocato ungiro di prova ad Augusta e im-mediatamente si erano scatena-te le voci sul suo rientro. Con-

fermato poi nella serata di ve-nerdì. Tiger non vince un Ma-sters dal 2005 e non solleva iltrofeo di un Major dal 2008,quando ha conquistato lo UsOpen a Torrey Pines.

SPECIALE Ma Augusta per luiha un sapore speciale e nel2013, l’ultima volta in cui hapartecipato, è stato in lotta peril successo fino a che un drop-paggio non regolamentare lo hafrenato e relegato al quarto po-sto finale. La forma di Tiger re-sta comunque un mistero. Nelleuniche due presenze in campodi quest’anno ha mancato il ta-glio al Phoenix Open realizzan-do un 82, peggior score sul giroin carriera, ma le 17 partenzead Augusta gli hanno portatograndi soddisfazioni: 13 topten, e soprattutto, in Georgianon ha mai subito un taglio. Incompenso Rory McIlroy, nume-ro 1 al mondo, proprio ad Augu-sta cercherà di completare loslam di carriera. La Green Jac-ket infatti è l’unico Major cheancora gli manca.

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Tiger Woods, 39 anni, non gioca un torneo da febbraio REUTERS

TennisRIl torneo di Miami

10� Anni fa, nel 2005, l’ultima vittoria del Masters da parte di Tiger Woods. L’ex numero 1 ha collezionato 4 Giacche Verdi su 14 titoli Major conquistati.

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38 DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

5 � le medaglie principali del britannico Tom Daley dai 10 metri: bronzo olimpico a Londra 2012, oro mondiale a Roma 2009, 2 ori (2008-’12 Eindhoven) e 1 argento (Berlino 2014) agli Europei. Daley si tuffa da quando aveva 9 anni, è stato il più giovane britannico a partecipare ai Giochi olimpici (2008)

I GRANDI INNOVATORI CONTENUTOPREMIUM

L’ESECUZIONE

Doppio salto

e mezzo

mortale

avanti con un

avvitamento

Un salto

mortale con

avvitamento

prima

di entrare

in acqua

1

2

GDS

Mai vistoDALEY, TUFFOIN AVANTIPER IL 10 E LODE

PRIMA LO ESEGUIVA AL CONTRARIO E ANDAVA IN CRISI «VOGLIO BATTERE I MIEI DEMONI» E SFIDARE I CINESI

LA STORIA di STEFANO ARCOBELLI

L’ ultima volta che Tom Daley è finito sui gior-nali, è successo per il pesce d’aprile: «Si è riti-rato per diventare il quinto della band che fa

impazzire le ragazzine, gli One Direction», e la noti-zia ha spiazzato per un paio d’ore il mondo dellamusica prima ancora che quello dello sport. Non so-lo il tuffatore precoce non si ritira, ma rilancia a mo-do suo: lanciando il «fuoco d’artificio». Il piattafor-mista al quale è successo di tutto nella vita, al qualenon è mancato il coraggio di annunciare la sua omo-sessualità, al quale non manca la fantasia, per atti-rare l’interesse mediatico, almeno fino ai Giochi diRio 2016 ribalta, non lascia. E’ finito dallo psicolo-go, ma più che l’anima, Tom sta curando il triplo emezzo in avanti carpiato con un avvitamento. Pri-ma lo eseguiva al contrario, cioè all’indietro. E nonfunzionava. Lo stressava. Così s’è fermato a fine an-no, immerso in una sorta di catarsi psicologica pri-ma ancora che tecnica. Oggi si dice resettare. Fun-ziona? E’ rivoluzionario, efficace? Bisogna aspetta-re il primo maggio, quando a Londra— dove prese il bronzo olimpico dueanni fa — Tom lo proverà nelle Wor-ld Series. Quindi, porterà il tuffo aiMondiali di Kazan a luglio, ma sarà aRio 2016 che chiederà a se stesso l’impresa di tornare sul podio affi-dandosi a questa «trovata» che nonscompone per ora i puristi.

PROVOCAZIONE Un’operazioneche forse è solo una provocazioneestemporanea, ma dovendosi lan-ciate dai 10 metri non è neanchespregiudicata, bensì pare abbia cal-colato tutto il piccolo Tom. Anzichéintestardirsi su qualcosa che non gliriusciva più, lui ha optato per una sfida interioredopo la sconfitta di un anno fa agli Europei. «Hobattuto il mio demone, il vecchio tuffo era ormaisolo un brutto tuffo: non aveva più senso insistere».Così s’è messo a studiare col suo allenatore trasfe-rendosi nel frattempo da Playmouth a Londra: «Ed èvenuta fuori questa idea: fare tutto al contrario ri-spetto a prima: nessuno lo ha tentato prima, ci sia-mo messi a vedere e rivedere i video, molti giudicinon sanno ancora come valutarlo, non l’hanno an-cora visto. Ma è una sfida eccitante. Ho trovato iltuffo da 10, con il vecchio sarei arrivato al massimoad un 8.5. Ma soprattutto è aumentata in me la fidu-

cia». Tom ha vinto a febbraio ai campionati britan-nici, non s’è qualificato a Pechino a marzo, è arriva-to 2° a Dubai ed ha dovuto affrontare inevitabilicontroprestazioni. «Ma è andata finora abbastanzabene» questo «fuoco d’artificio». Che ha rivitalizza-to un Tom deluso dagli Europei di Berlino 2014 tan-to da meditare quasi l’addio. Per dedicarsi accurata-mente al perfezionamento della nuova esecuzione,Tom ha deciso di sacrificare pure l’impegno tv aSplash. Sembra davvero trasformato, super motiva-to, adesso: «Non ho mai amato i tuffi come adesso,sono tornato ad emozionarmi. E’ una sfida difficile,ma mi piace superare ogni ostacolo. Ora so che nonposso fare a meno di tuffarmi». Questione di testa,anche di scena. E i cinesi forse neanche c’entrano:perché lo stesso tuffo vecchia versione di Tom avevaun coefficiente di difficoltà superiore (3.8 rispetto a3.6), perché i cinesi hanno gia 4.1 di difficoltà e sisono spinti sino al quadruplo raggruppato. Peròquesto nuovo Daley sa che soltanto così, col fuocod’artificio che equivale a rafforzare le sue convin-zioni mentali, potrebbe tentare la medaglia olimpi-ca bis e per lui arrivare terzo, rimanere di bronzo,

sarebbe come vincere un oro. Ricor-date l’esultanza a Londra dopo il po-dio? Eppure aveva perso dai cinesi...

DILEMMA Succede ai campioni: seripeti lo stesso errore, finisci per an-dare addirittura in over training. Al-lora Tom è come se avesse deciso ditornare bambino, quel bambino chetutto il mondo ammirò a Roma vin-cere il titolo iridato, che tutta l’Euro-pa aveva visto vincere nel 2008 pri-ma di Pechino. Un bambino che ri-parte da zero, facendo lentamenteun percorso inesplorato senza pen-sare più alle lacune tecniche che lotormentavano all’uscita dall’acqua,

vedendo il tabellone, quelle entrate sbagliate. Potràsbalordire con una velocità di rotazione nuova, un’eleganza ed un’altezza mai viste? A parità dipunti, se non meno, ma almeno tuffandosi felice,sereno, consapevole che nessuno si tufferà «comeme», o forse altri ci proveranno, ma «dopo di me». E’un modo diverso di risolvere il problema. Non saràil tuffo più difficile, ma il primo a tentarlo è lui. Unascelta diversa, questa di provare «l’inedito». E poi fatanto effetto, provoca reazioni, magari scuote le certezze dei cinesi. Chi non resta incuriosito daifuochi d’artificio?

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Tom Daley, 20 anni, inglese

«FUOCO D’ARTIFICIO» MAI TENTATO DALLA PIATTAFORMA: TRIPLO E MEZZO AVANTI CARPIATO CON AVVITAMENTO

TuffiRLa novità dell’inglese

AZIONE IMMEDIATA

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39DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

1CURLING MONDIALE MASCHILE Ad Halifax (Can) la Norvegia batte il Canada 7-6 ed è la prima ammessa all’odierna finale (dalle 22 italiane). Se la vedrà contro una tra il Canada stesso, Svezia e Finlandia.TUTTENOTIZIE

HOCKEY GHIACCIO

Asiago dominagara-5: è avanti 3-2 sul Renon

ATLETICA� PASQUETTA DI CORSA (m.m.) Domani a Russi (Ra) la 39a maratona del Lamone (ore 9) la seconda maratona italiana per anzianità dopo il Mugello. Al via: Caimmi, Calcaterra, Armuzzi, Benericetti e Serasini, Hajjy e Zain (Mar), tra le donne Carlin, Sanna, Di Vito e Correale. A Prato la Maratonina (ore 9.30) con ospite Valeria Straneo, a Gualtieri (Re) 22° 10.000 di Pasquetta (ore 10), a Bologna (ore 9.05) la Corri con Noi di 5 km.� MEDIA BLEMIO (w.b.) Si corre a Dongio (Svizzera) a Pasquetta (km 10) il classico Media Blemio con l’etiope Edris (3° al mondiale di cross), il connazionale Tola (6° in Cina), il keniano Lokomwa (vincitore della Stramilano) e gli azzurri Rachik, La Rosa.

BASEBALLBOLOGNA E PADOVA OKI tricolori del Bologna passano a San Marino per 6-4. Triplo di Russo, doppi di Liverziani, Sambucci ed Avagnina. Gara-2 ieri sera rinviato per pioggia a domani alle 15.30.Sartori e Martoni aiutano Padova a battere Rimini 3-0. Doppio di Romero. Gara-2 è stata rinviata a Rimini domani alle 15.30 casusa pioggia. Parma cede contro Nettuno-2: doppio di Trinci, 13 strikeout di Gonzalez. 2° turno. Gara-1: Parma-Angel Service Nettuno2 1-3 (v. Camacho, p. Jimenez); Città di Nettuno-Godo Knights (a Roma) 2-1 (v. Montoya, p.Loardi, fuoricampo A.D’Amico al 9°), gara-2 rinviata per pioggia; T&A San Marino-UnipolSai Bologna 4-6 (v. Fleming, p. Sanchez); Tommasin Padova-Rimini 3-0 (v. Quevedo, p. Candelario). Classifica: Rimini, T&A San Marino, Tommasin Padova, UnipolSai Bologna 667 (2-1); Angel Service Nettuno2, Godo Knights, Nuova Città di Nettuno, Parma 333 (1-2).

BOXE� BRASILIANI (r.g.) A Los Angeles (Usa), i due brasiliani Yamaguchi Falcao (4), bronzo a Londra 2012 ed Everton Lopez (1), oro ai Mondiali 2011, superando in semifinale

Mangiacapre, hanno battuto il supermedio Tucker (Usa 2-1) in 6 round e il superleggero Seyam (Usa, 2-3) ko 1.� SERGIY PRO (r.g.) Il supermedio ucraino Sergiy Derevyanchenko (4), molto attivo nelle Wsb, con i Thunder Italia, prosegue l’attività professionistica negli Usa sotto la guida dei Duva. Venerdì a New York incontra sulle otto riprese Alan Campa (Mes. 13-1), con nove vittorie per ko.

CANOA � EUROPEI (a.fr.) La Federazione europea di canoa ha assegnato all’Italia nel 2016, a Cagliari, gli Europei di ocean racing; nel 2018, ad Auronzo di Cadore, gli Europei di canoa velocità junior e under 23.

FOOTBALL� IFL (m.l.)Ieri si è giocato un solo match (recupero): Lions Bergamo-Rhinos Milano 28-35. Classifiche: Nord: Bolzano 1000 (4-0); Parma, Seamen Milano 750 (3-1); Rhinos Milano 500 (2-2); Bergamo (0-4), Torino (0-4) 0. Sud: Lazio 1000 (4-0); Ancona, Bologna 750 (3-1); Roma, Ferrara 250 (1-3); Napoli 0 (0-4).

GINNASTICAMORANDI 2° IN WORLD CUPIl Sergente dell’Aeronautica Militare Matteo Morandi conquista è 2° agli anelli Nella World Challenge Cup di Lubiana (Slo) con 15.175 (6.70 la nota D) a pari merito con il francese Samir Ait. Settimo, invece, Marco Lodadio, vittoria del cinese Wu con 15.525. Alberto Busnari è 3° al cavallo con maniglie (15.150). Vittoria di Vernaev (15.275) davanti al croato Ude (15.175). Enrico Pozzo 8° al corpo libero.

PALLAMANO� PLAYOFF (an.gal.) I risultati della 5a giornata dei playoff maschili. Girone A: Pressano-Trieste 25-24; Bolzano-Cassano Magnago 35-30 (g. 1/4 ). Classifica: Bolzano 24; Pressano, Trieste 9; Cassano Magnago 6. Gir. B: Carpi-Ambra 34-25; Romagna-Estense 28-19. Cl.: Romagna 21; Carpi 18; Estense 6; Ambra 3. Gir. C.: Albatro-Fondi 29-21; Fasano-Dorica 31-25. Cl.: Fasano 21; Albatro 15; Fondi 9; Dorica 3.

PALLAVOLOEUROPEO U19 ITALIA K.O.(a.a.) Inizia con una sconfitta al tiebreak l’Europeo Under 19 per l’Italia. Gli azzurrini di Mario Barbiero sono stati superati 3-2 (25-27, 26-24, 19-25, 25-17, 15-7) dalla Polonia nel girone di Kocaeli; oggi alle 13.30 la Serbia. Le azzurrine di Marco Mencarelli a Plovdiv (Bul) hanno superato 3-1 (20-25, 25-23, 25-16, 25-18) la Rep.Ceca e oggi alle 14 la Germania per il quinto posto. Con questa vittoria hanno conquistato un posto nel Mondiale.

RUGBY� AZZURRINI A Mantova, l’Italia under 17 ha battuto i pari età della Francia 22-14 (m. Forcucci, D’Onofrio, 4 c.p. Rizzi; per i transalpini tutti i punti del n.9 Romaine Ntamack); all’Europeo under 18 in Francia, Italia sconfitta dall’Inghilterra 39-12 nella sfida per il terzo posto (2 m. Zago, 1 tr. Cioffi). Torneo alla Francia, 57-0 in finale alla Georgia.

SCHERMA� MONDIALI Ai Mondiali cadetti e giovani di Tashken, ieri prova mista under 17 in forma sperimentale. L’Italia è stata sconfitta ai quarti 30-29 contro il Giappone. Prima aveva vinto 30-22 contro l’Ungheria. La squadra azzurra è stata composta da Alvise Dal Santo e Serena Rossini per il fioretto, da Daniel De Mola e Beatrice Cagnin per la spada e da Matteo Neri e Lucia Lucarini per la sciabola. In finale, Corea batte Giappone 29-28; bronzo alla Russia (29-28 sulla Russia).

VELA� VOLATA PER ITAJAI (r.ra.)Sono attesi nella serata di oggi a Itajai (Brasile) gli equipaggi che stanno partecipando alla 5° tappa della Volvo Ocean Race. Si prevede un arrivo al cardiopalma visto che 4 dei 5 scafi in gara: Abu Dhabi Racing, Mapfre, Alvimedica e Team Brunel sono racchiusi in appena 8 miglia, più indietro le ragazze di Team Sca.

Pierangelo Molinaro

E due. Dopo GianlucaRulfi, responsabile si-no a marzo del gruppo

maschile di velocità, giovedìsera con una telefonata la Fi-si ha liquidato in modo deltutto inatteso Livio Magoni,responsabile delle specialitàtecniche femminili, l’allena-tore che ha portato ben setteragazze alle finali a 25 delgigante della Coppa delMondo a Meribel. Se perRulfi si poteva anche pensa-re alla chiusura di un ciclodopo nove stagioni, per Ma-goni la stagione che arrivadoveva essere quella dellaraccolta dei frutti dopo duein cui ha lavorato benissimo.

IL CAMMINO Ha preso inmano la squadra due anni fa

dopo aver portato Tina Maze al-la conquista della Coppa delMondo. Un gruppo, quello ita-liano, zeppo di infortunate, diatlete sfiduciate che galleggia-vano fuori dal primo gruppo dimerito. Ha lavorato duro, le hafatte crescere con quella severi-tà che altri tecnici, Rulfi adesempio, sono stati accusati dinon avere. A fine inverno avevaanche avuto proposte dallaShiffrin e dalla Maze che vole-vano essere allenate da lui, maha preferito rimanere con unasquadra dove sperava di colti-vare il giovane talento di Bassi-no, Sosio, Agnelli e Pichler. In-vece adesso è a spasso.

L’EREDE A chiedere la sua testasarebbero state le veterane, chel’avrebbero accusato di farle al-lenare troppo. Ma tutte hannoqualche interesse nella faccen-da. C’è chi vorrebbe portare il

fidanzato fra gli allenatori diquesto gruppo, chi sta per apri-re un hotel e le serve tempo, chisemplicemente vuole fare comele pare. Livio Magoni comun-que ha ricevuto la solidarietàdelle più giovani, Brignone eBassino in testa, qualcuna gli hagià chiesto di potersi allenarequalche giorno sotto la sua di-rezione. Il suo posto al verticedel gruppo tecnico femminilesarà preso da Gianluca Rulfi,che dovrebbe avere al suo fian-co anche Angelo Weiss, pure luiproveniente dal gruppo veloci-tà. Ottima scelta, ma non si puòbuttare nel cestino un tecnicoche tutto il mondo ci invidia.

L’ERRORE La federazione nonha ancora dato la notizia uffi-ciale dell’esonero, ma pare chealla base della scelta ci sia lascarsa propensione di Magoni alavorare con il gruppo della ve-

locità, mentre c’è l’idea, consi-derando soprattutto Nadia Fan-chini, Federica Brignone e Mar-ta Bassino, di creare un gruppodi lavoro orientato su gigante esuperG. Forse Magoni non sa-rebbe stato capace? Chiedetealla Maze... Sta di certo che lafederazione guidata dal presi-dente Roda continua nell’erro-re che ha portato al fallimentodei Mondiali di Beaver Creek:dare troppo potere agli atleti.Come può un tecnico avere ap-

Livio Magoni con Tina Maze ai tempi della loro collaborazione, chiusa nel 2013

� (m.l.) L’ Asiago all’Odegar impone la sua legge e vince gara-5. Complice la stanchezza del Renon, i vicentini hanno fatto valere il potenziale offensivo (Layne Ulmer è a quota 7 reti). Il 4-1 finale si spiega anche così. Adesso l’Asiago conduce 3-2 la serie (al meglio delle 7) ed è a un passo dal quinto scudetto. Il match point domani in gara-6 alla Ritten Arena di Collalbo (Bz). La svolta nel secondo periodo con due gol in 32” dopo che il Renon era riuscito a dimezzare lo svantaggio con Luca Felicetti in powerplay, sono andati a segno in sequenza Federico Benetti (3-1) e Kevin Devergilio (4-1). Gara 5: Asiago-Renon 5-1 (2-0, 2-1, 1-0). Marcatori: p.t. 1’09” Borrelli (A), 15’55” Ulmer (A); s.t. 1’20” L. Felicetti s.n. (R),2’12” Benetti (A), 2’44” Devergilio (A); t.t. 19’35” Ulmer a porta vuota (A). Serie: 3-2.Gara 6: domani a Collalbo (Bz) Renon-Asiago (ore 19.30, dir. RaiSport 2).� USA IRIDATI A Malmoe (Sve) gli Usa vincono il Mondiale donne superando il Canada 7-5. Bronzo alla Finlandia (4-1 alla Russia).

IPPICA

Da super Nenè al nuovo MackE la puledra albina ha un anno

� Impresa di Nenè degli Ulivi a Parigi. L’indigeno di 8 anni da UConn Roc ha infatti vinto un Gp al trotto montato, il Prix Lallouet (m 2700) in 1.13.8. a 43/1 2 con in sella il 22enne Alexandre Abrivard, respingendo sul traguardo Uppercut de Manche. Fra un mese a Napoli il GP Lotteria, in preparazione del quale oggi a Torino (inizio ore 15.10) i migliori indigeni iniziano la loro rincorsa, mentre ad Assisi Via Lattea, la rarissima puledra albina di Sergio Carfagna, ha compiuto un anno ed è stata festeggiata con tanto di torta. E visto che sognare non costa nulla, se Via Lattea dovesse diventare una trottatrice vera potrebbe iniziare la carriera al Meadowlands di New York, dove Varenne nel 2001 stabilì in 1.09.1 il primato mondiale. La prima data utile per il debutto il luglio 2016.Tornando a Torino, occhi puntati sul nuovo Mack GraceSm con Roberto Vecchione al

posto di Roberto Andreghetti. Un nuovo Mack possibilmente simile a quello vecchio, praticamente imbattibile. E quindi molto diverso dal più recente, vincitore del Palio di Montegiorgio ma ko a Cesena (Europeo), Napoli (Freccia). Roma (Galà) e Torino (Locatelli)Ore 17.30 PR.MIRAFIORI (gr 1) m 1600: 1 Mack Grace Sm (Vecchione); 2 Pascià Lest(Guzzinati); 3 Orsia (Minnnucci); 4Linda di Casei (Gocciadoro); 5Oropuro Bar (Andreghetti); 6Radiofreccia Fi (F Esposito); 7 ReItaliano (Bellei); 8 Royal Blessed(Paal); 9 Pick Kronos (Di Lorenzo); 10 Pace del Rio (S.Mollo); 11 Raul Breed (M. Minopolijr), 12 Rue du Bac (Gubellini); 13Papalla (Castaldo).ANCHE Tr.: Bologna (14.55), Montegiorgio (15.05). Gal.:Milano (14.4), .Treviso (14.50).� IERI MODENA QUINTE’ (m 1600): 1 Raja Horse; 2 Oregon Mik; 3 Onda degli Ulivi; 4 Picasso trio; 5 Laerte di Cielo; Tot.: 17,81; 5,13, 4,54, 28,48 (397,78) Quinté14-9-8-3-10 nv. Quarté nv. Triseuro 7.041,72.

RBrignone e Bassinohanno comunque chiesto di essere allenate qualche giorno da lui

Magoni cacciatoLe senatricinon lo volevano più1Il responsabile delle specialità tecniche sarà sostituito da Rulfi. Roda si piega ancora agli atleti

SCI

Asiago in azione STRAZZABOSCO

� Ieri al Monte Bondone (Tn) Piero Gros (nella foto TONINA), oro in slalom a Innsbruck 1976, ha ricevuto il Premio Candido Cannavò «Sciare col Cuore» che ogni anno ricorda un campione, sulla neve e nella vita. Nell’albo d’oro Thoeni, Tomba, Razzoli, Blardone, Innerhofer e Paris. Prima ha guidato la sua squadra nel gigante che ha raccolto fondi per l’Admo, l’associazione donatori di midollo osseo. Presenti Simoncelli, Longhi, Casse, Costazza, Merighetti e Grigis.

A Piero Grosil premio Cannavò«Sciare col cuore»

peal sui suoi atleti se al pri-mo lamento rischia il posto?La chiarezza della gerarchia,e quindi delle responsabili-tà, è alla base del successo diun sistema. Roda ha richia-mato dal Canada Max Carcacome capo degli allenatori. Ma quanto durerà se vorràapplicare programmi rigidiche permettano agli azzurridi colmare quel gap che an-cora li divide dalla vetta?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Festa con torta, nelle mani del proprietario Carfagna, per Via Lattea

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40 DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

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41DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

di GIORGIO DELL’[email protected]

L’altro giorno Denis Verdini èandato da Silvio Berlusconi egli ha detto: «Guarda che lapossibilità alle regionali dinon arrivare nemmeno al10% è concreta. Devi farequalcosa per tenere unito ilpartito». A Berlusconi, aquanto sembra, l’avvertimen-to è entrato in un orecchio ed èuscito dall’altro. Conseguenzapiù immediata: scissione inPuglia più vicina.

1 Perché proprio in Puglia?In Puglia c’è l’oppositorepiù serio di Berlusconi,

che si chiama Raffaele Fitto,già ministro, poi governatoredella Puglia, adesso europar-lamentare. Fitto ha fatto laguerra al patto del Nazareno– cioè all’accordo tra Renzi eBerlusconi saltato con l’ele-zione di Mattarella – e soste-nuto che il partito deve pro-cedere a un rinnovamento

profondo. Primarie, eccetera,per trovare una successionedegna al grande Silvio. Il gran-de Silvio ha risposto invece in-furebondendosi sempre di piùe da ultimo mandando in Pu-glia un commissario di ForzaItalia col compito di farlo fuori,in qualunque modo. Il candi-dato alle regionali della coali-zione che fa capo a Forza Italianon è perciò Fitto, ma un medi-co che si chiama Schittulli eche si presenterà con una listasua, in teoria sostenuta dalcentrodestra. L’altro giorno pe-rò è accaduto questo: Schittulliha dichiarato di non voler rom-pere con Fitto e di essere decisoad accogliere nella lista tutti icandidati fittiani. Le maledi-zioni di Berlusconi, sempre piùincattivito dalla prigione in cuilo tiene il suo cerchio magico,non si contano. Berlusconi hafatto subito sapere che dopoPasqua deciderà lui come deveessere fatta la lista pugliese. Esiccome è escluso che ci mettadentro i fittiani, Forza Italia inPuglia è praticamente scissa.

2Quindi andranno sotto ildieci per cento.Fitto si presenta anche in

Campania e dovrebbe valere –tra Puglia e Campania – un 3%dei voti forzisti. Quindi sì, pareproprio che andranno sotto il10%. All’interno di Forza Italiaquesto 10% viene vissuto comeuna linea rossa. Sotto a quella,ognuno cercherà la sua stradae Forza Italia, o altri eventualiraggruppamenti berlusconianicomunque si chiamino, saran-no dichiarati morti. La direzio-ne che prenderanno gli ex for-zisti sarà a sua volta elementodi riflessione e di studio appro-fondito. Per esempio, Verdini eun’altra ventina di parlamen-tari potrebbero addiritturaconfluire nel Pd, con mal dipancia democratici facilmenteintuibili (a sua volta il Pd è de-stinato a spaccarsi dopo le re-gionali, quando sarà palpabileil consenso che circonda Renzie la possibile inconsistenzaelettorale della cosiddetta alasinistra, bindiani, bersaniani,civatiani e quant’altro).

3 Stiamo cambiando di-scorso.No, è che la diaspora

berlusconiana avrà effetti sututto lo schieramento perchégli ex forzisti, oltre tutto, cer-cheranno rifugio in forma-zioni che siano disposte a ri-candidarli (da Alfano a Pas-sera alla Lega alla Meloni).La Mariarosaria Rossi ha im-posto, grillianamente, il limi-te dei tre mandati e la cosa èpiaciuta assai poco. Ci sonostati attacchi al vertice cla-morosi, fatti cioè da gente fi-no a ieri considerata fedelis-sima. Non so, a parte SandroBondi e la Repetto che se nesono andati sbattendo la por-ta, Paolo Romani, all’assem-blea organizzativa del 28marzo, ha detto: «Non si dicache tutto va bene, perché og-gi non va bene nulla. Siamodivisi e litigiosi, non raccon-tiamo cose credibili e i peg-giori di noi vanno in tivù a di-re stupidaggini». Anche laSantanché, costretta a votarecontro la riforma del Senatoche aveva contribuito a scri-vere (controvoglia), s’è mes-sa di traverso. Inoltre lo spet-tacolo che dà il partito faràcomunque perdere voti. Per-ché dare il consenso a unamarmellata simile, oltre tuttoin un momento in cui, graziea Renzi, non esiste più nean-che il fantomatico pericolocomunista? Per capire di chesto parlando, basta leggere ilblog di Fitto alla data di ieri.

4Che cosa dice?«Siamo in un partitosenza regole dalla testa

in giù. Da un anno siamo inuna terra di nessuno. Siamoin un partito con dirigentiprivi di qualunque legittima-zione democratica. C’è ormaiun cupo bunker, costruito in-torno a Berlusconi, dove po-chi autonominati pretendo-no di decidere sulla sorte del-le persone, e - peggio ancora -sulla linea politica. Ma dav-vero pensiamo che le listepossano essere fatte e disfat-te dalla senatrice Rossi? Dovesiamo finiti? Non eravamo, onon dicevamo di essere, unpartito liberale di massa? Sia-mo soprattutto un partito con9 milioni di elettori in fuga».

5Ma non si poteva in qual-che modo mediare, pos-sibile che un uomo così

pronto a dir di sì a tutti si siaincaponito… La vulgata dice che Berlusco-ni creda di essere politica-mente finito e che a questopunto di Forza Italia non glie-ne importa niente. Vuole to-gliersi delle soddisfazionipersonali, andando addossoper quanto possibile agli «in-grati». Una chiusura di car-riera politica controversa.

IL FATTO DEL GIORNOPARTITOALLO SBANDO

Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, 78 anni, con il «dissidente» Raffaele Fitto, 45 anni ANSA

Ma Berlusconi vuoleuscire dal “bunker” e provare davvero a salvare Forza Italia?1Non sembra temere una debacle alle regionali: in Puglia scelto un candidato che ha finito per allearsi col ribelle Fitto

VACANZE ITALIANE

Angela aficionada: ancora Pasqua a Ischia1La Merkel da ieri sera nell’isola campana Feste di lavoro per il greco Varoufakis volato negli Usa: scade il prestito del Fmi

Francesco Rizzo

S tessa spiaggia, stesso ma-re. Non amatissima dagliitaliani, la cancelliera te-

desca Angela Merkel ama inve-ce molto il nostro Paese, alme-no come museo a cielo aperto eha di nuovo scelto la Campaniaper le vacanze di Pasqua, co-minciate ieri. Prima il palato:menù tipico (con paccheri albaccalà, scarpariello e alici frit-te) in un ristorante di Sorrento,

in compagnia del marito e diuna coppia di amici. Il tavoloera stato semplicemente preno-tato per quattro persone, cometuristi qualsiasi. Poi, una raffi-nata tappa culturale: visita ainon troppo gettonati scavi ar-cheologici di Stabia, tra Pompeied Ercolano, per ammirare Villadi Arianna e Villa San Marco,celebre per il giardino porticatoe la piscina con emiciclo. DaStabia, la Merkel si è spostata aErcolano, dove — entrata da uningresso laterale — si è mesco-

lata ai comuni visitatori. Infine,il trasferimento a Ischia, su untraghetto delle linee locali. Re-sterà fino sabato e su di lei vigi-leranno, tra l’altro, dieci agentitedeschi.

DEBITI Eppure, tra passeggiatee bagni alle terme, la cancellie-ra dovrà pensare anche allaGrecia. Glielo ha ricordato il vi-ceministro degli Esteri di Berli-no Michael Roth, che ieri ha dinuovo tirato le orecchie al go-verno Tsipras, sottolineandocome «la Banca Centrale Euro-pa sia un partner e non un av-versario». Perché «nessuno ha ilminimo interesse in un’uscita diAtene dalla moneta unica, me-no che mai la stessa Atene. Ma il

tempo stringe». E infatti c’è chila Pasqua la passerà lavorando:è il ministro delle Finanze grecoYanis Varoufakis, che oggi volaa Washington per incontrareChristine Lagarde, direttore delFondo monetario internaziona-le, nonché gli uomini del TesoroUsa. Giovedì la Grecia deve rim-borsare il prestito del Fmi da458 milioni di euro (e a metàmese altri 2,4 miliardi): il vicedi Varoufakis, Dimitris Mardas,ha garantito ieri che i soldi ci so-no ma i dubbi restano. Anchealla luce del difficile negoziatosulle riforme, poste come con-dizione per sbloccare l’ultimatranche da 7,2 miliardi di eurodi aiuti internazionali. L’Europachiede più sforzi soprattutto suitagli a pensioni e pubblico im-piego e più coraggio sulle priva-tizzazioni. E con una Merkel ri-posata, hai voglia a litigare.

© RIPRODUZIONE RISERVATAAngela Merkel e il marito Joachim Sauer (alle sua spalle) ieri a Ercolano ANSA

NOTIZIE TASCABILI

� Con un provvedimento di espulsione, è stato rimpatriato un marocchino di 41 anni, Khalid Smina, residente a Imola (Bologna), e titolare di un permesso di soggiorno. «Aveva aderito a una pratica integralista della religione con una vocazione al terrorismo»: lo ha spiegato il ministro dell’Interno AngelinoAlfano. Da dicembre ad oggi sono salite a trenta le espulsioni.

ALFANO: «INTEGRALISTA»

Un marocchinoè stato espulsoper terrorismo

� Nuova ondata di migranti verso la Sicilia. Sono stati impegnati nei soccorsi in acque libiche la Guardia Costiera e la Marina Militare, con tre unità: solo ieri, oltre 1.500 i migranti partiti dalla Libia a bordo di barconi. A Siracusa, intanto, è stato arrestato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina Mohamed Ben Hassan, tunisino.

IN CELLA UNO SCAFISTA

Nuova ondata:altri 1500 migrantiarrivati dalla Libia

� L’ultima apparizione di Fidel era datata 8 gennaio 2014, in occasione dell’apertura di un centro culturale all’Avana: da allora il “lider maximo” non si era più visto ed erano circolate le solite voci sulla sua morte, le ultime nel gennaio scorso. E invece Castro, 88 anni, è riapparso in pubblico. “Casuale, indimenticabile incontro con Fidel”, titola — con retorica d’altri tempi — il quotidiano ufficiale “Granma” sulla visita di Castro alla scuola “Vilma Espín Guillois”, situata vicino alla residenza di Fidel, a ovest della capitale. Il giornale pubblica anche alcune foto dell’ex presidente, in tuta bianca e blu, un berretto nero in testa, mentre stringe la mano ai rappresentanti di una delegazione venezuelana. Le immagini risalgono a lunedì scorso.

LE IMMAGINI SUL QUOTIDIANO “GRANMA”

Un’immagine della prima apparizione di Fidel Castro da 14 mesi AFP

Castro si rivede in pubblicoÈ la prima volta da 14 mesi

� Nuovi guai per Germanwings: una perdita di carburante ha costretto i piloti del Colonia/Bonn-Venezia a un atterraggio di emergenza a Stoccarda. A bordo c’erano 123 passeggeri. Solo venerdì l’Hannover-Roma era stato costretto a scendere aa Venezia per il malore di un membro dell’equipaggio edi un passeggero. Intanto sono terminate le ricerche dei corpi

delle 150 vittime del disastro aereo dell’Airbus A320 e sono stati isolati 150 profili di Dna dai più di duemila resti recuperati nel sito dello schianto. Non è però sicuro che si tratti solo del Dna delle vittime: ci vorranno dalle tre alle cinque settimane per procedere all’identificazione.

UN AIRBUS A STOCCARDA

Perde carburanteGermanwingsatterra d’urgenza

Un jet della Germanwings

AltriMondiR

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42 DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

Un momento del video diffuso dall’Isis in cui un miliziano distrugge un pezzo delle mura dell’antica Hatra, in Iraq AP

Filippo Conticello@filippocont

Q uelle pietre bianche, bel-lezza immortale ed esem-pio dell’ingegno umano,stavano in piedi da 2 mila

e 300 anni almeno. Hanno resi-stito a due attacchi furiosi deiRomani, 116 e 198 d.C, non allafuria della Jihad del terzo mil-lennio: l’Isis ha usato mazze, pic-coni, perfino il tiro a segno con ikalashnikov per colpire le muradel III secolo a.C. ad Hatra, inIraq. Costruite durante l’imperodei Parti, erano pure patrimoniodell’Unesco, ma i miliziani delCaliffo hanno sfogato la solitafuria iconoclasta contro le statuee gli ornamenti: uno sfregio an-nunciato, partorito dai terroristiil 7 marzo, e sopra ogni cosa,ostentato al mondo. Eccolo, allo-ra, il nuovo video dei jihadisti in-

titolato «La distruzione degliidoli», condito dall’onnipresentecommento del militante barbu-to: dice che le immagini umane,proibite dall’Islam, venivano«adorate al posto di Dio». E ilmontaggio indugia sui grandifregi di arenaria sbriciolati, sullacariatide buttata giù col suo ric-co panneggio e l’Ak-47 che sparaall’impazzata. L’ennesima offesadopo la distruzione, sempre or-gogliosamente documentata,del reperti nel Museo di Mosul edell’antica città assira di Ni-mrud. «Crimini di guerra» perl’Onu, che ora via satellite cercadi capire se davvero hanno osatoradere al suolo coi bulldozer l’in-tera area archeologica.

A VICENDA La nuova esibizionedi ferocia sa tanto di risposta allaperdita di Tikrit, la città sunnitadove nacque Saddam, strappataall’Isis dall’esercito iracheno gra-

zie alle milizie sciite addestrate earmate dall’Iran. Ma da quelleparti pare confermarsi ciò che sitemeva prima della controffensi-va: nel racconto di testimoni eresidenti, abbondando gli episo-di di violenza e saccheggi sugliodiati sunniti. E adesso che lemilizie la stanno abbandonando,Tikrit è descritta come una «cittàin rovina». Eppure, sul lato op-posto del territorio sottomesso alCaliffato, la guerra santa è ormaialle porte di Damasco: i milizianiavrebbero preso il controllo mili-tare di quasi tutto il campo pro-fughi palestinese di Yarmuk. Mi-gliaia, forse fino a 18 mila, in-trappolati da giorni, mentre gliattivisti siriani danno forma al-l’incubo: ci sarebbe una prima«tattica» intesa tra Isis e qaedistidel Fronte al-Nusra. Jihadisti en-trambi, ma fino a pochi mesi fa simassacravano a vicenda.

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SCOMPARSO A BRESCIA

Il bambino ritrovato era in Spagna col papàOra è lotta sull’affido

Il piccolo Christian Fernandez, 9 anni, era sparito giovedì a Brescia ANSA

S ta bene ed è a casa deinonni paterni, dopo unviaggio dall’Italia alla

Spagna piuttosto turbolento.È stato protagonista di unavera e propria fuga in auto-mobile durata diverse ore,Christian Fernandez: il bam-bino di nove anni, scomparsoda Brescia giovedì sera men-tre stava giocando a pallonein un parco vicino a casa, èstato ritrovato ad Alicante, inSpagna. Resta da capire se lafuga sia stata volontaria o me-no, visto che Christian è con-teso da padre e madre, in uncomplesso caso di affidamen-to tra Spagna e Italia. Standoalla ricostruzione della Que-stura di Brescia, a prelevare ilbambino sarebbe stato lo ziopaterno visto che il padre, alleprese con problemi di giusti-zia, non poteva lasciare laSpagna. Christian e il genito-re si sarebbero però accordatigiorni prima sulla fuga. «Nonci credo, è impossibile», hadetto Lisette Santa Cruz, lamadre cubana che si è rispo-sata con un bresciano e chegiovedì sera ha denunciato lascomparsa del piccolo.

PARERI DIVERSI «Solo pochigiorni fa il bambino mi ha det-to di non lasciarlo andare inSpagna perché con suo padre,che non chiamava più nem-meno papà ma solo Miguel,non voleva tornare. Era terro-rizzato e poi aveva la primacomunione il 12 aprile e si era

preparato in parrocchia. Impossi-bile che pensasse a scappare», haspiegato la donna. Che, due annifa, aveva portato in Italia Chri-stian strappandolo all’ex marito.Era legittimata a farlo avendo ot-tenuto l’affidamento del piccolo,ma un anno fa la situazione ècambiata, con Christian che, dalfebbraio 2014, è stato affidato daltribunale spagnolo al padre Mi-guel Fernandez. «Sono scappatadalla Spagna con Christian dopo

che per due volte ho denunciatoper violenza il mio ex marito. Eradiventato impossibile rimanere»,ha spiegato la Santa Cruz. L’uo-mo, però, per due volte è statoprosciolto in Spagna da ogni ac-cusa di maltrattamenti in una re-lazione durata otto anni. «Io eChristian siamo scappati dopo es-sere stati un anno in una casa diaccoglienza in seguito alle de-nunce», ha aggiunto la donna.Che ora chiede solo di parlarecon suo figlio: «Ho mandato unsms al mio ex chiedendo di farmiparlare con Christian. Voglio sen-tire da lui cosa vuole fare. Rispet-terò qualsiasi sua decisione, mame lo deve dire lui».

Ora tutti si filmano con PeriscopeIn due giorni 100 mila condivisioni

A BANGKOK LA CORSA DEI COLORI� Una festa in nome della solidarietà. Una corsa di 5 chilometri tra polveri colorate che ha unito, ieri, migliaia di persone, turisti, residenti e non solo, nel parco Lumpini a Bangkok, in Thailandia. La manifestazione, chiamata «Operazione sorriso», è servita a raccogliere fondi per interventi gratuiti a favore dei bimbi affetti da labbro leporino, deformazioni al palato o malformazioni al viso. Durante la corsa i partecipanti, come avviene in ogni «color run», sono stati spruzzati con sfumature diverse ogni chilometro. La Fondazione «Operation Smile» può contare su oltre 5400 volontari medici, infermieri ed altri operatori sanitari. Realizza missioni mediche in più di 60 Paesi.

Un collage di alcuni filmati condivisi sul profilo Facebook di Periscope

U n successo travolgente ein evoluzione. Periscope,l’app lanciata da Twitter

(il 26 marzo) che registra «la vi-ta in streaming», sta conquistan-do centinaia di migliaia di fan.Secondo il contatore online diTopsy, solo nel weekend d’esor-dio i link alle dirette condivisi sulmicroblog hanno sfiorato quotacentomila, con un picco nellagiornata di sabato (51 mila). Da-ti che hanno sancito il sorpassosul programma concorrente Me-erkat. Ma la guerra tra i due nonè finita. E quest’ultimo come haspiegato Wired punta con un ap-posito hashtag (#Katch) a fare sìche i filmati finiscano su YouTu-be. Il fenomeno del live strea-ming ha le potenzialità per nonrestare una moda del momento.Ne è convinto Mario Morcellini,pro-rettore alla Comunicazionedell’Università La Sapienza, se-condo il quale «la piattaforma ècostruita per estremizzare lepassioni dei giovani. A comincia-re dall’assuefazione ai selfie, chediventano dinamici, e poi dal bi-sogno di essere produttori dicontenuti».

LE SFUMATURE Non sono dasottovalutare le questioni legatealla privacy, che subisce «un at-tacco», tanto che in futuro si po-tranno ipotizzare anche dei di-vieti all’uso del «periscopio», unpo’ come è stato negli Usa con iGoogle Glass che nemmeno era-no in commercio. In Italia l’acco-glienza di Periscope è stata dellemigliori con testimonial come Fiorello e Jovanotti che hannofatto da apripista. Oltre alle im-magini private da condividerecon sconosciuti ci sono i primi

esperimenti interessanti. Quelli delle redazioni giornalistiche edelle radio. Ci provano i partiti(l’intervento di Renzi alla dire-zione Pd di lunedì è andato an-che su Periscope) e le imprese(Skyscanner ha lanciato un «pa-linsesto» per far scoprire decinedi città nel mondo). L’Italia regi-stra anche i suoi primi fenomeni,come la cantante Lidia Schillaciche è stata notata dal sito ameri-cano Mashable.

dan. va.© RIPRODUZIONE RISERVATA

� Era ancora nascosta in un armadio, a due giorni dal mas-sacro di 148 studenti cristiani compiuto dai miliziani somali al Shabaab nel college di Ga-rissa in Kenya. I soccorritori l’hanno scoperta sabato matti-na: Cynthia Charotich, 19 anni, si era nascosta sottoun mucchio di vestiti in un guardaroba, per sfuggire alla furia sanguinaria e non era uscita nemmeno quando aveva sentito le voci dei compagni sopravvissuti. Anche ieri i soccorritori hanno dovuto penare per convincerla che volevano salvarla: è servito un docente universitario per assicurare che gli agenti non erano Shabaab travestiti. Poi le è stato dato del latte ed è stata portata in ospedale. Intanto, sono state arrestate cinque persone connesse all’attacco, come ha riferito il ministero dell’Interno kenyano: «Tre erano i coordinatori fermati mentre cercavano di fuggire in Somalia, mentre due sono stati arrestati all’interno dell’università». Nel dettaglio, un addetto alla sicurezzae un cittadino della Tanzania, sospettato di aver «facilitato l’ingresso» degli islamisti. Non bastasse, i terroristi sono tornati a minacciare il Kenya, preso di mira per l’intervento armato in Somalia: «Nulla sarà in grado di garantirela vostra sicurezza. La guerra sarà lunga e terribile»,si legge in una dichiarazione rivolta a tutto il popolo keniota. «Risponderemo duramente a questo attacco all’umanità», ha aggiuntoil presidente del Kenya, Uhruru Kenyatta, che ha disposto tre giorni di lutto.

USCITA DOPO 48 ORE

Strage in KenyaRagazza si salvain un armadio

Mohamud, capo degli Al Shabaab

Isis, lo sfregio alla storiaKalashnikov e picconi contro i tesori di Hatra1In un video i jihadisti distruggono le mura del III secolo a.c. in IraqMigliaia in trappola nel campo profughi di Yarmuk vicino a Damasco

57� Le migliaia di follower sul profilo Twitter dell’app. Molti i fan tra le star e i cantanti. Da noi i più attivi nel live streaming sono Fiorello e Jovanotti. Non mancano filmati impegnati e interazioni tra gli utenti.

17� Le migliaia di link giornalieri condivisi su Periscope, 12 mila quelli che viaggiano, invece, su Meerkat. Nel primo weekend dal lancio (il 26 marzo), l’app di Twitter ha collezionato oltre 100 mila condivisioni.

AltriMondiR

RGiovedì sera la fuga in auto conlo zio. La madre: «Decida Christiancon chi vuol stare»

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43DOMENICA 5 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

Luna spenta. Che per oggi e domani minaccia noie e ritardi. Programmatevi concura, non vedete la vita in nerosfiga: meglio l’ottimismo e la fornicazione.

21/3 - 20/4ARIETE

5,5

La Luna pasquale vi fa brillare per fascino. E spalleggiasoprattutto il comparto degli affetti privati. Pasquetta, poi, mangiona, sorniona, suinona.

23/9 - 22/10BILANCIA

7

La Luna paventa, per oggi e domani, lievi impicci, intralci, imprevisti. Tenete a freno gli zebedei, mediate. E abbandonatevi ai (tanti) entusiasmi suini.

21/4 - 20/5TORO

6-

Carburare e cooperare, oggi, potrebbe non risultare del tutto facile. Non inoculate curaro in nessuno: domani vi riprenderete. Ma c’è penuria suina.

23/10 - 22/11SCORPIONE

6

Pasqua coi fiocchi. Le energie prorompono, l’ottimismo sale. E ogni programma riesce nel migliore dei modi. Pasquetta isterica, suinally too: occhio.

21/5 - 21/6GEMELLI

6+

Pasqua serena, ovunque e con chiunque siate. Domani la Luna farà entrare in campo il pessimismo. Rovinoso per la fornicazione. Opponetevi.

23/11 - 21/12SAGITTARIO

6,5

Pasqua faticosa, ingabbiati in una rete di noie, stress e paturnie. L’umore risalirà col passare delle ore, però. E a Pasquettasi coccola e si fornica.

22/6 - 22/7CANCRO

7-

Troppa umoralità a Pasqua: consigliato un idromassaggio-relax nel cioccolatoal latte. Pasquetta di forma psicofisica buona e di sex pure sperimentale.

22/12 - 20/1CAPRICORNO

6,5

Pasqua lieta, sociale e socievole, magari con rimpatriate e viaggi riusciti. Pasquetta, però, stanca e inversa. Con l’ormon che non trova soddisfazion.

23/7 - 23/8LEONE

6+

La Pasqua vi porta serenità. Ma domani non urtate nessuno, non inaciditevi, non fate cacchiate. Scarsi i godimenti del palato, sia culinari siua suini.

21/1 - 19/2ACQUARIO

6+

Viaggi, cultura, mondanità renderanno speciali Pasqua e Pasquetta. Ma anche se lavorereteogni cosa andrà bene. Fornicazioni pacificanti.

24/8 - 22/9VERGINE

8

Luna amica a Pasqua e a Pasquetta. Il vostro lato B lievita come una colomba di pasticceria e gli ormoni diventano come uova di Pasqua, voluminosi.

20/2 - 20/3PESCI

7,5

LO SPORT IN TV

AltriMondiR

Bergoglio, effetto cinemaBoom di storie sui preti1Da Luchetti a Sorrentino, la figura del pontefice stimola la produzionedi film e serie per la tv. L’esperta: «Francesco cambia la comunicazione»

SHOWBIZ

� Un eco-resort in Belize, non solo per salvare l’isola di «Blackadore Caye», ma per renderla modello per il futuro. È la nuova impresa di Leonardo DiCaprio, che ha acquistato 104 acri su un’isola dove ha avviato i lavori per un resort definito «eco-consapevole» che aprirà nel 2018.L’attore ci ha messo dieci anni per trovare il costruttore adatto: la sua scelta è caduta su Paul Scialla, popolare per le costruzioni «eccentriche».

AVVIATI I LAVORI: SI PARTE NEL 2018

DiCaprio ambientalista in BelizeAprirà un eco-resort su un’isola

� Uscirà il primo gennaio 2016il nuovo film di Checco Zalone,diretto da Gennaro Nunziante,del quale dovrebbero iniziare le riprese a maggio in Norvegia.«Per noi era importante uscirecon “Chiamatemi Francesco” di Luchetti il 3 dicembre, primadel Giubileo, Checco è statod’accordo nell’uscire più avan-ti», ha detto Pietro Valsecchi,produttore dei due progetti.

RIPRESE IN NORVEGIA

Il nuovo Zaloneesce l’1 gennaioI ciak da maggio

� Sigaretta in bocca, giubbotto di pelle, aria da duro. Così Paolo Bonolis diventa «Er ricetta»,uno dei peggiori «ceffi» della mala romana. Sono le immagini del nuovo episodio di «Pupazzo criminale», la web serie di Lillo e Greg, (in onda oggi). Si raccontano i loschi traffici di un clan del quartiere romano di Tor Pignattara, I protagonisti calzini con nasi, spugne e marionette.

PUPAZZO CRIMINALE

Nella web seriedi Lillo e Gregc’è pure Bonolis

� Si chiama International Pillow Fight Day, la giornata mondiale della battaglia a cuscinate e si è svolta ieri in una settantina di città del mondo, da Barcellona a Hong Kong passando per Chicago. Si tratta di un flash mob che viene organizzato dal 2008. In Italia la “battaglia” si è svolta a Bergamo, dove il tam-tam sui social ha fatto confluire centinaia di persone. Prima dell’evento sono state rese note le regole: vietato togliere gli occhiali prima di iniziare, niente colpi a persone senza cuscino o con macchina fotografica.

IN ITALIA LA SFIDA È STATA A BERGAMO

Anche a Londra l’appuntamento tra appassionati di cuscinate LAPRESSE

La “battaglia” a cuscinate:flash-mob in tutto il mondo

� 1 Papa Francesco, eletto nel 2013 2 Rodrigo de la Serna è Bergoglio in «Chiamatemi Francesco» 3 Alessandro Gassman in «Se Dio vuole» 4 Jude Law, atteso in «The Young Pope» di Paolo Sorrentino ANSA

2Francesco Rizzo

H abemus Papam. E qui nonsi parla del preveggentefilm di Nanni Moretti, ma

di tutti i pontefici — passati, pre-senti, immaginari — che vannoaffollandosi su schermi e palco-scenici, come se fosse esplosauna moda. Domani arriva nei ci-nema La canonizzazione deiPapi, docufilm in 3D su quel 27aprile 2014 in cui vennero eleva-ti agli altari Giovanni XXIII e Gio-vanni Paolo II, già trasmesso daSky ma ora “spalmato” in 25 saledel circuito Nexo, sino a maggio.Offre pure un approfondimentosu Francesco, del quale, intanto,si occupa Daniele Luchetti nelsuo Chiamatemi Francesco,biopic sul Papa (interpretato nel-la giovinezza dall’argentino Ro-drigo De la Serna e nella maturi-tà dal cileno Sergio Hernandez),dalle origini all’elezione nel2013. Andrà anche in tv e ora èsul set a Roma. «La prima voltain cui ho prestato attenzione aBergoglio è quando ha dettoquella frase sui gay (“Chi sono ioper giudicarli?”, ndr) — spiegaLuchetti —. Stava parlando dacontemporaneo a contempora-nei. Questo Papa sa emozionare ilaici, ma non farò un santino».Vedremo il film il 3 dicembre.Nel frattempo sarà avviato il pro-getto The young pope, serie tvSky in 8 episodi, ritratto di unimmaginario pontefice italoa-mericano, con il volto di JudeLaw. Dirige Paolo Sorrentino,sempre affascinato dal potere,che sia prestar soldi (L’amico difamiglia) o governare (Il divo).

ANCHE MUSICAL E a Verona, il25 aprile, debutta il musical Ilprimo Papa, ovvero San Pietroraccontato da Gesù, con la vocedi Bergoglio che legge il PadreNostro. Troppo? «No, gli artistiraccontano un cambiamento, ilsolo rischio può essere la sempli-ficazione – riflette Chiara Giac-cardi, sociologa che si è occupata

del rapporto tra Bergoglio e i me-dia —. Del resto il nuovo Papa èpopolare. Perché? Sa che la co-municazione è interazione e ri-sponde a un bisogno di religiosi-tà, diventata però allergica a mo-delli calati a forza nella vita con-creta delle persone. E molti preti“di frontiera” si sentono legitti-mati da Francesco». Guarda ca-so, nei cinema c’è Se Dio vuole,con Gassman “don” irrituale.Spiega il regista, Edoardo Falco-ne: «Non volevo il solito sacerdo-te in crisi o che fa altro, comeDon Matteo ma uno che riesca arendere viva la fede. Mi interessaparlare di spiritualità attraversola commedia: non pensavo aBergoglio però il suo rinnova-mento aiuterà il film». In effetti,non ha danneggiato una web se-

rie al curaro come Preti, 2 milio-ni di visualizzazioni su Youtube,candidata al David, mini-cartonianimati di Astutillo Smeriglia(nome d’arte) in cui le domandedi un giovane sacerdote spiazza-no un collega inaridito da riti enozioni. «Idea nata ai tempi diRatzinger: per i dialoghi usavo lerisposte che certi sacerdoti dan-no a problemi pratici — dicel’autore —. Credevo che la serie,con Francesco, non funzionassepiù. Invece piace a credenti e sa-cerdoti, che ammettono comecerto clero vada in chiesa comein ufficio». «Chiediamoci se lavo-riamo come buoni operai o se siamo diventati un po’ degli im-piegati», ha detto Bergoglio. Eforse Preti avrà un seguito.

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La messa di Pasquaoggi in onda su Sky Prima volta in 3D � La solenne celebrazione pasquale, presieduta da Papa Francesco e la Benedizione “Urbi et Orbi”, per la prima volta in tre dimensioni: appuntamento stamane dalle 9.55 su Sky 3D, in diretta da Piazza San Pietro a Roma. La celebrazione sarà seguita da otto telecamere e commentata da don Walter Insero, direttore dell’Ufficio Comunicazioni del Vicariato di Roma. La messa del Papa sarà trasmessa anche in chiaro sul Canale 27 del Digitale Terrestre.

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