Dossier RAGAZZI & DINTORNI n. 2, estratto febbraio 2014 - Paoline

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Ra gazzi & Dintorni DOSSIER Febbraio 2014 2 Ali ai piedi Inserto da staccare

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ALI ai PIEDI è il secondo tema che il Dossier di CATECHISTI PARROCCHIALI affronta in questo numero. Gesti e parole d’amore è l'itinerario proposto quest'anno ispirato dalle opere di misericordia corporali e spirituali.

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Ragazzi&Dintorni

D O S S I E R

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staccare

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Ragazzi &

dintorni Iniziare da una presa di coscienza della propria e altrui fragilità,

e diventare consapevoli della «spasmodica ricerca» di bellezza eprestanza fisica, che caratterizza la nostra società, è una buona

base per superare l’idolatria del proprio corpo e rendersi attenti, inve-ce, ai «corpi sfruttati, ammalati e denutriti» di tanti poveri (Attualità). Oc -cor re coltivare un atteggiamento responsabile, che metta «ali ai piedi», li -berandosi da timori e paure, per andare verso l’altro, soprattutto «il vicino»,che vive situazioni di sofferenza e solitudine (Musica e fede). Un orienta-mento in tal senso viene dal film e dal gesto in esso evidenziato «che fa ladifferenza» (Ciak, si gira). Gesù, che si è fatto molto vicino ai malati, ci indi-ca come renderci prossimi a loro (Bibbia nella vita), e in che senso possia-mo compiere, anche noi, «miracoli di vicinanza e fraternità» (Focus). Sullascia di Gesù c’è Pietro che si rende attento agli infermi e risana, addirittu-ra, con la sua ombra (Colori dell’arte). Connettendoci a malattia e dolore sulweb veniamo sorpresi dalla tassista che, vestita da fata, accompagna gra-tuitamente i bambini malati di tumore, e dalla clownterapia che vede medi-ci e volontari «curare», divertendo e facendo ridere (In rete). Proprio il fon-datore della clownterapia, il medico Patch Adams, è presentato come testi-mone (Testimoni). Il Test permette di valutare lo spessore e la concretezzadel proprio amore verso i più fragili. La Celebrazione motiva e spinge ad an -dare verso gli altri, soprattutto se sono nella sofferenza.

SOMMARIOFocus Visita agli infermi - Tonino Lasconi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3

Bibbia nella vita Le visite di Gesù ai malati - Tonino Lasconi . . . . . . . . . . . . » 4

Attualità Accostarsi alle altrui fragilità - Fausto Negri . . . . . . . . . . . » 6

Musica e fede Ali ai piedi… per andare dove? - Mariangela Tassielli . . » 8

Ciak, si gira Il gesto che fa la differenza - Cecilia Salizzoni . . . . . . . . . » 10

In rete Connessi con malattia e dolore - Alessia Cambi . . . . . . » 12

Colori dell’arte San Pietro risana con la sua ombra - Fausto Negri . . » 13

Test La concretezza dell’amore - Maria Teresa Panico . . . . . . » 14

Celebrazione In cammino per amore - Veronica Bernasconi . . . . . . . . . . » 15

Testimoni Patch Adams: humor e guarigione - Redazione . . . . . . . » 16

RAGAZZI & DINTORNI - Sulla scia delle «indicazioni evangeliche» che ci offre pa paFrancesco, ci lasciamo con durre, ispira ti dalle opere di misericordia corporali e spiri -tuali, a sperimentare l’amore del Si gno re, per declinarlo in gesti e parole di solidarie -tà. La vivacità delle proposte, con l’utilizzo di tutti i linguaggi, caratterizza il percorso.Da valorizzare in itine rari di catechesi e pastorale giovanile, in campiscuola e ritiri.

Tema: Gesti e parole d’amore«Va’ e anche tu fa’ così» - Mani operose

Cuore ospitale - Volto amico - Ali ai piedi - Occhi misericordiosiParole di speranza - Spirito empatico

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Infermità, malattia, dolore, soffe-renza, disabilità… e, poi, silen-zio, paura, allontanamento, iso-

lamento, distanza. Costruendo il per -corso da proporre ai ragazzi su que -sta specifica opera di misericordia,tutto questo mi risuona dentro co -me un macigno. E allora vi propongodi far mettere sì, ali ai piedi ai ragaz-zi,ma di aiutarli a non volare lontano,saltando a piè pari le occasioni di so -lidarietà e fraternità vicine. Le ali aipie di li spingano a raggiungere le ca -se di parenti e amici, che vivonol’esperienza della malattia, della di -sabilità, della sofferenza.• Questo è l’obiettivo che vi propongoattraverso le canzoni e l’esperienza da far vive-re ai ragazzi. I testi musicali che accompagna-no il nostro percorso, sono Invece no di LauraPausini, Fango di Jovanotti e Tutto inizia sem-pre da un sì di Renato Zero.

• Le canzoni non vi porteranno nel cuore dellamalattia e della sofferenza. Saranno soprattut-to un percorso verso la responsabilità: sentirsiparte di un mondo che chiama, che attendenon fantasmi vaganti, ma persone in carne eossa che sappiano dire «sì concreti» alla vita ea questa storia, che interpella e non vorrebbesempre e solo «no» da raccogliere.

IL CORAGGIO DELLA RESPONSABILITÀIniziate con l’ascolto di Invece no. È conosciutaco me la canzone che Laura Pau si ni ha dedicatoalla nonna, per la sua scomparsa. Il testo è unastraordinaria e toccante fo tografia di un cuoreumano e dei suoi sentimenti di fronte al confinescomodo della sofferenza, di quegli istanti di pau -ra, che ti fanno allontanare da chi hai amato. • Con coraggio entrate nel testo e aiutate i ra -gaz zi a sostare, a fermarsi, a fare memoria diamici e parenti malati o in fin di vita, da cui si

so no allontanati per timore di non saper gesti-re la situazione, per paura di soffrire, di nonsa pere quali parole pronunciare e come soste-nere il silenzio.

• Dedicate più incontri, se necessario, a questaparticolare «memoria», alle domande che sca-turiranno, ai dubbi, alle paure, ai sensi di col -pa che potrebbero emergere. Sono situazioniche i nostri ragazzi vivono e che, spesso, igno-riamo o prendiamo sotto gamba. - Chi siamo noi di fronte al dolore? - Quali sono le parole e i ricordi a cui non per-mettiamo di venir fuori? - Cosa arriviamo a negarci con la distanza? - Siamo certi che ad aver bisogno di una visitasiano solo gli altri, gli infermi? - E se la loro sofferenza, il loro amore, la loroforza potesse davvero guarirci dalle tante for -me di isolamento in cui viviamo?

• «Forse bastava solo respirare», canta Laura,«fino a riprendersi ogni battito e non cercarel’attimo per andar via». E, in fondo, lasciarsiprovocare da quel Gesù samaritano, capace difarsi prossimo, oggi significa anche decideredi non scappare, di non far diventare un’abitu-dine la vita senza l’amico che soffre, il fratel-

Mariangela Tassielli - [email protected] e fede

ALI AI PIEDI… PER ANDARE DOVE?

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Leo ha 16 anni, frequenta ilterzo liceo, sen za profittoperché la sua testa, piena di

ricci spettinati, è da tutt’altra par -te. Non riesce a staccarsi dai ca -pelli rossi di Beatrice, stesso li ceoun anno più grande, e dal pensie-ro di come fare a conoscerla. Quan do finalmente questo acca-de, è una batosta, perché Beatriceè ammalata. Gravemente. Fa che-mioterapia, i capelli che hanno pre -so tanto Leo, sono una parrucca elei è qua si rassegnata a lasciare unavita che avrebbe voluto esplorare, divora-re, vivere. Un colpo basso di estrema vio-lenza. Se Leo non trovava ilcoraggio per rivolgerle laparola prima, in condi-zioni normali, orache l’ha vista inospedale, ora chesa come stannole cose, ora chei colori brillan-ti e pulsanti del -la vita – quelliche lui ama ap -passionatamen -te – sembranosbianchire dicolpo, come ilsangue di Bea tri -ce, deve trovare ilcoraggio per nonscappare.

LA VITARESTA BELLALo aiuta il prof. di lette-re che insegna ai ragazzi

a coltivare un sogno e, quando lavita lo manda in pezzi, li invita anon desistere, ad affrontarla, an -che nella sua durezza. A prender-la a pugni, magari, ma a non mol-lare, perché il sogno può andareoltre il limite della vita, e la vita re -sta bella anche se non è semprecolorata. E Leo che non è un vi -gliac co (anche se temeva di es ser -lo), si presenta a casa diBea trice.

Si dichiara. Inizia una per so -nale battaglia contro il male di lei che ha

esaurito le proprie energie e può solo rivolgersia Dio per trovare un senso a ciò che le sta acca-dendo. Lui, invece, è convinto di poterla sal -vare; è sicuro che il suo midollo spinale siacom patibile con quello di lei e si iscrive nellalista dei donatori contro la volontà dei geni-tori che hanno paura. Lo attende un nuo vo colpo basso: l’incom -patibilità è al 90%. Tempo dopo, tuttavia,il suo sangue si rivelerà compatibilecon quello di un’altra persona, sco no -

sciu ta, e re stituirà la vi ta a una mamma.

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Cecilia Salizzoni - [email protected], si gira

IL GESTO CHE FA LA DIFFERENZA