Jubilemus - estratto libro di Del Vaglio - Paoline
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Jubilemus!
il sorriso della veritÀ
diBruno Forte
Può sorridere la verità? la domanda potrebbe apparire perfino imbarazzante a chi pensasse la verità nei termini dell’ ideologia moderna: per questa il vero è il campo di dominio di una ragione «forte», che non conosce debolezze e soprattutto non tollera differenze, neanche quelle sottolineate dalla levità di un sorriso. al contrario, per il cosiddetto « pensiero debole » la verità non sorride, ma sghignazza: essa è solo una Maschera, che si fa gioco di chi ancora creda che esista una verità. il sorriso della verità è dunque lontano tanto da chi pretende di cambiare il mondo e la vita con le sole forze della ragione umana, quanto da chi nega semplicemente ogni fondamento forte all’ impegno degli abitatori del tempo. Chi dunque può amare il sorriso della verità? Chi crede nell’onnipotente che per amore si fa debole, chi accetta di giocare la propria vita per un Crocifisso,
in cui riconosce la follia dell’amore divino per gli uomini. la debolezza di dio è il sorriso della verità: e chi l’ha accolta nel profondo del cuore non ha paura di sorridere alla verità e di ammiccare alla verità che gli sorride dai suoi abissi di misericordia...
la verità sorridente non è dunque qualcosa che si possieda, ma Qualcuno che ti possiede con i suoi lacci di tenerezza e di fedeltà: Gesù il Cristo è la verità in persona, lui che ha consegnato se stesso per noi e proprio così ci ha donato la fiducia di non essere mai abbandonati e di poter sempre sperare in un sorriso di vera compassione e di misericordia infinita.
di questo ci parla sul filo del sorriso il volumetto di Paolo del vaglio: un testo che si beve tutto d’un fiato, lasciandoci un sapore di letizia, un senso di speranza e di pace. Né questo scorgere il sorriso della verità ne diminuisce la forza, l’esigente rapimento e la potente bellezza: il racconto è anzi percorso dalla tensione tra due personaggi, l’angioletto e il suo avversario, fra i quali si gioca la scelta da compiere. la decisione sta tutta nel corrispondere al sorriso della verità, prendendo sul serio la fedeltà del dio, fattosi de
bole e vicino per amore, e non prendendoci troppo sul serio, sapendo anzi relativizzarci, perché sia lui a fare di noi ciò che vorrà.
la verità sorridente – testimoniata dalla delicata sapienza evangelica di Paolo del vaglio – ci invita così a sorridere di noi proprio nell’atto di abbandonarci dolcemente nelle braccia forti di quel dio, che è misericordia. Jubilemus: ral legriamoci, dunque. Finché ci sarà spazio per il sorriso della verità, il mondo potrà ancora avere una speranza più forte del dolore e della morte, che troppo spesso sembrano averla vinta: la speranza di colui, che è in persona il sorriso della verità...
Questo testo è un'anteprima del libro. Il numero delle pagine è limitato.
Questo testo è un'anteprima del libro. Il numero delle pagine è limitato.
Paolo del Vaglio (1928-2014), napoletano, una moglie, tre figli e una legione di angioletti. Collaborava alle più prestigiose riviste dell’area cattolica nonché al quotidiano Avvenire. Ha pubblicato una serie di volumi in cui la realtà, anche quella religiosa, è vista nell’ottica di un sottile umorismo. Premiato in varie mostre, ottenne nel 1991 a Bordighera il « Thomas More », riconoscimento per un umorista di ispirazione cristiana. Sempre a Bordighera nel 1999 gli fu assegnato il « Dattero d’oro » per l’umorismo. Insegnava Italiano e Storia, e poi Umorismo e Fumetti; non ha mai avuto problemi di età perché, frequentando gli ambienti soprannaturali, viveva sempre nell’eterno presente.
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