Gesti e parole d'amore - estratto libro - Paoline

€ 12,50 228H 8

Tonino LasconiFausto NegriMaria Teresa PanicoCecilia SalizzoniMariangela Tassielli

Prefazione diTonino Lasconi

G e s t i e p a r o l e

I ragazzi

alla scoperta

delle opere

di misericordiad’amo

ore

È possibile coinvolgere ragazzi e adolescenti nel dinamismo della misericordia? Come aiutarli a viverla?

Gesti e parole d’amoreè un percorso catechistico con un preciso obiettivo: accompagnare i ragazzi alla scoperta di una misericordia capace di farsi azione.Otto sono le tappe che, partendo dall’icona biblica del Buon Samaritano, attraversanotutte le opere di misericordia, corporali e spirituali, spaziando dalla Bibbia all’attualità, dalla musica al cinema, dai test alla preghiera, con un linguaggio diretto e vicino al mondo dei preadolescenti e adolescenti, per trasformarle in esperienze da vivere nella vita quotidiana.

Tutte le sezioni sono ricche di dinamichee attività da usare in gruppo e personalmente per un più efficace coinvolgimento dei ragazzi.

Ges

Ti e

pa

roLe

d’a

mo

re

MISERICORDIA DA RESPIRARE!

È possibile coinvolgere i ragazzi e gli adolescenti nell’Anno Santo della Misericordia?

Se non lo fosse, significherebbe che essi non possono essere evangelizzati, perché la Misericordia, che l’Anno Santo ci invita ad accogliere e a praticare, non è semplicemente una buona azio-ne da fare quando capita, ma è Gesù stesso. Egli è la Misericor-dia che Dio ci ha donato per farci annunciare: « Siate misericor-diosi, come il Padre vostro è misericordioso » (Lc 6,36). Senza la misericordia di Dio per noi e senza la nostra misericordia verso i fratelli, cioè senza un cuore sempre aperto a riceverla e a donar-la, non si può vivere come piace a Dio, e come è bene per noi.

Certo, non è facile. Nell’adolescenza, e sempre di più con pe-santi avvisaglie nella preadolescenza, i ragazzi e le ragazze credo-no di dimostrare a se stessi e agli altri di essere ormai grandi con atteggiamenti e comportamenti tutt’altro che misericordiosi. Le cronache sempre più frequenti di bullismo, di precoci cedimenti all’alcool e alle droghe, di comportamenti di gruppo violenti ne sono la triste testimonianza. Cosa fare allora per annunciare, in modo efficace, il messaggio evangelico del « si dice ma io vi dico » in modo da stimolarli a scelte alternative al « tutti fanno così »?

Non bastano le spiegazioni. Le hanno già sentite tante volte. È necessario far loro comprendere e sperimentare che la mi-

sericordia – cioè l’attenzione, la considerazione, la solidarietà... – è ciò di cui c’è bisogno per vivere bene, per far vivere bene, per una società buona. È importante far loro verificare che i gesti concreti con i quali la Chiesa, da sempre, invita a vivere la mise-

5

ricordia – soccorrere gli affamati, gli assetati, i nudi, i dubbiosi, i malati, i prigionieri, i pellegrini... – sono ciò che tutti invocano per una società giusta.

A questo scopo è molto utile fare ascoltare la richiesta di mi-sericordia direttamente da film, canzoni, personaggi dello sport e dello spettacolo, cioè da voci non propriamente « da catechi-smo »; nonché stimolarli alla riflessione a partire da fatti e situa-zioni dell’attualità. Gesti e parole d’amore offre proprio questo. Non è quindi un testo di catechismo nel senso tradizionale, ma è per la catechesi con adolescenti e preadolescenti una preziosa fonte di contributi, stimoli, indicazioni, percorsi e attività, per un cammino verso una fede che, fin dall’infanzia, va sospinta verso una scelta libera, consapevole, adulta.

Tonino Lasconi

6

UNA BUSSOLA PER ORIENTARSI

Gesti e parole d’amore è un percorso catechistico con un pre-ciso obiettivo: accompagnare i ragazzi alla scoperta delle opere di misericordia.

La sfida, rilanciata continuamente da papa Francesco, è gran-de. Si tratta di trovare modi efficaci per trasformare la globaliz-zazione dell’indifferenza in globalizzazione della solidarietà. A ogni catechista, parroco, educatore è chiesto di inventare nuo-vi modi per amare, per rispondere alle mille forme di povertà e sofferenza con la fantasia della carità. Le opere di misericordia, riscoperte e trasformate in azione concreta, possono essere un utile strumento nelle nostre mani.

Come fare?Questo percorso offre, per ogni opera di misericordia, sei con-

tributi che, spaziando dalla Bibbia all’attualità, dalla musica al ci-nema, dai test alla preghiera, con un linguaggio diretto e vicino al mondo di preadolescenti e adolescenti, accompagnano alla loro scoperta, approfondimento ed esperienza nella vita quotidiana.

Il testo complessivamente si sviluppa in otto tappe e, par-tendo dall’icona biblica del Buon Samaritano, attraversa tutte le opere di misericordia, corporali e spirituali; nello specifico: dar da mangiare agli affamati e da bere agli assetati, vestire gli ignu-di e accogliere i pellegrini, sopportare pazientemente le perso-ne moleste, visitare gli infermi e i carcerati, perdonare le offese, consolare afflitti e dubbiosi, pregare per tutti.

È costruito grazie all’apporto di cinque autori, conosciuti nell’ambito della catechesi per ragazzi e adolescenti.

7Questo testo è un'anteprima del libro. Il numero delle pagine è limitato.

Don Tonino Lasconi introduce ogni tappa e si occupa dell’ap-profondimento biblico-pastorale.

Fausto Negri dà voce alle sfide e contraddizioni che emergo-no dall’attualità.

Suor Mariangela Tassielli offre spunti per costruire percorsi catechistico-musicali e una preghiera per ogni tappa.

Cecilia Salizzoni propone un approfondimento attraverso un film.

Maria Teresa Panico suggerisce una vivace forma di verifica personale del cammino attraverso il test.

La sezione Attiviamoci offre spunti e idee per vivere concreta-mente, in gruppo o personalmente, un aspetto specifico di ognu-na delle opere di misericordia.

8

VA’ E ANCHE TUFA’ COSÌ

Con il Buon Samaritano... oggi

Esistono, oggi, briganti insidiosi e pericolosi, difficili da individuare, e malcapitati difficili da « vedere »? Purtroppo sì. Proviamo a scovarne alcuni.

Il benessere. Nelle moderne società la pratica della compas-sione è più difficile che nelle società povere dei tempi passati. Non per niente le opere di misericordia corporali e spirituali, un tempo punto forte della predicazione e del catechismo, sono qua-si dimenticate. Nella società povera la maggioranza delle persone viveva nel bisogno. Pochissimi erano autosufficienti. Diventava, perciò, normale lo scambio di aiuto. Chi aveva bisogno di un at-trezzo, di una prestazione, di un prodotto lo chiedeva a chi pote-va darglielo; e questi, a sua volta, mancando di qualcosa avrebbe potuto chiedere. Chi non aveva l’asino, lo chiedeva a chi lo aveva, perché lo avrebbe ricambiato con l’agnello che l’altro non posse-deva... Con il benessere diffuso, si è creata la convinzione che tut-ti possono e debbono avere tutto. Si ha paura, perciò, di chiedere per non passare da sfaticati o incapaci; e si fatica a soddisfare chi chiede, perché sarà di sicuro « sfaticato o incapace ».

Lo Stato ossia: « Penso a tutto io! ». Un altro brigante è la sta-talizzazione. I governi dei Paesi benestanti hanno riservato a sé quelle opere di soccorso e assistenza che, una volta, erano eserci-tate dai singoli o dalle associazioni caritative. Si pensi a ospedali,


1. Il percorsodella misericordia

« Va’ e fa’ anche tu così », dice Gesù al dottore della Legge che, per aprire una bella discussione nella quale mostrare tutta la sua conoscenza dei libri di Mosè, gli aveva chiesto: « Chi è il mio prossimo? » (cfr. Lc 10,25-37). Ma Gesù non abbocca. Dopo aver raccontato un episodio – che noi chiamiamo parabola, ma che per coloro che ascoltavano era un fatto di cronaca, dal momento che tutti conoscevano la pericolosità di quella strada da Gerusa-lemme a Gerico –, lo interroga, obbligandolo a scegliere non fra diverse teorie, ma fra tre uomini che si sono comportati in ma-niera diversa: « Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti? ».

Il sapientone deve scegliere fra un sacerdote che il coman-damento « Ama il prossimo tuo come te stesso » l’aveva stu-diato e lo insegnava; un levita che, almeno un po’, la Legge di Mosè doveva conoscerla; e un miscredente che, solo a nomi-narlo, gli faceva schifo. Il dottore intuisce la provocazione, ma non può sbagliare la risposta. Che figura avrebbe fatto di fronte alla gente? Cerca, allora, di cavarsela, evitando di nominare il Samaritano – quel nome odioso non vuole pronunciarlo –, rispondendo: « Chi ha avuto compassione di lui ». Così facendo, però, si dà la zappa sui piedi, perché esce da un fatto di crona-ca, circoscritto a quei tre personaggi, e indica un sentimento: « la compassione », che è una scelta di vita che vale verso tutti coloro che sono in difficoltà.

bibbia

11

Attiviamoci:vedere, com-patire, intervenire

Ripercorriamo l’iter del Samaritano e, attraverso alcune do-mande, aiutiamo i ragazzi ad attualizzarlo nella loro storia per-sonale. Riportiamo poi su un cartellone i loro interventi.

Vedere. Guardiamo, con attenzione, la realtà che ci circonda, a partire dalla nostra famiglia, e osserviamo le persone che in-crociamo ogni giorno, per scoprire, nei loro volti, storie, fatiche, la loro richiesta di aiuto.

Compatire. Queste persone sono fratelli e sorelle, e insieme siamo figli dello stesso Padre: Dio. Se ci lasciamo abitare dall’a-more di Dio Padre e di Gesù, ci verrà spontaneo renderci parte-cipi delle loro gioie e sofferenze. Come possiamo liberarci, dun-que, dal nostro « egocentrismo » per esprimere « questo amore »? Come partecipare concretamente alle sofferenze degli altri?

Farsi vicini. Quale vicinanza possiamo esprimere alle perso-ne, per infondere coraggio e serenità?

Prendersi cura. Quale aiuto e sostegno concreto possiamo offrire, perché si rialzino dalla loro situazione e superino le lo-ro difficoltà?

Alla luce del percorso descritto nella parabola possiamo sco-prire qualcosa di più anche su Dio. Il Buon Samaritano è infatti immagine di Dio Padre, che interviene per liberare il suo popolo (cfr. Es 3,7-10; Gv 3,16-17), e di Gesù, che dà la sua vita (cfr. Gv 15,13) per liberarci dal peccato e farci « figli di Dio ».

14 Questo testo è un'anteprima del libro. Il numero delle pagine è limitato.

2. « Misericordia io voglio! »

Viviamo da tempo in un mondo che si è trasformato in « un villaggio globale ».

Globalità significa che i confini hanno sempre meno senso perché il mondo, restringendosi grazie alle opportunità offer-te dalle nuove tecnologie, rende possibile un sempre maggio-re trasferimento di persone, merci, denaro e idee da un luogo all’altro.

Tutto ciò offre enormi possibilità quali, per esempio, quella di comunicare in tempo reale con ogni parte del pianeta, di es-sere connessi con chiunque e ovunque. Con l’attuale tecnologia potremmo anche dare luce elettrica al più disperso villaggio e risolvere, in breve tempo, il problema della fame e di tante ma-lattie. E, invece, povertà e miseria sono in continua espansione.

Nel villaggio globale noi europei pensiamo di essere al centro del mondo e invece, se il mondo fosse, oggi, un villaggio di 100 persone, avremmo:

• 48 uomini e 52 donne;• 27 minorenni e 77 adulti;• 58 asiatici; 14 americani (Nord, Centro e Sud America); 14

africani; 13 europei; 1 australiano;• 33 cristiani; 18 musulmani; 14 induisti; 6 buddisti; 13 di

altre religioni; 16 senza alcuna religione;• 17 parlerebbero la lingua cinese; 9 l’inglese; 8 l’indi; 6 lo

spagnolo; 6 il russo; 4 l’arabo;

attualita

15

• 20 persone avrebbero un nutrimento sbilanciato e insuffi-ciente; 1 morirebbe di fame; 15 sarebbero gli obesi;

• 43 abitanti non avrebbero dispositivi igienici; 18 sarebberosenza la possibilità di bere acqua pulita e sana;

• il 59% della ricchezza sarebbe posseduta da 6 persone;• 18 persone vivrebbero con meno di 1 euro al giorno; 53

persone con meno di 2 euro;• l’80% dell’energia sarebbe usata da 20 persone e il 20%

dalle restanti 80.

Quale misericordia?

Si pone subito una domanda: « Che fare? ». Gesù di Nazaret, prima, e la tradizione della Chiesa, poi, sug-

geriscono le opere di misericordia corporali e spirituali. Da questa prospettiva la soluzione ai problemi è la miseri-

cordia! Trattasi di una delle parole più « belle » e più « buone » del vocabolario, come tutte quelle che hanno il « cuore-dentro ». Per esempio: ac-cor-darsi (mettersi d’accordo, conciliarsi); con-cor-dia (conformità di sentimenti, idee, propositi); cor-aggio (forza che viene dal cuore); cor-dialità (accoglienza affabile che nasce dal cuore); cor-doglio (provare dolore, nel proprio cuore, per il do-lore altrui); ri-cor-darsi (fare memoria di qualcuno nel proprio intimo); rin-cuor-are (infondere nuovo coraggio).

Scomponiamo la parola « misericordia ». Cosa leggiamo? Miseris-cor-dare: dare cioè il proprio cuore ai più miseri. Quest’ul-timo significato rimanda direttamente al bisogno di giustizia nel mondo, perché senza giustizia non c’è pace.


Attiviamoci:il decalogo del Buon Samaritano

Scriviamo su un cartellone i dieci verbi della parabola così come li troviamo nel brano evangelico, poi, come conseguenza dell’attività precedente (a p. 14), chiediamo ai ragazzi di tradurli nella loro vita quotidiana.

Oggi, cosa significa vedere, avere compassione, avvicinarsi, fasciare le ferite...?

I verbi che saranno scritti dai ragazzi sul cartellone, in una colonna parallela a quella che riporta i verbi della parabola, do-vranno essere molto concreti.

I 10 verbi del brano evangelico, in sequenza, sono: lo vide, ne ebbe compassione, si avvicinò, gli fasciò le ferite, gli versò olio e vino, lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò all’albergo, si prese cura di lui, pagò per lui, tornò indietro a pagare.

Alla fine dell’attività si dovrebbe poter essere in grado di ela-borare il decalogo della misericordia, di chi, nella vita, ci mette il cuore.

18

3. Quando il mondo bussa

Credere in Gesù Cristo, scoprirsi in lui figli amati, sentirsi rag-giunti dalla misericordia del Padre ha una sua ricaduta diretta in quella « misericordia » che, da dono ricevuto e sperimentato, si fa do-no elargito, si trasforma in una vita di misericordia, in cui quel « Co-me io ho amato voi, così amatevi... » (Gv 13,34) diventa uno stile di vita: nelle relazioni, nel lavoro, in famiglia, a scuola e fra gli amici.

Perché ci sia, però, una ricaduta diretta ed esistenziale è ne-cessario aiutare i nostri ragazzi ad accorgersi che la vita non ruota attorno al proprio ombelico. È fondamentale spingerli a prende-re contatto con il mondo in cui vivono e con la gente che quoti-dianamente incontrano.

Questo è un primo passo, irriducibile, per dare senso e valo-re a tutto il percorso che, attraversando le opere di misericordia, ci insegnerà a « farci » amore, farci prossimi (cfr. Lc 10,25-37).

In questa tappa iniziale ci accompagnano tre canzoni: Non è un film, di Gerardina Trovato; Se Cristo bussa alla tua porta, di Marcello Marrocchi dall’album Se esiste Dio e Un viandante sulla via di Gerico, di Fabio Baggio dall’album Come il Buon Sa-maritano.

Il mondo non è un �lm. E questo è il primo passaggio da at-tivare!

La canzone di Gerardina Trovato potrebbe essere corredata da tutta una serie di immagini, foto, video che riproducano al-cuni spaccati di realtà (prodotti dai ragazzi o recuperati da rivi-ste, quotidiani, web).

musica


co, fate riecheggiare con loro la parabola del Buon Samaritano e accompagnateli nell’incarnare e appropriarsi del messaggio:

• quel viandante sulla via di Gerico, quel qualcuno che bussaalla mia porta è presente nella mia vita, ha un volto, un nome, una storia e proprio la mia relazione con il Signore Gesù mi im-pedisce di ignorarlo o trattarlo con indifferenza;

• il segreto per aprire la porta all’altro sta nel ritornello: « Conte, con te tornerà di carne il nostro cuore. Con te, con te vincerà la legge dell’amore... ». È la relazione viva con il Signore Gesù;

• farsi prossimo, fare come ha fatto lui è difficile ma non im-possibile. Non è solo il risultato di uno sforzo umano; amare è un frutto, il frutto di un rapporto intenso di fiducia con Dio. Chi lo ama davvero, non può che amare gli altri e il mondo come li ha amati Gesù.

Attiviamoci:avvicinarsi si può!

La ricaduta concreta di questo percorso musicale è aiutare i ragazzi ad avvicinarsi concretamente alle realtà che vivono e al-le persone che popolano il loro mondo: genitori, parenti, amici, nemici, passanti, comunità parrocchiale, compagni di studio e di lavoro. Come Gesù, siamo chiamati a farci prossimi, vicini a coloro con cui condividiamo l’esistenza.

Riascoltando il canto Un viandante sulla via di Gerico, chiedete ai ragazzi di dare un nome, un volto, una storia a quel viandan-te; ma non più a partire da foto o immagini di giornali, ma dalla loro personale esperienza.

21

4. Verso una nuova umanità

Non è un film per ragazzi, o piuttosto non è un film « da ra-gazzi », Le nevi del Kilimangiaro di Robert Guédiguian (Francia 2011). Eppure è difficile pensare un film più pertinente e at-tuale sul tema della misericordia e delle sue opere. Certo ri-chiede un intervento di sintonizzazione da parte dell’anima-tore perché, pur essendo una storia lineare che parla al cuore dello spettatore, non parla il linguaggio dei preadolescenti; e le figure del racconto, che permettono l’identificazione, sono o un po’ più giovani o un po’ più avanti con gli anni rispetto alnostro target. Detto questo, credo valga la pena tentare e « ve-dere l’effetto che fa ».

La vicenda. Ispiratosi al poema di Victor Hugo Les pauvres gens (La povera gente, 1859), Guédiguian, con Le nevi del Kili-mangiaro, torna nell’amato quartiere popolare dell’Estaque, sul-la collina a ridosso del porto di Marsiglia, luogo di elezione delle sue storie operaie, per raccontare l’impatto della crisi economi-ca sul mondo del lavoro, in questo inizio di Millennio, e per fare il punto sullo stato delle relazioni umane.

Il punto di vista è quello di Michel, operaio e sindacalista ai cantieri navali di Marsiglia, e quello della moglie Marie-Claire che, per la famiglia, ha rinunciato alla realizzazione professio-nale e assiste gli anziani quel tanto da arrotondare il bilancio fa-miliare. Una vita affiatata e tranquilla che, nel corso degli anni, ha raggiunto un relativo benessere: due figli sposati, a loro volta, con bimbi piccoli e una casetta con giardino di proprietà, affac-

cinema


Per parte sua, anche Marie-Claire indaga e scopre che a casa di Christophe sono rimasti due fratelli piccoli, Jules e Martin, di cui si occupava lui, al posto della madre (una donna ancora giovane che voleva rifarsi una vita e non sacrificarla per i figli di matrimoni sbagliati). In incognito e all’insaputa del marito, Marie-Claire comincia ad andare ad accudire Jules e Martin. Il percorso di Michel e quello di Marie-Claire, che sembravano di-vergere sotto la pressione della crisi, convergono nuovamente nell’aprire la casa ai bambini e nel fronteggiare le reazioni ne-gative dei figli davanti a questa loro scelta.

Schedadel film

TITOLO: Le nevi del KilimangiaroREGIA: Robert Guédiguian

GENERE: drammaticoORIGINE: Francia 2011

DURATA: 90’

25

Per scandagliareil racconto

Chi è la « povera gente » nel film?Come reagiscono alla disgrazia e alle difficoltà della vita, il

cognato e la cognata di Michel?Come reagisce la madre di Christophe? E Christophe?Che cosa differenzia la famiglia di Michel e Marie-Claire da

quella di Christophe? Che cosa le accomuna?Che cosa muove Marie-Claire di fronte alla prova? Cosa ispi-

ra Michel? Perché e che cosa gli permette di arrivare alle stesse conclusioni della moglie? Che cosa permette loro di fronteggia-re la sventura?

Perché i loro figli reagiscono, invece, in modo così negativo? E come reagireste voi in una situazione analoga?

Che cosa è fallito, insieme con l’economia, in questi decenni di benessere? Che cosa è successo alle persone, alle famiglie, ai gruppi sociali? Come giudicate la conclusione del film: realistica o poco probabile? Perché?

Perché il regista sceglie un’ambientazione così solare per una storia che racconta la miseria, la precarietà e il fallimento di un modello di società? Che cosa vuole esprimere con questa scelta?

Nel film si fa riferimento al socialismo umanitario di Jean Jaurès, non al cristianesimo. Tuttavia la misericordia che anima i due protagonisti è la stessa a cui ci chiama il cristianesimo. Che cosa ha in più, o dovrebbe avere, la fede cristiana?


I risultati

1 2 3 4 5 6 7 8 9

A 1 3 3 2 2 2 3 3 1

B 2 2 1 1 3 1 2 1 3

C 3 1 2 3 1 3 1 2 2

Da 9 a 14 punti: CUORE DURO, MANI CHIUSEPensi tanto e solo... a te! Fai poca attenzione all’altro. Quando c’è bi-

sogno di dare una mano, spesso pensi: « Sono problemi suoi ». Per non ritrovarti con il cuore indurito, è tempo di dare una sterzata alla tua vita e di riuscire a lanciare lo sguardo oltre il tuo naso.

Da 15 a 21 punti: LUNGO LA STRADACammini lungo la tua strada guardando in giro. Sai che in molti han-

no bisogno di aiuto: a volte qualche amico, altre volte un immigrato, un anziano, ma anche tanti altri. Non sempre però tendi la mano. Cosa ti frena? Il timore del giudizio degli altri o il sentirti troppo coinvolto?

Da 22 a 27 punti: A SERVIZIO DEGLI ALTRIHai scelto di essere disponibile e attento all’altro perché hai veri-

ficato, attraverso la tua esperienza, che scommettere il cuore per l’al-tro porta soltanto gioia e pienezza di vita, per se stessi e per gli altri. Le mani aperte e tese verso il prossimo sono la più grande ricchezza di cui disponiamo.


6. Vai, fai anche tu come me!

La preghiera potrebbe essere fotocopiata e consegnata ai ragazzi alla fine dell’intera tappa, come un punto di arrivo e affidamento al Signore dell’intero percorso vissuto, degli impegni presi, dei sì decisi nel cuore.

Ma potrebbe essere consegnata anche all’inizio della tappa e pregata a ogni incontro, riaffidando a lui ogni singolo passo.

Queste indicazioni sono valide anche per tutte le successive tappe in cui, di volta in volta, verrà riportata solo la preghiera.

Strade, angoli, piazze e quartieri...Sono tanti i luoghi in cui uomini e donne, senza nome, muoiono per indifferenza o solitudine.

Non esistono, Signore, samaritani che appaiono dal nulla.Non ci sono, Gesù, samaritani che arrivano da altri mondi.Esistiamo noi, con le nostre scelte!E ci sei tu con la tua audace proposta:« Vai e anche tu fai ciò che ho fatto io.Vai e tendi la mano a chi è povero.Vai e sorridi a chi è solo.Vai e apri il tuo cuore a chi è triste.Vai e abbraccia chi è caduto e sanguina ».

preghiera

29

6. Misericordiosi come il Padre

Siamo al termine dell’intero percorso sulle opere di misericor-dia. La preghiera, a questo punto, deve essere proposta e vissu-ta come sintesi di tutto il cammino fin qui percorso. Per questo non vi proponiamo semplicemente « una singola preghiera », ma un momento da vivere insieme, in cui cogliere, in uno sguardo unitario e d’insieme, le opere di misericordia.

Materiale da preparare prima.• Un cartellone con la sagoma di un uomo (come nella pagina

seguente) e fogli con la forma delle diverse parti del corpo – cui abbiamo riferito le opere di misericordia durante il percorso – da attaccare sul cartellone (mani, cuore, volto, piedi, occhi, boc-ca, mente).

• Preparare i foglietti con la traccia di preghiera Misericordiosicome il Padre (pp. 180-183).

• Post-it o altri cartoncini colorati con dello scotch biadesivoattaccato sulla parte posteriore.

• Penne.• I canti – tratti dall’album di Fabio Baggio, La locanda di

Emmaus (Paoline) – insegnati prima di iniziare la preghiera, for-nendo il relativo testo.

Le sigle: C.= catechista; R.= ragazzo; T.= tutti.

preghiera


INDICE

Misericordia da respirare! pag. 5Una bussola per orientarsi » 7

VA’ E ANCHE TU FA’ COSÌCon il Buon Samaritano... oggi » 9

1. Bibbia • Il percorso della misericordia » 11Attiviamoci: vedere, com-patire, intervenire » 14

2. Attualità • « Misericordia io voglio! » » 15Quale misericordia? » 16Attiviamoci: il decalogo del Buon Samaritano » 18

3. Musica • Quando il mondo bussa » 19Attiviamoci: avvicinarsi si può! » 21

4. Cinema • Verso una nuova umanità » 23Scheda del film » 25Per scandagliare il racconto » 26

5. Test • Modalità « misericordia »: ON » 27I risultati » 28

6. Preghiera • Vai, fai anche tu come me! » 29

MANI OPEROSEAcqua e pane per tutti » 31

1. Bibbia • Dare da mangiare! » 33I nemici della misericordia » 34Attiviamoci: gli operai dell’ultima ora » 35

2. Attualità • Fame e sete: esigenze primarie » 37Delicatezza nel dare » 39Attiviamoci: stupore e condivisione » 40

3. Musica • Hai acqua e pane, vero? pag. 41 E tu, ragazzo, hai fame? » 43 Attiviamoci: morire di fame, si può! » 44

4. Cinema • Rango, sei davvero un eroe! » 46 Scheda del film » 48 Per scandagliare il racconto » 49

5. Test • Un mondo nuovo » 50 I risultati » 51

6. Preghiera • Quando l’amore sporca » 52

CUORE OSPITALENo ai luoghi comuni! » 53

1. Bibbia • Ignudi e pellegrini... nuovi! » 55 Attiviamoci: chi accoglie l’ospite, accoglie Dio » 57

2. Attualità • Un vestito e un tetto » 59 L’immigrazione » 60 Attiviamoci: un confronto interculturale » 62

3. Musica • Ma tu... sei fratello o straniero? » 63 Il Vangelo da che parte sta? » 64 Attiviamoci: facciamo il primo passo! » 66

4. Cinema • Sui sentieri delle scarpe » 67 Scheda del film » 69 Per scandagliare il racconto » 70

5. Test • Un abbraccio grande » 72 I risultati » 73

6. Preghiera • Scegliere l’amore » 74

VOLTO AMICOMolesti e molestati pag. 75

1. Bibbia • Importuni, ma fratelli » 77 Dio e le persone moleste » 78 Gesù e le persone moleste » 79 Attiviamoci: perché sopportare le persone moleste? » 80

2. Attualità • Passare dall’« ostile » allo stile » 82 Attiviamoci: uno stile « alternativo » » 83

3. Musica • Volto amico? Quale, il tuo?! » 85 Attiviamoci: facciamo la differenza! » 88

4. Cinema • Qualcuno alla porta » 89 Scheda del film » 91 Per scandagliare il racconto » 92

5. Test • Lo sguardo del cuore » 94 I risultati » 95

6. Preghiera • Un Dio per amico! » 96

ALI AI PIEDIVisitiamo gli infermi » 97

1. Bibbia • Le visite di Gesù ai malati » 99 Spiriti impuri e miracoli » 100 Attiviamoci: i miracoli possibili » 102

2. Attualità • Accostarsi alle altrui fragilità » 103 Come? » 105 Attiviamoci: attenzione agli infermi! » 106

3. Musica • Ali ai piedi... per andare dove? » 107 Attiviamoci: esercizi di avvicinamento » 110

4. Cinema • Il gesto che fa la differenza pag. 111 Scheda del film » 112 Per scandagliare il racconto » 113

5. Test • La concretezza dell’amore » 114 I risultati » 115

6. Preghiera • Ali per amare » 116

OCCHI MISERICORDIOSIAndiamo oltre le grate » 117

1. Bibbia • Persone da rispettare » 119 Attiviamoci: quale libertà? » 121

2. Attualità • Tra le mura dell’anima » 123 Cappellani e volontari » 124 Attiviamoci: occhi misericordiosi » 126

3. Musica • Occhi buoni per entrare dentro » 127 E se oggi ci chiedessero perdono? » 129 Attiviamoci: abbattere i muri » 130

4. Cinema • Oltre il filo spinato » 131 Scheda del film » 133 Per scandagliare il racconto » 134

5. Test • Uno sguardo d’amore » 136 I risultati » 137

6. Preghiera • Gli occhi dell’amore » 138

PAROLE DI SPERANZAUna so�erenza nascosta » 139

1. Bibbia • Consolare gli afflitti » 141 Attiviamoci: osare di più » 143

2. Attualità • Due medicine anti-crisi pag. 145 Un sorriso e un consiglio » 147 Attiviamoci: gesti di speranza » 147

3. Musica • Qualcuno sa dove trovare speranza? » 148 Attiviamoci: angeli di speranza » 151

4. Cinema • Portatore di buone notizie » 152 Scheda del film » 154 Per scandagliare il racconto » 154

5. Test • Credere alla speranza » 156 I risultati » 157

6. Preghiera • Seminatori di speranza » 158

SPIRITO EMPATICOPrega! Ma non dire solo preghiere... » 159

1. Bibbia • La preghiera: misericordia per tutti » 161 Attiviamoci: spirito empatico » 163

2. Attualità • Tutti uniti in Dio » 166 Attiviamoci: intercedere insieme » 167

3. Musica • Quando la preghiera avvicina i mondi » 168 Attiviamoci: preghiere da costruire e condividere » 171

4. Cinema • Per sciogliere l’incantesimo » 172 Scheda del film » 174 Per scandagliare il racconto » 174

5. Test • Costruttori di amore » 176 I risultati » 177

6. Preghiera • Misericordiosi come il Padre » 178 La traccia di preghiera » 180

Tonino Lasconi: sacerdote, parroco e autore di libri e spetta-coli musicali dedicati al mondo della formazione dei ragazzi e di tutti coloro che vogliono crescere nella fede.

Fausto Negri: già insegnante di religione a Salsomaggiore, è laico impegnato nell’ambito della pastorale parrocchiale. Insie-me a Luigi Guglielmoni ha pubblicato per Paoline numerosi te-sti, per adulti e ragazzi, frutto del loro lavoro pastorale.

Maria Teresa Panico: docente di matematica e scienze, for-matasi per oltre 20 anni alla scuola di don Bosco ha proseguito la sua formazione extra-professionale, approfondendo i temi della Media Education. Si occupa dell’educazione e delle problemati-che di ragazzi, pre-adolescenti, adolescenti e giovani.

Cecilia Salizzoni: esperta in linguaggi audiovisivi, lavora all’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Trento dove si occupa di formazione alla cultura dei media e di animazione delle Sale della Comunità.

Mariangela Tassielli: suora paolina, musicologa e blogger, lavora nella formazione dei catechisti ed è autrice di percorsi di spiritualità e catechesi, anche nel web.

gli autori

€ 12,50 228H 8

Tonino LasconiFausto NegriMaria Teresa PanicoCecilia SalizzoniMariangela Tassielli

Prefazione diTonino Lasconi

G e s t i e p a r o l e

I ragazzi

alla scoperta

delle opere

di misericordiad’amo

ore

È possibile coinvolgere ragazzi e adolescenti nel dinamismo della misericordia? Come aiutarli a viverla?

Gesti e parole d’amoreè un percorso catechistico con un preciso obiettivo: accompagnare i ragazzi alla scoperta di una misericordia capace di farsi azione.Otto sono le tappe che, partendo dall’icona biblica del Buon Samaritano, attraversanotutte le opere di misericordia, corporali e spirituali, spaziando dalla Bibbia all’attualità, dalla musica al cinema, dai test alla preghiera, con un linguaggio diretto e vicino al mondo dei preadolescenti e adolescenti, per trasformarle in esperienze da vivere nella vita quotidiana.

Tutte le sezioni sono ricche di dinamichee attività da usare in gruppo e personalmente per un più efficace coinvolgimento dei ragazzi.

Ges

Ti e

pa

roLe

d’a

mo

re

Gesti e parole d'amore - estratto libro - Paoline

Documents

Transcript of Gesti e parole d'amore - estratto libro - Paoline