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846. Allegato A DOCUMENTI ESAMINATI NEL CORSO DELLA SEDUTA COMUNICAZIONI ALL’ASSEMBLEA INDICE PAG. Comunicazioni ................................................. 3 Missioni valevoli nella seduta del 1 o agosto 2017 ............................................................... 3 Progetti di legge (Annunzio; Ritiro di pro- poste di legge; Assegnazione a Commis- sioni in sede referente) .............................. 3, 4 Corte dei conti (Trasmissioni di documenti) .. 4 Documento ministeriale (Trasmissione) ....... 4 PAG. Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse (Trasmissione di un documento) ................................................... 5 Consiglio regionale del Veneto (Trasmissione di un documento) ....................................... 5 Atti di controllo e di indirizzo .................... 5 Disegno di legge di conversione S. 2860 (Ap- provato dal Senato) n. 4601 ...................... 6 Ordini del giorno ............................................ 6 Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO A AI RESOCONTI SEDUTA DEL 1 O AGOSTO 2017 N. B. Questo allegato reca i documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assemblea non lette in aula.

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846. Allegato A

DOCUMENTI ESAMINATI NEL CORSO DELLA SEDUTA

COMUNICAZIONI ALL’ASSEMBLEA

I N D I C E

PAG.

Comunicazioni ................................................. 3

Missioni valevoli nella seduta del 1o agosto2017 ............................................................... 3

Progetti di legge (Annunzio; Ritiro di pro-poste di legge; Assegnazione a Commis-sioni in sede referente) .............................. 3, 4

Corte dei conti (Trasmissioni di documenti) .. 4

Documento ministeriale (Trasmissione) ....... 4

PAG.

Commissario straordinario del Governo perle persone scomparse (Trasmissione di undocumento) ................................................... 5

Consiglio regionale del Veneto (Trasmissionedi un documento) ....................................... 5

Atti di controllo e di indirizzo .................... 5

Disegno di legge di conversione S. 2860 (Ap-provato dal Senato) n. 4601 ...................... 6

Ordini del giorno ............................................ 6

Atti Parlamentari — 1 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017

N. B. Questo allegato reca i documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assembleanon lette in aula.

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COMUNICAZIONI

Missioni valevolinella seduta del 1o agosto 2017.

Angelino Alfano, Gioacchino Alfano,Alfreider, Amendola, Amici, Amoddio, Ar-tini, Baldelli, Baretta, Bellanova, Bernardo,Dorina Bianchi, Bindi, Biondelli, Bobba,Bocci, Bonifazi, Michele Bordo, BorlettiDell’Acqua, Boschi, Matteo Bragantini,Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Capa-rini, Capelli, Casero, Castelli, Castiglione,Catania, Causin, Antimo Cesaro, Chaouki,Cicchitto, Cirielli, Coppola, Costantino,D’Alia, D’Ottavio, Dambruoso, Damiano,De Menech, De Micheli, Del Basso DeCaro, Dellai, Luigi Di Maio, Epifani, Fa-raone, Fedriga, Ferranti, Fico, Fioroni,Gregorio Fontana, Fontanelli, France-schini, Gandolfi, Garofani, Gasparini, Gen-tiloni Silveri, Giachetti, Giacomelli, Gian-carlo Giorgetti, Gozi, La Russa, Laforgia,Locatelli, Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi,Madia, Manciulli, Mannino, Marazziti,Marcon, Martelli, Mazziotti Di Celso,Merlo, Meta, Miccoli, Migliore, Morassut,Orlando, Pannarale, Pes, Pisicchio, Piso,Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Ro-sato, Domenico Rossi, Rostan, Sanga, Sani,Scalfarotto, Scanu, Schullian, Sereni, Sot-tanelli, Tabacci, Simone Valente, ValeriaValente, Velo, Vignali.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

Angelino Alfano, Gioacchino Alfano,Alfreider, Amendola, Amici, Amoddio, Ar-tini, Baldelli, Baretta, Bellanova, Bernardo,Dorina Bianchi, Bindi, Biondelli, Bobba,

Bocci, Bonifazi, Michele Bordo, BorlettiDell’Acqua, Boschi, Matteo Bragantini,Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Capa-rini, Capelli, Casero, Castelli, Castiglione,Catania, Causin, Antimo Cesaro, Chaouki,Cicchitto, Cirielli, Coppola, Costantino,D’Alia, D’Ottavio, Dambruoso, Damiano,De Menech, De Micheli, Del Basso DeCaro, Dellai, Luigi Di Maio, Epifani, Fa-raone, Fedriga, Ferranti, Ferrara, Fico,Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli,Fraccaro, Franceschini, Gandolfi, Garo-fani, Gasparini, Gelli, Gentiloni Silveri,Giachetti, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti,Gozi, Lorenzo Guerini, La Russa, Laforgia,Locatelli, Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi,Madia, Manciulli, Mannino, Marazziti,Marcon, Martelli, Mazziotti Di Celso,Merlo, Meta, Miccoli, Migliore, Morassut,Orlando, Pannarale, Pes, Pisicchio, Piso,Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Ro-sato, Domenico Rossi, Rostan, Sanga, Sani,Scalfarotto, Scanu, Sereni, Sottanelli, Spe-ranza, Tabacci, Tofalo, Simone Valente,Valeria Valente, Velo, Vignali, Villecco Ca-lipari.

Annunzio di proposte di legge.

In data 31 luglio 2017 sono state pre-sentate alla Presidenza le seguenti propo-ste di legge d’iniziativa dei deputati:

AIRAUDO ed altri: « Modifiche allalegge 20 maggio 1970, n. 300, e altredisposizioni in materia di tutela del lavo-ratore in caso di licenziamento individualee collettivo » (4610);

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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GIORGIA MELONI ed altri: « Modifi-che al codice penale in materia di violenza,minaccia o resistenza a pubblico ufficiale »(4611);

BLAŽINA ed altri: « Norme in mate-ria di ordinamento delle scuole con linguad’insegnamento slovena e insegnamentobilingue sloveno-italiano nella regioneFriuli Venezia Giulia » (4612).

Saranno stampate e distribuite.

Ritiro di proposte di legge.

In data 31 luglio 2017 la deputataBlažina ha comunicato di ritirare la se-guente proposta di legge:

BLAŽINA: « Norme in materia di or-dinamento delle scuole con lingua d’inse-gnamento slovena e insegnamento bilinguesloveno-italiano nella regione Friuli Vene-zia Giulia » (573).

La proposta di legge sarà pertantocancellata dall’ordine del giorno.

Assegnazione di progetti di leggea Commissioni in sede referente.

A norma del comma 1 dell’articolo 72del Regolamento, i seguenti progetti dilegge sono assegnati, in sede referente, allesottoindicate Commissioni permanenti:

I Commissione (Affari costituzionali):

BIANCOFIORE ed altri: « Modifica al-l’articolo 7 della Costituzione, concernentel’inserimento del riconoscimento delle ra-dici culturali giudaico-cristiane » (3505).

II Commissione (Giustizia):

PRESTIGIACOMO ed altri: « Istituzionedel luogo elettivo di nascita » (4562) Pareredella I Commissione;

SEGONI ed altri: « Modifica all’articolo256-bis del decreto legislativo 3 aprile

2006, n. 152, in materia di sanzioni per lacombustione illecita di rifiuti » (4585) Pa-rere delle Commissioni I, VIII e XIV.

Trasmissioni dalla Corte dei conti.

Il Presidente della Sezione del controllosugli enti della Corte dei conti, con letterain data 27 luglio 2017, ha trasmesso, aisensi dell’articolo 7 della legge 21 marzo1958, n. 259, la determinazione e la rela-zione riferite al risultato del controlloeseguito sulla gestione finanziaria dellaRAI – Radiotelevisione italiana Spa, perl’esercizio 2015. Alla determinazione sonoallegati i documenti rimessi dall’ente aisensi dell’articolo 4, primo comma, dellacitata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV,n. 560).

Questi documenti sono trasmessi alla VCommissione (Bilancio), alla VII Commis-sione (Cultura) e alla IX Commissione(Trasporti).

Il Presidente della Sezione del controllosugli enti della Corte dei conti, con letterain data 27 luglio 2017, ha trasmesso, aisensi dell’articolo 7 della legge 21 marzo1958, n. 259, la determinazione e la rela-zione riferite al risultato del controlloeseguito sulla gestione finanziaria di EURSpa, per l’esercizio 2015. Alla determina-zione sono allegati i documenti rimessidall’ente ai sensi dell’articolo 4, primocomma, della citata legge n. 259 del 1958(Doc. XV, n. 561).

Questi documenti sono trasmessi alla ICommissione (Affari costituzionali) e allaV Commissione (Bilancio).

Trasmissione dal Ministerodell’economia e delle finanze.

Il Ministero dell’economia e delle fi-nanze ha trasmesso un decreto ministe-riale recante una variazione di bilancio tracapitoli dello stato di previsione del me-desimo Ministero, di pertinenza del centro

Atti Parlamentari — 4 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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di responsabilità « Dipartimento delle fi-nanze », autorizzata, in data 25 luglio2017, ai sensi dell’articolo 33, comma4-quinquies, della legge 31 dicembre 2009,n. 196.

Questo decreto è trasmesso alla V Com-missione (Bilancio) e alla VI Commissione(Finanze).

Trasmissione dal Commissario straordina-rio del Governo per le persone scomparse.

Il Commissario straordinario del Go-verno per le persone scomparse, con let-tera in data 27 luglio 2017, ha trasmessocopia della relazione sull’attività svolta dalmedesimo Commissario nel primo seme-stre del 2017.

Questa relazione è trasmessa alla ICommissione (Affari costituzionali).

Trasmissione dal Consiglioregionale del Veneto.

Il Presidente del Consiglio regionale delVeneto, con lettera in data 26 luglio 2017,ha trasmesso un voto, approvato dal Con-siglio regionale del Veneto il 18 luglio2017, volto a chiedere la sollecita appro-vazione del progetto di legge Bignami edaltri, recante norme per il riconoscimentoed il sostegno del caregiver familiare (attoSenato n. 2128).

Questo documento è trasmesso alla XICommissione (Lavoro) e alla XII Commis-sione (Affari sociali).

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzopresentati sono pubblicati nell’Allegato Bal resoconto della seduta odierna.

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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DISEGNO DI LEGGE: S. 2860 – CONVERSIONE IN LEGGE,CON MODIFICAZIONI, DEL DECRETO-LEGGE 20 GIUGNO2017, N. 91, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI PER LA CRE-SCITA ECONOMICA NEL MEZZOGIORNO (APPROVATO DAL

SENATO) (A.C. 4601)

A.C. 4601 – Ordini del giorno

ORDINI DEL GIORNO

La Camera,

premesso che:

il contributo che l’istituto dellazona economica speciale, può offrire perfavorire la ripresa nel settore economicoed industriale, è oggettivamente conside-revole, come hanno già dimostrato alcuniesempi a livello internazionale e in alcuniStati dell’Unione europea;

le zone economiche speciali sonodeterminanti per la creazione di un am-biente idoneo ad attrarre gli investimentiesteri, in ragione degli incentivi vigentiall’interno del loro perimetro, e, quindi,per l’incremento dello sviluppo dei trafficicommerciali e finanziari, contribuendo almiglioramento del benessere economico esociale;

a tale riguardo si evidenzia che,attualmente, in centotrentacinque Paesidel mondo esistono oltre 4.500 zone fran-che variamente denominate (con una co-stante ascesa dell’implementazione diquelle formalmente qualificate come zoneeconomiche speciali);

all’interno delle ZES globalmentelavorano circa settanta milioni di persone,corrispondente a circa il 3 per cento della

popolazione attiva registrata, e che hannorealizzato ampi circuiti commerciali neiterritori immediatamente ad esse adiacentie di quelli ubicati nel cosiddetto retro-terra, consentendo di raggiungere risultatieconomici di grande rilevanza. In tutti gliStati mediterranei sono presenti zone eco-nomiche speciali situate in prossimità diaree portuali che accrescono la capacitàconcorrenziale delle locali realtà impren-ditoriali: i risultati più positivi si sonoverificati in modo sensibile nell’ultimo de-cennio per le produzioni export-drivendegli Stati rivieraschi dell’area sud occi-dentale del Mediterraneo;

ad un’inversione di tendenza ri-spetto all’attuale scarsa competitività delsettore portuale e logistico nazionale, puòcontribuire l’operatività di zone economi-che speciali permeate, per quanto con-cerne gli aspetti riguardanti le agevolazionidi carattere doganale, da una corniceregolamentare business-oriented quale èquella fornita dalla nuova disciplina in-trodotta con il regolamento (UE) n. 952del 9 ottobre 2013 (Codice Doganale del-l’Unione), le cui norme in questo specificosettore sono divenute applicabili a decor-rere dal 1o maggio di quest’anno;

la precitata specifica connotazionedelle Zone Economiche Speciali si è ma-nifestata soprattutto nei casi in cui la lorocreazione si è inserita in un più ampioquadro strategico di sviluppo di insedia-menti dedicati alle alte tecnologie e alleeconomie digitali;

Atti Parlamentari — 6 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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inoltre si sottolinea che le proget-tualità che attuano l’integrazione di talifattori consentono l’aumento delle oppor-tunità di un eventuale accesso a pro-grammi di finanziamento dell’Unione eu-ropea (come ad esempio è avvenuto inpassato per alcune ZES in Polonia);

il decreto-legge n. 91 del 2017 pre-vede agli articoli 5 e 6 l’istituzione e ladisciplina, in alcune aree del Paese, com-prendenti almeno un’area portuale, delleZone economiche speciali caratterizzatedall’attribuzione di benefici economici, fi-nanziari e amministrativi alle imprese iviinsediate o che si insedieranno,

impegna il Governo:

a valutare l’opportunità di non limi-tare la possibilità di istituzione delle Zoneeconomiche speciali alle sole regioni menosviluppate e in transizione;

a valutare l’opportunità di attivarsicon ogni mezzo, anche di carattere nor-mativo, volto ad istituire, nel rispetto, perquanto concerne gli aspetti di caratteredoganale, delle disposizioni previste dalregolamento (UE) n. 952 del 9 ottobre2013 (Codice Doganale dell’Unione), leZone Economiche Speciali (ZES) nellearee logistiche ed industriali in connes-sione funzionale con i porti di rilevanzainternazionale, e di predisporre che l’effi-cacia dell’istituzione delle ZES (ad ecce-zione delle ipotesi riguardanti l’insedia-mento di imprese start-up innovative, diimprese spin off attive nel settore R&D edell’alta tecnologia, nonché di PMI se-condo le soglie di cui all’Allegato I delregolamento (UE) n. 651/2014), sia subor-dinata al positivo perfezionamento delprocedimento di autorizzazione dellaCommissione europea ai sensi dell’articolo108, paragrafo 3 del Trattato sul Funzio-namento dell’Unione europea (TFUE), dicui è data comunicazione nella GazzettaUfficiale.

9/4601/1. Oliaro, Monchiero, Mognato,Palese.

La Camera,

premesso che:

il contributo che l’istituto dellazona economica speciale, può offrire perfavorire la ripresa nel settore economicoed industriale, è oggettivamente conside-revole, come hanno già dimostrato alcuniesempi a livello internazionale e in alcuniStati dell’Unione europea;

le zone economiche speciali sonodeterminanti per la creazione di un am-biente idoneo ad attrarre gli investimentiesteri, in ragione degli incentivi vigentiall’interno del loro perimetro, e, quindi,per l’incremento dello sviluppo dei trafficicommerciali e finanziari, contribuendo almiglioramento del benessere economico esociale;

a tale riguardo si evidenzia che,attualmente, in centotrentacinque Paesidel mondo esistono oltre 4.500 zone fran-che variamente denominate (con una co-stante ascesa dell’implementazione diquelle formalmente qualificate come zoneeconomiche speciali);

all’interno delle ZES globalmentelavorano circa settanta milioni di persone,corrispondente a circa il 3 per cento dellapopolazione attiva registrata, e che hannorealizzato ampi circuiti commerciali neiterritori immediatamente ad esse adiacentie di quelli ubicati nel cosiddetto retro-terra, consentendo di raggiungere risultatieconomici di grande rilevanza. In tutti gliStati mediterranei sono presenti zone eco-nomiche speciali situate in prossimità diaree portuali che accrescono la capacitàconcorrenziale delle locali realtà impren-ditoriali: i risultati più positivi si sonoverificati in modo sensibile nell’ultimo de-cennio per le produzioni export-drivendegli Stati rivieraschi dell’area sud occi-dentale del Mediterraneo;

ad un’inversione di tendenza ri-spetto all’attuale scarsa competitività delsettore portuale e logistico nazionale, puòcontribuire l’operatività di zone economi-che speciali permeate, per quanto con-cerne gli aspetti riguardanti le agevolazioni

Atti Parlamentari — 7 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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di carattere doganale, da una corniceregolamentare business-oriented quale èquella fornita dalla nuova disciplina in-trodotta con il regolamento (UE) n. 952del 9 ottobre 2013 (Codice Doganale del-l’Unione), le cui norme in questo specificosettore sono divenute applicabili a decor-rere dal 1o maggio di quest’anno;

la precitata specifica connotazionedelle Zone Economiche Speciali si è ma-nifestata soprattutto nei casi in cui la lorocreazione si è inserita in un più ampioquadro strategico di sviluppo di insedia-menti dedicati alle alte tecnologie e alleeconomie digitali;

inoltre si sottolinea che le proget-tualità che attuano l’integrazione di talifattori consentono l’aumento delle oppor-tunità di un eventuale accesso a pro-grammi di finanziamento dell’Unione eu-ropea (come ad esempio è avvenuto inpassato per alcune ZES in Polonia);

il decreto-legge n. 91 del 2017 pre-vede agli articoli 5 e 6 l’istituzione e ladisciplina, in alcune aree del Paese, com-prendenti almeno un’area portuale, delleZone economiche speciali caratterizzatedall’attribuzione di benefici economici, fi-nanziari e amministrativi alle imprese iviinsediate o che si insedieranno,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di attivarsi conogni mezzo, anche di carattere normativo,volto ad istituire, nel rispetto, per quantoconcerne gli aspetti di carattere doganale,delle disposizioni previste dal regolamento(UE) n. 952 del 9 ottobre 2013 (CodiceDoganale dell’Unione), le Zone Economi-che Speciali (ZES) nelle aree logistiche edindustriali in connessione funzionale con iporti di rilevanza internazionale, e dipredisporre che l’efficacia dell’istituzionedelle ZES (ad eccezione delle ipotesi ri-guardanti l’insediamento di impresestart-up innovative, di imprese spin offattive nel settore R&D e dell’alta tecnolo-gia, nonché di PMI secondo le soglie di cuiall’Allegato I del regolamento (UE) n. 651/

2014), sia subordinata al positivo perfe-zionamento del procedimento di autoriz-zazione della Commissione europea aisensi dell’articolo 108, paragrafo 3 delTrattato sul Funzionamento dell’Unioneeuropea (TFUE), di cui è data comunica-zione nella Gazzetta Ufficiale.

9/4601/1. (Testo modificato nel corsodella seduta) Oliaro, Monchiero, Mo-gnato, Palese.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame prevedela nomina di commissari straordinari perla predisposizione e realizzazione di pianidi intervento volti a risanare situazioni « diparticolare degrado », in alcune aree delMezzogiorno caratterizzate da un’elevataconcentrazione di « cittadini stranieri »;

tra le finalità del piano di inter-vento adottato dai commissari straordi-nari, vi è anche la graduale integrazionedei « cittadini stranieri regolarmente pre-senti nei territori interessati »;

preso atto che l’aumento degli ar-rivi sulle coste italiane di cittadini stra-nieri grava fortemente sul sistema di ac-coglienza e moltiplica le situazioni di de-grado, che sono sempre più diffuse ecaratterizzate da emergenzialità nelle im-mediate vicinanze di CAS e CARA, cre-ando una situazione di confusione e pe-ricolosa promiscuità tra richiedenti asilo eclandestini,

impegna il Governo

a porre in essere ogni possibile iniziativaper il contrasto al fine di evitare la per-manenza o la nuova formazione di inse-diamenti abusivi con particolare riferi-mento ai comuni interessati dai centrid’accoglienza dei richiedenti asilo.

9/4601/2. Gregorio Fontana, Palese.

Atti Parlamentari — 8 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame prevedela nomina di commissari straordinari perla predisposizione e realizzazione di pianidi intervento volti a risanare situazioni « diparticolare degrado », in alcune aree delMezzogiorno caratterizzate da un’elevataconcentrazione di « cittadini stranieri »;

tra le finalità del piano di inter-vento adottato dai commissari straordi-nari, vi è anche la graduale integrazionedei « cittadini stranieri regolarmente pre-senti nei territori interessati »,

impegna il Governo

a porre in essere ogni possibile iniziativaper il contrasto al fine di evitare la per-manenza o la nuova formazione di inse-diamenti abusivi.

9/4601/2. (Testo modificato nel corsodella seduta) Gregorio Fontana, Palese.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 1 del disegno di legge diconversione in legge, con modificazioni,del decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91,recante disposizioni urgenti per la crescitaeconomica nel Mezzogiorno (C. 4601 Go-verno, approvato dal Senato) contemplaforme di incentivazione per i giovani delMezzogiorno, per promuovere la costitu-zione di nuove imprese nelle regioniAbruzzo, Basilicata, Calabria, Campania,Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. La mi-sura, denominata « Resto al Sud » e rivoltaai giovani di età compresa tra i 18 e i 35anni, consiste per il 35 per cento inerogazioni a fondo perduto e per il 65 percento in un prestito a tasso zero darimborsare, complessivamente, in ottoanni di cui i primi due di preammorta-mento;

in particolare, al comma 10 sonoindicate le attività imprenditoriali che ven-

gono finanziate: produzione di beni neisettori dell’artigianato e dell’industria,della pesca e dell’acquacoltura, ovvero re-lative alla fornitura di servizi, ivi compresii servizi turistici. Sono escluse dal finan-ziamento le attività libero professionali edel commercio ad eccezione della venditadei beni prodotti nell’attività di impresa,

impegna il Governo

a includere nelle attività finanziabili quellerelative ai servizi ricettivi ed alberghieri ea monitorare l’impatto della settorializza-zione della misura a sostegno dell’autoim-prenditorialità giovanile recata dalla for-mulazione dell’articolo 1, comma 10, tantoin termini di impulso alla dinamica delsistema di impresa, quanto in terminioccupazionali e, a livello nazionale e, conparticolare riferimento all’area del Mez-zogiorno, del tiraggio e degli effetti del« Piano Industria 4.0 » tanto in termini diinvestimenti in attrezzature, macchine eprodotti della proprietà intellettuale,quanto in termini di incremento di pro-duttività e di valore aggiunto, al fine difavorire l’integrazione tra il suddettoPiano e il complesso delle misure utiliall’ampliamento e all’innovazione del tes-suto produttivo territoriale.

9/4601/3. Cristian Iannuzzi.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 1 del disegno di legge diconversione in legge, con modificazioni,del decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91,recante disposizioni urgenti per la crescitaeconomica nel Mezzogiorno (C. 4601 Go-verno, approvato dal Senato) contemplaforme di incentivazione per i giovani delMezzogiorno, per promuovere la costitu-zione di nuove imprese nelle regioniAbruzzo, Basilicata, Calabria, Campania,Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. La mi-sura, denominata « Resto al Sud » e rivoltaai giovani di età compresa tra i 18 e i 35anni, consiste per il 35 per cento inerogazioni a fondo perduto e per il 65 percento in un prestito a tasso zero da

Atti Parlamentari — 9 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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rimborsare, complessivamente, in ottoanni di cui i primi due di preammorta-mento;

in particolare, al comma 10 sonoindicate le attività imprenditoriali che ven-gono finanziate: produzione di beni neisettori dell’artigianato e dell’industria,della pesca e dell’acquacoltura, ovvero re-lative alla fornitura di servizi, ivi compresii servizi turistici. Sono escluse dal finan-ziamento le attività libero professionali edel commercio ad eccezione della venditadei beni prodotti nell’attività di impresa,

impegna il Governo

a monitorare l’impatto della misura asostegno dell’autoimprenditorialità giova-nile recata dalla formulazione dell’articolo1, comma 10, tanto in termini di impulsoalla dinamica del sistema di impresa,quanto in termini occupazionali e, a livellonazionale e, con particolare riferimentoall’area del Mezzogiorno, del tiraggio edegli effetti del « Piano Industria 4.0 »tanto in termini di investimenti in attrez-zature, macchine e prodotti della pro-prietà intellettuale, quanto in termini diincremento di produttività e di valoreaggiunto, al fine di favorire l’integrazionetra il suddetto Piano e il complesso dellemisure utili all’ampliamento e all’innova-zione del tessuto produttivo territoriale.

9/4601/3. (Testo modificato nel corsodella seduta) Cristian Iannuzzi.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 16-quinquies del presenteprovvedimento rimuove finalmente ogniirragionevole vincolo alla concorrenza nelmercato dei servizi automobilistici inter-regionali di competenza statale, interve-nendo su una norma che è cambiataquattro volte nell’arco di cinque mesi;

lo stesso articolo prevede che, entroil 30 ottobre, il Ministero delle infrastrut-ture e dei trasporti istituisca con decreto

da emanarsi di concerto con il Ministerodello sviluppo economico un tavolo dilavoro finalizzato a individuare i principie i criteri per il riordino della disciplinadei servizi automobilistici interregionali dicompetenza statale, anche avendo speci-fico riguardo alla tutela dei viaggiatori egarantendo agli stessi adeguati livelli disicurezza del trasporto,

impegna il Governo

a non intervenire sul decreto legislativon. 285 del 2005 o in altri strumenti nor-mativi con provvedimenti restrittivi dellaconcorrenza nel mercato dei servizi auto-mobilistici interregionali di competenzastatale e ad esercitare i poteri di compe-tenza al fine di evitare interventi in ma-teria fino all’esaurimento delle attività evalutazioni del tavolo di lavoro di cui inpremessa.

9/4601/4. Mazziotti Di Celso, Palese.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge in esame contieneuna molteplicità di norme, che interven-gono in diversi ambiti, riconducibili in unquadro unitario, finalizzato all’intensifica-zione degli interventi volti a favorire ilsuperamento del divario economico e so-ciale delle regioni del Mezzogiorno e al-l’introduzione di nuovi strumenti per so-stenere la crescita economica ed occupa-zionale delle regioni meridionali;

il rapporto Svimez per il 2017,analizzando i principali indicatori econo-mici e sociali sull’andamento dell’econo-mia del Mezzogiorno, ha evidenziato comeper la regione Sicilia, il rischio di povertàsia il triplo rispetto al resto del Paese: 39,9per cento ovvero il livello più alto rispettoalle altre aree nazionali, i cui effetti di talepersistenza, sono anche riconducibili,dalla sostanziale continuità dei provvedi-menti orientati per il consolidamento dei

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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conti pubblici, che hanno determinato ungrave deterioramento del welfare, del tuttoinsufficiente al Sud;

in presenza di un quadro previsio-nale così drammatico, a giudizio del sot-toscrittore del presente atto, occorre unastrategia mirata a rivedere la politica eu-ropea di coesione, ad ottenere più ampimargini di flessibilità del bilancio, ad ab-bandonare le politiche di austerità, ancheattraverso l’introduzione di misure ad hoc,in favore della regione Siciliana volte al-l’incentivazione dell’attività di ricerca so-ciale,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di prevedere, com-patibilmente con le risorse finanziarie di-sponibili ed i vincoli di bilancio, ed incoerenza con le norme comunitarie inmateria di aiuti di Stato, nell’ambito dellaprossima legge di bilancio per il 2018,misure volte ad incentivare l’attività distudio e ricerca in modo da favorirel’elaborazione d’interventi per lo sviluppodei processi produttivi, occupazionali e diinclusione sociale nel Mezzogiorno, sullabase di progetti, presentati dalle Univer-sità, statali e non statali, aventi sede ope-rativa nella regione Sicilia, per la realiz-zazione di ricerche e studi dedicati aiprofili giuridici, economici e sociali relativialle politiche nazionali e regionali di in-clusione, assistenza e occupazione socialee gestione del fenomeno migratorio.

9/4601/5. Riccardo Gallo, Palese.

La Camera

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di prevedere, com-patibilmente con le risorse finanziarie di-sponibili ed i vincoli di bilancio, ed incoerenza con le norme comunitarie inmateria di aiuti di Stato, nell’ambito dellaprossima legge di bilancio per il 2018,misure volte ad incentivare l’attività distudio e ricerca in modo da favorire

l’elaborazione d’interventi per lo sviluppodei processi produttivi, occupazionali e diinclusione sociale nel Mezzogiorno, sullabase di progetti, presentati dalle Univer-sità, statali e non statali per la realizza-zione di ricerche e studi dedicati ai profiligiuridici, economici e sociali relativi allepolitiche nazionali e regionali di inclu-sione, assistenza e occupazione sociale egestione del fenomeno migratorio.

9/4601/5. (Testo modificato nel corsodella seduta) Riccardo Gallo, Palese.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge interviene su unamolteplicità di materie, con l’intento dirilanciare l’economia del Mezzogiorno eridurre significativamente i profondi divarianche sociali, esistenti tra il Nord e il Suddel nostro Paese, attraverso una moltepli-cità di norme, inserite nel corso dell’esamein prima lettura al Senato;

il provvedimento d’urgenza, nel-l’ambito delle misure apportate dall’altroramo del Parlamento, include fra l’altro,disposizioni di contrasto del fenomenodegli incendi boschivi (articolo 9-sexies), icui livelli d’intensità particolarmente al-larmanti verificatisi nel Paese nel corsodella presente stagione e soprattutto, nellearee del Mezzogiorno e in maniera ancorpiù grave nella regione Siciliana, eviden-ziano, a giudizio del sottoscrittore delpresente atto, la necessità di potenziare lepolitiche di prevenzione e di contrasto, perlo spegnimento degli incendi boschivi, nelrispetto del complesso e articolato im-pianto normativo che regola il settore inargomento;

il Capo del Dipartimento della Pro-tezione Civile al riguardo, nel corso di unrecente intervento al Senato della Repub-blica, ha reso noto che, con particolareriferimento alla Sicilia, il territorio isolanorisulta maggiormente esposto ad un ri-

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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schio di incendi boschivi, essendo, fral’altro, privo della flotta antincendio re-gionale;

il responsabile del suddetto dipar-timento ha altresì sostenuto che gli incendisviluppatisi diffusamente su tutto il cen-tro-sud del Paese, inclusa la Sicilia dal 10al 17 luglio 2017 (fino a divenire di livelliemergenziali), sono causati principalmentedall’aumento del deficit delle risorse idri-che dovuto alla scarsità delle precipita-zioni atmosferiche, che da settembre 2016ha interessato la quasi totalità territorio,aggiungendo che le risorse finanziarie pre-viste e disciplinate dalla legge-quadro del21 novembre 2000, n. 353, in materia diincendi boschivi, nel corso degli anni sisono azzerate, a seguito dell’introduzionedi successive previsioni normative, appro-vate per far fronte alla crisi economica;

il quadro complessivo che emergeda quanto reso noto dalla protezione civilein relazione alla regione Sicilia, appare piùgrave e pericoloso rispetto agli altri terri-tori regionali, (inclusi quelli del Mezzo-giorno) a parere del sottoscrittore delpresente atto, con riferimento sia allemisure d’intervento per lo spegnimentodegli incendi boschivi, (che potrebberorisultare tardive e carenti a causa dell’as-senza di mezzi d’intervento) sia alle normedi prevenzione (i relativi finanziamenti,infatti, attributi dalla legge-quadro in ma-teria di incendi boschivi, per attuare leattività di prevenzione, sorveglianza, al-larme e spegnimento con mezzi da terra eaerei, si sono infatti assottigliati);

la necessità d’introdurre misure ur-genti finalizzate a rivedere le attuali stra-tegie di programmazione per fronteggiareil fenomeno degli incendi boschivi (parti-colarmente rilevante nella stagione estivain corso) nella regione Sicilia, (in consi-derazione dei rilievi particolarmente criticie negativi espressi nel corso dell’audizioneda parte del dipartimento della protezionecivile) appare pertanto quanto mai evi-dente, a giudizio del sottoscrittore delpresente, specie nella fase estiva attuale,considerato come il fenomeno, oltre ad

espandersi su aree urbane-rurali, rischiadi coinvolgere anche le strutture turistichee alberghiere dell’isola, con gravi conse-guenze ambientali ed economiche,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di prevedere, com-patibilmente con le risorse finanziarie di-sponibili e nel rispetto dei vincoli di bi-lancio, iniziative volte a potenziare il si-stema organizzativo e d’interventi per ilsoccorso antincendio in favore della re-gione Sicilia, nonché nel prossimo disegnodi legge di bilancio per il 2018, il rifinan-ziamento della legge-quadro 21 novembre2000, n. 353, per le attività di previsione,prevenzione e lotta attiva agli incendiboschivi, posto che le risorse per talefinalità, come esposto in premessa, risul-tano essere di evidente necessità.

9/4601/6. Francesco Saverio Romano.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge interviene su unamolteplicità di materie, con l’intento dirilanciare l’economia del Mezzogiorno eridurre significativamente i profondi divarianche sociali, esistenti tra il Nord e il Suddel nostro Paese, attraverso una moltepli-cità di norme, inserite nel corso dell’esamein prima lettura al Senato;

il provvedimento d’urgenza, nel-l’ambito delle misure apportate dall’altroramo del Parlamento, include fra l’altro,disposizioni di contrasto del fenomenodegli incendi boschivi (articolo 9-sexies), icui livelli d’intensità particolarmente al-larmanti verificatisi nel Paese nel corsodella presente stagione e soprattutto, nellearee del Mezzogiorno e in maniera ancorpiù grave nella regione Siciliana, eviden-ziano, a giudizio del sottoscrittore delpresente atto, la necessità di potenziare lepolitiche di prevenzione e di contrasto, perlo spegnimento degli incendi boschivi, nel

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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rispetto del complesso e articolato im-pianto normativo che regola il settore inargomento;

il Capo del Dipartimento della Pro-tezione Civile al riguardo, nel corso di unrecente intervento al Senato della Repub-blica, ha reso noto che, con particolareriferimento alla Sicilia, il territorio isolanorisulta maggiormente esposto ad un ri-schio di incendi boschivi, essendo, fral’altro, privo della flotta antincendio re-gionale;

il responsabile del suddetto dipar-timento ha altresì sostenuto che gli incendisviluppatisi diffusamente su tutto il cen-tro-sud del Paese, inclusa la Sicilia dal 10al 17 luglio 2017 (fino a divenire di livelliemergenziali), sono causati principalmentedall’aumento del deficit delle risorse idri-che dovuto alla scarsità delle precipita-zioni atmosferiche, che da settembre 2016ha interessato la quasi totalità territorio,aggiungendo che le risorse finanziarie pre-viste e disciplinate dalla legge-quadro del21 novembre 2000, n. 353, in materia diincendi boschivi, nel corso degli anni sisono azzerate, a seguito dell’introduzionedi successive previsioni normative, appro-vate per far fronte alla crisi economica;

il quadro complessivo che emergeda quanto reso noto dalla protezione civilein relazione alla regione Sicilia, appare piùgrave e pericoloso rispetto agli altri terri-tori regionali, (inclusi quelli del Mezzo-giorno) a parere del sottoscrittore delpresente atto, con riferimento sia allemisure d’intervento per lo spegnimentodegli incendi boschivi, (che potrebberorisultare tardive e carenti a causa dell’as-senza di mezzi d’intervento) sia alle normedi prevenzione (i relativi finanziamenti,infatti, attributi dalla legge-quadro in ma-teria di incendi boschivi, per attuare leattività di prevenzione, sorveglianza, al-larme e spegnimento con mezzi da terra eaerei, si sono infatti assottigliati);

la necessità d’introdurre misure ur-genti finalizzate a rivedere le attuali stra-tegie di programmazione per fronteggiareil fenomeno degli incendi boschivi (parti-

colarmente rilevante nella stagione estivain corso) nella regione Sicilia, (in consi-derazione dei rilievi particolarmente criticie negativi espressi nel corso dell’audizioneda parte del dipartimento della protezionecivile) appare pertanto quanto mai evi-dente, a giudizio del sottoscrittore delpresente, specie nella fase estiva attuale,considerato come il fenomeno, oltre adespandersi su aree urbane-rurali, rischiadi coinvolgere anche le strutture turistichee alberghiere dell’isola, con gravi conse-guenze ambientali ed economiche,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di prevedere, com-patibilmente con le risorse finanziarie di-sponibili e nel rispetto dei vincoli di bi-lancio, iniziative volte a potenziare il si-stema organizzativo e d’interventi per ilsoccorso antincendio.

9/4601/6. (Testo modificato nel corsodella seduta) Francesco Saverio Ro-mano.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame reca uninsieme di disposizioni volte presumibil-mente a favorire la crescita del Mezzo-giorno, nonostante il divario economico,sociale ed infrastrutturale con il resto delPaese permane ancora elevato, anche acausa del rallentamento degli investimentipubblici nell’anno in corso;

il decreto-legge nell’ambito degliarticolati interventi previsti, a seguito dellemodifiche ed integrazioni apportate nelcorso dell’esame al Senato, (il perimetrodel provvedimento risulta infatti notevol-mente dilatato, agli originari 17 articoli nesono stati aggiunti altri 34) indica fra lemisure in materia di agricoltura in favoredelle regioni meridionali fra le quali laPuglia, norme per rafforzare il contrastoal fenomeno degli incendi boschivi dolosi,nonché disposizioni per le imprese agri-

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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cole che hanno subito danni a causa dellaeccezionale siccità prolungata delle sta-gioni primaverile ed estiva del 2017;

le suesposte aziende agricole al ri-guardo, possono accedere agli interventidel Fondo di solidarietà autorizzati daldecreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8 e nel-l’ambito delle risorse stanziate con taleprovvedimento pari a 15 milioni di europer il 2017;

la regione Puglia ed in particolareil territorio salentino, il cui sistema pro-duttivo (oltre al turismo) è determinatodall’agricoltura, è stato particolarmentecolpito dall’eccezionale ondata di caldo incorso da mesi, la cui siccità sta determi-nando gravissimi danni economici alle col-ture, anche a causa della crisi idrica, le cuirisorse esigue, s’intendono, fra l’altro, in-dispensabili per tutte le attività industriali,commerciali e turistiche;

risulta pertanto necessario, a giu-dizio del sottoscrittore del presente atto, inconsiderazione del livello emergenziale de-terminatosi nell’area del Salento e nell’in-tera regione Puglia, (peraltro esteso anchein altre località del Mezzogiorno) causatodall’assenza di pioggia prolungata, attivareogni forma di ristoro utile per le aziendeagricole salentine colpite dalla siccità, pre-vedendo la sospensione del pagamento deicontributi previdenziali, anche se nonhanno stipulato una polizza assicurativa edei mutui in corso, nonché ulteriori stan-ziamenti, in considerazione che le risorseattualmente previste dal Fondo di solida-rietà, appaiono esigue,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di prevedere, com-patibilmente con le risorse finanziarie di-sponibili e nel rispetto dei vincoli di bi-lancio, ulteriori interventi, volti a soste-nere le imprese agricole colpite dalla gra-vissima siccità del 2017, attraverso lemisure esposte in premessa, nonché l’in-cremento delle risorse del Fondo di soli-darietà per il ristoro economico per idanni derivanti dall’eccezionalità di taleevento calamitoso.

9/4601/7. Marti.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge in esame, recante:« Disposizioni urgenti per la crescita eco-nomica nel Mezzogiorno », contiene normetese a favorire il superamento del divarioeconomico e sociale delle regioni del Mez-zogiorno rispetto alle altre aree del Paese,nonché ad introdurre nuovi strumentivolti a sostenere la crescita economica edoccupazionale delle regioni del Mezzo-giorno;

in tal senso, il tema della regolaritàcontributiva dei lavoratori autonomi ap-pare di grande rilevanza al fine di favorirela ripresa economica e contrastare l’emar-ginazione dal lavoro per i liberi profes-sionisti; attualmente, in base alla norma-tiva vigente, essere in regola con gli ob-blighi previdenziali costituisce una condi-zione necessaria per l’affidamento diincarichi tramite procedure di appalto aprofessionisti singoli o associati;

si evidenzia, tuttavia, che la man-canza di regolarità contributiva dei lavo-ratori autonomi, sia iscritti alla gestioneseparata INPS che alle casse professionali,non dovrebbe essere assunta – fermorestando per i professionisti medesimil’obbligo di regolarizzare con le relativeCasse di previdenza la propria posizione eper le Casse l’obbligo di favorire piani dirientro flessibili e personalizzati con ipropri iscritti prevedendo, altresì, un con-sistente abbattimento sanzionatorio –quale motivo ostativo ai rapporti di lavorocon la Pubblica Amministrazione, alla par-tecipazione ai bandi pubblici, nonché allapossibilità di incasso di crediti già matu-rati dall’amministrazione;

nell’ottica, poi, di ridurre drastica-mente il lavoro in nero per le prestazionid’opera, sarebbe opportuno prevedere, peri contratti d’opera definiti dall’articolo2222 del Codice Civile – con i contenutidefiniti dal Decreto Monti decreto-legge

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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n. 1 del 2012 convertito con legge n. 27del 2012, che ne sancisce anche l’obbligodi stipula – una registrazione a cura deiprofessionisti incaricati, presso l’Ufficiodel Registro dell’Agenzia delle entrate; intal senso, l’introduzione dell’obbligo diregistrazione e la comunicazione dell’av-venuto pagamento a saldo di ciascun con-tratto renderebbero di fatto immediatoogni controllo fiscale in capo ai professio-nisti, perché ogni entrata viene comuni-cata dal professionista stesso ad ogni statodi avanzamento del contratto,

impegna il Governo:

a valutare l’opportunità di prevederel’introduzione di misure normative volte anon pregiudicare l’attività professionaledei lavoratori autonomi che si trovinonella condizione di dover regolarizzare lapropria posizione contributiva;

a valutare l’opportunità di introdurreper le Casse di previdenza l’obbligo difavorire piani di rientro flessibili e perso-nalizzati delle somme per cui risulta l’ir-regolarità contributiva prevedendo, altresì,una consistente diminuzione delle san-zioni, fino all’annullamento nel caso in cuisia concordato un piano di rientro;

a valutare l’opportunità di introdurreun obbligo di registrazione per i contrattid’opera definiti dall’articolo 2222 del Co-dice Civile.

9/4601/8. Nuti, Mannino.

La Camera,

premesso che:

negli ultimi anni molteplici sonostati gli incendi che hanno colpito gliimpianti di trattamento, stoccaggio o re-cupero dei rifiuti, le aziende danneggiatedal fuoco in due anni sono forse più di uncentinaio;

l’incendio di plastica riciclata av-venuto nel maggio del 2017 a Pomezia è

solamente il più devastante di una se-quenza di decine di aziende date allefiamme;

alcuni degli incendi sono avvenutinelle seguenti zone e durante periodi in-dicati: SICILIA: Trapani frazione Belve-dere (luglio 2016), Agrigento zona indu-striale (gennaio 2016), Pace, Messina(aprile 2017); Carini, Palermo (maggio2017); CALABRIA: San Mauro Masche-rato, Crotone (ottobre 2016); PUGLIA:Bari zona industriale (febbraio 2017); Fog-gia (maggio 2017); CAMPANIA: Paolisi,Benevento (gennaio 2017); Ercolano, Na-poli (agosto 2016); Carinaro, Caserta (ot-tobre 2016); Villa Literno, Caserta (marzo2017); LAZIO: Pomezia, Roma (maggio2017); Onano, Viterbo (settembre 2016);ABRUZZO: Chieti scalo (marzo 2017); Pi-neto, Teramo (novembre 2016); TOSCANA:Le Strillaie, Grosseto (aprile 2017); Piom-bino, Livorno (ottobre 2016); MARCHE:Apiro, Macerata (aprile 2017); EMILIAROMAGNA: Raibano Riccione, Rimini(settembre 2016); LIGURIA: Ceparana, LaSpezia (agosto 2016); Genova Campi, Ge-nova (aprile 2016); Stella, Savona (aprile2016); Cisano, Savona (febbraio 2017);FRIULI VENEZIA GIULIA: Caorle, Vene-zia (settembre 2016); Monselice, Padova(ottobre 2016); LOMBARDIA: Calcinatello,Brescia (marzo 2017); Bolgare, Bergamo(gennaio 2017); Alzano, Bergamo (febbraio2017); Gaggiano, Milano (aprile 2017); Lai-nate, Milano (settembre 2016); PIE-MONTE: Piossasco, Torino (agosto 2016);Pinerolo, Torino (aprile 2017); La Loggia,Torino (aprile 2017);

Roberto Pennisi, magistrato dellaDirezione nazionale antimafia esperto dicrimini ambientali, sugli incendi alle ditteed aziende che operano nel settore deirifiuti, ha dichiarato: « Le imprese chetrattano rifiuti hanno interesse ad acqui-sirne il più possibile, perché più acquisi-scono, più aumentano gli introiti ». « Oggiin Italia c’è una gestione dei rifiuti deviata,in cui la regola è questa: il rifiuto meno lotocchi più guadagni. Ragione per la qualel’interesse di chi ha acquisito i rifiutisarebbe quello di portare tutto in disca-

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rica ». Ma poiché la normativa ambientaleprevede la necessità di trattamento, edunque costi, « per evitare di toccare que-sti rifiuti tante volte arriva il benedettofuoco. Quello che brucia va in fumo e ilfumo non si tocca più ». Non solo: anchei casi di autocombustione, continua Pen-nisi, possono essere « un segnale di unagestione illegale, in cui sono stati messi indiscarica o stoccati rifiuti che non avreb-bero dovuto essere collocati in quei luoghiper le loro caratteristiche che li rendonopredisposti alla combustione. O che nonavrebbero dovuto stare insieme »,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di predisporre unintervento legislativo affinché l’uso dellavideo sorveglianza – dei luoghi dove sisvolgono attività di trattamento, di stoc-caggio o recupero dei rifiuti – diventiobbligatorio per quelle aziende che richie-dono una nuova autorizzazione ovvero unrinnovo.

9/4601/9. Mannino.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame indivi-dua un nuovo strumento di incentivazionerivolto ai giovani del Mezzogiorno, al finedi promuovere la costituzione di nuoveimprese nelle regioni Abruzzo, Basilicata,Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sar-degna e Sicilia, denominato « Resto alSud »;

considerato che, il comma 3 del-l’articolo 1 del provvedimento identifica,quale amministrazione titolare, la Presi-denza del Consiglio dei ministri e, comesoggetto gestore, l’Agenzia Nazionale perl’Attrazione degli Investimenti-Invitalia,che, è tenuta ad esaminare le istanze sullabase di apposita convenzione;

nella fase di verifica delle istanze ènecessario attivare collaborazioni che con-sentono di contrastare in maniera efficace

rischi di infiltrazione e di stabilire unvalido meccanismo di monitoraggio delleistanze e delle concessioni dei contributi,

impegna il Governo:

a prevedere, anche inserendo appo-site clausole nella convenzione con il sog-getto gestore, forme di contrasto dei rischidi infiltrazione da parte delle criminalità emeccanismi di monitoraggio delle istanze edelle concessioni;

a potenziare, a tal fine, il personalenelle prefetture e ad attivare modalità dicollaborazione con la Direzione NazionaleAntimafia (DNA).

9/4601/10. Melilla, Albini, Capodicasa,Lacquaniti, Duranti.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame indivi-dua un nuovo strumento di incentivazionerivolto ai giovani del Mezzogiorno, al finedi promuovere la costituzione di nuoveimprese nelle regioni Abruzzo, Basilicata,Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sar-degna e Sicilia, denominato « Resto alSud »;

considerato che, il comma 3 del-l’articolo 1 del provvedimento identifica,quale amministrazione titolare, la Presi-denza del Consiglio dei ministri e, comesoggetto gestore, l’Agenzia Nazionale perl’Attrazione degli Investimenti-Invitalia,che, è tenuta ad esaminare le istanze sullabase di apposita convenzione;

nella fase di verifica delle istanze ènecessario attivare collaborazioni che con-sentono di contrastare in maniera efficacerischi di infiltrazione e di stabilire unvalido meccanismo di monitoraggio delleistanze e delle concessioni dei contributi,

impegna il Governo:

a valutare l’opportunità:

di prevedere, anche inserendo ap-posite clausole nella convenzione con il

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soggetto gestore, forme di contrasto deirischi di infiltrazione da parte delle cri-minalità e meccanismi di monitoraggiodelle istanze e delle concessioni;

di potenziare, a tal fine, il perso-nale nelle prefetture e ad attivare modalitàdi collaborazione con la Direzione Nazio-nale Antimafia (DNA).

9/4601/10. (Testo modificato nel corsodella seduta) Melilla, Albini, Capodi-casa, Lacquaniti, Duranti.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame prevedeuna serie di misure straordinarie, attra-verso investimenti sul territorio per garan-tirne lo sviluppo, che hanno lo scopo diincentivare la permanenza al Sud Italia;

tale provvedimento interviene, al-tresì, su una pluralità di materie diversevolte allo sviluppo economico, al sostegnoall’impresa e alle agevolazioni di naturafiscale. In questo quadro di potenziamentoe di crescita del Mezzogiorno sarebbe utileprevedere strumenti atti a valorizzare epromuovere i parchi nazionali come pos-sibili motori di sviluppo locale, ridandocosì identità anche a territori marginali,sottraendoli da processi di marginalizza-zione, incoraggiando l’occupazione e losviluppo ecosostenibile, in una prospettivadi maggiore coesione sociale. I parchiNazionali, fin dalla loro istituzione hannoassunto un ruolo di volano economico ditante zone d’Italia. Essi non esauriscono laloro funzione esclusivamente nella tuteladel patrimonio naturalistico ma anche inquella di migliorare la qualità di vita delcittadino. La valorizzazione dei ParchiNazionali porrebbe anche un argine allecoltivazioni a rischio, favorendo coltiva-zioni e allevamento sia tradizionale chebiologico. A riguardo rilevano i ParchiNazionali dell’Appennino del Mezzogiorno,come il Parco nazionale Monti Sibillini,Parco Nazionale Gran Sasso Monti dellaLega, Parco Nazionale Majella, Parco Na-

zionale Abruzzo Lazio e Molise, ParcoNazionale del Vesuvio, Parco Nazionaledel Cilento Vallo di Diano e Alburni, ParcoNazionale dell’Alta Murgia, Parco Nazio-nale Appennino Lucano Val d’Agri, ParcoNazionale del Pollino, Parco Nazionaledella Sila, Parco Nazionale dell’Aspro-monte,

impegna il Governo:

a valutare l’opportunità di stanziare inecessari finanziamenti volti alla tutela deiParchi Nazionali, riconoscendoli come ele-menti indispensabili per lo sviluppo eco-nomico del Mezzogiorno e mettendo incampo una strategia nazionale per la va-lorizzazione degli stessi di concerto con leassociazioni ambientalistiche e culturalinonché a porre in essere ogni altra ini-ziativa volta a favorire lo sviluppo delleattività economiche compatibili, al fine dicostruire una visione dei Parchi Nazionalidel Mezzogiorno come esempio di avan-guardia e di sviluppo del sud e dell’interoterritorio nazionale;

a valutare l’opportunità di adottareogni iniziativa, anche normativa, finaliz-zata a promuovere l’occupazione e losviluppo nelle aree comprese nei ParchiNazionali lungo l’Appennino del Mezzo-giorno istituendo zone fiscalmente avvan-taggiate a sostegno degli investimenti neiservizi, nell’industria, nell’agricoltura e nelturismo, compatibili con l’ambiente, conpriorità alle iniziative dirette alla valoriz-zazioni delle produzioni locali.

9/4601/11. Albini, Speranza, Melilla, Ca-podicasa, Scotto, Lacquaniti, Duranti.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame prevedeuna serie di misure straordinarie, attra-verso investimenti sul territorio per garan-tirne lo sviluppo, che hanno lo scopo diincentivare la permanenza al Sud Italia;

Atti Parlamentari — 17 — Camera dei Deputati

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tale provvedimento interviene, al-tresì, su una pluralità di materie diversevolte allo sviluppo economico, al sostegnoall’impresa e alle agevolazioni di naturafiscale. In questo quadro di potenziamentoe di crescita del Mezzogiorno sarebbe utileprevedere strumenti atti a valorizzare epromuovere i parchi nazionali come pos-sibili motori di sviluppo locale, ridandocosì identità anche a territori marginali,sottraendoli da processi di marginalizza-zione, incoraggiando l’occupazione e losviluppo ecosostenibile, in una prospettivadi maggiore coesione sociale. I parchiNazionali, fin dalla loro istituzione hannoassunto un ruolo di volano economico ditante zone d’Italia. Essi non esauriscono laloro funzione esclusivamente nella tuteladel patrimonio naturalistico ma anche inquella di migliorare la qualità di vita delcittadino. La valorizzazione dei ParchiNazionali porrebbe anche un argine allecoltivazioni a rischio, favorendo coltiva-zioni e allevamento sia tradizionale chebiologico. A riguardo rilevano i ParchiNazionali dell’Appennino del Mezzogiorno,come il Parco nazionale Monti Sibillini,Parco Nazionale Gran Sasso Monti dellaLega, Parco Nazionale Majella, Parco Na-zionale Abruzzo Lazio e Molise, ParcoNazionale del Vesuvio, Parco Nazionaledel Cilento Vallo di Diano e Alburni, ParcoNazionale dell’Alta Murgia, Parco Nazio-nale Appennino Lucano Val d’Agri, ParcoNazionale del Pollino, Parco Nazionaledella Sila, Parco Nazionale dell’Aspro-monte,

impegna il Governo:

a valutare nel rispetto delle compa-tibilità di finanza pubblica l’opportunità:

di stanziare i necessari finanzia-menti volti alla tutela dei Parchi Nazionali,riconoscendoli come elementi indispensa-bili per lo sviluppo economico del Mez-zogiorno e mettendo in campo una stra-tegia nazionale per la valorizzazione deglistessi di concerto con le associazioni am-bientalistiche e culturali nonché a porre inessere ogni altra iniziativa volta a favorire

lo sviluppo delle attività economiche com-patibili, al fine di costruire una visione deiParchi Nazionali del Mezzogiorno comeesempio di avanguardia e di sviluppo delsud e dell’intero territorio nazionale;

di adottare ogni iniziativa, anchenormativa, finalizzata a promuovere l’oc-cupazione e lo sviluppo nelle aree com-prese nei Parchi Nazionali lungo l’Appen-nino del Mezzogiorno istituendo zone fi-scalmente avvantaggiate a sostegno degliinvestimenti nei servizi, nell’industria, nel-l’agricoltura e nel turismo, compatibili conl’ambiente, con priorità alle iniziative di-rette alla valorizzazioni delle produzionilocali.

9/4601/11. (Testo modificato nel corsodella seduta) Albini, Speranza, Melilla,Capodicasa, Scotto, Lacquaniti, Du-ranti.

La Camera,

premesso che:

il capo I del provvedimento inesame reca disposizioni finalizzate allanascita e alla crescita delle imprese nelMezzogiorno d’Italia;

l’articolo 1, in particolare, reca mi-sure in favore dei giovani imprenditori cheinvestano nelle regioni meridionali, mentrel’articolo 3 del medesimo provvedimentodetta norme per aumentare le opportunitàoccupazionali e di reddito a favore deigiovani nel medesimo ambito territoriale;

la categoria dei giovani non sembraindividuata in maniera uniforme dal de-creto-legge prevedendo per i giovani im-prenditori di cui all’articolo 1 un limite dietà massimo pari a 35 anni, e per i giovanilavoratori di cui all’articolo 3 un limite dietà massimo pari a 40 anni;

alla luce del divario economico chesepara le regioni del nord da quelle delsud Italia e che è purtroppo andato au-mentando progressivamente anche negliultimi anni, sarebbe opportuno prevedere

Atti Parlamentari — 18 — Camera dei Deputati

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misure di incentivazione e vantaggio chepossano ricomprendere il maggior numeropossibile di persone,

impegna il Governo

ai fini delle misure previste dal presenteprovvedimento a valutare gli effetti appli-cativi delle disposizioni richiamate in pre-messa, al fine di adottare ulteriori inizia-tive normative volte a rendere uniforme lacategoria di età relativa ai giovani.

9/4601/12. Ricciatti, Albini, Melilla, Ca-podicasa, Ferrara, Lacquaniti, Duranti.

La Camera,

premesso che:

il capo I del provvedimento inesame reca disposizioni finalizzate allanascita e alla crescita delle imprese nelMezzogiorno d’Italia;

l’articolo 1, in particolare, reca mi-sure in favore dei giovani imprenditori cheinvestano nelle regioni meridionali, mentrel’articolo 3 del medesimo provvedimentodetta norme per aumentare le opportunitàoccupazionali e di reddito a favore deigiovani nel medesimo ambito territoriale;

la categoria dei giovani non sembraindividuata in maniera uniforme dal de-creto-legge prevedendo per i giovani im-prenditori di cui all’articolo 1 un limite dietà massimo pari a 35 anni, e per i giovanilavoratori di cui all’articolo 3 un limite dietà massimo pari a 40 anni;

alla luce del divario economico chesepara le regioni del nord da quelle delsud Italia e che è purtroppo andato au-mentando progressivamente anche negliultimi anni, sarebbe opportuno prevederemisure di incentivazione e vantaggio chepossano ricomprendere il maggior numeropossibile di persone,

impegna il Governo

ai fini delle misure previste dal presenteprovvedimento a valutare gli effetti appli-

cativi delle disposizioni richiamate in pre-messa, al fine di adottare eventuali inizia-tive per rendere uniforme la categoria dietà relativa ai giovani.

9/4601/12. (Testo modificato nel corsodella seduta) Ricciatti, Albini, Melilla,Capodicasa, Ferrara, Lacquaniti, Du-ranti.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame recadisposizioni finalizzate alla crescita eco-nomica del Mezzogiorno d’Italia;

tra gli incentivi previsti figuranoanche disposizioni a sostegno delle aziendeagricole;

l’agricoltura biologica, rappresen-tando un metodo di coltivazione e diallevamento che ammette solo l’impiego disostanze naturali, presenti cioè in naturaed escludendo l’utilizzo di sostanze disintesi chimica, è un’importante strumentodi tutela dell’ambiente e della salute deiconsumatori;

la filiera corta nasce per valoriz-zare la qualità della nostra agricoltura,ridurre i costi delle intermediazioni e perincentivare e promuovere il consumo diprodotti tipici. La filiera corta è unaparticolare forma di cooperazione chepermette ai consumatori di acquistare ge-neri alimentari direttamente dai produt-tori. Gli obiettivi perseguiti da questaforma alternativa di commercio sono: giu-sta remunerazione al produttore, educa-zione del consumatore alla conoscenza deiprodotti tipici, alla freschezza e alla sta-gionalità della merce, maggiori garanzie diqualità e sicurezza alimentare; favorire ilconsumo di prodotti locali ed evitare icosti di trasporto, limitare l’inquinamentodovuto al trasporto stesso e ai rifiuti;

il metodo dell’agricoltura biologicae della filiera corta, seppure presenti e

Atti Parlamentari — 19 — Camera dei Deputati

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diffuse, nelle regioni meridionali risultameno sviluppato rispetto a quanto si ve-rifica in alcune zone del nord Italia,

impegna il Governo

a prevedere forme di intervento finalizzatead incentivare e rafforzare ulteriormentela diffusione dell’agricoltura biologica edel metodo della così detta filiera cortanelle regioni meridionali.

9/4601/13. Zaccagnini, Stumpo, Lacqua-niti, Melilla, Albini, Capodicasa, Du-ranti.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame recadisposizioni finalizzate alla crescita eco-nomica del Mezzogiorno d’Italia;

tra gli incentivi previsti figuranoanche disposizioni a sostegno delle aziendeagricole;

l’agricoltura biologica, rappresen-tando un metodo di coltivazione e diallevamento che ammette solo l’impiego disostanze naturali, presenti cioè in naturaed escludendo l’utilizzo di sostanze disintesi chimica, è un’importante strumentodi tutela dell’ambiente e della salute deiconsumatori;

la filiera corta nasce per valoriz-zare la qualità della nostra agricoltura,ridurre i costi delle intermediazioni e perincentivare e promuovere il consumo diprodotti tipici. La filiera corta è unaparticolare forma di cooperazione chepermette ai consumatori di acquistare ge-neri alimentari direttamente dai produt-tori. Gli obiettivi perseguiti da questaforma alternativa di commercio sono: giu-sta remunerazione al produttore, educa-zione del consumatore alla conoscenza deiprodotti tipici, alla freschezza e alla sta-gionalità della merce, maggiori garanzie diqualità e sicurezza alimentare; favorire ilconsumo di prodotti locali ed evitare i

costi di trasporto, limitare l’inquinamentodovuto al trasporto stesso e ai rifiuti;

il metodo dell’agricoltura biologicae della filiera corta, seppure presenti ediffuse, nelle regioni meridionali risultameno sviluppato rispetto a quanto si ve-rifica in alcune zone del nord Italia,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di prevedereforme di intervento finalizzate ad incen-tivare e rafforzare ulteriormente la diffu-sione dell’agricoltura biologica e del me-todo della così detta filiera corta nelleregioni meridionali.

9/4601/13. (Testo modificato nel corsodella seduta) Zaccagnini, Stumpo, Lac-quaniti, Melilla, Albini, Capodicasa, Du-ranti.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame recadisposizioni finalizzate alla crescita eco-nomica del Mezzogiorno d’Italia;

l’articolo 10 del provvedimento, alfine di favorire l’occupazione nel Mezzo-giorno, dispone uno stanziamento di ri-sorse a favore dell’ANPAL finalizzato allarealizzazione di programmi di ricolloca-zione e riqualificazione dei lavoratoricoinvolti in situazione di crisi aziendali osettoriali;

tali programmi dovranno essere re-alizzati da ANPAL in accordo con leregioni interessate e i fondi interprofes-sionali per la formazione continua di cuiall’articolo 118 della legge 23 dicembre2000, n. 388;

nell’impianto normativo predispo-sto non sono stati previsti e conseguente-mente attribuite specifiche funzioni e stru-

Atti Parlamentari — 20 — Camera dei Deputati

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menti di controllo delle procedure chesaranno poste in essere e della correttautilizzazione delle risorse stanziate,

impegna il Governo

al fine di garantire la correttezza e laregolarità del procedimento, ad attribuireall’ANPAL adeguati strumenti di controlloper ciascuna fase procedurale relativa allarealizzazione e fruizione dei programmi diricollocazione e riqualificazione dei lavo-ratori.

9/4601/14. Zappulla, Martelli, GiorgioPiccolo, Melilla, Albini, Capodicasa,Lacquaniti, Duranti.

La Camera,

premesso che:

dall’anno 2015, in virtù delle pre-visioni di cui alla legge 13 luglio 2015n. 107, migliaia di docenti del Mezzo-giorno, che hanno maturato un’esperienzapluriennale nei territori delle regioniAbruzzo, Basilicata, Calabria, Campania,Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, sonostati costretti a trasferirsi nelle regioni delnord Italia per occupare una cattedra diruolo;

l’ampiezza del numero di docentiche si sono trasferiti dal Sud al Nord èstato di dimensioni tali che da più parti,ed in particolare nella pubblicistica, sonostati utilizzati termini quali esodo o esilio;

allo stato sulla base delle cattedredisponibili e delle dinamiche del così dettoturn-over i docenti meridionali trasferitisial nord hanno scarse probabilità di poterottenere un trasferimento nei territori diprovenienza in tempi relativamente brevi,alcune stime ipotizzano che la perma-nenza in regioni diverse da quelle diresidenza oscilli tra un minimo di sei e unmassimo di 10 anni;

il trasferimento di un numero cosìelevato di docenti in regioni diverse daquelle meridionali ha prodotto e produceinevitabilmente conseguenze negative per

il tessuto socio economico del Mezzo-giorno, oltre che disagi materiali per lefamiglie che in alcuni casi sono statecostrette a separarsi,

impegna il Governo

ad assumere iniziative finalizzate a favo-rire il rientro nelle regioni di residenza deidocenti che, dopo aver maturato un’espe-rienza pluriennale nei territori delle re-gioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Cam-pania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia,sono stati costretti a trasferirsi nelle re-gioni del nord Italia, anche valutandol’opportunità di trasformare parte dei po-sti in deroga al sostegno in organico didiritto.

9/4601/15. Capodicasa, Melilla, Albini,Bossa, Cimbro, Nicchi, Scotto, Lacqua-niti, Duranti.

La Camera,

premesso che:

dall’anno 2015, in virtù delle pre-visioni di cui alla legge 13 luglio 2015n. 107, migliaia di docenti del Mezzo-giorno, che hanno maturato un’esperienzapluriennale nei territori delle regioniAbruzzo, Basilicata, Calabria, Campania,Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, sonostati costretti a trasferirsi nelle regioni delnord Italia per occupare una cattedra diruolo;

l’ampiezza del numero di docentiche si sono trasferiti dal Sud al Nord èstato di dimensioni tali che da più parti,ed in particolare nella pubblicistica, sonostati utilizzati termini quali esodo o esilio;

allo stato sulla base delle cattedredisponibili e delle dinamiche del così dettoturn-over i docenti meridionali trasferitisial nord hanno scarse probabilità di poterottenere un trasferimento nei territori diprovenienza in tempi relativamente brevi,alcune stime ipotizzano che la perma-

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nenza in regioni diverse da quelle diresidenza oscilli tra un minimo di sei e unmassimo di 10 anni;

il trasferimento di un numero cosìelevato di docenti in regioni diverse daquelle meridionali ha prodotto e produceinevitabilmente conseguenze negative peril tessuto socio economico del Mezzo-giorno, oltre che disagi materiali per lefamiglie che in alcuni casi sono statecostrette a separarsi,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di assumere ini-ziative finalizzate a favorire il rientro nelleregioni di residenza dei docenti che, dopoaver maturato un’esperienza pluriennalenei territori delle regioni Abruzzo, Basili-cata, Calabria, Campania, Molise, Puglia,Sardegna e Sicilia, si sono trasferiti nelleregioni del nord Italia.

9/4601/15. (Testo modificato nel corsodella seduta) Capodicasa, Melilla, Al-bini, Bossa, Cimbro, Nicchi, Scotto,Lacquaniti, Duranti.

La Camera,

premesso che:

la legge n. 820 del 1971 ha dispostol’introduzione del così detto tempo pienoall’interno della scuola primaria;

il tempo pieno, oltre che strumentopedagogico di grande rilievo e utilità, co-stituisce un’importante strumento di con-ciliazione tra attività lavorativa e tempi dicura delle famiglie;

l’istituto del tempo pieno nel corsodegli anni non ha avuto diffusione uni-forme su tutto il territorio nazionale, con-sentendo a tutti i cittadini di poter acce-dere al medesimo diritto;

come confermato anche da docu-mentazione recentemente resa pubblicadal Ministero dell’istruzione, dell’univer-sità e della ricerca scientifica si registra unevidente divario nell’accesso al tempo

pieno nella scuola primaria tra le regionidel Nord e del Sud; se nel settentrione adusufruire del tempo pieno è in media il 38per cento degli studenti, nelle regioni me-ridionali la percentuale scende al 20,3 percento;

se si analizzano i dati regione perregione emerge che solo l’11 per centodegli studenti della scuola primaria delleregioni di Abruzzo, Molise, Puglia, Cam-pania e Calabria accedono al tempo pieno,mentre nelle regioni Sardegna e Sicilia lapercentuale scende ulteriormente al 4,2per cento;

tale disparità produce i suoi effettinegativi in danno delle regioni meridionaliin termini sociali, economici e professio-nali,

impegna il Governo

ad intraprendere ogni iniziativa utile, an-che di natura normativa, volta a favorireuna diffusione della possibilità di accessoal tempo pieno nella scuola primaria nelleregioni del Meridione anche valutando unrifinanziamento della legge n. 820 del1971 finalizzato alla perequazione deglisquilibri esistenti.

9/4601/16. Nicchi, Bossa, Scotto, Cim-bro, Melilla, Albini, Capodicasa, Lac-quaniti, Duranti.

La Camera,

premesso che:

la legge n. 820 del 1971 ha dispostol’introduzione del così detto tempo pienoall’interno della scuola primaria;

il tempo pieno, oltre che strumentopedagogico di grande rilievo e utilità, co-stituisce un’importante strumento di con-ciliazione tra attività lavorativa e tempi dicura delle famiglie;

l’istituto del tempo pieno nel corsodegli anni non ha avuto diffusione uni-

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forme su tutto il territorio nazionale, con-sentendo a tutti i cittadini di poter acce-dere al medesimo diritto;

come confermato anche da docu-mentazione recentemente resa pubblicadal Ministero dell’istruzione, dell’univer-sità e della ricerca scientifica si registra unevidente divario nell’accesso al tempopieno nella scuola primaria tra le regionidel Nord e del Sud; se nel settentrione adusufruire del tempo pieno è in media il 38per cento degli studenti, nelle regioni me-ridionali la percentuale scende al 20,3 percento;

se si analizzano i dati regione perregione emerge che solo l’11 per centodegli studenti della scuola primaria delleregioni di Abruzzo, Molise, Puglia, Cam-pania e Calabria accedono al tempo pieno,mentre nelle regioni Sardegna e Sicilia lapercentuale scende ulteriormente al 4,2per cento;

tale disparità produce i suoi effettinegativi in danno delle regioni meridionaliin termini sociali, economici e professio-nali,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di intraprendereogni iniziativa utile, anche di natura nor-mativa, volta a favorire una diffusionedella possibilità di accesso al tempo pienonella scuola primaria nelle regioni delMeridione anche valutando un rifinanzia-mento della legge n. 820 del 1971 finaliz-zato alla perequazione degli squilibri esi-stenti.

9/4601/16. (Testo modificato nel corsodella seduta) Nicchi, Bossa, Scotto, Cim-bro, Melilla, Albini, Capodicasa, Lac-quaniti, Duranti.

La Camera,

premesso che:

la legge n. 240 del 2010 ha intro-dotto il sistema dei costi standard all’in-terno del sistema universitario italiano,

quale criterio per definire il riparto dellerisorse del fondo per il finanziamentoordinario tra gli atenei aventi diritto;

la legge n. 240 del 2010 attribuivauna delega al Governo in materia di costistandard, delega effettivamente esercitatacon il decreto legislativo n. 49 del 2012;

la sentenza n. 104 del 2017 hadichiarato incostituzionali gli articoli 8 e10, comma 1, del suddetto decreto legi-slativo e a seguito di tale declaratoria diillegittimità è scaturita la necessità diintervenire con legge per regolare la ma-teria dei costi standard per gli ateneiuniversitari, al quale l’articolo 12 del pre-sente decreto-legge ha dato risposta;

i criteri di calcolo dei costi stan-dard, se non adeguatamente ponderati ecalibrati, rischiano di danneggiare i piccoliatenei universitari nell’accesso alle risorsedel fondo per il finanziamento ordinario;

nelle piccole università, infatti, laprobabilità di saturare le classi di studiocon un numero adeguato di studenti è piùbassa che nei grandi atenei, creando, così,una consistente sperequazione. È inoltredoveroso considerare che gli atenei conmeno di 10.000 studenti costano, nel to-tale, poco più del 10 per cento dell’interofondo per il finanziamento ordinario e, innumero, sono più del 30 per cento di tuttigli atenei;

la maggior parte dei piccoli ateneihanno residenza proprio nelle regioni delsud Italia, ed un sistema di riparto dellerisorse statali che si rivelasse punitivo neiconfronti delle piccole università, si tra-durrebbe di fatto in danno avvertito so-prattutto dal Meridione,

impegna il Governo

nell’ambito della definizione dei parametrie dei criteri di calcolo necessari a deter-minare i costi standard degli atenei uni-versitari, ad individuare strumenti di pon-derazione e perequazione al fine di evitare

Atti Parlamentari — 23 — Camera dei Deputati

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che le piccole università siano danneggiatenell’accesso alle risorse del fondo per ilfinanziamento ordinario.

9/4601/17. Scotto, Nicchi, Bossa, Cim-bro, Melilla, Albini, Capodicasa, Lac-quaniti, Duranti.

La Camera,

premesso che:

la legge n. 240 del 2010 ha intro-dotto il sistema dei costi standard all’in-terno del sistema universitario italiano,quale criterio per definire il riparto dellerisorse del fondo per il finanziamentoordinario tra gli atenei aventi diritto;

la legge n. 240 del 2010 attribuivauna delega al Governo in materia di costistandard, delega effettivamente esercitatacon il decreto legislativo n. 49 del 2012;

la sentenza n. 104 del 2017 hadichiarato incostituzionali gli articoli 8 e10, comma 1, del suddetto decreto legi-slativo e a seguito di tale declaratoria diillegittimità è scaturita la necessità diintervenire con legge per regolare la ma-teria dei costi standard per gli ateneiuniversitari, al quale l’articolo 12 del pre-sente decreto-legge ha dato risposta;

i criteri di calcolo dei costi stan-dard, se non adeguatamente ponderati ecalibrati, rischiano di danneggiare i piccoliatenei universitari nell’accesso alle risorsedel fondo per il finanziamento ordinario;

nelle piccole università, infatti, laprobabilità di saturare le classi di studiocon un numero adeguato di studenti è piùbassa che nei grandi atenei, creando, così,una consistente sperequazione. È inoltredoveroso considerare che gli atenei conmeno di 10.000 studenti costano, nel to-tale, poco più del 10 per cento dell’interofondo per il finanziamento ordinario e, innumero, sono più del 30 per cento di tuttigli atenei;

la maggior parte dei piccoli ateneihanno residenza proprio nelle regioni delsud Italia, ed un sistema di riparto delle

risorse statali che si rivelasse punitivo neiconfronti delle piccole università, si tra-durrebbe di fatto in danno avvertito so-prattutto dal Meridione,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità nell’ambito delladefinizione dei parametri e dei criteri dicalcolo necessari a determinare i costistandard degli atenei universitari, di indi-viduare ulteriori strumenti di pondera-zione e perequazione al fine di tutelare lepiccole università.

9/4601/17. (Testo modificato nel corsodella seduta) Scotto, Nicchi, Bossa, Cim-bro, Melilla, Albini, Capodicasa, Lac-quaniti, Duranti.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento detta norme voltea favorire la crescita economica del Mez-zogiorno;

tra le amministrazioni comunaliche hanno dichiarato dissesto finanziario,circa il 90 per cento di queste si trovanoin regioni del Sud, mentre sul totale delleamministrazioni comunali in predissestofinanziario il 70 per cento circa di questeamministrazioni appartengono al Mezzo-giorno;

tale condizione di grave difficoltàeconomica, al netto di alcuni casi di cat-tiva o inefficace gestione amministrativa, èdovuta a cause ormai strutturali che ve-dono gli enti locali avere bilanci dissestatiin particolare a seguito di mancate riscos-sioni delle entrate. Da ciò consegue scar-sezza di risorse per assicurare funzioni esoprattutto servizi fondamentali ai citta-dini. Tale carenze dei servizi rendono aloro volta più difficile la riscossione deitributi nei confronti dei cittadini;

alla condizione di difficoltà delleamministrazioni comunali si aggiungequella di molte amministrazioni provin-

Atti Parlamentari — 24 — Camera dei Deputati

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ciali, sovente causata da una consistenteriduzione dei trasferimenti da parte delloStato centrale;

in molte amministrazioni comunalie provinciali in dissesto economico e o incondizione di predissesto, in particolarenel Mezzogiorno, l’assenza di risorse siripercuote in ritardati, ed in alcuni casi,non effettuati pagamenti nei confronti delpersonale dipendente,

impegna il Governo

ad effettuare quanto prima una ricogni-zione al fine di reperire eventuali risorsedisponibili da utilizzare in forma di con-tributo straordinario a favore degli entilocali in difficoltà economica volto a ga-rantire, in particolare il regolare paga-mento dei dipendenti.

9/4601/18. Martelli, Melilla, Giorgio Pic-colo, Zappulla, D’Attorre, Roberta Ago-stini, Lacquaniti, Duranti.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento detta norme voltea favorire la crescita economica del Mez-zogiorno;

tra le amministrazioni comunaliche hanno dichiarato dissesto finanziario,circa il 90 per cento di queste si trovanoin regioni del Sud, mentre sul totale delleamministrazioni comunali in predissestofinanziario il 70 per cento circa di questeamministrazioni appartengono al Mezzo-giorno;

tale condizione di grave difficoltàeconomica, al netto di alcuni casi di cat-tiva o inefficace gestione amministrativa, èdovuta a cause ormai strutturali che ve-dono gli enti locali avere bilanci dissestatiin particolare a seguito di mancate riscos-sioni delle entrate. Da ciò consegue scar-sezza di risorse per assicurare funzioni esoprattutto servizi fondamentali ai citta-

dini. Tale carenze dei servizi rendono aloro volta più difficile la riscossione deitributi nei confronti dei cittadini;

alla condizione di difficoltà delleamministrazioni comunali si aggiungequella di molte amministrazioni provin-ciali, sovente causata da una consistenteriduzione dei trasferimenti da parte delloStato centrale;

in molte amministrazioni comunalie provinciali in dissesto economico e o incondizione di predissesto, in particolarenel Mezzogiorno, l’assenza di risorse siripercuote in ritardati, ed in alcuni casi,non effettuati pagamenti nei confronti delpersonale dipendente,

impegna il Governo

ad effettuare quanto prima una ricogni-zione al fine di valutare l’opportunità, nelrispetto delle compatibilità di finanza pub-blica, di reperire eventuali risorse dispo-nibili da utilizzare in forma di contributostraordinario a favore degli enti locali indifficoltà economica.

9/4601/18. (Testo modificato nel corsodella seduta) Martelli, Melilla, GiorgioPiccolo, Zappulla, D’Attorre, RobertaAgostini, Lacquaniti, Duranti.

La Camera,

premesso che:

la legge n. 190 del 2014 (legge distabilità 2015) ha istituito il fondo perdare attuazione agli interventi rientrantinel « Piano nazionale per la riqualifica-zione sociale e culturale delle aree urbanedegradate, prevedendo un finanziamentocomplessivo per il triennio 2015-2017 paria circa 194 milioni di euro;

per accedere ai finanziamenti pre-visti dal fondo sono stati presentati 870progetti da altrettante amministrazioni co-munali, dei quali sono risultati ammissibilicirca 451, per un fabbisogno che superapiù di tre volte la dotazione iniziale delfondo;

Atti Parlamentari — 25 — Camera dei Deputati

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anche a seguito di una serie disuccessivi interventi finalizzati a ridurre lostanziamento iniziale del fondo, sono statiammessi ad effettivo finanziamento solo46 progetti su un totale di 451;

il recupero delle aree urbane de-gradate è di fondamentale importanza siaper ridurre e prevenire le situazioni dimarginalità sociale, sia per offrire nuovispazi a progetti e iniziative di naturaculturale e sportiva;

numerose sono le aree urbane de-gradate nelle città del Mezzogiorno ed inmolte di queste aree i fenomeni di mar-ginalità e degrado sociale sono di parti-colare rilievo;

tra i progetti di recupero non am-messi all’effettivo finanziamento per inca-pienza dell’apposito fondo numerosi sonoquelli presentati da amministrazioni co-munali delle regioni del sud Italia,

impegna il Governo

a prevedere nella legge di bilancio per il2018 un rifinanziamento del fondo relativoal Piano nazionale per la riqualificazionesociale e culturale delle aree urbane de-gradate, finalizzato ad assicurare coper-tura ai progetti dichiarati ammissibili manon finanziati provenienti da amministra-zioni comunali delle regioni Abruzzo, Ba-silicata, Campania, Calabria, Molise, Pu-glia, Sardegna e Sicilia.

9/4601/19. Zaratti, Ricciatti, Duranti,Sannicandro, Albini, Melilla, Bossa, Ca-podicasa, Lacquaniti, Duranti.

La Camera,

premesso che:

il Programma Servizi di cura al-l’infanzia e agli anziani non autosufficientifinanziato, con delibera CIPE 26 ottobre2012 n. 113, ha l’obiettivo di potenziarenei territori ricompresi nelle regioni Cam-pania, Calabria, Puglia e Sicilia l’offertadei servizi all’infanzia (0-3 anni) e gli

anziani non autosufficienti (over 65), ri-ducendo il divario « offerta » rispetto alresto del Paese;

il programma, inizialmente di du-rata triennale (2013-2015) è stato succes-sivamente prorogato fino a giugno 2017;

il programma nei Comuni in cui èintervenuto, seppur con risorse aggiuntive,che venissero assicurati servizi fondamen-tali per la cittadinanza, in linea con gliobiettivi del piano nazionale di riforma inmateria di welfare e contrasto al disagiosociale;

molte amministrazioni locali, tut-tavia, per effetto delle regole di rendicon-tazione della spesa in riparti e per ambitisociali, hanno esaurito le risorse per darecontinuità agli interventi avviati,

impegna il Governo

al fine di dare continuità nel periodo2017-2020 alle reti dei servizi domiciliariper anziani non autosufficienti e dei ser-vizi per la prima infanzia, già attivati inCalabria, Campania, Puglia e Sicilia, aprevedere il rifinanziamento del Pro-gramma Servizi di cura all’infanzia e aglianziani non autosufficienti finanziato.

9/4601/20. Fossati, Murer, Nicchi, Bossa,Scotto, Capodicasa, Melilla, Albini, Lac-quaniti, Duranti.

La Camera,

premesso che:

il Programma Servizi di cura al-l’infanzia e agli anziani non autosufficientifinanziato, con delibera CIPE 26 ottobre2012 n. 113, ha l’obiettivo di potenziarenei territori ricompresi nelle regioni Cam-pania, Calabria, Puglia e Sicilia l’offertadei servizi all’infanzia (0-3 anni) e glianziani non autosufficienti (over 65), ri-ducendo il divario « offerta » rispetto alresto del Paese;

Atti Parlamentari — 26 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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il programma, inizialmente di du-rata triennale (2013-2015) è stato succes-sivamente prorogato fino a giugno 2017;

il programma nei Comuni in cui èintervenuto, seppur con risorse aggiuntive,che venissero assicurati servizi fondamen-tali per la cittadinanza, in linea con gliobiettivi del piano nazionale di riforma inmateria di welfare e contrasto al disagiosociale;

molte amministrazioni locali, tut-tavia, per effetto delle regole di rendicon-tazione della spesa in riparti e per ambitisociali, hanno esaurito le risorse per darecontinuità agli interventi avviati,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità, nel rispetto dellecompatibilità di finanza pubblica, di pre-vedere un rifinanziamento del ProgrammaServizi di cura all’infanzia e agli anzianinon autosufficienti.

9/4601/20. (Testo modificato nel corsodella seduta) Fossati, Murer, Nicchi,Bossa, Scotto, Capodicasa, Melilla, Al-bini, Lacquaniti, Duranti.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame, prevedeanche disposizioni sulla scuola, e di con-trasto alla dispersione scolastica;

il decreto legislativo 13 aprile 2017,n. 66, prevede specifiche norme per lapromozione dell’inclusione scolastica deglistudenti con disabilità;

in particolare l’articolo 14 di dettodecreto legislativo, interviene in materia dicontinuità educativa e didattica per lebambine e i bambini, le alunne e glialunni, le studentesse e gli studenti condisabilità disponendo – tra l’altro – che« ai docenti con contratto a tempo deter-minato per i posti di sostegno didatticopossono essere proposti, non prima del-

l’avvio delle lezioni, ulteriori contratti atempo determinato nell’anno scolasticosuccessivo »,

impegna il Governo

al fine di rafforzare e rendere efficaci levigenti norme volte ad agevolare realmentela continuità educativa e didattica deglialunni e degli studenti con disabilità, apredisporre le opportune iniziative legisla-tive volte ad integrare il suddetto articolo14 del decreto legislativo n. 66 del 2017,prevedendo che riguardo ai docenti concontratto a tempo indeterminato per iposti di sostegno didattico, qualora inseguito alle operazioni di mobilità an-nuale, l’insegnante si ritrovi ad aver pro-dotto domanda di assegnazione provviso-ria nello stesso ambito della scuola oveaveva lavorato nel precedente anno scola-stico, si possa procedere alla riconfermadel posto da parte degli uffici scolasticiprovinciali.

9/4601/21. Cimbro, Nicchi, Bossa,Scotto, Melilla, Capodicasa, Albini, Lac-quaniti, Duranti.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 12 del provvedimento inesame, rivede la disciplina per il calcolodel costo standard per studente universi-tario, sulla cui base è annualmente ripar-tita una percentuale del Fondo di finan-ziamento ordinario (FFO) delle universitàstatali;

il medesimo articolo inoltre, indi-vidua i criteri e le voci di costo sulla cuibase andrà determinato il modello di costostandard per studente, e in particolare: icosti del personale docente, dei docenti acontratto, del personale tecnico-ammini-strativo, i costi di funzionamento e ge-stione delle strutture didattiche, di ricercae di servizio. Si dovrà quindi determinareanche la percentuale del Fondo di finan-

Atti Parlamentari — 27 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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ziamento ordinario, da ripartire tra gliatenei sulla base del criterio del medesimocosto standard;

il comma 6 del citato articolo 12,prevede inoltre un ulteriore importo dinatura perequativa, che tiene conto delladiversa accessibilità ad ogni università inrelazione alla rete dei trasporti e deicollegamenti. Anche tale importo perequa-tivo è parametrato rispetto al costo stan-dard medio nazionale fino ad un massimodel 10 per cento;

l’inserimento di questo articolo 12,in una legge che dovrebbe essere finaliz-zata al sostegno e al rilancio del Mezzo-giorno, andava maggiormente valutatanella sua reale portata, laddove, comedimostrato più volte in questi anni, l’in-troduzione del costo standard, come defi-nito dal decreto-legge n. 893 del 2014bocciato di recente dalla Consulta, hanettamente ampliato le distanze tra Norde Sud, creando enormi difficoltà economi-che in gran parte delle università meri-dionali;

peraltro, il suindicato comma 6,che dovrebbe dare maggiore attenzione aifattori di contesto, non offre garanzie dirisolvere la questione degli squilibri, inquanto non fissa bene l’obiettivo politicoprincipale di garantire interventi correttiviadeguati in tutti quei territori svantaggiaticon riferimento al contesto economico,infrastrutturale e territoriale; in definitivale norme suddette non correggono in al-cun modo il difetto del decreto ministe-riale n. 893 del 2014, sulla determinazionedel costo standard unitario di formazioneper studenti, ossia quello di privilegiarefortemente gli atenei grandi a svantaggiodei piccoli atenei, concentrati prevalente-mente nel Mezzogiorno,

impegna il Governo:

a valutare gli effetti applicativi delledisposizioni richiamate in premessa, alfine di adottare ulteriori iniziative norma-tive volte a prevedere, nell’ambito dei costistandard di cui in premessa e dei differenti

contesti economici e territoriali in cui ogniuniversità si trova ad operare, opportunee specifiche integrazioni alle citate norme,e in particolare al comma 3, volte aintrodurre più efficaci e stringenti dispo-sizioni per salvaguardare realmente i con-testi più svantaggiati e il Mezzogiorno, chetengano conto espressamente delle diverserealtà territoriali, con specifico ed esplicitoriguardo alla condizione socio-economica,al deficit infrastrutturale, ai diritti dellapersona, alla collocazione geografica deglienti, ai territori montani e alle isole mi-nori;

sempre con riferimento ai previstiinterventi perequativi per le situazioni dicontesto in cui ogni università si trova adoperare, ad individuare e parametrareaccanto alla quota massima anche unaquota minima di importo rispetto al costostandard medio nazionale.

9/4601/22. Speranza, Nicchi, Scotto,Bossa, Melilla, Albini, Capodicasa, Lac-quaniti, Duranti.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 12 del provvedimento inesame, rivede la disciplina per il calcolodel costo standard per studente universi-tario, sulla cui base è annualmente ripar-tita una percentuale del Fondo di finan-ziamento ordinario (FFO) delle universitàstatali;

il medesimo articolo inoltre, indi-vidua i criteri e le voci di costo sulla cuibase andrà determinato il modello di costostandard per studente, e in particolare: icosti del personale docente, dei docenti acontratto, del personale tecnico-ammini-strativo, i costi di funzionamento e ge-stione delle strutture didattiche, di ricercae di servizio. Si dovrà quindi determinareanche la percentuale del Fondo di finan-ziamento ordinario, da ripartire tra gliatenei sulla base del criterio del medesimocosto standard;

Atti Parlamentari — 28 — Camera dei Deputati

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il comma 6 del citato articolo 12,prevede inoltre un ulteriore importo dinatura perequativa, che tiene conto delladiversa accessibilità ad ogni università inrelazione alla rete dei trasporti e deicollegamenti. Anche tale importo perequa-tivo è parametrato rispetto al costo stan-dard medio nazionale fino ad un massimodel 10 per cento;

l’inserimento di questo articolo 12,in una legge che dovrebbe essere finaliz-zata al sostegno e al rilancio del Mezzo-giorno, andava maggiormente valutatanella sua reale portata, laddove, comedimostrato più volte in questi anni, l’in-troduzione del costo standard, come defi-nito dal decreto-legge n. 893 del 2014bocciato di recente dalla Consulta, hanettamente ampliato le distanze tra Norde Sud, creando enormi difficoltà economi-che in gran parte delle università meri-dionali;

peraltro, il suindicato comma 6,che dovrebbe dare maggiore attenzione aifattori di contesto, non offre garanzie dirisolvere la questione degli squilibri, inquanto non fissa bene l’obiettivo politicoprincipale di garantire interventi correttiviadeguati in tutti quei territori svantaggiaticon riferimento al contesto economico,infrastrutturale e territoriale; in definitivale norme suddette non correggono in al-cun modo il difetto del decreto ministe-riale n. 893 del 2014, sulla determinazionedel costo standard unitario di formazioneper studenti, ossia quello di privilegiarefortemente gli atenei grandi a svantaggiodei piccoli atenei, concentrati prevalente-mente nel Mezzogiorno,

impegna il Governo:

a valutare l’opportunità:

di valutare gli effetti applicatividelle disposizioni richiamate in premessa,al fine di adottare ulteriori iniziative nor-mative volte a prevedere, nell’ambito deicosti standard di cui in premessa e deidifferenti contesti economici e territorialiin cui ogni università si trova ad operare,

opportune e specifiche integrazioni allecitate norme, e in particolare al comma 3,volte a introdurre più efficaci e stringentidisposizioni per salvaguardare realmente icontesti più svantaggiati e il Mezzogiorno,che tengano conto espressamente dellediverse realtà territoriali, con specifico edesplicito riguardo alla condizione socio-economica, al deficit infrastrutturale, aidiritti della persona, alla collocazione ge-ografica degli enti, ai territori montani ealle isole minori;

sempre con riferimento ai previstiinterventi perequativi per le situazioni dicontesto in cui ogni università si trova adoperare, di individuare e parametrare ac-canto alla quota massima anche una quotaminima di importo rispetto al costo stan-dard medio nazionale.

9/4601/22. (Testo modificato nel corsodella seduta) Speranza, Nicchi, Scotto,Bossa, Melilla, Albini, Capodicasa, Lac-quaniti, Duranti.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge in esame reca mi-sure urgenti per lo sviluppo economico esociale dei territori del Mezzogiorno e,anche a fronte delle modifiche e integra-zioni approvate dal Senato, dispone, insenso ampio, norme per il contrasto del-l’impatto socio-economico della crisi cheha investito l’Italia nell’ultimo decennio;

per quanto concerne le condizionidi accesso al mercato immobiliare, inparticolare per le fasce di popolazione indifficoltà economica e soprattutto nellearee ad alta tensione abitativa collocatenel Mezzogiorno, le modalità di dismis-sione degli alloggi da parte degli entipubblici privatizzati vi incidono in ma-niera significativa;

la legge 23 dicembre 1998, all’arti-colo 3, comma 109, detta le modalitàsecondo cui le amministrazioni pubbliche

Atti Parlamentari — 29 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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che non rispondono alla legge 24 dicembre1993, n. 560, procedono alla dismissionedel loro patrimonio immobiliare;

in particolare, ai sensi della letterad) del richiamato comma 109, per ladeterminazione del prezzo di vendita deglialloggi è preso a riferimento il prezzo dimercato degli alloggi liberi diminuito deltrenta per cento, fatta salva la possibilità,in caso di difforme valutazione, di ricor-rere ad una stima dell’Ufficio tecnico era-riale;

ai sensi dell’articolo 1, comma 2,della legge 31 dicembre 2009, n. 196, ri-entrano nella sfera delle amministrazionipubbliche tutti gli enti di previdenza, iviincluse le casse professionali e gli altri entipubblici privatizzati proprietari di cospicuipatrimoni immobiliari insistenti nei co-muni ad alta tensione abitativa;

il prezzo di mercato, al fine dievitare qualsiasi tipo di abuso in posizionedominante, è correttamente individuatonel valore attribuito dall’Osservatorio delMercato Immobiliare (O.M.I.) costituitopresso l’Agenzia delle entrate, valore co-stantemente aggiornato in quanto soggettoa revisione semestrale,

impegna il Governo

ad adottare tempestivamente ogni oppor-tuna soluzione affinché sia garantito che ilprezzo di cessione degli immobili di pro-prietà degli enti pubblici privatizzati restivincolato alle quotazioni immobiliari dal-l’O.M.I. scontate del trenta per cento, conpiena ed incondizionata tutela quanto-meno dei conduttori titolari di un con-tratto di locazione con il medesimo enteda oltre dieci anni.

9/4601/23. Fiano.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge in esame reca mi-sure urgenti per lo sviluppo economico esociale dei territori del Mezzogiorno e,

anche a fronte delle modifiche e integra-zioni approvate dal Senato, dispone, insenso ampio, norme per il contrasto del-l’impatto socio-economico della crisi cheha investito l’Italia nell’ultimo decennio;

per quanto concerne le condizionidi accesso al mercato immobiliare, inparticolare per le fasce di popolazione indifficoltà economica e soprattutto nellearee ad alta tensione abitativa collocatenel Mezzogiorno, le modalità di dismis-sione degli alloggi da parte degli entipubblici privatizzati vi incidono in ma-niera significativa;

la legge 23 dicembre 1998, all’arti-colo 3, comma 109, detta le modalitàsecondo cui le amministrazioni pubblicheche non rispondono alla legge 24 dicembre1993, n. 560, procedono alla dismissionedel loro patrimonio immobiliare;

in particolare, ai sensi della letterad) del richiamato comma 109, per ladeterminazione del prezzo di vendita deglialloggi è preso a riferimento il prezzo dimercato degli alloggi liberi diminuito deltrenta per cento, fatta salva la possibilità,in caso di difforme valutazione, di ricor-rere ad una stima dell’Ufficio tecnico era-riale;

ai sensi dell’articolo 1, comma 2,della legge 31 dicembre 2009, n. 196, ri-entrano nella sfera delle amministrazionipubbliche tutti gli enti di previdenza, iviincluse le casse professionali e gli altri entipubblici privatizzati proprietari di cospicuipatrimoni immobiliari insistenti nei co-muni ad alta tensione abitativa;

il prezzo di mercato, al fine dievitare qualsiasi tipo di abuso in posizionedominante, è correttamente individuatonel valore attribuito dall’Osservatorio delMercato Immobiliare (O.M.I.) costituitopresso l’Agenzia delle entrate, valore co-stantemente aggiornato in quanto soggettoa revisione semestrale,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di adottare tem-pestivamente ogni opportuna soluzione af-

Atti Parlamentari — 30 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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finché sia garantito che il prezzo di ces-sione degli immobili di proprietà degli entipubblici privatizzati resti vincolato allequotazioni immobiliari dall’O.M.I. scontatedel trenta per cento, con piena ed incon-dizionata tutela quantomeno dei condut-tori titolari di un contratto di locazionecon il medesimo ente da oltre dieci anni.

9/4601/23. (Testo modificato nel corsodella seduta) Fiano.

La Camera,

premesso che:

sono ritenute insufficienti le misureadottate dal provvedimento in esame inquanto non idonee al rilancio economicodel « Mezzogiorno »;

il provvedimento all’esame prevedel’introduzione di nuove misure per il ri-pristino e la messa in sicurezza dellatratta autostradale A24 e A25,

impegna il Governo

a procedere in tempi brevi, anche diconcerto con l’Anas, al controllo dellastaticità dei viadotti della tratta autostra-dale A24 e A25, verificando, altresì, se glieventuali problemi di staticità derivinodalla mancata manutenzione ordinaria delconcessionario.

9/4601/24. Colletti.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento all’esame recanteDisposizioni urgenti per la crescita econo-mica nel Mezzogiorno, ritenuta la straor-dinaria necessità ed urgenza di introdurrenuovi strumenti volti a sostenere la cre-scita economica ed occupazionale delleregioni del Sud, anche attraverso l’indivi-duazione di misure incentivanti per i gio-vani imprenditori, nonché nuovi strumentidi semplificazione volti a velocizzare iprocedimenti amministrativi funzionali a

favorire la crescita economica nelle regionidel Mezzogiorno e la coesione territoriale;

il decreto prevede l’introduzione dinuove misure per la messa in sicurezza deitratti autostradali danneggiati dagli eventisismici del 2009, del 2016 e del 2017;

all’articolo 16-bis, in particolare, èprevisto un contributo per interventi diripristino e messa in sicurezza sulla trattaautostradale A24 e A25, « per lo sviluppodei territori delle regioni Abruzzo e Lazioed al fine di consentire l’immediata ese-cuzione degli interventi di ripristino emessa in sicurezza sulla tratta autostra-dale A24 e A25 che si rendono necessariin conseguenza degli eventi sismici del2009, del 2016 e del 2017, è autorizzato uncontributo di 50 milioni di euro per cia-scuno degli anni dal 2021 al 2025 a favoredella società concessionaria Strada deiParchi S.p.A. »;

in considerazione degli ingenti fi-nanziamenti statali si ritiene, pertanto, chenessun ulteriore aumento sui relativi pe-daggi possa gravare sugli automobilisti, dalmomento che tale eventualità rappresente-rebbe una ingiustificata ripetizione, vista lagià soddisfatta esigenza di copertura degliinterventi attraverso l’intervento statale,

impegna il Governo

a vigilare affinché i soggetti concessionarinon determinino alcun aumento delle ta-riffe dei pedaggi relativi ai tratti autostra-dali di cui in premessa fino a scadenzadella concessione, dal momento che ilfinanziamento statale esclude la possibilitàdi giustificare un aggravio sugli automo-bilisti per il finanziamento sia delle operedi messa in sicurezza, sia di ulterioriinterventi di ordinaria e straordinaria ma-nutenzione.

9/4601/25. Vacca.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento all’esame recanteDisposizioni urgenti per la crescita econo-mica nel Mezzogiorno, ritenuta la straor-dinaria necessità ed urgenza di introdurre

Atti Parlamentari — 31 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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nuovi strumenti volti a sostenere la cre-scita economica ed occupazionale delleregioni del Sud, anche attraverso l’indivi-duazione di misure incentivanti per i gio-vani imprenditori, nonché nuovi strumentidi semplificazione volti a velocizzare iprocedimenti amministrativi funzionali afavorire la crescita economica nelle regionidel Mezzogiorno e la coesione territoriale;

il decreto prevede l’introduzione dinuove misure per la messa in sicurezza deitratti autostradali danneggiati dagli eventisismici del 2009, del 2016 e del 2017;

all’articolo 16-bis, in particolare, èprevisto un contributo per interventi diripristino e messa in sicurezza sulla trattaautostradale A24 e A25, « per lo sviluppodei territori delle regioni Abruzzo e Lazioed al fine di consentire l’immediata ese-cuzione degli interventi di ripristino emessa in sicurezza sulla tratta autostra-dale A24 e A25 che si rendono necessariin conseguenza degli eventi sismici del2009, del 2016 e del 2017, è autorizzato uncontributo di 50 milioni di euro per cia-scuno degli anni dal 2021 al 2025 a favoredella società concessionaria Strada deiParchi S.p.A. »,

impegna il Governo

a vigilare affinché i soggetti concessionarinon determinino alcun aumento, in rela-zione agli interventi finanziati dall’articolo16-bis, delle tariffe dei pedaggi relativi aitratti autostradali di cui in premessa, dalmomento che il finanziamento stataleesclude la possibilità di giustificare unaggravio sugli automobilisti per il finan-ziamento delle opere di messa in sicurezzadi cui alle premesse.

9/4601/25. (Testo modificato nel corsodella seduta) Vacca.

La Camera,

premesso che:

sono ritenute insufficienti le misureadottate dal provvedimento in esame inquanto non idonee al rilancio economicodel « Mezzogiorno »;

con la legge 7 aprile 2017, n. 45 diconversione in legge del decreto-legge 9febbraio 2017, n. 8, recante nuovi inter-venti urgenti in favore delle popolazionicolpite dagli eventi sismici del 2016 e del2017 veniva inserito l’articolo 7-bis. « In-terventi volti alla ripresa economica »;

il suddetto articolo 7-bis prevede laconcessione di contributi per la ripresaproduttiva delle imprese del settore turi-stico, dei servizi connessi, dei pubblici eser-cizi e del commercio e artigianato, nonchédelle imprese che svolgono attività agrituri-stica che hanno subito il cosiddetto dannoindiretto, ubicati nelle province delle re-gioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria;

il limite complessivo previsto per ledisposizioni di cui al succitato articolo è di23 milioni di euro per l’anno 2017;

ad oggi non risulta attivata alcunamisura atta a consentire alle suddetteimprese di usufruire di tali contributi,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di erogare talicontributi in tempi rapidi o comunque arendere noto il piano con le tempistichepreviste per adempiere alla normativa dicui in premessa.

9/4601/26. Gallinella.

La Camera,

premesso che:

con la legge 7 aprile 2017, n. 45 diconversione in legge del decreto-legge 9febbraio 2017, n. 8, recante nuovi inter-venti urgenti in favore delle popolazionicolpite dagli eventi sismici del 2016 e del2017 veniva inserito l’articolo 7-bis. « In-terventi volti alla ripresa economica »;

il suddetto articolo 7-bis prevede laconcessione di contributi per la ripresaproduttiva delle imprese del settore turi-stico, dei servizi connessi, dei pubbliciesercizi e del commercio e artigianato,nonché delle imprese che svolgono attivitàagrituristica che hanno subito il cosiddettodanno indiretto, ubicati nelle provincedelle regioni Abruzzo, Lazio, Marche eUmbria;

Atti Parlamentari — 32 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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il limite complessivo previsto per ledisposizioni di cui al succitato articolo è di23 milioni di euro per l’anno 2017,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di erogare talicontributi in tempi rapidi o comunque arendere noto il piano con le tempistichepreviste per adempiere alla normativa dicui in premessa.

9/4601/26. (Testo modificato nel corsodella seduta) Gallinella.

La Camera,

premesso che:

sono ritenute insufficienti le misureadottate dal provvedimento in esame inquanto non idonee al rilancio economicodel « Mezzogiorno »;

il meccanismo di erogazione deifondi del Piano di Azione e Coesione, inparticolar modo per quanto riguarda leregioni del Mezzogiorno è in stallo totale;

esistono risorse economiche ingentiancora a disposizione, assegnate però aenti locali che non sono stati in grado diutilizzarle,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di redistribuire lerisorse non ancora utilizzate, indicate inpremessa, secondo criteri meritocratici as-segnandole quindi a enti locali virtuosi.

9/4601/27. Castelli.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento all’esame recanteDisposizioni urgenti per la crescita econo-mica nel Mezzogiorno, ritenuta la straor-dinaria necessità ed urgenza di introdurrenuovi strumenti volti a sostenere la cre-scita economica ed occupazionale delleregioni del Sud, anche attraverso l’indivi-duazione di misure incentivanti per i gio-vani imprenditori, nonché nuovi strumenti

di semplificazione volti a velocizzare iprocedimenti amministrativi funzionali afavorire la crescita economica nelle regionidel Mezzogiorno e la coesione territoriale;

l’articolo 11, in particolare, intro-duce nuove misure al fine di realizzarespecifici interventi educativi nelle regionidel Mezzogiorno volti al contrasto dellapovertà educativa minorile e della disper-sione scolastica, assicurando misure ade-guate per quelle aree del Paese che pre-sentano maggiori criticità, con l’obiettivodi tutelare gli studenti caratterizzati daparticolari esigenze o situazioni di evi-dente fragilità;

con il decreto-legge 7 settembre2007, n. 147, al fine di realizzare gliobiettivi formativi del curriculum arric-chito è stata reintrodotta, nella scuolaprimaria, l’organizzazione di classi funzio-nanti a tempo pieno, secondo il modellodidattico già previsto dalle norme previ-genti al decreto legislativo 19 febbraio2004, n. 59, con un orario settimanale diquaranta ore, comprensivo del tempo de-dicato alla mensa;

in particolare, con la legge 25 ot-tobre 2017, n.176, di conversione del citatodecreto è stato prevista l’individuazione dimisure di incentivazione e sostegno fina-lizzate all’incremento dell’offerta di classia tempo pieno da parte delle istituzioniscolastiche anche al fine di garantire con-dizioni di accesso omogenee su tutto ilterritorio nazionale, sostenendo la qualitàdi tale modello, anche in relazione alleesigenze di sostegno ai disabili e di inte-grazione sociale e culturale dei minori;

risulta necessario garantire, conparticolare riferimento alle regioni delMezzogiorno, l’adeguato incremento delleclassi a tempo pieno, le quali risultano, aoggi, attive in misura maggiore presso leregioni del Nord Italia, assicurando ilraggiungimento degli obiettivi relativi alsostegno dei minori in difficoltà,

impegna il Governo

ad assicurare nuove misure di incentiva-zione e sostegno finalizzate all’incremento

Atti Parlamentari — 33 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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dell’offerta di classi a tempo pieno daparte delle istituzioni scolastiche, anche alfine di garantire condizioni di accessoomogenee su tutto il territorio nazionale,con particolare riferimento alle regioni delMezzogiorno, attraverso lo stanziamentodi risorse adeguate al raggiungimento degliobiettivi sin qui richiamati.

9/4601/28. Luigi Gallo.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento all’esame recanteDisposizioni urgenti per la crescita econo-mica nel Mezzogiorno, ritenuta la straor-dinaria necessità ed urgenza di introdurrenuovi strumenti volti a sostenere la cre-scita economica ed occupazionale delleregioni del Sud, anche attraverso l’indivi-duazione di misure incentivanti per i gio-vani imprenditori, nonché nuovi strumentidi semplificazione volti a velocizzare iprocedimenti amministrativi funzionali afavorire la crescita economica nelle regionidel Mezzogiorno e la coesione territoriale;

l’articolo 11, in particolare, intro-duce nuove misure al fine di realizzarespecifici interventi educativi nelle regionidel Mezzogiorno volti al contrasto dellapovertà educativa minorile e della disper-sione scolastica, assicurando misure ade-guate per quelle aree del Paese che pre-sentano maggiori criticità, con l’obiettivodi tutelare gli studenti caratterizzati daparticolari esigenze o situazioni di evi-dente fragilità;

con il decreto-legge 7 settembre2007, n. 147, al fine di realizzare gliobiettivi formativi del curriculum arric-chito è stata reintrodotta, nella scuolaprimaria, l’organizzazione di classi funzio-nanti a tempo pieno, secondo il modellodidattico già previsto dalle norme previ-genti al decreto legislativo 19 febbraio2004, n. 59, con un orario settimanale diquaranta ore, comprensivo del tempo de-dicato alla mensa;

in particolare, con la legge 25 ot-tobre 2017, n.176, di conversione del citatodecreto è stato prevista l’individuazione dimisure di incentivazione e sostegno fina-lizzate all’incremento dell’offerta di classia tempo pieno da parte delle istituzioniscolastiche anche al fine di garantire con-dizioni di accesso omogenee su tutto ilterritorio nazionale, sostenendo la qualitàdi tale modello, anche in relazione alleesigenze di sostegno ai disabili e di inte-grazione sociale e culturale dei minori;

risulta necessario garantire, conparticolare riferimento alle regioni delMezzogiorno, l’adeguato incremento delleclassi a tempo pieno, le quali risultano, aoggi, attive in misura maggiore presso leregioni del Nord Italia, assicurando ilraggiungimento degli obiettivi relativi alsostegno dei minori in difficoltà,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di assicurarenuove misure di incentivazione e sostegnofinalizzate all’incremento dell’offerta diclassi a tempo pieno da parte delle isti-tuzioni scolastiche, anche al fine di garan-tire condizioni di accesso omogenee sututto il territorio nazionale, con partico-lare riferimento alle regioni del Mezzo-giorno, attraverso lo stanziamento di ri-sorse adeguate al raggiungimento degliobiettivi sin qui richiamati.

9/4601/28. (Testo modificato nel corsodella seduta) Luigi Gallo.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento all’esame recanteDisposizioni urgenti per la crescita econo-mica nel Mezzogiorno, ritenuta la straor-dinaria necessità ed urgenza di introdurrenuovi strumenti volti a sostenere la cre-scita economica ed occupazionale delle

Atti Parlamentari — 34 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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regioni del Sud, anche attraverso l’indivi-duazione di misure incentivanti per i gio-vani imprenditori, nonché nuovi strumentidi semplificazione volti a velocizzare iprocedimenti amministrativi funzionali afavorire la crescita economica nelle regionidel Mezzogiorno e la coesione territoriale;

all’articolo 12 del provvedimentosono disciplinate le modalità di assegna-zione dei finanziamenti per le universitàstatali, le quali sono confermate secondoquelle già disposte per gli anni 2014, 2015e 2016 a valere sul fondo di finanziamentoordinario;

all’articolo 3, inoltre, vengono in-trodotte nuove misure per l’accelerazionee la qualificazione della programmazionenel campo della ricerca e innovazione afavore delle aree del Mezzogiorno;

secondo le recenti statistiche pro-dotte dall’ANVUR il quadro generale sulleimmatricolazioni nel nostro Paese è asso-lutamente allarmante, con una percen-tuale di nuove immatricolazioni del tuttoinaccettabile, che se nelle regioni del NordItalia riscontra una timida ripresa, inquelle del Mezzogiorno gli aumenti sonopressoché inesistenti;

tali percentuali risultano essere laconseguenza delle ultime riforme relativeal mondo dell’Università, in considera-zione del progressivo aumento della for-bice esistente tra Nord e Sud, determi-nando la presenza di un sistema per cui alSud diviene sempre più insostenibile, pergli studenti, l’iscrizione ad un corso dilaurea;

gli atenei meridionali continuano illoro lento e progressivo allontanamentodal resto delle università italiane anche acausa del nuovo sistema di finanziamentola cui premialità prevista per gli Ateneivirtuosi viene garantita attraverso la di-retta sottrazione dei fondi per il finanzia-mento ordinario, costringendo gli Ateneinon virtuosi a far pagare una quantità dicontributi che non rispecchia i serviziofferti,

impegna il Governo

ad assumere iniziative che assicurino agliAtenei del Mezzogiorno misure adeguate agarantire un’offerta formativa equivalentealle altre università italiane, anche attra-verso il superamento di sistemi di finan-ziamento premiali che sottraggano risorsedal finanziamento ordinario degli atenei.

9/4601/29. D’Uva.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento all’esame recanteDisposizioni urgenti per la crescita econo-mica nel Mezzogiorno, ritenuta la straor-dinaria necessità ed urgenza di introdurrenuovi strumenti volti a sostenere la cre-scita economica ed occupazionale delleregioni del Sud, anche attraverso l’indivi-duazione di misure incentivanti per i gio-vani imprenditori, nonché nuovi strumentidi semplificazione volti a velocizzare iprocedimenti amministrativi funzionali afavorire la crescita economica nelle regionidel Mezzogiorno e la coesione territoriale;

all’articolo 12 del provvedimentosono disciplinate le modalità di assegna-zione dei finanziamenti per le universitàstatali, le quali sono confermate secondoquelle già disposte per gli anni 2014, 2015e 2016 a valere sul fondo di finanziamentoordinario;

all’articolo 3, inoltre, vengono in-trodotte nuove misure per l’accelerazionee la qualificazione della programmazionenel campo della ricerca e innovazione afavore delle aree del Mezzogiorno;

secondo le recenti statistiche pro-dotte dall’ANVUR il quadro generale sulleimmatricolazioni nel nostro Paese è asso-lutamente allarmante, con una percen-tuale di nuove immatricolazioni del tuttoinaccettabile, che se nelle regioni del NordItalia riscontra una timida ripresa, inquelle del Mezzogiorno gli aumenti sonopressoché inesistenti;

Atti Parlamentari — 35 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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tali percentuali risultano essere laconseguenza delle ultime riforme relativeal mondo dell’Università, in considera-zione del progressivo aumento della for-bice esistente tra Nord e Sud, determi-nando la presenza di un sistema per cui alSud diviene sempre più insostenibile, pergli studenti, l’iscrizione ad un corso dilaurea;

gli atenei meridionali continuano illoro lento e progressivo allontanamentodal resto delle università italiane anche acausa del nuovo sistema di finanziamentola cui premialità prevista per gli Ateneivirtuosi viene garantita attraverso la di-retta sottrazione dei fondi per il finanzia-mento ordinario, costringendo gli Ateneinon virtuosi a far pagare una quantità dicontributi che non rispecchia i serviziofferti,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di ulteriori inizia-tive che assicurino agli Atenei del Mezzo-giorno misure adeguate a garantire un’of-ferta formativa equivalente alle altre uni-versità italiane, anche attraverso il supe-ramento di sistemi di finanziamentopremiali che sottraggano risorse dal finan-ziamento ordinario degli atenei.

9/4601/29. (Testo modificato nel corsodella seduta) D’Uva.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento all’esame recanteDisposizioni urgenti per la crescita econo-mica nel Mezzogiorno, ritenuta la straor-dinaria necessità ed urgenza di introdurrenuovi strumenti volti a sostenere la cre-scita economica ed occupazionale delleregioni del Sud, anche attraverso l’indivi-duazione di misure incentivanti per i gio-vani imprenditori, nonché nuovi strumentidi semplificazione volti a velocizzare iprocedimenti amministrativi funzionali afavorire la crescita economica nelle regionidel Mezzogiorno e la coesione territoriale;

in considerazione degli obiettivi ci-tati, laddove si prevede di introdurre nuovistrumenti per superare il divario econo-mico e sociale delle regioni del Mezzo-giorno, non possono non considerarsi, trale misure da adottare, il miglioramentodelle infrastrutture del Sud Italia;

sappiamo tutti che in Sicilia lasituazione è drammatica: mentre si con-tinua con la politica degli annunci dellegrandi opere, inutili a nostro parere, sitralascia la grande opera più importante,vale a dire la sicurezza autostradale, legataalla manutenzione sia ordinaria che stra-ordinaria delle infrastrutture già esistenti;

il provvedimento in esame, all’ar-ticolo 16-quater, dispone risorse in favoredi quegli interventi di ammodernamentodell’autostrada Salerno – Reggio Calabria,resisi necessari a seguito dell’attività diproject review, vale a dire quell’attività chemira a individuare soluzioni progettualialternative e nuove rispetto agli interventidi ammodernamento e adeguamento giàprevisti;

sarebbe opportuno sottoporre atale verifica, a nostro parere, anche un’al-tra importante linea autostradale del Sud,la Palermo – Agrigento, in particolare iltratto Palermo – Lercara Friddi, che oggiversa in uno stato pessimo;

il relativo progetto di ammoderna-mento risale a più di 20 anni fa. Non sene conosce bene lo stato di attuazione enon si sa neanche se quello stesso progettosia ancora attuabile. Sarebbe opportunaun’attività di project review per poi pro-cedere con l’ammodernamento vero e pro-prio;

inoltre tale tratto autostradaleserve comuni popolosi come Villabate eMisilmeri, e la mancanza della manuten-zione sia ordinaria che straordinaria creagrandi problemi alla viabilità, nonché nu-merosi incidenti, anche mortali, data l’as-senza di innesti e svincoli adeguati. Dopo50 anni i materiali e le strutture andreb-bero ripristinati: i sottopassi sono a rischiocrollo, il calcestruzzo, dopo tanti anni,

Atti Parlamentari — 36 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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versa nello stato di ammaloramento, cosìcome i ferri che compongono le strutturesono arrugginiti;

il problema non riguarda solo lostanziamento delle risorse per l’esecuzionedei lavori ma il monitoraggio degli stessilavori. Le risorse furono stanziate e ilprogetto di ammodernamento fu appro-vato nel lontano 2001. Il soggetto aggiu-dicatore dei lavori fu l’Anas S.p.a.;

spesso, purtroppo, accade che iprogetti esecutivi siano scritti erronea-mente e necessitino successivamente dellecosiddette perizie di varianti, che fannolievitare i costi, bloccando, così, di fatto, leprocedure e rendendo i cantieri infiniti;

il rimpallo di responsabilità lo co-nosciamo tutti quando balzano alla cro-naca le notizie di crolli e non stiamoparlando, purtroppo, solo del sud Italia,

impegna il Governo

a intraprendere una verifica della sussi-stenza dell’interesse pubblico alla realiz-zazione dell’attuale progetto di ammoder-namento dell’asse Palermo-Agrigento –tratta Palermo innesto con la SS 189(Lercara Friddi) nonché, in ogni caso, achiedere il rispetto degli obblighi di ma-nutenzione ordinaria nonché straordinariaad Anas S.p.a. in quanto soggetto aggiu-dicatore.

9/4601/30. Di Benedetto.

La Camera,

valutato il provvedimento in titolo;

ritenute insufficienti le misure intro-dotte per sostenere la crescita economicanel Mezzogiorno e per fronteggiare alcuneemergenze ancora in corso nell’intero ter-ritorio nazionale;

visti i gravissimi danni arrecati alleaziende agricole dal caldo anomalo e dallasiccità che da oltre due mesi affligge interecoltivazioni e mette a rischio la sopravvi-venza di moltissimi allevamenti;

atteso che il provvedimento in esameprevede all’articolo 3 che anche le aziendeagricole che non hanno sottoscritto polizzeassicurative a copertura dei danni da sic-cità possano accedere al Fondo di Solida-rietà Nazionale di cui al decreto legislativon. 102 del 2004, previo espletamento delleprocedure di declaratoria della ecceziona-lità dell’avversità atmosferica in parola;

considerato tuttavia che il suddettoFondo non dispone di una dotazione fi-nanziaria sufficiente a sostenere gli inter-venti compensativi necessari,

impegna il Governo

a provvedere con urgenza a rifinanziareadeguatamente il Fondo di Solidarietà Na-zionale di cui al decreto legislativo n. 102del 2004 al fine di sostenere le aziendeagricole le cui rese risultano gravementecompromesse dalla eccezionale siccità chesi protrae ormai da oltre due mesi.

9/4601/31. L’Abbate.

La Camera,

valutato il provvedimento in titolo;

visti i gravissimi danni arrecati alleaziende agricole dal caldo anomalo e dallasiccità che da oltre due mesi affligge interecoltivazioni e mette a rischio la sopravvi-venza di moltissimi allevamenti;

atteso che il provvedimento in esameprevede all’articolo 3 che anche le aziendeagricole che non hanno sottoscritto polizzeassicurative a copertura dei danni da sic-cità possano accedere al Fondo di Solida-rietà Nazionale di cui al decreto legislativon. 102 del 2004, previo espletamento delleprocedure di declaratoria della ecceziona-lità dell’avversità atmosferica in parola,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di provvedere conurgenza a rifinanziare adeguatamente ilFondo di Solidarietà Nazionale di cui aldecreto legislativo n. 102 del 2004 al fine

Atti Parlamentari — 37 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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di sostenere le aziende agricole le cui reserisultano gravemente compromesse dallaeccezionale siccità che si protrae ormai daoltre due mesi.

9/4601/31. (Testo modificato nel corsodella seduta) L’Abbate.

La Camera,

valutato il provvedimento in titolo;

ritenute insufficienti le misure intro-dotte per sostenere la crescita economicanel Mezzogiorno e per fronteggiare alcuneemergenze ancora in corso nell’intero ter-ritorio nazionale;

accolte tuttavia con favore le misuredi cui all’articolo 3 volte a consentire aigiovani di età dai 18 ai 40 anni di rea-lizzare progetti su terreni agricoli di pro-prietà dei Comuni, o di privati, previoespletamento delle procedure ivi descritte;

considerato tuttavia che pressoISMEA è operativa la Banca delle terreagricole, un database di terreni ammini-strato da ISMEA e alimentato sia con iterreni derivanti dalle attività fondiariegestite dall’istituto che da quelli apparte-nenti a regioni e province autonome o altrisoggetti pubblici interessati a dismettere ipropri terreni;

atteso che l’affidamento ai comunidella gestione dei progetti ed eventual-mente della riscossione dei canoni di con-cessione potrebbe risultare complesso pergli stessi enti locali e altresì poco efficienteper i beneficiari,

impegna il Governo

a prevedere che i terreni agricoli di pro-prietà comunale individuati a norma del-l’articolo 3 siano trasferiti alla banca datiISMEA a cui si attribuisce la gestione deirelativi progetti.

9/4601/32. Gagnarli.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 7 del provvedimento intitolo, integrato durante l’esame parlamen-tare, è volto a promuovere, favorendol’utilizzo dei Contratti istituzionali di svi-luppo (CIS – istituto previsto nell’ordina-mento dall’articolo 6 del decreto legislativon. 88 del 2011 e successive modificazionie integrazioni), la realizzazione di inter-venti di particolare complessità finanziariaa valere sulle risorse nazionali ed europee;a tal fine la norma affida al Presidente delConsiglio ovvero al Ministro per la coe-sione territoriale l’individuazione degli in-terventi per i quali deve procedersi allasottoscrizione dei Contratti medesimi, surichiesta delle amministrazioni interessate.Il comma 1-bis prevede la sottoscrizione diun apposito Contratto istituzionale di svi-luppo per la realizzazione di interventiurgenti previsti per la città di Materadesignata « Capitale europea della cultura2019 »;

tale comma stabilisce che per larealizzazione di interventi urgenti previstiper la città di Matera, su richiesta delcomune di Matera, si proceda, entro trentagiorni dalla data di entrata in vigore dellalegge di conversione del presente decreto,alla sottoscrizione di un apposito Con-tratto istituzionale di sviluppo, che pre-vede come soggetto attuatore l’Agenzianazionale per l’attrazione degli investi-menti e lo sviluppo d’impresa S.p.A.;

il comma succitato prevede inoltreche le risorse finanziarie destinate allarealizzazione degli interventi ricompresinel Contratto siano trasferite annual-mente, sulla base dello stato di avanza-mento dei lavori e previo nulla osta delsoggetto coordinatore degli interventi in-dividuato con decreto del Presidente delConsiglio dei ministri del 19 giugno 2017,ad una contabilità speciale intestata alsoggetto attuatore. Il soggetto attuatorepresenterà poi il rendiconto della conta-bilità speciale di cui è titolare al Ministerodell’economia e delle finanze – Ufficiocentrale del bilancio, presso il Ministerodei beni e delle attività culturali e del

Atti Parlamentari — 38 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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turismo, secondo le modalità di cui agliarticoli 11 e seguenti del decreto legislativo30 giugno 2011, n. 123;

per consentire la rilevazione siste-matica e tempestiva dei relativi avanza-menti procedurali, fisici e di risultato agaranzia e tutela di trasparenza e pubbli-cità, senza ulteriori oneri a carico dellafinanza pubblica come previsto dal prov-vedimento in oggetto e considerate le ri-sorse umane, strumentali e finanziarie giàdisponibili a legislazione vigente,

impegna il Governo

a rendicontare pubblicamente l’uso deicontributi assegnati per il progetto Matera2019 e ad attivarsi affinché l’Agenzia na-zionale per l’attrazione degli investimenti elo sviluppo d’impresa S.p.A. – INVITALIAprovveda a pubblicare su un’apposita se-zione del proprio sito web istituzionale ildettaglio relativo ai progetti, agli interventie alle risorse, ivi comprese quelle prove-nienti da donatori e investimenti privati.

9/4601/33. Liuzzi.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 12 ridefinisce il criteriodel costo standard per studente in corso,per dare esecuzione a quanto stabilitonella sentenza n. 104 del 2017 della Cortecostituzionale, la quale ha pronunciatol’illegittimità costituzionale dell’articolo 8e di una parte dell’articolo 10, comma 1,del decreto legislativo 29 marzo 2012,n. 49, in quanto non è stata adeguata-mente esercitata la delega conferita alGoverno dall’articolo 5, commi 1, letterab), e 4, lettera f), della legge 30 dicembre2010. n. 240. Tale legge delega attribuivaad un decreto legislativo il compito diindividuare gli indici da utilizzare per ilcalcolo del costo standard di formazioneper studente in corso e la percentuale delFondo di finanziamento ordinario (FFO)da distribuire tra le università in base atale costo;

il costo standard supera con ogget-tività i precedenti criteri di distribuzionedi parte del FFO;

il costo standard deve essere ac-compagnato dalla rimozione dei limiti alturn over dei docenti, che provocano di-storsioni nelle politiche di reclutamento edi offerta didattica dei singoli atenei e noncontribuiscono al miglioramento dellaqualità del sistema. In tale direzione, do-vrebbe essere superata anche la disposi-zione di riparto dei punti organico a livellonazionale;

il costo standard per studente co-stituisce un criterio oggettivo per determi-nare il fabbisogno di un ateneo e che lasomma di tutti i fabbisogni consente distimare quello dell’intero sistema univer-sitario, che peraltro sarà individuato conun atto formale. Data questa premessa, siritiene che il finanziamento debba corri-spondere al fabbisogno così determinato,onde rendere confrontabili nel tempo lerisorse corrisposte a ciascun ateneo;

con riferimento agli importi di na-tura perequativa, si condivide il principioper cui nel finanziamento statale debbanoessere previste significative forme di rie-quilibrio degli svantaggi territoriali. Si ri-leva tuttavia che essi sono riferiti a con-dizioni esterne al sistema universitario,mentre sarebbe preferibile correlarli aparametri interni al sistema, per realiz-zare un migliore riequilibrio socio-econo-mico;

sarebbe auspicabile che il Governosottoponesse al Parlamento i decreti at-tuativi sul costo standard,

impegna il Governo

a valutare gli effetti applicativi dellanorma di cui in premessa ai fini dell’a-dozione di apposite iniziative normativevolte a prevedere il parere delle commis-sioni parlamentari competenti per materiarelativamente al previsto decreto ministe-riale di definizione del costo standard.

9/4601/34. Matarrelli, Lacquaniti, Du-ranti, Palese.

Atti Parlamentari — 39 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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La Camera,

premesso che:

l’articolo 12 ridefinisce il criteriodel costo standard per studente in corso,per dare esecuzione a quanto stabilitonella sentenza n. 104 del 2017 della Cortecostituzionale, la quale ha pronunciatol’illegittimità costituzionale dell’articolo 8e di una parte dell’articolo 10, comma 1,del decreto legislativo 29 marzo 2012,n. 49, in quanto non è stata adeguata-mente esercitata la delega conferita alGoverno dall’articolo 5, commi 1, letterab), e 4, lettera f), della legge 30 dicembre2010. n. 240. Tale legge delega attribuivaad un decreto legislativo il compito diindividuare gli indici da utilizzare per ilcalcolo del costo standard di formazioneper studente in corso e la percentuale delFondo di finanziamento ordinario (FFO)da distribuire tra le università in base atale costo;

il costo standard supera con ogget-tività i precedenti criteri di distribuzionedi parte del FFO;

sarebbe auspicabile che il Governosottoponesse al Parlamento i decreti at-tuativi sul costo standard,

impegna il Governo

a valutare gli effetti applicativi dellanorma di cui in premessa ai fini dell’a-dozione di apposite iniziative normativevolte a prevedere il parere delle commis-sioni parlamentari competenti per materiarelativamente al previsto decreto ministe-riale di definizione del costo standard.

9/4601/34. (Testo modificato nel corsodella seduta) Matarrelli, Lacquaniti, Du-ranti, Palese.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge 20 giugno 2017,n. 91, recante disposizioni urgenti per lacrescita economica nel Mezzogiorno, pre-

vede un insieme articolato di disposizionivolte a dare impulso allo sviluppo delleregioni del Sud Italia e in particolareincentiva l’utilizzo di strumenti imprendi-toriali per i giovani residenti nelle regionimeridionali compresi nella fascia di età18-35 e 18-40;

secondo quanto si evince dai datiISTAT sull’occupazione nazionale, relativial mese di giugno 2017 e pubblicati il 31luglio 2017, è indubbio che le fasce di etàcomprese tra i 15 e i 24 anni e i 25-34anni evidenzino un quadro della disoccu-pazione giovanile preoccupante ed èquindi doveroso per il Governo prevederemisure di sostegno al fine di favorire lacrescita occupazionale per queste catego-rie. Il rapporto Istat, infatti, ci consegna iseguenti quadri per le suddette categorie:

15-24 anni – Occupati 973.000,Disoccupati 534.000, Inattivi 4.374.000;

25-34 anni – Occupati 4.062.000,Disoccupati 856.000, Inattivi 1.756.000;

benché preoccupanti in termini didisoccupazione e inattività, i dati dellepredette categorie non devono però offu-scare quelli relativi alle fasce di età com-prese tra i 35 e i 49 anni e i 50 anni eoltre. I dati del rapporto preso in esame ciconsegnano, infatti, il seguente quadro:

35-49 anni – Occupati 9.830.000,Disoccupati 962.000, Inattivi 2.655.000;

« 50 e più » – Occupati 8.095.000,Disoccupati 504.000, Inattivi 17.459.000,Inattivi dai 50 ai 64 anni 4.721.000;

i dati disponibili e aggregati per ilMezzogiorno sono quelli riferiti al primotrimestre 2017 e riportano i seguentivalori:

15-24 anni: Occupati – 236.000;Disoccupati – 305.000; Inattivi –1.749.000;

25-34 anni: Occupati –1.097.000; Disoccupati – 483.000; Inattivi– 970.000;

Atti Parlamentari — 40 — Camera dei Deputati

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35-44 anni: Occupati –1.600.000; Disoccupati – 373.000; Inattivi– 946.000;

45-54 anni: Occupati –1.719.000; Disoccupati – 307.000; Inattivi– 1.162.000;

55-64 anni: Occupati –1.187.000; Disoccupati – 114.000; Inattivi– 1.383.000;

appare evidente che i dati relativialla fascia di età compresa tra i 35 e i 64anni siano rilevanti in termini di inattivitàe disoccupazione soprattutto se si pensache in questo range rientrano persone consituazioni di vita e problematiche da af-frontare diverse da quelle dei giovani maaltrettanto gravi;

se si considera la tendenza delleaziende ad assumere dipendenti giovanipoiché comportano per loro un costo in-feriore e la tendenza a posticipare semprepiù la data di pensionamento, è evidenteche categorie di persone che perdono illavoro in una fascia di età compresa tra i40 e i 50 anni e oltre non solo incontranodifficoltà estreme a reinserirsi nel mondodel lavoro ma la loro disoccupazione oinattività pone in seria difficoltà interinuclei familiari che da loro dipendono dalpunto di vista economico;

autorevoli fonti di stampa, quali ilSole 24 ore e il Corriere della Sera, hannodedicato molti articoli in particolare allacategoria degli over 50 tracciando il profilodi persone che non possono beneficiare nédel sostegno dei genitori né della pensione,intrappolati ai margini del mercato dellavoro in una condizione di « inattività »cronica la cui categoria ha subito unacrescita record nel corso degli ultimi 10anni che si è attestata a +225 per cento,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di elaborare prov-vedimenti che favoriscano la crescita eco-nomica ed occupazionale delle regioni delMezzogiorno, nonché del resto del Paese,destinando adeguate risorse anche ai cit-

tadini disoccupati e inattivi della fascia dietà compresa tra i 35 e i 60 anni al finedi favorire il loro celere reinserimento nelmercato del lavoro.

9/4601/35. Matarrese, Vargiu, Piepoli,Dambruoso, Palese.

La Camera,

premesso che:

il Mezzogiorno è ormai la piùgrande area sottosviluppata di tutta l’Eu-ropa occidentale, con i suoi venti milionidi abitanti. Dal 2002 al 2015 sono emigratidal Mezzogiorno 1.751 mila persone, di cui312 mila laureati. Al netto dei ritorni, ilSud ha perso 716 mila persone di cui 519mila giovani tra i 15 e i 34 anni, con unaemorragia netta di 147 mila laureati;

nel 2016 si è avuta un’ulterioreconferma della crisi demografica delle re-gioni meridionali insorta nei primi anniDuemila: il Sud non è più un’area giovanené tanto meno il serbatoio di nascite delresto del Paese, anzi in base alle tendenzein atto, mentre la dinamica demograficanegativa del Centro-Nord è compensatadalle immigrazioni dall’estero, da quelledal Sud e da una ripresa della natalità, ilMezzogiorno resterà terra d’emigrazione« selettiva » (specialmente di qualità), conscarse capacità di attrarre immigrati dal-l’estero, e sarà interessato da un progres-sivo ulteriore calo delle nascite. « Cullevuote e talenti in fuga » è il nuovo sloganche descrive il Mezzogiorno;

accanto all’esercito dei disoccupati,c’è l’esercito di giovani che non frequen-tano scuole di nessun tipo e non svolgononessun tipo di lavoro. Un esercito che inItalia conta più di 2,3 milioni di giovani, dietà compresa tra i 15 e i 19 anni. Unacifra pari al 24,7 per cento, ovvero a piùdi un quarto del totale. In questa categoriaspiccano soprattutto le donne;

la legge prevede incentivi per igiovani del Mezzogiorno, che sappiano evogliano promuovere la costituzione dinuove imprese nelle regioni Abruzzo, Ba-

Atti Parlamentari — 41 — Camera dei Deputati

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silicata, Calabria, Campania, Molise, Pu-glia, Sardegna e Sicilia; la misura, deno-minata « Resto al Sud », è rivolta ai giovanidi età compresa tra i 18 e i 35 anni,residenti, oppure disposti a trasferirsi en-tro 60 giorni, e comune impegnati a re-stare nel Mezzogiorno per tutta la duratadel finanziamento;

la creatività dei giovani, perfino lagenialità, dei giovani del Sud, confermatadal successo che ottengono, paradossal-mente quando si spostano al Nord o vannoall’Estero. Per questo è necessario chescaturisca direttamente dalla loro compe-tenza specifica la programmazione dellenuove imprese;

i dati dell’Osservatorio Sos Tariffeevidenziano come ci siano tutte le condi-zioni perché le regioni del Sud Italiadiventino volano di sviluppo economico etecnologico: internet viaggia con una me-dia di 5,3 Mbps a fronte dei 4,9 delleregioni centro-settentrionali. L’analisi sibasa sugli oltre 500 mila speed test effet-tuati sul portale negli ultimi tre anni;

il Sud non è condannato alla dein-dustrializzazione, ma potrebbe diventareun polo in grado di attrarre investimentiinnovativi, come già accade per alcunisettori, come l’aerospazio. Il Sud potrebbeaffermarsi come una « Innovation factory »in grado di attrarre e promuovere start-upe investimenti innovativi connotati da unorizzonte competitivo globale, dei cui ri-sultati beneficerebbe il sistema industrialedi tutto il Paese. I settori su cui puntaresono le biotecnologie, Ict, nanotecnologie,materiali innovativi, energie rinnovabili,ambiente, nautica e tecnologie per leSmart community, che possono diventareprotagonisti di questa nuova stagione dipolitiche industriali,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di individuarequali iniziative possano essere più efficaciper innestare una vera e propria inver-sione di tendenza, che riporti i giovani alSud e li convinca a restare anche oltre i

termini del finanziamento previsto, consi-derato che per rilanciare il Mezzogiorno ènecessario tornare al Sud con le compe-tenze acquisite e con una nuova eticapubblica che vede nello sviluppo dellapropria terra un contributo specifico albene comune attraverso la creazione diposti di lavoro.

9/4601/36. Binetti, Buttiglione, De Mita,Cera, Palese.

La Camera,

premesso che:

il Mezzogiorno è ormai la piùgrande area sottosviluppata di tutta l’Eu-ropa occidentale, con i suoi venti milionidi abitanti. Dal 2002 al 2015 sono emigratidal Mezzogiorno 1.751 mila persone, di cui312 mila laureati. Al netto dei ritorni, ilSud ha perso 716 mila persone di cui 519mila giovani tra i 15 e i 34 anni, con unaemorragia netta di 147 mila laureati;

nel 2016 si è avuta un’ulterioreconferma della crisi demografica delle re-gioni meridionali insorta nei primi anniDuemila: il Sud non è più un’area giovanené tanto meno il serbatoio di nascite delresto del Paese, anzi in base alle tendenzein atto, mentre la dinamica demograficanegativa del Centro-Nord è compensatadalle immigrazioni dall’estero, da quelledal Sud e da una ripresa della natalità, ilMezzogiorno resterà terra d’emigrazione« selettiva » (specialmente di qualità), conscarse capacità di attrarre immigrati dal-l’estero, e sarà interessato da un progres-sivo ulteriore calo delle nascite. « Cullevuote e talenti in fuga » è il nuovo sloganche descrive il Mezzogiorno;

accanto all’esercito dei disoccupati,c’è l’esercito di giovani che non frequen-tano scuole di nessun tipo e non svolgononessun tipo di lavoro. Un esercito che inItalia conta più di 2,3 milioni di giovani, dietà compresa tra i 15 e i 19 anni. Unacifra pari al 24,7 per cento, ovvero a piùdi un quarto del totale. In questa categoriaspiccano soprattutto le donne;

Atti Parlamentari — 42 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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la legge prevede incentivi per igiovani del Mezzogiorno, che sappiano evogliano promuovere la costituzione dinuove imprese nelle regioni Abruzzo, Ba-silicata, Calabria, Campania, Molise, Pu-glia, Sardegna e Sicilia; la misura, deno-minata « Resto al Sud », è rivolta ai giovanidi età compresa tra i 18 e i 35 anni,residenti, oppure disposti a trasferirsi en-tro 60 giorni, e comune impegnati a re-stare nel Mezzogiorno per tutta la duratadel finanziamento;

la creatività dei giovani, perfino lagenialità, dei giovani del Sud, confermatadal successo che ottengono, paradossal-mente quando si spostano al Nord o vannoall’Estero. Per questo è necessario chescaturisca direttamente dalla loro compe-tenza specifica la programmazione dellenuove imprese;

i dati dell’Osservatorio Sos Tariffeevidenziano come ci siano tutte le condi-zioni perché le regioni del Sud Italiadiventino volano di sviluppo economico etecnologico: internet viaggia con una me-dia di 5,3 Mbps a fronte dei 4,9 delleregioni centro-settentrionali. L’analisi sibasa sugli oltre 500 mila speed test effet-tuati sul portale negli ultimi tre anni;

il Sud non è condannato alla dein-dustrializzazione, ma potrebbe diventareun polo in grado di attrarre investimentiinnovativi, come già accade per alcunisettori, come l’aerospazio. Il Sud potrebbeaffermarsi come una « Innovation factory »in grado di attrarre e promuovere start-upe investimenti innovativi connotati da unorizzonte competitivo globale, dei cui ri-sultati beneficerebbe il sistema industrialedi tutto il Paese. I settori su cui puntaresono le biotecnologie, Ict, nanotecnologie,materiali innovativi, energie rinnovabili,ambiente, nautica e tecnologie per leSmart community, che possono diventareprotagonisti di questa nuova stagione dipolitiche industriali,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di individuare ul-teriori iniziative per innestare una vera e

propria inversione di tendenza, che riportii giovani al Sud e li convinca a restareanche oltre i termini del finanziamentoprevisto, considerato che per rilanciare ilMezzogiorno è necessario tornare al Sudcon le competenze acquisite e con unanuova etica pubblica che vede nello svi-luppo della propria terra un contributospecifico al bene comune attraverso lacreazione di posti di lavoro.

9/4601/36. (Testo modificato nel corsodella seduta) Binetti, Buttiglione, DeMita, Cera, Palese.

La Camera,

premesso che:

è in corso di esame il disegno dilegge di conversione in legge del decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91, recante di-sposizioni urgenti per la crescita econo-mica nel Mezzogiorno;

l’articolo 1 del disegno di leggecontempla forme di incentivazione per igiovani del Mezzogiorno, per promuoverela costituzione di nuove imprese nelleregioni Abruzzo, Basilicata, Calabria,Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Si-cilia;

il comma 16 dell’articolo 1 delpresente disegno di legge recita: « Fermorestando quanto previsto dall’articolo 1,comma 141, della legge 11 dicembre2016, n. 232, per l’attuazione del pre-sente articolo saranno destinate le risorsedel Fondo per lo sviluppo e la coesione– programmazione 2014-2020, di cui al-l’articolo 1, comma 6, della legge 27dicembre 2013, n. 147, e successive mo-dificazioni, per un importo complessivofino a 1.250 milioni di euro, previa ri-modulazione delle assegnazioni già dispo-ste con apposita delibera del CIPE, non-ché eventuale riprogrammazione delleannualità del Fondo per lo sviluppo e lacoesione ai sensi dell’articolo 23, comma3, lettera b), della legge 31 dicembre2009, n. 196, da ripartire in importi an-nuali massimi fino a: 36 milioni di euro

Atti Parlamentari — 43 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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per l’anno 2017; 280 milioni di euro perl’anno 2018; 462 milioni di euro perl’anno 2019; 308,5 milioni di euro perl’anno 2020; 92 milioni di euro per l’anno2021; 22,5 milioni di euro per l’anno2022; 18 milioni di euro per l’anno 2023;14 milioni di euro per l’anno 2024; 17milioni di euro per l’anno 2025. Lerisorse del Fondo per lo sviluppo e lacoesione di cui al presente comma sonoimputate alla quota delle risorse desti-nata a sostenere interventi nelle regionidi cui al comma 1 »;

nella « Relazione tecnica » del pre-sente provvedimento viene rilevato chel’assegnazione di risorse prevista dalcomma 16 in commento « assicurerà »,preliminarmente, la copertura dei fabbi-sogni annuali necessari a soddisfare iprogetti inseriti nel Programma straordi-nario di intervento per la riqualificazioneurbana e la sicurezza delle periferie, in-dividuati con il decreto del Presidente delConsiglio dei ministri 6 dicembre 2016 enon risultati finanziati, il cui onere è giàstato definito con la delibera CIPE 3marzo 2017, n. 2, a valere sul FSC 2014-2020 ai sensi del comma 141 della leggen. 232 del 2016,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di chiarire se ilrichiamo fatto all’articolo 1, comma 16,del decreto-legge in esame del comma 141della legge n. 232 del 2016 è volto adescludere le assegnazioni disposte dalCIPE con la delibera n. 2/2017 in favoredel Programma per le periferie, in virtùdella rimodulazione prevista per il finan-ziamento della misura « Resto al Sud ».

9/4601/37. Galgano, Palese.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge in esame, recante« disposizioni urgenti per la crescita eco-nomica nel Mezzogiorno », contiene normetese a favorire il superamento del divario

economico e sociale delle regioni del Mez-zogiorno rispetto alle altre aree del Paese,ad introdurre nuovi strumenti volti a so-stenere la crescita economica ed occupa-zionale delle regioni del Mezzogiorno non-ché nuovi strumenti di semplificazionevolti a velocizzare i procedimenti ammi-nistrativi funzionali a favorire la crescitaeconomica nelle regioni del Mezzogiorno ela coesione territoriale;

a tal proposito, appare opportunoin questa sede richiamare gli strumentinormativi vigenti – e quelli in itinere,attualmente all’esame del Parlamento –finalizzati al contrasto del fenomeno del-l’abusivismo edilizio nel nostro Paese;

l’articolo 32 del decreto-legge 30settembre 2003, n. 269, convertito, conmodificazioni, dalla legge 24 novembre2003, n. 326, ha introdotto nell’ordina-mento nuove « misure per la riqualifica-zione urbanistica, ambientale e paesaggi-stica, per l’incentivazione dell’attività direpressione dell’abusivismo edilizio, non-ché per la definizione degli illeciti edilizi edelle occupazioni di aree demaniali »;

nell’ambito di tali misure, il comma12 ha autorizzato la Cassa depositi eprestiti S.p.A. a mettere a disposizionel’importo massimo di 50 milioni di europer la costituzione di uno specifico Fondodi rotazione, denominato « Fondo per ledemolizioni delle opere abusive », per laconcessione di anticipazioni, senza inte-ressi, sui costi relativi agli interventi didemolizione delle opere abusive – anchedisposti dall’autorità giudiziaria – e sullespese giudiziarie, tecniche e amministra-tive connesse;

inoltre, con l’articolo 17, comma 1,lettera q-bis), del decreto-legge n. 133 del2014, è stato inserito, nell’articolo 31 deldecreto del Presidente della Repubblican. 380 del 2001, il comma 4-bis con loscopo di prevedere un’ulteriore misurasanzionatoria nei confronti dei responsa-bili di abusi edilizi, consistente nell’irro-gazione di una sanzione pecuniaria am-ministrativa da 2.000 euro a 20.000 euro,nel caso in cui il responsabile dell’abuso

Atti Parlamentari — 44 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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non ottemperi all’ordine di demolizioneprecedentemente ingiunto dall’ammini-strazione comunale; con tale norma èstato, inoltre, stabilito che la mancata otardiva adozione del provvedimento san-zionatorio da luogo all’apertura di unprocedimento disciplinare nei confrontidel dirigente o del funzionario inadem-piente;

la proposta di legge n. 1994-B, re-cante « Disposizioni in materia di criteriper l’esecuzione di procedure di demoli-zione di manufatti abusivi » istituisce, al-l’articolo 3, nello stato di previsione delMinistero delle infrastrutture e dei tra-sporti, un fondo di rotazione finalizzatoall’erogazione di finanziamenti ai comuniper l’integrazione delle risorse necessarieagli interventi di demolizione di opereabusive realizzate nei rispettivi territori,con uno stanziamento pari a 5 milioni dieuro per l’anno 2016 e a 10 milioni di europer ciascuno degli anni dal 2017 al 2020e prevede, altresì, all’articolo 4, l’istitu-zione di una banca dati nazionale sull’a-busivismo edilizio,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di, previa sotto-scrizione di appositi protocolli di intesasulle responsabilità di ciascun amministra-tore locale, assicurare l’accesso alle risorsefinanziarie previste dal Fondo per le de-molizioni delle opere abusive costituitopresso Cassa depositi e prestiti S.p.A. an-che ai comuni che si trovano nelle con-dizioni di dissesto o pre-dissesto finanzia-rio o che si trovano in gestione commis-sariale.

9/4601/38. Di Vita, Mannino.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge in esame, recante« disposizioni urgenti per la crescita eco-nomica nel Mezzogiorno », contiene normetese a favorire il superamento del divarioeconomico e sociale delle regioni del Mez-

zogiorno rispetto alle altre aree del Paese,ad introdurre nuovi strumenti volti a so-stenere la crescita economica ed occupa-zionale delle regioni del Mezzogiorno non-ché nuovi strumenti di semplificazionevolti a velocizzare i procedimenti ammi-nistrativi funzionali a favorire la crescitaeconomica nelle regioni del Mezzogiorno ela coesione territoriale;

a tal proposito, appare opportunoin questa sede richiamare gli strumentinormativi vigenti – e quelli in itinere,attualmente all’esame del Parlamento –finalizzati al contrasto del fenomeno del-l’abusivismo edilizio nel nostro Paese;

l’articolo 32 del decreto-legge 30settembre 2003, n. 269, convertito, conmodificazioni, dalla legge 24 novembre2003, n. 326, ha introdotto nell’ordina-mento nuove « misure per la riqualifica-zione urbanistica, ambientale e paesaggi-stica, per l’incentivazione dell’attività direpressione dell’abusivismo edilizio, non-ché per la definizione degli illeciti edilizi edelle occupazioni di aree demaniali »;

nell’ambito di tali misure, il comma12 ha autorizzato la Cassa depositi eprestiti S.p.A. a mettere a disposizionel’importo massimo di 50 milioni di europer la costituzione di uno specifico Fondodi rotazione, denominato « Fondo per ledemolizioni delle opere abusive », per laconcessione di anticipazioni, senza inte-ressi, sui costi relativi agli interventi didemolizione delle opere abusive – anchedisposti dall’autorità giudiziaria – e sullespese giudiziarie, tecniche e amministra-tive connesse;

inoltre, con l’articolo 17, comma 1,lettera q-bis), del decreto-legge n. 133 del2014, è stato inserito, nell’articolo 31 deldecreto del Presidente della Repubblican. 380 del 2001, il comma 4-bis con loscopo di prevedere un’ulteriore misurasanzionatoria nei confronti dei responsa-bili di abusi edilizi, consistente nell’irro-gazione di una sanzione pecuniaria am-ministrativa da 2.000 euro a 20.000 euro,nel caso in cui il responsabile dell’abusonon ottemperi all’ordine di demolizione

Atti Parlamentari — 45 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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precedentemente ingiunto dall’ammini-strazione comunale; con tale norma èstato, inoltre, stabilito che la mancata otardiva adozione del provvedimento san-zionatorio da luogo all’apertura di unprocedimento disciplinare nei confrontidel dirigente o del funzionario inadem-piente;

la proposta di legge n. 1994-B, re-cante « Disposizioni in materia di criteriper l’esecuzione di procedure di demoli-zione di manufatti abusivi » istituisce, al-l’articolo 3, nello stato di previsione delMinistero delle infrastrutture e dei tra-sporti, un fondo di rotazione finalizzatoall’erogazione di finanziamenti ai comuniper l’integrazione delle risorse necessarieagli interventi di demolizione di opereabusive realizzate nei rispettivi territori,con uno stanziamento pari a 5 milioni dieuro per l’anno 2016 e a 10 milioni di europer ciascuno degli anni dal 2017 al 2020e prevede, altresì, all’articolo 4, l’istitu-zione di una banca dati nazionale sull’a-busivismo edilizio,

impegna il Governo

a valutare, nel rispetto delle compatibilitàdi finanza pubblica, l’opportunità di, pre-via sottoscrizione di appositi protocolli diintesa sulle responsabilità di ciascun am-ministratore locale, assicurare l’accessoalle risorse finanziarie previste dal Fondoper le demolizioni delle opere abusivecostituito presso Cassa depositi e prestitiS.p.A. anche ai comuni che si trovanonelle condizioni di dissesto o pre-dissestofinanziario o che si trovano in gestionecommissariale.

9/4601/38. (Testo modificato nel corsodella seduta) Di Vita, Mannino.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame recaun’interpretazione autentica in materia diistituzione di ulteriori posti di personalescolastico nei territori colpiti dagli eventi

sismici del 2016 e proroga al 31 dicembre2017, nelle regioni ove sia stata risolta laconvenzione-quadro Consip, il termine ul-timo per la prosecuzione dell’acquisto, daparte delle istituzioni scolastiche ed edu-cative, dei servizi di pulizia e degli altriservizi ausiliari, nonché degli interventi dimantenimento del decoro e della funzio-nalità degli immobili, dai soggetti già de-stinatari degli atti contrattuali e degliordinativi di fornitura;

il provvedimento in esame tuttavianulla dispone in merito all’assunzione delsuddetto personale scolastico né relativa-mente al diritto alla cassa integrazioneguadagni né al diritto di assunzione deri-vante dalla clausola sociale in caso diaffidamento del servizio di pulizia degliistituti scolastici a un soggetto giuridicodiverso,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di prevedere, an-che in successivi interventi normativi, l’as-sunzione del personale di cui in premessasenza privarli del diritto alla cassa inte-grazione guadagni straordinaria e del di-ritto di assunzione derivante da clausolasociale, in caso di affidamento del serviziodi pulizia degli istituti scolastici a unsoggetto giuridico diverso da quello che losvolgeva prima della data di entrata invigore del presente decreto-legge.

9/4601/39. Turco, Artini, Baldassarre,Bechis, Segoni.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame recaun’interpretazione autentica in materia diistituzione di ulteriori posti di personalescolastico nei territori colpiti dagli eventisismici del 2016 e proroga al 31 dicembre2017, nelle regioni ove sia stata risolta laconvenzione-quadro Consip, il termine ul-timo per la prosecuzione dell’acquisto, daparte delle istituzioni scolastiche ed edu-cative, dei servizi di pulizia e degli altri

Atti Parlamentari — 46 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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servizi ausiliari, nonché degli interventi dimantenimento del decoro e della funzio-nalità degli immobili, dai soggetti già de-stinatari degli atti contrattuali e degliordinativi di fornitura;

il provvedimento tuttavia non di-spone nulla relativamente alla stabilizza-zione del personale impiegato nelle im-prese che forniscono servizi di pulizia ealtri servizi ausiliari nonché interventi dimantenimento del decoro e della funzio-nalità degli immobili sede di istituzioniscolastiche ed educative statali,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di prevedere, anchein successivi interventi normativi, l’istitu-zione del bacino di assunzione del perso-nale di cui in premessa, corrispondente allasede delle istituzioni scolastiche stesse.

9/4601/40. Artini, Baldassarre, Bechis,Segoni, Turco.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge in esame riferiscele ragioni di necessità ed urgenza a quat-tro distinte finalità, comunque riconduci-bili ad un quadro unitario, che vengonoindicate nello stesso preambolo: 1) inten-sificazione degli interventi volti a favorireil superamento del divario economico esociale delle regioni del Mezzogiorno; 2)introduzione di nuovi strumenti volti asostenere la crescita economica ed occu-pazionale delle regioni del Mezzogiorno,anche attraverso l’individuazione di mi-sure incentivanti per i giovani imprendi-tori, nonché nuovi strumenti di semplifi-cazione volti a velocizzare i procedimentiamministrativi funzionali a favorire la cre-scita economica nelle regioni del Mezzo-giorno e la coesione territoriale; 3) intro-duzione di nuovi strumenti sperimentalivolti a consentire l’efficienza e la traspa-renza dell’azione amministrativa in favoredegli enti territoriali delle regioni del Mez-zogiorno; 4) previsione di interventi di

sostegno alla formazione, in particolareper le situazioni di disagio sociale, ancheattraverso interventi in favore degli entiterritoriali, con particolare riguardo aquelli del Mezzogiorno;

a seguito delle modifiche ed inte-grazioni apportate nel corso dell’esame alSenato il perimetro del provvedimentorisulta notevolmente dilatato ed alcunedelle modificazioni intervenute nel corsodell’iter vanno oltre l’ambito originario diintervento del decreto-legge, in quantosono relative a discipline di carattere ge-nerale e nazionale;

il provvedimento reca una serie diinterventi riconducibili sia a materie dicompetenza esclusiva statale, sia a materiedi competenza concorrente tra Stato eregioni, in gran parte orientati sotto ilprofilo finalistico alla promozione di mi-sure per la crescita economica e ricondu-cibili, in primo luogo, alla nozione di« tutela della concorrenza », nonché allematerie – di competenza legislativa esclu-siva dello Stato ai sensi dell’articolo 117,secondo comma, della Costituzione – « si-stema tributario e contabile dello Stato »,« perequazione dei bilanci pubblici » (nelcui ambito viene altresì in rilievo – conspecifico riferimento alla perequazionecon finalità di coesione – l’articolo 119,quinto comma, della Costituzione), « ar-monizzazione dei bilanci pubblici » « tuteladell’ambiente, dell’ecosistema e dei beniculturali », nonché, per taluni profili, « or-dinamento civile » e « organizzazione am-ministrativa dello Stato e degli enti pub-blici nazionali »;

l’articolo 16 introduce misure infavore dei comuni impegnati nell’acco-glienza e nell’integrazione dei migrantitramite l’incremento del Fondo istituitonello stato di previsione del Ministerodell’interno dal decreto-legge n. 193 del2016 e che il decreto del Ministro dell’in-terno del 10 agosto 2016, che definisce lemodalità di accesso da parte degli entilocali ai finanziamenti del Fondo nazio-nale per le politiche ed i servizi dell’asiloper la predisposizione dei servizi di acco-

Atti Parlamentari — 47 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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glienza per i richiedenti e i beneficiari diprotezione internazionale e per i titolaridel permesso umanitario, nonché l’appro-vazione delle linee guida per il funziona-mento del Sistema di protezione per ri-chiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) è statoadottato con il coinvolgimento della Con-ferenza unificata e che, ai sensi dell’arti-colo 118 della Costituzione, la legge stataledisciplina forme di coordinamento fraStato e Regioni nella materia, tra le altre,dell’immigrazione,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di prevedere che ildecreto del Ministro dell’interno, di con-certo con il Ministro dell’economia, concui si definiscono le modalità dei predettiinterventi e la conseguente ripartizionedelle risorse tra i comuni interessati, siaadottato con il coinvolgimento della Con-ferenza unificata.

9/4601/41. Nesi.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame prevedeuna serie di misure anche dirette al mi-glioramento delle infrastrutture;

è frequente tuttavia l’inefficienza overo e proprio spreco, nel mancato utilizzodelle risorse europee per le regioni del Sude al Sud vi è un gap infrastrutturale, intermini di trasporti, logistica, ricerca einnovazione, rispetto al resto del Paese;

nonostante siano i soldi pubblici asostenere l’impresa, non pare che dettostrumento abbia dato respiro alle piccolee medie imprese del Sud,

impegna il Governo:

ad assumere politiche in grado difavorire la localizzazione delle attività pro-duttive nelle aree del Sud, rafforzandocosì il tessuto produttivo e favorendo iprocessi di agglomerazione produttiva, i

cui benefici ricadranno anche sulle im-prese del Centro-Nord che non riescono areperire aree industriali e manodoperaqualificata;

a portare la dotazione infrastruttu-rale del Mezzogiorno ai livelli del resto delPaese; promuovendo una politica di svi-luppo che, sulla base della rilevata ineffi-cacia degli interventi effettuati per il Mez-zogiorno nell’ultimo decennio, tenda a pri-vilegiare interventi infrastrutturali in unalogica di concentrazione settoriale dellerisorse;

a valutare l’opportunità di porre inessere iniziative che favoriscano e incen-tivino il consolidamento di un tessutoimprenditoriale meridionale, creando uncontesto favorevole allo sviluppo econo-mico ed alla crescita dell’occupazione.

9/4601/42. Baldassarre, Artini, Bechis,Segoni, Turco.

La Camera

impegna il Governo:

ad assumere politiche in grado difavorire la localizzazione delle attività pro-duttive nelle aree del Sud, rafforzandocosì il tessuto produttivo e favorendo iprocessi di agglomerazione produttiva, icui benefici ricadranno anche sulle im-prese del Centro-Nord che non riescono areperire aree industriali e manodoperaqualificata;

a portare la dotazione infrastruttu-rale del Mezzogiorno ai livelli del resto delPaese; promuovendo una politica di svi-luppo che, sulla base della rilevata ineffi-cacia degli interventi effettuati per il Mez-zogiorno nell’ultimo decennio, tenda a pri-vilegiare interventi infrastrutturali in unalogica di concentrazione settoriale dellerisorse;

a valutare l’opportunità di porre inessere iniziative che favoriscano e incen-tivino il consolidamento di un tessutoimprenditoriale meridionale, creando un

Atti Parlamentari — 48 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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contesto favorevole allo sviluppo econo-mico ed alla crescita dell’occupazione.

9/4601/42. (Testo modificato nel corsodella seduta) Baldassarre, Artini, Be-chis, Segoni, Turco.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame disci-plina l’istituzione in alcune aree del Paese,comprendenti almeno un’area portuale dizone economiche speciali, caratterizzatedall’attribuzione di benefici alle impreseivi insediate o che vi si insedieranno, alfine di creare condizioni favorevoli intermini economici, finanziari e ammini-strativi, che consentano lo sviluppo delleimprese già operanti e l’insediamento dinuove imprese;

la Sardegna attraversa una fase digrave difficoltà economico-sociale, chevede un tasso di disoccupazione giovaniletra i più alti d’Europa, trecentocinquan-tamila famiglie a rischio povertà, un totaledi quasi mezzo milione di abitanti senzalavoro, una variazione di Pil (0,2 percento) inferiore alla media del Mezzo-giorno d’Italia (1,0 per cento);

tale situazione è aggravata da unosvantaggio permanente, derivante dallacondizione di insularità e dal divario in-frastrutturale sofferto dalla Regione ri-spetto ad altre aree dello Stato e dell’U-nione Europea;

in data 26 settembre 2013 laGiunta regionale della Sardegna ha appro-vato una delibera volta a « proseguire ereiterare le azioni nei confronti dello Statoitaliano affinché lo stesso formalizzi l’i-stanza all’Unione Europea volta ad otte-nere l’extra-doganalità di tutto il territoriodella Sardegna (zona franca integrale)conseguibile o con la modifica/integra-zione del codice doganale europeo, aggiun-gendo la Sardegna altri territori extra-doganali individuati dallo Stato italiano,ovvero dando seguito a quanto previsto dalmedesimo codice in materia di determi-

nazione delle zone franche dove si stabi-lisce che gli stati membri possono desti-nare talune parti del territorio doganaledella Comunità dell’Unione a zona franca(...) e per ogni zona franca, lo Statomembro stabilisce l’area interessata e ipunti di entrata e di uscita »;

con la medesima delibera la Giuntaha stabilito « di proporre alla Presidenzadel Consiglio dei ministri, interpretandoestensivamente il decreto legislativo n. 75del 1998, un’unica perimetrazione dell’in-tero territorio regionale quale coincidentecon i confini naturali dell’isola e delle sueisole minori circostanti »;

parallelamente alle iniziative volteal riconoscimento della Sardegna qualezona franca la Giunta ha adottato altreiniziative volte a realizzare una fiscalità divantaggio per l’isola, nell’ambito dellequali si collocava la legge regionale 7/2014per rivendicare i proventi delle accise suiprodotti fabbricati nel territorio regionalee consentire pertanto una maggiore dispo-nibilità di risorse, tesa a ridurre il prezzodei carburanti;

la norma, impugnata dal Governo,è stata, tuttavia, dichiarata illegittima dallaCorte costituzionale e da allora non risultaalcuna nuova iniziativa concreta da partedel Governo nazionale per sostenere laRegione,

impegna il Governo

ad intraprendere immediate iniziativevolte a realizzare una fiscalità di vantaggioin Sardegna, se del caso attraverso la suacostituzione quale zona economica spe-ciale.

9/4601/43. Murgia.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 27 del decreto-legge 22giugno 2012, n. 83, ha riformulato la di-sciplina degli interventi di reindustrializ-zazione delle aree di crisi, introducendo

Atti Parlamentari — 49 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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forme di intervento a sostegno delle co-siddette « aree di crisi complessa », la cuidisciplina attuativa è stata già adottata condecreto del Ministro dello sviluppo econo-mico 31 gennaio 2013;

con decreto del Ministro dello svi-luppo economico del 9 giugno 2015 sonostati stabiliti termini, modalità e proce-dure per la presentazione delle domandedi accesso, nonché i criteri di selezione evalutazione per la concessione ed eroga-zione delle agevolazioni in favore di pro-grammi di investimento finalizzati al ri-lancio di tutte le aree di crisi, sia quellecaratterizzate da crisi complessa, siaquelle interessate da situazioni di crisiindustriale non complessa, ma comunquecon impatto significativo sullo sviluppo deiterritori e dell’occupazione;

con circolare del direttore generaleper gli incentivi alle imprese 6 agosto2015, n. 59282, sono fornite ulteriori in-dicazioni specifiche e specificazioni rela-tive alle modalità di concessione ed ero-gazione delle agevolazioni e di presenta-zione delle domande da parte delle im-prese;

l’area industriale della Valbasentoin Basilicata è stata la prima area indu-striale del Paese, nel dicembre del 1987, adessere interessata da uno strumento dellacosiddetta programmazione negoziata;

il processo di dismissione avviatoda parte dell’Eni dei propri impianti e lenegative ricadute occupazionali che inte-ressarono allora il sito produsse la neces-sità di affrontare la crisi attraverso unprogramma di reindustrializzazione par-tendo appunto dal citato accordo di pro-gramma; purtroppo, il processo di rein-dustrializzazione nonostante le rifasaturedel citato accordo non è riuscito mai aprodurre gli effetti sperati;

nei primi anni del nuovo millenniola crisi del sito industriale lucano si èulteriormente aggravata con la chiusuradegli impianti di Inca, Nylstar 1 Nylstar 2(ex Snia) di Cfp, Panasonic, PNT, PMCA,Cotto Coperture, ed altre realtà importanti

con un ulteriore ridimensionamento deilivelli occupazionali diretti e di indotto;

gli esuberi occupazionali si trovanoin questo territorio in grandissima diffi-coltà, poiché, esaurito lo strumento dellamobilità, in deroga, vi sono centinaia di exlavoratori privi di qualsiasi prospettivaoccupazionale in una età assolutamentecritica compresa tra i 45 i 60 anni;

è indispensabile promuovere poli-tiche attive del lavoro con il contributo ela vigilanza di ANPAL per rilanciare unprocesso di reinserimento occupazionaledegli stessi;

la citata area industriale è interes-sata anche da un programma di bonificaai sensi dell’accordo di programma quadrosiglato in data 19 giugno 2013; un pro-gramma che necessita di una imprescin-dibile accelerazione;

con Ordine del Giorno 9/04200-A/020 si impegnava il governo a valutare l’op-portunità ove le scadenze previste per laprossima estate non dovessero essere ri-spettate di intervenire con la nomina di unCommissario straordinario per la bonificadella Valbasento al fine di assicurare gliinterventi previsti ed accelerare il comple-tamento del processo di bonifica anche inchiave di rilancio industriale del sito;

lo scorso 31 luglio era il termineprevisto per l’assunzione degli impegnigiuridicamente vincolanti in materia,

impegna il Governo

sulla base delle misure previste dal pre-sente provvedimento a valutare l’opportu-nità di promuovere un tavolo istituziona-lizzato finalizzato a riconoscere in tempibrevi la Valbasento quale « area di crisicomplessa » con l’obiettivo di porre inessere ogni iniziativa finalizzata al rilancioproduttivo ed occupazionale del sito non-ché a verificare lo stato di avanzamentodel processo di bonifica confermando ilricorso al commissariamento nel caso incui si registrassero ulteriori ritardi.

9/4601/44. Burtone.

Atti Parlamentari — 50 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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La Camera,

premesso che:

l’articolo 27 del decreto-legge 22giugno 2012, n. 83, ha riformulato la di-sciplina degli interventi di reindustrializ-zazione delle aree di crisi, introducendoforme di intervento a sostegno delle co-siddette « aree di crisi complessa », la cuidisciplina attuativa è stata già adottata condecreto del Ministro dello sviluppo econo-mico 31 gennaio 2013;

con decreto del Ministro dello svi-luppo economico del 9 giugno 2015 sonostati stabiliti termini, modalità e proce-dure per la presentazione delle domandedi accesso, nonché i criteri di selezione evalutazione per la concessione ed eroga-zione delle agevolazioni in favore di pro-grammi di investimento finalizzati al ri-lancio di tutte le aree di crisi, sia quellecaratterizzate da crisi complessa, siaquelle interessate da situazioni di crisiindustriale non complessa, ma comunquecon impatto significativo sullo sviluppo deiterritori e dell’occupazione;

con circolare del direttore generaleper gli incentivi alle imprese 6 agosto2015, n. 59282, sono fornite ulteriori in-dicazioni specifiche e specificazioni rela-tive alle modalità di concessione ed ero-gazione delle agevolazioni e di presenta-zione delle domande da parte delle im-prese;

l’area industriale della Valbasentoin Basilicata è stata la prima area indu-striale del Paese, nel dicembre del 1987, adessere interessata da uno strumento dellacosiddetta programmazione negoziata;

il processo di dismissione avviatoda parte dell’Eni dei propri impianti e lenegative ricadute occupazionali che inte-ressarono allora il sito produsse la neces-sità di affrontare la crisi attraverso unprogramma di reindustrializzazione par-tendo appunto dal citato accordo di pro-gramma; purtroppo, il processo di rein-dustrializzazione nonostante le rifasaturedel citato accordo non è riuscito mai aprodurre gli effetti sperati;

nei primi anni del nuovo millenniola crisi del sito industriale lucano si èulteriormente aggravata con la chiusuradegli impianti di Inca, Nylstar 1 Nylstar 2(ex Snia) di Cfp, Panasonic, PNT, PMCA,Cotto Coperture, ed altre realtà importanticon un ulteriore ridimensionamento deilivelli occupazionali diretti e di indotto;

gli esuberi occupazionali si trovanoin questo territorio in grandissima diffi-coltà, poiché, esaurito lo strumento dellamobilità, in deroga, vi sono centinaia di exlavoratori privi di qualsiasi prospettivaoccupazionale in una età assolutamentecritica compresa tra i 45 i 60 anni;

è indispensabile promuovere poli-tiche attive del lavoro con il contributo ela vigilanza di ANPAL per rilanciare unprocesso di reinserimento occupazionaledegli stessi;

la citata area industriale è interes-sata anche da un programma di bonificaai sensi dell’accordo di programma quadrosiglato in data 19 giugno 2013; un pro-gramma che necessita di una imprescin-dibile accelerazione;

con Ordine del Giorno 9/04200-A/020 si impegnava il governo a valutare l’op-portunità ove le scadenze previste per laprossima estate non dovessero essere ri-spettate di intervenire con la nomina di unCommissario straordinario per la bonificadella Valbasento al fine di assicurare gliinterventi previsti ed accelerare il comple-tamento del processo di bonifica anche inchiave di rilancio industriale del sito;

lo scorso 31 luglio era il termineprevisto per l’assunzione degli impegnigiuridicamente vincolanti in materia,

impegna il Governo

sulla base delle misure previste dal pre-sente provvedimento a valutare l’opportu-nità di promuovere un tavolo istituziona-lizzato finalizzato a valutare la possibilitàdi riconoscere in tempi brevi la Valbasentoquale « area di crisi complessa » con l’o-biettivo di porre in essere ogni iniziativa

Atti Parlamentari — 51 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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finalizzata al rilancio produttivo ed occu-pazionale del sito nonché a verificare lostato di avanzamento del processo di bo-nifica confermando il ricorso al commis-sariamento nel caso in cui si registrasseroulteriori ritardi.

9/4601/44. (Testo modificato nel corsodella seduta) Burtone.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 11 del provvedimento inesame propone interventi educativi bien-nali in favore dei minori, finalizzati alcontrasto del rischio di fallimento forma-tivo precoce, della povertà educativa, non-ché per la prevenzione delle situazioni difragilità nei confronti della capacità at-trattiva della criminalità;

il fenomeno della dispersione sco-lastica richiede un intervento « di sistema »che allo stesso tempo si adatti a esigenzeterritoriali e sociali profondamente di-verse: dal punto di vista geografico, infatti,il « rischio di abbandono » è prevalente-mente diffuso nelle aree del Mezzogiorno,in cui emergono situazioni di disagio eco-nomico e sociale;

le cause della dispersione e deisuccessivi abbandoni hanno le loro radiciproprio nei primi anni della scolarizza-zione, tanto che il problema del precariatodei docenti della scuola dell’infanzia el’impossibilità di assicurare una continuitàeducativa incide negativamente sulla for-mazione;

le assunzioni per la scuola dell’in-fanzia per l’anno 2016-2017 – autorizzatecon decreto ministeriale 621 del 5 agosto2016 – si sono dimostrate insufficienti,soprattutto nelle regioni meridionali;

per attuare gli obiettivi del sistemaintegrato di educazione e di istruzione dicui al decreto 13 aprile 2017, n. 65, re-cante istituzione del sistema integrato dieducazione e di istruzione dalla nascitasino a sei anni, di cui all’articolo 1, commi

180 e 181, lettera e), della legge 13 luglio2015, n. 107, è stata assegnata alla scuoladell’infanzia statale una quota parte dellerisorse professionali, definite dalla tabella1, allegata alla legge, relativa all’organicodi potenziamento;

dalla nota del Ministero dell’istru-zione, dell’università e della ricerca, sulledotazioni organiche del personale docenteper l’anno scolastico 2017/2018, risultano,invece, esclusi gli insegnanti della scuoladell’infanzia dall’attribuzione dei posti peril potenziamento,

impegna il Governo:

a valutare l’opportunità di reperire –in fase di approvazione della prossimalegge di bilancio – risorse adeguate fina-lizzate ad avviare un piano pluriennale diimmissione in ruolo per i docenti iscrittinella graduatoria di merito infanzia delconcorso 2012;

ad assegnare – dall’anno scolastico2017/2018 – alla scuola dell’infanzia sta-tale una quota parte delle risorse profes-sionali relativa all’organico di potenzia-mento come predisposto dal decreto 13aprile 2017, n. 65.

9/4601/45. Di Lello, Sgambato, D’In-cecco, Ghizzoni, Capone.

La Camera,

premesso che:

in materia di autotutela ammini-strativa è da ultima intervenuta la legge 7agosto 2015, n. 124, recante « Deleghe alGoverno in materia di organizzazionedelle amministrazioni pubbliche », novel-lando, in particolare, l’articolo 21-noviesdella legge n. 241 del 1990;

essa ha aggiunto il comma 2-bis alpredetto articolo 21-novies stabilendo che« I provvedimenti amministrativi conse-guiti dal cittadino sulla base di false rap-presentazioni dei fatti o di dichiarazionisostitutive di certificazione e dell’atto dinotorietà false o mendaci per effetto di

Atti Parlamentari — 52 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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condotte costituenti reato, accertate consentenza passata in giudicato, possono es-sere annullati dall’amministrazione anchedopo la scadenza del termine di diciottomesi, fatta salva l’applicazione delle san-zioni penali nonché delle sanzioni previstedal Capo VI del Testo Unico di cui aldecreto del Presidente della Repubblica 28dicembre 2000, n. 445. »;

la norma, seppure necessaria eutile per permettere all’Amministrazioneprocedente di annullare anche dopo iprevisti 18 mesi un atto viziato di illiceità,pone seri problemi alla stessa Ammini-strazione quando viene a conoscenza didetti illeciti decorsi i 18 mesi utili perrimuoverli e le corre quindi l’obbligo diannullarli in particolare quando le opereoggetto di autorizzazione mettono in pe-ricolo la pubblica e privata incolumità;

infatti, dopo i citati 18 mesi l’an-nullamento dell’atto autorizzativo non puòessere immediato, dovendosi attendere chepassi in giudicato la sentenza che hadeciso sull’illecito;

alcuni Geni Civili (vedasi Caserta),specialmente per le opere che rivestonoimportanza per la pubblica e privata in-columità, si trovano in condizioni spessointerdittive per intervenire, in quanto purconstatando che una determinata istanzacontenga anomalie delle fattispecie illecitedi cui sopra, dopo i diciotto mesi dall’av-venuta approvazione dell’atto non può piùannullarlo se non dopo una sentenza de-finitiva, ossia anche dopo anni,

impegna il Governo

ad intraprendere ogni più utile iniziativa,anche tramite un primo provvedimentolegislativo d’urgenza, volta a fare in modoche il comma 2-bis, dell’articolo 21-noviesdella legge 7 agosto 1990, n. 241, e suc-cessive modificazioni, preveda anche che iprovvedimenti amministrativi interessatidalle fattispecie di reato da esso previste,qualora riguardino casi di pubblica e pri-vata incolumità, possano essere annullati,pure dopo la scadenza del termine di

diciotto mesi allo scopo stabiliti, anche inassenza della prevista sentenza passata ingiudicato.

9/4601/46. Mongiello.

La Camera,

premesso che:

in materia di autotutela ammini-strativa è da ultima intervenuta la legge 7agosto 2015, n. 124, recante « Deleghe alGoverno in materia di organizzazionedelle amministrazioni pubbliche », novel-lando, in particolare, l’articolo 21-noviesdella legge n. 241 del 1990;

essa ha aggiunto il comma 2-bis alpredetto articolo 21-novies stabilendo che« I provvedimenti amministrativi conse-guiti dal cittadino sulla base di false rap-presentazioni dei fatti o di dichiarazionisostitutive di certificazione e dell’atto dinotorietà false o mendaci per effetto dicondotte costituenti reato, accertate consentenza passata in giudicato, possono es-sere annullati dall’amministrazione anchedopo la scadenza del termine di diciottomesi, fatta salva l’applicazione delle san-zioni penali nonché delle sanzioni previstedal Capo VI del Testo Unico di cui aldecreto del Presidente della Repubblica 28dicembre 2000, n. 445. »;

la norma, seppure necessaria eutile per permettere all’Amministrazioneprocedente di annullare anche dopo iprevisti 18 mesi un atto viziato di illiceità,pone seri problemi alla stessa Ammini-strazione quando viene a conoscenza didetti illeciti decorsi i 18 mesi utili perrimuoverli e le corre quindi l’obbligo diannullarli in particolare quando le opereoggetto di autorizzazione mettono in pe-ricolo la pubblica e privata incolumità;

infatti, dopo i citati 18 mesi l’an-nullamento dell’atto autorizzativo non puòessere immediato, dovendosi attendere chepassi in giudicato la sentenza che hadeciso sull’illecito;

Atti Parlamentari — 53 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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alcuni Geni Civili (vedasi Caserta),specialmente per le opere che rivestonoimportanza per la pubblica e privata in-columità, si trovano in condizioni spessointerdittive per intervenire, in quanto purconstatando che una determinata istanzacontenga anomalie delle fattispecie illecitedi cui sopra, dopo i diciotto mesi dall’av-venuta approvazione dell’atto non può piùannullarlo se non dopo una sentenza de-finitiva, ossia anche dopo anni,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di intraprendereogni più utile iniziativa, anche tramite unprimo provvedimento legislativo d’urgenza,volta a fare in modo che il comma 2-bis,dell’articolo 21-novies della legge 7 agosto1990, n. 241, e successive modificazioni,preveda anche che i provvedimenti ammi-nistrativi interessati dalle fattispecie direato da esso previste, qualora riguardinocasi di pubblica e privata incolumità, pos-sano essere annullati, pure dopo la sca-denza del termine di diciotto mesi alloscopo stabiliti, anche in assenza dellaprevista sentenza passata in giudicato.

9/4601/46. (Testo modificato nel corsodella seduta) Mongiello.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 15-quinquies, con unanorma giusta ed opportuna ha stanziatoper l’anno 2017 in favore delle Province 72milioni di euro per l’esercizio delle fun-zioni fondamentali di cui all’articolo 1della legge 7 aprile 2014 n. 56; già nelprecedente decreto-legge 24 aprile 2017n. 50, convertito con modificazioni nellalegge 21 giugno 2017 n. 96, sono statiassegnati alle Province per l’esercizio dellefunzioni fondamentali 180 milioni di europer ciascuno degli anni 2017 e 2018 ed 80milioni di euro a decorrere dal 2019;inoltre per l’attività di manutenzione stra-ordinaria della rete viaria per l’anno 2017sono stati attribuiti alle Province 170 mi-

lioni di euro; questo processo di rifinan-ziamento delle funzioni e dei servizi es-senziali di competenza delle Province, deveancora continuare con idonei e satisfattiviprovvedimenti, fino ad assicurare tutte lerisorse finanziarie necessarie consentendocosì a questi Enti di poter svolgere pie-namente il loro importante ruolo,

impegna il Governo

a prevedere nei prossimi provvedimentil’assegnazione alle Province di ulteriorifondi, indispensabili per poter garantire ilcompiuto, adeguato e tempestivo eserciziodei compiti fondamentali ex lege ricono-sciuti alle Amministrazioni provinciali, perassicurare servizi di primaria rilevanzaper la cittadinanza e le comunità.

9/4601/47. Tino Iannuzzi.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 15-quinquies, con unanorma giusta ed opportuna ha stanziatoper l’anno 2017 in favore delle Province 72milioni di euro per l’esercizio delle fun-zioni fondamentali di cui all’articolo 1della legge 7 aprile 2014 n. 56; già nelprecedente decreto-legge 24 aprile 2017n. 50, convertito con modificazioni nellalegge 21 giugno 2017 n. 96, sono statiassegnati alle Province per l’esercizio dellefunzioni fondamentali 180 milioni di europer ciascuno degli anni 2017 e 2018 ed 80milioni di euro a decorrere dal 2019;inoltre per l’attività di manutenzione stra-ordinaria della rete viaria per l’anno 2017sono stati attribuiti alle Province 170 mi-lioni di euro; questo processo di rifinan-ziamento delle funzioni e dei servizi es-senziali di competenza delle Province, deveancora continuare con idonei e satisfattiviprovvedimenti, fino ad assicurare tutte lerisorse finanziarie necessarie consentendocosì a questi Enti di poter svolgere pie-namente il loro importante ruolo,

impegna il Governo

a valutare la possibilità nel rispetto dellecompatibilità di finanza pubblica, di ulte-

Atti Parlamentari — 54 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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riori interventi a sostegno di città metro-politane e province.

9/4601/47. (Testo modificato nel corsodella seduta) Tino Iannuzzi.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge in conversione recaanche provvedimenti per le popolazioni edi territori colpiti dagli eventi sismici suc-cedutisi dall’agosto 2016 nelle regioni Mar-che, Abruzzo, Umbria e Lazio;

l’articolo 20 del decreto-leggen. 189 del 2016 ha previsto la concessionedi agevolazioni, nella forma del contributoin conto interessi, alle imprese, con sede ounità locali ubicate nei territori dei co-muni colpiti dal sisma dal 24 agosto 2016che hanno subito danni per effetto deglieventi sismici;

i criteri, anche per la ripartizione,e le modalità per la concessione dei con-tributi in conto interessi sono stabiliti condecreto del Ministro dell’economia, e dellefinanze, di concerto con il Ministro dellosviluppo economico, su proposta delle re-gioni interessate;

l’articolo 20-bis del decreto-leggen. 189 del 2016, introdotto dall’articolo7-bis del decreto-legge 9 febbraio 2017,n. 8, convertito, con modificazioni, dallalegge 7 aprile 2017, n. 45 (in GazzettaUfficiale 10 aprile 2017, n. 84), ha previstoper favorire la ripresa produttiva delleimprese del settore turistico, dei serviziconnessi, dei pubblici esercizi e del com-mercio e artigianato, nonché delle impreseche svolgono attività agrituristica, inse-diate da almeno sei mesi antecedenti aglieventi sismici nelle province delle regioniAbruzzo, Lazio, Marche e Umbria nellequali sono ubicati i comuni di cui agliallegati 1 e 2, quelli del cosiddetto « cra-tere », la concessione di contributi per ilc.d. « danno indiretto »;

i criteri, le procedure, le modalitàdi concessione e di calcolo dei contributi

e di riparto delle risorse tra le regioniinteressate dovevano essere stabiliti condecreto del Ministro dello sviluppo econo-mico, di concerto con il Ministro dell’eco-nomia e delle finanze, da adottare, entrosessanta giorni dalla data di entrata invigore della legge e cioè dall’11 aprile2017;

i decreti previsti dagli articoli 20 e20-bis del decreto-legge n. 189 del 2016,non sono stati ancora emanati,

impegna il Governo

alla sollecita emanazione degli atti previstidagli articoli 20 e 20-bis del decreto-legge189 del 2016 e successive modificazioni eintegrazioni, per rendere efficaci gli inter-venti a sostegno delle micro, piccole emedie imprese dei territori colpiti daglieventi sismici dall’agosto del 2016.

9/4601/48. Carrescia.

La Camera,

premesso che:

nel presente decreto-legge, un veroe proprio Masterplan per il Sud, vengonopreviste agevolazioni per i territori delleRegioni Abruzzo, Basilicata, Calabria,Campania, Molise, Puglia; Sardegna e Si-cilia;

l’articolo 4, prevede l’istituzione dizone economiche speciali – ZES –, un’e-voluzione delle zone franche concentratein ambito doganale e che hanno l’obiettivoprincipale di attrarre gli investimentiesteri o extra regionali, attraverso incen-tivi, agevolazioni fiscali, deroghe normativee altri strumenti al fine di favorire lacreazione di condizioni favorevoli in ter-mini economici, finanziari e amministra-tivi, che consentano lo sviluppo, in alcunearee del Paese;

nel mondo si contano circa 2700ZES, in Cina e a Dubai gli esempi più noti,in Europa sono circa una settantina;

Atti Parlamentari — 55 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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le ZES nei mesi scorsi sono stateoggetto di una lunga trattativa con Bru-xelles per valutare criteri e benefici perqueste aree circoscritte e con una parti-colare vocazione produttiva e di aperturaai mercati internazionali;

vaste aree del Centro Italia, –Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, – sonointeressate da circa un anno, da impor-tanti eventi sismici, così come individuatenegli allegati 1 e 2 del decreto-legge 17ottobre 2016, n. 189, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016,n. 229,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di prevedere spe-cifiche ZES anche per territori geografi-camente delimitati e chiaramente identi-ficati, interessati dagli eventi sismici veri-ficatisi a far data dal 24 agosto 2016,costituite anche da aree non territorial-mente adiacenti purché presentino unnesso economico funzionale, e che com-prendano un’area portuale con le carat-teristiche stabilite dal regolamento (UE)n. 1315 dell’11 dicembre 2013 del Parla-mento europeo e del Consiglio, collegataalla rete transeuropea dei trasporti(TEN-T) oppure rientrino tra i territoriricompresi nei comuni indicati negli alle-gati 1 e 2 del decreto-legge 17 ottobre2016, n. 189, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 15 dicembre 2016,n. 229.

9/4601/49. Pastorelli, Palese.

La Camera,

premesso che:

nel presente decreto-legge, un veroe proprio Masterplan per il Sud, vengonopreviste agevolazioni per i territori delleRegioni Abruzzo, Basilicata, Calabria,Campania, Molise, Puglia; Sardegna e Si-cilia;

l’articolo 4, prevede l’istituzione dizone economiche speciali – ZES –, un’e-

voluzione delle zone franche concentratein ambito doganale e che hanno l’obiettivoprincipale di attrarre gli investimentiesteri o extra regionali, attraverso incen-tivi, agevolazioni fiscali, deroghe normativee altri strumenti al fine di favorire lacreazione di condizioni favorevoli in ter-mini economici, finanziari e amministra-tivi, che consentano lo sviluppo, in alcunearee del Paese;

nel mondo si contano circa 2700ZES, in Cina e a Dubai gli esempi più noti,in Europa sono circa una settantina;

le ZES nei mesi scorsi sono stateoggetto di una lunga trattativa con Bru-xelles per valutare criteri e benefici perqueste aree circoscritte e con una parti-colare vocazione produttiva e di aperturaai mercati internazionali;

vaste aree del Centro Italia, –Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, – sonointeressate da circa un anno, da impor-tanti eventi sismici, così come individuatenegli allegati 1 e 2 del decreto-legge 17ottobre 2016, n. 189, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016,n. 229,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità, nel rispetto dellecompatibilità di finanza pubblica di darecontinuità al sostegno economico per glioperatori dei territori interessati daglieventi sismici verificatisi a far data dal 24agosto 2016.

9/4601/49. (Testo modificato nel corsodella seduta) Pastorelli, Palese.

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge all’esame dell’Aulaprevede misure volte a garantire agevola-zioni per le regioni del sud che vanno dagliincentivi per i giovani imprenditori cheoperano nel meridione agli interventi per learee colpite dal sisma, fino al supporto peril recupero degli immobili abbandonati;

Atti Parlamentari — 56 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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tra le misure adottate, per raffor-zare le opportunità occupazionali e di red-dito dei giovani nel Mezzogiorno, è stataindividuata la procedura di valorizzazionedi terreni abbandonati o incolti e di beniimmobili in stato di abbandono: terreniagricoli sui quali non sia stata esercitatal’attività agricola minima da almeno 10anni, terreni oggetto di rimboschimento ar-tificiale o in cui sono insediate formazioniarbustive ed arboree e aree edificate ad usoindustriale, artigianale, commerciale, turi-stico-ricettivo, che risultino in stato di ab-bandono da almeno 15 anni;

tali misure, oltre che rivestire unaforte valenza di incentivo al riutilizzo afini economici di beni immobili abbando-nati, hanno anche il significato di valoriz-zare il concetto di « risparmio di suolo »,stimolando il riuso delle aree urbanizzate,trasformando, densificando, demolendo ericostruendo, e investendo sugli spazi pub-blici;

tali misure appaiono dunque estre-mamente interessanti, ma ovviamente nonpossono estendersi alle innumerevoli « cu-bature vaste », talora veri e propri « quar-tieri urbani », attualmente in stato di sot-toutilizzo o di totale abbandono;

in particolare, in moltissime areedel sud del Paese sono disponibili per ilriuso aree e cubature precedentementeoccupate dal demanio statale e regionale(caserme, carceri, sedi di Enti, sedi diattività economiche), oppure destinate adusi manifatturieri, commerciali, turistico-recettivi, la cui riqualificazione con desti-nazione economicamente produttiva po-trebbe cambiare il destino stesso dellecittà che le ospitano;

assai spesso, i Comuni, oltre a nonavere le risorse indispensabili per la ri-qualificazione, sono carenti persino delledisponibilità economiche indispensabiliper avviare la progettualità destinata adefinire gli obiettivi e le condizioni delriutilizzo;

appare del tutto evidente pertantoche tali attività di riqualificazione urbana

sono di tale costo e complessità e darendere indispensabile il coinvolgimento dirisorse private nella realizzazione degliinterventi;

è però altrettanto evidente che lafase progettuale, di indirizzo e di verificadella coerenza delle opere realizzate nonpuò che restare in mano al soggetto pub-blico;

il riutilizzo intelligente, a fini dirigenerazione e di sviluppo del territorio,di tali immobili potrebbe avere una fun-zione di volano attrattivo di nuove risorseeconomiche e di generatore di opportunitàtale da configurare nel suo insieme unvero e proprio « piano strategico » per ilSud, in grado non soltanto di incideresull’economia reale di tali aree, ma anchedi contribuire alla indispensabile svoltasociale verso la sana cultura d’impresa,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di prevedere nellaprossima legge di Stabilità, norme ad hocvolte a favorire la collaborazione sinergicatra amministrazioni pubbliche e soggettiprivati, sostenendo la capacità progettualedelle amministrazioni nella individuazionedegli obiettivi del recupero degli immobilie valorizzando le azioni di coinvolgimentovirtuoso delle capacità imprenditoriali edelle risorse private.

9/4601/50. Vargiu, Matarrese, Palese.

La Camera,

premesso che:

nelle anticipazioni del rapporto2017 dell’Associazione per lo sviluppo del-l’industria nel Mezzogiorno si è evinto chel’economia delle regioni meridionali èuscita dalla « lunga recessione » che hacosì duramente colpito il Paese e, in par-ticolare, appunto, il Sud;

secondo tale rapporto, nel 2016 ilMezzogiorno ha « consolidato la ripresa,

Atti Parlamentari — 57 — Camera dei Deputati

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facendo registrare una performance an-cora migliore, se pur di poco, rispetto alresto del Paese »;

si tratta di un risultato che laSvimez definisce « per nulla scontato »;

stando al rapporto dell’Associa-zione, i risultati raggiunti dal Sud delPaese nel biennio 2015-2016 sono il fruttodi fattori che hanno, « da una parte,origine nella profondità della crisi in que-st’area, e dall’altra, da eventi per moltiversi particolari e soggetti a fluttuazioniclimatiche, geopolitiche e legate ai ciclidella programmazione comunitaria, maanche da una serie di strumenti messi incampo dal Governo, che negli ultimi mesi– grazie all’approvazione dei due « decretiMezzogiorno » – sembra ricondursi a unaloro coerenza »;

tuttavia, benché i dati suespostisiano sicuramente positivi, la Svimez rilevaal contempo che un biennio in cui lacrescita del Sud è risultata superiore diquella del resto del Paese non basta a« disancorare il Sud da una spirale in cuisi rincorrono bassi salari, bassa produtti-vità e bassa competitività, creando sostan-zialmente ridotta accumulazione e minorebenessere in queste aree »;

la preoccupazione principale cheemerge dal rapporto Svimez fa riferimentoai ritmi di crescita del Sud che continuanoad essere eccessivamente bassi e, pertanto,per nulla rassicuranti;

stando, infatti, ai dati diffusi re-centemente dalla Banca d’Italia, l’Italiarecupererà i livelli pre crisi solo nel 2019;secondo le previsioni della Svimez, pre-supponendo che l’economia meridionaleprosegua con i trend di crescita rilevatiattualmente, il Sud recupererà i suoi livellipre crisi soltanto nel 2028, vale a direquasi dieci anni dopo il resto del Paese;

stando a tali previsioni, Svimezconfigura un periodo di « crescita zero »,che farebbe seguito alla stagnazione deiprimi anni Duemila, avrebbe conseguenzeestremamente deleterie, se non addirittura

fatali sul piano sociale ed economico conun conseguente significativo calo demogra-fico;

tali previsioni non possono lasciareindifferenti coloro che hanno la respon-sabilità di guidare i Governi nazionali eregionali: occorre uno sforzo sinergico alfine di elaborare e attuare una politicaeconomica complessiva che punti tutto sumisure che servano a sollecitare il tasso dicrescita delle economie meridionali;

a tal fine – come suggerito dalCentro Studi della Svimez – l’economiameridionale con le sue peculiarità edenormi potenzialità, può svolgere un ruolofondamentale nel contesto della strategiadi sviluppo per l’Italia, valorizzando emettendo a frutto i diversi « vantaggi com-petitivi » che sono propri delle regioni delSud;

stando al rapporto Svimez, la so-luzione per i problemi strutturali dell’e-conomia italiana e meridionale in parti-colare, non potrà che venire « dalla ripresadi un processo di sviluppo che consolidi erafforzi i segnali positivi registrati nelbiennio 2015-2016 »;

per realizzare una strategia di svi-luppo di ampia portata, secondo l’Asso-ciazione per lo sviluppo dell’industria nelMezzogiorno occorre, tra l’altro, « conqui-stare margini di flessibilità di bilancio e,più in generale, per l’abbandono dellapolitica di austerità e una profonda revi-sione del Fiscal compact, da indirizzare alperseguimento dell’obiettivo di un rilanciodegli investimenti pubblici »;

si ravvisa la necessità, inoltre, didotarsi di una politica specifica per l’at-trazione degli investimenti esterni;

in tal senso un significativo primopasso è costituito dalle Zone EconomicheSpeciali (ZES) contenute nel cosiddettodecreto Mezzogiorno;

tuttavia, tra le priorità per accele-rare la ripresa c’è sicuramente il rilanciodegli investimenti pubblici, specialmentealla luce del rallentamento registrato dai

Atti Parlamentari — 58 — Camera dei Deputati

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conti pubblici territoriali nel 2016, primoanno di avvio della spesa del nuovo ciclodi Fondi strutturali e di lenta definizionedel Masterplan;

un ulteriore fattore che stando allaSvimez è stato sempre sottovalutato at-tiene alla « sensibilità » dell’economia delleregioni meridionale agli investimenti pri-vati e alla dotazione infrastrutturale, comele opere pubbliche per le quali vengonodestinati i Fondi strutturali che, tuttavia,troppo spesso non vengono spesi nei tempiprescritti e tornano al mittente;

e proprio secondo i dati della Svi-mez e quelli recentemente diffusi dai prin-cipali centri studi sul Mezzogiorno, lariduzione delle risorse per infrastrutturepubbliche produttive è uno dei fattori cheha contribuito maggiormente a indebolirel’apparato economico meridionale;

dal punto di vista infrastrutturale igoverni che si sono succeduti durantequesta legislatura hanno posto in essereprovvedimenti che hanno contribuito allariduzione del divario tra Sud e Nord;

tuttavia, da tutti gli studi di parti-colare autorevolezza si evince che la suadefinitiva riduzione passa inevitabilmenteattraverso un potenziamento infrastruttu-rale del Mezzogiorno che favorisca lospostamento delle persone e delle merci;

il centro nord è dotato di infra-strutture, in particolare in termini di tra-sporti e viabilità, che sono adeguate ailivelli europei, anche ai paesi più compe-titivi, mentre il Sud è di fatto estromessodall’economia virtuosa che ne deriva, so-prattutto nella parte più meridionale;

gli studi sul Mezzogiorno nella loroquasi totalità concordano che il ritardoeconomico di un qualsiasi territorio èdeterminato dall’isolamento dai centri chefanno da volano allo sviluppo; un isola-mento determinato non dalle distanze, madai tempi che sono necessari per lo spo-stamento delle persone e delle merci;

tale condizione di arretratezza èancora più sentita nelle aree interne del

Mezzogiorno, che risentono di una ca-renza di collegamenti viari e quelli pre-senti sono scarsamente mantenuti etroppo spesso chiusi in ragione delle con-seguenze del dissesto idrogeologico;

le aree interne, inoltre, risentono diuna grave carenza dal punto di vista dellereti informatiche che si ripercuote sulletantissime piccole e medie aziende co-strette a lavorare con connessioni lente etroppo spesso non costanti;

grazie ai significativi investimenticon i fondi europei 2007-2013 è statopossibile realizzare quasi il 70 per centodella copertura attuale di banda larga, maancora molto va fatto per le aree interne,in particolare quelle della Campania edella Basilicata,

impegna il Governo

ad assumere ulteriori iniziative finalizzatead un miglioramento complessivo delleinfrastrutture nel Mezzogiorno, in parti-colare trasporti, viabilità e reti informati-che, in particolare nelle aree interne dellaCampania dove alcuni nuclei industrialisoffrono la mancanza di collegamenti ade-guati, di una puntuale attività di manu-tenzione degli stessi e di connessione in-ternet veloci e costantemente funzionanti.

9/4601/51. D’Agostino, Palese.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 9-bis del provvedimentoin esame ha introdotto nel decreto legi-slativo 3 aprile 2006, n. 152, gli articoli226-bis (Divieti di commercializzazionedelle borse di plastica) e 226-ter (Ridu-zione della commercializzazione delleborse di plastica in materiale ultraleggero),

impegna il Governo

a prevedere, nel primo provvedimentoutile, che i proventi delle sanzioni ammi-nistrative pecuniarie per le violazioni delle

Atti Parlamentari — 59 — Camera dei Deputati

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disposizioni di cui ai citati articoli 226-bise 226-ter siano devoluti allo Stato, quandole violazioni medesime siano accertate dafunzionari, ufficiali ed agenti dello Stato,ovvero alle regioni, province e comuni,quando le violazioni siano accertate dafunzionari, ufficiali ed agenti, rispettiva-mente, delle regioni, delle province e deicomuni.

9/4601/52. Giovanna Sanna.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 9-bis del provvedimentoin esame ha introdotto nel decreto legi-slativo 3 aprile 2006, n. 152, gli articoli226-bis (Divieti di commercializzazionedelle borse di plastica) e 226-ter (Ridu-zione della commercializzazione delleborse di plastica in materiale ultraleggero),

impegna il Governo

a valutare la possibilità, nel rispetto dellacompatibilità di finanza pubblica, di pre-vedere, nel primo provvedimento utile, chei proventi delle sanzioni amministrativepecuniarie per le violazioni delle disposi-zioni di cui ai citati articoli 226-bis e226-ter siano devoluti allo Stato, quando leviolazioni medesime siano accertate dafunzionari, ufficiali ed agenti dello Stato,ovvero alle regioni, province e comuni,quando le violazioni siano accertate dafunzionari, ufficiali ed agenti, rispettiva-mente, delle regioni, delle province e deicomuni.

9/4601/52. (Testo modificato nel corsodella seduta) Giovanna Sanna.

La Camera,

premesso che:

la gestione dello stato di emergenzaconseguente agli eventi sismici del 20 e 29maggio 2012 e la conseguente attività diricostruzione, hanno comportato l’assun-zione di personale ai sensi dell’articolo

3-bis, comma 8, del decreto-legge 6 luglio2012, n. 95, convertito, con modificazioni,dalla legge 7 agosto 2012, n. 135;

permanendo il predetto stato diemergenza si rende indispensabile proro-gare i contratti di lavoro del personaleinteressato, al fine di garantire l’attuazionedei piani e dei programmi relativi allagestione dell’emergenza stessa,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di consentire, neilimiti delle risorse finanziarie relative al-l’autorizzazione di spesa di cui al comma9 dell’articolo 3-bis, del citato decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, conmodificazioni, dalla legge 7 agosto 2012,n. 135, la proroga dei contratti di lavorodel personale citato in premessa, per tuttala fase dello stato di emergenza, allecondizioni definite dal comma 8 del citatoarticolo 3-bis.

9/4601/53. Carra, Baruffi, Ghizzoni, Cri-vellari.

La Camera,

premesso che:

la gestione dello stato di emergenzaconseguente agli eventi sismici del 20 e 29maggio 2012 e la conseguente attività diricostruzione, hanno comportato l’assun-zione di personale ai sensi dell’articolo3-bis, comma 8, del decreto-legge 6 luglio2012, n. 95, convertito, con modificazioni,dalla legge 7 agosto 2012, n. 135;

permanendo il predetto stato diemergenza si rende indispensabile proro-gare i contratti di lavoro del personaleinteressato, al fine di garantire l’attuazionedei piani e dei programmi relativi allagestione dell’emergenza stessa,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità, nel rispetto dellecompatibilità di finanza pubblica, di con-sentire, nei limiti delle risorse finanziarie

Atti Parlamentari — 60 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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relative all’autorizzazione di spesa di cuial comma 9 dell’articolo 3-bis, del citatodecreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto2012, n. 135, la proroga dei contratti dilavoro del personale citato in premessa,per tutta la fase dello stato di emergenza,alle condizioni definite dal comma 8 delcitato articolo 3-bis.

9/4601/53. (Testo modificato nel corsodella seduta) Carra, Baruffi, Ghizzoni,Crivellari.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 16-octies del provvedi-mento in esame apporta una serie dimodifiche all’articolo 1, comma 665, dellalegge 23 dicembre 2014, n. 190 che haattribuito ai soggetti colpiti dal sisma del13 e 16 dicembre 1990 nelle province diCatania, Ragusa e Siracusa, che avevanoversato imposte per il triennio 1990-1992per un importo superiore al dovuto del 10per cento, il diritto al rimborso di quantoindebitamente versato;

a seguito del terremoto in Siciliadel 1990 è stata disposta in un primomomento la sospensione e il differimentodel versamento delle imposte, dei contri-buti sociali e dei premi assicurativi obbli-gatori o la possibilità di effettuare talepagamento a rate. In un secondo mo-mento, con l’articolo 9, comma 17, dellalegge n. 289 del 2002 è stata introdotta lapossibilità, per coloro che non avesseroancora versato le imposte per gli anni1990-1991-1992, di regolarizzare automa-ticamente la loro posizione entro il 16marzo 2003 versando soltanto il 10 percento dell’ammontare ancora dovuto. Iltermine per il versamento è stato succes-sivamente prorogato più volte. L’articolo36-bis del decreto-legge n. 248 del 2007 haprorogato al 30 giugno 2008 i termini peril pagamento;

con la sentenza n. 20641, del 1o

ottobre 2007, la Corte di cassazione ha

ritenuto applicabile la norma di favore(articolo 9, comma 17, della legge n. 289del 2002) anche a chi aveva comunqueassolto regolarmente ai propri debiti tri-butari sostenendo che « deve ritenersispettante a tutti il beneficio della ridu-zione del carico fiscale de quo ad undecimo. Beneficio che si attua concreta-mente, secondo due simmetriche possibi-lità di definizione in favore di chi non haancora pagato, mediante il pagamento solodel 10 per cento del dovuto da effettuarsientro il 16 marzo 2003; in favore di chi hagià pagato, attraverso il rimborso del 90per cento di quanto versato al medesimotitolo, ancorché risultato parzialmente nondovuto ex post, per effetto dell’interventonormativo, cui va riconosciuto il caratteredi ius superveniens favorevole al contri-buente, nel contesto di un indebito sortoex lege »;

con il comma 665 della legge distabilità 2015, come già detto; è statostabilito che il termine di due anni per lapresentazione dell’istanza di rimborso ècalcolato a decorrere dalla data di entratain vigore della legge 28 febbraio 2008,n. 31, di conversione del decreto-legge 31dicembre 2007, n. 248. Pertanto si attri-buisce il diritto al rimborso ai soggetti chehanno avanzato apposita istanza entro il1o marzo 2010. A tal fine è stata autoriz-zata la spesa di 30 milioni di euro perciascuno degli anni 2015-2017 rimettendoad un decreto del Ministro dell’economiae delle finanze il compito di definire icriteri di assegnazione dei predetti fondi;

una recente sentenza della Corte dicassazione (n. 15026 del 16 giugno 2017),nel rigettare il ricorso presentato dall’Av-vocatura Generale dello Stato per contodall’Agenzia Centrale delle Entrate controuna ordinanza di una Sezione della stessaCassazione con la quale si riconosceva ildiritto ad ottenere il rimborso delle trat-tenute versate in eccedenza del 10 percento anche al lavoratore dipendente, haconfermato il principio più volte dallastessa affermato secondo il quale « in temadi agevolazioni tributarie, il rimborsod’imposta di cui alla legge n. 190 del 2014,

Atti Parlamentari — 61 — Camera dei Deputati

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articolo 1, comma 665, a favore dei sog-getti colpiti dal sisma siciliano del 13 e 16dicembre 1990, può essere richiesto sia dalsoggetto che ha effettuato il versamento(cosiddetto sostituto d’imposta) sia dalpercipiente delle somme assoggettate aritenuta (cosiddetto “sostituito”) nella suaqualità di lavoratore dipendente. » (Cass.nn. 14406/2016,18905/2016);

con le prime modifiche in esame,introdotte dal presente provvedimento, sistabilisce che tra i soggetti che hannodiritto al rimborso sono ricompresiespressamente i titolari di redditi di lavorodipendente, nonché i titolari di redditiequiparati e assimilati a quelli di lavorodipendente in relazione alle ritenute su-bite. La norma in esame, quindi, in ade-renza alla citata sentenza, ricomprendenel novero delle misure anche i titolari diredditi di lavoro dipendente, nonché ititolari di redditi equiparati e assimilati aquelli di lavoro dipendente in relazionealle ritenute subite;

con la seconda modifica è stabilitoche il rimborso di quanto indebitamenteversato è effettuato nei limiti della spesaautorizzata (30 milioni di euro per cia-scuno degli anni 2015-2017), non modifi-cata dalla norma in esame. Inoltre, sistabilisce che il contribuente che abbiatempestivamente presentato un’istanza dirimborso generica ovvero priva di docu-mentazione e per gli anni d’imposta 1990,1991 e 1992 non abbia presentato ledichiarazioni dei redditi, entro il 30 otto-bre 2017 può integrare l’istanza già pre-sentata con i dati necessari per il calcolodel rimborso. Per i contribuenti titolari diredditi di lavoro dipendente nonché tito-lari di redditi equiparati e assimilati aquelli di lavoro dipendente che hannopresentato la dichiarazione dei redditi mo-dello 740 per le stesse annualità, l’importooggetto di rimborso viene calcolato diret-tamente dall’Agenzia delle entrate in fun-zione delle ritenute subite a titolo dilavoro dipendente in essa indicate;

secondo la norma, in relazione alleistanze di rimborso presentate, qualora

l’ammontare delle stesse ecceda le com-plessive risorse stanziate, i rimborsi sonoeffettuati applicando la riduzione percen-tuale del 50 per cento sulle somme dovute;al raggiungimento della somma stanziatanon si procede all’esecuzione di ulterioririmborsi. Con provvedimento del Direttoredell’Agenzia delle entrate, da emanarsientro il 30 settembre 2017, sono stabilitele modalità e procedure finalizzate adassicurare il rispetto dei limiti di spesaentro le somme autorizzate dalla norma inesame. Infine, è soppresso il quarto pe-riodo con il quale era stabilito, comedianzi riferito, che con apposito decretodel Ministro dell’economia e delle finanzevenissero stabiliti i criteri di assegnazionedei predetti fondi;

quest’ultima previsione sembra es-sere dettata da ragioni prudenziali rispettoall’osservanza dell’obbligo costituzionale dicopertura delle leggi; tuttavia, se dalla suaapplicazione scaturisse una ingiustificabilelesione di un diritto soggettivo riconosciutodalla Corte di cassazione si determine-rebbe una discriminazione tra cittadinicolpiti da un medesimo evento calamitosoe, probabilmente, nuovi contenziosi e lanecessità di nuovi interventi legislativi,

impegna il Governo

al fine di ottemperare in maniera piena aldiritto soggettivo riconosciuto dalla Cortedi cassazione con la sentenza n. 20641 del1o ottobre 2007, ad aumentare lo stanzia-mento previsto dall’articolo 16-octies inrelazione alle istanze di rimborso presen-tate qualora l’ammontare delle stesse ec-ceda le complessive risorse previste.

9/4601/54. Berretta.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 16-octies del provvedi-mento in esame apporta una serie dimodifiche all’articolo 1, comma 665, dellalegge 23 dicembre 2014, n. 190 che haattribuito ai soggetti colpiti dal sisma del

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13 e 16 dicembre 1990 nelle province diCatania, Ragusa e Siracusa, che avevanoversato imposte per il triennio 1990-1992per un importo superiore al dovuto del 10per cento, il diritto al rimborso di quantoindebitamente versato;

a seguito del terremoto in Siciliadel 1990 è stata disposta in un primomomento la sospensione e il differimentodel versamento delle imposte, dei contri-buti sociali e dei premi assicurativi obbli-gatori o la possibilità di effettuare talepagamento a rate. In un secondo mo-mento, con l’articolo 9, comma 17, dellalegge n. 289 del 2002 è stata introdotta lapossibilità, per coloro che non avesseroancora versato le imposte per gli anni1990-1991-1992, di regolarizzare automa-ticamente la loro posizione entro il 16marzo 2003 versando soltanto il 10 percento dell’ammontare ancora dovuto. Iltermine per il versamento è stato succes-sivamente prorogato più volte. L’articolo36-bis del decreto-legge n. 248 del 2007 haprorogato al 30 giugno 2008 i termini peril pagamento;

con la sentenza n. 20641, del 1o

ottobre 2007, la Corte di cassazione haritenuto applicabile la norma di favore(articolo 9, comma 17, della legge n. 289del 2002) anche a chi aveva comunqueassolto regolarmente ai propri debiti tri-butari sostenendo che « deve ritenersispettante a tutti il beneficio della ridu-zione del carico fiscale de quo ad undecimo. Beneficio che si attua concreta-mente, secondo due simmetriche possibi-lità di definizione in favore di chi non haancora pagato, mediante il pagamento solodel 10 per cento del dovuto da effettuarsientro il 16 marzo 2003; in favore di chi hagià pagato, attraverso il rimborso del 90per cento di quanto versato al medesimotitolo, ancorché risultato parzialmente nondovuto ex post, per effetto dell’interventonormativo, cui va riconosciuto il caratteredi ius superveniens favorevole al contri-buente, nel contesto di un indebito sortoex lege »;

con il comma 665 della legge distabilità 2015, come già detto; è stato

stabilito che il termine di due anni per lapresentazione dell’istanza di rimborso ècalcolato a decorrere dalla data di entratain vigore della legge 28 febbraio 2008,n. 31, di conversione del decreto-legge 31dicembre 2007, n. 248. Pertanto si attri-buisce il diritto al rimborso ai soggetti chehanno avanzato apposita istanza entro il1o marzo 2010. A tal fine è stata autoriz-zata la spesa di 30 milioni di euro perciascuno degli anni 2015-2017 rimettendoad un decreto del Ministro dell’economiae delle finanze il compito di definire icriteri di assegnazione dei predetti fondi;

una recente sentenza della Corte dicassazione (n. 15026 del 16 giugno 2017),nel rigettare il ricorso presentato dall’Av-vocatura Generale dello Stato per contodall’Agenzia Centrale delle Entrate controuna ordinanza di una Sezione della stessaCassazione con la quale si riconosceva ildiritto ad ottenere il rimborso delle trat-tenute versate in eccedenza del 10 percento anche al lavoratore dipendente, haconfermato il principio più volte dallastessa affermato secondo il quale « in temadi agevolazioni tributarie, il rimborsod’imposta di cui alla legge n. 190 del 2014,articolo 1, comma 665, a favore dei sog-getti colpiti dal sisma siciliano del 13 e 16dicembre 1990, può essere richiesto sia dalsoggetto che ha effettuato il versamento(cosiddetto sostituto d’imposta) sia dalpercipiente delle somme assoggettate aritenuta (cosiddetto “sostituito”) nella suaqualità di lavoratore dipendente. » (Cass.nn. 14406/2016,18905/2016);

con le prime modifiche in esame,introdotte dal presente provvedimento, sistabilisce che tra i soggetti che hannodiritto al rimborso sono ricompresiespressamente i titolari di redditi di lavorodipendente, nonché i titolari di redditiequiparati e assimilati a quelli di lavorodipendente in relazione alle ritenute su-bite. La norma in esame, quindi, in ade-renza alla citata sentenza, ricomprendenel novero delle misure anche i titolari diredditi di lavoro dipendente, nonché i

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titolari di redditi equiparati e assimilati aquelli di lavoro dipendente in relazionealle ritenute subite;

con la seconda modifica è stabilitoche il rimborso di quanto indebitamenteversato è effettuato nei limiti della spesaautorizzata (30 milioni di euro per cia-scuno degli anni 2015-2017), non modifi-cata dalla norma in esame. Inoltre, sistabilisce che il contribuente che abbiatempestivamente presentato un’istanza dirimborso generica ovvero priva di docu-mentazione e per gli anni d’imposta 1990,1991 e 1992 non abbia presentato ledichiarazioni dei redditi, entro il 30 otto-bre 2017 può integrare l’istanza già pre-sentata con i dati necessari per il calcolodel rimborso. Per i contribuenti titolari diredditi di lavoro dipendente nonché tito-lari di redditi equiparati e assimilati aquelli di lavoro dipendente che hannopresentato la dichiarazione dei redditi mo-dello 740 per le stesse annualità, l’importooggetto di rimborso viene calcolato diret-tamente dall’Agenzia delle entrate in fun-zione delle ritenute subite a titolo dilavoro dipendente in essa indicate;

secondo la norma, in relazione alleistanze di rimborso presentate, qualoral’ammontare delle stesse ecceda le com-plessive risorse stanziate, i rimborsi sonoeffettuati applicando la riduzione percen-tuale del 50 per cento sulle somme dovute;al raggiungimento della somma stanziatanon si procede all’esecuzione di ulterioririmborsi. Con provvedimento del Direttoredell’Agenzia delle entrate, da emanarsientro il 30 settembre 2017, sono stabilitele modalità e procedure finalizzate adassicurare il rispetto dei limiti di spesaentro le somme autorizzate dalla norma inesame. Infine, è soppresso il quarto pe-riodo con il quale era stabilito, comedianzi riferito, che con apposito decretodel Ministro dell’economia e delle finanzevenissero stabiliti i criteri di assegnazionedei predetti fondi;

quest’ultima previsione sembra es-sere dettata da ragioni prudenziali rispettoall’osservanza dell’obbligo costituzionale di

copertura delle leggi; tuttavia, se dalla suaapplicazione scaturisse una ingiustificabilelesione di un diritto soggettivo riconosciutodalla Corte di cassazione si determine-rebbe una discriminazione tra cittadinicolpiti da un medesimo evento calamitosoe, probabilmente, nuovi contenziosi e lanecessità di nuovi interventi legislativi,

impegna il Governo

al fine di ottemperare in maniera piena aldiritto soggettivo riconosciuto dalla Cortedi cassazione con la sentenza n. 20641 del1o ottobre 2007, ad aumentare, compati-bilmente con i vincoli di finanza pubblica,lo stanziamento previsto dall’articolo 16-octies in relazione alle istanze di rimborsopresentate qualora l’ammontare dellestesse ecceda le complessive risorse pre-viste.

9/4601/54. (Testo modificato nel corsodella seduta) Berretta.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 11 del presente provvedi-mento prevede di attivare interventi rivoltia reti di scuole, in convenzione con entilocali, soggetti del terzo settore, struttureterritoriali del CONI, delle Federazionisportive nazionali, delle discipline sportiveassociate e degli enti di promozione spor-tiva o servizi educativi pubblici per l’in-fanzia, operanti nel territorio interessato,al fine di progettare e attuare, nelle areedi esclusione sociale, interventi educativibiennali in favore dei minori, finalizzati alcontrasto del rischio di fallimento forma-tivo precoce, della povertà educativa, non-ché per la prevenzione delle situazioni difragilità nei confronti della capacità at-trattiva della criminalità,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità e la possibilità diinviare ogni due anni alle Camere unarelazione sull’attività posta in essere per

Atti Parlamentari — 64 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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contrastare la povertà educativa minorile ela dispersione scolastica nel Mezzogiorno,nonché per la prevenzione delle situazionidi fragilità nei confronti della criminalitàdi cui all’articolo 11 del presente provve-dimento.

9/4601/55. Marzano.

La Camera,

premesso che:

uno degli obiettivi del presente di-segno di legge è quello di favorire lecondizioni per lo sviluppo di alcuni settorieconomici strategici della nostra econo-mia, finanziando la nascita di nuove atti-vità imprenditoriali radicate nei territoridi origine;

negli ultimi anni abbiamo assistitoall’intensificarsi del fenomeno di chiusuraed abbandono degli esercizi commercialiprimari, soprattutto nei territori dei pic-coli comuni. È l’effetto desertificazione, ilquale lascia una buona parte dei comuniitaliani totalmente sprovvisti di servizi pri-mari, rendendo difficile, se non impossi-bile, per gli abitanti acquistare beni diprima necessità, come pane, latte e carni,senza doversi spostare per chilometri dallapropria abitazione;

in particolare, i dati che emergonosul fronte degli esercizi alimentari sonoallarmanti: circa il 62 per cento degli 8.100comuni italiani rischia di rimanere senzaesercizi commerciali alimentari, con disa-strosi risvolti a livello locale e nazionale,sia in termini economici che occupazio-nali. Di non poco conto sono le ricaduteche la chiusura delle attività di vicinatoproduce a carico delle fasce sociali piùdeboli della popolazione, in primo luogodegli anziani, che trovano in questi piccoliesercizi un punto di riferimento essen-ziale, dove sono radicate le loro abitudinie tradizioni;

l’adozione di misure di tutela dellepiccole realtà commerciali di vicinato, ubi-cate nei piccoli comuni, permetterebbequindi di preservare il legame che i cit-

tadini hanno con il loro territorio, recu-perando la storia e le tradizioni degli stessiterritori che le ospitano;

il decreto-legge 24 aprile 2017,n. 50 ha previsto, a partire dal 1o giugno2017, la possibilità di utilizzo della cedo-lare secca con aliquota al 21 per centoanche per locazioni brevi (massimo 30giorni) di immobili ad uso abitativo stipu-late, al di fuori dell’esercizio d’impresa,direttamente o attraverso intermediazioneanche telematica;

l’estensione di questa imposta so-stitutiva anche ai locali commerciali, nonsoltanto gioverebbe all’incentivazione degliesercizi commerciali primari, ma a tutto ilcomparto commerciale, con conseguenteemersione di una consistente parte delsommerso;

il Governo ha già accolto, in sede diesame dello stesso decreto-legge 24 aprile2017, n. 50, l’impegno richiesto con l’or-dine del giorno n. G/2853/21/5 e, in sededi esame della legge di conversione diquesto stesso provvedimento nell’altroramo del Parlamento, l’ordine del giornon. G/2860/6/5;

pertanto in questa medesima sedeè necessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto,

impegna il Governo

ad adottare al più presto appositi provve-dimenti di carattere normativo al fine diprevedere, anche per la tassazione sullalocazione dei locali commerciali, una im-posta sostitutiva affine a quella già previ-sta per la locazione delle abitazioni e perle locazioni brevi.

9/4601/56. Busin, Guidesi, Palese.

La Camera,

premesso che:

uno degli obiettivi del presente di-segno di legge è quello di favorire lecondizioni per lo sviluppo di alcuni settori

Atti Parlamentari — 65 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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economici strategici della nostra econo-mia, finanziando la nascita di nuove atti-vità imprenditoriali radicate nei territoridi origine;

negli ultimi anni abbiamo assistitoall’intensificarsi del fenomeno di chiusuraed abbandono degli esercizi commercialiprimari, soprattutto nei territori dei pic-coli comuni. È l’effetto desertificazione, ilquale lascia una buona parte dei comuniitaliani totalmente sprovvisti di servizi pri-mari, rendendo difficile, se non impossi-bile, per gli abitanti acquistare beni diprima necessità, come pane, latte e carni,senza doversi spostare per chilometri dallapropria abitazione;

in particolare, i dati che emergonosul fronte degli esercizi alimentari sonoallarmanti: circa il 62 per cento degli 8.100comuni italiani rischia di rimanere senzaesercizi commerciali alimentari, con disa-strosi risvolti a livello locale e nazionale,sia in termini economici che occupazio-nali. Di non poco conto sono le ricaduteche la chiusura delle attività di vicinatoproduce a carico delle fasce sociali piùdeboli della popolazione, in primo luogodegli anziani, che trovano in questi piccoliesercizi un punto di riferimento essen-ziale, dove sono radicate le loro abitudinie tradizioni;

l’adozione di misure di tutela dellepiccole realtà commerciali di vicinato, ubi-cate nei piccoli comuni, permetterebbequindi di preservare il legame che i cit-tadini hanno con il loro territorio, recu-perando la storia e le tradizioni degli stessiterritori che le ospitano;

il decreto-legge 24 aprile 2017,n. 50 ha previsto, a partire dal 1o giugno2017, la possibilità di utilizzo della cedo-lare secca con aliquota al 21 per centoanche per locazioni brevi (massimo 30giorni) di immobili ad uso abitativo stipu-late, al di fuori dell’esercizio d’impresa,direttamente o attraverso intermediazioneanche telematica;

l’estensione di questa imposta so-stitutiva anche ai locali commerciali, non

soltanto gioverebbe all’incentivazione degliesercizi commerciali primari, ma a tutto ilcomparto commerciale, con conseguenteemersione di una consistente parte delsommerso;

il Governo ha già accolto, in sede diesame dello stesso decreto-legge 24 aprile2017, n. 50, l’impegno richiesto con l’or-dine del giorno n. G/2853/21/5 e, in sededi esame della legge di conversione diquesto stesso provvedimento nell’altroramo del Parlamento, l’ordine del giornon. G/2860/6/5;

pertanto in questa medesima sedeè necessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di adottare al piùpresto appositi provvedimenti di caratterenormativo al fine di prevedere, anche perla tassazione sulla locazione dei localicommerciali, una imposta sostitutiva af-fine a quella già prevista per la locazionedelle abitazioni e per le locazioni brevi.

9/4601/56. (Testo modificato nel corsodella seduta) Busin, Guidesi, Palese.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 4 del provvedimento inesame prevede di investire 25 milioni dieuro nel 2018, 31 milioni di euro nel 2019e 150 milioni di euro nel 2020, al fine diistituire zone economiche speciali in al-cune aree del Paese comprendenti almenoun’area portuale;

le aziende operanti nella ZES pos-sono beneficiare di speciali condizioni (be-nefici fiscali e semplificazioni), in rela-zione alla natura incrementale degli inve-stimenti e delle attività di sviluppo diimpresa, ossia: possibilità di beneficiare diprocedure semplificate e di regimi proce-dimentali speciali, recanti accelerazionedei termini ed adempimenti semplificati;accesso alle infrastrutture esistenti e pre-

Atti Parlamentari — 66 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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viste nel Piano di sviluppo strategico dellaZES alle condizioni definite dal soggettoper l’amministrazione ai sensi della leggen. 84 del 1994 (recante il riordino delladisciplina portuale), nel rispetto della nor-mativa europea e delle norme vigenti inmateria di sicurezza, nonché delle dispo-sizioni vigenti in materia di semplifica-zione previste dagli articoli 18 (sportellounico amministrativo) e 20 (sportellounico doganale e dei controlli) del decretolegislativo n. 169 del 2016;

a causa del perdurare della crisieconomica, le zone di confine continuanoa soffrire la delocalizzazione delle attivitàproduttive fuori dall’UE con conseguenteperdita di posti di lavoro;

si rende necessario, quindi, costi-tuire delle ZES anche in territori italianiconfinanti con Stati non appartenenti al-l’UE, al fine di creare in queste areecondizioni favorevoli in termini doganali,fiscali, finanziari e amministrativi per pro-muovere lo sviluppo economico e l’occu-pazione sia per le aziende già esistenti siaper le nuove imprese che avviano un’atti-vità economica di natura industriale, ar-tigianale, commerciale e per le imprese diservizi in genere;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo delParlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/9/5, pertanto in questa medesima sede ènecessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto,

impegna il Governo

al fine di incentivare ulteriormente laripresa economica, a reperire ulterioririsorse per attivare zone economicheesclusive anche in altre aree del Paese,soprattutto nelle zone di confine, che con-tinuano a soffrire della delocalizzazionedelle attività produttive, nel rispetto delladisciplina europea sugli aiuti di Stato.

9/4601/57. Fedriga, Guidesi, Molteni.

La Camera,

premesso che:

le zone di confine situate nelleprovince di Varese e di Como; nonché ilcomune di Campione d’Italia, in partico-lare, risentono fortemente della crescentedelocalizzazione delle attività produttive inSvizzera (Canton Ticino), con conseguenteperdita di posti di lavoro;

la ZES è una zona geografica do-tata di una legislazione economica diffe-rente dalla legislazione in atto nella na-zione di appartenenza, create con l’obiet-tivo di attrarre maggiori investimenti stra-nieri;

l’obiettivo è di ridurre, se non az-zerare il regime impositivo, proprio al finedi agevolare una rapida crescita econo-mica;

l’istituzione di ZES nelle zone diconfine della Lombardia aiuterebbe a ri-lanciare gli investimenti esteri, mante-nendo al contempo il tessuto produttivo,l’occupazione, la competitività e

lo sviluppo dei settori industriali emanifatturiero, che costituiscono la spinadorsale dell’economia lombarda;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo delParlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/10/5, pertanto in questa medesima sede ènecessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto,

impegna il Governo

ad adottare le opportune iniziative dipropria competenza per il rilancio delleattività di impresa nelle zone di confinedella Lombardia, anche per il tramite dellacreazione di ZES lombarde in terminidoganali, fiscali, finanziari e amministra-tivi per favorire l’insediamento di soggettiche svolgono attività d’impresa e per pro-muovere lo sviluppo economico e l’occu-pazione.

9/4601/58. Grimoldi, Guidesi, Molteni.

Atti Parlamentari — 67 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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La Camera,

premesso che:

uno degli obiettivi del presente di-segno di legge è quello di favorire lecondizioni per lo sviluppo di alcuni settorieconomici strategici della nostra econo-mia, finanziando la nascita di nuove atti-vità imprenditoriali radicate nei territoridi origine;

da tempo nei territori dei piccolicentri abitati si assiste a fenomeni dichiusura ed abbandono di attività com-merciali di vicinato che, oltre ad incre-mentare la desertificazione commercialedi questi territori, rendono anche difficileper gli abitanti acquistare beni di primanecessità, senza doversi spostare dal raggiodella propria abitazione;

la desertificazione porta con sé laperdita del tessuto sociale, storico e cul-turale dei piccoli centri abitati, generandocriticità più evidenti nei territori a forterischio di spopolamento;

è necessario che si adottino quantoprima iniziative di tutela delle piccolerealtà commerciali di vicinato, ubicate neipiccoli comuni, per garantire, da un lato lacontinuità dell’attività commerciale inquesti territori, e per preservare dall’altroil legame che i cittadini hanno con il loroterritorio, recuperandone la storia e letradizioni;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo delParlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/35/5, pertanto in questa medesima sede ènecessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto,

impegna il Governo

ad adottare le opportune iniziative, anchedi carattere finanziario, al fine di soste-nere le attività commerciali di vicinatoubicate nei centri storici dei piccoli co-muni, garantendo la sopravvivenza di unservizio che in questi territori è di prima-ria necessità per i cittadini.

9/4601/59. Allasia, Guidesi, Palese.

La Camera,

premesso che:

uno degli obiettivi del presente di-segno di legge è quello di favorire lecondizioni per lo sviluppo di alcuni settorieconomici strategici della nostra econo-mia, finanziando la nascita di nuove atti-vità imprenditoriali radicate nei territoridi origine;

da tempo nei territori dei piccolicentri abitati si assiste a fenomeni dichiusura ed abbandono di attività com-merciali di vicinato che, oltre ad incre-mentare la desertificazione commercialedi questi territori, rendono anche difficileper gli abitanti acquistare beni di primanecessità, senza doversi spostare dal raggiodella propria abitazione;

la desertificazione porta con sé laperdita del tessuto sociale, storico e cul-turale dei piccoli centri abitati, generandocriticità più evidenti nei territori a forterischio di spopolamento;

è necessario che si adottino quantoprima iniziative di tutela delle piccolerealtà commerciali di vicinato, ubicate neipiccoli comuni, per garantire, da un lato lacontinuità dell’attività commerciale inquesti territori, e per preservare dall’altroil legame che i cittadini hanno con il loroterritorio, recuperandone la storia e letradizioni;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo delParlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/35/5, pertanto in questa medesima sede ènecessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di adottare leopportune iniziative, anche di caratterefinanziario, al fine di sostenere le attivitàcommerciali di vicinato ubicate nei centri

Atti Parlamentari — 68 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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storici dei piccoli comuni, garantendo lasopravvivenza di un servizio che in questiterritori è di primaria necessità per icittadini.

9/4601/59. (Testo modificato nel corsodella seduta) Allasia, Guidesi, Palese.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 1, del disegno di legge inesame, promuove con un finanziamento,in parte a fondo perduto e in parte sottoforma di prestito a tasso zero, la costitu-zione di nuove imprese giovanili nei ter-ritori del Mezzogiorno;

dalla relazione illustrativa si ap-prende come questa misura sia in grado difar fronte ai fenomeni di abbandono e didesertificazione industriale dei territori inquestione, incoraggiando i giovani a ritor-nare o restare in questi territori e adavviare nuove iniziative d’impresa;

la diffusione di queste iniziative aduna utenza più ampia ed attiva nei diversisettori produttivi del Paese è un elemento,a giudizio del proponente, di garanziadell’efficacia dell’iniziativa stessa; in talsenso appare poco utile all’obiettivo che sivuole perseguire, la scelta di individuaretra le attività imprenditoriali finanziabilisolo quelle relative alla produzione deibeni nei settori dell’artigianato e dell’in-dustria;

il commercio ed il turismo, adesempio, che sono settori strategici perl’economia del Paese, rappresentano, nelcaso specifico, un’opportunità di investi-mento per tanti giovani imprenditori, an-che alla luce delle caratteristiche stesse diquesti territori, molti dei quali a fortevocazione turistica;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo delParlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/36/5, ma non ha provveduto ad inserire ilsettore del commercio tra le categorie

agevolabili dell’articolo 1, pertanto in que-sta medesima sede è necessario ribadirel’urgenza dell’intervento richiesto,

impegna il Governo

ad adottare le necessarie iniziative al finedi ricomprendere nelle attività imprendi-toriali finanziabili ai sensi dell’articolo 1,del presente disegno di legge, altri settorigiudicati strategici per l’economia, tra cuiquello del commercio e della contestualevendita di beni e fornitura dei servizi.

9/4601/60. Borghesi, Guidesi, Palese.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 1, del disegno di legge inesame, promuove con un finanziamento,in parte a fondo perduto e in parte sottoforma di prestito a tasso zero, la costitu-zione di nuove imprese giovanili nei ter-ritori del Mezzogiorno;

dalla relazione illustrativa si ap-prende come questa misura sia in grado difar fronte ai fenomeni di abbandono e didesertificazione industriale dei territori inquestione, incoraggiando i giovani a ritor-nare o restare in questi territori e adavviare nuove iniziative d’impresa;

la diffusione di queste iniziative aduna utenza più ampia ed attiva nei diversisettori produttivi del Paese è un elemento,a giudizio del proponente, di garanziadell’efficacia dell’iniziativa stessa; in talsenso appare poco utile all’obiettivo che sivuole perseguire, la scelta di individuaretra le attività imprenditoriali finanziabilisolo quelle relative alla produzione deibeni nei settori dell’artigianato e dell’in-dustria;

il commercio ed il turismo, adesempio, che sono settori strategici perl’economia del Paese, rappresentano, nelcaso specifico, un’opportunità di investi-mento per tanti giovani imprenditori, an-

Atti Parlamentari — 69 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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che alla luce delle caratteristiche stesse diquesti territori, molti dei quali a fortevocazione turistica;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo delParlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/36/5, ma non ha provveduto ad inserire ilsettore del commercio tra le categorieagevolabili dell’articolo 1, pertanto in que-sta medesima sede è necessario ribadirel’urgenza dell’intervento richiesto,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di adottare lenecessarie iniziative al fine di ricompren-dere nelle attività imprenditoriali finan-ziabili ai sensi dell’articolo 1, del presentedisegno di legge, altri settori giudicatistrategici per l’economia, tra cui quello delcommercio e della contestuale vendita dibeni e fornitura dei servizi.

9/4601/60. (Testo modificato nel corsodella seduta) Borghesi, Guidesi, Palese.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 1, del decreto-legge inesame, promuove, con l’impiego di risorsepubbliche, la costituzione di nuove im-prese giovanili nei territori del Mezzo-giorno, attraverso la concessione di unaquota di contributo a fondo perduto e diuna garanzia sulla quota di prestito atasso zero concesso dagli istituti di credito;

sempre più spesso dietro le inizia-tive di sostegno finanziario al compartoproduttivo del Paese si nascondono feno-meni di più ampia portata che stannolentamente intaccando il nostro tessutoeconomico, portando alla dispersione dellerisorse produttive ed occupazionali pre-senti nel territorio, ne è un esempio ilfenomeno della delocalizzazione;

questo fenomeno, che ha ormaiacquisito una dimensione globale, inte-ressa a vario modo tutti i paesi membri

dell’Unione europea e in quest’ultimo am-bito, appare alimentato dalle sperequa-zioni economiche esistenti tra i vari paesiche permettono di mantenere o aumen-tare, così come avviene nel confronto trai Paesi più ricchi e quelli in via di svi-luppo, i profitti delle aziende delocaliz-zanti ed abbattere così i costi dei fattoriproduttivi più alti, ossia quelli della forzalavoro e degli oneri fiscali;

è necessario contrastare questepratiche per evitare che le imprese ope-ranti nel territorio italiano, destinatarie dicontributi pubblici, delocalizzino la pro-pria produzione nel territorio di un altroStato, estero o appartenente all’Unioneeuropea, anche nel caso in cui la deloca-lizzazione abbia l’effetto di produrre lariduzione o la messa in mobilità del per-sonale impiegato, pena la perdita del be-neficio e la conseguente restituzione deisoldi pubblici percepiti;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo delParlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/37/5, pertanto in questa medesima sede ènecessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto,

impegna il Governo

ad adottare le opportune iniziative, dinatura economica e fiscale, affinché leimprese beneficiarie degli incentivi man-tengano le attività nei territori di origine,con la contestuale assunzione di manodo-pera locale per tutto il periodo di duratadell’incentivo, pena la restituzione dellostesso.

9/4601/61. Invernizzi, Guidesi.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 1, del decreto-legge inesame, promuove, con l’impiego di risorsepubbliche, la costituzione di nuove im-prese giovanili nei territori del Mezzo-

Atti Parlamentari — 70 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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giorno, attraverso la concessione di unaquota di contributo a fondo perduto e diuna garanzia sulla quota di prestito atasso zero concesso dagli istituti di credito;

sempre più spesso dietro le inizia-tive di sostegno finanziario al compartoproduttivo del Paese si nascondono feno-meni di più ampia portata che stannolentamente intaccando il nostro tessutoeconomico, portando alla dispersione dellerisorse produttive ed occupazionali pre-senti nel territorio, ne è un esempio ilfenomeno della delocalizzazione;

questo fenomeno, che ha ormaiacquisito una dimensione globale, inte-ressa a vario modo tutti i paesi membridell’Unione europea e in quest’ultimo am-bito, appare alimentato dalle sperequa-zioni economiche esistenti tra i vari paesiche permettono di mantenere o aumen-tare, così come avviene nel confronto trai Paesi più ricchi e quelli in via di svi-luppo, i profitti delle aziende delocaliz-zanti ed abbattere così i costi dei fattoriproduttivi più alti, ossia quelli della forzalavoro e degli oneri fiscali;

è necessario contrastare questepratiche per evitare che le imprese ope-ranti nel territorio italiano, destinatarie dicontributi pubblici, delocalizzino la pro-pria produzione nel territorio di un altroStato, estero o appartenente all’Unioneeuropea, anche nel caso in cui la deloca-lizzazione abbia l’effetto di produrre lariduzione o la messa in mobilità del per-sonale impiegato, pena la perdita del be-neficio e la conseguente restituzione deisoldi pubblici percepiti;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo delParlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/37/5, pertanto in questa medesima sede ènecessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità, nel rispetto dellanormativa comunitaria, di adottare inizia-

tive affinché le imprese beneficiarie degliincentivi mantengano le attività nei terri-tori di origine, con la contestuale assun-zione di manodopera locale per tutto ilperiodo di durata dell’incentivo, pena larestituzione dello stesso.

9/4601/61. (Testo modificato nel corsodella seduta) Invernizzi, Guidesi.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 10 del provvedimento de-stina all’Anpal, la neonata agenzia nazio-nale per le politiche attive di dubbiautilità, la somma di 15 milioni di euro peril 2017 e di 25 milioni di euro per l’anno2018 per la realizzazione di programmiper la riqualificazione e la ricollocazionedi lavoratori espulsi dai processi produttivinelle otto regioni meridionali (Abruzzo,Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Pu-glia, Sardegna e Sicilia);

ricordato che situazioni di crisiaziendale hanno colpito e tuttora colpi-scono non soltanto i territori del Mezzo-giorno ma anche il resto del Paese;

gli ultimi dati Inps riferiscono chea maggio scorso le ore totali autorizzateper trattamenti di integrazione salarialeerano pari a 9.053.449 per il Nord Oveste 6.614.013 per il Nord Est, mentre ledomande di prestazione ASpi, Naspi, MINIAspi sono state, nel medesimo mese,111.581 per il Nord Ovest e 98.328 per ilNord Est;

tali dati evidenziano pertanto chenell’attuale periodo storico le situazioni dicrisi aziendale sono tutt’altro che conclusee che anche nelle regioni del Nord neces-sitano interventi di sostegno ai lavoratoriespulsi dai cicli produttivi;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo delParlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/

Atti Parlamentari — 71 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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38/5, pertanto in questa medesima sede ènecessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto,

impegna il Governo

a reperire le occorrenti risorse finanziarieper estendere le misure di cui all’articolo10 del provvedimento in esame a tutto ilterritorio nazionale.

9/4601/62. Simonetti, Guidesi.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 10 del provvedimento de-stina all’Anpal, la neonata agenzia nazio-nale per le politiche attive di dubbiautilità, la somma di 15 milioni di euro peril 2017 e di 25 milioni di euro per l’anno2018 per la realizzazione di programmiper la riqualificazione e la ricollocazionedi lavoratori espulsi dai processi produttivinelle otto regioni meridionali (Abruzzo,Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Pu-glia, Sardegna e Sicilia);

ricordato che situazioni di crisiaziendale hanno colpito e tuttora colpi-scono non soltanto i territori del Mezzo-giorno ma anche il resto del Paese;

gli ultimi dati Inps riferiscono chea maggio scorso le ore totali autorizzateper trattamenti di integrazione salarialeerano pari a 9.053.449 per il Nord Oveste 6.614.013 per il Nord Est, mentre ledomande di prestazione ASpi, Naspi, MINIAspi sono state, nel medesimo mese,111.581 per il Nord Ovest e 98.328 per ilNord Est;

tali dati evidenziano pertanto chenell’attuale periodo storico le situazioni dicrisi aziendale sono tutt’altro che conclusee che anche nelle regioni del Nord neces-sitano interventi di sostegno ai lavoratoriespulsi dai cicli produttivi;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo del

Parlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/38/5, pertanto in questa medesima sede ènecessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto,

impegna il Governo

a valutare la possibilità, nel rispetto dellecompatibilità di finanza pubblica, di esten-dere le misure di cui all’articolo 10 delprovvedimento in esame a tutto il terri-torio nazionale.

9/4601/62. (Testo modificato nel corsodella seduta) Simonetti, Guidesi.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 10 del provvedimento èvolto a promuovere la ricollocazione deilavoratori espulsi dai processi produttivinelle otto regioni meridionali, attraverso ladestinazione di 15 milioni di euro per il2017 e di 25 milioni di euro per l’anno2018 all’Anpal, al fine di realizzare, inraccordo con le regioni e i fondi interpro-fessionali per la formazione continua, pro-grammi di riqualificazione e rioccupazionedei lavoratori coinvolti in situazioni dicrisi aziendali;

preso atto, come evidenziato ancheda Rete imprese in sede di audizione, chefondi interprofessionali per la formazionecontinua sono diretti al finanziamento diprogrammi di formazione per i lavoratoridipendenti delle imprese iscritte ai dettiFondi e pertanto non dovrebbero esserechiamati a finanziare programmi di riqua-lificazione professionale e di ricollocazioneper i disoccupati;

i fondi interprofessionali per laformazione continua di cui all’articolo 118della legge 23 dicembre 2000, n. 388, in-fatti, sono istituiti per legge con la finalitàdi promuovere lo sviluppo della forma-zione professionale continua, in un’otticadi competitività delle imprese e di garan-zia di occupabilità dei lavoratori, per cia-

Atti Parlamentari — 72 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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scuno dei settori economici dell’industria,dell’agricoltura, del terziario e dell’artigia-nato;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo delParlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/39/5, pertanto in questa medesima sede ènecessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto,

impegna il Governo

ad esplicitare le finalità della norma di cuiin premessa, chiarendo le modalità dicoinvolgimento dei fondi interprofessionalie la tipologia delle aziende che dovrebberodestinare le proprie risorse ai predettipiani, al fine di evitare improprie solida-rietà.

9/4601/63. Caparini, Guidesi, Palese.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 39 del decreto-legge 24aprile 2017, n. 50 recante disposizioni ur-genti in materia finanziaria, iniziative afavore degli enti territoriali, ulteriori in-terventi per le zone colpite da eventisismici e misure per lo sviluppo (cosid-detta manovra correttiva), prevede il tra-sferimento, per il quadriennio 2017-2020,del 20 per cento del fondo per il finan-ziamento del trasporto pubblico locale alleRegioni, mediante intesa con la Confe-renza Stato-Regioni, a condizione che en-tro il 30 giugno di ogni anno abbianoprovveduto all’erogazione delle risorse perl’esercizio delle funzioni trasferite alleprovince e città metropolitane;

l’applicazione della norma do-vrebbe essere subordinata agli adempi-menti da parte dello Stato alla sentenza205 del 2016 in materia di finanziamentodelle funzioni riallocate ad altri enti aseguito della riforma della legge 56 del2014 che prevede che i risparmi di pro-vince e città metropolitane riversati allo

Stato siano successivamente riassegnati« agli enti subentranti nell’esercizio dellestesse funzioni non fondamentali » (arti-colo 1, comma 97, lettera b, della leggen. 56 del 2014);

se la norma fosse applicata primadell’attuazione degli adempimenti previstiin sentenza sorgerebbero rischi di impu-gnativa costituzionale da parte delle re-gioni. Inoltre la norma è in contrasto conl’articolo 27 dello stesso decreto-legge evanificherebbe gli effetti positivi sul paga-mento dei debiti della PA delle disposi-zioni contenute nell’articolo 27 (Trasportopubblico locale), che eleva dal 60 all’80 percento gli acconti in favore delle regioni peril TPL;

la norma si tradurrebbe automati-camente in una riduzione degli accontialle aziende di trasporto pubblico del 20per cento e, per di più, è applicabile soloper il 2017 e il 2018, in quanto nel 2019entrerà in vigore il decreto legislativon. 68 del 2011 che prevede la soppressionedei trasferimenti alle regioni e la sostitu-zione con compartecipazioni erariali;

la norma è in contrasto anche conil punto 8 della risoluzione al DEF 2017,approvata dal Parlamento, in sede diesame dello stesso decreto-legge 24 aprile2017, n. 50, il Governo non ha accolto,l’impegno avanzato con l’ordine del giornon. G/2853/65/5, pertanto in questa mede-sima sede è necessario ribadire l’urgenzadell’intervento richiesto;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo delParlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/42/5, pertanto in questa medesima sede ènecessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto,

impegna il Governo

ad adottare tempestivamente ulteriori ini-ziative legislative al di fine di subordinare,per le annualità 2017 e 2018, l’applica-zione dell’articolo 39 del decreto-legge 24aprile 2017, n. 50 all’adempimento da

Atti Parlamentari — 73 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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parte dello Stato dei precetti di cui allasentenza della Corte costituzionale 21 lu-glio 2016, n. 205.

9/4601/64. Giancarlo Giorgetti, Guidesi,Palese.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 39 del decreto-legge 24aprile 2017, n. 50 recante disposizioni ur-genti in materia finanziaria, iniziative afavore degli enti territoriali, ulteriori in-terventi per le zone colpite da eventisismici e misure per lo sviluppo (cosid-detta manovra correttiva), prevede il tra-sferimento, per il quadriennio 2017-2020,del 20 per cento del fondo per il finan-ziamento del trasporto pubblico locale alleRegioni, mediante intesa con la Confe-renza Stato-Regioni, a condizione che en-tro il 30 giugno di ogni anno abbianoprovveduto all’erogazione delle risorse perl’esercizio delle funzioni trasferite alleprovince e città metropolitane;

l’applicazione della norma do-vrebbe essere subordinata agli adempi-menti da parte dello Stato alla sentenza205 del 2016 in materia di finanziamentodelle funzioni riallocate ad altri enti aseguito della riforma della legge 56 del2014 che prevede che i risparmi di pro-vince e città metropolitane riversati alloStato siano successivamente riassegnati« agli enti subentranti nell’esercizio dellestesse funzioni non fondamentali » (arti-colo 1, comma 97, lettera b, della leggen. 56 del 2014);

se la norma fosse applicata primadell’attuazione degli adempimenti previstiin sentenza sorgerebbero rischi di impu-gnativa costituzionale da parte delle re-gioni. Inoltre la norma è in contrasto conl’articolo 27 dello stesso decreto-legge evanificherebbe gli effetti positivi sul paga-mento dei debiti della PA delle disposi-zioni contenute nell’articolo 27 (Trasporto

pubblico locale), che eleva dal 60 all’80 percento gli acconti in favore delle regioni peril TPL;

la norma si tradurrebbe automati-camente in una riduzione degli accontialle aziende di trasporto pubblico del 20per cento e, per di più, è applicabile soloper il 2017 e il 2018, in quanto nel 2019entrerà in vigore il decreto legislativon. 68 del 2011 che prevede la soppressionedei trasferimenti alle regioni e la sostitu-zione con compartecipazioni erariali;

la norma è in contrasto anche conil punto 8 della risoluzione al DEF 2017,approvata dal Parlamento, in sede diesame dello stesso decreto-legge 24 aprile2017, n. 50, il Governo non ha accolto,l’impegno avanzato con l’ordine del giornon. G/2853/65/5, pertanto in questa mede-sima sede è necessario ribadire l’urgenzadell’intervento richiesto;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo delParlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/42/5, pertanto in questa medesima sede ènecessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di adottare tem-pestivamente ulteriori iniziative legislativeal di fine di subordinare, per le annualità2017 e 2018, l’applicazione dell’articolo 39del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50all’adempimento da parte dello Stato deiprecetti di cui alla sentenza della Cortecostituzionale 21 luglio 2016, n. 205.

9/4601/64. (Testo modificato nel corsodella seduta) Giancarlo Giorgetti, Gui-desi, Palese.

La Camera,

premesso che:

la maggior parte dei fondi europeisono assegnati alle regioni del Mezzo-giorno;

Atti Parlamentari — 74 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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tra gli altri interventi, l’articolo 1del provvedimento in esame, stanziando1,25 miliardi di euro, promuove nuoveiniziative imprenditoriali nelle regioni delMezzogiorno, coinvolgendo giovani che ri-entrano nella fascia di età compresa tra 18e i 35 anni, che non abbiano un contrattodi lavoro subordinato e che non abbianofruito già di incentivi pubblici rivolti al-l’autoimprenditorialità nel triennio ante-cedente la domanda di finanziamento;

con tale intervento si prevede di farnascere, nell’arco di 4 anni, 100.000 nuoviimprenditori, attivando soggetti disoccu-pati o inoccupati, che potranno attivareulteriori posizioni lavorative nelle impreseda essi create;

sarebbe necessario ottimizzare evelocizzare le procedure contabili per l’u-tilizzo di queste risorse al fine di accen-tuare gli effetti di sinergia fra le politichestrutturali e i fondi strutturali per lavalorizzazione del territorio;

al contempo è importante valoriz-zare il ruolo dell’Organismo strumentaleper gli interventi europei già previsto dallalegge n. 208 del 2015;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo delParlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/47/5, pertanto in questa medesima sede ènecessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto,

impegna il Governo

al fine di consentire il pieno utilizzo deifondi europei e gli aiuti aggiuntivi del PSRa totale carico dell’ente e al fine di valo-rizzare il ruolo dell’Organismo per gliinterventi europei, a perfezionare la nor-mativa in oggetto, conferendo, in partico-lare, al medesimo organismo, la possibilitàdi gestire le risorse del cosiddetto « over-booking ».

9/4601/65. Castiello, Saltamartini, Pa-lese.

La Camera,

premesso che:

la maggior parte dei fondi europeisono assegnati alle regioni del Mezzo-giorno;

tra gli altri interventi, l’articolo 1del provvedimento in esame, stanziando1,25 miliardi di euro, promuove nuoveiniziative imprenditoriali nelle regioni delMezzogiorno, coinvolgendo giovani che ri-entrano nella fascia di età compresa tra 18e i 35 anni, che non abbiano un contrattodi lavoro subordinato e che non abbianofruito già di incentivi pubblici rivolti al-l’autoimprenditorialità nel triennio ante-cedente la domanda di finanziamento;

con tale intervento si prevede di farnascere, nell’arco di 4 anni, 100.000 nuoviimprenditori, attivando soggetti disoccu-pati o inoccupati, che potranno attivareulteriori posizioni lavorative nelle impreseda essi create;

sarebbe necessario ottimizzare evelocizzare le procedure contabili per l’u-tilizzo di queste risorse al fine di accen-tuare gli effetti di sinergia fra le politichestrutturali e i fondi strutturali per lavalorizzazione del territorio;

al contempo è importante valoriz-zare il ruolo dell’Organismo strumentaleper gli interventi europei già previsto dallalegge n. 208 del 2015;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo delParlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/47/5, pertanto in questa medesima sede ènecessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto,

impegna il Governo

al fine di consentire il pieno utilizzo deifondi europei e gli aiuti aggiuntivi del PSRa totale carico dell’ente e al fine di valo-rizzare il ruolo dell’Organismo per gliinterventi europei, a valutare l’opportunitàdi perfezionare la normativa in oggetto,

Atti Parlamentari — 75 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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conferendo, in particolare, al medesimoorganismo, la possibilità di gestire le ri-sorse del cosiddetto « overbooking ».

9/4601/65. (Testo modificato nel corsodella seduta) Castiello, Saltamartini, Pa-lese.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 6 del presente provvedi-mento, in materia di Patti per lo sviluppo,dispone il rimborso delle spese effettiva-mente sostenute a valere sulle risorse FSC2014-2020 assegnate ai Patti per lo svi-luppo, sulla base di apposite richieste dipagamento presentate dalle amministra-zioni titolari degli interventi e corredatedell’autocertificazione del rappresentantelegale dell’amministrazione, attestante ilcosto dell’intervento effettivamente realiz-zato e la regolarità delle spese;

durante l’esame del provvedimentoin oggetto al Senato, la Lega Nord hapresentato un emendamento, approvato,che ha lo scopo di favorire gli investimentie destinare le risorse svincolate alla ridu-zione del debito, per le regioni che ren-dono disponibili spazi finanziari per glienti locali del proprio territorio, nell’am-bito delle intese territoriali di cui all’arti-colo 10 della legge n. 243 del 2012;

nello specifico, riproponendo unmeccanismo mutuato dalle passate positiveesperienze del patto incentivato e pattoverticale, si è voluto dare stimolo all’eco-nomia dei territori, anche e soprattutto delMezzogiorno, sbloccando spazi finanziaria favore degli enti locali, consentendo alleregioni di utilizzare, nel limite del doppiodegli spazi sbloccati, parte dell’avanzo vin-colato per la riduzione del debito;

per la riduzione complessiva deldebito, però, l’unico strumento in grado diagire in maniera veramente efficace sullarazionalizzazione delle spese di tutte leamministrazioni è proprio l’istituto delfederalismo fiscale che, quando fu intro-dotto nel nostro ordinamento, aveva pre-

visto un sistema di finanza multilivello cheassicurasse un coordinamento unitario ecoerente fra le stesse politiche pubblicheche si sviluppano a diversi livelli di go-verno;

per poter tagliare la spesa in ma-niera selettiva occorrerebbe rispettare unprincipio basilare che è quello dell’indivi-duazione dei fabbisogni standard e dell’ap-plicazione consequenziale dei costi stan-dard;

i tagli non devono essere previstisui bilanci consuntivi ma su quelli pre-ventivi, cosa che ad oggi non viene fatta: sirende necessario, al contrario, attivare ilcircuito della responsabilità, favorendo latrasparenza delle decisioni di spesa e laloro imputabilità attraverso il pieno com-pimento del passaggio dalla spesa storica(che finanzia servizi e sprechi) al costo/fabbisogno standard (che finanzia i servizi)al fine di garantire un elevatissimo gradodi solidarietà e di gestione responsabile delpubblico denaro,

impegna il Governo

ad implementare, attraverso la previsionedi provvedimenti ad hoc o anche attra-verso i prossimi provvedimenti utili, lariforma del federalismo fiscale al fine dicompletare l’attuazione del nuovo articolo119 che prevede non soltanto l’equilibriodei bilanci degli enti locali e territoriali,nel rispetto dei vincoli economici e finan-ziari derivanti dall’ordinamento dell’U-nione europea, ma anche l’autonomia dientrata e di spesa di cui non è mai statacompletata l’attuazione, come specificatoin premessa.

9/4601/66. Guidesi.

La Camera,

premesso che:

la maggior parte dei fondi europeisono assegnati alle regioni del Mezzo-giorno;

Atti Parlamentari — 76 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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tra gli altri interventi, l’articolo 1del provvedimento in esame, stanziando1,25 miliardi di euro, promuove nuoveiniziative imprenditoriali nelle regioni delMezzogiorno, coinvolgendo giovani che ri-entrano nella fascia di età compresa tra 18e i 35 anni, che non abbiano un contrattodi lavoro subordinato e che non abbianofruito già di incentivi pubblici rivolti al-l’autoimprenditorialità nel triennio ante-cedente la domanda di finanziamento;

con tale intervento si prevede di farnascere, nell’arco di 4 anni, 100.000 nuoviimprenditori, attivando soggetti disoccu-pati o inoccupati, che potranno attivareulteriori posizioni lavorative nelle impreseda essi create;

sarebbe necessario ottimizzare evelocizzare le procedure contabili per l’u-tilizzo di queste risorse al fine di accen-tuare gli effetti di sinergia fra le politichestrutturali e i fondi strutturali per lavalorizzazione del territorio;

al contempo è importante valoriz-zare il ruolo dell’Organismo strumentaleper gli interventi europei già previsto dallalegge n. 208 del 2015;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo delParlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/47/5, pertanto in questa medesima sede ènecessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto,

impegna il Governo

al fine di consentire il pieno utilizzo deifondi europei e gli aiuti aggiuntivi del PSRa totale carico dell’ente e al fine di valo-rizzare il ruolo dell’Organismo per gliinterventi europei, a perfezionare la nor-mativa in oggetto, garantendo tecnica-mente, dal punto di vista contabile, i targetdella spesa europea dei fondi comunitari edei rispettivi cofinanziamenti regionali, inmodo da preservare l’omogeneità dei bi-lanci dettata dall’applicazione dei principidel decreto legislativo n. 118 del 2011.

9/4601/67. Pagano, Saltamartini, Ca-stiello, Palese.

La Camera,

premesso che:

la maggior parte dei fondi europeisono assegnati alle regioni del Mezzo-giorno;

tra gli altri interventi, l’articolo 1del provvedimento in esame, stanziando1,25 miliardi di euro, promuove nuoveiniziative imprenditoriali nelle regioni delMezzogiorno, coinvolgendo giovani che ri-entrano nella fascia di età compresa tra 18e i 35 anni, che non abbiano un contrattodi lavoro subordinato e che non abbianofruito già di incentivi pubblici rivolti al-l’autoimprenditorialità nel triennio ante-cedente la domanda di finanziamento;

con tale intervento si prevede di farnascere, nell’arco di 4 anni, 100.000 nuoviimprenditori, attivando soggetti disoccu-pati o inoccupati, che potranno attivareulteriori posizioni lavorative nelle impreseda essi create;

sarebbe necessario ottimizzare evelocizzare le procedure contabili per l’u-tilizzo di queste risorse al fine di accen-tuare gli effetti di sinergia fra le politichestrutturali e i fondi strutturali per lavalorizzazione del territorio;

al contempo è importante valoriz-zare il ruolo dell’Organismo strumentaleper gli interventi europei già previsto dallalegge n. 208 del 2015;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo delParlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/47/5, pertanto in questa medesima sede ènecessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto,

impegna il Governo

al fine di consentire il pieno utilizzo deifondi europei e gli aiuti aggiuntivi del PSR

Atti Parlamentari — 77 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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a totale carico dell’ente e al fine di valo-rizzare il ruolo dell’Organismo per gliinterventi europei, a valutare l’opportunitàdi perfezionare la normativa in oggetto,garantendo tecnicamente, dal punto divista contabile, i target della spesa europeadei fondi comunitari e dei rispettivi cofi-nanziamenti regionali, in modo da preser-vare l’omogeneità dei bilanci dettata dal-l’applicazione dei principi del decreto le-gislativo n. 118 del 2011.

9/4601/67. (Testo modificato nel corsodella seduta) Pagano, Saltamartini, Ca-stiello, Palese.

La Camera,

premesso che:

la maggior parte dei fondi europeisono assegnati alle regioni del Mezzo-giorno;

tra gli altri interventi, l’articolo 1del provvedimento in esame, stanziando1,25 miliardi di euro, promuove nuoveiniziative imprenditoriali nelle regioni delMezzogiorno, coinvolgendo giovani che ri-entrano nella fascia di età compresa tra 18e i 35 anni, che non abbiano un contrattodi lavoro subordinato e che non abbianofruito già di incentivi pubblici rivolti al-l’autoimprenditorialità nel triennio ante-cedente la domanda di finanziamento;

con tale intervento si prevede di farnascere, nell’arco di 4 anni, 100.000 nuoviimprenditori, attivando soggetti disoccu-pati o inoccupati, che potranno attivareulteriori posizioni lavorative nelle impreseda essi create;

sarebbe necessario ottimizzare evelocizzare le procedure contabili per l’u-tilizzo di queste risorse al fine di accen-tuare gli effetti di sinergia fra le politichestrutturali e i fondi strutturali per lavalorizzazione del territorio;

al contempo è importante valoriz-zare il ruolo il ruolo dell’Organismo stru-mentale per gli interventi europei già pre-visto dalla legge n. 208 del 2015;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo delParlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/47/5, pertanto in questa medesima sede ènecessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto,

impegna il Governo

al fine di consentire il pieno utilizzo deifondi europei e gli aiuti aggiuntivi del PSRa totale carico dell’ente e al fine di valo-rizzare il ruolo dell’Organismo per gliinterventi europei, a perfezionare la nor-mativa in oggetto, prevedendo che, in fasedi « start up », per dare maggior impulsoalla spesa dei fondi comunitari, i trasfe-rimenti regionali iniziali all’organismostrumentale non incidano sul saldo difinanza pubblica di cui all’articolo 1,comma 466, della legge n. 232 del 2016.

9/4601/68. Saltamartini, Castiello, Pa-gano, Palese.

La Camera,

premesso che:

la maggior parte dei fondi europeisono assegnati alle regioni del Mezzo-giorno;

tra gli altri interventi, l’articolo 1del provvedimento in esame, stanziando1,25 miliardi di euro, promuove nuoveiniziative imprenditoriali nelle regioni delMezzogiorno, coinvolgendo giovani che ri-entrano nella fascia di età compresa tra 18e i 35 anni, che non abbiano un contrattodi lavoro subordinato e che non abbianofruito già di incentivi pubblici rivolti al-l’autoimprenditorialità nel triennio ante-cedente la domanda di finanziamento;

con tale intervento si prevede di farnascere, nell’arco di 4 anni, 100.000 nuoviimprenditori, attivando soggetti disoccu-pati o inoccupati, che potranno attivareulteriori posizioni lavorative nelle impreseda essi create;

Atti Parlamentari — 78 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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sarebbe necessario ottimizzare evelocizzare le procedure contabili per l’u-tilizzo di queste risorse al fine di accen-tuare gli effetti di sinergia fra le politichestrutturali e i fondi strutturali per lavalorizzazione del territorio;

al contempo è importante valoriz-zare il ruolo il ruolo dell’Organismo stru-mentale per gli interventi europei già pre-visto dalla legge n. 208 del 2015;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo delParlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/47/5, pertanto in questa medesima sede ènecessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto,

impegna il Governo

al fine di consentire il pieno utilizzo deifondi europei e gli aiuti aggiuntivi del PSRa totale carico dell’ente e al fine di valo-rizzare il ruolo dell’Organismo per gliinterventi europei, a valutare l’opportunitàdi perfezionare la normativa in oggetto,prevedendo che, in fase di « start up », perdare maggior impulso alla spesa dei fondicomunitari, i trasferimenti regionali ini-ziali all’organismo strumentale non inci-dano sul saldo di finanza pubblica di cuiall’articolo 1, comma 466, della leggen. 232 del 2016.

9/4601/68. (Testo modificato nel corsodella seduta) Saltamartini, Castiello, Pa-gano, Palese.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 3 « Banca delle terre ab-bandonate o incolte e misure per la va-lorizzazione dei beni non utilizzati » pre-vede, al fine di promuovere la costituzionedi nuove imprese, disposizioni per consen-tire ai comuni delle regioni Abruzzo, Ba-silicata, Calabria, Campania, Molise, Pu-glia, Sardegna e Sicilia di dare in conces-

sione o in affitto ai soggetti in età com-presa tra i 18 e i 40 anni terreni e aree instato di abbandono;

l’articolo 16 della legge n. 154 del2016 (collegato agricolo) prevede chepresso ISMEA venga istituita una « Bancadelle terre agricole » con l’obiettivo dicostituire un inventario completo delladomanda e dell’offerta dei terreni e delleaziende agricole che si rendono disponibilianche a seguito di abbandono dell’attivitào di prepensionamenti;

richiamando la legge n. 440 del1978 « Norme per l’utilizzazione delleterre incolte, abbandonate o insufficiente-mente coltivate » diverse regioni, anche delMezzogiorno, hanno previsto l’istituzionedelle cosiddette « Banche della terra » ov-vero banche dati dei terreni abbandonati oincolti al fine di destinarli alla coltivazioneda parte di soggetti che ne fanno richiesta;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo delParlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/49/5, pertanto in questa medesima sede ènecessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto,

impegna il Governo

a prevedere un coordinamento tra le mi-sure nazionali e regionali a legislazionevigente, implementandole, con quelle age-volative contenute nel presente provvedi-mento finalizzate al recupero dell’utilizzoagricolo dei terreni altrimenti incolti an-che al fine della salvaguardia degli equi-libri idrogeologici e della protezione del-l’ambiente.

9/4601/69. Bossi, Guidesi, Palese.

La Camera,

premesso che:

uno degli obiettivi del presente di-segno di legge è quello di favorire lecondizioni per lo sviluppo di alcuni settorieconomici strategici della nostra econo-

Atti Parlamentari — 79 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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mia, finanziando la nascita di nuove atti-vità imprenditoriali radicate nei territoridi origine;

negli ultimi anni abbiamo assistitoall’intensificarsi del fenomeno di chiusuraed abbandono degli esercizi commercialiprimari, soprattutto nei territori dei pic-coli comuni e l’effetto desertificazione, ilquale lascia una buona parte dei comuniitaliani totalmente sprovvisti di servizi pri-mari, rendendo difficile, se non impossi-bile, per gli abitanti acquistare beni diprima necessità, come pane, latte e carni,senza doversi spostare per chilometri dallapropria abitazione;

in particolare, i dati che emergonosul fronte degli esercizi alimentari sonoallarmanti: circa il 62 per cento degli 8.100comuni italiani rischia di rimanere senzaesercizi commerciali alimentari, con disa-strosi risvolti a livello locale e nazionale,sia in termini economici che occupazionalidi non poco conto sono le ricadute che lachiusura delle attività di vicinato producea carico delle fasce sociali più deboli dellapopolazione, in primo luogo degli anziani,che trovano in questi piccoli esercizi unpunto di riferimento essenziale, dove sonoradicate le loro abitudini e tradizioni;

l’adozione di misure di tutela dellepiccole realtà commerciali di vicinato, ubi-cate nei piccoli comuni, permetterebbequindi di preservare il legame che i cit-tadini hanno con il loro territorio, recu-perando la storia e le tradizioni degli stessiterritori che le ospitano;

il maggiore problema scaturentedalla disciplina delle locazioni non abita-tive consiste nell’obbligo di stipulare con-tratti di durate inderogabilmente stabilitein periodi lunghissimi, nel corso dei qualiil canone di locazione deve per leggerimanere immutato (salvo l’aggiornamentoIstat). Per le attività commerciali si trattadi 12 anni;

l’ingessatura delle locazioni è datada tale lunga durata imposta dalla nor-mativa vigente, ma nella situazione attualele attività piccolo-imprenditoriali non sono

in grado di corrispondere ai locatori ca-noni rapportati alle imposte ed alla lungadurata;

allo stesso tempo, per i locatori, èimpossibile accedere a canoni ridotti ri-spetto a quelli reputati di mercato in unasituazione normale, cosa alla quale inveceaccederebbero se le norme dessero loro lapossibilità di concordare contratti di piùbreve durata;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo delParlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/5215, pertanto in questa medesima sede ènecessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto,

impegna il Governo

anche al fine di contribuire al supera-mento dalla crisi del commercio, ad as-sumere le opportune iniziative legislativeal fine di escludere l’attuale disciplinadelle locazioni non abitative, che imponeuna durata del contratto troppo lunga, incaso di apertura di nuove attività econo-miche per locali di minori dimensioni,ossia per gli esercizi di vicinato.

9/4601/70. Gianluca Pini, Guidesi, Salta-martini.

La Camera,

premesso che:

uno degli obiettivi del presente di-segno di legge è quello di favorire lecondizioni per lo sviluppo di alcuni settorieconomici strategici della nostra econo-mia, finanziando la nascita di nuove atti-vità imprenditoriali radicate nei territoridi origine;

negli ultimi anni abbiamo assistitoall’intensificarsi del fenomeno di chiusuraed abbandono degli esercizi commercialiprimari, soprattutto nei territori dei pic-coli comuni e l’effetto desertificazione, ilquale lascia una buona parte dei comuniitaliani totalmente sprovvisti di servizi pri-

Atti Parlamentari — 80 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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mari, rendendo difficile, se non impossi-bile, per gli abitanti acquistare beni diprima necessità, come pane, latte e carni,senza doversi spostare per chilometri dallapropria abitazione;

in particolare, i dati che emergonosul fronte degli esercizi alimentari sonoallarmanti: circa il 62 per cento degli 8.100comuni italiani rischia di rimanere senzaesercizi commerciali alimentari, con disa-strosi risvolti a livello locale e nazionale,sia in termini economici che occupazionalidi non poco conto sono le ricadute che lachiusura delle attività di vicinato producea carico delle fasce sociali più deboli dellapopolazione, in primo luogo degli anziani,che trovano in questi piccoli esercizi unpunto di riferimento essenziale, dove sonoradicate le loro abitudini e tradizioni;

l’adozione di misure di tutela dellepiccole realtà commerciali di vicinato, ubi-cate nei piccoli comuni, permetterebbequindi di preservare il legame che i cit-tadini hanno con il loro territorio, recu-perando la storia e le tradizioni degli stessiterritori che le ospitano;

il maggiore problema scaturentedalla disciplina delle locazioni non abita-tive consiste nell’obbligo di stipulare con-tratti di durate inderogabilmente stabilitein periodi lunghissimi, nel corso dei qualiil canone di locazione deve per leggerimanere immutato (salvo l’aggiornamentoIstat). Per le attività commerciali si trattadi 12 anni;

l’ingessatura delle locazioni è datada tale lunga durata imposta dalla nor-mativa vigente, ma nella situazione attualele attività piccolo-imprenditoriali non sonoin grado di corrispondere ai locatori ca-noni rapportati alle imposte ed alla lungadurata;

allo stesso tempo, per i locatori, èimpossibile accedere a canoni ridotti ri-spetto a quelli reputati di mercato in unasituazione normale, cosa alla quale inveceaccederebbero se le norme dessero loro lapossibilità di concordare contratti di piùbreve durata;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo delParlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/5215, pertanto in questa medesima sede ènecessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto,

impegna il Governo

anche al fine di contribuire al supera-mento dalla crisi del commercio, a valu-tare l’opportunità di assumere le oppor-tune iniziative legislative al fine di esclu-dere l’attuale disciplina delle locazioni nonabitative, che impone una durata del con-tratto troppo lunga, in caso di apertura dinuove attività economiche per locali diminori dimensioni, ossia per gli esercizi divicinato.

9/4601/70. (Testo modificato nel corsodella seduta) Gianluca Pini, Guidesi,Saltamartini.

La Camera,

premesso che:

in alcune città italiane sono statiavviati progetti finalizzati all’interscambiogenerazionale tra anziani residenti in casedi riposo e bambini frequentanti la scuolaper l’infanzia;

l’ottimo risultato di questo tipo diprogetto educativo è arrivato finalmenteanche in Italia, negli Stati Uniti è infattiormai collaudato, e in particolare nellecittà di Piacenza e di Padova, dove sononati i primi asili nido proprio all’interno dicase di riposo per la terza età;

è importante finanziare progettimirati a costruire un welfare innovativocapace di attivare la partecipazione soli-dale tra generazioni al fine di migliorare laqualità della vita di ogni componente dellacomunità cittadina;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo delParlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/

Atti Parlamentari — 81 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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54/5, pertanto in questa medesima sede ènecessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto,

impegna il Governo

a promuovere, in tutte le regioni, progettifinalizzati all’inter-scambio generazionaletra le strutture pubbliche e convenzionateper anziani non auto sufficienti e le scuoledell’infanzia che attivano, congiuntamente,programmi di collaborazione culturale, so-ciale ed educazionale tra generazioni.

9/4601/71. Rondini, Guidesi, Saltamar-tini.

La Camera,

premesso che:

in alcune città italiane sono statiavviati progetti finalizzati all’interscambiogenerazionale tra anziani residenti in casedi riposo e bambini frequentanti la scuolaper l’infanzia;

l’ottimo risultato di questo tipo diprogetto educativo è arrivato finalmenteanche in Italia, negli Stati Uniti è infattiormai collaudato, e in particolare nellecittà di Piacenza e di Padova, dove sononati i primi asili nido proprio all’interno dicase di riposo per la terza età;

è importante finanziare progettimirati a costruire un welfare innovativocapace di attivare la partecipazione soli-dale tra generazioni al fine di migliorare laqualità della vita di ogni componente dellacomunità cittadina;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo delParlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/54/5, pertanto in questa medesima sede ènecessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di promuovere, intutte le regioni, progetti finalizzati all’in-

ter-scambio generazionale tra le strutturepubbliche e convenzionate per anziani nonauto sufficienti e le scuole dell’infanzia cheattivano, congiuntamente, programmi dicollaborazione culturale, sociale ed edu-cazionale tra generazioni.

9/4601/71. (Testo modificato nel corsodella seduta) Rondini, Guidesi, Salta-martini.

La Camera,

premesso che:

all’articolo 16, comma 1, si prevedela nomina di commissari straordinari perla predisposizione e realizzazione di pianidi intervento volti a risanare situazioni « diparticolare degrado », in alcune aree delMezzogiorno caratterizzate da un’elevataconcentrazione di « cittadini stranieri »;

rilevato che tra le finalità del pianodi intervento adottato dai commissari stra-ordinari, specificate al successivo comma 2dell’articolo 16, vi è « anche » la gradualeintegrazione dei « cittadini stranieri rego-larmente presenti nei territori interessati »,dizione quest’ultima, oltre che alquantogenerica riguardo allo status giuridico deibeneficiari degli interventi, differente ri-spetto a quella del precedente comma;

preso atto che, conseguentementeall’aumento degli arrivi sulle coste italianedel Mezzogiorno di cittadini stranieri ealla situazione del sistema di accoglienzaormai al collasso, alla luce dell’attualeoperatività di soli quattro Centri di Per-manenza per i Rimpatri, di cui all’articolo14 del decreto legislativo 286 del 1998,come modificato dal decreto-legge 17 feb-braio 2017, n. 13 convertito con modifi-cazioni dalla legge 46 del 2017, le situa-zioni di degrado sono sempre più diffusee caratterizzate da emergenzialità, tantoche recentemente è stata approvata anchela legge 96 del 2017, di conversione deldecreto-legge 24 aprile 2017, n. 50;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo del

Atti Parlamentari — 82 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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Parlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/58/5, pertanto in questa medesima sede ènecessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto,

impegna il Governo

a ricomprendere nel piano di interventidei commissari straordinari, per risanaresituazioni di particolare degrado conse-guenti alla presenza massiccia di stranieri,l’immediato sgombero degli insediamenti eaccampamenti abusivi e non autorizzati,compresi gli immobili pubblici o privatioccupati abusivamente o non in regola conle vigenti disposizioni in materia urbani-stica, onde ristabilire le condizioni igieni-co-sanitarie e di sicurezza nelle zone in-teressate e limitrofe.

9/4601/72. Picchi, Guidesi, Saltamartini.

La Camera

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di escludere dalledisposizioni di cui all’articolo 16 gli inse-diamenti e accampamenti abusivi e nonautorizzati, compresi gli immobili pubblicio privati occupati abusivamente; nonché diquelli non in regola con le vigenti dispo-sizioni in materia urbanistica, che devonoessere, invece, oggetto di azioni di sgom-bero immediato al fine di ripristinare egarantire le condizioni igienico-sanitarie edi sicurezza e legalità nelle zone interes-sate dalla loro presenza e in quelle limi-trofe.

9/4601/72. (Testo modificato nel corsodella seduta) Picchi, Guidesi, Saltamartini.

La Camera,

premesso che:

all’articolo 16, commi 1, 2 e 3, siprevede la nomina di commissari straor-dinari per la predisposizione e realizza-zione di piani d’intervento volti a risanaresituazioni « di particolare degrado », in

alcune aree del Mezzogiorno caratterizzateda un’elevata concentrazione di cittadinistranieri;

rilevato che la norma non specificalo status giuridico dei cittadini stranieri, dicui viene indicata una « massiva » concen-trazione nelle aree individuate al comma1, ove si registrano « situazioni di parti-colare degrado », né individua precisa-mente tutte le finalità del piano di inter-vento adottato dai commissari straordinarise non la graduale integrazione dei « cit-tadini stranieri regolarmente presenti neiterritori interessati »;

preso atto che, secondo i dati for-niti periodicamente dal Ministero dell’in-terno – Dipartimento della Pubblica Si-curezza, gli stranieri rintracciati in posi-zione irregolare in territorio italiano,avuto riguardo solamente ai primi mesidell’anno in corso e senza considerare glianni precedenti, dal 1o gennaio 2017 al 15giugno 2017 sono stati 21.436, di cui solo10.467, comprensivi dei 6.882 respinti allafrontiera, risulterebbero rimpatriati;

preso atto infine dell’attuale ope-ratività di soli quattro Centri di Perma-nenza per i Rimpatri, di cui all’articolo 14del decreto legislativo 286/98, come mo-dificato dal decreto-legge 17 febbraio2017, n. 13 convertito con modificazionidalla legge 46/2017, ove risultano tratte-nuti solo 321 immigrati irregolari e inattesa di rimpatrio;

il Governo ha già accolto, in sede diesame della legge di conversione di questostesso provvedimento nell’altro ramo delParlamento, l’ordine del giorno n. G/2860/60/5, pertanto in questa medesima sede ènecessario ribadire l’urgenza dell’inter-vento richiesto e,

impegna il Governo

ad adottare, anche nell’ambito dei piani diintervento adottati dai commissari straor-dinari, le più opportune e tempestive ini-ziative al fine di rintracciare tutti glistranieri presenti nelle aree interessate, ilcui ingresso o soggiorno sia irregolare, e

Atti Parlamentari — 83 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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garantirne l’immediata espulsione e rim-patrio o il trattenimento in attesa dellostesso.

9/4601/73. Molteni, Guidesi, Invernizzi,Saltamartini.

La Camera

impegna il Governo:

a valutare l’opportunità di adottare,anche nell’ambito dei piani di interventoadottati dai commissari straordinari, lepiù opportune e tempestive iniziative alfine di individuare tutti gli stranieri pre-senti nelle aree interessate, il cui ingressoo soggiorno sia irregolare, e di garantirel’immediata espulsione e rimpatrio deglistessi o il loro trattenimento nei centri dicui all’articolo 14 del decreto legislativo 25luglio 1998, n. 286;

ad adottare, anche nell’ambito deipiani di intervento adottati dai commissaristraordinari, le più opportune e tempestiveiniziative al fine di rintracciare tutti glistranieri presenti nelle aree interessate, ilcui ingresso o soggiorno sia irregolare, egarantirne l’immediata espulsione e rim-patrio o il trattenimento in attesa dellostesso.

9/4601/73. (Testo modificato nel corsodella seduta) Molteni, Guidesi, Inver-nizzi, Saltamartini.

La Camera,

premesso che:

all’articolo 3, comma 17-bis, sonopreviste misure grazie alle quali le impreseagricole che hanno subito danni a causadella eccezionale siccità prolungata dellestagioni primaverile ed estiva del 2017possono accedere agli interventi del Fondodi solidarietà autorizzati dal decreto-legge9 febbraio 2017, n. 8, nell’ambito dellerisorse stanziate con tale provvedimentopari a 15 milioni di euro per il 2017, e cherimettono contestualmente in termine le

Regioni interessate alle quali viene con-sentito di esercitare il potere di propostadella declaratoria della eccezionalità del-l’evento, ivi prevista, entro il 31 dicembre2017;

i due terzi dell’Italia e dei campicoltivati lungo la Penisola sono a secco acausa della siccità delle ultime settimaneed ammontano ad oltre 2 miliardi i danniprovocati a coltivazioni e allevamenti. Laproduzione di latte è crollata del 15 percento e per gli agricoltori è sempre piùdifficile ricorrere all’irrigazione di soc-corso per salvare le produzioni;

gli agricoltori, purtroppo, non pos-sono attendere le lungaggini burocraticheper cercare di salvare il salvabile. Gliagricoltori sono messi a dura prova daicontinui eventi calamitosi, infatti, a di-stanza di quasi un anno le aziende agri-cole situate nelle zone terremotate delCentro Italia solo ora stanno ricevendo iprimi risarcimenti dei danni,

impegna il Governo

ad attivarsi affinché si intervenga nelleforme più efficaci possibili, provvedendoanche a rifinanziare adeguatamente ilFondo di solidarietà nazionale, al fine diristorare immediatamente i danni subitidagli agricoltori a seguito di questa ecce-zionale calamità naturale che sta colpendoil Paese.

9/4601/74. Attaguile, Saltamartini.

La Camera,

premesso che:

all’articolo 3, comma 17-bis, sonopreviste misure grazie alle quali le impreseagricole che hanno subito danni a causadella eccezionale siccità prolungata dellestagioni primaverile ed estiva del 2017possono accedere agli interventi del Fondodi solidarietà autorizzati dal decreto-legge9 febbraio 2017, n. 8, nell’ambito dellerisorse stanziate con tale provvedimentopari a 15 milioni di euro per il 2017, e che

Atti Parlamentari — 84 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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rimettono contestualmente in termine leRegioni interessate alle quali viene con-sentito di esercitare il potere di propostadella declaratoria della eccezionalità del-l’evento, ivi prevista, entro il 31 dicembre2017;

i due terzi dell’Italia e dei campicoltivati lungo la Penisola sono a secco acausa della siccità delle ultime settimaneed ammontano ad oltre 2 miliardi i danniprovocati a coltivazioni e allevamenti. Laproduzione di latte è crollata del 15 percento e per gli agricoltori è sempre piùdifficile ricorrere all’irrigazione di soc-corso per salvare le produzioni,

impegna il Governo

a valutare la possibilità, nel rispetto dellecompatibilità di finanza pubblica, di atti-varsi affinché si intervenga nelle forme piùefficaci possibili, provvedendo anche arifinanziare adeguatamente il Fondo disolidarietà nazionale, al fine di ristorareimmediatamente i danni subiti dagli agri-coltori a seguito di questa eccezionalecalamità naturale che sta colpendo il Pa-ese.

9/4601/74. (Testo modificato nel corsodella seduta) Attaguile, Saltamartini.

La Camera,

premesso che:

gli articoli 4 e 5 del provvedimentoin esame disciplinano le procedure e lecondizioni per l’istituzione nelle aree Me-ridionali del Paese, comprendenti almenoun’area portuale, di Zone economiche spe-ciali (ZES) caratterizzate dall’attribuzionedi benefici fiscali e di semplificazione. Loscopo delle ZES è quello di creare condi-zioni favorevoli in termini economici, fi-nanziari e amministrativi, che consentanolo sviluppo delle imprese già operanti el’insediamento di nuove imprese. Oppor-tunamente al Senato è stato inserito(comma 3 articolo 4) il riferimento ad un

coordinamento generale, in termini distrategia nazionale di sviluppo economico,delle ZES che verranno costituite;

primari istituti di ricerca, non ul-timo lo SVIMEZ, oltre agli operatori eco-nomici locali, hanno evidenziato che ilritardo di sviluppo nelle Regioni meridio-nali sia per buona parte dovuto alla man-canza di una loro adeguata infrastruttu-razione. Il gap di sviluppo tra le diversearee territoriali del paese non si esauriscenella differenza dei tradizionali indici diproduttività, reddito medio, contributo allacomposizione del PIL, ma anche di facilitàdi accesso alle reti infrastrutturali ed inparticolare alla rete trasportistica;

dall’Allegato al Documento di eco-nomia e finanza (DEF) 2016: « Strategie perle infrastrutture di trasporto e logistica », sievince che nel Nord Italia nel 2013 si èconcentrato il 66 per cento del valore ag-giunto industriale del Paese e il 70 per centodi quello manifatturiero. Nel centro Italia,invece, il 18 per cento di quello industriale eil 17 per cento del manifatturiero, mentrenel Mezzogiorno il 15 per cento del valoreaggiunto industriale e il 12 per cento delmanifatturiero. L’allegato evidenzia che ol-tre alla dotazione di infrastrutture, una ul-teriore criticità è la disomogenea distribu-zione di infrastrutture e servizi sul territo-rio nazionale, per cui risultano svantag-giate, in termini di accessibilità, alcune areedel Mezzogiorno e le aree periferiche delPaese, dotate spesso di reti ferroviarie ina-deguate per il trasporto delle merci: nelSUD il 70 per cento della rete ferroviaria è abinario unico;

il gap di competitività logistica na-zionale è quantificabile in un extra-costonella « bolletta logistica » italiana di circal’11 per cento in più rispetto alla mediaeuropea, corrispondente a circa 13 mi-liardi di Euro/anno. Di questi, solo circa 5miliardi di Euro/anno sono imputabili acaratteristiche intrinseche del Paese, men-tre ben 8 miliardi di Euro/anno sonoinvece riconducibili ad inefficienze opera-tive o di sistema. In una visione più estesadel perimetro logistico – che include an-

Atti Parlamentari — 85 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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che i trasporti marittimi ed aerei nonchél’indotto logistico e, soprattutto, il mercatopotenziale non sfruttato – il valore dellalogistica che l’Italia può puntare a recu-perare è, secondo alcune fonti, riconduci-bile a circa 40 miliardi di Euro/anno(rapporto 2015 dell’Osservatorio ContractLogistics del Politecnico di Milano);

dall’Allegato al DEF 2017: « Con-nettere l’Italia: fabbisogni e progetti diInfrastrutture » si evince che « La modalitàferroviaria e quella marittima sono rite-nute, come da indirizzi comunitari, prio-ritarie sia per i traffici su scala nazionaleche internazionale... Per il settore deltrasporto aereo, il riferimento è PianoStrategico degli Aeroporti, coerente con lastrategia del Cielo Unico Europeo.... IlMinistero delle infrastrutture e dei tra-sporti ha avviato una nuova stagione dellepolitiche infrastrutturali, incentrata su duepilastri: la rinnovata centralità della pia-nificazione strategica e la valutazione ex-ante delle opere. Tale impianto vede il suofondamento normativo nel nuovo Codicedegli Appalti, che ha individuato nel PianoGenerale dei Trasporti e della Logistica(PGTL) e nel Documento Pluriennale diPianificazione (DPP) gli strumenti per lapianificazione e la programmazione e perla progettazione delle infrastrutture e degliinsediamenti prioritari per lo sviluppo delPaese e in particolare, per le regionimeridionali, con il Programma OperativoNazionale “Infrastrutture e Reti” 2014-2020 e con i “Patti per il Sud” sottoscrittidal Governo con Presidenti di Regione eSindaci... »;

l’articolo 6 del provvedimento inesame è finalizzato a semplificare ed acce-lerare le procedure adottate per la realizza-zione degli interventi previsti nell’ambitodei Patti per lo sviluppo (cosiddetto Pattiper il Sud). Le risorse finanziarie destinateai Patti per il Sud a valere sul Fondo Svi-luppo e Coesione della programmazione2014-2020 sono state assegnate dal CIPEcon la delibera n. 26 del 10 agosto 2016,per un totale di 13,412 miliardi di euro. Conla delibera n. 25 del 10 agosto 2016 il CIPEha provveduto a individuare le aree temati-

che e al riparto tra le stesse delle risorsedisponibili: la gran parte di tali risorse (ol-tre 10 miliardi) è stata assegnata allo svi-luppo delle infrastrutture nelle Regioni Me-ridionali,

impegna il Governo

in sede di selezione delle ZES, a tenerconto degli obiettivi di dotazione infra-strutturale contenuti nei Patti per il Sudsiglati tra Governo, Regioni e Città Metro-politane nel 2016 e più in generale degliobiettivi di infrastrutturazione delle re-gioni meridionali contenuti nel citato DEF2017, al fine di favorire la possibilità chele ZES medesime costituiscano un realevolano di sviluppo delle aree dove sonoinsediate.

9/4601/75. Lupi, Garofalo, D’Alia, Ma-rotta, Piccone, Pizzolante, Scopelliti,Tancredi, Palese.

La Camera,

premesso che:

il comma 117 dell’articolo 1 dellalegge 23 dicembre 2014 (legge di stabilità2015) ha previsto l’applicazione della mag-giorazione contributiva riconosciuta ai finidel conseguimento del diritto alla decor-renza del trattamento pensionistico, inderoga alla normativa vigente sui requisitianagrafici e contributivi necessari (cosid-detta Riforma Fornero), nel corso del2015, anche agli ex lavoratori, occupatinelle imprese che hanno svolto attività discoibentazione e bonifica e con attività dilavoro cessata per chiusura, dismissione ofallimento e il cui sito sia interessato dalPiano di Bonifica da parte dell’ente terri-toriale, a condizione che non abbianomaturato i requisiti anagrafici e contribu-tivi previsti dalla normativa vigente e cherisultino malati con patologia asbesto cor-relata accertata e riconosciuta ai sensi dilegge;

successivamente il comma 274 del-l’articolo 1 della legge 28 dicembre 2015,n. 208 (legge di stabilità 2016) ha proro-

Atti Parlamentari — 86 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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gato l’applicazione di tale maggiorazionecontributiva per il triennio 2016-2018, am-pliando, di fatto, la platea dei soggettibeneficiari;

l’articolo 13-ter del provvedimentoin esame, inserito nel corso dell’esame alSenato, reca un’ulteriore proroga per ilbiennio 2019-2020;

i benefìci per il pensionamento an-ticipato, dunque, si applicheranno nonsolo fino al 2018 ma anche nel biennio2019-2020 per cui, in aggiunta ai circa 80lavoratori che già fino ad oggi hannousufruito della maggiorazione contribu-tiva, ulteriori lavoratori che maturerannoi requisiti entro questo arco temporalepotranno finalmente andare in pensione;

un ulteriore passo in avanti per lasoluzione della complessa problematicarelativa al trattamento previdenziale deilavoratori ex Isochimica è stato reso pos-sibile anche grazie alla disposizione di cuial comma 275 della citata legge di stabilità2016;

essa, infatti, ha esteso la platea acui si applicano i benefìci previdenzialiprevisti, comprendendovi anche i lavora-tori che, in seguito alla cessazione delrapporto di lavoro, siano approdati ad unagestione di previdenza diversa da quelladell’INPS e che non abbiano maturato ildiritto alla decorrenza del trattamentopensionistico nel corso degli anni 2015 e2016;

al riguardo l’Istituto nazionaledella previdenza sociale, da un lato, hachiarito che le disposizioni di cui alcomma 275 sono applicabili anche agli exlavoratori Isochimica che poi hanno svoltolavori socialmente utili, dall’altro, ha ri-gettato le richieste di pensionamento an-ticipato presentate da coloro che, invece,sono transitati nel pubblico impiego e cherisultano iscritti a forme previdenziali ob-bligatorie diverse dall’assicurazione gene-rale obbligatoria (ad es. INPDAP, IPOST);

in sostanza l’INPS ha specificatoche la citata disposizione trova applica-zione esclusivamente nei confronti dei sog-

getti destinatari dell’articolo 13, comma 2,della legge n. 275 del 1992 in quantotitolari di un’anzianità assicurativa e con-tributiva nell’AGO ancorché gli stessi sianotransitati in forme pensionistiche obbliga-torie dei lavoratori dipendenti gestiteprima dell’1/1/2012, da enti diversi dal-l’INPS, derogando all’articolo 1, comma115, della legge n. 190 del 2014 che rico-nosce il beneficio di cui all’articolo 13,comma 8, della legge 27 marzo 1992,n. 257, solo agli assicurati dell’AGO,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di assumerequanto prima ogni iniziativa di compe-tenza volta a chiarire, o comunque aprevedere, che le disposizioni di cui alcomma 275 dell’articolo 1 della legge 28dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità2016) si applichino anche agli ex lavoratoriIsochimica che, transitati nel pubblico im-piego, hanno effettuato la ricongiunzionecontributiva ai sensi dell’articolo 2 dellalegge 7 febbraio 1979, n. 29.

9/4601/76. Famiglietti, Tino Iannuzzi,Palese.

La Camera,

premesso che:

il comma 117 dell’articolo 1 dellalegge 23 dicembre 2014 (legge di stabilità2015) ha previsto l’applicazione della mag-giorazione contributiva riconosciuta ai finidel conseguimento del diritto alla decor-renza del trattamento pensionistico, inderoga alla normativa vigente sui requisitianagrafici e contributivi necessari (cosid-detta Riforma Fornero), nel corso del2015, anche agli ex lavoratori, occupatinelle imprese che hanno svolto attività discoibentazione e bonifica e con attività dilavoro cessata per chiusura, dismissione ofallimento e il cui sito sia interessato dalPiano di Bonifica da parte dell’ente terri-toriale, a condizione che non abbianomaturato i requisiti anagrafici e contribu-tivi previsti dalla normativa vigente e che

Atti Parlamentari — 87 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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risultino malati con patologia asbesto cor-relata accertata e riconosciuta ai sensi dilegge;

successivamente il comma 274 del-l’articolo 1 della legge 28 dicembre 2015,n. 208 (legge di stabilità 2016) ha proro-gato l’applicazione di tale maggiorazionecontributiva per il triennio 2016-2018, am-pliando, di fatto, la platea dei soggettibeneficiari;

l’articolo 13-ter del provvedimentoin esame, inserito nel corso dell’esame alSenato, reca un’ulteriore proroga per ilbiennio 2019-2020;

i benefìci per il pensionamento an-ticipato, dunque, si applicheranno nonsolo fino al 2018 ma anche nel biennio2019-2020 per cui, in aggiunta ai circa 80lavoratori che già fino ad oggi hannousufruito della maggiorazione contribu-tiva, ulteriori lavoratori che maturerannoi requisiti entro questo arco temporalepotranno finalmente andare in pensione;

un ulteriore passo in avanti per lasoluzione della complessa problematicarelativa al trattamento previdenziale deilavoratori ex Isochimica è stato reso pos-sibile anche grazie alla disposizione di cuial comma 275 della citata legge di stabilità2016;

essa, infatti, ha esteso la platea acui si applicano i benefìci previdenzialiprevisti, comprendendovi anche i lavora-tori che, in seguito alla cessazione delrapporto di lavoro, siano approdati ad unagestione di previdenza diversa da quelladell’INPS e che non abbiano maturato ildiritto alla decorrenza del trattamentopensionistico nel corso degli anni 2015 e2016;

al riguardo l’Istituto nazionaledella previdenza sociale, da un lato, hachiarito che le disposizioni di cui alcomma 275 sono applicabili anche agli exlavoratori Isochimica che poi hanno svoltolavori socialmente utili, dall’altro, ha ri-gettato le richieste di pensionamento an-ticipato presentate da coloro che, invece,sono transitati nel pubblico impiego e che

risultano iscritti a forme previdenziali ob-bligatorie diverse dall’assicurazione gene-rale obbligatoria (ad es. INPDAP, IPOST);

in sostanza l’INPS ha specificatoche la citata disposizione trova applica-zione esclusivamente nei confronti dei sog-getti destinatari dell’articolo 13, comma 2,della legge n. 275 del 1992 in quantotitolari di un’anzianità assicurativa e con-tributiva nell’AGO ancorché gli stessi sianotransitati in forme pensionistiche obbliga-torie dei lavoratori dipendenti gestiteprima dell’1/1/2012, da enti diversi dal-l’INPS, derogando all’articolo 1, comma115, della legge n. 190 del 2014 che rico-nosce il beneficio di cui all’articolo 13,comma 8, della legge 27 marzo 1992,n. 257, solo agli assicurati dell’AGO,

impegna il Governo

a valutare, nel rispetto delle compatibilitàdi finanza pubblica, l’opportunità di assu-mere quanto prima ogni iniziativa di com-petenza volta a chiarire, o comunque aprevedere, che le disposizioni di cui alcomma 275 dell’articolo 1 della legge 28dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità2016) si applichino anche agli ex lavoratoriIsochimica che, transitati nel pubblico im-piego, hanno effettuato la ricongiunzionecontributiva ai sensi dell’articolo 2 dellalegge 7 febbraio 1979, n. 29.

9/4601/76. (Testo modificato nel corsodella seduta) Famiglietti, Tino Iannuzzi,Palese.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 13 del decreto legge, dicui la legge di conversione in esame,prevede disposizioni in materia di risana-mento ambientale da parte dell’Ammini-strazione straordinaria ILVA, per l’utilizzodi risorse ai fini dell’attuazione e dellarealizzazione di interventi di risanamentoe bonifica ambientale;

Atti Parlamentari — 88 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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pur tenendo conto del fatto cheAM-Investco ha ridotto il numero di esu-beri da circa 5.500 a 4.200 la vertenzacomplessiva rischia di concludersi con mi-gliaia di esuberi tra i dipendenti Uva;

è necessario quindi prevedere laricollocazione di tutti i lavoratori unita-mente a quelli dell’indotto e ciò puòavvenire solo in presenza di investimenti edi nessuna riduzione della produzione siadi Taranto che degli altri stabilimenti e taliindicazioni non possono non essere pre-visti in sede di accordo con la AM-Inve-stco;

a tal fine, tenuto conto del ruolostrategico della siderurgia, sarebbe neces-sario, anche allo scopo di fornire maggiorigaranzie, il coinvolgimento e la partecipa-zione nella proprietà della Cassa depositie prestiti;

così come sarebbe necessario pre-vedere anche con apposita modifica nor-mativa la possibilità di riaffidare la pro-prietà alla amministrazione straordinariaqualora l’acquirente sia inadempiente ri-spetto agli impegni di investimenti assunti,garantendo così i livelli occupazionali e lasalvaguardia dell’ambiente nonché dellasalute pubblica e dei lavoratori;

appare improcrastinabile antici-pare al massimo gli investimenti concer-nenti l’ambiente, ed in tale contesto anti-cipare i tempi di copertura dei parchiminerali,

impegna il Governo

a intervenire e ad assumere tutti gli atti ele azioni di competenza al fine di garantirei livelli occupazionali, il diritto alla salutee il risanamento ambientale anche attra-verso la partecipazione alla proprietà dellaCassa depositi e prestiti.

9/4601/77. Fratoianni, Pannarale.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 15 del decreto-legge 91/2017 prevede che nelle regioni Abruzzo,

Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Ca-labria, Sicilia e Sardegna, le Prefetture-Uffici territoriali del Governo, a richiestadegli enti locali del territorio di riferi-mento, forniscono agli stessi supporto tec-nico e amministrativo al fine di migliorarela qualità dell’azione amministrativa, raf-forzare il buon andamento, l’imparzialitàe l’efficienza della loro azione ammini-strativa, nonché per favorire la diffusionedi buone prassi, atte a conseguire piùelevati livelli di coesione sociale ed amigliorare i servizi ad essi affidati;

lo sviluppo del Mezzogiorno passasoprattutto attraverso una pubblica am-ministrazione efficiente ed efficace che siain grado di completare la digitalizzazione,che sia in grado di fornire un adeguato edefficiente supporto alle imprese. Lo svi-luppo del Mezzogiorno passa anche attra-verso un sistema di trasporto in partico-lare ferroviario e infrastrutture che of-frano garanzie di efficienza adeguate siaper le imprese che per i cittadini, inparticolare per i pendolari;

è prioritario quindi definire unPiano straordinario che supporti la capa-cità amministrativa degli enti locali nelMezzogiorno, che affronti temi che rap-presentano nodi strategici per lo sviluppolocale, quali: la centralizzazione degli ac-quisti, l’implementazione di piattaformeinformatiche, il completamento della digi-talizzazione; l’efficientamento della riscos-sione delle entrate; sistemi e modalità difinanziamento dei progetti di investimento,

impegna il Governo

a definire, d’intesa con la ConferenzaStato Città e Autonomie locali, un Pianostraordinario di supporto ed efficienta-mento della capacità amministrativa deglienti locali del Mezzogiorno finanziato daadeguate risorse economiche che rafforzil’azione amministrativa nel Mezzogiorno.

9/4601/78. Costantino, Giancarlo Gior-dano.

Atti Parlamentari — 89 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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La Camera,

premesso che:

l’articolo 10 del decreto-legge 91del 2017 prevede che allo scopo di facili-tare la ricollocazione dei lavoratori espulsidai processi produttivi nelle regioniAbruzzo, Basilicata, Calabria, Campania,Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, l’Anpalrealizza con le citate regioni programmiper la riqualificazione e la ricollocazionedi lavoratori coinvolti in situazioni di crisiaziendale o settoriale;

sono circa 800 i precari che nel-l’Anpal si ritroveranno a sostenere le at-tività di cui al citato articolo 10 perconsentire il reinserimento nel posto dilavoro per i lavoratori delle aziende incrisi continuando essi stessi ad essereprecari;

per gli 800 operatori dell’agenzianazionale delle politiche attive del lavoro(Anpal) il contratto scade, di nuovo, il 31luglio, negli stessi giorni in cui sarannoimpegnati a seguire i progetti per i 1600licenziati di Almaviva. Ieri, con Nidil Cgile UilTemp;

Anpal servizi ha pubblicato le « va-cancies », le prove di selezione a cui iprecari dovranno sottoporsi anche se svol-gono lo stesso lavoro da anni, mentre ilavoratori chiedono di sostenere solo uncolloquio di idoneità e di procedere allastabilizzazione di tutti i contratti a tempodeterminato e a collaborazione nel pros-simo triennio;

è improrogabile procedere, al finedi incentivare lo sviluppo dei servizi per illavoro in una prospettiva di sistema, allaprogressiva stabilizzazione nel triennio2018-2020 del personale Anpal servizi concontratti a tempo determinato e a colla-borazione, in tale prospettiva sarebbe ne-cessario procedere alla proroga dei con-tratti in scadenza nel 2017,

impegna il Governo

ad adottare un programma per la pro-gressiva stabilizzazione nel triennio 2018-

2020, di tutto il personale Anpal servizicon contratti a tempo determinato e acollaborazione e a tal fine prorogare icontratti in scadenza 2017.

9/4601/79. Airaudo, Placido.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 10 del decreto-legge 91del 2017 prevede che allo scopo di facili-tare la ricollocazione dei lavoratori espulsidai processi produttivi nelle regioniAbruzzo, Basilicata, Calabria, Campania,Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, l’Anpalrealizza con le citate regioni programmiper la riqualificazione e la ricollocazionedi lavoratori coinvolti in situazioni di crisiaziendale o settoriale;

sono circa 800 i precari che nel-l’Anpal si ritroveranno a sostenere le at-tività di cui al citato articolo 10 perconsentire il reinserimento nel posto dilavoro per i lavoratori delle aziende incrisi continuando essi stessi ad essereprecari;

per gli 800 operatori dell’agenzianazionale delle politiche attive del lavoro(Anpal) il contratto scade, di nuovo, il 31luglio, negli stessi giorni in cui sarannoimpegnati a seguire i progetti per i 1600licenziati di Almaviva. Ieri, con Nidil Cgile UilTemp;

Anpal servizi ha pubblicato le « va-cancies », le prove di selezione a cui iprecari dovranno sottoporsi anche se svol-gono lo stesso lavoro da anni, mentre ilavoratori chiedono di sostenere solo uncolloquio di idoneità e di procedere allastabilizzazione di tutti i contratti a tempodeterminato e a collaborazione nel pros-simo triennio;

è improrogabile procedere, al finedi incentivare lo sviluppo dei servizi per illavoro in una prospettiva di sistema, allaprogressiva stabilizzazione nel triennio2018-2020 del personale Anpal servizi concontratti a tempo determinato e a colla-

Atti Parlamentari — 90 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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borazione, in tale prospettiva sarebbe ne-cessario procedere alla proroga dei con-tratti in scadenza nel 2017,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità, nel rispetto dellecompatibilità di finanza pubblica, dellastabilizzazione di tutto il personale Anpalservizi.

9/4601/79. (Testo modificato nel corsodella seduta) Airaudo, Placido.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 16-bis reca un emenda-mento del Governo, approvato al Senatonel corso dell’esame in Commissione Bi-lancio, questi assegna alla Società Stradadei Parchi spa un contributo di 50 milionidi euro per ciascuno degli anni dal 2021 al2025 per lo sviluppo dei territori delleregioni Abruzzo e Lazio ed al fine diconsentire l’immediata esecuzione degli in-terventi urgenti di ripristino e messa insicurezza della tratta autostradale A24 eA25;

tra gli interventi appare necessarioe ineludibile provvedere alla messa insicurezza del sistema di captazione delleacque nelle gallerie autostradali del GranSasso e nei Laboratori nazionali dell’Isti-tuto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN),e dei sistemi di condotte e canali di scoloin cemento nelle relative due gallerie;

in data 9 maggio 2017 a seguito deiprelievi effettuati al Traforo del GranSasso, l’Arta aveva giudicato l’acqua inuscita non conforme; pertanto il Siandell’azienda sanitaria locale di Teramoaveva disposto l’uso per soli fini igienici.Per poco più di 12 ore, 300 mila cittadinidella provincia di Teramo non hannopotuto utilizzare l’acqua dei propri rubi-netti;

la prima denuncia fu fatta dal Wwfsui problemi dell’acqua del Gran Sasso nel

2002: l’incidente più grave infatti si èverificato il 16 agosto 2002 durante ilfamoso esperimento Borexino;

il 28 maggio 2003 la Presidenza delConsiglio dei ministri, dispone la nominadel commissario delegato per il supera-mento della fase emergenziale che sarà didurata ultradecennale;

gli obiettivi del commissario eranochiari: al primo punto figurava la « messain sicurezza dei sistemi di captazione deidue acquedotti, per poter consentire laripresa al più presto possibile all’internodei laboratori di fisica nucleare degli espe-rimenti »; occorreva assicurare altresì « lamessa in sicurezza dei laboratori » checomprendeva, oltre ai sistemi antincendio,quelli di « rilevazione e di controllo » e,soprattutto, la creazione di « un sistema diraccolta delle acque di percolazione e discarico che prima finivano nelle fognesenza regimentazione, altro obiettivo che ilcommissario doveva perseguire era quellodella sicurezza delle gallerie autostradali;

dalla documentazione e dalle de-scrizioni fornite nel report finale del com-missario Balducci la cosa chiara cheemerge è che i lavori da 84 milioni di euroservivano ad evitare che le acque, inqualche modo contaminate all’interno dellaboratorio, poi, non potessero finire den-tro le falde acquifere e dentro l’acquedottogestito da Ruzzo Reti s.p.a.,

impegna il Governo

ad assumere iniziative affinché tra gliinterventi recati dall’articolo 16-bis sianoprevisti interventi finalizzati a provvederecon urgenza alla messa in sicurezza delsistema di captazione delle acque del GranSasso, in relazione delle strutture e deisistemi di condotte e canali di scolo nellegallerie e nei viadotti autostradali gestitidalla Società Strada dei Parchi spa.

9/4601/80. Pellegrino.

Atti Parlamentari — 91 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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La Camera,

premesso che:

l’articolo 16-bis reca un emenda-mento del Governo, approvato al Senatonel corso dell’esame in Commissione Bi-lancio, questi assegna alla Società Stradadei Parchi spa un contributo di 50 milionidi euro per ciascuno degli anni dal 2021 al2025 per lo sviluppo dei territori delleregioni Abruzzo e Lazio ed al fine diconsentire l’immediata esecuzione degli in-terventi urgenti di ripristino e messa insicurezza della tratta autostradale A24 eA25;

tra gli interventi appare necessarioe ineludibile provvedere alla messa insicurezza del sistema di captazione delleacque nelle gallerie autostradali del GranSasso e nei Laboratori nazionali dell’Isti-tuto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN),e dei sistemi di condotte e canali di scoloin cemento nelle relative due gallerie;

in data 9 maggio 2017 a seguito deiprelievi effettuati al Traforo del GranSasso, l’Arta aveva giudicato l’acqua inuscita non conforme; pertanto il Siandell’azienda sanitaria locale di Teramoaveva disposto l’uso per soli fini igienici.Per poco più di 12 ore, 300 mila cittadinidella provincia di Teramo non hannopotuto utilizzare l’acqua dei propri rubi-netti;

la prima denuncia fu fatta dal Wwfsui problemi dell’acqua del Gran Sasso nel2002: l’incidente più grave infatti si èverificato il 16 agosto 2002 durante ilfamoso esperimento Borexino;

il 28 maggio 2003 la Presidenza delConsiglio dei ministri, dispone la nominadel commissario delegato per il supera-mento della fase emergenziale che sarà didurata ultradecennale;

gli obiettivi del commissario eranochiari: al primo punto figurava la « messain sicurezza dei sistemi di captazione deidue acquedotti, per poter consentire laripresa al più presto possibile all’internodei laboratori di fisica nucleare degli espe-

rimenti »; occorreva assicurare altresì « lamessa in sicurezza dei laboratori » checomprendeva, oltre ai sistemi antincendio,quelli di « rilevazione e di controllo » e,soprattutto, la creazione di « un sistema diraccolta delle acque di percolazione e discarico che prima finivano nelle fognesenza regimentazione, altro obiettivo che ilcommissario doveva perseguire era quellodella sicurezza delle gallerie autostradali;

dalla documentazione e dalle de-scrizioni fornite nel report finale del com-missario Balducci la cosa chiara cheemerge è che i lavori da 84 milioni di euroservivano ad evitare che le acque, inqualche modo contaminate all’interno dellaboratorio, poi, non potessero finire den-tro le falde acquifere e dentro l’acquedottogestito da Ruzzo Reti s.p.a.,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di assumere ini-ziative affinché tra gli interventi recatidall’articolo 16-bis siano previsti interventifinalizzati a provvedere con urgenza allamessa in sicurezza del sistema di capta-zione delle acque del Gran Sasso, inrelazione delle strutture e dei sistemi dicondotte e canali di scolo nelle gallerie enei viadotti autostradali gestiti dalla So-cietà Strada dei Parchi spa.

9/4601/80. (Testo modificato nel corsodella seduta) Pellegrino.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 4 prevede procedure econdizioni per l’istituzione in alcune areedel Paese, comprendenti almeno un’areaportuale, di zone economiche speciali(ZES) caratterizzate dall’attribuzione dibenefìci alle imprese ivi insediate o cheintendono insediarsi;

l’Italia e in particolare il Mezzo-giorno, vedono la presenza di imprese conattività relative al trattamento, smalti-mento e stoccaggio di rifiuti e dall’altraattività di produzioni inquinanti che uti-lizzano anche sostanze chimiche o da

Atti Parlamentari — 92 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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produzioni o trasformazioni di merci il cuiciclo è in contrasto con la normativavigente in materia di tutela ambientale osalvaguardia del territorio;

appare quindi necessario prevedereche nelle Zone economiche sociali si evitidi erogare benefìci o di consentire l’inse-diamento di aziende che hanno produzionie attività che compromettono e ledonoulteriormente l’ambiente e mettono a ri-schio la salute dei cittadini,

impegna il Governo

ad assumere tutte le iniziative necessarie,anche con apposite modifiche normative,affinché nelle zone ZES siano espressa-mente vietate la produzione e lo stoccaggiodi materiali radioattivi, la produzione disostanze chimiche, la fabbricazione diarmi, la produzione di tabacco, e ogniattività non ammessa dalla normativa del-l’Unione europea, nonché le produzioni ola trasformazione di merci il cui ciclo è incontrasto con la normativa vigente inmateria di tutela ambientale o salvaguar-dia del territorio.

9/4601/81. Marcon, Palazzotto.

La Camera,

premesso che:

il decreto 91/2017 reca disposizioniin materia di misure di sostegno allanascita e alla crescita delle imprese nelMezzogiorno;

l’articolo 2 reca misure e interventifinanziari a favore dell’imprenditoria gio-vanile in agricoltura e di promozione dellefiliere del Mezzogiorno;

è di tutta evidenza che l’Italia èinteressata da notevoli cambiamenti cli-matici segnalati da alte temperature, lun-ghi periodi di assenza di piogge che stannomettendo a dura prova l’ambiente, inte-ressato anche da numerosi incendi appic-cati da azioni criminali da parte di piro-mani, ed in particolare la produzioneagricola;

a giugno nelle regioni del sud Italiale precipitazioni si sono ridotte del 40 percento e si è registrato un innalzamentodelle temperature di almeno 1,7 gradi, letemperature massime superiori di 1,7gradi rispetto a quelle medie;

la mancanza di precipitazioni nonriguarda solo il mese di giugno ma siregistrano ormai da mesi e tale situazionesi conferma anche tenuto conto dell’allar-mante abbassamento del livello di acquanegli invasi, nelle portate di fiumi e laghi;

il grado di siccità e dei cambia-menti climatici si riscontra anche nell’e-vidente crollo subito nel meridione daimportanti produzioni agricole quali ilpomodoro, il grano e le olive e da questopotrebbero derivare gravi perdite econo-miche per la filiera agricola e gravi rica-dute sui livelli occupazionali in agricol-tura;

in particolare gravi perdite nelleproduzioni agricole in Puglia, Calabria,Sardegna e Campania con punte anche del30/40 per cento;

in alcune Regioni è stata già chiestala dichiarazione di stato di calamità;

il Wwf ha dichiarato che oltre il 20per cento del territorio nazionale italianosia da ritenersi a rischio desertificazione edi questo 20 per cento oltre il 40 per centoriguarda le regioni dell’Italia meridionale,ma coinvolge anche territori di regioniquali l’Emilia-Romagna, le Marche, l’Um-bria e l’Abruzzo,

impegna il Governo:

a predisporre in tempi brevi adeguatemisure economiche finalizzate al sostegnodegli operatori agricoli delle Regioni dovesi sono verificate significative riduzionidelle produzioni agricole;

ad assumere iniziative ormai impro-rogabili al fine di attivare un piano diazioni che affronti in maniera strutturale:i rischi derivanti dai cambiamenti clima-tici; il fabbisogno idrico nelle aree agri-cole; una politica di gestione delle acque

Atti Parlamentari — 93 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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che elimini gli sprechi, che sostenga mo-delli di produzione agricola e sistemi diirrigazione a basso impatto.

9/4601/82. Placido.

La Camera,

premesso che:

il decreto 91/2017 reca disposizioniin materia di misure di sostegno allanascita e alla crescita delle imprese nelMezzogiorno;

l’articolo 2 reca misure e interventifinanziari a favore dell’imprenditoria gio-vanile in agricoltura e di promozione dellefiliere del Mezzogiorno;

è di tutta evidenza che l’Italia èinteressata da notevoli cambiamenti cli-matici segnalati da alte temperature, lun-ghi periodi di assenza di piogge che stannomettendo a dura prova l’ambiente, inte-ressato anche da numerosi incendi appic-cati da azioni criminali da parte di piro-mani, ed in particolare la produzioneagricola;

a giugno nelle regioni del sud Italiale precipitazioni si sono ridotte del 40 percento e si è registrato un innalzamentodelle temperature di almeno 1,7 gradi, letemperature massime superiori di 1,7gradi rispetto a quelle medie;

la mancanza di precipitazioni nonriguarda solo il mese di giugno ma siregistrano ormai da mesi e tale situazionesi conferma anche tenuto conto dell’allar-mante abbassamento del livello di acquanegli invasi, nelle portate di fiumi e laghi;

il grado di siccità e dei cambia-menti climatici si riscontra anche nell’e-vidente crollo subito nel meridione daimportanti produzioni agricole quali ilpomodoro, il grano e le olive e da questopotrebbero derivare gravi perdite econo-miche per la filiera agricola e gravi rica-dute sui livelli occupazionali in agricol-tura;

in particolare gravi perdite nelleproduzioni agricole in Puglia, Calabria,Sardegna e Campania con punte anche del30/40 per cento;

in alcune Regioni è stata già chiestala dichiarazione di stato di calamità;

il Wwf ha dichiarato che oltre il 20per cento del territorio nazionale italianosia da ritenersi a rischio desertificazione edi questo 20 per cento oltre il 40 per centoriguarda le regioni dell’Italia meridionale,ma coinvolge anche territori di regioniquali l’Emilia-Romagna, le Marche, l’Um-bria e l’Abruzzo,

impegna il Governo:

a valutare l’opportunità, nel rispettodelle compatibilità di finanza pubblica:

di predisporre in tempi brevi ade-guate misure economiche finalizzate alsostegno degli operatori agricoli delle Re-gioni dove si sono verificate significativeriduzioni delle produzioni agricole;

di assumere iniziative ormai im-prorogabili al fine di attivare un piano diazioni che affronti in maniera strutturale:i rischi derivanti dai cambiamenti clima-tici; il fabbisogno idrico nelle aree agri-cole; una politica di gestione delle acqueche elimini gli sprechi, che sostenga mo-delli di produzione agricola e sistemi diirrigazione a basso impatto.

9/4601/82. (Testo modificato nel corsodella seduta) Placido.

La Camera,

premesso che:

la delibera Cipe 26 ottobre 2012n. 113 ha finanziato il Programma Servizidomiciliari per anziani non autosufficientie servizi per la prima infanzia già attivatinelle regioni Calabria, Campania, Puglia eSicilia;

è necessario dare continuità per glianni 2017-2020 al Programma finanziato

Atti Parlamentari — 94 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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dalla delibera Cipe del 26 ottobre 202,n. 113 incrementando le risorse disponi-bili,

impegna il Governo

a garantire la continuità, nel periodo2017-2020, delle reti dei servizi domiciliariper anziani non autosufficienti e dei ser-vizi per la prima infanzia già attivati nelleRegioni Campania, Puglia, Calabria e Si-cilia, previo monitoraggio delle risorse ne-cessarie in relazione ai soggetti interessati,incrementando le risorse disponibili per ilProgramma di cui alla delibera Cipe 26ottobre 2012, n. 113.

9/4601/83. Brignone, Pannarale, Costan-tino.

La Camera,

premesso che:

la delibera Cipe 26 ottobre 2012n. 113 ha finanziato il Programma Servizidomiciliari per anziani non autosufficientie servizi per la prima infanzia già attivatinelle regioni Calabria, Campania, Puglia eSicilia;

è necessario dare continuità per glianni 2017-2020 al Programma finanziatodalla delibera Cipe del 26 ottobre 202,n. 113 incrementando le risorse disponi-bili,

impegna il Governo

a valutare la possibilità, nel rispetto dellecompatibilità di finanza pubblica, di ga-rantire la continuità, nel periodo 2017-2020, delle reti dei servizi domiciliari peranziani non autosufficienti e dei serviziper la prima infanzia già attivati nelleRegioni Campania, Puglia, Calabria e Si-cilia, previo monitoraggio delle risorse ne-cessarie in relazione ai soggetti interessati,incrementando le risorse disponibili per il

Programma di cui alla delibera Cipe 26ottobre 2012, n. 113.

9/4601/83. (Testo modificato nel corsodella seduta) Brignone, Pannarale, Co-stantino.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 11-quater del provvedi-mento in esame, reca stanziamenti per laprogettazione, la ristrutturazione, l’am-pliamento e la messa in sicurezza distrutture giudiziarie nelle regioni Campa-nia, Puglia, Calabria e Sicilia. La Relazionetecnica presentata dal Governo nel corsodell’esame al Senato finalizza l’interventoall’esigenza di « garantire la piena funzio-nalità del sistema giudiziario del Mezzo-giorno, fortemente impegnato a fronteg-giare il fenomeno dell’immigrazione clan-destina, della criminalità organizzata e delterrorismo anche di matrice islamica »;

in particolare, si prevedono i se-guenti stanziamenti: 20 milioni per il 2017,30 milioni per il 2018, 40 milioni per il2019,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità, attraverso pros-simi interventi legislativi, fermo restando ilrispetto dei vincoli di finanza pubblica, diincrementare le risorse stanziate dall’arti-colo 11-quater per l’anno 2018.

9/4601/84. Palese.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame recadiversi interventi per gli enti locali;

non vi è però traccia di specificheazioni volte al superamento di situazioniassai critiche che vedono coinvolti in par-ticolare gli enti in dissesto finanziario, chenegli ultimi anni hanno notevolmente ri-dotto le spese per erogazioni di prestazioninel settore sociale, e che attualmente non

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riescono a garantire i livelli essenziali delleprestazioni, con conseguente impatto sullefasce più deboli della popolazione;

è necessario quindi offrire un so-stegno agli enti che hanno aderito allaprocedura di equilibrio finanziario plu-riennale – di cui agli articoli 243-bis eseguenti del testo unico delle leggi sull’or-dinamento degli enti locali – con specificoriferimento ai casi in cui l’adesione alpiano stesso abbia comportato una ridu-zione delle spese per finalità sociali, inparticolare nel Mezzogiorno,

impegna il Governo

ad adottare ogni iniziativa, anche attra-verso opportuni interventi legislativi, voltaa fornire un sostegno finanziario agli entiassoggettati alla procedura di riequilibriofinanziario pluriennale, con specifica de-stinazione al finanziamento di spese nelsettore sociale, al fine di limitare in ognimodo l’impatto negativo del taglio dellespese degli enti sulle fasce più deboli dellapopolazione, e garantire servizi essenzialie diritti primari ai cittadini.

9/4601/85. Carfagna.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame recadiversi interventi per gli enti locali;

non vi è però traccia di specificheazioni volte al superamento di situazioniassai critiche che vedono coinvolti in par-ticolare gli enti in dissesto finanziario, chenegli ultimi anni hanno notevolmente ri-dotto le spese per erogazioni di prestazioninel settore sociale, e che attualmente nonriescono a garantire i livelli essenziali delleprestazioni, con conseguente impatto sullefasce più deboli della popolazione;

è necessario quindi offrire un so-stegno agli enti che hanno aderito allaprocedura di equilibrio finanziario plu-riennale – di cui agli articoli 243-bis eseguenti del testo unico delle leggi sull’or-

dinamento degli enti locali – con specificoriferimento ai casi in cui l’adesione alpiano stesso abbia comportato una ridu-zione delle spese per finalità sociali, inparticolare nel Mezzogiorno,

impegna il Governo

a valutare la possibilità, nel rispetto dellecompatibilità di finanza pubblica, di adot-tare ogni iniziativa, anche attraverso op-portuni interventi legislativi, volta a for-nire un sostegno finanziario agli enti as-soggettati alla procedura di riequilibriofinanziario pluriennale, con specifica de-stinazione al finanziamento di spese nelsettore sociale, al fine di limitare in ognimodo l’impatto negativo del taglio dellespese degli enti sulle fasce più deboli dellapopolazione, e garantire servizi essenzialie diritti primari ai cittadini.

9/4601/85. (Testo modificato nel corsodella seduta) Carfagna.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame si ponel’obiettivo di intensificare gli interventivolti a favorire il superamento del divarioeconomico e sociale delle regioni del Mez-zogiorno rispetto alle altre aree del Paese;

tra gli interventi messi in campo,sarebbe stato opportuno dedicare unamaggiore attenzione sia al tema della ri-qualificazione urbanistica, sia a quellodella riqualificazione socio culturale diaree urbane particolarmente difficili si-tuate nel Mezzogiorno;

in particolare, per sostenere gliinvestimenti di riqualificazione urbanadelle città meridionali, è necessario avviareprioritariamente i progetti ammessi a fi-nanziamento del « Piano nazionale per lariqualificazione sociale e culturale dellearee urbane degradate », di cui ai commi432-434 della legge 23 dicembre 2014n. 190;

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il decreto del Presidente del Con-siglio dei ministri del 6 giugno 2017 ha daultimo individuato i progetti da inserirenel Piano nazionale per la riqualificazionesociale e culturale delle aree urbane de-gradate;

dall’istruttoria svolta dal Comitatodi valutazione dei progetti, istituito pressola Presidenza del Consiglio dei ministri,risulta che, degli 870 progetti presentati daaltrettanti comuni, sono risultati ammis-sibili a finanziamento circa 451, per unfabbisogno che supera di più di tre voltela dotazione iniziale del fondo, fissata acirca 200 milioni di euro. La dotazione inquestione, per effetto di successivi inter-venti, risulta ad oggi ridotta a circa 78,5milioni di euro e non è in grado di coprireil fabbisogno,

impegna il Governo

ad adottare ogni opportuna iniziativa voltaad incrementare le risorse assegnate alPiano nazionale di riqualificazione socialee culturale per le aree urbane degradate,per sostenere i progetti per la riqualifica-zione delle aree degradate e delle periferieurbane, con particolare attenzione a quelledel Mezzogiorno.

9/4601/86. Russo, Palese.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 13 del presente provvedi-mento prevede disposizioni in materia dirisanamento ambientale da parte dell’Am-ministrazione straordinaria ILVA, per l’u-tilizzo di risorse ai fini dell’attuazione edella realizzazione di interventi di risana-mento e bonifica ambientale;

strettamente legato all’inquina-mento ambientale è la particolare situa-zione sanitaria sofferta dalla popolazionedella SIN di Taranto;

di fatto alcuni studi specifici effet-tuati dall’istituto Superiore di Sanità quali« Sentieri » e « Sentieri Kids » dimostrano

come la mortalità per malattie tumoralisia maggiore per la popolazione residentenella SIN di Taranto rispetto alle altre SINnazionali con particolare riferimento allamortalità infantile;

inoltre, gli ultimi dati pubblicaticon l’aggiornamento del Registro Tumoridi Taranto hanno dimostrato che a Ta-ranto e provincia ci si ammala molto dipiù che nel resto d’Italia di mesotelioma edi carcinoma epatico, vescicale e polmo-nare. Gli uomini sono i più colpiti tra i 18mila casi riscontrati nei tre anni presi inesame. Fra le donne la patologia piùdiffusa è il tumore della mammella;

i dati che si ricavano dagli studisono sconcertanti: i tumori alla pleurasono +424 per cento, al polmone +55 percento; i bambini ricoverati per malattierespiratorie sono +24 per cento del restodel Paese; le morti dei bambini per tumorisotto il primo anno di vita sono +21 percento, tra i 0-14 anni +23 per cento;uomini morti per tumore +39 per cento edonne +33 per cento,

impegna il Governo

ad attribuire, di concerto con la regionePuglia, alla Asl di Taranto un assettospeciale che la ponga sotto il diretto con-trollo delle Istituzioni statali proprio perla particolare situazione sanitaria che col-pisce la popolazione dell’intera provincia acausa dell’elevato inquinamento ambien-tale.

9/4601/87. Labriola.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame reca uninsieme di disposizioni volte, nel com-plesso, a dare impulso alla crescita delmezzogiorno incentivando l’utilizzo distrumenti imprenditoriali già esistenti ereperendo risorse ed in particolare all’ar-ticolo 6 si pone l’obiettivo di semplificare

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ed accelerare le procedure adottate per larealizzazione degli incentivi previsti nel-l’ambito dei patti per lo sviluppo;

il perdurare della siccità che stacolpendo tutta l’Italia ed in particolare nelmezzogiorno, sta mettendo a dura proval’intero sistema idrico, causando non pochiproblemi sia per il comparto agricolo delmezzogiorno che per l’intera popolazione;

da quanto denunciato sia dallastampa che dagli organismi preposti allagestione dell’acqua sarebbe emerso che ledighe siano al minimo storico per il con-tenimento dell’acqua a causa di mancanzadi opere di collettamento e di costruzioneinvasi o addirittura ove questi esistono almancato collaudo per essere messi a re-gime;

inoltre risulterebbe che l’intera reteidrica, obsoleta da un lato e danneggiatadall’altro a causa di disastri idrogeologici,abbia perdite nella misura del 60 percento dell’intero ammontare,

impegna il Governo

a reperire le risorse, nell’ambito dei pattiper lo sviluppo, da utilizzare per la co-struzione e ammodernamento degli invasiper le dighe e per il controllo e ripara-zione degli impianti idrici sia ad uso civileche ad uso irriguo.

9/4601/88. Crimi, Labriola, Palese.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame reca uninsieme di disposizioni volte, nel com-plesso, a dare impulso alla crescita delmezzogiorno incentivando l’utilizzo distrumenti imprenditoriali già esistenti ereperendo risorse ed in particolare all’ar-ticolo 6 si pone l’obiettivo di semplificareed accelerare le procedure adottate per larealizzazione degli incentivi previsti nel-l’ambito dei patti per lo sviluppo;

il perdurare della siccità che stacolpendo tutta l’Italia ed in particolare nelmezzogiorno, sta mettendo a dura proval’intero sistema idrico, causando non pochiproblemi sia per il comparto agricolo delmezzogiorno che per l’intera popolazione;

da quanto denunciato sia dallastampa che dagli organismi preposti allagestione dell’acqua sarebbe emerso che ledighe siano al minimo storico per il con-tenimento dell’acqua a causa di mancanzadi opere di collettamento e di costruzioneinvasi o addirittura ove questi esistono almancato collaudo per essere messi a re-gime;

inoltre risulterebbe che l’intera reteidrica, obsoleta da un lato e danneggiatadall’altro a causa di disastri idrogeologici,abbia perdite nella misura del 60 percento dell’intero ammontare,

impegna il Governo

a valorizzare, nell’ambito dei patti per losviluppo, gli interventi per la costruzione eammodernamento degli invasi per le dighee per il controllo e riparazione degliimpianti idrici sia ad uso civile che ad usoirriguo.

9/4601/88. (Testo modificato nel corsodella seduta) Crimi, Labriola, Palese.

La Camera,

premesso che:

il presente provvedimento volto allacrescita del mezzogiorno reca all’articolo 4misure per favorire la creazione di con-dizioni favorevoli in termini economici,finanziari e amministrativi, che consen-tano lo sviluppo, in alcune aree del Paese,delle imprese già operanti, nonché l’inse-diamento di nuove imprese in dette aree,disciplinando le procedure, le condizioni ele modalità per l’istituzione di una Zonaeconomica speciale ZES);

per ZES si intende una zona deli-mitata e identificata, situata entro i confinidello Stato, costituita anche da aree non

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territorialmente adiacenti purché presen-tino un nesso economico funzionale, e checomprenda almeno un’area portuale conle caratteristiche stabilite dal regolamento(UE) n. 1315 dell’11 dicembre 2013 delParlamento europeo e del Consiglio, col-legata alla rete transeuropea dei trasporti(TEN-T);

le Regioni possono, secondo taledisposizione individuare un’area o due nelproprio territorio e proporre l’istituzionedi ZES;

poiché l’area della città di Tarantosta vivendo una seria crisi economicalegata sia alle vicende dell’ILVA che al-l’aumento di problemi socio economici esanitari, potrebbe con la creazione di unaZES riprendere a crescere e dare speranzaa tutti i tarantini in particolare ai giovanie consentire loro di rimanere ad investirenel proprio territorio;

impegna il Governo

a prevedere, viste le condizioni geograficheoltre che strategiche, per la regione Pugliala creazione in via prioritaria di una Zesper la città di Taranto e dare ossigenoall’economia gravemente deficitaria.

9/4601/89. Sisto, Labriola.

La Camera,

premesso che:

il presente provvedimento volto allacrescita del mezzogiorno reca all’articolo 4misure per favorire la creazione di con-dizioni favorevoli in termini economici,finanziari e amministrativi, che consen-tano lo sviluppo, in alcune aree del Paese,delle imprese già operanti, nonché l’inse-diamento di nuove imprese in dette aree,disciplinando le procedure, le condizioni ele modalità per l’istituzione di una Zonaeconomica speciale ZES);

per ZES si intende una zona deli-mitata e identificata, situata entro i confinidello Stato, costituita anche da aree nonterritorialmente adiacenti purché presen-

tino un nesso economico funzionale, e checomprenda almeno un’area portuale conle caratteristiche stabilite dal regolamento(UE) n. 1315 dell’11 dicembre 2013 delParlamento europeo e del Consiglio, col-legata alla rete transeuropea dei trasporti(TEN-T);

le Regioni possono, secondo taledisposizione individuare un’area o due nelproprio territorio e proporre l’istituzionedi ZES;

poiché l’area della città di Tarantosta vivendo una seria crisi economicalegata sia alle vicende dell’ILVA che al-l’aumento di problemi socio economici esanitari, potrebbe con la creazione di unaZES riprendere a crescere e dare speranzaa tutti i tarantini in particolare ai giovanie consentire loro di rimanere ad investirenel proprio territorio;

impegna il Governo

a prevedere, nell’ambito delle propriecompetenze, viste le condizioni geograficheoltre che strategiche, per la regione Pugliala creazione in via prioritaria di una Zesper la città di Taranto e dare ossigenoall’economia gravemente deficitaria.

9/4601/89. (Testo modificato nel corsodella seduta) Sisto, Labriola.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame disponenorme in materia di contrasto alla povertàeducativa e all’abbandono scolastico, che èun fenomeno di maggiore incidenza nelleregioni del Sud;

ogni anno la fornitura gratuita deilibri di testo, totale o parziale, dei libri ditesto a favore degli alunni meno abbientidelle scuole dell’obbligo e secondarie su-periori viene avviata in alcune regioni conestrema difficoltà così che all’avvio del-

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l’anno scolastico ancora non sono stati residisponibili i testi necessari;

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di attivare proce-dure di verifica soprattutto nelle regionicon alto tasso di abbandono scolastico,atte ad assicurare che le risorse destinateall’acquisto dei libri di testo per le scuoleprimarie siano ripartite in tempo utile adassicurare che i suddetti libri siano dispo-nibili a partire dal primo giorno di lezionedell’anno scolastico.

9/4601/90. Centemero.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame disponenorme in materia di contrasto alla povertàeducativa e all’abbandono scolastico, che èun fenomeno di maggiore incidenza nelleregioni del Sud;

i dati disponibili segnalano un ri-corso al tempo pieno e al tempo prolun-gato nella scuola primaria e secondaria diprimo grado delle regioni del Sud netta-mente inferiore rispetto alle percentualirelative al Nord e al centro del Paese condifferenze molto ingenti che, per la scuolaprimaria, vanno dal 45,5 per cento delNord al 16,2 per cento del Sud e al 12,9per cento delle Isole su una media nazio-nale pari al 34,5 per cento;

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di prevedere, nelleregioni del Mezzogiorno, che l’organicodell’autonomia e l’organico del potenzia-mento di cui alla legge 13 luglio 2015,n. 107, per le scuole primarie e per lescuole secondarie di primo grado possaessere utilizzato per l’estensione del tempopieno e del tempo prolungato.

9/4601/91. Occhiuto, Centemero.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame disponenorme in materia di contrasto alla povertà

educativa e all’abbandono scolastico, che èun fenomeno di maggiore incidenza nelleregioni del Sud;

i dati disponibili segnalano un ri-corso al tempo pieno e al tempo prolun-gato nella scuola primaria e secondaria diprimo grado delle regioni del Sud netta-mente inferiore rispetto alle percentualirelative al Nord e al centro del Paese condifferenze molto ingenti che, per la scuolaprimaria, vanno dal 45,5 per cento delNord al 16,2 per cento del Sud e al 12,9per cento delle Isole su una media nazio-nale pari al 34,5 per cento;

impegna il Governo

a valutare l’opportunità, nel rispetto dellecompatibilità di finanza pubblica, di pre-vedere, nelle regioni del Mezzogiorno, chel’organico dell’autonomia e l’organico delpotenziamento di cui alla legge 13 luglio2015, n. 107, per le scuole primarie e perle scuole secondarie di primo grado possaessere utilizzato per l’estensione del tempopieno e del tempo prolungato.

9/4601/91. (Testo modificato nel corsodella seduta) Occhiuto, Centemero.

La Camera,

premesso che:

al fine di creare condizioni favore-voli in termini economici, finanziari eamministrativi, che consentano lo sviluppodelle imprese già operanti e l’insediamentodi nuove imprese, l’articolo 4 del provve-dimento in esame disciplina procedure econdizioni per l’istituzione, in alcune areedel Paese, di zone economiche speciali(ZES);

la ZES è definita come un’areageograficamente delimitata e chiaramenteidentificata, situata entro i confini delloStato, costituita anche da aree non terri-

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torialmente adiacenti purché presentinoun nesso economico funzionale, e com-prendente almeno un’area portuale;

le modalità per l’istituzione di unaZES, la sua durata, i criteri generali perl’identificazione e la delimitazione dell’a-rea, i criteri che ne disciplinano l’accessoe le condizioni speciali di beneficio per isoggetti economici ivi operanti o che vi siinsedieranno, nonché il coordinamento de-gli obiettivi di sviluppo, saranno definiticon decreto del Presidente del Consigliodei ministri da adottare entro sessantagiorni dalla data di entrata in vigore dellalegge di conversione del decreto-legge;

si prevede che siano le regioni« meno sviluppate » (con PIL pro capiteinferiore al 75 per cento della mediaeuropea) e « in transizione » (con PIL procapite tra il 75 e il 90 per cento dellamedia europea), così come individuatedalla normativa europea, a presentare do-manda per l’istituzione delle singole ZES:in particolare, ognuna delle regioni puòpresentare una proposta di istituzione diZES nel proprio territorio, o al massimodue proposte ove siano presenti più areeportuali;

la proposta deve essere accompa-gnata da un piano di sviluppo strategico,nel rispetto delle modalità e dei criteriindividuati dal citato decreto del Presi-dente del Consiglio dei ministri;

la Puglia, che fa parte delle regioniitaliane meno sviluppate, potrà beneficiaredella possibilità di istituire tali ZES, graziealla presenza di rilevanti aree portuali: inparticolare, i porti di Bari e Brindisi, cherisultano attualmente tra i più importantiper la comunicazione con Est Europa,Grecia e Turchia e, sulla costa ionica, è ilporto industriale di Taranto ad essere alcentro delle comunicazioni navali;

pur non facendo strettamente partedelle aree portuali pugliesi, le imprese delSalento leccese trarrebbero importanti be-nefici ove fosse riconosciuto che tale ter-ritorio possa far parte di una ZES, e ciòconsentirebbe l’accelerazione dello svi-

luppo economico, anche allo scopo diconsolidare la ripresa degli ultimi anni,

impegna il Governo

a definire criteri per l’identificazione e ladelimitazione dell’area relativa ad unazona economica speciale, così come dispo-sta dall’articolo 4 del decreto-legge incorso di conversione, sufficientemente ge-nerali al fine di tenere in considerazionele diverse specificità delle regioni « menosviluppate » e « in transizione » e, nel par-ticolare caso della Puglia, a garantire dun-que che, a fronte della presentazione delpiano di sviluppo strategico, il Salentoleccese possa fruire delle condizioni favo-revoli offerte dalla disciplina, sulla basedel nesso economico funzionale che legatale territorio alle aree portuali della Re-gione.

9/4601/92. Capone, Massa, Vico, Palese.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in oggetto hacome obiettivo prioritario il rilancio delMezzogiorno d’Italia e della sua economia,e che a tal proposito introduce nuovistrumenti volti a sostenere la crescitaeconomica ed occupazionale delle regionidel Mezzogiorno, anche attraverso l’indi-viduazione di misure incentivanti per igiovani imprenditori, nonché nuovi stru-menti di semplificazione volti a velocizzarei procedimenti amministrativi funzionali afavorire la crescita economica nelle regionidel Mezzogiorno e la coesione territoriale;

al fine di creare condizioni favore-voli in termini economici, finanziari eamministrativi, che consentano lo sviluppodelle imprese già operanti e l’insediamentodi nuove imprese, l’articolo 4 del provve-dimento in esame disciplina procedure econdizioni per l’istituzione, in alcune areedel Paese, di zone economiche speciali(ZES);

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la ZES è definita come un’areageograficamente delimitata e chiaramenteidentificata, situata entro i confini delloStato, costituita anche da aree non terri-torialmente adiacenti purché presentinoun nesso economico funzionale, e com-prendente almeno un’area portuale;

si prevede che siano le regioni« meno sviluppate » (con PIL pro capiteinferiore al 75 per cento della mediaeuropea) e « in transizione » (con PIL procapite tra il 75 e il 90 per cento dellamedia europea), così come individuatedalla normativa europea, a presentare do-manda per l’istituzione delle singole ZES:in particolare, ognuna delle regioni puòpresentare una proposta di istituzione diZES nel proprio territorio, o al massimodue proposte ove siano presenti più areeportuali;

la Puglia, che fa parte delle regioniitaliane meno sviluppate, potrà beneficiaredella possibilità di istituire tali ZES, graziealla presenza di rilevanti aree portuali: inparticolare, i porti di Bari e Brindisi, cherisultano attualmente tra i più importantiper la comunicazione con Est Europa,Grecia e Turchia e, sulla costa ionica, è ilporto industriale di Taranto ad essere alcentro delle comunicazioni navali;

tuttavia una strategia di crescitaefficace e complessiva per un territorionon può puntare unicamente su incentivialle imprese, benefici fiscali, credito d’im-posta e nuovi progetti imprenditoriali peraree strategiche individuate di concerto trai vari livelli istituzionali, soprattutto se intali zone si registra un gap infrastrutturalecon le aree economicamente più avanzatedel Paese tale da rendere difficoltosa escomoda la mobilità ed il trasporto dimerci e persone,

purtroppo ad oggi un aeroportostrategico quale quello di Brindisi, cosìimportante per l’economia e le vite deicittadini, e che serve l’intera penisola Sa-lentina, è ancora sprovvisto di un colle-gamento ferroviario che consenta di rag-giungere i più importanti nodi ferroviaridirettamente dall’aeroporto;

inoltre la recente crisi Alitalia e lasoppressione di alcune tratte di collega-mento gestite da Ryanair hanno determi-nato un grave pregiudizio ai collegamenticon le località turistiche del brindisino e ditutto il Salento, ma anche la oggettivadifficoltà degli imprenditori delle provinciedi Brindisi, Lecce e Taranto di raggiungerele « capitali » italiane dell’economia e dellafinanza;

non risulta migliore la situazionedei collegamenti ferroviari, che sono scarsie poco agevoli, stante le richieste delterritorio,

impegna il Governo

a intervenire sollecitando il Governo re-gionale, deputato ad un ruolo importan-tissimo nella definizione delle aree, degliobiettivi di rinascita economica nonché diprogrammazione degli interventi, e adagire di concerto con esso, al fine dimettere a sistema e valorizzare piena-mente il patrimonio infrastrutturale brin-disino, affinché diventi l’imprescindibilepunto di partenza del rilancio economico,sociale e culturale non solo di Brindisi, madel Salento e dell’intera Puglia Meridio-nale, facendosi promotore di ogni azioneutile in grado di rendere il sistema inte-grato dei trasporti la leva fondamentaleper la riscossa del tacco d’Italia.

9/4601/93. Mariano, Capone, Palese.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 16 prevede misure urgentie straordinarie per i Comuni di Manfre-donia, Castel Volturno e San Ferdinando,che si concretizzano nella nomina di unCommissario Straordinario di Governoche, attraverso un piano di interventi ri-sanatori, possa far superare le situazionidi particolare degrado delle aree dei trecomuni sopra menzionati, caratterizzateda una massiva presenza di immigrati; ilcomune di Castel Volturno (CE), con unterritorio pari a 72,23 chilometri quadrati

Atti Parlamentari — 102 — Camera dei Deputati

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si estende sulla costa per 27 chilometri, eha, al 16 novembre 2016, una popolazioneiscritta all’anagrafe pari 25.192 unità dicui 4.035 stranieri (regolari); a questapopolazione residente si aggiungono altri15.000 extracomunitari irregolari, per untotale di oltre 40.000 abitanti;

Castel Volturno è una realtà com-plessa in cui non è mai venuto meno lospirito di solidarietà e accoglienza ma icirca 15.000 extracomunitari irregolarirappresentano un peso sociale e finanzia-rio troppo oneroso per il Comune;

la presenza di tanti immigrati ir-regolari è dovuta anche alla grande dispo-nibilità di alloggi e alle difficoltà di assi-curare un capillare controllo del territorio,anche per le sue dimensioni vaste, a pre-venzione delle attività illegali;

negli ultimi mesi purtroppo si re-gistra una recrudescenza di fenomeni cri-minali legati a spaccio, sfruttamento dellaprostituzione e furti con bottini tutt’altroche cospicui ma in grado di alimentaresfiducia e allarme;

dopo anni di commissariamentooggi Castel Volturno ha una amministra-zione comunale legittimata dal voto popo-lare e che intende portare avanti i pro-grammi di cambiamento e rigenerazioneche la comunità attende e che necessita diadeguata attenzione da parte delle istitu-zioni a tutti i livelli,

impegna il Governo

a prevedere, nell’ambito delle sue proprieprerogative, anche attraverso risorse delProgramma Operativo Nazionale, un cen-simento degli stranieri non regolari e suc-cessivi interventi di graduale emersione edinserimenti in altre realtà locali nei limitistabiliti dalle attuali norme in vigore, non-ché adottare le opportune iniziative affin-ché vengano messe a disposizione deiCommissari risorse finanziarie, che ten-gano conto di parametri demografici eterritoriali, da stabilire con un successivodecreto del Ministero dell’interno, nonchéa destinare risorse specifiche per i tre

comuni indicati nell’articolo 16, secondoparametri demografici e territoriali, inquanto una equa distribuzione sarebbediscriminante per i territori più complessi,come appunto Castel Volturno.

9/4601/94. Sgambato, Carloni.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 16 prevede misure urgentie straordinarie per i Comuni di Manfre-donia, Castel Volturno e San Ferdinando,che si concretizzano nella nomina di unCommissario Straordinario di Governoche, attraverso un piano di interventi ri-sanatori, possa far superare le situazionidi particolare degrado delle aree dei trecomuni sopra menzionati, caratterizzateda una massiva presenza di immigrati; ilcomune di Castel Volturno (CE), con unterritorio pari a 72,23 chilometri quadratisi estende sulla costa per 27 chilometri, eha, al 16 novembre 2016, una popolazioneiscritta all’anagrafe pari 25.192 unità dicui 4.035 stranieri (regolari); a questapopolazione residente si aggiungono altri15.000 extracomunitari irregolari, per untotale di oltre 40.000 abitanti;

Castel Volturno è una realtà com-plessa in cui non è mai venuto meno lospirito di solidarietà e accoglienza ma icirca 15.000 extracomunitari irregolarirappresentano un peso sociale e finanzia-rio troppo oneroso per il Comune;

la presenza di tanti immigrati ir-regolari è dovuta anche alla grande dispo-nibilità di alloggi e alle difficoltà di assi-curare un capillare controllo del territorio,anche per le sue dimensioni vaste, a pre-venzione delle attività illegali;

negli ultimi mesi purtroppo si re-gistra una recrudescenza di fenomeni cri-minali legati a spaccio, sfruttamento dellaprostituzione e furti con bottini tutt’altroche cospicui ma in grado di alimentaresfiducia e allarme;

Atti Parlamentari — 103 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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dopo anni di commissariamentooggi Castel Volturno ha una amministra-zione comunale legittimata dal voto popo-lare e che intende portare avanti i pro-grammi di cambiamento e rigenerazioneche la comunità attende e che necessita diadeguata attenzione da parte delle istitu-zioni a tutti i livelli,

impegna il Governo

a valutare la possibilità, nel rispetto dellecompatibilità di finanza pubblica, di pre-vedere, nell’ambito delle sue proprie pre-rogative, anche attraverso risorse del Pro-gramma Operativo Nazionale, un censi-mento degli stranieri non regolari e suc-cessivi interventi di graduale emersione edinserimenti in altre realtà locali nei limitistabiliti dalle attuali norme in vigore, non-ché di adottare le opportune iniziativeaffinché vengano messe a disposizione deiCommissari risorse finanziarie, che ten-gano conto di parametri demografici eterritoriali, da stabilire con un successivodecreto del Ministero dell’interno, nonchédi destinare risorse specifiche per i trecomuni indicati nell’articolo 16, secondoparametri demografici e territoriali, inquanto una equa distribuzione sarebbediscriminante per i territori più complessi,come appunto Castel Volturno.

9/4601/94. (Testo modificato nel corsodella seduta) Sgambato, Carloni.

La Camera,

premesso che:

la Legge 28 ottobre 1999, n. 410,all’articolo 5, comma 6, ha previsto che« Per i lavoratori dipendenti dei consorziagrari in servizio alla data del 1o gennaio1997 e successivamente collocati in mobi-lità il Comitato per il coordinamento delleiniziative per l’occupazione di cui al de-creto del Presidente del Consiglio dei mi-nistri 15 settembre 1992, come modificatodal decreto del Presidente del Consiglio deiministri 10 gennaio 1993, di concerto coni Ministeri competenti, sentita la Confe-

renza permanente per i rapporti tra loStato, le regioni e le province autonome diTrento e Bolzano, sentite le parti sociali,individua le modalità di ricollocazione ditale personale presso enti pubblici e pri-vati operanti nel settore agricolo e deiservizi all’agricoltura, anche previa riqua-lificazione dei lavoratori interessati condeliberazione 6 aprile 2001, prot. Cons3985-L, il Comitato per il coordinamentodelle iniziative per l’occupazione, in attua-zione di tale previsione, ha stabilito che leregioni avrebbero dovuto effettuare un’ap-posita ricognizione in ambito regionaledelle disponibilità d’impiego delle figureprofessionali appartenenti al settore agri-colo o ai servizi per l’agricoltura, e unavolta completata la ricognizione, le regioniavrebbero dovuto pubblicare, sotto formadi avviso pubblico di concorso, le dispo-nibilità dei posti rilevati;

la delibera è stata interpretata dalSegretariato generale della Presidenza delConsiglio dei ministri nel senso che « leregioni sono chiamate a svolgere un’atti-vità tesa a stimolare e individuare lepossibili soluzioni occupazionali sul terri-torio con la ricognizione dei posti dispo-nibili presso i vari enti e la pubblicazionedei risultati; gli Enti di impiego dal lorocanto, una volta dichiarata la disponibilitàdei posti in organico e la volontà diprocedere alla copertura, sono tenuti astabilire i termini e le modalità (requisiti,prove di idoneità da espletare etc.) perl’accesso ai posti vacanti »; con decreto delPresidente del Consiglio dei ministri 24ottobre 2001, è stata approvata la tabelladi equiparazione tra le qualifiche previstedal CCNL per i dipendenti dei consorziagrari e le corrispondenti aree, categorie olivelli professionali dei dipendenti delleAmministrazioni pubbliche;

successivamente, il Ministero delloSviluppo economico, con nota prot.0156086 del 10 settembre 2014 inviata allerappresentanze CGIL, CISL e UIL, harilevato che « Sotto il profilo della tutelaoccupazionale, indispensabili premessenormative per l’attivazione del percorsoprevisto dall’articolo 5, comma sesto, della

Atti Parlamentari — 104 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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legge 28 ottobre 1999 n. 410 risultanoessere la collocazione in mobilità dei la-voratori licenziati o l’adozione di piani diriorganizzazione aziendale per i lavoratoriche in essi non dovessero rientrare. Poi-ché, nel caso di specie, di fatto per ilconsorzio risulta impraticabile qualsiasiattività di riorganizzazione aziendale, lasoluzione a problema occupazionale è rin-venibile unicamente all’interno della pro-cedura di messa in mobilità dei lavoratori;

il Mise ha inoltre espresso la pro-pria disponibilità « a fornire un proprioatto di assenso onde addivenire all’indivi-duazione di modalità di ricollocazione delpersonale del consorzio presso enti pub-blici o privati operanti nel settore agricoloe dell’agricoltura, anche previa riqualifi-cazione dei lavoratori interessati » perdare attuazione alle previsioni della leggen. 410 del 1999,

impegna il Governo

ad adottare le opportune iniziative, senzanuovi o maggiori oneri per il bilancio delloStato, per consentire il ricollocamento im-mediato, anche previa riqualificazioneprofessionale, del personale di cui all’ar-ticolo 5 comma 6 della legge n. 410 del1999, presso le Regioni di appartenenzaindipendentemente dalle previsioni dellapianta organica e dai vincoli assunzionalidel patto di stabilità.

9/4601/95. Manfredi, Sgambato, Capone,D’Incecco, Carloni, Iacono.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 4 del decreto in esameindividua condizioni e procedure per l’i-stituzione di Zone Economiche Speciali,anche in aree non adiacenti purché legateda un nesso economico funzionale, e checomprendano almeno un’area portualecon le caratteristiche stabilite dal regola-mento (UE) n. 1315 dell’11 dicembre 2013del Parlamento europeo e del Consiglio

sugli orientamenti dell’Unione per lo svi-luppo della rete transeuropea dei trasporti(TEN-T);

si intende così creare un contestoeconomico, finanziario ed amministrativofavorevole allo sviluppo delle imprese esi-stenti e un incentivo all’insediamento dinuove imprese nel territorio individuatocome ZES; le proposte di istituzione diZES, corredate da un piano di sviluppostrategico, possono essere presentate dalleregioni meno sviluppate e in transizione;ciascuna regione può presentare una pro-posta di istituzione di una ZES nel proprioterritorio, o al massimo due proposte ovesiano presenti più aree portuali con lecaratteristiche prescritte; le regioni chenon posseggono aree portuali aventi talicaratteristiche possono presentare istanzadi istituzione di una ZES solo in formaassociativa, se contigue, o in associazionecon un’area portuale con caratteristiche anorma del regolamento (UE) n. 1315 del2013;

il Molise è regione in transizione(con PIL pro capite tra il 75 per cento eil 90 per cento della media europea)insieme alle regioni Sardegna, Abruzzo eMolise;

le nuove imprese e quelle esistentilocalizzate nell’area individuata come ZES,che realizzino investimenti e nuove attivitàad incremento di quelle già insediate nelmedesimo territorio, potranno beneficiaredi rilevanti agevolazioni quali speciali pro-cedure semplificate e accelerate anche inderoga al regime regolamentare vigente; inparticolare, le imprese che effettuino in-vestimenti nelle ZES possono accedere alcredito d’imposta per l’acquisto di benistrumentali nuovi nel Mezzogiorno nellimite massimo, per ciascun progetto diinvestimento, di 50 milioni di euro; l’age-volazione per tali zone è stata estesa finoal 31 dicembre 2020; le iniziative do-vranno essere mantenute nell’area per al-meno sette anni dopo il completamento

Atti Parlamentari — 105 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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dell’investimento destinatario delle agevo-lazioni, pena la revoca dei benefici,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di favorire l’isti-tuzione di una Zona Economica Specialecon speciali e rilevanti agevolazioni edincentivi fiscali nella Regione Molise as-sociata ad una Regione contigua ovvero adun’area portuale con caratteristiche anorma del regolamento (UE) n. 1315 del2013.

9/4601/96. Venittelli.

La Camera,

premesso che:

il testo in esame reca la conver-sione in legge, con modificazioni, del de-creto-legge 20 giugno 2017, n. 91 « Dispo-sizioni urgenti per la crescita economicanel Mezzogiorno »;

l’articolo 2 mira a favorire il ri-cambio generazionale e lo sviluppo del-l’imprenditoria giovanile in agricolturanelle regioni del Mezzogiorno;

l’articolo 2-bis. – (Interventi urgentia favore della ricerca per contrastare ladiffusione del coleottero Xylosandrus com-pactus) primo comma dispone che « perfronteggiare i danni causati dal coleotteroXylosandrus compactus, con particolareriferimento ai carrubi nella Regione sici-liana, nonché i danni causati dal batteriodella Xylella fastidiosa al settore olivicolo-oleario e quelli derivanti dalla diffusionedella Botrytis cinerea al settore vitivini-colo, è istituito presso il Ministero dellepolitiche agricole alimentari e forestali ilfondo per la ricerca, con dotazione pari a200.000 euro per l’anno 2017, al fine dipromuovere interventi volti al contrastoalla diffusione del coleottero, allo studiodella bioetologia del medesimo e alla con-figurazione di strategie ecocompatibili diprofilassi e terapia per il contenimentodelle infestazioni »;

il comma 2 dello stesso l’articolo2-bis dispone che « con decreto del Mini-stro delle politiche agricole alimentari e

forestali, di concerto con il Ministro del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare, sentito il Consiglio per la ricerca inagricoltura e l’analisi dell’economia agra-ria, sono stabiliti le modalità e i criteri perl’assegnazione delle risorse di cui alcomma 1 »;

la Xylella fastidiosa, il batterio cheprovoca il disseccamento degli alberi diulivo portandoli alla morte, sta affliggendoda tre anni l’economica pugliese, mettendoin ginocchio numerose aziende agricole deiterritori di Brindisi, Lecce e Taranto, ar-rivando a minacciare, ad oggi, la provincianord pugliese di Bari, Barletta, Andria eTrani a causa della velocità con la qualesi sta diffondendo;

in pochi anni la Xylella ha colpitocirca dieci milioni di piante, estendendosiper un’area che supera i 100 chilometri,anche a causa delle inerzie della RegionePuglia e del Governo che hanno portato laCommissione europea ad inviare, nel re-cente mese di luglio, un « parere motivato »con il quale ha invitato l’Italia, entro iltermine dei due mesi, ad ottemperare aipropri obblighi, vincolando di fatto il ri-spetto degli onori all’eradicazione dellepiante, pena il deferimento alla Corte digiustizia,

impegna il Governo

nel caso di interventi volti a contrastare ladiffusione della Xylella fastidiosa, a valu-tare l’opportunità di destinare, con appo-sito decreto, metà della dotazione stan-ziata alla sperimentazione in pieno camposulla selezione e caratterizzazione di se-menzali delle varietà locali Cellina diNardo e Ogliarola Salentina, resistenti aldisseccamento rapido, allo scopo di tute-lare le varietà autoctone presenti nelleprovincie di Brindisi e Lecce e salvaguar-dare la biodiversità, con il coinvolgimentodelle organizzazioni di olivicoltori del ter-ritorio e delle istituzioni scientifiche pu-gliesi che abbiano già individuato e carat-terizzato diversi semenzali.

9/4601/97. Ciracì.

Atti Parlamentari — 106 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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La Camera,

premesso che:

l’articolo 3 del provvedimento inesame detta disposizioni per consentire aicomuni delle regioni Abruzzo, Basilicata,Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sar-degna e Sicilia di dare in concessione o inaffitto ai soggetti in età compresa tra i 18e i 40 anni terreni e aree edificate in statodi abbandono, che risultino in stato diabbandono da almeno quindici anni;

nel caso di terreni e aree edificateappartenenti a privati i richiedenti devonopresentare una manifestazione di inte-resse. Il Comune pubblica in una appositasezione il progetto ricevuto ed informa ilproprietario dell’interesse manifestato,proponendogli una proposta irrevocabiledi contratto di affitto. In caso di assensodel proprietario, il Comune dà il via liberaall’esecuzione del progetto;

secondo una ricerca del Cescat-Centro studi casa ambiente e territorio diAssoedilizia, in Italia esistono oltre 2 mi-lioni di case abbandonate e disabitate.Molte sono diroccate o cadenti. Esse sonoubicate nei comuni in via di spopolamentodelle aree interne o montane del Paese,soprattutto nelle aree meridionali, ma an-che in grandi città come Roma o Milano.Spesso si tratta di proprietà lasciate a piùeredi o con atti di cessione dal dubbiovalore legale, nella forma tipica della scrit-tura privata, la cui validità deve essereconfermata in via giudiziaria;

molti immobili abbandonati sonoiscritti nel catasto e, in caso di perma-nenza dell’abbandono, soprattutto perquelli non in condominio, dovrebbero es-sere stralciate dallo stesso. Tra l’altro ciòè motivo della discrepanza tra il numerodelle abitazioni risultanti al catasto (31,5milioni) e quello viceversa rilevato dall’i-stituto nazionale di statistica (ISTAT) inoccasione dell’ultimo censimento (28,5 mi-lioni);

nel 2015 il Consiglio nazionale delnotariato, che ha diffuso una sorta diguida per applicare la possibilità offerta

dal codice di civile di liberarsi di immobiliper i quali la proprietà costituisce un peso.Al fine di dismettere la proprietà immo-biliare occorre un formale negozio dirinunzia, il quale richiede la forma scrittaed è soggetto a trascrizione. L’ordina-mento, inoltre, non consente che lo stessopossa acquisire la qualifica di res nullius,essendo pertanto previsto l’acquisto incapo allo Stato. Semplificando, l’immobiledopo la rinuncia entra obbligatoriamentea far parte del patrimonio pubblico. Con-fedilizia ha calcolato che, per un immobilecon rendita catastale di 250 euro e unabase imponibile di 31.500 euro, si dovreb-bero sborsare da 3.000 a 3.500 euro se siapplicano le imposte di registro piuttostoche l’imposta sulle successioni e donazioni,oltre alle imposte ipotecarie e catastali;

da quanto sopra esposto si deducel’esistenza di un vasto patrimonio immo-biliare inutilizzato, ma soprattutto bloc-cato. Non è infrequente il caso, soprattuttonei borghi e nei piccoli comuni, di acqui-renti interessati ad immobili abbandonati,ma impossibilitati nell’acquisto da atti ca-tastali non aggiornati o incompleti o dallapresenza (o meglio: dalla assenza) di mol-teplici proprietari, talvolta irreperibili,

impegna il Governo

ad integrare, con un successivo provvedi-mento, le disposizioni dell’articolo 3 delprovvedimento in esame, prevedendo mi-sure volte a consentire la ricomposizioneimmobiliare e l’adozione di procedurevolte a favorire la possibilità per i comunidi riutilizzare gli immobili abitativi abban-donati presenti sul proprio territorio.

9/4601/98. Latronico.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 3 del provvedimento inesame detta disposizioni per consentire aicomuni delle regioni Abruzzo, Basilicata,Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sar-degna e Sicilia di dare in concessione o in

Atti Parlamentari — 107 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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affitto ai soggetti in età compresa tra i 18e i 40 anni terreni e aree edificate in statodi abbandono, che risultino in stato diabbandono da almeno quindici anni;

nel caso di terreni e aree edificateappartenenti a privati i richiedenti devonopresentare una manifestazione di inte-resse. Il Comune pubblica in una appositasezione il progetto ricevuto ed informa ilproprietario dell’interesse manifestato,proponendogli una proposta irrevocabiledi contratto di affitto. In caso di assensodel proprietario, il Comune dà il via liberaall’esecuzione del progetto;

secondo una ricerca del Cescat-Centro studi casa ambiente e territorio diAssoedilizia, in Italia esistono oltre 2 mi-lioni di case abbandonate e disabitate.Molte sono diroccate o cadenti. Esse sonoubicate nei comuni in via di spopolamentodelle aree interne o montane del Paese,soprattutto nelle aree meridionali, ma an-che in grandi città come Roma o Milano.Spesso si tratta di proprietà lasciate a piùeredi o con atti di cessione dal dubbiovalore legale, nella forma tipica della scrit-tura privata, la cui validità deve essereconfermata in via giudiziaria;

molti immobili abbandonati sonoiscritti nel catasto e, in caso di perma-nenza dell’abbandono, soprattutto perquelli non in condominio, dovrebbero es-sere stralciate dallo stesso. Tra l’altro ciòè motivo della discrepanza tra il numerodelle abitazioni risultanti al catasto (31,5milioni) e quello viceversa rilevato dall’i-stituto nazionale di statistica (ISTAT) inoccasione dell’ultimo censimento (28,5 mi-lioni);

nel 2015 il Consiglio nazionale delnotariato, che ha diffuso una sorta diguida per applicare la possibilità offertadal codice di civile di liberarsi di immobiliper i quali la proprietà costituisce un peso.Al fine di dismettere la proprietà immo-biliare occorre un formale negozio dirinunzia, il quale richiede la forma scrittaed è soggetto a trascrizione. L’ordina-mento, inoltre, non consente che lo stessopossa acquisire la qualifica di res nullius,

essendo pertanto previsto l’acquisto incapo allo Stato. Semplificando, l’immobiledopo la rinuncia entra obbligatoriamentea far parte del patrimonio pubblico. Con-fedilizia ha calcolato che, per un immobilecon rendita catastale di 250 euro e unabase imponibile di 31.500 euro, si dovreb-bero sborsare da 3.000 a 3.500 euro se siapplicano le imposte di registro piuttostoche l’imposta sulle successioni e donazioni,oltre alle imposte ipotecarie e catastali;

da quanto sopra esposto si deducel’esistenza di un vasto patrimonio immo-biliare inutilizzato, ma soprattutto bloc-cato. Non è infrequente il caso, soprattuttonei borghi e nei piccoli comuni, di acqui-renti interessati ad immobili abbandonati,ma impossibilitati nell’acquisto da atti ca-tastali non aggiornati o incompleti o dallapresenza (o meglio: dalla assenza) di mol-teplici proprietari, talvolta irreperibili,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di integrare, conun successivo provvedimento, le disposi-zioni dell’articolo 3 del provvedimento inesame, prevedendo misure volte a consen-tire la ricomposizione immobiliare e l’a-dozione di procedure volte a favorire lapossibilità per i comuni di riutilizzare gliimmobili abitativi abbandonati presentisul proprio territorio.

9/4601/98. (Testo modificato nel corsodella seduta) Latronico.

La Camera,

premesso che:

la promozione dell’uso dell’energiada fonti rinnovabili è regolata dalla diret-tiva 2009/28/CE del Parlamento europeo edel Consiglio, del 23 aprile 2009, recepitadal nostro Paese con il decreto legislativo3 marzo 2011, n. 28;

il 23 giugno 2016 il Ministero dellosviluppo economico emanava il decreto« Incentivazione dell’energia elettrica pro-dotta da fonti rinnovabili diverse dal fo-

Atti Parlamentari — 108 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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tovoltaico ». Il citato decreto ministerialeestendeva gli incentivi previsti dalla nor-mativa vigente al 29 giugno 2017 (purchégli impianti fossero entrati in esercizioentro tale data) e comunque fino al rag-giungimento del tetto massimo stanziato;

l’iter procedurale con E-distribu-zione, la società del gruppo Enel che sioccupa della distribuzione di energia elet-trica in Italia, non è inferiore ai dieci mesi,per colpa delle centinaia di domande diallaccio presentate, cui gli attuali organicidella società non sono in grado di farfronte, anche a causa del temporaneotrasferimento di molti dirigenti e tecnici inAbruzzo per la recente drammatica emer-genza sismica;

tale situazione non ha consentito dicompletare gli allacci entro il termineprescritto, in particolare di moltissimi im-pianti del cosiddetto « mini-eolico » cheriguarda i generatori eolici con potenzia-lità fino a 200kw (DL 244/07, articolo 2,comma 145), danneggiando una vasta pla-tea di piccoli investitori;

le regole dell’Autorità per l’energiaelettrica, il gas e il sistema idrico sulleconnessioni prevedano la possibilità diattivare procedimenti di risarcimento peril riconoscimento del danno, ove la re-sponsabilità del mancato adempimentosiano imputabili ai gestori di rete. Risulta,tuttavia, evidente che a chi ha costruito unpiano finanziario, facendo affidamento suuna tariffa incentivante più significativa, enon per colpa sua non riesce ad attivarel’esercizio dell’impianto, tale prospettivanon può che costituire l’ultima ratio,

impegna il Governo

a verificare la possibilità di prospettareuna soluzione tecnica, compatibile con leregole comunitarie, per chi, per causeindipendenti dalla propria volontà, non siariuscito ad attivare gli impianti del cosid-detto ”mini-eolico” entro il termine del 29giugno 2017, anche verificando la percor-ribilità di una eventuale limitata proroga

al fine di mettere in condizione E-distri-buzione di attendere ai suoi obblighi.

9/4601/99. Distaso, Latronico.

La Camera,

premesso che:

la promozione dell’uso dell’energiada fonti rinnovabili è regolata dalla diret-tiva 2009/28/CE del Parlamento europeo edel Consiglio, del 23 aprile 2009, recepitadal nostro Paese con il decreto legislativo3 marzo 2011, n. 28;

il 23 giugno 2016 il Ministero dellosviluppo economico emanava il decreto« Incentivazione dell’energia elettrica pro-dotta da fonti rinnovabili diverse dal fo-tovoltaico ». Il citato decreto ministerialeestendeva gli incentivi previsti dalla nor-mativa vigente al 29 giugno 2017 (purchégli impianti fossero entrati in esercizioentro tale data) e comunque fino al rag-giungimento del tetto massimo stanziato;

l’iter procedurale con E-distribu-zione, la società del gruppo Enel che sioccupa della distribuzione di energia elet-trica in Italia, non è inferiore ai dieci mesi,per colpa delle centinaia di domande diallaccio presentate, cui gli attuali organicidella società non sono in grado di farfronte, anche a causa del temporaneotrasferimento di molti dirigenti e tecnici inAbruzzo per la recente drammatica emer-genza sismica;

tale situazione non ha consentito dicompletare gli allacci entro il termineprescritto, in particolare di moltissimi im-pianti del cosiddetto « mini-eolico » cheriguarda i generatori eolici con potenzia-lità fino a 200kw (DL 244/07, articolo 2,comma 145), danneggiando una vasta pla-tea di piccoli investitori;

le regole dell’Autorità per l’energiaelettrica, il gas e il sistema idrico sulleconnessioni prevedano la possibilità diattivare procedimenti di risarcimento peril riconoscimento del danno, ove la re-sponsabilità del mancato adempimento

Atti Parlamentari — 109 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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siano imputabili ai gestori di rete. Risulta,tuttavia, evidente che a chi ha costruito unpiano finanziario, facendo affidamento suuna tariffa incentivante più significativa, enon per colpa sua non riesce ad attivarel’esercizio dell’impianto, tale prospettivanon può che costituire l’ultima ratio,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di verificare lapossibilità di prospettare una soluzionetecnica, compatibile con le regole comu-nitarie, per chi, per cause indipendentidalla propria volontà, non sia riuscito adattivare gli impianti del cosiddetto « mini-eolico » entro il termine del 29 giugno2017, anche verificando la percorribilità diuna eventuale limitata proroga al fine dimettere in condizione E-distribuzione diattendere ai suoi obblighi.

9/4601/99. (Testo modificato nel corsodella seduta) Distaso, Latronico.

La Camera,

premesso che:

una parte della quota base delfondo di finanziamento ordinario delleuniversità statali è ripartita in proporzioneai costi standard per studente di ciascunateneo;

l’articolo 12 del decreto-legge 20giugno 2017, n. 91, ha modificato lenorme vigenti per il calcolo del costostandard per studente;

ulteriori positive e importanti mo-difiche alla normativa del costo standardsono state introdotte dalla legge di con-versione del decreto-legge sopra citato;

la nuova normativa perfezioneràulteriormente l’oggettività e trasparenzadella determinazione del costo standardper studente e la significatività dei risultatiin termini di valutazione dei costi stan-dard totali sostenuti dagli atenei statali perla didattica;

sulla base di tali costi standardtotali sarà possibile determinare, in modopreciso e condiviso, il « fabbisogno stan-dard » annuo per la didattica di ciascunauniversità statale, ovvero l’ammontare deicosti totali annui sostenuti dall’università ericonosciuti dallo Stato in quanto calcolatimediante algoritmi fondati sulla tipologiadi offerta didattica, sul numero degli stu-denti e su valori standardizzati di singolevoci di costo,

impegna il Governo

a inserire ogni anno il fabbisogno standardannuo per la didattica del sistema univer-sitario statale nel Documento di Economiae Finanza al fine di quantificare esatta-mente e continuativamente nel tempo lerisorse statali necessarie al sostegno ordi-nario all’attività didattica universitaria, inmodo da poter gradualmente assicurare,nell’ambito del fondo di finanziamentoordinario di cui all’articolo 5 della leggen. 537 del 1993, l’integrale copertura dellespese fisse standard di funzionamento perla didattica delle università statali, al nettodella quota di risorse da attribuire confinalità premiali sulla base della normativavigente.

9/4601/100. Ghizzoni, Coscia.

La Camera,

premesso che:

una parte della quota base delfondo di finanziamento ordinario delleuniversità statali è ripartita in proporzioneai costi standard per studente di ciascunateneo;

l’articolo 12 del decreto-legge 20giugno 2017, n. 91, ha modificato lenorme vigenti per il calcolo del costostandard per studente;

ulteriori positive e importanti mo-difiche alla normativa del costo standardsono state introdotte dalla legge di con-versione del decreto-legge sopra citato;

la nuova normativa perfezioneràulteriormente l’oggettività e trasparenzadella determinazione del costo standardper studente e la significatività dei risultati

Atti Parlamentari — 110 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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in termini di valutazione dei costi stan-dard totali sostenuti dagli atenei statali perla didattica;

sulla base di tali costi standard totalisarà possibile determinare, in modo precisoe condiviso, il « fabbisogno standard » annuoper la didattica di ciascuna università sta-tale, ovvero l’ammontare dei costi totali an-nui sostenuti dall’università e riconosciutidallo Stato in quanto calcolati mediante al-goritmi fondati sulla tipologia di offerta di-dattica, sul numero degli studenti e su valoristandardizzati di singole voci di costo,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di inserire ognianno il fabbisogno standard annuo per la

didattica del sistema universitario statalenel Documento di Economia e Finanza alfine di quantificare esattamente e conti-nuativamente nel tempo le risorse statalinecessarie al sostegno ordinario all’atti-vità didattica universitaria, in modo dapoter gradualmente assicurare, nell’am-bito del fondo di finanziamento ordinariodi cui all’articolo 5 della legge n. 537 del1993, l’integrale copertura delle spesefisse standard di funzionamento per ladidattica delle università statali, al nettodella quota di risorse da attribuire confinalità premiali sulla base della norma-tiva vigente.

9/4601/100. (Testo modificato nel corsodella seduta) Ghizzoni, Coscia.

Atti Parlamentari — 111 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 1OAGOSTO 2017 — N. 846

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