BOLLETTINO DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI...

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934 MARTEDÌ 19 DICEMBRE 2017 XVII LEGISLATURA BOLLETTINO DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI INDICE COMMISSIONI RIUNITE (II e III) ..................... Pag. 3 GIUSTIZIA (II) ................................. » 5 AFFARI ESTERI E COMUNITARI (III) ................... » 16 BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE (V) ............. » 165 CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE (VII) ................ » 64 COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LA SEMPLIFICAZIONE ..... » 67 COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LINDIRIZZO GENERALE E LA VIGILANZA DEI SERVIZI RADIOTELEVISIVI ............. » 70 COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL FENOMENO DELLE MAFIE E SULLE ALTRE ASSOCIAZIONI CRIMINALI, ANCHE STRANIERE ................................. » 94 COMITATO PARLAMENTARE PER LA SICUREZZA DELLA REPUB- BLICA .................................... » 95 CAMERA DEI DEPUTATI N. B. Sigle dei gruppi parlamentari: Partito Democratico: PD; MoVimento 5 Stelle: M5S; Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: (FI-PdL); Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista: MDP; Alternativa Popolare-Centristi per l’Europa-NCD: AP-CpE-NCD; Lega Nord e Autonomie - Lega dei Popoli - Noi con Salvini: (LNA); Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà-Possibile: SI-SEL-POS; Scelta civica-ALA per la Costituente Liberale e Popolare-MAIE: SC-ALA CLP-MAIE; Democrazia Solidale-Centro Democratico: (DeS-CD); Fratelli d’Italia (FdI); Misto: Misto; Misto-Civici e Innovatori-Energie PER l’Italia: Misto-CI-EPI; Misto-Direzione Italia: Misto-DI; Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.; Misto-UDC-IDEA: Misto-UDC-IDEA; Misto-Alterna- tiva Libera-Tutti Insieme per l’Italia: Misto-AL-TIpI; Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l’Italia (PLI) - Indipendenti: Misto-PSI-PLI-I.

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934 MARTEDÌ 19 DICEMBRE 2017

XVII LEGISLATURA

BOLLETTINODELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

I N D I C E

COMMISSIONI RIUNITE (II e III) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 3

GIUSTIZIA (II) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 5

AFFARI ESTERI E COMUNITARI (III) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 16

BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE (V) . . . . . . . . . . . . . » 165

CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE (VII) . . . . . . . . . . . . . . . . » 64

COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LA SEMPLIFICAZIONE . . . . . » 67

COMMISSIONE PARLAMENTARE PER L’INDIRIZZO GENERALE E LA

VIGILANZA DEI SERVIZI RADIOTELEVISIVI . . . . . . . . . . . . . » 70

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL FENOMENO DELLE

MAFIE E SULLE ALTRE ASSOCIAZIONI CRIMINALI, ANCHE

STRANIERE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 94

COMITATO PARLAMENTARE PER LA SICUREZZA DELLA REPUB-BLICA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 95

CAMERA DEI DEPUTATI

N. B. Sigle dei gruppi parlamentari: Partito Democratico: PD; MoVimento 5 Stelle: M5S; Forza Italia - Il Popolo dellaLibertà - Berlusconi Presidente: (FI-PdL); Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista: MDP; AlternativaPopolare-Centristi per l’Europa-NCD: AP-CpE-NCD; Lega Nord e Autonomie - Lega dei Popoli - Noi con Salvini:(LNA); Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà-Possibile: SI-SEL-POS; Scelta civica-ALA per la CostituenteLiberale e Popolare-MAIE: SC-ALA CLP-MAIE; Democrazia Solidale-Centro Democratico: (DeS-CD); Fratellid’Italia (FdI); Misto: Misto; Misto-Civici e Innovatori-Energie PER l’Italia: Misto-CI-EPI; Misto-Direzione Italia:Misto-DI; Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.; Misto-UDC-IDEA: Misto-UDC-IDEA; Misto-Alterna-tiva Libera-Tutti Insieme per l’Italia: Misto-AL-TIpI; Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l’Italia(PLI) - Indipendenti: Misto-PSI-PLI-I.

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COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUI FENOMENI DELLA

CONTRAFFAZIONE, DELLA PIRATERIA IN CAMPO COMMERCIALE

E DEL COMMERCIO ABUSIVO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 96

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL RAPIMENTO E

SULLA MORTE DI ALDO MORO . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 158

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL LIVELLO DI

DIGITALIZZAZIONE E INNOVAZIONE DELLE PUBBLICHE AMMI-NISTRAZIONI E SUGLI INVESTIMENTI COMPLESSIVI RIGUAR-DANTI IL SETTORE DELLE TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE

E DELLA COMUNICAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 161

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL SISTEMA BAN-CARIO E FINANZIARIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 163

INDICE GENERALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 211

— 2 —

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COMMISSIONI RIUNITE

II (Giustizia)e III (Affari esteri e comunitari)

S O M M A R I O

SEDE REFERENTE:

Ratifica ed esecuzione della Convenzione sulla protezione internazionale degli adulti, fattaall’Aja il 13 gennaio 2000, nonché norme di adeguamento dell’ordinamento interno. C.2797 Governo (Seguito dell’esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

ALLEGATO (Articolo aggiuntivo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

SEDE REFERENTE

Martedì 19 dicembre 2017. — Presidenzadel presidente della II Commissione Dona-tella FERRANTI. – Interviene il sottose-gretario alla giustizia Gennaro Migliore.

La seduta comincia alle 15.35.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione sulla pro-

tezione internazionale degli adulti, fatta all’Aja il 13

gennaio 2000, nonché norme di adeguamento del-

l’ordinamento interno.

C. 2797 Governo.

(Seguito dell’esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l’esame delprovvedimento in oggetto, rinviato nellaseduta del 13 dicembre scorso.

Donatella FERRANTI, presidente, av-verte che al provvedimento in titolo è statopresentato un solo articolo aggiuntivo (Pa-lazzotto 5.01) (vedi allegato) che, comun-que, è da ritenersi inammissibile per estra-neità di materia, in quanto volto a recaremodificazioni alla legge 5 febbraio 1992,n. 104, in materia di assistenza, integra-zione sociale e diritti delle persone han-dicappate.

Nel rammentare che le presidenzehanno già richiesto alle Commissioni com-petenti l’espressione dei pareri sul testonon emendato, avverte che le Commissionisi riuniranno verosimilmente nella gior-nata di giovedì 21 dicembre prossimo perconferire il mandato ai relatori a riferireall’Assemblea sul provvedimento in titolo.

Nessuno chiedendo di intervenire, rin-via, quindi, il seguito dell’esame ad altraseduta.

La seduta termina alle 15.40.

Martedì 19 dicembre 2017 — 3 — Commissioni riunite II e III

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ALLEGATO

Ratifica ed esecuzione della Convenzione sulla protezione internazio-nale degli adulti, fatta all’Aja il 13 gennaio 2000, nonché norme di

adeguamento dell’ordinamento interno. C. 2797 Governo.

ARTICOLO AGGIUNTIVO

Dopo l’articolo 4 aggiungere il seguente:

ART. 5.

(Modifiche alla legge 5 febbraio 1992,n. 104).

Nella rubrica e dovunque ricorranonella legge alla legge 5 febbraio 1992,n. 104, sostituire le parole: « della personahandicappata », con le seguenti: « dellapersona disabile »; « persone handicap-pate », con: « persone disabili »; « dell’han-dicap », con: « della disabilità »; « deglihandicap », con: « delle disabilità »; « dihandicap », con: « di disabilità »; « con

handicap », con: « con disabilità »; « han-dicappato », con: « disabile »; « handicap-pati », con: « disabili »; « all’handicap »,con: « alla disabilità »; « allo specifico han-dicap », con: « alla specifica disabilità »;« al proprio handicap », con: « alla propriadisabilità »; « di un handicappato », con:« di una persona disabile »; « l’handicap »,con: « la disabilità »; « sull’handicap », con:« sulle disabilità »; « di portatori di handi-cap », con: « di persone disabili » e all’ar-ticolo 6, comma 2, lettera d), « di handicapfisici, psichici », con: « di disabilità fisiche,psichiche ».

5. 01. Palazzotto, Andrea Maestri, Da-niele Farina.

Martedì 19 dicembre 2017 — 4 — Commissioni riunite II e III

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II COMMISSIONE PERMANENTE

(Giustizia)

S O M M A R I O

INDAGINE CONOSCITIVA:

Indagine conoscitiva in merito all’esame della proposta di legge C. 4512 Ferranti, recantemodifiche alla legge 24 marzo 1958, n. 195, in materia di equilibrio tra i sessi nellarappresentanza dei magistrati presso il Consiglio superiore della magistratura.

Audizione di Valerio Onida, Presidente emerito della Corte costituzionale (Svolgimento econclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

INDAGINE CONOSCITIVA:

Indagine conoscitiva in merito all’esame delle proposte di legge C. 3592 Ferraresi, C. 308Brambilla, C. 795 Brambilla, C. 796 Brambilla, C. 960 Giammanco, C. 1502 MassimilianoBernini, C. 2548 Lupo, C. 2865 Anzaldi, C. 2870 Lacquaniti, C. 2966 Brambilla, C. 3005Brambilla, C. 3179 Turco, C. 3395 Brambilla, C. 3863 Matarrese, C. 4339 Brambilla e 4535Brambilla, recanti modifiche al codice civile, al codice penale, al codice di procedurapenale, e altre disposizioni in materia di tutela degli animali.

Audizione di Ambrogio Cassiani, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunaledi Brescia (Svolgimento e conclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

ATTI DEL GOVERNO:

Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di intercettazione di conver-sazioni o comunicazioni. Atto n. 472-bis (Esame, ai sensi dell’articolo 143, comma 4, delregolamento e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

ALLEGATO 1 (Proposta di parere) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

SEDE CONSULTIVA:

Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, concernenti la responsabilità dei dirigentidelle istituzioni scolastiche in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro. Testo unificato C.3830 Pellegrino e C. 3963 Carocci (Parere alle Commissioni riunite VII e XI) (Esame erinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

Disposizioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione della dipendenza da giocod’azzardo patologico. Nuovo testo unificato C. 101 Binetti ed abb. (Parere alla Commis-sione XII) (Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

ALLEGATO 2 (Proposta di parere) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13

AVVERTENZA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11

INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 19 dicembre 2017. — Presidenzadel presidente Donatella FERRANTI.

La seduta comincia alle 14.25.

Indagine conoscitiva in merito all’esame della propo-

sta di legge C. 4512 Ferranti, recante modifiche alla

legge 24 marzo 1958, n. 195, in materia di equilibrio

tra i sessi nella rappresentanza dei magistrati presso il

Consiglio superiore della magistratura.

Audizione di Valerio Onida, Presidente emerito della

Corte costituzionale.

(Svolgimento e conclusione).

Martedì 19 dicembre 2017 — 5 — Commissione II

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Donatella FERRANTI, presidente, av-verte che la pubblicità dei lavori saràassicurata anche attraverso la trasmissionediretta sulla web-tv della Camera dei de-putati. Ne dispone, pertanto, l’attivazione.Introduce, quindi, l’audizione.

Svolge una relazione sui temi oggettodell’audizione Valerio ONIDA, Presidenteemerito della Corte costituzionale.

Interviene per formulare osservazioni ilrelatore, onorevole Stefano DAMBRUOSO(Misto-CI-EPI).

Donatella FERRANTI, presidente, rin-grazia l’audito e dichiara conclusa l’audi-zione.

La seduta termina alle 14.40.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta è pubblicato in un fascicolo a parte.

INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 19 dicembre 2017. — Presidenzadel presidente Donatella FERRANTI.

La seduta comincia alle 14.45.

Indagine conoscitiva in merito all’esame delle pro-

poste di legge C. 3592 Ferraresi, C. 308 Brambilla,

C. 795 Brambilla, C. 796 Brambilla, C. 960 Giam-

manco, C. 1502 Massimiliano Bernini, C. 2548 Lupo,

C. 2865 Anzaldi, C. 2870 Lacquaniti, C. 2966 Bram-

billa, C. 3005 Brambilla, C. 3179 Turco, C. 3395

Brambilla, C. 3863 Matarrese, C. 4339 Brambilla e

4535 Brambilla, recanti modifiche al codice civile, al

codice penale, al codice di procedura penale, e altre

disposizioni in materia di tutela degli animali.

Audizione di Ambrogio Cassiani, sostituto procura-

tore della Repubblica presso il Tribunale di Brescia.

(Svolgimento e conclusione).

Donatella FERRANTI, presidente, av-verte che la pubblicità dei lavori sarà

assicurata anche attraverso la trasmissionediretta sulla web-tv della Camera dei de-putati. Ne dispone, pertanto, l’attivazione.Introduce, quindi, l’audizione.

Svolge una relazione sui temi oggettodell’audizione Ambrogio CASSIANI, Sosti-tuto procuratore della Repubblica presso ilTribunale di Brescia.

Interviene per porre quesiti e formu-lare osservazioni il deputato Vittorio FER-RARESI (M5S).

Risponde ai quesiti posti AmbrogioCASSIANI, Sostituto procuratore della Re-pubblica presso il Tribunale di Brescia.

Donatella FERRANTI, presidente, rin-grazia l’audito e dichiara conclusa l’audi-zione.

La seduta termina alle 15.10.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta è pubblicato in un fascicolo a parte.

ATTI DEL GOVERNO

Martedì 19 dicembre 2017. — Presidenzadel presidente Donatella FERRANTI. – In-terviene il sottosegretario di Stato alla giu-stizia Gennaro Migliore.

La seduta comincia alle 15.15.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni in

materia di intercettazione di conversazioni o comu-

nicazioni.

Atto n. 472-bis.

(Esame, ai sensi dell’articolo 143, comma 4,del regolamento e rinvio).

La Commissione inizia l’esame delloschema di decreto legislativo in oggetto.

Donatella FERRANTI, presidente e re-latrice, fa presente che la Commissione è

Martedì 19 dicembre 2017 — 6 — Commissione II

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chiamata ad esaminare, nella sedutaodierna, lo schema di decreto legislativorecante disposizioni in materia di inter-cettazione di conversazioni o comunica-zioni (A.G. 472-bis), ulteriormente tra-smesso dal Governo dopo la seconda de-liberazione preliminare del Consiglio deiMinistri.

Al riguardo, rammenta che la Commis-sione si è già espressa sul provvedimentoin questione, formulando, nella seduta del6 dicembre scorso, un parere favorevolecon alcune condizioni ed osservazioni.

Quanto alla prima condizione, con laquale si è esplicitata la necessità di sop-primere l’ultimo periodo dell’articolo 2,comma 1, lettera a), dello schema didecreto legislativo, contenente il riferi-mento all’articolo 267, comma 4, del co-dice di procedura penale, dichiara di pren-dere favorevolmente atto che la stessa èstata recepita dall’Esecutivo, che ha con-diviso il rilievo secondo il quale è daritenersi improprio il predetto rinvio, trat-tandosi di disposizione che attiene soltantoalla procedura di scarto delle conversa-zioni irrilevanti e non certo a quelle inu-tilizzabili.

Con riguardo alla seconda condizione,con la quale si è sollecitata, l’eliminazione,all’articolo 268 del codice di procedurapenale, dell’inciso « se pure oggetto diproroga », segnala che la stessa, come sievince dalla relazione illustrativa del prov-vedimento, è stata sostanzialmente accolta,sia pure con i dovuti adattamenti.

Rammenta che la relazione illustrativadel provvedimento precisa, infatti, che « Leesigenze prospettate dalla Commissionepossono essere tutelate senza rivederel’obbligo della polizia giudiziaria delegataalle operazioni di trasmissione periodicadegli atti allo scadere di ogni proroga,funzionale al controllo delle operazioni.Sarà, infatti, cura del pubblico ministero,titolare delle indagini, consentire che l’uf-ficiale delegato, nella sussistenza di speci-fiche ragioni investigative collegate allacomplessità delle attività in corso, possaritardarne la trasmissione con appositodecreto. Ciò allo scopo di permettere tuttequelle attività di consultazione anche fun-

zionali al riascolto che non possono darsiper scontate in quanto discendono dallanatura oggettivamente complessa delle in-dagini, valutabile dal titolare delle stesse.La valutazione delle esigenze investigativecosì prospettate resta dunque in capo alpubblico ministero, non diversamente conriguardo a quanto previsto in tema ditrascrizione o meno di determinate con-versazioni ».

Osserva che la modifica introdottanello schema di decreto legislativo rea-lizza, pertanto, un giusto bilanciamentonecessario tra le esigenze di investigazionee quelle di tutela del segreto, anche infunzione di riservatezza, là dove si prevedeespressamente, al comma 4 del novellatoarticolo 268 del codice di procedura pe-nale, che il pubblico ministero con decretopossa ritardare la trasmissione dei verbalie delle registrazioni, normalmente e diregola destinate all’archivio riservato, alloscadere del termine delle operazioni, an-che quando prorogato. Sarà in ogni casocura del delegante prescrivere eventual-mente modalità particolari di conserva-zione dei dati, se necessario.

In riferimento alla terza condizione,diretta ad attribuire alle difese un terminepiù ampio per l’esame del materiale in-tercettato, una volta che questo sia statodepositato, rileva che è stato modificatol’articolo 3, comma 1, lettera b) delloschema di decreto legislativo, nella partein cui introduce l’articolo 268-ter c.p.p.,indicando in dieci giorni dall’avviso dideposito il termine, originariamente indi-cato in cinque giorni dall’avvenuto depo-sito, entro cui i difensori possono formu-lare ulteriori richieste acquisitive di co-municazioni o conversazioni o flussi dicomunicazioni informatiche o telematichecontenuti nell’elenco di cui all’articolo268-bis, comma 1.

Fa presente che l’Esecutivo, inoltre, haaderito all’indicazione circa la prorogabi-lità di detto termine in ragione della quan-tità del materiale investigativo raccolto edella sua complessità.

Osserva che, come evidenziato nella re-lazione illustrativa del provvedimento, l’ac-coglimento della condizione in esame « si

Martedì 19 dicembre 2017 — 7 — Commissione II

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inserisce nella prospettiva più ampia di re-visione delle condizioni di accesso agli attida parte della difesa, rispetto all’impiantooriginario dello schema di decreto ». Pari-menti accolte dall’Esecutivo sono la quarta,quinta e sesta condizione, con le quali si èrappresentata la necessità di consentire aidifensori, oltre che di accedere all’archivioriservato e di ascoltare le conversazioni ocomunicazioni registrate, anche di ottenerecopia dei verbali di trascrizione delle con-versazioni e comunicazioni che all’esitodella procedura acquisitiva siano state rite-nute rilevanti.

Rileva che le modifiche introdotte alloschema di decreto legislativo sono, per-tanto, dirette a consentire il rilascio dicopia dei verbali di trascrizione sommaria(quella effettuata dalla polizia giudiziariain corso di operazioni), una volta dispostala acquisizione ad opera del giudice conpressoché definitiva espulsione, salvo re-cupero in udienza preliminare o in dibat-timento, del materiale sicuramente irrile-vante. Nella medesima prospettiva, se l’ac-quisizione è stata effettuata con l’emis-sione di ordinanza cautelare, si intervienesulla formulazione dell’articolo 293 delcodice di procedura penale.

Relativamente alle osservazioni conte-nute nel richiamato parere del 6 dicembrescorso, prende favorevolmente atto dell’ac-coglimento di quella inerente la modificadell’articolo 114 c.p.p, relativa all’oppor-tunità di prevedere, in vista di un raffor-zamento del diritto all’informazione, lapubblicabilità dell’ordinanza di custodiacautelare, predisposta secondo i nuovi cri-teri di cui all’articolo 292 del codice diprocedura penale. Rileva che tale modi-fica, come sottolineato nella relazione il-lustrativa, è strettamente conseguente, allarivisitazione dello schema di decreto se-condo le linee sopra indicate ed « è fun-zionale a stabilire il principio che il divietodi pubblicazione degli atti non più copertida segreto, fino alla conclusione delleindagini ovvero fino al termine dell’u-dienza preliminare, non riguarda l’ordi-nanza cautelare, che, quindi, cessato ilsegreto, è pubblicabile senza ulteriori in-dugi ». Osserva che, in tal modo, si realizza

« il necessario equilibrio nel bilanciamentodei valori costituzionali in gioco, ossial’efficienza investigativa direttamente con-nessa all’obbligatorietà dell’azione penale,la riservatezza delle persone coinvoltedalle operazioni di intercettazione e lalibertà di stampa con il connesso dirittoall’informazione ». Rileva, quindi, che nonv’è allora ragione per sottrarre l’ordinanzacautelare predisposta secondo i nuovi cri-teri, che impongono cautela nell’inseri-mento nella relativa motivazione dei con-tenuti delle intercettazioni, alla possibilitàdi pubblicazione, in vista proprio del raf-forzamento del diritto all’informazione.

Considerata, tuttavia, la necessità disperimentare sul campo l’efficacia delnuovo modello di elaborazione dell’ordi-nanza, ritiene condivisibile la scelta del-l’Esecutivo di prevedere che tale modificadell’articolo 114 del codice di procedurapenale acquisiti efficacia decorsi dodicimesi dall’entrata in vigore del decretolegislativo.

Prende, infine, favorevolmente attodelle ulteriori modifiche allo schema didecreto legislativo, discendenti dall’acco-glimento delle osservazioni della Commis-sione volte a puntualizzare le modalità diesercizio del diritto di accesso all’archivioriservato, disciplinato dal novellato arti-colo 89-bis delle disposizioni di attuazionedel codice di procedura penale.

Ciò premesso, presenta e illustra unaproposta di parere favorevole sul provve-dimento in titolo (vedi allegato 1), che saràposta in votazione nella seduta previstanella giornata di domani.

Nessuno chiedendo di intervenire, rin-via il seguito dell’esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.25.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 19 dicembre 2017. — Presidenzadel presidente Donatella FERRANTI. – In-terviene il sottosegretario di Stato alla giu-stizia Gennaro Migliore.

La seduta comincia alle 15.25.

Martedì 19 dicembre 2017 — 8 — Commissione II

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Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81,concernenti la responsabilità dei dirigenti delle isti-tuzioni scolastiche in materia di sicurezza dei luoghidi lavoro.Testo unificato C. 3830 Pellegrino e C. 3963 Carocci.(Parere alle Commissioni riunite VII e XI).

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l’esame delprovvedimento in oggetto.

Fabrizia GIULIANI (PD), relatrice, fapresente che la Commissione è chiamataad esaminare, nella seduta odierna, il testounificato delle proposte di legge C.3830 eC. 3963, recante « Modifiche al decretolegislativo 9 aprile 2008, n. 81, concernentila responsabilità dei dirigenti delle istitu-zioni scolastiche in materia di sicurezzadei luoghi di lavoro ».

Rammenta che tale provvedimento di-spone, al comma 1, lettera a), dell’articolo1, che i dirigenti delle istituzioni scolasti-che rispondono dei rischi connessi alleattività che si svolgono in presenza dialunne e alunni o del personale scolasticoo, comunque, sono inserite nel pianotriennale dell’offerta formativa e sonoesentati da qualsiasi responsabilità civile,amministrativa e penale qualora abbianotempestivamente richiesto gli interventistrutturali e di manutenzione necessariper assicurare la sicurezza dei locali edegli edifici assegnati, adottando le misuredi carattere gestionale di propria compe-tenza.

Evidenzia che, in ogni caso gli inter-venti relativi all’installazione degli im-pianti e alla loro verifica periodica e gliinterventi strutturali e di manutenzioneriferiti ad aree e spazi degli edifici nonassegnati alle istituzioni scolastiche non-ché ai vani e locali tecnici, tetti e sottotettidelle sedi delle istituzioni scolastiche re-stano a carico dell’amministrazione te-nuta, per effetto di norme o convenzioni,alla loro fornitura e manutenzione.

Rammenta che i dirigenti delle istitu-zioni scolastiche, qualora, sulla base diuna valutazione svolta con la diligenza delbuon padre di famiglia, rilevino la sussi-

stenza di un pericolo grave e immediato,possono interdire parzialmente o total-mente l’utilizzo dei locali e degli edificiassegnati, nonché ordinarne l’evacuazione,dandone tempestiva comunicazione al-l’amministrazione tenuta, per effetto dinorme o convenzioni, alla loro fornitura emanutenzione, nonché alla competenteautorità di pubblica sicurezza. Nei casi dicui al precedente periodo, non si appli-cano gli articoli 331 (Interruzione di unservizio pubblico o di pubblica necessità),340 (interruzione di un ufficio o serviziopubblico o di un servizio di pubblicanecessità) e 658 (Procurato allarme pressol’Autorità) del codice penale.

Osserva, in fine, che alla lettera b) delmedesimo comma 1, si dispone che per lesedi delle istituzioni scolastiche, la valu-tazione dei rischi strutturali degli edifici el’individuazione delle misure necessarie aprevenirli sono di esclusiva competenzadell’amministrazione tenuta, per effetto dinorme o convenzioni, alla loro fornitura emanutenzione. Il documento di valuta-zione di cui al comma 2 è redatto daldatore di lavoro congiuntamente all’am-ministrazione tenuta, per effetto di normeo convenzioni, alla loro fornitura e ma-nutenzione.

Donatella FERRANTI, presidente, ri-tiene che il tema oggetto del provvedi-mento sia di particolare delicatezza e che,pertanto, necessiti di adeguati approfon-dimenti. In particolare, rileva l’opportu-nità di effettuare una approfondita rifles-sione sulla disposizione di cui al comma 1,lettera a), dell’articolo 1 del provvedimentoche prevede un’esimente totale per i diri-genti delle istituzioni scolastiche che ri-spondono dei rischi connessi alle attivitàche si svolgono in presenza di alunni ealunne o del personale scolastico o, co-munque, sono inserite nel piano triennaledell’offerta formativa, qualora abbianotempestivamente richiesto gli interventistrutturali e di manutenzione necessariper assicurare la sicurezza dei locali edegli edifici assegnati , adottando le mi-sure di carattere gestionale di propriacompetenza. In proposito ritiene che la

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condotta dalla quale scaturisce l’esenzionetotale di responsabilità sia indeterminata egenerica.

Fabrizia GIULIANI (PD), relatrice, con-corda con la presidente sulla necessità dieffettuare un supplemento di riflessione, alfine di maturare un giudizio avveduto sulprovvedimento in titolo.

Donatella FERRANTI, presidente, nes-sun altro chiedendo di intervenire, rinviail seguito dell’esame ad altra seduta.

Disposizioni per la prevenzione, la cura e la riabi-

litazione della dipendenza da gioco d’azzardo pato-

logico.

Nuovo testo unificato C. 101 Binetti ed abb.

(Parere alla Commissione XII).

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l’esame delprovvedimento in oggetto.

Donatella FERRANTI, presidente, in so-stituzione del relatore, onorevole Guerini,impossibilitato a partecipare alla sedutaodierna, fa presente che la Commissione èchiamata ad esaminare, il nuovo testounificato, come risultante dall’approva-zione egli emendamenti in sede referente,recante « Disposizioni per la prevenzione,la cura e la riabilitazione della dipendenzada gioco d’azzardo patologico » (C. 101Binetti, C. 102 Binetti, C. 267 Fucci, C. 433Mongiello, C. 1596 Baroni, C. 1633 For-misano, C. 1718 Iori, C. 1812 GiorgiaMeloni e C. 4706 Beni).

Rammenta che il provvedimento, che sicompone di 12 articoli, introduce misurevolte ad assicurare la tutela, la cura e lariabilitazione dei soggetti affetti da giocod’azzardo patologico, definiti ai sensi del-l’articolo 2, e dei loro familiari, la pre-venzione del gioco d’azzardo patologico,anche attraverso idonee iniziative di in-formazione e di sensibilizzazione sui fat-tori di rischio del gioco d’azzardo, conparticolare attenzione alla tutela dei mi-nori e dei soggetti vulnerabili (articolo 1).

Nel soffermarsi sui profili strettamenteattinenti alle competenze della Commis-sione giustizia, segnala che l’articolo 6(Misure per la tutela dei minori e perl’aiuto ai giocatori problematici), al comma1, nel novellare l’articolo 24, comma 21,del decreto-legge n. 98 del 2011, conver-tito, con modificazioni, dalla legge n. 111del 2011, incrementa l’entità della san-zione amministrativa pecuniaria a caricodel titolare dell’esercizio commerciale, dellocale o, comunque, del punto di offertadel gioco, che consente la partecipazioneai giochi pubblici a minori di anni diciotto.Tale sanzione, attualmente prevista nellamisura da cinque mila a venti mila euro,è stabilita dall’articolo in esame nellamisura da dieci mila a trenta mila euro. Ilcomma 2 del medesimo articolo dispone,inoltre, che l’accesso agli apparecchi daintrattenimento e ai videogiochi è consen-tito esclusivamente mediante l’utilizzodella tessera sanitaria al fine di impedirel’accesso ai giochi da parte dei minori. Lamedesima disposizione si applica anche aigiochi on line con vincite in denaro, fermirestando gli ulteriori adempimenti già pre-visti allo scopo di impedire l’accesso deiminori a tali giochi.

Rammenta che l’articolo 7 (Ammini-stratore di sostegno), al comma 1, prevedeche la persona affetta da gioco d’azzardopatologico che a causa di tale patologia sitrovi nell’impossibilità, anche parziale otemporanea, di provvedere ai propri inte-ressi, può essere assistita, ai sensi dell’ar-ticolo 404 del codice civile, da un ammi-nistratore di sostegno nominato dal giu-dice tutelare del luogo in cui essa ha laresidenza o il domicilio. Il comma 2 pre-vede inoltre che, per quanto concerne lemodalità e le procedure relative all’inter-vento dell’amministratore di sostegno, siapplicano le disposizioni del capo II delTitolo XII del Libro primo del codicecivile.

Osserva che l’articolo 8 reca disposi-zioni in materia di etichettature dei ta-gliandi delle lotterie istantanee. In parti-colare, il comma 1 dispone che i tagliandidelle lotterie istantanee devono conteneremessaggi in lingua italiana su entrambi i

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lati, indicati a stampa e in modo dacoprire almeno il 25 per cento della cor-rispondente superficie, recanti avvertenzerelative ai rischi e ai danni connessi algioco d’azzardo. Il comma 6 di tale arti-colo prevede che resta fermo quanto pre-visto dall’articolo 7, comma 5, del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 8 no-vembre 2012, n. 189, in materia diavvertenze sui rischi derivanti dal giocod’azzardo patologico. In proposito ram-menta che l’articolo 7, comma 5, deldecreto-legge n. 158 del 2012 prevede l’ob-bligo di riportare avvertimenti sul rischiodi dipendenza dalla pratica di giochi convincite in denaro e sulle relative probabi-lità di vincita: sulle schedine e tagliandidei giochi; sugli apparecchi di gioco, cioèquegli apparecchi che si attivano con l’in-troduzione di moneta metallica ovvero conappositi strumenti di pagamento elettro-nico; nelle aree e nelle sale con videoter-minali; nei punti di vendita di scommessesu eventi sportivi, anche ippici, e nonsportivi; nei siti internet destinati all’of-ferta di giochi con vincite in denaro.

Evidenzia che, in caso di inosservanzadi tali disposizioni, è prevista la sanzioneamministrativa di 50.000 euro nei con-fronti del concessionario degli apparecchidi gioco, del titolare della sala o del puntodi raccolta dei giochi (relativamente agliapparecchi AWP e VLT), del titolare delpunto vendita delle scommesse, se diversodal concessionario (comma 6).

Rammenta che l’articolo 9 reca il di-vieto di propaganda pubblicitaria dei gio-chi con vincita in denaro. Nello specifico,è vietata qualsiasi forma, diretta o indi-retta, di propaganda pubblicitaria, di co-municazione commerciale, di sponsorizza-zione e di promozione di marchi o pro-dotti di giochi con vincite in denaro, offertiin reti di raccolta fisiche oppure on line(comma 1). In caso di violazione delpredetto divieto, si applica la sanzione

amministrativa pecuniaria del pagamentodi una somma da 50.000 a 500.000 euro.La sanzione è irrogata al soggetto checommissiona la propaganda pubblicitaria,la comunicazione commerciale, la sponso-rizzazione o la promozione, al soggettoche l’effettua, nonché al proprietario delmezzo con il quale essa è diffusa. Iproventi derivanti dall’applicazione di talisanzioni sono destinati alla prevenzione,alla cura e alla riabilitazione delle pato-logie connesse alla dipendenza da giocod’azzardo, ai sensi dell’articolo 1, comma133, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.

Rileva, infine, che l’articolo 10 prevedestabilisce che, in deroga all’articolo 51,comma 1, lettera b), della legge 16 gennaio2003, n. 3, nei luoghi in cui si svolgonoattività di gioco d’azzardo è sempre vietatoconsumare bevande alcoliche e fumare,anche in presenza di impianti per laventilazione e il ricambio di aria. Taledivieto è esteso anche alle sigarette elet-troniche.

Ciò premesso, presenta ed illustra unaproposta di parere favorevole con alcunecondizioni e una osservazione (vedi alle-gato 2).

Nessuno chiedendo di intervenire, rin-via, quindi, il seguito dell’esame ad altraseduta.

La seduta termina alle 15.35.

AVVERTENZA

Il seguente punto all’ordine del giornonon è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Modifiche all’articolo 5 della legge 1o di-cembre 1970, n. 898, in materia di assegnospettante a seguito di scioglimento del ma-trimonio o dell’unione civile.C. 4605 Ferranti.

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ALLEGATO 1

Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia diintercettazione di conversazioni o comunicazioni. Atto n. 472-bis.

PROPOSTA DI PARERE

La II Commissione,

esaminato lo schema di decreto legi-slativo in oggetto, recante disposizioni inmateria di intercettazione di conversazionio comunicazioni (A.G. 472 bis), ulterior-mente trasmesso dal Governo dopo laseconda deliberazione preliminare delConsiglio dei Ministri;

rilevato positivamente come l’Esecu-tivo abbia accolto i rilievi contenuti nelparere espresso il 6 dicembre scorso;

preso favorevolmente atto, in parti-colare, delle modifiche introdotte al

comma 4 del novellato articolo 268 delcodice di procedura penale e ritenuto cheattraverso tali modifiche, che realizzanoun giusto e necessario bilanciamento tra leesigenze di investigazione e quelle di tuteladel segreto, siano sostanzialmente accolti,sia pure con i dovuti adattamenti, i rilieviesplicitati nella seconda condizione conte-nuta nel parere richiamato,

esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

Disposizioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delladipendenza da gioco d’azzardo patologico. Nuovo testo unificato C.

101 Binetti ed abb.

PROPOSTA DI PARERE

La II Commissione,

esaminato il provvedimento in og-getto;

condivise le finalità del testo unifi-cato in discussione, che, come enunciatodall’articolo 1, è diretto ad introdurremisure volte ad assicurare la tutela, lacura e la riabilitazione dei soggetti affettida gioco d’azzardo patologico e dei lorofamiliari, nonché la prevenzione dellostesso, anche attraverso idonee iniziativedi informazione e di sensibilizzazione suifattori di rischio del gioco d’azzardo, conparticolare attenzione alla tutela dei mi-nori e dei soggetti vulnerabili;

rilevato che:

l’articolo 8 del provvedimento recadisposizioni in materia di etichettatura deitagliandi delle lotterie istantanee, preve-dendo, al comma 1, che gli stessi devonocontenere messaggi in lingua italiana suentrambi i lati, indicati a stampa e inmodo da coprire almeno il 25 per centodella corrispondente superficie, recanti av-vertenze relative ai rischi e ai danni con-nessi al gioco d’azzardo. Secondo quantostabilito dal comma 2, tali tagliandi dellelotterie istantanee devono in ogni casoriportare, su entrambi i lati e con dimen-sioni adeguate, e comunque tali da assi-curarne l’immediata visibilità, una serie didiciture ( « Questo gioco nuoce alla sa-lute »; « Questo gioco provoca dipen-denza »; « Questo gioco può ridurti inpovertà »; « Questo gioco è vietato ai mi-nori di 18 anni »; « Questo è un giocod’azzardo e provoca dipendenza »). Il

comma 6 del medesimo articolo stabilisce,inoltre, che resta fermo quanto previstodall’articolo 7, comma 5, del decreto-legge13 settembre 2012, n. 158, convertito, conmodificazioni, dalla legge 8 novembre2012, n. 189, in materia di avvertenze suirischi derivanti dal gioco d’azzardo pato-logico;

le disposizioni di cui ai commi 1 e2, nel contemplare l’ obbligo di etichetta-tura dei tagliandi delle lotterie istantanee,non prevedono tuttavia alcuna sanzione.Dovrebbe, pertanto, essere valutata l’op-portunità di prevedere l’applicazione dellamisura della revoca della concessione, nelcaso in cui i tagliandi non riportino, o nonriportino secondo le modalità previste, lediciture prescritte;

dovrebbe altresì essere valutatal’opportunità, al comma 2, sia di evitareripetizioni nelle diciture ivi prescritte –quali, ad esempio, quelle contenute nellelettere b) ed e) –, sia di chiarire se suitagliandi debbano essere indicate tutte ecinque le avvertenze previste. In tale ul-timo caso, infatti, potrebbe essere posta arepentaglio l’immediata visibilità delle me-desime, pure imposta dalla disposizione;

quanto alla disposizione di cui alcomma 6 dell’articolo 8, appare neces-sario richiamare espressamente, oltre alcomma 5, anche il comma 6 dell’articolo7 del decreto-legge 13 settembre 2012,n. 158. Tale ultima norma, infatti, pre-vede l’applicazione della sanzione pecu-niaria amministrativa di euro 50.000 incapo ai soggetti che non ottemperino agli

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obblighi in materia di etichettatura deitagliandi specificamente previsti dallostesso comma 5;

ritenuto che:

l’articolo 9 del testo unificato pre-vede il divieto di propaganda dei giochicon vincita in danaro (comma 1), pre-vedendo, in caso di violazione di taledivieto, l’applicazione della sanzione am-ministrativa pecuniaria del pagamento diuna somma da 50.000 a 500.000 euro.Tale sanzione è applicata al soggetto checommissiona la propaganda pubblicitaria,la comunicazione commerciale, la spon-sorizzazione o la promozione, al soggettoche l’effettua, nonché al proprietariodel mezzo con il quale essa è diffusa(comma 2).

la disposizione non specifica qualesia l’autorità competente all’irrogazionedella predetta sanzione, che sarebbe, in-vece, necessario individuare in modoespresso;

valutato che:

l’articolo 10 dispone che, in derogaall’articolo 51, comma 1, lettera b), dellalegge 16 gennaio 2003, n. 3, nei luoghi incui si svolgono attività di gioco d’azzardoè sempre vietato consumare bevande al-coliche e fumare, anche in presenza diimpianti per la ventilazione e il ricambiodi aria. Tale divieto è esteso anche allesigarette elettroniche;

il richiamato articolo 51 prevede ildivieto di fumo nei locali chiusi, ad ecce-zione di quelli riservati ai fumatori e cometali contrassegnati. La norma non fa, in-vece, alcun riferimento al divieto di con-sumare bevande alcoliche, che dovrebbeessere oggetto di puntuale previsione neltesto unificato in discussione;

nel caso in cui, pertanto, si vogliaintrodurre il duplice divieto di fumare edi consumare bevande alcoliche nei luo-ghi in cui si svolgono attività di giocod’azzardo, appare necessario, da un lato,relativamente al divieto di fumo, richia-mare espressamente le sanzioni ammini-

strative già previste dalla vigente norma-tiva, dall’altro, relativamente a quello diconsumo di bevande alcoliche, prevedereuna sanzione specifica per il caso viola-zione;

osservato che:

l’articolo 11 del provvedimento, alcomma 3, fa divieto ai concessionari diprevedere penalizzazioni od oneri a caricodei gestori e degli esercenti in caso dirichiesta di rimozione degli apparecchi dagioco previsti dall’articolo 110, comma 6,lettere a) e b), del testo unico delle leggi dipubblica sicurezza di cui al regio decreto18 giugno 1931, n. 773, e successive mo-dificazioni;

nel caso di violazione di taledivieto, dovrebbe essere valutata l’oppor-tunità di prevedere una specifica sanzione,quale ad esempio, la revoca della conces-sione,

esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti condizioni:

1) all’articolo 8, comma 6, sia richia-mato espressamente anche il comma 6dell’articolo 7 del decreto-legge 13 settem-bre 2012, n. 158;

2) all’articolo 9, sia individuata spe-cificamente l’autorità competente all’irro-gazione delle sanzioni;

3) all’articolo 10, nell’ipotesi in cui sivoglia introdurre in modo espresso il di-vieto di consumare bevande alcoliche neiluoghi in cui si svolge il gioco d’azzardo,sia prevista una sanzione amministrativaper il caso di violazione di tale divieto;siano, inoltre, richiamate in modo espli-cito, relativamente alle ipotesi di viola-zione del divieto di fumo nei predettiluoghi, le sanzioni amministrative previstedalla vigente normativa;

4) all’articolo 11, comma 3, sia in-trodotta una disposizione volta a preve-

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dere l’applicazione di una sanzione am-ministrativa in relazione alle ipotesi diviolazione del divieto ivi previsto.

e con la seguente osservazione:

all’articolo 8, comma 2, si valuti l’op-portunità di:

a) prevedere l’applicazione dellamisura della revoca della concessione, nel

caso in cui i tagliandi non riportino, o nonriportino secondo le modalità previste, lediciture prescritte;

b) evitare ripetizioni nelle avver-tenze prescritte, quali, ad esempio, quellecontenute nelle lettere b) ed e);

c) chiarire se sui tagliandi debbanoessere indicate tutte e cinque le avvertenzein questione.

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III COMMISSIONE PERMANENTE

(Affari esteri e comunitari)

S O M M A R I O

INDAGINE CONOSCITIVA:

Indagine conoscitiva sulla Strategia italiana per l’Artico (Esame del documento conclusivo erinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16

ALLEGATO (Proposta di documento conclusivo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

INDAGINE CONOSCITIVA:

Indagine conoscitiva sull’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile (Rinvio dell’esame deldocumento conclusivo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

RISOLUZIONI:

7-01419 Locatelli: Sulla repressione dell’opposizione politica in Cambogia (Discussione econclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

AVVERTENZA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19

INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 19 dicembre 2017. — Presidenzadel presidente Fabrizio CICCHITTO. – In-terviene il sottosegretario di Stato agli affariesteri e alla cooperazione internazionale,Benedetto Della Vedova.

La seduta comincia alle 15.05.

Indagine conoscitiva sulla Strategia italiana per

l’Artico.

(Esame del documento conclusivo e rinvio).

Fabrizio CICCHITTO, presidente, av-verte che la pubblicità dei lavori dellaseduta odierna sarà assicurata anche at-traverso l’attivazione di impianti audiovi-sivi a circuito chiuso.

Ricorda che l’indagine conoscitiva èstata deliberata il 14 giugno 2016 e si èarticolata in quindici audizioni, nonchénella missione in Norvegia e presso le Isole

Svalbard, svolta dal 14 al 18 giugno 2017.Ricorda, altresì, che il termine di conclu-sione dell’indagine conoscitiva, inizial-mente fissato al 31 dicembre 2016, con de-terminazione unanime della Commissione,è stato prorogato al 31 dicembre 2017.

Ciò premesso, segnala di avere predispo-sto, in esito allo svolgimento del pro-gramma dell’indagine conoscitiva, una pro-posta di documento conclusivo, che è statopreventivamente trasmesso a tutti i compo-nenti della Commissione (vedi allegato).

Coglie l’occasione per esprimere soddi-sfazione per il lavoro svolto che, comeemerge dal documento proposto, oltre aricostruire il quadro normativo, ha affron-tato i profili di interesse di questa Com-missione rispetto ad una strategia italianaper l’Artico, fornendo proposte di lavoro evalutazioni utili a orientare le politicheArtiche dell’Italia nella regione artica.

Invita, quindi, i componenti della Com-missione a esaminare il testo della proposta,alla quale potranno essere eventualmente

Martedì 19 dicembre 2017 — 16 — Commissione III

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presentate richieste di integrazione o modi-fica, ai fini di una sua prossima approva-zione.

Segnala, infine, che è all’esame dellaCommissione Bilancio la proposta emen-dativa approvata da questa Commissionenell’ambito dell’esame in sede consultivadel disegno di legge di bilancio per il 2018e concernente l’istituzione di un Fondodestinato a sostenere la ricerca in Artico,in coerenza con le questioni emerse nelcorso dell’indagine conoscitiva.

Franco CASSANO (PD), con riferimentoal capitolo finale del documento conclusivoconcernente le proposte di lavoro, auspicache sia inserito il richiamo alla necessità diun’azione di monitoraggio da parte del Go-verno italiano sugli elementi di differenzia-zione tra i vari attori interessati ai temi del-l’Artico, tenuto conto che le preoccupazioniper gli effetti del cambiamento climaticosono oggetto di valutazioni non sempre omo-genee, soprattutto da parte degli Stati rivie-raschi che vedono nello scioglimento deighiacci il dischiudersi di prospettive di ca-rattere commerciale.

Fabrizio CICCHITTO, presidente, condi-vide la proposta di integrazione dell’ono-revole Cassano.

Il sottosegretario Benedetto DELLAVEDOVA manifesta apprezzamento per illavoro di indagine svolto dalla Commis-sione e da lui personalmente seguito, incontinuità con l’impegno profuso dai pre-cedenti governi. Al riguardo, sottolinea chela decisione di proporre l’Italia come can-didata al Consiglio Artico è stata lungimi-rante per molteplici ragioni, che il docu-mento conclusivo in esame contribuisce afar emergere. Quanto alle strutture istitu-zionali che presidiano la regione artica,rientra tra gli interessi strategici del nostroPaese il rafforzamento degli strumenti disoft law nell’interazione tra i grandi attoriglobali. Evidenzia, inoltre, che l’Italia hauna lunga tradizione di presenza in Artico,a partire dalla stagione delle grandi esplo-razioni che videro protagonista UmbertoNobile, fino alla istituzione della base

scientifica del CNR. Conclude segnalandoche lo studio dei cambiamenti climatici èoggetto di un importante investimento daparte dell’Italia, che finora è stato pocovalorizzato presso l’opinione pubblica, lad-dove invece è auspicabile far comprenderel’importanza del presidio di questa fron-tiera della ricerca.

Fabrizio CICCHITTO, presidente, si as-socia alle parole del sottosegretario DellaVedova, confermando la consapevolezza,maturata in occasione della missionepresso le isole Svalbard, circa il livello dieccellenza raggiunto dal nostro Paese nelcampo della ricerca scientifica e tecnolo-gica in Artico. È una consapevolezza deltutto carente nell’opinione pubblica ita-liana, cui è fino ad oggi sfuggita la storiadi presenza del nostro Paese nell’Artico el’importanza di dare ulteriore sostegno alcomparto della ricerca.

Nessun altro chiedendo di intervenire,rinvia quindi il seguito dell’esame deldocumento ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.15.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta è pubblicato in un fascicolo a parte.

INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 19 dicembre 2017. — Presidenzadel presidente Fabrizio CICCHITTO. – In-terviene il sottosegretario di Stato agli affariesteri e alla cooperazione internazionale,Benedetto Della Vedova.

La seduta comincia alle 15.15.

Indagine conoscitiva sull’Agenda 2030 per lo svi-

luppo sostenibile.

(Rinvio dell’esame del documento conclu-sivo).

Fabrizio CICCHITTO, presidente, av-verte che la pubblicità dei lavori della

Martedì 19 dicembre 2017 — 17 — Commissione III

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seduta odierna sarà assicurata anche at-traverso l’attivazione di impianti audiovi-sivi a circuito chiuso.

Propone il rinvio dell’esame del docu-mento conclusivo in titolo al fine di con-sentire l’acquisizione agli atti dell’indagineconoscitiva di un documento che è statopreannunciato dai rappresentanti di CassaDepositi e Prestiti, in luogo dell’ audizioneda tempo richiesta e alla luce della im-possibilità di individuare una data per ilrelativo svolgimento entro il termine diconclusione dell’indagine conoscitiva, fis-sato al 31 dicembre prossimo.

La Commissione concorda.

Fabrizio CICCHITTO, presidente, nes-suno chiedendo di intervenire, rinvia, per-tanto, l’esame del documento conclusivoad altra seduta.

La seduta termina alle 15.20.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta è pubblicato in un fascicolo a parte.

RISOLUZIONI

Martedì 19 dicembre 2017. — Presidenzadel presidente Fabrizio CICCHITTO. – In-terviene il sottosegretario di Stato agli affariesteri e alla cooperazione internazionale,Benedetto Della Vedova.

La seduta comincia alle 15.20.

7-01419 Locatelli: Sulla repressione dell’opposizione

politica in Cambogia.

(Discussione e conclusione).

Fabrizio CICCHITTO, presidente, av-verte che, se non vi sono obiezioni, lapubblicità dei lavori della seduta odiernasarà assicurata attraverso l’attivazione diimpianti audiovisivi a circuito chiuso. Co-munica, quindi, che l’onorevole Santerini,anche se impossibilitata a prendere parte

ai nostri lavori, ha preannunciato di volersottoscrivere la risoluzione in titolo.

Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI-I)illustra la risoluzione in oggetto, presen-tata ad esito dell’audizione svolta presso ilComitato permanente sui diritti umani,nell’ambito dell’indagine conoscitiva sullatutela dei diritti delle minoranze per ilmantenimento della pace e della sicurezzaa livello internazionale, di Sam Rainsy eSaumura Tioulong, in qualità di esponentiapicali dell’opposizione politica in Cambo-gia, lo scorso 12 ottobre 2017, su propostadel partito radicale transnazionale allaluce di violazioni dei diritti umani e deidiritti politici da parte del governo cam-bogiano in vista delle prossime elezionipolitiche. Rappresenta, quindi, il quadropolitico attuale in Cambogia, segnato dallapermanenza in carica da ben trentadueanni dell’attuale primo ministro, il qualeha fissato la conclusione del proprio man-dato addirittura al 2026. Riferisce sull’e-sito delle elezioni per il rinnovo dell’As-semblea nazionale cambogiana, svolte nel2013, in cui l’opposizione, finalmente ri-unificatasi sulla base di complessi accordipolitici, ha realizzato un successo inspe-rato, raggiungendo la maggioranza con solisette seggi di scarto. La conseguenza delrisultato delle urne è stata una reazione diinedita aggressività da parte del governodel primo ministro, nell’intento di repri-mere del tutto ogni manifestazione diopposizione al suo potere personale. Adesito di tale strategia, il leader dell’oppo-sizione politica è stato arrestato e privatodell’immunità parlamentare al di fuori diogni regolarità procedurale. Le accuse alui rivolte consistono nella cospirazionecon l’aiuto di una potenza straniera per ilsolo fatto di avere tenuto un discorso inAustralia davanti ad una rappresentanzadi cambogiani della diaspora. Il perma-nere del testo del suo intervento sul webcostituisce per il regime una prova dellareiterazione continua del reato, che giu-stificherebbe il persistere delle accuse.

Ciò premesso l’audizione non ha fattoaltro che anticipare quanto è successiva-mente avvenuto. Mediante una modifica

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normativa della legge sui partiti, l’opposi-zione è stata, infatti, abolita e chiunquemenzioni le parole del suo leader è esclusoda ogni forma di partecipazione politica.

Riferisce, inoltre, di aver preso parte aSan Pietroburgo alla 137ma Assemblea ge-nerale dell’Unione interparlamentare, cuiha partecipato, per la Cambogia, il presi-dente del Senato, nonché segretario gene-rale del partito di maggioranza, al qualeha rappresentato l’incresciosa situazionein cui versa il suo Paese. Purtroppo, ilriscontro ricevuto è stato assai deludente,in quanto il parlamentare cambogiano haasserito che i rappresentati dell’opposi-zione avrebbero commesso gravi reati eche non vi sono ragioni per un interessa-mento della comunità internazionale allasituazione politica interna al suo Paese.

Ciò nonostante, sia l’Unione interpar-lamentare sia il Parlamento europeohanno formalizzato la propria preoccupa-zione approvando risoluzioni nei cui con-fronti l’atto di indirizzo in titolo si pone inuna linea di continuità e in un’ottica dicoordinamento con i Paesi che hannoaderito agli accordi di Parigi del 1991.

Il sottosegretario Benedetto DELLAVEDOVA manifesta l’orientamento favore-vole del Governo sulla risoluzione in di-scussione, segnalando di avere incontratopresso la Farnesina le personalità cui hafatto riferimento l’onorevole Locatelli. Sot-tolinea, inoltre, che il Governo italiano èimpegnato in sede europea per ripristinarele istituzioni democratiche e il rispetto deidiritti umani da parte delle Autorità dellaCambogia.

La Commissione approva all’unanimitàla risoluzione in titolo.

La seduta termina alle 15.30.

AVVERTENZA

Il seguente punto all’ordine del giornonon è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

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ALLEGATO

Indagine conoscitiva sulla Strategia italiana per l’Artico.

PROPOSTA DI DOCUMENTO CONCLUSIVO

« ...Reaffirming the commitment to main-tain peace, stability, and constructive coo-peration in the Arctic... »

« ...Reaffirming our commitment to the wellbeing of the inhabitants of the Arctic, tosustainable development and to the protec-tion of the Arctic environment »

« ...Noting with concern that the Arctic iswarming at more than twice the rate of theglobal average, resulting in widespread so-cial, environmental and economic impactsin the Arctic and worldwide... »

11 maggio 2017, Dichiarazione diFairbanks, siglata dai Ministri degli esteridei Paesi membri in occasione del 20mo

anniversario dalla istituzione del ConsiglioArtico

1. Premessa

La III Commissione (Affari esteri ecomunitari), a seguito di determinazioneunanime da parte dell’Ufficio di presi-denza, integrato dai rappresentanti deigruppi, ha deliberato, nella seduta del 14giugno 2016, ai sensi dell’articolo 144,comma 1, del Regolamento, lo svolgimentodi un’indagine conoscitiva sulla Strategiaitaliana per l’Artico.

Le ragioni di fondo della proposta diindagine conoscitiva si rinvengono nellaopportunità di procedere ad un approfon-dimento istruttorio sugli interessi geopoli-tici dell’Italia nei confronti della regioneartica, attesa la tradizione storica di pre-senza dell’Italia in Artico, la crescenterilevanza strategica che la regione riveste

alla luce dei mutamenti climatici in attiche, provocando l’anticipato scioglimentodei ghiacci, aprono scenari nuovi in temadi accesso a risorse naturali del sottosuolo,di apertura di nuove rotte commercialimarittime tra America Settentrionale, Eu-ropa ed Asia, più brevi e sicure rispetto aitradizionali itinerari a sud. Deriva da ciòla centralità della tematica « sicurezza »nelle sue diverse declinazioni: geopolitica,energetica, ambientale, sociale, biologica ela necessità di conciliare il più possibile lagestione dei rapporti internazionali se-condo la lente delle sovranità statuali conl’approccio interdisciplinare e necessaria-mente multilaterale richiesto per temati-che transfrontaliere e globali come perl’appunto il tema della sicurezza o la

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prevenzione dell’inquinamento o la tuteladei popoli indigeni dell’Artico. In questoscenario gli strumenti della cooperazioneregionale rappresentano delle leve crucialiche hanno finora consentito un livello dicollaborazione tra grandi attori non egua-gliato da altri contesti multilaterali.

Si intrecciano in Artico – e trovanosintesi nel principale forum di coopera-zione regionale rappresentato dal Consi-glio Artico, di cui l’Italia è Paese osserva-tore permanente dal 2013 – gli interessidegli Stati rivieraschi insieme a quelli diattori globali anche geograficamente di-stanti dalla regione, attenti non solo acogliere le nuove opportunità ma anche aco-gestire in modo responsabile dinamicheregionali foriere di impatto mondiale de-cisivo per il futuro dell’umanità.

Per tutti i partecipanti ai tavoli dicooperazione internazionale, l’Artico ri-mane un’area di tensione politica relati-vamente bassa in cui le diplomazie deigrandi attori internazionali cooperano suitemi globali al riparo da eccessi mediaticie in un clima governato da un elevatogrado di responsabilità e di equilibriodecisionale. In questo senso il ConsiglioArtico e tutte le dimensioni di collabora-zione regionale, a partire da quella scien-tifica, tanto cruciale per il nostro Paese,costituiscono un modello di governanceglobale meritevole di approfondimento estudio.

Tutto ciò considerato la Commissioneha pertanto valutato opportuno accrescereil grado di conoscenza e di sensibilità sulleproblematiche che interessano il GrandeNord nell’interesse della pace e della si-curezza internazionale e, non ultimi, degliobiettivi di internazionalizzazione del Si-stema Paese secondo le linee direttricidella politica estera dell’Italia.

Le valutazioni svolte dalla Commissionesulla tematica hanno trovato un presup-posto istituzionale nella Strategia italianaper l’Artico, adottata dal Governo nel 2015e revisionata nel gennaio 2016, in cui sidefiniscono i termini e gli obiettivi stra-tegici della presenza dell’Italia in Artico(cfr. infra).

Il lavoro istruttorio della Commissioneha trovato un significativo antefatto ineventi di carattere seminariale organizzatidalla Farnesina nell’autunno del 2016, conspecifico riferimento all’iniziativa « Il Con-siglio Artico e la Prospettiva italiana – Ilventesimo anniversario della Dichiarazionedi Ottawa », aperta a contributi istituzio-nali e del settore privato, e organizzata incollaborazione con l’Istituto Affari Inter-nazionali, con il Consiglio Nazionale delleRicerche e con la Società italiana perl’Organizzazione internazionale (SIOI) eavente per focus le attività del ConsiglioArtico, quale principale forum intergover-nativo regionale cui l’Italia partecipa dal2013 come Paese osservatore e l’analisidelle iniziative di cooperazione internazio-nale nella regione artica di interesse perl’Italia, sotto il profilo politico, scientificoed imprenditoriale.

2. Programma dei lavori.

Nel programma dell’indagine conosci-tiva, deliberato nella medesima seduta del14 giugno 2016, la Commissione ha con-venuto sul fatto che i mutamenti degliscenari internazionali investono in modosempre più rilevante gli equilibri geopoli-tici regionali, che vedono coinvolta l’Italia,secondo dinamiche che prendono avvio inaree per noi remote del pianeta. O il casodella regione artica che ha assunto unarilevanza particolare in seguito ai muta-menti climatici che, provocando l’antici-pato scioglimento dei ghiacci, rendono piùfacilmente accessibili sia le enormi risorsenaturali del sottosuolo, sia le importantirotte commerciali che consentono collega-menti tra Europa e Asia assai più rapidied economici rispetto ai tradizionali itine-rari a sud.

L’interesse dell’Italia rispetto ai pro-blemi dell’Artico potrebbe apparire pocogiustificato. In realtà sono molti gli ele-menti che suggeriscono una particolareattenzione a queste tematiche da parte delnostro Paese che è anche membro osser-vatore del Consiglio Artico, composto daRussia, Stati Uniti, Canada, Norvegia, Sve-zia, Finlandia, Islanda e Danimarca.

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Non a caso il Ministero degli affariesteri e della cooperazione internazionaleha pubblicato, nel dicembre 2015, un im-portante documento dal titolo « Verso UnaStrategia Italiana Per l’Artico – Linee-Guida Nazionali » e la questione è emersaanche in occasione del dibattitto, svoltosialla Camera dei deputati, sulle Comunica-zioni del Governo in vista del Consiglioeuropeo del 17 e 18 marzo 2016.

Sul piano geopolitico, la Russia pos-siede e controlla una parte rilevante dellecoste che si affacciano sull’Artico. Grazieal suo sviluppo costiero e agli investimentieffettuati, la sua presenza nell’Oceano Ar-tico è molto superiore a quella degli StatiUniti e del Canada, sia in termini dicontrollo delle rotte, sia per quanto ri-guarda il potenziale sfruttamento dellerisorse naturali. Nonostante questa evi-dente disparità, l’Artico rimane per oraun’area di tensione politica relativamentebassa. Tuttavia va considerato che gli in-teressi geostrategici in gioco sono enormi,e lo dimostra, tra le altre cose, l’attenzionedella Cina, che ha aperto la propria piùgrande ambasciata europea proprio a Rey-kjavík. Questi interessi potrebbero facil-mente portare ad un deterioramento degliattuali equilibri in un prossimo futuro, adesempio in relazione al difficile rapportotra Groenlandia e Danimarca.

Come conseguenza di tale contesto ge-opolitico, è in crescita la militarizzazionedell’Artico, soprattutto ad opera della Fe-derazione Russa. Ciò costituisce un ele-mento di seria preoccupazione non soloper l’Europa ma per molti Paesi dellaregione per il possibile mutamento sensi-bile degli scenari della sicurezza globale.

Tutto ciò premesso, la finalità dell’in-dagine conoscitiva sarebbe quella di svol-gere un approfondimento sugli interessigeopolitici dell’Italia nei confronti dellaregione artica attesa la cruciale rilevanzastrategica che essa ormai riveste. Occorre,infatti, accrescere il grado di conoscenza edi sensibilità sulle problematiche che in-teressano il grande Nord nell’interessedella pace e della sicurezza internazionale,nonché degli obiettivi di internazionaliz-zazione del Sistema Paese secondo le linee

direttrici della politica estera dell’Italia,anche grazie alla sua presenza come os-servatore permanente nel Consiglio Artico.

L’attività di indagine si è articolataprincipalmente in audizioni di soggettirilevanti ai fini dei temi trattati, nonché inuna missione di una delegazione dellaCommissione in Norvegia e presso le IsoleSvalbard, svolta dal 14 al 18 giugno 2017.

In particolare, si sono svolte le seguenti15 audizioni:

1. 24 gennaio 2017 – Audizione delSottosegretario agli affari esteri e allacooperazione internazionale BenedettoDella Vedova

2. 15 febbraio 2017 – Audizionedell’Ambasciatore d’Italia ad Oslo, GiorgioNovello

3. 15 marzo 2017 – Audizione delpresidente della Società Italiana per l’Or-ganizzazione Internazionale (SIOI), FrancoFrattini

4. 12 aprile 2017 – Audizione del-l’Ambasciatore del Regno di Danimarca inItalia, Erik Vilstrup Lorenzen

5. 2 maggio 2017 – Audizione del-l’Ambasciatore del Regno di Norvegia inItalia, Bjoern Trygve Grydeland

6. 17 maggio 2017 – Audizione diEnrico Brugnoli, rappresentante del Cen-tro Nazionale delle Ricerche (CNR), e diStefano Ventura, rappresentante del Cen-tro Nazionale delle Ricerche (CNR)

7. 21 giugno 2017 – Audizione diEnrico Russo, Responsabile della Dire-zione Coordinamento tecnico-scientificodell’Agenzia Spaziale italiana, AlessandroColetta, Responsabile dell’Unità Infrastrut-ture Satellitari Radar dell’Agenzia Spa-ziale italiana e Capo della Missione Co-smo-Skymed, e di Massimo Claudio Com-parini, Amministratore Delegato di Tele-spazio/e-GEOS

8. 28 giugno 2017 – Audizione dellaProfessoressa Elena Sciso, Ordinario diDiritto internazionale presso la Facoltà diScienze Politiche della LUISS « G. Carli »di Roma

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9. 20 luglio 2017 – Audizione di LucaBertelli, Capo dell’Ufficio Esplorazioni diENI

10. 26 luglio 2017 – Audizione, invideoconferenza, del Consigliere del Ser-vizio Europeo per l’Azione Esterna (SEAE)per le questioni dell’Artico, Terkel Peter-sen

11. 17 ottobre 2017 – Audizione delDottor Robert Sauvé, presidente e diret-tore generale della Société du Plan Nord –Québec

12. 15 novembre 2017 – Audizionedell’Ambasciatore della Repubblica di Fin-landia in Italia, Janne Taalas

13. 21 novembre 2017 – Audizionedel Ministro Consigliere dell’Ambasciatadel Canada, Paul Gibbard

14. 5 dicembre 2017 – Audizionedella Consigliera per l’Ambiente, laScienza e la Tecnologia dell’Ambasciatadegli Stati Uniti a Roma, Caron De Mars

15. 13 dicembre 2017 – Audizionedel Ministro Plenipotenziario Carmine Ro-bustelli, Capo della delegazione italiana alConsiglio Artico (Senior Arctic Official)

L’elenco di audizioni deve essere inte-grato da un contributo scritto, sostitutivodell’audizione fatto pervenire dall’Amba-sciatore della Federazione Russa in Italial’8 di novembre 2017.

Il termine di conclusione dell’indagineconoscitiva, inizialmente fissato al 31 di-cembre 2016, a seguito di valutazioneunanime da parte dell’Ufficio di Presi-denza, integrato dai rappresentanti deigruppi, della III Commissione, è statoprorogato al 31 dicembre 2017.

3. Le ragioni della presenza dell’Italia inArtico.

L’Italia e l’Artico hanno alle spalle unastoria risalente al 1899, quando il Ducadegli Abruzzi, a bordo della Stella Polare,salpò da Arcangelo per approdare nellaTerra di Francesco Giuseppe e da lì rag-

giungere il Polo, a bordo di slitte trainateda cani. La spedizione non riuscì a rag-giungere l’obiettivo, ma arrivò a latitudinimai toccate prima. Nel 1926 UmbertoNobile attraversò per la prima volta il MarGlaciale Artico (o Oceano Artico) dall’Eu-ropa all’Alaska, partendo da Roma, in-sieme al norvegese Roald Amundsen e allostatunitense Lincoln Ellsworth a bordo deldirigibile Norge progettato dallo stesso No-bile. Arrivati per la prima volta nellastoria nei pressi del Polo nord geografico,i tre esploratori calarono dal dirigibile lerispettive bandiere nazionali. Nobile ripetél’impresa due anni dopo a bordo deldirigibile Italia, sorvolando quattro volte ilpolo, facendo base a Baia del Re. Obiet-tivo: esplorare zone sino ad allora scono-sciute effettuando rilievi scientifici. Sullavia del ritorno il dirigibile si schiantò sulpack, a nord delle Isole Svalbard, cau-sando la morte di metà equipaggio. L’in-cidente fu causato da una forte correnteche spirava a nord delle Svalbard verso laTerra di Francesco Giuseppe: tale cor-rente, sconosciuta sino ad allora, vennesoprannominata Italia, in onore della spe-dizione che ne provò l’esistenza.

Le spedizioni di Nobile possono essereconsiderate le prime missioni scientificheitaliane nell’Artico, avendo gettato le basiper l’approfondimento in quel contesto dimaterie come l’oceanografia, la meteoro-logia, la geografia e la geofisica.

L’Italia inaugurava così la sua « dimen-sione nordica » che non avrebbe più ab-bandonato.

Le azioni congiunte con altri Stati,artici e non, per trarre in salvo i superstitidel dirigibile Italia rappresentano inoltre ilprimo esempio di cooperazione interna-zionale in condizioni meteorologicheestreme: Amundsen stesso perse la vita neltentativo di prestare soccorso ai superstiti.L’attività di Nobile non si limitò alle duespedizioni. Fu invitato in Russia per pren-dere parte al viaggio che il rompighiaccioMalyghin avrebbe intrapreso nella regionedella Terra di Francesco Giuseppe pereffettuare osservazioni oceanografiche emeteorologiche. Al ritorno, si fermò aMosca per esaminare alcuni progetti di

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aeronavi, rimanendovi sei anni, supervi-sionando e dirigendo la costruzione didirigibili, sotto la direzione dell’Aeroflotrussa.

La multiforme presenza italiana nel-l’Artico è testimoniata anche, fra gli altriesempi, dagli studi di Silvio Zavatti, esplo-ratore e antropologo italiano che ha de-dicato la sua vita allo studio dei popoli delNord, in particolare degli Inuit, fondandol’Istituto Geografico Polare Silvio Zavatti,che gestisce il Museo Polare di Fermo,l’unico museo esistente in Italia intera-mente dedicato alle regioni artiche, e chepubblica regolarmente la rivista Il Polo.Zavatti organizzò tra il 1961 e il 1969cinque spedizioni nella regione, in parti-colare tre in Canada, una in Lapponia euna in Groenlandia. I suoi studi etnogra-fici contribuiscono all’arricchimento delMuseo Polare.

Negli anni Sessanta il conte GuidoMonzino, imprenditore milanese, effettuòmissioni polari partendo dalla Groenlan-dia, dove è tuttora ricordato con grandesimpatia. Nel 1970, si spinse da Qaanaaqa Cape Columbia (Canada) e nel 1971,dopo una missione di sei mesi, con ilsupporto di sherpa locali raggiunse il polonord. Le sue imprese sono illustrate nelMuseo delle Spedizioni di Villa Balbaniellosul lago di Como.

La storia dell’Italia nell’Artico è quindicentenaria e culmina con l’istituzione nel1997 della Base ″Dirigibile Italia″, stazionedi ricerca multidisciplinare situata nelleIsole Svalbard e gestita dal Consiglio Na-zionale delle Ricerche (CNR) e le cuiattività sono coordinate dal DipartimentoCNR Scienze del Sistema Terra e Tecno-logie per l’Ambiente. Le attività di ricercacurate dal CNR in Artico riguardano leseguenti discipline: chimica e fisica del-l’atmosfera; biologia marina; fisica del-l’alta atmosfera; ricerca tecnologica, geo-logia e geofisica; glaciologia, nivologia epermafrost; paleoclima; oceanografia/lim-nologia; ecosistemi terrestri; studi ambien-tali; biologia dell’uomo e medicina.

A partire dal 2009, annesse alla sta-zione sono state realizzate tre importantipiattaforme osservative multidisciplinari:

la Amundsen-Nobile Climate Change To-wer (CCT), il laboratorio per aerosol eprocessi all’interfaccia Gruvebadet (GVB),un mooring (MD1) nella parte interna delfiordo di NY Alesund (Kongsfjiorden).

Gli studi in Artico dal CNR, oltre achiarire i meccanismi di grande interesseanche per lo studio dell’inquinamento ur-bano, contribuiscono a caratterizzare illivello di contaminazione dell’atmosferanelle zone artiche in funzione del tra-sporto di inquinanti dalle sorgenti. I pro-grammi relativi alle proprietà fisiche echimiche dell’atmosfera includono anchelo studio dei processi di trasferimento dienergia radiativa in un sistema nel qualenubi e ghiaccio giocano un ruolo fonda-mentale. Tale parametrizzazione è moltoimportante per lo sviluppo dei modelli dicambiamento globale e degli effetti ad essiconseguenti, nonché per l’interpretazionedi dati telerilevati.

La presenza del nostro Paese in Articoè andata costantemente aumentando negliultimi anni anche attraverso spedizionioceanografiche artiche condotte con lanave da ricerca OGS Explora, nonchéattraverso la presenza di aziende italiane,come Eni e Finmeccanica. Tutto ciò hadeterminato la candidatura dell’Italia alConsiglio Artico in qualità di Paese osser-vatore, che è stata accolta nel 2013. L’I-talia del resto può considerarsi, nel noverodei Paesi non artici, uno fra i più attivinella regione.

4. Il Consiglio Artico.

Il Consiglio artico trae la propria ra-gion d’essere dalla Strategia di protezioneambientale dell’Artico firmata nel 1991 daotto Stati i cui territori si affacciano sulleregioni artiche: solo dopo, tuttavia, laDichiarazione di Ottawa del 1996 istituì ilConsiglio artico quale forum per la pro-mozione della cooperazione, del coordina-mento e dell’interazione fra gli Stati artici,con il coinvolgimento delle comunità in-digene e di altri gruppi umani regionali suquestioni come la protezione ambientale elo sviluppo sostenibile.

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Gli Stati membri del Consiglio Articosono otto: Canada (che rappresenta i Ter-ritori del Nord-Ovest, il Nunayut e loYukon), Danimarca (che rappresenta laGroenlandia e le Isole Fær Øer), Finlandia,Islanda, Norvegia, Federazione Russa, Sve-zia, Stati Uniti d’America (che rappresen-tano l’Alaska).

Godono altresì dello status di Parteci-panti permanenti sei organizzazioni cherappresentano popoli indigeni della re-gione artica – che in tal modo possonopartecipare attivamente ed essere consul-tati su tutte le questioni esaminate dalConsiglio.

Lo status di osservatore del ConsiglioArtico è altresì aperto a Stati non artici,ad organizzazioni non governative, inter-governative, interparlamentari, globali oregionali.

Tra gli Stati non artici i membri os-servatori sono: Francia, Germania, Italia,Giappone, Paesi Bassi, Cina, Polonia, In-dia, Corea, Singapore, Spagna, RegnoUnito e Svizzera. Tra le 13 organizzazioniosservatrici si segnalano la United NationsEconomic Commission for Europe (UN-ECE), lo United Nations Development Pro-gram (UNDP), il United Nations Envi-ronment Program (UNEP) e la World Me-teorological Organization (WMO). Quantoall’Unione europea, al vertice ministerialedi Kiruna del 2013, il Consiglio Artico haricevuto formalmente la richiesta di statusdi osservatore da parte dell’Unione euro-pea ma ha rinviato la questione ad unasuccessiva decisione finale. Nel frattempol’Unione europea è stata ammessa ad « os-servare tutte le procedure del Consiglio »,vale a dire a prendere parte come unosservatore de facto.

Le attività del Consiglio Artico si arti-colano in sei diversi gruppi di lavoro suitemi della riduzione delle emissioni di gasserra e dell’abbattimento dei livelli di altriagenti inquinanti; del monitoraggio del-l’ambiente artico, nonché degli ecosistemie delle popolazioni umane, e inoltre difornire consulenza scientifica ai governinella loro azione di contrasto all’inquina-mento e agli effetti negativi dei cambia-menti climatici; della conservazione della

biodiversità dell’Artico; della protezionedell’ambiente artico dalla minaccia o dal-l’impatto di rilasci accidentali di agentiinquinanti o radioattivi; della utilizzazionesostenibile dell’ambiente marino della re-gione; del miglioramento delle condizionidelle comunità umane regionali.

In relazione a specifici compiti il Con-siglio Artico ha anche facoltà di istituirealcune task force di esperti. Nella presi-denza biennale attualmente ricoperta finoal 2019 dalla Finlandia risultano operantila task force sulla cooperazione marinanell’Artico e la task force per il migliora-mento della connettività nella regione.Sempre nel quadro della presidenza fin-landese risulta operante un gruppo diesperti per il supporto all’attuazione delquadro di azione sul carbone e sul me-tano.

Le valutazioni e le raccomandazioni delConsiglio Artico sono per lo più il risultatodelle analisi e delle iniziative intrapresedai diversi gruppi di lavoro. In seno alConsiglio Artico le decisioni sono preseper consensus tra gli otto Stati membri, inpiena consultazione e con il pieno coin-volgimento dei Partecipanti Permanenti.

La presidenza del Consiglio Artico è arotazione biennale tra gli otto Stati mem-bri: il secondo ciclo di presidenze è ini-ziato nel 2013, e l’11 maggio 2017 si èconclusa la presidenza biennale statuni-tense con l’Adozione della Dichiarazionedi Fairbanks, siglata anche dai ministridegli esteri Lavrov per la FederazioneRussa e Tillerson per il governo degli StatiUniti.

Dopo la presidenza della Finlandia, dal2019 sarà il turno dell’Islanda.

Il mandato del Consiglio Artico qualerisulta dalla Dichiarazione di Ottawa del1996 esclude inoltre esplicitamente la ma-teria militare.

Va, infine, ricordato come il Consiglioartico sia stato la sede di negoziazione econclusione di tre importanti accordi in-ternazionali vincolanti tra gli otto Statimembri: in particolare, si tratta dell’Ac-cordo sulla cooperazione nella ricerca esalvataggio aeronautici e marittimi nell’Ar-tico, firmato nel 2011 ed in vigore dal

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2013; dell’Accordo sulla cooperazione nel-l’allerta e nella risposta nei confronti del-l’inquinamento petrolifero marino nellaregione artica, firmato nel maggio 2013; edell’Accordo sul rafforzamento della coo-perazione scientifica internazionale nel-l’Artico, firmato l’11 maggio del 2017.

5. Il ciclo di audizioni.

5.1 Il Governo italiano per l’Artico.

I lavori di indagine sono stati avviatinel gennaio del 2017 con l’audizione delSottosegretario agli affari esteri e allacooperazione internazionale con delega,Benedetto DELLA VEDOVA, svolta il 24gennaio 2017, che ha tracciato le linee difondo dell’impegno del Governo italianonella regione.

L’analisi del Sottosegretario ha indivi-duato le ragioni del successo del ConsiglioArtico nella sua natura di foro multilate-rale, altamente flessibile, con un mandatonon rigido, che include sia la tutela dellecaratteristiche naturali vulnerabili dellaregione artica sia le esigenze e le aspira-zioni dei quattro milioni di abitanti, che viabitano. Anche senza poteri vincolanti, ilvalore aggiunto del Consiglio Artico risiedenell’equilibrio dinamico, che esso cerca didefinire tra una serie di attività: utilizzodelle risorse naturali, rese sempre piùaccessibili dai cambiamenti climatici; pro-sperità e crescita condivise, basate su so-stenibilità e innovazione tecnologica; tuteladelle caratteristiche naturali vulnerabilidella regione artica. Il successo del Con-siglio Artico si può misurare concreta-mente oggi, anche per l’atteggiamento as-sunto, al suo interno, dalla FederazioneRussa. L’approccio di Mosca, in quel con-testo, si presenta marcatamente più coo-perativo rispetto a quello in altri contestiinternazionali. Inoltre, un altro indicatoreinequivocabile di successo è l’accresciutapartecipazione di altri Paesi, in qualità diosservatori.

Per queste ragioni la scelta dell’Italia diavere chiesto ed ottenuto nel 2013 diaderire al Consiglio Artico in qualità di

Paese osservatore permanente ha specifi-che motivazioni di carattere geostrategico,connesse all’esigenza di intensificare l’im-pegno politico, oltre alle attività già inessere nella regione.

Per l’Italia, la priorità di fondo, testi-moniata dalle linee guida adottate nel2015, è il mantenimento della pace e dellasicurezza nella regione nel rinnovato sce-nario derivante dall’azione dei cambia-menti climatici. Nelle parole del Sottose-gretario, la Strategia – che include leprospettive politiche e geostrategiche, l’at-tenzione al mantenimento e al sostegnoalla cooperazione scientifica e tecnologicaa livelli di eccellenza, al conseguimento dimigliori condizioni di sicurezza, ad unosviluppo sostenibile – individua la prioritànella salvaguardia dei fragili ecosistemiartici e nella tutela e prosperità dellepopolazioni indigene della regione.

Il Sottosegretario ha anche richiamatola presenza delle maggiori imprese italianein Artico nei settori energetico, satellitare,spaziale e navale, accomunate dall’impe-gno rivolto a coniugare le proprie attivitàcon la riduzione a zero dell’impatto am-bientale, e soprattutto dato conto del la-voro del cosiddetto Tavolo artico, gruppoinformale di consultazione, istituito pressola Farnesina, composto dai rappresentantidelle diverse amministrazioni interessatealla regione artica, dagli enti e dalle agen-zie di ricerca, dalle imprese, da esponentidel mondo accademico, il cui approccio èispirato alla logica del Sistema Paese at-traverso il coordinamento degli stakehol-der nazionali. Le riunioni del Tavolo ar-tico consentono una regolare « cinghia ditrasmissione » che consente di valutare gliinteressi del Sistema Paese nella regioneartica.

Il Sottosegretario ha svolto un bilanciosulla presidenza degli Stati Uniti del Con-siglio Artico (maggio 2015-maggio 2017),cui è subentrata nel corso dell’anno quellafinlandese, e che è stata segnata da unimpegno per la razionalizzazione delleattività, per la formulazione di valutazionioggettive non confutabili sui temi ambien-tali e per facilitare la composizione dellesensibilità dei Paesi artici con gli interessi

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dei partner non artici più rilevanti (Con-ferenza Glacier, che si è tenuta ad An-chorage a fine agosto 2015, e la primariunione ministeriale scientifica dell’Ar-tico, tenutasi il 28 settembre 2016). IlSottosegretario ha riferito sull’incertezzache, in quel momento, ancora caratteriz-zava gli orientamenti della Amministra-zione del presidente Trump.

L’azione dell’Italia in Artico non siesaurisce nel contesto del Consiglio Artico.Il maggior riferimento giuridico e inter-nazionale di più ampia portata è rappre-sentato dalla Convenzione quadro suicambiamenti climatici (COP21 di Parigi),pietra miliare per far fronte ai rischicausati dai cambiamenti climatici. Inoltre,nella prospettiva di un più agevole accessoal Mare Artico, per le problematiche dellaregione in ambito marittimo è centralel’Organizzazione Marittima Internazionale(IMO) che ha elaborato e negoziato, conl’attiva partecipazione degli Stati artici, ilcosiddetto Polar code, ossia l’InternationalCode for Ships Operating in Polar Waters,operativo dal 1o gennaio 2017, in modo dastandardizzare i requisiti per le imbarca-zioni e gli equipaggi che navigano nelleacque polari, riducendone l’impatto am-bientale. Le questioni di maggior rilievo etensione politica si concentrano fra i cin-que Stati rivieraschi sui temi della defini-zione dei confini della piattaforma conti-nentale, che chiamano in causa l’applica-zione della Convenzione delle NazioniUnite sul diritto del mare (UNCLOS).

Il Sottosegretario ha quindi dato attodel riconoscimento all’Italia da parte deiPaesi artici per un impegno che ha im-portanti radici storiche e si fonda su unatradizionale e proficua cooperazione nelcampo della ricerca scientifica e dellecollaborazioni industriali. Data la cre-scente attenzione della comunità interna-zionale per l’Artico, sarà importante chel’Italia possa continuare ad assicurare,anche nei prossimi anni, un proprio qua-lificato contributo.

Nel corso del dibattito, è stata ribaditaanche da parte del vicepresidente dellaCommissione, nonché presidente della De-legazione italiana presso l’Assemblea par-

lamentare della NATO, Andrea Manciulli,l’esigenza di costruire una prospettiva digoverno di questo spazio a partire dai temidell’ambiente. Ha contribuito al dibattitoanche il deputato Andrea Colletti, compo-nente della Commissione Giustizia, che,come anche in successive audizioni, harichiamato il tema del ruolo dell’Unioneeuropea nel Consiglio Artico.

Nella successiva audizione, svolta il 15febbraio 2017, è intervenuto Giorgio NO-VELLO, Ambasciatore d’Italia a Oslo, cheha dedicato un approfondimento al ruolodella diplomazia parlamentare nelle que-stioni artiche, con riferimento alla Confe-renza dei parlamentari della regione artica(CPAR), cui aderiscono membri designatidai Parlamenti degli otto Stati membri delConsiglio Artico e i cui lavori sono coor-dinati da un comitato permanente, attual-mente presieduto dal deputato norvegeseEirik Sivertsen, attento ai temi della re-sponsabilità sociale delle imprese e dellatutela dei diritti delle popolazioni residentinell’Artico.

L’Ambasciatore Novello ha quindi rap-presentato la presenza della Norvegia nellaregione, tenuto conto che circa il 10 percento dell’intera popolazione norvegesevive al di là del Circolo polare, pari a circamezzo milione di persone, rappresentateda 20 deputati su 169 del Parlamentonorvegese. L’export dell’Artico norvegesecresce a un ritmo del 6-7 per centoall’anno, mentre quello del resto dellaNorvegia è stabile. Il prodotto internolordo della zona artica della Norvegia ècresciuto dell’1 per cento in più nell’ultimodecennio rispetto al tasso di crescita delresto del Paese e il turismo artico ècresciuto del 20 per cento. Quanto allepolitiche norvegesi in Artico, esse si so-stanziano in un forte presidio dei temiambientali soprattutto sul versante dellaprevenzione di rischi di sversamento inmare, in un sostegno allo sviluppo dellepopolazioni e all’impegno artico di Statinon artici, ritenuto un great asset per gliStati artici. Ha anche segnalato, nell’ana-lisi del rapporto tra Norvegia e Russia, unottimo precedente nel 2013 che segna la

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primazia del diritto internazionale, attra-verso un accordo giuridico di delimita-zione delle rispettive piattaforme conti-nentali in acque artiche, nella zona delMare di Barents, da cui è derivato l’avviodello sfruttamento delle risorse in quellaregione.

Ha quindi inquadrato la specificità del-l’Artico in quanto area non omogenea, inparticolare per quanto riguarda le condi-zioni climatiche, laddove le aree più av-vantaggiate sono proprio quelle norvegesiessendo che i porti norvegesi artici sonoliberi dai ghiacci e tenuto conto che l’80per cento di tutto il traffico marittimoartico passa in acque norvegesi. L’Artico è,inoltre, in piena evoluzione anche dalpunto di vista politico: se nel 1860 sul-l’Artico si affacciavano quattro realtà sta-tuali (Regno Unito, Svezia, Danimarca eImpero Russo), si sono poi aggiunti ilCanada, la Norvegia e la Finlandia e poil’Islanda e la Groenlandia.

La Norvegia porta come contributo allacomunità internazionale una expertise sul-l’Artico di cui il Governo e il Parlamentodi Oslo sono da tempo interpreti, daultimo, attraverso un importante docu-mento strategico del 2014 riferito alleattività della Norvegia, oltre che nel Con-siglio Artico, in sede di Consiglio nordicodei ministri e di Consiglio euro-artico dicooperazione di Barents (si caratterizzaper l’ottima collaborazione che all’internodi esso vi è tra i Paesi artici europei e laRussia).

In territorio norvegese, seppur soggettead un regime giuridico sui generis dettatodal Trattato del 1920, le Isole Svalbardrappresentano l’ultimo avamposto antro-pizzato oltre il Circolo Polare Artico esono sede esclusiva e privilegiata di attivitàscientifica, di rilevazione satellitare e diturismo sostenibile, in cui operano. Daevidenziare che il Trattato delle Svalbard,siglato nel contesto della Conferenza dipace di Parigi alla fine della Prima guerramondiale, assegna l’arcipelago alla Norve-gia, facendo salvi, i diritti particolari incapo alle altre potenze firmatarie, vinci-trici della Prima guerra mondiale, riunitenel Consiglio della Società delle Nazioni,

tra cui gli Stati Uniti, la Francia, la GranBretagna e l’Italia. In base al Trattato del1920, l’Italia, come altri Paesi, ha dirittoper i propri cittadini di stabilimento alleisole Svalbard e di libertà di esercizio diattività economica in condizioni di asso-luta parità con i cittadini norvegesi.

Su queste basi giuridiche e anche inforza all’accordo dello Spazio economicoeuropeo anche i cittadini italiani hannopiena libertà di accesso, di stabilimento edi attività economica in Norvegia e, se-gnatamente, nell’Artico norvegese. L’Am-basciatore Novello ha, quindi, riferito del-l’operato di ENI, attiva in Norvegia dacirca quarant’anni, con specifico riferi-mento all’impianto di Goliat, l’impianto diproduzione petrolifera più settentrionaleal mondo, che riveste un triplice signifi-cato; in primo luogo, sotto l’aspetto di-mensionale, perché in certi periodi ilnuovo impianto petrolifero gestito dallanostra società è stato addirittura il terzogiacimento di tutta la Norvegia, in terminidi produzione quotidiana di greggio; insecondo luogo, in funzione di apripista,infatti si tratta del primo giacimento pe-trolifero e del secondo giacimento energe-tico in assoluto dell’area; in terzo luogo,per gli effetti economici e sociali nell’in-dotto e nei rapporti con le popolazionilocali. Ha riferito anche del ruolo diFincantieri che, dopo aver acquisito ilcontrollo di una società norvegese, è di-ventato il quarto gruppo mondiale nellacantieristica e il primo gruppo mondialenon sud coreano nella regione, cui si devela progettazione di navi all’avanguardianella ricerca polare, commissionate dalGoverno norvegese. Tra le aziende presentinella regione ha citato anche la LeonardoHelicopters nella produzione di elicotteriper operazioni di soccorso in mare, laCimberio, specializzata in sistema di tra-smissione energetica attraverso elettro-dotti, la Costa Crociere ed Edison. Dal-l’impegno delle imprese italiane è derivatol’inclusione del nostro Paese nella mag-giore dimensione di cooperazione regio-nale economica, lo Arctic Business Council.Nel campo scientifico ha segnalato l’Isti-

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tuto nazionale di ricerca metrologica diTorino, incaricato di realizzare una basemetrologica nelle isole Svalbard.

L’Ambasciatore Novello ha integrato lavisione geopolitica indicata dal Sottosegre-tario Della Vedova segnalando la conver-genza degli interessi italiani e norvegesi inArtico, in quanto spazio deputato pereccellenza alla collaborazione internazio-nale, alla luce della linea inclusiva daparte della Norvegia nei confronti deiPaesi non artici. L’Ambasciata d’Italia aOslo è impegnata nel valorizzare l’apportoitaliano nella regione e si è di recenteprofusa in una pluralità di iniziative chehanno incluso programmi di formazionedei giovani e di gemellaggi con le regionidel Mezzogiorno.

La Norvegia è, pertanto, un Paese ar-tico per eccellenza e porta in dote allacomunità internazionale una sensibilità euna conoscenza del tutto particolari. L’I-talia è presente in Artico da tempo epraticamente in tutti i settori, dall’altatecnologia alla ricerca, dal turismo all’a-limentare, dall’energia all’educazione. Lesinergie tra Italia e Norvegia sono possibilie sono potenzialmente molto utili inun’ampia gamma di settori, nei quali con-dividiamo valori, approcci e interessi.

Gli stimoli emersi nell’audizione hannoprovocato un dibattito incentrato sull’e-mergere delle questioni sulla sicurezzacome tematica da portare in cima all’a-genda della cooperazione artica. L’onore-vole Paolo Alli, presidente dell’Assembleaparlamentare presso la NATO, ha prospet-tato il rischio di militarizzazione dell’Ar-tico in considerazione delle nuove tensionitra Occidente e Federazione Russa, e l’im-portanza dei buoni rapporti tra Norvegiae Russia sulla base di interessi condivisi insettori quali la sicurezza nucleare, il con-trollo dell’ambiente, la fondamentale ge-stione degli stock di pesce, che economi-camente pesano moltissimo a livello inter-nazionale. É emersa in questa seduta latematica del ruolo della Cina, presente conuna propria ambasciata in Islanda, con cuiha siglato un accordo di libero scambio ecui è legata da interessi nel campo dellageotermia. L’onorevole Manciulli ha con-

tribuito osservando che si tratta di aree incui le questioni di sicurezza sono cosìstrettamente collegate da rendere neces-sario un livello di analisi globale in ag-giunta a quello relativo ai singoli rapportitra Stati. Però, per le sue caratteristicheclimatiche e ambientali, l’Artico è unazona di alto nord, ma bassa tensione (highnorth low tension), nonostante in passatovi siano stati episodi militari. Grazie al-l’intervento dell’onorevole Nicoletti, oltreall’esigenza di consolidare il già ottimolivello di cooperazione scientifica, sonoemerse le nuove similitudini tra Artico eMediterraneo, in termini di navigazione,risorse energetiche, turismo, sviluppo so-stenibile, tensioni geopolitiche, presenzanello stesso mare di Stati appartenenti aregimi internazionali diversi, fori globali dicollaborazione che, attraverso la soft law,cercano di sviluppare una coesistenza se-rena, dispute territoriali per quanto ri-guarda l’attribuzione della piattaformacontinentale, ruolo della giurisdizione in-ternazionale nella forma di interventi dellaCorte internazionale di giustizia.

Essenziale per l’inquadramento dellamateria, anche sul piano storico e dellapresenza istituzionale dell’Italia nel con-testo artico, è stata l’audizione di FrancoFRATTINI, presidente della Società Ita-liana per l’Organizzazione Internazionale(SIOI), svolta il 15 marzo 2017. Si deve alui, in qualità di Ministro degli affariesteri, l’adesione dell’Italia al ConsiglioArtico sulla base di una candidatura aosservatore permanente avanzata nel 2009alla luce del grande legame storico conl’Artico, segnato dalla missione di UmbertoNobile con il dirigibile Norge e testimo-niato dalla stazione permanente del CNRnelle Svalbard, dal Museo dell’Artico edell’Italia nell’Artico a Longyearbyenpresso le Isole Svalbard.

Il presidente Frattini ha evidenziatoche il Consiglio Artico è l’unico consesso diriflessione politica e geostrategica in cuitutti i grandi attori globali del mondo (apartire da USA, Russia e Cina) siedono aimassimi livelli, qualunque cosa succedarispetto alle crisi in altre parti del pianeta,

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avendo compreso che è interesse comunepreservare e governare la tematica articaqualunque cosa succeda. In tale consessoè stato pertanto possibile sviluppare laconsapevolezza su interesse comune cuitutti sono impegnati. Occorre pertanto cheil nostro Paese si impegni per mantenerequesto livello di cooperazione e di capacitàdi compensazione di tematiche divisive, alfine di scongiurare ogni nuova corsa agliarmamenti e di militarizzazione. In talsenso sarebbe auspicabile operare per unTrattato per l’Artico, in analogia con l’An-tartico, per creare una regione weaponfree.

Sui temi della cooperazione economicaha evidenziato tre implicazioni: il tra-sporto transartico, che riduce sensibil-mente i collegamenti ma pone il tema delpassaggio delle grandi navi che rappresen-tano un moltiplicatore di fattori di rischio,su cui l’Italia si esprime in Consiglio Articocon moderazione; l’esplorazione offshoreche impone da parte dei soggetti econo-mici (le italiane ENI e Saipem sono unmodello in tal senso) la trattazione siste-matica del rischio di disastro ambientale;l’esplorazione mineraria, soprattutto inGroenlandia, che mette a rischio il per-mafrost polare e su cui, analogamente,sarebbe opportuno che anche il Parla-mento italiano si schierasse a favore diwarning internazionale.

Si è in generale il tema della perdita dirisorse derivante dall’assenza di una fontedi diritto internazionale ad hoc, comeavviene nel campo della pesca in Artico,che ad oggi è incontrollata. Ha quindirichiamato l’impegno sulla questione daparte del Parlamento sami, che lavoraanche sui temi della qualità della vita dellepopolazioni indigene, anche per scongiu-rare il rischio di emigrazione. Su tuttequeste tematiche è impegnata la SIOI cheha inaugurato un master sulla geopoliticadelle risorse e studi artici ed ha indettoquest’anno un’iniziativa di studio interna-zionale dedicata all’Artico, denominata,« One Artic ».

Nel corso del dibattitto si è posto iltema della efficacia delle decisioni assuntenella sede del Consiglio Artico, con il

contributo dell’onorevole Quartapelle Pro-copio e della necessità di elaborare unastrategia comune alle grandi potenze, ac-comunate certamente dal tema della sal-vaguardia dei popoli dell’Artico per evitareil rischio di esodo. Di fondamentale rilievoin tal senso è la partecipazione stabile deipopoli artici in qualità di interlocutoririconosciuti e di regola invitati alle sessionidei fora sull’Artico in quanto organizzatinel « Consiglio dei Popoli », cui aderisconoi sami, gli inuit, i groenlandesi. Il lorocoinvolgimento strutturato negli strumentidi cooperazione regionale rappresenta ilpasso avanti più importante nella gover-nance della regione. É emerso nuova-mente, per intervento dell’onorevole Alli, ilquesito sull’interesse specifico della Cinain Artico, registrato l’incremento di spesamilitare navale e l’impegno della Cina acogliere le nuove opportunità derivantidalla prospettiva di concessioni per l’estra-zione mineraria. Inoltre ci si chiede sebasterà il Consiglio Artico per limitare latendenza della Federazione Russa adavere avamposti militari in quell’area oservirà qualche intervento più energico daparte delle Nazioni Unite. Anche alla lucedegli errori commessi nella crisi russo-ucraina, è essenziale tenere alta l’atten-zione, non cedere alla tentazione di cadutadi interesse e tenere sotto stretto monito-raggio uno scenario comunque segnato dacrescente diffidenza.

Il dibattito ha potuto contare sull’in-tervento di Gianni Farina e Fabio Porta,entrambi eletti nella Circoscrizione esteroe interessati ai temi del fondamento giu-ridico delle rivendicazioni territoriali russein Artico, dei vantaggi economici e stra-tegici dello sviluppo di nuovi rompighiac-cio per il trasporto transartico e del pos-sibile esodo delle popolazioni artiche, chepreoccupa tutti i Paesi rivieraschi e cheinteressa da 600.000 a 800.000 inuit del-l’Alaska e del Canada e popoli sami dellaScandinavia.

A conclusione del ciclo di audizioni, il13 dicembre 2017, la Commissione haaudito il Ministro Plenipotenziario Car-mine Robustelli, Capo della delegazione

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italiana al Consiglio Artico e Senior ArcticOfficial per l’Italia nel Consiglio Artico.L’audizione ha avuto un taglio ricognitivodel lavoro svolto e ha consentito di co-gliere alcune proposte di lavoro per ilfuturo.

Alla luce del dibattito sulle posizionidei maggiori leader mondiali sugli Accordidi Parigi, l’Artico costituisce una realtàsignificativa ed emblematica in terminianche di governance: l’Artico è un po’anche un piccolo modello di come pos-siamo governare il pianeta e tale interessederiva anche dal suo essere al riparo« dalle luci della ribalta ». Robustelli ha,inoltre, segnalato che di recente ha fattoingresso nell’Arctic Economic Council, ilprimo membro non artico nell’associa-zione degli armatori coreani, a confermadell’interesse asiatico per l’Artico.

La crescente centralità economica egeopolitica dell’Artico deriva dalla sua ma-ledizione, cioè dallo scioglimento deighiacci, per i trasporti e per lo sfrutta-mento delle risorse. Questo è il punto dicriticità che tutti dobbiamo affrontare.

Se è vero che nel Consiglio Artico attoricome Russia e Stati Uniti dialogano meglioche altrove ciò accade proprio perché lamediaticità influisce anche sul buon an-damento delle relazioni internazionali. Inun contesto come il Consiglio Artico sipossono affrontare tematiche anche a li-vello più tecnico, ma con una valenzapolitica importante, e si può mantenereaperto un filo del dialogo che dovrebbeservire anche su scenari più ampi.

L’Artico è interessante per motivi eco-nomico-imprenditoriali, settore in espan-sione, e per motivi strategici di sicurezza,che restano però al di fuori dell’ambito dilavoro del Consiglio Artico in quanto so-prattutto i grandi attori non hanno inte-resse affinché uno strumento di soft law diquel tipo possa affrontare tali temi. Quindila questione « Artico » va trattata anche aldi là del Consiglio Artico per le evidenticonnessioni tra ambiente, economia e si-curezza. Non a caso nelle più recentiriunioni del Consilio si registra una ten-sione tra approccio sovranista di alcuniStati e i grandi temi globali. E non a caso

si è assistito al proliferare di iniziativenazionali sull’Artico, modellate sulle vi-sioni dei singoli Stati della regione e piùsvincolate dai protocolli del Consiglio Ar-tico.

Quanto al ruolo dell’Italia, il nostroPaese è molto apprezzato e ascoltato nelcontesto di una governance del ConsiglioArtico sempre più inclusiva. La presidenzafinlandese è decisa ad andare avanti in talsenso, raccogliendo l’eredità della prece-dente presidenza statunitense, che avevamolto spinto in tale direzione, anche conl’obiettivo di condizionare la linea dellaAmministrazione statunitense attuale.

L’Italia si è caratterizzata per un per-corso strutturato e flessibile allo stessotempo, delineato nella Strategia italianadel 2015 e in evoluzione grazie allo stru-mento del Tavolo artico, istituto presso ilMinistero degli affari esteri e della coo-perazione internazionale come momentoassai efficace di networking e di coordi-namento informale tra mondo scientifico,imprese, amministrazioni coinvolte e infase di ampliamento.

Robustelli ha riferito del generale ap-prezzamento proveniente dagli attori ita-liani che operano in Artico rispetto all’i-niziativa parlamentare di indagine cono-scitiva da cui si attende uno stimolo ul-teriore, soprattutto nella misura in cui laposta diventa sempre più alta e gli altriattori regionali investono in risorse e inpresenza attiva.

Robustelli ha, nello specifico, valoriz-zato la qualità di presenza scientificaitaliana in Artico, segnalando anche illavoro del Ministero dell’ambiente e del-l’Istituto Idrografico della Marina.

All’Italia, come a tutti i Paesi osserva-tori permanenti in Artico, si richiede, oltreal riconoscimento della sovranità degliotto Stati membri sull’Artico, anche ilcontributo attivo sul piano della parteci-pazione alle ricerche scientifiche e, anchefinanziariamente, sul piano dei lavori edelle attività del Consiglio Artico. Sarebbepertanto assai auspicabile pervenire aduno strumento finanziario ad hoc perl’Artico che possa interagire in meccanismidi cofinanziamento europeo.

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Sul piano scientifico Robustelli ha ci-tato l’iniziativa dell’Istituto idrograficodella Marina militare che, dal 9 al 29luglio 2017, ha tenuto una campagna oce-anografica nelle acque a sud delle isoleSpitzbergen, ospitando sulla nave Alliance6 laboratori e 25 ricercatori provenienti daCNR, Enea e OGS. Si è trattato di un’at-tività organizzata anche in collaborazionecon il Centre for Maritime Research andExperimentation della NATO per lo studiodei fondali marini, delle correnti, dellaradiazione solare. I risultati della ricercasono stati presentati all’Arctic Circle, inIslanda, e anche in molti gruppi di lavorodel Consiglio Artico. La Marina ha decisodi riproporre l’iniziativa nel 2018 e nel2019.

Robustelli si è quindi soffermato sullavitalità dell’Arctic Economic Council, sortadi camera di commercio che sponsorizzarealmente gli interessi delle imprese che vipartecipano. Si tratta di un’istanza che infuturo sarà chiamata sempre di più acollaborare con il Consiglio Artico, me-diando tra istituzioni e mondo imprendi-toriale. In tale dinamica l’Italia dovrà dareil proprio contributo e il Tavolo artico sipone come utile piattaforma di coordina-mento.

Ultimo argomento trattato da Robu-stelli è stato quello della cooperazioneaccademica, riferendo dell’iniziativa UArc-tic, una rete di università connesse all’Ar-tico cui aderiscono anche 15 universitàasiatiche, di cui 11 cinesi. Anche su questoterreno l’Italia è chiamata ad interagire ein tale direzione è positivo il ruolo giocatodalla Società Italiana per l’OrganizzazioneInternazionale (SIOI).

5.2. Le audizioni degli ambasciatori deiPaesi artici europei.

Il ciclo di audizioni di ambasciatori deiPaesi artici europei ha avuto inizio il 12aprile 2017, con l’audizione di Erik Vil-strup Lorenzen, Ambasciatore del Regnodi Danimarca in Italia che ha descritto lastrategia del suo Paese in Artico, anche inriferimento al territorio della Groenlandia,nella condivisione che il maggiore obiettivo

e sfida è il mantenimento di un bassolivello di tensione ed un alto livello dicooperazione. Le ulteriori priorità sono icambiamenti climatici in quanto fattoreanche politico, che influenza la geografia eoffre opportunità per nuove rotte marit-time e per l’estrazione di nuove materieprime e dunque per realizzare obiettivi disviluppo economico sostenibile. Alla basedella politica danese nell’Artico vi è lastrategia per l’Artico 2011-2020, per unArtico pacifico, sicuro, solido, una crescitae uno sviluppo sostenibili, con il rispettodel fragile clima dell’Artico, in strettacooperazione con i partner internazionalie con meccanismi revisionali di mediotermine. La Danimarca basa la sua politicaartica sulla Dichiarazione di Ilulissat, sot-toscritta nel 2008 tra i Paesi dell’Artico 5(Danimarca, Russia, Norvegia, Canada eStati Uniti) e che stabilisce che le relazioniin Artico debbano avere natura pacificacui tutti contribuiscono, inclusa, la Russiaproprio perché la navigazione sicura el’estrazione delle risorse rappresentano in-teressi economici molto importanti e con-divisi. Nello stesso gruppo dei Paesi del-l’Artico 5 si discute della prospettiva didisciplinare giuridicamente il settore dellapesca in Artico, visto il converge di inte-ressi anche da parte cinese, sudcoreana odi Singapore. Due anni fa è stato siglatoun accordo e si è aperto ad altri Stati,inclusa l’Unione europea, per discutereinsieme di come collaborare una volta chesi registrerà una maggiore quantità dirisorse ittiche nel Mare Artico.

Quanto alle popolazioni della Groen-landia, l’Ambasciatore ha insistito sullanecessità che esse accedano a strumenti dicrescita economica in equilibrio con l’am-biente. A questo fine il Consiglio Articorappresenta uno strumento unico, che as-sicura legittimità reciproca nella gestionedelle questioni sociali e ambientali, legateai cambiamenti climatici. Ha quindi evi-denziato le attività della task force delConsiglio Artico nel campo delle infra-strutture e delle telecomunicazioni nell’Ar-tico, un settore di grande interesse ancheper la collaborazione con l’Italia. C’è in-vece un carente accesso alla digitalizza-

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zione e ai satelliti nella regione artica, acausa delle grandi distanze. Occorre unamaggiore copertura satellitare per copriredistanze tanto grandi. Su questo ha rivoltoun appello alle aziende italiane del settore.

In sede di dibattito, interagendo con ideputati Zampa, Garavini e Colletti, l’Am-basciatore Lorenzen ha precisato chemancano meccanismi di coordinamentotra Consiglio Artico e Nazioni Unite purtrattando materie connesse e anche allaluce di rilevanti accordi in tema di pre-venzione di sversamenti in mare. Ha inol-tre sottolineato che per la Danimarca lacooperazione pacifica con la Russia èessenziale e che non intacca l’apparato didecisioni assunte in sede europea rispettoad altri scenari. Certamente per la Dani-marca e per la Groenlandia è importantepotere contare su autodeterminazione esviluppo economico in una regione paci-fica e stabile.

L’audizione di Bjoern Trygve Gryde-land, Ambasciatore del Regno di Norvegiain Italia, svolta il 2 maggio 2017, hacomportato una decisa valorizzazione delrapporto italo-norvegese a partire dallastagione delle esplorazioni ad inizio No-vecento, per proseguire con l’attuale coo-perazione privilegiata con aziende comeENI, presente sulla piattaforma continen-tale norvegese, e con il CNR, presentenella stazione di ricerca di Ny Ålesund, aSvalbard, dove gestisce la torreAmundsen-Nobile sul cambiamento clima-tico.

Per la Norvegia l’Artico è intuibilmentein cima alle priorità di politica estera.L’obiettivo del Governo norvegese è af-frontare le opportunità che vengono for-nite dalla natura in modo sostenibile eresponsabile e garantire che l’Artico ri-manga una regione pacifica, contraddi-stinta da collaborazione internazionale.Ha ribadito alcune questioni già segnalatedal suo omologo italiano, sulla differen-ziazione intra-artica in termini di clima, dieconomia e di condizioni di vita. In par-ticolare, la parte norvegese dell’Artico dif-ferisce dalla parte della Groenlandia e daquella dell’Alaska per via della correntedel Golfo, che mitiga il clima e che ha

permesso alla Norvegia di accumularemolte risorse a livello di sviluppo com-merciale ed economico. Per i norvegesil’Artico è una regione di opportunità,atteso che circa l’80 per cento delle zonemarine norvegesi è al nord del Circoloartico, che quasi il 70 per cento degliintroiti dalle esportazioni viene da attivitàche si collegano al mare e che l’80 percento del traffico marittimo nell’Artico sisvolge in acque territoriali norvegesi. Pertali motivi la Norvegia ha anche un forteinteresse nel garantire una gestione soste-nibile dell’oceano in questa regione.

La nuova strategia norvegese per l’Ar-tico si basa su cinque settori prioritari:collaborazione internazionale, sviluppoeconomico e commerciale, sviluppo delleconoscenze, infrastrutture e protezioneambientale e preparazione a possibiliemergenze. Per raggiungere questi obiettivisi utilizzano le leve dei permessi perpetrolio e gas; si provvede alla istituzionedi un centro nelle Isole Lofoten e Ve-sterålen per la reazione a incidenti con ilpetrolio in mare e per affrontare il pro-blema dei detriti plastici in mare; si prov-vede alla istituzione di un centro specia-lizzato sui temi dell’Oceano e dell’Artico aTromsø; si promuove un programma disviluppo di forniture e di filiere competi-tive nel nord della Norvegia, la collabora-zione tra aziende e istituzioni di ricerca e,soprattutto, si investono circa 40 miliardidi corone norvegesi nelle infrastrutture alnord della Norvegia e in migliori comu-nicazioni e nella copertura a banda largaal nord della Norvegia e nella rete di fibreottiche tra nord della Norvegia e altriPaesi.

Quanto al Consiglio Artico, il ritiro deighiacci dà valore alla conoscenza dellaregione da parte delle popolazioni locali ecomunque determina un interessamentoinedito alla regione da parte di attorianche assai lontani. La Norvegia ha ac-colto con favore l’ingresso di nuovi osser-vatori dall’Asia e dall’Europa e sostiene lacollaborazione nel Grande Nord, non laconcorrenza o gli scontri. Ritiene che ci

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sia abbastanza Artico per tutti, purchétutti rispettino il diritto internazionale e leleggi degli Stati regionali.

Il riferimento normativo principale èdato dalla Dichiarazione di Ilulissat, cheha reso il contesto giuridico dell’oceanoprevedibile, affidabile e ancorato al dirittointernazionale. Nel 2012 la Norvegia e laRussia hanno firmato un fondamentaleaccordo sulla demarcazione marittima esulla collaborazione nel Mare di Barents enell’Oceano Glaciale Artico con cui si èrisolta una disputa durata quattro de-cenni, si sono ridotte le tensioni e miglio-rata la collaborazione, conferito maggiorestabilità giuridica alla cooperazione inomaggio ai princìpi concordati a Ilulissat.

Quanto al ritiro dei ghiacciai, è unprocesso orami inarrestabile: la tundra siscongela, gli stock ittici stanno migrando esecondo alcune stime, la calotta glacialeestiva artica scomparirà completamenteentro l’anno 2050. Questo comporterà deicambiamenti enormi e delle sfide, nonsoltanto per gli Stati artici, ma per tutto ilmondo. Dobbiamo promuovere una colla-borazione internazionale per rispondere aquesto fenomeno. Con il ritiro dei ghiaccii Paesi artici non saranno più divisi daighiacci, ma saranno collegati dal mare. Siverificherà un aumento degli scambi com-merciali marittimi. Il mare diventerà unastrada, non una barriera e aprirà nuoveopportunità, soprattutto in termini di in-vestimenti basati sulla conoscenza. Visono, inoltre, risorse di gas e di petrolionon ancora scoperte nell’estremo Nordche, nell’ambito della strategia norvegeseper l’Artico, Oslo offrirà in concessioneper le attività estrattive, come avviene giàcon ENI. Per assicurare la leadership nellaconoscenza del Nord, la Norvegia conti-nuerà ad investire in ricerca e formazionesui temi artici.

Quanto alla cooperazione con l’Italia,ha preannunciato nuove commesse oltre aquelle già affidate a Fincantieri e a Leo-nardo Finmeccanica per la ricerca polaree per le operazioni di ricerca e salvataggioin mare. Vi sono poi ambiti di coopera-zione in sedi meno conosciute come laConferenza sulle frontiere artiche, che si

celebra a Tromsø, o la Conferenza per ildialogo nell’estremo Nord a Bodø, a cuiparteciperanno studenti della SIOI.

I maggiori obiettivi strategici norvegesiin Artico sono: garantire un regime digestione integrato, basato sugli ecosistemi,la salvaguardia di pace e la stabilità at-traverso il rafforzamento della coopera-zione internazionale, soprattutto in ambitoscientifico, e degli strumenti di dirittointernazionale.

Ai quesiti posti dagli onorevoli Censoree Scagliusi sulla fondatezza scientificadelle previsioni sullo scioglimento deighiacci e sull’impatto dei rapporti traUnione europea e Russia sul dossier re-lativo all’ingresso dell’Unione europeacome osservatore all’interno del ConsiglioArtico, l’ambasciatore Grydeland ha con-fermato i dati prospettando una situazionegeografica del tutto nuova e sottolineandoquanto l’Italia collabori al massimo livellonegli studi sul fenomeno. Il tema dellesanzioni nei confronti della Russia rap-presenta oggi il motivo politicamente piùrilevante per il no, espresso proprio dallaRussia, all’ingresso dell’UE nel ConsiglioArtico. La Norvegia, coesa con gli altriPaesi dell’UE, ha anche cercato di svilup-pare una cooperazione tra popoli attra-verso la frontiera con la Russia, che con-divide da più di mille anni senza avere maiavuto conflitti. In quanto membro dellaNATO, la Norvegia ospita esercitazioni nelproprio territorio e lungo i confini, anchein prossimità della Russia. Allo stessotempo, cerca di cooperare, ad esempioriguardo alla gestione delle scorte ittiche edelle attività di soccorso.

L’ulteriore audizione di uno Stato ar-tico ed europeo ha coinvolto Janne Taalas,Ambasciatore della Repubblica di Finlan-dia in Italia, audito il 15 novembre 2017anche in ragione della presidenza di turnodel Consiglio Artico, che durerà fino amaggio 2019.

La questione artica è stata anche og-getto degli incontri tra Capi di Statoavvenuti nel settembre del 2017 a testi-monianza del fatto che l’Artico non è piùquestione marginale e sconosciuta: il cam-

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biamento globale, sia ambientale sia cli-matico, nonché la galoppante globalizza-zione rappresentano i principali elementideterminanti di questo mutamento. Perl’Italia l’Artico non rappresenta una no-vità, come noto. L’ambasciatore Taalas haricordato anche la partecipazione del Te-nente Giacomo Bove nel 1878 alla spedi-zione del finlandese Adolf Erik Nor-denskiöld, che fu il primo a percorrere perintero il passaggio a nord-est.

Quanto alla Finlandia, si tratta di unPaese interamente artico: un terzo delterritorio nazionale, nonché 200.000 deisuoi 5,4 milioni di abitanti si trovano al disopra del Circolo Polare Artico. Helsinki èsituata al 60o parallelo nord e, in generale,quasi il 30 per cento della popolazioneartica mondiale che vive al di sopra diquesto parallelo è composta da finlandesi.Inoltre, i sami, che vivono sia nel territoriofinlandese sia in quello di altri Paesilimitrofi, sono l’unica popolazione indi-gena dell’Europa occidentale. La geografiasettentrionale incide sulla cultura e sulmodo di vivere dei finlandesi, che si sonosempre adattati alle condizioni artichesviluppando soluzioni adeguate. Ad esem-pio, per garantire le condizioni giuste peravere scambi commerciali, i finlandesihanno sviluppato la tecnologia dei rompi-ghiaccio: sono stati i rompighiaccio chehanno tenuto i porti finlandesi liberi dalghiaccio tutto l’anno già a partire daglianni Sessanta e, ad oggi, il 60 per cento deirompighiaccio del mondo sono stati co-struiti in Finlandia.

In vista della presidenza del ConsiglioArtico, la Finlandia ha svolto consultazionicon tutti i Paesi membri, osservatori epartner del Consiglio Artico per elaborareun programma il cui obiettivo fondamen-tale è mantenere l’Artico una regione dipace e cooperazione, libero dall’influsso dialtri conflitti internazionali, nel segno delmotto « Exploring Common Solutions ».

Per il momento, i conflitti internazio-nali degli ultimi anni e la destabilizzazionedella situazione politica e di sicurezza –molto ben visibile, per esempio, nel MarBaltico – non hanno avuto ripercussionisulla regione e sul Consiglio Artico. Al

Consiglio Artico gli Stati Uniti, i Paesidell’Unione europea e la Russia hannoproseguito nel dialogo costruttivo e tuttihanno convenuto che la cooperazione ar-tica deve puntare a produrre delle solu-zioni di lunga durata nel segno degliAccordi di Parigi sul clima e dell’Agendadi sviluppo sostenibile. Per la Finlandia ilConsiglio dovrà lavorare ad ulteriori quat-tro obiettivi focali: tutela dell’ambiente,collegamenti e comunicazione, coopera-zione meteorologica e istruzione.

In campo ambientale occorre proteg-gere la biodiversità; rallentare l’acidifica-zione degli oceani; diminuire le emissionida black carbon e da metano; ridurrel’inquinamento dei mari e rafforzare lecomunità artiche. Il lavoro portato avantiper la diminuzione delle emissioni dablack carbon è un argomento che il Pre-sidente della Repubblica finlandese haaffrontato quest’anno nei suoi incontri contutti i più importanti leader mondiali,incluso il Presidente degli Stati UnitiTrump, il Presidente russo Putin e ilPresidente cinese Xi.

Il miglioramento delle comunicazioni èuna questione cruciale per tutti gli abitantidella regione artica. Dopo la felice espe-rienza di interazione con l’Italia, la coo-perazione meteorologica è stata postacome tema nuovo in seno al ConsiglioArtico ed è fondamentale per la compren-sione dei cambiamenti climatici. Su questoterreno si cerca l’interazione con le isti-tuzioni nazionali e con l’OrganizzazioneMeteorologica Mondiale.

In materia di istruzione, l’obiettivodella presidenza finlandese è garantireun’istruzione basilare di qualità a tutti ibambini della regione artica, svilupparesoluzioni digitali, con il prezioso apportodell’Università Artica Transnazionale,partner del Consiglio Artico.

Rispetto a tutti questi ambiti, il con-tributo dei Paesi osservatori è fondamen-tale e l’attivismo dell’Italia è stato fino adoggi esemplare.

Durante la presidenza finlandese saràelaborata una strategia a lungo termine,che punta alla continuità, coordinando illavoro attentamente con gli Stati Uniti, che

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hanno preceduto la Finlandia nella presi-denza, e proseguendo nel modello statu-nitense di valorizzazione degli osservatorianche a livello di Senior Arctic Officials.Per rafforzare la cooperazione artica egarantire il sostegno politico, la Finlandiaè pronta a ospitare anche un verticeartico.

La Finlandia sostiene l’Unione europeae crede molto nell’attuazione della recentecomunicazione della Commissione euro-pea sull’Artico, in quanto valido strumentostrategico sostenuto dall’Alto Rappresen-tante Mogherini. Certamente la Finlandiasostiene anche la posizione di osservatoredell’Unione europea presso il ConsiglioArtico, benché per motivi politici, in que-sto momento, la posizione formale siacongelata. Ciò nonostante l’Unione parte-cipa pienamente a tutti i lavori del Con-siglio.

Nell’interazione con l’onorevole Cas-sano, l’ambasciatore Taalas ha affrontatoil tema dei rapporti con la Russia, enfa-tizzando il legame con la politica comuneattuata dall’Unione europea nei confrontidella Russia e il ruolo dell’Unione europeacome attore di primo piano. Dato il lungoconfine, la cooperazione tra la Finlandia ela Russia è necessariamente assai intensa.

Ha quindi valorizzato il legame tranord e sud dell’Europa, essenziale per lagestione dei temi globali, e ha quindiespresso profondo apprezzamento per illavoro svolto dall’Italia nel Mediterraneo,che rappresenta il confine comune euro-peo. Tra l’altro la Finlandia contribuiscecon mezzi navali e aerei alla missioneEUNAVFOR MED – Operazione Sophia edè stato il primo Paese europeo ad avereaccolto profughi ricollocati.

5.3. Il contributo e il ruolo dell’Unioneeuropea.

La Commissione ha audito in videocon-ferenza il 26 luglio 2017 Terkel Petersen,Consigliere del Servizio Europeo per l’A-zione Esterna per le questioni dell’Artico,che ha illustrato l’evolvere delle prese diposizione strategica da parte dell’Unioneeuropea rispetto alla regione artica, a

partire dalla Comunicazione del 2008 in-titolata « L’Unione europea e la regioneartica » (COM(2008)763) nella quale per laprima volta è stata delineata una strategiaorganica dell’UE nei confronti della re-gione artica, imperniata su tre obiettivistrategici principali: tutelare e preservarel’Artico di concerto con la sua popola-zione; promuovere l’uso sostenibile dellerisorse; contribuire a una migliore gover-nance multilaterale nell’Artico.

Conseguentemente, alla fine del 2008,la Commissione europea presentò do-manda per ottenere lo status di osserva-tore nel Consiglio Artico. Nello stessotempo l’Unione chiuse il mercato ai pro-dotti derivanti dalla foca determinando lareazione negativa di Paesi membri come ilCanada, ispirato dalle popolazioni indi-gene, nel momento in cui il ConsiglioArtico prese in esame la richiesta. Già nelcorso del 2008 e del 2009 l’Unione europeaaveva creato il « Quadro politico sulladimensione settentrionale », che affondavale proprie radici negli anni successivi allacaduta del Muro di Berlino ed era statoampiamente promosso dalla Finlandia,Stato membro dell’Unione europea, nel2004. Anche in questo progetto si affron-tavano questioni legate all’Artico. Inoltre,l’Unione europea era già membro delConsiglio euro-artico di Barents.

Nel 2012, la Commissione europea el’Alto Rappresentante dell’UE per gli affariesteri e la sicurezza hanno presentato unaComunicazione congiunta intitolata « De-finire una politica dell’Unione europea perla regione artica: progressi compiuti dal2008 e prossime tappe » (JOIN(2012)19)nella quale l’UE ha ulteriormente artico-lato la sua strategia artica.

La Comunicazione congiunta del 2012serviva soprattutto a ridare slancio allaquestione relativa allo status di osserva-tore nel Consiglio Artico. La vertenza sulbando sui prodotti derivanti dalla cacciaalla foca ha continuato ad avere un pesofino al 2014 e il 2015, quando con il suosuperamento è venuto meno il veto daparte del Canada. Tuttavia, ulteriori fattorigeopolitici hanno reso il Consiglio Articoancora riluttante rispetto alla possibilità di

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concedere lo status di osservatore all’U-nione europea, che è comunque invitata apartecipare alle riunioni del Consiglio Ar-tico a tutti i livelli in qualità di osservatorede facto.

Nel 2016 è, infine, stata adottata laComunicazione congiunta « Una politicaintegrata dell’Unione europea per l’Ar-tico » (JOIN(2016)21), con la quale è stataribadita la necessità di una politica dell’UEvolta a promuovere la cooperazione inter-nazionale in risposta agli effetti dei cam-biamenti climatici sul fragile ambientedell’Artico e a contribuire allo svilupposostenibile, specialmente nella parte euro-pea dell’Artico.

Il permanere di un interesse europeoalla full membership nel Consiglio Artico èconnesso alla presenza in tale forum didue rilevanti Stati membri, Finlandia eSvezia, oltre alla Danimarca, che è Statoartico grazie alla Groenlandia. Inoltre,fanno parte del Consiglio Artico due Statiche aderiscono allo Spazio Economico Eu-ropeo, Islanda e Norvegia, che cooperanointensamente con gli altri tre Stati artici:Russia, Canada e Stati Uniti.

L’Unione europea non ha responsabi-lità primaria negli sviluppi che interessanol’Artico, tuttavia, le questioni artiche sonoper definizione transfrontaliere, dai cam-biamenti climatici alle opportunità econo-miche. Vi sono, poi, elementi dinamici,come l’acquisto di prodotti dalla regioneartica che impongono negoziati, politiche esoluzioni sia a livello regionale sia a livellomultilaterale, nell’ambito dei quali l’U-nione europea funge da veicolo e da in-terlocutore.

L’approccio europeo all’Artico, ridefi-nito nel 2016, si fonda sulla consapevo-lezza circa le disomogeneità, anche poli-tiche, tra gli Stati artici europei: Islanda eNorvegia hanno una prospettiva specificabasata sul ruolo primario svolto dal turi-smo, dallo sfruttamento della pesca, dalleattività petrolifere e dalla prevenzione deidisastri ambientali. Per Paesi come laFinlandia o il Canada la tematica dellepopolazioni indigene assume carattereprioritario, e per tutti si pone il tema dellagestione delle nuove rotte commerciali.

L’Unione europea in questo contestosvolge un ruolo prezioso come fattore diequilibrio. Un tema volutamente non trat-tato dalla Comunicazione del 2016 èquello della sicurezza e dell’emergere dipossibili nuove tensioni, che segna trasver-salmente le politiche di tutti gli Stati artici.Oggi vi è ridotta consapevolezza sul ca-rattere strategico di questa regione ma infuturo la percezione potrebbe cambiareradicalmente. E poi i pericoli per il futurodell’umanità derivanti dallo scioglimentodei ghiacci sono più che reali: nell’estatedel 2016, nel nord della Russia, lo scio-glimento del permafrost ha provocato, ilritorno, dopo settantacinque anni, diun’infezione di antrace, veicolata dallerenne.

Il presidente del Comitato permanentesulla politica estera dell’Unione europea,onorevole Guglielmo Picchi, ha posto iltema del contributo da parte dei Parla-menti nazionali per rafforzare la posizionedell’UE in seno al Consiglio Artico. Allaluce dell’esperienza maturata dall’UE nelconsesso artico e delle questioni chehanno segnato di recente il dialogo tra UEe Federazione Russa, secondo Petersen,occorre dimostrare che l’Unione europeavuole essere un partner costruttivo per gliStati artici e per le comunità artiche e intal senso muove la Comunicazione del2016. Inoltre, le crisi globali sono tali dameritare un’attenzione politica anche al dilà del dato di prossimità geografica. I Paesipiù distanti dall’Artico sono influenzatidall’Artico e influenzano, a loro volta,l’Artico. Occorre una sensibilizzazionedelle opinioni pubbliche per far compren-dere che il tema dell’Artico è connesso altema delle desertificazioni e quindi deifenomeni epocali come le migrazioni ol’instabilità politica. Il Consiglio Artico nonsi è mai confrontato con l’Unione Africanama qualora si installassero in Africa retielettriche a basso o ad alto contenuto dicarbonio ci sarebbero enormi ripercus-sioni sui ghiacci polari.

Ha, inoltre, spiegato Petersen, la poli-tica artica non è basata su un trattato maè supportata e integrata da politiche set-toriali. Occorre rafforzarla attraverso lo

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stanziamento di ulteriori risorse e occorrecambiare la percezione dell’urgenza dellequestioni. Sul piano politico è chiaro chePaesi come il Giappone, la Cina, la Coreaguardano alle vie di navigazione a norddella Russia e del Canada in modo diversorispetto ad altri Paesi, perché per lorosarebbero di grande attrattività. Le attivitàlegate al petrolio e al gas non hannoimplicazioni solo in termini di rischioambientale e possibili incidenti, ma anchein materia di interessi strategici legati allasicurezza della fornitura energetica e al-l’indipendenza. La questione è molto com-plessa e occorre prestare maggiore atten-zione e considerare attuali questioni cheoggi sembrano remote.

L’approccio europeo consente di gestirecon equilibrio l’utilizzo delle risorse e laprotezione dell’Artico e la politica articadell’Unione europea assicura comunqueun foro di dialogo aperto anche a Paesiper nulla coinvolti nelle strutture politico-istituzionali dell’Artico e in generale perassicurare l’interazione tra Artico e suddel mondo.

5.4. Le audizioni degli ambasciatori deiPaesi artici extraeuropei.

Passando agli Stati extraeuropei, PaulGibbard, Ministro Consigliere dell’Amba-sciata del Canada, audito il 21 novembre2017, ha inquadrato il tema a partire daldato secondo cui il 40 per cento delterritorio canadese è nell’area artica, che èun’area teatro di sperimentazione politica,economica e sociale avanzatissima e inno-vativa. L’Artico canadese rappresenta il 25per cento dell’Artico globale, il 40 percento della massa di terra, ma meno dell’1per cento della popolazione canadese,della quale più della metà è costituita daindigeni. Inoltre più del 50 per cento degliabitanti dell’Artico canadese è compostoda popoli indigeni, circostanza che condi-ziona la visione e le politiche canadesi perl’Artico che guardano alla protezione del-l’ambiente e allo sviluppo sostenibile. Sulversante di politica estera, nel 2010 lepriorità sono state aggiornate anche allaluce dell’incontro nel 2016 tra il Presi-

dente Obama e il Primo Ministro Trudeau:biodiversità, conoscenza delle scienze in-digene tradizionali, economia sostenibilesono tutti concetti che hanno acquisitomaggiore importanza, nell’impegno per latutela di almeno il 10 per cento dellamassa continentale e il 17 per cento delleacque dell’Artico. In quest’ottica StatiUniti e Canada hanno concordato che finoal 2021 non saranno concesse nuove li-cenze per la ricerca petrolifera o per il gasnelle acque canadesi del Mar GlacialeArtico. Inoltre è stata istituita una com-missione consultiva per elaborare la poli-tica dell’Artico canadese nel contesto delConsiglio Artico, istanza unica al mondoper la membership mista tra Stati e i seipopoli indigeni rappresentati di cui trecanadesi: il Consiglio Circumpolare Inuit,il Consiglio Artico Athabaskan e il Consi-glio Internazionale Gwich’in. Il Canada hanegoziato con i popoli indigeni in modomolto proficuo, assicurando riconosci-mento alle rivendicazioni territoriali e allavolontà di autogoverno. Il risultato è cheoggi gli Inuit sono proprietari di territoriricchissimi di risorse (diamanti o mineralidi ferro) e impegnati come imprenditoridelle attività estrattive. In quanto titolari enon soggetti passivi del cambiamento,hanno sviluppato un’attitudine favorevoleallo sviluppo delle loro regioni.

Quanto ai temi dello sfruttamento eco-nomico, delicato oggetto di negoziati nel-l’ambito del Consiglio economico dell’Ar-tico, nell’Artico canadese l’aspetto tecno-logico è veramente complesso, occorrepreservare i diritti delle popolazioni indi-gene e si selezionano le iniziative econo-micamente valide, in un contesto ambien-tale delicatissimo per cui il Canada haimposto una moratoria sul rilascio dinuove licenze di prospezione per petrolioe gas. Occorre una visione lungimiranteche guardi allo sviluppo insieme alla pre-venzione dei rischi ambientali. Vi è poil’esigenza di evitare che le società petro-lifere vadano a lavorare nei Paesi il cuiquadro normativo è meno rigido, preve-dendo standard internazionali uniformi econtrolli severi nella regione. Gli stessi

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parametri valgono per il turismo artico, inparticolare per il passaggio delle navi.

Quanto alle prospettive di nuove rottecommerciali nell’Artico, per il Canada ilmutamento climatico sta rendendo la si-tuazione per la navigazione più pericolosae più imprevedibile che in passato a causadelle correnti oceaniche nel passaggio anord-ovest e ciò, ovviamente, si ripercuotesullo sviluppo economico nell’Artico cana-dese.

Il Canada si è dedicato allo studio della« conoscenza tradizionale » dei popoli in-digeni, per i quali il ghiaccio non è maistato una barriera ma una via di comu-nicazione sicura, alternativa al mare. L’a-dattamento ai cambiamenti climatici è untema enorme sul piano antropologico, chepone questioni serie anche in terminibenessere psicologico delle popolazioni.

Vi è poi il filone della cooperazionescientifica, su cui è stato siglato un Me-morandum d’intesa nel 2014 con l’Italia,importante Paese osservatore. Ha prean-nunciato per il 2018 l’inaugurazione diuna stazione di ricerca canadese nell’AltoArtico, chiamata CHARS, cui gli altri Paesisono incoraggiati a contribuire sul pianotecnologico sui temi dello smaltimentodelle scorie o della produzione di energiaeolica.

Il Canada è assai attivo al momento sulpiano negoziale, anche oltre il contesto delConsiglio Artico per la pesca in alto marenel Mar Glaciale Artico Centrale, intera-gendo tra gli altri con l’Islanda, l’Unioneeuropea, la Cina, il Giappone e la Coreadel Sud.

È noto che il Canada, un tempo con-trario all’ingresso dell’Unione europea nelConsiglio Artico, ha cambiato posizione edè lieto della partecipazione costruttiva del-l’Unione europea nel Consiglio Artico.

Passando ai temi della sicurezza, ilrappresentante diplomatico canadese hariferito che non sono allo stato percepiteminacce militari dirette nell’Artico. Ri-chiamando anche il clima registrato inambiti NATO, è condiviso che in quest’a-rea del mondo, anche nei momenti in cuic’erano difficoltà nel rapporto tra il Ca-nada e la Russia, c’è sempre stata grande

cautela. Questa è un’area del mondo in cuisi cerca effettivamente di cooperare a ognicosto. È stato istituto il Forum della Guar-dia costiera dell’Artico, che riunisce lediverse Guardie costiere dei Paesi dell’Ar-tico, proprio per poter rafforzare le pos-sibilità di cooperazione nell’ambito dellasicurezza della regione. Allo stesso tempo,il Canada mantiene quattro o sei navi dapattugliamento per l’Artico.

La situazione canadese ha stimolato iparlamentari presenti sul terreno dell’uti-lizzo di energie alternative nella regione esui possibili benefici per le popolazioniindigene dell’Artico derivanti dallo sfrut-tamento energetico delle zone artiche (Col-letti). Su questo terreno, se oggi gran partedell’energia è ancora legata a sostanzecome i combustibili diesel, lo scioglimentoapre nuove possibilità per l’energia ocea-nica. Atteso che uno degli elementi diforza delle popolazioni locali è l’essereprotette dalla questione ambientale, l’ono-revole Cassano ha posto il tema di possibilitensioni tra « saperi tradizionali » da pre-servare e possibili rivendicazioni. L’onore-vole Zampa ha dato risalto al modello diinterazione canadese con le popolazioni econ i territori laddove i governi debbanoaffrontare questioni epocali e cambia-menti nelle tradizioni ed abitudini. Appareimportante assicurare potere decisionale ecoinvolgimento nei processi di governo neigrandi cambiamenti.

La Commissione ha anche audito, il 17ottobre 2017, il Presidente e DirettoreGenerale della Société du Plan Nord delQuébec, Robert Sauvé. Nel 2011 il PlanNord è stato lanciato dal governo delQuébec come una struttura di concerta-zione tra tutte le popolazioni del territorioe i partner governativi, industriali e am-bientali. La Société du Plan Nord è unasocietà statale responsabile dell’attuazionedel piano nel suo complesso con i partnerinteressati, istituita da una legge ad hoc delgoverno del Québec con il mandato dicoordinare l’azione governativa sul terri-torio e la realizzazione delle infrastrutturesul territorio e di accompagnare le comu-nità locali e autoctone e gli altri partnernell’attuazione dei loro progetti economici,

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sociali e ambientali. Il suo obiettivo èanche quello di contribuire a ottimizzarele ricadute economiche delle attività pre-senti sul territorio attraverso la creazionedi posti di lavoro e l’accesso a diversicontratti per le aziende del territorio.

Il territorio interessato dal Plan Nord èrappresentato dal settentrione del Québec,pari a 1,2 milioni di chilometri quadrati,popolati da circa 120.000 persone, appar-tenenti per un terzo ai popoli autoctoni.La regione si caratterizza per un ambienteassai fragile, soprattutto a causa del cam-biamento climatico e della fusione delpermafrost, che interessa il terzo più anord del territorio. Il degrado del perma-frost e il cambiamento del regime idrolo-gico dei suoli sta colpendo le comunitàlocali costrette ad abbandonare i propriinsediamenti ormai insicuri.

Il potenziale economico è, però, assairilevante in ambito minerario, energetico,forestale e turistico. Con il Plan Nord,aggiornato ad una visione che spazia finoall’orizzonte del 2035, è stato adottato unmodello inedito di pianificazione di svi-luppo territoriale in rigorosa modalità so-stenibile in cui sono integrate la dimen-sione sociale, quella economica e quellapolitica. Sul piano della tutela ambientalee della biodiversità, il Plan Nord prevedeche il 50 per cento del territorio siadestinato a fini diversi da quelli indu-striali. Una delle particolarità del PlanNord è che tutte le comunità sono parte-cipi di tutti i profitti generati dallo sfrut-tamento minerario ed energetico sul ter-ritorio attraverso un fondo gestito dalgoverno del Québec. Questo fondo è ridi-stribuito tra tutte le comunità, a prescin-dere dalla presenza o meno di attivitàminerarie nei pressi di quel dato villaggioo di quella comunità.

La strategia del Plan Nord si imperniasui tre aspetti dello sviluppo sostenibile:economico, sociale e ambientale. Per cia-scuno di questi tre capitoli principali sonofissati obiettivi a lungo termine all’oriz-zonte di vent’anni e un primo piano d’a-zione su cinque anni, con novanta prioritàripartite nei tre settori di intervento. Èprevisto che il governo del Québec investa

circa un miliardo di euro nei prossimicinque anni per realizzare queste priorità.All’orizzonte del 2035 si valuta che gliinvestimenti sul territorio da parte delPlan Nord ammonteranno a circa 35 mi-liardi di euro, in particolare grazie agliinvestimenti nel settore minerario, incampo energetico e nella realizzazione diinfrastrutture stradali, ferroviarie e por-tuali. Sul piano dell’approvvigionamentoenergetico il Piano prevede una fornituradi gas liquido alle comunità locali, consi-derato che il territorio è troppo vasto peressere servito attraverso tubazioni. Un al-tro grande aspetto riguarda il migliora-mento delle infrastrutture di telecomuni-cazioni, con l’obiettivo di collegare, nel-l’arco di cinque anni, ognuna delle 63comunità attraverso fibre ottiche, per po-ter fare telemedicina, telegiustizia, telei-struzione.

Nel modello del Québec appare assaiinteressante la struttura di governancerappresentata dalla Société du Plan Nord,basata sul partenariato, in cui il consigliod’amministrazione è in maggioranza costi-tuito da persone che vivono in territorioartico. Nell’assemblea dei partner sonorappresentati tutti gli attori coinvolti perdare pareri alla società e al ministroresponsabile del Plan Nord in seno algoverno del Québec. Forte di questa strut-tura organizzativa e operativa, ad oggi laSocietà è riuscita a creare oltre 7.350 postidi lavoro, cioè il 50 per cento in piùrispetto al 2015 quando gli occupati eranocirca 5.000, con 16 miliardi di dollari diinvestimenti previsti o impegnati nei primidue anni di attuazione del Plan Nord, dal2015 al 2017.

Vi sono anche interessanti prospettivedi cooperazione scientifica per le rileva-zioni minerarie, nel campo delle rinnova-bili o dell’agroalimentare che trovano unriferimento nell’Istituto nordico delQuébec, il quale guarda con grande inte-resse alla expertise maturata dagli studiosiitaliani operanti nell’ambito del CNR. Éemerso anche un filone di lavoro in col-laborazione con la FAO per lo sviluppo diun’agricoltura nordica.

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Nell’audizione si è distinto il contributoin sede di dibattito dell’onorevole Alli cheha posto i temi delle modalità di coinvol-gimento dei privati nel Plan Nord, dellaquestione delle aree protette ma soprat-tutto dell’attivismo della Cina che in Gro-enlandia ha acquistato concessioni mine-rarie tali da promuovere il percorso diautonomia dalla Danimarca. L’onorevoleAlli ha anche segnalato in questa sede cherispetto al passaggio a nord-est si staconstatando una presenza molto fortedella Federazione Russa attraverso le basidi search and rescue, indispensabili nellaregione ma che di fatto sono trasformatein basi militari, nella direzione di unamilitarizzazione dell’Artico rispetto al pas-saggio a nord-est. Sulla presenza cinesenella regione, Sauvé ha ribadito che laSociété partecipa allo sfruttamento dellerisorse minerarie, perché le popolazionidel Québec non vogliono che i mineralivadano a esclusivo vantaggio degli investi-tori stranieri, acquistando quote di parte-cipazione che arrivano a un massimo del20 per cento, proprio affinché gli investi-menti generino un ritorno a favore dellepopolazioni locali. Quanto alle aree pro-tette il 20 per cento di territorio interes-sato dal Plan Nord sarà destinato ad areeprotette. L’altro 30 per cento non saràoggetto di attività industriali ma sarà de-stinato ad altre attività, come turismo etrekking. Al momento, il territorio occu-pato da tutte le attività industriali, com-prese le centrali idroelettriche, le miniere,le infrastrutture industriali sul territorio,le comunità e i villaggi, è pari al 6 percento del territorio totale.

Quanto alla aggressività cinese nellaregione, essa si spiega con il fatto che ilpassaggio a nord-ovest comporta una ri-duzione dei costi di trasporto tra l’Europae la Cina di circa il 40 per cento, oltre aduna riduzione di quattro giorni di navi-gazione. La pressione cinese deve trovareargine nelle dimensioni di cooperazionemultilaterale nella regione, ha sottolineatoSauvé, proprio per ridurre l’impatto dipolitiche aggressive ed eccessivamente sbi-lanciate sul versante economico. Quanto alpassaggio a nord-ovest vi sono attualmente

tre possibili itinerari: due sono in territo-rio canadese e uno in settore russo. I russistanno già istituendo diritti di passaggioprivilegiati sul passaggio più a nord, men-tre il Canada si concentra di più sulle altredue alternative. In tale contesto si cerca diavere una gestione comune della sicurezza,una gestione comune della navigazione eanche un gruppo di ricerca internazionaleche possa farsi carico della vigilanza am-bientale legata a questi sviluppi sul terri-torio. C’è un elemento che favorisce net-tamente la Russia ed è la sua poderosaflotta di rompighiaccio. In Québec ci sonogià diversi gruppi che si stanno interes-sando a spingere il Governo canadese acostruire nuovi rompighiaccio. Questo of-frirebbe un elemento essenziale per ga-rantire uno sviluppo del Nord in sicurezzae anche per garantire che ci sia unagestione internazionale e non solo affidataal maggiore degli attori regionali, conpalesi rischi di atteggiamenti monopoli-stici.

Il 5 dicembre 2017 la Commissione haquindi audito la Consigliera per l’Am-biente, la Scienza e la Tecnologia dell’Am-basciata degli Stati Uniti in Italia, CaronDe Mars, che ha espresso fin dall’inizioapprezzamento per il modo in cui l’Italiaesercita il ruolo di osservatore soprattuttoin ambito scientifico, ricordando la coo-perazione italo-statunitense nelle esplora-zioni congiunte all’inizio del Novecento,insieme alla conferma sulla continuità tral’Amministrazione Obama e l’Amministra-zione Trump nella politica statunitensenell’Artico.

Ha quindi riferito sulla presidenza diturno degli Stati Uniti del Consiglio Artico,con un focus sui temi ambientali nellaconsapevolezza dell’attenzione specifica daparte italiana allo scioglimento dei ghiaccie della banchisa provocato dai cambia-menti climatici. Ha manifestato la preoc-cupazione del suo Governo per gli effettiderivanti dalla ridotta riflettività dellabanchisa, dall’aumento dell’erosione co-stiera e del livello dei mari e dall’acidifi-cazione del Mar Glaciale Artico. D’altraparte vi sono evidenti prospettive econo-

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miche derivanti dalla navigazione, dallosviluppo nella ricerca di idrocarburi, dallapesca e dal turismo.

Un passaggio assai rilevante è statoquello concernente la concessione datadall’Amministrazione Trump al ramoamericano di ENI di un permesso diesplorazioni petrolifere a partire da un’i-sola artificiale nel Mare di Beaufort. L’ENIè, quindi, la prima società ad ottenereun’autorizzazione ad esplorare per cercarepetrolio nelle acque federali al largo del-l’Alaska.

Quindi De Mars si è soffermata adanalizzare i caratteri del Consiglio, orga-nizzazione non formale nata da un ac-cordo non vincolante, dunque non da untrattato. Si tratta di un forum ad altolivello e con ampio mandato che si è assaievoluto dalla sua istituzione.

Gli Stati Uniti, in Alaska, sono presentinella regione anche attraverso un impor-tante nucleo di popolazioni indigene cheprende parte ai lavori del Consiglio Articocon lo status di partecipanti permanenti. IlGoverno statunitense tiene molto ai lavoridel gruppo di lavoro sui contaminantiartici, nell’importante obiettivo di ridurrel’inquinamento alla fonte, con un’impor-tanza primaria assegnata alle cosiddette« zone di crisi » della Russia nord-occiden-tale. Ha sottolineato che la Russia inquesto contesto è sempre stata molto co-struttiva. Un altro programma, cui Wa-shington tiene molto, è quello per il mo-nitoraggio e la valutazione per l’Artico, chesi ripropone di valutare lo status deicambiamenti climatici e dell’inquina-mento, e che lavora a stretto contatto conil Gruppo intergovernativo sul cambia-mento climatico in base al documentochiave dell’attività, rappresentato dal Rap-porto SWIPA, pubblicato durante la COPdi Bonn.

De Mars ha anche citato il versante dilavoro del Consiglio Artico sui temi dellaprevenzione delle emergenze, richiamandol’incidente del 2005 che vide protagonistala società petrolifera Shell e apprezzandolo sforzo compiuto da ENI in materia.

Sul terreno della cooperazione scienti-fica, ha valorizzato il maggior risultato

della ministeriale di Fairbanks, conclusivadella presidenza USA di turno, con l’ac-cordo per il rafforzamento della coopera-zione scientifica internazionale in materiadi Artico, terzo accordo vincolante, con-seguito dopo nove tornate negoziali e cheistituisce una task force per facilitare l’ac-cesso degli scienziati degli otto Stati allearee dell’Artico. Gli scienziati di Stati nonartici come l’Italia possono avvalersi deibenefici concessi da questo accordo qua-lora stabiliscano un partenariato con unoStato artico.

Gli Stati Uniti apprezzano la coopera-zione tra scienziati statunitensi e italianiin ogni settore, dalle esplorazioni spazialiall’Artico, quindi incoraggiano la prosecu-zione di studi sull’Artico fatta in collabo-razione da ricercatori statunitensi e ita-liani, al fine di promuovere istruzione,sviluppi di carriera, opportunità di forma-zione, per promuovere nuove generazionidi ricercatori sull’Artico.

Ha segnalato la costituzione di ungruppo di esperti sul black carbon e sulmetano, per promuovere una riduzionedelle emissioni di almeno il 25-33 percento al di sotto dei livelli del 2013 entroil 2025, sia per gli Stati artici sia per gliStati non artici.

La Consigliera De Mars ha fatto ac-cenno all’iniziativa al di fuori del ConsiglioArtico, volta a prevenire la pesca d’alturanon regolamentata nel Mar Glaciale Articocentrale. Sono in corso lavori per siglareun accordo in grado di fermare qualunqueforma di pesca commerciale nelle acqued’altura del Mar Glaciale Artico fino aquando non ci saranno migliori informa-zioni scientifiche sugli stock ittici commer-ciali e un’organizzazione migliore dellagestione della pesca. Si tratta di un puntomolto importante per gli Stati Uniti per leattività di pesca nel Mare di Bering. Harichiamato la questione emersa a metàdegli anni ottanta con la attività incon-trollata di pesca del merluzzo nero, con-dotta da pescherecci di Cina, Giappone,Corea del Sud e Polonia. Da allora, mal-grado gli sforzi degli Stati Uniti e dell’al-lora Unione Sovietica volti ad un accordointernazionale, lo stock del merluzzo nero

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crollato nel 1992 non si è mai più ripreso.É pertanto assai importante la sigla di unaccordo sulla pesca illegale, avvenuta il 13novembre 2017 anche sulla base di unlettera aperta da parte di nove Paesi dellaregione e dell’Unione europea, e per di-sciplinare la pesca d’altura nel Mar Gla-ciale Artico centrale. Dall’entrata in vigore,avvenuta il 30 novembre, tale accordoimpedisce la pesca non regolamentata nelMar Glaciale Artico centrale, un’areagrande come il Mar Mediterraneo, in cuifinora non si è avuta alcuna forma diattività di pesca commerciale. I negoziatiper l’accordo hanno visto la partecipa-zione di Cina, Canada, Danimarca in rap-presentanza anche di Groenlandia e IsoleFær Øer, Unione europea, Islanda, Giap-pone, Repubblica di Corea, Regno di Nor-vegia, Federazione Russa e Stati Uniti.

In sede di dibattito, su stimolo dell’o-norevole Cassano, la Consigliera De Marsha ribadito la continuità nella politicastatunitense sui temi dell’Artico, senzadubbi sull’impatto del cambiamento cli-matico. Ha precisato che se l’Amministra-zione Trump ha avviato il ritiro dall’Ac-cordo di Parigi, ciò è solo in ragione degliinteressi dei contribuenti statunitensi, manon per dubbi sugli effetti nefasti a livelloglobale derivanti dallo scioglimento deighiacci. Vi sono anche dei vantaggi, so-prattutto per i Paesi rivieraschi o per iprivati, ma inferiori rispetto alle ricadutenegative del fenomeno. A maggior ragione,è apprezzabile il lavoro di ENI nelle sueattività di prospezione, svolte con rigorescientifico, nel rispetto degli impegni e conl’utilizzo di attrezzature e tecnologie d’a-vanguardia.

Infine, la Commissione ha acquisito agliatti dell’indagine il documento « La visionerussa del futuro dell’Artico », trasmesso l’8novembre 2017 dall’Ambasciatore dellaFederazione Russa in Italia in sostituzionedi un’audizione non più svolta per inter-venuti impedimenti d’agenda. Si tratta diun testo coerente con lo statement reso dalMinistro degli esteri russo Lavrov in oc-casione della ministeriale di Fairbank delmaggio del 2017 in cui si dà conto che ilfuturo e la prosperità della Federazione

Russa sono strettamente legati all’Artico,che genera il 10 per cento del PIL russo eil 20 per cento del totale delle esporta-zioni, con previsione di crescita futura. Ildocumento elenca gli obiettivi strategicidella Russia in Artico, approvati dal Pre-sidente Putin:

1. utilizzare le risorse della zonaartica della Federazione Russa a vantaggiodello sviluppo sostenibile della Russia;

2. garantire la pace e la coopera-zione nell’Artico;

3. preservare gli ecosistemi unicidell’Artico;

4. sviluppare la Rotta marittima delnord.

Nell’agosto 2017 il Governo russo haadottato il Programma di Stato per losviluppo socioeconomico della zona articadella Federazione Russa. Più di 3 miliardidi dollari USA sono stati stanziati a favoredi tale programma che si prefigge treobiettivi principali: creare « aree perno »per lo sviluppo dell’Artico; sviluppare laRotta marittima del nord; creare equipag-giamenti e tecnologie per l’industria degliidrocarburi e per l’industria meccanica,necessari per l’esplorazione delle risorsenaturali dell’Artico.

La Russia è molto attiva nell’Artico eha circa 150 progetti in corso di realiz-zazione o in fase di valutazione finale. Ilvalore totale di questi progetti è pari acirca 80 miliardi di dollari e il grosso degliinvestimenti proviene dal settore privato.L’iniziativa portabandiera della coopera-zione internazionale nell’Artico è il pro-getto Yamal LNG (gas naturale liquefatto),dotato di un aeroporto in grado di riceveregrandi aerei cargo, di un terminale ma-rittimo in costruzione per metaniere concapacità sino a 172.000 metri cubi, e di unimpianto di lavorazione del gas dalla ca-pacità produttiva di 16,5 milioni di ton-nellate di LNG, che entrerà in funzionealla fine del 2017.

Il progetto Yamal LNG è un esempiodegli sviluppi oggi in atto nell’Artico russo.La popolazione locale è cresciuta e il

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totale degli investimenti nel progetto am-monta a circa 26 miliardi di dollari, conuna quota statale che non supera i duemiliardi e mezzo di dollari.

Secondo il documento, la Russia èpronta a intensificare una cooperazionereciprocamente vantaggiosa nella regione,ma si aspetta anche un atteggiamentoimparziale nei confronti delle sue aziendeinteressate a progetti in altri Paesi dellaregione artica.

Le merci prodotte nell’Artico russo sa-ranno trasportate attraverso la Rotta ma-rittima del nord. L’anno scorso ne sonostati consegnati 7,4 milioni di tonnellate,volume che si triplicherà nel giro di treanni e che nel 2025 potrebbe raggiungerei 35 milioni di tonnellate. Per questooccorrono enormi investimenti in infra-strutture portuali, connettività, serviziavanzati alla navigazione e costruzione dirompighiaccio (secondo le previsioni, nel2021 tre nuovi rompighiaccio nucleari en-treranno in funzione lungo la Rotta ma-rittima del nord). Nel prossimo futuro,gran parte delle merci trasportate attra-verso la Rotta marittima del nord sarannodi origine russa o avranno la Russia comedestinazione finale. Ma vi è anche unenorme potenziale come via di transito piùbreve fra l’Asia e l’Europa. Nel 2017 seinavi hanno percorso questa rotta dallaCina all’Europa.

La Russia è impegnata nei confrontidell’Accordo di Parigi sul clima e si stapreparando a ratificarlo. È importanteridurre al minimo l’impatto dell’aumentodelle attività economiche nell’Artico sul-l’ambiente e sul modo di vita tradizionaledei popoli indigeni. Le grandi società russedel gas e del petrolio hanno annunciatoche utilizzeranno al cento per cento il gasassociato ed escluderanno totalmente lacombustione a torcia del gas (gas flaring).Da qui al 2023, il gigante minerario russoNornikel investirà circa quattro miliardi didollari USA in progetti ambientali nell’Ar-tico. Le emissioni saranno ridotte drasti-camente. L’anno scorso, ad esempio, leemissioni di anidride solforosa nella pe-nisola di Kola sono state ridotte del 22 percento.

Ultimamente la più grande società dinavigazione russa, la Sovcomflot, ha an-nunciato che convertirà le sue navi ci-sterna di classe Aframax dalla propulsionea gasolio a quella a LNG. La Sovcomflot èla prima società di navigazione del mondoad aver preso questa decisione.

La Russia considera l’Artico un terri-torio di dialogo e cooperazione. Non esi-stono dispute aperte o eventuali nell’Articosulle frontiere marittime e nemmeno sul-l’accesso alle risorse minerarie o biologi-che. Il diritto internazionale in generale ela Convenzione ONU sul diritto del marein particolare sono in grado di garantirenell’Artico i diritti degli Stati rivieraschi edegli altri Stati. Nella Dichiarazione diIlulissat del 2008, gli Stati rivieraschihanno confermato la loro adesione aldiritto internazionale e all’ordinata riso-luzione delle rivendicazioni concorrentisulla piattaforma continentale estesa nel-l’Oceano Artico. Il decennale della Dichia-razione nel 2018 costituirà una buonaoccasione per confermare collettivamenteche le disposizioni di tale documento po-litico restano valide.

La Russia ripone fiducia nei meccani-smi collettivi. Le attività del ConsiglioArtico hanno contribuito immensamente aprevenire qualsiasi conflitto nella regione.In occasione della riunione del ConsiglioArtico a Fairbanks nel maggio scorso, gliStati artici hanno confermato una volta dipiù il loro impegno a favore della pace,della stabilità e della cooperazione. LaRussia crede che sarà il partenariato a darforma al futuro dell’Artico.

5.5. Gli attori della cooperazione scien-tifica in Artico.

La Commissione ha svolto il 17 maggio2017 l’audizione di Enrico Brugnoli, alloraDirettore del Dipartimento Scienze delSistema Terra e Tecnologie per l’Ambientedel Consiglio Nazionale delle Ricerche, edi Stefano Ventura, ricercatore presso l’I-stituto per lo Studio degli Ecosistemi, inqualità di Rappresentanti del CNR, pro-tagonista assoluto della cooperazionescientifica internazionale in Artico.

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L’audizione ha attrezzato la Commis-sione di elementi di carattere scientificoutili ad un più corretto inquadramentodella tematica anche ai fini del suo im-patto sul piano delle relazioni internazio-nali.

Le regioni polari influiscono in mododeterminante sulla circolazione oceanicaed atmosferica. I vortici polari che nederivano hanno influenze anche alle medielatitudini, con correnti che portano spessoaria calda verso nord e aria fredda allemedie latitudini. Se la media globale diinnalzamento delle temperature è di circaun grado, oggi in Artide siamo intorno a3-4 o anche 5 gradi di aumento. Lecorrenti polari, a causa del cambiamentoclimatico, possono concorrere a determi-nare alternanza di periodi molto caldi oinusualmente caldi. In tali condizioni lafusione del ghiaccio marino in Artico èsostituita da acqua marina, il cui assor-bimento del calore è molto maggiore delghiaccio da neve. Il ghiaccio da neveriflette fortemente la radiazione in arrivoe, quindi, la sostituzione in ampie zonedell’oceano di acqua liquida a ghiacciomarino fa sì che il nostro pianeta assorbamolto più calore di quanto avveniva inprecedenza.

La civiltà umana si è sviluppata negliultimi 10.000 anni grazie al fatto che inquesto periodo il clima si è stabilizzato inlimiti che si modificano più o meno di ungrado. Tutte le grandi civiltà sono nate inquesto periodo, che si chiama Olocene. Ilsurriscaldamento comporta come rischiola fuoriuscita dall’Olocene e l’ingresso nel-l’Antropocene, caratterizzato da rapidisbalzi di temperatura media superiore a 1grado e mezzo e in cui l’ecosistema sten-terebbe a tornare in equilibrio con rischiper molte specie e per la biodiversità.

Un passaggio assai rilevante dell’audi-zione è stato volto a fornire elementi asostegno del nesso causale tra inquina-mento, produzione di gas ad effetto serra,surriscaldamento globale e scioglimentodei ghiacci. Gli scienziati in Artico valu-tano con i carotaggi del ghiaccio l’anda-mento dei gas serra e del conseguenteandamento della temperatura media glo-

bale. Da tali rilevazioni è emerso che,rispetto alla ciclicità naturale nella varia-zione della temperatura globale, il ciclo disurriscaldamento si è accorciato ed inten-sificato in modo significativo proprio incorrispondenza all’intensificarsi dell’atti-vità umana responsabile delle emissioni digas. Certamente tra i fattori di cambia-mento del clima si devono menzionare lemodificazioni dell’inclinazione dell’asseterrestre, le eruzioni vulcaniche, l’attivitàdel Sole. Si tratta comunque di fattoriminori quanto ad impatto climatico e lecui variazioni sono estremamente più lentedi quelle che stiamo osservando oggi. Lapeculiarità di quello che noi oggi osser-viamo è la rapidità della variazione. Épertanto incontrovertibile che il cambia-mento climatico in atto sia dovuto all’at-tività umana, a causa della combustione dicombustibili fossili. I negazionisti del cam-biamento climatico dicono che è una for-tuna che stiamo riscaldando il pianeta,perché altrimenti andremmo incontro auna glaciazione. Tuttavia, tale asserzioneresta ad oggi senza prove.

L’impatto in Artico è anche sulla con-sistenza del permafrost, dal cui sgretolarsideriva il rilascio di gas metano in atmo-sfera, il cui effetto serra è trenta voltesuperiore al CO2. Vi è inoltre il rilascio dimicrorganismi congelati con possibili con-seguenze sul piano sanitario e non soloper l’uomo ma anche per piante e animali.

É stata quindi descritta la base italianaalle Svalbard, il cui obiettivo è fare ricercascientifica con il minor impatto possibileper l’ambiente. L’approccio perseguito è ditipo olistico, volto ad acquisire una visionedi tutti gli aspetti dell’ecosistema, dalfiordo all’ecosistema marino, dall’ecosi-stema terrestre, con la neve e il ghiaccio,all’atmosfera.

La base del CNR assolve anche allafunzione di hub per tutti i ricercatoriitaliani provenienti da università e da altrienti di ricerca. Vi sono inoltre applicazioniin campo satellitare, che si avvalgono delleinfrastrutture dell’ASI (Agenzia spazialeitaliana), come Cosmo SkyMed.

L’audizione ha rappresentato l’occa-sione per approfondire i caratteri del

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progetto europeo Interact, rivolto anche aStati terzi e cui concorrono 46 stazioni diricerca artiche. Il progetto, cui l’Italiaconcorre, ha importanti ricadute, oltre chescientifiche, anche sociali e geopolitiche,legate all’attività dei ricercatori, italiani enon solo, coinvolti nella ricerca. Nell’am-bito di Interact vi è il progetto SecNet, retedi stazioni sul cambiamento ambientale inSiberia, dove i cambiamenti climaticistanno avendo ripercussioni importanti, adesempio sulla rete di trasporti.

In sede di dibattito è stato osservato(Cassano) che il deterioramento del climaè la perdita di un bene collettivo ma cherispetto a questa situazione ci possonoessere interessi differenziati da Paese aPaese. É in tal senso determinante il ruolodi moral suasion che può derivare daimaggiori attori globali coinvolti dal di-lemma tra tutela dell’ambiente e sfrutta-mento. É stato posto l’accento sulla spe-cificità dell’Italia nella ricerca in Artico(Valentini) e sulla possibilità di una ricon-versione della tendenza accertata circa imutamenti del clima (Quartapelle Proco-pio).

Su tali temi è emerso che anche ilnostro Paese è chiamato a gestire il di-lemma dell’Artico. avendo interessi strate-gici nella regione, ad esempio in campoenergetico. A maggior ragione è essenzialeil contributo che può derivare da attoricome Stati Uniti o Russia.

Per innescare un’inversione di tenenzaoccorrerebbe una conversione massiccia ditutti i Paesi firmatari della COP 21verso leenergie rinnovabili e, quindi, una decar-bonizzazione totale con abbandono quasiimmediato del carbone con la sostituzionedi tutti i fossili. Sono stati citati interventidi geoingegneria che studiano il ricorso apiantagione di foreste che assorbono CO2

e il ricorso a metodi artificiali di poten-ziamento della rifrazione solare con lacolorazione dei tetti delle case (ProgettoAlbedo).

5.6. Il settore privato in Artico.

Il maggiore attore privato in Artico èrappresentato da ENI, per la quale la

Commissione ha audito il 20 luglio 2017l’ingegnere Luca Bertelli, capo del settoreesplorazioni, che ha descritto le caratte-ristiche del territorio artico da un punto divista estrattivo, tenuto conto che tutti gliorganismi internazionali che studiano l’Ar-tico ritengono che nella regione sia con-tenuto circa il 30 per cento delle riserve diidrocarburi ancora non scoperte nelmondo.

Bertelli ha chiarito che occorre distin-guere tra terre emerse e aree off-shore, leprime appartenenti ai cinque Stati cheinsistono sulla zona artica (Stati Uniti,Russia, Danimarca, con la Groenlandia,Canada e Norvegia), le seconde distribuitetra acque internazionali e acque di com-petenza economica dei singoli Paesi (entrole 200 miglia nautiche dalla costa).

Quanto alle attività di esplorazione e diproduzione di ENI in Artico, esse sonorivolte solo a zone prive per tutto l’annodi copertura di ghiacci, sia di ghiacci fermi(fast ice), connessi alla superficie terrestre,sia di ghiacci mobili (drift ice).

Le attività di ENI avvengono soprat-tutto in acque afferenti piattaforme con-tinentali, come le attività nel Mare diBarents norvegese e le attività nel Mare diBarents russo, oppure on-shore o in acqueestremamente basse, come le attività inAlaska.

ENI è, in particolare, presente in quat-tro dei cinque Paesi artici: in Norvegia,con l’attività di esplorazione e di produ-zione nel Mare di Barents norvegese(presso il campo di Goliat), in partnershipcon Statoil e, molto spesso, anche conPetoro, la compagnia di Stato norvegese; inRussia esclusivamente con attività diesplorazione, nelle acque russe del Maredi Barents, in partnership con Rosneft;negli Stati Uniti, in Alaska, con insedia-menti on-shore e in acque estremamentebasse (due campi di produzione: il campodi Nikaitchuk, operato da ENI al cento percento, e il campo di Oguruk, in cui ENI èpresente, ma viene gestito da un altrooperatore); in Groenlandia, sulla costaorientale, con attività di studio.

Inoltre, le attività estrattive possonoessere rivolte ad un « Artico operabile »,

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ice free e in cui le soluzioni operative sonobasate su tecnologie già disponibili all’in-dustria, o ad un « Artico sfidante », in cuil’attività di perforazione e di produzionerichiede miglioramenti alle tecnologie esi-stenti e degli investimenti perseguibili nelmedio termine (da cinque a dieci anni).Sotto questo profilo le attività di studioche ENI sta effettuando nella Groenlandiaorientale non prevedono assolutamenteimpegni di perforazione. Vi è poi un« Artico estremo », che impone investi-menti ingenti per un arco di tempo che vada dieci a vent’anni.

Quanto all’approccio di ENI alla re-gione artica, nella consapevolezza sull’im-portanza del dibattito sui cambiamenticlimatici, ENI ha aderito alle conclusionidella Conferenza di Parigi sui cambia-menti climatici (COP 21), finalizzando unapolicy interna che guida le proprie attivitàsull’Artico e il cui principio base è che nonci sono e non ci saranno operazioni diENI, intese in termini di esplorazione eproduzione, ossia di perforazione di pozzie di produzione di idrocarburi, in aree incui non esistono tecnologie che assicurinouna completa gestione del rischio ambien-tale e fisico degli asset.

In Artico non si possono scaricare inmare né i detriti di perforazione, chevengono caricati da speciali battelli, por-tati a terra e lì trattati, né qualsiasi altromateriale. Anche tutto il sistema di ge-stione e smaltimento dei rifiuti della piat-taforma prevede che non sia scaricatoalcun materiale in mare. Inoltre, il gasestratto con l’olio non può subire il pro-cesso di flaring, se non in caso di emer-genze.

Sul terreno della gestione del rischioambientale il campo di Nikaitchuk inAlaska operato on-shore, e tutte le attivitàdi produzione e perforazione vengonocondotte dalla terraferma. In tali casi irischi dovuti a eventuali incidenti per ilcontenimento degli idrocarburi sono mi-nimi.

Bertelli ha dato conto del fatto che ENIè stata la prima compagnia a ottenerepermessi dall’Amministrazione Trump perla perforazione nell’Artico, relativamente a

quattro nuovi pozzi esplorativi, laddove laprecedente Amministrazione aveva previ-sto una moratoria sulle acque del Mare diBeaufort. Ha rassicurato che l’attività diENI in Alaska sarà un’attività di esplora-zione svolta con l’osservanza di tutti glistandard già utilizzati nel campo di Ni-kaitchuk, senza alcuna attività off-shore.

Bertelli ha spiegato che, in generale, inArtico qualsiasi progetto è minuziosa-mente scandagliato sotto l’aspetto ambien-tale e sociale e valutato con la massimaaccuratezza, perché deve essere minimiz-zato qualsiasi impatto negativo. Per poterpartecipare a progetti in tale area bisognaanche investire in ricerca e partecipare atutta una serie di iniziative riguardanti lasicurezza, la qualità e, soprattutto, la sal-vaguardia della biodiversità e anche dellespecificità delle comunità locali. Qualsiasiiniziativa artica richiede anni di studimirati a valutare sia tutte le caratteristichedel contesto artico ambientale e sociale incui si opera, sia l’impatto sulle comunitàlocali.

Quanto al campo di Goliat in Norvegia,si tratta dell’unico campo in produzioneoff-shore a olio nell’Artico ed è anche ilcampo a olio posizionato alla latitudinepiù a nord del mondo.

La licenza relativa a Goliat risale al1987 e la scoperta del primo pozzo al1990. Si tratta della prima scoperta con-sistente nel Mare di Barents norvegeseartico e per il Governo norvegese ciò harappresentato un problema nuovo, perché,nonostante in precedenza l’Artico fosse giàstato esplorato, si erano sempre scopertisolo giacimenti di gas. Dopo aver effet-tuato e confermato la scoperta, il Governonorvegese ha sospeso la licenza del pro-getto per tre anni al fine di far riuniretutte le comunità che erano interessatedall’eventuale progetto di sviluppo. Il pe-riodo di sospensione della licenza si con-cluso solo a seguito dell’esito positivo delprocesso di consultazione e di verifica. Ilprogetto è stato avviato solo nel 2010 e laproduzione di Goliat è iniziata nel 2016.

È un progetto che ha richiesto untempo notevole dal punto di vista realiz-zativo e che vede molte « prime » nell’in-

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dustria: infatti, date le condizioni artiche,sono state realizzate soluzioni tecnologichee ingegneristiche, utilizzate per la primavolta come standard dell’industria. Lapiattaforma si trova a circa 80 chilometridalla costa di Hammerfest ed è elettrifi-cata da terra. Secondo la policy zerodischarge, non viene generata energia abordo della piattaforma, bruciando e uti-lizzando gas, ma l’energia viene trasmessadirettamente dal network norvegese aterra. Goliat è dunque un progetto zerodischarge e zero flaring, cioè il gas estrattoinsieme all’olio non subisce un processo dicombustione che non sarebbe consentitonel Mare di Barents, ma viene reiniettatonel giacimento. Analogamente, anche l’ac-qua che viene prodotta dal giacimentoviene reiniettata nel sottosuolo. La produ-zione proviene da pozzi sottomarini a300-350 metri di profondità e il processodi off loading dell’olio avviene attraversoun sistema speciale progettato per Goliat,che può operare anche d’inverno in con-dizioni di buio assoluto e a temperatureestremamente basse. L’olio viene traspor-tato, poi, con delle petroliere. La piatta-forma ha capacità di produrre circa100.000 barili di olio al giorno e ha unacapacità pari a un milione di barili. Laproduzione della piattaforma è iniziatanell’aprile 2016 e attualmente ha unaproduzione regolare.

La situazione è diversa per progetticome Nikaitchuk, dove le attività vengonocondotte dalla terraferma. Anche in quelcaso, però, sono necessari iter autorizzativie un rapporto molto intenso con gli sta-keholder, soprattutto con le comunità chevivono sul territorio.

Sul piano delle tecnologie, ENI impiegale soluzioni tecnologiche più all’avanguar-dia disponibili ed è impegnata nella ri-cerca di tecnologie sempre più avanzate,soprattutto per la prevenzione dei rischi eper la mitigazione delle emergenze. Conriguardo alle unità di perforazione deipozzi esplorativi o dei pozzi di produzione,il design dei pozzi viene sempre studiatoper ridurre al minimo i diametri di per-forazione, al fine di prevenire eventualiproblemi di grandi volumi di olio nel caso

di fuoriuscite di idrocarburi. Oltretutto,questi impianti soddisfano specifiche tec-niche che garantiscono l’operabilità conti-nua nell’oscurità e che, soprattutto, assi-curano l’operabilità esterna anche in con-dizioni estremamente rigide. Relativa-mente alla prevenzione e al monitoraggiodegli sversamenti si usano sistemi ad in-frarosso, montati su navi da rifornimentostazionarie intorno alla piattaforma, si-stemi radar, monitoraggio satellitare e sot-tomarino tramite sistemi robotici. L’ENIha investito molto su quest’ultimo sistemadenominato Clean Sea, un robot sottoma-rino indipendente che può operare 24 oreal giorno in oscurità.

Nel caso di fuoriuscita di idrocarburi,l’ENI si è attrezzata con sistemi di con-tenimento sottomarini che possano teneresotto controllo l’eventuale fuoriuscita dipetrolio. In particolar modo, ENI ha svi-luppato una sua tecnologia e un suosistema di contenimento, che si chiamaCUBE, il quale è presente in tutti i suoipozzi sottomarini. Oltre a questo, ci sonosistemi di contenimento in superficie, chesono effettuati attraverso speciali galleg-gianti e speciali agenti dispersanti degliidrocarburi. Questi progetti sono gestiti incollaborazione con il territorio: il sistemadi contenimento di Goliat coopera, adesempio, con la flotta peschereccia diHammerfest, debitamente addestrata e at-trezzata.

In conclusione, tutte le future attività diENI e tutte le operazioni saranno propor-zionate alla disponibilità degli sviluppitecnologici che permetteranno di assicu-rare sviluppi sostenibili, anche dal puntodi vista economico ovviamente, minimiz-zando gli aspetti ambientali e sociali. An-che i progetti artici devono avere un’eco-nomicità; poiché sono progetti più costosie tecnologicamente più complessi.

Sui temi della sostenibilità e redditivitàdell’investimento petrolifero in Artico(Quartapelle Procopio), Bertelli ha preci-sato che la prima sostenibilità è comunquela sostenibilità ambientale; la seconda è lasostenibilità sociale e la terza è la soste-nibilità economica. Sul piano economico, ilprogetto Goliat è stato approvato in tempi

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di elevato prezzo del petrolio al barile,laddove il progetto è sostenibile fino ad uncosto di 50 dollari al barile. Lo sviluppo diNikaitchuk ha invece un’economicità in-torno ai 20 dollari, perché è un progettoda terra e non ha la complessità e i costitecnologici del progetto Goliat.

In tempi di basso prezzo del petrolio iprogetti artici sono certamente meno at-traenti e, infatti, tutti gli operatori, ENIcompresa, hanno rallentato o fermato leattività di nuove iniziative in Artico. Tut-tavia, i progetti artici, pur se più costosi,consentono di sviluppare e utilizzare tec-nologie che servono non solo per l’Artico,ma anche per altri contesti operativi.

In quanto attori strategici per il settoreprivato sono stati auditi il 21 giugno 2017Enrico Russo, Responsabile della Dire-zione Coordinamento tecnico-scientificodell’ASI, e Alessandro Coletta, Responsa-bile dell’Unità Infrastrutture SatellitariRadar dell’Agenzia Spaziale Italiana eCapo della Missione COSMO-Skymed, inqualità di rappresentanti dell’Agenzia Spa-ziale Italiana (ASI) e Massimo ClaudioComparini, in rappresentanza di Telespa-zio/e-GEOS.

Il campo dell’osservazione della Terra èun settore di grande importanza, presi-diato dall’Agenzia Spaziale Italiana in tuttii suoi aspetti: l’aspetto della ricerca scien-tifica e quello della ricerca tecnologica edegli sviluppi tecnologici che hanno por-tato alla possibilità per l’Italia di dotarsi diun’infrastruttura di osservazione dellaTerra unica al mondo. Già dal 2007 è statamessa a punto un’infrastruttura che con-sta oggi di quattro satelliti operanti conradar in banda X. Il ruolo dell’Agenzia sicompleta non solo nella realizzazione del-l’infrastruttura, ma anche nella gestione,nell’orientamento e nella realizzazione deidatabase e nella scelta degli obiettivi damonitorare.

Dal 2008 l’ASI ha monitorato costan-temente i ghiacci dell’Artico e ha messo apunto un database unico, che offre agliscienziati la possibilità di trovare unastabilità statistica importantissima. Ilruolo di eccellenza raggiunto nel settoretecnico ha permesso di realizzare la co-

siddetta space diplomacy, ossia ha per-messo all’Italia di collegarsi a gruppi im-portanti di ricerca e anche di entrare incollaborazione con altri enti di ricerca eagenzie spaziali. Ad esempio, vi è unprogetto con l’Argentina, che dal prossimoanno lancerà un satellite realizzato incollaborazione con l’Italia, basato su tec-nologia radar resa disponibile dalla colla-borazione con l’Agenzia Spaziale Italiana.

Quanto a COSMO-SkyMed, si tratta diuna costellazione unica al mondo, dotatadi quattro satelliti, utili per la rivisitazionedelle zone artiche a distanza anche dipochi minuti. Ci sono circa 200 progettiistituzionali attivi in COSMO-SkyMed, dicui il 10 per cento è focalizzato sullaregione artica. Sono applicazioni assai ri-levanti nella prospettiva di un nuovo im-piego di aree come il passaggio a nordo-vest, per il monitoraggio del fenomeno deidistacchi dei ghiacciai, degli sversamenti diidrocarburi nel mare e dell’andamentodelle correnti. La possibilità di osservarecon qualsiasi tempo e in qualsiasi condi-zione di illuminazione garantisce anchealtri campi di applicazione molto impor-tanti, come la navigazione e la sicurezza.Si tratta di una struttura che non risentedi condizioni meteorologiche avverse erappresenta un tipologia unica al mondoche testimonia come l’Italia possieda unasset nazionale assolutamente fondamen-tale nel campo dell’osservazione dellaTerra e delle imprese spaziali a livellomondiale. É emerso che COSMO-SkyMedha ottenuto il maggior risultato nella ge-stione delle emergenze, proprio nei servizidi aiuto rispetto ad eventi sia naturali, siagenerati dall’operato umano.

L’ASI, insieme al settore industriale, alprovider commerciale e-GEOS, stanno cre-ando archivi di missione da utilizzare peril monitoraggio della regione. Collaboracon l’Organizzazione Meteorologica Mon-diale, nell’ambito del cosiddetto PolarSpace Task Group, istituito nel 2011 nel-l’ambito della Organizzazione MondialeMeteorologica, con il mandato di favorireil coordinamento tra le diverse agenziespaziali. Per quanto riguarda la spacediplomacy essa rientra nel Documento di

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visione strategica dell’Agenzia Spaziale Ita-liana, in cui si identificano e si enfatizzanomolto le collaborazioni con le altre agenziespaziali. Questo aspetto è importante, per-ché cooperare con altre agenzie significapoi gestire in sinergia sensori di frequenzeche permettono di dare una caratterizza-zione migliore di ciò che si sta osservando.L’ASI è attiva anche nell’ambito dell’Agen-zia Spaziale Europea, che porta avantiiniziative che riguardano sia lo spaziodell’Artico, sia le telecomunicazioni, lanavigazione e l’osservazione della Terra.

Inoltre ha avviato la Climate ChangeInitiative nel 2008, oggi prolungata per ilperiodo 2017-2024. Rispetto a questa ini-ziativa l’Italia ha stanziato 7 milioni dieuro, per un valore di circa l’8 per centodel totale, per la messa in comune deglienormi archivi dei dati dell’ESA e degliStati membri.

Quanto alla Società e-GEOS, si tratta diuna joint venture tra il gruppo Telespazioe l’Agenzia Spaziale Italiana che opera apartire dalla capacità di gestire il datotelerilevato, ossia il dato osservato dalsatellite, nella creazione, attraverso unprocessamento, di prodotti a valore ag-giunto per erogare informazioni per unapluralità di settori, che vanno dal settoredell’agricoltura al monitoraggio dellosfruttamento delle risorse naturali, al mo-nitoraggio di fenomeni relativi all’Artico,fino al settore della difesa e dell’intelli-gence. Nella regione artica e-GEOS forni-sce prodotti a valore aggiunto relativa-mente al monitoraggio del traffico marit-timo, al monitoraggio dello sfruttamentodelle risorse, al monitoraggio di eventualisversamenti di petrolio, al monitoraggiodei siti estrattivi, al monitoraggio delleattività delle imbarcazioni e, infine, almonitoraggio degli aspetti di intelligencecommerciale. Tra i servizi resi rientranol’elaborazione di carte dei ghiacci, ossiamappature dell’estensione dei ghiacci, e dimappe dello spessore del ghiaccio.

Attraverso un accordo specifico conl’Agenzia Spaziale Italiana, opera i dirittidi commercializzazione a livello mondialedei dati della costellazione COSMO-SkyMed. La già citata costellazione di

quattro satelliti rappresenta un unicum alivello mondiale sia dal punto di vista dellosfruttamento scientifico, per poter fornirealla comunità scientifica una quantità im-portante di dati, sia dal punto di vistadelle eventuali possibili ricadute economi-che e industriali.

Accanto alla componente scientifica,e-GEOS sta analizzando quali possibilitàdi sviluppo e di accompagnamento di unosviluppo sostenibile delle attività nella re-gione siano possibili. Questo riguarda laconnettività globale, la possibilità di os-servare dalla Terra e, naturalmente, lapossibilità di combinare tutte queste in-formazioni con il posizionamento e lanavigazione satellitare. Ci sono attivitàlegate alla componente dei trasporti e allacomponente di sfruttamento sostenibiledella pesca. A titolo di esempio è statoricordato come attraverso la costellazioneCOSMo-SkyMed, tracciando il tragitto del-l’iceberg Petermann, è stato possibile prov-vedere alla messa in sicurezza della navi-gazione e valutare una ricaduta economicae industriale.

E-Geos è molto attiva nelle collabora-zioni della regione artica, in primo luogocon la collaborazione con il Finnish Me-teorological Institute. Vi è poi una colla-borazione con un’impresa privata alle isoleSvalbard attraverso un accordo con ilgruppo Kongsberg.

Da un punto di vista industriale, losfruttamento di queste tecnologie è parti-colarmente rilevante e sta mettendo l’Italiain condizioni importanti e, in alcuni casi,in condizione di leadership a livello mon-diale. Naturalmente, gli aspetti di collabo-razione e di innovazione sono particolar-mente interessanti. E-Geos opera anchenell’ambito del Programma Horizon 2020,in cui si stanno definendo le prioritàspecifiche sullo studio dell’Artico.

Nel corso del dibattito, cui ha presoparte l’onorevole Maria Chiara Carrozza, èemerso l’auspicio affinché vi sia una messaa disposizione dei dati rilevati con questistrumenti per facilitare le indagini nel-l’ambito del cambiamento climatico.

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5.7. L’inquadramento giuridico dell’Ar-tico.

Per i profili di carattere giuridico, con-cernenti lo status dell’Artico, la Commis-sione ha deciso di audire, il 28 giugno2017, la professoressa Elena Sciso, ordi-nario di diritto internazionale presso laFacoltà di Scienze Politiche della LUISS« Guido Carli » di Roma, anche alla lucedei riferimenti emersi nel corso del lavorodi indagine al diritto internazionale delmare, ma anche al Trattato delle isoleSvalbard, siglato dall’Italia nel 1920, alcosiddetto « Accordo di Barents » tra Nor-vegia e Russia, siglato nel 2010, e all’op-portunità che la comunità internazionalesi attivi per uno specifico strumento giu-ridico sull’Artico, in analogia con quanto èavvenuto per l’Antartide. L’inquadramentogiuridico è stato ritenuto dalla Commis-sione fin da subito come dirimente al finedi comprendere la portata delle rivendi-cazioni territoriali in Artico, da cui po-trebbe derivare l’insorgere di nuove ten-sioni con lo scioglimento dei ghiacci. Pe-raltro, si segnala che nel corso della mis-sione in Norvegia ed Isole Svalbard, (cfr.infra) gli interlocutori norvegesi hannoritenuto la questione non prioritaria allaluce degli equilibri oggi raggiunti e ritenuticonsolidati tra Norvegia e Russia.

L’audizione ha consentito di definire lecaratteristiche specifiche dell’Artico, ri-spetto all’Antartide, in quanto porzione dimare circondata da terra ferma e su cui siaffacciano cinque Stati costieri sovrani,cioè la Federazione Russa, gli Stati Uniti,il Canada, la Danimarca, attraverso laGroenlandia, e la Norvegia. Da questasituazione così diversa scaturiscono regimigiuridici diversi.

Se in Antartide, con il Trattato diWashington del 1959 fu possibile congelareogni pretesa di sovranità, ammettere lasola cooperazione scientifica, estesa neltempo all’uso delle risorse, e dichiarare ilcontinente zona smilitarizzata e denucle-arizzata, in Artico non si è pervenuti allastesura di uno strumento di diritto inter-nazionale dedicato. L’Artico è costituitoessenzialmente da acque circondate da

terra ferma, sulla quale insistono le so-vranità di cinque Stati, i c.d. Stati artici:la Russia, gli Stati Uniti, il Canada, laDanimarca (attraverso la Groenlandia) e laNorvegia. In conformità con il diritto in-ternazionale del mare codificato dallaConvenzione di Montego Bay del 1982,questi Stati esercitano la loro giurisdizionenelle acque dell’Artico e sulle relativerisorse, riproducibili e non riproducibili,nell’ambito delle rispettive zone costiere.Nell’Oceano artico si trova l’arcipelagodelle Svalbard che, in base al Trattato del1920, è sotto sovranità norvegese con ilriconoscimento, però, di alcuni significatividiritti economici e di stabilimento in fa-vore dei cittadini degli altri Stati partidell’accordo, tra cui l’Italia. Da questadiversa configurazione fisica, conseguonoregimi giuridici diversi applicabili alle duearee.

In Artico si applicano, innanzitutto, gliaccordi di cui gli Stati artici sono parte,con riferimento precipuo alla Convenzionedi Montego Bay del 1982, che codifica ildiritto consuetudinario del mare e che nonè stata siglata dai soli Stati Uniti. Neltracciare la strategia per l’Artico nel 2016,l’Amministrazione Obama aveva postocome obiettivi prioritari: la ratifica dellaConvenzione e la misurazione della piat-taforma continentale artica statunitensesulla base delle disposizioni dell’accordo diMontego Bay. La ratifica statunitense nonè ad oggi intervenuta e secondo la pro-fessoressa Sciso è poco verosimile chel’attuale Amministrazione voglia perse-guire tale obiettivo.

La Convenzione di Montego Bay è lostrumento giuridico fondamentale per lagovernance dell’Artico ed è significativoche il riconoscimento del quadro giuridicoapplicabile all’area, tra cui specificamentela Convenzione sul diritto del mare, figuritra le condizioni fissate dal Consiglio Ar-tico per l’attribuzione del ruolo di osser-vatore. La Convenzione disciplina le di-verse zone costiere di pertinenza degliStati artici, fissa l’ampiezza massima diqueste zone, definisce i diritti e gli obblighidegli Stati costieri e, dall’altra parte, le

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libertà o i diritti degli Stati terzi, relativialla navigazione o anche, eventualmente,all’uso delle risorse.

In Artico si applicano anche altri ac-cordi ancillari alla Convenzione sul dirittodel mare, come quello sulla conservazionedelle specie ittiche migratorie. Alla navi-gazione nelle acque artiche, come in quelledell’Antartide, si applicano regole specifi-che, concernenti la sicurezza e la preven-zione dell’inquinamento, elaborate dall’In-ternational Maritime Organization (IMO), ilcosiddetto Polar Code, entrato in vigore nelgennaio 2017. Il Codice polare integra perquesto aspetto la Convenzione per la pre-venzione ed il contenimento dell’inquina-mento da navi (MARPOL), di cui sonoparti tutti gli Stati artici.

In materia ambientale, nell’area si ap-plica la Convenzione quadro delle NazioniUnite sui cambiamenti climatici, del 1992,di cui sono parti gli Stati artici, e l’Ac-cordo di Parigi del dicembre 2015, che èstato ratificato da tutti gli Stati artici,tranne la Russia che ad oggi lo ha solofirmato. È vero che il Presidente statuni-tense Trump ha recentemente dichiaratola volontà di ritirarsi dall’Accordo; tutta-via, considerato che la denuncia può in-tervenire soltanto tre anni dopo l’entratain vigore del trattato e che l’eventualerecesso diventa operativo un anno dopol’avvenuta comunicazione, gli Stati Unitidevono essere ritenuti tuttora parte del-l’Accordo di Parigi e tenuti, quindi, arispettarne i pochi obblighi previsti.

In Artico si applicano altresì alcuniaccordi sulla messa al bando delle armi didistruzione di massa, come la Convenzionedel 1972 sul divieto di armi batteriologichee la Convenzione sulla proibizione dellearmi chimiche del 1993 ed un importanteTrattato del 1971, concernente il divietodella installazione di ordigni nucleari e dialtre armi di distruzione di massa sulsottosuolo e sui fondali marini. Nell’area,è poi applicabile il Trattato di non proli-ferazione nucleare del 1968; in proposito,vale la pena di ricordare che due Staticostieri artici (la Federazione Russa e gliStati Uniti d’America) sono, ai sensi delTrattato, potenze nucleari.

Relativamente all’ipotesi di istituire inArtico, sulla base di un trattato, una zonasmilitarizzata e denuclearizzata sul mo-dello di quanto realizzato in Antartide dalTrattato di Washington del 1959, la pro-fessoressa Sciso ha sottolineato che inArtico già oggi non è possibile effettuareesperimenti nucleari o installare ordigninucleari, in virtù degli accordi menzionatie che vincolano tutti gli Stati attivi nell’a-rea. Quanto poi ad una eventuale smili-tarizzazione dell’Artico, si tratta di un’i-potesi poco realistica, per lo meno nelbreve e medio periodo, tenuto conto del-l’importanza strategica dell’area e dellapresenza tra gli Stati artici di grandipotenze, anche nucleari, come la Russia egli Stati Uniti.

La governance dell’Artico è affidata aduna particolare forma di cooperazioneinternazionale che, a differenza di quellaper l’Antartide, non ha alla base un trat-tato internazionale e si sviluppa nell’am-bito del Consiglio Artico. Il Consiglio nascesulla base di uno strumento di soft law: laDichiarazione di Ottawa del 1996. Lamembership del Consiglio artico è costi-tuita da: a) 8 Stati membri (i cinque Staticostieri artici e gli altri tre Stati – Fin-landia, Islanda e Svezia – storicamenteattivi nella regione); b) 6 Permanent Part-ners (che non sono formalmente membri),che rappresentano le organizzazioni deipopoli indigeni; c) gli osservatori, che pos-sono essere Stati, organizzazioni intergo-vernative o interparlamentari o ancheONG. Il Consiglio Artico è un club esclu-sivo, al quale non possono essere ammessinuovi membri oltre gli 8 originari; puòinvece essere allargato il numero degliosservatori, sia Stati che organizzazioniinternazionali ed anche il numero dei PPs(Permanent Partners).

Gli Stati osservatori sono attualmente12: 7 Stati membri dell’UE (Regno Unito,Francia, Germania, Italia, Spagna, Olandae Polonia) e 5 Stati non UE (Cina, India,Corea del Sud, Singapore e Svizzera).L’Italia ha acquisito lo status di osserva-tore nel 2013. Quanto all’Unione europea,che ha presentato una richiesta in talsenso nel 2013 nel corso della riunione di

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Kiruna, fino alla più recente riunione diFairbanks, nel maggio 2017, il ConsiglioArtico non ha assunto alcuna formaledecisione al riguardo, malgrado nel 2013avesse considerato positivamente la richie-sta europea, subordinando ogni decisionealla soluzione della controversia che alloraopponeva il Canada all’Unione per la pe-sca delle foche. Questa controversia è statasuperata da qualche anno; tuttavia, latensione creatasi tra l’UE e la Russia peri fatti ucraini ed il rinnovo delle sanzioninon sono elementi che facciano ben spe-rare in uno sbocco positivo a breve dellarichiesta dell’Unione europea. L’Unionegode, però, dello status di osservatore adhoc dal 2013.

Gli osservatori non partecipano al pro-cesso decisionale, che rimane esclusiva-mente nelle mani degli 8 Stati membri;possono proporre progetti di limitato im-patto finanziario, solo tramite un membrodel Consiglio o un Partner permanente.Anche i Partner permanenti sono esclusidal processo decisionale, ma hanno ildiritto di essere consultati rispetto a que-stioni che riguardino la tutela dell’am-biente e lo sviluppo sostenibile. Le deci-sioni vengono assunte dagli Stati membrimediante consensus. Il Consiglio si riuni-sce ogni due anni e la continuità delsistema di cooperazione è assicurata da 6gruppi di lavoro permanenti.

Nel 2013, nell’ambito del Consiglio Ar-tico, sono stati conclusi due accordi: l’unoper la cooperazione in materia di salva-taggio marino e l’altro relativo alla coo-perazione per la prevenzione ed il conte-nimento dell’inquinamento marino da pe-trolio. Anche questi accordi sono apertiesclusivamente alla partecipazione degli 8Stati membri del Consiglio.

Nel 2015, i cinque Stati costieri articihanno poi adottato una Dichiarazione ri-guardante la pesca irregolare nelle zone dialto mare dell’Artico, cioè nelle acque nonricomprese nelle loro giurisdizioni esclu-sive che, peraltro, sono quasi interamentecoperte dai ghiacci. Tale Dichiarazionerichiama esplicitamente i principi e leregole in materia della Convenzione diMontego Bay.

Per ciò che riguarda la cooperazione intema di sicurezza, aspetto di cui il Con-siglio Artico esplicitamente non si occupa,la Professoressa Sciso ha ricordato chedegli 8 Stati membri soltanto tre nonfanno parte della NATO: la Russia, laSvezia e la Finlandia. Tuttavia, la Svezia ela Finlandia sono membri dell’Unione eu-ropea. L’articolo 42 del Trattato sull’U-nione europea, che prevede la possibilitàdi sviluppare a date condizioni una poli-tica europea di sicurezza e di difesa co-mune, afferma testualmente che questapolitica, ove sviluppata, dovrà mantenersiconforme con gli impegni che alcuni Statimembri hanno assunto nel quadro NATO.Quindi, sul piano non strettamente giuri-dico, si può dire che sotto questo profilola Russia sia in Artico un pò « isolata ».Inoltre, per quanto la NATO non abbiabasi in Artico, alcuni Paesi Membri, comela Norvegia e l’Islanda, consentono all’Al-leanza di usare le loro basi per esercita-zioni militari. Alla luce di questa situa-zione, è ulteriormente inverosimile pen-sare che la Russia possa arretrare di unmillimetro rispetto alle sue pretese inArtico.

Quanto alla Convenzione di MontegoBay, essa costituisce il quadro di riferi-mento giuridico per la gestione dell’Articoe ciò anche sotto il profilo della soluzionedelle eventuali controversie che possanonascere fra gli Stati artici. In effetti, lecontroversie in atto nell’area sono piùd’una. Le più note sono naturalmentequelle che interessano i due passaggi aNord-Ovest e a Nord-Est, passaggi specu-lari.

Rispetto al passaggio di Nord-Est, lacontroversia oppone gli Stati Uniti allaRussia, anche se, da qualche anno, l’U-nione europea appoggia la posizione degliStati Uniti. Secondo questi ultimi, il pas-saggio a Nord-Est, che si sviluppa attra-verso le acque territoriali, le acque internee la zona economica esclusiva della Russia,sarebbe uno stretto internazionale nelquale, in base al diritto del mare, dovrebbeessere garantita a tutti gli Stati la libertàdi passaggio « in transito », non sospendi-bile sulla base di una eventuale misura o

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decisione unilaterale dello Stato costiero.A sostegno di questa tesi, gli Stati Unitiaffermano che la Russia abbia utilizzato inmodo non congruo il metodo delle lineerette per misurare la linea di base del suomare territoriale artico, estendendo cosìindebitamente tanto le acque territorialiquanto quelle interne.

Di fatto, la Russia impone alle navi chevogliano servirsi di questa via di comuni-cazione la richiesta di un idoneo permessoe il pagamento della relativa autorizza-zione, chiedendo alle navi in transito dirispettare talune condizioni specificate inuna serie di regolamenti adottati da unorganismo federale ad hoc: la NorthernSea Route Administration. Per giustificarequesta pretesa, la Russia invoca una di-sposizione della Convenzione di MontegoBay: l’articolo 234, relativo alle aree ma-rine coperte dai ghiacci. Tale disposizioneconsente allo Stato costiero di adottare,entro la sua zona economica esclusiva –costituita dalle acque che si estendono per200 miglia al largo, a partire dalla costa –disposizioni tese a prevenire l’inquina-mento marino da navi e a preservare lasicurezza della navigazione. Le navi cheintendono transitare attraverso queste ac-que devono, quindi, conformarsi ai rego-lamenti dello Stato costiero, i quali, a lorovolta, devono essere non discriminatori ebasati su idonea documentazione scienti-fica.

Relativamente al passaggio a Nord-Ovest, quello che recentemente si è libe-rato in parte dai ghiacci consentendo diabbreviare significativamente la strada dicomunicazione verso l’Asia, il contenziosooppone invece gli Stati Uniti al Canada. IlCanada sostiene che il passaggio sia inte-ramente ricompreso nelle sue acque in-terne. Gli Stati Uniti ritengono invece,anche in questo caso, che si tratti di unostretto internazionale. Per la Convenzionedi Montego Bay, gli stretti internazionalisono quelli che mettono in comunicazionedue zone di alto mare o due zone econo-miche esclusive: in questi stretti, tutti gliStati hanno un diritto di « passaggio intransito ». A differenza di quanto puòavvenire per il passaggio c.d. « inoffen-

sivo » nelle acque territoriali di uno Statoo attraverso stretti non internazionali, ilpassaggio in transito negli stretti interna-zionali non può mai essere sospeso discre-zionalmente dallo Stato costiero.

Il Canada, a sua volta, ritiene come siè detto che il passaggio a Nord-Ovest sisnodi attraverso le sue acque interne. Dalpunto di vista giuridico, c’è una significa-tiva differenza tra acque interne e acqueterritoriali per quanto riguarda il diritto dipassaggio degli Stati terzi. Nelle acqueterritoriali di uno Stato, quelle che siestendono al di là della linea di base perun’ampiezza non superiore alle 12 migliadalla costa, gli Stati terzi hanno un dirittodi « passaggio inoffensivo », cioè un pas-saggio continuo e che non rechi danno allacomunità territoriale o alla sicurezza delloStato. Le acque interne, comprese tra lacosta e il margine interno della linea dibase, sono invece soggette alla piena so-vranità dello Stato costiero, la stessa so-vranità che viene esercitata sulla terra-ferma: in queste acque non c’è, quindi,alcun diritto di passaggio per le navi degliStati terzi. Il Canada, fino ad oggi, si èastenuto dall’invocare l’articolo 234 dellaConvenzione di Montego Bay che, come giàdetto, si applica alle aree marine copertedai ghiacci; nondimeno, il documento dipolitica estera artica del Paese ha fissatoanche recentemente come obiettivo prio-ritario quello di mantenere la sovranitàcanadese nell’Artico del Nord, incluso ilpassaggio a Nord-Ovest. Il contenzioso tragli Stati Uniti e il Canada riguarda anchel’ampiezza delle rispettive zone costierenel Mare di Beaufort.

Una controversia relativa alla delimita-zione delle rispettive piattaforme conti-nentali lungo la dorsale di Lomonosovcoinvolge la Danimarca, la Russia e ilCanada. La piattaforma continentale co-stituisce, in senso geologico, la prosecu-zione sottomarina della terraferma ed èuna zona su cui lo Stato costiero esercitadiritti sovrani limitatamente allo sfrutta-mento delle risorse. Le risorse economichedella piattaforma continentale sono essen-zialmente minerarie; per quel che ri-guarda l’Artico, si tratta di riserve di gas

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naturale e di petrolio. L’accesso, a fini disfruttamento, alla piattaforma continen-tale e alle relative risorse è un dirittoesclusivo dello Stato costiero. La delimi-tazione della piattaforma continentale traStati contigui o che si fronteggiano avvienesulla base delle regole fissate dalla Con-venzione di Montego Bay, che ha istituitoal riguardo un organismo di controllo: laCommissione per il margine esterno dellepiattaforme continentali. Negli anni scorsi,la Russia e la Danimarca hanno provve-duto a trasmettere le loro misurazioni allaCommissione e sono in attesa di cono-scerne le decisioni. Il Canada non haproceduto, fino ad oggi, ad effettuare etrasmettere alcuna misurazione.

In sede di dibattito la questione è statarisollevata dal deputato Andrea Collettiche ha chiesto i tempi di una soluzioneper la disputa sulla dorsale di Lomonosov.Sulla questione la professoressa Sciso haprevisto tempi non lunghi, riferendo che laRussia ha proposto la sua misurazione nel2011, che non è stata accettata dallaCommissione, per difetto di documenta-zione scientifica. La documentazionescientifica è stata integrata nel 2014. Lastessa cosa vale per la Danimarca: laCommissione ha chiesto ulteriori docu-menti scientifici.

Infine, una controversia è in atto tra laDanimarca e il Canada per la sovranità suuna piccola isola prospiciente le costedella Groenlandia, l’isola di Hans. Si trattadi un’isola davvero piccola, poco più diuno scoglio, la cui rilevanza deriva dalfatto che, secondo la Convenzione di Mon-tego Bay, anche le isole hanno una piat-taforma continentale: la sovranità sull’i-sola di Hans consentirebbe dunque agliStati coinvolti di estendere la loro piatta-forma continentale artica.

Quanto alla controversia tra la Russiae la Norvegia per la delimitazione dellerispettive zone costiere nel mare di Ba-rents, tale controversia è stata positiva-mente risolta nel 2010, mediante accordotra i due Stati, in conformità con le regoledella Convenzione.

Lo status dell’arcipelago delle Svalbardè del tutto particolare e presenta un

interesse specifico per l’Italia, parte delTrattato del 1920 che ne definisce lacondizione giuridica. Le Svalbard sonostate a lungo oggetto di una controversiadi sovranità tra la Russia dell’epoca e laNorvegia; tale controversia è stata risoltanel 1920 sulla base di un Trattato cheattribuisce alla Norvegia la sovranità sul-l’arcipelago. Contestualmente, però, ilTrattato attribuisce ai cittadini di tutti gliStati parte, originariamente 9 e oggi 43, suun piano di perfetta parità, il diritto disvolgere attività di pesca e di caccia sullaterraferma e nelle acque prospicienti, non-ché di sviluppare senza impedimenti oostacoli attività industriali, commerciali eminerarie sulla terraferma e nelle acqueoff shore dell’arcipelago.

Il Trattato prevede la smilitarizzazionedelle Svalbard: l’articolo 9 impegna laNorvegia a non costruire basi militari ofortificazioni che possano essere utilizzatea scopi militari.

La legislazione norvegese, che disciplinale attività nell’arcipelago, rispetta i terminidel Trattato. In particolare, le attività disfruttamento minerario sono regolate daun idoneo Codice elaborato nel 1925 e maimodificato fino ad oggi. Il diritto interna-zionale del mare, però, si è evoluto signi-ficativamente dal 1925 ad oggi.

Il Codice del 1925 attribuisce agli Statiparte del Trattato e alle persone fisiche egiuridiche che ne hanno la nazionalità ildiritto di condurre attività di prospezione,estrazione e sfruttamento di carbone, pe-trolio e altri minerali, sulla terraferma onelle acque off shore; nel 1967, il Ministerodell’Industria norvegese ha precisato chetali disposizioni si applicano anche alleacque territoriali delle Svalbard.

Per il principio evolutivo che accom-pagna l’interpretazione dei trattati in con-formità con l’articolo 31 della Conven-zione di Vienna del 1969, per il quale unTrattato deve essere interpretato tenendoconto altresì di « qualunque regola perti-nente di diritto internazionale applicabiletra le Parti », è sostenibile che attività diprospezione e sfruttamento minerario pos-sano essere condotte oggi dai cittadinidegli Stati parti del Trattato del 1920

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anche sulla piattaforma continentale delleSvalbard. Questa situazione costituisce perle aziende italiane interessate una signifi-cativa opportunità.

Ci si è chiesto se esista la possibilità diestendere il regime delle Svalbard, cheattualmente costituisce un unicum, ad al-tre zone dell’Artico, in particolare perquello che riguarda l’accesso alle risorsedell’area e il loro sfruttamento. Per laprofessoressa Sciso non si tratta di un’i-potesi realistica considerato che, come piùvolte sottolineato, in Artico si affaccianoStati sovrani i quali, in base al dirittointernazionale, esercitano a vario titolodiritti di giurisdizione esclusiva sulle acqueartiche e sulle risorse riproducibili e nonriproducibili delle rispettive zone costiere.È vero che i russi, forse per primi, hannopiantato nel 2007 la bandiera nazionale a4.200 metri di profondità in Artico persottolineare le rivendicazioni russe di unaparte del territorio artico. É altresì vero,però, che trivellazioni sulla piattaformacontinentale artica vengono regolarmenteeffettuate anche da imprese norvegesi eche gli Stati Uniti hanno rilasciato neglianni scorsi permessi per la trivellazionedella piattaforma continentale nel Mare diBeaufort, davanti alle coste dell’Alaska.Peraltro, il divieto di effettuare trivella-zioni nella piattaforma continentale articastatunitense, introdotto dall’Amministra-zione Obama nel dicembre 2016 per con-siderazioni di tipo ambientalistico, è statoformalmente rimosso dal PresidenteTrump nell’aprile del 2017. Anche il Ca-nada, che è notoriamente un Paese am-bientalista, ha recentemente introdotto al-cuni divieti di prospezione mineraria peraree limitate della sua piattaforma conti-nentale artica, mantenendo però le con-cessioni a suo tempo rilasciate.

Quanto sin qui detto non esclude cheStati diversi dai 5 Stati costieri articiabbiano un diritto di accesso alle risorse,tanto riproducibili quanto non riproduci-bili, di quelle aree dell’Artico non ricom-prese nelle giurisdizioni nazionali degliStati costieri, con riferimento alla pescanelle acque di alto mare, alle acque col-locate al di là delle zone economiche

esclusive degli Stati costieri e alla possi-bilità di sfruttamento delle risorse mine-rarie dei fondali marini artici (in verità,assai esigui) non ricompresi nelle piatta-forme continentali degli Stati costieri ericonducibili, secondo la Convenzione diMontego Bay, al principio del patrimoniocomune dell’umanità.

In sede di dibattito la professoressaSciso ha valorizzato la cooperazione inArtico che ha più volte dato buona provadi sé anche nei periodi di maggiore ten-sione. Il fatto che il Consiglio Artico siauna forma di cooperazione di soft lawparadossalmente favorisce l’accordo, inquanto questa cooperazione si basa esclu-sivamente sulla volontà degli Stati di co-operare.

Sull’opportunità di un nuovo strumentogiuridico di carattere internazionale perdeterminare la governance dell’Artico –questione posta dall’onorevole Erasmo Pa-lazzotto vicepresidente della Commissione– la professoressa Sciso ha argomentatoche un trattato sull’Artico dovrebbe supe-rare lo scoglio della posizione degli Statiche hanno sovranità nell’area. Questi Stati,a partire dal 2008, hanno sempre affer-mato di non vedere la necessità di con-cludere un trattato sull’Artico, tanto menoun trattato aperto alla partecipazione dialtri Stati. La partecipazione di altri Statidovrebbe, fra l’altro, comportare una par-tecipazione alla pari con i membri delConsiglio Artico. L’Artico, nella prospettivadi uno scioglimento progressivo deighiacci, diventa molto importante non sol-tanto ai fini dello sfruttamento delle ri-sorse, ma diventa molto importante per lerotte di comunicazione e commerciali. Delresto, non è casuale che nel 2013 la Cinaabbia concluso con l’Islanda un Free TradeAgreement. L’Islanda è un Paese moltopiccolo; ha una superficie inferiore allametà dell’Italia, forse è un terzo dell’Italia;ha 330.000 abitanti. La Cina ha conclusoquesto Trattato in quanto questo stabiliscela libertà degli scambi non solo in materiacommerciale, ma anche per quel che ri-guarda la prestazione dei servizi. Nellaprevisione della prestazione dei serviziaperti in Islanda alla Cina e, corrispon-

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dentemente, aperti in Cina all’Islanda ri-entrano anche i servizi ingegneristici. Ciò,letto in un altro modo, significa che virientrano i servizi per le infrastruttureenergetiche nelle aree di offshore e anchei servizi in materia di trasporti.

6. Missione in Norvegia-Isole Svalbard(14-18 giugno 2017).

Una delegazione della III Commissione,guidata dal presidente Cicchitto e formatadai deputati Lia Quartapelle Procopio eGianluca Pini, rispettivamente in rappre-sentanza di maggioranza e di opposizione,si è recata in missione in Norvegia dal 14al 18 giugno 2017, con tappe ad Oslo e alleisole Svalbard, finalizzata al rafforza-mento delle relazioni bilaterali e all’ap-profondimento di alcune tematiche emersenell’ambito dell’indagine conoscitiva sullaStrategia italiana per l’Artico.

La delegazione ha interagito con ledimensioni di cooperazione parlamentareregionale con riferimento alla Commis-sione Permanente dell’Assemblea dei Par-lamentari artici, cui aderiscono parlamen-tari dei Paesi dell’area. In tale occasione èstata registrata la netta contrarietà degliinterlocutori norvegesi alla sigla di untrattato specifico sull’Artico. L’Assembleadei Parlamentari artici opera per lo svi-luppo e il mantenimento della cultura edel modo di vivere delle popolazioni au-toctone ed è quindi concentrata sulla que-stione dei cambiamenti climatici, destinatiad incidere in prima battuta sui popolidegli Stati insulari del Pacifico o dell’Ar-tico. Gli effetti del riscaldamento globale,che in Artico è percepito in modo ampli-ficato, sono già avvertiti nell’ecosistemalocale, con riferimento ad esempio allasopravvivenza delle renne, alle mareggiateche stanno travolgendo interi villaggi inAlaska, alle prevedibili difficoltà alimen-tari per gli Inuit. Dai colloqui con iparlamentari artici occorre oggi trovareuna soluzione di adattamento ad un fe-nomeno che oggi appare inarrestabile, te-nendo conto che l’Artico è una regionedisomogenea, quanto a tasso di sviluppo,

più elevato in Norvegia rispetto alle areecanadesi o russe e contrariamente alloslogan della presidenza statunitense delConsiglio Artico, facente riferimento ad ununico Artico.

La visita ha consentito anche di affron-tare il tema del ruolo della Russia, al finedi comprendere se vi siano tendenze ege-moniche nella regione artica o se non sisia invece instaurato un equilibrio regio-nale specifico. Anche il tema delle migra-zioni ha rappresentato una questione af-frontata. É stato condiviso che in questafase Paesi come l’Italia o la Norvegiadevono operare per rafforzare le alleanzenelle sedi multilaterali, in cui credono elavorano, facendo leva sugli strumenti digovernance internazionali. Data la comuneesposizione alle sfide globali connesse alrapporto tra ambiente e migrazioni, leiniziative italo-norvegesi nelle sedi inter-nazionali possono trovare terreno fertile.Occorre, quindi, lavorare sul dialogo esull’iniziativa politica.

Nel corso degli incontri a Oslo è stataregistrata una valutazione più che positivasull’impegno italiano in Artico, a partiredalla sigla del Trattato delle Svalbard pergiungere, in tempi moderni, alla aperturadella stazione del CNR negli anni Novantae allo stabilimento Goliat dell’ENI, oltreagli storici legami connessi al commerciodello stoccafisso e alla vicenda di PietroQuerini, navigatore e mercante venezianoche lo importò in Italia aprendo una filonenuovo di tradizione alimentare mediterra-nea. I cambiamenti climatici potrebbero,peraltro, incidere anche sulle abitudinidella fauna ittica, con impatti significativianche su voci importanti del bilancio nor-vegese.

Sui temi geopolitici, da parte norvegeseè stata espressa delusione per le recentiscelte degli USA in campo ambientale,auspicando che altri attori internazionalisubentrino nel ruolo di leadership su taleterreno. Nell’esigenza fondamentale dellaNorvegia affinché si trovi comunque unordine internazionale di riferimento, èstato sottolineato che Russia e Norvegiacollaborano proficuamente nell’interessedella pace e della stabilità regionali, come

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emerso nelle ministeriali sull’Artico, svoltenel 2015 e nel 2017. Occorre soprattuttoevitare di importare in Artico conflitti omentalità conflittuali proprie di altri con-testi. Quanto alla militarizzazione dellaRussia in Artico, essa è considerato inte-resse strategico legittimo di Mosca, cuiOslo risponde attrezzandosi a sua volta sulpiano militare ma nell’esercizio di unatutela di propri interessi legittimi. La Nor-vegia ha storicamente gestito la contrap-posizione con l’allora Unione Sovieticaevitando ogni conflitto ed ha consapevo-lezza che la Russia detiene il 40 per centodella propria linea costiera in Artico. Ingenerale, non è possibile parlare di Stra-tegia per l’Artico senza la Russia.

Le stesse tematiche sono state oggettodi interazione con la Commissione Esterie Difesa del Parlamento norvegese e con ilMinistro degli esteri dove è stato nuova-mente ribadito che la Norvegia condividecon la Russia una delicata frontiera ecollabora con Mosca al mantenimentodello status quo in Artico, nonché allastabilità e al maggior disarmo possibilenella regione. Inoltre, in linea con l’omo-nimo trattato, è stato dato risalto al fattoche presso le Svalbard non ci sono basimilitari. Peraltro, l’arcipelago ha accoltoalcuni cittadini russi colpiti da sanzioniindividuali internazionali. Allo stato lacollaborazione con Mosca è fruttuosa sulterreno del salvataggio in mare, della tu-tela ambientale, della pesca, anche se èevidente il ruolo crescente della Russia sututti i temi. Quanto allo scioglimento deighiacci, l’impatto già percepito è in terminidi maggiore disponibilità di mare perl’attività di pesca ma anche la presenza dispecie nuove, anche mediterranee (quali losgombro), che rischiano di minare l’eco-sistema marino locale. Vi sono, poi, svi-luppi positivi in termini di rapporti com-merciali e di trasporti, per cui occorre unagestione lungimirante ed equilibrata cheabbia a cuore innanzitutto il patrimonionaturale.

In generale i deputati norvegesi hannoenfatizzato che per la Norvegia l’Articonon è un « parco naturale » e che ilcambiamento climatico non comporta solo

svantaggi. Certamente occorre un approc-cio sostenibile, cui l’ENI Norge ad esempiocontribuisce insieme agli altri attori inter-nazionali pubblici e privati, ed è necessa-rio sviluppare un sistema di prevenzionedegli incidenti in mare che richiede lagaranzia di uno standard di prontezzaassai alto.

Durante la visita ad Oslo la delegazioneitaliana ha sottolineato quanto la Norvegiarappresenti per l’Italia un Paese garanteper gli interessi dell’Artico, rispetto alquale Oslo ha il diritto-dovere di formu-lare delle linee guida per tutta la comunitàinternazionale. La presenza del CNR o diaziende come ENI rafforza l’interesse el’attenzione italiana per l’Artico e anche lanecessità di una maggiore conoscenzacirca la linea tenuta da Mosca nella re-gione.

Sulla delicata questione delle popola-zioni sami, è stato dato risalto al ruoloconsultivo assolto dall’Assemblea parla-mentare dell’Artico e della partecipazionedei rappresentanti della minoranza alleriunioni del Consiglio Artico, oltre ad unforum di cooperazione dedicata tra conteedel nord e governo centrale norvegesi. LaNorvegia ha peraltro siglato le Conven-zioni internazionali a tutela dei popoliindigeni. Infine, sui rapporti con i grandiPaesi asiatici, è stata segnalata la ripresadel dialogo con Pechino dopo alcuni annidi interruzione e che la Cina ha fin quidimostrato grande interesse all’Artico, aiprofili di ricerca scientifica e di tuteladell’ambiente, in controtendenza conquanto avveniva in passato. Indubbia-mente, tenuto conto della rilevanza degliinteressi economici riferiti all’Artico, oc-corre collaborare tutti alla definizione distandard di tutela severi.

Nel corso della missione la delegazioneha deposto una corona di fiori, con i colorinazionali di Italia e Norvegia, al memo-riale a Umberto Nobile collocato sul puntodi approdo del dirigibile progettato, co-struito e pilotato da Nobile, che giunse adOslo il 14 aprile 2016. Il memoriale è statorestaurato nel 2016 dalla Ambasciata d’I-talia.

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Successivamente la delegazione si èrecata nell’arcipelago artico delle Sval-bard, arcipelago al di là del Circolo PolareArtico, in cui ha soprattutto sede la sta-zione del CNR Dirigibile Italia oltre atalune infrastrutture di carattere indu-striale ad esempio nel settore estrattivo.

In tale ambito la delegazione dellaCommissione ha incontrato scienziati ita-liani rappresentativi di i tre Istituti ope-ranti nell’ambito del CNR, ISMAR, IAMCe ISSIA (dottori Maurizio Azzaro, Tom-maso Tesi e Gabriele Bruzzone), dialo-gando in videoconferenza prima con ilPresidente del CNR, Massimo Inguscio, epoi con il nuovo Direttore DipartimentoScienze del sistema terra e tecnologie perl’ambiente (DTA) Fabio Trincardi, nonchécon la ricercatrice Chiara Musotto e con laDottoressa Petroselli, responsabile dellabase di Ny Aalesund.

Con la componente scientifica la dele-gazione ha approfondito la politica scien-tifica italiana nell’Artico e in Antartide, inun contesto di difficoltà economiche maanche di forte motivazione a mantenerel’elevato profilo ormai acquisito, con unapprofondimento delle singole ricerche, inparticolare nel settore climatologico e coneccellenze assolute nella robotica o nellametrologia.

In particolare, il presidente Cicchittoha rivendicato con orgoglio l’attenzionedella politica nei confronti dell’Artico perragioni di autentica preoccupazione perl’ambiente e anche per i preoccupantiprofili di carattere geopolitico, connessiallo scioglimento dei ghiacci, alle prospet-tive di riarmo e di crescita di tensioni trai colossi internazionali già presenti nellaregione. Il Direttore Trincardi da Roma hariferito dell’accelerazione dei cambiamenticlimatici in Artico: se sulle cause si discutenon si può dubitare che essi siano in attoe siano accelerati rispetto alle serie stori-che.

Quanto all’Artico, manca un quadrogiuridico paragonabile a quello esistenteper l’Antartide, regione circondata da unaspecifica consapevolezza sulla delicatezzadegli equilibri ambientali. I cambiamentisi registrano nella circolazione atmosfe-

rica, nell’andamento dei ghiacci (il cuicostante processo riduttivo è misurato dal1979), nel venir meno del permafrost enella conseguente liberazione di metalli edi importanti quantitativi di metano inatmosfera, oltre che di anidride carbonica.Dagli scienziati presenti in loco sono statesvolte presentazioni di carattere scienti-fico, depositate agli atti della Commis-sione, e sono stati descritti i progettiinternazionali cui collabora l’Italia. Il col-legamento con la base di Ny Aalesund, incui operano dieci connazionali, ha con-sentito di apprendere che essa contribui-sce a ricerche finanziate da tutti i Paesiche sono presenti e partecipano alla ri-cerca nell’Artico.

L’onorevole Quartapelle Procopio hariconosciuto il contributo di avanguardiaassicurato dagli scienziati e ricercatoriitaliani in Artico, che la visita istituzionalecontribuisce a valorizzare. L’onorevolePini ha valutato essenziale, in qualità dirappresentante delle istituzioni e di attorepolitico, potere prendere conoscenza di-retta del lavoro svolto dal CNR in Artico,nell’auspicio che la politica possa in futurocontribuire maggiormente al finanzia-mento della ricerca nel nostro Paese.

Nel centro di Longyearbyen la delega-zione ha svolto quindi una visita pressoUNIS The University Centre in Svalbard,servizio gestito congiuntamente da un con-sorzio di università norvegesi e che ospitaattualmente circa duecento tra docentiuniversitari, staff amministrativo e dotto-randi. Infine, la delegazione ha incontratola Governatrice delle Svalbard che haillustrato la specifica situazione ammini-strativa dell’arcipelago, guidato da un rap-presentante direttamente nominato dalGoverno centrale e non incorporato innessun comune o regione, incaricato anchedella gestione del patrimonio culturale enaturale dell’arcipelago. È stato illustratoil contenuto del trattato delle Svalbard del1920 che ha assegnato la sovranità del-l’arcipelago alla Norvegia riservando spe-cifici diritti in capo alle parti contraentitra cui l’Italia; il tutto con particolareattenzione alle norme sulla tutela dell’am-biente e anche ai rapporti con la città

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russa di Barentsburg, in cui risiede unConsole Generale. Oggi le Svalbard godonodi un regime giuridico di tutela dell’am-biente tra i più severi al mondo.

Ha avuto luogo anche una visita alcentro satellitare Svalsat, gestito per scopicommerciali dalla società pubblica norve-gese Kongsberg e che rappresenta oggiprobabilmente la più ampia stazione ter-restre di ricevimento ed elaborazione didati da satellite. Svalsat, che collaboraanche con l’Agenzia Spaziale Europea,usufruisce di una posizione geograficastraordinaria che le consente (caso unicoassieme alla base statunitense MacMur-doch in Antartide) di ricevere dati da tuttii satelliti in transito nei quattordici cor-ridoi dedicati attorno al nostro pianeta.L’enorme quantità di dati raccolti, atti-nenti in particolare a meteorologia e lo-calizzazione natanti viene oggi trasmessavia fibra ottica alla Norvegia continentale,consentendo un utilizzazione in tempopraticamente reale.

La delegazione ha anche visitato ilMuseo Nobile e la sede del Global SeedVault, il Deposito globale di sementi cheha la funzione di fornire una rete disicurezza contro la perdita botanica acci-dentale del « patrimonio genetico tradizio-nale » delle sementi.

7. Dibattiti connessi ed eventi di rilievoparlamentare:

Esame del disegno di legge recante « Bi-lancio di previsione dello Stato per l’annofinanziario 2018 e bilancio pluriennale peril triennio 2018-2020 », per le parti dicompetenza, e relativa Nota di variazioni »(C. 4768/I Governo, approvato dal Senato)

Si segnala che nell’ambito dell’esame insede consultiva disegno di legge C. 4768Governo, approvato dal Senato, recante« Bilancio di previsione dello Stato perl’anno finanziario 2018 e bilancio plurien-nale per il triennio 2018-2020 », per leparti di competenza, e relativa Nota divariazioni (C. 4768/I Governo, approvatodal Senato), la III Commissione, nella

seduta del 6 dicembre 2017, ha approvatoall’unanimità un emendamento finalizzatoad istituire per il triennio 2018-2020 ilProgramma di ricerche in Artico (PRA),per il sostegno dell’Italia come Paese os-servatore del Consiglio Artico. Secondo laproposta emendativa, le linee strategiche edi indirizzo attuativo del PRA sono ela-borate e proposte dal Consiglio Nazionaledelle Ricerche (CNR) nell’ambito di unComitato scientifico per l’Artico (CSA). IlMinistro dell’istruzione dell’università edella ricerca e il Ministro degli affari esterie della cooperazione internazionale, diconcerto tra loro, approvano il PRA e iprogrammi annuali di ricerca e vigilanosulla sua attuazione.

La proposta, con cui la Commissioneha inteso dare seguito concreto alle istanzee alle sollecitazioni recepite durante ilavori di indagine, è stata concepita nel-l’ottica di rafforzare e meglio strutturaregli attori della ricerca scientifica in Artico,dotando il comparto di uno strumentofinanziario ad hoc mediante l’istituzione diun Fondo presso il MIUR.

Conferenza Stampa « Il ruolo del Cnrnel contesto dell’Artico »

Martedì 25 luglio 2017 si è tenutapresso l’aula della Commissione esteridella Camera, una conferenza stampa delpresidente Cicchitto con una delegazionedel CNR, guidata dal presidente MassimoInguscio e composta da Fabio Trincardi(direttore Dipartimento Scienze SistemaTerra e Tecnologie per l’ambiente – DTA),Angelo Pietro Viola (1o ricercatore ISAC-CNR), Gabriele Bruzzone (ricercatore IS-SIA – CNR), Maurizio Azzaro (ricercatoreIAMC – CNR), Simona Longo (tecnologaDTA – CNR) e Gaetano Massimo Macrì(Ufficio Stampa CNR). La conferenza èstata finalizzata a fare emergere il ruoloinnovativo svolto dal CNR nel contestodell’Artico e a segnalare l’opportunità, an-che in politica estera, di incrementare gliinvestimenti nella ricerca scientifica.

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8. Conclusioni e proposte di lavoro.

La partecipazione dell’Italia alle dimen-sioni di cooperazione politica in Articorappresenta una priorità strategica allaluce dei mutamenti in atto nella regione,causati dai cambiamenti climatici e dal-l’interazione stretta che in Artico si regi-stra tra i maggiori attori di politica inter-nazionali.

In Artico la sfida di fondo è rappre-sentata dalla capacità collettiva di mante-nere l’attuale basso livello di tensionegeopolitica e l’alto livello di cooperazione.Occorre preservare l’ottimo livello di co-operazione multilaterale fin qui conseguitonel consesso del Consiglio Artico, resopossibile anche dalla ridotta mediaticitàdei temi artici.

D’altra parte, è necessario promuoveremaggiore conoscenza sui grandi temi glo-bali, stimolando un approccio lungimi-rante che sappia cogliere nessi e intera-zioni al di là del dato sulla prossimitàgeografica: i Paesi più distanti dall’Articosono influenzati dall’Artico e influenzano,a loro volta, l’Artico. Per questo occorresensibilizzare le opinioni pubbliche ed evi-denziare l’impatto delle dinamiche artichesu fenomeni epocali come le desertifica-zioni, i flussi migratori o gli scenari politicisegnati da crescente instabilità politica.

Occorre anche riconoscere la differen-ziazione delle tematiche e degli interessiche contraddistinguono i Paesi che si af-facciano sul Mar Glaciale Artico, nonchèindividuare formule e soluzioni di adatta-mento diversificate, in parziale difformitàrispetto allo slogan della presidenza diturno statunitense del Consiglio Artico,che faceva riferimento ad un unico Artico.

L’Italia è chiamata ad esercitare mag-giore assertività nel Consiglio Artico ri-spetto ai temi ambientali e agli accresciutifattori di rischio, ad esempio in riferi-mento all’impatto derivante dal passaggiodelle grandi navi e valorizzando la propriaexpertise nella riduzione del rischio am-bientale. Con il ritiro dei ghiacci i Paesiartici saranno, infatti, collegati dal mareed è inesorabile l’aumento degli scambicommerciali marittimi. Il Mar Glaciale

Artico aprirà nuove opportunità, soprat-tutto in termini di investimenti basati sullaconoscenza.

Il Consiglio Artico rappresenta in sé uninteressantissimo modello di governanceregionale, anche al di là delle tematicheartiche. In particolare, il coinvolgimentostrutturato delle popolazioni locali nelledinamiche della cooperazione regionale,anche in fase decisionale, ha rappresen-tato un cruciale fattore di successo di talemodello, eventualmente da emulare anchein altri scenari sensibili sui temi dellosviluppo sostenibile.

La Cina rappresenta un interlocutoreassai attivo nella regione, impegnato acogliere le opportunità derivanti da unaproiezione avanzata in un Artico ormaidel tutto navigabile, da cui deriva unsignificativo abbattimento dei costi e deitempi di trasporto nei flussi commercialitra Cina ed Europa. La pressione cinesedeve, pertanto, trovare argine nelle dimen-sioni di cooperazione multilaterale regio-nale proprio per ridurre l’impatto di po-litiche aggressive ed eccessivamente sbi-lanciate sul versante economico. D’altraparte, la Cina di oggi ha dimostrato grandeinteresse all’Artico, ai profili di ricercascientifica e di tutela dell’ambiente, incontrotendenza con quanto avveniva inpassato. Indubbiamente, tenuto contodella rilevanza degli interessi economiciriferiti all’Artico, occorre collaborare tuttialla definizione di standard di tutela se-veri.

La Russia appare decisa a guadagnareun ruolo di leadership regionale, sicura-mente rispetto ai temi delle nuove rottecommerciali, ed è indubbia una sua spe-cifica attivazione in Artico anche in campomilitare. D’altra parte la Russia riponefiducia nello strumento multilaterale inArtico, condividendo l’interesse di tutti adun Artico conflict free, come conferma lasigla della Dichiarazione di Fairbanks delmaggio 2017, con cui gli Stati artici hannoconfermato una volta di più il loro impe-gno a favore della pace, della stabilità edella cooperazione. I Paesi artici hannouna lezione da impartire nella gestione diun rapporto pacifico con la Russia e

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hanno a loro volta appreso che, conside-rato che la Russia detiene il 40 per centodella propria linea costiera in Artico, nonè possibile parlare di Strategia per l’Articosenza la Russia.

Considerata l’analisi sull’atteggiamentodi Cina e Russia e anche in risposta alclima di crescente tensione geopolitica glo-bale, il Consiglio Artico costituisce unadimensione da irrobustire e valorizzareper promuovere il più possibile un ap-proccio multilaterale ai temi dell’Artico, inbilanciamento alle pulsioni sovraniste degliStati costieri e dei maggiori attori globaliche aderiscono ai fora artici. In particolarenell’Artico occorre mirare ad una gestionecondivisa della sicurezza.

Rispetto a tale obiettivo una strettacooperazione tra Italia e Norvegia appareuna leva efficace per rafforzare gli stru-menti di governance internazionali, in cuii due Paesi credono con particolare con-vinzione. Data la comune esposizione allesfide globali, le iniziative di dialogo poli-tico italo-norvegesi nelle sedi internazio-nali possono trovare terreno fertile.

Occorre soprattutto evitare di impor-tare in Artico conflitti o mentalità conflit-tuali proprie di altri contesti. Sui temidella militarizzazione dell’Artico, è ap-parso realistico l’approccio norvegese chericonosce l’interesse strategico legittimo diMosca e la conseguente necessità che laNorvegia, anche in quanto Paese dellaNATO, si attrezzi nei limiti dell’esercizio diuna tutela di propri interessi.

La tutela dell’ecosistema artico è stret-tamente connessa alle tematiche migrato-rie, sia in riferimento alle interazioni cli-matiche globali, per cui lo scioglimento deighiacci incrementa il rischio di desertifi-cazione e di conseguenti nuove instabilità,sia in riferimento al possibile esodo deiquattro milioni di abitanti insediati nelleregioni artiche.

Bisogna sapere guardare anche al di làdel Consiglio Artico. I grandi temi econo-mici e le problematiche di sicurezza sonotrattate al di fuori di tale consesso, stru-mento di soft law in cui i grandi attoriglobali non tematizzano i propri interessistrategici profondi.

Nel 2018 si celebrerà il decimo anni-versario della Dichiarazione di Ilulissat del2008, che sancisce la adesione di tutti gliStati rivieraschi al diritto internazionale eall’ordinata risoluzione delle rivendica-zioni concorrenti sulla piattaforma conti-nentale estesa nell’Oceano artico e in cuila Russia si riconosce in modo specifico.In tale occasione sarà importante confer-mare collettivamente la pregnanza delledisposizioni contenute in tale documento,attesa la non attualità della prospettiva diun nuovo trattato internazionale, dedicatoall’Artico.

L’Italia si è caratterizzata per un per-corso strutturato e flessibile allo stessotempo, delineato nella Strategia italianadel 2015 e in costante evoluzione grazieallo strumento del Tavolo Artico, istitutopresso il Ministero degli affari esteri edella cooperazione internazionale comeveicolo di networking e di coordinamentoinformale tra mondo scientifico, imprese eAmministrazioni. É opportuno che talesede informale si specializzi sulle dinami-che in atto nell’Arctic Economic Council,distinto dal Consiglio Artico e cui aderi-scono rilevanti protagonisti del settore pri-vato mondiale, in risposta all’apprezza-mento da parte degli interlocutori articiper l’azione responsabile esercitata dall’I-talia e anche in un’ottica di Sistema Paese.

L’Italia può rendersi parte attiva nellostimolare interazioni più stringenti tradimensione artica e Nazioni Unite, anchealla luce dell’impegno italiano in ambitoONU sui temi della sicurezza alimentare,della biodiversità e dello sviluppo sosteni-bile, come dimostra la presenza in Italia diorganizzazioni come la FAO, BioversityInternational o la Base ONU di Brindisi.

Analoghe riflessioni valgono per il dia-logo tra dimensione artica e Unione Afri-cana.

La presenza di ENI appare strategicanella regione non solo per i tradizionaliprofili connessi alle attività estrattive inun’area particolarmente ricca di giaci-menti quanto perché gli investimenti e iprogetti artici, pur se più costosi e di piùlungo termine, consentono di sviluppare

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tecnologie d’avanguardia, remunerativeper l’impiego anche in altri contesti ope-rativi.

L’Italia possiede un asset nazionale as-solutamente fondamentale nel campo sa-tellitare, dell’osservazione della Terra edelle imprese spaziali a livello mondiale.Grazie all’impegno del mondo della ri-cerca e di un settore privato caratterizzatoda elevata qualificazione e specializza-zione scientifica l’Italia ha conseguito unruolo di eccellenza tecnica nel contestodella cosiddetta space diplomacy, da cuipossono derivare virtuose interazioni con imaggiori gruppi di ricerca internazionali eagenzie spaziali di altri Paesi, in linea conla visione strategica dell’Agenzia SpazialeItaliana. D’altra parte è essenziale che idati raccolti anche dai soggetti privatipresenti in Artico nel campo della rileva-zione satellitare siano resi fruibili per laricerca accademica sul cambiamento cli-matico.

Nell’impegno per il rafforzamento dellerisorse destinate alla ricerca, appare ur-gente che il nostro Paese riconosca laspecificità della ricerca in Artico indivi-duando strumenti istituzionali e finanziaridedicati, necessari per irrobustire i canalidi cooperazione scientifica internazionale

e valorizzare l’eccellenza italiana nel set-tore. La politica scientifica dell’Italia nel-l’Artico, in un contesto di difficoltà eco-nomiche ma anche di forte motivazione,deve essere mirata a mantenere l’elevatoprofilo ormai acquisito, in particolare nelsettore climatologico e con eccellenze as-solute nella robotica o nella metrologia.

L’approccio moderato da parte dell’U-nione europea ai temi dell’Artico consentedi gestire con equilibrio l’utilizzo dellerisorse e la protezione dell’Artico e lapolitica artica dell’Unione europea assi-cura comunque un foro di dialogo apertoanche a Paesi non coinvolti nelle strutturepolitico-istituzionali dell’Artico, in partico-lare ai Paesi del sud. L’Italia, grazie alprestigio maturato nel contesto artico e inquanto Paese seriamente impegnato suitemi dello sviluppo sostenibile, può costi-tuire una risorsa preziosa rispetto al dos-sier relativo alla membership europea.

Il Parlamento deve contribuire a questaazione con le leve della diplomazia par-lamentare, mantenendo relazioni qualifi-cate con i Paesi artici, valorizzando il piùpossibile i fora interparlamentari artici giàistituiti e contribuendo alla advocacy suitemi artici soprattutto nelle sedi dellacooperazione interparlamentare europea.

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VII COMMISSIONE PERMANENTE

(Cultura, scienza e istruzione)

S O M M A R I O

INDAGINE CONOSCITIVA:

Sulle buone pratiche della diffusione culturale.

Audizione della prof.ssa Paola Dubini (Università Bocconi di Milano), del prof. MaurizioBettini (Università di Siena), del prof. Raffaele Pozzi (Università di Roma Tre), e dirappresentanti della Fondazione Unipolis (Svolgimento e conclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64

SEDE CONSULTIVA:

Variazione nella composizione della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65

Sui lavori della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65

Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986,n. 917, e al decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, concernenti la deducibilità deicompensi per intermediazione corrisposti dalle società sportive professionistiche agli effettidell’imposta sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive. Nuovo testo C.4365 Bernardo (Parere alla VI Commissione) (Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65

INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 19 dicembre 2017. — Presidenzadella presidente Flavia PICCOLI NAR-DELLI.

La seduta comincia alle 11.35.

Sulle buone pratiche della diffusione culturale.

Audizione della prof.ssa Paola Dubini (Università

Bocconi di Milano), del prof. Maurizio Bettini (Uni-

versità di Siena), del prof. Raffaele Pozzi (Università

di Roma Tre), e di rappresentanti della Fondazione

Unipolis.

(Svolgimento e conclusione).

Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente,avverte che la pubblicità dei lavori èassicurata anche mediante la diretta web-tv. Introduce quindi l’audizione.

Intervengono: Walter DONDI, direttoredella Fondazione UNIPOLIS, MaurizioBETTINI, Ordinario di Filologia Classicapresso l’Università di Siena, Paola DUBINI,Associata di Economia Aziendale nonchédirettrice del Corso di Laurea in Economiaper le Arti, la Cultura e la Comunicazionepresso l’Università Bocconi di Milano eRaffaele POZZI, Ordinario di Storia dellamusica e musicologia presso l’UniversitàRoma Tre.

Intervengono, per porre quesiti e for-mulare osservazioni, Maria MARZANA(M5S) e Mara CAROCCI (PD).

Intervengono per la replica Paola DU-BINI e Raffaele POZZI.

Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente,autorizza il deposito delle memorie presen-

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tate dalle persone intervenute, che rin-grazia, e dichiara conclusa l’audizione.

La seduta termina alle 13.15.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 19 dicembre 2017. — Presidenzadella presidente Flavia PICCOLINARDELLI.

La seduta comincia alle 13.15.

Variazione nella composizione della Commissione.

Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente,comunica che è entrata a far parte dellaCommissione la deputata Eugenia Roccella.

Sui lavori della Commissione.

Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente,avverte che è pervenuta la risposta dellaCommissione europea relativa alCOM(2017)375 recante « Proposta di Re-golamento del Parlamento europeo e delConsiglio relativo all’importazione di beniculturali », su cui la Commissione si èespressa il 19 ottobre scorso, con unarelazione favorevole. Tale risposta è indistribuzione.

La Commissione prende atto.

Modifiche al testo unico di cui al decreto del

Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986,

n. 917, e al decreto legislativo 15 dicembre 1997,

n. 446, concernenti la deducibilità dei compensi per

intermediazione corrisposti dalle società sportive

professionistiche agli effetti dell’imposta sui redditi e

dell’imposta regionale sulle attività produttive.

Nuovo testo C. 4365 Bernardo.

(Parere alla VI Commissione).

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l’esame delprovvedimento.

Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente,avverte che la pubblicità dei lavori ègarantita anche dal circuito chiuso

Tamara BLAŽINA (PD), relatrice, pre-mette che la Commissione è chiamata adesprimere un parere sulla proposta dilegge C4365 concernente il trattamentofiscale di determinate operazioni chehanno luogo tra le società sportive pro-fessionistiche, gli intermediari e i tesserati,al fine di superare alcune incertezze nor-mative che hanno generato diversi filoni dicontenzioso giurisdizionale. Il provvedi-mento è composto di 2 articoli. L’articolo1, che aggiunge i commi 1-ter e 1-quaterall’articolo 11 del decreto legislativo n. 446del 1997, dispone la deducibilità dei com-pensi corrisposti dalle società sportive aiprocuratori. In particolare, il comma 1-terprevede che per le società sportive pro-fessionistiche sono ammessi in deduzionei costi sostenuti per le prestazioni diintermediazione, assistenza e consulenzacontrattuale connesse alla stipulazione dicontratti con gli sportivi professionisti,dirette all’ottenimento da parte della so-cietà di variazioni di tesseramento in en-trata o in uscita, ovvero di rinnovi con-trattuali. Il comma 1-quater detta la di-sciplina relativa al caso in cui il procura-tore agisca nell’interesse sia delle societàsportive professionistiche sia degli sportiviprofessionisti. Dispone, quindi, che la de-ducibilità di tali prestazioni per le societàsportive professionistiche coincide con lasola parte di prestazione, indicata nelcontratto, riferita alla società sportiva pro-fessionistica. In assenza di indicazioni nelcontratto della percentuale della presta-zione riferita alle società sportive profes-sionistiche e agli sportivi professionisti ladeducibilità è ammessa nella misura del50 per cento del valore complessivo dellaprestazione. Il comma 2 dispone che icosti sostenuti dalla società a beneficio deiprocuratori per le attività di intermedia-zione, assistenza e consulenza contrattualeconnesse alla stipula di contratti tra so-cietà sportive e sportivi professionisti sonoconsiderati « oneri pluriennali » e seguonola disciplina fiscale delle spese relative a

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più esercizi. Il comma 3, tramite modifi-che al TUIR, dispone la non imponibilitàai fini IRPEF e IRES dei compensi corri-sposti dalle società sportive professionisti-che per le prestazioni sopraddette di in-termediazione, assistenza e consulenzacontrattuale connesse alla stipulazione dicontratti con gli sportivi professionisti di-rette all’ottenimento da parte della societàdi variazioni di tesseramento in entrata oin uscita ovvero di rinnovi contrattuali.L’articolo 2 (ex articolo 3 del testo origi-nario), integrando l’articolo 5 della leggen. 446 del 1997 con un nuovo comma5-bis, stabilisce che la plusvalenza realiz-zata a seguito della cessione del contrattodello sportivo professionista, ai sensi del-l’articolo 5 della legge 23 marzo 1981,n. 91, concorre a formare il valore dellaproduzione netta per l’intero ammontarenell’esercizio in cui la medesima è statarealizzata ovvero, se il bene è stato posse-duto per un periodo non inferiore ad unanno, a scelta della società sportiva profes-sionistica, in quote costanti nell’eserciziostesso e nei successivi non oltre il quarto.

Segnala, quindi, che la novità princi-pale prevista dalla proposta di legge è –pertanto – l’introduzione di un’agevola-zione fiscale considerevole per le societàsportive professionistiche. A queste vieneinfatti concessa la possibilità di dedurredalla propria base imponibile i compensidati ai mediatori nell’ambito del profes-sionismo sportivo. Da questo punto divista, in realtà, la materia non intercetta inmodo diretto le competenze della VIICommissione, anche se in qualche modoessa attiene al ruolo ed alle attività svoltedalle società sportive professionistiche alivello generale; si prospetta quindi l’alter-nativa tra l’espressione di un nulla osta oil non esprimersi affatto. Si rimette per-tanto alla discussione.

Dopo interventi sull’ordine dei lavori diMaria MARZANA (M5S) e Antonio PAL-MIERI (FI-PdL), Flavia PICCOLI NAR-DELLI, presidente, rinvia il seguito dell’e-same ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.30.

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COMMISSIONE PARLAMENTAREper la semplificazione

S O M M A R I O

ATTI DEL GOVERNO:

Schema di decreto legislativo recante disposizioni concernenti la revisione e l’armonizzazionedella normativa nazionale in materia di foreste e filiere forestali. Atto n. 485 (Esame aisensi dell’articolo 143, comma 4, del regolamento della Camera dei deputati, e rinvio) . . . 67

ATTI DEL GOVERNO

Martedì 19 dicembre 2017. — Presidenzadel vicepresidente Mino TARICCO.

La seduta comincia alle 11.30.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni

concernenti la revisione e l’armonizzazione della

normativa nazionale in materia di foreste e filiere

forestali.

Atto n. 485.

(Esame ai sensi dell’articolo 143, comma 4,del regolamento della Camera dei deputati,e rinvio).

La Commissione inizia l’esame delprovvedimento.

Mino TARICCO, presidente e relatore,nel segnalare che il termine per l’espres-sione del parere scade l’11 febbraio 2018,avverte che lo schema di decreto è statoassegnato alla Commissione con riserva, inattesa che pervengano i prescritti pareridel Consiglio di Stato e della Conferenzaunificata; la Commissione dovrà quindicomunque attendere tali pareri prima diconcludere l’esame.

Passa quindi ad illustrare il contenutodel provvedimento, ricordando che loschema di decreto legislativo in esame èstato adottato sulla base dell’articolo 5,comma 2, lettera h), della legge n. 154 del2016, che delega il Governo alla « revisionee armonizzazione della normativa nazio-nale in materia di foreste e filiere forestali,in coerenza con la strategia nazionaledefinita dal Programma quadro per ilsettore forestale, di cui al comma 1082dell’articolo 1 della legge 21 dicembre2006, n. 296, la normativa europea e gliimpegni assunti in sede europea e inter-nazionale ». In base alla relazione perl’analisi di impatto della regolamentazione,l’intervento normativo si rende necessarioproprio per adeguare l’ordinamento in-terno alle molteplici iniziative in ambitointernazionale ed europeo volte a promuo-vere la tutela del patrimonio forestale. Alriguardo, la relazione illustrativa richiama,tra gli altri, il regolamento (CE) n. 995/2010 in materia di commercio e trasfor-mazione dei prodotti forestali, la strategiaforestale europea del 2013, le risoluzionifinali dell’ultima conferenza ministerialeper la protezione delle foreste in Europa,svoltasi a Madrid nel 2015, la comunica-zione della Commissione europea sullosviluppo sostenibile del 2016. In questo

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contesto, il provvedimento vuole fornireun nuovo quadro normativo di riferi-mento, sostituendo quello attualmente vi-gente recato dal decreto legislativo n. 227del 2001 che correttamente viene abrogatodall’articolo 18. Tale quadro normativotiene conto della peculiarità del bene « bo-sco ». Una peculiarità che emerge in primoluogo per quel che concerne la riparti-zione di competenze tra Stato e regioni:con riferimento a tale ripartizione viene arilievo la coesistenza di due beni giuridiciche insistono entrambi su boschi e foreste:la tutela dell’ambiente, di esclusiva com-petenza statale e, subordinata a questa, lafunzione economico-produttiva del bosco,di competenza residuale regionale. Talepeculiarità emerge poi con riferimentoanche alla caratterizzazione della pro-prietà forestale, sulla quale, a prescinderedal titolo di proprietà pubblico o privato,convergono significativi interessi pubblici ecollettivi, quali la difesa idrogeologica, latutela del paesaggio e dell’ambiente, laproduzione di ossigeno e il sequestro delcarbonio atmosferico. In altre parole, ilsoggetto proprietario di una superficie fo-restale non gode di un diritto di proprietàpieno ed esclusivo, ma di una sorta didiritto affievolito dalla necessità di tutelareanche l’interesse pubblico. Conseguente-mente a ciò, tra le disposizioni del prov-vedimento assumono particolare rilievol’articolo 6 che istituisce l’obbligo di pre-disporre una strategia forestale nazionalee conferma la previsione di piani forestalidi indirizzo regionale e di piani di gestioneforestale per ambiti ottimali subregionali;l’articolo 7 che indica il divieto, con limi-tate eccezioni, di taglio a raso dei boschie di trasformazione di boschi governati oavviati a fustaia in boschi cedui; l’articolo8 che disciplina i casi limitati in cui èconsentita la trasformazione del bosco(ovvero l’eliminazione della vegetazionearborea) prescrivendo adeguate misurecompensative (quali il miglioramento e ilrestauro di boschi esistenti; i rimboschi-menti e la creazione di nuovi boschi;sistemazioni idraulico-forestali o idrauli-co-agrarie; misure di prevenzione di in-cendi boschivi).

Per quel che attiene l’ambito di com-petenza della Commissione, segnala inprimo luogo il comma 6 dell’articolo 1.Tale disposizione precisa infatti che ognisuccessivo intervento normativo incidentesul provvedimento andrà attuato medianteesplicita modifica, integrazione, deroga osospensione delle specifiche disposizionicontenute nel medesimo. Al riguardo, ri-leva che l’articolo 13-bis della legge n. 400del 1988, introdotto dalla legge n. 69 del2009, già prevede in via generale che « ogninorma che sia diretta a sostituire, modi-ficare o abrogare norme vigenti ovvero astabilire deroghe indichi espressamente lenorme sostituite, modificate, abrogate oderogate ». Potrebbe pertanto risultare op-portuno richiamare il citato articolo 13-bis, fermo restando che la disposizionepotrebbe essere anche espunta perché ul-tronea.

Rileva poi che andrebbe chiarita laportata del comma 4 dell’articolo 3, checonsente alle regioni di integrare e modi-ficare la definizione di bosco, di areeassimilate a bosco e di aree escluse dalladefinizione di bosco, con il rischio diaffievolire il valore normativo di tali de-finizioni recate rispettivamente dal comma3 dell’articolo 3 e dagli articoli 4 e 5,ingenerando possibili difficoltà interpreta-tive.

Indica ancora la necessità di approfon-dire il coordinamento tra il comma 6dell’articolo 6 e il punto A.20 dell’AllegatoA del decreto del Presidente della Repub-blica n. 31 del 2017 (il Regolamento cheindividua gli interventi esclusi dall’autoriz-zazione paesaggistica o sottoposti a pro-cedura autorizzatoria semplificata). Infattiil comma citato prevede che per i piani digestione forestale subregionali, se con-formi ai piani forestali di indirizzo regio-nali, non sia richiesto il parere del so-printendente per la parte inerente la re-alizzazione della viabilità forestale; ilpunto A.20 esclude invece dall’autorizza-zione paesaggistica, tra gli altri, gli inter-venti di adeguamento della viabilità fore-stale previsti da piani o strumenti appro-vati dalla Regione previo però parere fa-vorevole del soprintendente.

Martedì 19 dicembre 2017 — 68 — Commissione bicamerale

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Descrive quindi il contenuto del comma1 dell’articolo 9, che specifica e dettagliameglio la definizione di viabilità forestalee silvo-pastorale recata all’articolo 3,comma 2, lettera f). Al riguardo, ritieneche potrebbe risultare opportuno, per evi-tare una duplicazione di definizioni, ri-comprendere nella definizione di cui al-l’articolo 3, comma 2, lettera f), anche lespecificazioni di cui al comma 1 dell’ar-ticolo 9, che invece potrebbe essere sop-presso.

Si sofferma poi sul comma 6 dell’arti-colo 10, che afferma che i consorzi e lecooperative che svolgono lavori e forni-scono servizi in via esclusiva, anche nel-l’interesse di terzi, nel settore della selvi-coltura, ivi comprese le sistemazioniidraulico-forestali, sono equiparati agli im-prenditori agricoli. Al riguardo, ritieneopportuno specificare meglio gli effetti acui vale tale equiparazione, in considera-zione delle molteplici conseguenze giuri-diche, anche in termini di benefici fiscali,derivanti dal riconoscimento quale im-prenditore agricolo.

Segnala infine che il provvedimentoreca sia una clausola di invarianza finan-

ziaria generale (articolo 19) sia numerosespecifiche clausole di invarianza finanzia-ria riferite a singole disposizioni o a sin-goli commi del provvedimento (articolo 2,comma 4; articolo 6, comma 10, ultimoperiodo; articolo 10, comma 12; articolo13, comma 6; articolo 14, comma 4);queste ultime appaiono ultronee e potreb-bero essere soppresse.

Si riserva comunque di formulare laproposta di parere sulla base di quantosopra esposto, del contenuto dei pareri delConsiglio di Stato e della Conferenza uni-ficata che dovranno essere trasmessi alleCamere e degli ulteriori elementi cheemergeranno nel corso dell’esame.

Nessun altro chiedendo di intervenire,dopo aver ricordato che, trattandosi di unatto dovuto, la Commissione potrà proce-dere alla votazione del parere anche nelcaso sia nel frattempo intervenuto lo scio-glimento delle Camere, rinvia il seguitodell’esame ad altra seduta, che sarà con-vocata una volta pervenuti i pareri delConsiglio di Stato e della Conferenza uni-ficata.

La seduta termina alle 11.45.

Martedì 19 dicembre 2017 — 69 — Commissione bicamerale

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COMMISSIONE PARLAMENTARE

per l’indirizzo generale e la vigilanzadei servizi radiotelevisivi

S O M M A R I O

Sulla pubblicità dei lavori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70

Seguito dell’esame dello schema di Contratto di servizio tra il Ministero dello sviluppoeconomico e la RAI-Radiotelevisione Italiana S.p.A., per il periodo 2018-2022 (Atto n. 477)(Seguito dell’esame e conclusione – Approvazione del parere con condizioni) . . . . . . . . . . . . . 70

ALLEGATO 1 (Proposta di parere dei Relatori Lupi e Nesci – ulteriore riformulazione) . . . . 73

ALLEGATO 2 (Proposta di parere dei Relatori Lupi e Nesci approvata dalla Commissione) . . . . . . 82

Comunicazioni del Presidente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72

ALLEGATO 3 (Quesito per il quale è pervenuta risposta scritta alla presidenza dellaCommissione – n. 664/3260) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 72

Martedì 19 dicembre 2017. – Presidenzadel vicepresidente Giorgio LAINATI.

La seduta comincia alle 15.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

Giorgio LAINATI, presidente, comunicache ai sensi dell’articolo 13, comma 4, delRegolamento della Commissione, la pub-blicità dei lavori della seduta odierna saràassicurata anche mediante l’attivazione delsistema audiovisivo a circuito chiuso.

Seguito dell’esame dello schema di Contratto di

servizio tra il Ministero dello sviluppo economico e

la RAI-Radiotelevisione Italiana S.p.A., per il pe-

riodo 2018-2022 (Atto n. 477).

(Seguito dell’esame e conclusione – Appro-vazione del parere con condizioni).

Giorgio LAINATI, presidente, ricordache l’ordine del giorno reca il seguitodell’esame dello schema di Contratto diservizio tra il Ministero dello sviluppoeconomico e la Rai-Radiotelevisione Ita-liana S.p.A., per il periodo 2018-2022, sucui la Commissione è chiamata, ai sensidell’articolo 1, comma 6, lettera b), nu-mero 10), della legge n. 249 del 1997, adesprimere il proprio parere.

Propone che, analogamente a quantoavviene per le audizioni, anche per questaseduta sia pubblicato il resoconto steno-grafico.

(La Commissione concorda)

Giorgio LAINATI, presidente, avverteche i relatori hanno presentato una ulte-riore riformulazione (vedi allegato 1) dellaproposta di parere presentata nella pre-cedente riunione (vedi allegato 1 al reso-conto del 14 dicembre 2017).

Il deputato Maurizio LUPI (AP-CPE-NCD), relatore, e la deputata Dalila NESCI

Martedì 19 dicembre 2017 — 70 — Commissione bicamerale

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(M5S), relatrice, illustrano la nuova pro-posta di parere redatta tenendo contodelle seguenti proposte emendative: 2.2Peluffo, 2.5 Bonaccorsi, 2.6 Airola e altri,2.7 Airola e altri, le identiche proposte 3.1Airola e altri e 3.2 Verducci, 3.4 Airola ealtri, 3.6 Airola e altri, 4.1 Gasparri, 6.2Gasparri, 6.4 Margiotta, 7.2 Gasparri, 7.3Peluffo, 7.4 Airola e altri, 8.1 Peluffo, 8.2Peluffo, 8.3 Airola e altri, 10.1 Peluffo,11.1 Airola e altri, 11.2 Peluffo, 14.2Gasparri, 19.1 Margiotta, 19.2 Margiotta,19.3 Airola e altri, 21.2 Airola e altri, 22.1Verducci, 23.1 Airola e altri, 23.6 Airola ealtri, 23.7 Margiotta, 23.8 Verducci, 23.9Airola e altri, 23.10 Airola e altri, 23.11Airola e altri, 23.15 Peluffo, 23.23 Bonac-corsi, 23.28 Airola e altri, 23.29 Verducci,23.31 Airola e altri, 23.33 Verducci, 23.37Pisicchio, 23.39 Verducci, 24.2 Airola ealtri.

Giorgio LAINATI, presidente, dichiarache non essendovi osservazioni da partedei presentatori le suddette proposteemendative si intendono assorbite e per-tanto non saranno poste in votazione.

Il deputato Maurizio LUPI (AP-CPE-NCD), relatore, invita i presentatori dellerimanenti proposte emendative a ritirarleovvero, in mancanza, esprime su di esseparere contrario, mentre la deputata Da-lila NESCI (M5S), relatrice, si rimette allaCommissione.

Il senatore Jonny CROSIO (LN-Aut)dichiara di sottoscrivere l’emendamento23.12 Pisicchio.

L’onorevole Pino PISICCHIO (Misto) ri-tira le proprie proposte emendative 2.8,3.7, 23.21 e 23.22.

Il senatore Francesco VERDUCCI (PD)ritira la propria proposta emendativa 2.9.

Il senatore Maurizio GASPARRI (FI-PdL XVII) ritira le proprie proposte emen-dative 1.1, 2.3, 6.1, 11.3, 14.1, 14.3, 18.1,19.4, 23.2, 23.4, 23.16, 23.17, 23.18, 23.19,

23.20, 23.25, 23.26, 23.30, 23.34, 23.35,23.36 e 25.2.

Il senatore Salvatore MARGIOTTA (PD)ritira le proprie proposte emendative 3.3,7.1, 11.4 e 23.38.

La Commissione, previo parere favore-vole dei relatori, approva, con distintevotazioni, le proposte emendative 23.27Gasparri e 23.32 Verducci, e, nel testoriformulato e accettato dai proponenti, 6.3Gasparri e 23.12 Pisicchio e Crosio.

La Commissione respinge, con distintevotazioni, le proposte emendative 2.1 Ai-rola e altri, 2.4 Gasparri, 3.5 Airola e altri,3.8 Airola e altri, 3.9 Airola e altri, 6.5Gasparri, 13.1 Airola e altri, 13.2 Airola ealtri, 18.2 Airola e altri, 18.3 Crosio, 21.1Airola e altri, 23.3 Gasparri, 23.5 Airola ealtri, 23.13 Airola e altri, 23.14 Airola ealtri, 23.24 Gasparri e 24.1 Airola e altri.

Giorgio LAINATI, presidente, precisainfine che la proposta emendativa 25.1Gasparri non sarà posta in votazione inquanto preclusa da precedenti delibera-zioni.

Si passa alle dichiarazioni di voto sullaproposta di parere. Intervengono il sena-tore Alberto AIROLA (M5S) e il deputatoVinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD),che preannunciano il voto favorevole deirispettivi gruppi, e la senatrice Anna MariaBERNINI (FI-PdL XVII) e il senatoreJonny CROSIO (LN-Aut), che preannun-ciano l’astensione dei rispettivi gruppi; ilsenatore Francesco VERDUCCI (PD) di-chiara il proprio voto favorevole.

La deputata Dalila NESCI (M5S), rela-trice, e il deputato Maurizio LUPI (AP-CPE-NCD), relatore, ringraziano i colleghiper il lavoro svolto.

Giorgio LAINATI, presidente, nel rin-graziare tutti i colleghi per il contributoprestato, chiede di essere autorizzato aprocedere al coordinamento formale deltesto.

Martedì 19 dicembre 2017 — 71 — Commissione bicamerale

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(Così rimane stabilito).

Giorgio LAINATI, presidente, pone invotazione, nel testo modificato dalle pro-poste emendative approvate, la proposta diparere dei relatori Lupi e Nesci sulloschema di Contratto di servizio tra ilMinistero dello sviluppo economico e laRai-Radiotelevisione Italiana S.p.A., per ilperiodo 2018-2022 (Atto n. 477) (vedi al-legato 2).

La Commissione approva.

Comunicazioni del Presidente.

Giorgio LAINATI, presidente, comunicache è pubblicato in allegato, ai sensi dellarisoluzione relativa all’esercizio della po-testà di vigilanza della Commissione sullasocietà concessionaria del servizio pub-blico radiotelevisivo, approvata dalla Com-

missione il 18 marzo 2015, il quesiton. 664/3260, per il quale è pervenuta ri-sposta scritta alla Presidenza della Com-missione (vedi allegato 3).

La seduta termina alle 16.30.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta della Commissione è pubblicato in unfascicolo a parte.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Martedì 19 dicembre 2017. – Presidenzadel vicepresidente Giorgio LAINATI.

L’ufficio di presidenza, integrato dairappresentanti dei gruppi, si è riunitodalle 16.30 alle 16.45.

Martedì 19 dicembre 2017 — 72 — Commissione bicamerale

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ALLEGATO 1

Contratto di servizio tra il Ministero dello sviluppo economico e laRAI-Radiotelevisione italiana S.p.a. per il periodo 2018-2022.

(Atto del Governo n. 477).

PROPOSTA DI PARERE DEI RELATORI LUPI E NESCI(ulteriore riformulazione).

La Commissione parlamentare per l’in-dirizzo generale e la vigilanza dei serviziradiotelevisivi:

a) visto l’articolo 1, comma 6, letterab), n. 10, della legge 31 luglio 1997, n. 249,che prevede il parere della Commissionesullo schema di Contratto di servizio tra ilMinistero delle comunicazioni e la societàconcessionaria del servizio radiotelevisivopubblico;

b) visto l’articolo 45 del decreto le-gislativo 31 luglio 2005, n. 177 (testo unicodei servizi di media audiovisivi e radiofo-nici), che al comma 1 stabilisce che ilservizio pubblico radiofonico, televisivo emultimediale è affidato per concessione auna società per azioni che, nel rispetto deiprincipi di cui all’articolo 7 del medesimodecreto, lo svolge sulla base di un con-tratto nazionale di servizio di durata quin-quennale con il quale sono individuati idiritti e gli obblighi della società conces-sionaria;

c) visto l’articolo 1, comma 2, dellaConvenzione tra il Ministero dello sviluppoeconomico e la Rai per la concessione peril servizio pubblico radiofonico, televisivo emultimediale approvata con D.P.C.M. 28aprile 2017;

d) visti, altresì, gli articoli 1 e 4 dellalegge 14 aprile 1975, n. 103;

e) esaminato lo schema di Contrattodi servizio per il periodo 2018-2022;

f) preso atto delle importanti inno-vazioni contenute nello schema di con-

tratto trasmesso a codesta Commissionerispetto a quello attualmente in vigore;

g) tenuto conto delle audizioni svoltee della documentazione consegnata o per-venuta alla Commissione nell’ambito del-l’attività istruttoria condotta,

esprime,

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti condizioni:

All’articolo 2

Al comma 1, lettera a), dopo le parole« dell’indipendenza e del pluralismo »,siano inserite le seguenti: « esteso a tutte lediverse condizioni e opzioni sociali, cultu-rali e politiche ».

Al comma 1, lettera a), dopo le parole:« collettività nazionale », siano inserite leseguenti: « anche all’estero ».

Al comma 1, la lettera b) sia sostituitadalla seguente: « b) avere cura di raggiun-gere le diverse componenti della società,prestando attenzione alla sua articolatacomposizione in termini di genere, gene-razioni, appartenenza etnica, culturale ereligiosa, nonché alle minoranze e allepersone con disabilità, al fine di favorirelo sviluppo di una società inclusiva, sus-sidiaria, equa, solidale e rispettosa dellediversità e di promuovere, mediante ap-positi programmi ed iniziative, la parteci-pazione alla vita democratica; ».

Martedì 19 dicembre 2017 — 73 — Commissione bicamerale

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Al comma 1, lettera c), dopo le parole:« di promozione », siano inserite le se-guenti: « della famiglia, ».

Al comma 2, lettera a), le parole « e ilprincipio della solidarietà » siano sostituitedalle seguenti: « e i principi della coope-razione, della solidarietà e della sussidia-rietà ».

Al comma 2, dopo la lettera c), siaaggiunta la seguente: « c-bis) promuoverela valorizzazione dell’istruzione e dellaformazione professionale; ».

Al comma 2, lettera d), dopo le parole:« supportare il Paese all’estero », siano in-serite le seguenti: « , raccontandone leeccellenze e le esperienze più virtuose ».

Al comma 2, dopo la lettera e), siaaggiunta la seguente: « e-bis) diffondere ivalori della famiglia e della genitorialità; ».

Al comma 3, la lettera a) sia sostituitadalla seguente: « a) raggiungere i diversipubblici attraverso una varietà della pro-grammazione complessiva, che presti unaparticolare attenzione alle offerte che fa-voriscano la coesione sociale di tutti icittadini; ».

All’articolo 3

Al comma 2, sia soppressa la parola:« prevalentemente ».

Al comma 2, lettera a), dopo le parole:« alle diverse confessioni religiose, », sianoinserite le seguenti: « alla realtà delle pe-riferie, »;

Al comma 2, lettera b), dopo le parole« processi di inclusione », siano aggiunte, infine, le seguenti: « programmi che favori-scano l’educazione finanziaria, assicura-tiva e previdenziale, in raccordo con lastrategia nazionale prevista dall’articolo24-bis del decreto legge 23 dicembre 2016,n. 237, nonché la comprensione dei mer-

cati dell’energia in collaborazione con l’au-torità di settore; ».

Al comma 2, lettera c), dopo le parole:« promuovere il talento individuale », sianoinserite le seguenti: « anche attraverso for-mat che favoriscano forme di collabora-zione tra i partecipanti, con particolareriguardo alle trasmissioni rivolte princi-palmente ai minori e ai giovani ».

Al comma 2, la lettera d) sia sostituitadalla seguente lettera: « d) Informazione eprogrammi sportivi: eventi nazionali e in-ternazionali, anche delle discipline spor-tive meno popolari, dello sport femminilee dello sport praticato dalle persone condisabilità, trasmessi in diretta o registrati;notiziari e rubriche di approfondimento,anche volte a divulgare i valori dello sporte i suoi risvolti sociali ».

Al comma 2, dopo la lettera f), siaaggiunta in fine la seguente: « g) Spaziinformativi di servizio e di comunicazionesociale: spazi informativi e di comunica-zione sociale dedicati al volontariato eall’associazionismo, che valorizzino leesperienze positive. ».

All’articolo 4

Al comma 2, lettera f), dopo le parole« la conoscenza dell’Unione europea »,siano aggiunte in fine le seguenti: « e dellequestioni legate alla difesa dell’am-biente; ».

Dopo il comma 2, sia aggiunto, in fine,il seguente comma: « 2-bis. Entro sei mesidalla data di pubblicazione del presenteContratto nella Gazzetta ufficiale, nell’am-bito dei piani industriale, editoriale e del-l’informazione, la Rai è tenuta a presen-tare alla Commissione parlamentare perl’indirizzo generale e la vigilanza dei ser-vizi radiotelevisivi un piano di riorganiz-zazione e di rilancio della Radiofonia. »

All’articolo 5

Al comma 2, sia soppressa la parola:« effettivamente ».

Martedì 19 dicembre 2017 — 74 — Commissione bicamerale

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Al comma 2, dopo la lettera i), siaaggiunta, in fine, la seguente: « l) realizzareforme di partecipazione dei cittadini allaformazione dei contenuti anche di tipoinformativo. ».

Dopo il comma 2, sia aggiunto il se-guente: « 3. Per il perseguimento dellefinalità di cui al comma precedente, la Raisi avvale anche del Centro ricerche einnovazione tecnologica di Torino, qualecentro di eccellenza per la definizionedelle strategie di evoluzione tecnologica eper la ricerca volta a rendere accessibile atutti gli utenti l’offerta multimediale delservizio pubblico ».

All’articolo 6

Dopo il comma 1, sia aggiunto il se-guente comma: « 1-bis. La Rai garantisce almassimo nella programmazione quoti-diana, su tutte le testate e su tutti i canali,nei programmi di informazione e in quellidi intrattenimento, non solo in periodo ovevige la par condicio, il pluralismo, al finedi soddisfare, attraverso una pluralità divoci concorrenti, il diritto del cittadino auna corretta informazione e alla forma-zione di una propria opinione. ».

Al comma 2, lettera a), dopo le parole« formazione delle opinioni », siano inseritele seguenti: « non condizionata da stereo-tipi; ».

Al comma 2, lettera a), dopo le parole « edegli avvenimenti », siano inserite le se-guenti: « inquadrandoli nel loro contesto, ».

Al comma 2, lettera a), dopo le parole« offrire informazioni », siano inserite leseguenti: « verificate e ».

Al comma 3, dopo le parole: « La Rai »,siano inserite le seguenti: « adottando ogniopportuna misura organizzativa,

All’articolo 7

Al comma 3, sia aggiunta, in fine, laseguente lettera: « c) istituire una specifica

struttura aziendale esclusivamente dedi-cata allo sviluppo del genere documenta-rio. ».

Al comma 3, sia aggiunta, in fine, laseguente lettera: « c) rendere operativa larisoluzione approvata dalla Commissionedi vigilanza in materia di conflitti diinteresse degli agenti di spettacolo. ».

All’articolo 8

Al comma 2, la lettera e) sia sostituitadalla seguente: « e) favorisca la culturadella legalità, la prevenzione e il contrastodi ogni forma di violenza, in particolarecontro le donne, e di « bullismo » e cyberbullismo, aiutando a riconoscere i segnalida cui tali fenomeni possono originare; ».

Al comma 4, dopo le parole: « coloro chene abbiano la responsabilità », siano ag-giunte, in fine, le seguenti: « anche nell’am-bito familiare »,

Dopo l’articolo 8, sia inserito il seguentearticolo:

« Articolo 8-bis (Parità di genere).

1. La Rai assicura nell’ambito dell’of-ferta complessiva, diffusa su qualsiasi piat-taforma e con qualunque sistema di tra-smissione, la più completa e plurale rap-presentazione dei ruoli che le donne svol-gono nella società, nonché la realizzazionedi contenuti volti alla prevenzione e alcontrasto della violenza in qualsiasi formanei confronti delle donne.

2. Ai fini del conseguimento degli obiet-tivi di cui al comma 1, la Rai si impegnaa:

a) promuovere la formazione di ge-nere tra i propri dipendenti, operatori ecollaboratori esterni, affinché in tutte letrasmissioni siano utilizzati un linguaggioe delle immagini rispettosi, non discrimi-natori e non stereotipati nei confrontidelle donne;

b) non trasmettere messaggi pubbli-citari discriminatori o che alimentino

Martedì 19 dicembre 2017 — 75 — Commissione bicamerale

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stereotipi di genere;

c) realizzare il monitoraggio e il re-lativo resoconto annuale, che consenta diverificare il rispetto della parità di generenella programmazione complessiva. Il re-soconto annuale è pubblicato nel sito in-ternet dell’azienda ed è trasmesso al Mi-nistero dello sviluppo economico, all’Au-torità per le garanzie nelle comunicazionie alla Commissione parlamentare per l’in-dirizzo generale e la vigilanza dei serviziradiotelevisivi, entro quattro mesi dallaconclusione dell’esercizio precedente ».

All’articolo 11

Il comma 3 sia sostituito dal seguentecomma: « 3. La Rai è tenuta a presentareal Ministero, per le determinazioni dicompetenza, entro sei mesi dalla data dipubblicazione del presente Contratto nellaGazzetta ufficiale, un progetto di canale inlingua inglese di carattere informativo, dipromozione dei valori e della cultura ita-liana, mediante la produzione di pro-grammi originali e opere realizzate appo-sitamente per un pubblico straniero, non-ché volto alla diffusione dei prodotti rap-presentativi delle eccellenze del sistemaproduttivo italiano e di opere cinemato-grafiche, documentaristiche e televisive se-lezionate per valorizzare l’identità del Pa-ese e sottotitolate, garantendone la divul-gazione anche in forma non criptata peralmeno il 40 per cento del palinsesto. LaRai è tenuta a realizzare tale progettoentro i sei mesi successivi alla sua pre-sentazione al Ministero ».

Conseguentemente, all’articolo 23,comma 1, lettera s), la parola: « sui », siasostituita dalle seguenti parole: « per larealizzazione dei ».

Al comma 4, la lettera a) sia sostituitadalla seguente: « a) Realizzazione di unaguida informativa per le persone straniereinteressate all’Italia; ».

All’articolo 13

Il comma 1 sia sostituito dal seguentecomma: « La Rai è tenuta a presentare alla

Commissione parlamentare per l’indirizzogenerale e la vigilanza dei servizi radiote-levisivi, entro sei mesi dalla pubblicazionedel presente Contratto nella Gazzetta Uf-ficiale, un piano, con indicazione dei tempiper la sua realizzazione, volto a garantirela completa digitalizzazione, la conserva-zione e la promozione degli archivi storici,radiofonici e televisivi, quale patrimonioessenziale per un efficace sviluppo dellacomplessiva missione di servizio pub-blico. ».

All’articolo 14

Al comma 4, secondo periodo, le parole:« articolo 16 » siano sostituite con le se-guenti: « articolo 17 »;

All’articolo 18

Al comma 1, dopo le parole « ognipiattaforma tecnologica », siano aggiunte,in fine, le seguenti: « salvo quanto previstoal successivo comma 2. ».

Al comma 2, dopo le parole « verificaree stabilire », siano inserite le seguenti: « , inbase a criteri oggettivi quali l’ammontaredel corrispettivo economico e la duratadell’accordo, ».

Al comma 2, siano soppresse le parole:« di servizio pubblico ».

All’articolo 19

Al comma 1, le parole: « è fatto salvoquanto previsto da contratti e convenzionistipulate ai sensi della vigente normativa »siano sostituite dalle seguenti: « La Rai e ilMinistero dello sviluppo economico, sullabase di quanto previsto dalla vigente nor-mativa, determinano con apposita conven-zione di durata triennale l’ammontaredelle quote di canone da destinare allasocietà concessionaria ».

Martedì 19 dicembre 2017 — 76 — Commissione bicamerale

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Al comma 2, dopo le parole « assettoorganizzativo », siano inserite le seguenti:« La Rai si impegna a valorizzare la Scuoladi giornalismo di Perugia, anche ai fini delsuccessivo reclutamento, attraverso proce-dure concorsuali, di giornalisti. ».

Al comma 2, la parola: « saturare » siasostituita con la seguente: « potenziare ».

All’articolo 20

Dopo il comma 2, sia aggiunto il se-guente comma: « 2-bis) La Rai pubblica sulproprio sito l’ammontare complessivo edistinto per ciascun programma della rac-colta pubblicitaria relativa a tutti i pro-grammi rientranti nell’aggregato “B”. ».

All’articolo 21

Al comma 1, il primo periodo sia sosti-tuito dal seguente: « Entro trenta giornidalla data di pubblicazione del presenteContratto nella Gazzetta Ufficiale dellaRepubblica italiana, con decreto del Mi-nistro dello sviluppo economico è istituita,presso il Ministero, un’apposita commis-sione paritetica composta, nel rispetto del-l’equilibrio di genere, da otto membri,quattro designati dal Ministero e quattrodesignati dalla Rai, di cui una esperta digenere e comunicazione con l’obiettivo didefinire: ».

Dopo il comma 3, sia aggiunto, in fine,il seguente comma: « 3-bis. Le relazioni e idocumenti elaborati dalla Commissionesono resi pubblici attraverso il portaledella Rai ».

All’articolo 22

Il comma 2 sia sostituito dal seguentecomma: « 2. Il Comitato è composto dadodici membri, nel rispetto dell’equilibriodi genere, di cui sei nominati dal Ministeroscelti tra i rappresentanti di commissioni,consulte e organizzazioni senza scopo di

lucro di rilievo nazionale, con competenzaed esperienza sui temi di cui all’articolo 9e sei nominati dalla RAI. ».

Dopo l’articolo 22, sia aggiunto il se-guente articolo:

« Articolo 22-bis (Gestione e sviluppodelle risorse umane).

1. La Rai, nell’ambito di una gestionetrasparente delle risorse umane, entro seimesi dalla pubblicazione del presente Con-tratto in Gazzetta Ufficiale, si impegna adinviare alla Commissione parlamentareper l’indirizzo generale e la vigilanza deiservizi radiotelevisivi, uno specifico pianovolto a:

i) valorizzare il merito e la capacitàprofessionale di tutto il personale dell’a-zienda;

ii) perseguire l’obiettivo di stabiliz-zare il personale con contratti a tempodeterminato o di collaborazione continua-tiva;

iii) rispettare le vigenti normative atutela della dignità, della riservatezza edella salute dei lavoratori.

2. La Rai cura la formazione perma-nente di tutto il personale e presta parti-colare attenzione al reclutamento e allaformazione dei giovani, che si impegna avalorizzare anche attraverso specifici pro-getti per ciascuna professionalità.

3. La Rai si impegna a ricorrere prio-ritariamente, ai fini dell’eventuale assun-zione di professionalità giornalistiche, allegraduatorie dei concorsi giornalistici in-detti con avviso di selezione del 2 agosto2013 e con bando del 24 febbraio 2014 neilimiti della loro validità.

4. La Rai verifica che a tecnici, opera-tori e a qualsiasi altro collaboratoreesterno impiegato nelle produzioni azien-dali e nella realizzazione di programmitelevisivi in esecuzione di contratti di ap-palto siano applicate le disposizioni pre-viste dalle vigenti normative e dai relativicontratti di categoria ».

Martedì 19 dicembre 2017 — 77 — Commissione bicamerale

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All’articolo 23

Al comma 1, lettera d), dopo le parole« alla promozione culturale », siano inseritele seguenti: « , sociale e della famiglia ».

Al comma 1, lettera d), dopo le parole:« delle problematiche ambientali », sianoinserite le seguenti parole: « con particolareriferimento agli obiettivi dell’Agenda ONU2030 in materia di sviluppo sostenibile ».

Al comma 1, lettera e), punto 1, sianoaggiunte, in fine, le seguenti parole: « ,nonché la riprogettazione e il rafforza-mento dell’offerta informativa sul web; ».

Al comma 1, lettera e), dopo il punto 4)sia aggiunto, in fine, il seguente: « 5) valo-rizzare e promuovere la propria tradizionegiornalistica d’inchiesta; ».

Al comma 1, dopo la lettera e), siaaggiunta la seguente:

e-bis) Obblighi di programmazionedelle opere europee. La Rai è tenuta a:

1) riservare alle opere europee lamaggior parte del proprio tempo di dif-fusione, escluso il tempo destinato a no-tiziari, manifestazioni sportive, giochi te-levisivi, pubblicità, servizi di teletext etelevendite.

La quota di cui al primo periodo èinnalzata:

i) al cinquantatré per cento, perl’anno 2019;

ii) al cinquantasei per cento, perl’anno 2020;

iii) al sessanta per cento, a decor-rere dal 1o gennaio 2021;

2) a riservare a decorrere dal 1o

gennaio 2019, alle opere audiovisive diespressione originale italiana, ovunqueprodotte, una sotto quota di almeno lametà della quota prevista per le opereeuropee di cui al precedente numero 1;

3) a riservare nella fascia oraria dalleore 18 alle ore 23, una quota del tempo didiffusione, escluso il tempo destinato anotiziari, manifestazioni sportive, giochitelevisivi, pubblicità, servizi di teletext etelevendite, a opere cinematografiche eaudiovisive di finzione, di animazione, do-cumentari originali o altre opere di altocontenuto culturale o scientifico, incluse leedizioni televisive di opere teatrali, diespressione originale italiana, ovunqueprodotte per almeno il dodici per cento, dicui almeno la metà riservata a operecinematografiche;

4) le percentuali di cui ai numeri 1 e2 debbono essere rispettate su base annua.Le percentuali di cui al numero 3 debbonoessere rispettate su base settimanale.

Al comma 1, la lettera f) sia sostituitadalla seguente:

f) Industria dell’audiovisivo. Fatto salvoquanto previsto all’articolo 28, comma 2,la Rai è tenuta a:

1) riservare al pre-acquisto o all’ac-quisto o alla produzione di opere europeeuna quota dei propri ricavi complessiviannui non inferiore al quindici per cento,da destinare interamente a opere prodotteda produttori indipendenti. La percentualedi cui al primo periodo è innalzata:

i) al 18,5 per cento, da destinareper almeno cinque sesti a opere prodotteda produttori indipendenti, per l’anno2019;

ii) al venti per cento, da destinareper almeno cinque sesti a opere prodotteda produttori indipendenti, a decorreredall’anno 2020;

2) riservare altresì, tenuto conto delpalinsesto, alle opere cinematografiche diespressione originale italiana, ovunqueprodotte da produttori indipendenti, unasotto quota della quota prevista per leopere europee di cui al numero 1 pari adalmeno il 3,6 per cento dei propri ricavicomplessivi netti, come definiti ai sensi delprecedente numero 1. La percentuale dicui al primo periodo è innalzata:

Martedì 19 dicembre 2017 — 78 — Commissione bicamerale

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i) al quattro per cento, per l’anno2019;

ii) al 4,5 per cento, per l’anno 2020;

iii) al cinque per cento, a decorreredall’anno 2021 prevedendo una sottoquota relativa alla coproduzione e acqui-sto di documentari italiani al fine diincrementare l’industria italiana del docu-mentario »;

3) riservare a opere di animazioneappositamente prodotte da produttori in-dipendenti per la formazione dell’infanziaun’ulteriore sotto quota non inferiore alcinque per cento della quota prevista perle opere europee di cui al numero 1;

4) pubblicare sul proprio sito Inter-net un documento informativo con gliobiettivi editoriali, unitamente alle carat-teristiche di prodotto ritenute essenziali eche contenga almeno:

i) le modalità di presentazione deiprogetti da parte dei produttori e le tem-pistiche che si impegna a rispettare perconsentire a questi ultimi di conoscere,entro tempi certi e ragionevoli, se Rai èinteressata (o non è interessata) ai progettistessi;

ii) le modalità di redazione deibudget di produzione, la loro composizioneinterna e le tempistiche relative alla loropresentazione;

iii) le procedure di certificazioneche intende adottare al fine di rendere icosti sostenuti per la realizzazione di cia-scuna opera audiovisiva del tutto traspa-renti e certi;

iv) le tempistiche di pagamento chesi obbliga a seguire, conformi alle prescri-zioni di cui al decreto legislativo del 9ottobre 2002, n.231 e s.m.i.;

6) adottare e pubblicare un pianotriennale di investimenti con indicazionedella distinta allocazione di risorse desti-nate alle opere cinematografiche e audio-visive di finzione, di animazione o docu-mentari originali o altre tipologie di opereaudiovisive.

Al comma 1, lettera g), dopo le parole« promuovendo la fiducia », siano inseritele seguenti: « nella famiglia ».

Al comma 1, lettera g), sia aggiunto, infine, il seguente punto: « 4) valutare lapossibilità di realizzare un portale online,privo di contenuti pubblicitari, dedicatoesclusivamente all’offerta di canali e ser-vizi per bambini e adolescenti. Per losviluppo e la produzione di contenuti eservizi digitali la Rai potrà avvalersi delsupporto e della collaborazione di altripartner. ».

Al comma 1, lettera h), n. 1, le parole« almeno all’80% » siano sostituite dalleseguenti: « il 100% ».

Al comma 1, lettera h), n. 1, dopo leparole « meridiana e serale », siano inseritele seguenti: « , garantendo altresì la mas-sima qualità della sottotitolazione ».

Al comma 1, lettera h), dopo il punto 1)sia aggiunto il seguente punto: « 1-bis)estendere progressivamente la sottotitola-zione e le audiodescrizioni anche allaprogrammazione dei canali tematici, conparticolare riguardo all’offerta specifica-mente rivolta ai minori ».

Al comma 1, lettera h), il n. 3 siasostituito dal seguente numero: « 3) assicu-rare, entro 24 mesi dalla pubblicazione delpresente Contratto nella Gazzetta Uffi-ciale, l’accesso attraverso le audiodescri-zioni delle persone con disabilità visiva adalmeno i tre quarti dei film, delle fictione dei prodotti audiovisivi e ad avviareforme di sperimentazione per favorirel’accesso dei medesimi all’offerta degli altrigeneri predeterminati. ».

Al comma 1, lettera h), il n. 5 siasostituito dal seguente numero: « 5. assicu-rare l’accesso delle persone con disabilitàe con ridotte capacità sensoriali e cogni-tiva all’offerta multimediale, ai contenutidel sito Rai, del portale Raiplay e dell’ap-plicazione multimediale di Radio Rai, incollaborazione con enti, istituzioni e asso-

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ciazioni che operano a favore delle per-sone con disabilità »;

Al comma 1, lettera h), sia aggiunto, infine, il seguente punto: « 7) attivare conte-stualmente un numero nazionale e uncanale di comunicazione sul proprio por-tale (live chat) per la raccolta di segnala-zioni relative al cattivo funzionamento deiservizi di sottotitolazione e audiodescri-zione, ai fini della tempestiva risoluzionedei problemi segnalati ».

Al comma 1, la lettera k) sia sostituitadalla seguente lettera: « k) Minoranze lin-guistiche: la Rai – in coerenza con quantoprevisto dall’articolo 3, comma 1, lett. g),della Convenzione – è tenuta a garantirela produzione e distribuzione di trasmis-sioni radiofoniche e televisive, nonché dicontenuti audiovisivi, in lingua tedesca eladina per la provincia autonoma di Bol-zano, in lingua ladina per la provinciaautonoma di Trento, in lingua sarda per laregione autonoma Sardegna, in linguafrancese per la regione autonoma Valled’Aosta, in lingua friulana e slovena per laregione autonoma Friuli-Venezia Giulia ein lingua albanese nelle regioni interessate.Per le Regioni Friuli-Venezia Giulia eValle d’Aosta e per le Province Autonomedi Trento e di Bolzano sono rinnovateentro tre mesi le convenzioni attualmentein essere tra la Presidenza del Consigliodei Ministri e la Rai, come previsto dallalegge 14 aprile 1975, n. 103 e successivemodifiche ed integrazioni. La Rai è tenutaa presentare al Ministero, per le determi-nazioni di competenza, entro sei mesidalla data di pubblicazione del presenteContratto nella Gazzetta Ufficiale, un pro-getto operativo concordato con le regioniinteressate ai fini della stipulazione dellerelative convenzioni, fatte salve le conven-zioni di cui al secondo periodo, per assi-curare l’applicazione delle disposizioni fi-nalizzate alla tutela delle lingue di cui allalegge 15 dicembre 1999, n. 482, tenendoconto, più in particolare, dei seguenticriteri:

i. differenziazione delle esigenze infunzione delle rispettive aree di apparte-nenza;

ii. necessità di perseguire obiettivi diefficacia ed efficienza;

iii. caratteristiche delle diverse piat-taforme di distribuzione con riguardo aitarget da conseguire.

Al comma 1, lettera m), il punto 3) siasostituito dal seguente: « 3) estendere pro-gressivamente la copertura della rete ra-diofonica tramite la tecnologia DAB+ sututto il territorio nazionale, secondo lescadenze di seguito indicate decorrentidalla pubblicazione del presente Contrattonella Gazzetta Ufficiale:

a) 60% della popolazione nazionale,entro 12 mesi. La copertura deve esseregarantita in tutte le Regioni;

b) 80% della popolazione nazionale,entro 24 mesi;

c) 100% della popolazione nazionale,entro 36 mesi; ».

Al comma 1, dopo la lettera n), siaaggiunta la seguente lettera:

« n-bis) la Rai è tenuta a dotarsi diun sistema di analisi e monitoraggio dellaprogrammazione che sia in grado di mi-surare l’efficacia dell’offerta complessivain relazione agli obiettivi di coesione so-ciale di cui al precedente articolo 2,comma 3, lettera a), anche attraverso l’e-laborazione di specifici dati di ascolto; ».

Al comma 1, lettera r), dopo la parola« concessionario » siano inserite le seguenti:« relativi ai prezzi di vendita degli spazipubblicitari effettivamente praticati alnetto degli sconti applicati rispetto ai li-stini di vendita ».

Al comma 1, lettera s), dopo le parole:« articolo 11 » siano aggiunte, in fine, leseguenti: « e un piano strategico per ilcoordinamento dell’offerta internazionale,evidenziando il ruolo e i progetti dellaconcessionaria in Euronews e un eventualeintervento a sostegno dei giornalisti ita-liani che lavorano presso la testata. ».

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Al comma 1, lettera t), il punto 2) siasostituito dal seguente: « 2) la valorizza-zione e il potenziamento dei centri diproduzione decentrati di Roma, Milano,Napoli e Torino, tenendo conto della lorovocazione, anche per le esigenze di pro-mozione delle culture locali; ».

Al comma 1, lettera t), punto 3), dopo leparole « un coerente modello organizza-tivo, », siano aggiunte le seguenti: « chepreveda anche l’istituzione di uno specificoufficio studi incaricato di realizzare studie indagini inerenti l’attività dei media diservizio pubblico ».

Al comma 1, lettera t), sia aggiunto, infine, il seguente numero: 4) la valorizza-zione dell’offerta radiofonica anche attra-verso: l’effettivo miglioramento della qua-lità del segnale diffuso su tutto il territorionazionale da misurare negli anni di vi-genza del presente Contratto; lo sviluppodi sinergie editoriali con TV e web; l’or-ganizzazione di eventi live, roadshow ealtre iniziative, a scopo promozionale, intutte le regioni anche in collaborazionecon le sedi locali della Rai. ».

Al comma 1, lettera u), il punto 2) siasostituito dal seguente: « 2) possa prevederela rimodulazione del numero dei canalinon generalisti e l’eventuale rimodulazionedella comunicazione commerciale nell’am-bito dei medesimi canali, nonché la ride-finizione della missione dei canali genera-listi ».

Conseguentemente, il punto 4) è sop-presso.

Al comma 1, dopo la lettera v), siaaggiunta la seguente lettera:

« z) Digital e media literacy (educa-zione all’uso dei media): la Rai, ancheattraverso accordi con istituzioni centrali elocali, con istituti di studio specializzati,con fondazioni e associazioni di promo-zione sociale, progetta e realizza specificiprogetti di digital literacy e media literacycon l’obiettivo di sensibilizzare in generalela cittadinanza e, in particolare, gli stu-denti di ogni ordine e grado rispetto a unuso autocosciente e critico dei media, conparticolare attenzione alla televisione e alweb. ».

Al comma 2, il paragrafo ii) sia sosti-tuito dal seguente:

ii) per investimenti in opere europeesi intendono gli importi che siano corri-sposti a terzi per il loro pre-acquisto,acquisto e produzione;

per investimenti in opere di espres-sione originale italiana si intendono gliimporti corrisposti a terzi per il loropre-acquisto, acquisto e coproduzione.

I criteri e le limitazioni temporali deidiritti relativi a pre-acquisto, coprodu-zione, acquisto o produzione sono definitinel regolamento adottato dai Ministri dellosviluppo economico e dei beni e delleattività culturali e del turismo ai sensidell’articolo 44-sexies del decreto legisla-tive del 2005.

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ALLEGATO 2

Parere sul Contratto di servizio tra il Ministero dello sviluppoeconomico e la RAI-Radiotelevisione italiana S.p.a. per il periodo

2018-2022 (Atto del Governo n. 477).

PROPOSTA DI PARERE DEI RELATORI LUPI E NESCIAPPROVATA DALLA COMMISSIONE

(Approvato nella seduta della Commissionedi martedì 19 dicembre 2017)

La Commissione parlamentare per l’in-dirizzo generale e la vigilanza dei serviziradiotelevisivi:

a) visto l’articolo 1, comma 6, letterab), n. 10, della legge 31 luglio 1997, n. 249,che prevede il parere della Commissionesullo schema di Contratto di servizio tra ilMinistero delle comunicazioni e la societàconcessionaria del servizio radiotelevisivopubblico;

b) visto l’articolo 45 del decreto le-gislativo 31 luglio 2005, n. 177 (testo unicodei servizi di media audiovisivi e radiofo-nici), che al comma 1 stabilisce che ilservizio pubblico radiofonico, televisivo emultimediale è affidato per concessione auna società per azioni che, nel rispetto deiprincipi di cui all’articolo 7 del medesimodecreto, lo svolge sulla base di un con-tratto nazionale di servizio di durata quin-quennale con il quale sono individuati idiritti e gli obblighi della società conces-sionaria;

c) visto l’articolo 1, comma 2, dellaConvenzione tra il Ministero dello sviluppoeconomico e la Rai per la concessione peril servizio pubblico radiofonico, televisivo emultimediale approvata con D.P.C.M. 28aprile 2017;

d) visti, altresì, gli articoli 1 e 4 dellalegge 14 aprile 1975, n. 103;

e) esaminato lo schema di Contrattodi servizio per il periodo 2018-2022;

f) preso atto delle importanti inno-vazioni contenute nello schema di con-tratto trasmesso a codesta Commissionerispetto a quello attualmente in vigore;

g) tenuto conto delle audizioni svoltee della documentazione consegnata o per-venuta alla Commissione nell’ambito del-l’attività istruttoria condotta,

esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti condizioni:

All’articolo 2

Al comma 1, lettera a), dopo le parole« dell’indipendenza e del pluralismo »,siano inserite le seguenti: « esteso a tutte lediverse condizioni e opzioni sociali, cultu-rali e politiche ».

Al comma 1, lettera a), dopo le parole:« collettività nazionale », siano inserite leseguenti: « anche all’estero ».

Al comma 1, la lettera b) sia sostituitadalla seguente: « b) avere cura di raggiun-gere le diverse componenti della società,

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prestando attenzione alla sua articolatacomposizione in termini di genere, gene-razioni, appartenenza etnica, culturale ereligiosa, nonché alle minoranze e allepersone con disabilità, al fine di favorirelo sviluppo di una società inclusiva, sus-sidiaria, equa, solidale e rispettosa dellediversità e di promuovere, mediante ap-positi programmi ed iniziative, la parteci-pazione alla vita democratica; ».

Al comma 1, lettera c), dopo le parole:« di promozione », siano inserite le se-guenti: « della famiglia, ».

Al comma 2, lettera a), le parole « e ilprincipio della solidarietà » siano sostituitedalle seguenti: « e i principi della coope-razione, della solidarietà e della sussidia-rietà ».

Al comma 2, dopo la lettera c), siaaggiunta la seguente: « c-bis) promuoverela valorizzazione dell’istruzione e dellaformazione professionale; ».

Al comma 2, lettera d), dopo le parole:« supportare il Paese all’estero », siano in-serite le seguenti: « , raccontandone leeccellenze e le esperienze più virtuose ».

Al comma 2, dopo la lettera e), siaaggiunta la seguente: « e-bis) diffondere ivalori della famiglia e della genitorialità; ».

Al comma 3, la lettera a) sia sostituitadalla seguente: « a) raggiungere i diversipubblici attraverso una varietà della pro-grammazione complessiva, che presti unaparticolare attenzione alle offerte che fa-voriscano la coesione sociale di tutti icittadini; ».

All’articolo 3

Al comma 2, sia soppressa la parola:« prevalentemente ».

Al comma 2, lettera a), dopo le parole:« alle diverse confessioni religiose, », siano

inserite le seguenti: « alla realtà delle pe-riferie, »;

Al comma 2, lettera b), dopo le parole« processi di inclusione », siano aggiunte, infine, le seguenti: « programmi che favori-scano l’educazione finanziaria, assicura-tiva e previdenziale, in raccordo con lastrategia nazionale prevista dall’articolo24-bis del decreto legge 23 dicembre 2016,n. 237, nonché la comprensione dei mer-cati dell’energia in collaborazione con l’au-torità di settore; ».

Al comma 2, lettera c), dopo le parole:« promuovere il talento individuale », sianoinserite le seguenti: « anche attraverso for-mat che favoriscano forme di collabora-zione tra i partecipanti, con particolareriguardo alle trasmissioni rivolte princi-palmente ai minori e ai giovani ».

Al comma 2, la lettera d) sia sostituitadalla seguente lettera: « d) Informazione eprogrammi sportivi: eventi nazionali e in-ternazionali, anche delle discipline spor-tive meno popolari, dello sport femminilee dello sport praticato dalle persone condisabilità, trasmessi in diretta o registrati;notiziari e rubriche di approfondimento,anche volte a divulgare i valori dello sporte i suoi risvolti sociali ».

Al comma 2, dopo la lettera f), siaaggiunta in fine la seguente: « g) Spaziinformativi di servizio e di comunicazionesociale: spazi informativi e di comunica-zione sociale dedicati al volontariato eall’associazionismo, che valorizzino leesperienze positive. ».

All’articolo 4

Al comma 2, lettera f), dopo le parole« la conoscenza dell’Unione europea »,siano aggiunte in fine le seguenti: « e dellequestioni legate alla difesa dell’am-biente; ».

Dopo il comma 2, sia aggiunto, in fine,il seguente comma: « 2-bis. Entro sei mesi

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dalla data di pubblicazione del presenteContratto nella Gazzetta ufficiale, nell’am-bito dei piani industriale, editoriale e del-l’informazione, la Rai è tenuta a presen-tare alla Commissione parlamentare perl’indirizzo generale e la vigilanza dei ser-vizi radiotelevisivi un piano di riorganiz-zazione e di rilancio della Radiofonia. ».

All’articolo 5

Al comma 2, sia soppressa la parola:« effettivamente ».

Al comma 2, dopo la lettera i), siaaggiunta, in fine, la seguente: « l) realizzareforme di partecipazione dei cittadini allaformazione dei contenuti anche di tipoinformativo. ».

Dopo il comma 2, sia aggiunto il se-guente: « 3. Per il perseguimento dellefinalità di cui al comma precedente, la Raisi avvale anche del Centro ricerche einnovazione tecnologica di Torino, qualecentro di eccellenza per la definizionedelle strategie di evoluzione tecnologica eper la ricerca volta a rendere accessibile atutti gli utenti l’offerta multimediale delservizio pubblico ».

All’articolo 6

Dopo il comma 1, sia aggiunto il se-guente comma: « 1-bis. La Rai garantisce almassimo nella programmazione quoti-diana, su tutte le testate e su tutti i canali,nei programmi di informazione e in quellidi intrattenimento, non solo in periodo ovevige la par condicio, il pluralismo, al finedi soddisfare, attraverso una pluralità divoci concorrenti, il diritto del cittadino auna corretta informazione e alla forma-zione di una propria opinione. ».

Al comma 2, lettera a), dopo le parole« formazione delle opinioni », siano inseritele seguenti: « non condizionata da stereo-tipi; ».

Al comma 2, lettera a), dopo le parole « edegli avvenimenti », siano inserite le se-guenti: « inquadrandoli nel loro contesto, ».

Al comma 2, lettera a), dopo le parole« offrire informazioni », siano inserite leseguenti: « verificate e ».

Il comma 3 sia sostituito con il seguentecomma: « 3. La Rai, adottando ogni op-portuna misura organizzativa, valorizza erafforza le sedi regionali e i centri diproduzione, impiegandoli al massimo delleloro capacità produttive, per salvaguardarel’informazione e l’approfondimento cultu-rale nelle realtà locali. ».

All’articolo 7

Al comma 3, sia aggiunta, in fine, laseguente lettera: « c) istituire una specificastruttura aziendale esclusivamente dedi-cata allo sviluppo del genere documenta-rio. ».

Al comma 3, sia aggiunta, in fine, laseguente lettera: « c) rendere operativa larisoluzione approvata dalla Commissioneparlamentare per l’indirizzo generale e lavigilanza dei servizi radiotelevisivi in ma-teria di conflitti di interesse degli agenti dispettacolo. ».

All’articolo 8

Al comma 2, la lettera e) sia sostituitadalla seguente: « e) favorisca la culturadella legalità, la prevenzione e il contrastodi ogni forma di violenza, in particolarecontro le donne, e di « bullismo » e cyberbullismo, aiutando a riconoscere i segnalida cui tali fenomeni possono originare; ».

Al comma 4, dopo le parole: « coloro chene abbiano la responsabilità », siano ag-giunte, in fine, le seguenti: « anche nell’am-bito familiare »,

Dopo l’articolo 8, sia inserito il seguentearticolo:

« Articolo 8-bis (Parità di genere).

3. La Rai assicura nell’ambito dell’of-ferta complessiva, diffusa su qualsiasi piat-

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taforma e con qualunque sistema di tra-smissione, la più completa e plurale rap-presentazione dei ruoli che le donne svol-gono nella società, nonché la realizzazionedi contenuti volti alla prevenzione e alcontrasto della violenza in qualsiasi formanei confronti delle donne.

4. Ai fini del conseguimento degli obiet-tivi di cui al comma 1, la Rai si impegnaa:

d) promuovere la formazione di ge-nere tra i propri dipendenti, operatori ecollaboratori esterni, affinché in tutte letrasmissioni siano utilizzati un linguaggioe delle immagini rispettosi, non discrimi-natori e non stereotipati nei confrontidelle donne;

e) non trasmettere messaggi pubbli-citari discriminatori o che alimentino ste-reotipi di genere;

f) realizzare il monitoraggio e il re-lativo resoconto annuale, che consenta diverificare il rispetto della parità di generenella programmazione complessiva. Il re-soconto annuale è pubblicato nel sito in-ternet dell’azienda ed è trasmesso al Mi-nistero dello sviluppo economico, all’Au-torità per le garanzie nelle comunicazionie alla Commissione parlamentare per l’in-dirizzo generale e la vigilanza dei serviziradiotelevisivi, entro quattro mesi dallaconclusione dell’esercizio precedente ».

All’articolo 11

Il comma 3 sia sostituito dal seguentecomma: « 3. La Rai è tenuta a presentareal Ministero, per le determinazioni dicompetenza, entro sei mesi dalla data dipubblicazione del presente Contratto nellaGazzetta ufficiale, un progetto di canale inlingua inglese di carattere informativo, dipromozione dei valori e della cultura ita-liana, mediante la produzione di pro-grammi originali e opere realizzate appo-sitamente per un pubblico straniero, non-ché volto alla diffusione dei prodotti rap-presentativi delle eccellenze del sistemaproduttivo italiano e di opere cinemato-

grafiche, documentaristiche e televisive se-lezionate per valorizzare l’identità del Pa-ese e sottotitolate, garantendone la divul-gazione anche in forma non criptata peralmeno il 40 per cento del palinsesto. LaRai è tenuta a realizzare tale progettoentro i sei mesi successivi alla sua pre-sentazione al Ministero ».

Conseguentemente, all’articolo 23,comma 1, lettera s), la parola: « sui », siasostituita dalle seguenti parole: « per larealizzazione dei ».

Al comma 4, la lettera a) sia sostituitadalla seguente: « a) Realizzazione di unaguida informativa per le persone straniereinteressate all’Italia; ».

All’articolo 13

Il comma 1 sia sostituito dal seguentecomma: « La Rai è tenuta a presentare allaCommissione parlamentare per l’indirizzogenerale e la vigilanza dei servizi radiote-levisivi, entro sei mesi dalla pubblicazionedel presente Contratto nella Gazzetta Uf-ficiale, un piano, con indicazione dei tempiper la sua realizzazione, volto a garantirela completa digitalizzazione, la conserva-zione e la promozione degli archivi storici,radiofonici e televisivi, quale patrimonioessenziale per un efficace sviluppo dellacomplessiva missione di servizio pub-blico. ».

All’articolo 14

Al comma 4, secondo periodo, le parole:« articolo 16 » siano sostituite con le se-guenti: « articolo 17 »;

All’articolo 18

Al comma 1, dopo le parole « ognipiattaforma tecnologica », siano aggiunte,in fine, le seguenti: « salvo quanto previstoal successivo comma 2. ».

Al comma 2, dopo le parole « verificaree stabilire », siano inserite le seguenti: « , inbase a criteri oggettivi quali l’ammontaredel corrispettivo economico e la duratadell’accordo, ».

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Al comma 2, siano soppresse le parole:« di servizio pubblico ».

All’articolo 19

Al comma 1, le parole: « è fatto salvoquanto previsto da contratti e convenzionistipulate ai sensi della vigente normativa »siano sostituite dalle seguenti: « La Rai e ilMinistero dello sviluppo economico, sullabase di quanto previsto dalla vigente nor-mativa, determinano con apposita conven-zione di durata triennale l’ammontaredelle quote di canone da destinare allasocietà concessionaria ».

Al comma 2, dopo le parole « assettoorganizzativo », siano inserite le seguenti:« La Rai si impegna a valorizzare la Scuoladi giornalismo di Perugia, anche ai fini delsuccessivo reclutamento, attraverso proce-dure concorsuali, di giornalisti. ».

Al comma 2, la parola « saturare » siasostituita con la seguente « potenziare ».

All’articolo 20

Dopo il comma 2, sia aggiunto il se-guente comma: « 2-bis) La Rai pubblica sulproprio sito l’ammontare complessivo edistinto per ciascun programma della rac-colta pubblicitaria relativa a tutti i pro-grammi rientranti nell’aggregato “B”. ».

All’articolo 21

Al comma 1, il primo periodo sia sosti-tuito dal seguente: « Entro trenta giornidalla data di pubblicazione del presenteContratto nella Gazzetta Ufficiale della Re-pubblica italiana, con decreto del Ministrodello sviluppo economico è istituita, pressoil Ministero, un’apposita commissione pa-ritetica composta, nel rispetto dell’equili-brio di genere, da otto membri, quattrodesignati dal Ministero e quattro designatidalla Rai, di cui una esperta di

genere e comunicazione con l’obiettivo didefinire: ».

Dopo il comma 3, sia aggiunto, in fine,il seguente comma: « 3-bis. Le relazioni e idocumenti elaborati dalla Commissionesono resi pubblici attraverso il portaledella Rai ».

All’articolo 22

Il comma 2 sia sostituito dal seguentecomma: « 2. Il Comitato è composto dadodici membri, nel rispetto dell’equilibriodi genere, di cui sei nominati dal Ministeroscelti tra i rappresentanti di commissioni,consulte e organizzazioni senza scopo dilucro di rilievo nazionale, con competenzaed esperienza sui temi di cui all’articolo 9e sei nominati dalla RAI. ».

Dopo l’articolo 22, sia aggiunto il se-guente articolo:

« Articolo 22-bis (Gestione e sviluppodelle risorse umane).

1. La Rai, nell’ambito di una gestionetrasparente delle risorse umane, entro seimesi dalla pubblicazione del presente Con-tratto in Gazzetta Ufficiale, si impegna adinviare alla Commissione parlamentareper l’indirizzo generale e la vigilanza deiservizi radiotelevisivi uno specifico pianovolto a:

iv) valorizzare il merito e la capacitàprofessionale di tutto il personale dell’a-zienda;

v) perseguire l’obiettivo di stabiliz-zare il personale con contratti a tempodeterminato o di collaborazione continua-tiva;

vi) rispettare le vigenti normative atutela della dignità, della riservatezza edella salute dei lavoratori.

2. La Rai cura la formazione perma-nente di tutto il personale e presta parti-colare attenzione al reclutamento e allaformazione dei giovani, che si impegna a

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valorizzare anche attraverso specifici pro-getti per ciascuna professionalità.

3. La Rai si impegna a ricorrere prio-ritariamente, ai fini dell’eventuale assun-zione di professionalità giornalistiche, allegraduatorie dei concorsi giornalistici in-detti con avviso di selezione del 2 agosto2013 e con bando del 24 febbraio 2014 neilimiti della loro validità.

4. La Rai verifica che a tecnici, opera-tori e a qualsiasi altro collaboratoreesterno impiegato nelle produzioni azien-dali e nella realizzazione di programmitelevisivi in esecuzione di contratti di ap-palto siano applicate le disposizioni pre-viste dalle vigenti normative e dai relativicontratti di categoria. ».

All’articolo 23

Al comma 1, lettera d), dopo le parole« alla promozione culturale », siano inseritele seguenti: « , sociale e della famiglia ».

Al comma 1, lettera d), dopo le parole:« delle problematiche ambientali », sianoinserite le seguenti parole: « con particolareriferimento agli obiettivi dell’Agenda ONU2030 in materia di sviluppo sostenibile ».

Al comma 1, lettera e), punto 1, sianoaggiunte, in fine, le seguenti parole: « ,nonché la riprogettazione e il rafforza-mento dell’offerta informativa sul web; ».

Al comma 1, lettera e), dopo il punto 4)sia aggiunto, in fine, il seguente: « 5) valo-rizzare e promuovere la propria tradizionegiornalistica d’inchiesta; ».

Al comma 1, dopo la lettera e), siaaggiunta la seguente:

e-bis) Obblighi di programmazionedelle opere europee. La Rai è tenuta a:

1) riservare alle opere europee lamaggior parte del proprio tempo di dif-fusione, escluso il tempo destinato a no-

tiziari, manifestazioni sportive, giochi te-levisivi, pubblicità, servizi di teletext etelevendite.

La quota di cui al primo periodo èinnalzata:

i) al cinquantatré per cento, perl’anno 2019;

ii) al cinquantasei per cento, perl’anno 2020;

iii) al sessanta per cento, a decor-rere dal 1o gennaio 2021;

2) a riservare a decorrere dal 1o

gennaio 2019, alle opere audiovisive diespressione originale italiana, ovunqueprodotte, una sotto quota di almeno lametà della quota prevista per le opereeuropee di cui al precedente numero 1;

3) a riservare nella fascia oraria dalleore 18 alle ore 23, una quota del tempo didiffusione, escluso il tempo destinato anotiziari, manifestazioni sportive, giochitelevisivi, pubblicità, servizi di teletext etelevendite, a opere cinematografiche eaudiovisive di finzione, di animazione, do-cumentari originali o altre opere di altocontenuto culturale o scientifico, incluse leedizioni televisive di opere teatrali, diespressione originale italiana, ovunqueprodotte per almeno il dodici per cento, dicui almeno la metà riservata a operecinematografiche;

4) le percentuali di cui ai numeri 1 e2 debbono essere rispettate su base annua.Le percentuali di cui al numero 3 debbonoessere rispettate su base settimanale.

Al comma 1, la lettera f) sia sostituitadalla seguente:

f) Industria dell’audiovisivo. Fatto salvoquanto previsto all’articolo 28, comma 2,la Rai è tenuta a:

1) riservare al pre-acquisto o all’ac-quisto o alla produzione di opere europeeuna quota dei propri ricavi complessiviannui non inferiore al quindici per cento,

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da destinare interamente a opere prodotteda produttori indipendenti. La percentualedi cui al primo periodo è innalzata:

i) al 18,5 per cento, da destinareper almeno cinque sesti a opere prodotteda produttori indipendenti, per l’anno2019;

ii) al venti per cento, da destinareper almeno cinque sesti a opere prodotteda produttori indipendenti, a decorreredall’anno 2020;

2) riservare altresì, tenuto conto delpalinsesto, alle opere cinematografiche diespressione originale italiana, ovunqueprodotte da produttori indipendenti, unasotto quota della quota prevista per leopere europee di cui al numero 1 pari adalmeno il 3,6 per cento dei propri ricavicomplessivi netti, come definiti ai sensi delprecedente numero 1. La percentuale dicui al primo periodo è innalzata:

i) al quattro per cento, per l’anno2019;

ii) al 4,5 per cento, per l’anno 2020;

iii) al cinque per cento, a decorreredall’anno 2021 prevedendo una sottoquota relativa alla coproduzione e acqui-sto di documentari italiani al fine diincrementare l’industria italiana del docu-mentario »;

3) riservare a opere di animazioneappositamente prodotte da produttori in-dipendenti per la formazione dell’infanziaun’ulteriore sotto quota non inferiore alcinque per cento della quota prevista perle opere europee di cui al numero 1;

4) pubblicare sul proprio sito Inter-net un documento informativo con gliobiettivi editoriali, unitamente alle carat-teristiche di prodotto ritenute essenziali eche contenga almeno:

i) le modalità di presentazione deiprogetti da parte dei produttori e le tem-pistiche che si impegna a rispettare perconsentire a questi ultimi di conoscere,

entro tempi certi e ragionevoli, se Rai èinteressata (o non è interessata) ai progettistessi;

ii) le modalità di redazione deibudget di produzione, la loro composizioneinterna e le tempistiche relative alla loropresentazione;

iii) le procedure di certificazioneche intende adottare al fine di rendere icosti sostenuti per la realizzazione di cia-scuna opera audiovisiva del tutto traspa-renti e certi;

iv) le tempistiche di pagamento chesi obbliga a seguire, conformi alle prescri-zioni di cui al decreto legislativo del 9ottobre 2002, n. 231 e s.m.i.;

6) adottare e pubblicare un pianotriennale di investimenti con indicazionedella distinta allocazione di risorse desti-nate alle opere cinematografiche e audio-visive di finzione, di animazione o docu-mentari originali o altre tipologie di opereaudiovisive.

Al comma 1, lettera g), dopo le parole« promuovendo la fiducia », siano inseritele seguenti: « nella famiglia ».

Al comma 1, lettera g), sia aggiunto, infine, il seguente punto: « 4) valutare lapossibilità di realizzare un portale online,privo di contenuti pubblicitari, dedicatoesclusivamente all’offerta di canali e ser-vizi per bambini e adolescenti. Per losviluppo e la produzione di contenuti eservizi digitali la Rai potrà avvalersi delsupporto e della collaborazione di altripartner. ».

Al comma 1, lettera h), n. 1, le parole« almeno all’80% » siano sostituite dalleseguenti: « il 100% ».

Al comma 1, lettera h), n. 1, dopo leparole « meridiana e serale », siano inseritele seguenti: « , garantendo altresì la mas-sima qualità della sottotitolazione ».

Al comma 1, lettera h), dopo il punto 1)sia aggiunto il seguente punto: « 1-bis)

Martedì 19 dicembre 2017 — 88 — Commissione bicamerale

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estendere progressivamente la sottotitola-zione e le audiodescrizioni anche allaprogrammazione dei canali tematici, conparticolare riguardo all’offerta specifica-mente rivolta ai minori ».

Al comma 1, lettera h), il n. 3 siasostituito dal seguente numero: « 3) assicu-rare, entro 24 mesi dalla pubblicazione delpresente Contratto nella Gazzetta Uffi-ciale, l’accesso attraverso le audiodescri-zioni delle persone con disabilità visiva adalmeno i tre quarti dei film, delle fictione dei prodotti audiovisivi e ad avviareforme di sperimentazione per favorirel’accesso dei medesimi all’offerta degli altrigeneri predeterminati. ».

Al comma 1, lettera h), il n. 5 siasostituito dal seguente numero: « 5. assicu-rare l’accesso delle persone con disabilitàe con ridotte capacità sensoriali e cogni-tiva all’offerta multimediale, ai contenutidel sito Rai, del portale Raiplay e dell’ap-plicazione multimediale di Radio Rai, incollaborazione con enti, istituzioni e asso-ciazioni che operano a favore delle per-sone con disabilità »;

Al comma 1, lettera h), sia aggiunto, infine, il seguente punto: « 7) attivare conte-stualmente un numero nazionale e uncanale di comunicazione sul proprio por-tale (live chat) per la raccolta di segnala-zioni relative al cattivo funzionamento deiservizi di sottotitolazione e audiodescri-zione, ai fini della tempestiva risoluzionedei problemi segnalati ».

Al comma 1, lettera h), sia aggiunto, infine, il seguente punto: « 7) valutare larealizzazione di un Osservatorio perma-nente su « Disabilità e media », finalizzatoa monitorare il trattamento mediaticodelle persone disabili, e ad approfondire lemigliori e più innovative pratiche in ma-teria di accessibilità e partecipazione, an-che in un’ottica di comparazione interna-zionale. ».

Al comma 1, la lettera k) sia sostituitadalla seguente lettera: « k) Minoranze lin-

guistiche: la Rai – in coerenza con quantoprevisto dall’articolo 3, comma 1, lett. g),della Convenzione – è tenuta a garantirela produzione e distribuzione di trasmis-sioni radiofoniche e televisive, nonché dicontenuti audiovisivi, in lingua tedesca eladina per la provincia autonoma di Bol-zano, in lingua ladina per la provinciaautonoma di Trento, in lingua sarda per laregione autonoma Sardegna, in linguafrancese per la regione autonoma Valled’Aosta, in lingua friulana e slovena per laregione autonoma Friuli-Venezia Giulia ein lingua albanese nelle regioni interessate.Per le Regioni Friuli-Venezia Giulia eValle d’Aosta e per le Province Autonomedi Trento e di Bolzano sono rinnovateentro tre mesi le convenzioni attualmentein essere tra la Presidenza del Consigliodei Ministri e la Rai, come previsto dallalegge 14 aprile 1975, n. 103 e successivemodifiche ed integrazioni. La Rai è tenutaa presentare al Ministero, per le determi-nazioni di competenza, entro sei mesidalla data di pubblicazione del presenteContratto nella Gazzetta Ufficiale, un pro-getto operativo concordato con le regioniinteressate ai fini della stipulazione dellerelative convenzioni, fatte salve le conven-zioni di cui al secondo periodo, per assi-curare l’applicazione delle disposizioni fi-nalizzate alla tutela delle lingue di cui allalegge 15 dicembre 1999, n. 482, tenendoconto, più in particolare, dei seguenticriteri:

i. differenziazione delle esigenze infunzione delle rispettive aree di apparte-nenza;

ii. necessità di perseguire obiettivi diefficacia ed efficienza;

iii. caratteristiche delle diverse piat-taforme di distribuzione con riguardo aitarget da conseguire.

Al comma 1, lettera m), il punto 3) siasostituito dal seguente: ″3) estendere pro-gressivamente la copertura della rete ra-diofonica tramite la tecnologia DAB+ sututto il territorio nazionale, secondo lescadenze di seguito indicate decorrenti

Martedì 19 dicembre 2017 — 89 — Commissione bicamerale

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dalla pubblicazione del presente Contrattonella Gazzetta Ufficiale:

a) 60% della popolazione nazionale,entro 12 mesi. La copertura deve esseregarantita in tutte le Regioni;

b) 80% della popolazione nazionale,entro 24 mesi;

c) 100% della popolazione nazionale,entro 36 mesi; ».

Al comma 1, dopo la lettera n), siaaggiunta la seguente lettera:

« n-bis) la Rai è tenuta a dotarsi diun sistema di analisi e monitoraggio dellaprogrammazione che sia in grado di mi-surare l’efficacia dell’offerta complessivain relazione agli obiettivi di coesione so-ciale di cui al precedente articolo 2,comma 3, lettera a), anche attraversol’elaborazione di specifici dati di ascolto; ».

Al comma 1, lettera r), dopo la parola« concessionario » siano inserite le seguenti:« relativi ai prezzi di vendita degli spazipubblicitari effettivamente praticati alnetto degli sconti applicati rispetto ai li-stini di vendita ».

Al comma 1, lettera r), n. 2, le parole:« messaggi pubblicitari sul gioco d’az-zardo » siano sostituite dalle seguenti: « co-municazioni commerciali dei giochi convincita in denaro ».

Al comma 1, lettera s), dopo le parole:« articolo 11 » siano aggiunte, in fine, leseguenti: « e un piano strategico per ilcoordinamento dell’offerta internazionale,evidenziando il ruolo e i progetti dellaconcessionaria in Euronews e un eventualeintervento a sostegno dei giornalisti ita-liani che lavorano presso la testata. ».

Al comma 1, lettera t), il punto 2) siasostituito dal seguente: « 2) la valorizza-zione delle sedi regionali e il potenzia-mento dei centri di produzione decentratidi Roma, Milano, Napoli e Torino, tenendoconto della loro vocazione, anche per le

esigenze di promozione delle culture lo-cali; ».

Al comma 1, lettera t), punto 3), dopo leparole « un coerente modello organizza-tivo, », siano aggiunte le seguenti: « chepreveda anche l’istituzione di uno specificoufficio studi incaricato di realizzare studie indagini inerenti l’attività dei media diservizio pubblico ».

Al comma 1, lettera t), sia aggiunto, infine, il seguente numero: 4) la valorizza-zione dell’offerta radiofonica anche attra-verso: l’effettivo miglioramento della qua-lità del segnale diffuso su tutto il territorionazionale da misurare negli anni di vi-genza del presente Contratto; lo sviluppodi sinergie editoriali con TV e web; l’or-ganizzazione di eventi live, roadshow ealtre iniziative, a scopo promozionale, intutte le regioni anche in collaborazionecon le sedi locali della Rai. ».

Al comma 1, lettera u), il punto 2) siasostituito dal seguente: « 2) possa prevederela rimodulazione del numero dei canalinon generalisti e l’eventuale rimodulazionedella comunicazione commerciale nell’am-bito dei medesimi canali, nonché la ride-finizione della missione dei canali genera-listi ».

Conseguentemente, il punto 4) è sop-presso.

Al comma 1, dopo la lettera v), siaaggiunta la seguente lettera: « z) Digital emedia literacy (educazione all’uso dei me-dia): la Rai, anche attraverso accordi conistituzioni centrali e locali, con istituti distudio specializzati, con fondazioni e as-sociazioni di promozione sociale, progettae realizza specifici progetti di digital lite-racy e media literacy con l’obiettivo disensibilizzare in generale la cittadinanza e,in particolare, gli studenti di ogni ordine egrado rispetto a un uso autocosciente ecritico dei media, con particolare atten-zione alla televisione e al web. ».

Martedì 19 dicembre 2017 — 90 — Commissione bicamerale

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Al comma 2, il paragrafo ii) sia sosti-tuito dal seguente:

ii) per investimenti in opere europeesi intendono gli importi che siano corri-sposti a terzi per il loro pre-acquisto,acquisto e produzione;

per investimenti in opere di espres-sione originale italiana si intendono gli

importi corrisposti a terzi per il loropre-acquisto, acquisto e coproduzione.

I criteri e le limitazioni temporali deidiritti relativi a pre-acquisto, coprodu-zione, acquisto o produzione sono definitinel regolamento adottato dai Ministri dellosviluppo economico e dei beni e delleattività culturali e del turismo ai sensidell’articolo 44-sexies del decreto legisla-tive del 2005.

Martedì 19 dicembre 2017 — 91 — Commissione bicamerale

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ALLEGATO 3

QUESITO PER IL QUALE È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTAALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE (n. 664/3260)

FICO. – Al Direttore generale della Rai– Premesso che:

alla Commissione sono pervenute nu-merose segnalazioni in merito al tratta-mento giuridico ed economico cui sareb-bero soggette alcune categorie di lavoratoridipendenti di aziende affidatarie di appaltidella Rai e tra questi, in particolare,operatori, cameramen, montatori e altrefigure professionali operanti nel settorenews e troupe ENG;

la Rai, come emerso anche in alcuneaudizioni tenutesi in Commissione, si av-vale ormai da anni di service esterni checollaborano alla realizzazione dei servizitelevisivi e i cui dipendenti sono spessofree lance, che in molti casi si trovano alavorare con il perenne timore di nonessere richiamati o riconfermati;

sempre secondo queste segnalazioni,molti lavoratori lamenterebbero ancheuna mancata corrispondenza tra la pre-stazione lavorativa effettivamente prestatae il relativo inquadramento contrattualecon l’annessa retribuzione;

se ciò corrispondesse al vero, si ver-rebbe a determinare un evidente squilibriorispetto ai dipendenti della Rai che puresvolgono analoghe mansioni;

tali situazioni rischiano di influen-zare anche in termini negativi la qualitàdell’informazione trasmessa dalla Rai;

si chiede di sapere:

se quanto riportato in premessacorrisponda al vero;

in caso affermativo, quali misure laRai intenda assumere al fine di garantireil rispetto dei diritti dei lavoratori delleaziende affidatarie degli appalti della Rai.

(664/3260)

RISPOSTA. – In merito all’interroga-zione in oggetto si informa di quanto segue.

Sul tema in generale della gestione dellevarie figure professionali (artisti, personaledi redazione, personale di produzione, ecc.)nei casi di rapporto contrattuale con ilproduttore indipendente, e soprattutto sultema delle garanzie fornite ai lavoratori, simette in evidenza quanto segue:

le condizioni generali obbligano gliappaltatori a contrattualizzare tutti i sog-getti utilizzati (siano essi persone fisiche e/ogiuridiche, lavoratori subordinati, parasu-bordinati e/o autonomi, dipendenti, consu-lenti, ecc.) nel « rigoroso rispetto della nor-mativa applicabile » (ad esempio normativain materia contributiva, assistenziale, retri-butiva, di legislazione sociale, di sicurezza eigiene sul lavoro, giuslavoristica, ecc.) eprevedono una serie di verifiche effettuateda Rai, prima di procedere ai pagamenti, inordine all’effettivo rispetto degli obblighiretributivi/contributivi previsti dalla nor-mativa;

le condizioni speciali prevedono invecela consegna – prima di procedere ai paga-menti – tra le altre cose, dell’elenco dei lavo-ratori utilizzati, della dichiarazione di ri-spetto del C.C.N.L. di riferimento, e delladocumentazione comprovante i versamenticontributivi.

In aggiunta a ciò ogni contratto indivi-dua un responsabile della gestione dellostesso incaricato di espletare tutte le veri-fiche in ordine alla sua esecuzione e veri-ficare la effettiva conformità delle presta-zioni rese rispetto alle previsioni contrat-tuali, con diritto anche di controlli duranteil periodo di produzione. Peraltro le con-

Martedì 19 dicembre 2017 — 92 — Commissione bicamerale

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dizioni generali disciplinano, come da legge,la responsabilità solidale di Rai in caso dimancata corresponsione da parte dell’ap-paltatore delle retribuzioni e contribuzionidovute al lavoratore.

Ad integrazione di quanto sopra specifi-cato, si ritiene opportuno mettere in evidenza

che gli affidamenti dei servizi di riprese elet-troniche leggere sono dimensionati, per levarie società iscritte in Albo Fornitori Rai, inrelazione alla capacità tecnica ed alle dimen-sioni dell’impresa, con particolare riferi-mento al numero dei dipendenti stabili, ac-certato da società di auditing (Guidamonaci).

Martedì 19 dicembre 2017 — 93 — Commissione bicamerale

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COMMISSIONE PARLAMENTAREDI INCHIESTA

sul fenomeno delle mafiee sulle altre associazioni criminali, anche straniere

S O M M A R I O

COMMISSIONE PLENARIA:

Esame della proposta di relazione sulle infiltrazioni di cosa nostra e della ’ndrangheta nellamassoneria in Sicilia e Calabria (relatrice: on. Bindi) (Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . 94

COMMISSIONE PLENARIA

Martedì 19 dicembre 2017. – Presidenzadella presidente Rosy BINDI.

La seduta comincia alle 19.30.

Esame della proposta di relazione sulle infiltrazioni

di cosa nostra e della ’ndrangheta nella massoneria

in Sicilia e Calabria (relatrice: on. Bindi).

(Esame e rinvio).

Rosy BINDI, presidente, in merito allapubblicità dei lavori propone che la Com-missione si riunisca in seduta segreta,conformemente a quanto previsto dall’ar-ticolo 7, comma 2, della legge istitutiva.

(La Commissione concorda. I lavoriproseguono in seduta segreta indi ripren-dono in seduta pubblica).

Rosy BINDI, presidente, rinvia il seguitodell’esame e la votazione alla seduta digiovedì 21 dicembre. Il termine per lapresentazione di eventuali proposte di mo-difica è fissato alle ore 19 di mercoledì 20dicembre.

La seduta termina alle 20.30.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta della Commissione è pubblicato in unfascicolo a parte.

Martedì 19 dicembre 2017 — 94 — Commissione bicamerale

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COMITATO PARLAMENTARE

per la sicurezza della Repubblica

S O M M A R I O

Audizione ai sensi dell’articolo 31, comma 3, della legge n. 124 del 2007 . . . . . . . . . . . . . . . . . 95

Martedì 19 dicembre 2017. — Presidenzadel presidente Giacomo STUCCHI.

La seduta comincia alle 14.30.

Audizione ai sensi dell’articolo 31, comma 3,

della legge n. 124 del 2007.

Il Comitato procede all’audizione deldottor Marco ALVERÀ, amministratore

delegato della SNAM S.p.A. Il dottorALVERÀ svolge una relazione su cuiintervengono, formulando domande e ri-chieste di chiarimenti, il presidenteSTUCCHI (LN-Aut), il senatore Paolo RO-MANI (FI-PdL XVII) e i deputati GUE-RINI (PD), TOFALO (M5S) e VILLECCOCALIPARI (PD).

La seduta termina alle 15.45.

Martedì 19 dicembre 2017 — 95 — Comitato parlamentare

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COMMISSIONE PARLAMENTARE

di inchiesta sui fenomeni della contraffazione,della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo

S O M M A R I O

Sulla pubblicità dei lavori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96

Seguito dell’esame dello schema di relazione conclusiva sull’attività della Commissione(relatore on. Catania) (Svolgimento e approvazione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96

ALLEGATO (Relazione conclusiva sull’attività della Commissione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 97

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 96

Martedì 19 dicembre 2017. — Presidenzadel presidente Mario CATANIA.

La seduta comincia alle 14.15.

Sulla pubblicità dei lavori.

Mario CATANIA, presidente, proponeche la pubblicità dei lavori sia assicurataanche mediante impianti audiovisivi a cir-cuito chiuso. Non essendovi obiezioni, nedispone l’attivazione.

Seguito dell’esame dello schema di relazione con-

clusiva sull’attività della Commissione (relatore

on. Catania).

(Svolgimento e approvazione).

Mario CATANIA, presidente, ricorda chel’ordine del giorno reca il seguito dell’esamedello schema di relazione conclusiva sul-l’attività della Commissione, iniziato nellaseduta dello scorso 13 dicembre 2017.

Illustra quindi il testo da lui predispo-sto, già precedentemente trasmesso a tuttii componenti e già comprensivo delle in-tegrazioni proposte (vedi allegato).

Dichiarano il proprio voto favole i de-putati, Filippo GALLINELLA (M5S), PaoloRUSSO (FI-PDL), Vincenzo GAROFALO(AP-CPE-NCD), Franco BORDO (MDP), eMarco DONATI (PD).

Mario CATANIA, presidente, ringra-ziando tutti i colleghi per il contributoassicurato nel corso della legislatura, ponein votazione la proposta di relazione.

La Commissione approva all’unanimitàlo schema di relazione.

Mario CATANIA, presidente, non essen-dovi obiezioni, si riserva di procedere alcoordinamento formale del testo appro-vato, che sarà pubblicato come Doc XXII-bis n. 20.

La seduta termina alle 14.25.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta è pubblicato in un fascicolo a parte.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L’Ufficio di presidenza si è riunito dalle14.25 alle 14.30.

Martedì 19 dicembre 2017 — 96 — Commissione di inchiesta

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ALLEGATO

RELAZIONE CONCLUSIVA SULL’ATTIVITÀ DELLA COMMISSIONE

(relatore on. Mario Catania)

INDICE

INTRODUZIONE

1. L’ATTIVITÀ SVOLTA DALLA COMMISSIONE

2. LE CARATTERISTICHE DEL FENOMENO CONTRAF-FAZIONE

2.1. Le dimensioni del fenomeno2.2. I settori produttivi interessati dal fenomeno2.3. I gravi danni arrecati dalla contraffazione2.4. La crescita della contraffazione2.5. La contraffazione come fenomeno internazionale2.6. La contraffazione attraverso le reti telematiche

3. L’APPARATO NORMATIVO PER IL CONTRASTODELLA CONTRAFFAZIONE

3.1. La tutela dei diritti di proprietà industriale3.2. La tutela del diritto d’autore3.3. La tutela dell’origine del prodotto e del « Made In »3.4. Le possibilità offerte e i vincoli derivanti dalla

normativa comunitaria

4. PROPOSTE PER UN EFFICACE CONTRASTO ALLACONTRAFFAZIONE

4.1. INTERVENTI IN SEDE NAZIONALE4.1.1. Il miglioramento dell’apparato sanzionatorio

penale4.1.2. Problemi relativi agli istituti di procedura

penale4.1.3. Il coordinamento delle forze di polizia4.1.4. Il ruolo della polizia municipale4.1.5. Il coordinamento delle banche dati4.1.6. Il coordinamento in sede amministrativa

4.2. INTERVENTI IN SEDE INTERNAZIONALE4.2.1. Il coordinamento in sede internazionale4.2.2. Il rapporto tra contraffazione e criminalità

organizzata4.2.3. Il contrasto della contraffazione in sede finan-

ziaria: l’approccioFollow theMoney e il contra-sto all’uso illecito deiMoney transfer

4.2.4. Il presidio degli spazi doganali4.2.5. Le zone di libero scambio4.2.6. La tutela della proprietà intellettuale su

internet

4.3. INTERVENTI NEL SETTORE DELLA PRODU-ZIONE, DELLA DISTRIBUZIONE E DEL CON-SUMO4.3.1. I controlli sulle filiere produttive

Martedì 19 dicembre 2017 — 97 — Commissione di inchiesta

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4.3.2. Le certificazioni etiche delle filiere produttive4.3.3. La tracciabilità dei prodotti: l’etichettatura e

i nuovi strumenti tecnologici4.3.4. La tutela della provenienza territoriale delle

merci e il fenomeno dell’italian sounding4.3.5. La sensibilizzazione del consumatore

5. CONCLUSIONI

Martedì 19 dicembre 2017 — 98 — Commissione di inchiesta

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INTRODUZIONE

La qualità dei beni immessi sul mercato costituisce uno dei fattoriprincipali di spinta dell’economia, essendo il frutto delle caratteristi-che uniche delle produzioni di specifiche aree territoriali, dellacreatività e dell’innovazione di prodotto.

Gli istituti giuridici a garanzia della proprietà intellettuale insenso lato, quali le norme sulla proprietà industriale (marchi, brevetti,disegni industriali, ecc.) e le norme sul diritto d’autore elaborati nellesocietà industriali, con misure sia di carattere penale che di dirittocivile, intendono tutelare i diritti dei produttori e dei consumatori.

Si deve affermare con chiarezza che la contraffazione e le varieforme di frodi in commercio (ad esempio nei settori agroalimentarie dei farmaci) costituiscono una grave minaccia per il correttosvolgimento delle attività economiche e per la salute dei consumatori.

L’Italia, il cui sistema produttivo si caratterizza per la presenzadi marchi famosi nel mondo e caratterizzati dall’elevata qualità deiprodotti, è fortemente esposta dalla minaccia della contraffazione, dalmomento che il nostro Paese risulta nelle analisi internazionali ilsecondo Stato, dopo gli Stati Uniti, ad essere danneggiato dalfenomeno, come ricordato dall’OCSE.

Il tema dell’attacco recato dalla contraffazione è però più ampiodella sola violazione delle norme relative alla proprietà intellettuale,perché oggi hanno assunto un rilievo crescente i comportamenti tesia sfruttare fraudolentemente la notorietà acquisita sul mercato, senzacontraffazione, ad esempio, di un marchio oggetto di tutela, maattraverso la falsa evocazione di origine territoriale (c.d. Italiansounding).

Negli ultimi anni la contraffazione si manifesta come un feno-meno pervasivo e ramificato che riguarda tutti i comparti produttivied ogni prodotto che presenti margini di profitto interessanti: dalsettore agroalimentare, ai farmaci, dall’abbigliamento alle calzature,dalle tecnologie digitali alla meccanica, ecc., senza escludere prati-camente alcun settore manifatturiero e commerciale.

Le ricadute negative della contraffazione sono molteplici e tuttecaratterizzate dall’estrema dannosità degli effetti: le conseguenzenocive per la concorrenza e i rilevanti danni al sistema produttivo, perla riduzione dei legittimi profitti per le aziende titolari dei diritti diproprietà industriale e per i titolari di diritti di proprietà intellettuale;i danni indiretti alle stesse aziende che, per effetto dei mancati introitiderivanti dai diritti di proprietà industriale, vedono ridotto il propriofatturato disponibile per investimenti qualificati da destinare all’in-novazione, alla ricerca e all’adeguamento delle produzioni; i fenomenirilevanti di evasione fiscale; lo sfruttamento del lavoro nero; l’aumentodei profitti per le organizzazioni criminali, con ricadute sull’ordinepubblico; i danni all’ambiente derivanti dallo smaltimento dellelavorazioni illecite, spesso con materie prime pericolose; danni allasalute del consumatore.

Martedì 19 dicembre 2017 — 99 — Commissione di inchiesta

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Per queste ragioni la Camera dei deputati ha ritenuto di istituireuna Commissione d’inchiesta sul fenomeno, che ha svolto nella XVIIlegislatura un lavoro approfondito di cui si dà conto nella presenterelazione conclusiva.

1. L’ATTIVITÀ SVOLTA DALLA COMMISSIONE

La Commissione è stata istituita, ai sensi dell’articolo 82 dellaCostituzione, con deliberazione della Camera dei deputati del 25settembre 2013 e si è costituita il 26 giugno 2014 con l’elezione delPresidente, dei due vicepresidenti e due segretari. Il 10 luglio 2014 èstato approvato il Regolamento interno e il 24 luglio 2014 sono stateapprovate la delibera sul regime di divulgazione degli atti e deidocumenti e la deliberazione di acquisizione dell’intera documenta-zione raccolta dalla precedente Commissione.

La delibera ha assegnato alla Commissione il compito di appro-fondire e raccogliere dati aggiornati e dettagliati sui fenomeni dicontraffazione, di verificare le ricadute e le potenzialità effettive delPiano strategico nazionale anticontraffazione e di individuare misuredi carattere legislativo sul tema della contraffazione e della tutela delmade in Italy.

Ai sensi del comma 3 dell’articolo 1 la Commissione ha il compitodi accertare i risultati raggiunti e i limiti istituzionali tecnologici,normativi, organizzativi e finanziari attribuibili al livello nazionale chehanno reso inadeguate le azioni delle istituzioni nel contrasto deifenomeni di cui al comma 1, con particolare riferimento al mancatoesercizio dei poteri di prevenzione, di controllo e sanzionatori previstidall’ordinamento, alla funzionalità del sistema di raccolta dei dati edelle informazioni da parte dei soggetti pubblici coinvolti e allavalutazione approfondita di fatti e di fenomeni sociali al fine diprevedere politiche di prevenzioni e di individuare poteri di controlloe di repressione più efficaci, con particolare riferimento alla tutela delmade in Italy e della salute e della sicurezza dei cittadini. LaCommissione ha altresì il compito di valutare l’entità delle risorse dadestinare al sistema statistico per definire la misura delle attivitàconnesse alla contraffazione, alla pirateria e all’abusivismo nel campocommerciale, le buone prassi e la normativa applicate in altri Paesimembri dell’Unione europea e la congruità dell’interazione tra lenorme vigenti in materia di tutela dei diritti di proprietà intellettualee quelle in materia di promozione dell’invenzione.

In particolare la Commissione raccoglie dati sulle diverse realtàterritoriali e dei distretti industriali italiani allo scopo di accertare ladimensione del fenomeno, specialmente per quanto riguarda:

a) le merci contraffatte e usurpative vendute nel territorionazionale, suddivise per settori produttivi;

b) le merci contraffatte e usurpative che transitano nelterritorio nazionale per essere commercializzate in altri Paesi;

c) la produzione illegittima di merci contraffatte e usurpativeapprontate da licenziatari di produzione infedeli e da questi smer-ciate, con o senza il marchio originale, ma comunque in violazione delcontratto di licenza;

Martedì 19 dicembre 2017 — 100 — Commissione di inchiesta

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d) la produzione illegittima di merci contraffatte e usurpativedestinate contrattualmente a specifiche aree geografiche, ma dirottateda licenziatari commerciali infedeli fuori delle zone di loro perti-nenza;

e) la produzione illegittima di merci che, senza violaredirettamente marchi o modelli, ne imitano in maniera tendenziosa oconfusiva l’aspetto;

f) la diffusione delle merci contraffatte e usurpative attraversoil commercio elettronico, anche a seguito dell’assegnazione di dominiche tendano ad ingenerare ambigua informazione nei riguardi deiconsumatori;

g) le risorse e gli strumenti di controllo del territorioeffettivamente impegnati per rafforzare il sistema di contrasto, apartire da quello doganale;

h) le eventuali inefficienze e sottovalutazioni da parte delleistituzioni, le eventuali sottovalutazioni da parte della società civile, leeventuali responsabilità degli enti preposti, l’impegno nel contrastareil fenomeno relativo alla produzione di merci contraffate e usurpativenel territorio nazionale e, infine, l’impegno nel sensibilizzare iconsumatori sulla gravità del fenomeno stesso;

i) le connessioni con la criminalità organizzata;

l) la verifica dei risultati raggiunti nelle attività di prevenzione,di controllo e sanzionatoria svolte dagli enti preposti al contrasto deifenomeni di cui al comma 1;

m) le eventuali omissioni nell’esercizio dei poteri di preven-zione, di controllo e sanzionatori previsti dall’ordinamento, la correttaapplicazione della normativa di riferimento e l’eventuale esigenza diadeguamento della stessa, anche relativamente all’indicazione delPaese di origine dei prodotti;

n) la situazione delle piccole e medie imprese e dei distrettiindustriali in rapporto alle possibilità di accesso ai diritti di proprietàindustriale, nonché alla difesa e tutela degli stessi diritti;

o) la qualità dei brevetti nazionali e l’eventuale esistenza dibrevetti inutilizzati o di brevetti rilasciati senza il prescritto esame delloro contenuto inventivo;

p) le questioni relative al fenomeno dell’italian sounding nellaprospettiva della tutela della reputazione e dell’indicazione commer-ciale « made in Italy » e delle altre denominazioni che identificano leproduzioni di qualità di origine italiana;

q) l’analisi della legislazione vigente, con particolare riferi-mento alle imprese italiane operanti all’estero;

r) l’efficacia della giurisdizione in materia, anche in riferi-mento alla congruità dell’organizzazione delle sezioni specializzate inmateria di imprese.

Martedì 19 dicembre 2017 — 101 — Commissione di inchiesta

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L’attività istituzionale in sede plenaria della Commissione si èesplicata, nell’ambito dei compiti e funzioni attribuiti dalla delibera-zione istitutiva, attraverso l’effettuazione di 87 sedute, per un totaledi circa 111 ore di lavoro:

2014

• 11 settembre 2014 – Ministro dello sviluppo economico,Federica Guidi; 17 settembre 2014 – Presidente di Confartigianato,Giorgio Merletti; 25 settembre 2014 – Vicepresidente di Confindustria,Lisa Ferrarini; 9 ottobre 2014 – Presidente del CNA, DanieleVaccarino; 16 ottobre 2014 – Comandante Generale della Guardia diFinanza, Saverio Capolupo; 23 ottobre 2014 – Presidente di Coldiretti,Roberto Moncalvo; 29 ottobre 2014 – Ministro delle politiche agricolealimentari e forestali, Maurizio Martina; 6 novembre 2014 – Sotto-segretario del Ministero dello sviluppo economico, Simona Vicari; 13novembre 2014 – Presidente di Agrinsieme, Mario Guidi; 27 novembre2014 – Presidente dell’Autorità Garante della concorrenza e delmercato (AGCM), Giovanni Pitruzzella; 4 dicembre 2014 – Presidentedi Confcommercio-Imprese per l’Italia, Carlo Sangalli.

2015

• 16 febbraio 2015 – Sostituto Procuratore della Repubblica diSiena, Aldo Natalini; 16 febbraio 2015 – Sostituto Procuratore dellaProcura presso il Tribunale di Trani, Antonio Savasta; 16 febbraio2015 – Capo del III Reparto Operazioni del Comando Generale dellaGuardia di Finanza, Stefano Screpanti; 16 febbraio 2015 – Coman-dante del Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari,Gianluca Dell’Agnello; 16 febbraio 2015 – Direttore della Divisione II(Sicurezza Agroambientale e Agroalimentare) del Corpo Forestaledello Stato, Amedeo De Franceschi; 11 marzo 2015: – Presidente diAssocalzaturifici, Cleto Sagripanti; 25 marzo 2015 – Direttore Gene-rale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, Giuseppe Peleggi; 26 marzo2015 – Comandante Generale NAS (Arma dei Carabinieri), CosimoPiccinno; 26 marzo 2015 – Presidente del Comitato Scientificodell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agro-alimentare, Giancarlo Caselli; 26 marzo 2015 – Capo del Dipartimentodell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressioni frodidei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Ministero delle politicheagricole alimentari e forestali, Stefano Vaccari; 2 aprile 2015 –Presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM), Marcello Cardani; 9 aprile 2015 – Sostituto Procuratore dellaRepubblica presso il Tribunale Ordinario di Milano, Tiziana Siciliano;16 aprile 2015 – Procuratore Capo della Procura della Repubblicapresso il Tribunale di Napoli, Giovanni Colangelo; 23 aprile 2015 –Presidente della Federconsumatori, Rosario Trefiletti; 23 aprile 2015– Presidente dell’Associazione Italiana dell’Industria Olearia (ASSI-TOL), Giovanni Zucchi; 7 maggio 2015 – Sostituto Procuratore dellaProcura della Repubblica presso il Tribunale di Siena, Aldo Natalini;11 maggio 2015 – Procuratore Capo della Repubblica presso ilTribunale Ordinario di Firenze, Giuseppe Creazzo; 11 maggio 2015 –Procuratore Capo f.f. della Repubblica presso il Tribunale di Prato,

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Antonio Sangermano; 11 giugno 2015 – Vice Direttore Generale dellaPubblica Sicurezza e Direttore Centrale della Polizia Criminale delMinistero dell’Interno, Prefetto Fulvio Della Rocca; 17 giugno 2015: –Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Roma,Agnello Rossi; 17 giugno 2015 – Procuratore aggiunto della Repub-blica presso il Tribunale di Roma, Michele Prestipino Giarritta; 18giugno 2015 – Presidente Unione Industriale Pratese, Andrea Cavicchi;18 giugno 2015 – Presidente della Camera di Commercio di Prato,Luca Giusti; 18 giugno 2015: Audizione di rappresentanti della StefanoRicci S.p.A.; 22 giugno 2015 – Procuratore aggiunto della Repubblicapresso il Tribunale di Napoli, Fausto Zuccarelli; 22 giugno 2015 –Colonnello della Guardia di Finanza, Raffaele D’Angelo; 24 giugno2015: Audizione dell’Amministratore delegato e Direttore Generaledella Conad, Francesco Pugliese; 24 giugno 2015 – Presidente diFederolio, Giuseppe Masturzo; 24 giugno 2015: Audizione di unfunzionario dell’Ufficio Intelligence della direzione Centrale antifrodedell’Agenzia delle dogane e monopoli, Rocco Antonio Burdo; 25 giugno2015 – Presidente di Univendita – Unione italiana vendita diretta,Ciro Sinatra; 2 luglio 2015: Audizione dell’Assessore Sviluppo econo-mico, turismo, città metropolitana del Comune di Firenze, GiovanniBettarini; 2 luglio 2015 – Presidente della Giunta Regionale dellaToscana, Enrico Rossi; 2 luglio 2015 – Segretario Generale dellaFILCTEM-CGIL del territorio di Firenze, Bernardo Marasco; 2 luglio2015 – Funzionario della UILTEC-UIL, Gianfranco Salvi; 2 luglio 2015– Segretario Generale aggiunto della FEMCA-CISL, Sergio Spiller; 15luglio 2015 – Capo del Corpo Forestale dello Stato, ingegner CesarePatrone; 15 luglio 2015 – Presidente di Confagricoltura Campania,Michele Pannullo; 15 luglio 2015 – Direttore della ConfederazioneItaliana Agricoltori Campania (CIA), Mario Grasso; 15 luglio 2015 –Presidente della Federazione Regionale Coldiretti Campania, Genna-rino Masiello; 16 luglio 2015 – Direttore della Direzione InterregionaleToscana, Sardegna e Umbria dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli,Gianfranco Brosco; 16 luglio 2015 – Presidente del Consorzio TutelaMozzarella di Bufala Campana, Raimondo Domenico; 29 luglio 2015– Comandante Comando Carabinieri per la Tutela della Salute,Claudio Vincelli; 29 luglio 2015 – Direttore dell’Istituto ZooprofilatticoSperimentale del Mezzogiorno, Antonio Limone; 29 luglio 2015 –Professore di Diritto agrario e comunitario della Seconda Universitàdi Napoli, Antonio Sciaudone; 4 agosto 2015 – Esame e approvazionedelle proposte di relazioni tematiche sulla contraffazione nel settorepenale, nel distretto tessile di Prato e nel settore calzaturiero; 10settembre 2015 – Esame delle proposte di relazioni tematiche sullacontraffazione nel settore dell’olio di oliva e nel settore dellamozzarella di bufala campana; 10 settembre 2015 – SostitutoProcuratore della Repubblica presso la Procura di Bari, MarcelloQuercia; 17 settembre 2015 – Esame e approvazione della propostadi relazione sulla contraffazione nel settore dell’olio di oliva; seguitodell’esame della proposta di relazione sulla contraffazione nel settoredella mozzarella di bufala campana; 23 settembre 2015 – Esame eapprovazione della proposta di relazione sulla contraffazione nelsettore della mozzarella di bufala campana; 15 ottobre 2015 –

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Comunicazioni del Presidente; 5 novembre 2015 – Comunicazioni delPresidente; 19 novembre 2015 – Ministro della Giustizia, AndreaOrlando; 3 dicembre 2015 – Comunicazioni del Presidente.

2016

• 14 gennaio 2016 – Deputato presso il Parlamento europeo,on. Paolo De Castro; 20 gennaio 2016 – Sottosegretario alla Presi-denza del Consiglio con delega ai rapporti con l’UE, on. Sandro Gozi;27 gennaio 2016 – Direttore della Polizia Postale, Servizio centraledella polizia postale e delle comunicazioni, Roberto Di Legami; 3febbraio 2016 – Comandante delle Unità Speciali della Guardia diFinanza, Gennaro Vecchione; 3 febbraio 2016 – Capo del III Reparto– Operazioni del Comando Generale della Guardia di Finanza,Stefano Screpanti; 18 febbraio 2016 – Professor Ferdinando Ofria eAvvocato Andrea Caristi; 3 marzo 2016 – segretario generale dellaFederazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali –FAPAV, Federico Bagnoli Rossi; 3 marzo 2016 – presidente dellaFederazione Industria Musicale Italiana – FIMI, Enzo Mazza; 3 marzo2016 – presidente di Business Software Alliance – BSA Italia, PaoloValcher; 10 marzo 2016 – segretario generale di Indicam, ClaudioBergonzi; 16 marzo 2016 – Comandante del Comando CarabinieriTutela della Salute, Claudio Vincelli; 6 aprile 2016 – Presidente dellaConsulta provinciale della moda di Arezzo, Marco Sanarelli; 27 aprile2016 – Direttore Generale del Consorzio della Mozzarella di BufalaCampana, Pier Maria Saccani; 4 maggio 2016 – Rappresentanti dellaS.IA.E.; 18 maggio 2016 – Segretario Generale della Federazionecontro la Pirateria Musicale e Multimediale FPM, Luca Vespignani; 25maggio 2016 – Presidente del Consorzio del commercio ElettronicoItaliano, NETCOMM, Roberto Liscia; 25 maggio 2016 – Presidentedell’Associazione Italiana Internet Provider, AIIP, Renato Brunetti; 22giugno 2016 – Direttore Generale dell’Associazione Nazionale Indu-strie Farmaci Generici, ASSOGENERICI, Michele Uda; 21 luglio 2016:Audizione di rappresentanti di I.A.B. Italia (Interactive AdvertisingBureau); 27 luglio 2016 – presidente di Confindustria digitale, ElioCatania; 15 settembre 2016 – Sostituto Procuratore Nazionale Anti-mafia e Antiterrorismo, Maria Vittoria De Simone; 28 settembre 2016– Comandante Generale della Guardia di Finanza, Giorgio Toschi; 5ottobre 2016 – Rappresentanti di eBay Inc; 6 ottobre 2016 –Rappresentanti di Europol; 13 ottobre 2016 – Rappresentanti diAlibaba Group; 27 ottobre 2016 – Rappresentanti di Facebook Italia;3 novembre 2016: Audizione dell’Interpol: Direttore III DivisioneServizio per la cooperazione internazionale di Polizia, MassimilianoRazzano; 10 novembre 2016: Audizione di rappresentanti di Google.

2017

• 18 gennaio 2017: Audizione di rappresentanti di Amazon; 26gennaio 2017: Audizione di Domenico Di Giorgio, dirigente AreaVigilanza Post-Marketing dell’AIFA; 26 gennaio 2017: Audizione diClaudia Biffoli, direttore Direzione generale della digitalizzazione, delsistema informativo sanitario e della statistica, Ufficio 4 – Sistemainformativo del Ministero della salute; 2 febbraio 2017 – Esame della

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proposta di relazione sul fenomeno della contraffazione sul web; 2febbraio 2017 – Presidente di Federfarma, Annarosa Racca; 2febbraio 2017 – Rappresentanti dell’Associazione Farmacie ComunaliA.S.SO.FARM; 6 febbraio 2017 – Comandante del Corpo di PoliziaLocale di Roma Capitale, Diego Porta; 6 febbraio 2017 – Comandantedel Corpo di Polizia Locale di Napoli, Ciro Esposito; 6 febbraio 2017– Presidente della Fondazione Caponnetto, Salvatore Calleri; 6febbraio 2017 – Presidente dell’Osservatorio Placido Rizzotto – FlaiCgil, Roberto Iovino; 9 febbraio 2017 – Presidente di Farmindustria– Associazione delle imprese del farmaco aderente a Confindustria,Massimo Scaccabarozzi; 9 febbraio 2017 – Direttore del Centro diRicerca in Farmacoeconomia e Farmacoutilizzazione CIRFF, EttoreNovellino; 9 febbraio 2017: Audizione di rappresentanti dell’Associa-zione Distributori Farmaceutici ADF; 15 febbraio 2017 – professorAndrea Di Nicola, dell’Università di Trento; 1o marzo 2017 –Comandante dei NAS dell’Arma dei Carabinieri, Claudio Vincelli; 1o

marzo 2017: Audizione di rappresentanti della Società Italiana diUrologia SIU; 1o marzo 2017 – Presidente di Federfarma Servizi,Antonello Mirone; 1o marzo 2017 – Professore Ordinario del Dipar-timento di Farmacia di Biotecnologie, dell’Università di Bologna,Maurizio Cini; 9 marzo 2017: Audizione di Ufficiali del ComandoUnità Speciali della Guardia di Finanza: Generale Gennaro Vecchionee Colonnello Giovanni Parascando; 16 marzo 2017 – Presidentedell’International AntiCounterfeiting Caolition (IACC), Robert Bar-chiesi; 23 marzo 2017: Seguito dell’esame e approvazione dellaproposta di relazione sul fenomeno della contraffazione sul web; 27marzo 2017 – rappresentante dell’OECD, Stephane Jacobzone,Counsellor Reform of the Public Sector Public Governance andTerritorial Development; 27 marzo 2017 – Vice Comandante dei ROSdell’arma dei Carabinieri, Colonnello Roberto Pugnetti; 27 aprile 2017– Segretario Generale della Federazione Ordini Farmacisti Italiani(FOFI), Maurizio Pace; 27 aprile 2017 – Managing Director HylobatesConsulting S.r.l., Luca Bucchini; 17 maggio 2017 – Presidentedell’Associazione Italian Sounding, Giandomenico Consalvo; 6 giugno2017 – Ministro della Giustizia, Andrea Orlando; 13 giugno 2017 –Segretario Generale della Federazione contro la Pirateria Musicale eMultimediale FPM, Luca Vespignani; 26 luglio 2017: Esame dellaproposta di relazione in materia del rapporto tra criminalità orga-nizzata e contraffazione; 2 agosto 2017: Seguito dell’esame e appro-vazione della proposta di relazione in materia del rapporto tracriminalità organizzata e contraffazione; 2 agosto 2017 – Presidentedel presidente del Gruppo di lavoro Riso, presso Copa-Cogeca,Giuseppe Ferraris; 18 ottobre 2017: Audizione di rappresentantidell’azienda Palladio Group S.p.A. e dell’azienda Pilot Italia S.p.A.; 9novembre 2017 – Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio condelega ai rapporti con l’UE, on. Sandro Gozi; 16 novembre 2017 –Comandante dei NAS, dell’Arma dei Carabinieri, Adelmo Lusi; 16novembre 2017: Esame della proposta di relazione sul contrasto alfenomeno della contraffazione in sede internazionale; 22 novembre2017: Seguito dell’esame e approvazione della proposta di relazionesul contrasto al fenomeno della contraffazione in sede internazionale;29 novembre 2017: Esame della proposta di relazione sulla contraf-

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fazione nel settore farmaceutico; 6 dicembre 2017: Seguito dell’esamee approvazione della proposta di relazione sulla contraffazione nelsettore farmaceutico; 6 dicembre 2017 – Sostituto Procuratore dellaRepubblica del Tribunale di Siena, Aldo Natalini; 6 dicembre 2017 –professor Ferdinando Ofria e dell’avvocato Andrea Caristi.

La Commissione – attraverso proprie delegazioni – ha svolto leseguenti missioni:

• Prato (24 novembre 2014), per un approfondimento dei temidella lotta alla contraffazione nel distretto tessile pratese;

• Bruxelles (27 e 28 giugno 2016), per un approfondimentodell’attività di contrasto della contraffazione in sede comunitaria edinternazionale;

• Caserta (20 e 21 settembre 2016), per un approfondimentodella realtà produttiva del settore caseario della mozzarella di bufalacampana DOP e l’attività di contrasto della contraffazione delprodotto del « Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana »;

• Fara in Sabina presso la sede del « Consorzio Sabina Dop »(22 febbraio 2017), per un approfondimento delle tematiche delcontrasto della contraffazione nel settore dell’olio d’oliva;

• Foggia (3 e 4 aprile 2017), per un approfondimento delletematiche del contrasto della contraffazione nel settore dell’oliod’oliva ed altri comparti agroalimentari;

• Napoli (3 e 4 maggio 2017), per un approfondimento delleconnessioni tra il fenomeno della contraffazione e la criminalitàorganizzata.

La Commissione ha altresì partecipato attraverso propri rappre-sentanti a vari convegni e ha effettuato delle visite istituzionali pressola sede centrale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli a Roma (15aprile 2015) e presso la sede di Bari del Nucleo Speciale TutelaProprietà intellettuale della Guardia di Finanza che si occupa dellagestione del SIAC-Sistema Informativo Anticontraffazione (13 luglio2016).

La Commissione si è resa promotrice di due convegni:

• « Agroalimentare e contraffazione: il contributo della Com-missione di inchiesta sulla contraffazione », 15 ottobre 2015 (incollaborazione con il Mipaaf), presso l’EXPO di Milano;

• « La tecnologia della tracciabilità nella lotta alla contraffa-zione », 13 aprile 2017, presso la Sala del Mappamondo in PalazzoMontecitorio. Degli atti di tale convegno a contenuto seminariale èstata data pubblicazione attraverso un volume edito dalla Camera deideputati ed inserito nella collana « Convegni e conferenze ».

In esito alle inchieste svolte, la Commissione ha approvato noverelazioni:

• Relazione su possibili proposte normative in materia penalein tema di contraffazione (Doc. XXII-bis n. 1), relatore on. Mario

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Catania, approvata nella seduta del 4 agosto 2015, le cui conclusionisono confluite in una risoluzione (6-00212), adottata dall’Assembleadella Camera dei deputati nella seduta del 3 marzo 2016; la relazioneesamina l’apparato sanzionatorio contenuto nel codice penale e nellevarie leggi speciali, proponendo una semplificazione della normativain poche fattispecie incriminatrici, incentrando l’attenzione partico-larmente sul contrasto della contraffazione condotta in chiave asso-ciativa od organizzata, ed in sede sovranazionale, o particolarmentenociva per gli effetti sul consumatore, per il danno arrecato alleaziende, alla salute, all’ambiente o all’erario; propone altresì unasemplificazione degli istituti procedurali utilizzati nel contrasto inmateria di contraffazione, semplificando le norme sul sequestro edeposito delle merci contraffate sequestrate e il potenziamento deipoteri investigativi a disposizione della magistratura;

• Relazione sulla contraffazione nel settore tessile: il caso deldistretto produttivo di Prato (Doc. XXII-bis n. 2), relatrice l’on. Su-sanna Cenni, approvata nella seduta del 4 agosto 2015, le cuiconclusioni sono confluite in una risoluzione (6-00213), adottatadall’Assemblea della Camera dei deputati nella seduta del 10 marzo2016; è stato esaminato il caso del distretto di Prato, interessato dauna forte presenza di imprese cinesi e da fenomeni di sfruttamentodel lavoro nero, valutando positivamente gli interventi condotti perfavorire la riemersione dell’illegalità,per il coordinamento degli in-terventi di tutte le amministrazioni a diverso titolo coinvolte neicontrolli e nella gestione del territorio, con la sottoscrizione di Pattiterritoriali per accrescere la sicurezza sia in chiave preventiva cherepressiva e misure per la costituzione di filiere etiche per il controllodi tutte le fasi produttive della filiera del tessile, evitando cheattraverso meccanismi delle lavorazioni in subappalto possano con-fluire nella realizzazione dei prodotti del fashion italiano, lavorazioninon in regola con le normativa anticontraffazione per la sicurezza dellavoro e la tutela dell’ambiente;

• Relazione sulla contraffazione nel settore calzaturiero (Doc.XXII-bis n. 3), relatore l’on. Filippo Gallinella, approvata nella sedutadel 4 agosto 2015; esamina le problematiche del settore, proponendoforme di coordinamento degli interventi in chiave nazionale edinternazionale, al fine di tutelare adeguatamente la qualità delleproduzioni nazionali, segnatamente del settore delle piccole e medieimprese;

• Relazione sulla contraffazione nel settore dell’olio di oliva(Doc. XXII-bis N. 4), relatrice l’on. Colomba Mongiello, approvatanella seduta del 17 settembre 2015, le cui conclusioni sono confluitein una risoluzione (6-00228), adottata dall’Assemblea della Camera deideputati nella seduta del 31 marzo 2016; esamina in dettaglio leproblematiche del settore, interessato da fenomeni di contraffazionee frodi alimentari per lo smercio come oli extravergine di derivati nongenuini, con importazioni illegali dall’estero di partite di olio diqualità inferiore poi trasformato e venduto illecitamente come olio

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extravergine, dando conto anche delle recenti inchieste giudiziarie dimaggior rilievo che hanno evidenziato i traffici illeciti, utilizzandotecniche investigative che si avvalgono di sofisticate analisi chimichesulla purezza organolettica degli oli;

• Relazione sulla contraffazione nel settore della mozzarella dibufala campana (Doc. XXII-bis N. 5), relatore l’on. Paolo Russo,approvata nella seduta del 23 settembre 2015, le cui conclusioni sonoconfluite in una risoluzione (6-00246), adottata dall’Assemblea dellaCamera dei deputati nella seduta del 22 giugno 2016; la relazioneesamina le problematiche in tema di controlli sulla filiera di taleimportante prodotto alimentare, le problematiche connesse al disci-plinare di produzione, dando conto altresì degli interventi repressivicondotti dalle forze dell’ordine.

• Relazione sulla contraffazione sul web (Doc. XXII-bis N. 9),relatore l’on. Davide Baruffi, approvata nella seduta del 23 marzo2017, le cui conclusioni sono confluite in una risoluzione (6-00337),adottata dall’Assemblea della Camera dei deputati nella seduta del 13settembre 2017; si esamina la situazione della crescita della contraf-fazione veicolata nell’ambiente digitale, che si sostanzia nella presenzadi siti dedicati alla vendita di merci contraffatte, raggiungibili anchedalla grandi piattaforme digitali di e-commerce, nell’utilizzazione deisocial forum per tali finalità illecite e nell’assenza di controlli da partedei provider sulla ricercabilità degli stessi attraverso i motori diricerca; la relazione esamina i limiti della normativa comunitaria intema di commercio elettronico che prevede il sostanziale esonero dellaresponsabilità degli ISP a fronte di un quadro tecnologico e dei serviziofferti profondamente cambiato negli ultimi venti anni e dalla crescitadel fenomeno del value gap a favore dei providers rispetto alle aziendeproduttrici dei beni, proponendo pertanto in sede comunitaria l’ado-zione di una riforma che introduca duty of care e procedure di Noticeand Stay Down a carico dei providers.

• Relazione sui rapporti tra criminalità organizzata e contraf-fazione (Doc. XXII-bis N. 13), relatrice l’on. Susanna Cenni, approvatanella seduta del 2 agosto 2017, le cui conclusioni sono confluite in unarisoluzione (6-00369), adottata dall’Assemblea della Camera dei de-putati nella seduta del 5 dicembre 2017; la relazione sottolineal’espansione delle organizzazioni criminali internazionali e nazionalinel settore della contraffazione, che costituisce strumento di finan-ziamento a basso rischio per le attività complessive di tali organiz-zazioni e settore ove riciclare i proventi illeciti dei gruppi criminali,richiamando l’attenzione sulla pericolosità di tale tendenze perl’ordine pubblico in generale e segnatamente per l’espansione delfenomeno contraffattivo;

• Relazione sul contrasto al fenomeno della contraffazione insede internazionale (Doc. XXII-bis N. 16), relatore l’on. AngeloSenaldi, approvata nella seduta del 22 novembre 2017; in essa siesaminano i tratti distintivi del fenomeno rapportato all’enormesviluppo in sede internazionale della contraffazione, approfondendo iltema delle forme di contrasto in sede internazionale e comunitariodella contraffazione stessa, sia a livello di istituzioni internazionali,

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che di accordi e trattati internazionali, che di sviluppo di iniziativecoordinate per la repressione a livello internazionale delle organiz-zazioni criminali dedite alle contraffazione, valutando necessario ilrafforzamento di tale profilo di contrasto.

• Relazione sulla contraffazione nel settore farmaceutico (Doc.XXII-bis N. 18), relatore l’on. Paolo Russo, approvata nella seduta del6 dicembre 2017, che esamina le diverse fattispecie di irregolaritànella filiera del farmaco, tra contraffazione e frodi nel commercio,traffico illecito di farmaci, commercio parallelo e l’adeguatezza deisistemi di tracciabilità adottati n Italia e il nuovo sistema previsto insede comunitaria, esaminandone le possibilità e le problematicità.

2. LE CARATTERISTICHE DEL FENOMENO CONTRAFFAZIONE

2.1 Le dimensioni del fenomeno

Nell’attività svolta dalla Commissione nel corso della legislatura ilprofilo delle dimensioni internazionali della contraffazione è emersocon chiarezza.

Tale profilo costituisce un carattere distintivo del fenomeno, siaper le sempre più strette connessioni della contraffazione con lacriminalità organizzata, che negli ultimi decenni ha esteso a talesettore l’ambito di attività del proprio business illecito, sia per losviluppo del commercio in sede mondiale e sovranazionale e laglobalizzazione dell’economia.

La contraffazione non ha più una dimensione locale ed artigianalecome in passato, ma si appalesa invece come un’attività svolta in modosistematico su dimensione sovranazionale, costituendo una vera epropria « industria della contraffazione ».

Una serie di caratteristiche della contraffazione attuale – quali lecaratteristiche di internazionalizzazione di tale business, dove lamerce contraffatta, prodotta spesso nei Paesi asiatici, giunge inEuropa ed in America attraverso un flusso ordinario e costante checomprova la disponibilità di reti ed infrastrutture per i trafficimarittimi, terrestri ed aerei per la loro movimentazione, lo sviluppodel fenomeno anche tramite il commercio elettronico, la diffusione sulterritorio dello smercio di tali beni – comprovano l’esistenza di unlivello molto strutturato ed organizzato delle filiere di tale fenomenoche trovano nel ruolo della criminalità organizzata un supporto ed unprotagonismo essenziale.

Un ulteriore fattore di accelerazione del carattere transnazionaledella contraffazione è rappresentato dalla crescita dell’e-commerce,che per le sue caratteristiche digitali favorisce la parcellizzazione dellefasi di produzione e smercio di merce contraffatta e l’accesso allaclientela mondiale.

Su base mondiale le stime dell’OCSE, i cui rappresentanti sonostati auditi in Commissione il 27 marzo 2017, illustrando il contenutodello studio « Trade in Counterfeit and Pirated Goods » del 2016,redatto congiuntamente dall’OCSE e dall’Ufficio per la proprietàintellettuale dell’Unione europea (EUIPO), fissano al 2,5 per cento

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degli scambi mondiali nel 2016 il volume dei beni contraffatti, per unvalore di 461,85 miliardi di dollari, una cifra pari al PIL dell’Austriao alla somma del PIL di Irlanda e Repubblica Ceca. Tale cifracostituisce la prima voce mondiale all’interno dell’« Illicit Trade », perun’entità molto superiore al traffico di stupefacenti e con un trend inforte crescita, considerando che nel 2008 il volume globale dellacontraffazione era meno della metà (200 miliardi di dollari), pariall’1,9 per cento del totale del traffico commerciale. Le importazionidi merce contraffatta in Europa riguardano il 5 per cento del totale,per un valore totale pari a 85 miliardi di euro (116 miliardi di dollari).

Significativo è che per il report l’Italia, dopo gli Stati Uniti, è ilPaese più colpito dal fenomeno della contraffazione. Nell’analisidell’OCSE ciò dipende dal fatto che l’industria italiana è molto fortein termini di marchi, in quanto il made in Italy costituisce unatendenza mondiale, ed è pertanto molto vulnerabile alla contraffa-zione.

Il 5 per cento di tutte le merci importate in Europa risultacontraffatta.

Circa la provenienza della merce contraffatta, l’OCSE ha indivi-duato (con dati riferiti al 2013) nella Cina il Paese di prevalenzaassoluta. In l’Italia le merci contraffatte giungono essenzialmente daCina ed Hong Kong, seguita dalla Grecia, ove il porto del Pireo,controllato da società cinesi e stanti le lacune dell’azione di contrastodoganale e di polizia in Grecia, costituisce una grande porta d’accessodelle merci illegali in Europa; seguono Singapore, Thailandia, Turchia,Marocco, Germania, Tunisia, Emirati Arabi Uniti e Senegal.

La dimensione globale del fenomeno è altresì certificata dall’Or-ganizzazione Mondiale del Commercio che stima che i beni contraf-fatti rappresentino ormai tra il 5 e il 7 per cento del commerciomondiale, per un valore di circa 600 miliardi di dollari all’anno.

Tale imponente fenomeno illecito danneggia particolarmente isistemi economici molto orientati alla ricerca, all’innovazione e allacreatività, ove si concentrano i marchi più affermati, come l’Italia e,in generale, l’Unione europea, in cui il 39 per cento del totaledell’attività economica complessiva (per un valore di 4.700 miliardi dieuro) è generato da industrie ad alta intensità di diritti di proprietàintellettuale e i prodotti protetti dalla proprietà intellettuale costitui-scono l’89 per cento delle esportazioni.

Il rapporto del CENSIS del giugno 2016 « La contraffazione:dimensioni, caratteristiche ed approfondimenti », valuta che il fatturatodella contraffazione in Italia nel 2015 ammonti a 6,9 miliardi di euro,in crescita del 4,4 per cento rispetto ai 6,5 miliardi di euro stimatiper il 2012, con una perdita di gettito fiscale stimata in 5,7 miliardidi euro (di cui 1,7 miliardi per la produzione diretta e 4 miliardi perla perdita di gettito sulla produzione indotta in altri settori connessi)ed oltre 100.000 posti di lavoro sottratti all’occupazione legale.L’immissione sul mercato di un volume di merci legali equivalente alvalore di quelle contraffatte determinerebbe un incremento dellaproduzione interna di 18,6 miliardi di euro (lo 0,6 per cento deltotale), recando un incremento di valore aggiunto per l’Italia di 6,7miliardi.

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2.2 I settori produttivi interessati dal fenomeno

Come osservato in precedenza, la contraffazione riguarda ormaiquasi tutti i settori merceologici. Il settore più interessato in Italia èquello dell’abbigliamento, per un 32,5 per cento del totale delle mercicontraffatte, con un valore della produzione di 2,2 miliardi di euro.A seguire: il comparto degli audiovisivi, per il 28,5 per cento del totale(quasi 2 miliardi di euro di valore della produzione); beni informaticied elettronici e prodotti alimentari, ciascuno dei due settori per unvalore di un miliardo di euro. I sequestri effettuati dalla Guardia diFinanza tra il 2012 e il 2016, pari ad oltre un miliardo di pezzi, peril 63 per cento del totale riguardano « beni di consumo » (439 milionidi unità) e « giocattoli » (251 milioni di unità), seguiti dagli « articolielettronici » (22 per cento con il sequestro di oltre 245 milioni dipezzi) e dal settore « moda » (15 per cento con oltre 164 milioni dipezzi).

Il Ministro della Giustizia, Orlando, nell’audizione del 6 giugno2017, ha riferito in Commissione della tendenza all’ampliamento dellagamma dei beni contraffatti, e dei crescenti pericoli per la salute deiconsumatori a causa dei materiali utilizzati: sigarette contraffatte convalori di catrame, piombo ed arsenico di molto superiori alla norma;sigarette originali « cheap white », prodotte in Russia, Bielorussia,Emirati Arabi Uniti, Cina e Ucraina, non commercializzabili nell’UEperché non conformi ai parametri previsti dalla normativa comuni-taria; gioielli contraffatti con un’alta concentrazione di nichel; co-smetici e profumi contenenti alte percentuali di toluene e benzene;scarpe e pelletteria con anomale percentuali di cromo esavalente;tappi in plastica e coprilattina con marchi di note bibite; capi dimaglieria confezionati con « pelo di coniglio » invece di cachemire;termocaloriferi assemblati con fibre di amianto; pellet per usodomestico di provenienza est-europea; cuscinetti a sfera importatidalla Cina via internet; rubinetti che rilasciano il piombo; giocattolicontraffatti contenenti ftalati nocivi.

Altro profilo essenziale nelle caratteristiche sovranazionali dellacontraffazione odierna, in relazione anche alla regìa di tali attivitàillecite assunta da organizzazioni criminali internazionali, è quelladella diversificazione tra zone di produzione e zone di smercio deibeni contraffatti. La contraffazione internazionale usufruisce di veree proprie reti di vendita organizzate che immettono in commerciomerci illecite prodotte prevalentemente in Asia, al fine di garantire ladiffusione e il successo del commercio illegale, parallelo o sommerso.Ciò avviene sia attraverso la dispersione geografica delle fasi difabbricazione dei prodotti, spesso ricorrendo ad operazioni di sub-fornitura, sia tramite la diversificazione degli itinerari e delle rotte,sfruttando varchi doganali di più agevole accesso.

Tutto ciò rende flessibili le filiere della contraffazione, riducendoi rischi derivanti dal contrasto meritoriamente condotto dalle forzedell’ordine, e fa sì che la ricostruzione e la repressione dell’interafiliera produttiva e di commercializzazione illegale sia molto diffi-coltosa.

Le modalità di produzione dei beni contraffatti sono contraddi-stinte oggi dalla parcellizzazione delle fasi realizzative in aree

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geografiche diverse. Nei luoghi di produzione dei Paesi europei oasiatici si ha la realizzazione di « semilavorati », al fine di trasportaremerci all’ingrosso prive di riscontri formali di illegalità; l’assemblaggiodefinitivo, invece, con l’apposizione dei marchi ed il packaging sullamerce sdoganata, avviene nel Paese di commercializzazione.

Le merci contraffatte provenienti dall’area europea giungonoprevalentemente attraverso i confini terrestri, mentre quelle di pro-venienza asiatica utilizzano soprattutto i container via mare o lespedizioni aeree. L’intensificarsi di sistemi di controllo doganaleefficaci presso i porti ed aeroporti ha indotto le organizzazionicriminali a mutare gli itinerari, introducendo le merci nell’Unioneeuropea tramite paesi diversi da quelli di effettiva destinazione e adiversificare le tecniche di frode, ad esempio con la falsificazione delladocumentazione doganale, con triangolazioni commerciali con altriPaesi comunitari o l’utilizzazione di società fantasma o facendosbarcare i beni contraffatti illeciti in porti commerciali di importanzasecondaria o con ripetuti transiti in Paesi diversi, per celare la realeorigine delle merci.

Da quanto illustrato emerge un quadro complessivo di unfenomeno pervasivo, in espansione sia geografica che per settorimerceologici interessati, in cui le catene produttive e di commercia-lizzazione sono diversificate e coinvolgono molti Paesi e diverseorganizzazioni criminali. È pertanto necessario ragionare su forme dicontrasto in sede internazionale che tengano conto di questa realtà esuperino le barriere costituite dai diversi ordinamenti giuridici e dallamancanza di coordinamento tra i Paesi interessati.

2.3 La crescita della contraffazione

Lo sviluppo del fenomeno contraffattivo è ascrivibile a molteplicifattori.

La contraffazione si inserisce in un contesto di grande sviluppodelle reti di commercio internazionale, sia fisiche che digitali, inun’economia sempre più globalizzata. Negli ultimi vent’anni si sonoaperti nuovi grandi mercati, come conseguenza dell’apertura all’eco-nomia di mercato dell’Europa dell’Est, della Cina e di molti altri Paesidell’Asia. La contraffazione si è inserita in questo contesto.

Il business della contraffazione garantisce profitti elevati a frontedi rischi tutto sommato contenuti, poiché il contrasto alla contraf-fazione non costituisce una priorità, in termini di risposta repressivae sanzionatoria, anche penale, rispetto ad altri settori di attivitàillecite. Lo smercio di prodotti contraffatti garantisce alti profitti,derivanti dall’uso di materie prime scadenti o nocive, dallo sfrutta-mento del lavoro nero, e dalla totale evasione fiscale per le produzioniillegali. Vi è quindi lo stimolo per le organizzazioni criminali adinvestire in tale settore. Uno studio dell’UNICRI riporta che laduplicazione illegale di un programma di computer, che costa 20centesimi di euro, è venduto sino a 45 euro, con un guadagno moltosuperiore alla vendita, ad esempio, di un grammo di hashish per 12euro, il cui costo di produzione è di 1,52 euro.

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Il contrasto istituzionale alla contraffazione, in un contesto dielevata internazionalizzazione del fenomeno, soffre di forti disomo-geneità tra le varie normative nazionali, come sottolineato anche dalMinistro della giustizia Orlando in audizione, che le carenze deglistrumenti di coordinamento internazionale, superando i limiti semprepiù ristretti delle giurisdizioni nazionali, non consentono di superare.Da ciò discende la difficoltà da parte della magistratura e delle forzedell’ordine ad operare per contrastare un fenomeno che si sviluppain ambito internazionale.

Il controllo e la repressione sono, d’altronde, oggettivamente residifficili, ad esempio in sede doganale, dalla quantità di merci inmovimentazione nei porti. I controlli per individuare le merci illegalinei container collidono con l’esigenza di non ostacolare tout court leattività commerciali, per una contrapposizione ineliminabile tral’efficacia dei controlli e le esigenze di crescita del traffico delle merci.Di questo aspetto si è resa conto la Commissione nel corso di colloquia Bruxelles con esponenti della Direzione TAXUD della Commissioneeuropea, che hanno ribadito la necessità di privilegiare le esigenzedello sviluppo dei traffici rispetto ad altre esigenze di carattereistituzionale.

Anche lo sviluppo del commercio elettronico incide sull’efficaciadei controlli, in quanto si è determinata una crescita del trasporto dipiccole spedizioni, tramite corrieri o servizi postali, di merci acqui-state su internet che arrivano negli aeroporti, rendendo difficili icontrolli.

Va, infine, considerata l’esistenza di una notevole domanda diprodotti contraffatti, da parte di consumatori non consapevoli delladannosità del fenomeno, che invece privilegiano il vantaggio econo-mico e sociale legato al possesso di imitazioni spesso di qualità di benidi pregio altrimenti irraggiungibili. Il problema è molto sensibile neigiovani, nei quali il disvalore dell’acquisto fraudolento è menopercepito e su questo aspetto occorre mettere in campo iniziative diinformazione, comunicazione e formazione, anche scolastica, persensibilizzare i giovani e i consumatori in generale sulla nocività delfenomeno.

2.4 I gravi danni arrecati dalla contraffazione

La Commissione intende sottolineare con forza quanto sia dan-noso il fenomeno della contraffazione.

Di tale nocività non vi è adeguata presa di coscienza da partedell’opinione pubblica. La stessa reazione istituzionale in materia, chesi avvale dei grandi sforzi da parte delle forze dell’ordine e dellamagistratura non risulta ancora adeguata, se è vero, come è vero, chele sanzioni per i reati di contraffazione sono molto più lievi di quellepreviste per altri settori gestiti dalla criminalità organizzata e con-siderando le lacune e i problemi di coordinamento a livello interna-zionale delle forme di contrasto in materia.

La violazione sistematica dei diritti di proprietà industriale(marchi, disegni, brevetti) e della proprietà intellettuale (dirittod’autore, compromesso dalla pirateria digitale e multimediale) genera

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non solo effetti nocivi sulla concorrenza e sul fatturato delle aziende,cui viene sottratto illecitamente una fetta del mercato, ma sulla stessacompetitività delle imprese, che perdono risorse per investimentiqualificati per sviluppare costantemente l’innovazione e adeguare leproduzioni.

L’Italia, la cui economia è tipicamente vocata alla manifattura,anche attraverso un prezioso tessuto di piccole medie imprese, èparticolarmente colpita dal fenomeno. La falsificazione dei marchi edei prodotti è particolarmente nociva proprio per i prodotti di qualitàche caratterizzano il « made in Italy », produzioni ad alto valoreaggiunto, che hanno i propri elementi qualificanti, rispetto alleproduzioni di altri Paesi, nello stile e nel design, ad esempio deiprodotti dell’abbigliamento oppure nella qualità dei prodotti dell’a-groalimentare.

Altrettanto delicato è il tema dei danni recati alla salute delconsumatore dalle produzioni contraffatte o false realizzate conmateriali di scarsa qualità o, addirittura, nocivi per la salute: questovale per definizione non solo nel settore agroalimentare, ma anche nelcampo della moda o dei giocattoli, ove l’impiego di coloranti o altrimateriali nocivi costituiscono una minaccia per chi acquista tali beni.

Sul piano sociale rilevanti sono gli effetti nocivi delle « filiere »della produzione e dello smercio al dettaglio, di prodotti contraffatti.

Per il mondo del lavoro la produzione di beni contraffatti siaccompagna costantemente allo sfruttamento di lavoro in nero, inviolazione di ogni normativa sulla sicurezza su lavoro; anche la retedi smercio di tali beni illeciti favorisce fenomeni criminali come ilreclutamento del cosiddetto caporalato o di manovalanze già impie-gate in attività di criminalità o microcriminalità, spesso anche con losfruttamento dell’immigrazione.

Per la tutela dell’ambiente è ormai dimostrato come i processiproduttivi di merce contraffatta generino gravi fenomeni di inquina-mento ambientale, come confermato alla Commissione nella missionea Napoli dello scorso 3 e 4 maggio 2017 e approfondito nella citataRelazione sulla criminalità organizzata e contraffazione, cui si rinviaper il tema.

Infine, per quanto riguarda la dannosità della contraffazione neiconfronti dello Stato, la produzione illecita di merci contraffatte causaun rilevante fenomeno di evasione fiscale e, dal punto di vistadell’ordine e della sicurezza pubblica, un degrado della vivibilità dellearee urbane con un incremento dei profitti delle organizzazionicriminali, cui si connettono spesso il riciclaggio e il reimpiego deiproventi illeciti.

Oltre ai danni diretti, va considerato anche il carattere assuntodalla contraffazione come strumento criminogeno indiretto, ossiacome strumento di finanziamento ovvero collaterale ad altre attivitàcriminose.

La contraffazione è oggi divenuto un settore tipico di attività delleorganizzazioni criminali internazionali, che da essa traggono rilevantiprofitti e nel quale spesso riciclano i proventi di altre attivitàcriminose.

Un altro grave problema è rappresentato anche dai legamiaccertati tra finanziamenti derivati dalla contraffazione e terrorismo.

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La contraffazione diventa in questo caso un « reato mezzo », ove il fineè lo svolgimento delle attività terroristiche, ed il legame tra le dueattività illecite è finanziare con i proventi della prima le altre attività.Una politica repressiva rispetto alla contraffazione è propedeuticaquindi anche per impedire l’utilizzazione dei proventi derivanti da taleattività per finanziare settori criminali diversi.

2.5 La contraffazione come fenomeno internazionale

Come la Commissione ha affermato in tutte le relazioni tematicheapprovate e presentate alla Camera, la contraffazione ha assuntoormai una dimensione industriale ed internazionale che non ha piùniente a che vedere con quella locale e sostanzialmente artigianale delpassato.

Tale profilo costituisce un carattere distintivo del fenomeno, siaper le sempre più strette connessioni della contraffazione con lacriminalità organizzata, che negli ultimi decenni ha esteso a talesettore l’ambito di attività del proprio business illecito, sia per losviluppo del commercio in sede mondiale e sovranazionale e laglobalizzazione dell’economia.

Di qui la necessità di operare, in sede di contrasto, con iniziativedi respiro internazionale.

Gli strumenti attualmente utilizzati in sede internazionale per lalotta alla contraffazione – la creazione di istituzioni specializzate, inambito comunitario o internazionale, per la tutela dei diritti diproprietà intellettuale e il contrasto della contraffazione; la defini-zione di politiche comuni anticontraffazione coordinate, a livellocomunitario o internazionale; la sottoscrizione di Trattati ed Accordiinternazionali – sono caratterizzati da molti limiti.

Quanto alle istituzioni, gli elementi critici sono rinvenibili nell’e-sistenza di un numero davvero considerevole di organizzazioni estrutture, con le inevitabili sovrapposizioni di attività e complesseesigenze di coordinamento; inoltre la creazione di istituzioni non puòcostituire una risposta adeguata in caso di assenza di volontà politica,nella comunità internazionale, a realizzare efficaci forme di contrastoalla contraffazione. Altra criticità è data dal fatto che queste strutturespesso si limitano a svolgere ruoli di studio o di coordinamento trale amministrazioni nazionali, mentre vi è sempre maggiore esigenzadi forme congiunte e unitarie, a livello comunitario o internazionale,per lo svolgimento di attività investigative di contrasto alla contraf-fazione.

Per accrescere l’efficacia delle politiche comuni repressive epreventive per il contrasto della contraffazione, segnatamente diquella veicolata dalle organizzazioni criminali, è necessario favorire ladefinizione di accordi in sede internazionale volti a coordinarel’azione delle forze di polizia e della magistratura. Le forme dicoordinamento attualmente esistenti, con strutture quali Interpol,Europol, Olaf, ecc. non appare ancora adeguata per realizzare formedi contrasto efficaci, mentre strumenti come quello dei Joint inve-stigation teams (J.I.Ts) sembrano poter costituire una risposta piùvalida per accrescere l’efficacia dell’azione investigativa. La prospettiva

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della Procura europea per lo svolgimento di indagini in ambitosovranazionale deve essere sostenuta dal Parlamento e dal Governoitaliano.

Circa i Trattati internazionali, infine, si deve considerare che adoggi non esiste un effettivo trattato internazionale per la lotta allacontraffazione, al di là di quanto previsto dall’Accordo TRIPs. Uno deiproblemi di maggiore rilevanza è l’assenza di una base normativacomune tra le legislazioni dei vari Stati, sia per la definizione delconcetto giuridico della contraffazione, sia per il contrasto deifenomeni di imitazione evocativa di prodotti tutelati solo in Europacon gli strumenti dei marchi collettivi per le denominazioni d’origineterritoriale (cosiddetto « sounding ») ma non negli Stati Uniti ed inaltre aree geografiche.

In generale occorre ribadire la necessità di porre con forza lapriorità della lotta alla contraffazione nelle agende politiche siacomunitarie che internazionali, cosa che al momento appare lontana,ma della cui necessità non si può dubitare. Occorre, in altri termini,realizzare una politica di effettivo enforcement della lotta alla con-traffazione, che richiede anche un più coordinato controllo dellefrontiere tra gli Stati di destinazione delle merci.

Essenziale appare la promozione di accordi tra Italia, Unioneeuropea e gli Stati delle aree geografiche interessate per controllarei fenomeni ed elaborare strategie di contrasto, promuovendo maggioriforme di cooperazione soprattutto con i Paesi dai quali provengonoi prodotti contraffatti, in particolare con la Cina.

2.6 La contraffazione attraverso le reti telematiche

Il settore del commercio elettronico è in forte sviluppo negli ultimianni. Si stima che su un totale di circa 14 mila miliardi di euro diPIL prodotti nell’Unione europea nel 2016 quasi il 5 per cento sia statoprodotto dal commercio on line; le previsioni al 2020 prevedono unaumento esponenziale del 50 per cento, per un valore stimato al 7,5per cento del totale del PIL realizzato nell’UE. Il totale di consumatoriche si rivolgono all’e-commerce (cosiddetto e-shoppers) è stato stimatoin circa 1,7 miliardi di persone nel 2015 su base globale. La Cina vantaoltre 500 miliardi di euro di fatturato nel commercio on line mentretra i primi dieci Paesi al mondo per volume di acquisti on line solotre (quelli citati) sono europei.

Alla creazione di una vera e propria piazza commerciale tele-matica globale, è seguito inevitabilmente lo sviluppo di forme dicommercio illegale on line, con merci contraffatte in violazione deidiritti di proprietà industriale o prodotti di pirateria digitale inviolazione del diritto d’autore.

Le stime OCSE riferiscono di un aumento del fatturato dell’attivitàdi contraffazione on line maggiore rispetto alla crescita del fatturatodel commercio elettronico internazionale legale, dovuto anche dallapresenza di organizzazioni criminali internazionali che hanno orien-tato proprio sul versante della contraffazione parte dei propriinteressi criminali. In audizione è stato riferito che la contraffazioneon line cresce, ogni anno, a livello mondiale, del 15,6 per cento, con

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un costo per l’economia stimato in 1.800 miliardi di dollari; per l’Italiail costo della contraffazione per l’economia in termini di perdite perle imprese nazionali nei vari settori industriali è stimato dal CENSISin circa 6,5 miliardi di euro, con 104.500 unità lavorative perse (percontraffazione e pirateria).

Tra i beni più a rischio di contraffazione vi sono il fashion(abbigliamento e accessori) e l’elettronica di consumo, oltre ai farmacie ai prodotti alimentari. Nel settore dei farmaci, ad esempio, ilmercato on line consente l’accesso indiscriminato a medicinali, ancheladdove sia prevista la ricetta medica per l’acquisto nelle farmacie oper la fornitura di farmaci lifestyle saving.

Le difficoltà generali a contrastare la contraffazione « fisica » sonoancora maggiori nel caso della contraffazione che opera nell’ambientedigitale.

Le forme di contrasto sinora sperimentate, quale l’oscuramentodei siti o le tecniche di segnalazione caso per caso (cosiddettaprocedura Notice and take down) si sono rivelate sostanzialmenteinadeguate a fronteggiare il fenomeno di siti illegali, caratterizzato daun’estrema dinamicità degli operatori illegali e dalle infinite possibilitàche il web offre. La Commissione ha avuto modo di approfondire conla Guardia di Finanza la realtà ancora poco conosciuta del cosiddettoDeep Web e della sua parte illecita denominata Dark Web, nella qualeproliferano i mercati illeciti del traffico di armi, di stupefacenti, e tragli altri settori criminali, della contraffazione.

Il settore delle piattaforme di e-commerce, dei motori di ricercae dei social forum, nei quali si insinuano siti e commerci illeciti dibeni contraffatti, costituiscono un universo difficile da controllare, siaper le enormi dimensioni economiche degli operatori, che costitui-scono oggi veri e propri colossi sovranazionali con un forte pesonell’economia, sia per l’immaterialità dell’attività svolta che esclude ilricorso a tecniche investigative tradizionali e richiede invece sofisticatenuove competenze tecniche per monitorare i fenomeni e svolgere leindagini richieste.

La lotta alla contraffazione su internet deve perciò costituire unapriorità in sede internazionale e comunitaria, con l’introduzione intale ambito di un equo contemperamento tra esigenze della libertàdella comunicazione in rete e dello sviluppo del commercio elettronicoda un lato e tutela dei diritti di proprietà industriale e intellettualee del consumatore dall’altro, tenendo conto anche del value gapgenerato dall’accesso su internet del commercio internazionale afavore degli operatori in rete; va altresì affermata la necessità dicontrollare l’intera filiera del commercio su internet.

3. L’APPARATO NORMATIVO PER IL CONTRASTO DELLA CON-TRAFFAZIONE

3.1 La tutela dei diritti di proprietà industriale

Dalla normativa nazionale i diritti di proprietà industriale sonotutelati sia in sede civile, con il Codice della proprietà industriale, chesi riferisce sia ai marchi che alle denominazioni d’origine e alle

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indicazioni di provenienza geografica, e con la legge sul dirittod’autore per le opere dell’intelletto, sia in sede penale, con lefattispecie di reati di contraffazione previsti nel codice penale e nelleleggi speciali a tutela delle alterazioni e usurpazioni dei diritti diproprietà industriale, compreso il settore agroalimentare.

Nella normativa italiana con riferimento ai diritti di caratterepatrimoniale le opere dell’ingegno umano sono classificabili in duecategorie:

a) opere dell’ingegno creativo (opere letterarie, organigrammi,schemi organizzativi, spettacoli teatrali e televisivi, fotografie, quadri,progetti di architettura, ecc.), tutelate dalla legislazione sul dirittod’autore (legge sul diritto d’autore 22 aprile 1941, n. 633, comemodificata dal D.Lgs 16 marzo 2006, n. 140 e dal D.Lgs. 9 aprile 2003,n. 68, che, agli artt. da 171 a 174-quinquies, prevede una articolataserie di fattispecie penali, strutturate e peraltro come reati sussidiaria quelli del codice penale);

b) diritti di proprietà industriale, distinti in « segni distintivi »(marchio, ditta, insegne e altri segni distintivi diversi dal marchioregistrato, disegni e modelli, topografie dei prodotti a semiconduttori,informazioni aziendali riservate, indicazioni geografiche, denomina-zione d’origine, ecc.), tutelati con la registrazione, e « innovazionitecniche e di design » (invenzioni, comprese quelle biotecnologiche,modelli industriali, varietà vegetali, ecc.), tutelati con la brevettazione.Entrambe le fattispecie sono disciplinate dal D.Lgs. 10 febbraio 2005,n. 30 « Codice della proprietà industriale » e tutelate penalmente dalcodice penale e da leggi speciali.

In tale ambito, a seconda che si tratti di registrazione o dibrevettazione, rientrano tutti i settori merceologici, compreso anche ilsettore agroalimentare.

In sede comunitaria la definizione della « contraffazione » ècontenuta dal Libro Verde della Commissione COM (98) 569 del 15ottobre 1998 « Lotta alla contraffazione ed alla pirateria nel mercatointerno ». Il Libro verde stabilisce che le nozioni di contraffazione epirateria riguardano tutti i prodotti, i processi e i servizi che sonooggetto o risultato di una violazione di un diritto di proprietàintellettuale, compresi i marchi di fabbrica, i marchi commerciali, idisegni e i modelli industriali, i brevetti di invenzione, modelli diutilità, le indicazioni geografiche), e per quanto riguarda le operedell’ingegno, i diritti degli autori e i diritti a questi connessi (interpreti,esecutori, produttori di libri, fonogrammi, film, radiodiffusione ebanche dati) ».

Successivamente l’articolo 2 del Regolamento CE n. 1383/2003 haprecisato che per « merci che violano un diritto di proprietà intellet-tuale » ai sensi del Regolamento (CE) n. 40/94 del 20 dicembre 1993sul marchio comunitario o ai sensi di legislazione di Stato membro,si intendono sia le « merci contraffatte », sulle quali è apposto senzaautorizzazione un marchio di fabbrica o di commercio identico aquello validamente registrato per gli stessi tipi di merci, non distin-guibile da quello legittimo nei suoi aspetti essenziali (alle merci sonoequiparati i segni distintivi, quali logo, etichetta, autoadesivo, opuscolo

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illustrativo o documento di garanzia o gli imballaggi recanti marchidelle merci contraffatte presentati separatamente), sia le « merciusurpative », che « costituiscono o contengono copie fabbricate senza ilconsenso del titolare del diritto d’autore o del titolare dei diritti relativial disegno o modello », sia, infine, le merci che ledono i diritti relativiad un brevetto, ad un certificato protettivo complementare, allaprivativa nazionale per ritrovati vegetali, alla denominazione d’origineo alle indicazioni geografiche registrate.

Per garantire una tutela efficace dei diritti di proprietà industrialee dei diritti d’autore dai fenomeni di contraffazione oltre allaregistrazione in sede nazionale dei marchi e dei segni distintivi,esistono sia un marchio comunitario, registrato presso l’UAMI (Ufficioper l’armonizzazione del mercato interno), valido sul territoriodell’Unione europea, sia una registrazione internazionale. Quest’ultimaè rilasciata dal WIPO (World Intellectual Property Organization – initaliano Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale) consede a Ginevra, che in forza del Protocollo aggiuntivo al Trattato diMadrid sul marchio internazionale (siglato il 27 giugno 1989, in vigoredal 1996 e dal 2000 in Italia) consegue con unica procedura sin dalmomento del deposito di una domanda di registrazione di marchio nelpaese di origine, con effetto nei 97 Paesi aderenti all’Unione di Madrid(la maggior parte degli Stati europei, gli Stati Uniti, il Giappone,l’Australia, la Cina, la Russia e l’Unione europea in quanto taledall’ottobre 2004).

Tale sistema prevede la cooperazione tra gli Uffici Nazionali deiPaesi contraenti e l’Ufficio Internazionale, che detiene il registrointernazionale dei marchi. Tale procedura unificata si estende ancheal mantenimento o rinnovo della registrazione. Qualora il marchiointernazionale sia stato rifiutato per la registrazione da uno Stato,mantiene la sua efficacia negli altri Stati che non abbiano contestatola registrazione.

Di recente l’UE ha introdotto un nuovo « pacchetto marchi »,approvando il Regolamento (UE) 2015/2424 relativo al marchiodell’Unione europea, che modificava il regolamento 2009/207, in vigoredal 1o ottobre 2017 e la Direttiva (UE) 2015/2436 di modifica dellaprecedente n. 95/2008, in tema di ravvicinamento delle legislazioninazionali sui marchi d’impresa, da recepire entro il gennaio 2019(tranne alcune disposizioni entro il gennaio 2023). La legge 25 ottobre2017, n. 163, di delegazione europea 2017 ha conferito la delega alGoverno in materia. Per quanto riguarda invece i regolamentiattuativi, la nuova normativa di riferimento per i marchi è costituitadai Regolamenti « European Union Trade mark regulation » (EUTMR)(2017/1001); European Union Trade mark delegate regulation(EUTMDR) (2017/1430) e European Union trade mark implementregulation (EUTMIR) (2017/1431). Per quanto riguarda invece la tutelasui disegni e i modelli comunitari, rilevano i Regolamenti (CE)n. 6/2002; 2245/2002; 2246/2002 e la direttiva CE n.17 del 1998.

3.2 La tutela del diritto d’autore

Il diritto d’autore è disciplinato sin dalla Convenzione di Bernadel 1886 per l’Unione internazionale per le opere letterarie e

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artistiche, cui aderiscono 164 Paesi, che prevede che le opere di unPaese aderente godano negli altri paesi firmatari dello stesso tratta-mento assicurato dalla legge nazionale ai propri cittadini; l’eserciziodel diritto d’autore è indipendente dall’esistenza della protezione nelPaese d’origine dell’opera e il godimento e l’esercizio dei diritti nonsono subordinati ad alcuna formalità.

La normativa nazionale sul diritto d’autore è contenuta nella leggesul diritto d’autore 22 aprile 1941, n. 633, come modificata dal D.Lgs16 marzo 2006, n. 140 e dal D.Lgs. 9 aprile 2003, n. 68.

In ambito comunitario il copyright è regolamentato da cinquedirettive: la direttiva 96/9/UE, che prevede la tutela giuridica dellebanche di dati all’interno degli Stati membri; la direttiva 2000/31/UE,in tema di commercio elettronico nel mercato interno, che disciplinai regimi di responsabilità degli internet service providers; la direttiva2001/29/UE (EU Copyright Directive-EUCD) che armonizza alcuniaspetti del diritto d’autore e dei diritti connessi nella società dell’in-formazione; la direttiva 2004/48/UE per creare condizioni di ugua-glianza ed armonizzazione dei diritti di proprietà intellettuale negliStati membri, al fine di garantire un livello di tutela equivalente nelmercato interno; la direttiva 2009/24/UE relativa ai programmiinformatici; la direttiva 2010/13/UE (SMA), circa la fornitura di servizidi media audiovisivi.

Tale normativa UE è in via di aggiornamento. La Commissioneeuropea, nel quadro della strategia per il mercato unico digitale, haeffettuato, il 25 maggio 2016, una Comunicazione sulle piattaformedigitali e ha proposto un aggiornamento della direttiva 13/2010,formalizzato con la proposta di direttiva COM(2016) 287 final2016/0151 (COD) del 25 maggio 2016, nonché, successivamente, laproposta di direttiva, del 14 settembre 2016, sul diritto d’autore nelmercato unico digitale COM(2016) 593-2016/0280 (COD). Le nuovenorme si propongono di accrescere la tutela dei diritti di proprietàintellettuale, particolarmente rispetto all’ambiente digitale cha haassunto ormai nel settore dei media audiovisivi una rilevanza ecce-zionale, sia in termini economici che in termini di diffusione dellacultura.

3.3 La tutela dell’origine del prodotto e del « Made In »

La tutela concernente l’origine del prodotto presenta aspetti moltopiù problematici e non garantisce, allo stato, un’adeguata tutela deidiritti connessi al legame tra un prodotto e il territorio che lo produce.

Essa si realizza attraverso l’apposizione dei marchi collettivi DOP(Denominazione d’Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Pro-tetta) e STG (Specialità Tradizionale Garantita); tali marchi collettivinon sono proprietari di una singola azienda ma sono utilizzabili datutte le imprese che rispettino i relativi disciplinari di produzione ecomportano il divieto di utilizzare tali denominazioni per i prodottinon conformi, con le conseguenti tutele nazionali e comunitarie.

In particolare per « denominazione d’origine » si intende il nomedi una regione, di un luogo determinato o anche di un Paese chedesigna un prodotto agricolo o alimentare originario di tale luogo ele cui qualità o caratteristiche siano dovute essenzialmente o esclu-

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sivamente all’ambiente geografico, comprensivo dei fattori naturali edumani e la cui produzione, trasformazione ed elaborazione avvengonoin tale area geografica, mentre per « indicazione geografica » si intendeil nome di una regione, di un luogo determinato o di un paese chedesigna un prodotto agricolo o alimentare originario di tale luogo edi cui una determinata qualità, la reputazione o un’altra caratteristicapuò essere attribuita all’origine geografica e la cui produzione,trasformazione ed elaborazione avvengono in tale area geografica.

Gli articoli 29 e 30 del D.Lgs. 10 febbraio 2005, n. 30 « Codicedella proprietà industriale » si riferiscono alle indicazioni geografiche(disciplinate prima dal Regolamento 2082/92, e poi dal Regolamento1151/2012 che tutela l’indicazione geografica protetta (IGP), quandol’intero processo produttivo non deve necessariamente avvenire al-l’interno di un’area geografica ben definita, ma si tratta di prodottifiniti che presentano un legame geografico, in termini di qualità e/oreputazione, anche solo ad una particolare fase dell’intero cicloproduttivo) e alle denominazioni di origine (disciplinate prima dalRegolamento UE 2081/92, e poi dal Regolamento 1151/2012 che tutelala denominazione di origine protetta (DOP) per garantire i prodotti lacui qualità e intero ciclo produttivo – dalla produzione della materiaprima all’ottenimento del prodotto finito – dipende in manieraessenziale od esclusiva da un ambiente geografico, con l’uso di unadenominazione esclusiva in grado di identificare e distinguere ilprodotto in questione dalla categoria generica di appartenenza).

Per i prodotti DOP e IGP il D.Lgs. n. 297/2004 (più voltesuccessivamente modificato) ha dato attuazione al Reg. CEE n. 2081/92, prevedendo sanzioni, sia amministrative che penali, in caso dimancato rispetto delle prescrizioni di origine fissate dai disciplinari ditali prodotti, per i prodotti alimentari DOP, IGP e STG.

Tuttavia il concetto di origine di un bene è di difficile definizione,in quanto i prodotti, anche nel settore agroalimentare oltre che inquello industriale, sono il risultato finale di processi complessi, ove levarie fasi di progettazione, produzione delle materie prime e trasfor-mazioni avvengono in Paesi diversi.

Per le merci non tutelate dai marchi collettivi l’unica normacomunitaria sul concetto di origine è contenuta nell’articolo 24 delRegolamento (CEE) n. 2913/92 istitutiva del Codice doganale comu-nitario, poi sostanzialmente ripresa dall’articolo 60 del RegolamentoUE n. 952/2013 che ha istituito il Codice doganale dell’Unione (UnionCustoms Code), che identifica il luogo di origine in quello in cui haavuto luogo l’intero processo produttivo, ovvero nel caso di lavorazionisvolte in più Paesi, ove è avvenuta « l’ultima trasformazione olavorazione sostanziale ed economicamente giustificata, effettuata pressoun’impresa attrezzata a tale scopo, che si sia conclusa con la fabbri-cazione di un prodotto nuovo o abbia rappresentato una fase importantedel processo di fabbricazione ».

Tale normativa non consente di dare tutela adeguata in tema diorigine e Made In, proprio per l’identificazione del concetto di luogodi origine con il luogo dell’ultima trasformazione.

La legislazione italiana ha cercato negli ultimi anni di tutelare ilMade in Italy, definendo il concetto di origine, anche introducendosanzioni penali, con tentativi che di fatto si sono posti in contrasto

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con il dettato del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea,che attribuisce la tutela del mercato interno e la politica commercialecomune alla competenza esclusiva dell’Unione. Tali tentativi nonhanno perciò avuto successo, in quanto sanzionati dall’UE conl’apertura di procedure di infrazione. In particolare la legge n. 55 del2010 (cosiddetta legge Reguzzoni – Versace) aveva inteso disciplinareil Made in Italy, introducendo un sistema di etichettatura obbligatoriadei prodotti finiti e intermedi (nel campo tessile, della pelletteria e delcalzaturiero) limitando l’impiego dell’indicazione Made in Italy esclu-sivamente ai prodotti le cui fasi di lavorazione avessero avuto luogoprevalentemente nel territorio nazionale, richiedendo che almeno duedelle fasi di lavorazione per ciascun settore fossero state eseguite nelterritorio italiano e che per le rimanenti ne fosse verificabile latracciabilità. Tale disposizione, anche per la difformità dalla disciplinadell’origine del Codice Doganale non ha avuto effettiva attuazione, nonessendo stati emanati i decreti attuativi, dopo l’apertura di unprocedura di infrazione da parte della Commissione UE.

Anche la legislazione penale esistente a salvaguardia del Made inItaly, segnatamente l’articolo 4 comma 49 della legge n. 350/2003, chesanziona la falsa e la fallace indicazione della stampigliatura « madein Italy » su prodotti e merci non originari dall’Italia, non ha potutoquindi prescindere dalla definizione di origine prevista dalla regola-mentazione comunitaria, risultando di fatto sostanzialmente inappli-cata in sede giurisprudenziale.

Il fenomeno che tali normative intendevano contrastare è quellodel c.d. European (o Italian) sounding, ossia l’immissione sui mercati(quasi sempre esteri) di prodotti che evocano le caratteristicheessenziali di beni nazionali, senza che vi sia tuttavia la contraffazionedi segni distintivi dell’azienda o dei prodotti stessi, ma attraversoconfezionamenti suggestivi che richiamano l’originale di qualità,inducendo il consumatore, attraverso nomi, immagini, simboli, colori,ecc., a ritenere un’origine, ad esempio italiana del prodotto, che nonè invece veritiera.

Mentre la contraffazione è considerata un illecito in moltissimipaesi, l’erronea evocazione dell’origine raramente è considerata tale.Dal momento che nella maggior parte dei paesi extra-UE non trovanotutela nemmeno i prodotti agroalimentari riconosciuti quali DOP oIGP, a maggior ragione in caso di Italian sounding la tutela degliinteressi nazionali da prodotti imitativi è affidata agli accordi inter-nazionali che l’Unione stessa concluda con i paesi terzi, alle regi-strazioni internazionali dei marchi effettuate dai consorzi, nonché adun’opera di educazione dei consumatori ed alla capacità di afferma-zione dei nostri marchi.

Il fenomeno dell’Italian sounding nel mercato degli Stati Uniti, adesempio, è molto dannoso, se è vero che la parte preponderante deiprodotti venduti come italiani non ha nulla a che fare con l’Italia.

3.4 Le possibilità offerte e i vincoli derivanti dalla normativa comu-nitaria

Le normativa comunitaria impatta dunque fortemente sulla tuteladei diritti di proprietà intellettuale e della contraffazione.

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Una normativa armonizzata a livello comunitario costituisce unelemento positivo per la costituzione di uno spazio europeo comunein materia.

Allo stesso tempo la Commissione ha dovuto prendere atto di unaserie di problemi derivanti dalle regolazioni introdotte dall’Unioneeuropea, o conseguenti alla difficoltà a modificare le norme esistentio introducendo normative adeguate per far fronte a nuove proble-matiche insorte nell’applicazione delle normative unionali vigenti.

Esaminiamo una serie di casi emblematici.

a) Per ovviare alle carenze della tutela dell’origine dei prodottie tutelare il Made In l’Unione ha promosso l’iter di un pacchettosicurezza prodotti (proposta di Regolamento sulla vigilanza delmercato dei prodotti COM (2013) 75 final (sorveglianza del mercato)e proposta di Regolamento sulla sicurezza dei prodotti di consumoCOM (2013) 78 final (sicurezza dei prodotti), che prevede l’obbligo diindicare l’origine per i prodotti non alimentari venduti nel mercatocomunitario.

La proposta di regolamento sulla sicurezza dei prodotti introducel’obbligo di indicare l’origine dei prodotti (« Made in ») e una serie diobblighi per produttori, fabbricanti e importatori tesi a garantiremaggiori informazioni per i consumatori, ed impone ai fabbricanti eagli importatori di apporre sui prodotti un’indicazione del paesed’origine. Tale etichetta costituirebbe uno strumento di controllo peril consumatore e permetterebbe di migliorare la tracciabilità dellemerci e di limitare le pratiche commerciali sleali. Il Pacchetto sipropone di colmare un’assenza di armonizzazione a livello europeo,per contrastare con maggiore incisività le false indicazioni di originesui prodotti attraverso controlli più stringenti.

Il dossier in questione ha ricevuto ad aprile 2014 il voto favorevoledel Parlamento, ma l’iter è stato bloccato a seguito delle resistenze –in seno al Consiglio – di molti Paesi membri, in prevalenza dei Paesidel Nord Europa, ritenendo che la norma sul « Made In » ostacoli lacircolazione delle merci ed aumenti i costi per le imprese.

Durante il semestre di presidenza italiana, sulla base di un’analisidi impatto per valutare gli effetti che tale norma avrebbe sui settorimerceologici, la Commissione europea aveva prospettato al Consigliodei ministri per la competitività dell’Unione l’opzione di restringere laproposta in discussione ad alcuni comparti specifici, per consentirnel’approvazione. Il Consiglio dei ministri per la competitività dell’U-nione del 28 maggio 2015, non ha però raggiunto un accordo.

Nel Programma di lavoro per il 2017, la Commissione ha previstol’adozione di un nuovo pacchetto contenente iniziative legislative inmateria di mutuo riconoscimento e di sorveglianza del mercato, ma,nonostante le prese di posizione favorevoli del Parlamento europeo,allo stato attuale appare molto improbabile che possano essere fattipassi avanti.

Nell’audizione del 9 novembre 2017, il Sottosegretario per lepolitiche e gli affari europei, Gozi, riferendo che l’adozione dellenuove proposte è attesa per il 20 dicembre 2017, ha riferito che « sulpacchetto regolamentare sulla sicurezza generale dei prodotti e la

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sorveglianza del mercato, va dato atto di una situazione di stallo,determinata dall’impossibilità, ad oggi, di superare la ferma opposizionedi un nutrito gruppo di Stati membri in particolare sull’articolo 7 dellaproposta di Regolamento sulla sicurezza dei prodotti (Made In) ».

Il caso è emblematico delle differenze politiche e degli interessiproduttivi e commerciali tra gli Stati dell’Unione che comportano unasostanziale paralisi decisionale ed un’assenza di regolazione chedanneggia gravemente il mondo produttivo.

b) Un altro caso emblematico è quella della normativa comu-nitaria in tema di commercio elettronico.

La direttiva sul commercio elettronico 2000/31/CE, recepita daldecreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70, ha stabilito una sostanzialelimitazione della responsabilità per i soggetti definiti come « prestatoridi servizi della società dell’informazione » (c.d. Internet Service Pro-vider –ISP), ossia i soggetti che conducono attività economichesvolgendole in linea (on line) e qualsiasi servizio della societàdell’informazione prestato normalmente dietro retribuzione, a di-stanza, per via elettronica e a richiesta individuale di un destinatariodi servizi. In pratica i Provider non sono allo stato responsabili delleviolazioni commesse dai fruitori dei servizi che veicolino via internetmerci contraffatte, fatte salve le ipotesi di dolo o di inottemperanzaad ordini dell’autorità.

Tale direttiva è molto datata nel tempo ed è divenuta obsoleta, inun settore ove l’evoluzione tecnologica e le dinamiche del mercato sisono sviluppate a ritmi vertiginosi. La realtà del mercato digitale cuisi rivolgeva è mutata profondamente negli ultimi anni, perché oggiesiste una pluralità di ISP, molto più ampia di quella individuata dalladirettiva, che sono divenuti erogatori di servizi diversificati, ove ilruolo assunto non è meramente tecnico ma si sostanzia in compor-tamenti attivi diversificati. I provider specializzati nel commercioelettronico offrono oggi servizi differenziati per modalità di transa-zioni e tipologia di utenti destinatari dei servizi: le fattispecie piùrilevanti sono quelle del Business to Business (B2B), ovvero vendita dimerci tra due realtà di business (aziende, enti pubblici o professio-nisti); del Business to Consumer (B2C), vendita di merci tra operatoridi business professionali e consumatori (c.d. e-shoppers); del Peer toPeer (P2P), ove una pluralità di clienti entra in contatto reciproco,vendendo, comprando o scambiando, segnatamente prodotti digitalidell’audiovisivo. I provider che hanno realizzato importanti piatta-forme digitali per il commercio elettronico forniscono spazi in rete siaa siti gestiti da venditori, che operano come intermediari tra i prodottirealizzati dalle aziende e i consumatori, sia a siti propri delle aziendemanufatturiere, che vendono direttamente i propri prodotti; alcune diqueste grandi piattaforme hanno assunto esse stessi venditori deiprodotti destinati all’e-commerce, di cui acquisiscono la proprietà,gestendo in tal modo un’attività di intermediazione, con creazione dimagazzini di deposito della merce, tra i produttori e i consumatori.Nel settore dei media audiovisivi operano i sistemi di peer to peer, difile sharing o di downloading-uploading, con i quali gli audiovisivi sonoimmessi sulla rete, nonché di link sharing, finanziati dalla pubblicità.

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L’accesso ai siti di vendita on line è altresì disponibile attraversoi motori di ricerca, che attraverso la ricerca algoritmica delle mercie dei marchi mettono in connessione venditori e compratori nelsettore dell’e-commerce, fornendo altresì servizi accessori, ad esempiopubblicitari. L’evoluzione dei sistemi automatici di filtraggio e diricerca può comportare l’esclusione tra i risultati della ricerca, di sitiillegali, a condizione che il ruolo dei motori di ricerca non siaconsiderato meramente passivo ed in quanto tale esente da respon-sabilità, per l’impossibilità di controllare il contenuto dei siti ospitati.

Accedono al commercio elettronico anche le cosiddette piatta-forme del web 2.0., i blog, i wiki e i social network, nei qualiintervengono una pluralità di utenti in modo bi/multi direzionale: talistrumenti, nati ed operanti come forma di comunicazione sociale,hanno sviluppato importanti strumenti destinati al commercio, conl’assegnazione di account a soggetti dediti professionalmente alcommercio. Infine molte delle piattaforme digitali più grandi offronoservizi integrati, con la differenziazione delle piattaforme, alcunedestinate ai consumatori, altre alle aziende, la predisposizione diservizi accessori (pubblicitari, di spedizione, ecc. ) da società appar-tenenti alla holding di controllo.

Questa realtà ha generato l’aumento esponenziale dei profitti peri provider, determinando il fenomeno del c.d. value gap, tra i proventiderivanti dall’attività di intermediazione digitale e i proventi percepitidelle aziende produttrici delle merci.

Di qui l’esigenza di determinare un conseguente ed equo aumentodelle responsabilità per queste aziende digitali a fronte delle presta-zioni svolte e dei profitti percepiti, nel senso di garantire una maggioretutela, per quanto riguarda la lotta alla contraffazione e alla pirateriadigitale, ai titolari di diritti di proprietà intellettuale.

Il tema di prevedere forme di maggiore responsabilizzazione degliISP rispetto alle attività illecite veicolate su internet non deve esserein alcun modo lesivo della libertà di espressione o costituire un limiteper lo sviluppo del commercio on line, che rappresenta un valoreprimario nell’economia digitale di questi anni. Si può però tradurrenell’adozione di forme equilibrate di contemperamento di tutti gliinteressi in gioco che prevedano obblighi proattivi e preventivi divigilanza a carico degli ISP, con il superamento delle attuali proceduredi Notice and Take Down, che obbligano le aziende i cui IPR siamostati lesi a segnalare volta per volta i comportamenti illeciti realizzati,procedura troppo frammentata rispetto all’enorme numero dellecontraffazioni on line ed oneroso, sia in termini organizzativi chefinanziari, per le aziende danneggiate, particolarmente per le PMI.

La strada da perseguire è invece quella dell’introduzione di undovere di diligenza (Duty of Care) alla base dell’attività di ingaggiodegli ISP per tutelare gli IPR sulla rete e dell’adozione di proceduredi contrasto non solo di tipo reattivo, ma anche di tipo proattivo epreventivo, secondo la procedura del Notice and Stay Down. Di questoconcetto fanno parte l’introduzione di regole di gestione chiare edefficaci nonché uniformi per le segnalazioni effettuate dai titolari didiritti, nonché attuare ogni misura, anche tecnologica, al fine diimpedire il ripetersi di attività illecite attraverso le loro piattaforme.È da considerarsi parte del concetto di « Duty of Care » anche

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l’impegno degli ISP, e in generale degli intermediari, a introdurremisure volte a impedire l’upload di contenuti lesivi dei diritti, potendoquindi applicare misure tecnologiche certamente alla portata e fattasalva l’assenza di impatto sulle libertà fondamentali, andando aconcentrarsi sui soli contenuti lesivi dei diritti IPR.

Occorre, in altri termini, l’assunzione di una responsabilità piùforte da parte degli ISP, utilizzando i sistemi di filtraggio che le piùavanzate tecnologie mettono a disposizione; è auspicabile la predi-sposizione di black list, definite congiuntamente, quale risultantedinamica di segnalazioni di tipo seriale inviate dai titolari dei dirittilesi, tra ISP, rappresentanti delle aziende private ed Istituzionicompetenti, per identificare gli operatori, gli account, gli IP e i sitiresponsabili di transazioni illegali ripetute nel campo della contraf-fazione, portando all’impossibilità di continuare ad operare, anche seassumano altre forme o identità.

Queste nuove tendenze, emerse e tutelate particolarmente daparte della giurisprudenza statunitense, trovano invece difficoltà adessere introdotte nella legislazione comunitaria. Allo stato la prospet-tiva di modificare la direttiva sul commercio elettronico non ènell’agenda comunitaria in via generale. Solo per quanto riguarda ildiritto d’autore le recenti proposte di modifica alle direttive UE inmateria di audiovisivi, si manifesta la possibilità introdurre, anche separzialmente, forme di estensione della responsabilità in casi di gravicomportamenti illeciti.

La necessità delle fonti normative nazionali di adeguarsi aiprincipi della normativa comunitaria e le riserve di materia che ilTrattato istitutivo della UE riserva alla stessa impediscono agli Statidi adottare soluzioni innovative derogatorie da quelle comunitarie.L’adeguamento delle soluzioni può essere disposto quindi solo in taleambito e pertanto la sussistenza di eventuali contrasti in sede politicain Europa impedisce ai singoli Stati di intervenire in materia.

c) Un altro esempio relativo al rapporto tra normativa Ue enazionale riguarda i farmaci. Il sistema di tracciabilità dei farmaci inItalia, fondato sul bollino ottico con codice a barre univoco, èrisultato, in una valutazione comune a tutti gli auditi in Commissione,all’avanguardia in Europa e adeguato per garantire la regolarità dellafiliera dei farmaci. La normativa italiana prevede inoltre che un’ampiagamma di farmaci sia sottoposta a tale sistema. La Commissione haevidenziato come per estendere i controlli della filiera dei farmaci atutte le fasi, comprese quelle logistiche, sarebbero necessari sistemi ditracciabilità in radiofrequenza che, richiedendo interventi infrastrut-turali costosi, l’Unione europea ha ritenuto di non adottare. Lasoluzione adottata con il sistema Data Matrix costituisce un avanza-mento per tutta l’Europa ma non necessariamente per l’Italia, cheanzi potrebbe vedere la diminuzione del monitoraggio di una parte difarmaci che oggi vi sono sottoposti. La modifica di tale situazionerichiederebbe necessariamente una modifica delle norme comunitarieallo stato non ipotizzabili.

d) Un altro settore dove la diversità degli interessi dei vari Paesimembri dell’Unione si manifesta con chiarezza è nel settore deicontrolli doganali. Il sistema doganale comunitario soffre di una

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mancanza di uniformità e di una diversa intensità dei controlli traDogane del Nord Europa, che privilegiano la celerità operativa el’incremento dei volumi di traffico, e agenzie doganali come quellaitaliana, ove invece si svolgono controlli adeguati al rispetto delle varienormative doganali, fiscali e commerciali sulla movimentazione dellemerci, compreso il contrasto alla contraffazione. L’assenza di controllidoganali adeguati nel Nord Europa fa si che merci di provenienzeextra-UE entrino facilmente nel territorio europeo o possano transi-tare per destinazione extra-UE, senza sottostare ai controlli previstidalle normative di settore, con l’ulteriore effetto paradossale delladiminuzione di traffico nei Paesi le cui Dogane sono più intransigenti.L’impostazione della Direzione TAXUD, competente in matteria inambito Ue, come evidenziato nel corso della missione a Bruxelles diuna delegazione della Commissione, privilegia tra i propri obiettivi piùl’incremento del traffico commerciale che lo sviluppo di un trafficodoganale controllato. Il settore costituisce quindi un esempio evidentedi come la mancanza di un politica unitaria europea in tema dicontrollo delle dogane risulti penalizzante per i Paesi, come l’Italia, incui la vocazione industriale manifatturiera è più elevata.

4. PROPOSTE PER UN EFFICACE CONTRASTO ALLA CONTRAF-FAZIONE

Dall’analisi del contesto economico, normativo ed istituzionalesopra descritto la Commissione ritiene opportuno enucleare una seriedi considerazioni e di proposte concrete di intervento per migliorareil contrasto al fenomeno della contraffazione e realizzare per davveropolitiche di enforcement della tutela dei diritti di proprietà intellet-tuale, della concorrenza e dagli interessi dei consumatori, in linea conquanto a più riprese indicato proprio dalla Commissione dell’Unioneeuropea per uno sviluppo dell’economia europea.

Gli interventi riguardano essenzialmente tre settori:

a) interventi in sede nazionale; in tale ambito rientrano: lemodifiche al sistema penale e agli istituti di procedura penale; ilcoordinamento delle forze di Polizia e il ruolo della Polizia munici-pale; il coordinamento delle banche dati; il coordinamento in sedeamministrativa;

b) interventi in sede internazionale; in tale ambito rientrano: leiniziative di coordinamento in sede internazionale che riguardano itrattati e le istituzioni internazionali; il contrasto alla criminalitàorganizzata, operante ormai in chiave sovranazionale; gli interventi insede finanziaria, tra cui l’approccio Follow the Money e il contrastoall’uso illecito dei Money transfer; il presidio degli spazi doganali edelle zone di libero scambio; la tutela della proprietà intellettuale suinternet;

c) interventi per la produzione, la distribuzione il consumo dellemerci: in tale ambito rientrano: i controlli sulle filiere produttive e lecertificazioni etiche; il ricorso agli strumenti tecnologici per l’etichet-

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tatura e la tracciabilità dei prodotti; la tutela della provenienzaterritoriale delle merci e il contrasto al fenomeno dell’italian sounding;la sensibilizzazione del consumatore.

4.1 INTERVENTI IN SEDE NAZIONALE

4.1.1 Il miglioramento dell’apparato sanzionatorio penale

Un primo tema emerso in modo orizzontale in tutte le inchiestecondotte dalla Commissione, sia in quella specifica dedicata all’effi-cacia del sistema penale esistente, sia in quelle settoriali riguardantiil tessile, il calzaturiero, l’agroalimentare e i farmaci, riguardal’adeguatezza dell’apparato sanzionatorio e dei poteri investigativi adisposizione della magistratura e delle forze dell’ordine.

I problemi sono diversi.

a) Il sistema sanzionatorio penale è caratterizzato da unaeccessiva presenza di norme, tra codice penale e leggi speciali, constratificazioni che sono l’effetto di successive novellazioni legislativemotivate anche dall’intento di assicurare tutela ai diversi settorimerceologici, ma che spesso hanno determinato incoerenze normative,con il risultato di rendere poco o nulla applicate talune fattispecie edi diminuire l’efficacia del contrasto ai fenomeni criminosi.

Tale eccesso normativo comporta un problema di armonizzazionetra le fattispecie previste dal codice penale e quelle contenute in leggispeciali, sia la legge sul diritto d’autore che le leggi volte alla tuteladel Made in Italy, con l’ulteriore esigenza di coordinare le fattispeciedi reato con quelle di illecito amministrativo previste da tali leggispeciali.

Relativamente al codice penale vi è poi un problema di colloca-zione sistematica delle norme nel codice penale, in quanto alcunefattispecie sono inserite nel titolo VII Delitti contro la fede pubblica,tra i reati di falso (artt. 473, 474, 474-bis, 474-ter, 474-quater, e 475),e altre sono collocate nel titolo VIII Delitti contro l’economia pubblica,l’industria e il commercio, tra i reati contro industria e commercio(artt. 514, 517, 517-bis, 517-ter, 517-quater, 517-quinquies e 518).

In realtà la contraffazione è per definizione un reato plurioffen-sivo, in quanto i soggetti danneggiati sono molteplici: le aziendetitolari dei diritti di proprietà intellettuale; i consumatori inconsape-voli che acquistano, anche se a prezzi vantaggiosi, prodotti di bassaqualità ma potenzialmente dannosi per la salute; il mercato e laconcorrenza che devono fronteggiare un’invasione di prodotti illecitiche sottraggono fette di mercato alla produzione e allo smercio diprodotti legali, determinando una riduzione dei fatturati aziendali edel PIL nazionale; il mondo del lavoro, per la perdita di posti dilavoro, l’incentivazione ai fenomeni di lavoro nero, tema rilevanteanche per i profili della sicurezza sul lavoro; lo Stato, per i mancatiintroiti fiscali e la salvaguardia dell’ordine e della sicurezza pubblica.

La Commissione ha ritenuto, pertanto, di proporre una ricollo-cazione di tutte le fattispecie di reati in tema di contraffazione nel

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codice penale, strutturandoli come reati di pericolo, nel titolo VIII, trai delitti contro l’industria e il commercio e destinato a tutelare i dirittidi proprietà industriale: non più quindi reati di falso, ma reatieconomici, in considerazione dei beni giuridici tutelati.

b) Un secondo aspetto di particolare rilevanza è quello dellapena edittale, che fatta salva l’ipotesi della circostanza aggravante exarticolo 474-ter, è sempre inferiore nel massimo a cinque anni. Ciòdetermina che i reati di contraffazione possono rientrare nell’esclu-sione della punibilità per particolare tenuità del fatto, ai sensi deldecreto legislativo 16 marzo 2015, n. 28, e che l’effettività della tutelain sede giudiziaria non è particolarmente elevata, atteso che nei ruolidelle udienze dei tribunali i reati di contraffazione sono necessaria-mente posposti a reati con limiti di pena edittale maggiore.

Il basso livello delle pene edittali dipende da una configurazionedelle fattispecie nel codice penale che si riferiscono ad un contestostorico, quello degli anni Trenta del secolo scorso, ove la contraffa-zione era un fenomeno nazionale o addirittura locale, tutto sommatomarginale, e non vi era stato lo sviluppo odierno legato alle filieresovranazionali della contraffazione, con il conseguente grave aumentodella pericolosità sociale. Inoltre nel codice manca una differenzia-zione efficace tra responsabilità marginali, quali quelle degli ambu-lanti o dei piccoli produttori su scala locale, e le responsabilità peruna contraffazione svolta in modo organizzato e di derivazioneinternazionale, come settore di attività della criminalità organizzata.

La Commissione con la propria relazione in materia, approvatail 4 agosto 2015, e successivamente adottata dall’Assemblea dellaCamera dei deputati nella seduta del 3 marzo 2016, ha pertantoproposto di ridurre il numero delle fattispecie incriminatrici, sem-plificando il quadro normativo, ma inasprendo notevolmente lesanzioni per le fattispecie di contraffazione sistematica e organizzata.Per le ipotesi di contraffazione meno grave, in quanto episodica elocale, o legata a fenomeni di marginalità sociale (es. ambulantato dimerce di valore minimo e senza alcun legame strutturato con le retidi distribuzione nazionale o internazionale), potrebbero rimanere ilimiti di pena esistenti. Viceversa, per la contraffazione più rilevantein termini economici e di pericolosità sociale, in quanto condotta subase sistematica, organizzata, anche se non su base associativa, oavente effetti nocivi di particolare gravità, in quanto lesiva di benigiuridici primari e di rilevanza costituzionale, quali la salute deiconsumatori o la sicurezza del lavoro, ovvero, infine, che rivestanoparticolare gravità economica, secondo criteri oggettivi (fatturatoillegale prodotto nell’ambito dell’impresa illegale o criminale; entitàdell’evasione fiscale accertata o presunta, ecc.), si propone la trasfor-mazione dell’attuale aggravante speciale di cui all’art 474-ter, in reatoautonomo, con pena edittale al di sopra del limite dei 5 anni.

c) un terzo problema è quello di prevedere una fattispecieunitaria di contraffazione ovvero, come avvenuto nelle novelle legi-slative degli ultimi anni, di differenziare le fattispecie per settorimerceologici, pur essendo identiche le fattispecie incriminatrici.

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Analizzando il problema la Commissione ha ritenuto di optare perla prima scelta, per evitare una proliferazione di norme speciali e diintrodurre in tal modo trattamenti sanzionatori differenziati, che nonpossono trovare giustificazione nella tipologia di comparto produttivointeressato.

La soluzione proposta è invece quella di far riferimento ai dirittitutelati, ossi ai diritti di proprietà industriale. Il Codice della proprietàindustriale (CPI) include in tale categoria sia i marchi e altri segnidistintivi, sia i brevetti, per i prodotti industriali, sia le denominazionid’origine ed indicazioni geografiche relative ai prodotti agroalimentari.

Ovviamente per il settore agroalimentare non rientrano in questodiscorso le fattispecie di frode e sofisticazione alimentari, che nonriguardano la contraffazione e le fattispecie relative alla legge suldiritto d’autore.

Un discorso particolare va fatto per la contraffazione su internet,per la quale potrebbero essere introdotte misure ad hoc che allo statonon esistono, ma che sarebbero giustificate dalla grande rilevanza cheha assunto la criminalità veicolata attraverso il web.

4.1.2 Problemi relativi agli istituti di procedura penale

Dal punto di vista della procedura penale gli istituti su cui occorreriflettere per adeguarli alle esigenze del contrasto alla contraffazionesono i seguenti.

a) In primo luogo si pone la questione dei poteri investigativia disposizione della magistratura e delle forze dell’ordine per i retaidi contraffazione. Dal punto di vista investigativo, sarebbe importanteestendere alla fattispecie di cui all’articolo 474-ter c.p, trasformato inreato autonomo nel senso sopraindicato, i poteri di indagine patri-moniale e di applicazione delle misure di prevenzione patrimonialeprevisti dalla legislazione antimafia, che oggi sono utilizzabili dallamagistratura solo nel caso di reato di associazione a delinquerefinalizzato alla commissione dei reati ex articolo 473 e 474 c.p, inforza del richiamo inserito nell’articolo 51, comma 3-bis c.p.p, aseguito della novella recata dalla legge n. 99 del 2009, a sua voltarichiamato dall’articolo 4, comma 1, lett. b) del Codice delle leggiantimafia, in rapporto agli artt. 18 e segg. dello stesso Codice(applicazione delle misure di prevenzione patrimoniale, indaginipatrimoniali, sequestro, confisca, sequestro o confisca per equivalente,intestazione fittizia). Tali poteri appaiono necessari per combattere lefiliere internazionali legate alla criminalità organizzata coinvolte nellaproduzione e commercio di merce contraffatta. A questi poteri devonoessere mantenuti i poteri di intercettazione di conversazioni ecomunicazioni ai sensi dell’articolo 266 c.p.p., preso atto delladisposizione già introdotta nel c.p.p. per effetto dell’articolo 14,comma 3, della legge 14 gennaio 2013 n. 9 che ha previsto l’inter-cettazione anche per le fattispecie di cui agli artt. 473, 474, 516 e517-quater c.p. Analoga considerazione può farsi riguardo ai terminidi durata massima delle indagini preliminari ai sensi dell’articolo 407c.p.p.

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b) Le dimensioni sovranazionali delle filiere della contraffazionecomportano la difficoltà di condurre indagini che esulano dal meroambito italiano. Particolarmente nel caso della contraffazione via webla difficoltà è aumentata dalla sussistenza di un mercato di provider,piattaforme digitali e siti di grande impatto commerciale nel settorelocalizzati fuori dell’Italia e di difficile individuazione quanto ad areageografica di riferimento. Nelle inchieste giudiziarie si deve ricorrerespesso alle rogatorie internazionali, ai sensi degli artt. 723 e segg.c.p.p., che oltre ad essere costose comportano un notevole allunga-mento dei tempi delle indagini. Il Governo ha espresso in Commis-sione il convincimento che il nuovo strumento delle Squadre Inve-stigative Comuni (Joint investigation teams-J.I.Ts) sembrano potercostituire una risposta più efficace per accrescere l’efficacia dell’a-zione investigativa all’estero. Si tratta della possibilità, prevista dallaDecisione Quadro 2002/465/GAI del Consiglio dell’Unione europea del13 giugno 2002, recepita dal decreto legislativo n. 34 del 2016, dioperare con team di polizie di diversi Paesi che operano in modocongiunto per lo svolgimento di indagini penali in ambiti specifici eper una durata di tempo limitata e di utilizzare le prove raccolte intal modo direttamente nelle indagini e nei processi penali propri diciascun Paese. Gli atti compiuti da tali squadre comuni sono acquisitinei fascicoli processuali delle indagini in corso in ciascuno Statopartecipante, senza necessità di effettuare rogatorie.

c) Per i beni contraffatti, il sequestro giudiziario, di cui all’artt.253 e segg. c.p.p., pone almeno tre problemi: la modalità di inven-tariazione dei prodotti contraffatti, le forme della custodia degli stessie la possibilità di procedere alla loro immediata distruzione, fatti-specie prevista dal c.p.p. dai commi 3-bis e 3-ter, aggiunti all’articolo260 c.p.p. dal decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92 conv. con mod.dalla legge n. 24 luglio 2008, n. 125.

Per il sequestro dei prodotti contraffatti, che si esegue con l’inven-tariazione e l’apposizione del sigillo dell’ufficio giudiziario, la Guardiadi Finanza ha riferito in audizione che le operazioni di conteggio deiprodotti richiedono un notevole impiego di personale delle forze dell’or-dine, talvolta per diversi giorni. Una soluzione possibile, de jure con-dendo, potrebbe essere quella di effettuare una catalogazione per tipo-logia di articoli contraffatti e una quantificazione complessiva permasse o a volume, avendo a riferimento il peso, con notevole risparmiodi tempo. La fase di conteggio e ricognizione dei prodotti potrebbeavvenire solo su istanza di parte, che si assumerebbero i relativi onerifinanziari, in caso di conferma degli esiti determinatisi in sede di fermoe sequestro, sarebbero posti a carico dell’istante. Tali innovazioni con-sentirebbero l’effettuazione dei sequestri.

Circa la custodia e il deposito giudiziario dei prodotti sequestrati,ai sensi dell’articolo 259 c.p.p, stante l’entità dei sequestri, cheriguardano a volte interi container, non si può effettuare in cancelleriama si deve ricorrere al deposito presso terzi privati, molto onerosa dalpunto di vista finanziario. La prassi di nominare custode giudiziariolo stesso soggetto passivo del sequestro ha dato luogo a moltiinconvenienti, per le violazioni verificatesi agli obblighi di custodia. Laproposta sostenuta dalla Commissione è quella di identificare dei

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luoghi pubblici (ad esempio caserme o depositi militari non utilizzati),senza oneri per lo Stato.

In alternativa al deposito i commi 3-bis e 3-ter dell’articolo 260c.p.p. consentono già la distruzione delle merci di cui sono comunquevietati la fabbricazione, il possesso, la detenzione o la commercializ-zazione quando le stesse sono di difficile custodia, ovvero quando lacustodia risulta particolarmente onerosa o pericolosa per la sicurezza,la salute o l’igiene pubblica ovvero quando, anche all’esito diaccertamenti compiuti ai sensi dell’articolo 360, risulti evidente laviolazione dei predetti divieti. A tal fine si svolgono accertamentitecnici su campioni della merce, avvalendosi di consulenti tecnici.Mentre nel caso di sequestro in procedimenti a carico di ignoti ladistruzione è agevole, perché la polizia giudiziaria, dopo tre mesi dalsequestro può procedere in tal senso, previa comunicazione all’auto-rità giudiziaria, nel caso di procedimento a carico di soggettiidentificati, l’articolo 360 c.p.p. consente agli indagati di impedire gliaccertamenti tecnici, sollevando incidente probatorio. La Commis-sione, in base alle risultanze delle audizioni, auspica che la proceduradi distruzione a carico di ignoti sia estesa anche ai procedimenticontro noti se l’esito degli accertamenti dimostrino casi manifesti dicontraffazione.

d) Per la lunghezza dei processi, che spesso si estinguono perl’intervento della prescrizione, e anche per l’esigenza di impedire lareiterazione dei reati di contraffazione, va esaminata la possibilità diintrodurre in via generale la misura cautelare dell’interdizione dal-l’esercizio di professione o commercio legali dietro la quale si celanocomportamenti criminali, che attualmente è prevista solo comesanzione accessoria all’esito del processo.

e) Una delle maggiori difficoltà nel contrasto della contraffa-zione da parte delle Procure è l’oggettiva difficoltà di combatterefenomeni che hanno una connotazione internazionale e che sonodiffusi sull’intero territorio nazionale rispetto all’attuale sistema dicompetenza delle Procure della Repubblica. Una medesima filiera dimerci contraffatte, pur essendo articolazioni di medesime organizza-zioni criminali, può pertanto essere indagata, nelle diverse fasi dellaproduzione, della distribuzione e della vendita al dettaglio, da Procurediverse. L’articolo 15, comma 4, della legge 23 luglio 2009, n. 99 haintrodotto nell’articolo 51, comma 3-bis c.p.p. il riferimento al reatodi associazione a delinquere (articolo 416) finalizzata alla commis-sione dei reati di contraffazione ex artt. 473 e 474 c.p., attribuendoloalla competenza delle Procure distrettuali antimafia. Le medesimefattispecie di reato, invece fuori dal caso associativo, ma moltopericolose in quanto svolte su base sistematica, organizzata o ancheda parte di singoli aventi un forte ruolo di riferimento nelle filiereinternazionali della contraffazione, rimangono nella competenza delleProcure circondariali.

4.1.3 Il coordinamento delle forze di Polizia

Un tema emerso è quello del coordinamento delle forze di Poliziae dell’esigenza di assicurare maggiore specializzazione nel contrastoalla contraffazione.

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La Commissione ha avuto modo di apprezzare particolarmente,nel corso delle numerose audizioni e di missioni svolte sul territorio,il grande sforzo compiuto quotidianamente dalle forze dell’ordine peril contrasto della contraffazione. Il contributo fornito dalla Guardiadi Finanza che ha una competenza specialistica in materia è statounanimemente apprezzato, così come le realtà specialistiche rappre-sentate dal Nucleo NAS dei Carabinieri nel settore agroalimentare efarmaceutico della Polizia postale nel controllo dei crimini sulle retitelematiche.

Uno dei punti possibili di miglioramento delle modalità dicontrasto può essere costituito peraltro dall’ulteriore implementazionedel processo di specializzazione delle competenze tra le varie Forzedi Polizia, già avviato nel nostro ordinamento e disciplinato dalladirettiva del Ministro dell’interno 28 aprile 2006 e modificato direcente dal Decreto del Ministro dell’interno del 15 agosto 2017, cheha adottato, in forza delle previsioni contenute nel D.Lgs. n. 177/2016,la nuova direttiva in materia, nel senso di prevedere forme di ulteriorespecializzazione. L’obiettivo di tale intervento è quello di ottimizzarele risorse, evitare le duplicazioni degli interventi, e stimolare unacompetenza specifica, in grado di rendere il contrasto alle diverseforme di contraffazione più mirato ed efficace, attesa la pluralità deifenomeni contraffattivi e delle relative modalità di contrasto.

La direttiva del Ministro dell’interno 15 agosto 2017, disciplina orale modalità attraverso le quali la Polizia di Stato, l’Arma deiCarabinieri e il Corpo della Guardia di Finanza esercitano i compitinei rispettivi comparti di specialità, tenendo conto di due criteriessenziali: la preminenza ovvero l’esclusività di competenza. Sonoindividuati nove comparti di specialità: sicurezza stradale, sicurezzaferroviaria, sicurezza delle frontiere, sicurezza postale e delle comu-nicazioni, sicurezza nella sanità, igiene e sofisticazioni alimentari,sicurezza forestale, ambientale e agroalimentare, sicurezza nellacircolazione dell’euro e dei mezzi di pagamento, sicurezza delpatrimonio archeologico e culturale e sicurezza sul lavoro.

Per la tutela dei diritti di proprietà intellettuale in senso latorimane una distinzione di competenze tra diritti di proprietà indu-striale e diritto d’autore.

Nell’ambito della sicurezza postale e delle comunicazioni, infatti,ferme restando la competenza generale attribuite alla Polizia postale,la Guardia di finanza, attraverso il Nucleo speciale Frodi tecnologiche,ha competenza preminente, per le materie che qui interessano,relativamente alle condotte di contraffazione di valuta e mezzi dipagamento, di marchi, brevetti, indicazioni di origine e qualità ediritto d’autore. Tuttavia, per le illecite duplicazioni di software edaudiovisivi tutelati dal diritto d’autore (c.d. pirateria digitale) lacompetenza rimane della Polizia postale, che deve operare in raccordocon la Guardia di finanza.

Più rispondente ai criteri di specializzazione esclusiva è il settoreagroalimentare e farmaceutico, affidato in via esclusiva all’Arma deiCarabinieri attraverso il Comando per la tutela della salute. Tuttavia,la Guardia di Finanza mantiene i compiti per il controllo della spesasanitaria nonché per la vigilanza sulla sicurezza dei prodotti e per latutela della proprietà intellettuale nelle frodi alimentari.

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Il modello organizzativo derivante risulta quindi molto aderenteal mantenimento delle elevate specializzazioni maturate dalle varieforze dell’ordine, e non ha quindi sempre operato, anche a seguitodella nuova direttiva del 2017, scelte drastiche di individuazione dicompetenza esclusiva rispetto alla precedente direttiva del 2006.

4.1.4 Il ruolo della Polizia municipale

Il potenziamento del ruolo della Polizia municipale si è rilevatoun tema importante, particolarmente rispetto al contrasto sul terri-torio della vendita al dettaglio di merce contraffatta. Pur essendo perdefinizione strutture di ambito comunale si appalesa sempre più lanecessità di adoperare metodologie condivise nelle tecniche di con-trasto e di accrescere il processo di formazione specialistica circa lecaratteristiche del fenomeno della contraffazione. Di qui il suggeri-mento a favorire la promozione di iniziative volte a stimolare taleprocesso e a realizzare forme di coordinamento funzionale tra lediverse forze di polizia, nazionali e locali operanti sul territorio.

Per questo secondo aspetto va ricordato come per il contrasto allacontraffazione in ambito territoriale il decreto-legge n. 14 del 2017,convertito con modificazioni dalla legge n. 48 del 2017 in tema disicurezza delle città, ha previsto l’istituzione di un Comitato metro-politano per l’analisi, la valutazione e il confronto sulle tematiche disicurezza urbana relative al territorio della città metropolitana,copresieduto dal Prefetto e dal Sindaco metropolitano, cui partecipanoi sindaci dei comuni interessati e sono invitati a partecipare soggettipubblici o privati dell’ambito territoriale interessato. Alla base di talelegge vi è il concetto di sicurezza integrata, molto valorizzatonell’ambito di questo provvedimento, con il rafforzamento dellacollaborazione tra Prefettura, Istituzioni comunali e metropolitane,Forze di polizia statali e Forze di polizia locali.

La stessa normativa prevede, al fine di prevenire e contrastare ifenomeni di degrado urbano in aree costituenti « punti nevralgici »della mobilità, l’irrogazione da parte del Comune di una sanzioneamministrativa pecuniaria a chi pone in essere condotte lesive deldecoro urbano o della libera accessibilità e fruizione delle infrastrut-ture, fisse e mobili, ferroviarie, aeroportuali, marittime e di trasportopubblico locale (urbano ed extraurbano) e delle relative pertinenze,con la comminazione di un ordine di allontanamento dal luogo in cuiè stato commesso il fatto. I relativi proventi delle infrazioni sonodevoluti all’ente territoriale, per iniziative di sostegno del decorourbano.

4.1.5 Il coordinamento delle banche dati

Un altro problema esistente per una maggiore efficacia delcontrasto alla contraffazione è quello di una pluralità di banche datigestite separatamente dalle Istituzioni pubbliche, il che determina unasettorializzazione dei controlli e un insufficiente scambio di infor-mazioni.

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Occorre una interazione tra le aziende titolari dei diritti diproprietà intellettuale e le istituzioni pubbliche deputate ai controlli.Una delle difficoltà maggiori che si evidenziano nella pratica èl’identificazione delle merci contraffatte, che richiedono spesso, perl’elevata qualità dei falsi realizzati, indagini complesse. I dati contenutiin banche dati o siti aziendali possono invece rilevare immediata-mente, anche avvalendosi dei dati contenuti nelle etichette e neisupporti tecnologici oggi disponibili, la reale provenienza delle merci.Analoghi profili informativi riguardano i profili di onorabilità pro-fessionale di spedizionieri nei traffici internazionali.

Nel comparto agricolo, ad esempio, si è manifestata l’esigenza diintegrare nel sistema SIAN le molte banche dati esistenti nel settore,gestite separatamente dalle diverse autorità deputate ai vari profili dicontrollo, come già previsto dall’articolo 10 della legge n. 9 del 2013e la cui attuazione non risulta allo stato realizzata e per estendereanche all’ambito comunitario la condivisione dei dati, preso attodell’integrazione europea dei processi produttivi.

Per il coordinamento delle banche dati, e la loro attingibilità inmodo unitario e completo da qualsiasi forza dell’ordine che indaga suireati di contraffazione, ferma restando l’alimentazione distinta, ènecessario introdurre una previsione dispositiva che in tempi rapidiobblighi all’utilizzo di una piattaforma comune.

4.1.6 Il coordinamento in sede amministrativa

Dal punto di vista dell’azione amministrativa nazionale va raf-forzata l’opera di coordinamento tra le varie Istituzioni competenti,sia a livello nazionale che nel rapporto tra l’ambito nazionale e quellolocale.

Il modello di coordinamento amministrativo nazionale attual-mente è affidato al MISE attraverso la Direzione generale competenteche cura la segreteria del Comitato nazionale anticontraffazione, nelquale si raffrontano le varie istituzioni competenti.

Nel settore dei farmaci esiste un modello di competenza ammi-nistrativa esclusiva affidata all’Agenzia italiana del farmaco (AIFA),istituita dall’articolo 48, comma 2, del decreto-legge 30 settembre2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre2003, n. 326, cui fa capo, ai sensi dell’articolo 129 del D.Lvo 219/2006,il Sistema nazionale di farmacovigilanza, conforme alle modalitàdefinite a livello comunitario, per la sorveglianza dei medicinali e larealizzazione della rete telematica nazionale di farmacovigilanza, incollegamento con le strutture sanitarie, le regioni e le aziendefarmaceutiche, avvalendosi altresì del Nucleo Carabinieri AIFA, com-petente ad investigare nel settore dei farmaci, istituito dal decretoministeriale dell’11 gennaio 2017.

Per il secondo aspetto l’articolo 5 del decreto-legge n. 14 del 2017,convertito con modificazioni dalla legge n. 48/2017 in tema disicurezza delle città, ha istituzionalizzato i Patti per l’attuazione dellasicurezza urbana, di cui la Commissione ha conosciuto un’applica-zione sperimentale, molto efficace, nel distretto tessile di Prato. Talistrumenti, sottoscritti, tra il Prefetto ed il Sindaco, con accordo

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sancito in sede di Conferenza Stato-città e autonomie locali, preve-dono interventi per la sicurezza urbana e il contrasto dei fenomeniilleciti, tra i quali è espressamente previsto anche lo smercio di benicontraffatti o falsificati, con misure quali:

a) misure per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni dicriminalità diffusa e predatoria, attraverso servizi e interventi diprossimità, in particolare sulle zone maggiormente interessate dafenomeni di degrado, anche coinvolgendo le reti territoriali divolontari per la tutela e la salvaguardia dell’arredo urbano, delle areeverdi e dei parchi cittadini e favorendo l’impiego delle forze di poliziaper far fronte ad esigenze straordinarie di controllo del territorio,nonché attraverso l’installazione di sistemi di videosorveglianza;

b) iniziative di dissuasione di ogni forma di condotta illecita,compresi l’occupazione arbitraria di immobili e lo smercio di benicontraffatti o falsificati, nonché la prevenzione di altri fenomeni checomunque comportino turbativa del libero utilizzo degli spazi pub-blici;

c) la promozione del rispetto del decoro urbano, valorizzandoforme di collaborazione interistituzionale tra le amministrazionicompetenti.

Tale strumento, come dimostrato dall’esperienza di Prato, possonocostituire un modello efficace per accrescere l’effettività dell’attività dicontrollo.

In linea generale si può affermare che occorre un maggiorecoordinamento tra i controlli e l’attività investigativa sui diversi profilidell’attività produttiva dalla quale possono emergere fenomeni dicontraffazione, che a seconda dei profili di riscontro della normativavigente (marchi e segni distintivi; etichette per la composizione delprodotto; dichiarazioni di origine « Made in Italy » o similari; controllifiscali anche per il fenomeno della sottofatturazione; controlli per ilrispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro, il rispetto degli obblighiprevidenziali e il contrasto al lavoro nero) o del momento dieffettuazione di tali attività (sdoganamento, controlli successivi nei sitiproduttivi o di commercializzazione) vedono coinvolti a vario titolodiverse autorità.

4.2 INTERVENTI IN SEDE INTERNAZIONALE

4.2.1 Il coordinamento in sede internazionale

Il carattere transnazionale della contraffazione e i legami tragruppi criminali nazionali ed internazionali richiedono con tuttaevidenza la promozione di accordi tra Italia, Unione europea e gliStati delle aree geografiche interessate per controllare i fenomeni edelaborare strategie di contrasto. Il dato della provenienza delle mercicontraffatte in Italia ed in Europa è accertato, come è risultatoevidente dalle analisi fornite alla Commissione dall’OCSE ed elaboratedal CENSIS. Una politica di effettivo enforcement della lotta alla

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contraffazione richiede un più coordinato controllo delle frontiere tragli Stati di destinazione delle merci e lo sviluppo di forme dicooperazione maggiore con i Paesi dai quali provengono i prodotticontraffatti, in particolare con la Cina.

I tre strumenti a disposizione in sede internazionale sono l’attivitàdegli organismi specialistici in materia di tutela della proprietàindustriale e di lotta alla contraffazione; le politiche comunitarie inmateria; gli accordi e i trattati internazionali.

Circa i primi il ruolo svolto da INTERPOL ed EUROPOL,dall’EUIPO, dall’OLAF, dalle altre istituzioni operanti in ambito UE ein sede mondiale dal WIPO e dal WTO, oltre all’IACC negli Stati Unitiè importante, pure nelle difficoltà che si manifestano per superare ledistanze normative e di interessi tra i vari Paesi. Non sempre l’attivitàdi tali organismi appare adeguata per realizzare forme di contrastoefficaci, mentre strumenti come quello dei Joint investigation teams(J.I.Ts) o l’istituzione di una Procura europea sembrano potercostituire una riposta più efficace per accrescere l’efficacia dell’azioneinvestigativa.

In ambito comunitario va ricordato l’European Union Policy Cicle2014-2017 che detta gli indirizzi politici per il contrasto dellacriminalità organizzata all’interno dell’Unione e che individua tra lepriorità d’intervento anche la contraffazione di merci aventi impattosulla salute e sicurezza pubblica.

Circa i trattati va rilevato che per la contraffazione non esiste untrattato internazionale specifico e che l’Accordo TRIPs costituiscesostanzialmente l’unico fondamento per una standardizzazione degliinterventi. Andrà valutata nel tempo l’efficacia nel rispondere aibisogni di tutela dell’origine territoriale dei prodotti dei recentiaccordi bilaterali tra UE e Canada (il CETA).

La Commissione ritiene quindi che sia interesse dell’Italia favorirein ogni modo il processo di definizione in sede internazionale di untrattato che definisca la contraffazione, superando le difficoltà dimolti Paesi ad accettare forme piene di tutela dei diritti di proprietàindustriale. Va ricordato al proposito che in tema di farmaci ladirettiva 2011/62/UE, che ha introdotto un codice comunitario relativoai medicinali per uso umano, recepita in Italia dal decreto legislativo19 febbraio 2014 n. 17, proprio per la difficoltà di trovare accordisulle violazioni della proprietà intellettuale nel settore, ha introdottola nozione di farmaco « falsificato », scegliendo di non utilizzare ladefinizione di farmaco « contraffatto », per restare nell’ambito propriodella tutela della salute e non entrare nel merito delle questioniattinenti ai diritti di proprietà industriale.

4.2.2 Il rapporto tra contraffazione e criminalità organizzata

Il fenomeno della penetrazione delle associazioni di stampomafioso e camorristico e delle organizzazioni criminose internazionalinel settore della contraffazione è oggi una pericolosa realtà cherichiede un forte impegno comune di tutte le istituzioni competentiper il contrasto.

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Le organizzazioni criminali investono nella contraffazione a causadei bassi rischi corsi, in termini di repressione penale, a fronte invecedegli alti profitti finanziari ricavabili; ciò richiama pertanto lanecessità, per il Governo e per il Parlamento, di procedere in modosollecito all’esame e all’approvazione di norme, quali quelle relative altema delle agromafie il cui disegno di legge è stato approvato dalConsiglio dei ministri, e più in generale, di operare per un aggrava-mento del trattamento sanzionatorio, contestualmente ad una razio-nalizzazione e semplificazione delle numerose norme oggi esistenti, sianel codice penale che in leggi speciali. Il caso delle agromafie èemblematico per la sua gravità. Si tratta di fenomeno che oltre adalterare il corretto andamento delle filiere alimentari, in quantomarginalizza le imprese legali che non possono sostenere i costi dellavoro, di gestione e delle materie prime anormalmente bassi cheavvantaggiano le aziende collegate alla criminalità, determina unaserie di fenomeni di particolare gravità sociale: lo sfruttamento delcaporalato e del lavoro in nero e i danni per la salute delconsumatore.

Il fenomeno è particolarmente pericoloso in una duplice dire-zione: da un lato in quanto è in grado di determinare un salto diqualità della pericolosità del fenomeno contraffattivo, dall’altro inquanto rafforza le associazioni criminali di stampo mafioso e ca-morristico ed internazionale.

Dal punto di vista del contrasto alla contraffazione, infatti, nonvi è dubbio che l’ingresso organico delle associazioni criminali distampo mafioso e camorristico ha determinato un accrescimento delcarattere imprenditoriale del mercato della contraffazione. Ciò èdovuto alla vocazione alla transazionalità e alla capacità organizzativache tali associazioni criminali possono mettere in campo, mutuandoledai settori ove la gestione delle attività illecite ha ormai assunto talecaratteristiche: si pensi al traffico di stupefacenti, ad esempio.Estremamente pericolose, per le implicazioni, sia sul territorio na-zionale che in sede internazionale, si sono poi rivelate le connessionitra criminalità organizzata italiana e straniera, particolarmente quellecinesi, che accentuano la capacità di favorire la penetrazione di mercicontraffatte per la vendita. Il ruolo della criminalità organizzataincide pertanto in modo rilevante sul trend di crescita del mercatodella contraffazione, in costante espansione.

Dal punto di vista dell’ordine pubblico l’inserimento della crimi-nalità organizzata nel business della contraffazione è estremamentepericoloso, per una serie di effetti negativi che è in grado di generare:i danni causati alle aziende, alla concorrenza, all’economia reale e allasalute del consumatore; il rafforzamento del controllo sul territorio daparte del crimine organizzato, vista la capillarità della distribuzionesia attraverso gli esercizi commerciali che in sede di ambulantato; losviluppo di fenomeni sociali deteriori quali lo sfruttamento del lavoronero o del caporalato nel settore agricolo; l’incentivazione al reclu-tamento di criminalità locale, spesso su base etnica, cui viene affidatoil ruolo di manovalanza per la vendita al dettaglio, particolarmenteper la criminalità di origine magrebina e africana; la possibilità diriciclaggio di denaro proveniente da altri settori illeciti; la possibilitàdi accedere ad alti profitti con bassi rischi di contrasto in sede penale,

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a causa dell’esiguità delle pene previste nei vari ordinamenti nazionaliper i reati di contraffazione rispetto a quelli per i reati gravi tipicidelle organizzazioni criminali (ed esempio cd. reati di sangue o iltraffico di stupefacenti); le ricadute ambientali che l’intervento dellacriminalità organizzata nella contraffazione determina, come confer-mato dal caso della Terra dei fuochi, ove risultano accertati losversamento sistematico dei residui di lavorazione di produzioni dimerce contraffatta.

La Commissione ritiene pertanto che il Governo e il Parlamentodebbano accentuare il contrasto alla contraffazione in generale,ponendo particolare attenzione al contrasto della criminalità orga-nizzata in tale settore che non costituisce un settore marginale dellacriminalità ma una delle nuove frontiere illecite ove sono rivolte leattenzioni delle associazioni criminose.

4.2.3 Il contrasto della contraffazione in sede finanziaria: l’approccioFollow the Money e il contrasto all’uso illecito dei Moneytransfer

a) Un aspetto fondamentale delle strategie di contrasto riguardal’approccio « Follow the money ». Come l’esperienza del contrasto dellacriminalità nei settori tradizionali di attività criminale dimostra,colpire queste organizzazioni dal punto di vista finanziario e patri-moniale può risultare estremamente efficace. Mentre la tutela deidiritti di proprietà industriale ed intellettuale presenta, specie in sedeinternazionale, molte problematiche, anche per la diversità di disci-plina giuridica esistente tra i vari ordinamenti, realizzare forme dicontrasto che colpiscono i profitti derivanti dal commercio di mercecontraffatta, anche attraverso il commercio elettronico, può portarerisultati molto positivi.

Per la tutela degli IPR costituiscono un efficace strumento di lottaalla contraffazione nel commercio elettronico le intese tra titolari dimarchi e segni distintivi, ISP e aziende di gestione dei mezzi dipagamento elettronici (carte di credito, internet banking), che con-sentono di bloccare, in presenza di transazioni relative a mercecontraffatta sul web, l’effettuazione di pagamenti on line per l’acquistodi tale merce, rendendo non attivabili i circuiti finanziari digitaliriguardo ai siti interessati.

In merito è emersa con chiarezza una diversità di approccio trail modello europeo e quello americano per il coordinamento delleazioni di contrasto.

Mentre in Europa gli interventi presuppongono un interventonormativo da cui discendono obblighi specifici per gli operatori delsettore, nel modello americano, sulla scorta delle best practicesstatunitensi illustrate in precedenza, promosse dall’International An-ticounterfeiting Coalition, l’approccio è su base consensuale e volon-taristico, favorendo il coinvolgimento delle aziende titolari dei dirittidi proprietà industriale o intellettuale e del sistema finanziario, comenel programma Rogue Block illustrato nella relazione.

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La stessa Unione europea, sulla base del piano d’azione elaboratonel luglio 2014 dalla Commissione europea, sta valutando l’adozionedi tali forme di contrasto, anche se la specificità degli ordinamentigiuridici europei rispetto a quelli nordamericani rende problematicoipotizzare un approccio esclusivamente su base volontaristica.

Viceversa nel settore del diritto d’autore relativo al file sharing oall’upload-download illegale di audiovisivi, ove il profitto per glioperatori non deriva in massima parte dallo scarico di film o musica,che anzi talvolta è gratuito, ma dalla pubblicità ospitata dai siti, inrapporto al numero di contatti e il page rank degli stessi, l’approccioFollow the Money si traduce nella definizione di accordi tra ISP,titolari dei DPI e agenzie pubblicitarie, per impedire la presenza dibanner pubblicitari sui siti illeciti.

b) Altro punto di azione da tenere in considerazione è inter-venire per impedire che i circuiti finanziari alternativi a quelli bancaritradizionali, in primis l’attività dei Money transfer, possano continuarea costituire una facile via di trasferimento dei proventi illeciti dellacontraffazione verso i Paesi asiatici di provenienza delle merci e unostrumento palese di realizzazione di pratiche di evasione fiscale.

Attraverso l’uso illecito dei Money transfer sono veicolati ingentitrasferimenti di denaro, indirizzati da uno stesso mittente, chefraziona i versamenti (c.d. smurfing) per aggirare la normativa cheprevede un invio massimo di euro a persona in sette giorni, per iltramite di remittenti interposti in via simulata e che pervengono aduno stesso beneficiario in Cina.

È prassi comune che nei Money transfer si facciano sistematica-mente operazioni sotto la soglia della tracciabilità e con una molte-plicità impressionante di operazioni per singolo cliente. Il canaleprincipale attraverso il quale le rimesse finanziarie degli emigratiraggiungono la Cina e gli altri Paesi extraeuropei, è quello dei negozidi Money transfer, che, in quanto sottratti alle regole antiriclaggio delsistema bancario e finanziario, mostrano una rilevante criticità.

Le rimesse di denaro sono alimentate, oltre che dai profittid’impresa, anche dai guadagni derivanti dalla contraffazione, dalcontrabbando, dallo sfruttamento della prostituzione, dallo sfrutta-mento del lavoro nero, da somme derivanti da evasione fiscale. Percomprendere la rilevanza del fenomeno basti considerare che nel solo2009 sono nati 6.500 sportelli di Money Transfer, numero che da solosuperava il numero delle filiali del gruppo Banca Intesa San Paolo nelperiodo (5.900). Nello stesso periodo il totale dei negozi di Moneytransfer erano 16.000, a fronte di 14.000 unità operative di Posteitaliane s.p.a.. Tali sportelli finanziari, nati per agevolare le rimessein patria dei migranti extracomunitari, nonostante si tratti di canalifinanziari molto più costosi di quelli bancari, sono passati dai 687 nel2002 agli oltre 34.000 del 2010. Al 2014 il numero di Money transferattivi in Italia era pari a circa 40.000 unità.

Le ragioni dello sviluppo sono molteplici:

• si tratta di rimesse di denaro effettuati con il contante, checonsente una agevole evasione della normativa antiriciclaggio;

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• i Money transfer sono spessi negozi « etnici » in quanto gestitida operatori appartenenti spesso alle stesse comunità maggiormentecoinvolte nel traffico di merci contraffatte e che non possiedonoun’estrazione di natura finanziaria in senso stretto, in quanto spessosono allocati presso phone-center, internet point, centri commerciali,agenzie di viaggio, bar e cartolerie;

• i controlli sono resi difficili dall’elevata numerosità e mobilitàdegli operatori;

• il sistema Money transfer, nel quale l’Italia è tra i mercati piùrilevanti al mondo, opera anche presso Paesi dove non esiste unalegislazione antiriciclaggio o è assente una regolare rete bancaria.

In base a dati della Banca d’Italia, nel 2013 le rimesse versol’estero, in gran parte effettuate tramite Money transfer, si sonoattestate intorno ai 5,5 miliardi di euro.

Dall’analisi di molte delle Procure audite in Commissione viene laconferma di come la pista investigativa giusta sia sempre quella diseguire i flussi di danaro, in quanto nei reati contro l’economia e nellacontraffazione i confini nazionali non esistono più e a fronte dei varidiritti nazionali vi siano realtà criminali sovranazionali, per cui perseguire i flussi di denaro è necessario operare in sede sovranazionale.

Il punto centrale del fenomeno dei Money transfer è che l’uso ditale strumento fa sì che ai danni della contraffazione – per le aziendecolpite, per la tutela della concorrenza e per i consumatori – sisommino i danni ingenti del deflusso di enorme somme di denaro,frutto di congiunte evasione fiscale e contraffazione, e che possonooltretutto alimentare le organizzazioni criminali sovranazionali.

In tal senso sarà importante verificare l’impatto del decretolegislativo 25 maggio 2017, n. 90 attuativo della direttiva (UE)2015/849 relativa alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario ascopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanzia-mento del terrorismo che introduce misure per il controllo dell’attivitàsvolta dai Money transfer.

4.2.4 Il presidio degli spazi doganali

Un tema di particolare importanza per la lotta alla contraffazioneè quello di assicurare una maggiore omogeneità del sistema dicontrollo delle dogane comunitarie, da elevare su standard di effettivocontrollo, per via telematica, delle irregolarità nell’etichettatura e delfenomeno della sottofatturazione, che costituiscono i principali feno-meni attraverso i quali si determina l’ingresso nell’area comunitariadi merci contraffatte.

Il Codice Doganale dell’Unione (Reg. (UE) n. 952/2013) ha attri-buito alle Agenzie delle dogane dei singoli Stati la responsabilitàprimaria della supervisione sugli scambi internazionali alle frontiere:il controllo doganale rappresenta quindi un importante strumento dienforcement nella lotta alla contraffazione.

Il « Piano pluriennale d’azione doganale » dell’Unione europea, peril periodo 2013-2017 si propone obiettivi specifici nel settore della

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contraffazione: lo sviluppo di strategie su misura per monitorarepacchi e traffico postale; l’accentuazione del ruolo delle autoritàdoganali per l’attuazione della legislazione UE in materia di tuteladella proprietà intellettuale; il rafforzamento della cooperazione conl’Osservatorio europeo e con le Autorità di contrasto sulle violazionidei DPI.

La Convenzione di Bruxelles del 15 dicembre 1950, entrata invigore nel 1952, ha istituito il Consiglio di cooperazione doganale, poidenominato Organizzazione mondiale delle dogane. Comprende 176membri e si propone di sviluppare standard globali per le proceduredoganali nonché di armonizzare e semplificare a livello mondiale leprocedure doganali, in modo che gli scambi internazionali si svolganosenza particolari intralci.

Il 10 dicembre 2012 il Consiglio UE ha adottato il nuovo pianodi azione doganale dell’UE in materia di lotta contro le violazioni deidiritti di proprietà intellettuale per il periodo 2013-2017. Gli obiettivistrategici di questo piano di azione sono i seguenti:

a) applicare e controllare in modo efficace la nuova normativadell’UE sulla tutela dei diritti di proprietà intellettuale da parte delleautorità doganali;

b) contrastare gli scambi di merce che violano i diritti diproprietà intellettuale lungo tutta la catena di approvvigionamentointernazionale;

c) contrastare le principali tendenze negli scambi di merci cheviolano i diritti di proprietà intellettuale;

d) rafforzare la cooperazione con l’Osservatorio europeo sulleviolazioni dei diritti di proprietà intellettuale e le autorità di contrasto.

La situazione che la Commissione ha potuto verificare comeproblematica per un’efficace lotta alla contraffazione si sostanzia inun paradosso: la sussistenza in Italia di controlli efficaci, su basetelematica ed in base ad un’analisi dei rischi per soggetti esportatori,tipologia delle merci a rischio, risulta di fatto compromessa dallarealtà di controlli « a maglie larghe » nei Paesi del Nord Europa o inGran Bretagna, che in ultima analisi favoriscono uno spostamento delflusso di merci verso tali porti, aumentandone i ricavi, e consentendol’ingresso intracomunitario di merce che poi può circolare liberamentein tutta la zona UE e non impedendo il transito di tali merci versodestinazione extra-UE.

Si può anzi affermare che le rotte del commercio illecito orientinoconsapevolmente i flussi di esportazione della merce illegale propriosulle dogane nelle quali i controlli sono minori o inefficaci, costi-tuendo in tal modo vere e proprie « porte aperte » per le mercicontraffatte, con grave danno per l’intera area comunitaria.

L’ulteriore effetto negativo, sul piano commerciale e della movi-mentazione delle merci, è dato dal fatto che tali politiche commercialideterminano una diminuzione di traffico nei Paesi le cui Dogane sonopiù intransigenti a favore di quelli in cui controlli sono più blandi.

È necessaria un’azione istituzionale che veda impegnate non solole istituzioni tecniche competenti in sede DG TAXUD, OLAF ed

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Eurojust, ma anche il superiore livello di Governi dei Paesi europei,perché l’approccio comunitario, sia in sede doganale che in sede dicontrasto della contraffazione, raggiunga livelli di integrazione ecooperazione in sede doganale maggiori di quelli attuali.

Andranno valutati in questo senso gli effetti applicativi reali delnuovo pacchetto marchi recato dal Regolamento 2424/2015 e dallaDirettiva 2436/2015 per migliorare tale situazione.

Importanti sono le novità contenute nel già citato pacchettomarchi entrato in vigore di recente (Regolamento 2424/2015 eDirettiva 2436/2015).

Per quanto riguarda la possibilità di controllo di merci prove-nienti da Paese extra UE, in transito e non destinate all’immissionein commercio sul territorio dell’EU, ma che siano imitazione diprodotti tutelati nell’Unione europea per la normativa sui marchi oil diritto d’autore, tali da concretare le fattispecie di « merci contraf-fatte » o « merci usurpative » le nuove norme entrate in vigore del2016, superando i limiti interpretativi precedenti, consentono alledogane UE di effettuare operazioni di blocco e di ispezione, laddoveil titolare dei diritti di proprietà intellettuale abbia diritti analoghi nelPaese di destinazione.

Le modifiche recate dal nuovo pacchetto marchi si propongono diuniformare i comportamenti di tutte Dogane del sistema UE, per farfronte ai problemi succitati.

Per la tutela in sede doganale delle IGP e delle DOP, ilRegolamento (UE) n. 608/2013 consente ai titolari di diritti diproprietà industriale di intervenire tempestivamente per far bloccarein fase di ingresso nelle dogane del territorio dell’Unione europea lemerci contraffatte o usurpative che violino i propri diritti: marchi,brevetti, design, denominazioni commerciali (come DOP e IGP)protette come diritto esclusivo di proprietà intellettuale ai sensi dellanormativa nazionale o dell’Unione, nonché dispositivi, prodotti ocomponenti aventi la finalità di rendere possibile l’elusione delletecnologie, che impediscono l’uso improprio di opere coperte daldiritto d’autore, ovvero stampi e matrici idonei alla fabbricazione dimerci contraffatte o usurpative.

Dai dati forniti alla Commissione risulta che mentre tale stru-mento è utilizzato dagli operatori economici titolari dei grandi marchinel settore della moda, solo una decina di imprese del settoreagroalimentare abbia attivato in Europa domande di tutela doganaleper prodotti legati a IGP o DOP. I Consorzi Agrari, in quanto titolaridelle IGP e delle DOP sarebbero legittimati a proporre l’attivazione ditale strumento.

Occorre dunque predisporre un’azione di sensibilizzazione deisoggetti titolari dei diritti di proprietà industriale, di proprietàintellettuale e dei marchi collettivi costituiti da DOP e IGP percollaborare con le autorità doganali europee e le forze di polizia perutilizzare appieno tale strumentazione, pur dando atto delle difficoltàche in molte Dogane del Nord Europa, per comportamenti ormaiconsolidati, si riscontrano nel contrasto alla contraffazione.

Altro esempio della necessità di stimolare un ruolo più attivo delleDogane in sede UE nel contrasto alla contraffazione riguarda ilcontrollo delle spedizioni di merce contraffatta. Su tale tema in

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audizione in Commissione sono stati riferiti degli esiti dei lavoridell’Osservatorio EU sugli IP infringements, presentato da EEA nelmarzo 2016. Le segnalazioni prevenute sono state utilizzate partico-larmente dalle Dogane degli USA (US Customs and Border Protection)ma non da alcune dogane europee, a testimonianza della diversità diattenzione sul tema. Va peraltro rilevato, in linea generale, chel’impostazione adottata degli Stati Uniti d’America in tema di con-trasto della contraffazione e tutela degli IPR è molto più restrittivadi quella europea, in quanto per le merci in transito la normativadoganale statunitense fa espressamente riferimento al divieto ditranshipments nel territorio USA di merci e servizi recanti marchicontraffatti.

4.2.5 Le zone di libero scambio

Al tema del controllo doganale insufficiente in molti Paesi delNord Europa, si affianca il problema delle c.d. Free Trade Zones(FTZ), zone di libere scambio o porti franchi.

Al proposito vanno citate le segnalazioni circa la pericolosità perla tutela dei diritti di proprietà industriale che tali zone franchecausano riportate nel Report annuale dell’ufficio USA dei Rappre-sentanti del Commercio (USTR), che analizza i mercati notori, fisicie digitali, che veicolano merci false e contraffatte.

Il report del 2015 USTR evidenzia una serie di criticità a livelloglobale, puntando l’attenzione soprattutto su due fenomeni: il com-mercio on line, con particolare riferimento al mercato digitale in Cinae le c.d. Free Trade Zones (FTZ), che Europol stima nel numero di3000 in 135 Paesi. Con riferimento alle FTZ l’USTR evidenzia comequeste zone siano diventate, nell’ambito dei traffici illeciti, punti diaccesso doganale utilizzati spesso proprio dai contraffattori. In ambitomondiale vi è notevole attenzione sul problema delle FTZ.

Va ricordato al proposito il Trans Pacific Partnership (TPP),accordo firmato nel 2016 in Nuova Zelanda tra 12 Paesi dell’areaPacific Rim, inclusi USA e Giappone, che per i profili che quiinteressano, prevede l’avvio di procedure e pene applicabili anchenelle FTZ nel caso di commercio illegale (contraffazione e pirateria)e per import/export di beni contraffatti su scala commerciale.

4.2.6 La tutela della proprietà intellettuale su internet

Come detto in precedenza, l’esistenza di una vera e propria piazzacommerciale telematica globale ha determinato inevitabilmente losviluppo di forme di commercio illegale on line, con merci contraffattein violazione dei diritti di proprietà industriale o prodotti di pirateriadigitale in violazione del diritto d’autore.

Il settore del commercio elettronico, per le potenzialità e leprospettive di sempre maggiore sviluppo economico che offrirà neiprossimi anni, richiede un adeguato sistema di lotta alle forme dicontraffazione che lo inquinano, dal quale l’affidabilità complessivadell’e-commerce non può che trarre beneficio.

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Dinanzi a tale realtà, estremamente pericolosa per le molteimplicazioni che la Commissione ha descritto in più occasioni, ma chenon destano un adeguato allarme sociale, è opportuno assumere unatteggiamento attento rispetto ai bisogni di tutela che i titolari didiritti manifestano e garantire un’adeguata protezione dei consuma-tori, che sempre più debbono essere informati e tutelati.

L’approccio corretto è quello di perseguire un equo contempe-ramento di interessi, assicurando la tutela necessaria a tutti i diritticoinvolti, sia dei providers che delle aziende titolari di IPR, aprendoad un’impostazione innovativa che superi atteggiamenti conservativi odifensivi dello status quo e che non favorisca la contrapposizione trasettori produttivi, che debbono invece essere pienamente coinvolti intermini cooperativi nel quadro delle dinamiche odierne delle attivitàeconomiche.

La strada da perseguire è duplice: la necessità di un’evoluzione edi un adeguamento del quadro normativo comunitario e nazionale, nelsenso di estendere il principio del Duty of care a carico dei fornitoridei servizi digitali; la promozione e lo sviluppo delle migliori pratichepattizie già sperimentate in sede nazionale ed internazionale.

Le risorse per gli interventi necessari possono derivare da unasituazione economica che rivela un aumento esponenziale dei profittiderivanti ai provider dall’attività di intermediazione digitale, il c.d.value gap, rispetto ai proventi percepiti delle aziende produttrici dellemerci per l’attività manifatturiera.

4.3 INTERVENTI NEL SETTORE DELLA PRODUZIONE, DELLADISTRIBUZIONE E DEL CONSUMO

4.3.1 I controlli sulle filiere produttive

Anche al di là dei controlli finalizzati a prevenire l’attività delleorganizzazioni criminali dedite alla contraffazione è molto rilevantel’attività preventiva finalizzata ad orientare lo svolgimento delle filiereproduttive nel rispetto di tutte le normative di settore che oltre allatutela dei diritti di proprietà intellettuale coinvolgono aspetti rilevan-tissimi quali la sicurezza sul lavoro, il contrasto del lavoro nero, lasalvaguardia dell’ambiente nelle lavorazioni industriali ed agricole,ecc.

Circa l’efficacia dei controlli, la Commissione ha accertato comenel settore agroalimentare siano necessari controlli adeguati dal puntodi vista tecnico. Ad esempio nel comparto dell’olio di oliva extraver-gine, il rispetto dei disciplinari di produzione e delle caratteristicheorganolettiche di tale olio d’eccellenza, a fronte dell’accresciutasofisticazione delle tecniche di laboratorio adoperate per le frodi chetrasformano oli comuni in oli extravergini contraffatti, richiede unacapacità di controllo in sede chimica e di riscontro dei procedimentidi lavoro da parte delle autorità competenti al passo con i tempi.

In questo ambito è importante il contributo della ricerca scien-tifica, per svolgere analisi sempre più specifiche su eventuali tratta-menti termici, di deodorazione e di raffinazione degli oli effettuati da

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aziende che operano fraudolentemente, direttamente nella fase deiprocessi produttivi, e non a campione sull’olio già imbottigliato.

Una iniziativa al riguardo potrebbe portare alla promozionepubblica di metodi per certificare su basi scientifiche le caratteristicheorganolettiche del prodotto e finanche l’origine geografica dello stesso,come misura idonea a garantire il prodotto italiano. In sede scientificasono state sviluppate recenti metodologie per l’analisi delle caratte-ristiche degli oli extravergini d’oliva monovarietali e multivarietali,quali la spettroscopia della risonanza magnetica nucleare, tali daconsentire una appropriata classificazione del prodotto atta a garan-tirne l’autenticità su scala molecolare, definendone le peculiaritàlegate al territorio d’origine. Tali risultanze, qualora si addivenga alladefinizione ufficiale di un metodo di analisi, potrebbero essereacquisite da banche dati di confronto, quali il SIAN e il RUCI,rappresentative delle produzioni di oli extra vergini di oliva ottenutenelle varie aree geografiche del Paese.

Emerge dalle inchieste effettuate che tutte le fasi di lavorazionee di trasporto debbano essere attentamente monitorate, per contra-stare i fenomeni di acquisizione di partite di olio a basso costo daPaesi comunitari (Spagna e Grecia) o extraeuropei (Tunisia), trasfor-mate fraudolentemente, attraverso tecniche chimiche di laboratorio,quale la deodorazione, in partite di olio extravergine italiano. Per l’oliopotrebbe essere introdotto i sistemi di certificazione e di tracciabilitàdel trasporto già adottati per il vino (sistema MVV). Sempre nelsettore degli oli d’oliva appare necessario introdurre forme di con-trollo delle rese degli oliveti, il cui valore teorico massimo, in terminidi capacità produttiva di olive, è predeterminabile, al fine di eviden-ziare immediatamente le sovrapproduzioni, che risulterebbero impos-sibili da giustificare, se non con il ricorso ad approvvigionamenti dimateria prima di provenienza straniera o comunque non legata alterritorio di produzione.

L’estensione dell’ambito della tracciabilità delle produzioni oleariepotrebbe evitare il fenomeno delle false produzioni, cui si collega laprassi illecita delle false fatturazioni relative al c.d. « olio di carta »,allorquando da zone agricole che hanno perso capacità produttivaovvero manifestano un eccesso di produzione non compatibile con lacapacità fisica di produzione di olive degli oliveti esistenti pervengonodocumentazioni contabili eccessive rispetto al volume di produzionerealmente possibile.

Altra tipologia di controlli che appare necessario sviluppare nelsettore agroalimentare riguarda un’altra eccellenza italiana: la moz-zarella di bufala campana DOP. La commercializzazione di formaggifreschi a pasta filata senza l’indicazione in etichetta degli ingredientispecifici favorisce la produzione di mozzarelle che nulla hanno a chefare con le caratteristiche tipiche di tale prodotto, sia esso DOP o nonDOP. La Commissione ha perciò affermato che andrebbe adottataun’etichetta trasparente per il consumatore, che non riporti generi-camente gli ingredienti « latte, sale e caglio », ma che indichi laprovenienza territoriale della cagliata utilizzata per la produzione dimozzarella.

Un altro problema, sempre riferito a questo comparto, è valutarel’efficacia dei controlli, basati sul sistema di autocontrollo previsto per

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le aziende alimentari dal Reg. 852/04/CE, esteso anche alla produzioneprimaria (mungitura, coltivazione di vegetali, ecc.): si profila unasituazione di conflitto di interesse dato che l’ente preposto alcontrollo, soggetto privato o pubblico autorizzato dal MIPAAF adespletare il controllo sulla STG « Mozzarella », viene individuato epagato dall’azienda controllata.

4.3.2 Le certificazioni etiche delle filiere produttive

Una prospettiva evolutiva per il controllo della qualità dei prodottiè costituito dagli « autocontrolli » promossi dalle stesse aziende. Sitratta di iniziative volontarie, concordate tra le aziende, le parti socialie le istituzioni pubbliche deputate ai controlli, finalizzate a renderetracciabile, trasparente e sostenibile l’intera filiera della lavorazionedelle varie produzioni, in un’ottica di responsabilità sociale d’impresa.

Il CEPAA (Council of Economical Priorities Accreditation Agency)per la responsabilità sociale d’impresa rilascia la certificazioneinternazionale SA 8000 (Social Accountability), standard internazio-nale di certificazione volta ad accertare gli aspetti della gestioneaziendale attinenti alla responsabilità sociale d’impresa (CSR –corporate social responsibility, in inglese), tra i quali si considerano ilrispetto dei diritti umani e dei diritti dei lavoratori, la tutela controlo sfruttamento dei minori, le garanzie di sicurezza e salubrità sulposto di lavoro, il rispetto delle prescrizioni delle convenzioniinternazionali quali le Convenzioni ILO (Organizzazione Internazio-nale del Lavoro), la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, laConvenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia e la Convenzionedelle Nazioni Unite per eliminare tutte le forme di discriminazionecontro le donne. La certificazione SA 8000 ha durata triennale e icontrolli sono attuati con visite di sorveglianza a cadenza semestrale,alcune non annunciate, per valutare la conformità allo standard el’aumento delle attività di miglioramento; il produttore finale deverichiedere ai propri fornitori di conformarsi ai principi della respon-sabilità sociale, monitorando il rispetto di tale impegno, tenendo unamappatura aggiornata delle proprie filiere.

Negli Stati Uniti si sono sviluppate iniziative per la conclusione diaccordi volontari (Voluntary agreement) tra le aziende impegnate neidiversi segmenti delle filiere produttive (Supply chain), al fine dicontrollare la rispondenza dell’intera filiera, dalla produzione allavendita, agli obiettivi di tutela dei diritti di proprietà intellettuale edelle normative a tutela del consumatore e della collettività. Iprogrammi « Know Your Supplier (KYS) e Know Your Customer(KYC) si fondano sul dovere di diligenza e di controllo delle particoinvolte negli scambi di merci. Il KYS è stato applicato ad alcuneaziende agricole, per stimolare le stesse a conoscere il propriofornitore, valutato in base a una serie di check point. Il KYC hacoinvolto le imprese di spedizione e di trasporto, chiamate ad un piùpenetrante dovere di diligenza nel classificare i clienti e nell’escluderedalle proprie prestazioni professionali i clienti ritenuti non affidabili,soprattutto in ragione della provenienza delle merci.

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In Italia devono essere ricordate le iniziative in materia svilup-patesi in Toscana, con il Patto per la moda etica, riferito al compartodella pelletteria sottoscritto il 23 dicembre 2014 tra Cna, Confindustriae OO.SS. per un accordo sulla legalità finalizzato a rendere semprepiù tracciabile, trasparente e sostenibile la filiera della lavorazione. IlPatto si propone di: sviluppare controlli incrociati sia da parte deiprivati, che al protocollo aderiscono su base volontaria, che delleistituzioni e la definizione di standard che impediscano la concorrenzasleale nelle subforniture; operare sinergie fra sistemi di mappatura,tracciabilità e sostenibilità economica della filiera e sistemi dicontrollo delle istituzioni pubbliche; definire standard di tracciabilitàper disincentivare la concorrenza sleale lungo la catena della subfor-nitura; sperimentare sistemi di controllo innovativi, sviluppati con ilcontributo delle Camere di commercio ed enti tecnici.

Tali strumenti intendono diffondere i controlli, in sede preventiva,a tutte le fasi di lavorazione, comprese le sub-forniture, e contem-perare il rispetto dei diritti dei lavoratori (ad esempio per la sicurezzasul lavoro) e dei diritti di proprietà industriale, tutelando il Made inItaly.

A tal fine possono essere previste forme di erogazione difinanziamenti e contributi a tasso agevolato per investimenti, anchemediante operazioni di leasing finanziario, da parte di banche esocietà di leasing finanziario, a valere su un plafond di provvistacostituito presso la gestione separata di Cassa depositi e prestiti perle imprese che migliorino la qualità delle proprie produzioni, siaattraverso il ricorso alle filiere etiche che a sistemi di tracciabilità.

4.3.3 La tracciabilità dei prodotti: l’etichettatura e i nuovi strumentitecnologici

Il tema del controllo della qualità e provenienza delle merci,attraverso i sistemi di tracciabilità, è centrale tra gli strumenti dicontrasto alla contraffazione e alle frodi in commercio. Avendo uncarattere trasversale rispetto ai vari settori merceologici, è statoapprofondito nelle diverse relazioni tematiche relative ai vari compartiproduttivi, quali quelle sul tessile, sul calzaturiero, sui farmaci,sull’olio d’oliva e sulla mozzarella.

Il primo sistema di tracciatura del bene venduto è costituitodall’etichetta apposta sul prodotto, ma l’evoluzione tecnologica con-sente oggi di ragionare in termini di etichette intelligenti, in grado diconsentire una serie di controlli molto più ampi che in passato, sinoa rendere possibile seguire il percorso del bene in tutte le fasi dellafiliera, individuandolo automaticamente e identificando allo stessotempo i beni contraffati che non sono in possesso delle informazionisull’origine che ne attestino la regolarità.

L’uso delle tecnologie per assicurare la tracciabilità delle merci,a fini di controllo delle falsificazioni e delle contraffazione delle stesse,all’interno delle diverse fasi della filiere produttive, è stato appro-fondito nel Seminario sulla tecnologia nella lotta alla contraffazione,svoltosi alla Camera dei deputati il 13 aprile 2017, nel quale i molticontributi forniti, sia dal mondo universitario, che delle Istituzioni e

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delle aziende presenti hanno illustrato ampiamente le potenzialitàdelle soluzioni tecnologiche oggi disponibili sul mercato atte agarantire la tracciabilità delle merci.

Ogni settore merceologico ha la sua normativa specifica che indicail contenuto delle etichette.

Nel comparto tessile, ad esempio, il D. Lgs n. 206/2005 (Codice delConsumo) e il Regolamento (UE) n. 1007/2011 sulle denominazioni el’etichettatura delle fibre tessili, prevedono che siano riportati inetichetta gli estremi del produttore (denominazione, ragione sociale,marchio registrato dell’azienda, indirizzo completo), il riferimento altipo di prodotto (codice identificativo) o, eventualmente, alla partitadi prodotti di cui fa parte, la composizione fibrosa, in ordinedecrescente di peso, e l’eventuale presenza di parti non tessili diorigine animale (per es. pelliccia o pelli). Il fabbricante all’attodell’immissione in commercio o l’importatore devono apporre l’eti-chetta (o il contrassegno, garantendone l’esattezza delle informazioniivi contenute.

Per il rispetto di tali norme nel settore tessile la vigilanza nellafase di produzione è svolta dal Ministero dello sviluppo economico,che si avvale delle Camere di Commercio, che effettuano ispezioni neiluoghi di produzione e di commercializzazione dei prodotti, con uncontrollo di tipo visivo, documentale e di laboratorio e fatti salvi icontrolli nell’ambito delle rispettive competenze effettuati dalla Guar-dia di Finanza, dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dallaPolizia Municipale.

Circa la provenienza territoriale le etichette possono altresìrecare, su base volontaria, la dicitura « Made in Italy » ovvero « 100per cento Made in Italy », « 100 per cento Italia », « Tutto italiano », esimilari. Per la definizione di origine si applica l’articolo 60 del Codicedoganale dell’Unione, che, come già detto, nel caso di lavorazionisvolte in più Paesi, identifica il luogo di origine laddove sia avvenutal’ultima trasformazione o lavorazione sostanziale. I tentativi dellalegislazione nazionale (la legge n. 55 del 2010) di restringere taleconcetto, richiedendo che almeno due delle fasi di lavorazione fosserostate svolte in Italia, hanno determinato l’apertura di una procedurad’infrazione da parte dell’Unione europea ed hanno portato alladisapplicazione della normativa.

Il tema è oggetto di un delicato procedimento legislativo in sedecomunitaria, il pacchetto sicurezza dei prodotti, già ricordato, perl’introduzione del criterio più definito del Made In ma che allo statoappare lontano da una positiva conclusione.

Al di là di questo tema negli ultimi anni per conseguire una pienatracciabilità del prodotto ed un efficace controllo dell’originalità delleproduzioni e l’insussistenza di fattispecie di contraffazione o di falsosono stati introdotti strumenti tecnologici per la tracciabilità, che sipossono definire in senso lato come « etichette intelligenti », e sono giàutilizzati in tutti i settori merceologici, dall’abbigliamento al vino, daiprodotti agroalimentari ai farmaci.

I sistemi tecnologici utilizzabili per il controllo delle filiereproduttive e la lotta alla contraffazione (c.d. anti-counterfeiting

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systems) sono diversi, hanno una diversa portata tecnologica erendono informazioni e funzioni differenziate a seconda del tipo disupporto utilizzato.

Proprio nel settore dei farmaci, l’evoluzione tecnologica e ledisposizioni normative che prevedono sistemi di tracciabilità consen-tono di svolgere una riflessione compiuta sull’apporto che i sistemitecnologici di tracciabilità possono offrire alla lotta alla contraffa-zione.

La gamma di strumenti utilizzabili è molto vasta. In sostanza sitratta sempre di un marcatore (Tag), poco costoso se confrontato conil valore del bene da proteggere, che è realizzato in formati diversi:sticker di carta adesiva; ticker adesivi in PVC; sticker rotondi (o bollini)adesivi in carta con uno strato di ferrite; tessere smart card dotatedi chip (come nel caso delle carte di credito). Possono essereposizionati nell’etichetta o nei tappi delle bottiglie di vino o incollatonell’etichetta di un capo di abbigliamento o inserito nel bollino di unfarmaco; e riportano le informazioni sulla provenienza del vino (annoe luogo di imbottigliamento, tipo e cura del vitigno, informazioni sullavendemmia, stato di conservazione) o del prodotto tessile (filiera diproduzione, composizione e provenienza dei filati, ecc.). Le informa-zioni registrate nel Tag NFC non possono essere in alcun modomodificate o contraffatte e corrispondono a quelle identificativeall’origine, in possesso solo del produttore.

Tra gli anti-counterfeiting systems si possono citare:

• gli ologrammi (presenti, ad esempio nelle banconote), checonsistono nella registrazione tridimensionale di una immagine o diun elaborato grafico che attesta l’autenticità di un prodotto attraversochiavi di sicurezza oltre a numerose informazioni e che non èriproducibile attraverso sistemi digitali di copiatura.

• Il barcode (codice a barre univoco), molto diffuso nei prodottiagroalimentari e che nel caso del farmaco è contenuto in bollino otticoprodotto dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, stampato su unaparte adesiva ed indelebile. Il supporto fa un riferimento ad unnumero progressivo (OCR-B) di ciascuna confezione di farmaci, chenel caso di farmaco fornito dal SSN viene altresì letto sulla ricettamedica. Il sistema non consente allo stato di riportare anche la datadi scadenza dei farmaci, che è indicata sugli astucci dei farmaci mache non rientra nel trattamento informatico di tracciabilità. I numeridei bollini sono forniti dall’IPZS a ciascuna azienda farmaceutica peressere apposti sulle confezioni. Tutti gli attori della filiera del farmaco(le case farmaceutiche, i depositari e i grossisti, le farmacie aperte alpubblico, i centri sanitari autorizzati all’impiego di medicinali, leaziende sanitarie locali, le residenze sanitarie assistite, i trattamentidi tipo ospedaliero o ambulatoriale, ecc.) sono tenuti a trasmetterealla Banca dati centrale del farmaco, gestita dall’AIFA, il codiceprodotto ed il numero identificativo progressivo del bollino. La finalitàoriginaria della Banca dati del farmaco era quella di monitorare ifarmaci ai fini della verifica della spesa farmaceutica a carico delServizio sanitario nazionale, ma è stata poi strutturata anche comesistema utilizzabile per il contrasto alle possibili frodi in danno dellasalute pubblica derivanti dal commercio illegale di farmaci. Partendo

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dai dati di produzione dei medicinali contenuti nei bollini numerati,infatti, è possibile registrare i movimenti delle singole confezioni edelle ricette per l’acquisto di farmaci ricevute dalle farmacie.

• Il QR Code (Quick Response Code) consiste in un codice abarre a due dimensioni e a matrice, di forma rettangolare o quadrata,dentro il quale sono iscritti una serie di ulteriori rettangoli bianchie neri, che possono codificare una quantità di dati notevole, compresilink, dati anagrafici, interi messaggi e immagini, pari a 2.335 caratterialfanumerici e 3.116 numerici, fino a 1.556 byte totali. Il nuovosistema di tracciabilità approvato dall’Unione europea per i farmaciha adottato il sistema Data Matrix (ISO/IEC16022), sistema ditracciabilità specifico ma sostanzialmente assimilabile al QR Code,pure se contiene solo informazioni alfanumeriche. Rispetto al barcode,nei farmaci, saranno disponibili informaticamente anche il numerodel lotto di produzione e la data di scadenza.

• La tecnologia a radiofrequenza RFID (Radio Frequency IDen-tification), oltre ad un numero più ampio di informazioni sul prodotto,prevede non una lettura fisica di un codice a barre, bidimensionaleo monodimensionale, come nel bollino, ma una lettura via radio deichip (tag), consentendo l’autentificazione del prodotto via web, anchetramite smart phones. Tale tecnologia è utilizzata nei bancomat e nellecarte di credito, le cui operazioni sono oggi lette avvicinando il mezzodi pagamento ad un lettore di prossimità. Il vantaggio dell’RFIDrispetto al barcode o il QR-Code, che anch’esse consentono di leggerein modo ottico i singoli pezzi in vendita, come avviene quotidiana-mente sulle merci vendute, ad esempio, in un supermercato, consistenella possibilità della lettura massiva di migliaia e migliaia di pezzi,in tempi economicamente e praticamente compatibili con le esigenzedella logistica. Il microchip di identificazione a radiofrequenza con-sente infatti l’identificazione a distanza: nel caso dei farmaci sipotrebbe registrare non solo la movimentazione di un lotto di farmacima di ciascuna confezione contenuta nel lotto, facendo passare ilmezzo di trasporto che carica centinaia di lotti di farmaci dentro unrilevatore massivo (definito portale elettronico con varco o « tunnel »)in grado di leggere sia il lotto sia il codice univoco contenuto nel tagRFID apposto in ciascuna confezione di farmaco, tramite scansionenon ottica ma in radiofrequnza. Dalla scansione le informazionicontenute nel codice univoco confluirebbero in automatico nel Database centrale, anche nella fase della catena di distribuzione (trasportoo deposito presso i grossisti). La tecnologia RFID consente inoltre altriutilizzi, sempre a causa della rilevazione in radiofrequenza: l’inven-tariazione di magazzino e il riscontro del costo inventariato, vendutoo acquistato e dei relativi costi e ricavi per la contabilità; ilmonitoraggio automatico del posizionamento dei pezzi nell’ambitodella filiera; la consultazione delle informazioni sul prodotto sino allaprova della autenticità del prodotto da parte del consumatore o insede di controllo da parte delle autorità, avvicinando un semplicecellulare alla bottiglia o alla confezione nel punto vendita che contieneil tag-RFID.

Il Sistema RFID è oggi utilizzato per prodotti a elevato valoreaggiunto, ad esempio nel settore della moda o nel settore alimentare

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e del beverage, ove il costo del prodotto giustifica i maggiori costi delsistema di tracciatura, e anche per i farmaci in contesti extraeuropei,ad esempio negli Stati Uniti per i farmaci c.d. salvavita, il cui costoè di migliaia di dollari per singola unità.

Il problema dei sistemi a radio frequenza è costituito dal costodelle infrastrutture, ossia i macchinari necessari alla lettura massivadei tag.

• Il packaging intelligente, dove il contenitore del prodottosvolge anche la funzione di « etichetta » attraverso strumenti comeolografia, inchiostri e traccianti di sicurezza, demetalizzazioni esistemi di codifica verificabili via web.

In conclusione, si può affermare che la Commissione ha valutatocon grande attenzione le possibilità fornite dalle tecnologie per lefinalità di contrasto della contraffazione. Potrebbe essere valutatal’adozione di forme d’incentivazione, quali la concessione di finan-ziamenti e contributi a tasso agevolato per gli investimenti in materia,per l’adozione di strumenti di tale genere per la lotta contro lacontraffazione, in considerazione del preminente interesse pubblicoalla lotta a tale fenomeno criminale e degli effetti positivi derivanti(contrasto all’evasione fiscale, lotta alle forme di criminalità organiz-zata, ecc).

4.3.4 La tutela della provenienza territoriale delle merci e il fenomenodell’Italian sounding

Il tema delle denominazioni d’origine e della provenienza terri-toriale costituisce un punto importante per la tutela dei prodotti.

I marchi collettivi DOP (Denominazione d’Origine Protetta), IGP(Indicazione Geografica Protetta) e STG (Specialità TradizionaleGarantita), a differenza dei marchi di proprietà individuale non sonoriconosciuti in importanti mercati mondiali, come gli Stati Uniti. Iltema è emerso dalle discussioni relative alla sottoscrizioni del TrattatoCETA con il Canada, giungendo ad un riconoscimento bilaterale dialcune di queste denominazioni e costitutiva anche la base di trattativerelative al trattato TTIP con gli Stati Uniti.

È proprio su tali tematiche che si avverte una lacuna di tutela sulpiano giuridico, a differenza degli IPR, per i quali la compromissionedegli stessi non deriva da una mancanza di riconoscimento giuridicoin ambito mondiale ma da un deficit di attuazione pratica delle normeposte a tutela. Occorrerebbe, in altri termini, una disciplina comune,regolata da un trattato internazionale, per riconoscere l’esistenza deimarchi collettivi legati alla provenienza geografica e all’originalità deiprodotti derivanti dai contesti protetti.

Nella maggior parte dei paesi extra-UE i prodotti agroalimentaririconosciuti quali DOP o IGP non trovano tutela efficace. La tuteladegli interessi nazionali è affidata ad accordi internazionali chel’Unione stessa concluda con i Paesi terzi, oltre alle registrazioniinternazionali dei marchi effettuate dai consorzi, nonché ad un’operadi educazione dei consumatori ed alla capacità di affermazione deinostri marchi.

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Alla base della diversità di vedute tra il contesto Nordamericanoe l’Europa (o meglio, parte dell’Europa) vi sono un’impostazioneeconomica che giudica il riconoscimento delle specialità e delleoriginalità territoriali come misure protezionistiche, limitatrici dellaconcorrenza commerciale. La globalizzazione degli scambi commer-ciali e l’aumento della possibilità di esportare all’estero ha acuito ilproblema della concorrenza sleale di prodotti italiani, che ad esempionel campo agroalimentare hanno una tradizione secolare, con prodottisuccedanei evocativi di provenienze che in realtà non sussistono (sipensi ai casi celebri dei formaggi Parmesan o analoghi, con marchioregistrato negli Stati Uniti, rispetto al prodotto tipico italiano).

Ma al di là dei prodotti registrati con marchi collettivi l’altrainsidia, parimenti se non di più dannosa in termini economici, ècostituita dal fenomeno del « sounding », che non presuppone laviolazione di segni distintivi delle aziende e dei prodotti, o di marchicollettivi ma che si realizzano con imitazione evocativa dell’origine diaree geografiche o delle caratteristiche di prodotti tipici che richia-mano l’originale di qualità, inducendo il consumatore, attraversonomi, immagini, simboli, colori, ecc., a ritenere un’origine, ad esempioitaliana del prodotto, che non è invece veritiera. Mentre la contraf-fazione è considerata un illecito in moltissimi paesi per violazione dimarchi individuali, e per i marchi collettivi si deve ricorrere adaccordi bilaterali tra i Paesi interessati, l’erronea evocazione dell’o-rigine raramente è tutelata su piano giuridico.

Non vi è dubbio che il fenomeno del sounding, sin quando nonsarà regolato inanzitutto in sede comunitaria e poi in ambitointernazionale, sarà molto dannoso per le imprese italiane i cuiprodotti territorialmente identificati ed apprezzati si trovino, adesempio sul mercato degli Stati Uniti, in competizione con prodottiimitativi che ricorrano a nomi o packaging evocativi.

4.3.5 La sensibilizzazione del consumatore

La Commissione sottolinea la necessità di operare sul versantedell’informazione dell’opinione pubblica e dell’educazione del consu-matore al disvalore della contraffazione, con una formazione, anchea livello scolastico, finalizzata a promuovere la legalità degli acquistidel consumatore. In tale attività le Istituzioni devono coinvolgere iproduttori, i titolari di marchi o dei diritti d’autore, promuovendocampagne di informazione ed iniziative di comunicazione rivolte aiconsumatori e, particolarmente ai giovani.

Da molte analisi e studi risulta infatti che proprio i giovani, siaper la relativa disponibilità economica, sia per una facilità di accessoalle transazioni su internet, sono particolarmente esposti soggetti alrichiamo dell’acquisto di merce contraffatta,

L’incremento dell’utilizzo di internet riguarda in larga misura igiovani, anche in età scolare, ad esempio per i preparati relativi adattività sportive o ludiche.

Uno dei problemi che favorisce il ricorso, specie su internet,all’acquisto di farmaci falsi, oltre a motivazioni di ordine economico,è l’assenza di informazioni circa l’estrema pericolosità di tale praticaper la salute degli acquirenti.

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Va segnalata, infatti, una scarsa percezione e considerazione circala natura non solo illegale, ma socialmente ed economicamentepericolosa del commercio di merci contraffatte e della pirateriadigitale. Occorre al proposito una strategia integrata tra istituzioni,forze dell’ordine, associazioni di categoria, ed altri soggetti competentiper una più efficace alfabetizzazione degli utenti del web sui pericolidella contraffazione. In particolare, oltre ai rischi connessi ad incautiacquisti – si pensi in particolare ai farmaci o a prodotti con materialitossici – è necessario rendere maggiormente noto il potenzialedistruttivo che la contraffazione ha sull’economia legale, la vita delleimprese sane, il lavoro regolare e i suoi diritti, ecc.

È necessaria una maggiore informazione sui rischi per la saluteche molti prodotti contraffatti possono comportare, con la realizza-zione di campagne informative al pubblico sui rischi connessiall’acquisto di beni contraffatti, non solo nel settore agroalimentare,ma, ad esempio, per la vendita su internet di farmaci o prodottilifestyle saving.

È quindi necessario che le amministrazioni competenti lavorinoper la realizzazione di adeguate campagne di informazione attraversoi media ed anche nelle scuole, per migliorare l’attenzione deipotenziali consumatori e che le Istituzioni stanzino risorse adeguateper finanziare tali progetti.

Se non aumenterà la consapevolezza del disvalore sociale asso-ciato alla contraffazione difficilmente sarà possibile compiere soddi-sfacenti passi avanti in termini di prevenzione e contrasto.

5. CONCLUSIONI

La contraffazione è ormai una vera e propria industria, spessogestita da organizzazioni criminali di ambito sovranazionale.

Il contrasto da parte delle Istituzioni competenti deve perciò tenerconto di tale realtà estremamente pericolosa ed attrezzarsi per darerisposte adeguate.

La Commissione, durante l’intero arco della legislatura ed in tuttele relazioni approvate e presentate all’Assemblea della Camera si èimpegnata per rappresentare in modo argomentato quale sia laconsiderazione della pericolosità e della nocività della contraffazionenelle forme organizzate e sovranazionali in cui oggi essa si presenta.

Sono state ampiamente illustrate le ricadute negative della con-traffazione per la concorrenza e i danni al sistema produttivo, con lacompressione dei profitti per le aziende, particolarmente le impresead alto valore aggiunto, in termini di specificità, creatività edinnovatività dei propri prodotti, tra cui le piccole e medie imprese; laconseguente riduzione delle risorse disponibili per gli investimentiaziendali da destinare all’innovazione, alla ricerca e all’adeguamentodelle produzioni; l’ingente evasione fiscale; lo sfruttamento del lavoronero; l’aumento dei profitti per le organizzazioni criminali, conricadute sull’ordine pubblico; i danni all’ambiente, a seguito dellosmaltimento di lavorazioni illecite che utilizzano spesso materie primea basso costo e pericolose; i danni alla salute del consumatore.

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Occorre altresì sottolineare con forza che la pericolosità dellacontraffazione è complessivamente sottostimata in sede istituzionalenel contesto mondiale e presso la stessa opinione pubblica.

In sede internazionale, i contrasti circa una condivisione dellatutela dei diritti di proprietà intellettuale hanno portato all’assenza,sinora, di un trattato multilaterale sulla contraffazione.

Lo sforzo di realizzare un approccio coordinato ed armonizzatoin sede europea costituisce indubbiamente una risorsa per l’Europa eper gli Stati membri dell’Unione. Tuttavia non si possono sottacere ledifficoltà che in sede comunitaria, per la sussistenza di interessinazionali contrastanti e la difficoltà dell’Unione ad operare sintesipolitiche efficaci, si sono appalesate nella disciplina di fenomenirilevanti che incidono sulla regolarità dell’assetto dei mercati.

Gli esempi sono molteplici.Ci si deve riferire, al proposito, alle difficoltà ad introdurre un

sistema di etichettatura che garantisca l’origine territoriale dei pro-dotti, ovvero alle problematiche esistenti nella definizione di un nuovoassetto del commercio elettronico che riduca la posizione di sostan-ziale irresponsabilità dei providers e determini un equo contempera-mento con i legittimi interessi dei titolari di diritti di proprietàintellettuale e con gli interessi dei consumatori, attraverso le nuoveprocedure del Notice and Stay Down, oppure, ancora, ai contrastinell’adozione di regole comuni nei sistemi doganali che non privileginole esigenze commerciali di movimentazione delle merci sacrificandodel tutto quelle del rispetto delle normative doganali, commerciali efiscali, tra cui le norme anticontraffazione.

Il fenomeno della sottovalutazione della pericolosità della con-traffazione riguarda anche gli Stati nazionali e tra questi anchel’Italia.

In tal senso, uno degli indici sintomatici in materia è rappresen-tato dalla limitazione delle sanzioni penali per i fenomeni contraf-fattivi e dall’assenza di una fattispecie che riguardi il caso principaledi illeciti: la contraffazione sistematica organizzata e svolta su basetransnazionale. Questo è un problema che in generale riguarda moltiStati e in Italia determina il fatto che nella scala di priorità che leProcure della Repubblica, per poter gestire l’enorme volume diprocessi pendenti, devono predisporre, i reati di contraffazione sonoposposti ad altre tipologie di reati gravi.

Anche dal punto di vista delle funzioni di Governo si manifestal’esigenza di rafforzare le forme di coordinamento tra le molteistituzioni pubbliche coinvolte, per evitare sovrapposizioni o carenzedi intervento. Un efficace ed autorevole coordinamento politico-istituzionale è fondamentale per combattere la contraffazione edassicurare la maggiore coesione alle azioni di contrasto svolte dalleAmministrazioni centrali e periferiche. La Commissione sottolinea lanecessità di valutare ogni soluzione idonea a migliorare la situazioneattuale, mediante un’unica cabina di regia nel Governo.

Infine, ma non da ultimo in termini di rilevanza, vi è una mancatapresa di coscienza da parte dell’opinione pubblica della pericolositàdel fenomeno. La consapevolezza da parte del consumatore, specie deigiovani, che più facilmente accedono al commercio di beni illeciti suinternet, può svolgere un ruolo importante nel limitare la domanda di

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beni falsi o contraffatti. Per accrescere tale consapevolezza occorreinvestire in iniziative di informazione e campagne di comunicazione,anche a livello scolastico, per favorire il maturare di una coscienzacivile sulla negatività del fenomeno.

Dalle inchieste svolte dalla Commissione emerge con chiarezzache non esiste una soluzione unica per combattere la contraffazione.

Non esiste più, infatti, un solo tipo di contraffazione (o falso ofrode in commercio), legata ad una gestione artigianale o locale, maesistono invece una pluralità di « contraffazioni », gestite secondocriteri di imprenditorialità, spesso legate a fenomeni di criminalitàorganizzata, ma sempre contraddistinte dal carattere di internazio-nalità, ove le merci contraffatte prodotte in Paese, sono assemblate perla vendita al dettaglio in altro Paese e magari poi smerciate in Paesiancora diversi.

Le caratteristiche del fenomeno riguardano tutti i settori produt-tivi e le modalità realizzative dei falsi presentano specificità propriein ciascun comparto: se nel settore del calzaturiero giungono da Paesiasiatici scarpe « neutre », cui in Italia sono apposti i marchi e gliimballaggi contraffatti, nell’agroalimentare vi è il fenomeno dellesovrapproduzioni fittizie, con fatturazioni false che coprono l’ingressodi prodotti di base non genuini; per i farmaci la contraffazione è resapossibile dall’assenza di un tracciabilità integrale della filiera distri-butiva, mentre nella contraffazione su internet vi è l’assenza di legamecon il territorio per l’offerta di merci contraffatte e la difficoltàtecnologica di oscurare i siti illegali; per la pirateria l’enorme sviluppodei formati digitali degli audiovisivi ha completamente sostituito lavendita di supporti ottici per musica e film, sostituti dal download edal filesharing illegali; in alcuni settori, come nel tessile, la contraf-fazione si accompagna a fenomeni di laboratori produttivi organizzatisu base etnica, gestiti ad esempio dalle comunità cinesi presenti sulterritorio, che operano in questo come in altri comparti merceologicianche con una marcata presenza sul versante commerciale, con verie propri negozi di merce contraffatta.

Per contrastare tutto questo occorre, pertanto, sviluppare unapproccio pluridirezionale che tenga insieme molte e diversificatemodalità di intervento, anche a carattere specialistico dal punto divista tecnico.

Alcuni interventi sono trasversali rispetto a tutti i settori pro-duttivi e sono sollecitati dagli stessi operatori del settore e dalle forzedell’ordine.

In primo luogo vi è la necessità di adeguare l’apparato sanzio-natorio, semplificando la normativa ed incentrando l’attenzione sulcontrasto della contraffazione sistemica e organizzata, anche al di làdei casi associativi, fissando i limiti di pena edittale sopra i 5 anni,potenziando altresì gli strumenti procedurali ed investigativi a dispo-sizione della Magistratura.

Altro intervento a carattere trasversale riguarda l’utilizzo delletecnologie per assicurare la tracciabilità dei prodotti e delle filiereproduttive, anche prevedendo forme di incentivazione ed agevolazioneper le imprese per l’adozione dei relativi sistemi.

Per la contraffazione di beni materiali, veicolata attraversonormali canali di distribuzione, è essenziale il controllo delle filiere

Martedì 19 dicembre 2017 — 156 — Commissione di inchiesta

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produttive con l’intensificazione delle ispezioni e dei controlli neiluoghi di produzione, anche ricorrendo a controlli sofisticati inlaboratori specializzati a rilevare il rispetto delle norme sulle carat-teristiche dei prodotti e di quelle organolettiche degli alimenti.

Per la fase di commercializzazione rilevante è il controllo delterritorio da parte delle forze dell’ordine, favorendo la vocazionenaturale a intervenire nei settori economici della Guardia di Finanzae implementando la specializzazione delle forze dell’ordine per settorimerceologici, come nel caso dei NAS dei Carabinieri per il settorefarmaceutico e delle sofisticazioni alimentari, e potenziando anche ilruolo delle Polizie locali, specie per la vendita ambulante delle mercifalse.

Per il controllo dell’e-commerce occorre sviluppare le tecnicheinvestigative specialistiche che consentano un efficace controllo dei sitiillegali e del deep web, anche investendo risorse nella formazione delpersonale della Polizia Postale e del Nucleo tecnologico della Guardiadi Finanza; tutto questo rischia però di essere insufficiente se non siintroducono forme di responsabilizzazione dei provider che li chiamia comportamenti proattivi per il controllo dei servizi offerti nellepiattaforme digitali e la loro utilizzazione da parte degli utentiprofessionali.

Il contrasto in sede internazionale richiede un sempre maggiorecoordinamento tra le forze dell’ordine dei vari Paesi e dell’Unioneeuropea e l’adozione di strumenti internazionali pattizi che standar-dizzino maggiormente, rispetto a quanto avviene oggi, le normativenazionali e gli strumenti investigativi.

Altro filone importante, infine, è quello della definizione diaccordi tra i Paesi esportatori, in primis la Cina, e i Paesi importatoridi merci contraffatte, per controllare alla fonte le filiere illecite.

Sono temi che richiedono una chiara visione politica dellapericolosità della contraffazione e che richiedono la capacità diadottare misure concrete nelle molteplici direzioni indicate, tanto alivello internazionale che nazionale.

Martedì 19 dicembre 2017 — 157 — Commissione di inchiesta

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COMMISSIONE PARLAMENTARE

di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro

S O M M A R I O

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 158

COMMISSIONE PLENARIA:

Comunicazioni del Presidente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 158

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Martedì 19 dicembre 2017. – Presidenzadel presidente Giuseppe FIORONI.

L’ufficio di presidenza, integrato dairappresentanti dei gruppi, si è riunitodalle 11 alle 11.35.

COMMISSIONE PLENARIA

Martedì 19 dicembre 2017. – Presidenzadel presidente Giuseppe FIORONI.

La seduta comincia alle 11.35.

Comunicazioni del Presidente.

Giuseppe FIORONI, presidente, comu-nica che:

il 29 novembre 2017 il dottor Dona-dio ha depositato un contributo, riservato,per la terza relazione della Commissione;

il 30 novembre 2017 la dottoressaTintisona ha depositato due note, riser-vate: una relativa all’esame di reperti a suotempo scoperti nei covi di via Pesci, viadelle Nespole, viale Giulio Cesare e via di

Tor Sapienza; e una relativa agli arresti diValerio Morucci anteriormente al suo in-gresso nelle Brigate rosse;

nella stessa data la dottoressa Tinti-sona e il generale Scriccia hanno deposi-tato il verbale, riservato, dell’escussione diuna persona al corrente dei fatti;

il 1o dicembre 2017 il colonnelloPinnelli ha depositato una raccolta, riser-vata, di documentazione su Alessandra DeLuca;

nella stessa data il sovrintendenteMarratzu e il sostituto commissario Fer-rante hanno depositato copia, riservata,degli atti del procedimento del Tribunaledi Roma 2625/91;

il 4 dicembre 2017 il generale Scric-cia ha depositato una nota, riservata, suAlvaro Lojacono;

il 5 dicembre 2017 il tenente colon-nello Giraudo ha depositato un contributoda lui redatto ai fini della predisposizionedella terza relazione della Commissione;

nella stessa data il sovrintendenteMarratzu ha depositato le radiografie ef-fettuate sul corpo di Aldo Moro. Le stessesono state digitalizzate e acquisite comecopie digitali segrete;

Martedì 19 dicembre 2017 — 158 — Commissione di inchiesta

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il 12 dicembre 2017 la dottoressaTintisona e il generale Scriccia hannodepositato il verbale, riservato, di somma-rie informazioni rese da una persona alcorrente dei fatti;

nella stessa data il colonnello Pinnelliha depositato una nota, riservata, conallegata documentazione catastale relativaad alcuni immobili in zona La Storta (aRoma), e una raccolta, riservata, di docu-mentazione relativa a Rita Algranati;

nella stessa data il colonnello Occhi-pinti ha depositato una nota, riservata, conallegata documentazione della Guardia difinanza relativa alle attività di sorveglianzaa suo tempo realizzate a carico di LicioGelli e una nota, riservata, relativa adaccertamenti compiuti sul traffico aero-portuale di Pratica di Mare il 16 marzo1978;

nella stessa data la dottoressa Tinti-sona ha depositato una raccolta, riservata,di documentazione relativa a Volker Wein-graber, che integra quella precedente-mente versata, nonché documentazione,riservata, integrativa relativa ad Alessan-dra De Luca, Caterina Piunti, Paolo Lap-poni;

nella stessa data il dottor Mastelloniha trasmesso i verbali, riservati, delleescussioni di sette persone al corrente deifatti;

il 13 dicembre 2017 il dottor Salviniha depositato il verbale, riservato, dell’e-scussione di una persona al corrente deifatti;

nella stessa data il dottor Donadio hadepositato una nota, riservata, relativa allevicende del covo di via Fracchia, a Genova,e una nota, riservata, relativa alla docu-mentazione reperita nel covo di via MonteNevoso, a Milano;

nella stessa data il dottor Donadio eil colonnello Occhipinti hanno depositatoil verbale, riservato, dell’escussione di unapersona al corrente dei fatti;

il 14 dicembre 2017 il dottor Salviniha depositato una relazione, segreta, suicolloqui intercorsi con una persona alcorrente dei fatti;

nella stessa data il generale Scricciaha depositato una nota, riservata, sui « vil-laggi irlandesi », menzionati in una inter-vista di Francesco Cossiga;

nella stessa data la dottoressa Tinti-sona ha depositato tre note, riservate,relative a Birgit Kraatz e a nominativiemersi in relazione a uno stabile di viaMassimi, nonché due note, riservate, rela-tive a Rita Algranati, e una nota, riservata,con allegata documentazione tecnica rela-tiva alla strage di via Fani;

nella stessa data il colonnello Pinnelliha depositato la documentazione, riser-vata, versata dall’Arma dei Carabinieri inrelazione alla vicenda della scoperta delcovo brigatista di via Fracchia, e una, nota,riservata, relativa alle vane ricerche didocumentazione relativa a Edith vonHaynau e alla sua famiglia;

nella stessa data il dottor Donadio hadepositato una nota, riservata, relativa allapossibile trascrizione dell’escussione diMichele Riccio avvenuta il 16 dicembre2017;

nella stessa data il dottor Donadio, ilsovrintendente Marratzu e il dottor Alle-grini hanno depositato una nota, riservata,relativa all’analisi di documentazione giu-diziaria conservata presso il Tribunale diRoma;

il 15 dicembre 2017 il generale Scric-cia ha depositato due note, riservate, re-lative alla documentazione dell’AISE suRita Algranati e sui « nuclei difesa delloSato »;

nella stessa data il RIS dei Carabi-nieri di Roma ha trasmesso una nota, dilibera consultazione, sugli esami tecnicisvolti nel garage di via Montalcini 8;

nella stessa data l’AISE ha trasmessouna raccolta di documentazione, segreta,sulla « fonte Damiano », integrativa diquella precedentemente versata;

Martedì 19 dicembre 2017 — 159 — Commissione di inchiesta

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il 18 dicembre 2017 il colonnelloPinnelli ha depositato una nota, riservata,con allegati gli accertamenti condotti dallaTelecom al fine di identificare i numeripresenti nell’agenda, riferibile ad AlessioCasimirri, reperita agli atti della Compa-gnia San Pietro dei Carabinieri;

il 19 dicembre 2017 il dottor Salviniha inviato una proposta istruttoria, riser-vata, relativa a Rita Algranati;

nella stessa data il generale Scricciaha depositato un contributo, di liberaconsultazione, relativo alle vicende dellacolonna genovese delle Brigate rosse;

nella stessa data la dottoressa Tinti-sona e il generale Scriccia hanno deposi-tato il verbale, riservato, dell’escussione diuna persona al corrente dei fatti.

Illustra quindi i criteri che intendeproporre, in una prossima seduta della

Commissione, in relazione al regime dipubblicità degli atti e dei documenti erichiama la necessità che tutte le attività diindagine e acquisizione di documenti sianoconcluse entro la data dello scioglimentodelle Camere.

Comunica infine che, per quanto at-tiene alla dotazione della Commissione,l’Ufficio di presidenza, integrato dai rap-presentanti dei gruppi, ha convenuto dirappresentare agli Uffici l’esigenza di iscri-vere nel bilancio di previsione per il 2018,a titolo di residuo, tutte le somme cherisulteranno non spese al termine del2017.

La seduta termina alle 11.45.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta della Commissione è pubblicato in unfascicolo a parte.

Martedì 19 dicembre 2017 — 160 — Commissione di inchiesta

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COMMISSIONE PARLAMENTARE

di inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione dellepubbliche amministrazioni e sugli investimenti complessiviriguardanti il settore delle tecnologie dell’informazione e della

comunicazione

S O M M A R I O

COMMISSIONE PLENARIA

AUDIZIONI:

Sulla pubblicità dei lavori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 161

Audizione del Presidente di Assinter Italia, Simone Puksic (Svolgimento e conclusione) . . . 161

Comunicazioni del presidente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 162

AVVERTENZA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 162

COMMISSIONE PLENARIA

AUDIZIONI

Martedì 19 dicembre 2017. – Presidenzadel presidente Paolo COPPOLA.

La seduta comincia alle 10.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

Paolo COPPOLA, presidente, avverte chela pubblicità dei lavori della sedutaodierna sarà assicurata anche mediantetrasmissione diretta attraverso impiantiaudiovisivi a circuito chiuso e diretta stre-aming sperimentale sulla web-tv della Ca-mera dei deputati. Non essendovi obie-zioni, ne dispone l’attivazione.

Audizione del Presidente di Assinter Italia,

Simone Puksic.

(Svolgimento e conclusione).

Paolo COPPOLA, presidente, dopo breviconsiderazioni preliminari, introduce l’au-dizione del Presidente di Assinter Italia,Simone Puksic, accompagnato dal DirettoreLuca Rigoni e dalla Responsabile AffariRegolatori e Relazioni Istituzionali SilviaBarbieri, che ringrazia per la presenza.

Simone PUKSIC, Presidente di AssinterItalia, svolge una relazione.

Interviene a più riprese, per porrequesiti e formulare osservazioni, PaoloCOPPOLA, presidente.

Simone PUKSIC, Presidente di AssinterItalia, e Luca RIGONI, Direttore, rispon-dono ai quesiti posti e forniscono ulterioriprecisazioni.

Martedì 19 dicembre 2017 — 161 — Commissione di inchiesta

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Paolo COPPOLA, presidente, ringraziagli intervenuti per il contributo fornito erinvia il seguito dell’audizione ad altraseduta.

Comunicazioni del presidente.

Paolo COPPOLA, presidente, comunicache, durante la seduta odierna, la Com-missione ha ricevuto documentazione daAssinter Italia che, d’accordo con gli au-tori, ritiene di includere nella categoriadegli atti liberi e di pubblicare quindicome di consueto sul sito web della Com-missione.

AVVERTENZA

Il seguente punto all’ordine del giornonon è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

La seduta termina alle 11.40.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta della Commissione è pubblicato in unfascicolo a parte.

Martedì 19 dicembre 2017 — 162 — Commissione di inchiesta

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COMMISSIONE PARLAMENTAREDI INCHIESTA

sul sistema bancario e finanziario

S O M M A R I O

Sulla pubblicità dei lavori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 163

Audizione del dottor Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 163

Martedì 19 dicembre 2017. — Presidenzadel presidente Pier Ferdinando CASINI.

La seduta comincia alle 10.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

Il PRESIDENTE comunica che, ai sensidell’articolo 10, comma 3, del Regola-mento della Commissione, la pubblicitàdei lavori della seduta odierna sarà assi-curata anche mediante l’attivazione delsistema audiovisivo a circuito chiuso e latrasmissione diretta sulla web TV.

Audizione del dottor Ignazio Visco,

Governatore della Banca d’Italia.

Il PRESIDENTE introduce l’audizionedel dottor Ignazio Visco, Governatore dellaBanca d’Italia, accompagnato dal dottorCarmelo Barbagallo, Capo del Diparti-mento Vigilanza Bancaria e Finanziaria,dal dottor Gianluca Trequattrini, Capo delServizio Segreteria particolare del Diret-torio e Comunicazione e dalla dottoressa

Paola Ansuini, Responsabile della Comu-nicazione.

Il dottor VISCO svolge la propria re-lazione.

Formulano osservazioni e pongono do-mande all’audito il PRESIDENTE, il sena-tore GIROTTO (M5S), l’onorevole ZOGGIA(MDP), il senatore D’ALÌ (FI-PdL XVII), glionorevoli PAGLIA (SI-SEL-POS), VAZIO(PD), DELL’ARINGA (PD) e DAL MORO(PD).

Replicano ai quesiti posti il dottorVISCO e il dottor BARBAGALLO.

Il PRESIDENTE, su richiesta dell’ono-revole DAL MORO (PD), propone di pro-seguire i lavori in forma segreta.

La Commissione conviene.

(La Commissione prosegue in sedutasegreta dalle 16 alle 16.20).

L’onorevole DAL MORO (PD) pone ul-teriori quesiti all’audito, ai quali rispondeil dottor VISCO.

Martedì 19 dicembre 2017 — 163 — Commissione di inchiesta

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Il PRESIDENTE, su richiesta dell’ono-revole DAL MORO (PD), propone di pro-seguire i lavori in forma segreta.

La Commissione conviene.

(La Commissione prosegue in sedutasegreta dalle 16.30 alle 16.40).

La seduta, sospesa alle 16.40, riprendealle 18.30.

Formulano osservazioni e pongono ul-teriori domande all’audito il senatoreMARCUCCI (PD), gli onorevoli VILLA-ROSA (M5S) e RUOCCO (M5S), il senatoreMARTELLI (M5S).

Il dottor VISCO e il dottor BARBA-GALLO rispondono ai quesiti.

Il PRESIDENTE, su richiesta del sena-tore MARTELLI (M5S), propone di prose-guire i lavori in forma segreta.

La Commissione conviene.

(La Commissione prosegue in sedutasegreta dalle 19.45 alle 19.47).

Intervengono per porre domande al-l’audito l’onorevole TABACCI (DeS-CD), ilsenatore TOSATO (LN-Aut) e l’onorevoleSIBILIA (M5S), cui replica il dottor VI-SCO.

Intervengono sull’ordine dei lavori glionorevoli VILLAROSA (M5S) e ORFINI(PD), ai quali il PRESIDENTE forniscechiarimenti.

Pongono ulteriori quesiti all’adito i se-natori DEL BARBA (PD) e GIANNINI (PD)e l’onorevole BRUNETTA (FI-PdL), aiquali risponde il dottor VISCO.

L’onorevole ORFINI (PD), e successiva-mente, l’onorevole BRUNETTA (FI-PdL)intervengono sui lavori della Commissione.

Il PRESIDENTE, ringraziando l’auditoper la collaborazione, dichiara conclusal’audizione.

La seduta termina alle 22.35.

Martedì 19 dicembre 2017 — 164 — Commissione di inchiesta

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V COMMISSIONE PERMANENTE

(Bilancio, tesoro e programmazione)

S O M M A R I O

SEDE REFERENTE:

Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per iltriennio 2018-2020 e relativa nota di variazioni. C. 4768 Governo, approvato dal Senatoe C. 4768/I Governo, approvato dal Senato (Seguito dell’esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . 165

ALLEGATO 1 (Emendamenti 36.81, 36.82, 41.166, 53.61, 80.36, 97.42, 101-quater.310,101-quater.315, 101-quater.316, 119.5 e Tab. 4.3 del Relatore e relativi subemendamenti) . 183

ALLEGATO 2 (Proposte emendative approvate) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 192

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 181

ERRATA CORRIGE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 182

SEDE REFERENTE

Martedì 19 dicembre 2017. — Presidenzadel presidente Francesco BOCCIA. – Inter-vengono il Viceministro dell’economia edelle finanze Enrico Morando e il sottose-gretario alla Presidenza del Consiglio deiMinistri Gianclaudio Bressa.

La seduta comincia alle 12.15.

Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finan-

ziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio

2018-2020 e relativa nota di variazioni.

C. 4768 Governo, approvato dal Senato e C. 4768/I

Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell’esame e rinvio).

La Commissione prosegue l’esame delprovvedimento, rinviato, da ultimo, nellaseduta del 18 dicembre 2017.

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, avverte di aver presentato, in qualità

di relatore, gli emendamenti 36.81, 36.82,41.166, 53.61, 80.36, 97.42, 101-quater.310,101-quater.315, 101-quater.316, 119.5 eTab. 4.3 (vedi allegato 1), che sono statitrasmessi per le vie brevi ai componentidella Commissione per consentire la pre-sentazione di eventuali subemendamenti.Avverte al riguardo che sono stati presen-tati subemendamenti (vedi allegato 1), dicui si riserva di valutare l’ammissibilità nelcorso della seduta odierna.

Rocco PALESE (FI-PdL) chiede chiari-menti circa l’ulteriore presentazione diemendamenti da parte del relatore e delGoverno, nonché di conoscere quali sianoi tempi prevedibili di conclusione dell’e-same.

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, assicura come i lavori si conclude-ranno nel più breve tempo possibile, com-patibilmente con la complessità delle que-stioni da affrontare.

Il Viceministro Enrico MORANDO pre-annuncia la presentazione di un ulteriore

Martedì 19 dicembre 2017 — 165 — Commissione V

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emendamento del Governo, subordinata-mente al raggiungimento sullo stesso delconsenso unanime dei gruppi, volto aprorogare il termine per l’adozione delprovvedimento concernente l’albo degliaiuti di Stato. A causa del mancato coor-dinamento tra le amministrazioni incari-cate di redigerlo, di cui il Governo siassume la responsabilità, non è possibileprocedere all’adozione di tale atto neitermini previsti senza correre il rischio dilacune suscettibili di recare danno alleimprese, in quanto sulla base della nor-mativa dell’Unione europea gli aiuti diStato non ricompresi nell’albo sono daconsiderarsi illegittimi.

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, rileva come si tratti di fare fronte aesigenze della amministrazioni centralimotivate da una situazione di emergenza.

Alberto GIORGETTI (FI-PdL) chiedechiarimenti sulle modalità e sui tempi diprosecuzione dei lavori, con particolareriferimento all’individuazione delle ulte-riori questioni da affrontare. Rileva comeil consenso sulla proposta emendativa pre-annunciata dal Governo sia condizionatoanche dalle decisioni che saranno assuntecirca le materie da trattare. Rileva infinecome si sia proceduto fino a questo mo-mento in modo frammentario e come ciòsia riconducibile a responsabilità dellamaggioranza e del Governo.

Gianni MELILLA (MDP), pur espri-mendo l’assenso del suo gruppo a trattarel’emendamento illustrato dal ViceministroMorando, ritiene sia necessario accelerarel’esame delle proposte emendative accan-tonate e di quelle riformulate. Invocandouna specifica assunzione di responsabilitàda parte della maggioranza, dati i tempimolto stretti, crede che potranno essereesaminate solamente nuove proposteemendative che siano condivise e non voltead introdurre elementi che possono creareturbative.

Guido GUIDESI (LNA) auspica che laproposta emendativa illustrata dal Vicemi-

nistro Morando, seppur condivisibile, sial’ultima ad essere presentata dalla mag-gioranza di governo, in quanto i gruppisono ancora in attesa di risposte dalGoverno sugli emendamenti segnalati. Pro-pone, pertanto, che si proceda all’esamedelle proposte emendative dei gruppi, neltesto riformulato, e poi, eventualmente insede di Ufficio di presidenza, si valutino lequestioni rimaste in sospeso. Non appenaraggiunta chiarezza su tutto ciò, ritieneche si dovrebbe procedere senza che giun-gano nuove proposte emendative di mag-gioranza, così da non pregiudicare l’avvioper domani della discussione generale inAula.

Girgis Giorgio SORIAL (M5S), pur con-dividendo la proposta emendativa illu-strata dal Viceministro Morando, contestail metodo con cui i lavori della Commis-sione sono stati condotti. Ricorda, infatti,che il suo gruppo ha dimostrato massimadisponibilità al buon andamento dei lavorinella comprensione delle problematicheinterne alla maggioranza, ma, a fronte diciò, la maggior parte delle proposte emen-dative esaminate provenivano dalla stessamaggioranza o dal Governo. Inoltre inrisposta al rigetto di ogni proposta diopposizione, pur se di modesto impattofinanziario, la maggioranza ha insistito inemendamenti concernenti questioni noncentrali e particolarmente onerose. Ri-tiene, pertanto, che la proposta emenda-tiva illustrata dal Viceministro dovrebbeessere esaminata insieme a tutti gli altriemendamenti in materia di proroghe, pro-cedendo immediatamente a votare il pac-chetto di emendamenti riformulati.

Walter RIZZETTO (FdI), concordandocon gli interventi precedenti e dichiarandoche il suo gruppo non è contrario allaproposta emendativa illustrata dal Vicemi-nistro Morando, segnala che fino a quelmomento le proposte emendative del Go-verno e della maggioranza hanno potutogodere di una corsia preferenziale. Mal-grado lo sforzo profuso, i lavori dellaCommissione procedono a rilento e conritardo rispetto alla programmazione.

Martedì 19 dicembre 2017 — 166 — Commissione V

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Concorda sulla proposta di posticiparel’esame dell’emendamento illustrato dalrappresentante del Governo ritenendoprioritari emendamenti di merito, qualiquelli presentati dal suo gruppo in tema diassunzioni nel Corpo dei vigili del fuoco, dilavoro e previdenza, di concorsi nellaPubblica Amministrazione o sulla direttivaBolkestein. Auspica che la presidenzadella Commissione possa rassicurare sulrispetto di tempi certi, diversamente non èda escludere che il suo gruppo valuti unamodifica del proprio atteggiamento, chefin qui è stato più che collaborativo.

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, nel ricordare che i temi di meritorichiamati dal collega Rizzetto sono tuttioggetto di riformulazioni condivise, con-corda con la proposta del deputato Gui-desi e ritiene che vi siano le condizioniaffinché l’esame del disegno di legge dibilancio possa essere concluso entro pocheore, a partire da votazioni su questioni sucui vi sia sostanziale accordo. Fa presenteche il ritardo si deve all’elevato numero diemendamenti presentati, da cui è derivatoun eccezionale carico di lavoro tecnico edistruttorio. Assicura che non saranno pre-sentate nuove proposte emendative daparte sua o del Governo, se non perquanto concerne un emendamento riguar-dante SACE e Fincantieri, peraltro condi-viso e da lui ritirato nella giornata di ieriper essere ripresentato con una nuovacopertura.

La seduta, sospesa alle 12.40, è ripresaalle 12.55.

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, dà conto delle sostituzioni comuni-cate dai gruppi parlamentari relativamentealla seduta odierna.

Comunica che l’onorevole Ribaudo sot-toscrive l’emendamento Giulietti 42.2; l’o-norevole Colletti sottoscrive l’emenda-mento Cicchitto 102-ter.49; l’onorevoleGadda sottoscrive l’emendamento Scuvera95-ter.6; l’onorevole Abrignani sottoscrivel’emendamento Donati 102-ter.35; l’onore-vole Baruffi sottoscrive l’emendamento

Fabbri 21-bis.62; l’onorevole GiuseppeGuerini sottoscrive l’emendamento Misiani101-quater.195; l’onorevole Mannino sot-toscrive l’emendamento Realacci 3-bis.24come riformulato; l’onorevole De Menechsottoscrive l’emendamento Rubinato 54-ter.46; l’onorevole Baruffi sottoscrive l’e-mendamento Lorenzo Guerini 95.12; l’o-norevole Cenni sottoscrive l’emendamentoRealacci 51.29; l’onorevole Camani sotto-scrive l’emendamento Preziosi 30-bis.8;l’onorevole Gribaudo sottoscrive l’emenda-mento Bargero 67-bis.17; l’onorevole Gal-gano sottoscrive l’emendamento Realacci3-bis.24; l’onorevole Capone sottoscrive gliemendamenti Fanucci 39.90, Realacci3-bis.24, Gutgeld 59.32 e Lorenzo Guerini95.12; l’onorevole Fabbri sottoscrive l’e-mendamento Lorenzo Guerini 95.12; l’o-norevole Iacono sottoscrive l’emenda-mento Benamati 3.242; l’onorevole Alfrei-der sottoscrive l’emendamento De Menech60-bis.1; l’onorevole Di Salvo sottoscrivel’emendamento Preziosi 30-bis.8; l’onore-vole Tino Iannuzzi sottoscrive l’emenda-mento Famiglietti 101-quater.281; l’onore-vole Baruffi sottoscrive gli emendamentiCinzia Maria Fontana 19.10 e Carnevali19.11; l’onorevole Pellegrino sottoscrive ilsubemendamento Pannarale 0.101-qua-ter.310.3; l’onorevole Fratoianni ritira lapropria firma all’emendamento Ginefra76-bis.8; gli onorevoli Giordano e Manterosottoscrivono gli emendamenti Lenzi 41.64e Marazziti 41.117; l’onorevole Nesci sot-toscrive l’emendamento Nuti 38.16; l’ono-revole Prestigiacomo ritira la sua firmaall’emendamento Alberto Giorgetti 101-quater.292.

Avverte che i presentatori degli identiciemendamenti Benamati 3.242 e Fanucci39.90 hanno accettato la riformulazioneproposta dal Governo e che gli stessiemendamenti sono stati sottoscritti daideputati Cenni, Valiante, Dellai, Mongiello,Donati, Borghi, Rampelli, Carnevali, Gian-carlo Giorgetti, Prestigiacomo e Palese.

La Commissione approva gli identiciemendamenti Benamati 3.242 e Fanucci39.90, nel testo riformulato (vedi allegato 2).

Martedì 19 dicembre 2017 — 167 — Commissione V

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Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, avverte che il presentatore dell’emen-damento Realacci 3-bis.24 ha accettato lariformulazione proposta dal Governo.

La Commissione approva l’emenda-mento Realacci 3-bis.24, nel testo rifor-mulato (vedi allegato 2).

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, avverte che a seguito dell’approva-zione della nuova formulazione dell’emen-damento Realacci 3-bis.24, risultano as-sorbiti gli emendamenti Pastorelli 3-bis.28e Palese 3-bis.17.

Paolo TANCREDI (AP-CpE-NCD) ac-cetta la riformulazione dell’emendamentoLupi 29-quater.26, di cui è cofirmatario,che rappresenta l’esito di un confrontoapprofondito svolto con il Governo su untema di fondamentale importanza oggettodi numerose battaglie politiche condottedal suo gruppo, ossia le misure di sostegnoalle famiglie.

Pur riconoscendo che per contrastarein maniera efficace il calo demograficooccorrerebbe intervenire con misure dicarattere strutturale, evidenzia che il cosìdetto « bonus bebè », pur scontando illimite che gli deriva dall’essere una misurastraordinaria, ha prodotto comunque rile-vanti effetti positivi ed è divenuta partedegli aiuti dello Stato alle famiglie. Sotto-linea quindi che l’emendamento in esameha il merito di garantire il diritto diaccesso al bonus per tutti i nati nel 2018e di porre le basi per poter assicurareanche nelle annualità successive continuitàa tale misura. Fa, quindi, presente che,come già al Senato, non è stato possibileestendere la misura a tutto il triennio eche sarà quindi responsabilità dei prossimigoverni farsi carico di protrarre la misuraanche per gli anni 2019 e 2020.

Esprime, inoltre, piena condivisionesull’emendamento Preziosi 30-bis.8, anchenella nuova formulazione, che, in connes-sione con la sua proposta e nel segno di unsostegno di carattere strutturale alle fami-glie, innalza a 4 mila euro il limite direddito complessivo, finora ancora quan-

tificato in lire, per i figli di età nonsuperiore a ventiquattro anni per essereconsiderati fiscalmente a carico. Si trattadi un aggiornamento di cui beneficerannomigliaia di famiglie italiane. Preannunziaquindi fin da ora il voto favorevole del suogruppo sulla proposta presentata dal col-lega Preziosi.

Rivendica, conclusivamente, con orgo-glio il lavoro svolto da Alternativa Popo-lare nel sostenere la famiglia quale primotassello fondamentale per l’economia di unPaese.

Barbara SALTAMARTINI (LNA) si di-chiara rammaricata per il fatto che illavoro della Commissione sugli emenda-menti attualmente all’esame sia stato sca-valcato dalle anticipazioni rese ai giornalida qualche forza politica che ha voluto, intal modo, rilanciare per prima il tema delsostegno alla famiglia, rivendicando l’at-tenzione che il suo gruppo assicura aquesto tema.

Esprime pertanto rammarico per ladeclaratoria di inammissibilità degli emen-damenti presentati sulla medesima mate-ria dal suo Gruppo, che a suo avviso èstata frutto di una scelta politica, e nontecnica, non presentando gli emendamentiprofili problematici in termini di coper-ture errate o non capienti.

Alla luce dei dati disponibili sull’anda-mento demografico dell’Italia, sarebberostati necessari ben altri interventi: le gio-vani coppie italiane non trovano incorag-giamento nei « bonus bebé » ma in politi-che finalizzate a ricostruire un sistema diwelfare attraverso il rilancio dell’occupa-zione, delle politiche abitative e dei serviziall’infanzia e agli anziani. Contesta,quindi, la politica dei bonus, e dunquedelle misure a termine, portata avantidall’attuale Governo, destinando peraltro atali misure risorse irrisorie rispetto aquelle allocate su altri capitoli di bilancio.Ciò detto, il bonus è pur sempre preferi-bile rispetto a nessun intervento.

Auspica, infine, che il prossimo Esecu-tivo – che a suo avviso sarà espressionedel centrodestra – introduca il quozientefamiliare, che è l’unica vera riforma strut-

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turale, cui non ha potuto provvedere permancanza di tempo l’ultimo Governo Ber-lusconi, per affrontare in maniera seria iltema della natalità, e dunque anche delrilancio dell’economia del Paese. Non è uncaso che la Francia sia ricorsa a talemisura all’indomani del secondo conflittomondiale e dunque in un momento diprofonda crisi economica.

Ribadisce, pertanto, che la proposta èmirata a fornire un mero palliativo perl’anno 2018, con chiare finalità elettorali eche non sussistono per la maggioranzamotivi di vanti nei confronti dei cittadini.D’altra parte occorre fare sapere che ilbonus sarà accessibile anche agli stranierie che per il Governo in carica è accettabilerisolvere la denatalità degli italiani soste-nendo la natalità degli immigrati. Su talemateria è davvero auspicabile che il pros-simo Governo inverta la tendenza in atto.

Tea ALBINI (MDP), nell’associarsi aparte dell’intervento della collega Salta-martini, preannuncia il suo voto contrarioall’emendamento in esame, poiché conte-sta radicalmente la politica dei bonus,riconosciuti, a suo avviso, in maniera in-discriminata anche ai non bisognosi.

A differenza della logica sottesa allaproposta del collega Tancredi, evidenziache il sostegno alla famiglia si attua at-traverso una politica dei servizi, soprat-tutto alle donne, creando opportunità chefavoriscano la natalità e il lavoro femmi-nile con modalità tali da renderlo com-patibile con le cura delle esigenze fami-liari. Ribadisce quindi che occorre ripen-sare completamente la politica dei bonus,in ogni settore in cui sia stata applicata,perché riduce tutto ad una mercificazionedel rapporto con le famiglie e con le donneitaliane.

Titti DI SALVO (PD) ritiene di dovereintervenire in replica all’intervento dell’o-norevole Saltamartini su un tema sulquale le sta particolarmente a cuore ri-portare la discussione alla verità dei fatti.Ricorda che nel corso dell’attuale legisla-tura è stata ripristinata la legge contro ledimissioni in bianco, abolita dal Governo

Berlusconi nel 2008; concordando con lacollega Albini sulla centralità dei servizi asostegno delle famiglie, sono stati raffor-zati i diritti dei lavoratori e delle lavora-trici che si prendono cura dei propri figli,estendendo la durata dei congedi paren-tali, e sono stati stanziati 670 milioniintegrativi per offrire servizi alle famiglie.Contesta quindi che la politica del PartitoDemocratico sul tema della famiglia possaessere ricondotta unicamente al sistemadei bonus.

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, considerata la ristrettezza dei tempia disposizione della Commissione per con-cludere l’esame in sede referente del di-segno di legge di bilancio, si appella allaresponsabilità dell’opposizione, oltre chedella maggioranza, per il contenimentodegli interventi all’oggetto del provvedi-mento.

Rocco PALESE (FI-PdL) contesta allamaggioranza la reiterazione di interventisulle stesse tematiche.

Laura CASTELLI (M5S), in rispostaall’appello del presidente Boccia, osservache oggetto della discussione è un temamolto rilevante sul quale alcune forzepolitiche hanno incentrato la campagnaelettorale, di fatto già in atto, e ritienepertanto che sia utile svolgere sullo stessoun confronto aperto che rimanga agli atti.

Sottolinea che spesso le politiche fattecon misure di carattere non strutturalenon solo producono effetti limitati neltempo, ma hanno dei costi elevati, e che asuo avviso rispondono solo a logiche elet-torali e di sopravvivenza politica. Stigma-tizza, inoltre, il fatto che il Governo nonabbia avuto il coraggio di intervenire conmisure strutturali sul mercato del lavoro.

Alberto GIORGETTI (FI-PdL) dichiaradi sottoscrivere gli emendamenti Lupi 29-quater.26 e Preziosi 30-bis.8, nella nuovaformulazione.

Walter RIZZETTO (FdI) preannunciache, pur ritenendo condivisibili alcuni pro-

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fili dell’emendamento Lupi 29-quater.26,non voterà a favore dello stesso, perché èfrutto della politica dei bonus, che seguonouna logica del beneficio a termine e sonodunque inefficaci.

Alla collega Di Salvo risponde sottoli-neando che il Partito Democratico hademolito il sistema del welfare, dei salarie annullato il potere di acquisto dellefamiglie. Contesta inoltre il fatto che sipreveda di estendere i bonus anche acoloro che non hanno il permesso disoggiorno permanente e ritiene che talemisura sia il frutto di una demagogiapreelettorale.

Evidenziati i preoccupanti dati ISTATsulla denatalità riferiti al 2016 – cheriferiscono una diminuzione netta dellapopolazione italiana di 134.000 unità –ribadisce la necessità di interventi strut-turali e sottolinea che in tale direzione val’emendamento Meloni 29-quater.35.

In conclusione, osserva che l’attualeGoverno, invece di pensare in manieraseria al sostegno alle giovani coppie, aisalari e alle pensioni, in questo disegno dilegge di bilancio ha allocato ingenti risorsesu capitoli di bilancio riferiti a questioninon urgenti, rendendosi così responsabiledi vere e proprie « marchette ».

Guido GUIDESI (LNA) dichiara il votodi astensione della propria parte politicasull’emendamento in esame.

La Commissione approva l’emenda-mento Lupi 29-quater.26, come riformu-lato (vedi allegato 2).

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, prende atto che i deputati Taricco,Cinzia Fontana, D’Incà, Da Villa e Rubi-nato sottoscrivono l’emendamento Preziosi30-bis.8.

Ernesto PREZIOSI (PD) esprime sod-disfazione per la nuova formulazione delsuo 30-bis.8, del quale richiama le finalitàe che ritiene utile per fare emergere ilcarattere strutturale degli interventi messiin atto dal presente Governo sul terrenodel sostengo alle famiglia.

Paolo TANCREDI (AP-CpE-NCD)esprime apprezzamento per la nuova for-mulazione dell’emendamento a primafirma Preziosi, espressione di una buonasintesi effettuata tra le parti politiche esenza atteggiamenti rivendicativi.

La Commissione approva l’emenda-mento Preziosi 30-bis.8, come riformulato(vedi allegato 2).

Stefania PRESTIGIACOMO (FI-PdL),Alberto GIORGETTI (FI-PdL) e Rocco PA-LESE (FI-PdL) sottoscrivono l’emenda-mento Realacci 51.29, nel testo riformu-lato, che contiene importanti disposizioniin materia ambientale. Coglie l’occasioneper esprimere l’auspicio affinché il legi-slatore voglia in futuro elaborare norme dicarattere più generale, rinviando a fontinormative di rango regolamentare la di-sciplina di dettaglio al fine di far com-prendere il senso e il carattere innovativodelle nuove disposizioni.

Federico D’INCÀ (M5S), anche a nomedel collega Vignaroli, Walter RIZZETTO(FdI) e Arturo SCOTTO (MDP) sottoscri-vono l’emendamento Realacci 51.29, neltesto riformulato.

La Commissione approva, con distintevotazioni, gli emendamenti Realacci 51.29e Carnevali 51.10, come riformulati (vediallegato 2).

Maria ANTEZZA (PD), nell’accettare lariformulazione del suo emendamento 52.1,propone di sostituire le parole: « la mobi-lità » con le seguenti « il sistema dellamobilità ».

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, e il rappresentante del Governo con-cordano con quanto proposto dalla depu-tata Antezza.

Gianni MELILLA (MDP) sottoscrive l’e-mendamento Antezza 52.1, come riformu-lato.

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Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, prende atto che i deputati Albini,Scotto, Palese, Alberto Giorgetti, Prestigia-como e Latronico sottoscrivono l’emenda-mento in esame.

La Commissione approva l’emenda-mento Antezza 52.1, come riformulato(vedi allegato 2).

Gianni MELILLA (MDP) sottoscrive gliidentici emendamenti Alberto Giorgetti58.80, Tancredi 58.36 e Giulietti 58.10,come riformulati.

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, prende atto che i deputati Albini,Scotto e D’Incà sottoscrivono gli identiciemendamenti in esame.

La Commissione approva gli identiciemendamenti Alberto Giorgetti 58.80, Tan-credi 58.36 e Giulietti 58.10, come rifor-mulati (vedi allegato 2).

Roberto SIMONETTI (LNA), nel condi-videre le finalità dell’emendamento Gut-geld 59.32, nel testo riformulato, chiedechiarimenti in relazione al discrimine del-l’esclusione del contributo previsto nell’e-mendamento per gli interventi di installa-zione della tecnologia LED.

Alberto ZOLEZZI (M5S) osserva chel’emendamento a prima firma Gutgeld fariferimento ad una tecnologia già obsoleta.

Itzhak Yoram GUTGELD (PD) chiariscela portata normativa del suo emenda-mento 59.32, precisando che esso nonesclude l’impiego di un livello tecnologicopiù avanzato.

La Commissione approva l’emenda-mento Gutgeld 59.32, come riformulato(vedi allegato 2).

Il sottosegretario Gianclaudio BRESSAchiede l’accantonamento dell’emenda-mento Prestigiacomo 69.9, essendo in viadi definizione un’ulteriore nuova formu-lazione dello stesso, che comporterebbe

tra l’altro la soppressione dell’ultimocomma.

Stefania PRESTIGIACOMO (FI-PdL)concorda sulla proposta di accantona-mento del suo emendamento, non com-prendendo le ragioni che inducono a ri-formularlo in modo da aggravare o addi-rittura rendere impossibile per il governodella Regione Siciliana, da poco insedia-tosi, la presentazione del bilancio conso-lidato entro i termini.

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, dispone pertanto l’accantonamentodell’emendamento Prestigiacomo 69.9. Av-verte che i presentatori hanno accettato laproposta di riformulazione degli identiciemendamenti Lorenzo Guerini 95.12, Ci-rielli 95.49, Venittelli 95.33, Sottanelli95.48, Ciracì 95.39, Simonetti 96.6, Pasto-rino 95.16, Pastorelli 95.28, Lavagno 95.31e degli identici emendamenti Tancredi101-quater.271, Alberto Giorgetti 101-qua-ter.305 e Giulietti 101-quater.34.

La Commissione, con distinte votazioni,approva gli identici emendamenti LorenzoGuerini 95.12, Cirielli 95.49, Venittelli95.33, Sottanelli 95.48, Ciracì 95.39, Simo-netti 96.6, Pastorino 95.16, Pastorelli95.28, Lavagno 95.31, come riformulati, egli identici emendamenti Tancredi 101-quater.271, Alberto Giorgetti 101-qua-ter.305 e Giulietti 101-quater.34, come ri-formulati (vedi allegato 2).

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, prende atto che la riformulazionedell’emendamento Iacono 58.76 è stataaccettata dai proponenti.

La Commissione approva l’emenda-mento Iacono 58.76, come riformulato(vedi allegato 2).

Anna Margherita MIOTTO (PD), pren-dendo da ultimo spunto dall’esito dell’e-same dell’emendamento presentato dalcollega Realacci, esprime preoccupazioneper la sottrazione di risorse già previstenella Tabella B, voce Ministero della Sa-

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lute, utilizzate per garantire adeguata co-pertura finanziaria ad emendamenti direcente approvati su altre materie. Temeche da tali interventi possa derivare l’as-senza di copertura per gli identici emen-damenti Lenzi 41.64 e Marazziti 41.117,riguardanti l’istituzione di una banca datidestinata alla registrazione delle disposi-zioni anticipate di trattamento (DAT), deiquali sottolinea la rilevanza.

Il Viceministro Enrico MORANDO as-sicura che gli emendamenti citati dalladeputata Miotto saranno corredati dallanecessaria copertura finanziaria, facendopresente che si provvederà a reintegrare lerisorse finanziarie, già sottratte al fine digarantire adeguate coperture a proposteemendative con risorse disponibili a legi-slazione vigente, nella Tabella B, voceMinistero della Salute. I prelievi allo statodi previsione del Ministero della salutesono, cioè, frutto di una mera operazionedi carattere contabile che sarà correttasuccessivamente mediante un interventoad hoc.

Mario MARAZZITI (DeS-CD) ringraziail Viceministro, anche a nome della XIICommissione.

Matteo MANTERO (M5S) insiste sullanecessità che gli emendamenti citati dalladeputata Miotto abbiano la necessaria co-pertura finanziaria, richiedendo ulterioreconferma al Viceministro.

La seduta, sospesa alle 14,30, è ripresaalle 14,40.

Giulio MARCON (SI-SEL-POS) chiedechiarimenti in merito all’emendamentoZoggia 102-ter.28, che si riferisce a unaparte del provvedimento ormai esaminata.

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, segnala che l’emendamento Zoggia102-ter.28 risulta assorbito dall’approva-zione di altre proposte emendative.

Propone, quindi, di riformulare l’emen-damento Zolezzi 17-ter.8 nei termini ri-portati in allegato (vedi allegato 2).

Alberto ZOLEZZI (M5S) accetta la ri-formulazione proposta dal relatore ed il-lustra l’emendamento 17-ter.28 a suaprima firma, esprimendo particolare ap-prezzamento per l’istituzione del fondodestinato alla realizzazione della piatta-forma italiana del fosforo.

Il sottosegretario Pier Paolo BARETTAesprime parere favorevole sull’emenda-mento Zolezzi 17-ter.8, così come rifor-mulato.

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, avverte che l’emendamento Zolezzi17-ter.8 è stato sottoscritto dai deputatiD’Incà, Castelli, Cariello, Rizzetto, Melilla.

La Commissione approva l’emenda-mento Zolezzi 17-ter.8, come riformulato(vedi allegato 2).

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, propone di riformulare l’emenda-mento Di Salvo 24.26 nei termini riportatiin allegato (vedi allegato 2).

Titti DI SALVO (PD) accetta la rifor-mulazione proposta dal relatore.

Laura CASTELLI (M5S) chiede che ilGoverno fornisca chiarimenti in meritoall’impatto che avrà l’approvazione dell’e-mendamento in discussione, soprattuttorelativamente al controllo dei conti pub-blici e al contenimento delle spese.

Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA,esprimendo parere favorevole sull’emen-damento Di Salvo 24.26, così come rifor-mulato, assicura che gli enti a cui l’emen-damento fa riferimento restano comunquesoggetti al controllo pubblico.

La Commissione approva l’emenda-mento Di Salvo 24.26 nel testo riformulato(vedi allegato 2).

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, avverte che l’emendamento Piazzoni25.13 è stato sottoscritto dalla deputata

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Cinzia Fontana e ne propone la seguenteriformulazione:

« All’articolo 1 sono apportate le se-guenti modificazioni:

a) dopo il comma 110, è aggiunto ilseguente:

« 110-bis. All’articolo 4, comma 5, deldecreto legislativo 15 settembre 2017,n. 147, è aggiunto, in fine, il seguenteperiodo: « Nel caso in cui all’atto delriconoscimento del ReI il beneficio econo-mico risulti di ammontare inferiore o pariad euro 20 su base mensile, esso è versatoin soluzioni annuali. Nel caso in cui ilbeneficio economico risulti di ammontarenullo, ai fini del rinnovo non decorrono itermini di cui al primo periodo del pre-sente comma ». ».

b) dopo il comma 114, è aggiunto ilseguente:

« 114-bis. Al fine di garantire il serviziosociale professionale come funzione fon-damentale dei comuni, secondo quantostabilito dall’articolo 19, comma 1, lett. g),del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, cosìcome convertito dalla legge 7 agosto 2012,n. 135, e, contestualmente, i servizi di cuiall’articolo 7, comma 1, del decreto legi-slativo 15 settembre 2017, n. 147, a valeree nei limiti di un terzo delle risorse di cuiall’articolo 7, comma 3, del medesimodecreto legislativo attribuite a ciascun am-bito territoriale, possono essere effettuateassunzioni di operatori socio-assistenzialicon rapporto di lavoro a tempo determi-nato, fermo restando il rispetto degliobiettivi del pareggio di bilancio, in derogaai vincoli di contenimento della spesa dipersonale di cui all’articolo 9, comma 28,del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78,convertito, con modificazioni, dalla legge30 luglio 2010, n. 122, e successive modi-ficazioni, e di cui all’articolo 1, commi 557e 562, della legge 27 dicembre 2006,n. 296 ».

Cinzia Maria FONTANA accetta la ri-formulazione proposta dal relatore.

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, propone una correzione alla rifor-mulazione appena proposta, nel senso disostituire le parole: « operatori socio-assi-stenziali » con le seguenti: « assistenti so-ciali ».

Cinzia Maria FONTANA accetta l’ulte-riore riformulazione proposta dal relatore.

Il sottosegretario Pier Paolo BARETTAesprime parere favorevole sull’emenda-mento Piazzoni 25.13, così come ulterior-mente riformulato.

La Commissione approva l’emenda-mento Piazzoni 25.13, come ulteriormenteriformulato (vedi allegato 2).

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, propone di riformulare l’emenda-mento Braga 51.31 nei termini riportati inallegato (vedi allegato 2). Avverte, altresì,che l’emendamento è stato sottoscritto daldeputato Michele Bordo.

Michele BORDO accetta la riformula-zione proposta dal relatore.

Il sottosegretario Pier Paolo BARETTAesprime parere favorevole sull’emenda-mento Braga 51.31, così come riformulato.

La Commissione approva l’emenda-mento Braga 51.31 nel testo riformulato(vedi allegato 2).

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, considerato l’andamento dei lavori epreso atto che la riunione della Confe-renza dei presidenti di gruppo è convocataper le ore 19, comunica la propria inten-zione di fissare il termine per il voto sullaproposta di conferimento del mandato alrelatore a riferire all’Assemblea per le ore18.45 di oggi.

Propone, quindi, di sospendere breve-mente la seduta per permettere ai capi-gruppo in Commissione di indicare unlimitato numero di emendamenti, traquelli non ancora esaminati, da conse-

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gnare al relatore e al rappresentante delGoverno ai fini del loro esame e votazione.

Sui predetti emendamenti intende ac-quisire una precisa risposta da parte delGoverno con le eventuali riformulazioni. Aseguire si procederà a votare ciò che restadegli emendamenti del relatore già pre-sentati, tra i quali si impegna a ritirarequelli che riterrà non necessari.

Auspica che possano essere affrontatein modo condiviso le tematiche che laCommissione riterrà di dover concludere ericorda che il suo dovere di presidenteimpone di dare risposta ai deputati dellaCommissione.

Walter RIZZETTO (FdI) dichiara diapprezzare la proposta del presidente erelatore Boccia.

Sottolinea, inoltre, che quanto propostodal relatore implica assumersi una rile-vante responsabilità. Osserva, infatti, chevotare il mandato al relatore alle 18.45significa, di fatto, escludere dal voto moltiargomenti importanti che non sono statifinora affrontati, come, ad esempio, quellidel lavoro e della previdenza: teme, in talsenso, che gli emendamenti segnalabili daigruppi si ridurrebbero ad un numeroesiguo e forse insufficiente.

Guido GUIDESI (LNA) si dichiara d’ac-cordo sulla proposta del relatore.

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, in replica al deputato Rizzetto, sot-tolinea che il Governo e la maggioranzasono consapevoli della responsabilità checomporta tale scelta e assicura che sa-pranno assumersela.

Sospende quindi la seduta.

La seduta, sospesa alle 15.25, è ripresaalle 17.

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, sospende brevemente la seduta perconsentire lo svolgimento della riunionedell’Ufficio di presidenza, integrato dairappresentanti dei gruppi.

La seduta, sospesa alle 17, è ripresa alle17.05.

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, avvisa che la Commissione passeràalla votazione delle proposte emendativeriferite all’area tematica n. 16. Disponel’accantonamento dell’emendamento Giu-seppe Guerini 16.98. Invita al ritiro, altri-menti esprimendo parere contrario, degliemendamenti Marazziti 16.80, GianpaoloGalli 16.11 e Cimbro 16.46, e disponel’accantonamento i presentatori degli iden-tici emendamenti Saltamartini 16.8 e Pla-cido 16.26.

Invita al ritiro, esprimendo altrimentiparere contrario, degli identici emenda-menti Gribaudo 16.33 e 16.4 della XICommissione; dispone inoltre l’accantona-mento dell’emendamento Gribaudo 16.2.Invita al ritiro, esprimendo altrimenti pa-rere contrario, dell’emendamento Gebhard16.116. Dispone l’accantonamento degliemendamenti Carocci 16.57 e Gebhard16.87 mentre invita al ritiro, esprimendoaltrimenti parere contrario, degli emenda-menti Gribaudo 16.22, Centemero 16.71,Simonetti 16.7, Nicchi 16.49 e 16.50, Al-freider 16.113, degli identici emendamentiFalcone 16.102 e 16.3 della XIII Commis-sione, nonché degli emendamenti Ruocco16.15 e Misiani 16.96; dispone inoltrel’accantonamento dell’emendamento Patri-zia Maestri 16.97.

Passando all’esame delle proposteemendative riferite all’area tematica n. 17invita al ritiro, esprimendo altrimenti pa-rere contrario, degli emendamenti Ram-pelli 17.5 e Abrignani 17.9.

Il Sottosegretario Pier Paolo BARETTAconcorda con il parere del relatore.

La Commissione respinge l’emenda-mento Marazziti 16.80.

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, prende atto che l’emendamento Gian-paolo Galli 16.11 è stato ritirato.

La Commissione respinge l’emenda-mento Cimbro 16.46.

Martedì 19 dicembre 2017 — 174 — Commissione V

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Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, prende atto che l’identico emenda-mento Gribaudo 16.33 è stato ritiratomentre l’identico emendamento 16.4 dellaXI Commissione si intende respinto perl’esame in Assemblea. Prende altresì attoche l’emendamento Gebhard 16.116 èstato ritirato.

Chiara GRIBAUDO (PD) dichiara diritirare l’emendamento a sua prima firma16.22, anche considerato la scarsità deltempo ormai rimasto per la discussione,rimarcando tuttavia che la tematica daesso investito è di straordinaria rilevanzae che serve una seria riflessione circa lepolitiche di sgravi per le assunzioni atempo indeterminato dei nuovi lavoratori.Ritiene che il punto centrale sia renderepiù gravoso il lavoro a tempo determinatoe crede che sia importante dare unarisposta alle attese dei giovani.

La Commissione respinge l’emenda-mento Centemero 16.71.

Roberto SIMONETTI (LNA) interve-nendo sull’emendamento a sua primafirma 16.7 che è volto a dare un impulsoe comunque a supportare l’importantesettore del lavoro domestico, peraltro incostante crescita anche in prospettiva, ap-plicando ad esso le norme che si applicanoagli altri settori lavorativi.

Walter RIZZETTO (FdI) dichiara disottoscrivere l’emendamento Simonetti16.7 che è volto a una maggiore tutela deidiritti dei lavoratori, anche consideratoche il suo gruppo aveva avanzato un’ana-loga proposta che però è stata dichiaratainammissibile.

La Commissione respinge l’emenda-mento Simonetti 16.7.

Marisa NICCHI (MDP) intervenendosull’emendamento a sua prima firma 16.49sottolinea che esso è volto ad assicurarepensioni dignitose per le lavoratrici che acausa di periodi interruttivi nella loro

carriera si trovano ad avere una coperturaprevidenziale affievolita.

La Commissione respinge, con distintevotazioni, gli emendamenti Nicchi 16.49 e16.50.

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, prende atto che è stato ritirato daiproponenti l’emendamento Alfreider16.113; avverte inoltre che l’emendamentoFalcone 16.102 è stato ritirato mentrel’identico emendamento 16.3 della XIIICommissione si intende respinto per l’e-same in Assemblea.

La Commissione respinge l’emenda-mento Ruocco 16.15.

Antonio MISIANI (PD) dichiara di ri-tirare l’emendamento a sua prima firma16.96 sottolineando peraltro che un pos-sibile strumento, per riequilibrare l’attualesituazione concernente le tutele e la soli-dità occupazionale, è rendere più costosoil lavoro precario. Invita, in tal senso, ilGoverno a riflettere seriamente sulla te-matica.

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, avvisa che la Commissione passeràalla votazione delle proposte emendativeriferite all’area tematica n. 17.

Walter RIZZETTO (FdI) intervenendosull’emendamento Rampelli 17.5, sottoli-nea che esso è volto a rafforzare il lavoroagricolo attraverso l’innalzamento dell’etàanagrafica dei lavoratori agricoli per fruiredel previsto esonero quinquennale, spo-stando il limite da 40 a 45 anni. Ciòperaltro significherebbe anche andare in-contro alle esigenze di chi ha abbandonatoun lavoro in un diverso settore e vogliainserirsi nel settore agricolo anche dopo i40 anni di età. In tal senso chiede alrelatore e al Governo di modificare ipareri già espressi, ovvero, in subordine, diaccantonare l’emendamento in oggetto.

La Commissione respinge l’emenda-mento Rampelli 17.5.

Martedì 19 dicembre 2017 — 175 — Commissione V

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Ignazio ABRIGNANI (SC-ALA CLP-MAIE) intervenendo sull’emendamento asua firma 17.9 chiede al relatore e alrappresentante del Governo di poterlo ac-cantonare per esaminarlo in seguito.

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, preso atto dell’intenzione favorevoledel rappresentante del Governo, disponel’accantonamento dell’emendamento Abri-gnani 17.9.

Con riferimento all’area tematican. 17-ter (Sostegno al reddito in favore deilavoratori del settore della pesca), invita alritiro, esprimendo altrimenti parere con-trario, di tutte le proposte emendative, adeccezione dell’emendamento Zolezzi 17-ter. 8 e degli identici emendamenti 17-ter.3della XIII Commissione e Sani 17-ter.14, dicui propone l’accantonamento.

Passando, quindi, all’area tematican. 17-quater (Misure in favore dei territoridanneggiati dal batterio della Xylella fa-stidiosa), dispone l’accantonamento degliidentici emendamenti 17-quater. 9 dellaXIII Commissione e Capone 17-quater. 49,degli identici emendamenti 17-quater. 10della XIII Commissione e Mongiello 17-quater.41, dell’emendamento Palese 17-quater. 47, degli identici emendamenti 17-quater.12 della XIII Commissione e Ta-ricco 17-quater.53, degli identici emenda-menti 17-quater.5 della XIII Commissionee Luciano Agostini 17-quater.55, degliidentici emendamenti 17-quater.8 dellaXIII Commissione e Oliverio 17-quater.58,degli identici emendamenti 17-quater.7della XIII Commissione e Taricco 17-quater.57, nonché dell’emendamento Ga-gnarli 17-quater.20. Quindi, invita al ritiro,esprimendo altrimenti parere contrario, ditutte le altre proposte emendative.

Con riferimento all’area tematica n. 19(Sostegno del reddito in favore di lavora-tori coinvolti in processi riorganizzativicomplessi o piani di risanamento com-plessi di crisi delle imprese per la qualilavorano), invita al ritiro, esprimendo al-trimenti parere contrario, di tutte le pro-poste emendative, ad eccezione degli

emendamenti Cinzia Maria Fontana 19.10,Carnevali 19.11 e Garofalo 19.1, di cuidispone l’accantonamento.

Invita, quindi, al ritiro, esprimendoaltrimenti parere contrario, di tutte leproposte emendative riferite all’area tema-tica n. 20 (Misure a sostegno della ricol-locazione dei lavoratori di imprese in crisi)e, con riferimento all’area tematica n. 20-bis (Implementazione dell’assegno di ricol-locazione), dispone l’accantonamento ditutte le proposte emendative segnalate,ovvero gli identici emendamenti Tinagli20-bis.4 e 20-bis.8 della XI Commissione,nonché dell’emendamento Lombardi 20-bis.3.

Dispone l’accantonamento di tutte leproposte emendative segnalate con riferi-mento all’area tematica n. 21 (Prosecu-zione di CIGS e mobilità in deroga nel-l’anno 2018 nelle aree di crisi complessa),ad eccezione degli identici emendamentiGribaudo 21.5 e 21.6 della XI Commis-sione, nonché degli emendamenti Melilla21.19, Martelli 21.18 e Simonetti 21.1, cheinvita a ritirare, esprimendo altrimentiparere contrario.

Con riferimento all’area tematican. 21-bis (Misure previdenziali e assisten-ziali in favore dei lavoratori addetti adattività gravose e di incentivo allo sviluppodella previdenza complementare), invita alritiro di tutte le proposte emendative se-gnalate, ad eccezione degli identici emen-damenti 21-bis.76 della I Commissione eFabbri 21-bis.62, nonché dell’emenda-mento Fregolent 21-bis.75, di cui proponel’accantonamento.

Passando ad esprimere il parere sulleproposte emendative riferite all’area tema-tica n. 22 (Azioni conferite ai dipendenti eanticipo pensionistico (APE)), invita al ri-tiro, esprimendo altrimenti parere contra-rio, di tutte le proposte emendative, adeccezione degli identici emendamenti 22.1della XI Commissione e Baruffi 22.42,nonché degli emendamenti Taranto 22.67,Malpezzi 22.54 e Buttiglione 22.84, di cuidispone l’accantonamento.

Sull’area tematica n. 23 (Stabilizza-zione e semplificazione della rendita in-tegrativa temporanea anticipata – RITA),

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invita al ritiro, esprimendo altrimenti pa-rere contrario, di tutte le proposte emen-dative segnalate, ad eccezione degli iden-tici emendamenti 23.31 della XI Commis-sione e 23.10 Damiano, di cui disponel’accantonamento.

Con riferimento all’area tematican. 23-bis (Disposizioni in materia di pre-videnza complementare), propone di ac-cantonare l’unica proposta emendativa se-gnalata, ovvero l’emendamento Librandi23-bis.1.

Per quanto riguarda l’area tematican. 23-ter (Disposizioni in materia di fondiintegrativi territoriali del Servizio sanitarionazionale), invita al ritiro, esprimendoaltrimenti parere contrario, degli emenda-menti Fassina 23-ter.12 e Dell’Aringa 23-ter.16, disponendo l’accantonamento degliemendamenti Parrini 23-ter.13 e Ravetto23-ter.9.

Invita, quindi, al ritiro, esprimendoaltrimenti parere contrario, di tutte leproposte emendative segnalate con riferi-mento all’area tematica n. 24 (Regolazionedei rapporti finanziari tra lo Stato el’INPS), mentre dispone l’accantonamentodell’emendamento Boccuzzi 24-bis.6 unicaproposta emendativa segnalata con riferi-mento all’area tematica n. 24-bis (Presta-zione assistenziale per i malati di meso-telioma).

Invita, quindi, al ritiro, esprimendoaltrimenti parere contrario, di tutte leproposte emendative segnalate con riferi-mento all’area tematica n. 25 (Disposizioniin materia di potenziamento del contrastoalla povertà), ad eccezione degli emenda-menti Capelli 25.25, Carfagna 25.46 eRibaudo 25.47 di cui dispone l’accantona-mento.

Con riferimento all’area tematica n. 26(Promozione del welfare di comunità), in-vita al ritiro, esprimendo altrimenti parerecontrario, di tutte le proposte emendativesegnalate, ad eccezione degli identiciemendamenti Saltamartini 26.1 e Carfagna26.30, Tancredi 26.18 di cui dispone l’ac-cantonamento, Moretto 26.2 su cuiesprime parere favorevole e Gadda 26.3 dicui dispone l’accantonamento.

Passa ora all’espressione del pareresulle proposte emendative relative all’areatematica n. 26-ter (Estensione del congedoper le donne vittime di violenza di genere),proponendo l’accantonamento degli emen-damenti Quintarelli 26-ter.4, Tentori 26-ter.15, Di Salvo 26-ter.1, Bolognesi 26-ter.12, Misiani 26-ter.14 nonché degli iden-tici emendamenti Di Salvo 26-ter.7 e 26-ter.3 della XI Commissione. Invita al ritiro,esprimendo altrimenti parere contrario,delle restanti proposte emendative segna-late.

Invita al ritiro, esprimendo altrimentiparere contrario, di tutte le proposteemendative segnalate riferite all’area te-matica n. 27 (Rifinanziamento fondo so-ciale per occupazione e formazione perErasmus+ per l’ambito di istruzione eformazione professionale), mentre pro-pone, infine, l’accantonamento dell’emen-damento Paris 28.3, unica proposta segna-lata riferita all’area tematica n. 28 (Spesegenerali di amministrazione degli enti pri-vati gestori di attività formative.

Il Viceministro Enrico MORANDOesprime parere conforme a quello delrelatore.

Stefano FASSINA (SI-SEL-POS), inter-venendo sul complesso degli emendamentiin materia di lavoro, si sofferma, in par-ticolare, sugli identici emendamenti 20.25della XI Commissione e Damiano 20.9, cheprevedono l’innalzamento dell’indennitàattribuita al lavoratore in caso di licen-ziamento illegittimo. Si tratta di una fat-tispecie profondamente innovata dalla ri-forma del mercato del lavoro (il cosiddettoJobs act) che, cancellando la previsione delreintegro nel posto di lavoro, ha monetiz-zato un diritto fondamentale dei lavora-tori. Pur non condividendo tale imposta-zione, ricorda, tuttavia, che l’innalzamentodell’ammontare dell’indennità di licenzia-mento costituiva un preciso impegno as-sunto dalla maggioranza in occasione delrecente rinvio in Commissione della pro-posta di legge Atto Camera n. 4388, inmateria di ripristino delle tutele del testoprevigente dell’articolo 18 dello Statuto dei

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lavoratori, in discussione in Assemblea periniziativa delle opposizioni di sinistra. Intale sede, anzi, la relatrice aveva assicu-rato la presentazione di uno specificoemendamento al disegno di legge di bilan-cio, considerata la certezza dei tempi dellasua approvazione. L’invito al ritiro di taliemendamenti, testé formulato dal presi-dente e relatore, pertanto, costituisce unchiaro tradimento di tale impegno formal-mente assunto, che costituisce, a suo av-viso, un fatto di estrema gravità, che avràripercussioni negative sui lavoratori.Chiede pertanto alla maggioranza di va-lutare l’opportunità di accantonare taliemendamenti per favorire un supplementodi riflessione sul tema.

Gianni MELILLA (MDP), intervenendosul complesso delle proposte emendativein materia di lavoro, si duole del fatto chela discussione su tale argomento si stiasvolgendo alla fine del tempo a disposi-zione della Commissione, quando, invece,sarebbe stato necessario un dibattito am-pio e articolato su molteplici aspetti. Di-chiarandosi d’accordo con il collega Fas-sina, giudica arrivato il momento per ilParlamento di approfondire lo stato deirapporti di lavoro, alla luce delle modifi-che introdotte nel corso della legislatura. Ilbilancio, a suo giudizio, è negativo, dalmomento che è aumentata vistosamente lapercentuale di lavori precari, nonostantel’apparente incremento del numero deglioccupati. Del resto, tutte le modifiche aldisegno di legge di bilancio finora appro-vate dalla Commissione in materia certi-ficano la necessità di stabilizzare i lavo-ratori precari, in ogni settore del mercatodel lavoro e con riferimento a tutte letipologie di attività da quella più intellet-tuale a quella esclusivamente manuale. Èpertanto necessario porre mano ad unapolitica innovativa, che tenga conto certa-mente dei cambiamenti in atto nel mer-cato del lavoro, ma che non riduca i dirittidei lavoratori condannandoli al precariato.Coglie, a tale proposito, l’occasione peresprimere il suo apprezzamento per l’im-pegno profuso su tali temi dalla Commis-sione Lavoro della Camera, che, certa-

mente, può avvalersi dell’esperienza edella capacità del suo presidente, il collegaDamiano, e che, pur con difficoltà, haottenuto risultati incoraggianti.

Cesare DAMIANO (PD) intervenendosull’emendamento 20.9 a sua prima firma,identico all’emendamento approvato dallaCommissione lavoro, nonostante il parerecontrario del rappresentante del Governo,sottolinea la particolare la rilevanza deltema affrontato. Si vorrebbe intervenire,infatti, sull’aumento dell’indennità a fa-vore dei lavoratori licenziati in modo il-legittimo. Dichiara di ritirare il suo emen-damento formulando tuttavia una criticadi miopia politica nei confronti del Go-verno che, a suo giudizio, sta commettendoun grave errore. Si tratta di emendamentinon ideologici che sono volti a contrastareil fenomeno dei licenziamenti illegittimiche purtroppo sono diventati troppo facilie che, a seguito dell’approvazione del Jobsact hanno visto un abbassamento delletutele a favore dei lavoratori. Evidenziache se il Parlamento non intende affron-tare ora tale delicata questione sarà co-munque rimessa alla Corte Costituzionaleuna soluzione, dal momento che sullaquestione dei licenziamenti illegittimi èintervenuta un’ordinanza del Tribunale diRoma censurando come l’impianto previ-sto dal Jobs act per il licenziamento haridotto in modo non conforme a Costitu-zione le tutele dei lavoratori, eliminandola reintegra e riducendo eccessivamente leindennità loro riconosciute. Al riguardoevidenzia come si lamenti un doppio viziodi illegittimità, peraltro già evidenziatodalla Corte costituzionale nel 1991 e nel2005, quando ha affermato la necessità diun principio di adeguatezza del risarci-mento in caso di licenziamento illegittimo.A sostegno della citata giurisprudenza co-stituzionale cita anche alcuni atti interna-zionali come ad esempio L’ILO nei qualisono sanciti i medesimi principi di inte-grità del reintegro. Ribadisce quindi cometale questione debba essere affrontatatempestivamente in quanto attiene a unbene primario di carattere costituzionale

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quale in effetti è il diritto al lavoro e letutele ad esso connesse.

Davide TRIPIEDI (M5S) precisa che ilpresidente Damiano non ha ritirato l’e-mendamento della XI Commissione 20.25,ma quello a sua prima firma 20.9, cheintende far proprio. Passando al merito ditale proposta emendativa evidenzia dicome si tratti di un grave errore delGoverno ma anche di un atto di incoe-renza del presidente Damiano rispettiva-mente, per come hanno deciso di discipli-nare la questione dell’indennità di licen-ziamento e per la scelta di ritirare laproposta emendativa. Ritiene pertanto op-portuno prevedere un’indennità di licen-ziamento di importo assai superiore.

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, avverte che l’emendamento Falcone17-quater.60 è stato ritirato dal presenta-tore, che l’identico emendamento 17-qua-ter.33 della XIII Commissione si intenderespinto per l’Aula. Analogamente, si in-tende respinto per l’Aula l’emendamento17-quater.2 della XIII Commissione. Av-verte altresì che l’emendamento Falcone17-quater.54 è stato ritirato dal presenta-tore.

Marco MICCOLI (PD) illustra le finalitàdell’emendamento a sua prima firma19.16, che resta accantonato, per segnalareche esso prevede la proroga di sei mesi deitavoli di crisi aperti presso il ministerodello sviluppo economico al fine di rico-noscere ulteriori prospettive a quei lavo-ratori sprovvisti di ammortizzatori sociali.Si rende conto che l’impegno di spesaprevisto nell’emendamento in esame pari a100 milioni di euro non sia di poco contoma evidenzia che si tratta di una prioritàdi cui il Governo dovrebbe tenere contoanche in considerazione del fatto che ilMinistero dello sviluppo economico ha giàespresso un parere favorevole sulla que-stione evidenziata.

Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, avverte che gli emendamenti Marchi

19.33 e Michele Bordo 19.27 sono statiritirati dai presentatori.

Claudio COMINARDI (M5S) evidenziache l’emendamento a sua firma 19.8 ri-guarda migliaia di ausiliari della scuolache, pur contribuendo con il loro lavoro agarantire il diritto all’istruzione, hanno uncontratto part time verticale ciclico checomprime i loro diritti. Ricorda che lavo-rano per sette o otto mesi all’anno e peril resto del tempo non percepiscono retri-buzione né si vedono riconosciuti contri-buti a fine pensionistici. Sottolinea chel’emendamento in questione, volto a dareattuazione ad una sentenza della Corte digiustizia, chiede che questi lavoratori ven-gano assunti con un contratto a tempoindeterminato. Evidenzia peraltro che imolti ricorsi avanzati all’Inps si sono ri-solti con successo per gli ausiliari e con undanno economico per l’istituto a causa deirisarcimenti dovuti. Nel ricordare che unacollega del Partito democratico ha presen-tato un emendamento di analogo conte-nuto, a dimostrazione della reale volontàdella maggioranza, si chiede quali siano imotivi del parere contrario sull’emenda-mento in questione.

La Commissione respinge, con distintevotazioni, gli emendamenti Cominardi 19.8e Distaso 19.28.

Francesco BOCCIA presidente e rela-tore, prende atto che gli identici emenda-menti Cariello 20.5, Leva 20.12, Narduolo20.19 e Massa 20.20 sono stati ritirati daipresentatori.

La Commissione respinge, con distintevotazioni, gli identici emendamenti D’Alia20.7, Ginefra 20.8 e Abrignani 20.18 e gliemendamenti Cera 20.22 e gli identiciemendamenti XI Commissione 20.25 eDamiano 20.9, ritirato dal presentatore efatto proprio dal deputato Tripiedi.

Francesco BOCCIA presidente e relatore,prende atto che i presentatori ritiranol’emendamento Rostellato 20.10. Avverteche l’identico emendamento XI Commis-

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sione 20.1 deve intendersi respinto perl’Aula.

Prende altresì atto che i presentatoriritirano l’emendamento Gribaudo 21.5.Avverte che l’identico emendamento XICommissione 21.36 deve intendersi re-spinto per l’Aula.

Avverte inoltre che l’emendamento Ca-mani 21.7, su cui c’è un orientamento insenso favorevole, è temporaneamente ac-cantonato.

La Commissione respinge, con distintevotazioni, gli emendamenti Melilla 21.19 eMartelli 21.18.

Roberto SIMONETTI (LNA), interve-nendo sugli emendamenti a sua firma 21.1e 21-bis.10, evidenzia come il criterio del-l’aspettativa di vita e la successiva riformaFornero hanno incrementato, nel periododal 2010 al 2017, da 60 a 67 anni l’etàpensionabile. Nel ricordare che al tema èstato dedicato un ampio dibattito in Com-missione Lavoro, con l’approvazione didiverse risoluzioni che hanno richiestol’abolizione del criterio dell’aspettativa divita nonché con l’approfondito esame delleproposte di legge su tale tematica. Sotto-linea il dato surreale per cui mentre inParlamento è impegnato in un accesodibattito per definire i termini della que-stione, due dirigenti rispettivamente delMinistero del lavoro e del MEF hanno giàpredisposto il decreto direttoriale che in-crementa di 5 mesi il requisito per l’ac-cesso alla pensione. Ricorda a tale propo-sito che il suo emendamento 21.1 è voltoa spostare al 30 giugno 2018 il termine perl’emanazione del decreto direttoriale, nellasperanza che a primavera sia insediato undiverso Governo con una linea politicaalternativa rispetto alla questione e perconsentire al Parlamento di individuarecon calma le risorse necessarie. Segnalache la soluzione proposta dal Governo,contrariamente a quanto dichiarato, com-porterà che il 93 per cento dei lavoratoridovrà lavorare ulteriori 5 mesi prima dipoter andare in pensione. Quanto all’e-mendamento a sua firma 21.bis.10 l’inter-vento è volto a sterilizzare per il prossimo

biennio l’applicazione del criterio dell’a-spettativa di vita, al fine di restituire ladignità ai lavoratori, sollecitando il votofavorevole dei colleghi in coerenza conquanto deliberato in Commissione Lavoro.

La Commissione respinge, con distintevotazioni, gli emendamenti Simonetti 21.1e 21-bis.10.

Walter RIZZETTO (FdI), nell’illustrarel’emendamento a sua firma 21-bis.85, ri-corda che esso è volto ad includere ilavoratori precoci, rientranti nella cosid-detta « quota 41 », tra le categorie allequali non si applica l’aspettativa di vita.Esprime il desiderio che la maggioranzavenga allo scoperto, considerato che sugliorgani di informazione si dichiara favore-vole alla soppressione dell’aspettativa divita. Ricorda che l’opposizione si era dettadisponibile a votare in favore dell’emen-damento del presidente Damiano, volto adintrodurre elementi di flessibilità in uscitadal mondo del lavoro. Nel sottolineare cheil 74 per cento delle persone che vanno inpensione a 62 anni sono per la gran partelavoratori precoci, evidenzia la volontà delsuo gruppo di non gravare con il criteriodell’aspettativa di vita su persone chehanno lavorato e versato contributi per 40anni, trattandosi per la gran parte diautisti, operai alla catena di montaggio,commessi i quali peraltro percepirannopensioni non alte. Su tali basi chiedepertanto al viceministro un supplementodi riflessione, considerando che si tratta diun tema rilevante.

Giulio MARCON (SI-SEL-POS) prean-nuncia fin d’ora che il suo gruppo pre-senterà una relazione di minoranza perl’esame in Assemblea.

Alberto GIORGETTI (FI-PdL) prean-nuncia come il collega Marcon la presen-tazione di una relazione di minoranza perl’esame in Assemblea.

La Commissione respinge, con distintevotazioni, gli emendamenti Rizzetto 21-bis.85 e Marcon 21-bis.67.

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Francesco BOCCIA, presidente e rela-tore, prende atto che gli emendamentiMarguerettaz 21-bis.78 e Fiorio 21-bis.81sono stati ritirati dai presentatori. Avverteche l’emendamento XIII Commissione 21-bis.2, identico all’emendamento Fiorio 21-bis.81, deve intendersi respinto per l’Aula.

La Commissione respinge, con distintevotazioni, gli emendamenti Prataviera 21-bis.95, La Russa 21-bis.56 e Tripiedi 21-bis.32.

Roberto SIMONETTI (LNA), interve-nendo sugli emendamenti a sua firma21-bis.7 e 21-bis.6, ricorda che, nel dibat-tito in Senato in occasione dell’esame inprima lettura del disegno di legge di bi-lancio 2018, il Viceministro Morando hasottolineato la mancata presentazione diemendamenti di modifica della cosiddettariforma Fornero come la testimonianzadell’assenza di volontà da parte dei partiti,che pure in altre sedi si sono sempredichiarati contrari. Evidenziando la nonveridicità di tale affermazione, consideratoche alla Camera tali emendamenti sonostati presentati, chiede chiarimenti al vi-ceministro in merito alla volontà del Go-verno di mandare in pensione i cittadiniitaliani a 67 anni, stabilendo un primatorispetto agli altri Paesi europei. Nel do-mandarsi quale astio muova il Governo,visto che il sistema pensionistico attualesegue il modello contributivo e non piùretributivo, chiede ai deputati del Partitodemocratico un atto di coerenza in sede divoto di fiducia in Assemblea. Nello stig-matizzare da ultimo il fatto che la riformadel Governo ha prodotto una serie diproblematiche prima fra tutte quella re-lativa agli esodati, a favore dei quali il suogruppo ha presentato un ulteriore emen-damento, respinge l’accusa di populismoin considerazione del fatto che si stainvece intervenendo sul merito delle que-stioni.

Walter RIZZETTO (FdI) chiede di sot-toscrivere l’emendamento Simonetti 21-bis.7.

Davide TRIPIEDI (M5S) sottoscrive l’e-mendamento Simonetti 21-bis.7, rilevareche il sistema attuale è caratterizzato daun eccesso di rigidità in uscita e da uneccesso di flessibilità in entrata nel mondodel lavoro, ritiene indispensabile favorire ilricambio generazionale, considerato chesono 20.716 nella sola provincia di Monzae Brianza i lavoratori che hanno più di 41anni di contributi. Nel sottolineare che sista parlando della vita delle persone, rileval’esigenza di abolire le legge Fornero, age-volando l’uscita dal mondo del lavoro ditali persone per favorire l’accesso ai gio-vani.

Claudio COMINARDI (M5S) rappre-senta come non si possa parlare di oppo-sizione populista nei confronti della suaforza politica. Infatti, non solo ha presen-tato un emendamento analogo a un altrodel Partito Democratico sui lavoratori au-siliari della scuola, ma ha anche sotto-scritto un emendamento del presidenteDamiano sull’indennizzo per i licenzia-menti e adesso sottoscrive l’emendamentoSimonetti sull’uscita pensionistica. Inoltre,vuole riaffermare che il tema fondamen-tale che rappresenta un vero e propriodisagio sociale è quello dei lavoratori pre-coci che non hanno né il requisito ana-grafico, né contributivo, per andare inpensione e che rappresentano una molenotevole di forza lavoro attuale. Chiede,quindi, una discussione seria su questiargomenti e sulla sostenibilità del sistemapensionistico.

Francesco BOCCIA (PD), presidente erelatore, rinvia il seguito dell’esame altermine della Conferenza dei presidenti digruppo.

La seduta termina alle 19.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L’ufficio di presidenza si è svolto dalle17 alle 17.05 e dalle 21.10 alle 21.35.

Martedì 19 dicembre 2017 — 181 — Commissione V

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ERRATA CORRIGE

A pagina 11 del Bollettino delle Giuntee delle Commissioni parlamentari n. 930del 15 dicembre 2017, ventottesima riga,sopprimere le parole da: « Francesco BOC-CIA, presidente e relatore » fino a « riti-rato ».

A pagina 12, prima colonna, del Bol-lettino delle Giunte e delle Commissioniparlamentari n. 931 del 16 dicembre 2017,apportare le seguenti modificazioni:

dopo la trentaduesima riga, aggiun-gere il seguente intervento:

« Riccardo FRACCARO (M5S) chiedeche anche l’emendamento a sua primafirma 3.63 sia accantonato, al fine di unapprofondimento della questione. »;

alla trentacinquesima riga, dopo leparole « Pelillo 3.75 » aggiungere le se-guenti: « e dell’emendamento Fraccaro3.63 »;

sopprimere la trentaseiesima e latrentasettesima riga.

Nel Bollettino delle Giunte e delle Com-missioni parlamentari n. 932 del 17 di-cembre 2017, a pagina 69, seconda co-lonna, all’emendamento 119.1, aggiungere,in fine, il seguente periodo: « La disposi-zione di cui al presente comma entra invigore il giorno della pubblicazione dellapresente legge nella Gazzetta Ufficiale ».

Nel Bollettino delle Giunte e delle Com-missioni parlamentari n. 933 del 18 di-cembre 2017, apportare le seguenti modi-ficazioni:

a pagina 13, prima colonna, soppri-mere le seguenti parole: « Walter RIZ-

ZETTO (FdI), Gianluca PINI (LNA), Bar-bara SALTAMARTINI (LNA) e Guido GUI-DESI (LNA) sottoscrivono l’emendamentoRotta 10.47, come riformulato »;

a pagina 41, prima colonna, quaran-tatreesima riga, e, seconda colonna, undi-cesima riga, sostituire la parola: « 2017 »con la seguente: « 2018 »;

a pagina 54, prima colonna, allaterzultima riga, e a pagina 91, secondacolonna, alla quarta riga, nell’emenda-mento 88-bis.23 del Relatore, al comma593 devono intendersi premesse le se-guenti parole: « Sopprimere i commi 590,591 e 592. Sostituire il comma 593 con ilseguente: »;

a pagina 63,seconda colonna, quaran-taduesima riga, sostituire la parola:« 2017 » con la seguente: « 2018 »;

a pagina 64, prima colonna, undice-sima riga, sostituire la parola: « 2017 » conla seguente: « 2018 »;

a pagina 74, seconda colonna, primariga, nell’emendamento Gelli 41.65 (nuovaformulazione), le parole: « il Fondo » de-vono intendersi sostituite dalle seguenti: « iFondi contrattuali »;

a pagina 75, prima colonna, allasettima riga, sostituire le parole: « 1o gen-naio 2019 » con le seguenti: « 1o gennaio2020 » e alla quarantaquattresima riga,dopo le parole: « 42. 34. » inserire le se-guenti: « (Nuova formulazione) »;

a pagina 93, seconda colonna, dallaventisettesima alla trentunesima riga, e apagina 94, seconda colonna, dalla quaran-taquattresima alla quarantottesima riga,negli identici emendamenti Laffranco90.53 (nuova formulazione) e Sani 90.59(nuova formulazione), il secondo periododel comma 621-novies deve intendersi sop-presso.

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ALLEGATO 1

Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 ebilancio pluriennale per il triennio 2018-2020. C. 4768 Governo,

approvato dal Senato.

EMENDAMENTI 36.81, 36.82, 41.166, 53.61, 80.36, 97.42, 101-qua-ter.310, 101-quater.315, 101-quater.316, 119.5 e Tab. 4.3 DEL RE-

LATORE E RELATIVI SUBEMENDAMENTI

ART. 1.

Al capoverso 171-bis, al primo periodo,dopo le parole: n. 159, inserire le seguenti:alla quale si provvede, nel limite delle unitàdi personale che residuano a seguito del-l’espletamento delle procedure di inquadra-mento nei ruoli di cui al comma 3 dell’ar-ticolo 113-bis del medesimo decreto legi-slativo, mediante le procedure di mobilitàdi cui all’articolo 30 del decreto legislativo30 marzo 2001, n. 165.

0. 36. 81. 3. Speranza, Albini, Melilla,Capodicasa.

Al capoverso 171-bis, sostituire le pa-role: 100 unità con le seguenti: 10.000unità.

0. 36. 81. 2. Palese.

Al capoverso 171-bis sostituire le parole:100 unità con le seguenti: 20 unità e leparole: fino a un massimo di 20 unità conle seguenti: fino ad un massimo di 5 unità.

0. 36. 81. 1. Guidesi, Simonetti, Salta-martini.

Dopo il comma 171, aggiungere il se-guente:

171-bis. Fino all’adeguamento alla do-tazione organica prevista dall’articolo 113,

comma 1, del codice delle leggi antimafiae delle misure di prevenzione, di cui aldecreto legislativo 6 settembre 2011,n. 159, l’Agenzia nazionale per l’ammini-strazione e la destinazione dei beni seque-strati e confiscati alla criminalità organiz-zata è autorizzata ad avvalersi di unaquota non superiore a 100 unità di per-sonale non dirigenziale appartenente allepubbliche amministrazioni di cui all’arti-colo 1, comma 2, del decreto legislativo 30marzo 2001, n. 165, nonché ad enti pub-blici economici. Nei limiti complessividella stessa quota l’Agenzia può avvalersiin posizione di comando di personale delleForze di polizia ad ordinamento civile emilitare con qualifica non dirigenziale finoa un massimo di 20 unità. Il predettopersonale è posto in posizione di comandoo di distacco anche in deroga alla vigentenormativa generale in materia di mobilitàe nel rispetto di quanto previsto dall’ar-ticolo 17, comma 14, della legge 15 maggio1997, n. 127, conservando lo stato giuri-dico e il trattamento economico fisso,continuativo e accessorio, secondo quantoprevisto dai rispettivi ordinamenti, cononeri a carico dell’amministrazione di ap-partenenza e successivo rimborso da partedell’Agenzia all’amministrazione di appar-tenenza dei soli oneri relativi al tratta-mento accessorio.

36. 81. Il Relatore.

Al capoverso 374-bis, sopprimere le pa-role: anche attraverso l’istituzione di pre-

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sidi in aree territoriali caratterizzate daparticolari esigenze discendenti dal nu-mero dei beni sequestrati e confiscati allacriminalità organizzata e dalla complessitàdella relativa gestione.

*0. 36. 82. 1. Verini, Miotto.

Al capoverso 374-bis, sopprimere le pa-role: anche attraverso l’istituzione di pre-sidi in aree territoriali caratterizzate daparticolari esigenze discendenti dal nu-mero dei beni sequestrati e confiscati allacriminalità organizzata e dalla complessitàdella relativa gestione.

*0. 36. 82. 3. Tancredi.

Al comma 171-bis, sostituire l’ultimoperiodo con il seguente: Per le finalità dicui al presente comma continuano adoperare le sedi secondarie già istituite.

0. 36. 82. 2. Speranza, Melilla, Albini,Capodicasa.

Dopo il comma 171, aggiungere il se-guente:

171-bis. L’Agenzia nazionale per l’am-ministrazione e la destinazione dei benisequestrati e confiscati alla criminalitàorganizzata svolge le funzioni e i compitiprevisti dall’articolo 110, comma 2, delcodice delle leggi antimafia e delle misuredi prevenzione, di cui al decreto legislativo6 settembre 2011, n. 159, anche attraversol’istituzione di presìdi in aree territorialicaratterizzate da particolari esigenze con-nesse al numero dei beni sequestrati econfiscati alla criminalità organizzata edalla complessità della relativa gestione.Fino all’adeguamento della pianta orga-nica dell’Agenzia alle disposizioni dell’ar-ticolo 113-bis, comma 1, del citato codicedi cui al decreto legislativo n. 159 del2011, continuano a operare le sedi secon-darie già istituite.

36. 82. Il Relatore.

All’emendamento del Relatore 41.166,dopo le parole: Per l’anno 2018, inserire leseguenti: per le regioni che, sulla base delmonitoraggio trimestrale, si evinca unasituazione di squilibrio economico-finan-ziario correlato alla spesa farmaceutica edindividuate con decreto del presidente delconsiglio dei Ministri da emanarsi entro 30giorni dall’entrata in vigore della presentelegge,.

0. 41. 166. 2. Grillo, Mantero, Lorefice,Silvia Giordano, Colonnese, Nesci, Ba-roni.

All’emendamento del Relatore 41.166,dopo le parole: per l’anno 2018, inserire leseguenti: per le regioni che, sulla base delmonitoraggio trimestrale, si evinca unasituazione di squilibrio economico-finan-ziario ed individuate con decreto del pre-sidente del consiglio dei Ministri da ema-narsi entro 30 giorni dall’entrata in vigoredella presente legge,.

0. 41. 166. 3. Grillo, Mantero, Lorefice,Silvia Giordano, Colonnese, Nesci, Ba-roni.

All’emendamento del Relatore 41.166,dopo le parole: per l’anno 2018, inserire leseguenti: per le regioni che, sulla base delmonitoraggio trimestrale, si evinca unasituazione di squilibrio economico-finan-ziario,.

0. 41. 166. 4. Grillo, Mantero, Lorefice,Silvia Giordano, Colonnese, Nesci, Ba-roni.

All’emendamento del Relatore 41.166,sostituire la parola: 2014 con la seguente:2004.

0. 41. 166. 5. Grillo, Mantero, Lorefice,Silvia Giordano, Colonnese, Nesci, Ba-roni.

Martedì 19 dicembre 2017 — 184 — Commissione V

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All’emendamento 41.166, aggiungere, infine, le parole:

Dopo il comma 260 aggiungere il se-guente:

260-bis. Al fine di salvaguardare gliequilibri di finanza pubblica le disposi-zioni di cui all’articolo 1, comma 796,lettera o) della legge 27 dicembre 2006n. 296, devono intendersi riferite al pe-riodo intercorrente tra il 1o gennaio 2007e fino all’entrata in vigore del decreto delministro della salute del 18 ottobre 2012,pubblicato come supplemento ordinarioalla Gazzetta Ufficiale n. 23 del 28 gennaio2013.

0. 41. 166. 1. Bechis, Artini, Baldassarre,Segoni, Turco.

Dopo il comma 251, aggiungere il se-guente:

251-bis. Per l’anno 2018, il termine del31 maggio di cui all’articolo 1, comma 174,della legge 30 dicembre 2004, n. 311, èdifferito al 15 luglio e, conseguentemente,il termine del 30 aprile di cui al medesimocomma è differito al 15 giugno.

41. 166. Il Relatore.

All’emendamento 53.61, capoverso 333-ter, dopo le parole: è attribuita aggiungerele seguenti: con laurea L19 e.

0. 53. 61. 4. Iori.

All’emendamento 53.61, capoverso 333-quinquies, sopprimere la lettera c).

0. 53. 61. 1. Marzana.

All’emendamento 53.61, dopo il capo-verso 333-octies, aggiungere il seguente:

333-octies. Al fine di incentivare l’as-sunzione delle figure professionali di cui aicommi da 333-bis a 333-octies all’interno

delle scuole, nello stato di previsione delMinistero dell’istruzione, dell’università edella ricerca, è istituito un fondo denomi-nato « Fondo per l’implemento degli edu-catori e dei pedagogisti nelle scuole », conuna dotazione pari a 5 milioni di euro adecorrere dall’anno 2018. Ai maggiorioneri di spesa di cui al presente comma,pari a 5 milioni di euro a decorreredall’anno 2018, si provvede mediante cor-rispondente riduzione del fondo di cuiall’articolo 10, comma 5, del decreto-leggen. 282 del 2004, così come modificato dalcomma 625.

0. 53. 61. 2. Marzana.

Dopo il comma 333, aggiungere i se-guenti:

333-bis. L’educatore professionale so-cio-pedagogico e il pedagogista operanonell’ambito educativo, formativo e peda-gogico, in rapporto a qualsiasi attivitàsvolta in modo formale, non formale einformale, nelle varie fasi della vita, in unaprospettiva di crescita personale e sociale,secondo le definizioni contenute nell’arti-colo 2 del decreto legislativo 16 gennaio2013, n. 13, perseguendo gli obiettivi dellaStrategia europea deliberata dal Consiglioeuropeo di Lisbona del 23 e 24 marzo2000. Le figure professionali indicate alprimo periodo operano nei servizi e neipresìdi socio-educativi e socio-assistenziali,nei confronti di persone di ogni età, prio-ritariamente nei seguenti ambiti: educativoe formativo; scolastico; socio-assistenziale,limitatamente agli aspetti socio-educativi;della genitorialità e della famiglia; cultu-rale; giudiziario; ambientale; sportivo emotorio; dell’integrazione e della coopera-zione internazionale. Ai sensi della legge14 gennaio 2013, n. 4, le professioni dieducatore professionale socio-pedagogico edi pedagogista sono comprese nell’ambitodelle professioni non organizzate in ordinio collegi.

333-ter. La qualifica di educatore pro-fessionale socio-pedagogico è attribuita aisensi delle disposizioni del decreto legisla-

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tivo 13 aprile 2017, n. 65. La qualifica dipedagogista è attribuita a seguito del ri-lascio di un diploma di laurea abilitantenelle classi di laurea magistrale LM-50Programmazione e gestione dei servizieducativi, LM-57 Scienze dell’educazionedegli adulti e della formazione continua,LM-85 Scienze pedagogiche o LM-93 Te-orie e metodologie dell’e-learning e dellamedia education. Le spese derivanti dallosvolgimento dell’esame previsto ai fini delrilascio del diploma di laurea abilitantesono poste integralmente a carico deipartecipanti con le modalità stabilite dalleuniversità interessate. La formazione uni-versitaria dell’educatore professionale so-cio-pedagogico e del pedagogista è funzio-nale al raggiungimento di idonee cono-scenze, abilità e competenze educative ri-spettivamente del livello 6 e del livello 7del Quadro europeo delle qualifiche perl’apprendimento permanente, di cui allaraccomandazione 2017/C 189/03 del Con-siglio, del 22 maggio 2017, ai cui fini ilpedagogista è un professionista di livelloapicale.

333-quater. La qualifica di educatoreprofessionale socio-sanitario è attribuita aseguito del rilascio del diploma di laureaabilitante di un corso di laurea della classeL/SNT2 Professioni sanitarie della riabili-tazione, fermo restando quanto previstodel regolamento di cui al decreto delMinistro della sanità 8 ottobre 1998,n. 520.

333-quinquies. In via transitoria, acqui-siscono la qualifica di educatore profes-sionale socio-pedagogico, previo supera-mento di un corso intensivo di formazioneper complessivi 60 crediti formativi uni-versitari nelle discipline di cui al comma333-ter, organizzato dai dipartimenti edalle facoltà di scienze dell’educazione edella formazione delle università anchetramite attività di formazione a distanza,le cui spese sono poste integralmente acarico dei frequentanti con le modalitàstabilite dalle medesime università, da in-traprendere entro tre anni dalla data dientrata in vigore della presente legge,

coloro che, alla medesima data di entratain vigore, sono in possesso di uno deiseguenti requisiti:

a) inquadramento nei ruoli delle am-ministrazioni pubbliche a seguito del su-peramento di un pubblico concorso rela-tivo al profilo di educatore;

b) svolgimento dell’attività di educa-tore per non meno di tre anni, anche noncontinuativi, da dimostrare mediante di-chiarazione del datore di lavoro ovveroautocertificazione dell’interessato ai sensidel testo unico di cui al decreto delPresidente della Repubblica 28 dicembre2000, n. 445;

c) diploma rilasciato entro l’annoscolastico 2001/2002 da un istituto magi-strale o da una scuola magistrale.

333-sexies. Acquisiscono la qualifica dieducatore professionale socio-pedagogicocoloro che, alla data di entrata in vigoredella presente legge, sono titolari di con-tratto di lavoro a tempo indeterminatonegli ambiti professionali di cui al comma333-bis, a condizione che, alla medesimadata, abbiano età superiore a cinquantaanni e almeno dieci anni di servizio,ovvero abbiano almeno venti anni di ser-vizio.

333-septies. I soggetti che, alla data dientrata in vigore della presente legge,hanno svolto l’attività di educatore per unperiodo minimo di dodici mesi, anche noncontinuativi, documentata mediante di-chiarazione del datore di lavoro ovveroautocertificazione dell’interessato ai sensidel testo unico di cui al decreto delPresidente della Repubblica 28 dicembre2000, n. 445, possono continuare ad eser-citare detta attività; per tali soggetti, ilmancato possesso della qualifica di edu-catore professionale socio-pedagogico o dieducatore professionale socio-sanitarionon può costituire, direttamente o indi-rettamente, motivo per la risoluzione uni-laterale dei rapporti di lavoro in corso alladata di entrata in vigore della presentelegge né per la loro modifica, anche diambito, in senso sfavorevole al lavoratore.

Martedì 19 dicembre 2017 — 186 — Commissione V

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333-octies. L’acquisizione della quali-fica di educatore socio-pedagogico, di edu-catore professionale socio-sanitario ovverodi pedagogista non comporta, per il per-sonale già dipendente di amministrazionied enti pubblici, il diritto ad un diversoinquadramento contrattuale o retributivo,ad una progressione verticale di carrieraovvero al riconoscimento di mansioni su-periori.

333-novies. All’attuazione delle disposi-zioni dei commi da 333-bis a 333-octies siprovvede nell’ambito delle risorse umane,finanziarie e strumentali disponibili a le-gislazione vigente e, comunque, senzanuovi o maggiori oneri per la finanzapubblica.

53. 61. Il Relatore.

All’emendamento 80.36, comma 554-bis,capoverso ART. 124-bis, comma 1, soppri-mere le parole: e sintetica.

0. 80. 36. 5. Colletti, Agostinelli, Bona-fede, Businarolo, Ferraresi, Sarti, Ca-riello, Castelli, Sorial, D’Incà, Brugne-rotto.

All’emendamento 80.36, comma 554-bis,capoverso ART. 124-bis, comma 1, sostituirela parola: sintetica, con le seguenti: esau-stivi e completi.

0. 80. 36. 1. Molteni, Guidesi, Saltamar-tini, Simonetti.

All’emendamento 80.36, comma 554-bis,capoverso ART. 124-bis, comma 2, soppri-mere le parole: e in maniera concisa leinformazioni essenziali.

0. 80. 36. 2. Molteni, Guidesi, Saltamar-tini, Simonetti.

All’emendamento 80.36, comma 554-bis,capoverso ART. 124-bis, comma 2, aggiun-

gere, in fine, le parole: nonché delle mo-tivazioni non accolte esposte dalle parti.

0. 80. 36. 6. Colletti, Agostinelli, Bona-fede, Businarolo, Ferraresi, Sarti, Ca-riello, Castelli, Sorial, D’Incà, Brugne-rotto.

All’emendamento 80.36, comma 554-bis,capoverso ART. 124-bis, sopprimere ilcomma 3.

0. 80. 36. 7. Colletti, Agostinelli, Bona-fede, Businarolo, Ferraresi, Sarti, Ca-riello, Castelli, Sorial, D’Incà, Brugne-rotto.

All’emendamento 80.36, sopprimere ilcomma 554-ter.

0. 80. 36. 8. Colletti, Agostinelli, Bona-fede, Businarolo, Ferraresi, Sarti, Ca-riello, Castelli, Sorial, D’Incà, Brugne-rotto.

All’emendamento 80.36, comma 554-ter,capoverso articolo 88-bis, sopprimere leparole: e sintetica.

0. 80. 36. 3. Saltamartini, Guidesi, Mol-teni, Simonetti.

All’emendamento 80.36 al comma 554-quater, capoverso « ART. 135-bis », soppri-mere le seguenti parole: sintetica, alla ru-brica sostituire la parola: sinteticità con laseguente: chiarezza.

0. 80. 36. 10. Colletti, Agostinelli, Bona-fede, Businarolo, Ferraresi, Sarti, Ca-riello, Castelli, Sorial, D’Incà, Brugne-rotto.

Al comma 554-quater, capoverso arti-colo 135-bis, sopprimere le parole: e sin-tetica.

0. 80. 36. 4. Simonetti, Saltamartini, Gui-desi, Molteni.

Martedì 19 dicembre 2017 — 187 — Commissione V

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All’emendamento 80.36 al comma 554-ter, capoverso « ART. 88-bis », alla rubricasostituire la parola: sinteticità con la se-guente: chiarezza e, al comma, sopprimerele parole: e sintetica.

0. 80. 36. 9. Colletti, Agostinelli, Bona-fede, Businarolo, Ferraresi, Sarti, Ca-riello, Castelli, Sorial, D’Incà, Brugne-rotto.

Dopo il comma 554, inserire i seguenti:

554-bis. Dopo l’articolo 124 del codicedi procedura penale è inserito il seguente:« ART. 124-bis. Redazione degli atti. – 1.Gli atti del procedimento sono redatti informa chiara e sintetica.

2. Il giudice, nella motivazione dellesentenze, delle ordinanze e dei decreti, oveprevista, espone in ordine logico e inmaniera concisa le informazioni essenzialie le ragioni giuridiche della decisione,anche mediante riferimento a precedenticonformi, dando conto delle norme e deiprincìpi di diritto applicati.

3. I medesimi criteri di cui ai commi 1e 2 si applicano alla redazione delle ri-chieste, delle memorie e delle istanze delleparti ».

554-ter. Dopo l’articolo 88 del codice diprocedura civile è inserito il seguente:« ART. 88-bis. Principio di sinteticità degliatti di parte. – Le parti redigono gli attiprocessuali in maniera chiara e sintetica ».

554-quater. Dopo l’articolo 135 del co-dice di procedura civile è inserito il se-guente: « Art. 135-bis. Principio di sinte-ticità dei provvedimenti – Il giudice redigei provvedimenti in maniera chiara e sin-tetica ».

80. 36. Il Relatore.

All’emendamento 97.42 dopo le parole:Rai-Radiotelevisione Italiana Spa inserirele seguenti: a decorrere dall’anno 2018,provvede al proprio mantenimento econo-mico senza ricorrere alle entrate derivantidal canone di abbonamento alla televi-sione di cui al regio decreto-legge 21

febbraio 1938, n. 246, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 4 giugno 1938,n. 880, nonché la tassa di concessionegovernativa prevista dall’articolo 17 dellatariffa delle tasse sulle concessioni gover-native, di cui al decreto del Ministro dellefinanze 28 dicembre 1995, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale n. 303 del 30 dicembre1995. La Rai – Radiotelevisione italianaSpa, a decorrere dall’anno 2018, il canonedi abbonamento alla televisione per usoprivato di cui al regio decreto-legge 21febbraio 1938, n. 246, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 4 giugno 1938,n. 880, nonché la tassa di concessionegovernativa prevista dall’articolo 17 dellatariffa delle tasse sulle concessioni gover-native, di cui al decreto del Ministro dellefinanze 28 dicembre 1995, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale n. 303 del 30 dicembre1995 sono aboliti. Conseguentemente, l’ar-ticolo 17 della legge 14 aprile 1975, n. 103,l’articolo 18 della legge 3 maggio 2004,n. 112, e l’articolo 47 del testo unico dellaradiotelevisione, di cui al decreto legisla-tivo 31 luglio 2005, n. 177, sono abrogati.A copertura degli oneri, il Ministro del-l’economia e delle finanze è autorizzato adeffettuare interventi di razionalizzazione erevisione della spesa pubblica, ulterioririspetto a quelli previsti a legislazionevigente e a quelli previsti nel disegno dilegge di bilancio. Inoltre, a decorrere dal-l’anno 2018 con decreto del Presidente delConsiglio dei ministri, su proposta delMinistro dell’economia e delle finanze,sulla base delle elaborazioni e delle rico-gnizioni effettuate dalla società soluzioniper il sistema economico – SOSE spa, siprovvede alla approvazione di una meto-dologia per la determinazione di costi/fabbisogni standard nel settore dell’istru-zione, della difesa, della sicurezza, dellagiustizia con particolare riferimento allaspesa per i consumi intermedi per realiz-zare un concorso al miglioramento dellafinanza pubblica. Gli interventi di cui alprimo e al secondo periodo garantiscono,complessivamente, risparmi pari o supe-riori a 1.500 milioni di euro a decorreredall’anno 2018. Entro la data del 15 luglio2018, mediante i predetti interventi sulla

Martedì 19 dicembre 2017 — 188 — Commissione V

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spesa pubblica, sono approvati provvedi-menti regolamentari e amministrativi cheassicurano minori spese pari a 1.500 mi-lioni di euro per l’anno 2018. Nel caso incui i provvedimenti risultino insufficienti agarantire tali risparmi, il Ministro assumeiniziative normative volte a introdurre li-miti di spesa per ciascuna amministra-zione statale. Entro la data del 15 gennaio2019, sempre mediante i predetti inter-venti sulla spesa pubblica, sono approvatiprovvedimenti regolamentari e ammini-strativi che assicurano 1.500 milioni dieuro di minori spese a decorrere dai 2019.A copertura degli ulteriori oneri derivantidal comma 644, valutati in euro300.000.000,00 a decorrere dall’anno 2018,si provvede mediante corrispondente ridu-zione del Fondo per interventi strutturalidi politica economica, di cui all’articolo 10,comma 5, del decreto-legge 29 novembre2004, n.282, convertito, con modificazioni,dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307.

0. 97. 42. 1. Caparini, Guidesi, Simonetti,Saltamartini.

All’emendamento 97.42 sostituire le pa-role: nella graduatoria 2015 con le seguenti:nelle graduatorie 2013 e 2015.

0. 97. 42. 4. Boccadutri.

All’emendamento 97.42, aggiungere, infine, le parole: vista la consuetudine azien-dale del recente passato, e l’alto prestigiodell’istituto, si impegna a valorizzare in-ternamente le risorse che provengonodalla Scuola di Giornalismo di Perugia,per l’esplicito indirizzo radiotelevisivodella scuola e per lo spirito di serviziopubblico che la ispira, partecipando l’a-zienda attivamente alla sua gestione e alsuo finanziamento.

0. 97. 42. 3. Latronico.

All’emendamento 97.42 aggiungere, in fine,le parole: è fatto obbligo per la societàRAI-Radiotelevisione italiana Spa e per lealtre società televisive di stipulare contratti

giornalistici per i dipendenti che compa-iono in video e che effettuano interviste.

0. 97. 42. 2. Bechis, Artini, Baldassarre,Segoni, Turco.

Al comma 644, dopo le parole: di cuiall’articolo 1 della legge 31 dicembre 2009,n. 196;, inserire le seguenti: pertanto laRAI-Radiotelevisione italiana Spa può av-viare, in un’ottica virtuosa di risparmio amedio-lungo termine, immissioni in orga-nico di figure al livello retributivo piùbasso, attingendo in primis al personaleidoneo inserito nella graduatoria 2015 digiornalisti professionisti riconosciuti ido-nei.

97. 42. Il Relatore.

All’emendamento 101-quater.310 ag-giungere in fine le parole: A decorreredall’anno accademico 2018-2019, le gra-duatorie nazionali di cui all’articolo 19,comma 2, del decreto-legge 12 settembre2013, n. 104, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128,sono trasformate in graduatorie nazionalia esaurimento, utili per l’attribuzione degliincarichi di insegnamento con contratto atempo indeterminato e determinato.

Conseguentemente, alla tabella 8, statodi previsione del Ministero dell’interno,Missione 5 Immigrazione, accoglienza egaranzia dei diritti (27), programma 5.1Flussi migratori, interventi per lo sviluppodella coesione sociale, garanzia dei dirittirapporti con le confessioni religiose (27.2),apportare le seguenti variazioni:

2018:

CP: –2.000.000.000;CS: –2.000.000.000.

2019:

CP: –2.000.000.000;CS: –2.000.000,000.

2020:

CP: –2.000.000.000;CS: –2.000.000.

0. 101-quater. 310. 1. Borghesi, Guidesi.

Martedì 19 dicembre 2017 — 189 — Commissione V

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All’emendamento 101-quater.310 al ca-poverso 657-bis, sostituire, le parole: ,2016-2017 e 2017-2018, con le seguenti: ,2016-2017, 2017-2018, 2018-2019, 2019-2020 e 2020-2021.

0. 101-quater. 310. 3. Pannarale, Gian-carlo Giordano, Marcon, Pastorino, Pa-glia.

Dopo il comma 675, inserire il seguente:

675-bis. All’articolo 19, comma 1, deldecreto-legge 12 settembre 2013, n. 104,convertito, con modificazioni, dalla legge 8novembre 2013, n. 128, le parole: « e 2016-2017 » sono sostituite dalle seguenti: « ,2016-2017 e 2017-2018 ».

101-quater. 310. Il Relatore.

All’emendamento 101-quater.315 al ca-poverso 1-bis sostituire le parole: 9 feb-braio 2019 con le seguenti: 1o gennaio2025.

0. 101-quater. 315. 1. Di Gioia, Colomba,Mongiello.

All’emendamento 101-quater.315 sop-primere il capoverso « 1-ter ».

0. 101-quater. 315. 2. Di Gioia, Colomba,Mongiello.

Al comma 673, aggiungere la seguentelettera:

c) all’articolo 5-bis del decreto legi-slativo 30 dicembre 1992, n. 540, dopo ilcomma 1, sono aggiunti i seguenti:

« 1-bis. Le disposizioni di cui all’arti-colo 2 del regolamento delegato (UE) 2016/161 della Commissione, del 2 ottobre 2015,che integra la direttiva 2001/83/CE delParlamento europeo e del Consiglio stabi-lendo norme dettagliate sulle caratteristi-che di sicurezza che figurano sull’imbal-laggio dei medicinali per uso umano, siapplicano a decorrere dal 9 febbraio 2019.

1-ter. A decorrere dalla data di cuiall’articolo 1-bis è abrogato il comma 5dell’articolo 2 del decreto-legge 30 ottobre1987, n. 443, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 29 dicembre 1987,n. 531.

1-quater. Le confezioni dei medicinalidestinate alla vendita o alla distribuzioneprima della data di cui al comma 1-bispossono essere immesse sul mercato, di-stribuite e fornite al pubblico fino alla lorodata di scadenza ».

101-quater. 315. Il Relatore.

All’emendamento 101-quater.316 dopo ilcomma 675, aggiungere il seguente:

675-bis. All’articolo 9-quater del decre-to-legge del 24/04/2017 n. 50 convertito,con modificazioni, in legge 21 giugno 2017,n. 96, le parole: « per l’anno 2017 » e: « perl’anno 2017 » sono sostituite rispettiva-mente dalle seguenti: « nell’anno 2018 » e:« per l’anno 2018 ».

0. 101-quater. 316. 1. Fantinati, Valla-scas, Cancelleri, Della Valle, Da Villa,Crippa, Sorial, Brugnerotto, D’Incà.

Dopo il comma 675, aggiungere il se-guente:

Al comma 40 dell’articolo 1 della legge11 dicembre 2016, n. 232, le parole: « Perl’anno 2017 » sono sostituite dalle seguenti:« Per gli anni 2017 e 2018 » e sono ag-giunte, in fine, le seguenti parole: « perciascuno dei due anni ».

101-quater. 316. Il Relatore.

All’emendamento 119.5 sostituire ilprimo periodo con il seguente: Il Ministrodelle politiche agricole alimentari e fore-stali è autorizzato a corrispondere alleregioni che hanno dichiarato lo stato dicalamità naturale entro il 31 dicembre2017, in quota parte ed entro il limite di60 milioni di euro per l’anno 2017, le

Martedì 19 dicembre 2017 — 190 — Commissione V

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somme necessarie a fronteggiare le spesesostenute dalle imprese agricole danneg-giate da eventi calamitosi.

0. 119. 5. 1. Tino Iannuzzi, Antezza,Covello, Bruno Bossio, Placido, Olive-rio.

All’articolo 18, dopo il comma 15, ag-giungere il seguente:

15-bis. Il Ministro delle politiche agri-cole alimentari e forestali è autorizzato adisporre il rimborso, entro il limite di 60milioni di euro per l’anno 2017, dellesomme anticipate dalle regioni a favoredelle imprese agricole danneggiate daeventi calamitosi. Al relativo onere, pari a60 milioni di euro per l’anno 2017, siprovvede mediante corrispondente ridu-zione dello stanziamento del fondo spe-ciale di conto capitale iscritto, ai fini delbilancio triennale 2017-2019, nell’ambitodel programma « Fondi di riserva e spe-ciali » della missione « Fondi da ripartire »dello stato di previsione del Ministerodell’economia e delle finanze per l’anno2017, allo scopo parzialmente utilizzandol’accantonamento relativo al medesimoMinistero. Il Ministro dell’economia e dellefinanze è autorizzato ad apportare, conpropri decreti, le occorrenti variazioni dibilancio. Il presente comma entra in vigoreil giorno stesso della pubblicazione dellapresente legge nella Gazzetta Ufficiale.

119. 5. Il Relatore.

All’emendamento Tab. 4.3 del Relatore,premettere le seguenti parole: alla TabellaA, voce Ministero dell’economia e dellefinanze apportare le seguenti variazioni:

2018: –1.500.000

Conseguentemente:

a) nella parte dispositiva, sostituire leparole: CP +1.000.000; CS +1.000.000 conle seguenti: CP +1.500.000; CS + 1.500.000;

b) sopprimere la parte consequenziale.

0. Tab. 4. 3. 1. Prestigiacomo.

All’emendamento TAB 4.3 dopo le pa-role: delle organizzazioni inserire le se-guenti: azione Contributi a favore delleistituzioni pro-ciechi (53.2) (10.8.1).

0. Tab. 4. 3. 2. Guidesi, Simonetti, Sal-tamartini, Rondini.

All’emendamento TAB 4.3 sostituire leparole da: programma 3.1 fino a: delleorganizzazioni con le seguenti: programma3.2 Trasferimenti assistenziali ad enti pre-videnziali, finanziamento nazionale spesasociale, programmazione monitoraggio evalutazione politiche sociali e di inclusioneattiva.

0. Tab. 4. 3. 4. Rondini, Guidesi, Simo-netti, Saltamartini.

Allo stato di previsione del Ministero dellavoro e delle politiche sociali, missione 3Diritti sociali, politiche sociali e famigliaprogramma 3.1 Terzo settore (associazioni-smo, volontariato, Onlus e formazioni so-ciali) e responsabilità sociale delle impresee delle organizzazioni, apportare le seguentivariazioni:

2018

CP: +1.000.000;CS: +1.000.000.

Conseguentemente, allo stato di previ-sione del Ministero dell’economia e dellefinanze missione 23 Fondi da ripartire,programma 23.1 Fondi da assegnare, ap-portare le seguenti variazioni:

2018

CP: –1.000.000;CS: –1.000.000.

Tab. 4. 3. Il Relatore.

Martedì 19 dicembre 2017 — 191 — Commissione V

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ALLEGATO 2

Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 ebilancio pluriennale per il triennio 2018-2020. C. 4768 Governo,

approvato dal Senato.

PROPOSTE EMENDATIVE APPROVATE

ART. 1.

Dopo il comma 8, aggiungere i seguenti:

« 8-bis. All’articolo 1, comma 4, dellalegge 11 dicembre 2016, n. 232, sono ag-giunte, in fine, le seguenti parole: « , non-ché le strutture di cui all’articolo 3 dellalegge 24 ottobre 2000, n. 323, queste ul-time anche per la realizzazione di piscinetermali e per l’acquisizione di attrezzaturee apparecchiature necessarie per lo svol-gimento delle attività termali ».

8-ter. I soggetti di cui al comma 8-bisaccedono al credito d’imposta di cui al-l’articolo 10 del decreto-legge 31 maggio2014, n. 83, convertito, con modificazioni,dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, secondole modalità previste dal decreto adottato aisensi del comma 4 del medesimo articolo10.

*3. 242. (Nuova formulazione) Benamati,Senaldi, Arlotti, Camani, Cenni, Va-liante, Mongiello, Dallai, Donati, Bor-ghi, Carnevali, Giorgetti, Prestigiacomo,Palese, Scuvera.

Dopo il comma 8, aggiungere i seguenti:

« 8-bis. All’articolo 1, comma 4, dellalegge 11 dicembre 2016, n. 232, sono ag-giunte, in fine. le seguenti parole: « , non-ché le strutture di cui all’articolo 3 dellalegge 24 ottobre 2000, n. 323, queste ul-time anche per la realizzazione di piscinetermali e per l’acquisizione di attrezzaturee apparecchiature necessarie per lo svol-gimento delle attività termali ».

8-ter. I soggetti di cui al comma 8-bisaccedono al credito d’imposta di cui al-l’articolo 10 del decreto-legge 31 maggio2014, n. 83, convertito, con modificazioni,dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, secondole modalità previste dal decreto adottato aisensi del comma 4 del medesimo articolo10.

*39. 90. (Nuova formulazione) Fanucci,Camani, Berlinghieri, Patrizia Maestri,Capone.

Dopo il comma 8, aggiungere i seguenti:

« 8-bis. All’articolo 1, comma 4, dellalegge 11 dicembre 2016, n. 232, sono ag-giunte, in fine. le seguenti parole: « , non-ché le strutture di cui all’articolo 3 dellalegge 24 ottobre 2000, n. 323, queste ul-time anche per la realizzazione di piscinetermali e per l’acquisizione di attrezzaturee apparecchiature necessarie per lo svol-gimento delle attività termali ».

8-ter. I soggetti di cui al comma 8-bisaccedono al credito d’imposta di cui al-l’articolo 10 del decreto-legge 31 maggio2014, n. 83, convertito, con modificazioni,dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, secondole modalità previste dal decreto adottato aisensi del comma 4 del medesimo articolo10.

* 39. 33. (Nuova formulazione) Milanato.

Dopo il comma 8, aggiungere i seguenti:

« 8-bis. All’articolo 1, comma 4, dellalegge 11 dicembre 2016, n. 232, sono ag-giunte, in fine. le seguenti parole: « , non-

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ché le strutture di cui all’articolo 3 dellalegge 24 ottobre 2000, n. 323, queste ul-time anche per la realizzazione di piscinetermali e per l’acquisizione di attrezzaturee apparecchiature necessarie per lo svol-gimento delle attività termali ».

8-ter. I soggetti di cui al comma 8-bisaccedono al credito d’imposta di cui al-l’articolo 10 del decreto-legge 31 maggio2014, n. 83, convertito, con modificazioni,dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, secondole modalità previste dal decreto adottato aisensi del comma 4 del medesimo articolo10.

* 39. 56. (Nuova formulazione) Tagliala-tela, Rampelli.

Dopo il comma 8, aggiungere i seguenti:

« 8-bis. All’articolo 1, comma 4, dellalegge 11 dicembre 2016, n. 232, sono ag-giunte, in fine. le seguenti parole: « , non-ché le strutture di cui all’articolo 3 dellalegge 24 ottobre 2000, n. 323, queste ul-time anche per la realizzazione di piscinetermali e per l’acquisizione di attrezzaturee apparecchiature necessarie per lo svol-gimento delle attività termali ».

8-ter. I soggetti di cui al comma 8-bisaccedono al credito d’imposta di cui al-l’articolo 10 del decreto-legge 31 maggio2014, n. 83, convertito, con modificazioni,dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, secondole modalità previste dal decreto adottato aisensi del comma 4 del medesimo articolo10.

* 39. 93. (Nuova formulazione) Abrignani.

Dopo il comma 8, aggiungere i seguenti:

« 8-bis. All’articolo 1, comma 4, dellalegge 11 dicembre 2016, n. 232, sono ag-giunte, in fine. le seguenti parole: « , non-ché le strutture di cui all’articolo 3 dellalegge 24 ottobre 2000, n. 323, queste ul-time anche per la realizzazione di piscinetermali e per l’acquisizione di attrezzaturee apparecchiature necessarie per lo svol-gimento delle attività termali ».

8-ter. I soggetti di cui al comma 8-bisaccedono al credito d’imposta di cui al-l’articolo 10 del decreto-legge 31 maggio2014, n. 83, convertito, con modificazioni,dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, secondole modalità previste dal decreto adottato aisensi del comma 4 del medesimo articolo10.

* 39. 92. (Nuova formulazione) Fauttilli.

Dopo il comma 8, aggiungere i seguenti:

« 8-bis. All’articolo 1, comma 4, dellalegge 11 dicembre 2016, n. 232, sono ag-giunte, in fine. le seguenti parole: « , non-ché le strutture di cui all’articolo 3 dellalegge 24 ottobre 2000, n. 323, queste ul-time anche per la realizzazione di piscinetermali e per l’acquisizione di attrezzaturee apparecchiature necessarie per lo svol-gimento delle attività termali ».

8-ter. I soggetti di cui al comma 8-bisaccedono al credito d’imposta di cui al-l’articolo 10 del decreto-legge 31 maggio2014, n. 83, convertito, con modificazioni,dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, secondole modalità previste dal decreto adottato aisensi del comma 4 del medesimo articolo10.

* 39. 98. (Nuova formulazione) Cenni,Scuvera.

Dopo il comma 8, aggiungere i seguenti:

« 8-bis. All’articolo 1, comma 4, dellalegge 11 dicembre 2016, n. 232, sono ag-giunte, in fine. le seguenti parole: « , non-ché le strutture di cui all’articolo 3 dellalegge 24 ottobre 2000, n. 323, queste ul-time anche per la realizzazione di piscinetermali e per l’acquisizione di attrezzaturee apparecchiature necessarie per lo svol-gimento delle attività termali ».

8-ter. I soggetti di cui al comma 8-bisaccedono al credito d’imposta di cui al-l’articolo 10 del decreto-legge 31 maggio2014, n. 83, convertito, con modificazioni,dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, secondo

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le modalità previste dal decreto adottato aisensi del comma 4 del medesimo articolo10.

* 39. 101. (Nuova formulazione) De Mita.

Dopo il comma 12, aggiungere i se-guenti:

12-bis. Nello stato di previsione delMinistero delle infrastrutture e dei tra-sporti è istituito un fondo finalizzato al-l’erogazione di contributi ai comuni perl’integrazione delle risorse necessarie agliinterventi di demolizione di opere abusive,con una dotazione di 5 milioni di euro perciascuno degli anni 2018 e 2019. Condecreto del Ministro delle infrastrutture edei trasporti, di concerto con il Ministrodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare, con il Ministro dei beni e delleattività culturali e del turismo e con ilMinistro dell’economia e delle finanze,sentita la Conferenza unificata di cui al-l’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto1997, n. 281, sono definiti i criteri perl’utilizzazione e per la ripartizione delfondo. I contributi sono erogati sulla basedelle richieste adeguatamente corredatedella documentazione amministrativa econtabile relativa alle demolizioni da ese-guire ovvero delle risultanze delle attivitàdi accertamento tecnico e di predisposi-zione degli atti finalizzati all’acquisizionedei manufatti abusivi al patrimonio, daparte dei comuni e delle regioni.

12-ter. Al fine dell’attuazione delcomma 12-bis è istituita presso il Mini-stero delle infrastrutture e dei trasporti,entro tre mesi dalla data di entrata invigore della presente legge, la banca di datinazionale sull’abusivismo edilizio, di cui siavvalgono le amministrazioni statali, re-gionali e comunali nonché gli uffici giu-diziari competenti. A tal fine è autorizzatala spesa di 500.000 euro a decorreredall’anno 2019. Gli enti, le amministra-zioni e gli organi a qualunque titolo com-petenti in materia di abusivismo ediliziosono tenuti a condividere e trasmettere leinformazioni relative agli illeciti accertati eai provvedimenti emessi. In caso di tardivo

inserimento dei dati nella banca di datinazionale si applica una sanzione pecu-niaria fino a euro 1.000 a carico deldirigente o del funzionario inadempiente.Con decreto del Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti sono definite le mo-dalità di funzionamento, di accesso e digestione della banca di dati.

Conseguentemente:

il fondo di cui al comma 624 è ridottodi 500.000 euro annui a decorrere dall’anno2019;

alla tabella B, alla voce Ministerodella salute, apportare le seguenti varia-zioni:

2018: – 5.000.000;2019: – 5.000.000.

**3-bis. 24 (Nuova formulazione) Rea-lacci, Borghi, Bergonzi, Stella Bianchi,Braga, Carrescia, Cominelli, De Me-nech, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi,Manfredi, Mariani, Marroni, Massa,Mazzoli, Morassut, Giovanna Sanna,Valiante, Zardini.

Dopo il comma 12, aggiungere i se-guenti:

12-bis. Nello stato di previsione delMinistero delle infrastrutture e dei tra-sporti è istituito un fondo finalizzato al-l’erogazione di contributi ai comuni perl’integrazione delle risorse necessarie agliinterventi di demolizione di opere abusive,con una dotazione di 5 milioni di euro perciascuno degli anni 2018 e 2019. Condecreto del Ministro delle infrastrutture edei trasporti, di concerto con il Ministrodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare, con il Ministro dei beni e delleattività culturali e del turismo e con ilMinistro dell’economia e delle finanze,sentita la Conferenza unificata di cui al-l’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto1997, n. 281, sono definiti i criteri perl’utilizzazione e per la ripartizione delfondo. I contributi sono erogati sulla basedelle richieste adeguatamente corredatedella documentazione amministrativa econtabile relativa alle demolizioni da ese-guire ovvero delle risultanze delle attività

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di accertamento tecnico e di predisposi-zione degli atti finalizzati all’acquisizionedei manufatti abusivi al patrimonio, daparte dei comuni e delle regioni.

12-ter. Al fine dell’attuazione delcomma 12-bis è istituita presso il Mini-stero delle infrastrutture e dei trasporti,entro tre mesi dalla data di entrata invigore della presente legge, la banca di datinazionale sull’abusivismo edilizio, di cui siavvalgono le amministrazioni statali, re-gionali e comunali nonché gli uffici giu-diziari competenti. A tal fine è autorizzatala spesa di 500.000 euro a decorreredall’anno 2019. Gli enti, le amministra-zioni e gli organi a qualunque titolo com-petenti in materia di abusivismo ediliziosono tenuti a condividere e trasmettere leinformazioni relative agli illeciti accertati eai provvedimenti emessi. In caso di tardivoinserimento dei dati nella banca di datinazionale si applica una sanzione pecu-niaria fino a euro 1.000 a carico deldirigente o del funzionario inadempiente.Con decreto del Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti sono definite le mo-dalità di funzionamento, di accesso e digestione della banca di dati.

Conseguentemente:

il fondo di cui al comma 624 è ridottodi 500.000 euro annui a decorrere dall’anno2019;

alla tabella B, alla voce Ministerodella salute, apportare le seguenti varia-zioni:

2018: – 5.000.000;2019: – 5.000.000.

**3-bis. 28. (Nuova formulazione) Pasto-relli, Locatelli.

Sostituire i commi 141 e 142 con iseguenti:

141. L’assegno di cui all’articolo 1,comma 125, della legge 23 dicembre 2014,n. 190 è riconosciuto anche per ogni figlionato o adottato dal lo gennaio 2018 al 31dicembre 2018, e, con riferimento a talisoggetti, è corrisposto esclusivamente finoal compimento del primo anno di età

ovvero del primo anno di ingresso nelnucleo familiare a seguito dell’adozione.

142. L’INPS provvede, con le risorseumane, strumentali e finanziarie disponi-bili a legislazione vigente e senza nuovi omaggiori oneri per la finanza pubblica, almonitoraggio dei maggiori oneri derivantidall’attuazione della disposizione delcomma 141, inviando relazioni mensili alMinistero del lavoro e delle politiche so-ciali e al Ministero dell’economia e dellefinanze. Nel caso in cui, in sede di attua-zione del comma 141, si verifichino osiano in procinto di verificarsi scostamentirispetto alle previsioni di spesa di 185milioni di euro per l’anno 2018 e di 218milioni di euro per l’anno 2019, con de-creto del Ministro dell’economia e dellefinanze, di concerto con il Ministro dellavoro e delle politiche sociali e con ilMinistro della salute, si provvede a ride-terminare l’importo annuo dell’assegno e ivalori dell’ISEE di cui all’articolo 1,comma 125, della legge 23 dicembre 2014,n. 190.

Conseguentemente il fondo di cui alcomma 624 è incrementato di 17 milioni dieuro per l’anno 2019 e di 201,5 milioni dieuro annui a decorrere dall’anno 2020.

29-quater. 26. (Nuova formulazione)Lupi, Tancredi, Alberto Giorgetti, Pa-lese.

Dopo il comma 144, aggiungere i se-guenti:

144-bis. All’articolo 12, comma 2, deltesto unico delle imposte sui redditi di cuial decreto del Presidente della Repubblica22 dicembre 1986, n. 917, relativo alledetrazioni per carichi di famiglia, dopo ilprimo periodo è aggiunto il seguente: « Peri figli di età non superiore a ventiquattroanni il limite di reddito complessivo di cuial primo periodo è elevato a 4.000,00euro. ».

144-ter. La disposizione di cui alcomma 144-bis acquista efficacia a decor-rere dal 1o gennaio 2019.

Martedì 19 dicembre 2017 — 195 — Commissione V

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Conseguentemente, il fondo di cui alcomma 624, è ridotto di 92,8 milioni dieuro per l’anno 2019, di 132,5 milioni dieuro per l’anno 2020 e di 119,1 milioni dieuro annui a decorrere dall’anno 2021.

30-bis. 8. (Nuova formulazione) Preziosi,Marchi, Carra, Scuvera, Fabbri, Bru-gnerotto, Caso, Castelli, Cariello,D’Incà, Da Villa, Cinzia Maria Fontana,Rubinato, Taricco, Prestigiacomo, Me-lilla.

Dopo il comma 313 aggiungere i se-guenti:

313-bis. Il fondo istituito dall’articolo 2,comma 323, della legge 24 dicembre 2007,n. 244, è destinato anche alla promozionedella produzione e della commercializza-zione dei bastoncini per la pulizia delleorecchie in materiale biodegradabile ecompostabile ai sensi della norma UNI EN13432:2002, nonché dei prodotti cosmeticida risciacquo ad azione esfoliante o de-tergente che non contengono microplasti-che.

313-ter. Per le finalità di cui al comma313-bis, la dotazione del fondo di cuiall’articolo 2, comma 323, della legge 24dicembre 2007, n. 244, è incrementata di250.000 euro per l’anno 2018.

313-quater. Dal 1o gennaio 2019, ecomunque previa notifica alla Commis-sione europea, è vietato commercializzaree produrre sul territorio nazionale i ba-stoncini per la pulizia delle orecchie cheabbiano il supporto in plastica o comun-que in materiale non biodegradabile ecompostabile ai sensi della norma UNI EN13432:2002 ed è obbligatorio indicare,sulle confezioni dei medesimi bastoncini,informazioni chiare sul corretto smalti-mento dei bastoncini stessi, citando inmaniera esplicita il divieto di gettarli neiservizi igienici e negli scarichi.

313-quinquies. Dal 1o gennaio 2020 èvietato mettere in commercio prodotti co-smetici da risciacquo ad azione esfolianteo detergente contenenti microplastiche.

318-sexies. Ai fini di cui al comma318-quinquies, si intende per:

a) microplastiche: le particelle solidein plastica, insolubili in acqua, di misurauguale o inferiore a 5 millimetri, inten-zionalmente aggiunte nei prodotti cosme-tici di cui al comma 313-quinquies;

b) plastica: i polimeri modellati,estrusi o fisicamente manipolati in diverseforme solide, che, durante l’uso e nelsuccessivo smaltimento, mantengono leforme definite nelle applicazioni previste.

313-septies. La violazione del divieto dicui al comma 313-quinquies è punita conla sanzione amministrativa pecuniaria delpagamento di una somma da 2.500 euro a25.000 euro, aumentata fino al quadruplodel massimo se la violazione riguardaquantità ingenti di prodotti cosmetici dicui al comma 313-quinquies oppure unvalore della merce superiore al 20 percento del fatturato del trasgressore. Incaso di recidiva, si applica la sospensionedell’attività produttiva per un periodo noninferiore a dodici mesi. Le sanzioni sonoapplicate ai sensi della legge 24 novembre1981, n. 689. Fermo restando quanto pre-visto in ordine ai poteri di accertamentodegli ufficiali e degli agenti di poliziagiudiziaria dall’articolo 13 della citatalegge n. 689 del 1981, all’accertamentodelle violazioni provvedono, d’ufficio o sudenunzia, gli organi di polizia amministra-tiva. Il rapporto previsto dall’articolo 17della citata legge n. 689 del 1981 è pre-sentato alla camera di commercio, indu-stria, artigianato e agricoltura della pro-vincia nella quale è stata accertata laviolazione.

Conseguentemente, alla Tabella B, voce:Ministero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, apportare le seguentimodificazioni:

2018: – 250.000.

51. 29. (Nuova formulazione) Realacci,Borghi, Misiani, Mariani, Braga, Ber-gonzi, Cominelli, Giovanna Sanna,Gadda, Valiante, Stella Bianchi, Zar-dini, Carrescia, Marroni, Tino Iannuzzi,Terzoni, Micillo, De Rosa, Zolezzi,Daga, Cristian Iannuzzi, Castiello,Vella, Pellegrino, Zaratti, Pastorelli,

Martedì 19 dicembre 2017 — 196 — Commissione V

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Prestigiacomo, Palese, Alberto Gior-getti, Brugnerotto, Caso, Castelli, Ca-riello, D’Incà, Vignaroli, Rizzetto,Scotto, Melilla, Albini.

Al comma 325, primo periodo, sostituirela parola: « cento » con la seguente: « due-cento » e al secondo periodo le parole: « 40unità nel 2018, 30 nel 2019 e 30 nel 2020 »con le seguenti: « 80 unità nel 2018, 60 nel2019 e 60 unità nel 2020 »;

Conseguentemente:

dopo il comma 327 aggiungere i se-guenti:

327-bis. Al fine di sviluppare e riqua-lificare i servizi resi dal Ministero delleinfrastrutture e dei trasporti in materia diinfrastrutture e di garantire l’assolvimentodegli ulteriori compiti attribuiti al Consi-glio superiore dei lavori pubblici, in at-tuazione dell’articolo 11 della legge 23dicembre 1992, n. 498, e dell’articolo 215del codice dei contratti pubblici di cui aldecreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, èautorizzata l’assunzione a tempo indeter-minato, nel triennio 2018-2020, presso ilDipartimento per le infrastrutture, i ser-vizi informativi e statistici e presso ilConsiglio superiore dei lavori pubblici delMinistero delle infrastrutture e dei tra-sporti, di 70 unità di personale, in preva-lenza di profilo tecnico, da inquadrare nellivello iniziale della Terza area. Le assun-zioni sono ripartite nel triennio nella mi-sura di 28 unità nell’anno 2018, di 21unità nell’anno 2019 e per 21 unità nel-l’anno 2020.

327-ter. Le assunzioni di cui al comma327-bis sono effettuate, nell’ambito dell’at-tuale dotazione organica, in aggiunta allepercentuali di assunzione previste dall’ar-ticolo 1, comma 227, della legge 28 di-cembre 2015, n. 208, per l’anno 2018. Ladotazione organica relativa al personaledelle aree del Ministero delle infrastrut-ture e dei trasporti è conseguentementerimodulata, garantendo la neutralità fi-nanziaria, con decreto del Presidente delConsiglio dei ministri.

327-quater. In attuazione dei commi327-bis e 327-ter, il Ministero delle infra-strutture e dei trasporti è autorizzato adavviare appositi concorsi pubblici, tenutoconto di quanto previsto all’articolo 4,comma 3, del decreto-legge 31 agosto2013, n. 101, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125,in deroga a quanto previsto dall’articolo30 del decreto legislativo 30 marzo 2001,n. 165, e dall’articolo 4, comma 3-quin-quies, del citato decreto-legge n. 101 del2013. Resta ferma la facoltà di avvalersidella previsione di cui all’articolo 3,comma 61, terzo periodo, della legge 24dicembre 2003, n. 350.

327-quinquies. Alle ulteriori maggiorispese derivanti dall’attuazione del comma327-bis, pari a 2.690.100 euro a decorreredall’anno 2020 si provvede mediante par-ziale utilizzo della quota delle entratepreviste, per i medesimi anni, dall’articolo1, comma 238, secondo periodo, dellalegge 30 dicembre 2004, n. 311. All’arti-colo 1, comma 238, della legge 30 dicem-bre 2004, n. 311, il terzo periodo è sosti-tuito dal seguente: « La riassegnazione dicui al precedente periodo è limitata al-l’importo di euro 6.120.000 per l’anno2013, all’importo di euro 9.278.000 perl’anno 2014, all’importo di euro 7.747.000per l’anno 2015, all’importo di euro10.215.000 per l’anno 2016 e all’importo dieuro 9.309.900 a decorrere dall’anno2020 »

al comma 332: dopo le parole: urgentimisure organizzative inserire le seguenti:per l’attuazione delle misure necessarie adaccrescere la sicurezza, anche ambientale,della navigazione e dei traffici marittimi e;

alla lettera h-bis) sostituire le parole:a decorrere dall’anno con le seguenti: perl’anno; dopo la lettera h-bis) aggiungere leseguenti:

h-ter) per l’anno 2019: 71.544.488,29;

h-quater) a decorrere dall’anno 2020:73.491.338,29;

al comma 380 sostituire le parole: dieuro 11.537.000 per l’anno 2018, di euro

Martedì 19 dicembre 2017 — 197 — Commissione V

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12.690.000 per l’anno 2019 e di euro13.843.000 a decorrere dall’anno 2020 conle seguenti: di euro 13.074.000 per l’anno2018, di euro 15.380.000 per l’anno 2019e di euro 17.686.000 a decorrere dall’anno2020;

alla tabella A, apportare le seguentivariazioni:

alla voce: Ministero dell’economia edelle finanze:

2019: – 1.946.850;2020: – 3.893.700.

alla voce: Ministero delle infrastrutturee dei trasporti:

2018: – 1.076.040;2019: – 1.883.070.

52. 10. (Nuova formulazione) Carnevali.

Dopo il comma 327, aggiungere il se-guente:

327-bis. Per interventi urgenti nellacittà di Matera, designata capitale europeadella cultura per il 2019, finalizzati amigliorare l’accoglienza, l’accessibilità deivisitatori e dei turisti, la mobilità e ildecoro urbano, nonché per l’attuazionedel programma culturale da parte dellaFondazione Matera-Basilicata 2019, è au-torizzata la spesa di 20 milioni di euronell’anno 2018 e di 10 milioni di euronell’anno 2019.

Agli oneri di cui al primo periodo, paria 20 milioni di euro nel 2018 e 10 milionidi euro nel 2019 si provvede a valere sullerisorse del Fondo per lo sviluppo e lacoesione, programmazione 20142020. Ipredetti importi, tenuto conto della loca-lizzazione territoriale della misura di cuial periodo precedente sono portati in prededuzione dalla quota da assegnare allamedesima Regione Basilicata a valere sullerisorse della citata programmazione 2014-2020.

52. 1. (Nuova formulazione) Antezza, Co-vello, Vico, Palese, Prestigiacomo, Al-berto Giorgetti, Melilla, Albini, Scotto,Latronico.

Dopo il comma 374, inserire il seguente:

374-bis. Per l’esercizio delle funzioniistituzionali relative alla verifica della con-formità economico-finanziaria dei provve-dimenti normativi e delle relative relazionitecniche e della connessa funzione di sup-porto all’attività parlamentare e governa-tiva, in ragione degli obblighi di reperibi-lità e disponibilità a orari disagevoli, alpersonale interessato che presta serviziopresso i Dipartimenti del Ministero dell’e-conomia e delle finanze, compreso quellocon qualifica dirigenziale, è corrispostauna maggiorazione dell’indennità di am-ministrazione o della retribuzione di po-sizione di parte variabile in godimento.Con decreto del Ministro dell’economia edelle finanze sono individuati, tenendoconto delle modalità di svolgimento delleattività di cui al primo periodo, le misuree i criteri di attribuzione delle maggiora-zioni, nonché i soggetti interessati su pro-posta dei relativi Capi dipartimento, nellimite di spesa di 7 milioni di euro annuia decorrere dall’anno 2018.

Conseguentemente, alla Tabella A, voce:Ministero dell’economia e delle finanze,apportare le seguenti variazioni:

2018: – 7.000.000;2019: – 7.000.000;2020: – 7.000.000.

*58. 80. (Nuova formulazione) AlbertoGiorgetti, Palese.

Dopo il comma 374, inserire il seguente:

374-bis. Per l’esercizio delle funzioniistituzionali relative alla verifica della con-formità economico-finanziaria dei provve-dimenti normativi e delle relative relazionitecniche e della connessa funzione di sup-porto all’attività parlamentare e governa-tiva, in ragione degli obblighi di reperibi-lità e disponibilità a orari disagevoli, alpersonale interessato che presta serviziopresso i Dipartimenti del Ministero dell’e-conomia e delle finanze, compreso quellocon qualifica dirigenziale, è corrispostauna maggiorazione dell’indennità di am-

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ministrazione o della retribuzione di po-sizione di parte variabile in godimento.Con decreto del Ministro dell’economia edelle finanze sono individuati, tenendoconto delle modalità di svolgimento delleattività di cui al primo periodo, le misuree i criteri di attribuzione delle maggiora-zioni, nonché i soggetti interessati su pro-posta dei relativi Capi dipartimento, nellimite di spesa di 7 milioni di euro annuia decorrere dall’anno 2018.

Conseguentemente, alla Tabella A, voce:Ministero dell’economia e delle finanze,apportare le seguenti variazioni:

2018: – 7.000.000;2019: – 7.000.000;2020: – 7.000.000.

*58. 36. (Nuova formulazione) Tancredi.

Dopo il comma 374, inserire il seguente:

374-bis. Per l’esercizio delle funzioniistituzionali relative alla verifica della con-formità economico-finanziaria dei provve-dimenti normativi e delle relative relazionitecniche e della connessa funzione di sup-porto all’attività parlamentare e governa-tiva, in ragione degli obblighi di reperibi-lità e disponibilità a orari disagevoli, alpersonale interessato che presta serviziopresso i Dipartimenti del Ministero dell’e-conomia e delle finanze, compreso quellocon qualifica dirigenziale, è corrispostauna maggiorazione dell’indennità di am-ministrazione o della retribuzione di po-sizione di parte variabile in godimento.Con decreto del Ministro dell’economia edelle finanze sono individuati, tenendoconto delle modalità di svolgimento delleattività di cui al primo periodo, le misuree i criteri di attribuzione delle maggiora-zioni, nonché i soggetti interessati su pro-posta dei relativi Capi dipartimento, nellimite di spesa di 7 milioni di euro annuia decorrere dall’anno 2018.

Conseguentemente, alla Tabella A, voce:Ministero dell’economia e delle finanze,apportare le seguenti variazioni:

2018: – 7.000.000;2019: – 7.000.000;2020: – 7.000.000.

*58. 10. (Nuova formulazione) Giulietti,D’Incà, Melilla, Albini, Scotto.

Dopo il comma 384, inserire i seguenti:

384-bis. Al fine di ridurre la spesapubblica corrente e di favorire interventidi elevata qualità di efficientamento ener-getico, entro il 31 dicembre 2022, è pro-mossa la realizzazione da parte degli entilocali di interventi di efficientamento ener-getico e di adeguamento alle normativevigenti sugli impianti di illuminazionepubblica di proprietà degli enti medesimitali da ottenere entro il 31 dicembre 2023,una riduzione dei consumi elettrici perilluminazione pubblica pari almeno al 50per cento rispetto al consumo medio cal-colato con riferimento agli anni 2015 e2016 e ai punti luce esistenti nel medesimoperiodo per i quali non siano già statieseguiti nell’ultimo quadriennio o siano incorso di esecuzione, alla data di entrata invigore della presente legge, interventi diefficientamento energetico o non sia statainstallata tecnologia LED, mediante il ri-corso a tecnologie illuminanti che abbianoun’emergenza luminosa almeno pari a 90lumen Watt (Im/W), fermo restandoquanto previsto all’articolo 34 del codicedei contratti pubblici, di cui al decretolegislativo 18 aprile 2016, n. 50.

384-ter. Per il perseguimento delle fi-nalità di cui al comma 384-bis, gli inter-venti di efficientamento energetico e diadeguamento alle normative vigenti iviprevisti possono essere realizzati con ilricorso a strumenti di acquisto e di ne-goziazione messi a disposizione dalla so-cietà Consip Spa e, ove realizzati da im-prese, possono essere fruire, nel limite di288 milioni di euro, delle agevolazionierogate a valere sul Fondo rotativo per ilsostegno alle imprese e gli investimenti inricerca di cui all’articolo 1, comma 354,della legge 30 dicembre 2004, n. 311, uti-lizzando le risorse di cui all’articolo 30,comma 3 del decreto-legge 22 giugno

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2012, n. 83, convertito, con modificazioni,dalla legge 7 agosto 2012, n. 134. Il de-creto di cui al comma 357 del medesimoarticolo 1 della legge n. 311 del 2004 èemanato dal Ministro dello sviluppo eco-nomico, di concerto con il Ministro del-l’economia e delle finanze.

384-quater. Non possono accedere alleagevolazioni di cui al comma 384-ter gliimpianti per i quali siano già stati eseguitinell’ultimo quadriennio o siano in corso diesecuzione, alla data di entrata in vigoredella presente legge, interventi di efficienta-mento energetico nonché gli impianti per iquali siano stati installati apparecchi perl’illuminazione pubblica a tecnologia LED.

384-quinquies. Con uno o più decretidel Presidente del Consiglio dei ministri,su proposta del Ministro dell’economia edelle finanze, di concerto con il Ministrodello sviluppo economico, da adottare en-tro sessanta giorni dalla data di entrata invigore della presente legge, sono indivi-duate le modalità di attuazione degli in-terventi di cui ai commi 384-bis e 384-ter,tenendo conto degli interventi di efficien-tamento energetico già eseguiti o in corsodi esecuzione, dell’avvenuto ricorso a stru-menti di acquisto e di negoziazione messia disposizione dalla società Consip Spa,nonché le modalità di raccolta dei dati suiconsumi e di monitoraggio dei risultatiraggiunti e dei risparmi conseguiti.

59. 32. (Nuova formulazione) Gutgeld.

Dopo il comma 633, aggiungere i se-guenti:

633-bis. Per il finanziamento degli in-terventi relativi a programmi straordinaridi manutenzione della rete viaria di pro-vince e città metropolitane è autorizzata laspesa di 120 milioni di euro per il 2018 edi 300 milioni di euro per ciascuno deglianni dal 2019 al 2023.

633-ter. Con decreto del Ministro delleinfrastrutture e trasporti da emanare en-tro il 31 gennaio 2018, previa intesa insede di Conferenza Stato-città ed autono-mie locali, sono definiti i criteri e lemodalità per l’assegnazione e l’eventuale

revoca delle risorse di cui al comma633-bis, anche sulla base della consistenzadella rete viaria, del tasso di incidentalitàe della vulnerabilità rispetto a fenomeni didissesto idrogeologico; con il medesimodecreto sono altresì definite le proceduredi revoca delle risorse assegnate e nonutilizzate.

633-quater. Le province e le città me-tropolitane certificano l’avvenuta realizza-zione degli interventi di cui al comma633-bis entro il 31 marzo successivo al-l’anno di riferimento, mediante appositacomunicazione al Ministero delle infra-strutture e dei trasporti. In caso di man-cata o parziale realizzazione degli inter-venti, le corrispondenti risorse assegnatealle singole province o città metropolitanesono versate ad apposito capitolo dellostato di previsione dell’entrata del bilanciodello Stato per essere riassegnate al fondodi cui al comma 632.

Conseguentemente al comma 632, primoperiodo, sostituire le parole: 940 milioni dieuro per l’anno 2018, di 1.940 milioni dieuro per l’anno 2019, di 2.500 milioni dieuro per ciascuno degli anni dal 2020 al2033, con le seguenti: 820 milioni di europer l’anno 2018, di 1.640 milioni di europer l’anno 2019, di 2.200 milioni di europer ciascuno degli anni dal 2020 al 2023e di 2.500 milioni di euro per ciascunodegli anni dal 2024 al 2033.

*95. 12. (Nuova formulazione) LorenzoGuerini, Marchi, Boccadutri, PaolaBragantini, Cenni, Covello, Dell’Aringa,Fanucci, Cinzia Maria Fontana, Giam-paolo Galli, Ginato, Giulietti, Librandi,Losacco, Marchetti, Melilli, Misiani,Parrini, Pilozzi, Preziosi, Rubinato, Ga-sparini, Borghi, Nicoletti, De Menech,Cenni, Antezza, Bini, Rigoni, Tino Ian-nuzzi, Mariani, Mariano, Carra, Scu-vera, Fabbri.

Dopo il comma 633, aggiungere i se-guenti:

633-bis. Per il finanziamento degli in-terventi relativi a programmi straordinari

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di manutenzione della rete viaria di pro-vince e città metropolitane è autorizzata laspesa di 120 milioni di euro per il 2018 edi 300 milioni di euro per ciascuno deglianni dal 2019 al 2023.

633-ter. Con decreto del Ministro delleinfrastrutture e trasporti da emanare entroil 31 gennaio 2018, previa intesa in sede diConferenza Stato-città ed autonomie locali,sono definiti i criteri e le modalità perl’assegnazione e l’eventuale revoca delle ri-sorse di cui al comma 633-bis, anche sullabase della consistenza della rete viaria, deltasso di incidentalità e della vulnerabilitàrispetto a fenomeni di dissesto idrogeolo-gico; con il medesimo decreto sono altresìdefinite le procedure di revoca delle risorseassegnate e non utilizzate.

633-quater. Le province e le città me-tropolitane certificano l’avvenuta realizza-zione degli interventi di cui al comma633-bis entro il 31 marzo successivo al-l’anno di riferimento, mediante appositacomunicazione al Ministero delle infra-strutture e dei trasporti. In caso di man-cata o parziale realizzazione degli inter-venti, le corrispondenti risorse assegnatealle singole province o città metropolitanesono versate ad apposito capitolo dellostato di previsione dell’entrata del bilanciodello Stato per essere riassegnate al fondodi cui al comma 632.

Conseguentemente al comma 632, primoperiodo, sostituire le parole: 940 milioni dieuro per l’anno 2018, di 1.940 milioni dieuro per l’anno 2019, di 2.500 milioni dieuro per ciascuno degli anni dal 2020 al2033, con le seguenti: 820 milioni di europer l’anno 2018, di 1.640 milioni di europer l’anno 2019, di 2.200 milioni di europer ciascuno degli anni dal 2020 al 2023e di 2.500 milioni di euro per ciascunodegli anni dal 2024 al 2033.

*95. 49. (Nuova formulazione) Cirielli.

Dopo il comma 633, aggiungere i se-guenti:

633-bis. Per il finanziamento degli in-terventi relativi a programmi straordinari

di manutenzione della rete viaria di pro-vince e città metropolitane è autorizzata laspesa di 120 milioni di euro per il 2018 edi 300 milioni di euro per ciascuno deglianni dal 2019 al 2023.

633-ter. Con decreto del Ministro delleinfrastrutture e trasporti da emanare entroil 31 gennaio 2018, previa intesa in sede diConferenza Stato-città ed autonomie locali,sono definiti i criteri e le modalità perl’assegnazione e l’eventuale revoca delle ri-sorse di cui al comma 633-bis, anche sullabase della consistenza della rete viaria, deltasso di incidentalità e della vulnerabilitàrispetto a fenomeni di dissesto idrogeolo-gico; con il medesimo decreto sono altresìdefinite le procedure di revoca delle risorseassegnate e non utilizzate.

633-quater. Le province e le città me-tropolitane certificano l’avvenuta realizza-zione degli interventi di cui al comma633-bis entro il 31 marzo successivo al-l’anno di riferimento, mediante appositacomunicazione al Ministero delle infra-strutture e dei trasporti. In caso di man-cata o parziale realizzazione degli inter-venti, le corrispondenti risorse assegnatealle singole province o città metropolitanesono versate ad apposito capitolo dellostato di previsione dell’entrata del bilanciodello Stato per essere riassegnate al fondodi cui al comma 632.

Conseguentemente al comma 632, primoperiodo, sostituire le parole: 940 milioni dieuro per l’anno 2018, di 1.940 milioni dieuro per l’anno 2019, di 2.500 milioni dieuro per ciascuno degli anni dal 2020 al2033, con le seguenti: 820 milioni di europer l’anno 2018, di 1.640 milioni di europer l’anno 2019, di 2.200 milioni di europer ciascuno degli anni dal 2020 al 2023e di 2.500 milioni di euro per ciascunodegli anni dal 2024 al 2033.

*95. 33. (Nuova formulazione) Venittelli.

Dopo il comma 633, aggiungere i se-guenti:

633-bis. Per il finanziamento degli in-terventi relativi a programmi straordinari

Martedì 19 dicembre 2017 — 201 — Commissione V

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di manutenzione della rete viaria di pro-vince e città metropolitane è autorizzata laspesa di 120 milioni di euro per il 2018 edi 300 milioni di euro per ciascuno deglianni dal 2019 al 2023.

633-ter. Con decreto del Ministro delleinfrastrutture e trasporti da emanare entroil 31 gennaio 2018, previa intesa in sede diConferenza Stato-città ed autonomie locali,sono definiti i criteri e le modalità perl’assegnazione e l’eventuale revoca delle ri-sorse di cui al comma 633-bis, anche sullabase della consistenza della rete viaria, deltasso di incidentalità e della vulnerabilitàrispetto a fenomeni di dissesto idrogeolo-gico; con il medesimo decreto sono altresìdefinite le procedure di revoca delle risorseassegnate e non utilizzate.

633-quater. Le province e le città me-tropolitane certificano l’avvenuta realizza-zione degli interventi di cui al comma633-bis entro il 31 marzo successivo al-l’anno di riferimento, mediante appositacomunicazione al Ministero delle infra-strutture e dei trasporti. In caso di man-cata o parziale realizzazione degli inter-venti, le corrispondenti risorse assegnatealle singole province o città metropolitanesono versate ad apposito capitolo dellostato di previsione dell’entrata del bilanciodello Stato per essere riassegnate al fondodi cui al comma 632.

Conseguentemente al comma 632, primoperiodo, sostituire le parole: 940 milioni dieuro per l’anno 2018, di 1.940 milioni dieuro per l’anno 2019, di 2.500 milioni dieuro per ciascuno degli anni dal 2020 al2033, con le seguenti: 820 milioni di europer l’anno 2018, di 1.640 milioni di europer l’anno 2019, di 2.200 milioni di europer ciascuno degli anni dal 2020 al 2023e di 2.500 milioni di euro per ciascunodegli anni dal 2024 al 2033.

*95. 48. (Nuova formulazione) Sottanelli,Galati.

Dopo il comma 633, aggiungere i se-guenti:

633-bis. Per il finanziamento degli in-terventi relativi a programmi straordinari

di manutenzione della rete viaria di pro-vince e città metropolitane è autorizzata laspesa di 120 milioni di euro per il 2018 edi 300 milioni di euro per ciascuno deglianni dal 2019 al 2023.

633-ter. Con decreto del Ministro delleinfrastrutture e trasporti da emanare entroil 31 gennaio 2018, previa intesa in sede diConferenza Stato-città ed autonomie locali,sono definiti i criteri e le modalità perl’assegnazione e l’eventuale revoca delle ri-sorse di cui al comma 633-bis, anche sullabase della consistenza della rete viaria, deltasso di incidentalità e della vulnerabilitàrispetto a fenomeni di dissesto idrogeolo-gico; con il medesimo decreto sono altresìdefinite le procedure di revoca delle risorseassegnate e non utilizzate.

633-quater. Le province e le città me-tropolitane certificano l’avvenuta realizza-zione degli interventi di cui al comma633-bis entro il 31 marzo successivo al-l’anno di riferimento, mediante appositacomunicazione al Ministero delle infra-strutture e dei trasporti. In caso di man-cata o parziale realizzazione degli inter-venti, le corrispondenti risorse assegnatealle singole province o città metropolitanesono versate ad apposito capitolo dellostato di previsione dell’entrata del bilanciodello Stato per essere riassegnate al fondodi cui al comma 632.

Conseguentemente al comma 632, primoperiodo, sostituire le parole: 940 milioni dieuro per l’anno 2018, di 1.940 milioni dieuro per l’anno 2019, di 2.500 milioni dieuro per ciascuno degli anni dal 2020 al2033, con le seguenti: 820 milioni di europer l’anno 2018, di 1.640 milioni di europer l’anno 2019, di 2.200 milioni di europer ciascuno degli anni dal 2020 al 2023e di 2.500 milioni di euro per ciascunodegli anni dal 2024 al 2033.

*95. 39. (Nuova formulazione) Ciracì, La-tronico.

Dopo il comma 633, aggiungere i se-guenti:

633-bis. Per il finanziamento degli in-terventi relativi a programmi straordinari

Martedì 19 dicembre 2017 — 202 — Commissione V

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di manutenzione della rete viaria di pro-vince e città metropolitane è autorizzata laspesa di 120 milioni di euro per il 2018 edi 300 milioni di euro per ciascuno deglianni dal 2019 al 2023.

633-ter. Con decreto del Ministro delleinfrastrutture e trasporti da emanare en-tro il 31 gennaio 2018, previa intesa insede di Conferenza Stato-città ed autono-mie locali, sono definiti i criteri e lemodalità per l’assegnazione e l’eventualerevoca delle risorse di cui al comma633-bis, anche sulla base della consistenzadella rete viaria, del tasso di incidentalitàe della vulnerabilità rispetto a fenomeni didissesto idrogeologico; con il medesimodecreto sono altresì definite le proceduredi revoca delle risorse assegnate e nonutilizzate.

633-quater. Le province e le città me-tropolitane certificano l’avvenuta realizza-zione degli interventi di cui al comma633-bis entro il 31 marzo successivo al-l’anno di riferimento, mediante appositacomunicazione al Ministero delle infra-strutture e dei trasporti. In caso di man-cata o parziale realizzazione degli inter-venti, le corrispondenti risorse assegnatealle singole province o città metropolitanesono versate ad apposito capitolo dellostato di previsione dell’entrata del bilanciodello Stato per essere riassegnate al fondodi cui al comma 632.

Conseguentemente al comma 632, primoperiodo, sostituire le parole: 940 milioni dieuro per l’anno 2018, di 1.940 milioni dieuro per l’anno 2019, di 2.500 milioni dieuro per ciascuno degli anni dal 2020 al2033, con le seguenti: 820 milioni di europer l’anno 2018, di 1.640 milioni di europer l’anno 2019, di 2.200 milioni di europer ciascuno degli anni dal 2020 al 2023e di 2.500 milioni di euro per ciascunodegli anni dal 2024 al 2033.

*95. 6. (Nuova formulazione) Simonetti,Caparini, Guidesi, Invernizzi.

Dopo il comma 633, aggiungere i se-guenti:

633-bis. Per il finanziamento degli in-terventi relativi a programmi straordinaridi manutenzione della rete viaria di pro-vince e città metropolitane è autorizzata laspesa di 120 milioni di euro per il 2018 edi 300 milioni di euro per ciascuno deglianni dal 2019 al 2023.

633-ter. Con decreto del Ministro delleinfrastrutture e trasporti da emanare en-tro il 31 gennaio 2018, previa intesa insede di Conferenza Stato-città ed autono-mie locali, sono definiti i criteri e lemodalità per l’assegnazione e l’eventualerevoca delle risorse di cui al comma633-bis, anche sulla base della consistenzadella rete viaria, del tasso di incidentalitàe della vulnerabilità rispetto a fenomeni didissesto idrogeologico; con il medesimodecreto sono altresì definite le proceduredi revoca delle risorse assegnate e nonutilizzate.

633-quater. Le province e le città me-tropolitane certificano l’avvenuta realizza-zione degli interventi di cui al comma633-bis entro il 31 marzo successivo al-l’anno di riferimento, mediante appositacomunicazione al Ministero delle infra-strutture e dei trasporti. In caso di man-cata o parziale realizzazione degli inter-venti, le corrispondenti risorse assegnatealle singole province o città metropolitanesono versate ad apposito capitolo dellostato di previsione dell’entrata del bilanciodello Stato per essere riassegnate al fondodi cui al comma 632.

Conseguentemente al comma 632, primoperiodo, sostituire le parole: 940 milioni dieuro per l’anno 2018, di 1.940 milioni dieuro per l’anno 2019, di 2.500 milioni dieuro per ciascuno degli anni dal 2020 al2033, con le seguenti: 820 milioni di europer l’anno 2018, di 1.640 milioni di europer l’anno 2019, di 2.200 milioni di europer ciascuno degli anni dal 2020 al 2023e di 2.500 milioni di euro per ciascunodegli anni dal 2024 al 2033.

*95. 16. (Nuova formulazione) Pastorino,Marcon.

Martedì 19 dicembre 2017 — 203 — Commissione V

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Dopo il comma 633, aggiungere i se-guenti:

633-bis. Per il finanziamento degli in-terventi relativi a programmi straordinaridi manutenzione della rete viaria di pro-vince e città metropolitane è autorizzata laspesa di 120 milioni di euro per il 2018 edi 300 milioni di euro per ciascuno deglianni dal 2019 al 2023.

633-ter. Con decreto del Ministro delleinfrastrutture e trasporti da emanare en-tro il 31 gennaio 2018, previa intesa insede di Conferenza Stato-città ed autono-mie locali, sono definiti i criteri e lemodalità per l’assegnazione e l’eventualerevoca delle risorse di cui al comma633-bis, anche sulla base della consistenzadella rete viaria, del tasso di incidentalitàe della vulnerabilità rispetto a fenomeni didissesto idrogeologico; con il medesimodecreto sono altresì definite le proceduredi revoca delle risorse assegnate e nonutilizzate.

633-quater. Le province e le città me-tropolitane certificano l’avvenuta realizza-zione degli interventi di cui al comma633-bis entro il 31 marzo successivo al-l’anno di riferimento, mediante appositacomunicazione al Ministero delle infra-strutture e dei trasporti. In caso di man-cata o parziale realizzazione degli inter-venti, le corrispondenti risorse assegnatealle singole province o città metropolitanesono versate ad apposito capitolo dellostato di previsione dell’entrata del bilanciodello Stato per essere riassegnate al fondodi cui al comma 632.

Conseguentemente al comma 632, primoperiodo, sostituire le parole: 940 milioni dieuro per l’anno 2018, di 1.940 milioni dieuro per l’anno 2019, di 2.500 milioni dieuro per ciascuno degli anni dal 2020 al2033, con le seguenti: 820 milioni di europer l’anno 2018, di 1.640 milioni di europer l’anno 2019, di 2.200 milioni di europer ciascuno degli anni dal 2020 al 2023e di 2.500 milioni di euro per ciascunodegli anni dal 2024 al 2033.

*95. 28. (Nuova formulazione) Pastorelli,Locatelli, Marzano.

Dopo il comma 633, aggiungere i se-guenti:

633-bis. Per il finanziamento degli in-terventi relativi a programmi straordinaridi manutenzione della rete viaria di pro-vince e città metropolitane è autorizzata laspesa di 120 milioni di euro per il 2018 edi 300 milioni di euro per ciascuno deglianni dal 2019 al 2023.

633-ter. Con decreto del Ministro delleinfrastrutture e trasporti da emanare en-tro il 31 gennaio 2018, previa intesa insede di Conferenza Stato-città ed autono-mie locali, sono definiti i criteri e lemodalità per l’assegnazione e l’eventualerevoca delle risorse di cui al comma633-bis, anche sulla base della consistenzadella rete viaria, del tasso di incidentalitàe della vulnerabilità rispetto a fenomeni didissesto idrogeologico; con il medesimodecreto sono altresì definite le proceduredi revoca delle risorse assegnate e nonutilizzate.

633-quater. Le province e le città me-tropolitane certificano l’avvenuta realizza-zione degli interventi di cui al comma633-bis entro il 31 marzo successivo al-l’anno di riferimento, mediante appositacomunicazione al Ministero delle infra-strutture e dei trasporti. In caso di man-cata o parziale realizzazione degli inter-venti, le corrispondenti risorse assegnatealle singole province o città metropolitanesono versate ad apposito capitolo dellostato di previsione dell’entrata del bilanciodello Stato per essere riassegnate al fondodi cui al comma 632.

Conseguentemente al comma 632, primoperiodo, sostituire le parole: 940 milioni dieuro per l’anno 2018, di 1.940 milioni dieuro per l’anno 2019, di 2.500 milioni dieuro per ciascuno degli anni dal 2020 al2033, con le seguenti: 820 milioni di europer l’anno 2018, di 1.640 milioni di europer l’anno 2019, di 2.200 milioni di europer ciascuno degli anni dal 2020 al 2023e di 2.500 milioni di euro per ciascunodegli anni dal 2024 al 2033.

*95. 31. (Nuova formulazione) Lavagno.

Martedì 19 dicembre 2017 — 204 — Commissione V

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All’articolo 1, dopo il comma 668 ag-giungere i seguenti:

668-bis. In considerazione delle nuovecompetenze e funzioni attribuite al Mini-stero dell’economia e delle finanze, conparticolare riferimento all’aggregazione ecentralizzazione degli acquisti pubblici, almonitoraggio, indirizzo e coordinamentodelle partecipazioni pubbliche, al comple-tamento della riforma del bilancio, nonchéal potenziamento delle attività di monito-raggio dei conti pubblici e di controllodelle entrate e della spesa e all’armoniz-zazione dei bilanci pubblici, nel rispettodei limiti delle dotazioni organiche e dellefacoltà nonché dei vincoli assunzionaliprevisti dalla normativa vigente e comerisultanti anche all’esito dei processi di cuiall’articolo 1, comma 425, della legge 23dicembre 2014, n. 190, il Ministero dell’e-conomia e delle finanze può coprire, per il2018, le proprie carenze nei profili pro-fessionali della terza area assumendo inordine di graduatoria, nel limite massimodel 50 per cento delle facoltà assunzionaliper il 2018, i candidati risultati idoneinelle procedure selettive interne per ilpassaggio dalla seconda alla terza area congraduatorie approvate a decorrere dal lo

gennaio 2010, nonché procedere ancheall’inquadramento nell’area superiore, delpersonale del Ministero dell’economia edelle finanze di cui all’articolo 1, comma9, della legge 28 dicembre 2015, n. 208.

668-ter. Per le finalità di sviluppo, spe-rimentazione e messa a regime dei sistemiinformativi e delle nuove funzionalità stru-mentali all’attuazione della riforma delbilancio dello Stato disposta dai decretilegislativi 12 maggio 2016, n. 90, e 12maggio 2016, n. 93, nonché dalla legge 4agosto 2016 n. 163, è autorizzata l’assun-zione di personale con contratto a tempodeterminato della durata massima di dueanni, non rinnovabili, reclutato attraversoprocedure selettive pubbliche o medianteutilizzo di graduatorie di pubblici concorsigià esistenti, nel limite massimo di 500.000euro annui a valere sulle disponibilità diparte corrente dell’autorizzazione di spesadi cui all’articolo 1, comma 188, dellalegge 23 dicembre 2014, n. 190.

668-quater. Una quota delle risorse fi-nanziarie previste alla voce « Adeguamentoe ammodernamento del sistema a sup-porto della tenuta delle scritture contabilidel bilancio dello Stato » della tabellaallegata alla deliberazione del Comitatointerministeriale per la programmazioneeconomica n. 114/2015 del 23 dicembre2015, pubblicata nella Gazzetta Ufficialen. 70 del 24 marzo 2016, nel limite mas-simo di 3 milioni di euro per il periodo2018-2020, è utilizzata, mediante riasse-gnazione ai pertinenti capitoli di spesa,per incrementare le risorse relative alleprestazioni straordinarie, anche in derogaa quanto previsto dal decreto del Presi-dente del Consiglio dei ministri emanato aisensi dell’articolo 12 delle norme di cui aldecreto del Presidente della Repubblica 25giugno 1983, n. 344, e all’incentivazionedella produttività del personale del Dipar-timento della Ragioneria generale delloStato del Ministero dell’economia e dellefinanze direttamente coinvolto nelle atti-vità di sviluppo, sperimentazione e messaa regime dei sistemi informativi e dellenuove funzionalità strumentali all’attua-zione della riforma del bilancio delloStato. Con successivo regolamento del Mi-nistro dell’economia e delle finanze diconcerto con il Ministro per la semplifi-cazione e la pubblica amministrazione,adottato ai sensi dell’articolo 17, comma 3,della legge 23 agosto 1988, n. 400, sonoindividuate le procedure e le modalità diutilizzo delle risorse di cui al precedenteperiodo.

**101-quater. 271. (Nuova formulazione)Tancredi.

All’articolo 1, dopo il comma 668 ag-giungere i seguenti:

668-bis. In considerazione delle nuovecompetenze e funzioni attribuite al Mini-stero dell’economia e delle finanze, conparticolare riferimento all’aggregazione ecentralizzazione degli acquisti pubblici, almonitoraggio, indirizzo e coordinamentodelle partecipazioni pubbliche, al comple-tamento della riforma del bilancio, nonché

Martedì 19 dicembre 2017 — 205 — Commissione V

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al potenziamento delle attività di monito-raggio dei conti pubblici e di controllodelle entrate e della spesa e all’armoniz-zazione dei bilanci pubblici, nel rispettodei limiti delle dotazioni organiche e dellefacoltà nonché dei vincoli assunzionaliprevisti dalla normativa vigente e comerisultanti anche all’esito dei processi di cuiall’articolo 1, comma 425, della legge 23dicembre 2014, n. 190, il Ministero dell’e-conomia e delle finanze può coprire, per il2018, le proprie carenze nei profili pro-fessionali della terza area assumendo inordine di graduatoria, nel limite massimodel 50 per cento delle facoltà assunzionaliper il 2018, i candidati risultati idoneinelle procedure selettive interne per ilpassaggio dalla seconda alla terza area congraduatorie approvate a decorrere dal l

o

gennaio 2010, nonché procedere ancheall’inquadramento nell’area superiore, delpersonale del Ministero dell’economia edelle finanze di cui all’articolo 1, comma9, della legge 28 dicembre 2015, n. 208.

668-ter. Per le finalità di sviluppo, spe-rimentazione e messa a regime dei sistemiinformativi e delle nuove funzionalità stru-mentali all’attuazione della riforma delbilancio dello Stato disposta dai decretilegislativi 12 maggio 2016, n. 90, e 12maggio 2016, n. 93, nonché dalla legge 4agosto 2016 n. 163, è autorizzata l’assun-zione di personale con contratto a tempodeterminato della durata massima di dueanni, non rinnovabili, reclutato attraversoprocedure selettive pubbliche o medianteutilizzo di graduatorie di pubblici concorsigià esistenti, nel limite massimo di 500.000euro annui a valere sulle disponibilità diparte corrente dell’autorizzazione di spesadi cui all’articolo 1, comma 188, dellalegge 23 dicembre 2014, n. 190.

668-quater. Una quota delle risorse fi-nanziarie previste alla voce « Adeguamentoe ammodernamento del sistema a sup-porto della tenuta delle scritture contabilidel bilancio dello Stato » della tabellaallegata alla deliberazione del Comitatointerministeriale per la programmazioneeconomica n. 114/2015 del 23 dicembre2015, pubblicata nella Gazzetta Ufficialen. 70 del 24 marzo 2016, nel limite mas-

simo di 3 milioni di euro per il periodo2018-2020, è utilizzata, mediante riasse-gnazione ai pertinenti capitoli di spesa,per incrementare le risorse relative alleprestazioni straordinarie, anche in derogaa quanto previsto dal decreto del Presi-dente del Consiglio dei ministri emanato aisensi dell’articolo 12 delle norme di cui aldecreto del Presidente della Repubblica 25giugno 1983, n. 344, e all’incentivazionedella produttività del personale del Dipar-timento della Ragioneria generale delloStato del Ministero dell’economia e dellefinanze direttamente coinvolto nelle atti-vità di sviluppo, sperimentazione e messaa regime dei sistemi informativi e dellenuove funzionalità strumentali all’attua-zione della riforma del bilancio delloStato. Con successivo regolamento del Mi-nistro dell’economia e delle finanze diconcerto con il Ministro per la semplifi-cazione e la pubblica amministrazione,adottato ai sensi dell’articolo 17, comma 3,della legge 23 agosto 1988, n. 400, sonoindividuate le procedure e le modalità diutilizzo delle risorse di cui al precedenteperiodo.

**101-quater. 305. (nuova formulazione)Alberto Giorgetti.

All’articolo 1, dopo il comma 668 ag-giungere i seguenti:

668-bis. In considerazione delle nuovecompetenze e funzioni attribuite al Mini-stero dell’economia e delle finanze, conparticolare riferimento all’aggregazione ecentralizzazione degli acquisti pubblici, almonitoraggio, indirizzo e coordinamentodelle partecipazioni pubbliche, al comple-tamento della riforma del bilancio, nonchéal potenziamento delle attività di monito-raggio dei conti pubblici e di controllodelle entrate e della spesa e all’armoniz-zazione dei bilanci pubblici, nel rispettodei limiti delle dotazioni organiche e dellefacoltà nonché dei vincoli assunzionaliprevisti dalla normativa vigente e comerisultanti anche all’esito dei processi di cuiall’articolo 1, comma 425, della legge 23dicembre 2014, n. 190, il Ministero dell’e-

Martedì 19 dicembre 2017 — 206 — Commissione V

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conomia e delle finanze può coprire, per il2018, le proprie carenze nei profili pro-fessionali della terza area assumendo inordine di graduatoria, nel limite massimodel 50 per cento delle facoltà assunzionaliper il 2018, i candidati risultati idoneinelle procedure selettive interne per ilpassaggio dalla seconda alla terza area congraduatorie approvate a decorrere dal l

o

gennaio 2010, nonché procedere ancheall’inquadramento nell’area superiore, delpersonale del Ministero dell’economia edelle finanze di cui all’articolo 1, comma9, della legge 28 dicembre 2015, n. 208.

668-ter. Per le finalità di sviluppo, spe-rimentazione e messa a regime dei sistemiinformativi e delle nuove funzionalità stru-mentali all’attuazione della riforma delbilancio dello Stato disposta dai decretilegislativi 12 maggio 2016, n. 90, e 12maggio 2016, n. 93, nonché dalla legge 4agosto 2016 n. 163, è autorizzata l’assun-zione di personale con contratto a tempodeterminato della durata massima di dueanni, non rinnovabili, reclutato attraversoprocedure selettive pubbliche o medianteutilizzo di graduatorie di pubblici concorsigià esistenti, nel limite massimo di 500.000euro annui a valere sulle disponibilità diparte corrente dell’autorizzazione di spesadi cui all’articolo 1, comma 188, dellalegge 23 dicembre 2014, n. 190.

668-quater. Una quota delle risorse fi-nanziarie previste alla voce « Adeguamentoe ammodernamento del sistema a sup-porto della tenuta delle scritture contabilidel bilancio dello Stato » della tabellaallegata alla deliberazione del Comitatointerministeriale per la programmazioneeconomica n. 114/2015 del 23 dicembre2015, pubblicata nella Gazzetta Ufficialen. 70 del 24 marzo 2016, nel limite mas-simo di 3 milioni di euro per il periodo2018-2020, è utilizzata, mediante riasse-gnazione ai pertinenti capitoli di spesa,per incrementare le risorse relative alleprestazioni straordinarie, anche in derogaa quanto previsto dal decreto del Presi-dente del Consiglio dei ministri emanato aisensi dell’articolo 12 delle norme di cui aldecreto del Presidente della Repubblica 25giugno 1983, n. 344, e all’incentivazione

della produttività del personale del Dipar-timento della Ragioneria generale delloStato del Ministero dell’economia e dellefinanze direttamente coinvolto nelle atti-vità di sviluppo, sperimentazione e messaa regime dei sistemi informativi e dellenuove funzionalità strumentali all’attua-zione della riforma del bilancio delloStato. Con successivo regolamento del Mi-nistro dell’economia e delle finanze diconcerto con il Ministro per la semplifi-cazione e la pubblica amministrazione,adottato ai sensi dell’articolo 17, comma 3,della legge 23 agosto 1988, n. 400, sonoindividuate le procedure e le modalità diutilizzo delle risorse di cui al precedenteperiodo.

**101-quater. 34. (nuova formulazione)Giulietti.

Dopo il comma 374 aggiungere il se-guente:

374-bis. Al comma 4 dell’articolo 20 deldecreto legislativo 25 maggio 2017 n. 75, èaggiunto, in fine, il seguente periodo: ″Pergli stessi enti che si trovino nelle condi-zioni di cui all’articolo 259 del testo unicodi cui al decreto legislativo 18 agosto 2000,n. 267, la proroga di cui al quarto periododel presente comma è subordinata all’as-sunzione integrale degli oneri a caricodella regione ai sensi del comma 10 delcitato articolo 259.

58.76 (Nuova formulazione) Iacono.

Dopo il comma 70, aggiungere il se-guente:

70-bis. Con decreto del Ministero del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare, da emanare entro centoventi giornidalla data di entrata in vigore della pre-sente legge, nello stato di previsione delMinistero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare è istituito un fondodestinato alla realizzazione della piatta-forma italiana del fosforo, con dotazione

Martedì 19 dicembre 2017 — 207 — Commissione V

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per l’anno 2018 di 100.000 euro, con leseguenti finalità:

a) realizzazione di uno studio miratoal raggiungimento dell’autosufficienza delciclo del fosforo su base nazionale ecoordinamento con le politiche europeededicate;

b) raccolta delle migliori pratiche direcupero del fosforo dal ciclo di gestionedei rifiuti;

c) raccolta e diffusione di informa-zioni riguardanti la filiera di approvvigio-namento del fosforo, con particolare ri-guardo all’importazione da Paesi esterniall’Unione europea;

d) messa a punto di proposte, anchedi carattere legislativo o regolamentare,per incoraggiare il recupero del fosforo eprevenirne gli sprechi;

e) istituzione di un tavolo tematicosulla conservazione e il recupero del fo-sforo, con la partecipazione di centri diricerca, istituzioni pubbliche e private,aziende e associazioni per la difesa del-l’ambiente;

f) realizzazione di un portale telema-tico per la raccolta e la pubblicazione delleattività del tavolo tematico, dei documentielaborati e delle altre informazioni rac-colte durante le attività della piattaforma.

Conseguentemente, il Fondo di cui alcomma 625 è ridotto di 100.000 euro perl’anno 2018.

17-ter. 8. (Nuova formulazione) Zolezzi,Daga, Vignaroli, Terzoni, Busto, Micillo,De Rosa, Brugnerotto, Cariello, Castelli,D’Incà, Sorial, Rizzetto, Melilla.

Dopo il comma 104, aggiungere i se-guenti:

104-bis. All’articolo 2 del decreto legi-slativo 30 giugno 1994, n. 509, dopo ilcomma 1 è aggiunto il seguente:

« 1-bis. Le associazioni e le fondazioni,ivi comprese quelle di cui al decreto legisla-

tivo 10 febbraio 1996, n. 103, sono titolaridei valori e delle disponibilità conferiti ingestione, restando peraltro in facoltà dellestesse di concludere, in tema di titolarità,diversi accordi con i gestori a ciò abilitatinel caso di gestione accompagnata dallagaranzia di restituzione del capitale. I va-lori e le disponibilità affidati ai gestori se-condo le modalità e i criteri stabiliti nelleconvenzioni costituiscono in ogni caso pa-trimonio separato e autonomo e non pos-sono essere distratti dal fine al quale sonostati destinati, né formare oggetto di esecu-zione sia da parte dei creditori dei soggettigestori, sia da parte di rappresentanti deicreditori stessi, né possono essere coinvoltinelle procedure concorsuali che riguardanoil gestore. Le associazioni e le fondazionisono legittimate a proporre la domanda dirivendicazione di cui all’articolo 103 delregio decreto 16 marzo 1942, n. 267. Pos-sono essere rivendicati tutti i valori confe-riti in gestione, anche se non individual-mente determinati o individuati e anche sedepositati presso terzi, diversi dal soggettogestore. Per l’accertamento dei valori og-getto della domanda è ammessa ogni provadocumentale, ivi compresi i rendiconti re-datti dal gestore o dai terzi depositari. Sullesomme di denaro e sugli strumenti finan-ziari delle associazioni o delle fondazionidepositati a qualsiasi titolo presso un depo-sitario non sono ammesse azioni dei credi-tori del depositario, del sub-depositario onell’interesse degli stessi ».

104-ter. Agli enti di diritto privato dicui al decreto legislativo 30 giugno 1994,n. 509, e al decreto legislativo 10 febbraio1996, n. 103, a decorrere dall’anno 2020non si applicano le norme di contenimentodelle spese previste a carico degli altrisoggetti inclusi nell’elenco delle ammini-strazioni pubbliche inserite nel conto eco-nomico consolidato, individuate dall’Isti-tuto nazionale di statistica ai sensi del-l’articolo 1, comma 2, della legge 31 di-cembre 2009, n. 196, ferme restando, inogni caso, le disposizioni vigenti che re-cano vincoli in materia di personale.

Martedì 19 dicembre 2017 — 208 — Commissione V

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104-quater. Il comma 302 dell’articolo1 della legge 23 dicembre 2014, n. 190, èsostituito dal seguente:

« 302. A decorrere dal mese di gennaio2018, al fine di razionalizzare e unifor-mare le procedure e i tempi di pagamentodelle prestazioni previdenziali corrispostedall’INPS, i trattamenti pensionistici, gliassegni, le pensioni e le indennità diaccompagnamento erogati agli invalidi ci-vili, nonché le rendite vitalizie dell’INAILsono posti in pagamento il primo giorno diciascun mese o il giorno successivo se ilprimo è festivo o non bancabile, con ununico mandato di pagamento ove nonesistano cause ostative, fatta eccezione peril mese di gennaio in cui il pagamentoavviene il secondo giorno bancabile ».

104-quinquies. La disposizione di cuiall’articolo 69, comma 15, della legge 23dicembre 2000, n. 388, si applica a tutte legestioni amministrate dall’Istituto nazio-nale della previdenza sociale.

24. 26. (Nuova formulazione) Di Salvo,Albanella, Arlotti, Baruffi, Boccuzzi,Casellato, Damiano, Incerti, Giacobbe,Patrizia Maestri, Miccoli, Cinzia MariaFontana, Gnecchi, Gribaudo, Lavagno,Paris, Rostellato, Rotta, Tinagli, Bocca-dutri, Fabbri.

Dopo il comma 110 aggiungere il se-guente:

110-bis. All’articolo 4, comma 5, deldecreto legislativo 15 settembre 2017,n. 147, sono aggiunti, in fine, i seguentiperiodi: « Nel caso in cui all’atto del rico-noscimento del ReI il beneficio economicorisulti di ammontare inferiore o pari aeuro 20 su base mensile, esso è versato insoluzioni annuali. Nel caso in cui il be-neficio economico risulti di ammontarenullo, ai fini del rinnovo non decorrono itermini di cui al primo periodo del pre-sente comma ».

Conseguentemente dopo il comma 114,aggiungere il seguente:

114-bis. Al fine di garantire il serviziosociale professionale come funzione fonda-mentale dei comuni, secondo quanto stabi-lito dall’articolo 14, comma 27, lettera g),del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78,convertito, con modificazioni, dalla legge 30luglio 2010, n. 122, e, contestualmente, iservizi di cui all’articolo 7, comma 1, deldecreto legislativo 15 settembre 2017,n. 147, a valere e nei limiti di un terzo dellerisorse di cui all’articolo 7, comma 3, delmedesimo decreto legislativo attribuite aciascun ambito territoriale, possono essereeffettuate assunzioni di assistenti socialicon rapporto di lavoro a tempo determi-nato, fermo restando il rispetto degli obiet-tivi del pareggio di bilancio, in deroga aivincoli di contenimento della spesa di per-sonale di cui all’articolo 9, comma 28, delcitato decreto-legge n. 78 del 2010, conver-tito, con modificazioni, dalla legge n. 122del 2010, e all’articolo 1, commi 557 e 562,della legge 27 dicembre 2006, n. 296.

25. 13. (Ulteriore nuova formulazione)Piazzoni, Giacobbe, Covello, Pilozzi, Ri-baudo, Carnevali, Lenzi, Amato, Ca-pone, Grassi, Casati, D’Incecco, Beni,Mariano, Miotto, Patriarca, Sbrollini,Piccione, Paola Boldrini, Scuvera, Ga-lati, Culotta.

Dopo il comma 316 inserire il seguente:

316-bis. ItaliaMeteo svolge le attività dicui al comma 316 anche in raccordo conle regioni e con le province autonome diTrento e di Bolzano secondo le modalitàdefinite con le convenzioni di cui alcomma 322.

Conseguentemente:

al comma 322, primo periodo, sosti-tuire le parole da: e la stipula di appositeconvenzioni fino alla fine del periodo conle seguenti: ovvero attraverso la stipula diapposite convenzioni a carattere volonta-rio tra l’Agenzia e i soggetti interessati, inparticolare le strutture meteorologiche re-gionali o i servizi meteorologici regionalidel Sistema nazionale per la protezione

Martedì 19 dicembre 2017 — 209 — Commissione V

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dell’ambiente di cui alla legge 28 giugno2016, n. 132, per la definizione delle at-tività di collaborazione e per la messa asistema delle risorse finalizzate alla me-teorologia in modo da aumentare la com-petitività e l’efficienza del sistema meteo-rologico;

dopo il comma 324 aggiungere i se-guenti:

324-ter. Sono fatte salve le competenzericonosciute alle regioni a statuto speciale

e alle province autonome di Trento e diBolzano dai rispettivi statuti speciali edalle relative norme di attuazione.

51. 31. (Nuova formulazione) Braga, Bor-ghi, Bergonzi, Stella Bianchi, Carrescia,Cominelli, De Menech, Gadda, Ginoble,Tino Iannuzzi, Manfredi, Mariani, Mar-roni, Massa, Mazzoli, Morassut, Rea-lacci, Giovanna Sanna, Valiante, Zar-dini, Michele Bordo.

Martedì 19 dicembre 2017 — 210 — Commissione V

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INDICE GENERALE

COMMISSIONI RIUNITE (II e III)SEDE REFERENTE:

Ratifica ed esecuzione della Convenzione sulla protezione internazionale degli adulti, fattaall’Aja il 13 gennaio 2000, nonché norme di adeguamento dell’ordinamento interno. C.2797 Governo (Seguito dell’esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

ALLEGATO (Articolo aggiuntivo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

II Giustizia

INDAGINE CONOSCITIVA:

Indagine conoscitiva in merito all’esame della proposta di legge C. 4512 Ferranti, recantemodifiche alla legge 24 marzo 1958, n. 195, in materia di equilibrio tra i sessi nellarappresentanza dei magistrati presso il Consiglio superiore della magistratura.

Audizione di Valerio Onida, Presidente emerito della Corte costituzionale (Svolgimento econclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

INDAGINE CONOSCITIVA:

Indagine conoscitiva in merito all’esame delle proposte di legge C. 3592 Ferraresi, C. 308Brambilla, C. 795 Brambilla, C. 796 Brambilla, C. 960 Giammanco, C. 1502 MassimilianoBernini, C. 2548 Lupo, C. 2865 Anzaldi, C. 2870 Lacquaniti, C. 2966 Brambilla, C. 3005Brambilla, C. 3179 Turco, C. 3395 Brambilla, C. 3863 Matarrese, C. 4339 Brambilla e 4535Brambilla, recanti modifiche al codice civile, al codice penale, al codice di procedurapenale, e altre disposizioni in materia di tutela degli animali.

Audizione di Ambrogio Cassiani, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunaledi Brescia (Svolgimento e conclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

ATTI DEL GOVERNO:

Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di intercettazione di conver-sazioni o comunicazioni. Atto n. 472-bis (Esame, ai sensi dell’articolo 143, comma 4, delregolamento e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

ALLEGATO 1 (Proposta di parere) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

SEDE CONSULTIVA:

Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, concernenti la responsabilità dei dirigentidelle istituzioni scolastiche in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro. Testo unificato C.3830 Pellegrino e C. 3963 Carocci (Parere alle Commissioni riunite VII e XI) (Esame erinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

Disposizioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione della dipendenza da giocod’azzardo patologico. Nuovo testo unificato C. 101 Binetti ed abb. (Parere alla Commis-sione XII) (Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

ALLEGATO 2 (Proposta di parere) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13

AVVERTENZA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11

Martedì 19 dicembre 2017 — 211 — Indice Generale

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III Affari esteri e comunitari

INDAGINE CONOSCITIVA:

Indagine conoscitiva sulla Strategia italiana per l’Artico (Esame del documento conclusivo erinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16

ALLEGATO (Proposta di documento conclusivo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

INDAGINE CONOSCITIVA:

Indagine conoscitiva sull’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile (Rinvio dell’esame deldocumento conclusivo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

RISOLUZIONI:

7-01419 Locatelli: Sulla repressione dell’opposizione politica in Cambogia (Discussione econclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

AVVERTENZA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19

V Bilancio, tesoro e programmazione

SEDE REFERENTE:

Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per iltriennio 2018-2020 e relativa nota di variazioni. C. 4768 Governo, approvato dal Senatoe C. 4768/I Governo, approvato dal Senato (Seguito dell’esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . 165

ALLEGATO 1 (Emendamenti 36.81, 36.82, 41.166, 53.61, 80.36, 97.42, 101-quater.310,101-quater.315, 101-quater.316, 119.5 e Tab. 4.3 del Relatore e relativi subemendamenti) . 183

ALLEGATO 2 (Proposte emendative approvate) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 192

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 181

ERRATA CORRIGE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 182

VII Cultura, scienza e istruzioneINDAGINE CONOSCITIVA:

Sulle buone pratiche della diffusione culturale.

Audizione della prof.ssa Paola Dubini (Università Bocconi di Milano), del prof. MaurizioBettini (Università di Siena), del prof. Raffaele Pozzi (Università di Roma Tre), e dirappresentanti della Fondazione Unipolis (Svolgimento e conclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64

SEDE CONSULTIVA:

Variazione nella composizione della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65

Sui lavori della Commissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65

Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986,n. 917, e al decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, concernenti la deducibilità deicompensi per intermediazione corrisposti dalle società sportive professionistiche agli effettidell’imposta sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive. Nuovo testo C.4365 Bernardo (Parere alla VI Commissione) (Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65

COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LA SEMPLIFICAZIONEATTI DEL GOVERNO:

Schema di decreto legislativo recante disposizioni concernenti la revisione e l’armonizzazionedella normativa nazionale in materia di foreste e filiere forestali. Atto n. 485 (Esame aisensi dell’articolo 143, comma 4, del regolamento della Camera dei deputati, e rinvio) . . . 67

COMMISSIONE PARLAMENTARE PER L’INDIRIZZO GENERALE E LA VIGI-LANZA DEI SERVIZI RADIOTELEVISIVISulla pubblicità dei lavori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70

Seguito dell’esame dello schema di Contratto di servizio tra il Ministero dello sviluppoeconomico e la RAI-Radiotelevisione Italiana S.p.A., per il periodo 2018-2022 (Atto n. 477)(Seguito dell’esame e conclusione – Approvazione del parere con condizioni) . . . . . . . . . . . . . 70

Martedì 19 dicembre 2017 — 212 — Indice Generale

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ALLEGATO 1 (Proposta di parere dei Relatori Lupi e Nesci – ulteriore riformulazione) . . . . 73

ALLEGATO 2 (Proposta di parere dei Relatori Lupi e Nesci approvata dalla Commissione) . . . . . . 82

Comunicazioni del Presidente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72

ALLEGATO 3 (Quesito per il quale è pervenuta risposta scritta alla presidenza dellaCommissione – n. 664/3260) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 72

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL FENOMENO DELLEMAFIE E SULLE ALTRE ASSOCIAZIONI CRIMINALI, ANCHE STRANIERE

COMMISSIONE PLENARIA:

Esame della proposta di relazione sulle infiltrazioni di cosa nostra e della ’ndrangheta nellamassoneria in Sicilia e Calabria (relatrice: on. Bindi) (Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . 94

COMITATO PARLAMENTARE PER LA SICUREZZA DELLA REPUBBLICA

Audizione ai sensi dell’articolo 31, comma 3, della legge n. 124 del 2007 . . . . . . . . . . . . . . . . . 95

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUI FENOMENI DELLACONTRAFFAZIONE, DELLA PIRATERIA IN CAMPO COMMERCIALE E DELCOMMERCIO ABUSIVO

Sulla pubblicità dei lavori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96

Seguito dell’esame dello schema di relazione conclusiva sull’attività della Commissione(relatore on. Catania) (Svolgimento e approvazione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96

ALLEGATO (Relazione conclusiva sull’attività della Commissione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 97

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 96

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL RAPIMENTO E SULLAMORTE DI ALDO MORO

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 158

COMMISSIONE PLENARIA:

Comunicazioni del Presidente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 158

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL LIVELLO DI DIGITA-LIZZAZIONE E INNOVAZIONE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI ESUGLI INVESTIMENTI COMPLESSIVI RIGUARDANTI IL SETTORE DELLETECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE

COMMISSIONE PLENARIA

AUDIZIONI:

Sulla pubblicità dei lavori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 161

Audizione del Presidente di Assinter Italia, Simone Puksic (Svolgimento e conclusione) . . . 161

Comunicazioni del presidente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 162

AVVERTENZA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 162

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL SISTEMA BANCARIOE FINANZIARIO

Sulla pubblicità dei lavori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 163

Audizione del dottor Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 163

Martedì 19 dicembre 2017 — 213 — Indice Generale

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