DOCUMENTI ESAMINATI NEL CORSO DELLA SEDUTA...

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685. Allegato A DOCUMENTI ESAMINATI NEL CORSO DELLA SEDUTA COMUNICAZIONI ALL’ASSEMBLEA INDICE PAG. Comunicazioni ................................................. 3 Missioni valevoli nella seduta del 4 ottobre 2016 ............................................................... 3 Progetti di legge (Annunzio; Assegnazione a Commissioni in sede referente) ................ 3, 4 Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri (Tra- smissione di documenti) ............................. 4 Parlamento europeo (Annunzio di risolu- zioni) ............................................................. 5 Progetti di atti dell’unione europea (Annun- zio) ................................................................. 6 Richieste di parere parlamentare su atti del Governo ......................................................... 7 Atti di controllo e di indirizzo .................... 8 ERRATA CORRIGE ........................................ 8 PAG. Interrogazioni .................................................. 9 Misure a favore delle aziende agricole e dei territori colpiti dal parassita drosophila suzukii – 3-02516 ....................................... 9 Iniziative volte alla riforma e al rilancio del settore dell’ippica nazionale, nonché volte a favorire nuove prospettive di sviluppo per l’indotto – 3-02517 .............................. 10 Proposta di legge (Approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato) n. 3317-3345-B ............................. 12 Parere della I Commissione .......................... 12 Parere della V Commissione ......................... 12 Articolo 1 e relative proposte emendative . 12 Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO A AI RESOCONTI SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2016 N. B. Questo allegato reca i documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assemblea non lette in aula.

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685. Allegato A

DOCUMENTI ESAMINATI NEL CORSO DELLA SEDUTA

COMUNICAZIONI ALL’ASSEMBLEA

I N D I C E

PAG.

Comunicazioni ................................................. 3

Missioni valevoli nella seduta del 4 ottobre2016 ............................................................... 3

Progetti di legge (Annunzio; Assegnazione aCommissioni in sede referente) ................ 3, 4

Dipartimento per le politiche europee dellaPresidenza del Consiglio dei ministri (Tra-smissione di documenti) ............................. 4

Parlamento europeo (Annunzio di risolu-zioni) ............................................................. 5

Progetti di atti dell’unione europea (Annun-zio) ................................................................. 6

Richieste di parere parlamentare su atti delGoverno ......................................................... 7

Atti di controllo e di indirizzo .................... 8

ERRATA CORRIGE ........................................ 8

PAG.

Interrogazioni .................................................. 9

Misure a favore delle aziende agricole e deiterritori colpiti dal parassita drosophilasuzukii – 3-02516 ....................................... 9

Iniziative volte alla riforma e al rilancio delsettore dell’ippica nazionale, nonché voltea favorire nuove prospettive di sviluppoper l’indotto – 3-02517 .............................. 10

Proposta di legge (Approvata, in un testounificato, dalla Camera e modificata dalSenato) n. 3317-3345-B ............................. 12

Parere della I Commissione .......................... 12

Parere della V Commissione ......................... 12

Articolo 1 e relative proposte emendative . 12

Atti Parlamentari — 1 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2016

N. B. Questo allegato reca i documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assembleanon lette in aula.

PAG.

Articolo 2 e relative proposte emendative . 16

Articolo 3 e relativa proposta emendativa . 20

Articolo 6 ......................................................... 22

Articolo 7 e relativa proposta emendativa . 22

Articolo 9 ......................................................... 23

Articolo 10 ....................................................... 23

Ordini del giorno ............................................ 24

PAG.

Mozioni Lorefice ed altri n. 1-01342, Rondinied altri n. 1-01376, Andrea Maestri ed altrin. 1-01377, Vezzali, Abrignani ed altri n. 1-01378, Carnevali, Misuraca, Monchiero edaltri n. 1-01379, Prestigiacomo ed altri n. 1-01380, Palazzotto ed altri n. 1-01381 e Ram-pelli ed altri n. 1-01382 concernenti inizia-tive in relazione al centro di accoglienza perrichiedenti asilo di Mineo (Catania) ............. 32

Mozioni ............................................................. 32

Atti Parlamentari — 2 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2016 — N. 685

COMUNICAZIONI

Missioni valevolinella seduta del 4 ottobre 2016.

Angelino Alfano, Gioacchino Alfano,Alfreider, Alli, Amendola, Amici, Artini,Baldelli, Baretta, Bellanova, Bernardo, Do-rina Bianchi, Bindi, Biondelli, Bobba,Bocci, Paola Boldrini, Bonifazi, MicheleBordo, Borletti Dell’Acqua, Boschi, MatteoBragantini, Brambilla, Bratti, Bressa, Bru-netta, Bueno, Businarolo, Cancelleri, Ca-parini, Capelli, Carbone, Carrozza, Casero,Castiglione, Catalano, Catania, Censore,Antimo Cesaro, Cicchitto, Cimbro, Cirielli,Costa, Culotta, D’Alia, D’Ambrosio, Dam-bruoso, Damiano, De Menech, De Micheli,Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, LuigiDi Maio, Duranti, Epifani, Faraone, Fe-driga, Ferranti, Fico, Fioroni, GregorioFontana, Fontanelli, Formisano, France-schini, Garofani, Gelli, Gentiloni Silveri,Giachetti, Giacomelli, Ginefra, GiancarloGiorgetti, Gozi, Grillo, La Russa, Lacqua-niti, Locatelli, Losacco, Lotti, Lupi, Madia,Manciulli, Mannino, Marazziti, Merlo,Meta, Migliore, Orlando, Paris, Pes, Pili,Pisicchio, Portas, Rampelli, Ravetto, Rea-lacci, Rigoni, Rizzo, Rosato, DomenicoRossi, Rughetti, Sanga, Sani, Scalfarotto,Scanu, Schullian, Scotto, Sereni, Tabacci,Valeria Valente, Velo, Vignali, Zanetti, Zar-dini.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

Adornato, Angelino Alfano, Gioac-chino Alfano, Alfreider, Alli, Amendola,Amici, Artini, Baldelli, Baretta, Bellanova,

Bernardo, Dorina Bianchi, Bindi, Bion-delli, Bobba, Bocci, Boccia, Paola Boldrini,Bolognesi, Bonifazi, Michele Bordo, Bor-letti Dell’Acqua, Boschi, Matteo Bragan-tini, Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta,Bueno, Businarolo, Cancelleri, Caparini,Capelli, Carbone, Carrozza, Casero, Casti-glione, Catalano, Catania, Censore, AntimoCesaro, Cicchitto, Cimbro, Cirielli, Costa,Culotta, D’Alia, D’Ambrosio, Dambruoso,Damiano, De Menech, De Micheli, DelBasso De Caro, Dellai, Di Gioia, Luigi DiMaio, Distaso, Duranti, Epifani, Faraone,Fedriga, Ferranti, Ferrara, Fico, Fioroni,Gregorio Fontana, Fontanelli, Formisano,Franceschini, Carlo Galli, Garofani, Gelli,Gentiloni Silveri, Giachetti, Giacomelli, Gi-nefra, Giancarlo Giorgetti, Gozi, Grande,Grassi, Grillo, Lorenzo Guerini, Kronbich-ler, La Russa, Lacquaniti, Lavagno, Loca-telli, Losacco, Lotti, Lupi, Madia, Man-ciulli, Mannino, Marazziti, Mazziotti DiCelso, Merlo, Meta, Migliore, Orlando, Pa-ris, Pes, Picchi, Piepoli, Pili, Pisicchio,Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Ri-goni, Rizzo, Rosato, Domenico Rossi, Ru-ghetti, Sanga, Sani, Scalfarotto, Scanu,Schullian, Scotto, Sereni, Speranza, Ta-bacci, Tofalo, Valeria Valente, Velo, Vi-gnali, Villecco Calipari, Zanetti, Zardini.

Annunzio di proposte di legge.

In data 3 ottobre 2016 sono statepresentate alla Presidenza le seguenti pro-poste di legge d’iniziativa dei deputati:

SEGONI: « Disposizioni per favorirela diffusione di veicoli a trazione elettrica,

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la conversione dei veicoli esistenti e larealizzazione di reti infrastrutturali per laloro ricarica » (4066);

SPADONI ed altri: « Ratifica ed ese-cuzione del Protocollo n. 12 alla Conven-zione per la salvaguardia dei diritti del-l’uomo e delle libertà fondamentali, fatto aRoma il 4 novembre 2000 » (4067);

ORFINI: « Modifiche al testo unicodelle leggi recanti norme per la elezionedella Camera dei deputati, di cui al de-creto del Presidente della Repubblica 30marzo 1957, n. 361, concernenti l’introdu-zione del turno unico di votazione e delpremio di governabilità » (4068);

CHIMIENTI ed altri: « Modifiche agliarticoli 603-bis del codice penale e 22 deltesto unico di cui al decreto legislativo 25luglio 1998, n. 286, per il contrasto del-l’intermediazione illecita e dello sfrutta-mento del lavoro » (4069).

Saranno stampate e distribuite.

Assegnazione di progetti di leggea Commissioni in sede referente.

A norma del comma 1 dell’articolo 72del Regolamento, i seguenti progetti dilegge sono assegnati, in sede referente, allesottoindicate Commissioni permanenti:

II Commissione (Giustizia):

DANIELE FARINA ed altri: « Abroga-zione dell’articolo 72 del codice penale emodifiche alla legge 26 luglio 1975, n. 354,concernenti il regime disciplinare peniten-ziario e la detenzione in isolamento »(4035) Parere delle Commissioni I, V, XII edella Commissione parlamentare per lequestioni regionali;

CHIMIENTI ed altri: « Modifiche agliarticoli 603-bis del codice penale e 22 deltesto unico di cui al decreto legislativo 25luglio 1998, n. 286, per il contrasto del-l’intermediazione illecita e dello sfrutta-mento del lavoro » (4069) Parere delleCommissioni I, V, X, XI, XII e XIV.

VII Commissione (Cultura):

CAPELLI ed altri: « Istituzione dell’in-segnamento di storia e civiltà del vino »(4015) Parere delle Commissioni I, V, XI,XIII e della Commissione parlamentare perle questioni regionali.

Commissioni riunite II (Giustizia) eXI (Lavoro):

SCOTTO ed altri: « Modifiche al codicepenale, al testo unico di cui al decretolegislativo 25 luglio 1998, n. 286, e aldecreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, ealtre disposizioni per il contrasto dell’in-termediazione illecita e dello sfruttamentodel lavoro nonché per il potenziamentodell’attività ispettiva » (4046) Parere delleCommissioni I, V, VI, VIII, IX, X, XII, XIII(ex articolo 73, comma 1-bis, del Regola-mento), XIV e della Commissione parla-mentare per le questioni regionali.

Trasmissione dal Dipartimento per le po-litiche europee della Presidenza delConsiglio dei ministri.

Il Dipartimento per le politiche europeedella Presidenza del Consiglio dei ministri,in data 3 ottobre 2016, ha trasmesso, aisensi dell’articolo 6, commi 4 e 5, dellalegge 24 dicembre 2012, n. 234, i seguentidocumenti concernenti progetti di atti del-l’Unione europea, che sono trasmessi allesottoindicate Commissioni:

relazione del Ministero del lavoro edelle politiche sociali concernente la pro-posta di regolamento del Parlamento eu-ropeo e del Consiglio recante norme sul-l’attribuzione a cittadini di paesi terzi oapolidi della qualifica di beneficiario diprotezione internazionale, su uno statusuniforme per i rifugiati o per le personeaventi titolo a beneficiare della protezionesussidiaria e sul contenuto della prote-zione riconosciuta, che modifica la diret-tiva 2003/109/CE del Consiglio, del 25novembre 2003, relativa allo status deicittadini di paesi terzi che siano soggior-nanti di lungo periodo (COM(2016) 466

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final) – alla I Commissione (Affari costi-tuzionali) e alla XIV Commissione (Politi-che dell’Unione europea);

relazioni del Ministero dell’interno edel Dipartimento per le politiche antidrogadella Presidenza del Consiglio dei ministriconcernenti la proposta di regolamento delParlamento europeo e del Consiglio chemodifica il regolamento (CE) n. 1920/2006per quanto riguarda lo scambio di infor-mazioni, il sistema di allarme rapido e laprocedura di valutazione dei rischi sullenuove sostanze psicoattive (COM(2016)547 final) – alla II Commissione (Giusti-zia), alla XII Commissione (Affari sociali) ealla XIV Commissione (Politiche dell’U-nione europea);

relazione concernente la proposta diregolamento del Parlamento europeo e delConsiglio che istituisce un quadro comuneper le statistiche europee sulle persone esulle famiglie, basate su dati a livelloindividuale ricavati da campioni(COM(2016) 551 final), accompagnatadalla tabella di corrispondenza tra le di-sposizioni della proposta e le norme na-zionali vigenti – alla I Commissione (Affaricostituzionali) e alla XIV Commissione (Po-litiche dell’Unione europea).

Annunzio di risoluzionidel Parlamento europeo.

Il Parlamento europeo ha trasmesso iltesto di sedici risoluzioni approvate nellatornata dal 4 al 7 luglio 2016, che sonoassegnate, ai sensi dell’articolo 125,comma 1, del Regolamento, alle sottoin-dicate Commissioni, nonché, per il parere,alla III Commissione (Affari esteri) e allaXIV Commissione (Politiche dell’Unioneeuropea), se non già assegnate alle stessein sede primaria:

Risoluzione legislativa sul progetto didecisione del Consiglio relativa alla con-clusione, a nome dell’Unione europea, del-l’accordo tra l’Unione europea e la Re-pubblica del Perù in materia di esenzione

dal visto per soggiorni di breve durata(Doc. XII, n. 1011) – alla III Commissione(Affari esteri);

Risoluzione legislativa sulla propostadi regolamento del Parlamento europeo edel Consiglio relativo alle prescrizioni inmateria di limiti di emissione e di omo-logazione per i motori a combustioneinterna destinati alle macchine mobili nonstradali (Doc. XII, n. 1012) - alle Com-missioni riunite VIII (Ambiente) e IX (Tra-sporti);

Risoluzione sull’attuazione delle rac-comandazioni 2010 del Parlamento sullenorme sociali e ambientali, i diritti umanie la responsabilità delle imprese (Doc. XII,n. 1013) – alle Commissioni riunite III(Affari esteri) e X (Attività produttive);

Risoluzione legislativa concernente ilprogetto di decisione del Consiglio relativaalla conclusione di un protocollo dell’ac-cordo di partenariato e di cooperazionetra le Comunità europee e i loro Statimembri, da una parte, e la Repubblicadell’Azerbaigian, dall’altra, riguardante unaccordo quadro tra l’Unione europea e laRepubblica dell’Azerbaigian sui princìpigenerali della partecipazione della Repub-blica dell’Azerbaigian ai programmi del-l’Unione (Doc. XII, n. 1014) - alla IIICommissione (Affari esteri);

Risoluzione concernente la posizionedel Consiglio sul progetto di bilancio ret-tificativo n. 2/2016 dell’Unione europeaper l’esercizio 2016 che iscrive l’eccedenzadell’esercizio 2015 (Doc. XII, n. 1015) -alla V Commissione (Bilancio);

Risoluzione legislativa relativa allaposizione del Consiglio in prima lettura invista dell’adozione della direttiva del Par-lamento europeo e del Consiglio recantemisure per un livello comune elevato disicurezza delle reti e dei sistemi informa-tivi nell’Unione (Doc. XII, n. 1016) - allaIX Commissione (Trasporti);

Risoluzione legislativa sulla propostadi regolamento del Parlamento europeo edel Consiglio relativo alla guardia costierae di frontiera europea e che abroga il

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regolamento (CE) n. 2007/2004, il regola-mento (CE) n. 863/2007 e la decisione2005/267/CE del Consiglio (Doc. XII,n. 1017) - alla I Commissione (Affari co-stituzionali);

Risoluzione legislativa sulla propostadi regolamento del Parlamento europeo edel Consiglio che modifica il regolamento(CE) n. 1406/2002 che istituisce un’Agen-zia europea per la sicurezza marittima(Doc. XII, n. 1018) - alla I Commissione(Affari costituzionali);

Risoluzione legislativa sulla propostadi regolamento del Parlamento europeo edel Consiglio recante modifica del regola-mento (CE) n. 768/2005 del Consiglio cheistituisce un’Agenzia comunitaria di con-trollo della pesca (Doc. XII, n. 1019) - allaXIII Commissione (Agricoltura);

Risoluzione legislativa sulla propostadi regolamento del Parlamento europeo edel Consiglio recante modifica del regola-mento (UE, Euratom) n. 883/2013 perquanto riguarda il segretariato del comi-tato di vigilanza dell’Ufficio europeo per lalotta antifrode (OLAF) (Doc. XII, n. 1020)- alla XIV Commissione (Politiche dell’U-nione europea);

Risoluzione sulla preparazione dellarevisione post-elettorale del QFP 2014-2020: il contributo del Parlamento in vistadella proposta della Commissione (Doc.XII, n. 1021) – alle Commissioni riunite V(Bilancio) e XIV (Politiche dell’Unione eu-ropea);

Risoluzione sulle decisioni anticipatein materia fiscale (tax ruling) e altre mi-sure analoghe per natura o effetto (Doc.XII, n. 1022) - alla VI Commissione (Fi-nanze);

Risoluzione sulla decisione del Giap-pone di riprendere la caccia alla balenadurante la stagione 2015-2016 (Doc. XII,n. 1023) – alla III Commissione (Affariesteri);

Risoluzione sul Bahrein (Doc. XII,n. 1024) - alla III Commissione (Affariesteri);

Risoluzione sul Myanmar/Birmania,in particolare la situazione dei rohingya(Doc. XII, n. 1025) - alla III Commissione(Affari esteri);

Risoluzione sul progetto di regola-mento della Commissione che modifica ilregolamento (UE) n. 432/2012 relativo allacompilazione di un elenco di indicazionisulla salute consentite sui prodotti alimen-tari, diverse da quelle facenti riferimentoalla riduzione dei rischi di malattia e allosviluppo e alla salute dei bambini (Doc.XII, n. 1026) – alla XII Commissione (Af-fari sociali).

Annunzio di progetti diatti dell’Unione europea.

La Commissione europea, in data 3ottobre 2016, ha trasmesso, in attuazionedel Protocollo sul ruolo dei Parlamentiallegato al Trattato sull’Unione europea, iseguenti progetti di atti dell’Unione stessa,nonché atti preordinati alla formulazionedegli stessi, che sono assegnati, ai sensidell’articolo 127 del Regolamento, alle sot-toindicate Commissioni, con il parere, senon già assegnati alla stessa in sede pri-maria, della XIV Commissione (Politichedell’Unione europea):

Proposta di regolamento del Parla-mento europeo e del Consiglio recantemodifica del regolamento (CE, Euratom)n. 480/2009 che istituisce un fondo digaranzia per le azioni esterne (COM(2016)582 final), che è assegnata in sede prima-ria alla III Commissione (Affari esteri);

Proposta di decisione del Parlamentoeuropeo e del Consiglio che modifica ladecisione n. 466/2014/UE sulla conces-sione di una garanzia dell’Unione allaBanca europea per gli investimenti in casodi perdite relative ad operazioni di finan-ziamento a sostegno di progetti di investi-mento al di fuori dell’Unione (COM(2016)583 final), corredata dai relativi allegati(COM(2016) 583 final – Annex 1, Annex 2

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e Annex 3), che è assegnata in sedeprimaria alla III Commissione (Affariesteri);

Proposta di regolamento del Parla-mento europeo e del Consiglio che modi-fica i regolamenti (UE) n. 1316/2013 e(UE) n. 283/2014 per quanto riguarda lapromozione della connettività internetnelle comunità locali (COM(2016) 589 fi-nal), che è assegnata in sede primaria allaIX Commissione (Trasporti);

Proposta di regolamento del Parla-mento europeo e del Consiglio relativo allascambio transfrontaliero tra l’Unione e ipaesi terzi di copie in formato accessibiledi determinate opere e altro materialeprotetto da diritto d’autore e da diritticonnessi, a beneficio delle persone nonvedenti, con disabilità visive o con altredifficoltà nella lettura di testi a stampa(COM(2016) 595 final), che è assegnata insede primaria alla VII Commissione (Cul-tura);

Proposta di direttiva del Parlamentoeuropeo e del Consiglio relativa a taluniutilizzi consentiti delle opere e di altromateriale protetto da diritto d’autore e dadiritti connessi a beneficio delle personenon vedenti, con disabilità visive o conaltre difficoltà nella lettura di testi astampa, e che modifica la direttiva 2001/29/CE sull’armonizzazione di taluni aspettidel diritto d’autore e dei diritti connessinella società dell’informazione(COM(2016) 596 final), che è assegnata insede primaria alla VII Commissione (Cul-tura);

Proposta di accordo interistituzionalesu un registro per la trasparenza obbliga-torio dell’Unione (COM(2016) 627 final),corredata dai relativi allegati (COM(2016)627 final – Annexes 1 to 4), che è asse-gnata in sede primaria alla XIV Commis-sione (Politiche dell’Unione europea);

Proposte di decisione del Consigliorelative rispettivamente alla firma, a nomedell’Unione europea, nonché alla conclu-sione, a nome dell’Unione europea, del-l’accordo in forma di scambio di lettere

tra l’Unione europea e la Repubblica fe-derativa del Brasile, a norma dell’articoloXXIV, paragrafo 6, e dell’articolo XXVIIIdell’accordo generale sulle tariffe doganalie sul commercio (GATT) del 1994, sullamodifica di concessioni nell’elenco dellaRepubblica di Croazia nel quadro dellasua adesione all’Unione europea(COM(2016) 629 final e COM(2016) 630final), corredate dai rispettivi allegati(COM(2016) 629 final – Annex 1 eCOM(2016) 630 final – Annex 1).

Richieste di parere parlamentaresu atti del Governo.

Il Ministro dell’ambiente e della tuteladel territorio e del mare, con lettera indata 26 settembre 2016, ha trasmesso, aisensi dell’articolo 14, comma 8, lettera d),del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179,convertito, con modificazioni, dalla legge17 dicembre 2012, n. 221, la richiesta diparere parlamentare sullo schema di de-creto ministeriale recante approvazionedelle linee guida concernenti la definizionedelle pertinenze esterne con dimensioniabitabili (342).

Questa richiesta è assegnata, ai sensidel comma 4 dell’articolo 143 del Rego-lamento, alla VIII Commissione (Am-biente), che dovrà esprimere il prescrittoparere entro il 24 ottobre 2016.

Il Ministro dello sviluppo economico,con lettera in data 27 settembre 2016, hatrasmesso, ai sensi dell’articolo 148 dellalegge 23 dicembre 2000, n. 388, la richie-sta di parere parlamentare sullo schema didecreto ministeriale concernente la ripar-tizione per l’anno 2016 del fondo derivantedalle sanzioni amministrative irrogate dal-l’Autorità garante della concorrenza e delmercato da destinare a iniziative a van-taggio dei consumatori (343).

Questa richiesta è assegnata, ai sensidel comma 4 dell’articolo 143 del Rego-

Atti Parlamentari — 7 — Camera dei Deputati

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lamento, alla X Commissione (Attività pro-duttive), che dovrà esprimere il prescrittoparere entro il 24 ottobre 2016.

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzopresentati sono pubblicati nell’Allegato Bal resoconto della seduta odierna.

ERRATA CORRIGE

Nell’Allegato A al resoconto della sedutadel 3 ottobre 2016, a pagina 3, secondacolonna, terzultima riga, dopo la parola:« VI » si intendono inserite le seguenti:« (ex articolo 73, comma 1-bis, del Rego-lamento, per gli aspetti attinenti alla ma-teria tributaria) ».

Atti Parlamentari — 8 — Camera dei Deputati

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INTERROGAZIONI

Misure a favore delle aziende agricole edei territori colpiti dal parassita dro-

sophila suzukii – 3-02516

A)

TARICCO, COVA e ZANIN. — Al Mi-nistro delle politiche agricole, alimentari eforestali. — Per sapere – premesso che:

la drosophila suzukii è un parassitapolifago, originario del Sud-Est dell’Asia eimportato in Nord America. Noto comemoscerino dei piccoli frutti, è comparso inEuropa ormai dal 2009. Attacca tutte lespecie frutticole e viticole, infesta frutticon buccia sottile, in particolare le dru-pacee (ciliegio dolce, pesco, susino, albi-cocco), e frutti a bacca (mirtillo, lampone,mora, fragola), ma anche kiwi, cachi, fichie uva. Inoltre, la cerchia di piante ospitipotrebbe ancora estendersi a causa dellarapida capacità di adattamento del paras-sita (come già successo per la vite);

rispetto al parassita indigeno che at-tacca la frutta matura, questa specie eso-tica deposita le uova nei frutti ancoraacerbi, determinando, di fatto, l’impossi-bilità di commercializzazione;

la stagione 2014 è stata per moltis-simi territori la peggiore dal 2011, quandosi rese evidente la presenza della dro-sophila in Piemonte: l’insetto si è diffusoinizialmente lungo la fascia pedemontanadove si coltivano i piccoli frutti tardivi(mirtilli, lamponi, more e fragole rifio-renti) e ha causato gravi danni alle colti-vazioni più rappresentative della frutticol-tura montana;

in molti areali la coltivazione deipiccoli frutti è punto di forza dell’econo-mia locale ed è pertanto evidente la preoc-cupazione, sia per la repentina diffusionee le conseguenti elevate perdite di prodottoin questa annata, sia per la difficoltàoggettiva ad attuare strategie di difesaefficaci;

in questi anni si è creata una rete diricerca che vede in Piemonte il coordina-mento di Creso-Consorzio di ricerca, spe-rimentazione e divulgazione per l’ortofrut-ticoltura piemontese e dell’Università diTorino e coinvolge tutte le regioni mag-giormente colpite dal problema;

il Ministero della salute ha emanatonel corso del 2014 decreti per la lotta alladrosophila suzukii, concedendo l’uso ecce-zionale di vari principi attivi: Fosmet peril controllo del parassita sulla coltura delmirtillo; deltametrina per la lotta sul lam-pone e mora da rovo; Spinetoram ed altremolecole;

l’efficacia del controllo del parassitaè legata alla tempestività dell’intervento;appare opportuno, quindi, offrire agli agri-coltori la possibilità di disporre di piùmolecole per poter controllare adeguata-mente il parassita;

gli interventi con insetticidi, sia na-turali che di sintesi, hanno però efficacialimitata perché in una situazione siffattarischiano di avere efficacia quando ildanno si è già innescato ed è quindinecessario sviluppare la possibilità di agiresulla prevenzione;

la crescita e l’allargamento dell’arealecolpito dalla drosophila suzukii sta diven-tando una vera e propria emergenza fito-

Atti Parlamentari — 9 — Camera dei Deputati

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sanitaria ed economica, con una perditamedia stimata del raccolto nei territoriinteressati nel 2014 tra il 25 e il 35 percento, cui si aggiunge un’ulteriore perditaeconomica per lo scarto di prodotto nellafase di cernita in magazzino;

l’emergenza fitosanitaria drosophilasuzukii rischia di penalizzare gravementela produzione ortofrutticola italiana per lamaggior parte destinata all’export e che hanecessità di essere tutelata rispetto allaconcorrenza degli altri Paesi, soprattuttoin considerazione del fatto che le aziendeche producono piccoli frutti operano ge-neralmente su territori fragili, dove lapermanenza di dette aziende ha una fun-zione di presidio territoriale e sociale,oltre che ovviamente economica –:

se e quali iniziative abbia intrapresoo intenda intraprendere per fornire alcomparto ed ai territori colpiti dal paras-sita, strumenti atti ad evitare ulterioridanni alle colture e alle aziende agricole.

(3-02516)

Iniziative volte alla riforma e al rilanciodel settore dell’ippica nazionale, nonchévolte a favorire nuove prospettive di svi-

luppo per l’indotto – 3-02517

B)

GUIDESI. — Al Ministro delle politicheagricole, alimentari e forestali. — Per sa-pere – premesso che:

sono migliaia i soggetti che svolgonoun’attività professionale in settori stretta-mente collegati al mondo dell’ippica. L’at-tività delle corse rientra tra le attivitàagonistiche insieme alle discipline eque-stri;

il sistema dell’ippica nazionale è di-viso in 3 fasi: la prima relativa all’alleva-mento nazionale del cavallo da corsa, cheavviene in strutture di alta qualità, situate,molto spesso, in zone svantaggiate. Le

corse ippiche promuovono la produzionedi oltre 6 mila cavalli l’anno tra galoppo etrotto;

la seconda fase riguarda l’allena-mento che solitamente inizia tra i 18-20mesi. I cavalli vengono preparati alla corsaattraverso allenamenti effettuati in centrispecializzati oppure all’interno degli ippo-dromi, avvalendosi della collaborazione dicentinaia di professionisti, allenatori e fan-tini/guidatori;

la terza fase riguarda la prestazioneagonistica e la scommessa. Le corse sonoorganizzate da società che gestiscono gliippodromi e che da sempre svolgono unruolo fondamentale per l’ippica, in quanto,oltre ad organizzare le corse, pagano ipremi e accettano e pagano le scommesse;

esiste un indotto di rilevanti propor-zioni che si snoda dietro all’ippica per lafornitura dei servizi connessi, a partiredagli allevamenti, che utilizzano moltospesso foraggi e lettiere del mercato agri-colo interno, alle scuderie, alle recinzioni,che vengono prodotte spesso in modoartigianale, e alla collaborazione di mol-tissimi veterinari e maniscalchi specializ-zati;

con la « legge Mangelli » del 1942 loStato italiano riconosceva l’alto valore cul-turale del cavallo in Italia e con la corsa,che è la sua massima espressione agoni-stica, dava la possibilità al settore diautofinanziarsi mediante le scommesse.Questo legame tra corse, scommesse efinanziamento della filiera è durato fino aldecreto-legge n. 449 del 1999, che ha ri-formato l’Unire e contemporaneamente haaperto il mercato alle scommesse sportivee a tutti i tipi di giochi;

il passaggio della gestione dei giochiall’Amministrazione autonoma monopolidi Stato ha portato ad una diminuzionedel volume di scommesse, che ha rag-giunto nel 2011 il 25 per cento in menorispetto al 2010. La scommessa ippica èancora quella a più basso ritorno per loscommettitore e meno remunerativa per loStato;

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2016 — N. 685

nel corso degli anni l’Unire è statospogliato di ogni capacità gestionale etecnica, perdendo autorevolezza e man-cando al proprio ruolo di guida dell’ippicaitaliana. Contemporaneamente alcuni con-cessionari hanno approfittato per spingerealtri tipi di giochi molto più vantaggiosiche hanno causato un impatto devastantesul settore ippico, che ha visto la costantediminuzione di interesse per le corse e lerelative scommesse;

si è pensato quindi di risolvere ilproblema facendo subentrare (legge 15luglio 2011, n. 111) all’Unire, l’Agenzia perlo sviluppo del settore ippico. Successiva-mente, il comma 9 dell’articolo 23-quaterdel decreto-legge n. 95 del 2012, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto2012, n. 135, ha stabilito la soppressioneimmediata dell’Agenzia per lo sviluppo delsettore ippico con il passaggio al Ministerodelle politiche agricole, alimentari e fore-stali anche di tutti i rapporti passivi edattivi;

l’Agenzia per lo sviluppo del settoreippico era chiamata a svolgere compitirelativi al miglioramento delle razzeequine, alla gestione dei libri genealogici,alla programmazione delle corse e deiprogrammi di allevamento, alla gestionedel servizio di diffusione delle ripresetelevisive delle corse;

l’articolo 14 della legge 11 marzo2014, n. 23, recante delega al Governo perla riforma del sistema fiscale, prevedeva,per il rilancio del settore ippico, l’istitu-

zione della Lega ippica italiana, con fun-zioni, fra l’altro, di organizzazione deglieventi ippici, controllo di primo livellosulla regolarità delle corse, ripartizione erendicontazione del fondo per lo sviluppoe la promozione del settore ippico;

il Ministero delle politiche agricole,alimentari e forestali ha il dovere di pro-muovere lo sviluppo dell’allevamento, gra-zie ai proventi delle scommesse, avvalen-dosi di tre aree tecniche, rispettivamentegaloppo, trotto e sella;

il crollo di credibilità degli ultimianni ha provocato il collasso del gioco, lasparizione dei proprietari e la cadutadell’interesse di sponsor, investitori, mediae organizzatori di eventi per il grandepubblico –:

se non ravvisi la necessità di pro-muovere in tempi brevi una riforma com-pleta ed efficiente, profondamente inno-vativa, etica e trasparente, con regolechiare, al fine di garantire al settoredell’ippica nazionale una « governance »,con il compito e l’onere di avviare tuttequelle trasformazioni che sono necessarieper arrivare all’autosufficienza dell’interosettore e farlo uscire dalla grave crisi, edare al medesimo rilancio, visibilità enuove prospettive di sviluppo per l’indotto,tenendo in debita considerazione la spe-cificità del settore ippico, che, a differenzadei giochi generalisti, attraverso la scom-messa ippica, svolge un diretto ruolo disostegno al settore agricolo e induce po-sitivi effetti nei settori del turismo e del-l’artigianato. (3-02517)

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PROPOSTA DI LEGGE: COSCIA ED ALTRI; PANNARALE EDALTRI: ISTITUZIONE DEL FONDO PER IL PLURALISMO EL’INNOVAZIONE DELL’INFORMAZIONE E DELEGHE AL GO-VERNO PER LA RIDEFINIZIONE DELLA DISCIPLINA DELSOSTEGNO PUBBLICO PER IL SETTORE DELL’EDITORIA EDELL’EMITTENZA RADIOFONICA E TELEVISIVA LOCALE,DELLA DISCIPLINA DI PROFILI PENSIONISTICI DEI GIOR-NALISTI E DELLA COMPOSIZIONE E DELLE COMPETENZEDEL CONSIGLIO NAZIONALE DELL’ORDINE DEI GIORNALI-STI. PROCEDURA PER L’AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE DELSERVIZIO PUBBLICO RADIOFONICO, TELEVISIVO E MULTI-MEDIALE (APPROVATA, IN UN TESTO UNIFICATO, DALLA

CAMERA E MODIFICATA DAL SENATO) (A.C. 3317-3345-B)

A.C. 3317-B – Parere della I Commissione

PARERE DELLA I COMMISSIONE SULLEPROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE

NULLA OSTA

sugli emendamenti contenuti nel fascicolon. 1.

A.C. 3317-B – Parere della V Commissione

PARERE DELLA V COMMISSIONE SULTESTO DEL PROVVEDIMENTO E SULLEPROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE

Sul testo del provvedimento in oggetto:

PARERE FAVOREVOLE

sugli emendamenti trasmessi dall’Assem-blea:

PARERE CONTRARIO

sugli emendamenti 1.3, 1.4, 1.5, 1.6 e 7.1e sull’articolo aggiuntivo 1.01, in quanto

suscettibili di determinare nuovi o mag-giori oneri per la finanza pubblica privi diidonea quantificazione e copertura;

NULLA OSTA

sulle restanti proposte emendative.

A.C. 3317-B – Articolo 1

ARTICOLO 1 DELLA PROPOSTA DILEGGE NEL TESTO DELLA COMMIS-SIONE IDENTICO A QUELLO APPRO-

VATO DAL SENATO

ART. 1.

(Istituzione del Fondo per il pluralismoe l’innovazione dell’informazione).

1. Al fine di assicurare la piena attua-zione dei princìpi di cui all’articolo 21della Costituzione, in materia di diritti,libertà, indipendenza e pluralismo dell’in-formazione, nonché di incentivare l’inno-

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vazione dell’offerta informativa e dei pro-cessi di distribuzione e di vendita, lacapacità delle imprese del settore di inve-stire e di acquisire posizioni di mercatosostenibili nel tempo, nonché lo sviluppodi nuove imprese editrici anche nel campodell’informazione digitale, è istituito nellostato di previsione del Ministero dell’eco-nomia e delle finanze il Fondo per ilpluralismo e l’innovazione dell’informa-zione, di cui all’articolo 1, comma 160,primo periodo, lettera b), della legge 28dicembre 2015, n. 208, come sostituitadall’articolo 10, comma 1, della presentelegge, di seguito denominato « Fondo ».

2. Nel Fondo confluiscono:

a) le risorse statali destinate allediverse forme di sostegno all’editoria quo-tidiana e periodica, anche digitale, com-prese le risorse disponibili del Fondostraordinario per gli interventi di sostegnoall’editoria, di cui all’articolo 1, comma261, della legge 27 dicembre 2013, n. 147;

b) le risorse statali destinate all’emit-tenza radiofonica e televisiva in ambitolocale, iscritte nello stato di previsione delMinistero dello sviluppo economico aisensi dell’articolo 1, comma 162, dellalegge 28 dicembre 2015, n. 208;

c) una quota, fino ad un importomassimo di 100 milioni di euro in ragioned’anno per il periodo 2016-2018, delleeventuali maggiori entrate versate a titolodi canone di abbonamento alla televisione,di cui all’articolo 1, comma 160, primoperiodo, lettera b), della legge 28 dicembre2015, n. 208, come sostituita dall’articolo10, comma 1, della presente legge;

d) le somme derivanti dal gettitoannuale di un contributo di solidarietàpari allo 0,1 per cento del reddito com-plessivo dei seguenti soggetti passivi del-l’imposta di cui all’articolo 73 del testounico delle imposte sui redditi, di cui aldecreto del Presidente della Repubblica 22dicembre 1986, n. 917:

1) concessionari della raccolta pub-blicitaria sulla stampa quotidiana e perio-dica e sui mezzi di comunicazione radio-televisivi e digitali;

2) società operanti nel settore del-l’informazione e della comunicazione chesvolgano raccolta pubblicitaria diretta, intale caso calcolandosi il reddito comples-sivo con riguardo alla parte proporzional-mente corrispondente, rispetto all’ammon-tare dei ricavi totali, allo specifico am-montare dei ricavi derivanti da tale atti-vità;

3) altri soggetti che esercitino l’at-tività di intermediazione nel mercato dellapubblicità attraverso la ricerca e l’acqui-sto, per conto di terzi, di spazi sui mezzidi informazione e di comunicazione, conriferimento a tutti i tipi di piattaformetrasmissive, compresa la rete internet.

3. Le somme di cui al comma 2, letterad), sono versate all’entrata del bilanciodello Stato per essere destinate al Fondo.

4. Il Fondo è annualmente ripartito trala Presidenza del Consiglio dei ministri eil Ministero dello sviluppo economico, pergli interventi di rispettiva competenza,sulla base dei criteri stabiliti con decretodel Presidente del Consiglio dei ministri,adottato di concerto con i Ministri dellosviluppo economico e dell’economia e dellefinanze. Le somme non impegnate in cia-scun esercizio possono esserlo in quellosuccessivo. Le risorse di cui alle lettere c)e d) del comma 2 sono comunque ripartiteal 50 per cento tra le due amministrazioni;i criteri di ripartizione delle risorse di cuialle lettere a) e b) del medesimo comma 2tengono conto delle proporzioni esistentitra le risorse destinate al sostegno dell’e-ditoria quotidiana e periodica e quelledestinate all’emittenza radiofonica e tele-visiva a livello locale. Il decreto di cui alprimo periodo può prevedere che unadeterminata percentuale del Fondo siadestinata al finanziamento di progetti co-muni che incentivino l’innovazione dell’of-ferta informativa nel campo dell’informa-zione digitale attuando obiettivi di conver-genza multimediale. Con decreto del Pre-sidente del Consiglio dei ministri, diconcerto con il Ministro dello sviluppoeconomico, sono definiti i requisiti sogget-tivi, i criteri e le modalità per la conces-

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sione di tali finanziamenti; lo schema ditale decreto è trasmesso alle Camere perl’espressione dei pareri delle Commissioniparlamentari competenti per materia, chesi pronunciano nel termine di sessantagiorni dalla data di trasmissione, decorsoil quale il decreto può comunque essereadottato. Il Presidente del Consiglio deiministri, qualora non intenda conformarsiai pareri parlamentari, trasmette nuova-mente il testo alle Camere con le sueosservazioni e con eventuali modificazioni,corredate dei necessari elementi integratividi informazione e motivazione. Le Com-missioni competenti per materia possonoesprimersi sulle osservazioni del Presi-dente del Consiglio dei ministri entro iltermine di dieci giorni dalla data dellanuova trasmissione. Decorso tale termine,il decreto può comunque essere adottato.

5. Con regolamento da adottare ai sensidell’articolo 17, comma 2, della legge 23agosto 1988, n. 400, su proposta del Pre-sidente del Consiglio dei ministri, di con-certo con i Ministri dell’economia e dellefinanze e dello sviluppo economico, sonostabiliti i soggetti beneficiari, i requisiti diammissione, le modalità, i termini e leprocedure per l’erogazione di un contri-buto per il sostegno delle spese sostenuteper l’utilizzo di servizi di telefonia e diconnessione dati in luogo delle riduzionitariffarie di cui all’articolo 28, primo,secondo e terzo comma, della legge 5agosto 1981, n. 416, all’articolo 11 dellalegge 25 febbraio 1987, n. 67, agli articoli7 e 8 della legge 7 agosto 1990, n. 250, eall’articolo 23, comma 3, della legge 6agosto 1990, n. 223. Sullo schema delregolamento di cui al primo periodo èacquisito il parere delle competenti Com-missioni parlamentari, da esprimere entrosessanta giorni dalla ricezione. Decorsotale termine il regolamento è comunqueemanato. Dalla data di entrata in vigoredelle disposizioni regolamentari di cui alprimo periodo sono abrogate le disposi-zioni vigenti, anche di legge, con esseincompatibili, alla cui ricognizione si pro-cede in sede di adozione delle medesimedisposizioni regolamentari. Con il mede-simo regolamento sono altresì stabilite

procedure amministrative semplificate aifini della riduzione dei tempi di conclu-sione dei provvedimenti di liquidazionedelle agevolazioni previste dal citato arti-colo 28, primo, secondo e terzo comma,della legge n. 416 del 1981, anche relati-vamente agli anni pregressi. Il contributodi cui al primo periodo del presentecomma è concesso nel limite delle risorseallo scopo destinate dal decreto di cui alprimo periodo del comma 4.

6. Con decreto del Presidente del Con-siglio dei ministri è annualmente stabilitala destinazione delle risorse ai diversiinterventi di competenza della Presidenzadel Consiglio dei ministri.

7. Il Ministro dell’economia e dellefinanze è autorizzato ad apportare, conpropri decreti, le occorrenti variazioni dibilancio negli stati di previsione interes-sati, anche nel conto dei residui.

PROPOSTE EMENDATIVE RIFERITE AL-L’ARTICOLO 1 DELLA PROPOSTA DI

LEGGE

ART. 1.

(Istituzione del Fondo per il pluralismoe l’innovazione dell’informazione).

Al comma 4, primo periodo, aggiungere,in fine, le parole: , sentite le Commissioniparlamentari competenti per materia cheesprimono un parere nel termine di trentagiorni dalla trasmissione dello schema didecreto, al quale il Presidente del Consigliodei ministri è tenuto a conformarsi. De-corso tale termine il decreto può comun-que essere adottato.

Conseguentemente, al medesimo comma:

quinto periodo, dopo le parole: l’e-spressione dei pareri aggiungere le se-guenti: , ai quali il Presidente del Consigliodei ministri è tenuto a conformarsi;

sopprimere il sesto, settimo e ottavoperiodo.

1. 1. Pannarale, Giancarlo Giordano, Ric-ciatti.

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2016 — N. 685

Al comma 4, primo periodo, aggiungere,in fine, le parole: , sentite le Commissioniparlamentari competenti per materia chesi pronunciano nel termine di trenta giornidalla trasmissione dello schema di decreto,al quale il Presidente del Consiglio deiministri è tenuto a conformarsi. Decorsotale termine il decreto può comunqueessere adottato.

1. 2. Pannarale, Giancarlo Giordano, Ric-ciatti.

Al comma 4, sopprimere il secondoperiodo.

1. 3. Brescia, Vacca, Simone Valente,Luigi Gallo, D’Uva, Di Benedetto, Mar-zana.

Al comma 4, sostituire il secondo pe-riodo con il seguente: Lo schema di decretodi cui al periodo precedente è trasmessoalle Camere affinché le Commissioni par-lamentari competenti per materia espri-mano, entro il termine di sessanta giorni,il proprio parere.

1. 4. Brescia, Vacca, Simone Valente,Luigi Gallo, D’Uva, Di Benedetto, Mar-zana.

Al comma 4, aggiungere, in fine, ilseguente periodo: La quota di competenzadell’emittenza radiofonica e televisiva inambito locale non può essere comunqueinferiore a 100 milioni di euro in ragioned’anno.

1. 6. Borghesi, Simonetti.

Sopprimere il comma 5.

1. 5. Brescia, Fico, Vacca, Simone Va-lente, Luigi Gallo, D’Uva, Di Benedetto,Marzana.

Dopo l’articolo 1, aggiungere il seguente:

ART. 1-bis.

(Misure a favore delle emittenti radiotele-visive operanti in ambito locale).

1. È previsto, nei limiti di 25 milioni dieuro annui, un contributo in favore delleimprese che investono in campagne pub-blicitarie su imprese televisive locali conascolti rilevati da Auditel e imprese ra-diofoniche locali con ascolti rilevati daRadio Monitor.

2. Tale contributo è riconosciuto nellaforma di credito di imposta, nella misuradell’80 per cento dell’investimento soste-nuto, con il limite complessivo di euro25.000 per ogni singola impresa inserzio-nista ed è utilizzabile in compensazione aisensi dell’articolo 17 del decreto legislativo9 luglio 1997, n. 241.

3. Le modalità di fruizione del contri-buto vengono determinate con decreto delMinistro dell’economia e delle finanze daemanarsi entro novanta giorni dalla datadi entrata in vigore della presente legge.

4. Alla copertura finanziaria della pre-sente disposizione si provvede mediantecorrispondente riduzione delle dotazionifinanziarie di parte corrente di ciascunMinistero, di cui all’articolo 21, comma 5,lettera b) della legge 31 dicembre 2009,n. 196.

5. Le disposizioni di cui all’articolo 7,comma 17, della legge 3 maggio 2004,n. 112, si applicano con riferimento alleordinanze ingiunzioni emanate prima del-l’entrata in vigore della presente legge, acondizione che l’impresa radiofonica otelevisiva locale abbia provveduto a rego-larizzare, entro lo stesso termine, la pro-pria posizione relativamente alla viola-zione con riferimento alla quale è statairrogata la sanzione. I termini di paga-mento delle sanzioni amministrative ri-dotte decorrono dalla data di entrata invigore della presente legge.

6. Al comma 1 dell’articolo 41 del Testounico dei servizi di media audiovisivi eradiofonici, di cui al decreto legislativo 31luglio 2005, n. 177, le parole: « 15 per

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2016 — N. 685

cento » sono sostituite dalle seguenti: « 35per cento » e le parole: « 50 per cento »sono sostituite dalle seguenti: « 30 percento ».

1. 01. Borghesi, Simonetti.

A.C. 3317-B – Articolo 2

ARTICOLO 2 DELLA PROPOSTA DILEGGE NEL TESTO DELLA COMMIS-SIONE IDENTICO A QUELLO APPRO-

VATO DAL SENATO

ART. 2.

(Deleghe al Governo per la ridefinizionedella disciplina del sostegno pubblico per ilsettore dell’editoria e dell’emittenza radio-fonica e televisiva locale, della disciplina diprofili pensionistici dei giornalisti e dellacomposizione e delle competenze del Con-siglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti).

1. Per garantire maggiori coerenza, tra-sparenza ed efficacia al sostegno pubblicoall’editoria, il Governo è delegato ad adot-tare, entro sei mesi dalla data di entratain vigore della presente legge, uno o piùdecreti legislativi aventi ad oggetto la ri-definizione della disciplina dei contributidiretti alle imprese editrici di quotidiani eperiodici, la previsione di misure per ilsostegno agli investimenti delle impreseeditrici e dell’emittenza radiofonica e te-levisiva locale, l’innovazione del sistemadistributivo, il finanziamento di progettiinnovativi nel campo dell’editoria presen-tati da imprese di nuova costituzione,nonché la previsione di misure a sostegnodi processi di ristrutturazione e di rior-ganizzazione delle imprese editrici già co-stituite.

2. Nell’esercizio della delega di cui alcomma 1, il Governo si attiene ai seguentiprincìpi e criteri direttivi:

a) con riferimento ai destinatari deicontributi, parziale ridefinizione della pla-tea dei beneficiari, ammettendo al finan-ziamento le imprese editrici che, in ambitocommerciale, esercitano unicamente un’at-

tività informativa autonoma e indipen-dente, di carattere generale, costituite:

1) come cooperative giornalistiche,individuando per le stesse criteri in ordinealla compagine societaria e alla concen-trazione delle quote in capo a ciascunsocio;

2) come enti senza fini di lucroovvero come imprese editrici di quotidianie periodici il cui capitale sia interamentedetenuto da tali enti;

3) per un periodo di cinque annidalla data di entrata in vigore della pre-sente legge, come imprese editrici di quo-tidiani e periodici il cui capitale sia dete-nuto in misura maggioritaria da coopera-tive, fondazioni o enti senza fini di lucro;

b) mantenimento dei contributi, conla possibilità di definire criteri specificiinerenti sia ai requisiti di accesso, sia aimeccanismi di calcolo dei contributi stessi:

1) per le imprese editrici di quo-tidiani e periodici espressione delle mino-ranze linguistiche;

2) per le imprese e gli enti cheeditano periodici per non vedenti e peripovedenti, prodotti con caratteri tipogra-fici normali o braille, su nastro magneticoo su supporti informatici, in misura pro-porzionale alla diffusione e al numerodelle uscite delle relative testate;

3) per le associazioni dei consuma-tori, a condizione che risultino iscrittenell’elenco istituito dall’articolo 137 delcodice del consumo, di cui al decretolegislativo 6 settembre 2005, n. 206;

4) per le imprese editrici di quo-tidiani e di periodici italiani in linguaitaliana editi e diffusi all’estero o editi inItalia e diffusi prevalentemente all’estero;

c) esclusione dai contributi:

1) degli organi di informazione deipartiti, dei movimenti politici e sindacali,dei periodici specialistici a carattere tec-nico, aziendale, professionale o scientifico;

2) di tutte le imprese editrici diquotidiani e periodici facenti capo a

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gruppi editoriali quotati o partecipati dasocietà quotate in mercati regolamentati;

d) con riferimento ai requisiti peraccedere ai contributi:

1) riduzione a due anni dell’anzia-nità di costituzione dell’impresa editrice edi edizione della testata;

2) regolare adempimento degli ob-blighi derivanti dal rispetto e dall’applica-zione del contratto collettivo di lavoro,nazionale o territoriale, stipulato tra leorganizzazioni o le associazioni sindacalidei lavoratori dell’informazione e delletelecomunicazioni e le associazioni deirelativi datori di lavoro, comparativamentepiù rappresentative;

3) edizione in formato digitale di-namico e multimediale della testata per laquale si richiede il contributo, anche even-tualmente in parallelo con l’edizione sucarta;

4) obbligo per l’impresa di dareevidenza, nell’edizione, del contributo ot-tenuto nonché di tutti gli ulteriori finan-ziamenti ricevuti a qualunque titolo;

5) obbligo per l’impresa di adottaremisure idonee a contrastare qualsiasiforma di pubblicità lesiva dell’immagine edel corpo della donna;

e) con riferimento ai criteri di calcolodel contributo:

1) graduazione del contributo infunzione del numero di copie annue ven-dute, comunque non inferiore al 30 percento delle copie distribuite per la venditaper le testate locali e al 20 per cento dellecopie distribuite per la vendita per letestate nazionali, prevedendo più scaglionicui corrispondono quote diversificate dirimborso dei costi di produzione dellatestata e per copia venduta;

2) valorizzazione delle voci di costolegate alla trasformazione digitale dell’of-ferta e del modello imprenditoriale, anchemediante la previsione di un aumentodelle relative quote di rimborso, e previ-sione di criteri di calcolo specifici per letestate telematiche che producano conte-

nuti informativi originali, tenendo contodel numero dei giornalisti, dell’aggiorna-mento dei contenuti e del numero effettivodi utenti unici raggiunti;

3) previsione di criteri premiali perl’assunzione a tempo indeterminato di la-voratori di età inferiore a 35 anni, nonchéper l’attivazione di percorsi di alternanzascuola-lavoro di cui al decreto legislativo15 aprile 2005, n. 77, e per azioni diformazione e aggiornamento del perso-nale;

4) previsione di una riduzione perle imprese che superano, nei confronti delproprio personale, dei propri collaboratorie amministratori, il limite massimo retri-butivo di cui all’articolo 13, comma 1, deldecreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, con-vertito, con modificazioni, dalla legge 23giugno 2014, n. 89;

5) previsione di limiti massimi alcontributo erogabile, in relazione all’inci-denza percentuale del contributo sul totaledei ricavi dell’impresa e comunque nellamisura massima del 50 per cento di taliricavi;

f) previsione di requisiti di accesso edi regole di erogazione dei contributi di-retti quanto più possibile omogenei e uni-formi per le diverse tipologie di impresedestinatarie;

g) revisione e semplificazione del pro-cedimento amministrativo per l’erogazionedei contributi a sostegno dell’editoria, an-che con riferimento agli apporti istruttoridemandati ad autorità ed enti esterni allaPresidenza del Consiglio dei ministri, aifini dello snellimento dell’istruttoria edella possibilità di erogare i contributi conuna tempistica più efficace per le imprese;

h) introduzione di incentivi agli in-vestimenti in innovazione digitale dina-mica e multimediale, anche attraverso laprevisione di modalità volte a favorireinvestimenti strutturali in piattaforme di-gitali avanzate, comuni a più impreseeditrici, autonome e indipendenti;

i) assegnazione di finanziamenti aprogetti innovativi presentati da imprese

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2016 — N. 685

editrici di nuova costituzione, mediantebandi indetti annualmente;

l) con riferimento alla rete di vendita:

1) attuazione del processo di pro-gressiva liberalizzazione della vendita diprodotti editoriali, favorendo l’adegua-mento della rete alle mutate condizioni,mitigando gli effetti negativi di breve ter-mine, assicurando agli operatori parità dicondizioni, ferma restando l’applicazionedell’articolo 9 della legge 18 giugno 1998,n. 192, anche al fine di migliorare la realepossibilità di fornitura adeguata alle esi-genze dell’utenza del territorio e con di-vieto di sospensioni arbitrarie delle con-segne, e garantendo in tutti i punti divendita il pluralismo delle testate presentianche mediante l’introduzione, tenutoconto della sussistenza di motivi impera-tivi di interesse generale, di parametriqualitativi per l’esercizio dell’attività, non-ché di una disciplina della distribuzioneterritoriale dei prodotti editoriali volta adassicurare a tali punti di vendita l’accessoalle forniture, senza il loro condiziona-mento a servizi o prestazioni aggiuntive;

2) promozione, di concerto con leregioni, di un regime di piena liberalizza-zione degli orari di apertura dei punti divendita e rimozione degli ostacoli che limi-tano la possibilità di ampliare l’assorti-mento e l’intermediazione di altri beni eservizi, con lo scopo di accrescerne le fontidi ricavo potenziale, nel rispetto dellenorme e delle prescrizioni tecniche poste atutela di esigenze di salute pubblica, ordinepubblico e acquisizione di gettito erariale;

3) promozione di sinergie strategi-che tra i punti di vendita, al fine di crearele condizioni per lo sviluppo di nuoveformule imprenditoriali e commerciali;

4) completamento in maniera con-divisa e unitaria dell’informatizzazionedelle strutture, al fine di connettere i puntidi vendita e di costituire una nuova reteintegrata capillare nel territorio;

m) con riferimento ai canali di ven-dita telematici, previsione che escluda ladiscriminazione on line/off line in materia

di prodotti editoriali vendibili nonché lalimitazione dell’impresa editoriale nellapropria autonomia di definizione di con-tenuti, prezzi, formule commerciali e mo-dalità di pagamento;

n) incentivazione fiscale degli investi-menti pubblicitari incrementali su quoti-diani e periodici nonché sulle emittentitelevisive e radiofoniche locali, analogicheo digitali, riconoscendo un particolare be-neficio agli inserzionisti di micro, piccolao media dimensione e alle start up inno-vative.

3. I decreti legislativi di cui al comma1 sono adottati su proposta del Presidentedel Consiglio dei ministri, di concerto conil Ministro degli affari esteri e della coo-perazione internazionale, con il Ministrodell’economia e delle finanze e con ilMinistro dello sviluppo economico, nelrispetto della procedura di cui all’articolo14 della legge 23 agosto 1988, n. 400.

4. Al fine di rendere l’accesso ai pre-pensionamenti per i giornalisti progressi-vamente conforme alla normativa generaledel sistema pensionistico, nonché di ra-zionalizzare la composizione e le attribu-zioni del Consiglio nazionale dell’Ordinedei giornalisti, il Governo è delegato adadottare, entro sei mesi dalla data dientrata in vigore della presente legge, unoo più decreti legislativi aventi ad oggettol’incremento dei requisiti e la ridefinizionedei criteri per il ricorso ai trattamenti dipensione di vecchiaia anticipata di cuiall’articolo 37, comma 1, lettera b), dellalegge 5 agosto 1981, n. 416, e la revisionedella composizione e delle competenze delConsiglio nazionale dell’Ordine dei giorna-listi.

5. Nell’esercizio della delega di cui alcomma 4, il Governo si attiene ai seguentiprincìpi e criteri direttivi:

a) incremento, nella direzione di unallineamento con la disciplina generale delsistema pensionistico, dei requisiti di an-zianità anagrafica e contributiva per l’ac-cesso ai trattamenti di pensione di vec-chiaia anticipata previsti dall’articolo 37,comma 1, lettera b), della legge 5 agosto

Atti Parlamentari — 18 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2016 — N. 685

1981, n. 416, prevedendo, in ogni caso, ildivieto di mantenere un rapporto lavora-tivo con il giornalista che abbia ottenuto iltrattamento pensionistico, e revisione dellaprocedura per il riconoscimento degli statidi crisi delle imprese editrici ai fini del-l’accesso agli ammortizzatori sociali e aiprepensionamenti;

b) riordino e razionalizzazione dellenorme concernenti il Consiglio nazionaledell’Ordine dei giornalisti nei seguenti am-biti:

1) competenze in materia di for-mazione;

2) procedimenti nelle materie dicui all’articolo 62 della legge 3 febbraio1963, n. 69, prevedendo, in particolare,l’eliminazione della facoltà di cumulo delleimpugnative dei provvedimenti dei consigliregionali dell’Ordine dinanzi al Consiglionazionale con quelle giurisdizionali, stabi-lendo la loro natura alternativa, fermarestando la possibilità di proporre ricorsostraordinario al Presidente della Repub-blica nel caso di impugnativa dinanzi alConsiglio nazionale dell’Ordine;

3) numero dei componenti, da sta-bilire nel numero massimo di sessantaconsiglieri, di cui due terzi giornalistiprofessionisti, tra i quali almeno un rap-presentante delle minoranze linguistichericonosciute, e un terzo pubblicisti, tra iquali almeno un rappresentante delle mi-noranze linguistiche riconosciute, purchétitolari di una posizione previdenziale at-tiva presso l’Istituto nazionale di previ-denza dei giornalisti italiani;

4) adeguamento del sistema eletto-rale, garantendo la massima rappresenta-tività territoriale.

6. I decreti legislativi di cui al comma 4sono adottati su proposta del Presidente delConsiglio dei ministri, di concerto con ilMinistro del lavoro e delle politiche sociali econ il Ministro dell’economia e delle fi-nanze, nonché, per l’ipotesi di cui alla let-tera b) del comma 5, di concerto con ilMinistro della giustizia e sentito il Consiglio

nazionale dell’Ordine dei giornalisti, nel ri-spetto della procedura di cui all’articolo 14della legge 23 agosto 1988, n. 400.

7. All’attuazione della delega di cui alcomma 1 si provvede nel limite dellerisorse disponibili sul Fondo. Dall’attua-zione della delega di cui al comma 4 nondevono derivare nuovi o maggiori oneriper la finanza pubblica.

8. Gli schemi dei decreti legislativi dicui ai commi 1 e 4, corredati di relazionetecnica che dia conto della neutralità fi-nanziaria dei medesimi, a seguito di deli-berazione preliminare del Consiglio deiministri, sono trasmessi alla Camera deideputati e al Senato della Repubblicaaffinché su di essi siano espressi, entrosessanta giorni dalla data di trasmissione,i pareri delle Commissioni parlamentaricompetenti per materia e per i profilifinanziari. Decorso tale termine, i decretilegislativi possono essere adottati anche inmancanza dei pareri. Il Governo, qualoranon intenda conformarsi ai pareri parla-mentari, trasmette nuovamente i testi alleCamere con le sue osservazioni e coneventuali modificazioni, corredate dei ne-cessari elementi integrativi di informa-zione e di motivazione. Le Commissioniparlamentari esprimono il proprio parereentro venti giorni dalla trasmissione, de-corsi i quali i decreti sono adottati.

PROPOSTE EMENDATIVE RIFERITE AL-L’ARTICOLO 2 DELLA PROPOSTA DI

LEGGE

ART. 2.

(Deleghe al Governo per la ridefinizionedella disciplina del sostegno pubblico per ilsettore dell’editoria e dell’emittenza radio-fonica e televisiva locale, della disciplina diprofili pensionistici dei giornalisti e dellacomposizione e delle competenze del Con-siglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti).

Al comma 2, lettera a), numero 3),sopprimere le parole: per un periodo dicinque anni dalla data di entrata in vigoredella presente legge.

2. 7. Borghesi, Simonetti.

Atti Parlamentari — 19 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2016 — N. 685

Al comma 2, lettera e), numero 1),sopprimere le parole da: per le testatelocali fino a: per le testate nazionali.

2. 3. Brescia, Vacca, Simone Valente,Luigi Gallo, D’Uva, Di Benedetto, Mar-zana.

Al comma 2, lettera e), numero 4),sostituire le parole: previsione di una ri-duzione per le con le seguenti: previsionedella mancata corresponsione del contri-buto a quelle.

2. 4. Pannarale, Giancarlo Giordano, Ric-ciatti.

Al comma 2, lettera e), dopo il numero4), aggiungere il seguente:

4-bis) previsione di criteri premialiper le imprese radiotelevisive locali, inrelazione all’impegno profuso nell’infor-mazione locale.

2. 9. Borghesi, Simonetti.

Al comma 2, lettera n), sopprimere leparole: nonché sulle emittenti televisive eradiofoniche locali, analogiche o digitali.

* 2. 5. Pannarale, Giancarlo Giordano,Ricciatti.

Al comma 2, lettera n), sopprimere leparole: nonché sulle emittenti televisive eradiofoniche locali, analogiche o digitali.

* 2. 6. Brescia, Vacca, Simone Valente,Luigi Gallo, D’Uva, Di Benedetto, Mar-zana.

Al comma 5, lettera b), numero 3)sostituire le parole da: sessanta consiglierifino a: purché con le seguenti: 62 consi-glieri, di cui la metà giornalisti professio-nisti e la metà pubblicisti, 20 eletti a livellonazionale e 38 eletti su base regionale in

rappresentanza di ciascuna regione e 4 perle Province autonome di Trento e Bolzano,purché.

2. 10. Simonetti, Borghesi.

A.C. 3317-B – Articolo 3

ARTICOLO 3 DELLA PROPOSTA DILEGGE NEL TESTO DELLA COMMIS-SIONE IDENTICO A QUELLO APPRO-

VATO DAL SENATO

ART. 3.

(Nuove disposizioni per il riordinodei contributi alle imprese editrici).

1. All’articolo 2 del decreto-legge 18maggio 2012, n. 63, convertito, con modi-ficazioni, dalla legge 16 luglio 2012, n. 103,sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 2, alinea, le parole: « ilcontributo, che non può comunque supe-rare quello riferito all’anno 2010, » sonosostituite dalle seguenti: « il contributo,che non può comunque superare il 50 percento dell’ammontare complessivo dei pro-venti dell’impresa editrice, riferiti alla te-stata per cui è chiesto il contributo, alnetto del contributo medesimo, »;

b) al comma 4, il secondo periodo èsoppresso;

c) dopo il comma 7 è inserito ilseguente:

« 7-bis. Il contributo è erogato in duerate annuali. La prima rata è versata entroil 30 maggio mediante anticipo di unasomma pari al 50 per cento del contributocalcolato come previsto dal presente de-creto. La seconda rata, a saldo, è versataentro il termine di conclusione del proce-dimento. All’atto dei pagamenti, l’impresadeve essere in regola con le attestazioni

Atti Parlamentari — 20 — Camera dei Deputati

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rilasciate dall’Autorità per le garanzienelle comunicazioni e con i versamenti deicontributi previdenziali e non deve risul-tare inadempiente in esito alla verifica dicui all’articolo 48-bis del decreto del Pre-sidente della Repubblica 29 settembre1973, n. 602 ».

2. Le disposizioni di cui al comma 1 siapplicano a decorrere dai contributi rela-tivi all’anno 2016.

3. A decorrere dai contributi relativiall’anno 2016, le domande per l’ammis-sione al sostegno pubblico all’editoria, sot-toscritte dal legale rappresentante dell’im-presa editrice, sono presentate, per viatelematica, dal 1o al 31 gennaio dell’annosuccessivo a quello di riferimento del con-tributo, secondo le modalità pubblicate nelsito internet istituzionale del Dipartimentoper l’informazione e l’editoria della Pre-sidenza del Consiglio dei ministri. Le do-mande devono essere corredate dei docu-menti istruttori o delle dichiarazioni so-stitutive attestanti: l’assetto societario, ilnumero dei giornalisti dipendenti asso-ciati, la mutualità prevalente, il divieto didistribuzione degli utili, l’anzianità di co-stituzione e di edizione della testata, laperiodicità e il numero delle uscite, l’in-sussistenza di situazioni di collegamento odi controllo previste dall’articolo 3, comma11-ter, della legge 7 agosto 1990, n. 250, edall’articolo 1, comma 574, della legge 23dicembre 2005, n. 266, l’iscrizione nel re-gistro delle imprese, gli estremi delle po-sizioni contributive presso istituti previ-denziali, la proprietà o la gestione dellatestata. Le imprese editrici devono inoltrefar pervenire nel medesimo termine uncampione di numeri della testata edita.Entro il 30 settembre dell’anno successivoa quello di riferimento del contributo, leimprese editrici richiedenti devono pro-durre il bilancio di esercizio, corredatodella nota integrativa e degli annessi ver-bali, e i prospetti dei costi e delle vendite;tale documentazione deve essere certifi-cata da soggetti iscritti nel Registro deirevisori legali, istituito presso il Ministero

dell’economia e delle finanze ai sensi del-l’articolo 2, comma 1, del decreto legisla-tivo 27 gennaio 2010, n. 39.

4. A decorrere dal 1o gennaio dell’annosuccessivo a quello in corso alla data dientrata in vigore della presente legge:

a) il comma 7-bis dell’articolo 1 deldecreto-legge 18 maggio 2012, n. 63, con-vertito, con modificazioni, dalla legge 16luglio 2012, n. 103, è abrogato;

b) all’articolo 1, comma 3, della legge7 marzo 2001, n. 62, dopo il primo pe-riodo è inserito il seguente: « Il prodottoeditoriale è identificato dalla testata, in-tesa come il titolo del giornale, della rivistao di altra pubblicazione periodica, aventeuna funzione e una capacità distintivanella misura in cui individua una pubbli-cazione. ».

c) all’articolo 1 della legge 7 marzo2001, n. 62, è aggiunto, in fine, il seguentecomma:

« 3-bis. Per “quotidiano on line” si in-tende quella testata giornalistica:

a) regolarmente registrata presso unacancelleria di tribunale;

b) il cui direttore responsabile siaiscritto all’Ordine dei giornalisti, nell’e-lenco dei pubblicisti ovvero dei professio-nisti;

c) che pubblichi i propri contenutigiornalistici prevalentemente on line;

d) che non sia esclusivamente unamera trasposizione telematica di una te-stata cartacea;

e) che produca principalmente infor-mazione;

f) che abbia una frequenza di aggior-namento almeno quotidiana;

g) che non si configuri esclusivamentecome aggregatore di notizie ».

Atti Parlamentari — 21 — Camera dei Deputati

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PROPOSTA EMENDATIVA RIFERITA AL-L’ARTICOLO 3 DELLA PROPOSTA DI

LEGGE

ART. 3.

(Nuove disposizioni per il riordino dei con-tributi alle imprese editrici).

Al comma 1, lettera c), capoversocomma 7-bis, sostituire le parole: 50 percento con le seguenti: 30 per cento.

3. 1. Brescia, Vacca, Simone Valente,Luigi Gallo, D’Uva, Di Benedetto, Mar-zana.

A.C. 3317-B – Articolo 6

ARTICOLO 6 DELLA PROPOSTA DILEGGE NEL TESTO DELLA COMMIS-SIONE IDENTICO A QUELLO APPRO-

VATO DAL SENATO

ART. 6.

(Modifica alla legge 3 febbraio 1963, n. 69).

1. All’articolo 1, quinto comma, dellalegge 3 febbraio 1963, n. 69, dopo leparole: « ciascuna regione » sono inserite leseguenti: « e provincia autonoma ».

A.C. 3317-B – Articolo 7

ARTICOLO 7 DELLA PROPOSTA DILEGGE NEL TESTO DELLA COMMIS-SIONE IDENTICO A QUELLO APPRO-

VATO DAL SENATO

ART. 7.

(Modifiche alla legge 15 maggio 1954,n. 237, e alla legge 27 dicembre 1997,

n. 449).

1. All’articolo 2, primo comma, dellalegge 15 maggio 1954, n. 237, le parole: « LaPresidenza del Consiglio dei ministri è au-

torizzata » sono sostituite dalle seguenti:« La Presidenza del Consiglio dei ministri,le regioni, le province, le città metropoli-tane e i comuni sono autorizzati ».

2. Al comma 24 dell’articolo 55 dellalegge 27 dicembre 1997, n. 449, le parole:« la Presidenza del Consiglio dei ministri èautorizzata » sono sostituite dalle seguenti:« la Presidenza del Consiglio dei ministri,le regioni, le province, le città metropoli-tane e i comuni sono autorizzati, nell’am-bito delle risorse già destinate a questoscopo nel bilancio degli enti interessati, ».

PROPOSTA EMENDATIVA RIFERITA AL-L’ARTICOLO 7 DELLA PROPOSTA DI

LEGGE

ART. 7.

(Modifiche alla legge 15 maggio 1954,n. 237, e alla legge 27 dicembre 1997,

n. 449).

Sostituire il comma 1 con i seguenti:

1. Alla legge 28 dicembre 2015, n. 208,sono apportate le seguenti modificazioni:

a) all’articolo 1, comma 160, primoperiodo, la lettera b) è sostituita dallaseguente:

« b) al finanziamento, fino ad unimporto massimo di 100 milioni di euro inragione d’anno, del Fondo per il plurali-smo e l’innovazione dell’informazione isti-tuito nello stato di previsione del Ministerodell’economia e delle finanze »;

b) all’articolo 1, comma 164, la let-tera d) è soppressa.

2. All’articolo 4, comma 190, della legge24 dicembre 2003, n. 350, le parole: « al-l’articolo 52, comma 18, della legge 28dicembre 2001, n. 448 » sono sostituitedalle seguenti: « al comma 160 della legge28 dicembre 2015, n. 208, lettera b) ».

7. 1. Borghesi, Simonetti.

Atti Parlamentari — 22 — Camera dei Deputati

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A.C. 3317-B – Articolo 9

ARTICOLO 9 DELLA PROPOSTA DILEGGE NEL TESTO DELLA COMMIS-SIONE IDENTICO A QUELLO APPRO-

VATO DAL SENATO

ART. 9.

(Procedura per l’affidamento in concessionedel servizio pubblico radiofonico, televisivo

e multimediale).

1. All’articolo 49 del testo unico deiservizi di media audiovisivi e radiofonici,di cui al decreto legislativo 31 luglio 2005,n. 177, dopo il comma 1 sono inseriti iseguenti:

« 1-bis. L’affidamento in concessionedel servizio pubblico radiofonico, televisivoe multimediale ha durata decennale ed èpreceduto, ai sensi dell’articolo 5, comma5, della legge 28 dicembre 2015, n. 220, dauna consultazione pubblica sugli obblighidel servizio medesimo.

1-ter. Il limite massimo retributivo di240.000 euro annui, di cui all’articolo 13,comma 1, del decreto-legge 24 aprile 2014,n. 66, convertito, con modificazioni, dallalegge 23 giugno 2014, n. 89, si applicarispettivamente agli amministratori, alpersonale dipendente, ai collaboratori e aiconsulenti del soggetto affidatario dellaconcessione del servizio pubblico radiofo-nico, televisivo e multimediale, la cui pre-stazione professionale non sia stabilita datariffe regolamentate.

1-quater. Ai fini del rispetto del limitedi cui al comma 1-ter non si applicano leesclusioni di cui all’articolo 23-bis deldecreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201,convertito, con modificazioni, dalla legge22 dicembre 2011, n. 214.

1-quinquies. Con decreto del Presidentedel Consiglio dei ministri, da adottareprevia deliberazione del Consiglio dei mi-nistri, su proposta del Ministro dello svi-luppo economico, di concerto con il Mi-nistro dell’economia e delle finanze, èaffidato in concessione il servizio pubblico

radiofonico, televisivo e multimediale ed èapprovato l’annesso schema di conven-zione. Lo schema di decreto e l’annessoschema di convenzione sono trasmessi peril parere, unitamente ad una relazione delMinistro dello sviluppo economico sull’e-sito della consultazione di cui al comma1-bis, alla Commissione parlamentare perl’indirizzo generale e la vigilanza dei ser-vizi radiotelevisivi. Il parere è reso entrotrenta giorni dalla data di trasmissione,decorsi i quali il decreto può comunqueessere adottato, con l’annesso schema diconvenzione. Il decreto e l’annesso schemadi convenzione sono sottoposti ai compe-tenti organi di controllo e successivamentepubblicati nella Gazzetta Ufficiale.

1-sexies. Sino alla data di entrata invigore del decreto che dispone il nuovoaffidamento del servizio pubblico radiofo-nico, televisivo e multimediale, e comunqueper un periodo non superiore a novantagiorni dalla data di scadenza del rapportoconcessorio, continuano a trovare applica-zione, ad ogni effetto, la concessione e larelativa convenzione già in atto.

1-septies. Il Ministero dello sviluppoeconomico provvede, sulla base delloschema di convenzione annesso al decretodi cui al comma 1-quinquies, alla stipu-lazione della convenzione con la societàconcessionaria del servizio pubblico radio-fonico, televisivo e multimediale ».

A.C. 3317-B – Articolo 10

ARTICOLO 10 DELLA PROPOSTA DILEGGE NEL TESTO DELLA COMMIS-SIONE IDENTICO A QUELLO APPRO-

VATO DAL SENATO

ART. 10.

(Norme di coordinamento).

1. All’articolo 1, comma 160, primoperiodo, della legge 28 dicembre 2015,n. 208, la lettera b) è sostituita dallaseguente:

« b) al finanziamento, fino ad unimporto massimo di 100 milioni di euro in

Atti Parlamentari — 23 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2016 — N. 685

ragione d’anno, del Fondo per il plurali-smo e l’innovazione dell’informazione isti-tuito nello stato di previsione del Ministerodell’economia e delle finanze ».

2. Con decreto del Ministro dell’econo-mia e delle finanze, da emanare entro tremesi dalla data di entrata in vigore dellapresente legge, sono determinate le moda-lità di versamento del contributo di cuiall’articolo 1, comma 2, lettera d).

3. In sede di prima applicazione, perl’esercizio finanziario 2016, le risorse dicui all’articolo 1, comma 2, lettere a) e b),sono mantenute nel bilancio autonomodella Presidenza del Consiglio dei ministrie nello stato di previsione del Ministerodello sviluppo economico ai fini dell’ese-cuzione degli interventi già programmati avalere su di esse.

4. Le risorse di cui all’articolo 28 dellalegge 5 agosto 1981, n. 416, confluiscononel Fondo di cui all’articolo 1 nell’eserciziofinanziario successivo a quello di entratain vigore del regolamento di cui all’articolo1, comma 5, al netto di quelle occorrentiper l’erogazione dei benefìci già maturatialla data di entrata in vigore del medesimoregolamento.

A.C. 3317-B – Ordini del giorno

ORDINI DEL GIORNO

La Camera,

premesso che:

il mondo dell’informazione è cam-biato da tempo ed una differenza sostan-ziale tra professionisti e pubblicisti nonesiste più;

sono migliaia e migliaia i pubblici-sti che svolgono ogni giorno un lavorosenza il quale i quotidiani dovrebberoridurre la foliazione e le emittenti radio-foniche e televisive i notiziari, eppure sonoancora una categoria bistrattata, specie dalpunto di vista economico, che i giornalisti

contrattualmente garantiti punta a pena-lizzare con l’obiettivo di monopolizzarel’Ordine;

il Parlamento non dovrebbe perciòapprovare norme che penalizzerebbero i75 mila pubblicisti italiani attraverso undisegno di riforma che tende a mortificaresoprattutto la rappresentanza dei pubbli-cisti in Consiglio Nazionale;

la composizione attuale, sia purpletorica, garantisce la presenza di tutte lesingole regioni, cosa che sarebbe stataimpossibile assicurare se fosse passata laprecedente versione del provvedimentoche ipotizzava la riduzione a 36 consi-glieri, fortunatamente portata poi a 60 alSenato, altrimenti sarebbero rimaste senzaalcun consigliere le regioni con un minornumero di iscritti come Abruzzo, Basili-cata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Li-guria, Marche, Molise, Sardegna, TrentinoAlto Adige, Umbria, Valle d’Aosta, mentrepotrebbero avere serie difficoltà (almenoin una delle due rappresentanze) EmiliaRomagna, Piemonte, Puglia, Sicilia, To-scana e Veneto;

rimane però ancora l’aspetto nega-tivo che in Consiglio Nazionale gli oltre 75mila pubblicisti dovrebbero essere rappre-sentati al massimo da 20 colleghi, mentrei 5 mila professionisti, invece, da 40;

la condizione che i pubblicisti sianoeleggibili solo se hanno una posizioneprevidenziale attiva, se pur pensata nel-l’ottica di contrastare la non regolarizza-zione lavorativa-contributiva, di fatto rap-presenta un ulteriore elemento di discri-minazione per i pubblicisti, comportandol’esclusione di tutti coloro che non ven-gono retribuiti e posti in regola sotto ilprofilo previdenziale;

è giusto volere una riduzione dipletoriche assemblee, ma senza penaliz-zare esclusivamente i pubblicisti che, dasempre, contribuiscono a mantenere eco-nomicamente gli Ordini, regionali e nazio-nale,

impegna il Governo

a valutare gli effetti applicativi dellanorma richiamata in premessa al fine di

Atti Parlamentari — 24 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2016 — N. 685

adottare ulteriori iniziative normativevolte a rivedere i criteri di attribuzionedella rappresentanza delle due compo-nenti della categoria, riequilibrando quelladei pubblicisti.

9/3317-B/1. Simonetti, Borghesi.

La Camera,

premesso che:

la legge n. 150 del 7 giugno 2000« Disciplina delle attività di informazione edi comunicazione delle pubbliche ammi-nistrazioni », ha previsto che le attività diinformazione nella Pubblica amministra-zione devono realizzarsi attraverso la co-stituzione di uffici stampa, che ciascunaamministrazione può istituire nell’ambitodel proprio ordinamento definendone, neilimiti delle risorse disponibili, le strutturee i servizi;

sempre in base alla predetta nor-mativa legislativa, gli uffici stampa deglienti pubblici devono essere costituiti dapersonale iscritto all’Albo nazionale deigiornalisti e che l’individuazione e la re-golamentazione dei profili professionalisono affidati alla contrattazione collettivanell’ambito di una speciale area di con-trattazione con l’intervento dell’organizza-zione sindacale dei giornalisti;

con la richiamata legge n. 150 del2000 si intendeva attuare il principio dellatrasparenza e della chiarezza sulle attivitàdelle amministrazioni pubbliche quale ele-mento caratterizzante di uno stato demo-cratico e del rapporto tra cittadini epubblica amministrazione, attraverso laistituzione di uffici stampa affidati a gior-nalisti iscritti all’Albo professionale e inquanto tali tenuti al rispetto delle normedi deontologia professionale;

a distanza di ormai sedici annidall’entrata in vigore della legge non èstato ancora avviato il confronto con l’or-ganizzazione sindacale rappresentativa deigiornalisti per la regolamentazione dei

profili professionali e dei relativi tratta-menti dei giornalisti occupati negli ufficistampa degli enti pubblici;

l’applicazione delle norme conte-nute nella legge n. 150 del 2000 è quindiavvenuta al di fuori di un quadro di regolecondivise e di una contrattazione collet-tiva, con differenze rilevanti tra enti pub-blici dello stesso livello, tra enti pubblici didiverso livello, tra territori diversi, anche aparità di prestazioni professionali,

impegna il Governo

nel ritenere che l’attuazione di questadisposizione legislativa non sia più pro-crastinabile a mettere in atto, attraverso ilMinistero della funzione pubblica, ogniiniziativa che, coinvolgendo i soggetti rap-presentativi di regioni, comuni e sistemapubblico allargato, sia atta a sanare intempi rapidi questa situazione di inadem-pienza applicativa, di disparità di applica-zione a parità di prestazioni professionalisvolte da soggetti con le medesime idoneitàprofessionali.

9/3317-B/2. Verini, Garofani, Zampa,Pierdomenico Martino, Anzaldi.

La Camera,

premesso che:

con il provvedimento all’esame diquest’Aula si istituisce un nuovo Fondoper il pluralismo e l’innovazione dell’in-formazione e si delega il Governo a ride-finire la disciplina del sostegno pubblicoall’editoria e all’emittenza radiofonica etelevisiva locale assieme alla disciplinarelativa a profili pensionistici dei giorna-listi e alla composizione e competenze delConsiglio nazionale dell’Ordine dei giorna-listi;

in particolare, rileva il contenutodell’articolo 1, commi da 1 a 3, dove siprevede che il Fondo sia finalizzato adassicurare la piena attuazione dei principidi cui all’articolo 21 della Costituzione inmateria di diritti, libertà, indipendenza e

Atti Parlamentari — 25 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2016 — N. 685

pluralismo dell’informazione, e ad incen-tivare l’innovazione dell’offerta informa-tiva e dei processi di distribuzione e ven-dita, la capacità delle imprese editoriali diinvestire e di acquistare posizioni di mer-cato sostenibili nel tempo, nonché lo svi-luppo di nuove imprese editrici, anche nelsettore dell’informazione digitale;

in tal senso si deve ricordare che,l’indagine conoscitiva dell’Agcom del 2015su « Informazione e internet in Italia.Modelli di business, consumi, professioni »a commento del calo di circa il 30 percento dei ricavi dei quotidiani negli anni2010-2014 rileva testualmente che: « Nel-l’ultimo quinquennio si è assistito ad unaprogressiva riduzione dei ricavi conseguitinel settore dell’informazione: i media“classici” (quotidiani, tv, radio) hannocomplessivamente perso quasi 2 miliardidi euro, presentando una riduzione mediapari al 16 per cento nel periodo 2010-2014, con punte superiori al 30 per centonel caso della contrazione subita dai quo-tidiani (cartacei). Sussistono, comunque,profonde differenze da mezzo a mezzo.Mentre la televisione, anche grazie alla suafunzione di intrattenimento, sembra desti-nata a mantenere un’importante posi-zione, anche nel nuovo contesto di mer-cato, i quotidiani e, in misura minore, laradio, soffrono di un declino strutturale.Internet, d’altronde, è l’unico mezzo chemostra un andamento distonico rispettoagli altri, mostrando ricavi in crescita,anche se la sua incidenza sui ricavi com-plessivi rimane ancora oggi relativa (circa15 per cento) »;

a tal fine l’articolo 2, commi 1 e 2,lettera l) ed m) delega il Governo adadottare uno o più decreti legislativi fina-lizzati a innovare il sistema distributivo e,tra i principi e criteri direttivi cui si deveattenere vi è l’attuazione del processo diprogressiva liberalizzazione della venditadi prodotti editoriali, favorendo l’adegua-mento della rete alle mutate condizioni,mitigando gli effetti negativi di breve ter-

mine, assicurando agli operatori parità dicondizioni,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di favorire, in sededi adozione dei provvedimenti in pre-messa, l’innovazione tecnologica al fine diaccentuare la dinamicità del mercato ma-gari rafforzando non solo gli obblighi didigitalizzazione ma anche prevedendo laperiodicità annuale dei bandi di finanzia-mento per progetti innovativi presentati daimprese editoriali di nuova costituzione lec.d. « Start up ».

9/3317-B/3. Mucci, Prodani, Palese.

La Camera,

premesso che:

il provvedimento in esame, al finedi assicurare la piena attuazione dei prin-cìpi di cui all’articolo 21 della Costitu-zione, in materia di diritti, libertà, indi-pendenza e pluralismo dell’informazione,prevede, nello stato di previsione del Mi-nistero dell’economia e delle finanze, l’i-stituzione del Fondo per il pluralismo el’innovazione dell’informazione;

non risulta tuttavia che la destina-zione delle risorse impiegate nel suddettoFondo sia definita in conformità con ladisciplina europea,

impegna il Governo

a prevedere, in successivi interventi nor-mativi, che la destinazione delle risorse delFondo per il pluralismo e l’innovazionedell’informazione previsto nel provvedi-mento, sia determinata in conformità conla disciplina europea in materia di aiuti diStato di cui agli articoli 107 e 108 delTrattato sul funzionamento dell’Unioneeuropea (TFUE).

9/3317-B/4. Matarrelli, Palese.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 2 dell’A.C. 3317-3345-Bprevede la delega al Governo per adottareuno o più decreti legislativi aventi ad

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oggetto la revisione della composizione edelle competenze del Consiglio nazionaledell’Ordine dei giornalisti;

nel disciplinare esclusivamente irequisiti per concorrere a rivestire la ca-rica di consigliere nazionale, tralasciandoi singoli ordini a livello regionale, lanorma opera nei fatti una discriminazionetra due ruoli elettivi all’interno della stessacategoria professionale con riflessi perquanto riguarda i rapporti interni tra gliappartenenti allo stesso Ordine,

impegna il Governo

ad assumere iniziative, in sede di emana-zione dei decreti legislativi attuativi delladelega, volte ad armonizzare la disciplinaelettorale dei consigli regionali dell’Ordinedei giornalisti nel senso di prevedere an-che a livello regionale che la posizioneattiva INPGI sia presupposto di elettoratopassivo.

9/3317-B/5. Palmieri, Palese.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 2 del provvedimento inesame prevede la delega al Governo peradottare uno o più decreti legislativi aventiad oggetto la revisione della composizionee delle competenze del Consiglio nazionaledell’ordine dei giornalisti;

l’articolo 6 integra la normativavigente in materia di tenuta dell’albo deigiornalisti a livello territoriale,

impegna il Governo:

al fine di garantire la rappresentanzaterritoriale ed un equilibrato rapporto tranumero di elettori e numero di aventidiritto al voto, a elaborare un sistemaelettorale imperniato, come nella leggeistitutiva dell’Ordine attualmente in vigore,sulla base, ove possibile, di collegi regio-nali o, in via eccezionale, di collegi inter-regionali;

a valutare l’opportunità di prevederel’istituzione della Consulta dei presidenti edei vicepresidenti degli Ordini regionali ilcui parere deve essere acquisito quandovengono trattate materie che hanno rica-duta sui Consigli o la cui gestione coin-volge gli stessi Consigli territoriali. In talicasi, la Consulta integra il Consiglio na-zionale al fine di garantire la massimarappresentatività territoriale e il coordi-namento delle attività come indicato dallalegge stessa;

in relazione a quanto disposto dal-l’articolo 6 a rivedere le norme per lacostituzione di nuovi Consigli, attualmenteprevista dagli articoli 2, 3 e 4 del decretodel Presidente della Repubblica n. 115 del1965, Regolamento per l’esecuzione dellalegge 3 febbraio 1963 n. 69.

9/3317-B/6. Blažina, Bonaccorsi, Mali-sani, D’Ottavio, Manzi.

La Camera,

premesso che:

l’articolo 2 del provvedimento inesame delega il Governo ad adottare unoo più decreti legislativi per ridefinire ladisciplina dei contributi diretti alle im-prese editrici di quotidiani e periodici edel sostegno agli investimenti delle im-prese editrici, nonché dell’emittenza ra-diofonica e televisiva locale,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità e la possibilità diprevedere l’istituzione presso la Presi-denza del Consiglio dei ministri, Diparti-mento per l’informazione e l’editoria, diun registro delle imprese operanti nelsettore dell’editoria, nonché dell’emittenzaradiofonica e televisiva locale, al fine direndere pubblici la partecipazione socie-taria, lo stato patrimoniale e le trasfor-mazioni di tali imprese.

9/3317-B/7. Marzano.

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La Camera,

premesso che:

il settore della comunicazione edella informazione locale assume una no-tevole rilevanza per l’accessibilità e laprossimità alle notizie nonché per la qua-lità del nostro sistema democratico a ga-ranzia del pluralismo;

non si può sottovalutare l’impor-tanza che il sistema di editoria locale,quella delle piccole emittenti, radiofonichee televisive riveste sui territori;

purtroppo da tempo suddetto set-tore risulta essere in crisi, una crisi che asua volta si riverbera in altri settori ac-crescendo anche una fragilità nel dibattitopubblico delle comunità minori;

è opportuno non sottovalutare taleprofilo e che si valuti l’opportunità disupportare tali realtà riconoscendone an-che una funzione sociale;

in prima lettura in merito a taleprovvedimento era stato accolto l’ordinedel giorno 9/3317-A/9,

impegna il Governo

a dare seguito a quanto previsto dall’or-dine del giorno 9/3317-A/9 nonché a va-lutare l’opportunità di intervenire rapida-mente a sostegno del settore dell’editorialocale in considerazione della assoluta im-portanza che rivestono anche per il rilan-cio dell’economia di questi territori.

9/3317-B/8. Cani.

La Camera,

premesso che:

i ritardi del Mezzogiorno si mani-festano in maniera molto ampia anche perquanto concerne il settore dell’editoria;

nel corso degli ultimi anni moltetestate sono state costrette a chiudere acausa della insostenibilità dei costi e molte

vertenze che riguardano piccoli gruppieditoriali sono in corso come testimonianoi decreti di ammortizzatori sociali;

tale crisi dispiega i suoi effetti ne-gativi anche sui territori con una minoreofferta dell’informazione e un conseguenteridimensionamento del dibattito pubblicoe del pluralismo,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di prevedere spe-cifiche misure di sostegno in favore delleiniziative editoriali presenti ed operantinel Mezzogiorno al fine di salvaguardarenon solo i livelli occupazionali del settorema anche del pluralismo a tutela dellaqualità della democrazia.

9/3317-B/9. Burtone, Cuomo, Battaglia.

La Camera,

premesso che:

nell’ambito della delega dettatadall’articolo 2, al comma 2, lettera n), siprevede che il Governo debba promuoverel’incentivazione fiscale degli investimentipubblicitari incrementali su quotidiani eperiodici, e sulle emittenti televisive eradiofoniche locali, riconoscendo un par-ticolare beneficio agli inserzionisti di mi-cro, piccola o media dimensione e allestart up innovative;

i dati dell’andamento economico-produttivo dell’editoria giornalistica delnostro Paese evidenziano la radicalità e laprofondità della crisi del settore, soprat-tutto sul mercato della comunicazionepubblicitaria che negli ultimi anni haregistrato una forte contrazione: dal 2007al 2015 gli investimenti pubblicitari sonodiminuiti del -32,4 per cento, passando da9,0 a 6,1 miliardi di euro;

in questo quadro, l’andamento de-gli investimenti pubblicitari sulla cartastampata (quotidiani e periodici) risultaancora più critico: tra il 2007 e il 2015, gliinvestimenti in comunicazione pubblicita-ria su quotidiani e periodici sono calati del

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-61,5 per cento, passando da 2,8 a 1,1miliardi di euro, con la conseguenza diquasi dimezzare la loro incidenza sultotale, che è così passata dal 31,0 al 17,6per cento;

nel 2015 si è invece registrata unaseppur timida ripresa degli investimentipubblicitari sui mezzi televisivi che in unquadro complessivo di sostanziale stabilitàdel mercato sono cresciuti dello 0,7 percento. Nel medesimo anno è, invece, con-tinuata la crisi della carta stampa: i quo-tidiani e i periodici hanno infatti confer-mato un dato di preoccupante flessione(-6,6 per cento i quotidiani e -3,9 percento i periodici);

la misura proposta è volta, per-tanto, al conseguimento di un dupliceeffetto: rilanciare gli investimenti pubbli-citari, che in una fase congiunturale sfa-vorevole svolgono una evidente e ricono-sciuta funzione prociclica di spinta aiconsumi in un momento in cui i datieconomici segnalano l’avvio della ripresa e,nel contempo, garantire risorse ai mezzi diinformazione (quotidiani e periodici) chesvolgono una insostituibile funzione diveicolo di cultura e libertà;

la previsione di cui al sopracitatoarticolo 2, comma 2, lettera n) del prov-vedimento, come modificata in sede diseconda lettura dal Senato nell’intento diintervenire su tutti i comparti e le aree delsistema della comunicazione, non distin-gue però tra l’investimento pubblicitariosulla carta stampata e quello sulle emit-tenti radiotelevisive che, notoriamente,stante la modalità più diretta con la qualeraggiungono l’utenza e godendo di unarendita di posizione saranno più stimolatiad investire;

l’incentivo fiscale sarà ovviamenterapportato ai volumi di investimento pub-blicitario e sarà tanto più vantaggiosoquanto più lo stesso sarà elevato,

impegna il Governo

in sede di attuazione della delega di cuiall’articolo 2, comma 2, lettera n), a det-

tare una disciplina d’incentivazione fiscaleche tenga conto dei differenti volumi diinvestimento tra le due filiere della comu-nicazione e non penalizzi la filiera dellacarta stampata.

9/3317-B/10. Giancarlo Giordano, Pan-narale, Palese.

La Camera,

premesso che:

all’articolo 2, comma 2 lettera l),del provvedimento, si contempla, con ri-ferimento alla rete di vendita dei prodottieditoriali, la promozione di un regime dipiena liberalizzazione degli orari di aper-tura dei punti di vendita;

dalla disposizione ne deriverà unadisciplina applicabile sia alle piccole edi-cole, che tradizionalmente sono condotte egestite in ambito familiare, che alla grandedistribuzione che potrà contare nella ven-dita dei prodotti sulla turnazione del pro-prio personale;

come è accaduto per sale cinema-tografiche, librerie ed uffici postali un’al-tra realtà ramificata su tutto il territorionazionale e che ancora oggi continua arappresentare un presidio sociale, quale èla rete delle edicole, rischia di scomparireda alcune zone del nostro territorio acausa di una crisi che dipende certamentedal calo delle vendite di quotidiani eperiodici, dalla virata sul web, dal pro-cesso di ristrutturazione e concentrazionedella rete di distribuzione, ma anche dallamancanza di attenzione nel preservareuna rete che nonostante tutto resta ilprincipale canale di distribuzione per lacarta stampata e a volte l’unico legamecruciale tra la piccola e media editoria coni territori;

la suddetta previsione non tenendoconto di esigenze personali, rischia dipenalizzare fortemente la vita dei gestoridelle edicole,

impegna il Governo

in sede di attuazione di quanto dispostodall’articolo 2, comma 2 lettera l), a pre-

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vedere che la disciplina sul regime dipiena liberalizzazione degli orari di aper-tura dei punti vendita sia dettata compa-tibilmente con le esigenze dei titolari deipunti vendita, tenendo conto del diritto agodere di turni di chiusura periodica e dichiusura per ferie.

9/3317-B/11. Franco Bordo, Pannarale,Giancarlo Giordano.

La Camera,

premesso che:

all’articolo 2, comma 2 lettera l),del provvedimento, si contempla, con ri-ferimento alla rete di vendita dei prodottieditoriali, la promozione di un regime dipiena liberalizzazione degli orari di aper-tura dei punti di vendita;

dalla disposizione ne deriverà unadisciplina applicabile sia alle piccole edi-cole, che tradizionalmente sono condotte egestite in ambito familiare, che alla grandedistribuzione che potrà contare nella ven-dita dei prodotti sulla turnazione del pro-prio personale;

come è accaduto per sale cinema-tografiche, librerie ed uffici postali un’al-tra realtà ramificata su tutto il territorionazionale e che ancora oggi continua arappresentare un presidio sociale, quale èla rete delle edicole, rischia di scomparireda alcune zone del nostro territorio acausa di una crisi che dipende certamentedal calo delle vendite di quotidiani eperiodici, dalla virata sul web, dal pro-cesso di ristrutturazione e concentrazionedella rete di distribuzione, ma anche dallamancanza di attenzione nel preservareuna rete che nonostante tutto resta ilprincipale canale di distribuzione per lacarta stampata e a volte l’unico legamecruciale tra la piccola e media editoria coni territori;

la suddetta previsione non tenendoconto di esigenze personali, rischia dipenalizzare fortemente la vita dei gestoridelle edicole,

impegna il Governo

in sede di attuazione di quanto dispostodall’articolo 2, comma 2 lettera l), a pre-vedere che la disciplina sul regime dipiena liberalizzazione degli orari di aper-tura dei punti vendita tenga conto delleesigenze dei titolari dei punti vendita stessie del diritto di chiusura per ferie.

9/3317-B/11. (Testo modificato nel corsodella seduta) Franco Bordo, Panna-rale, Giancarlo Giordano.

La Camera,

premesso che:

con riferimento ai criteri di calcolodel contributo, l’articolo 2, comma 2, let-tera e), numero 4) del provvedimento pre-vede, a fini sanzionatori, la previsione diuna semplice riduzione dello stesso per leimprese editrici che superano, nel tratta-mento economico del personale, dei col-laboratori e degli amministratori, il limitemassimo retributivo di euro 240.000 an-nui, di cui all’articolo 13, comma 1, deldecreto legislativo n. 66 del 2014 (L. 89/2014);

la previsione di una semplice ridu-zione del contributo potrebbe vanificare lafunzione e l’effetto deterrente della previ-sione normativa, soprattutto nei confrontidi un’impresa che può permettersi di cor-rispondere retribuzioni così alte e che perquesto non dovrebbe avere diritto ad ac-cedere ad un sostegno pubblico,

impegna il Governo

in sede di attuazione della delega di cuiall’articolo 2, comma 2, lettera e), numero4), di prevedere una forte penalizzazioneper le imprese che contravvengono allimite retributivo di cui all’articolo 13,comma 1, del decreto legislativo n. 66 del2014 (L. 89/2014), riducendo sensibilmentel’importo del contributo pubblico all’edi-toria a loro spettante.

9/3317-B/12. Pannarale, Giancarlo Gior-dano, Palese.

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La Camera,

premesso che:

nel nostro Paese l’editoria cattolicaha da sempre una grandissima rilevanzaper il contributo offerto non solo all’in-formazione ma anche al dibattito pubblicoe culturale;

purtroppo nel corso degli ultimianni si sono registrate chiusure dolorosedi testate storiche e in periferia semprepiù diocesi non riescono a proseguire nellapropria attività editoriale;

i costi accresciuti persino delle spe-dizioni stanno rendendo di fatto impossi-bile la sostenibilità di piccole imprese

editoriali che contribuiscono a promuo-vere l’informazione e anche un tessuto diattività nel settore della cooperazione edella solidarietà;

in questa crisi viene ad essere postoin discussione il principio del pluralismoculturale dell’informazione,

impegna il Governo

ad istituire un apposito tavolo di confrontoper quanto concerne l’editoria cattolica alfine di individuare specifiche misure disostegno con l’obiettivo di salvaguardareun importante segmento dell’informazionee del pluralismo di questo Paese.

9/3317-B/13. Preziosi.

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MOZIONI LOREFICE ED ALTRI N. 1-01342, RONDINI EDALTRI N. 1-01376, ANDREA MAESTRI ED ALTRI N. 1-01377, VEZZALI, ABRIGNANI ED ALTRI N. 1-01378, CAR-NEVALI, MISURACA, MONCHIERO ED ALTRI N. 1-01379,PRESTIGIACOMO ED ALTRI N. 1-01380, PALAZZOTTO EDALTRI N. 1-01381 E RAMPELLI ED ALTRI N. 1-01382CONCERNENTI INIZIATIVE IN RELAZIONE AL CENTRODI ACCOGLIENZA PER RICHIEDENTI ASILO DI MINEO

(CATANIA)

Mozioni

La Camera,

premesso che:

con la dichiarazione dello stato diemergenza indetto con decreto del Presi-dente del Consiglio dei ministri del 12febbraio 2011 e successiva ordinanzan. 16355 del prefetto di Palermo delmarzo 2011 veniva individuato il « Resi-dence degli Aranci », sito nel comune diMineo (Catania), quale centro per dareaccoglienza ai migranti sbarcati sulle costeitaliane a seguito « dell’eccezionale afflussodi cittadini appartenenti ai Paesi del NordAfrica »;

sin dall’inizio dalla sua istituzioneemergevano delle problematiche relativealle condizioni di accoglienza dei migranti,che hanno poi caratterizzato il centro diMineo anche negli anni a seguire. Tra tutterisultavano già evidenti il problema delpesante sovraffollamento, le gravi carenzenell’erogazione dei servizi fondamentali(assistenza sanitaria, mediazione culturale,orientamento legale e altro), l’isolamento el’assenza di reali possibilità di inclusionesociale, l’impossibilità di tutelare i soggettimaggiormente vulnerabili;

il Governo, con ordinanza di pro-tezione civile, n. 33 del 28 dicembre 2012recante « regolamento della chiusura dellostato di emergenza umanitaria e rientronella gestione ordinaria da parte del Mi-nistero dell’interno e altre amministra-zioni competenti », decretava la fine dellostato di emergenza, prevedendo però per ilcentro di Mineo una prosecuzione dell’ac-coglienza fino a giugno 2013, termineprorogato, poi, per ben quattro volte finoall’indizione del bando di gara aggiudicatonel giugno 2014;

con una lettera del 27 maggio 2015indirizzata al Ministero dell’interno il pre-sidente dell’ANAC dichiarava illegittimol’appalto per la gestione del centro diMineo del giugno 2014;

le indagini dirette dalla procuradella Repubblica di Roma nel procedi-mento noto come « Mafia Capitale » por-tavano all’arresto di noti personaggi dispicco direttamente coinvolti con le vi-cende relative all’aggiudicazione della garadi appalto del centro di accoglienza diMineo;

nel mese di giugno 2015 il prefettodi Catania, su proposta del presidentedell’ANAC, applicava la misura straordi-naria e temporanea del commissariamento

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dell’appalto per la gestione del centro diaccoglienza di Mineo;

nel novembre 2015 veniva risolto inanticipo l’accordo stipulato con il consor-zio dei comuni del calatino « Terre diaccoglienza », relativo alla gestione delcentro di accoglienza di Mineo, e venivanominata una « struttura di missione » chene subentrava nella gestione;

negli anni si sono susseguiti nume-rosissimi report di denuncia ad opera diorganizzazioni non governative, enti edassociazioni del terzo settore esperti inmateria di immigrazione circa le condi-zioni di accoglienza dell’allora centro diaccoglienza per richiedenti asilo di Mineo;

emblematico della situazione di de-grado ed abbandono all’interno del centrodi accoglienza per richiedenti asilo diMineo è il caso del giovane richiedenteasilo eritreo di soli 21 anni che morivasuicida nel dicembre del 2013 in un mo-mento in cui il centro ospitava più di 4.000migranti su una previsione di 2.000 postidisponibili;

la « Commissione parlamentare diinchiesta sul sistema di accoglienza, diidentificazione ed espulsione, nonché sullecondizioni di trattenimento dei migranti esulle risorse pubbliche impiegate » effet-tuava una prima visita di ispezione pressoil centro di accoglienza di Mineo nel mesedi maggio 2015, nel corso della qualeaveva modo di constatare ed approfondiretutte le criticità relative alle gravissimecondizioni di accoglienza dei migrantiquali sovraffollamento, degrado e condi-zioni igienico-sanitarie inaccettabili, isola-mento, carenze strutturali e nell’eroga-zione dei servizi fondamentali dovuti, per-sonale non formato, presenza di casi vul-nerabili non presi in carico, attivitàillecite, abusi e prostituzione, fino ad unagestione del tutto non trasparente circa leforniture dei prodotti e le modalità dirilevazione delle presenze giornaliere deimigranti accolti a mezzo badge, deficitaria,e su cui la Commissione aveva cercato dichiarirne gli aspetti principali nel corsodelle audizioni con i responsabili del cen-tro;

nel mese di giugno 2016 la procuradella Repubblica di Caltagirone avviavauna nuova indagine circa la presuntatruffa legata ai rimborsi in favore dell’entegestore per le presenze giornaliere deimigranti nel centro di accoglienza di Mi-neo emanando sei avvisi di garanzia;

tra le persone indagate raggiunteda questi ultimi avvisi di garanzia a curadella procura della Repubblica di Calta-girone ve ne sono alcune che continuanoa svolgere attività lavorativa all’interno delCentro, oltretutto con ruoli di responsa-bilità;

sempre nel mese di giugno 2016veniva pubblicato un rapporto denominato« Filiera sporca » promosso da associazionidel terzo settore che denunciava, interalia, lo sfruttamento lavorativo dei mi-granti accolti nel centro di accoglienza diMineo nella racconta delle arance;

la « Commissione parlamentare diinchiesta sul sistema di accoglienza, diidentificazione ed espulsione, nonché sullecondizioni di trattenimento dei migranti esulle risorse pubbliche impiegate » effet-tuava una nuova visita di ispezione nelmese di luglio 2016 riscontrando le criti-cità rilevate nella precedente visita dimaggio 2015, di fatto invariate;

in data 19 luglio 2016 in audizionepresso la « Commissione parlamentare diinchiesta sul sistema di accoglienza, diidentificazione ed espulsione, nonché sullecondizioni di trattenimento dei migranti esulle risorse pubbliche impiegate » il capodel dipartimento libertà civili e immigra-zione del Ministero dell’interno, prefettoMorcone, ammetteva le difficoltà del Go-verno a ricollocare in altre strutture piùidonee gli oltre 3.000 migranti presenti aMineo, manifestando implicitamente unaerrata valutazione dei posti e centri ne-cessari previsti dal piano di accoglienzanazionale per il 2016, nonostante fossestato convenuto da più parti l’urgenza delsuperamento dei grandi centri per mi-granti;

in quella stessa occasione il pre-fetto Morcone ribadiva come per la soste-

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nibilità economica del centro di acco-glienza di Mineo risultasse necessaria lapresenza minima di 2.000 persone, inrelazione al rimborso pro capite pro diepercepito e ai costi di gestione, come aribadire evidentemente che il grave pro-blema di sovraffollamento è insito nellanatura stessa di questo centro;

il 6 giugno 2016 scadeva il terminedi una procedura di gara indetta da In-vitalia, centrale di committenza per ilMinistero dell’interno, aperta ai sensi del-l’articolo 60, comma 1, del decreto legi-slativo n. 50 del 2016, per l’affidamentodella « Fornitura e posa in opera dellarecinzione modulare all’interno dell’areada destinarsi ad hotspot per migrantipresso il “Residence degli Aranci” di Mi-neo », per un importo complessivo pari aeuro 1.147.712,04, oltre I.V.A. ed oneri dilegge se dovuti;

i centri cosiddetti hotspot, sul cuitema sono state depositate due interroga-zioni parlamentari a risposta scritta (lan. 4-12896 del 19 aprile 2016 e la n. 4-13471 del 13 giugno 2016), nonché dueinterrogazioni a risposta immediata inAssemblea (la n. 3-02146 del 31 marzo2016 e la n. 3-02349 del 29 giugno 2016),istituiti a seguito degli accordi previstidall’Agenda europea sull’immigrazione, se-condo i firmatari del presente atto diindirizzo hanno già manifestato tutta laloro inefficacia e sono privi di fondamentogiuridico nell’ordinamento italiano ed eu-ropeo;

sul centro di accoglienza di Mineoindagano tuttora le procure di Roma, diCatania e di Caltagirone,

impegna il Governo:

ad interrompere immediatamenteogni iniziativa volta a riqualificare il cen-tro di accoglienza di Mineo, o parte diesso, e a destinarlo a centro cosiddettohotspot;

ad assumere con urgenza ogni ini-ziativa necessaria diretta a chiudere in

maniera definitiva il centro di accoglienzadi Mineo, entro e non oltre il termine dimarzo 2017, ponendo fine alla lunga listadi violazioni della dignità umana in cuiversano i tanti migranti accolti nella strut-tura;

ad intraprendere, con urgenza e coneffetto immediato, ogni iniziativa necessa-ria volta a far sì che nessun nuovo richie-dente asilo sia accolto presso il centro diMineo, e che sia trasferito subito il piùalto numero possibile di migranti in altrestrutture, dando ovviamente priorità aicasi più vulnerabili.

(1-01342) « Lorefice, Brescia, Colonnese,Castelli, Grillo, Rizzo, Agosti-nelli, Alberti, Baroni, Basilio,Battelli, Benedetti, Massimi-liano Bernini, Paolo Bernini,Nicola Bianchi, Bonafede,Brugnerotto, Businarolo, Bu-sto, Cancelleri, Cariello, Ca-rinelli, Caso, Cecconi, Chi-mienti, Ciprini, Colletti, Co-minardi, Corda, Cozzolino,Crippa, Da Villa, Dadone,Daga, Dall’Osso, D’Ambrosio,De Lorenzis, De Rosa, DelGrosso, Della Valle, Del-l’Orco, Di Battista, Di Bene-detto, Luigi Di Maio, ManlioDi Stefano, Di Vita, Dieni,D’Incà, D’Uva, Fantinati, Fer-raresi, Fico, Fraccaro, Fru-sone, Gagnarli, Gallinella,Luigi Gallo, Silvia Giordano,Grande, L’Abbate, Liuzzi,Lombardi, Lupo, Mannino,Mantero, Marzana, Micillo,Nesci, Nuti, Parentela, Pesco,Petraroli, Pisano, Paolo Ni-colò Romano, Ruocco, Sarti,Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spa-doni, Spessotto, Terzoni, To-falo, Toninelli, Tripiedi,Vacca, Simone Valente, Val-lascas, Vignaroli, Villarosa,Zolezzi ».

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La Camera,

premesso che:

il centro di accoglienza di Mineo èstato istituito nel 2011 a seguito delladichiarazione dello stato di emergenza sulterritorio nazionale a fronte degli arrivicausati dalla cosiddetta Primavera Araba,per divenire, successivamente al 2013, unCentro di accoglienza per richiedenti asiloordinario, sotto la responsabilità del Mi-nistero dell’interno;

da tempo il Cara di Mineo è alcentro di numerose inchieste giudiziarie esullo stesso indagano, tuttora, ben treProcure, di Roma, di Catania e, da ultimo,quella di Caltagirone per abuso d’ufficio,turbativa d’asta e turbata libertà del pro-cedimento di scelta del contraente nellagara d’appalto per la gestione triennale deiservizi del centro stesso;

tale gara fu ritenuta illegittima dal-l’Autorità Nazionale Anticorruzione e, aseguito delle indagini del procedimento« Mafia Capitale », fu avviata un’indagineallo scopo di accertare presunti illeciti;

inoltre, le indagini sulla contabilitàrelativa alle presenze giornaliere dei mi-granti ospiti del Cara di Mineo hannoevidenziato che sono stati rendicontati ecorrisposti, negli anni 2012, 2013, 2014 e2015, importi superiori a quelli dovuti, perun ammontare di circa un milione di euro;

il sistema di accoglienza, a seguitoanche delle ultime modifiche apportatecon il decreto legislativo numero 142 del2015, si articola in « prima accoglienza »(articolo 9) e « seconda accoglienza » (ar-ticolo 14), mancando per i cosiddetti, HotSpot una disciplina sia comunitaria chenazionale;

per far fronte ai continui arrivi diimmigrati e alla mancata attivazione deglistrumenti di respingimento ed espulsioneprevisti dal nostro ordinamento e daquello comunitario (articoli 10 e 13 deldecreto legislativo numero 286 del 1998 edirettiva 2008/115/CE), nell’ambito dellacosiddetta « seconda accoglienza », i centri,

previsti dalla legge come temporanei(CAS), di fatto, sono diventati quelli piùnumerosi ed utilizzati;

lo Stato corrisponde agli enti ge-stori delle strutture di accoglienza in me-dia 35 euro al giorno per ogni richiedenteospitato e spesso si registrano situazionisenza controllo e monopoli da parte diassociazioni e cooperative che gestiscono,anche in diverse province e regioni, nu-merosi centri di accoglienza e, in alcunicasi, senza partecipare ad alcun bando maper assegnazione diretta da parte dellePrefetture;

il sistema di accoglienza, così comedelineato dal decreto legislativo numero142 del 2015, risulta, infatti, privo di unidoneo sistema di controlli, sia sugli entigestori che sulle strutture impiegate, comedimostrano le numerose inchieste giudi-ziarie, riportate anche dalla stampa, chehanno coinvolto, non solo il centro diMineo, ma anche altri centri in Italia;

dunque, il sistema così come deli-neato e gestito non è in grado di assicurareun controllo e una corretta gestione del-l’accoglienza, delle risorse pubbliche iviimpiegate e dei flussi migratori, bensìrisulta un sistema criminogeno che sipalesa indipendentemente dal numero de-gli ospiti o della tipologia del centro;

secondo i dati forniti alla Commis-sione parlamentare d’inchiesta sul sistemadi accoglienza, di identificazione ed espul-sione, nonché sulle condizioni di tratteni-mento dei migranti e sulle risorse pubbli-che impiegate, dal 2013 ad oggi sonoarrivati nel nostro Paese clandestinamentesolo via mare ben 498.841 immigrati;

sempre secondo gli stessi dati al 28settembre, nel 2016 a fronte di 131.974arrivi le domande di protezione interna-zionale presentate sono state solo 81.420mentre nel sistema di accoglienza risul-tano 160.030 richiedenti asilo a fronte disoli 208 immigrati clandestini nei Centri diIdentificazione ed Espulsione;

attualmente le presenze al centrodi accoglienza di Mineo sono circa 2.000 e,

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secondo gli ultimi dati, a livello nazionalenel 2016 il tasso di riconoscimento dellostatus di rifugiato è del 5 per cento,mentre quello di protezione sussidiaria èdel 14 per cento;

la direttiva 2013/33/UE, recepitacon il decreto legislativo numero 142 del2015, all’articolo 8 comma 3 prevede iltrattenimento dei richiedenti asilo in unaserie di casi, tra cui, in particolare, permotivi di sicurezza nazionale ed ordinepubblico;

recentemente, Gilles De Kerchove,coordinatore dell’antiterrorismo UE, inaudizione lunedì scorso al Parlamento eu-ropeo, ha ribadito che i flussi migratorisono stati utilizzati dai jihadisti dello Statoislamico per infiltrarsi in Europa e che laLibia sta diventando « un trampolino » perlo stato islamico da cui pianificare attacchiverso l’Europa;

nella notte del 30 agosto 2015 undiciottenne ivoriano, ospite del centro diMineo in cui ha fatto ritorno la mattinaseguente, avrebbe trucidato i coniugi Vin-cenzo Solano e Mercedes Ibanez, che sa-rebbe anche stata violentata dallo stesso,nella loro villa a Palagonia,

impegna il Governo:

ad assumere iniziative per abolirel’attuale sistema di accoglienza, partendoproprio dal centro di Mineo balzato allecronache per innumerevoli scandali edinchieste giudiziarie, e ad attivare le op-portune iniziative, anche a livello interna-zionale, affinché vengano istituiti nei Paesidi partenza dei migranti appositi centri diaccoglienza per l’identificazione, la pre-sentazione e l’esame delle domande diprotezione internazionale;

a dichiarare lo stato di emergenza,alla luce del sovraffollamento in tutti icentri e non soltanto in quello di Mineo,al fine di inquadrare correttamente ilfenomeno immigrazione che non deve es-sere gestito come evento ordinario macome evento emergenziale destinato adazzerarsi, anche rafforzando le azioni di

respingimento previste dal nostro ordina-mento e da quello comunitario (articolo 10del decreto legislativo numero 286 del1998 e articolo 13 del regolamento CE 562del 2006 cosiddetto codice frontiereSchengen) nonché assumendo le iniziativedi competenza per mantenere il reato diimmigrazione clandestina;

a disporre il trattamento dei richie-denti asilo all’interno del Centro di Mineonelle more della sua chiusura definitiva,per le evidenti ragioni di sicurezza eordine pubblico richiamate in premessa ein particolare per i fatti del 30 agosto2016, e contestualmente ad assumere ini-ziative per aumentare il numero dei centridi identificazione ed espulsione in accordocon le regioni che diano il loro assenso,nei quali trattenere anche tutti gli immi-grati giunti clandestinamente in Italiadalle frontiere marittime e terrestri, inassenza di respingimento immediato allafrontiera e per non avere formalizzatoalcuna domanda di protezione internazio-nale nei Paesi di partenza, provvedendo adassumere le opportune iniziative norma-tive per aumentare il periodo di tratteni-mento fino a diciotto mesi in attuazionedell’articolo 15 della direttiva 2008/115/UE.

(1-01376) « Rondini, Molteni, Fedriga, Al-lasia, Attaguile, Borghesi,Bossi, Busin, Caparini, Ca-stiello, Giancarlo Giorgetti,Grimoldi, Guidesi, Invernizzi,Picchi, Gianluca Pini, Salta-martini, Simonetti ».

(Mozione non iscritta all’ordine del giornoma vertente su materia analoga).

La Camera,

premesso che:

gli ultimi dati disponibili descri-vono il sistema di accoglienza dei migrantiin Italia perennemente gestito con unapproccio emergenziale e approssimativo,mai affrontato con una programmazioneseria e rigorosa, nonostante non ci siaalcuna emergenza. Dal 1o gennaio al 29

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO A AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2016 — N. 685

settembre 2016, infatti, sono sbarcati sullenostre coste 132.044 migranti, contro i131.841 nello stesso periodo del 2015 e i138.674 nello stesso periodo nel 2014.Quindi, numeri assolutamente in linea checonfigurano con sempre maggiore evi-denza il carattere strutturale del feno-meno;

da diversi anni ormai le organizza-zioni della società civile denunciano lefalle di un sistema di accoglienza che sibasa prevalentemente su maxi centri permigranti (di cui il Cara – Centro diaccoglienza per richiedenti asilo di Mineoè il principale esempio), anziché dotarsi diun modello alternativo di accoglienza dif-fusa, dove la distribuzione dei richiedentiasilo sui territori permetterebbe di nonintaccare i fragili equilibri sociali, giàmessi a dura prova dall’incessante crisieconomica e di garantire un’integrazioneconcreta e mirata;

la normativa prevede che, all’in-gresso del Cara, il migrante riceva unattestato nominativo che certifica il suostatus di richiedente asilo e di ospite delcentro, nonché un opuscolo che spiegal’organizzazione della vita all’interno dellastruttura. Egli è altresì informato del di-ritto di contattare l’Unhcr, della normativain materia di visite e permanenza nelcentro. Il periodo di « accoglienza » nondovrebbe eccedere i 35 giorni, oltre i qualiil richiedente asilo dovrebbe ricevere unpermesso di soggiorno della durata di tremesi, rinnovabile di tre mesi in tre mesi,fino alla definizione della richiesta diasilo;

il Cara di Mineo, fin dalla datadella sua creazione nel 2011, ha invecemostrato scorrettezza nell’applicazionedella normativa, una situazione insosteni-bile, condizioni disumane e opacità nellagestione;

già nel rapporto del 2011, « il dirittoalla protezione-studio sullo stato del si-stema di asilo in Italia e proposte per unasua evoluzione », elaborato dall’associa-zione Asgi (Associazione studi giuridici sul-l’immigrazione), nell’ambito del progetto

cofinanziato dall’Unione europea e dal Mi-nistero dell’interno, si evidenziava che nelcentro, sebbene fosse classificato comeCara, non risultavano erogati servizi essen-ziali quali l’assistenza legale, il servizio dimediazione linguistico-culturale, l’assi-stenza sociale e psicologica; non era previ-sta né la distribuzione delle carte telefoni-che né del pocket money. Inoltre, nel centrovenivano trasferiti richiedenti asilo prove-nienti da altri Cara per i quali era giàpendente la procedura di asilo, in quantogià auditi da altre commissioni territoriali ein attesa della notifica delle decisioni. Itrasferimenti comportavano il conseguenteallungamento dei tempi di definizione dellerelative procedure e si aggiungevano comeostacoli ad un effettivo accesso alla tutelagiurisdizionale, in quanto le decisioni dirigetto notificate, in mancanza di mediatorilinguistici, non erano tradotte nella linguacomprensibile al richiedente, e indicavanotribunali non competenti. Inoltre, venivariscontrato che i richiedenti permanevanonel centro senza un titolo di soggiorno, inviolazione di quanto disposto dall’articolo20 comma 3, del decreto legislativo n. 25del 2008, mentre il permesso di soggiornoper richiesta asilo veniva rilasciato solo acoloro che lasciavano il centro. Infine, ve-niva segnalato che alla istituzione del cen-tro di Mineo non era seguita una istituzionedi una apposita commissione territorialeoperante presso la struttura, al fine di esa-minare tempestivamente, nei termini dilegge, le domande di protezione internazio-nale, provocando così una frustrazione deirichiedenti e il frequente scoppio di rivoltee disordini;

da allora l’accresciuto numero deirichiedenti asilo presso il Cara di Mineo,ormai giunto a circa quattromila, ben oltrela capienza della struttura, ha aggravato lecriticità e le violazioni dei diritti fonda-mentali e sono venute alla luce sconcer-tanti e drammatiche vicende, che deno-tano la assoluta inidoneità della struttura,non solo a garantire una accoglienza se-condo gli standard prescritti dalla norma-tiva interna e comunitaria, ma persino agarantire le condizioni minime igienico-sanitarie e di sicurezza per gli stessi ospiti;

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l’inadeguatezza della struttura,unita al pressappochismo e all’improvvi-sazione del sistema di accoglienza deimigranti, ha trasformato il Cara di Mineoin una « Guantamano italiana » dove allegestioni degli appalti sospettate di illegalitàe allo spreco di risorse pubbliche, oggettodi indagini da parte della procura diCaltagirone, si aggiungono il grave degradoe lo stato di abbandono del centro, teatrodi reati e arresti per traffico di migrantiospiti, sequestri, violenze, tentativi di sui-cidio e delitti. Tutte gravi cause provocateda un sistema di accoglienza inadeguato emal programmato;

al Cara di Mineo sono presentirichiedenti la protezione internazionaleche hanno avviato la procedura alla poli-zia di frontiera o alla questura, che at-tendono la decisione definitiva anche peranni, durante i quali rimangono in unlimbo giuridico che non ne agevola la realeintegrazione, anzi li emargina e spesso perpura sopravvivenza li costringe a delin-quere;

finora, il richiedente asilo, al qualela commissione territoriale nega il ricono-scimento dello status di rifugiato (in unodei tre diversi livelli di protezione inter-nazionale: asilo, protezione sussidiaria,protezione umanitaria), ha diritto, ovvia-mente, di impugnare la decisione negativadavanti al tribunale del distretto di Corted’appello dove ha sede la commissione, dipartecipare ad un’udienza dove ha il di-ritto di essere sentito dal giudice, di ap-pellare l’eventuale sentenza negativa e diricorrere in Cassazione contro l’eventualesentenza negativa in grado di appello: nonsi tratta di un lusso, ma dei 3 gradi digiudizio che la Costituzione riconoscecome diritto fondamentale a tutti, senzadiscriminazioni, perché « contro gli attidella pubblica amministrazione è sempreammessa la tutela giurisdizionale dei di-ritti e degli interessi legittimi dinanzi agliorgani di giurisdizione ordinaria o ammi-nistrativa. Tale tutela giurisdizionale nonpuò essere esclusa o limitata a particolari

mezzi di impugnazione o per determinatecategorie di atti », (articolo 113 Costitu-zione);

nel mese di agosto 2016, il Ministrodella giustizia ha presentato un pianod’intervento che prevede procedure piùsnelle, la cancellazione dell’appello edespulsioni più veloci, per rispondere al-l’ingolfamento dei tribunali, al numerodelle procedure di richiesta di asilo ine-vase, e ai ricorsi in caso di rigetto delladomanda che nei primi sei mesi del 2016sono stati oltre 15 mila, 3.500 al mese.Questo decreto creerebbe una giustizia « diserie b», trattandosi di cittadini di originestraniera, poiché rendere superflua l’u-dienza, acquisire la videoregistrazione del-l’audizione del richiedente asilo davantialla commissione e togliere l’appello signi-fica per i presentatori del presente atto,scrivere una pagina di « apartheid giudi-ziaria », proprio sulla pelle dei più deboli,con una discriminazione istituzionale de-gna di periodi storici bui per i dirittiumani;

una soluzione per risolvere le lun-gaggini processuali potrebbe essere l’atti-vazione di commissioni territoriali (cheattualmente sono poche) in ogni provincia,per gestire numeri più ridotti e quindiaccettabili e sostenibili di domande. Con-seguentemente, i ricorsi potrebbero essereincardinati nel tribunale della città dove ilrichiedente ha il domicilio, senza ingolfarei tribunali delle città capoluogo di regione.Misure che eviterebbero la violazione deidiritti fondamentali delle persone;

il sistema di accoglienza basato sugestioni extra ordinem dei centri di acco-glienza, improvvisati e sovraffollati, do-vrebbe essere superato e condotto nell’al-veo virtuoso del sistema di protezionerichiedenti asilo e rifugiati (Sprar), che,nei casi utilizzati, ha dato ottimi risultati;

si supererebbe un sistema di acco-glienza, fuori norma con una gestionesostanzialmente basata su un approccioemergenziale: dei 159.473 cittadini stra-nieri ospitati, addirittura 123.396 (77 percento) sono collocati in strutture tempo-

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ranee e di emergenza, contro soli 22.192(13,9 per cento) posti nel sistema Sprar.Un numero di posti, quelli del sistemaSprar, di fatto stabili negli ultimi anni,nonostante una vera e propria esplosionedei posti gestiti in emergenza. In questasproporzione si insinuano potenziali sac-che di reddito per chi dell’accoglienzavuole farne un business, dato che l’acco-glienza straordinaria poggia su proceduree requisiti assolutamente meno controllatidell’accoglienza tramite Sprar;

l’Alto commissariato per i rifugiatiUnhcr nel 2012, nel documento « Racco-mandazioni dell’Unhcr sugli aspetti rile-vanti della protezione dei rifugiati in Ita-lia », con particolare riferimento al sistemadi accoglienza, sottolinea che « (...) Inconsiderazione delle diversità esistenti trale varie tipologie di strutture (Cara, Sprar,centri delle aree metropolitane e “Pianod’accoglienza per i migranti”), l’attualeapproccio dovrebbe essere riconsiderato,garantendo alti standard per tutti i richie-denti asilo. In ogni caso l’assistenza inattesa della decisione sulla domanda diasilo non dovrebbe essere limitata ad unmassimo di sei mesi, ma concessa perperiodi più lunghi, fino al termine dell’e-same in questione. Sarebbe infine prefe-ribile evitare la permanenza dei richie-denti asilo per lunghi periodi nei centricollettivi di grandi dimensioni. Allo stessotempo, l’assistenza ed i servizi offerti airichiedenti asilo ed ai rifugiati dovrebberoessere maggiormente distinti, offrendo aiprimi l’assistenza adeguata in attesa delladecisione sul loro status ed ai rifugiatimisure di supporto per facilitare la lorointegrazione nella società italiana »,

impegna il Governo:

a decidere in tempi brevi la definitivachiusura del Cara di Mineo, approntandouna ridistribuzione territoriale dei richie-denti asilo e di ogni migrante presentepresso la struttura, tenendo conto delterritorio italiano nel quale hanno avviatola loro procedura di asilo;

a impegnare le proprie energie nellacostruzione di un sistema di accoglienza

dei migranti organico, snello e rispettosodei diritti, per superare quello attualeprevalentemente basato su collocamenti instrutture straordinarie e sovraffollate, pre-ferendo invece il sistema di protezionerichiedenti asilo e rifugiati, finora sottou-tilizzato;

ad assumere iniziative per rivedere ilpiano di intervento presentato dal Mini-stro della giustizia riguardante le richiestedi protezione internazionale, valutando l’i-potesi prospettata in premessa di integrarele commissioni territoriali presenti, conl’attivazione di un numero maggiore alivello provinciale.

(1-01377) « Andrea Maestri, Civati, Bri-gnone, Matarrelli, Pastorino,Artini, Baldassarre, Bechis,Segoni, Turco ».

(Mozione non iscritta all’ordine del giornoma vertente su materia analoga).

La Camera,

premesso che:

governare la globalizzazione è unobiettivo molto ambizioso, una sfida danon perdere in quanto è un processo cheporta con sé molte opportunità, ma èaltresì un percorso pieno di insidie, datoche un mondo senza barriere e stereotipiper ora è solo un progetto, un pianeta nelquale possano convivere pacificamenteculture e credi diversi, etnie e tradizionidifferenti è una necessità, così come rea-lizzare una società complessa nella qualeogni individuo si possa sentire a casa epienamente integrato è ciò su cui dob-biamo lavorare;

l’ambizione di coniugare il rispettodelle regole con l’integrazione è la condi-zione necessaria per realizzare una societàmoderna e multietnica;

gli ultimi anni sono stati caratte-rizzati da fenomeni migratori senza pre-cedenti, passando da una gestione « pos-sibile » di immigrati economici a flussi didimensioni cosiddette bibliche che non si

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riescono a controllare: esodi di massa didonne, uomini e bambini in fuga da guerree persecuzioni, vittime di sfruttamento,individui in cerca di futuro, con storie didisperazione e speculazioni unite in unviaggio della speranza che si consumanelle acque del Mediterraneo;

persone in fuga da stermìni dimassa, persecuzioni politiche e religiose odalla miseria più assoluta; famiglie intereche investono tutti i loro averi per intra-prendere un faticoso cammino con l’illu-sione di un lavoro sicuro e della stabilitàaffidando la loro vita a scafisti senzascrupoli che li abbandonano in mare prividi viveri, su precarie imbarcazioni;

una realtà, quella dei richiedentiasilo e dei profughi, che si soccorronodavanti alle nostre coste o in mare apertoraccogliendo i loro mayday, che necessitadi interventi che vanno oltre la gestionedell’emergenza;

l’Europa non si è mostrata parti-colarmente disponibile a collaborare: purammettendo che quello dell’immigrazionenon può restare solo un problema italiano,continua a non consentire deroghe allenorme che impongono al Paese di primaaccoglienza l’onere dell’identificazione edella dichiarazione dello status, in base alquale attivare poi la ripartizione di quotedi richiedenti asilo e di rifugiati fra glistati membri;

sulle coste italiane sbarcano, in-fatti, persone di ogni età prive di docu-menti, che non è possibile ricondurreimmediatamente al Paese di appartenenzae che fanno di tutto per confondere isoccorritori rispetto alla loro età e nazio-nalità;

fatto questo che impone di ospitarlitemporaneamente in strutture, al fine diavere il tempo di effettuare il loro rico-noscimento e consentire ai soccorritori diassicurare loro le prime cure;

questi centri, a volte improvvisati,dato che vengono utilizzati edifici dismessio siti individuati in condizioni di urgenzae necessità, costringono a vivere queste

persone stipate oltre la ragionevole ca-pienza, rischiando di trasformarle in pol-veriere. Luoghi nei quali lo stress accu-mulato e il desiderio di libertà possonoaccendere risse e non di rado il rischioemergenza sanitaria è elevato; siti destinatia una convivenza forzata fra persone cheper storie personali e cultura poco hannoin comune; strutture dalle quali spessofuggono persone non identificate che siperdono sul territorio nazionale;

va ricordato che i comuni di Poz-zallo, Rosarno, Reggio Calabria, Lampe-dusa, Catania, Linosa e non solo, chehanno resistito alla pressione degli arrivicontinui, rischiando perfino il dissestoeconomico, hanno dato prova di grandeumanità e messo in atto risposte straor-dinarie, consentendo l’accoglienza di mi-nori non accompagnati e la sepoltura deitanti che non sono riusciti a superare leinsidie e gli stenti del lungo viaggio;

il volontariato, il territorio, i citta-dini hanno dato prova di grande umanitàrispondendo all’emergenza umanitaria efacendo tutto il possibile per assicurare aquesti disperati la prima accoglienza;

dalla dichiarazione dello stato diemergenza sono passati cinque anni, anninei quali il Governo ha cercato di sensi-bilizzare le istituzioni europee e interna-zionali affinché partecipassero a questaenorme macchina della solidarietà;

sono stati erogati finanziamenti an-che europei, che hanno messo il nostroPaese nelle condizioni di destinare sommeall’accoglienza e individuare soluzioni chehanno portato tutte le regioni italiane acondividere con quelle di frontiera la pres-sione degli arrivi senza sosta; è statopossibile individuare strutture, anche pri-vate, e assicurare condizioni di vita mi-gliori ai tanti immigrati stipati nei centridi prima accoglienza;

in questo complesso contesto sisitua la storia del Cara di Mineo. Mineo èun comune di circa seimila abitanti inprovincia di Catania che ha ospitato nellastruttura « Residence degli Aranci » fino a

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quattromila immigrati nordafricani, unnumero di persone quasi doppio rispettoalla sua reale capienza;

in questo centro, individuato comeuno degli « hot spot » immigrazione, èdifficile favorire l’inclusione sociale e for-nire assistenza e tutele ai soggetti piùvulnerabili;

in questi anni esso ha ottenutoproroghe quando la gestione ordinaria neavrebbe richiesto la chiusura; è stato sot-toposto a verifiche dell’Anac quando sonostati denunciati appalti illegittimi per lasua conduzione; nel 2015 ne è stata com-missariata l’amministrazione;

i limiti di questa struttura sonostati più volte segnalati e verificati daCommissioni parlamentari di inchiesta esono stati oggetto di audizioni puntuali;

è stato contestato da più partianche il tentativo di riqualificazione, re-sosi necessario per il perdurare dello statodi necessità che ne richiede il pieno im-piego;

il 20 settembre 2016 l’ONU hatenuto il suo primo vertice sul tema rifu-giati e immigrazione con il proposito diunire e coordinare un sistema « umano »dell’accoglienza e dare la migliore rispostainternazionale possibile a questa emer-genza,

impegna il Governo:

a trovare soluzioni efficaci per ri-durre l’alto numero di immigrati ancorapresenti nel Cara di Mineo e a lavorare aun piano di riparto nazionale che consentadi evitare per il futuro queste concentra-zioni disumane e ingestibili;

alla luce delle anomalie che hannocaratterizzato la gestione del Cara di Mi-neo, a vigilare e contrastare le speculazionisull’accoglienza, verificando la congruitàdelle strutture pubbliche e private desti-nate a ospitare gli immigrati e la traspa-renza delle procedure di assegnazione;

nell’ottica del superamento di un mo-dello di accoglienza come quello di Mineo,a negoziare con l’Europa – forti degliauspici dell’assemblea delle Nazioni Unite– una soluzione condivisa che consentaagli immigrati che ne fanno richiesta ilricongiungimento con i familiari residentinegli altri Paesi e a stabilire forme comuniper la gestione dell’accoglienza, visto chela politica dei « muri » e dei « no » èinsostenibile quando si ragiona di dignità,di umanità, di persone;

a destinare ai comuni di « frontiera »,le risorse necessarie per gestire la pre-senza di immigrati e assicurare loro iservizi senza penalizzare i residenti.

(1-01378) « Vezzali, Abrignani, D’Alessan-dro, Faenzi, Galati, Lainati,Mottola, Parisi, FrancescoSaverio Romano, Sottanelli ».

(Mozione non iscritta all’ordine del giornoma vertente su materia analoga).

La Camera,

premesso che:

il centro di accoglienza per richie-denti asilo (Cara) di Mineo nasce nel 2011,a seguito della proclamazione, da parte delGoverno italiano, dello stato di emergenzaper far fronte all’eccezionale afflusso dimigranti sulle coste italiane a seguito deglisconvolgimenti politici avvenuti nei paesiarabi del nordafrica;

nel marzo 2011, con ordinanza delPresidente del Consiglio, per ospitare imigranti viene requisito e affidato allagestione della Croce rossa il « Residencedegli aranci », un villaggio precedente-mente occupato dai militari Usa della basedi Sigonella, di proprietà della Pizzarottispa, e ne viene affidata la gestione allaCroce rossa;

nel giugno 2011, con decreto delcommissario delegato viene nominata sog-getto attuatore per la gestione del Cara laprovincia di Catania, la quale indice pro-cedura negoziale per l’affidamento dei ser-

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vizi, ad eccezione di quelli sanitari cherestano alla Croce rossa Italiana; la ge-stione dei servizi viene assegnata all’ATISisifo Consorzio di coop sociali fino a fine2011 e poi prorogata fino al 31 dicembre2012;

il 20 dicembre 2012, allo scopo diassumere a livello locale la gestione ordi-naria del centro sollevando da responsa-bilità dirette l’amministrazione centrale, i9 comuni della zona costituiscono il Con-sorzio Calatino Terra d’Accoglienza;

il 28 dicembre 2012 un’ordinanzadel Presidente del Consiglio dispone la finedella gestione emergenziale e il rientro inregime ordinario, mentre l’area su cuisorge il centro viene acquisita in locazionedopo una trattativa con la Pizzarotti spa;

nel marzo 2013 la prefettura diCatania stipula una convenzione per lagestione del Cara di Mineo con il Consor-zio Calatino Terre d’Accoglienza, il qualeaffida in appalto i servizi all’interno delCara all’ATI Sisifo Consorzio di coopera-tive sociali. In seguito, per tutto il 2013 sisuccedono varie proroghe, sia della con-venzione fra prefettura e Consorzio Cala-tino che dell’appalto al Consorzio Sisifoper la gestione dei servizi;

ad aprile 2014 il Consorzio Cala-tino indice una gara di appalto con based’asta di 97.893.000,00 euro per la gestioneper tre anni dei servizi presso il Cara diMineo fino al 31.12.2016, e il 30 lugliol’appalto viene assegnato all’unico concor-rente ATI Consorzio di Cooperative SocialiCasa della Solidarietà;

all’assegnazione dell’appalto fa se-guito un groviglio di vicende giudiziarie(parere di Anac sulla illegittimità dellagara d’appalto, annullamento in autotu-tela, ricorso dei Consorzio Calatino e ul-teriore risposta di Anac), finché nel mag-gio 2015 il Consorzio Calatine Terra d’Ac-coglienza conferma la determinazione del30 luglio 2014 e dichiara definitiva l’ag-giudicazione dell’appalto alla ditta vinci-trice;

a breve distanza di tempo nel luglio2015, la sezione misure di prevenzione deltribunale di Roma, ai sensi dell’articolo 34dei codice antimafia, dispone la misura diprevenzione patrimoniale dell’amministra-zione giudiziaria nei confronti del gruppoLa Cascina, che comprende anche le so-cietà la Cascina Global service srl e lacooperativa Casa della Solidarietà. Talemisura porterà al commissariamento dellagestione del centro e al recesso dellaprefettura di Catania dall’accordo di pro-gramma con il Consorzio Calatino Terre diaccoglienza, che conseguentemente cesseràdalle funzioni di stazione appaltante;

nel frattempo il Cara di Mineo èstato oggetto di attenzione, fin dal maggio2015, da parte della Commissione parla-mentare di inchiesta sul sistema di acco-glienza, di identificazione ed espulsione,nonché sulle condizioni di trattenimentodei migranti e sulle risorse pubbliche im-pegnate, la quale intende presentare entroil mese di ottobre 2016 una articolatarelazione in merito;

i sopralluoghi effettuati dalla com-missione nel Centro di Mineo hanno con-sentito di verificare criticità accentuatenella gestione in termini di qualità deiservizi resi agli ospiti: abitazioni degradatee talora fatiscenti, sovraffollamento, pre-carie condizioni igienico sanitarie, pre-senza insufficiente in relazione al numerodegli ospiti di operatori qualificati per ilsostegno educativo, psicologico, sanitario,linguistico. Altre gravi carenze sono stateriscontrate anche sul piano della traspa-renza della gestione amministrativa, inrelazione al rapporto coi fornitori, all’as-sunzione del personale, al sistema di re-gistrazione delle presenze;

dopo il commissariamento della ge-stione del Centro, il 27 novembre 2015 neha assunto la gestione diretta la prefetturadi Catania, che ha istituito un’apposita« struttura di missione » con il compito, tragli altri, di supportare l’ufficio territorialedi governo nei compiti di controllo, mo-nitoraggio e verifica degli standard delleprestazioni erogate, nonché di predisporre

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la nuova procedura di gara. Il ritorno allagestione diretta del Ministero dell’internoha quindi posto un argine alle criticitàsopra descritte favorendo un ritorno allalegalità;

l’indirizzo assunto dal Governo econdiviso dalla Conferenza unificata del14 luglio 2014 in merito alle politichedell’accoglienza prevede l’abbandono deicentri di grandi dimensioni e la distribu-zione dei migranti in piccoli gruppi sulterritorio nazionale, ma tale prospettiva –più efficace per la tutela delle personeimmigrate e la qualità dell’accoglienza, perla sicurezza e la sostenibilità delle comu-nità locali – richiede un processo gradualeche non consente di rinunciare nell’imme-diato ad alcune grandi strutture, fra cuiquella di Mineo;

in questo contesto è stata recente-mente avanzata l’ipotesi di attrezzare unaparte del centro per assolvere alla fun-zione di « hotspot » per l’identificazionedei soggetti appena sbarcati, prospettivache presenta notevoli controindicazioni le-gate alla commistione con la popolazioneimmigrata già residente nonché alla di-stanza di Mineo dai luoghi di sbarco cheimporrebbe un ingente impiego di uominie mezzi per i trasferimenti. Sarebbe op-portuno creare specifici lotti dedicati al-l’assistenza di categorie vulnerabili, qualidonne in difficoltà famiglie e minori nonaccompagnati,

impegna il Governo:

a ridurre progressivamente le pre-senze all’interno del centro di Mineo, pro-seguendo nel ridimensionamento dellastruttura avviato dopo il commissaria-mento;

a garantire la necessaria disconti-nuità nel modello di gestione, proseguendonell’opera di riqualificazione dei serviziofferti al fine di una migliore qualitàdell’accoglienza nel rispetta della dignitàdei soggetti ospitati;

ad escludere l’ipotesi di adibire ilCara di Mineo alla funzione di « hotspot »;

a destinare appositi lotti all’ospitalitàe all’assistenza di categorie vulnerabili,quali donne in difficoltà, famiglie e minorinon accompagnati;

a indire, per la futura gestione, garedi appalto separate per singoli lotti corri-spondenti alle diverse tipologie di servizi,in modo da favorire la concorrenza edelevare la qualità e l’economicità dellagestione.

(1-01379) « Carnevali, Misuraca, Mon-chiero, Beni, Burtone, Fiano,Gadda, Giuseppe Guerini,Moretto, Chaouki, Patriarca,Binetti, Bosco, Battaglia,Cuomo, Garofalo ».

(Mozione non iscritta all’ordine del giornoma vertente su materia analoga).

La Camera,

premesso che:

il centro di accoglienza per richie-denti asilo (Cara) di Mineo nasce nel 2011,a seguito della proclamazione, da parte delGoverno italiano, dello stato di emergenzaper far fronte all’eccezionale afflusso dimigranti sulle coste italiane a seguito deglisconvolgimenti politici avvenuti nei paesiarabi del nordafrica;

nel marzo 2011, con ordinanza delPresidente del Consiglio, per ospitare imigranti viene requisito e affidato allagestione della Croce rossa il « Residencedegli aranci », un villaggio precedente-mente occupato dai militari Usa della basedi Sigonella, di proprietà della Pizzarottispa, e ne viene affidata la gestione allaCroce rossa;

nel giugno 2011, con decreto delcommissario delegato viene nominata sog-getto attuatore per la gestione del Cara laprovincia di Catania, la quale indice pro-cedura negoziale per l’affidamento dei ser-vizi, ad eccezione di quelli sanitari cherestano alla Croce rossa Italiana; la ge-stione dei servizi viene assegnata all’ATI

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Sisifo Consorzio di coop sociali fino a fine2011 e poi prorogata fino al 31 dicembre2012;

il 20 dicembre 2012, allo scopo diassumere a livello locale la gestione ordi-naria del centro sollevando da responsa-bilità dirette l’amministrazione centrale, i9 comuni della zona costituiscono il Con-sorzio Calatino Terra d’Accoglienza;

il 28 dicembre 2012 un’ordinanzadel Presidente del Consiglio dispone la finedella gestione emergenziale e il rientro inregime ordinario, mentre l’area su cuisorge il centro viene acquisita in locazionedopo una trattativa con la Pizzarotti spa;

nel marzo 2013 la prefettura diCatania stipula una convenzione per lagestione del Cara di Mineo con il Consor-zio Calatino Terre d’Accoglienza, il qualeaffida in appalto i servizi all’interno delCara all’ATI Sisifo Consorzio di coopera-tive sociali. In seguito, per tutto il 2013 sisuccedono varie proroghe, sia della con-venzione fra prefettura e Consorzio Cala-tino che dell’appalto al Consorzio Sisifoper la gestione dei servizi;

ad aprile 2014 il Consorzio Cala-tino indice una gara di appalto con based’asta di 97.893.000,00 euro per la gestioneper tre anni dei servizi presso il Cara diMineo fino al 31.12.2016, e il 30 lugliol’appalto viene assegnato all’unico concor-rente ATI Consorzio di Cooperative SocialiCasa della Solidarietà;

all’assegnazione dell’appalto fa se-guito un groviglio di vicende giudiziarie(parere di Anac sulla illegittimità dellagara d’appalto, annullamento in autotu-tela, ricorso dei Consorzio Calatino e ul-teriore risposta di Anac), finché nel mag-gio 2015 il Consorzio Calatino Terra d’Ac-coglienza conferma la determinazione del30 luglio 2014 e dichiara definitiva l’ag-giudicazione dell’appalto alla ditta vinci-trice;

a breve distanza di tempo nel luglio2015, la sezione misure di prevenzione deltribunale di Roma, ai sensi dell’articolo 34dei codice antimafia, dispone la misura di

prevenzione patrimoniale dell’amministra-zione giudiziaria nei confronti del gruppoLa Cascina, che comprende anche le so-cietà la Cascina Global service srl e lacooperativa Casa della Solidarietà. Talemisura porterà al commissariamento dellagestione del centro e al recesso dellaprefettura di Catania dall’accordo di pro-gramma con il Consorzio Calatino Terre diaccoglienza, che conseguentemente cesseràdalle funzioni di stazione appaltante;

nel frattempo il Cara di Mineo èstato oggetto di attenzione, fin dal maggio2015, da parte della Commissione parla-mentare di inchiesta sul sistema di acco-glienza, di identificazione ed espulsione,nonché sulle condizioni di trattenimentodei migranti e sulle risorse pubbliche im-pegnate, la quale intende presentare entroil mese di ottobre 2016 una articolatarelazione in merito;

i sopralluoghi effettuati dalla com-missione nel Centro di Mineo hanno con-sentito di verificare criticità accentuatenella gestione in termini di qualità deiservizi resi agli ospiti: abitazioni degradatee talora fatiscenti, sovraffollamento, pre-carie condizioni igienico sanitarie, pre-senza insufficiente in relazione al numerodegli ospiti di operatori qualificati per ilsostegno educativo, psicologico, sanitario,linguistico. Altre gravi carenze sono stateriscontrate anche sul piano della traspa-renza della gestione amministrativa, inrelazione al rapporto coi fornitori, all’as-sunzione del personale, al sistema di re-gistrazione delle presenze;

dopo il commissariamento della ge-stione del Centro, il 27 novembre 2015 neha assunto la gestione diretta la prefetturadi Catania, che ha istituito un’apposita« struttura di missione » con il compito, tragli altri, di supportare l’ufficio territorialedi governo nei compiti di controllo, mo-nitoraggio e verifica degli standard delleprestazioni erogate, nonché di predisporrela nuova procedura di gara. Il ritorno allagestione diretta del Ministero dell’internoha quindi posto un argine alle criticitàsopra descritte favorendo un ritorno allalegalità;

Atti Parlamentari — 44 — Camera dei Deputati

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l’indirizzo assunto dal Governo econdiviso dalla Conferenza unificata del14 luglio 2014 in merito alle politichedell’accoglienza prevede l’abbandono deicentri di grandi dimensioni e la distribu-zione dei migranti in piccoli gruppi sulterritorio nazionale, ma tale prospettiva –più efficace per la tutela delle personeimmigrate e la qualità dell’accoglienza, perla sicurezza e la sostenibilità delle comu-nità locali – richiede un processo gradualeche non consente di rinunciare nell’imme-diato ad alcune grandi strutture, fra cuiquella di Mineo;

in questo contesto è stata recente-mente avanzata l’ipotesi di attrezzare unaparte del centro per assolvere alla fun-zione di « hotspot » per l’identificazionedei soggetti appena sbarcati, prospettivache presenta notevoli controindicazioni le-gate alla commistione con la popolazioneimmigrata già residente nonché alla di-stanza di Mineo dai luoghi di sbarco cheimporrebbe un ingente impiego di uominie mezzi per i trasferimenti. Sarebbe op-portuno creare specifici lotti dedicati al-l’assistenza di categorie vulnerabili, qualidonne in difficoltà famiglie e minori nonaccompagnati,

impegna il Governo:

a ridurre progressivamente le pre-senze all’interno del centro di Mineo, pro-seguendo nel ridimensionamento dellastruttura avviato dopo il commissaria-mento;

a garantire la necessaria disconti-nuità nel modello di gestione, proseguendonell’opera di riqualificazione dei serviziofferti al fine di una migliore qualitàdell’accoglienza nel rispetta della dignitàdei soggetti ospitati;

ad escludere l’ipotesi di adibire ilCara di Mineo alla funzione di « hotspot »compatibilmente con lo sviluppo dei flussie con gli impegni che il nostro Paeseassumerà in sede europea;

a destinare appositi lotti all’ospitalitàe all’assistenza di categorie vulnerabili,quali donne in difficoltà, famiglie e minorinon accompagnati;

a indire, per la futura gestione, garedi appalto separate per singoli lotti corri-spondenti alle diverse tipologie di servizi,in modo da favorire la concorrenza edelevare la qualità e l’economicità dellagestione.

(1-01379) (Testo modificato nel corso dellaseduta) « Carnevali, Misuraca,Monchiero, Beni, Burtone,Fiano, Gadda, Giuseppe Gue-rini, Moretto, Chaouki, Pa-triarca, Binetti, Bosco, Batta-glia, Cuomo, Garofalo ».

(Mozione non iscritta all’ordine del giornoma vertente su materia analoga).

La Camera,

premesso che:

da diverso tempo il gruppo ForzaItalia denuncia le condizioni di degrado ele situazioni oggettivamente criminogene,nonché lesive della dignità umana, checaratterizzano il Cara di Mineo;

fin dalla sua nascita, un assembra-mento di migranti così ingente (con puntedi circa 4.000 presenze) ha dato luogo arischi continui legati ad esigenze di ordinepubblico, non riuscendo a garantire lenecessarie misure di sicurezza, presen-tando grandi difficoltà di accesso ai servizidi supporto psicologico e legale per glistessi migranti e, soprattutto, registrandofenomeni di degrado, prostituzione, illega-lità e violenza difficilmente gestibili, comericonosciuto dalle stesse forze di polizia;

nel mese di settembre 2015, inrisposta al question time depositato dalgruppo Forza Italia, la Ministra per irapporti con il Parlamento e le riformecostituzionali, Maria Elena Boschi, avevadichiarato che, a seguito del commissaria-mento del centro, si sarebbe provvedutoalla gestione e al controllo diretto da partedel Ministero dell’interno, in modo da« valutarne poi eventualmente la chiusurao meno – a seguito appunto delle verifichee degli accertamenti in corso – e, sicura-

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mente, riportare anche il Cara di Mineonell’alveo di una gestione ordinaria »;

dal novembre 2015, come peraltroconfermato in Aula dal sottosegretarioManzione nella seduta del 3 ottobre 2016,l’attività dell’associazione di imprese chegestisce il Cara di Mineo è infatti sotto-posta al diretto controllo e monitoraggiodel Ministero dell’interno. Le condizionidel centro non hanno però subito alcunsignificativo miglioramento, se non quellodi una riduzione del numero dei soggior-nanti, e l’unica strategia, nonché il soloimpegno emerso anche dalle dichiarazionidel sottosegretario Manzione svolte inAula, è quello di « alleggerire le presenze »;

la Commissione « Migranti » (Com-missione parlamentare di inchiesta sulsistema di accoglienza, di identificazioneed espulsione, nonché sulle condizioni ditrattenimento dei migranti e sulle risorsepubbliche impegnate), nella « Relazionesulle attività svolte fino al 31 gennaio2016 », rilevava ancora gravissime criticitàdi natura umanitaria e organizzativa nelCara di Mineo, anche in relazione aglisviluppi dell’inchiesta giudiziaria cosid-detta « mafia capitale », individuando nel« caso-Mineo » solo una delle manifesta-zioni più drammatiche di un problema divaste dimensioni, tanto che nella relazionestessa si legge: « Le vicissitudini, non sologiudiziarie del Cara di Mineo, in ragionedella loro complessità e risonanza media-tica, rappresentano, quindi, una sorta diparadigma dell’intreccio affaristico crimi-nale nella gestione dell’emergenza migra-toria, ma non costituiscono certo un casoisolato »;

come emerge dagli atti della Com-missione « Migranti », il caso-Mineo è lapunta di iceberg di una grave criticitàsistemica del nostro Paese in materia digestione dei flussi e di accoglienza deimigranti-richiedenti asilo, nonché l’em-blema del fallimento delle politiche messein campo dal Governo Renzi in questoambito;

sempre dai lavori della citata Com-missione di inchiesta, con particolare ri-

ferimento alla missione presso il Cara diMineo del 7-8 luglio 2016, emerge l’asso-luta inopportunità dell’apertura di un hot-spot nelle strutture del centro, perché ciòcomporterebbe un inutile dispendio di ri-sorse umane e materiali nonché notevolirischi per la sicurezza, in considerazionedella necessità di effettuare trasferimentidi migranti/richiedenti asilo da e per ilCara lungo un percorso di oltre 50 chilo-metri;

le criticità riscontrate nel centro diMineo, oltre a rendere disumano, ineffi-ciente e dispendioso l’intero sistema digestione dei flussi e di accoglienza, siripercuotono negativamente sia sulla vitadei cittadini, particolarmente esposti airischi derivanti dalla crescente e incon-trollata presenza di migranti irregolari sulterritorio (e i cittadini siciliani, da questopunto di vista, hanno pagato un prezzoaltissimo, ed è inaccettabile continuare agravare su di loro), sia sulle amministra-zioni locali, spesso sull’orlo del dissestofinanziario perché costrette a far frontecon proprie risorse alle numerose emer-genze di natura logistica e umanitarialegate al fenomeno migratorio;

a prescindere dalle politiche di ge-stione del fenomeno migratorio che ilGoverno intende mettere in campo, lastoria e le persistenti drammatiche condi-zioni del centro siciliano invocano neces-sariamente una chiusura immediata dellastruttura, per porre fine ad una condi-zione di diffusa illegalità che, nonostante ilcommissariamento e il controllo direttodel Governo, continuano a caratterizzare ilCara di Mineo,

impegna il Governo:

a presentare una specifica e puntualerelazione entro il 31 dicembre 2016 inmerito alla gestione del Cara di Mineo diquesto ultimo anno, con particolare rife-rimento agli interventi adottati per il mi-glioramento delle condizioni dei soggior-nanti e della situazione complessiva dellastruttura e per la prevenzione e il con-trollo delle numerose attività criminogenepoi effettivamente riscontrate;

Atti Parlamentari — 46 — Camera dei Deputati

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data l’oggettiva impossibilità di con-durre il Cara di Mineo nell’alveo di unagestione ordinaria, ad adottare ogni ini-ziativa volta ad impedire l’accesso allastruttura da parte di ulteriori migranti, adesistere da ogni iniziativa volta ad aprirenelle strutture del Cara di Mineo un nuovo« hotspot », e a garantire, in tempi stret-tissimi, la definitiva chiusura del Centro.

(1-01380) « Prestigiacomo, Gregorio Fon-tana, Ravetto, Occhiuto ».

(Mozione non iscritta all’ordine del giornoma vertente su materia analoga).

La Camera,

premesso che:

il centro di prima accoglienza perrichiedenti asilo di Mineo è stato inaugu-rato il 18 marzo 2011 a seguito dellaproclamazione dello stato di emergenzanel territorio nazionale in relazione all’ec-cezionale afflusso di cittadini stranieriprovenienti dalle regioni del Nord Africacon decreto del Presidente del Consigliodei ministri, del 12 febbraio 2011;

l’individuazione della struttura av-veniva attraverso decreto di requisizione,n. 16455 del 2 marzo 2011, nelle 403villette di quello che era il residence« Villaggio degli aranci » dismesso nel 2011dai militari statunitensi allo scadere delcontratto con la Pizzarotti spa. Il costostimato di indennizzo derivante dalla re-quisizione veniva individuato in circa 6milioni di euro annui, che lo Stato haversato nelle casse della Pizzarotti spa;

il 18 ottobre 2011, dopo i primisette mesi, la gestione passava dalla CroceRossa al Consorzio Calatino, « Terra d’Ac-coglienza »;

lo stato di emergenza cessava – anorma dello stesso decreto del Presidentedel Consiglio dei ministri 12 aprile 2011 –in data 31 dicembre 2012; tale termineveniva posticipato al 31 dicembre 2012 conil decreto del Presidente del Consiglio deiministri del 6 ottobre 2011 e, successiva-

mente, con circolari del Ministero dell’in-terno, al 28 febbraio 2013 e poi al 31marzo 2013; mentre con ordinanza capodipartimento della protezione civile n. 33del 28 dicembre 2012 si prevedeva per lastruttura di Mineo una proroga dell’atti-vità sino al 30 giugno 2013;

l’ordinanza di protezione civile ap-pena citata autorizzava il prefetto di Ca-tania a stipulare apposita convenzione,con decorrenza dal 1o gennaio 2013 e persei mesi, con il Consorzio dei comuni delCalatino « Terra d’Accoglienza » che acqui-siva la disponibilità dell’immobile « Resi-dence degli Aranci » in Mineo (CT), nellimite di euro 12.670.000,00. Il termine del30 giugno 2013 veniva prorogato, poi, piùe più volte fino all’indizione del bando digara per l’affidamento della struttura nelgiugno del 2014;

in data 25 febbraio 2015, il presi-dente dell’Autorità nazionale anticorru-zione, Raffaele Cantone, firmava un pa-rere di illegittimità della citata gara d’ap-palto;

nell’ambito dell’inchiesta « MafiaCapitale » erano già emersi inquietantielementi riguardo a numerose attività cri-minali connesse alla gestione dei flussimigratori e dei centri di accoglienza per irichiedenti asilo che dimostrerebberocome alcuni personaggi, oggi arrestati oindagati, avrebbero, con grave danno allacollettività, tratto vantaggi personali graziea rapporti privilegiati anche con gli ufficidel Ministero dell’interno;

specificatamente alla struttura diMineo, come riportato dal quotidiano LaRepubblica il 5 marzo 2015, il presidentedell’Autorità nazionale anticorruzione,Raffaele Cantone, ha definito la gara d’ap-palto per la gestione del centro di Mineo« lesiva della concorrenza, parziale, senzaalcuna trasparenza e criteri di economi-cità » per le casse pubbliche, bocciandosenza appello la procedura che affidavaper tre anni la gestione del Cara di Mineo,bandita dal consorzio « Calatino terra diaccoglienza », che raggruppa i comuni delcomprensorio in provincia di Catania e

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nato per volontà dell’ex commissario perla gestione del Cara, il sottosegretarioGiuseppe Castiglione;

in data 5 giugno 2015 si appren-deva da fonti di stampa poi confermatedalla procura di Catania del coinvolgi-mento dello stesso Giuseppe Castiglione inuna inchiesta della stessa procura. Oltre aGiuseppe Castiglione « nella qualità di sog-getto attuatore per la gestione del Cara diMineo », compaiono altri 5 soggetti inda-gati: Giovanni Ferrera, « nella qualità didirettore generale del Consorzio tra Co-muni, Calatino Terra di Accoglienza »;Paolo Ragusa, « nella qualità di presidentedella Cooperativa Sol. Calatino »; LucaOdevaine « nella qualità di consulente delpresidente del Consorzio dei Comuni », e isindaci di Mineo e Vizzini, Anna Aloisi eMarco Aurelio Sinatra;

« Con più azioni esecutive di unmedesimo disegno criminoso, poste in es-sere tra il 2001 ed il 2014 – scrive laprocura di Catania – in concorso tra loroe nelle rispettive qualità, con collusioni edaltri mezzi fraudolenti turbavano le garedi appalto per l’affidamento della gestionedel Cara di Mineo del 2011, prorogavanoreiteratamente l’affidamento e prevede-vano condizioni di gara idonee a condi-zionare la scelta del contraente con rife-rimento alla gara d’appalto del 2014 »;

in data 19 giugno 2015, il presi-dente dell’Autorità nazionale anticorru-zione proponeva la misura straordinariadel commissariamento dell’appalto, laquale veniva recepita in data 23 giugno dalprefetto di Catania che nominava la dot-toressa Maria Nicotra, già avvocato delloStato, commissario straordinario per l’ap-palto di servizi e gestione del Cara diMineo;

infine, con più atti, veniva sciolto« per motivi di interesse pubblico » il Con-sorzio dei Comuni « Calatino Terra d’ac-coglienza », revocato l’accordo stipulatoper la gestione del centro e costituita una« struttura di missione » per la gestione delcentro di accoglienza;

il centro di accoglienza di Mineo èla struttura che ospita in assoluto il nu-mero maggiore d’immigrati in Europa. Afronte di una capacità stimata massima, di2.000 unità, secondo i dati del Ministerodell’interno, la struttura al 19 settembre2016 ospitava 3.457 persone (pari al 25per cento di tutte le presenze nei centrigovernativi di prima accoglienza in Italia);

i migranti sono ospitati in circa 370alloggi – tipologia villette a schiera a duepiani di circa 160 mq ciascuna – in media9 o 10 migranti per struttura. I restanti 34edifici ospitano gli uffici dell’amministra-zione o sono utilizzati per la fornitura diservizi (sanitari, socio-assistenziali, psico-logici, legali e altro);

già in un rapporto del dicembre2011, redatto dal Comitato territoriale del-l’ARCI di Catania, si definiva il Centro:l’« antitesi dell’integrazione, mina la sicu-rezza del territorio animando scontri etensioni fra comunità ». Dalla sua costitu-zione, il 18 marzo 2011, aggiunge l’ARCI,il Cara ha offerto condizioni di vita « privedi contesto e coesione sociale, scollatedalla propria cultura, disorientate nellaselva di leggi e di prassi amministrative deltutto ignote agli ospiti per l’assoluta man-canza di qualsiasi forma di mediazionesociale culturale e di assistenza legale »;

il centro di Mineo, situato in pienacampagna e mal collegato dai mezzi ditrasporto è, di fatto, una città a sé stante;a fronte di una popolazione di circa 5.200abitanti nel vicino centro abitato di Mineo,la struttura crea di per sé un enormesquilibrio. Considerate le dinamiche disviluppo contenute del territorio questocrea forti tensioni e rappresenta un serioostacolo all’interazione sociale e culturaledei migranti ospitati nel centro con ilterritorio;

negli anni, gli ospiti del Centrohanno più volte organizzato proteste con-tro le condizioni in cui sono costretti avivere, lamentando in particolare i lun-ghissimi tempi di attesa, il collegamentoinesistente con i centri urbani, il paga-mento del pocket money in sigarette ericariche telefoniche;

Atti Parlamentari — 48 — Camera dei Deputati

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per questo la Commissione per idiritti umani del Consiglio d’Europa haespresso una severa censura nei confrontidell’Italia, in particolare per la gestione delcentro di accoglienza di Mineo perché èstata inadempiente rispetto agli obblighi digarantire standard minimi di accoglienzaai richiedenti asilo ed ai rifugiati;

nel mese di giugno 2016 una nuovaindagine della procura di Caltagirone ve-niva aperta sulla presunta truffa legata airimborsi in favore dell’ente gestore per lepresenze giornaliere dei migranti nel cen-tro di accoglienza; delle persone indagatedalla procura risultano ancora in serviziopresso il centro, alcune addirittura conruoli di responsabilità;

durante la nuova visita della« Commissione parlamentare d’inchiestasul sistema di accoglienza, identificazioneed espulsione, nonché sulle condizioni ditrattamento dei migranti e sulle risorsepubbliche impiegate », avvenuta nel luglio2016 la Commissione constatava che nullaè cambiato nelle condizioni di vita degliospiti e nella gestione e convergeva sullanecessità di chiudere definitivamente ilcentro di accoglienza di Mineo, nonchéscongiurare qualsiasi ipotesi di trasforma-zione del centro in hotspot;

alla luce dalle indagini in corso,emerge con chiarezza che attorno al cen-tro di accoglienza di Mineo si è costruitauna enorme speculazione, una vera e pro-pria holding criminale che ha usato l’ac-coglienza per accaparrarsi fondi pubblici;

il sistema criminale che viene allaluce è legato alla natura stessa del centroe non ha nulla a che fare con l’accoglienzae l’integrazione; mantenere in vita il cen-tro e trasformarlo in hotspot, ad avviso deifirmatari del presente atto di indirizzo sigiustificherebbe soltanto con una volontàpolitica di tenere in piedi la grande spe-culazione economica che è al centro dellediverse inchieste della magistratura;

l’unica scelta rispetto al centro diaccoglienza di Mineo appare quindi quelladella sua definitiva chiusura nel più breve

tempo possibile, incentivando un modellodi accoglienza diffusa che garantirebbeuna migliore integrazione dei bisognosi diprotezione internazionale e richiedentiasilo e una riduzione dei costi dell’acco-glienza,

impegna il Governo:

ad avviare nel più breve tempo pos-sibile tutte le procedure necessarie allosvuotamento, alla dismissione ed alla de-finitiva chiusura del Cara di Mineo;

a non procedere a nuove proceduredi gara per l’assegnazione di qualsiasi tipodi servizio legato alla gestione del Cara diMineo ed a risolvere ogni vincolo contrat-tuale con la proprietà della struttura;

ad interrompere ogni procedura av-viata relativa alla riqualificazione ed allatrasformazione del centro di Mineo instruttura « hotspot ».

(1-01381) « Palazzotto, Scotto, Airaudo,Franco Bordo, Costantino,D’Attorre, Duranti, DanieleFarina, Fassina, Fava, Fer-rara, Folino, Fratoianni,Carlo Galli, Giancarlo Gior-dano, Gregori, Kronbichler,Marcon, Martelli, Melilla,Nicchi, Paglia, Pannarale,Pellegrino, Piras, Placido,Quaranta, Ricciatti, Sanni-candro, Zaratti ».

(Mozione non iscritta all’ordine del giornoma vertente su materia analoga).

La Camera,

premesso che:

il centro di accoglienza per richie-denti asilo di Mineo è stato istituito nelfebbraio 2011 a seguito della dichiarazionedello stato di emergenza umanitaria perfar fronte agli arrivi causati dalla cosid-detta Primavera Araba, e ha funzionatodapprima sotto la guida della protezionecivile e poi dal Ministero dell’interno;

Atti Parlamentari — 49 — Camera dei Deputati

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in seguito alla chiusura dell’emer-genza, decretata con la « ordinanza diprotezione civile finalizzata a regolare lachiusura dello stato di emergenza umani-taria ed il rientro nella gestione ordinaria,da parte del Ministero dell’interno e dellealtre amministrazioni competenti, degli in-terventi concernenti l’afflusso di cittadinistranieri sul territorio nazionale » del 28dicembre 2012, l’accoglienza doveva pro-seguire fino al giugno 2013;

in quella fase la gestione del centroè stata prorogata per ben quattro volte infavore dei medesimi soggetti che se laerano aggiudicata nell’ottobre 2011 in basead un bando che nell’ambito dell’inchiestasu « mafia capitale » uno degli imputati hadefinito un « bando creato ad hoc » peraffidare la gestione a un consorzio sici-liano di cooperative sociali denominato« Sisifo », già ente gestore anche del centrodi Lampedusa, del Cara di Foggia e delCentro soccorso e prima accoglienza diCagliari;

dopo ben quattro proroghe in fa-vore del consorzio Sisifo, nel 2014 è statopubblicato il nuovo bando di gara – perun valore di ben cento milioni di euro –per l’affidamento del Cara di Mineo, ag-giudicato da parte di un’associazione tem-poranea d’impresa capeggiata da « La casadella Solidarietà »;

sul bando del 2014 il presidentedell’Autorità nazionale anticorruzione, au-dito nel novembre 2015 dalla Commissioneparlamentare di inchiesta sul sistema diaccoglienza e di identificazione, ha dichia-rato: « Quando, però, l’appalto attuale èstato rifatto, noi avevamo individuato, surichiesta di uno dei soggetti che non avevapartecipato alla gara, una serie di criticitànel modo in cui era stato costruito ilbando, che non era semplicemente quellodei chilometri, ma si evidenziava comequel tipo di bando, soprattutto dal puntodi vista economico, molto più sostanzioso,fosse un bando che di fatto limitava si-gnificativamente il meccanismo della con-correnza, tant’è che alla gara ha parteci-pato un unico soggetto, un’unica Ati, che

guarda caso aveva vinto l’appalto con unribasso dell’1 per cento »;

nonostante la segnalazione effet-tuata dell’Autorità anticorruzione al con-sorzio « Calatino terra di accoglienza »l’appalto non è stato revocato fino aquando non sono intervenuti gli arresticollegati all’inchiesta romana di « mafiacapitale », e solo nel 2015 si è proceduto alcommissariamento del centro nell’ambitodelle indagini della procura di Cataniasulle presunte irregolarità negli appalti;

nel giugno 2016 il Cara di Mineo èstato travolto dall’ennesima inchiesta, que-sta volta guidata dalla procura di Calta-girone, che ha contestato a una decina dipersone a vario titolo coinvolte nell’ap-palto del 2014 i reati di abuso d’ufficio,turbativa d’asta e turbata libertà del pro-cedimento di scelta del contraente;

tra gli accertamenti effettuati daparte della procura ci sono quelli relativiad una presunta truffa da un milione dieuro nella contabilità sulle presenze gior-naliere dei migranti ospiti del Cara diMineo, finalizzati alla liquidazione all’entegestore importi superiori a quelli dovutinel periodo compreso tra il 2012 e il 2015;

il costante sovraffollamento delCentro ha costretto i suoi ospiti a vivere incondizioni di degrado sociale e assisten-ziale e non di rado ha dato luogo atensioni con le forze dell’ordine e, inoltre,diverse inchieste giornalistiche hanno de-nunciato l’impiego illegale di ospiti delcentro in attività lavorative illegali, il mer-cato nero all’interno del centro e addirit-tura episodi di prostituzione;

il Cara di Mineo è solo l’esempiopiù eclatante del fallimento della gestionedei richiedenti asilo sul territorio nazio-nale, dovuta alla incapacità di smaltire lerichieste e i ricorsi conseguenti ai casi didiniego nei tempi previsti, dando luogosoltanto a un indebito arricchimento deisoggetti incaricati dall’accoglienza, comestanno dimostrando le numerose inchiestegiudiziarie degli ultimi anni;

Atti Parlamentari — 50 — Camera dei Deputati

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i dati dimostrano che a fronte dellapresenza di migliaia di persone nei Cara iltasso di accoglimento delle richieste nonarriva neanche al dieci per cento, mentrelo Stato spende centinaia di milioni dieuro ogni anno per far funzionare strut-ture che non assicurano un’efficace ge-stione del flusso migratorio che si riversasulle coste italiane;

in particolar modo in Italia, infatti,la parte maggioritaria degli immigrati ècostituita dai cosiddetti migranti econo-mici, quindi non in fuga da situazioni diguerra che possono giustificare il ricono-scimento dello status di rifugiato, e deiquali l’Unione europea si disinteressacompletamente, financo escludendoli daquelli oggetto di redistribuzione tra gliStati membri,

impegna il Governo:

a disporre la chiusura del centro diaccoglienza per richiedenti asilo di Mineoe il progressivo smantellamento delle altrestrutture a tal fine istituite sul territorionazionale;

nelle more della chiusura del centrodi Mineo, a trattenere le persone ivi rac-colte sino alla individuazione di soluzionialternative, a tal fine anche aumentando irimpatri dei soggetti arrivati illegalmente eai quali non viene riconosciuto alcun titolodi protezione internazionale.

(1-01382) « Rampelli, La Russa, GiorgiaMeloni, Petrenga, Tagliala-tela, Cirielli, Maietta, Nastri,Rizzetto, Totaro ».

(Mozione non iscritta all’ordine del giornoma vertente su materia analoga).

Atti Parlamentari — 51 — Camera dei Deputati

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