DDay.it Magazine n.7

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p. n. 6 / 2 luglio 200 estratto da www.dday.it nostra capacità di coprire tutto il mer- cato dell’hi-tech in tempo reale è un valore che la grande comunità di Voda- fone non può che amplificare”. Vodafone Lab è il luogo in cui discu- tere, scambiarsi opinioni sugli argo- menti più interessanti del mondo tecnologico e toccare con mano tut- te le più importanti novità di questo mercato. In questo spazio chiunque può trovare idee e ricevere supporto e informazioni da tutti gli altri mem- bri della community Labbers. In due anni, inoltre, il Lab è cresciuto fino a raggiungere i 100.000 utenti registra- ti, 500.000 fan su Facebook e quasi 4000 follower su Twitter. di M. Dalli P er celebrare il secondo com- pleanno di Vodafone Lab e i suoi 100.000 utenti registrati, Vodafone ha raggiunto un accordo con DDAY.it per la fornitura di noti- zie in tempo reale su tutto il mondo dell’elettronica di consumo e del- l’Home&Mobile Entertainment. In virtù di questa partnership, sul- l’home page di Vodafone Lab, il la- boratorio di idee online creato da Vodafone, compariranno le notizie e i più interessanti test di prodotto realizzati dalla redazione di DDAY.it. Questi contenuti saranno fruibili in un’area comune in cui compariranno congiuntamente i loghi di Vodafone Lab e di DDAY.it. “Essere il provider ufficiale di notizie di un canale importantissimo come Vo- dafone Lab – ha affermato Gianfran- co Giardina, direttore responsabile di DDAY.it – è per noi una grande soddi- sfazione. Crediamo in una rete aperta in cui la collaborazione tra le realtà più importanti porta un valore aggiunto, anche per gli utenti, ben superiore alla somma di quanto messo in campo. La PEOPLE & MARKET / Accordo esclusivo tra DDay.it e Vodafone Lab DDay.it entra nel mondo di Vodafone Lab Le nostre news sono disponibili anche tramite Vodafone Lab la community ufficiale dell’operatore di telefonia mobile PEOPLE & MARKET / Siamo andati negli studi di Europa 7 HD a controllare lo stato dei lavori Europa 7 HD: risposte, certezze e dubbi In esclusiva tutti i dettagli e i piani operativi della nuova emittente pay TV sul digitale terrestre di R. Pezzali P arte o non parte? Quando si ve- dranno i decoder nei negozi? Co- m’è possibile che ci stiano 7 canali HD a 1080p in un solo MUX? Dopo la conferenza stampa del 27 maggio e la promessa di una parten- za a luglio con la vendita dei decoder e con le trasmissioni di Europa7 si è saputo ben poco. Per chi non è fa- miliare con la vicenda, Europa7 è la nuova Pay TV di Francesco di Stefa- no che dovrebbe offrire canali in alta definizione con audio Dolby Digital utilizzando il nuovo standard di tra- smissione DVB-T2 (per ulteriori infor- mazioni vi invitiamo a leggere quello che abbiamo già scritto sui nr. 1 e 3 di DDay magazine). Siamo, quindi, an- dati a Roma presso la sede dell’emit- tente per vedere in prima persona lo stato attuale di Europa7 e capire quali sono i piani per i prossimi mesi, alla ricerca di risposte a tutti i dubbi. Ma quando parte Europa7? Al momento non c’è una data precisa, ma la partenza dovrebbe essere immi- nente. Le trasmissioni su Roma sono già attive (serve ovviamente il deco- der DVB-T2), mentre quelle su Milano segue a pag. 3 IN QUESTO NUMERO... Offerta Premium on Demand HD pag. 2 Sky in chiaro sul digitale terrestre pag. 2 Nintendo 3DS, giocare in 3D senza occhiali pag. 4 Alien Anthology in HD in autunno pag. 7 iPhone4: “Non c’è alcun Antennagate” pag. 10 Nuove fotocamere Panasonic Lumix pag. 12 Test: videocamera Canon XF305 pag. 14 Test: fotocamera Panasonic G2 pag. 15 Test: Microsoft Xbox 250 GB pag. 17 Test: TV Sony Bravia KDL-46HX800 pag. 18 Test: Kit wireless HDMI Philips SWW1800 pag. 19 Test: TV Philips 32PFL9705H pag. 20 EDITORIALE L’iPhone 4 è difettoso, ma va a ruba Apple, Apple, Apple. Nelle ultime settimane non si fa altro che parlare di Apple, di iPad, di iPhone 4. Qualcosa però è cambiato: l’azienda perfetta che non sbaglia mai nulla questa volta ha sbagliato e l’antenna dell’iPhone 4 verrà probabilmente ricordata come una delle più grosse tecno-figuracce della storia. Uno sbaglio che ha spinto anche Steve Jobs a chiedere scusa al mondo intero esordendo con un “non siamo perfetti”. Un caso quello di Apple deve far riflettere: da troppo tempo gli utenti, e soprattutto gli early adopter, più che acquirenti di un prodotto sono diventati “tester” non retribuiti del prodotto stesso. La fretta di voler lanciare sul mercato i prodotti, tante volte per battere sul tempo la concorrenza, ha portato sugli scaffali troppi prodotti imperfetti e talvolta anche incompleti, con funzioni “vendute” sulla carta ma ancora non disponibili. TV, fotocamere, smartphone e blu-ray non possono dire di essere maturi se non hanno ricevuto un aggiornamento che corregge i bug trovati da chi li ha comprati. E spesso, come nel caso di iPhone 4 quando il problema non è software un aggiornamento non basta. Tuttavia il mercato premia questi produttori e il caso di Apple lo dimostra: 3 milioni di smartphone venduti, e si attende il botto questo venerdì per il lancio in altre 17 nazioni. Nonostante i problemi dichiarati, un’orribile custodia in gomma in omaggio per ovviare al problema e un prezzo di 779 euro l’iPhone 4 potrebbe essere lo smartphone più venduto di sempre. dovrebbero essere attive al momento della pubblicazione di questo nume- ro di DDay Magazine. I ritardi sono dovuti soprattutto all’adozione di uno

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DDay.it Magazine è il periodico di tecnologia che offre notizie sul mondo dell'elettronica di consumo. DDay.it Magazine è realizzato partendo dai contenuti pubblicati quotidianamente su DDay.it

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n. 6 / �2 luglio 20�0estratto da www.dday.it

nostra capacità di coprire tutto il mer-cato dell’hi-tech in tempo reale è un valore che la grande comunità di Voda-fone non può che amplificare”.Vodafone Lab è il luogo in cui discu-tere, scambiarsi opinioni sugli argo-menti più interessanti del mondo tecnologico e toccare con mano tut-te le più importanti novità di questo mercato. In questo spazio chiunque può trovare idee e ricevere supporto e informazioni da tutti gli altri mem-bri della community Labbers. In due anni, inoltre, il Lab è cresciuto fino a raggiungere i 100.000 utenti registra-ti, 500.000 fan su Facebook e quasi 4000 follower su Twitter.

di M. Dalli

Per celebrare il secondo com-pleanno di Vodafone Lab e i suoi 100.000 utenti registrati,

Vodafone ha raggiunto un accordo con DDAY.it per la fornitura di noti-zie in tempo reale su tutto il mondo dell’elettronica di consumo e del-l’Home&Mobile Entertainment.In virtù di questa partnership, sul-l’home page di Vodafone Lab, il la-boratorio di idee online creato da Vodafone, compariranno le notizie e i più interessanti test di prodotto realizzati dalla redazione di DDAY.it. Questi contenuti saranno fruibili in un’area comune in cui compariranno congiuntamente i loghi di Vodafone Lab e di DDAY.it.“Essere il provider ufficiale di notizie di un canale importantissimo come Vo-dafone Lab – ha affermato Gianfran-co Giardina, direttore responsabile di DDAY.it – è per noi una grande soddi-sfazione. Crediamo in una rete aperta in cui la collaborazione tra le realtà più importanti porta un valore aggiunto, anche per gli utenti, ben superiore alla somma di quanto messo in campo. La

PeoPle & Market / Accordo esclusivo tra DDay.it e Vodafone Lab

DDay.it entra nel mondo di Vodafone labLe nostre news sono disponibili anche tramite Vodafone Lab la community ufficiale dell’operatore di telefonia mobile

PeoPle & Market / Siamo andati negli studi di Europa 7 HD a controllare lo stato dei lavori

europa 7 HD: risposte, certezze e dubbiIn esclusiva tutti i dettagli e i piani operativi della nuova emittente pay TV sul digitale terrestredi r. Pezzali

Parte o non parte? Quando si ve-dranno i decoder nei negozi? Co-m’è possibile che ci stiano 7 canali

HD a 1080p in un solo MUX? Dopo la conferenza stampa del 27

maggio e la promessa di una parten-za a luglio con la vendita dei decoder e con le trasmissioni di Europa7 si è saputo ben poco. Per chi non è fa-miliare con la vicenda, Europa7 è la nuova Pay TV di Francesco di Stefa-no che dovrebbe offrire canali in alta definizione con audio Dolby Digital utilizzando il nuovo standard di tra-smissione DVB-T2 (per ulteriori infor-

mazioni vi invitiamo a leggere quello che abbiamo già scritto sui nr. 1 e 3 di DDay magazine). Siamo, quindi, an-dati a Roma presso la sede dell’emit-tente per vedere in prima persona lo stato attuale di Europa7 e capire quali sono i piani per i prossimi mesi, alla ricerca di risposte a tutti i dubbi.

Ma quando parte Europa7?Al momento non c’è una data precisa, ma la partenza dovrebbe essere immi-nente. Le trasmissioni su Roma sono già attive (serve ovviamente il deco-der DVB-T2), mentre quelle su Milano

segue a pag. �3

IN QUeSto NUMero...

Offerta Premium on Demand HD pag. 2

Sky in chiaro sul digitale terrestre pag. 2

Nintendo 3DS, giocare in 3D senza occhiali pag. 4

Alien Anthology in HD in autunno pag. 7

iPhone4: “Non c’è alcun Antennagate” pag. 10

Nuove fotocamere Panasonic Lumix pag. 12

Test: videocamera Canon XF305 pag. 14

Test: fotocamera Panasonic G2 pag. 15

Test: Microsoft Xbox 250 GB pag. 17

Test: TV Sony Bravia KDL-46HX800 pag. 18

Test: Kit wireless HDMI Philips SWW1800 pag. 19

Test: TV Philips 32PFL9705H pag. 20

eDItorIale

l’iPhone 4 è difettoso, ma va a rubaApple, Apple, Apple. Nelle ultime settimane non si fa altro che parlare di Apple, di iPad, di iPhone 4. Qualcosa però è cambiato: l’azienda perfetta che non sbaglia mai nulla questa volta ha sbagliato e l’antenna dell’iPhone 4 verrà probabilmente ricordata come una delle più grosse tecno-figuracce della storia. Uno sbaglio che ha spinto anche Steve Jobs a chiedere scusa al mondo intero esordendo con un “non siamo perfetti”. Un caso quello di Apple deve far riflettere: da troppo tempo gli utenti, e soprattutto gli early adopter, più che acquirenti di un prodotto sono diventati “tester” non retribuiti del prodotto stesso. La fretta di voler lanciare sul mercato i prodotti, tante volte per battere sul tempo la concorrenza, ha portato sugli scaffali troppi prodotti imperfetti e talvolta anche incompleti, con funzioni “vendute” sulla carta ma ancora non disponibili. TV, fotocamere, smartphone e blu-ray non possono dire di essere maturi se non hanno ricevuto un aggiornamento che corregge i bug trovati da chi li ha comprati. E spesso, come nel caso di iPhone 4 quando il problema non è software un aggiornamento non basta. Tuttavia il mercato premia questi produttori e il caso di Apple lo dimostra: 3 milioni di smartphone venduti, e si attende il botto questo venerdì per il lancio in altre 17 nazioni. Nonostante i problemi dichiarati, un’orribile custodia in gomma in omaggio per ovviare al problema e un prezzo di 779 euro l’iPhone 4 potrebbe essere lo smartphone più venduto di sempre.

dovrebbero essere attive al momento della pubblicazione di questo nume-ro di DDay Magazine. I ritardi sono dovuti soprattutto all’adozione di uno

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di M. Dalli

Ufficialmente nessuna delle due pay TV ha intenzione di iniziare trasmissioni 3D a bre-

ve: gli schermi 3D sul mercato sono pochi e gli attuali contenuti HD an-cora faticano a essere redditizi. In al-tri Paesi dove le trasmissioni 3D sono già cominciate, inoltre, il successo non è stato eclatante, tanto da con-vincere i broadcaster a interrompere il servizio anzitempo.

È però vero che il pubblico ha di-mostrato un certo interesse verso la terza dimensione, specialmente dopo i successi al cinema di Avatar e degli altri film usciti lo scorso inverno. Le due emittenti non possono perciò ignorare il fenomeno, anche se se fi-nora hanno tenuto un basso profilo.

Le cose potrebbero però cambiare nel giro di qualche mese, magari già per Natale. Sky, infatti, ha fatto sostenere ai suoi dipendenti dei cor-si dedicati al 3D, mentre Mediaset, dopo l’annuncio da parte di TELE System che il prossimo decoder On Demand HD supporterà anche il 3D, non ha voluto né confermare né smentire il fatto che proprio l’On Demand potrebbe essere il veicolo per il 3D made in Cologno Monzese. L’idea è che il 3D sia un argomento “caldo” nei piani alti di Cologno, e che probabilmente Sky e Mediaset si stanno “studiando” per capire chi potrebbe cominciare per prima. È evidente, infatti, che se una delle due parte con il 3D, l’altra non può

PeoPle & Market / Non ci sono prese di posizione ufficiali da parte delle due pay TV ma l’interesse per il 3D pare esserci

Mediaset contro Sky, la sfida si gioca anche sul 3D L’alta definizione non si è ancora diffusa e già le due più grosse Pay TV italiane pensano al futuro in 3D

di M. Dalli

Si è concluso il tormentone che vedeva da un lato Sky intenzio-nata a sbarcare sul DTT, dall’altro

Mediaset e il Governo Italiano appel-larsi al commissario Almunia affinché ciò non accadesse. La Commissione Europea ha però autorizzato l’emitten-te satellitare a partecipare alla prossi-ma asta per l’assegnazione delle fre-quenze terrestri, sollevandola così dai vincoli presi in sede di fusione tra Tele Più e Stream che volevano Sky fuori dal digitale terrestre fino al 2012. La Commissione è però ben conscia della posizione dominante di Sky sul satelli-te, altrettanto conscia del fatto che un ingresso sul DTT ne rafforzerebbe ul-teriormente la posizione. Pertanto Sky si impegna a partecipare all’asta sol-tanto per una delle cinque frequenze che verranno assegnate. Non solo, per 5 anni potrà trasmettere solamente

PeoPle & Market / Si a Sky sul DTT prima del 2012

Sky sul digitale terrestre ma solo in chiaroLa Commissione Europea ha modificato il vincolo che imponeva a Sky di stare fuori dal Digitale Terrestre italiano fino al 2012, ma niente Pay TV per 5 anni

canali in chiaro. Nel complesso quella della Commissione ci sembra una de-cisione abbastanza sensata, anche se siamo sicuri che in Mediaset avrebbe-ro preferito lasciare Sky completamen-te fuori dal loro territorio (ma già così possono evitare la concorrenza diretta con Premium). Vedremo quindi quali canali Sky deciderà di trasmettere (a parte il già presente Cielo, ovviamen-te), nel caso si aggiudicasse la frequen-za. Attendendo, si capisce, il 2015, per capire se a quel punto la TV di Murdo-ch farà effettivamente partire una sua “mini” pay TV sul terrestre.

zione entro la fine del 2011, mentre Mediaset dà più l’idea di essere a corto di banda e di puntare tutto sull’On Demand come unico mezzo per avere più film in HD. Ovviamente per ora tutto tace, ma l’impressione è che questo inverno potrebbe esse-re meno “piatto” del solito.

certo stare a guardare. Da un punto di vista strettamente tecnico la ban-da richiesta da un canale HD 3D in side-by-side non è diversa da quella di un canale HD normale; se però da un lato Sky non ha grossi problemi di banda, discorso diverso va fatto per Mediaset Premium, per cui l’uni-co modo di veicolare il 3D sarebbe proprio attraverso l’On Demand. Ri-cordiamo infatti che il servizio sfrutta un canale dati attivo di notte: non sarebbe quindi un problema inserire, tra i 50 film sempre disponibili sulla library, anche uno o due contenuti tridimensionali. Da utenti, più che il 3D ci piacerebbe vedere ampliare l’offerta in HD: va però detto che Sky ha promesso 50 canali in alta defini-

aUDIo VIDeo / Arriva Mediaset On Demand HD

Premium on Demand HD in offerta a 269 euroIl decoder per Premium On Demand HD si chiamerà TS7500HD e sarà in vendita a partire da fine mese a 269 euro insieme a una tessera Premium

di M. Dalli

Come vi avevamo già anticipato lo scorso mese, TELE System sta per lanciare il decoder dedicato

al servizio Premium On Demand HD.Il decoder si chiamerà TS7500HD e sarà in vendita a partire dalla fine di Luglio al prezzo di 269 euro abbina-to a una tessera Premium. Il decoder avrà una base comune col TELE Sy-stem TS7900HD, ma integrerà due tuner aggiuntivi (per un totale di tre tuner in un solo decoder) e un disco da 320GB.

Il servizio consentirà di scaricare e avere sull’hard disk fino a 50 film, sempre a disposizione per la visione, e con funzioni di riproduzione simili a quelle di un disco.

Per ora tuttavia non è ancora dato sapere quanti di questi film saranno disponibili effettivamente in alta de-finizione.

Tra le caratteristiche innovative si parla di Dolby Digital Plus e 3D, anche se su quest’ultimo Mediaset mantie-ne per ora il più stretto riserbo.

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Esperienza visiva incredibilmente perfetta.

.

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L’utilizzo della tecnologia “LED local dimming” permette di raggiungere l’incredibile valore di contrasto di 2.000.000:1 graziealla gestione avanzata della retroilluminzazione LED. Colori più brillanti e neri “puri” per un’esperienza cromatica ancora piùprofonda ed intensa.

Con i sistemi di retroilluminazione tradizionali, il pannello è costantemente illuminato, non permettendo la corretta rappresen-tazione del nero. Nei TV della serie SV, l’intera superficie del pannello è retroilluminata da LED che si accendono e spengonograzie alla costante analisi del segnale in ingresso.

Grazie al costante investimento di TOSHIBA in R&D, la rappresentazione dei colori e del nero ha finalmente raggiunto l’eccellenza.

making dark darker, bright brighter

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eNtertaINMeNt / Presentati in Italia i primi prototipi della nuova console portatile

Nintendo 3DS, 3D senza occhialiniTante novità e un salto di qualità per i giochi della piccola console il cui lancio è previsto per il prossimo anno

di P. Centofanti

È stato uno dei piatti forti dello scorso E3 di Los Angeles: la nuo-va versione della console porta-

tile Nintendo 3DS, la cui caratteristica principale è, manco a dirlo, lo schermo 3D. Un 3D diverso da tutti gli altri però quello di Nintendo, perché per apprez-zare la dimensione in più con la nuova console non servono occhialini: il di-splay è infatti di tipo auto-stereoscopi-co. Le due immagini vengono visualiz-zate contemporaneamente ma grazie a un particolare sistema di micro-gri-glie ogni occhio vede solo quello “che

gli spetta”. Il sistema funziona perché lo schermo è di dimensioni ridotte, anche se da quello che abbiamo potuto ve-dere la resa non è ancora perfetta.

Il form factor non è cambiato molto dal Nintendo DS XL: la differenza più evidente è la diversità dei due display. Quello inferiore touch-screen da 3 pollici ha un formato infatti 4:3 mentre quello superiore, il celeberrimo display 3D (di Sharp?) da 3.53 pollici, è in for-mato Wide. Altra importante novità è il fatto che anche la fotocamera diventa 3D: sul frontale troviamo infatti due

aUDIo VIDeo PS3 con Blu-ray 3D da settembreDopo l’update di giugno per abilitare i giochi 3D (in questi giorni è arrivata la conferma ufficiale che gli sviluppatori potranno utilizzare solo il 720p a 60Hz, in modo da ottenere un risultato finale accettabile come qualità e fluidità di gioco), l’autorevole ComputerAndVideoGames.com, riporta la notizia che a settembre arriverà l’aggiornamento software che consentirà di vedere anche i Blu-ray 3D. Inoltre, nel corso dell’anno Sony lancerà un altro aggiornamento che aggiungerà la compatibilità con le foto in 3D scattate dalle fotocamere 3D attualmente sul mercato (tra cui anche le nuove NEX di Sony). Entro i prossimi 12 mesi, inoltre, anche YouTube inserirà dei contenuti 3D, che saranno visibili sulla PS3. Sul fronte della tradizionale TV, invece, il servizio PlayTV è già compatibile: ora sono le emittenti che devono cominciare a trasmettere in 3D.

eNtertaINMeNt Il Nintendo 3DS sarà inviolabileQuante volte abbiamo sentito dire al lancio di una nuova tecnologia che “Il nuovo sistema anti-copia è infallibile”. Questa volta a credervi è THQ, uno dei maggiori produttori di videogiochi, e l’oggetto di tanta fiducia è il nuovo sistema di protezione dalla copia della console Nintendo 3DS. Ad aver convinto THQ sarebbe stata la stessa Nintendo che alla richiesta di informazioni sul nuovo DRM ha risposto con un: “è talmente sofisticato che è troppo complicato da spiegare”. Frase che abbiamo sentito più volte, non ultima durante la guerra dei formati tra HD DVD e Blu-ray Disc che ha visto soccombere prima l’AACS e poi il BD+, tutte tecnologie infallibili secondo i promotori e che poi sono dovute capitolare davanti agli attacchi degli hacker. La pirateria dei giochi per Nintendo DS ha raggiunto livelli preoccupanti per la compagnia, ma con il Nintendo 3DS assicurano di aver fatto un importante passo in avanti contro la diffusione illegale dei giochi.

obiettivi che permettono di scattare foto tridimensionali e di rivedere gli scatti immediatamente grazie al di-splay a tre dimensioni. Un selettore sul-la parte destra permette di regolare la profondità dell’effetto tridimensionale del display e, se si vuole, di disattivare del tutto il 3D ottenendo una visualiz-zazione tradizionale.

Insieme alla nuova console (il lancio è previsto per il prossimo anno) usciranno anche nuovi giochi non solo Nintendo ma anche firmati dai più grandi studios, tra cui molti titoli forti che ci è stato pos-sibile vedere in versione demo. Tra que-sti vale la pensa segnalare Metal Gear Solid Snake Eater 3D, Resident Evil Revela-tions e Mario Kart, tutti in 3D. Le versioni mostrate all’evento non erano esatta-mente interattive, ma mostravano una collezione di video, anche in gioco, in grado di dare un’idea di cosa aspettarci dallo schermo 3D. E c’è da dire che an-che da un punto di vista grafico i nuovi giochi presentano un sensibile salto in avanti. Per quanto riguarda il display 3D invece occorre tenere presente che l’angolo di visione è ancora piuttosto limitato, almeno lateralmente: la con-sole va tenuta ben centrata davanti ai nostri occhi altrimenti l’immagine 3D collassa con uno spiacevole effetto. Praticamente nessun problema invece in direzione verticale. Inoltre, la console non va tenuta troppo vicino al viso per ottenere risultati ottimali. La profondità dell’immagine c’è e certamente au-menta il coinvolgimento. Quella a cui abbiamo partecipato è stata comun-que solo un’anteprima e non abbiamo avuto modo di spendere troppo tem-po con i prototipi della nuova console, però qualche dubbio sull’affaticamento della vista ci è venuto, anche perché un po’ di cross-talk è comunque percepibi-le in alcune situazioni.

MoBIle 3D senza occhiali anche da DoCoMo Il prototipo di display auto-stereoscopico che migliora l’angolo di visione è in arrivo sugli smartphone di prossima generazione

di P. Centofanti

NTT DoCoMo ha mostrato al Wireless Japan 2010 di Tokyo un prototipo di display 3D auto-stereoscopico, che cioè non ha bisogno di occhialini, dotato di un ampio angolo di visione. Come abbiamo avuto modo di sperimentare noi stessi con la prova del prototipo di Nintendo 3DS, gli schermi di questo tipo non richiedono occhiali polarizzati o attivi ma per come sono costruiti ne-cessitano che il punto di vista dello spettatore sia perfettamente allineato allo schermo. La soluzione di DoCoMo costruisce l’immagine stereoscopica utiliz-zando un sistema a otto micro lenti per separare i due canali. In questo modo l’angolo di visione riesce ad arrivare fino a 30° senza perdere l’effetto 3D. Può non sembrare molto ma per un dispositivo portatile come una console o uno smartphone è quanto basta per avere un’immagine più piacevole nelle tipiche situazioni di utilizzo (sui mezzi pubblici, in strada, ecc.). Questo tipo di display richiederebbe, secondo quanto riportato dai ragazzi del blog giapponese Akihabara News, una CPU Snapdragon da 1 GHz assistito da una GPU: quanto troviamo oggi sulla maggior parte di smartphone di fascia medio/alta.

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aUDIo VIDeo / Abbiamo raccolto interessanti anticipazioni

I nuovi lettori 3D SamsungNella nuova gamma di Blu-ray 3D entrerà un modello low cost e arriverà anche il nuovo PVR 3D

di r. Pezzali

a lcuni giorni fa Samsung ha annunciato per il mercato americano una nuova gamma

di lettori Blu-ray 3D. Come sempre però i prodotti destinati al mercato americano sono diversi, e proprio per questo motivo abbiamo sen-tito Samsung Italia che ci ha dato qualche aggiornamento in tal sen-so. I nuovi lettori lanciati negli Usa sarebbero il BD-C6800, uguale al modello 6900 ma senza la copertu-ra trasparente e il BD-C7900, uguale al BD-C6900 ma con doppia uscita HDMI per i sintoamplificatori con HDMI 1.3. Entrambi i prodotti però

non arriveranno in Italia, sono de-stinati esclusivamente al mercato USA.

Arriverà invece un modello 3D entry level (BD-C5900), senza uscite analogiche che andrà a competere con il BDP-S470 di Sony sul fronte del prezzo, con uno street price di 220/240 euro.

Al top della gamma Samsung inserirà, invece, il BD-C8900, la ver-sione 3D del BD-C8500. Questo mo-dello di fatto andrà a sostituire il BD-C8500 posizionandosi allo stesso prezzo. Resterà in gamma invece il BD-C8200, con hard disk più piccolo

e senza funzionalità 3D.La gamma 3D quindi sarà

composta da un modello entry level (BD-C5900) senza uscite analogiche a 239 euro, dall’at-tuale BD-C6900 con uscite ana-logiche a 399 e dal BD-C8900 a 599 euro.

PeoPle & Market

SIae, buttati �3,� milioni l’anno

Uno studio dell’Istituto Bruno Leoni rileva come l’inefficienza del monopolio SIAE pesi sulle tasche degli italiani

di M. Dalli

In Italia la SIAE gestisce, in regime di monopolio pubblico, la raccolta dei diritti d’autore. Ma questo si-stema è valido? Diego Menegon, dell’Istituto Bruno Leoni, ha messo a confronto il modello italiano con quelli di altri Paesi europei e ovvia-mente non sono tutte rose e fiori. Secondo Menegon, infatti, “la mi-nor efficienza della SIAE costa agli autori, ai discografici e ai fruitori di opere musicali protette (quindi ai consumatori) 13,5 milioni di euro all’anno”. La differenza va vista con quelle che sono considerate le realtà più “virtuose” ; in alcuni casi la differenza è minore, ma l’idea di soldi buttati è piuttosto evidente. Nel Regno Unito, per esempio, vige un modello aperto, dove più enti si occupano della raccolta dei diritti. “Il rapporto tra i costi operativi e i diritti raccolti”, secondo Mene-gon, “è nettamente più alto in Ita-lia, rispetto ai dati rilevati nel Regno Unito. Le collecting society inglesi, inoltre, consentono un più facile accesso al mercato a giovani e non professionisti, tanto che spesso non esigono alcuna tassa di iscrizione”.

In sostanza, essere un giovane artista in Italia può essere un incu-bo; tanto vale emigrare in UK. Se siete interessati a leggere il testo completo dello studio “L’interme-diazione dei diritti d’autore. Perché il monopolio è costoso e inefficiente”, potete scaricarlo gratuitamente dal sito dell’Istituto Bruno Leoni in for-mato PDF o cliccando questo link.

PeoPle & Market Sony trasloca la fabbrica di Blu-rayDa genanio 2011 cesserà la produzione di lettori Blu-ray e DVD recorder nello stabilimento ungherese di Godollo, che invece continuerà nello stabilimento malese di Kuala Lumpur. Lo afferma un comunicato di Sony Corporation, precisando che in questo modo si migliorerà la produttività e l’efficienza del settore Blu-ray, di cui si attende un aumento della domanda, specie per i modelli 3D compatibili. Sony precisa che questa operazione non modificherà il bilancio societario, nessuna indicazione invece sui 540 lavoratori dello stabilimento. Lo stabilimento di Godollo era stato inaugurato nel maggio 1996 per la produzione di lettori DVD e DVD recorder, in seguito vi era stata collocata anche la produzione dei lettori Blu-ray. Questa decisione arriva a pochi mesi dall’altra dismissione europea di Sony, che aveva ceduto la propria fabbrica di televisori nella Repubblica Ceca al gruppo Foxconn.

aUDIo VIDeoSharp è la prima ad adottare il formato BDXlÈ Sharp la prima azienda ad adottare l’appena approvata estensione multi-strato del formato Blu-ray Disc, il BDXL. Dal 30 luglio saranno infatti disponibili in Giappone i primi dischi Blu-ray a tre strati con capacità da 100 GB. Il nuovo formato prevede fino a 4 strati per un totale di 128 GB di spazio su disco. I nuovi dischi non sono naturalmente compatibili con la maggior parte dei lettori e recorder Blu-ray attualmente in commercio. Unica eccezione i due nuovi modelli Sharp di Blu-ray Disc recorder che saranno disponibili in Giappone in contemporanea con i nuovi dischi, i BD-HDW700 e BD-HDW70, compatibili anche con il formato 3D, e che saranno già in grado di leggere e scrivere i dischi BDXL sia a tre che quattro strati. Per quanto riguarda i nuovi supporti si parla di 5000 Yen (circa 45 euro) per i dischi da 100 GB.

aUDIo VIDeo / In arrivo a settembre due nuovi lettori 3DI nuovi Blu-ray di lG hanno il PVr I modelli HR550 e BDT590 sono 3D e dotati di funzionalità PVR con tuner HD integrato

di r. Pezzali

lG è stata la prima a proporre un DVD con PVR digitale terrestre,

la famosa e “buggata” Me-dia Station. Poi arrivò l’HR400, l’ec-cellente Blu-ray con PVR integrato che ha aperto una sorta di strada seguita da altri produttori, in primis da Samsung con i suo BD-C8200 e BD-C8500.

LG rilancia con due nuovi model-li, siglati HR-550 e BD-T590. I due lettori Blu-ray sono sostanzialmente identici nelle funzionalità: l’unica differenza è l’hard disk che nel pri-mo prodotto è integrato (250 GB) mentre nel secondo manca, ma può essere collegato un disco ester-no tramite USB. Entrambi i prodotti hanno un lettore Blu-ray 3D inte-

grato, sono DLNA e hanno anche la connessione Wi-Fi b/g/n. Tramite USB possono poi contare sulla ripro-duzione di tutti i tipi di file, MKV HD inclusi. Tra le altre funzionalità non manca il Netcast, ovvero le funzioni interattive YouTube, Accuweather e Picasa.

Sotto il profilo PVR, invece, i due prodotti hanno lo slot CI+, sono certificati bollino silver e possono registrare trasmissioni HD sull’hard disk interno o esterno, a seconda del modello. I prezzi ancora non sono noti, mentre per la disponi-bilità entrambi i modelli saranno a scaffale a settembre.

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n. 6 / �2 luglio 20�0estratto da www.dday.it

MoBIlePiù colori e funzioni per i WalkmanSony lancia il nuovo Walkman audio/video E450 disponibile in 5 colorazioni diverse e con tante funzioni “speciali”

di P. Centofanti

Nuovo aggiornamento per la gamma di Walkman di Sony con il lancio del mo-dello E450: segni particolari un design giovane, colori brillanti e nuove funzio-nalità. Il nuovo lettore riproduce brani in formato MP3, AAC, WMA e WAV più filmati MPEG-4 AVC, DivX e Windows Media Video. Il lettore portatile è dotato di schermo LCD con risoluzione QVGA da 2 pollici, integra una radio FM e un registratore vocale. La funzionalità Language Learning permette di rallenta-re un file audio senza modificarne il tono per migliorarne la comprensione. SensMe analizza invece la libreria musicale creando delle playlist automatiche in base alle caratteristiche dei brani. Lyrics Sync consente di visualizzare sul display i testi delle canzoni importando i file in formato .lrc. A ciò si aggiun-

gono le tecnologie audio Clear Bass, Clear Stereo e il DSP Virtual Phones Technology che permette di simula-re cinque ambienti di ascolto diversi. Il nuovo lettore è disponibile in tagli da 4, 8 e 16 GB e offre un’autonomia di riproduzione di 50 ore per l’audio e 10 ore per i filmati.

p.6aUDIo VIDeo / Ad ogni TV il suo sistema Home TheaterUn sistema Ht per il Samsung C9000Il nuovo HT-C9950W è destinato ai possessori del nuovo TV ultraslim Bello, elegante ma forse non così originale

di r. Pezzali

Samsung quest’anno ha scelto di creare una sorta di abbina-mento forzato tra i TV e i siste-

mi Home Theater e in concomitanza con il lancio della TV flagship C9000 propone anche un sistema Home Theater 7.1 abbinato. Del nuovo HT-C9950W si apprezzano le fun-zionalità e il design, anche se que-st’ultimo è un po’ troppo simile ad alcuni prodotti Loewe e non è pro-prio originalissimo, ma è comunque decisamente elegante.

Il sistema è 7.1, ha tutte le decodi-fiche HD e integra un Blu-ray 3D. La potenza di usci-ta massima è di 1330 Watt RMS e i diffusori poste-riori sono wireless. L’unità centrale, da appoggiare su una pedana op-pure installabile a

parete, oltre a integrare il Blu-ray pre-senta tutte le funzionalità dei lettori Samsung di fascia alta, quindi Inter-net@TV, lettore di file multimediali ( AVCHD, DivX(-HD), MKV, MP3, WMA, WMV, MP4) e DLNA.

Samsung ha inserito anche un si-stema di calibrazione acustico, con microfono da posizionare nel punto di ascolto. Il prezzo non è ancora sta-to confermato, così come la disponi-bilità in Italia ma pare che per questo sistema si debbano spendere quasi 2000 euro.

aUDIo VIDeoMarantz sposa SaCD e iPhoneMarantz ha presentato per il Giappone un nuovo lettore stereo Super Audio CD, il SA8004, che mette insieme il diavolo e l’acqua santa: non solo audio ad altissima qualità ma anche ingresso USB per lettori iPod e iPhone. In realtà l’ingresso USB permette anche di sfruttare i DAC del lettore per riprodurre audio anche ad alta risoluzione ( fino a 96 KHz e 24 bit) proveniente da un PC (supportati Windows e Mac OS, pinguini astenersi). Il lettore è in grado di riprodurre anche file WAV, AAC, WMA e naturalmente MP3. Fiori all’occhiello dell’SA8004 gli stadi di uscita analogici Marantz HDAM SA2 e il convertitore digitale analogico Cirrus Logic CS4398, per offrire 120 dB di gamma dinamica e -107 dB di THD+N. Il prezzo? 100.000 Yen, al cambio poco meno di 900 euro.

teCHNo-GaDGeta passeggio con l’anguria al fresco

Ogni giorno vengono presentati gadget divertenti, un po’ pazzi e a volte anche estremi. Ci siamo quindi chiesti: perchè trascurarli? Ecco, quindi, che la proverbiale fantasia tecnologica giapponese ci viene incontro con un divertentissimo gadget estivo: il trolley frigo per portare in giro l’anguria. Questo carrellino con frigorifero integrato mantiene fresca una anguria mentre la trasportiamo. Resta da chiedersi per quale motivo dobbiamo andare in giro con un’anguria, ma sicuramente un giapponese riuscirebbe a darci una risposta. Disponibile solo in Giappone ad un prezzo di circa 230 dollari.

aUDIo VIDeo

Da Pioneer ampli con Bluetooth e HDMI �.4

Presentata l’intera nuova gamma di sinto-amplificatori audio/video a cinque e sette canali. Attenzione particolare anche per i dispositivi portatili

di P. Centofanti

Sono cinque i nuovi sinto-ampli-ficatori audio/video presentati ufficiamente da Pioneer. Due, il VSX-520 (299 euro) e il VSX-820 (399 euro), li avevamo già se-gnalati qualche mese fa, e ora vengono affiancati dal modello VSX-420 (249 euro) a 5.1 canali e dai VSX-920 (499 euro) e VSX-1020 (699 euro) a 7.1 canali.

Tutti i modelli (eccetto il VSX-420) supportano le più recenti codifiche audio e sono dotati di connettività HDMI 1.4 per sup-portare il collegamento passan-te dei segnali video 3D.

Pioneer pone però l’accen-to sulle funzioni multimediali. Sempre fatta eccezione per il modello base, tutti i nuovi ampli offrono la possibilità, tramite un accessorio opzionale, di riprodu-zione in streaming da dispositivi Bluetooth.

Il modelli VSX-820, VSX-920 e VSX-1020 permettono il colle-gamento diretto di lettori iPod, iPod Touch ed iPhone, mentre i due modelli di punta sono com-patibili con l’applicazione per iPhone e iPod Touch iControlAV che trasforma i dispositivi Apple in telecomandi touch-screen per i nuovi amplificatori.

Gli amplificatori VSX-920 e VSX-1020 sono dotati infatti di porta di rete Ethernet e offrono inoltre l’upscaling dei segnali vi-deo in definizione standard fino a 1080p.

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n. 6 / �2 luglio 20�0estratto da www.dday.it

di P. Centofanti

Nonostante il Blu-ray Disc sia una realtà ormai da diversi anni, sono ancora molti i titoli

importanti che mancano ancora al-l’appello. I film della saga di Alien sono sicuramente tra quelli più attesi e Fox si prepara a lanciare un cofanetto che di certo non potrà che soddisfare i fan della saga fanta horror inaugurata dal grande Ridley Scott. A ottobre, negli Stati Uniti e nel Regno Unito - per l’Italia aspettiamo ancora la conferma ufficiale - uscirà Alien Anthology: cofa-netto composto da sei dischi Blu-ray contenente i quattro film in edizione cinematografica e speciale, più tut-ti gli extra delle precedenti edizioni DVD e persino Laserdisc. A ciò si ag-giungono anche contenuti inediti per un totale di 60 ore di inserti speciali: nuove scene eliminate, provini, dietro le quinte e persino giornalieri. Ci sarà una modalità interattiva denominata

eNtertaINMeNt / In arrivo il cofanetto della saga fantahorror

Alien in HD in autunnoIl mega cofanetto conterrà 6 Blu-ray, tanti contenuti inediti più gli extra di tutte le precedenti edizioni

MU-TH-UR per la visione dei nuovi inserti speciali e tutti i film sono stati rimasterizzati per la versione in alta definizione. Tra gli extra più interes-santi la versione integrale del docu-mentario Wreckage and Rage sulla controversa produzione di Alien3 di David Fincher, making of che venne paradossalmente anch’esso tagliuz-zato da Fox in occasione del prece-dente box Alien Quadrilogy. Tutti i film saranno proposti naturalmente in 1080p e con audio per la lingua origi-nale DTS-HD Master Audio.

di M. Dalli

alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non ha desiderato se-dersi sul sedile di una macchina

da Formula 1. Se volete “sfogare” questa passione, da settembre potrete farlo con F1 2010, nuovo gioco della Code-master disponibile per PC, Xbox 360 e PS3. In F1 2010 potrete gareggiare in ambienti estremamente realistici, con e contro le vetture e i piloti che scendo-no in pista durante la stagione. I model-li delle macchine sono infatti realizzati a partire dai disegni CAD forniti dalla scuderie, ma anche le livree sono cura-te nei minimi dettagli. Codemaster ha posto grande attenzione anche nei cir-cuiti, cercando di rendere più veritiera l’esperienza di guida: il pubblico sugli spalti aumenta dalle prove libere alla gara, proprio come avviene durante un weekend di gara. Molto accurata è an-che la gestione del meteo, che influisce sulle prestazioni e sulla reattività della

eNtertaINMeNt / A settembre il nuovo gioco di Formula 1

tutti in pista con F� 20�0Si potrà gareggiare con piloti e macchine ufficiali della stagione 2010

macchina a se-conda del grip che si ha, del-l’asfalto, delle gomme e via di-cendo. A propo-sito di gomme, i piloti potranno scegliere se cam-biarle al pit stop montando quelle da bagnato prima che cominci a piovere, cercando così di anticipare gli avversari. Per quanto riguarda le modalità di gio-co, infine, i giocatori potranno decidere se percorrere la modalità carriera, par-tendo dal basso e facendosi un nome (è possibile anche cambiare squadra da un anno con l’altro, oppure decidere di rimanere fedeli alla propria scuderia), ma è prevista anche una modalità multiplayer online in cui ci si potrà mi-surare con amici o semplici sconosciu-ti e vedere chi è il pilota più veloce.

eNtertaINMeNt

ecco i prezzi ufficiali di kinect e Xbox 360 4GB

Microsoft ha annunciato i prezzi ufficiali di Kinect e della nuova Xbox 360 4GB, che sararanno anche venduti in bundle. Disponibili entro Natale

di M. Dalli

Assieme a Move di Sony, Kinect per Xbox 360 (già noto come Project Natal, da noi provato in aprile e pubblicato sul nr. 1 di DDay magazine) è probabilmen-te una delle novità più attese per il mondo delle console. Micro-soft oggi ne ha svelato il prezzo di vendita, che sarà di 149.99 euro in bundle col gioco Kinect Adventures.

Non c’è ancora una data uf-ficiale di lancio (si parla di un generico periodo natalizio), ma si sa già che sarà disponibile un bundle con la Xbox 360 4GB, una nuova versione di Xbox simile a quella “slim” (in prova su questo numero a pag. 17), ma dotata in-vece di memoria flash da 4GB e finitura nero opaco, oltre al Wi-Fi integrato.

Il bundle costerà 299.99 euro, mentre la sola Xbox 360 4GB avrà un prezzo di listino di 199.99 euro e sarà disponibile in Italia dal 20 agosto. Kinect potrà comunque funzionare su tutte le Xbox 360 esistenti, non solo su quelle nuove.

Al momento del lancio di Ki-nect saranno disponibili anche altri giochi oltre ad Adventures, ovvero Kinectimals, Kinect Sports e Kinect Joy Ride, tutti venduti al prezzo di 49.99 euro cad.

PeoPle & Market

Hollywood vara il lucchetto globale

A leggere il comunica-to ufficiale che segna la nascita di UltraViolet, si è quasi portati a cre-dere che sia un’ottima idea a beneficio degli

utenti: una piattaforma condivisa da produttori di elettronica e fornitori di contenuti per la distribuzione di film e musica da Internet a dispositivi multimediali di ogni tipo. Ultraviolet nasce per iniziativa del DECE (Digital Entertainment Content Ecosystem), consorzio che raggruppa tutti i maggiori produttori di elettronica e i big di Hollywood, esclusi Disney e Apple, con lo scopo di creare una piattaforma per l’acquisto di conte-nuti che possano essere riprodotti su qualsiasi dispositivo: “compra una volta, riproduci ovunque” è lo slogan. In effetti sarà possibile per chiunque creare un proprio account gratui-to su UltraViolet da utilizzare per l’acquisto di contenuti presso gli store che adotteranno il formato. I contenuti saranno poi riproducibili su tutti i dispositivi dotati del logo pubblicato in apertura. Il problema è proprio che lettori Blu-ray, smar-tphone e TV dovranno avere questo logo. Non bisogna cadere nell’errore di pensare che l’idea sia solo quella di creare un nuovo standard digita-le universale compatibile con tutti i prodotti di elettronica: UltraViolet è un nome roboante per quello che alla fine non è altro che il solito ten-tativo di riproporre il DRM. È vero, in questo caso si tratterebbe di un formato condiviso da gran parte dell’industria, ma ciò non toglie che i fornitori di contenuti avranno an-cora una volta il potere di decidere come, quando e per quanto tempo potremo fruire di opere legittima-mente acquistate. Una mossa in controtendenza con quanto acca-duto nella distribuzione musicale, dove l’eliminazione del DRM ha dato un notevole impulso agli store digitali (vedi Amazon.com e iTunes). Vedremo quali saranno le mosse di Apple e Disney, la prima impegnata nel promuovere il suo iTunes Store, la seconda promotrice di un suo DRM denominato KeyChest: stando così le cose i contenuti UltraViolet saranno banditi dai dispositivi Ap-ple e dal catalogo Disney.

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n. 6 / �2 luglio 20�0estratto da www.dday.it

aUDIo VIDeo anche Sony ritocca i prezzi, verso l’altoSono arrivati in redazione i prezzi finali della gamma di TV 3D di Sony. Rispetto a quanto anticipato qualche mesa fa, però, ci sono alcuni piccoli cambiamenti. Vediamo quindi nel dettaglio i prezzi, serie per serie.

Come si vede, Sony ha deciso di riposizionare un po’ più in alto la serie di punta LX900/LX904, mentre rimane invariata la serie HX900, la serie HX800 subisce invece una leggera diminuzione del prezzo consigliato. A cambiare non è solo il prezzo, però: contrariamente a quanto vi avevamo anticipato in Aprile, solo nei modelli LX900 e LX904 saranno inclusi due paia di occhialini. Per tutti gli altri il kit col trasmettitore IR sarà opzionale e acquistabile separatamente. Resta il fatto che i prezzi, rispetto alla concorrenza, sono un po’ alti. Un esempio? Con una spesa di poco superiore al 60 pollici LX900 si possono comprare 2 plasma 3D da 63 pollici, per un totale di 4 occhialini in dotazione. Certamente gli LX900 sono la serie top e design e materiali giocano un ruolo importante, ma un prezzo così alto lascia molto da pensare. Apprendiamo con piacere, invece, il ribasso degli HX800, anche se il fatto di tenere separato il kit 3D frenerà forse qualche entusiasta della tecnologia.

Serie LX900/LX904 LED Edge * 60” (LX900) 5.500 euro * 52” (LX904) 3.800 euro * 40” (LX904) 2.600 euro I modelli LX904, a differenza del LX900, sono MHP

Serie HX900 Full LED Local Dimming * 52” 4.000 euro * 46” 3.000 euro

Serie HX800 LED Edge Local Dimming * 46” 2.300 euro * 40” 1.800 euro

aUDIo VIDeoSamsung “lima” i prezzi dei tV 3DQuello che molti avevano previsto si è avverato: al termine dei mondiali è arrivata la cosiddetta “limatina” ai prezzi dei TV 3D. La prima azienda ad aprire le danze è ovviamente Samsung, leader di mercato. In questo caso la limatina riguarda quasi tutto il listino ma le riduzioni più interessanti riguardano i TV 3D. Si parte con i 46”: il C8000 per esempio viene ribassato di 300 euro passando da 2999 a 2699 euro. Anche il C7000 viene ribassato di 100 euro, da 2499 a 2399 euro. Stessa sorte anche per il 40C8000, che da 2499 passa a 2299 euro, con 200 euro di sconto. Tra i plasma non viene toccato il prezzo dell’introvabile 63C7000 che resta a 2999 euro, mentre viene ritoccato verso il basso quello del 50C7000, da 2499 a 2199 euro.

aUDIo VIDeolG timidamente apre a Google tVDopo Sony anche LG sembra interessata a Google TV. A dichiararlo è il responsabile della divisione TV Simon Kang, che però mostra un cauto ottimismo. LG infatti offre già servizi interattivi tramite la sua funzione Netcast e nel corso dell’anno potenzierà questo servizio, ma Google TV rappresenta una opportunità troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Tuttavia LG è preoccupata dello strapotere di Google e del fatto che con Google TV tutti i televisori avranno una interfaccia standard e funzionalità simili. Un po’ quello che accade già oggi con Android, dove le aziende che producono sono diventate semplicemente hardware provider e non forniscono più servizi né sviluppano software. LG non vuole diventare un’azienda che costruisce una scatola vuota, ma una TV con specifiche hardware predefinite che poi ospiterà lo stesso sistema operativo che avranno le TV Sony, Samsung e tutte le altre che verranno. Ben venga Google TV, ma c’è la voglia e l’esigenza di mantenere una propria identità.

aUDIo VIDeo / Sony lavora al futuro prossimo venturo

3D olografico e Dual VisionSony ha presentato un prototipo di display olografico senza occhialini e ha brevettato una tecnologia per la visione di contenuti diversi sullo stesso TV

di M. Dalli e r. Pezzali

È solo un prototipo, ma questo di-splay di Sony, battezzato RayMo-deler, ha davvero tutte le poten-

zialità per essere uno dei gadget più interessanti dei prossimi anni. Il display è in grado di visualizzare un’immagine olografica tridimensionale attraverso una serie di LED speciali, ricreando letteralmente l’oggetto a 360 gradi. Il display è anche autostereoscopico, ovvero non necessita di occhialini per vedere l’effetto 3D, la natura stessa del display fa percepire ai nostri occhi due immagini leggermente differen-ti, consentendo al cervello di ricreare l’immagine 3D. Ma le sorprese non fini-scono qui: supporta anche le gesture. Il display è infatti in grado di rilevare i

gesti delle mani per interagire natural-mente con l’immagine proiettata sullo schermo. Il prototipo, è stato posto in mostra a Los Angeles tra il 25 e il 29 Luglio, al SIGGRAPH 2010, la fiera sul-la grafica computerizzata. A giudicare dal video qui a lato, potrebbe davvero valerne la pena.

Dual vision e il TV si sdoppiaSony ha depositato i brevetti per alcu-ne tecnologie che permettono di indi-rizzare immagini diverse a soggetti che indossano occhiali attivi: due persone sedute nella stessa stanza di fronte allo stesso TV vedranno contenuti diversi. La TV trasmetterà infatti i contenuti a frame alternato (proprio come fa con il 3D) e gli occhialini si aprirano solo in corrispondenza del fotogramma prescelto, ma si perderà l’effetto 3D. Una soluzione questa che si affianca a quella già usata in ambito automotive, con display dotati di pellicola lenti-colare che consente al guidatore e al passeggero di vedere due immagni diverse (navigatore/TV).

aUDIo VIDeo Il 3D si vede male? Cambiamo occhialiniSamsung pensa di lanciare una nuova generazione di occhiali e anche Panasonic sembra intenzionata a fare altrettanto

di r. Pezzali

Se la visione 3D non soddisfacente la colpa potrebbe essere anche degli oc-chiali, che alterano non solo la luminosità ma anche la percezione dei colo-ri, con il bianco che proprio per il filtro degli occhiali tende a ingiallirsi. La TV compensa un po’ l’effetto, ma il problema rimane. C’è poi il cross-talk, colpa del pannello ma anche il firmware degli occhiali non perfetto. Ecco quindi che Samsung per risolvere il problema ha deciso di migliorare gli occhiali e pare che all’IFA di Berlino verranno lanciati occhiali 3D di nuova generazione che saranno disponibili con i TV verso Natale. Se la notizia fosse confermata coloro che hanno già comprato gli occhiali della generazione attuale potrebbero non essere troppo felici, sempre che Samsung non decida di rilasciare un update anche per i vecchi modelli. Anche Panasonic avrebbe in cantiere una seconda generazione di occhiali 3D composta da tre modelli di tre dimensoni differenti (grandi, normali e per piccini), in commercio da settembre allo stesso prezzo dei modelli precedenti. Questi nuovi occhiali sono ricaricabili, e con una ricari-ca di 2 ore si raggiungono le 30 ore di autonomia.

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n. 6 / �2 luglio 20�0estratto da www.dday.it

di M. Dalli

Symbian farà parte del futuro di Nokia ancora per molto tem-po, andando a coprire le fasce

media e bassa dei terminali, mentre MeeGo dovrebbe essere impiega-to per gli smartphone più potenti. Queste almeno le intenzioni del colosso finlandese, da cui l’alacre la-voro della Symbian Foundation per mettere a punto il prossimo sistema operativo, Symbian^4.

E da questo lavoro scaturiscono le immagini che vedete in questa pagina: sono screenshot “prelimina-ri” della nuova grafica che vedremo nel giro di un anno sugli smartpho-ne Nokia. Non provengono diretta-mente dal terminale, bensì da un emulatore, ma si tratta pur sempre di codice “vero” in esecuzione. È un

di M. Dalli

Mouse e tastiera sono desti-nati a scomparire in futuro, questo è quanto ci han-

no insegnato i film di fantascienza finora. Qualcuno di questi, come per esempio Minority Report, si è spinto anche oltre immaginando interfacce di controllo con le mani, un po’ come succede con Micro-soft Kinect per Xbox 360. Quando però questi concept hollywoodiani diventano realtà, per quanto siano ancora dei prototipi, la cosa si fa decisamente interessante. Hitachi ha infatti sviluppato una tecnolo-gia che permette di controllare uno schermo (sia esso un monitor, un TV o un proiettore) semplicemente con le gesture, ma senza fare uso di

schermi touch. Parlare di prodotti che implementino questa tecnolo-gia è ancora troppo presto però, in quanto Hitachi non pensa di riusci-re a realizzare nulla di commercia-bile prima della metà del 2011. Se siete interessati alla cosa, i colleghi di AkihabaraNews.com hanno rea-lizzato un video dell’interfaccia che potete vedere in apertura.

p.9PeoPle & Market / Lo schermo si controlla con le gestureMinority Report diventa realtà Hitachi ha sviluppato una nuova tecnologia che permette di controllare uno schermo col semplice movimento delle mani e senza touchscreen

MoBIle

Google lancia open Spot e app Inventor Una delle ultime “invenzioni” dell’in-contenibile big G si chiama Open Spot, un’applicazione per smar-tphone Android che ha una fun-zione semplicissima quanto utile: trovare un parcheggio libero dove lasciare la vostra auto e natural-mente guidarvi verso esso. Come? Combinando la logica “social” e i servizi di geolocalizzazione: quando un utente trova un parcheggio lo aggiunge su Open Spot e quando lo lascia libero manda un avviso agli altri utenti che così potranno fare a gara per raggiungerlo. I parcheggi disponibili vengono visualizzati con un colore diverso a seconda se sono appena stati liberati oppure da 5 o 10 minuti, mentre gli utenti che se-gnaleranno più parcheggi accumu-leranno karma points. Ovviamente più sono gli utenti che utilizzano Open Spot, maggiormente utile potrà diventare questo servizio. Al momento Google ha rilasciato l’applicazione esclusivamente per smartphone con Android 2.0 o su-periore, mentre il servizio è attual-mente disponibile in Canada, Stati Uniti e Olanda.

Un’altra trovata di Google si chiama App Inventor for Android, e come il nome lascia intendere si tratta di una soluzione per la creazione di applicazioni per smar-tphone Android. Il programma (rigorosamente online come tutte le applicazioni di Google) offre la possibilità a tutti, ma proprio tutti, di cimentarsi nella realizzazione di un’applicazione: non servono infatti conoscenze particolari di program-mazione e tutto avviene tramite un’interfaccia intuitiva a blocchi e di tipo drag&drop che permette di vedere i risultati in tempo reale sul proprio smartphone. App Inventor dà accesso anche al modulo GPS dello smartphone, alle funzioni di telefonia e naturalmente è pensato più che altro per la realizzazione di applicazioni semplici. Al momento il servizio è in perfetto stile beta e tutte le informazioni compresi alcu-ni tutorial e applicazioni di esempio sono disponibili sulla pagina web del progetto: http://appinventor.googlelabs.com/

buon modo quindi per valutare i nuovi widget e la nuova grafica in generale.

A noi non viene da gridare al mi-racolo, ma si tratta pur sempre di un gradito passo avanti rispetto al passato, un passo nella direzione giusta. Giudicate però con i vostri occhi se questa nuova interfaccia potrà rivaleggiare con Android (nel-le sue varie declinazioni, come per esempio HTC Sense) e iOS di Apple.

MoBIle In autunno l’HtC Desire diventa HDAl momento immagini del nuovo smartphone non ce ne sono, ma il Desire HD, il cui arrivo sarebbe fissato verso ottobre, avrà lo stesso design “unibody” in alluminio dell’HTC Legend e specifiche tecniche “potenziate” rispetto all’odierno Desire. A cominciare dal display che diventerà da 4.3 pollici con risoluzione di 800 x 480 pixel. OLED, LCD? Viste le ultime notizie riguardo alla limitata capacità di produzione di schermi organici è ancora presto per dirlo con certezza. La fotocamera passerà dagli attuali 5 Megapixel a 8, con riconoscimento automatico dei volti e naturalmente possibilità di riprendere video in HD a 720p. Altre caratteristiche tecniche, al momento non ancora confermate ufficialmente, parlano di CPU Snapdragon da 1 GHz, 4 GB di memoria integrata, sistema operativo Android 2.2 con supporto a Adobe Flash 10.1.

MoBIle Blackberry 6 si mostra in videoRIM ha pubblicato su YouTube un nuovo video (che potete vedere sotto) in cui vengono illustrate le caratteristiche e la veste grafica rinnovata del nuovo Blackberry 6. Tra le novità, una migliore integrazione coi social network, con la possibilità di gestire da un unico punto gli aggiornamenti di stato dei vari servizi social e la ricerca universale, in grado di ricercare tra i contatti, i messaggi e tutti gli altri contenuti presenti sul telefono. Rinnovato anche il browser, che ora si appoggia a WebKit, lo stesso motore di iOS4 e Android. Lascia perplessi il fatto che RIM continui a mostrare le caratteristiche del nuovo sistema solo su terminali touchscreen. Ci sarà sotto qualcosa?

MoBIle / Nel futuro di Nokia c’è ancora SymbianSymbian^4, ecco le prime immaginiSymbian Foundation è al lavoro per raffinare la prossima versione del sistema operativo , vero e proprio “simbolo” di Nokia

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n. 6 / �2 luglio 20�0estratto da www.dday.it

MoBIle Il nuovo MacBook air sarà da ��.6”Il MacBook Air, il portatile più “estremo” di Apple, è ancora fermo alla versione di ormai un anno fa. L’atteso aggiornamento potrebbe però arrivare a breve, con alcune sorprese, almeno secondo quanto riportato da un analista di Digitimes. Il sito taiwanese riporta infatti di un MacBook Air con schermo da 11.6 pollici, una dimensione inedita per Apple, che tempo fa aveva a listino un modello da 12 pollici, ma che recentemente non si è mai spinta sotto i 13 pollici. Questa dimensione, tra l’altro, lo metterebbe in “competizione” con alcuni netbook, ma sarebbe inappropriato inserirlo in questa categoria, dal momento che il processore apparterrà alla famiglia Core i di Intel, presumibilmente un Core i3 Ultra Low Voltage. Grazie poi al minor polliciaggio il nuovo MacBook Air potrebbe essere ancora più sottile dell’attuale. Il lancio sul mercato dovrebbe avvenire nella seconda metà dell’anno, preceduto in agosto/settembre dal nuovo iPod touch, che dovrebbe avvicinarsi all’iPhone con una fotocamera e CPU A4.

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di P. Centofanti

Steve Jobs ha tenuto una con-ferenza stampa per affrontare il famigerato presunto problema

di ricezione dell’iPhone 4, noto anche come death grip “la presa della morte“ che manderebbe in crisi la ricezione di iPhone 4 se impugnato in un particola-re modo, sopratutto per i mancini (con tanto di caduta delle chiamate). Apple aveva inizialmente mantenuto un pro-filo basso, negando l’esistenza del pro-blema e consigliando maldestramente di impugnare diversamente il telefono. Un caso, ribattezzato dallo stesso Jobs come Antennagate, che ha tenuto banco per tre settimane sulla stampa americana intaccando l’immagine del-la mela morsicata. “Non siamo perfetti” ha esordito il CEO di Apple dopo aver aperto la conferenza stampa con una parodia video dei problemi di ricezio-ne dell’iPhone apparsa su YouTube. Ma è davvero un problema quello di cui si sta parlando? Sembra questa più di ogni altra la domanda a cui ha vo-luto rispondere Jobs che ha snoccio-lato dei dati per inquadrare meglio la situazione: in tre settimane Apple ha venduto più di 3.000.000 di iPhone 4 (attualmente è in vendita in cinque Paesi). Dal 24 giugno degli utenti che hanno acquistato lo smartphone e hanno contattato l’assistenza Apple Care, solo lo 0.55% avrebbe lamentato problemi di ricezione. Secondo i dati forniti invece da AT&T la percentuale dei resi dal lancio dello smartphone è stata dell’1.7%, contro il 6% dell’iPhone 3GS. Per quanto riguarda invece l’inter-ruzione delle chiamate (un problema che parrebbe essere peculiare della rete americana), secondo le statistiche di AT&T l’iPhone 4 perderebbe meno di una chiamata in più ogni cento ri-

spetto all’iPhone 3GS. Jobs ha precisa-to che il problema della riduzione del segnale quando il telefono è impu-gnato in un certo modo c’è ed è reale, ma l’entità di questo sarebbe dunque assai ridotta come i dati sembrerebbe-ro dimostrare. In più il problema non riguarderebbe solo l’iPhone 4, molti altri smartphone presenterebbero un comportamento analogo: durante la conferenza stampa sono stati mostrati video con il BlackBerry Bold 9700, l’HTC Droid Eris e il Samsung Omnia II (video che possono essere visti a questo indi-rizzo http://www.apple.com/antenna/). Per Jobs insomma nessuno smartpho-ne è perfetto. Ma come ha deciso dun-que di comportarsi Apple nei confron-ti dei clienti che hanno sperimentato dei seri problemi di ricezione? Innanzi-tutto Apple regala a tutti gli utenti che hanno già acquistato o acquisteranno un iPhone 4 il gommino protettivo per i bordi dello smartphone, e se non fossero più disponibili i clienti potran-no scegliere un altro tipo di custodia. Quando lo smartphone è protetto da una custodia, infatti, il calo di segnale dovuto al contatto con la mano cala sensibilmente. L’offerta è valida fino al 30 settembre, data in cui Apple rivalu-terà come comportarsi. Inoltre, tutti i clienti potranno godere della formula soddisfatti o rimborsati: se lamentano problemi di ricezione gli utenti potran-no restituire entro 30 giorni il telefono a fronte di un rimborso completo. In-fine, è stata annunciata la data per il lancio internazionale dell’iPhone 4 in altri 17 paesi, compresa l’Italia: il nuovo smartphone arriverà il 30 luglio e sarà disponibile anche con finiture bian-che, seppure inizialmente in tiratura limitata.

MoBIle / Jobs ammette e ridimensiona il problema di iPhone 4

Non c’è alcun antennagateSolo lo 0.55% di chi si è rivolto all’assistenza ha lamentato il problema di ricezione dell’iPhone 4, atteso in Italia a partire dal 30 luglio

MoBIle Il Bluetooth 4.0 è una realtàIl 6 luglio sono state approvate le specifiche per il Bluetooth 4.0. Se è vero che i dispositivi Bluetooth 3.0 si contano ancora sulle dite di una mano, la nuova versione dello standard senza fili promette importanti passi in avanti. La novità più importante è l’adozione della nuova modalità di trasmissione a bassissimo consumo energetico che promette di portare la connettività wireless su dispositivi di ogni tipo, offrendo autonomia quantificabile in anni con semplici batterie a bottone. L’approvazione delle specifiche comporta la possibilità per i produttori di testare i nuovi dispositivi e di avviare i processi di certificazione: i primi prodotti potranno essere disponibili già a fine anno o nei primi mesi del 2011. Il nuovo standard promette anche un abbattimento dei costi e un maggiore raggio di azione, esteso dai 10 metri a oltre 100 metri. Una delle applicazioni potrebbe essere la realizzazione di piccoli sensori autoalimentati e senza fili per la domotica.

MoBIle Samsung prepara l’oleD indistruttibileEntro i prossimi due anni Samsung potrebbe proporre sul mercato uno smartphone “rugged” dotato di display OLED infrangibile, oppure più semplicemente potrà dotare tutti i suoi telefoni di uno schermo che resiste senza problemi a cadute e urti di ogni tipo. Per non parlare poi della possibilità di piegarlo, stropicciarlo, torturarlo in ogni modo senza il minimo rischio, cosa impensable per i delicati display di oggi. Non ci credete? Guardate questo incredibile video.

estratto dal quotidiano onlinewww.dday.it

Registrazione Tribunale di Milanon. 416 del 28 settembre 2009

direttore responsabileGianfranco Giardina

editingCristina Dainese, Claudio Stellari

EditoreScripta Manent Servizi editoriali srl

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n. 6 / �2 luglio 20�0estratto da www.dday.it

MoBIle / Nuova “strategia” Microsoft per coinvolgere i dipendenti

Uno smartphone Phone 7 ai dipendenti più braviTutti i dipendenti che si impegneranno a sviluppare applicazioni per Windows Phone 7, anche nel loro tempo libero, lo riceveranno in regalo

di r. Pezzali

W indows Phone 7 deve partire bene e molto velocemente: Microsoft non può permet-

tersi passi falsi e deve lavorare in tre direzioni per riuscire a riconquistare quella fetta di appassionati che è passata da Windows Mobile ad altri sistemi e competere ad armi pari con iOS 4 e Android 2.2.

La prima direzione è il sistema operativo, che dev’essere pronto e completo in versione stabile entro fine anno. Poi c’è il supporto dei produttori, e anche qui pare che Mi-crosoft abbia già raccolto consensi da parte di Samsung, LG e altri pro-duttori per essere pronti con i ter-minali non appena ci sarà il grande lancio.

L’incognita restano le applicazio-ni, ed è qui che Microsoft sta spin-gendo sull’acceleratore per rag-giungere un numero di applicazioni disponibili sufficiente per creare un certo interesse. Dopo le “sovvenzio-

ni” agli sviluppatori esterni pare che ora Microsoft abbia promesso uno smartphone sotto l’albero ad ogni dipendente che svilupperà appli-cazioni, anche nel proprio tempo libero. Contando il numero dei di-pendendi di Microsoft e tutti gli sviluppatori che lavorano nell’eco-sistema dell’azienda di Redmond è probabile che nel giro di poco tempo anche per Phone 7 vengano raggiunte le 10.000 Apps.

Phone 7, come ultimo arrivato, ha inoltre il vantaggio di sapere quali sono le Apps di maggior successo degli altri sistemi.

MoBIleBallmer rilancia la sfida sui tabletAlla Worldwide Partners Conference di Microsoft, Steve Ballmer ha parlato soprattutto del futuro del cloud computer e dei servizi online. E dopo qualche mese di silenzio, Ballmer torna anche a parlare di tablet, o meglio di slate PC. I dispositivi touchscreen basati su Windows 7 arriveranno entro fine anno e i partner sono tutti i maggiori principali produttori di PC. Tra i nomi emerge il marchio di HP che inizialmente aveva annunciato di essere al lavoro sulla realizzazione del primo slate PC Windows per poi fare marcia indietro. Ballmer ha fatto capire che Microsoft fa sul serio con i tablet (per la precisione ha utilizzato l’espressione “hardcore” per definire l’impegno dell’azienda) e, insieme a questi, arriveranno naturalmente i primi smartphone basati sulla nuova piattaforma Windows Phone 7. Tra i partner coinvolti in questo caso figurano Samsung, LG, Dell, Toshiba, ma anche Sony Ericsson e Asus Garmin.

PC & MUltIMeDIaVerbatim lancia il DlNa eleganteNon ha la forma dei NAS e forse è per questo che il nuovo Verbatim Mediashare piace. Nato per servire file audio e video all’interno della nostra rete domestica, è DLNA ed è disponile in versione da 1 Terabyte e 2 Terabyte. Il Mediashare ha una porta eSata e una porta USB; quest’ultima permette il trasferimento dei file diretto sull’hard disk, basta quindi collegare una chiavetta con all’interno tipo di file riconosciuto per vedereli spostati nella rispettiva cartella all’interno del server. Il MediaShare può essere raggiunto anche da una postazione remota tramite browser web, e si possono anche caricare i contenuti sui social network senza passare da un computer. Prezzo da 199 euro.

PC & MUltIMeDIa Da Netgear i nuovi NaS “Ultra” Nuove funzioni per la condivisione dei media anche fuori casa

di P. Centofanti

Netgear ha annunciato la nuova gamma di NAS per la casa (e le piccole aziende) ReadyNAS Ultra. Si tratta di soluzioni di storage con 2, 4 e 6 dischi, basati su pro-cessore Intel Atom da 1.66 GHz e con un 1 GB di RAM. Caratteristica principale dei NAS Netgear è la tecnologia X-RAID2 che permette di espandere automaticamente la capacità di memorizzazione dati aggiungendo un hard disk anche “a caldo”. Le modalità di ridondanza dispo-nibili sono RAID 0, 1 e 5. Più interessanti le funzioni per la condivisione dei file multimediali. Media Shifting permette di rendere disponibile la propria libreria di file multimediale anche fuori casa e sempre tramite il protocollo DLNA e quindi in grado di funzionare con tutti i dispostivi compatibili con lo standard di condivisione. Orb offre invece la possibilità di transcoding audio e video per consentire la riproduzione sempre fuori casa anche su dispositivi portatili. In locale i nuovi NAS offrono naturalmente la funzione di server di DLNA e la compatibilità con gli Add-on della piattaforma ReadyNAS.

PC & MUltIMeDIa

tablet, tocca a Mindtech

Mindtech lancia un tablet PC con schermo touchscreen da 10 pollici basato su sistema operativo Microsoft Windows 7

di P. Centofanti

Alternative all’iPad? Nonostante si parli tanto di tablet non è che ce ne siano poi molti sul merca-to. Un po’ a sorpresa ci pensa ora Mindtech a presentare un tablet PC, denominato semplicemente Mindtech Tablet, che a livello di design ammicca chiaramente alla “moda” lanciata da Apple. Si tratta essenzialmente di un vero e proprio netbook, formato 26 x 18 cm (spessore 2 cm), privo di tastiera fisica e costruito intorno allo schermo touchscreen da 10.2 pollici. Il tablet è dotato di porta USB, webcam da 1.3 Me-gapixel e slot per schede SIM per il modulo 3G opzionale. Il sistema operativo scelto è Win-dows 7 Starter Edition. Di segui-to pubblichiamo le specifiche complete. Il prezzo è, invece, pari a quello dell’iPad Wi-Fi da 16 GB, 499 euro.

Scheda tecnica Mindtech Tablet

• CPU Atom N450 1,66 GHz• Chipset Intel NM10• Scheda video Intel GMA3150• Schermo LCD 10,2’’ 1024 x 600• RAM 1 GB• Hard Disk 80 GB 1,8’’• Connettività Wi-Fi 802.11 b/g e Bluetooth, 3G opzionale con mo-dulo mini pci-ex• Peso 1 kg• Dimensioni 266 x 180 x 22 mm

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di M. Dalli

era nell’aria da qualche mese l’ipotesi di una videocamera consumer con sensore “da re-

flex” e ottiche intercambiabili. Sony è stata più veloce della concorren-za e ha tolto i veli alla nuova NEX-VG10. Si tratta di un videocamera con sensore CMOS APS HD da 14 Megapixel (un sensore in formato APS-C), dotato cioè di una superfi-cie che, a detta di Sony, è 19.5 volte più grande della media dei sensori delle altre videocamere.

Il corpo macchina rimane com-patto, ma la vera “chicca” di que-sta videocamera, come dicevamo, sono le ottiche intercambiabili. La NEX-VG10 può infatti montare ot-tiche con attacco E (quello delle compatte NEX, per intenderci) op-pure, tramite adattatore opzionale, anche ottiche con attacco A, ovvero

quelle utilizzate dalla reflex Alpha di Sony. Nel kit “base” dovrebbe essere incluso un obbiettivo 18-200 mm F3.5-6.3.

Gli amanti del mirino elettronico saranno felici di sapere che la NEX-VG10 ne è provvista, oltre a montare un LCD da 3 pollici ad alta risoluzione. A differenza del-le reflex (o compatte) che registrano anche video, in questo caso Sony ha dato molta impor-tanza anche all’audio, inserendo un microfono stereo a quattro capsule, che dovrebbe garantire una buona qualità di ripresa.

L’elettronica è affidata al proces-sore BIONZ di Sony, che si occupa di processare sia le fotografie che i video; la NEX-VG10 può infatti scat-

tare foto a 14 Megapixel in formato 3:2 (che diventano 12 Megapixel se si sceglie il formato 16:9), ma anche ovviamente registrare video fino a 1920x1080i a 24 Mbps informa-to AVCHD su schede di memoria SDHC, SDXC oppure Memory Stick.

La NEX-VG10 arriverà sul mercato a settembre, il prezzo previsto di cir-ca 2000 euro.

DIGItal IMaGING / La prima videocamera consumer con sensore “da reflex”

la videocamera Sony cambia le lenti Annunciata per settembre la nuova NEX-VG10 con ottiche intercambiabili e sensore APS-C

DIGItal IMaGINGVideo �0�0p per le prossime reflex Nikon?Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma si vocifera in rete che le prossime reflex di Nikon, probabilmente chiamate D8000 (erede della D90) e D3100, saranno in grado di registrare video in formato 1080p. Finora, infatti, Nikon si è limitata al 720p, lasciando campo libero a Canon per questa caratteristica. Gli altri (pochi, a dire il vero) dettagli che sono trapelati vorrebbero per la D8000 un sensore da 16 Megapixel con sensibilità massima di 25600 ISO, come la D700. Anche la costruzione dovrebbe essere migliorata, con alcune parti del corpo macchina realizzate in alluminio.Le due reflex dovrebbero essere presentate al pubblico nel periodo del Photokina, fiera che si terrà a Colonia il prossimo 21 Settembre.

di M. Dalli

Nella nuova gamma di foto-camere Lumix tre modelli in particolare spiccano per le

prestazioni dell’ottica grandangola-re: la DMC-LX5, la DMC-FZ100 e la DMC-FX700.

La FX700 monta un’ottica Leica con una lunghezza focale equiva-lente di 24-120mm, un ottimo gran-dangolo, quindi, ancora di più se si considera l’apertura di F2.2 a 24mm, perfetta per i ritratti con sfondo sfuo-cato. Per il resto, la FX700 monta un

sensore da 14,1 Megapixel, stabiliz-zatore ottico Power O.I.S. e capacità di registrare video in formato AVCHD fino a 1080i. La DMC-FX700 è il mo-dello entry level tra quelle con otti-ca luminosa e sarà in vendita a 399 euro.

Un gradino più sopra troviamo la DMC-FZ100, che costerà 499 euro.La FZ100 monta lo stesso sensore da 14,1 Megapixel della FX700, dietro a un’ottica 25-600mm equivalente: un significativo incremento rispetto alla precedente FZ35. L’obiettivo in que-sto caso non è così luminoso come quello della FX700, ma con F2.8 non si può certo parlare di ottica buia. Anche in questo caso troviamo lo stabilizzatore Power O.I.S. e la regi-strazione AVCHD 1080i.

La star del terzetto di fotocamere è la LX5, in vendita anch’essa a 499 euro, perfetta candidata a macchina compatta per fotografi esigenti. Il

lumix DMC-FX700

sensore è infatti un 10.1 Me-gapixel di nuova concezione da 1/1.63 pollici, coadiuvato da un’interessantissima ottica 24-90mm equivalente con apertura F2.0-F3.3. Anche questa fotocamera consen-te la registrazione di video, ma in questo caso è limitata all’AVCHD Lite a 720p. Non manca, ovviamente, il Power O.I.S. per la stabilizzazione de-gli scatti.

Panasonic, inoltre, ha svelato anche due nuovi modelli: la DMC-FT10 che sarà in vendita a 299 euro, e la DMC-FZ45, prezzo di listino 399 euro.

La FT10 monta un sensore da 14,1 Megapixel ed è resistente agli urti, al-l’acqua, al freddo e alla polvere.

La FZ45 ha lo stesso zoom 25-600m della FZ100, ma possiede invece un sensore CCD anziché MOS e registra-zione video limitata a 720p.

lumix DMC-FZ�00

DIGItal IMaGING / Presentati ufficialmente i modelli dellla nuova gamma di fotocamere Panasonic Lumix

lumix, i prezzi e le caratteristiche dei nuovi modelliTra le novità della nuova gamma spiccano il grandangolo ultraluminoso e AVCHD per tutti i modelli

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standard nuovo e ancora relativamen-te poco conosciuto che ha richiesto tempo per l’ottimizzazione. Almeno dal punto di vista tecnico, la maggior parte dei problemi dovrebbe essersi risolta e noi stessi abbiamo visto le trasmissioni “Live” su alcuni TV HD. Ci sono ancora alcuni aspetti da definire, come per esempio la dimensione e la posizione dei loghi dell’emittente, ma sono cose che dovrebbero essere ri-solte velocemente.

Quali zone saranno coperte?Europa7 HD trasmetterà sul canale 8 in tutta Italia, inizialmente, però, saranno coperte il Lazio e il nord Italia. Si conta di coprire tutto il nord Italia in contem-poranea con lo switch off. Non ci sa-ranno problemi di numerazione LCN, perchè il decoder di Europa7 fa una li-sta canali esclusivamente per il DVB-T2 con i soli canali dell’emittente e una li-sta per il DVB-T con l’ordinamento LCN. Con un tasto sul telecomando si può passare da una lista canale all’altra.

Quando sarà messo in vendita il decoder?Molto probabilmente per il decoder ci sarà una prevendita web direttamente dal sito di Europa7, che a breve sarà rin-novato. Da settembre poi sarà possible trovare in vendita il decoder attraver-so la grande distribuzione. Trony, per esempio, ci ha confermato che tratterà il decoder di Europa7 a partire da set-tembre, mentre Mediaworld e Saturn per il momento non hanno ancora raggiunto un accordo di distribuzione. Europa7 HD per parola dello stesso Di Stefano conta di vendere circa 300.000 decoder entro fine anno. Il prezzo del decoder è stato fissato a 149 euro e in-clude anche la tessera con un mese di abbonamento omaggio.

Ci stanno 7 canali HD a 1080p in un solo Mux DVB-T2?Il DVB-T2 risparmia circa il 40% della banda rispetto al DVB-T tradizionale, su un Mux DVB-T2 si possono gestire fino a 40 Mb/s massimo. I canali in HD a 1080p saranno però solo 5 e non 7: Fly e ItaliaCult saranno in standard de-finition e solo Family, Action, Classic, Sentimental e Horror saranno a 1080p con audio in 5.1, sia in lingua originale

p.�3PeoPle & Marketeuropa7 HD risposte, certezze e dubbi

segue da pag. �

sia in italiano. Inoltre, ma questa è una nostra supposizione, la trasmissione potrebbe essere a 1080i con il decoder che deinterlaccia e fornisce un’uscita a 1080p, supposizione avvalorata dal fat-to che gli encoder Tandberg utilizzati da Europa7 gestiscono il 1080i.

Le caratterstiche del decoderIl decoder DVB-T2 di Europa7, il 7-Box, è prodotto dalla Kaon Media e fun-ziona anche con le normali trasmis-sioni DVB-T. Il decoder è decisamente semplice e, alla prima accensione, una procedura automatica guida l’utente nella selezione delle opzioni di base e nella sintonia dei canali. Il decoder è abbastanza rapido, ha un’uscita HDMI 1.3 che gestisce fino a 1080p in uscita. Come già detto ipotizziamo che il de-coder faccia anche da deinterlacer, e che molto probabilmente il flusso tra-smesso sia in realtà un 1080i (e non ci sarebbe nulla di male) con un ottimo deinterlacciamento da parte del Kaon. L’apparecchio non ha porte USB, non ha slot per CAM ma ha solo la fessura per la card ufficiale: il numero di card appare anche nel menù, scelta che do-vrebbe secondo l’emittente facilitare l’identificazioni dei clienti per il call cen-ter. Il decoder ha ovviamente la guida TV, sia per la parte Europa 7 sia per la parte DVB-T classica.

Cosa trasmetterà Europa 7 HD?Una TV senza programmi da trasmet-tere è una TV vuota. La nostra sensazio-ne è che sia proprio sulla parte “diritti” che Europa7 sta incontrando i mag-giori ostacoli. Francesco di Stefano ci ha confermato che al momento non ci sarà lo Sport e non ci saranno neppure Serie TV: l’attenzione maggiore andrà verso film magari non recentissimi ma che difficilmente le persone hanno po-tuto vedere a 1080p e con audio 5.1. Sarebbero già stati acquisiti i diritti per alcuni concerti in alta definizione (Celi-ne Dion per esempio) e per una serie di film e contenuti che non hanno avuto la giusta valorizzazione.In un mercato italiano dove la maggior parte dei diritti è in mano a Mediaset e Sky è difficilissimo trovare contenuti d’appeal, ma Europa7 ci ha spiegato che dovrebbero essere in grado di al-lestire un palinsesto con circa 60 film alla settimana per tutti i canali, con un film novità alla settimana e gli altri film che ruotano. Alcune major ci hanno confermato che stanno lavorando con Europa 7 e che sono molto interessate

al progetto pro-prio per la qualità, tuttavia è difficile al momento riu-scire a garantire all’emittente i contenuti migliori perchè sono già in mano ad altre pay TV. Europa 7 dovrà quindi partire pia-no, essere brava a cercare contenuti disponibili attiran-do l’attenzione di un pubblico un po’ di nicchia interessa-to ad alcune produzioni indipendenti spesso trascurate.

Programmi Adult e Pay Per ViewCi saranno inoltre tre canali riservati al pubblico adulto e ci sarà la Pay Per View: per quest’ultima la situazione è decisa-mente più semplice perchè i contenuti per la PPV non sono esclusivi, quindi Europa7 potrà avere gli stessi film offer-ti anche dalle altre piattaforme di video on demand. Tra i film che ci saranno in Pay Per View ci vengono elencati già titoli del calibro di Toy Story 3, Prince Of Persia e altri film di recente uscita. Le intenzioni dell’emittente sono quelle di praticare un prezzo molto competitivo per la PPV: si parla di circa 5 euro a film anche se la cosa è ancora da definire. Europa7 punterà infine sul costo degli abbonamenti, decisamente basso, e non è escluso che in futuro l’abbonato possa personalizzare il proprio abbona-mento via web scegliendo i canali per creare un’offerta personalizzata.Oltre al decoder potrebbe uscire una CAM da inserire nei prossimi TV: secon-do l’emittente ci sono alcuni produttori che potrebbero già da settembre intro-durre TV con il tuner DVB-T2 integrato, e in tal caso il canale Fly sarebbe visibile in chiaro mentre per gli altri canali ser-virebbe la CAM Conax (la codifica usata dall’emittente). Nel corso della nostra visita abbiamo potuto assistere all’in-stallazione di tutti i nuovi apparati, con investimenti ingenti per quanto riguar-da l’hardware utilizzato, dai costosissimi encoder Tandberg a tutti i server e agli

studi di produzione. La maggior parte dei contenuti di Fly, soprattutto la parte News e Attualità, sarà infatti prodotta direttamente negli studi di Tor Vergara a Roma e Di Stefano avrebbe intenzione di dare voce a anche a chi solitamente non riesce a trovare spazio sulle reti Rai e Mediaset.

Sicuramente l’avventura Europa7 non sarà facile e la strada non è cer-to in discesa. Per quello che abbia-mo potuto vedere dal punto di vista hardware/infrastruttura l’emittente è pronta e la qualità ottenuta anche con pochissimo bitrate è davvero notevole, anche se è logico che poi la qualità finale dipenderà molto dai master utilizzati e recuperati. Il de-coder è di buona qualità, può essere usato anche come decoder DVB-T anche se l’assenza di uno slot CAM ne limita le possibilità operative.

I due punti di domanda più grandi al momento riguardano la distribuzione del decoder e la creazione di un palin-sesto convincente: per riuscire a rag-giungere il suo traguardo Europa7 ha bisogno di una distribuzione capillare e non può mancare in una catena come Mediaworld che per l’elettronica di consumo è il riferimento italiano della grande distribuzione. Inoltre serve non solo qualità ma anche un palinsesto ab-bastanza vario: è importante riuscire a mantenere la promessa di avere 60/70 film a settimana, con la consapevolezza che almeno per quest’anno sarà difficile trovare su Europa7 HD film d’appeal in pay TV, mentre per la Pay Per View non dovrebbero esserci grossi problemi.

Sul canale DDaYVideo di Youtube è stato pubblica-to il video che mostra il funzionamento del decoder di europa7. Clicca qui per andare direttamente al video.

video

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SDI, del GENLOCK e ingresso/uscita per il time code. Abbiamo potuto mettere velocemente le mani proprio sulla XF305 (prezzo IVA inclusa 8834 euro), videocamera che si inserisce nella scuola della fortunata serie XL, senza ottiche intercambiabili ma con una serie di funzioni e customizza-zioni che si rivolgono chiaramente a esigenze di un certo tipo. La XF305 utilizza tre sensori CMOS da 1/3”, uno per ogni componente cromatica, con risoluzione di 2.07 Megapixel, mentre l’obiettivo è un grandangolo (equiva-lente 35 mm: 29,3 - 527,4 mm) con apertura di F1.6 e zoom ottico 18x.La videocamera non è dotata di me-moria integrata ma può registrare su due carte di memoria Compact Flash UDMA 4 (le schede devono es-sere in grado di gestire il flusso a 50 Mbit/s in riproduzione e scrittura: per la prova abbiamo utilizzato le nuove SanDisk UDMA 6 da 64 GB), mentre un terzo slot è dedicato all’alloggio di una scheda SDHC per il salvataggio -e quindi caricamento- del setup della macchina. La XF305 infatti permette di personalizzare fino a 13 tasti diversi per avere l’accesso rapido alle funzio-nalità che più si utilizzano, più una vasta gamma di parametri di imma-gine e di ripresa. Per quanto riguarda il formato di registrazione possiamo scegliere tra 1920x1080 a 50i o 25p a 50 Mbit/s (profilo 422@HL a birate co-stante), o a 35 Mbit/s (profilo MP@HL a bitrate variabile) oppure 1280x720 a 50p e 25p con le stesse opzioni di bi-trate e profilo. Previsto anche un pro-filo di compatibilità con l’HDV a 1440

x 1080 a 50i e 25p a 25 Mbit/s. L’audio viene invece regi-strato in formato PCM.

Pur non man-cando una moda-lità automatica, la serie XF si rivolge all’utenza profes-sionale, motivo per cui ogni parametro di immagine e di ripresa è manuale. Oltre ai controlli classici (apertura, esposizione, gua-dagno, fuoco e relative tecnologie di assist) la XF305 permette di realizzare degli avanzati setup di immagine in cui è possibile configurare il gamma, livello del nero, colori, nitidezza, filtri di riduzione del rumore e così via. In più è possibile variare anche il frame rate di ripresa da 12 a 50 fps per crea-re effetti di slow motion o al contrario

ripresa accelerata.Abbiamo realizzato alcuni filmati alla massima qualità di registrazione per avere un assaggio della qualità del nuovo codec MPEG-2. I file video ori-ginali in formato MXF prodotti dalla vi-deocamera sono pubblicati su DDay.it, per poterli scaricare basta seguire questo link.

teSt / Prova in anteprima della videocamera semi-professionale a schede di memoria Canon XF305

riprese a �0�0 linee con tutta la qualità super proAbbiamo toccato con mano il nuovo codec in alta definizione Canon, la qualità la potete verificare direttamente scaricando i filmati realizzati da DDay.it

di P. Centofanti

lo scorso febbraio Canon aveva annunciato la decisione di ab-bracciare la codifica MPEG-2 per

una nuova gamma di videocamere in alta definizione prosumer (cioè dedi-cate dal semi-professionale in su) sen-za nastro. Il nuovo formato utilizza il contenitore MXF (Material eXchange Format) come tipo di file e utilizza la codifica MPEG-2 con bitrate fino a 50 Mbit/s e soprattutto campionamento 4:2:2 per le componenti cromatiche, che rispetto allo schema 4:2:0 utilizza-to in ambito consumer offre il doppio della risoluzione da questo punto di vista. Il vantaggio di utilizzare l’MPEG-2 rispetto al più recente MPEG-4 AVC sta più che altro nella sua maggiore leggerezza dal punto di vista compu-tazionale e quindi in una migliore ma-neggevolezza in fase di editing.

Le prime videocamere a utilizzare il nuovo formato sono le XF300 e X305 che si differenziano per la presenza su quest’ultima anche dell’uscita HD-

la videocamera è equipaggiata di un’ottica fissa della serie l con len-ti a bassa dispersione e dotata di completi controlli manuali: fuoco, apertura e zoom possono essere re-golati con il sistema a tre ghiere

a sinistra i due slot per schede Compact Flash, selezionabili tramite un ap-posito tasto. a destra l’insieme delle connessioni disponibili: HDMI,USB, cuffie, composito, component e su connettori BNC, l’uscita HD-SDI, timeco-de e GeNloCk per installazioni multi-cam, video analogico. Sul frontale abbiamo due ingressi audio bilanciati per altrettanti canali audio

DIGItal IMaGING Più spazio per i video con la nuova video-camera Canon HF M32Memoria interna da 64 GB e compatibilità con le schede SDXC per un massimo di 2 terabyte di spazio

di r. Pezzali

Una nuova arrivata si aggiunge alla famiglia di videocamere Legria: si chiama HF M32 e le sue caratteristiche di punta sono lo slot per le memorie SDXC e i 64 GB di memoria interna. La nuova Legria fa della capacità di ripresa il suo cavallo di battaglia: grazie alla memoria integrata si possono registrare fino a 24 ore di video e in futuro, quando ci saranno le schede SDXC da 2 Terabyte, la capacità di registrazione sarà praticamente infinita. La nuova M32 integra un CMOS Full HD da 3,3 Megapixel, zoom da 18x e processore video Digic DV III con Face Detection. Tutte le funzioni oltre che dai controlli manuali possono essere gestite dallo schermo touchscreen da 2,7”, e la stessa cosa vale per fuo-co, zoom, diaframma ed esposi-zione. La Legria HF M32 sarà in vendita da metà settembre 2010 al prezzo indicativo di 1007 euro IVA inclusa.

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teSt/ In prova la nuova Lumix G2, una fotocamera cosidetta “EVIL” (Electonic Viewfinder Interchangeable Lenses)

Panasonic G2, alla conquista delle terre di mezzoHa le ottiche intercambiabili ma non è una reflex: la G2 è una fotocamera compatta che unisce i pregi delle reflex ai vantaggi delle point & shot.

di r.Pezzali

l’idea di base è proprio questa: portarsi in giro una reflex (e la sua qualità d’immagine) senza averne

il peso e l’ingombro. Per questo moti-vo sono nate le fotocamere cosiddette “EVIL” (Electonic Viewfinder Interchan-geable Lenses), di cui questa G2 è un importante rappresentante, oltre ad essere l’ultima evoluzione della serie G a ottiche intercambiabili di Panasonic. Panasonic, come anche altre marche, ha deciso che fosse troppo faticoso cercare di scalfire il quasi completo duopolio Nikon-Canon sulle reflex e ha cercato di proporre agli amanti dell’alta qualità fotografica qualcosa di diverso.A partire dal sensore: la G2 monta un micro 4:3: il formato più “quadrato” rispetto al classico fotografico che ot-timizza l’uso delle lenti, ma fa ancora fatica ad affermarsi nelle comunità dei fotoamatori, che continuano a prefe-rire il 2:3. In ogni caso la G2 permette di scattare anche in 2:3 sacrificando poco più di trecento pixel in verticale: poco male considerando che gli oltre 12 Megapixel del sensore sono più che sufficienti per qualsiasi utilizzo. La tecnologia del sensore è dichiarata come Live MOS, una sorta di ibrido che offrirebbe i vantaggi del CCD e quelli del CMOS limitandone gli effetti collaterali: da provare.L’esemplare da noi testato è dotato dell’ottica zoom 14-42mm (equiva-lente a un 28-84 mm su una 35mm) con luminosità variabile da F3,5 a F5,6 a seconda della focale, caratteristiche quindi abbastanza di base. A guada-gnarci però è il peso veramente conte-nuto: meno di 600 grammi per corpo

macchina con batteria, ottica e scheda. All’oculare elettronico (come richie-sto a una EVIL), si affianca un display orientabile da tre pollici che ha anche funzione touchscreen: in pratica, oltre a interagire con i menù direttamente in modalità touch, è possibile indicare alla macchina in maniera tattile dove mettere a fuoco e addirittura, se la fun-zione è impostata, scattare con un col-petto sul display (che però non è certo una modalità di comando al riparo dai rischi di micromosso).Non manca poi la funzione di ripresa video, in HD a 720 linee e in formato AVCHD Lite; una cosa interessante è la possibilità di scattare fotografie anche mentre si sta riprendendo il video: il veloce processore della macchina è in grado di gestire entrambe le funzioni contemporaneamente e di memo-rizzare i dati fotografici e video nello stesso momento sulla card.Nella confezione, oltre al caricabat-terie, si trova la tracolla marchiata, il manuale cartaceo (anche in italiano) e un po’ di cavetteria, tra la quale però manca il cavo mini HDMI, da acquista-re a parte.

Leggera ed ergonomicall peso assolutamente contenuto da qualche parte si deve pur pagare: sep-pure si tratti di un fatto prettamente “emotivo”, la sensazione che la G2 dà a chi l’impugna è di qualcosa di deli-cato. Così poi non è, probabilmente, e in ogni caso nella nostra prova nulla è emerso in tal senso. Ma, soprattutto l’ottica è troppo leggera per ricordare da vicino quelle delle reflex: la fotogra-fia però non si misura a peso, anzi, que-

sta G2 nasce proprio con l’intenzione di superare uno dei limiti storici delle reflex, ovverosia il peso “importante”.Ovviamente l’archi-tettura micro 4:3 permette già di per sé dei grandi risul-tati: il sensore più piccolo e l’assenza degli ingombranti specchi riducono

l’intero progetto ottico della macchina e il conseguente volume. Così abbia-mo il corpo di una compatta (tra le più grandi) e la flessibilità di poter cambia-re le ottiche. In termini di ergonomia, la G2 è stu-diata molto bene: impugnatura salda, con tutti gli accorgimenti per migliora-re i grip tipici delle buone reflex, ovvia-mente un po’ in scala ridotta ma con un’utilizzabilità buona. In realtà non ci sono novità sensazionali nel layout e questo è un bene, visto che difficil-mente questa sarà la macchina per chi scatta per la prima volta e “ritrovarsi” è sempre un fatto gradito. Chi proviene dal mondo reflex si ritrova fondamen-talmente una macchina per la quale non è necessario “studiare” nuove mo-dalità di utilizzo: si accende e si scatta.Anche il selettore delle modalità è il classico a ruota, ci si ritrova facilmen-te fra le icone anche senza l’ausilio del manuale e la scelta di alcune regola-zioni base (modalità di messa a fuoco, di esposizione e di scatto) sono dele-gate a selettori hardware dedicati, so-luzione che –si sa– minimizza i tempi

di intervento ed è largamente preferita dai fotografi piuttosto che perdersi in lunghe navigazioni tra i menù.Comoda anche la ghiera rotante per la regolazione dei parametri di scatto (per esempio tempi o diaframmi nelle rispettive modalità di priorità); nel caso di modalità completamente manuale, la ghiera unica permette comunque una facile regolazione dei parametri: basta premerla (integra anche un mi-croswitch) per passare alternativamen-te dalla regolazione dei tempi a quella dei diaframmi. Non manca il sensore di prossimità che permette di passare automaticamente dal display esterno al mirino oculare non appena si avvici-na la macchina agli occhi, come anche il correttore ottico delle diottrie.

Il Display è touch e ruotaIl display quando è a riposo resta gi-rato verso il corpo macchina, con i conseguenti vantaggi di protezione anche nei casi frequenti in cui la mac-china viene trasportata in borse non

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Panasonic lumix G2 - 699 eUro

Quality Longevity Design Simplicity D-Factor Value

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teStFotocamera Panasonic G2

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imbottite o a tracolla; ovviamente, per l’utilizzo, va sbandierato e ruotato sul suo asse: può quindi essere riposto nella sua sede ma voltato verso l’utiliz-zatore, per un uso tradizionale o, cosa comodissima in alcuni casi, sbandiera-to e inclinato per uno scatto “estremo”. Come abbiamo detto si tratta di uno schermo touch, cosa assai comoda per minimizzare i tempi di intervento di regolazione e selezione delle sotto-modalità.

Ottica tradizionale a due ghiereL’ottica –e questo è un vero sogno per le compatte– ha un layout tradiziona-le e quindi è dotata delle due ghiere, una per lo zoom e l’altra per il fuoco: solo questo aspetto meriterebbe l’ab-bandono delle compatte e dei loro lentissimi zoom motorizzati. Lo zoom manuale, può invece dare un po’ di fa-stidio nelle riprese video, in cui diventa più difficile una zoomata lenta e uni-forme; si paga comunque volentieri questo scotto in cambio delle possibi-lità creative offerte da uno zoom, se si desidera, decisamente veloce. Se poi si vuole focheggiare a mano, la ghie-ra meccanica è il massimo e anche il fatto di avere solo il mirino elettroni-co e non quello ottico non diventa un problema, grazie alla funzione di ingrandimento automatico che inter-viene ogni qual volta si regola il fuoco, cosicché sia possibile averne un con-trollo fine.

Quante funzioni!Impossibile trovare funzioni mancanti a questa macchina: miscelando tutto il meglio delle compatte con quello delle reflex, la dotazione di modalità di utilizzo e funzioni automatiche o semi-automatiche è addirittura sensaziona-

le. Forse troppo, cosa che costringe l’utente moderato a studiarsi un po’ di icone e funzionamenti o a trascurare intere pagine di menù e affidarsi alla modalità cosiddetta “intelligente”: un pulsante permette di attivare questa modalità che fa diventare la macchina molto più facile da usare grazie a una drastica riduzione dei gradi di libertà; ci pensa poi la macchina e il suo siste-ma esperto a interpretare la scena e a regolare di conseguenza tutti i para-metri.Se si vuole essere più liberi, invece, si può passare in modalità tradizionale ma bisogna essere pronti, se necessa-rio, a intervenire su tantissimi parame-tri: per esempio la cromia dello scatto tra diverse modalità (interessante quella nostalgica che si rifà alle prime emulsioni a colori), tra cui anche due liberamente programmabili; il bracke-ting; le molte logiche di calcolo del-l’esposizione e del fuoco automatici; si arriva anche fino alla regolazione della sincronia del flash sulla seconda tendi-na. Inoltre, per ogni modalità di scatto del selettore a ruota, ci sono una serie decisamente ampia di sottomodalità che permettono una calibrazione fine della macchina ma vanno studiate con attenzione per evitare effetti non volu-ti. Una serie altrettanto ampia di possi-bilità è offerta anche per le riprese vi-deo, tanto che ci si chiede come possa essere contenuta tutta questa “logica” in una macchina così compatta.E alla fine questo ci sembra il maggior limite della G2: strizza l’occhio sia al fotografo proveniente dalle reflex che a quello che viene dalle compatte e integra tutte le funzioni tipiche di en-trambi i mondi. Rischiando seriamente –per eccesso di zelo– di non sedurre né gli uni né gli altri. Tra le altre fun-zioni della macchina ricordiamo poi la possibilità di uscita video HD HDMI, tramite l’apposito connettore.

Messa a fuoco veloceNon lasciatevi ingannare dal sensore più piccolo, perchè come qualità d’immagine questa fo-tocamera può produrre davvero buonissime fo-tografie fino a 800 ISO. I miglioramenti rispetto alla prima generazione sono evidenti, soprattut-to per quanto riguarda

Una macchina per sperimentareNon capita spesso a noi tecnoentusiasti di vedere nella flessibilità e nella miria-de di funzioni un limite di un prodotto. Ma questa G2 sarebbe sprecata in un utilizzo “punta e scatta” da compatta; come reflex ha forse troppi “giocattoli” a bordo. Insomma, questa G2 offre tal-mente tante funzioni ai propri posses-sori da risultare del tutto chiara solo a chi è molto preparato in tema fotogra-fico; solo che è necessario convincere questo tipo di utenza a lasciare a casa la reflex, che sicuramente ha, e portare con sé questo apparecchio, che quindi rischia di diventare la seconda fotoca-mera di casa. Chi invece avrà voglia di sperimentare un po’ di modalità e configurazioni (grazie anche alla facile interfaccia touch) potrà stabilire con questa macchina il giusto rapporto di fiducia e anche imparare moltissimo. Ecco quindi la vera anima di questo ap-parecchio: essere conteporaneamente una macchina disimpegnata non trop-po grande e un buon apparecchio da studio e sperimentazione. Il limite di ordine commerciale della G2 (con un prezzo simile alle reflex entry level) è che non sono molti coloro che cercano contemporaneamente le due cose. L’acquisto di qualche altra otti-ca, soprattutto tele, è assolutamente consigliato per rendere più versatile la soluzione (nella configurazione da noi provata un po’ limitata) e per superare qualche limite di luminosità e risolven-za che l’obiettivo 14-42mm palesa, con tutti i vantaggi correlati in termini di pieno accesso alla qualità di immagine che il sensore permette.

Sul canale DDaYVideo di Youtube è stato pubblicato un video effettuato utilizzando la fotocamera Panasonic lumix G2. Clicca qui per andare direttamente al video.

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l’esposimetro e la messa a fuoco. Quest’ultima è da sempre il pun-to dolente per le macchine prive di specchio, che non hanno quindi un sensore AF in-tegrato: nel caso della G2 il sistema di messa a fuoco è decisamente flessibile (touch to focus) ed è anche davvero rapido con la lente in do-tazione. Volendo fare un confronto, possiamo dire che la rapidità di mes-sa a fuoco della G2 è equivalente alla messa a fuoco di una reflex di fascia bassa. La macchina mantiene un ot-timo controllo sul colore e sulle basse luci con una resa accettabile a 1600 ISO, mentre salendo il rumore diventa davvero eccessivo. Per gli scatti alle diverse sensibilità abbiamo come sempre fotografato il nostro pattern fotografico, che a 100 ISO è anche un riferimento per la nitidezza della lente (le immagini possono essere scarica-te seguendo questo link); come ab-biamo verificato, lo scatto a 6400 ISO è praticamente inutilizzabile, e sareb-be stato saggio bloccare la macchina a 3200 ISO.Per quanto riguarda invece la ripresa dei filmati questa fotocamera può registrare a 720p in modalità AVC-HD Lite oppure M-Jpeg, con una qualità tra i due formati molto molto simile. Abbiamo provato a registrare qualche clip in AVC-HD e anche in questo caso la qualità di ripresa è davvero buona. La fotocamera è abbastanza flessibile anche se non permette una gestione totamente manuale della macchina, tuttavia in modalità “Movie” possiamo per esempio bloccare l’esposizione e regolare il diaframma, opzione questa decisamente utile. Anche in questo caso la messa a fuoco è buona, ma leggermente lenta come si può vede-re dalla nostra clip. Mettendo il fuoco in manuale tuttavia si riesce a gestire un po’ meglio la ripresa.

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di r. Pezzali

Non chiamatela Xbox Slim, anche perchè slim non è. È la nuova Xbox 360 con hard disk da 250

GB, così la chiama Microsoft un nuo-vo modello che cambia radicalmente l’aspetto della console di Redmond, l’interfaccia e le logiche di Xbox 360 invece non cambiano. La nuova Xbox è più compatta della precedente, e al posto della finitura bianca opaca presenta una delicata finitura glossy black: fortunatamente la console non va toccata molto, fatta eccezione per il tasti di espulsione del cassetto, ma è comunque da sottolinerae la sua predisposizione a riempirsi di ditate, un po’ come le TV di nuova generazio-ne. A delineare gli spigoli troviamo un bordino cromato che impreziosisce la linea, oltre ad una serie d’aperture per la dissipazione del calore poste sia sul lato in corrispondenza del dissipatore della CPU sia sopra la console. Micro-soft ha rivisto anche i tasti: quello di ac-censione che nelle precedenti console era a pressione ora è touch, e la stessa cosa vale per il tasto di espulsione del disco che non è più sopra il drive ma è inserito appena a lato ed è anch’esso a sfioramento. Le linee un po’ squadrate oltre al nero che “smagrisce” la fanno sembrare davvero compatta e poco ingombrante.

Niente cavo HDMI in dotazioneSul frontale Microsoft ha inserito le due porte USB per due controller a filo o per le chiavette, ma il controller in dotazione è di tipo wireless quindi non serve una connessione diretta.L’alimentazione come sempre è ester-na, e il trasformatore è leggermente più piccolo del modello precedente. Da segnalare che nella confezione Mi-crosoft inserisce un cavo AV standard e non un cavo HDMI: un vero peccato perchè ormai quasi tutti usano l’HDMI e se si vuole collegare la console in HD questo cavo va acquistato a parte. In dotazione oltre al controller e all’ali-mentatore ci sono anche le cuffiette per la chat. L’hard disk è un Hitachi SATA da 5400 giri, molto più picco-lo del precedente, è removibile e si estrae togliendo una placchetta nella zona bassa e tirando una linguetta.

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Chi passa da una vecchia Xbox ad una nuova Xbox per trasferire i dati scarica-ti da una console all’altra deve dotarsi di un cavo che costa 16 euro, tuttavia il trasferimento può essere fatto anche con delle semplici chiavette USB. Basta infatti spostare i salvataggi dei giochi e i dati piccoli sulla chiavetta e poi ri-scaricare sulla nuova console i giochi acquistati e gli altri dati. La connessio-ne Wi-Fi invece è integrata: si tratta di un modulo Wi-Fi 802.11 b/g/n con un ottimo livello di ricezione. Se si calco-la che l’adattatore Wi-Fi per il model-lo vecchio, venduto separatamente, costava ben 89 euro si capisce subito che la presenza del Wi-Fi integrato è una gran bella cosa. Il pad della nuova Xbox 250 GB è identico al precedente ma è ovviamente nero.

Meno calore, meno rumoreLa nuova Xbox 360 è costruita bene. La base è totalmente nuova, con la piattaforma Valhalla realizzata a 45 na-nometri che permette consumi ridotti e anche una miglior dissipazione del calore, che si traduce in inferiore ru-morosità. Il nuovo processore infatti integra CPU e GPU sullo stesso chip con un’unico dissipatore e un’unica grossa ventola. L’uscita HDMI, gestita dalla scheda video, dovrebbe quindi essere 1.3 ma su questo non possiamo avere certezze, e c’è comunque da dire che l’HDMI 1.3 non serve a nulla su questa console. L‘unico particolare co-struttivo che dà adito a qualche dub-bio è la linguetta di estrazione del’hard disk, forse un po’ delicata, anche se con la possibilità di cambiare dati su USB è difficile che si sposti tutto il disco da una console all’altra.Dopo aver giocato diverse ore con la nuova console siamo rimasti partico-larmente colpiti dalla bassa rumorosità: in modalità “idle” la console è davvero silenziosa, praticamente non si sente. Anche in fase di accensione serve il beep per renderci conto che la nuova Xbox è effettivamente accesa. C’è da dire però che con il il gran caldo esti-vo in una stanza senza condizionatore dopo un po’ la ventola inizia a girare, e a quel punto la console si sente anche ad un paio di metri di distanza. Il drive

Sul canale DDaYVideo di Youtube è stato pubblicato il vi-deo con l’unboxing della nuova console giochi Microsoft Xbox 360. Clicca qui per andare direttamente al video.

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Microsoft Xbox 2�0 GB - 249,99 eUro

Quality Longevity Design Simplicity D-Factor Value

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Connessioni - Sul retro troviamo la connessione multipolare aV, l’uscita HDMI, un’uscita ottica, tre porte USB aggiuntive e una porta aux per colle-gare kinect, il dispositivo di controllo gestuale in uscita a fine anno.

è abbastanza silenzioso, an-che se l’accelerazione inizia-le di spinta si sente. Abbia-mo dato uno sguardo pure ai consumi, utilizzando il wattmetro che usiamo che per le TV: in stand by la nuo-va Xbox consuma meno di 1 Watt, mentre da accesa consuma mediamente 73 Watt. In gioco, quindi in modalità di carico, la con-sole consuma mediamente un 15% in più, percentuale variabile a seconda del tipo di gioco che inseriamo. Di fatto comunque non si passano mai i 93 Watt. Nel complesso la nuova Xbox

è un buon affare: integra il controller Wi-Fi che non era un accessorio molto economico e il prezzo di 249 euro è al-lineato a quello che offre. La dotazione poteva essere migliore: due controller wireless e un cavo HDMI sacrificando il cavo video, che ormai non usa più nessuno, e il prezzo sarebbe stato dav-

teSt / Già disponibile nei negozi la nuova console Microsoft con disco rigido 250 GB e Wi-Fi N integrato

Silenziosa e bella, è la nuova XboxLa nuova piattaforma con processo produttivo a 45 nanometri garantisce consumi ridotti e meno calore

vero perfetto.Una nota finale: da nostalgici abbiamo voluto vedere se la nuova console è compatibile con il vecchio lettore HD DVD di Microsoft, accessorio che ha fatto toccata e fuga prima di sparire insieme allo standard: funziona pure quello.

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aloni più chiari attorno alla cornice e negli angoli. La cosa si nota però sola-mente nelle immagini nere e non dà fastidio durante la visione normale.Per gli amanti dell’interpolazione, in-vece, Sony propone la sua tecnologia

di M. Dalli

la gamma 2010 dei TV Bravia di Sony è piuttosto complessa da decifrare. Dopo l’NX800, superio-

re nel design ma privo di funzioni 3D, vi proponiamo ora il 46HX800, dotato di retroilluminazione LED Edge e possi-bilità di essere trasformato in un TV 3D mediante l’acquisto di un apposito kit composto da due paia di occhalini e da un emettitore IR per la sincronizza-zione. Rispetto ai fratelli maggiori non ha il design Monolithic, ma mantiene l’inclinazione facoltativa a 6 gradi.

Non mancano poi i servizi web come YouTube e alcuni contenuti rea-lizzati da FIFA e dedicati agli appassio-nati di calcio. Nel complesso un buon televisore che, all’occorrenza, può diventare 3D per chi non può fare a meno di questa novità tecnologica.

Design con profilo crescenteIl design è un po’ meno raffinato rispet-to ai modelli Monolithic, lo schermo, infatti, è leggermente incassato rispet-to alla cornice, realizzata in plastica. Il fascione inferiore, invece, è di metallo spazzolato e contiene i LED di stato e il sensore IR per il telecomando. Visto di lato, l’HX800 ha un profilo “crescente”: parte sottile nella parte superiore, per poi ingrossarsi nel mezzo e diventare spesso più di 7 centimetri nella parte della base.

Sul lato sinistro, inoltre, sono pre-senti alcune connessioni, tra cui, dal-l’alto, lo slot CI+, una porta USB, due ingressi HDMI, l’ingresso video com-posito con audio stereo RCA e l’uscita cuffie. Le altre connessioni sono sul retro del pannello, leggermente rien-tranti rispetto al profilo del TV.

Multimediale limitatoI menù a schermo sono caratterizzati dalla ormai rodata interfaccia XrossMe-dia Bar della PS3 e sono pressocché identici a quelli che abbiamo già visto

sull’NX800. Per questi vi rimandiamo al video dei menù dell’NX800, diretta-mente selezionabile dall’apposito link in questa pagina in basso a sinistra. Stesso discorso per le funzionalità mul-timediali: la riproduzione di file da USB o DLNA è piuttosto limitata, essendo supportati i soli formati DivX (ma non con estensione .divx) e MPEG2.

Il dimming non è localNel complesso questo HX800 si com-porta discretamente bene con il digi-tale terrestre nostrano; ovviamente i canali in HD offrono uno spettacolo sensibilmente migliore, ma anche con quelli SD lo scaler interno non se la cava così male.Passando ai Blu-ray, la musica cambia in meglio. La qualità di immagine espressa da questo LCD è piuttosto buona, con un nero convincente e in linea con quello che la tecnologia a cristalli liquidi può offrire, anche se non all’altezza dei migliori plasma. A proposito di nero, l’HX800 ha una retroilluminazione che Sony chiama Dynamic LED Edge. Nei piani di Sony si dovrebbe trattare di una soluzio-ne di local dimming applicata al LED Edge, anche se, da quanto abbiamo potuto vedere, sembra più un dim-ming globale. Visualizzando una schermata nera, infatti, dopo qualche secondo l’intera scena passa dal gri-gio scuro a un nero più profondo, per poi tornare completamente grigio se compare un punto luminoso. Se si trattasse di local dimming, invece, si dovrebbe illuminare solo la zona interessata dal punto luminoso. Dim-ming a parte, il quadro di insieme ci è parso molto convincente, sia utiliz-zando la modalità cinema che, anco-ra meglio, quella Theater. Come molti LED Edge, però, l’uniformità della retroilluminazione non è esemplare; anche l’HX800 soffre infatti di alcuni

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tV Sony Bravia kDl-46HX�00 - 2300 eUro

teSt / In prova il modello da 46 pollici della serie HX800 di Sony, un LCD LED Edge e 3D Ready grazie a un kit opzionale acquistabile a parte

Sony Bravia HX�00, il tV con il 3D optionalDi serie è un normale TV, acquistando un emettitore IR e due paia di occhiali si entra nella terza dimensione

Il telecomando è molto simile a quello degli altri Bravia 20�0, ma per l’HX�00 non è prevista la re-troilluminazione. I tasti sono un po’ piccoli e troppo distanziati tra di loro. Da notare, il tasto arancione “theater” che consente di abilita-re la modalità ottimizzata per la visione di film.

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Sul canale DDaYVideo di Youtube è stato pubblica-to il video con le impressioni d’uso dei menù del tV Sony. Clicca qui per andare direttamente al video.

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Il pannello posteriore del tV offre due ulteriori prese HDMI (una con canale audio di ritorno), l’uscita audio digitale ottica, ingresso VGa con jack audio da 3,� mm, due prese SCart e una component. Per la rete è possibile utilizzare la presa cablata, come optional si può richiedere una chiavetta USB Wi-Fi. Nella parte bassa del pan-nello si nota il connettore proprie-tario 3D Sync, a cui va collegato l’emettitore Ir del kit 3D

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posito kit opzionale. Come Samsung, inoltre, anche Sony ha un proprio al-goritmo per trasformare le immagini 2D in 3D. In questo modo non è ne-cessario avere a disposizione contenu-ti nativi 3D per godersi l’effetto tridi-mensionale, ma la resa è ovviamente diversa. Abbiamo infatti provato a visionare alcuni programmi del digita-le terrestre, senza rimanere particolar-mente impressionati. Va un po’ meglio quando si ha a che fare con i normali Blu-ray: nel nostro caso abbiamo pro-

vato a trasformare il Blu-ray di Avatar in 3D, nell’attesa che esca quello nativo. L’effetto anche qui è un po’ artificioso, ben lontano dal reale 3D. Collegando invece un Blu-ray 3D e visionando al-cuni dischi 3D l’effetto è decisamente migliore. Il disco di Piovono Polpette, per altro prodotto dalla stessa Sony (Pictures), offre una qualità di immagi-ne convincente. Con materiale demo 3D di natura documentaristica, invece, abbiamo notato un leggero ma fasti-dioso effetto di sdoppiamento dell’im-

magine, molto probabilmente dovuto al cross talking della tecnologia LCD.

teSttV Sony Bravia 46HX�00

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MotionFlow 200Hz per l’HX800; per-sonalmente riteniamo che, almeno con i Blu-ray, l’immagine sia già abba-stanza fluida così: attivando i 200Hz, infatti, si ottiene sempre il classico effetto “soap opera”, sebbene gli arte-fatti siano ridotti rispetto alle versioni precedenti.La serie HX800 è 3D Ready, ovvero può diventare 3D con l’acquisto di un ap-

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di M. Dalli

le difficoltà per far passare i cavi possono essere insormontabili, facile quindi capire l’interesse per

le soluzioni HDMI wireless, in grado di trasportare un segnale in alta definizio-ne da un’altra parte della stanza o della casa senza fili. Il kit Philips SWW1800, composto da un ricevitore e un tra-smettitore, è capace di trasportare segnali fino a 1080i a 60Hz oppure 1080p a 30Hz, compreso il 1080/24p. Il sistema si basa su una soluzione AMI-MON 2110 (l’azienda dietro al WHDI, per intenderci) e può gestire, lato tra-smettitore, quattro ingressi: due HDMI e due component con audio RCA ste-reo (gestite dal chip Analog Devices ADV7441A). Lato ricevitore, invece, è presente una sola porta HDMI per la connessione a un display o un am-plificatore. Purtroppo ricevitore e tra-smettitore sono accoppiati in fabbrica, pertanto non è possibile utilizzare più trasmettitori con un unico ricevitore o viceversa. Sul trasmettitore è possibile selezionare la sorgente di ingresso e accendere o spegnere l’unità attraver-so dei pulsanti posti sulla parte supe-riore, oppure si può utilizzare il piccolo telecomando fornito in dotazione. Il ricevitore collegato non ha un pulsan-te per l’accensione, ma si accende e si spegne assieme al trasmettitore, tra-mite il canale radio. L’SWW1800 può trasportare solamente audio analogi-co stereo oppure Dolby Digital e DTS; non sono supportate le tracce HD dei Blu-ray quindi. Questo non rappresen-ta un problema per chi deve solo col-

legarlo alla TV, è invece un limite per chi deve passare da un amplificatore. Da apprezzare la possibilità di montare il ricevitore a muro, utile quando il TV stesso (o il proiettore) è appeso alla parete o al soffitto.

Attenti ai muriAbbiamo messo alla prova il kit Philips in una casa di media metratura, con alcuni interessanti risultati. Finché si resta all’interno della stessa stanza, infatti, non ci sono problemi, anche frapponendosi tra il trasmettitore e il ricevitore il segnale continua a passa-re. Essendo poi la trasmissione sulla banda dei 5.16 - 5.24 GHz non ci sono nemmeno problemi dovuti alle inter-ferenze con eventuali reti Wi-Fi. Ab-biamo quindi spostato il trasmettitore nella stanza accanto, separata dalla TV da un muro non portante: anche chiudendo la porta la trasmissione è proseguita senza intoppi. I problemi si sono verificati però quando abbiamo messo il trasmettitore all’altra estremi-tà dell’abitazione, di modo che risul-tasse separato dal ricevitore da due muri oppure da un corridoio stretto. In questa configurazione il SWW1800 ha funzionato per qualche minuto, salvo poi perdere ripetutamente la connes-sione. In termini di input lag, invece, Philips e AMIMON mantengono le promesse in quanto tra il collegamento diretto col cavo e il collegamento senza fili non ci sono differenze, un’ottima notizia per i videogamer.

“al buio” e attendere il caricamento; a quel punto l’uscita video passerà automaticamente a 24p e sarà visibi-le. Di certo non una soluzione molto “pratica”. La prossima versione del sistema dell’AMIMON supporta già segnali 1080p a 60Hz, quindi è molto probabile che il successore di questo SWW1800 la implementi, andando così a risolvere questo fastidioso pro-blema. Il sistema, poi, dovrebbe sup-portare il CEC, ovvero la possibilità di utilizzare il telecomando della TV per controllare i dispositivi collegati. Nel nostro test, però, non siamo riusciti a farlo funzionare, sebbene tramite il collegamento diretto col cavo tutto andasse bene.Una nota, infine, sul prezzo: a circa 500 euro non si può certo parlare di affare imperdibile. Per molto meno si può infatti acquistare un cavo HDMI di ot-tima qualità e di 20 metri di lunghezza. Finché i prezzi non scenderanno solu-zioni di questo genere resteranno rele-gate a una piccola nicchia di mercato.

Problemi di gioventùCome abbiamo visto, i 20 metri dichia-rati dal produttore non sempre sono realizzabili. Attenzione anche che tra trasmettitore e ricevitore non ci siano troppi ostacoli, specialmente muri. Un altro problema da considerare prima di procedere all’acquisto è l’assenza del supporto al segnale 1080/60p. Se è vero che viene gestito correttamen-te il 24p, sicuramente molto gradito a chi ha un lettore Blu-ray, d’altro canto bisogna stare molto attenti perché non tutti i lettori Blu-ray permettono di configurare il lettore in 1080i e forzare il 24p sui film. Durante il nostro test, per esempio, la PS3 non ha presenta-to problemi, impostandola a 1080i e mettendo la modalità 24p su “Attiva”. Il lettore Sony BDP470, però, consente di selezionare la modalità 24p solamente tra “Auto” e “Off”. Impostando quindi il lettore a 1080i, rimane così anche per i film. Se invece lo si mette in 1080p, la schermata Home del lettore non sarà visibile: si dovrà quindi inserire il disco

teSt / In prova uno dei primi Kit HDMI wireless in commercio che promette di dare un drastico taglio al problema del passaggio dei cavi

Con il Philips SWW��00 l’HDMI perde il vizio del filo Il sistema Philips è basato su una soluzione progettata da Amimon e può trasmettere segnali HDMI senza fili con risoluzione fino a 1080p / 30Hz

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teSt / In prova il 32 pollici della serie top di gamma 9000 Philips che si avvale di contenuti tecnici tra i più avanzati

Nel “piccolo” Philips batte un grande cuoreLe dimensioni non sono tutto, questo TV infatti dispone di full LED con local dimming, Net TV con Wi-Fi integrato e funzionalità multimediali

di P. Centofanti

Sono poche le aziende che of-frono TV di gamma alta anche di piccolo formato. Una di que-

sti è Philips che per la serie 9000 ha realizzato anche questo TV da 32 pol-lici. Si tratta di un modello che integra tutte le funzionalità di maggior grido o quasi: retroilluminazione full LED con local dimming (di questi tempi sempre più una rarità), connettività Internet con Wi-Fi integrato, certifi-cazione DLNA, lettore multimediale, 200 Hz. Manca la compatibilità con il 3D prerogativa dei modelli di taglio maggiore di prossima disponibilità, ma per il resto c’è davvero tutto, com-preso l’Ambilight, una funzione da sempre esclusiva di Philips.

Design da primo della classeUno dei punti forti di Philips è il desi-gn e il 32 pollici della serie 9000 non fa certo eccezione. Anche per que-st’anno Philips sceglie per la cornice intorno al display la finitura in simil al-lumino spazzolato, impreziosita da un bordino trasparente. Dietro l’aspetto raffinato si cela soprattutto l’utilizzo di plastica che rende il TV molto leggero e facilmente installabile sulla base an-che da una persona sola. Il piedistallo fornito in dotazione fa pendant con le finiture del televisore: il rivestimento

della base è anch’esso con superficie in stile alluminio spazzolato. Consi-derando la presenza dell’Ambilight e della retroilluminazione full LED, lo spessore del TV non è così eccessivo.

Connessioni complete per tutte le necessitàLe connessioni a disposizione sono molto complete e coprono tutte le necessità. Alcuni connettori sono disposti rivolti verso il basso e nel caso di installazione con piedistallo possono risultare non così pratici da raggiungere. Troviamo un totale di quattro ingressi HDMI, di cui uno con canale audio di ritorno per il segnale del sintonizzatore integra-to, video component, due SCART tradizionali, VGA, porta di rete, slot Common Interface +, slot per sche-de SD, due porte USB. C’è anche la presa per le cuffie con regolazione del volume separato, curiosamente posta sul retro anziché sul pannello laterale. Il Wi-Fi, invece, è integrato e supporta anche lo standard ad alta velocità 802.11n.

Menù intuitiviPhilips negli ultimi anni ha ridise-gnato il menù di gestione dei TV per renderlo più intuitivo soprattutto per

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tV Philips 32PFl970�H - �399 eUro

chi non è troppo esperto o sempli-cemente non ha molta voglia di de-streggiarsi con parametri dal signifi-cato più o meno oscuro. In questo senso è davvero gradita la procedura di configurazione guidata che permette di impostare il TV alla prima accensione in tutte le sue prin-cipali funzionalità: sintonizzazione dei canali, parametri audio e video, colle-gamento di sorgenti esterne, confi-gurazione dell’accesso a Internet. Le regolazioni audio e video sono suf-ficientemente complete, così com’è molto interessante la sezione dedica-ta a Internet con una buona gamma di web apps, visibili nel nostro video pubblicato su YouTube, direttamen-te accessibile cliccando sull’apposito link nella pagina seguente. La sezione Net TV è dotata anche di un browser web, non molto diverso da quello già presente sui modelli dello scor-so anno, privo di supporto per flash e con un’impaginazione non sem-pre perfetta. A dire il vero in questo caso il limite maggiore è costituito dalla poca praticità dell’utilizzo con segue a pag. 2�

la cornice del tV in plastica ha una finitura simile all’alluminio spazzo-lato, con un leggero bordino trasparente. Sul retro è visibile la striscia di leD del sistema ambilight che circonda tutto il retro del tV

Sotto la cornice troviamo una sorta di soundbar che integra i diffusori e i tasti di base per il controllo senza telecomando. Sul retro i diffusori sono rinforzati in gamma bassa da un doppio woofer

tra le connessioni laterali stra-namente manca la presa per l’ascolto in cuffia, che invece è posta sul retro, anche se nelle immediate vicinanze

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il telecomando. Un’altra funzione interessante del TV Philips è il Wi-Fi MediaConnect che consente di visua-lizzare il desktop di un PC installando il software in dotazione, compatibile però unicamente con computer con sistema operativo Windows XP, Vista e 7. Il programma è molto semplice da utilizzare (basta avviarlo) ma la risoluzione in uscita dal PC dipende dalla sua potenza (con un Quad Core siamo riusciti a ottenere al massimo 1366x768 pixel). Il lettore multime-diale è compatibile con diversi forma-ti audio/video, ma nel caso di filmati legge solo file di tipo AVI e MKV.

Il telecomando è a “goccia”Decisamente originale il nuovo te-lecomando in dotazione con serie 9000, sia per il design a goccia che per la scelta di ridurre al minimo indi-spensabile il numero di tasti. All’inizio occorre fare un po’ di attenzione alla doppia corona di pulsanti del pad di navigazione, ma per il resto la dispo-sizione dei comandi si è rilevata vin-cente nell’utilizzo di tutti i giorni.

Nero perfetto con il LED ProLa caratteristica forse più importante di questo televisore è rappresentata dalla tecnogia LED Pro come la chia-ma Philips: la retroilluminazione full LED con local dimming. A differenza dei più recenti televisori con profilo ultra-slim, in questo caso i LED sono posti a matrice dietro al pannello in modo da coprirne tutta la superficie e vengono controllati singolarmen-te per migliorare il livello del nero e quindi il contrasto percepito. Un si-stema che funziona, tanto che non corriamo il rischio di venire smentiti affermando che a oggi i TV che pos-sono competere con questo Philips in quanto a riproduzione del nero si contano ormai sulle dita di una mano.Il controllo dinamico -configurabile dal menù Pixel Plus HD delle regola-

teSttV Philips 32PFl970�H

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LEGGI LA PROVA COMPLETA QUI!

Sul canale DDaYVideo di Youtube è stato pubblicato il video con le impressioni d’uso dei menù del tV Phili-ps 9000. Clicca qui per andare direttamente al video.

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per godere di un buon film è quello di disattivare la maggior parte di que-sti filtri, fatta eccezione ovviamente per quanto riguarda la retro-illumina-zione dinamica. La funzione 200 Hz (100 Hz più backli-ght scanning, da non confondere con il digital natural motion) riesce in effetti a ridurre il tempo di risposta migliorando di un poco la risoluzione in movimento senza particolari con-troindicazioni sulla qualità di immagi-ne. Per quanto riguarda la visione di programmi in definizione standard, specie quelli televisivi su digitale ter-restre, possiamo lamentare più che altro una certa tendenza a mettere in evidenza gli artefatti della compres-sione digitale. Per il resto lo schermo è di piccole dimensioni e nonostante

il pannello full HD, le trasmissioni in definizione standard non sfigurano troppo. Buona in questo senso la ri-produzione di normali DVD, anche entrando con un segnale in defini-zione standard. Interessante la resa sonora, specie per quanto riguarda la presenza in gamma bassa, superiore alla media dei TV piatti.

zioni video- funziona piuttosto bene nella maggior parte delle situazioni e nelle scene più scure si può notare come il numero di LED sia comunque sufficiente per offrire un’immagine per lo più priva di aloni intorno agli elementi più luminosi. Non mancano momenti in cui il local dimming può venire messo in crisi: il caso più tipi-co è quello di una panoramica su un cielo stellato in cui a volte si ottiene una specie di effetto “albero di Nata-le”. Altre volte si nota invece qualche sbalzo di luminosità non esattamente coerente con il contenuto effettivo delle immagini (questo comporta-mento emerge più chiaramente con dei segnali test, rimandiamo i lettori interessati a una discussione più ap-profondita nella sezione DDay Lab della prova, direttamente accessibile facendo click su questo link ).Per il resto con le immagini in alta definizione la resa di questo 32 pollici è notevole, sia per quanto riguarda il dettaglio che per la riproduzione dei colori. Grazie anche all’elevato rap-porto di contrasto offerto dal local dimming l’immagine buca lo scher-mo per brillantezza e spettacolarità. Nel menù Pixel Plus HD troviamo di-verse funzioni di miglioramento delle immagini: qui il rischio è ovviamente di esagerare finendo con il rendere l’immagine eccessivamente artificiale. Questione di gusti: il nostro consiglio

Il telecomando ha una forma molto originale e finiture di ottimo livel-lo. I comandi di navigazione sono disposti su un doppio anello e per non commettere errori, almeno all’inizio, è richiesta una certa at-tenzione

teCHNoloGYambilight, l’arma in più dei tV PhilipsUn alone di luce attorno allo schermo del TV migliora l’esperienza di visione

Ambilight è una tecnologia in-ventata da Phi-lips Electronics: si tratta di un sistema di illu-minazione molto particolare il cui scopo è quello migliorare la qualità di visione offerta dai TV. I modelli dotati di Ambilight di-spongono di una cornice di LED e di un sistema che analizza il contenuto delle immagini e che genera dei particolari effetti di luce intorno al TV, proiettando un alone luminoso dal retro del televisore sulle pareti con un gamma di colori corrispondenti alla scena visualizzata, estendendo così le dimensioni virtuali dello schermo.La tecnologia Ambilight, secondo Philips, assicura un’esperienza di vi-sione più completa ed emozionante, ma per ottenere il miglior effetto Ambilight occorre ridurre la luminosità della stanza e posizionare il TV vicino alla parete di fondo, a una distanza massima di circa 25 cm.Il sistema è completamente regolabile, ad esempio è possibile accelerare o rallentare la dinamica della variazione degli effetti di luce, regolare l’in-tensità luminosa e anche scegliere una tonalità personalizzata del colore della luce. In particolare, il colore della parete dietro il TV può influenzare l’effetto dell’Ambilight, per correggere il problema è possibile scegliere un colore corrispondente a quello della parete: il sistema Ambilight sce-glierà automaticamente i colori di luce che meglio si adattano a questa particolare situazione.