DANTHEA Magazine n°7

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Avviso 1/2009 n. 7/2010 Operatore Socio Sanitario

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rivista del corso Operatore Socio Sanitario 2009

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Avviso 1/2009

n. 7/2010

Operatore

Socio

Sanitario

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L’ organismo di formazione d.ANTHEA, Associazione senza scopo di lucro costituita nel 2002, opera in regime di convenzione con Istituzioni e Enti Locali. Le due sedi formative (Modugno e Scorrano) sono state accreditate con con la Deliberazione della Giunta Regione Puglia del 29 dicembre 2004, n. 2023 (BURP n.9 del 18.01.2005) “Istituzione dell’elenco regionale delle sedi operative accreditate per la realizzazione di attività formative finanziate con fondi pubblici” ai sensi dell’art. 25, comma 1 della L.R. n. 15 del 7 agosto 2002”, e successiva n. 1816 del 4 agosto 2010, (BURP n. 138 del 25/agosto/2010) per tutte le macrotipologie: .: obbligo formativo .: formazione superiore .: formazione continua .: formazione area svantaggio

La d.ANTHEA risulta in regola con l’assolvimento degli obblighi legislativi e contrattuali in materia di contribuzione (DURC) e in materia di disciplina del diritto al lavoro dei disabili, ai sensi dell’art. 17 della Legge n.68/1999. Le Agenzie formative (Modugno e Scorrano) e la Sede di Coordinamento Organizzativo e Amministrativo di Lecce della d.ANTHEA sono certificate (n.CERT-18185-2007-AQ-BRI-SINCERT) in conformità ai requisiti della norma per i Sistemi di Gestione per la Qualità UNI-EN ISO 9001:2008 (ISO 9001:2008) dalla DNV DET NORSKE VERITAS.

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denominazione OPERATORE SOCIO SANITARIO

finanziamento POR PUGLIA 2000 – 2006 ASSE III – Risorse umane - Mis. 3.2 - “Inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro di giovani e adulti” Azione a): “Percorsi integrati per l'inserimento lavorativo” – Avv. n. 1/2009 D.D. n. 541 del 21/04/2009 da Regione Puglia (BURP n. 62 del 23/04/09) ATTIVITA’ FORMATIVE COFINANZIATE DAL FSE, DAL M.L.P.S. E DALLA REGIONE PUGLIA

settore SOCIALE / SANITARIO

organismo di formazione

D.ANTHEA

sede Agenzia formativa 73020 Scorrano (LE), via Bellagreca

durata 1.000 ore di cui 450 ore di stage

destinari/e n° 18 allievi disoccupati con i seguenti requisiti: • possesso del diploma di scuola dell’obbligo •compimento del 17° anno di età

obiettivi Il corso per Operatore Socio sanitario fornisce una preparazione specifica, di carattere teorico e tenico pratico, finalizzata a formare un operatore del settore sociale e sanitario, dei servizi socio assistenziali e socio sanitari, residenziali e semi residenziali, in ambito ospedaliero o domiciliare. L’operatore socio sanitario è infatti l’operatore che, a seguito dell’attestato di qualifica, svolge attività indirizzata a: - soddisfare i bisogni umani della persona, nell’ambito delle proprie aree di competenza, in un contesto sia sociale che sanitario; - favorire il benessere e l’autonomia dell’utente

certificazione finale

Attestato di qualifica

Il corso !

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OSS qualificati/e !

Circhetta Damiana Daniela 1969,Nociglia (Le) Diploma disegnatrice e stilista di moda

Cristea Nicoleta 1978,Maglie (Le) Licenza media

De Pascalis Mirella 1973,Scorrano (Le) Licenza media

D’Ospina Cosimo Giuseppe 1968,racale (Le) Diploma tecnico industrie elett.che ed elett.che

Fabriano Anna Michela 1968,Gagliano del Capo (Le) Diploma assistente per comunità infantile

Fiorentino Barbara 1984,Melpignano (Le) Diploma liceo pedagogico

Fortuna Giacomo 1987,Vernole (Le) Diploma tecnico della ristorazione

Foscarini Corrado 1979,Scorrano (Le) Qualifica perito meccanico

Giannotta Teresa 1974,Scorrano (Le) Diploma tecnico amministrativo

Grassi Valeria 1982,Nardo' (Le) Diploma maestro d'arte

Greguccio Domenica 1983, Soleto (Le) Diploma arte della grafica pubbl. e della fotografia

Marsella Giuseppe 1986,Scorrano (Le) Diploma tecnico della gestione aziendale

Mattei Carlo 1989,Calimera (Le) Diploma di licenza media inferiore

Mergola Paola 1979,Maglie (Le) Diploma maturità magistrale

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Nuzzo Maria Lucia 1976,Andrano (Le) Diploma maturità magistrale

Panzera Serafina 1976, Gagliano del Capo (Le) Diploma per i servizi commerciali e turistici

Raho Stefania 1986,Castri' di Lecce (Le) Diploma tecnico dei servizi sociali

Ranieri Luisa 1973,Tricase (Le) Diploma segretaria d'azienda

Rausa Anna Maria 1973, Depressa di Tricase (Le) Diploma segretaria d'azienda

Rizzello Diego 1976, Maglie (Le) Diploma di licenza media inferiore

Rizzo Katia 1972, Scorrano (Le) Diploma di ragioneria

Solidoro Anna Assunta Daniela 1963,Ruffano (Le) Diploma di licenza media inferiore

Stapane Rino 1979,Cutrofiano (Le) Dip.Ragioniere Program. Perito commerciale

Urso Angelo 1981,Scorrano (Le) Licenza media

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Ho scelto di seguire il corso di Operatore Socio Sanitario perché, da sempre, ho sentito il bisogno di aiutare gli altri in uno dei momenti più difficili della vita di un uomo: la sua condizione di malato.

Vivere da vicino il dolore e cercare il modo migliore per alleviare la sofferenza è stato per me uno stimolo maggiore della stessa prospettiva di ricevere una retribuzione per il mio lavoro.

La possibilità di poter donare, anche solo per un breve momento, la serenità necessaria ad affrontare la convalescenza in ospedale, sia essa difficile come può essere quella di un malato in rianimazione, sia più lieve come quella di una neo mamma in ostetricia, mi ha permesso di intraprendere anche un percorso di crescita, non solo professionale, ma anche personale sul piano umano.

La gioia più grande è stata vedere come una carezza, un sorriso, una parola di conforto, e talvolta anche il silenzio, abbiano potuto cambiare in meglio la giornata del paziente.

Uno dei momenti difficili di questo mio percorso è stato, invece, il contatto diretto con la malattia di un bambino. Essendo una madre, ho compreso perfettamente il dolore di chi ha dovuto affrontare una situazione così difficile. Vivere da vicino la paura di una madre di poter perdere, da un momento all’altro, il proprio figlio, ha prodotto in me un turbamento che, in breve tempo, si è trasformato in determinazione e nella voglia di dare il massimo supporto pratico e morale alla famiglia.

Il buon rapporto che si è venuto a creare con i miei colleghi ha permesso a tutti noi di creare uno staff competente e pronto ad affrontare al meglio i compiti che ci sono stati affidati. Non so cosa mi riserverà il mio futuro lavorativo, ma so che la voglia di dare supporto e consolazione a chi ne ha bisogno mi spingerà a dare sempre il massimo in un lavoro che apprezzo ogni giorno di più. Per questo, ancora più sentito, il mio ringraziamento rivolto a chi mi ha permesso di intraprendere questa professione e mi ha fornito gli strumenti per esplicare al meglio le mie capacità.

Paola Mergola Allieva OSS

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Ho scelto… !

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“Verso la fede cieca, e verso l’amore cieco, ho nutrito e nutro sospetti fin dai tempi in cui studiavo a Roma.” Questa diffidenza nei confronti di ogni assolutismo ha sempre guidato Hans Küng, il più critico tra i teologi cattolici, il rivoluzionario che ha detto sì alla pillola e no all’infallibilità papale. È possibile oggi, si chiede, credere in una religione? Oppure la complessità del mondo contemporaneo ci spinge sempre più verso un’etica globale, condivisa e condivisibile da tutti? Per illustrare le sue risposte a queste domande universali, Hans Küng ripercorre i momenti fondamentali della propria esistenza. Dai dubbi del periodo universitario ai dissidi con le gerarchie ecclesiastiche negli anni Settanta, dall’impegno volto a favorire il dialogo interconfessionale al conferimento nel 2008 della medaglia d’oro Otto Hahn per la pace, le tappe di questo itinerario esemplare toccano alcuni tra i temi caldi della nostra epoca: il multiculturalismo, la natura contraddittoria della libertà, la delicata relazione tra morale e ricerca scientifica, la necessità di superare i limiti angusti dell’intolleranza religiosa. Questo libro racconta l’avventura affascinante di una ricerca personale instancabile e coraggiosa. Scagliandosi contro il nichilismo di troppi pensatori moderni, Küng accompagna il lettore in una straordinaria ascesa spirituale, alla ricerca di una nuova prospettiva fondata sull’amore, la consapevolezza di sé e il rispetto del diverso. Un autentico inno alla gioia capace di rivolgersi a tutti, anche a chi non crede: perché sia il valore dell’uomo, e non il dogma, a guidare finalmente la nostra storia.

Hans Küng (1928) è un sacerdote, teologo e filosofo svizzero. A soli 32 anni, nel 1960, viene nominato professore ordinario presso la Facoltà di Teologia cattolica all'Università di Tubinga in Germania, dove fonderà anche l'Istituto per la ricerca ecumenica. Tra il 1962 e il 1965 partecipa al Concilio Vaticano II in qualità di esperto, nominato da papa Giovanni XXIII.

Nel 1979 la Congregazione per la dottrina della fede gli ha revocato l’autorizzazione a insegnare la teologia cattolica.

Non per questo ha smesso, inoltre, di animare e influenzare in misura considerevole la discussione teologica, in particolare dando un contributo imprescindibile alla teologia delle religioni.

Dal 1996 è Professore emerito, avendo lasciato l'insegnamento per raggiunti limiti di età. Rimane fra i principali critici dell'autorità papale (che ritiene un'invenzione umana) e del culto mariano; continua la sua battaglia affinché la Chiesa cattolica, sulla base del Concilio Vaticano II, si apra all'ammissione delle donne a ogni ministero, favorisca la partecipazione dei laici alla vita religiosa, incentivi il dialogo ecumenico e interreligioso e si apra al mondo, abbandonando l'esclusivismo teologico e l'eurocentrismo.

In materia bioetica sostiene che secondo la dottrina ufficiale, nei casi di utilizzo di "mezzi straordinari" per il mantenimento della vita, la loro sospensione non si configuri come eutanasia ("Sulla dignità del morire", recentemente pubblicata in Italia).

Nel 1993 ha creato la Fondazione Weltethos (Etica mondiale), impegnata a sviluppare e rinforzare la cooperazione tra le religioni mediante il riconoscimento dei valori comuni e a disegnare un codice di regole di comportamento universalmente condivise. Weltethos ha preparato il Documento Per un'etica mondiale: una dichiarazione iniziale) che è stato sottoscritto nel 1993 a Chicago dal Council for a Parliament of the World's Religions (Consiglio per un Parlamento delle Religioni del Mondo).

Ciò che credo !

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“… Cos’è che mi si chiarì all’improvviso? Che con questo interrogativo esistenziale mi si chiedeva di assumermi un rischio elementare: il rischio di aver fiducia. Che sfida : rischiare un sì !

Invece della diffidenza profonda del nichilismo o del cinismo, mi si chiedeva di rischiare la fiducia di fondo in questa vita, in questa realtà. Anziché provare una sfiducia profonda nella vita, rischia la fiducia: una fiducia di fondo nei confronti di te stesso, degli altri, del mondo, della realtà in genere e di tutte le sue incertezze.

Molti anni più tardi ritrovai questo pensiero nel diario dell’allora segretario generale delle Nazioni Unite, Dag Hammarskjöld. Il giorno di Pentecoste del 1961, quattro mesi prima della sua morte durante una missione di pace ai confini del Congo, annotava: << Io non so chi – o che cosa – abbia posto la domanda. Non so quando essa sia stata posta. Non so neppure se le ho dato una risposta. Ma una volta ho risposto sì a qualcuno – o a qualcosa. Da quel momento è nata la certezza che l’esistenza ha un senso e che perciò, sottomettendosi, la mia vita ha uno scopo. Da quel momento ho saputo che cosa significhi “non guardare dietro di sé”, “non preoccuparsi del giorno seguente” >> (Tracce di cammino, 1965)

Questa singolare esperienza mi riempì di una gioia incommensurabile. Dire davvero di sì, osare una fiducia di fondo, rischiare una fiducia nella vita: così e solo così posso continuare il mio percorso nella vita, assumere un atteggiamento di fondo positivo e andare avanti dritto.

Si tratta, è ovvio, di una fiducia assolutamente critica. Mi era chiaro già allora: questa fiducia non ha niente a che vedere con la fiducia cieca nella vita o con l’ottimismo a buon mercato. La realtà, spesso tanto triste, del mondo e di me stesso non era affatto cambiata. Era cambiato solo il mio atteggiamento di fondo nei suoi confronti. Il mondo non era <<risanato>>, ma restava segnato come prima dalla contraddizione e dal caos, minacciato dall’assurdità. E anche il mio Io non aveva affatto perduto i suoi lati oscuri. Restava impenetrabile, fallibile, minacciato dalla colpa, mortale. La mia libertà era come prima capace di tutto, e anche quella dei miei simili.

Il sì fondamentale, invece, può essere mantenuto con coerenza fino alla fine, malgrado le difficoltà e gli impedimenti. L’ho compreso di persona. Può continuare a vivere nonostante tutte le insidie e le delusioni, può conservarsi rimanendo fedeli con costanza alla decisione presa. Una fiducia originaria che si trasforma in una salda speranza contro la continua minaccia delle ombre della frustrazione e della disperazione. Così si può esercitare la virtù della perseveranza, della resistenza, della costanza, della tenacia.

La fiducia di fondo non è importante solo per la vita del singolo individuo, ma anche per quella della società“ (Hans Küng, Ciò che credo, Rizzoli)

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mi chiamo Valeria !

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Mi chiamo Valeria,

sono diventata una Operatrice Socio Sanitaria, avendo acquisito la qualifica professionale presso l’agenzia formativa D.Anthea di Scorrano.

Questo periodo ha rappresentato per me un’ emozionante esperienza, che ha cambiato in positivo la mia vita professionale e il mio modo di affrontare la sofferenza, il disagio e il dolore.

Giornalmente, in aula, i nostri docenti, con grande professionalità, con impegno, con tenacia, ci hanno fornito gli strumenti per operare e per credere che una “Sanità” migliore sia possibile.

La parola chiave è una <<assistenza a 360 gradi>>. Un operatore socio sanitario deve essere in grado di assicurare l’assistenza diretta alla persona, di rapportarsi con gli altri con professionalità ed umanità, di fornire un supporto psicologico e sociale, e avere competenze tecniche adeguate.

…sembra facile a dirsi, o addirittura semplice ma, nella realtà vissuta in esperienza di stage, mi sono trovata ad affrontare ciò che significa sofferenza, l’aver bisogno d’aiuto, di conforto e di voglia di “calore umano”.

Bello il rapporto di fattiva collaborazione che si è instaurato con il personale infermieristico – del Presidio Ospedaliero di Scorrano - e che ha arricchito le nostre conoscenze teoriche con quelle fatte “sul campo”.

La loro disponibilità ha reso possibile, non solo affrontare il nostro lavoro con maggiore e miglior competenza, ma anche rapportarci con i pazienti e le loro famiglie. Ci ha offerto la possibilità di dare un sorriso in un momento di sconforto, di asciugare una lacrima in momenti in cui le parole non sarebbero servite, di stringere forte una mano priva di forza, di dare un abbraccio capace di emozionare, con affetto e comprensione.

È stata un’esperienza magnifica, forte, che porterò sempre con me, un modello di vita. Un’esperienza che mi ha fatto crescere, maturare e che oggi mi rende una persona migliore

Tutto questo grazie anche a chi ha saputo dare il meglio di sé

per noi allievi, a tutti i docenti e alla loro eccellente preparazione,

alla Direzione, al Coordinamento Didattico e al nostro tutor, alla

grande sensibilità di tutti coloro che, nonostante fossero “dietro le quinte”,

hanno lavorato per noi.

Valeria Grassi

Allieva OSS

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La gratitudine della gru

Sadako Sasaki (佐々木禎子) era una bambina giapponese vissuta nei pressi del ponte di Misasa ad Hiroshima.

Sadako aveva solo due anni quando la bomba atomica “Little boy” fu sganciata sulla sua città, il 6 agosto 1945.

Il tempo quel giorno, per un lunghissimo istante, si fermò su Hiroshima, sul Giappone e sul mondo intero. Un terribile momento da cui l’uomo non può più tornare indietro. Sasako sopravvisse all’esplosione e crebbe diventando sana e atletica.

Un giorno, però, quando aveva 11 anni, mentre si stava allenando per una gara di corsa, fu colta da vertigini e cadde a terra. Le fu diagnosticata una grave forma di leucemia, conseguenza delle radiazioni della bomba atomica.

Chizuko Hamamoto, la sua migliore amica, le parlò allora di una antica leggenda, secondo la quale, chi fosse riuscito a creare mille origami tsuru * avrebbe potuto esprimere un desiderio.

Così le piccole mani cominciarono febbrilmente a creare delle gru di tutti i colori. La bambina continuò a creare i suoi origami durante i quattordici mesi di degenza in ospedale, utilizzando per questo non solo carta da origami, ma tutti i pezzettini di carta che le capitavano tra le mani, anche quella delle confezioni dei suoi farmaci.

Il tempo passava veloce e le sue condizioni di salute si aggravarono. Era giunta a creare la sua 644esima gru quando Sasako morì…Le piccole origami tsuru furono sepolte con lei, insieme alle 356 gru che gli amici di Sasako avevano fatto per lei.

Quello che non morì fu la speranza di Sasako, che è la stessa di tutti quelli che soffrono e che si augurano che le loro sofferenze possano avere fine, o almeno che possano essere alleviate.

Solo chi ha questa speranza può davvero aiutare qualcuno che sta soffrendo e, se non può davvero curarlo, può almeno donargli un sorriso, fargli sapere che non è solo, che c’è qualcuno che gli terrà la mano nel disagio e che si prenderà cura del suo dolore.

Cinzia A. Rizzo

La gru (tsuru) ha anche un significato taumaturgico.

Secondo la leggenda la gru vivrebbe fino a mille anni, perciò fabbricare una gru con la carta è augurio di lunga vita. Quando una persona è ammalata si realizzano mille gru con l'arte dell'origami per garantire la pronta guarigione. Lo stesso valore taumaturgico è riscontrabile nella fiaba dove il lavoro della gru allontana lo spettro della fame e della malattia.

Tsuru no ongaeshi !

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Origami!

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La forma base da cui partire è un quadrato, che andrà piegato e ripiegato lungo le due diagonali e lungo i segmenti orizzontale e verticale, che hanno come estremi i punti medi dei quadrati. Si otterrà pertanto un quadrato così suddiviso in 8 parti

Ora ruotare il quadrato in modo da sistemarlo poggiato su un vertice e piegare lungo una diagonale, quindi schiacciare i due lembi laterali verso l'interno e piegare in modo da ottenere un quadrato pari a 1/4 del quadrato iniziale.

Con il quadrato sistemato sempre poggiato su un vertice, piegare le punte laterali verso l'interno. Ripetere la stessa operazione anche sul retro

Si otterrà pertanto la figura più a sinistra, in cui piegherete la punta in alto, verso il basso.Adesso riportare la punta nella posizione di prima.

Sistemare l'oggetto con la punta aperta verso il basso e rispiegare anche le alette laterali

Sollevare la punta in basso

Schiacciare ora le punte all'interno

Ripetere la stessa cosa sul retro, fino a ottenere la figura più a sinistra. Piegare le punte laterali all'interno e ripetere l'operazione anche sul retro. Si otterrà la figura più a destra:

Aprire la parte destra e ripiegare la punta all'interno

Ripetere l'operazione con l'altra punta fino a ottenere:

Piegare un piccolo pezzetto in cima a una punta, per ottenere la testa

A questo punto tirare le ali

per ottenere la gru:

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Presidenza e Direzione Antonio Ruggeri

e Staff organizzativo D.ANTHEA

hanno collaborato per la redazione

Staff didattico, tutor e funzioni strategiche

Sabrina Giorgino Cinzia Rizzo Vera Vergari

Tutor Giovanni Cuminal

Coordinamento didattico Francesco Amico Oronzo D’Amato Paola Ruggeri

Direzione Scientifica e Project Management Silvia Nascetti

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w w w . d a n t h e a . e u

Sede di coordinamento

73100 LECCE Via G. Zanardelli, 115 Tel +39 0832.318597 Fax 0832.318597 [email protected]

Agenzia Formativa

70026 MODUGNO (Ba) Viale Repubblica Tel +39 080.5367753 Fax 080.536.76.39 [email protected]

Agenzia Formativa

73020 SCORRANO (Le) Via Bellagreca Tel +39 0836.460746 Fax 0836.460746 [email protected]