Contatto sev 2015 22

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GAA 6500 Bellinzona 1 Mutazioni: SEV casella postale 3000 Berna 6 N. 22 17 dicembre 2015 91.mo anno Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch Tra fatti nuovi e diverse contraddizioni sul Gottardo. Pagina 4 No al raddoppio Decise le priorità del 2016; dalla politica sindacale a quella contrattuale senza dimenticare la socialità. Pagina 2 Comitato SEV Drammi e catastrofi naturali, una sola arma: la solidarietà. Pagine 8, 9 e 10 Solidarietà La nuova maggioranza politica in Consi- glio nazionale non promette nulla di buono per i lavoratori e le lavoratrici. Anche se la composizione del Consiglio degli Stati può fare da contraltare, la situazione non è semplice. Lo dice chia- ramente il presidente dell’USS Paul Rechsteiner rieletto brillantemente alla Camera dei Cantoni. Tra i temi partico- larmente importanti a livello di socia- lità, la riforma della previdenza vec- chiaia. Il presidente dell’USS afferma che occorre pure mostrare maggior ri- gore nella protezione degli stipendi e delle condizioni di lavoro, dando rispo- ste adeguate e non mettendo gli uni contro gli altri. alle pagine 6 e 7 I diritti sono una priorità Quali conseguenze può avere la svolta a destra del Parla- mento per i lavoratori e le lavoratrici di questo Paese? L’analisi di Paul Rechsteiner. Pressioni certe sulle pensioni, sul servizio pubblico e sulle condizioni di lavoro frg Paul Rechsteiner, una vita a difesa dei diritti di lavoratori e lavoratrici. Da 450 000 a 300 000 ore di lavoro in pochi anni. Il problema delle Officine si può sintetizzare così. Per i rappresentanti del personale (commissione del personale e rappre- sentanti sindacali) si tratta di un’evolu- zione estremamente pericolosa, in chia- ra contraddizione con gli accordi sottoscritti dalle FFS, in particolare nell’ambito della costituzione del cen- tro di competenze. A più riprese, hanno assicurato di voler procurare alle OBe «volumi analoghi» a quelli del momen- to dell’accordo. Un’assicurazione importante per per- mettere al centro di competenze di prendere piede e di sviluppare attività in grado di apportare nuova linfa alle Officine e in tutto il settore in Ticino. Tenuto conto di una serie di preoccupa- zioni i rappresentanti del personale hanno sollecitato un incontro con tutte le parti, di cui il Consiglio di Stato si è fatto promotore e che dovrebbe svol- gersi in febbraio. a pagina 4 Riflettori sull’evoluzione dei volumi di lavoro alle Officine di Bellinzona L’orizzonte del declino fa paura Quello che avete in mano è l’ultimo numero di contatto.sev dell’anno che sta per finire. Il primo numero del 2016 entrerà nelle vostre case il 21 gennaio dopo una pausa di un mesetto. La redazione augura a tutti i lettori e a tutte le lettrici buone feste e soprattutto un passaggio gioioso e pieno di belle speranze nell’anno nuovo. Auguri a pagina 15 Buone feste a tutti

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Page 1: Contatto sev 2015 22

GAA6500 Bellinzona 1

Mutazioni:SEV casella postale 3000 Berna 6

N. 22

17 dicembre201591.mo anno

Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch

Tra fatti nuovi e diversecontraddizioni sulGottardo.

Pagina 4

No al raddoppioDecise le priorità del 2016; dalla politicasindacale a quella contrattuale senzadimenticare la socialità.

Pagina 2

Comitato SEVDrammi e catastrofinaturali, una solaarma: la solidarietà.

Pagine 8, 9 e 10

Solidarietà

La nuova maggioranza politica in Consi-glio nazionale non promette nulla dibuono per i lavoratori e le lavoratrici.Anche se la composizione del Consigliodegli Stati può fare da contraltare, lasituazione non è semplice. Lo dice chia-ramente il presidente dell’USS PaulRechsteiner rieletto brillantemente allaCamera dei Cantoni. Tra i temi partico-larmente importanti a livello di socia-lità, la riforma della previdenza vec-chiaia. Il presidente dell’USS affermache occorre pure mostrare maggior ri-gore nella protezione degli stipendi edelle condizioni di lavoro, dando rispo-ste adeguate e non mettendo gli unicontro gli altri.

alle pagine 6 e 7

I diritti sono una prioritàQuali conseguenze può averela svolta a destra del Parla-mento per i lavoratori e lelavoratrici di questo Paese?L’analisi di Paul Rechsteiner.

Pressioni certe sulle pensioni, sul servizio pubblico e sulle condizioni di lavoro

frg

Paul Rechsteiner, una vita a difesa dei diritti di lavoratori e lavoratrici.

Da 450 000 a 300 000 ore di lavoro inpochi anni. Il problema delle Officine sipuò sintetizzare così.Per i rappresentanti del personale(commissione del personale e rappre-sentanti sindacali) si tratta di un’evolu-zione estremamente pericolosa, in chia-ra contraddizione con gli accordisottoscritti dalle FFS, in particolarenell’ambito della costituzione del cen-

tro di competenze. A più riprese, hannoassicurato di voler procurare alle OBe«volumi analoghi» a quelli del momen-to dell’accordo.Un’assicurazione importante per per-mettere al centro di competenze diprendere piede e di sviluppare attivitàin grado di apportare nuova linfa alleOfficine e in tutto il settore in Ticino.Tenuto conto di una serie di preoccupa-

zioni i rappresentanti del personalehanno sollecitato un incontro con tuttele parti, di cui il Consiglio di Stato si èfatto promotore e che dovrebbe svol-gersi in febbraio.

a pagina 4

Riflettori sull’evoluzione dei volumi di lavoro alle Officine di Bellinzona

L’orizzonte del declino fa pauraQuello che avete in mano è l’ultimonumero di contatto.sev dell’anno chesta per finire. Il primo numero del 2016entrerà nelle vostre case il 21 gennaiodopo una pausa di un mesetto. Laredazione augura a tutti i lettori e a tuttele lettrici buone feste e soprattutto unpassaggio gioioso e pieno di bellesperanze nell’anno nuovo.

Auguri a pagina 15

Buone feste a tutti

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ATTUALITÀ ......

2contatto.sevN. 22/1517.12.2015

CCL tl: vento contrario■ Il nuovo CCL dei trasporti diLosanna rischia di essererespinto dai membri SEV, se cisi basa sulle osservazioniespresse dalla settantina dipersone accorse all’assembleadello scorso 7 dicembre aLosanna. Al centro dei malumoridei dipendenti un sistema

salariale insoddisfacente. Dopo20 mesi di negoziati, anche ilSEV ritiene che il risultatoottenuto è troppo penalizzantee invita la base a respingerlo.

Consiglio nazionale:ecco le commissioni■ Dopo le elezioni federali, si èproceduto alla ripartizione deiseggi nelle diverse commissio-ni. Si tratta di gremi moltoimportanti perché non solo illavoro svolto è essenziale, maconsente ai/alle parlamentari diavere una maggiore possibilitàdi influenzare le scelte politichesotto la cupola di Palazzofederale. Philippe Hadorn,segretario sindacale SEV, faparte della commissione deitrasporti e delle comunicazioni.Resta pure membro dellacommissione delle finanze –dove era stato eletto quattroanni fa – e della delegazione disorveglianza delle NTFA (ne èmembro dal 2011, è statovicepresidente nel 2013 epresidente nel 2014).

Edith Graf-Litscher, pure leisegretaria sindacale SEV, restamembro della commissionedelle finanze (dove siede daquattro anni) e membro dellacommissione dei trasporti edelle telecomunicazioni (visiede dal 2009 e sarà vicepresi-dente). È scrutatrice e fadunque parte dell’ufficio delConsiglio nazionale dal 2008.È stata membro della commis-sione della gestione dal 2005 al2009.

IN BREVE

Il primo capitolo concerne evi-dentemente i compiti sindacali,con una lunga serie di punti. Inparticolare il SEV sarà moltoimpegnato con la Legge sulladurata del lavoro - attualmentein consultazione - e si attiverànei diversi gremi federali. IlSEV intende anche promuove-re l’articolo 59 delle legge sultrasporto viaggiatori, attual-mente poco conosciuto: l’arti-colo definisce i reati commessicontro il personale dei traspor-ti pubblici, perseguiti d’ufficio.Segue la politica contrattuale,che generalmente non dovreb-be destare grandi problemi; inegoziati con il secondo part-ner contrattuale più grandedopo le FFS, ossia la BLS, sonoovviamente in primo piano.Per quanto riguarda la politicasociale, sono due i punti vera-mente rilevanti: in primo luogo

voteremo sull’iniziativa popo-lare AVSplus, che fin dall’inizioha potuto contare sull’impe-gno del SEV con un successostrepitoso nella raccolta firme;in secondo luogo il parlamen-to continuerà l’esame della«Previdenza vecchiaia 2020»,una riforma che fa molto di-scutere e contro la quale oc-correrà essere pronti con illancio di un referendum.C’è poi il capitolo della politicadei trasporti dominata, ormaida anni, dalla generale ten-

denza alla liberalizzazione. Ilprimo grande appuntamentoci attende in febbraio con lavotazione sul raddoppio dellagalleria autostradale del Got-tardo.Partendo dallo sciopero delpersonale dei TPG di un annofa, ci si è resi conto che alcu-ne norme del SEV in caso diconflitti sul lavoro, non sonoeque. Pertanto il comitato hacambiato le norme che regola-no il fondo di lotta e l’attribu-zione delle indennità. Sono

stati pure definiti i contributidi adesione nel caso in cuinuovi membri vengono reclu-tati durante lo sciopero; sifarà capo al fondo di lotta. Co-me in precedenza, le nuovenorme fiscali sulle facilitazio-ni di viaggio per il personale(FVP), incontrano resistenza. IlSEV ha commissionato ad unprofessore di diritto una peri-zia affinché analizzi la legitti-mità giuridica dei nuovi prov-vedimenti.Il comitato del SEV ha infinedato le indicazioni di voto. Hain particolare raccomandatodi respingere il raddoppio delGottardo. Per gli altri temi invotazione si è allineato alleposizioni dell’USS: no all’ini-ziativa «Per il matrimonio e lafamiglia - No agli svantaggiper le coppie sposate»; sì al-l’iniziativa «Contro la specu-lazione sulle derrate alimen-tari».

Peter Moor

Per il Comitato SEV ultima seduta dell’anno

Il comitato del SEV hadefinito in quattro capi-toli temi e priorità delnuovo anno.

Una lunga lista di compitiiniziando da quelli sindacali

A tutta velocità verso importanti orizzonti sindacali.

Politica sindacale■ Reclutamento dei membri con diverse azioni(per esempio il progetto per le ferrovie dimontagna), espansione e rafforzamento dellepersone di fiducia.

■ Lobbying sugli aspetti sindacali inerenti lariforma della Legge sulla durata del lavoroattualmente in consultazione.

■ Chiedere all’UFT la definizione delle prassidi settore nei diversi settori dei trasportipubblici (in particolare nel traffico merci).

■ Combattere gli accordi TISA.

■ Programmi di riduzione dei posti di lavoronei trasporti pubblici (per esempio il progettoFFS Railfit 2030 con tutti addentellati);osservare gli sviluppi e combattere la soppres-sione di posti di lavoro.

■ FVP: combattere i peggioramenti a tutti ilivelli.

■ Sondare e valutare una rafforzata presenzadel SEV a Olten.

■ Aggressioni contro il personale dei trasportipubblici: raccolta dati concernente l’articolo 59della legge sul trasporto viaggiatori.

■ Sostegno all’iniziativa europea per trasportiequi e contro il dumping salariale.

Politica contrattuale■ Sviluppare in modo conseguente i diversiCCL (negoziati con BLS, tl e in diverse aziendein Ticino; contratti di settore del traffico merci;portare nel CCL delle ferrovie di montagnabernesi altre aziende).

■ Accompagnare dal profilo contrattuale lefusioni tl/LEB, MOB/VMCV.

■ Introdurre nelle ITC il modello di pensiona-mento anticipato.

■ Definire nei sistemi salariali i parametri dibase e i principi di valutazione.

Politica sociale■ Vincere la votazione sull’iniziativa popolareAVSplus.

■ Sviluppare le diverse posizioni sulla riforma«Previdenza vecchiaia 2020».

Politica dei trasporti■ Sviluppare una contro-posizione allastrategia dell’UFT «Trasporti 2030», in partico-lare per quanto riguarda liberalizzazione,privatizzazione e la promozione di bus a lungapercorrenza.

■ In collaborazione con l’ETF fare pressionesul quarto pacchetto ferroviario dell’UE;prevenire lo smantellamento delle impreseferroviarie.

■ Combattere le misure di risparmio neitrasporti pubblici, in modo particolare neltraffico regionale e nel traffico a lungadistanza; garantire il finanziamento deltrasporto regionale dei passeggeri.

■ Vincere la votazione contro il raddoppio delGottardo.

■ Vincere la votazione contro l’iniziativa «ProService Public».

SEV 2016: le priorità punto per punto

ATTUALITÀ

...... 3

contatto.sevN. 22/1517.12.2015

Quale di queste affermazioni risulta logica inun’ottica di trasferimento delle merci dalla stradaalla ferrovia?«Il raddoppio della galleria autostradale delGottardo è positivo per il trasferimento», oppure«il raddoppio della galleria autostradale provo-cherà perdite miliardarie alla NTFA».La prima è contenuta dal rapporto sul trasferimen-to del DATEC ed è un’ulteriore conferma dell’osti-nazione con la quale la Consigliera federaleLeuthard propaganda il raddoppio, anche con gli

argomenti più assurdi. Quest’affermazione vienegiustificata sostenendo che l’autostrada viaggian-te breve tra Erstfeld e Biasca intaccherebbe le ca-pacità di trasporto della galleria di base. In realtà,se non si modifica l’offerta viaggiatori, ogni ora untreno merci sull’asse Nord–Sud dovrebbe essereistradato sulla linea di montagna.Anche messa così, questa considerazione risultaveramente limitata e improntata al breve termine.Intanto perché trascura che una semplice riduzio-ne provvisoria della velocità di percorrenza nellagalleria di base permetterebbe di aumentarnesensibilmente le capacità. Secondariamente, que-sta affermazione mira a cancellare la seconda, da-to che il raddoppio della galleria autostradale mi-nerebbe l’efficacia degli investimenti per le Nuovetrasversali ferroviarie alpine e porterebbe senz’al-tro ad un aumento del traffico su strada.

Ritorniamo quindi sul rapporto sul trasferimentoche dimostra un progressivo avvicinamento agliobiettivi dell’Iniziativa delle Alpi. La quota di mer-cato della ferrovia è passata dal 66,1 percento delsecondo semestre 2013, al 68,6 percento del pri-mo semestre 2015. Si tratta del valore più alto mairaggiunto dal 2001 a questa parte. Il numero dicorse di autocarri è per contro sceso circa un milio-ne l’anno. L’aumento della tassa sul traffico pe-sante commisurata alle prestazioni, prospettatonello stesso rapporto, potrebbe constituire un’ulte-riore tessera del mosaico della concretizzazionedell’Iniziativa delle Alpi. Un mosaico di cui il rad-doppio del Gottardo di certo non fa parte.

Tornando alla domanda iniziale sulla logica delledue affermazioni, non possiamo che valutare ne-gativamente la risposta della signora Leuthard. Lalogica e l’opportunità di un progetto non dipendo-no dalla forza con la quale lo si desidera. Noi, peramore della logica e del trasferimento, ribadiamodi votare NO al raddoppio del Gottardo.

EDITORIALE

«Raddoppio autostradale e trasferimento dellemerci: una questione di logica»«Daniela Lehmann, coordinatrice della politica dei trasporti»

Intanto bisogna cominciare adire che quest’anno la BLS nonaveva nessuna intenzione difare dei negoziati salariali; perl’azienda era già chiaro questaestate che non c’era nulla dadiscutere. Ma la comunità ditrattativa ha comunque insisti-to ritenendo opportuno sedersiattorno ad un tavolo dal mo-mento che il CCL prevede nego-ziati salariali annuali.Tuttavia, esattamente come glianni precedenti, la direzione siè rifiutata categoricamente didiscutere un aumento generaledei salari. Per quanto riguardal’evoluzione dei salari, la BLSsi limita al minimo assoluto fis-

sato nel CCL, insomma non ve-de la necessità di introdure al-tre misure. Per la comunità ditrattativa ci sono però numero-se ragioni – malgrado il rincaronegativo – di avviare un discor-so sull’aumento dei salari. Acominciare dall’aumento deipremi di cassa malati, che au-mentano costantemente.

Pensare al personaleche contribuisce ai risultatiC’è un motivo su tutti: in questianni e nel quadro del program-ma «Gipfelsturm» il personaledella BLS ha contribuito enor-memente al raggiungimentodei risultati aziendali. Merita-no per tanto un minimo di rico-noscimento. «La chiusura del-l’azienda – ha detto MichaelBuletti, segretario sindacaleSEV – non è un segnale positi-vo in vista dei futuri negoziatisul CCL. I sindacati sono sem-pre stati aperti alla discussio-ne su temi diversi, ma la BLS siè sempre mostrata reticentenella ricerca di soluzioni condi-vise. Se l’azienda vuole rinno-vare il suo CCL in un clima diquesto tipo rispetto al proprio

personale – ha continuato Mi-chael Buletti – le cose sarannomolto difficili». La comunità ditrattativa conosce molto benegli umori della base, che co-mincia a perdere la pazienza ea mostrare chiari segni di in-sofferenza nei confronti delladirezione.

Le prestazioni dovutealla cassa pensioniIntanto al personale è giunta laseguente informazione da par-te della direzione: le nuove pre-stazioni per la cassa pensionisono considerate come «inve-stimenti per la protezione delleassicurazioni». In realtà si trat-ta semplicemente della partedovuta dal datore di lavoro aicontributi supplementari, aiquali partecipano anche i di-pendenti. Insomma la BLS do-vrebbe perlomeno sapere di-stinguere «investimenti» e«prestazioni sociali» ...

pmo

La direzione non entra in materia

Le trattative salarialicon la BLS sono falliteperché l’azienda si ènuovamente rifiutata didiscutere un aumentogenerale dei salari. Unadecisione che alza in-dubbiamente la pres-sione sui negoziati peril rinnovo del contrattocollettivo di lavoro.

Trattative salariali:nulla fa fare con la BLS

frg

Fermi tutti, compresi gli adeguamenti salariali

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ATTUALITÀ ......

2contatto.sevN. 22/1517.12.2015

CCL tl: vento contrario■ Il nuovo CCL dei trasporti diLosanna rischia di essererespinto dai membri SEV, se cisi basa sulle osservazioniespresse dalla settantina dipersone accorse all’assembleadello scorso 7 dicembre aLosanna. Al centro dei malumoridei dipendenti un sistema

salariale insoddisfacente. Dopo20 mesi di negoziati, anche ilSEV ritiene che il risultatoottenuto è troppo penalizzantee invita la base a respingerlo.

Consiglio nazionale:ecco le commissioni■ Dopo le elezioni federali, si èproceduto alla ripartizione deiseggi nelle diverse commissio-ni. Si tratta di gremi moltoimportanti perché non solo illavoro svolto è essenziale, maconsente ai/alle parlamentari diavere una maggiore possibilitàdi influenzare le scelte politichesotto la cupola di Palazzofederale. Philippe Hadorn,segretario sindacale SEV, faparte della commissione deitrasporti e delle comunicazioni.Resta pure membro dellacommissione delle finanze –dove era stato eletto quattroanni fa – e della delegazione disorveglianza delle NTFA (ne èmembro dal 2011, è statovicepresidente nel 2013 epresidente nel 2014).

Edith Graf-Litscher, pure leisegretaria sindacale SEV, restamembro della commissionedelle finanze (dove siede daquattro anni) e membro dellacommissione dei trasporti edelle telecomunicazioni (visiede dal 2009 e sarà vicepresi-dente). È scrutatrice e fadunque parte dell’ufficio delConsiglio nazionale dal 2008.È stata membro della commis-sione della gestione dal 2005 al2009.

IN BREVE

Il primo capitolo concerne evi-dentemente i compiti sindacali,con una lunga serie di punti. Inparticolare il SEV sarà moltoimpegnato con la Legge sulladurata del lavoro - attualmentein consultazione - e si attiverànei diversi gremi federali. IlSEV intende anche promuove-re l’articolo 59 delle legge sultrasporto viaggiatori, attual-mente poco conosciuto: l’arti-colo definisce i reati commessicontro il personale dei traspor-ti pubblici, perseguiti d’ufficio.Segue la politica contrattuale,che generalmente non dovreb-be destare grandi problemi; inegoziati con il secondo part-ner contrattuale più grandedopo le FFS, ossia la BLS, sonoovviamente in primo piano.Per quanto riguarda la politicasociale, sono due i punti vera-mente rilevanti: in primo luogo

voteremo sull’iniziativa popo-lare AVSplus, che fin dall’inizioha potuto contare sull’impe-gno del SEV con un successostrepitoso nella raccolta firme;in secondo luogo il parlamen-to continuerà l’esame della«Previdenza vecchiaia 2020»,una riforma che fa molto di-scutere e contro la quale oc-correrà essere pronti con illancio di un referendum.C’è poi il capitolo della politicadei trasporti dominata, ormaida anni, dalla generale ten-

denza alla liberalizzazione. Ilprimo grande appuntamentoci attende in febbraio con lavotazione sul raddoppio dellagalleria autostradale del Got-tardo.Partendo dallo sciopero delpersonale dei TPG di un annofa, ci si è resi conto che alcu-ne norme del SEV in caso diconflitti sul lavoro, non sonoeque. Pertanto il comitato hacambiato le norme che regola-no il fondo di lotta e l’attribu-zione delle indennità. Sono

stati pure definiti i contributidi adesione nel caso in cuinuovi membri vengono reclu-tati durante lo sciopero; sifarà capo al fondo di lotta. Co-me in precedenza, le nuovenorme fiscali sulle facilitazio-ni di viaggio per il personale(FVP), incontrano resistenza. IlSEV ha commissionato ad unprofessore di diritto una peri-zia affinché analizzi la legitti-mità giuridica dei nuovi prov-vedimenti.Il comitato del SEV ha infinedato le indicazioni di voto. Hain particolare raccomandatodi respingere il raddoppio delGottardo. Per gli altri temi invotazione si è allineato alleposizioni dell’USS: no all’ini-ziativa «Per il matrimonio e lafamiglia - No agli svantaggiper le coppie sposate»; sì al-l’iniziativa «Contro la specu-lazione sulle derrate alimen-tari».

Peter Moor

Per il Comitato SEV ultima seduta dell’anno

Il comitato del SEV hadefinito in quattro capi-toli temi e priorità delnuovo anno.

Una lunga lista di compitiiniziando da quelli sindacali

A tutta velocità verso importanti orizzonti sindacali.

Politica sindacale■ Reclutamento dei membri con diverse azioni(per esempio il progetto per le ferrovie dimontagna), espansione e rafforzamento dellepersone di fiducia.

■ Lobbying sugli aspetti sindacali inerenti lariforma della Legge sulla durata del lavoroattualmente in consultazione.

■ Chiedere all’UFT la definizione delle prassidi settore nei diversi settori dei trasportipubblici (in particolare nel traffico merci).

■ Combattere gli accordi TISA.

■ Programmi di riduzione dei posti di lavoronei trasporti pubblici (per esempio il progettoFFS Railfit 2030 con tutti addentellati);osservare gli sviluppi e combattere la soppres-sione di posti di lavoro.

■ FVP: combattere i peggioramenti a tutti ilivelli.

■ Sondare e valutare una rafforzata presenzadel SEV a Olten.

■ Aggressioni contro il personale dei trasportipubblici: raccolta dati concernente l’articolo 59della legge sul trasporto viaggiatori.

■ Sostegno all’iniziativa europea per trasportiequi e contro il dumping salariale.

Politica contrattuale■ Sviluppare in modo conseguente i diversiCCL (negoziati con BLS, tl e in diverse aziendein Ticino; contratti di settore del traffico merci;portare nel CCL delle ferrovie di montagnabernesi altre aziende).

■ Accompagnare dal profilo contrattuale lefusioni tl/LEB, MOB/VMCV.

■ Introdurre nelle ITC il modello di pensiona-mento anticipato.

■ Definire nei sistemi salariali i parametri dibase e i principi di valutazione.

Politica sociale■ Vincere la votazione sull’iniziativa popolareAVSplus.

■ Sviluppare le diverse posizioni sulla riforma«Previdenza vecchiaia 2020».

Politica dei trasporti■ Sviluppare una contro-posizione allastrategia dell’UFT «Trasporti 2030», in partico-lare per quanto riguarda liberalizzazione,privatizzazione e la promozione di bus a lungapercorrenza.

■ In collaborazione con l’ETF fare pressionesul quarto pacchetto ferroviario dell’UE;prevenire lo smantellamento delle impreseferroviarie.

■ Combattere le misure di risparmio neitrasporti pubblici, in modo particolare neltraffico regionale e nel traffico a lungadistanza; garantire il finanziamento deltrasporto regionale dei passeggeri.

■ Vincere la votazione contro il raddoppio delGottardo.

■ Vincere la votazione contro l’iniziativa «ProService Public».

SEV 2016: le priorità punto per punto

ATTUALITÀ

...... 3

contatto.sevN. 22/1517.12.2015

Quale di queste affermazioni risulta logica inun’ottica di trasferimento delle merci dalla stradaalla ferrovia?«Il raddoppio della galleria autostradale delGottardo è positivo per il trasferimento», oppure«il raddoppio della galleria autostradale provo-cherà perdite miliardarie alla NTFA».La prima è contenuta dal rapporto sul trasferimen-to del DATEC ed è un’ulteriore conferma dell’osti-nazione con la quale la Consigliera federaleLeuthard propaganda il raddoppio, anche con gli

argomenti più assurdi. Quest’affermazione vienegiustificata sostenendo che l’autostrada viaggian-te breve tra Erstfeld e Biasca intaccherebbe le ca-pacità di trasporto della galleria di base. In realtà,se non si modifica l’offerta viaggiatori, ogni ora untreno merci sull’asse Nord–Sud dovrebbe essereistradato sulla linea di montagna.Anche messa così, questa considerazione risultaveramente limitata e improntata al breve termine.Intanto perché trascura che una semplice riduzio-ne provvisoria della velocità di percorrenza nellagalleria di base permetterebbe di aumentarnesensibilmente le capacità. Secondariamente, que-sta affermazione mira a cancellare la seconda, da-to che il raddoppio della galleria autostradale mi-nerebbe l’efficacia degli investimenti per le Nuovetrasversali ferroviarie alpine e porterebbe senz’al-tro ad un aumento del traffico su strada.

Ritorniamo quindi sul rapporto sul trasferimentoche dimostra un progressivo avvicinamento agliobiettivi dell’Iniziativa delle Alpi. La quota di mer-cato della ferrovia è passata dal 66,1 percento delsecondo semestre 2013, al 68,6 percento del pri-mo semestre 2015. Si tratta del valore più alto mairaggiunto dal 2001 a questa parte. Il numero dicorse di autocarri è per contro sceso circa un milio-ne l’anno. L’aumento della tassa sul traffico pe-sante commisurata alle prestazioni, prospettatonello stesso rapporto, potrebbe constituire un’ulte-riore tessera del mosaico della concretizzazionedell’Iniziativa delle Alpi. Un mosaico di cui il rad-doppio del Gottardo di certo non fa parte.

Tornando alla domanda iniziale sulla logica delledue affermazioni, non possiamo che valutare ne-gativamente la risposta della signora Leuthard. Lalogica e l’opportunità di un progetto non dipendo-no dalla forza con la quale lo si desidera. Noi, peramore della logica e del trasferimento, ribadiamodi votare NO al raddoppio del Gottardo.

EDITORIALE

«Raddoppio autostradale e trasferimento dellemerci: una questione di logica»«Daniela Lehmann, coordinatrice della politica dei trasporti»

Intanto bisogna cominciare adire che quest’anno la BLS nonaveva nessuna intenzione difare dei negoziati salariali; perl’azienda era già chiaro questaestate che non c’era nulla dadiscutere. Ma la comunità ditrattativa ha comunque insisti-to ritenendo opportuno sedersiattorno ad un tavolo dal mo-mento che il CCL prevede nego-ziati salariali annuali.Tuttavia, esattamente come glianni precedenti, la direzione siè rifiutata categoricamente didiscutere un aumento generaledei salari. Per quanto riguardal’evoluzione dei salari, la BLSsi limita al minimo assoluto fis-

sato nel CCL, insomma non ve-de la necessità di introdure al-tre misure. Per la comunità ditrattativa ci sono però numero-se ragioni – malgrado il rincaronegativo – di avviare un discor-so sull’aumento dei salari. Acominciare dall’aumento deipremi di cassa malati, che au-mentano costantemente.

Pensare al personaleche contribuisce ai risultatiC’è un motivo su tutti: in questianni e nel quadro del program-ma «Gipfelsturm» il personaledella BLS ha contribuito enor-memente al raggiungimentodei risultati aziendali. Merita-no per tanto un minimo di rico-noscimento. «La chiusura del-l’azienda – ha detto MichaelBuletti, segretario sindacaleSEV – non è un segnale positi-vo in vista dei futuri negoziatisul CCL. I sindacati sono sem-pre stati aperti alla discussio-ne su temi diversi, ma la BLS siè sempre mostrata reticentenella ricerca di soluzioni condi-vise. Se l’azienda vuole rinno-vare il suo CCL in un clima diquesto tipo rispetto al proprio

personale – ha continuato Mi-chael Buletti – le cose sarannomolto difficili». La comunità ditrattativa conosce molto benegli umori della base, che co-mincia a perdere la pazienza ea mostrare chiari segni di in-sofferenza nei confronti delladirezione.

Le prestazioni dovutealla cassa pensioniIntanto al personale è giunta laseguente informazione da par-te della direzione: le nuove pre-stazioni per la cassa pensionisono considerate come «inve-stimenti per la protezione delleassicurazioni». In realtà si trat-ta semplicemente della partedovuta dal datore di lavoro aicontributi supplementari, aiquali partecipano anche i di-pendenti. Insomma la BLS do-vrebbe perlomeno sapere di-stinguere «investimenti» e«prestazioni sociali» ...

pmo

La direzione non entra in materia

Le trattative salarialicon la BLS sono falliteperché l’azienda si ènuovamente rifiutata didiscutere un aumentogenerale dei salari. Unadecisione che alza in-dubbiamente la pres-sione sui negoziati peril rinnovo del contrattocollettivo di lavoro.

Trattative salariali:nulla fa fare con la BLS

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Fermi tutti, compresi gli adeguamenti salariali

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4 REGIONEcontatto.sevN. 22/1517.12.2015

Per i rappresentanti del perso-nale (commissione del perso-nale e rappresentanti sindaca-li) si tratta di un’evoluzioneestremamente pericolosa, inchiara contraddizione con gliaccordi sottoscritti dalle FFS, inparticolare nell’ambito dellacostituzione del centro di com-petenze. A più riprese, hannoassicurato di voler procurarealle OBe «volumi analoghi» aquelli del momento dell’accor-do. Un’assicurazione impor-tante per permettere al centrodi competenze di prendere pie-de e di sviluppare attività ingrado di apportare nuova linfaalle Officine e in tutto il settore

in Ticino. Tra queste intenzionie quanto sta avvenendo, vi èinvece un divario crescente,senza che si avvertano sforzida parte delle FFS per sovverti-re questa tendenza. Anzi, vi so-no stati incarichi dirottati versoaltri lidi, rispettivamente nonpiù rinnovati. Nei confronti del-le OBe si insiste ad applicarealla lettera la strategia che levede dedicate al traffico Cargo,mentre altrove si investono ci-fre ingenti, creando anche nu-merosi posti di lavoro, per ade-guare le strutture alle mutateesigenze.Oltretutto, a Bellinzona si co-mincia ad abbandonare strut-ture produttive, destinandolead altri scopi. Secondo i rap-presentanti del personale,questi provvedimenti non pos-sono che portare a quello sce-nario di «declino programma-

to» descritto dalla SUPSI, chetutti, dalle FFS alle autorità po-litiche, hanno sempre dichiara-to di voler evitare a tutti i costi.

Per questo, i rappresentantidel personale hanno sollecita-to un incontro con tutte le par-ti, di cui il Consiglio di Stato si

è fatto promotore e che do-vrebbe svolgersi in febbraio. Gi

Evitare il declino della strutturaRappresentanti del personale preoccupati per l’evoluzione dei volumi di lavoro

Da 450 000 a 300 000ore di lavoro in pochianni. Il problema delleOfficine si può sintetiz-zare così.

La parte più scura evidenzia il divario tra gli impegni FFS e le commesse attuali.

A inizio dicembre, la «UrnerZeitung» ha pubblicato le cifreaggiornate dall’Ufficio federaledelle strade Ustra dello spaziooccorrente ai cantieri per larealizzazione del raddoppiodella galleria del San Gottardo.Queste cifre sono un multiplodi quelle indicate finora dalConsiglio federale: sono infattipassate da 30 000 a 150 000metri quadri a Göschenen e da29 000 a 220 000 metri quadriad Airolo!Anche un mese prima, l’Ustraaveva sorpreso con una svoltainattesa. Nuovi studi dimostra-

no infatti che, con semplici eusuali misure, la galleria stra-dale esistente può restare inesercizio in tutta sicurezza finoal 2035. Prima s’era indicato il2025, con la necessità di unachiusura totale durante 140giorni per rinviare questo ter-mine. «Ci si può chiedere sel’Ustra non complichi appostail risanamento, per giustificarela costruzione d’un secondotunnel stradale», ha commen-tato il presidente dell’Iniziativadelle Alpi Jon Pult. Secondo glispecialisti dell’Associazione ti-cinese RailValley, il risanamen-to della galleria stradale sareb-be possibile anche senza unachiusura totale.

Scarsa volontà di trasferimentoL’ultima edizione del rapportodel Consiglio federale sul tra-sferimento riporta l’intenzionedi finalmente aumentare la tas-sa sul traffico pesante alla pre-stazione. Questa tassa, appro-vata dal popolo in votazione

nel 1998, dovrebbe incentivareil trasferimento su ferrovia ed èstata ripresa dall’accordo bila-terale con l’UE sui trasporti ter-restri. Ciò nonostante, il gover-no non ha mai applicato iltasso massimo previsto di 325franchi, fermandosi a 273. Inquesto modo, tra il 2005 e il2014, l’UE ha regalato agliautotrasportatori qualcosa co-me 2,75 miliardi, rinunciandosino a 60 franchi per ogni tra-gitto Basilea–Chiasso, che

avrebbero senz’altro contribui-to a sgravare le nostre auto-strade.Da ultimo, il governo è giuntopersino ad affermare che il rad-doppio gioverebbe al trasferi-mento (vedasi anche a pag. 3)evitando di sottrarre capacitàdi trasporto alla ferrovia, quan-do anche da queste colonneabbiamo dimostrato come laferrovia sarebbe in grado di as-sorbire tutto il traffico, dandoun impulso probabilmente de-

terminante alla politica di tra-sferimento.

Gi/com. vari

In vista della votazionedi fine febbraio, si suc-cedono comunicati,notizie e prese di posi-zione che alimentanodubbi sulla solidità deldossier presentato alvoto e sulle reali volon-tà di concretizzare lapolitica dei trasporti.

Un No per stare ai primi danniFatti nuovi e nuove contraddizioni sul raddoppio della galleria autostradale del San Gottardo

IdA

La marmotta esorta a stare in guardia e a respingere il raddoppio.

... fa i gattini ciechi. Le cifredell’Ustra sull’ingombro deicantieri hanno provocatol’immediata preoccupazione,espressa sui social media, delconsigliere nazionale FabioRegazzi per «l’enormesacrificio di territorio a Biascae Airolo per costruire enormistazioni di trasbordo». Chissàquindi che sollievo avràprovato, rendendosi conto chequesto sacrificio sarebbenecessario solo se venisseapprovato il raddoppio. Nonne ha però parlato, limitandosia ritirare in fretta e furia il suoposto.

La gatta frettolosa...

OPS

Page 5: Contatto sev 2015 22

REGIONE ......

5contatto.sevN. 22/1517.12.2015

Il rapporto di minoranza, di Mi-lena Garobbio (PS) e MatteoPronzini (MPS), smonta puntoper punto la pianificazione delGoverno e mette in evidenzaanche alcune questioni indige-ste. La tesi sul documento d’in-dirizzo sanitario e del Cantonee dell’Ente ospedaliero canto-nale (EOC) è riassunta nellaprima frase del rapporto: «Ilmessaggio sulla Pianificazionesi caratterizza come un ulterio-re passo nella subordinazionedella sanità, e nello specificodel settore ospedaliero, alle lo-giche di mercato. Siamo in pre-senza di scelte politiche tese afavorire il settore privato».Inoltre la modifica di Legge sul-l’EOC «di fatto rende instabilela situazione dell’EOC, portan-do ad uno smantellamento del-

la sanità pubblica in Ticino».In una conferenza stampa Ga-robbio e Pronzini hanno rim-proverato alla Commissione dinon aver dedicato attenzione(«neppure una riga») alle for-me di protesta giunte nella for-ma di petizioni. E l’MPS torna achiedere di votare sull’iniziati-va popolare «Giù le mani dagli

ospedali» del 4 aprile 2013che aveva raccolto 7665 firme.All’esigenza di razionalizzarele risorse pubbliche e alla ne-cessità di competere nel mer-cato ospedaliero svizzero, ilgoverno ticinese ha rispostocon l’elaborazione di una pia-nificazione ospedaliera che, difatto, inserisce il principio mer-

cantile nella sanità pubblicaattraverso la trasformazionedegli ospedali pubblici in so-cietà anonime con la parteci-pazione mista tra pubblico eprivato. Una prospettiva che,oltre a mettere in pericolo gliospedali periferici, poco reddi-tizi per la logica mercantilisti-ca, metterà sotto pressione il

personale con condizioni di la-voro che andranno inevitabil-mente a peggiorare. La sinistraè pertanto pronta a lanciare unreferendum se il Parlamento ti-cinese accoglierà questo pro-getto di pianificazione ospeda-liera (cfr appello).

La pianificazione ospe-daliera non va giù – agiusta ragione – a PS eMPS.

La salute è un bene di tuttiPS e MPS pronti al lancio del referendum perché la sanità non deve essere subordinata alle logiche di mercato

La legge è parte integrante diun progetto politico teso a li-beralizzare totalmente il lavoronotturno e domenicale nel set-tore della vendita e, in pro-spettiva, in molti altri ambiti

professionali, nel segno di unasocietà che lavora e produce24 ore su 24.Oltre a non creare posti di la-voro supplementari, comel’esperienza insegna, l’esten-sione degli orari peggiorereb-be ulteriormente la qualità divita di una categoria di lavora-trici e lavoratori già molto sot-to pressione e scarsamente tu-telata dal punto di vistacontrattuale. Lavorare mezz’o-ra in più significherebbe au-mentare ancora la flessibilità eindebolire ulteriormente il di-ritto alla vita famigliare e so-ciale, rendere sempre più in-conciliabili gli orari di lavorocon quelli degli asili nido o divisita negli ospedali, così comea non rendere più possibilel’utilizzo dei mezzi pubblici perrientrare a casa la sera. Questi

peggioramenti fissati nella leg-ge non sono merce di scambioper un contratto collettivo!Solo i grandi centri commercia-li trarrebbero profitto. I piccolicommercianti farebbero faticaa reggere la loro concorrenza,che già oggi rappresenta unproblema, come dimostra il fat-to che la maggior parte di lororimangono chiusi durante leaperture dei negozi del giovedìsera. Cifre alla mano, per moltipiccoli negozi la conseguenzasarebbe la chiusura: i dipen-denti si ritroverebbero senzalavoro e i clienti impoveriti nel-la libertà di scegliere prodottitipici e artigianali, diversi daquelli venduti dai grandi ma-gazzini.Gli attuali orari di apertura deinegozi (dalle ore 6.00 alle ore18.30, 6 giorni su 7, ad ecce-

zione del sabato nel periodoinvernale fino alle ore 17.00)sono più che sufficienti a sod-disfare i bisogni dei consuma-tori ticinesi. Il fenomeno del tu-rismo degli acquisti oltrefrontiera, conosciuto anche inaltri cantoni, come ad esempioBasilea e Zurigo, con un regi-me di orari più liberale di quel-lo ticinese, è alimentato so-prattutto dalla concorrenzialitàdei prezzi e dalla qualità dei

prodotti venduti in Italia. Essopuò essere contrastato solo at-traverso un rafforzamento delpotere d’acquisto dei residen-ti, ma non con un prolunga-mento degli orari di aperturadei negozi.Votare no il prossimo 28 feb-braio significa dire sì ad unmodello di società che non sipiega a pure logiche mercanti-li.

Molto di più di mezz’o-ra. La legge non si limi-ta a estendere gli oraridi apertura dei negozifino alle ore 19.00 insettimana e alle ore18.30 il sabato. La leg-ge apre anche la stradaa indiscriminate apertu-re notturne e festive de-gli shop annessi allestazioni di benzina lun-go una trentina di arte-rie stradali, praticamen-te in tutto il cantone.

Oltre mezz’oraParte la campagna contro l’estensione degli orari di apertura

La pianificazione ospedaliera e la modificadella legge sull’Ente ospedaliero cantonale cipreoccupano per i seguenti motivi:

• La privatizzazione: è prevista la trasforma-zione di ospedali pubblici in società anonimecon la partecipazione 50/50 tra pubblico eprivato, come nel caso dell’ospedale la Caritàdi Locarno in fusione con la clinica SantaChiara.

•Il taglio nell’offerta ospedaliera a Faido ead Acquarossa, tramite la chiusura del prontosoccorso e smantellando il settore acuto.

• Il rafforzamento della logica di mercatonella gestione di ciò che rimarrà dell’EOCassegnandogli un proprio capitale di dotazio-ne, con indicazioni sulle attese di redditività.

• L’abolizione dei volumi di pianificazione,incrementando in questo modo la concorren-za e permettendo dunque alla domanda eall’offerta di agire liberamente.

•L’imposizione del dumping sanitarioattraverso la fissazione di parametri diriferimento calcolati sulle prestazioni erogatecon un costo più basso.

Ci opponiamo ad una visione della sanità chenon è più quella di un servizio pubblico, chenon garantisce più a tutta la popolazionel’accesso a cure di qualità/di prossimità e chenon si misura più ai bisogni dei pazienti, mache predilige piuttosto le scelte aziendali,produttive e finanziarie.

Per queste ragioni invitiamo tutti i cittadini etutte le cittadine del Cantone a firmare ilreferendum contro la modifica della Leggesull’Ente Ospedaliero Cantonale (LEOC).

LE BUONE RAGIONI DEL REFERENDUM

Page 6: Contatto sev 2015 22

......

6contatto.sevN. 22/1517.12.2015

■ contatto.sev: Quali conse-guenze possiamo attendercisulle questioni rilevanti perlavoratrici e lavoratori dallasvolta a destra del Consiglionazionale?

Paul Rechsteiner: La nuovamaggioranza nella Camera delpopolo non è certo una buonapremessa, anche se abbiamoun certo contrappeso agli Sta-ti, che sarà ancora più impor-tante rispetto all’ultimo qua-driennio, anche per altredecisioni di principio, comequelle sui diritti dell’uomo.

■ Con questo risultato, è an-cora lecito sperare che l’esa-me del progetto di riforma«Previdenza 2020» possatrovare una maggioranza alNazionale in favore del mo-desto aumento delle rendi-te?

Dal punto di vista partitico,questa questione non ha moltesperanze. Ma da questo puntodi vista, nemmeno agli Stati lepremesse erano migliori. Allafine, però, la destra dovrà chie-dersi se vuole un progetto cheabbia una pur minima possibi-lità davanti al popolo. Negliultimi anni, i sindacati hannosaputo respingere con i refe-rendum ogni tentativo di peg-giorare le rendite. Chi vuoleottenere ragione, deve consi-derare le rendite della popola-zione. Da questo punto di vi-sta, la proposta del Consiglio

degli Stati costituisce una con-dizione minima per giungere abuon fine.

■ Ma anche chi è rappresenta-to dalla destra, come pure lePMI, beneficerebbero di unaumento delle rendite AVS.

Chi sa far diconto, puòconstatarerapidamenteche le solu-zioni di pre-videnza offerte dall’AVS ai red-diti bassi e medi, sino ai200 000 franchi, risultano piùconvenienti di un versamentoal secondo pilastro. Quest’ulti-ma istituzione costa sempre dipiù e le sue prestazioni nonfanno che calare. Compensarequeste diminuzioni tramitel’AVS risulta più efficiente e ra-pido, rispetto alla cassa pen-sioni che deve essere alimen-tata per 40 anni e oltre primadi poter disporre di una rendi-ta. Chi sa far di conto non puòquindi non essere d’accordosul miglioramento delle rendi-te AVS, come proposto dalConsiglio degli Stati.

■ Se il Parlamento dovesse re-spingere l’aumento dellerendite AVS, al popolo ri-marrebbe la possibilità disostenere l’iniziativa «AVS-plus» lanciata dai sindacati.Ma è realistico pensare aduna maggioranza che vota

un aumento delle rendite del10 %?

10 % di una rendita sempliceAVS corrisponde in media a200 franchi, una rendita perconiugi a 350. Non sono cifrefolli, paragonate alla diminu-zione delle rendite di cassa

pensioni. Il rapporto costi-benefici di questo aumento èmolto positivo, dato che coste-rebbe solo lo 0,4 % dello sti-pendio a datori di lavoro elavoratori. Dobbiamo ancheconsiderare che le trattenutecomplessive per l’AVS corri-spondono all’8,4 % e non sonopiù aumentate dal 1975. Nellostesso lasso di tempo, le cassepensioni sono aumentate mas-sicciamente e hanno superatoil 18 percento. «AVSplus» haanche il vantaggio di ricono-scere un aumento agli attualibeneficiari che da anni nonhanno più avuto un rincaro del-le loro rendite. L’aumento pro-posto dal Consiglio degli Statiandrebbe invece a beneficiounicamente dei futuri pensio-nati.

■ Lavoratrici e lavoratori vor-rebbero anche una maggiorprotezione dei loro stipendie delle loro condizioni di la-

voro, messe sotto pressionedalla libera circolazione del-le persone e dalla concor-renza globalizzata. La de-stra parla di limitare lalibera circolazione con l’UE.Potrebbe essere una solu-zione valida?

Non è in ogni modosemplice da attuare,dato che la Svizzera,ubicata al centro del-l’Europa, ha un’eco-nomia strettamente

collegata a quella dell’UE, ad-dirittura in misura maggiore dialcuni stati membri. La nostraeconomia e i nostri posti di la-voro dipendono direttamentedalla qualità dei rapporti conl’UE. Gli accordi bilaterali han-no rafforzato la nostra posizio-ne e sono senza dubbio unsuccesso. Dobbiamo però di-mostrare maggior rigore nellaprotezione degli stipendi e del-le condizioni di lavoro, dandorisposte adeguate, per esem-pio, alla problematica dei di-pendenti più anziani, pro-teggendoli dagli abusi. Ma nonpossiamo mettere le personele une contro le altre, suddi-videndole in base al colore delpassaporto, come propone ladestra. In passato, queste si-tuazioni hanno portato solo apeggiorare le condizioni di im-piego. Basti pensare allo statu-to dello stagionale, che neisettori che vi hanno fatto capo,come la ristorazione o l’edili-

zia, ha favorito una politica dibassi salari. Da quando invecein questi settori vi sono con-tratti collettivi di lavoro chenon fanno differenze tra i coloridei passaporti, abbiamo avutocospicui aumenti di salario.Dobbiamo proteggere salari,condizioni di impiego e, quin-di, anche i posti di lavoro, an-ziché mettere le persone leune contro le altre. L’economiasvizzera ha sempre beneficiato

Al secondo turno di voto in un canton San Gallo dominato dallo schieramento borghese, Paul Rechstei-ner è riuscito a confermare il suo seggio agli Stati con il 58,3 % per voti, a spese dello sfidante UDC. Laportata sorprendente di questo risultato è stata resa possibile dall’elevata credibilità acquisita qualerappresentante di lavoratrici e lavoratori, legale socialmente impegnato e politico navigato. Abbiamodiscusso con lui della svolta a destra del Parlamento.

«Le politiche di austeritàsono una grande sfida»

Quali conseguenze può avere la svolta a destra del Parlamento per i lavoratori? L’analisi di Paul Rechsteiner

«Le soluzioni di previdenza offerte dall’AVSai redditi bassi e medi, sino ai 200 000 franchi,risultano più convenienti di un versamento alsecondo pilastro.»

Yosh

iko

Kusa

no

Paul Rechsteiner (63) ècresciuto a San Gallo in unafamiglia di sei persone. Il papàera un lavoratore ausiliario e lamamma contribuiva a sbarcareil lunario svolgendo lavori dipulizia. Nel 1977 ha concluso glistudi di diritto e nel 1980 èdiventato avvocato in proprio,specializzato in diritto penale,del lavoro e delle assicurazionisociali. Sino da quegli anni haassistito i membri SEV, inparticolare dopo incidenti ed ètutt’oggi legale di fiducia delSEV. Dal 1977 al 1984 è statoconsigliere comunale PS a SanGallo, è poi passato al granConsiglio e, nel 1986, alConsiglio nazionale. Nel 2011 èquindi stato eletto al Consigliodegli Stati. Dal 1998 è presiden-te dell’USS. È sposato e abita aSan Gallo.

BIO

INTERVISTA

...... 7

contatto.sevN. 22/1517.12.2015

dell’immigrazione, mentrel’emigrazione è sinonimo di uncattivo andamento, che noicerto non vogliamo.

■ Anche nel Consiglio federaleabbiamo adesso una mag-gioranza di centro-destra.Pensi che ciò precluderàogni miglioramento per iprossimi quattro anni?

La priorità per i sindacati neiprossimi quattro anni sarà cer-to di evitare peggioramenti,poiché per chi considera laprotezione dei lavoratori comeil fumo negli occhi ha già an-nunciato peggioramenti, peresempio nella legge sul lavoro.Abbiamo però già avuto unafase simile, dal 2003 al 2007,con Blocher e Merz in Consigliofederale, ma anche loro hannodimostrato dei limiti. Noi sin-dacati saremo certo chiamati aconfermare la nostra capacitàdi referendum già dimostratain passato, ma anche a conti-nuare nella lotta per migliora-menti puntuali, laddove possi-bile. Continueremo pertanto abatterci per la protezione deisalari nell’ambito della via bi-laterale se, come spero, laSvizzera continuerà a seguirla.

■ Negli ultimi anni, noi sinda-cati abbiamo tentato di pro-

muovere miglioramenti an-che tramite iniziative popo-lari, che sono però state re-spinte. Vedi altre possibilità?

In effetti, per esempio, l’inizia-tiva sui salari minimi alle urneè stata un fiasco, ma la campa-gna per migliorare i salari è unvero successo e sta aumentan-do gli stipendi dei settori piùdeboli grazie all’introduzionedi contratti collettivi. Dobbia-mo tener conto anche di que-sto, ma è vero che le iniziativedevono essere ben ponderate.L’attuale constellazione a pa-lazzo ci obbligherà probabil-mente a ricorrere più spesso al

referendum. Non è però cosìche si migliorano le cose, percui non possiamo certo esclu-dere di ricorrere anche a inizia-tive.

■ Ma vi sarebbero anche altrimezzi?

Uno di questi sono certo lecampagne sindacali per mi-gliorare i CCL e la loro coper-tura. L’esigenza di migliorarel’accesso al prepensionamentoper le categorie sottoposte asollecitazioni particolari è peresempio stata a lungo ignorataa palazzo. Con il nuovo CCL

FFS, il SEV è riuscito a rilancia-re la tematica in modo moltopositivo.

■ Dovremmo però migliorareanche la parità salariale tradonna e uomo e la compati-bilità tra vita professionalee famigliare. Vedi delle pos-sibilità?

Al momento, non molte, anchese in passato tutt’a un tratto sisono presentate possibilità dimigliorare la politica famigliare.Saremo però confrontati conuna grande pressione non solosul mondo del lavoro, ma anchesullo stato sociale. I sussidi sui

premi di cassa malati, concepitiper ridare un po’ di socialità alsistema di premi unitari, sonostati rimessi in discussione indiversi cantoni. A ciò si aggiun-ge la politica di risparmio dellaConfederazione, che per noi co-stituisce una sfida a tutti i livel-li, anche per quanto riguarda ilservizio pubblico. Quest’ultimoè però molto apprezzato dallapopolazione, ciò che lo rendedifficilmente attaccabile ancheper la destra.

■ La Svizzera conta un grandesindacato dell’edilizia e

dell’industria e numerosisindacati piccoli e medi de-gli altri settori. Pensi che siauna struttura sostenibile an-che in futuro?

È quanto i sindacati devonochiedersi regolarmente, par-tendo dal presupposto che lestrutture non possano esserefine a se stesse, ma debbanoessere funzionali ad una mi-glior organizzazione e all’otte-nimento di migliori risultati perlavoratrici e lavoratori. A que-sto scopo, occorre anche lavicinanza ai membri. Fortuna-tamente, vi sono numerosi sin-dacati piccoli e medi che, neiloro settori, sono altrettantoforti del SEV nel trasporto pub-blico. La sfida principale per isindacati sono i settori in cui ilgrado di organizzazione e glistipendi sono bassi.La fusione tra FLMO e SEI ha li-berato forze da investire nelsettore terziario privato, nelquale vi erano importanti lacu-ne e dove Unia negli ultimi un-dici anni ha registrato i mag-giori successi. Ciò dimostrache i sindacati hanno anchepossibilità di crescere, a pattodi assumere nuove sfide. Ilmondo sindacale, un tempoprettamente maschile, si èinoltre aperto anche alle donnee ai migranti che lavorano da

noi. Vi sono quindi stati cam-biamenti notevoli.

■ Nell’agosto 2017, a metà le-gislatura quindi, raggiunge-rai l’età di pensione. Cosapensi di fare?

Non vi ho mai pensato, ancheperché sono sempre ancorasull’onda dell’entusiasmo chemi ha riconfermato agli Stati,nonostante dal punto di vistadelle forze partitiche non aves-si alcuna possibilità. Abbiamoperò svolto una campagnamolto presente sulle strade evicina alla base, perorando va-lori essenziali per il sindacatoe i diritti dell’uomo. Valori cheper me costituiscono un impe-gno da portare avanti nei pros-simi anni, nonostante le diffi-cili condizioni, per ottenere ilmassimo. Lottando, si può ot-tenere molto, come dimostraproprio l’esempio della miaelezione.

Markus Fischer

Dani

el A

mm

ann

La rielezione di Paul Rechsteiner al Consiglio degli Stati contribuisce a riequilibrare in parte il dominio della destra nel Consiglio nazionale.

«Lottando, si può ottenere molto.»

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6contatto.sevN. 22/1517.12.2015

■ contatto.sev: Quali conse-guenze possiamo attendercisulle questioni rilevanti perlavoratrici e lavoratori dallasvolta a destra del Consiglionazionale?

Paul Rechsteiner: La nuovamaggioranza nella Camera delpopolo non è certo una buonapremessa, anche se abbiamoun certo contrappeso agli Sta-ti, che sarà ancora più impor-tante rispetto all’ultimo qua-driennio, anche per altredecisioni di principio, comequelle sui diritti dell’uomo.

■ Con questo risultato, è an-cora lecito sperare che l’esa-me del progetto di riforma«Previdenza 2020» possatrovare una maggioranza alNazionale in favore del mo-desto aumento delle rendi-te?

Dal punto di vista partitico,questa questione non ha moltesperanze. Ma da questo puntodi vista, nemmeno agli Stati lepremesse erano migliori. Allafine, però, la destra dovrà chie-dersi se vuole un progetto cheabbia una pur minima possibi-lità davanti al popolo. Negliultimi anni, i sindacati hannosaputo respingere con i refe-rendum ogni tentativo di peg-giorare le rendite. Chi vuoleottenere ragione, deve consi-derare le rendite della popola-zione. Da questo punto di vi-sta, la proposta del Consiglio

degli Stati costituisce una con-dizione minima per giungere abuon fine.

■ Ma anche chi è rappresenta-to dalla destra, come pure lePMI, beneficerebbero di unaumento delle rendite AVS.

Chi sa far diconto, puòconstatarerapidamenteche le solu-zioni di pre-videnza offerte dall’AVS ai red-diti bassi e medi, sino ai200 000 franchi, risultano piùconvenienti di un versamentoal secondo pilastro. Quest’ulti-ma istituzione costa sempre dipiù e le sue prestazioni nonfanno che calare. Compensarequeste diminuzioni tramitel’AVS risulta più efficiente e ra-pido, rispetto alla cassa pen-sioni che deve essere alimen-tata per 40 anni e oltre primadi poter disporre di una rendi-ta. Chi sa far di conto non puòquindi non essere d’accordosul miglioramento delle rendi-te AVS, come proposto dalConsiglio degli Stati.

■ Se il Parlamento dovesse re-spingere l’aumento dellerendite AVS, al popolo ri-marrebbe la possibilità disostenere l’iniziativa «AVS-plus» lanciata dai sindacati.Ma è realistico pensare aduna maggioranza che vota

un aumento delle rendite del10 %?

10 % di una rendita sempliceAVS corrisponde in media a200 franchi, una rendita perconiugi a 350. Non sono cifrefolli, paragonate alla diminu-zione delle rendite di cassa

pensioni. Il rapporto costi-benefici di questo aumento èmolto positivo, dato che coste-rebbe solo lo 0,4 % dello sti-pendio a datori di lavoro elavoratori. Dobbiamo ancheconsiderare che le trattenutecomplessive per l’AVS corri-spondono all’8,4 % e non sonopiù aumentate dal 1975. Nellostesso lasso di tempo, le cassepensioni sono aumentate mas-sicciamente e hanno superatoil 18 percento. «AVSplus» haanche il vantaggio di ricono-scere un aumento agli attualibeneficiari che da anni nonhanno più avuto un rincaro del-le loro rendite. L’aumento pro-posto dal Consiglio degli Statiandrebbe invece a beneficiounicamente dei futuri pensio-nati.

■ Lavoratrici e lavoratori vor-rebbero anche una maggiorprotezione dei loro stipendie delle loro condizioni di la-

voro, messe sotto pressionedalla libera circolazione del-le persone e dalla concor-renza globalizzata. La de-stra parla di limitare lalibera circolazione con l’UE.Potrebbe essere una solu-zione valida?

Non è in ogni modosemplice da attuare,dato che la Svizzera,ubicata al centro del-l’Europa, ha un’eco-nomia strettamente

collegata a quella dell’UE, ad-dirittura in misura maggiore dialcuni stati membri. La nostraeconomia e i nostri posti di la-voro dipendono direttamentedalla qualità dei rapporti conl’UE. Gli accordi bilaterali han-no rafforzato la nostra posizio-ne e sono senza dubbio unsuccesso. Dobbiamo però di-mostrare maggior rigore nellaprotezione degli stipendi e del-le condizioni di lavoro, dandorisposte adeguate, per esem-pio, alla problematica dei di-pendenti più anziani, pro-teggendoli dagli abusi. Ma nonpossiamo mettere le personele une contro le altre, suddi-videndole in base al colore delpassaporto, come propone ladestra. In passato, queste si-tuazioni hanno portato solo apeggiorare le condizioni di im-piego. Basti pensare allo statu-to dello stagionale, che neisettori che vi hanno fatto capo,come la ristorazione o l’edili-

zia, ha favorito una politica dibassi salari. Da quando invecein questi settori vi sono con-tratti collettivi di lavoro chenon fanno differenze tra i coloridei passaporti, abbiamo avutocospicui aumenti di salario.Dobbiamo proteggere salari,condizioni di impiego e, quin-di, anche i posti di lavoro, an-ziché mettere le persone leune contro le altre. L’economiasvizzera ha sempre beneficiato

Al secondo turno di voto in un canton San Gallo dominato dallo schieramento borghese, Paul Rechstei-ner è riuscito a confermare il suo seggio agli Stati con il 58,3 % per voti, a spese dello sfidante UDC. Laportata sorprendente di questo risultato è stata resa possibile dall’elevata credibilità acquisita qualerappresentante di lavoratrici e lavoratori, legale socialmente impegnato e politico navigato. Abbiamodiscusso con lui della svolta a destra del Parlamento.

«Le politiche di austeritàsono una grande sfida»

Quali conseguenze può avere la svolta a destra del Parlamento per i lavoratori? L’analisi di Paul Rechsteiner

«Le soluzioni di previdenza offerte dall’AVSai redditi bassi e medi, sino ai 200 000 franchi,risultano più convenienti di un versamento alsecondo pilastro.»

Yosh

iko

Kusa

no

Paul Rechsteiner (63) ècresciuto a San Gallo in unafamiglia di sei persone. Il papàera un lavoratore ausiliario e lamamma contribuiva a sbarcareil lunario svolgendo lavori dipulizia. Nel 1977 ha concluso glistudi di diritto e nel 1980 èdiventato avvocato in proprio,specializzato in diritto penale,del lavoro e delle assicurazionisociali. Sino da quegli anni haassistito i membri SEV, inparticolare dopo incidenti ed ètutt’oggi legale di fiducia delSEV. Dal 1977 al 1984 è statoconsigliere comunale PS a SanGallo, è poi passato al granConsiglio e, nel 1986, alConsiglio nazionale. Nel 2011 èquindi stato eletto al Consigliodegli Stati. Dal 1998 è presiden-te dell’USS. È sposato e abita aSan Gallo.

BIO

INTERVISTA

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contatto.sevN. 22/1517.12.2015

dell’immigrazione, mentrel’emigrazione è sinonimo di uncattivo andamento, che noicerto non vogliamo.

■ Anche nel Consiglio federaleabbiamo adesso una mag-gioranza di centro-destra.Pensi che ciò precluderàogni miglioramento per iprossimi quattro anni?

La priorità per i sindacati neiprossimi quattro anni sarà cer-to di evitare peggioramenti,poiché per chi considera laprotezione dei lavoratori comeil fumo negli occhi ha già an-nunciato peggioramenti, peresempio nella legge sul lavoro.Abbiamo però già avuto unafase simile, dal 2003 al 2007,con Blocher e Merz in Consigliofederale, ma anche loro hannodimostrato dei limiti. Noi sin-dacati saremo certo chiamati aconfermare la nostra capacitàdi referendum già dimostratain passato, ma anche a conti-nuare nella lotta per migliora-menti puntuali, laddove possi-bile. Continueremo pertanto abatterci per la protezione deisalari nell’ambito della via bi-laterale se, come spero, laSvizzera continuerà a seguirla.

■ Negli ultimi anni, noi sinda-cati abbiamo tentato di pro-

muovere miglioramenti an-che tramite iniziative popo-lari, che sono però state re-spinte. Vedi altre possibilità?

In effetti, per esempio, l’inizia-tiva sui salari minimi alle urneè stata un fiasco, ma la campa-gna per migliorare i salari è unvero successo e sta aumentan-do gli stipendi dei settori piùdeboli grazie all’introduzionedi contratti collettivi. Dobbia-mo tener conto anche di que-sto, ma è vero che le iniziativedevono essere ben ponderate.L’attuale constellazione a pa-lazzo ci obbligherà probabil-mente a ricorrere più spesso al

referendum. Non è però cosìche si migliorano le cose, percui non possiamo certo esclu-dere di ricorrere anche a inizia-tive.

■ Ma vi sarebbero anche altrimezzi?

Uno di questi sono certo lecampagne sindacali per mi-gliorare i CCL e la loro coper-tura. L’esigenza di migliorarel’accesso al prepensionamentoper le categorie sottoposte asollecitazioni particolari è peresempio stata a lungo ignorataa palazzo. Con il nuovo CCL

FFS, il SEV è riuscito a rilancia-re la tematica in modo moltopositivo.

■ Dovremmo però migliorareanche la parità salariale tradonna e uomo e la compati-bilità tra vita professionalee famigliare. Vedi delle pos-sibilità?

Al momento, non molte, anchese in passato tutt’a un tratto sisono presentate possibilità dimigliorare la politica famigliare.Saremo però confrontati conuna grande pressione non solosul mondo del lavoro, ma anchesullo stato sociale. I sussidi sui

premi di cassa malati, concepitiper ridare un po’ di socialità alsistema di premi unitari, sonostati rimessi in discussione indiversi cantoni. A ciò si aggiun-ge la politica di risparmio dellaConfederazione, che per noi co-stituisce una sfida a tutti i livel-li, anche per quanto riguarda ilservizio pubblico. Quest’ultimoè però molto apprezzato dallapopolazione, ciò che lo rendedifficilmente attaccabile ancheper la destra.

■ La Svizzera conta un grandesindacato dell’edilizia e

dell’industria e numerosisindacati piccoli e medi de-gli altri settori. Pensi che siauna struttura sostenibile an-che in futuro?

È quanto i sindacati devonochiedersi regolarmente, par-tendo dal presupposto che lestrutture non possano esserefine a se stesse, ma debbanoessere funzionali ad una mi-glior organizzazione e all’otte-nimento di migliori risultati perlavoratrici e lavoratori. A que-sto scopo, occorre anche lavicinanza ai membri. Fortuna-tamente, vi sono numerosi sin-dacati piccoli e medi che, neiloro settori, sono altrettantoforti del SEV nel trasporto pub-blico. La sfida principale per isindacati sono i settori in cui ilgrado di organizzazione e glistipendi sono bassi.La fusione tra FLMO e SEI ha li-berato forze da investire nelsettore terziario privato, nelquale vi erano importanti lacu-ne e dove Unia negli ultimi un-dici anni ha registrato i mag-giori successi. Ciò dimostrache i sindacati hanno anchepossibilità di crescere, a pattodi assumere nuove sfide. Ilmondo sindacale, un tempoprettamente maschile, si èinoltre aperto anche alle donnee ai migranti che lavorano da

noi. Vi sono quindi stati cam-biamenti notevoli.

■ Nell’agosto 2017, a metà le-gislatura quindi, raggiunge-rai l’età di pensione. Cosapensi di fare?

Non vi ho mai pensato, ancheperché sono sempre ancorasull’onda dell’entusiasmo chemi ha riconfermato agli Stati,nonostante dal punto di vistadelle forze partitiche non aves-si alcuna possibilità. Abbiamoperò svolto una campagnamolto presente sulle strade evicina alla base, perorando va-lori essenziali per il sindacatoe i diritti dell’uomo. Valori cheper me costituiscono un impe-gno da portare avanti nei pros-simi anni, nonostante le diffi-cili condizioni, per ottenere ilmassimo. Lottando, si può ot-tenere molto, come dimostraproprio l’esempio della miaelezione.

Markus Fischer

Dani

el A

mm

ann

La rielezione di Paul Rechsteiner al Consiglio degli Stati contribuisce a riequilibrare in parte il dominio della destra nel Consiglio nazionale.

«Lottando, si può ottenere molto.»

Page 8: Contatto sev 2015 22

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8contatto.sevN. 22/1517.12.2015

n questo periodo prenata-lizio non mancano certo lerichieste di sostegno da

parte delle organizzazioniumanitarie. Ci troviamo quindinell’imbarazzo di definire qualisostenere. O a chiederci senon sarebbe meglio spedire unpacchetto di vettovaglie ad unpaese povero. «Solidar Suis-se», che molti conoscono an-cora con la denominazione di«Soccorso operaio svizzero

I SOS» costituisce senz’altro unvalore sicuro. Fondata nel1936 dall’Unione sindacalesvizzera e dal Partito socialistasi è dapprima impegnata nel-l’aiuto dei bambini coinvoltidalla guerra civile spagnola e,dal 1938, dei combattenti cherientravano in patria. Nel2015, il SOS è stato riorganiz-zato, suddividendosi in un’or-ganizzazione nazionale che sioccupa di inserimento e inte-

grazione dei richiedenti l’asilo,organizzazione di programmioccupazionali e formazione perdisoccupati, sostegno giuridi-co alle persone migranti e aglistranieri, formazione e colloca-mento di mediatori intercultu-rali. L’attività all’estero vieneinvece condotta da SolidarSuisse.

Le ragioni della solidarietàSolidar Suisse spiega così l’es-

senza del proprio operato: «Almondo vi sono 1,5 miliardi dipersone che vivono e lavoranoin condizioni precarie. Percambiare questa realtà, occor-re dotarle di un reddito chepermetta di coprire le esigenzevitali, assicurare il rispetto deiloro diritti fondamentali e per-mettere loro di partecipare de-mocraticamente alle decisioni.Perseguiamo la visione di undiritto ad un lavoro corretto,

del rispetto di una giustizia so-ciale e del superamento dellapovertà, in modo che tutto lepersone possano vivere nel-l’autodeterminazione e nelladignità. Ci impegnano nei pae-si più poveri dell’Africa e del-l’America latina, nelle nazioniin via di sviluppo dell’Europameridionale e in Cina in favoredi condizioni di lavoro corrette

Trasformare i nostri regali di Natale in un’opera anonima e internazionale

Il Natale dovrebbe essere la festa dei regali e dell’amore. L’amore potrebbe trasformarsi in solidarietàe un regalo in un’offerta di sostegno. Offerta che dovrebbe andare oltre al franchetto nel bussolottodell’esercito della salvezza o di un’altra organizzazione. Nel 1970, l’ONU aveva indicato nello 0,7 per-cento del PIL l’obiettivo di aiuto allo sviluppo da parte di uno stato, ma poche nazioni industrializzatelo raggiungono (anche la Svizzera è sotto questo limite). Anche per le persone private, lo 0,7 percentodel proprio reddito imponibile potrebbe essere un obiettivo importante.

«Per la globalizzazionedella solidarietà»

«Non possiamo rimanere insensibili nei confronti dellepersone che vivono nel bisogno e nella povertà.

Le loro sorti devono preoccuparci.»Martin Dahinden, già direttore della DSC

EDA

#

continua a pag. 10

In Serbia, circa mezzo milione digiovani tra i 15 e i 25 anni, quasila metà della gioventù serba, sonosenza lavoro. Mentre tra di loro sifa largo lo sgomento e la dispera-zione per questa mancanza diprospettive, vi sono datori dilavoro che lamentano importantidifficoltà nel trovare mano d’operaqualificata. I motivi di questasituazione paradossale vannocercati nell’obsolescenza delsistema di formazione professio-nale, i cui contenuti non corrispon-dono alle esigenze del mondo dellavoro. Molte scuole trascurano laquestione dell’orientamentoprofessionale e i servizi offerti

dagli uffici del lavoro si rivelano discarsa utilità per i giovani. Leriforme del sistema di formazionepromesse si fanno attendere.

Smorzare questa evoluzionepericolosa

Il progetto «maggiori opportunitàper i giovani sul mondo dellavoro» punta proprio a disinne-scare questa bomba a orologeria.Solidar Suisse sostiene cinqueONG, un sindacato locale e lafederazione nazionale degliimpiegati nella ricerca di soluzio-ni, partendo da un’analisi comunedel problema sulla base di una

raccolta di informazioni. Inseguito, le organizzazioni elabore-ranno un progetto e si farannoparte attiva presso le istanzepolitiche, economiche e sociali perimplementarlo. L’obiettivoprincipale è di migliorare l’orienta-mento professionale e l’aderenzadella formazione professionalealle esigenze del mercato dellavoro.

Questo progetto in Serbia è unavariante approfondita di quello«gioventù e lavoro» promossotempo fa in Bosnia-Erzegovina,Kosovo e Serbia per contenere ladisoccupazione giovanile.

Serbia: maggiori opportunità per i giovani sul mercato del lavoro

Cyril

Rog

ger

La giovane sindacalista Bojana Bijelovic si sta battendo per for-nire una prospettiva ai giovani in Serbia .

DOSSIER

...... 9

contatto.sevN. 22/1517.12.2015

In Cina, milioni di lavoratrici elavoratori producono beni eoggetti in condizioni di lavoropenose. Devono mettere inpericolo la loro salute congiornate di lavoro sino a 14 ore esono privati di qualsiasi prestazio-ne sociale, né possono far capo alsistema giudiziario per far valerei loro diritti. Non è quindi raro nésorprendente che malcontento efrustrazione portino ad azioni diprotesta e scioperi.

Un’organizzazione partner diSolidar, la Labour Action China(LAC), offre a Guangzhou eChengdu un servizio di consulenzaa lavoratrici e lavoratori suproblemi del diritto del lavoro ealla salute, nonché sostegno nelleprocedure giudiziarie.

Attiviste e attivisti ricevonoinoltre una formazione persostenere a loro volta lavoratrici elavoratori sul posto di lavoro.

I temi riguardano il diritto dellavoro cinese e i vari metodi diorganizzazione che permettono difar valere i propri diritti. L’attivitàpunta anche all’instaurazione diun dialogo sociale tra maestran-ze, aziende e autorità. Questomodello è infatti ancora scono-sciuto in Cina e tramite la suadiffusione si auspica di potersviluppare, in accordo con ilsettore privato, metodi per lagestione dei conflitti sul lavoro.

Campagna di Natale

La campagna natalizia diquest’anno di Solidar Suissepunta proprio alle fabbriche digiocattoli cinesi.

Si calcola infatti che metà deigiocattoli che finiranno sotto inostri alberi di Natale, come ipeluches di Hasbro, le figurineFrozen della Disney o i modelliniHot Wheels di Mattel, sianoprodotti in Cina, spesso incondizioni di lavoro disumane.Lo conferma l’ultimo studioelaborato da Solidar Suisse eChina Labour Watch, che riferiscedi turni di lavoro di 11 ore algiorno per sei giorni la settimana,svolti senza reclamazione perché,senza queste ore supplementari,lo stipendio non permetterebbe disopravvivere. Inoltre, gli operainon sono protetti a sufficienza incaso di manipolazione di materialipericolosi. Né questa situazioneè suscettibile di miglioramenti abreve termine, in quanto le grandimarche si limitano a far pressionesui prezzi, delegando le responsa-bilità sociali alle fabbriche cinesi.«In questo modo, marche comeMarrel, Disney o Hasbro favori-scono pessime condizioni dilavoro, di cui però non si assumo-no le responsabilità», spiegaSimone Wassmann, responsabiledalla campagna di Solidar Suisse«e purtroppo non esiste alcun

marchio che permetta a consuma-trici e consumatori di operarescelte responsabili».

La campagna «Fair Toys» diSolidar Suisse chiede alle grandimarche di giocattoli di assumersile proprie responsabilità socialiper tutta la catena di produzionee di adoperarsi in favore dicondizioni di lavoro decenti.

In questo senso, Solidar hapromosso un appello pubblico chechiede:

• salari decenti per le operaie egli operai delle fabbriche cinesi digiocattoli;• controlli atti a garantire ilrispetto del diritto del lavorocinese;• un’informazione adeguata alavoratrici e lavoratori sui lorodiritti e la creazione di un’istanzadi ricorso indipendente;• trasparenza nei confronti delleconsumatrici e dei consumatori inSvizzera.

3573 persone hanno già sotto-scritto la petizione online el’associazione svizzera deigiocattoli ha promesso unaricerca di soluzioni con SolidarSuisse.

Cina: buone condizioni di lavoro per buoni giocattoli

Chin

a La

bour

Wat

ch

Fabbrica di giocattoli in Cina.

L’aprile scorso, in Nepal unviolento terremoto ha lasciatooltre 2 milioni di persone senzatetto. I soccorsi di Solidar Suissesono intervenuti immediatamen-te e adesso contribuiscono allaricostruzione e al ripristino dellafornitura di acqua.

Il terremoto di forza 7,8 gradisulla scala Richter ha provocatodanni enormi, ucciso migliaia dipersone, ferito gravementemoltissime altre e distrutto tuttii loro averi. Numerosissimeabitazioni sono crollate e sonostate danneggiate le conduttureper l’acqua e l’elettricità. IlNepal ha quindi impellentebisogno di aiuto.

Solidar Suisse è intervenuto incollaborazione con HelvetasSwiss Intercooperation perricostruire abitazioni permanentie gli impianti di fornitura idrica.Attualmente, partecipa ad unprogetto nella regione moltodiscosta di Sindupalchuk.

Dagli aiuti urgentialla ricostruzione

La maggior parte delle case,

realizzate in mattoni di terracotta, sono crollate. La primafase di aiuti urgenti ha provvedu-to alla distribuzione di coperte etende a migliaia di persone, manella regione montagnosa diSindupalchuk, gli abitanti hannoparticolarmente bisogno diproteggersi dal freddo e dallepiogge. Per aiutare questepersone anche nel lungo termineè quindi stato varato un progettodi ricostruzione, che contemplaanche una formazione a chi èattivo nelle costruzioni sullenorme antisismiche.

Aiuti umanitari a seguitodi catastrofi naturali

Solidar Suisse dispone di unagrande esperienza negli aiuti incaso di catastrofe e ha portatoavanti interventi in Pakistan, SriLanka, India e Filippine.

Per informare donatori e pubblicosull’avanzamento dei lavori inNepal, Solidar Suisse haapprontato un blog.

Nepal: ricostruire dopo il terremoto

Andr

ea B

arru

eto

Alle persone colpite dal terremoto in Nepal vengono distribuitii generi di prima necessità.

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8contatto.sevN. 22/1517.12.2015

n questo periodo prenata-lizio non mancano certo lerichieste di sostegno da

parte delle organizzazioniumanitarie. Ci troviamo quindinell’imbarazzo di definire qualisostenere. O a chiederci senon sarebbe meglio spedire unpacchetto di vettovaglie ad unpaese povero. «Solidar Suis-se», che molti conoscono an-cora con la denominazione di«Soccorso operaio svizzero

I SOS» costituisce senz’altro unvalore sicuro. Fondata nel1936 dall’Unione sindacalesvizzera e dal Partito socialistasi è dapprima impegnata nel-l’aiuto dei bambini coinvoltidalla guerra civile spagnola e,dal 1938, dei combattenti cherientravano in patria. Nel2015, il SOS è stato riorganiz-zato, suddividendosi in un’or-ganizzazione nazionale che sioccupa di inserimento e inte-

grazione dei richiedenti l’asilo,organizzazione di programmioccupazionali e formazione perdisoccupati, sostegno giuridi-co alle persone migranti e aglistranieri, formazione e colloca-mento di mediatori intercultu-rali. L’attività all’estero vieneinvece condotta da SolidarSuisse.

Le ragioni della solidarietàSolidar Suisse spiega così l’es-

senza del proprio operato: «Almondo vi sono 1,5 miliardi dipersone che vivono e lavoranoin condizioni precarie. Percambiare questa realtà, occor-re dotarle di un reddito chepermetta di coprire le esigenzevitali, assicurare il rispetto deiloro diritti fondamentali e per-mettere loro di partecipare de-mocraticamente alle decisioni.Perseguiamo la visione di undiritto ad un lavoro corretto,

del rispetto di una giustizia so-ciale e del superamento dellapovertà, in modo che tutto lepersone possano vivere nel-l’autodeterminazione e nelladignità. Ci impegnano nei pae-si più poveri dell’Africa e del-l’America latina, nelle nazioniin via di sviluppo dell’Europameridionale e in Cina in favoredi condizioni di lavoro corrette

Trasformare i nostri regali di Natale in un’opera anonima e internazionale

Il Natale dovrebbe essere la festa dei regali e dell’amore. L’amore potrebbe trasformarsi in solidarietàe un regalo in un’offerta di sostegno. Offerta che dovrebbe andare oltre al franchetto nel bussolottodell’esercito della salvezza o di un’altra organizzazione. Nel 1970, l’ONU aveva indicato nello 0,7 per-cento del PIL l’obiettivo di aiuto allo sviluppo da parte di uno stato, ma poche nazioni industrializzatelo raggiungono (anche la Svizzera è sotto questo limite). Anche per le persone private, lo 0,7 percentodel proprio reddito imponibile potrebbe essere un obiettivo importante.

«Per la globalizzazionedella solidarietà»

«Non possiamo rimanere insensibili nei confronti dellepersone che vivono nel bisogno e nella povertà.

Le loro sorti devono preoccuparci.»Martin Dahinden, già direttore della DSC

EDA

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continua a pag. 10

In Serbia, circa mezzo milione digiovani tra i 15 e i 25 anni, quasila metà della gioventù serba, sonosenza lavoro. Mentre tra di loro sifa largo lo sgomento e la dispera-zione per questa mancanza diprospettive, vi sono datori dilavoro che lamentano importantidifficoltà nel trovare mano d’operaqualificata. I motivi di questasituazione paradossale vannocercati nell’obsolescenza delsistema di formazione professio-nale, i cui contenuti non corrispon-dono alle esigenze del mondo dellavoro. Molte scuole trascurano laquestione dell’orientamentoprofessionale e i servizi offerti

dagli uffici del lavoro si rivelano discarsa utilità per i giovani. Leriforme del sistema di formazionepromesse si fanno attendere.

Smorzare questa evoluzionepericolosa

Il progetto «maggiori opportunitàper i giovani sul mondo dellavoro» punta proprio a disinne-scare questa bomba a orologeria.Solidar Suisse sostiene cinqueONG, un sindacato locale e lafederazione nazionale degliimpiegati nella ricerca di soluzio-ni, partendo da un’analisi comunedel problema sulla base di una

raccolta di informazioni. Inseguito, le organizzazioni elabore-ranno un progetto e si farannoparte attiva presso le istanzepolitiche, economiche e sociali perimplementarlo. L’obiettivoprincipale è di migliorare l’orienta-mento professionale e l’aderenzadella formazione professionalealle esigenze del mercato dellavoro.

Questo progetto in Serbia è unavariante approfondita di quello«gioventù e lavoro» promossotempo fa in Bosnia-Erzegovina,Kosovo e Serbia per contenere ladisoccupazione giovanile.

Serbia: maggiori opportunità per i giovani sul mercato del lavoro

Cyril

Rog

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La giovane sindacalista Bojana Bijelovic si sta battendo per for-nire una prospettiva ai giovani in Serbia .

DOSSIER

...... 9

contatto.sevN. 22/1517.12.2015

In Cina, milioni di lavoratrici elavoratori producono beni eoggetti in condizioni di lavoropenose. Devono mettere inpericolo la loro salute congiornate di lavoro sino a 14 ore esono privati di qualsiasi prestazio-ne sociale, né possono far capo alsistema giudiziario per far valerei loro diritti. Non è quindi raro nésorprendente che malcontento efrustrazione portino ad azioni diprotesta e scioperi.

Un’organizzazione partner diSolidar, la Labour Action China(LAC), offre a Guangzhou eChengdu un servizio di consulenzaa lavoratrici e lavoratori suproblemi del diritto del lavoro ealla salute, nonché sostegno nelleprocedure giudiziarie.

Attiviste e attivisti ricevonoinoltre una formazione persostenere a loro volta lavoratrici elavoratori sul posto di lavoro.

I temi riguardano il diritto dellavoro cinese e i vari metodi diorganizzazione che permettono difar valere i propri diritti. L’attivitàpunta anche all’instaurazione diun dialogo sociale tra maestran-ze, aziende e autorità. Questomodello è infatti ancora scono-sciuto in Cina e tramite la suadiffusione si auspica di potersviluppare, in accordo con ilsettore privato, metodi per lagestione dei conflitti sul lavoro.

Campagna di Natale

La campagna natalizia diquest’anno di Solidar Suissepunta proprio alle fabbriche digiocattoli cinesi.

Si calcola infatti che metà deigiocattoli che finiranno sotto inostri alberi di Natale, come ipeluches di Hasbro, le figurineFrozen della Disney o i modelliniHot Wheels di Mattel, sianoprodotti in Cina, spesso incondizioni di lavoro disumane.Lo conferma l’ultimo studioelaborato da Solidar Suisse eChina Labour Watch, che riferiscedi turni di lavoro di 11 ore algiorno per sei giorni la settimana,svolti senza reclamazione perché,senza queste ore supplementari,lo stipendio non permetterebbe disopravvivere. Inoltre, gli operainon sono protetti a sufficienza incaso di manipolazione di materialipericolosi. Né questa situazioneè suscettibile di miglioramenti abreve termine, in quanto le grandimarche si limitano a far pressionesui prezzi, delegando le responsa-bilità sociali alle fabbriche cinesi.«In questo modo, marche comeMarrel, Disney o Hasbro favori-scono pessime condizioni dilavoro, di cui però non si assumo-no le responsabilità», spiegaSimone Wassmann, responsabiledalla campagna di Solidar Suisse«e purtroppo non esiste alcun

marchio che permetta a consuma-trici e consumatori di operarescelte responsabili».

La campagna «Fair Toys» diSolidar Suisse chiede alle grandimarche di giocattoli di assumersile proprie responsabilità socialiper tutta la catena di produzionee di adoperarsi in favore dicondizioni di lavoro decenti.

In questo senso, Solidar hapromosso un appello pubblico chechiede:

• salari decenti per le operaie egli operai delle fabbriche cinesi digiocattoli;• controlli atti a garantire ilrispetto del diritto del lavorocinese;• un’informazione adeguata alavoratrici e lavoratori sui lorodiritti e la creazione di un’istanzadi ricorso indipendente;• trasparenza nei confronti delleconsumatrici e dei consumatori inSvizzera.

3573 persone hanno già sotto-scritto la petizione online el’associazione svizzera deigiocattoli ha promesso unaricerca di soluzioni con SolidarSuisse.

Cina: buone condizioni di lavoro per buoni giocattoli

Chin

a La

bour

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ch

Fabbrica di giocattoli in Cina.

L’aprile scorso, in Nepal unviolento terremoto ha lasciatooltre 2 milioni di persone senzatetto. I soccorsi di Solidar Suissesono intervenuti immediatamen-te e adesso contribuiscono allaricostruzione e al ripristino dellafornitura di acqua.

Il terremoto di forza 7,8 gradisulla scala Richter ha provocatodanni enormi, ucciso migliaia dipersone, ferito gravementemoltissime altre e distrutto tuttii loro averi. Numerosissimeabitazioni sono crollate e sonostate danneggiate le conduttureper l’acqua e l’elettricità. IlNepal ha quindi impellentebisogno di aiuto.

Solidar Suisse è intervenuto incollaborazione con HelvetasSwiss Intercooperation perricostruire abitazioni permanentie gli impianti di fornitura idrica.Attualmente, partecipa ad unprogetto nella regione moltodiscosta di Sindupalchuk.

Dagli aiuti urgentialla ricostruzione

La maggior parte delle case,

realizzate in mattoni di terracotta, sono crollate. La primafase di aiuti urgenti ha provvedu-to alla distribuzione di coperte etende a migliaia di persone, manella regione montagnosa diSindupalchuk, gli abitanti hannoparticolarmente bisogno diproteggersi dal freddo e dallepiogge. Per aiutare questepersone anche nel lungo termineè quindi stato varato un progettodi ricostruzione, che contemplaanche una formazione a chi èattivo nelle costruzioni sullenorme antisismiche.

Aiuti umanitari a seguitodi catastrofi naturali

Solidar Suisse dispone di unagrande esperienza negli aiuti incaso di catastrofe e ha portatoavanti interventi in Pakistan, SriLanka, India e Filippine.

Per informare donatori e pubblicosull’avanzamento dei lavori inNepal, Solidar Suisse haapprontato un blog.

Nepal: ricostruire dopo il terremoto

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Alle persone colpite dal terremoto in Nepal vengono distribuitii generi di prima necessità.

Page 10: Contatto sev 2015 22

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10 DOSSIERcontatto.sevN. 22/1517.12.2015

Oggi, la «crisi dei profughi» è sullabocca di tutti. Quanto sta avve-nendo in Europa è la conseguenzadi una vicenda iniziatasi moltotempo fa. Le sofferenze del popolosiriano sono infatti incominciateanni fa e ora si vede costrettoall’esilio. Solidar Suisse dalsettembre 2012 assiste profughisiriani in Libano, procurandoalloggi, aiuti per l’inverno e benidi prima necessità. A cinque annidall’inizio della guerra, grazie alledonazioni ricevute, è ancora ingrado di aiutare queste personegiunte nel sud del Libano.

Soldi per generidi prima necessità

Solidar sostiene 400 famiglie dirifugiati che, per far fronte alleloro prime necessità, ricevonomensilmente un importo caricatotramite e-banking su di una cartaEC personale. Le famiglie vengonoavvisate del trasferimento perSMS e in questo modo possonoritirare allo sportello i soldi, dietropresentazione di un documento. Inquesto modo, le famiglie possono

provvedere esse stesse all’acqui-sto dei generi di cui hannomaggior bisogno: cibo, articoliigienici, coperte, abiti, materialescolastico o carburante. Ilversamento diretto ai rifugiati nonpermette solo di contenere lespese amministrative, ma offreanche altri vantaggi: i direttiinteressati conoscono infatti leproprie necessità meglio dichiunque altro e in questo modofanno capo ai commerci locali,sostenendo così l’economia. Nonda ultimo, questo metodo ridà allepersone una loro dignità, grazie alfatto che possono provvedere essistessi agli acquisti.

Nuovo approccio dell’aiutoumanitario

Questo metodo, denominato«Cash Approach» si rifa ai piùrecenti principi dell’aiuto umanita-rio e viene spesso utilizzato dalleassociazioni presenti in Libano.Le esperienze raccolte da SolidarSuisse nei tre anni in cui lo haadottato sono molto positive.

Profughi Siriani in Libano

I profughi siriani in Libano hannoormai raggiunto il numero di 1,2milioni, ossia circa un quarto dellapopolazione indigena. È evidenteche una simile concentrazionecostituisce un’immensa sfida peril Libano e genera una grandissi-ma pressione sui servizi pubblicidelle comunità. Anche le econo-mie domestiche più povererisentono di questa condizione,che peggiora ulteriormente lecondizioni di vita. Per questomotivo, Solidar sostiene ottocomuni nel sud del paese nellariparazione di scuole e ospedali enell’approvvigionamento dell’ac-qua potabile. Interventi che vannoa beneficio sia dei profughi chedella popolazione locale, permet-tendo in questo modo di diminuirele tensioni e migliorare lacoesione sociale. Un’attenzionespeciale è poi prestata allacondizione particolarmentevulnerabile dei profughi appenaarrivati e non registrati.

Libano: aiuto a 1,2 milioni di profughi siriani

Dalia

Kha

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Una donna scappata dalla Siria a Nabatieh, Libano.

Le offerte a Solidar Suissepossono essere effettuate sulconto 80–188–1(www.solidar.ch).

Chi invece preferisce sostenerel’azione in Svizzera del Soccorsooperaio svizzero, lo può fare sulconto 30-241785-6(www.sah-schweiz.ch)o 85-617697-7 (SOS Ticino).

Vi è poi il servizio di informa-zioni online per il movimentosindacale internazionale«LabourStart» che si muove sudi un altro piano: le sueMailinglists contano 120 000sindacalisti in tutto il mondo:www.labourstart.org

SOSTEGNOe del rispetto dei diritti demo-cratici. Interveniamo inoltreprestando aiuti umanitari incaso di catastrofi.

La Svizzera è coinvoltaLe nostre innovative campagnevogliono evidenziare le conse-guenze sulle nazioni in via disviluppo delle nostre abitudinidi consumo. Il programma disviluppo di Solidar Suisse èsostenuto dalla direzione dellosviluppo e la cooperazione(DSC). Solidar è titolare delmarcio di qualità Zewo».Queste dichiarazioni eviden-ziano i solidi principi alla basedell’attività di Solidar: aiutarechi si trova in difficoltà o è vitti-ma di ingiustizie, secondo il

principio ampiamente ricono-sciuto dell’«aiuto all’auto-aiu-to» che ha permesso all’orga-nizzazione di portare a terminecon successo numerosi proget-ti. Non per questo però vengo-no meno i settori che neces-sitano di interventi urgenti.Attualmente Solidar sta portan-do avanti 50 progetti in 14 na-zioni: Bolivia, Burkina Faso,Cina, El Salvador, Kosovo, Mo-zambico, Nicaragua, Serbia,Sudafrica, Nepal, Pakistan, Fi-lippine, Sri Lanka e Siria; nelleultime cinque nazioni con aiutiin caso di catastrofe. Solidarcollabora con la catena dellasolidarietà ed è membro dellarete umanitaria europea Soli-dar, che raccoglie una sessanti-na di organizzazioni di originisocialdemocratiche e sindacali.

Riconoscimenti ufficialiL’importanza delle organizza-zioni umanitarie non viene sot-tolineata solo dal riconosci-mento della DSC e va al di làdell’aspetto finanziario. MartinDahinden, direttore della DSCsino al 2014, si è così espres-so sulla cooperazione interna-zionale: «non possiamo rima-nere insensibili nei confrontidelle persone e che vivono nelbisogno e nella povertà. Le lo-ro sorti devono preoccuparci. Èun obbligo morale ed etico. Ol-tre a ciò siamo però spesso di-rettamente toccati dalla loropovertà». I conflitti portano in-fatti spesso ondate di rifugiatia bussare alle porte dei nostripaesi. «La Svizzera ha quindianche un interesse diretto adimpegnarsi all’estero» osserva

ancora Dahinden, come a riba-dire la pertinenza del principiofondamentale di Solidar: «infavore di una globalizzazionedella solidarietà».

pan.

segue da pag. 8

Page 11: Contatto sev 2015 22

SINDACATO ......

11contatto.sevN. 22/1517.12.2015

Paura mortale Colpi di diritto

Un tifoso ubriaco ha aggredito un ferroviere

Otto mesi di prigione èla pena che il tribunalefederale ha confermatocome adeguata per unagrave aggressione aidanni di un ferroviere.

Il caso aveva avuto ampio ri-salto: al termine di una parti-ta di calcio, un tifoso ubriacoha aggredito un collaborato-re delle ferrovie, arrivandoquasi a spingerlo sotto untreno. In seguito, lo ha colpi-to e scaraventato in un ce-spuglio. Ha poi preso il tre-no, dal quale è stato preleva-to dalla polizia alla fermatasuccessiva, per essere man-tenuto in detenzione preven-tiva con l’accusa di tentatoomicidio.La procura pubblica ha presoil caso molto sul serio, inter-rogando dozzine di testimoniche hanno confermato la ver-sione della vittima, un mana-ger degli eventi FFS. All’arri-vo del treno speciale, il mar-ciapiede era pieno di genteche, con l’ausilio del fischiet-to, il collega ha tentato di ri-portare dietro la riga di sicu-rezza. L’aggressore, visibil-mente ubriaco, ha dapprimachiesto dove si trovassero lecarrozze di prima classe, rea-gendo con insulti alla sem-plice domanda se fosse inpossesso di un biglietto diprima. Ha poi afferrato il di-pendente per un braccio,spingendolo in direzione delbinario quando il treno in ar-rivo si trovava a circa 150metri. Il collega è riuscito a li-berarsi con uno strattone,ma è stato ripetutamentecolpito dall’energumeno. En-trambi sono poi caduti a ter-ra e sono finalmente stati se-parati da altre persone.Il collega si è quindi rivolto alSEV, che gli ha messo a di-sposizione un legale, il qualeha fatto valere presso il tribu-nale le vie di fatto nei con-fronti di un funzionario, non-ché il tentato omicidio. Il tri-bunale di circondario ha dap-prima accolto questi capi

d’accusa, mentre in secondaistanza la minaccia di morteè stata ridimensionata e il ti-foso condannato solo perviolenza e minacce ad unfunzionario. Questa sentenzaè poi stata confermata anchedal tribunale federale, com-presa la pena a otto mesi direclusione.I giudici hanno statuito chel’aggredito, pur temendo perla sua vita, non si sarebbemai trovato in oggettivo peri-colo di morte, né all’aggres-sore poteva essere imputatauna forma di premeditazionenel mettere in pericolo la vitadel ferroviere. I giudici hannoperò ritenuto gravi gli insultie gli attacchi, per cui la penadetentiva sarebbe adeguata.Le richieste della difesa han-no indotto il tribunale anchead occuparsi della questionea sapere se la vittima andavao meno considerata qualefunzionario. La conclusione èstata positiva, nel senso chechi si trova sul marciapiedeed è chiamato ad occuparsidella sicurezza dei viaggiato-ri debba dal profilo legale es-sere considerato un funzio-nario, che l’aggressore avevapotuto identificare in quantotale, tanto più che lui stessolavorava presso una ferro-via …Nel frattempo, la questionein questi termini non dovreb-be più porsi, in quanto lenuove norme penali a lungosollecitate e finalmente otte-nute dal SEV sanciscono laprotezione del personale deitrasporti pubblici dalle ag-gressioni, almeno dal puntodi vista legale.

Assistenza giuridica SEV

Elisabeth Zemp Stutz, che eragià stata intervistata nel me-se di giugno, ha spiegato ledifferenze tra uomo e donnadal punto di vista medico. Siè soffermata sul problema deltabagismo e sui motivi chespingono donne e uomini ver-so il consumo di sigarette. Si-gnificativo il paragone stati-stico nei diversi stati: inSvezia, per esempio, il nume-ro di donne fumatrici superaquello degli uomini mentre inNorvegia e Danimarca se lagiocano in parità. In altri pae-si, invece, sono gli uomini adessere – per ragioni diverse –attaccati alle sigarette.L’esperta ha sottolineato l’im-portanza di differenziare laprevenzione in base al genere.Anche il peso è un tema sen-sibile per le donne: si vedonosempre più grasse di quantonon lo siano in realtà, mentreper gli uomini è l’esatto oppo-sto: si vedono magri anchequando sono in sovrappeso.Eppure sono proprio loro ad

essere maggiormente interes-sati dal sovrappeso e dai pro-blemi che ne conseguono.

Le donne sono trattatein modo diversoIn caso di infarto è stato peresempio constato che le don-ne impiegano più tempo perraggiungere l’ospedale e ini-ziare la terapia. Vanno anchenettamente meno degli uomi-ni nelle cliniche di riabilita-zione. In sintesi, non vengonotrattate allo stesso modo deiloro colleghi maschi. Perquanto riguarda i medica-menti, Elisabeth Zemp Stutzha sottolineato che la mag-gior parte degli studi sonostati effettuati sugli uomini,allorquando sarebbe neces-saria una farmacia differen-ziata per donne e uomini.

Cambiamentinella commissione donnePer quanto riguarda la partepuramente statutaria, la dele-gata alle pari opportunità Lu-cie Waser ha ringraziato IrèneAvanthey per il suo coinvolgi-mento nella commissionedonne del SEV. Irène, al bene-ficio della pensione, lascia lacommissione dopo 12 anni dimilitanza in rappresentanzadel TS. La commissione acco-glie quattro nuove rappresen-tanti: Elisabeth Küng, VPT;Brigitte Fanjak, ZPV; ClaudiaZeindler e Béatrice Luisier(che si è annunciata sponta-neamente nel corso dellagiornata) per la sottofedera-

zione AS. Con la partenza diIrène manca però una rappre-sentante TS.Nel quadro dei gruppi di lavo-ro sono stati affrontati i temiseguenti: la gestione del tem-po dal punto di vista delledonne, mens sana in corporesano, alimentazione ed eser-cizio fisico per le donne conorari irregolari, fissare limitiin modo consapevole (pre-venzione del burn-out) e vive-re in un mondo che cambiaquando si è in pensione.Nel gruppo di lavoro dedicatoalla prevenzione del burn-out,condotto da una psicologa diZurigo, le partecipanti hannopotuto imparare a dire no e astabilire priorità e limiti.L’animatrice ha in particolareconsigliato di concordare untempo di riflessione prima diprendere una decisione, dinon dire sì in modo automati-co e di comunicare la propriadecisione in modo chiaro ededucato.Non c’è bisogno di giustificareuna risposta negativa, né diinvocare le ragioni, né di chie-dere scusa. Il «no» dovrebbeessere sufficiente. La personache dice no agli altri dice sì asé stessa e ai suoi limiti. Gliuomini l’hanno forse capitomeglio delle donne… Non re-sta allora che allenarsi e sce-gliere piuttosto il time-out in-vece del burn-out.

Henriette Schaffter

Giornata di formazione delle donne SEV

Elisabeth Zemp-Stutz,specialista della medi-cina di genere, ha ani-mato la giornata delledonne, lo scorso 20novembre all’HotelBern.I gruppi di lavoro han-no permesso l’appro-fondimento sulla con-ciliazione fra famigliae lavoro.

Tra famiglia e lavoro

Hes

Una giornata che ha sempre un buon successo di pubblico

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12 AGENDAcontatto.sevN. 22/1517.12.2015

Da un po’ di tempo il SEV cerca di rafforzare il proprio impegno nei confronti dei quadri.Quest’anno, per esempio, sono state organizzate delle permanenze e delle riunioni sutemi precisi; la sottofederazione AS si è mossa anche attraverso la diffusione di news-letters sugli obiettivi che riguardano in modo particolare i quadri; naturalmente è attivaanche sul fronte degli aiuti diretti e delle consulenze individuali in caso di necessità.

In che modo possiamo evolvere?

Ci piacerebbe conoscere i tuoi bisogni attraverso una piccola inchiesta. A questo scopoabbiamo allestito un breve questionario che puoi reperire sul nostro sito internet. Tichiediamo cortesemente di prenderti cinque minuti per compilarlo. Ti basta andare sullapagina as-online.ch a questo link:

http://as-online.ch/it/organizzazione/settori/settore-quadri/attualita/2015/quadri--nel-sev-ecco-che-cosa-il-sev-puo-fare-per-te/

Le tue risposte ci aiuteranno a meglio calibrare il nostro ruolo attraverso quelle azioniconcrete che possono aiutare i nostri quadri.

Siamo sempre aperti alle domande, prestiamo ascolto ai problemi che vi preoccupano esiamo pronti a darvi una mano. Prendete contatto con noi. Siamo qui per voi.

Ti preghiamo di rispondere entro il 21 dicembre.

Grazie

SEV e la sottofederazione AS/quadri

Quadri al SEV:cosa può fare per teil sindacato SEV?

... laddove è difficile partire!... dort wo der Abschied schwer fällt!... l’endroit qu’il est difficile de quitter!

Parkhotel Brenscino Via Sacro Monte 21 6614 Brissago

Grazie di cuore e vi auguriamo di cuore un sereno Natale e un prospero e felice anno nuovo

Herzlichen Dank und frohe Weihnachten sowie ein glückliches Neues Jahr wünschen wir von Herzen

Merci de tout coeur et nous vous souhaitons un Joyeux Noël suivi d’une bonne et heureuse année

Martin Faes & Brenscino-Team

Tel. 091 786 81 11 [email protected] www.brenscino.ch

Giornata navigazione29 gennaio, battello SGV, Lucerna, inizio ore 10.

Giornata Bus-Gatu25 febbraio, Olten, Congress Hotel, inizio ore 10.

Giornata ferrovia (attenzione: ritrovo assemblea cambiato)3 marzo, su un battello del lago di Neuchâtel, inizio ore 10.

Giornata dei pensionati17 marzo, Olten, Congress Hotel, inizio ore 10.

Assemblee di settore VPT 2016

Beim SEV spielt die Solidarität.Au SEV, on joue la carte de la solidarité.Solidarietà: la carta vincente del SEV.

Au SEV, on joue la carte de la solidarité.Beim SEV spielt die Solidarität. Solidarietà: la carta vincente del SEV.

Solidarietà: la carta vincente del SEV.Au SEV, on joue la carte de la solidarité. Beim SEV spielt die Solidarität.

«Sono anche una capo-stazione»

Beatrice FankhauserCollaboratrice amministrativa

«Sono anche uncollaboratoreamministrativo»

Kurt EgloffCapostazione

In occasione delle festenatalizie, il segretariatoregionale del SEV a Bellin-zona chiuderà dal 24 di-cembre 2015 al 3 gennaio2016 compresi.Il segretariato auguraa tutti e a tutte un 2016 sereno e luminoso.

CHIUSURA NATALIZIA

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SINDACATO ......

13contatto.sevN. 22/1517.12.2015

La sconfitta era attesa, ma l’entità della disfatta hasuperato le peggiori previsioni. Il futuro del popolovenezuelano si presenta più oscuro di quanto pos-sa apparire al momento. Con il doppio dei mandatiparlamentari e una maggioranza dei tre quinti,quella che fino a domenica 6 dicembre era statal’opposizione per ben 16 anni, avrà praticamentemano libera nel Venezuela di Maduro, che non hadi certo mai avuto lo stesso carisma di Hugo Cha-vez. Certo Maduro, almeno sulla carta, resta presi-dente per altri tre anni, ma già l’anno prossimo,giunto a metà mandato, la nuova maggioranza po-trebbe indire un referendum per destituirlo, comepermette la Costituzione venezuelana, in questounica al mondo, voluta da Chavez. Ma potrebberoessere revocate molte altre cariche istituzionali.Il nuovo parlamento si insedierà il 5 gennaio e nonfa mistero di voler procedere a radicali mutamentinella politica interna ed estera. L’obiettivo è quellodi smantellare le conquiste del socialismo boliva-riano (con le riforme di Chavez era stata abbattutadel 50 % la mortalità infantile, ridotta del 30 % lamiseria, debellato l’analfabetismo, riconosciuto ildiritto alla salute e all’alloggio). Riforme che costa-no e che ostacolano il ripristino delle condizioni diestremo privilegio di cui godevano una volta leclassi dominanti. Sul piano estero un’importantenovità è già stata annunciata: lo scioglimento del-la Petrocaribe, la società che fornisce greggio abasso prezzo ai Paesi dei Carabi, a partire da Cu-ba. Va poi tenuto presente che per tre lustri il Ve-nezuela è stato un punto di riferimento per l’interocontinente sud-americano in lotta contro il domi-nio statunitense, alla ricerca d’una propria via pro-gressista ed emancipatrice. La vittoria della destrain Argentina, le difficoltà della presidente Dilma inBrasile (che rischia d’essere destituita per una vi-cenda di corruzione nella quale, per l’opposizione,sarebbe direttamente coinvolta) disegnano oriz-zonti piuttosto oscuri.Si potrà ripetere a volontà che il risultato è statofavorito dalle pressioni internazionali sull’econo-mia locale, dal boicottaggio commerciale, dallacampagna di destabilizzazione pianificata nel Norddel continente, ma si deve anche dire che Maduroe il fronte guidato dai socialisti ci hanno messomolto del proprio. Troppi gli errori nella gestionedi una situazione sfuggita a ogni controllo: l’infla-zione oltre il 200 %, le code chilometriche per lapenuria di alimenti a basso prezzo; la criminalitàdilagante, la corruzione ad ogni livello politico eamministrativo.Ma l’esperienza del bolivarismo non è sicuramentepassata invano.

DI GADDO MELANI

DENTRO LA CRONACA

Il Venezuela cambia rotta

contatto.sev è il giornale del sindacato del personale dei trasportiSEV. Pubblicazione quindicinale.

Editore: SEV, www.sev-online.ch.

Redazione: Peter Moor (caporedattore), Peter Anliker, VivianBologna, Beatrice Fankhauser, Markus Fischer, Françoise Gehring,Pietro Gianolli, Anita Merz, Patrizia Pellandini Minotti, HenrietteSchaffter.

Indirizzo della redazione: contatto.sev, CP, 6501 Bellinzona,e-mail: [email protected], telefono 091 825 01 15, fax 091826 19 45.Tiratura: edizione italiana: 3609 copie; totale: 43 612; certificata il14.11.2014.

Abbonamenti e cambiamenti di indirizzo: SEV, divisioneamministrativa, casella postale, 3000 Berna 6,

e-mail: [email protected], tel. 031 357 57 57, fax 031 357 57 58.Abbonamento annuale per i non affiliati: 40 franchi.

Pubblicità: Zürichsee Werbe AG, Seestrasse 86, 8712 Stäfa, tel.044 928 56 11, fax 044 928 56 00, e-mail: [email protected],www.zs-werbeag.ch.

Prestampa: AZ Medien, Aarau, www.azmedien.ch.

Stampa: Mittelland Zeitungsdruck AG, Neumattstrasse 1,5001 Aarau, www.mittellandzeitungsdruck.ch (azienda del gruppoAZ Medien AG).ISSN 1662-8470

Prossima edizione: 21 gennaio 2016. Chiusuraredazionale: giovedì 14 gennaio, ore 10.

IMPRESSUM

Anni di crisi e anni di difficoltàhanno spinto le colonie deisindacati ad una profonda ri-flessione, tesa soprattutto a ri-lanciare un’attività molto im-portante: le colonie. Colonieche hanno avvertito il peso de-gli anni, ma che rimangono –come ha detto Giancarlo Nava,grande esperto in materia, unmomento privilegiato nella vitadi ragazze e ragazzi. «Poiché lacolonia residenziale – ha spie-gato Nava – permette davveroai/alle partecipanti di speri-mentare la prossimità, l’inte-grazione sociale, il confronto elo scambio. Tutte esperienzeche una colonia diurna nonpuò dare, per sua stessa natu-ra». Fin dagli anni Settanta, at-traverso l’organizzazione disoggiorni estivi, le Colonie deiSindacati hanno voluto assicu-rare un servizio rivolto soprat-

tutto ai figli degli organizzatigarantendo inoltre, per mezzodi quella che fino alla metà de-gli anni ’70 è risultata l’operasociale dominante nel settoredelle vacanze estive, un ruoloed una funzione sociale al mo-vimento operaio a stretto con-tatto con la realtà.La Colonia non si è tuttavia li-mitata ad assicurare una pre-senza ed una funzione sociale.In un quadro in cui la tradizio-ne educativa si basava essen-zialmente sui concetti dellaconservazione (conservare ilmodello socio-economico, cul-turale e religioso dominante) edella riproduzione (riprodurreil modello dell’adulto, afferma-re sani principi e modelli dicomportamento ritenuti validiper tutti) la nostra colonia, aiprincipi d’ordine assistenziale,ha integrato obiettivi educativibasati sulla solidarietà e sullalibertà.L’impostazione pedagogicache ne è seguita è quindi sem-pre stata legata ai bisogni e al-la cultura dei lavoratori ed haappunto trovato le necessarieradici operative in questo re-

troterra socio-culturale, ciò cheha contribuito ad evitare di fa-re delle colonie uno strumentodi conformismo e di alienazio-ne. Inoltre, durante gli anni ’60e seguenti, sullo slancio di unaricerca pedagogica attiva, laColonia dei Sindacati si è posi-tivamente caratterizzata comecampo di sperimentazione diquelle che possono legittima-mente essere considerate an-cora oggi le inesplorate poten-zialità educative contenute inquesta originale formula asso-ciativa di vacanza estiva.Spetterà al nuovo comitatoesecutivo – che continuerà adessere presieduto da DarioBernasconi – dare nuovo ossi-geno alle Colonie.Ecco la nuova composizione:per il SEV: Françoise Gehring,Pietro Gianolli; per syndicom:Marco Forte, Nicola Morellato,Fedora Soldini; per UNIA: Ma-rio Bertana, Gianluca Bianchi,Tiziano Ferretti, Igor Cima; perla VPOD: Raoul Ghisletta, Pao-lo Bernasconi, Giancarlo Nava,Anna Nicoli.

Le colonie dell’USS ver-so una ripartenza conun nuovo comitato ese-cutivo. Riconfermato al-la presidenza Dario Ber-nasconi.

Colonie: nuovo slancioL’USS desidera invertire la rotta

La sezione PV Ticino e Moesano (pensionati)ha il mesto compito di annunciare l’avvenutodecesso dei propri soci:Adele Agustoni, 94 anni, Morbio InferioreAntonietta Beivi, 86 anni, BellinzonaLorenzo Buloncelli, 85 anni, IsoneMario Crotta, 93 anni, GiubiascoAnna Lucchini, 94 anni, MontagnolaLuigia Pagani, 87 anni, Chiasso

Adriana Regazzoni, 97 anni, BalernaRenata Sassi, 87 anni, Chiasso

A tutti va un pensiero di sentita riconoscenzaper la fedeltà dimostrata al nostro movimentosindacale.Ricordando questi cari colleghi e queste carecolleghe, rinnoviamo ai loro congiunti lenostre sincere condoglianze e ci scusiamo pereventuali involontarie dimenticanze.

Il comitato PV Ticino e Moesano

I nostri morti

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Pochi sanno che nei primi secoli del Cristianesimola nascita di Gesù veniva fatta risalire a datediverse: per San Cipriano era il 28 marzo, perSant’Ippolito il 23 aprile, secondo Clemente Ales-sandrino addirittura il 20 maggio. Ancora oggi lechiese ortodossa, copta e armena la festeggiano il6 gennaio. Sennonché nel IV secolo d.C. l’impera-tore romano Costantino - ponendo fine con il suocelebre editto alle persecuzioni contro i cristiani -suggerì di sovrapporre il Natale di Gesù agli anti-chissimi riti pagani del culto solare - che si tene-vano nel periodo del solstizio d’inverno - perribadire il simbolismo teologico Cristo-Luce, sullascorta delle parole attribuite a Gesù dal Vangelodi Giovanni: «Io sono la Luce del mondo». Fu cosìche ci ritroviamo a festeggiare il Natale il 25 di-cembre. Un’altra cosa poco chiara riguarda i primitrent’anni della vita di Gesù, visto che del lungoperiodo intercorso tra la sua nascita e il battesimoi Vangeli ufficiali non dicono pressoché nulla. Se-condo le Scritture, Giovanni Battista e Gesù eranocugini ma, in quanto cugini, se fossero cresciutiinsieme in Palestina si sarebbero senz’altro incon-trati almeno tre volte l’anno, quando le famiglie siriunivano in occasione delle grandi festività ebrai-che. Invece, secondo il Vangelo di Giovanni, quan-do Gesù arrivò a «Betania, al di là del Giordano,dove Giovanni stava battezzando», il Battista dis-se: «Io non lo conoscevo». Pare, insomma, cheGiovanni non riconoscesse in Gesù né il cugino néil Messia, di cui egli stesso profetizzava la venuta!Solo quando lo Spirito Santo, sotto forma di co-lomba, scese su Gesù, Giovanni capì chi era. Perquesta e altre ragioni, si ipotizza che Gesù possaaver vissuto almeno alcuni anni della sua gioven-tù lontano dalla Palestina. Ma dove? La risposta almistero forse si cela, in parte, nella leggenda se-condo cui Giuseppe d’Arimatea - che depose ilcorpo di Cristo dalla croce per metterlo nella pro-pria tomba - sarebbe stato uno zio di Gesù. Giu-seppe era un mercante e intratteneva rapporticommerciali anche con le isole britanniche. Si di-ce che avesse portato con sé il giovane nipote neisuoi viaggi d’affari in Britannia e che, quandogiunse a Glastonbury, piantò a terra il suo basto-ne, che fiorì miracolosamente in una varietà dibiancospino, che si trova solo da quelle parti eche fiorisce curiosamente due volte l’anno: in pri-mavera e sotto Natale. Non a caso Giuseppe d’Ari-matea sarebbe poi stato indicato dalle leggendedel ciclo arturiano anche come il primo custodedel Santo Graal, la coppa o calice con cui Gesù ce-lebrò l’Ultima Cena.

ROBERTO DE ROBERTIS

A SPROPOSITO DI …

... Gesù

Lo scorso 21 ottobre si è svoltala sesta seduta dell’anno dellacommissione centrale. È stataconsacrata ai preparativi delcomitato centrale e del corsosindacale previsto l’indomani.Il nostro presidente centrale haindividuato un relatore ecce-zionale per parlare del proget-to «Previdenza vecchiaia2020» – preparato dal consi-gliere federale Alain Berset – edell’iniziativa popolare del-l’Unione sindacale svizzera«AVSPlus». Rolf Zimmermann,ex segretario centrale del-l’USS, ci ha aperto le porte diquesta materia molto comples-sa. Con lui si è trattato di unpensionato che ha parlato deiproblemi delle pensioni a unpubblico di pensionati. Zim-mermann ha ricordato che cir-ca 2 milioni di donne e di uo-mini sono a beneficio dellapensione; un terzo di essi rice-ve il massimo della rendita. Perquanto riguarda le coppie, so-no il 58 % a percepire la rendi-ta massima, che attualmente siattesta a 3525 franchi al mese.Per il 30 % dei pensionati,l’AVS rappresenta il redditoprincipale. Zimmermann ha ri-cordato che in base al dettamecostituzionale, l’AVS deve co-prire i bisogni vitali mentrel’aggiunta del secondo pilastrodovrebbe permettere di mante-nere il tenore di vita antece-

dente e condurre un’esistenzacon un livello di vita appropria-to. Tuttavia, ha ammonito Zim-mermann, occorre tenere pre-sente che la povertà è increscita e che 200 mila perso-ne dipendono dalle prestazionicomplementari. Senza contareche numerose persone che neavrebbero diritto, non si fannoavanti. Ragion per cui è moltoimportante rafforzare l’AVS in-vece di indebolirla. E lo si puòfare sostenendo AVSplus nelleurne al momento del voto. Percomprendere la posta in giocoè stato distribuito l’opuscolopreparato dall’USS che spiegain lungo e in largo la forza del-l’AVS.Il Comitato centrale ha, dalcanto suo, tenuto la sua riunio-ne il 23 ottobre. Al centro dellediscussioni: la Cassa pensionidelle FFS, le facilitazioni diviaggio FVP e le nuove regolefiscali in vigore dall’anno pros-simo, il reclutamento e le varieconferenze regionali. Nel corsodella seduta è stata approvataall’unanimità una risoluzionedella sezione Winterthur-Schaffhausen che chiede di ri-vedere il paniere che determi-na il rincaro dei prezzi alconsumo. Sono pure stati di-scussi il rapporto del presiden-te centrale e del cassiere cen-trale, della commissionedonne e del FARES/CSA.

Sono stati inoltre approvati ilregolamento di gestione dellasezione di Uri, gli obiettivi2016 della sottofederazionePV, nella versione proposta daRolf Deller, presidente della se-zione di Basilea. Al termine ipartecipanti si sono congedatida due anziani militanti: PeterGrütter, presidente della sezio-ne PV Lucerna e André Broyedella Commissione di verificadella gestione. Ricardo Loretanha riservato loro una bella lau-datio. Sono stati espressi viviringraziamenti agli organizza-tori. E ci si è dati appuntamen-to ad ottobre 2016.

Otto Huser

■ Sottofederazione PV

La pensione al centro dei pensionati

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Peter Grütter (a destra) e AndréBroye.

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14 SEZIONIcontatto.sevN. 22/1517.12.2015

Sino all’aperitivo, molti ave-vano un orecchio alla radio,rispettivamente non pochigettavano frequenti sguardial loro smartphone, a riprovache anche i pensionati padro-neggiano ormai benissimo lemoderne tecnologie per se-guire l’elezione del Consigliofederale.Una volta rientrata la tensio-ne, a parte alcuni commenti,tutti hanno ripreso volentieriil ruolo di commensali, pergustare l’aperitivo e l’ottimopranzo, non senza aver ascol-

tato il messaggio di auguridel presidente Eligio Zappa.Il segretario Gianolli ha pre-sentato invece i saluti degliorgani centrali, soffermando-si su due aspetti che nei pros-simi mesi toccheranno da vi-cino l’attività del SEV: larevisione della previdenza2020 e la votazione sul rad-doppio del San Gottardo.Una festa ancora una voltariuscitissima. Un grande gra-zie quindi a tutti gli organiz-zatori.

Attualità e auguri

Pranzo di Natale PV Ticino e Moesano

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Il presidente Zappa

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Auguri di buone feste a tutti!

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VERSO IL 2016 . . . ........

15contatto.sevN. 22/1517.12.2015

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16 FOCUS.SEVcontatto.sevN. 22/1517.12.2015

Potete rispondere alla domandadel concorso entro mercoledì13 gennaio 2016:

inviando una cartolina postalecon nome, cognome, indirizzo esoluzione a: SEV, Photomystère,casella postale, 3000 Berna 6;per e-mail: inviando le stesseindicazioni della cartolina [email protected]; per internet: sul nostro sitowww.sev-online.ch cliccare sulbox «Photomystere» a destra sottol’agenda e riempire il formulariocon le indicazioni richieste.

Il nome della vincitrice o delvincitore sarà pubblicato sulnumero successivo.

Non verrà tenuta alcuna corri-spondenza sul concorso. Le vielegali sono escluse.

È in palio un set di scrittura Carand’Ache con il logo SEV, che verràsorteggiato tra coloro che avrannodato la risposta esatta.

La foto dell’ultima edizione è statascattata nella regione del Giura,presso le Franches-Montagnes.Troverete una foto esplicativa sulsito www.sev-online.ch.

Il fortunato vincitore del coltellinoOutrider con il logo SEV è:

Roland Müller di Fislisbach,sezione PV Argovia.

Photomystère: «dov’è stata scattata questa foto?»

pan.

Nel traffico stradale, le infra-zioni più semplici sono punitecon multe disciplinari. Per l’au-torità, questo metodo risultamolto semplice e per i colpevo-li ha il vantaggio che le infra-zioni non sono registrate. Perle aziende dei trasporti pubbli-ci e, in particolare, per la poli-zia dei trasporti sarebbe logicoche infrazioni simili potesseroessere trattate con procedi-menti analoghi anche quandosono commesse nell’ambitodel trasporto pubblico.Il Sindacato del personale deitrasporti SEV condivide questoparere: «Dover ricorrere a unprocedimento penale anche incaso di infrazioni minime è pe-noso ed esagerato» commentala coordinatrice della politicadei trasporti del SEV Daniela

Lehmann. Questa condizionecomporta pure il rischio di pe-santi disparità nell’ammontaredelle multe. Si tratta ora di de-finire i dettagli: «In primo luo-go, bisogna definire chiara-mente il catalogo dei delitti esecondariamente stabilire sesolo le forze di polizia (come lapolizia dei trasporti) possonoimpartire multe, oppure sequesta facoltà viene ricono-sciuta anche ai servizi di sicu-rezza», aggiunge Lehmann.Nel traffico stradale, questequestioni sono chiarite: laddo-ve si ricorre a servizi di sicurez-za per controllare il traffico,

questi hanno anche la compe-tenza di impartire multe disci-plinari.

SEV

Il Consiglio degli Statiha approvato un’inizia-tiva che voleva introdur-re anche nei trasportipubblici un procedi-mento di multe disci-plinari simile a quellovigente nel traffico stra-dale. Il Sindacato SEV èsoddisfatto di questadecisione.

Multe disciplinari sui trasporti pubbliciProcedura semplificata: meglio per tutti

FFS

Questa procedura dovrebbe permettere ai poliziotti di avere piùtempo per i loro compiti principali.

A settembre la direzione della polizia dei trasporti ha informato i propricollaboratori sull’obbligo di indossare la divisa nel corso dei viaggi diservizio individuali, ad eccezione per le trasferte di formazione oriunioni. Ecco le parole della direzione: «Viaggiare solo in uniforme nonè più pericoloso che viaggiare indossando abiti civili». Tuttavia alcunicollaboratori si sono rivolti al SEV, preoccupati per la loro sicurezza. Unpoliziotto in uniforme può essere vissuto come una provocazione daparte di alcuni viaggiatori. Indossare l’uniforme richiede, in caso diproblemi, di intervenire, anche se l’agente si espone al pericolo. Il SEVha chiesto ai responsabili di tornare sui loro passi ma hanno rispostopicche affermando inizialmente di non volere parlare con il SEV primadi febbraio. Qualcosa dovrebbe muoversi comunque prima. L’incontroaffronterà anche la prevista chiusura dei depositi Neuchâtel e Marti-gny. Il SEV ha fatto sapere di ritenere queste chiusure inappropriate,tanto più che questi due depositi si situano lungo linee che le FFSqualificano di «hotspot» per quanto riguarda le aggressioni contro ilpersonale e i viaggiatori. La direzione della polizia dei trasporti vuolechiudere questi depositi già alla fine di febbraio e ha chiesto allepersone interessate di far sapere entro il 18 dicembre dove voglionolavorare in futuro. «Un modo così precipitoso di agire è inutile einappropriato» ha detto Jürg Hurni, segretario sindacale SEV.

PREOCCUPAZIONI

Se la polizia dei trasportisorprende una persona cheattraversa i binari, deveprendere le sue coordinate,fare un rapporto e denuncia-re l’autore alle autoritàcompetenti per le indagini.

Spetta al giudice comminareuna multa da 100 a 400franchi, a seconda delcantone. Vengono aggiunticosti amministrativi chepossono anche essere duevolte più onerosi rispetto

all’importo della multastessa. In totale, l’autoredeve pagare tra i 300 e i 1000franchi. Resta poi registratanel sistema di polizia peranni.

PARITÀ DI TRATTAMENTO