Contatto sev 2016 02

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GAA 6500 Bellinzona 1 Mutazioni: SEV casella postale 3000 Berna 6 N. 02 4 febbraio 2016 92.mo anno Tel. 091 825 01 15 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch Ecco finalmente un CCL dopo dieci anni di attesa. Pagina 16 Focus.sev I dipendenti di SBB Cargo International sono rossi di rabbia: le pressioni sulle condizioni di lavoro sono costanti e la misura è colma. Pagina 4 Cargo International L’estensione degli orari di apertura è molto insidiosa. Pagina 5 Liberalizzazione Perché costruire un secondo tunnel stradale al San Gottardo, quando ne abbiamo appena terminato uno? È at- torno a questo punto che ruota l’azione nazionale del SEV. Il messaggio è sim- bolicamente illustrato nella cartolina di- stribuita nelle stazioni sulla quale viene inscenato il taglio del nastro dell’inau- gurazione della galleria di base della NTFA. Per il SEV il raddoppio del Gottar- do è un imbroglio. Ecco perché invita a votare no, come ben spiegato nel dos- sier. alle pagine 8, 9 e 10 Il secondo tubo c’è già! Con cartoline, cioccolatini e un breve filmato, il personale dei trasporti ha marcato presenza nelle stazioni svizzere. Il mes- saggio è chiaro: un secondo tubo nella galleria stradale è superfluo, perché il secondo tubo c’è già. Il personale dei trasporti pubblici si attiva contro il raddoppio del Gottardo Foto: Alexander Egger, ATG; fotomontaggio: Rederei Il comitato del SEV taglia il nastro per l’inaugurazione del secondo tubo! «Andiamo avanti insieme»: ecco il motto della nuova azione di reclutamento che durerà fino al 2018. Il concetto punta sull’impegno duraturo dei membri SEV. I premi variano a seconda delle persone reclutate: 2, 4, 8 o 12 nuovi membri. E non dimenticate il sorteggio che ha luogo ogni anno tra tutti i partecipanti; in palio c’è un soggiorno di due giorni in un albergo. a pagina 2 Reclutamento L’iniziativa per l’attuazione è un po- tente mezzo di intimidazione nei con- fronti delle persone che non hanno la cittadinanza svizzera. Potrebbero essere espulse dal nostro Paese se fossero coinvolte anche mar- ginalmente in una rissa o in un confron- to relativamente pacifico con la polizia oppure in caso di violazione di domici- lio con danneggiamento. Per loro la partecipazione a un’azione organizzata dal SEV sarebbe un rischio. L’iniziativa per l’attuazione – oltre a calpestare lo Stato di Diritto – mette insomma il ba- vaglio ai sindacalisti senza passaporto svizzero come Manuel Avallone. Intanto un’ampia alleanza ha lanciato una cam- pagna di adesione per il NO. Intervista alle pagine 6 e 7 L’iniziativa di attuazione fa della Svizzera uno Stato senza diritto Incomprensibile e disumana www.durchsetzungsinitiative-nein.ch Firmate: www.dringender-aufruf.ch

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Transcript of Contatto sev 2016 02

GAA6500 Bellinzona 1

Mutazioni:SEV casella postale 3000 Berna 6

N. 02

4 febbraio201692.mo anno

Tel. 091 825 01 15 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch

Ecco finalmente un CCLdopo dieci anni diattesa.

Pagina 16

Focus.sevI dipendenti di SBB Cargo International sonorossi di rabbia: le pressioni sulle condizioni dilavoro sono costanti e la misura è colma.

Pagina 4

Cargo InternationalL’estensione degliorari di apertura èmolto insidiosa.

Pagina 5

Liberalizzazione

Perché costruire un secondo tunnelstradale al San Gottardo, quando neabbiamo appena terminato uno? È at-torno a questo punto che ruota l’azionenazionale del SEV. Il messaggio è sim-bolicamente illustrato nella cartolina di-stribuita nelle stazioni sulla quale vieneinscenato il taglio del nastro dell’inau-gurazione della galleria di base dellaNTFA. Per il SEV il raddoppio del Gottar-do è un imbroglio. Ecco perché invita avotare no, come ben spiegato nel dos-sier.

alle pagine 8, 9 e 10

Il secondo tubo c’è già!Con cartoline, cioccolatini e unbreve filmato, il personale deitrasporti ha marcato presenzanelle stazioni svizzere. Il mes-saggio è chiaro: un secondotubo nella galleria stradale èsuperfluo, perché il secondotubo c’è già.

Il personale dei trasporti pubblici si attiva contro il raddoppio del Gottardo

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Il comitato del SEV taglia il nastro per l’inaugurazione del secondo tubo!

«Andiamo avanti insieme»: ecco il mottodella nuova azione di reclutamento chedurerà fino al 2018. Il concetto puntasull’impegno duraturo dei membri SEV.I premi variano a seconda delle personereclutate: 2, 4, 8 o 12 nuovi membri.E non dimenticate il sorteggio che haluogo ogni anno tra tutti i partecipanti;in palio c’è un soggiorno di due giorniin un albergo.

a pagina 2

Reclutamento

■ L’iniziativa per l’attuazione è un po-tente mezzo di intimidazione nei con-fronti delle persone che non hanno lacittadinanza svizzera.Potrebbero essere espulse dal nostroPaese se fossero coinvolte anche mar-ginalmente in una rissa o in un confron-to relativamente pacifico con la poliziaoppure in caso di violazione di domici-lio con danneggiamento. Per loro la

partecipazione a un’azione organizzatadal SEV sarebbe un rischio. L’iniziativaper l’attuazione – oltre a calpestare loStato di Diritto – mette insomma il ba-vaglio ai sindacalisti senza passaportosvizzero come Manuel Avallone. Intantoun’ampia alleanza ha lanciato una cam-pagna di adesione per il NO.

Intervista alle pagine 6 e 7

L’iniziativa di attuazione fa della Svizzera uno Stato senza diritto

Incomprensibile e disumana

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Firmate: www.dringender-aufruf.ch

ATTUALITÀ ......

2contatto.sevN. 02/164.2.2016

Una donna alla guidadel CdA FFS■ L’organo di sorveglianza delleFerrovie federali svizzere (FFS)dovrebbe essere presieduto dauna donna: il Consiglio federaleha infatti proposto MonikaRibar. Dovrebbe prendere ilposto dell’attuale presidenteUlrich Gygi che lascerà la caricail 15 giugno. Ribar, nata nel1959, è laureata in economia, dinazionalità svizzera e attualevicepresidente del CdA. Oltre almandato nel CdA delle FFS, faparte anche degli organi disorveglianza di Lufthansa,Rexel, dell’azienda di serviziChain IQ e di Sika. Stando adun’intervista con Ribar pubblica-ta oggi dal portale webdell’Unternehmer Zeitung, dal2009 la manager elveticasarebbe stata più volte nomina-ta dal «Financial Times» tra le50 maggiori imprenditrici almondo. Dal 2006 al 2013, Ribarha diretto la società di logisticaattiva a livello internazionalePanalpina World Transport; in23 anni di attività per l’aziendabasilese ha occupato diverseposizioni dirigenziali, tra cuiquella di Chief Financial Officer.

Incontro ai verticifra FFS e FS■ Venerdì scorso si sonoincontrati a Zurigo i vertici delleFerrovie di Stato italiane (FS) edelle FFS. Il meeting tra imanager delle due società,Renato Mazzoncini e AndreasMeyer, è servito, oltre che perconoscersi, anche per fare ilpunto sul traffico Italia–Svizze-ra. Buone le prospettive per ilfuturo, in vista dell’imminenteapertura della galleria di basedel San Gottardo. L’AD delle FSha confermato che sul versanteitaliano gli interventi dipotenziamento infrastrutturaleper far fronte all’aumento dicapacità proseguono secondocronoprogramma. Per quantoriguarda la messa in eserciziodella linea ferroviaria transfron-taliera Mendrisio–Stabio–Vare-se, i lavori sul versante italianoproseguono dall’anno scorso etermineranno a maggio 2017. Lamessa in esercizio commercialedella tratta avverrà a dicembre2017.

IN BREVE

L’azione annuale è stata sosti-tuita da una campagna su di-versi anni. Questa la principaleinnovazione nel reclutamentodei membri del SEV. Nulla cam-bia per contro sul principio dibase che da sempre è il se-guente: «I membri reclutanomembri». Poiché è attraversola base e sul posto di lavoroche il reclutamento dà i risulta-ti migliori. Le precedenti cam-pagne prevedevano premi spe-ciali per i reclutatori e lereclutatrici che avevano assi-curato delle adesioni durantel’anno (vedi articolo accanto).Ma ora, i membri possono gua-dagnare un premio speciale direclutamento anche se fannonuove adesioni di tanto in tan-to. Ad esempio, se il tasso diorganizzazione sul loro postodi lavoro è molto elevato.La nuova campagna dureràdall’inizio del 2016 alla finedel 2018. Colui o colei chesull’arco di questi tre anni re-cluta solo due nuovi membriha già guadagnato un premio.La popolare borraccia Sigg e latorcia elettrica superpotentefanno per esempio parte deipremi a scelta. Un’altra novità:ora è possibile scegliere tra di-versi articoli ad ogni livello delpremio e l’offerta sarà ulterior-mente ampliata nei prossimimesi. I premi variano a secon-da delle persone reclutate: 2,4, 8 o 12 nuovi membri. E nondimenticate il sorteggio che haluogo ogni anno tra tutti i par-tecipanti; in palio c’è un sog-giorno di due giorni in un al-bergo. Trovate il prospettodella campagna in questo nu-mero di contatto.sev. È possi-bile ordinare copie aggiuntivein qualsiasi momento.

Peter Moor

Il reclutamento al SEV è un compito che deve essere duraturo

Abbiamo bisogno di tutti«Andiamo avanti insie-me»: ecco il motto dellanuova azione di recluta-mento che durerà finoal 2018. Il concettopunta sull’impegno du-raturo dei membri SEV.

Elena Obreschkow è respon-sabile del reclutamento e delcoaching delle sezioni pressoil SEV. È lei l’autrice dellacampagna «Andiamo avantiinsieme».

■ Invece di una campa-gna annuale si è optatoper un’azione sull’arco ditre anni. Perché?Elena Obreschkow: Al SEVabbiamo dei membri che sonodei reclutatori nati! Questepersone hanno dimostrato ciòche sono capaci di fare in tuttiquesti anni. Ma nella nostraorganizzazione ci sono anchemembri che fanno adesionisolo occasionalmente. Eanche loro si meritano unpremio, perché ogni singolonuovo membro conta.■ I migliori reclutatori ele migliori reclutatrici

riceveranno infuturo menoricompense?Certamente no!Per loro ci sarannosempre dei premimolto attrattivi.Ma solo pochi – e soprattuttocon una grande esperienza –riescono a reclutare un grandenumero (a due cifre) di membriogni anno. Ovviamentecontinueranno ad essere benricompensati.■ Qual è il segreto deireclutatori di successo?La prossimità: il nostro motto«i membri reclutano i membri»è un successo, poichéreclutatori e nuovi membri siincontrano sul loro posto dilavoro. Chi vuole reclutare unnuovo membro può spiegaremolto bene i vantaggiderivanti dall’adesione al SEV;

e lo spiega in un modo moltopersonale.■ C’è un obiettivo direclutamento per l’anno2016 e per l’insiemedell’organizzazionesindacale?Riusciremo a conservare lanostra base solo se riusciremoa stabilizzare il numero deimembri a medio termine. Ciòsignifica reclutare ben 1800nuovi membri all’anno! È unobiettivo ambizioso, lo so, maè l’unica possibilità cheabbiamo.■ Perché la campagnadura fino al 2018?Molto semplicemente perchénel 2019 il SEV festeggerà ilsuo 100esimo compleanno.Vogliamo segnare questotraguardo come si deve.

INFO

«La prossimità è la ricetta del successo»

ATTUALITÀ

...... 3

contatto.sevN. 02/164.2.2016

«Nel sindacato non è solo im-portante preoccuparsi dellecondizioni di lavoro. Anche la

collegialità riveste un ruolo im-portante», ha sottolineato ilpresidente del SEV Giorgio Tutiin occasione dell’aperitivo of-ferto ai migliori reclutatori del2015. Tutti sono stati invitati,ma naturalmente non tutti han-no potuto essere presenti aquesta cerimonia. In vetta allaclassifica troviamo Ely Wüth-rich (servizi ferroviari) e UrsHunziker (Matterhorn-Gott-

hard-Bahn), seguito da NicolaSacco (RailClean Ticino). Loscorso anno 14 membri sonoriusciti a reclutare 10 o piùnuovi membri. Ma tutti hannoun grande valore perché ognisingolo membro conta, comeha detto Elena Obreschkow (re-sponsabile del reclutamento alSEV). pmo

Ecco i reclutatori e le reclutatrici del 2015

Una dozzina di colleghee colleghi, che l’annoscorso hanno fatto in-cetta di nuovi membri,sono stati festeggiatipresso il segretariatocentrale a Berna.

La collegialità conta

pmo

Foto di gruppo con presidente: i tre reclutatori di maggior successo del 2015 sono Nicola Sacco (congli occhiali in testa), Urs Hunziker (a sinistra e dietro Giorgio Tuti), Ely Wüthrich (alla destra di Tuti).

Swissmint

Per Alptransit due monete commemorative d’oro e d’argento

La cerimonia ufficiale di apertura della galleria più lunga del mondo si terrà il 1° giugno2016. In occasione della costruzione del secolo, Swissmint emette una moneta commemora-tiva in argento da 20 franchi. La moneta mostra il portale nord della galleria a Erstfeld. Unaseconda moneta, in oro, dedicata al portale sud di Bodio, sarà emessa il 26 maggio 2016.Entrambe le monete sono state disegnate dal grafico Fredy Trümpi il cui studio è situato a Binznel Canton Zurigo (altre info: www.gottardo2016.ch e www.alptransit.ch).

La situazione di partenza che precede le votazionidel 28 febbraio ha una somiglianza quasi fatale ri-spetto a due anni fa nello stesso mese di febbraio.Allora come oggi, ci siamo mobilitati per una dellenostre principali preoccupazioni. Due anni fa c’eraFAIF, oggi la protezione delle Alpi e il trasporto fer-roviario attraverso le Alpi, minacciato dal raddop-pio della galleria stradale del Gottardo.

Allora eravamo anche alle prese con l’iniziativacontro l’immigrazione di massa, oggi siamo con-

frontati con l’iniziativa di attuazione per l’espulsio-ne dei criminali stranieri. Dopo un’attenta analisi èemerso che due anni fa ci siamo concentrati trop-po sul nostro tema centrale, ovvero la politica deitrasporti. Dalle esperienze si impara sempre percui questa volta e insieme ad un’ampia alleanza, cischieriamo compatti contro l’iniziativa di attuazio-ne. E lo facciamo senza perdere di vista la politicadei trasporti, come risulta chiaramente in questonumero di contatto.sev.

Ovviamente nelle vesti di maggiore sindacato delpersonale dei trasporti, quando si parla di Gottar-do siamo per una soluzione che sostenga fattiva-mente il trasporto pubblico, e non come la Confe-derazione che volendo la realizzazione delsecondo tubo minaccia il trasporto pubblico. Comeorganizzazione sociale e sindacale siamo ovvia-mente anche per il rispetto dello Stato di Diritto eper la separazione dei poteri. Il nostro impegnocontro l’iniziativa di attuazione non ha nulla a chevedere con il fatto di essere di destra o di sinistra:si tratta di una questione di umanità.

Personalmente sono scioccato di vedere che inSvizzera principi che erano acquisiti ormai da ge-nerazioni, oggi debbano essere difesi perché mes-si in pericolo da un’iniziativa popolare. Fin dallamia infanzia mi era chiaro che in Svizzera una per-sona è una persona, indipendentemente dalla suaorigine; ed è così per una grande parte della so-cietà. Certo è anche che gli xenofobi c’erano inpassato e ci saranno sempre. Ma sono preoccupa-to perché mai come ora si vogliono violare aperta-mente principi come «libertà, uguaglianza, fratel-lanza» , attraverso una votazione. In passato nonce ne sarebbe stata la minima possibilità. Che tipodi società vogliamo, se attraverso il Gottardo vo-gliamo collegarci all’Europa e allo stesso tempodemonizziamo tutto quanto è a noi estraneo, comechi non ha tatuata sul petto la croce svizzera?

EDITORIALE

«Che tipo di società vogliamo, se attraverso ilGottardo vogliamo collegarci all’Europa e allostesso tempo demonizziamo tutto quanto è a noiestraneo, come chi non ha tatuata sul petto lacroce svizzera?» Peter Moor, caporedattore contatto.sev

ATTUALITÀ ......

2contatto.sevN. 02/164.2.2016

Una donna alla guidadel CdA FFS■ L’organo di sorveglianza delleFerrovie federali svizzere (FFS)dovrebbe essere presieduto dauna donna: il Consiglio federaleha infatti proposto MonikaRibar. Dovrebbe prendere ilposto dell’attuale presidenteUlrich Gygi che lascerà la caricail 15 giugno. Ribar, nata nel1959, è laureata in economia, dinazionalità svizzera e attualevicepresidente del CdA. Oltre almandato nel CdA delle FFS, faparte anche degli organi disorveglianza di Lufthansa,Rexel, dell’azienda di serviziChain IQ e di Sika. Stando adun’intervista con Ribar pubblica-ta oggi dal portale webdell’Unternehmer Zeitung, dal2009 la manager elveticasarebbe stata più volte nomina-ta dal «Financial Times» tra le50 maggiori imprenditrici almondo. Dal 2006 al 2013, Ribarha diretto la società di logisticaattiva a livello internazionalePanalpina World Transport; in23 anni di attività per l’aziendabasilese ha occupato diverseposizioni dirigenziali, tra cuiquella di Chief Financial Officer.

Incontro ai verticifra FFS e FS■ Venerdì scorso si sonoincontrati a Zurigo i vertici delleFerrovie di Stato italiane (FS) edelle FFS. Il meeting tra imanager delle due società,Renato Mazzoncini e AndreasMeyer, è servito, oltre che perconoscersi, anche per fare ilpunto sul traffico Italia–Svizze-ra. Buone le prospettive per ilfuturo, in vista dell’imminenteapertura della galleria di basedel San Gottardo. L’AD delle FSha confermato che sul versanteitaliano gli interventi dipotenziamento infrastrutturaleper far fronte all’aumento dicapacità proseguono secondocronoprogramma. Per quantoriguarda la messa in eserciziodella linea ferroviaria transfron-taliera Mendrisio–Stabio–Vare-se, i lavori sul versante italianoproseguono dall’anno scorso etermineranno a maggio 2017. Lamessa in esercizio commercialedella tratta avverrà a dicembre2017.

IN BREVE

L’azione annuale è stata sosti-tuita da una campagna su di-versi anni. Questa la principaleinnovazione nel reclutamentodei membri del SEV. Nulla cam-bia per contro sul principio dibase che da sempre è il se-guente: «I membri reclutanomembri». Poiché è attraversola base e sul posto di lavoroche il reclutamento dà i risulta-ti migliori. Le precedenti cam-pagne prevedevano premi spe-ciali per i reclutatori e lereclutatrici che avevano assi-curato delle adesioni durantel’anno (vedi articolo accanto).Ma ora, i membri possono gua-dagnare un premio speciale direclutamento anche se fannonuove adesioni di tanto in tan-to. Ad esempio, se il tasso diorganizzazione sul loro postodi lavoro è molto elevato.La nuova campagna dureràdall’inizio del 2016 alla finedel 2018. Colui o colei chesull’arco di questi tre anni re-cluta solo due nuovi membriha già guadagnato un premio.La popolare borraccia Sigg e latorcia elettrica superpotentefanno per esempio parte deipremi a scelta. Un’altra novità:ora è possibile scegliere tra di-versi articoli ad ogni livello delpremio e l’offerta sarà ulterior-mente ampliata nei prossimimesi. I premi variano a secon-da delle persone reclutate: 2,4, 8 o 12 nuovi membri. E nondimenticate il sorteggio che haluogo ogni anno tra tutti i par-tecipanti; in palio c’è un sog-giorno di due giorni in un al-bergo. Trovate il prospettodella campagna in questo nu-mero di contatto.sev. È possi-bile ordinare copie aggiuntivein qualsiasi momento.

Peter Moor

Il reclutamento al SEV è un compito che deve essere duraturo

Abbiamo bisogno di tutti«Andiamo avanti insie-me»: ecco il motto dellanuova azione di recluta-mento che durerà finoal 2018. Il concettopunta sull’impegno du-raturo dei membri SEV.

Elena Obreschkow è respon-sabile del reclutamento e delcoaching delle sezioni pressoil SEV. È lei l’autrice dellacampagna «Andiamo avantiinsieme».

■ Invece di una campa-gna annuale si è optatoper un’azione sull’arco ditre anni. Perché?Elena Obreschkow: Al SEVabbiamo dei membri che sonodei reclutatori nati! Questepersone hanno dimostrato ciòche sono capaci di fare in tuttiquesti anni. Ma nella nostraorganizzazione ci sono anchemembri che fanno adesionisolo occasionalmente. Eanche loro si meritano unpremio, perché ogni singolonuovo membro conta.■ I migliori reclutatori ele migliori reclutatrici

riceveranno infuturo menoricompense?Certamente no!Per loro ci sarannosempre dei premimolto attrattivi.Ma solo pochi – e soprattuttocon una grande esperienza –riescono a reclutare un grandenumero (a due cifre) di membriogni anno. Ovviamentecontinueranno ad essere benricompensati.■ Qual è il segreto deireclutatori di successo?La prossimità: il nostro motto«i membri reclutano i membri»è un successo, poichéreclutatori e nuovi membri siincontrano sul loro posto dilavoro. Chi vuole reclutare unnuovo membro può spiegaremolto bene i vantaggiderivanti dall’adesione al SEV;

e lo spiega in un modo moltopersonale.■ C’è un obiettivo direclutamento per l’anno2016 e per l’insiemedell’organizzazionesindacale?Riusciremo a conservare lanostra base solo se riusciremoa stabilizzare il numero deimembri a medio termine. Ciòsignifica reclutare ben 1800nuovi membri all’anno! È unobiettivo ambizioso, lo so, maè l’unica possibilità cheabbiamo.■ Perché la campagnadura fino al 2018?Molto semplicemente perchénel 2019 il SEV festeggerà ilsuo 100esimo compleanno.Vogliamo segnare questotraguardo come si deve.

INFO

«La prossimità è la ricetta del successo»

ATTUALITÀ

...... 3

contatto.sevN. 02/164.2.2016

«Nel sindacato non è solo im-portante preoccuparsi dellecondizioni di lavoro. Anche la

collegialità riveste un ruolo im-portante», ha sottolineato ilpresidente del SEV Giorgio Tutiin occasione dell’aperitivo of-ferto ai migliori reclutatori del2015. Tutti sono stati invitati,ma naturalmente non tutti han-no potuto essere presenti aquesta cerimonia. In vetta allaclassifica troviamo Ely Wüth-rich (servizi ferroviari) e UrsHunziker (Matterhorn-Gott-

hard-Bahn), seguito da NicolaSacco (RailClean Ticino). Loscorso anno 14 membri sonoriusciti a reclutare 10 o piùnuovi membri. Ma tutti hannoun grande valore perché ognisingolo membro conta, comeha detto Elena Obreschkow (re-sponsabile del reclutamento alSEV). pmo

Ecco i reclutatori e le reclutatrici del 2015

Una dozzina di colleghee colleghi, che l’annoscorso hanno fatto in-cetta di nuovi membri,sono stati festeggiatipresso il segretariatocentrale a Berna.

La collegialità conta

pmo

Foto di gruppo con presidente: i tre reclutatori di maggior successo del 2015 sono Nicola Sacco (congli occhiali in testa), Urs Hunziker (a sinistra e dietro Giorgio Tuti), Ely Wüthrich (alla destra di Tuti).

Swissmint

Per Alptransit due monete commemorative d’oro e d’argento

La cerimonia ufficiale di apertura della galleria più lunga del mondo si terrà il 1° giugno2016. In occasione della costruzione del secolo, Swissmint emette una moneta commemora-tiva in argento da 20 franchi. La moneta mostra il portale nord della galleria a Erstfeld. Unaseconda moneta, in oro, dedicata al portale sud di Bodio, sarà emessa il 26 maggio 2016.Entrambe le monete sono state disegnate dal grafico Fredy Trümpi il cui studio è situato a Binznel Canton Zurigo (altre info: www.gottardo2016.ch e www.alptransit.ch).

La situazione di partenza che precede le votazionidel 28 febbraio ha una somiglianza quasi fatale ri-spetto a due anni fa nello stesso mese di febbraio.Allora come oggi, ci siamo mobilitati per una dellenostre principali preoccupazioni. Due anni fa c’eraFAIF, oggi la protezione delle Alpi e il trasporto fer-roviario attraverso le Alpi, minacciato dal raddop-pio della galleria stradale del Gottardo.

Allora eravamo anche alle prese con l’iniziativacontro l’immigrazione di massa, oggi siamo con-

frontati con l’iniziativa di attuazione per l’espulsio-ne dei criminali stranieri. Dopo un’attenta analisi èemerso che due anni fa ci siamo concentrati trop-po sul nostro tema centrale, ovvero la politica deitrasporti. Dalle esperienze si impara sempre percui questa volta e insieme ad un’ampia alleanza, cischieriamo compatti contro l’iniziativa di attuazio-ne. E lo facciamo senza perdere di vista la politicadei trasporti, come risulta chiaramente in questonumero di contatto.sev.

Ovviamente nelle vesti di maggiore sindacato delpersonale dei trasporti, quando si parla di Gottar-do siamo per una soluzione che sostenga fattiva-mente il trasporto pubblico, e non come la Confe-derazione che volendo la realizzazione delsecondo tubo minaccia il trasporto pubblico. Comeorganizzazione sociale e sindacale siamo ovvia-mente anche per il rispetto dello Stato di Diritto eper la separazione dei poteri. Il nostro impegnocontro l’iniziativa di attuazione non ha nulla a chevedere con il fatto di essere di destra o di sinistra:si tratta di una questione di umanità.

Personalmente sono scioccato di vedere che inSvizzera principi che erano acquisiti ormai da ge-nerazioni, oggi debbano essere difesi perché mes-si in pericolo da un’iniziativa popolare. Fin dallamia infanzia mi era chiaro che in Svizzera una per-sona è una persona, indipendentemente dalla suaorigine; ed è così per una grande parte della so-cietà. Certo è anche che gli xenofobi c’erano inpassato e ci saranno sempre. Ma sono preoccupa-to perché mai come ora si vogliono violare aperta-mente principi come «libertà, uguaglianza, fratel-lanza» , attraverso una votazione. In passato nonce ne sarebbe stata la minima possibilità. Che tipodi società vogliamo, se attraverso il Gottardo vo-gliamo collegarci all’Europa e allo stesso tempodemonizziamo tutto quanto è a noi estraneo, comechi non ha tatuata sul petto la croce svizzera?

EDITORIALE

«Che tipo di società vogliamo, se attraverso ilGottardo vogliamo collegarci all’Europa e allostesso tempo demonizziamo tutto quanto è a noiestraneo, come chi non ha tatuata sul petto lacroce svizzera?» Peter Moor, caporedattore contatto.sev

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4 ATTUALITÀcontatto.sevN. 02/164.2.2016

«Vedere oltre trenta personequi questa sera - ha esordito ilsegretario sindacale del SEVAngelo Stroppini - è molto im-portante perché in questo mo-do noi possiamo contare suuna reale forza contrattualequando andiamo a trattare conl’azienda. Sul tavolo ci sono te-mi caldi: le misure introdotte acausa dell’euro, l’accordo direciprocità 50:50 per il trafficointeroperabile e la cassa pen-sione». È spettato a MartinAllemann, segretario centrale etitolare del dossier SBB Cargo

International, fare il punto del-la situazione anche sul tempodi lavoro in base agli accordipresi un anno fa per contenerela forza del franco. «Vi invito aprendere nota accuratamentequando lavorate, quando fatelibero e quando è l’azienda achiedervi di stare a casa. Fate-lo e lo dico per la vostra sicu-rezza; è il modo migliore percontrollare l’applicazione degliaccordi» ha insistito Allemannanche quando dalla sala si so-no alzate delle proteste. Nume-rosi macchinisti hanno chiesto

di facilitare questo controllo in-serendo nel sistema un codicespecifico. «Già siamo caricatidi lavoro, dobbiamo ora anchefare le segretarie». E poi, sbot-ta un macchinista: «C’è sempreuna scusa per venire a chieder-ci nuovi sacrifici: prima l’euro,poi il deficit, poi l’accresciutaconcorrenza. E noi, che cosa ri-ceviamo in cambio»? Si è poiinnescato il dibattito sulla libe-ralizzazione che, come hannospiegato i sindacalisti PietroGianolli e Angelo Stroppini,non dipende dai sindacati mada disegni della politica. Il SEVha sempre contrastato la libe-ralizzazione proprio per le con-seguenze che comporta. Del

resto il SEV ha portato davantiai giudici federali l’Ufficio fede-rale dei trasporti e la dittaCrossrail per la questione deldumping salariale. E il sindaca-to ha ottenuto ragione. «Noiusiamo tutti i mezzi a nostradisposizione - ha aggiuntoStroppini - per difendere lecondizioni di lavoro dei mac-chinisti. E dobbiamo misurarcicon una realtà che è il frutto didecisioni politiche, non sinda-cali». Gli ha fatto eco ThomasGiedemann, rappresentantedella CoPe e vicepresidentedella LPV Ticino: «Non dobbia-mo lottare solo quando nego-ziamo degli accordi e per otte-nere dei CCL. Dobbiamo anche

lottare per sorvegliarne l’appli-cazione». Come dire, mai ab-bassare la guardia.Alla fine l’assemblea - a trattirovente - ha dato un mandatochiaro al SEV: controllare rigo-rosamente l’applicazione del-l’accordo di reciprocità nel traf-fico interoperabile (secondo ilSEV non viene rispettato); fareil punto sulle misure introdotteper il cambio euro-franco; chie-dere un accordo analogo aquello di FFS Cargo e FFS per lemisure di stabilizzazione dellaCassa pensione; verificare at-tentamente il progetto di cam-biamento della Cassa pensio-ne, ben sapendo che l’aziendanon può cambiare istituto pre-videnziale senza il consensodel personale. «Ci manca soloquesta: che dopo anni di durolavoro, ci perdiamo in terminidi prestazioni» ha tuonato unaltro macchinista. Il tono è bel-licoso. E con i macchinisti Car-go - che hanno designato an-che Thomas Giedemann nelladelegazione negoziale - c’è po-co da scherzare. frg

Assemblea del personale di SBB Cargo International

I macchinisti si fanno sentireI dipendenti di SBB Cargo International sono rossidi rabbia: le pressioni sulle condizioni di lavoro so-no costanti e la misura è colma. Il clima che si è re-spirato all’assemblea di domenica scorsa a Bellin-zona traduce in modo inequivocabile l’insofferenzadei macchinisti. Si chiedono nuovi sacrifici in cam-bio di cosa? I macchinisti vogliono vederci chiarosu tutta la linea, per cui hanno dato un chiaro man-dato ai sindacati: verificare il rispetto dell’accordodi reciprocità nel traffico interoperabile, verificareattentamente i progetti di cambiamento della cas-sa pensione e chiedere un accordo analogo a quel-lo di FFS e FFS Cargo per le misure di stabilizzazio-ne della Cassa pensione.

frg

Martin Allemann, Angelo Stroppini e Thomas Giedemann

Benché il progetto sui «costistrutturali» ha un nome chesembra relativamente innocuo,si tratta tuttavia di vere e pro-prie soppressioni di posti di la-voro di una dimensione com-pletamente nuova.FFS Cargo annuncia così la can-cellazione, negli uffici, di unposto su cinque. Un assaggiodi «Railfit»? Ci rendiamo contoche le Divisioni FFS non avreb-bero avuto bisogno di McKin-sey, il professionista dei risa-namenti. Le Divisioni si sonoaffrettate a risparmiare –ognuna nel proprio settore dicompetenza – mettendo inopera specifici piani di sman-tellamento. Dopo l’Infrastruttu-ra che ha annunciato da tempola soppressione di 500 posti dilavoro, è il turno di Cargo dipresentare la sua strategia.Dietro il titoletto «costi struttu-rali», si nasconde in realtà unprogramma incisivo che preve-

de in cifre assolute la soppres-sione di 145 posti di lavoro en-tro il 2020. Ma ci si rende con-to della sproporzione dellamisura solo se si sa che talesmantellamento sarà effettua-to su un effettivo di 650 impie-ghi, perlomeno attualmente.Detto in altre parole, un postosu cinque sparirà negli uffici diFFS Cargo.«Solo poco tempo fa, FFS Car-go ci ha detto che con la ridu-zione della metà dell’effettivodell’amministrazione di questiultimi anni, il minimo era statoraggiunto. Ed ecco che ora

l’azienda scende al di sotto delminimo», ha affermato il segre-tario sindacale Philipp Hadorn,titolare del settore Cargo alSEV e membro della Commis-sione dei trasporti del Consi-glio nazionale. «A quanto paresi voleva spremere ancora ulte-riormente il limone». Hadornha precisato che gli impieghinel mirino non sono tutti allacentrale di Olten. «Passerannosotto la scure anche funzioniamministrative di superficie».Per ora FFS Cargo ha solo datoinformazioni a grandi linee, ra-gion per cui il SEV non ha an-

cora chiesto la procedura diconsultazione. «Quando sapre-mo con maggiore precisionequali settori sono interessati aitagli, potremo decidere in co-noscenza di causa» ha spiega-to Hadorn.Nel quadro della procedura diconsultazione il SEV può porta-re le sue proposte per evitareuno smantellamento di posti dilavoro o mitigare questa misu-ra. Intanto FFS Cargo offre daparte sua un pensionamentoanticipato a 60 anni e ripone leproprie speranze soprattuttonella fase di prevenzione che

precede sempre la soppressio-ne di impieghi. Durante questoperiodo devono essere trovaredelle soluzioni per le personecoinvolte.Philipp Hadorn si chiede a checosa diavolo sia servito investi-re milioni per il mandato aMcKinsey: «A quanto pare leDivisioni stanno cercando didimostrare che non hannopaura di una radicale riorganiz-zazione. FFS Cargo farebbe me-glio a concentrarsi sul trasferi-mento del traffico e sul suofinanziamento pubblico invecedi firmare la propria condannaa morte con ristrutturazioni co-stanti». Il fatto che sia la Divi-sione più piccola, Cargo – chesopprime impieghi in modo co-sì drastico – non lascia presa-gire nulla di buono per le altredell’azienda, ossia la DivisioneViaggiatori, Immobili e Grup-po.

pmo/frg

«Railfit», ovvero:1 posto su 5 salta

FFS Cargo presenta il piano di smantellamento negli uffici

REGIONE ......

5contatto.sevN. 02/164.2.2016

Perché si tratta di una leggeinutile? Perché non permetteràdi creare nessun nuovo postodi lavoro. Come per le apertureserali del giovedì, i grandi cen-tri commerciali non assume-ranno nuovo personale ma fa-ranno semplicemente ruotare ilpersonale già sotto contratto,spalmandone gli orari e pro-lungandone le giornate lavo-rative, peggiorando quindi leloro condizioni di lavoro. Ri-spetto alla legge attuale, 30minuti in più al giorno da lune-dì a venerdì, 1 ora e 30 in piùsabato, e una domenica sup-plementare: ecco il prezzo dapagare per il personale dellavendita, senza nessun benefi-cio per l’impiego!Una legge inutile perché nonpermetterà di contrastare il fe-nomeno del turismo degli ac-quisti. Chi si reca in Italia perfare la spesa lo fa per una que-stione di costi o di maggiorevarietà dei prodotti, quindi èsulla varietà dell’offerta e sullaconcorrenzialità dei prezzi chebisogna agire per invertirequesta tendenza nefasta per il

commercio locale. A chi si vuo-le far credere che la fascia ora-ria prevista da queste nuoveaperture sia quella in cui la po-polazione residente si reca ol-tre frontiera per fare acquisti?Per il piacere di ritrovarsi in co-lonna? Una legge inutile, infi-ne, perché le aperture prolun-gate non sono una richiestadella popolazione che si è giàespressa più volte contro pro-getti di legge equivalenti, in Ti-cino come nel resto del paese.La società che lavora e produce24h/24 è espressione della vo-lontà della parte più aggres-siva del mondo padronale, equeste nuove aperture prolun-gate devono essere combattu-te anche in quanto parte inte-grante di un progetto politicoteso a liberalizzare totalmenteil lavoro notturno e domenica-le, anche negli altri settori pro-fessionali (trasporti, posta,banche, assicurazioni, ammini-strazioni pubbliche).

Dannosa per il personaleMa la nuova legge è anchedannosa per il personale im-piegato nel settore, che si ve-drebbe aumentare ulterior-mente flessibilità e pressionisulle condizioni di lavoro. Que-ste aperture prolungate sonopreviste in una fascia orariaimportantissima per permette-re di coniugare un minimo divita sociale e familiare con lavita lavorativa. Questi peggio-ramenti fissati nella legge non

sono merce di scambio per uncontratto collettivo di lavoro,che deve permettere di miglio-rare le condizioni di lavoro deidipendenti e non di peggiorar-le! Dannosa per il settore eco-nomico, perché solo la grandedistribuzione e i grandi centricommerciali potrebbero trarneprofitto.I piccoli commercianti non po-tranno reggere a una concor-renza basata su orari di lavoronon estensibili per commer-cianti indipendenti o con per-sonale ridotto, come lo dimo-stra già il fatto che la maggiorparte di questi piccoli commer-ci restano chiusi il giovedì se-ra. La maggioranza dei dipen-denti del settore sonoimpiegati nel piccolo commer-cio, che è dunque il principaledatore di lavoro del settore. Undanno provocato a questa par-te essenziale del tessuto com-merciale sarebbe un dannoprovocato all’intero sistemaeconomico.Dannosa per il territorio perchéle conseguenze saranno daquesto punto di vista un’ulte-riore desertificazione dei com-merci nelle zone periferiche enelle valli, mentre il consumosi concentrerà ancora di piùnei grandi centri commerciali.Il territorio sarà confrontatocon un ulteriore aumento deltraffico attorno a questi centri,in zone quindi già oggi com-pletamente congestionate. Unulteriore peggioramento delle

condizioni di vita delle popola-zioni vittime di questi fenome-ni quindi, siano essi residentinelle zone più discoste del ter-

ritorio, cosi come nelle vicinan-ze dei grandi centri commer-ciali.

Unia

Il prossimo 28 febbraiosi voterà anche sul-l’estensione degli oraridi apertura dei negozi.Una legge inutile e dan-nosa che anche il SEVcontrasta aderendo alcomitato referendariodi Unia.

Inutile e dannosaNo alla nuova legge sull’apertura dei negozi

UNITI SIAMO SEMPRE PIÙ FORTI

Convinci colleghe e colleghi ad aderire al SEV e vinci nuovi premi attraenti!

......

6contatto.sevN. 02/164.2.2016

■ contatto.sev: con l’iniziativaper l’attuazione, l’attivitàsindacale comporta un gros-so rischio di espulsione perun «secondo» senza passa-porto svizzero come te ?

Manuel Avallone: È così. Po-niamo ad esempio che il SEVdecida di appendere manifestisu delle locomotive. Per mepotrebbe configurarsi il reatodi violazione di domicilio condanneggiamento e il giudicestabilire che gli attivisti delSEV sono penetrati senza per-messo in un deposito e che la

colla degli affissi ha rovinato lavernice delle locomotive. Purnon avendo compiuto io stessoquesti atti, nella mia veste divicepresidente potrei esseregiudicato corresponsabile. Nonsarebbe ancora un motivo suf-ficiente per espellermi, poichénegli ultimi dieci anni non so-no stato condannato a penedetentive o pecuniarie*. Se pe-rò in seguito fossi coinvolto inuna dimostrazione con un con-fronto violento con agenti dellasicurezza, oppure non dovessiseguire le indicazioni della po-

lizia, rischierei automatica-mente di essere espulso. Per

non parlare di quanto potreb-be accadere se mi incatenassiad una locomotiva.

■ Non ti potresti opporre al-l’espulsione mediante laprotezione giuridica SEV fi-no al Tribunale federale? Ilricorso significherebbe an-che l’effetto sospensivo ...

Sì, ma il TF potrebbe comun-que confermare l’espulsione,sebbene questa sia assoluta-mente sproporzionata, qualorai giudici applicassero alla lette-ra il testo dell’articolo costitu-zionale dell’iniziativa per l’at-tuazione.

■ Potresti ancora appellarti aStrasburgo.

L’iniziativa dice esplicitamenteche l’espulsione prevale sul«diritto internazionale non co-gente», dunque non so in chemodo la Svizzera reagirebbe auna censura della Corte euro-pea dei diritti dell’uomo diStrasburgo, nel caso in cui es-sa accettasse il mio appello,dopo un procedimento comun-que molto lungo. Non è nem-meno detto che tale procedi-mento abbia effettosospensivo. Per non dire delpeso psicologico di essere pra-

ticamente già «fuori» con unagamba. Se davvero dovessi la-

sciare la Svizzera, avrei nonpochi problemi a trovare un la-voro in Italia o in Spagna. Lì cisono stato solo in vacanza, iosono nato qui, la mia patria èla Svizzera. Sono uno Svizzerosenza il passaporto elvetico.

■ Non hai pensato alla natura-lizzazione? Altrimenti nonpotresti più continuare conla tua attuale attività.

Sarebbe una possibile soluzio-ne, poiché come sindacalistadi professione correrei davverogrossi rischi. La mia naturaliz-zazione però non cambia il fat-to che l’iniziativa elimina unprincipio elementare del no-stro stato di diritto, ossia quel-lo per cui una corte deve valu-tare la proporzionalità di unapena. L’iniziativa è un potentestrumento d’intimidazione,che punisce con l’espulsioneanche reati minori, come peresempio chi partecipa ad azio-ni o manifestazioni sindacali indifesa dei propri diritti. Il mes-saggio è chiaro: incassa e taci!

■ L’iniziativa limita a chi nonha il passaporto svizzero ildiritto primario di opporsisindacalmente allo sfrutta-mento sul posto di lavoro?

Esatto. Vengono violati siaquesto diritto fondamentale,sia altri diritti delle personesenza il passaporto elvetico.Già oggi per loro non è faciledifendersi dai soprusi sul lavo-ro, perché altrimenti rischie-rebbero sia il posto, sia ilpermesso di soggiorno. L’ini-ziativa li rende ancora più at-taccabili, in maniera generale.Se rischiano l’espulsione peruna rissa o per lesioni corpora-li semplici, dovranno lasciarsipicchiare da un aggressore, sevogliono restare nel nostro pa-ese. Ma anche così sarebberoesposti a una condanna, sequalcuno dovesse provocarliintenzionalmente. L’iniziativaper l’attuazione priva questepersone di ogni diritto. Essacrea un’enorme disparità frachi possiede il passaporto ros-so e chi non ce l’ha, poiché ilgiudizio si basa soltanto suquesto documento e non sullaloro situazione personale. Du-rante il periodo dell’Apartheidin Sudafrica, il criterio era il co-lore della pelle.

■ Ma le risse e gli altri reatinon vanno puniti?

Ovviamente si. Qualsiasi reatodev’essere perseguito, senzariguardo per chi li compie. Ilproblema creato dall’iniziativaè che si puniscono diversa-mente gli autori di uno stessoreato, a dipendenza se hannoo meno il passaporto svizzero.

L’iniziativa per l’attuazione mette il bavaglio ai sindacalisti senza passaporto svizzero, come Manuel Avallone

L’iniziativa per l’attuazione è un potente mezzo di intimidazione nei confronti delle persone che non han-no la cittadinanza svizzera. Potrebbero essere espulse dal nostro paese se fossero coinvolte anche mar-ginalmente in una rissa o in un confronto relativamente pacifico con la polizia oppure in caso di violazio-ne di domicilio con danneggiamento. Per loro la partecipazione a un’azione organizzata dal SEV sarebbeun rischio.

«Come sindacalistacorrerei un grosso rischio»

«L’iniziativa crea un’enorme disparità tra le personecon passaporto elvetico e quelle senza.»

Alex

ande

r Egg

er

Il vicepresidente del SEVManuel Avallone, responsabiledel settore FFS.

In un primo elenco, l’iniziativa per l’attuazione enumera una serie direati da gravi a medio gravi, per i quali è prevista l’espulsione automa-tica per almeno dieci anni. Vi sono incluse però anche infrazionirelativamente meno gravi, che non necessitano di grande energiacriminale come ad esempio la violazione di domicilio citata nel testo.Che poi l’abuso di aiuto sociale – reato nuovo e descritto ampia-mente – possa condurre forzatamente all’espulsione dal territorioelvetico è una prassi ritenuta del tutto sproporzionata dall’esperto didiritto degli stranieri Marc Spescha: «In questo modo, un cosiddetto«secondo», al momento senza lavoro e che riceve un’indennità didisoccupazione, verrebbe espulso automaticamente per dieci anni, nelcaso non dovesse dichiarare i 400 franchi guadagnati sostituendo unpaio di sabati un collega nella consegna a domicilio della pizza. Che siain Svizzera dalla più tenera età, abbia una moglie e due figli e che isoldi guadagnati servano per la fattura del dentista, non potrebbeessere tenuto in considerazione né impedire l’espulsione.»

Un secondo elenco include invece molti reati meno gravi, che pureporterebbero all’espulsione per un periodo da 5 a 15 anni dal nostropaese, se nei dieci anni precedenti vi è già stata una condannacresciuta in giudicato con una pena detentiva o pecuniaria, purtrattandosi allora di un reato bagattella. Fi

DUE CATEGORIE DI DELITTI

INTERVISTA

...... 7

contatto.sevN. 02/164.2.2016

L’assurdo di questa iniziativa èche puoi essere espulso per unperiodo da 5 a 15 anni, se nonhai il passaporto svizzero, an-che per reati minori, ciò che ioconsidero una punizione moltodura. La mia esistenza ne sa-rebbe distrutta, sebbene io sianato qui. Una cosa del tuttosproporzionata anche per fattidi poca entità. Ed è proprio ciòche non vuole l’iniziativa, per-ché proibisce esplicitamente aigiudici di correggere tale ini-quità e lede così il principiofondamentale della proporzio-nalità.

■ L’iniziativa è un pericolo an-che per i cittadini svizzeri?

Sì. Intimidire i lavoratori senzapassaporto svizzero indeboli-sce direttamente i sindacati. Ese dovesse diventare «accetta-bile» il principio di base percui non viene più valutata laproporzionalità di una pena,non passerà molto tempo pri-ma che altre minoranze finisca-no nel mirino dell’UDC, adesempio i disabili, i disoccupa-ti, i beneficiari dell’assistenzasociale. Concretamente, inun’ ottica sindacale significa:se qualcuno non può più op-porsi a cattive condizioni di la-

voro, cresce la pressione suglialtri.

Markus Fischer

* Come precedente varrà adesempio una leggera pena pe-cuniaria per un colpo di sonno,anche senza incidenti o consu-mo di alcol. Uno stato di so-vraffaticamento riscontratodalla polizia durante un accer-tamento vale subito comemancata padronanza del veico-lo ed è punibile come tale.

Andr

é Ne

uhau

s

Manuel Avallone nel 2006 a una manifestazione del SEV a Bienne contro lo smantellamento alle officine: un ruolo che con questa iniziativa diventa molto rischioso.

Fra quelli che l’iniziativa perl’attuazione cita e che, in pre-senza di precedenti condanne –anche di minima gravità* – pos-sono portare all’espulsione dalterritorio svizzero, vi sono anchereati che possono avvenire facil-mente nell’ambito di azioni o didimostrazioni sindacali.

■ Violazione di domicilio ac-compagnata da danneggia-mento o furto: «Se duranteun’azione del SEV Manuel Avallo-ne entra senza permesso in unedificio delle FFS, compie unaviolazione di domicilio – spiegal’avvocato zurighese Marc Spe-scha – e se scrive con lo spray suuna vetrata ‹No a Railfit 2030›,compie addirittura un danneggia-mento, anche se dovesse creareun’opera d’arte.»

■ Violenza o minaccia controle autorità e i funzionari: se leFFS dovessero chiamare la poliziain seguito a un’azione del SEV,Manuel Avallone sarebbe colpe-vole di questo reato qualora nonsi lasciasse allontanare senzareagire. «Basterebbe già la resi-stenza a pubblico ufficiale – ag-

giunge Marc Spescha – ad esem-pio scalciando per non farsi tra-scinare via.»

■ Lesioni personali semplicio rissa: qualora nel corso di unamanifestazione si venisse allemani con controdimostranti oagenti di sicurezza privati e Ma-nuel Avallone, in qualità di orga-nizzatore, cercasse di trattare o diriportare la calma, potrebbe facil-mente essere coinvolto in una ris-sa. «Con questo termine si inten-de uno scontro con almeno trecontendenti caratterizzato dalloscambio reciproco di percosse,corrispondenti almeno alle vie difatto, senza riguardo se i colpi so-no dati per aggredire o per difen-dersi», spiega Marc Spescha. «Uncontendente si rende punibile an-che se si sottrae alla lotta primache subentri la fattispecie, ossiache si ritiri rapidamente.»

Per le lesioni corporali semplici,bastano anche quelle relativa-mente semplici.

Chi non è cittadino svizzero ri-schia l’espulsione, anche separtecipa a una dimostrazioneche disturba il traffico?

Nell’iniziativa per l’attuazione nonsi trova alcun riferimento al pro-posito (gli iniziativisti non ci han-no pensato).È invece il caso nella legisla-zione di applicazione emessadal Parlamento dell’iniziativaper l’espulsione (accettata dalpopolo a fine 2010). Il nuovo arti-colo 66a del Codice penale preve-de che il perturbamento intenzio-nale del servizio ferroviario e ilperturbamento qualificato dellacircolazione pubblica comportanodi principio l’espulsione dal terri-torio svizzero. «Qualificato» signi-fica che si mette volutamente inpericolo l’integrità di molte perso-ne. L’espulsione dalla Svizzeranon sarebbe però eseguita qualo-ra il giudice ritenesse che l’inte-resse della sicurezza pubblica nonprevale sull’interesse privatodell’autore, perché la legislazio-ne di applicazione dell’inizia-tiva sull’espulsione prevedeche si valuti la proporzionali-tà. È la differenza sostanziale conl’iniziativa per l’attuazione, cheimpone al giudice l’espulsione au-tomatica dalla Svizzera qualorasussistano le condizioni. Fi

Espulsione automatica già nel caso di delitti bagattella

Manuel Avallone è nato nel1962 in Svizzera da padreitaliano e madre spagnola,dunque è un cosiddetto«secondo». Cresciuto a Thun,ha seguito la formazione didisegnatore edile e di muratore.Fra il 1985 e il 1986 ha prestatoaiuto alla ricostruzione inNicaragua. In seguito è statosegretario sindacale del SEInell’Oberland bernese. Riqua-lificatosi in docente di scuolaelementare, ha lavorando siacome insegnante sia per il SEI.Al SEV dal 1999, è diventatovicepresidente nel 2008. Vive aBerna con la sua compagna.

BIO

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6contatto.sevN. 02/164.2.2016

■ contatto.sev: con l’iniziativaper l’attuazione, l’attivitàsindacale comporta un gros-so rischio di espulsione perun «secondo» senza passa-porto svizzero come te ?

Manuel Avallone: È così. Po-niamo ad esempio che il SEVdecida di appendere manifestisu delle locomotive. Per mepotrebbe configurarsi il reatodi violazione di domicilio condanneggiamento e il giudicestabilire che gli attivisti delSEV sono penetrati senza per-messo in un deposito e che la

colla degli affissi ha rovinato lavernice delle locomotive. Purnon avendo compiuto io stessoquesti atti, nella mia veste divicepresidente potrei esseregiudicato corresponsabile. Nonsarebbe ancora un motivo suf-ficiente per espellermi, poichénegli ultimi dieci anni non so-no stato condannato a penedetentive o pecuniarie*. Se pe-rò in seguito fossi coinvolto inuna dimostrazione con un con-fronto violento con agenti dellasicurezza, oppure non dovessiseguire le indicazioni della po-

lizia, rischierei automatica-mente di essere espulso. Per

non parlare di quanto potreb-be accadere se mi incatenassiad una locomotiva.

■ Non ti potresti opporre al-l’espulsione mediante laprotezione giuridica SEV fi-no al Tribunale federale? Ilricorso significherebbe an-che l’effetto sospensivo ...

Sì, ma il TF potrebbe comun-que confermare l’espulsione,sebbene questa sia assoluta-mente sproporzionata, qualorai giudici applicassero alla lette-ra il testo dell’articolo costitu-zionale dell’iniziativa per l’at-tuazione.

■ Potresti ancora appellarti aStrasburgo.

L’iniziativa dice esplicitamenteche l’espulsione prevale sul«diritto internazionale non co-gente», dunque non so in chemodo la Svizzera reagirebbe auna censura della Corte euro-pea dei diritti dell’uomo diStrasburgo, nel caso in cui es-sa accettasse il mio appello,dopo un procedimento comun-que molto lungo. Non è nem-meno detto che tale procedi-mento abbia effettosospensivo. Per non dire delpeso psicologico di essere pra-

ticamente già «fuori» con unagamba. Se davvero dovessi la-

sciare la Svizzera, avrei nonpochi problemi a trovare un la-voro in Italia o in Spagna. Lì cisono stato solo in vacanza, iosono nato qui, la mia patria èla Svizzera. Sono uno Svizzerosenza il passaporto elvetico.

■ Non hai pensato alla natura-lizzazione? Altrimenti nonpotresti più continuare conla tua attuale attività.

Sarebbe una possibile soluzio-ne, poiché come sindacalistadi professione correrei davverogrossi rischi. La mia naturaliz-zazione però non cambia il fat-to che l’iniziativa elimina unprincipio elementare del no-stro stato di diritto, ossia quel-lo per cui una corte deve valu-tare la proporzionalità di unapena. L’iniziativa è un potentestrumento d’intimidazione,che punisce con l’espulsioneanche reati minori, come peresempio chi partecipa ad azio-ni o manifestazioni sindacali indifesa dei propri diritti. Il mes-saggio è chiaro: incassa e taci!

■ L’iniziativa limita a chi nonha il passaporto svizzero ildiritto primario di opporsisindacalmente allo sfrutta-mento sul posto di lavoro?

Esatto. Vengono violati siaquesto diritto fondamentale,sia altri diritti delle personesenza il passaporto elvetico.Già oggi per loro non è faciledifendersi dai soprusi sul lavo-ro, perché altrimenti rischie-rebbero sia il posto, sia ilpermesso di soggiorno. L’ini-ziativa li rende ancora più at-taccabili, in maniera generale.Se rischiano l’espulsione peruna rissa o per lesioni corpora-li semplici, dovranno lasciarsipicchiare da un aggressore, sevogliono restare nel nostro pa-ese. Ma anche così sarebberoesposti a una condanna, sequalcuno dovesse provocarliintenzionalmente. L’iniziativaper l’attuazione priva questepersone di ogni diritto. Essacrea un’enorme disparità frachi possiede il passaporto ros-so e chi non ce l’ha, poiché ilgiudizio si basa soltanto suquesto documento e non sullaloro situazione personale. Du-rante il periodo dell’Apartheidin Sudafrica, il criterio era il co-lore della pelle.

■ Ma le risse e gli altri reatinon vanno puniti?

Ovviamente si. Qualsiasi reatodev’essere perseguito, senzariguardo per chi li compie. Ilproblema creato dall’iniziativaè che si puniscono diversa-mente gli autori di uno stessoreato, a dipendenza se hannoo meno il passaporto svizzero.

L’iniziativa per l’attuazione mette il bavaglio ai sindacalisti senza passaporto svizzero, come Manuel Avallone

L’iniziativa per l’attuazione è un potente mezzo di intimidazione nei confronti delle persone che non han-no la cittadinanza svizzera. Potrebbero essere espulse dal nostro paese se fossero coinvolte anche mar-ginalmente in una rissa o in un confronto relativamente pacifico con la polizia oppure in caso di violazio-ne di domicilio con danneggiamento. Per loro la partecipazione a un’azione organizzata dal SEV sarebbeun rischio.

«Come sindacalistacorrerei un grosso rischio»

«L’iniziativa crea un’enorme disparità tra le personecon passaporto elvetico e quelle senza.»

Alex

ande

r Egg

er

Il vicepresidente del SEVManuel Avallone, responsabiledel settore FFS.

In un primo elenco, l’iniziativa per l’attuazione enumera una serie direati da gravi a medio gravi, per i quali è prevista l’espulsione automa-tica per almeno dieci anni. Vi sono incluse però anche infrazionirelativamente meno gravi, che non necessitano di grande energiacriminale come ad esempio la violazione di domicilio citata nel testo.Che poi l’abuso di aiuto sociale – reato nuovo e descritto ampia-mente – possa condurre forzatamente all’espulsione dal territorioelvetico è una prassi ritenuta del tutto sproporzionata dall’esperto didiritto degli stranieri Marc Spescha: «In questo modo, un cosiddetto«secondo», al momento senza lavoro e che riceve un’indennità didisoccupazione, verrebbe espulso automaticamente per dieci anni, nelcaso non dovesse dichiarare i 400 franchi guadagnati sostituendo unpaio di sabati un collega nella consegna a domicilio della pizza. Che siain Svizzera dalla più tenera età, abbia una moglie e due figli e che isoldi guadagnati servano per la fattura del dentista, non potrebbeessere tenuto in considerazione né impedire l’espulsione.»

Un secondo elenco include invece molti reati meno gravi, che pureporterebbero all’espulsione per un periodo da 5 a 15 anni dal nostropaese, se nei dieci anni precedenti vi è già stata una condannacresciuta in giudicato con una pena detentiva o pecuniaria, purtrattandosi allora di un reato bagattella. Fi

DUE CATEGORIE DI DELITTI

INTERVISTA

...... 7

contatto.sevN. 02/164.2.2016

L’assurdo di questa iniziativa èche puoi essere espulso per unperiodo da 5 a 15 anni, se nonhai il passaporto svizzero, an-che per reati minori, ciò che ioconsidero una punizione moltodura. La mia esistenza ne sa-rebbe distrutta, sebbene io sianato qui. Una cosa del tuttosproporzionata anche per fattidi poca entità. Ed è proprio ciòche non vuole l’iniziativa, per-ché proibisce esplicitamente aigiudici di correggere tale ini-quità e lede così il principiofondamentale della proporzio-nalità.

■ L’iniziativa è un pericolo an-che per i cittadini svizzeri?

Sì. Intimidire i lavoratori senzapassaporto svizzero indeboli-sce direttamente i sindacati. Ese dovesse diventare «accetta-bile» il principio di base percui non viene più valutata laproporzionalità di una pena,non passerà molto tempo pri-ma che altre minoranze finisca-no nel mirino dell’UDC, adesempio i disabili, i disoccupa-ti, i beneficiari dell’assistenzasociale. Concretamente, inun’ ottica sindacale significa:se qualcuno non può più op-porsi a cattive condizioni di la-

voro, cresce la pressione suglialtri.

Markus Fischer

* Come precedente varrà adesempio una leggera pena pe-cuniaria per un colpo di sonno,anche senza incidenti o consu-mo di alcol. Uno stato di so-vraffaticamento riscontratodalla polizia durante un accer-tamento vale subito comemancata padronanza del veico-lo ed è punibile come tale.

Andr

é Ne

uhau

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Manuel Avallone nel 2006 a una manifestazione del SEV a Bienne contro lo smantellamento alle officine: un ruolo che con questa iniziativa diventa molto rischioso.

Fra quelli che l’iniziativa perl’attuazione cita e che, in pre-senza di precedenti condanne –anche di minima gravità* – pos-sono portare all’espulsione dalterritorio svizzero, vi sono anchereati che possono avvenire facil-mente nell’ambito di azioni o didimostrazioni sindacali.

■ Violazione di domicilio ac-compagnata da danneggia-mento o furto: «Se duranteun’azione del SEV Manuel Avallo-ne entra senza permesso in unedificio delle FFS, compie unaviolazione di domicilio – spiegal’avvocato zurighese Marc Spe-scha – e se scrive con lo spray suuna vetrata ‹No a Railfit 2030›,compie addirittura un danneggia-mento, anche se dovesse creareun’opera d’arte.»

■ Violenza o minaccia controle autorità e i funzionari: se leFFS dovessero chiamare la poliziain seguito a un’azione del SEV,Manuel Avallone sarebbe colpe-vole di questo reato qualora nonsi lasciasse allontanare senzareagire. «Basterebbe già la resi-stenza a pubblico ufficiale – ag-

giunge Marc Spescha – ad esem-pio scalciando per non farsi tra-scinare via.»

■ Lesioni personali semplicio rissa: qualora nel corso di unamanifestazione si venisse allemani con controdimostranti oagenti di sicurezza privati e Ma-nuel Avallone, in qualità di orga-nizzatore, cercasse di trattare o diriportare la calma, potrebbe facil-mente essere coinvolto in una ris-sa. «Con questo termine si inten-de uno scontro con almeno trecontendenti caratterizzato dalloscambio reciproco di percosse,corrispondenti almeno alle vie difatto, senza riguardo se i colpi so-no dati per aggredire o per difen-dersi», spiega Marc Spescha. «Uncontendente si rende punibile an-che se si sottrae alla lotta primache subentri la fattispecie, ossiache si ritiri rapidamente.»

Per le lesioni corporali semplici,bastano anche quelle relativa-mente semplici.

Chi non è cittadino svizzero ri-schia l’espulsione, anche separtecipa a una dimostrazioneche disturba il traffico?

Nell’iniziativa per l’attuazione nonsi trova alcun riferimento al pro-posito (gli iniziativisti non ci han-no pensato).È invece il caso nella legisla-zione di applicazione emessadal Parlamento dell’iniziativaper l’espulsione (accettata dalpopolo a fine 2010). Il nuovo arti-colo 66a del Codice penale preve-de che il perturbamento intenzio-nale del servizio ferroviario e ilperturbamento qualificato dellacircolazione pubblica comportanodi principio l’espulsione dal terri-torio svizzero. «Qualificato» signi-fica che si mette volutamente inpericolo l’integrità di molte perso-ne. L’espulsione dalla Svizzeranon sarebbe però eseguita qualo-ra il giudice ritenesse che l’inte-resse della sicurezza pubblica nonprevale sull’interesse privatodell’autore, perché la legislazio-ne di applicazione dell’inizia-tiva sull’espulsione prevedeche si valuti la proporzionali-tà. È la differenza sostanziale conl’iniziativa per l’attuazione, cheimpone al giudice l’espulsione au-tomatica dalla Svizzera qualorasussistano le condizioni. Fi

Espulsione automatica già nel caso di delitti bagattella

Manuel Avallone è nato nel1962 in Svizzera da padreitaliano e madre spagnola,dunque è un cosiddetto«secondo». Cresciuto a Thun,ha seguito la formazione didisegnatore edile e di muratore.Fra il 1985 e il 1986 ha prestatoaiuto alla ricostruzione inNicaragua. In seguito è statosegretario sindacale del SEInell’Oberland bernese. Riqua-lificatosi in docente di scuolaelementare, ha lavorando siacome insegnante sia per il SEI.Al SEV dal 1999, è diventatovicepresidente nel 2008. Vive aBerna con la sua compagna.

BIO

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8contatto.sevN. 02/164.2.2016

fficialmente, la doman-da posta in votazioneriguarda la «Modifica

del 26 settembre 2014 dellalegge federale concernente iltransito stradale nella regionealpina (LTS) (Risanamento del-la galleria autostradale del SanGottardo)».Formulata con maggior sinceri-tà, la domanda avrebbe invecedovuto essere: «dobbiamoscavare una nuova galleria au-tostradale al Gottardo?». Unadomanda alla quale la popola-zione ha già risposto di No trevolte, per cui ora si tenta di ab-bindolarla con una formulazio-ne fumosa.

Interrogativi principalisenza rispostaIl risanamento della galleriaautostradale del Gottardo ri-preso dalla domanda in vota-zione è probabilmente neces-sario, ma ci si può chiedereentro quando, in che forma e aquali costi. Questioni fonda-mentali sulle quali dovrebbeessere fatta chiarezza primadella votazione. Ma è proprioquanto non è avvenuto. Si suc-cedono infatti studi dalle con-clusioni contrastanti, presenta-ti, oltre che dai favorevoli e daicontrari, anche dallo stesso uf-ficio federale delle strade

U (USTRA) che rivede in continua-zione le proprie cifre e i propri«fatti».La parte più meschina di que-sta triste vicenda è stata ripre-sa dalla consigliera federaleDoris Leuthard che, dopo averdapprima contrastato il rad-doppio, ha improvvisamentecambiato idea per fare dellarealizzazione della secondacanna una questione di presti-gio personale. E, dato che ilsuo partito, il PPD, non era neè unanime, ha rinviato la vota-zione a dopo le elezioni. Unamossa che potrebbe però rive-larsi a doppio taglio, dato checon il passar del tempo stannoaffiorando sempre più le ma-gagne del progetto e la debo-lezza degli argomenti a favoredel raddoppio. Per coprirle, laministra dei trasporti ha presu-mibilmente vietato pareri con-trari: se il CEO delle FFS non èobbligato a sostenere il pro-getto, non si può comunqueesprimere contro. Il Consigliod’amministrazione può espri-mersi solo attraverso il presi-dente, mentre agli altri è statointimato di tacere (solo il rap-presentante del personale inCdA Andreas Hämmerle siesprime contro il raddoppionell’intervista a pagina 10).Ultimamente, la signora Leut-

hard è poi riuscita a strappareil sostegno al raddoppio.

Sicurezza e collegamentocon il TicinoPer motivare il raddoppio, ven-gono costantemente ripresidue argomenti: la sicurezza el’importanza di garantire uncollegamento tra il Ticino e ilresto della Svizzera. Due argo-menti che però non reggono: lasicurezza della circolazionemonodirezionale in gallerie se-parate verrebbe infatti lieve-mente aumentata, ma solo acondizione di mantenere (co-me del resto prevede il mes-saggio) l’attuale sistema a con-tagocce ed evitare ogniaumento della circolazione.L’ampliamento della capacitàporterebbe però inevitabilmen-te ad un aumento del trafficoche a sua volta incrementereb-be i rischi di incidente sul restodella tratta. Uno studio dell’uf-ficio di prevenzione degli infor-tuni ha calcolato che un au-mento del 3 % del trafficosarebbe sufficiente per annul-lare i miglioramenti nella sicu-rezza. Il problema della sicu-rezza può essere affrontatocon maggior efficienza e conprovvedimenti nettamente me-no costosi (vedi riquadro afianco).

Né è vero che senza raddoppioil Ticino verrebbe separato dalresto della Svizzera. Esso ri-marrà in ogni momento rag-giungibile con ogni mezzo ditrasporto individuale e colletti-vo attraverso il Gottardo, gra-zie alle soluzioni di trasbordodel traffico stradale che abbia-mo presentato in dettaglio sulnumero 20/2015 di contat-to.sev, contrariamente a quan-to avverrebbe se venisse adot-tato il progetto di risanamentocon raddoppio, che richiedecomunque un periodo di bloc-co della galleria autostradaleper degli interventi urgenti. Ul-timamente, l’USTRA ha comu-nicato che questi interventinon sarebbero più necessari,ma ciò solleva più che giustifi-cati dubbi sulla serietà e la co-scienziosità con cui questoprogetto è stato sin qui portatoavanti.

Sabotaggio delle NTFAContro il risanamento della gal-leria non vi sono obiezioni diprincipio, ma non dovrebbe es-sere possibile approfittarneper aumentare le capacità stra-dali e infrangere la costituzio-ne. È un approccio di cui i so-stenitori del raddoppio sonoperfettamente consapevoli,tanto che il consigliere nazio-

nale Ulrich Giezendanner haper esempio previsto la finedelle colonne estive ai portalidel Gottardo, grazie al raddop-pio. Un’affermazione che nonpotrebbe concretizzarsi senzaaumenti di capacità della galle-ria. Il raddoppio finirebbe ine-vitabilmente per attirare nuovotraffico per cui si formerebberonuove colonne sia al Gottardoche altrove sulla rete. Del re-sto, già nel 1980, all’aperturadell’attuale galleria auto-stradale si era predetta la finedelle colonne al Gottardo e tut-ti abbiamo visto com’è andata.

Inquinamento programmatoIl Ticino soffre invece per l’ec-cesso di traffico motorizzato,in particolare per quello pe-sante di transito e i valori disostanze inquinanti ammissi-bili sono spesso superati. Leimmissioni foniche pregiudica-no inoltre la qualità di vita lun-go l’asse autostradale. Ancheda questo punto di vista, il tra-sferimento del traffico è unasoluzione di gran lunga miglio-re. La nuova linea ferroviaria dibase avvicinerà il Ticino al re-sto della Svizzera, offrendo alturismo nuove opportunità dacogliere, invece che distrugger-

Per un chiaro NO al raddoppio della galleria autostradale del Gottardo

Questo progettoè un chiaro imbroglioLa sola cosa chiara del progetto di raddoppio della galleria del Gottardo è che quest’ultima ha bisognodi essere risanata. Su tutti gli altri aspetti, vi sono talmente tanti pareri e congetture in contraddizionetra loro che al cittadino elettore consapevole delle proprie responsabilità non può esserci che una solu-zione: rifiutare il progetto, respingendolo al mittente. Quello che viene presentato come una semplicemodifica di legge, è in realtà un tentativo di aggirare il vincolo costituzionale per realizzare un secondotunnel autostradale che il popolo ha più volte dichiarato di non volere.

«La Svizzera e il suo popolo hanno investito20 miliardi per le NTFA. Questi nuovi investimenti per

la strada al Gottardo faranno concorrenza alle NTFA,riducendone la redditività.»

Andrea Hämmerle, già consigliere nazionale e membro SEV FFS

continua a pag. 10

DOSSIER

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contatto.sevN. 02/164.2.2016

Il raddoppio della galleria autostradale del Gottardo farebbe della Svizzera un «inferno di transito» soprattutto del traffico pesante stradale, invece di trasferirlo su ferroviacome più volte voluto dal popolo.

Tutti ricordano il terribile incendionella galleria del Gottardo del24 ottobre 2001, che avevacausato 11 vittime e che oggiviene utilizzato per giustificare larichiesta di un raddoppio. Ma aragione?

L’incidente era stato causato daun camionista turco ubriaco cheaveva urtato la parete dellagalleria, per poi rimbalzare versola corsia opposta, su cui circolavaun altro autocarro, il cui condu-cente italiano è riuscito di misuraa schivarlo, senza però poterevitare che i mezzi si toccassero.La strisciata ha danneggiato iserbatoi ed il carburante che si èsparso sulla strada si è incendiatoa seguito di un cavo elettricostrappato. I due autocarri hannopreso fuoco immediatamente el’incendio si è propagato ai setteveicoli che seguivano, uccidendodieci automobilisti e il camionistaall’origine dell’incidente, anche acausa di lacune del sistema diventilazione.

Il tutto non è quindi partito da una

collisione frontale, nemmeno nelcaso dell’incidente del 1999 nellagalleria dei Monti Tauri, allorabidirezionale, dove il mattinopresto un camionista sovraffatica-to aveva tamponato la colonna diautoveicoli, spingendola addossoad un altro autocarro carico dibombolette spray altamenteesplosive. Nell’incendio che si èscatenato sono morte dodicipersone.

Nemmeno la soppressione deltraffico in senso inverso puòescludere gli incidenti, comedimostra la catastrofe di Sierre,avvenuta in una galleria monodi-rezionale a due corsie, nella qualeun bus, per circostanze che nonhanno potuto essere completa-mente chiarite, si è schiantato a100 km/h contro la parete dellanicchia di soccorso, perpendicola-re al senso di marcia, uccidendo28 persone.

Nella galleria del Monte Bianco,al confine tra Francia e Italia, nel1999 un incendio di un autocarroha causato ben 41 vittime. Anche

in quel caso, come al Gottardo,venne criticato il sistema diventilazione, oltre all’insufficienzadi locali protetti dal fuoco el’organizzazione caotica deisoccorsi.

Nonostante incendi e collisionifrontali siano le circostanzemaggiormente temute dallamaggior parte degli automobilisti,vi sono anche molti altri pericoli,che ridimensionano la portatadell’argomento della sicurezzaimpugnato dai sostenitori delraddoppio. Se è vero che duegallerie monodirezionali ad unasola corsia (come indicato dalmessaggio) permetterebbero dimigliorare lievemente la sicurezza,bisogna considerare che lagalleria del Gottardo già oggirisulta molto più sicura rispettoall’epoca dell’incidente. Laventilazione è stata riconcepita, iveicoli surriscaldati vengonoautomaticamente intercettati efermati dai portali termici posti aidue imbocchi (quello del portalesud è stato inaugurato nel 2013,mentre a nord solo alcune

settimane fa) e il sistema a«contagocce» permette di regolareil numero di autocarri in circolazio-ne in galleria. Questi provvedi-menti hanno permesso di ridurreda 68 a 10 il numero di incidentiall’anno, che solitamente sirisolvono con soli danni materiali.

Il merito principale di questaevoluzione va comunque alsistema a contagocce, chepermette di contenere il maggiorfattore di rischio, ossia la densitàdel traffico. Viene quindi confer-mata l’equazione meno traffico =meno incidenti, a dimostrazioneche il maggior guadagno intermini di sicurezza darebbeconseguibile trasferendo in modocoerente il traffico dalla stradaalla ferrovia. Già oggi, d’altronde,alcune merci pericolose possonoattraversare le Alpi solo suferrovia, sia al Gottardo che sullealtre vie di transito. Una realtà damantenere, per evitare, comeindica anche il Consiglio federale,un trasferimento di ritorno dallaferrovia alla strada.

L’adozione di altri provvedimenti,come la posa di guard-railabbassabili, l’introduzione dinuove tecnologie di assistenzaalla guida sui veicoli, come isistemi di rispetto delle distanzee delle corsie di circolazione, chepotrebbero in futuro esseredichiarati obbligatori e le limita-zioni di velocità (l’abbassamentodel limite da 80 a 60 km/h nellagalleria aumenterebbe il tempo dipercorrenza di soli 4’) migliorereb-bero notevolmente la sicurezza.

Una nuova galleria avrebbe percontro conseguenze negative acausa dell’inevitabile aumento deltraffico che genererebbe piùincidenti. Inoltre, la secondagalleria dovrebbe essere gestita inmodo bidirezionale sino al terminedei lavori di risanamento e questamodalità verrebbe reintrodotta incaso di perturbazioni o interventidi manutenzione. Vi è da chiedersicome reagiranno gli automobilistiimprovvisamente confrontati adun traffico bidirezionale, al qualenon sono più abituati. pan.

Per la sicurezza nella galleria del Gottardo, vi sono soluzioni migliori del raddoppio

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8contatto.sevN. 02/164.2.2016

fficialmente, la doman-da posta in votazioneriguarda la «Modifica

del 26 settembre 2014 dellalegge federale concernente iltransito stradale nella regionealpina (LTS) (Risanamento del-la galleria autostradale del SanGottardo)».Formulata con maggior sinceri-tà, la domanda avrebbe invecedovuto essere: «dobbiamoscavare una nuova galleria au-tostradale al Gottardo?». Unadomanda alla quale la popola-zione ha già risposto di No trevolte, per cui ora si tenta di ab-bindolarla con una formulazio-ne fumosa.

Interrogativi principalisenza rispostaIl risanamento della galleriaautostradale del Gottardo ri-preso dalla domanda in vota-zione è probabilmente neces-sario, ma ci si può chiedereentro quando, in che forma e aquali costi. Questioni fonda-mentali sulle quali dovrebbeessere fatta chiarezza primadella votazione. Ma è proprioquanto non è avvenuto. Si suc-cedono infatti studi dalle con-clusioni contrastanti, presenta-ti, oltre che dai favorevoli e daicontrari, anche dallo stesso uf-ficio federale delle strade

U (USTRA) che rivede in continua-zione le proprie cifre e i propri«fatti».La parte più meschina di que-sta triste vicenda è stata ripre-sa dalla consigliera federaleDoris Leuthard che, dopo averdapprima contrastato il rad-doppio, ha improvvisamentecambiato idea per fare dellarealizzazione della secondacanna una questione di presti-gio personale. E, dato che ilsuo partito, il PPD, non era neè unanime, ha rinviato la vota-zione a dopo le elezioni. Unamossa che potrebbe però rive-larsi a doppio taglio, dato checon il passar del tempo stannoaffiorando sempre più le ma-gagne del progetto e la debo-lezza degli argomenti a favoredel raddoppio. Per coprirle, laministra dei trasporti ha presu-mibilmente vietato pareri con-trari: se il CEO delle FFS non èobbligato a sostenere il pro-getto, non si può comunqueesprimere contro. Il Consigliod’amministrazione può espri-mersi solo attraverso il presi-dente, mentre agli altri è statointimato di tacere (solo il rap-presentante del personale inCdA Andreas Hämmerle siesprime contro il raddoppionell’intervista a pagina 10).Ultimamente, la signora Leut-

hard è poi riuscita a strappareil sostegno al raddoppio.

Sicurezza e collegamentocon il TicinoPer motivare il raddoppio, ven-gono costantemente ripresidue argomenti: la sicurezza el’importanza di garantire uncollegamento tra il Ticino e ilresto della Svizzera. Due argo-menti che però non reggono: lasicurezza della circolazionemonodirezionale in gallerie se-parate verrebbe infatti lieve-mente aumentata, ma solo acondizione di mantenere (co-me del resto prevede il mes-saggio) l’attuale sistema a con-tagocce ed evitare ogniaumento della circolazione.L’ampliamento della capacitàporterebbe però inevitabilmen-te ad un aumento del trafficoche a sua volta incrementereb-be i rischi di incidente sul restodella tratta. Uno studio dell’uf-ficio di prevenzione degli infor-tuni ha calcolato che un au-mento del 3 % del trafficosarebbe sufficiente per annul-lare i miglioramenti nella sicu-rezza. Il problema della sicu-rezza può essere affrontatocon maggior efficienza e conprovvedimenti nettamente me-no costosi (vedi riquadro afianco).

Né è vero che senza raddoppioil Ticino verrebbe separato dalresto della Svizzera. Esso ri-marrà in ogni momento rag-giungibile con ogni mezzo ditrasporto individuale e colletti-vo attraverso il Gottardo, gra-zie alle soluzioni di trasbordodel traffico stradale che abbia-mo presentato in dettaglio sulnumero 20/2015 di contat-to.sev, contrariamente a quan-to avverrebbe se venisse adot-tato il progetto di risanamentocon raddoppio, che richiedecomunque un periodo di bloc-co della galleria autostradaleper degli interventi urgenti. Ul-timamente, l’USTRA ha comu-nicato che questi interventinon sarebbero più necessari,ma ciò solleva più che giustifi-cati dubbi sulla serietà e la co-scienziosità con cui questoprogetto è stato sin qui portatoavanti.

Sabotaggio delle NTFAContro il risanamento della gal-leria non vi sono obiezioni diprincipio, ma non dovrebbe es-sere possibile approfittarneper aumentare le capacità stra-dali e infrangere la costituzio-ne. È un approccio di cui i so-stenitori del raddoppio sonoperfettamente consapevoli,tanto che il consigliere nazio-

nale Ulrich Giezendanner haper esempio previsto la finedelle colonne estive ai portalidel Gottardo, grazie al raddop-pio. Un’affermazione che nonpotrebbe concretizzarsi senzaaumenti di capacità della galle-ria. Il raddoppio finirebbe ine-vitabilmente per attirare nuovotraffico per cui si formerebberonuove colonne sia al Gottardoche altrove sulla rete. Del re-sto, già nel 1980, all’aperturadell’attuale galleria auto-stradale si era predetta la finedelle colonne al Gottardo e tut-ti abbiamo visto com’è andata.

Inquinamento programmatoIl Ticino soffre invece per l’ec-cesso di traffico motorizzato,in particolare per quello pe-sante di transito e i valori disostanze inquinanti ammissi-bili sono spesso superati. Leimmissioni foniche pregiudica-no inoltre la qualità di vita lun-go l’asse autostradale. Ancheda questo punto di vista, il tra-sferimento del traffico è unasoluzione di gran lunga miglio-re. La nuova linea ferroviaria dibase avvicinerà il Ticino al re-sto della Svizzera, offrendo alturismo nuove opportunità dacogliere, invece che distrugger-

Per un chiaro NO al raddoppio della galleria autostradale del Gottardo

Questo progettoè un chiaro imbroglioLa sola cosa chiara del progetto di raddoppio della galleria del Gottardo è che quest’ultima ha bisognodi essere risanata. Su tutti gli altri aspetti, vi sono talmente tanti pareri e congetture in contraddizionetra loro che al cittadino elettore consapevole delle proprie responsabilità non può esserci che una solu-zione: rifiutare il progetto, respingendolo al mittente. Quello che viene presentato come una semplicemodifica di legge, è in realtà un tentativo di aggirare il vincolo costituzionale per realizzare un secondotunnel autostradale che il popolo ha più volte dichiarato di non volere.

«La Svizzera e il suo popolo hanno investito20 miliardi per le NTFA. Questi nuovi investimenti per

la strada al Gottardo faranno concorrenza alle NTFA,riducendone la redditività.»

Andrea Hämmerle, già consigliere nazionale e membro SEV FFS

continua a pag. 10

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contatto.sevN. 02/164.2.2016

Il raddoppio della galleria autostradale del Gottardo farebbe della Svizzera un «inferno di transito» soprattutto del traffico pesante stradale, invece di trasferirlo su ferroviacome più volte voluto dal popolo.

Tutti ricordano il terribile incendionella galleria del Gottardo del24 ottobre 2001, che avevacausato 11 vittime e che oggiviene utilizzato per giustificare larichiesta di un raddoppio. Ma aragione?

L’incidente era stato causato daun camionista turco ubriaco cheaveva urtato la parete dellagalleria, per poi rimbalzare versola corsia opposta, su cui circolavaun altro autocarro, il cui condu-cente italiano è riuscito di misuraa schivarlo, senza però poterevitare che i mezzi si toccassero.La strisciata ha danneggiato iserbatoi ed il carburante che si èsparso sulla strada si è incendiatoa seguito di un cavo elettricostrappato. I due autocarri hannopreso fuoco immediatamente el’incendio si è propagato ai setteveicoli che seguivano, uccidendodieci automobilisti e il camionistaall’origine dell’incidente, anche acausa di lacune del sistema diventilazione.

Il tutto non è quindi partito da una

collisione frontale, nemmeno nelcaso dell’incidente del 1999 nellagalleria dei Monti Tauri, allorabidirezionale, dove il mattinopresto un camionista sovraffatica-to aveva tamponato la colonna diautoveicoli, spingendola addossoad un altro autocarro carico dibombolette spray altamenteesplosive. Nell’incendio che si èscatenato sono morte dodicipersone.

Nemmeno la soppressione deltraffico in senso inverso puòescludere gli incidenti, comedimostra la catastrofe di Sierre,avvenuta in una galleria monodi-rezionale a due corsie, nella qualeun bus, per circostanze che nonhanno potuto essere completa-mente chiarite, si è schiantato a100 km/h contro la parete dellanicchia di soccorso, perpendicola-re al senso di marcia, uccidendo28 persone.

Nella galleria del Monte Bianco,al confine tra Francia e Italia, nel1999 un incendio di un autocarroha causato ben 41 vittime. Anche

in quel caso, come al Gottardo,venne criticato il sistema diventilazione, oltre all’insufficienzadi locali protetti dal fuoco el’organizzazione caotica deisoccorsi.

Nonostante incendi e collisionifrontali siano le circostanzemaggiormente temute dallamaggior parte degli automobilisti,vi sono anche molti altri pericoli,che ridimensionano la portatadell’argomento della sicurezzaimpugnato dai sostenitori delraddoppio. Se è vero che duegallerie monodirezionali ad unasola corsia (come indicato dalmessaggio) permetterebbero dimigliorare lievemente la sicurezza,bisogna considerare che lagalleria del Gottardo già oggirisulta molto più sicura rispettoall’epoca dell’incidente. Laventilazione è stata riconcepita, iveicoli surriscaldati vengonoautomaticamente intercettati efermati dai portali termici posti aidue imbocchi (quello del portalesud è stato inaugurato nel 2013,mentre a nord solo alcune

settimane fa) e il sistema a«contagocce» permette di regolareil numero di autocarri in circolazio-ne in galleria. Questi provvedi-menti hanno permesso di ridurreda 68 a 10 il numero di incidentiall’anno, che solitamente sirisolvono con soli danni materiali.

Il merito principale di questaevoluzione va comunque alsistema a contagocce, chepermette di contenere il maggiorfattore di rischio, ossia la densitàdel traffico. Viene quindi confer-mata l’equazione meno traffico =meno incidenti, a dimostrazioneche il maggior guadagno intermini di sicurezza darebbeconseguibile trasferendo in modocoerente il traffico dalla stradaalla ferrovia. Già oggi, d’altronde,alcune merci pericolose possonoattraversare le Alpi solo suferrovia, sia al Gottardo che sullealtre vie di transito. Una realtà damantenere, per evitare, comeindica anche il Consiglio federale,un trasferimento di ritorno dallaferrovia alla strada.

L’adozione di altri provvedimenti,come la posa di guard-railabbassabili, l’introduzione dinuove tecnologie di assistenzaalla guida sui veicoli, come isistemi di rispetto delle distanzee delle corsie di circolazione, chepotrebbero in futuro esseredichiarati obbligatori e le limita-zioni di velocità (l’abbassamentodel limite da 80 a 60 km/h nellagalleria aumenterebbe il tempo dipercorrenza di soli 4’) migliorereb-bero notevolmente la sicurezza.

Una nuova galleria avrebbe percontro conseguenze negative acausa dell’inevitabile aumento deltraffico che genererebbe piùincidenti. Inoltre, la secondagalleria dovrebbe essere gestita inmodo bidirezionale sino al terminedei lavori di risanamento e questamodalità verrebbe reintrodotta incaso di perturbazioni o interventidi manutenzione. Vi è da chiedersicome reagiranno gli automobilistiimprovvisamente confrontati adun traffico bidirezionale, al qualenon sono più abituati. pan.

Per la sicurezza nella galleria del Gottardo, vi sono soluzioni migliori del raddoppio

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10 DOSSIERcontatto.sevN. 02/164.2.2016

■ Andrea Hämmerle, sei statotra i fondatori dell’Iniziativadelle Alpi e sei contrario alraddoppio del Gottardo. Co-sa ti ha indotto a pubblicarela tua posizione, nonostanteil divieto imposto ai membridel consiglio di amministra-zione delle FFS?

Oltre che cofondatore dell’Ini-ziativa delle Alpi, sono stato

anche consigliere nazionale at-tivo nella politica dei trasportie sono un cittadino che fa usodel suo diritto di esprimersi inquanto tale e non in qualità dimembro del consiglio di ammi-nistrazione delle FFS. La comu-nicazione delle decisioni diquest’organo compete al presi-dente.

■ Quali sono gli argomentiprincipali contro il progettoin votazione?

Ve ne sono tre: il primo è l’au-mento di capacità implicito nelraddoppio e contrario alla co-stituzione federale. Si può evi-dentemente discutere se sivuol fare effettivamente uso di

questa maggior capacità, cheperò viene in ogni caso creata.Vi è poi il fatto che la Svizzerae il suo popolo hanno investito20 miliardi per le NTFA. Questinuovi investimenti per la stra-da al Gottardo faranno concor-renza alle NTFA, riducendonela redditività. Da ultimo, vi saràl’immancabile pressione inter-na ed europea a percorrere en-trambe le gallerie a due corsie,se la capacità verrà aumentata.

■ Come Grigionese dovrestiessere contento se gli auto-carri non dovessero più pas-sare dal San Bernardino!

Sono più portato a riflettere alivello nazionale e a lungo ter-

mine, invece che a breve termi-ne e in ottica grigionese. E sonoanche certo che a lungo termi-ne nemmeno il cantone dei Gri-gioni beneficerebbe di un rad-doppio del Gottardo. pan.

Andrea Hämmerle (69) è giurista econtadino bio e abita a Pratval, nelcantone dei Grigioni. È stato consi-gliere nazionale dal 1991 al 2001 eha fatto parte della commissionetrasporti e telecomunicazioni e dellacommissione di sorveglianza delleNTFA.Andrea Hämmerle è membro delSEV e rappresentante del personalenel consiglio di amministrazione del-le FFS.

Andrea Hämmerle nonsi fa mettere la muse-ruola, né accetta il rim-provero dei membri SEVdi non opporsi al rad-doppio della galleriadel Gottardo.

«Progetto anticostituzionale»Tre domande a Andrea Hämmerle, rappresentante del personale nel CdA FFS

Raramente alle urne vienepresentato un progetto cosìpoco curato come la modifica dilegge volta a permettere ilraddoppio della galleria delGottardo, che pure è statadiscussa in lungo e in largodalle camere federali. Le basiper questa discussione cambia-mo però in continuazione, comepure le cifre ad esse connesse.Ora che la discussione sull’op-portunità e sulla conformità allacostituzione del raddoppio èall’apice, sulla stampa vengonopresentati a getto continuonuovi e fantasiosi progetti. Vi èper esempio chi propone didestinare l’attuale galleriaferroviaria all’uso stradale,oppure di costruire una nuovastrada con una galleria moltopiù breve tra il Motto Bartola eHospental.Fantasie ingenieristiche magarianche interessanti, ma che nondevono far dimenticare la realtà

di una NTFA pronta tra pochimesi, mentre persino l’Ufficiofederale delle strade haammesso che il risanamentodella galleria autostradalepotrebbe attendere qualcheanno. Sarebbe quindi opportunoutilizzare questo periodo perraccogliere esperienze con laNTFA e per sviluppare unapolitica di trasferimentocoerente, compreso un progettodi risanamento rispettoso dellacostituzione, privo di aumenti dicapacità.È quanto il SEV ha sempresostenuto e quanto vieneribadito dalla sua base. L’altroieri, molti membri SEV hannopartecipato ad un’azione divolantinaggio contro il raddop-pio, come aveva già fatto inoccasione del progetto FAIF,confermando l’impegno delsindacato per plasmare lapolitica dei trasporti svizzera.

Peter Anliker

COMMENTOInutile, sbagliato e costoso Votare No per mantenere

l’attuale linea del Gottardo

Nell’imminenza dell’aperturadella linea di base, ci si chiedesempre più spesso cosa avverràdella linea di montagna. Anchese nessuno ha sin qui prospetta-to una possibile chiusura, vi sonoperplessità evidenti, legatesoprattutto ai costi di manuten-zione e di esercizio della linea dimontagna, dal tracciato moltoesigente. Come riferisce ilnumero di gennaio dell’autorevo-le «Schweizer Eisenbahn-Revue»,la Confederazione, tramitel’Ufficio federale dei trasporti,sta facendo orecchie da mercan-te a qualsiasi richiesta disussidio avanzata dalle FFS.Il calo del traffico derivantedall’apertura della linea di basediminuirà inevitabilmente gliintroiti conseguiti su quella dimontagna, incrementando diconseguenza le pressioni per uncontenimento dei costi.È evidente che, per far rientrarequeste perplessità, non vi

sarebbe nulla di meglio di unincremento della domanda ditrasporto, e quindi anche delleentrate, per esempio grazieall’implementazione del trasferi-mento delle merci dalla stradaalla ferrovia che renderebbenecessario il ricorso alla linea dimontagna.Per contro, non bisogna essereprofeti per immaginare chel’ampliamento dell’infrastrutturastradale favorirebbe considera-zioni di tutt’altro genere e perprevedere che a farne le spesepotrebbe essere la linea ferrovia-ria di montagna.Né bisogna essere dei maghi perimmaginare le conseguenze di unsuo abbandono per la Leventinae la valle della Reuss, rispettiva-mente per i posti di lavoro chedipendono dall’esercizio dellalinea ferroviaria di montagna.Se abbiamo bisogno di un altromotivo per votare NO a questoscellerato progetto di raddoppiodella galleria autostradale,eccolo servito. Gi .

A favore della Leventina e di Uri

le con nuovi incrementi diemissioni nocive.

Investire laddove vi è maggiornecessitàDeve far riflettere la considera-zione che, nonostante al Got-tardo vi siano problemi di cir-colazione solo in alcuni periodiparticolarmente critici, come ifine settimana di migrazioneper le vacanze, vi si voglianoinvestire 3 miliardi e mezzo,affermando nel contempo dinon voler utilizzare le maggioricapacità realizzate.In Svizzera, vi sono altri puntidella rete autostradale afflittida problemi ben peggiori e chesi verificano ben più spesso.Per chi pensa a lungo termine,sono questi i punti in cui occor-rerebbe prioritariamente inve-stire.

Il secondo tubo esiste giàA giugno, verrà inaugurata lagalleria di base del San Gottar-do. Si può quindi affermareche il secondo tubo (ferrovia-rio) esiste già. Una realizzazio-ne che suscita giustamenteaspettative elevate, dimostrateanche dall’autentico assalto aitreni inaugurativi da parte del-la popolazione. Sarebbe quin-di opportuno attendere l’evolu-zione dopo la messa in serviziodi questa galleria. Ma per farlo,bisogna votare NO il 28 febbra-io, in modo da poter disporredella possibilità di integraretutte le possibilità effettiva-mente offerte dal trasporto fer-roviario con la NTFA nella piani-ficazione di un risanamentodella galleria concepito su al-tre basi e con una serietà di cuil’attuale progetto dà scarsaprova.Anche i dipendenti delle ferro-vie aspettano con ansia la nuo-va linea di base e raccomanda-no pertanto di votare NO il 28febbraio al raddoppio dellagalleria autostradale.

Peter Anliker

Segue da pag. 8

SERVIZIO ......

11contatto.sevN. 02/164.2.2016

Al rientro dalle vacanze, abbia-mo constatato che la nostra ca-sa era stata derubata. La portadel balcone era stata forzata el’appartamento era sottosopra.Mancavano inoltre la nostrapendola e la mia bicicletta.Quanto rimborsa l’assicurazio-ne?F. K. da K.

Gentile signora K., l’inverno,con le sue giornate semprepiù brevi, è una delle stagionipreferite dai ladri, che si con-centrano in particolare sullecase i cui proprietari sono in

vacanza. Vi sono bande concontatti all’estero, che si fan-no comunicare i veicoli vistinelle località di vacanza, perprocedere indisturbati a «visi-tare» le abitazioni in patria.Questi inconvenienti possonoessere prevenuti, per esem-pio, chiedendo all’ufficio dicircolazione di non pubblicarei recapiti del numero di targa,oppure chiedendo a un paren-te o a un vicino di controllareregolarmente l’abitazione, inmodo da poter per lo menosporgere denuncia con mag-gior tempestività.

I danni vengono coperti dal-l’assicurazione di economiadomestica. Tra le varie offerte,è consigliabile verificare seesse comprendono anche lespese di riordino e riparazio-ne, rispettivamente se vienecoperto il valore reale oppurequello a nuovo degli oggettidanneggiati. Alcune assicu-razioni, tra le quali Helvetia,riconoscono, se del caso,anche un contributo perun’assistenza psicologica.A scadenze regolari, ma inogni caso dopo un acquistoimportante, si dovrebbe an-

che verificare se la somma as-sicurata corrisponde ancora alvalore reale. Il valore mediodell’economia domestica diuna persona sola che alloggiain un monolocale si aggira sui35 000 franchi, mentre il valo-re medio per un’economia do-mestica di quattro persone inun appartamento da quattrolocali e mezzo è di 156 000franchi.Un’assicurazione normale dieconomia domestica non co-pre invece i furti fuori dal do-micilio. Chi non ha quindi sot-toscritto un supplemento per

questi casi, non riceverà nes-sun rimborso per l’attrezzaturafotografica sottratta durante levacanze o la bici svanita nelnulla in stazione. Un’altra assi-curazione complementare diHelvetia, chiamata «all risks»copre anche altre eventualità,come per esempio il bagagliosmarrito durante il viaggio op-pure il guasto al congelatoredurante le vacanze che ha irri-mediabilmente compromessoi generi alimentari conservati.

Team di consulenza Helvetia

Non sottovalutare la propria economia domestica

Ben assicurati contro le effrazioni

§Ogni collaboratrice ecollaboratore ha dirittodi ricevere un attestatodi lavoro veritiero e be-nevolo. Già, ma cosa si-gnifica nel singolo ca-so? E che cosa c’entranoi misteriosi «codici»?

Colpi di diritto

Chi, dopo aver concorso a unposto di lavoro, intende rien-trare in una rosa più ristrettadi candidati, necessita asso-lutamente di un «buon» atte-stato di lavoro. In una grandeazienda con un settore HR ditipo professionale, di regolaun simile attestato viene al-lestito «automaticamente». Èperò sempre meglio leggerloattentamente, poiché a voltechiarezza e individualità fan-no difetto. Gli attestati di la-voro rilasciati dalle FFS e daFFS Cargo occupano assaispesso il team della prote-zione giuridica del SEV.

Cosa deve contenereun attestato di lavoroGeneralità della lavoratrice,del lavoratore: nome e co-gnome, data di nascita, luo-go o paese di attinenza, al-

L’attestato di lavoro, tema sempre attualeL’attestato di lavoro assume un ruolo importante nella ricerca di un nuovo impiego. È dunque buona cosa leggere accuratamente quello che si riceve.

l’occorrenza stato civile. Ov-viamente dev’essere indicatoanche il nome dell’aziendaper la quale si è lavorato,meglio ancora il reparto o ladivisione e, dove ciò non ri-sulta esplicitamente, le atti-vità svolte. Secondo i casipuò essere utile presentarecon poche parole il datore dilavoro.

Indicazione della professionee della funzioneÈ importante citare anche laprofessione appresa, comead esempio «impiegato dilogistica AFC», «assistented’ufficio CFP», eventualmen-te anche le specializzazioniseguite (corsi, esami SUP) ela designazione della funzio-ne esercitata. Le attività de-vono essere elencate (tutte)dettagliatamente, ad esem-pio «consulenza telefonicaalla clientela», «verifichetecniche dei veicoli con lavo-ro a turni».Fin qui, di solito, l’attestatonon dà origine a contestazio-ni, essendo possibile far ca-po anche alla descrizione delposto.Il documento deve pure in-

cludere una valutazione delleprestazioni («a nostra pienasoddisfazione»), delle capa-cità personali («vanno messein risalto le sue ottime nozio-ni delle lingue straniere siascritte sia orali») – qui a vol-te le opinioni divergono.Dell’attestato fa parte ancheuna «nota di condotta», adesempio «X è stato molto ap-prezzato dai suoi colleghi dilavoro, ha sempre tenuto uncomportamento leale verso isuperiori e in ogni momentoè stato corretto e disponibilenei confronti dei nostri clien-ti».

Evitare le affermazioninegativeÈ possibile aggiungere qual-cosa circa lo scioglimentodel rapporto di lavoro, senon vi sono formulazioni ne-gative: «Il signor X lascia lanostra ditta di sua volontà,per dedicarsi al suo perfezio-namento professionale», «Lasignora Y ci lascia per unanuova sfida presso un’altraazienda». Di norma l’attesta-to si chiude con una formula-zione benevola: «Ringrazia-mo il signor Z per tutto quan-

to fatto nella nostra impresae gli auguriamo ogni benenel suo nuovo percorso pro-fessionale.» Il documentodeve essere redatto in mododa non impedire la futura«carriera».Svariate formulazioni a pri-ma vista neutrali o positivepossono anche trasmetteremessaggi negativi. Se adesempio si dice che il rappor-to di lavoro è stato sciolto dicomune accordo, questo sa-rà letto piuttosto come un li-cenziamento bello e buono.Perciò, si dovrebbero purespiegare le ragioni. Fra l’al-tro, oggi sono vietati i tantotemuti «codici» inseriti negliattestati.I fatti negativi non dovrebbe-ro essere citati, dunque nonsi parla di frequenti assenzeper malattia, di elevateaspettative di retribuzionené di attività «inappropriate»nel tempo libero.

Quando serve un aiutogiuridicoChi, al momento di cambiarelavoro, non è sicuro di dove-re o meno accettare l’attesta-to di lavoro così come è stato

allestito, può chiedere diesaminarlo al proprio sinda-cato. Prima occorre avanzareal datore di lavoro propostedi modifica giustificate epossibilmente concrete! Per-ciò non «esigendo» un atte-stato migliore, ma indicandola formulazione desiderata.Se non si arriva a un’intesa,ci si può rivolgere a un ufficiodi conciliazione del tribunaledel lavoro (per i rapporti dilavoro di diritto pubblico valeuna procedura a sé, all’oc-correnza fino al tribunale am-ministrativo federale). Que-sto passo può essere com-piuto fino a cinque (!) annidopo la fine del rapporto dilavoro, il procedimento noncomporta spese.È importante che al momen-to di presentarsi alla corte sisottoponga una bozza del-l’attestato desiderato, poi-ché il giudice non ne formu-lerà uno così «dal nulla». Vadetto inoltre che proprio iconflitti riguardanti gli atte-stati di lavoro sono anchequelli con una quota elevatadi conciliazione.

Team protezione giuridica SEV

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12 AGENDAcontatto.sevN. 02/164.2.2016

L’Unione sindacale svizzera – Ticino e Moesa (USS-Ti) mette aconcorso un posto di

segretario/a sindacale – amministrativo/a 80–100 %per il suo segretariato e per quello delle colonie dei sindacati.

■ Compiti:- gestione amministrativa e sindacale del segretariato

- coordinamento riunioni a livello regionale

- contatti con le federazioni sindacali

- sostegno e promovimento attività commissioni

- partecipazione alle riunioni a livello nazionale

- promovimento attività formative

- coordinamento campagne sindacali

- gestione amministrativa e sindacale delle colonie e della casa polivalente

■ Si chiede:- condivisione dei valori del sindacato, interesse spiccato per il mondo del lavoro, buone conoscenze dellarealtà cantonale e svizzera tanto dal profilo economico, sociale e culturale quanto dal profilo istituzionale,attenzione e sensibilità per le questioni migratorie e di genere;

- titolo universitario (un’adeguata esperienza può supplire alla mancanza di un titolo);

- ottima conoscenza della lingua italiana (capacità redazionali), ottima conoscenza di una seconda linguanazionale (francese o tedesco) e buone conoscenza della terza lingua nazionale (francese o tedesco);

- capacità di lavoro in gruppo, capacità di mediazione e di relazione;

- disponibilità a lavorare in orari irregolari e durante il fine settimana;

■ Si offre:- un lavoro interessante e variato

- prestazioni sociali di qualità

- una buona collaborazione

■ Sede di lavoro: Bellinzona

■ Entrata in servizio: il più presto possibileLe offerte sono da inoltrare a: USS Ticino e Moesa, Piazza Collegiata, 6500 Bellinzona , all’attenzione delpresidente Graziano Pestoni, entro il 15 febbraio 2016.

Concorso per segretario/a sindacalee amministrativo/a

L’assemblea avrà luogo alla Casa del Popolo di Bellinzona,con il seguente ordine del giorno:

1. Saluto e nomina del presidente del giorno2. Lettura ultimo verbale3. Relazione del presidente Massimo Piccioli4. Relazione di un segretario sindacale5. Rapporto del cassiere e dei revisori6. Nomine comitato, delegati e revisori7. Proposte per l’assemblea dei delegati8. Onoreficenze9. Eventuali

Seguirà un aperitivo offerto dalla sezione. Per la cena ci spo-steremo a Giubiasco al Caffè Locarno.

Chi desidera parteciparvi è pregato di annunciarsi presso:Massimo 0512 816 824 o Thomas 505 04 57.

Vi attendiamo numerosi! Il comitato LPV Ticino

Assemblea generale17 febbraio, ore 17.00Casa del Popolo, Bellinzona

■ LPV Ticino

Giornata Bus-Gatu25 febbraio, Olten, Congress Hotel, inizio ore 10.

Giornata ferrovia3 marzo, su un battello del lago di Neuchâtel, quai LNM,inizio ore 10.40

Giornata dei pensionati17 marzo, Olten, Congress Hotel, inizio ore 10.

Iscrizioni direttamente su www.vpt-online.ch

Assemblee disettore VPT 2016

Informiamo che l’assemblea VPT BLT avrà luogo aBasilea, alle ore 18.30 (Wirtshaus St. Jakob, St. Jakobstrasse 377). Verrà spedito l’invito personale.

Assembleagenerale BLT4 marzo 2016

L’assemblea avrà luogo al ristorante Gleis 13 aOlten, con inizio alle ore 10.15. Riservate la data!

Assemblea primaverile AS Securitrans27 febbraio 2016, ore 10.15

Per il 2016 è prevista l’escur-sione professionale all’azien-da VZO (VerkehrsbetriebeZürich Oberland), azienda ditrasporti di Zurigo campagna,alla quale possono partecipa-re tutti i colleghi e le collegedelle imprese di trasportoticinesi appartenenti alsindacato SEV-VPT.

Sono previste due dateper la visita:23 aprile e 10 settembre

Il programma e l’iscrizioneseguiranno. Riservate ladata!

Per il comitato: Peter Bernet

Escursioneprofessionale 2016PREAVVISO

La nostra sezione hain agenda l’assembleagenerale per venerdì11 marzo alle ore18.00, a Capolago.

Sul prossimo contat-to.sev l’ordine delgiorno e l’iscrizione.

ASSEMBLEARPV TICINO11 MARZO 2016

SOTTOFEDERAZIONI ......

13contatto.sevN. 02/164.2.2016

Con i caucus (assemblee elettorali) del 1o febbraionello Jowa, le primarie del 9 febbraio nel NewHampshire e, a seguire, quelle di fine mese nel Ne-vada e South Carolina, la corsa alla successione diBarack Obama entra nel vivo. Dovremo probabil-mente aspettare il 1o marzo, giorno in cui cade il«supermartedì», quando si terranno le primarie inquindici stati per avere indicazioni più attendibilisui probabili contendenti dell’ultimo duello i cuinomi si conosceranno a luglio, mese in cui si ter-ranno le convention repubblicana e democratica.I giochi sono quanto mai aperti in entrambi glischieramenti. In campo democratico quella che eraapparsa come una corsa senza eccessive difficoltàper Hillary Clinton, si presenta ora invece più osti-ca di quanto previsto. L’ostacolo che deve supera-re si chiama Bernie Sanders. È un 74enne,indipendente, che si professa socialista e che pia-ce alla classe media, la più colpita dalla crisi diquesti anni. Sanders come la Clinton si pone sulsolco di Obama, ma intende rafforzare gli impegninel campo sociale, come nel settore sanitario, che ivari candidati della destra promettono al contrariodi smantellare. Stando ai sondaggi per il 9 febbraio,Hillary Clinton sarebbe staccata di ben 27 punti.A dire il vero che un candidato che si spinga a ri-farsi, sia pure prudentemente, al verbo socialista,possa riuscire a entrare nella stanza ovale, riescedifficile crederlo. Ma se si pensa alle posizioni diDonald Trump, affiancato ora dall’impresentabileSarah Palin, che riscuote le simpatie d’oltre un ter-zo dell’elettorato repubblicano e che pare in conti-nua ascesa, si potrebbe pensare che una partedell’opinione pubblica veda in Sanders l’antidotonecessario.A guardare da vicino i programmi di Donald Trumpe del suo più diretto rivale, Ted Cruz, non è che visiano profonde differenze, se non per le uscite cla-morose e declamatorie, ma inattuabili, del primo,come quella di impedire l’ingresso negli USA deimusulmani, o di espellere 11 milioni di lavoratorisenza permesso o ancora costruire un muro fra Ca-lifornia e Texas per fermare i messicani, tutti stu-pratori e spacciatori. Anche Cruz è un conservatoreintegralista, schierato contro l’aborto, il matrimo-nio fra omosessuali; si batte contro la limitazionedella vendita di armi e si oppone agli interventistatali in campo economico.Fra i candidati repubblicani figura anche Jeb Bush,ex-governatore della Florida, figlio e fratello deidue presidenti Bush, ma è rimasto assai indietronei sondaggi e non raggiunge il 5 % delle simpa-tie. Due Bush sono stati più che sufficienti!

DI GADDO MELANI

DENTRO LA CRONACA

La contesa a stelle e strisceAlfine di ampliare il supporto ai quadri, la sotto-federazione AS nel corso del 2015 ha organizza-to una serie di permanenze in diversi luoghi.L’esperienza è stata positiva e dimostrato chec’è un bisogno reale. Come noto le persone inte-ressate a incontrare un funzionario del SEV po-tevano prendere un appuntamento attraversointernet, contattando direttamente il presidentecentrale oppure rivolgendosi a un segretario sin-dacale. Una disponibilità molto apprezzata, delresto il bilancio dopo un anno è molto positivo:le persone hanno dimostrato di avere bisogno diquesto tipo di contatto. Certo si sarebbe potutodare ascolto e accogliere molte più persone;l’esperienza di questo primo anno potrà aiutarea calibrare il servizio. Una cosa è chiara, ha det-to il presidente centrale Peter Käppler nel corsodell’ultima riunione del comitato di settore: «An-

che i quadri hanno bisogno del SEV. Quindi:missione compiuta». È infatti emerso in modochiaro che le persone che rivestono delle re-sponsabilità gerarchiche hanno ugualmente bi-sogno di essere sostenute, poiché hanno spes-so delle questioni giuridiche da affrontare inrelazione con il carico di lavoro. Situazioni che,purtroppo, si moltiplicano sempre più spesso.La sottofederazione AS ha pertanto deciso di ri-proporre le permanenze anche nel 2016, in mo-do tale da garantire l’adeguata consulenza.Le date saranno rese note a tempo debito sucontatto.sev. Anche sul sito della sottofederazio-ne si possono trovare maggiori informazioni:as-online.ch/it/organizzazione/settori/settore-quadri.

SEV-AS, settore quadri

Apprezzate le permanenze per i quadri■ Sottofederazione AS

La sezione PV Ticino e Moesano (pensionati)ha il mesto compito di annunciare l’avvenutodecesso dei propri soci:

Edoardo Cavadini, 91 anni, ChiassoAmedeo Degottardi, 88 anni, ChiassoAntonietta Dell’Oro, 80 anni, BiascaRoberto Gogna, 78 anni, San NazzaroOlga Rodoni, 97 anni, BiascaFlavio Rondelli, 89 anni, Bellinzona

Linda Tognacca, 90 anni, BellinzonaMariuccia Vanini, 86 anni, Morbio Inferiore

A tutti va un pensiero di sentita riconoscenzaper la fedeltà dimostrata al nostro movimentosindacale.Ricordando questi cari colleghi e queste carecolleghe, rinnoviamo ai loro congiunti lenostre sincere condoglianze e ci scusiamo pereventuali involontarie dimenticanze.

Il comitato PV Ticino e Moesano

I nostri morti

La tua sezione puòtrasformare questoobiettivo in realtà.

Riceverete perogni nuovo membro50 franchi.

L’azione durerà fino al29 febbraio 2016.

Cerchiamol’affiliatoo l’affiliatanumero 2100

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14 LA POSTA DEI LETTORIcontatto.sevN. 02/164.2.2016

www.sev-online.ch

Nel turbinio del dibattito sulraddoppio della galleria auto-stradale del San Gottardo nonè passata inosservata la presadi posizione delle FFS, di-chiaratesi favorevoli. I fautoridel progetto hanno subito ri-preso la notizia per corrobo-rare la loro posizione, sotta-cendo però due aspettifondamentali. Il primo è quelloche mai le FFS prenderebberouna posizione contraria a quel-la del loro ministro di riferi-mento o comunque del Consi-glio federale in generale: la sipuò anche chiamare sudditan-za. La stessa, per intenderci,che porta alcuni funzionari del-l’Ustra (Ufficio federale dellestrade) a far comunicare colon-ne al San Gottardo di una lun-ghezza superiore alla realtà.Oppure altri a progettare non

lavori di risanamento della gal-leria autostradale, bensì unaricostruzione bella e buona,con la conseguente necessitàdi una chiusura totale di 1000giorni e la nascita della favoladell’isolamento del Ticino. Ilsecondo aspetto è che le FFS sidichiarano favorevoli a condi-zione che la capacità non ven-ga aumentata. È però più cheevidente che una volta costrui-to il secondo tunnel le capacitàverrebbero aumentate. Sicura-mente l’Italia farebbe pressionitramite l’Unione europea in talsenso. La vicina Repubblica in-fatti da sempre rivendica uncomodo ed economico accessoverso il Nord Europa attraversola Svizzera. In fase negozialepoi come andrebbe a finire?Per capire i rapporti di forza e ilrisultato finale basta vedere

come sono andate le cose colnostro segreto bancario. O perrimanere in ambito di traspor-ti, basta sapere che a tutt’oggigli autocarri in transito paganomeno della metà della cifra chela Svizzera si era proposta dichiedere all’Unione europeaal momento dell’introduzionedella tassa sul traffico pesantealla fine degli anni 90. Pertan-to, una volta costruito il secon-do tubo, sarà solo questione di(poco) tempo prima di vederetutte e quattro le corsie aperteal traffico, sabotando così iltrasferimento dalla strada allarotaia votato dal popolo. Perquesta ragione i ferrovieri vote-ranno un chiaro NO al raddop-pio del San Gottardo.

Thomas Giedemannmacchinista, Bellinzona

■ La posta dei lettori

Ferrovieri contrari al raddoppio

E giù tutti a dire che il Consi-glio di Stato si riduce a conta-bile, non fa politica, è senzanuove idee, poi invece... lapensata. L’altro giorno ha deci-so di regalare a tutti i Governicantonali ben 2 salamini (nonsi sa se di maiale, cinghiale,asino o cervo). Questo per invi-tarli a sostenere la costruzionedi un secondo tunnel del SanGottardo e votare si il prossimo28 febbraio. Decidere tra: co-techini, salami, mortadelle, lar-do, salamini, pancette e coppanon è stato facile.Resta ancora un problema darisolvere: dividere equamente i2 salamini tra i 5 , 7 o 9 mem-bri degli esecutivi cantonalid’oltre Gottardo. Di questo,probabilmente se ne discuteràal prossimo carnevale. Intantoallegria e luganighe per tutti.Anche se le gallerie sono diferro e calcestruzzo, il tutto siriduce alla mangiata del buonsalamone tra illustri comparied amici, poi, poi, poi… dal29 febbraio alla maggioranzadei ticinesi resterà solo lo spa-go affumicato dall’aumento deiTIR.

Dal 1995 nella costituzione èancorato l’obbligo del trasferi-mento del traffico merci dallastrada alla ferrovia.Per frenare l’attraversamentodelle alpi da milioni di TIR ascapito della salute degli abi-tanti del nostro cantone si èfatto poco o niente, infatti nel1995 vi erano 700 000 passag-gi attraverso le alpi che oggisono ormai vicini a 1,5 milioni.Ci dicono che lo scorrimentounidirezionale delle due cannesarà garantito ed iscritto nellacostituzione. Anche il sopra in-dicato trasferimento su rotaiaera: votato dal popolo e iscrittonella costituzione. Invece diuna diminuzione vi è stato unraddoppio e non abbiamo sen-tito né visto alcun impegno deisignori consiglieri di Stato.Sicuramente chi non crede algatto ed alla volpe il 28 feb-braio voterà no al raddoppiodel San Gottardo.

Giancarlo StroppiniGnosca

■ La posta dei lettori

Salametti e Consiglio di Stato

1. Chi recluta un nuovo membro riceve dal SEV 50 franchi

2. Per ogni nuovo membro, ogni sezione riceve un premio ulteriore dalla VPT (vedi sotto)

3. Il SEV e la VPT, grazie ad ogni nuovo membro, migliorano il loro grado di rappresentatività ed hanno più forza per ottenere migliori condizioni di impiego.

Azione di reclutamento VPT 2016, valida dall’1.1 al 31.12.2016

La VPT contribuisce alla cassa sezionale con...

... 1-3 nuovi membri = ognuno fr. 20.–

... 4-6 nuovi membri = ognuno fr. 30.–

... 7-9 nuovi membri = ognuno fr. 40.–

... 10 e + nuovi membri = ognuno fr. 50.–

p. es. 8 nuovi membri = 3 × 20.– + 3 × 30.– + 2 × 40.– = fr. 230.–

p. es. 11 nuovi membri = 3 × 20.– + 3 × 30.– + 3 × 40.– + 2 × 50.– = fr. 370.–

■ I premi di reclutamento saranno versati alle sezioni nel febbraio 2017

■ Il premio massimo per sezione ammonta a fr. 1500.–

■ Per domande: [email protected]

Fare propaganda nel 2016 vale il triplocontatto.sev è il giornale del sindacato del personale dei trasporti SEV.Pubblicazione quindicinale.Editore: SEV, www.sev-online.ch.Redazione: Peter Moor (caporedattore), Peter Anliker, Vivian Bologna,Markus Fischer, Françoise Gehring, Pietro Gianolli, Anita Merz, PatriziaPellandini Minotti, Henriette Schaffter.Indirizzo della redazione: contatto.sev, CP, 6501 Bellinzona, e-mail:[email protected], telefono 091 825 01 15.Tiratura: edizione italiana: 3555 copie; totale: 43 020; certificatal’8.12.2015Abbonamenti e cambiamenti di indirizzo: SEV, divisione amministra-tiva, casella postale, 3000 Berna 6, e-mail: [email protected], tel. 031357 57 57, fax 031 357 57 58. Abbonamento annuale per i non affiliati:40 franchi.

Pubblicità: Zürichsee Werbe AG, Seestrasse 86, 8712 Stäfa,tel. 044 928 56 11, fax 044 928 56 00, e-mail: [email protected],www.zs-werbeag.ch.

Prestampa: AZ Medien, Aarau, www.azmedien.ch.

Stampa: Mittelland Zeitungsdruck AG, Neumattstrasse 1, 5001 Aarau,www.mittellandzeitungsdruck.chISSN 1662-8470

Prossima edizione: 18 febbraio 2016. Chiusuraredazionale: giovedì 11 febbraio, ore 10.

IMPRESSUM

SEZIONI ......

15contatto.sevN. 02/164.2.2016

Creare un neonato geneticamente identico a unindividuo adulto non sembra essere così impossi-bile. Non c’è motivo di credere che la tecnica giàsperimentata su molti mammiferi - dalle pecore aigatti, dai maiali ai cavalli - non possa funzionareanche sull’uomo. Basta prelevare una cellulaqualsiasi da qualcuno disposto a farsi clonare, in-serirne il nucleo nell’ovocita di una donatrice, im-piantare l’embrione così formatosi nell’utero diun’altra donna, aspettare la fine della gravidanzae il parto del clone. Non per niente c’è chi affermadi averlo già fatto! Nel 2002 il ginecologo italianoSeverino Antinori - già noto per essere riuscito ainseminare e a far partorire una donna di 63 anni- sostenne di aver clonato tre bambini - due ma-schi e una femmina - che oggi sarebbero quindigià adolescenti e vivrebbero nell’Est europeo. Pec-cato che Antinori non sia mai stato in grado diprodurre alcuna prova delle sue affermazioni.In verità, più che sulla clonazione volta a ottenerefotocopie di individui adulti, le speranze della me-dicina sono da tempo rivolte alla clonazione tera-peutica. Teoricamente dovrebbe essere possibilefermare lo sviluppo di un embrione clonato, primadi impiantarlo nell’utero, utilizzando le sue cellulea scopo curativo. Esattamente ciò che riuscì a fareun veterinario sudcoreano, Hwang Woo-Suk, stan-do almeno agli studi pubblicati nel 2005 anchedall’autorevole rivista «Science». Hwang rivelò diaver ottenuto cellule umane, capaci di moltiplicar-si all’infinito, da embrioni clonati a partire da cel-lule di persone malate. Da queste cellule sarebbequindi possibile produrre organi e tessuti per so-stituire quelli messi fuori uso da malattie, come ilmorbo di Alzheimer e quello di Parkinson, l’infar-to, l’ictus, la sclerosi laterale amiotrofica e chissàcos’altro. Oltretutto la procedura di Hwang elimi-nerebbe anche il problema del rigetto, dato che itessuti clonati a partire da una cellula di un mala-to sono perfettamente compatibili con il pazientestesso. A Hwang, divenuto eroe nazionale, la Co-rea ha dedicato persino un francobollo, con raffi-gurato un uomo che si alza dalla sedia a rotelle.Sennonché un’inchiesta ha poi appurato che siera trattato di un bluff: Hwang aveva spudorata-mente falsificato i suoi studi. Ormai parlano di luicome di quello scienziato che voleva incrociare unpicchio con un piccione viaggiatore; così il nuovovolatile sarebbe stato in grado non solo di conse-gnare i messaggi, ma anche di bussare alla portaal suo arrivo!

ROBERTO DE ROBERTIS

A SPROPOSITO DI …

... clonazioneSiamo partiti il 27 dicembre, nonostante alcuni partecipanti abbiano dovutorinunciare all’ultimo minuto per motivi di salute, fortunatamente nel frattemporisoltisi per il meglio e ai quali facciamo comunque gli auguri di completa guari-gione.

Come per gli anni precedenti all’Hotel Paradiso ci hanno accolto con calore esimpatia e per tutto il periodo hanno offerto un’ottima cucina, trattamenti terma-li e di relax ed intrattenimenti serali musicali. In allegria e accompagnati da unabuona cucina e balli abbiamo festeggiato il nuovo anno.

La nostra gara di scala 40, organizzata perfettamente da Alberto Rusconi, hadivertito e appassionato per tutta la durata del soggiorno. Durante un simpatico

aperitivo abbiamo premiato ivincitori del torneo principalee quelli del torneo di recupero.

Torneo principale:

1° Rossini Gabriella, 2° Biag-gio Eliana, 3° Garbani Gisellae 4° Sargenti Mario

Torneo di recupero:

1° Giussani Luigi, 2° BalestraLuciana, 3° Lafranchi Carmene 4° Innocenti Iris.

Il 2 gennaio abbiamo organizzato una gita ai Colli Euganei, con visita all’AbbaziaBenedettina di S. Maria a Praglia e alla foresteria dei Padri. Dal bus, causa ilbrutto tempo, abbiamo ammirato il bel panorama con grandi colli, vigneti e lebellissime ville in modo particolare la Villa dei Vescovi a Luvigliano, residenzaestiva dei vescovi patavini. Per sconfiggere le nebbie padane ci siamo fermatialle Cantine Bernardi di Torreglia, dove abbiamo gustato un ottimo piatto disalumi e formaggi con vini della zona e l’atmosfera subito si è trasformata insana allegria accompagnata da canti e buon umore.

Rientro in Ticino accompagnati dai racconti di Romana, Ernesto e Raimondo, conl’auspicio di ritornare ad Abano per vedere le novità che ci riserverà l’HotelParadiso, con la ristrutturazione in corso delle sale e della nuova SPA.

Ringrazio tutti i partecipanti, il collega Sergio, Alberto e tutto il Comitato SEV-PV.

Eliana Biaggio

SEV sezione PV Ferrovieri pensionati Ticino e Moesano

Soggiorno ad Abano Terme

SEV

Sezione Pensionati PV Ticino e Moesano

100 congratulazionie 100 auguri

Il comitato e la numerosa famiglia dellaSezione PV Ticino e Moesano si congratula-no con il collega Francesco Ackermann, giàstorico capo dell’ufficio viaggi di LuganoCittà, che lo scorso 31 gennaio ha festeg-giato il fatidico traguardo di 100 anni ininvidiabili condizioni di salute e gli augura-no tanta serenità e salute per quelli a veni-re, con un caloroso ringraziamento per lasua lunga militanza nel SEV.

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16 FOCUS.SEVcontatto.sevN. 02/164.2.2016

Questa settimana vi chiediamo diindicarci cosa illustra la foto quisopra. Potete rispondere alladomanda del concorso entromercoledì 10 febbraio 2016:

inviando una cartolinapostale con nome, cognome,indirizzo e soluzione a: SEV,Photomystère, casella postale,3000 Berna 6;per e-mail: inviando le stesseindicazioni della cartolina [email protected]; per internet: sul nostro sitowww.sev-online.ch cliccare sulbox «Photomystere» a destrasotto l’agenda e riempire ilformulario con le indicazionirichieste.

Il nome della vincitrice o delvincitore sarà pubblicato sulnumero successivo.

Non verrà tenuta alcuna corri-spondenza sul concorso. Le vielegali sono escluse.

In palio, vi è un coltellino«Outrider» dal look SEV, cheverrà sorteggiato tra coloro cheavranno dato la risposta esatta.

La foto dell’ultima edizionemostrava il modello in scala1:300 della galleria di base delLötschberg presso il centro diintervento BLS di Frutigen.Troverete una foto esplicativa sulsito www.sev-online.ch.

Il fortunato vincitore dei40 franchi in buoni Reka è:

Peter Kunz, di Deitingen,membro della LPV Berna.

Photomystère: «di cosa si tratta?» Fi

Il comitato della sezione TMR(Trasporti Martigny e Regioni)ha potuto informare il persona-le sui benefici di un CCL. E po-tuto tastare il polso dei dipen-denti in un momento in cui laloro azienda è il fanalino di co-da delle ITC nella Svizzera ro-manda; infatti manca tuttoraun CCL. Il quadro è chiaro: ilpersonale vuole che il SEV avviidei negoziati per raggiungereun CCL.Caffè, cornetti e discussioninelle officine di manutenzione,presso le infrastrutture e nelle

stazioni. Il personale è statounanime: il regolamento attua-le non è sufficiente. Il segreta-rio sindacale del SEV Tony Mai-nolfi ha poi aggiunto: «La dire-zione può fare e disfare le re-gole a suo piacimento e quindici tiene sicuramente a questalibertà, ma il CCL è una garan-zia di stabilità e di dialogo for-te e duraturo».

Un CCL attesoda quasi dieci anniIl personale non si lascia in-gannare. Se desidera ardente-mente questo CCL, sa ancheche il raggiungimento di que-sto non sarà semplice. La se-zione VPT-TMR ha infatti chie-sto un CCL diverse volte efinora ha dovuto subire il rifiu-to della direzione. Eppure uncontratto collettivo di lavoro èanche un bene per la società,ha detto la vice presidente delSEV, Barbara Spalinger: «In unmomento in cui le autoritàpubbliche si trovano confronta-

te con difficoltà economiche,un CCL può essere un baluardoper le aziende che potrebberocosì far valere le proprie re-sponsabilità sociali e impren-ditoriali di fronte a restrizionifinanziarie».Tra il personale e in tutti i set-tori – anche dunque tra i con-ducenti di autobus il cui statu-to è per ora meno precario – siavvertiva chiaramente la man-canza di comprensione neiconfronti di un’azienda finan-ziata con «le nostre imposte»che non vuole firmare un CCL.Forte del sostegno e il manda-to della base, il SEV chiederàpertanto alla direzione la rapi-da apertura dei negoziati. Incaso di rifiuto, il SEV, insiemecon i membri del comitato, de-ciderà quali azioni intrapren-dere. Una cosa è certa: la baseè determinata ad eliminarequesta lacuna.

Vivian Bologna

Azione sul terreno pie-namente riuscita loscorso 28 gennaio peril comitato della sezioneTMR. Il personale ne haabbastanza di essere ilfanalino di coda delleITC romande per nonavere un CCL. Il SEVchiede l’apertura dinegoziati.

Un CCL attesoda dieci anni

Trasporti Martigny e Régions SA

vbo

Tony Mainolfi (al centro) con la presidente Béatrice Rieder presso l’officina TMR di Vernayaz, in pienadiscussione con un membro del personale.