Contatto sev 2014 21

16
GAA 6500 Bellinzona 1 Mutazioni: SEV casella postale 3000 Berna 6 N. 21 6 novembre 2014 90.mo anno Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch L’iniziativa Ecopop è solo un’il- lusione. Un sì all’iniziativa causerebbe insicurezza del la- voro, aumento della pressione salariale e del traffico. Ecopop intende chiudere le frontiere della Svizzera in modo pratica- mente ermetico. Si tratta di una politica suicida che, inol- tre, non presenta alcun valore aggiunto per l’ambiente. Per questo, sindacati e associazio- ni del personale sono compatti nel raccomandare di respin- gerla, come del resto suggeri- scono Consiglio federale, Par- lamento e i maggiori partiti. L’appello di Paul Reichsteiner: privilegiare la riflessione al risentimento. alle pagine 8, 9 e 10 Ecopop? Un’illusione L’iniziativa è pericolosa e non ha alcun valore aggiunto per l’ambiente Un no nell’urna senza esitazione. La Svizzera - che per quanto ri- guarda la parità tra i sessi - ha sempre avuto l’andamento di una lumaca - supera sé stessa, indietreggiando. Secondo il World Economic Forum (WEF) - che ha esaminato 142 Paesi nel «Global Gender Gap Report 2014» - la Svizzera non è più fra i primi dieci paesi che rispettano le pari opportunità fra uomo e donna. Che nel nostro Paese ci fosse un clima di restaurazione culturale - per cui le donne do- vrebbero tornarsene tutte ai for- nelli perché così vuole un presunto ordine naturale - è un dato di fatto. Non va meglio per la parità salariale, che continua a essere negata nonostante vi sia una legge dal 1996. Ora il Consiglio federale - sotto la pressione delle donne e dei sin- dacati - ha deciso di compiere un passo avanti e di imporre per legge ai datori di lavoro un’ana- lisi dei salari (cfr. pagina 16). Per i sindacati la misura è troppo timida. Andando avanti come tartarughe, ci vorranno anni - e soprattutto molte rughe - per raggiungere la parità. Si dice che le donne svizzere siano note per la loro pazienza: hanno aspettato 60 anni (rispetto al mandato costituzionale del 1945) per avere un’assicurazio- ne maternità obbligatoria (entra- ta in vigore nel 2005). Ma La pazienza è scaduta! EDITORIALE « Parità tra i sessi, la Svizzera indietreggia » . Françoise Gehring, segretaria sindacale Il Direttore del Dipartimento del territo- rio Claudio Zali ha incontrato a Milano l’Assessore alle infrastrutture e mobilità della Regione Lombardia Alberto Cavalli. Sulla mobilità transfrontaliera c’è poco da stare allegri: sui ritardi della Ferrovia Mendrisio Varese continua a planare l’incertezza più totale. E sugli aiuti da parte lombarda, le incognite non arretrano. a pagina 2 FMV alle calende greche? Allegro, motivato e soprattutto aperto, qualità che ritiene impor- tantissima per allargare gli orizzonti. Stefan Bruderer, 25 anni, è capo della circolazione treni all’aeroporto di Zuri- go. Sindacalmente è molto attivo, sia come membro della commissione gio- vani, del comitato SEV e del comitato di sezione AS. Presiede anche la commis- sione del personale del suo luogo di la- voro. «Molte persone non sanno che ci sono i sindacati e non sanno che cosa fanno, quali sono i loro compiti». Im- portante essere sul terreno. alle pagine 6 e 7 Intervista a Stefan Bruderer Con entusiasmo nel SEV Chiesta una svolta economica. Giorgio Tuti alla vicepresidenza. Pagina 11 Congresso USS Tema molto controverso (viene spesso tirato in ballo per far fronte a esigenze diverse) al centro di un convegno. Pagina 5 Mobility Pricing Zugo prova un sistema con il sapore di «déjà vu». Pagina 4 Trasporti pubblici

description

 

Transcript of Contatto sev 2014 21

Page 1: Contatto sev 2014 21

GAA6500 Bellinzona 1

Mutazioni:SEV casella postale 3000 Berna 6

N. 21

6 novembre201490.mo anno

Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch

L’iniziativa Ecopop è solo un’il-lusione. Un sì all’iniziativacauserebbe insicurezza del la-voro, aumento della pressionesalariale e del traffico. Ecopopintende chiudere le frontieredella Svizzera in modo pratica-mente ermetico. Si tratta diuna politica suicida che, inol-tre, non presenta alcun valoreaggiunto per l’ambiente. Perquesto, sindacati e associazio-ni del personale sono compattinel raccomandare di respin-gerla, come del resto suggeri-scono Consiglio federale, Par-lamento e i maggiori partiti.L’appello di Paul Reichsteiner:privilegiare la riflessione alrisentimento.

alle pagine 8, 9 e 10

Ecopop? Un’illusioneL’iniziativa è pericolosa e non ha alcun valore aggiunto per l’ambiente

Un no nell’urna senza esitazione.

La Svizzera - che per quanto ri-guarda la parità tra i sessi - hasempre avuto l’andamento diuna lumaca - supera sé stessa,indietreggiando. Secondo ilWorld Economic Forum (WEF) -che ha esaminato 142 Paesi nel«Global Gender Gap Report2014» - la Svizzera non è più frai primi dieci paesi che rispettanole pari opportunità fra uomo e

donna. Che nel nostro Paese cifosse un clima di restaurazioneculturale - per cui le donne do-vrebbero tornarsene tutte ai for-nelli perché così vuole unpresunto ordine naturale - è undato di fatto. Non va meglio perla parità salariale, che continuaa essere negata nonostante visia una legge dal 1996. Ora ilConsiglio federale - sotto lapressione delle donne e dei sin-dacati - ha deciso di compiereun passo avanti e di imporre perlegge ai datori di lavoro un’ana-lisi dei salari (cfr. pagina 16).Per i sindacati la misura è troppotimida. Andando avanti cometartarughe, ci vorranno anni - esoprattutto molte rughe - perraggiungere la parità. Si diceche le donne svizzere siano noteper la loro pazienza: hannoaspettato 60 anni (rispetto almandato costituzionale del1945) per avere un’assicurazio-ne maternità obbligatoria (entra-ta in vigore nel 2005). Ma Lapazienza è scaduta!

EDITORIALE

«Parità tra i sessi, laSvizzera indietreggia».

Françoise Gehring, segretaria sindacale

Il Direttore del Dipartimento del territo-rio Claudio Zali ha incontrato a Milanol’Assessore alle infrastrutture e mobilitàdella Regione Lombardia Alberto Cavalli.Sulla mobilità transfrontaliera c’è pocoda stare allegri: sui ritardi della FerroviaMendrisio Varese continua a planarel’incertezza più totale. E sugli aiuti daparte lombarda, le incognite nonarretrano.

a pagina 2

FMV alle calende greche?

Allegro, motivatoe soprattuttoaperto, qualitàche ritiene impor-

tantissima per allargare gli orizzonti.Stefan Bruderer, 25 anni, è capo dellacircolazione treni all’aeroporto di Zuri-go. Sindacalmente è molto attivo, siacome membro della commissione gio-

vani, del comitato SEV e del comitato disezione AS. Presiede anche la commis-sione del personale del suo luogo di la-voro. «Molte persone non sanno che cisono i sindacati e non sanno che cosafanno, quali sono i loro compiti». Im-portante essere sul terreno.

alle pagine 6 e 7

Intervista a Stefan Bruderer

Con entusiasmo nel SEV

Chiesta una svoltaeconomica. Giorgio Tutialla vicepresidenza.

Pagina 11

Congresso USSTema molto controverso (viene spesso tiratoin ballo per far fronte a esigenze diverse) alcentro di un convegno.

Pagina 5

Mobility PricingZugo prova unsistema con il saporedi «déjà vu».

Pagina 4

Trasporti pubblici

Page 2: Contatto sev 2014 21

ATTUALITÀ ......

2contatto.sevN. 21/146.11.2014

Negato l’effettosospensivo a Talgo■ Il Tribunale amministrativofederale (TAF) ha negatol’effetto sospensivo al ricorsoinoltrato da Talgo contro ladecisione delle FFS di aggiudi-care a Stadler Rail la produzio-ne di 29 nuovi treni. Le FFShanno comunicato l’intenzionedi preparare i dettagli delcontratto con Stadler percontenere i ritardi nellafornitura, prevista per il 2019.Resta tuttavia in sospeso l’esitodefinitivo della proceduragiudiziaria. Talgo, dal canto suo,ha comunicato di voler verifica-re l’opportunità di ricorrerecontro questa decisione del TAF.

Traversina dorata■ Il 31 ottobre 2014 a mezzo-giorno, sono stati posati gliultimi binari nella galleria dibase del San Gottardo el’impresa ha gettato una«traversina d’oro» a circa 54 mdal portale sud. La galleriaferroviaria più lunga del mondoè così percorribile senzainterruzioni in tutti i suoi 57 kmdi lunghezza con locomotivediesel. Intanto nella galleria dibase del Ceneri i lavori di scavoprocedono a pieno ritmo.

Raccoltadifferenziata■ Le FFS si stanno impegnandoper migliorare la raccoltadifferenziata e il riciclaggio deirifiuti. Dopo Berna e Löwen-strasse (passante di Zurigo), dalunedì anche le stazioni diBasilea FFS, Ginevra Cornavin,Lucerna e la stazione centrale diZurigo saranno dotate di nuovepostazioni per il riciclaggio. Sitratta complessivamente di 579nuove postazioni e 431 posace-nere: così PET, alluminio,giornali e rifiuti genericipossono essere smaltiti in mododifferenziato. In questo modo leFFS consentono ai clienti diseparare i rifiuti e adottare uncomportamento rispettosodell’ambiente anche in viaggio.I viaggiatori hanno dimostratodi apprezzare e di parteciparecon piacere al progetto.

IN BREVE

L’assemblea dei delegati dellaCooperativa delle case di va-canza del SEV, ha richiestoconsigli riguardo la situazionedell’Hotel Brenscino. Le spe-ranze legate ad un ritrovato vi-gore del turismo estivo in Tici-no, sono state disattese percui la struttura continua a na-vigare nelle cifre rosse. Nelfrattempo il capitale propriodell’azienda si è ulteriormente

ridotto. Il capo delle finanzedel SEV Aroldo Cambi, pure re-sponsabile per il Brenscino,ha ribadito che «non potremoper anni coprire le perdite del-la struttura alberghiera attra-verso le quote dei membri». Inbase ad un parere esterno ri-sulta inoltre che negli organidirigenti mancano specificheconoscenze settoriali; dal mo-mento che il SEV non ha unavocazione alberghiera, non c’èda stupirsi». Queste lacunehanno avuto un impatto sulladirezione dell’albergo che nonè stata sufficientemente so-stenuta quando la situazioneha iniziato a deteriorarsi. Per i

delegati è dunque chiaro: oc-corrono misure immediate.L’assemblea dei delegati hapertanto deciso di creare ungruppo di accompagnamentoesterno in supporto alla ge-stione dell’albergo. Il compitoè stato affidato ad Andreas Ri-chard, specialista di lungocorso che ha già collaboratocon altri sindacati. L’esperto,in collaborazione con AroldoCambi e il direttore dell’ hotelMartin Faes, prenderà le misu-re necessarie. L’obiettivo prin-cipale è adattare il modello digestione attuale, che da ormaidiversi anni non è più efficace.Sarà inoltre necessario cerca-

re un nuovo equilibrio finan-ziario ottimizzando i costi e lastruttura degli utili.Da anni si discute del fattoche il SEV sia proprietario diun albergo. «Non possiamopiù evitare una discussione difondo, poiché pochi dei nostrimembri soggiornano al Bren-scino» ha chiaramente spiega-to Cambi nel corso dell’as-semblea». Ecco perché lasituazione verrà esaminata inmodo ancor più approfonditocoinvolgendo tutte le parti incausa. Per l’Hotel Brenscino lastagione 2014 è terminata.L’albergo riaprirà le porte il 21marzo 2015. pmo

Pessimo anno per il tu-rismo in Ticino. E l’al-bergo Brenscino ne ri-sente parecchio. Il SEVcorre ai ripari.

Alla ricerca dell’equilibrioL’assemblea dei delegati decide nuove misure per l’Hotel Brenscino a Brissago

Le preoccupazioni espresse daparte ticinese sono state con-fermate dalla controparte: aseguito della mancata decisio-ne del CIPE (Comitato intermi-nisteriale per la programma-zione economica) entrosettembre 2014, come stabili-to, Rete ferroviaria italiana(RFI) e l’impresa generale ICSSA stanno ridiscutendo le basicontrattuali per la prosecuzio-ne dei lavori. Non essendoconcluse le trattative, di cuiRegione Lombardia non è pe-raltro parte attiva, i tempi direalizzazione non possono es-sere aggiornati, ma anche ladata del dicembre 2016 appa-re ormai sempre meno realisti-ca. Le parti hanno concordatodi ritrovarsi a scadenze regola-

ri e l’Assessorato fornirà alCantone informazioni aggior-nate sotto forma di report pe-riodici ogni tre-quattro mesisull’avanzamento delle trattati-ve e dei lavori.L’Assessore Cavalli ha messoin evidenza la preoccupazionedella Regione legata ai proba-bili tagli di finanziamenti stata-li derivanti dalla cosiddettaLegge di stabilità che incide-ranno inevitabilmente sulle di-sponibilità per il servizio di tra-sporto pubblico. Nonessendone ancora nota la por-tata, è prematuro un impegno

della Regione per il 2016, con-siderato che comunque le ri-sorse finanziarie disponibilinel 2015 sono fortemente im-pegnate per l’Expo.L’Assessore Cavalli ha chiestoinfine informazioni relativa-mente al collegamento strada-le tra Varese e Mendrisio.Il consigliere di Stato Zali hasegnalato l’oggettiva difficoltàdi finanziamento della parteSvizzera, considerando in par-ticolare la bocciatura popolaredell’aumento del costo dellavignetta autostradale delloscorso anno che ha di fatto im-

pedito il passaggio di compe-tenza di questo collegamentoalla Confederazione.Anche da parte lombarda èstata segnalata l’intenzione dimantenere questo collegamen-to tra i progetti infrastrutturalifuturi, pur riscontrando unanalogo problema di finanzia-mento nel breve termine.Questo interessamento dellaLombardia per il collegamentostradale lascia un po’ perples-si, considerato come le difficol-tà per quello ferroviario sianoben lungi dall’essere risolte.Viene spontaneo chiedersiquanto impegno verrebbe an-cora profuso per risolverle, sesi profilasse un’alternativastradale.Semmai da parte Svizzera ser-visse un ulteriore motivo peropporsi al collegamento Stabio- Gaggiolo, lo avremmo trova-to.

red/com

Il direttore del Diparti-mento del territorioClaudio Zali, ha incon-trato l’assessore alle in-frastrutture e mobilitàdella Regione Lombar-dia Alberto Cavalli. Re-stano le preoccupazioniper la conclusione dellaferrovia Mendrisio - Va-rese.

FMV: dalla ferrovia alla strada?L’incontro tra Ticino e Lombardia conferma i vecchi dubbi e ne fa nascere di nuovi

tilo

Chissà quando (e se) ci arriveremo via Varese.

ATTUALITÀ

...... 3

contatto.sevN. 21/146.11.2014

Questa norma, pur apprezzatanel suo fondo, ha suscitato an-che comprensibili critiche perla sua formulazione scarsa-mente vincolante e la conse-guente facilità con la qualepuò essere aggirata.Oltretutto, nelle ultime setti-mane abbiamo ricevuto segna-lazioni di scioglimento di rap-porti di lavoro con alavoratori/trici temporanei/edi lunga durata, che hanno fat-to sorgere il dubbio che deb-bano essere messi in relazionecon l’entrata in vigore dellanuova norma a inizio anno e ilconseguente obbligo di dover-li/e assumere in modo fisso.Se confermata, si tratterebbedi una palese violazione delprincipio della buona fede!Abbiamo pertanto segnalatoqueste pratiche alle FFS, chie-

dendo di verificare la situazio-ne e, se del caso, di prenderemisure correttive.

Le FFS si distanzianoda queste praticheNella loro risposta le FFS si so-no chiaramente distanziate daqueste pratiche, che sono sta-te definite intollerabili.«In futuro gli impieghi tempo-ranei non devono essere con-trollati solo allo scopo di verifi-carne la scadenza stabilita e

procedere all’interruzione delrapporto di lavoro».

Fidarsi è bene...Prendiamo le FFS in parola! Peril SEV, è importante verificareche questa regola sia davverorispettata ed ha quindi richie-sto a tutti i suoi membri di se-gnalare immediatamente si-tuazioni sospette.

SEV

Segnalate subito eventuali scorrettezze

Nel CCL 2015 - che en-trerà in vigore l’annoprossimo - abbiamoconvenuto che le FFSdevono offrire un impie-go fisso alle personeche per quattro annihanno lavorato cometemporanee.

Occhio ai temporanei

frg

Rapporti di lavoro da regolare.

L’ultimo fine settimana di ottobre è stato ricco dielezioni nazionali importanti, in attesa di quelle dimezzo mandato statunitensi del 4 novembre. La-sciamo perdere quelle in Ucraina, dove il 26 otto-bre si sono espressi gli elettori nelle regionicontrollate da Kiev, mentre i filo-russi si sono datiappuntamento per il 2 novembre, che potrebberoavere come primo risultato la ripresa delle ostilità.In Tunisia, nelle prime elezioni legislative liberedopo la «primavera» del 2011, si è imposto il fron-te laico Nida Tounes superando (37,1 contro 27,9)gli islamisti di Ennahdha. In un momento così diffi-cile nel mondo musulmano, la sconfitta delloschieramento religioso dà nuovo slancio a tutte leforze che si battono contro l’oscurantismo fideisti-co. Alla vittoria di Nita Tounes ha contribuito pro-babilmente la crisi turca, dove la via della«democrazia islamica» voluta da Erdogan, e presaad esempio da Ennahdha, si mostra sempre meno«democratica».In America latina c’è stata la vittoriosa riconfermadi Dilma Rousseff in Brasile al secondo turno dellepresidenziali. Una vittoria ai punti, con il 51,64%dei voti contro il 48,36 dell’esponente del centro-destra Aecio Neves, che, rispetto ai KO inflitti agliavversari nelle precedenti votazioni vinte daglischieramenti progressisti, appare ancor più soffer-ta. Per Dilma si sono espresse in modo massicciole popolazioni del nord del Paese, quelle più pove-re e che, appunto in quanto tali, hanno maggior-mente beneficiato delle politiche sociali condotteprima da Lula, quindi dell’ex-guerrigliera Rousseff.In un’ottica continentale la riconferma di Dilma ac-quista una particolare importanza perché garanti-sce forza e continuità al Mercosur, l’intesacommerciale cui aderiscono, con il Brasile, il Vene-zuela, l’Argentina, il Paraguay e l’Uruguay.Uruguay dove si è votato per la successione allapresidenza della repubblica dell’ex-tupamaro JoséMujica, un’icona del riscatto democratico sud-americano. Ne è uscito vincitore Tabarré Vazquez,candidato del Frente Amplio, lo schieramento diMujica. Dovrà però attendere il secondo turno, il30 novembre, in quanto non è riuscito a ottenerela maggioranza assoluta, fermandosi al 47,87%,contro il 30,98% del suo più diretto avversario.Come detto, negli Stati Uniti si va verso il voto dimetà mandato, che prevede il rinnovo della Came-ra, e quello di un terzo del Senato. Una sola previ-sione: lo sconfitto sarà Obama, che i candidati delsuo partito nemmeno vogliono ai loro comizi.

DI GADDO MELANI

DENTRO LA CRONACA

Rinnovo dei poteri

Il presidente del SEV GiorgioTuti e il presidente della sotto-federazione dei macchinistiHans-Ruedi Schürch hannoavuto uno scambio di vedutecon la più importante aziendadi servizi ferroviari in Svizzera.La MEV non si limita solo ad af-fittare macchinisti e verificato-ri, ma offre anche prestazionidi consulenza e nel campo del-

la sicurezza. Inoltre, da 2014svolge anche in proprio la for-mazione di macchinisti, per laquale dispone di propri simu-latori di guida.La delegazione del SEV ha an-che preso atto con interessedel fatto che gli esami di fineformazionenon vengonosvolti da esper-ti dell’azienda,ma si fa capoad esaminatoriesterni. Per ilsindacato si ènaturalmentetrattato anchedi un’ottima

occasione per discutere dellecondizioni di lavoro, oltre cheper presentare la proprieaspettative per un contrattocollettivo e per un contrattoquadro di settore.

SEV /LPV

Una delegazione delSEV e della sottofedera-zione LPV hanno incon-trato di nuovo la ditta diimpieghi temporaneiMEV Schweiz.

Contatti rinnovati SEV e LPV hanno incontrato la MEV

ffs c

argo

Occorre un CCL per tutto il settore cargo.

Page 3: Contatto sev 2014 21

ATTUALITÀ ......

2contatto.sevN. 21/146.11.2014

Negato l’effettosospensivo a Talgo■ Il Tribunale amministrativofederale (TAF) ha negatol’effetto sospensivo al ricorsoinoltrato da Talgo contro ladecisione delle FFS di aggiudi-care a Stadler Rail la produzio-ne di 29 nuovi treni. Le FFShanno comunicato l’intenzionedi preparare i dettagli delcontratto con Stadler percontenere i ritardi nellafornitura, prevista per il 2019.Resta tuttavia in sospeso l’esitodefinitivo della proceduragiudiziaria. Talgo, dal canto suo,ha comunicato di voler verifica-re l’opportunità di ricorrerecontro questa decisione del TAF.

Traversina dorata■ Il 31 ottobre 2014 a mezzo-giorno, sono stati posati gliultimi binari nella galleria dibase del San Gottardo el’impresa ha gettato una«traversina d’oro» a circa 54 mdal portale sud. La galleriaferroviaria più lunga del mondoè così percorribile senzainterruzioni in tutti i suoi 57 kmdi lunghezza con locomotivediesel. Intanto nella galleria dibase del Ceneri i lavori di scavoprocedono a pieno ritmo.

Raccoltadifferenziata■ Le FFS si stanno impegnandoper migliorare la raccoltadifferenziata e il riciclaggio deirifiuti. Dopo Berna e Löwen-strasse (passante di Zurigo), dalunedì anche le stazioni diBasilea FFS, Ginevra Cornavin,Lucerna e la stazione centrale diZurigo saranno dotate di nuovepostazioni per il riciclaggio. Sitratta complessivamente di 579nuove postazioni e 431 posace-nere: così PET, alluminio,giornali e rifiuti genericipossono essere smaltiti in mododifferenziato. In questo modo leFFS consentono ai clienti diseparare i rifiuti e adottare uncomportamento rispettosodell’ambiente anche in viaggio.I viaggiatori hanno dimostratodi apprezzare e di parteciparecon piacere al progetto.

IN BREVE

L’assemblea dei delegati dellaCooperativa delle case di va-canza del SEV, ha richiestoconsigli riguardo la situazionedell’Hotel Brenscino. Le spe-ranze legate ad un ritrovato vi-gore del turismo estivo in Tici-no, sono state disattese percui la struttura continua a na-vigare nelle cifre rosse. Nelfrattempo il capitale propriodell’azienda si è ulteriormente

ridotto. Il capo delle finanzedel SEV Aroldo Cambi, pure re-sponsabile per il Brenscino,ha ribadito che «non potremoper anni coprire le perdite del-la struttura alberghiera attra-verso le quote dei membri». Inbase ad un parere esterno ri-sulta inoltre che negli organidirigenti mancano specificheconoscenze settoriali; dal mo-mento che il SEV non ha unavocazione alberghiera, non c’èda stupirsi». Queste lacunehanno avuto un impatto sulladirezione dell’albergo che nonè stata sufficientemente so-stenuta quando la situazioneha iniziato a deteriorarsi. Per i

delegati è dunque chiaro: oc-corrono misure immediate.L’assemblea dei delegati hapertanto deciso di creare ungruppo di accompagnamentoesterno in supporto alla ge-stione dell’albergo. Il compitoè stato affidato ad Andreas Ri-chard, specialista di lungocorso che ha già collaboratocon altri sindacati. L’esperto,in collaborazione con AroldoCambi e il direttore dell’ hotelMartin Faes, prenderà le misu-re necessarie. L’obiettivo prin-cipale è adattare il modello digestione attuale, che da ormaidiversi anni non è più efficace.Sarà inoltre necessario cerca-

re un nuovo equilibrio finan-ziario ottimizzando i costi e lastruttura degli utili.Da anni si discute del fattoche il SEV sia proprietario diun albergo. «Non possiamopiù evitare una discussione difondo, poiché pochi dei nostrimembri soggiornano al Bren-scino» ha chiaramente spiega-to Cambi nel corso dell’as-semblea». Ecco perché lasituazione verrà esaminata inmodo ancor più approfonditocoinvolgendo tutte le parti incausa. Per l’Hotel Brenscino lastagione 2014 è terminata.L’albergo riaprirà le porte il 21marzo 2015. pmo

Pessimo anno per il tu-rismo in Ticino. E l’al-bergo Brenscino ne ri-sente parecchio. Il SEVcorre ai ripari.

Alla ricerca dell’equilibrioL’assemblea dei delegati decide nuove misure per l’Hotel Brenscino a Brissago

Le preoccupazioni espresse daparte ticinese sono state con-fermate dalla controparte: aseguito della mancata decisio-ne del CIPE (Comitato intermi-nisteriale per la programma-zione economica) entrosettembre 2014, come stabili-to, Rete ferroviaria italiana(RFI) e l’impresa generale ICSSA stanno ridiscutendo le basicontrattuali per la prosecuzio-ne dei lavori. Non essendoconcluse le trattative, di cuiRegione Lombardia non è pe-raltro parte attiva, i tempi direalizzazione non possono es-sere aggiornati, ma anche ladata del dicembre 2016 appa-re ormai sempre meno realisti-ca. Le parti hanno concordatodi ritrovarsi a scadenze regola-

ri e l’Assessorato fornirà alCantone informazioni aggior-nate sotto forma di report pe-riodici ogni tre-quattro mesisull’avanzamento delle trattati-ve e dei lavori.L’Assessore Cavalli ha messoin evidenza la preoccupazionedella Regione legata ai proba-bili tagli di finanziamenti stata-li derivanti dalla cosiddettaLegge di stabilità che incide-ranno inevitabilmente sulle di-sponibilità per il servizio di tra-sporto pubblico. Nonessendone ancora nota la por-tata, è prematuro un impegno

della Regione per il 2016, con-siderato che comunque le ri-sorse finanziarie disponibilinel 2015 sono fortemente im-pegnate per l’Expo.L’Assessore Cavalli ha chiestoinfine informazioni relativa-mente al collegamento strada-le tra Varese e Mendrisio.Il consigliere di Stato Zali hasegnalato l’oggettiva difficoltàdi finanziamento della parteSvizzera, considerando in par-ticolare la bocciatura popolaredell’aumento del costo dellavignetta autostradale delloscorso anno che ha di fatto im-

pedito il passaggio di compe-tenza di questo collegamentoalla Confederazione.Anche da parte lombarda èstata segnalata l’intenzione dimantenere questo collegamen-to tra i progetti infrastrutturalifuturi, pur riscontrando unanalogo problema di finanzia-mento nel breve termine.Questo interessamento dellaLombardia per il collegamentostradale lascia un po’ perples-si, considerato come le difficol-tà per quello ferroviario sianoben lungi dall’essere risolte.Viene spontaneo chiedersiquanto impegno verrebbe an-cora profuso per risolverle, sesi profilasse un’alternativastradale.Semmai da parte Svizzera ser-visse un ulteriore motivo peropporsi al collegamento Stabio- Gaggiolo, lo avremmo trova-to.

red/com

Il direttore del Diparti-mento del territorioClaudio Zali, ha incon-trato l’assessore alle in-frastrutture e mobilitàdella Regione Lombar-dia Alberto Cavalli. Re-stano le preoccupazioniper la conclusione dellaferrovia Mendrisio - Va-rese.

FMV: dalla ferrovia alla strada?L’incontro tra Ticino e Lombardia conferma i vecchi dubbi e ne fa nascere di nuovi

tilo

Chissà quando (e se) ci arriveremo via Varese.

ATTUALITÀ

...... 3

contatto.sevN. 21/146.11.2014

Questa norma, pur apprezzatanel suo fondo, ha suscitato an-che comprensibili critiche perla sua formulazione scarsa-mente vincolante e la conse-guente facilità con la qualepuò essere aggirata.Oltretutto, nelle ultime setti-mane abbiamo ricevuto segna-lazioni di scioglimento di rap-porti di lavoro con alavoratori/trici temporanei/edi lunga durata, che hanno fat-to sorgere il dubbio che deb-bano essere messi in relazionecon l’entrata in vigore dellanuova norma a inizio anno e ilconseguente obbligo di dover-li/e assumere in modo fisso.Se confermata, si tratterebbedi una palese violazione delprincipio della buona fede!Abbiamo pertanto segnalatoqueste pratiche alle FFS, chie-

dendo di verificare la situazio-ne e, se del caso, di prenderemisure correttive.

Le FFS si distanzianoda queste praticheNella loro risposta le FFS si so-no chiaramente distanziate daqueste pratiche, che sono sta-te definite intollerabili.«In futuro gli impieghi tempo-ranei non devono essere con-trollati solo allo scopo di verifi-carne la scadenza stabilita e

procedere all’interruzione delrapporto di lavoro».

Fidarsi è bene...Prendiamo le FFS in parola! Peril SEV, è importante verificareche questa regola sia davverorispettata ed ha quindi richie-sto a tutti i suoi membri di se-gnalare immediatamente si-tuazioni sospette.

SEV

Segnalate subito eventuali scorrettezze

Nel CCL 2015 - che en-trerà in vigore l’annoprossimo - abbiamoconvenuto che le FFSdevono offrire un impie-go fisso alle personeche per quattro annihanno lavorato cometemporanee.

Occhio ai temporaneifrg

Rapporti di lavoro da regolare.

L’ultimo fine settimana di ottobre è stato ricco dielezioni nazionali importanti, in attesa di quelle dimezzo mandato statunitensi del 4 novembre. La-sciamo perdere quelle in Ucraina, dove il 26 otto-bre si sono espressi gli elettori nelle regionicontrollate da Kiev, mentre i filo-russi si sono datiappuntamento per il 2 novembre, che potrebberoavere come primo risultato la ripresa delle ostilità.In Tunisia, nelle prime elezioni legislative liberedopo la «primavera» del 2011, si è imposto il fron-te laico Nida Tounes superando (37,1 contro 27,9)gli islamisti di Ennahdha. In un momento così diffi-cile nel mondo musulmano, la sconfitta delloschieramento religioso dà nuovo slancio a tutte leforze che si battono contro l’oscurantismo fideisti-co. Alla vittoria di Nita Tounes ha contribuito pro-babilmente la crisi turca, dove la via della«democrazia islamica» voluta da Erdogan, e presaad esempio da Ennahdha, si mostra sempre meno«democratica».In America latina c’è stata la vittoriosa riconfermadi Dilma Rousseff in Brasile al secondo turno dellepresidenziali. Una vittoria ai punti, con il 51,64%dei voti contro il 48,36 dell’esponente del centro-destra Aecio Neves, che, rispetto ai KO inflitti agliavversari nelle precedenti votazioni vinte daglischieramenti progressisti, appare ancor più soffer-ta. Per Dilma si sono espresse in modo massicciole popolazioni del nord del Paese, quelle più pove-re e che, appunto in quanto tali, hanno maggior-mente beneficiato delle politiche sociali condotteprima da Lula, quindi dell’ex-guerrigliera Rousseff.In un’ottica continentale la riconferma di Dilma ac-quista una particolare importanza perché garanti-sce forza e continuità al Mercosur, l’intesacommerciale cui aderiscono, con il Brasile, il Vene-zuela, l’Argentina, il Paraguay e l’Uruguay.Uruguay dove si è votato per la successione allapresidenza della repubblica dell’ex-tupamaro JoséMujica, un’icona del riscatto democratico sud-americano. Ne è uscito vincitore Tabarré Vazquez,candidato del Frente Amplio, lo schieramento diMujica. Dovrà però attendere il secondo turno, il30 novembre, in quanto non è riuscito a ottenerela maggioranza assoluta, fermandosi al 47,87%,contro il 30,98% del suo più diretto avversario.Come detto, negli Stati Uniti si va verso il voto dimetà mandato, che prevede il rinnovo della Came-ra, e quello di un terzo del Senato. Una sola previ-sione: lo sconfitto sarà Obama, che i candidati delsuo partito nemmeno vogliono ai loro comizi.

DI GADDO MELANI

DENTRO LA CRONACA

Rinnovo dei poteri

Il presidente del SEV GiorgioTuti e il presidente della sotto-federazione dei macchinistiHans-Ruedi Schürch hannoavuto uno scambio di vedutecon la più importante aziendadi servizi ferroviari in Svizzera.La MEV non si limita solo ad af-fittare macchinisti e verificato-ri, ma offre anche prestazionidi consulenza e nel campo del-

la sicurezza. Inoltre, da 2014svolge anche in proprio la for-mazione di macchinisti, per laquale dispone di propri simu-latori di guida.La delegazione del SEV ha an-che preso atto con interessedel fatto che gli esami di fineformazionenon vengonosvolti da esper-ti dell’azienda,ma si fa capoad esaminatoriesterni. Per ilsindacato si ènaturalmentetrattato anchedi un’ottima

occasione per discutere dellecondizioni di lavoro, oltre cheper presentare la proprieaspettative per un contrattocollettivo e per un contrattoquadro di settore.

SEV /LPV

Una delegazione delSEV e della sottofedera-zione LPV hanno incon-trato di nuovo la ditta diimpieghi temporaneiMEV Schweiz.

Contatti rinnovati SEV e LPV hanno incontrato la MEV

ffs c

argo

Occorre un CCL per tutto il settore cargo.

Page 4: Contatto sev 2014 21

......

4 ATTUALITÀcontatto.sevN. 21/146.11.2014

Bibo sta per «Be In, Be Out» evuole descrivere la caratteristi-ca principale del sistema, cherileva il periodo di permanenzaall’interno del mezzo di tra-sporto pubblico per determina-re il prezzo del viaggio, graziead una pulce elettronica chel’utente deve portare su di sé.Un approccio che riprende, sal-vo che appunto nel nome, ilprogetto «easy ride», di cui sidiscuteva a inizio del millen-nio. Già allora, come oggi, sivoleva semplificare alla clien-tela l’accesso al trasporto pub-

blico, offrendo a tutti «l’ap-prezzato comfort dell’abbona-mento generale».

Stesso concetto, stessi dubbiOltre alla visione, senz’altrocondivisibile dal punto di vistadella clientela, i progetti pre-sentano però anche gli stessiinterrogativi. Sino a che puntogli utenti sono disposti adesporsi alla sorveglianza conti-nua dei loro spostamenti, ine-vitabile per accertare la presta-zione utilizzata? Come riusciràil sistema a gestire la comples-sità dell’offerta tariffale attua-le, presentando un conteggiotrasparente e condivisibile? Fi-no a che punto le aziende ditrasporto sono disposte a ri-nunciare al pagamento antici-pato delle prestazioni offerteai clienti? Interrogativi sortipuntualmente anche in sede diconferenza stampa, senza rice-

vere risposte concludenti.A Zugo si è però determinati acondurre una prova pratica,probabilmente facilitata daiprogressi tecnici intervenutidopo «easy ride». Entro metà2016, su due linee circoleran-no bus dotati di sensori percaptare gli spostamenti di cir-ca 500 volontari e verificare lafunzionalità del sistema. Do-vrebbe poi seguire una secon-da fase in cui «Bibo» sarà ap-plicato a tutta la comunitàtariffale del canton Zugo.Queste due fasi dovrebbero,nelle intenzioni dei promotori,rispondere a tutti gli interroga-tivi, fornendo anche gli ele-menti per decidere in meritoalla sua applicazione su piùvasta scala.Chi vivrà, vedrà.

Pietro Gianolli

I trasporti pubblici diZugo, con l’appoggiodelle autorità cantonalie delle FFS voglionocondurre un test con unnuovo sistema di titolidi trasporto, che cosìnuovo poi non è.

Da «easy ride» a BiBoIl canton Zugo si lancia in avanscoperta, riprendendo un progetto accantonato una dozzina di anni fa

gi

A Zugo si vuole partire con questo progetto carico di incognite.

La costituzione della fondazio-ne conclude un percorso parti-to nel 2008, con lo scioperodel personale delle Officine e ildeposito di un’iniziativa popo-lare per la creazione di un polotecnologico presso di esse.Alla firma dell’atto formale, hafatto seguito la seduta costitu-tiva del consiglio di fondazio-ne, designato come da statutodal Consiglio di Stato, che hadefinito anche le cariche al suointerno. Il consiglio è compo-sto da: Felice Zanetti, presi-dente (città di Bellinzona);Gianni Frizzo (per il ComitatoGiù le mani) e Ferruccio Bian-

chi (FFS), vicepresidenti; IvanAmbrosini (ERS Bellinzona evalli), segretario; GiambattistaRavano e Antonio Brina (Canto-ne); Corrado Solcà (ERS Men-drisiotto e Basso Ceresio);

Matteo Pronzini (SEV, Transfaire Unia) e Franco Gervasoni(Supsi).«Io sono anche presidente delpatriziato di Daro – ha ricorda-to nel suo discorso di apertura

il neo designato presidenteFelice Zanetti – e la costituzio-ne del Centro di competenze èla chiusura di un cerchio idealeiniziatosi 150 anni fa, quandoquesto patriziato aveva ceduto

alle FFS il terreno sul quale so-no poi sorte la stazione e le Of-ficine. Un passo che mi caricaal contempo di responsabilitàe di motivazione». Una dichia-razione che riassume il profon-do attaccamento della città edella regione per la strutturadelle Officine. «In questo con-siglio, abbiamo raccolto figuretecniche e figure politiche inun consesso che deve saperprodurre idee ed effetti concre-ti. Questo è il mio auspicio» haconcluso il presidente, augu-rando a tutti buon lavoro.

Direttore cercasiIl 31 ottobre si è chiuso il ban-do di concorso per la ricercadel direttore del centro di com-petenze. Il vaglio delle candi-dature sarà ora il primo incari-co da svolgere da parte delConsiglio di fondazione.

Pietro Gianolli

La conferma ufficiale ègiunta il 21 ottobre conla firma dell’atto costi-tutivo della fondazione«Centro di competenzamobilità sostenibile eferroviaria».

Adesso, buon lavoro!È nata la fondazione per il Centro di competenze

gi

L’atto è sottoscritto da tutti: il centro di competenza può partire.

Page 5: Contatto sev 2014 21

POLITICA SOCIALE E DEI TRASPORTI ......

5contatto.sevN. 21/146.11.2014

In linea generale, il «MobilityPricing» vuole essere uno stru-mento per gestire la mobilità,incentivando un uso accortodelle risorse tramite una diffe-renziazione di prezzo.La distribuzione degli sposta-menti sull’arco della giornatapotrebbe essere una soluzioneai problemi di mobilità anchedel nostro paese, dove in alcunimomenti della giornata la reteautostradale rasenta la satura-zione e, contemporaneamente,anche i mezzi di trasporto pub-blici risultano sovraffollati,mentre in altri momenti treni ebus potrebbero accogliere unmaggior numero di viaggiatorie le autostrade hanno un aspet-to deserto.Proprio questo è stato anche iltema di un convegno organizza-to a San Gallo lo scorso 24 ot-tobre dal dipartimento dell’am-biente, trasporti, energia ecomunicazioni (DATEC).

Non solo aumentare le

entrate »

La sua direttrice, Doris Leut-

hard ha precisato che, senzamirare semplicemente ad au-mentare di introiti, sarà comun-que il prezzo l’elemento sulquale basare la politica di ge-stione della mobilità che dovrà,a differenza dei sistemi attualirisultare differenziato.Per esempio, la vignetta auto-stradale non ha alcun effettosull’uso delle autostrade. Ilprezzo della benzina, sul qualevengono ribaltate diverse tas-se, può magari contribuire amoderare l’uso del proprio vei-colo privato, ma non induce inalcun modo una riflessione sulsuo uso nelle ore di minor den-sità di circolazione. Oppure an-cora la minor deduzione per lespese per il tragitto casa-lavoropuò favorire la riflessione sull’opportunità di avvicinare il luo-go di lavoro a quello di domici-lio, ma ha per il resto un effettomolto ridotto sullo sviluppo e ladistribuzione degli spostamen-ti.Il cambiamento di sistema por-terà per alcuni, che possono or-ganizzare i loro spostamenti inbase alla disponibilità di risor-se, una diminuzione dei costi,mentre per altri, obbligati a farcapo al trasporto negli orari dipunta, potrebbe rincarare sen-sibilmente.

Molte possibilità

di Mobility-Pricing

Tutti gli intervenuti al convegnohanno manifestato il loro soste-

gno al principio del «mobilitypricing» illustrando come pos-sa essere concretizzato tramitemodelli numerosi e molto diver-si tra di loro, dal punto di vistadella struttura tariffale, dell’utente considerato, del rileva-mento della mobilità, del vetto-re di trasporto considerati ecce-tera.«Dobbiamo riflettere al nostroobiettivo finale per poi definirequelli intermedi e la via che cipuò condurre a raggiungerli»,ha indicato il professor Dr. Tho-mas Bieger, rettore dell’univer-sità di San Gallo in apertura delconvegno. Per la Consigliera fe-derale Doris Leuthard si dovràtrovare una «soluzione sempli-ce ed equa» per un mobility pri-cing che coinvolga tutti nel farfronte all’aumento di costi ge-nerato dall’aumento della do-manda.

Analisi approfondita

Il Dr. Rudolf Dieterle, direttoredell’ufficio federale delle stradeAstra, ha spiegato le analisi at-tualmente in corso per trovareun modo diverso di ripartire icosti della mobilità, analizzatitramite un metodo scientificoriassunto in una cosiddetta «ta-bella morfologica». Questo me-todo è stato ripreso anche dall’ufficio federale dei trasporti,come confermato dal suo diret-tore Peter Flüglistaler, per mi-gliorare l’utilizzazione dell’in-frastruttura, precisando che i

costi dovranno essere propor-zionali all’uso della stessa. Daquesto punto di vista, peresempio, l’abbonamento gene-rale costa troppo poco, ma perdiversi motivi dovrà continuaread essere offerto.Siebe Riedstra, segretario ge-nerale del ministero olandesedelle infrastrutture, ha riferitodelle esperienze raccolte nelsuo paese, che ha introdotto datempo il mobility pricing con ri-sultati molto positivi: l’uso con-sapevole della mobilità ha per-messo di ridurre di circa unquinto le colonne sulle stradeolandesi.La miglior ripartizione dei tra-sporti dipende però anchedall’adeguamento di altre strut-ture, come gli orari di lavoro odi scuola.

Rapporto entro il 2015

«Dobbiamo iniziare a preparar-ci oggi per essere pronti tra 20anni» ha indicato ancora laConsigliera Leuthard, che entrol’anno prossimo vuole presen-tare al governo un rapporto suquesto tema.Il convegno ha contribuito alanciare un dibattito che nonmancherà nei prossimi anni diinfiammare gli animi.

pan/gi.

Ridistribuire il trafficoIl «Mobility Pricing» èun tema molto contro-verso, anche perchéviene spesso richiama-to per far fronte a esi-genze diverse. È quindifondamentale definirequali di queste si vo-gliono soddifare.

«Mobility Pricing» non è solo uno slogan

pan.

Doris Leuthard: nessuno deveessere escluso dalla mobilità .

pan.

Siebe Riedstra: l’ Olanda hapreso coscienza della necessitàdi una mobilità ragionevole.

pan.

Peter Füglistaler: ottimizzarel’uso delle infrastrutture .

LA CACCIA AI PREMI 2014 È APERTA

Convinca colleghe e colleghi ad aderire al SEV e vinca premi attraenti!

1.Cl.

Biglietto specialeAderire al SEV

valevole da subito

Page 6: Contatto sev 2014 21

......

6contatto.sevN. 21/146.11.2014

■ contatto.sev: Perché ti impe-gni politicamente?

Stefan Bruderer: Credo che quiognuno può ottenere qualco-sa. Ciò è possibile anche gra-zie alla democrazia diretta.

■ Quando è nato questo inte-resse?

Da un profilo strettamente po-litico il Primo Maggio diquest’anno e da quando faccioparte della GISO. Ho sentitoparlare per la prima volta dipolitica durante la mia forma-zione scolastica. Ma è al SEVche mi sono veramente forma-to uno spirito politico.

■ In famiglia c’era un’impron-ta politica?

Mio padre ha militato nel comi-

tato dell’UDC locale, ma a casanon si parlava quasi mai di po-litica e per molto tempo nonavevo una mia propria opinio-ne da sostenere. Nel cantonTurgovia, dove sono cresciuto,non c’erano molte discussionipolitiche, forse perché - verosi-milmente - c’era una sola opi-nione. Questo è perlomenoquanto mi ricordo, ma nel frat-tempo anche nel canton Turgo-via le cose sono cambiate e cir-colano anche altre idee.

■ Hai aderito al SEV quandoeri ancora apprendista?

Come molti sono approdato alSEV in occasione di un incon-tro. Un collega mi ha invitatoad una riunione della commis-sione giovani e ha destato il

mio interesse. Per me è stataun’esperienza totalmente nuo-va: essere in mezzo a giovaniche si impegnano, insieme,per un obiettivo comune. Hodunque continuato a seguiregli incontri e successivamentesono stato eletto come mem-bro supplente del comitato.Quando Matthias Sterchi ha la-sciato l’incarico ho preso il suo

posto come membro perma-nente del comitato.

■ Ma sei anche nel comitatodi sezione AS Est? Semprepiù incarichi?

Potrei quasi dire: purtroppo.Ma lo faccio molto volentieri, èchiaro che richiede tempo. Miè molto piaciuto che AS abbiacostruito una struttura giovani-le così attiva. A quel punto co-me potevo rifiutare? Ora ho se-guito una formazione dimacchinista e se funzionerà,lascerò la sottofederazione AS.Ritengo che sarebbe bello se igiovani pronti ad esprimere leloro opinioni fossero più nu-merosi. Altrimenti sentite solola mia campana, anche all’in-terno del comitato. Sarebbebello se altri giovani potesserofarsi un’idea di ciò che accadee di come vanno le cose.

■ Come vivi i lavori nei varigremi?

A volte si è molto concentratisu questioni statutarie, chescoraggiano molti. Se si riescea lavorare con le persone giu-ste, le soluzioni si trovano piùfacilmente. Porto più spesso leidee della commissioni giova-ni, rispetto a quelle della se-zione, perché così la voce deigiovani arriva direttamente allacentrale. La classica via attra-

verso sezioni e sottofederazio-ni, richiede troppo tempo, ètroppo lenta e passa attraversotroppe persone. Ecco perché ri-tengono la commissione giova-ni così importante, altrimentimolti temi giovanili non avreb-bero nessuna risonanza.

■ I «giovani» sono piuttostopersone che scaricano gra-tuitamente da internet infor-mazioni, film e musica ... eche non vogliono impegnar-si…

(ride) Mica male come pregiu-dizi…

■ …naturalmente!Ma no, non è affatto così, ba-sta un esempio: nella GISO diZurigo incontro molti adole-scenti di 15, 16 e 17 anni; so-no ragazzi impegnati sebbenenon abbiano ancora il diritto divoto. Ma credono comunqueche possono agire, fare qual-cosa e per questo investono

molto del loro tempo. Questoloro comportamento mi motivatantissimo e mi carico di ener-gie. Se si trova un argomentoper il quale sono pronti a met-tersi in gioco, funziona bene. Èchiaro che non tutti si interes-sano per la stessa cosa e si vo-gliono impegnare.

■ Non frequenti sempre per-sone dello stesso parere.Desideri forse convincerle?

No. Ho imparato a difendere ea sostenere le mie opinioni an-che di fronte a persone che midicono «rosso di merda»; gli ri-spondo «Grazie!»: sono felicedi ascoltare altre opinioni e dirafforzare la mia posizione.

■ Ti sei mai posto la domandase all’interno di organizza-zioni come Amnesty Interna-tional o il WWF avresti potu-to ottenere più rispetto cheal SEV?

Ma non lo escludo. Singole or-ganizzazioni possono esserepiù incisive su singoli proble-mi. Io, per esempio, mi impe-gno anche nel GSoA. Ma il SEVè molto importante: ha un im-patto diretto sulla mia vita pro-fessionale. E se avessi tempoed energia, mi piacerebbe farequalcosa di diverso.

■ Significa che consideri latua attività al SEV cometempo di lavoro?

Effettivamente sì, ma ho il di-ritto di essere attivo sindacal-mente durante il mio tempo di

Stefan Bruderer rappresenta la commissione giovani nel comitato SEV

«Il SEV ha formatoil mio spirito politico»Stefan Bruderer, 25 anni, è capo della circolazione treni all’aeroporto di Zurigo. Sindacalmente è moltoattivo, sia come membro della commissione giovani, del comitato SEV e del comitato di sezione AS. Pre-siede anche la commissione del personale del suo luogo di lavoro.

«Se si riesce a lavorare con lepersone giuste, le soluzioni sitrovano più facilmente».

zvg

Età: 25 anni

Percorso: Ho optato per la for-mazione di impiegato di com-mercio nei trasporti pubblici se-guendo il suggerimentodell’orientamento professionale.Avevo tre possibilità: assistentein logistica, impiegato di com-mercio nei trasporti pubblicipresso login e costruttore pres-so Stadler, dove ho seguito unostage. Ho postulato per entram-bi i posti e login mi ha preso su-bito. Ho iniziato la mia formazio-ne allo sportello di Kreuzlingen,

presso Thurbo, poi all’organizza-zione dei viaggi del gruppo Zuri-go e di nuovo a Kreuzlingen, allosportello e poi al posto degliscambi. Mi è piaciuto e quandoho potuto scegliere sono andatoa Zurigo, dove sono tuttora.Ogni giorno vado a lavorare congrande piacere.

Stato civile: celibe

Tempo libero: viaggi, impegniin diversi settori e nelle amici-zie: tutto ciò in maniera combi-nata.

BIO

INTERVISTA

...... 7

contatto.sevN. 21/146.11.2014

lavoro e lo trovo giusto. Il SEVè molto importante, ma sonoancora troppi coloro che pen-sano che tutto va bene e che inogni caso tutto resterà semprecosì.

■ Vedi un futuro per i sindaca-ti?

Ma certo. Ci saranno sempre isindacati. E, soprattutto, ce nesarà sempre bisogno. Quandosi osservano i cambiamenti nelmercato del lavoro e l’evoluzio-ne del sistema capitalista, ci sirende conto che i sindacati so-no necessari con il loro impe-gno a favore dei lavoratori.Purtroppo l’attuale clima politi-ca va in senso opposto. Nel2008 la base si era risvegliatae la sinistra aveva ripreso for-za, ma ora stiamo di nuovo an-dando nella direzione opposta,con un pesante clima ostile nei

confronti di stranieri e migran-ti. Se ci fossero meno guerre,ci sarebbero meno rifugiati etutto sarebbe stato diverso.

■ Secondo te il SEV dove do-vrebbe impegnarsi di più?

So bene che non tutti sonosoddisfatti del SEV, ma è diffi-cile rappresentare così tanteprofessioni, settori e aziende.Il SEV non deve mai smetteredi farsi conoscere e mostraredi essere necessario. Ma nonvedo tuttavia su quale tema es-senziale dovrebbe porre mag-giormente l’accento o che deveassolutamente fare di più.

■ Recluti nel tuo ambiente?Sto cercando di farlo!

■ Conquali argomenti?Mi capita spesso di assisterealle riunioni degli apprendisti,

durante le quali spiego che co-sa è un sindacato. Vi assicuroche ai giorni nostri è un proble-ma: la gente non sa che ci so-no i sindacati e non sanno checosa fanno, quali sono i lorocompiti. Dobbiamo persinospiegare che cosa è un CCL. Èquindi abbastanza facile reclu-tare nuovi membri. Nel mioambiente professionale la pro-tezione giuridica è l’argomentodecisivo, dal momento che la-voriamo nel campo della sicu-rezza. Certo, cerco sempre diconvincere prima parlando disolidarietà, ma nella maggiorparte dei casi non è un argo-mento essenziale. Anche inquesto contesto devo spiegareil CCL e sottolineare che nonsono le FFS ad aver deciso talinorme, ma sono il frutto di unnegoziato tra partner sociali.

■ Come reagiscono i tuoi col-leghi di lavoro al tuo grandeimpegno nel SEV?

In modo molto positivo! Sonoconosciuto per una persona

che sa cosa sta succedendo, oalmeno che sa dove trovare leinformazioni. Presiedo CoPesuperficie, il mio capo mi so-stiene e possiamo aiutarci a vi-cenda.

■ Eppure vuoi diventare mac-chinista?

Sì. Sarebbe del tutto sbagliatoaffermare di non voler esserepiù capo della circolazione deitreni, perché è un lavoro cheamo molto. Ma desidero diven-tare macchinista. E ho pensatoche fosse il momento giusto,se mi accettano…

■ Al SEV sei considerato unapersona seria. Prima di que-sta intervista, ho guardato iltuo profilo facebook e ho vi-sto un altro uomo, più estro-verso. Allora, chi sei vera-mente?

(ride ad alta voce) Hai fatto be-ne a consultare il mio profilo,che completa l’immagine cheavevi di me. Prima di tutto so-no una persona positiva e alle-

gra e soprattutto aperta. Perme è la qualità più importante.Sulla mia bacheca si può vede-re che sono attivo in «cou-chsurfing». È così che accolgoda me persone provenienti datutto il mondo. Se si ascoltasolo persone che vivono inSvizzera, sentiamo sempre lastessa campana. Quando siascoltano persone che proven-gono da Australia, Kenya e Ci-na, ci rendiamo conto degli al-tri problemi. E aiuta arelativizzare la propria situa-zione. Quindi non sto facendoquesta operazione per viaggia-re gratuitamente in tutto ilmondo, ma per allargare il mioorizzonte.

■ Da dove attingi tutta questaenergia?

Da tutte queste persone! In-contrarle è sempre un’espe-rienza positiva.

Peter Moor/frg

«Molte persone non sanno che ci sono isindacati e non sanno che cosa fanno, qualisono i loro compiti. Dobbiamo persinospiegare che cosa è un CCL».

pmo

La bandiera è un’effige! Stefan Bruderer davanti al segretariato centrale del SEV a Berna.

Page 7: Contatto sev 2014 21

......

6contatto.sevN. 21/146.11.2014

■ contatto.sev: Perché ti impe-gni politicamente?

Stefan Bruderer: Credo che quiognuno può ottenere qualco-sa. Ciò è possibile anche gra-zie alla democrazia diretta.

■ Quando è nato questo inte-resse?

Da un profilo strettamente po-litico il Primo Maggio diquest’anno e da quando faccioparte della GISO. Ho sentitoparlare per la prima volta dipolitica durante la mia forma-zione scolastica. Ma è al SEVche mi sono veramente forma-to uno spirito politico.

■ In famiglia c’era un’impron-ta politica?

Mio padre ha militato nel comi-

tato dell’UDC locale, ma a casanon si parlava quasi mai di po-litica e per molto tempo nonavevo una mia propria opinio-ne da sostenere. Nel cantonTurgovia, dove sono cresciuto,non c’erano molte discussionipolitiche, forse perché - verosi-milmente - c’era una sola opi-nione. Questo è perlomenoquanto mi ricordo, ma nel frat-tempo anche nel canton Turgo-via le cose sono cambiate e cir-colano anche altre idee.

■ Hai aderito al SEV quandoeri ancora apprendista?

Come molti sono approdato alSEV in occasione di un incon-tro. Un collega mi ha invitatoad una riunione della commis-sione giovani e ha destato il

mio interesse. Per me è stataun’esperienza totalmente nuo-va: essere in mezzo a giovaniche si impegnano, insieme,per un obiettivo comune. Hodunque continuato a seguiregli incontri e successivamentesono stato eletto come mem-bro supplente del comitato.Quando Matthias Sterchi ha la-sciato l’incarico ho preso il suo

posto come membro perma-nente del comitato.

■ Ma sei anche nel comitatodi sezione AS Est? Semprepiù incarichi?

Potrei quasi dire: purtroppo.Ma lo faccio molto volentieri, èchiaro che richiede tempo. Miè molto piaciuto che AS abbiacostruito una struttura giovani-le così attiva. A quel punto co-me potevo rifiutare? Ora ho se-guito una formazione dimacchinista e se funzionerà,lascerò la sottofederazione AS.Ritengo che sarebbe bello se igiovani pronti ad esprimere leloro opinioni fossero più nu-merosi. Altrimenti sentite solola mia campana, anche all’in-terno del comitato. Sarebbebello se altri giovani potesserofarsi un’idea di ciò che accadee di come vanno le cose.

■ Come vivi i lavori nei varigremi?

A volte si è molto concentratisu questioni statutarie, chescoraggiano molti. Se si riescea lavorare con le persone giu-ste, le soluzioni si trovano piùfacilmente. Porto più spesso leidee della commissioni giova-ni, rispetto a quelle della se-zione, perché così la voce deigiovani arriva direttamente allacentrale. La classica via attra-

verso sezioni e sottofederazio-ni, richiede troppo tempo, ètroppo lenta e passa attraversotroppe persone. Ecco perché ri-tengono la commissione giova-ni così importante, altrimentimolti temi giovanili non avreb-bero nessuna risonanza.

■ I «giovani» sono piuttostopersone che scaricano gra-tuitamente da internet infor-mazioni, film e musica ... eche non vogliono impegnar-si…

(ride) Mica male come pregiu-dizi…

■ …naturalmente!Ma no, non è affatto così, ba-sta un esempio: nella GISO diZurigo incontro molti adole-scenti di 15, 16 e 17 anni; so-no ragazzi impegnati sebbenenon abbiano ancora il diritto divoto. Ma credono comunqueche possono agire, fare qual-cosa e per questo investono

molto del loro tempo. Questoloro comportamento mi motivatantissimo e mi carico di ener-gie. Se si trova un argomentoper il quale sono pronti a met-tersi in gioco, funziona bene. Èchiaro che non tutti si interes-sano per la stessa cosa e si vo-gliono impegnare.

■ Non frequenti sempre per-sone dello stesso parere.Desideri forse convincerle?

No. Ho imparato a difendere ea sostenere le mie opinioni an-che di fronte a persone che midicono «rosso di merda»; gli ri-spondo «Grazie!»: sono felicedi ascoltare altre opinioni e dirafforzare la mia posizione.

■ Ti sei mai posto la domandase all’interno di organizza-zioni come Amnesty Interna-tional o il WWF avresti potu-to ottenere più rispetto cheal SEV?

Ma non lo escludo. Singole or-ganizzazioni possono esserepiù incisive su singoli proble-mi. Io, per esempio, mi impe-gno anche nel GSoA. Ma il SEVè molto importante: ha un im-patto diretto sulla mia vita pro-fessionale. E se avessi tempoed energia, mi piacerebbe farequalcosa di diverso.

■ Significa che consideri latua attività al SEV cometempo di lavoro?

Effettivamente sì, ma ho il di-ritto di essere attivo sindacal-mente durante il mio tempo di

Stefan Bruderer rappresenta la commissione giovani nel comitato SEV

«Il SEV ha formatoil mio spirito politico»Stefan Bruderer, 25 anni, è capo della circolazione treni all’aeroporto di Zurigo. Sindacalmente è moltoattivo, sia come membro della commissione giovani, del comitato SEV e del comitato di sezione AS. Pre-siede anche la commissione del personale del suo luogo di lavoro.

«Se si riesce a lavorare con lepersone giuste, le soluzioni sitrovano più facilmente».

zvg

Età: 25 anni

Percorso: Ho optato per la for-mazione di impiegato di com-mercio nei trasporti pubblici se-guendo il suggerimentodell’orientamento professionale.Avevo tre possibilità: assistentein logistica, impiegato di com-mercio nei trasporti pubblicipresso login e costruttore pres-so Stadler, dove ho seguito unostage. Ho postulato per entram-bi i posti e login mi ha preso su-bito. Ho iniziato la mia formazio-ne allo sportello di Kreuzlingen,

presso Thurbo, poi all’organizza-zione dei viaggi del gruppo Zuri-go e di nuovo a Kreuzlingen, allosportello e poi al posto degliscambi. Mi è piaciuto e quandoho potuto scegliere sono andatoa Zurigo, dove sono tuttora.Ogni giorno vado a lavorare congrande piacere.

Stato civile: celibe

Tempo libero: viaggi, impegniin diversi settori e nelle amici-zie: tutto ciò in maniera combi-nata.

BIO

INTERVISTA

...... 7

contatto.sevN. 21/146.11.2014

lavoro e lo trovo giusto. Il SEVè molto importante, ma sonoancora troppi coloro che pen-sano che tutto va bene e che inogni caso tutto resterà semprecosì.

■ Vedi un futuro per i sindaca-ti?

Ma certo. Ci saranno sempre isindacati. E, soprattutto, ce nesarà sempre bisogno. Quandosi osservano i cambiamenti nelmercato del lavoro e l’evoluzio-ne del sistema capitalista, ci sirende conto che i sindacati so-no necessari con il loro impe-gno a favore dei lavoratori.Purtroppo l’attuale clima politi-ca va in senso opposto. Nel2008 la base si era risvegliatae la sinistra aveva ripreso for-za, ma ora stiamo di nuovo an-dando nella direzione opposta,con un pesante clima ostile nei

confronti di stranieri e migran-ti. Se ci fossero meno guerre,ci sarebbero meno rifugiati etutto sarebbe stato diverso.

■ Secondo te il SEV dove do-vrebbe impegnarsi di più?

So bene che non tutti sonosoddisfatti del SEV, ma è diffi-cile rappresentare così tanteprofessioni, settori e aziende.Il SEV non deve mai smetteredi farsi conoscere e mostraredi essere necessario. Ma nonvedo tuttavia su quale tema es-senziale dovrebbe porre mag-giormente l’accento o che deveassolutamente fare di più.

■ Recluti nel tuo ambiente?Sto cercando di farlo!

■ Conquali argomenti?Mi capita spesso di assisterealle riunioni degli apprendisti,

durante le quali spiego che co-sa è un sindacato. Vi assicuroche ai giorni nostri è un proble-ma: la gente non sa che ci so-no i sindacati e non sanno checosa fanno, quali sono i lorocompiti. Dobbiamo persinospiegare che cosa è un CCL. Èquindi abbastanza facile reclu-tare nuovi membri. Nel mioambiente professionale la pro-tezione giuridica è l’argomentodecisivo, dal momento che la-voriamo nel campo della sicu-rezza. Certo, cerco sempre diconvincere prima parlando disolidarietà, ma nella maggiorparte dei casi non è un argo-mento essenziale. Anche inquesto contesto devo spiegareil CCL e sottolineare che nonsono le FFS ad aver deciso talinorme, ma sono il frutto di unnegoziato tra partner sociali.

■ Come reagiscono i tuoi col-leghi di lavoro al tuo grandeimpegno nel SEV?

In modo molto positivo! Sonoconosciuto per una persona

che sa cosa sta succedendo, oalmeno che sa dove trovare leinformazioni. Presiedo CoPesuperficie, il mio capo mi so-stiene e possiamo aiutarci a vi-cenda.

■ Eppure vuoi diventare mac-chinista?

Sì. Sarebbe del tutto sbagliatoaffermare di non voler esserepiù capo della circolazione deitreni, perché è un lavoro cheamo molto. Ma desidero diven-tare macchinista. E ho pensatoche fosse il momento giusto,se mi accettano…

■ Al SEV sei considerato unapersona seria. Prima di que-sta intervista, ho guardato iltuo profilo facebook e ho vi-sto un altro uomo, più estro-verso. Allora, chi sei vera-mente?

(ride ad alta voce) Hai fatto be-ne a consultare il mio profilo,che completa l’immagine cheavevi di me. Prima di tutto so-no una persona positiva e alle-

gra e soprattutto aperta. Perme è la qualità più importante.Sulla mia bacheca si può vede-re che sono attivo in «cou-chsurfing». È così che accolgoda me persone provenienti datutto il mondo. Se si ascoltasolo persone che vivono inSvizzera, sentiamo sempre lastessa campana. Quando siascoltano persone che proven-gono da Australia, Kenya e Ci-na, ci rendiamo conto degli al-tri problemi. E aiuta arelativizzare la propria situa-zione. Quindi non sto facendoquesta operazione per viaggia-re gratuitamente in tutto ilmondo, ma per allargare il mioorizzonte.

■ Da dove attingi tutta questaenergia?

Da tutte queste persone! In-contrarle è sempre un’espe-rienza positiva.

Peter Moor/frg

«Molte persone non sanno che ci sono isindacati e non sanno che cosa fanno, qualisono i loro compiti. Dobbiamo persinospiegare che cosa è un CCL».

pmo

La bandiera è un’effige! Stefan Bruderer davanti al segretariato centrale del SEV a Berna.

Page 8: Contatto sev 2014 21

......

8contatto.sevN. 21/146.11.2014

e basi naturali della vitadevono essere difese inmodo diverso da quello

proposto dall’iniziativa. Il ri-quadro qui sotto e l’intervistaal presidente dell’Unione sin-dacale svizzera (USS) sullaprossima pagina spiegano le

L ragioni per cui i sindacati, SEVcompreso, sono contrari a que-sta iniziativa. Per una volta, isindacati sono dello stesso pa-rere del governo, della stra-grande maggioranza dei parti-ti, come pure delleorganizzazioni economiche.

Nel suo messaggio del 23 otto-bre 2013, il Consiglio federaleaveva infatti proposto al Parla-mento di sottoporre questa ini-ziativa senza controprogetto alpopolo, raccomandandogli direspingerla. Una proposta ac-colta a grande maggioranza,

con 44 voti a uno al Consiglioagli Stati e con 190 voti favore-voli,3 contrari e 5 astensioni,al Consiglio nazionale.

Iniziativa inadeguata«Il Consiglio federale non negache la crescita economica della

Svizzera e l’immigra zione rela-tivamente elevata degli ultimianni abbiano condotto a unacrescita demografica e incre-mentato le sfide negli ambitidell’integrazione, del mercatodegli alloggi, dell’infrastruttu-ra, della pianificazione del ter-

Votazione federale del 30 novembre

Ecopop: un’iniziativadisumana e pericolosaL’iniziativa Ecopop è solo un’illusione, porterà a discriminare lavoratrici e lavoratori stranieri e nuoceràa tutte le salariate e a tutti i salariati in Svizzera, incrementando la pressione sui salari e mettendo in pe-ricolo posti di lavoro. Per questo, sindacati e associazioni del personale sono compatti nel raccomanda-re di respingerla, come del resto suggeriscono Consiglio federale, Parlamento e i maggiori partiti.

«Con Ecopop i problemi sarebbero ben maggiori rispetto a quantoimplica già ora l’iniziativa contro l’immigrazione di massa. Non

farebbe che rafforzare una politica suicida tanto sul pianoeconomico, quanto sul piano sociale».

Paul Rechsteiner, presidente dell’Unione sindacale svizzera

Yosh

iko

Kusa

no

Paul Rechsteiner

USS e SEV sostengono il «Co-mitato Svizzera solidale - noa Ecopop», che considera l’ini-ziativa disumana e pericolosapoiché:

■ Mira solo in apparenza aproteggere il clima e il pae-saggio. Per il clima, non impor-ta dove vivono le persone. Pro-teggerlo, significa puntare allariconversione energetica e porrefine agli sprechi di risorse. Eco-pop non fornisce alcuna rispostaall’espansione disordinata degliinsediamenti e non protegge ilpaesaggio. Occorre affrontare iproblemi della pianificazione delterritorio, invece di ostacolare losviluppo degli strumenti neces-sari a tale scopo.

■ Riduce i e le migranti apersone di seconda catego-ria. La storia insegna che l’eco-nomia riesce sempre a procurar-si la manodopera che le serve. E

continuerebbe a farlo, anche seEcopop venisse approvata. I da-tori di lavoro farebbero sempli-cemente capo a stranieri conpermessi di soggiorno di brevedurata, giuridicamente menoprotetti. Ciò è disumano, poichéqueste persone devono viverenella paura costante di perdereil diritto di soggiorno in caso diperdita del posto di lavoro e poi-ché le famiglie sarebberosmembrate, negando a coniugi efigli il diritto di soggiorno.

■ Provoca un abbassamentodei salari e mette in pericoloi posti di lavoro. È facile co-stringere le persone con un per-messo di breve durata e i fronta-lieri ad accettare salari più bassie condizioni di lavoro peggiori.Prima o poi verranno messe sot-to pressione anche le condizionidi lavoro di tutti. Ecopop poneinoltre fine agli Accordi bilatera-

li. Senza relazioni stabili conl’UE, la Svizzera sarà costretta atrasferire parte della produzioneall’estero e smantellare posti dilavoro.

■ Fa dei migranti un caproespiatorio e alimenta la xe-nofobia. I migranti apportanoun contributo importante allanostra ricchezza economica eculturale.

■ Indebolisce l’AVS e mettea repentaglio l’assistenza al-le persone anziane. I lavorato-ri stranieri contribuiscono in mo-do determinante all’AVS. Graziea loro, tutte le previsioni cata-strofiche sulle finanze dell’AVSsi sono rivelate infondate. L’AVScontinua a registrare delle ecce-denze. Con Ecopop questi contri-buenti stranieri verrebbero amancare e l’AVS verrebbe a tro-varsi in una situazione difficile.L’iniziativa provocherebbe inol-

tre una penuria di personale dicura e assistenza delle personeanziane. Il servizio Spitex e lecase di cura sarebbero costrettea ridurre le proprie prestazioni.

■ Indirizza la cooperazionesvizzera allo sviluppo nelladirezione sbagliata. Una coo-perazione allo sviluppo lungimi-rante deve combattere la pover-tà. Ecopop vuole invecedestinare ingenti mezzi finanzia-ri alla distribuzione di contrac-cettivi, sottraendoli alla lotta al-la povertà. L’accento non vaposto sui contraccettivi gratuiti,bensì sull’educazione, il lavoro ela salute. Inoltre è essenzialemigliorare la posizione socialedi donne e bambine. Solo se ledonne possono condurre una vi-ta autodeterminata, la pianifica-zione familiare ha una possibili-tà di riuscita.

www.no-a-ecopop.ch

I SINDACATI COMPATTI CONTRO ECOPOPIniziativa popolare federale «Stop alla svazione delle basi naturali della vitacome segue:

Art. 73a (nuovo) Popolazione

1 La Confederazione si adopera affinché di abitanti compatibile con la conservaziodella vita. Essa sostiene questo obiettivonell’ambito della cooperazione internazio

2 In Svizzera la popolazione residente peimmigrazione di oltre lo 0,2 per cento an

3 La Confederazione investe in provvedimne familiare volontaria almeno il 10 per czione internazionale allo sviluppo.

4 La Confederazione non può concluderegano alle disposizioni del presente articol’attuazione delle misure volte a raggiung

Essa chiede poi nelle disposizioni tran

■ di adeguare al più presto, ma al masszionali in contrasto con l’articolo 73a;

■ che la popolazione residente permaneseguito a immigrazione di oltre lo 0,6 % secondo e in seguito di oltre lo 0,2% comlegislazione corrispondente.

Il testo dell’iniziativa popo

DOSSIER

...... 9

contatto.sevN. 21/146.11.2014

ritorio e della politica in mate-ria d’istruzione. Riteniamo chele riforme già avviate e quelle

previste rispondano meglio al-le sfide che attendono la Sviz-zera nei prossimi anni» si puòleggere nel messaggio delConsiglio federale. «Anche sel’accettazione dell’iniziativapopolare dovesse consentiredi ridurre l’immigrazione rego-lare in Svizzera, non sarebbelo strumento adeguato per rag-giungere tale obiettivo. Inoltre,limitando fortemente l’immi-grazione regolare, potrebbeavere quale conseguenza unaumento dell’immigrazione il-legale».

Pericolosa per l’economiaSe accettata, l’iniziativa «nuo-cerebbe alla crescita economi-ca della Svizzera, poiché ne di-minuirebbe la competitività el’attrattiva», conclude il mes-saggio. «Fissando un limite co-sì rigido all’immigrazione inSvizzera, essa renderebbe dif-ficile il reclutamento di perso-nale specializzato provenientedagli Stati membri dell’UE odell’AELS. Contingenti impor-tanti dovrebbero infatti essereriservati prioritariamente perle ammissioni legate agli impe-gni internazionali della Svizze-ra». Il comunicato stampa del

governo precisa inoltre: «Il li-mite previsto per i permessi disoggiorno si applicherebbe an-che al settore dell’asilo, all’ac-coglienza per motivi umanitarie al ricongiungimento familia-re». In questi settori la Svizze-ra è tuttavia vincolata da obbli-ghi costituzionali e impegniinternazionali. I diversi ramidell’economia avrebbero inol-tre difficoltà ad assumere i la-voratori stranieri di cui hannobisogno.

Burocrazia complessa«Inoltre, l’attuazione dell’ini-ziativa popolare richiederebbeun notevole onere amministra-tivo con un conseguente ag-gravio burocratico sia per i da-tori di lavoro che per leautorità federali e cantonalipreposte alla migrazione», av-verte il messaggio. «La defini-zione dei contingenti per le di-verse categorie di permessi,nonché il rilascio di unità dicontingenti nel quadro dell’esame individuale delle do-mande di autorizzazione si ri-velerebbe estremamente diffi-cile».

Rapporti con l’UEmessi a dura prova«L’approvazione dell’iniziativapotrebbe portare alla denunciadell’Accordo sulla libera circo-lazione delle persone (ALC)»,riporta ancora il comunicatostampa. «Secondo la clausolaghigliottina, sei mesi dopo ladenuncia dell’ALC cessano diessere applicati anche gli altriaccordi bilaterali I. Considera-to che l’UE rappresenta il par-tner commerciale più impor-tante della Svizzera, leconseguenze di una simile de-nuncia sarebbero molto dan-nose per la Svizzera e la suaeconomia».

Concentrazionesulla pianificazione familiarepoco efficace«La proposta di investire nellapianificazione familiare volon-taria il 10 per cento dei mezziprevisti per la cooperazione in-ternazionale allo sviluppo, co-stituirebbe un obbligo che limi-terebbe oltremodo il margine dimanovra necessario per talecooperazione», continua ilmessaggio. «La Confederazio-ne sarebbe tenuta a svolgereprogetti nel settore della piani-

ficazione familiare volontaria inPaesi o regioni in cui il contestoe le esigenze richiederebbero ilsostegno prioritario di altri set-tori. Ciò diminuirebbe, da unaparte, l’efficacia della coopera-zione internazionale svizzeraallo sviluppo e, dall’altra, intac-cherebbe la reputazione e lacredibilità del nostro Paese.Una maggiore concentrazionesulla pianificazione familiarevolontaria sarebbe inoltre pocoefficace. Per interrompere il cir-colo vizioso tra povertà ed ele-vata crescita demografica sononecessari approcci diversificati,ad esempio nel settore dellaformazione o della parità deisessi». Fi

pan

Manifestazione contro Ecpop del 1. novembre a Berna

Leggere anche l’intervistaa pagina 10

sovrappopolazione - sì alla conser-a» chiede di modificare la Costituzione

é nel territorio svizzero risieda un numeroione a lungo termine delle basi naturalio anche in altri Paesi, segnatamenteonale allo sviluppo.

ermanente non può crescere in seguito annuo nell’arco di tre anni.

menti volti a promuovere la pianificazio-cento dei mezzi destinati alla coopera-

e trattati internazionali che contravven-olo oppure impediscano od ostacolinogere gli obiettivi dello stesso.

nsitorie una volta approvato l’articolo:

imo entro quattro anni, trattati interna-

ente in Svizzera non possa crescere innel primo anno, di oltre lo 0,4 nel

mplessivo sino all’entrata in vigore della

olare

Page 9: Contatto sev 2014 21

......

8contatto.sevN. 21/146.11.2014

e basi naturali della vitadevono essere difese inmodo diverso da quello

proposto dall’iniziativa. Il ri-quadro qui sotto e l’intervistaal presidente dell’Unione sin-dacale svizzera (USS) sullaprossima pagina spiegano le

L ragioni per cui i sindacati, SEVcompreso, sono contrari a que-sta iniziativa. Per una volta, isindacati sono dello stesso pa-rere del governo, della stra-grande maggioranza dei parti-ti, come pure delleorganizzazioni economiche.

Nel suo messaggio del 23 otto-bre 2013, il Consiglio federaleaveva infatti proposto al Parla-mento di sottoporre questa ini-ziativa senza controprogetto alpopolo, raccomandandogli direspingerla. Una proposta ac-colta a grande maggioranza,

con 44 voti a uno al Consiglioagli Stati e con 190 voti favore-voli,3 contrari e 5 astensioni,al Consiglio nazionale.

Iniziativa inadeguata«Il Consiglio federale non negache la crescita economica della

Svizzera e l’immigra zione rela-tivamente elevata degli ultimianni abbiano condotto a unacrescita demografica e incre-mentato le sfide negli ambitidell’integrazione, del mercatodegli alloggi, dell’infrastruttu-ra, della pianificazione del ter-

Votazione federale del 30 novembre

Ecopop: un’iniziativadisumana e pericolosaL’iniziativa Ecopop è solo un’illusione, porterà a discriminare lavoratrici e lavoratori stranieri e nuoceràa tutte le salariate e a tutti i salariati in Svizzera, incrementando la pressione sui salari e mettendo in pe-ricolo posti di lavoro. Per questo, sindacati e associazioni del personale sono compatti nel raccomanda-re di respingerla, come del resto suggeriscono Consiglio federale, Parlamento e i maggiori partiti.

«Con Ecopop i problemi sarebbero ben maggiori rispetto a quantoimplica già ora l’iniziativa contro l’immigrazione di massa. Non

farebbe che rafforzare una politica suicida tanto sul pianoeconomico, quanto sul piano sociale».

Paul Rechsteiner, presidente dell’Unione sindacale svizzera

Yosh

iko

Kusa

no

Paul Rechsteiner

USS e SEV sostengono il «Co-mitato Svizzera solidale - noa Ecopop», che considera l’ini-ziativa disumana e pericolosapoiché:

■ Mira solo in apparenza aproteggere il clima e il pae-saggio. Per il clima, non impor-ta dove vivono le persone. Pro-teggerlo, significa puntare allariconversione energetica e porrefine agli sprechi di risorse. Eco-pop non fornisce alcuna rispostaall’espansione disordinata degliinsediamenti e non protegge ilpaesaggio. Occorre affrontare iproblemi della pianificazione delterritorio, invece di ostacolare losviluppo degli strumenti neces-sari a tale scopo.

■ Riduce i e le migranti apersone di seconda catego-ria. La storia insegna che l’eco-nomia riesce sempre a procurar-si la manodopera che le serve. E

continuerebbe a farlo, anche seEcopop venisse approvata. I da-tori di lavoro farebbero sempli-cemente capo a stranieri conpermessi di soggiorno di brevedurata, giuridicamente menoprotetti. Ciò è disumano, poichéqueste persone devono viverenella paura costante di perdereil diritto di soggiorno in caso diperdita del posto di lavoro e poi-ché le famiglie sarebberosmembrate, negando a coniugi efigli il diritto di soggiorno.

■ Provoca un abbassamentodei salari e mette in pericoloi posti di lavoro. È facile co-stringere le persone con un per-messo di breve durata e i fronta-lieri ad accettare salari più bassie condizioni di lavoro peggiori.Prima o poi verranno messe sot-to pressione anche le condizionidi lavoro di tutti. Ecopop poneinoltre fine agli Accordi bilatera-

li. Senza relazioni stabili conl’UE, la Svizzera sarà costretta atrasferire parte della produzioneall’estero e smantellare posti dilavoro.

■ Fa dei migranti un caproespiatorio e alimenta la xe-nofobia. I migranti apportanoun contributo importante allanostra ricchezza economica eculturale.

■ Indebolisce l’AVS e mettea repentaglio l’assistenza al-le persone anziane. I lavorato-ri stranieri contribuiscono in mo-do determinante all’AVS. Graziea loro, tutte le previsioni cata-strofiche sulle finanze dell’AVSsi sono rivelate infondate. L’AVScontinua a registrare delle ecce-denze. Con Ecopop questi contri-buenti stranieri verrebbero amancare e l’AVS verrebbe a tro-varsi in una situazione difficile.L’iniziativa provocherebbe inol-

tre una penuria di personale dicura e assistenza delle personeanziane. Il servizio Spitex e lecase di cura sarebbero costrettea ridurre le proprie prestazioni.

■ Indirizza la cooperazionesvizzera allo sviluppo nelladirezione sbagliata. Una coo-perazione allo sviluppo lungimi-rante deve combattere la pover-tà. Ecopop vuole invecedestinare ingenti mezzi finanzia-ri alla distribuzione di contrac-cettivi, sottraendoli alla lotta al-la povertà. L’accento non vaposto sui contraccettivi gratuiti,bensì sull’educazione, il lavoro ela salute. Inoltre è essenzialemigliorare la posizione socialedi donne e bambine. Solo se ledonne possono condurre una vi-ta autodeterminata, la pianifica-zione familiare ha una possibili-tà di riuscita.

www.no-a-ecopop.ch

I SINDACATI COMPATTI CONTRO ECOPOPIniziativa popolare federale «Stop alla svazione delle basi naturali della vitacome segue:

Art. 73a (nuovo) Popolazione

1 La Confederazione si adopera affinché di abitanti compatibile con la conservaziodella vita. Essa sostiene questo obiettivonell’ambito della cooperazione internazio

2 In Svizzera la popolazione residente peimmigrazione di oltre lo 0,2 per cento an

3 La Confederazione investe in provvedimne familiare volontaria almeno il 10 per czione internazionale allo sviluppo.

4 La Confederazione non può concluderegano alle disposizioni del presente articol’attuazione delle misure volte a raggiung

Essa chiede poi nelle disposizioni tran

■ di adeguare al più presto, ma al masszionali in contrasto con l’articolo 73a;

■ che la popolazione residente permaneseguito a immigrazione di oltre lo 0,6 % secondo e in seguito di oltre lo 0,2% comlegislazione corrispondente.

Il testo dell’iniziativa popo

DOSSIER

...... 9

contatto.sevN. 21/146.11.2014

ritorio e della politica in mate-ria d’istruzione. Riteniamo chele riforme già avviate e quelle

previste rispondano meglio al-le sfide che attendono la Sviz-zera nei prossimi anni» si puòleggere nel messaggio delConsiglio federale. «Anche sel’accettazione dell’iniziativapopolare dovesse consentiredi ridurre l’immigrazione rego-lare in Svizzera, non sarebbelo strumento adeguato per rag-giungere tale obiettivo. Inoltre,limitando fortemente l’immi-grazione regolare, potrebbeavere quale conseguenza unaumento dell’immigrazione il-legale».

Pericolosa per l’economiaSe accettata, l’iniziativa «nuo-cerebbe alla crescita economi-ca della Svizzera, poiché ne di-minuirebbe la competitività el’attrattiva», conclude il mes-saggio. «Fissando un limite co-sì rigido all’immigrazione inSvizzera, essa renderebbe dif-ficile il reclutamento di perso-nale specializzato provenientedagli Stati membri dell’UE odell’AELS. Contingenti impor-tanti dovrebbero infatti essereriservati prioritariamente perle ammissioni legate agli impe-gni internazionali della Svizze-ra». Il comunicato stampa del

governo precisa inoltre: «Il li-mite previsto per i permessi disoggiorno si applicherebbe an-che al settore dell’asilo, all’ac-coglienza per motivi umanitarie al ricongiungimento familia-re». In questi settori la Svizze-ra è tuttavia vincolata da obbli-ghi costituzionali e impegniinternazionali. I diversi ramidell’economia avrebbero inol-tre difficoltà ad assumere i la-voratori stranieri di cui hannobisogno.

Burocrazia complessa«Inoltre, l’attuazione dell’ini-ziativa popolare richiederebbeun notevole onere amministra-tivo con un conseguente ag-gravio burocratico sia per i da-tori di lavoro che per leautorità federali e cantonalipreposte alla migrazione», av-verte il messaggio. «La defini-zione dei contingenti per le di-verse categorie di permessi,nonché il rilascio di unità dicontingenti nel quadro dell’esame individuale delle do-mande di autorizzazione si ri-velerebbe estremamente diffi-cile».

Rapporti con l’UEmessi a dura prova«L’approvazione dell’iniziativapotrebbe portare alla denunciadell’Accordo sulla libera circo-lazione delle persone (ALC)»,riporta ancora il comunicatostampa. «Secondo la clausolaghigliottina, sei mesi dopo ladenuncia dell’ALC cessano diessere applicati anche gli altriaccordi bilaterali I. Considera-to che l’UE rappresenta il par-tner commerciale più impor-tante della Svizzera, leconseguenze di una simile de-nuncia sarebbero molto dan-nose per la Svizzera e la suaeconomia».

Concentrazionesulla pianificazione familiarepoco efficace«La proposta di investire nellapianificazione familiare volon-taria il 10 per cento dei mezziprevisti per la cooperazione in-ternazionale allo sviluppo, co-stituirebbe un obbligo che limi-terebbe oltremodo il margine dimanovra necessario per talecooperazione», continua ilmessaggio. «La Confederazio-ne sarebbe tenuta a svolgereprogetti nel settore della piani-

ficazione familiare volontaria inPaesi o regioni in cui il contestoe le esigenze richiederebbero ilsostegno prioritario di altri set-tori. Ciò diminuirebbe, da unaparte, l’efficacia della coopera-zione internazionale svizzeraallo sviluppo e, dall’altra, intac-cherebbe la reputazione e lacredibilità del nostro Paese.Una maggiore concentrazionesulla pianificazione familiarevolontaria sarebbe inoltre pocoefficace. Per interrompere il cir-colo vizioso tra povertà ed ele-vata crescita demografica sononecessari approcci diversificati,ad esempio nel settore dellaformazione o della parità deisessi». Fi

pan

Manifestazione contro Ecpop del 1. novembre a Berna

Leggere anche l’intervistaa pagina 10

sovrappopolazione - sì alla conser-a» chiede di modificare la Costituzione

é nel territorio svizzero risieda un numeroione a lungo termine delle basi naturalio anche in altri Paesi, segnatamenteonale allo sviluppo.

ermanente non può crescere in seguito annuo nell’arco di tre anni.

menti volti a promuovere la pianificazio-cento dei mezzi destinati alla coopera-

e trattati internazionali che contravven-olo oppure impediscano od ostacolinogere gli obiettivi dello stesso.

nsitorie una volta approvato l’articolo:

imo entro quattro anni, trattati interna-

ente in Svizzera non possa crescere innel primo anno, di oltre lo 0,4 nel

mplessivo sino all’entrata in vigore della

olare

Page 10: Contatto sev 2014 21

......

10 DOSSIERcontatto.sevN. 21/146.11.2014

■ Paul Rechsteiner perché isindacati si oppongono alla«conservazione duraturadelle risorse naturali», so-stenuta dall’iniziativa Eco-pop?

Paul Rechsteiner: La conserva-zione delle risorse naturali inSvizzera non deve passaredall’elaborazione di una politi-ca demografica, ma dallo svi-luppo di una politica ambien-tale adeguata, che copraargomenti che spaziano dallapianificazione del territorio al-le emissioni di CO2.

■ In occasione della votazio-ne sull’iniziativa popolarecontro l’immigrazione dimassa lo scorso mese difebbraio, i sindacati nonsono riusciti a vincere. Per-ché dovrebbe essere diver-so questa volta?

Ecopop è molto più estremarispetto all’iniziativa control’immigrazione per il fatto chelimita ulteriormente quest’ul-tima. In sostanza, il punto ne-ro di questo progetto è chestigmatizza gli immigrati.L’idea in base a cui la qualitàdella vita aumenta quando lapopolazione diminuisce, rap-presenta il paradosso centra-le dell’iniziativa. Quando eraun paese povero, la Svizzeraera un paese di emigrazione.L’immigrazione è giunta conlo sviluppo economico. At-

tualmente stiamo assistendoad un esodo che interessacerte regioni o valli di monta-gna, generando importantidifficoltà economiche, comead esempio la perdita di posti

di lavoro. L’urbanizzazione ela concentrazione demografi-

ca sono un prerequisito per losviluppo economico e il pro-gresso sociale. I movimentimigratori e le migrazioni in-terne hanno reso la Svizzeraun paese di grande diversità,e i sindacati non sono altroche un riflesso di questo mon-do del lavoro animato. Questacapacità di integrazione è unapietra miliare del modellosvizzero di successo, che èmessa in pericolo da Ecopop.

■ All’interno dei sindacati,prevale un certo scettici-smo per quanto riguarda lalibera circolazione dellepersone. Perché questomodello é così importante?

Miriamo al mantenimento dirapporti regolamentati con

l’Europa. Un sistema che offregli stessi diritti ci pare, infatti,fondamentalmente positivo.Tuttavia, è necessario proteg-gere i salari svizzeri, in modoche la libera circolazione non

venga utilizzata a scapito deilavoratori e delle lavoratrici.

Ecopop intende chiudere lefrontiere della Svizzera in mo-do praticamente ermetico. Sitratta di una politica suicidache, inoltre, non presenta al-cun valore aggiunto per l’am-biente. Questa iniziativa siconcentra unicamente sullapopolazione residente perma-nente, non tenendo conto deilavoratori precari, come i tito-lari di autorizzazione di sog-giorno di breve durata e ifrontalieri. Se l’iniziativa ve-nisse accettata, il loro numeroaumenterebbe e ciò si tradur-rebbe in un chiaro aumentodel traffico. Inoltre, è più faci-le sfruttare lavoratori e lavora-trici vulnerabili, i cui salari so-no più bassi. Neconseguirebbe un aumentogenerale della pressione suisalari. Tutto ciò senza benefi-ciare di rapporti regolamenta-ti con l’Europa.

■ Concretamente significhe-rebbe la denuncia degli ac-cordi bilaterali per i lavora-tori e lavoratrici?

La situazione è già abbastan-za difficile dopo il voto del 9febbraio. La Svizzera ha una

forte industria di esportazio-ne: un franco su due è genera-to dal commercio con i paesiterzi. Se non manteniamo rap-porti regolamentati con l’Eu-ropa, siamo esposti a rischi didelocalizzazione e la piazzaeconomica svizzera verràmessa in discussione. Ecopopmina le fondamenta stessedel modello di successo inSvizzera. Il nostro piccolo pa-ese è tra quelli con l’econo-mia più integrata a livello glo-bale. Una realtà che risultatale anche grazie ai rapportiregolamentati e agli scambifruttuosi, compresi quello trapersone.

■ Nonostante le misure di ac-compagnamento, la pres-sione sui salari e sulle con-dizioni di lavoro persiste. Isindacati non dovrebberocercare di contenerla rego-lando l’immigrazione?

Il vecchio sistema dei contin-genti e il suo corollario - ovve-ro lo statuto dello stagionale -hanno generato una precariz-zazione del lavoro e privatoalcuni lavoratori dei loro dirit-

ti, rendendoli totalmente di-pendenti dai datori di lavoro.Una situazione sfociata in unapolitica di bassi salari nei set-tori interessati. Il nuovo siste-ma ha migliorato notevolmen-te il livello dei salari e dellecondizioni di lavoro nella co-struzione e della ristorazione.È evidente che sono necessa-rie misure per promuoverel’occupazione indigena: dallaconciliazione tra lavoro e vitafamiliare a una prospettivapiù favorevole per i lavoratorie lavoratrici di mezza età. Oc-corre tuttavia tenere bene pre-sente che l’attuale situazioneeconomica è legata a fattoriprettamente congiunturali enon alla libera circolazionedelle persone.

■ I sindacati sostengono chel’iniziativa Ecopop sarebbenon solo dannosa, ma an-che disumana. Perché?

Ecopop detta ai paesi in via disviluppo quella che ritieneuna politica di controllo dellenascite conveniente. È comese gli Stati Uniti dettassero al-la Svizzera la linea da seguirein materia. Sarebbe intollera-bile! E, tra l’altro, perfetta-mente grottesca sul pianoambientale. Le emissioni diCO2 pro capite in Niger sono54 volte inferiori rispetto aquelle prodotte in Svizzera. Lanostra impronta ecologica ètroppo importante. DietroEcopop si cela un disegno chenon apporta nulla alla popola-zione, promuove la regressio-ne come fattore positivo e pa-lesa un grande risentimento.La riflessione rappresenta unbuon antidoto contro l’inizia-tiva. Il mio bisnonno ha avuto21 figli e i miei nonni 8 e 10.All’epoca la Svizzera era unpaese prevalentemente agri-colo e i miei antenati eranopoveri. Il miglioramento deltenore di vita conduce auto-

maticamente a tassi di natali-tà più bassi. Il progresso eco-nomico e sociale svolgequindi un ruolo chiave in que-sto senso. La soluzione stanella creazione di prospettivefuture per la popolazione, nonnell’alimentare animosità neiconfronti degli stranieri.

■ L’applicazione dell’iniziati-va contro l’immigrazione dimassa rimane piuttosto in-certa. Cosa diresti a qual-cuno che ha votato «sì» il 9febbraio e ora aspira ad unulteriore inasprimento?

Che sarebbe un ulteriore, pe-santissimo autogoal. Ecopopnon farebbe che rafforzareuna politica economica voltaal suicidio.

Matthias Preisser

Ecco perché il presidente dell’USS dice no a questo progetto ingannevole

«Ecopop mina il modello di successo svizzero»Un sì all’iniziativa cau-serebbe insicurezza dellavoro, aumento dellapressione salariale edel traffico. L’appello diPaul Reichsteiner: privi-legiare la riflessione alrisentimento.

«È evidente che sono necessarie misureper promuovere l’occupazione indigena:dalla conciliazione tra lavoro e vitafamiliare a una prospettiva più favorevoleper i lavoratori e lavoratrici di mezza età.»

Yosh

iko K

usan

o

«Ecopop è molto più estrema rispettoall’iniziativa contro l’immigrazioneper il fatto che limita ulteriormentequest’ultima».

«Ecopop intende chiudere le frontieredella Svizzera in modo praticamenteermetico. Si tratta di una politica suicidache, inoltre, non presenta alcun valoreaggiunto per l’ambiente».

Page 11: Contatto sev 2014 21

SINDACATO ......

11contatto.sevN. 21/146.11.2014

Invece di trasformare i migran-ti in capri espiatori per i pro-blemi di cui noi stessi siamoresponsabili, è urgente dare vi-ta ad una chiara svolta nellapolitica economica. Si tratta diun’esigenza manifestata inmodo molto chiaro dai delegatie dalle delegate dell’Unionesindacale svizzera (USS), ri-unitisi a congresso la scorsasettimana. È stato ribadito conforza che i reali problemi diquesto nostro Paese sono dinatura sociale e hanno nomiprecisi: pressione verso il bas-so dei salari, peso dei premi dicassa malati, stress e insicu-rezza del lavoro. Molti proble-mi che un ripiegamento su sestessi può solo peggiorare.Se vogliamo che non siano so-lo i beneficiari di grandi stipen-di e i manager a godere dellaprosperità, occorre estendere icontratti collettivi di lavoro(CCL), il migliore strumento pertutelare i diritti di lavoratori elavoratrici. La copertura deiCCL deve pertanto superare lasoglia del 60%; traguardo chepuò essere raggiunto solo se ilConsiglio federale e il Parla-mento ridurranno gli ostacoliall’estensione dei CCL. Graziea regole chiare sull’organizza-zione e la durata del lavoro, iCCL rappresentano uno stru-mento efficace contro il cre-scente stress sul lavoro. Per-mettono inoltre di conciliaremeglio lavoro e famiglia e di ri-durre la discriminazione sala-riale nei confronti delle donne.Ma per fare in modo che ledonne non siano più discrimi-nate, occorre andare molto piùin là. Al di là dell’imporre alleaziende il controllo dei salari -come proposto dal Consigliofederale (cfr pagina 16) - i da-tori di lavoro dovrebbero an-che essere costretti ad elimi-nare la discriminazioneindividuata. Ci vorrebbe inoltreun’autorità di vigilanza - che

comprenda le parti sociali - pervegliare alla concreta applica-zione della parità.Sono urgentemente necessariemisure efficaci per rafforzare iredditi. Non è accettabile chela crescita dei salari reali ven-ga pregiudicata dall’aumentodei premi delle casse malati.Ragion per cui l’USS chiede unsostanziale aumento dei sussi-di destinati alle riduzioni deipremi. In futuro, i premi nondovrebbero più superare del10% il reddito familiare. A talfine, Confederazione e Cantonidevono aumentare di circa 2miliardi di franchi i sussidi de-stinati alla riduzione dei premi,piuttosto che stringere la cin-ghia. A medio termine, il pesodei premi non dovrà superarel’8% del reddito, così comeprevedeva la revisione dellalegge sulle assicurazioni ma-lattia degli anni Novanta; alungo termine questa assicura-zione dovrebbe essere finan-ziata in base al reddito, comeogni assicurazione sociale.

No al cavaliere solitarioDelegati e delegate hanno di-scusso intensamente sulleconseguenze dell’accettazionedell’iniziativa «Contro l’immi-

grazione di massa». Hanno ri-badito che gli accordi bilateralidevono essere mantenuti, maè stato anche chiaramente det-to che occorrono misure di ac-compagnamento e di controllopiù incisive per combattereabusi e discriminazioni. LaSvizzera non può permettersidi agire come un cavaliere soli-tario. Gli accordi bilaterali so-no di grande importanza per laprosperità e l’occupazione, madal Ticino si è alzato un appel-lo affinché si aprano finalmen-te gli occhi su una realtà espo-sta a pressioni incredibili.Delegati e delegate concorda-no comunque sul fatto che leesigenze della forza lavoro nondovrebbero essere soddisfatteattraverso i permessi di sog-giorno di breve durata. L’USScombatterà ogni forma di di-scriminazione, come la reintro-duzione dello statuto dello sta-gionale. Salari e condizioni dilavoro devono essere maggior-mente tutelati. Per tutti e pertutte. Maggiore protezione si-gnifica protezione contro il li-cenziamento e le forme di lavo-ro precario.

Attualità politicaIl congresso ha adottato nume-

rose risoluzioni, come quellacontro Ecopop, un’iniziativapericolosa e disumana (cfr.dossier alle pagine 8, 9 e 10).L’USS ha inoltre chiesto che laSvizzera si ritiri dai negoziatisull’accordo TISA; questo ac-cordo sulla liberalizzazione deiservizi comporta inevitabil-mente ulteriori pressioni e fa-voriscono la liberalizzazione inmolti settori cruciali del servi-zio pubblico, come la fornituradi acqua, la sanità e l’istruzio-ne e i trasporti pubblici.

uss/frg

Il 55esimo congressodell’Unione sindacalesvizzera si è svolto dal23 al 24 ottobre a Ber-na.

«Occorre cambiare rotta»Sul piano economico e sociale occorre una svolta: non è più possibile andare avanti così

Jean

-Jac

ques

Mag

nin

Adottate numerose risoluzioni, tra cui una contro Ecopop e un’altra contro TISA

La delegazione dell’Unione sindacale svizzera Ticino e Moesa hafatto sentire la propria voce. Enrico Borelli (UNIA) - presentando unarisoluzione contro il dumping salariale e sociale che sta producendoenormi distorsioni nel mercato del lavoro, con pesanti conseguenze sulavoratori e lavoratrici - ha invitato i vertici dell’USS in Ticino, pertoccare davvero con mano una realtà che oltre Gottardo si fatica apercepire e a capire. Il presidente Graziano Pestoni ha formulato un«j’accuse» perentorio contro le liberalizzazioni - palesi e striscianti -lanciando nel contempo un appello a favore del servizio pubblico. Farepassare certi discorsi oltre le Alpi è una missione piuttosto ardua, percui il Ticino tornerà alla carica. Il congresso nazionale ha infineapprovato all’unanimità una risoluzione contro il raddoppio dellagalleria autostradale del Gottardo, che sabota né più né meno non solola volontà popolare, ma anche l’intera politica dei trasporti. frg

CON UN OCCHIO AL TICINO

Il congresso dell’USS haproceduto, come di consueto,alle elezioni dei vertici sindacali.Per acclamazione ha confermatole seguenti cariche:

■ presidente: consigliere agliStati Paul Rechsteiner ■ vicepresidenti: VaniaAlleva (copresidente di UNIA) eGiorgio Tuti (presidente delSEV).

ELEZIONI

Page 12: Contatto sev 2014 21

......

12 SERVIZIOcontatto.sevN. 21/146.11.2014

In Svizzera, è quasi im-possibile far rientrareun licenziamento. Il SEVè tuttavia riuscito adevitare le conseguenzepiù gravi ad un suo as-sistito.

Colpi di diritto

Sembra una scena da film:cinque minuti prima della fi-ne del lavoro, due dirigentiprelevano una collaboratri-ce dal locale vicino per co-municarle che è stata licen-ziata e che deve da subitolasciare la ditta per non far-vi ritorno mai più. Tutto que-sto dopo cinque anni di la-voro senza particolari pro-blemi, senza mai aver rice-vuto richiami o minacce dilicenziamento. La collega,che chiameremo Marta, sot-to shock, firma la confermadi ricevuta del licenziamen-to senza esser riuscita a ca-

Licenziamento: limitare i dannipire i motivi di questa deci-sione.Cosa era capitato? Marta la-vorava presso Elvetino comeaddetta ad un bar caffè e unanno prima del fattaccioaveva ricevuto un nuovo ca-po, che in precedenza erastato anche suo collega. Do-po la sua promozione, laqualità dei loro rapporti siera deteriorata, anche per-ché il nuovo capo aveva dif-ficoltà ad accettare che Mar-ta gli esponesse molto fran-camente i problemi da leiconstatati.Per esempio, lei si lamenta-va di dover lavorare, oltreche al suo luogo di lavoroad una fermata della S-Bahn, anche alla stazioneprincipale. Questa condizio-ne era però prevista dal CCLElvetino e un colloquio, alquale Marta era stata ac-compagnata dal SEV, aveva

permesso di chiarire la que-stione.

Bevanda sbagliataper il capoQuesta circostanza non eradel resto stata ripresa, al-meno in un primo tempo,dalla comunicazione di li-cenziamento, che era statomotivato con un altro episo-dio verificatosi sei giorniprima, quando il direttore diElvetino ed un altro membrodella direzione avevano ri-cevuto al bar servito da Mar-ta una bevanda diversa daquella da loro ordinata. Perla ditta, questa era una ra-gione sufficiente per indurlia impiegare per questo po-sto una persona che si iden-tificasse maggiormente conl’azienda.Il team di assistenza giuridi-ca del SEV era naturalmentedel parere che ciò non po-

tesse costituire un motivosufficiente per un licenzia-mento, tanto più che un an-no prima, al cambiamentodel superiore, Marta avevaricevuto un certificato inter-medio di lavoro eccellente.Quello finale era invece ditenore completamente di-verso, talmente negativo daindurre la cassa disoccupa-zione a prospettare a Martauna penalità di 40 (!) giorninel riconoscimento dell’in-dennità.Il legale incaricato dal SEVha in un secondo tempo ri-cevuto una motivazione piùcircostanziata del licenzia-mento, nella quale venivanodi punto in bianco ripresecircostanze superate e le ve-nivano addebitate difficoltànei rapporti con i superioried una scarsa disponibilitàa impieghi diversi dal suo.Il legale ha quindi proposto

a Elvetino la ricerca di unasoluzione extragiudiziale, altermine della quale l’azien-da ha accettato di rifare ilcertificato di lavoro sulla ba-se di quello intermedio e dipagare a Marta un’indennitàpari a uno stipendio mensi-le. Per il legale, questo è unchiaro segnale che Elvetinoha riconosciuto i propri er-rori in questa pratica di li-cenziamento.Marta ha comunque dovutocercarsi un nuovo posto dilavoro, ma con prospettivenettamente migliori, grazieal nuovo certificato. Inoltre,l’assicurazione disoccupa-zione non ha più avuto moti-vi di introdurre penalità nelpagamento delle proprieprestazioni.

Team d’assistenza giuridica SEV

La nuova borsa VPT da ordinare direttamente all’indirizzo:http://vpt-online.ch/it/bestellformular.php

■ Un «must have» sindacale...

Propaganda 2014 La VPT premia le sezioni che si impegnano!

1. La sezione riceve la quota di franchi 50.- per ogni nuovo membro reclutato, fino ad un massimo di 20 nuovi membri.

2. Se si supera la quota dei 20 nuovi membri, verranno versati 500.- franchi supplementari.

3. Le dieci sezioni, che saranno riuscite a maggiormente aumentare percentualmente il loro effettivo, riceveranno un premio supplementare.

I versamenti saranno effettuati a favore della cassa sezionale. azione di propaganda:

[email protected]

E adesso, avanti a tutta birra con il reclutamento!

Peter Bernet, ZA VPT

www.sev-online.ch

Page 13: Contatto sev 2014 21

SOTTOFEDERAZIONI ......

13contatto.sevN. 21/146.11.2014

«A che punto è AS dopo la fu-sione 10 mesi fa»? È la doman-da che ha fatto da sfondo nelcorso dei lavori, lo scorso 27ottobre a Olten. René Wolf,membro della commissione diaccompagnamento, ha illustra-to le osservazioni dei colleghiche hanno provveduto allacreazione delle sezioni e deisettori che animano il cuoredella nuova sottofederazioneAS. Al di là delle lodi su quantoè stato già raggiunto, i delegatihanno preso atto su ciò cheancora resta da fare. Prima ditutto nominare un responsabi-

le del reclutamento per la sot-tofederazione, reperire perso-ne per i comitati di sezione, re-clutare colleghi/e di fiducia eorganizzare azioni che sianopoi coronate dal successo. Sitratta anche di individuare col-leghi/e per i settori, affinchétutte le professioni siano rap-presentate e affinché si rafforzila collaborazione tra settori,sezioni e commissione del per-sonale. Il bilancio intermedio èstato approfondito in tre grup-pi di lavoro.

Alla ricerca di personeIl gruppo di lavoro che si è oc-cupato delle persone di fidu-cia, ha stilato un elenco deicompiti e ha proposto delleidee per motivare i membri adassumere questa importantefunzione, benché nelle altesfere di certi dipartimenti ilgrado di accettazione per l’im-pegno sindacale è piuttostocontenuto. Uno dei compitiprincipali delle persone di fi-ducia è quello di valorizzare ilSEV presso colleghi, colleghe e

quadri, secondo il principio«agisci e fallo sapere»!Il gruppo di lavoro che si è oc-cupato delle sezioni ha formu-lato proposte per ridurre la di-stanza con la base. Unadistanza dovuta alla dimensio-ne delle sezioni. Tra le propo-ste illustrate, organizzare as-semblee decentralizzate,assicurare una presenza rego-lare dei membri dei comitatisul terreno e dare vita ad even-ti, siano essi ricreativi (griglia-te) o politico-culturali (seratedibattito). Utili anche le visitein comune sui posti di lavoro.«L’importante è non scorag-giarsi, perché all’inizio si èsempre in pochi».Il gruppo di lavoro dedicato aisettori, ha sottolineato il tem-po che occorre nel trovare i/lerappresentanti di tutti i mestie-ri e le difficoltà nell’ottenere ilriconoscimento dei membripur attraverso un lavoro sinda-cale competente. Per dare que-sta opportunità ai settori, è im-portante coinvolgere subitoqueste persone negli attuali

dossier della sottofederazione,delle sezioni e metterli in con-tatto con i/le professionisti/edel SEV.

Budget 2015 ed elezioniPer l’anno prossimo il preventi-vo prevede un contributo di 7franchi per la sottofederazione(resta pertanto identico) conun utile di 27 mila 860 franchi.Per azioni sindacali, ha fattosapere il cassiere centraleAlois Bucher, possono esseremessi a disposizione altri mez-zi. In veste di nuovo presidentedell’assemblea dei delegati èstato nominato l’attuale vice-presidente, mentre alla vice-presidenza è stata eletta RuthSchweizer. Nani Moras e Euge-nio TuraIn conservano il man-dato di rappresentanti nellaCommissione Migrazione,mentre nella CommissioneDonne Petra Hegi e Nani Morassaranno le rappresentanti. Nel-la Commissione Giovani saran-no presenti Stefan Bruderer eJoël Jufer (Eliane Däscher si è ri-tirata). Per la commissione CCL,

infine, sono stati nominati AlexBringolf, René Zedi e EugenioTura.

FVP e defiscalizzazioneLa sezione AS Est ha presentatouna rivendicazione affinché ilSEV si impegni a favore delladefiscalizzazione delle FVP-AGa partire da 25 viaggi di servi-zio invece degli attuali 40. Pro-posta accettata all’unanimità.La commissione centrale hadunque il compito di elaborareuna domanda per il congresso.Essa dovrà comprendere la ri-chiesta di contabilizzare il tra-gitto per due anni da quando ildipendente ha dovuto cambia-re il luogo di servizio. Approva-ta anche all’unanimità una riso-luzione che condannal’ingiustizia subita dai colleghiche hanno rinunciato a timbra-re. Tra di essi, solo coloro conun livello di esigenza a partiredalla K possono chiedere uncongedo sabbatico. Fi

Come si sono sviluppa-te le cinque sezioni, isei settori e la rete dellepersone di fiducia daquando all’inizio dell’anno è stata creata lanuova sottofederazioneAS? Che cosa resta dafare per rafforzarla? Sultema si sono chinati de-legati e delegate.

Per le strutture AS ci vorrà tempo■ Assemblea dei delegati della sottofederazione Amministrazione e Servizi (AS)

Fi

Approvati conti e due risoluzioni

Mat

hias

Sch

mid

Massima attenzione nei gruppi di lavoro

contatto.sev è il giornale del sindacatodel personale dei trasporti SEV. Pubblica-zione quindicinale.Editore: SEV, www.sev-online.ch.Redazione: Peter Moor (caporedattore),Peter Anliker, Vivian Bologna, AnitaEngimann, Beatrice Fankhauser, MarkusFischer, Françoise Gehring, Pietro Gianolli,Patrizia Pellandini Minotti, HenrietteSchaffter.Indirizzo della redazione: contatto.sev,CP, 6501 Bellinzona

e-mail: [email protected], telefono091 825 01 15, fax 091 826 19 45.Tiratura: edizione italiana: 3687 copie;totale: 44 656; certificata il 31.10.2013.Abbonamenti e cambiamenti diindirizzo:SEV, divisione amministrativa, casellapostale, 3000 Berna 6, e-mail:[email protected], tel. 031 357 57 57,fax 031 357 57 58.Abbonamento annuale per i non affiliati:40 franchi.

Pubblicità: Zürichsee Werbe AG,Seestrasse 86, 8712 Stäfa,tel. 044 928 56 11, fax 044 928 56 00,e-mail: [email protected],www.zs-werbeag.ch.

Prestampa: AZ Medien, Aarau,www.azmedien.ch.

Stampa: Mittelland Zeitungsdruck AG,Solprint, Subingen; www.solprint.ch(azienda del gruppo AZ Medien AG).

ISSN 1662-8470

Prossima edizione:il 20 novembre.Chiusura redazionale:giovedì 13 novembre, ore 10.

IMPRESSUM

Page 14: Contatto sev 2014 21

......

14 AGENDAcontatto.sevN. 21/146.11.2014

Il presidente centrale WernerSchwarzer ha dato il benvenu-to ai membri del comitato cen-trale, in occasione dell’incon-tro dello scorso 6 ottobre aBriga. Purtroppo i colleghi UrsHofmann e Kurt Wyss non han-no potuto essere presenti permotivi di salute. A loro è statoaugurato una buona guarigio-ne. Questo episodio ha per-messo di ricordare che alcunimembri del comitato centralesono piuttosto in là con gli an-ni e che tra il 2016 e il 2017andranno meritatamente inpensione. Ragion per cui in oc-casione dell’assemblea dei de-legati 2014, la sottofederazio-ne TS si è chinata sul problemademografico al proprio internoe ai mezzi per farvi fronte nell’-ottica della futura organizza-zione. Dai gruppi di lavoro so-no emerse indicazioni utili suitemi da approfondire ed è sta-to deciso di creare una com-missione di selezione dellecandidature a livello di com-missione centrale; nelle regio-ni verrà estesa la rete dellepersone di fiducia e dei gruppidi lavoro che si occupano atti-vamente di questi temi. Altrotema centrale, ovviamente, ilreclutamento. Il gruppo di la-voro sarà in funzione da que-

sto mese. Dal momento che lariunione si è svolta a Briga, ilcomitato centrale ha colto l’oc-casione di visitare il centro dimanutenzione, per mostrare lapresenza degli organi sindacalisul territorio. Il capo della pro-duzione Marco Werlen ha illu-strato i diversi compiti moltovariati insiti nella manutenzio-ne. Nel contempo il capopro-getto della gestione delle istal-lazioni di Operating, ChristophSpitz, ha illustrato il progettodi prolungamento dei binari e ilavori di ammodernamento. Ungrande grazie a Marco Werlenper la sua calorosa accoglien-za. Il responsabile del recluta-mento TS Claude Meier ci hainformato sulla giornata del 31ottobre a Zurigo, diretta da Ele-na Obreschkow, coach dellesezioni per il SEV. Tra i temitrattati, come rilanciare il re-clutamento e come rafforzarela rete di persone di fiducianelle regioni.

Servizio stampa SEV-TS

«Nel futuro con strategia»■ TS comitato centrale

La domanda di questa edizione è:dov’è stata scattata questa foto?

Si può partecipare al concorsoentro mercoledì 12 novembre2014, inviando una cartolinapostale con nome, cognome,indirizzo e soluzione a: SEV,Photomystère, casella postale,3000 Berna 6;

per e-mail: inviando le stesseindicazioni della cartolina [email protected];

per internet: sul nostro sitowww.sev-online.ch cliccare sulbox «Photomystere» a destra sottol’agenda e riempire il formulariocon le indicazioni richieste.

Il nome della vincitrice o delvincitore sarà pubblicato sulnumero successivo.

Sono in palio 40 franchi in buoniReka, sorteggiati tra coloro cheavranno dato la risposta esatta.

Non verrà tenuta alcuna corri-spondenza sul concorso. Le vielegali sono escluse.

La foto dell’ultima edizione delconcorso illustrava l’entrata nellastazione di Losanna.

Troverete una foto esplicativa sulnostro sito internet.

La fortunata vincitrice dei40 franchi in buoni Reka è:

Corinne Grossenbacher, diMeikirch, sezione ZPV Berna.

Photomystère: «Dov’è stata scattata questa foto?»

Hes

Page 15: Contatto sev 2014 21

AGENDA ......

15contatto.sevN. 21/146.11.2014

Sembrava un banale tamponamento in centro cit-tà; sennonché, al momento di compilare le forma-lità assicurative, gli automobilisti - con lorosommo stupore - scoprirono di essere nati lo stes-so giorno, mese e anno e di avere anche lo stessoidentico nome e cognome; pur senza essere pa-renti! Le coincidenze sono fra le più assurde e stu-pefacenti bizzarrie della nostra esistenza e ladefinizione che ne dà il dizionario («concorso difatti o circostanze fortuite») non riesce a esprime-re tutta la meraviglia e lo sbalordimento, che rie-scono ogni volta a suscitare in noi. In una zonapiuttosto isolata del Canada, una donna anzianaera rimasta chiusa fuori casa in pieno inverno: erauscita rapidamente in cortile ancora in vestaglia aprendere la posta e, per una corrente d’aria, ilportone della sua villetta si era irrimediabilmentechiuso alle sue spalle. Mentre si stava già raffred-dando, dentro la cassetta delle lettere trovò unabusta con una copia delle sue chiavi di casa, cheil fratello le aveva chiesto in prestito tempo addie-tro e che, per puro caso, aveva deciso di restituirleproprio nel momento in cui le servivano di più.Forse ha ragione chi scrive che le coincidenze«sono i lampioni che si accendono su quel vialealberato, oscuro e ombroso, che é il nostro desti-no». Che dire, ad esempio, di questo strabilianteaneddoto raccontato dall’attore inglese EdwardSouthern? Suo padre aveva ricevuto in dono dalPrincipe di Galles un astuccio per fiammiferi inoro, con inciso il suo nome; ma l’aveva perso du-rante una battuta di caccia. Così ne aveva fatto fa-re una copia, che poi aveva regalato a Sam, ilfratello di Edward. Sam, a sua volta, aveva cedutoquesto astuccio a un amico australiano, di nomeLambertouche. Un giorno, vent’anni dopo, mentreSam si trovava in un agriturismo, fu avvicinato dalproprietario, che aveva sentito dire che il cogno-me di Sam era Southern. Quella stessa mattinauno dei suoi figli aveva trovato l’astuccio origina-le, in un boschetto lì vicino. Sam fece subito sape-re la cosa al fratello Edward, che era in tournéenegli Stati Uniti e apprese del ritrovamento men-tre si trovava in treno, dove, per pura combinazio-ne, condivideva lo scompartimento con un altroattore, Arthur Lawrence. Quando Edward gli rac-contò dell’astuccio originale appena ritrovato dalfratello, Arthur tirò fuori dalla sua tasca la famosacopia fatta fare dal padre dei Southern, che - iro-nia della sorte - alla fine era stata regalata pro-prio a lui dall’australiano Lambertouche!

ROBERTO DE ROBERTIS

A SPROPOSITO DI …

... coincidenze

Sezione PV Ticino e Moesano - ferrovieri pensionati

Pranzo di Natale - mercoledì 10 dicembre 2014Dopo le castagnate, ecco un cordiale invito rivolto a tutte e a tutti voi: ilpranzo di Natale presso il Centro Manifestazioni Mercato Coperto diMendrisio. È questa infatti l’occasione più propizia per ritrovare colleghivecchi e nuovi, scambiarsi gli auguri, non solo di Natale, ma anche quelliper il Nuovo Anno. Anche quest’anno vogliamo garantirvi un’accoglienzacalorosa.

L’allettante menuAntipasto dello Chef con la torta di sfoglia alla ricotta della Valle Maggiae spinaci freschi; il prosciutto cotto con salsa al Madeira; il cotechinonostrano con lenticchie di Castelluccio. Il bis di pasta con gnocchi dizucca, burro e salvia; sedanini alla boscaiola. Piccata di lonza di maialeimpanata (uovo, pane aromatizzato, semi di sesamo, rosmarino e gruyer)con contorno di patate fritte. Macedonia di frutta con gelato e caffè.Desideriamo che sia un giorno di festa, d’incontri, d’amicizia e diverti-mento; perciò a rallegrare il passare delle ore avremo un accompagna-mento musicale ed una ricca lotteria.Il ritrovo è fissato a partire dalle ore 11.00 e poco più tardi sarà servitol’aperitivo, quindi, dopo i saluti del presidente sezionale Eligio Zappa, cisi potrà mettere a tavola. Se qualcuno avesse problemi alimentari (ad es.celiachia), ne dia tempestiva comunicazione al momento dell’iscrizione.Il prezzo del pranzo, tutto compreso, è di CHF 40.00 a persona.Bevande: Merlot del Ticino da 7 dl e acqua minerale.Facciamo sempre affidamento sulla vostra puntualità nell’inoltrare l’iscri-zione al pranzo, ciò per facilitarci l’organizzazione dell’evento. Qualora lavostra partecipazione dovesse essere annullata, desideriamo esserneinformati tempestivamente.Annunciatevi entro lunedì 1 dicembre a: Renato Bomio, via R. Simen 77A,6648 Minusio - Tel. 091 743 80 66 - E-mail: [email protected].

Treni consigliatida Airolo 9.01 - Faido 9.19 - Biasca 9.40 - Bellinzona arr. 9.53 - cambiaretreno Bellinzona pt. 10.03 (ferma in tutte le stazioni) Giubiasco 10.06 -Rivera 10.15 - Taverne 10.25 - Lamone 10.27 - Lugano 10.34 - Melide10.41 - Maroggia 10.44 - Capolago 10.48 - arrivo Mendrisio 10.54.Da Locarno 9.34 - Cadenazzo 9.51 - Giubiasco arr. 9.57 cambiare trenoGiubiasco pt. 10.06 - arrivo Mendrisio 10.54.Da Chiasso 10.28 - Balerna 10.31 - arrivo Mendrisio 10.36.Qualcuno del comitato sarà presente in stazione per trasportare coloroche avessero difficoltà nel camminare (10 minuti a piedi).Possibilità di posteggio per quanti arriveranno con mezzi propri. Il comitato sezionale

– – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – ––

Tagliando di iscrizione pranzo di Natale 2014:

Numero di persone che si iscrivono:

Cognome

Nome

Numeri di telefono

Page 16: Contatto sev 2014 21

......

16 FOCUS.SEVcontatto.sevN. 21/146.11.2014

Il Consiglio federale aveva an-nunciato a varie riprese che,concluso il dialogo sulla paritàsalariale, avrebbe esaminatol’eventualità di adottare misu-re statali per imporre la paritàsalariale sancita nella Costitu-zione. Il progetto impostatosull’arco di cinque anni si èconcluso a fine febbraio 2014e da allora sono stati valutati irisultati. Prendendo spunto datale valutazione e da due studisulla parità salariale, oggi ilConsiglio federale è giunto allaconclusione che soluzioni fa-coltative non consentono diraggiungere l’obiettivo e cheper concretare il diritto costitu-zionale alla parità salariale oc-corrono ulteriori misure statali.

Obbligatoria una periodicaanalisi aziendale dei salariIl Consiglio federale proponedi imporre ai datori di lavoroche impiegano più di 50 colla-

boratori di svolgere periodica-mente un’analisi aziendale deisalari, supervisionata da terzi.La supervisione può essere af-fidata, a scelta dei datori di la-

voro, ai partner sociali, a un uf-ficio di revisione o a un organi-smo di valutazione ufficial-mente riconosciuto. L’esito diquesta supervisione va inoltreindicato nel rapporto annuale.I datori di lavoro non sarannotuttavia tenuti a pubblicarel’eventuale disparità salarialeriscontrata.Se si constatano discrimina-zioni salariali e i datori di lavo-ro non vi pongono rimedio, i la-

voratori possono, come finora,far valere in giudizio la paritàsalariale. Il Consiglio federalevaluta inoltre l’opportunitàd’introdurre un obbligo di co-municazione sussidiario perl’ufficio di revisione o l’organi-smo di valutazione ufficial-mente riconosciuto, nel caso incui l’impresa non dia seguitoalle raccomandazioni ricevute.

Comunicato stampa

del Consiglio federale

Il Consiglio federale, dopo aver discusso su comeprocedere per contrastare la discriminazione sala-riale, ha deciso di imporre per legge ai datori di la-voro di svolgere periodicamente un’analisi dei sa-lari, supervisionata da terzi. Allestirà entro metà2015 un progetto da porre in consultazione.

Parità: salari alla lentePer combattere le discriminazioni, finalmente misure concrete per i datori di lavoro

Se fossero stati gli uomini ad essere discriminati, la legge sarebbe già stata applicata da un pezzo...

Qualcosa si muove, ma c’è ancora troppopoco coraggio nei confronti della lotta alladiscriminazione salariale delle donne.Discriminazione e violazione della Leggefederale sulla parità tra i sessi, giacché daquando è entrata in vigore - il primo luglio1996 - continua a non essere rispettata. Aspese delle donne. Ovviamente. L’Unionesindacale svizzera non può che accoglierecon soddisfazione le intenzioni del Consigliofederale che ha riconosciuto le lacune legaliesistenti e persistenti in materia di paritàsalariale tra i sessi. Per cercare di arginarequesto fenomeno, il Consiglio federale hadeciso di prendere delle misure; si tratta insostanza di obbligare le aziende a controlliregolari dei salari in base a metodi di verificariconosciuti. I datori di lavoro dovranno poiredigere un rapporto sullo stato dell’arte.L’USS ritiene che sia senz’altro un passonella giusta direzione, poiché vengono sancitidue principi importanti per il salario: l’obbligo

della verifica e la trasparenza. Ma per isindacati queste sono misure ancora troppotimide. Manca un’autorità di controllocompetente in materia di investigazione e diintervento e con la facoltà di intervenire nelcaso in cui fossero constatate delle discrimi-nazioni. Disparità che andrebbero subitocorrette imponendo la parità salariale. Aquesta autorità di controllo dovrebberopartecipare i partner sociali, mentre aConfederazione, Cantoni e Comuni sichiederebbe una chiara assunzione diresponsabilità. La lotta contro la disparitàsalariale è urgente, dal momento che negliultimi anni la percentuale discriminatoria èaumentata, raggiungendo il 18,9%. Che cosasignifica? Significa che oltre un milione didonne sono private ogni anno di circa 7,7miliardi di franchi, ossia 677 franchi al mese.Un salario inferiore solo perché sono donne.E questa perdita di salario si ripercuote almomento della pensione, con rendite inferiori

rispetto a quelle degli uomini. Le donne sonostanche di farsi prendere in giro. Per questo il7 marzo 2015 ci sarà una grande manife-stazione a Berna: per chiedere non solocontrolli, ma anche sanzioni per le aziendeche se ne fregano delle leggi e che continua-no a discriminare le donne.

La Svizzera farebbe bene a rimboccarsi lemaniche: nell’ambito delle pari opportunitàfra uomo e donna non è più fra i primi diecipaesi. Nell’ultima indagine del Forumeconomico mondiale (WEF) la Confederazionefigura all’undicesimo rango. Era al decimoposto nel 2012 ed al nono nel 2013. In testaquest’anno figurano sempre Islanda, Finlan-dia, Norvegia, Svezia e Danimarca. Quest’an-no, oltre che dai paesi scandinavi, è statasuperata anche da Nicaragua, Ruanda,Irlanda, Filippine e Belgio. Di questo passo civorranno 81 anni per raggiungere le pariopportunità. frg/uss

MA LE PROPOSTE SONO ANCORA TROPPO TIMIDE

Quindici anni fa, il Consigliofederale ha adottato il pianod’azione nazionale «Parità tradonna e uomo». Il rapportotraccia ora un bilancio esottolinea i progressi piùsignificativi compiuti dal nostroPaese negli ultimi 15 anni. Ledonne hanno un livello d’istru-zione più alto, sono più presentisul mercato del lavoro, hannodiritto a un congedo maternitàdi 14 settimane e possonolegalmente interrompere lagravidanza nelle prime 12settimane. A tutto questo siaggiungono i successi ottenuticon il finanziamento inizialedella custodia di bambinicomplementare alla famiglia el’introduzione di assegnifamiliari federali e dellaperseguibilità d’ufficio dellaviolenza domestica.

Grazie al piano d’azione sonostati raggiunti molti obiettividella parità. Ma resta molto dafare sia in Svizzera, sia all’este-ro. Le donne continuano apercepire salari più bassisoltanto a causa del loro sessoe la conciliabilità tra famiglia eprofessione è ancora lacunosa.La quota di donne attive inpolitica ristagna dal 2007. Aipiani alti dell’economia ledonne sono sottorappresentatee la violenza domestica èancora molto diffusa, anche inSvizzera. Nella scelta dellaformazione, della professione edello stile di vita, ragazzi eragazze risentono ancorafortemente degli stereotipi digenere. Il rapporto costituisceuna base per la collaborazioneinternazionale: nel 2015, infatti,le Nazioni Unite, nel quadrodella Commissione dell’ONUsulla condizione delle donneCSW, esaminerà lo stato diattuazione della piattaformad’azione di Pechino in tutti gliStati membri.

PIANOD’AZIONE

Il photomystère sitrova a pagina 14.

CONCORSO