Contatto sev 2014 24

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GAA 6500 Bellinzona 1 Mutazioni: SEV casella postale 3000 Berna 6 N. 24 18 dicembre 2014 90.mo anno Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch Il SEV non intende comperare un nuovo sistema salariale a scatola chiusa. Pagina 16 Notte fonda alla SOB pan. Mark Balsiger analizza la situazione alla vigilia di un anno di elezioni pagine 6 e 7 Previsioni elettorali zVg Nella sua ultima seduta del 2014, il comitato SEV ha definito gli obiettivi per il prossimo anno. pagine 2 e 3 Obiettivo 2015 Lo sciopero presso i TPG a Ginevra, si è concluso con un grande successo. Un esito tutt’altro che scontato, come indi- cano le pagine centrali di questo nume- ro, in cui abbiamo analizzato il ricorso a questo mezzo di lotta e ripercorso gli episodi più importanti degli ultimi 10 anni. Lo sciopero ha avuto una eco oltre i confini cantonali ed è stato pure un messaggio per il servizio pubblico. alle pagine 8, 9 10 e 11 «Abbiamo vinto!» Lo sciopero ai TPG ha permesso di vincere. Purtroppo, non è sempre così. Pierre Albouy Giovedì 4 dicembre, ore 3.30; i dipendenti votano l’accordo tra sindacati e TPG e annullano ulteriori agitazioni. Il 2014 si conclude su note posi- tive: il CCL FFS è a tetto, il conflit- to a Ginevra ha avuto un esito positivo e il reclutamento di nuo- vi membri è stato molto più favo- revole che negli ultimi anni. Ogni tanto fa bene anche darsi qualche pacca sulle spalle. Avanti così! A mio avviso, il successo del SEV in tre campi così diversi tra loro ha una spiegazione molto sem- plice: non è dovuto alla buona organizzazione dei suoi membri, né al fatto di poter disporre di un apparato professionistico intatto e integro, quanto alla combina- zione di questi due fattori: alla base abbiamo membri molto attivi, che possono contare sul sostegno competente di profes- sionisti. Tutto ciò porta il SEV a svolgere un lavoro ben imposta- to e sostenuto, che gli conferisce un’elevata credibilità, che a sua volta permette di rilanciare il sin- dacato presso i suoi membri. È un circolo virtuoso, in cui un buon lavoro sindacale procura al SEV riconoscimenti da parte dell’opinione pubblica e un’am- pia fama presso il personale del trasporto pubblico. Il tutto favo- risce il grado di organizzazione, che a sua volta migliora le pro- spettive di successo delle attività del sindacato. Anche il SEV continuerà tuttavia a conoscere degli insuccessi. Co- sì è la vita! Ciò nonostante, per il 2015 (ci) auguriamo di poter continuare sulla via del succes- so! EDITORIALE « Sulla via del successo » Peter Moor, caporedattore contatto.sev I trasporti pubblici circolano tutti i giorni e a tutte le ore . I/le loro dipendenti devono quindi spesso lavorare anche durante le Feste. Ciò nonostante, il SEV e la redazione di «contatto.sev» augura- no a tutte le lettrici e a tutti i lettori di trascorrere qualche giorno di serenità. Il prossimo numero apparirà il 22 gennaio 2015. Auguriamo a tutti buone feste e un 2015 spumeggiante. «Felice Anno Nuovo!» Il CCL delle FFS ha una funzione di faro e stabilisce nuovi parametri. I chiari mi- glioramenti conseguiti in alcuni settori costituiscono un successo sindacale che andrà a beneficio dei dipendenti della maggior impresa ferroviaria sviz- zera, ma anche di tutto il settore del tra- sporto pubblico. Quello delle FFS non è stato comunque l’unico CCL sottoscritto dal SEV nel corso dell’anno, a riprova delle competenze del nostro sindacato in favore di un servizio pubblico funzio- nante e rispettoso del personale . Pagine 2 e 5 I CCL sono il fulcro dell’attività del SEV A beneficio di tutti

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Page 1: Contatto sev 2014 24

GAA6500 Bellinzona 1

Mutazioni:SEV casella postale 3000 Berna 6

N. 24

18 dicembre201490.mo anno

Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch

Il SEV non intendecomperare un nuovo sistemasalariale a scatola chiusa.

Pagina 16

Notte fonda alla SOBpan.

Mark Balsiger analizza lasituazione alla vigilia di unanno di elezioni

pagine 6 e 7

Previsioni elettoralizVg

Nella sua ultima seduta del 2014, il comitatoSEV ha definito gli obiettivi per il prossimoanno.

pagine 2 e 3

Obiettivo 2015

Lo sciopero presso i TPG a Ginevra, si èconcluso con un grande successo. Unesito tutt’altro che scontato, come indi-cano le pagine centrali di questo nume-

ro, in cui abbiamo analizzato il ricorsoa questo mezzo di lotta e ripercorso gliepisodi più importanti degli ultimi10 anni. Lo sciopero ha avuto una eco

oltre i confini cantonali ed è stato pureun messaggio per il servizio pubblico.

alle pagine 8, 9 10 e 11

«Abbiamo vinto!»Lo sciopero ai TPG ha permesso di vincere. Purtroppo, non è sempre così.

Pier

re A

lbou

y

Giovedì 4 dicembre, ore 3.30; i dipendenti votano l’accordo tra sindacati e TPG e annullano ulteriori agitazioni.

Il 2014 si conclude su note posi-tive: il CCL FFS è a tetto, il conflit-to a Ginevra ha avuto un esitopositivo e il reclutamento di nuo-vi membri è stato molto più favo-revole che negli ultimi anni.Ogni tanto fa bene anche darsiqualche pacca sulle spalle.Avanti così!A mio avviso, il successo del SEVin tre campi così diversi tra loroha una spiegazione molto sem-

plice: non è dovuto alla buonaorganizzazione dei suoi membri,né al fatto di poter disporre di unapparato professionistico intattoe integro, quanto alla combina-zione di questi due fattori: allabase abbiamo membri moltoattivi, che possono contare sulsostegno competente di profes-sionisti. Tutto ciò porta il SEV asvolgere un lavoro ben imposta-to e sostenuto, che gli conferisceun’elevata credibilità, che a suavolta permette di rilanciare il sin-dacato presso i suoi membri.È un circolo virtuoso, in cui unbuon lavoro sindacale procura alSEV riconoscimenti da partedell’opinione pubblica e un’am-pia fama presso il personale deltrasporto pubblico. Il tutto favo-risce il grado di organizzazione,che a sua volta migliora le pro-spettive di successo delle attivitàdel sindacato.Anche il SEV continuerà tuttaviaa conoscere degli insuccessi. Co-sì è la vita! Ciò nonostante, per il2015 (ci) auguriamo di potercontinuare sulla via del succes-so!

EDITORIALE

«Sulla via del successo»Peter Moor, caporedattore contatto.sev

I trasporti pubblici circolano tutti i giornie a tutte le ore . I/le loro dipendentidevono quindi spesso lavorare anchedurante le Feste. Ciò nonostante, il SEVe la redazione di «contatto.sev» augura-no a tutte le lettrici e a tutti i lettori ditrascorrere qualche giorno di serenità. Ilprossimo numero apparirà il 22 gennaio2015. Auguriamo a tutti buone feste e un2015 spumeggiante.

«Felice Anno Nuovo!»

Il CCL delle FFS ha una funzione di faroe stabilisce nuovi parametri. I chiari mi-glioramenti conseguiti in alcuni settoricostituiscono un successo sindacaleche andrà a beneficio dei dipendentidella maggior impresa ferroviaria sviz-zera, ma anche di tutto il settore del tra-sporto pubblico. Quello delle FFS non è

stato comunque l’unico CCL sottoscrittodal SEV nel corso dell’anno, a riprovadelle competenze del nostro sindacatoin favore di un servizio pubblico funzio-nante e rispettoso del personale .

Pagine 2 e 5

I CCL sono il fulcro dell’attività del SEV

A beneficio di tutti

Page 2: Contatto sev 2014 24

ATTUALITÀ ......

2contatto.sevN. 24/1418.12.2014

Nuovo CCL sul lagodi Bienne■ Dal 2015 le condizioni dilavoro presso la società dinavigazione del lago di Bienne(BSG) saranno regolate da unnuovo CCL, che sostituiràl’attuale regolamento. Il nuovoCCL sarà applicabile a tutto ilpersonale, compresi stagionalie dipendenti con contratto atermine e contiene alcunimiglioramenti delle disposizionisui congedi. Il personale avràinoltre un giorno di vacanzasupplementare e riceverà per il2015 un premio di 300 franchi inbuoni ReKa.

WiFi nelle stazioni■ Le FFS offrono Internetgratis in 52 stazioni, tra le qualivi sono ora anche Bellinzona,Briga e Olten. In Ticino, ilservizio era già a disposizioneanche a Locarno e Lugano. Nel2015, la rete verrà estesa adaltre 30 stazioni. Dal lancio, ilservizio è già utilizzato da oltre500 000 persone che, una voltaeffettuata la prima registrazio-ne, possono navigare in tutte lestazioni in cui è disponibile.

Nuovo orarioe nuovi prezzi■ Sul San Gottardo, i famigera-ti pendolini di prima generazio-ne, gli ETR 470, sarannoprogressivamente sostituiti daipiù moderni ETR 610. Ad esseredismessi saranno tuttavia solo iconvogli di proprietà delle FFS,mentre quelli di Trenitaliacontinueranno a circolare.L’ultimo treno da Milano, chefino a ieri partiva alle 23.10 indirezione di Chiasso è statosoppresso. L’ultimo collegamen-to utile per il Ticino parte oraalle 20.25. Sono aumentati purei prezzi dei trasporti pubblici, inmedia del 2,3%. L’abbonamentogenerale di seconda classecosta 3655 franchi (+100franchi) e i biglietti singoli sonoaumentati del 2,9%. In compen-so, sulle 50 tratte più frequenta-te le FFS offrono ogni giornoalmeno 5 000 «biglietti rispar-mio» in più.

IN BREVE

La coach delle sezioni ElenaObreschkow ha presentato ilsuo bilancio intermedio a trequarti della durata del proget-to. Le cifre che ha potuto pre-sentare confermano la validitàdella sua impostazione: rispet-to al 2013, il SEV ha registratoun maggior numero di nuovimembri, mentre sono diminuitiquelli che hanno lasciato il sin-dacato. Ciò non è tuttavia suffi-ciente a compensare i decessi,per cui anche quest’anno ilSEV vedrà diminuire il numerocomplessivo dei suoi membri.

Ottenere e comunicare risultatiObreschkow ha riferito, oltreche del reclutamento, anchedell’assistenza ai membri, di

importanza fondamentale perevitare dimissioni. Per recluta-re nuovi membri si deve far le-va sui successi conseguiti daisindacati, mentre per consoli-dare il rapporto con i membriattuali è fondamentale offrireloro un contatto costante conle strutture organizzative.

Messa a fuoco sulle sezioniSono proprio le sezioni a doversvolgere il lavoro più importan-te per contribuire all’identifica-zione dei membri nel SEV, gra-zie all’organizzazione dieventi, assemblee, ma anchesemplici colloqui e contatti re-golari.«Dobbiamo risultare semprevisibili ai nostri membri e aquelli che potrebbero diventar-lo», ha ribadito Obreschkow.Oltre ai successi conseguiti dalsindacato, un altro elementomolto importanze sono le pre-stazioni del sindacato, che de-vono essere costantemente ve-rificate ed adeguate alle

necessità. Anche per le presta-zioni comunque, è il SEV, inte-so come organizzazione unita-ria, che tramite le suesottofederazioni e sezioni devecurarsi della popolarità deisuoi prodotti presso i membri.Obreschkow ha sollevato unterzo punto che genera proble-mi: i passaggi dalla formazioneprofessionale alla vita attiva eda quest’ultima al pensiona-mento, se non affrontati corret-tamente possono aprire dellecrepe nel rapporto con il sinda-cato, che possono anche tra-dursi in dimissioni.

Reclutare e coinvolgereI membri del comitato SEV sisono detti d’accordo con que-sta analisi, sottolineando inparticolare l’importanza dell’assistenza ai membri e del co-involgimento nella vita del sin-dacato che ne deriva. Concettiche verranno ripresi anche nel-lo sviluppo delle future attività.

Progetto da perpetuare?Elena Obreschkow ha ricordatoche il progetto di coaching del-le sezioni giungerà a scadenzanel maggio 2015. Si profilaquindi la necessità di affronta-re per tempo la decisione sulsuo proseguimento.L’opinione del comitato in pro-posito sembra comunque piut-tosto chiara e può essere rias-sunta dall’intervento delpresidente centrale di AS PeterKäppler: «per noi, il sostegnoespresso da questo coaching èdivenuto un elemento insosti-tuibile». Il comitato sarà co-munque chiamato ad esprimer-si in materia il prossimo mesedi aprile.

Peter Moor

Acquisire e tenere i Il comitato SEV ha sottolineato l’importanza del reclutamento dei membri, del loro

Il secondo rapporto in-termedio sul progetto dicoaching delle sezionine ha confermato la va-lidità e la necessità diun suo prolungamento.

Sindacato• attività di reclutamento e dicoaching delle sezioni edestensione della rete di fidu-ciari;• mobilitazione in vista dellamanifestazione delle donnedel 7 marzo;• congresso del 28 maggio;• lobby in favore delle rivendi-cazioni sindacali nella revisio-ne della LdL in corso;• campagna di sensibilizza-zione per garantire la sicurez-za nonostante la concorrenza;• giornata USS sul Servizio

pubblico;• giornata contro le aggres-sioni e in favore della campa-gna «No alla violenza nel tra-sporto pubblico»;• definizione delle condizioniusuali di lavoro da parte del-l’UFT, in particolare nel tra-sporto merci;• settimana di 5 giorni in tuttele aziende di trasporto;• definire principi e valori persistemi di classificazione sa-lariale;• lotta all’accordo TISA.

Politica contrattuale • mantenere la politica deiCCL (trattative per CCL BLS,RhB, tl, contratto quadro in Ti-cino, per il trasporto merci eampliare il raggio di validitàdel CCL delle funivie del can-ton Berna);

• CCL per le fusioni tl/LEB,MOB/ VMCV;• ampliamento dell’accordosullo scambio di prestazioni aFFS Cargo International;• implementare, formare e ap-plicare i CCL FFS/FFS Cargo2015;• introdurre modelli di pen-sionamento anticipato pressole ITC.

Politica sociale • sensibilizzazione sull’inizia-tiva AVS Plus;• sviluppo di posizioni sul 2.pilastro in relazione al proget-to «previdenza 2020»• sostegno alla risoluzioneUSS in favore di premi acces-sibili delle casse malati e permaggiori sussidi.

Politica dei trasporti • referendum sul raddoppiodel Gottardo;• opposizione alle strategie2030 dell’UFT, in particolaresu liberalizzazione, privatizza-zione e impiego di bus a lun-ga percorrenza;• lotta all’iniziativa «Pro Ser-vizio pubblico»;• unitamente all’ETF, opporsiallo smantellamento delleaziende ferroviarie previstodal 4. pacchetto dell’UE;• lotta alle misure di rispar-mio nel trasporto pubblico, inparticolare nel traffico regio-nale e a lunga percorrenza,consolidamento del finanzia-mento del trasporto regionaleviaggiatori;• condizionamento della revi-sione della legge sul trasportomerci.

Il 2014 è stato un annomolto intenso per il SEVe il prossimo non lo sa-rà da meno. Lo dimo-strano gli obiettivi fis-sati dal comitato.

I propositi per il prossimo annoIl comitato SEV ha definito gli obiettivi per il 2015

ATTUALITÀ

...... 3

contatto.sevN. 24/1418.12.2014

Crolla il prezzo del petrolio. In nemmeno sei mesi èsceso dai circa 115 dollari al barile di metà giu-gno, ai 70 scarsi dei primi di dicembre. Non cala dicerto in proporzione, viste le speculazioni delle im-prese petrolifere sul mercato mondiale e i gravamifiscali, il prezzo della benzina e della nafta.Il calo, che appare vertiginoso, è dovuto, ci spiega-no gli analisti del settore, alla sovrabbondanzadella produzione mondiale, causata dal minor con-sumo dei paesi industriali, diretta conseguenzadella crisi economica. Quando si verificano questesituazioni, in genere si interviene con una riduzio-ne della produzione per sostenere il prezzo di ven-dita. Eppure, nella riunione dell’OPEC (il cartellodei maggiori produttori di greggio) di fine novem-bre, la richiesta in tal senso avanzata da Venezuelae Iran è stata bocciata da Arabia Saudita e petro-monarchie del Golfo.Nessuna meraviglia, la decisione presa a Vienna,non è altro che un capitolo della guerra del petro-lio in corso da alcuni mesi. In effetti una diminu-zione delle entrate, anche se cospicua, non creaeccessivi problemi, considerate le riserve accumu-late, ai produttori della penisola arabica. Ben di-verso il discorso per altri Paesi, che basano la loroeconomia sull’esportazione del greggio e che ver-sano in gravi difficoltà economiche e politiche.Come appunto l’Iran, il Venezuela, ma anche laRussia, per citare i tre più importanti. Tanto perl’Iran, coinvolto nella gravissima crisi dell’aereamediorientale, quanto per la Russia, alle prese conquella ucraina, le difficoltà sono acuite dalle san-zioni internazionali. E un forte calo degli introitisull’esportazione del greggio, ne indebolisce laposizione contrattuale anche sul piano geopolitico.C’è poi il Venezuela, la cui bilancia commerciale èsostenuta per circa il 50% dalla vendita petrolife-ra, che deve far fronte all’offensiva destabilizzantestatunitense, che ne mina la stabilità interna congravi conseguenze economiche.E se fin qui lo scenario favorisce la politica USA, ilcrollo del prezzo potrebbe mettere in difficoltà glistessi «States», che puntano a diventare i maggio-ri produttori mondiali sfruttando lo «Shale Oil»,cioè il petrolio ricavato frantumando le rocce equello delle sabbie bituminose del Canada. Ma sitratta di procedimenti particolarmente costosi, chenon potrebbero reggere sul mercato con prezzi in-feriori ai 75-80 dollari al barile. Anche quella del-l’oro nero è una guerra dalle alleanze temporali evariabili.

DI GADDO MELANI

DENTRO LA CRONACA

Oro nero: alleanze variabili membri al SEV coinvolgimento e del coaching delle sezioni

■ La direzione ha assunto il48enne Toni Feuz comenuovo segretario sinda-cale, in sostituzione diJérôme Hayoz, che hacambiato attività e si ètrasferito al segretariatoregionale di Losanna. Feuzha svolto una formazioneprofessionale alla BLS eattualmente lavora perAutopostale svizzera.Inizierà al SEV il 1o marzo2015.

■ Il comitato ha eletto AroldoCambi e il segretariosindacale Urs Huber nelconsiglio di fondazionedel modello di pensio-namento Valida. Questoconsiglio sarà composto dasei persone: tre rappresen-tanti delle FFS, due del SEVe una di Transfair.

■ Sono stati decisi i primi

provvedimenti per rilanciarela redditività del ParkhotelBrenscino. Il comitato hainoltre deciso di condonare idebiti accumulati. Lastagione 2015 si aprirà il 21marzo.

■ Il comitato ha approvato lacostituzione della «sezionelibera» della LPV,pensata per i macchinisti

che lavorano per aziendeattive a livello nazionale einternazionale che nondispongono di una sezionepropria.

■ Sono infine stati approvatidue contratti collettivi dilavoro: quello dellaMatterhorn-Gotthard-Bahnsarà applicabile anche per ilpersonale della Gornergrat-

Bahn, riprenden-do inoltre lenorme piùfavorevoli delpersonale dilocomotiva diquest’ultima.L’inventario delSEV sarà inoltreampliato anchedal CCL dellanavigazione dellago di Bienne.

IL COMITATO IN BREVE

mg

La firma del nuovo CCL della Matterhorn-Got-thard-Bahn: da sinistra Fernando Lehner (di-rettore MGBahn), Jean-Pierre Schmid (presi-dente MGBahn), Bruno Zeller (segretario re-gionale Transfair), Barbara Spalinger e WilliSteiner del SEV.

ppe

Come l’araba fenice

Sarà come l’araba fenice, pronta a rinascere dalle proprie ceneri. Sulcumulo di maceria della stazione FFS di Bellinzona, smontata pezzo perpezzo, nascerà il nuovo edificio, che sarà degno di un’altra grande ope-ra: Alptransit, che ci collegherà alla Svizzera tedesca quasi in un batterd’occhio. Appuntamento, dunque, nel mese di dicembre del 2016.

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ATTUALITÀ ......

2contatto.sevN. 24/1418.12.2014

Nuovo CCL sul lagodi Bienne■ Dal 2015 le condizioni dilavoro presso la società dinavigazione del lago di Bienne(BSG) saranno regolate da unnuovo CCL, che sostituiràl’attuale regolamento. Il nuovoCCL sarà applicabile a tutto ilpersonale, compresi stagionalie dipendenti con contratto atermine e contiene alcunimiglioramenti delle disposizionisui congedi. Il personale avràinoltre un giorno di vacanzasupplementare e riceverà per il2015 un premio di 300 franchi inbuoni ReKa.

WiFi nelle stazioni■ Le FFS offrono Internetgratis in 52 stazioni, tra le qualivi sono ora anche Bellinzona,Briga e Olten. In Ticino, ilservizio era già a disposizioneanche a Locarno e Lugano. Nel2015, la rete verrà estesa adaltre 30 stazioni. Dal lancio, ilservizio è già utilizzato da oltre500 000 persone che, una voltaeffettuata la prima registrazio-ne, possono navigare in tutte lestazioni in cui è disponibile.

Nuovo orarioe nuovi prezzi■ Sul San Gottardo, i famigera-ti pendolini di prima generazio-ne, gli ETR 470, sarannoprogressivamente sostituiti daipiù moderni ETR 610. Ad esseredismessi saranno tuttavia solo iconvogli di proprietà delle FFS,mentre quelli di Trenitaliacontinueranno a circolare.L’ultimo treno da Milano, chefino a ieri partiva alle 23.10 indirezione di Chiasso è statosoppresso. L’ultimo collegamen-to utile per il Ticino parte oraalle 20.25. Sono aumentati purei prezzi dei trasporti pubblici, inmedia del 2,3%. L’abbonamentogenerale di seconda classecosta 3655 franchi (+100franchi) e i biglietti singoli sonoaumentati del 2,9%. In compen-so, sulle 50 tratte più frequenta-te le FFS offrono ogni giornoalmeno 5 000 «biglietti rispar-mio» in più.

IN BREVE

La coach delle sezioni ElenaObreschkow ha presentato ilsuo bilancio intermedio a trequarti della durata del proget-to. Le cifre che ha potuto pre-sentare confermano la validitàdella sua impostazione: rispet-to al 2013, il SEV ha registratoun maggior numero di nuovimembri, mentre sono diminuitiquelli che hanno lasciato il sin-dacato. Ciò non è tuttavia suffi-ciente a compensare i decessi,per cui anche quest’anno ilSEV vedrà diminuire il numerocomplessivo dei suoi membri.

Ottenere e comunicare risultatiObreschkow ha riferito, oltreche del reclutamento, anchedell’assistenza ai membri, di

importanza fondamentale perevitare dimissioni. Per recluta-re nuovi membri si deve far le-va sui successi conseguiti daisindacati, mentre per consoli-dare il rapporto con i membriattuali è fondamentale offrireloro un contatto costante conle strutture organizzative.

Messa a fuoco sulle sezioniSono proprio le sezioni a doversvolgere il lavoro più importan-te per contribuire all’identifica-zione dei membri nel SEV, gra-zie all’organizzazione dieventi, assemblee, ma anchesemplici colloqui e contatti re-golari.«Dobbiamo risultare semprevisibili ai nostri membri e aquelli che potrebbero diventar-lo», ha ribadito Obreschkow.Oltre ai successi conseguiti dalsindacato, un altro elementomolto importanze sono le pre-stazioni del sindacato, che de-vono essere costantemente ve-rificate ed adeguate alle

necessità. Anche per le presta-zioni comunque, è il SEV, inte-so come organizzazione unita-ria, che tramite le suesottofederazioni e sezioni devecurarsi della popolarità deisuoi prodotti presso i membri.Obreschkow ha sollevato unterzo punto che genera proble-mi: i passaggi dalla formazioneprofessionale alla vita attiva eda quest’ultima al pensiona-mento, se non affrontati corret-tamente possono aprire dellecrepe nel rapporto con il sinda-cato, che possono anche tra-dursi in dimissioni.

Reclutare e coinvolgereI membri del comitato SEV sisono detti d’accordo con que-sta analisi, sottolineando inparticolare l’importanza dell’assistenza ai membri e del co-involgimento nella vita del sin-dacato che ne deriva. Concettiche verranno ripresi anche nel-lo sviluppo delle future attività.

Progetto da perpetuare?Elena Obreschkow ha ricordatoche il progetto di coaching del-le sezioni giungerà a scadenzanel maggio 2015. Si profilaquindi la necessità di affronta-re per tempo la decisione sulsuo proseguimento.L’opinione del comitato in pro-posito sembra comunque piut-tosto chiara e può essere rias-sunta dall’intervento delpresidente centrale di AS PeterKäppler: «per noi, il sostegnoespresso da questo coaching èdivenuto un elemento insosti-tuibile». Il comitato sarà co-munque chiamato ad esprimer-si in materia il prossimo mesedi aprile.

Peter Moor

Acquisire e tenere i Il comitato SEV ha sottolineato l’importanza del reclutamento dei membri, del loro

Il secondo rapporto in-termedio sul progetto dicoaching delle sezionine ha confermato la va-lidità e la necessità diun suo prolungamento.

Sindacato• attività di reclutamento e dicoaching delle sezioni edestensione della rete di fidu-ciari;• mobilitazione in vista dellamanifestazione delle donnedel 7 marzo;• congresso del 28 maggio;• lobby in favore delle rivendi-cazioni sindacali nella revisio-ne della LdL in corso;• campagna di sensibilizza-zione per garantire la sicurez-za nonostante la concorrenza;• giornata USS sul Servizio

pubblico;• giornata contro le aggres-sioni e in favore della campa-gna «No alla violenza nel tra-sporto pubblico»;• definizione delle condizioniusuali di lavoro da parte del-l’UFT, in particolare nel tra-sporto merci;• settimana di 5 giorni in tuttele aziende di trasporto;• definire principi e valori persistemi di classificazione sa-lariale;• lotta all’accordo TISA.

Politica contrattuale • mantenere la politica deiCCL (trattative per CCL BLS,RhB, tl, contratto quadro in Ti-cino, per il trasporto merci eampliare il raggio di validitàdel CCL delle funivie del can-ton Berna);

• CCL per le fusioni tl/LEB,MOB/ VMCV;• ampliamento dell’accordosullo scambio di prestazioni aFFS Cargo International;• implementare, formare e ap-plicare i CCL FFS/FFS Cargo2015;• introdurre modelli di pen-sionamento anticipato pressole ITC.

Politica sociale • sensibilizzazione sull’inizia-tiva AVS Plus;• sviluppo di posizioni sul 2.pilastro in relazione al proget-to «previdenza 2020»• sostegno alla risoluzioneUSS in favore di premi acces-sibili delle casse malati e permaggiori sussidi.

Politica dei trasporti • referendum sul raddoppiodel Gottardo;• opposizione alle strategie2030 dell’UFT, in particolaresu liberalizzazione, privatizza-zione e impiego di bus a lun-ga percorrenza;• lotta all’iniziativa «Pro Ser-vizio pubblico»;• unitamente all’ETF, opporsiallo smantellamento delleaziende ferroviarie previstodal 4. pacchetto dell’UE;• lotta alle misure di rispar-mio nel trasporto pubblico, inparticolare nel traffico regio-nale e a lunga percorrenza,consolidamento del finanzia-mento del trasporto regionaleviaggiatori;• condizionamento della revi-sione della legge sul trasportomerci.

Il 2014 è stato un annomolto intenso per il SEVe il prossimo non lo sa-rà da meno. Lo dimo-strano gli obiettivi fis-sati dal comitato.

I propositi per il prossimo annoIl comitato SEV ha definito gli obiettivi per il 2015

ATTUALITÀ

...... 3

contatto.sevN. 24/1418.12.2014

Crolla il prezzo del petrolio. In nemmeno sei mesi èsceso dai circa 115 dollari al barile di metà giu-gno, ai 70 scarsi dei primi di dicembre. Non cala dicerto in proporzione, viste le speculazioni delle im-prese petrolifere sul mercato mondiale e i gravamifiscali, il prezzo della benzina e della nafta.Il calo, che appare vertiginoso, è dovuto, ci spiega-no gli analisti del settore, alla sovrabbondanzadella produzione mondiale, causata dal minor con-sumo dei paesi industriali, diretta conseguenzadella crisi economica. Quando si verificano questesituazioni, in genere si interviene con una riduzio-ne della produzione per sostenere il prezzo di ven-dita. Eppure, nella riunione dell’OPEC (il cartellodei maggiori produttori di greggio) di fine novem-bre, la richiesta in tal senso avanzata da Venezuelae Iran è stata bocciata da Arabia Saudita e petro-monarchie del Golfo.Nessuna meraviglia, la decisione presa a Vienna,non è altro che un capitolo della guerra del petro-lio in corso da alcuni mesi. In effetti una diminu-zione delle entrate, anche se cospicua, non creaeccessivi problemi, considerate le riserve accumu-late, ai produttori della penisola arabica. Ben di-verso il discorso per altri Paesi, che basano la loroeconomia sull’esportazione del greggio e che ver-sano in gravi difficoltà economiche e politiche.Come appunto l’Iran, il Venezuela, ma anche laRussia, per citare i tre più importanti. Tanto perl’Iran, coinvolto nella gravissima crisi dell’aereamediorientale, quanto per la Russia, alle prese conquella ucraina, le difficoltà sono acuite dalle san-zioni internazionali. E un forte calo degli introitisull’esportazione del greggio, ne indebolisce laposizione contrattuale anche sul piano geopolitico.C’è poi il Venezuela, la cui bilancia commerciale èsostenuta per circa il 50% dalla vendita petrolife-ra, che deve far fronte all’offensiva destabilizzantestatunitense, che ne mina la stabilità interna congravi conseguenze economiche.E se fin qui lo scenario favorisce la politica USA, ilcrollo del prezzo potrebbe mettere in difficoltà glistessi «States», che puntano a diventare i maggio-ri produttori mondiali sfruttando lo «Shale Oil»,cioè il petrolio ricavato frantumando le rocce equello delle sabbie bituminose del Canada. Ma sitratta di procedimenti particolarmente costosi, chenon potrebbero reggere sul mercato con prezzi in-feriori ai 75-80 dollari al barile. Anche quella del-l’oro nero è una guerra dalle alleanze temporali evariabili.

DI GADDO MELANI

DENTRO LA CRONACA

Oro nero: alleanze variabili membri al SEV coinvolgimento e del coaching delle sezioni

■ La direzione ha assunto il48enne Toni Feuz comenuovo segretario sinda-cale, in sostituzione diJérôme Hayoz, che hacambiato attività e si ètrasferito al segretariatoregionale di Losanna. Feuzha svolto una formazioneprofessionale alla BLS eattualmente lavora perAutopostale svizzera.Inizierà al SEV il 1o marzo2015.

■ Il comitato ha eletto AroldoCambi e il segretariosindacale Urs Huber nelconsiglio di fondazionedel modello di pensio-namento Valida. Questoconsiglio sarà composto dasei persone: tre rappresen-tanti delle FFS, due del SEVe una di Transfair.

■ Sono stati decisi i primi

provvedimenti per rilanciarela redditività del ParkhotelBrenscino. Il comitato hainoltre deciso di condonare idebiti accumulati. Lastagione 2015 si aprirà il 21marzo.

■ Il comitato ha approvato lacostituzione della «sezionelibera» della LPV,pensata per i macchinisti

che lavorano per aziendeattive a livello nazionale einternazionale che nondispongono di una sezionepropria.

■ Sono infine stati approvatidue contratti collettivi dilavoro: quello dellaMatterhorn-Gotthard-Bahnsarà applicabile anche per ilpersonale della Gornergrat-

Bahn, riprenden-do inoltre lenorme piùfavorevoli delpersonale dilocomotiva diquest’ultima.L’inventario delSEV sarà inoltreampliato anchedal CCL dellanavigazione dellago di Bienne.

IL COMITATO IN BREVE

mg

La firma del nuovo CCL della Matterhorn-Got-thard-Bahn: da sinistra Fernando Lehner (di-rettore MGBahn), Jean-Pierre Schmid (presi-dente MGBahn), Bruno Zeller (segretario re-gionale Transfair), Barbara Spalinger e WilliSteiner del SEV.

ppe

Come l’araba fenice

Sarà come l’araba fenice, pronta a rinascere dalle proprie ceneri. Sulcumulo di maceria della stazione FFS di Bellinzona, smontata pezzo perpezzo, nascerà il nuovo edificio, che sarà degno di un’altra grande ope-ra: Alptransit, che ci collegherà alla Svizzera tedesca quasi in un batterd’occhio. Appuntamento, dunque, nel mese di dicembre del 2016.

Page 4: Contatto sev 2014 24

......

4 REGIONEcontatto.sevN. 24/1418.12.2014

Nel corso di una trattativa conla direzione NLM, tenutasi loscorso 29 ottobre, siamo statiinformati della richiesta daparte dell’Ente turistico lagoMaggiore di poter promuoverealtri servizi di navigazione sviz-zeri non di linea (servizi taxi). Aquesta condizione, l’ente turi-stico sarebbe pronto a rinnova-re l’accordo con la NLM e conti-nuare a svolgere il servizio dibiglietteria per la compagnia dinavigazione. La NLM, dal cantosuo, ha sempre mostrato lapropria avversità verso questiservizi concorrenti, facendo va-lere disposizioni legali a pro-pria tutela. Per inciso, va ricor-dato come il servizio da partedella NLM sul bacino svizzero

del lago sia costantemente inperdita in questi ultimi anni. Èpertanto ovvio che la NLM chie-da una puntuale tutela nei con-fronti della concorrenza. Que-sta si sviluppa infattiunicamente nella bella stagio-ne, propria quando la compa-gnia che svolge un serviziopubblico ha la possibilità diguadagnare qualcosa. La NLMè rimasta contrariata dalla ri-chiesta dell’Ente turistico LagoMaggiore, interpretandola co-me una provocazione bella ebuona. La direzione ci ha co-municato di poter addiritturavalutare un ridimensionamen-to dell’offerta per l’anno pros-simo, sempre e comunque ri-spettando la concessione.

Insomma, un muro contro mu-ro che ci preoccupa davveromolto.In vista del rinnovo della con-cessione per la navigazione sullago Maggiore, che giungerà ascadenza 31.12.2016, questoclima non giova a nessuno. Ingioco ci sono posti di lavoro eun servizio pubblico a serviziodel territorio e del turismo. Lacompagnia di navigazionesvolge un servizio pubblico, èpresente tutto l’anno e conqualsiasi tempo. La NLM sotto-sta inoltre a severi controlli daparte dell’UFT per ciò che con-cerne la sicurezza. Vi lavoranocollaboratrici e collaboratoricon provata esperienza. Un fu-turo negli interessi del turismo

e dei cittadini locali che usanoil battello giornalmente, nonpuò certamente essere con-cepito sulla base di tante bar-chette che si moltiplicano pertrasportare turisti unicamentequando il tempo volge al belloe che, per di più, che non devo-no sottostare a particolari nor-me di sicurezza. Gli enti chepromuovono il turismo dovreb-bero quindi cercare la collabo-razione con la compagnia dinavigazione. Se vi è la necessi-tà di ulteriori servizi da partedella NLM, bisogna parlarne.Questo aspetto è peraltro pre-visto dalla stessa concessioneattraverso un’organizzazioneconsultiva mista volta a raffor-zare la collaborazione tra la

concessionaria e il cantonTicino.La questione legata al rinnovodella concessione è intricata.La stessa concessione sottostaad una convenzione fra la Sviz-zera e l’Italia. Negli scorsi me-si, il SEV si è già rivolto all’UFTil quale ci ha segnalato un inte-ressamento al rinnovo dellaconcessione senza modifiche.Le tensioni in Ticino lascianopresagire però anche altri sce-nari, anche se difficilmentequeste questioni riusciranno amodificare accordi tra Stati.Il SEV, con Unia e OCST, è inol-tre partner contrattuale dellaNLM. I rapporti, seppur coninevitabili contrasti, sonoschietti e costruttivi. In questafase il SEV si schiera con laNLM per un rinnovo della con-cessione. I sindacati hannochiesto e ottenuto dal ministroClaudio Zali la convocazione diun tavolo di discussione trarappresentanti dell’Organizza-zione turistica Lago Maggiore,ente sviluppo Lago Maggiore,direzione NLM, sindacati e di-partimento del Territorio. L’in-contro è previsto per inizio an-no. Il nostro scopo sarà quellodi trovare una via comune, con-divisa da tutti, per salvare oc-cupazione, turismo e serviziopubblico.

Angelo Stroppini

Le tensioni tra gli entidel turismo locali, oraconfluiti nella nuova Or-ganizzazione turisticaLago Maggiore, l’ente disviluppo lago Maggioree la direzione NLM cipreoccupano. Il SEV hachiesto e ottenuto dalconsigliere di StatoClaudio Zali un tavolo didiscussione tra tutte leparti in causa. In giococ’è la difesa del serviziopubblico.

«Il servizio pubblico va difeso»Navigazione Lago Maggiore

frg

Lo scorso 10 dicembre si è te-nuto a Mendrisio il consuetopranzo di natale della sezionePV Ticino e Moesano. Quasi200 colleghe e colleghi hannopartecipato anche quest’annoa questo appuntamento ma-gnificamente organizzato dalcomitato della sezione. Dopo iconsueti saluti di rito del pre-sidente Eligio Zappa, del pre-

sidente centrale Ricardo Lore-tan accompagnato per l’occa-sione dal collega Albert Brun-ner e dal segretario regionaleStroppini, la festa è prosegui-ta con l’aperitivo e l’ottimopranzo. A seguire nel pome-riggio, una lotteria con ricchipremi e la musica di PaoloLang e Giorgio Jelmorini. Èstata un’occasione per ritro-

varsi, che sisomma ad al-tre proposted’incontro or-ganizzate dalcomitato, perdiscutere dei bei tempi chefurono ma anche per condivi-dere insieme progetti futuri. Iltradizionale appuntamento haraccolto unanimi consensi e

apprezzamenti daparte dei parteci-panti.

as

PV Ticino e Moesano - Successo del pranzo di Natale

Evento coi fiocchi

asas

Il presidentissimo Eligio Zappa ePierino De Angelis

Il paziente lavoro di Eliana Biaggio nellaconfezione dei regali

Page 5: Contatto sev 2014 24

ATTUALITÀ ......

5contatto.sevN. 24/1418.12.2014

Il primo servizio passeggeridella S40 ha preso avvio loscorso 15 dicembre: il nuovocollegamento transfrontalieroTILO S40 unisce Albate-Camer-lata, via Mendrisio, alla nuovastazione di Stabio, fermandosia Como San Giovanni, Chiassoe Balerna. Il collegamento saràattivo durante gli orari di puntala mattina e la sera, domenicaesclusa. Con l’entrata in vigoredella nuova linea, i primi mac-chinisti interoperabili (cioè condoppia patente italiana e sviz-zera) di TILO hanno varcato ilconfine fino ad Albate, in atte-sa che la Ferrovia Mendrisio-

Varese venga finalmente com-pletata sul versante italiano. Lecondizioni di lavoro dei mac-chinisti interoperabili sonostate definite in un accordo trala direzione e la comunità sin-dacale, composta da SEV,transfair e VSLF.Per il SEV hanno condotto le

trattative Françoise Gehring,segretaria sindacale, MassimoPiccioli e Thomas Giedemann,rispettivamente presidente evicepresidente della LPV Tici-no, la sezione sindacale delSEV che si occupa del persona-le di locomotiva. Il regolamen-to (un allegato al CCL) prevede

sostanzialmente un’indennitàannua di 3500 franchi e ungiorno di congedo pagato co-me riconoscimento del temponecessario per il mantenimen-to di conoscenze e competenzeacquisite. I regolamenti italia-ni, infatti, sono complessi e ri-chiedono una costante atten-

zione. Al superamento del-l’esame i macchinisti ricevonoun premio di 1500 franchi.Mentre chi non supera l’esamemedico o l’esame per l’otteni-mento della patente italiana,resta macchinista non inter-operabile. I primi macchinistiinteroperabili hanno svolto ungrande lavoro di pionieri,mettendosi in gioco con spic-cata determinazione su un ter-reno nuovo che prevede unaformazione molto impegnativa;è richiesto pertanto un vincoloall’azienda di 3 anni. L’espe-rienza pratica permetterà alsindacato di comprendere do-ve sarà necessario intervenireper migliorare ulteriormente lecondizioni di lavoro dei mac-chinisti, sempre più sollecitatiin termini di produttività. red

Certo, sarebbe dovutaarrivare fino a Varese,ma per ora l’ultima ri-mane in Ticino.

Ultima fermata... StabioUna nuova linea TILO percorre il Mendrisiotto, aspettando di arrivare fino a Varese

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Capolinea della S40, aspettando Varese...

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Nuova linea per TILO.

C’era aria di festa alla sedecentrale delle FFS: i dirigenti diFFS e FFS Cargo hanno firmatoil nuovo CCL unitamente a duerappresentanti per ogni federa-zione sindacale. Si tratta delquinto CCL portato in porto.L’operazione ha richiesto uncerto tempo, poiché ogni partecontraente deve essere in pos-sesso degli originali. Sonopure stati parafati anche i risul-tati delle trattative salariali peril 2015. Tenuto conto delle die-ci tornate negoziali, delle nu-merose sedute dei gruppi di la-voro e degli incontri informali,per questo atto formale il tem-po richiesto è in fondo un giu-sto tributo all’immenso lavorosvolto da tutte le parti coinvol-

te. Il presidente del SEV Gior-gio Tuti ha ricordato che dallaconclusione del primo CCL nel1999, certi automatismi fannoparte della tradizione; del re-sto all’epoca la firma del CCL

era pubblica, con tanto di fan-fara. Per quanto riguarda ilcontenuto, Tuti ha sottolineatola buona volontà manifestatanella risoluzione di conflitti;una dimensione che ha carat-

terizzato i negoziati e che èstata confermata anche dalCEO delle FFS, Andreas Meyer.Le parole di Meyer sono statetuttavia rivolte piuttosto allaclientela che al personale, seb-

bene il CCL offra stabilità neirapporti tra personale e datoredi lavoro. E che assicura, in ul-tima analisi, ciò che la cliente-la si aspetta dalle FFS.

pmo

La pazienza e la tenaciahanno avuto la megliosugli ostacoli. I/le di-pendenti di FFS e di FFSCargo hanno un nuovoCCL.

Firmato il CCL delle FFSDopo una trattativa lunga e impegnativa

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I protagonisti. Da sinistra a destra: Markus Jordi (FFS), Andreas Meyer (FFS), Giorgio Tuti (SEV) e Manuel Avallone (SEV).

Page 6: Contatto sev 2014 24

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6contatto.sevN. 24/1418.12.2014

■ Mark Balsiger, l’autunnoprossimo vi saranno le ele-zioni federali. Per un consu-lente politico come lei siprospetta un anno partico-larmente intenso.

Sarà indubbiamente un annointeressante, ma anche moltostressante, in quanto vorrei es-sere in grado di riconosceretutte le diverse implicazioni,derivanti dal fatto che oltre aipartiti e ai 3000 e passa candi-dati, dietro le quinte agirannoanche altri attori e forze.

■ Lei analizza anche i media.Quali sono le tendenze at-tuali e come condizioneran-no l’esito delle elezioni?

In Svizzera, si vive ormai unasituazione di campagna eletto-rale permanente, che costitui-sce una sfida importante pertutti gli attori, media compresi.Vi è anche una tendenza ad in-vestire maggiori mezzi nellalotta, almeno da parte di chi selo può permettere e, nel con-tempo, assistiamo ad un calodella capacità dei media di in-quadrare correttamente quan-to avviene sul palcoscenicodella politica. Ci si concentrasu singoli episodi e i partiti neapprofittano, creando pseudoeventi, lanciando provocazionie così via.Si tratta di un’evoluzione mol-to poco svizzera.

■ In vista delle ultime elezio-ni, il SEV aveva pubblicatoun ranking, una graduatoriadelle e dei Parlamentaricatalogati in base alla lorovicinanza alle nostre posi-zioni. Pensa che questirankings possano essereutili?

Personalmente, condanno que-sto feticismo da ranking, poi-ché quasi tutte queste in-chieste sono viziate daimprecisioni ed errori e moltagente li utilizza per evitare diconfrontarsi con temi e perso-ne. Non mi piace che si decidachi votare con questi metodi.

■ Nel 2011 abbiamo però avu-to 365 liste con 3458 candi-dati. Al di là dell’opportuni-tà di questi rankings, non èeccessivo chiedere agli elet-tori di confrontarsi con tuttociò?

Nei cantoni più grossi con mol-te liste e molti candidati, in ef-fetti, si avverte un certo sovrac-carico. Molti però si limitano amettere a disposizione il pro-prio nome, senza fare nientealtro. Sembra quasi che vi siaun dovere di candidatura. Per ifunzionari di partito è frustran-te avere candidati simili in li-

sta, che non partecipano alleattività, non parlano con lagente per strada, non scrivonoai propri amici. È un’evoluzio-ne sbagliata. E non è nemme-no dimostrato, nonostantequanto pensino le maggioran-ze nei vari partiti, che un mag-gior numero di candidati portiun maggior numero di voti.

■ Senza necessariamente re-

citarci a memoria il suo ulti-mo libro, ci potrebbe diresecondo lei quali sono glielementi chiave di una cam-pagna elettorale di succes-so?

Per una singola persona vi so-no 26 criteri di successo. È unmodello che ho sviluppato die-ci anni fa all’università di Ber-na e che adesso vi viene inse-gnato. Per me, è un motivo diorgoglio. Questo modello nonè nemmeno mai stato messo indiscussione. Tra questi 26 cri-teri vi sono per esempio la can-didatura per un partito affer-mato, il grado di popolarità, ilbagaglio politico e la rete di re-lazioni. In genere, vengonoeletti candidati e candidateche riescono a soddisfare da18 a 20 di questi criteri.

■ Ma serve davvero orientarsia questi criteri? Non è piùfacile essere eletti se si è

una giovane donna o un uo-mo anziano e se si è nel par-tito giusto?

È chiaro che una carriera puòessere facilitata anche da altrifattori, come ritrovarsi in unpartito in crescita, oppure chesta attraversando una fase di-namica, con persone di pesoche rinunciano ad un nuovomandato. È anche dimostratoche le giovani donne tendono

ad avere una carriera più rapi-da. L’aspetto ha senz’altro unasua importanza.

■ Come valuta l’influsso deisindacati? Un o una sindaca-lista ha maggiori possibilitàdi essere eletto/a?

I sindacati continuano ad esse-re una componente molto atti-va e molto potente dell’arenapolitica. Chi ne fa parte e puòdisporre di questa importanteed affidabile rete di relazioniha senza dubbio buone possi-bilità di fare carriera. D’altraparte, si ritrova però anche inun rapporto di dipendenza, co-me avviene per diverse asso-ciazioni. Chi riceve questo ge-nere di sostegno, avverte unobbligo morale nei confrontidel proprio sostenitore.

■ Conoscendo così bene, oalmeno sostenendo di cono-scerli, i meccanismi che re-golano le campagne eletto-rali, perché non si presentalei stesso come candidato?

(Ride) Temo proprio che nonsarei un buon politico, anchese non escludo totalmentequesta possibilità, che vedreiperò piuttosto a livello comu-nale, possibilmente in un co-mune che abbia una certa cul-tura politica, che privilegi ildialogo corretto e dove l’impe-gno possa essere svolto con uninvestimento di tempo accetta-bile. Tale non è il caso, peresempio, della città di Berna,dove un mandato nel Parla-

Analisi alla vigilia di un anno elettorale

Il prossimo 18 ottobre vi saranno le elezioni del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati. Il loroesito ha inevitabilmente conseguenze anche sui posti di lavoro nel servizio pubblico. Abbiamo quinditentato di inquadrare questo evento con un analista politico di spicco.

I sindacati?Forze molto importanti

mad

«Molta gente utilizza i rankings perevitare di confrontarsi con temi epersone.»

Mark Balsiger (47) hastudiato giornalismo, politolo-gia e storia e ha conseguito undiploma alla scuola svizzera digiornalismo di Lucerna. Perdodici anni, è stato redattore indiversi media, da ultimo laradio DRS e poi portavoce deldipartimento federale delladifesa DDPS. Nel 2002, hafondato l’agenzia di consulenzapolitica e ai media «BorderCrossing». È attivo anche comedocente e esperto d’esame edè membro del consiglio delpubblico della SSR.

Ha scritto tre manuali sullemodalità di condurre unacampagna elettorale inSvizzera, ricchi di consigli sucome muoversi a livellocomunale, cantonale e federa-le. I primi due: «Wahlkampf inder Schweiz» (2007) e «Wahl-kampf – aber richtig» (2011)sono esauriti. Il terzo, «Wahl-kampf statt Blindflug» - (unacampagna elettorale non è unvolo alla cieca) è appena statopubblicato dalle edizioniStämpfli.

BIO

INTERVISTA

...... 7

contatto.sevN. 24/1418.12.2014

mento cittadino costituisce giàun impegno del 40 percento,del tutto fuori portata per me.

■ Anche se mancano ancoradieci mesi circa alle prossi-me elezioni, se la sente difarci un pronostico? Rimarràtutto com’è o assisteremo aspostamenti importanti deirapporti di forza?

A oggi devo dire che non credoche ci saranno sconvolgimenti,nonostante in Svizzera venga-no considerati tali già cambia-menti dell’ordine di tre puntipercentuali. Penso comunqueche il dibattito estremamente

aspro e conflittuale sul futurodella Svizzera in Europa do-vrebbe far avanzare i due parti-ti polo attuali, ossia l’UDC e ilPS. Il centro, PLR compreso,potrebbe sfilacciarsi ancora di

più, anche perché conta duenuovi concorrenti, con il partitoborghese democratico e i Verdiliberali. Questi ultimi potreb-bero avanzare in termini per-centuali, ma perdere alcuniseggi, a causa delle anomaliedel nostro sistema elettorale.

■ Ma a cosa è dovuta questainerzia del nostro sistemapolitico?

Perché parla di inerzia?

■ Proprio perché è rarissi-mo che vi siano cambia-menti marcati.

Se si considera l’evoluzione di

alcuni argomenti politici su diun arco di tempo abbastanzalungo, possiamo constatareche in Svizzera essa è stata piùveloce di molti altri paesi euro-pei. Ciò deriva essenzialmente

dal fatto che tutti sono coinvol-ti abbastanza presto e pos-sono dare il loro contributo aplasmare una decisione, inter-venendo con la pialla e la cartavetrata. Volendo criticare, pos-siamo affermare che ciò portapoi a progetti di legge piutto-sto piatti, di cui quasi tutti gliattori sono mediamente insod-disfatti, ma che, ciononostan-te, costituiscono comunque unpasso avanti. Nella maggiorparte delle altre nazioni euro-pee, assistiamo ogni otto, do-dici anni ad un cambiamentodi governo, al quale fa seguitola revoca di buona parte deimaggiori cambiamenti intro-dotti dal governo uscente.Questi tre passi avanti e tre in-dietro fanno si che alla fine cisi ritrovi allo stesso punto. InSvizzera, come detto, le cosefunzionano in modo diverso edio sono un paladino di questomodello. Quando l’ho spiegatoal mio professore di politologiaa Cardiff, in Galles, ho visto

che appariva sempre più smar-rito, tanto poi da chiedermi inmodo incredulo: «Does it work,funziona?» Ovvio che funziona,persino molto meglio di quan-

to i numerosi critici, che si ac-caniscono con cinismo sui det-tagli, si ostinino a voler farcredere.

■ Alcuni anni fa, un giornali-sta svedese mi ha chiestoperché in Svizzera si va co-munque ancora a votare, da-to che non cambia nulla. Leicome risponderebbe? E lei,partecipa attivamente alleelezioni e alle votazioni?

Io partecipo sempre, perché loritengo un privilegio particola-re. Penso che sarebbe vera-mente un pessimo segnale serinunciassi a partecipare alla

vita di questo paese, anche sea volte appare cupo e altre sfi-duciato. Non sono poi cosìd’accordo nella valutazioneche non cambi nulla. Del resto,

io voto spesso in modo trasver-sale alle varie forze politiche incampo e lo faccio in modo tra-sparente, sostenendo personeche, in base ai contatti perso-nali avuti, reputo sagge e di-sposte al compromesso.

Peter Anliker

«Se si considera l’evoluzione di alcuniargomenti politici, possiamo constatareche in Svizzera essa è stata più veloce dimolti altri paesi europei.»

Stef

anie

Für

st

Mark Balsiger è un osservatore politico molto richiesto. Qui risponde a domande sui commenti dei Forum online alla giornata dei media del canton Berna del 2014.

«Le giovani donne tendono ad avereuna carriera più rapida. L’aspetto hasenz’altro una sua importanza.»

Page 7: Contatto sev 2014 24

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6contatto.sevN. 24/1418.12.2014

■ Mark Balsiger, l’autunnoprossimo vi saranno le ele-zioni federali. Per un consu-lente politico come lei siprospetta un anno partico-larmente intenso.

Sarà indubbiamente un annointeressante, ma anche moltostressante, in quanto vorrei es-sere in grado di riconosceretutte le diverse implicazioni,derivanti dal fatto che oltre aipartiti e ai 3000 e passa candi-dati, dietro le quinte agirannoanche altri attori e forze.

■ Lei analizza anche i media.Quali sono le tendenze at-tuali e come condizioneran-no l’esito delle elezioni?

In Svizzera, si vive ormai unasituazione di campagna eletto-rale permanente, che costitui-sce una sfida importante pertutti gli attori, media compresi.Vi è anche una tendenza ad in-vestire maggiori mezzi nellalotta, almeno da parte di chi selo può permettere e, nel con-tempo, assistiamo ad un calodella capacità dei media di in-quadrare correttamente quan-to avviene sul palcoscenicodella politica. Ci si concentrasu singoli episodi e i partiti neapprofittano, creando pseudoeventi, lanciando provocazionie così via.Si tratta di un’evoluzione mol-to poco svizzera.

■ In vista delle ultime elezio-ni, il SEV aveva pubblicatoun ranking, una graduatoriadelle e dei Parlamentaricatalogati in base alla lorovicinanza alle nostre posi-zioni. Pensa che questirankings possano essereutili?

Personalmente, condanno que-sto feticismo da ranking, poi-ché quasi tutte queste in-chieste sono viziate daimprecisioni ed errori e moltagente li utilizza per evitare diconfrontarsi con temi e perso-ne. Non mi piace che si decidachi votare con questi metodi.

■ Nel 2011 abbiamo però avu-to 365 liste con 3458 candi-dati. Al di là dell’opportuni-tà di questi rankings, non èeccessivo chiedere agli elet-tori di confrontarsi con tuttociò?

Nei cantoni più grossi con mol-te liste e molti candidati, in ef-fetti, si avverte un certo sovrac-carico. Molti però si limitano amettere a disposizione il pro-prio nome, senza fare nientealtro. Sembra quasi che vi siaun dovere di candidatura. Per ifunzionari di partito è frustran-te avere candidati simili in li-

sta, che non partecipano alleattività, non parlano con lagente per strada, non scrivonoai propri amici. È un’evoluzio-ne sbagliata. E non è nemme-no dimostrato, nonostantequanto pensino le maggioran-ze nei vari partiti, che un mag-gior numero di candidati portiun maggior numero di voti.

■ Senza necessariamente re-

citarci a memoria il suo ulti-mo libro, ci potrebbe diresecondo lei quali sono glielementi chiave di una cam-pagna elettorale di succes-so?

Per una singola persona vi so-no 26 criteri di successo. È unmodello che ho sviluppato die-ci anni fa all’università di Ber-na e che adesso vi viene inse-gnato. Per me, è un motivo diorgoglio. Questo modello nonè nemmeno mai stato messo indiscussione. Tra questi 26 cri-teri vi sono per esempio la can-didatura per un partito affer-mato, il grado di popolarità, ilbagaglio politico e la rete di re-lazioni. In genere, vengonoeletti candidati e candidateche riescono a soddisfare da18 a 20 di questi criteri.

■ Ma serve davvero orientarsia questi criteri? Non è piùfacile essere eletti se si è

una giovane donna o un uo-mo anziano e se si è nel par-tito giusto?

È chiaro che una carriera puòessere facilitata anche da altrifattori, come ritrovarsi in unpartito in crescita, oppure chesta attraversando una fase di-namica, con persone di pesoche rinunciano ad un nuovomandato. È anche dimostratoche le giovani donne tendono

ad avere una carriera più rapi-da. L’aspetto ha senz’altro unasua importanza.

■ Come valuta l’influsso deisindacati? Un o una sindaca-lista ha maggiori possibilitàdi essere eletto/a?

I sindacati continuano ad esse-re una componente molto atti-va e molto potente dell’arenapolitica. Chi ne fa parte e puòdisporre di questa importanteed affidabile rete di relazioniha senza dubbio buone possi-bilità di fare carriera. D’altraparte, si ritrova però anche inun rapporto di dipendenza, co-me avviene per diverse asso-ciazioni. Chi riceve questo ge-nere di sostegno, avverte unobbligo morale nei confrontidel proprio sostenitore.

■ Conoscendo così bene, oalmeno sostenendo di cono-scerli, i meccanismi che re-golano le campagne eletto-rali, perché non si presentalei stesso come candidato?

(Ride) Temo proprio che nonsarei un buon politico, anchese non escludo totalmentequesta possibilità, che vedreiperò piuttosto a livello comu-nale, possibilmente in un co-mune che abbia una certa cul-tura politica, che privilegi ildialogo corretto e dove l’impe-gno possa essere svolto con uninvestimento di tempo accetta-bile. Tale non è il caso, peresempio, della città di Berna,dove un mandato nel Parla-

Analisi alla vigilia di un anno elettorale

Il prossimo 18 ottobre vi saranno le elezioni del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati. Il loroesito ha inevitabilmente conseguenze anche sui posti di lavoro nel servizio pubblico. Abbiamo quinditentato di inquadrare questo evento con un analista politico di spicco.

I sindacati?Forze molto importanti

mad

«Molta gente utilizza i rankings perevitare di confrontarsi con temi epersone.»

Mark Balsiger (47) hastudiato giornalismo, politolo-gia e storia e ha conseguito undiploma alla scuola svizzera digiornalismo di Lucerna. Perdodici anni, è stato redattore indiversi media, da ultimo laradio DRS e poi portavoce deldipartimento federale delladifesa DDPS. Nel 2002, hafondato l’agenzia di consulenzapolitica e ai media «BorderCrossing». È attivo anche comedocente e esperto d’esame edè membro del consiglio delpubblico della SSR.

Ha scritto tre manuali sullemodalità di condurre unacampagna elettorale inSvizzera, ricchi di consigli sucome muoversi a livellocomunale, cantonale e federa-le. I primi due: «Wahlkampf inder Schweiz» (2007) e «Wahl-kampf – aber richtig» (2011)sono esauriti. Il terzo, «Wahl-kampf statt Blindflug» - (unacampagna elettorale non è unvolo alla cieca) è appena statopubblicato dalle edizioniStämpfli.

BIO

INTERVISTA

...... 7

contatto.sevN. 24/1418.12.2014

mento cittadino costituisce giàun impegno del 40 percento,del tutto fuori portata per me.

■ Anche se mancano ancoradieci mesi circa alle prossi-me elezioni, se la sente difarci un pronostico? Rimarràtutto com’è o assisteremo aspostamenti importanti deirapporti di forza?

A oggi devo dire che non credoche ci saranno sconvolgimenti,nonostante in Svizzera venga-no considerati tali già cambia-menti dell’ordine di tre puntipercentuali. Penso comunqueche il dibattito estremamente

aspro e conflittuale sul futurodella Svizzera in Europa do-vrebbe far avanzare i due parti-ti polo attuali, ossia l’UDC e ilPS. Il centro, PLR compreso,potrebbe sfilacciarsi ancora di

più, anche perché conta duenuovi concorrenti, con il partitoborghese democratico e i Verdiliberali. Questi ultimi potreb-bero avanzare in termini per-centuali, ma perdere alcuniseggi, a causa delle anomaliedel nostro sistema elettorale.

■ Ma a cosa è dovuta questainerzia del nostro sistemapolitico?

Perché parla di inerzia?

■ Proprio perché è rarissi-mo che vi siano cambia-menti marcati.

Se si considera l’evoluzione di

alcuni argomenti politici su diun arco di tempo abbastanzalungo, possiamo constatareche in Svizzera essa è stata piùveloce di molti altri paesi euro-pei. Ciò deriva essenzialmente

dal fatto che tutti sono coinvol-ti abbastanza presto e pos-sono dare il loro contributo aplasmare una decisione, inter-venendo con la pialla e la cartavetrata. Volendo criticare, pos-siamo affermare che ciò portapoi a progetti di legge piutto-sto piatti, di cui quasi tutti gliattori sono mediamente insod-disfatti, ma che, ciononostan-te, costituiscono comunque unpasso avanti. Nella maggiorparte delle altre nazioni euro-pee, assistiamo ogni otto, do-dici anni ad un cambiamentodi governo, al quale fa seguitola revoca di buona parte deimaggiori cambiamenti intro-dotti dal governo uscente.Questi tre passi avanti e tre in-dietro fanno si che alla fine cisi ritrovi allo stesso punto. InSvizzera, come detto, le cosefunzionano in modo diverso edio sono un paladino di questomodello. Quando l’ho spiegatoal mio professore di politologiaa Cardiff, in Galles, ho visto

che appariva sempre più smar-rito, tanto poi da chiedermi inmodo incredulo: «Does it work,funziona?» Ovvio che funziona,persino molto meglio di quan-

to i numerosi critici, che si ac-caniscono con cinismo sui det-tagli, si ostinino a voler farcredere.

■ Alcuni anni fa, un giornali-sta svedese mi ha chiestoperché in Svizzera si va co-munque ancora a votare, da-to che non cambia nulla. Leicome risponderebbe? E lei,partecipa attivamente alleelezioni e alle votazioni?

Io partecipo sempre, perché loritengo un privilegio particola-re. Penso che sarebbe vera-mente un pessimo segnale serinunciassi a partecipare alla

vita di questo paese, anche sea volte appare cupo e altre sfi-duciato. Non sono poi cosìd’accordo nella valutazioneche non cambi nulla. Del resto,

io voto spesso in modo trasver-sale alle varie forze politiche incampo e lo faccio in modo tra-sparente, sostenendo personeche, in base ai contatti perso-nali avuti, reputo sagge e di-sposte al compromesso.

Peter Anliker

«Se si considera l’evoluzione di alcuniargomenti politici, possiamo constatareche in Svizzera essa è stata più veloce dimolti altri paesi europei.»

Stef

anie

Für

st

Mark Balsiger è un osservatore politico molto richiesto. Qui risponde a domande sui commenti dei Forum online alla giornata dei media del canton Berna del 2014.

«Le giovani donne tendono ad avereuna carriera più rapida. L’aspetto hasenz’altro una sua importanza.»

Page 8: Contatto sev 2014 24

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8contatto.sevN. 24/1418.12.2014

econdo lo storico Domi-nique Dirlewanger, il19 novembre è destina-

to a rimanere una data fonda-mentale nella storia sindacalesvizzera, per lo sciopero delpersonale dei TPG. Abbiamodiscusso con lui del ricorso aquesto mezzo di lotta negli ul-timi quindici anni.

■ Dominique Dirlewanger, ne-gli ultimi anni abbiamo assi-stito a numerosi scioperi(Boillat, Merck Serono, Offi-cine, Spar, Gate Gourmet,Providence, TPG). Lo sciope-ro non è più tabù?

A livello simbolico, nei dipen-denti sono scomparse le reti-cenze e le diffidenze nei con-fronti dello sciopero, ormaiconsiderato uno strumento le-gittimo. È quanto ho constata-to durante lo sciopero dellafunzione pubblica del cantonVaud. Lo sciopero non è più un

S tabù, mentre solo negli anni70 o 80 era impensabile farviricorso. Sui posti di lavoro vi èinoltre maggior conflittualità eanche questo aspetto favorisceil ricorso allo sciopero. A livellomediatico, invece, questa evo-luzione non ha avuto luogo eassistiamo a critiche ancheviolente, in cui si utilizzano de-finizioni del tutto fuori luogocome «prese d’ostaggi» o«bombe atomiche». Non ho ve-rificato nelle statistiche, ma hola percezione che gli scioperisiano più frequenti, anche sesi tratta soprattutto di scioperidifensivi.

■ Cosa intende dire?L’ultimo sciopero «offensivo»,ossia volto a ottenere qualcosadi nuovo e non solo a difende-re i diritti acquisiti, è statoquello nell’edilizia per il pen-sionamento a 60 anni. Nel set-tore pubblico, assistiamo in-vece ad un aumento degliscioperi «difensivi», indetti perreagire agli attacchi derivantidalle misure di austerità.Questo irrigidimento del climaderiva anche dalla cancellazio-ne dello statuto del funziona-rio, sostituito nei primi anni2000 dalla legge sul personalefederale e dal ridimensiona-mento dei diritti del personalein numerosi cantoni, come lacancellazione degli automati-smi salariali e la diminuzione,o persino la soppressione, del-la protezione dal licenziamen-to.

■ Però dal personale dei servi-zi pubblici ci si aspetta sem-pre ancora che rinuncino amisure di lotta, come se illoro statuto non fosse maistato modificato...

Scioperare nel settore privatocomporta rischi personali mol-to maggiori che nel settorepubblico, dove vige ancora unacerta protezione dai licenzia-menti, che sono invece statiemessi, per esempio, pressoGate Gourmet e La Providence.Anche se, dal 2000, il diritto disciopero è ripreso dalla costi-tuzione, esso non è ancora for-malmente garantito. È un po’come la situazione dell’AVS, ilcui livello delle rendite non as-sicura il minimo vitale, contra-riamente a quanto previstodalla costituzione federale. Paradossalmente, vi è un ten-tativo di far credere che il pote-re sia in mano agli scioperanti,mentre in realtà da un secolo aquesta parte assistiamo aduna loro criminalizzazione e altentativo di trascinarli, unita-mente ai sindacalisti, davantiai tribunali.

■ Dobbiamo quindi attenderciun ridimensionamento deldiritto di sciopero?

Non è detto. Non dobbiamonemmeno trascurare gli effettidella vittoria ottenuta conl’iscrizione del diritto di scio-pero nella costituzione. Dopola seconda guerra mondiale,l’estrema sinistra criticava for-temente quello che considera-

va un indebolimento dei dirittidegli operai, rappresentatodalla rinuncia al diritto di scio-pero ripresa dai CCL. Per la de-stra, invece, lo sciopero è unfenomeno d’importazione (daibolscevichi nel 1918, ma an-che dai frontalieri nel caso deiTPG della settimana scorsa). Èun tentativo di negare la realtà,costituita da persone chesenz’altro non ricorrono a cuorleggero ad uno strumento co-me lo sciopero.

■ Austerità di bilancio a parte,non stiamo assistendo an-che ad un irrigidimento deimetodi manageriali?

Le direzioni delle risorse uma-ne tengono ormai conto dellosciopero nelle loro strategie. Iloro calendari di trattativa con-

templano la sospensione dellavoro, in modo da fare conces-sioni solo poco prima che essaavvenga. In questo modo, vo-gliono dare l’impressione diessersi piegate solo davanti al-lo sciopero, mentre in realtà leloro concessioni erano già pia-nificate ed incluse nelle tratta-tive. I manager odierni tentanocosì di contrabbandare il pur-gatorio per il paradiso. Maquesti metodi manageriali dasoli non spiegano ancora il ri-corso allo sciopero, che per es-sere dichiarato necessita di di-verse condizioni abbastanzacomplesse. Lo sciopero si veri-fica in presenza di delegati sin-dacali attivi, che hanno intes-suto rapporti di solidarietà e difiducia tra maestranze e sinda-cato.

Il successo del SEV nel conflitto ai trasporti pubblici di Ginevra ha rilanciato lo sciopero quale strumentod’azione del SEV. Uno strumento il cui uso si sta generalizzando? Come può portare al successo?contatto.sev ha analizzato diversi esempi per tentare di rispondere a queste domande, coinvolgendoanche lo storico Dominique Dirlewanger.

«Lo sciopero non è più tabù»

Lo sciopero sta prendendo piede? Piccola analisi dei conflitti sul lavoro degli ultimi anni

«Sui posti di lavoro vi è inoltre maggiorconflittualità e anche questo aspetto favorisce il

ricorso allo sciopero.»Dominique Dirlewanger

LDD

LDD

Lo storico Dominique Dirlewanger

Nato nel 1972, DominiqueDirlewanger è insegnante estorico. Ha pubblicato «LesSuisses: Lignes de vie d’unpeuple» (linee di vita delpopolo svizzero) nel 2014 e«Tell me: la Suisse racontéeautrement» (la Svizzeraraccontata in altro modo).Milita negli insegnanti VPOD eha partecipato a numerosiscioperi negli ultimi 15 anni.

BIO

DOSSIER

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contatto.sevN. 24/1418.12.2014

■ Quali altre caratteristiche èpossibile constatare pressogli scioperi di successo?

Il numero di adesioni registratedal sindacato dopo il movi-mento è un ottimo indice dellapresenza dei delegati sindacalisul terreno. Manca per controancora il rafforzamento del di-ritto costituzionale, tramite laprotezione dal licenziamentodei delegati sindacali e degliscioperanti, se pensiamo chepersino nel caso in cui il licen-ziamento viene giudicato abu-sivo, a chi ne è stato colpitoviene riconosciuta al massimoun’indennità pari a sei mesi distipendio.

■ Lo sciopero viene spessoconsiderato come l’unicomezzo per ottenere soddi-sfazione. Cosa che però nonavviene sempre...

No, basti ricordare esempi co-me quelli della Providence e diGate Gourmet, oppure dellaBoillat (2006) o di Merck Sero-no (2012) che, anche se defini-ti legittimi dai media, sono sta-ti lanciati troppo tardi.Lo sciopero dei TPG è moltoimportante in quanto è una ra-rità, essendo stato lanciato per

ottenere trattative. Particolareè pure il fatto che è stato il soloSEV a promuoverlo, mentre lealtre due organizzazioni sinda-cali presenti si sono accodatesolo in un secondo tempo.Si è così giunti ad una parteci-pazione praticamente unani-me, anche se non sono manca-ti rimproveri di «mobbingpsicologico». Non va tuttaviadimenticato che, anche se vi èla volontà di partecipare, inquesti casi vi sono sempre esi-tazioni e remore da vincere.Secondo le teorie di scelta ra-zionale (rational choice theory)della sociologia del lavoro, unosciopero è sempre difficile daspiegare. Esse pretendono cheognuno cerchi di massimizzareil proprio profitto. Da un puntodi vista razionale, quindi, sa-rebbe meglio non parteciparead uno sciopero. Se questo vamale, non vi saranno perditesalariali, mentre in caso di suc-cesso se ne coglieranno co-munque i benefici.La realtà è invece un’altra e ve-de un numero crescente di per-sone disposte a battersi per ipropri diritti!

Vivian Bologna

vbo

Il 19 novembre 2014, Ginevra ha vissuto una paralisi completa dei trasporti pubblici. Un avvenimento ripreso in diretta anche dalla televisione.

Negli ultimi 12 anni, dopodecenni di pace del lavoropressoché assoluta, il SEV havissuto quattro scioperi: nel 2002a Ginevra, nel 2005 alla naviga-zione di Lugano, nel 2008 quelloche per diversi motivi passerà allastoria delle Officine FFS diBellinzona e ora di nuovo aGinevra.

Almeno gli ultimi tre, esaminatida vicino, rivelano immediata-mente due cause comuni. Uncerto rigore finanziario da partedell’ente pubblico, che porta aduna contrazione degli aiuti alleaziende di trasporto pubblico euna reazione affrettata e superfi-ciale delle direzioni di questeultime, volta a ribaltare questecontrazioni sulle prestazioni e, diconseguenza, sui posti di lavoro.Gli ultimi anni hanno vistol’avvento di nuove forme digestione del servizio pubblico,imperniate su mandati diprestazione che, più che negozia-ti, vengono impartiti dalle autoritàpolitiche alle aziende, alle qualiviene spesso richiesto sempre dipiù in cambio di contropartite che,

nella migliore delle ipotesi,restano allo stesso livello. In sé, ilcompito di opporsi a questecondizioni spetterebbe proprioalle aziende, che si ritrovano peròspesso in condizioni di dipenden-za, dalle quali è difficile uscire,per cui si accontentano, comedetto in precedenza, di ribaltarela pressione sui loro dipendenti.

In queste condizioni, è evidenteche per il personale e i suoirappresentanti diventa impossibi-le condurre una trattativa seria,dal momento che l’interlocutorediretto non dispone dellecompetenze necessarie. E nonbisogna quindi meravigliarsi se ilricorso alle misure di lotta, untempo quasi inconcepibile,diventa sempre più frequente,poiché bisogna scardinare questomeccanismo e rimettere lapressione su chi l’ha generata,ossia l’autorità politica.

Analizzando i tre momenti, siconstatano anche altri aspetti incomune, tra i quali spiccano lacomprensione e il sostegno chequesti movimenti, in fondo

piuttosto inusuali alle nostrelatitudini, hanno riscontratopresso l’opinione pubblica e lastessa utenza. Se a Bellinzonaquesto sostegno è stato favoritoanche (ma non solo) dal fatto cheil «nemico» era oltre Gottardo eche quindi era relativamentesemplice coalizzare tutta laregione contro di esso, è indubbioche questi consensi dimostrinouna crescente insofferenza neiconfronti di una certa tendenzapolitica e sociale a mettere ilrisultato finanziario al centro ditutte le considerazioni.

L’unica conclusione possibile èche la popolazione, nonostante gliinconvenienti che deve patiredurante questi conflitti, reagiscapositivamente in quanto consciache servizi pubblici validi comequelli forniti nel nostro paeseabbiano un loro costo. Una realtàche alcuni politici tendono adimenticare.

Ricordarglielo, come il SEV devespesso fare, se del caso anchecon lo sciopero, è fondamentale.

Pietro Gianolli

Il SEV e lo sciopero: quando ci vuole, ci vuole

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8contatto.sevN. 24/1418.12.2014

econdo lo storico Domi-nique Dirlewanger, il19 novembre è destina-

to a rimanere una data fonda-mentale nella storia sindacalesvizzera, per lo sciopero delpersonale dei TPG. Abbiamodiscusso con lui del ricorso aquesto mezzo di lotta negli ul-timi quindici anni.

■ Dominique Dirlewanger, ne-gli ultimi anni abbiamo assi-stito a numerosi scioperi(Boillat, Merck Serono, Offi-cine, Spar, Gate Gourmet,Providence, TPG). Lo sciope-ro non è più tabù?

A livello simbolico, nei dipen-denti sono scomparse le reti-cenze e le diffidenze nei con-fronti dello sciopero, ormaiconsiderato uno strumento le-gittimo. È quanto ho constata-to durante lo sciopero dellafunzione pubblica del cantonVaud. Lo sciopero non è più un

S tabù, mentre solo negli anni70 o 80 era impensabile farviricorso. Sui posti di lavoro vi èinoltre maggior conflittualità eanche questo aspetto favorisceil ricorso allo sciopero. A livellomediatico, invece, questa evo-luzione non ha avuto luogo eassistiamo a critiche ancheviolente, in cui si utilizzano de-finizioni del tutto fuori luogocome «prese d’ostaggi» o«bombe atomiche». Non ho ve-rificato nelle statistiche, ma hola percezione che gli scioperisiano più frequenti, anche sesi tratta soprattutto di scioperidifensivi.

■ Cosa intende dire?L’ultimo sciopero «offensivo»,ossia volto a ottenere qualcosadi nuovo e non solo a difende-re i diritti acquisiti, è statoquello nell’edilizia per il pen-sionamento a 60 anni. Nel set-tore pubblico, assistiamo in-vece ad un aumento degliscioperi «difensivi», indetti perreagire agli attacchi derivantidalle misure di austerità.Questo irrigidimento del climaderiva anche dalla cancellazio-ne dello statuto del funziona-rio, sostituito nei primi anni2000 dalla legge sul personalefederale e dal ridimensiona-mento dei diritti del personalein numerosi cantoni, come lacancellazione degli automati-smi salariali e la diminuzione,o persino la soppressione, del-la protezione dal licenziamen-to.

■ Però dal personale dei servi-zi pubblici ci si aspetta sem-pre ancora che rinuncino amisure di lotta, come se illoro statuto non fosse maistato modificato...

Scioperare nel settore privatocomporta rischi personali mol-to maggiori che nel settorepubblico, dove vige ancora unacerta protezione dai licenzia-menti, che sono invece statiemessi, per esempio, pressoGate Gourmet e La Providence.Anche se, dal 2000, il diritto disciopero è ripreso dalla costi-tuzione, esso non è ancora for-malmente garantito. È un po’come la situazione dell’AVS, ilcui livello delle rendite non as-sicura il minimo vitale, contra-riamente a quanto previstodalla costituzione federale. Paradossalmente, vi è un ten-tativo di far credere che il pote-re sia in mano agli scioperanti,mentre in realtà da un secolo aquesta parte assistiamo aduna loro criminalizzazione e altentativo di trascinarli, unita-mente ai sindacalisti, davantiai tribunali.

■ Dobbiamo quindi attenderciun ridimensionamento deldiritto di sciopero?

Non è detto. Non dobbiamonemmeno trascurare gli effettidella vittoria ottenuta conl’iscrizione del diritto di scio-pero nella costituzione. Dopola seconda guerra mondiale,l’estrema sinistra criticava for-temente quello che considera-

va un indebolimento dei dirittidegli operai, rappresentatodalla rinuncia al diritto di scio-pero ripresa dai CCL. Per la de-stra, invece, lo sciopero è unfenomeno d’importazione (daibolscevichi nel 1918, ma an-che dai frontalieri nel caso deiTPG della settimana scorsa). Èun tentativo di negare la realtà,costituita da persone chesenz’altro non ricorrono a cuorleggero ad uno strumento co-me lo sciopero.

■ Austerità di bilancio a parte,non stiamo assistendo an-che ad un irrigidimento deimetodi manageriali?

Le direzioni delle risorse uma-ne tengono ormai conto dellosciopero nelle loro strategie. Iloro calendari di trattativa con-

templano la sospensione dellavoro, in modo da fare conces-sioni solo poco prima che essaavvenga. In questo modo, vo-gliono dare l’impressione diessersi piegate solo davanti al-lo sciopero, mentre in realtà leloro concessioni erano già pia-nificate ed incluse nelle tratta-tive. I manager odierni tentanocosì di contrabbandare il pur-gatorio per il paradiso. Maquesti metodi manageriali dasoli non spiegano ancora il ri-corso allo sciopero, che per es-sere dichiarato necessita di di-verse condizioni abbastanzacomplesse. Lo sciopero si veri-fica in presenza di delegati sin-dacali attivi, che hanno intes-suto rapporti di solidarietà e difiducia tra maestranze e sinda-cato.

Il successo del SEV nel conflitto ai trasporti pubblici di Ginevra ha rilanciato lo sciopero quale strumentod’azione del SEV. Uno strumento il cui uso si sta generalizzando? Come può portare al successo?contatto.sev ha analizzato diversi esempi per tentare di rispondere a queste domande, coinvolgendoanche lo storico Dominique Dirlewanger.

«Lo sciopero non è più tabù»

Lo sciopero sta prendendo piede? Piccola analisi dei conflitti sul lavoro degli ultimi anni

«Sui posti di lavoro vi è inoltre maggiorconflittualità e anche questo aspetto favorisce il

ricorso allo sciopero.»Dominique Dirlewanger

LDD

LDD

Lo storico Dominique Dirlewanger

Nato nel 1972, DominiqueDirlewanger è insegnante estorico. Ha pubblicato «LesSuisses: Lignes de vie d’unpeuple» (linee di vita delpopolo svizzero) nel 2014 e«Tell me: la Suisse racontéeautrement» (la Svizzeraraccontata in altro modo).Milita negli insegnanti VPOD eha partecipato a numerosiscioperi negli ultimi 15 anni.

BIO

DOSSIER

...... 9

contatto.sevN. 24/1418.12.2014

■ Quali altre caratteristiche èpossibile constatare pressogli scioperi di successo?

Il numero di adesioni registratedal sindacato dopo il movi-mento è un ottimo indice dellapresenza dei delegati sindacalisul terreno. Manca per controancora il rafforzamento del di-ritto costituzionale, tramite laprotezione dal licenziamentodei delegati sindacali e degliscioperanti, se pensiamo chepersino nel caso in cui il licen-ziamento viene giudicato abu-sivo, a chi ne è stato colpitoviene riconosciuta al massimoun’indennità pari a sei mesi distipendio.

■ Lo sciopero viene spessoconsiderato come l’unicomezzo per ottenere soddi-sfazione. Cosa che però nonavviene sempre...

No, basti ricordare esempi co-me quelli della Providence e diGate Gourmet, oppure dellaBoillat (2006) o di Merck Sero-no (2012) che, anche se defini-ti legittimi dai media, sono sta-ti lanciati troppo tardi.Lo sciopero dei TPG è moltoimportante in quanto è una ra-rità, essendo stato lanciato per

ottenere trattative. Particolareè pure il fatto che è stato il soloSEV a promuoverlo, mentre lealtre due organizzazioni sinda-cali presenti si sono accodatesolo in un secondo tempo.Si è così giunti ad una parteci-pazione praticamente unani-me, anche se non sono manca-ti rimproveri di «mobbingpsicologico». Non va tuttaviadimenticato che, anche se vi èla volontà di partecipare, inquesti casi vi sono sempre esi-tazioni e remore da vincere.Secondo le teorie di scelta ra-zionale (rational choice theory)della sociologia del lavoro, unosciopero è sempre difficile daspiegare. Esse pretendono cheognuno cerchi di massimizzareil proprio profitto. Da un puntodi vista razionale, quindi, sa-rebbe meglio non parteciparead uno sciopero. Se questo vamale, non vi saranno perditesalariali, mentre in caso di suc-cesso se ne coglieranno co-munque i benefici.La realtà è invece un’altra e ve-de un numero crescente di per-sone disposte a battersi per ipropri diritti!

Vivian Bologna

vbo

Il 19 novembre 2014, Ginevra ha vissuto una paralisi completa dei trasporti pubblici. Un avvenimento ripreso in diretta anche dalla televisione.

Negli ultimi 12 anni, dopodecenni di pace del lavoropressoché assoluta, il SEV havissuto quattro scioperi: nel 2002a Ginevra, nel 2005 alla naviga-zione di Lugano, nel 2008 quelloche per diversi motivi passerà allastoria delle Officine FFS diBellinzona e ora di nuovo aGinevra.

Almeno gli ultimi tre, esaminatida vicino, rivelano immediata-mente due cause comuni. Uncerto rigore finanziario da partedell’ente pubblico, che porta aduna contrazione degli aiuti alleaziende di trasporto pubblico euna reazione affrettata e superfi-ciale delle direzioni di questeultime, volta a ribaltare questecontrazioni sulle prestazioni e, diconseguenza, sui posti di lavoro.Gli ultimi anni hanno vistol’avvento di nuove forme digestione del servizio pubblico,imperniate su mandati diprestazione che, più che negozia-ti, vengono impartiti dalle autoritàpolitiche alle aziende, alle qualiviene spesso richiesto sempre dipiù in cambio di contropartite che,

nella migliore delle ipotesi,restano allo stesso livello. In sé, ilcompito di opporsi a questecondizioni spetterebbe proprioalle aziende, che si ritrovano peròspesso in condizioni di dipenden-za, dalle quali è difficile uscire,per cui si accontentano, comedetto in precedenza, di ribaltarela pressione sui loro dipendenti.

In queste condizioni, è evidenteche per il personale e i suoirappresentanti diventa impossibi-le condurre una trattativa seria,dal momento che l’interlocutorediretto non dispone dellecompetenze necessarie. E nonbisogna quindi meravigliarsi se ilricorso alle misure di lotta, untempo quasi inconcepibile,diventa sempre più frequente,poiché bisogna scardinare questomeccanismo e rimettere lapressione su chi l’ha generata,ossia l’autorità politica.

Analizzando i tre momenti, siconstatano anche altri aspetti incomune, tra i quali spiccano lacomprensione e il sostegno chequesti movimenti, in fondo

piuttosto inusuali alle nostrelatitudini, hanno riscontratopresso l’opinione pubblica e lastessa utenza. Se a Bellinzonaquesto sostegno è stato favoritoanche (ma non solo) dal fatto cheil «nemico» era oltre Gottardo eche quindi era relativamentesemplice coalizzare tutta laregione contro di esso, è indubbioche questi consensi dimostrinouna crescente insofferenza neiconfronti di una certa tendenzapolitica e sociale a mettere ilrisultato finanziario al centro ditutte le considerazioni.

L’unica conclusione possibile èche la popolazione, nonostante gliinconvenienti che deve patiredurante questi conflitti, reagiscapositivamente in quanto consciache servizi pubblici validi comequelli forniti nel nostro paeseabbiano un loro costo. Una realtàche alcuni politici tendono adimenticare.

Ricordarglielo, come il SEV devespesso fare, se del caso anchecon lo sciopero, è fondamentale.

Pietro Gianolli

Il SEV e lo sciopero: quando ci vuole, ci vuole

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10 DOSSIERcontatto.sevN. 24/1418.12.2014

In aprile 2012 il gruppo di cli-niche private Genolier SwissMedical Network ha comunica-to di interessarsi alla clinica LaProvidence di Neuchâtel, priva-ta ma che beneficiava di sussi-di pubblici. Un interesse con-traccambiato, in quanto laclinica temeva la diminuzionedegli incarichi da parte dell’en-te pubblico, tanto che la dire-zione ha subito dato seguitoalla condizione posta dal grup-po Genolier di disdire il CCL

«Santé 21» valido per gli ospe-dali sussidiati, nonostantecontinuasse a ricevere inden-nizzi da parte del cantone. Ge-nolier intendeva aumentare ladurata settimanale del lavoro,ridurre i salari e le indennità dipicchetto per il lavoro notturnoe domenicale ed esternalizzarei servizi di pulizia e di ristora-zione.VPOD e Syna hanno indetto unprimo sciopero di avvertimentoil 18 settembre 2012, al qualehanno aderito oltre 100 dei cir-ca 350 dipendenti. Il 21 no-vembre, la direzione ha comu-nicato di aver svolto unsondaggio al quale aveva par-tecipato l’84 % del personale eche il 76 % si era espresso infavore della ripresa da partedel gruppo Genolier. Il 26 no-vembre, circa 30 dipendenti

sono scesi in sciopero di dura-ta indeterminata. Nonostante il5 dicembre, il Gran Consiglioavesse approvato una mozioneche chiedeva il rispetto del CCLe numerose manifestazioni cheavevano raccolto centinaia dipartecipanti, il governo canto-nale ha accettato la disdettadel CCL, alla quale ha fatto se-guito, il 2 febbraio 2013, il li-cenziamento dei 22 dipendentiancora in sciopero, contro ilquale la VPOD ha presentatoricorso all’organizzazione in-ternazionale del lavoro. Il 15febbraio, Genolier ha poi con-fermato l’acquisto della clinicae il peggioramento delle condi-zioni di lavoro dal 1o marzo.

CCL disdetto anche a GinevraNel giugno 2013 Gate GourmetSwitzerland SA, che all’aero-

porto di Ginevra forniva la ri-storazione a circa il 70 % degliaerei, ha disdetto il CCL sotto-scritto nel 1997 con la VPOD.Da notare che dall’inizio dell’anno le ditte di catering pote-vano applicare il CCL della ga-stronomia, che prevedeva con-dizioni peggiori. A metàsettembre, Gate Gourmet hapoi infranto la pace sul lavororicorrendo ad un licenziamentodi massa di 86 dipendenti sui122 assoggettati al CCL, aiquali è stato sottoposto uncontratto individuale che pre-vedeva riduzioni salariali da11 a 637 franchi mensili su sti-pendi tra 3553 e 6107 franchi,oltre a riduzioni di indennità edi cassa pensioni. Un’assem-blea del personale ha quindideciso uno sciopero, scattato il14 settembre. Gate Gourmet

ha tuttavia potuto continuare afornire i pasti impiegando per-sonale temporaneo, i quadriaziendali e chi ha deciso dinon partecipare allo sciopero.A fine ottobre, gli scioperantirimasti erano 10. Sei di lorosono poi stati licenziati a se-guito di un’azione di protesta.Si è dovuti arrivare sino al 31maggio 2014 per giungere adun accordo, mediato dal gover-no ginevrino, tra Gate Gourmete la centrale della VPOD sullecondizioni per licenziare settescioperanti che la VPOD avevaminacciato di soppressione del-le indennità di sciopero, sulmantenimento sino a fine 2015delle condizioni di lavoro stabi-lite a inizio 2014 e sulla ripresadi trattative per un nuovo CCL.Per protesta, il segretario regio-nale ha lasciato la VPOD. Fi

Presso la clinica La Pro-vidence e Gate Gour-met, per timore di licen-ziamenti, ha scioperatosolo una minoranza delpersonale e i governicantonali hanno aiutatola controparte.

Disdette del CCL contestate■ Scioperi VPOD all’ospedale La Providence a Neuchâtel e presso la Gate Gourmet di Ginevra

Unia deve spesso lottare persalvare posti di lavoro, ma de-ve accontentarsi di ottenerepiani sociali e indennità diuscita. È infatti molto difficileinfluire su decisioni prese dagrandi multinazionali con sedeall’estero, che risultano di con-seguenza spesso irreversibili.«Dovremmo riuscire a mobilita-re il personale a livello euro-peo e convincerlo a lottare uni-to, ma non é certo facile e,finora, non ci siamo riusciti » cidice Pierluigi Fedele.

«La Boillat »A Reconvilier, la lotta del 2006contro la chiusura dell’officinaSwissmetal Boillat si è conclu-

sa con una sconfitta. «Dopo 9giorni di sciopero, avevamo ot-tenuto alcuni risultati. Vi è poistato il secondo sciopero, du-rato ben 30 giorni. Troppi, chehanno finito per soffocare ilmovimento» spiega Fedele,che aggiunge «il personale eradiviso in terzi: il primo estre-mamente motivato, il secondodisposto a lasciare la lotta e ilterzo assolutamente contrarioalla stessa». Come sempre inquesti casi, lo sciopero era co-munque stato votato a larga

maggioranza dai salariati. Ingenere, Unia punta ai 3/4, perevitare scollamenti rapidi delmovimento.Bisogna anche considerare chenon si scende in sciopero perogni divergenza: «deve esserciuna crescita progressiva dellemisure. Abbiamo iniziato ten-tando una trattativa, poi indet-to volantinaggi, manifestazionie, alla fine, sospeso il lavoro.Scioperare non è certo un pia-cere e lavoratrici e lavoratori vifanno ricorso solo in ultima

battuta, quando non vi sonopiù altre possibilità ».

Evoluzione«Lo sciopero a Serono, nel2012, è stato esemplare perdiversi aspetti», ricorda il sin-dacalista. «Vi hanno parteci-pato persone molto ben quali-ficate e sono stati utilizzatistrumenti di mobilitazionepiuttosto innovativi, comeflash mobs, animazioni parti-colari, social media eccetera».Anche quello presso Novartis aNyon, a fine 2011 è statoesemplare, dato che ha riunitonella lotta il personale dei la-boratori e degli uffici. Infine,salariati e Stato vodese hannofatto sforzi congiunti per salva-re il sito, che solo due anni do-po Novartis ha finito per cede-re a una nuova entità di cuinon detiene il controllo. Biso-gna quindi, come sempre suc-

cede nel mondo sindacale,mantenere alta la guardia...«Quest’anno, presso Pavatex,la situazione era un po’ diver-sa, con una direzione meno in-transigente, dalla quale gliscioperanti hanno pertanto po-tuto ottenere alcuni buoni ri-sultati.«Cittadine e cittadini del no-stro paese cominciano a ren-dersi conto che lo sciopero puòcostituire un buon mezzo dilotta per ottenere risultati con-creti» conclude Fedele.Vi sono differenze tra SEV,VPOD e Unia? Quest’ultima hasoprattutto a che fare con atto-ri privati, mossi da interessi al-trettanto privati. Ma ha ancheil vantaggio che gli impiegatidelle Officine private godonopiù facilmente del sostegnodella popolazione.

Henriette Schaffter

La Boillat, Merck Sero-no, Novartis: Unia si ri-trova spesso confronta-ta con chiusure di siti dimultinazionali.

Industria: forte sostegno popolarePierluigi Fedele, membro della direzione di Unia, commenta gli scioperi degli ultimi anni

dr

2006, forte mobilitazione alla Boillat, nel Giura bernese.

Page 11: Contatto sev 2014 24

SINDACATO ......

11contatto.sevN. 24/1418.12.2014

Dopo anni di impegno sindacaleper migliori condizioni di lavorodei conducenti e dopo mesi dilotta in difesa dei salari e impie-ghi di tutti i colleghi, lo scorso4 dicembre la sezione SEV/TPGha potuto festeggiare una vitto-ria strepitosa. Due chiacchierecon il presidente della sezioneVincent Leggiero.

■ Allora Vincent, dopo questamemorabile vittoria che inmolti vi invidiano, che cosahai visto nello sguardo di co-loro che ormai chiami «com-pagni»?

Una cosa è sicura: da adesso c’èun prima e un dopo 19 novem-bre. Senza questo sciopero, nul-la sarebbe stato possibile. E or-mai presso i TPG le cose sonocambiate. Ciò che i colleghi han-no mostrato, ha marcato le men-ti non solo a Ginevra, ma al difuori dei confini della Repubbli-ca. Domenica (lo scorso 7 di-cembre, ndr) ha avuto luogo latradizionale festa di fine anno,l’Albero di Natale. Un collega,che conoscevo senza tuttaviaavere un rapporto di vicinanza,mi abbraccia e mi dice «Grazie,davvero»! È stato un momentomolto intenso, anche se un pocofastidioso. I miei colleghi di co-mitato e io stesso, siamo in findei conti solo i portavoce delpersonale. Questa vittoria è dun-que soprattutto la loro. Ho con-statato una magnifica coesionee ho percepito nel loro sguardoforza, dignità e fierezza.

■ L’accordo raggiunto dai sin-dacati è complessivamentestraordinario o vi sono alcunipunti che sono andati di tra-verso?

Sono particolarmente soddisfat-to perché tutte le nostre rivendi-cazioni sono state ascoltate, dalmeccanismo salariale, al mante-nimento degli effettivi fino all’as-senza di licenziamenti e alle mi-sure in favore dei pensionati.Abbiamo soprattutto messo sultavolo il tema del miglioramentodegli orari di lavoro dei condu-centi in un protocollo allegatoall’accordo. Questa lotta la stia-mo portando avanti da anni eora questa nostra rivendicazioneè scritta nero su bianco. L’unicopunto negativo riguarda la que-stione aperta del pagamento delgiorno di sciopero. Non ci saràalcuna deduzione del salario al-meno fino a giugno 2015; dopodi che dovremo negoziare.

■ Si è anche trattato di negozia-re la questione del serviziominimo…

Una cosa è sicura: non accette-remo che dei diritti costituzionalicome lo sciopero e la libertà diassociazione, vengano indeboli-ti! È fuori discussione qualsiasilimitazione alla libertà di sce-gliere o meno di incrociare lebraccia.

■ Dopo questo anno ricco diemozioni e di lotte, i colleghidel comitato SEV/TPG pos-sono riposare un po’, vero?

Si e no. Tutto dipende dall’agen-da politica. L’iniziativa del PLRche chiede di rivedere al rialzo isubappalti delle linee TPG dal

10 al 20%, è stata discussa al-l’interno della Commissione deitrasporti lo scorso 9 dicembre.Se questa proposta passa da-vanti al plenum prima dellefeste, dovremo mobilitarci percontrastare una proposta cheabbiamo già combattuto consuccesso a due riprese.C’è un altro tema al centro delleriflessioni: il referendum controil contratto di prestazione deiTPG. Il gruppo unitario che haappoggiato il nostro movimentodi lotta, aveva promesso di met-tere in discussione il contratto diprestazione se il Gran Consiglioavesse limato i sussidi ai TPG.Se il referendum non sarà lan-ciato, il messaggio implicito po-trebbe essere questo: «Un ac-cordo è stato trovato tra datoredi lavoro e sindacati, per cui ilreferendum non è più necessa-rio». Con il rischio, tuttavia, di fa-re credere che lo sciopero è sta-to un atto di difesa corporativo.Mentre in realtà si è trattato diuno sciopero anche in difesa delservizio pubblico. I partiti e tuttequelle forze che sostengono lamobilità dolce e il servizio pub-blico, possono assistere alla ri-duzione delle risorse per i TPGsenza dire e fare nulla?

Vivian Bologna

Dopo la vittoria dellasezione SEV TPG, è tem-po di tirare le sommecon il presidente dellasezione, Vincent Leggie-ro, figura carismaticadello sciopero. Il tempodi un sospiro di sollie-vo, per poi riprendere illavoro e l’impegno sin-dacale.

«Nei loro occhi forza e dignità»Il presidente della sezione SEV TPG Vincent Leggiero fiero dei colleghi e della loro determinazione

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Vincent Leggiero collegato con il deposito della Jonction.

«È soprattutto una vittoria del-la base, della sezione. Sono icolleghi sul terreno ad essersimobilitati, dopo aver deciso dilottare contro i tagli e per man-tenere i posti di lavoro, i salari,le conquiste dei pensionati. Èstata anche una difesa per unservizio pubblico di qualità»!Giorgio Tuti, presidente delSEV, assapora questa vittoriache è anche quella del SEV:«Abbiamo dimostrato ancorauna volta che, quando è neces-sario, il SEV è in grado di entra-re in una logica di lotta. Questosciopero era legittimo perchénon c’era nessun interlocutore:i negoziati erano diventati im-possibili. Avremmo volentierifatto altrimenti, ma non c’erascelta. Da subito tutto il nostrosindacato era dietro questomovimento, non solo simboli-camente, ma anche in terminidi risorse per ottenere questavittoria».Una vittoria che è anche quelladi tutto il movimento sindaca-le, perché «la mobilitazione hapagato. Dà speranza a tutti etutte i dipendenti del serviziopubblico ed è un simbolo delleprossime lotte in Svizzera, maanche a livello europeo: infattigli attacchi contro i servizi pub-

blici stanno diventando mone-ta corrente» commenta GiorgioTuti. Lo sciopero, nella sua or-ganizzazione e nel coinvolgi-mento dell’utenza e della citta-dinanza, è un esempio. È statouno sciopero ben seguito, bendiretto, «senza che nessunoperdesse il controllo». A pre-scindere dal colore politico, haavuto un impatto anche al di làdei sindacati. «Alcuni direttorimi hanno mostrato il loro so-stegno perché hanno visto chela nostra lotta è stata anchequella a favore del serviziopubblico e quindi delle azien-de di trasporto».«Il nostro modello si basa sullesezioni 153 di milizia, sostenu-te dai/dalle segretari/segreta-rie sindacali; è un modello tra-dizionale che è rappresentaanche un modello per il futuro.Sono assolutamente convintoche questo non sarebbe statopossibile senza l’eccellente or-ganizzazione della base e unalto tasso di sindacalizzazio-ne». Con in tasca la vittoria,ora si tratta di analizzare il tut-to con il comitato della sezioneSEV/TPG». Ma già sappiamoche la lotta ginevrina è diven-tata un esempio per tutti.

Vivian Bologna

«Vittoria della base»

Il commento di Giorgio Tuti

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12 INTRATTENIMENTOcontatto.sevN. 24/1418.12.2014

È della storia della ferrovia aBellinzona, ma soprattutto del-le storie di chi in ferrovia ci halavorato e lavora, che parla lospettacolo «Prossima fermataBellinzona» che andrà in scenaal Teatro Sociale di Bellinzonadal 14 al 18 gennaio prossimi.Scritto e diretto da FlavioStroppini e Monica De Bene-dictis, esso ripercorre la storiaper indagare l’importanza so-ciale della ferrovia per tutta laregione, rievocando episodi avolte dimenticati e mettendo inluce nessi che a volte appaionomisteriosi.«Prossima fermata Bellinzona»è ambientato nel misteriosoMagazzino della Memoria Fer-roviaria di Bellinzona, dovel’archivista e il suo aiutantesmistano i ricordi legati allastazione. Ma queste storie in-teressano sempre meno perso-ne. Tranne che a Sharon, unaragazza che cerca l’eredità la-sciatagli dal nonno ferroviereappena scomparso. Il suo arri-vo permette di girovagare neltempo e di spolverare fascicolidi storie vicine e lontane, quasidimenticate, fra scritti, filmati,documenti sonori e fotografie.Lo spettacolo evidenzia che inpassato per un bellinzonese la-vorare in ferrovia significavaaderire ad una serie di valori(primo fra tutti il servizio pub-blico, ma anche la solidarietà ola dedizione all’impresa) cheper gran parte del novecento

hanno contribuito a fare la for-tuna non solo delle FFS, ma percerti versi di tutta la Svizzera.

Oggi però che il mondo del la-voro è cambiato anche in quel-le che erano le regie federali,

che cosa rimane di quei valoriin un contesto come quellobellinzonese che ancora vive (e

in futuro sempre più vivrà) diferrovia? Se lo chiedono anchei protagonisti di «Prossima fer-mata Bellinzona», che nel ten-tativo di risolvere un mistero difamiglia cercano in realtà delleverità più profonde.C’è da credere che rimangamolto, malgrado tutto. Lo di-mostrano lo sciopero alle Offi-cine FFS del 2008, ma anchel’attaccamento che i bellinzo-nesi manifestano sempre invotazione popolare al serviziopubblico, o ancora il fatto chela capitale sia l’unica città delTicino ad avere mai avuto unMunicipio a maggioranza so-cialista. È un’eredità forte,dunque, quella che oltre 140anni di presenza delle ferroviea Bellinzona lasciano nel tes-suto sociale della città. Un’ere-dità che può aiutare ad orien-tarsi negli anni a venire,ricordano ancora i protagonistidi «Prossima fermata Bellinzo-na», quando Alptransit modifi-cherà il modo di viaggiare e ilmondo del lavoro si aprirà anuove, profonde trasformazio-ni: perché da sempre si capi-sce dove si sta andando sol-tanto se si sa da dove siproviene.Per realizzare questo spettaco-lo di teatro documentario gliautori hanno frugato negli ar-chivi e tra i ricordi dei bellinzo-nesi per due anni. A portare inscena i loro personaggi e lestorie di ferrovia dei Bellinzo-nesi sul palco del Teatro Socia-le ci saranno i migliori attori ti-cinesi del momento: AntonioBallerio, Igor Horvat, Cito Stei-ger, Anahì Traversi e TatianaWinteler, affiancati dai musici-sti Andrea Manzoni e ThomasGuggia. Uno spettacolo che èquasi un musical, divertente ecommovente, al quale collabo-ra anche Gianni Frizzo, il leaderdello storico sciopero delle Of-ficine. Una cavalcata fra millestorie vere sulle ali della fanta-sia, per rendere omaggio almondo del lavoro e ai suoi va-lori più veri e profondi.

Gianfranco Helbling

Raccontare la città diBellinzona significaparlare di ferrovia. Bel-linzona infatti deve granparte delle sue fortunealla Gotthardbahn pri-ma, alle FFS poi, e so-prattutto a chi ci ha la-vorato. Perché il lavoroin ferrovia (che sia suitreni, in stazione, lungola linea o alle Officine)fa parte della quoti-dianità di tantissime fa-miglie bellinzonesi daalmeno sei generazioni.

Ferrovieri protagonisti in scena«Prossima fermata Bellinzona» dal 14 al 18 gennaio al Teatro Sociale Bellinzona

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Cito Steiger, Igor Horvat, Anahì Traversi, Antonio Ballerio e Tatiana Winteler

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«Prossima fermata Bellin-zona» al Teatro SocialeBellinzona dal 14 al18 gennaio 2015.

Prevendita presso Bellinzo-na Turismo, tel. 091 825 48 18.Ulteriori informazioni al sitowww.teatrosociale.ch

TUTTI E TUTTE A TEATRO

Il Sindacato del personale deitrasporti SEV ha contribuito inmaniera importante allarealizzazione di «Prossimafermata Bellinzona», lospettacolo che andrà inscena dal 14 al 18 gennaio alTeatro Sociale Bellinzona.Per questo gli associati e leassociate del SEV che desidera-no assistere allo spettacologodono di uno sconto straordi-nario sul prezzo del biglietto del50%, valido per due persone!Questo sconto è riconosciutopresso la prevendita ufficiale diBellinzona Turismo (palazzoMunicipale, tel. 091 825 48 18)e alla cassa serale. Si racco-manda comunque di prenotareper tempo i biglietti, annuncian-do che si gode dello sconto SEV.La tessera del SEV dovrà esseremostrata al momento delpagamento del biglietto.

IL 50%DI SCONTO

PER DUEPERSONE

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SERVIZIO ......

13contatto.sevN. 24/1418.12.2014

Lavorare richiede tempo,energia, è spesso difficile e avolte può persino essere di-vertente. Che però un datoredi lavoro arrivi adesso a chie-dere ai propri dipendenti dipagare per lavorare potrebbecostituire una novità assoluta.Pare però succeda anche que-sto.La ferrovia retica dispone diuna rete intranet, sulla qualepubblica le comunicazioni ne-cessarie o utili ai propri dipen-denti, che possono, se lo vo-gliono, accedervi anche da

casa. Ciò porta certamentevantaggi, non da ultimo peròanche al datore di lavoro: chiconsulta le novità dell’aziendada casa, lo fa nel suo tempo li-bero e giunge poi sul posto dilavoro già informato. È persi-no pensabile che si verifichinosituazioni in cui sia lo stessodatore di lavoro a sperare checiò avvenga.Vi sono poi concetti come iltelelavoro che stanno pren-dendo piede anche nel settoredel trasporto pubblico.La divisione informatica della

ferrovia retica ha però pensa-to bene di bloccare l’accessodall’esterno all’intranet, mo-tivandolo con «ragioni di sicu-rezza». Per molti, e sarebbelogico pensare anche perl’azienda, questo blocco costi-tuisce una bella seccatura.Alcuni dipendenti hanno quin-di ben presto chiesto raggua-gli sulla durata di questo bloc-co. Sono però stati sorpresinel sentirsi rispondere chel’accesso poteva esser reso dinuovo possibile, ma solo ver-sando un contributo persona-

le di almeno 150 franchi, conbuona pace delle ragioni di si-curezza.Vien da pensare che sia unoscherzo, ma se così non fosse,ci sentiamo di ricordare l’arti-colo 327 del codice delle ob-bligazioni che, salvo accordoo uso contrario, obbliga il da-tore di lavoro a fornire al lavo-ratore gli utensili e il materialedi cui ha bisogno per il lavoro.Il fatto poi che il lavoratoremetta a disposizione utensilie materiale (tra i quali si puòsenz’altro considerare anche

una linea digitale) potrebbetutt’al più, in virtù del capo-verso due dello stesso artico-lo, far nascere il diritto ad unindennizzo da parte del dato-re di lavoro. L’unica cosa che il lavoratoredeve mettere a disposizionegratuitamente sul posto di la-voro è il proprio cervello.Ma ciò dovrebbe in fondo va-lere per tutti.

bs

Il costo del lavoro■ Iniziativa bizzarra alle RhB

§L’anno prossimo porterà alcuni aumenti di prestazioni e adeguamenti alle disposizioni

Colpi di diritto

«Piccoli lavori» esoneratidai contributi AVS/AI/IPGCon il 1o gennaio 2015 verràapplicata la decisione delParlamento di esonerare daicontributi delle assicurazio-ni sociali i piccoli lavorisvolti dai giovani.In pratica, i redditi che nonsuperano i 750 franchi pereconomia domestica privatae all’anno per lavori svoltida giovani sino alla finedell’anno civile in cui hannocompiuto i 25 anni. A richie-sta del o della giovane stes-so/a, è tuttavia possibilepercepire questi contributida parte di datore di lavoroe dipendente.

Prestazioni complementariAVS/AIVerranno rivisti anche gli im-porti destinati alla coperturadel fabbisogno generale vi-tale, per evitare che l’effettodell’aumento delle renditeAVS e AI venga annullato daun ridimensionamento dellaprestazione complementa-re.

Assicurazioni sociali:i cambiamenti principali del 2015

Salari soggetti alla previ-denza professionale obbli-gatoria LPP Gli importi limite sarannoadeguati e portati a: ■ Salario minimo annuo21 150 fr.■ Salario coordinato mini-mo annuo 3 525 fr.■ Deduzione di coordina-mento 24 675 fr.■ Limite superiore del sala-rio coordinato annuo 84 600franchi.

Previdenza individualelegata al pilastro 3aLa deduzione fiscale massi-ma riconosciuta per i contri-buti alle forme di previden-za riconosciute in caso di af-filiazione ad un istituto delsecondo pilastro verrà por-tata a 6 768 fr.

Premi dell’assicurazionemalattiaNel 2015, il premio stan-dard dell’assicurazione ob-bligatoria per le spese di cu-ra aumenterà in media del4%, ossia di 15,70 franchial mese per persona adulta.

Il premio aumenterà però inmodo differenziato a secon-da del cantone, compresotra il 2,7 e il 6,8 %. In diecicantoni, l’aumento sarà in-feriore al 4 percento. L’aumento medio del 4 % èriferito al premio standard,ossia a quello dell’assicura-zione di base per un adultocon franchigia minima di300 franchi, compresa la co-pertura infortuni. In dieci cantoni (AG, AI, BE,FR, GE, JU, TI, VD, VS, ZG),questi aumenti saranno in-feriori al 4% medio, mentrein cinque cantoni (AR, NE,NW, OW, SO) conoscerannoun aumento superiore al5 %. Negli undici cantoni re-stanti, l’aumento sarà com-preso tra il 4 e il 5 %.I premi per bambini aumen-teranno in media del 3,8 %e quelli dei giovani adulti trai 19 e i 25 anni del 4,4 %.

Team di assistenza giuridica SEV

Le rendite complete e parziali saranno aumentate dello 0,4 %.

Rendite:

Rendita minima di vecchiaia 1 175 fr.Rendita minima di vecchiaia 2 350 fr.Somma delle rendite di coppia, massimo 3 525 fr.

Assegno per grandi invalidi AVS:

grado lieve 235 fr.grado medio 588 fr.grado elevato 940 fr.

Assegno per grandi invalidi AI (in istituto):

grado lieve 118 fr.grado medio 294 fr.grado elevato 470 fr.

Assegno per grandi invalidi AI (a casa propria):

grado lieve 470 fr.grado medio 1 175 fr.grado elevato 1 880 fr.

Importi mensili 2015rendite e assegni per grandi invalidi

INFO

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14 AGENDAcontatto.sevN. 24/1418.12.2014

AvvisoIl 21 e 22 gennaio 2015 il segretariatoregionale di Bellinzona sarà chiusoper impegni fuori sede.

Il nostro ufficio rimarrà chiuso dal 24 dicembre 2014

al 6 gennaio 2015

Buone feste

a tutti

e a tutte

Ci rivedremo

Il 7 gennaio 2015

Giornata navigazione

Attenzione! Modifica di data:27 gennaio, LucernaInizio ore 10.15

Giornata Bus-Gatu

26 febbraio, Olten, Congress Hotel, inizio ore 10.15

Giornata ferrovia privata

5 marzo, Olten, Congress Hotel, inizio ore 10.15

Giornata pensionati

19 marzo, Olten, Congress Hotel, inizio ore 10.15

Iscrizioni tramite il sito internet: vpt-online.ch.

Assemblee di settore VPT 2015

Concorrenza e conseguenze su lavoratrici e lavoratori

Sabato 31 gennaio 2015 Scuole medie di Camignolo

Giornata di (in)formazione e dibattito promossa dall’USS Ticino e Moesa

Programma:9.30 Saluto e introduzione alla giornata

Graziano Pestoni, presidente USS Ticino e Moesa Enrico Borelli, vice-presidente USS Ticino e Moesa

10.00 LA CORSA AL RIBASSO Christian Marazzi, economista Françoise Gehring, vice-presidente USS Ticino e Moesa, introduce e modera il dibattito

12.00 Pranzo13.30 Il mondo del lavoro sotto la lente:

1. Profitto delle imprese e tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori Gianluca Bianchi (UNIA) 2. Le conseguenze delle liberalizzazioni su lavoratrici e lavoratori Marco Forte (syndicom) e Angelo Stroppini (SEV) 3. Come combattere il dumping salariale? Vincenzo Cicero (UNIA) 4. L’importanza dei contratti collettivi di lavoro Fausto Calabretta e Massimo Mantovani (VPOD) 5. Le declinazioni della parità e delle opportunità Gruppo donne USS

15.00 Pausa15.30 Conclusione e approvazione risoluzioni

Tagliando di partecipazioneNome e Cognome ................................................................... Sindacato .............................................

Mi iscrivo al gruppo di lavoro (segnare con 1 la prima preferenza, con 2 la seconda):

� Tutela della salute delle/dei lavoratrici/tori, � Conseguenze delle liberalizzazioni, � Dumping salariali

� L’importanza dei contratti collettivi di lavoro, � Le declinazioni della parità e dell’opportunità

Tagliando da rinviare entro il 15 gennaio 2015 a:

Unione sindacale Ticino e Moesa, CP 2736, 6500 Bellinzona oppure via e-mail a [email protected]

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SOTTOFEDERAZIONI ......

15contatto.sevN. 24/1418.12.2014

Quello di dicembre non è solo il mese che condu-ce al Natale ma, dalla metà dello scorso secolo,reca una festa laica non meno importante: la Gior-nata Mondiale dei Diritti Umani. Proprio il 10 di-cembre si è anche deciso di consegnare a Oslo ilpremio Nobel più simbolico, quello per la pace:50 anni fa quel riconoscimento venne consegnatoal pastore Martin Luther King. Non fu, come molticredono, il primo nero a riceverlo, perché giàquattro anni prima era stato premiato Albert JohnLutuli, il più grande leader non violento dell’Afri-can National Congress prima di Nelson Mandela.Come per Lutuli (o per Mandela), ciò che fece diKing un personaggio diverso e migliore fu il senti-mento etico, da cui traeva energia: la non violenzapacifica, ancorata all’insegnamento di Gandhi ealimentata dai suoi ideali cristiani. La sua elo-quenza evangelica sollecitò la devozione dei bian-chi come dei neri, perché non voleva solo ilriscatto dei neri; ma di tutti i diseredati e discrimi-nati. Martin Luther King seppe dare a queste per-sone il rispetto per se stessi e lo fece attraversogesti semplici, come il rifiuto della gente di saliresugli autobus nei quali si applicava la segregazio-ne razziale. Oppure trasformando un sit-in spon-taneo da parte degli studenti neri in unacampagna, che dilagò in tutti gli stati del sud edebbe come risultato il libero accesso alle bibliote-che e ai parchi, oltre che ai banchi delle mense.Fino alla grande marcia interraziale di Washing-ton, il 28 agosto del ‹63, in cui mobilitò oltre300mila manifestanti. Lo fecero fuori, ad appena39 anni, con un colpo di fucile mentre si affaccia-va al balcone di un motel a Memphis. A Nataleuscirà negli USA (e l’anno prossimo da noi) il pri-mo «biopic» su di lui, «Selma», film già candidatoa quattro Golden Globe, incentrato su di un capi-tolo fondamentale della lotta non violenta per i di-ritti civili degli afro-americani: le marce guidateda King nel ‹65 da Selma a Montgomery. Tuttavia,alla faccia del suo grande sogno, i pubblicitaristatunitensi tempo fa sono riusciti a strumentaliz-zare persino la sua memorabile frase. Sicché ilproverbiale «I have a dream!» è diventato lo slo-gan di una bibita: «I have a… drink». Sempre me-glio di quello spot televisivo in cui la vestizionedel piccolo Buddha veniva fatta con un rotolo dicarta igienica. C’è chi teme che, tra un po›, i crea-tivi della pubblicità riusciranno a sfruttare persinola scena della crocifissione di Gesù Cristo per re-clamizzare qualche marca di chiodi!

ROBERTO DE ROBERTIS

A SPROPOSITO DI …

... Martin

contatto.sev è il giornale del sindacato del personale dei trasporti SEV. Pubblicazione quindicinale.Editore: SEV, www.sev-online.ch.Redazione: Peter Moor (caporedattore), Peter Anliker, Vivian Bologna, Anita Engimann, Beatrice Fankhauser,Markus Fischer, Françoise Gehring, Pietro Gianolli, Patrizia Pellandini Minotti, Henriette Schaffter.Indirizzo della redazione: contatto.sev, CP, 6501 Bellinzona, e-mail: [email protected],telefono 091 825 01 15, fax 091 826 19 45.Tiratura: edizione italiana: 3687 copie; totale: 44 656; certificata il 31.10.2013.Abbonamenti e cambiamenti di indirizzo:SEV, divisione amministrativa, casella postale, 3000 Berna 6, e-mail: [email protected], tel. 031 357 57 57,fax 031 357 57 58. Abbonamento annuale per i non affiliati: 40 franchi.

Pubblicità: Zürichsee Werbe AG, Seestrasse 86, 8712 Stäfa, tel. 044 928 56 11, fax 044 928 56 00,e-mail: [email protected], www.zs-werbeag.ch.

Prestampa: AZ Medien, Aarau, www.azmedien.ch.

Stampa: Mittelland Zeitungsdruck AG, Solprint, Subingen; www.solprint.ch (azienda del gruppo AZ Medien AG).ISSN 1662-8470

Prossima edizione: 22 gennaio 2015.Chiusura redazionale: giovedì 15 gennaio, ore 10.

IMPRESSUM

www.sev-online.ch

Nella sua riunione del 5 dicem-bre, il comitato centrale ZPV haespresso il proprio scetticismonei confronti dei provvedimentivolti a migliorare il risultato,che vanno a intaccare il servi-zio alla clientela, al quale la ca-tegoria ha sempre dato moltaimportanza.La sottofederazione è anchealle prese con il progetto diaccompagnamento dei treni2016. Nell’ultima riunione del27 novembre, è stata discussal’integrazione del personale dielvetino nel team del treno,con la quale si vorrebbe mi-gliorare la risposta alle esigen-ze della clientela. Secondo laZPV, però, vi è già un grado dicollaborazione tale da renderesuperflua questa misura.

Successione nelle sezioniSabrina Tessmer e Reto Brül-hardt hanno riferito del work-shop in cui hanno analizzato lesezioni con problemi a garanti-re i ricambi in seno al comita-to. Quali possibili rimedi, si èanalizzata la possibilità di aiutitra le varie sezioni.

Il tema verrà ripreso all’assem-blea dei delegati 2015. Il comi-tato ha poi eletto Silvia Buchere Brigitte Fanjak quali sostitutedei rappresentanti delle regio-ni Est e Centro nella conferen-za CCL.Roger Gander subentra a RogerBischofsberger quale rappre-sentante della regione Est incomitato centrale. Sono quindistati eletti quattro nuovi rap-presentanti ZPV nella commis-sione giovani: Deniz Kaya, Sa-brina Tessmer, Roman Schefere Florian Stadler, ai quali sonoandate le congratulazioni delpresidente centrale AndreasMenet.Dalla commissione donne, do-po un rapporto sulla riuscitagiornata di formazione delloscorso 21 novembre, è giuntol’appello a partecipare alla ma-nifestazione del 7 marzo pros-simo sulla piazza federale.La ZPV sostiene attivamenteanche la campagna dell’ITF«Stop alla violenza su bus etreni» e invita tutti a fare altret-tanto.

Assemblee regionaliLe assemblee regionali diquest’anno hanno conosciutoun ottimo successo di parteci-pazione. A Losanna, PierreGaille ha potuto dare il benve-nuto a ben 79 colleghi, tra iquali il presidente centrale Me-net e il vice Pascal Fiscalini.Eric Mugnisi, capo di VM gran-di linee Ovest, ha illustrato lenuove direttive sulla qualitàdel lavoro e i procedimenti dicontrollo per Swiss Pass e in-formato sull’implementazionedegli ROCP regionali. Il perso-nale potrà anche seguire unagiornata di corso sui nuovi tre-ni DOSTO a due piani.La discussione ha toccato di-versi punti di attualità, ripresianche dalle altre assemblee re-gionali, come l’esito delle trat-tative sul CCL, i nuovi modellidi pensionamento e i controllisull’alcolemia, che sono statimolto mal recepiti dal perso-nale.

ZPV / red.

Non inventare l’acqua calda!■ Sottofederazione ZPV

Page 16: Contatto sev 2014 24

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16 FOCUS.SEVcontatto.sevN. 24/1418.12.2014

La domanda di questa edizione è:dov’è stata scattata questa foto?

Si può partecipare al concorsoentro mercoledì 14 gennaio2015, inviando una cartolinapostale con nome, cognome,indirizzo e soluzione a: SEV,Photomystère, casella postale,3000 Berna 6;per e-mail: inviando le stesseindicazioni della cartolina [email protected]; per internet: sul nostro sitowww.sev-online.ch cliccare sulbox «Photomystere» a destra sottol’agenda e riempire il formulariocon le indicazioni richieste.

Il nome della vincitrice o delvincitore sarà pubblicato sulnumero successivo.

Sono in palio 40 franchi in buoniReka, sorteggiati tra coloro cheavranno dato la risposta esatta.

Non verrà tenuta alcuna corri-spondenza sul concorso. Le vielegali sono escluse.

La foto dell’ultima edizione delconcorso illustrava un dettagliodella latteria annessa allastazione di Airolo, dove prima sitrovava il Buffet.

Troverete una foto esplicativa sulnostro sito internet.

Il fortunato vincitore dei 40 franchiin buoni Reka è:

Roberto Morisoli di Bellinzo-na, membro TS Ticino

Photomystère: «Dov’è stata scattata questa foto?»

pan.

Un CCL è un mezzo importan-tissimo per regolare i rapportitra le parti sociali. Una sua mo-difica deve quindi essere con-cordata, sulla base di informa-zioni reciproche complete edesaustive. A maggior ragione,quando ad esserne toccata èuna componente importantecome il sistema salariale.

Totale mancanza di trasparenzaLa direzione della SüdostbahnSOB aveva incaricato la ditta diconsulenze Klingler di elabora-re un nuovo sistema salariale.Ai sindacati è stato unicamentecomunicato che in futuro, ognu-na delle 95 funzioni, attualmen-te raggruppate in otto fasce sa-lariali, avrebbe ricevuto unapropria fascia salariale. Minimie massimi di queste fasce nonsono per contro stati comunica-ti, nemmeno ai diretti interes-sati, che non avrebbero quindipiù avuto alcuna indicazionesulle proprie prospettive sala-riali.

«Il nuovo sistema proposto aitre sindacati era talmente pocotrasparente da non poter nem-meno essere oggetto di unatrattativa. La sua introduzioneha quindi dovuto essere rinvia-ta di un anno» ha comunicato lacomunità di trattative.

Tentativo di ricatto della SOBD’altra parte, la SOB aveva ri-nunciato a svolgere le valuta-zioni personali, che avrebberodovuto servire da base per la ri-partizione degli aumenti sala-riali. Essa ha pertanto comuni-cato di voler procedere allaripartizione sulla base del nuo-vo sistema salariale, prima an-cora della sua introduzione. Isindacati hanno per contro insi-stito per mantenere il vecchiosistema e, dopo tre tornate ditrattative, la SOB ha pronuncia-to un chiaro ricatto: i 120 000franchi che l’azienda aveva de-stinato a migliorare la posizio-ne di dipendenti non classifica-ti correttamente sarebbero statiliberati solo se i sindacati aves-sero accettato il nuovo sistemasalariale. In un bollettino infor-mativo per il personale, la dire-zione ha comunicato il proprio

«rammarico» di non poter met-tere il personale a beneficio delnuovo sistema, dato che si ve-deva costretto a mantenere ilvecchio CCL.

La responsabilità è della SOBLa comunità di trattativa haquindi dovuto puntualizzare:«la responsabilità del fatto chegli adeguamenti salariali sianodecurtati di 120 000 franchi èunicamente della SOB. Essa haammesso che 40 dipendentisono sottopagati e accantonatoi soldi necessari per rimediarvi.Non vuole però utilizzarli, per-ché i partners sociali si oppon-gono a nuovo sistema salariale.Spetta quindi alla direzionestessa di spiegare agli interes-sati i motivi per i quali intendecontinuare a retribuirli in modoche lei stessa ammette essereinsufficiente.»Le trattative dovrebbero poi ri-prendere l’anno prossimo, pos-sibilmente in modo da garanti-re a tutte le parti una pienaconoscenza di causa. pan.

I sindacati devono esse-re coinvolti nei cambia-menti di componenti in-portanti di un CCL.

SOB: salari al buioPer applicare un nuovo sistema salariale si dovrebbe dapprima informare

pan.

Prima di approvare il nuovo sistema salariale della SOB, i sindaca-ti vogliono conoscerne le conseguenze. Nella foto, una composi-zione alla stazione di Einsiedeln.