Contatto sev 2016 01

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GAA 6500 Bellinzona 1 Mutazioni: SEV casella postale 3000 Berna 6 N. 01 21 gennaio 2016 92.mo anno Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch Giorgio Tuti illustra le sfide che attendono il SEV nel 2016. Pagine 6 e 7 Intervista Colpo duro nella gastronomia ferroviaria: le FFS hanno annunciato la fine del servizio minibar sui treni. Pagina 4 Minibar addio La carica dei giovani che muovono il sindacato. Pagine 8, 9 e 10 Il futuro del SEV Salari svizzeri su binari svizzeri: la lotta contro il dumping salariale portata avanti dal SEV con tenacia, ha dato i primi frutti. Il SEV ha infatti ottenuto ragione nella causa contro Crossrail e l’Ufficio federale dei trasporti (UFT): il Tribunale federale amministrativo ha chiaramente smentito l’UFT che aveva autorizzato l’impresa ferroviaria Cross- rail a considerare salari esteri per deter- minare i salari d’uso nel settore. Un caso palese di dumping visto che ai macchinisti di Crossrail che da Domo- dossola sono passati a Briga, il salario offerto è di 3600 franchi al mese, ossia 2000 franchi in meno al mese rispetto ai salari versati dalle imprese attive nel traffico merci. alle pagine 2 e 3 La decisione dei giudici fede- rali è inequivocabile: i macchi- nisti con sede di lavoro in Sviz- zera devono percepire i salari usuali del settore in Svizzera. Caso Crossrail: il SEV ottiene ragione davanti al Tribunale amministrativo federale – un successo su tutta la linea Il dumping non passa La votazione sul Gottardo del 28 feb- braio è un enorme imbroglio: lo ha ripe- tuto a Berna la coalizione contro il rad- doppio del Gottardo. Si vuol far credere che la galleria stradale esistente debba essere risanata urgentemente. Invece, con piccoli lavori di manutenzione, po- trebbe restare in esercizio senza pro- blemi per i prossimi 20 anni, come han- no reso noto le stesse autorità federali. Il risanamento è solo un pretesto per costruire una seconda galleria e rad- doppiare così la capacità stradale al Gottardo. Ben presto 2 milioni di ca- mion attraverserebbero la Svizzera e avremmo un transito infernale nel no- stro paese. Il presidente del SEV Gior- gio Tuti è stato molto chiaro: «Abbiamo investito miliardi per Alptransit per tra- sferire il traffico merci dalla strada alla ferrovia. Con il raddoppio si silura la NTFA». E ha aggiunto: «Il ‹sì› del Consi- glio d’amministrazione delle FFS al rad- doppio del Gottardo suscita solo in- comprensione nel personale delle ferrovie». Il SEV farà sentire la propria voce nel corso di un’azione nazionale il 2 febbraio. a pagina 5 Contro il raddoppio un’ampia alleanza che comprende anche il SEV Gottardo: «Il grande imbroglio» In questo numero trovate una cartoli- na per la raccolta firme contro la Legge sull’Ente ospedaliero cantona- le, che introduce forme di privatizza- zione negli ospedali pubblici e misure che mettono in pericolo strutture come Acquarossa e Faido. Il SEV aderisce al comitato referen- dario poiché la difesa del servizio pubblico rimane una priorità. A pag. 12 trovate un articolo che illustra la portata della posta in gioco. RACCOLTA FIRME

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Transcript of Contatto sev 2016 01

GAA6500 Bellinzona 1

Mutazioni:SEV casella postale 3000 Berna 6

N. 01

21 gennaio201692.mo anno

Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch

Giorgio Tuti illustra lesfide che attendono ilSEV nel 2016.

Pagine 6 e 7

IntervistaColpo duro nella gastronomia ferroviaria: leFFS hanno annunciato la fine del serviziominibar sui treni.

Pagina 4

Minibar addioLa carica dei giovaniche muovono ilsindacato.

Pagine 8, 9 e 10

Il futuro del SEV

Salari svizzeri su binari svizzeri: la lottacontro il dumping salariale portataavanti dal SEV con tenacia, ha dato iprimi frutti. Il SEV ha infatti ottenutoragione nella causa contro Crossrail el’Ufficio federale dei trasporti (UFT): ilTribunale federale amministrativo hachiaramente smentito l’UFT che avevaautorizzato l’impresa ferroviaria Cross-rail a considerare salari esteri per deter-minare i salari d’uso nel settore. Uncaso palese di dumping visto che aimacchinisti di Crossrail che da Domo-dossola sono passati a Briga, il salarioofferto è di 3600 franchi al mese, ossia2000 franchi in meno al mese rispettoai salari versati dalle imprese attive neltraffico merci.

alle pagine 2 e 3

La decisione dei giudici fede-rali è inequivocabile: i macchi-nisti con sede di lavoro in Sviz-zera devono percepire i salariusuali del settore in Svizzera.

Caso Crossrail: il SEV ottiene ragione davanti al Tribunale amministrativo federale – un successo su tutta la linea

Il dumping non passa

■ La votazione sul Gottardo del 28 feb-braio è un enorme imbroglio: lo ha ripe-tuto a Berna la coalizione contro il rad-doppio del Gottardo. Si vuol far credereche la galleria stradale esistente debbaessere risanata urgentemente. Invece,con piccoli lavori di manutenzione, po-trebbe restare in esercizio senza pro-blemi per i prossimi 20 anni, come han-no reso noto le stesse autorità federali.

Il risanamento è solo un pretesto percostruire una seconda galleria e rad-doppiare così la capacità stradale alGottardo. Ben presto 2 milioni di ca-mion attraverserebbero la Svizzera eavremmo un transito infernale nel no-stro paese. Il presidente del SEV Gior-gio Tuti è stato molto chiaro: «Abbiamoinvestito miliardi per Alptransit per tra-sferire il traffico merci dalla strada alla

ferrovia. Con il raddoppio si silura laNTFA». E ha aggiunto: «Il ‹sì› del Consi-glio d’amministrazione delle FFS al rad-doppio del Gottardo suscita solo in-comprensione nel personale delleferrovie». Il SEV farà sentire la propriavoce nel corso di un’azione nazionale il2 febbraio.

a pagina 5

Contro il raddoppio un’ampia alleanza che comprende anche il SEV

Gottardo: «Il grande imbroglio»In questo numero trovate una cartoli-na per la raccolta firme contro laLegge sull’Ente ospedaliero cantona-le, che introduce forme di privatizza-zione negli ospedali pubblici emisure che mettono in pericolostrutture come Acquarossa e Faido.Il SEV aderisce al comitato referen-dario poiché la difesa del serviziopubblico rimane una priorità. A pag.12 trovate un articolo che illustra laportata della posta in gioco.

RACCOLTA FIRME

ATTUALITÀ ......

2contatto.sevN. 01/1621.1.2016

Anche l’NZZ controil raddoppio■ Gli oppositori al raddoppiodel Gottardo ricevono unaspinta inaspettata, con l’in-fluente e autorevole «NeueZürcher Zeitung», quotidianodell’ala borghese, che hapubblicato la sua raccomanda-zione: respingere la propostadel raddoppio in occasione dellavotazione del 28 febbraio.

CCL tl respinto■ Lo scorso 18 dicembre ilpersonale dei tl (trasporti diLosanna) ha rifiutato il progettodi CCL nella misura dell’85,4 %.La votazione è avvenuta informa scritta. I membri SEVhanno dunque rispedito ilpacchetto alla direzione,chiedendo nuovi negoziati.La direzione non ha ancorarisposto.

Assalto ai treni...d’inaugurazione■ A due settimane dall’iniziodel concorso per i posti sui trenid’inaugurazione che percorre-ranno la Galleria di base del

San Gottardo gli organizzatori diGottardo 2016 possono trarreun bilancio molto positivo. Dal28 dicembre 2015 sono stateregistrate oltre 140 000iscrizioni. Il concorso termina afine gennaio 2016. Sui primitreni, che il 1° giugno inaugure-ranno la Galleria di base delSan Gottardo viaggeranno deirappresentanti della popolazio-ne svizzera. Il concorso per lecorse in galleria è iniziato il28 dicembre 2015.

IN BREVE

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Il SEV ottiene ragione nella cau-sa contro Crossrail e l’Ufficio fe-derale dei trasporti (UFT): il Tri-bunale federale amministrativoha infatti chiaramente smentitol’UFT che aveva autorizzatol’impresa ferroviaria Crossrail aconsiderare salari esteri per de-terminare i salari d’uso nel set-tore. Attualmente non è ancoranoto se Crossrail e/o l’UFT im-pugneranno la decisione delTribunale amministrativo fede-rale.

Valgono solo salari svizzeriIl successo del SEV è chiaro: iltribunale esige dall’UFT unanuova definizione delle prati-che d’uso nel settore per i mac-chinisti impiegati nel trafficomerci; conferma inoltre le basigiuridiche: «le pratiche d’usonel settore, ai sensi dell’articolo8d, paragrafo 1, comma d dellaLegge sulle ferrovie, riposano

su norme svizzere». I giudici fe-derali sottolineano pure che «laposizione dell’UFT è indifendi-bile». Come noto l’UFT aveva ri-tenuto che «le condizioni di im-piego si definiscono sulla basedi tutte le imprese ferroviariesvizzere ed europee che pro-pongono prestazioni di traspor-to merci transfrontaliero».Secondo il Tribunale ammini-strativo federale soltanto lenorme applicate nelle impreseferroviarie svizzere sono deter-minanti per decidere se Cross-rail rispetta o meno le condizio-ni del settore.

La linea del SEV si imponeIl presidente del SEV GiorgioTuti parla di un successo per ilpersonale della ferrovia: «Daquando in Europa si parla di li-beralizzare le ferrovie, la nostraparola d’ordine è sempre stata:salari svizzeri su suolo svizzero.

E il Tribunale amministrativo fe-derale ha confermato la bontàdella nostra posizione». Analiz-zata da un punto di vista politi-co più ampio, Giorgio Tuti vede

in questa sentenza un prolun-gamento delle misure di ac-compagnamento dei bilaterali,come sottolineato nella senten-za. «Questo verdetto apre delleprospettive poiché conferma laSvizzera nella sua propria poli-tica salariale; ne beneficiano inostri ferrovieri, ma anche nu-merosi lavoratori e lavoratricidel nostro Paese».

Dumping salariale evidenteIl SEV sta conducendo una fero-ce battaglia contro il dumpingsalariale dal 2014, da quandosi è occupato dei macchinisti diCrossrail che da Domodossolasono passati a Briga. Il dum-ping è palese: 3600 franchi almese – questo il salario perce-pito dai macchinisti – significa2000 franchi in meno al meserispetto ai salari versati dalleimprese attive nel traffico mer-ci, come FFS Cargo, SBB Cargo

International e BLS Cargo.Aziende in cui il salario di basemensile oscilla tra i 5300 e i5800 franchi. Per il SEV erachiaro fin dall’inizio che i salari

di Crossrail ledono l’articolo 8ddelle legge federale sulle ferro-vie. Questo articolo stipula chele condizioni di impiego d’usonel settore sono necessarie peravere accesso alla rete ferrovia-ria svizzera.

UFT chiaramente nell’erroreIl SEV è dunque intervenutopresso l’Ufficio federale dei tra-sporti inoltrando una denunciacontro Crossrail e chiedendoche a questa azienda fosse riti-rato il diritto d’accesso alla retenel caso in cui persistesse anon versare i salari usuali nelsettore. L’UFT ha preso tempo,molto tempo, prima di prendereuna decisione sulla base di unaperizia. Alla fine l’UFT si è alli-neato sulla seguente posizione:occorre tenere conto anche deisalari esteri (molto più bassi)per stabilire i salari d’uso nelsettore del traffico merci trans-

La decisione del Tribunale amministrativo federaleè inequivocabile: i macchinisti con sede di lavoroin Svizzera devono percepire i salari usuali delsettore in Svizzera.

Il SEV vince davanti alla salari svizzeri sui binari

Una chiara sconfitta per l’Ufficio federale dei trasporti e per Crossrail

Jörg

Mat

ter

Una pioggia di guai a causa della deregolamentazione? No grazie. Muniti di ombrelli e mantelline impermeabili, i delegati al CongressoSEV del 2015, hanno espresso chiaramente la loro disapprovazione al direttore dell’UFT Peter Füglistaler.

ATTUALITÀ

...... 3

contatto.sevN. 01/1621.1.2016

La sentenza del tribunale amministrativo federale sul-la questione Crossrail è di fondamentale importanzaper il SEV e costituisce una ricompensa per anni di la-voro sindacale serio ad approfondito. Quando, nel2014, è venuta alla luce l’intenzione di Crossrail dioffrire a macchinisti italiani contratti di lavoro svizzericon salari nettamente inferiori a quelli solitamentepagati nel nostro paese, il SEV è intervenuto, hasporto denuncia e ha finito per ottenere ragione daltribunale.

Ci si può chiedere come ha fatto il SEV ad essere cosìben informato. Siamo un sindacato che, oltre a conta-re tra le proprie fila la maggior parte dei macchinisti,negoziare contratti collettivi di lavoro e definire glistipendi con circa 70 imprese di trasporto, segue dasempre con attenzione l’evoluzione della politica deitrasporti, intervenendo quando questa rischia di de-ragliare. In questo senso, per esempio, nel 1998 èstato decisivo il contributo dell’allora presidente SEVErnst Leuenberger per rendere l’autorizzazione di ac-cesso alla rete dipendente dal rispetto da parte del-l’azienda delle condizioni usuali del settore. Una con-dizione di fondamentale importanza in vista dellaliberalizzazione del trasporto merci ferroviario e daallora il SEV non si è mai stancato di rilanciare l’argo-mento degli stipendi dei macchinisti nel trafficotransfrontaliero. Argomento che ha contribuito a farein modo che anche la BLS compisse il passo in dire-zione dell’elaborazione di un contratto collettivo di la-voro. Il SEV ha pure sottoscritto con le tre maggioriimprese di trasporto ferroviario merci un accordo perun impiego equilibrato di macchinisti svizzeri edesteri, in modo da evitare una crescita incontrollatadel ricorso a forze lavoro estere meno ben retribuite.I suoi contatti regolari con i sindacati amici degli altripaesi gli hanno infine permesso di venire facilmente aconoscenza delle reali intenzioni di Crossrail a Briga.

In conclusione, siamo un sindacato serio che, oltre araccogliere affiliati, va a fondo dei problemi e inter-viene anche nelle questioni di politica dei trasporti, alivello nazionale e internazionale. Un sindacato chedispone anche della costanza necessaria, se pensia-mo che segue con coerenza questo tema dagli anninovanta.

Tutto ciò fa del SEV un sindacato unico, che riesce aritagliarsi un ruolo molto chiaro nel suo settore.

E tutto ciò, il SEV riesce a farlo solo grazie ai suoimembri, ossia grazie a noi tutti!

EDITORIALE

«È il risultato di un lavoro sindacale serio, ampioapprofondito e portato avanti con moltacostanza.»

Barbara Spalinger, Vicepresidente SEV

frontaliero. Il SEV ha dunquedeciso di portare il caso davantiai giudici del Tribunale ammini-strativo federale basandosi su-gli argomenti della perizia affi-data agli avvocati zurighesiMarco Donatsch e Stefan Schü-rer. I due giuristi hanno dimo-strato – attraverso solide argo-mentazioni – che nellediscussioni attorno alle Leggesulle ferrovie, era emerso inmodo molto chiaro la seguentevolontà politica: metter al sicu-ro i salari svizzeri e non indebo-lirli (cfr. contatto.sev 6/15).Il Tribunale amministrativo fe-derale ha seguito tali argomen-tazioni rinviando il dossier al-l’UFT. Il mandato è moltochiaro: è possibile definire iltraffico merci interno e il traffi-co merci transfrontaliero comedue settori distinti, ma nei duecasi si devono versare salarisvizzeri in Svizzera. «Per noi lecose sono evidenti: l’Ufficio fe-derale dei trasporti deve basar-si sui CCL esistenti e fissare di

conseguenza i salari d’uso nelsettore» sottolinea la vicepresi-dente del SEV Barbara Spalin-ger, responsabile del settoregiuridico. Del resto l’UFT ha pro-ceduto in modo analogo quan-do si è trattato di fissare i mini-mi salariali nel settore deiconducenti di bus.Insomma, la sentenza del Tribu-nale amministrativo federale èun successo a tutto tondo delSEV.

E una grande soddisfazione peri militanti che, in occasione delcongresso del SEV lo scorsomese di maggio, si erano alzaticon tanto di mantelline imper-meabili e ombrelli aperti per ac-cogliere il direttore dell’UFT Pe-ter Füglistaler. Per un discorsoalla tribuna dal sapore ... tem-poralesco.

Peter Moor/frg

giustizia:svizzeri

4 aprile 2014: Il SEV informal’UFT sul dumping salariale pra-ticato da Crossrail; l’UFT chiedeall’azienda di prendere posizio-ne.Giugno 2014: Il SEV denunciaCrossrail.Gennaio 2015: L’UFT presentauna perizia secondo cui è possi-bile autorizzare diversi calcoliper definire i salariali dal mo-

mento che i settori sono diffe-renti.Marzo 2015: Il SEV rispondecon una controperizia.Maggio 2015: L’UFT decide infavore di Crossrail. Il SEV impu-gna la decisione davanti al Tri-bunale amministrativo federale(TAF)15 dicembre 2015: Il TAF dàragione al SEV.

I MOMENTI SALIENTI

frg

Gardi Hutter contro il raddoppio del Gottardo

Nel giorno dell’Epifania Gardi Hutter ha vestito i panni della Befana invocando il «raddoppiodei camini, troppo traffico tra me e babbo Natale». A Mendrisio Gardi Hutter si è schieratacontro il raddoppio del Gottardo consegnando ai rappresentanti della politica un simbolicoassegno di tre miliardi di franchi, per progetti di mobilità sostenibile nel Sottoceneri, letteral-mente soffocato dal traffico.

ATTUALITÀ ......

2contatto.sevN. 01/1621.1.2016

Anche l’NZZ controil raddoppio■ Gli oppositori al raddoppiodel Gottardo ricevono unaspinta inaspettata, con l’in-fluente e autorevole «NeueZürcher Zeitung», quotidianodell’ala borghese, che hapubblicato la sua raccomanda-zione: respingere la propostadel raddoppio in occasione dellavotazione del 28 febbraio.

CCL tl respinto■ Lo scorso 18 dicembre ilpersonale dei tl (trasporti diLosanna) ha rifiutato il progettodi CCL nella misura dell’85,4 %.La votazione è avvenuta informa scritta. I membri SEVhanno dunque rispedito ilpacchetto alla direzione,chiedendo nuovi negoziati.La direzione non ha ancorarisposto.

Assalto ai treni...d’inaugurazione■ A due settimane dall’iniziodel concorso per i posti sui trenid’inaugurazione che percorre-ranno la Galleria di base del

San Gottardo gli organizzatori diGottardo 2016 possono trarreun bilancio molto positivo. Dal28 dicembre 2015 sono stateregistrate oltre 140 000iscrizioni. Il concorso termina afine gennaio 2016. Sui primitreni, che il 1° giugno inaugure-ranno la Galleria di base delSan Gottardo viaggeranno deirappresentanti della popolazio-ne svizzera. Il concorso per lecorse in galleria è iniziato il28 dicembre 2015.

IN BREVE

Foto

Alp

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it Go

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o 20

16

Il SEV ottiene ragione nella cau-sa contro Crossrail e l’Ufficio fe-derale dei trasporti (UFT): il Tri-bunale federale amministrativoha infatti chiaramente smentitol’UFT che aveva autorizzatol’impresa ferroviaria Crossrail aconsiderare salari esteri per de-terminare i salari d’uso nel set-tore. Attualmente non è ancoranoto se Crossrail e/o l’UFT im-pugneranno la decisione delTribunale amministrativo fede-rale.

Valgono solo salari svizzeriIl successo del SEV è chiaro: iltribunale esige dall’UFT unanuova definizione delle prati-che d’uso nel settore per i mac-chinisti impiegati nel trafficomerci; conferma inoltre le basigiuridiche: «le pratiche d’usonel settore, ai sensi dell’articolo8d, paragrafo 1, comma d dellaLegge sulle ferrovie, riposano

su norme svizzere». I giudici fe-derali sottolineano pure che «laposizione dell’UFT è indifendi-bile». Come noto l’UFT aveva ri-tenuto che «le condizioni di im-piego si definiscono sulla basedi tutte le imprese ferroviariesvizzere ed europee che pro-pongono prestazioni di traspor-to merci transfrontaliero».Secondo il Tribunale ammini-strativo federale soltanto lenorme applicate nelle impreseferroviarie svizzere sono deter-minanti per decidere se Cross-rail rispetta o meno le condizio-ni del settore.

La linea del SEV si imponeIl presidente del SEV GiorgioTuti parla di un successo per ilpersonale della ferrovia: «Daquando in Europa si parla di li-beralizzare le ferrovie, la nostraparola d’ordine è sempre stata:salari svizzeri su suolo svizzero.

E il Tribunale amministrativo fe-derale ha confermato la bontàdella nostra posizione». Analiz-zata da un punto di vista politi-co più ampio, Giorgio Tuti vede

in questa sentenza un prolun-gamento delle misure di ac-compagnamento dei bilaterali,come sottolineato nella senten-za. «Questo verdetto apre delleprospettive poiché conferma laSvizzera nella sua propria poli-tica salariale; ne beneficiano inostri ferrovieri, ma anche nu-merosi lavoratori e lavoratricidel nostro Paese».

Dumping salariale evidenteIl SEV sta conducendo una fero-ce battaglia contro il dumpingsalariale dal 2014, da quandosi è occupato dei macchinisti diCrossrail che da Domodossolasono passati a Briga. Il dum-ping è palese: 3600 franchi almese – questo il salario perce-pito dai macchinisti – significa2000 franchi in meno al meserispetto ai salari versati dalleimprese attive nel traffico mer-ci, come FFS Cargo, SBB Cargo

International e BLS Cargo.Aziende in cui il salario di basemensile oscilla tra i 5300 e i5800 franchi. Per il SEV erachiaro fin dall’inizio che i salari

di Crossrail ledono l’articolo 8ddelle legge federale sulle ferro-vie. Questo articolo stipula chele condizioni di impiego d’usonel settore sono necessarie peravere accesso alla rete ferrovia-ria svizzera.

UFT chiaramente nell’erroreIl SEV è dunque intervenutopresso l’Ufficio federale dei tra-sporti inoltrando una denunciacontro Crossrail e chiedendoche a questa azienda fosse riti-rato il diritto d’accesso alla retenel caso in cui persistesse anon versare i salari usuali nelsettore. L’UFT ha preso tempo,molto tempo, prima di prendereuna decisione sulla base di unaperizia. Alla fine l’UFT si è alli-neato sulla seguente posizione:occorre tenere conto anche deisalari esteri (molto più bassi)per stabilire i salari d’uso nelsettore del traffico merci trans-

La decisione del Tribunale amministrativo federaleè inequivocabile: i macchinisti con sede di lavoroin Svizzera devono percepire i salari usuali delsettore in Svizzera.

Il SEV vince davanti alla salari svizzeri sui binari

Una chiara sconfitta per l’Ufficio federale dei trasporti e per Crossrail

Jörg

Mat

ter

Una pioggia di guai a causa della deregolamentazione? No grazie. Muniti di ombrelli e mantelline impermeabili, i delegati al CongressoSEV del 2015, hanno espresso chiaramente la loro disapprovazione al direttore dell’UFT Peter Füglistaler.

ATTUALITÀ

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contatto.sevN. 01/1621.1.2016

La sentenza del tribunale amministrativo federale sul-la questione Crossrail è di fondamentale importanzaper il SEV e costituisce una ricompensa per anni di la-voro sindacale serio ad approfondito. Quando, nel2014, è venuta alla luce l’intenzione di Crossrail dioffrire a macchinisti italiani contratti di lavoro svizzericon salari nettamente inferiori a quelli solitamentepagati nel nostro paese, il SEV è intervenuto, hasporto denuncia e ha finito per ottenere ragione daltribunale.

Ci si può chiedere come ha fatto il SEV ad essere cosìben informato. Siamo un sindacato che, oltre a conta-re tra le proprie fila la maggior parte dei macchinisti,negoziare contratti collettivi di lavoro e definire glistipendi con circa 70 imprese di trasporto, segue dasempre con attenzione l’evoluzione della politica deitrasporti, intervenendo quando questa rischia di de-ragliare. In questo senso, per esempio, nel 1998 èstato decisivo il contributo dell’allora presidente SEVErnst Leuenberger per rendere l’autorizzazione di ac-cesso alla rete dipendente dal rispetto da parte del-l’azienda delle condizioni usuali del settore. Una con-dizione di fondamentale importanza in vista dellaliberalizzazione del trasporto merci ferroviario e daallora il SEV non si è mai stancato di rilanciare l’argo-mento degli stipendi dei macchinisti nel trafficotransfrontaliero. Argomento che ha contribuito a farein modo che anche la BLS compisse il passo in dire-zione dell’elaborazione di un contratto collettivo di la-voro. Il SEV ha pure sottoscritto con le tre maggioriimprese di trasporto ferroviario merci un accordo perun impiego equilibrato di macchinisti svizzeri edesteri, in modo da evitare una crescita incontrollatadel ricorso a forze lavoro estere meno ben retribuite.I suoi contatti regolari con i sindacati amici degli altripaesi gli hanno infine permesso di venire facilmente aconoscenza delle reali intenzioni di Crossrail a Briga.

In conclusione, siamo un sindacato serio che, oltre araccogliere affiliati, va a fondo dei problemi e inter-viene anche nelle questioni di politica dei trasporti, alivello nazionale e internazionale. Un sindacato chedispone anche della costanza necessaria, se pensia-mo che segue con coerenza questo tema dagli anninovanta.

Tutto ciò fa del SEV un sindacato unico, che riesce aritagliarsi un ruolo molto chiaro nel suo settore.

E tutto ciò, il SEV riesce a farlo solo grazie ai suoimembri, ossia grazie a noi tutti!

EDITORIALE

«È il risultato di un lavoro sindacale serio, ampioapprofondito e portato avanti con moltacostanza.»

Barbara Spalinger, Vicepresidente SEV

frontaliero. Il SEV ha dunquedeciso di portare il caso davantiai giudici del Tribunale ammini-strativo federale basandosi su-gli argomenti della perizia affi-data agli avvocati zurighesiMarco Donatsch e Stefan Schü-rer. I due giuristi hanno dimo-strato – attraverso solide argo-mentazioni – che nellediscussioni attorno alle Leggesulle ferrovie, era emerso inmodo molto chiaro la seguentevolontà politica: metter al sicu-ro i salari svizzeri e non indebo-lirli (cfr. contatto.sev 6/15).Il Tribunale amministrativo fe-derale ha seguito tali argomen-tazioni rinviando il dossier al-l’UFT. Il mandato è moltochiaro: è possibile definire iltraffico merci interno e il traffi-co merci transfrontaliero comedue settori distinti, ma nei duecasi si devono versare salarisvizzeri in Svizzera. «Per noi lecose sono evidenti: l’Ufficio fe-derale dei trasporti deve basar-si sui CCL esistenti e fissare di

conseguenza i salari d’uso nelsettore» sottolinea la vicepresi-dente del SEV Barbara Spalin-ger, responsabile del settoregiuridico. Del resto l’UFT ha pro-ceduto in modo analogo quan-do si è trattato di fissare i mini-mi salariali nel settore deiconducenti di bus.Insomma, la sentenza del Tribu-nale amministrativo federale èun successo a tutto tondo delSEV.

E una grande soddisfazione peri militanti che, in occasione delcongresso del SEV lo scorsomese di maggio, si erano alzaticon tanto di mantelline imper-meabili e ombrelli aperti per ac-cogliere il direttore dell’UFT Pe-ter Füglistaler. Per un discorsoalla tribuna dal sapore ... tem-poralesco.

Peter Moor/frg

giustizia:svizzeri

4 aprile 2014: Il SEV informal’UFT sul dumping salariale pra-ticato da Crossrail; l’UFT chiedeall’azienda di prendere posizio-ne.Giugno 2014: Il SEV denunciaCrossrail.Gennaio 2015: L’UFT presentauna perizia secondo cui è possi-bile autorizzare diversi calcoliper definire i salariali dal mo-

mento che i settori sono diffe-renti.Marzo 2015: Il SEV rispondecon una controperizia.Maggio 2015: L’UFT decide infavore di Crossrail. Il SEV impu-gna la decisione davanti al Tri-bunale amministrativo federale(TAF)15 dicembre 2015: Il TAF dàragione al SEV.

I MOMENTI SALIENTI

frg

Gardi Hutter contro il raddoppio del Gottardo

Nel giorno dell’Epifania Gardi Hutter ha vestito i panni della Befana invocando il «raddoppiodei camini, troppo traffico tra me e babbo Natale». A Mendrisio Gardi Hutter si è schieratacontro il raddoppio del Gottardo consegnando ai rappresentanti della politica un simbolicoassegno di tre miliardi di franchi, per progetti di mobilità sostenibile nel Sottoceneri, letteral-mente soffocato dal traffico.

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4 SEZIONIcontatto.sevN. 01/1621.1.2016

Una cinquantina di colleghi harisposto presente alla serataottimamente organizzata dallasezione VPT Locarno presso ilristorante Al Parco di LocarnoMinusio. L’assemblea che hapreceduto la cena ha permessoai presenti di ricevere informa-zioni sulle attività svolte dallasezione e dal SEV nel corso del2014. Soddisfazione per la fol-ta presenza è stata espressa,con la verve che lo contraddi-stingue, pure dal presidenteCentrale VPT Gilbert d’Alessan-

dro che nel suo discorso nonha dimenticato di sottolinearel’aumento dei membri in senoalla sottofederazione e le sfidealla quale è e sarà confrontata.Stroppini, riprendendo l’argo-mento delle sfide che ci atten-dono, ha posto al centro dellasua relazione il senso del tra-sporto pubblico. Le misure dirisparmio dettate dalla politi-ca, si scontrano con lo svilup-po del trasporto pubblico inquesto paese. Poche nazionipossono vantare un sistemacosì capillare di trasporti pub-blici come la Svizzera. Per farfunzionare tutto questo in sicu-

rezza ci vogliono le necessarierisorse. Il servizio pubblico,proprio perché a beneficio ditutti, ha un costo. Liberalizza-zioni, messe a concorso e con-correnza, devono essere ac-compagnate da chiare regole adifesa delle condizioni di lavo-ro dei lavoratori e delle lavora-trici del settore. I contratti col-lettivi di lavoro sono in questosenso uno strumento indispen-sabile. Purtroppo, e la questio-ne Crossrail ne è un esempio,la politica non considera ade-guatamente la difesa di lavora-trici e lavoratori. Il compito delsindacato diventa così sempre

più arduo ma assolutamenteindispensabile. Ne sono piena-mente consapevoli anche i di-pendenti delle FART e dellaNLM che in più di un’occasionehanno già avuto modo dischierarsi contro messe a con-corso e liberalizzazioni.Unità e caparbietà sono stateparole ripetutamente pronun-ciate anche dal presidentesezionale Alessandro Mutti edal segretario-cassiere AndreaSabetti. «Mi piacerebbe che lasezione diventasse ancora piùviva» ha ricordato Sabetti, ri-chiamando i colleghi ad unapartecipazione ancora più atti-va. E non poteva mancare daparte dei vertici sezionali unsollecito a far aderire al sinda-cato chi ancora non ne fa par-te. Oltre alle questioni statuta-rie, l’assemblea ha votato

l’aumento della quota sindaca-le di 60 centesimi al mese.Questo ritocco permetterà alcomitato di sezione maggiormargine finanziario per orga-nizzare a cadenza più ravvici-nata eventuali appuntamenticonviviali come ad esempiol’apprezzata cena di Natale.Durante l’ottima cena, sonostate consegnate le onorificen-ze per 25, rispettivamente 40anni di appartenenza al SEV(vedi riquadro). Un ringrazia-mento per la fiducia riposta nelSEV anche da parte del segre-tariato di Bellinzona. Un plau-so particolare lo merita pure ildinamico ed entusiasta segre-tario e cassiere sezionale An-drea Sabetti per l’impegnoprofuso nell’organizzare la riu-scitissima serata da tuttiapprezzata. Angelo Stroppini

Condizioni di lavoro eprospettive del settoreal centro dell’assem-blea della sezione VPTLocarno, che si è svoltalo scorso mese di di-cembre. Un’occasioneper fare il punto dellasituazione e passareuna bella serata. Pre-senti il presidente cen-trale VPT Gilbert D’Ales-sandro e il collega PeterBernet, membro ticine-se del comitato SEV.

«Siamo uniti e pure caparbi»Assemblea VPT Locarno

SEV

Al centro i festeggiati presenti all’assemblea: Sergio Müller (conl’attestato) e alla sua destra Claudio Zerbinati.

Durante la cena sono stati festeggiati i membri SEV fedeli al sinda-cato da moltissimi anni: per il 25esimo di appartenenza GaetanoLischer, Corrado Veneziano e Claudio Zerbinati.

Per il 40esimo Andrea Keller e Sergio Müller.

Benemerenze

Il SEV ha ricevuto in passatocontinue conferme da parte diFFS e Elvetino dell’importanzadella ristorazione ferroviaria.La segretaria sindacale RegulaBieri, che si occupa del setto-re, è quindi stata profonda-mente sorpresa dall’annuncioche i Minibar sarebbero stati

definitivamente abbandonati afine 2017: «Elvetino ha infran-to il CCL, venendo meno all’ob-bligo di informazione preventi-va a noi e alla commissione delpersonale». Obbligo al qualeSEV e Unia hanno richiamatoper iscritto Wofgang Winter,capo di Elvetino.

Rimproveri preoccupantiSolo in un secondo tempo, ilpersonale è stato invitato a riu-nioni in cui la direzione ha per-sino tentato di incolpare i sin-dacati per le reazioni negativedei media. In realtà, le FFShanno scavato loro stesse lafossa dei Minibar, affittandonelle stazioni spazi sempre più

ampi a Take-away, in parte ge-stiti direttamente dall’azienda.FFS Immobili incassa parecchisoldi, mentre FFS Viaggiatorideve coprire i deficit crescentidella ristorazione ferroviarianei treni, logica conseguenzadel fatto che sempre più viag-giatori acquistano snack e bibi-te già in stazione. I Minibardanno lavoro a circa 200 per-sone. «Molte di queste sonoattive da diversi anni, conosco-no i viaggiatori, sono apprez-zati e lavorano con grande im-pegno nei treni», sottolineaRegula Bieri.

Riqualificare il personalePer il SEV, un’uscita completa

dall’offerta Minibar non è pen-sabile. I viaggiatori e il perso-nale Minibar non devono paga-re per le eccessive offerte nellestazioni e nelle troppe carrozzeristorante delle nuove compo-sizioni per il traffico a lunga di-stanza. Queste ultime hannoalmeno il pregio di offrire nuo-vi posti di lavoro, per i quali El-vetino deve farsi il dovere diformare il personale dei Mini-bar in vista di un loro possibilereimpiego. Il SEV non accetteràinfatti licenziamenti, nemmenodel personale dei 65 punti divendita Segafredo che le FFSintendono liquidare. Il SEVchiede anche alle aziende sub-entranti, oltre al rispetto delle

regole per il reimpiego, di ne-goziare un CCL equivalente.

Minibar servizio alla clientelaIl servizio minibar deve comun-que avere un futuro: «i trenicon un tasso d’occupazionesufficientemente alto, devonocontinuare ad offrire in modoaffidabile questo servizio», ag-giunge la vice presidente Bar-bara Spalinger. «I minibar so-no un servizio alla clientelairrinunciabile che deve essereproposto alfine di garantire uncerto comfort per i viaggi intreno; essi costituiscono unaparte essenziale del serviziopubblico delle FFS.»

SEV

Le FFS hanno annuncia-to a sorpresa la fine delservizio minibar sui tre-ni e la rinuncia ai caffèbar nelle stazioni, in-frangendo anche i loroobblighi di informazio-ne nei confonti del per-sonale.

I minibar sono parte dei viaggi in trenoElvetino e le FFS hanno una responsabilità sociale nei confronti della ristorazione ferroviaria

POLITICA SOCIALE E DEI TRASPORTI ......

5contatto.sevN. 01/1621.1.2016

La proposta in votazione si ba-sa su presupposti sbagliati.Proprio l’Ufficio federale dellestrade USTRA ha cambiato lebasi decisionali nelle ultimesettimane, quelle basi chehanno portato alle decisionidel Consiglio federale e delParlamento. Ora si scopre chela galleria stradale del Gottar-do è in condizioni molto mi-gliori di quanto si era afferma-to inizialmente. Secondol’USTRA, la galleria può restarein esercizio senza problemi an-cora per altri 20 anni, senzadoverla chiudere di giorno.«Queste informazioni false alParlamento, e ora anche allecittadine e ai cittadini, sono in-gannevoli, contraddittorie epoco serie», ha criticato Evi Al-lemann, consigliera nazionalebernese e presidente dell’As-sociazione traffico e ambienteATA.

Jon Pult:«Si viola la Costituzione»Per Jon Pult, presidente del-l’ Iniziativa delle Alpi e co-Pre-sidente dell’Associazione «Noal raddoppio del Gottardo», laproposta in votazione è un at-tacco frontale alla nostra Costi-tuzione. «Qui si creano fatti dicemento e acciaio e si incorag-gia il transito stradale. Nessu-no riesce a credere seriamenteche, quando sarà disponibile,la capacità stradale non saràusata appieno». Il Consiglio fe-derale e il Parlamento smonta-no la politica dei trasporti pra-ticata finora, che vuoletrasferire il traffico pesantedalla strada alla ferrovia. Inve-ce, si vuol raddoppiare la capa-cità stradale al Gottardo e benpresto ci sarebbero 2 milioni dicamion in transito dalla Svizze-ra. Piuttosto che sprecare altritre miliardi di franchi per uninutile tubo al Gottardo, si do-

vrebbero impiegare i limitatimezzi a disposizione nelle re-gioni urbane, dove i pendolarirestano in colonna ogni giorno– e non al Gottardo, dove inmedia circolano altrettanti vei-coli come nel centro d’una pic-cola città svizzera. «Se si sper-perano i soldi per una variantedi lusso al Gottardo, manche-ranno per la soluzione deglienormi problemi di traffico ne-gli agglomerati», ha affermatoil sindaco di Losanna e consi-gliere nazionale Daniel Brélaz.Ha inoltre ammonito che ciònon riguarda solo la Svizzeraoccidentale, ma tutte le cittàdel nostro paese.

Mario Branda:«Regalo avvelenato al Ticino»Mario Branda, sindaco di Bel-linzona, ha lanciato un appelloper una vera solidarietà col Ti-cino: il raddoppio del Gottardoautostradale sarebbe «un re-galo avvelenato». Il Ticino hasempre votato NO a un secon-do tunnel stradale. Non è uncaso se anche i sindaci diChiasso e Mendrisio sono chia-ramente contrari al raddoppio.Già oggi l’inquinamento del-l’aria in Ticino è così alto cheogni nuovo aumento del traffi-

co peggiorerebbe gravementela qualità di vita e farebbe au-mentare i casi di malattia do-vuti all’inquinamento atmosfe-rico.«Una seconda canna stradaleal Gottardo semplicementenon è al passo con i nostri tem-pi, ora che tutte le nazioni delmondo si sono impegnate perobiettivi climatici ambiziosi»,ha rilevato da parte sua Tho-mas Vellacott, CEO del WWF. Ilraddoppio dei camion in tran-sito al Gottardo sarebbe ungrave passo indietro per laSvizzera sulla via del consegui-mento dei propri obiettivi cli-matici.

Giorgio Tuti:«Così si sabota la ferrovia»La Svizzera ha investito miliar-di nella nuova trasversale fer-roviaria al Gottardo (NTFA), pertrasferire sulla ferrovia il traffi-co delle merci in transito – co-me il popolo chiede da anni.«Le ferrovie possono – e il per-sonale vuole – trasportare lepersone e le merci sulle rota-ie», ha detto Giorgio Tuti, pre-sidente del Sindacato del per-sonale dei trasporti SEV evicepresidente dell’Unione sin-dacale Svizzera USS. «Con la

NTFA – ha ricordato Tuti – lamaggior parte del traffico dellemerci in transito può esseretrasferita dalla strada alla fer-rovia. Questa è stata la pro-messa del Consiglio federalenel libretto per la votazionesulla NTFA. E ora, a pochi mesidall’apertura del tratto centraledella NTFA – la galleria di basedel Gottardo che ne è il cuore –l’attuale Consiglio federalevuole potenziare le capacitàstradali e così silurare dure-volmente la NTFA. Il «sì» delConsiglio d’amministrazionedelle FFS al raddoppio del Got-tardo suscita solo incompren-sione nel personale delle ferro-vie. Ecco che il più alto gremiodelle ferrovie federali si schie-ra con la concorrenza e dimen-tica che, dopo l’apertura dellaprima galleria stradale nel1980, il numero dei passeggerisui treni è crollato circa dellametà. Anche un secondo tun-nel stradale avrà effetti negati-vi per la NTFA e metterà in peri-colo massicciamente la suaredditività.

Iniziativa delle Alpi(comunicato stampa)

La votazione sul Gottardo del 28 febbraio è un enorme imbroglio: lo ha ripetuto a Berna la coalizionecontro il raddoppio del Gottardo. Si vuol far credere che la galleria stradale esistente debba essere risa-nata urgentemente. Invece, con piccoli lavori di manutenzione, potrebbe restare in esercizio senza pro-blemi per i prossimi 20 anni, come hanno reso noto le stesse autorità federali. Il risanamento è solo unpretesto per costruire una seconda galleria e raddoppiare così la capacità stradale al Gottardo. Ben pre-sto 2 milioni di camion attraverserebbero la Svizzera e avremmo un transito infernale nel nostro paese.

No al raddoppio del GottardoUn’ampia alleanza si schiera per contrastare un’opera non necessaria e persino dannosa

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Un settebello contro il raddoppio

Qual è la posizione delle FFSsulla votazione concernente ilraddoppio del Gottardo? È ladomanda che si pone lapopolazione svizzera e, prima ditutti, il personale dei trasportipubblici.

Con grande stupore, e perfinocosternazione, abbiamo lettosulla stampa domenicale che leFFS sarebbero favorevoli allarealizzazione di un secondo tubonella galleria stradale del SanGottardo. Normalmente le FFSnon si esprimono sui temipolitici. Ed ecco che improvvisa-mente si dichiarano favorevoliad un progetto che nuocefondamentalmente al trasferi-mento del traffico sulla ferrovia,ovvero sulle rotaie. Roba da noncredere! Ma poi le FFS hannoreagito in fretta e furia con unasmentita, spiegando che nonsono né a favore né contro ilsecondo tubo.

Ma che cosa significa? Questaestate le FFS celebreranno inpompa magna l’apertura dellagalleria di base del Gottardo.Questa galleria è stata realizza-ta in vista del trasferimento deltraffico dalla strada allaferrovia. Numerosi espertihanno dimostrato che le duegallerie ferroviarie sono in gradodi assorbire il traffico supple-mentare che deriverebbe daltrasferimento del traffico mercidalla strada alla ferrovia duranteil risanamento della galleriastradale.

Per le FFS sarebbe incontestabil-mente un buon affare! Pertantochiediamo alle FFS una dichiara-zione chiara in favore deltraffico merci ferroviario: senzaun secondo tubo le FFS trarreb-bero un chiaro vantaggio neltrasferimento del traffico. E lodevono dire!

Il SEV ha una posizioneinequivocabile: sosteniamoil referendum contro ilraddoppio del Gottardo eraccomandiamo di votareNO il prossimo 28 febbraio!

SEV INFO

......

6contatto.sevN. 01/1621.1.2016

■ Il 2016 conta 366 giorni. Cen’è uno in particolare per cuiti rallegri?

Giorgio Tuti: Spero che ce nesia più di uno. A cominciare daquello in cui avremo sepolto ilraddoppio del Gottardo per ilbene dei trasporti pubblici. Cene potrebbe essere un altro serespingiamo la nociva iniziati-va denominata «Pro Servicepublic». Potremmo anche gu-stare la classica ciliegina sullatorta se porteremo in porto lanostra iniziativa AVSplus cheprevede un aumento del 10 %delle pensioni. Questo per laparte politica. Sarò felicequando avremo firmato unbuon CCL con la BLS e quandopotremo dire che il programma

RailFit non potrà essere imple-mentato così come annunciatodalle FFS. Non è pensabile af-frontare l’aumento program-mato del traffico con meno per-sonale. Sarebbero, tuttisommato, cinque giorni davve-ro lieti!

■ Quale giorno vorresti averedietro le spalle?

(esita a lungo e poi sorride).L’appuntamento dal dentista.

■ Quasi tutte le scadenzemenzionate riguardano ilprimo semestre dell’anno.Si preannuncia un periodointenso: come lo affronteràil SEV?

Siamo abituati a fissare delle

priorità e ad unire le forze pre-stando attenzione a mantenerealta la qualità delle nostre pre-stazioni. Sono anche impor-tanti i momenti di calma perpermettere all’intera organiz-zazione di respirare un po’. Inuovi progetti saranno postici-pati nel secondo semestre.Ciò che importa davvero è che

posso contare non solo su unpersonale molto motivato emolto impegnato, ma anche sunumerosi membri attivi.

■ Proprio prima di Natale ègiunta la sentenza del Tribu-nale amministrativo federa-le sul caso dei salari dellaCrossrail: un successo sututta a linea per il SEV. Comeandremo avanti?

Il giorno della sentenza è statouno dei migliori dell’anno scor-so!

Questa decisione è evidente-mente centrale per il SEV, per imacchinisti e per l’insieme deilavoratori dei trasporti pubbli-ci. Ora siamo in attesa di sape-re se le parti avverse presente-ranno un ricorso. Se non sarà ilcaso, l’Ufficio federale dei tra-sporti dovrà emettere una nuo-va decisione che determina ilsalario minimo in uso nel set-tore del trasporto merci, in ba-se ai principi indicati nella sen-tenza. Questo salario loconosciamo: è quello dei mac-chinisti che figura nei Contratticollettivi di lavoro (CCL) che ab-biamo negoziato e che non fan-no differenze tra traffico inter-no e traffico transfrontaliero.

■ Se l’Ufficio federale dei tra-sporti fa bene il suo lavoro,è ancora necessario un CCLdi settore?

Vogliamo immediatamente af-frontare la questione di un CCLdi settore e includervi le picco-

le imprese. E ancora più neces-sario adesso affinché sia di-chiarato di obbligatorietà ge-nerale.

■ Non basta che l’UFT defini-sca i salari d’uso nel setto-re?

Sicuramente no. L’UFT defini-sce un salario minimo per unasola categoria, i macchinisti.Un CCL è un’altra cosa. Certo, ilsalario minimo ne fa parte, mac’è ben altro.

■ La primavera scorsa il SEVha deciso di analizzare conmaggiore precisione il futu-ro dell’albergo Brenscino.Quando saranno noti i risul-tati?

Nel corso del 2016! Da tempoci chiediamo se la gestione diun albergo sia ancora un com-pito del sindacato. Non voglia-mo prendere una decisioneprecipitosa; stiamo studiandotutte le opzioni per prendereuna decisione ponderata in ba-se a tutti gli elementi. La paro-la finale spetterà all’assembleadei delegati della Cooperativadelle case di vacanza del SEV,che potrà esprimersi avendo inmano tutte le carte necessarie.

■ Quest’anno per il SEV c’èdavvero molto lavoro. Ma,come hai detto tu stesso, illavoro quotidiano non devepatirne. Quali sono i puntiforti?

In paragone ad altri sindacatiche conosco per le mie prece-

L’intervista di inizio anno

«Nel 2016 mi auguroalmeno 5 successi»Il SEV si appresta a vivere un anno carico di sfide già dai primi mesi dell’anno, impegnativi tanto sul pia-no sindacale quanto politico. Il presidente Giorgio Tuti si augura di poter festeggiare nel corso del 2016almeno cinque vittorie.

«Almeno ora è assolutamente chiaro che civuole un contratto collettivo di lavoro e chevenga dichiarato di obbligatorietà generale».

■ Prima hai risposto alla do-manda sul piano professio-nale. Ora te lo chiediamo alivello personale: c’è ungiorno particolare nel 2016?

La mia prima figlia ha appenacompiuto 20 anni e in aprile laseconda festeggerà 18 anni. So-no due date molto, molto impor-tanti per me.

■ Sei escluso dal dovere diregistrare il tempo di lavoro,come previsto dalla leggeper la tua funzione. Che cosafai per mantenere l’equili-

brio tra la tua vita privata equella professionale?

Ho il privilegio di svolgere un la-voro utile e appassionante. Du-rante tutti questi anni non homai avuto l’impressione di esse-re stressato, perché secondo melo stress è legato a qualcosache non si ama veramente, oche ci travalica. L’equilibrio lo sotrovare. Da qualche anno pos-seggo una bici per andare dap-pertutto. Il sabato e la domenicami diletto a pedalare in monta-gna.

Quando risalgo la china mi ven-gono sempre in mente idee ec-cellenti e così ritrovo le mieenergie. Per me è molto impor-tante frequentare amiche e ami-ci al di fuori del mio ambienteprofessionale; con loro è possi-bile parlare di temi che non so-no legati all’attualità sindacaleo politica.

■ E ora ti tocca l’inevitabiledomanda: chi sarà il campio-ne europeo di calcio il pros-simo 10 luglio?

L’Italia!

TRE DOMANDE PERSONALI

INTERVISTA

...... 7

contatto.sevN. 01/1621.1.2016

denti attività, la grande diffe-renza è questa: non solo ab-biamo una vasta gamma di ser-vizi, ma i nostri membri cichiedono anche una certa pro-fondità. Sono convinto che an-che in futuro dobbiamo garan-tire questo ventaglio diprestazioni mantenendo il li-vello della qualità. I membripagano le quote per questo.Non ci sono solo le prestazioniindividuali, come la protezionegiuridica, ma anche quelle col-lettive: primi fra tutti i CCL chesono al centro della nostraazione. Abbiamo CCL di elevataqualità e dobbiamo conservarequesto livello ad ogni rinnovodei CCL. E su questo punto nonsono ammesse concessioni.

■ Guardiamo un poco attornoa noi: sei vicepresidentedell’Unione sindacale sviz-zera (USS) e membro del co-mitato esecutivo della Fede-razione europea deilavoratori dei trasporti (ETF).Quali sono quest’anno letue priorità in seno a questiorgani?

A livello europeo ci sono temiscottanti da ormai molto tem-po. Si tratta di combattere lebrutali ripercussioni della libe-ralizzazione dei trasporti pub-blici, che hanno preso unabrutta direzione. C’è inoltrel’iniziativa popolare europeaper trasporti equi e contro ildumping salariale. Sul pianointerno, invece, l’USS ha duegrandi dossier: le discussionisulle misure di accompagna-mento e sugli accordi bilatera-li, nel cui quadro andrà appli-cata l’iniziativa control’immigrazione di massa. Pernoi si tratta di mettere l’accen-to sulle misure di accompagna-mento necessarie più che maise vogliamo proteggere il mer-cato del lavoro in modo conse-guente. Saremo inoltre alleprese con l’iniziativa popolareAVSplus, all’apice delle nostrepriorità e in stretta relazionecon la riforma del consiglierefederale Alain Berset «Previ-denza vecchiaia 2020».

■ In tutta la Svizzera, e in ma-niera generale, l’erosione

dei membri dei sindacatisembra inarrestabile. Ancheil SEV è confrontato con que-sta tendenza. Che cosa sipuò fare?

Reclutare nuovi membri, nonc’è altro da fare.

Il SEV non perde molti membria causa dell’insoddisfazione odelle dimissioni. Perdiamo tut-tavia dei membri perché lascia-no il mondo dei trasporti e van-no a lavorare altrove. Ilproblema più grande del SEV èlegato al numero dei decessi. Ilpotenziale di reclutamento deinuovi membri è reale: le impre-se di trasporto pubblico devo-no ringiovanire gli effettivi ed èqui che dobbiamo agire. Dob-biamo reclutare i più giovaniper poter ottenere il megliograzie a un forte tasso di orga-nizzazione e a un buon rappor-to di forza.

■ Con gli altri sindacati avetedelle strategie comuni?

Sempre di più e alcuni sinda-cati si muovono già in questadirezione. Nel campo informa-tico, per esempio, collaboria-mo già con l’Associazione del

personale della Confederazio-ne e sono sicuro che ci sonomargini anche per quanto con-cerne i servizi ai membri, dovecollaboriamo già attualmente.Insomma le possibilità di raf-forzamento esistono. Va anchesottolineata l’importanza diunire le forze per organizzare imembri nelle attività o nei set-tori dove il grado di sindacaliz-zazione è debole. Si tratta inmodo particolare di coltivarecon cura i cosiddetti desertisindacali. È in questo modoche possono nascere dei pro-getti di cui beneficerà tutto ilmovimento sindacale.

■ Che tipo di ruolo svolge ilSEV? Attivo o piuttosto pas-sivo?

Il SEV intende giocare un ruoloattivo e propositivo. Stiamo or-ganizzando attivamente la se-conda giornata del serviziopubblico. Una riflessione fon-damentale sul servizio pubbli-co partita dal SEV. Ovviamenteil SEV non è l’unico sindacatodel servizio pubblico, ma ha ilsuo peso. Credo che nel nostroPaese sia giunta l’ora di svilup-pare un Servizio pubblico co-mune, affinché si possa dareuna risposta sindacale agli am-bienti politici che preferirebbe-ro demolire il servizio pubblicoo privatizzarlo. La difesa delservizio pubblico la dobbiamoai nostri membri e prima di tut-to alla popolazione.

Peter Moor/frg

«Sono convinto che anche in futuro dobbiamogarantire questo ventaglio di prestazioni mante-nendo il livello della qualità. I membri pagano lequote per questo».

pan

Uno sguardo fiducioso verso un anno che si preannuncia molto intenso: Giorgio Tuti alla conferenza stampa contro il raddoppio del Gottardo.

......

6contatto.sevN. 01/1621.1.2016

■ Il 2016 conta 366 giorni. Cen’è uno in particolare per cuiti rallegri?

Giorgio Tuti: Spero che ce nesia più di uno. A cominciare daquello in cui avremo sepolto ilraddoppio del Gottardo per ilbene dei trasporti pubblici. Cene potrebbe essere un altro serespingiamo la nociva iniziati-va denominata «Pro Servicepublic». Potremmo anche gu-stare la classica ciliegina sullatorta se porteremo in porto lanostra iniziativa AVSplus cheprevede un aumento del 10 %delle pensioni. Questo per laparte politica. Sarò felicequando avremo firmato unbuon CCL con la BLS e quandopotremo dire che il programma

RailFit non potrà essere imple-mentato così come annunciatodalle FFS. Non è pensabile af-frontare l’aumento program-mato del traffico con meno per-sonale. Sarebbero, tuttisommato, cinque giorni davve-ro lieti!

■ Quale giorno vorresti averedietro le spalle?

(esita a lungo e poi sorride).L’appuntamento dal dentista.

■ Quasi tutte le scadenzemenzionate riguardano ilprimo semestre dell’anno.Si preannuncia un periodointenso: come lo affronteràil SEV?

Siamo abituati a fissare delle

priorità e ad unire le forze pre-stando attenzione a mantenerealta la qualità delle nostre pre-stazioni. Sono anche impor-tanti i momenti di calma perpermettere all’intera organiz-zazione di respirare un po’. Inuovi progetti saranno postici-pati nel secondo semestre.Ciò che importa davvero è che

posso contare non solo su unpersonale molto motivato emolto impegnato, ma anche sunumerosi membri attivi.

■ Proprio prima di Natale ègiunta la sentenza del Tribu-nale amministrativo federa-le sul caso dei salari dellaCrossrail: un successo sututta a linea per il SEV. Comeandremo avanti?

Il giorno della sentenza è statouno dei migliori dell’anno scor-so!

Questa decisione è evidente-mente centrale per il SEV, per imacchinisti e per l’insieme deilavoratori dei trasporti pubbli-ci. Ora siamo in attesa di sape-re se le parti avverse presente-ranno un ricorso. Se non sarà ilcaso, l’Ufficio federale dei tra-sporti dovrà emettere una nuo-va decisione che determina ilsalario minimo in uso nel set-tore del trasporto merci, in ba-se ai principi indicati nella sen-tenza. Questo salario loconosciamo: è quello dei mac-chinisti che figura nei Contratticollettivi di lavoro (CCL) che ab-biamo negoziato e che non fan-no differenze tra traffico inter-no e traffico transfrontaliero.

■ Se l’Ufficio federale dei tra-sporti fa bene il suo lavoro,è ancora necessario un CCLdi settore?

Vogliamo immediatamente af-frontare la questione di un CCLdi settore e includervi le picco-

le imprese. E ancora più neces-sario adesso affinché sia di-chiarato di obbligatorietà ge-nerale.

■ Non basta che l’UFT defini-sca i salari d’uso nel setto-re?

Sicuramente no. L’UFT defini-sce un salario minimo per unasola categoria, i macchinisti.Un CCL è un’altra cosa. Certo, ilsalario minimo ne fa parte, mac’è ben altro.

■ La primavera scorsa il SEVha deciso di analizzare conmaggiore precisione il futu-ro dell’albergo Brenscino.Quando saranno noti i risul-tati?

Nel corso del 2016! Da tempoci chiediamo se la gestione diun albergo sia ancora un com-pito del sindacato. Non voglia-mo prendere una decisioneprecipitosa; stiamo studiandotutte le opzioni per prendereuna decisione ponderata in ba-se a tutti gli elementi. La paro-la finale spetterà all’assembleadei delegati della Cooperativadelle case di vacanza del SEV,che potrà esprimersi avendo inmano tutte le carte necessarie.

■ Quest’anno per il SEV c’èdavvero molto lavoro. Ma,come hai detto tu stesso, illavoro quotidiano non devepatirne. Quali sono i puntiforti?

In paragone ad altri sindacatiche conosco per le mie prece-

L’intervista di inizio anno

«Nel 2016 mi auguroalmeno 5 successi»Il SEV si appresta a vivere un anno carico di sfide già dai primi mesi dell’anno, impegnativi tanto sul pia-no sindacale quanto politico. Il presidente Giorgio Tuti si augura di poter festeggiare nel corso del 2016almeno cinque vittorie.

«Almeno ora è assolutamente chiaro che civuole un contratto collettivo di lavoro e chevenga dichiarato di obbligatorietà generale».

■ Prima hai risposto alla do-manda sul piano professio-nale. Ora te lo chiediamo alivello personale: c’è ungiorno particolare nel 2016?

La mia prima figlia ha appenacompiuto 20 anni e in aprile laseconda festeggerà 18 anni. So-no due date molto, molto impor-tanti per me.

■ Sei escluso dal dovere diregistrare il tempo di lavoro,come previsto dalla leggeper la tua funzione. Che cosafai per mantenere l’equili-

brio tra la tua vita privata equella professionale?

Ho il privilegio di svolgere un la-voro utile e appassionante. Du-rante tutti questi anni non homai avuto l’impressione di esse-re stressato, perché secondo melo stress è legato a qualcosache non si ama veramente, oche ci travalica. L’equilibrio lo sotrovare. Da qualche anno pos-seggo una bici per andare dap-pertutto. Il sabato e la domenicami diletto a pedalare in monta-gna.

Quando risalgo la china mi ven-gono sempre in mente idee ec-cellenti e così ritrovo le mieenergie. Per me è molto impor-tante frequentare amiche e ami-ci al di fuori del mio ambienteprofessionale; con loro è possi-bile parlare di temi che non so-no legati all’attualità sindacaleo politica.

■ E ora ti tocca l’inevitabiledomanda: chi sarà il campio-ne europeo di calcio il pros-simo 10 luglio?

L’Italia!

TRE DOMANDE PERSONALI

INTERVISTA

...... 7

contatto.sevN. 01/1621.1.2016

denti attività, la grande diffe-renza è questa: non solo ab-biamo una vasta gamma di ser-vizi, ma i nostri membri cichiedono anche una certa pro-fondità. Sono convinto che an-che in futuro dobbiamo garan-tire questo ventaglio diprestazioni mantenendo il li-vello della qualità. I membripagano le quote per questo.Non ci sono solo le prestazioniindividuali, come la protezionegiuridica, ma anche quelle col-lettive: primi fra tutti i CCL chesono al centro della nostraazione. Abbiamo CCL di elevataqualità e dobbiamo conservarequesto livello ad ogni rinnovodei CCL. E su questo punto nonsono ammesse concessioni.

■ Guardiamo un poco attornoa noi: sei vicepresidentedell’Unione sindacale sviz-zera (USS) e membro del co-mitato esecutivo della Fede-razione europea deilavoratori dei trasporti (ETF).Quali sono quest’anno letue priorità in seno a questiorgani?

A livello europeo ci sono temiscottanti da ormai molto tem-po. Si tratta di combattere lebrutali ripercussioni della libe-ralizzazione dei trasporti pub-blici, che hanno preso unabrutta direzione. C’è inoltrel’iniziativa popolare europeaper trasporti equi e contro ildumping salariale. Sul pianointerno, invece, l’USS ha duegrandi dossier: le discussionisulle misure di accompagna-mento e sugli accordi bilatera-li, nel cui quadro andrà appli-cata l’iniziativa control’immigrazione di massa. Pernoi si tratta di mettere l’accen-to sulle misure di accompagna-mento necessarie più che maise vogliamo proteggere il mer-cato del lavoro in modo conse-guente. Saremo inoltre alleprese con l’iniziativa popolareAVSplus, all’apice delle nostrepriorità e in stretta relazionecon la riforma del consiglierefederale Alain Berset «Previ-denza vecchiaia 2020».

■ In tutta la Svizzera, e in ma-niera generale, l’erosione

dei membri dei sindacatisembra inarrestabile. Ancheil SEV è confrontato con que-sta tendenza. Che cosa sipuò fare?

Reclutare nuovi membri, nonc’è altro da fare.

Il SEV non perde molti membria causa dell’insoddisfazione odelle dimissioni. Perdiamo tut-tavia dei membri perché lascia-no il mondo dei trasporti e van-no a lavorare altrove. Ilproblema più grande del SEV èlegato al numero dei decessi. Ilpotenziale di reclutamento deinuovi membri è reale: le impre-se di trasporto pubblico devo-no ringiovanire gli effettivi ed èqui che dobbiamo agire. Dob-biamo reclutare i più giovaniper poter ottenere il megliograzie a un forte tasso di orga-nizzazione e a un buon rappor-to di forza.

■ Con gli altri sindacati avetedelle strategie comuni?

Sempre di più e alcuni sinda-cati si muovono già in questadirezione. Nel campo informa-tico, per esempio, collaboria-mo già con l’Associazione del

personale della Confederazio-ne e sono sicuro che ci sonomargini anche per quanto con-cerne i servizi ai membri, dovecollaboriamo già attualmente.Insomma le possibilità di raf-forzamento esistono. Va anchesottolineata l’importanza diunire le forze per organizzare imembri nelle attività o nei set-tori dove il grado di sindacaliz-zazione è debole. Si tratta inmodo particolare di coltivarecon cura i cosiddetti desertisindacali. È in questo modoche possono nascere dei pro-getti di cui beneficerà tutto ilmovimento sindacale.

■ Che tipo di ruolo svolge ilSEV? Attivo o piuttosto pas-sivo?

Il SEV intende giocare un ruoloattivo e propositivo. Stiamo or-ganizzando attivamente la se-conda giornata del serviziopubblico. Una riflessione fon-damentale sul servizio pubbli-co partita dal SEV. Ovviamenteil SEV non è l’unico sindacatodel servizio pubblico, ma ha ilsuo peso. Credo che nel nostroPaese sia giunta l’ora di svilup-pare un Servizio pubblico co-mune, affinché si possa dareuna risposta sindacale agli am-bienti politici che preferirebbe-ro demolire il servizio pubblicoo privatizzarlo. La difesa delservizio pubblico la dobbiamoai nostri membri e prima di tut-to alla popolazione.

Peter Moor/frg

«Sono convinto che anche in futuro dobbiamogarantire questo ventaglio di prestazioni mante-nendo il livello della qualità. I membri pagano lequote per questo».

pan

Uno sguardo fiducioso verso un anno che si preannuncia molto intenso: Giorgio Tuti alla conferenza stampa contro il raddoppio del Gottardo.

......

8contatto.sevN. 01/1621.1.2016

Il SEV può contare su numerosi giovani disposti ad impegnarsi nelle sezioni e sottofederazioni

contatto.sev vi propone alcuni ritratti di giovani membri che si sono assunti incarichi di responsabilitànelle rispettive sezioni, o che ripercorrono il percorso svolto da quando in gioventù hanno iniziato ad im-pegnarsi nel sindacato. Quali sfide vi hanno visto, con quali motivazioni le affrontano? Una panoramicamolto parziale sulle realtà giovanili di oggi che costituiranno il SEV di domani.

I volti giovani del SEVimpegnati a livello sindacale

«Impegnarsi nelle sezioni e nelle sottofederazionipermette di trovare il proprio posto nel nostro

sistema sindacale, permette di fare sentire la propriavoce e smuovere le acque, anche se a volte può

richiedere tempo e non tutto può andare in porto.»Janos Jorosch, membro della commissione giovani e del comitato SEV

«Molti colleghi sono frustrati perché ne-gli ultimi anni hanno sperimentato sullaloro pelle continui deterioramenti dellecondizioni di lavoro» dichiara il macchi-nista 24enne. Basti pensare alla Cassapensioni per cui si deve sacrificare ungiorno di ferie, alla nuova tassazionedelle FVP, alle crescenti pressioni sul la-voro legate anche all’aumento di pro-duttività; per non parlare della mancan-za di personale, che non permette perora la riduzione della percentuale di la-voro. Damian sottolinea pure il malcon-tento dei giovani per una progressionesalariale troppo lenta. «Il nostro CCL eancora uno dei migliori del Paese – os-serva – ma non basta per fare aderire icolleghi al SEV o per impedire dimissio-ni. Ciò che occorre sapere, però, è chesolo con molti membri possiamo fare ladifferenza». Damian, che alla prossimaassemblea sezionale di aprile intendecandidarsi alla presidenza, è pure mol-to attivo all’interno della Commissionegiovani del SEV, dove si occupa del sitoweb e della pagina FB; ha invece smes-so i panni del delegato. Damian vuolesoprattutto motivare i giovani macchini-sti ad aderire al sindacato, oltre che a

partecipare alle assemblee della sezio-ne. Per rendere più attraenti le riunionisezionali, ci vorrebbe sempre qualcosadi speciale. Damian sottolinea ancheciò che distingue il SEV da altre orga-nizzazioni: è la sua visione complessivadei problemi e l’integrazione di diverseprofessioni. «Lottiamo anche sul pianopolitico per buone condizioni quadronel settore dei trasporti pubblici e inquesto possiamo contare sulla solida-rietà di tutte le categorie». E questaspecificità gli sta particolarmente acuore. Dopo tre anni come manovratorea Langenthal, si è trasferito nel 2014 aBurgdorf, dove come giovane verde si ècandidato per il governo, per poi giun-gere a Basilea per la formazione di mac-chinista. Oggi convive con una basilese.Continua a coltivare la passione perviaggi, escursioni, mercati medievali. Econtinua a coltivare le sue amicizie. Fi

Il giovane vice-presidente del-la LPV Basilea vuole incorag-giare i colleghi a lottare.

«Darsi una mossainvece dibrontolare»

■ Damian Vogel, LPV Basilea

ma

Damian Vogel

Questa piastrellista diplomata di 29 an-ni ha iniziato ad occuparsi di sindacatonel 2011, quando lavorava al montag-gio di trolleybus presso la carrozzeriaHess di Bellach. La ditta dovette far ri-corso al lavoro ridotto e negoziarne lecondizioni con la commissione del per-sonale, in cui Myriam Bänninger vennedesignata quale rappresentante del suoteam. Aderì pertanto anche a Unia,entrando nel comitato della regioneBienne-Seeland-Soletta, di cui fa tut-t’ora parte. Nell’aprile 2012, è poi pas-sata alle Officine di Olten per occuparsidell’arredamento interno dei treni dellarete suburbana di Zurigo, dapprimaquale collaboratrice temporanea e poi,dal settembre 2012, con un contrattoFFS. A quel momento, ha aderito ancheal SEV, del quale è divenuta fiduciarianel febbraio 2013, nonché delegata allaconferenza CCL. Un anno dopo, con ilpassaggio della presidenza da MaxHodel a Markus Lanz dell’impianto ser-vice di Basilea, è poi stata eletta vice-presidente sezionale. Le abbiamo chie-sto perché si impegna nel sindacato:

«chi lavora ha il diritto di non sentirsisfruttato», ci risponde. Un mezzo pertutelare la sua posizione è il CCL, la cuielaborazione e il controllo della correttaapplicazione competono ai sindacati.«Il SEV controlla abbastanza bene lacorretta applicazione e aiuta i suoimembri in caso di problemi», ci indica.Lei è volentieri a disposizione per assi-stere colleghe e colleghi e non ha remo-re a chiedere aiuto a colleghi più esper-ti o ai professionisti del SEV. Le fa moltopiacere anche poter discutere con i col-leghi di comitato TS, oppure di altri set-tori alla conferenza CCL o ai corsi delSEV.Da agosto, un giorno la settimana My-riam frequenta la scuola di commercio.Abita con la sua amica a Lucerna e gio-ca a rugby nella squadra di Berna. Fi

Garantirel’equitànell’aziendaNella sua qualità di vicepresi-dente sezionale TS e di arti-giana diplomata è sempre adisposizione di colleghe e col-leghi per problemi sul lavoro.

■ Myriam Bänninger, TS Svizzera nord occidentale

Fi

«Chi lavora ha il diritto di non sentirsisfruttato»: Myriam Bänninger.

DOSSIER

...... 9

contatto.sevN. 01/1621.1.2016

Uscita di fine anno 2015 della commissione giovanile del SEV, che ha accolto l’invito del presidente della sezione VPT-SZU di Zurigo.

«Abbiamo grande difficoltà acoinvolgere i giovani della Svizzerafrancese e della Svizzera italiana alleattività della Commissione giovani»spiega Janos Jorosch, membrodella commissione e del comitatoSEV. Macchinista di 25 anni, lavora al50 % come specialista del materialerotabile presso l’OCP a Berna.«Per quanto riguarda gli italofoni labarriera naturale del Gottardo spiegala mancanza di coinvolgimento nellacommissione giovani. Per quantoriguarda la Romandia, forse lacommissione è vista come troppogermanofona?» Pure membro delComitato centrale della LPV, questoromando perfettamente bilingueinvita l’insieme dei giovani romandisindacalizzati al SEV al di sotto deitrent’anni, a farsi avanti e a parteci-pare alle attività organizzate dallaCommissione giovani.

«Ogni anno organizziamo in particola-re una giornata di slitta; quest’annol’appuntamento è il 30 gennaio. Nel2016 ci sarà anche un’arrampicatanella regione di Berna. Grazie aqueste attività divertenti è possibilescoprire il sindacato attraverso lerelazioni, che facilitano poi la

discussione sui temi professionali».Per ora la pagina di FB è esclusiva-mente germanofona... «ma sequalcuno vuole partecipare allenostre attività, troverà semprequalcuno che possa fare da tradut-tore». Lo dice lui che per la LPVassicura la traduzione simultanea. Aldi là dell’aspetto ludico, sul tappetoc’è tutta la questione centrale delrinnovamento delle forze del SEV,giustamente al centro delle preoccu-pazioni della Commissione giovani.«I giovani d’oggi non necessariamen-te prendono in considerazione diseguire la stessa professione per

l’intera vita lavorativa. È quindidifficile sindacalizzarsi pensando allungo termine, pensando a ciò che sivorrà fare tra 10, 15 o 20 anni operfino di più. Focalizzati sul brevetermine, i giovani devono dunquetrovare i giusti motivi per sindacaliz-zarsi; motivi che non siano rilevantisul lungo termine. A volte è necessa-rio procedere più con la pancia checon la testa. D’altra parte, lamancanza di giovani influenzagiustamente la linea del sindacato,poiché le decisioni prese dai piùanziani non necessariamentetengono conto delle esigenze dei più

giovani. Altro problema: i comitati disezione, le sottofederazioni e il SEVnon smettono di dichiarare che igiovani sono importanti, perché illoro dinamismo è necessario alsindacato; ma poi le proposte deigiovani sono sicuramente ascoltate,ma raramente arrivano presso gliorgani decisionali». È vero, peresempio, che la proposta dellaCommissione giovani di calcolare icontributi in base ai salari non è stataadottata all’ultimo congresso. Altragrande sfida secondo Janos Jorosch,la lotta contro quelli che chiama «irassegnati», i quali a causa di eventinegativi risalenti a molti anni prima,trasmettono una cattiva immaginedel sindacato ai giovani. «Nonpossiamo giudicare il SEV sulla basedi vecchie storie. Impegnarsi nellesezioni e nelle sottofederazionipermette di trovare il proprio postonel nostro sistema sindacale,permette di fare sentire la propriavoce e smuovere le acque, anche sea volte può richiedere tempo e nontutto può andare in porto. Ma questofa parte del gioco. Chi non siimpegna non ottiene comunquenulla. Ecco perché è meglio impe-

gnarsi invece di criticare». Perrendere l’adesione più attraente, sistanno valutando diverse piste,poiché il passaggio allo statuto diapprendista a quello di lavoratoreattivo è notevole. «Quando sei unapprendista non paghi le quote epassi direttamente alla tariffa piena.Non ci vorrebbe forse una transizionemeno drastica?»

vbo/frg

Janos Jorosch: «Per i giovani è difficile sindacalizzarsi pensando sul lungo termine»

vbo

■ I/le giovani interessati/e alleattività della Commissionegiovani – indipendentementedalla sezione – possonorivolgersi al seguente indirizzo:[email protected] andare sulla pagina FBGioventù SEV, sul sito internetsev-young.ch/it o contattarela segretaria sindacale LucieWaser, responsabile dellacommissione, telefono031 357 57 38.

HAI MENODI 30 ANNI?

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8contatto.sevN. 01/1621.1.2016

Il SEV può contare su numerosi giovani disposti ad impegnarsi nelle sezioni e sottofederazioni

contatto.sev vi propone alcuni ritratti di giovani membri che si sono assunti incarichi di responsabilitànelle rispettive sezioni, o che ripercorrono il percorso svolto da quando in gioventù hanno iniziato ad im-pegnarsi nel sindacato. Quali sfide vi hanno visto, con quali motivazioni le affrontano? Una panoramicamolto parziale sulle realtà giovanili di oggi che costituiranno il SEV di domani.

I volti giovani del SEVimpegnati a livello sindacale

«Impegnarsi nelle sezioni e nelle sottofederazionipermette di trovare il proprio posto nel nostro

sistema sindacale, permette di fare sentire la propriavoce e smuovere le acque, anche se a volte può

richiedere tempo e non tutto può andare in porto.»Janos Jorosch, membro della commissione giovani e del comitato SEV

«Molti colleghi sono frustrati perché ne-gli ultimi anni hanno sperimentato sullaloro pelle continui deterioramenti dellecondizioni di lavoro» dichiara il macchi-nista 24enne. Basti pensare alla Cassapensioni per cui si deve sacrificare ungiorno di ferie, alla nuova tassazionedelle FVP, alle crescenti pressioni sul la-voro legate anche all’aumento di pro-duttività; per non parlare della mancan-za di personale, che non permette perora la riduzione della percentuale di la-voro. Damian sottolinea pure il malcon-tento dei giovani per una progressionesalariale troppo lenta. «Il nostro CCL eancora uno dei migliori del Paese – os-serva – ma non basta per fare aderire icolleghi al SEV o per impedire dimissio-ni. Ciò che occorre sapere, però, è chesolo con molti membri possiamo fare ladifferenza». Damian, che alla prossimaassemblea sezionale di aprile intendecandidarsi alla presidenza, è pure mol-to attivo all’interno della Commissionegiovani del SEV, dove si occupa del sitoweb e della pagina FB; ha invece smes-so i panni del delegato. Damian vuolesoprattutto motivare i giovani macchini-sti ad aderire al sindacato, oltre che a

partecipare alle assemblee della sezio-ne. Per rendere più attraenti le riunionisezionali, ci vorrebbe sempre qualcosadi speciale. Damian sottolinea ancheciò che distingue il SEV da altre orga-nizzazioni: è la sua visione complessivadei problemi e l’integrazione di diverseprofessioni. «Lottiamo anche sul pianopolitico per buone condizioni quadronel settore dei trasporti pubblici e inquesto possiamo contare sulla solida-rietà di tutte le categorie». E questaspecificità gli sta particolarmente acuore. Dopo tre anni come manovratorea Langenthal, si è trasferito nel 2014 aBurgdorf, dove come giovane verde si ècandidato per il governo, per poi giun-gere a Basilea per la formazione di mac-chinista. Oggi convive con una basilese.Continua a coltivare la passione perviaggi, escursioni, mercati medievali. Econtinua a coltivare le sue amicizie. Fi

Il giovane vice-presidente del-la LPV Basilea vuole incorag-giare i colleghi a lottare.

«Darsi una mossainvece dibrontolare»

■ Damian Vogel, LPV Basilea

ma

Damian Vogel

Questa piastrellista diplomata di 29 an-ni ha iniziato ad occuparsi di sindacatonel 2011, quando lavorava al montag-gio di trolleybus presso la carrozzeriaHess di Bellach. La ditta dovette far ri-corso al lavoro ridotto e negoziarne lecondizioni con la commissione del per-sonale, in cui Myriam Bänninger vennedesignata quale rappresentante del suoteam. Aderì pertanto anche a Unia,entrando nel comitato della regioneBienne-Seeland-Soletta, di cui fa tut-t’ora parte. Nell’aprile 2012, è poi pas-sata alle Officine di Olten per occuparsidell’arredamento interno dei treni dellarete suburbana di Zurigo, dapprimaquale collaboratrice temporanea e poi,dal settembre 2012, con un contrattoFFS. A quel momento, ha aderito ancheal SEV, del quale è divenuta fiduciarianel febbraio 2013, nonché delegata allaconferenza CCL. Un anno dopo, con ilpassaggio della presidenza da MaxHodel a Markus Lanz dell’impianto ser-vice di Basilea, è poi stata eletta vice-presidente sezionale. Le abbiamo chie-sto perché si impegna nel sindacato:

«chi lavora ha il diritto di non sentirsisfruttato», ci risponde. Un mezzo pertutelare la sua posizione è il CCL, la cuielaborazione e il controllo della correttaapplicazione competono ai sindacati.«Il SEV controlla abbastanza bene lacorretta applicazione e aiuta i suoimembri in caso di problemi», ci indica.Lei è volentieri a disposizione per assi-stere colleghe e colleghi e non ha remo-re a chiedere aiuto a colleghi più esper-ti o ai professionisti del SEV. Le fa moltopiacere anche poter discutere con i col-leghi di comitato TS, oppure di altri set-tori alla conferenza CCL o ai corsi delSEV.Da agosto, un giorno la settimana My-riam frequenta la scuola di commercio.Abita con la sua amica a Lucerna e gio-ca a rugby nella squadra di Berna. Fi

Garantirel’equitànell’aziendaNella sua qualità di vicepresi-dente sezionale TS e di arti-giana diplomata è sempre adisposizione di colleghe e col-leghi per problemi sul lavoro.

■ Myriam Bänninger, TS Svizzera nord occidentale

Fi

«Chi lavora ha il diritto di non sentirsisfruttato»: Myriam Bänninger.

DOSSIER

...... 9

contatto.sevN. 01/1621.1.2016

Uscita di fine anno 2015 della commissione giovanile del SEV, che ha accolto l’invito del presidente della sezione VPT-SZU di Zurigo.

«Abbiamo grande difficoltà acoinvolgere i giovani della Svizzerafrancese e della Svizzera italiana alleattività della Commissione giovani»spiega Janos Jorosch, membrodella commissione e del comitatoSEV. Macchinista di 25 anni, lavora al50 % come specialista del materialerotabile presso l’OCP a Berna.«Per quanto riguarda gli italofoni labarriera naturale del Gottardo spiegala mancanza di coinvolgimento nellacommissione giovani. Per quantoriguarda la Romandia, forse lacommissione è vista come troppogermanofona?» Pure membro delComitato centrale della LPV, questoromando perfettamente bilingueinvita l’insieme dei giovani romandisindacalizzati al SEV al di sotto deitrent’anni, a farsi avanti e a parteci-pare alle attività organizzate dallaCommissione giovani.

«Ogni anno organizziamo in particola-re una giornata di slitta; quest’annol’appuntamento è il 30 gennaio. Nel2016 ci sarà anche un’arrampicatanella regione di Berna. Grazie aqueste attività divertenti è possibilescoprire il sindacato attraverso lerelazioni, che facilitano poi la

discussione sui temi professionali».Per ora la pagina di FB è esclusiva-mente germanofona... «ma sequalcuno vuole partecipare allenostre attività, troverà semprequalcuno che possa fare da tradut-tore». Lo dice lui che per la LPVassicura la traduzione simultanea. Aldi là dell’aspetto ludico, sul tappetoc’è tutta la questione centrale delrinnovamento delle forze del SEV,giustamente al centro delle preoccu-pazioni della Commissione giovani.«I giovani d’oggi non necessariamen-te prendono in considerazione diseguire la stessa professione per

l’intera vita lavorativa. È quindidifficile sindacalizzarsi pensando allungo termine, pensando a ciò che sivorrà fare tra 10, 15 o 20 anni operfino di più. Focalizzati sul brevetermine, i giovani devono dunquetrovare i giusti motivi per sindacaliz-zarsi; motivi che non siano rilevantisul lungo termine. A volte è necessa-rio procedere più con la pancia checon la testa. D’altra parte, lamancanza di giovani influenzagiustamente la linea del sindacato,poiché le decisioni prese dai piùanziani non necessariamentetengono conto delle esigenze dei più

giovani. Altro problema: i comitati disezione, le sottofederazioni e il SEVnon smettono di dichiarare che igiovani sono importanti, perché illoro dinamismo è necessario alsindacato; ma poi le proposte deigiovani sono sicuramente ascoltate,ma raramente arrivano presso gliorgani decisionali». È vero, peresempio, che la proposta dellaCommissione giovani di calcolare icontributi in base ai salari non è stataadottata all’ultimo congresso. Altragrande sfida secondo Janos Jorosch,la lotta contro quelli che chiama «irassegnati», i quali a causa di eventinegativi risalenti a molti anni prima,trasmettono una cattiva immaginedel sindacato ai giovani. «Nonpossiamo giudicare il SEV sulla basedi vecchie storie. Impegnarsi nellesezioni e nelle sottofederazionipermette di trovare il proprio postonel nostro sistema sindacale,permette di fare sentire la propriavoce e smuovere le acque, anche sea volte può richiedere tempo e nontutto può andare in porto. Ma questofa parte del gioco. Chi non siimpegna non ottiene comunquenulla. Ecco perché è meglio impe-

gnarsi invece di criticare». Perrendere l’adesione più attraente, sistanno valutando diverse piste,poiché il passaggio allo statuto diapprendista a quello di lavoratoreattivo è notevole. «Quando sei unapprendista non paghi le quote epassi direttamente alla tariffa piena.Non ci vorrebbe forse una transizionemeno drastica?»

vbo/frg

Janos Jorosch: «Per i giovani è difficile sindacalizzarsi pensando sul lungo termine»

vbo

■ I/le giovani interessati/e alleattività della Commissionegiovani – indipendentementedalla sezione – possonorivolgersi al seguente indirizzo:[email protected] andare sulla pagina FBGioventù SEV, sul sito internetsev-young.ch/it o contattarela segretaria sindacale LucieWaser, responsabile dellacommissione, telefono031 357 57 38.

HAI MENODI 30 ANNI?

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10 DOSSIERcontatto.sevN. 01/1621.1.2016

«Ho partecipato alla prima as-semblea quando ho terminatola scuola di macchinista, nel1993. Sono poi stato avvicina-to dal presidente della LPV Bel-linzona e Biasca, ArmandoBesomi, che mi ha chiesto dientrare in comitato». Iniziacosì il viaggio nel sindacato diThomas Giedemann, che duraancora oggi. «Vent’anni fa eradiverso il mondo, erano diver-se le ferrovie, ma non l’impe-gno sindacale, che da semprerichiede impegno, costanza,

perseveranza e determinazio-ne». Nel 2000 si libera un po-sto nel Comitato centrale dellaLPV e Thomas inizia il suo per-corso a livello nazionale, anchegrazie alle sue conoscenzelinguistiche. Ma che cosa spin-ge un giovane poco più cheventenne ad abbracciare il sin-dacato? «Sono sempre stato disinistra. I valori e i principi di-fesi dalla sinistra e dai sinda-cati sono quelli in cui credoprofondamente e che costella-no la mia visione del mondo».Quindi l’ingresso nel mondosindacale è stato un passaggionaturale? «Assolutamente sì,direi un atto di coerenza».Passano gli anni, ma i proble-mi restano. Thomas Giede-mann ci conferma infatti chegià vent’anni fa i turni genera-vano discussioni: «È inevitabi-le: il nostro posto di lavoro è lacabina di guida, ma i turni con-dizionano la nostra vita priva-ta, familiare e sociale». Ma nonsolo. «Mi ricordo benissimo

un’assemblea molto affollatanel vecchio buffet della stazio-ne di Bellinzona: sul tavolo laventilata perdita di posti di la-voro. Anche sotto la presiden-za di Paolo Bezzola siamo staticonfrontati con queste preoc-cupazioni, che oggi sono distretta attualità». Ma come?«Con l’apertura della galleriadi base del Gottardo, in Ticinoa livello di Divisione viaggiatorisi rischia una contrazione deiposti di lavoro. Per quanto ri-guarda Cargo, dove vige la li-

bera concorrenza, i posti di la-voro in Ticino sono costante-mente sotto pressione».Come fiduciario del SEV, Tho-mas ha un costante contattocon la base e quindi conoscemolto bene il polso dei colle-ghi. Difficile dire se le personeaderiscono al sindacato per unmotivo ideale o per le presta-zioni offerte. Certo è che l’uni-co modo per essere credibili èfare, agire. «Nonostante i tem-pi, le persone che vogliono sin-dacalizzarsi ci sono. Tanto piùoggi perché il mercato del lavo-ro è caratterizzato da formeacute di degrado e di precaria-to. In base alla mia esperienzaposso dire che il motto l’unio-ne fa la forza sia ancora valido,soprattutto in un periodo dovei diritti vengono calpestati».Ma tra la giovane e la vecchiaguardia del SEV le distanze so-no davvero così grandi? «Checi siano delle diversità è inevi-tabile ed è giusto che sia così,perché le esperienze e i valori

tra generazioni sono diversi.Ciò che conta è metterli assie-me in modo costruttivo».Secondo Thomas occorre lavo-rare molto sulla partecipazioneperché, rispetto a chi ha qual-che capello grigio, i giovanissi-mi faticano a presenziare alleassemblee. «Impegno sindaca-le significa anche investire neltempo libero, lo so e me nerendo conto. D’altra parte unoprende un impegno perché cicrede. Ma il futuro è per forzadi cose in mano ai giovani. E aloro posso dire che la lotta e lasolidarietà sono paganti. Bastipensare al caso Crossrail: de-nunciando il dumping salaria-le, il SEV non ha mollato e haottenuto ragione davanti al Tri-bunale amministrativo fede-rale». Vale la pensa ricordaresempre che chi lotta può per-dere, ma chi non lotta ha giàperso.

Françoise Gehring

Avviciniamo ThomasGiedemann, vicepresi-dente della LPV Ticino,per un ben motivo pre-ciso: ha cominciato ilsuo impegno nel SEVall’età di 22 anni. Puòdunque avere, grazie alsuo bagaglio di espe-rienza, uno sguardo re-trospettivo e prospetti-co molto chiaro.

Lancette dell’orologio indietro per uno sguardo sul presente■ Thomas Giedemann, macchinista, inizia la sua avventura sindacale all’età di 22 anni

Thomas Giedemann

«Spero che il 2016 sarà più cal-mo rispetto ai due anni prece-denti». Il tono è impostato. De-sideroso di non aggiungerebenzina sul fuoco, Ricardo Pintonon ha intenzione di chiudere gliocchi di fronte alle difficoltà in-contrate a La Chaux-de-Fonds daparte dei/delle conducenti e diautobus. «Diciamo che alcunepersone della gerarchia avevanometodi di conduzione piuttostodemotivanti. Questi anni difficilisono all’origine del mio coinvol-gimento nel sindacato. Oggi, gra-zie ad uno spirito di ascolto co-struttivo da tutte le parti – spiegaRicardo – l’ambiente di lavoro èmolto più calmo. Questo cambia-mento si riverbera in modo posi-tivo anche sul terreno».Di origine portoghese, nato inFrancia, dove ha vissuto fino al-

l’età di 10 anni prima che la suafamiglia tornasse in Portogallo,Ricardo lavora nell’aziendaTransN da tre anni. «Prima di ap-prodare a Zurigo perché mia mo-glie voleva avvicinarsi alla sorel-la, dal Portogallo sono emigratonel Principato di Andorra dove hoguidato su linee internazionali eurbane». Grazie a un contratto dilavoro ottenuto presso le ex-Trn,Ricardo si è ritrovato all’età ditrent’anni nelle montagne neoca-stellane. Ed ora eccolo ai verticidi un comitato composto di una

decina di persone. «Sono con-tento della composizione del miocomitato perché è misto; rappre-senta pertanto la diversità cultu-rale che rispecchia i membri dellasezione. Sono felice anche per lacomposizione intergenerazionalee per la presenza di tutti i luoghidi servizio: Le Locle, Val-de-Ruz eLa Chaux-de-Fonds». Come presi-dente si è dato delle priorità, tracui il reclutamento di giovani poi-ché «rappresentano l’avvenire eil cambiamento. Dobbiamo impe-gnarci ad avvicinare i non sinda-calizzati e convincerli ad aderireal SEV. I miglioramenti delle con-dizioni di lavoro sono un eccel-lente argomento di reclutamento.Come presidente ritengo moltoimportante creare eventi convi-viali per rafforzare le relazioni trai membri al di fuori del lavoro». Aquesto intrepido presidente pos-siamo solo augurare in bocca allupo per il raggiungimento deisuoi obiettivi.

Vivian Bologna

■ Ricardo Pinto, presidente della sezione TPCV

A 33 anni da Andorra a La Chaux-de-FondsSiede nel comitato dellasezione TPCV solo dal-l’agosto del 2014 e dalprimo gennaio 2016 ègià presidente.

Motivato e capace di motivare

Il primo contatto con il sindaca-to, Joël l’ha avuto ad una pre-sentazione svolta ad incontrocon gli altri apprendisti Login.Le idee gli sono piaciute, percui ha firmato l’adesione e ha inseguito partecipato ad una ma-nifestazione della commissionegiovanile, dove ha incontratopersone con le quali ha avutointeressati scambi di esperien-ze, che hanno consolidato lasua opinione positiva nei con-fronti del SEV.L’attivismo di questo giovaneresponsabile della circolazionetreni non è del resto sfuggitoneppure ai responsabili sinda-cali. La sua formazione è ormaiconclusa da tempo e Joël conti-nua nel suo slancio, ora pressola sezione AS Berna, dove si oc-

cupa dei giovani e del recluta-mento. Lavora presso FFS Cargocome specialista incaricato diottimizzare i vari processi. Glipiace la politica e aspira adun mandato parlamentare. Dalpunto di vista professionale, glipiacerebbe diventare capo pro-getto presso le FFS, oppuresvolgere un’attività sindacale.Secondo lui, sono sbocchi mol-to simili. pan.

A 25 anni è già respon-sabile dei giovani e delreclutamento dell’ASBerna. A Joël Jufer piacel’impegno senza com-promessi.

■ Joël Jufer, AS Berna

«Mi ha subito interessato»

SERVIZIO ......

11contatto.sevN. 01/1621.1.2016

A breve la nostra figlia maggio-re intraprenderà un apprendi-stato e si trasferirà in un’abita-zione condivisa. Qual èl’assicurazione più indicata perlei?

Quando i figli lasciano la casadei genitori, conviene valutarecon attenzione la loro situa-zione assicurativa, con-centrandosi sulle assicurazio-ni non obbligatorie. Tra lecoperture principali rientral’assicurazione responsabilitàcivile privata, che tutela dalleconseguenze finanziarie deidanni arrecati a terzi. Puòtrattarsi ad esempio di danniall’appartamento in affitto odelle pretese di persone coin-volte in un incidente con la bi-cicletta. Soprattutto questeultime possono diventare fa-cilmente molto costose. Dinorma i bambini e i giovanisono inclusi nella coperturadel nucleo familiare. Le rego-lamentazioni previste posso-no però variare notevolmente

a seconda che il figlio sia giàadulto o che sia ancora regi-strato al domicilio dei genito-ri. In caso di trasferimento èbene inoltre stipulare una co-pertura specifica per la mobi-lia domestica, in modo da as-sicurare sia la mobilia che glioggetti di valore. Va ricordatoche per il furto della biciclettao dell’attrezzatura da sci al-l’esterno dell’abitazione è ne-cessario aver stipulato il com-plemento «Furto semplicefuori casa».Tutta un’altra questione è in-vece la copertura dalle conse-guenze finanziarie dell’inca-pacità di guadagno. Se per unbambino o un giovane suben-tra l’incapacità di guadagno aseguito di una malattia o diun infortunio, questo riceveràesclusivamente le prestazioniminime dell’AI. A differenza diun adulto, infatti, un bambinoo un giovane non hanno anco-ra un reddito di lavoro e quin-di vengono meno anche leprestazioni della cassa pen-

sione. Dato che anche gli ap-prendisti percepiscono soloun reddito molto modesto,anche nel loro caso è consi-gliabile stipulare una copertu-ra di questo tipo.Ma non ci sono solo assicura-zioni da stipulare. Quando sientra nel mondo del lavoro sipuò anche rinunciare a unospecifico complemento: chilavora almeno otto ore allasettimana presso lo stessodatore di lavoro è assicuratoda questo contro gli infortuni.Di conseguenza, quando sicomincia l’apprendistato èpossibile annullare il comple-mento per l’infortunio dellacassa malati.

Team di consulenza Helvetia

Per eventuali domande su questa o altre

tematiche in materia di previdenza potete

rivolgervi al vostro interlocutore, che trova-

te indicato alla pagina:

www.helvetia.ch/sev

Occhio in caso di trasloco

Valutare bene la situazione assicurativa

§Colpi di diritto

Breve giro d’orizzonte su che cosa cambierà a partire dal primo gennaio 2016

Assicurazioni sociali: i cambiamenti nel 2016Primo pilastroL’importo per il contributominimo AVS-AI-IPG per lepersone senza attività lucra-tiva e gli studenti passerà a478 franchi (attualmente480 franchi). Ciò si spiegaper il fatto che il tasso deicontributi IPG scende a0.45 % (invece di 0.5 %).

Assicurazione infortuniIl Consiglio federale ha alza-to l’importo massimo delguadagno assicurato nel-l’assicurazione infortuni. Iltetto del salario preso inconsiderazione per i contri-buti sarà aumentato da126 000 franchi a 148 200franchi all’anno. Questo rial-zo permette al 95 % degliassicurati di beneficiare diuna copertura integrale incaso di infortunio.

Assicurazione disoccupazioneIl nuovo importo massimodel guadagno assicuratonell’assicurazione infortuniavrà un effetto sui contributie il salario assicurato pressol’assicurazione disoccupa-zione. Il tetto del salarioconsiderato per i contributipresso l’assicurazione di-soccupazione passa a148 200 franchi all’anno. Ilcontributo di solidarietà siapplicherà sulla parte delsalario che supera 148 200franchi; il tasso dei contri-buti rimane invariato.

Secondo pilastroIl tasso di interesse minimonella previdenza professionaleobbligatoria passerà nel 2016da 1,75 % à 1,25 %. Il tassominimo concerne solo gli averidel settore obbligatorio del se-

condo pilastro. Per il resto gliistituti di previdenza sono li-beri di determinare un altrotasso.

Assicurazione malattiaNel 2016 il premio standarddell’assicurazione obbliga-

toria delle cure (LAMal) au-menterà mediamente del4 %, come nel 2015. Ciòequivale a costi supplemen-tari di 16,30 franchi al meseper assicurato. In funzionedel cantone, l’aumento saràcompreso tra 2,2 e 8,2 %.

Il rialzo medio del 4 % si ap-plica al premio standard,ossia all’assicurazione dibase per un adulto con unafranchigia di 300 franchi,compresa la copertura del-l’infortunio.

Servizio giuridico SEV

Tassi dei contributi applicabili nel 2016 AVS

AI

IPG Totale

Assicurazione disoccupazione.

Salariato/a (%) 4,2 0,7 0,225 5,125 1,1 % per la parte del salario fi-no a 148 200 fr. + 0,5 % per laparte da 148 201 fr. a illimitata

Datore di lavoro (%) 4,2 0,7 0,225 5,125 1,1 % per la parte del salarioda 148 200 fr. + 0,5 % per laparte da 148 201 fr. a illimitata

Non attivi, in franchi da 392a 19 600

da 65 a3250

da 21 a 1050

da 478 a 23 900

contatto.sev è il giornale del sindacato del personale dei trasporti SEV.Pubblicazione quindicinale.

Editore: SEV, www.sev-online.ch.

Redazione: Peter Moor (caporedattore), Peter Anliker, Vivian Bologna, MarkusFischer, Françoise Gehring, Pietro Gianolli, Anita Merz, Patrizia PellandiniMinotti, Henriette Schaffter.

Indirizzo della redazione: contatto.sev, CP, 6501 Bellinzona, e-mail:[email protected], telefono 091 825 01 15, fax 091 826 19 45.Tiratura: edizione italiana: 3555 copie; totale: 43 020; certificata l’8.12.2015

Abbonamenti e cambiamenti di indirizzo: SEV, divisione amministrativa,casella postale, 3000 Berna 6, e-mail: [email protected], tel. 031 357 57 57,fax 031 357 57 58. Abbonamento annuale per i non affiliati: 40 franchi.

Pubblicità: Zürichsee Werbe AG, Seestrasse 86, 8712 Stäfa, tel. 044 928 56 11,fax 044 928 56 00, e-mail: [email protected], www.zs-werbeag.ch.

Prestampa: AZ Medien, Aarau, www.azmedien.ch.

Stampa: Mittelland Zeitungsdruck AG, Neumattstrasse 1, 5001 Aarau,www.mittellandzeitungsdruck.chISSN 1662-8470

Prossima edizione: 4 febbraio 2016.Chiusura redazionale: giovedì 28 gennaio, ore 10.

IMPRESSUM

La nostra sezione presenta sentite condoglian-ze al collega Fausto Sforza, colpito negli affetti fa-migliari per il decesso del padre Antonio.

ZPV Ticino

CONDOGLIANZE

......

12 REGIONEcontatto.sevN. 01/1621.1.2016

L’Ente ospedaliero cantonale(EOC) fu creato dal Gran Consi-glio il 20 dicembre 1982. Essoriunì una decina di istituti nonin grado di assicurare una me-dicina moderna e di qualità,gestiti da fondazioni private,fatta eccezione per l’OspedaleCivico di proprietà della Cittàdi Lugano. A quel tempo perdiagnosi e interventi appenacomplessi ci si doveva recarein Svizzera Interna, da cui ildiffuso detto «il miglior ospe-dale ticinese è il treno per Zuri-go». Molti, tra i meno giovani,hanno dovuto sperimentarequeste trasferte, non semprefacili per la distanza dal pro-prio domicilio, per luogo e per-sone poco o non conosciute e,non da ultimo, per le difficoltàderivanti dalla lingua. La crea-zione dell’EOC nel nostro Can-tone, nel campo della medicinaospedaliera, ma anche ambu-latoriale, ha rappresentato uncambiamento epocale. Nel sitodell’EOC si può leggere:«Siamo un ospedale multisito:assicuriamo alla popolazioneun’assistenza ospedaliera diqualità a costi adeguati su tut-to il territorio cantonale. Vo-gliamo rimanere il punto di ri-ferimento per la medicinad’urgenza e la medicina inten-siva; vogliamo consolidare lanostra leadership nel quadrodella medicina somatica acutae divenire un partner rico-nosciuto nel campo della ria-bilitazione specialistica. In-vestiamo nella formazione,esercitando appieno la nostraresponsabilità sociale verso icollaboratori e la collettività.Contribuiamo al progresso del-le conoscenze nel campo medi-co e infermieristico promuo-vendo una ricerca di elevatovalore scientifico… Condividia-mo i valori etici propri al servi-zio pubblico quali l’equitàd’accesso alle cure, l’attenzio-ne per le comunità locali e loscopo non lucrativo.»In questi anni l’EOC ha infattigarantito una medicina di qua-lità, assicurando una presenzain tutti i campi e la formazionedel personale sanitario. La pre-

senza di un settore privato ec-cezionalmente elevato rispettoal resto della Svizzera, pari aquasi il 50 % dei posti letto,addossò tuttavia al settorepubblico tutti i rischi, mentre lecliniche private si accaparraro-no i casi redditizi. Sorsero pureproblemi di doppioni, non vo-lendo il privato essere esclusoda taluni settori ritenuti finan-ziariamente redditizi dal profi-lo strettamente aziendale.La nuova pianificazione ospe-daliera, adottata dal Gran Con-siglio il 15 dicembre 2015, inseduta notturna, avrebbe potu-to chiarire i rapporti con il pri-vato e rafforzare il ruolo del-l’EOC, come entità centraleatta a garantire anche in futurouna medicina di alto livelloalla popolazione ticinese, sot-traendola per quanto possibilealle logiche mercantilistiche,sostenute in particolare dall’in-dustria farmaceutica (che fattu-ra in Svizzera i medicinali aldoppio dei prezzi praticati al-l’estero). In realtà è successonulla di tutto questo. Complicei cambiamenti intervenuti aivertici dell’EOC (nuovo diretto-re Giorgio Pellanda, in prece-denza responsabile di clinicheprivate) e del Dipartimento del-la sanità e dalla socialità (nuo-vo direttore Paolo Beltraminel-li, che non ha mai fatto misterodella sua vicinanza con le clini-che private), il Consiglio di am-ministrazione dell’EOC e il Con-siglio di Stato (all’unanimità?)proposero un incredibile salto

indietro nell’organizzazione delsettore sanitario, con ridimen-sionamenti significativi degliospedali pubblici e la privatiz-zazione parziale del Civico (Lu-gano) e della Carità (Locarno).La pianificazione ospedalieraadottata dal Gran Consiglio si-gnificherà la chiusura degliOspedali di Acquarossa e diFaido: verranno soppressi i re-parti di medicina e i servizi dipronto soccorso; ad Acqua-rossa verrà eliminato anche ilreparto di geriatria. Significal’indebolimento di diversiospedali regionali pubblici. AMendrisio i letti sub-acuti sa-ranno insufficienti; a Bellinzo-na saranno ridotti i posti lettodi medicina. I cittadini sarannochiamati a contribuire con 30franchi al giorno in caso di ri-covero nei reparti «acuti di mi-nore intensità» (AMI).Ma la pianificazione fa ancorapeggio: privatizza parzialmen-te l’Ospedale Civico e total-mente la Carità. Vediamo cosapropone.Verrà costituita una societàanonima denominata NewCoLocarno Salute SA compren-dente l’Ospedale la Carità e laclinica Santa Chiara di Locarno(CSC). Secondo uno studio ef-fettuato dall’Università dellaSvizzera italiana (agosto 2015)le azioni saranno ripartite inparti uguali tra EOC e CSC. IlConsiglio di amministrazionesarà formato da 5 persone, ri-partite in parti uguali.Il presidente dovrà essere una

persona indipendente dai dueazionisti e garantire un ruolo disuper partes. I due azionisti,dopo un periodo di quattro an-ni, potranno vendere le azionisecondo il loro piacimento. IlConsiglio di Stato avverte (os-servazioni del 18 novembre)che «sarebbe errato considera-re questi progetti un attacco alservizio pubblico. La prospet-tiva di una collaborazione del-l’EOC con le cliniche private …rappresenta un’opportunitàdel privato verso il pubblicoe non viceversa». Si tratta diun’affermazione che lasciasenza parole. Margaret That-cher quando privatizzava inGran Bretagna tutto quanto eraredditizio aveva perlomeno ilpudore di chiamare le cose conil proprio nome. Il nostro Go-verno vorrebbe far credere chela creazione di una SA con unospedale in precedenza di pro-prietà e gestito dall’EOC siaun rafforzamento nella sanitàpubblica e non uno smembra-mento e una privatizzazione.La stessa cosa vale per il Civicodi Lugano. Verrebbe creata an-che in questo caso una societàanonima con il reparto donna-madre-bambino dell’OspedaleCivico e con la clinica S. Annadi Sorengo, appartenente algruppo speculativo Genolier,tristemente famoso in Svizzeraper la sua politica aggressivasia nei confronti del personalesanitario sia verso la concor-renza degli ospedali pubblici.Nei due casi assistiamo a uno

scorporo dall’EOC, a Locarno diun intero Ospedale, e a Luganodi un importante e fondamen-tale settore della medicina. Suqueste due nuove entità la di-rezione dell’EOC non avrà piùnessuna competenza. Sarebbela fine dell’ospedale multisito,che ha garantito il successo ela crescita in qualità della sani-tà ospedaliera ticinese. Invecedi rafforzare la sanità residen-ziale pubblica, dopo esatta-mente 33 anni, il Gran Consi-glio ha decretato l’inizio dellafine dell’EOC e con esso degliOspedali pubblici. Con questadecisione si sostituisce un ser-vizio pubblico il cui obiettivo èla soddisfazione dei bisognidei cittadini, con un servizioprivato a scopo di lucro.Auspico vivamente che la po-polazione ticinese sappia direNO a una nuova privatizzazio-ne, che potrà soltanto portarea peggioramenti per i cittadini,come lo dimostrano tutti gliesempi in Svizzera e all’estero.

Graziano Pestonisegretario Associazione

per la difesa del servizio pubblico

Sanità, grave passo indietroGoverno e Parlamento vogliono privatizzare l’Ente ospedaliero cantonale!

frg

All’OBV di Mendrisio potrebbero essere soppresse delle specialità

Contro questa incredibiledecisione che indebolisce ilservizio pubblico è statolanciato un referendum daparte di PS e MPS. Il SEVsostiene il referendum einvita a firmare le cartolineinserite in questo numero dicontatto.sev e a rispedirleimmediatamente. Occorreopporsi con determinazionea una nuova privatizzazione,che porterà solo peggiora-menti.

Il comitato intende conse-gnare le firme alla cancelle-ria dello Stato mercoledì 3febbraio, promuovendoanche un momento dipartecipazione dellapopolazione.

FIRMATE!

SOTTOFEDERAZIONI ......

13contatto.sevN. 01/1621.1.2016

Dopo l’assassinio del premier israeliano Yitzak Ra-bin, Vauro Senesi, una delle firme più graffiantidella satira italiana pubblicò sul settimanale Cuo-re, una vignetta raffigurante il classico triangolocon al centro l’occhio divino, che tutto e tutti osser-va, con la dicitura «Ecco l’identikit del mandante».Commentò così da par suo la dichiarazione dell’as-sassino Ygal Amer, un fondamentalista ebreo, chesi disse «ispirato da Dio». Vi furono delle protestedegli ambienti religiosi, che ben prima di Bergo-glio rifiutavano di vedere associato il nome di Dioalla violenza, proteste ora riesplose, in modo mol-to più netto, dopo l’uscita dell’ultimo numero diCharlie Hebdo per l’anniversario della strage di unanno fa a Parigi. Nella copertina è raffigurato unsignore anziano, con una palandrana, barbuto, oc-chi sbarrati, cipiglio torvo, khalashnikov in spalla,vesti e mani sporche di sangue, il triangolo sullatesta per meglio identificarlo nel padreterno e lascritta «L’assassin court toujours», «L’assassino èsempre in fuga».Inevitabili e scontate le proteste di parte, vista an-che l’iconografia chiaramente cristiana della vi-gnetta. Così «L’Osservatore Romano» se l’è presacon la bandiera ingannatrice della laicità che nonriconosce la fede in Dio di ogni credente, di qua-lunque credo. Il quotidiano del Vaticano ha accu-sato il settimanale francese di volutamenteignorare quanto i leader religiosi, cristiani, musul-mani ed ebrei, vanno ripetendo da tempo controquanti predicano e praticano la violenza in nomedella religione. Alle nostre latitudini, il giornalistaGiuseppe Zois, firma «storica» del cattolicesimolocale, sul settimanale «Il Caffè» va oltre e giungead affiancare i giornalisti di Charlie Hebdo ai fon-damentalisti islamici: se quest’ultimi sgozzano innome di un loro dio, i primi sono scriteriati chepensando di fare ironia, contribuiscono a renderemolto più malato un mondo che lo è già abbon-dantemente.Scrive Zois: «Il vero Dio vorrebbe pace fra i popoli,non sangue». Ma si dà l’incontrovertibile fatto cheil dio biblico delle tre civiltà monoteistiche si siasempre contraddistinto, secondo quanto spiegatodai suoi autoinvestitesi rappresentanti, come san-guinario, vendicativo, bellicoso. E per millenni è innome di dio che questi rappresentanti hanno com-piuto e giustificato atrocità a non finire, con svaria-ti milioni di vittime innocenti.Forse la copertina di Charlie Hebdo va un po’ vistain questa prospettiva di continuità storica. In ognicaso, per dirla con Woody Allen, di certo non ce l’a-vevano con lui, (sempre che ci credano!) ma con ilsuo fan club.

DI GADDO MELANI

DENTRO LA CRONACA

Così è la satira

Alla riunione organizzata a Zu-rigo dalla Sottofederazione delpersonale tecnico di servizio(TS) il 21 novembre, e direttada Beat Jurt, si sono annunciatinumerosi colleghi, pronti asacrificare un sabato libero perdar forma insieme attivamenteal loro avvenire professionale.Da anni confrontata con la libe-ralizzazione sul mercato deltraffico merci nazionale e inter-nazionale, FFS Cargo ha vissu-to fino a oggi non pochi doloro-si processi di riduzioneoccupazionale. È assolutamen-te necessario migliorare la for-mazione e le competenze nelsettore del controllo e della si-curezza dei treni.I controllori tecnici Cargo (CTC)deplorano in particolare lamancanza di coordinamentonei team regionali di produzio-ne Cargo (RCP). Non dovrebbeaccadere che il CTC svolga pre-stazioni di manovra o di guidain misura maggiore dei suoicompiti primari al treno. Hannofatto discutere anche i cambia-

menti nello svolgimento delservizio di manovra e CTC aRBL (Limmattal). Il rappresen-tante della CoPe Cargo è chia-mato direttamente in causa.Nell’ambito della diagnosticadei veicoli P, Beat Jurt ha illu-strato il progetto di specialistain diagnostica della ferroviacon attestato professionale fe-derale. L’intento è di assicura-re il personale specializzatoper il futuro e di offrire un’atti-vità interessante sul mercatodel lavoro. Il SEV si augura dipoter convincere le FFS dellabontà di queste scelte. Una pri-ma consultazione risale a ini-zio dicembre. Il progetto ha ot-tenuto riscontri positivi sia fra ipresenti, sia fra i rappresen-tanti delle CoPe Cargo e Viag-giatori. In questo momento leFFS devono compiere sceltedecisive, per salvaguardare erafforzare il futuro della loroformazione professionale maanche con il reclutamento digiovani specialisti nei settorisicurezza dei treni, manuten-

zione dei veicoli e tecnica. Ipresenti si sono schierati sen-za riserve per il nostro sistemadi formazione duale e ritengo-no che le FFS sapranno capiree sostenere i vantaggi di un ti-rocinio professionale!Se davvero vogliamo mantene-re al nostro interno la manu-tenzione dei veicoli di ultimagenerazione, dobbiamo inizia-re sin da oggi il reclutamento ela formazione, in modo rapido,mirato e coerente. I punti ela-borati nell’ambito di due grup-pi – Cargo e Diagnostica – sa-ranno ripresi e trattati dallasottofederazione SEV TS e dal-la CoPe.Al termine dell’interessantegiornata, Beat Jurt ha chiestoche per il futuro (2017) vengadefinito un nuovo coordinatoreper l’organizzazione di questiincontri specialistici. Vi è inol-tre da augurarsi che le nuovefigure professionali trovino lagiusta accoglienza nella forma-zione FFS!

Beat Jurt

Lanciato nuovo progetto di formazioneper specialista in diagnostica della ferrovia

■ TS – Settori Diagnosi dei veicoli e Controllori tecnici

Dopo un anno ricco di eventicon incontri regolari durantel’estate, la Commissione giova-ni (CG) ha terminato il 2015con un evento altrettanto infor-male, ospite della Sottofedera-zione SEV VPT. Guidata da Da-niel Wollenmann, presidentedella sezione VPT SZU, la CGha potuto gettare uno sguardo

sull’interessante lavoro dellacentrale di comando della fer-rovia Sihltal Zürich Uetliberg.Alla visita è poi seguita l’asce-sa al Felsenegg con l’unica fu-nicolare del Cantone di Zurigo,ad oltre 800 metri di altitudi-ne, da dove si gode un panora-ma mozzafiato. Durante la ce-na, vecchi e nuovi membri si

sono intrattenuti con gli ospiti,stringendo nuovi contatti.La Gioventù SEV è pronta allesfide del 2016. Un anno che siannuncia molto appassionan-te, tanto per l’attività politicache sindacale. La Gioventù SEVnon esiterà ad esprimersi sulledecisioni imminenti e a colla-borare con le sezioni, poichésolo un SEV solidale è ancheun sindacato forte. Per dare aldibattito lo spazio necessario,nel programma annuale dellaGioventù SEV sono previste nu-merose nuove manifestazioni.Un grazie sentito a Lucie Wasere ad Eveline Tanner Steiner delsegretariato centrale, che congrande impegno hanno assicu-rato alla Gioventù SEV un aiutocompetente nel corso dell’an-no!

Stefan Bruderer

Una visita interessante di fine annoalla centrale della SZU

■ Gioventù SEV

zVg

......

14 AGENDAcontatto.sevN. 01/1621.1.2016

Giornata navigazione29 gennaio, battello SGV, Lucerna, inizio ore 10.

Giornata Bus-Gatu25 febbraio, Olten, Congress Hotel, inizio ore 10.

Giornata ferrovia (attenzione: ritrovo cambiato)3 marzo, su un battello del lago di Neuchâtel, ore 10.

Giornata dei pensionati17 marzo, Olten, Congress Hotel, inizio ore 10.

Assemblee disettore VPT 2016

L’assemblea avrà luogo alla Casa del Popolo di Bellinzona,con il seguente ordine del giorno:

1. Saluto e nomina del presidente del giorno2. Lettura ultimo verbale3. Relazione del presidente Massimo Piccioli4. Relazione di un segretario sindacale5. Rapporto del cassiere e dei revisori6. Nomine comitato, delegati e revisori7. Proposte per l’assemblea dei delegati8. Onoreficenze9. Eventuali

Seguirà un aperitivo offerto dalla sezione. Per la cena ci spo-steremo a Giubiasco al Caffé Locarno.

Chi desidera parteciparvi è pregato di annunciarsi presso:Massimo 0512 816 824 oThomas 079 505 04 57.

Vi attendiamo numerosi!

Il comitato LPV Ticino

Assemblea generale17 febbraio, ore 17.00Casa del Popolo, Bellinzona

■ LPV Ticino

UNITI SIAMO SEMPRE PIÙ FORTI

Convinci colleghe e colleghi ad aderire al SEV e vinci nuovi premi attraenti!

L’Unione sindacale svizzera – Ticino e Moesa (USS-Ti)mette a concorso un posto di

segretario/a sindacale – amministrativo/a 80–100 %per il suo segretariato e per quello delle colonie dei sindacati.

■ Compiti:- gestione amministrativa e sindacale del segretariato

- coordinamento riunioni a livello regionale

- contatti con le federazioni sindacali

- sostegno e promovimento attività commissioni

- partecipazione alle riunioni a livello nazionale

- promovimento attività formative

- coordinamento campagne sindacali

- gestione amministrativa e sindacale delle colonie e della casa polivalente

■ Si chiede:- condivisione dei valori del sindacato, interesse spiccato per il mondo del lavoro, buone conoscenze della

realtà cantonale e svizzera tanto dal profilo economico, sociale e culturale quanto dal profilo istituzionale,attenzione e sensibilità per le questioni migratorie e di genere;

- titolo universitario (un’adeguata esperienza può supplire alla mancanza di un titolo);

- ottima conoscenza della lingua italiana (capacità redazionali), ottima conoscenza di una seconda lingua

nazionale (francese o tedesco) e buone conoscenza della terza lingua nazionale (francese o tedesco);

- capacità di lavoro in gruppo, capacità di mediazione e di relazione;

- disponibilità a lavorare in orari irregolari e durante il fine settimana;

■ Si offre:- un lavoro interessante e variato

- prestazioni sociali di qualità

- una buona collaborazione

■ Sede di lavoro: Bellinzona■ Entrata in servizio: il più presto possibile

Le offerte sono da inoltrare a: USS Ticino e Moesa, Piazza Collegiata, 6500 Bellinzona , all’attenzione delpresidente Graziano Pestoni, entro il 15 febbraio 2016

Concorso per segretario/a sindacalee amministrativo/a

SOTTOFEDERAZIONI ......

15contatto.sevN. 01/1621.1.2016

Certi antichi sovrani sono passati alla storia condei soprannomi piuttosto inquietanti: Luigi il Fan-nullone, Giovanna la Pazza, Carlo il Cattivo, Ivan ilTerribile, Luigi l’Attaccabrighe, Thorfinn lo Spac-cacrani, Vlad l’Impalatore o Pedro il Crudele.Quest’ultimo era re Pietro I del Portogallo (1320–1367): aveva sposato una dama di corte, Ines diCastro, che suo padre fece poi uccidere, non ri-tenendola adeguata al suo rango. Allora Pedroguidò una rivolta contro il padre, finché non riuscìa deporlo. Ma, secondo alcune ricostruzioni bio-grafiche, alla cerimonia di insediamento volle co-munque al proprio fianco la regina defunta. Inpratica, la fece riesumare dal cimitero e ordinòche fosse vestita e puntellata, in modo che potes-se restare in piedi per l’incoronazione. Più checrudele, forse aveva qualche rotella fuori posto!Molti regnanti furono detronizzati; ma alcuni la-sciarono il trono più o meno spontaneamente, co-me Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero(quello «sul cui regno non tramontava mai il so-le»), che a un certo punto si ritirò in convento. Op-pure il re di Francia, Luigi Filippo, che in seguito aun’insurrezione popolare decise di rinunciare altrono talmente in fretta e furia da scrivere l’atto diabdicazione su una tovaglia! Una scelta più ro-mantica fu quella di Edoardo VIII, re d’Inghilterra:aveva creato scandalo per essersi innamorato diuna donna senza alcun titolo nobiliare, per giuntaamericana, divorziata e risposata! Così, nel 1936,rinunciò al trono pur di poter realizzare il suo«matrimonio impossibile» con Wallis Simpson.Era andato senz’altro peggio alla regina di Scozia,Maria Stuarda, quanto mai impopolare per via delsuo credo cattolico e dei suoi pessimi mariti. Nel1567 dovette lasciare il trono al figlio di un anno,fuggendo in Inghilterra dove sua cugina, Elisabet-ta I, invece di aiutarla la fece imprigionare e giu-stiziare. Andò meglio a Giacomo II d’Inghilterra:venne sì spodestato, sempre per la «colpa» diessere cattolico; ma riuscì a fuggire in Francia,mentre il parlamento inglese dichiarò che aveva«abdicato». In ogni caso la rinuncia al trono piùclamorosa fu quella dell’imperatore romano Dio-cleziano. Il grande persecutore dei cristiani nel305 a.C. si ritirò a coltivare cavoli nella propriaresidenza di Spalato e, quando gli fu chiesto ditornare a Roma a fare l’imperatore, rispose disar-mante: «Se vedeste uno dei cavoli che ho coltiva-to, capireste perché preferisco le gioie dell’ortoalle noie dell’impero».

ROBERTO DE ROBERTIS

A SPROPOSITO DI …

... sovraniIl 12 novembre scorso, il presi-dente Felix Murk ha accolto al-l’assemblea generale 51 mem-bri, il presidente sezionale VPTRhB Arnold Caviezel e il segre-tario sindacale SEV Peter Peyer.Murk si è detto particolarmentefelice per la presenza del no-vantunenne collega ChristianBernet.Un applauso ha sancito la ri-conferma del comitato per unaltro anno: presidente FelixMurk, cassiere Rolf Dietisheim,segretario Max Schmitz, mem-bri Georg Demont e AnnaSchmid, membro e revisoreCalvin Bäder. Durante lo scorsoanno abbiamo registrato la di-partita di undici affiliati, che ipresenti hanno onorato con unminuto di silenzio.Nel suo conciso resoconto, ilpresidente ha passato in ras-segna le attività dell’anno ap-pena trascorso, con la riunionedei pensionati, l’escursione di

giugno a Feldis, quella a See-gräben nell’Oberland zurighe-se e la riunione VPT a Svitto.Per il 2016 è in programma lavisita della fabbrica di tavole diardesia di Elm.Anche quest’anno al puntoonorificenze vi era la consegnadi numerosi attestati: tre colle-ghi sono stati premiati per 70anni, 13 per 60 anni e quattroper 50 anni di appartenenza alSEV.Pure approvato il rapporto fi-nanziario. Al momento il grup-po VPT RhB pensionati vanta289 membri. Vorremmo averenei nostri ranghi il maggior nu-mero possibile di affiliati. Poi-ché la Ferrovia retica conta an-che le sezioni ZPV e LPV, èdifficile raggiungere tutti i col-leghi pensionati. Dunque, an-nunciatevi al gruppo VPT.Il segretario SEV Peter Peyer hasuddiviso la sua relazione indue parti: una di natura pretta-

mente politica, dedicata in par-ticolare al raddoppio del SanGottardo. Egli ha ricordatol’appuntamento con le urne difine febbraio 2016 e sollecita-to a votare convinti NO al mes-saggio.La seconda parte ha toccatopiuttosto temi sindacali. Oltread informare che al momentola Cassa pensioni FFS presentaun grado di copertura del 115percento, si è accennato ancheall’imposizione fiscale dell’AGFVP.Il presidente ha infine ricorda-to la data della prossima as-semblea, che si terrà di nuovoa Thusis il 17 novembre 2016.Durante il rinfresco offerto,Martin Pfister ha mostrato unfilmato sulla vita della «carroz-za 2012» dal 1889 ai giorninostri.

Felix Murk

Pensionati sempre... attivi■ VPT RhB

Il presidente centrale AndreasMenet ha dato il benvenuto aidelegati all’AD per la riunionedi fine anno sul Flumserberg.Le nuove norme in materia didistribuzione nella RegioneCentro continuano a suscitarediscussioni e sono all’originedello scontento che regna fra ilpersonale del treno. La ZPVcomprende la difficile situazio-ne e si dice pronta a trovareuna soluzione ragionevole. Icolloqui con il settore VM sa-ranno continuati. Ci si attendechiaramente che le richiestedei diretti interessati sianoprese sul serio. La sottofedera-zione ha lanciato una petizionein cinque depositi, che ha rac-colto 383 firme.Non poche sezioni sindacalisoffrono per la mancanza diforze nuove. Purtroppo molticolleghi non osano assumere

la carica di presidente. Il comi-tato centrale ha a cuore il pro-blema e vuole sostenere fatti-vamente le colleghe e icolleghi disponibili. Durante il2016, nell’ambito di Movendola ZPV svolgerà vari corsi suquesto tema.I delegati RhB hanno comuni-cato l’avvio delle trattative sa-lariali. Gli agenti del treno fati-cano a comprendere perchémai, per risparmiare, le FFS vo-gliono rinunciare ad accompa-gnare con addetti alla sicurez-za i treni critici del mattinopresto. La ZPV segue attiva-mente l’evolvere della situazio-ne e all’occorrenza adotterà inecessari provvedimenti. Con-tro queste misure di risparmio,all’assemblea autunnale dellaRegione Ovest a Bienne è statalanciata una petizione, già pre-sentata alla direzione VM.

Come sottofederazione ZPVcrediamo decisamente che sirisparmi al posto sbagliato.Continueremo inoltre a tenereun elenco delle soppressioni diturni. Da gennaio a metà di-cembre, il PT ne aveva già se-gnalate 258. Grazie, continua-te ad annunciare i turnisoppressi a [email protected]. Solocosì la ZPV potrà rimanere par-te attiva in quest’ambito. I ri-sultati delle precedenti segna-lazioni sono già statisottoposti a VM.Thomas Walther, presidentedella CoPe VM, ha informatosulla nuova applicazione SO-PRE, la cui adozione (a giugno2016) è seguita con occhio at-tento da una commissione spe-ciale. I dettagli sono attual-mente valutati con la CoPe VMe la ZPV.

Janine Truttmann

Petizione contro i risparmi nella sicurezza■ Sottofederazione ZPV

www.sev-online.ch

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16 FOCUS.SEVcontatto.sevN. 01/1621.1.2016

Potete rispondere alla domandadel concorso entro mercoledì27 gennaio 2016:

inviando una cartolina postalecon nome, cognome, indirizzo esoluzione a: SEV, Photomystère,casella postale, 3000 Berna 6;per e-mail: inviando le stesseindicazioni della cartolina [email protected]; per internet: sul nostro sitowww.sev-online.ch cliccare sulbox «Photomystere» a destra sottol’agenda e riempire il formulariocon le indicazioni richieste.

Il nome della vincitrice o delvincitore sarà pubblicato sulnumero successivo.

Non verrà tenuta alcuna corri-spondenza sul concorso. Le vielegali sono escluse.

Sono in palio buoni Reka delvalore di 40 franchi, che verrannosorteggiati tra coloro che avrannodato la risposta esatta.

La foto dell’ultima edizione è statascattata alla stazione di Zofingen. Troverete una foto esplicativa sulsito www.sev-online.ch.

Il fortunato vincitore del set discrittura Caran d’Ache con il logoSEV è:

Josef Blättler di Wauwil,membro della sezione Lavori dellaSvizzera nord-occidentale.

Photomystère: «dov’è stata scattata questa foto?»

ma

La «Neue Zürcher Zeitung» hascritto di «Montagne senza piùcapitale», la «Frankfurter Allge-meine Zeitung» di una lotta perla sopravvivenza degli impiantidi risalita in Svizzera. In effetti,la penuria di neve che ha sinqui contraddistinto quest’in-verno, la sopravalutazione delfranco e le difficoltà economi-che stanno facendo soffrire leimprese di impianti di risalita.

Modalità inaccettabiliAmmortizzare le ingenti speseper impianti di risalita e di in-nevamento diventa sempre piùdifficile, per cui si cercano altrepossibilità di risparmio, cheimmancabilmente finisconoper coinvolgere anche il perso-nale. Presso la BDG, l’aziendadegli impianti di risalita diGstaad, si ricorre a metodi par-ticolarmente discutibili, chie-dendo ad ogni singolo dipen-dente di controfirmare pesantirinunce nell’ambito dell’orario

di lavoro e di riposo. Se è veroche la legge sulla durata del la-voro e la relativa ordinanza la-sciano un certo margine pereccezioni, è altresì vero chequeste devono essere concor-date con il sindacato o, in viaeccezionale, con una commis-

sione del personale regolar-mente costituita, ciò che pres-so la BDG non è avvenuto.L’azienda avrebbe inoltreun’altra possibilità per benefi-ciare di tutte le eccezioni previ-ste da LdL e OLdL: aderire al-l’associazione delle funivie del

Canton Berna. Invece di solida-rizzare con tutti i datori di lavo-ro seri dell’Oberland bernese,riconoscendo ai propri dipen-denti anche la tutela di un CCLquadro, i dirigenti di Gstaadpreferiscono forzare la manoper tentare di procurarsi van-

taggi unilaterali. Per il SEV,queste modalità sono inaccet-tabili. Qualora i responsabilinon volessero intendere ragio-ni, si riserva di aprire un proce-dimento presso l’Ufficio fede-rale dei trasporti.

Peter Peyer

Nella prestigiosa locali-tà, il personale vienechiamato alla cassa percompensare le conse-guenze della mancanzadi neve e di turisti.

Pressioni sul personale a GstaadImpianti di risalita in crisi

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Panorami magnifici, ma condizioni di lavoro miserabili.

Numerose aziende di impianti dirisalita si vedono costrette a farcapo al lavoro ridotto. Grazie aglisforzi del SEV, le modalità perfarvi capo sono più semplici, inparticolare grazie al fatto chel’annuncio non deve più avvenirein anticipo, ma può essere

inoltrato entro il 5 del mesesuccessivo. I dipendenti chevolessero chiarire se il propriodatore di lavoro può far capo allavoro ridotto, possono rivolgersiper un chiarimento ai sindacalistidel SEV.

Lavoro ridotto in crescita: nuove condizioni

Poter far capo ad un partneraffidabile per tutte le questioniriguardanti il proprio rapporto dilavoro è particolarmenteimportante proprio nei momentidi crisi. Dall’inizio della stagioneinvernale 2015/2016, il SEV hadeciso di offrire ai dipendentidelle imprese di risalita un’ade-

sione di prova, per la quale lepersone interessate possonosemplicemente telefonare alSEV. Del settore si occupano inparticolare i segretari sindacali:Roman Gugger,telefono 031 357 57 41e Peter Peyer,telefono 081 284 49 07.

Fate una prova come membri SEV