Contatto sev 2015 08

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GAA 6500 Bellinzona 1 Mutazioni: SEV casella postale 3000 Berna 6 N. 08 30 aprile 2015 91.mo anno Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch Pur senza entusiasmo, la conferenza CCL approva la convenzione. Pagina 5 Cassa pensione FFS Il progetto di coaching delle sezioni ha suscitato un’eco positiva, tanto da diventare definitivo. Pagine 2 e 3 Coaching delle sezioni La riforma previdenziale di Berset non va giù. Pagina 13 Donne USS In Svizzera vi è la maggior concentra- zione di ricchezza di tutte le nazioni dell’OCSE, con il 2% della popolazione che detiene un patrimonio uguale a quello del restante 98% della popola- zione. Il fatto che questi enormi patri- moni possono essere trasmessi esenti da imposte ai successori, rafforza sem- pre più questo processo di concentra- zione. Per contrastare questa tendenza dalle conseguenze nefaste anche dal punto di vista sociale, è stata lanciata l’inizia- tiva per un’imposta di successione, che risparmia le eredità di portata piccola e media e quindi le cerchie meno abbien- ti. Il 14 giugno, l’iniziativa popolare «Tassare le eredità milionarie per finan- ziare la nostra AVS» verrà sottoposta al voto. alle pagine 10, 11 e 12 Votazione del 14 giugno Le eredità in aiuto dell’AVS Assemblea di SBB Cargo International: sala stracolma alla Casa del Popolo di Bellinzona. Tante volti e tante voci per dare un mandato negoziale al sindacato. Che non è un assegno in bianco, ma un gesto per cercare di trovare una soluzio- ne sopportabile alla crisi innescata dal rapporto franco-euro. Ma qualsiasi misura di crisi deve essere definita nella sua portata e durata. a pagina 4 Macchinisti sul chi vive La giornata del lavoro è stata celebrata per la prima volta nel 1890. I 125 anni del Primo maggio ci offrono l’occasione per accendere i riflettori sulla storia, grazie allo storico del- l’economia Urs Anderegg, au- tore di un libro sul Primo mag- gio. Una riflessione a 360 gradi sulla dimensione storica del Primo maggio e con lo sguardo rivolto al futuro. Oggi il mondo del lavoro è sempre più sotto pressione e la concorrenza ha un impatto sempre più grande su chi lavo- ra, che si spinge spesso oltre la soglia del dolore. Nemmeno i trasporti pubblici sono al ri- paro dalla liberalizzazione e dalla corsa alla produttività, costi quel che costi. Il settore del trasporto merci ne è un emblema e il caso Crossrail - con il suo carico di deregola- mentazione - è al centro del- l’attenzione. Alla vigilia del Primo Maggio il SEV fa il punto in occasione della conferenza stampa dell’Unione sindacale svizzera Ticino e Moesa. alle pagine 6, 7, 8 e 9 Da 125 anni e in quasi tutto il mondo il Primo maggio è la gior- nata in cui si commemora la festa dei lavoratori e delle lavoratri- ci. Un momento privilegiato per richiamare l’attenzione sulle dif- ficoltà crescenti del mondo del lavoro. In Ticino appuntamento a Lugano Primo maggio 12:00 Apertura della cucina e del mercatino solidale in Piazza Manzoni 13:30 Ritrovo presso il Campo Marzio 14:00 Partenza del corteo 15:00 Interventi dal palco in Piazza Manzoni 16:00 Intrattenimento musicale 17:00 Inizio dei concerti: 18:00 Apertura della cucina 23:00 Fine Programma

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Page 1: Contatto sev 2015 08

GAA6500 Bellinzona 1

Mutazioni:SEV casella postale 3000 Berna 6

N. 08

30 aprile201591.mo anno

Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch

Pur senza entusiasmo,la conferenza CCLapprova la convenzione.

Pagina 5

Cassa pensione FFSIl progetto di coaching delle sezioni hasuscitato un’eco positiva, tanto da diventaredefinitivo.

Pagine 2 e 3

Coaching delle sezioniLa riformaprevidenziale diBerset non va giù.

Pagina 13

Donne USS

■ In Svizzera vi è la maggior concentra-zione di ricchezza di tutte le nazionidell’OCSE, con il 2% della popolazioneche detiene un patrimonio uguale aquello del restante 98% della popola-zione. Il fatto che questi enormi patri-moni possono essere trasmessi esentida imposte ai successori, rafforza sem-pre più questo processo di concentra-zione.

Per contrastare questa tendenza dalleconseguenze nefaste anche dal puntodi vista sociale, è stata lanciata l’inizia-tiva per un’imposta di successione, cherisparmia le eredità di portata piccola emedia e quindi le cerchie meno abbien-ti. Il 14 giugno, l’iniziativa popolare«Tassare le eredità milionarie per finan-ziare la nostra AVS» verrà sottoposta alvoto. alle pagine 10, 11 e 12

Votazione del 14 giugno

Le eredità in aiuto dell’AVSAssemblea di SBB Cargo International:sala stracolma alla Casa del Popolo diBellinzona. Tante volti e tante voci perdare un mandato negoziale al sindacato.Che non è un assegno in bianco, ma ungesto per cercare di trovare una soluzio-ne sopportabile alla crisi innescata dalrapporto franco-euro. Ma qualsiasimisura di crisi deve essere definita nellasua portata e durata.

a pagina 4

Macchinisti sul chi vive

La giornata del lavoro è statacelebrata per la prima volta nel1890. I 125 anni del Primomaggio ci offrono l’occasioneper accendere i riflettori sullastoria, grazie allo storico del-l’economia Urs Anderegg, au-tore di un libro sul Primo mag-gio. Una riflessione a 360gradi sulla dimensione storicadel Primo maggio e con losguardo rivolto al futuro.Oggi il mondo del lavoro èsempre più sotto pressione ela concorrenza ha un impattosempre più grande su chi lavo-ra, che si spinge spesso oltre

la soglia del dolore. Nemmenoi trasporti pubblici sono al ri-paro dalla liberalizzazione edalla corsa alla produttività,costi quel che costi. Il settoredel trasporto merci ne è unemblema e il caso Crossrail -con il suo carico di deregola-mentazione - è al centro del-l’attenzione. Alla vigilia delPrimo Maggio il SEV fa il puntoin occasione della conferenzastampa dell’Unione sindacalesvizzera Ticino e Moesa.

alle pagine 6, 7, 8 e 9

Da 125 anni e in quasi tutto il mondo il Primo maggio è la gior-nata in cui si commemora la festa dei lavoratori e delle lavoratri-ci. Un momento privilegiato per richiamare l’attenzione sulle dif-ficoltà crescenti del mondo del lavoro.

In Ticino appuntamento a Lugano

Primo maggio12:00

Apertura della cucina e del mercatino solidale in Piazza Manzoni

13:30 Ritrovo presso il Campo Marzio

14:00 Partenza del corteo

15:00 Interventi dal palco in Piazza Manzoni

16:00Intrattenimento musicale

17:00 Inizio dei concerti:

18:00 Apertura della cucina

23:00 Fine

Programma

Page 2: Contatto sev 2015 08

ATTUALITÀ ......

2contatto.sevN. 08/1530.4.2015

Il rapporto finale è stato pre-sentato al comitato diretta-mente dalla coach delle sezio-ni Elena Obreschkow, che hacurato il progetto per due anni,durante i quali ha constatatol’importanza, difficile da espri-mer in cifre concrete, del lavo-ro svolto dal SEV.Dal canto loro, i presidenti cen-trali hanno sottolineato come ifrutti dell’impegno di Elenasiano andati al di là delleaspettative, tanto da renderequesto incarico indispensabileper il SEV.

Curare le altre regionilinguisticheObreschkow ha tuttavia indica-to alcuni aspetti che andrannosviluppati, come l’attività nelleregioni non germanofone, re-state ai margini del progetto.A questo proposito, GiorgioTuti ha indicato come i prossi-

mi cambiamenti di personalein Svizzera romanda permette-ranno di rafforzare l’attività diassistenza alle sezioni, mentrein Ticino, il numero abbastanzacontenuto di sezioni e la vici-nanza della qualità dei contatticon il segretariato regionalepermettono di affermare che ilprogetto fosse di fatto già im-plementato.

Confermare il sostegnoalle sezioniIl concetto secondo il quale ilcontatto diretto con i membri,e quindi il reclutamento, com-pete in primo luogo alle sezio-ni ha trovato un’ulteriore con-ferma nella discussione. Neidue anni di progetto si è tutta-via potuto constatare comeuna migliore assistenza allesezioni possa rilanciarne le at-tività. Un presidente centraleha anche aggiunto di apprez-zare la collaborazione dellacoach, alla quale ha persinopotuto delegare parte dei com-piti sin qui svolti da lui stesso.Il comitato si è quindi espresso

chiaramente in favore dellaconferma del coaching.Elena, che l’anno scorso ha ri-preso anche la responsabilitàdelle attività di reclutamento,continuerà a curare entrambi i

campi. Per contenere il suo im-pegno entro limiti accettabili,vi sarà una stretta collabora-zione con il settore della comu-nicazione e della formazione.

Peter Moor

Assistenza costante alle Il comitato SEV ha approvato il rapporto conclusivo sul coaching delle sezioni

Il progetto di coachingdelle sezioni ha suscita-to un’eco positiva, tantoda diventare definitivo.

La stagione turistica 2015 dell’al-bergo Brenscino di Brissago èpartita a fine marzo. Con l’aiutodi un consulente esterno, i mesiinvernali hanno permesso di defi-nire diversi provvedimenti permigliorare l’economicità dell’al-bergo. Provvedimenti che, comeha sottolineato ancora una voltaAroldo Cambi nella sua veste didirettore della cooperativa dellecase di vacanza, erano assoluta-mente urgenti.

Per pareggiare i conti 2014, in-fatti, il SEV ha dovuto iniettarecirca mezzo milione di franchi el’albergo non è ormai più in gra-do di finanziare con i mezzi proprigli investimenti necessari.

L’occupazione ha fatto registrarenuovi cali, inserendosi da questopunto di vista nelle tendenza ge-nerale registrata in Ticino. È peròcalata anche la quota dei membriSEV che fanno capo al nostro al-bergo, attestatasi lo scorso annoall’un percento degli effettivi delsindacato.

L’assemblea dei delegati dellacooperativa (la cui composizioneè identica a quella del comitatoSEV) ha comunque approvato iconti, esprimendo la calda spe-ranza che i provvedimenti intra-presi possano sortire gli esitisperati.

Brenscino: superare la crisi

Trasporti più sicuri■ Nel 2014 il numero diincidenti nei trasporti pubblici equello dei feriti gravi sonodiminuiti, mentre si è registratoun aumento del numero dimorti. È quanto emerge dalrapporto sulla sicurezzapubblicato oggi dall’Ufficiofederale dei trasporti (UFT). Nelcomplesso, le cifre riconferma-no il livello di sicurezza moltoelevato dei trasporti pubblici el’ottima posizione della Svizzeranel confronto europeo. Nel 2014il numero di incidenti neitrasporti pubblici ha raggiunto illivello più basso degli ultimicinque anni, attestandosi a 230.Anche il numero di feriti gravi inSvizzera è sceso a 172 facendosegnare il valore più basso degliultimi tre anni, mentre il numerodi morti è salito a 41, ossia 11in più del 2013.

TILO crescee festeggia i 10 anni■ TILO SA chiude l’anno con unbilancio d’esercizio positivo. Nel2014 la domanda di trasporto inTicino ha fatto registrarenuovamente una crescita chesupera la media nazionale:+ 8,2% rispetto al 2013 supe-rando la soglia dei 9 milioni diviaggiatori trasportati. Anche lasoddisfazione dei clienti siconferma alta e in linea con irisultati dei sondaggi preceden-ti: l’84% della clientela siritiene complessivamentesoddisfatta del servizio offerto.L’anno scorso è stato inoltrecaratterizzato dalla messa inservizio parziale della lineaMendrisio-Varese con l’attiva-zione dei nuovi collegamentiTILO S40/S50 tra Mendrisio eStabio (inaugurata il 26 novem-bre 2014) e dall’introduzione inprima assoluta di un macchini-sta TILO interoperabile apposi-tamente formato per condurre iltreno in Svizzera ed in Italia.Con tutte queste ottimepremesse, TILO si appresta afesteggiare 10 anni di esisten-za. Durante il mese di giugno èpure previsto un evento percondividere e festeggiare ilsuccesso con la propriaclientela.

IN BREVE

Sono ormai quattro mesi cheI-IH rincorre il problema, senzariuscire a trovarvi rimedio.L’adeguamento del sistema hainfatti comportato diversi erro-ri di difficile individuazione eche in questi mesi non sonostati eliminati.Per esempio, vi sono supple-menti di pausa che non vengo-no conteggiati, oppure congedidi maternità non riconosciuti.Nel sistema SAP sono stati im-messi dati con scadenza al

31.12.9999… e collaboratrici ecollaboratori non ricevono con-teggi del tempo di lavoro com-prensibili, con la conseguenzache i conti del tempo di lavoro

da quattro mesi a questa partesono sbagliati. Ciò natural-mente è fonte di incertezza peril personale e crea una notevo-le mole di lavoro supplementa-

re ai quadri inferiori. Il SEV èintervenuto più volte chieden-do che si ponga rimedio a que-ste situazioni.«Evidentemente però i proble-mi al sistema sono molto seri»commenta il segretario SEV UrsHuber che segue la divisioneInfrastruttura. «Ma se non sivuole compromettere definiti-vamente l’ormai scarsa fiduciadei dipendenti nell’azienda,occorrono provvedimenti ur-genti per ripristinare un mini-mo di affidabilità. Per Huber èchiaro che le cause sono inter-ne alle FFS. «Hanno avuto giàin passato problemi di questotipo, che non hanno tuttaviamai raggiunto una simile am-piezza». pmo

Da tempo, il personaledella manutenzione diinfrastruttura (IH) nonpuò fare affidamento alrilievo del proprio tem-po di lavoro.

Rilievo del tempo disastrosoManutenzione Infrastruttura IH

frg

Presso I-IH bisogna fermare queste situazioni e risolverle.

ATTUALITÀ

...... 3

contatto.sevN. 08/1530.4.2015

sezioni■ La riunione di comitato è sta-ta in gran parte dedicata all’im-minente congresso, del qualeé stata chiamata ad esaminarenumerosi punti all’ordine delgiorno. Ha quindi emesso le pro-poste di elezione della presiden-za del congresso e della com-missione di verifica dellegestione, nonché le proprie rac-comandazioni sulle nuove pro-poste al congresso.■ Ha inoltre approvato il rego-lamento di seduta che preve-de, considerato il nutrito ordinedel giorno, una limitazione delladurata degli interventi a cinqueminuti. Ha poi approvato duepiccole modifiche agli statuti e,in seconda lettura, i documentiprogrammatici.■ La commissione di verificadella gestione ha anche rilevatocome il fondo di assistenzadel SEV, costituito nel 1940 edestinato alla promozione dellevacanze, non sia supportato da

un regolamento.Le incertezze le-gate alla coope-rativa delle casedi vacanza (vediriquadro) hannotuttavia indottoil comitato a so-prassedere allacreazione di unsimile regola-mento.■ Il comitato hapoi ratificato ladesignazione di due nuovi se-gretari sindacali nella perso-na del 36enne Felix Birchler,attivo dal 2013 al segretariatoregionale di San Gallo e del25enne Roman Gugger cheha iniziato a Berna nello stessoanno e che si occupare delle ITCnella regione di Berna. Il primoha studiato sociologia ed ha la-vorato alla VPOD, mentre il se-condo ha fatto una formazionedi commercio e lavorato alla

BLS ed in seguito al sindacatoUnia.■ Infine, il comitato ha ratifica-to la firma dei contratti col-lettivi di lavoro della RhB e diRhätia Werte SA, la società chegestisce il servizio di ristoro sulGlacier-Express. Si tratta del pri-mo CCL con questa filiale delleRhB, fondata già da tempo, sen-za che finora le fossero attribuiticompiti.

IL COMITATO IN BREVE

pmo

Il vicepresidente del comitato Danilo Tonina sicongratula con i nuovi segretari sindacali RomanGugger (a sinistra) e Felix Birchler.

La Casa del Popolo passa al Soccorso Operaio Ticino

Con la gestione che passa al Soccorso operaio Ticino, la Casa del Popolo di Bellinzona (con ilsuo apprezzato ristorante e i suoi servizi) diventa un’impresa sociale, coniugando alla perfe-zione tradizione sindacale, impegno sociale, accoglienza e buona cucina.

FFS Cargo International è la prima impresaferroviaria a chiedere provvedimenti concretiper compensare gli effetti del franco forte.Che la situazione sul fronte degli introiti deltrasporto merci sia peggiorata dopo il 15gennaio è chiaro anche al personale, al qualesi chiede ora di accettare certi provvedimenti,

nonostante nel merito non abbia nessuna re-sponsabilità (vedi articolo a pagina 4).

Per il personale, la priorità va alla salvaguar-dia dei posti di lavoro, tanto più che nel tra-sporto merci transfrontaliero sta crescendo lapressione sulle condizioni di lavoro svizzere.

L’adozione di provvedimenti limitativi può av-venire però solo a certe condizioni che sonooggetto di discussione con FFS Cargo Interna-tional. Condizioni di fondamentale importan-za per ogni provvedimento, quale per esem-pio l’aumento della durata del lavoro, sono ladefinizione di un chiaro limite temporale,nonché la verifica regolare delle condizioniquadro. Oltre a ciò va anche verificata l’effica-cia dei provvedimenti adottati, senza la qualeessi devono essere immediatamente revocati.

Queste condizioni implicano a loro volta unacompleta trasparenza da parte delle aziende.Un’altra condizione evidente è la garanziadell’occupazione per tutta la durata dell’ac-cordo su questi provvedimenti limitativi per ilpersonale, senza la quale ogni accordo nonsarebbe altro che un ulteriore sacrificio ri-chiesto al personale senza contropartita alcu-na.

Per contro, considerati tutti i delicatissimiaspetti legati alla liberalizzazione del traspor-to merci, non è possibile entrare nel merito diun allentamento della regola 50 : 50 per loscambio di prestazioni tra il personale esteroe quello svizzero, pena l’aggiunta di un ulte-riore problema a quello del calo degli introiti.

Una situazione che va evitata a ogni costo,anche nell’interesse delle stesse aziende.

EDITORIALE

«Franco forte: provvedimenti solo adeterminate condizioni!»

Barbara Spalinger, Vicepresidente SEV

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ATTUALITÀ ......

2contatto.sevN. 08/1530.4.2015

Il rapporto finale è stato pre-sentato al comitato diretta-mente dalla coach delle sezio-ni Elena Obreschkow, che hacurato il progetto per due anni,durante i quali ha constatatol’importanza, difficile da espri-mer in cifre concrete, del lavo-ro svolto dal SEV.Dal canto loro, i presidenti cen-trali hanno sottolineato come ifrutti dell’impegno di Elenasiano andati al di là delleaspettative, tanto da renderequesto incarico indispensabileper il SEV.

Curare le altre regionilinguisticheObreschkow ha tuttavia indica-to alcuni aspetti che andrannosviluppati, come l’attività nelleregioni non germanofone, re-state ai margini del progetto.A questo proposito, GiorgioTuti ha indicato come i prossi-

mi cambiamenti di personalein Svizzera romanda permette-ranno di rafforzare l’attività diassistenza alle sezioni, mentrein Ticino, il numero abbastanzacontenuto di sezioni e la vici-nanza della qualità dei contatticon il segretariato regionalepermettono di affermare che ilprogetto fosse di fatto già im-plementato.

Confermare il sostegnoalle sezioniIl concetto secondo il quale ilcontatto diretto con i membri,e quindi il reclutamento, com-pete in primo luogo alle sezio-ni ha trovato un’ulteriore con-ferma nella discussione. Neidue anni di progetto si è tutta-via potuto constatare comeuna migliore assistenza allesezioni possa rilanciarne le at-tività. Un presidente centraleha anche aggiunto di apprez-zare la collaborazione dellacoach, alla quale ha persinopotuto delegare parte dei com-piti sin qui svolti da lui stesso.Il comitato si è quindi espresso

chiaramente in favore dellaconferma del coaching.Elena, che l’anno scorso ha ri-preso anche la responsabilitàdelle attività di reclutamento,continuerà a curare entrambi i

campi. Per contenere il suo im-pegno entro limiti accettabili,vi sarà una stretta collabora-zione con il settore della comu-nicazione e della formazione.

Peter Moor

Assistenza costante alle Il comitato SEV ha approvato il rapporto conclusivo sul coaching delle sezioni

Il progetto di coachingdelle sezioni ha suscita-to un’eco positiva, tantoda diventare definitivo.

La stagione turistica 2015 dell’al-bergo Brenscino di Brissago èpartita a fine marzo. Con l’aiutodi un consulente esterno, i mesiinvernali hanno permesso di defi-nire diversi provvedimenti permigliorare l’economicità dell’al-bergo. Provvedimenti che, comeha sottolineato ancora una voltaAroldo Cambi nella sua veste didirettore della cooperativa dellecase di vacanza, erano assoluta-mente urgenti.

Per pareggiare i conti 2014, in-fatti, il SEV ha dovuto iniettarecirca mezzo milione di franchi el’albergo non è ormai più in gra-do di finanziare con i mezzi proprigli investimenti necessari.

L’occupazione ha fatto registrarenuovi cali, inserendosi da questopunto di vista nelle tendenza ge-nerale registrata in Ticino. È peròcalata anche la quota dei membriSEV che fanno capo al nostro al-bergo, attestatasi lo scorso annoall’un percento degli effettivi delsindacato.

L’assemblea dei delegati dellacooperativa (la cui composizioneè identica a quella del comitatoSEV) ha comunque approvato iconti, esprimendo la calda spe-ranza che i provvedimenti intra-presi possano sortire gli esitisperati.

Brenscino: superare la crisi

Trasporti più sicuri■ Nel 2014 il numero diincidenti nei trasporti pubblici equello dei feriti gravi sonodiminuiti, mentre si è registratoun aumento del numero dimorti. È quanto emerge dalrapporto sulla sicurezzapubblicato oggi dall’Ufficiofederale dei trasporti (UFT). Nelcomplesso, le cifre riconferma-no il livello di sicurezza moltoelevato dei trasporti pubblici el’ottima posizione della Svizzeranel confronto europeo. Nel 2014il numero di incidenti neitrasporti pubblici ha raggiunto illivello più basso degli ultimicinque anni, attestandosi a 230.Anche il numero di feriti gravi inSvizzera è sceso a 172 facendosegnare il valore più basso degliultimi tre anni, mentre il numerodi morti è salito a 41, ossia 11in più del 2013.

TILO crescee festeggia i 10 anni■ TILO SA chiude l’anno con unbilancio d’esercizio positivo. Nel2014 la domanda di trasporto inTicino ha fatto registrarenuovamente una crescita chesupera la media nazionale:+ 8,2% rispetto al 2013 supe-rando la soglia dei 9 milioni diviaggiatori trasportati. Anche lasoddisfazione dei clienti siconferma alta e in linea con irisultati dei sondaggi preceden-ti: l’84% della clientela siritiene complessivamentesoddisfatta del servizio offerto.L’anno scorso è stato inoltrecaratterizzato dalla messa inservizio parziale della lineaMendrisio-Varese con l’attiva-zione dei nuovi collegamentiTILO S40/S50 tra Mendrisio eStabio (inaugurata il 26 novem-bre 2014) e dall’introduzione inprima assoluta di un macchini-sta TILO interoperabile apposi-tamente formato per condurre iltreno in Svizzera ed in Italia.Con tutte queste ottimepremesse, TILO si appresta afesteggiare 10 anni di esisten-za. Durante il mese di giugno èpure previsto un evento percondividere e festeggiare ilsuccesso con la propriaclientela.

IN BREVE

Sono ormai quattro mesi cheI-IH rincorre il problema, senzariuscire a trovarvi rimedio.L’adeguamento del sistema hainfatti comportato diversi erro-ri di difficile individuazione eche in questi mesi non sonostati eliminati.Per esempio, vi sono supple-menti di pausa che non vengo-no conteggiati, oppure congedidi maternità non riconosciuti.Nel sistema SAP sono stati im-messi dati con scadenza al

31.12.9999… e collaboratrici ecollaboratori non ricevono con-teggi del tempo di lavoro com-prensibili, con la conseguenzache i conti del tempo di lavoro

da quattro mesi a questa partesono sbagliati. Ciò natural-mente è fonte di incertezza peril personale e crea una notevo-le mole di lavoro supplementa-

re ai quadri inferiori. Il SEV èintervenuto più volte chieden-do che si ponga rimedio a que-ste situazioni.«Evidentemente però i proble-mi al sistema sono molto seri»commenta il segretario SEV UrsHuber che segue la divisioneInfrastruttura. «Ma se non sivuole compromettere definiti-vamente l’ormai scarsa fiduciadei dipendenti nell’azienda,occorrono provvedimenti ur-genti per ripristinare un mini-mo di affidabilità. Per Huber èchiaro che le cause sono inter-ne alle FFS. «Hanno avuto giàin passato problemi di questotipo, che non hanno tuttaviamai raggiunto una simile am-piezza». pmo

Da tempo, il personaledella manutenzione diinfrastruttura (IH) nonpuò fare affidamento alrilievo del proprio tem-po di lavoro.

Rilievo del tempo disastrosoManutenzione Infrastruttura IH

frg

Presso I-IH bisogna fermare queste situazioni e risolverle.

ATTUALITÀ

...... 3

contatto.sevN. 08/1530.4.2015

sezioni■ La riunione di comitato è sta-ta in gran parte dedicata all’im-minente congresso, del qualeé stata chiamata ad esaminarenumerosi punti all’ordine delgiorno. Ha quindi emesso le pro-poste di elezione della presiden-za del congresso e della com-missione di verifica dellegestione, nonché le proprie rac-comandazioni sulle nuove pro-poste al congresso.■ Ha inoltre approvato il rego-lamento di seduta che preve-de, considerato il nutrito ordinedel giorno, una limitazione delladurata degli interventi a cinqueminuti. Ha poi approvato duepiccole modifiche agli statuti e,in seconda lettura, i documentiprogrammatici.■ La commissione di verificadella gestione ha anche rilevatocome il fondo di assistenzadel SEV, costituito nel 1940 edestinato alla promozione dellevacanze, non sia supportato da

un regolamento.Le incertezze le-gate alla coope-rativa delle casedi vacanza (vediriquadro) hannotuttavia indottoil comitato a so-prassedere allacreazione di unsimile regola-mento.■ Il comitato hapoi ratificato ladesignazione di due nuovi se-gretari sindacali nella perso-na del 36enne Felix Birchler,attivo dal 2013 al segretariatoregionale di San Gallo e del25enne Roman Gugger cheha iniziato a Berna nello stessoanno e che si occupare delle ITCnella regione di Berna. Il primoha studiato sociologia ed ha la-vorato alla VPOD, mentre il se-condo ha fatto una formazionedi commercio e lavorato alla

BLS ed in seguito al sindacatoUnia.■ Infine, il comitato ha ratifica-to la firma dei contratti col-lettivi di lavoro della RhB e diRhätia Werte SA, la società chegestisce il servizio di ristoro sulGlacier-Express. Si tratta del pri-mo CCL con questa filiale delleRhB, fondata già da tempo, sen-za che finora le fossero attribuiticompiti.

IL COMITATO IN BREVEpm

o

Il vicepresidente del comitato Danilo Tonina sicongratula con i nuovi segretari sindacali RomanGugger (a sinistra) e Felix Birchler.

La Casa del Popolo passa al Soccorso Operaio Ticino

Con la gestione che passa al Soccorso operaio Ticino, la Casa del Popolo di Bellinzona (con ilsuo apprezzato ristorante e i suoi servizi) diventa un’impresa sociale, coniugando alla perfe-zione tradizione sindacale, impegno sociale, accoglienza e buona cucina.

FFS Cargo International è la prima impresaferroviaria a chiedere provvedimenti concretiper compensare gli effetti del franco forte.Che la situazione sul fronte degli introiti deltrasporto merci sia peggiorata dopo il 15gennaio è chiaro anche al personale, al qualesi chiede ora di accettare certi provvedimenti,

nonostante nel merito non abbia nessuna re-sponsabilità (vedi articolo a pagina 4).

Per il personale, la priorità va alla salvaguar-dia dei posti di lavoro, tanto più che nel tra-sporto merci transfrontaliero sta crescendo lapressione sulle condizioni di lavoro svizzere.

L’adozione di provvedimenti limitativi può av-venire però solo a certe condizioni che sonooggetto di discussione con FFS Cargo Interna-tional. Condizioni di fondamentale importan-za per ogni provvedimento, quale per esem-pio l’aumento della durata del lavoro, sono ladefinizione di un chiaro limite temporale,nonché la verifica regolare delle condizioniquadro. Oltre a ciò va anche verificata l’effica-cia dei provvedimenti adottati, senza la qualeessi devono essere immediatamente revocati.

Queste condizioni implicano a loro volta unacompleta trasparenza da parte delle aziende.Un’altra condizione evidente è la garanziadell’occupazione per tutta la durata dell’ac-cordo su questi provvedimenti limitativi per ilpersonale, senza la quale ogni accordo nonsarebbe altro che un ulteriore sacrificio ri-chiesto al personale senza contropartita alcu-na.

Per contro, considerati tutti i delicatissimiaspetti legati alla liberalizzazione del traspor-to merci, non è possibile entrare nel merito diun allentamento della regola 50 : 50 per loscambio di prestazioni tra il personale esteroe quello svizzero, pena l’aggiunta di un ulte-riore problema a quello del calo degli introiti.

Una situazione che va evitata a ogni costo,anche nell’interesse delle stesse aziende.

EDITORIALE

«Franco forte: provvedimenti solo adeterminate condizioni!»

Barbara Spalinger, Vicepresidente SEV

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4 ATTUALITÀcontatto.sevN. 08/1530.4.2015

È stata una di quelle assem-blee ad alta tensione, precedu-ta da un’ora di presentazionedelle misure di crisi da partedella direzione di SBB CargoInternational. Benché i macchi-nisti non le mandino a dire, lelingue si sono slegate al mo-mento dell’assemblea del per-sonale, come è giusto che sia.Davanti a una sessantina dimacchinisti, i segretari sinda-cali del SEV Martin Allemann eAngelo Stroppini unitamenteal vicepresidente della LPV Ti-cino Thomas Giedemann, han-no illustrato la delicata situa-zione che si è creata a SBBCargo International dopo l’ab-bandono della soglia minimadi cambio tra franco e euro de-ciso in gennaio dalla Banca na-zionale svizzera. Una scelta

monetaria che ha scombusso-lato le carte, con cui oggil’azienda deve misurarsi. Madalla sala non sono mancate lecritiche: «Sono anni che siamosempre noi a dovere dare, adover mostrare spirito di sacri-ficio. E l’azienda? Che fa? Co-minciamo davvero ad essereun po’ stufi». A prevalere è sta-to però il senso di responsabi-lità. Perché se è vero che i mac-chinisti hanno sempre lottatoper conservare il loro posto dilavoro ingoiando a denti strettiqualche boccone amaro, sucerte cose non si possono fareconcessioni. Per esempio sulmantenimento della reciproci-tà delle prestazioni (cfr. box);su questo punto Thomas Gie-demann si è infatti inalberato:«La proporzione 50:50 tra sviz-zeri e italiani non si tocca. Neva del futuro del nostro lavo-ro». Parole sacrosante dette dachi in prima fila vive l’enormepressione della vicina Italia,con tutte le immaginabili con-seguenze.In questo mare in tempesta,Martin Allemann ha tuttavia te-nuto ben saldo il timone, chie-dendo all’assemblea un man-dato negoziale: «Purtroppo lasituazione che stiamo vivendonon l’abbiamo creata noi, ma

c’è, ce l’abbiamo davanti ai no-stri occhi. Possiamo solo cerca-re di trovare la migliore solu-zione possibile per attutire lacrisi e le misure per contener-la». Come l’aumento del tempodi lavoro, che non sarà un sa-crificio da poco. «Da voi nonchiedo un mandato negozialecon indicazioni precise sulleore, ma un atto di fiducia chemi consenta di avere quegli in-dispensabili margini di mano-vra per fare concessioni, tute-lando al massimo salari econdizioni di lavoro, anche invista del rinnovo del CCL, chescade a fine 2016».Angelo Stroppini ha ribaditoche le misure di crisi dovrannoavere una durata limitata neltempo e che occorre sempretenere presente l’importanzadel mantenimento dei salari edei posti di lavoro. Soprattuttoadesso e con una vertenzaaperta sulla questione Cross-rail. La situazione è piuttostointricata, perché l’azienda de-ve confrontarsi anche con i sin-dacati italiani e quelli tedeschi,sebbene in questi due paesi laquestione dell’euro non si po-ne. Molti nodi, tuttavia, nonsono ancora venuti al pettine.

Françoise Gehring

Sala stracolma alla Ca-sa del Popolo: tanti voltie tante voci per dare unmandato negoziale alsindacato. Che non è unassegno in bianco, maun gesto per cercare ditrovare una soluzionesopportabile alla crisiinnescata dal rapportofranco-euro.

Movimentata assemblea di SBB Cargo International a Bellinzona

Macchinisti con le idee in chiarofrg

Sala gremita dome-nica sera alla Casadel Popolo. Macchi-nisti in testa al tre-no anche quando sitratta di difenderele loro condizioni dilavoro.

Martin Allemann, Angelo Stroppini e Thomas Giedemann

Il segretario sindacale del SEV Martin Allemann, titolare dei negozia-ti con SBB Cargo International, ha ottenuto un chiaro mandato da partedell’assemblea: verificare l’ipotesi dell’aumento del tempo di lavoro pervenire incontro alle difficoltà dell’azienda, ma non a qualsiasi prezzo. I macchinisti hanno infatti chiesto:

■ Una convenzione che sia limitata nel tempo.

■ Le garanzie per i posti di lavoro.

■ Nessuna riduzione del salario.

■ Il rispetto dell’accordo sulla reciprocità delle prestazioni tra macchi-nisti svizzeri e italiani 50:50, siglato un anno fa. Un vincolo, questo, cheper i macchinisti non si tocca.

UN MANDATO CHIARO

Page 5: Contatto sev 2015 08

ATTUALITÀ ........

5contatto.sevN. 08/1530.4.2015

L’ambiente nella conferenzaCCL si è fatto estremamenteteso al momento di discuteree decidere le misure per lastabilizzazione della cassapensioni FFS. Misure che ladelegazione alle trattative di-retta dal vicepresidente SEVManuel Avallone ha riunito inun pacchetto giudicato «uti-le», ma per il quale «il perso-nale è chiamato a pagare unprezzo elevato».

Tre componenti contestateLe tre parti del contributo delpersonale (vedi riquadro) sonostate aspramente contestate.Una delegata ha per esempioricordato come: «i tre giorni divacanza, li abbiamo già pagaticon l’aumento della durata la-vorativa e ora dobbiamo rinun-ciarvi».Un altro delegato ha calcolatole perdite potenziali per il per-sonale, qualora il rincaro do-vesse attestarsi regolarmenteappena al di sotto dell’1,2 per-cento previsto dall’accordo.Le maggiori obiezioni sono pe-rò state rivolte contro le misurepossibili in caso di periodi didifficoltà economica. I delegatihanno infatti contestato la cor-relazione con le problematicheprevidenziali, oltre l’opportuni-tà di voler rimettere in discus-sione alcune disposizioni delCCL a soli sei mesi dalla sua en-trata in vigore.

Giovani penalizzati?La discussione ha approfonditoanche la portata di queste mi-sure per i giovani, che hannovalutato con molto scetticismoil pacchetto di misure, soprat-tutto per il fatto che il versa-

mento unico risulterà in terminiassoluti più cospicuo per i di-pendenti più anziani, ormai invista della pensione.

Una domanda in particolare èrimasta senza risposta: «perquanto tempo queste misuresono in grado di garantire lo

stato di salute della cassa?»René Windlin, segretario sinda-cale e rappresentante del per-sonale nel consiglio di fonda-zione della CP FFS, ha dovutointervenire più volte, spiegandocome la cassa oggi risulti piùstabile e come tutto il pacchettosia stato concepito per evitarenuove derapate verso una si-tuazione di sottocopertura.Un punto ha invece riscossol’accordo unanime dei presenti:la mancanza di comprensionesul fatto di essere chiamati apronunciarsi su di un similepacchetto di misure solo pochigiorni dopo la pubblicazionedel rapporto d’attività delle FFS,dal quale si può rilevare che ladirezione del gruppo si è con-cessa bonus di 700 000 franchisuperiori a quelli dell’anno pre-cedente. I delegati hanno illu-strato il loro risentimento solle-vando dei cartelli in cui hannochiesto ai dirigenti di partecipa-re concretamente alle misure.

A naso turatoPrima del voto, i delegati si so-no ancora riuniti per sottofede-razione. Gli interventi succes-sivi hanno riportato opinionidivergenti, ma anche la dispo-nibilità, a naso turato e a dentistretti, a sostenere il pacchetto,anche in considerazione del co-spicuo importo versato dalleFFS. Tale è poi stato l’esito delvoto, che a maggioranza, condue dozzine di voti contrari, haapprovato la convenzione.

Evitate riduzioni di renditaIl presidente SEV Giorgio Tutiha ringraziato i delegati per ildibattito controverso ma co-struttivo e per la sofferta deci-sione, nella volontà di evitareriduzioni di rendita e ha conclu-so ribadendo come «tra i sacri-fici del personale e i bonus deidirettori vi è una netta contrad-dizione, inaccettabile da tutti ipunti di vista».

Rinuncia ad aumentigenerali di stipendio e atre giorni di vacanza intre anni, nonché possi-bili deroghe al CCL incaso di problemi econo-mici. È il rospo da in-goiare in cambio dellastabilizzazione dellacassa pensioni FFS.

Rendite a caro prezzo!Pur senza entusiasmo, la conferenza CCL approva la convenzione per la stabilizzazione della cassa pensioni FFS

pmo

Messaggi chiari all’indirizzo dei direttori FFS: se il personale deve rinunciare a giorni di vacanza e ad aumenti salariali, è a dir pocorivoltante che la direzione del gruppo ottenga bonus aumentati di centinaia di migliaia di franchi.

Partecipazionedei dipendenti:■ Dal 2017 al 2020 non vi sa-ranno aumenti generali di sti-pendio, a meno che il rincaroannuo superi l’1,2 percento.Gli stipendi verranno aumen-tati solo a livello individualenel limite dello 0,8 percentodella massa salariale, comeda CCL.■ I dipendenti rinuncianoinoltre ad un giorno di vacanzal’anno dal 2016 al 2018.■ In caso di difficoltà econo-miche, FFS e partner sociali

possono convenire deroghedalle norme del diritto del la-voro volte a salvaguardare oc-cupazione (clausola di salva-guardia). Questi accordivarranno per il personale as-soggettato al CCL, ma le FFSadotteranno norme analogheanche per il personale concontratto secondo CO.

Partecipazione delle FFS:

■ A fine 2015 le FFS verse-ranno 690 milioni di franchialla cassa pensioni FFS.

INFO

Riassunto delle misure

Page 6: Contatto sev 2015 08

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6contatto.sevN. 08/1530.4.2015

■ Per quale ragione si inte-ressa al Primo maggio?

Urs Anderegg: Il Primo maggioè in qualche modo lo specchiodel movimento operaio. Sitratta di una sorta di sismogra-fo che mostra come si è svilup-pato il movimento operaio; siadal profilo culturale e politico,sia sul piano delle visioni delfuturo o del posizionamentosociale. Tutti questi aspetti siesprimono, in questo giornospeciale, in una sintesi.

■ La Festa del lavoro è statacelebrata per la prima voltanel 1890. Quest’anno fe-steggia il suo 125° anniver-sario, ma la ricorrenza nonè percepita nella sua am-piezza. Che succede?

Per molto tempo si è avuta laconsuetudine di sottolineare ilsignificato storico di questagiornata. Questo sguardo re-trospettivo è sempre stato unelemento forte, soprattutto inun momento storico in cui ilmovimento era giovane e lacoscienza di classe doveva an-cora svilupparsi. Agli albori deisindacati e della socialdemo-crazia, guardare alla storia eracentrale. Il perno era in fondouna sorta di «invention of tra-dition», ossia una giustifica-zione della propria storia, cheaveva anche il diritto di esiste-re. Oggi questa coscienza diclasse collettiva non esistepiù. Il ritorno alle proprie radi-ci si fa più esitante poiché ilmovimento operaio oggi èmolto frammentato.

■ Vorrebbe dire che oggi ilPrimo maggio è un mero ri-tuale?

È chiaramente un rito, ma checonserva precise funzioni, an-cora molto attuali. Negli anniCinquanta e Sessanta il Primomaggio esprimeva nella suaritualità la dimensione del ri-cordo, che oggi però è total-mente assente. Lo spazio delPrimo maggio è spesso sem-pre più occupato da temi poli-tici; proprio quest’anno, in oc-casione delle elezioni federalidi autunno, sono molti/e i/lecandidati/e invitati/e comeoratori/trici. Si trattata quindipiuttosto di una mobilitazionedell’elettorato. Allo stesso

tempo, è anche momento diincontro della sinistra, e ditutti i movimenti di sinistrache nel Primo maggio trovanoun senso di comunità.

■ Il Primo maggio ha una le-gittimità anche oggi?

Ma certamente! Il Primo mag-gio è chiaramente un’occasio-ne di mobilitazione della pro-pria base. Quest’anno a farlada padrone sono diversi temi:l’abolizione della soglia mini-ma di cambio franco-euro e,

soprattutto, l’iniziativa popola-re AVSplus in vista della vota-zione; non mancheranno ac-cenni in merito all’iniziativasulla tassa di successione. No-nostante tutte le differenze e idistinguo all’interno del movi-mento, c’è una comune consa-pevolezza: il mondo è semprepiù bipolare, privilegiati dauna parte e diseredati dall’al-tra. C’è in fondo un senso dicomunità della sinistra, perchési possono avere valori identi-ci e una corrispondente visio-ne del mondo, per esempioper quanto riguarda la solida-rietà con gli stranieri.

■ A titolo di confronto: unpaio di settimane prima cisono state le processionidel Venerdì santo, e fra po-co ci saranno quelle del

Corpus Domini; nell’inter-vallo il corteo dei lavoratorie delle lavoratrici. È davve-ro la stessa cosa?

(Ride) Il corteo del movimentooperaio ha profonde radicistoriche. Nelle prime marce,circa alla fine del secolo scor-so, i cortei erano caratterizzatida riferimenti alla cultura po-polare e a culture corporativi-stiche, in cui i fornai erano ve-stiti come panettiere, il fabbroferraio esibiva l’incudine e ilmartello, non come simboli

del successivo comunismo,ma come strumenti di lavoro.Un’altra caratteristica dei pri-mi cortei del Primo maggio ri-guardava il tema della salvez-za religiosa, salutando laprimavera con ghirlande difiori. Più tardi si è affermata laprospettiva delle idee sociali-ste che vedevano nel Primomaggio la primavera del mon-do. In ogni caso tutte le sfilatee i cortei hanno voluto e vo-gliono dimostrare il senso diappartenenza comune di ungruppo, sia esso religioso osociale, ma comunque in gra-do di rappresentare pubblica-mente un’unità. Questi sonoin fondo funzioni identiche,anche se evidentemente leprocessioni e i cortei del Pri-mo maggio non sono ovvia-mente la stessa cosa.

■ Il Primo maggio è ancheuna festa della primavera?

Chiaramente. Il Primo maggioè sempre stato un simbolo dicambiamento, indipendente-mente che avesse le forme diuna festa o di un giorno diprotesta. Ad esempio, a Ber-na, il corteo inizialmente par-tiva dal centro della città ver-so Wabern, dove c’era unafesta di primavera con i giochitipici delle feste campestri.

■ 2015–1890: possibili para-goni?

(Pensa molto tempo) Tuttosommato direi di sì. Una delleprime rivendicazioni era lagiornata di otto ore. Eravamoproprio agli albori del Primomaggio, quando dall’Australiaall’America il movimento ope-raio attivo prima del 1980,chiedeva le otto ore di lavorogiornaliere. Queste rivendica-zioni sono ancora attuali evanno ad aggiungersi alle ri-chieste di buoni contratti col-lettivi di lavoro, in cui la limi-tazione delle ore di lavoro èuna questione importante. In-somma qualche parallelismoc’è, ma non va in alcun modoenfatizzato: il movimento ope-raio del 1890 e quello di oggisono completamente diversi.Una classe operaia con unaidentità collettiva con unapropensione alla controcultu-ra, oggi non c’è più.

■ Eppure lei afferma che il1o maggio è giustificato.

Da 125 anni e in quasi tutto il mondo, il Primo maggio si commemora la festa dei lavoratori e delle lavoratrici

«Primo maggio:un senso di comunità»La giornata del lavoro è stata celebrata per la prima volta nel 1890. I 125 anni del Primo maggio ci offro-no l’occasione per accendere i riflettori sulla storia, grazie allo storico dell’economia Urs Anderegg, auto-re di un libro sul Primo maggio. Una riflessione a 360 gradi con lo sguardo rivolto al futuro.

«Il Primo maggio è chiaramente un rito, ma checonserva precise funzioni, ancora molto attuali»Urs Anderegg, storico dell’economia

Età 45

Famiglia sposato, tre figli

Professione docente di storiadell’economia alla Scuolauniversitaria professionale diBerna

Formazione nel 2007 haottenuto un dottorato in storiapresso l’Università di Berna.Nell’aprile del 2008 ha pubblica-to il libro «Der 1. Mai in derSchweiz – Vom Traum einerbesseren Welt».

Tempo libero sport e lettura

BIO

INTERVISTA

...... 7

contatto.sevN. 08/1530.4.2015

Esattamente, perché per i sa-lariati l’incertezza del lavoroesiste ancora. Dagli inizi finoad oggi, il Primo maggio è sta-to anche una piattaforma perle persone che non possonoesprimere le proprie preoccu-pazioni attraverso la via parla-mentare, come per esempiooggi i/le migranti. Inizialmen-te, lo era anche per la sinistra,che non era ancora rappre-sentata in Parlamento. Il Pri-mo maggio era quindi una

delle poche opportunità perparlare a un pubblico più va-sto, a cui presentare e con cuicondividere le rivendicazioni.

■ A volte gli articoli sui mediadanno però spazio solo aidanni collaterali dei cortei...

… è vero, Zurigo e le rivolte.Ma se penso all’anno scorso,la festa del lavoro è stato il te-ma principale del telegiornaledella sera «10 vor 10»; non si

sono focalizzati sulla manife-stazione e i cortei, ma sui te-mi centrali del lavoro e sul va-lore del lavoro in quanto tale.

■ Il suo libro dedicato al primomaggio è intitolato: «Der 1.Mai in der Schweiz – VomTraum einer besseren Welt»;Primo maggio solo un sognoallora?

In precedenza, l’atteggiamen-to era molto idealista. L’ideadel socialismo come primave-

ra del mondo o come il soldell’avvenire per la salvezzadel proletariato, aveva qual-cosa di molto utopico. L’obiet-tivo era di creare un nuovo or-dine sociale. Oggi queste ideesolo piuttosto marginali el’idea di lotta di classe appar-tiene di più all’estrema sini-stra o ai movimenti rivoluzio-nari e antifascisti.

■ La teoria di Marx secondo

cui ai lavoratori si deve con-cedere quanto basta per te-nerli buoni, parrebbe soddi-sfatta...

Lo Stato sociale ha integratomolte rivendicazioni del movi-mento operaio, smorzandoquindi forme rivendicative piùradicali. Durante la guerrafredda e l’anti-comunismo,molte richieste sono state re-legate in secondo piano e conle opportunità offerte dal con-sumismo, il movimento ope-raio classico si è in qualchemodo affievolito. Negli anniSessanta il corteo del Primomaggio a Zurigo era aperto daun maggiolino VW. Il messag-gio era chiaro: «Anche noioperai siamo diventati qual-cuno, siamo accettati nella so-cietà». L’auto in testa al cor-teo simboleggiava l’ascesasociale grazie all’appartenen-za alla società dei consumi.

■ Sette anni fa, quando cioèha pubblicato il suo libro, ildeclino della partecipazioneal Primo maggio era piutto-sto palese. Nel frattempo si

è invertita la rotta. Perché?Non condivido questa opinio-ne. A Zurigo c’è sempre statauna buona affluenza, ma l’ac-cento dei media era più sui di-sordini e meno sui contenuti.In molte località i cortei non cisono più e la partecipazionenon è aumentata. Ma ciò chesi può dire senz’altro è che laretorica sviluppata a partiredagli anni Novanta, è diventa-ta più chiara e tagliente. Pen-so per esempio alle iniziative:sul salario minimo o all’inizia-tiva 1:12. Le posizioni sonodiventate più marcate, ma sa-rebbe esagerato parlare di ra-dicalizzazione, riscontrabileforse solo verbalmente.

■ Il Primo maggio è uno spec-chio del movimento sinda-cale?

Certo. I sindacati sono gli or-ganizzatori e sanno bene chese non includono i nuovi mo-vimenti sociali, i movimentigiovanili e le organizzazioninon legate politicamente allasinistra, il Primo maggio per-de il suo significato. E proprio

questi movimenti più recentivogliono avere poco a che farecon i sindacati tradizionali.Oggi sempre più spesso il co-mitato organizzatore si vuolesganciare dai partiti ed è unabuona ricetta per ampliare labase sociale del Primo mag-gio. È anche un’occasione perverificare che posizione han-no assunto i sindacati all’in-terno della sinistra.

■ In altre parole, non solo ilPrimo maggio ha un futuro,ma anche i sindacati?

Ci sono le elezioni ma soprat-tutto i temi che hanno biso-gno di questa piattaforma.

Peter Moor

«Una classe operaia con una identitàcollettiva con una propensione allacontrocultura, oggi non c’è più»

pmo

Urs Anderegg, autore del libro «Der 1. Mai in der Schweiz – vom Traum einer besseren Welt», presso il suo luogo di lavoro, l’università professionale di Berna.

Page 7: Contatto sev 2015 08

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6contatto.sevN. 08/1530.4.2015

■ Per quale ragione si inte-ressa al Primo maggio?

Urs Anderegg: Il Primo maggioè in qualche modo lo specchiodel movimento operaio. Sitratta di una sorta di sismogra-fo che mostra come si è svilup-pato il movimento operaio; siadal profilo culturale e politico,sia sul piano delle visioni delfuturo o del posizionamentosociale. Tutti questi aspetti siesprimono, in questo giornospeciale, in una sintesi.

■ La Festa del lavoro è statacelebrata per la prima voltanel 1890. Quest’anno fe-steggia il suo 125° anniver-sario, ma la ricorrenza nonè percepita nella sua am-piezza. Che succede?

Per molto tempo si è avuta laconsuetudine di sottolineare ilsignificato storico di questagiornata. Questo sguardo re-trospettivo è sempre stato unelemento forte, soprattutto inun momento storico in cui ilmovimento era giovane e lacoscienza di classe doveva an-cora svilupparsi. Agli albori deisindacati e della socialdemo-crazia, guardare alla storia eracentrale. Il perno era in fondouna sorta di «invention of tra-dition», ossia una giustifica-zione della propria storia, cheaveva anche il diritto di esiste-re. Oggi questa coscienza diclasse collettiva non esistepiù. Il ritorno alle proprie radi-ci si fa più esitante poiché ilmovimento operaio oggi èmolto frammentato.

■ Vorrebbe dire che oggi ilPrimo maggio è un mero ri-tuale?

È chiaramente un rito, ma checonserva precise funzioni, an-cora molto attuali. Negli anniCinquanta e Sessanta il Primomaggio esprimeva nella suaritualità la dimensione del ri-cordo, che oggi però è total-mente assente. Lo spazio delPrimo maggio è spesso sem-pre più occupato da temi poli-tici; proprio quest’anno, in oc-casione delle elezioni federalidi autunno, sono molti/e i/lecandidati/e invitati/e comeoratori/trici. Si trattata quindipiuttosto di una mobilitazionedell’elettorato. Allo stesso

tempo, è anche momento diincontro della sinistra, e ditutti i movimenti di sinistrache nel Primo maggio trovanoun senso di comunità.

■ Il Primo maggio ha una le-gittimità anche oggi?

Ma certamente! Il Primo mag-gio è chiaramente un’occasio-ne di mobilitazione della pro-pria base. Quest’anno a farlada padrone sono diversi temi:l’abolizione della soglia mini-ma di cambio franco-euro e,

soprattutto, l’iniziativa popola-re AVSplus in vista della vota-zione; non mancheranno ac-cenni in merito all’iniziativasulla tassa di successione. No-nostante tutte le differenze e idistinguo all’interno del movi-mento, c’è una comune consa-pevolezza: il mondo è semprepiù bipolare, privilegiati dauna parte e diseredati dall’al-tra. C’è in fondo un senso dicomunità della sinistra, perchési possono avere valori identi-ci e una corrispondente visio-ne del mondo, per esempioper quanto riguarda la solida-rietà con gli stranieri.

■ A titolo di confronto: unpaio di settimane prima cisono state le processionidel Venerdì santo, e fra po-co ci saranno quelle del

Corpus Domini; nell’inter-vallo il corteo dei lavoratorie delle lavoratrici. È davve-ro la stessa cosa?

(Ride) Il corteo del movimentooperaio ha profonde radicistoriche. Nelle prime marce,circa alla fine del secolo scor-so, i cortei erano caratterizzatida riferimenti alla cultura po-polare e a culture corporativi-stiche, in cui i fornai erano ve-stiti come panettiere, il fabbroferraio esibiva l’incudine e ilmartello, non come simboli

del successivo comunismo,ma come strumenti di lavoro.Un’altra caratteristica dei pri-mi cortei del Primo maggio ri-guardava il tema della salvez-za religiosa, salutando laprimavera con ghirlande difiori. Più tardi si è affermata laprospettiva delle idee sociali-ste che vedevano nel Primomaggio la primavera del mon-do. In ogni caso tutte le sfilatee i cortei hanno voluto e vo-gliono dimostrare il senso diappartenenza comune di ungruppo, sia esso religioso osociale, ma comunque in gra-do di rappresentare pubblica-mente un’unità. Questi sonoin fondo funzioni identiche,anche se evidentemente leprocessioni e i cortei del Pri-mo maggio non sono ovvia-mente la stessa cosa.

■ Il Primo maggio è ancheuna festa della primavera?

Chiaramente. Il Primo maggioè sempre stato un simbolo dicambiamento, indipendente-mente che avesse le forme diuna festa o di un giorno diprotesta. Ad esempio, a Ber-na, il corteo inizialmente par-tiva dal centro della città ver-so Wabern, dove c’era unafesta di primavera con i giochitipici delle feste campestri.

■ 2015–1890: possibili para-goni?

(Pensa molto tempo) Tuttosommato direi di sì. Una delleprime rivendicazioni era lagiornata di otto ore. Eravamoproprio agli albori del Primomaggio, quando dall’Australiaall’America il movimento ope-raio attivo prima del 1980,chiedeva le otto ore di lavorogiornaliere. Queste rivendica-zioni sono ancora attuali evanno ad aggiungersi alle ri-chieste di buoni contratti col-lettivi di lavoro, in cui la limi-tazione delle ore di lavoro èuna questione importante. In-somma qualche parallelismoc’è, ma non va in alcun modoenfatizzato: il movimento ope-raio del 1890 e quello di oggisono completamente diversi.Una classe operaia con unaidentità collettiva con unapropensione alla controcultu-ra, oggi non c’è più.

■ Eppure lei afferma che il1o maggio è giustificato.

Da 125 anni e in quasi tutto il mondo, il Primo maggio si commemora la festa dei lavoratori e delle lavoratrici

«Primo maggio:un senso di comunità»La giornata del lavoro è stata celebrata per la prima volta nel 1890. I 125 anni del Primo maggio ci offro-no l’occasione per accendere i riflettori sulla storia, grazie allo storico dell’economia Urs Anderegg, auto-re di un libro sul Primo maggio. Una riflessione a 360 gradi con lo sguardo rivolto al futuro.

«Il Primo maggio è chiaramente un rito, ma checonserva precise funzioni, ancora molto attuali»Urs Anderegg, storico dell’economia

Età 45

Famiglia sposato, tre figli

Professione docente di storiadell’economia alla Scuolauniversitaria professionale diBerna

Formazione nel 2007 haottenuto un dottorato in storiapresso l’Università di Berna.Nell’aprile del 2008 ha pubblica-to il libro «Der 1. Mai in derSchweiz – Vom Traum einerbesseren Welt».

Tempo libero sport e lettura

BIO

INTERVISTA

...... 7

contatto.sevN. 08/1530.4.2015

Esattamente, perché per i sa-lariati l’incertezza del lavoroesiste ancora. Dagli inizi finoad oggi, il Primo maggio è sta-to anche una piattaforma perle persone che non possonoesprimere le proprie preoccu-pazioni attraverso la via parla-mentare, come per esempiooggi i/le migranti. Inizialmen-te, lo era anche per la sinistra,che non era ancora rappre-sentata in Parlamento. Il Pri-mo maggio era quindi una

delle poche opportunità perparlare a un pubblico più va-sto, a cui presentare e con cuicondividere le rivendicazioni.

■ A volte gli articoli sui mediadanno però spazio solo aidanni collaterali dei cortei...

… è vero, Zurigo e le rivolte.Ma se penso all’anno scorso,la festa del lavoro è stato il te-ma principale del telegiornaledella sera «10 vor 10»; non si

sono focalizzati sulla manife-stazione e i cortei, ma sui te-mi centrali del lavoro e sul va-lore del lavoro in quanto tale.

■ Il suo libro dedicato al primomaggio è intitolato: «Der 1.Mai in der Schweiz – VomTraum einer besseren Welt»;Primo maggio solo un sognoallora?

In precedenza, l’atteggiamen-to era molto idealista. L’ideadel socialismo come primave-

ra del mondo o come il soldell’avvenire per la salvezzadel proletariato, aveva qual-cosa di molto utopico. L’obiet-tivo era di creare un nuovo or-dine sociale. Oggi queste ideesolo piuttosto marginali el’idea di lotta di classe appar-tiene di più all’estrema sini-stra o ai movimenti rivoluzio-nari e antifascisti.

■ La teoria di Marx secondo

cui ai lavoratori si deve con-cedere quanto basta per te-nerli buoni, parrebbe soddi-sfatta...

Lo Stato sociale ha integratomolte rivendicazioni del movi-mento operaio, smorzandoquindi forme rivendicative piùradicali. Durante la guerrafredda e l’anti-comunismo,molte richieste sono state re-legate in secondo piano e conle opportunità offerte dal con-sumismo, il movimento ope-raio classico si è in qualchemodo affievolito. Negli anniSessanta il corteo del Primomaggio a Zurigo era aperto daun maggiolino VW. Il messag-gio era chiaro: «Anche noioperai siamo diventati qual-cuno, siamo accettati nella so-cietà». L’auto in testa al cor-teo simboleggiava l’ascesasociale grazie all’appartenen-za alla società dei consumi.

■ Sette anni fa, quando cioèha pubblicato il suo libro, ildeclino della partecipazioneal Primo maggio era piutto-sto palese. Nel frattempo si

è invertita la rotta. Perché?Non condivido questa opinio-ne. A Zurigo c’è sempre statauna buona affluenza, ma l’ac-cento dei media era più sui di-sordini e meno sui contenuti.In molte località i cortei non cisono più e la partecipazionenon è aumentata. Ma ciò chesi può dire senz’altro è che laretorica sviluppata a partiredagli anni Novanta, è diventa-ta più chiara e tagliente. Pen-so per esempio alle iniziative:sul salario minimo o all’inizia-tiva 1:12. Le posizioni sonodiventate più marcate, ma sa-rebbe esagerato parlare di ra-dicalizzazione, riscontrabileforse solo verbalmente.

■ Il Primo maggio è uno spec-chio del movimento sinda-cale?

Certo. I sindacati sono gli or-ganizzatori e sanno bene chese non includono i nuovi mo-vimenti sociali, i movimentigiovanili e le organizzazioninon legate politicamente allasinistra, il Primo maggio per-de il suo significato. E proprio

questi movimenti più recentivogliono avere poco a che farecon i sindacati tradizionali.Oggi sempre più spesso il co-mitato organizzatore si vuolesganciare dai partiti ed è unabuona ricetta per ampliare labase sociale del Primo mag-gio. È anche un’occasione perverificare che posizione han-no assunto i sindacati all’in-terno della sinistra.

■ In altre parole, non solo ilPrimo maggio ha un futuro,ma anche i sindacati?

Ci sono le elezioni ma soprat-tutto i temi che hanno biso-gno di questa piattaforma.

Peter Moor

«Una classe operaia con una identitàcollettiva con una propensione allacontrocultura, oggi non c’è più»

pmo

Urs Anderegg, autore del libro «Der 1. Mai in der Schweiz – vom Traum einer besseren Welt», presso il suo luogo di lavoro, l’università professionale di Berna.

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8 REGIONEcontatto.sevN. 08/1530.4.2015

Il caso Crossrail – azienda ditrasporto merci assurta allecronache per il dumping sala-riale – è tutt’altro che chiusaed è al centro di due periziecontrapposte: una dell’Ufficiofederale dei trasporti e unacommissionata dal SEV.I contenuti della perizia ester-na fatta eseguire dall’Ufficio fe-derale dei trasporti (UFT) – allaquale comunque il SEV ne hagià contrapposta una propria –riguardano anche il Ticino, per-ché proprio a Bellinzona hasede il deposito principale diSBB Cargo International, a cuifanno capo una settantina dimacchinisti.Questa azienda di trasportomerci opera precisamente nelmercato transfrontaliero ferro-viario. Il CCL negoziato nel2012, giungerà a scadenzal’anno prossimo, in un climatutt’altro che sereno e distesoe contrassegnato dalla que-stione del franco forte. Il SEV èdunque seriamente preoccupa-to, anche se FFS Cargo e BLSCargo hanno a loro volta presole distanze dalle conclusionidella perizia voluta dall’UFT, inbase alla quale il riferimentodei salari in ambito transfron-taliero potrebbe essere quelloin uso nei Paesi vicini.È altrettanto ovvio che in unmercato liberalizzato – malgra-do spetti sempre all’Ufficio fe-derale dei trasporti l’ultima pa-rola – questa perizia apre le

porte al dumping salariale. Unsegnale tutt’altro che positivo,soprattutto in vista dell’apertu-ra di Alptransit, che renderàancora più attrattivo il traspor-to ferroviario delle merci attra-verso le Alpi.Il SEV non vuole che il traspor-to delle merci su rotaia si tra-sformi in una giungla come lo ègià quello su strada, perchéproprio la progressiva aperturaal mercato del settore esigeche vi siano delle regole chiaree precise in merito alle condi-zioni di lavoro del personale; iltrasporto delle merci su rotaiaè ancora sotto controllo e rego-lamentato grazie ai CCL. E cosìdeve restare anche in futuro sevogliamo che il lavoro sia decli-nato nella dignità.Ma Crossrail si è sempre rifiu-tata di sedersi attorno al tavoloper negoziare un contratto, ac-cusando poi i sindacati di in-transigenza. Questo la dicelunga sulle tensioni nel mondodel lavoro, che covano comebrace sotto la cenere.È in questo clima rovente chesi confrontano le due perizie:quella commissionata dall’Uffi-cio federale dei trasporti, se-condo cui i salari in ambitotransfrontaliero potrebbero es-sere adeguati ai salari dei Pae-

si vicini; gli esperti contattatidal SEV sostengono invece chele società ferroviarie con sedein Svizzera (come Crossrail)operanti nel traffico transfron-taliero, devono rispettare ildiritto e le norme del lavorovigenti in Svizzera. Concreta-mente significa rispettare l’ar-ticolo 8 d della Legge federalesulle ferrovie, in base a cui perottenere una concessione perl’utilizzo della rete svizzera,vanno applicate le condizionidi lavoro del settore esistentinel nostro Paese.

Altro che i 3600 franchi lordipagati ai macchinisti da Cross-rail, salari ben al di sotto dei5000 franchi che vengono nor-malmente pagati al personaledi locomotiva presso FFS Cargoe BLS Cargo.Se l’Ufficio federale dei tra-sporti dovesse decidere di fareproprie le conclusioni dellaperizia da lui commissionato, ildumping salariale sarà servito.E sarà servito addirittura dallaConfederazione. Uno scandalosenza se e senza ma, che ri-schia di travolgere anche il

traffico passeggeri se non siargineranno con tutti i mezzi econ tutte le forze queste onda-te impetuose di liberismo sfre-nato. Un liberismo che recente-mente è riecheggiato sotto lacupola di Palazzo federale. IlConsiglio nazionale ha accoltouna mozione della commissio-ne dei trasporti per incaricareil Consiglio federale di elabora-re un progetto di trasformazio-ne della divisione del trasportomerci delle FFS (FFS Cargo SA)in un’azienda autonoma, indi-pendente dalle FFS. Uno sce-nario, questo, che peserebbecome un macigno anche sulleOfficine di Bellinzona.

Angelo Stroppini

Nemmeno i trasporti pubblici sono al riparo dalla liberalizzazione e dalla cor-sa alla produttività, costi quel che costi. Il settore del trasporto merci ne è unemblema. Alla vigilia del Primo Maggio il SEV fa il punto in occasione dellaconferenza stampa dell’USS Ticino e Moesa.

L’ombra del dumping di StatoPrimo Maggio a Lugano per richiamare l’attenzione sul mondo del lavoro

Lo sguardo del SEV resta attento a 360 gradi anche in altri comparti FFS, specialmente in vista dell’apertura diAlptransit. Un tema di stretta attualità riguarda la rivendicazione del personale treno per la scorta sui trenilungo la vecchia linea del Gottardo, attribuita alle FFS fino alla fine 2017. Per il SEV e la ZPV su questi treniInterregio il doppio accompagnamento non può essere messo in discussione. L’incidente nella galleria delloZimmerberg avvenuto nel 2006, ha dimostrato che la presenza di due agenti è indispensabile per garantire lasicurezza, come nel caso dell’incendio di quasi dieci anni fa. La doppia scorta è tanto più necessaria in caso diincendio in gallerie elicoidali, come quelle presenti sulla vecchia linea del Gottardo; sono strutture che hannooltre cento anni di vita. Nella galleria supermoderna più lunga del mondo ci sono giustamente moderneinfrastrutture di sicurezza. Tralasciare la sicurezza sulla vecchia linea del Gottardo sarebbe semplicementeinaccettabile. Per questo SEV e ZPV non intendono mollare la presa: sicurezza significa anche garanzia per ilservizio pubblico. Servizio pubblico che riguarda anche le nuove stazioni in costruzione a Lugano e Bellinzona:edifici complessi e moderni vanno bene, ma devono essere accompagnati da strutture con personale qualifica-to a supporto della clientela. Insomma il SEV non vuole stazioni che pullulano solo di biglietterie automatiche.Occorre garantire un vero servizio alla clientela ampliando gli orari di apertura degli sportelli e assicurandopersonale che può garantire la necessaria consulenza all’utenza. Perché servizio pubblico è anche questo: nonrimpiazzare persone capaci di dialogare con macchine spesso difficili da usare. Angelo Stroppini

L’UTENZA AL CENTRO DEI SERVIZI

Page 9: Contatto sev 2015 08

12:00 Apertura della cucina e del mercatino

solidale in Piazza Manzoni

13:30 Ritrovo presso il Campo Marzio

14:00 Partenza del corteo

15:00 Interventi dal palco in Piazza Manzoni

16:00Intrattenimento musicale

17:00 Inizio dei concerti:

18:00 Apertura della cucina

23:00 Fine

Programma

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10contatto.sevN. 08/1530.4.2015

n Svizzera vi è la maggiorconcentrazione di ricchezzadi tutte le nazioni dell’OC-

SE, con il 2% della popolazio-ne che detiene un patrimoniouguale a quello del restante98 % della popolazione. Il fattoche questi enormi patrimonipossono essere trasmessiesenti da imposte ai successo-ri, rafforza sempre più questoprocesso di concentrazione.Per contrastare questa tenden-za dalle conseguenze nefasteanche dal punto di vista socia-le, è stata lanciata l’iniziativaper un’imposta di successione,che risparmia le eredità di por-tata piccola e media e quindi lecerchie meno abbienti.

Rafforzare il modello svizzeroLa maggior parte dei cantoniha sempre riscosso una tassadi successione, ma la pressio-ne generata dalla concorrenzafiscale ha indotto molti di loroad esonerare i successori diret-ti, mentre le eredità a parentipiù lontani vengono tassate inmisura differenziata, ma chepuò giungere sino al 49 per-cento.L’iniziativa vuole eliminarequeste disparità e rendere piùtrasparente il sistema di impo-sizione, trasmettendo dai can-toni alla Confederazione lacompetenza di riscuotere letasse di successione. L’iniziati-

I va non chiede quindi una nuo-va tassa, ma si limita a propor-re una riforma del sistema.I cantoni verrebbero indenniz-zati delle perdite derivanti dalcambiamento di sistema trami-te il riversamento di 1/3 degliintroiti dell’imposta nazionale.

Sgravare i redditi del lavoroIl presidente dell’associazionepromotrice dell’iniziativa Hei-ner Studer, già consigliere na-zionale e presidente del partitoevangelico, ha sottolineato insede di conferenza stampal’aspetto liberale dell’iniziati-va: «già nel 2002, l’allora Con-sigliere federale Kaspar Villigeraveva lanciato l’idea di una im-posta federale sulle successio-ni e le donazioni, che sarebberisultata più equa del sistemaattuale. Non limitarsi a tassarei redditi dal lavoro, ma include-re anche altre fonti è senz’altroanche una rivendicazione libe-rale.»

Contro una ripartizione iniquadella ricchezzaPer Christian Levrat, presiden-te del PS svizzero, la priorità vadata alla lotta contro l’iniquaripartizione del patrimonio «sepersino il Credit Suisse defini-sce la Svizzera come una na-zione «dalle disuguaglianzemolto elevate» per quanto ri-guarda la ripartizione della ric-

chezza, la situazione è vera-mente allarmante». Tra le na-zioni economicamente piùavanzate, solo gli USA e HongKong presentano una situazio-ne ancora peggiore da questopunto di vista. «Una classificadi cui la Svizzera non può an-dar fiera».

Puntuale e moderataRegula Rytz, copresidente deiVerdi ha sottolineato come«l’imposta sulle successioninon voglia rivoluzionare il si-stema, ma si limiti a proporneun adeguamento mirato. Valoripatrimoniali sino a 2 milioni difranchi potranno essere tra-mandati esenti da imposte,non solo ai discendenti diretti,ma anche ai parenti. A sotto-stare all’imposta saranno percontro eredità più importantiche superano i 2 milioni. Lacasa dei genitori o l’orologiod’oro dello zio non sono quinditoccati dall’iniziativa».

L’iniziativa non nuoceall’economiaLa presidente del PEV Marian-ne Streiff ha contestato la dif-fusa affermazione che l’iniziati-va nuoce all’economia delpaese. «Gli iniziativisti hannoprestato molta attenzione astrutturare la riforma fiscale in

Votazioni federali del 14 giugno: si all’imposta sulle successioni

Il 14 giugno, l’iniziativa popolare «Tassare le eredità milionarie per finanziare la nostra AVS (Riformadell’imposta sulle successioni)» verrà sottoposta al voto di popolo e cantoni. Il 17 aprile, le organizza-zioni promotrici dell’iniziativa – PEV, Unione sindacale svizzera, PS e Verdi – hanno ufficialmente dato ilvia alla loro campagna, presentando gli argomenti a sostegno di un’imposta nazionale sulle successioni.

Tassare le eredità milionarieper rafforzare l’AVS

«Se dobbiamo pagare imposte sugli stipendi e sulle vincite delle lotterie,non vedo perché invece chi eredita importi ingenti,

oltre 2 milioni di franchi, senza nessun impegno particolare non debba pagarenessuna imposta.»

Giorgio Tuti, presidente SEV

Patri

ck L

üthy

/IMAG

Opre

ss.c

om

continua a pagina 12

■ La competenza di riscuotere un’imposta sulle successioni e sulledonazioni sarà trasferita dai Cantoni alla Confederazione (nuovoart. 129a della Costituzione federale). I cantoni saranno indennizzati perla perdita della loro competenza rendendoli partecipi nella misura di1/3 del gettito dell’imposta. Le imposte cantonali di successionesaranno abrogate.

■ In futuro, l’AVS sarà finanziata anche da una parte del gettitodell’imposta sulle successioni e sulle donazioni (supplemento all’art.112 della Costituzione federale). 2/3 del gettito saranno destinati inmodo vincolante all’AVS.

■ Oggetto dell’imposta sarà l’eredità delle persone fisiche, il cuiultimo domicilio si trova in Svizzera o la cui successione viene aperta inSvizzera. Non saranno tassati invece i singoli eredi. L’imposta sulla do-nazione verrà percepita dal donatore.

■ Detrazioni elevate eviteranno un aggravio del ceto medio:• Importo esente generale: CHF 2 milioni Una coppia di coniugi, per esempio, può quindi lasciare in eredità lacasa famigliare con un valore sino a 4 milioni.• Importo esente per donazioni occasionali: CHF 20 000 per anno eper beneficiario

■ Liberalità a coniugi / partner registrati e a persone giuridichelibere da imposta saranno esentate.

■ L’imposta avrà un’aliquota unitaria del 20 %.

■ Nel caso di eredità inerenti imprese o aziende agricole, pertutelare la loro esistenza e i posti di lavoro, saranno applicati sgraviimportanti sulla loro stima e le aliquote fiscali. Il comitato d’iniziativapresume che l’assemblea federale fisserà uno sgravio del 5 % sull’ali-quota e una considerevole quota esente da imposta, fino a 50 milioni difranchi, nella legge federale.

■ Aziende agricole possono essere trasmesse esenti da imposta segli eredi ne assumono la gestione per almeno 10 anni. Venissero meno aquesto impegno, l’imposta verrebbe percepita pro rata per gli annimancanti.

L’INIZIATIVA IN BREVE

DOSSIER

...... 11

contatto.sevN. 08/1530.4.2015

Edou

ard

Rieb

en

I promotori Christian Levrat (PS), Paul Rechsteiner (USS), Marianne Streiff (PEV), Regula Rytz (Verdi) e Heiner Studer (PEV) davanti alla fontana della giustizia di Berna.

■ Come mai il SEV raccoman-da di approvare l’iniziativasull’imposta di successio-ne il prossimo 14 giugno?

Giorgio Tuti: anzitutto, il SEVha contribuito con migliaia difirme alla riuscita di questainiziativa, per cui è logico cheraccomandi anche di soste-nerla in votazione. L’impostadi successione è una propostaequa e ragionevole sia dalpunto di vista economico siada quello legale. Se dobbia-mo pagare imposte sugli sti-pendi e sulle vincite delle lot-terie, non vedo perché invecechi eredita importi ingenti, ol-tre 2 milioni di franchi, senzanessun impegno particolarenon debba pagare nessunaimposta. Oltretutto, questaimposta permetterebbe al-l’AVS di rafforzarsi, incassan-do circa 2 miliardi di franchiall’anno, di cui in questo mo-do beneficeremmo tutti.

■ I sondaggi lasciano peròpoche speranze a questainiziativa. Perché gli argo-menti degli oppositori pas-sano meglio dei nostri?

Dobbiamo constatare ancorauna volta che i nostri avversarifanno leva sui timori e le pauredella gente e non esitano nem-meno a ricorrere a menzogne,per esempio quando afferma-no che tutti dovranno in futuropagare la tassa di successio-ne. Va invece ricordato che

successioni sino a due milionisono esenti da imposta e chesolo sull’importo che superaquesto limite viene percepitaun’imposta del 20%. Lavoratri-ci e lavoratori «normali» nonsaranno quindi toccati da que-sta nuova tassa.

■ Gli avversari ricordano peròche sugli importi delle suc-cessioni sono già state pa-gate le imposte sul redditoe sulla sostanza.

Detto così, nemmeno questoè del tutto vero ed è un altroesempio dei metodi utilizzatidagli oppositori. È vero cheogni franco di salario vienetassato ma è anche vero cheal giorno d’oggi i patrimoni in-genti, ed è di quelli che stia-mo parlando, vengono accu-mulati in borsa, per lo piùesenti da imposte. E ciò è par-ticolarmente ingiusto.

■ Senza il sostegno dell’im-

posta di successione, qualipossibilità di successorimangono all’iniziativaAVSplus?

Secondo me, AVSplus avràcomunque le sue carte da gio-care, in quanto risponde adun’esigenza acuta, tanto cheil SEV ha raccolto in brevissi-mo tempo oltre 20 000 firme.Le rendite AVS non sono piùstate ritoccate in termini realidal lontano 1975.Un loro adeguamento allarealtà odierna, aumentandoledel 10 percento , ossia di 200franchi per le persone sole edi 350 per i coniugi non èquindi un lusso, ma una ne-cessità. Se poi potessimo fi-nanziare buona parte di que-sti aumenti con i proventidell’imposta di successione,tanto meglio. Ma anche in ca-so contrario, non potremo evi-tare di aumentare le renditeAVS.

Fi

Quattro domande sull’imposta di successione al presidente SEV Giorgio Tuti

«Il SEV vi ha contribuito con migliaia di firme»

EVP

Giorgio Tuti ha aiutato Heiner Studer anche a consegnare le firme per l’iniziativa, il 15 febbraio 2013.

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n Svizzera vi è la maggiorconcentrazione di ricchezzadi tutte le nazioni dell’OC-

SE, con il 2% della popolazio-ne che detiene un patrimoniouguale a quello del restante98 % della popolazione. Il fattoche questi enormi patrimonipossono essere trasmessiesenti da imposte ai successo-ri, rafforza sempre più questoprocesso di concentrazione.Per contrastare questa tenden-za dalle conseguenze nefasteanche dal punto di vista socia-le, è stata lanciata l’iniziativaper un’imposta di successione,che risparmia le eredità di por-tata piccola e media e quindi lecerchie meno abbienti.

Rafforzare il modello svizzeroLa maggior parte dei cantoniha sempre riscosso una tassadi successione, ma la pressio-ne generata dalla concorrenzafiscale ha indotto molti di loroad esonerare i successori diret-ti, mentre le eredità a parentipiù lontani vengono tassate inmisura differenziata, ma chepuò giungere sino al 49 per-cento.L’iniziativa vuole eliminarequeste disparità e rendere piùtrasparente il sistema di impo-sizione, trasmettendo dai can-toni alla Confederazione lacompetenza di riscuotere letasse di successione. L’iniziati-

I va non chiede quindi una nuo-va tassa, ma si limita a propor-re una riforma del sistema.I cantoni verrebbero indenniz-zati delle perdite derivanti dalcambiamento di sistema trami-te il riversamento di 1/3 degliintroiti dell’imposta nazionale.

Sgravare i redditi del lavoroIl presidente dell’associazionepromotrice dell’iniziativa Hei-ner Studer, già consigliere na-zionale e presidente del partitoevangelico, ha sottolineato insede di conferenza stampal’aspetto liberale dell’iniziati-va: «già nel 2002, l’allora Con-sigliere federale Kaspar Villigeraveva lanciato l’idea di una im-posta federale sulle successio-ni e le donazioni, che sarebberisultata più equa del sistemaattuale. Non limitarsi a tassarei redditi dal lavoro, ma include-re anche altre fonti è senz’altroanche una rivendicazione libe-rale.»

Contro una ripartizione iniquadella ricchezzaPer Christian Levrat, presiden-te del PS svizzero, la priorità vadata alla lotta contro l’iniquaripartizione del patrimonio «sepersino il Credit Suisse defini-sce la Svizzera come una na-zione «dalle disuguaglianzemolto elevate» per quanto ri-guarda la ripartizione della ric-

chezza, la situazione è vera-mente allarmante». Tra le na-zioni economicamente piùavanzate, solo gli USA e HongKong presentano una situazio-ne ancora peggiore da questopunto di vista. «Una classificadi cui la Svizzera non può an-dar fiera».

Puntuale e moderataRegula Rytz, copresidente deiVerdi ha sottolineato come«l’imposta sulle successioninon voglia rivoluzionare il si-stema, ma si limiti a proporneun adeguamento mirato. Valoripatrimoniali sino a 2 milioni difranchi potranno essere tra-mandati esenti da imposte,non solo ai discendenti diretti,ma anche ai parenti. A sotto-stare all’imposta saranno percontro eredità più importantiche superano i 2 milioni. Lacasa dei genitori o l’orologiod’oro dello zio non sono quinditoccati dall’iniziativa».

L’iniziativa non nuoceall’economiaLa presidente del PEV Marian-ne Streiff ha contestato la dif-fusa affermazione che l’iniziati-va nuoce all’economia delpaese. «Gli iniziativisti hannoprestato molta attenzione astrutturare la riforma fiscale in

Votazioni federali del 14 giugno: si all’imposta sulle successioni

Il 14 giugno, l’iniziativa popolare «Tassare le eredità milionarie per finanziare la nostra AVS (Riformadell’imposta sulle successioni)» verrà sottoposta al voto di popolo e cantoni. Il 17 aprile, le organizza-zioni promotrici dell’iniziativa – PEV, Unione sindacale svizzera, PS e Verdi – hanno ufficialmente dato ilvia alla loro campagna, presentando gli argomenti a sostegno di un’imposta nazionale sulle successioni.

Tassare le eredità milionarieper rafforzare l’AVS

«Se dobbiamo pagare imposte sugli stipendi e sulle vincite delle lotterie,non vedo perché invece chi eredita importi ingenti,

oltre 2 milioni di franchi, senza nessun impegno particolare non debba pagarenessuna imposta.»

Giorgio Tuti, presidente SEV

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■ La competenza di riscuotere un’imposta sulle successioni e sulledonazioni sarà trasferita dai Cantoni alla Confederazione (nuovoart. 129a della Costituzione federale). I cantoni saranno indennizzati perla perdita della loro competenza rendendoli partecipi nella misura di1/3 del gettito dell’imposta. Le imposte cantonali di successionesaranno abrogate.

■ In futuro, l’AVS sarà finanziata anche da una parte del gettitodell’imposta sulle successioni e sulle donazioni (supplemento all’art.112 della Costituzione federale). 2/3 del gettito saranno destinati inmodo vincolante all’AVS.

■ Oggetto dell’imposta sarà l’eredità delle persone fisiche, il cuiultimo domicilio si trova in Svizzera o la cui successione viene aperta inSvizzera. Non saranno tassati invece i singoli eredi. L’imposta sulla do-nazione verrà percepita dal donatore.

■ Detrazioni elevate eviteranno un aggravio del ceto medio:• Importo esente generale: CHF 2 milioni Una coppia di coniugi, per esempio, può quindi lasciare in eredità lacasa famigliare con un valore sino a 4 milioni.• Importo esente per donazioni occasionali: CHF 20 000 per anno eper beneficiario

■ Liberalità a coniugi / partner registrati e a persone giuridichelibere da imposta saranno esentate.

■ L’imposta avrà un’aliquota unitaria del 20 %.

■ Nel caso di eredità inerenti imprese o aziende agricole, pertutelare la loro esistenza e i posti di lavoro, saranno applicati sgraviimportanti sulla loro stima e le aliquote fiscali. Il comitato d’iniziativapresume che l’assemblea federale fisserà uno sgravio del 5 % sull’ali-quota e una considerevole quota esente da imposta, fino a 50 milioni difranchi, nella legge federale.

■ Aziende agricole possono essere trasmesse esenti da imposta segli eredi ne assumono la gestione per almeno 10 anni. Venissero meno aquesto impegno, l’imposta verrebbe percepita pro rata per gli annimancanti.

L’INIZIATIVA IN BREVE

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contatto.sevN. 08/1530.4.2015

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I promotori Christian Levrat (PS), Paul Rechsteiner (USS), Marianne Streiff (PEV), Regula Rytz (Verdi) e Heiner Studer (PEV) davanti alla fontana della giustizia di Berna.

■ Come mai il SEV raccoman-da di approvare l’iniziativasull’imposta di successio-ne il prossimo 14 giugno?

Giorgio Tuti: anzitutto, il SEVha contribuito con migliaia difirme alla riuscita di questainiziativa, per cui è logico cheraccomandi anche di soste-nerla in votazione. L’impostadi successione è una propostaequa e ragionevole sia dalpunto di vista economico siada quello legale. Se dobbia-mo pagare imposte sugli sti-pendi e sulle vincite delle lot-terie, non vedo perché invecechi eredita importi ingenti, ol-tre 2 milioni di franchi, senzanessun impegno particolarenon debba pagare nessunaimposta. Oltretutto, questaimposta permetterebbe al-l’AVS di rafforzarsi, incassan-do circa 2 miliardi di franchiall’anno, di cui in questo mo-do beneficeremmo tutti.

■ I sondaggi lasciano peròpoche speranze a questainiziativa. Perché gli argo-menti degli oppositori pas-sano meglio dei nostri?

Dobbiamo constatare ancorauna volta che i nostri avversarifanno leva sui timori e le pauredella gente e non esitano nem-meno a ricorrere a menzogne,per esempio quando afferma-no che tutti dovranno in futuropagare la tassa di successio-ne. Va invece ricordato che

successioni sino a due milionisono esenti da imposta e chesolo sull’importo che superaquesto limite viene percepitaun’imposta del 20%. Lavoratri-ci e lavoratori «normali» nonsaranno quindi toccati da que-sta nuova tassa.

■ Gli avversari ricordano peròche sugli importi delle suc-cessioni sono già state pa-gate le imposte sul redditoe sulla sostanza.

Detto così, nemmeno questoè del tutto vero ed è un altroesempio dei metodi utilizzatidagli oppositori. È vero cheogni franco di salario vienetassato ma è anche vero cheal giorno d’oggi i patrimoni in-genti, ed è di quelli che stia-mo parlando, vengono accu-mulati in borsa, per lo piùesenti da imposte. E ciò è par-ticolarmente ingiusto.

■ Senza il sostegno dell’im-

posta di successione, qualipossibilità di successorimangono all’iniziativaAVSplus?

Secondo me, AVSplus avràcomunque le sue carte da gio-care, in quanto risponde adun’esigenza acuta, tanto cheil SEV ha raccolto in brevissi-mo tempo oltre 20 000 firme.Le rendite AVS non sono piùstate ritoccate in termini realidal lontano 1975.Un loro adeguamento allarealtà odierna, aumentandoledel 10 percento , ossia di 200franchi per le persone sole edi 350 per i coniugi non èquindi un lusso, ma una ne-cessità. Se poi potessimo fi-nanziare buona parte di que-sti aumenti con i proventidell’imposta di successione,tanto meglio. Ma anche in ca-so contrario, non potremo evi-tare di aumentare le renditeAVS.

Fi

Quattro domande sull’imposta di successione al presidente SEV Giorgio Tuti

«Il SEV vi ha contribuito con migliaia di firme»

EVP

Giorgio Tuti ha aiutato Heiner Studer anche a consegnare le firme per l’iniziativa, il 15 febbraio 2013.

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12 DOSSIERcontatto.sevN. 08/1530.4.2015

modo da risparmiare le azien-de famigliari e le fattorie, con irispettivi posti di lavoro. L’arti-colo costituzionale attribuisceall’assemblea federale la facol-tà di prevedere per questeaziende un limite esente daimposta superiore e un tassod’imposizione inferiore. Il co-mitato d’iniziativa pensa ad unlimite esente da imposta di 50milioni e ad un tasso d’imposi-zione tra il 5 e il 20 percento».

Contributo equo e appropriatoper l’AVSL’Unione sindacale svizzera hasottolineato l’importanza diquesta riforma per rafforzarel’AVS, pilastro fondamentaledelle istituzioni sociali del no-stro paese. «Che i più ricchiereditieri debbano, tramitel’imposta di successione, ver-sare un ulteriore contributo al-l’AVS costituisce un minimo dicompensazione tra le genera-zioni più anziane. Questo con-tributo è reso ancora più im-portante dal fatto che con l’etàaumentano anche le disparitàsociali e finanziarie. Ma anchele generazioni più giovani po-tranno beneficiare di questacompensazione sociale», haindicato il presidente dell’USSPaul Rechsteiner.

Un’imposizione moderataed equaL’imposta di successione èstrutturata senza progressio-ne e corrisponde al 20% del-l’importo imponibile. In que-sto modo risulta chiara ecomprensibile. Il tasso del20% risulta assolutamenteconcorrenziale rispetto a quel-li praticati dalle principali na-zioni dell’OCSE (Germania30 %, Gran Bretagna e USA40 %, Francia 45%) .

L’iniziativa popolare «tassarele eredità milionarie per finan-ziare la nostra AVS (riformadell’imposta sulle successioni)è stata lanciata il 16 agosto2011.Il 15 febbraio 2013, il comitatopromotore ha consegnato110 205 firme valide alla can-celleria federale.

www.impostasuccessione.ch

segue da pagina 10

Dal punto di vista dell’equità fi-scale, possiamo affermare cheè difficile pensare ad un’impo-sta più giusta di quella sullegrosse eredità, che generanoimportanti introiti senza alcunmerito di chi li può incamerare.Considerata l’imposizione de-gli altri generi di introiti, sareb-be quasi immorale non perce-pire imposte su successioniche superano i due milioni.Anche dal punto di vista degliintroiti fiscali, l’imposta sullesuccessioni fa la sua bella figu-ra, se pensiamo che i cantonisarebbero indennizzati con un

miliardo di franchi, approfit-tando nel contempo del fattoche, affidando la questionealla Confederazione, si mette-rebbe finalmente fine al rovi-noso processo di concorrenzafiscale che ha indotto i cantonia progressivamente ridurre illoro tasso di imposizione e,quindi, a rinunciare a questi in-troiti.Vi sarebbero poi altri due mi-liardi all’anno che affluirebbe-ro alla cassa dell’AVS. Questoimporto corrisponde a 0,7 pun-

ti percentualidi IVA e a sva-riate volte l’im-porto versatodalle case dagioco.L’AVS è l’isti-tuto socialeprincipale, chefornisce lamaggior fontedi reddito dellefasce basse emedie una vol-ta che questepassano al be-

neficio della pensione.Che poi i testatori più ricchivengano chiamati a dare un ul-teriore contributo all’AVS tra-mite l’imposta sulla successio-ne costituisce una sorta dicompensazione tra le genera-zioni più anziane, tra le quali ledisparità sociali e finanziarie ingenere si amplificano. Ed è unacompensazione di cui benefi-ciano anche i più giovani.Questa imposta sulle succes-sioni più importanti miglioraquindi il benessere generale,

in quanto rafforza l’AVS, pila-stro principale della nostra so-cialità.L’imposta va però anche oltre.In Svizzera abbiamo una distri-buzione della ricchezza estre-mamente differenziata e que-ste disparità si amplificanocostantemente. L’imposta sul-le successioni fornisce anchein questo campo una compen-sazione e un po’ più di equità.Una migliore distribuzione del-la ricchezza e dell’evoluzionedegli introiti gioverà anche atutta l’economia e alla so-cialità.Per questi motivi, l’Unione sin-dacale svizzera raccomandacaldamente e con convizionedi votare SI all’iniziativa perun’imposta di successione.

Paul Rechsteiner alla conferenza stam-

pa del comitato promotore dell’iniziati-

va del 17 aprile (trad. red.)

Il giudizio di una nuovaimposta deve esserefatto valutando la suaequità, i suoi proventie le conseguenze sulbenessere generale.Criteri che confermanol’assoluta validità diun’imposta del 20%sulle successioni oltre idue milioni di franchi.

Per più giustizia e più AVSIl presidente dell’USS Paul Rechsteiner commenta l’imposta sulle successioni

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Paul Rechsteiner: «è difficile pensare ad un’im-posta più giusta di quella sulle grosse eredità»

■ L’imposta sulle successioni è equa: il nostro ordinamento socialepoggia in gran misura sulle pari opportunità per le persone. L’estremadisuguaglianza della distribuzione della ricchezza in Svizzera, dove il 2 %della popolazione possiede quanto posseduto dal rimanente 98 %,contraddice il pensiero liberale delle pari opportunità. Inoltre, sul denaroguadagnato personalmente devono essere pagate le imposte, mentre glieredi beneficiano sovente di successioni esenti da imposte. Ciò è iniquoe favorisce un’ulteriore concentrazione dei patrimoni.

■ Il ceto medio non è colpito dall’imposta: grazie al limite diesenzione di 2 milioni.

■ La Svizzera rimarrà concorrenziale: grazie a limiti di esenzionesupplementari e aliquota fiscale ridotta per imprese familiari e PMI,all’esenzione per le aziende agricole e all’aliquota di base moderata,inferiore alla Germania (30 %), alla Francia (40 %), alla Gran Bretagna(40 %) e agli USA (35 %).

■ I Cantoni parteciperanno ai proventi: i gettiti dell’imposta sullesuccessioni sono stati finora di spettanza dei Cantoni, che li hannospesso sacrificati nel nome della concorrenza fiscale intercantonale.I cantoni saranno indennizzati per la perdita dal versamento di un terzodel provento dell’imposta sulle successioni.

■ Rafforzamento dell’AVS: le successioni, in considerazione dell’au-mento dell’aspettativa di vita, sono perlopiù acquisite dopo il pensiona-mento. Per assicurare l’AVS a lungo termine, sgravando nel contempo ipremi a carico degli attivi, anche i pensionati vengono chiamati conquesta imposta moderata sulle successioni e sulle donazioni, alfinanziamento dell’AVS. www.impostasuccessione.ch

Cinque argomenti a favore della riforma

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Page 13: Contatto sev 2015 08

SINDACATO ......

13contatto.sevN. 08/1530.4.2015

Donne che, non ci stanchere-mo mai di ripeterlo, guadagna-no quasi il 20% in meno deicolleghi uomini a parità di la-voro e in tempo di crisi il datoaumenta, donne che costitui-scono i 2/3 degli stipendiati abasso reddito (meno di 4 milafranchi lordi al mese per untempo pieno), donne che si oc-cupano ancora dei 2/3 del la-voro non remunerato, donneche per conciliare i bisogni fa-migliari rinunciano alla carrierae all’indipendenza economicadiminuendo la percentuale dilavoro e accettando lavori suchiamata, donne che sono rap-presentate in politica e neiquadri aziendali da uno sparu-to numero di coraggiose.Nel 2015, a soli 10 anni dal-l’introduzione dell’indennità dimaternità, diventare madri èun ostacolo, un atto audace difronte alle richieste del merca-to del lavoro, della società e

anche della famiglia. E allora cichiediamo: non sarebbe forseora di provare a vedere nelladonna, collega, madre, diri-gente, figlia, una risorsa positi-va?Un primo passo nella giusta di-rezione è quello della paritàsalariale. Le cifre sono chiare,oggi il divario ammonta a 7,7miliardi di franchi all’anno.Grazie a questi soldi si potreb-bero diminuire le sempre increscita spese sociali e gli aiutifinanziari puntuali alle econo-mie domestiche e alle/ai pen-sionate/i. Ci sarebbero mag-

giori entrate fiscali, ma anchee soprattutto maggior motiva-zione sul posto di lavoro, cherima con maggior produttività,visioni e abilità diverse all’in-terno delle aziende, una valo-rizzazione delle competenze edelle formazioni conseguitenel nostro paese. Risorse chenon si possono più sprecare eche sono indispensabili anchenella lotta al dumping e allasostituzione di personale indi-geno. Ricadute positive siavrebbero anche a livello dipensioni. Un tasto dolente permolte donne che si trovano a

(soprav)vivere con la sola AVS.Il piano Berset in discussionein questi mesi finge di venir in-contro ai bassi salari, dimi-nuendo il montante d’accessoal secondo pilastro. In realtàper dei contributi onerosi siavranno pensioni estremamen-te modeste.Un rafforzamento delle cassepensioni alimenta gli investi-menti speculativi senza au-mentare il potere d’acquistodelle/degli assicurate/i che sivedono erodere i risparmi diuna vita (abbassamento deltasso di conversione, aumentodei contributi, aumento del-l’IVA…). Consce che ogni peg-gioramento e disgregazionedel mercato del lavoro, del ser-vizio pubblico e della società,si ripercuoterà in maniera an-cora più pesante sulle donne,continueremo a far sentire lanostra voce dopo la manifesta-zione del 7 marzo 2015 e a ri-vendicare la parità, stipendi epensioni dignitose, una vita amisura di donne e uomini. Viinvitiamo infine a condividerela nostra campagna e il nostrodecalogo «La parità fa bene».

Linda CortesiGruppo Donne USS

Alla vigilia della festa del lavoro il Gruppo Donne USS Ticino e Moesa ribadisce: «La parità fa bene»

A misura di donne e di uominiC’è aria di crisi in Tici-no. Quello che forsenon traspare è che a su-bire per prime le misuredi risparmio e le discri-minazioni sono le don-ne, le stesse che dasempre lottano controle conseguenze dellaprecarietà.

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In pensione a 65 anni? Prima la parità salariale.

Chiamato ancora oggi quasisempre «festa dei lavoratori» equindi rivolto in primo luogo agliuomini, il Primo maggiodimentica spesso - o mette insecondo piano- le lavoratrici.Perché in fondo, secondoun’arcaica concezione diffusa eresistente, i veri titolari dellavoro sarebbero gli uomini,mentre le donne lo sarebberosolo a titolo accessorio. Il Primomaggio è indubbiamenteun’occasione di riflessionecollettiva sul lavoro, sulla suascarsità e precarietà. Alledonne però non basta: occorreriflettere anche sulla distribuzio-ne del lavoro tra donne e uominie sulla ridistribuzione deicompiti di cura all’interno dellafamiglia tra donne e uomini.

Il tema della conciliazione siinserisce nella questione dellepari opportunità, come parte diun percorso più ampio, finalizza-to alla riduzione delle disugua-glianze di genere. La disponibili-tà temporale rappresenta unaforte barriera segregativa tradonne e uomini, non solorelativa alla possibilità dientrare nel mercato del lavoro,ma anche al grado di qualitàdella vita. Il Gruppo Donne USSTicino e Moesa ritiene pertantoche senza una nuova forma diorganizzazione del lavoro e dellasocietà, per le donne laconciliazione resta e resteràuna chimera. E per questodobbiamo «ringraziare»: i fautoridella deregolamentazione chesostengono il prolungamentodegli orari di apertura dei negozi(Unia ha giustamente lanciato ilreferendum); gli ambientieconomici conservatori chehanno chiesto al Consigliofederale di bloccare le misureper contrastare la paritàsalariale. Perché per loro ledonne, in fondo, valgono menodi un franco, forte o debole chesia. Françoise Gehring

TEMPIPER VIVERE

Dal 14 al 17 maggio la Marcia mondiale delledonne attraverserà il Ticino, a partire daChiasso. Grazie all’iniziativa del Gruppo Daisi,InterAgire e Comundo, le donne partite dalla

Turchia e dirette in Portogallo, saranno accoltein Svizzera e in Ticino, dove è possibileprendere parte a una tappa. Alla prima, daChiasso a Lugano prevista il 14 maggio, ci sarà

anche il Gruppo Donne USS Ticino e Moesa.Chi fosse interessato/a basta che siannunci al seguente link:www.bit.ly/mmdticino

Marcia mondiale delle donne: dalla Turchia al Portogallo passando dal Ticino

Page 14: Contatto sev 2015 08

......

14 SINDACATOcontatto.sevN. 08/1530.4.2015

Oltre la metà delle commissio-ni del personale FFS e FFS Car-go sono state designate trami-te elezioni tacite, dato che nonvi sono state candidature in ec-cesso rispetto ai seggi disponi-bili. La maggior parte di questecandidature è stata presentatadal SEV, ma vi sono anchemembri proposti da Transfair eda VSLF, nonché membri chehanno presentato una lista au-tonoma.Le elezioni per le commissioniin cui vi sono stati più candida-ti che seggi, avverranno conprocedura scritta tra il 20 mag-gio e il 12 giugno.

Le commissioni elettetacitamente:Divisione viaggiatori: Lungapercorrenza: Nick Krummena-cher, Lucerna; Gestione deltraffico: Andreas Menet, Coira,Ruedi Baumann, San Gallo,Ralph Kessler, Olten, Gian-Marco Blattner, Chiasso; Ap-prontamento dei treni: MarkusStäheli, San Gallo, Roger De-rungs, Zurigo, Yuri de Biasi,Chiasso; Management deiprodotti: Hugo Rubin, Olten,Manfred Brunner, Bienne; Lo-gistica del materiale: Tobias

Baggenstos, Zurigo; AssetManagement: Beat Schellen-berg, Zurigo; sicurezza pub-blica: Peter Rüegg, Coira.Divisione viaggiatori, super-ficie: Company Mail: RémoFormenti, Ginevra, Fabio Lan-fredi, Bellinzona, MahmutSernikli, Zurigo; Gestione deltraffico: Roger Kaiser, Zurigo,Alexander Seiler, Briga, DidierSiegenthaler, Bienne, RenéFurrer, Olten, René Bertsch,Berna, Roger Biberger, Zurigo,Martina Tschanz, Lucerna,Vladan Djordjevic, Ginevra,Thomas Walther, Romans-horn, Stefan Decasper, Coira,Alan Perli, Bellinzona, PascalSiegfried, Basilea, Miriam Tri-foglio, Ginevra; Produzioneferroviaria: Philippe Kohler,Gabriela Walther, Fabrizio Me-neghini, tutti di Berna; VSSvizzera centrale: Nicole Bü-chi, Edith Aebischer, entrambidi Berna, Martin Bichsel,Burgdorf; VS Zurigo/Svizzeranordoccidentale: Angela Ca-menisch-Moser, Zurigo aero-porto, Sacha Venosta, Winter-thur, Rita Höchner, Anna-Paula Kuster-Zürcher (Trans-fair), entrambe di Zurigo; VSTicino: Antonella Gerosa, ArisLombardi, entrambi di Luga-no, Vanni Nembrini, Bellinzo-na; VS CC Briga: Mario Kara-mesinoski, Eveline Kaufmann;Approntamento dei treni,Fuhrpark e Personale: JonasJacot, Zurigo, Berna-vallese:

Mikael Houriet, Bienne, AlfredZimmermann, Berna; Zurigo:

Christof Geissbühler, Winter-thur, Claude Meier, DanielPurtschert, entrambi Zurigo;

est/Rico: Marrone Fiorentino,Winterthur, Ivo Kuhac, Coira;Riparazioni/Helpdesk: Ferdi-nand Isler, Peter Hügli, en-trambi di Zurigo, HanspeterGrünig, Berna; SI Olten: MaxHodel, Daniela Vidale, KurtWyss, Michele Mandaglio; SIYverdon: Philippe Steullet,André Martin, Philippe Meier;Polizia dei trasporti: FabianBorner, Berna, Christian Ju-riens, Losanna, Manuel Ko-bler, San Gallo.Divisione infrastruttura: Wal-ter Buchmann, Zurigo, PatrickBellon, Losanna, Andreas Bie-ri, Berna, Alex Bringolf, Mut-tenz, Carlo Bontà, Balerna,Michele Corleto, Zurigo, Fran-çois Ducommun, Ostermundi-gen, Hans-Peter Eggenberger,Buchs, Denise Engel, Zurigo,Claude-Alain Jenni, Losanna,Hubert Koller, Rapperswil, Ro-main Lerch, Bienne, BeatriceLuisier, Losanna, Manfred Ny-feler, Spreitenbach, ManfredSchaffer, Berna, Pius Steffen,Andrea Pace, entrambi Zurigoaeroporto, Giuseppe Lanini,

Giubiasco (tutti SEV), RetoFrei, San Gallo, Transfair.Infrastruttura, superficie: Im-pianti e tecnologia AT: KarlSteinegger, Rapperswil, Man-fred Aerni, Berna; Progetti PJ:Georges Stanescu, MichelPythoud, entrambi Losanna,Christian Holtz, Lucerna.Ralph Huber, Zurigo Altstet-ten; Manutenzione IH centro:

Thomas Spichiger, Muttenz,Patrick von Rotz, Basilea, Mar-tin Sieber, Lenzburg; Sud: Pe-ter Alder, Bellinzona, AlbinMarty, Goldau, Davide Perini,Giubiasco; Esercizio centro:Thomas Joos, Mirco Stebler,entrambi di Olten, RosmarieWild, Muttenz; Sud: GiuseppeLupica, Chiasso, FabrizioProspero, Pollegio; Est: Ro-land Zehentner, Buchs, Eli-sabeth Meyer, Siggenthal,Markus Engelhardt, TobiasNeuenschwander, entrambi diZurigo aeroporto; Interventi:René Back, Zurigo, ChristianSchmid, Basilea, Marco Gisi,Olten.Divisione Cargo: Presidente:

Alex Brunner, Muttenz (VSLF).Cargo, superficie: est: GjonKqira, Rolf Schumacher, en-trambi di Dietikon, FiorindoHollenstein, Landquart, RogerSpuhler, Rekingen, ThomasProbst, Olten; ovest: Domini-que Varone, Sion, Alain Mi-chel, Payerne, Yanick Durand,Denges, Laurent Vuilleumier,Bienne e Davide Ruggeri,Chiasso; Asset Management:Thomas Dossenbach, Erstfeld,Maurizio Sulmoni, Chiasso;Aarepark Olten: Deniz Öze-bey-Yldirim, Michael Heinz,Lorenz Kaufmann (entrambicandidati con lista propria).Immobili e settori principali:Werner Burkhart, Winterthur,Rudolf Loosli, Zurigo, LilianaStaub, Berna, Urs Oberli, Lu-cerna, Denise Affolter, DanielBerger, entrambi di Worblau-fen. Superficie: Railclean,Ovest: Lucien Schorderet, Fri-borgo; centro: Paolo Vetrano,Lucerna; Ticino: Michel Pesto-ni, Cadenazzo (lista propria).

Poltrone ambite e poltrone attribuite

Conclusa la prima fase delle rielezioni delle commissioni del personale FFS

La posizione del SEV hatrovato un’ulteriore con-ferma nella proceduradi rielezione delle com-missioni del personaleFFS. Al termine della fa-se di annuncio sonostate designate le com-missioni elette tacita-mente.

Beim SEV spielt die Solidarität.

Au SEV, on joue la carte de la solidarité.Solidarietà: la carta vincente del SEV.

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«Sono anche una pilota di battello»

Hanspeter EggenbergerM

anovratore, Presidente centrale RPV

In queste circoscrizioni si svolgeranno, dal 20 maggioal 12 giugno, elezioni scritte, dal momento che ilnumero di candidati è superiore a quello dei seggidisponibili.

Divisione viaggiatori: distribuzione e servizi,condotta dei treni; Superficie: VS Romandie, VSSvizzera nordoccidentale/Svizzera centrale/Soletta-Argovia, VS Säntis-Lago di Costanza/Grigione-Wa-lensee, Officine Bellinzona, SI Bienne, approntamen-to treni ovest, approntamento treni centro, condottadei treni.

Infrastruttura, superficie: manutenzione IH Oveste Est, tracciato e design della rete FN, acquisti eSupply Chain ESP, esercizio ovest, Energia/Telecom.

Cargo, superficie: centro.

Immobili, superficie: Railclean Ovest.

contatto.sev presenterà i candidati del SEV sull’edi-zione 10/15 del 28 maggio.

Per queste commissioni si terranno elezioni scritte

Page 15: Contatto sev 2015 08

SERVIZIO ......

15contatto.sevN. 08/1530.4.2015

§È il caso di un autista dibus che si è visto ad-dossare la responsabili-tà per aver urtato unoscooter, mentre i fattierano del tutto diversi.

Colpi di diritto

Roberto (nome fittizio) è allaguida del suo bus, immersonel traffico di mezzogiorno.Si ferma ad un semaforo,occupando correttamente lacorsia di preselezione di si-nistra, che permette di con-tinuare diritti all’incrocio.Una volta verde, la circola-zione riprende e si verificaun urto tra la parte anterioredel bus di Roberto e unoscooter che in precedenzaera fermo davanti a lui, spo-stato sulla destra. Lo scoo-ter si rovescia, fortunata-mente senza conseguenzefisiche per il suo conducen-te, che provvede immediata-mente a sgomberare il cam-po stradale, rendendo così

Ogni tanto ha ragione anche GoliaNel traffico urbano, le sollecitazioni per chi guida un bus non mancano certo e purtroppo a volte è fondamentale disporre di un valido aiuto.

più difficoltosa la ricostru-zione della dinamica dell’in-cidente.

Incolpato l’autistaPoco più di due mesi dopol’incidente, Roberto si vederecapitare la comunicazionedell’apertura di un procedi-mento penale per contrav-venzione, per aver circolatosenza prestare la dovuta at-tenzione e senza mantenerela distanza sufficiente dalveicolo che lo precedeva,urtandolo. Questa era la ver-sione dello scooterista, evi-dentemente tenuta per buo-na dalla Polizia. Roberto sirivolge pertanto all’assisten-za giuridica del SEV, che af-fida il caso ad un suo legaledi fiducia.

Quando il film aiutaDopo aver consultato gli at-ti, il legale prende posizionenei confronti della sezionedella circolazione, richia-

mando i filmati girati dallacamera di sicurezza internadel bus guidato da Roberto,che l’azienda, tempestiva-mente avvertita, aveva prov-veduto a conservare.Due spezzoni di film dimo-strano chiaramente come loscooter abbia superato ilbus sulla destra quandoquesto era già in movimen-to, per poi spostarsi al cen-tro della carreggiata. Questamanovra, già di per sé illeci-ta, non era per giunta se-gnalata in alcun modo, né loscooterista aveva mantenu-to una distanza sufficientedal bus guidato da Roberto,rendendo di conseguenzaimpossibile a quest’ultimoevitare la collisione.

La testimonianzadi un collegaOltre a ciò, il legale chiedeanche l’audizione di un col-lega di Roberto che al mo-mento dell’incidente stava

guidando un bus circolantenella direzione contraria eaveva avuto modo di vederetutta la scena. Il suo raccon-to ha evidentemente confer-mato quanto rilevato dal fil-mato e quindi la manovraazzardata e illegale delloscooterista.Il legale fa infine valere tuttele infrazioni alle norme dicircolazione commesse dal-lo scooterista, che hannoportato alla collisione di cuial conducente del bus nonpuò quindi essere addossa-ta alcuna responsabilità.Il legale si riserva quindi lapossibilità di procedere neiconfronti dello scooterista,che aveva dato una versionedei fatti manifestamente fal-sa.

Precedimento abbandonatoQuesti argomenti e le proveschiaccianti presentate nonpossono che portare all’ab-bandono del procedimento,

che giunge infatti un paio disettimane più tardi.Per Roberto si tratta comun-que di un sollievo.Essendo confrontati giornal-mente con il caotico trafficocittadino, è subito fatto ditrovarsi nei pasticci, anchein assenza di una colpa pro-pria. Il fatto poi di essere al-la guida di un mezzo pesan-te (che potrebbe ricordare ilgigante Golia, ndr) mettespesso il conducente in unasituazione difficile. È quindigrato anche al sindacato perl’assistenza prestatagli.Val la pena di sottolineare ilruolo avuto dalle camere disorveglianza, nei confrontidelle quali si nutrono com-prensibili remore, ma chenella fattispecie hanno datoun valido aiuto al personale.

Team di assistenza giuridica SEV

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www.sos-svizzera.ch, CCP 30-241785-6

La disoccu pazione di lu nga du rata deve sparire.

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......

16 SINDACATOcontatto.sevN. 08/1530.4.2015

Anche quest’anno l’incontro sarà organizzato presso ilcentro parrocchiale San Giuseppe (Pfarreizentrum St.Josef), partenza dalla stazione centrale tram n. 4, 13 o17 con fermata alla Quellenstrasse.

Ritrovo al Treffpunkt alla stazione centrale di Zurigo alleore 11.00 (treni: da Chiasso 7.45, Mendrisio 7.53,Lugano 8.11 e Bellinzona 8.34). Zurigo arrivo 10.51.

Dopo l’aperitivo, seguirà il seguente menù: minestra,insalata mista, riso casimir, dessert e caffè, il tutto alprezzo di CHF 55.00.

Iscrizione entro domenica 17 maggioe maggiori informazioni a:

Peter Scherrer, Lerchenberg 6, 8046 Zurigo, telefono044 302 48 29 o 079 479 15 48.

Oppure a Werner Schürmann, Auenstrasse 7, CP, 8302Kloten, telefono 044 813 56 68 o 079 479 15 57.

Vi aspettiamo numerosi!

Il comitato d’organizzazione

Ritrovo capitreno pensionati«Gottardisti» 2015mercoledì 20 maggio a Zurigo

Giovedì 2 aprile si è tenuta allaCasa del popolo di Bellinzonal’assemblea ordinaria della se-zione TS Ticino.Presente qualerappresentante del comitatocentrale il collega ClaudeMeier, vicepresidente dellasottofederazione. La relazionedel presidente ad interim An-gelo Stroppini, ha dato glispunti per una vivace discus-sione che ha affrontato vari te-mi. Il rinnovo del CCL ha otte-nuto il consenso unanime deipartecipanti. In particolare ilmantenimento delle garanziesalariali e il contratto sociale

sono stati salutati positiva-mente. Parecchie domande ealcune perplessità sono sortein merito al nuovo computo deltempo di lavoro a fine periododi conteggio e durante il corsodell’anno. (Il segretariato delSEV rimane a completa dispo-sizione per ulteriori chiarimen-ti su questo tema).Anche la questione dei tempo-ranei resta un tema caldo. Sia icolleghi del settore pulizie diP-OP-ZV che quelli delle offici-ne, hanno rimarcato una voltain più come dopo 5 anni un la-voro svolto da questi colleghi,non può più essere considera-to come «un picco di lavoro».Le FFS devono pertanto offrire,senza tante storie, un contrattoa tempo indeterminato a que-

sti collaboratori. Liquidarequesti colleghi sostituendolicon altri, dimostra che il lavoroesiste e un’assunzione a tem-po indeterminato è possibile.«È una questione di dignità erispetto», hanno sottolineatoin modo unanime i colleghi.Diversi partecipanti hanno rile-vato come i ritmi lavorativi sia-no drasticamente aumentati inquesti ultimi anni, con un con-seguente aumento di stress edeterioramento generale del-l’ambiente sul posto di lavoro.La sezione ha infine festeggia-to, con un omaggio ed un ape-ritivo, nove colleghi per il 25°di appartenenza al sindacato.A tutti un ringraziamento e unsentimento di riconoscenzaper la fiducia riposta. as

■ TS Ticino

In un clima del mercatodel lavoro sempre piùteso, i precari paganoun prezzo altissimo.

Le lavoratrici e i lavoratori temporaneimeritano massima dignità e rispetto

contatto.sev è il giornale del sindacato del personale dei trasporti SEV.Pubblicazione quindicinale.Editore: SEV, www.sev-online.ch.Redazione: Peter Moor (caporedattore), Peter Anliker, Vivian Bologna,Beatrice Fankhauser, Markus Fischer, Françoise Gehring, Pietro Gianolli,Anita Merz, Patrizia Pellandini Minotti, Henriette Schaffter.Indirizzo della redazione: contatto.sev, CP, 6501 Bellinzona, e-mail:[email protected], telefono 091 825 01 15, fax 091 826 19 45.Tiratura: edizione italiana: 3609 copie; totale: 43 612; certificata il14.11.2014.Abbonamenti e cambiamenti di indirizzo: SEV, divisione amministra-tiva, casella postale, 3000 Berna 6, e-mail: [email protected], tel. 031357 57 57, fax 031 357 57 58. Abbonamento annuale per i non affiliati:40 franchi.

Pubblicità: Zürichsee Werbe AG, Seestrasse 86, 8712 Stäfa,tel. 044 928 56 11, fax 044 928 56 00, e-mail: [email protected],www.zs-werbeag.ch.

Prestampa: AZ Medien, Aarau, www.azmedien.ch.

Stampa: Mittelland Zeitungsdruck AG, Neumattstrasse 1, 5001 Aarau,www.mittellandzeitungsdruck.ch (azienda del gruppo AZ Medien AG).

ISSN 1662-8470

Prossima edizione: 15 maggio 2015. Chiusuraredazionale: giovedì 8 maggio, ore 10.

IMPRESSUM

www.sev-online.ch

È stato oggetto diun pesante attaccorazzista su una pa-gina Facebook : allasua foto è stata ac-costata quella diuna banana con lascritta «più bananeper tutti». Si trattadi un episodio in-tollerabile che co-me Sindacato delpersonale dei tra-sporti condanniamo nella maniera più assolutae senza la minima esitazione.Ad Antoine, membro SEV, esprimiamo tutta lanostra solidarietà. Anche il Partito socialista,sulla cui lista si era presentato Antoine in occa-sione delle elezioni cantonali 2015, ha reagitocon fermezza.Il SEV negli anni scorsi si era fatto promotoredella campagna contro il razzismo dal titolo:«Senza di noi non ci sono trasporti pubblici».Privati del contributo di lavoratrici e lavoratori

stranieri, i traspor-ti pubblici si fer-merebbero. Abbia-mo macchinisti eaccompagnatoritreno, autisti dibus, montatori dibinari, tornitori,addetti alle puli-zie, ingegneri in-formatici e ste-ward di minibarche provengono

da Albania, Germania, Eritrea, Francia, India, Ita-lia, Portogallo, Serbia, Spagna, Turchia e damolti altri paesi ancora. Tutti danno un contribu-to indispensabile a rendere la Svizzera il paeseche è. Meritano il nostro rispetto. Dobbiamoquindi opporci tutti assieme a campagne che se-minano solo diffidenza e odio nei confronti deglistranieri. red

Siamo tutti Antoine!Solidarietà con il membro del SEV Antoine Ndombele, bersaglio di ignobiliattacchi razzisti su una pagina facebook

■ Il SEV respinge qualsiasi forma di razzismo

Una bella immagine di solidarietà ripresa dal sito delPartito socialista.

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AGENDA ......

17contact.sevN° 08/1530 avril 2015

Nonostante il quotidiano rincorrersi di notizie, chetendono a sovrapporsi l’una all’altra, non si è an-cora spenta l’eco del vertice delle Americhe, da su-bito definito storico. Per più ragioni. Per la primavolta era presente Cuba. Per la prima volta, dallarivoluzione castrista, il presidente cubano ha in-contrato quello statunitense e, ancora per la primavolta (almeno mi pare) tutti, dico tutti, i Paesi lati-no-americani hanno preso una posizione comunedi condanna verso gli Stati Uniti per la sua politicacontro Caracas.Dell’incontro fra Obama e Castro si è già detto tut-to. Preme solo sottolineare come gli Stati Uniti sisono trovati al tavolo negoziale con quella Cubasocialista, libera, indipendente, rivoluzionaria,quella, insomma, che per decenni hannovanamente tentato di cancellare sia con la forza(terrorismo incluso), sia con il feroce embargo eco-nomico. Si sa che Fidel Castro resta molto scetticosulle reali intenzioni americane, che non si fida de-gli yankee. Lo si può comprendere, ma il pragmati-smo del fratello Raul ha tracciato una via che aprealla rivoluzione cubana nuovi orizzonti.Del decreto nord-americano contro il Venezuela siè detto invece poco o nulla. Con un atto ufficiale, aiprimi di marzo, Barack Obama ha definito il Vene-zuela «una minaccia eccezionale e straordinaria»per la sicurezza interna degli Stati Uniti, dichiaran-do di conseguenza una «situazione di emergenzanazionale». Come si sa, Washington sta prose-guendo contro il presidente Maduro la stessa poli-tica destabilizzante seguita sin dall’inizio controChavez, «responsabile» della svolta socialista delVenezuela e capofila delle scelte progressiste chenegli ultimi anni hanno modificato la realtà socio-politica dell’America Latina.Solo una mente malata può pensare che il Vene-zuela costituisca un pericolo per la sicurezza inter-na degli USA, è stato l’immediato commentodell’ecuadoriano Correa; una decisione «grotte-sca» per il boliviano Morales. Per tutti i paesi lati-no-americani e caraibici un’aggressione non soloal Venezuela, ma all’intera regione.A Panama, dove sono state presentate a Obamaoltre dieci milioni di firme di protesta, è stato quin-di chiesto al presidente USA di ritirare il decreto enel contempo di chiudere le basi militari in Ameri-ca Latina che negli ultimi quattro anni, con il Nobeldella pace alla Casa Bianca, sono passate da 21 a76.In ogni caso a Panama, si è detto, l’America Latinaha marcato la «seconda e definitiva indipendenza»sbarrando l’accesso al tradizionale «cortile di ca-sa» statunitense.

DI GADDO MELANI

DENTRO LA CRONACA

El señor Obama e Caracas

Dopo tanti anni di sconfinamenti oltre fron-tiera abbiamo pensato che sarebbe statoideale fare un giro nella nostra bella Svizze-ra. Abbiamo scelto una meta non troppolontana ma molto ambita dai turisti e che si-curamente molti di voi ricordano con piace-re. Anche il mezzo di trasporto ci riporta ainostri ricordi di attivi e pertanto utilizzere-mo il treno, che per il momento sale ancoralungo le rampe sud e nord del Gottardo, mache molto presto sfreccerà nelle sue viscere.

I possessori della tessera FVP utilizzano laCarta giornaliera (CG) e hanno così modo disfruttare il buono che le nostre FFS ci metto-no annualmente a disposi-zione.Eventuali interessati chenon hanno la tessera FVPdevono procurarsi una Car-ta giornaliera presso unodei Comuni che la offrono aprezzo ridotto.

Dopo un comodo viaggio fi-no a Lucerna, saliremo sulbattello in partenza dal mo-lo 1 alle ore 10.12 che sul-l’arco di due ore ci mostreràle bellezze della Svizzeracentrale e ci condurrà fino aBrunnen. Qui ci verrà servi-to, all’Albergo City, l’aperi-tivo e poi a seguire il pran-zo: insalatina, arrosto dimaiale con gratin di patatecasalingo e verdure e comedolce fragole fresche congelato alla vaniglia e pan-na. Il tutto bagnato da unbuon vino, acqua mineraleed il caffè.

Costo della gita CHF 50.– comprendentel’aperitivo, il pranzo e le bibite a Brunnen(escluse le CG).

L’iscrizione dovrà pervenire entro lunedì1o giugno a:Marco Hefti, via Salim 7, 6653 Verscio,tel. 091 796 28 16,e-mail: [email protected] oppure aRenato Bomio, via R. Simen 77A,6648 Minusio, tel. 091 743 80 66,e-mail: [email protected] tramite il tagliando di iscrizione qui sotto.

PV Ticino e Moesano

Gita sul lagodei Quattro cantoni11 giugno 2015

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ISCRIZIONE alla gita Lago dei Quattro Cantoni , giovedì 11 giugno 2015

Numero di persone che si iscrivono: ...............

Cognome e nome: .....................................................................................

Numeri telefono:........................................................................................

Salita a: ....................................................................................................

Ritagliare il tagliando e inviarlo all’indirizzo indicato di Marco Hefti oRenato Bomio.

Page 18: Contatto sev 2015 08

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18 SOTTOFEDERAZIONIcontatto.sevN. 08/1530.4.2015

La seduta si è svolta alla presen-za di Barbara Spalinger, vicepre-sidente del SEV, Carmelo Scude-ri (TL) che sostituisce Johan Painin comitato centrale (la sua ele-zione ufficiale si terrà in occasio-ne dell’assemblea dei delegati)e Stéphane Chevalier (MBC), cheha fatto gli onori di casa.Il presidente Gilbert D’Alessan-dro ha dapprima sottolineato ilgrande successo del sondaggioindirizzato l’anno scorso a tuttele sezioni e ha deciso che legiornate VPT, in agenda il prossi-mo autunno, saranno dedicateal dibattito sulla violenza.L’obiettivo è di coinvolgere ilmaggiore numero possibile deimembri.Nel corso della seduta si è riflet-tuto anche sulle giornate VPT.«Se questi momenti hanno ilvantaggio di favorire l’incontrotra vecchi e nuovi membri - haosservato Barbara Spalinger -non può mancare un momentodi riflessione sindacale». Il comi-tato centrale deve in ogni casoessere a conoscenza del pro-gramma, si tratta di una prassinormale. Nel quadro dell’orga-nizzazione di una giornata sulservizio pubblico, il SEV sarà afianco della VPOD e dell’USS; la

VPT desidera essere presenteall’appuntamento con tutti i pro-pri settori. Il SEV vuole combat-tere TISA e in quest’ottica la VPTnon intende abbassare la guar-dia, anzi intende collaborare at-tivamente in questo fronte di op-posizione.Ma non è tutto: il SEV si opponeanche alla moda strisciante delsalario al merito. Ci sono discus-sioni in corso in alcune aziende,ma in nessun caso si intendescendere a patti. La valutazionedel personale è certamente untema centrale, ma per alcuneprofessioni diventa oggettiva-mente difficile. È il caso peresempio dei macchinisti, soli alcomando: solo se arrivano pun-tuali in stazione la loro presta-zione è eccellente? Secondo ilcomitato centrale chi valuta ilpersonale deve avere una forma-zione accurata e molto comple-ta.La VPT accoglie con soddisfazio-ne la firma di alcuni CCL stipulatinella navigazione che hannopermesso di migliorare le condi-zioni di lavoro del personale. Al-tro elemento degno di nota èche la VPT mantiene stabile ilnumero dei propri membri an-che malgrado i decessi e le di-

missioni; ciò è possibile anchegrazie all’impegno dei membrinel reclutamento. Oggi le perso-ne cambiano professione piùspesso rispetto al passato; alcu-ne lasciano il mondo dei traspor-ti per cui danno le dimissioni dalSEV. Questa tendenza ci obbligaa moltiplicare gli sforzi. Tutti isettori dimostrano un bel dina-mismo: la VPT non dorme!A causa della sua partenza dallaJungfrau verso la BLS, AndreasHäsler lascia il comitato centralenon senza essere stato ringra-ziato per l’eccellente lavoro svol-to e omaggiato con un regalo.Andreas ringrazia affermando diessere stato molto contento didare il proprio contributo nel co-mitato centrale. Un grande gra-zie anche ai traduttori Jürg Hurnie Patrick Rouvinez, a cui si devel’eccellente organizzazione delledue giornate.Per concludere, Gilbert - che nelcorso dell’assemblea ha dimo-strato di non aver perso nulla delsuo focoso temperamento latino- ha chiuso l’assemblea sottoli-neando la qualità dei dibattiti edelle idee espresse, sempre ar-ricchenti. E si è congedato conl’augurio di buona sorte e buonasalute per tutti. René Tschantz

La violenza al centro delle preoccupazioni■ Comitato centrale VPT a Morges dal 26 al 27 marzo

Abbiamo un nuovo obiettivo!

Cerchiamo: l’affiliato o l’affiliata n. 2100La tua sezione può trasformare questo obiettivo in realtà.Riceverete per ogni nuovo membro 50 franchi.L’azione durerà fino al 29 febbraio 2016.

Azione di reclutamento 2015/2016

Solidarietà: la carta vincente del SEV. Au SEV, on joue la carte de la solidarité.Beim SEV spielt die Solidarität.

«Sono anche un autista di bus»

«Sono anche un meccanico di motori d‘aereo»

Gilbert d‘AlessandroAutista di bus, Presidente centrale VPT

Andreas BrekerMeccanico di motori d‘aereo

Solidarietà: la carta vincente del SEV. Au SEV, on joue la carte de la solidarité.Beim SEV spielt die Solidarität.

«Sono anche un meccanico di motori d‘aereo»

Gilbert d‘AlessandroAutista di bus, Presidente centrale VPT

«Sono anche un autista di bus»

Andreas BrekerMeccanico di motori d‘aereo

www.sev-online.ch

Page 19: Contatto sev 2015 08

AGENDAcontatto.sevN. 08/1530.4.2015

Nell’aprile di 150 anni fa ebbe fine la guerra civileamericana, la cosiddetta Guerra di Secessione,che in 4 anni di combattimenti aveva fatto oltre unmilione di vittime, fra morti e feriti. Quel lungoconflitto fratricida, che contrappose nordisti e su-disti, ridusse letteralmente alla fame gran partedella popolazione ma soprattutto i soldati che, an-che solo per riuscire a mangiare il pane duro, era-no costretti a intingerlo nel caffè. Soprattuttoperché il caldo umido del caffè faceva scapparetutti gli scarafaggi, che ci avevano fatto il nidodentro. In pratica, l’unica carne fresca che si pote-vano permettere era quella dei vermi e dei vari in-setti che colonizzavano le loro pagnotte! I soldatierano quindi sempre alla disperata ricerca di cibo:durante le marce rubavano animali nelle fattorie,cacciavano uccelli e selvaggina e raccoglievanofrutta. Durante la battaglia di Blackburn’s Ford isoldati nordisti furono sconfitti, sostanzialmenteperché le loro retroguardie erano troppo impe-gnate a raccogliere frutti di bosco. Ma alla finedella guerra anche i soldati sudisti erano talmenteaffamati da contendersi la carne di topo! Persinonegli ospedali militari mancava da mangiare e ilpiatto più sostanzioso era la fantomatica minestra«all’ombra di pollo». Se la guerra civile americanaè stata durissima per i soldati, non bisogna igno-rare che vi presero parte anche molte donne. Si è,infatti, scoperto che non meno di 400 femmine,opportunamente travestite, presero volontaria-mente parte ai combattimenti. Ad esempio LoretaJaneta Velázquez, una donna di origine cubanache viveva a New Orleans: vestita da uomo sispacciò per il sergente Harry Bulford e combattétra le file dei sudisti. Portava una barba finta e,sotto l’uniforme, indossava una stretta fascia perappiattire il seno. Aveva persino un servitore nero,che non scoprì mai il suo segreto. Più tardi, vesti-ta da donna, andò come spia a Washington e riu-scì a incontrare persino il presidente Lincoln. Maci fu anche il caso di Belle, una procace diciaset-tenne che sfruttò la sua bellezza per abbordare isoldati Yankee e carpire loro informazioni militari.Nel 1862 fu arrestata e messa sul treno per Balti-mora. Fece l’intero viaggio sventolando la bandie-ra sudista fuori dal finestrino. A Baltimora venneimprigionata in un albergo: cantava canzoni sudi-ste giorno e notte. Alla fine la rispedirono al sudper la disperazione. Nel dopoguerra fece unospettacolo itinerante per raccontare a tutti le sueavventure.

ROBERTO DE ROBERTIS

A SPROPOSITO DI …

... secessione

Sezione PV Ticino e Moesano – ferrovieri pensionati

Vacanze al mare 2015Hotel Punta Nord**** Torre Pedrera-Riminida sabato 4 a sabato 18 luglioPer quest’anno torniamo a Torre Pedrera, nella struttura principale del-l’Hotel Punta Nord e, per stare al passo con l’Euro, riduciamo la quota di100 CHF! La quota richiesta comprende: il viaggio in torpedone, la pen-sione completa con un quarto di vino e acqua minerale, ombrellone elettino in spiaggia e … sana allegria. Prezzo camera doppia: Fr. 1200.–, singola: Fr. 1450.–Chi necessita di assistenza dev’essere accompagnato da persona difiducia. ATTENZIONE: max 50 partecipanti, di cui 14 camere singole almassimo!Vi invitiamo a volervi iscrivere al più presto ma comunque entro il5 maggio, tramite il talloncino sottostante da inviare alla collega:Eliana Biaggio, via Monte Tabor 10, 6512 Giubiasco oppure per e-mail [email protected]. Non si accettano riservazioni per telefono,ma vengono date solo informazioni allo 091 857 49 19.La camera verrà assegnata in base alla data di ricevimento dell’iscrizionefino al raggiungimento del numero di posti disponibili.Quale conferma della vostra iscrizione vi chiederemo un acconto di CHF500.– per persona, da versare entro 10 giorni dal ricevimento della fattu-ra. Se non ne siete provvisti vi raccomandiamo di stipulare un’assicura-zione annullamento.– – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – ––

Mi iscrivo / Ci iscriviamo alle vacanze a Torre Pedrera 2015:

Dati personali 1a persona 2a persona

Cognome

Nome

Indirizzo

CAP/Località

Telefono casa e natel

Data di nascita

Tipo di camera*) __ doppia __ singola __ doppia __ singola

*) mettere una x nella casella entrante in considerazione

Data: Firma:

UNITI SIAMO SEMPRE PIÙ FORTI

Convinci colleghe e colleghi ad aderire al SEV e vinci nuovi premi attraenti!

Page 20: Contatto sev 2015 08

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20 FOCUS.SEVcontatto.sevN. 08/1530.4.2015

La domanda di questa edizione è:dov’è stata scattata questa foto?

Si può partecipare al concorsoentro mercoledì 6 maggio2015, inviando una cartolinapostale con nome, cognome,indirizzo e soluzione a: SEV,Photomystère, casella postale,3000 Berna 6;per e-mail: inviando le stesseindicazioni della cartolina [email protected]; per internet: sul nostro sitowww.sev-online.ch cliccare sulbox «Photomystere» a destrasotto l’agenda e riempire ilformulario con le indicazionirichieste. Verranno consideratele risposte corrette con ilmaggior grado di dettaglio.

Il nome della vincitrice o del

vincitore sarà pubblicato sul

numero successivo.

Sono in palio 40 franchi in

buoni Reka, sorteggiati tra

coloro che avranno dato la

risposta esatta.

Non verrà tenuta alcuna corri-

spondenza sul concorso. Le vie

legali sono escluse.

La foto dell’ultima edizione del

concorso è stata scattata alla

stazione di Zweisimmen.

Il fortunato vincitore dei 40 fran-

chi in buoni Reka è:

Frédéric Caille di St-Cergue,

membro VPT NStCM

Photomystère: «Dov’è stata scattata la foto?»

Tibe

rt Ke

ller

Era l’autunno del 2012 quandoil sindacato aveva distribuito il«questionario di Karasek» indiversi stabilimenti industrialiFFS, tra cui le officine di Yver-don. Questo genere di sondag-gio, sostenuto dal Fondo Suva,mira a valutare il modo in cui illavoratore/la lavoratrice vive ilproprio lavoro, ponendo l’ac-cento sui rischi psicosociali. Irisultati di Yverdon sono statidavvero sconcertanti, con untasso di stress percepito del33%; stress dovuto in parte auna mancanza di margini dimanovra, alle pressioni, allamancanza di supporto da partedella gerarchia e all’opprimen-te sensazione, per alcuni, di la-vorare in una prigione.

Primi passi verso la direzioneIl sindacato si era dunque ri-volto logicamente alla direzio-ne delle Officine per ottenereuna serie di misure volte a mi-gliorare la situazione. Ma èstato come parlare a un sordo,dal momento che la direzioneha ritenuto che il sondaggionon fosse rappresentativo eche pertanto non si imponeva-no delle misure.

Gruppi di discussionePiù che mai determinati, i rap-presentanti del personale nonhanno mollato e hanno orga-nizzato dei gruppi di discussio-ne - i cosiddetti «focus groups»- allo scopo di raggruppare lepreoccupazioni del personaleed elaborare un’analisi. Il do-cumento finale è stato presen-tato alla direzione nel mese disettembre del 2014 è ha dimo-strato ancora una volta, che inseno alle Officine di Yverdon cisono molti problemi. Peggioche andare di notte: la direzio-ne contesta l’analisi, non vali-da perché non rappresentativa.Occorre attendere il sondaggiosulla soddisfazione del per-sonale.«Le FFS - tuona il segretariosindacale del SEV Jean-PierreEtique - non ci considerano co-me un partner serio; è davverotriste». E aggiunge: «Eppure irisultati del sondaggio FFS mo-

strano che il SEV era molto vici-no dalla realtà». I giudizi emer-si dal sondaggio FFS vanno dal«poco positivo» al «molto ne-gativo». Ecco i rimproveri piùfrequenti: mancanza di tempoimpartito, mancanza di dialo-go, poca fiducia nella direzio-ne, scarsa possibilità di poteresprimere il proprio parere.Un’azienda caratterizzata dauna «rassegnata passività» (in-differenza e frustrazione) eun’«energia corrosiva» (impe-gno distruttivo, malcontento esfiducia) così elevate come ri-sulta dal sondaggio FFS, nonva per nulla bene.

Misure necessarieIl SEV vive con frustrazione lalentezza e il mancato interessemanifestati dalla direzione del-le Officine di Yverdon nei con-fronti dei sondaggi curati dalsindacato; il SEV ha investitoin questo dossier parecchieenergie. Pertanto una delega-zione del SEV e della Cope disuperficie chiederanno un in-contro con la direzione per in-dividuare una serie di misure eseguirne l’implementazione. IlSEV chiede che vengano defini-te delle misure a lungo termineper raggiungere il benesseresul luogo di lavoro.

Henriette Schaffter

Officine d’Yverdon: condizioni di lavoro preoccupanti

Ce ne sono voluti ditempo e di energia perfinalmente ottenere dal-la direzione delle Offici-ne d’Yverdon una rea-zione, dopo che il SEVaveva denunciato giànel 2013 una situazionedifficile.La direzione si è presail lusso di ignorare i se-gnali di allarme lanciatidal SEV da un bel po’ ditempo. Un atteggia-mento decisamente de-plorevole!

Le FFS hanno solo credutoal loro stesso sondaggio

SEV

Le condizioni di lavoro alle Officine di Yverdon sono preoccupanti.