Contatto sev 2015 06

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GAA 6500 Bellinzona 1 Mutazioni: SEV casella postale 3000 Berna 6 N. 06 2 aprile 2015 91.mo anno Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch A sette anni dallo sciopero, un dibattito sulla situazione attuale Pagina 4 Officine FFS Ai convegni dei settori degli attivi é seguito quello dei pensionati VPT che ha visto la partecipazione di Exit e FFS Historic. pagina 11 Convegno pensionati VPT «Pacta sunt servanda», «i patti vanno rispettati»: un detto degli antichi romani che va applicato che per gli odierni CCL. Focus a pagina 16 I patti sono patti La perizia commissionata dal SEV ha frantumato le conclusioni dell’analisi presentata due mesi fa dall’Ufficio fede- rale dei trasporti, secondo le quali le condizioni di lavoro abituali del settore del trasporto merci transfrontaliero avrebbero dovuto considerare anche gli stipenti pagati dalle ditte estere. Il Par- lamento ha iscritto la clausola delle condizioni abituali proprio per preveni- re fenomeni di dumping salariale. Que- sto conflitto di pareri è derivato dalla denuncia operata dal SEV contro Cross- rail, che voleva versare stipendi da dumping ai suoi macchinisti di Briga. pmo Dossier alle pagine 8 - 10 L’UFT sta sbagliando tutto Secondo gli esperti consultati dal SEV, il settore del trasporto merci per ferrovia non può essere suddiviso e le aziende svizzere devono pagare stipendi svizzeri. Il SEV presenta una propria perizia sul trasporto merci transfrontaliero Gi Chi assume macchinisti in Svizzera deve pagare anche stipendi svizzeri (la stazione di frontiera di Chiasso). Il giorno seguente il dibattito al Nazio- nale sul franco svizzero, la Banca nazio- nale svizzera (BNS) ha ribadito di non voler modificare la propria politica mo- netaria. L’Unione sindacale svizzera ha immediatamente reagito: «l’euro a 1.05 - 1.07 franchi ha generato in Svizzera un’enorme pressione sugli stipendi e sui posti di lavoro. L’elenco di ditte che in breve tempo hanno fatto ricorso a licen- ziamenti, trasferimenti, prolungamenti dell’orario di lavoro, stipendi in euro e riduzioni salariali si è allungato. La Sviz- zera è l’unico paese industrializzato con- frontato con un aumento della disoccu- pazione». L’USS ha pertanto chiesto alla BNS di riportare il franco ad un livello accettabile, tramite una soglia minima chiara oppure un corso di riferimento dichiarato. Nella nostra intervista, l’ex Mister prezzi Rudolf Strahm dubita però che la direzione della BNS possa ora re- introdurre un corso minimo e richiede pertanto tassi d’interesse negativi e una riduzione dei prezzi all’importazione. Intervista alle pagine 6 e 7 La forza del franco minaccia i posti di lavoro in Svizzera La BNS dovrebbe indebolire il franco! L’anno trascorso è stato molto buono, almeno dal punto di vista contabile. Il SEV tiene tuttavia a sottolineare le difficoltà delle prossime sfide per il personale, che l’azienda farebbe bene a tenere in debito conto. Anche i dirigenti potrebbero dare un segnale importante, limitando le proprie pretese, ma non sembrano intenzionati a farlo. pmo alle pagine 2 e 3 FFS: sempre più in alto?

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Page 1: Contatto sev 2015 06

GAA6500 Bellinzona 1

Mutazioni:SEV casella postale 3000 Berna 6

N. 06

2 aprile201591.mo anno

Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch

A sette anni dallosciopero, un dibattitosulla situazione attuale

Pagina 4

Officine FFSAi convegni dei settori degli attivi é seguitoquello dei pensionati VPT che ha visto lapartecipazione di Exit e FFS Historic.

pagina 11

Convegno pensionati VPT«Pacta sunt servanda», «i patti vannorispettati»: un detto degli antichi romani cheva applicato che per gli odierni CCL.

Focus a pagina 16

I patti sono patti

La perizia commissionata dal SEV hafrantumato le conclusioni dell’analisipresentata due mesi fa dall’Ufficio fede-rale dei trasporti, secondo le quali lecondizioni di lavoro abituali del settoredel trasporto merci transfrontalieroavrebbero dovuto considerare anche glistipenti pagati dalle ditte estere. Il Par-lamento ha iscritto la clausola dellecondizioni abituali proprio per preveni-re fenomeni di dumping salariale. Que-sto conflitto di pareri è derivato dalladenuncia operata dal SEV contro Cross-rail, che voleva versare stipendi dadumping ai suoi macchinisti di Briga.

pmo

Dossier alle pagine 8 - 10

L’UFT sta sbagliando tuttoSecondo gli esperti consultatidal SEV, il settore del trasportomerci per ferrovia non puòessere suddiviso e le aziendesvizzere devono pagarestipendi svizzeri.

Il SEV presenta una propria perizia sul trasporto merci transfrontaliero

Gi

Chi assume macchinisti in Svizzera deve pagare anche stipendi svizzeri (la stazione di frontiera di Chiasso).

■ Il giorno seguente il dibattito al Nazio-nale sul franco svizzero, la Banca nazio-nale svizzera (BNS) ha ribadito di nonvoler modificare la propria politica mo-netaria. L’Unione sindacale svizzera haimmediatamente reagito: «l’euro a 1.05- 1.07 franchi ha generato in Svizzeraun’enorme pressione sugli stipendi e suiposti di lavoro. L’elenco di ditte che inbreve tempo hanno fatto ricorso a licen-

ziamenti, trasferimenti, prolungamentidell’orario di lavoro, stipendi in euro eriduzioni salariali si è allungato. La Sviz-zera è l’unico paese industrializzato con-frontato con un aumento della disoccu-pazione». L’USS ha pertanto chiesto allaBNS di riportare il franco ad un livelloaccettabile, tramite una soglia minimachiara oppure un corso di riferimentodichiarato. Nella nostra intervista, l’ex

Mister prezzi Rudolf Strahm dubita peròche la direzione della BNS possa ora re-introdurre un corso minimo e richiedepertanto tassi d’interesse negativi e unariduzione dei prezzi all’importazione.

Intervista alle pagine 6 e 7

La forza del franco minaccia i posti di lavoro in Svizzera

La BNS dovrebbe indebolire il franco! L’anno trascorso è stato molto buono,almeno dal punto di vista contabile.Il SEV tiene tuttavia a sottolineare ledifficoltà delle prossime sfide per ilpersonale, che l’azienda farebbe bene atenere in debito conto. Anche i dirigentipotrebbero dare un segnale importante,limitando le proprie pretese, ma nonsembrano intenzionati a farlo. pmo

alle pagine 2 e 3

FFS: sempre più in alto?

Page 2: Contatto sev 2015 06

ATTUALITÀ ......

2contatto.sevN. 06/152.4.2015

Offerta 2030■ Dopo l’approvazione popola-re del progetto FAIF, la Confede-razione pianifica ora l’offertaferroviaria post 2030, collabo-rando a tal fine con Cantoni,operatori del traffico merci eimprese di trasporto. Nei pianid’offerta gli attori coinvoltihanno sintetizzato le loroesigenze: nel traffico a lungadistanza le FFS prevedonocollegamenti supplementari suicorridoi principali più congestio-nati e nel traffico regionale iCantoni intendono predisporrenuove fermate e introdurre sumolte tratte la cadenza semi-oraria. Infine, nel traffico mercidovranno essere create tracceespresse e individuate soluzioniper le ore di punta. Questiprogrammi costituiscono lostrumento di lavoro per la fasedi ampliamento 2030 perquanto concerne il trafficomerci, regionale e a lungadistanza.

Iniziativa delle Alpi:c’è posta per Doris■ Un referendum non è gratis,raccogliere le firme costa. Loricordano i promotori delreferendum «No al raddoppiodel Gottardo», che hanno quindiinviato la fattura dei costi daloro sostenuti, 125 573 franchi,alla consigliera federaleresponsabile dei trasporti, DorisLeuthard. Il calcolo, spiega ilcomitato «No al raddoppio delGottardo», è molto semplice:1 tubo + 1 tubo = 2 tubi =doppia capacità stradale. Ma laCostituzione federale svizzeravieta l’aumento della capacitàdelle strade di transito attraver-so le Alpi. Teoricamentel’associazione «No al raddoppiodel Gottardo» non avrebbedunque dovuto raccogliere lefirme contro un secondo tubostradale al Gottardo, poiché unamodifica della Costituzionedeve in ogni caso esseresottoposta al popolo. «IlConsiglio federale ha tuttaviavoluto evitare proprio una talevotazione, promettendo che, perlegge, si stabilisce che i duetubi disponibili saranno usatisolo a metà», spiega Jon Pult,Co-Presidente dell’associazione«No al raddoppio del Gottardo».

IN BREVE

Ci sono alcuni elementi chesaltano all’occhio quando siprendono in mano i conti 2014delle FFS, a cominciare dalladiminuzione degli utili nel traf-fico a lunga percorrenza. Altri-menti, avanti tutta. Occorrepure sottolineare che SBB Car-go International è ora nelle ci-fre nere; l’utile è pari a 373 mi-lioni di franchi, ossia 135milioni in più dell’anno prece-dente.

I problemi all’Infrastrutturarestano irrisoltiPersino l’Infrastruttura ottieneun risultato migliore rispettoall’anno precedente, ma nonsufficiente per coprire i ritardiaccumulati nel campo dellamanutenzione, che sono ulte-

riormente aumentati. I proble-mi all’infrastruttura sono giàstati oggetto di un richiamoall’ordine da parte del Consi-glio federale; del resto le FFShanno raggiunto solo in partegli obiettivi indicati dal Consi-glio federale.

Ma intanto tutta la direzioneincassaVa comunque sottolineato chequesta valutazione non è statacondivisa dal Consiglio di am-ministrazione (CdA) delle FFS; ibonus dei membri della dire-zione del gruppo, sono passatida 1,3 milioni a 2 milioni difranchi perché, secondo il pre-sidente del CdA Ulrich Gygi,sono legati alle aspettative de-gli obiettivi. Con questa visio-ne delle cose, il presidente del-la direzione generale AndreasMeyer, ha incassato a titolo dibonus 375 000 franchi, ossiaquasi 130 000 franchi in più ri-spetto all’anno precedente.La visione del presidente delladirezione generale è ambiva-lente.

Una visione ambivalentetra chiaro e scuroDa un lato ritiene che l’introdu-zione dello SwissPass, il totalesfruttamento dell’esercizio delpassante ferroviario di Zurigo e

l’apertura della galleria di basedel Gottardo, nei prossimi annicontribuiranno a portare dina-mismo a tutto il sistema. D’al-tra parte, Andreas Meyer mettein guardia contro gli effetti ne-

Le FFS crescono ancora Le FFS hanno presentato il bilancio 2014 che fa stato di una crescita in tutti i settori

Più treni, più passegge-ri, più merci e più per-sonale. Il rapporto an-nuale delle FFS rifletteesattamente la crescitadel traffico ferroviariosvizzero.

Nel suo commento ai conti FFS2014, il SEV ha manifestatoscarsa sorpresa per il buon risul-tato complessivo. Ha per controcriticato che le FFS si siano limi-tati ad esporre cifre e a menzio-nare il personale unicamentecome voce di costo. «A pochimesi dalla conclusione delletrattative per il nuovo CCL 2015,bisogna di nuovo ricordare al-l’azienda che ha a che fare conpersone» constata il comunicatostampa del SEV.Il SEV riceve continue lamenteleper la mancanza di conside-razione e per il trattamentoinsoddisfacente delle richie-

ste di un personale che non puòpiù contare su un’assistenzacompetente, ma deve fare i con-ti con un «management dellerisorse umane». «Se le FFS vo-gliono disporre anche in futurodi personale motivato, devonodecisamente migliorare questiaspetti», commenta il vicepresi-dente SEV Manuel Avallone,che segue le FFS.Viene invece accolta con favorela volontà delle FFS di evitarepeggioramenti delle rendite,nonostante la cassa pensioniabbia decisamente peggioratole proprie basi tecniche. Tra lacomunità di trattative dei sinda-

I CONTI 2014 DELLE FFS TENT

Il SEV ricorda alle FFS: «Il personale non è solo una

La maggioranza della Commis-sione non ne vuole saperedell’inadeguatezza dell’attualelivello delle rendite, insuffi-ciente per le persone con unreddito medio e basso, situa-zione che interessa in modo

particolare le donne. Ma, comefa osservare in una nota l’Unio-ne sindacale svizzera (USS), lacommissione va oltre: è prontaad accettare che in futuro sem-pre più pensionati/e avrannobisogno delle prestazioni com-plementari. Diventa inoltresempre più precaria la situa-zione delle persone senza unsecondo pilastro o il cui secon-do pilastro è particolarmentemodesto. È particolarmentevalido per le donne, ma ancheper i/le salariati/e che prende-ranno la loro pensione neiprossimi 15 anni.Negli ultimi anni la loro previ-denza professionale è stataconfrontata con tagli significa-tivi. Coloro che soffriranno dipiù, sono i lavoratori e le lavo-

ratrici anziani/e che, dopo averperso il lavoro senza possibili-tà di trovarne un altro, perdonogli anni contributivi più impor-tanti; saranno così condannatiad accontentarsi delle presta-zioni del secondo pilastro.Contrariamente a quanto so-stenuto dalla commissione, ilrapporto costi-benefici dell’ini-ziativa popolare AVSplus èbuono.La rendita AVS è la principalefonte di reddito per numerosepersone anziane. Per loro po-ter contare su 200 franchi inpiù ogni mese (350 per le cop-pie), rappresenta un aiuto so-stanziale. L’aumento delle ren-dite AVS è una misura moltopiù efficace rispetto a quellepensate per gonfiare il secon-

do pilastro. L’USS ritiene chel’adeguamento dell’AVS, atte-so peraltro da tempo, non è so-lo necessario, ma può esserefinanziato. Se dopo la Commis-sione della sicurezza sociale edella salute pubblica del Con-siglio degli Stati, il plenum e,più tardi, il Consiglio nazionalepersistono su questa linea,l’Unione sindacale svizzera e lefederazioni che vi fanno capo,faranno di tutto per fare passa-re il progetto AVSplus durantela campagna per il voto. Perchéè ora che l’AVS, che è la formadi previdenza vecchiaia più so-ciale, trasparente ed efficace,venga rafforzata.

USS/frg

La Commissione dellasicurezza sociale e dellasalute pubblica del Con-siglio degli Stati, nonprende sul serio le pre-occupazioni di nume-rosi/e pensionati/ee rifiuta l’aumento dellerendite, urgenti e neces-sarie come riconosciutodall’iniziativa popolareAVSplus.

Sordi alle preoccupazioniI commissari del Consiglio degli Stati bocciano l’iniziativa popolare AVSplus

ATTUALITÀ

...... 3

contatto.sevN. 06/152.4.2015

gativi del franco forte, che in-deboliscono l’economia. Sonodirettamente interessati: CargoInternational, il traffico viag-giatori transfrontaliero e le Of-ficine. Per il 2015 le FFS sono

riuscite a limitare i danni nellamisura di 20 milioni di fran-chi; ma nel 2016 questa cifrapotrebbero raggiungere ben100 milioni di franchi. Aspet-tando che cosa si muoverà

lungo l’orizzonte del futuro, ipronostici, attualmente, sonocomunque positivi.

Peter Moor

e sempre di più

cati e le FFS è stata elaboratauna convenzione che verrà sot-toposta entro metà aprile alle ri-spettive istanze competenti: ilconsiglio d’amministrazione perle FFS e la conferenza CCL per ilSEV. I dipendenti in vista dellapensione riceveranno a breveuna prima comunicazione dalleFFS, alla quale seguiranno poi idettagli una volta approvata laconvenzione.Valutando il risultato delle FFS, ilConsiglio federale ha chiesto unaumento di produttività, inparticolare nel traffico viaggia-tori. Il SEV ribadisce che il nuovoCCL permette di incrementare

ulteriormente la già elevata pro-duttività ma che, considerate lelamentele sulla situazione eco-nomica e sulle evoluzioni previ-ste per le spese, sarebbe co-munque opportuno che i verticiaziendali dessero un segnaledi autolimitazione. «I dirigentidovrebbero assumere il lororuolo di esempio», affermaAvallone.In prospettiva futura, il SEVmenziona due sfide particolari:l’apertura della galleria dibase del Gottardo che dovreb-be indurre le FFS a evitare di so-vraccaricare il personale, datoche alcune migliaia di persone

devono essere istruite sui nuovicompiti, continuando a svolgerequelli attuali per garantire losvolgimento dell’esercizio.Occorre poi la più grande atten-zione per la sicurezza del-l’esercizio ferroviario. Loconfermano anche le recenticollisioni, che evidenziano an-che la necessità di migliorare ilcontrollo delle ditte esternecoinvolte nei cantieri.

TANO DI COPRIRE CON ELEGANZA ALCUNE LACUNE

a voce di costo»

C’era una volta una commissione trasporti delConsiglio degli Stati che ha incaricato il Consigliofederale di proporre provvedimenti per mantenere,rispettivamente incrementare, la quota della rotaianel trasporto merci complessivo. Questa commis-sione era consapevole dell’importanza del traspor-to merci e della sua evoluzione, caratterizzata daun continuo e marcato aumento dei volumi di mer-ci trasportate. Il Consiglio federale si é quindi di-chiarato d’accordo e la richiesta é stata approvata

da entrambe le camere. Ne é seguito un rapportodi 108 pagine che spiega che viviamo in un mon-do in cui il mercato si regola in gran parte da sé,dove quindi il trasferimento su rotaia deve avveni-re senza costi e dove le FFS devono quindi esseresollevate dall’obbligo di trasportare merci. Il SEV,quale sindacato del settore da sempre impegnatoper un trasferimento quale alternativa sostenibileper il trasporto merci, ha reagito allarmato, spie-gando alla commissione come questi intenti nonfossero coerenti con il mandato, né permettesserodi affrontare le sfide che attendono il settore. Que-sti temi sono stati ripresi anche dai suoi Parlamen-tari e dai loro alleati ma, durante la sessione pri-maverile, il Consiglio nazionale ha comunqueapprovato questa poco riuscita revisione della leg-ge sul trasporto merci, riscuotendo persino gli ap-plausi delle FFS e delle organizzazioni del settore erilanciando le ambizioni della lobby del trafficostradale.La camera bassa ha poi accolto a maggioranzaun’altra mozione che chiede al Consiglio federaledi elaborare un progetto per trasformare la divisio-ne merci delle FFS in un’azienda indipendente.Non é dato di sapere se questa iniziativa avrà ilpotere di risvegliare le FFS e far loro riconoscere ipropri alleati per una politica dei trasporti sosteni-bile gestita con imprese ferroviarie integrate. IlConsiglio degli Stati può inoltre ancora correggereil tiro di questa decisione. Se questa fosse una fa-vola, si trarrebbero per tempo gli insegnamenti daquesta brutta storia (vedi anche a pagina 5).Al prossimo congresso SEV, il direttore dell’UFTavrà la possibilità di spiegarci come questa storiapotrà andare avanti e come intende evitare che inuovi apprendisti stregoni si trasformino in ali-mentatori di incubi.

EDITORIALE

«Il futuro del trasporto merci deve essere suferrovia.»

Philipp Hadorn, segretario SEV responsabile del team Cargo

Beim SEV spielt die Solidarität.Au SEV, on joue la carte de la solidarité.Solidarietà: la carta vincente del SEV.

«Sono ancheun‘ agente del treno»

Christian Suter Specialista Telecom, Presidente centrale BAU

«Sono anche un specialistaTelecom»

Cara HohmannAgente del treno

Beim SEV spielt die Solidarität.Au SEV, on joue la carte de la solidarité.Solidarietà: la carta vincente del SEV.

«Sono ancheun‘ agente del treno»

Christian Suter Specialista Telecom, Presidente centrale BAU

«Sono anche un specialistaTelecom»

Cara HohmannAgente del treno

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ATTUALITÀ ......

2contatto.sevN. 06/152.4.2015

Offerta 2030■ Dopo l’approvazione popola-re del progetto FAIF, la Confede-razione pianifica ora l’offertaferroviaria post 2030, collabo-rando a tal fine con Cantoni,operatori del traffico merci eimprese di trasporto. Nei pianid’offerta gli attori coinvoltihanno sintetizzato le loroesigenze: nel traffico a lungadistanza le FFS prevedonocollegamenti supplementari suicorridoi principali più congestio-nati e nel traffico regionale iCantoni intendono predisporrenuove fermate e introdurre sumolte tratte la cadenza semi-oraria. Infine, nel traffico mercidovranno essere create tracceespresse e individuate soluzioniper le ore di punta. Questiprogrammi costituiscono lostrumento di lavoro per la fasedi ampliamento 2030 perquanto concerne il trafficomerci, regionale e a lungadistanza.

Iniziativa delle Alpi:c’è posta per Doris■ Un referendum non è gratis,raccogliere le firme costa. Loricordano i promotori delreferendum «No al raddoppiodel Gottardo», che hanno quindiinviato la fattura dei costi daloro sostenuti, 125 573 franchi,alla consigliera federaleresponsabile dei trasporti, DorisLeuthard. Il calcolo, spiega ilcomitato «No al raddoppio delGottardo», è molto semplice:1 tubo + 1 tubo = 2 tubi =doppia capacità stradale. Ma laCostituzione federale svizzeravieta l’aumento della capacitàdelle strade di transito attraver-so le Alpi. Teoricamentel’associazione «No al raddoppiodel Gottardo» non avrebbedunque dovuto raccogliere lefirme contro un secondo tubostradale al Gottardo, poiché unamodifica della Costituzionedeve in ogni caso esseresottoposta al popolo. «IlConsiglio federale ha tuttaviavoluto evitare proprio una talevotazione, promettendo che, perlegge, si stabilisce che i duetubi disponibili saranno usatisolo a metà», spiega Jon Pult,Co-Presidente dell’associazione«No al raddoppio del Gottardo».

IN BREVE

Ci sono alcuni elementi chesaltano all’occhio quando siprendono in mano i conti 2014delle FFS, a cominciare dalladiminuzione degli utili nel traf-fico a lunga percorrenza. Altri-menti, avanti tutta. Occorrepure sottolineare che SBB Car-go International è ora nelle ci-fre nere; l’utile è pari a 373 mi-lioni di franchi, ossia 135milioni in più dell’anno prece-dente.

I problemi all’Infrastrutturarestano irrisoltiPersino l’Infrastruttura ottieneun risultato migliore rispettoall’anno precedente, ma nonsufficiente per coprire i ritardiaccumulati nel campo dellamanutenzione, che sono ulte-

riormente aumentati. I proble-mi all’infrastruttura sono giàstati oggetto di un richiamoall’ordine da parte del Consi-glio federale; del resto le FFShanno raggiunto solo in partegli obiettivi indicati dal Consi-glio federale.

Ma intanto tutta la direzioneincassaVa comunque sottolineato chequesta valutazione non è statacondivisa dal Consiglio di am-ministrazione (CdA) delle FFS; ibonus dei membri della dire-zione del gruppo, sono passatida 1,3 milioni a 2 milioni difranchi perché, secondo il pre-sidente del CdA Ulrich Gygi,sono legati alle aspettative de-gli obiettivi. Con questa visio-ne delle cose, il presidente del-la direzione generale AndreasMeyer, ha incassato a titolo dibonus 375 000 franchi, ossiaquasi 130 000 franchi in più ri-spetto all’anno precedente.La visione del presidente delladirezione generale è ambiva-lente.

Una visione ambivalentetra chiaro e scuroDa un lato ritiene che l’introdu-zione dello SwissPass, il totalesfruttamento dell’esercizio delpassante ferroviario di Zurigo e

l’apertura della galleria di basedel Gottardo, nei prossimi annicontribuiranno a portare dina-mismo a tutto il sistema. D’al-tra parte, Andreas Meyer mettein guardia contro gli effetti ne-

Le FFS crescono ancora Le FFS hanno presentato il bilancio 2014 che fa stato di una crescita in tutti i settori

Più treni, più passegge-ri, più merci e più per-sonale. Il rapporto an-nuale delle FFS rifletteesattamente la crescitadel traffico ferroviariosvizzero.

Nel suo commento ai conti FFS2014, il SEV ha manifestatoscarsa sorpresa per il buon risul-tato complessivo. Ha per controcriticato che le FFS si siano limi-tati ad esporre cifre e a menzio-nare il personale unicamentecome voce di costo. «A pochimesi dalla conclusione delletrattative per il nuovo CCL 2015,bisogna di nuovo ricordare al-l’azienda che ha a che fare conpersone» constata il comunicatostampa del SEV.Il SEV riceve continue lamenteleper la mancanza di conside-razione e per il trattamentoinsoddisfacente delle richie-

ste di un personale che non puòpiù contare su un’assistenzacompetente, ma deve fare i con-ti con un «management dellerisorse umane». «Se le FFS vo-gliono disporre anche in futurodi personale motivato, devonodecisamente migliorare questiaspetti», commenta il vicepresi-dente SEV Manuel Avallone,che segue le FFS.Viene invece accolta con favorela volontà delle FFS di evitarepeggioramenti delle rendite,nonostante la cassa pensioniabbia decisamente peggioratole proprie basi tecniche. Tra lacomunità di trattative dei sinda-

I CONTI 2014 DELLE FFS TENT

Il SEV ricorda alle FFS: «Il personale non è solo una

La maggioranza della Commis-sione non ne vuole saperedell’inadeguatezza dell’attualelivello delle rendite, insuffi-ciente per le persone con unreddito medio e basso, situa-zione che interessa in modo

particolare le donne. Ma, comefa osservare in una nota l’Unio-ne sindacale svizzera (USS), lacommissione va oltre: è prontaad accettare che in futuro sem-pre più pensionati/e avrannobisogno delle prestazioni com-plementari. Diventa inoltresempre più precaria la situa-zione delle persone senza unsecondo pilastro o il cui secon-do pilastro è particolarmentemodesto. È particolarmentevalido per le donne, ma ancheper i/le salariati/e che prende-ranno la loro pensione neiprossimi 15 anni.Negli ultimi anni la loro previ-denza professionale è stataconfrontata con tagli significa-tivi. Coloro che soffriranno dipiù, sono i lavoratori e le lavo-

ratrici anziani/e che, dopo averperso il lavoro senza possibili-tà di trovarne un altro, perdonogli anni contributivi più impor-tanti; saranno così condannatiad accontentarsi delle presta-zioni del secondo pilastro.Contrariamente a quanto so-stenuto dalla commissione, ilrapporto costi-benefici dell’ini-ziativa popolare AVSplus èbuono.La rendita AVS è la principalefonte di reddito per numerosepersone anziane. Per loro po-ter contare su 200 franchi inpiù ogni mese (350 per le cop-pie), rappresenta un aiuto so-stanziale. L’aumento delle ren-dite AVS è una misura moltopiù efficace rispetto a quellepensate per gonfiare il secon-

do pilastro. L’USS ritiene chel’adeguamento dell’AVS, atte-so peraltro da tempo, non è so-lo necessario, ma può esserefinanziato. Se dopo la Commis-sione della sicurezza sociale edella salute pubblica del Con-siglio degli Stati, il plenum e,più tardi, il Consiglio nazionalepersistono su questa linea,l’Unione sindacale svizzera e lefederazioni che vi fanno capo,faranno di tutto per fare passa-re il progetto AVSplus durantela campagna per il voto. Perchéè ora che l’AVS, che è la formadi previdenza vecchiaia più so-ciale, trasparente ed efficace,venga rafforzata.

USS/frg

La Commissione dellasicurezza sociale e dellasalute pubblica del Con-siglio degli Stati, nonprende sul serio le pre-occupazioni di nume-rosi/e pensionati/ee rifiuta l’aumento dellerendite, urgenti e neces-sarie come riconosciutodall’iniziativa popolareAVSplus.

Sordi alle preoccupazioniI commissari del Consiglio degli Stati bocciano l’iniziativa popolare AVSplus

ATTUALITÀ

...... 3

contatto.sevN. 06/152.4.2015

gativi del franco forte, che in-deboliscono l’economia. Sonodirettamente interessati: CargoInternational, il traffico viag-giatori transfrontaliero e le Of-ficine. Per il 2015 le FFS sono

riuscite a limitare i danni nellamisura di 20 milioni di fran-chi; ma nel 2016 questa cifrapotrebbero raggiungere ben100 milioni di franchi. Aspet-tando che cosa si muoverà

lungo l’orizzonte del futuro, ipronostici, attualmente, sonocomunque positivi.

Peter Moor

e sempre di più

cati e le FFS è stata elaboratauna convenzione che verrà sot-toposta entro metà aprile alle ri-spettive istanze competenti: ilconsiglio d’amministrazione perle FFS e la conferenza CCL per ilSEV. I dipendenti in vista dellapensione riceveranno a breveuna prima comunicazione dalleFFS, alla quale seguiranno poi idettagli una volta approvata laconvenzione.Valutando il risultato delle FFS, ilConsiglio federale ha chiesto unaumento di produttività, inparticolare nel traffico viaggia-tori. Il SEV ribadisce che il nuovoCCL permette di incrementare

ulteriormente la già elevata pro-duttività ma che, considerate lelamentele sulla situazione eco-nomica e sulle evoluzioni previ-ste per le spese, sarebbe co-munque opportuno che i verticiaziendali dessero un segnaledi autolimitazione. «I dirigentidovrebbero assumere il lororuolo di esempio», affermaAvallone.In prospettiva futura, il SEVmenziona due sfide particolari:l’apertura della galleria dibase del Gottardo che dovreb-be indurre le FFS a evitare di so-vraccaricare il personale, datoche alcune migliaia di persone

devono essere istruite sui nuovicompiti, continuando a svolgerequelli attuali per garantire losvolgimento dell’esercizio.Occorre poi la più grande atten-zione per la sicurezza del-l’esercizio ferroviario. Loconfermano anche le recenticollisioni, che evidenziano an-che la necessità di migliorare ilcontrollo delle ditte esternecoinvolte nei cantieri.

TANO DI COPRIRE CON ELEGANZA ALCUNE LACUNE

a voce di costo»

C’era una volta una commissione trasporti delConsiglio degli Stati che ha incaricato il Consigliofederale di proporre provvedimenti per mantenere,rispettivamente incrementare, la quota della rotaianel trasporto merci complessivo. Questa commis-sione era consapevole dell’importanza del traspor-to merci e della sua evoluzione, caratterizzata daun continuo e marcato aumento dei volumi di mer-ci trasportate. Il Consiglio federale si é quindi di-chiarato d’accordo e la richiesta é stata approvata

da entrambe le camere. Ne é seguito un rapportodi 108 pagine che spiega che viviamo in un mon-do in cui il mercato si regola in gran parte da sé,dove quindi il trasferimento su rotaia deve avveni-re senza costi e dove le FFS devono quindi esseresollevate dall’obbligo di trasportare merci. Il SEV,quale sindacato del settore da sempre impegnatoper un trasferimento quale alternativa sostenibileper il trasporto merci, ha reagito allarmato, spie-gando alla commissione come questi intenti nonfossero coerenti con il mandato, né permettesserodi affrontare le sfide che attendono il settore. Que-sti temi sono stati ripresi anche dai suoi Parlamen-tari e dai loro alleati ma, durante la sessione pri-maverile, il Consiglio nazionale ha comunqueapprovato questa poco riuscita revisione della leg-ge sul trasporto merci, riscuotendo persino gli ap-plausi delle FFS e delle organizzazioni del settore erilanciando le ambizioni della lobby del trafficostradale.La camera bassa ha poi accolto a maggioranzaun’altra mozione che chiede al Consiglio federaledi elaborare un progetto per trasformare la divisio-ne merci delle FFS in un’azienda indipendente.Non é dato di sapere se questa iniziativa avrà ilpotere di risvegliare le FFS e far loro riconoscere ipropri alleati per una politica dei trasporti sosteni-bile gestita con imprese ferroviarie integrate. IlConsiglio degli Stati può inoltre ancora correggereil tiro di questa decisione. Se questa fosse una fa-vola, si trarrebbero per tempo gli insegnamenti daquesta brutta storia (vedi anche a pagina 5).Al prossimo congresso SEV, il direttore dell’UFTavrà la possibilità di spiegarci come questa storiapotrà andare avanti e come intende evitare che inuovi apprendisti stregoni si trasformino in ali-mentatori di incubi.

EDITORIALE

«Il futuro del trasporto merci deve essere suferrovia.»

Philipp Hadorn, segretario SEV responsabile del team Cargo

Beim SEV spielt die Solidarität.Au SEV, on joue la carte de la solidarité.Solidarietà: la carta vincente del SEV.

«Sono ancheun‘ agente del treno»

Christian Suter Specialista Telecom, Presidente centrale BAU

«Sono anche un specialistaTelecom»

Cara HohmannAgente del treno

Beim SEV spielt die Solidarität.Au SEV, on joue la carte de la solidarité.Solidarietà: la carta vincente del SEV.

«Sono ancheun‘ agente del treno»

Christian Suter Specialista Telecom, Presidente centrale BAU

«Sono anche un specialistaTelecom»

Cara HohmannAgente del treno

Page 4: Contatto sev 2015 06

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4 ATTUALITÀcontatto.sevN. 06/152.4.2015

Al 31 dicembre del 2014, l’un per cento dellapopolazione mondiale deteneva il 48% dellaricchezza mondiale. Cinque anni fa ne aveva«solo» il 44%, con un aumento dunque di benquattro punti in un lustro, che è stato poiquello caratterizzato dalla più grave crisi eco-nomica dai famosi Anni 30 dello scorso seco-lo. E con il perdurare della crisi il gigantescoforziere di quell’1% di superricchi è destinatoa impinguirsi ulteriormente. Si calcola infattiche alla fine del 2016, fra due anni dunque, lapercentuale della ricchezza mondiale nelle lo-ro mani potrebbe aumentare d’oltre due pun-ti, per superare la soglia del 50%. Sono tuttidati emersi al simposio di Davos dello scorsogennaio, da gente dunque che se ne intende.Anche la rivista statunitense «Forbes», cheogni anno ci fornisce la lista dei supericconidel pianeta, recentemente ci ha informati su-gli averi dei Paperoni più abbienti. Bene:un’ottantina di miliardari dispone della stessaricchezza di 3,5 miliardi di persone. In altreparole: la metà della popolazione più poveradel mondo deve vivere con la stessa cifra cheè a disposizione di appena ottanta persone.Ripetiamolo in cifre: 80 persone hanno unaricchezza pari a quella di 3.500.000.000.Pure in questo caso per i Paperoni la manna èstata la crisi economica. Tra il 2010 e il 2014quella stessa crisi che si è abbattuta sulleclassi medie e operaie, sul ceto borghese emedio imprenditoriale, che ha costretto allafame e alla disperazione, ha aumentato il pa-trimonio dei superricchi del 50%. Non male,vero?Ed ora attenzione: se tutto questo accade, se iricchi diventano sempre più ricchi e i poverisempre più poveri, se la distribuzione dellaricchezza è sempre più ingiusta è anche acausa del declino del numero dei lavoratori edelle lavoratrici iscritti/e ai sindacati. Ad as-serirlo non sono sindacalisti arrabbiati, barri-caderi per vocazione, un po’ alla Landini, madue ricercatrici del Fondo monetario interna-zionale in un rapporto. Florence Jaumotte eCarolina Osorio Buitron ricordano come l’in-debolimento dei sindacati riduce la forza con-trattuale dei lavoratori favorendo quella deipossessori del capitale. Per rendere più giu-sta la distribuzione del reddito e combatterela disoccupazione, scrivono le due ricercatriciè necessaria una nuova ondata di sindacaliz-zazione, che restituisca al sindacato il ruolo dimediatore sociale, di «cinghia di trasmissionecon i partiti politici». Insomma, quello che èda rivalutare è lo scontro di classe!

DI GADDO MELANI

DENTRO LA CRONACA

A ridere è sempre il capitale

Al centro della manifestazioneindetta nella sede storica dellosciopero del 2008, la Pittureriadelle Officine, vi é stato un di-battito animato dal giornalistaAlfonso Tuor volto ad appro-fondire la situazione attualedello stabilimento.«Il centro di competenze puòcostituire una vera prospettiva,o rappresenta un alibi per evi-tare di affrontare situazioniproblematiche?» ha chiestoTuor. Christian Marazzi, profes-sore alla Supsi che ha condot-to la prima analisi sui poten-ziali delle Officine e ChristianVitta, direttore della BDO cheha poi curato lo studio di fatti-bilità, hanno esposto tutto ilpercorso, ribadendo come ilcentro di competenze sia statoconcepito in assoluta buonafede per dare solide prospetti-ve alle Officine e a tutta la re-gione, con il valore aggiunto diun istituto di formazione su-scettibile di incrementare ulte-

riormente la professionalitànel settore. Una buona fede ri-badita anche dalla direttricedel DFE Laura Sadis, sollecitatada Tuor e che ha tenuto a por-tare il suo saluto ad un luogo ea persone che l’hanno intensa-mente emozionata. «È statauna lotta che deve continuarea portare i suoi frutti per tuttale regione» ha affermato.

Vecchi problemie nuove incertezzeGianni Frizzo e Matteo Pronzinihanno per contro messo il ditosu alcune piaghe che le Offici-ne continuano a presentare:«vi é una contraddizione tra ilmandato impartito dalle FFS al-le OBE di occuparsi dei veicolimerci, di cui una quota cre-scente é detenuta da clientiterzi e le strutture che le stesseFFS mettono a disposizionedelle OBE», ha indicato Pronzi-ni. Frizzo ha specificato comeciò porti a «situazioni criticheche rischiano di compromette-re sul nascere le possibilità disuccesso del centro di compe-tenze». Per evitare una situa-zione di stallo è indispensabile

tenere alta la guardia e mante-nere compatto il fronte tra di-pendenti, popolazione e politi-ci che, ha precisato Vitta, godeancora di molta considerazio-ne da parte delle FFS a Berna eche, ha precisato più tardi ilsindaco di Bellinzona MarioBranda nel suo intervento disaluto, è sempre presente.«A questo contesto si potreb-bero sovrapporre nuove incer-tezze per il futuro di FFS Cargoche, raggiunto l’obiettivo dellecifre nere a prezzo di molti sa-crifici, in particolare del perso-nale, ora fa gola ai priva-tizzatori - ha indicato laConsigliera nazionale MarinaCarobbio dalla sala, ricordan-do che il Parlamento ha accoltouna mozione del deputato PPDFabio Regazzi per scorporareCargo dalle FFS - le conseguen-ze di una simile decisione, an-che per le commesse alle OBE,sono difficili da prevedere».«Occorre che la mobilitazionecontinui, per le OBE ma ancheper la qualità del servizio pub-blico» è stata la conclusionedella riuscita serata. Gi

La manifestazione haconfermato l’interessedella regione per le Of-ficine e il loro futuro.

Tra determinazione e speranza

Il punto della situazione a sette anni dallo sciopero delle Officine

gi

Oratori molto com-petenti (da sinistraChristian Marazzi,Christian Vitta, ilmoderatore AlfonsoTuor, Gianni Frizzoe Matteo Pronzini)hanno potuto rivol-gersi ad una plateafolta e attenta(sotto).

gi

Page 5: Contatto sev 2015 06

SINDACATO ......

5contatto.sevN. 06/152.4.2015

Le decisioni del Consiglio na-zionale sulla legge sul trasportodi merci rischiano di compro-mettere il futuro del trafficomerci per ferrovia in Svizzera.Seguendo le sirene dell’econo-mia e della concorrenza, la ca-mera bassa sottrae al settore lebasi per un futuro solido.

Direzione sbagliata«Affrontando la nuova legge sultrasporto di merci, oggi il Con-siglio nazionale ha disposto gliscambi in modo completamen-te errato» è la lapidaria conclu-sione del consigliere nazionalee segretario sindacale PhilippHadorn che cura il settore Car-go presso il SEV. Con l’altra se-gretaria sindacale e consiglieranazionale Edith Graf-Litscher ead altri alleati, Hadorn si è bat-tuto per rafforzare il trasporto

merci, mentre la maggioranzaborghese ha chiesto di:■ togliere il trasporto merci perferrovia dal servizio di base;■ evitare di definire obiettivi ditrasferimento;■ misurare tutto il traffico mer-ci unicamente sulla base del-l’autonomia economica, senzaoltretutto tener in adeguatoconto i privilegi del traffico stra-dale;

■ sottrarre le FFS all’obbligo le-gale di fornire prestazioni ditrasporto merci.

Verso tagli dell’offerta?Per completare le decisioni sba-gliate, il Consiglio nazionale haaccolto una mozione della com-missione trasporti per incari-care il Consiglio federale dielaborare un progetto di tra-sformazione della divisione del

trasporto merci delle FFS (FFSCargo SA) in una azienda auto-noma, indipendente dalle Fer-rovie Federali Svizzere.«Un’applicazione coerente diquesta proposta compromette-rebbe gran parte del trafficomerci per ferrovia attuale, conun trasferimento di grandi pro-porzioni dalla ferrovia allastrada», constata Hadorn, ag-giungendo: «non dobbiamo

permettere che le componentiredditizie del trasporto mercigenerino utili privati, mentrel’offerta di base viene ridotta».

Correzione dagli Stati?«Adesso, dobbiamo sperare nelConsiglio degli Stati, che ha an-cora la possibilità di frenarequeste storture del trasportomerci», sottolinea Edith Graf-Litscher. In vista dell’esamedella questione da parte delConsiglio degli Stati, il SEV do-vrà intensificare ulteriormentela sua attività di spiegazionedella portata del problema allee ai Parlamentari. SEV

Le decisioni di una set-timana fa del Consiglionazionale spingono iltrasporto merci su fer-rovia verso la catastro-fe.

SEV scandalizzato dalle decisioni del Nazionale sul trasporto merci per ferrovia

A manetta verso il baratro!pa

n.

Cosa aspetta il trasporto merci per ferrovia in Svizzera?

Le commissioni del personalevengono rinnovate ad ogninuova edizione del contrattocollettivo di lavoro FFS e FFSCargo. È quindi in corso la pro-cedura di annuncio per il pros-simo periodo di nomina.Le commissioni sono suddivisein tre livelli: superficie, divisio-ne e gruppo. Le elezioni si limi-

tano ai primi due, in quanto laCoPe del Gruppo viene compo-sta da membri della CoPe divi-sione. Mentre i sindacati si oc-cupano dell’elaborazione edell’applicazione del CCL, leCoPe sono chiamate in causaper le questioni che riguarda-no l’attività quotidiana in senoall’azienda.

Partecipazione sul postodi lavoroLe CoPe devono quindi curare,nell’ambito della partecipazio-ne aziendale, il rispetto e l’ap-plicazione delle disposizioninormative del CCL, curando larappresentanza al rispettivo li-vello degli interessi di tutti i di-pendenti assoggettati al CCL e

accompagnando le FFS in que-stioni specifiche o in progettiche concernono temi ripresidalla partecipazione.

Annunci entro l’8 aprileDipendenti delle FFS o di FFSCargo interessati ad una caricain seno alle CoPe possono an-nunciarsi sino all’8 aprile. So-no eleggibili tutte le collabora-trici e tutti i collaboratori conun grado di occupazione di al-meno il 50 percento, che han-no terminato il periodo di pro-va e che hanno un rapporto dilavoro di durata indeterminata.Il SEV ha un chiaro interessead avere propri membri chefanno parte delle CoPe. Il rego-lamento elettorale prevede una

semplificazione del procedi-mento di annuncio per i mem-bri dei sindacati firmatari, chenon devono raccogliere firmedi proponenti, nella misura incui vengono proposti diretta-mente dal sindacato.

Annunciatevi subito!Chi volesse presentare la pro-pria candidatura, dovrebbequindi farsi avanti presso ilproprio presidente centrale,oppure il segretario SEV di Bel-linzona oppure ancora pressoil segretario SEV Jürg Hurni checura la coordinazione di que-ste elezioni per il SEV, e-mail:[email protected],rispettivamente:[email protected].

Bisogna comunque reagire inmodo celere, dato che il termi-ne scade, come indicato, giàl’8 di aprile.Dopo questa data, la situazio-ne sul fronte delle candidatureverrà valutata dalla commissio-ne elettorale. Laddove vi sonopiù candidature che seggi a di-sposizione, nel mese di giugnoverranno indette elezioni scrit-te. Negli altri casi, invece, imembri vengono eletti tacita-mente.

pmo

Collaboratrici e collabo-ratori delle FFS hannotempo sino all’8 aprileper annunciare la pro-pria candidatura per lecommissioni del perso-nale, per le quali imembri possono conta-re sul sostegno del SEV.

Il SEV sostiene i suoi membri per le CoPe FFS

Il termine per l’annuncio delle candidature scade il prossimo 8 aprile

Page 6: Contatto sev 2015 06

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6contatto.sevN. 06/152.4.2015

■ In riferimento alla politicamonetaria della BNS, su di-versi media lei ha parlato diterapia d’urto. È proprio co-sì?

Rudolf Strahm: La decisionedella BNS ha prodotto unoshock monetario in piena re-gola. Uno shock che sulleaziende non ha tuttavia avutoil medesimo impatto. Ma oggisembra proprio che alle ban-che centrali interessi produrresimili shock. Del resto le rego-le attualmente in voga fannocapo alla «Forward Guidance»,

ossia uno degli strumenti a di-sposizione di una banca cen-trale per esercitare il propriopotere in politica monetaria alfine di condizionare le aspet-tative dei mercati.

■ Il direttore della BNS Tho-mas Jordan ha dichiaratoche il mantenimento dellasoglia minima di cambio sa-rebbe costato troppo rispet-to ai benefici. È corretto?

Si tratta di un’affermazionenon provata. In base a quantosuccesso dopo il 15 gennaio,

direi anche disonesta: né l’an-nuncio della BCE (banca cen-trale europea) di inondare imercati con l’euro, né le ele-zioni greche, hanno innescatouno shock monetario. Nelmondo è rimasto tutto stabile,poiché grazie ad una prece-dente «Forward Guidance»,attorno ai mercati finanziari siè sviluppata una psicologicaconformità.

■ Nel dibattito dello scorso18 marzo al Consiglio nazio-nale, i borghesi hanno ricor-

dato che la soglia minima dicambio era stata introdottanel 2011 come temporaneopalliativo e che prima o poiavrebbe sarebbe stato sop-presso. È vero?

Si sostiene adesso, con il sen-no di poi... Ma vorrei ricordareche in diverse occasioni laBanca nazionale aveva annun-ciato il contrario, affermandodi voler difendere il franco contutti i mezzi disponibili. Stoancora aspettando una moti-vazione economica all’abban-dono della soglia minima.

■ È nuovamente necessariointrodurre un’esplicita so-glia minima di cambio dell’-euro?

Questa richiesta non è più so-stenibile. Poiché con l’attualedirezione della Banca nazio-nale il mantenimento di unqualsivoglia limite del corsodel cambio non è più credibilené sul mercato finanziario, néper chi specula sul mercatovalutario. Al contrario, gli at-tori sui mercati finanziari siaspettano adesso che la BNSnon espanda in modo massic-cio il proprio bilancio. Credodunque che la richiesta di unanuova soglia minima di cam-bio sia momentaneamente ir-realistica. Non ci crederebbenessuno. Resta invece neces-sario il ricorso ai tassi di inte-ressi negativi e forse anche

una riduzione degli investi-menti esteri, costi quel checosti. I danni economici piùgrandi sono legati alla rivalu-tazione del franco svizzero.

■ Secondo Thomas Jordan itassi di interesse negatividevono applicarsi a tutti peravere effetto: non sono dav-vero possibili eccezioni, peresempio per i fondi pensio-ne e gli investitori svizzeri?

Credo che si potrebbero con-siderare tali eccezioni, soprat-tutto dal momento che gli in-vestitori istituzionali svizzeri(fondi pensione, assicurazio-ni) non incidono direttamentesul tasso di cambio, in quantola loro valuta di rimpatrio vie-ne mantenuta entro limiti ri-stretti. Con gli interessi nega-tivi bisognerebbe rendere piùcostosi gli investimenti esterie allontanarli. Anche in que-sto caso mi manca una ragio-ne economica che motivi lapolitica intrapresa dalla BNS.

■ A causa del franco forte iprezzi dei prodotti di impor-tazione dovrebbero essereridotti, giusto?

Solo in modo limitato. Ecco unesempio molto concreto: dalmese di dicembre 2010 finoal mese di dicembre 2014 acausa dell’apprezzamento delfranco svizzero, i prodotti diimportazione avrebbero dovu-

Da quando la Banca nazionale svizzera (BNS) ha deciso, lo scorso 15 gennaio, di sospendere la sogliaminima di cambio tra franco ed euro, l’industria di esportazione, il settore del turismo e dei trasporti so-no confrontati con grossi problemi. Lavoratori e lavoratrici direttamente interessati sono sotto pressioneperché, su pretesto della crisi, si spinge sull’acceleratore della deregolamentazione e degli sgravi fiscali.Ne abbiamo parlato con Rudolf Strahm, economista, ex Mister Prezzi ed ex consigliere nazionale per il par-tito socialista.

Rudolf Strahm sta ancora aspettando di conoscere almeno una ragione di ordine economico alla scelta della BNS

«Una ragione economicala sto ancora aspettando»

ww

w.ru

dolfs

trahm

.ch

«I tassi di interesse negativi sononecessari nell’attuale contestoeconomico, non vi sono alternati-ve»: lo ha detto il presidente delladirezione della Banca nazionalesvizzera (BNS) Thomas Jordan,commentando le decisioni preselo scorso 19 marzo dall’istitutobancario. Secondo Jordan non so-no da attendersi inflazione nega-tiva o deflazione: la BNS manter-rà fino a nuovo ordine l’attualelivello dei tassi. «L’economia - haproseguito Jordan - ha sempretrovato il modo di convivere con ilfranco forte. E la disoccupazionesvizzera dovrebbe aumentare soloin modo moderato».

La Banca nazionale svizzera (BNS)

ha dunque deciso di lasciare inva-riata la sua politica monetaria:nella sua prima decisione sui tas-si dopo l’abolizione del cambiominimo euro/franco, lo scorso15 gennaio, l’istituto d’emissionemantiene fermo fra il -1,25% e il-0,25% il margine di fluttuazionedel Libor a tre mesi, suo principa-le tasso di riferimento. Vengonoanche confermati gli interessi ne-gativi dello 0,75% sui conti giropresso la BNS. L’orientamentocomunicato lo scorso 19 marzo èperfettamente in linea con le at-tese della quasi totalità deglianalisti, che non si attendevanocambiamenti. Gli effetti delloshock provocato dal rafforzamen-

to del franco sono infatti ancorada determinare.

Rispondendo ai timori presentisulla dinamica dei prezzi, Jordanha affermato che l’inflazione ne-gativa che attualmente si registrain Svizzera non porterà secondol’istituto di emissione ad una spi-rale di deflazione. Per quest’annola BNS prevede un tasso di infla-zione pari a -1,1% nella Confede-razione. Secondo la BNS, infine,non ci sarà comunque recessionein Svizzera: la crescita elveticasarà aiutata dalla tenuta dell’eco-nomia rossocrociata e dalla ripre-sa attesa a livello mondiale.

red

La BNS relativizza il pericolo di una crisi

INTERVISTA

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contatto.sevN. 06/152.4.2015

to calare del 20%. Ma secondol’indice dei prezzi all’importa-zione, che tiene conto com-plessivamente del valore delleimportazioni, i prezzi sono di-minuiti solo del 6%, che è trevolte inferiore a quella da ma-nuale. E su questo punto nonriesco proprio a capire perchéi rappresentanti sindacali re-spingano l’inasprimento dellalegge federale sui cartelli, conla quale si desidera correggerei prezzi elevati che pesano inmodo negativo sulle fornituredall’estero. Come ex MisterPrezzi, lo voglio dire fuori daidenti: su questo preciso puntoi sindacalisti Daniel Lampart eCorrado Pardini non fanno gliinteressi della loro base. Que-sto sovrapprezzo avvantaggiasolo i fornitori esteri e nessu-no in Svizzera.

■ Industria e commercio chie-dono ora meno tasse, menoStato e mani libere nella de-regolamentazione. Le azien-de hanno aumentato le oredi lavoro e ridotto i salari. Fi-no a che punto tali misuresono giustificate? O non

sono forse piuttosto prete-stuose?

Adesso tutti sfoderano le loropersonali terapie, conformi alrepertorio politico che hannosempre voluto seguire. Le di-scussioni sulla deregolamen-tazione le sentiamo da anni. Abreve termine e in modo limi-tato può avere un senso au-mentare il tempo di lavoroall’interno di un articolo di cri-si e il lavoro ridotto (finanzia-to attraverso l’assicurazionedisoccupazione). A patto che-le aziende giustifichino i lorobisogni e mostrino i libri con-tabili.

■ Dal profilo occupazionale,che cosa si dovrebbe soprat-tutto fare per la piazza eco-nomica svizzera?

La misura più importante, effi-cace e indolore è la riduzionedei prezzi di importazione, co-me ho già accennato prima.Questa misura non solo av-vantaggia i consumatori, maanche le piccole e medie im-prese. Occorre inoltre mante-nere la pressione sulla BNSaffinché mantenga i tassi di

interessi negativi. Ricordo in-fatti che a causa degli am-bienti che ruotano attornoagli investimenti, il tasso diinteresse negativo viene giàora messo in discussione.

■ Fino a che punto al settorefinanziario giova un francoforte?

Il settore finanziario si è tiratola zappa sui piedi. Prima hafatto il tifo per l’abbandonodella soglia minima di cambioper contare su un franco fortee adesso che ci sono i tassi diinteresse negativi (che proba-bilmente non si aspettava) silamenta.

■ Non c’era anche pressionesulla BNS di rinunciare al-l’abbandono della sogliaminima di cambio a causadegli effetti negativi che sisarebbero prodotti sullecondizioni di lavoro?

Sicuramente, ma la più gran-de incertezza è venuta dalladirezione stessa della BNS edal modo in cui aveva annun-ciato, prima di Natale, l’inten-zione di introdurre un tasso

d’interesse negativo del– 0,25 %. Da allora in avanti ilmercato finanziario è stato alcentro di turbolenze e alcuniattori hanno temuto per lastabilità della BNS.

■ Come può e deve essere in-dipendente la BNS? Deve es-sere strutturata diversamen-te per conservare la propriacredibilità?

La Banca nazionale svizzeradeve restare indipendente,non deve annunciare prima leproprie decisioni e non devechiedere l’approvazione dinessuno. Ma attualmente laresponsabilità del direttoriodella BNS è troppo debole.Anche il gremio tripartito ètroppo piccolo; più è piccolol’organo decisionale, maggio-re è il rischio di prendere deci-sioni sbagliate. In nessun’al-tra piccola banca centrale, ilgremio strategico è così pic-colo. Quando saremo confron-tati con una minore polarizza-zione sul piano politico, laSvizzera dovrà mettere in can-tiere una riforma della condu-zione della BNS: di sicuro ci

vuole un maggiore plurali-smo. Ricordiamoci che la poli-tica monetaria, a seconda de-gli interessi, da sempre nonsfugge ad approcci ideologici.E, evidentemente, è pure in-fluenzata anche dal contestopolitico. Markus Fischer

Le risposte sono state fornitein forma scritta.

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Rufolf Strahm, ex Mister Prezzi

Unia

In difesa dell’occupazione: azione di Unia lo scorso 18 marzo in occasione del dibattito parlamentare.

Dopo l’abbandono del cambiofisso da parte della Banca Na-zionale, la situazione in Ticino siè fatta drammatica. Il Partito so-cialista ha presentato l’iniziativaparlamentare «Reagire alla de-cisione della Banca Nazionale»,approvata dal Gran Consiglio,saggiamente. L’iniziativa chiedeun piano di sostegno per leaziende virtuose (e solo quelle!)in difficoltà, degli incentivi a chiconsuma in Ticino per aiutare ilturismo, degli investimentistrutturali nell’edilizia di Stato,degli incentivi per chi assume iresidenti. La parola passa ora alprossimo Governo.

IN TICINO

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6contatto.sevN. 06/152.4.2015

■ In riferimento alla politicamonetaria della BNS, su di-versi media lei ha parlato diterapia d’urto. È proprio co-sì?

Rudolf Strahm: La decisionedella BNS ha prodotto unoshock monetario in piena re-gola. Uno shock che sulleaziende non ha tuttavia avutoil medesimo impatto. Ma oggisembra proprio che alle ban-che centrali interessi produrresimili shock. Del resto le rego-le attualmente in voga fannocapo alla «Forward Guidance»,

ossia uno degli strumenti a di-sposizione di una banca cen-trale per esercitare il propriopotere in politica monetaria alfine di condizionare le aspet-tative dei mercati.

■ Il direttore della BNS Tho-mas Jordan ha dichiaratoche il mantenimento dellasoglia minima di cambio sa-rebbe costato troppo rispet-to ai benefici. È corretto?

Si tratta di un’affermazionenon provata. In base a quantosuccesso dopo il 15 gennaio,

direi anche disonesta: né l’an-nuncio della BCE (banca cen-trale europea) di inondare imercati con l’euro, né le ele-zioni greche, hanno innescatouno shock monetario. Nelmondo è rimasto tutto stabile,poiché grazie ad una prece-dente «Forward Guidance»,attorno ai mercati finanziari siè sviluppata una psicologicaconformità.

■ Nel dibattito dello scorso18 marzo al Consiglio nazio-nale, i borghesi hanno ricor-

dato che la soglia minima dicambio era stata introdottanel 2011 come temporaneopalliativo e che prima o poiavrebbe sarebbe stato sop-presso. È vero?

Si sostiene adesso, con il sen-no di poi... Ma vorrei ricordareche in diverse occasioni laBanca nazionale aveva annun-ciato il contrario, affermandodi voler difendere il franco contutti i mezzi disponibili. Stoancora aspettando una moti-vazione economica all’abban-dono della soglia minima.

■ È nuovamente necessariointrodurre un’esplicita so-glia minima di cambio dell’-euro?

Questa richiesta non è più so-stenibile. Poiché con l’attualedirezione della Banca nazio-nale il mantenimento di unqualsivoglia limite del corsodel cambio non è più credibilené sul mercato finanziario, néper chi specula sul mercatovalutario. Al contrario, gli at-tori sui mercati finanziari siaspettano adesso che la BNSnon espanda in modo massic-cio il proprio bilancio. Credodunque che la richiesta di unanuova soglia minima di cam-bio sia momentaneamente ir-realistica. Non ci crederebbenessuno. Resta invece neces-sario il ricorso ai tassi di inte-ressi negativi e forse anche

una riduzione degli investi-menti esteri, costi quel checosti. I danni economici piùgrandi sono legati alla rivalu-tazione del franco svizzero.

■ Secondo Thomas Jordan itassi di interesse negatividevono applicarsi a tutti peravere effetto: non sono dav-vero possibili eccezioni, peresempio per i fondi pensio-ne e gli investitori svizzeri?

Credo che si potrebbero con-siderare tali eccezioni, soprat-tutto dal momento che gli in-vestitori istituzionali svizzeri(fondi pensione, assicurazio-ni) non incidono direttamentesul tasso di cambio, in quantola loro valuta di rimpatrio vie-ne mantenuta entro limiti ri-stretti. Con gli interessi nega-tivi bisognerebbe rendere piùcostosi gli investimenti esterie allontanarli. Anche in que-sto caso mi manca una ragio-ne economica che motivi lapolitica intrapresa dalla BNS.

■ A causa del franco forte iprezzi dei prodotti di impor-tazione dovrebbero essereridotti, giusto?

Solo in modo limitato. Ecco unesempio molto concreto: dalmese di dicembre 2010 finoal mese di dicembre 2014 acausa dell’apprezzamento delfranco svizzero, i prodotti diimportazione avrebbero dovu-

Da quando la Banca nazionale svizzera (BNS) ha deciso, lo scorso 15 gennaio, di sospendere la sogliaminima di cambio tra franco ed euro, l’industria di esportazione, il settore del turismo e dei trasporti so-no confrontati con grossi problemi. Lavoratori e lavoratrici direttamente interessati sono sotto pressioneperché, su pretesto della crisi, si spinge sull’acceleratore della deregolamentazione e degli sgravi fiscali.Ne abbiamo parlato con Rudolf Strahm, economista, ex Mister Prezzi ed ex consigliere nazionale per il par-tito socialista.

Rudolf Strahm sta ancora aspettando di conoscere almeno una ragione di ordine economico alla scelta della BNS

«Una ragione economicala sto ancora aspettando»

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«I tassi di interesse negativi sononecessari nell’attuale contestoeconomico, non vi sono alternati-ve»: lo ha detto il presidente delladirezione della Banca nazionalesvizzera (BNS) Thomas Jordan,commentando le decisioni preselo scorso 19 marzo dall’istitutobancario. Secondo Jordan non so-no da attendersi inflazione nega-tiva o deflazione: la BNS manter-rà fino a nuovo ordine l’attualelivello dei tassi. «L’economia - haproseguito Jordan - ha sempretrovato il modo di convivere con ilfranco forte. E la disoccupazionesvizzera dovrebbe aumentare soloin modo moderato».

La Banca nazionale svizzera (BNS)

ha dunque deciso di lasciare inva-riata la sua politica monetaria:nella sua prima decisione sui tas-si dopo l’abolizione del cambiominimo euro/franco, lo scorso15 gennaio, l’istituto d’emissionemantiene fermo fra il -1,25% e il-0,25% il margine di fluttuazionedel Libor a tre mesi, suo principa-le tasso di riferimento. Vengonoanche confermati gli interessi ne-gativi dello 0,75% sui conti giropresso la BNS. L’orientamentocomunicato lo scorso 19 marzo èperfettamente in linea con le at-tese della quasi totalità deglianalisti, che non si attendevanocambiamenti. Gli effetti delloshock provocato dal rafforzamen-

to del franco sono infatti ancorada determinare.

Rispondendo ai timori presentisulla dinamica dei prezzi, Jordanha affermato che l’inflazione ne-gativa che attualmente si registrain Svizzera non porterà secondol’istituto di emissione ad una spi-rale di deflazione. Per quest’annola BNS prevede un tasso di infla-zione pari a -1,1% nella Confede-razione. Secondo la BNS, infine,non ci sarà comunque recessionein Svizzera: la crescita elveticasarà aiutata dalla tenuta dell’eco-nomia rossocrociata e dalla ripre-sa attesa a livello mondiale.

red

La BNS relativizza il pericolo di una crisi

INTERVISTA

...... 7

contatto.sevN. 06/152.4.2015

to calare del 20%. Ma secondol’indice dei prezzi all’importa-zione, che tiene conto com-plessivamente del valore delleimportazioni, i prezzi sono di-minuiti solo del 6%, che è trevolte inferiore a quella da ma-nuale. E su questo punto nonriesco proprio a capire perchéi rappresentanti sindacali re-spingano l’inasprimento dellalegge federale sui cartelli, conla quale si desidera correggerei prezzi elevati che pesano inmodo negativo sulle fornituredall’estero. Come ex MisterPrezzi, lo voglio dire fuori daidenti: su questo preciso puntoi sindacalisti Daniel Lampart eCorrado Pardini non fanno gliinteressi della loro base. Que-sto sovrapprezzo avvantaggiasolo i fornitori esteri e nessu-no in Svizzera.

■ Industria e commercio chie-dono ora meno tasse, menoStato e mani libere nella de-regolamentazione. Le azien-de hanno aumentato le oredi lavoro e ridotto i salari. Fi-no a che punto tali misuresono giustificate? O non

sono forse piuttosto prete-stuose?

Adesso tutti sfoderano le loropersonali terapie, conformi alrepertorio politico che hannosempre voluto seguire. Le di-scussioni sulla deregolamen-tazione le sentiamo da anni. Abreve termine e in modo limi-tato può avere un senso au-mentare il tempo di lavoroall’interno di un articolo di cri-si e il lavoro ridotto (finanzia-to attraverso l’assicurazionedisoccupazione). A patto che-le aziende giustifichino i lorobisogni e mostrino i libri con-tabili.

■ Dal profilo occupazionale,che cosa si dovrebbe soprat-tutto fare per la piazza eco-nomica svizzera?

La misura più importante, effi-cace e indolore è la riduzionedei prezzi di importazione, co-me ho già accennato prima.Questa misura non solo av-vantaggia i consumatori, maanche le piccole e medie im-prese. Occorre inoltre mante-nere la pressione sulla BNSaffinché mantenga i tassi di

interessi negativi. Ricordo in-fatti che a causa degli am-bienti che ruotano attornoagli investimenti, il tasso diinteresse negativo viene giàora messo in discussione.

■ Fino a che punto al settorefinanziario giova un francoforte?

Il settore finanziario si è tiratola zappa sui piedi. Prima hafatto il tifo per l’abbandonodella soglia minima di cambioper contare su un franco fortee adesso che ci sono i tassi diinteresse negativi (che proba-bilmente non si aspettava) silamenta.

■ Non c’era anche pressionesulla BNS di rinunciare al-l’abbandono della sogliaminima di cambio a causadegli effetti negativi che sisarebbero prodotti sullecondizioni di lavoro?

Sicuramente, ma la più gran-de incertezza è venuta dalladirezione stessa della BNS edal modo in cui aveva annun-ciato, prima di Natale, l’inten-zione di introdurre un tasso

d’interesse negativo del– 0,25 %. Da allora in avanti ilmercato finanziario è stato alcentro di turbolenze e alcuniattori hanno temuto per lastabilità della BNS.

■ Come può e deve essere in-dipendente la BNS? Deve es-sere strutturata diversamen-te per conservare la propriacredibilità?

La Banca nazionale svizzeradeve restare indipendente,non deve annunciare prima leproprie decisioni e non devechiedere l’approvazione dinessuno. Ma attualmente laresponsabilità del direttoriodella BNS è troppo debole.Anche il gremio tripartito ètroppo piccolo; più è piccolol’organo decisionale, maggio-re è il rischio di prendere deci-sioni sbagliate. In nessun’al-tra piccola banca centrale, ilgremio strategico è così pic-colo. Quando saremo confron-tati con una minore polarizza-zione sul piano politico, laSvizzera dovrà mettere in can-tiere una riforma della condu-zione della BNS: di sicuro ci

vuole un maggiore plurali-smo. Ricordiamoci che la poli-tica monetaria, a seconda de-gli interessi, da sempre nonsfugge ad approcci ideologici.E, evidentemente, è pure in-fluenzata anche dal contestopolitico. Markus Fischer

Le risposte sono state fornitein forma scritta.

ww

w.ru

dolfs

trahm

.ch

Rufolf Strahm, ex Mister Prezzi

Unia

In difesa dell’occupazione: azione di Unia lo scorso 18 marzo in occasione del dibattito parlamentare.

Dopo l’abbandono del cambiofisso da parte della Banca Na-zionale, la situazione in Ticino siè fatta drammatica. Il Partito so-cialista ha presentato l’iniziativaparlamentare «Reagire alla de-cisione della Banca Nazionale»,approvata dal Gran Consiglio,saggiamente. L’iniziativa chiedeun piano di sostegno per leaziende virtuose (e solo quelle!)in difficoltà, degli incentivi a chiconsuma in Ticino per aiutare ilturismo, degli investimentistrutturali nell’edilizia di Stato,degli incentivi per chi assume iresidenti. La parola passa ora alprossimo Governo.

IN TICINO

Page 8: Contatto sev 2015 06

......

8contatto.sevN. 06/152.4.2015

’analisi presentata a me-tà gennaio dall’Ufficio fe-derale dei trasporti sulle

modalità di interpretazioneL delle condizioni abituali del

settore del trasporto merci surotaia aveva suscitato sdegnoe indignazione presso gli ad-detti ai lavori. L’ufficio di con-sulenza Ecoplan e il giuristaKurt Moll erano infatti giuntialla conclusione che il settorefosse da dividere in due com-ponenti: il trasporto interno equello transfrontaliero. Perquest’ultimo, potrebbero en-trare in linea di conto anchesalari più bassi, dato che, perdefinirli, si dovrebbe tenerconto anche delle retribuzioniversate dalle ferrovie estere.

Frenatura rapidaIl SEV ha reagito immediata-mente , comunicando al Dipar-timento dell’ambiente, dei tra-sporti, dell’energia e dellecomunicazioni che avrebbeprovveduto a sua volta a verifi-care le basi legali, anche perscongiurare il pericolo che, inun eccesso di zelo, l’UFT potes-se emanare una direttiva chedefinisse come usuali salaridifferenziati. La reazione hapoi ottenuto l’effetto sperato: ildipartimento ha comunicatoche le nostre osservazioni sultema dovevano essere presen-tate entro fine marzo.

Controperizia chiarissimaQuesta scadenza è stata ri-spettata dal SEV, presentandouna perizia giuridica elaborata

dai giuristi zurighesi MarcoDonatsch, giudice del tribunaleamministrativo e Stefan Schü-rer, incaricato di corsi dell’uni-versità di Zurigo, che giungead una conclusione molto chia-ra: l’articolo sulle condizioniabituali del settore della leggesulle ferrovie «deve essereapplicato a tutte le impreseferroviarie (ITF) che richiedonoun’autorizzazione di accessoalla rete svizzera». I due giuri-sti puntualizzano anche che«le condizioni di lavoro del set-tore, che comprendono anche isalari, devono essere definitesulla base dei rapporti vigentipresso le ITF svizzere».

Protezione dei salarianziché liberalizzazioneQueste conclusioni sono dia-metralmente opposte a quelledei periti dell’UFT, che avevanoperò dal canto loro precisatoalcune premesse al loro opera-to: «il legislatore ha messol’accento sulla volontà di libe-ralizzare e di aprire il mercatodel trasporto merci per ferro-via, nonché di rafforzarequest’ultimo nei confronti deltrasporto stradale». In altre pa-role, risulta evidente che perl’UFT la priorità non é la difesadelle lavoratrici e dei lavoratorisvizzeri dal dumping, ma la li-beralizzazione del trasportomerci.Questa interpretazione dei di-

battiti a suo tempo svoltisi inseno alle commissioni parla-mentari tuttavia non regge adun esame approfondito. Se-condo Donatsch/Schürer vi sidistingue invece una chiara vo-lontà del Parlamento di proteg-gere il mercato del lavoro indi-geno.

Nessuna volontà di differenziareI due giuristi constatano inol-tre che né il testo di legge, né il

dibattito parlamentare dannouna qualsiasi indicazione infavore della suddivisione delsettore: «non è ammissibiledifferenziare tra ITF attive neltraffico interno e altre che ope-rano a livello transfrontaliero.La legge fa riferimento ad ununico settore e non vi sonoelementi che permettano di so-stenere che il traffico mercitransfrontaliero debba far rife-rimento ad un settore diverso

Il SEV presenta una propria controperizia sulle condizioni di lavoro usuali nel trasporto merci

Sui binari svizzerisalari svizzeriIl SEV spedirà al DATEC una perizia dalle conclusioni estremamente chiare: in Svizzera, le imprese di tra-sporto merci devono pagare ai loro macchinisti salari che corrispondono alle condizioni abituali del set-tore, indipendentente dal fatto che circolano solo nel traffico interno oppure anche oltre frontiera.

«Le condizioni di lavoro del settore, di cui i salarifanno indiscutibilmente parte,

devono essere definite sulla base dei rapportivigenti presso le ITF svizzere.»

Marco Donatsch, perito

zvg

Entrambe le perizie interpretanol’articolo della legge sulleferrovie che definisce lecondizioni alle quali le impresedi trasporto ferroviario possonoottenere l’autorizzazione diaccesso alla rete:

Articolo 8d capoverso 1 Lferr

L’UFT rilascia l’autorizzazione diaccesso alla rete se l’impresa ditrasporto ferroviario:

a. dispone di un’organizzazionesufficiente e delle conoscenzee dell’esperienza necessarie pergarantire un esercizio sicuro eaffidabile;

b. ha una capacità finanziariae una copertura assicurativasufficienti;

c. soddisfa i requisiti in materiadi affidabilità dei responsabilidella direzione;

d. osserva le prescrizioni inmateria di diritto del lavoroe le condizioni di lavoroabituali nel settore;

e. ha la propria sede in Svizzera.

INFO

«Per la definizione delle condizioni abituali di lavoro nel panorama deltrasporto ferroviario merci svizzero secondo l’articolo 8 d, capoverso 1lettera d della Lferr, bisogna distinguere tra due settori distinti:• ITF, che offrono prestazioni di trazione nel traffico interno (trenicompleti o traffico a carri singoli). Queste prestazioni non possono essereeseguite da imprese di trasporto ferroviario estere. Per questo settoresono quindi applicabili unicamente le condizioni di lavoro delle impreseconcorrenti svizzere.• ITC che offrono prestazioni di trazione nel traffico merci ferroviariotransfrontaliero. In questo settore, accessibile a offerenti svizzeri edesteri che dispongono delle necessarie autorizzazioni di sicurezza, lecondizioni di lavoro abituali vengono definite sulla base di quelleapplicate dalle imprese di trasporto ferroviarie svizzere ed estere, chesvolgono queste prestazioni.»

Conclusioni della perizia Ecoplan/Moll(commissionata dall’UFT)

DOSSIER

...... 9

contatto.sevN. 06/152.4.2015

da quello applicabile alle ITForientate sul traffico interno».Essi aggiungono: «Neppure

una considerazione dettata daragioni puramente economichepuò giustificare una reinterpre-

tazione dell’art. 8 cpv. 1 lit. ddella Lferr.La supposizione che la Confe-

derazione intenda creare unaregolamentazione che assog-getti i dipendenti delle ITF sviz-

zere a salari differenziati a se-conda dei limiti territoriali delloro impiego non trova alcun ri-scontro a livello della legge».

FFS e BLS sullo stesso trenoIl SEV non è del resto stato ilsolo ad essere indignato dal-l’atteggiamento dell’Ufficio fe-derale dei trasporti. Questosentimento è condiviso anchedalle due grandi imprese ditrasporto ferroviario merci FFSCargo e BLS Cargo. Esse riten-gono infatti che il loro settorenon debba né possa esseresuddiviso e hanno comunicatochiaramente questa loro posi-zione al DATEC.

Peter Moor

(Nota: tutte le citazioni sonostate tradotte dalla redazione)

pmo

Due perizie e due pareri: conclusioni diametralmente opposte.

Dossier continua a pag. 10

«Una norma che si rivolge esclusivamente ad aziende svizzere, non puòrimandare al livello salariale di altri stati. In caso contrario, lo scopo ditutela verrebbe completamente rovesciato. L’art. 8 d cpv. 1 lit. d Lferr èinvece senza dubbio una norma di protezione dal dumping salariale.Né nello scopo della legge, né nelle disposizioni materiali vi sono elementia supporto di altri pareri. Bisogna quindi rifarsi al tenore chiaro di questoparagrafo, che non fornisce nessun appiglio di legge per differenziaretra ITF attive sul mercato interno e altre attive nel traffico mercitransfrontaliero. Le ITF svizzere attive (unicamente) nel trasporto merciferroviario transfrontaliero che rispettano le premesse per l’autorizzazionepreviste dal diritto svizzero non sarebbero discriminate né dal punto divista dell’accordo sui trasporti terrestri, né da quello costituzionale.L’art. 8 d cpv. 1 lit. d Lferr è pertanto da applicare senza differenza alcunaa tutte le ITF che richiedono un’autorizzazione di accesso alla retesecondo il diritto svizzero. Le condizioni di lavoro del settore, di cui isalari fanno indiscutibilmente parte (vedi anche l’art. 8 dell’ordinanzasull’accesso alla rete ferroviaria), devono essere definite sulla base deirapporti vigenti presso le ITF svizzere.»

PERIZIE A CONFRONTO

Conclusioni della perizia Donatsch/Schürer(commissionata dal SEV)

A costo di peccare di suscet-tibilità, ci sembra opportunosegnalare ai periti dell’Ufficiofederale dei trasporti che cisaremmo come minimoaspettati di veder scriverecorrettamente il nome delSEV. Tanto più che il lorodocumento si riferisce alladenuncia sporta dal SEV neiconfronti della Crossrail acausa degli scandalosi salariche questa azienda prevede-va di pagare ai proprimacchinisti del deposito diBriga. Il fatto che tutto ildocumento parli del SEVcome «federazione svizzeradei ferrovieri», dimostraquanto meno scarsa profes-sionalità.

Vi sono poi altri aspetti che

confermano l’approssima-zione con il quale è statoredatto: a pagina 41 sipremurano infatti di precisareche «alle positive (o negative)conseguenze sulla capacitàconcorrenziale e di trasferi-mento si contrappongonoeffetti opposti sulle condizio-ni di lavoro dei macchinisti».Sulla stessa pagina dovrebbepoi figurare una tabella cheillustra questi effetti, allaquale però manca la colonnarelativa, evidentementecancellata in sede di redazio-ne finale. Peccato solo che iltesto sia invece statolasciato.

Un po’ più d’attenzione non guasterebbe

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8contatto.sevN. 06/152.4.2015

’analisi presentata a me-tà gennaio dall’Ufficio fe-derale dei trasporti sulle

modalità di interpretazioneL delle condizioni abituali del

settore del trasporto merci surotaia aveva suscitato sdegnoe indignazione presso gli ad-detti ai lavori. L’ufficio di con-sulenza Ecoplan e il giuristaKurt Moll erano infatti giuntialla conclusione che il settorefosse da dividere in due com-ponenti: il trasporto interno equello transfrontaliero. Perquest’ultimo, potrebbero en-trare in linea di conto anchesalari più bassi, dato che, perdefinirli, si dovrebbe tenerconto anche delle retribuzioniversate dalle ferrovie estere.

Frenatura rapidaIl SEV ha reagito immediata-mente , comunicando al Dipar-timento dell’ambiente, dei tra-sporti, dell’energia e dellecomunicazioni che avrebbeprovveduto a sua volta a verifi-care le basi legali, anche perscongiurare il pericolo che, inun eccesso di zelo, l’UFT potes-se emanare una direttiva chedefinisse come usuali salaridifferenziati. La reazione hapoi ottenuto l’effetto sperato: ildipartimento ha comunicatoche le nostre osservazioni sultema dovevano essere presen-tate entro fine marzo.

Controperizia chiarissimaQuesta scadenza è stata ri-spettata dal SEV, presentandouna perizia giuridica elaborata

dai giuristi zurighesi MarcoDonatsch, giudice del tribunaleamministrativo e Stefan Schü-rer, incaricato di corsi dell’uni-versità di Zurigo, che giungead una conclusione molto chia-ra: l’articolo sulle condizioniabituali del settore della leggesulle ferrovie «deve essereapplicato a tutte le impreseferroviarie (ITF) che richiedonoun’autorizzazione di accessoalla rete svizzera». I due giuri-sti puntualizzano anche che«le condizioni di lavoro del set-tore, che comprendono anche isalari, devono essere definitesulla base dei rapporti vigentipresso le ITF svizzere».

Protezione dei salarianziché liberalizzazioneQueste conclusioni sono dia-metralmente opposte a quelledei periti dell’UFT, che avevanoperò dal canto loro precisatoalcune premesse al loro opera-to: «il legislatore ha messol’accento sulla volontà di libe-ralizzare e di aprire il mercatodel trasporto merci per ferro-via, nonché di rafforzarequest’ultimo nei confronti deltrasporto stradale». In altre pa-role, risulta evidente che perl’UFT la priorità non é la difesadelle lavoratrici e dei lavoratorisvizzeri dal dumping, ma la li-beralizzazione del trasportomerci.Questa interpretazione dei di-

battiti a suo tempo svoltisi inseno alle commissioni parla-mentari tuttavia non regge adun esame approfondito. Se-condo Donatsch/Schürer vi sidistingue invece una chiara vo-lontà del Parlamento di proteg-gere il mercato del lavoro indi-geno.

Nessuna volontà di differenziareI due giuristi constatano inol-tre che né il testo di legge, né il

dibattito parlamentare dannouna qualsiasi indicazione infavore della suddivisione delsettore: «non è ammissibiledifferenziare tra ITF attive neltraffico interno e altre che ope-rano a livello transfrontaliero.La legge fa riferimento ad ununico settore e non vi sonoelementi che permettano di so-stenere che il traffico mercitransfrontaliero debba far rife-rimento ad un settore diverso

Il SEV presenta una propria controperizia sulle condizioni di lavoro usuali nel trasporto merci

Sui binari svizzerisalari svizzeriIl SEV spedirà al DATEC una perizia dalle conclusioni estremamente chiare: in Svizzera, le imprese di tra-sporto merci devono pagare ai loro macchinisti salari che corrispondono alle condizioni abituali del set-tore, indipendentente dal fatto che circolano solo nel traffico interno oppure anche oltre frontiera.

«Le condizioni di lavoro del settore, di cui i salarifanno indiscutibilmente parte,

devono essere definite sulla base dei rapportivigenti presso le ITF svizzere.»

Marco Donatsch, perito

zvg

Entrambe le perizie interpretanol’articolo della legge sulleferrovie che definisce lecondizioni alle quali le impresedi trasporto ferroviario possonoottenere l’autorizzazione diaccesso alla rete:

Articolo 8d capoverso 1 Lferr

L’UFT rilascia l’autorizzazione diaccesso alla rete se l’impresa ditrasporto ferroviario:

a. dispone di un’organizzazionesufficiente e delle conoscenzee dell’esperienza necessarie pergarantire un esercizio sicuro eaffidabile;

b. ha una capacità finanziariae una copertura assicurativasufficienti;

c. soddisfa i requisiti in materiadi affidabilità dei responsabilidella direzione;

d. osserva le prescrizioni inmateria di diritto del lavoroe le condizioni di lavoroabituali nel settore;

e. ha la propria sede in Svizzera.

INFO

«Per la definizione delle condizioni abituali di lavoro nel panorama deltrasporto ferroviario merci svizzero secondo l’articolo 8 d, capoverso 1lettera d della Lferr, bisogna distinguere tra due settori distinti:• ITF, che offrono prestazioni di trazione nel traffico interno (trenicompleti o traffico a carri singoli). Queste prestazioni non possono essereeseguite da imprese di trasporto ferroviario estere. Per questo settoresono quindi applicabili unicamente le condizioni di lavoro delle impreseconcorrenti svizzere.• ITC che offrono prestazioni di trazione nel traffico merci ferroviariotransfrontaliero. In questo settore, accessibile a offerenti svizzeri edesteri che dispongono delle necessarie autorizzazioni di sicurezza, lecondizioni di lavoro abituali vengono definite sulla base di quelleapplicate dalle imprese di trasporto ferroviarie svizzere ed estere, chesvolgono queste prestazioni.»

Conclusioni della perizia Ecoplan/Moll(commissionata dall’UFT)

DOSSIER

...... 9

contatto.sevN. 06/152.4.2015

da quello applicabile alle ITForientate sul traffico interno».Essi aggiungono: «Neppure

una considerazione dettata daragioni puramente economichepuò giustificare una reinterpre-

tazione dell’art. 8 cpv. 1 lit. ddella Lferr.La supposizione che la Confe-

derazione intenda creare unaregolamentazione che assog-getti i dipendenti delle ITF sviz-

zere a salari differenziati a se-conda dei limiti territoriali delloro impiego non trova alcun ri-scontro a livello della legge».

FFS e BLS sullo stesso trenoIl SEV non è del resto stato ilsolo ad essere indignato dal-l’atteggiamento dell’Ufficio fe-derale dei trasporti. Questosentimento è condiviso anchedalle due grandi imprese ditrasporto ferroviario merci FFSCargo e BLS Cargo. Esse riten-gono infatti che il loro settorenon debba né possa esseresuddiviso e hanno comunicatochiaramente questa loro posi-zione al DATEC.

Peter Moor

(Nota: tutte le citazioni sonostate tradotte dalla redazione)

pmo

Due perizie e due pareri: conclusioni diametralmente opposte.

Dossier continua a pag. 10

«Una norma che si rivolge esclusivamente ad aziende svizzere, non puòrimandare al livello salariale di altri stati. In caso contrario, lo scopo ditutela verrebbe completamente rovesciato. L’art. 8 d cpv. 1 lit. d Lferr èinvece senza dubbio una norma di protezione dal dumping salariale.Né nello scopo della legge, né nelle disposizioni materiali vi sono elementia supporto di altri pareri. Bisogna quindi rifarsi al tenore chiaro di questoparagrafo, che non fornisce nessun appiglio di legge per differenziaretra ITF attive sul mercato interno e altre attive nel traffico mercitransfrontaliero. Le ITF svizzere attive (unicamente) nel trasporto merciferroviario transfrontaliero che rispettano le premesse per l’autorizzazionepreviste dal diritto svizzero non sarebbero discriminate né dal punto divista dell’accordo sui trasporti terrestri, né da quello costituzionale.L’art. 8 d cpv. 1 lit. d Lferr è pertanto da applicare senza differenza alcunaa tutte le ITF che richiedono un’autorizzazione di accesso alla retesecondo il diritto svizzero. Le condizioni di lavoro del settore, di cui isalari fanno indiscutibilmente parte (vedi anche l’art. 8 dell’ordinanzasull’accesso alla rete ferroviaria), devono essere definite sulla base deirapporti vigenti presso le ITF svizzere.»

PERIZIE A CONFRONTO

Conclusioni della perizia Donatsch/Schürer(commissionata dal SEV)

A costo di peccare di suscet-tibilità, ci sembra opportunosegnalare ai periti dell’Ufficiofederale dei trasporti che cisaremmo come minimoaspettati di veder scriverecorrettamente il nome delSEV. Tanto più che il lorodocumento si riferisce alladenuncia sporta dal SEV neiconfronti della Crossrail acausa degli scandalosi salariche questa azienda prevede-va di pagare ai proprimacchinisti del deposito diBriga. Il fatto che tutto ildocumento parli del SEVcome «federazione svizzeradei ferrovieri», dimostraquanto meno scarsa profes-sionalità.

Vi sono poi altri aspetti che

confermano l’approssima-zione con il quale è statoredatto: a pagina 41 sipremurano infatti di precisareche «alle positive (o negative)conseguenze sulla capacitàconcorrenziale e di trasferi-mento si contrappongonoeffetti opposti sulle condizio-ni di lavoro dei macchinisti».Sulla stessa pagina dovrebbepoi figurare una tabella cheillustra questi effetti, allaquale però manca la colonnarelativa, evidentementecancellata in sede di redazio-ne finale. Peccato solo che iltesto sia invece statolasciato.

Un po’ più d’attenzione non guasterebbe

Page 10: Contatto sev 2015 06

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10 DOSSIERcontatto.sevN. 06/152.4.2015

Gi

Due pesi e due misure? A lavoro uguale, dovrebbe corrispondere salario uguale, in barba alle alchimie dell’UFT. Nella foto, locomotive diverse alla stazione di Chiasso

■ Perché il SEV ha commis-sionato una propria periziaper chiarire i confini del tra-sporto ferroviario merci?

Il DATEC ci ha invitato ad unariunione informativa, durantela quale ci ha sorpreso conquesto studio che suddivide-va il settore in due e al qualeci siamo sentiti di dover reagi-re in modo professionale edapprofondito. Una perizia giu-ridica era l’unica soluzioneper dimostrare l’infondatezzadello studio dell’UFT.

■ Ma la perizia Donatsch/Schürer non può esseretacciata di compiacenza neiconfronti del committente,ossia del SEV?

Assolutamente no. Si tratta diun dubbio che i suoi autorinon si possono permettere, inquanto ne va della loro repu-tazione. Il fatto che esprimanole conclusioni da noi previsteè da attribuire alla situazionelegale che è stata inquadratain modo errato dall’UFT.

■ Adesso cosa accadrà?La perizia è stata trasmessa alDATEC e all’UFT entro i terminirichiesti. Il suo tenore moltochiaro dovrebbe impedire al-l’UFT di emanare una direttivabasata solo sul proprio stu-dio. Dal canto loro, le FFS han-no espresso al dipartimentoche una questione di tale im-portanza non possa essere re-golata da una direttiva di unufficio federale, ma affrontataalmeno a livello di ordinanza,se non addirittura di legge. Ildibattito è quindi solo inizia-to.

■ A cosa mira il SEV?Già alcuni anni fa, abbiamochiesto alle ferrovie merci disottoscrivere un contratto col-lettivo di lavoro quadro perregolare proprio queste que-stioni. Chiederemo quindi alleferrovie di sederci ad un tavo-lo per affrontare il problema,perché é l’unico modo per ri-solvere definitivamente il pro-blema e chiarire la situazione.

■ Le due perizie divergonoprofondamente su quantoriguarda le aziende svizze-re, ma sono invece d’accor-do per quanto riguarda leaziende estere. Ciò potreb-be portare ad un’enormepressione sui salari deimacchinisti, al più tardi con

l’apertura della galleria dibase del Ceneri.

È un problema del quale sia-mo sempre stati coscienti. Si-no ad oggi, abbiamo potutorisolverlo tramite convenzionicon le principali imprese fer-roviarie, secondo le quali l’im-piego di macchinisti esteri inSvizzera viene compensatocon l’impiego di macchinistisvizzeri all’estero. A più lungotermine dovremo chiarire lanecessità di avere una regola-mentazione simile a quellaprevista per i lavoratori di-staccati.

■ Dovremo chiedere la di-sdetta dell’accordo bilate-rale sui trasporti terrestri?

La Svizzera deve in ogni modochiarire questioni di fondocon l’UE. Sarebbe quindi op-portuno che riprendesse conBruxelles anche questa. Certoche un accordo nell’ambitodel dialogo sociale a livelloeuropeo tra sindacati e azien-de potrebbe essere più sem-plice. In Svizzera, non siamogli unici ad avere questo pro-blema, che esiste per esem-pio anche in Germania e Au-stria.

domande : pmo

Quello del dumping sa-lariale nel traffico tran-sfrontaliero è un incartoche Giorgio Tuti cono-sce bene, dato che seoccupa da anni.

Occorre un CCL quadroIl parere del presidente SEV Giorgio Tuti

Le due perizie giungono aconclusioni diametralmenteopposte per quanto concerne lebasi legali per le imprese ditrasporto svizzere. Sono percontro d’accordo su quelle per leaziende estere: dal punto di vistalegale non si possono imporre adimprese ferroviarie con sedeall’estero che vogliono percorre-re la rete svizzera normeparticolari su stipendi e condizio-ni di lavoro.

L’accordo bilaterale sui trasportiterrestri tra Unione europea eSvizzera stipula infatti il ricono-scimento reciproco dellerispettive autorizzazioni diaccesso alla rete. Ne consegueche un’impresa ferroviaria chedispone di una simile autorizza-zione in uno stato dell’UE non hapiù bisogno di richiederla per laSvizzera, ma ha diritto diaccedere liberamente alla nostrarete. Nell’esame degli accordibilaterali, il Parlamento elveticonon ha realizzato che in questomodo permetteva di aggirare ledisposizioni della nostra leggesulle ferrovie, procurando unvantaggio non voluto alleaziende estere. Lo conferma, peresempio, la legge sui lavoratoridistaccati che regola proprioquesto punto: chi lavora inSvizzera ha diritto di percepiresalari svizzeri.

Questa prassi è contestata anchein seno all’UE. Nel 2007, la cortedi giustizia europea avevastabilito l’illegittimità di provve-

dimenti a difesa del livellosalariale di un paese a scapito dilavoratori esteri provenienti daun paese membro con salariinferiori. Una decisione aspra-mente criticata dai sindacati.

Nel gennaio di quest’anno, lacorte di giustizia europea ha peròrivisto questa prassi. Nel casoriguardante lavoratori polacchiimpiegati in Finlandia hasentenziato che avevano dirittodi percepire stipendi finlandesi,più elevati rispetto a quelliversati in Polonia. VeronicaNilsson, segretaria politicadell’Unione sindacale europea,ha commentato molto positiva-mente questa decisione: «essacostituisce un cambiamento dirotta, rispetto alla sentenzasbagliata del caso Laval del 2007e a tutta le giurisprudenza chene è seguita. Sin qui, una delleprincipali rivendicazioni dilavoratrici e lavoratori dipercepire salario uguale a lavorouguale veniva considerato unattacco alla libertà di prestazionie una misura protezionistica.

Adesso invece la corte digiustizia europea ha riconosciutoche lavoratrici e lavoratoridistaccati hanno diritto allostesso salario per la stessaattività. Questa sentenzaprivilegia finalmente il principiodell’uguaglianza di retribuzionesul dumping sociale e la concor-renza sfrenata.»

Un aiuto dalla corte di giustizia europea?

Page 11: Contatto sev 2015 06

SERVIZIO ......

11contatto.sevN. 06/152.4.2015

§La definizione del tem-po di prova è regolatadal Codice delle obbli-gazioni.

Colpi di diritto

Basata sull’articolo 335 bdel Codice delle Obbligazio-ni (CO), la definizione gene-ralmente ammessa del pe-riodo di prova è la seguente:periodo di riflessione all’ini-zio del rapporto di lavoro,durante il quale le parti pos-sono rendersi contro se lasituazione è conforme alle

Periodo di prova: elementi importantida tenere in considerazione

rispettive aspettative e se leprestazioni sono considera-te adeguate. Durante il pe-riodo di prova, il contratto dilavoro è più fragile e rescin-dibile in ogni momento conpreavviso di 7 giorni (calen-dario). La durata normale diun periodo di prova è di unmese e al massimo di 3 me-si. Il nuovo CCL FFS 2015, ri-prende effettivamente que-sta durata massima, mentrenei CCL precedenti era men-zionata la possibilità di pro-lungare il periodo di prova

fino a 6 mesi. Si tratta dun-que di un miglioramentodella protezione dei salaria-ti. Il periodo di prova è ap-plicato nel quadro di unnuovo rapporto di lavoro.Non entra in linea di contose, per esempio, un appren-dista continua l’attivitàpresso il proprio datore dilavoro dopo l’apprendistatoe senza interruzione.Nel caso di lavoro interinaleo temporaneo, sono inveceammissibili diversi periodidi prova, uno per ogni inca-

rico nella nuova azienda. Unnuovo periodo di prova puòanche essere stabilito quan-do il lavoratore interina-le/temporaneo, firma uncontratto con l’azienda chelo occupava poiché quest’ul-tima non era, fino a quelmomento, il suo datore dilavoro nel senso contrattua-le del termine.Le regole sulla disdetta abu-siva (CO articoli 336, 336 b)si applicano durante il pe-riodo di prova, ma non quel-le relative al licenziamento

in periodo inopportuno(336 c). È del tutto logico,poiché queste protezioni siapplicano solo dopo il pe-riodo di prova. Per conclu-dere questo breve girod’orizzonte, un altro esem-pio: se un salariato non puòlavorare per un certo perio-do - a causa di un incidente,una malattia o un obbligolegale non volontario - il pe-riodo di prova può essereprolungato.

Servizio di assistenza giuridica SEV

In Ticino e Svizzera tedesca,Exit conta oltre 80 000 membri,mentre quella della Svizzeraoccidentale ne conta circa20 000. La psicologa e psicote-rapeuta Gaby Rudolf, figlia diferrovieri, è una dei 25 dipen-denti dell’associazione, per laquale si occupa di consulenzanell’accompagnamento allamorte, attività della quale sioccupano direttamente circatrenta volontari. L’associazioneè stata fondata nel 1982,quando gli importanti progres-si della medicina hanno ancheincrementato le possibilità apazienti dalla capacità di giu-dizio compromessa di subirecure che, senza garantire unaqualità di vita accettabile, sfo-ciano in autentici accanimentiterapeutici.

Testamento biologicoPer questo, Exit offre già datempo un servizio di testamen-to biologico, in cui vengono ri-lasciate disposizioni di assi-

stenza da parte del personalemedico. Si tratta di un docu-mento vincolante, custoditopresso Exit e consultabile daogni dove, al quale il personalemedico deve far capo. Questoservizio è compreso nella tassadi socio, che costa 45 franchil’anno. Esso è comunque offer-to anche da altre associazioni(per esempio:www.prosenectute.ch).

Suicidio assistitoExit è però soprattutto nota perla sua attività di assistenza alsuicidio. Questa attività pre-suppone la capacità da partedell’assistito di intendere e divolere, nonché quella di com-piere autonomamente l’ultimoatto, ossia di ingerire il medi-camento o di azionare la flebo.

Questa condizione imprescin-dibile rende ancor più delicatala questione per gli assistitiche soffrono di demenza. Inquesti casi, l’associazione rac-comanda di prendere contattoquando la malattia diagnosti-cata non ha ancora inficiato leproprie capacità. L’assistenzaal suicidio presuppone poi al-tre condizioni, come l’emissio-ne di una diagnosi priva disperanza, dolori insopportabilio una menomazione insosteni-bile; un desiderio di morteconsapevole, autonomo e irre-versibile (quindi non dettatosolo dalla volontà di non gra-vare sui famigliari); l’emissio-ne di una ricetta per il farmacoletale da parte del medico e,infine, di essere membro diExit.

Gaby Rudolf ha tenuto a sotto-lineare il diritto delle personead informarsi su questa possi-bilità, dalla quale ci si può riti-rare in ogni tempo. Un dirittodel quale fanno uso oltre 2500persone l’anno, mentre circa500 decidono poi di andare fi-no in fondo. Vi sono poi alter-native, come le cure palliativeper le quali Exit ha creato unapropria fondazione.

FFS Historic festeggia a BruggIl convegno ha poi visto l’inter-vento di due relatori della fon-dazione di eredità storica delleFFS, che hanno mostrato alcunifilmati molto apprezzati e invi-tato tutti all’inaugurazione del-la nuova sede di FFS Historicpresso il magazzino centraledelle FFS a Brugg.

Il presidente SEV Giorgio Tuti eil presidente centrale VPT Gil-bert D’Alessandro hanno rin-graziato i partecipanti per laloro fedeltà al SEV.Il convegno è stato moderatoda Marc-Henri Brélaz, FelixMurk e Vincent Brodard. Fi

Una questione di diritti individuali Su richiesta dei membri,il convegno dei pensio-nati VPT di quest’annoha fatto conoscenza conExit e con FFS Historic.

Exit, l’associazione per l’autodeterminazione nella vita e nella morte, si presentata ai pensionati VPT

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Gli oltre 70 partecipanti hanno fatto molte domande su Exit, ma anche su FFS Historic.

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Gaby Rudolf di Exit.

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Felix Murk e Marc-Henri Brélaz.

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In questi ultimi anni le condizioni di lavoro, di salario e pensionistiche nel settore dei trasporti ferroviari sono andate via via peggiorando.Gli amministratori e le direzioni di queste aziende (FFS, BLS,) continuano nella loro azione per “adeguare” il settore ferroviario ed i ferrovieri alle regole del merca-to, con una logica privatistica indipendentemente dal fatto che queste aziende siano pubbliche o private: le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: precarizza-zione delle condizioni di lavoro e di salario, malfunzio-namento del servizio, incidenti come quelli degli ultimi

mesi. È evidente a tutti che difendere il servizio pubbli-co e battersi per migliori condizioni di lavoro significaanche difendere la sicurezza dei del trasporto sia dipasseggeri che di merci.

Per tutto questo noi ci siamo battuti in passato e con-tinueremo a farlo. Il voto per la nostra lista (lista nro 3 sia per il Gran Consiglio che per il Consiglio di Stato),esprime un sostegno alla nostra azione, uno stimolo a continuare assieme a tutti i lavoratori e le lavoratrici del settore.

1970, segretario sindacale di Unia, in Gran Consi-glio dal 2011. In questi quattro anni di presenza in Gran Consiglio le tematiche ferroviarie ed in parti-colare la difesa dell’occupazione e delle condizioni di lavoro dei ferrovieri sono state una mia priorità d’intervento. In particolare ho contribuito in ma-niera decisiva a che il Gran Consiglio approvasse la costituzione del Centro di Competenza del ma-teriale rotabile. Una proposta scaturita durante lo sciopero dell’Officina del 2008 che dovrebbe con-tribuire a dare una prospettiva duratura al settore della manutenzione ferroviaria nel nostro cantone. Ho inoltre cercato di mettere in evidenza le diverse pratiche di dumping salariale nel settore ferroviario in particolare in occasione dei licenziamenti del per-sonale BLS.

Matteo Pronzinicandidato al Gran Consiglio uscente

n. 35lista 3 MPS- PC

Adriano Frigerio candidato al Gran Consiglio

n.18 lista 3 MPS- PC

1973, sposato con Rosangela. Odontotecnico di for-mazione, ha lavorato a Zurigo una decina d’anni, tornato in Ticino, ha coronato il suo vecchio sogno di guidare i treni, diventando macchinista nel 2005 presso FFS Cargo e passare alla BLS nel 2007. È membro del SEV dal 2004 e fa parte della sezione LPV Ticino. Le sue priorità: “avere un occhio di riguardo per i problemi del lavoro e dell’occupazione, che tengano conto del fatto che non siamo numeri su di un com-puter, ma lavoratori e professionisti preparati, che tali vogliono restare”.

Un voto di sostegnoalla nostra azione

VOTALISTA N. 3

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SOTTOFEDERAZIONI ......

13contatto.sevN. 06/152.4.2015

Il presidente centrale TS Wer-ner Schwarzer e il vicepresi-dente della Cope del trafficoviaggiatori Roger Derungshanno quindi accolto conmolta curiosità l’invito delpresidente della commissioned’azienda Dietmar Giesen e sisono recati a Krefeld lo scorso16 e 17 marzo. Lo stabilimen-to si estende su oltre 200 000metri quadri e dà lavoro a1150 collaboratori.Le due ore di visita hannopermesso di ammirare, dietroalle facciate in mattoni che nefanno un monumento storicoprotetto, posti di lavoro moltomoderni e pulitissimi.

Attività moltepliciIl campo delle attività svoltedalle Officine di Krefeld émolto vasto e va dalla lavora-zione di componenti, comesale montate, motori di tra-zione, carrelli, trasmissioni,ventilatori per piccoli motori emoduli WC per tutti i treni ICEe del traffico regionale, non-ché per clienti terzi, alla ripa-razione di treni accidentati,grazie al fatto che lo stabili-mento dispone della certifica-zione per i lavori di saldaturaa veicoli ferroviari. Lo stabili-mento é in grado anche dilavorare componenti in fibraottica e di provvedere alla ver-niciatura con relativa asciuga-tura dei veicoli, grazie alleapposite cabine. Le navicelleorientabili permettono infinedi intervenire sui fianchi, sul-le facciate e sui tetti dei vei-coli.

Le sfide del futuroLa discussione che ne é se-guita ha approfondito diversiaspetti riguardanti la manu-

tenzione dei componenti equella modulare dei veicoli.La sfida principale che dovràessere raccolta immediata-mente é quella di preparare almeglio gli impianti e il perso-nale a far fronte a queste nuo-ve esigenze.I servizi del personale dovran-no darsi da fare per reperire,nonostante il contesto demo-grafico piuttosto delicato,nuove forze qualificate per farfronte a questi compiti.Questa visita é stata un’ulte-riore conferma che i problemia noi noti non si fermano allenostra frontiere, ma che sipresentano regolarmente an-che nei paesi a noi vicini.A Dietmar Giesen va il nostroringraziamento per la suaospitalità e l’auspicio di po-terlo presto accogliere nel no-stro paese.

Servizio stampa TS

L’Officina di Krefeld della DBFahrzeuginstandhaltungGmbH (manutenzione veico-li) conta ormai 120 anni distoria, marcati da numerosialti e bassi. Gli ultimi annihanno visto un profondocambiamento, in cui si é pas-sati dai veicoli viaggiatori atutti gli elettrotreni del traffi-co a lunga e breve percorren-za.

■ Sottofederazione TS

«Negli ultimi 20 anni ci sono stati enormi cambiamenti»

Visita alla commissione d’aziendadi Krefeld

Alla riunione di commissionecentrale del 5 marzo, il presi-dente centrale Andreas Menetha riferito quanto indicatoglida Erich Rutschmann: le misu-re di risparmio 2015 non cau-seranno riduzioni di turni.Un’affermazione che la ZPVvuole verificare tramite una li-sta di controllo di tutti i turnisoppressi alla quale presteràla massima attenzione, contan-do sul tempestivo annuncio diogni caso da parte di colleghee colleghi di tutti i depositi.L’applicazione del manage-ment del tempo di lavoro stafacendo molto discutere. Èscandaloso che la direzionedella pianificazione vada ades-so sostenendo che il personalenon debba più essere consul-tato in quanto sono i superioria portare ogni responsabilità.Molti di questi ne approfittanoper imporre le loro idee sottra-endo al personale ogni diritto.Le disposizioni di legge man-tengono tuttavia la loro validitàanche con il nuovo manage-ment della durata del lavoro,

nonostante i superiori affermi-no che CCL e BAR siano da in-tendere unicamente come di-rettive che, a seconda dellecircostanze, possono essereignorate. È veramente scanda-loso!Quest’anno si dovrà procedereal rinnovo delle commissionidel personale, per le quali ci sideve annunciare entro l’8 apri-le. Nella Cope personale trenovi è un seggio vacante a Basi-lea e uno in Romandia, per iquali si cercano candidati.Il nuovo metodo di distribuzio-ne del traffico regionale nellaregione centro non soddisfa egli interessati temono che nevada della distribuzione flessi-bile. La ZPV ha quindi chiestodi attenersi alle BAR.Lo prossima riunione è previ-sta il 20 aprile 2015.

Janine Truttmann

L’applicazione delmanagement del tempoe il mancato rispetto di BARe CCL sono uno scandalo

■ Sottofederazione ZPV

La domanda di questa edizione è:dove sono queste scale mobilidorate?

Si può partecipare al concorsoentro mercoledì 8 aprile 2015,inviando una cartolina postalecon nome, cognome, indirizzo esoluzione a: SEV, Photomystère,casella postale, 3000 Berna 6;per e-mail: inviando le stesseindicazioni della cartolina [email protected]; per internet: sul nostro sitowww.sev-online.ch cliccare sulbox «Photomystere» a destra sottol’agenda e riempire il formulariocon le indicazioni richieste.

Verranno considerate le rispostecorrette con il maggior grado didettaglio.

Il nome della vincitrice o delvincitore sarà pubblicato sulnumero successivo.

Sono in palio 40 franchi in buoniReka, sorteggiati tra coloro cheavranno dato la risposta esatta.

Non verrà tenuta alcuna corri-spondenza sul concorso. Le vielegali sono escluse.

La foto dell’ultima edizione delconcorso è stata scattata ai piedidel Mont Pèlerin, la cui cima chescompariva nella nebbia èraggiungibile da Vevey con unafunicolare.

Il fortunato vincitore dei 40 franchiin buoni Reka è: Martin Oberhänsli, di Weinfel-den, membro AS Est.

Photomystère: «Dov’è stata scattata questa foto?»

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14 AGENDAcontatto.sevN. 06/152.4.2015

Ordine del giorno:1. Saluto introduttivo2. Nomina presidente del giorno3. Nomina scrutatori4. Approvazione ODG5. Lettura ultimo verbale6. Relazioni:a) presidente sezionaleb) segretari sindacali su attualitàc) rappresentante CoPe G. Blattnerd) rappresentante assicura-zione Helvetia7. Rapporto cassiere e revi-sori8. Nomina di 1 supplentenella commissione gestione9. Benemerenze per i 40 an-ni di militanza SEV10. Eventuali

Nel corso dell’assemblea toc-cheremo dei temi particolar-mente interessanti. Alla finedello scorso anno è stato fir-mato dalle parti sociali ilnuovo contratto collettivo dilavoro e introdotti i nuovi

modelli di pensionamento. Isegretari sindacali FrançoiseGehring e Angelo Stroppiniinformeranno sui principalitemi d’attualità sindacale,mentre il vicepresidente ZPVPascal Fiscalini sarà presen-te per rispondere alle vostredomande inerenti le varie at-tività affrontate dalla nostrasottofederazione.Confidiamo nella maggiorpartecipazione possibile inmodo che possiate esprime-re la vostra opinione. Questaè un’occasione per incontrar-ci e confrontarci.

Seguirà l’aperitivo e la cenaofferti dalla sezione.

Per motivi organizzativi vichiediamo di iscrivervi nel-l’apposita lista esposta neilocali del personale treno diBellinzona e Chiasso entro il22 aprile. Vi aspettiamo nu-merosi!

Il comitato ZPV Ticino

■ ZPV Ticino

Assemblea sezionale 2015

Lunedì 27 aprile, ore 17.00Casa del Popolo Bellinzona

Ordine del giorno:1. Saluto di apertura e comunicazioni2. Nomina scrutatori3. Verbale assemblea del 17.10.20144. Rapporti annuali attività 2014:a. Presidente, b. Cassierec. Commissione di verifica della gestioned. Approvazione rapporti e discarico del Comitato sezionale5. Elezioni: a. Secondo membro e membro supplente Commissione verifica gestione,b. Delegati supplenti AD Lavori e Congresso SEV6. Relazione del presidente sezionale Aldo Sciamanna

a. Priorità per l’attività della sezione nel 2015b. Discussione e proposte7. Relazioni del vice-presidente SEV ManuelAvallone e del segretario sindacale SEV PietroGianolli: a. Attualità FFS: CCL 2015, modelli dipensionamento, Cassa pensioneb. Congresso SEV 2015c. Domande e chiarimenti8. Intervento del vicepresidente centrale dellasottofederazione Markus Kaufmann9. Propaganda e reclutamento10. Presentazione prestazioni Helvetia/SEV11. Varie ed eventualiSegue ricco aperitivo in compagnia.

■ Sezione 10216 Lavori TicinoAssemblea generale venerdì 10 aprile, 18.00 – 20.15Casa del Popolo Bellinzona

contatto.sev è il giornale del sindacato del personale dei trasporti SEV.Pubblicazione quindicinale.Editore: SEV, www.sev-online.ch.Redazione: Peter Moor (caporedattore), Peter Anliker, Vivian Bologna,Beatrice Fankhauser, Markus Fischer, Françoise Gehring, Pietro Gianolli,Anita Merz, Patrizia Pellandini Minotti, Henriette Schaffter.Indirizzo della redazione: contatto.sev, CP, 6501 Bellinzona, e-mail:[email protected], telefono 091 825 01 15, fax 091 826 19 45.Tiratura: edizione italiana: 3609 copie; totale: 43 612; certificata il14.11.2014.Abbonamenti e cambiamenti di indirizzo: SEV, divisione amministra-tiva, casella postale, 3000 Berna 6, e-mail: [email protected], tel. 031357 57 57, fax 031 357 57 58. Abbonamento annuale per i non affiliati:40 franchi.

Pubblicità: Zürichsee Werbe AG, Seestrasse 86, 8712 Stäfa,tel. 044 928 56 11, fax 044 928 56 00, e-mail: [email protected],www.zs-werbeag.ch.

Prestampa: AZ Medien, Aarau, www.azmedien.ch.

Stampa: Mittelland Zeitungsdruck AG, Solprint, Subingen;www.solprint.ch (azienda del gruppo AZ Medien AG).ISSN 1662-8470

Prossima edizione: 16 aprile 2015. Chiusuraredazionale: giovedì 10 aprile, ore 10.

IMPRESSUM

Bellinzona, Ristorante Casa del Popolo

«I principali cambiamenti e novità del nuovoCCL per la categoria del personale treno erilevatori delle frequenze»

Relatore: Pascal Fiscalini, vicepresidente ZPV

PROGRAMMA - Mattino: 09.45 -12.00

Temi: conoscere il CCL 2015; regolamentazionisettoriali per il personale treno (BAR); gestione deltempo di lavoro (valori limite, conto cts, lavorosupplementare, diritti ecc.)

Pranzo offerto dalla sottofederazione

Pomeriggio: 13.30 - 16.30

La seconda parte della giornata è dedicata alladiscussione e confronto su tematiche che toccanoda vicino la professione del personale treno e degliagenti addetti al rilevamento delle frequenze. Lesfide che ci attendono con l’apertura del tunnel delSan Gottardo, le opportunità, i pericoli, le preoccupa-zioni...

I partecipanti riceveranno un attestato riconosciutodalle FFS quale giornata lavorativa.

Iscrizione entro il 4 aprile a:[email protected]

Corso di formazione sottofederazione ZPV - Venerdì 10 aprile 2015

Mercoledì 15 aprile 2015, presso Ristorante Casa del Popolo BellinzonaIl reclutamento è e resta per i prossimi anni una priorità del SEV. Questo corso tocca i temi del reclutamentosotto forma di scambio di esperienze. Il nostro scopo è di rinforzare e motivare i membri SEV attivi nelreclutamento. Il punto centrale del corso è ottenere nuove idee e spunti come pure trovare nuove motivazioninel campo del reclutamento.

Contenuti – Scambio di esperienze tra i reclutatori – Buone attitudini - cattive attitudini – Un buon lavoro sezionale è un’ottima premessa per reclutare – Il colloquio di reclutamento – Cosa devo sapere come reclutatore – Come pianificare un piano di reclutamento per la propria sezione

Obiettivi: i e le partecipanti acquisiranno le varie strategie per reclutare, arricchiranno il loro bagaglio diesperienze in quest’ambito e saranno in grado di elaborare una strategia di reclutamento per la propriasezione

Partecipanti: membri di comitato sezionale, responsabili del reclutamento, membri di sezione interessati.

Relatore: Angelo Stroppini, segretario sindacale SEV

Costi: membri SEV, gratuito; non membri CHF 250

Iscrizione: SEV, casella postale 1469, 6501 Bellinzona, telefono 091 825 01 15, [email protected]

Corso di formazione SEV: reclutamento

Page 15: Contatto sev 2015 06

TEMPO LIBERO ......

15contatto.sevN. 06/152.4.2015

Forse fu lui il primo vero socialista della storia epersonalmente ho sempre pensato che non ci sianeanche bisogno di crederlo o adorarlo come fi-glio di Dio, per seguire comunque gli insegna-menti di Gesù Cristo. Tuttavia, in vista dellaPasqua, può essere curioso dare spazio anchealle tesi di chi ha sempre dubitato della storicitàdella resurrezione, definita dal papa in pensioneJoseph Ratzinger «un mistero che va oltre la scien-za». Bisogna anzitutto dire che la crocifissione eraun supplizio davvero raccapricciante: i condannatimorivano per ragioni strettamente emodinamiche.La posizione sulla croce creava, infatti, problemimeccanici cardiorespiratori e, quando il crocifissoormai stremato si abbandonava sulle braccia oaddirittura le gambe gli venivano spezzate a colpidi martello (trattamento che venne risparmiato aGesù), l’intoppo meccanico determinava unoscompenso cardiaco congestizio, con abbondanteversamento interno. Il cuore, già meccanicamentestressato dalla posizione e compresso dal trasu-dato, non poteva più pulsare, i polmoni non riu-scivano più a espandersi e la morte diventavainevitabile. A meno che non venisse praticata unatoracentesi, cioè un sapiente taglio che, cercandoun varco fra le costole, perforasse la membranadei polmoni, svuotando la sacca dal versamentoliquido che impediva l’attività cardiorespiratoria.Esattamente quello che fece il centurione CassioLongino, con la punta della sua leggendaria lan-cia, praticando una primitiva quanto provviden-ziale toracentesi. Dopodiché il corpo di Cristo,creduto morto, venne affidato ai suoi familiari perla sepoltura. In altre parole, secondo questa ipo-tesi, Gesù non sarebbe risorto, semplicementeperché non era morto davvero. Ma ce n’è un’altrapersino più suggestiva che tira in ballo il momen-to culminante della crocifissione, quando a Gesùvenne data da sorseggiare una spugna imbevutadi aceto, dopodiché fece appena in tempo a pro-nunciare alcune parole e «rese lo spirito». Comin-ciamo col dire che in latino il termine «acetum»non significa semplicemente «aceto», ma più ingenere «sostanza acida». E se si fosse trattato diun decotto acido noto agli antichi sacerdoti arianie persiani? Dopotutto i primi cristiani ne conosce-vano l’uso, tanto che nelle catacombe romane, lapianta indiana da cui si ricava era scolpita sullelapidi. Questo decotto, secondo la leggenda,avrebbe avuto la capacità di determinare uno sta-to di morte apparente che poteva durare, guardacaso, fino a tre giorni!

ROBERTO DE ROBERTIS

A SPROPOSITO DI …

... resurrezione

La nostra sezione presenta sentite condoglianze al collega Juri Gianola, colpito negli affettifamiliari per il decesso del padre. AS Ticino

Porgiamo sincere condoglianze al nostro collega Dragutin Micic, in lutto per il decesso dellamamma. VPT Sottoceneri TPL

CONDOGLIANZE

Sezione PV Ticino e Moesano – ferrovieri pensionati

Vacanze al mare 2015Hotel Punta Nord**** Torre Pedrera-Riminida sabato 4 a sabato 18 luglioPer un altro anno torniamo a Torre Pedrera, nella struttura principaledell’Hotel Punta Nord nell’attesa di trovare nuove idee e date. La quotarichiesta comprende: il viaggio in torpedone, la pensione completa conun quarto di vino e acqua minerale, ombrellone e lettino in spiaggia e …sana allegria. Prezzo camera doppia: Fr. 1300.–, singola: Fr. 1550.–Chi necessita di assistenza dev’essere accompagnato da persona difiducia.Accogliamo volentieri anche membri di altre sezioni SEV e simpatizzanti.Vi invitiamo a volervi iscrivere al più presto ma comunque entro il25 aprile, tramite il talloncino sottostante da inviare alla collega:Eliana Biaggio, via Monte Tabor 10, 6512 Giubiasco oppure per e-mail [email protected]. Pure per eventuali informazioni potete rivol-gervi alla collega Eliana Biaggio, telefono 079 326 92 94.La camera verrà assegnata in base alla data di ricevimento dell’iscrizionefino al raggiungimento del numero di posti disponibili.Quale conferma della vostra iscrizione vi chiederemo un acconto di CHF500.– per persona, da versare entro 10 giorni dal ricevimento della fattu-ra. Se non ne siete provvisti vi raccomandiamo di stipulare un’assicura-zione annullamento.– – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – ––

Mi iscrivo / Ci iscriviamo alle vacanze a Torre Pedrera 2015:

Dati personali 1a persona 2a persona

Cognome

Nome

Indirizzo

CAP/Località

Telefono casa e natel

Data di nascita

Tipo di camera*) __ doppia __ singola __ doppia __ singola

*) mettere una x nella casella entrante in considerazione

Data: Firma:

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16 FOCUS.SEVcontatto.sevN. 06/152.4.2015

Il SEV ha così deciso di impu-gnare il caso e portarlo all’at-tenzione della commissioneprofessionale paritetica (CPP);composta da tre rappresentan-ti delle aziende e da tre rappre-sentanti del SEV, si riunirà perla prima volta il prossimo 16aprile. Il SEV aveva chiamato incausa la CPP lo scorso mese digennaio per difendere un colle-ga licenziato nel mese di lugliodel 2014. Un licenziamento as-solutamente non banale, poi-ché attraverso di esso è l’insie-me dei lavoratori e dellelavoratrici dei trasporti pubbli-ci vodesi ad essere attaccato.Il collega licenziato, infatti, nelmese di agosto del 2013 aveva

ricevuto dai diretti superioriuna lettera in cui veniva critica-to il suo lavoro. Una letterache, a tutti gli effetti, non pote-va essere assimilata ad un ri-chiamo formale, perché privadei requisiti e della forma de-scritti all’articolo 40 del CCLquadro del Canton Vaud. «Il ri-chiamo formale - tuona il se-gretario sindacale BaptisteMorier - deve contenere la mi-naccia di disdetta come pure levie ricorsuali». Orbene, la let-tera recapitata al collega dife-

so dal SEV, non contiene nem-meno uno dei principi menzio-nati. I TPC, in questo modo,calpestano senza nessun pate-ma d’animo un contratto rinno-vato appena sei mesi fa dalSEV e dall’Unione vodese deitrasporti pubblici. Peggio! ITPC ritengono che il CCL qua-dro del Canton Vaud, contrav-viene al diritto di licenziareprevisto nel Codice delle obbli-gazioni e ritiene che la CPPnon sia competente per delibe-rare sul dossier in questione.

Una lettura della situazioneche, evidentemente, non èquella del SEV. «Non contestia-mo il diritto a licenziare - spie-ga Morier - ma chiediamo chele procedure vengano rispetta-te. Se non è il caso, riteniamoche la disdetta del rapporto dilavoro deve essere consideratanulla. Del resto non avrebbenessun senso scrivere un arti-colo simile nel CCL quadro epretendere che la sua violazio-ne non abbia conseguenze giu-ridiche, permettendo così alle

aziende di licenziare libera-mente il proprio personale».La decisione della CPP saràdunque fondamentale per ilcollega licenziato, ma anche esoprattutto per la difesa di unpartenariato sociale affidabilee duraturo, che non possa es-sere messo in discussione daun licenziamento abusivo.

Vivian Bologna

Un licenziamento che ilSEV ritiene abusivo.Dietro un caso che po-trebbe anche non esse-re individuale, è il par-tenariato sociale adessere in pericolo. Lacompagnia di trasporto« Les Transports publicsdu Chablais» (TPC) haeffettivamente licenzia-to un collega senza pre-cedenti richiami e senzaindicare le istanze diricorso.

CCL calpestato. Il SEV non ci staI TPC hanno licenziato abusivamente un collega. Il SEV fa capo all’istanza paritetica

vbo

Un CCL vodese calpestato senza alcun patema d’animo.

La direzione tl non erad’accordo di riconoscere ilsupplemento di tempo del30 % per le pause previstefuori dal luogo di servizio.Questa posizione é statacontestata e sottoposta allacommissione pariteticaprofessionale del canton Vaud(CPP-TP), costituita da trerappresentanti dei trasportipubblici del cantone e da tredel sindacato SEV e incaricatadi esaminare le divergenze tra

datori di lavoro e sindacatisulle questioni inerenti airapporti di lavoro.

Dopo aver esaminato laquestione, in febbraio lacommissione ha emanatoil suo verdetto, ingiun-gendo alla direzione tl diriconoscere il supple-mento sulle pause previsteall’esterno del raggio denomi-nato «grande Losanna» nelledisposizioni che riguardano la

struttura del tempo di lavoro,riprendendo una nozioneampiamente diffusa nellapratica.

Ciò nonostante, la dire-zione tl si é rifiutata didar seguito a questadecisione, che ha impugnatodavanti al tribunale arbitralecantonale.Per Christian Fankhauser,segretario del SEV incaricatodei rapporti con l’azienda tl, si

tratta di un’ulteriore confermadella scarsa considerazioneche la direzione porta alleistituzioni paritetiche canto-nali.La questione non è cosìterminata.I membri della sezione SEV tlsono molto perplessi perquesta ostinazione delladirezione nel respingeredecisioni che sono state preseda organi paritetici, in cuisiedono anche rappresentanti

delle imprese di trasportopubblico del canton Vaud.

Hes

INFO

Decisione della commissione paritetica del canton Vaudcontestata dalla direzione dei tl

Il concorso Photomystèresi trova a pagina 13 diquesta edizione. Parteci-pate e buona fortuna!

CONCORSO