Contatto sev 2015 11

16
GAA 6500 Bellinzona 1 Mutazioni: SEV casella postale 3000 Berna 6 N. 11 11 giugno 2015 91.mo anno Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch Elisabeth Zemp Stutz si occupa dei legami tra genere e salute. Pagine 4 e 5 Intervista Officine di Bellinzona: il centro di competenze ha finalmente un direttore. Si tratta di un importante passo avanti. Pagina 16 Focus.sev Contro il dumping il SEV ricorre al Tribunale federale. Pagina 3 Crossrail Congresso SEV – delegati e delegate pronti a difendere diritti e condizioni di lavoro ottenute in anni di lotta Contro tempeste e maree I delegati e le delegate si proteggono, con mantelline e ombrelli aperti, contro la pioggia di guai che l’UFT rischia di scatenare con le sue decisioni e visioni. Non solo occorre rimanere vigili sul fronte sindacale, ma anche sul fronte sociale poiché nella ricca Svizzera, le disuguaglianze crescono. da pagina 6 a pagina 13 I resoconti delle assemblee dei delegati sul numero 12 di «contatto.sev», in uscita il 25 giugno

description

 

Transcript of Contatto sev 2015 11

Page 1: Contatto sev 2015 11

GAA6500 Bellinzona 1

Mutazioni:SEV casella postale 3000 Berna 6

N. 11

11 giugno201591.mo anno

Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch

Elisabeth Zemp Stutz sioccupa dei legami tragenere e salute.

Pagine 4 e 5

IntervistaOfficine di Bellinzona: il centro di competenzeha finalmente un direttore. Si tratta di unimportante passo avanti.

Pagina 16

Focus.sevContro il dumpingil SEV ricorre alTribunale federale.

Pagina 3

Crossrail

Congresso SEV – delegati e delegate pronti a difendere diritti e condizioni di lavoro ottenute in anni di lotta

Contro tempeste e maree

I delegati e le delegate si proteggono, con mantelline e ombrelli aperti, contro la pioggia di guai che l’UFT rischia di scatenare con le sue decisioni e visioni. Non solooccorre rimanere vigili sul fronte sindacale, ma anche sul fronte sociale poiché nella ricca Svizzera, le disuguaglianze crescono. da pagina 6 a pagina 13

I resoconti delle assemblee dei delegati sul numero 12 di «contatto.sev», in uscita il 25 giugno

Page 2: Contatto sev 2015 11

ATTUALITÀ ......

2contatto.sevN. 11/1511.6.2015

Park & Rail a Stabio:posti in più■ Il Park & Rail della stazioneferroviaria di Stabio passerà dai60 posti attuali a 200 comples-sivi. Dal mese di maggio i primi80 stalli supplementari sono adisposizione dell’utenza. Il buonsuccesso (circa 500 utentigiornalieri) della nuova lineaTILO S40 Stabio-Mendrisio-Albate, e il mancato completa-mento della linea sul latoitaliano, ha portato a unaccresciuto interesse per ilPark & Rail di Stabio, al qualefanno capo anche molti utentiprovenienti da oltre confine.«I rimanenti 60 stalli potrannoessere realizzati reagendo intempi brevi alla domandaeffettiva, essendo il progettogià finanziato e approvatodall’autorità federale», dichiara-no il Cantone, le FFS e TILO.

Trasporto mercicorretto dagli Stati■ La camera dei cantoni hacorretto due punti moltoimportanti del progetto direvisione della legge sultrasporto di merci: ha infattirespinto la mozione chechiedeva lo scorporo dellaCargo dal gruppo FFS e laproposta del Consiglio federale,approvata dal Nazionale, disopprimere l’obbligo per le FFSdi offrire un trasporto merciinterno. Su questo punto si ècosì aperta una divergenza, percui la questione torna suibanchi del Consiglio nazionale.«Speriamo che il Consiglionazionale riveda la sua posizio-ne, in quanto il trasporto merciè uno dei pilastri di tutto iltraffico ferroviario», ha com-mentato Giorgio Tuti. Il SEV,manifestando la sua soddisfa-zione per le citate decisionidegli Stati, ribadisce le suepreoccupazioni per altri aspettidella revisione, quali la ricercadell’autonomia finanziaria deltrasporto merci interno, chedovrebbe invece essere oggettodi un mandato di prestazioniindennizzato, per favorire iltrasferimento dalla strada allaferrovia (vedi anche l’editorialea pag. 3).

IN BREVE

I provvedimenti presentati dal-la direzione di BLS SA per com-pensare le perdite dovute alcalo dell’euro hanno indotto lacomunità di trattative a convo-care i suoi membri per discu-terne. Dopo l’assemblea te-nutasi a Bellinzona il 25, anchei partecipanti di Berna (vedicontatto.sev no 10) si sonoespressi in modo molto criticoe deciso nei confronti degli in-tenti e delle misure proposteda BLS, evidenziando lo scon-tento per il fatto di dover sop-portare nuove misure di rispar-mio dopo quelle previste dalprogramma «Gipfelsturm» e lamancanza di fiducia nei con-fronti della direzione.In conclusione, è stato imparti-to un mandato di trattativa alladelegazione sindacale che do-vrà rispettare i seguenti punti:

■ Stipulare una convenzione atermine e disdicibile.

■ I salari non devono esseretoccati.

■ I provvedimenti devono ri-sultare assolutamente tra-sparenti e le necessità diintraprenderli chiara e dimo-strata.

■ I quadri aziendali, Consigliod’amministrazione compre-so, devono dare il buonesempio con una sensibilerinuncia salariale, che non silimiti alla riduzione di Bo-nus.

La convenzione dovrà inoltrerispettare altre condizioni vin-colanti, quali la protezione as-soluta dal licenziamento perragioni di ordine economicodurante tutta la sua durata, laverifica a scadenze regolaridell’efficacia delle misure in-traprese e della loro necessità.L’eventuale convenzione dovràpoi essere sottoscritta ancheda BLS Cargo SA. Il fatto checirca un quarto dei presenti ab-bia respinto qualsiasi forma dipartecipazione del personalela dice lunga sulla sfiducia re-gnante nei confronti della dire-zione BLS dopo le ristruttura-zioni e i provvedimenti dirisparmio presi a getto conti-nuo negli ultimi anni.

La delegazione alle trattative,rappresentata dalla sua capa,Barbara Spalinger SEV, oltreche da Michael Buletti SEV, An-dreas Dellenbach VSLF e BrunoZeller Transfair ringrazia i di-

pendenti BLS per la folta parte-cipazione e per i preziosi epuntuali suggerimenti dati, dicui si terrà debito conto duran-te le trattative.

Info comunità trattative BLS 27.5.2015

Circa 150 dipendenti diBLS hanno partecipatoall’assemblea indettalo scorso 26 maggioall’hotel Kreuz di Bernada SEV, Transfair e VLSF.

Molte critiche anche a BernaAssemblea del personale BLS a Berna

«Sono dieci anni che conducotrattative - esclama il segreta-rio sindacale Angelo Stroppini- ma mai nessun datore di lavo-ro aveva detto che i sindacatisono massi sulla strada dellesoluzioni. Invece succede conSBB Cargo International e que-sto atteggiamento è un chiaroindizio sul pesante clima nego-ziale». All’assemblea di dome-

nica 7 giugno a Bellinzona,Stroppini ha sottolineato inmodo molto chiaro il tentativodi delegittimazione del sinda-cato sotto la regia dei verticiaziendali. «Per l’azienda deveessere chiaro - ha osservatoMartin Allemann, capo dellacomunità delle trattative - cheil sindacato si fa portavoce del-le vostre rivendicazioni». El’assemblea ha ribadito a chia-re lettere che il sindacato e sol-tanto il sindacato è la loro vo-ce. Molto poco gradito da partedell’assemblea l’invito «priva-to» di SBB Cargo Internationala cinque macchinisti di Bellin-zona, chiamati a Olten presu-

mibilmente per tastare il terre-no. «Non siamo d’accordo» èstato detto in sala, sottolinean-do che i macchinisti non si la-sceranno dividere per esseremeglio governati (i riferimential proverbio latino Divide et

impera è ovvio). «Cercare di di-viderci è una pessima idea». Loha pure confermato il fiducia-rio del SEV Thomas Giede-mann, che di trattative ne hamacinate pure lui. frg

Il SEV è il portavocedei macchinisti, cherappresenta attraversoun chiaro mandato.L’azienda se ne facciauna ragione.

«Dividerci? Una pessima idea»Assemblea di SBB Cargo International a Bellinzona: criticati i metodi dell’azienda

Per l’assemblea il SEV è l’unico portavoce nelle trattative.

L’umore e le posizioni dell’assemblea sono ripresi nella seguenterisoluzione:

■ Il CCL in vigore deve essere in linea di massima mantenuto. L’assem-blea respinge peggioramenti durevoli delle condizioni di impiego, inparticolare per quanto riguarda gli stipendi.

■ Il personale BLS è già stato chiamato negli ultimi due anni e mezzoa contribuire al miglioramento della condizione economica della BLSnell’ambito del programma «Gipfelsturm». Prima di prendere altriprovvedimenti, si dovranno attendere i risultati di quelli previsti da«Gipfelsturm», che dovranno se del caso essere puntualmente ripresi.

■ Quadri superiori e membri del Consiglio d’amministrazione di BLS SA eBLS Cargo SA dovrebbero dare il buon esempio con un sensibile contribu-to alle misure di risparmio, prima di chiedere nuovi sacrifici al personale.

■ Le conseguenze di eventuali provvedimenti (si parla concretamente diun aumento ponderato e limitato nel tempo della durata del lavoro) nonpossono ricadere solo su singole categorie di personale, ma devonoessere supportati da tutto il personale e la loro efficacia produttiva deveessere dimostrata.

■ La necessità di queste misure e i temuti cali di introiti devono esseredimostrati in modo chiaro e trasparente.

Comunità di trattative

RISOLUZIONE

ATTUALITÀ

...... 3

contatto.sevN. 11/1511.6.2015

Durante il congresso del SEV, ildirettore dell’Ufficio federaledei trasporti (UFT) Peter Füglis-taler ha voluto fare credere cheil caso Crossrail non è poi unapatata tanto bollente (vedi pa-gine 6 e 7). Certo è che con lapubblicazione della propria de-cisione, l’UFT si rimette aperta-mente nelle mani dei tribunaliper sapere se i salari pagati daCrossrail a Briga sono conformiai salari in uso nel settore.L’UFT sapeva perfettamenteche confermare la prassi diCrossrail avrebbe scatenatouna reazione del SEV e nelcaso contrario quello del-l’azienda.

La perizia come base di lavoroIl SEV, dunque, ha fatto ricorsoal Tribunale federale ammini-strativo di San Gallo. Secondol’avvocato del SEV Marco Do-natsch, gli argomenti non sonodifficili da reperire. Avendocontribuito alla stesura dellacontroperizia del SEV all’atten-zione dell’UFT, il giurista cono-sce bene la tematica e ha quin-di potuto farne uso, tanto piùche l’UFT non si è molto sbilan-ciata nel formulare la propriadecisione. Crossrail, nel fornirei dati richiesti all’UFT, avevacercato di abbellire le cifre in-cludendo indennità e calcolan-do l’importo su 12 mensilità;nonostante ciò i salari dei mac-chinisti a Briga sono ben al disotto dei 4000 franchi al mese.Mentre devono essere parago-nati ai 5300–5700 che BLS eFFS Cargo versano ai loro mac-chinisti come salario di ingres-so. Per il SEV questi ultimi sa-lari sono e devono essere labase di riferimento in uso nelsettore in Svizzera.

Salari conformi al settoreIl ricorso inoltrato all’istanzasuprema, chiede che l’accessoalla rete concesso a Crossrail

venga ritirato se l’azienda nonpagherà salari in linea nel set-tore come definiti dal SEV. C’èanche una proposta alternati-va: il tribunale può anche chie-dere all’UFT di riconsiderare lapropria posizione e di applica-re i salari d’uso come indicatodal SEV.Giova ricordare che la societàCrossrail ha deciso, nella pri-mavera del 2014, di trasferirea Briga una decina di macchini-sti precedentemente impiegatia Domodossola, per svolgereesattamente le stesse tratte diprima. Una volta completata laformazione, ai macchinisti vie-ne versato un salario di pocosuperiore ai 3000 franchi, unquarto in più rispetto a quellopercepito a Domodossola. Inoccasione di diverse assem-blee a cui per il SEV hanno par-tecipato Angelo Stroppini eFrançoise Gehring, è stato con-sigliato ai macchinisti - in sin-tonia con il sindacato italianoUIL - di non firmare i contrattiindividuali di lavoro. Era infattichiaro che Crossrail volevaignorare le direttive italiane ecavarsela a miglior mercato: inSvizzera alla guida non ci de-vono essere due macchinisti(come in Italia) e la legge italia-na contemplava (al momentodelle decisioni di Crossrail)una tutela contro il licenzia-mento molto rigida; sotto il go-verno di Matteo Renzi, tuttavia,l’articolo 18 è stato abolito loscorso 3 dicembre. In Svizzeraresta invece il problema dei li-velli salariali, che sono molto

più bassi rispetto a quelli inuso nel settore di oltre 1000franchi. Il SEV ha fatto notareche per avere l’accesso alla re-te svizzera si devono versarestipendi in linea con il settore.Alla sorpresa generale, l’UFTnon ha seguito questo princi-pio, rimettendolo persino inquestione, sebbene finora nonci si sia chinati sul «settore deltraffico merci su ferrovia». Nelfrattempo, Crossrail ha aumen-tato i salari, ma i 3600 franchimensili previsti (dopo avercompletato la formazione) nonsoddisfano di gran lunga i re-quisiti conformi al settore.

Dumping di StatoNel frattempo l’UFT ha incarica-to degli esperti affinché legitti-massero la sua visione. Essisono giunti alla seguente con-clusione: non esiste in realtàun unico settore del «trasportomerci su rotaia», ma piuttostodue settori differenti: uno per iltraffico nazionale e uno perquello traffico internazionale.Nel secondo caso i periti riten-gono che per definire i salariusuali, si debba anche consi-derare quanto la concorrenzaestera paga i propri dipenden-ti. E così l’UFT legalizza il dum-ping salariale presso Cros-srail. Peter Moor/frg

La decisione dell’Ufficiofederale dei trasportipresa in base ad unaperizia poco garantista,è stata impugnata dalSEV.

Crossrail: il SEV ricorreIl sindacato si rivolge al Tribunale federale amministrativo

L’UFT serve il dumping di Stato? Tempi burrascosi...

Seppur mettendoci molta buona volontà, quantoscaturito dall’esame del Consiglio degli Stati dellarevisione della legge sul trasporto merci può esse-re considerato positivamente. La Camera alta si èinfatti opposta alla decisione del Consiglio nazio-nale di scorporare FFS Cargo dal gruppo FFS e direnderla legalmente indipendente, senza peraltrochiarire le possibili conseguenze e ha invece chie-sto al Consiglio federale un rapporto sulle diversepossibilità di sviluppo del settore merci delle Fer-

rovie federali svizzere, ossia di FFS Cargo.

Inoltre, il Consiglio degli Stati ha rifiutato l’allenta-mento dell’obbligo per le FFS di offrire prestazionidi trasporto merci. Considerato il tenore generaledi questa revisione totale della legge sul trasportodi merci, che di positivo ha ben poco, questi puntiassumono un valore e un significato apprezzabili.

La nuova legge prevede infatti che il trasportomerci debba essere finanziariamente autonomo,non abbia obiettivi di trasferimento da raggiunge-re e non faccia parte dell’offerta di base. Non oc-corre certo molta fantasia per immaginare qualepotrà essere il trasporto merci del futuro, che siconcentrerà unicamente sulle offerte redditizie,dato che all’abbandono di punti di carico e scaricodel traffico a carri completi non si potrà più obiet-tare sulla base di considerazioni legate al manda-to di trasferire il traffico dalla strada alla ferrovia oalla necessità di mantenere un’offerta di base.

Né può consolare il fatto che il Nazionale propon-ga di far dipendere queste chiusure dalla decisio-ne dell’assemblea generale, ossia del Consiglio fe-derale, considerata la dominanza borghese delnostro governo, convinta della validità del mercatoe del fatto che il trasporto merci debba essere fi-nanziariamente autonomo e che ciò nonostante af-ferma che sia destinato a crescere anche su ferro-via. Di questo passo, avremo senz’altro maggiortraffico, che però il nostro Parlamento sta tentandodi indirizzare su strada.

Per questo dobbiamo ancora una volta ricordarel’importanza dell’appuntamento elettorale delprossimo autunno, per evitare di doverci acconten-tare di singoli spunti e poter puntare decisamentead un altro tipo di politica. Teniamolo presente!

EDITORIALE

«Non potremo più opporci alla chiusura di puntidi carico e scarico con considerazioni legate almandato di trasferire il traffico dalla strada allaferrovia o alla necessità di mantenere un’offertadi base.»

Daniela Lehmann, coordinatrice politica dei trasporti

Page 3: Contatto sev 2015 11

ATTUALITÀ ......

2contatto.sevN. 11/1511.6.2015

Park & Rail a Stabio:posti in più■ Il Park & Rail della stazioneferroviaria di Stabio passerà dai60 posti attuali a 200 comples-sivi. Dal mese di maggio i primi80 stalli supplementari sono adisposizione dell’utenza. Il buonsuccesso (circa 500 utentigiornalieri) della nuova lineaTILO S40 Stabio-Mendrisio-Albate, e il mancato completa-mento della linea sul latoitaliano, ha portato a unaccresciuto interesse per ilPark & Rail di Stabio, al qualefanno capo anche molti utentiprovenienti da oltre confine.«I rimanenti 60 stalli potrannoessere realizzati reagendo intempi brevi alla domandaeffettiva, essendo il progettogià finanziato e approvatodall’autorità federale», dichiara-no il Cantone, le FFS e TILO.

Trasporto mercicorretto dagli Stati■ La camera dei cantoni hacorretto due punti moltoimportanti del progetto direvisione della legge sultrasporto di merci: ha infattirespinto la mozione chechiedeva lo scorporo dellaCargo dal gruppo FFS e laproposta del Consiglio federale,approvata dal Nazionale, disopprimere l’obbligo per le FFSdi offrire un trasporto merciinterno. Su questo punto si ècosì aperta una divergenza, percui la questione torna suibanchi del Consiglio nazionale.«Speriamo che il Consiglionazionale riveda la sua posizio-ne, in quanto il trasporto merciè uno dei pilastri di tutto iltraffico ferroviario», ha com-mentato Giorgio Tuti. Il SEV,manifestando la sua soddisfa-zione per le citate decisionidegli Stati, ribadisce le suepreoccupazioni per altri aspettidella revisione, quali la ricercadell’autonomia finanziaria deltrasporto merci interno, chedovrebbe invece essere oggettodi un mandato di prestazioniindennizzato, per favorire iltrasferimento dalla strada allaferrovia (vedi anche l’editorialea pag. 3).

IN BREVE

I provvedimenti presentati dal-la direzione di BLS SA per com-pensare le perdite dovute alcalo dell’euro hanno indotto lacomunità di trattative a convo-care i suoi membri per discu-terne. Dopo l’assemblea te-nutasi a Bellinzona il 25, anchei partecipanti di Berna (vedicontatto.sev no 10) si sonoespressi in modo molto criticoe deciso nei confronti degli in-tenti e delle misure proposteda BLS, evidenziando lo scon-tento per il fatto di dover sop-portare nuove misure di rispar-mio dopo quelle previste dalprogramma «Gipfelsturm» e lamancanza di fiducia nei con-fronti della direzione.In conclusione, è stato imparti-to un mandato di trattativa alladelegazione sindacale che do-vrà rispettare i seguenti punti:

■ Stipulare una convenzione atermine e disdicibile.

■ I salari non devono esseretoccati.

■ I provvedimenti devono ri-sultare assolutamente tra-sparenti e le necessità diintraprenderli chiara e dimo-strata.

■ I quadri aziendali, Consigliod’amministrazione compre-so, devono dare il buonesempio con una sensibilerinuncia salariale, che non silimiti alla riduzione di Bo-nus.

La convenzione dovrà inoltrerispettare altre condizioni vin-colanti, quali la protezione as-soluta dal licenziamento perragioni di ordine economicodurante tutta la sua durata, laverifica a scadenze regolaridell’efficacia delle misure in-traprese e della loro necessità.L’eventuale convenzione dovràpoi essere sottoscritta ancheda BLS Cargo SA. Il fatto checirca un quarto dei presenti ab-bia respinto qualsiasi forma dipartecipazione del personalela dice lunga sulla sfiducia re-gnante nei confronti della dire-zione BLS dopo le ristruttura-zioni e i provvedimenti dirisparmio presi a getto conti-nuo negli ultimi anni.

La delegazione alle trattative,rappresentata dalla sua capa,Barbara Spalinger SEV, oltreche da Michael Buletti SEV, An-dreas Dellenbach VSLF e BrunoZeller Transfair ringrazia i di-

pendenti BLS per la folta parte-cipazione e per i preziosi epuntuali suggerimenti dati, dicui si terrà debito conto duran-te le trattative.

Info comunità trattative BLS 27.5.2015

Circa 150 dipendenti diBLS hanno partecipatoall’assemblea indettalo scorso 26 maggioall’hotel Kreuz di Bernada SEV, Transfair e VLSF.

Molte critiche anche a BernaAssemblea del personale BLS a Berna

«Sono dieci anni che conducotrattative - esclama il segreta-rio sindacale Angelo Stroppini- ma mai nessun datore di lavo-ro aveva detto che i sindacatisono massi sulla strada dellesoluzioni. Invece succede conSBB Cargo International e que-sto atteggiamento è un chiaroindizio sul pesante clima nego-ziale». All’assemblea di dome-

nica 7 giugno a Bellinzona,Stroppini ha sottolineato inmodo molto chiaro il tentativodi delegittimazione del sinda-cato sotto la regia dei verticiaziendali. «Per l’azienda deveessere chiaro - ha osservatoMartin Allemann, capo dellacomunità delle trattative - cheil sindacato si fa portavoce del-le vostre rivendicazioni». El’assemblea ha ribadito a chia-re lettere che il sindacato e sol-tanto il sindacato è la loro vo-ce. Molto poco gradito da partedell’assemblea l’invito «priva-to» di SBB Cargo Internationala cinque macchinisti di Bellin-zona, chiamati a Olten presu-

mibilmente per tastare il terre-no. «Non siamo d’accordo» èstato detto in sala, sottolinean-do che i macchinisti non si la-sceranno dividere per esseremeglio governati (i riferimential proverbio latino Divide et

impera è ovvio). «Cercare di di-viderci è una pessima idea». Loha pure confermato il fiducia-rio del SEV Thomas Giede-mann, che di trattative ne hamacinate pure lui. frg

Il SEV è il portavocedei macchinisti, cherappresenta attraversoun chiaro mandato.L’azienda se ne facciauna ragione.

«Dividerci? Una pessima idea»Assemblea di SBB Cargo International a Bellinzona: criticati i metodi dell’azienda

Per l’assemblea il SEV è l’unico portavoce nelle trattative.

L’umore e le posizioni dell’assemblea sono ripresi nella seguenterisoluzione:

■ Il CCL in vigore deve essere in linea di massima mantenuto. L’assem-blea respinge peggioramenti durevoli delle condizioni di impiego, inparticolare per quanto riguarda gli stipendi.

■ Il personale BLS è già stato chiamato negli ultimi due anni e mezzoa contribuire al miglioramento della condizione economica della BLSnell’ambito del programma «Gipfelsturm». Prima di prendere altriprovvedimenti, si dovranno attendere i risultati di quelli previsti da«Gipfelsturm», che dovranno se del caso essere puntualmente ripresi.

■ Quadri superiori e membri del Consiglio d’amministrazione di BLS SA eBLS Cargo SA dovrebbero dare il buon esempio con un sensibile contribu-to alle misure di risparmio, prima di chiedere nuovi sacrifici al personale.

■ Le conseguenze di eventuali provvedimenti (si parla concretamente diun aumento ponderato e limitato nel tempo della durata del lavoro) nonpossono ricadere solo su singole categorie di personale, ma devonoessere supportati da tutto il personale e la loro efficacia produttiva deveessere dimostrata.

■ La necessità di queste misure e i temuti cali di introiti devono esseredimostrati in modo chiaro e trasparente.

Comunità di trattative

RISOLUZIONE

ATTUALITÀ

...... 3

contatto.sevN. 11/1511.6.2015

Durante il congresso del SEV, ildirettore dell’Ufficio federaledei trasporti (UFT) Peter Füglis-taler ha voluto fare credere cheil caso Crossrail non è poi unapatata tanto bollente (vedi pa-gine 6 e 7). Certo è che con lapubblicazione della propria de-cisione, l’UFT si rimette aperta-mente nelle mani dei tribunaliper sapere se i salari pagati daCrossrail a Briga sono conformiai salari in uso nel settore.L’UFT sapeva perfettamenteche confermare la prassi diCrossrail avrebbe scatenatouna reazione del SEV e nelcaso contrario quello del-l’azienda.

La perizia come base di lavoroIl SEV, dunque, ha fatto ricorsoal Tribunale federale ammini-strativo di San Gallo. Secondol’avvocato del SEV Marco Do-natsch, gli argomenti non sonodifficili da reperire. Avendocontribuito alla stesura dellacontroperizia del SEV all’atten-zione dell’UFT, il giurista cono-sce bene la tematica e ha quin-di potuto farne uso, tanto piùche l’UFT non si è molto sbilan-ciata nel formulare la propriadecisione. Crossrail, nel fornirei dati richiesti all’UFT, avevacercato di abbellire le cifre in-cludendo indennità e calcolan-do l’importo su 12 mensilità;nonostante ciò i salari dei mac-chinisti a Briga sono ben al disotto dei 4000 franchi al mese.Mentre devono essere parago-nati ai 5300–5700 che BLS eFFS Cargo versano ai loro mac-chinisti come salario di ingres-so. Per il SEV questi ultimi sa-lari sono e devono essere labase di riferimento in uso nelsettore in Svizzera.

Salari conformi al settoreIl ricorso inoltrato all’istanzasuprema, chiede che l’accessoalla rete concesso a Crossrail

venga ritirato se l’azienda nonpagherà salari in linea nel set-tore come definiti dal SEV. C’èanche una proposta alternati-va: il tribunale può anche chie-dere all’UFT di riconsiderare lapropria posizione e di applica-re i salari d’uso come indicatodal SEV.Giova ricordare che la societàCrossrail ha deciso, nella pri-mavera del 2014, di trasferirea Briga una decina di macchini-sti precedentemente impiegatia Domodossola, per svolgereesattamente le stesse tratte diprima. Una volta completata laformazione, ai macchinisti vie-ne versato un salario di pocosuperiore ai 3000 franchi, unquarto in più rispetto a quellopercepito a Domodossola. Inoccasione di diverse assem-blee a cui per il SEV hanno par-tecipato Angelo Stroppini eFrançoise Gehring, è stato con-sigliato ai macchinisti - in sin-tonia con il sindacato italianoUIL - di non firmare i contrattiindividuali di lavoro. Era infattichiaro che Crossrail volevaignorare le direttive italiane ecavarsela a miglior mercato: inSvizzera alla guida non ci de-vono essere due macchinisti(come in Italia) e la legge italia-na contemplava (al momentodelle decisioni di Crossrail)una tutela contro il licenzia-mento molto rigida; sotto il go-verno di Matteo Renzi, tuttavia,l’articolo 18 è stato abolito loscorso 3 dicembre. In Svizzeraresta invece il problema dei li-velli salariali, che sono molto

più bassi rispetto a quelli inuso nel settore di oltre 1000franchi. Il SEV ha fatto notareche per avere l’accesso alla re-te svizzera si devono versarestipendi in linea con il settore.Alla sorpresa generale, l’UFTnon ha seguito questo princi-pio, rimettendolo persino inquestione, sebbene finora nonci si sia chinati sul «settore deltraffico merci su ferrovia». Nelfrattempo, Crossrail ha aumen-tato i salari, ma i 3600 franchimensili previsti (dopo avercompletato la formazione) nonsoddisfano di gran lunga i re-quisiti conformi al settore.

Dumping di StatoNel frattempo l’UFT ha incarica-to degli esperti affinché legitti-massero la sua visione. Essisono giunti alla seguente con-clusione: non esiste in realtàun unico settore del «trasportomerci su rotaia», ma piuttostodue settori differenti: uno per iltraffico nazionale e uno perquello traffico internazionale.Nel secondo caso i periti riten-gono che per definire i salariusuali, si debba anche consi-derare quanto la concorrenzaestera paga i propri dipenden-ti. E così l’UFT legalizza il dum-ping salariale presso Cros-srail. Peter Moor/frg

La decisione dell’Ufficiofederale dei trasportipresa in base ad unaperizia poco garantista,è stata impugnata dalSEV.

Crossrail: il SEV ricorreIl sindacato si rivolge al Tribunale federale amministrativo

L’UFT serve il dumping di Stato? Tempi burrascosi...

Seppur mettendoci molta buona volontà, quantoscaturito dall’esame del Consiglio degli Stati dellarevisione della legge sul trasporto merci può esse-re considerato positivamente. La Camera alta si èinfatti opposta alla decisione del Consiglio nazio-nale di scorporare FFS Cargo dal gruppo FFS e direnderla legalmente indipendente, senza peraltrochiarire le possibili conseguenze e ha invece chie-sto al Consiglio federale un rapporto sulle diversepossibilità di sviluppo del settore merci delle Fer-

rovie federali svizzere, ossia di FFS Cargo.

Inoltre, il Consiglio degli Stati ha rifiutato l’allenta-mento dell’obbligo per le FFS di offrire prestazionidi trasporto merci. Considerato il tenore generaledi questa revisione totale della legge sul trasportodi merci, che di positivo ha ben poco, questi puntiassumono un valore e un significato apprezzabili.

La nuova legge prevede infatti che il trasportomerci debba essere finanziariamente autonomo,non abbia obiettivi di trasferimento da raggiunge-re e non faccia parte dell’offerta di base. Non oc-corre certo molta fantasia per immaginare qualepotrà essere il trasporto merci del futuro, che siconcentrerà unicamente sulle offerte redditizie,dato che all’abbandono di punti di carico e scaricodel traffico a carri completi non si potrà più obiet-tare sulla base di considerazioni legate al manda-to di trasferire il traffico dalla strada alla ferrovia oalla necessità di mantenere un’offerta di base.

Né può consolare il fatto che il Nazionale propon-ga di far dipendere queste chiusure dalla decisio-ne dell’assemblea generale, ossia del Consiglio fe-derale, considerata la dominanza borghese delnostro governo, convinta della validità del mercatoe del fatto che il trasporto merci debba essere fi-nanziariamente autonomo e che ciò nonostante af-ferma che sia destinato a crescere anche su ferro-via. Di questo passo, avremo senz’altro maggiortraffico, che però il nostro Parlamento sta tentandodi indirizzare su strada.

Per questo dobbiamo ancora una volta ricordarel’importanza dell’appuntamento elettorale delprossimo autunno, per evitare di doverci acconten-tare di singoli spunti e poter puntare decisamentead un altro tipo di politica. Teniamolo presente!

EDITORIALE

«Non potremo più opporci alla chiusura di puntidi carico e scarico con considerazioni legate almandato di trasferire il traffico dalla strada allaferrovia o alla necessità di mantenere un’offertadi base.»

Daniela Lehmann, coordinatrice politica dei trasporti

Page 4: Contatto sev 2015 11

......

4contatto.sevN. 11/1511.6.2015

■ Se partiamo da Adamo edEva: qual è la differenza trauomo e donna?

Elisabeth Zemp Stutz: tra Ada-mo ed Eva la differenza è venu-ta dalla tentazione...

■ Vi è quindi una differenza diruoli: la donna quale tenta-trice?

In effetti, qui abbiamo la primaattribuzione ad un genere, da-to che l’azione scatenante, l’al-lontanamento dal paradiso,viene attribuita ad Eva. Ma tor-nando alle differenze, dobbia-mo rilevare come esse siano apiù livelli: genetico, biologico,ma anche nella struttura fisicae nel modo di funzionare delcorpo, per esempio nell’elabo-

razione di sostanze o a livellodella secrezione di ormoni. Visono poi anche differenze so-cioculturali, nella percezione,nel comportamento e nellascelta della professione. Spes-so questi livelli risultano cosìstrettamente collegati da nonpoterli suddividere chiaramen-te.

■ I provvedimenti presi a livel-lo politico non stanno ridu-cendo la portata delle diffe-renze tra uomo e donna?

I provvedimenti politici miranoa parificare i diritti tra uomini edonne. Nel settore della salu-te, le possibilità di «livellamen-to» sono più limitate, ancheperché le gravidanze non pos-sono essere ripartite equa-mente tra donne e uomini. Percontro, le possibilità di mante-nersi in salute dovrebberoequivalersi e qui vi è senz’altromargine per provvedimenti dicarattere politico.

■ Quali potrebbero essere lepriorità?

La differenza più nota è quelladell’aspettativa di vita, chenell’ultimo secolo è aumentatada 50 a 80 anni, in modo co-munque più marcato per ledonne dei paesi occidentali.Negli anni Novanta, in Svizzeragli uomini vivevano in mediasette anni meno delle donne.Nel 2012, questa differenzaera diminuita a quattro anni, aseguito del miglioramento del-la situazione degli uomini, conun calo dei suicidi e dei deces-

si a seguito di malattie cardio-circolatorie o di tumori. Questisono i campi che si prestanoanche a comprimere le diffe-renze nell’aspettativa di vita.In altri la questione è più com-plessa, per esempio per quan-to tocca l’apparato riprodutti-vo: gravidanze indesiderate,problemi a seguito di mestrua-zioni, malattie tumorali di ori-gine ginecologica condiziona-no l’esistenza delle donne sindalla gioventù. Gli uomini sonotoccati da problemi analoghi,per esempio dal cancro allaprostata, solo in età più avan-zata.

■ E dal punto di vista di unapolitica generale della salu-te?

Molte di queste malattie di-pendono dallo stile di vita e sisviluppano su periodi moltolunghi. Occorre quindi agiresui rischi e sulle misure di pre-venzione con misure a lungotermine. Vi sono esempi classi-ci in positivo, come avere unostile di vita attivo e mangiaresano e in negativo come il fu-mo o il sovrappeso...

■ Ma in che modo occorre in-tervenire?

Bisogna integrare in modo mi-rato le singole situazioni di vita,risalendo alle cause profondedel disagio, che molto spessosono diverse tra uomini e don-ne. Per esempio, per la preven-zione del fumo vi sono pro-grammi per giovani donne chefanno leva sul fatto che il fumo

nuoce alla pelle e sull’impor-tanza dell’aspetto esteriore. Lalega polmonare promuove inve-ce un progetto di prevenzionedel fumo rivolto a giovani ma-schi che stanno svolgendo unapprendistato, in cui viene vei-colato il messaggio che gli abitidi «un vero uomo» non devonopuzzare di fumo, ma odorare ditestosterone (ammesso che sipossa definire questo odore).

■ Ma vale veramente la penafare tutti questi sforzi perprolungare l’aspettativa divita?

Così lei dubita dello scopo diqueste iniziative. Ma cosa te-me?

■ Mi chiedo solo se in fondonon sia meglio morire im-provvisamente d’infarto,piuttosto che soffrire di can-cro per una ventina d’anni.

Quello di una «bella fine» è unmito molto diffuso. In realtà,però, succede molto più spes-so che le persone soffrano didebolezza cardiaca per anni.Quando ci chiediamo se valeveramente la pena di vivere piùa lungo, dobbiamo anche con-siderare che negli ultimi 50 an-ni non abbiamo solo prolunga-to la nostra vita, ma ancheguadagnato numerosi anni conuna salute relativamente buo-na. Il periodo in cui si soffreper una malattia è stato netta-mente ridotto ad una porzionemolto modesta della nostravita. Gli sforzi di prevenzionenon aggiungono quindi solo

anni di vita, ma anche unabuona parte di qualità dellavita stessa.

■ Parliamo del mondo del la-voro. Il trasporto pubblico èun mondo piuttosto maschi-le. Si impongono quindiprovvedimenti particolariverso le donne?

Vi sono senz’altro delle tuteleche devono essere osservatenei casi in cui donne intrapren-dono professioni tipicamentemaschili, in particolare perquanto riguarda la capacità diprocreare, ma anche più in ge-nerale riguardo il carico fisico.Vi sono poi alcuni aspetti datener presente nella realtàgiornaliera, nella struttura dellavoro e nei rapporti interper-sonali. Esperienze raccoltepresso gli istituti di cura delledipendenze dimostrano che leesigenze delle donne non ven-gono rispettate in modo suffi-ciente se la loro quota risultainferiore al 20–30 percento.Occorrono quindi regole chiaredi comportamento.

■ Un tipico esempio del no-stro settore è la professionedi macchinista, che un tem-po era fisicamente molto pe-sante. Oggi non lo è più, male donne che la praticanosono comunque poche.

L’onere fisico non dovrebbe ef-fettivamente più costituire undeterrente per le donne. Oggisi richiedono altre caratteri-stiche, che le donne sonosenz’altro in grado di fornire.

La professoressa basilese Elisabeth Zemp Stutz si è specializzata sui temi di genere e della salute

Elisabeth Zemp Stutz si occupa dei legami tra genere e salute, in particolare sul posto di lavoro. Sarà larelatrice principale della giornata di formazione della commissione donne del SEV.

«Regole chiaredi comportamento»

La persona: 60 anni, sposata,una figlia, trascorre volentieri ilproprio tempo libero all’ariaaperta, leggendo, visitandoesposizioni o ascoltandomusica.

Carriera: studi di medicina,laurea in prevenzione e tuteladella salute, un anno dispecializzazione a Boston,cattedra alla facoltà di medicinadi Basilea. Dopo la tesi sioccupa in particolare delleproblematiche legate a genere esalute. Dal 2009 lavora all’istitu-to tropicale e di salute pubblicadi Basilea ed è a capo delgruppo di lavoro genere esalute.

BIO

INTERVISTA

...... 5

contatto.sevN. 11/1511.6.2015

Si tratta quindi di ammettereche la guida di locomotive po-trebbe essere una professioneadatta alle donne, riprendendoquesta evoluzione anche nellepresentazioni della professio-ne e nelle inserzioni.

■ Lei ha richiamato a più ripre-se l’effetto diverso di medi-cine su uomini e donne. Im-magino quindi che anche latutela della salute sullostesso posto di lavoro deb-ba essere diversa per un uo-mo o una donna.

Attraverso una medicina, si as-sumono sostanze che dovreb-bero generare un effetto. Que-sto processo può esserediverso tra uomini e donne. Sulposto di lavoro è diverso: sitratta di proteggere in egualmisure donne e uomini da so-stanze o da influssi dannosi. Èimportante anche stabilire sele donne necessitano di unaprotezione particolare, poichéincinta, o per difendere la suafertilità. Ambiti che richiedonoriguardi particolari.

■ Il suo campo d’attività è laprotezione della salute. Achi giova in particolare? Allesingole persone, alla collet-tività o all’economia?

Idealmente a tutti.

■ E in realtà?(Esita) Noi lavoriamo nellasalute pubblica, nel «PublicHealth», tentando in interveni-re tramite programmi, leggi econdizioni quadro. Da questopunto di vista, ci rivolgiamopiù alla popolazione nel suo in-sieme, che alla singola perso-na. Ad approfittarne è quindi lasocietà. Sappiamo anche chele ricche nazioni del nord inve-stono molto di più nei sistemiper la salute di quelle del sud,con conseguenze drammaticheper le singole persone, peresempio con una quota moltomaggiore di decessi dovuti allamaternità.

■ Lei ha un campo di attivitàestremamente vasto, che vadall’allattamento dei primimesi alla cura delle malattiecardiovascolari. Quale setto-re predilige?

Il mio interesse principale è ca-pire il nesso tra il genere dellapersona e la salute, che puòessere studiato in tutte le fasced’età e in diversi settori dellasalute.

■ E dove si deve intervenirecon maggior urgenza?

Intende in Svizzera?

■ No, in genere. Lei ha svolto

studi sull’allattamento nellenazioni del sud. Penso cheda noi vi siano condizioni di-verse...

Conciliare allattamento e lavo-ro è però un tema molto attua-le anche da noi. Oggi abbiamoun maggior numero di donneattive professionalmente, conun grado d’impiego maggiore eche riprendono il lavoro moltoprima dopo un parto. Il conge-do di maternità retribuito è di14 settimane. Le donne nonpossono essere impiegate sen-za il loro consenso prima di16 settimane dopo il parto, mamolte di loro a quel momentostanno ancora allattando. Il pe-riodo medio di allattamento inSvizzera nel 2014 era di 31settimane e la società svizzeradi pedagogia raccomanda unallattamento esclusivo per 4–6 mesi. Le donne devono esse-re informate del loro diritto adallattare sul posto e durante iltempo di lavoro, ma solo il 10percento di loro ha indicato diesserlo stata dal proprio dato-re di lavoro e solo un terzo ave-va a disposizione un locale ap-partato per poter allattare intranquillità.

■ Lei sarà la relatrice principa-le alla giornata di formazio-ne delle donne SEV. Quale

sarà il suo messaggio princi-pale?

In primo luogo, vorrei incorag-giare le donne, in modo che sisentano in grado di lavorare insettori dove sono in minoranzae che in questi devono impe-gnarsi, magari anche orga-nizzandosi, per ottenere ade-guamenti e migliorie. Temi

centrali sono poi quelli legatialla salute nelle fasce mediedella vita, in particolare legatialla prevenzione di disturbicardiocircolatori e di malattietumorali, nonché fare in modoche i loro effetti non vadanopoi persi negli anni successivi.

Peter Moor

pmo

Elisabeth Zemp Stutz nel suo ufficio all’istituto tropicale e di salute pubblica di Basilea.

Deine starke Gewerkschaft Ton syndicat fort Il tuo forte sindacato

Giornata di formazione: Venerdì 20 novembre 2015, 09.45–16.30 (Check-in a partire da 08.30)

Life in balanceAlla ricerca dell’equilibrio tra lavoro e famiglia

Relazione introduttiva a cura della Prof. Dr. Elisabeth Zemp Stutzspecialista nelle questioni di genere e vicedirettrice del Tropen- und Public Health-Institut di Basilea.

Nel corso di questa giornata, ci confronteremo con i seguenti problemi:• Come posso conciliare il lavoro in seno alla mia famiglia e nella vita

professionale?• Come posso crearmi degli spazi di riposo?• Qual è l’importanza di una corretta alimentazione e dell’attività

fisica per la mia salute?• Come posso preservare la mia autostima?• Come posso strutturare le diverse fasi della mia vita?

Temi dei gruppi di lavoro1. Gestione del tempo da un punto di vista femminile2. Medicina di genere: mente sana in un corpo sano3. Alimentazione e attività fisica per le donne che lavorano a turni4. Definire i limiti in modo consapevole – Timeout anziché Burnout5. Età di pensionamento: vivere in un continuo cambiamento

Iscrizioni entro il 31 ottobre 2015

Iscrizioni esclusivamente via Internetwww.sev-online.ch (donne > giornata di formazione)

La giornata è organizzata e finanziata da:

!

Page 5: Contatto sev 2015 11

INTERVISTA

...... 5

contatto.sevN. 11/1511.6.2015

Si tratta quindi di ammettereche la guida di locomotive po-trebbe essere una professioneadatta alle donne, riprendendoquesta evoluzione anche nellepresentazioni della professio-ne e nelle inserzioni.

■ Lei ha richiamato a più ripre-se l’effetto diverso di medi-cine su uomini e donne. Im-magino quindi che anche latutela della salute sullostesso posto di lavoro deb-ba essere diversa per un uo-mo o una donna.

Attraverso una medicina, si as-sumono sostanze che dovreb-bero generare un effetto. Que-sto processo può esserediverso tra uomini e donne. Sulposto di lavoro è diverso: sitratta di proteggere in egualmisure donne e uomini da so-stanze o da influssi dannosi. Èimportante anche stabilire sele donne necessitano di unaprotezione particolare, poichéincinta, o per difendere la suafertilità. Ambiti che richiedonoriguardi particolari.

■ Il suo campo d’attività è laprotezione della salute. Achi giova in particolare? Allesingole persone, alla collet-tività o all’economia?

Idealmente a tutti.

■ E in realtà?(Esita) Noi lavoriamo nellasalute pubblica, nel «PublicHealth», tentando in interveni-re tramite programmi, leggi econdizioni quadro. Da questopunto di vista, ci rivolgiamopiù alla popolazione nel suo in-sieme, che alla singola perso-na. Ad approfittarne è quindi lasocietà. Sappiamo anche chele ricche nazioni del nord inve-stono molto di più nei sistemiper la salute di quelle del sud,con conseguenze drammaticheper le singole persone, peresempio con una quota moltomaggiore di decessi dovuti allamaternità.

■ Lei ha un campo di attivitàestremamente vasto, che vadall’allattamento dei primimesi alla cura delle malattiecardiovascolari. Quale setto-re predilige?

Il mio interesse principale è ca-pire il nesso tra il genere dellapersona e la salute, che puòessere studiato in tutte le fasced’età e in diversi settori dellasalute.

■ E dove si deve intervenirecon maggior urgenza?

Intende in Svizzera?

■ No, in genere. Lei ha svolto

studi sull’allattamento nellenazioni del sud. Penso cheda noi vi siano condizioni di-verse...

Conciliare allattamento e lavo-ro è però un tema molto attua-le anche da noi. Oggi abbiamoun maggior numero di donneattive professionalmente, conun grado d’impiego maggiore eche riprendono il lavoro moltoprima dopo un parto. Il conge-do di maternità retribuito è di14 settimane. Le donne nonpossono essere impiegate sen-za il loro consenso prima di16 settimane dopo il parto, mamolte di loro a quel momentostanno ancora allattando. Il pe-riodo medio di allattamento inSvizzera nel 2014 era di 31settimane e la società svizzeradi pedagogia raccomanda unallattamento esclusivo per 4–6 mesi. Le donne devono esse-re informate del loro diritto adallattare sul posto e durante iltempo di lavoro, ma solo il 10percento di loro ha indicato diesserlo stata dal proprio dato-re di lavoro e solo un terzo ave-va a disposizione un locale ap-partato per poter allattare intranquillità.

■ Lei sarà la relatrice principa-le alla giornata di formazio-ne delle donne SEV. Quale

sarà il suo messaggio princi-pale?

In primo luogo, vorrei incorag-giare le donne, in modo che sisentano in grado di lavorare insettori dove sono in minoranzae che in questi devono impe-gnarsi, magari anche orga-nizzandosi, per ottenere ade-guamenti e migliorie. Temi

centrali sono poi quelli legatialla salute nelle fasce mediedella vita, in particolare legatialla prevenzione di disturbicardiocircolatori e di malattietumorali, nonché fare in modoche i loro effetti non vadanopoi persi negli anni successivi.

Peter Moor

pmo

Elisabeth Zemp Stutz nel suo ufficio all’istituto tropicale e di salute pubblica di Basilea.

Deine starke Gewerkschaft Ton syndicat fort Il tuo forte sindacato

Giornata di formazione: Venerdì 20 novembre 2015, 09.45–16.30 (Check-in a partire da 08.30)

Life in balanceAlla ricerca dell’equilibrio tra lavoro e famiglia

Relazione introduttiva a cura della Prof. Dr. Elisabeth Zemp Stutzspecialista nelle questioni di genere e vicedirettrice del Tropen- und Public Health-Institut di Basilea.

Nel corso di questa giornata, ci confronteremo con i seguenti problemi:• Come posso conciliare il lavoro in seno alla mia famiglia e nella vita

professionale?• Come posso crearmi degli spazi di riposo?• Qual è l’importanza di una corretta alimentazione e dell’attività

fisica per la mia salute?• Come posso preservare la mia autostima?• Come posso strutturare le diverse fasi della mia vita?

Temi dei gruppi di lavoro1. Gestione del tempo da un punto di vista femminile2. Medicina di genere: mente sana in un corpo sano3. Alimentazione e attività fisica per le donne che lavorano a turni4. Definire i limiti in modo consapevole – Timeout anziché Burnout5. Età di pensionamento: vivere in un continuo cambiamento

Iscrizioni entro il 31 ottobre 2015

Iscrizioni esclusivamente via Internetwww.sev-online.ch (donne > giornata di formazione)

La giornata è organizzata e finanziata da:

!

Page 6: Contatto sev 2015 11

......

6 CONGRESSOcontatto.sevN. 11/1511.6.2015

In fondo per chi volesse saperequanto e cosa è stato fatto nel2014, basterebbe leggere ilrapporto sociale. Tuttavia Gior-gio Tuti ha voluto soffermarsisu alcuni punti importanti. Acominciare dal successo dellavotazione su FAIF - al cui buonesito ha contribuito anche ilSEV - che conferisce un futuroai trasporti pubblici. Successoanche a livello sindacale, dalmomento che il SEV ha firmato8 nuovi contratti collettivi di la-voro: nel settore del turismo,in quello degli autobus e dellaferrovia. Certo è stato necessa-rio lottare e in alcuni casi letrattative sono state lunghe edifficili, come confermato dallostesso Tuti. Il presidente si ral-legra per la firma del nuovoCCL di FFS e di FFS Cargo, checontemplano elementi innova-tivi di primo piano, come i mo-delli di pensionamento anti-cipato. Sul fronte politico,

invece, almeno due bocconiamari: il fallimento di due im-portanti iniziative, come quellasul salario minimo e l’iniziativadei giovani socialisti 1:12. «Sequeste due proposte fosserostate accolte - ha sottolineatoTuti - la Svizzera sarebbe unpo’ più giusta».

La ridistribuzionedella ricchezza è un miraggioIl presidente del SEV si è giu-stamente soffermato sulla que-stione della giustizia sociale inquesto Paese, ponendo l’ac-cento su come i salari e i patri-moni sono distribuiti: «La Sviz-

zera è ricca come non mai. Manon per tutti». Un’affermazioneche implica una riflessione difondo sul nostro sistema. «Laforbice continua ad allargarsi. Isalari delle persone più paga-te, che rappresentano l’1%della popolazione, sono cre-sciuti del 40% negli ultimivent’anni. Mentre i medi e ibassi salari - ha osservato Tuti- sono cresciuti del 10%. Men-tre è propria questa fascia chedovrebbe avere i mezzi permantenere il potere d’acqui-sto». E per le pensioni è ancorapiù triste, ha aggiunto Tuti: «Lerendite AVS perdono valorementre persiste il mancatoadeguamento delle renditedella previdenza professiona-le. E così il potere d’acquistosi indebolisce». «La Svizzera èricca ma ingiusta» ha tuonatoGiorgio Tuti. Ecco perché laSvizzera continua ad avere bi-sogno dei sindacati e dei loromembri, che difendono i valoridi società e di giustizia di que-sto nostro Paese. «Il prossimo14 giugno - ha ricordato Tuti -abbiamo ancora una possibili-tà per correggere il tiro. Dob-biamo invece esprimerci suldiritto di successione che pro-

pone di tassare le eredità mi-lionarie per finanziare l’AVS.Chi deve pagare questa tassa,non siede in questa sala». Tutiha poi rivolto lo sguardo su al-tre iniziative popolari che citoccano da vicino e che in-fluenzeranno lo sviluppo dellaSvizzera nei prossimi anni.«Diremo compatti no al rad-doppio del Gottardo che sabo-ta la politica di trasferimentodalla strada alla ferrovia. Dire-mo no all’iniziativa «Pro ser-vice public» che, al di la del no-me, significherebbe la mortedel servizio pubblico. Noi sia-mo professionisti del serviziopubblico. E prima delle elezio-ni nazionali di ottobre, faremosapere quali politici hanno vo-tato a favore dei trasporti e delservizio pubblico».

Successi sindacaliIl presidente è fiero di annove-rare 64 CCL e 8 CCL quadro sulpiano cantonale e nazionale.Attualmente è in fase di rinno-vo quello della BLS, ma le trat-tive si sono arenate. Ma nonbasta negoziare CCL, occorreanche che vengano applicaticorrettamente. Presso le FFSresta da monitorare la questio-

ne dei temporanei, una situa-zione che permane decisamen-te insoddisfacente e problema-tica. Lo sciopero presso i TPGdi Ginevra ha mostrato una co-sa, secondo Tuti: «Quando c’èbisogno del SEV, il SEV è pre-sente. Un buon grado di orga-nizzazione sindacale e la de-terminazione del personale,hanno portato alla salvaguar-dia dei posti di lavoro, alla tu-tela dei salari e, in fondo, allavittoria». Tuti ritiene inoltre chela visione 2030 dell’UFT suitrasporti pubblici e l’atteggia-mento dello stesso UFT sulcaso Crossrail, sono segnalimolto negativi sotto la guidapolitica di Doris Leuthard:«Combatteremo su tutti i piani:giuridico, politico e sindacale».E proprio a livello sindacale, ilSEV si sta rafforzando grazieallo sviluppo dei membri, cheha imboccato la giusta direzio-ne; il coaching delle sezioni hadato ottimi risultati. «Il SEV èaperto alla collaborazione conaltri sindacati in Svizzera e inEuropa. Ed è pronto a rafforza-re il proprio impegno. Sono fie-ro della nostra organizzazione.Viva il SEV»!

pan./frg

Il presidente del SEV Giorgio Tuti a 360 gradi sull’attività politica e sindacale

Quanto è giusta la Svizzera?Uno sguardo retrospet-tivo sulle attività e unoprospettico sulle sfideche ci attendono alcentro del discorso diapertura.

A. E

gger

Tuti: «Viva il SEV!»

«In Svizzera non c’è mai stato cosìtanto denaro, ma deve essereridistribuito più equamente». Ècon queste parole che il presiden-te dell’Unione sindacale svizzeraPaul Rechsteiner si è rivolto alcongresso del SEV. Con il suo stilesobrio, ma molto efficace, hasaputo conquistare la platea.Intervenuto dopo il discorso deldirettore dell’UFT, Rechsteiner hareso omaggio al lavoro serio diPeter Füglistaler, con il quale siconfronta in seno alla commissio-ne dei trasporti del Consiglio degliStati. Si è detto però stupito dalledichiarazioni del direttore dell’UFTsul ridimensionamento dellerisorse per il trasporto regionale.«La ferrovia integrata è una storiadi successi ed è il modello di

sviluppo da seguire. In seno allacommissione degli Stati c’è ildossier FFS Cargo, che moltivorrebbero privatizzare. Si tratteràdi convincere i commissari a nonseguire questa opzione». Ilpresidente dell’USS si è sofferma-to sull’attuale mondo del lavoro,caratterizzato da grandi difficoltàanche a causa delle pressionidovute alla forza del franco, cheminacciano i posti di lavoro. «Lapolitica - ha detto Rechsteiner -non può stare a guardare. Con lascusa del franco forte, molti datoridi lavoro prendono misure controil personale. A livello europeo, conle sue politiche di austerità la«trojka» smantella i servizipubblici dei paesi meridionali.Mentre in Svizzera una particolare

«trojka dei partiti borghesi» pensasolo a proteggere i loro interessi ea smantellare il resto. «I salariatinon possono essere trattati comeprevisto nei programmi di queipartiti. Questo smantellamentodei diritti delle tutele devecessare». Per Rechsteiner èchiaro: «Vale e deve valere ilprincipio in base a cui in Svizzerasi pagano salari svizzeri».È allarmante che il direttoredell’Ufficio federale dei trasportinon riesca a capire che cosa ci siain gioco nel traffico mercitransfrontaliero. «Per noi quelprincipio non è negoziabile e deveessere rispettato». Grandi sfideattendono l’USS anche sul pianodella politica sociale e, in modoparticolare, sulle pensioni.

«All’interno dell’USS abbiamovisto quanto possa essere forte ilSEV. Basti ricordare con quantatenacia ha combattuto l’introdu-zione delle rendite variabilispuntandola. E di questa energiaavremo bisogno anche percontrastare la riforma della

«Previdenza vecchiaia 2020». Unariforma che peggiora le rendite ele prestazioni AVS, allorquandonella Costituzione viene sancito ilprincipio secondo cui in pensioneuna persona deve potere avere untenore di vita decorso». Il sindaca-to deve combattere per unrafforzamento e un miglioramentodelle rendite pensionistiche. «Perquesto - ha concluso il presidentedell’USS - nei prossimi mesidobbiamo sostenere con ognimezzo l’iniziativa popolareAVSplus. I successi non cadonodal cielo. Perciò vi ringrazio già find’ora per l’impegno in favore di unfuturo sociale per la Svizzera. Nonci sono mai stati così tanti soldi.Ma solo una parte, una piccolaparte, ne approfitta» . pan./frg

Paul Rechsteiner, presidente dell’USS, lancia un appello alla giustizia sociale e a maggiore equità

Paul Rechsteiner

Page 7: Contatto sev 2015 11

CONGRESSO ......

7contatto.sevN. 11/1511.6.2015

È toccato a due presidenti ri-cordare che questa Svizzeraricca è sempre più ingiusta.Giorgio Tuti, alla guida del SEV,e Paul Rechsteiner, numerouno dell’Unione sindacale sviz-zera (USS), sono stati chiarissi-mi: in questo nostro Paese ipoveri diventano sempre piùpoveri e i ricchi sempre più ric-chi. Così, in una società daicapelli sempre più bianchi, laprevidenza vecchiaia assumeun ruolo centrale: tutti devonopoter beneficiare di pensionidignitose, tutti devono potercontare su uno Stato socialecon la mano tesa nei confrontidi chi ha lavorato tutta una vitasenza avere un solo regalo dalcielo. Ecco dunque l’importan-za di ridistribuire la ricchezza edi garantire una buona previ-denza vecchiaia rafforzandol’AVS, come del resto previstonel testo di orientamento sullapolitica sociale del SEV appro-vato dal Congresso.

La voce delle donnee la solidarietà degli uominiPresentate dal segretario sin-dacale Vincent Brodard, levisioni di fondo del SEV - conforte accento sull’iniziativa po-polare AVSplus - non cambianorispetto al documento pro-grammatico votato due anni fa.Anzi si rafforzano prendendoposizione contro il progetto«Previdenza vecchiaia 2020».«Un progetto - ha spiegato ladelegata Nani Moras - che pe-nalizza ulteriormente le donne.Si tratta di un ennesimo sman-tellamento delle conquiste so-ciali sulle spalle delle donne.Noi non ci stiamo e vogliamoche il congresso si esprima inmodo molto chiaro contro l’in-nalzamento dell’età di pensio-

namento delle donne. Già orale lavoratrici continuano a su-bire una scandalosa disparitàsalariale che incide negativa-mente anche sulle rendite pen-sionistiche. La Costituzione fe-derale - ha sottolineato Moras -sancisce l’uguaglianza. La Co-stituzione federale afferma chechi va in pensione deve poterevivere mantenendo un tenoredi vita decoroso. Solo raffor-zando il primo pilastro conAVSplus ci avvicineremo a que-sta soglia. Non certo con la ri-forma previdenziale del Consi-glio federale». Una posizione,quella contro l’innalzamentodell’età di pensionamento del-le donne, che deve essere in-tegrata nella posizione pro-grammatica del SEV. Pieno

appoggio è giunto da due te-nori della VPT, primo fra tutti ilpresidente centrale GilbertD’Alessandro che ha invitatotutti a contrastare il progettoBerset e ad accettare la richie-sta di Nani Moras. «Totale soli-darietà con le colleghe. Oggisulla carta e domani in piazza.Non possiamo accettare un at-tacco così frontale alla sicurez-za sociale. Un attacco che pe-nalizza in modo particolare ledonne. Oggi - ha precisatoD’Alessandro - continuiamo apagare sempre di più in termi-ni di oneri sociali, per ricevere- a conti fatti - sempre meno. Intutti questi anni il secondo pi-lastro è stato demolito, ora sichiedono altri sacrifici. Nonsiamo d’accordo». Gli ha fatto

eco Vincent Leggiero, figurasimbolo dello sciopero ai TPG:«Ma che cosa ci chiederannoancora? Di lavorare fino a 72anni?» Leggiero ha denunciatol’influenza della finanza sullapolitica: «Sono gli stessi spe-culatori che distruggono il la-voro e minano le basi del se-condo pilastro. Agli imbroglidelle casse pensioni diciamono. Dobbiamo batterci perAVSplus». Messaggi chiarissi-mi recepiti in modo altrettantochiaro dal congresso che haconfermato il testo di orienta-mento sulla politica socialecon l’emendamento propostoda Nani Moras. Perché nellaricca Svizzera devono cresceregiustizia, solidarietà e pariopportunità. Françoise Gehring

Approvati i testi di orientamento sulla politica sociale e sulla protezione della salute e della sicurezza sul lavoro

Il futuro deve essere socialeStabilità delle pensioni,rafforzamento della si-curezza sociale, qualitàdella vita e della salute,diritti delle donne: uncoro di voci per sottoli-neare che in una Svizze-ra ricca deve crescereanche la giustizia.

Le pari opportunità per tutti passano anche dalla solidarietà tra i generi.

«Per non perdere la propria vitaguadagnandosi da vivere.Dovrebbe intitolarsi così il testodi orientamento sulla protezionedella salute e della sicurezza sullavoro». Queste le parole delsegretario sindacale ChristianFankhauser che, nella presen-tazione, si è limitato all’essen-ziale: «Violenza, aggressioni,incidenti, rispetto della duratadel lavoro, rispetto per leesigenze dei lavoratori e dellelavoratrici più in là negli anni,salute sul posto di lavoro: sonotutti temi con i quali siamoconfrontati e per il quale ilsindacato chiede soluzioniconcrete. Ieri come oggi». E se iltesto programmatico - approvatodal congresso - è stato confer-mato nella sua totalità, è ancheperché la salute e la sicurezzasono e devono rimanere centralinell’azione sindacale.

In Svizzera 1,1 milioni dilavoratori sono affetti daproblemi di salute correlatiall’attività professionale: è ilrisultato di una stima basatasull’indagine europea sullecondizioni lavorative e la salutedei salariati svizzeri. Daun’analisi approfondita emergeinfatti che un eccessivoaffaticamento fisico, organizzati-vo e psichico sul posto di lavoropuò determinare problemi disalute.

Non deve dunque stupire se ilcongresso ha approvato unaserie di proposte che vanno nelsenso di una migliore tuteladella salute, come la possibilitàdi alimentarsi correttamenteanche per chi svolge turniirregolari: risparmiare sull’ali-mentazione è sbagliato, loaffermano numerosi studi.Altrettanto importanti sono lezone di riposo in locali pausaadeguati pure per coloro chenon hanno una funzionedirigente. E basta davvero pocoper creare spazi tranquilli:migliorerà il benessere comples-sivo, diminuirà lo stress. frg

SALUTE

Diverse le proposte concernenti la cassa pensioni FFS, alcune dellequali sono state respinte perché le misure richieste sono state già inparte considerate o perché le proposte sono giunte tardi, come peresempio quella contro l’introduzione della tavola delle generazioni. Ilvicepresidente Manuel Avallone ha spiegato che il SEV ha fatto ditutto per impedire l’introduzione di questo strumento, voluto dalConsiglio di fondazione della cassa pensioni FFS. Purtroppo l’opposi-zione del SEV non è servita. Respinta dal congresso anche la richiestadi introdurre in tempi più celeri il modello di pensionamento anticipatoPriora. «Tenuto conto delle trattative sulle misure di stabilizzazionedella cassa pensioni e degli accordi pattuiti fra partner sociali - haspiegato Avallone - questa proposta non si giustifica più». Accettataper esame, invece, la proposta che chiede di introdurre un fattore dirivalutazione secondo il modello AVS; si tratterebbe in questo modo dicompensare la costante riduzione del valore del capitale di vecchiaiadegli assicurati della cassa pensioni FFS a seguito della diminuzionedel tasso di conversione, del taglio degli interessi e degli interessiminimi. Accolta una proposta sulle offerte di formazione dei migrantitese a favorire la loro integrazione e partecipazione... frg

Cassa pensione e migranti

Un titolo per un grande merito:essere riusciti ad ottenere unarisposta positiva dal congressocontro il parere del comitato delSEV. Così la proposta della LPVTicino che chiede «di modificarela legge sulla durata del lavoroin modo che l’inizio e la fine deigiorni di riposo o di compensa-zione siano fissati alle 00.00 ealle 24.00» è stata accolta.Presentata e difesa da ThomasGiedemann, vicepresidentedella LPV Ticino, la propostavuole essere un antidoto aimargini sfruttati dalle aziendenella pianificazione dei turni inun mondo dei trasporti semprepiù liberalizzato. frg

LPV TICINO

Page 8: Contatto sev 2015 11

CONGRESSO ......

8contatto.sevN. 11/1511.6.2015

Appuntamento al prossimocongresso, il 23 e 24 maggio2017 a Berna.

Le foto del congresso sono diAlexander Egger e Jörg Matter.

CONGRESSO

...... 9

contatto.sevN. 11/1511.6.2015

Sotto una nuova guida organiz-zativa in mano a due donne (inalto a sinistra: Sonja Heini-chen, per la parte amministra-tiva del congresso e ChristinaJäggi, segretaria dell’organiz-zazione) i/le 250 delegati/e eil centinaio di ospiti hanno vis-suto un interessante congres-so. Durante la pausa pranzo èstata preparata l’azione controla pioggia di guai dell’UFT.

All’ingresso del direttore del-l’UFT e sotto gli occhi attentidella TV svizzero tedesca sisono aperti gli ombrelli. E poisi è scatenato il diluvio degliinterventi. Naturalmente ci so-no state molte discussioni -con relative votazioni - su varitemi, proposte e risoluzioni,tra cui sulla chiusura delleagenzie di viaggio e sui nuovirequisiti professionali.

L’Ufficio federale dei trasportiscatena un diluvio di proteste

I video del congresso sono reperibili cliccando sul seguentelink: www.youtube.com/c/verkehrsgewerkschaft

Page 9: Contatto sev 2015 11

CONGRESSO ......

8contatto.sevN. 11/1511.6.2015

Appuntamento al prossimocongresso, il 23 e 24 maggio2017 a Berna.

Le foto del congresso sono diAlexander Egger e Jörg Matter.

CONGRESSO

...... 9

contatto.sevN. 11/1511.6.2015

Sotto una nuova guida organiz-zativa in mano a due donne (inalto a sinistra: Sonja Heini-chen, per la parte amministra-tiva del congresso e ChristinaJäggi, segretaria dell’organiz-zazione) i/le 250 delegati/e eil centinaio di ospiti hanno vis-suto un interessante congres-so. Durante la pausa pranzo èstata preparata l’azione controla pioggia di guai dell’UFT.

All’ingresso del direttore del-l’UFT e sotto gli occhi attentidella TV svizzero tedesca sisono aperti gli ombrelli. E poisi è scatenato il diluvio degliinterventi. Naturalmente ci so-no state molte discussioni -con relative votazioni - su varitemi, proposte e risoluzioni,tra cui sulla chiusura delleagenzie di viaggio e sui nuovirequisiti professionali.

L’Ufficio federale dei trasportiscatena un diluvio di proteste

I video del congresso sono reperibili cliccando sul seguentelink: www.youtube.com/c/verkehrsgewerkschaft

Page 10: Contatto sev 2015 11

eter Füglistaler sale allatribuna del Congresso2015 all’inizio del po-

meriggio. I delegati e le delega-te si alzano, indossano mantel-line contro la pioggia del SEV eaprono gli ombrelli. Il messag-gio è forte e chiaro: ci proteg-giamo contro la pioggia di guaiche la politica dell’UFT potreb-be avere su di noi. All’azioneoriginale e pacifica si sono ag-giunti interventi acuti e taglien-ti della base (vedi pagina 9). Maprima Peter Füglistaler ha cer-cato di essere rassicurante:«Ultimamente, ho sentito unacerta animosità verso l’UFT. Èper questo che sono felice diessere qui ed essere in grado diesprimere il mio punto di vi-sta».Ha poi difeso la strategia Tra-sporti pubblici 2030 e ha sotto-lineato che la liberalizzazionenon è necessariamente un ma-le. Citando Einstein, ha insisti-to: «Sono più interessato al fu-turo che al passato. So che lasemplice menzione della parolaliberalizzazione vi induce adindossare una mantellina antipioggia in una sala dove però facaldo. La liberalizzazione è unostrumento. Si può usare o no.Se nel 1999 non avessimoaperto la rete svizzera a tutte lealtre aziende di trasporto, ora cisarebbero meno trasporti merci

P su ferrovia. La liberalizzazionepuò quindi anche essere utile eportare benefici».

Quale avvenire per i trasportipubblici?Ha ricordato anche il finanzia-mento dei trasporti pubblici: «Ilfinanziamento supplementarepuò essere garantito solo attra-verso i contribuenti. Ho presoatto che le aziende non voglio-no aumentare i biglietti a fineanno. È molto importante riflet-tere sul finanziamento del traf-fico regionale. Ma è ancheimportante ripensare la sua or-ganizzazione. Ci sono tre assi:accrescere la concorrenza, mo-dificare la ripartizione del finan-ziamento dei Cantoni e dellaConfederazione, oppure la Con-federazione dirige di più».

Il caso CrossrailPeter Füglistaler era ovviamen-te atteso sulla vicenda Cross-rail; come noto l’UFT ha respin-to la denuncia del SEV. Unadenuncia che parte da lontano:Crossrail ha spostato il suo de-posito da Domodossola a Brigae paga i propri macchinisti ita-liani con un salario di 3600franchi svizzeri. «Siamo con-frontati con diverse legislazio-ni: una protegge i salari delmercato interno svizzero, l’altratutela il diritti del traffico di at-

traversare il confine. E qui i li-velli salariali si influenzano. Gliesperti nominati dall’UFT dico-no una cosa, quelli di GiorgioTuti affermano il contrario. Nonvedo l’ora di vedere che cosadiranno i giudici», ha aggiuntoil direttore dell’UFT.

Giorgio Tuti si appellaalla protezione dei salariIl presidente del SEV GiorgioTuti non ha avuto peli sulla lin-gua, infatti il dossier Crossrail èuno di quei rospi difficili da in-goiare: «La grande Germaniasta riflettendo sull’introduzionedi un salario minimo. Perché laSvizzera non potrebbe fare lo

stesso? Parliamo allora diCrossrail. Questa società hauna filiale in Italia e ha fattoriassumere i propri macchinistiin Svizzera. In Italia viaggianoin due, in Svizzera non c’è unCCL per il trasporto merci né unarticolo 18 che impedisce il li-cenziamento. Li si priva di tute-le ma guadagnano 3600 fran-chi; con indennità o senza,questo salario è molto più bas-so rispetto a quelli pagati inSvizzera».Giorgio Tuti ha ricordato che laquestione è certamente anchelegale, ma è soprattutto alta-mente politica. «Se il dirittosvizzero non è applicabile ad

una società con sede in Svizze-ra, allora perché è stato codifi-cato? Abbiamo presentato unricorso contro la decisione del-l’UFT al Tribunale amministrati-vo federale, ma agiremo anchesul piano politico e sindacale.In questo Paese non accettere-mo macchinisti che circolanoper 3600 franchi, quando nonse ne trovano a meno 5000franchi». Applausi scroscianti etutti in piedi.Facendo riferimento ai pacchet-ti di liberalizzazione europei,Tuti ha ribadito: «Prima di nuovipacchetti, chiediamoci qualisono le conseguenze di quelliprecedenti. Ho l’impressioneche qui in Svizzera, siamo piùeuropei di alcuni Stati membridell’UE. La strategia 2030 staandando nella direzione sba-gliata».Rispondendo alla base, Füglis-taler ha spiegato perché si erarifiutato di stringere la mano alpresidente centrale della LPV.«Accetto i doni rispettosi». Perquanto riguarda Giorgio Tuti, hadifeso le posizioni della base:«I nostri soci sono molto arrab-biati per la politica dell’UFT: èlegittimo che difendano i loroposti di lavoro e le loro condi-zioni di lavoro. Alcune posizionierano forse dure, ma erano pro-babilmente necessarie».

Vivian Bologna/frg

Politica dei trasporti

I/le militanti del SEV non le mandano a dire all’Ufficio federale dei trasporti. Peter Füglistaler ha consta-tato che la base del SEV era pronta a difendersi e a proteggersi contro la pioggia di guai generata dallescelte del suo ufficio. Al centro dell’ira della base la decisione di Crossrail e la strategia dei trasportipubblici 2030. Desideroso di mantenere la calma, Peter Füglistaler ha però mostrato evidenti segni difastidio rifiutandosi di stringere la mano al presidente centrale della LPV Hans-Ruedi Schürch...

La pioggia di guai dell’UFTnon passa: ombrelli aperti

«Alcune posizioni erano forse dure, ma eranoprobabilmente anche necessarie»

Giorgio Tuti

..

Il Congresso ha approvato idue testi di orientamentosulla politica dei trasporti esull’Europa. DanielaLehmann, segretariasindacale, ha criticato lapolitica dell’UFT: «Prendoatto che l’UFT non promuo-ve il servizio pubblico. Ci sipotrebbe aspettare che siconcentri sul personaleinvece che sulla redditivitàe sulla concorrenza. Sia lavisione 2030 dell’UFT, siala strategia delle FFS e siail disegno di legge sultrasporto di merci, tende

verso una maggioreconcorrenza e una maggio-re apertura del mercato.Questa logica è contropro-ducente per il serviziopubblico. Rimarranno solole linee redditizie in manoai privati».In materia di politicaeuropea, Daniela Lehmannha ricordato che il SEV èandato a Bruxelles perdifendere la struttura delleferrovie svizzere perinfluenzare l’Europa, «enon viceversa».. vbo

TESTI DI ORIENTAMENTO

......

10 CONGRESSO contatto.sevN. 11/1511.6.2015

Uno dei momenti forti del congresso: contro la pioggia di guai in arrivo a causa delle scelte dell’UFT, occorre ogni forma di protezione.

I militanti sono saliti sulpodio per dire al direttoredell’Ufficio federale deitrasporti tutto il male chepensano sulla sua politica.Pascal Fiscalini, vicepresi-dente centrale della ZPV, haaperto il fuoco: «Io sono unagente del treno FFS,un’azienda esemplare moltonota in Europa per i suoitreni fantasma senzapersonale a bordo». Harincarato la dose con il casoCrossrail: «Nell’Unioneeuropea, si è unaniminell’affermare che si devonoapplicare i salari vigenti neipaesi. Se i salari dei macchi-nisti sono messi sottopressione dal dumping,toccherà in seguito aicontrollori e ad altri dipen-denti. Le garantisco che nonassisteremo a questodegrado in silenzio. Non vipreoccupate del personale.Vergognatevi».Il presidente della VPT,Gilbert D’Alessandro nonsi è perso in giri di parole.«Non ci sono solo le FFS. Lastrategia 2030 è come undiluvio e causerà devastazio-ni. Sarà uno tsunamidistruttivo per le nostrecondizioni di lavoro. Ma

perché un’idea così deva-stante per il servizio pubbli-co? L’UFT vuole essere ilboia di un eccellente sistemache funziona? Perchécambiare?» ha incalzatoGilbert D’Alessandro.Dichiarandosi agnostico, ilpresidente centrale VPT hapreso come simbolo l’arca diNoè: «Il SEV ne ha costruitaanche una per remare control’UFT».Roland Schwager ha sceltodi mettere l’UFT in facciaall’opinione pubblica: «Sonodel parere che la strategiadell’UFT non riflette la volontàdelle urne». Per il vicepresidente della sottofedera-zione AS, la gente ama il suoservizio pubblico. «Le vostreidee liberali antepongonol’economia al servizio pubbli-co. In questo modo, il lavoroperde il suo valore. E vale dipiù, il lavoro, rispetto aconsiderazioni meramenteeconomiche».Il presidente centrale dellaLPV, Hans-Ruedi Schürch ciè andato troppo pesante per ildirettore dell’UFT; eppurepoco prima ha perorato lacausa della calma per chi,come lui, ha superato lasoglia dei cinquant’anni e

deve quindi essere saggio.Ma messo alle strette dagliinterventi precedenti, hascordato di essere educatodopo la presa di posizione diHans-Ruedi Schürch. Regalo(un paio di «espadrilles»rosse) e stretta di manorespinti. Un gesto di stizzasalutato dalla sala conun’ondata di fischi. Il presi-dente centrale ha forse vistotroppo giusto? «Sono anche iol’UFT: rispetto le prescrizioni».Indossando simbolicamenteun completo rosso fuoco,spiega: «Quando vedo chel’UFT ci lascia sotto lapioggia, vedo rosso. E quandoil macchinista vede rosso, siferma e riflette. Ecco le mieriflessioni: osservi che cosasuccede nei paesi vicini. Miaspetto dall’UFT che i suoiimpiegati siano pure rispetta-ti», alludendo al dossierCrossrail. E per concludere ilsuo colpo di fioretto - che haavuto l’effetto di una bombasuscitando l’ira di PeterFüglistaler, ha detto: «Sipotrebbe anche delocalizzarel’UFT a Bombay per rispar-miare». Per tutta risposta ilfunzionario federale harifiutato, sdegnato, il dono.Sempre dai ranghi LPV,

Thomas Giedemann,vicepresidente della LPVTicino, ha sfoderato l’artiglie-ria: «Signor Füglistaler, si diala pena di ascoltare chi è alfronte. E non solo i potenti.Occorre tirare il freno diemergenza, altrimenti con laliberalizzazione ci schiantere-mo contro un muro. Menoregole significa menosicurezza. I controlli dei trenimerci effettuati alle frontieresono insufficienti. Giustificar-si paragonandosi al peggio,non è all’altezza delle suefunzioni. Nel mio lavoro hovisto cose incredibili. Ho vistoun treno entrare in Svizzeraquasi senza freni. Un altroaveva più vagoni del previstoe trasportava merci pericolo-se. Quanto alla decisione su

Crossrail: ritiene che imacchinisti sono pagatitroppo? Ma in caso di errori,chi va davanti al giudice? Noni datori di lavoro, non ilresponsabile dell’infrastruttu-ra, non i funzionari dell’UFT.Il macchinista è un lavoro cherichiede responsabilità e deveessere riconosciuto inSvizzera con salari svizzeri».E per concludere, ChristianSuter, presidente centraleLavori, ha sottolineato che ledecisioni e le strategiedell’UFT equivalgono adabbandonare il personale deitrasporti pubblici sotto lapioggia. Gli ha così regalatoun ombrello della sua sotto-federazione. Questa voltaaccettato dall’alto funzionario.

vbo/frg

LA BASE REAGISCE ALLA POLITICA DELL’UFT

Füglistaler rifiuta una stretta di mano: fischi

..

...... 11 CONGRESSO

contatto.sevN. 11/1511.6.2015

Page 11: Contatto sev 2015 11

eter Füglistaler sale allatribuna del Congresso2015 all’inizio del po-

meriggio. I delegati e le delega-te si alzano, indossano mantel-line contro la pioggia del SEV eaprono gli ombrelli. Il messag-gio è forte e chiaro: ci proteg-giamo contro la pioggia di guaiche la politica dell’UFT potreb-be avere su di noi. All’azioneoriginale e pacifica si sono ag-giunti interventi acuti e taglien-ti della base (vedi pagina 9). Maprima Peter Füglistaler ha cer-cato di essere rassicurante:«Ultimamente, ho sentito unacerta animosità verso l’UFT. Èper questo che sono felice diessere qui ed essere in grado diesprimere il mio punto di vi-sta».Ha poi difeso la strategia Tra-sporti pubblici 2030 e ha sotto-lineato che la liberalizzazionenon è necessariamente un ma-le. Citando Einstein, ha insisti-to: «Sono più interessato al fu-turo che al passato. So che lasemplice menzione della parolaliberalizzazione vi induce adindossare una mantellina antipioggia in una sala dove però facaldo. La liberalizzazione è unostrumento. Si può usare o no.Se nel 1999 non avessimoaperto la rete svizzera a tutte lealtre aziende di trasporto, ora cisarebbero meno trasporti merci

P su ferrovia. La liberalizzazionepuò quindi anche essere utile eportare benefici».

Quale avvenire per i trasportipubblici?Ha ricordato anche il finanzia-mento dei trasporti pubblici: «Ilfinanziamento supplementarepuò essere garantito solo attra-verso i contribuenti. Ho presoatto che le aziende non voglio-no aumentare i biglietti a fineanno. È molto importante riflet-tere sul finanziamento del traf-fico regionale. Ma è ancheimportante ripensare la sua or-ganizzazione. Ci sono tre assi:accrescere la concorrenza, mo-dificare la ripartizione del finan-ziamento dei Cantoni e dellaConfederazione, oppure la Con-federazione dirige di più».

Il caso CrossrailPeter Füglistaler era ovviamen-te atteso sulla vicenda Cross-rail; come noto l’UFT ha respin-to la denuncia del SEV. Unadenuncia che parte da lontano:Crossrail ha spostato il suo de-posito da Domodossola a Brigae paga i propri macchinisti ita-liani con un salario di 3600franchi svizzeri. «Siamo con-frontati con diverse legislazio-ni: una protegge i salari delmercato interno svizzero, l’altratutela il diritti del traffico di at-

traversare il confine. E qui i li-velli salariali si influenzano. Gliesperti nominati dall’UFT dico-no una cosa, quelli di GiorgioTuti affermano il contrario. Nonvedo l’ora di vedere che cosadiranno i giudici», ha aggiuntoil direttore dell’UFT.

Giorgio Tuti si appellaalla protezione dei salariIl presidente del SEV GiorgioTuti non ha avuto peli sulla lin-gua, infatti il dossier Crossrail èuno di quei rospi difficili da in-goiare: «La grande Germaniasta riflettendo sull’introduzionedi un salario minimo. Perché laSvizzera non potrebbe fare lo

stesso? Parliamo allora diCrossrail. Questa società hauna filiale in Italia e ha fattoriassumere i propri macchinistiin Svizzera. In Italia viaggianoin due, in Svizzera non c’è unCCL per il trasporto merci né unarticolo 18 che impedisce il li-cenziamento. Li si priva di tute-le ma guadagnano 3600 fran-chi; con indennità o senza,questo salario è molto più bas-so rispetto a quelli pagati inSvizzera».Giorgio Tuti ha ricordato che laquestione è certamente anchelegale, ma è soprattutto alta-mente politica. «Se il dirittosvizzero non è applicabile ad

una società con sede in Svizze-ra, allora perché è stato codifi-cato? Abbiamo presentato unricorso contro la decisione del-l’UFT al Tribunale amministrati-vo federale, ma agiremo anchesul piano politico e sindacale.In questo Paese non accettere-mo macchinisti che circolanoper 3600 franchi, quando nonse ne trovano a meno 5000franchi». Applausi scroscianti etutti in piedi.Facendo riferimento ai pacchet-ti di liberalizzazione europei,Tuti ha ribadito: «Prima di nuovipacchetti, chiediamoci qualisono le conseguenze di quelliprecedenti. Ho l’impressioneche qui in Svizzera, siamo piùeuropei di alcuni Stati membridell’UE. La strategia 2030 staandando nella direzione sba-gliata».Rispondendo alla base, Füglis-taler ha spiegato perché si erarifiutato di stringere la mano alpresidente centrale della LPV.«Accetto i doni rispettosi». Perquanto riguarda Giorgio Tuti, hadifeso le posizioni della base:«I nostri soci sono molto arrab-biati per la politica dell’UFT: èlegittimo che difendano i loroposti di lavoro e le loro condi-zioni di lavoro. Alcune posizionierano forse dure, ma erano pro-babilmente necessarie».

Vivian Bologna/frg

Politica dei trasporti

I/le militanti del SEV non le mandano a dire all’Ufficio federale dei trasporti. Peter Füglistaler ha consta-tato che la base del SEV era pronta a difendersi e a proteggersi contro la pioggia di guai generata dallescelte del suo ufficio. Al centro dell’ira della base la decisione di Crossrail e la strategia dei trasportipubblici 2030. Desideroso di mantenere la calma, Peter Füglistaler ha però mostrato evidenti segni difastidio rifiutandosi di stringere la mano al presidente centrale della LPV Hans-Ruedi Schürch...

La pioggia di guai dell’UFTnon passa: ombrelli aperti

«Alcune posizioni erano forse dure, ma eranoprobabilmente anche necessarie»

Giorgio Tuti

..

Il Congresso ha approvato idue testi di orientamentosulla politica dei trasporti esull’Europa. DanielaLehmann, segretariasindacale, ha criticato lapolitica dell’UFT: «Prendoatto che l’UFT non promuo-ve il servizio pubblico. Ci sipotrebbe aspettare che siconcentri sul personaleinvece che sulla redditivitàe sulla concorrenza. Sia lavisione 2030 dell’UFT, siala strategia delle FFS e siail disegno di legge sultrasporto di merci, tende

verso una maggioreconcorrenza e una maggio-re apertura del mercato.Questa logica è contropro-ducente per il serviziopubblico. Rimarranno solole linee redditizie in manoai privati».In materia di politicaeuropea, Daniela Lehmannha ricordato che il SEV èandato a Bruxelles perdifendere la struttura delleferrovie svizzere perinfluenzare l’Europa, «enon viceversa».. vbo

TESTI DI ORIENTAMENTO

......

10 CONGRESSO contatto.sevN. 11/1511.6.2015

Uno dei momenti forti del congresso: contro la pioggia di guai in arrivo a causa delle scelte dell’UFT, occorre ogni forma di protezione.

I militanti sono saliti sulpodio per dire al direttoredell’Ufficio federale deitrasporti tutto il male chepensano sulla sua politica.Pascal Fiscalini, vicepresi-dente centrale della ZPV, haaperto il fuoco: «Io sono unagente del treno FFS,un’azienda esemplare moltonota in Europa per i suoitreni fantasma senzapersonale a bordo». Harincarato la dose con il casoCrossrail: «Nell’Unioneeuropea, si è unaniminell’affermare che si devonoapplicare i salari vigenti neipaesi. Se i salari dei macchi-nisti sono messi sottopressione dal dumping,toccherà in seguito aicontrollori e ad altri dipen-denti. Le garantisco che nonassisteremo a questodegrado in silenzio. Non vipreoccupate del personale.Vergognatevi».Il presidente della VPT,Gilbert D’Alessandro nonsi è perso in giri di parole.«Non ci sono solo le FFS. Lastrategia 2030 è come undiluvio e causerà devastazio-ni. Sarà uno tsunamidistruttivo per le nostrecondizioni di lavoro. Ma

perché un’idea così deva-stante per il servizio pubbli-co? L’UFT vuole essere ilboia di un eccellente sistemache funziona? Perchécambiare?» ha incalzatoGilbert D’Alessandro.Dichiarandosi agnostico, ilpresidente centrale VPT hapreso come simbolo l’arca diNoè: «Il SEV ne ha costruitaanche una per remare control’UFT».Roland Schwager ha sceltodi mettere l’UFT in facciaall’opinione pubblica: «Sonodel parere che la strategiadell’UFT non riflette la volontàdelle urne». Per il vicepresidente della sottofedera-zione AS, la gente ama il suoservizio pubblico. «Le vostreidee liberali antepongonol’economia al servizio pubbli-co. In questo modo, il lavoroperde il suo valore. E vale dipiù, il lavoro, rispetto aconsiderazioni meramenteeconomiche».Il presidente centrale dellaLPV, Hans-Ruedi Schürch ciè andato troppo pesante per ildirettore dell’UFT; eppurepoco prima ha perorato lacausa della calma per chi,come lui, ha superato lasoglia dei cinquant’anni e

deve quindi essere saggio.Ma messo alle strette dagliinterventi precedenti, hascordato di essere educatodopo la presa di posizione diHans-Ruedi Schürch. Regalo(un paio di «espadrilles»rosse) e stretta di manorespinti. Un gesto di stizzasalutato dalla sala conun’ondata di fischi. Il presi-dente centrale ha forse vistotroppo giusto? «Sono anche iol’UFT: rispetto le prescrizioni».Indossando simbolicamenteun completo rosso fuoco,spiega: «Quando vedo chel’UFT ci lascia sotto lapioggia, vedo rosso. E quandoil macchinista vede rosso, siferma e riflette. Ecco le mieriflessioni: osservi che cosasuccede nei paesi vicini. Miaspetto dall’UFT che i suoiimpiegati siano pure rispetta-ti», alludendo al dossierCrossrail. E per concludere ilsuo colpo di fioretto - che haavuto l’effetto di una bombasuscitando l’ira di PeterFüglistaler, ha detto: «Sipotrebbe anche delocalizzarel’UFT a Bombay per rispar-miare». Per tutta risposta ilfunzionario federale harifiutato, sdegnato, il dono.Sempre dai ranghi LPV,

Thomas Giedemann,vicepresidente della LPVTicino, ha sfoderato l’artiglie-ria: «Signor Füglistaler, si diala pena di ascoltare chi è alfronte. E non solo i potenti.Occorre tirare il freno diemergenza, altrimenti con laliberalizzazione ci schiantere-mo contro un muro. Menoregole significa menosicurezza. I controlli dei trenimerci effettuati alle frontieresono insufficienti. Giustificar-si paragonandosi al peggio,non è all’altezza delle suefunzioni. Nel mio lavoro hovisto cose incredibili. Ho vistoun treno entrare in Svizzeraquasi senza freni. Un altroaveva più vagoni del previstoe trasportava merci pericolo-se. Quanto alla decisione su

Crossrail: ritiene che imacchinisti sono pagatitroppo? Ma in caso di errori,chi va davanti al giudice? Noni datori di lavoro, non ilresponsabile dell’infrastruttu-ra, non i funzionari dell’UFT.Il macchinista è un lavoro cherichiede responsabilità e deveessere riconosciuto inSvizzera con salari svizzeri».E per concludere, ChristianSuter, presidente centraleLavori, ha sottolineato che ledecisioni e le strategiedell’UFT equivalgono adabbandonare il personale deitrasporti pubblici sotto lapioggia. Gli ha così regalatoun ombrello della sua sotto-federazione. Questa voltaaccettato dall’alto funzionario.

vbo/frg

LA BASE REAGISCE ALLA POLITICA DELL’UFT

Füglistaler rifiuta una stretta di mano: fischi

..

...... 11 CONGRESSO

contatto.sevN. 11/1511.6.2015

Page 12: Contatto sev 2015 11

......

12 CONGRESSOcontatto.sevN. 11/1511.6.2015

«Stiamo parlando di una storiadi successo: negli ultimi 15 an-ni abbiamo firmato con oltre60 aziende dei contratti moltobuoni, dal più grande al piùpiccolo» ha spiegato la vice-presidente del SEV BarbaraSpalinger a commento del te-sto di orientamento sulla poli-tica contrattuale. Con il passa-re degli anni si sono aggiuntialtri CCL come quelli che ri-guardano la navigazione suilaghi di Bienne, Zurigo, Neu-châtel e Murten; manca ancoraall’appello il lago Bodanico.«Grazie a questi contratti pos-siamo dire di avere un vero eproprio settore navigazionenella nostra politica contrattu-ale» si è rallegrata BarbaraSpalinger.Il nuovo documento sulla poli-tica contrattuale è praticamen-

te identico a quello di due annifa; un fatto del tutto normalepoiché la politica contrattualesi sviluppa sul lungo termine.«Le poche aziende con le qualinon abbiamo ancora firmatoun CCL, devono essere indivi-duate in modo conseguente»,si legge nel testo di orienta-mento. «Oggi siamo in gradodi concludere nuovi CCL, masempre più difficilmente senzaconflitti», ha spiegato il presi-dente del SEV Giorgio Tuti nelsuo intervento: «I conflitti li ac-cettiamo volentieri, ma in con-flitti si devono poi risolvere».Questo vale anche per i CCL at-tualmente in discussione, co-me presso i trasporti pubblicidi Losanna e presso la BLS.I CCL possono anche essereconclusi senza conflitti, comeattualmente con le FFS, anchese poi i conflitti si possono ma-nifestare al momento dell’ap-plicazione del contratto. Unesempio proprio presso le FFS:per evitare di dover assumereun minor numero di dipendentia tempo indeterminato, le FFSfanno capo ai temporanei. IlSEV ha chiesto che dopo almassimo 4 anni i temporaneivengano assunti regolarmente.Ma le cose non funzionanoproprio come dovrebbero.

«Il CCL non deve rimanere solosulla carta» ha detto Tuti. In-tanto la sottofederazione TS hapreparato una risoluzione.Il testo di orientamento è statocompletato con un passaggiosul traffico internazionale. «IlSEV farà tutto il possibile affin-ché anche in futuro il lavoro inSvizzera venga pagato con sa-lari svizzeri. Non sono svizzeri- ha detto Tuti - salari di 3600franchi, come quelli pagati daCrossrail ai macchinisti italianicon sede a Briga. E questo conla benedizione dell’UFT». Ed haaggiunto: «Non riusciremo maia digerire la legittimazione deldumping salariale sui binarisvizzeri. E lotteremo a livellogiuridico, politico e sindacale».

Proposte al congressoNell’ambito della politica con-trattuale, sono state presenta-te diverse proposte, tra cui:trasparenza sull’evoluzione sa-lariale delle FFS; età limite perla guida professionale di auto-bus di linea e pullman da turi-smo; misure contro la revocadella licenza di condurre perautisti professionisti; program-ma adatto ai trasporti pubblicicome base per la valutazionedi funzioni. Fi

Dall’ultimo congresso ilSEV ha firmato sei nuo-vi CCL aziendali e duenuovi CCL quadro negliimpianti di risalita enelle aziende di tra-sporto del canton Zuri-go; ha poi sviluppatoaltri CCL, tra cui il piùgrande: FFS e FFS Car-go.

Una storia di successoPolitica contrattuale

Nel quadro della politica contrattuale, spiccano tre risoluzioni.

■ «Il personale temporaneo merita dignità e rispetto».Questa risoluzione, approvata dall’assemblea dei delegati TS, è direttacontro i trucchi applicati in alcune aree FFS allo scopo di non offrire aidipendenti temporanei che lavorano presso le FFS da quattro anni,un’occupazione fissa, come pattuito con il nuovo CCL. «Le FFS siprendono due anni di transizione per mettere l’accordo in vigore. Cosìfacendo si avvalgono di questo margine di manovra per liquidare lepersone che hanno lavorato al loro servizio come temporanei ancheoltre 5 anni. Chi ha lavorato per così tanto tempo merita un contratto atempo indeterminato. Invece alla scadenza del quarto anno vengonosostituiti con altro personale, negando loro la possibilità di essereassunti». Una situazione inaccettabile che tutti censurano senza mezzitermini.

■ «Valorizzare l’esperienza professionale specifica presso leFFS». La sottofederazione AS ha presentato una risoluzione su unapratica in corso alle FFS: mettono a concorso posti di lavoro richiedendouna formazione accademica, mentre in passato bastava un apprendista-to nell’esercizio ferroviarioo una formazione analoga.È vero che le esigenze sonosempre più elevate tanto alivello di esercizio, quanto alivello di amministrazione,ma questa eccessivaaccademizzazione cipreoccupa e genera unaperdita di valore dellaformazione. Nessunocontesta l’importanza dellaformazione e della formazio-ne continua, ma questi nuovirequisiti accademici limitanole prospettive di avvenire dimolti collaboratori ecollaboratrici delle FFS. In unsettore complesso comequello dei trasporti pubblici,le preziose competenze delferroviere tendono ascomparire e la stessa sortespetta al bagaglio diconoscenze che solo l’esperienza diretta può garantire. Con la suarisoluzione, la sottofederazione AS chiede alle FFS di attribuiremaggiore importanza al sistema duale della formazione professionaleclassica che in Svizzera è molto solida. Chiede inoltre di favorire icollaboratori e le collaboratrici che sono cresciuti all’interno delle FFSe di garantire le stesse possibilità di accesso ai concorsi. Un diplomauniversitario non deve essere per forza di cose una condizione dipartenza. Occorre garantire pari opportunità a coloro che possonovantare una grande esperienza senza tuttavia avere un titolo di studioaccademico. All’interno delle FFS l’esperienza deve restare un valore.

■ «Contestata la chiusura delle agenzie di viaggio».«La chiusura delle agenzie di viaggio è la conseguenza della mancanzadi modernizzazione delle FFS nel settore dei viaggi». Ne è convinta ASche, di fronte alla chiusura, chiede che: tutto il personale possa trovareun impiego adeguato; l’attività principale dei punti vendita deveconcentrasi sulla consulenza alla clientela; gli apprendisti devono poterterminare la formazione nel settore dove hanno iniziato; il personale inposizione di quadro deve ricevere offerte di impiego che gli garantisca-no prospettive professionali o che gli consentano di fare valere leproprie competenze.

RISOLUZIONI

A. E

gger

Markus Wittwer vuole essere in forma

Il SEV non deve solo stabilizza-re il numero dei membri attiviaffiliati al sindacato, ma deveanche fare fronte ai circa milledecessi all’anno. Ecco perché inuovi membri diventano unapriorità centrale; sono pertan-to necessari, per raggiungerequesti obiettivi, nuovi sforzi. Ilpresidente Giorgio Tuti ha indi-cato una cifra: dobbiamo affi-liare almeno il 60% dei nuovidipendenti nelle aziende permantenere alto il livello com-plessivo di organizzazione. Ilprogetto di coaching delle sezio-ni ha dato buoni risultati, per-tanto verrà continuato anche neiprossimi anni.

«Le sezioni sono la spina dorsa-le del sindacato» ha dichiaratola responsabile del coaching Ele-na Obreschkow. E ha aggiunto:«Il SEV ha bisogno di una cresci-ta duratura dal basso» . Allo sco-po di rafforzare il SEV anche al-l’interno, le strutture devonoessere costantemente analizza-te e adattate. Il SEV deve ancheposizionarsi come sindacatoaperto alla cooperazione conaltri sindacati, in particolare nelsettore del servizio pubblico. IlSEV deve anche confermare lasua capacità di influenza anchenel settore dei trasporti pubblici,non solo in Svizzera ma anche alivello europeo. Fi

Il rafforzamento dellabase sindacale restauna priorità.

Reclutare: parola d’ordine

Politica sindacale

Alex

ande

r Egg

er

Patrick Clot (VPT Lac Léman)ritiene che debba essere orga-nizzato anche il personale diristorazione sui battelli.

Page 13: Contatto sev 2015 11

CONGRESSO ......

13contatto.sevN. 11/1511.6.2015

La Commissione giovanidel SEV ha proposto alcongresso di fissare ipremi in base al reddito.Proposta respinta dal co-mitato SEV e dal con-gresso.«Noi giovani, siamo sem-pre dietro a voi quandosi tratta di cassa pensio-ni. La solidarietà non de-ve terminare con il porta-foglio». Queste le paroledi Sabrina Tessmer, rap-presentante della Gio-ventù SEV, incaricata di difen-dere la proposta alla tribuna.Aroldo Cambi, direttore dellefinanze SEV, ha poi spiegatoche, da un punto di vista finan-

ziario, la proposta non può es-sere accettata. Posizione con-traria ribadita anche da trerappresentanti VPT. AndreaSabetti ha sottolineato che «le

quote identiche pertutti sono una delleforze SEV». BernardClerc ha rincarato af-fermando che «la pro-posta comporterebbeun grande lavoro dicalcolo e che i membricon salari alti potreb-bero lasciare il SEV».Secondo Reto Burger«la proposta è simpati-ca, ma la sua realizza-zione sarebbe moltocostosa». Messaggi

ascoltati e confermati con il vo-to contrario del congresso. Hes

La proposta non passaQuote in base al reddito chieste dalla Commissione giovani

Simpatica l’idea, ma non passa...

Il congresso ha dovuto ancheeleggere la presidenza e lavicepresidenza, i cui mandatisono biennali. Senza sorpresa,Andreas Menet e DaniloTonina, le cui candidature sonostate proposte dal ComitatoSEV, sono stati rieletti. Ilcongresso 2015 aveva anche ilcompito di eleggere la com-missione della gestione. Dalmomento che i cinque membrihanno confermato la propriadisponibilità per un nuovoperiodo amministrativo, sonotutti stati riconfermati nella lorofunzione. Si tratta di: KurtWüger, presidente, BrigitteGeser, Werner Graf, FritzAebi e Rolf Feier. L’elezionedegli organi del SEV (verticesindacale compreso) si terrà inoccasione del congresso del2017, poiché la durata deimandati è di quattro anni.

Hes

ELEZIONI

Un film che ha ripercorso i momenti salienti dello sciopero ai TPG èstato presentato al congresso prima che i diretti protagonisti salisserosul palco. Un grande momento di emozione per tutti quanti.

Vincent Leggiero, presidente della sezione TPG, e Valérie Solano,segretaria sindacale SEV, hanno poi preso la parola e hanno ringraziatotutte le sezioni che hanno manifestato il loro sostegno. «Quantosuccesso a Ginevra non ha nulla di eccezionale. Tutti voi siete capaci didifendere i vostri diritti. Siete tutti capaci di organizzarvi e di difendere ivostri diritti e le vostre conquiste», ha sottolineano Leggiero. Solano hatuttavia ricordato che nulla è acquisito; oggi infatti la sezione TPG staancora lottando per l’applicazione di quanto è stato deciso. Hes

Ovazioni per gli scioperanti di Ginevra

A. E

gger

Roger Tschirky ha apprezzatomolto il discorso di Giorgio Tutie l’azione contro «la pioggia diguai». Molto deluso daldiscorso di Füglistaler,direttore dell’UFT: «Benché sisia detto aperto alla discussio-ne, ha rifiutato il regalo dellaLPV. Molto buono il discorso diSchürch e chiari gli interventidella base. È incomprensibilel’atteggiamento dell’UFT suldumping salariale. Sonoconvinto che la spunteremodavanti al tribunale».

Hes

Roger Tschirky, ZPV

Hes

«Avevo partecipato al congres-so tanti anni fa a Interlaken.Quest’anno tutto si è svoltobene. Ho molto apprezzato laproposta della LPV Ticino. E inquesti casi che si vede quantoconta la voce della base.Possiamo dare la nostraopinione e le decisionipossono essere capovolte. Hoapprezzato molto l’azione diGinevra, che ha dato un toccodi dinamismo. Si è visto che ilavoratori sanno mobilitarsi».

Hes

Eddy Amez-Droz, VPT

Hes

«Un giorno è poco per uncongresso, ma funzionacomunque. Ci sono staterisoluzioni e proposte costrutti-ve. Füglistaler è stato colto disorpresa: ha capito che siamouniti e che i problemi sultappeto sono ben reali. Ma nonha dato una risposta soddisfa-cente. Con la liberalizzazione iprezzi scendono, ma a caroprezzo: il peggioramento dellecondizioni di lavoro e moltiproblemi di sicurezza». Hes

Giuseppe Lupica,RPV

Hes

«La proposta della LPV Ticino èpassata e sono contento di averconvinto il congresso control’avviso del Comitato. Mavoglio vedere risultati concreti.Intanto siamo nel bel mezzo delvortice della liberalizzazionema il direttore dell’UFT si ètrincerato dietro la sua verità.Il caso Crossrail è cruciale: se fa breccia. L’UFT dimenticache il lavoro di macchinista èun lavoro di responsabilità. Vapagato di conseguenza». Hes

ThomasGiedemann, LPV

A. E

gger

Il congresso si è congedato da Roland Schwager, ex presidente VPV,Elisabeth Jacchini-Mühlemann, ex presidente centrale SBV, NaniMoras, ex membro supplente della commissione della gestione e UrsMächler, ex presidente centrale della LPV.

CONGEDIDopo essere salite sul palco, ledue dipendenti dei TPG hannopreso una boccata d’aria, perriprendersi dalle emozioni. Anabelspiega per entrambe: « Quantaemozione! Che accoglienza! Nonavrei pensato che saremmo state

trattate come stelle. Giorgio èstato molto attento a noi, e ci hadetto: «Siamo amici». Io direi chesiamo una famiglia e Valérie è ilnostro pilastro. Ottima l’organiz-zazione del congresso e latraduzione».

Le voci emozionate di Martine Paccard e Anabel Becerra, VPT

Hes

Page 14: Contatto sev 2015 11

......

14 SERVIZIOcontatto.sevN. 11/1511.6.2015

«Se una persona è gay e cerca il Signore e habuona volontà, chi sono io per giudicarla»? La«storica» frase pronunciata da papa Bergoglionell’estate di due anni or sono è tornata a essereoggetto di commenti all’indomani del voto (quellosì veramente storico!) della cattolicissima Irlanda afavore del matrimonio gay. Chi aveva visto in quel-le parole un segnale di apertura del Vaticano neldibattito sull’omosessualità ha ora buoni motiviper ricredersi.È stato il segretario di Stato, cardinale Pietro Paro-lin, a ricordare che la Chiesa può, anzi deve giudi-care. E lo ha fatto con termini quanto maiultimativi, del tutto inaccettabili per chi abbia unavisione laica della convivenza sociale. Se infattiegli può affermare a buon diritto che il voto irlan-dese è «una sconfitta dei principi cristiani» (chisiamo noi per giudicare sull’essenza dei principicristiani?), non può di certo definirlo nel contempo«una sconfitta dell’umanità» proponendo un’iden-tificazione fra «principi cristiani» e «umanità». Ilmatrimonio, almeno al momento del «sì», è un at-to di amore e questo non è mai una sconfitta.Quelle sono ben altre. Come, di pari passo, è pre-testuoso e falso affermare che il matrimonio fraomosessuali costituisce un pericolo per la fami-glia, che così, come intesa tradizionalmente dallaChiesa, da tempo è in profonda crisi.Ora va tenuto presente che il cardinale Pietro Paro-lin è uno stretto collaboratore di Bergoglio ed è piùche verosimile che nei tre giorni intercorsi fra il vo-to irlandese e le sue puntualizzazioni, i due abbia-no avuto modo di vedersi e accordarsi sul testo.D’altronde l’atteggiamento di papa Francesco neiconfronti dei gay è leggibile nel niet opposto al-l’accredito del nuovo ambasciatore francese in Va-ticano, Laurent Stefanini, cattolico praticante, maomosessuale. Ora, dopo mesi di duro scontro conil presidente Hollande, pare che sia in vista un ac-cordo, ma il rifiuto opposto a Stefanini la dice lun-ga sulla traduzione dalle parole ai fatti da partedel pontefice.Come per le altrettante «storiche» parole del papasui diritti alla parità salariale, all’uguaglianza nel-la società delle donne con gli uomini. Affermazionitutte condivisibili ma che non trovano riscontroall’interno della Chiesa dove l’universo femminilevive in uno stato di sottomissione, tanto da esserestato definito «proletariato ecclesiale».Non dimentichiamo che il papa oltre a essere con-siderato un’autorità morale, è anche capo di Stato,con i poteri più assoluti, governando non solo gliuomini, ma anche le loro anime.E se vuole, può.

DI GADDO MELANI

DENTRO LA CRONACA

Il valore delle parole§In una recente senten-za, il Tribunale federalesi è chinato su unasituazione di penalitàinflitta a una donnadisoccupata, accusatadi non aver rispettatoi propri obblighi.

Colpi di diritto

Disoccupazione e penalità:ufficio di collocamento sconfessatoI giudici di Mon Repos danno ragione ad una disoccupata.

Nel corso di un colloquio,Josiane aveva accettato diseguire un corso. Ma poil’Ufficio regionale di colloca-mento (URP) ha deciso unasospensione del suo dirittoall’indennità di disoccupa-zione per un periodo di novegiorni in quanto non si èpresentata al colloquio suc-cessivo. Josiane si è oppo-sta a questa decisione, af-fermando che la sua consu-lente aveva deciso di rinvia-re il colloquio se la data delcorso sarebbe stata fissataad una data posteriore. Hadunque precisato di aver in-viato una e-mail alla sua col-locatrice chiedendole di rin-viare il colloquio.

L’Ufficio di collocamentoha agito scorrettamenteL’URC ha parzialmente ac-colto l’opposizione inoltrata

da Josiane e ridotto a cinquegiorni la sospensione del di-ritto alle indennità. Questoepisodio è al centro dellasua prima infrazione. MaJosiane ha fatto ricorso alTribunale cantonale delleassicurazioni che ha accoltoil ricorso e ha annullatocompletamente la sanzioneinflitta dall’URC. Contro que-sta decisione l’URC fa ricor-so al Tribunale federale.Secondo il Tribunale canto-nale è chiaro che Josiane ela sua collocatrice avevanoconvenuto di rinviare il loroincontro. Josiane non potevaimmaginare che l’incontrosarebbe stato effettivamen-te rinviato senza una rispo-sta alla sua e-mail da partedella sua collocatrice. Josia-ne ha erroneamente credutoche la sua richiesta di rinviofosse stata implicitamenteaccettata. In queste condi-zioni, non possiamo aspet-tarci che Josiane si scusispontaneamente per la suaassenza. Non le può essereaddebitato nessun errore.Secondo la giurisprudenzadel Tribunale federale, qual-cuno che ha dimenticato diandare a un colloquio e si

è scusato spontaneamente,non può essere penalizzatonel suo diritto alle indennitàse prende i suoi obblighimolto sul serio. E questo va-le anche nel caso in cui unassicurato non si presentaper sbaglio o per disatten-zione a un colloquio.

Penalità totalmente annullatacon una sentenzaJosiane ha erroneamentepensato che l’incontro fossestato rinviato. Non può es-sere rimproverata di nonaver presentato spontanea-mente dalle scuse, dato chenon poteva rendersi contoautonomamente della pro-pria mancanza. Josiane hasempre preso molto sul se-rio i propri obblighi di disoc-cupata e ciò non è messo indiscussione. In queste con-dizioni, la penalità con lasospensione delle indennitànon si giustifica. La penalitàè stata dunque annullata eJosiane ha pure ricevuto, ol-tre le indennità negate, an-che un rimborso per la par-tecipazione alle spese legalidel suo sindacato.

Servizio giuridico del SEV

contatto.sev è il giornale del sindacato delpersonale dei trasporti SEV. Pubblicazione quindici-nale.Editore: SEV, www.sev-online.ch.Redazione: Peter Moor (caporedattore), PeterAnliker, Vivian Bologna, Beatrice Fankhauser,Markus Fischer, Françoise Gehring, Pietro Gianolli,Anita Merz, Patrizia Pellandini Minotti, HenrietteSchaffter.Indirizzo della redazione: contatto.sev, CP,6501 Bellinzona, e-mail: [email protected],telefono 091 825 01 15, fax 091 826 19 45.Tiratura: edizione italiana: 3609 copie; totale:43 612; certificata il 14.11.2014.Abbonamenti e cambiamenti di indirizzo:SEV, divisione amministrativa, casella postale,3000 Berna 6, e-mail: [email protected],

tel. 031 357 57 57, fax 031 357 57 58. Abbonamentoannuale per i non affiliati: 40 franchi.

Pubblicità: Zürichsee Werbe AG, Seestrasse 86,8712 Stäfa, tel. 044 928 56 11, fax 044 928 56 00,e-mail: [email protected],www.zs-werbeag.ch.

Prestampa: AZ Medien, Aarau, www.azmedien.ch.

Stampa: Mittelland Zeitungsdruck AG, Neumatt-strasse 1, 5001 Aarau, www.mittellandzeitung-sdruck.ch (azienda del gruppo AZ Medien AG).ISSN 1662-8470

Prossima edizione: 25 giugno2015. Chiusura redazionale:giovedì 19 giugno, ore 10.

IMPRESSUM

La nostra sezione presenta sentite condoglianze al collega Aris Lombardi, colpito negli affettifamiliari per il decesso del padre. AS Ticino

CONDOGLIANZE

Page 15: Contatto sev 2015 11

AGENDA ......

15contatto.sevN. 11/1511.6.2015

Alcuni sostengono che la vita sia una lotta e chesoffrire sia normale in questa «valle di lacrime».Pochi che riescano a cogliere appieno la grande egioiosa meraviglia di essere qui e ora; pochissimiche abbiano la consapevolezza di ammettere chela vita ci provvede comunque ciò di cui abbiamobisogno, proprio nel momento in cui ne abbiamobisogno. Altrimenti è finita. Ricordate l’osserva-zione di Lao Tse? «Fa più rumore un solo alberoche cade di una foresta che cresce». Ebbene, oggil’informazione diffusa dai mass media sembradare ascolto solo al rumore dell’albero che cade,alimentando inconsciamente un culto del pessi-mismo, che ci impedisce di cogliere tutto il bellodella vita. La verità è che, quando nella forestapluviale un vecchio albero muore e cade, ci mettemolto tempo per decomporsi. Nel frattempo ospi-ta dei germogli che si nutrono del suo tronco pu-trescente. Ma chi si concentra sull’albero che sidecompone, ignorando tutta la vita che pullula làdentro, fa proprio come uno dei tanti narratoricontemporanei. In particolare i giornalisti, gliscrittori, i registi sono convinti che le storie cheparlano di sofferenza, violenza e corruzione sianopiù interessanti di quelle che raccontano la positi-vità, la creatività, la gioia di stare al mondo. Cosìfacendo diffondono il loro dogma negativo, velatoattraverso l’industria della comunicazione e dellospettacolo. Sicché il grande pubblico diventa in-consapevolmente vittima di questo quotidianosquallore, subendo il lavaggio del cervello e ma-turando un’inconscia ossessione per il pessimi-smo. La maggior parte dei narratori ormai sispinge ancora più in là nel suo culto del sordido,facendoci credere che la disfatta non solo è più in-teressante; ma molto più frequente della sconfit-ta. Ecco perché non leggerete mai sui giornaliquella che sarebbe bollata già a priori come unanon-notizia: «Ieri quarantamila aerei sono atterra-ti senza problemi»! Il fatto è che ogni anno nelmondo decollano decine di milioni di aerei, chetrasportano oltre un miliardo di passeggeri. Peròa fare notizia è solo il centinaio di aerei che cado-no. In realtà l’anno più nero dell’aviazione civile èstato il 1972, con oltre tremila vittime di incidentiaerei. Ma su quei tremila morti ci hanno fatto ve-nire delle vere psicosi del volo. Eppure ogni annone muoiono cento volte di più semplicemente at-traversando la strada! Il vero pericolo non è cheun aereo possa cadere; ma che la gente per paurarinunci a volare. In tutti i sensi.

ROBERTO DE ROBERTIS

A SPROPOSITO DI …

... negativitàQuesta gita prevede un’interessan-te visita al museo di Feldis e il ben-venuto di Plasch Barandum, storicoe suo fondatore.

Dopo l’arrivo individuale alla stazio-ne di Rhäzüns, ritrovo alle 10.00presso la funivia Rhäzuns-Feldis(LRF) da dove partiamo per Feldis, a1500 m.l.m. In seguito ancora circa3 minuti a piedi fino al museo. Dopola visita seguirà alle ore 13.00 ilpranzo al ristorante Mira-Tödi diFeldis, con due menu a scelta:classico con la scaloppina di maialee tagliatelle, insalata o zuppa alprezzo di franchi 29.50 oppure il

menu «tödi» con spezzatino dipetto di pollo e salsa ai funghi,spätzli (pizokel), insalata o zuppa afranchi 27.50. Dessert e bibite à lacarte.

Iscrizioni entro l’11 giugno e infor-mazioni a: Felix Murk, Brämabühl-strasse 7c, Davos Platz, telefono078 606 60 25 o 081 413 74 65,mail: [email protected].

Ritorno previsto a Rhäzüns attornoalle 16.40. La gita avrà luogo conqualsiasi tempo.

DATA DELLA NOSTRA PROSSIMA GITA

AUTUNNALE: 17 SETTEMBRE («Jucker-

hof» Seegräben). Seguono dettagli.

Pensionati Ferrovia Retica RhB

Gita nei Grigioni al museo di Feldis12 giugno 2015

Chiusura segretariatoInformiamo che il segretariato regionale di Bellinzona saràchiuso venerdì 26 giugno per impegni fuori sede.

PROGRAMMA

Ritrovo ore 09.00 al parcheggio campo calcioMorbio Inferiore. Percorso: Morbio Inferiore - Valle Muggio - MonteBisbino - Morbio Inferiore per circa 50 chilometri(ca. 5 ore / 60% sterrato / max. salita 17% - max.discesa 27%).

Iscrizioni entro l’11 giugno e informazioni a:Giuseppe Lanini, tel. 079 252 13 41. Calendarioeventi 2015 e comitato sul sito: www.ufst.ch,mail: [email protected]

Venerdì 17 giugno e 24 luglio: corso base tecnica MTB

PROGRAMMA

Ritrovo stazione FFS Biasca alle 17.00, durata ca. 2 ore. Corso impartito da monitore G+S MTB. Costo tre lezioni fr. 30.00 (terza data ancora da stabilire, un sabato mattina).

Iscrizioni entro il 15 giugno e informazioni a: Giuseppe Lanini, tel. 079 252 13 41.

Domenica 14 giugno: itinerario Valle di Muggio

UFST ciclismo MTB

Page 16: Contatto sev 2015 11

......

16 FOCUS.SEVcontatto.sevN. 11/1511.6.2015

La domanda di questa edizione è:dov’è stata scattata questa foto?

Si può partecipare al concorsoentro mercoledì 17 giugno2015, inviando una cartolinapostale con nome, cognome,indirizzo e soluzione a: SEV,Photomystère, casella postale,3000 Berna 6;per e-mail: inviando le stesseindicazioni della cartolina [email protected]; per internet: sul nostro sitowww.sev-online.ch cliccare sulbox «Photomystere» a destrasotto l’agenda e riempire ilformulario con le indicazionirichieste. Verranno consideratele risposte corrette con ilmaggior grado di dettaglio.

Il nome della vincitrice o del

vincitore sarà pubblicato sulnumero successivo.

Sono in palio 40 franchi inbuoni Reka, sorteggiati tracoloro che avranno dato larisposta esatta.

Non verrà tenuta alcuna corri-spondenza sul concorso. Le vielegali sono escluse.

La foto dell’ultima edizioneriportava il caratteristico orologioche sovrasta la stazione diGrindelwald. Sul nostro sitowww.sev-online.ch troverete unafoto esplicativa.

La fortunata vincitrice dei40 franchi in buoni Reka è:

Frieda Müller-Gresch diBienne, della locale sezionePV.

Photomystère: «Dov’è stata scattata la foto?»

Urs

Fank

haus

er

Simone Bernasconi, 41 anni, è nato e cresciutoa Bellinzona. Ha una formazione di ingegnere inelettrotecnico, con successivi studi negli StatiUniti ed in Australia ed esperienze professionaliprevalentemente nel campo aeronautico comecapo progetto nelle regioni di Zurigo e Berna. Halavorato e vissuto per quasi 7 anni all’estero.Hobbies: sport (corsa e mountain-bike), viaggia-re, cucinare, innovazione tecnologica.contatto.sev gli ha rivolto alcune domande.

■ Quali sono gli aspetti che hanno destato ilsuo interesse per la carica di direttore delcentro di competenze?

Sicuramente la possibilità di creare da zero unastruttura importante nel campo della mobilità(di cui, oltre alla tecnica ferroviaria, fa parte an-che l’aviazione). Altri elementi importanti sonola possibilità e la volontà di rafforzare il campoindustriale e formativo ticinese. La caratura eprofessionalità dei partner coinvolti in questoprogetto hanno svolto un ruolo determinantenella decisione di candidarmi.

■ Ma la nostra regione ha possibilità concretedi inserirsi con profitto in un settore come lamobilità sostenibile?

Certo. Il settore della mobilità è d’attualità conottime prospettive industriali per il futuro. Lanostra società diventa sempre più mobile e glispostamenti sono sempre più frequenti. In que-sto ambito, la nostra regione si trova su uno deimaggiori assi di transito e con l’apertura della

galleria di base del San Gottardo nel 2016 e piùtardi con la galleria del Ceneri, i tempi di percor-renza sull’asse nord-sud si ridurranno conside-revolmente aprendo nuove opportunità proprionella mobilità. In un’ottica industriale, il Ticino èsituato in una regione molto interessante dalprofilo produttivo, di ricerca e con competenzesparse su tutto il territorio. Sono convinto che ilnostro cantone è sicuramente pronto ad affron-tare le nuove sfide industriali che ci attendono.

■ Quali pensa possano essere le maggiori diffi-coltà da superare?

Io non parlerei di difficoltà ma piuttosto d’op-portunità. Come già detto, la nostra società di-venta sempre più mobile e questo implica di do-ver trovare soluzioni innovative per una mobilitàsostenibile per il futuro. Importante sarà identi-ficare le esigenze future e le tendenze per i mez-zi di trasporto nei prossimi 40-50 anni, antici-parle e prepararsi tecnologicamente a questatransizione. Ritengo sia una sfida affascinate eun’opportunità unica per la nostra regione.

■ Come valuta le possibilità di collaborazionecon le Officine di Bellinzona e le FFS in gene-re?

Le Officine FFS di Bellinzona sono il fulcro delcentro di competenza e sono sicuro che la no-stra collaborazione sarà ottima. E ottimo è an-che il nostro rapporto con le Ferrovie FederaliSvizzere. La possibilità d’attingere alle ampiecompetenze presenti a Bellinzona sono un van-taggio non indifferente nello sviluppo di futuriprogetti. Naturalmente il sostegno da parte diun partner come le FFS sono e saranno fonda-mentali per uno sviluppo concreto del centrocome pure per il suo successo.

In questo senso, non ci resta che augurarlebuon lavoro. Gi

Un deciso passo avantiGiovedì 28 maggio, il consigliodi fondazione del «Centro dicompetenza per la mobilitàsostenibile e ferroviaria» hapresentato il neoeletto direttoredella struttura.

■ Il centro di competenze ha ora un direttore

ti pr

ess

Regu

zzi

Da sinistra: Gianni Frizzo, vicepresidente del consiglio di fondazione del centro di competenze, il pre-sidente Felice Zanetti, il neo direttore Simone Bernasconi, il Consigliere di Stato Christian Vitta e l’altrovicepresidente Ferruccio Bianchi (FFS).