Contatto sev 2015 20

16
GAA 6500 Bellinzona 1 Mutazioni: SEV casella postale 3000 Berna 6 N. 20 19 novembre 2015 91.mo anno Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch La giornata della migrazione SEV ha promosso una riflessione sui rapporti tra migranti, la loro nazione d’origine e quella d’adozione. Pagina 5 Volevamo tornare indietro Il comitato SEV ha preso atto delle nuove modalità di azione per il reclutamento dei membri. Pagina 2 Comitato SEV Sicurezza: le FFS scherzano con il fuoco. Pagina 16 Focus.sev .. Il voto sul raddoppio del Gottardo, il prossimo 28 febbraio, segnerà un pun- to di svolta nella politica dei trasporti. La battaglia in vista della votazione del prossimo 28 febbraio sul raddoppio del San Gottardo entra nel vivo. La consi- gliera federale Doris Leuthard, fautrice della proposta di un secondo tubo, ha ribadito la necessità di mantenere un collegamento stradale. Un gruppo indi- pendente di ingegneri e di specialisti del traffico ha per contro dimostrato in uno studio la concretezza e la validità dell’alternativa ferroviaria, che darebbe oltretutto un impulso decisivo al trasfe- rimento del traffico pesante dalla stra- da alla ferrovia, migliorando così anche la sicurezza su tutto l’asse stradale. alle pagine 8, 9 e 10 Lo dice anche un gruppo di esperti Raddoppio del Gottardo: scelta sbagliata .. Le FFS hanno istituito nel 2013 un proprio centro di competenza e di servizi per aiuti psicologici d’emergenza a dipendenti, clienti e parenti in casi di eventi traumatici come incidenti, suicidi o atti di violenza. L’assistenza viene prestata da alcuni professionisti e da circa 350 volontari dipendenti dalle stesse FFS o di altre imprese. alle pagine 6 e 7 L’aiuto in caso di aggressioni «Railfit20/30»: questo è il nome del pro- gramma delle FFS che prevede di tagliare più di un migliaio di posti di lavoro entro cinque anni. A tal fine, l’azienda si è rivol- ta nuovamente ai consulenti di McKinsey. Il SEV lotterà con determinazione contro queste soppressioni di impieghi e consi- dera la via intrapresa dalle FFS totalmente sbagliata. Già a partire dal prossimo cam- bio di orario ci saranno netti aumenti del- l’offerta grazie al passante ferroviario di Zurigo. E l’anno prossimo sarà il turno della galleria di base del Gottardo. «Le FFS hanno bisogno di più personale, non di meno», ha detto il presidente del SEV Giorgio Tuti. Pagine 2 e 3 Le FFS su un pessimo binario Le FFS crescono ovunque ma a livello di personale si taglia massicciamente. Il SEV non ci sta. Le FFS annunciano un programma di smantellamento massiccio keystone La politica delle FFS blocca il buon funzionamento dei trasporti pubblici...

description

 

Transcript of Contatto sev 2015 20

Page 1: Contatto sev 2015 20

GAA6500 Bellinzona 1

Mutazioni:SEV casella postale 3000 Berna 6

N. 20

19 novembre201591.mo anno

Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch

La giornata della migrazione SEV ha promossouna riflessione sui rapporti tra migranti, laloro nazione d’origine e quella d’adozione.

Pagina 5

Volevamo tornare indietroIl comitato SEV ha preso atto delle nuovemodalità di azione per il reclutamento deimembri.

Pagina 2

Comitato SEVSicurezza: le FFSscherzano con ilfuoco.

Pagina 16

Focus.sev

..

Il voto sul raddoppio del Gottardo, ilprossimo 28 febbraio, segnerà un pun-to di svolta nella politica dei trasporti.La battaglia in vista della votazione delprossimo 28 febbraio sul raddoppio delSan Gottardo entra nel vivo. La consi-gliera federale Doris Leuthard, fautricedella proposta di un secondo tubo, haribadito la necessità di mantenere uncollegamento stradale. Un gruppo indi-

pendente di ingegneri e di specialistidel traffico ha per contro dimostrato inuno studio la concretezza e la validitàdell’alternativa ferroviaria, che darebbeoltretutto un impulso decisivo al trasfe-rimento del traffico pesante dalla stra-da alla ferrovia, migliorando così anchela sicurezza su tutto l’asse stradale.

alle pagine 8, 9 e 10

Lo dice anche un gruppo di esperti

Raddoppio del Gottardo: scelta sbagliata

..

Le FFS hanno istituito nel 2013 unproprio centro di competenza e di serviziper aiuti psicologici d’emergenza adipendenti, clienti e parenti in casi dieventi traumatici come incidenti, suicidio atti di violenza. L’assistenza vieneprestata da alcuni professionisti e dacirca 350 volontari dipendenti dallestesse FFS o di altre imprese.

alle pagine 6 e 7

L’aiuto in casodi aggressioni

«Railfit20/30»: questo è il nome del pro-gramma delle FFS che prevede di tagliarepiù di un migliaio di posti di lavoro entrocinque anni. A tal fine, l’azienda si è rivol-ta nuovamente ai consulenti di McKinsey.Il SEV lotterà con determinazione controqueste soppressioni di impieghi e consi-dera la via intrapresa dalle FFS totalmentesbagliata. Già a partire dal prossimo cam-bio di orario ci saranno netti aumenti del-l’offerta grazie al passante ferroviario diZurigo. E l’anno prossimo sarà il turnodella galleria di base del Gottardo.«Le FFS hanno bisogno di più personale,non di meno», ha detto il presidente delSEV Giorgio Tuti.

Pagine 2 e 3

Le FFS su un pessimo binarioLe FFS crescono ovunque maa livello di personale si tagliamassicciamente. Il SEV non cista.

Le FFS annunciano un programma di smantellamento massiccio

keys

tone

La politica delle FFS blocca il buon funzionamento dei trasporti pubblici...

Page 2: Contatto sev 2015 20

ATTUALITÀ ......

2contatto.sevN. 20/1519.11.2015

Rincaro semprenegativo a ottobre■ Nell’ottobre 2015, l’indicenazionale dei prezzi al consumoha segnato un aumento dello0,1 % rispetto al mese prece-dente, raggiungendo il livello di97,8 punti. Su base annua, ilrincaro è risultato del -1,4 %,

Sciopero a Ginevra■ I dipendenti del cantonGinevra, in particolare deisettori della formazione, degliospedali e della polizia sonoscesi in sciopero per tre giornicontro le misure di risparmioprospettate dal governocantonale, in particolare control’aumento della settimanalavorativa da 40 a 42 ore. Ilpersonale dei TPG ha manife-stato la sua solidarietà,partecipando alla manifestazio-ne che ha raccolto 11 000persone.

CCL TL: sbloccodelle trattative■ Le azioni di protesta delpersonale dei trasporti pubblicidi Losanna hanno permesso didare un impulso forse decisivoalle trattative per il rinnovo delCCL. Il 4 novembre, la direzioneha infatti presentato una nuovaproposta di sistema salarialeche la delegazione del SEVreputa interessante, anche serimangono alcune divergenze.

Protestadel personalefederale■ Circa 500 dipendenti dellaConfederazione hanno conse-gnato lo scorso 4 novembre unapetizione di protesta contro lemisure di risparmio prospettatedal Consiglio federale, sotto-scritta da 6600 persone. Per il2016 il governo non prevedeaumenti di stipendio generali,dimezzare quelli individuali, ericonoscere premi di fedeltàsolo da 10 anni. Nel 2017dovrebbero poi seguire il tagliodi centinaia di posti di lavoro ela soppressione degli aumentiautomatici e del contributo deldatore di lavoro alla renditaponte AVS.

IN BREVE

La vicenda si era delineata lascorsa estate, quando le FFShanno messo a concorso unincarico di analisi generale del-le spese. L’appalto è finalmentestato attribuito alla McKinsey,ditta ben nota alle FFS per i

suoi trascorsi da «sciabola-trice».

Bell’involucro, ma contenutidubbiLe FFS non stavano evidente-mente più nella pelle, tanto chehanno già comunicato quelloche dovrebbe essere l’esito delloro programma pomposamen-te battezzato «Railfit20/30»:risparmi annui dell’ordine di550 milioni entro il 2020 e ad-dirittura di mirabolanti 1,75 mi-liardi entro il 2030, nonchétagli di personale di portatasconosciuta, ma verosimilmen-te superiore ai 900 comunicati

dal capo delle FFS AndreasMeyer ai media. La formulazio-ne è stata tanto curata che imedia hanno ripreso solo que-sta cifra, anche se il SEV ha su-bito precisato che la reale di-mensione di questi tagli saràcertamente superiore.

«Del tutto irrealistici»Secondo Giorgio Tuti, presiden-te del SEV, questi tagli sono deltutto irrealistici: «considerati gliampliamenti dell’offerta e delleinfrastrutture che le attendono,le FFS avranno senz’altro biso-gno di aumentare il personale,altro che tagliare posti». Il pros-

simo cambiamento d’orariocomporterà un primo aumentodi prestazioni, al quale ne se-guirà un altro molto importantel’anno prossimo, con l’aperturadi AlpTransit.È inoltre prevedibile che buonaparte di questo programma sa-rà a carico delle divisione Infra-struttura, che da qualche meseviene già sottoposta ad un esa-me analogo svolto da un’altraditta nota per la sua attività di«risanatrice»: la Pricewater-houseCoopers (PWC). Il capo-divisione Philippe Gauderonha rivolto una lettera alle suecollaboratrici e ai suoi collabo-

Le FFS hanno bisogno Le FFS presentano un programma di risparmio in due fasi con importanti tagli al personale

Colpo di scena alle FFS:hanno annunciato unpiano di risparmi cheentro il 2020 prevedeoltre mille posti in me-no. Nel 2030, le FFSdovrebbero diminuire i propri costi di oltre il 20 percento.

L’ultima giornata di recluta-mento all’insegna del motto«Insieme siamo sempre piùforti», si terrà il 30 novembre.La responsabile del recluta-mento Elena Obreschkow haavvertito il comitato: per rag-giungere l’obiettivo fissato di1800 nuovi membri, occorreràun grande sforzo. Ha pure pre-sentato, nel contempo, il nuo-vo concetto di reclutamentoper i prossimi tre anni: non cisarà più un azione annuale chepremia i buoni reclutatori e lebuone reclutatrici, ma un’azio-ne duratura sull’arco di tre an-ni come minimo. Ciò dovrebbepermettere anche ai reclutatorioccasionali di ottenere un pre-mio supplementare. C’è unelemento che caratterizza inparticolare questa nuova impo-stazione: il SEV desidera occu-parsi maggiormente dei mem-bri SEV che hanno fatto nuoveadesioni. Finora questi ultiminon erano né registrati siste-

maticamente, né assistiti.D’ora in avanti saranno tutti in-seriti in una lista e contattatidirettamente. Questo lavoro dicensimento riguarda le azionidi reclutamento degli ultimicinque anni.

Le ferrovie restano integrateIl Comitato si è in seguito chi-nato sulla problematica del-l’«organizzazione dell’infra-struttura ferroviaria», in meritoalla quale il Consiglio federaleha avviato una procedura diconsultazione. La coordinatricedella politica dei trasporti, Da-niela Lehmann, ha spiegatoche questo rapporto ha unalunga storia dietro di sé e che ilSEV si è già pronunciato diver-se volte. Come noto è statacreata una commissione diesperti sotto la direzione del-l’ex capo del traffico viaggiato-ri FFS, Paul Blumenthal. In oc-casione dell’audizione davantialla commissione, il SEV avevapotuto esprimere la propria po-sizione: in Svizzera le ferroviedevono restare integrate, in-somma infrastruttura ed eser-cizio sotto lo stesso tetto. IlSEV si era pure espresso con-tro la liberalizzazione della

concessione delle tracce edell’infrastruttura. Un primorapporto della commissione diesperti illustrava la seguenteproposta: creare una strutturaholding per le grandi impreseferroviarie. Il SEV si era eviden-temente opposto a questo sce-nario, facendo inoltre notareche neppure Bruxelles avevaadottato definitivamente le re-golamentazioni europee. Nelfrattempo il quarto pacchettoferroviario europeo è stato tal-mente indebolito, che il princi-pio della ferrovia integrata èstato accettato. Il Consiglio fe-derale ha così seguito la posi-zione del SEV, abbandonandol’idea di modificare le strutturedelle imprese ferroviarie; unaposizione che il SEV ha rimar-cato in questa nuova consulta-zione. Il SEV ritiene inoltrepositiva la creazione di un or-ganismo di ripartizione delletracce pubbliche e l’amplia-mento delle competenze del-l’attuale commissione d’arbi-trato nel settore delle ferrovie.

Non escludere il pubblicoIl SEV respinge tuttavia una no-vità emersa nella discussione:è stato proposto che l’Ufficio

federale dei trasporti non siapiù obbligato di rendere pub-bliche audizioni o rapporti, pernon nuocere alle imprese inte-ressate. Per il SEV è giusto ilcontrario: comunicare misuredi sicurezza pubbliche, obbligale imprese a conformarsi alleregolamentazioni. Il SEV è purescettico su un altro punto:l’estensione dei diritti dei pas-seggeri potrebbe avere conse-guenze negative sul personaletreno.

Raddoppio del Gottardo:in azione il 2 febbraioIl prossimo 2 febbraio 2016 ilSEV organizza una giornata diazione contro il raddoppio del-la galleria autostradale delGottardo. Il Comitato ha illu-strato alcune idee sulle mo-dalità per sostenere il no inoccasione della votazione del28 febbraio. Per il SEV è asso-lutamente necessario fare ca-pire che la soluzione ai proble-mi di traffico al Gottardo è lanuova galleria di base e non lacostruzione di una secondacanna.

Peter Moor/frg

Per il futuro del SEV èstato deciso che il reclu-tamento dei membrisarà sviluppato a unlivello superiore.

Ordine permanente, si cambiaIl comitato SEV ha approvato il nuovo concetto del reclutamento dei membri

ATTUALITÀ

...... 3

contatto.sevN. 20/1519.11.2015

Non sono ancora trascorsi due anni dal chiaro sìpopolare a FAIF, il progetto di finanziamento e am-pliamento dell’infrastruttura ferroviaria. Un pro-getto che, come dice il suo stesso nome, si ponel’obiettivo di ampliare l’offerta per essere in gradodi far fronte alla crescita del traffico prevista su tut-ti i fronti. Una crescita molto importante, dell’ordi-ne del 30 percento e che dovrebbe avvenire preva-lentemente su ferrovia.

Vi è pertanto da chiedersi se le FFS non siano statepunte da qualche strano insetto per urlare ai quat-tro venti che nel 2030 saranno in grado di costaremeno di oggi. E, si badi bene, non costare menosolo in senso relativo, con la spesa che cresce inmisura inferiore alla domanda. Nossignori, le FFSnel 2030 vogliono ridurre le spese in termini asso-luti del 20 percento.

Possiamo ammettere che da qui al 2030 ci saran-no ancora numerosi cambiamenti, che non per-metteranno però di trasportare persone e mercitramite W-Lan o fibre ottiche. Questi trasporti ri-marranno molto concreti e dovranno essere svoltiin buona parte su rotaia.

Per questo siamo molto scettici nei confronti delprogetto delle FFS. Se abbiamo per il momento ri-nunciato a indire manifestazioni di protesta o an-che misure di lotta, è solo perché vogliamo vederequali saranno le conclusioni a cui arriverà la dittaMcKinsey. Nel corso della prossima estate ne sa-premo di più e potremo valutare come rispondere.Ora dobbiamo usare questi mesi di attesa per pre-pararci.

Non dobbiamo nemmeno perdere di vista un altroaspetto: in genere i sindacati devono reagire a si-mili annunci rivendicando un piano sociale per at-tutire le conseguenze dei licenziamenti. Noi nonpossiamo, né dobbiamo farlo. Disponiamo infattidel «Contrat social» che costituisce ben più di unpiano sociale, in quanto dà precisa garanzie d’im-piego. Nonostante la sua portata sia stata un po’affievolita con il recente rinnovo del CCL, il princi-pio rimane: chi lavora alle FFS non può essere li-cenziato per motivi di ordine economico.

Si tratta senza dubbio di una sicurezza che puòdarci una certa tranquillità, ma dalla quale nonpossiamo farci bloccare. Siamo convinti che le FFSabbiamo bisogno di più personale per risponderealle sfide dell’evoluzione dei trasporti.

E siamo pronti a batterci per questa convinzione.

EDITORIALE

«Il contatto sociale ci dà una certa sicurezza, manon possiamo farci bloccare.»

Giorgio Tuti, presidente del SEV

ratori indicando che ci si deveattendere una diminuzione dicirca 500 posti di lavoro.

Direzione completamentesbagliataNel contempo, Gauderon eMeyer si premurano di sottoli-neare che i tagli non avrannoripercussioni sulla clientela,dato che si eviteranno tagli diprestazioni. Secondo il SEV,queste affermazioni sono volu-tamente troppo ottimistiche.Non è infatti possibile cumula-re aumenti dell’offerta e dimi-nuzioni di posti di lavoro senzaconseguenze sensibili per la

clientela. Il SEV ha deciso per ilmomento di limitarsi a criticarequesti progetti. «Contraria-mente alle FFS, noi vogliamoaspettare i risultati di questeanalisi e decidere i nostri pros-simi passi sulla base di que-sti», spiega Tuti. Se occorre-ranno azioni sindacali, il SEV siriserva comunque di intrapren-derle senza indugio.

La sicurezzadel contratto socialeAl di là del risultato diquest’analisi, è comunque cer-to che le soppressioni di postidovranno essere assorbite nel

rispetto del contratto collettivodi lavoro, che da 20 anni aquesta parte protegge da licen-ziamento per motivi di ordineeconomico o aziendale.Il SEV non si oppone pertantoall’idea delle FFS di rifletteresulle modalità di funzionamen-to del trasporto nel 2030. Tro-va però del tutto fuori luogopartire con una previsione di ri-sparmi che rischia di limitarefortemente l’attività di analisi.

Peter Moor

di più personale

frg

La protesta dei lavoratori dell’edilizia

Quasi tremila edili uniti nello sciopero: lunedì 9 novembre il Ticino delle costruzioni si è fer-mato per protestare contro gli attacchi al contratto collettivo degli edili. Nel mirino dei datoridi lavoro il pensionamento anticipato a 60 anni, una conquista sociale epocale in un settorein cui il lavoro logora in modo particolare. La mobilitazione di Unia ha un valore per tutto ilmovimento sindacale che sarà confrontato con realtà sempre più conflittuali.

■ Il segretario generale della VPOD Stefan Giger hainformato sulle trattative per l’accordo TISA,chiedendo al SEV di sostenere la resistenza neiconfronti dello stesso, che costituisce un’importanteminaccia per il servizio pubblico.

■ Il comitato ha abbozzato i punti principalidell’attività 2016, che verranno approvati nellaseduta di dicembre.

■ Nel 2016 non vi saranno giornate della gioventùSEV dopo le due ultime edizioni hanno dovuto esserecancellate per mancanza di partecipanti. Per il 2017verranno cercate nuove forme suscettibili di attirarel’interesse dei giovani.

■ Le modifiche della legge sul lavoro riguardanti laregistrazione del tempo avranno conseguenze anchesulle aziende del trasporto pubblico. Il SEV si èassunto il mandato di approfondire le conseguenzeper il personale.

Il comitato in breve

Page 3: Contatto sev 2015 20

ATTUALITÀ ......

2contatto.sevN. 20/1519.11.2015

Rincaro semprenegativo a ottobre■ Nell’ottobre 2015, l’indicenazionale dei prezzi al consumoha segnato un aumento dello0,1 % rispetto al mese prece-dente, raggiungendo il livello di97,8 punti. Su base annua, ilrincaro è risultato del -1,4 %,

Sciopero a Ginevra■ I dipendenti del cantonGinevra, in particolare deisettori della formazione, degliospedali e della polizia sonoscesi in sciopero per tre giornicontro le misure di risparmioprospettate dal governocantonale, in particolare control’aumento della settimanalavorativa da 40 a 42 ore. Ilpersonale dei TPG ha manife-stato la sua solidarietà,partecipando alla manifestazio-ne che ha raccolto 11 000persone.

CCL TL: sbloccodelle trattative■ Le azioni di protesta delpersonale dei trasporti pubblicidi Losanna hanno permesso didare un impulso forse decisivoalle trattative per il rinnovo delCCL. Il 4 novembre, la direzioneha infatti presentato una nuovaproposta di sistema salarialeche la delegazione del SEVreputa interessante, anche serimangono alcune divergenze.

Protestadel personalefederale■ Circa 500 dipendenti dellaConfederazione hanno conse-gnato lo scorso 4 novembre unapetizione di protesta contro lemisure di risparmio prospettatedal Consiglio federale, sotto-scritta da 6600 persone. Per il2016 il governo non prevedeaumenti di stipendio generali,dimezzare quelli individuali, ericonoscere premi di fedeltàsolo da 10 anni. Nel 2017dovrebbero poi seguire il tagliodi centinaia di posti di lavoro ela soppressione degli aumentiautomatici e del contributo deldatore di lavoro alla renditaponte AVS.

IN BREVE

La vicenda si era delineata lascorsa estate, quando le FFShanno messo a concorso unincarico di analisi generale del-le spese. L’appalto è finalmentestato attribuito alla McKinsey,ditta ben nota alle FFS per i

suoi trascorsi da «sciabola-trice».

Bell’involucro, ma contenutidubbiLe FFS non stavano evidente-mente più nella pelle, tanto chehanno già comunicato quelloche dovrebbe essere l’esito delloro programma pomposamen-te battezzato «Railfit20/30»:risparmi annui dell’ordine di550 milioni entro il 2020 e ad-dirittura di mirabolanti 1,75 mi-liardi entro il 2030, nonchétagli di personale di portatasconosciuta, ma verosimilmen-te superiore ai 900 comunicati

dal capo delle FFS AndreasMeyer ai media. La formulazio-ne è stata tanto curata che imedia hanno ripreso solo que-sta cifra, anche se il SEV ha su-bito precisato che la reale di-mensione di questi tagli saràcertamente superiore.

«Del tutto irrealistici»Secondo Giorgio Tuti, presiden-te del SEV, questi tagli sono deltutto irrealistici: «considerati gliampliamenti dell’offerta e delleinfrastrutture che le attendono,le FFS avranno senz’altro biso-gno di aumentare il personale,altro che tagliare posti». Il pros-

simo cambiamento d’orariocomporterà un primo aumentodi prestazioni, al quale ne se-guirà un altro molto importantel’anno prossimo, con l’aperturadi AlpTransit.È inoltre prevedibile che buonaparte di questo programma sa-rà a carico delle divisione Infra-struttura, che da qualche meseviene già sottoposta ad un esa-me analogo svolto da un’altraditta nota per la sua attività di«risanatrice»: la Pricewater-houseCoopers (PWC). Il capo-divisione Philippe Gauderonha rivolto una lettera alle suecollaboratrici e ai suoi collabo-

Le FFS hanno bisogno Le FFS presentano un programma di risparmio in due fasi con importanti tagli al personale

Colpo di scena alle FFS:hanno annunciato unpiano di risparmi cheentro il 2020 prevedeoltre mille posti in me-no. Nel 2030, le FFSdovrebbero diminuire i propri costi di oltre il 20 percento.

L’ultima giornata di recluta-mento all’insegna del motto«Insieme siamo sempre piùforti», si terrà il 30 novembre.La responsabile del recluta-mento Elena Obreschkow haavvertito il comitato: per rag-giungere l’obiettivo fissato di1800 nuovi membri, occorreràun grande sforzo. Ha pure pre-sentato, nel contempo, il nuo-vo concetto di reclutamentoper i prossimi tre anni: non cisarà più un azione annuale chepremia i buoni reclutatori e lebuone reclutatrici, ma un’azio-ne duratura sull’arco di tre an-ni come minimo. Ciò dovrebbepermettere anche ai reclutatorioccasionali di ottenere un pre-mio supplementare. C’è unelemento che caratterizza inparticolare questa nuova impo-stazione: il SEV desidera occu-parsi maggiormente dei mem-bri SEV che hanno fatto nuoveadesioni. Finora questi ultiminon erano né registrati siste-

maticamente, né assistiti.D’ora in avanti saranno tutti in-seriti in una lista e contattatidirettamente. Questo lavoro dicensimento riguarda le azionidi reclutamento degli ultimicinque anni.

Le ferrovie restano integrateIl Comitato si è in seguito chi-nato sulla problematica del-l’«organizzazione dell’infra-struttura ferroviaria», in meritoalla quale il Consiglio federaleha avviato una procedura diconsultazione. La coordinatricedella politica dei trasporti, Da-niela Lehmann, ha spiegatoche questo rapporto ha unalunga storia dietro di sé e che ilSEV si è già pronunciato diver-se volte. Come noto è statacreata una commissione diesperti sotto la direzione del-l’ex capo del traffico viaggiato-ri FFS, Paul Blumenthal. In oc-casione dell’audizione davantialla commissione, il SEV avevapotuto esprimere la propria po-sizione: in Svizzera le ferroviedevono restare integrate, in-somma infrastruttura ed eser-cizio sotto lo stesso tetto. IlSEV si era pure espresso con-tro la liberalizzazione della

concessione delle tracce edell’infrastruttura. Un primorapporto della commissione diesperti illustrava la seguenteproposta: creare una strutturaholding per le grandi impreseferroviarie. Il SEV si era eviden-temente opposto a questo sce-nario, facendo inoltre notareche neppure Bruxelles avevaadottato definitivamente le re-golamentazioni europee. Nelfrattempo il quarto pacchettoferroviario europeo è stato tal-mente indebolito, che il princi-pio della ferrovia integrata èstato accettato. Il Consiglio fe-derale ha così seguito la posi-zione del SEV, abbandonandol’idea di modificare le strutturedelle imprese ferroviarie; unaposizione che il SEV ha rimar-cato in questa nuova consulta-zione. Il SEV ritiene inoltrepositiva la creazione di un or-ganismo di ripartizione delletracce pubbliche e l’amplia-mento delle competenze del-l’attuale commissione d’arbi-trato nel settore delle ferrovie.

Non escludere il pubblicoIl SEV respinge tuttavia una no-vità emersa nella discussione:è stato proposto che l’Ufficio

federale dei trasporti non siapiù obbligato di rendere pub-bliche audizioni o rapporti, pernon nuocere alle imprese inte-ressate. Per il SEV è giusto ilcontrario: comunicare misuredi sicurezza pubbliche, obbligale imprese a conformarsi alleregolamentazioni. Il SEV è purescettico su un altro punto:l’estensione dei diritti dei pas-seggeri potrebbe avere conse-guenze negative sul personaletreno.

Raddoppio del Gottardo:in azione il 2 febbraioIl prossimo 2 febbraio 2016 ilSEV organizza una giornata diazione contro il raddoppio del-la galleria autostradale delGottardo. Il Comitato ha illu-strato alcune idee sulle mo-dalità per sostenere il no inoccasione della votazione del28 febbraio. Per il SEV è asso-lutamente necessario fare ca-pire che la soluzione ai proble-mi di traffico al Gottardo è lanuova galleria di base e non lacostruzione di una secondacanna.

Peter Moor/frg

Per il futuro del SEV èstato deciso che il reclu-tamento dei membrisarà sviluppato a unlivello superiore.

Ordine permanente, si cambiaIl comitato SEV ha approvato il nuovo concetto del reclutamento dei membri

ATTUALITÀ

...... 3

contatto.sevN. 20/1519.11.2015

Non sono ancora trascorsi due anni dal chiaro sìpopolare a FAIF, il progetto di finanziamento e am-pliamento dell’infrastruttura ferroviaria. Un pro-getto che, come dice il suo stesso nome, si ponel’obiettivo di ampliare l’offerta per essere in gradodi far fronte alla crescita del traffico prevista su tut-ti i fronti. Una crescita molto importante, dell’ordi-ne del 30 percento e che dovrebbe avvenire preva-lentemente su ferrovia.

Vi è pertanto da chiedersi se le FFS non siano statepunte da qualche strano insetto per urlare ai quat-tro venti che nel 2030 saranno in grado di costaremeno di oggi. E, si badi bene, non costare menosolo in senso relativo, con la spesa che cresce inmisura inferiore alla domanda. Nossignori, le FFSnel 2030 vogliono ridurre le spese in termini asso-luti del 20 percento.

Possiamo ammettere che da qui al 2030 ci saran-no ancora numerosi cambiamenti, che non per-metteranno però di trasportare persone e mercitramite W-Lan o fibre ottiche. Questi trasporti ri-marranno molto concreti e dovranno essere svoltiin buona parte su rotaia.

Per questo siamo molto scettici nei confronti delprogetto delle FFS. Se abbiamo per il momento ri-nunciato a indire manifestazioni di protesta o an-che misure di lotta, è solo perché vogliamo vederequali saranno le conclusioni a cui arriverà la dittaMcKinsey. Nel corso della prossima estate ne sa-premo di più e potremo valutare come rispondere.Ora dobbiamo usare questi mesi di attesa per pre-pararci.

Non dobbiamo nemmeno perdere di vista un altroaspetto: in genere i sindacati devono reagire a si-mili annunci rivendicando un piano sociale per at-tutire le conseguenze dei licenziamenti. Noi nonpossiamo, né dobbiamo farlo. Disponiamo infattidel «Contrat social» che costituisce ben più di unpiano sociale, in quanto dà precisa garanzie d’im-piego. Nonostante la sua portata sia stata un po’affievolita con il recente rinnovo del CCL, il princi-pio rimane: chi lavora alle FFS non può essere li-cenziato per motivi di ordine economico.

Si tratta senza dubbio di una sicurezza che puòdarci una certa tranquillità, ma dalla quale nonpossiamo farci bloccare. Siamo convinti che le FFSabbiamo bisogno di più personale per risponderealle sfide dell’evoluzione dei trasporti.

E siamo pronti a batterci per questa convinzione.

EDITORIALE

«Il contatto sociale ci dà una certa sicurezza, manon possiamo farci bloccare.»

Giorgio Tuti, presidente del SEV

ratori indicando che ci si deveattendere una diminuzione dicirca 500 posti di lavoro.

Direzione completamentesbagliataNel contempo, Gauderon eMeyer si premurano di sottoli-neare che i tagli non avrannoripercussioni sulla clientela,dato che si eviteranno tagli diprestazioni. Secondo il SEV,queste affermazioni sono volu-tamente troppo ottimistiche.Non è infatti possibile cumula-re aumenti dell’offerta e dimi-nuzioni di posti di lavoro senzaconseguenze sensibili per la

clientela. Il SEV ha deciso per ilmomento di limitarsi a criticarequesti progetti. «Contraria-mente alle FFS, noi vogliamoaspettare i risultati di questeanalisi e decidere i nostri pros-simi passi sulla base di que-sti», spiega Tuti. Se occorre-ranno azioni sindacali, il SEV siriserva comunque di intrapren-derle senza indugio.

La sicurezzadel contratto socialeAl di là del risultato diquest’analisi, è comunque cer-to che le soppressioni di postidovranno essere assorbite nel

rispetto del contratto collettivodi lavoro, che da 20 anni aquesta parte protegge da licen-ziamento per motivi di ordineeconomico o aziendale.Il SEV non si oppone pertantoall’idea delle FFS di rifletteresulle modalità di funzionamen-to del trasporto nel 2030. Tro-va però del tutto fuori luogopartire con una previsione di ri-sparmi che rischia di limitarefortemente l’attività di analisi.

Peter Moor

di più personale

frg

La protesta dei lavoratori dell’edilizia

Quasi tremila edili uniti nello sciopero: lunedì 9 novembre il Ticino delle costruzioni si è fer-mato per protestare contro gli attacchi al contratto collettivo degli edili. Nel mirino dei datoridi lavoro il pensionamento anticipato a 60 anni, una conquista sociale epocale in un settorein cui il lavoro logora in modo particolare. La mobilitazione di Unia ha un valore per tutto ilmovimento sindacale che sarà confrontato con realtà sempre più conflittuali.

■ Il segretario generale della VPOD Stefan Giger hainformato sulle trattative per l’accordo TISA,chiedendo al SEV di sostenere la resistenza neiconfronti dello stesso, che costituisce un’importanteminaccia per il servizio pubblico.

■ Il comitato ha abbozzato i punti principalidell’attività 2016, che verranno approvati nellaseduta di dicembre.

■ Nel 2016 non vi saranno giornate della gioventùSEV dopo le due ultime edizioni hanno dovuto esserecancellate per mancanza di partecipanti. Per il 2017verranno cercate nuove forme suscettibili di attirarel’interesse dei giovani.

■ Le modifiche della legge sul lavoro riguardanti laregistrazione del tempo avranno conseguenze anchesulle aziende del trasporto pubblico. Il SEV si èassunto il mandato di approfondire le conseguenzeper il personale.

Il comitato in breve

Page 4: Contatto sev 2015 20

......

4 SINDACATOcontatto.sevN. 20/1519.11.2015

Una piccola minoranza dellaCommissione per l’economia ei tributi del Consiglio naziona-le, ha dimostrato scarsa consi-derazione per la protezionedei/delle salariati/e e del fede-ralismo. Questa maggioranzadi destra favorevole al prolun-gamento degli orari di aperturadei negozi, durante la settima-na e nel fine settimana, tiradritto. E soprattutto non si curaminimamente del peggiora-mento delle condizioni di lavo-ro del personale di vendita cheinteresserebbero oltre la metàdei cantoni. Già attualmente lecondizioni di lavoro sono disa-gevoli. Un dipendente su duenon è coperto da un contrattocollettivo di lavoro (CCL). Bassisalari, lavoro su chiamata egiornate di lavoro frammentatecostituiscono il pane quotidia-no di molte lavoratrici e di mol-ti lavoratori. Se i negozi reste-ranno aperti più a lungo nel

quadro voluto dal progetto dilegge, le giornate di lavoro sa-ranno ancora più frammentate.Per il personale interessato ciòsignifica complicare ulterior-mente le possibilità di concilia-re famiglia e lavoro. La mag-gioranza della Commissioneignora, inoltre, la forte opposi-zione dei cantoni che rifiutanoquesto progetto, anche perchétredici delle sedici votazionicantonali sull’estensione degliorari di apertura, sono statesconfessate dal verdetto delleurne. Ecco perché il Consigliodegli Stati si era rifiutato di en-trare in materia nell’ultima ses-sione. Il Nazionale dovrà oradecidere nella sua nuova com-posizione politica. Se la volon-tà espressa dalle salariate, daisalariati e dai cantoni non saràrispettata, l’USS prevede chesarà di nuovo il popolo adesprimersi.

USS/frg

Ignorata la protezione dei lavoratori

Cedendo alle pressioni delle grandi catene delcommercio al dettaglio, il Parlamento sta discuten-do la Legge federale sugli orari di apertura deinegozi (LANeg). Tale legge sostituirebbe tutte lelegislazioni cantonali o comunali in vigore e auto-rizzerebbe i negozi ad aprire dalle 6.00 alle 20.00dal lunedì al venerdì e dalle 6.00 alle 19.00 il sa-bato. Gli orari di apertura dei negozi subirebberoun’estensione in circa due terzi dei Cantoni.

Il peso delle ore

crea

tivec

omm

ons

Orari dei negozi più lunghi, tante insidie per chi lavora.

In relazione al personale di lo-comotiva, il Traffico viaggiatoriFFS è confrontato con due gros-se sfide: da un lato completarei ranghi che restano sguarniti inseguito ai pensionamenti edall’altro sostituire – o quantomeno evitare – le partenze del-le macchiniste e dei macchini-sti verso altre aziende ferrovia-rie, allettati da salari molto piùalti.

Conservare i macchinistiin azienda invece di perderliQuest’anno il numero di pas-saggi alla concorrenza è tripli-cato. In una simile situazioned’emergenza le FFS devono fa-re tutto il possibile per conser-vare il personale di locomotiva.L’azienda non può neppurepermettersi il clima sfavorevo-le e l’insoddisfazione verso isalari che si sono andati dif-fondendo nel corso degli ultimimesi, soprattutto fra i macchi-nisti più giovani. Ed è proprioper questo che il responsabiledella Condotta dei treni (P-OP-ZF) Manfred Haller ha rispostoall’invito della LPV di parteci-pare al seminario sul sistemaretributivo e di rispondere alledomande dei partecipanti.

FFS sotto pressioneAlla domanda ovvia se le FFSnon potrebbero pagare un po’meglio i loro macchinisti, rite-nuto come i salari di mercatosiano chiaramente aumentati,Manfred Haller ha rispostonegativamente. Visto che icommittenti come la Comuni-tà dei trasporti di Zurigo (ZVV)esigono sempre maggiori pre-stazioni per sempre meno sol-di, di principio la ZF non puòallargare i cordoni della bor-sa. Ma la ZF non può nemme-no esaudire singole richieste,poiché ciò creerebbe disparitàdi trattamento. «E questo ci fa

male», si è lamentato Haller.Secondo Mani Haller le ri-strettezze fra i ranghi dei mac-chinisti dureranno ancora unpaio d’anni, almeno finchéverrà formato un numero suf-ficiente di nuove leve. «Com-pleteremo senza problemi leclassi di macchinisti, mante-nendo lo stesso livello quali-tativo dei prescelti» – anchegrazie a una maggiore apertu-ra in relazione con l’età e un«salario da apprendisti» rela-tivamente alto, fra i 44 000 e i54 000 franchi.«Di un lavoro non si può valu-tare solo l’aspetto retributi-vo», ha ricordato Haller. An-che le prestazioni socialicontano. «È pur vero che talu-ne ferrovie riconoscono paghepiù alte, ma non offrono, adesempio, modelli di pensiona-mento né una protezione dailicenziamenti come le FFS»,ha aggiunto il vicepresidentedel SEV Manuel Avallone.

Il malcontento regnafra molti giovani colleghiLa frustrazione dei macchini-sti più giovani verso le attualecondizioni retributive ha datolo spunto per il seminario, alquale ha partecipato, comepartner dell’organizzazione,anche la responsabile dei gio-vani SEV Lucie Waser. AllaCommissione giovani del SEVgiungono continue lamenteledi colleghe e colleghi di ognigruppo professionale. Per an-dare all’origine di questo mal-contento, la LPV ha istituitoun nuovo gruppo di lavoro«Salario», diretto dal presi-dente centrale Hans-RuediSchürch.

Carriera troppo lungaFra il 2011 e il giugno 2012Sertore ha seguito la forma-zione di macchinista alle FFS,dove è stato assunto con unsalario annuo lordo di 62 600franchi circa, ossia prima del-le detrazioni per le assicura-zioni sociali e senza assegni eindennità. Una cifra molto in-feriore al valore base del livel-lo di esigenze G del personaledi locomotiva – fissato tuttora

a circa 70 000 franchi. Sicco-me il 1° gennaio lui e altri 43fra colleghe e colleghi sonostati portati al valore base osopra di esso, oggi il suo sala-rio annuo ammonta a 72 604franchi. Con il nuovo CCL2015, infatti, nessun macchi-nista può essere impiegatosotto il valore base (vedi piùin basso). Ciononostante, Ser-tore percepisce sempre quasiun terzo in meno del valoremassimo del livello di esigen-ze G, pari a circa 102 000franchi. «Una differenza cosìgrande è inammissibile», sot-tolinea.«Personalmente, ritengo do-veroso discutere di una diffe-renza superiore a 30 000 fran-chi, soprattutto per unaprofessione in cui sin dal pri-mo giorno si deve lavorare inmodo sicuro e puntuale cometutti gli altri», ha continuatoManfred Haller. Anche se, ov-viamente, a dipendenza deldeposito si guidano tipi più omeno diversi di veicoli motoreo si percorrono tratte più omeno impegnative. «In ognicaso la discussione dovrebbeavvenire nell’ambito del CCL,hanno rilevato sia Mani Hallersia Manuel Avallone, dato chegli avanzamenti sono discipli-nati in modo analogo per tuttele categorie professionali». Inparticolare, i partecipantihanno chiesto di acceleraregli aumenti salariali, un’esi-genza che giunge anche da al-tri gruppi professionali.Per una grande azienda, ac-contentare ciascun collabora-tore, anche in una dimensionestorica, è una vera sfida, ha ri-sposto Mani Haller. Le FFS sisforzano di trattare tutto il lo-ro personale in modo equo.Per questo il capo di ZF si èdetto disposto a valutare que-ste incongruenze insieme conla SEV LPV.

Markus Fischer

Il 29 settembre scorso,la sottofederazione delpersonale di locomotivaLPV ha organizzato aOlten una giornata diformazione sul sistemaretributivo delle FFS.

I salari dei macchinistiSeminario LPV sul sistema retributivo

Page 5: Contatto sev 2015 20

ATTUALITÀ ......

5contatto.sevN. 20/1519.11.2015

E la giornata si è aperta con laproiezione del documentario,corredato da sottotitoli in fran-cese e tedesco e tradotto in si-multanea in italiano.Attraverso le testimonianze ditre coppie di migranti di originiturche e balcaniche, il registadi origini curde illustra i dilem-mi con i quali sono confrontatii migranti di prima generazio-ne, ormai giunti alle soglie del-la pensione. Restare o partire?o un po’ entrambe le cose?Queste tre opzioni sono sin quistate adottate in egual misura,anche se la percentuale di chisceglie di restare in Svizzera èin aumento.Il documentario illustra così iltravaglio di persone, che ormai

non si sentono più parte delpaese in cui sono nate, ma checontinuano a sentirsi stranierein quello in cui vivono. O di al-tre, ancora attaccate alle tradi-zioni e alle abitudini del villag-gio natale, ma i cui figli enipoti sono integrati in Svizze-ra e non hanno più alcun lega-me con il paese di origine. Avolte, i pareri sul come affron-tare la quiescenza divergonopersino all’interno della cop-pia.Al documentario ha fatto se-guito una discussione con il re-gista, moderata dal segretario

sindacale responsabile dellacommissione migrazione ArneHegland, che ha dato l’occasio-ne al regista di dichiararsi «cit-tadino del mondo», a cui pesaperò il fatto di essere ancoraconsiderato uno straniero inSvizzera, dove vive da 28 annie dove ha conseguito anche lacittadinanza.Ha ricordato anche di aver in-contrato in Macedonia, duran-te i lavori di registrazione deldocumentario, un anziano col-laboratore di Lufthansa che, ri-entrato al suo paese, spessosoleva mettersi la sua unifor-

me di lavoro. I suoi compaesa-ni, però, lo guardavano di tra-verso quando metteva questiabiti occidentali. Alla fine, si èarreso ed è ripartito per la Ger-mania.Al regista, qualcuno ha anchechiesto cosa dovrebbe fare ilsindacato per i migranti: «èfondamentale che i migrantipossano avere contatti al difuori della cerchia dei loro con-nazionali e che il datore di la-voro liberi i dipendenti per ap-prendere la lingua locale. Chise la sente e ha ancora l’ener-gia, la sera dopo il lavoro, di

andare a scuola per impararela lingua?» ha ribattuto.A nome di tutti i partecipanti,Arne Hegland ha ringraziatoYusuf Yesilöz per la sua dispo-nibilità con alcuni omaggi a ca-rattere simbolico: il classicocoltellino svizzero, una pennaa sfera per continuare nellascrittura dei suoi romanzi e unformaggio... turco, il Gazi, cheha colpito il regista: «ho vistoche è stato prodotto daun’azienda spagnola».La prossima giornata della mi-grazione si terrà sabato 5 no-vembre 2016.

Vivian Bologna

Il convegno della migra-zione SEV, svoltasi il7 novembre a Olten, havisto la partecipazionedi una buona cinquanti-na di persone. La gior-nata aveva un titoloprovocatorio: «A dire ilvero, volevamo tornareindietro» ispirato daquello del documenta-rio del regista Yusuf Ye-silöz «Eigentlich wolltenwir zurückkehren».

«Volevamo tornare indietro»Convegno della migrazione

Arne Hegland consegna il classico coltellino svizzero a Yusuf Yesilöz.

Dopo un pranzo caratterizzatoda sapori elvetici, turchi ebalcanici, i partecipanti hannodiscusso nell’ambito di cinquegruppi di lavoro la questionedel rientro da cinque punti divista: generazionali, attacca-mento alla patria, motivazione,fattori economici e relazionipolitiche.Chi ha approfondito le differen-ze tra le generazioni, hasottolineato la progressivaperdita della cultura e dellalingua del paese natale, chetende a diventare definitiva allaterza generazione, quando la

prima decide di rientrare nellapatria d’origine. Un rientro chespesso viene vissuto come unamigrazione solitaria.I criteri importanti per la sceltasono spesso politici, a voltetutt’ora gravidi dei problemietnici all’origine della decisionedi partire; i diritti diversi di cui sigode nei due paesi oppureancora la considerazione dellelimitazioni del diritto di scioperoin Svizzera.A pesare in modo particolaresui piatti della bilancia sonoanche i fattori economici: iltenore di vita in Svizzera e

quello possibile nel paesenatale, una volta in pensione.Seguono considerazioni sullaqualità del sistema sanitario, diprevidenza sociale e delleassicurazioni sociali. Considera-zioni pesanti, tanto che i fattorieconomici vanno spesso apesare molto più delle emozio-ni, quando ci si chiede «maposso permettermi di ritornarea casa»?L’ultimo gruppo ha riflettutoalle motivazioni che possonocondizionare la scelta diritornare o di restare. Chiproviene da un paese vicino,

resta più facilmente, perchépuò far visita spesso al suopaese d’origine. La stessa cosavale per chi parla bene la linguadel paese in cui abita. Inoltre,quando si è vissuto per 35 annie più in un paese, si finiscegeneralmente per restarvi.Per contro, aver lasciato lafamiglia nel paese d’originecostituisce naturalmente unforte richiamo.Dopo la votazione del 9 feb-braio 2014, vi era però unadomanda sulla bocca di tutti:«sono ancora benvenuto qui»?

I LAVORI DEL POMERIGGIO

«Fattori economici più importanti delle emozioni»

Il presidente del SEV GiorgioTuti ha colto l’occasione perun’analisi del contestopolitico, sociale e sindacaleattuale: «Il Consiglio degliStati avrebbe approvato unaumento delle redite AVS,dopo 20 anni di stagnazione.Ma questo era prima del18 ottobre, che ha sancito lavittoria della paura e delpopulismo sostenuti dal-l’UDC». Dobbiamo battercicontro questa paura dellostraniero e come sindacato«dobbiamo schierarci inprima linea di questa lottacontro il degrado delleassicurazioni sociali,scendendo nelle strade enelle piazze». Tuti ha con-dannato anche gli attacchialle assicurazioni sociali eai servizi pubblici: «La Postaha annunciato tagli diprestazioni e all’indomanidel 18 ottobre le FFS annun-ciano una profonda ristruttu-razione. Non si tratta dicoincidenze, ma di segnalidi cambiamento, dai qualidobbiamo diffidare».

«DOBBIAMOBATTERCI»

Page 6: Contatto sev 2015 20

......

6contatto.sevN. 20/1519.11.2015

■ Ci sono categorie particolar-mente esposte a questo ge-nere di eventi?

Paul Künzler: Sì, il personaletreno, ma ultimamente anche imacchinisti o il personale dielvetino. Nonostante gli spor-telli di nuovo tipo, l’anno scor-so abbiamo avuto solo due otre episodi di rapina. Invece,per la polizia dei trasporti oil personale di securitrans,l’esposizione a simili eventirientra quasi nei compiti nor-mali di lavoro.

■ Vi occupate anche della po-lizia dei trasporti?

No, ma le discussioni sono incorso. Dal 1. gennaio 2016 cioccuperemo invece di elvetino.Dopo la riorganizzazione nel2013,ci siamo dapprima occu-pati dei macchinisti, esposti aicasi di incidenti con persone, e

a metà anno del personale tre-no, per via dei casi di aggres-sione. Attualmente stiamo im-plementando l’assistenza allamanutenzione dell’infrastruttu-ra, a causa degli infortuni sullavoro. La nostra organizzazio-ne alla centrale è piccola, consolo 4,6 unità, per cui abbiamodovuto procedere per gradi.

■ Ma quanti casi di aggressio-ne dovete assistere all’an-no?

Il nostro principale campo diattività non sono le aggressio-ni, ma gli incidenti. Comunque,a fine ottobre di quest’annoavevamo ricevuto una cinquan-tina di richieste per aggressio-ne.

■ Ma avete idea di quanti casinon vengono annunciati, peresempio perché un agente

treno teme di essere critica-to dal suo superiore, anzi-ché sostenuto?

Penso che si tratti di episodiisolati e credo che veniamo co-munque a conoscenza dei casiveramente gravi, per esempiotramite la polizia dei trasporti.

■ Come funziona l’assistenzadi Care FFS?

Il primo intervento di assisten-za non avviene tramite noi, matramite il superiore, che ha ri-cevuto da noi una formazionepreventiva. Essi sono inoltretenuti a notificare eventi parti-colari suscettibili di generaredisturbi posttraumatici. Traquesti abbiamo le aggressionicon un contatto fisico, anchese questo si è limitato a qual-che spintone. In caso di ag-gressioni verbali, lasciamo in-vece la facoltà al superiore dichiarire, tramite colloqui congli interessati, la necessità diassistenza. Pure le parole pos-sono ferire, tanto più che vi so-no persone che prendono la si-tuazione più a cuore di altre.

■ Quanto dura questa forma-zione preventiva per i supe-riori?

Per un capomacchinista, peresempio, dura un giorno emezzo, mentre per un capo-servizio di vendita da due a treore.

■ Per il management del traffi-co viaggiatori, le minaccesono eventi da annunciare

in ogni caso. Ma che generedi minacce si intendono?

Qui si intendono minacce amano armata, per esempio concoltelli o altro.

■ Come funziona concreta-mente questa prima assi-stenza tramite il superiore?

Loro contattano la persona in-teressata, per telefono o diret-tamente. Per esempio, nel per-sonale treno questa primaassistenza avviene in genereper telefono. Qualora il supe-riore avvertisse che si tratta diun caso grave, può rivolgersi alnostro numero di picchetto.Ciò avviene in media nel 10–15 percento dei casi. Sino alnostro intervento può però tra-scorrere anche oltre un’ora.Se, dopo la prima assistenza,ci viene annunciato il caso, cer-chiamo tra i nostri volontari un«Peer», ossia una persona del-lo stesso settore professionalee il superiore riferisce alla per-sona interessata che sarà con-tattata dal nostro servizio l’in-domani. L’attesa di un giorno èper noi la prassi normale, det-tata dalla constatazione che,molto spesso, subito dopo unevento, le persone si com-portano ancora normalmente.Le conseguenze, per contro,emergono e possono esseremeglio valutate all’indomani,quando si può tener conto an-che di come ha trascorso lanotte, se ha avuto incubi o sesubentra uno stato di depres-sione.

■ E come prende contatto il ola Peer?

Nella grande maggioranza deicasi telefonicamente. Gli inte-ressati hanno evidentementela facoltà di decidere il gradodi assistenza che vogliono ac-cettare. Vi è per esempio chidice: «siete gentili ad aver pen-sato a me, ma sto bene e nonho bisogno di nulla». Anche inquesti casi, tuttavia, concor-diamo un secondo contatto unpaio di giorni dopo, per un’ul-teriore verifica prima di chiude-re il caso. Vi sono altri casi incui l’interessato parla moltissi-mo, in cui si rivela necessarioun secondo colloquio, magaridi persona. Questi primi collo-qui durano sino tre quartid’ora, ma succede che poi lapersona abbia comunque l’im-pressione di non aver ricevutoalcuna assistenza. L’assistenzapuò poi protrarsi per quattro,sei settimane, trascorse lequali viene ricoinvolto il supe-riore, per esempio nel caso incui l’interessato non può piùprestare servizio notturno enecessita di ulteriori terapie.

■ Questi casi vengono ricono-sciuti dalla Suva?

In genere, la Suva assume lespese di simili terapie per imacchinisti dopo incidenti conpersone. Non mi risulta inveceche questa sia la regola neicasi di aggressione nei con-fronti del personale treno. Nelcaso di aggressioni senza viedi fatto, in particolare, la Suva

«Per molti è un segnodi considerazione»

L’assistenza psicologica d’emergenza presso le FFS è affidata a «Peers»

Le FFS hanno istituito nel 2013 un proprio centro di competenza e di servizi per aiuti psicologici d’emer-genza a dipendenti, clienti e parenti in casi di eventi traumatici come incidenti, suicidi o atti di violenza.L’assistenza viene prestata da alcuni professionisti e da circa 350 volontari dipendenti dalle stesse FFS odi altre imprese. Abbiamo discusso dei loro interventi con il caposervizio Paul Künzler.

Fi

Paul Künzler, capo di Care FFS.

Care

FFS

Processo base di assistenza psicologica presso le FFS.

Care

FFS

PF mettere una crocetta inviare al

Infortunio a persone

Deragliamento e incidente con ripercussioni sull'esercizio

Minaccia

Atto di violenza

Altro

Aggressioni verbale contro un membro del personale

�������������������� ��������������������������������������

Collisione con un animale di grossa taglia

Incendio nel treno

Perturbazione al treno, il treno rimane bloccato lungo la tratta:

evacuazione o immobilizzazione del treno per almeno 30 minuti

Annuncio di un evento P-VM

Superiore e [email protected]

Superiore

Data

Ora

Estratto di un modulo di annuncio.

INTERVISTA

...... 7

contatto.sevN. 20/1519.11.2015

respinge simili richieste. Noinon ci occupiamo però di que-sti aspetti, che sono di compe-tenza del management dellasalute.

■ Quindi, Care FFS chiude i ca-si dopo il periodo di assi-stenza successiva.

Si, perché il nostro compito diaiuto psicologico per i casi diemergenza va considerato con-cluso. Se necessario, cerchia-mo una possibilità di terapiaper l’interessato e continuiamoa collaborare con il manage-ment della salute, l’assistenzasociale o le risorse umane.

■ Vi sono però collaboratricie collaboratori che devonosottoporsi ad ulteriori tera-pie?

Si. Per esempio, quando unagente treno subisce un’enne-sima aggressione, possonosorgere complicazioni. Noi ab-biamo ottimi contatti con spe-cialisti in tutta la Svizzera, mal’interessato ha evidentementela facoltà di scegliere un altroterapeuta. Noi ci limitiamo adare qualche raccomandazionee non siamo noi a decidere cir-ca l’abilità al lavoro. Questedecisioni sono di competenzadella diagnostica FFS.

■ Quali sono le conseguenzepiù frequenti di atti di vio-lenza?

In primo luogo, la paura cheabbiano a ripetersi. Sorgonoperò anche altre paure, a volteaccompagnate da sensi di col-pa. Le reazioni individuali pos-sono però essere molto diver-se.

■ Che grado di successo ha lavostra assistenza? Succedespesso che la vittima di attidi violenza non riesca a su-perare il suo trauma e siacostretta a cambiare profes-sione?

Conosco solo pochi casi del ge-nere, in cui oltretutto già inprecedenza la persona interes-sata non era del tutto soddi-sfatta dalla sua professione. Lanostra attività è però iniziatasolo nel 2013 e quindi la no-stra banca dati è limitata.Nemmeno altrove vi sono mol-te indicazioni sul successo del-la psicologia in casi d’emer-genza. È quanto rende difficileper noi giustificare i nostri co-sti. I casi in cui siamo coinvoltiperò aumentano costantemen-te e ciò dimostra che ci stiamoconquistando una certa credi-bilità. Per molti interessati, ilnostro intervento è un segno diconsiderazione e sono solleva-

ti dal poter parlare del proble-ma con altre persone, oltre alloro capo. So che molti farannofatica ad accettarlo, ma è co-munque diverso parlare di si-mili avvenimenti con colleghi,invece che con superiori. An-che per l’assistenza a parenti,il fatto di conoscere molto be-

ne le condizioni di lavoro si ri-vela spesso un vantaggio. Perquesto, sono convinto che lanostra organizzazione con Peervolontari sia ideale per aiutarecolleghe e colleghi a superareun trauma. Inoltre, i casi piùgravi vengono seguiti dalle no-stre specialiste e i nostri spe-cialisti per le emergenze, op-pure vengono da noi dirottatisu specialisti riconosciuti.

■ Avete anche casi di vittimedi atti di violenza che nonvogliono essere assistiti?

Solo circa il 5 percento dei casinon accettano nemmeno ilprimo colloquio telefonico enoi rispettiamo evidentementequesta volontà.

■ Vi sono casi in cui è megliotentar di rimuovere l’aggres-sione, invece di parlarne?

No, la psicologia è molto chia-ra al riguardo, tranne forse casiin cui si continua per anni aparlare dello stesso tema. Visono però terapie in cui si ten-de a parlar di meno, ma a lavo-rare maggiormente con il cor-po, per esempio dipingendo.

■ Come consiglia dicomportarsi in certi frangen-ti, per esempio in caso diclienti molto aggressivi allosportello?

Mantenere la calma. Simili rac-comandazioni sono però piut-tosto di competenza degli spe-cialisti di sicurezza pubblica edi sicurezza sul lavoro e sul te-ma sono in corso delle forma-zioni.

■ Vi rivolgete anche a clientidelle ferrovie?

Non in caso di atti di violenzatra clienti. Succede invece diassisterli in caso di incidenti,in genere in collaborazione conle organizzazioni a luce blu o iCareteams cantonali.

■ Collaborate anche con altreferrovie?

Si, attualmente con FFS CargoInternational, Thurbo, TILO,Zentralbahn e BLS, che perònon fanno tutte capo all’offertacompleta. Con le BLS, peresempio, abbiamo un contrat-to solo per gli eventi maggiori.

Markus Fischer

«È diverso parlare di simili avvenimenti concolleghi, invece che con superiori».

Fi

Paul Künzler: «Molto spesso, subito dopo un evento, le persone si comportano ancora normalmente»

Paul Künzler (55) è cresciutonella regione di Zurigo, dove hasvolto un apprendistato diconduttore, prima di diventarecapotreno per poi nel 2001seguire una formazione divenditore di viaggi. Nel 2005 èdiventato capoteam di operatinga Romanshorn e Rorschach enel 2008 capo del managementdegli eventi a Winterthur. Dal2011 dirige il gruppo Care, doveha costituito l’attuale organizza-zione. Ha due nipoti e abita conla sua compagna a Neuenegg.Hobbys: escursioni, viaggi eallenatore di calcio (ha allenatouna squadra di serie A femmi-nile, in cui hanno giocato le suedue figlie).

BIO

Page 7: Contatto sev 2015 20

......

6contatto.sevN. 20/1519.11.2015

■ Ci sono categorie particolar-mente esposte a questo ge-nere di eventi?

Paul Künzler: Sì, il personaletreno, ma ultimamente anche imacchinisti o il personale dielvetino. Nonostante gli spor-telli di nuovo tipo, l’anno scor-so abbiamo avuto solo due otre episodi di rapina. Invece,per la polizia dei trasporti oil personale di securitrans,l’esposizione a simili eventirientra quasi nei compiti nor-mali di lavoro.

■ Vi occupate anche della po-lizia dei trasporti?

No, ma le discussioni sono incorso. Dal 1. gennaio 2016 cioccuperemo invece di elvetino.Dopo la riorganizzazione nel2013,ci siamo dapprima occu-pati dei macchinisti, esposti aicasi di incidenti con persone, e

a metà anno del personale tre-no, per via dei casi di aggres-sione. Attualmente stiamo im-plementando l’assistenza allamanutenzione dell’infrastruttu-ra, a causa degli infortuni sullavoro. La nostra organizzazio-ne alla centrale è piccola, consolo 4,6 unità, per cui abbiamodovuto procedere per gradi.

■ Ma quanti casi di aggressio-ne dovete assistere all’an-no?

Il nostro principale campo diattività non sono le aggressio-ni, ma gli incidenti. Comunque,a fine ottobre di quest’annoavevamo ricevuto una cinquan-tina di richieste per aggressio-ne.

■ Ma avete idea di quanti casinon vengono annunciati, peresempio perché un agente

treno teme di essere critica-to dal suo superiore, anzi-ché sostenuto?

Penso che si tratti di episodiisolati e credo che veniamo co-munque a conoscenza dei casiveramente gravi, per esempiotramite la polizia dei trasporti.

■ Come funziona l’assistenzadi Care FFS?

Il primo intervento di assisten-za non avviene tramite noi, matramite il superiore, che ha ri-cevuto da noi una formazionepreventiva. Essi sono inoltretenuti a notificare eventi parti-colari suscettibili di generaredisturbi posttraumatici. Traquesti abbiamo le aggressionicon un contatto fisico, anchese questo si è limitato a qual-che spintone. In caso di ag-gressioni verbali, lasciamo in-vece la facoltà al superiore dichiarire, tramite colloqui congli interessati, la necessità diassistenza. Pure le parole pos-sono ferire, tanto più che vi so-no persone che prendono la si-tuazione più a cuore di altre.

■ Quanto dura questa forma-zione preventiva per i supe-riori?

Per un capomacchinista, peresempio, dura un giorno emezzo, mentre per un capo-servizio di vendita da due a treore.

■ Per il management del traffi-co viaggiatori, le minaccesono eventi da annunciare

in ogni caso. Ma che generedi minacce si intendono?

Qui si intendono minacce amano armata, per esempio concoltelli o altro.

■ Come funziona concreta-mente questa prima assi-stenza tramite il superiore?

Loro contattano la persona in-teressata, per telefono o diret-tamente. Per esempio, nel per-sonale treno questa primaassistenza avviene in genereper telefono. Qualora il supe-riore avvertisse che si tratta diun caso grave, può rivolgersi alnostro numero di picchetto.Ciò avviene in media nel 10–15 percento dei casi. Sino alnostro intervento può però tra-scorrere anche oltre un’ora.Se, dopo la prima assistenza,ci viene annunciato il caso, cer-chiamo tra i nostri volontari un«Peer», ossia una persona del-lo stesso settore professionalee il superiore riferisce alla per-sona interessata che sarà con-tattata dal nostro servizio l’in-domani. L’attesa di un giorno èper noi la prassi normale, det-tata dalla constatazione che,molto spesso, subito dopo unevento, le persone si com-portano ancora normalmente.Le conseguenze, per contro,emergono e possono esseremeglio valutate all’indomani,quando si può tener conto an-che di come ha trascorso lanotte, se ha avuto incubi o sesubentra uno stato di depres-sione.

■ E come prende contatto il ola Peer?

Nella grande maggioranza deicasi telefonicamente. Gli inte-ressati hanno evidentementela facoltà di decidere il gradodi assistenza che vogliono ac-cettare. Vi è per esempio chidice: «siete gentili ad aver pen-sato a me, ma sto bene e nonho bisogno di nulla». Anche inquesti casi, tuttavia, concor-diamo un secondo contatto unpaio di giorni dopo, per un’ul-teriore verifica prima di chiude-re il caso. Vi sono altri casi incui l’interessato parla moltissi-mo, in cui si rivela necessarioun secondo colloquio, magaridi persona. Questi primi collo-qui durano sino tre quartid’ora, ma succede che poi lapersona abbia comunque l’im-pressione di non aver ricevutoalcuna assistenza. L’assistenzapuò poi protrarsi per quattro,sei settimane, trascorse lequali viene ricoinvolto il supe-riore, per esempio nel caso incui l’interessato non può piùprestare servizio notturno enecessita di ulteriori terapie.

■ Questi casi vengono ricono-sciuti dalla Suva?

In genere, la Suva assume lespese di simili terapie per imacchinisti dopo incidenti conpersone. Non mi risulta inveceche questa sia la regola neicasi di aggressione nei con-fronti del personale treno. Nelcaso di aggressioni senza viedi fatto, in particolare, la Suva

«Per molti è un segnodi considerazione»

L’assistenza psicologica d’emergenza presso le FFS è affidata a «Peers»

Le FFS hanno istituito nel 2013 un proprio centro di competenza e di servizi per aiuti psicologici d’emer-genza a dipendenti, clienti e parenti in casi di eventi traumatici come incidenti, suicidi o atti di violenza.L’assistenza viene prestata da alcuni professionisti e da circa 350 volontari dipendenti dalle stesse FFS odi altre imprese. Abbiamo discusso dei loro interventi con il caposervizio Paul Künzler.

Fi

Paul Künzler, capo di Care FFS.

Care

FFS

Processo base di assistenza psicologica presso le FFS.

Care

FFS

PF mettere una crocetta inviare al

Infortunio a persone

Deragliamento e incidente con ripercussioni sull'esercizio

Minaccia

Atto di violenza

Altro

Aggressioni verbale contro un membro del personale

�������������������� ��������������������������������������

Collisione con un animale di grossa taglia

Incendio nel treno

Perturbazione al treno, il treno rimane bloccato lungo la tratta:

evacuazione o immobilizzazione del treno per almeno 30 minuti

Annuncio di un evento P-VM

Superiore e [email protected]

Superiore

Data

Ora

Estratto di un modulo di annuncio.

INTERVISTA

...... 7

contatto.sevN. 20/1519.11.2015

respinge simili richieste. Noinon ci occupiamo però di que-sti aspetti, che sono di compe-tenza del management dellasalute.

■ Quindi, Care FFS chiude i ca-si dopo il periodo di assi-stenza successiva.

Si, perché il nostro compito diaiuto psicologico per i casi diemergenza va considerato con-cluso. Se necessario, cerchia-mo una possibilità di terapiaper l’interessato e continuiamoa collaborare con il manage-ment della salute, l’assistenzasociale o le risorse umane.

■ Vi sono però collaboratricie collaboratori che devonosottoporsi ad ulteriori tera-pie?

Si. Per esempio, quando unagente treno subisce un’enne-sima aggressione, possonosorgere complicazioni. Noi ab-biamo ottimi contatti con spe-cialisti in tutta la Svizzera, mal’interessato ha evidentementela facoltà di scegliere un altroterapeuta. Noi ci limitiamo adare qualche raccomandazionee non siamo noi a decidere cir-ca l’abilità al lavoro. Questedecisioni sono di competenzadella diagnostica FFS.

■ Quali sono le conseguenzepiù frequenti di atti di vio-lenza?

In primo luogo, la paura cheabbiano a ripetersi. Sorgonoperò anche altre paure, a volteaccompagnate da sensi di col-pa. Le reazioni individuali pos-sono però essere molto diver-se.

■ Che grado di successo ha lavostra assistenza? Succedespesso che la vittima di attidi violenza non riesca a su-perare il suo trauma e siacostretta a cambiare profes-sione?

Conosco solo pochi casi del ge-nere, in cui oltretutto già inprecedenza la persona interes-sata non era del tutto soddi-sfatta dalla sua professione. Lanostra attività è però iniziatasolo nel 2013 e quindi la no-stra banca dati è limitata.Nemmeno altrove vi sono mol-te indicazioni sul successo del-la psicologia in casi d’emer-genza. È quanto rende difficileper noi giustificare i nostri co-sti. I casi in cui siamo coinvoltiperò aumentano costantemen-te e ciò dimostra che ci stiamoconquistando una certa credi-bilità. Per molti interessati, ilnostro intervento è un segno diconsiderazione e sono solleva-

ti dal poter parlare del proble-ma con altre persone, oltre alloro capo. So che molti farannofatica ad accettarlo, ma è co-munque diverso parlare di si-mili avvenimenti con colleghi,invece che con superiori. An-che per l’assistenza a parenti,il fatto di conoscere molto be-

ne le condizioni di lavoro si ri-vela spesso un vantaggio. Perquesto, sono convinto che lanostra organizzazione con Peervolontari sia ideale per aiutarecolleghe e colleghi a superareun trauma. Inoltre, i casi piùgravi vengono seguiti dalle no-stre specialiste e i nostri spe-cialisti per le emergenze, op-pure vengono da noi dirottatisu specialisti riconosciuti.

■ Avete anche casi di vittimedi atti di violenza che nonvogliono essere assistiti?

Solo circa il 5 percento dei casinon accettano nemmeno ilprimo colloquio telefonico enoi rispettiamo evidentementequesta volontà.

■ Vi sono casi in cui è megliotentar di rimuovere l’aggres-sione, invece di parlarne?

No, la psicologia è molto chia-ra al riguardo, tranne forse casiin cui si continua per anni aparlare dello stesso tema. Visono però terapie in cui si ten-de a parlar di meno, ma a lavo-rare maggiormente con il cor-po, per esempio dipingendo.

■ Come consiglia dicomportarsi in certi frangen-ti, per esempio in caso diclienti molto aggressivi allosportello?

Mantenere la calma. Simili rac-comandazioni sono però piut-tosto di competenza degli spe-cialisti di sicurezza pubblica edi sicurezza sul lavoro e sul te-ma sono in corso delle forma-zioni.

■ Vi rivolgete anche a clientidelle ferrovie?

Non in caso di atti di violenzatra clienti. Succede invece diassisterli in caso di incidenti,in genere in collaborazione conle organizzazioni a luce blu o iCareteams cantonali.

■ Collaborate anche con altreferrovie?

Si, attualmente con FFS CargoInternational, Thurbo, TILO,Zentralbahn e BLS, che perònon fanno tutte capo all’offertacompleta. Con le BLS, peresempio, abbiamo un contrat-to solo per gli eventi maggiori.

Markus Fischer

«È diverso parlare di simili avvenimenti concolleghi, invece che con superiori».

Fi

Paul Künzler: «Molto spesso, subito dopo un evento, le persone si comportano ancora normalmente»

Paul Künzler (55) è cresciutonella regione di Zurigo, dove hasvolto un apprendistato diconduttore, prima di diventarecapotreno per poi nel 2001seguire una formazione divenditore di viaggi. Nel 2005 èdiventato capoteam di operatinga Romanshorn e Rorschach enel 2008 capo del managementdegli eventi a Winterthur. Dal2011 dirige il gruppo Care, doveha costituito l’attuale organizza-zione. Ha due nipoti e abita conla sua compagna a Neuenegg.Hobbys: escursioni, viaggi eallenatore di calcio (ha allenatouna squadra di serie A femmi-nile, in cui hanno giocato le suedue figlie).

BIO

Page 8: Contatto sev 2015 20

......

8contatto.sevN. 20/1519.11.2015

e credenziali dei membridi questo gruppo non sidiscutono, dato che sono

tutti ingegneri specializzati edesperti del ramo, come pure laloro pluriennale esperienza.Tra di loro troviamo per esem-pio il professore emerito delPolitecnico di Zurigo, JostWichser, che aveva contribuitoalla realizzazione del trasbor-do auto del Vereina e RuediSturzenegger, già direttoredell’esercizio FFS. Le conclu-sioni che presentano sonoestremamente chiare: la ferro-via ha capacità più che suffi-cienti ad assorbire tutto il traf-fico leggero e pesante nelperiodo di chiusura della galle-ria autostradale per i lavori dirisanamento, ciò che permette-rebbe di risparmiare 1,8 miliar-di e di terminare i lavori 9 anniprima. Queste conclusioni so-no state presentate in una con-ferenza stampa svoltasi a Ber-na il 3 settembre (vedasi anchecontatto.sev numero 15/15) esono illustrate sul sito www.sa-nierenohneverlieren.ch (risa-namento senza perdite, chepresto dovrebbe essere tradot-to anche in italiano).

Capacità per il trasbordo autopiù che sufficientiL’attuale traffico medio giorna-

L liero di auto attraverso la galle-ria stradale del Gottardo è di15 200 e nei giorni di punta dicirca 23 600 auto nelle due di-rezioni. Dopo il 2020, con legallerie di base del Gottardo edel Ceneri e un treno ogni½ ora, queste cifre sarannocertamente più basse poiché,oltre che più frequenti, i trenisaranno anche più veloci(¾ d’ora in meno tra Zurigo eLugano). Abbiamo già unesempio di questo fenomenoin Vallese con l’apertura dellagalleria di base del Lötsch-

berg. Per assorbire questo traf-fico sarà a disposizione l’attua-le galleria del Gottardo che,dopo l’apertura di quella dibase, sarà utilizzata da un solotreno per direzione ogni ora.Un’offerta di trasbordo autocome al Lötschberg o alla Ve-reina permetterebbe di assor-bire sino a 31 000 auto al gior-no, grazie a treni con unacapacità di 100 auto, circolantisino a ogni 7,5 minuti. Al difuori delle ore di punta, i trenicircoleranno ogni 15 minuti. Sipuò quindi raggiungere la ca-

pacità oraria dell’attuale galle-ria stradale. Le auto verrebbe-ro trasbordate gratuitamente.Occorrerebbero sino a 8 com-posizioni di treni che, dopo ilrisanamento della galleria stra-dale, potranno essere usati,per esempio, sull’asse Lötsch-berg-Sempione, dato che i tre-ni di questa linea dovrannoessere sostituiti nei prossimianni.

2 autostrade viaggiantiper il traffico pesanteNel 2014 abbiamo avuto

1 033 000 mezzi pesanti intransito su strada, di cui quasi800 000 attraverso il Gottardo.Grazie alle nuove tecniche fer-roviarie di sicurezza e di eser-cizio, attraverso la galleria dibase, oltre a due treni viaggia-tori, possono circolare sino a8 treni merci per ogni ora e di-rezione. Nei primi anni, la do-manda non dovrebbe superarei 3–5 treni/ora per direzione,lasciando lo spazio per la pro-posta del gruppo di esperti,che prevede una «autostradaviaggiante breve» con 2 tre-ni/ora per direzione in grado ditrasportare fino a 30 camionciascuno. Questa «autostradaviaggiante breve», tra i dueportali della galleria di base,servirà principalmente al traffi-co interno svizzero. Il prezzo diquesto trasporto dovrebbe es-sere fissato in modo da corri-spondere al risparmio per i ca-mion derivante da non doverpercorrere il tratto di autostra-da di montagna.I vagoni a piano ribassato ne-cessari potranno in seguitoessere usati su altre linee, peresempio sull’asse del Lötsch-berg o in Austria, per sostituireil vecchio materiale rotabile.

continua a pagina 10

La battaglia in vista della votazione del prossimo 28 febbraio sul raddoppio del San Gottardo entra nelvivo. La consigliera federale Doris Leuthard, fautrice della proposta di un secondo tubo, ha ribadito lanecessità di mantenere un collegamento stradale. Un gruppo indipendente di ingegneri e di specialistidel traffico ha per contro dimostrato in uno studio la concretezza e la validità dell’alternativa ferroviaria,che darebbe oltretutto un impulso decisivo al trasferimento del traffico pesante dalla strada alla ferrovia,migliorando così anche la sicurezza su tutto l’asse stradale.

Un eventuale raddoppio del Gottardo potrebbe compromettere la politica di trasferimento

Trasferire e risanareinvece di scavare e tossire

«Con una decisione del popolo svizzero favorevole al raddoppio, continuerebbe in Europa il potenziamentoe la crescita del traffico su strada, con le conseguenze che si possono facilmente immaginare

per le autostrade svizzere e ticinesi»Studio dell’associazione Railvalley

La capacità della ferrovia è più che sufficiente per collegare sud e nord delle Alpi anche durante il risa-namento.

© a

lptra

nsit

Gotth

ard

DOSSIER

...... 9

contatto.sevN. 20/1519.11.2015

© a

lptra

nsit

Gotth

ard

La Svizzera ha investito molto nelle nuove trasversali ferroviarie alpine e deve puntare a sfruttare al meglio questi investimenti (qui lo svincolo a sud di Biasca).

Le due gallerie sono molto si-mili: sono entrate in funzionerispettivamente nel 1979 e nel1980, di 15 500 e di 16 900metri di lunghezza, entrambebidirezionali ed entrambe darisanare.

Procedimenti e costi diversiLe differenze nei due progettidi risanamento sono per con-tro enormi, tanto che i costipreventivati per l’Arlberg sonodi «soli» 160 milioni, a frontedei 750 milioni per la galleriadel Gottardo (ai quali si ag-giungono circa 2 miliardi per ilraddoppio). Secondo Railval-ley, questa differenza derivadal fatto che mentre in Austriaci si accontenta di risanare lestrutture, del tutto adeguate ecorrispondenti agli standard dilegge previsti per le gallerie

esistenti, al Gottardo si puntaad un adeguamento alle dispo-sizioni per le nuove gallerie. Inparticolare, il progetto del Got-tardo prevede di innalzare ilvano di transito da 4,5 a 4,8metri, abbattendo e rifacendocompletamente la volta e la so-letta intermedia. Oltre a ciò, sivuole aumentare dal 2 al 2,5 %la pendenza laterale della stra-da, aumentando il dislivello trail centro e i bordi della stradadi 4 cm, rifacendo quindi com-pletamente il fondo stradale.Infine, verranno allargate da70 cm a 1 metro le banchinelaterali. Il presidente di Railval-ley, Peter Krebser precisa chel’attuale altezza di 4,5 metrinon ha mai causato problemi eche i 30 centimetri supplemen-tari non porterebbero partico-lari benefici alla ventilazione,né permetterebbero di rispet-tare le norme per le nuove gal-lerie, che prevedono comun-que un’altezza di 5,2 metri. Lapendenza del 2,5 % permettedi migliorare l’evacuazionedelle acque in caso di precipi-tazioni abbondanti, che peròsono assenti in galleria e il rap-

porto del Consiglio federalenon giustifica in alcun modol’allargamento delle banchinelaterali. Se la galleria del Got-tardo venisse risanata con lestesse modalità di quella del-l’Arlberg, la maggior parte deilavori potrebbero svolgersi dinotte, mantenendo aperta unacorsia, con traffico alternato etempi di attesa massimi di 30’e con una spesa complessivadell’ordine di 250 milioni. Inquesto modo, verrebbero evi-tati tutti gli inconvenienti diuna chiusura prolungata dellagalleria (ndr: ma è possibileche in questo modo sarebberovenute meno anche le argo-mentazioni principali a sup-porto della necessità di un se-condo tubo).

Raddoppio del Gottardoe politica di trasferimentoParticolarmente significativoanche l’ultimo paragrafo dellostudio, che riproduciamo inte-gralmente: «L’Austria, comela Svizzera, è l’unico paeseeuropeo che si sta impegnan-do attivamente per la politicadi trasferimento dalla strada

alla ferrovia. L’Austria, assie-me all’Italia e grazie ai finan-ziamenti europei, sta co-struendo la galleria ferroviariadi base del Brennero dellalunghezza di 55 km. I lavori,iniziati nel 2007, stanno pro-cedendo secondo programmae dovrebbero terminare nel2025. L’Austria, paese alpinocome la Svizzera, è molto in-teressata e sta investendo pa-recchio sul trasferimento dallastrada alla ferrovia. Nellamaggior parte dei paesi euro-pei, dove vi sono ampie pia-nure ed è meno problematicoampliare le autostrade, il tra-sferimento non ha mai susci-tato un grande entusiasmo.La votazione del popolo sviz-zero sul tema del raddoppiosarà certamente molto segui-ta anche fuori dai confini sviz-zeri. Agli addetti ai lavori, an-che grazie al confronto con ilrisanamento dell’Arlberg, ap-parirebbe chiaramente che larealizzazione di una secondacanna non viene fatta per esi-genze tecniche.Con l’iniziativa delle Alpi laSvizzera si è data una strate-

gia molto chiara: gli investi-menti stradali vanno a miglio-rare il traffico interno svizze-ro, mentre per il traffico ditransito Nord-Sud (passeggerie merci) si punta e si investesulla ferrovia, rendendo nelcontempo obbligatorio il tra-sferimento del trasporto dimerci dalla strada alla ferro-via. Una decisione del popolosvizzero favorevole al raddop-pio, pochi mesi prima dal-l’apertura di Alptransit, sareb-be considerata come il falli-mento totale della politica ditrasferimento.Le conseguenze a livello euro-peo non tarderebbero a pro-dursi. Difficilmente ci sareb-bero nuovi stanziamenti per iltrasferimento. Le nuove tra-sversali ferroviarie alpine diAlptransit e del Brennero ri-marrebbero dei progetti in-completi e inefficienti. Conti-nuerebbe in Europa ilpotenziamento e la crescitadel traffico su strada, con leconseguenze che si possonofacilmente immaginare per leautostrade svizzere e ticine-si». Gi

Uno studio ticinese rileva alcune stranezze del risanamento con raddoppio della galleria autostradale

Gottardo di lussoIn un recente studio,l’associazione Railval-ley ha paragonato i la-vori di risanamento incorso nella galleria del-l’Arlberg e quelli previ-sti al Gottardo.

Page 9: Contatto sev 2015 20

......

8contatto.sevN. 20/1519.11.2015

e credenziali dei membridi questo gruppo non sidiscutono, dato che sono

tutti ingegneri specializzati edesperti del ramo, come pure laloro pluriennale esperienza.Tra di loro troviamo per esem-pio il professore emerito delPolitecnico di Zurigo, JostWichser, che aveva contribuitoalla realizzazione del trasbor-do auto del Vereina e RuediSturzenegger, già direttoredell’esercizio FFS. Le conclu-sioni che presentano sonoestremamente chiare: la ferro-via ha capacità più che suffi-cienti ad assorbire tutto il traf-fico leggero e pesante nelperiodo di chiusura della galle-ria autostradale per i lavori dirisanamento, ciò che permette-rebbe di risparmiare 1,8 miliar-di e di terminare i lavori 9 anniprima. Queste conclusioni so-no state presentate in una con-ferenza stampa svoltasi a Ber-na il 3 settembre (vedasi anchecontatto.sev numero 15/15) esono illustrate sul sito www.sa-nierenohneverlieren.ch (risa-namento senza perdite, chepresto dovrebbe essere tradot-to anche in italiano).

Capacità per il trasbordo autopiù che sufficientiL’attuale traffico medio giorna-

L liero di auto attraverso la galle-ria stradale del Gottardo è di15 200 e nei giorni di punta dicirca 23 600 auto nelle due di-rezioni. Dopo il 2020, con legallerie di base del Gottardo edel Ceneri e un treno ogni½ ora, queste cifre sarannocertamente più basse poiché,oltre che più frequenti, i trenisaranno anche più veloci(¾ d’ora in meno tra Zurigo eLugano). Abbiamo già unesempio di questo fenomenoin Vallese con l’apertura dellagalleria di base del Lötsch-

berg. Per assorbire questo traf-fico sarà a disposizione l’attua-le galleria del Gottardo che,dopo l’apertura di quella dibase, sarà utilizzata da un solotreno per direzione ogni ora.Un’offerta di trasbordo autocome al Lötschberg o alla Ve-reina permetterebbe di assor-bire sino a 31 000 auto al gior-no, grazie a treni con unacapacità di 100 auto, circolantisino a ogni 7,5 minuti. Al difuori delle ore di punta, i trenicircoleranno ogni 15 minuti. Sipuò quindi raggiungere la ca-

pacità oraria dell’attuale galle-ria stradale. Le auto verrebbe-ro trasbordate gratuitamente.Occorrerebbero sino a 8 com-posizioni di treni che, dopo ilrisanamento della galleria stra-dale, potranno essere usati,per esempio, sull’asse Lötsch-berg-Sempione, dato che i tre-ni di questa linea dovrannoessere sostituiti nei prossimianni.

2 autostrade viaggiantiper il traffico pesanteNel 2014 abbiamo avuto

1 033 000 mezzi pesanti intransito su strada, di cui quasi800 000 attraverso il Gottardo.Grazie alle nuove tecniche fer-roviarie di sicurezza e di eser-cizio, attraverso la galleria dibase, oltre a due treni viaggia-tori, possono circolare sino a8 treni merci per ogni ora e di-rezione. Nei primi anni, la do-manda non dovrebbe superarei 3–5 treni/ora per direzione,lasciando lo spazio per la pro-posta del gruppo di esperti,che prevede una «autostradaviaggiante breve» con 2 tre-ni/ora per direzione in grado ditrasportare fino a 30 camionciascuno. Questa «autostradaviaggiante breve», tra i dueportali della galleria di base,servirà principalmente al traffi-co interno svizzero. Il prezzo diquesto trasporto dovrebbe es-sere fissato in modo da corri-spondere al risparmio per i ca-mion derivante da non doverpercorrere il tratto di autostra-da di montagna.I vagoni a piano ribassato ne-cessari potranno in seguitoessere usati su altre linee, peresempio sull’asse del Lötsch-berg o in Austria, per sostituireil vecchio materiale rotabile.

continua a pagina 10

La battaglia in vista della votazione del prossimo 28 febbraio sul raddoppio del San Gottardo entra nelvivo. La consigliera federale Doris Leuthard, fautrice della proposta di un secondo tubo, ha ribadito lanecessità di mantenere un collegamento stradale. Un gruppo indipendente di ingegneri e di specialistidel traffico ha per contro dimostrato in uno studio la concretezza e la validità dell’alternativa ferroviaria,che darebbe oltretutto un impulso decisivo al trasferimento del traffico pesante dalla strada alla ferrovia,migliorando così anche la sicurezza su tutto l’asse stradale.

Un eventuale raddoppio del Gottardo potrebbe compromettere la politica di trasferimento

Trasferire e risanareinvece di scavare e tossire

«Con una decisione del popolo svizzero favorevole al raddoppio, continuerebbe in Europa il potenziamentoe la crescita del traffico su strada, con le conseguenze che si possono facilmente immaginare

per le autostrade svizzere e ticinesi»Studio dell’associazione Railvalley

La capacità della ferrovia è più che sufficiente per collegare sud e nord delle Alpi anche durante il risa-namento.

© a

lptra

nsit

Gotth

ard

DOSSIER

...... 9

contatto.sevN. 20/1519.11.2015

© a

lptra

nsit

Gotth

ard

La Svizzera ha investito molto nelle nuove trasversali ferroviarie alpine e deve puntare a sfruttare al meglio questi investimenti (qui lo svincolo a sud di Biasca).

Le due gallerie sono molto si-mili: sono entrate in funzionerispettivamente nel 1979 e nel1980, di 15 500 e di 16 900metri di lunghezza, entrambebidirezionali ed entrambe darisanare.

Procedimenti e costi diversiLe differenze nei due progettidi risanamento sono per con-tro enormi, tanto che i costipreventivati per l’Arlberg sonodi «soli» 160 milioni, a frontedei 750 milioni per la galleriadel Gottardo (ai quali si ag-giungono circa 2 miliardi per ilraddoppio). Secondo Railval-ley, questa differenza derivadal fatto che mentre in Austriaci si accontenta di risanare lestrutture, del tutto adeguate ecorrispondenti agli standard dilegge previsti per le gallerie

esistenti, al Gottardo si puntaad un adeguamento alle dispo-sizioni per le nuove gallerie. Inparticolare, il progetto del Got-tardo prevede di innalzare ilvano di transito da 4,5 a 4,8metri, abbattendo e rifacendocompletamente la volta e la so-letta intermedia. Oltre a ciò, sivuole aumentare dal 2 al 2,5 %la pendenza laterale della stra-da, aumentando il dislivello trail centro e i bordi della stradadi 4 cm, rifacendo quindi com-pletamente il fondo stradale.Infine, verranno allargate da70 cm a 1 metro le banchinelaterali. Il presidente di Railval-ley, Peter Krebser precisa chel’attuale altezza di 4,5 metrinon ha mai causato problemi eche i 30 centimetri supplemen-tari non porterebbero partico-lari benefici alla ventilazione,né permetterebbero di rispet-tare le norme per le nuove gal-lerie, che prevedono comun-que un’altezza di 5,2 metri. Lapendenza del 2,5 % permettedi migliorare l’evacuazionedelle acque in caso di precipi-tazioni abbondanti, che peròsono assenti in galleria e il rap-

porto del Consiglio federalenon giustifica in alcun modol’allargamento delle banchinelaterali. Se la galleria del Got-tardo venisse risanata con lestesse modalità di quella del-l’Arlberg, la maggior parte deilavori potrebbero svolgersi dinotte, mantenendo aperta unacorsia, con traffico alternato etempi di attesa massimi di 30’e con una spesa complessivadell’ordine di 250 milioni. Inquesto modo, verrebbero evi-tati tutti gli inconvenienti diuna chiusura prolungata dellagalleria (ndr: ma è possibileche in questo modo sarebberovenute meno anche le argo-mentazioni principali a sup-porto della necessità di un se-condo tubo).

Raddoppio del Gottardoe politica di trasferimentoParticolarmente significativoanche l’ultimo paragrafo dellostudio, che riproduciamo inte-gralmente: «L’Austria, comela Svizzera, è l’unico paeseeuropeo che si sta impegnan-do attivamente per la politicadi trasferimento dalla strada

alla ferrovia. L’Austria, assie-me all’Italia e grazie ai finan-ziamenti europei, sta co-struendo la galleria ferroviariadi base del Brennero dellalunghezza di 55 km. I lavori,iniziati nel 2007, stanno pro-cedendo secondo programmae dovrebbero terminare nel2025. L’Austria, paese alpinocome la Svizzera, è molto in-teressata e sta investendo pa-recchio sul trasferimento dallastrada alla ferrovia. Nellamaggior parte dei paesi euro-pei, dove vi sono ampie pia-nure ed è meno problematicoampliare le autostrade, il tra-sferimento non ha mai susci-tato un grande entusiasmo.La votazione del popolo sviz-zero sul tema del raddoppiosarà certamente molto segui-ta anche fuori dai confini sviz-zeri. Agli addetti ai lavori, an-che grazie al confronto con ilrisanamento dell’Arlberg, ap-parirebbe chiaramente che larealizzazione di una secondacanna non viene fatta per esi-genze tecniche.Con l’iniziativa delle Alpi laSvizzera si è data una strate-

gia molto chiara: gli investi-menti stradali vanno a miglio-rare il traffico interno svizze-ro, mentre per il traffico ditransito Nord-Sud (passeggerie merci) si punta e si investesulla ferrovia, rendendo nelcontempo obbligatorio il tra-sferimento del trasporto dimerci dalla strada alla ferro-via. Una decisione del popolosvizzero favorevole al raddop-pio, pochi mesi prima dal-l’apertura di Alptransit, sareb-be considerata come il falli-mento totale della politica ditrasferimento.Le conseguenze a livello euro-peo non tarderebbero a pro-dursi. Difficilmente ci sareb-bero nuovi stanziamenti per iltrasferimento. Le nuove tra-sversali ferroviarie alpine diAlptransit e del Brennero ri-marrebbero dei progetti in-completi e inefficienti. Conti-nuerebbe in Europa ilpotenziamento e la crescitadel traffico su strada, con leconseguenze che si possonofacilmente immaginare per leautostrade svizzere e ticine-si». Gi

Uno studio ticinese rileva alcune stranezze del risanamento con raddoppio della galleria autostradale

Gottardo di lussoIn un recente studio,l’associazione Railval-ley ha paragonato i la-vori di risanamento incorso nella galleria del-l’Arlberg e quelli previ-sti al Gottardo.

Page 10: Contatto sev 2015 20

......

10 DOSSIERcontatto.sevN. 20/1519.11.2015

Uno degli aspetti più controversidel progetto di raddoppio dellagalleria autostradale delGottardo riguarda il rispetto deilimiti di capacità previsti dallacostituzione federale.L’articolo 84.3 recita: «Lacapacità delle strade di transitonella regione alpina non puòessere aumentata».Per rispettare questo articolo,introdotto nel 1994 dal SIpopolare all’Iniziativa delle Alpi,il progetto prevede l’espediente,una volta completato il raddop-pio, di limitare a due le corsie dicircolazione nelle due canne,utilizzando le altre due qualicorsie di emergenza.Si potrebbe discutere se anchein questo modo non vengainfranto il principio dell’articolocitato, anche solo dalla maggiorscorrevolezza offerta dallecorsie d’emergenza.Il pericolo maggiore è tuttaviaun altro: il vincolo costituzionalepotrebbe essere tolto con lostesso sistema con il quale èstato introdotto, ossia tramiteun’iniziativa popolare.La grossa incongruenza è che lastessa verrebbe favorita dallecircostanze deliberatamenteintrodotte da autorità politicheda sempre restie ad accettarel’esigenza di proteggere l’arcoalpino dalle conseguenze deltraffico di transito e quindi ditrasferire il traffico dalla stradaalla ferrovia.

È per lo meno strano che piùnessun deputato a quellecamere che, nel 2004, si eranoespresse a maggioranza afavore di «Avanti» e delraddoppio integrale del Gottar-do, ripresenti questa variante.Evidentemente, si preferisceriporre la questione dopo avermesso la popolazione davanti alfatto compiuto e aver speso isoldi dei contribuenti.Oltretutto, a quel momento, ladomanda sarà: «siete propriocosì coerenti (= ostinati) da nonvoler utilizzare le strutture chepure abbiamo messo a disposi-zione?», possibilmente enfatiz-zata da quotidiani annunci dicolonne ai portali drammatizzatiad arte, come diversi mediahanno riferito essere giàsuccesso la scorsa estate.In questi termini, non è difficileprofetizzare l’esito dellavicenda, nonostante le rassicu-razioni del governo, che ormaisembrano non convincere piùnemmeno il partito di DorisLeuthard: dopo il sindaco diMendrisio Carlo Croci (vedicontatto.sev numero 17) ancheil PPD del canton Uri, maggiorpartito cantonale, ha respinto anetta maggioranza (2/3 deivotanti) e per queste considera-zioni l’ipotesi del raddoppio.

È quanto anche il SEV racco-manda di fare.

Pietro Gianolli

COMMENTOI limiti di capacità della strada del Gottardo

Il SEV si è decisamenteschierato contro il raddoppio delGottardo, affiancando diverseassociazioni. Chi è interessatoal tema, oltre a seguirlo suimedia, può approfondire leproprie conoscenze su diversisiti internet, ai quali abbiamofatto riferimento anche perl’elaborazione di queste pagine.

Ci permettiamo di segnalarvenealcuni, oltre evidentemente ilnostro www.sev-online.ch,senza pretesa alcuna di essereesaustivi:

www.sud-nord.chwww.noalraddoppio.chwww.iniziativa_delle_alpi.chwww.sanierenohneverlieren.chwww.railvalley.orgwww.ata.ch

Avremo l’occasione di tornarepuntualmente sull’argomento invotazione il prossimo 28 feb-braio, ma nel frattempo il SEVraccomanda ancora una volta direspingere la proposta dirisanamento come presenta-ta. SEV

PER SAPERNE DI PIÙ

Segue da pagina 8

Per il traffico di transito, vieneproposta una «autostradaviaggiante lunga» con 1 tre-no/ora per direzione tra Basi-lea e la zona di Chiasso, resapossibile dal corridoio di 4metri sull’asse del Gottardo,che avrà eliminato i limiti peril trasporto di camion. Questa«autostrada viaggiante lun-ga» potrà rimanere in funzio-ne anche dopo i lavori di risa-namento e potrà coprire i suoicosti grazie ai sussidi dellaConfederazione a favore del«traffico combinato».Con quest’offerta, in funzioneper 17 ore ogni giorno lavora-tivo, si potrebbero trasportarefino a 3300 camion. Il sabato,circolerebbe almeno un trenodell’«autostrada viaggiantebreve» ogni ora.In totale, avremmo quindicapacità di trasporto per818 040 autocarri all’anno.

Infrastrutture sostenibiliLo studio rivede la necessitàdi infrastrutture: per il tra-sbordo di auto si potrà far ca-po alle stazione di carico/sca-rico a Göschenen e Airolo,ristrutturandole in modo daavere una rampa abbastanzalarga con un binario di cari-co/scarico su entrambi i lati.Per consentire una cadenzaelevata di circolazione, il cari-co e lo scarico potranno avve-nire contemporaneamente siaad una estremità che a metàtreno.Per l’autostrada viaggiantebreve si dovranno creare lestazioni di carico/scarico aRynächt e a Biasca, collegatedirettamente sia all’autostra-da che alla ferrovia. Le stazio-ni saranno semplici da attua-re, perché i treni sarannocaricati e scaricati a ciascunaestremità del treno.Per l’autostrada viaggiantelunga invece, si dovrebberocreare infrastrutture di cari-co/scarico nei fasci di binariesistenti e non più utilizzatidelle aree di stazione di Basi-lea e Chiasso.

Costi e tempiL’alternativa presentata dallostudio costerebbe solo 1 mi-liardo, contro i 2,8 necessariper il risanamento con rad-doppio della galleria auto-stradale. L’esame dei costi è

basato sullo studio della Con-federazione del 2011, riducen-do le spese d’esercizio, par-tendo dal presupposto che ivagoni per il trasbordo delleauto e degli autocarri posso-no essere usati anche dopo ilrisanamento. Le FFS dispon-gono inoltre di un gran nume-ro di locomotive che possonoessere preparate allo scopo eche verrebbero altrimenti riti-rate dalla circolazione tra il2020 e il 2025.L’alternativa ferroviaria per-metterebbe di concludere i la-vori di risanamento 10 anniprima e di rinunciare al risa-namento d’urgenza che, oltreal costo di 115 mio CHF, deter-minerebbe la chiusura dellagalleria per 150 giorni già pri-ma dell’inizio lavori, offrendoquali uniche alternative le de-viazioni sul San Bernardino osul passo del Gottardo.

Sicurezza su stradaLo studio esprime anche al-cune considerazioni sulla si-curezza della circolazionestradale, che i fautori del rad-doppio menzionano spessocome argomento principale infavore della loro tesi. Gliesperti osservano come moltoprobabilmente, tra 10-15 anni,alla conclusione dei lavori dirisanamento della galleria au-tostradale del Gottardo, lecondizioni di sicurezza dellacircolazione in una galleriabidirezionale saranno moltodiverse: i dispositivi di assi-stenza alla guida, per il man-tenimento della corsia e il ri-spetto della distanza dalveicolo che precede ecc. sa-ranno molto diffusi. Il legisla-tore avrà quindi la possibilitàdi intervenire, negando a vei-coli sprovvisti di questi dispo-sitivi l’accesso alla galleria.Il secondo tubo permettereb-be di migliorare la sicurezzasolo se verranno mantenuti idispositivi attuali, come il do-saggio che limita la capacità ei limiti di velocità. L’abbando-no del sistema di dosaggioche limita la capacità, peresempio, porterebbe più traf-fico attraverso la galleria, in-crementando il rischio di tam-ponamenti.In caso di lavori di manuten-zione o di incidenti, il fatto didover ricorrere provvisoria-mente al traffico bidirezionalein un solo tubo comportereb-

be poi senz’altro pericoli mol-to maggiori, in quanto questasituazione risulterebbe, con-trariamente ad oggi, del tuttoinaspettata.

Riconoscimenti a questo studioLa presentazione dello studioha suscitato vivo interesse inSvizzera, non da ultimo perl’autorevolezza del gruppoche l’ha elaborato. Persino la«Neue Zürcher Zeitung», cer-tamente organo non sospetta-bile di far parte del fronterosso-verde, vi ha dedicatoampio spazio, definendola«una valida alternativa».L’idea viene anche ripresa daun filmino realizzato per con-to dei contrari al raddoppio epubblicato sulla rete.Il film, consultabile sulla mag-gior parte dei siti indicati quisotto, conclude con un’impor-tante indicazione supplemen-tare per quanto riguarda lasicurezza: la rinuncia al se-condo tubo permetterebbe diaffrontare in tempi molto piùceleri il risanamento della gal-leria esistente, ossia subitodopo l’apertura della galleriadi base del Ceneri e del corri-doio da 4 metri, nel 2020. Lagalleria risanata potrebbe es-sere dotata di guardrail cen-trali a scomparsa, in grado didare un altro decisivo contri-buto alla sicurezza della circo-lazione, 10 anni prima cheaspettando il secondo tubo.

Pietro Gianolli

Page 11: Contatto sev 2015 20

POLITICA ......

11contatto.sevN. 20/1519.11.2015

Dall’approvazione dell’iniziati-va «Contro l’immigrazione dimassa», gli ambienti economi-ci si rendono conto – lenta-mente – che occorre agire. Og-gi le donne che beneficiano diuna formazione costata caro,non dovrebbero più sprecareloro abilità «a casa», ma toglie-re dalle secche la nave del-l’economia arenata per man-canza di manodopera specia-lizzata. Intanto però si procedeper non spendere troppo.In verità per quanto riguarda laconciliazione tra famiglia eprofessione, è necessario uncambiamento radicale di men-talità. La famiglia non è unaquestione privata, i compiti diassistenza e di cura («cure»)sono un importante fattoreeconomico e le autorità pubbli-che hanno una precisa respon-sabilità. Tanto per cominciarenel favorire una migliore ripar-tizione del lavoro retribuito enon retribuito tra donne e uo-mini. Il modello neoconserva-tore «lui a tempo pieno, lei atempo parziale» – una partico-larità svizzera così tenace –soffoca in un vicolo cieco. Im-plica non solo la dipendenza fi-nanziaria delle donne, ma sca-rica sulle spalle dei soli uominiil peso della responsabilitàprincipale del ruolo di «capofa-miglia». Ed è scandaloso chequesto modello venga promos-so con insistenza attraverso ta-riffe degli asili nido e pratiche

fiscali che penalizzano l’au-mento dei tassi di occupazionedelle donne, assorbendo in unbatter d’occhio il salario sup-plementare ottenuto lavorandodi più.

Valutare i compitidi assistenza e di curaLa società deve darsi una mos-sa una volta per tutte. Il lavororetribuito e non retribuito delledonne devono essere valoriz-zati. Fintanto che l’assenza diun salario femminile incideràmeno sul bilancio familiare ri-spetto all’assenza di stipendiomaschile, le donne «sceglie-ranno» il lavoro non retribuito.E fintanto che i compiti di curae di assistenza non riceveran-no il riconoscimento socialeche meritano, saranno poco at-traenti per gli uomini, soprat-tutto se non si tratta più di cu-rare i bambini, ma garantire lapresa a carico dei familiari incaso di cure.Nonostante gli ostacoli esi-stenti, l’integrazione delle don-ne nel mondo del lavoro pro-fessionale si è sviluppato. Nelfrattempo, gli uomini riduconolentamente il loro carico di la-voro. Una nuova ripartizionedel lavoro non retribuito tradonne e uomini, tuttavia, nonsi è ancora verificato. Sonopiuttosto altre donne a ripren-dere le attività di assistenza ecura. Molte migranti vengonoinfatti nel nostro paese senzale loro famiglie allo scopo diprendersi cura – in condizioniprecari – delle persone dipen-denti dalle cure. Il destino dibadante è tutt’altro che roseo.

I poteri pubblici si assumanole loro responsabilitàLa Svizzera deve risolvere dasola i propri problemi di conci-liazione tra famiglia e profes-sione e non sulle spalle di don-ne provenienti da altri paesi.Gli aiuti finanziari supplemen-tari concessi per la custodiaextra-familiare dei bambini –che la Confederazione ha ap-pena deciso – sono un passonella giusta direzione. Ma que-sto è solo l’inizio. L’assistenzaall’infanzia deve essere un ser-vizio pubblico, esattamente co-me la formazione. Come conce-pire che accanto alle scuolegratuite, vi sono strutture diaccoglienza extra scolasticheed extrafamiliari così costose?Abbiamo bisogno che i governiforniscano i fondi necessariper garantire un’offerta di for-mazione e di assistenza all’in-fanzia completa, adatta alleesigenze, di alta qualità e alla

portata di tutti. Lo Stato deveanche assumersi la responsabi-lità per la cura delle personeanziane o delle persone dipen-denti da cure. Affidando talicompiti a privati – come è suc-cesso con il nuovo finanziamen-to dell’assistenza sanitaria – èchiaramente la soluzione sba-gliata. Occorre, invece, che leautorità pubbliche forniscanorisorse sufficienti affinché lepersone dipendenti da curesiano prese a carico da perso-nale formato che può lavorarein buone condizioni. Tutto ciòaffinché le famiglie non debba-no più – per mancanza di mez-zi – ripiegare su soluzioni permetà legali e per metà precariesfruttando i/le migranti.

Prendiamo il toro per le cornaSono pure necessarie condizio-ni di lavoro e orari che consen-tano alle donne e agli uominidi conciliare famiglia e profes-

sione in un quadro sociale ga-rantito. L’Unione sindacalesvizzera e la Commissionedonne dell’USS sono pronti asviluppare tali soluzioni perraggiungere una parità di ge-nere vera e propria, regolandosituazioni esistenti e lottandoaffinché diventino una realtà.

Regula Bühlmann/frgsegretaria centrale USS

L’Unione sindacale sviz-zera chiede da tempoche si passi dalle pro-messe ai fatti.

Con il passo della lumacaConciliare famiglia e lavoro: è necessario un radicale cambiamento di mentalità

arch

ivio

Regula Bühlmann, responsabile delle pari opportunità per l’USS

UNITI SIAMO SEMPRE PIÙ FORTI

Convinci colleghe e colleghi ad aderire al SEV e vinci nuovi premi attraenti!

Page 12: Contatto sev 2015 20

........

12 SERVIZIOcontatto.sevN. 20/1519.11.2015

------------------

------------------------------------

------------------

Ristorante Egghölzli, Berna

Info e iscrizione: vpt-online.ch o mail:[email protected]

Giornata di scambio di informazionisul reclutamento, 19 gennaio 2016

§Un oggetto può essereutilizzato in più modi,ma in genere è statoconcepito per uno sco-po specifico.

Colpi di diritto

Per esempio, un cacciaviteserve in primo luogo perstringere o allentare le viti,ma può essere utilizzato an-che come leva per aprireuna lattina di vernice o pergrattare residui di colla opersino per ammazzare unapersona. L’uso proprio di unoggetto deve quindi esseredefinito.

Rimettersi alle istruzioniper l’usoIn linea di principio, gli og-getti utilizzati correttamentenon dovrebbero procuraredanni. Per questo, macchi-nari e apparecchi dovrebbe-ro essere usati secondo leistruzioni. L’impiego corret-to di oggetti di uso quotidia-no dovrebbe risultare evi-dente oppure derivare dal-l’esperienza di vita. In que-

Uso improprioDobbiamo essere consapevoli dell’uso corretto degli oggetti e degli strumenti affidatici

sti casi, quando intervieneun danno, il produttore si ap-pella all’uso improprio per ri-fiutare ogni responsabilità.

Sabbia negli ingranaggiL’uso corretto di un oggettoimplica quindi diritti e dove-ri, dato che laddove vienemeno possono insorgeredanni. Per danno si intendecomunemente una modificaad un oggetto che ne com-promette in modo sensibileil valore o la sua efficacia.Esso può intervenire anchequando viene compromessala capacità di diverse partidi un meccanismo di opera-re normalmente, per esem-pio smontando un orologio,oppure ancora aggiungendosostanze estranee non indi-cate, come sabbia negli in-granaggi.Fintanto che noi utilizziamogli oggetti secondo le indi-cazioni del produttore, nondovrebbe succedere nulla.In caso contrario, può insor-gere un danno. La scusa cheera più semplice agire come

abbiamo fatto, oppure chel’oggetto avrebbe dovutosopportare il nostro uso,non regge e non ci eviterà ditrovarci confrontati con ri-chieste di risarcimento. Sel’oggetto ci appartiene, nonci resta altro che semplice-mente tenerci il danno, mase questo appartiene ad al-tri possiamo appunto trovar-ci confrontati a richieste dirisarcimento.

Intenzionalità o negligenzaNella nostra vita professio-nale, siamo confrontati condiversi oggetti e materialiche non ci appartengono.Essi sono in genere di pro-prietà del datore di lavoro esiamo tenuti a farne un usoscrupoloso, in modo da evi-tare danni. Quando questoavviene, si pone la questio-ne se è stato procurato in-tenzionalmente o a seguitodi negligenza. Un altro fatto-re da considerare è se sia-mo o meno attivi in una pro-fessione esposta a rischi.

Attività a rischioÈ intenzionale il danno pro-vocato deliberatamente. Vi èinvece negligenza quandoabbiamo agito involontaria-mente in un modo, quandoavremmo dovuto sapere cheera più opportuno agire inun altro. La negligenza vie-ne declinata in tre gradi: lie-ve, media o grave, che devo-no essere puntualmente de-finiti.Infine, occorre considerare

che vi sono attività maggior-mente esposte a rischi di al-tre (per esempio, un came-riere al rischio di romperestoviglie).Senza voler porre limiti allacreatività, dovrebbe ormaiessere noto a tutti che nonsi dovrebbe asciugare il cri-ceto nel microonde, mentreè possibile servire una gri-glia da cucina per scaldarele vivande.Quando però gli oggetti nonci appartengono dovremofar uso di maggiore pruden-za, rispettivamente di unapiù grande attenzione al-l’uso proprio di questi og-getti, per evitare di trovarciconfrontati a richieste di ri-sarcimento.

Nei CCL FFS e FFS Cargo, laquestione è regolata dagliarticoli 42 «responsabilità perdanni» e «partecipazione allespese». La definizione del gradodi negligenza è tuttavia dicarattere giuridico e non puòessere fatta a cura del superio-re.In caso di controversia, vi èquindi la possibilità di richiederealle FFS una decisione formalein merito all’ammontare deldanno, rispettivamente al gradodi responsabilità.

CCL FFS

Page 13: Contatto sev 2015 20

AGENDA ......

13contatto.sevN. 20/1519.11.2015

Il comitato centrale VPT e il segretariato SEV invitano i mem-bri attivi e i pensionati delle sezioni VPT del Ticino alla tradi-zionale giornata che avrà luogo il 28 novembre a Bellinzo-na. Quest’anno il tema di riflessione sarà comune in tutta laSvizzera; si tratta delle aggressioni, una realtà con la qualeil personale dei trasporti pubblici è spesso confrontato.L’articolo 59 della Legge federale sul trasporto dei viaggia-tori prevede che i reati (ingiurie, minacce e vie di fatto) com-messi nei confronti del personale conducente, sono perse-guiti d’ufficio dalla polizia. Per il perseguimento d’ufficiol’autorità competente deve comunque esserne a conoscen-za, pertanto occorre sempre annunciare l’accaduto. Un argomento molto importante e di attualità.

■ Svolgimento della giornata:

09.30: Accoglienza con caffè e croissant10.00: benvenuto da parte del presidente della VPT Sottoceneri Peter Bernet e del presidentecentrale Gilbert d’Alessandro10.10: inizio tavola rotonda sul tema delle aggressioni con ospiti e testimonianze. Brevediscussione12.00: aperitivo e pranzo in comune.

■ Termine di iscrizionePer questioni organizzative vi preghiamo di inoltrare le iscrizioni entro il 20 novembre a:

Peter Bernet, Strada da Forno 2, 6967 DinoSabetti Andrea presso la ferrovia CentovalliFrusetta Fabrizio, autolinee FART LocarnoSegretariato SEV, c.p. 1469, 6501 Bellinzona, tel. 091 825 01 15

Tagliando di iscrizione (p.f. compilare in stampatello)

Nome:……...............................................................................................

Cognome:…………………………....................................................................

Impiegato presso:...................................................................................

Telefono:……….........................................................................................

Firma:…………………………………………………..................................................

■ Per chi viene in trenoTreni per Bellinzona con arrivo alle 09.26; da Chiasso: 08.28; da Mendrisio: 08.36da Lugano: 08.46; da Rivera: 09.12; da Giubiasco: 09.23, da Locarno: 09.04 (arrivo 09.29)

Giornata cantonale delle ITCBellinzona, 28 novembreAggressioni sotto la lente

contatto.sev è il giornale del sindacato del personale deitrasporti SEV. Pubblicazione quindicinale.

Editore: SEV, www.sev-online.ch.

Redazione: Peter Moor (caporedattore), Peter Anliker,Vivian Bologna, Beatrice Fankhauser, Markus Fischer,Françoise Gehring, Pietro Gianolli, Anita Merz, PatriziaPellandini Minotti, Henriette Schaffter.

Indirizzo della redazione: contatto.sev, CP, 6501Bellinzona, e-mail: [email protected], telefono 091825 01 15, fax 091 826 19 45.Tiratura: edizione italiana: 3609 copie; totale: 43 612;certificata il 14.11.2014.

Abbonamenti e cambiamenti di indirizzo: SEV, divisioneamministrativa, casella postale, 3000 Berna 6, e-mail:

[email protected], tel. 031 357 57 57, fax 031 357 57 58.Abbonamento annuale per i non affiliati: 40 franchi.

Pubblicità: Zürichsee Werbe AG, Seestrasse 86, 8712Stäfa, tel. 044 928 56 11, fax 044 928 56 00, e-mail:[email protected], www.zs-werbeag.ch.

Prestampa: AZ Medien, Aarau, www.azmedien.ch.

Stampa: Mittelland Zeitungsdruck AG, Neumattstrasse 1,5001 Aarau, www.mittellandzeitungsdruck.ch (azienda delgruppo AZ Medien AG).ISSN 1662-8470

Prossima edizione: 3 dicembre 2015. Chiusuraredazionale: giovedì 26 novembre, ore 10.

IMPRESSUM

Lo scorso 6 novembre il Marocco ha festeggiato il40esimo anniversario della «Gloriosa Marcia Ver-de», come viene definita dalla stampa ufficiale ma-rocchina. Quel giorno del 1975, 300 000marocchini, uomini e donne, penetrarono nel Sa-hara occidentale, fino ad allora colonia spagnola,rivendicandone la proprietà, anche se la Corte in-ternazionale dell’Aja si era pronunciata per l’auto-determinazione della popolazione indigena, isaharawi. Quest’ultimi, per niente disposti ad ac-cettare una nuova dominazione, dopo quella spa-gnola, ricorsero alle armi. Il Marocco inviò alloral’esercito e fu guerra.Per i rifugiati saharawi che da quarant’anni vivonoin esilio nel deserto algerino l’anniversario è statoancora più triste. Violentissime piogge hanno de-vastato i miseri campi, uccidendo umani e bestia-me, distruggendo tende e case di sabbia e terra.Oltre 20 000 persone sono rimaste senza niente.Scarsi anche gli aiuti per un popolo, per dirla conlo scrittore Edoardo Galeano, «spogliato – dellapropria terra e dei propri diritti (…) e vittima del-l’impotenza delle Nazioni Unite».Perché sono ben 24 anni che il popolo saharawiaspetta la tenuta del referendum sull’autodetermi-nazione, come pattuito con la stipulazione degliaccordi di pace firmati, con la mediazione interna-zionale, nel 1991. Un referendum che in realtà ilMarocco non vuole e a cui si oppone strenuamen-te. Innumerevoli le prese di posizione al Palazzo divetro a favore dei diritti del popolo saharawi, ma làa New York, i Paesi, i popoli deboli possono soloriscuotere appoggi simbolici, perché poi, in so-stanza ben scarse sono le loro possibilità di far va-lere in concreto i loro diritti. Basti pensare al soloproblema palestinese: innumerevoli sono le risolu-zioni, le prese di posizione, le votazioni a favoredei diritti dei palestinesi e di condanna per l’ope-rato di Israele, che invece continua a violare la car-ta dell’ONU impunemente.Così il Marocco appare determinato a proseguirenell’occupazione dell’ex-Sahara spagnolo e a ne-gare la tenuta del referendum sull’autodetermina-zione, in questo appoggiato dai partner europei eUSA. Il perché è presto detto. Dalla fine degli anniOttanta, il governo di Rabat si è affrettato a stipu-lare contratti per lo sfruttamento delle ricchezzedel Sahara Occidentale a compagnie occidentali.E si parla, in particolare, delle maggiori riserve difosfati al mondo e delle zone di pesca fra le più im-portanti del pianeta. Senza ignorare gas e petrolio.C’è ancora qualcuno pronto a puntare sull’afferma-zione dei diritti dei saharawi?Però il dovere di sostenerli nella loro lotta , questosì, c’è.

DI GADDO MELANI

DENTRO LA CRONACA

24 anni di promesse

Page 14: Contatto sev 2015 20

........

14 AGENDAcontatto.sevN. 20/1519.11.2015

Quest’anno il nostro ritrovo si terrà presso la sala Mimosa del-la Residenza al Parco a Locarno-Muralto, a partire dalle ore19.00, con il seguente ordine del giorno:1. apertura e saluto del presidente Alessandro Mutti2. elezione del presidente del giorno e di 2 scrutatori3. relazione del presidente4. relazione finanziaria del cassiere Andrea Sabetti, con rap-porto dei revisori e approvazione dei conti per l’anno 20145. relazione del segretario sindacale Angelo Stroppini6. eventuali

Al termine è prevista la cena «natalizia» alle ore 20.00, prece-duta dall’aperitivo. La cena è aperta a tutti gli impiegatiFART/NLM. Per i membri del sindacato è richiesta una parteci-pazione di CHF 20.00, per i non affiliati è di CHF 58.00. Menu:risotto allo champagne, arrosto di vitello con patate al rosma-rino e verdurine del piano di Magadino, mousse al cioccolatosu composta di arancia, caffè e biscottini. Merlot del Ticinorosso Runchet (1 bottiglia ogni 4 persone), acqua gassata enaturale a volontà. Vi attendiamo numerosi!

Iscrizione entro l’11 dicembre tramite SMS a: Andrea Sabetti,telefono 076 464 80 00.

Assemblea sezionaleordinaria, 14 dicembre,Locarno-Muralto

■ VPT Locarno

La tradizionale festa natalizia per la sezione Oberwallis avràluogo presso la sala del ristorante River Side a Briga-Glis. Vidaremo il benvenuto a partire dalle ore 11.30 per poi prose-guire con il pranzo. Verranno consegnati i distintivi SEV argen-tati e dorati per i 25 e 40 di appartenenza al SEV. Un omaggiosarà consegnato pure a chi è affiliato al SEV da 40, 50 e 70 an-ni. Questi fedeli membri verranno invitati personalmente. Viattendono pure la tombola e il vin brûlé. Sono cordialmenteinvitati anche le vostre e i vostri compagni di vita. La cassasezionale prenderà a carico parte delle spese e il costo perpersona sarà di franchi 30.00.Iscrizione entro l’11 dicembre a: Walter Schmid con il formu-lario che avete ricevuto o per telefono allo 027 923 54 31,079 872 38 37 o e-mail: [email protected]: www.sev-pv.ch/wallis-valais.

Il pranzo natalizio per la sezione Unterwallis avrà luogomercoledì 9 dicembre a partire dalle ore 11.30 a Martigny.

15 dicembre a Briga-Glis■ PV Vallese – festa natalizia

------------------

------------------------------------

------------------

Sezione PV Ticino e Moesano – ferrovieri pensionati

Pranzo di Natale – mercoledì 9 dicembre 2015Centro Manifestazioni Mercato Coperto di MendrisioDopo le castagnate, ecco un cordiale invito rivolto a tutte e a tutti voi:il pranzo di Natale presso il Centro Manifestazioni Mercato Coperto diMendrisio. È questa infatti l’occasione più propizia per ritrovare colleghivecchi e nuovi, scambiarsi gli auguri, non solo di Natale, ma anche quelliper il Nuovo Anno. Anche quest’anno vogliamo garantirvi un’accoglienzacalorosa in un ambiente adatto alla circostanza ed offrirvi un allettantemenu. Desideriamo che sia un giorno di festa, d’incontri, d’amicizia edivertimento; perciò a rallegrare il passare delle ore avremo un accompa-gnamento musicale ed una ricca lotteria.Il ritrovo è fissato a partire dalle ore 11.00 e poco più tardi sarà servito unricco aperitivo, quindi, dopo i saluti del presidente sezionale Eligio Zap-pa, ci si potrà mettere a tavola per gustare il menu qui elencato: l’antipa-sto: con il cotechino nostrano in crosta di sfoglia e spinaci, con lenticchiedi Castelluccio alla moda del Cercera; il bis di pasta: sedanini al ragù dicinghiale e tortelloni di magro burro e salvia; spezzatino di vitello aifunghi porcini e crostoncino di polenta con carote e piselli al burro; seguepanettone classico farcito con gelato alla panna e coulis ai frutti di bosco.Caffè. Se qualcuno avesse problemi alimentari (ad es. celiachia), ne diatempestiva comunicazione al momento dell’iscrizione.Il prezzo del pranzo, tutto compreso, è di CHF 40.00 a persona. Bevande:Merlot del Ticino da 7,5 dl e acqua minerale.

Treni consigliatida Airolo 8.59 – Faido 9.17 – Biasca 9.37 – Bellinzona arr. 9.53 – Cam-biare treno Bellinzona pt. 10.03 (ferma in tutte le stazioni) Giubiasco10.06 – Rivera 10.15 – Taverne 10.25 – Lamone 10.27 – Lugano 10.34 –Melide 10.41 – Maroggia 10.44 – Capolago 10.48 – Arrivo Mendrisio10.54.Da Locarno 9.34 – Cadenazzo 9.50 – Giubiasco arr. 9.57 cambiare trenoGiubiasco pt. 10.06 – arrivo Mendrisio 10.54.Da Chiasso 10.28 – Balerna 10.31 – arrivo Mendrisio 10.35.Qualcuno del comitato sarà presente in stazione per trasportare coloroche avessero difficoltà nel camminare (10 minuti a piedi).Possibilità di posteggio per quanti arriveranno con mezzi propri.Facciamo sempre affidamento sulla vostra puntualità nell’inoltrare l’iscri-zione al pranzo, ciò per facilitarci l’organizzazione dell’evento. Qualora lavostra partecipazione dovesse essere annullata, desideriamo esserneinformati tempestivamente.Annunciatevi entro lunedì 30 novembre a: Marco Hefti, via Salim 7, 6653Verscio – telefono 091 796 28 16 – e-mail: [email protected] – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – –– Tagliando di iscrizione pranzo di Natale a Mendrisio, 9 dicembre 2015:

Numero di persone che si iscrivono:

Cognome

Nome

Numeri di telefono

La nostra sezione presenta sentite condoglianze alcollega Franco Waser, colpito negli affetti familiariper il decesso del padre Franz.

CONDOGLIANZE

Page 15: Contatto sev 2015 20

SOTTOFEDERAZIONI ......

15contatto.sevN. 20/1519.11.2015

La questione del consumo di droghe da parte de-gli animali è tornata d’attualità recentemente,quando si è scoperta una nidiata di topi in un sot-terraneo della polizia californiana, dov’era custo-dita della droga sequestrata: i topi avevanoaddirittura nidificato dentro la marijuana! Negliultimi anni sono stati segnalati svariati migliaia dicasi di animali, che fanno uso di droga in modoassolutamente intenzionale, soffrendo anche diassuefazione, proprio come gli esseri umani. Pra-ticamente tutte le classi di animali ne fanno uso:mammiferi, uccelli, insetti, rettili e pesci. I babbui-ni mangiano il tabacco; elefanti, orsi, capre, ma-iali, pecore consumano alcol; renne, mucche econigli si pappano funghi allucinogeni e molte al-tre specie ricorrono a sostanze stupefacenti pre-senti in natura. Gli elefanti sono particolarmentedediti all’alcol, che ricavano dalla frutta fermenta-ta. Un ricercatore ha provato a offrire loro varicocktail, con diverse gradazioni alcoliche e ha vi-sto che la preferita dagli elefanti è di appena7 gradi, corrispondente proprio a quella dellafrutta fermentata. Dopo aver bevuto l’elefante ar-rotola la proboscide, come se l’alcol gli provocas-se un piccolo bruciore, e comincia a vocalizzarecome gli ubriachi quando cantano. Poi muove latesta, facendosi aria con le orecchie che, in effetti,hanno questa funzione di ventilatore (visto che ipachidermi sono sprovvisti di ghiandole sudorife-re per regolare la loro temperatura corporea). Mala cosa più caratteristica è la sonnolenza e anchel’andatura incerta, tipica dell’ubriaco: in certi casil’elefante perde l’equilibrio e cade. Gli esemplariche fanno più spesso uso di alcol tendono a staremeno insieme al gruppo, diventando più solitari.Anche per gli elefanti il consumo di alcol dipendemolto dal livello di stress. La riduzione dello spa-zio vitale è notoriamente uno dei fattori che pro-ducono più ansietà negli animali. Ebbene,limitando sperimentalmente lo spazio disponibilea un gruppo di elefanti, dopo un mese il loro con-sumo di alcol era addirittura triplicato! Ma l’espe-rimento più… stupefacente è stato fatto con iragni, per vedere che razza di tela avrebbero tes-suto dopo aver assunto delle droghe. Senza nean-che dover ricorrere a chissà quali sostanzeallucinogene, si è visto che, ad esempio, il ragnoalcolizzato pensava solo ad accoppiarsi, anziché afare la tela; mentre anche con del semplice caffèdiventava talmente nervoso che faceva la ragnate-la in modo troppo sbrigativo e scombinato. Altroche «più lo mandi giù e più ti tira su»!

ROBERTO DE ROBERTIS

A SPROPOSITO DI …

... droghe

La sezione PV Ticino e Moesano (pensionati)ha il mesto compito di annunciare l’avvenutodecesso dei propri soci:

Francesco Bottinelli, 74 anni, MendrisioNoemi Boverio, 86 anni, BodioArnoldo Crivelli, 90 anni, BiascaMaria Dell’Era, 90 anni, ClaroFrancesco Ferrari, 80 anni, RiveraBice Gianini, 90 anni, AgnoIvo Lombardini, 84 anni, CamorinoAldo Ramelli, 86 anni, AiroloGiuseppe Sargenti, 88 anni, Quartino

Adelia Solcà, 92 anni, ColdrerioMarco Soldini, 97 anni, Coldrerio

A tutti va un pensiero di sentita riconoscenzaper la fedeltà dimostrata al nostro movimentosindacale.Ricordando questi cari colleghi e queste carecolleghe, rinnoviamo ai loro congiunti lenostre sincere condoglianze e ci scusiamo pereventuali involontarie dimenticanze.

Il comitato PV Ticino e Moesano

I nostri morti

Sono cordialmente invitati tutti i membri, gliapprendisti e i pensionati. Verranno trattati temimolto interessanti. Dalle ore 8.45 benvenuto concaffè e cornetto e dopo l’assemblea il pranzo.

Iscrizioni (e informazioni) entro il 24 novembreper mail a: [email protected] o per telefono:079 331 81 17.

Assemblea regionale ZPV RhB27 novembre a Samedan, ore 9.15

I 7 colleghi dei «Betriebsrat»dei due paesi confinanti sonostati salutati dal capo operati-vo della preparazione dei treni(OP-ZBS) della regione di Zuri-go, Reto Näf a Zurigo Herdern.Con la sua interessante pre-sentazione, egli ha illustrato laregione ZBS di Zurigo, con isuoi quattro centri di servizio,che permettono di fare in mo-do che i treni viaggiatori sianosempre puntuali, sicuri e pulitialla partenza. In seguito è sta-to visitato l’impianto di manu-tenzione più nuovo e lungo,(Herdern 2400 m) delle FFS edella Svizzera. Con la sua mes-sa in esercizio, da novembre2014 sono pure definitivamen-

te messi in atto i «processi ITMobile manutenzione». Con iltablet Samsung 4 e un’appspeciale, nel settore della ma-nutenzione possono essereelaborate diverse funzioni SAPPM mobili. I mandati di lavoropossono essere inviati elettro-nicamente ai collaboratori, iquali possono verificare in si-curezza i loro compiti sul ta-blet, scegliere come eseguirli erispondere, come pure consul-tare i piani di lavoro, inclusi idocumenti DMS. Così è anchepossibile conteggiare automa-ticamente i compiti e i tempi dilavoro di ogni collaboratore.Proprio questi processi IT perla manutenzione hanno origi-nato la discussione fra i colle-ghi delle ÖBB e della DB, che sisono detti sorpresi che noi la-voriamo già con questi stru-menti, che saranno inoltre in-trodotti in tutti i nostri servizi,entro metà 2016. In questocampo siamo in anticipo ri-spetto a ÖBB e DB. Presso que-sta ferrovia, inizierà in gennaio2016 un progetto pilota con unsistema analogo.Durante il secondo giorno,abbiamo visitato il centro di

riparazione di Zurigo Altstet-ten. Il suo responsabile MartinFischer ci ha accompagnati at-traverso i vari capannoni e ciha illustrato la molteplicitàdell’impianto. Nel contempo,siamo stati informati sul pro-getto «densificazione RZA»,constatando pure lo svolgimen-to della costruzione in loco. Lanuova struttura sarà messa inesercizio nel dicembre 2016. Lasottofederazione TS coglie l’oc-casione per ringraziare Reto Näfe Martin Fischer per la squisitaospitalità e la disponibilità el’apertura nella discussione, ri-spondendo alle numerose do-mande.L’incontro trilaterale del 2016si terrà in Germania.

Servizio stampa TS

■ Sottofederazione TS

Incontro delle 3 nazioni sulla manutenzionedel materiale rotabileL’annuale incontro si ètenuto il 29 e il 30 otto-bre, in base alla rota-zione, in Svizzera. Perdesiderio dei colleghidella ÖBB e della DB,sono stati visitati gli im-pianti di Zurigo Her-dern, deposito G, e ilcentro di riparazione diZurigo Altstetten.

mad

Page 16: Contatto sev 2015 20

......

16 FOCUS.SEVcontatto.sevN. 20/1519.11.2015

Potete rispondere alla domandadel concorso entro mercoledì25 novembre 2015:

inviando una cartolina postalecon nome, cognome, indirizzo esoluzione a: SEV, Photomystère,casella postale, 3000 Berna 6;per e-mail: inviando le stesseindicazioni della cartolina [email protected]; per internet: sul nostro sitowww.sev-online.ch cliccare sulbox «Photomystere» a destrasotto l’agenda e riempire ilformulario con le indicazionirichieste.

Il nome della vincitrice o delvincitore sarà pubblicato sulnumero successivo. Non verrà

tenuta alcuna corrispondenza sulconcorso. Le vie legali sonoescluse.

Sono in palio 40 franchi in buoniReka che verranno sorteggiati tracoloro che avranno dato larisposta esatta.

La foto dell’ultima edizione è statascattata a Oberentfelden (AG),dove la linea FFS, attualmenteinterrotta per lavori, incrociaquella a scartamento ridotto dellaWSB. Troverete una foto esplicati-va sul sito www.sev-online.ch.

Il fortunato vincitore del set Carand’Ache è: Jürg Schilt, Genos-senschaftsstrasse 33, 2560Nidau

Photomystère: «dov’è stata scattata questa foto?»

gi

L’aggressione, avvenuta loscorso 25 ottobre alle 02.14,non verrà dimenticata tantopresto né dal macchinista, nédai colleghi dell’Arco Lemani-co. Torniamo sui fatti. Il Regio-Express Vevey-Ginevra è fermoalla stazione di Vevey. Scoppiauna rissa, il macchinista cercadi sedare gli animi, ma un uo-mo gli si avvicina e lo minacciadi morte, con un coltello in ma-no. «Uccideremo te!», urla l’uo-mo. Il macchinista chiama allo-ra la polizia e accoglie nellacabina di guida una famigliaspaventata.La polizia Riviera arriva pochiminuti più tardi. Controlla leidentità, ma nessuno viene ar-

restato. Per il macchinistal’episodio si traduce in alcunigiorni di assenza per malattia.Nello stesso periodo, un altromacchinista ha subito le ire diun gruppo sotto l’influenzadella cannabis; i malviventihanno colpito il vetro della ca-bina di guida, allorquando po-co prima di mezzanotte avevafermato il RegioExpress allastazione di Coppet, a causadell’odore di canapa.Se aggressioni verbali, gesti diinciviltà (come il blocco delleporte), insulti e lancio di pietrefanno purtroppo parte del quo-

tidiano, le aggressioni fisichesono una preoccupante novità,di cui i macchiniste farebberovolentieri a meno. E l’episodiocome quello di Vevey è una tri-ste prima per i colleghi di que-sta regione romanda.

«Importanti misure delle FFS»:via con un colpo di spugnaNelle colonne de «Le Matin di-manche», che ha reso noto gliepisodi di violenza avvenutinell’Arco Lemanico, le FFS han-no detto che si tratta di «unalotta costante». «Per diversianni – aggiunge il portavoce

delle FFS Jean-PhilippeSchmidt – abbiamo implemen-tato misure come l’impiego diagenti di sicurezza su alcunitreni che circolano al mattinopresto o la sera tardi durante ilfine settimana. Questo accom-pagnamento si aggiunge allepattuglie della polizia dei tra-sporti e alla presenza di agentidi sicurezza nelle stazioni. An-che pattuglie delle guardie difrontiera salgono a volte suitreni e vi è la presenza ancheagenti delle gendarmerie can-tonali».Sfortuna per lui, il giorno dopole FFS informano le parti socialiche i famosi «passi significati-vi» saranno eliminati entro il2016 per ragioni di risparmio.O, più precisamente, le FFS «ri-nunciano all’accompagnamen-to da parte degli agenti di sicu-rezza dei treni sensibili almattino. I collegamenti RE Lu-cerna-Zurigo-Lucerna di notte edurante il fine settimana, sog-getti al pagamento di un sup-plemento, non sono toccati daquesta decisione». L’accompa-gnamento da parte delle forzedi sicurezza è stato un risultatoimportante ottenuto dalla ZPVnel 2009 dopo la mobilitazionedegli agenti del treno contro le

aggressioni, manifestatasi conil porto di una fascia al braccio.La decisione da parte delle FFSè vissuta dai colleghi sul terre-no come una pugnalata allespalle. «Siamo sorpresi daquesto annuncio, tanto più chele FFS ci avevo assicurato chele misure di risparmio nonavrebbero intaccato la sicurez-za – critica con amarezza ilvicepresidente ZPV Pascal Fi-scalini – Adesso temiamo unaumento delle aggressioni aidanni nostri, ma anche degliutenti. Questa decisione ci ri-porta indietro di 15 anni».Anche il segretario sindacaleSEV Jürg Hurni, che segue la vi-cenda, è indignato: «Le FFS so-no perfettamente al correntedella delicatezza di questi trenie ciò nonostante giocano conla salute di personale e uten-za».La ZPV si rivolgerà per iscrittoalla direzione, chiedendo di re-vocare questo provvedimento.Ha comunque ancora i braccialia disposizione, nel caso l’ap-pello non venisse ascoltato.

Vivian Bologna

Alla fine di ottobre unmacchinista è stato mi-nacciato di morte conun coltello. È successo aVevey, durante la notte.Mentre il SEV chiedemaggiore protezione, leFFS fanno lo struzzosopprimendo l’accom-pagnamento delle forzedi sicurezza sui treni In-terregio e Intercity sen-sibili del mattino.

Le FFS sacrificano la sicurezzaMacchinisti aggrediti nell’Arco Lemanico, le FFS sopprimono la protezione nei treni a rischio

..

Le FFS vogliono risparmiare sui controlli dei treni a rischio.