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Centro Studi C.N.I. - 23 giugno 2015

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Centro Studi C.N.I. - 23 giugno 2015

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 23 giugno 2015

Pagina I

STUDI DI SETTORE

Professionisti, Gerico passa incarichi e incassi al setaccioSole 24 Ore 23/06/15 P. 47 Lorenzo PegorinGian Paolo Ranocchi

1

APPALTI

Appalti, costi per la sicurezza nell'offertaSole 24 Ore 23/06/15 P. 52 Alberto Barbiero 2

PUBBLICITÀ MEDICI

Pubblicità medici, il Cds blocca la multaItalia Oggi 23/06/15 P. 39 Benedetta Pacelli 3

BUROCRAZIA

La start up che piace alla Nasa fermata da un certificatoCorriere Della Sera 23/06/15 P. 24 Massimo Sideri 4

Aprire un ristorante? Due mesi e mille balzelliStampa 23/06/15 P. 11 FrancescoMargiocco

6

CATASTO

Catasto, rischio nuove tasse per la casa. E il governo frena sulla riformaCorriere Della Sera 23/06/15 P. 35 Francesco DiFrischia

8

RIFORMA CATASTO

Congelata la riforma del Catasto. "Potrebbero salire le tasse sulla casa"Stampa 23/06/15 P. 8 Alessandro Barbera 9

MICROCREDITO

Microcredito, via all'alboItalia Oggi 23/06/15 P. 38 Cinzia De Stefanis 10

APE

Immobili, da ottobre in vigore il nuovo ApeItalia Oggi 23/06/15 P. 38 Marco Ottaviano 11

OPERE PUBBLICHE

Pronti per il Cipe piano Anas e sblocco del Terzo ValicoSole 24 Ore 23/06/15 P. 8 Giorgio Santini 12

BANDA LARGA

Incognita banda larga, tra priorità e decisioniCorriere Della Sera 23/06/15 P. 35 Massimo Sideri 13

ENERGIE RINNOVABILI

Clima, sforzo sulle rinnovabiliSole 24 Ore 23/06/15 P. 11 Federico Rendina 14

IRAP

Anche l'Irap dei piccoli cerca spazio nei decretiSole 24 Ore 23/06/15 P. 7 Marco MobiliGiovanni Parente

16

TECNICA LEGISLATIVA

Così i commi-cavillo «ingrassano» le leggiSole 24 Ore 23/06/15 P. 13 Roberto Turno 17

CONSULENTI DEL LAVORO

«Per il lavoro la svolta nelle politiche attive»Sole 24 Ore 23/06/15 P. 51 Mauro Pizzin 18

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

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Pagina II

Le riforme passano da PalermoItalia Oggi 23/06/15 P. 40 19

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Acconti da sommare per determinare la percentuale corrisposta

Professionistí enco passa

m ancni e mcassi setaccio9Lorenzo PegorinGian Paolo Ranocchi

Al setaccio incarichi e com-pensi incassati per la compilazio-ne degli studi di settore relativi aiprofessionisti. Si tratta dei model-li previsti per commerciali sti, con-sulenti del lavoro, avvocati, inge-gneri, architetti, revisori, geome-tri, notai, agronomi, periti indu-striali e geologi, la cuicompilazione necessita di un'at-tenta analisi condotta con l'incro-cio di una serie di dati di diversaprovenienza.

Atal fine, è necessario disporrealmeno: delle fatture emesse(con relativa descrizione), degliincarichi firmati dai clienti (nonsolo quelli del 2014, ma anche deiprecedenti), degli estratti contoe delle prime note cassa. Il tuttodovrà essere coniugato in funzio-ne della classificazione dell'inca-rico, della tipologia del cliente edel valore della pratica, per poivenire ulteriormente dettagliatosulla base dell'incasso (parziale ototale) avvenuto nel corso del pe-riodo d'imposta.

Così soprattutto nelle realtàprofessionali con un livello an-che minimo di struttura la com-pilazione dello studio di settore

diventa possibile solo in pre-senza di una puntuale contabili-tà analitica.

Il quadro DLo scoglio principale è costituitodalla compilazione delquadro D,i cui campi sono fondamentali aifini della determinazione delcompenso congruo elaborato dalsoftware. Dall'analisi della notametodologica emerge che, purnella variabilità dei vari studi disettore, per questi professionisti icosti inseriti in contabilità sono ingrado di influenzare solo in mini-ma parte il risultato finale di Geri-co, poiché quasi tutto dipende dalconfronto fra quanto dichiaratodal contribuente - in relazione alsingolo incarico - e il compensomedio previsto elaborato dallostesso studio di settore.

Perla compilazione del quadroD la prima cosa da mettere a fuo-co è il concetto di incarico. Nondevono mai essere indicati gli in-carichi per cui non si è verificatoalcun incasso nel corso delperio-do d'imposta. Inoltre, va specifi-cato che, nella parte alta del qua-dro D le percentuali da esporredevono essere inserite, addirittu-ra, con precisione fino alla secon-

da cifra decimale. Si ricorda inol-tre che, se per un incarico sonostati pagati più acconti nell'anno,l'incarico rimane unico e ivari in-cassi parziali andranno sommatifra di loro al fine di determinare lapercentuale complessiva da indi-care nel modello.

Va poi tenuto presente che ilconcetto di incarico è indipen-dente dalla fattura. In questosenso qualora il professionistaabbia emesso un'unica parcellain relazione a più incarichi con-feriti, questi ultimi andranno se-gnalati nel quadro D analitica-mente secondo la classificazio-ne richiesta, accompagnati dallerispettive percentuali calcolatein relazione al totale compensiincassati nell'anno. In modo op-posto bisogna comportarsi nelcaso di più fatture riguardantiuno stesso incarico.

Le corrispondenzeIl numero degli incarichi e lepercentuali da indicare nei varirighi di dettaglio devono poitro-vare il loro totale all'interno de-gli appositi righi riepilogativi. Sitratta di quadrature che nonsempre sono di immediata com-prensione; a ciò si aggiunge il

fatto che, avolte, il software nonaiuta in quanto nonbloccaprimadel calcolo finale.

Nello studio di settore esem-plificato nella grafica alato (ma lasostanza non cambia per le altrecategorie) il quadro D va ideal-mente diviso in una parte alta (ri-ghi di dettaglio da Do6 a D22) e inuna parte bassa destinata, invece,al riepilogo (righi da D27 a D34).In questo caso, ad esempio, il sof-tware effettua solo la quadraturadel numero totale degli incarichiriepilogati a rigo D27 che devecoincidere con la somma totale dicolonna i (righi da Do6 a D22).

Il sistema però, attualmente,non blocca l'operatore quando sitratta di riconciliare fra incarichiparziali e totali fra le due parti delquadro D (si veda l'ultima partedell'esempio).

Il concetto da cui parte l'elabo-razione dello studio di settore perquesta tipologia di professionisti,ossia il monitoraggio dei com-pensi dichiarati raffrontato con ilvalore medio degli stessi, è unprincipio che rischia di essere va-nificato dall'eccessiva comples-sità a cui si è arrivati negli anninella compilazione del modello.

91 RIPROD UZIO NE RISERVATA

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Studi di Settore Pagina 1

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I chiarimenti dell'Anac sugli interventi di valore superiore ai 150mila euro

Appalti, costi per la sicurezza nell'offertaAlberto Barbiero

Gli operatori economici checoncorrono in unagaradiappaltoperlavori pubblici devono specifi-care nell'offerta i costi della sicu-rezza aziendali, mentre le stazioniappaltanti devono specificarequesto elemento nel disciplinare.

L'Autorità nazionale anticor-ruzione, con un comunicato delpresidente ha fornito alcune im-portanti precisazioni alle stazioniappaltanti in ordine albando-tiponumero 2/2014, chele amministra-zioni devono obbligatoriamenteutilizzare perle gare per appalti dilavori pubblici divalore superioreai 15omila euro, indette con il crite-rio del prezzo piùbasso.

L'Anac ha chiarito che anche

nelle procedure per l'affidamentodi lavori pubblici i concorrenti de-vono specificare nell'offerta eco-nomica i costi della sicurezzaaziendali, analogamente a quantoprevisto per gli appalti di beni eservizi, con estensione applicati-va di quanto stabilito dall'articolo87, comma 4, Dlgs.163/2006, ade-rendo all'interpretazione delCon-siglio di Stato, che nella decisione

Prima di dichiararel'inammissibilitàè necessario chiedereal concorrente di regolarizzarela propria posizione

dell'adunanza plenaria n. 3 del 20marzo 2015 ha ritenuto che l'obbli-go di procedere a tale indicazione,pur se non dettato expressis verbisdal legislatore, si ricavi in modounivoco da un'interpretazione si-stematica delle norme regolatricidella materia date sia nel Codicedei contratti che nel Testo unicosulla sicurezza sul lavoro.

Dato che nel bando-tipo taleaspetto non era stato regolamen-tato, l'Anac specifica che al fine digarantire l'osservanza del princi-pio di diritto espresso ed evitare digenerare un errato affidamentodei concorrenti in ordine all'as-senza dell'obbligo, le stazioni ap-paltanti sono tenute a prevederenei bandi di gara l'obbligo degli

operatori economici di indicareespressamente nell'offerta glioneri di sicurezza azienda-li.L'Anac precisa che deve essereinserita una specifica frase al pun-to i del paragrafo 17.1 del bando-ti-po n.2/2014 e che analoga formula-zione deve essere contenuta nelmodello di dichiarazione di offer-ta economica allegato al bando.Per le procedure in corso l'Anacsuggerisce alle stazioni appaltantidi inserire un chiarimento al ban-do nel profilo del committente, incui specificare ai concorrentel'obbligo di indicazione dei costidella sicurezza aziendali.

Il bando-tipo per gli appalti dilavori presentava anche un altroproblema, essendo stato defini-

to prima dell'assestamento delquadro normativo e interpreta-tivo in materia di nuovo soccor-so istruttorio.

L'Anac evidenziacomele causedi esclusione dalla procedura digara individuate nelbando-tipo n.2/2014 siano regolarizzabili neimodi e nei limiti chiariti nella de-terminazione n. 1/2015, con conse-guente possibilità di procedere al-l'esclusione del concorrente solodopo l'infruttuosa richiesta di re-golarizzazione da parte della sta-zione appaltante.

Perle clausole delbando relati-ve all'esercizio del potere di soc-corso istruttorio, il bando per i la-voripubblicipuò essereintegratocon le formulazioni proposte dal-l'Autorità nello schema per i benie servizi sottoposto a consulta-zione i118 maggio.

El RIPROOU7loN E RISERVATA

Appalti Pagina 2

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Pubblicita e ici , il s blocca la multaIl Consiglio di stato sospende la multadell'Antitrust alla Federazione dei me-dici accusata di aver ostacolato l'attivitàpubblicitaria degli iscritti. Ma non fermagli effetti «conformativi del provvedimen-to dell'Autorità garante della concorren-za e del mercato» che aveva ribadito ilno ad interventi da parte degli Ordiniprofessionali che limitino la concorren-za del mercato. Finisce, per ora, con unpareggio il braccio di ferro tra l'autoritàguidata da Giovanni Pitruzzella e la Fe-derazione dei medici e degli odontoiatri,dopo che i giudici di Palazzo Spada conun'ordinanza cautelare (2672/15) hannosospeso il pagamento della sanzione pe-cuniaria per Fnom- ÿZ4ceo (dimezzata giàdal Tar da 830 milaa 415 mila euro inaprile ) rimandan-do, comunque, ladecisione definitivaall'udienza di meri-to calendarizzataper il prossimo 10novembre. Il Cdsinfatti ha deciso dilasciare inalterati«tutti gli effetti con-

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fare ricorso davanti al Tar Lazio. Il tri-bunale capitolino con una sentenza (n.4943/15), pur dimezzando la sanzione,aveva precisato che la disciplina attualeliberalizza l'intera materia della pubbli-cità sanitaria e non si ammettono limi-tazioni deontologiche ulteriori rispettoa quelle stabilita dalla legge. Questadecisione è stata poi impugnata dallaFnomceo davanti al Consiglio di sta-to con richiesta di sospensiva, accoltaappunto per la parte pecuniaria. Si di-chiara, comunque, soddisfatta RobertaChersevani presidente della Federazionedei medici che considera l'ordinanza «unulteriore, importante passo verso l'acco-

-------------------- ----glimento delle tesidella Fnomceo a di-fesa del valore delCodice deontologi-co e delle funzionidisciplinari di com-petenza degli Ordi-ni, anche nel cam-po della pubblicitàdell'informazionesanitaria. L'impegnodella Federazionenella vicenda», pro-segue Chersevani,

oo : `OOOGGGGGG,, - ------ --------------Roberta Cherseyani

formativi del provvedimento dell'Agcm,anche al fine di evitare che nelle moredelle definizione del giudizio eventualiviolazioni delle disposizioni del codicedeontologico possano essere oggettodi contestazioni disciplinari da partedell'Ordine». Si tratta di una vicenda cheprende il via lo scorso settembre quandoall'indomani dell'emanazione del nuovocodice deontologico di categoria, l'Au-thority aveva sanzionato la Federazionecon una multa di 831 mila euro per averostacolato l'attività pubblicitaria degliiscritti.Una segnalazione non gradita ai mediciche avevano deciso immediatamente di

«ovviamente non si ferma ma finalmen-te appaiono segnali importanti di rico-noscimento del ruolo degli Ordini che,per legge, si preoccupano di tutelare noninteressi corporativi ma il valore costitu-zionale della tutela della salute». Anchein un 'ottica europea», conclude, «è ormaiineludibile che le istituzioni legislativee giudiziarie si prendano la responsabi-lità di stabilire una gerarchia di valori,definendo una volta per tutte se sia pre-valente il diritto alla tutela della salute,attraverso la sicurezza delle cure, o ladifesa a ogni costo della concorrenza edel libero mercato».

Benedetta Pacelli

Pubblicità Medici Pagina 3

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La starLi up che piace alla Nasafermata da un certificatoL'azienda di Como e i fondi a rischio: 4 mesi per il bollo antimafia

MiaNO Fino ad oggi gli avevanodato degli «startuppari» e liavevano battezzati anche «glispazzini del cielo». Ma maiavrebbero potuto pensare,quando decisero anni fa di pro-varci in Italia dopo gli studipresso la Santa Clara Universi-ty, Stanford, Berkeley e l'inter-nship presso la Nasa, di doversimettere in fila per chiedere uncertificato antimafia. E invece:succede anche questo alle po-vere aziende innovative italianecostrette a farsi i muscoli com-battendo con la burocrazia in-vece di utilizzare le energie set-te giorni su sette per compete-re a livello internazionale.

La storia di D-Orbit, fondatanel 2011 da Luca Rossettini,Giuseppe Tussiwand, ThomasPanozzo e Renato Panesi, è pe-raltro una di quelle di cui anda-re orgogliosi. «Spazzini del cie-lo», in questo caso, non ha nul-la di dispregiativo, anzi. D-Or-bit in questi anni ha convintoNasa ed Esa (l'Agenzia spazialeeuropea) e ha raccolto milionidi finanziamenti con il proget-to di un piccolo motore chenella sostanza permette ai sa-telliti, una volta andati in pen-sione, di autodistruggersischiantandosi sull'atmosfera.

Nel 2014 sono stati anche fi-nanziati da Como Venture ehanno trovato degli spazi nelParco scientifico Comonextguidato da Giorgio Carcano. «Èuna società che troviamo mol-to interessante» sintetizza ilpresidente di ComoVenture,Maurizio Traglio. In effetti lecose vanno bene. «Ci stannocercando in molti - raccontaRossettini, ingegnere aerospa-ziale con Ph.D. che ha immagi-nato il progetto iniziale -. Og-gi la tecnologia è pronta per es-sere introdotta nel mercato. Inparticolare, da inizio anno, D-Orbit ha già ricevuto numeroserichieste di offerta da aziendeprivate ed enti di quattro conti-nenti, per un totale di 52 milio-ni di euro di offerte inviate.Certo un'offerta non è un con-tratto, ma questo numero su-

di Massimo Sideri

pera le previsioni di piano dibusiness della stessa società».

Ma crescere per una societàitaliana può essere un proble-ma. Per non continuare a di-stribuire quote del capitale D-Orbit, sfruttando uno dei bene-fici del decreto per le start upvarato dall'allora ministro Cor-rado Passera, ha pensato dichiedere un finanziamento agaranzia con il supporto dibanca Unicredit: 2,2 milioni dieuro. «Nonostante il grandeaiuto da parte di Unicredit -testimonia Rossettini - e l'as-sistenza nei numerosi mesi or-mai trascorsi dalla data di ri-chiesta, il finanziamento - de-liberato nel totale del suo im-porto dalla banca - è statobloccato all'inizio dell'anno peril mancato recepimento da par-te del nostro Paese di una vi-gente regolamentazione euro-pea (la numero 651/2014 dellaCommissione, del 17 giugno2014, ndr)».

Danno e beffa, si sa, vanno dipari passo. La procedura preve-de che anche una società inno-vativa per accedere al finanzia-mento debba presentare uncertificato antimafia, regolar-mente richiesto nel frattempodai pazienti startupper.

Peccato che ci vogliano mesi.«E assurdo che sia richiesto untipo di certificato di questo ge-nere a una società innovativacome D-Orbit» giudica Carca-no.

E invece: burocrazia. Tuttoregolare. Peccato che i mesi peruna società innovativa valganoanni. Nel frattempo i finanzia-menti potrebbero essere ritira-ti, andare altrove. E comunquedei competitor potrebbero ap-profittare dei tempi d'attesaper un colpo di reni. Una faticadi Sisifo. Ora metà dei finanzia-menti dovrebbero comunquearrivare grazie alla buona vo-lontà della banca che crede nelprogetto. «Quei soldi servonoper assumere personale spe-

cializzato» dice Rossettini.inoltre nel 2016 sarà lanciato edistrutto con questo sistema D-Sat, satellite progettato e realiz-zato da D-Orbit, come test dimercato. La società insommanon si fa fermare dalla burocra-zia. Ma questo «blocco di fatto- ragiona Rossettini - pre-clude anche ad altre start up in-novative di ricorrere a questamisura. Probabilmente ne sa-ranno affette anche piccole emedie aziende non innovati-ve». Appunto.

[email protected]© R I PRO DUZIOfN RSERVA'A

Idolk

1PLa parola

ANTIMAFIA

Il certificato antimafiaattesta che un impresaintenzionata a instaurarerapporti con la pubblicaamministrazione non ha«tentativi di infiltrazionemafiosa». Il certificatoviene rilasciato dalleCamere di Commercio suok delle prefetture.

Burocrazia Pagina 4

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L'azienda Prem íatìI soci di D-Orbit

D-Orbit ha alla consegnarealizzato un di un premioapparecchio con Pietroche consente di Bassetti (almandare fuori centro). Darotta i detriti sinistrache potrebbero Giuseppecadere sulla Tussiwand,terra e i satelliti Thomasdiventati Panozzo,inservibili Renato Panesi

e LucaL'azienda Rossettini

nata nel 2011è ospitatanell'incubatoredi Lomazzo(Como)

I fondatori

sono 4 soci

tra cui Luca

Rossettini, che

ha tentato la

carriera come

astronauta

Grazieall'universitàLa Sapienzadi Roma lo«spazzino»è già statoospitato abordo di unvettore russo

Burocrazia Pagina 5

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Aprire un ristorante?Due mesi c mille baizelliIl titolare: "Assurdo, per quanto fai dimentichi qualcosa"

FRANCESCO MARGIOCCOGENOVA

La burocrazia ha lo straordina-rio potere di farti sentire stupi-do. Per quanto uno stia attentosi dimentica sempre qualcosa, ele grane arrivano puntuali. Co-me quella capitata a GiovanniVivarelli, imprenditore genove-se sessantenne da sempre atti-vo nel settore della ristorazio-ne: «Stavamo mettendo a posto

il nuovo locale. Un giorno arri-vano gli ispettori del lavoro e cichiedono il piano di sicurezza ecoordinamento». Il piano è pre-visto per legge, e ha senso neigrandi cantieri. «Il nostro eraun cantiere piccolo: abbiamoverniciato i muri, posato il par-quet, rifatto i bagni e poco più.La ditta che ha eseguito i lavoriaveva tutti i dipendenti in rego-la. Ma niente da fare, mancavaquel piano: la sanzione ci è co-stata più di 2000 euro».

Per aprire il ristorante di cui ècomproprietario insieme al fi-glio Daniele, Vivarelli ha attra-versato una landa di gabelle dapagare e carte da consegnareogni volta a uno sportello diver-so. Un cammino lungo due mesi.Si comincia con il notaio per lacostituzione della società: nelcaso di Vivarelli e figlio è una

Sas, più spesso è una Snc, il co-sto del notaio è grossomodo lostesso, attorno ai 1500 euro. Do-po essersi registrata alla Came-ra di commercio, all'Inps e al-l'Inail, e avere firmato il contrat-to di acquisto odi affitto del loca-le, la nuova società presenta ilprogetto al Comune. «Per fortu-na - dice Vivarelli - il nostro nonè in zona 1», quella cioè che a Ge-nova coincide con il centro stori-co e con il fronte mare e che ri-chiede opere aggiuntive, comead esempio l'insonorizzazionedelle pareti, una seconda toilettee un apposito spazio interno perla raccolta differenziata. Comin-cia poi la trafila dei corsi di for-mazione, quello per il certificatoHaccp, che dimostra il rispettodelle leggi di igiene ambientale,e quello per la prevenzione, pro-tezione e il pronto soccorso: ilprimo obbligatorio per titolare edipendenti, il secondo solo per iltitolare, entrambi a pagamento.

Fin qui niente di sconvolgen-te. Le assurdità cominciano con

Ci hanno chiestoun documentoda grande cantiereDovevamo riverniciarei muri e rifare i bagni

l'iscrizione al Conai, Consorzionazionale imballaggi, cui ogni ti-tolare di ristorante o bar deveversare un obolo di 5,16 euro. Seil ristorante o bar, come è ovvio,vende alcolici deve comunicarloall'Agenzia delle dogane, su car-ta con marca da bollo da 16 euro,anche se lo ha già comunicato alComune quando ha presentatoil progetto per l'autorizzazione.Per pagare la tassa sui rifiuti ilbarista-ristoratore deve iscri-versi all'Amiu anche se la tassasui rifiuti è di competenza delComune che già possiede tutti idati del nuovo locale. Se il risto-rante ha un'insegna, questa inmolti casi deve essere autorizza-ta dalla Sovrintendenza, essen-do molti palazzi sotto vincolo, ein ogni caso deve essere autoriz-zata dal Comune, che poi pre-tende un canone annuo di 90 eu-ro. Se il bar ha un calciobalilla,un flipper o un biliardo, deveversare all'Agenzia delle dogane,rispettivamente, 600, 1000 o3800 euro l'anno.

L ` unica difticoltáè l'affitto che è a vitaPer questo va studiatobene, peri I restoè una passeggiata

Giovanni VïvarelliTitolare di un localea Genova insieme al figlio

Fabio GnechProprietario di unristora nle a Nizza

Imba llagg iOgni locale

deve iscriversial Conai,

il consorzioprivato che

si occupadegli imballaggi

e pagare5,16 euro

Al co líc iSe un locale

vende alcolicideve comunicare

i propri datiall'Agenzia delleDogane con una

marca da bollo di16 euro, anche

se quei dati li hagià comunicati al

Comune

RifiutiPer pagare la

tassa bisognaiscriversi

all'Amiu. Anchese i rifiuti sono dicompetenza delComune che ha

già tutti i datidalla precedente

richiesta diprogetto

Ca ldobali llaPersino sullo

storicocalciobalilla c'è

una tassa. Sequalcuno

lo mettedeve pagare

all'Agenziadelle Dogane

600 euro, se èun flipper 1000

e 3800 se èun biliardo

Burocrazia Pagina 6

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50€Radio e cd

30€ -------Canone radio Rai

50€ .........._Alla Società consortile fonografici

250€ l'annoDa versare alla SIAE se il locale ha una radio con lettore cd

400€Se il locale prevede un déhor, va presentata al Comune

apposita domanda

90€ Canone annuo a insegna(180€ se più d'una)

16€e3€Presentare al Comune la domanda per l'insegna

300€Parere della Sovrintendenza per mettere un'insegna

16€ -----Comunicazione all'agenzia delle dogane per la vendita

di alcolici (già comunicata al Comune quandosi presenta il progetto)

5,16€ l'annoIscrizione al Conai, Consorzio imballaggi

280€Certificato prevenzione, protezione, antincendio

e pronto soccorso corso di formazione da 280 euroe da rinnovare ogni 3 anni (60 euro a rinnovo)

60€+30€Certificato Haccp perla sicurezza alimentare corso

di formazione obbligatorio da 60 euro + 30 europer il manuale. II corso va rinnovato ogni 5 anni.

Sono tenuti a seguirlo sia i titolari che i dipendenti

400€Verifica dei requisiti ambientali: metratura adeguata,

presenza di almeno una toilette, pavimenti lavabili

Iscrizione dell'attività all'Amiu, per il calcolo della Tari(anche se in realtà il Comune conosce già i dati, la

metratura del locale, sulla cui base calcolare la Tari)nessun costo in denaro, ma almeno mezza giornata di

lavoro persa

emponecessario persuperare questolabirinto burocratico

TOTALE 8.43TË

ITALIA FRANCIA

300€ una tantumSugli alcolici, esistono 4 diversi tipi di licenzaa seconda dei tipo di bevande e degli orariai quali vengono serviti. Solo la licenzamassima, per ogni tipo di alcolicoe a qualsiasi orario, è a pagamento

400€Verifica dei requisiti ambientalie igienici (tecnico)

2.000€Esame del contratto di affitto°ellocale (avvocato) -facoltativo

2.000€Progetto dei localee direzione lavori(architetto)

1.500€Gestione annua contabilità(commercialista)

1.500€Costituzione della società,in genere un'A.r.I., societàad anonima responsabilitàlimitata (parcella commercialista)

TOTALE

T 0il tempo

medienecessarie

Burocrazia Pagina 7

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Catasto, rischio nuove tasse per la casaE il governo frena sulla riformaAl Consiglio dei ministri decreto su credito e contenziosi. Riassetto per Entrate, Dogane e Demanio

ROMA Slitta la riforma del Catasto.Troppo alto il rischio che le nuovenorme provochino un aumento delletasse sulla casa, così il premier Mat-teo Renzi ha deciso di togliere il rela-tivo decreto dall'ordine del giornodel Consiglio dei ministri di oggi.

Il rinvio era nell'aria: nella delega èprevisto che la revisione delle rendi-te catastali, da qui a cinque anni,quando andrà a regime, deve garan-tire l'invarianza del gettito. Questovuol dire che qualcuno, in base al-l'aggiornamento delle rendite, potràpagare più tasse e qualcun altro nepagherà meno. Un sofisma troppodifficile da spiegare in un clima ditensione politica in cui ogni pretestoè buono per attaccare il governo. Ilsegnale lo ha dato ieri il presidentedella Commissione Finanze della Ca-mera, Daniele Capezzone (FI) quan-do ha denunciato le «stime terrifi-canti (anche in sede governativa) intermini di aumenti di gettito» che lariforma comporterebbe, arrivando adire che si tratterebbe di «un errorepolitico devastante». Una chiara pre-sa di distanza da un testo che attuauna delega finora condivisa puntoper punto e votata all'unanimità. An-che il Pd ieri si è fatto sentire con Gia-como Portas, presidente della com-missione di Vigilanza dell'Anagrafetributaria, che ha avvertito di non

i punti

usare la casa come «un limone daspremere», puntando anzi a ridurreil carico fiscale sul ceto medio-basso.

Intanto il governo attende per oggila sentenza della Consulta sul bloccodei contratti del pubblico impiego:nel caso la Corte lo bocciasse, richie-dendo il rimborso dei lavoratori, ilgoverno dovrebbe sborsare cifre im-portanti che, secondo i calcoli del-l'Avvocatura, potrebbero arrivare a35 miliardi se si partisse dal 2010.

Tornando ai decreti fiscali, questi

La Corte CostítuzíonaleAttesa per oggi la sentenzadella Consulta sul bloccodei salarinel pubblico impiego

riguardano riordino delle sanzionipenali e amministrative, semplifica-zione, contenzioso, evasione e ero-sione, interpello, e la più ampia rifor-ma delle agenzie fiscali, che cercheràdi risolvere il problema dei dirigentiretrocessi dalla Consulta a funziona-ri, prevedendo un concorso pubbli-co. Potrebbe arrivare all'esame delconsiglio anche una prima tranchedelle misure per il settore bancariosul recupero dei crediti, mentre slitta

con l'inserimento nella legge di Sta-bilità la normativa sulla deducibilitàdelle perdite. A questi decreti biso-gna aggiungerne uno che proroghe-rà di un anno gli incarichi dei magi-strati di 71 e 72 anni che in base allenuove leggi dovrebbero andare inpensione nel 2015. Per evitare che gliuffici rimangano sguarniti, potrannorimanere fino al 31 dicembre 2oi6.

Tra i decreti fiscali, sembra prontoper l'approvazione quello sulle san-zioni penali: salta per le frodi fiscalila famigerata soglia del 3di impu-nibilità che aveva sollevato polemi-che quando fu presentata, perchéletta come norma salva-Berlusconi.Per gli altri reati, come la dichiara-zione infedele, il tentativo è quello dievitare che si avvii il procedimentopenale quando il contribuente aderi-sce all'accertamento.

Pronto il decreto che prevede ilriordino delle agenzie fiscali, potreb-bero essere rinviati invece quelli sul-la riscossione e sui giochi: il primocomporta costi e potrebbe finire nel-la prossima legge di Stabilità. Per igiochi, le nuove regole, tra le polemi-che, potrebbero slittare a dopo l'esta-te. Sarà sottoposto a esame invece ildecreto che pone le basi della revi-sione delle agevolazioni fiscali.

Francesco Di Frischia© RIPRODUZIONE R]SERVA'A

per cento.Salta per lefrodi fiscali lasoglia del 3%di impunibilitàche avevasollevatopolemicheperché lettacome normasalva-Berlusconi

miliardidi euro

l'ammontare

dell'evasione

fiscale in Italia

nel 2014

secondo le

stime della

Banca d'Italia

nell'ultimo

rapporto sul

sommerso

Sanzioni penali Catasto Agenzie fiscalisalta per le frodi fiscali la soglia del 3% di II conteggio dei vani potrebbe essere Atteso il riordino delle agenzie fiscali cheimpunibilìtà, nota come «salva Berlusconi» sostituito da quello dei metri quadri potrebbero passare dal Mef a Palazzo Chigi

Catasto Pagina 8

Page 12: Centro Studi C.N.I. - 23 giugno 2015INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 23 giugno 2015 Pagina I STUDI DI SETTORE Sole 24 Ore 23/06/15 P. 47 Professionisti,

Congelata la riforma del Catasto"Potrebbero salire le tasse sulla casa"

Il premier stralcia il decreto di attuazione della delegaContratti pubblici, sul tavolo della Corte due opzioni

na filastrocca genove-se racconta la leggen-da della Bella di Torri-

glia che "tutti vogliono manessuno la piglia». E il desti-no a cui sembra condannatala riforma del Catasto. Dadieci anni a questa parte nonc'è governo che la prometta.Perché fa pagare troppo adalcuni e troppo poco ad altri,soprattutto se questi ultimipossiedono muri medievalicon vista mozzafiato, catego-ria A4 popolare. Il governoLetta - ministro Delrio - ci siera messo di buzzo buono. Lostesso ha fatto Renzi. E in ef-fetti la riforma era pronta inogni suo dettaglio. Ma pren-dere decisioni impopolarinon è mai semplice. Soprat-tutto se tocca farlo quando ilconsenso è in calo e si cercadi invertire la tendenza. E co-si il premier ha deciso di rin-viare. «Troppo alto il rischiodi far aumentare le tasse»,spiegano da Palazzo Chigi.Fra i decreti di attuazionedella delega fiscale che ver-

ranno approvati oggi dal con-siglio dei ministri non ci saràquello sugli immobili. Se ne ri-parlerà probabilmente in au-tunno, insieme alla riformadella tassa sulla casa.

Sulla decisione dei governoha pesato il fattore Capezzone,il forzista che non ha dimenti-cato la lezione del maestroMarco Pannella. Una dichiara-zione catastrofista alle agenzieieri ha scatenato il panico fra irenziani a Montecitorio: «Co-me relatore della delega fisca-le in Parlamento, nonché comeestensore delle sue parti piùinnovative e pro-contribuenti,sono in particolare preoccupa-to per l'attuazione delle normesul Catasto». Il rischio stanga-ta è servito. Che il rischio cisia, è vero. Poiché la riformamodifica le basi di calcolo dellarendita dell'immobile tenendoconto di fattori finora esclusi(posizione, affacci, dimensionereale dell'immobile), essa po-trebbe scaricarsi sul valoredelle tasse immobiliari. Ma ilproblema era noto sin dall'ini-zio, e per questo nella delega fi-scale era stato introdotto ilprincipio della «invarianza digettito» nazionale. Ad un pas-so dal traguardo il governo si èreso conto che avrebbe funzio-nato a macchia di leopardo: co-me evitare ad esempio la stan-gata nelle grandi città? Allorameglio rinviare, magari ten-tando di imporre l'invarianza

di gettito ai Comuni ai quali ilgoverno ha promesso nel 2016una nuova e (si spera) più sem-plice tassa sulla casa.

Oggi, di ritorno da Bruxel-les Renzi deciderà se sfogliareulteriormente la margheritadella delega fiscale. Il consigliodei ministri ne dovrebbe vara-re almeno sei: riforma dellesanzioni penali e amministra-tive, interpello, nuovo proces-so tributario, semplificazioni,agenzie fiscali. A Palazzo Chi-gi hanno deciso di rinviareogni decisione che aumenti laspesa o politicamente sensibi-le: è il caso della riforma dellariscossione o delle norme chepromettono di abbassare letasse ai piccoli imprenditoricon la nuova Iri, l'Imposta suiredditi d'impresa. Renzi rin-vierà tutto alla legge di Stabili-tà, nella speranza che nel frat-tempo la Corte costituzionalenon gli cancelli qualunquespazio di manovra: oggi i dodi-ci giudici in carica si riunisco-no in Camera di Consiglio perdecidere se dichiarare incosti-tuzionale il blocco dei contrat-ti pubblici. Le indiscrezioniraccontano che anche questavolta i giudici sono divisi frachi vorrebbe imporre unosblocco (anche se non retroat-tivo) e chi pensa sia giusto sta-re un passo indietro, limitan-dosi ad un monito al governo.

Twitter @alexbarbera

DecretiFra i decreti di

attuazionedella delega

fiscale non cisarà quello

sugli immobili

Riforma Catasto Pagina 9

Page 13: Centro Studi C.N.I. - 23 giugno 2015INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 23 giugno 2015 Pagina I STUDI DI SETTORE Sole 24 Ore 23/06/15 P. 47 Professionisti,

In chiavo atto costitutivo, statuto e partecipazioni al capitale dell operatore

Microcredito, via all'alboNeUi di iscrizione i 'r 'aggi X

DI CINzIA DE STEFANIS

1 via l'albo del micro-credito tenuto dallaBanca d'Italia. Nelladomanda di iscrizio-

ne all'albo del microcredito,gli operatori dovranno fornireinformazioni sulla denomina-zione societaria, sulla formagiuridica, sul capitale socialesottoscritto e versato, nonchéle strategie aziendali e le li-nee di sviluppo dell'attività, iservizi ausiliari di assistenzae monitoraggio dei finanzia-menti concessi che si intendeprestare, sia in fase istruttoria,sia durante il periodo di rim-borso. L'informativa includeràanche l'indicazione dei mecca-nismi introdotti per assicurarel'efficacia e l'autonomia dell'at-tività di controllo interno, conparticolare riferimento allaconformazione dell'organo dicontrollo (laddove l'organo nonsia stato istituito, l'informativadovrà illustrare con particola-re attenzione i meccanismiadottati per assicurare l'ade-guatezza dei controlli interni)e l'indicazione delle tipologiedi soggetti di cui ci s'intende-rà avvalere per lo svolgimentodei servizi ausiliari, che even-tualmente cureranno anche ilcollocamento e la promozionedei contratti, qualora non viprovvederà direttamente l'ope-ratore di microcredito. Questo

MicrocreditoUi operatori del mPcrocreaito aovranno oboi igatoriarnei,,iscriversi nell ' elenco tenuto dalla Banca d'Italia.Nella domanda di iscrizione all'albo del microcredito, gli ope-ratori dovranno fornire informazioni sulla denominazione so-cletaria, sulla forn"ìa giuridica. sul capitale sociale sottoscrittoe versato, nonchd le strategie aziendali e le linee di sviluppodell'at-tivitä, i servizi ausiliari di assistenza e rnuriitorag;glo dei

Domanda tinanZianîenti concessi che si intenoJe prestare, sia in fasersc.riziorte istruttoria, sia durante il periodo di rinnborso.

La domanda di iscrizione all'elenco degli operatori dei mi-eroeredito sarà corredata da una docurnentazione esaustiva,cile ccïniprende le ct3;?ie dell'atto c0stitui.ivo e de1l0 stalr.Ptosociale e l'elenco dei Sogl,etCE cl-ì(2 detengono partecipazioni

è quanto stabilito con il prov-vedimento della Banca d'Italiadel 3 giugno 2015 (pubblicatosulla Gazzetta Ufficiale del 20giugno 2015 n. 141. Le disposi-zioni danno attuazione agli ar-ticoli 111 e 113 del Testo unicobancario e all'articolo 15 deldecreto attuativo del Ministrodell'economia 17 ottobre 2014,n. 176, che hanno introdotto inItalia una specifica disciplinagiuridica del microcredito edistituito un apposito elencodegli operatori tenuto dall'or-gano di vigilanza. Gli operatoridi microcredito indicano negliatti e nella corrispondenza ilnumero di iscrizione nell'elen-co e invitano i propri esponenti

a eleggere domicilio presso lasede legale dell'intermediarioper tutti gli atti relativi allacarica, anche a norma e per glieffetti delle disposizioni Tub.

DOMANDA ISCRIZIONE ELEN-

co. Gli operatori, per svolge-re l'attività di microcredito dicui all'articolo 111, commi 1e 3, Tub, dovranno iscriversinell'elenco tenuto dalla Bancad'Italia. La domanda di iscrizio-ne all'elenco degli operatori delmicrocredito sarà corredata dauna documentazione esaustiva,che comprende le copie dell'attocostitutivo e dello statuto so-ciale e l'elenco dei soggetti chedetengono partecipazioni signi-ficative nel capitale dell'opera-

tore. Nel caso di società già ope-rative che intendono esercitarel'attività di microcredito, saràrichiesta anche la relazione diun perito che attesti l'esistenzadei prescritti requisiti di capi-tale, una delibera dell'organodi gestione dalla quale risultiil dettaglio dei finanziamenti inessere e che determini quali diessi saranno ricondotti entro letipologie di microcredito. Per lesocietà già costituite, sarà ne-cessario allegare l'ultimo bilan-cio approvato e una situazionecontabile aggiornata sottoscrit-ta dall'organo amministrativoe da quello di controllo ove co-stituito.

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Microcredito Pagina 10

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Ok della C:olifez°eaiza unificata al dm dello Sviluppo ecolloHTliCO. L'attestato vale 10 alali. Coiìtrolli sul 2%

Im. obili, da ottobre in vigore il nuovo ApeDI MARCO OTTAVIANO

Dal 1° ottobre entrerà in vigo-re il nuovo attestato unico diprestazione energetica degliedifici. L'Ape avrà una durata

temporale massima di dieci anni a par-tire dal suo rilascio e sarà aggiornatoa ogni intervento di ristrutturazione oriqualificazione che riguardi elementiedilizi o termici tali da modificare laclasse energetica dell'edificio. L'Apedovrà essere redatta da un soggettoabilitato che dovrà effettuare almenoun sopralluogo presso l'edificio o l'unitàimmobiliare, oggetto di attestazione, alfine di reperire e verificare i dati neces-sari alla sua predisposizione. Le regionie le province autonome al fine di effet-tuare i controlli della qualità degli atte-stati di prestazione energetica redattidai certificatori energetici dovrannodefinire piani e procedure di controlloche consentiranno di analizzare alme-no il 2% degli attestati depositati ter-ritorialmente ogni anno solare. Questele novità contenute nel testo definitivodel ministero dello Sviluppo economicorecante «Linee guida nazionali per lacertificazioneenergetica degliedifici» che haottenuto il vialibera definiti-vo della confe-renza unificata

////%%///.

dell'immobile in tale schema sarannoriportati anche gli indici di prestazioneenergetica parziali, come quello riferitoall'involucro, quello globale e la rela-tiva classe energetica corrispondente.

Inoltre verranno inseriti simbo-li grafici, come degli emoticon,per facilitare la comprensioneai non tecnici.

CLASSE ENERGETICA. Le classi

energetiche passano da sette adieci, dalla A4 (la migliore) allaG (la peggiore). E confermata lavalidità di 10 anni dell'Ape.

SANZIONI PER IL CERTIFICA-

TORE ENERGETICO. Il decreto ri-

chiama esplicitamente l'artico-lo 15 del dlgs 192/2005, relativoalle sanzioni a carico del certi-ficatore (multa da 700 a 4.200giuro per un ape non corretto),del direttore dei lavori (multada 1.000 a 6.000 per la mancatapresentazione dell'ape al comu-ne), del costruttore/proprietario(multa da 3.000 a 18.000 euroin caso di mancata redazionedell'ape per edifici nuovi, ri-strutturati, messi in vendita oin affitto).

SISTEMA INFORMATIVO SUGLI

ATTESTATI DI PRESTAZIONE ENER-

GETICA. L'Enea, sentite le regio-ni, entro 90 giorni dall'entratain vigore del decreto, cioè dalgennaio 2016, dovrà realizzare

la banca dati nazionale degli attestaticontenente i dati relativi agli attestati.L'alimentazione del Siape avverrà an-nualmente, entro il 31 marzo.

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lo scorso 18 giugno.CONTENUTI APE. Il nuovo at-

testato di prestazione energeticadovrà riportare obbligatoriamentela prestazione energetica globaledell'edificio sia in termini di ener-gia primaria totale che di energiaprimaria non rinnovabile, attraver-so i rispettivi indici. Inoltre dovràessere indicata la classe energeti-ca, determinata attraverso l'indicedi prestazione energetica globaledell'edificio (espresso in energiaprimaria non rinnovabile), la qua-lità energetica del fabbricato, ossiala capacità di contenere i consumienergetici per il riscaldamento e ilraffrescamento (attraverso gli indicidi prestazione termica utile per laclimatizzazione invernale ed estivadell'edificio) e i valori di riferimento(come i requisiti minimi di efficien-za energetica vigenti). L'Ape dovràcontenere i consumi energetici nonsolo per il riscaldamento invernalema anche per le attività di rinfre-scamento estivo e dovrà riportarel'emissione di anidride carbonica el'energia esportata.

LOCAZIONE E VENDITA.

Verrà introdotto uno sche-ma di annuncio di vendita edi locazione contenente infor-mazioni uniformi sulla quali-tà energetica degli edifici. Perfornire un quadro completo

II Nuovo Ape , a finalità di avviso commerciale

Ape Pagina 11

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Giovedì il comitato annunciato dal premier per «sbloccare le opere»

Pronti per il Cipe piano Anase sblocco del Terzo ValicoGiorgio Santini

ROMA

m E, Ci saranno sicuramente ilcontratto di programma Anase lo sblocco del terzo lotto ("ri-dotto" da 1,5 miliardi a 6oo mi-lioni) del Terzo valico Milano-Genova nel menù del Cipe chegiovedì prossimo dovrebbevarare un pacchetto di operepubbliche.

Era stato Matteo Renzi ad an-nunciare sabato a sorpresa peri1 25 giugno una «riunione digo-verno per sbloccare le operepubbliche». Il premier avevaaggiunto che «l'Italia si è rimes-sa in moto, ma se ora vogliamoaccelerare, dobbiamo sblocca-re l'edilizia».

La «riunione di governo» didopodomani dovrebbe esserein realtà una riunione del Cipecui il premiervuole dare lamas-simavisibilità, contanto dicon-ferenza stampa e slides a Palaz-zo Chigi. Ieri, per altro, lo stessoRenzi è tornato sul nodo spino-so dellabandalarga cui dovreb-bero essere assegnati - secondoi piani del governo - 4,6 miliardidel Fondo sviluppo coesione(Fsc) per portare le infrastrut-ture nel Mezzogiorno.

«Stiamo valutando - ha dettoieri Renzi - se per labanda largaserve un decreto o basta il Ci-pe». Unamezzafrenata che cor-risponde alle informazioni rac-colte nei palazzi dei ministeripiù direttamente interessati al-la riunione del Cipe.

La distribuzione del Fsc an-drà più in là, considerando chesi attende anche un decreto del-la presidenza del Consiglio chedovrebbe ripartire le compe-

tenze sui fondi Ue e connessi(come il caso del Fsc) e affidareal ministro delle Infrastrutture,Graziano Delrio, il coordina-mento di una cabina di regia suipiani finanziati con il Fsc dovesiedano anche gli altri ministeriinteressati ai fondi e Regioni.

Una delle grandi sfide infra-strutturali delle prossime setti-mane è infatti la divisione del-l'immensa torta del Fsc 2014-2020 (oltre 5o miliardi) per cuila legge di stabilità 2015 prevedeuna delibera Cipe che program-

Al comitato non dovrebbeandare l'assegnazione dei 4,6miliardi perla banda larga.Renzi: stiamo valutando seserve un decreto o basta il Cipe

mi l'8ooo delle risorse disponi-

bili. «Sceglieremo circa 100-120

progetti rispetto ai 2omila fi-

nanziati nei precedenti cicli di

programmazione», aveva detto

Delrio nell'intervista al Sole 24

Ore del 17 maggio scorso. La

partitona sul Fsc non sembra

ancora matura e allora il Cipe

potrebbe limitarsi, su questo

versante, a rimodulare cifre li-

mitate della programmazione

2007-2013.

Quel che andrà di sicuro alcomitato interministeriale -quasi a segnare il cambiamen-to di rotta impresso da Grazia-no Delrio all'Anas con l'arrivodel nuovo presidente e adGianni Armani - è il contrattodi programma della società

stradale. Di fatto si tratta delpiano investimenti e manuten-zione, documento centraledell'intera strategia dell'azien-da e del settore.

Il tratto centrale del piano lohaindicato ieri lo stesso Delrio.«Ho chiesto - ha detto - di revi-sionare tutto il piano Anas e ilsuo contratto di programma,perché abbiamo trovato una si-tuazione in cui dei 450 milionidi euro disponibili nel 2014,c'erano 363 milioni di euro pernuove strade e gli interventi perla sicurezza erano limitati a 16milioni di euro. Il nuovo con-tratto di programma Anas pre-vede invece 55o milioni di europer la manutenzione straordi-naria e ordinaria». Delrio haspiegato la sua strategia. «Vo-glio che per i prossimi 4-5 anni(pari alla nuova durata del con-tratto di programma) si metta-no 550 milioni all'anno per la si-curezza. Oggettivamente - haconcluso ilministro delle Infra-strutture - non abbiamo biso-gno di nuove strade, in quantonon c'è un gap infrastrutturalein Italia,ma di risolvere il veroproblema che ci portiamo die-tro, il gap manutentivo».

Per quanto riguarda il terzovalico ferroviario, non c'è anco-ra un via libera definitivo delleInfrastrutture, ma dovrebbeconcludersi l'operazione che,per utilizzare i finanziamenti di6oo milioniprevisti dallo sbloc-ca-Italia, si riduce l'entità dellotto costruttivo, precedente-mente fissata a 1,5 miliardi. Inquesto modo i cantieri dovreb-beropartireinpoche settimane.

C7 RIPRODUZIONE RISERVATA

Opere Pubbliche Pagina 12

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ii caso

Incognitabanda larga,-tra prioritàe decisionidi Massimo Sideri

1 destino della bandaultralarga sembra quello

Idi essere l 'eterna prioritàche scivola in fondo allalista . A poche ore dalConsiglio dei ministri cheoggi alle ip - secondo gliannunci - avrebbe dovutofornire il semaforo verde alDecreto Comunicazionicontenente incentivi,voucher e finanziamentiper avviare il piano delgoverno sulla nuova Rete,non si sa ancora se ildecreto stesso ci sarà omeno. «Occorre capire sefacciamo un decreto o no,se possono bastare lemisure del Cipe. O se c'ènecessità di un decretolegge» ha detto ieri lostesso premier, MatteoRenzi. Insomma, la bozzadel decreto su cui, peraltro,si sono consumate inqueste settimane guerrelessicali per togliere itermini che avrebbero difatto escluso ifinanziamenti al ramedifeso da Telecom,potrebbe finire neldimenticatoio , oppureessere svuotato oggi nelpreconsiglio dei ministri.

Le voci giravano da giorni.Ma ora i peggiori timoripotrebbero avverarsi.Sull'importanza dellapartita Renzi è sempre statod'accordo. Palazzo Chigi inquesti mesi ha trovatoanche strade alternative per«forzare», di fatto, laresistenza di Telecom Italiaa partecipare al progettoMetroweb senza avere il,51%. Ne era stata una provail coinvolgimento di Enel emunicipalizzate, che nellamaggior parte dei casi sierano mostrate interessatealla costruzione di una retespenta in fibra percontribuire a raggiungeregli obiettivi del 2020 (50%della popolazione cori unavelocità di navigazione a 30megabit al secondo e ilrestante a ioo mega, controi 5,2 di velocità mediaattuale). Una fonte delministero dello Sviluppoieri ha sottolineatol'urgenza di intervenire viadecreto legge . Il premiereista pensando. La prioritàsarà declassata anchequesta volta?

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Banda Larga Pagina 13

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L'impegno italiano in vista del confronto in sede Onu

Clima, sforzo sulle rinnovabiliFederico Rendina

Nascerà presto, entro seimesi, una nuova ricetta "ma-de in Italy" per fronteggiare idisastri provocati dai cam-biamenti climatici. «Siamogià al lavoro e facciamo ap-pello a tutte le parti politiche,al di là di ogni steccato» pro-clama il premier Matteo Ren-zi chiudendo la prima partedei lavori degli "Stati genera-li sui cambiamenti climatici ela difesa del territorio" indet-ti dal Governo in vista dellaconferenza mondiale sul cli-ma promossa dall'Onu che siterrà a novembre a Parigi. Eun primo forte sostegno al-l'iniziativa comune vieneproprio dalla Francia. Conl'intervento, alla conferenzadi ieri a Roma, del ministrofrancese dell'ecologia, Sego-lene Royal. Che sposa in pie-

no l'allarme rosso lanciatodal nostro governo.

Perché la catastrofe clima-tica non farà alcuno sconto alnostro paese, ribadiscono gliscienziati chiamati a traccia-re gli scenari sposando in pie-no, nella robusta documenta-zione di base preparata per laConferenza di ieri, le tesi del-le associazioni ambientali-ste. E Renzi si spinge ad unacensura netta non solo delleemissioni climalteranti madell'uso del carbone, che perla verità l'Italia sta già confi-

L'aumento delle temperaturesta già provocandoanche in Italiapiù alluvioni in invernoe crisi idriche in estate

nando ai margini della produ-zione elettrica.

Catastrofe imminente? Dipiù: catastrofe in atto anchequi da noi, si ribadisce. Untrend di aumento delle tem-perature medie di 3,2 gradiper secolo sta già producen-do in Italia più alluvioni in in-verno, più crisi idriched'estate. «Tant'è che siamodi fronte - ammonisce Era-smo De Angelis, coordinato-re dell'iniziativa governati-va e capo della struttura dimissione contro il dissestoidrogeologico - ad effettidrammatici anche nel nostropaese sul piano umano, so-ciale, finanziario. Abbiamoanalizzato l'escalation di ca-tastrofi ambientali in Italia:da 4-5 eventi l'anno degli an-ni '9o e in quelli precedenti,siamo passati ai 15-2o degli

inizi del 2000, per arrivare ai352 del 2013 e agli oltre 400del 2014». Numeri «che fan-no impressione» anche per icosti provocati. «Solo l'annoscorso la spesa per riparare erisarcire i danni causati daidisastri ambientali è stata di4 miliardi di euro».

Che fare? Il Governo pro-mette di dare nuovo impulsoalle energie rinnovabili e allagestione più verde possibiledel nostro futuro energetico.Il che significa promuovereancora le rinnovabili e la cor-sa all'efficienza, che ha anco-ra enormi spazi per regalarcivantaggi non solo ambientalima anche economici. «Chie-diamo una strategia di lungoperiodo, in linea con gli indi-rizzi comunitari, con un'in-centivazione coerente con gliobiettivi e un quadro di rego-

Energie Rinnovabili Pagina 14

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le stabili nel tempo» effermaa questo proposito GaetanoMaccaferri, vicepresidentedi Confindustria.

Una nuova alleanza tra in-dustria e associazioni am-bientaliste? Perché no. A van-taggio di tutti. Nel 2014 - silegge nelle carte della confe-renza - ciò che è stato investi-to nelle rinnovabili ha gene-rato ricavi quasi doppi rega-lando l'Italia «un valore ag-giunto complessivo di 1,2miliardi di euro», che «nel2020 supererà 1,9 miliardi». Ilche testimonia «quanto siaglobalmente sostenibile an-che nel lungo termine il busi-ness della produzione dienergia da fonti rinnovabili».

Investire nell'energia puli-ta è doppiamente convenien-te. Perché ci consente di at-trarre - rimarca Marcello Ca-

pra, stratega del Dipartimen-to energia del ministero delloSviluppo - gli investimentisettoriali mobilitati dalla Ue.Ben 35 miliardi di euro nelprossimo quinquennio: «Cir-ca 6 miliardi attraverso Hori-zon 2020 per progetti di inno-vazione nell'efficienza ener-getica, nelle tecnologie lowcarbon e nelle Smart City, al-tri 6 miliardi attraverso Con-necting Europe Facility, perinvestimenti in infrastruttu-re energetiche, e 23 miliardida Fondi di Coesione 2014-2020 per investimenti in effi-cienza energetica, fonti rin-novabili, reti intelligenti emobilità urbana».

«Tali interventi - sottoli-

nea Giuliano Dall'O', guru

dell'economia ambientale

del Politecnico di Milano -

possono portare a una cresci-

ta stimata del Pil fra il 2% e il

4°% e a un aumento dell'occu-

pazione stimato in 46omila

posti di lavoro al 2020».

91 RIPRO D UZIO NE RISERVATA

Energie Rinnovabili Pagina 15

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Marco MobiliGiovanni Parente

nche l'Irap dei piccolicerca spazio nelladelega fiscale. Tra le

norme dei decreti oggiall'esame del Cdm potrebbespuntare la disciplinadell'autonoma organizzazione.L'ipotesi su cui si starebbelavorando è di ancorarel'esclusione dall'impostaregionale per le persone fisicheche svolgono un'attivitàd'impresa o professionale a unaserie di parametri relativi allespese sostenute per un soloaddetto e per ibeni strumentali.Quindipotrebbe essereconsentito anche avere undipendente (entro una soglia dispesa chepotrebbe oscillare trai16mila e i 19mila euro) purchési tratti di un aiutoesclusivamente ausiliario esenza considerare tirocinanti,praticanti o apprendisti. Stessodiscorso per ibeni strumentali:anche in questo caso aversostenuto spese permacchinari perla propriaattività non determineràautomaticamente ilpresupposto per l'Irap, ma sidovrebbe far attenzione aunasoglia. E si starebbe cercandouna soluzione anche per chisvolge una professione informa associata e peri mediciconvenzionati.

El RIPRODUZIONE RIS ERVATA

Irap Pagina 16

Page 20: Centro Studi C.N.I. - 23 giugno 2015INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 23 giugno 2015 Pagina I STUDI DI SETTORE Sole 24 Ore 23/06/15 P. 47 Professionisti,

Uno studio della Camera: da[ 2008 le norme contenute nei decreti cresciute in media del 38% rispetto al testo originale inviato dal Governo

Così i commicavillo «ingrassano» le leRoberto Turno

Un comma in Italia non si ne-ga mai a nessuno. Nel Paese degliazzeccagarbugli e dei cavilli, del-le norme ad personam o malscritte per tenerle nel limbo del-l'interpretazione, delle intesesottobanco e dei favori al colle-gio,ücomma èlaviapiùfacileperfare di una legge untreno conmil-le vagoncini. L'esaltazione delcompromesso, l'arte parlamen-tare dell'arrangiarsi. Soprattuttoquando inParlamentoilp eonehasempre meno chance diincidere.E se a dominare nel fare leggi èsempre più il Governo a colpi didecreti e di fiducie - come sta ac-cadendo negli anni bui della crisi- ecco che il comma-cavillo di-venta protagonista. E non sem-pre o non solo per correggere glierrori iniziali di un provvedi-mento che aspira ad arrivare aglionori della Gazzetta Ufficiale.

Sono cresciuti vertiginosa-mente i commi delle leggi nel-l'Italia della grande crisi. Nei set-te annidi fuoco dal 20o8 ad oggi -rivela uno studio appena elabo-rato dal Comitato per la legisla-zione della Camera- tra leggi, de-creti e maxi emendamentiinPar-

lamento se ne è fatta una granderaccolta . Ben 11.694 con le leggiordinarie , addirittura 14.082 nel-le leggi di conversione dei decre-ti, che poi sono diventatila stradamaestra di tutti i Governi di que-sti anni per fare incetta delle loroleggi e delle riforme "decisive"volta per volta proposte . Da Sil-vio Berlusconi a Mario Monti,passando perEnrico Letta e ades-so con Matteo Renzi, anche se inmaniera da qualche tempo menomassiccia per il premier toscanodopo gli stop alle fiducie a rafficae perfino ai decreti arrivati dalQuirinale con Sergio Mattarella.Insomma : sette anni , dal 2008 ametà 2015 , con un carico di 25.776commi. Roba da primato parla-mentare. Con quei decreti leggeche da soli hanno fatto il pienone,raccogliendo poco meno del6ooo del totale dei commi. Da unmassimo dell '8ovi> nel 20o8 (ma acavallo di due legislature), conpunte ragguardevolissime del66"i> nel 2011 e del 64%, nel 2013.Per un Italia a tutto comma.

Ma non solo.A capire quanto ilcomma letteralmente detti leggenei testi finali dei decreti, aiutaun'altra elaborazione del rappor-

lo della Camera, che illustraquanto siano "ingrassati" di com-mi i testi dei decreti dal momentodel loro ingresso in Parlamentofino all'approvazione definitiva.E qui la sorpresa cresce ancora,se possibile. 1185 decreti inviatidai vari Consigli dei ministri inParlamento tra il 2008 e il 2015,contenevano originariamente

Sempre meno lo spazioperi ncidere che resta aisingoli parlamentari: si puntacosì alle aggiunte, in tuttele leggi 25mila in sette anni

10.177 commi. Incassata l'appro-vazione erano cresciuti di pesofino a toccare quota 14.o82 com-mi. Risultato: 3.905 norme e nor-mette in più. Un peso specificoaumentato del38,37%io in totale.Ma conpunte del51,4%nel2oo9 0del46,4%ïo nel 2014. Modesta lacrescita nel 2011 (19,8%io) e mori-gerata fin qui nel 2015 con Renzi(28,2%), anche se l'anno scorso(con Letta in carica solo per un

pugno di settimane ) la pesantez-za dei commi aggiunti ha toccatoil 46%. Il terzo posto in sette anni.

Ora, è chiaro : una legge il Par-lamento ha il dovere di cambiar-la, se ce la fa e il Governo glielopermette . Certo è che tra un pas-saggio parlamentare e l'altro, ma-si emendamenti che sono diven-tati ordinaria amministrazione emaggioranze a geometria varia-bile, il comma aggiunto è diven-tatoiltraguardo ditutto . Ilmassi-mo risultato possibile in tempi diGoverni che dominano la scenadelle leggi da fare. Verrebbe qua-si da dire che in fin dei conti, seuna legge raccoglie commi, allo-ra raccoglie anche nuove idee. Eche allora non è vera che i Gover-ni non hanno ascoltato piùilPar-lamento . E che fare le leggi ai tem-pi della grande crisi èroba da crisidi nervi . Anche per i peones, cheintanto cercano tutti gli spazi uti-li per raccogliere briciole di con-senso personale . Anche se que-sto il rapporto della Camera nonlo dice . Andrebbero analizzatiuno per uno, tutti i commi nati inParlamento . Impresa improbadavvero. Ma forse utile.

0 11,11 RO OUZIDN, R15 VAIA

La crescita dei testi

Dal Consiglio dei ministri all'approvazione finale

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7s.rsrt c er;r. cí's„'si sri , r,arsrs.'sïrs< 's.'s ,r,rsts ssr•r3síe ,r! rz.: í ssr,< str

2008-------------

38 11 1.547-------------- ---------------

2.303------------------

756---------------------

48,87-----------------

2009 17 766 1.160 394 51,44------------- --------------+-------------- ------------------ --------------------- ------------------

2010-------------

22 11 813-------------- ---------------

L138------------------

325--------------------

39,98------------------

2011 16 1.517 L817 300 19,78

2012 32 2.357 3.176 819 34,75

2013 26 1.538 2.129 591 38,43

2014 27 L412 2.068 656 46,46

2015 7 227 291 64 28,19

iiiC; s0,'s.ï7 ' 3,i•é,:í,7

1 Fonte: Comitato per la legislazione della Camera I

Tecnica Legislativa Pagina 17

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Ma rina Calderone Consulenti del lavoro

«Per ji lavoro la svoltanelle politiche attive»

Mauro Pizzin

Con quattrom i la preiscritti, dicui un quarto appartenenti ad al-tri ordini professionali, la sestaedizione del Festival dei Lavoroorganizzato dalla Fondazionestudi e dall'Ordine nazionale deiconsulenti del lavoro, in pro-grammada125 a127giugno aPaler-mo, rappresenta sempre di più unmomento di discussione e con-fronto tra attori dell'economiare-ale piuttosto che un evento desti-nato a chi segue solo le dinamichedel mondo del lavoro. «La mani-festazione - non lo nasconde ilpresidente del Consiglio nazio-nale, Marina Calderone - vuoleessere uno strumento per ridise-gnare i rapporti all'interno di unmercato sempre più complesso ecaratterizzato da attori che non si

Alvertice . Marina Calderone

possono trascurare».Presidente Calderone, que-

sta edizione dei festival sarà in-titolata "t l'ora del capitaleumano": perché?

Il titolo è collegato alla stagio-ne che stiamo vivendo e tieneconto dell'ampia riconfigurazio-ne degli strumenti destinati a da-re organicità al mercato del lavo-ro. Anche stavolta il programmadel festival non vuole essere soloun momento di appuntamentoperigiuristima si allarga anche al-la necessità della società e del-l'economia attuale.

Quest'anno il festival si terràa Palermo: una scelta casuale?

No.Abbiamo scelto il capoluo-go siciliano perché in questi mesil'intera isola rappresenta la fron-tiera dell'Europa in quanto puntodi primo approdo di un forte flus-so migratorio che può condizio-nare il mondo del lavoro, vistoche molte di queste persone re-steranno da noi e cercherannoun'integrazione lavorativa.

Qual è ilvostro timore?Ci preoccupa che si possa rea-

lizzare una condizione di iper of-ferta di lavoratori a basso valoreaggiunto, a cui faccia dacontralta-re una fuga di giovani laureati. Ilrischio è quello di un proliferaredi mansioni di basso profilo,men-tre la sfida per le nostre aziendedovrebbe essere quella di spinge-re su nuove tecnologie, innova-zione e ricerca, quest'ultima, pe-raltro, sempre poco finanziata.

Vi occuperete anche di beniconfiscati alla mafia e sulla loromessa avalore.

Sì, così come di scuola e di mi-crocredito. L'obiettivo è quello dievidenziare che perché la ripresasia reale nonbasta intervenire sulmercato del lavoro ma serve so-

prattutto creare ipresuppostiperuna ripresa stabile dell'ec onomia.

Molte appuntamenti riguar-deranno il Jobs act , di cui si stan-no sistemandogliultimitasselli.Lei come lo giudica?

Devo rilevare anzitutto cheforse per la prima volta la tempi-stica prevista da una legge delegaviene rispettata e ciò per chi, co-me noi, è abituato a lavorare connorme incomplete rappresentaun fatto positivo. Più nel dettaglio,di questa riforma ci piace partico-larmenteiltentativo d'invertire latendenza di un Paese che finoraha identificato gli ammortizzato-ri sociali con l'assistenza e le poli-tiche passive a favore di un ac-compagnamento allavoro e adunpotenziamento delle politiche at-tive, a cui sono destinate più risor-se, anche se pesa l'incognita dellacoabitazione normativa con gliorganismi territoriali.

Veniamo a ciò che nonvipia-ce. Qualèilvostropuntodivistasulla "rottamazione" delle col-laborazioni a progetto?

Ci sembra una misura che inqualche modo sposta all'indietrole lancette dell'orologio, visto checoni co.co.pro. nell a legge Biagi siera cercato di circoscrivere il la-voro autonomo.

La normativa ancora vigenteper voi andrebbe bene?

Sì, se applicata correttamente.Con un'unica eccezione relativaalle collaborazioni di soggettiprofessionali e partite Iva, parteche nella riforma Fornero eramal scritta.

Stesso discorso per l'associa-zione inpartecipazione?

Anche in questo caso il proble-ma non sono le tipologie contrat-tuali, ma che ci sia una garanzia dieffettività di quella che è la tipolo-gia del rapporto tra le parti stipu-lanti. In questo senso crediamosia utile incentivare la certifica-zione dei contratti di lavoro comemomento di civiltà giuridica.

Nel nuovo "codice dei con-tratti" si dice che il rapporto dilavoro subordinato a tempo in-determinato costituisce la for-ma comune di rapporto di lavo-ro. Ritenete che il lavoro auto-nomo siamesso ancoraunavol-ta in secondo piano?

Da esponente del mondo pro-fessionale mi sento di dire che pernoi è molto importante che ci siaun'equiparazione sul piano delladignità fra lavoro subordinato eautonomo. Un comparto comequell o dell e professioni - che co-struisce e offre posti di lavoro - habisogno di risorse e investimentireali per i giovani, con più agevo-lazioni sul fronte fiscale e contri-butivo. Riconoscere pari dignità aquesto comparto vuol dire anchemettere in condizione di compe-tere ad armi pari chi vuole giocar-sileproprie risorse nel libero pro-fessionale.

El RI PRODU Z NE RIS ERVATA

Consulenti del Lavoro Pagina 18

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Fest.ival 111 partenza. Previsti gli interventi dei ministri Poletti, Orlando, 1llfano e Giannini

Le riforme da PalermopassanoI consulenti de l lavoro a confron to con il governo

e riforme per la ripre-sa economica passanoda Palermo. Manca-no ormai pochi giorni

all'inaugurazione della sestaedizione del Festival del La-voro (dal 25 al 27 giugno alTeatro Massimo). E le attesenon andranno deluse: ospitiillustri, esponenti di governo,argomenti di grande attuali-tà, esperti a disposizione deiprofessionisti per chiarire idubbi. Un ricco programmacon numerose tavole rotondesuddivise in quattro catego-rie: l'ora del capitale umano,la riforma del lavoro live, lafabbrica delle idee, lavoro2.0. Al Festival del lavoroedizione 2015 sono attesi iprincipali rappresentanti delmondo politico e istituzionale,segnale che la kermesse or-ganizzata dalla FondazioneStudi e dall'Ordine naziona-le dei Consulenti del lavorocontinua a suscitare sempregrande interesse e curiosità.

Si comincia giovedì po-meriggio con occupazione,welfare e fisco.

I lavori saranno inauguratigiovedì pomeriggio dalla pre-sidente nazionale dell'Ordi-ne dei Consulenti del lavoroMarina Calderone. La parolapasserà al sindaco di Palermo,Leoluca Orlando. Durante laprima tavola rotonda dellasessione, «L'ora del capitaleumano» in programma giove-dì 25 dalle ore 15,15 alle ore

17 presso il teatro Massimo,interverrà il ministro del la-voro e delle politiche socialiGiuliano Poletti. Si apre con«l'emergenza occupazione»,anche alla luce dei recen-ti dati diffusi dall'Istat chelasciano intravedere timidisegnali di ripresa. Dunque,oltre all'esonero contributivotriennale e al Jobs Act, soloper citare i più importantiquali altri provvedimentipossono davvero contribuiread invertire la rotta e darenuovo impulso al mercato dellavoro italiano per uscire defi-nitivamente dalla crisi?

Nel corso del pomeriggiospazio alle «nuove frontieredel welfare» a cui partecipe-ranno, tra gli altri, il Presi-dente dell'Inps, Tito Boeri e ilpresidente della Commissionelavoro della camera dei depu-tati, Cesare Damiano. Sem-pre nel pomeriggio di giovedìil presidente di Equitalia spa,Vincenzo Busa e il senatoreMaurizio Gasparri interver-ranno dalle ore 15,30 alle ore17 nello spazio «La fabbricadelle idee» per rispondere alladomanda «Contribuenti: qua-li diritti?».

A seguire, il direttoredell'Agenzia delle entrateRossella Orlandi parlerà di«Imprese, professioni e fisco».A conclusione della primagiornata di lavori, nel corsodel dibattito «Come sfondaresu internet» verrà presentatal'app ufficiale dei Consulentidel lavoro.

Ancora lavoro venerdì.Ma anche legalità , infra-strutture ed economia. Lagiornata di venerdì si apriràcon il tema dei «Beni confi-scati: una risorsa per crearelavoro» con Umberto Posti-glione, direttore dell'Agenzianazionale per la gestione deibeni confiscati alla mafia eCosimo Ferri, sottosegretariodella giustizia. La mattinataproseguirà con Paolo Penne-si, segretario generale delministero del lavoro e dellepolitiche sociali, GiuseppeLucibello direttore generaleInail, Francesco Paolo Capo-ne, segretario generale Ugl,i quali cercheranno di indi-viduare un «possibile equi-librio tra lavoro e legalità».Il lavoro nero, infatti, restaun problema: nel 2014 nelle221.476 aziende ispezionatesono stati scoperti 77.387 la-voratori in nero (in aumentorispetto all'anno precedente)per un'evasione tra contributie premi di 1.508 miliardi dieuro. Asse.co., la procedura diasseverazione dei rapporti dilavoro, potrebbe essere unarisposta al problema?

Alle ore 15 i lavori riprende-ranno con il viceministro delleinfrastrutture e dei trasporti,Riccardo Nencini, ospite dellatavola rotonda «Quale lavorosenza infrastrutture (sicu-re)?»; per rilanciare l'econo-mia e con essa il lavoro servi-rebbero interventi strutturalie il completamento delle 693opere incompiute per le qualisono già stati spesi oltre tremiliardi di euro. Alle 16,00

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si palerà di investimenti nelnostro paese con l'interventodell'a.d. Finmeccanica Mau-ro Moretti, che analizzerà ilsistema produttivo italianoappesantito da una pressio-ne fiscale troppo alta, da unagiustizia troppo lenta e dauna burocrazia alle stelle.

Al Cinema Rouge et Noirdalle ore 16,30 alle ore 18,30il Jobs Act e i decreti attuativisaranno al centro del dibat-tito tra ministero del lavoro,qui rappresentato dal segre-tario generale Paolo Pennesi edal direttore generale DaniloPapa, e professionisti. Per lacategoria interverranno Vin-cenzo Silvestri, vicepresidentedel Consiglio nazionale Con-sulenti del lavoro e Pasquale

Staropoli esperto della Fonda-zione Studi. Un'importante oc-casione per cercare di fugarei dubbi interpretativi dellanuova normativa.

Si conclude sabato conscuola , immigrazione, im-presa e giustizia . La terzagiornata, quella di sabato 27giugno, si aprirà con il temadella scuola; dalle ore 9,15 alleore 10 il ministro dell'istruzio-ne, ricerca e università Stefa-nia Giannini sarà ospite delFestival nello spazio «Unabuona scuola per un buon la-voro»: per essere pronti a rac-cogliere le nuove sfide di unmercato del lavoro, non piùsolo nazionale o europeo mamondiale, è necessario avvici-

nare il mondo della scuola aquello del lavoro in un'ottica diinterscambio; come migliorarel'una per rendere più forte ecompetitivo il secondo? Lin-gue straniere e informatica,le materie da studiare? Comerilanciare l'apprendistatosnobbato dalle aziende?

Si proseguirà parlando diimmigrazione; dalle ore 10alle ore 11,15 in programmauna tavola rotonda intitolata«Europa e immigrazione: frarigore e accoglienza» con lapartecipazione del ministrodell'interno Angelino Alfano,del segretario generale dellaLega Nord Matteo Salvini,del deputato Khalid Chaoukie ritorna il sindaco di PalermoLeoluca Orlando. Di «Giusti-zia per la legalità» parlerannonello spazio «L'ora del capitale

umano», la presidente MarinaCalderone ed il ministro del-la giustizia Andrea Orlando. Ildibattito è in programma dalleore 11,15 alle ore 11,45. La le-galità deve essere fondamentodella vita sociale per costruireil bene comune e saldare la re-sponsabilità individuale allagiustizia sociale. Quali sono leriforme in cantiere per attua-re questo progetto? Il Festivalsi concluderà con «L'impresadi fare impresa in Italia»:start-up, Microcredito, fondieuropei; da dove ripartire perrilanciare l'impresa Italia? Nediscuteranno Simona Vicari,sottosegretario al ministerodello sviluppo economico, Lu-igi Bobba, sottosegretario alministero del lavoro e LuigiDi Maio, vicepresidente dellacamera dei deputati.

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