Centro Studi C.N.I. 12 ottobre 2017 · Centro Studi C.N.I. 12 ottobre 2017 ... Corriere Della Sera...

26
Centro Studi C.N.I. 12 ottobre 2017

Transcript of Centro Studi C.N.I. 12 ottobre 2017 · Centro Studi C.N.I. 12 ottobre 2017 ... Corriere Della Sera...

Centro Studi C.N.I. 12 ottobre 2017

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 12 ottobre 2017

Pagina I

EQUO COMPENSO

UNA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATOCorriere Della Sera 12/10/17 P. 23 1

Equo compenso, alt del GovernoSole 24 Ore 12/10/17 P. 31 Giorgio Pogliotti 2

ARCHITETTI

Architetti nel CupItalia Oggi 12/10/17 P. 33 3

Gli architetti tornano nel Cup Commercialisti e avvocati fuoriSole 24 Ore 12/10/17 P. 32 4

ABUSIVISMO

Mattone selvaggio, seimila nuovi abusi due ville nel verde dello sporflng centerRepubblica Roma 12/10/17 P. II Lorenzo D'AlbergoGiuseppe Scarpa

5

INDUSTRIA 4.0

Industria 4.0, stretta sui veicoli Al fondo di garanzia 550 ' 'onSole 24 Ore 12/10/17 P. 1-4 Carmine Fotina,Marco Mobili

8

LAVORO 4.0

Lavoro 4.0, cambierà mansione il 44% degli occupatiCorriere Della Sera 12/10/17 P. 37 Enrico Marro 11

SISMA ABRUZZO

Assegnati 86,5 min per la ricostruzioneSole 24 Ore 12/10/17 P. 31 12

AMMINISTRAZIONE DIGITALE

Consiglio di Stato, «si» condizionato ai ritocchi al CodiceSole 24 Ore 12/10/17 P. 33 Antonello Cherchi 13

CASSA FORENSE

Cassa forense, 13, 8 min per gli iscrittiItalia Oggi 12/10/17 P. 34 Bruno Fioretti 14

CYBERSECURITY

Piani per difendere le piccole imprese dai cyber-attacchiSole 24 Ore 12/10/17 P. 15 15

INFORMATICA

Adesso l'informatica la spieghiamo noiCorriere Della Sera 12/10/17 P. 29 Claudia Voltattorni 16

INNOVAZIONE

Stand up, start upIl Foglio 12/10/17 P. II Stefania Nicoilich 18

NOTAI

Notai per la sicurezzaItalia Oggi 12/10/17 P. 33 Michele Damiani 19

Notai presidio di certezza Non basta la firma digitaleSole 24 Ore 12/10/17 P. 32 Giovanni Negri 20

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Alibaba lancia la sfida a Google e Amazon: 13 miliardi per sviluppare l'intelligenza artificialeCorriere Della Sera 12/10/17 P. 41 Giuliana Ferraino 21

CONFIDI

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 12 ottobre 2017

Pagina II

Credito, tremano i Confidi. A rischio uno su treRepubblica 12/10/17 P. 24 Barbara Ardo 22

POLIZZE AVVOCATI

Per le polizze degli avvocati un rinvio di 30 giorniSole 24 Ore 12/10/17 P. 32 Valentina Maglione 23

AVVISO A PAGAMENTO

-i~A0i r C*A :ï-ù :i:WA @W1:i*A 2:4 A W_'11111 =Wq 16_r_i IYi 1 MA 1121 Fù lï:i=árA [ ►

RETEPR0FE5ï1QNITfCN IC H EOR,

,-,M%

iMrCASSA

elir a io eE

M1 5E'

11Ja SS' .

RETE PROFESSIONI TECNICHE (Architetti, Pianificatori , Paesaggisti e Conservatori - Chimici - Dottori Agronomi e Dottori Forestali - Geologi - Geometri e GeometriLaureati - Ingegneri - Periti Agrari e Periti Agrari Laureati - Periti Industriali e Periti Industriali Laureati - Tecnologi Alimentari) INARCASSA E LA SUA FONDAZIONE

LANCIANO

UN APPELLO AFFINCHÉ GOVERNO, PARLAMENTO, ISTITUZIONI,PARTITI POLITICI E FORZE SOCIALI RISPETTINO L'ART. 36 DELLA COSTITUZIONE

"Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità dei suo lavoro e in ogni casosufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa."

#SEVALGOI EURO#SEVALGOlEURO, #SEVALGOlEURO,COME FACCIO A LAVORARE? COME PAGO LA PENSIONE?

#SEVALGOlEURO, #SEVALGOIEURO,PERCHÉ HO STUDIATO? CHE RACCONTERÒ A MIO FIGLIO?

#SEVALGO1EURO, #SEVALGO1EURO,COME PAGO LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA? CHI ASSICURERÀ LA QUALITÀ DEL NOSTRO PAESE?

seguici su

facohook.

#SEVALGOlEURO, #SEVALGOlEURO,COME PAGO L'ASSICURAZIONE OBBLIGATORIA? ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,, FAI SENTIRE LA TUA VOCE

Equo compenso Pagina 1

Ddl Sacconi , Dubbi dal ministero della Giustizia -Peri I sottosegretario Gozi serve il nullaosta Ue

Equo compenso, alt del GovernoGiorgio Pogliotti

ROMA

Il governo frena sull'introdu-zione dell'equo compenso per iprofessionisti. Ieri in commissio-ne Lavoro al Senato, dove si staesaminando il Ddl Sacconi , il sot-tosegretario al Lavoro FrancaBiondelliha consegnato due pare-ri tecnici; il primo firmato dall'uf-ficio legislativo del ministero diGiustiziaevidenziacriticitànelte-sto, il secondo dalla segreteria tec-nica del sottosegretario agli Affarieuropei Sandro Gozi, secondo cuiil testo «stabilendo di fatto una

reintroduzione delle tariffe mini-me obbligatorie, sulla base delladirettiva sevizi, dovrebbe esserenotificato alla commissione euro-pea prima della sua adozione».

Duro il commento del presi-dente della commissione, Mauri-zio Sacconi (Epi), che chiama incausa l'Esecutivo: «quelli presen-tati in commissione sono pareritecnici che per noi non hanno al-cun valore - ha detto -. Il governo,nella sua unicità, deve esprimersicon un sì o con un no o con emen-damenti. Dapartenostrasiamo in-teressati ad andare avanti, alla fine

della discussione verranno votatigli emendamenti». Anche per larelatrice Annamaria Parente (Pd)serve un chiarimento: «vogliamoportare atermineilprovvedimen-to, chiediamo al governo un ap-profondimento della materiaper-chévi sia compatibilità con la nor-mativa europea».

Intanto cresce il pressing deiprofessionisti. Le associazioni deicommercialisti, inun comunicatocongiunto, ritengono «giusto cer-care dei parametri congrui perstabilire i corrispettivi delle pre-stazioni dei professionisti», pro-

pongono di «iniziare a rendereobbligatorio il riconoscimento diequo compensopartendodaicon-tratti con la Pubblica amministra-zione (e con enti e società parteci-pate)». Per i commercialisti si po-trebbe intervenire «ex ante impe-dendo bandi, incarichi eaffidamenti in deroga ai minimistabiliti da parametri e tabelle diriferimento o addirittura gratuiti,consentendo al professionista dipercepire l'equo compenso senzadover ricorrere al giudice». Taliparametri «potrebbero diventareun benchmark di riferimento neirapporti con i committenti priva-ti» secondo Ade, Aidc, Anc, An-doc, Unagraco, Ungdec e Unico.

0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Equo compenso Pagina 2

Architettinel Cup

Il Consiglio nazionaledegli architetti rientranel Comitato unico delleprofessioni (Cup), dopoquasi quattro anni dal-la sua uscita . Ad annun-ciarlo una nota emessaieri dal consiglio stes-so. «Sono maturate lecondizioni», sottolineaGiuseppe Cappochin,presidente degli archi-tetti italiani , «perché ilnostro apporto in unasede così importantesia, da un lato , valoriz-zato e, dall 'altro, pos-sa integrarsi al megliocon le competenze e lesensibilità che ciascunaprofessione è in grado diapportare in una stagio-ne di rilancio del nostropaese». «L'Ordine degliarchitetti», commentala presidente del CupMarina Calderone, «hauna tradizione anticain seno al comitato es-sendo stato , fra le altrecose, artefice della piùimportante aggregazio-ne dei Cup territorialidel Nord Italia. Le pro-fessioni italiane», con-clude, «hanno bisognodi unità e il rientro degliarchitetti nel Comitatocostituisce lo stimologiusto per rafforzareulteriormente il con-fronto con le professioniaderenti alla rete delleprofessioni tecniche».

R raf.„i,id r,,.

Architetti Pagina 3

Rappresentanze

Gli architettitornano nel CupCommercialistie avvocati fuori

Nella casa del Cup, il Co-mitato che riunisce gli Ordiniprofessionali, c'è chi rientra -gli architetti - e chi decide diandarsene, commercialisti eavvocati. Le uscite, senza vo-ler sminuire chi ritorna, sonodi peso. Le motivazioni sonodiverse. 1 commercialisti, chela settimana prossima devo-no formalizzare la decisionecon una delibera, lamentanoun difetto di rappresentanzanella politica degli ultimitempi del Cup. «Il Cup - diceMassimo Miani, presidentedel Consiglio nazionale deicommercialisti - dovrebbesostenere problematiche tra-sversali alle professioni, sen-za invadere temi settoriali».

Sei commercialisti si sonosentiti scavalcati, più volte,sui dossier fiscali, gli avvocatimettono l'accento sulla ne-cessità di valorizzare la pro-pria «peculiarità». «Non c'èpolemica - assicura AndreaMascherin, presidente delConsiglio nazionale forense-. Crediamo però più utile ri-marcare la nostra specificitàe collaborare, dall'esterno,con le altre professioni».D'altra parte, da tempo gli av-vocati hanno iniziato a smar-carsi, tanto che sull'equocompenso hanno ottenutoun Ddl governativo che pre-vede la nullità dei contratti -stesi dai grandi committenti -con remunerazione inferioreai parametri. Ora, i commer-cialisti puntano a un'azionecomune con notai e avvocati:il banco di prova sarà la dele-ga sulla crisi d'impresa, checontiene anche più spazi pergli organi di controllo, colle-gio o revisore.

M.C.D.© RIPROOrION E RISERVATA

Architetti Pagina 4

Mattone 1vaïo, wimilanuovi abusi40

due ville nel verde dello spoitingcenterDalle verande agli edifici spuntati dal nulla: cinque anni perscoprire gli sfregi abientali

LORENZO D'ALBERGOGIUSEPPE SCARPA

È la finestra aperta senza alcun preavviso, lì dove non eraprevista. Ecco il balcone chiuso e riadattato a stanza. Ma an-che la villa costruita in un'area vincolata, sottoposta a tutela

dal Mibacat. Ancora, centinaia e centinaia di case che hanno vistocrescere a dismisura la propria volumetria da un giorno all'altro. Op-pure hanno cambiato destinazione: l'appartamento diventa un pic-colo Bed & Breakfast, può capitare di trovarsi di fronte a un garagetrasformato in un negozio. O, come succede nel quartiere Africano,

in un'abitazione con accesso diretto dal marciapiede. Quel che più im-pressiona, però, sono i dati che rimbalzano tra l'assessorato e il dipar-timento all'Urbanistica: dal 2011 a oggi sono stati scoperti 6.112 nuo-vi abusi. Il caso emblematico è rappresentato dal La Torre sportingclub al civico 459 di vicolo dell'Acquedotto Felice. Un centro sportivostretto tra due antichi acquedotti, dentro il parco regionale dell'Ap-pia Antica, costruito sul terreno dove si accamparono i barbari, nelVI secolo d.C., per invadere Roma. Le norme violate per l'edificazionedella struttura non si contano. Eppure l'impianto, con annesse duevillette, è lì dalla metà degli anni Ottanta.

A PAGINA II

i—Eaad

nro'.ir.rv,iv? id Jz .ah .asC'

abusivismo Pagina 5

citta

I dati del dipartimento Urbanistica: "Scoperta relativa agli ultimi sei anni"Nel 20 1 6 mattone selvaggio cresciuto del 40%. Boom di inchieste dei

LORENZO D'ALBERGOGIUSEPPE SCARPA

È la finestra aperta sen-za alcun preavviso, lìdove non era prevista.

Ecco il balcone chiuso e riadat-tato a stanza. Ma anche la villacostruita in un'area vincolata,sottoposta a tutela dal Mibacat.Ancora, centinaia e centinaiadi case che hanno visto cresce-re a dismisura la propria volu-metria da un giorno all'altro.Oppure hanno cambiato desti-

"Dai fascicoli vistatiin questi mesi del 2017si può ipotizzareun ulteriore incremento"

nazione: l'appartamento diven-ta un piccolo Bed & Breakfast,può capitare di trovarsi di fron-te a un garage trasformato inun negozio. O, come succedenel quartiere Africano, in un'a-bitazione con accesso direttodal marciapiede. Quel che piùimpressiona, però, sono i datiche rimbalzano tra l'assessora-to e il dipartimento all'Urbani-stica: dal 2011 a oggi sono statiscoperti 6.112 nuovi abusi.

I più vecchi risalgono agli an-ni'80. Minano anche l'Appia an-tica, polmone verde del qua-drante Sud della capitale. Lun-go la Regina viarum si concen-tra infatti più del 10 per cento

degli scempi. Sono oltre 620 eper un terzo - lo dicono gli uffi-ci del Comune -vanno demoli-ti. Oppure, in alternativa, acqui-siti al patrimonio capitolino.

I nuovi dati si inseriscono neltrend registrato dalla procura.I numeri raccolti da RobertoCucchiari, il pubblico ministeroche guida il pool specializzatoin abusi edilizi, fotografanouna capitale in ginocchio.

Roma, nel 2016, ha registra-to un aumento del 40 per centodel mattone selvaggio. L'unicapossibile spiegazione, secondoil magistrato, può essere «il leg-gero miglioramento della con-giuntura economica». Un fatto-re che, però, da solo non basta aspiegare il boom di inchieste apiazzale Clodio. Dal primo lu-glio 2015 al 30 giugno 2016 so-no stati aperti 1.586 nuovi fasci-coli. L'anno precedente erano1.172. Un incremento che co-stringe gli inquirenti a lavoraresenza un attimo di sosta: il rea-to di abuso edilizio si prescrivein cinque anni e, nonostante iltribunale di Roma gli abbia or-mai dedicato una corsia prefe-renziale, sono molto pochi i casiche arrivano in Cassazione.

Se il 2016 è stato un anno ne-ro, il 2017 non sembra offrireniente di buono. Cucchiari è cer-to che l'anno in corso farà regi-strare una nuova impennata diabusi edilizi: «Dai fascicoli vista-ti in questi primi mesi posso ipo-tizzare che ci sarà un ulteriore

incremento».Piccoli interventi fuori legge e

scempi macroscopici. Uno degli ulti-mi scoperti dalla procura si può am-mirare direttamente dal Campido-glio. Di fronte a Palazzo Senatorio, incima all'antico palazzo al civico 1 dipiazza dell'Aracoeli, è infatti cresciu-ta indisturbata una veranda tanto pa-noramica quanto abusiva. Quasi ot-tanta metri quadri di vista mozzafia-to. Ma, secondo i pm, non un centime-tro sarebbe in regola.

Così, nel registro degli indagati, so-no stati iscritti i proprietari degli ulti-mi due piani dello stabile, l'82enne

Gianfranco Luppi e il figlio Oscar, 55anni.

Un capitolo a parte va dedicato allaquestione delle mansarde, per cui in-vece vige un ordinamento a parte.Nel Lazio, per legge, il sottotetto è li-bero da ormai otto anni. Una sanato-ria made in Pisana permette ai pro-prietari di trasformali in abitazione,pagando semplicemente gli oneri diconcessione edilizia. Senza finire nelmirino del Comune di residenza, sen-za il rischio di vedersi recapitare unadeterminazione dirigenziale di demo-lizione.

©RIPROOUZIONERISE-A

abusivismo Pagina 6

I NUOVI ABUSIDal 2011 a oggigli uffici dei Comunehanno scopertopiù di 6.000 nuoviabusi e richiestedi condonoda respingerepizzicando casirisalenti ancheagli anni'80

IL FOCUS SULL'APPIALungo la Reginaviarum si concentrapiù del 10 per centodegli abusi ediliziSono oltre 620e per un terzo vannodemoliti: circa 200casi sono giàpassati al vagliodel municipio

h DATI DELLA PROCU RANel 2016 il boom delmattoneselvaggioha fatto registrareun aumento del 40%con l'aperturadi 1.586 nuovifascicoli in procuraPeril2017nonsono previstimiglioramenti

IL CASO MANSARDEDa 8 anni a questaparte la Regioneassicura la libertàdi mansardaNel Lazio i sottotettigrazie a una sanatoriapossono esseretrasformati in casepagando gli oneridi concessione

abusivismo Pagina 7

Per il superammortamento aliquota ridotta al 130%, l'«iper» resta al 250%

Industria 4.0, stretta sui veicoliAl fondo di garanzia 550 ' 'oni

Si delinea il pacchetto svi-luppo della manovra. Oltre allanovità del credito d'imposta perla formazione su Industria 4.0, siva verso la proroga dell'incenti-vo fiscale dell'iperammorta-mento fiscale al 250% fino a set-tembre2o19.Peril superammor-tamento l'aliquota passerebbedall4o al1300 oconesclusione deiveicoli. Nel decreto fiscale doteda 55o milioni in due anni per ilFondo di garanzia Pmi.

Fotina e Mobili ti- n Rina 4

Industria 4.0 Pagina 8

Le vie della ripresaIL CANTIERE DELLA MANOVRA

L'eccezioneL'acquisto di software resterebbe agevolato al 140%Per i soli beni digitali consegna fino a settembre 2019

«esclusivamente utilizzaticome beni strumentali nel-l'attività di impresa» - diven-terebbe totale.

Un'eccezione dovrebbe es-sere rappresentata dai sof-tware, destinati invece a man-tenere l'aliquota del 140%.

Meno restrizioni sul frontedell'iperammortamento, l'in-centivo con beneficio mag-giorato che sostiene l'acqui-sto di macchinari e apparatifunzionali alla digitalizzazio-ne dei processi produttivi. Inquesto caso si va verso la con-ferma dell'attuale aliquota del250 per cento. La proroga ri-guarderà gli acquisti effettua-ti fino al 31 dicembre 2018, conuna coda fino al 30 settembre

Impresa 4.0, doppio binario per la prorogaIperammortamento confermato al 250% - Il «super» scende al 130% con stretta sui veicoli

Carmine FotinaMarco MobiliROMA

Il governo stringe sul pac-chetto crescita della mano-vra. Ieri dalle ultime riunioni,sia a livello tecnico che politi-co, è emerso un quadro quasidefinitivo sulle misure che sa-ranno distribuite tra il decre-to legge fiscale collegato e ildisegno di legge bilancio.

Il decreto potrebbe esserevarato già domani mattina econterrebbe tra l'altro il rifi-nanziamento del Fondo di ga-ranziaper le Pini (sivedal'ar-ticolo accanto), ilDdlsarebbeinvece in calendario per ilConsiglio dei ministri di lu-nedì, salvo un eventuale anti-cipo a domenica.

Proprio il disegno di leggeconterrà gli interventi rela-tivi al piano Impresa 4.0. Sipunta molto sul nuovo cre-dito di imposta per la forma-zione la cui dote, inizial-mente fissata in 400 milionisu tre anni, potrebbe essereirrobustita.

Inevitabilmente bisogne-rà invece delimitare il peri-

LEALIRE IUREIn cantiere rifinanziamentodella Nuova Sabatini hi-techsu 6 anni (55 milioni perii2018) e del piano made inItaly con 150 milioni

metro delle proroghe relati-ve al superammortamento eall'iperammortamento fi-scale, quantomeno rispettoalle ambizioni iniziali delloSviluppo economico. Il su-perammortamento, l'incen-tivo fiscale che agevola l'ac-quisto di beni strumentalitradizionali, sarà utilizzabi-le anche nel 2018 (terzo annodi applicazione) ma conun'aliquota inferiore: dal140% si passerà al 130% salvoritocchi dell'ultim'ora legatialla quadratura dei conti.Anche il perimetro dei beniagevolabili si restringerà.L'esclusione dei veicoli -dalla quale lo scorso annoerano stati salvati quelli

Venture capit ^alVerso il riassetto delle misure inefficaciper un nuovo fondo da 100 milioni

2019 per la successiva conse-gna (a patto di aver versato al-meno il 2o% di acconto).

Questo allungamento finoa settembre 2019 dovrebbeessere limitato all'iperam-mortamento, consideratoche nel caso dei beni ad altocontenuto digitale i tempi diproduzione dei fornitoripossono essere notevol-mente più lunghi rispetto amacchine utensili di base.

Nel capitolo crescita po-trebbero entrare ulteriori mi-sure. Oltre al Fondo di garan-zia, si punta a rifinanziare an-che la Nuova Sabatini "tecno-logica" che agevola ifinanziamenti in macchinari(con riserva del 3o °io agli inve-stimenti "industry 4.0"): laproposta dello Sviluppo è di55milioni per il 2018, 110 milioniannui fino al 2022 e di nuovo 55milioni per il 2023. Al pianostraordinario per il Made inItaly dovrebbero invece an-dare 150 milioni.

Si continua a lavorare infi-ne a un riordino dei fondi peril venture cap ital, vero puntodebole delle politiche gover-native per le startup e indu-stria 4.0. Circa 100 milioni,assorbendo risorse della mi-sura Smart & Start di Invita-lia, potrebbero andare a pre-stiti agevolatiper chi investecapitale privato nelle impre-se innovative.

O RIPROOUZIDNE RISERVATA

Industria 4.0 Pagina 9

Le misure del pacchetto crescita nella manovra

IPERAMMORTAMENTO

Si va verso la confermadell'attuale aliquota del250%.La proroga riguarderà gli acquistieffettuati fino al 31 dicembre2018, con una coda fino a[ 30settembre 2019 perla successivaconsegna (a patto di averversatoalmeno il20%di acconto)

1O i

FONDO DI GARANZIA

Il superammortamento,l'incentivo fiscale per l'acquistodi beni strumentali tradizionali,sarà utilizzabile anche nel 2018(terzo annodi applicazione) maqausi sicuramente conun'aliquota inferiore: dal140% si passerà a1130%

VENTURE CAPITAL

La richiesta di rifinanziamentoper 900 milioni potrebbe essereparzialmente accolta, nellamisura di 350 milioni di doteincrementale peri 12017 e 200milioni peri12018. La dotedovrebbe essere inserita neldecretofiscale collegato alla manovra

Si continua a lavorare infine a unriordino dei fondi perilventurecapitai. Circa 100 milioni,assorbendo risorse della misuraSmart&Startdi Invitalia,potrebbero andare a prestitiagevolati perchi investe capitaleprivato nelle imprese innovative

M

Verso un credito d'impostaper la formazionecollegata a Industria 4.0nella misura del 50 percento. Il beneficio fiscalesarebbe collegato adaccordi sindacali disecondo livello

"N I-rALY

Ulteriori 150 milioni delpacchetto "industria"dovrebbero essere destinati alrifinanziamento del pianostraordinario per il made inItaly, in aggiunta a 50 milionidi risorse ordinarie giàpreviste

Industria 4.0 Pagina 10

EconomiaLavoro 4.0, cambierà mansione il 44% degli occupatiLa relazione del Senato. «Sarà necessario rendere effettivo il diritto alla disconnessione»

ROMA Come cambierà il lavorocon la quarta rivoluzione indu-striale? Prova a rispondere larelazione conclusiva dell'inda-gine conoscitiva diffusa ieridalla commissione Lavoro delSenato, che ha ascoltato esper-ti, rappresentanti dell'impre-sa, delle associazioni sociali edei sindacati. La rivoluzione4.o non significherà la fine dellavoro, ma l'uso di internet edelle tecnologie digitali, tele-matiche e robotiche nei pro-cessi produttivi avrà un forteimpatto. Ci saranno rischi eopportunità. In Italia, stimal'Ocse, il 44% degli occupatisubirà un radicale cambia-mento delle mansioni entro il2025 mentre un 10% rischia diessere sostituito da un robot.

La rivoluzione impatterà suuna forza lavoro che negli ulti-mi 25 anni ha visto aumentare

58,2percentoil tasso dioccupazione adagosto, ultimomese rilevatodal l' Istat

44annil'età mediadella fozalavoro in Italia.Era di 38 anninel 1990

Chi èMaurizioSacconi,già ministrodel Lavoro,è presidentedellacommissioneLavoroal Senato

l'età media da 38 anni a 44 eche continuerà a invecchiare,«per cui le imprese si trove-ranno sempre di più ad averelavoratori affetti da patologiecroniche». Bisognerà ripensa-re l'organizzazione del lavoro«e sopratutto le mansioni nel-l'ottica di un adattamento allacapacità fisica». Si chiama «in-vecchiamento attivo». Un aiu-to potrà venire proprio dallatecnologia, che già per esem-pio in fabbrica ha sostituitocon le macchine molte attivitàgravose.

Rischia di accentuarsi la«polarizzazione professionale,reddituale e territoriale». Ne-gli ultimi anni l'occupazione ècresciuta nelle attività a bassaqualifica e in quelle ad altaprofessionalità mentre sonodiminuiti i lavoratori interme-di, che potrebbero ridursi an-

cora, perché i più facilmentesostituibili dalle macchine. Ri-schiano così di aumentare ledifferenze tra redditi alti e bas-si e tra Nord e Sud.

Il mondo 4.o apre anchegrandi opportunità. Si abbat-tono i costi di transazione, do-manda e offerta si incontranopiù facilmente; molti lavoripotranno liberarsi dal vincolodell'orario e del luogo di servi-zio. Non più la classica tripar-tizione: 8 ore di lavoro, 8 per ilresto e 8 per dormire, ma unasituazione fluida, dove il tem-po di lavoro diventa «poroso».Ma sarà necessario, dice la re-lazione, «rendere effettivo il"diritto alla disconnessione"»,perché la connessione perma-nente porta a «fenomeni dioverworking che contribui-scono non solo a peggioraregli equilibri psico-fisici del la-voratore e i suoi legami, maanche la produttività». Infine,«merita una preoccupata se-gnalazione la pretesa, alla lucedel sole, di lavoro gratuito» at-traverso stage e tirocini, accet-tati dai giovani «pur di accu-mulare esperienza». Giovaniper i quali andrà riorganizzatosu basi nuove il sistema educa-tivo e il welfare. Molto soddi-sfatto della relazione il presi-dente della commissione,Maurizio Sacconi (Epi): «È de-dicata alla vittime del terrori-smo a causa del lavoro. Dedicache si giustifica col voto unani-me e le circoscritte posizionidissenzienti di Mdp, M5s eSi». Il documento, aggiunge,contiene un'analisi di basecondivisa per affrontare ilnuovo scenario.

Enrico Marro© RIPRODUZIONE RISERVATA

LAvoro 4.0 Pagina 11

SISMA D'ABRUZZO 2009

Assegnati 86,5 minper la ricostruzioneÈ stata pubblicata sullaGazzetta Ufficiale 238 di ierila delibera del Comitatointerministeriale per laprogrammazioneeconomica che assegna ifondi per la ricostruzionepost sisma che si è verificatoin Abruzzo nel 2009.Viene autorizzato l'impegnocomplessivo di 865.128.117euro, a valere sullerisorse stanziate dalla leggedi stabilità 2015, tabella E, perla prosecuzione degliinterventi di ricostruzionedegli immobili privatiprioritariamente adibiti adabitazione principale.L'importo complessivo ècosì ripartito: 667.507.338euro per il Comune diL'Aquila; 149.639.400 europer gli altri Comuni delcratere; 47.981.318 euro per iComuni fuori del cratere.

Sisma Abruzzo Pagina 12

Amministrazione digitale . Parere sul nuovo decreto

Consiglio di Stato,«si» condizionatoai ritocchi al CodiceAntonello CherchiROMA

Il codice dell'amministra-zione digitale (Cad) sipreparaaricevere l'ennesima modifica. Laseconda in due anni. Si tratta diun altro intervento dipeso, dopoquello dettato dalla riforma Ma-dia e tradottosi nel decreto legi-slativo 179 dell'anno scorso. Ilnuovo lifting del codice ha rice-vuto ieri il via libera del Consi-glio di Stato, che ha espresso unarticolato parere. Nel frattem-po il medesimo testo è all'esamedelle commissioni parlamenta-ri. Una volta che anche le Came-re si saranno pronunciate- devo-no farlo entro il 12 novembre - ilprovvedimento ritornerà alConsiglio dei ministri per l'ap-provazione definitiva.

Tempi stretti, dunque, peruna serie di ritocchi al codice (ildecreto legislativo 82 del 2005)imposti dalla necessità di acce-lerare l'attuazione dell'agendadigitale e dall'esigenza di mette-re a disposizione di cittadini,professionisti e imprese stru-menti adeguati per porli in con-dizione di dialogare con la pub-blica amministrazione, renden-do così effettivo il diritto dicitta-dinanza digitale.

Acominciaredaldomicilio di-gitale, già previsto dal Dlgs 179 eche le novità in arrivo declinanoin maniera più puntuale. Cia-scun cittadino potrà eleggere ilproprio domicilio digitale daiscrivere nell'indice nazionaledei domicili digitali e attraversodi esso effettuare le comunica-zioni con la pubblica ammini-strazione.

Quella che per i più è una pos-sibilità, peri professionisti iscrit-ti in Albi ed elenchi e per le im-prese diventa un obbligo: do-vranno dotarsi - secondo le nuo-ve modifiche al C ad - del proprio

domicilio digitale da iscrivere inun indice nazionale ad hoc.

Le comunicazioni attraversoil domicilio digitale equivalgo-no, quanto al momento dellaspedizione e del ricevimento, al-la raccomandata con ricevuto diritorno e alla notificazione amezzo posta. L'Agenzia perl'Ita-lia digitale (Agid) provvederà,una volta completata l'Anagrafedella popolazione residente, atrasferire in quest'ultimo elencotutti i domicili digitali. Anchequesta è una novità, perché sisganciala partenza del domiciliodigitale dall'Anagrafe, che è an-cora di là dall'essere realizzata e

COMUNICAZIONI CON LA PAPeri professionisti iscrittiin Albi ed elenchie per le impreseobbligo di dotarsidi un domicilio digitale

non si ha idea di quando arriverà.Per il Consiglio di Stato gli

obiettivi previsti sono condivisi-bili, ma ci sono alcuni aspetti acui prestare particolare atten-zione. Intanto, la comprensibili-tà del Cad: i diversi interventil'hanno reso «di non agevole let-tura» e, pertanto, è necessaria«una complessiva opera di sem-plificazione e coordinamento».Inoltre, alcune nuove disposi-zioni per diventare operativeavranno bisogno di ulterioriprovvedimenti attuativi, alcunidei quali spetteranno all'Agid,che accresce le proprie compe-tenze. I giudici di Palazzo Spadainvitano, dunque, il Governo afare in modo che l'Agenziapossaeffettivamente garantire la rea-lizzazione dei nuovi compiti.

0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Amministrazione digitale Pagina 13

Cassa forense, 13, 8 min per gli iscrittiUltima chiamata per gli avvocati. C'è

tempo fino al 31 ottobre per partecipareall'assegnazione delle provvidenze messea disposizione da Cassa Forense per gliiscritti con figli al primo anno di scuolasecondaria , per l 'assegnazione di contri-buti alle famiglie monogenitoriali e agliavvocati che vogliono conseguire il titolodi cassazionista. Ma soprattutto sono pre-visti anche aiuti per gli under 35. Il tuttoper un importo complessivo previsto di 13,8milioni di euro . Le domande , sottoscrittedai richiedenti in regola con il pagamentodei contributi , devono essere inviate en-tro fine mese esclusivamente a mezzo pecdedicata (bandi@cert .cassaforense .it). Perla presentazione della domanda deve esse-re utilizzato il modulo pubblicato sul sitowww.cassaforense.it.

Per i giovani avvocati , la Cassa presiedutada Nunzio Luciano mette a disposizione 10milioni di euro . Gli iscritti con meno di 35anni possono chiedere un prestito da 5 a 15mila euro con rimborsabilità fino a 5 anni.L'iniziativa è volta a facilitare l'accesso alcredito nei primi anni di esercizio dell'at-tività professionale . L'intervento dell'enteconsiste nell 'abbattimento al 100% degliinteressi passivi , che verranno versati dallacassa all 'istituto di credito . L'ente fornirà,inoltre, per gli iscritti con reddito profes-sionale inferiore a 10 mila euro , garanziafideiussoria per l'accesso al credito stesso,fino ad esaurimento dell'importo al tal finestanziato pari a 2 milioni di euro.

Passando al secondo bando da 500 milaeuro , questo è riservato ai genitori di unfiglio che , per la prima volta, frequentinell'anno scolastico 2017/2018 il primoanno della scuola secondaria superiore. Ilcontributo è di 1 .000 euro. Per l'ammissio-ne al bando è necessario aver dichiaratonel Mod .5/2017 un reddito professionaleinferiore a 40 mila euro.

Al modulo di partecipazione al bando de-vono essere allegati : copia del certificato

rilasciato dall'istituto scolastico attestantel'iscrizione del figlio studente ovvero au-tocertificazione ; copia di un documento diidentità del richiedente ; eventuale copiadella sentenza di separazione ovvero au-tocertificazione , con riserva di richiesta diintegrazione da parte di Cassa forense.

Con un terzo bando da 700 mila euro, ilcda mette a disposizione contributi in fa-vore degli iscritti che siano non conviventicon l 'altro genitore , separati , divorziati,vedovi e che abbiano nello stato di fami-glia almeno un figlio di età inferiore a 26anni a proprio totale ed esclusivo carico. Ilcontributo erogato in unica soluzione è di1.000 euro per ciascun figlio. Gli interessa-ti devono avere dichiarato nel Mod .5/2017un reddito netto professionale inferiorea 50 mila euro. Alla domanda devono es-sere allegati : fotocopia del documento diidentità del richiedente; certificato statodi famiglia ; autocertificazione che il figliolifigli sono a totale ed esclusivo carico delrichiedente.

Il quarto bando da 600 mila euro, infine,mette a disposizione borse di studio perl'acquisizione del titolo di cassazionista.L'importo della borsa di studio è di 1.500euro lordi, aumentato di 500 euro per gliavvocati residenti al di fuori della RegioneLazio . Per l 'ammissione alla graduatoria ènecessario aver superato la verifica finaledi idoneità per l 'iscrizione all'albo specialeper il patrocinio davanti alle giurisdizionisuperiori a seguito della frequenza del cor-so previsto dal regolamento del Consiglionazionale forense; non aver superato il45°anno di età alla data di pubblicazione delbando; non beneficiare o non aver beneficia-to di altre borse di studio , assegni, premi osussidi da chiunque erogati per la frequen-za del corso del Cnf. Alla domanda devonoessere allegati fotocopia del documentod'identità e apposita autocertificazioneattestante i requisiti richiesti.

Bruno Fioretti

Cassa forense Pagina 14

Sicurezza . La lotta ai crimini informatici

Piani per difenderele piccole impresedai cyber-attacchiNOVARA

La sicurezza dei dati in

azienda e i problemi legati allaprotezione delle reti. Tema alcentro di una giornata di lavoriorganizzata dall'Associazionedegli industriali di Novara, conun occhio alle ricadute sulle atti-vità produttive, sempre più con-nesse e digitali. Uno slalom tracasi aziendali e rischi da «ma-nuale» snocciolati da responsa-bili diimprese e espertidicyber-security. Con un impegno daparte della Piccola Industria diConfindustria a favore di unprogramma di informazione eformazione per potenziare leconoscenze delle Pini italiane intema di sicurezza informatica.

Il tema dei costi accanto aquello dei rischi per le imprese,come sottolineaFabioRavanelli,responsabile degli industriali diNovara e del Piemonte, che citalo studio "Cost of Cyber CrimeStudy" pubblicato daAccenturee dal Ponemon Institute: «il co-sto medio dei crimini informati-ci ha già registrato un aumentodel 2300 rispetto al 2016 e del 62%nell'ultimo quinquennio» sotto-linea. Le aziende sono inprima li-nea, con in media 13o violazioniall'anno, sotto forma di infiltra-zioni nella rete o nei sistemiaziendali. Il processo di trasfor-mazione legato a Industria 4.0,aggiunge, «porta con sé la neces-sità di elevare gli standard di si-curezza informatica anche a li-vello di impianti produttivi».

La mappa dei rischi, richiamanel suo intervento Carlo Robi-glio, presidente Piccola Indu-stria di Confindustria Piemonte,in corsa per la presidenza nazio-nale della Piccola, si è molto al-largata. Cita il rapporto del Clu-sit, l'Associazione Italiana per laSicurezza Informatica: «per ilcybercrime il primo semestre2017 è stato il peggiore di sempre- ricorda Robiglio- gli attacchi

informatici gravi a livell o globa-le nel primo semestre di que-st'anno sono cresciuti dell'8,35°i°,al contempo sono aumentati del235% gli attacchi verso "bersaglimultipli indifferenziati" condot-ti in una logica industriale di ag-gressione». Il punto, dunque, è«la sottostima dei rischi e gli in-sufficienti investimenti in cy-ber-sicurezza da parte delle im-prese», tutto questo in un mo-mento storico in cui la crescentediffusione dello Smart working edell'Internetof Things,«aumen-ta in modo esponenziale la su-perficie di attacco esposta». Sul

MAPPA 1. RISO J,In media le azienderegistrano 130 violazioniinformatiche all'annosecondo lo studio«Cost of Cyber Crime»

fronte della cybersicurezza,dunque, le linee di indirizzo sonodue: «Mettere a punto un nuovomodello di investimenti in cy-bersecurity, commisurandoli al-le minacce attuali - focalizza Ro-biglio - e poi lavorare su forma-zione e consapevolezza».

Aportare altavolola sua espe-rienza anche Alberto Baban, re-sponsabile di Piccola Industriadi Confindustria. «Siamo nel-l'epoca dell'It,le macchine dialo-gheranno sempre di più tra loro»ricorda.Unprocesso che cambiail modello di interazione e lamappa di rischi, che richiederànuove figure professionali, «ildigital manager - aggiunge - so-stituiràl'Itmanager». Conun oc-chio ai «rischi legati alla sovra-protezione, che rischiano di fre-nare un processo di digitalizza-zione ormai in corso».

F.Gre.91 RIPRO D UZION E RISERVATA

nürlndisl capimIc d,11 d-,...._... . ,.

Iq

Cybersecurity Pagina 15

adesso l'informatica la spieghiamo noiLe ragazze esperte di «coding»che insegnano ai più piccolii segreti della programmazioneIl progetto nelle scuole italiane

di Claudia Voltattorni

«In Italia le donne nelle pro-fessioni digitali sono ancorapochissime». Ma, dice PaolaAndreozzi di Microsoft, «ilsettore dell'Information Tech-nology ha un disperato biso-gno di profili femminili, la pa-rità di genere nel mondo dellavoro è un arricchimento». InItalia siamo al 500 posto su 144Paesi. E solo una donna su trelavora nell'informatica. InEstonia le donne sono tantequante gli uomini. Per questonasce Coding Girls, il progettodella Fondazione Mondo Digi-tale con Microsoft e l'Amba-sciata Usa in Italia. Sessantastudentesse gireranno le scuo-le di Roma, Milano, Napoli eCatania per insegnare alle piùpiccole a programmare (il co-ding). L'obiettivo è diffonderele competenze scientifiche trale ragazze e far nascere le pro-fessioni del futuro. «Il mondodel lavoro è ancora una grandescatola nera, problematico an-che per le donne altamentequalificate spiega Mirta Mi-chilli, dg della Fondazione .con Coding girls vogliamo cre-are un movimento di giovanidonne per la promozione del-la parità di genere».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Informatica Pagina 16

Aurora Pani, 19 anni Valentina Gelsomini , 29 anni

«A 7 anni mia madre mi disse: «Matematica e sogni spazialiecco un pc, risolvi i problemi» La tecnologia non è da nerd»

A sette anni, mia madre mi ha messo in mano un// vecchio computer e mi ha detto: "Tirane fuori\\ qualcosa e risolvi da sola i problemi che ti darà"».Oggi Aurora Pani ha 19 anni e ha appena cominciato il primoanno di Informatica alla Sapienza di Roma («siamo solo loragazze su 300!»). Lei è una delle coding girls, le ragazze chegireranno le scuole d'Italia per insegnare alle più piccole a pro-grammare. Ma l'informatica la spiega già da un po' di tempo aibambini delle elementari di Monterotondo, periferia nord diRoma, dove con altre coding girls ha ideato il «Caffè digitale»nel suo ex liceo scientifico Peano. «E bellissimo insegnare aibambini, programmare per me non è solo un lavoro o studio,ma puro divertimento». A 11 anni Aurora era già autonoma,grazie alla sua mamma Monica (con lei nella foto), programma-trice informatica e impiegata in un'azienda. «Poi siamo nati io emio fratello e lei ha dovuto lasciare il lavoro: non ne ha piùtrovato uno uguale e ora fa la cassiera in un supermercato, malei è il mio mito e devo a lei la mia passione per l'informatica».Non sa ancora quale sarà la sua professione, Aurora, «probabil-mente deve essere ancora inventata», però sa che andrà viadall'Italia («magari poi ritorno») e sa che non avrà vita facile nelsettore che si è scelta. «I primi giorni all'università, un gruppodi ragazzi mi ha detto: "Che ci fai qui? Vai in una facoltà da fem-mine"». La risposta? «Ci vediamo agli esami». @ RIPRODUZIONE RISERVATA

S

ognava di fare l'astronauta Valentina Gelsomini. «Andaresulla Luna è sempre stato il mio obiettivo», sorride questa2genne romana che candidamente dice: «La matematica?

Non è affatto una cosa impossibile». Tanto che lei, dopo il liceoscientifico, all'università era indecisa tra Fisica, Astrofisica eIngegneria. Alla fine ha scelto Ingegneria spaziale e si èlaureata. «Eravamo appena 15 ragazze su 300 studenti».È lì che si è resa conto di come le materie «steam» (Science,Technology, Engineering, Math with Art), non fossero cosìdiffuse tra le studentesse. E allora ha contattato la FondazioneMondo Digitale di Roma e ha deciso di cambiare strada. «Sonodiventata una coach, insegno il coding a bambini e ragazze: è untipo di percorso diverso rispetto a quello che avevo sognato, maforse è molto più importante, i bambini sono il nostro futuro,dobbiamo investire su di loro». Valentina gira l'Italia, insegna laprogrammazione informatica ai piccoli e ai loro docenti, masoprattutto alle ragazze cerca di trasmettere la sua passione perle materie scientifiche. «E incredibile l'immagine sbagliata chehanno della tecnologia: pensano che sia riservata solo airagazzi, magari anche un po' nerd». Invece grazie a lei lascoprono e si appassionano. E a loro volta diventano tutor dialtre ragazze. Valentina sogna ancora la Luna: «Un giorno faròun viaggio interspaziale e magari mi ci porterà proprio uno deibambini a cui ho insegnato l'informatica». © RIPRODUZIONE RISERVATA

All'univer-sità diInformaticaun gruppodi ragazzimi ha detto:che ci faiqui? Vai inuna facoltàdi femmineLa risposta?Ci vediamoagli esami

Un giornofarò unviaggiointer-spazialee magari mici porteràproprio unodei bimbia cui hoinsegnatol'infor-matica

Informatica Pagina 17

Stand up , start upiPad per sistemare le posatee camerini che consigliano

gli abbinamenti giusti

H Farm, piattaforma d'inno-vazione d'eccellenza italia-

na, ha implementa il nuovo mo-dello di "digital retail" nel pri-mo negozio temporaneo Ikea in

- - Italia. Un'esperienza di acquisto totalmente interattiva per il

DI STEFANIA NICOIICH

consumatore, attraverso la connessione ditecnologia touch screen e software.

Il Pop-Up Store Ikea si trova a Roma, inPiazza San Silvestro, in uno spazio di 400 me-tri quadri dove si può simulare una combi-nazione organizzativa adatta le proprie esi-genze. Ikea ha voluto sperimentare questoformat nel campo della cucina, per risolveredue problemi che gli utenti si ritrovano da-vanti quando vogliono comprarne una: nonpoter vedere le grandezze naturali e orga-nizzare al meglio l'interno dei cassetti. In ne-gozio non si possono esporre tutte le soluzio-ni e l'utente è privato di questo fattore deci-sionale che può trattenerlo da un acquistofacile e veloce. La soluzione Kitchen Flowpermette di visualizzare la cucina in scala 1a 1, fino a una dimensione massima di 3 me-tri grazie a 15 schermi da 46 pollici ciascuno.Il cliente ha una colonnina su cui è montatoun iPad dove immette i parametri di configu-razione come lo stile, il colore e la fascia diprezzo. Una volta selezionati, l'articolo vie-ne riprodotto a dimensione reale su un mu-ro. Per l'organizzazione dei cassetti della cu-cina c'è invece il Magie Drawer, un cassettocon una superficie interattiva creata da unmonitor da 32 pollici touch screen. Si defini-sce la grandezza del cassetto e toccando lo

schermo si possono vedere le diverse possi-bilità di organizzazione in conformità a cosasi vuole mettere all'interno. Pietro Di Giaco-mo, Head of User Experience and Interac-tion di H-Farm dice al Foglio: "Il Pop-UpStore Ikea è un connubio tra il mondo digita-le e il mondo dei negozi al dettaglio che miraa un arricchimento dell'esperienza del con-sumatore con l'utilizzo di strumenti interat-tivi. Una digital transformation che sta mol-to a cuore a H-Farm. Un altro progetto inquesto campo è stato nel negozio di Diesel inPiazza San Babila a Milano, dove tutti i capisono dotati di RFID, Radio-Frequency Iden-tification (identificazione tramite radio fre-quenze), dando la possibilità al negozio disapere quando vengono scelti i prodotti eanalizzare la conversione dal camerino allacassa e proporre anche una serie di abbina-menti all'utente finale".

Molte start up si sono interessate alla rea-lizzazione di un servizio interattivo per ac-crescere l'esperienza del consumatore sup-portandolo meglio nella fase pre-acquisto.Oak Labs, startup di San Francisco con fi-nanziamenti di 4 milioni di dollari e partnercome Ralph Lauren, propone un camerinotecnologico. E' un interattivo specchio touchscreen che permette ai clienti di cambiare leluci e l'atmosfera, e fornisce maggiori infor-mazioni sul capo e la possibilità di richiede-re una diversa taglia o colore e, in caso, ilsupporto di un assistente. Traccia, inoltre, icapi provati e suggerisce altri prodotti chevengono eventualmente portati direttamen-te in camerino.

Un altro esempio di come la trasformazio-ne digitale può facilitare e velocizzare l'ac-quisto, come l'invio di fiori, è Bloovery, startup milanese. Si accede all'app, si dichiara ilmotivo dell'omaggio: Ti amo, Mi piaci, Mi Di-spiace, Auguri, Congratulazioni, Grazie, ecosì via e il sistema offre una selezione mira-ta di composizioni floreali inerenti all'occa-sione scelta. Il destinatario riceve un bigliet-to che può essere solo un testo, una foto o unvideo messaggio, recapitato direttamentesullo smartphone al momento della conse-gna.

Innovazione Pagina 18

PARLA IL PRESIDENTE LOMBARDO

Notai per la sicurezzaEvitare di sacrificare garanzia e sicurezza sull'altare del-la semplificazione guidata dalle innovazioni tecnologiche.Questo il tema al centro del 52esimo convegno organizzatodal Congresso nazionale del notariato in scena a Palermoda oggi fino a sabato. E, secondo il presidente del consiglionazionale Salvatore Lombardo, è compito del notaio gui-dare questo processo tecnologico, indirizzandolo verso lacertezza del diritto.

Domanda. Presidente Lombardo, perché sentivatel'esigenza di indire un congresso sulle nuove fron-tiere tecnologiche e quali sono gli obiettivi dell'in-contro?R. Innanzitutto perché noi, come categoria, siamo ante-signani sul tema visto che già dal 2002 ci muoviamo inun'ottica di informatizzazione dell'attività notarile. Ma, allostesso tempo, è fondamentale rimarcare il fatto che un'ec-cessiva opera di semplificazione possa avere anche delleconseguenze difficili da gestire, soprattutto sotto il puntodi vista della sicurezza e della garanzia. È fondamentaleassicurare la certezza del dirittoma anche la conservazione degliatti per consentirne la reperibi-lità nel tempo.

D. Da questo punto di vista,quale può essere il contri-buto che la vostra categoriapuò dare per garantire unamaggiore attenzione nellagestione delle procedure?R. Sono tre gli obiettivi principa-li che dobbiamo porci come cate-goria: allargare il nostro campod'azione, garantire una correttagestione e conservazione degliatti e limitare al massimo i con-

Salvatore Lombardo

tenziosi legali. Sul primo punto, potremmo dare il nostrocontributo, per esempio, sulle operazioni di acquisto onlinedei beni mobili. Sui piccoli importi d'accordo, si può ancherischiare, ma quando una spesa è molto elevata avere lacertificazione di un notaio in merito alla credibilità dell'in-terlocutore e all'utilizzo che lo stesso fa dei dati può esseremolto importante per la collettività. Sul secondo aspettola proposta è quella di affidare al pubblico ufficiale nonsolo l'elaborazione di un atto, ma anche la gestione e lacustodia dello stesso, in modo da garantirne la immediatadisponibilità a tutti i cittadini. Infine, dobbiamo continuaread evitare il contenzioso tra le parti che rappresenta uncosto non solo per le stesse ma anche per la collettività, cosìcome fatto in questi anni: in Italia il contenzioso riguardalo 0,003% degli atti.

D. Rimanendo in tema di semplificazione delle pro-cedure, come giudica la recente sentenza del Tar La-zio che dà il via libera alla costituzione delle start-upsenza l'intervento di un notaio?R. Il Tar non ha accolto in parte il nostro ricorso e io rispet-to la decisione dei giudici, ovviamente valuteremo se è ilcaso di impugnarla. Se la logica alla base della decisioneè quella di garantire minori costi camuffandola come unasemplificazione, la motivazione non mi convince. Noi comecategoria abbiamo costituito gratuitamente oltre 120 milasrl semplificate e le procedure per le start-up sono statemeno di 900.

D. Un'altra novità che ha investito la vostra profes-sione quest'anno è l'obbligo , se richiesto dalle parti,di incassare su un conto corrente l'importo di unacompravendita per poi svincolarlo in favore del ven-ditore soltanto al termine delle verifiche di routine.Crede che questo intervento possa dare maggiorigaranzie agli interlocutori?R. La novità introdotta dal ddl concorrenza è un segnaleche la categoria deve prendere positivamente. È una dispo-sizione che esiste da sempre in altri paesi come la Francia.È un ulteriore elemento di attribuzione di fiducia nei con-fronti del notaio.

Michele Damiani

Ii roll.oi I I prorogoto

IN EDICOLA

LA RINRIIA REIiER1R AIRIARE

'=: v^ä!I Lr__

Notai Pagina 19

INTERVISTA Salvatore Lombardo Presidente del Notariato

Notai presidio di certezzaNon basta la firma digitaleGiovanni Negri

Dall'equo compenso, al nu-mero dei professionisti, al presi-dio di garanzia nell'era digitale,Salvatore Lombardo, presiden-te del Consiglio nazionale delNotariato fa il punto sulle que-stioni aperte, al centro del dibat-tito del Congresso che si apre og-gi a Palermo al Teatro Massimo.

Uno dei temi "caldi" di que-sto scorcio di legislatura èsenza dubbio quello del-l'equo compenso. Non trovaparadossale chepossariguar-dare una categoria a elevatostatus, almeno simbolico, co-me i notai?

No, assolutamente. Noi sia-mo pubbliciufficialie liberipro-fessionisti. E se liberi professio-nisti dovremmo avere una for-ma di compenso equo. Immola-re su un falso principio diconcorrenza quanto necessarioperla professione è un eserciziodi speculazione astratta. Unaforma di regolamentazione deicompensi esiste ovunque nel-l'Unione europea, con l'ecce-zione dell'Olanda, che ci sta ri-pensando per altro. Ci sono co-sti elevati per la gestione deglistudi, le strutture crescono an-che dal punto di vista delle di-mensioni, ormai negli studi no-tarili sono impegnate quasi3omila persone.

In vista c'è un aumento delnumero deinotai.Un'opportu-nità o un problema?

Di certo è in vista un rapportodiverso tra popolazione e notaiper effetto della legge sulla con-correnza. Il numero degli atti neltempo èpressoché uguale e allo-ra aumentare il numero penaliz-za i giovani notai in termini di ac-cesso e crescita. In un confrontocon altri Paesi europei l'Italia neesce con un numero di notai perabitanti tra i più bassi. Solo Mal-

ta, Grecia, Belgio e Romaniahanno più notai d i noi che ci atte-stiamo a i ogni 5mila abitanti,quando la media europea è diuno ogni ]4mila.

Agli occhi dell'opinionepubblica il notaio è visto so-prattutto come un costo.

Il presidente . Salvatore Lombardo

I numeri

5026Il numero dei notaiIl numero dei professionistiattivi è di 5.026; in totale sono1.708 donne e 3.318 donne,concentrati soprattutto nellafascia di età da 41 a 55 anni

1.893Le segnalazioniIl maggior numero disegnalazioni antiriciclaggio èarrivato dai notai. In tuttosono state 1.893, mentre daidottori commercialisti sonostate 101. Dati primi 6 mesi2017

Luogo comune privo di fon-damento?

Inviterei innanzitutto a valu-tare che spesso quello che appa-re come costo in realtà è paga-mento di tributi. Ormai conl'obbligo di preventivo scrittoperò anche questo elementodovrebbe trovare maggiorechiarezza. Il notaio dà una ga-ranzia di certezza e sicurezzache, per esempio, una stipula dicontratto solo digitale non puòassicurare. Il notaio ritaglia l'at-to sulla base delle richieste deiclienti. Dove non c'è il notaio la-tino, come negli Stati Uniti, la li-tigiosità è assai elevata.

La recente sentenza del Tarsulla possibilità di costituzionedi start up senza notaio è uncolpo basso?

Non credo proprio. Rappre-sento professionisti che hannoprovveduto a costituire i29milaSrl semplificate senza chiedereun euro, non ci saranno proble-mi per 9oo start up innovative.

Insomma, pensa a un notaioalmeno 2.0?

C erto. Ci sarà ancora maggio-re bisogno di certezza. Siamonell'era delle fake news, comelei mi insegna. Dove sta la veritàin un mondo dove le identità so-no fasulle? C'è e ci sarà bisognoanche solo di avere certezza su-gli interlocutori, sulle fonti, nonbasta la chiavetta con la firma.Ci sono già contestazioni suquesto. Noi abbiamo già fatto unprogetto di certezza della firmagrafometrica.

Commercialistieavvocatian-nunciano l'uscita dal Cup. E voi?

Valuteremo le ragioni chehanno condotto le categorie concui da tempo lavoriamo insiemea questa decisione. In ogni caso,sarà oggetto di riflessione daparte del Consiglio.

91 RIPRODUZIONE RISERVATA w n, marohn ,a

Notai Pagina 20

Alibaba lancia la sfidaa Google e Amazon:13 miliardi per svilupparel'intelligenza artificialeIl piano triennale del colosso cinese dell'ecommerce

Vendite online fitti, Damo li risolverà con pro-fitto», ha affermato jack Ma, ri-lanciando l'obiettivo di Alibabadi raggiungere 2 miliardi diclienti e creare loo milioni diposti di lavoro in 20 anni. L'Ac-cademia, che si avvarrà anchedella consulenza degli esperti di

alcune università, tra cui il Mit,Princeton e l'Università di Pe-chino, «sarà all'avanguardia persviluppare le tecnologie di nuo-va generazione capaci di stimo-lare la crescita di Alibaba e deinostri partner», ha detto il ChiefTechnology Officer, Jeff Zhang.E spiega che il gruppo punta a«scoprire tecnologie innovativeche consentiranno maggiore ef-ficienza, sicurezza del networke sinergia dell'ecosistema per iconsumatori finali e le aziendedovunque».

La corsa di Alibaba è comin-ciata nel 2016, quando il gigantecinese ha subito una rapidaespansione, che l'ha portato indiretta concorrenza non solocon Amazon ma anche con leaziende di pagamenti globali,del cloud e della logistica. Dal-l'anno scorso Alibaba ha investi-to circa 2 miliardi di dollari peracquistare una quota di mag-gioranza in Lazada.com, sito dishopping online basato a Singa-pore, per dar vita a a un networkdi hub di ecommerce nel Sud-

curezza nazionale. Oltre al labo-ratorio di ricerca già esistente inCalifornia, dal 2016 il gruppo hainoltre aperto nuovi data centerin Europa, negli Usa, in MedioOriente, Australia, Giappone,India, e Indonesia.

Adesso Alibaba vuole più cheraddoppiare. Anche grazie allaspinta del governo di Pechino,che ha dato la priorità dei fondipubblici agli investimenti nella

ricerca sul calcolo quantistico,l'intelligenza artificiale e i bigdata, e ha sollecitato i governiprovinciali, le università, leaziende militari e le società pri-vate a giocare un ruolo maggio-re nello sviluppo delle nuovetecnologie, dove la Cina è indie-tro rispetto ai Paesi avanzati,che però fanno i conti con i vin-coli di finanza pubblica.

@16febbraio© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Giuliana Ferraino

Alibaba investirà più di 15 mi-liardi di dollari (circa 13 miliardidi euro) nei prossimi 3 anni inun programma globale di ricer-ca e sviluppo per lanciare la sfi-da a Google e Amazon. Chi te-meva la Cina per la concorrenzadella sua manodopera a bassocosto, si prepari. Quei tempi so-no finiti già da un pezzo, ora Pe-chino vuole competere con il re-sto del mondo sulle tecnologied'avanguardia, per diventare illeader dell'intelligenza artificia-le (Ai) entro il 2030. E, come cihanno insegnato con le infra-strutture, i cinesi non badano aspese per raggiungere l'obietti-vo.

Alibaba, il gruppo di ecom-merce fondato da jack Ma aHangzhou, ha annunciato ieriche intende costruire 7 nuovi la-boratori di ricerca in Cina, negliStati Uniti (uno in collaborazio-ne con l'Università di Berkeley,in California), in Russia, Israelee Singapore, e assumerà loo ri-cercatori per studiare l'intelli-genza artificiale, l'Internet dellecose, il calcolo quantistico e lafintech.

Per portare avanti il program-ma è nata la Damo Academy,acronimo che sta per «discove-ry» (scoperta), «adventure» (av-ventura), «momentum» (impe-to) e «outlook» (prospettive).«Mentre molti istituti di ricercarisolvono i problemi per i pro-

Est asiatico insieme con il part-ner nei pagamenti Ant Finan-,cial. E ora sta cercando di com-prare il gruppo americano ditrasferimenti di denaro, Mo-neyGram, ma per il momentol'acquisizione è sospesa e sottoesame, perché secondo alcuniporrebbe una minaccia alla si-

Jack Ma, fondatore di Alibaba

Intelligenza artificiale Pagina 21

Credito, tremano i Confidi . A rischio uno su treDopo la caduta dei due principali consorzi, nel 2018 verrà meno il sostegno statale del Fondo di garanzia

BARBARAARDU

ROMA . Il sistema dei Confidi, iconsorzi di garanzia per i fidi ban-cari che nel tempo hanno assicu-rato il credito alle piccole e medieimprese, rischia grosso. Il loro co-re business è fornire alle aziende

di credito un quadro di garanzieper finanziare piccole e medie im-

prese. La crisi e la stretta al credi-to li hanno messi sempre più in

difficoltà. Nel 2011 erano 510

Dal 2011 gli operatorisono scesi da 510 a 334e il mercato perlegaranzie si è dimezzato

mentre oggi se ne contano 334 inun mercato, quello delle garan-zie, che si è dimezzato nel giro de-gli ultimi 5 anni. I 38 Confidi piùgrandi sono sotto l'ala di Confin-dustria e sotto la vigilanza dellaBanca d'Italia: assorbono l'80%degli affidamenti e hanno in pan-cia 9 miliardi di stock di euro ingaranzie. Degli altri, un terzonon sono più attivi; la maggiorparte perché in liquidazione. An-che negli ultimi tempi ci sono sta-te vittime illustri. L'anno scorsoè caduto Eurofidi, sul quale sta in-dagando anche la magistratura.Poi è stata la volta di UnionfidiPiemonte: i soci non hanno volu-to ricapitalizzare e ora è in liqui-dazione. Non erano piccole real-

tà, ma il numero uno e due del si-stema consortile.Anche le banche non sono statedel tutto estranee a questa crisi.Molti istituti hanno trovato con-veniente concedere i prestiti sot-to l'ala del Fondo di garanzia, chegli garantiva il credito all'80%.Una manna perché a garantireera in pratica lo Stato. Una man-na cui la legge di riforma dei Con-fidi, che entrerà in vigore nel2018, dovrebbe mettere fine.

Tanto che il ministro dello Svilup-po Economico Carlo Calenda èstato chiaro: «Non voglio che ilFondo serva a fare regali alle ban-che». Non solo. Il nuovo Fondo as-segnerà probabilmente una ga-ranzia minore in termini percen-tuali alle imprese con un ratingalto, quelle cioè che il credito l'a-vrebbero comunque ottenuto.Per ora il testo è fermo in Com-missione Finanze. «C'è da mette-re ordine al quadro normativo -

chiarisce Gianluca Rossi, senato-re pd e firmatario del provvedi-mento - mentre i Confidi sotto laBanca d'Italia si riformeranno dasoli. I più piccoli potranno conti-nuare a operare, ma probabil-mente dovranno aggregarsi. Spe-ro di portare il provvedimento inaula dopo il Def».

«Un terzo dei Confidi - spiegaCarmen Acella, analista di CriftRating - presenta un rischio di in-solvenza medio alto». Le insol-venze sono in crescita e lo sonoanche nei rapporti con le banche.Bankitalia chiede che il Tcr (chemisura la solidità patrimoniale)sia pari o superiore al 6% per iconfidi iscritti all'Albo Unico o aquello degli intermediari. E alcu-ni sono sotto sotto quel numero.

La discesa inizia nel 2008quando molte aziende vanno insofferenza o chiudono. Arrivanopoi le nuove regole bancarie cherichiedono maggiori accantona-

Federconfidi: la riformapuò alleviare la febbre,le vere cause sono crisie nuovi vincoli

menti. «È chiaro che non tutti sa-ranno in grado di tenere, a menoche non si aggreghino - spiega Ro-sario Caputo, presidente di Fe-derconfidi - . Speriamo che la ri-forma - possa aiutare ad abbassa-re la febbre, non a curare la ma-lattia perché il credito alle impre-se non finanziarie è comunque incalo. A giugno 2016 lo stock è sta-to pari a 791 miliardi, un anno do-po è sceso a 761 ». Aggregazioneè la parola d'ordine anche perVladimiro Rambaldi, presidentedel Comitato Torino finanza:«Uno dei problemi sono i costi dicompliance e quelli di struttura,troppo alti per pensare di soprav-vivere in piccolo».

Confidi Pagina 22

Albi mercato . Differimento per consentire le adesioni alla convenzione del Cnf

Per le polizze degli avvocatiun rinvio di 30 giorniL'obbligodi assicurarsirisale a un decretodi un anno faValentina Maglione

Unaprorogadi30giorniperperfezionare «l'iterproceduraleavviato dal Consiglio nazionaleforense per la conclusione dellaconvenzione collettiva finaliz-zata a offrire agli iscritti all'albodegli avvocati una polizza assi-curativa a condizioni di partico-lare favore». È questa la motiva-zione del rinvio dell'obbligo diassicurazione degli avvocati -arrivato ieri, proprio nel giornodella scadenza - dettagliata daldecreto del ministro della Giu-stizia dello ottobre, pubblicatonella « Gazzetta ufficiale» di ieri.

«Un differimento tecnico - di-

ce il presidente del Cnf, AndreaMascherin - e infatti è di appena30 giorni». Se l'obbligo fossescattato ieri,prosegue, «sarebbemancato iltempoperfar circola-re tra gli avvocati la convenzio-ne assicurativa che il Cnf ha sti-pulato al termine di una gara eu-rop ea e che è statafirmata ilio ot-tobre». Non solo.Allabase dellarichiesta di proroga fatta dal Cnfc'è anche il dovere per gli avvo-cati, previsto dalla riforma fo-rense (legge 247/2012), di comu-nicare alconsiglio dell'Ordine diappartenenza gli estremi dellepolizze. «Si tratta di documentiche contengono dati sensibili -ragiona Mascherin - e bisognaadeguare i sistemi gestionali ditenuta degliAlbiper nonviolarela privacy». Slitta così al lo no-vembre l'obbligo per gli avvoca-ti di stipulare le polizze a coper-tura della responsabilità civilederivante dall'esercizio dellaprofessione e contro gli infortu-

ni del professionista e dei suoicollaboratori, dipendenti e pra-ticanti. Trenta giorni in più,quindi, peri legali ancora non as-sicurati ma anche per chi è dota-to di una polizza non adeguataalle condizioni essenziali e aimassimali minimi stabiliti daldecreto del ministero della Giu-stizia del22 settembre 2016, di at-tuazione della riforma forense, eche sarebbe dovuto entrare invigore oggi, un anno dopo la suapubblicazione in Gazzetta Uffi-ciale. Si tratta di disposizioni adhoc stabilite per gli avvocati: perla maggior parte degli altri pro-fessionisti l'obbligo di assicurar-si e di comunicare ai clienti lecondizioni della copertura è invigore dal 2013.

Gli avvocati possono negozia-re la polizza autonomamenteconle compagnie diassicurazio-ne oppure aderire a una conven-zione sottoscritta da uno degliorganismi dei professionisti.

L'ente previdenziale Cassa fo-rense, ad esempio, offre agliiscritti la scelta tra un ventagliodi otto convenzioni siglate conaltrettante compagnie.

Tra le condizioni «di partico-lare favore» offerte dallapolizzaRc stipulata dal Cnf - a cui i legalipossono aderire anche online daieri pomeriggio e che sono allabase della proroga della scaden-za - ci sono la copertura "ultratti-va" illimitata per le richieste dirisarcimento che arrivano dopola fine dell'attività (e che va oltreil requisito di dieci anni previstodal decreto del 2o16), i premi apartire da 117 euro per i giovaniavvocati e gli sconti (fino a unmassimo del 15%) pergli aderen-ti nei singoli Ordini territoriali inbase all'aumento delle sottoscri-zioni. La polizza infortuni inconvenzione con il Cnf dovreb-be invece essere disponibile neiprossimi giorni.

91 RIPRODUZIONE RISERVATA

Polizze avvocati Pagina 23