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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 8 novembre 2012

Pagina I

SOCIETÀ TRA PROFESSIONISTI

«Società senza regole chiare»Sole 24 Ore 08/11/12 P. 25 Federica Micardi 1

RIFORMA FORENSE

La riforma forense riparte dal SenatoItalia Oggi 08/11/12 P. 41 Gabriele Ventura 2

FISCO E PROFESSIONISTI

Occasionalità batte studi di settoreItalia Oggi 08/11/12 P. 30 Debora Alberici 3

CONSOB

Catricalà boccia il bonus Congelati gli aumenti ConsobCorriere Della Sera 08/11/12 P. 37 Mario Gerevini 4

RAGIONIERI

Sabato il voto sulla riformaSole 24 Ore 08/11/12 P. 25 5

NOTAI

Concorso di colpaMondo 09/11/12 P. 68 Franco Stefanoni 6

CONFPROFESSIONI

Non c'è crescita senza professionistiItalia Oggi 08/11/12 P. 39 8

Start up innovative, anche gli studi fra i beneficiari degli incentiviItalia Oggi 08/11/12 P. 39 9

Contratti di rete per i professionistiItalia Oggi 08/11/12 P. 39 10

Agenda digitale, ok all'invio telematico dei dati alle amministrazioni pubblicheItalia Oggi 08/11/12 P. 39 11

Compensazione crediti anche per gli iscritti agli albiItalia Oggi 08/11/12 P. 39 12

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' Renzo Guffanti Presidente Cassa dottori commercialisti

«Società senza regole chiare»Totale assenza di indicazioni sulle compagini fra professionisti

Federica Micardi

Renzo Guffanti è il nuovoPresidente della Cassa naziona-le di previdenza e assistenzadei dottori commercialisti. Ladecisione, inlinea conle attese,è stata presa ieri dal Consigliodi amministrazione dell'ente,che ha anche eletto GiuseppeGrazia alla vice-Presidenza eMonica Vecchiati e Alessan-dro Trudda componenti dellaGiunta Esecutiva.

Presidente, ha già chiari-to che la sua guida sarà dicontinuità con chi l'ha pre-ceduta. Ma quali sono secon-do lei gli aspetti oggi più rile-vanti in chiave strategica

sti nella definizione del quadrogiuridico di riferimento delleCasse; in particolare, sui temidell'assoggettamento all'obbli-go previdenziale del volume diaffari e del reddito prodottodall'attività professionale svol-ta con la società tra professioni-sti, dell'inquadramento delleCasseai fini della "spendingrewiev", e sulla sempre più pe-sante incidenza degli oneri fisca-li, diretti e indiretti, sul bilanciodegli enti previdenziali privati.

Perché queste priorità?Diventa sempre più compli-

cato orientare in modo organi-co sia le attività di amministra-zione nel breve periodo, sia le

lo ad assicurare la coperturaprevidenziale agli iscritti. Que-sto fardello, che viene girato asolo vantaggio dello Stato,comporta oneri ben superioria quelle potenziali economieche vengono, con una certa re-golarità, sventolate come stra-tegicamente rilevanti a suppor-to di operazioni di accorpa-mento di più enti di previden-za sotto un unico soggetto.

Cos'altro la preoccupa?Il totale silenzio, e la totale

assenza di regolamentazionerispetto all'introduzione del-le società nel mondo delleprofessioni.

Itneo -presidente . Renzo Cuffa nti

per il suo mandato?Allaluce degli interventinor-

mativi che si sono succeduti ne-gli ultimi mesi, risulta evidentela necessità che vengano appli-cati corretti principi e presuppo-

proiezioni a lungo temine, inassenza di un quadro di regoledel gioco chiare e corrette, acui facciano seguito provvedi-menti sia legislativi che giuri-sprudenziali in sintonia conqueste regole.

Può entrare nel meritodell'«incidenza degli oneri fi-scali diretti e indiretti»?

Pesano molto sia gli aumen-ti di imposta, che l'introduzio-ne di nuove imposte, che grava-no sugli attivi patrimoniali del-la Cassa, equiparata di fatto aun qualsiasi capitalista, quan-do l'accumulo di disponibilitàfinanziarie e immobiliari, e laloro messa a reddito, punta so-

91 RIPRODUZIONE RISERVATA

Società tra professionisti Pagina 1

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La riforma forense riparte dal SenatoLa riforma forense arriva al Senato . Il testoapprovato settimana scorsa dalla Camera èstato infatti trasmesso a Palazzo Madama eassegnato alla commissione Giustizia , guida-ta da Filippo Berselli , che inizierà l'esame delddl nei prossimi giorni . L'obiettivo dell'av-vocatura è infatti che il disegno di leggevenga varato in seconda lettura dalSenato entro la data del congres-so di categoria , che inizierà il22 novembre prossimo a Bari.Intanto , nel testo ufficiale (n.601-711-1171-1198-B) è statacorretta la durata del periododi formazione obbligatoria peri praticanti avvocati , e cioè ri-dotta da 24 a 18 mesi . L'allar-me, tra i giovani avvocati, erascattato con l 'approvazionedell 'art. 43 (Corsi di formazio-ne per l 'accesso alla professionedi avvocato ) del disegno di legge,da parte dell'Assemblea della Came-ra, senza alcuna modifica al terminedi due anni inizialmente previstoper la formazione obbliga-toria (si veda Italia-Oggi del 2 novembrescorso ). Intanto,il presidente delConsiglio naziona-

le forense , Guido Alpa , ha inviato una letteraagli ordini locali per aggiornarli sulle novitàpreviste dalla riforma forense. «L'approvazio-ne plebiscitaria del testo alla Camera», scriveAlpa, «è un segno di alta considerazione che ilParlamento ha voluto rendere all'avvocatura,a cui ha voluto aderire lo stesso Governo nel

corso della discussione in aula . Ora con-fidiamo che il Senato lo licenzi nel

più breve tempo possibile e senzaulteriori discussioni e modifica-zioni». «In tal modo», concludeAlpa , «si compirebbe un disegnoatteso da decenni volto a miglio-rare la nostra professione, a cuiverrebbe restituita quella digni-tà che negli ultimi anni è statamessa a dura prova da polemi-che, contestazioni e tentativi di

svilimento».

Filippo Berselli

Gabriele Ventura

Riforma forense Pagina 2

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CAISSAZIOIVE/ Z ña sentenza della Stprerna certe respinge il ricorso clell arnttrinist,ra- ione

Occasionalità batte studi di settoreE escluso dallapplicazione chi fa consulenza solo sporadica

Pagina a curaDI DEBORA ALBERICI

iente applicazione deglistudi di settore al pro-fessionista che svolgeattività di consulenza

in modo solo occasionale. Lo hastabilito la Corte di cassazioneche, con la sentenza n. 19223 del7 novembre 2012, ha respinto ilricorso dell'amministrazione fi-nanziaria. Dunque, la sezione tri-butaria ha dato ragione a un con-sulente agronomo destinatario diun accertamento induttivo basa-to sugli studi di settore. L'uomo siera difeso sostenendo che la suaattività era legata a pochi man-dati conferiti dall'autorità giudi-ziaria. Una tesi, questa, risultatavincente davanti alla Ctp e allaCtr di Firenze. Ora la Cassazioneha reso definitivo il verdetto. In-somma ad avviso del Collegio dilegittimità anche in questo casopuò essere applicato il principiogenerale per cui «la procedura diaccertamento tributario standar-dizzato mediante l'applicazionedei parametri o degli studi disettore costituisce un sistema dipresunzioni semplici, la cui gravi-

tà, precisione e concordanza nonè determinata dallo scostamen-to del reddito dichiarato rispettoagli standard in sé considerati,meri strumenti di ricostruzioneper elaborazione statistica dellanormale redditività, ma nascesolo in esito al contraddittorioda attivare obbligatoriamente,pena la nullità dell'accertamento,con il contribuente». In tale sede.quest'ultimo ha l'onere di provarela sussistenza di condizioni chegiustificano l'esclusione dell'im-presa dall'area dei soggetti cuipossono essere applicati gli studie la specifica realtà dell'attivitàeconomica nel periodo di tempoin esame, mentre la motivazionedell'atto di accertamento non puòesaurirsi nel rilievo dello scosta-mento, ma deve essere integratacon la dimostrazione dell'appli-cabilità in concreto del parame-tro prescelto e con le ragioni perle quali sono state disattese lecontestazioni sollevate dal con-tribuente.

L'esito del contraddittorio, tut-tavia, non condiziona l'impugna-bilità dell'accertamento, potendoil giudice tributario liberamentevalutare tanto l'applicabilità de-

gli standard al caso concreto, dadimostrarsi dall'ente impositore,quanto la controprova offerta dalcontribuente che, al riguardo, nonè vincolato alle eccezioni solle-vate nella fase del procedimentoamministrativo e dispone dellapiù ampia facoltà, incluso il ricor-so a presunzioni semplici, anchese non abbia risposto all'invito alcontraddittorio in sede ammini-strativa, restando inerte.

Insomma, ad avviso degli Er-mellini, si è difeso bene il con-tribuente sostenendo che avevasvolto l'attività di consulenza inpochissime occasioni, solo quellein cui aveva ricevuto formale in-carico dall'autorità giudiziaria.E infatti, queste, mette nero subianco il Collegio di legittimi-tà, «non possono essere prova diun'attività continuativa del tipopresunto dall'accertamento»spiccato dall'amministrazionefinanziaria.

-© Riprodz une riservata-

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Fisco e professionisti Pagina 3

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stíp __ II «premio di efficienza» era fissato nel 2012 al 3% della retribuzione annua lorda7/

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L'Authority guidata da Vegas verso il ricorso al TarMILANO - Lo stop è arri-

vato improvviso. Non eramai successo in 38 anni di sto-ria della Consob. L'Authoritydi tutela degli investitori si èvista per la prima volta boc-ciare dalla Presidenza del Con-siglio dei ministri la deliberache, pressoché ogni anno, sta-bilisce il premio di efficienzaaziendale.

Per il 2012 era fissato intor-no al 3% della retribuzione an-nua lorda sulla base di criteriche misurano il miglioramen-to di produttività ed efficien-za. La delibera su cui il gover-no negli anni passati avevasempre messo il timbro que-sta volta è stata rimandata almittente.

Le motivazioni non sononote ufficialmente ma, in sin-tesi (la materia è giuridica-mente molto complessa), so-no state applicate anche allaConsob le norme che congela-no per tre anni (2011-2013)le retribuzioni della pubblicaamministrazione.

La Commissione però nonci sta e sarebbe imminenteun ricorso al Tar. Lo stessostarebbero facendo, parallela-mente ma autonomamente, isindacati interni.

Dunque Consob contro go-verno Monti. Giuseppe Ve-gas, presidente dell'Authori-ty, contro Antonio Catricalà,

il sottosegretario alla presi-denza del Consiglio che ha fir-mato il decreto di bocciatura.

Solo una bassa questionedi soldi? È il rigore del gover-no, che usa la mannaia senzaguardare in faccia nessuno,contrapposto alle rivendica-zioni autonomiste degli «sce-riffi» del mercato? In Consob,dopo vari episodi di «frizio-ne» con il governo Monti, ele-vano lo scontro sul premio diefficienza a questione di prin-cipio.

«Noi - è la sintesi di variefonti dell'Authority - nongraviamo sul bilancio pubbli-co, non riceviamo un eurodal ministero dell'Economia,ci finanziamo al 100% con icontributi del mercato e deisoggetti vigilati (120 milionida Borsa Italiana, societàquotate, promotori finanzia-ri ecc. ndr) e allora perché lapresidenza del Consiglio vuo-le avere voce in capitolo nellagestione interna del persona-le Consob? Noi non siamo nelperimetro della pubblica am-ministrazione».

Brucia, in particolare, ilconfronto con l'Antitrust chetra l'altro per 6 anni (fino alnovembre 2011) è stata gui-data da Catricalà. I dipenden-ti dell'Autorità garante dellaconcorrenza hanno, come inConsob, un contratto «aggan-

ciato» (benefit a parte) a quel-lo dei dipendenti di Bankita-lia. Però all'Antitrust il pre-mio di efficienza viene eroga-to in totale autonomia senzadover sottostare ad alcun va-glio o «visto di esecutività»superiore, governo compre-so. L'ultimo premio, appenaentrato in busta paga, era pa-ri al 3,7% della retribuzioneannua lorda.

Più o meno come la Con-sob che nel provedimentopoi respinto aveva certificatoun miglioramento di efficien-za (prospetti, ispezioni ecc.)nella gestione 2010 rispettoal 2oo9, da monetizzare nellabusta paga di settembre o ot-tobre 2012. C'è un gap di unanno, dunque, e a quell'epo-ca era ancora presidente Lam-berto Cardia. Poi è arrivatoVegas che a lungo, nell'estate

0 dim.

PalazzoChigi AntonioCatricalá

del 2010, era stato in ballot-taggio proprio con Catricalàper la poltrona di numerouno della Consob.

Due settimane fa, in com-missione Finanze alla Came-ra, Vegas spiegava di come laConsob avesse «anticipato leprevisioni legislative in temadi spending review>>, fornen-do anche le cifre dei risparmi2012 sul 2011: 1o milioni dieuro. «E stato così possibile- diceva - ridurre le entra-te contributive a carico deisoggetti vigilati di circa 11 mi-lioni (-9,2% rispetto al2011)».

Ora la vicenda del premiodi efficienza elevata a questio-ne di principio potrebbe av-viarsi lungo le strade tortuo-se del Tar.

Mario Gerevinimgerevini@corriere. it

U RIPRODUZIONE RISERVATA

ConsobGiuseppeVegas

Consob Pagina 4

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. Il riordino della Cassa

Sabato il votosulla riforma

La Cassa di previdenzadei ragionieri ha convocatoper sabato, alle ore 9, il comi-tato dei delegati per approva-re la delibera di riforma, ne-cessaria a garantire la sosteni-bilità a 5o anni richiesta dallariforma Fornero.

Si tratta del secondo tentati-vo, dato che la prima votazio-ne, del 25 settembre scorso,non ha raggiunto il numero le-gale dei due terzi, necessarioper la validità del voto. «Primadel voto sono usciti diversi de-legati - racconta Paolo Saltarel-li, presidente della Cassa - fa-cendo venir meno il numero le-gale dei due terzi necessarioper apportare modifiche alloStatuto».

La conseguenza della manca-

ta riforma è stata l'immediataapplicazione del contributo disolidarietà dell'ido per i pensio-nati dal i°gennaio 2012. Un "ta-glio" che i ragionieri a riposohanno trovato nell'assegnopensionistico di ottobre. «Unascelta che abbiamo fatto per-ché così prevede la norma -spiega Saltarelli - in pratica, lacassa risparmia circa 2 milionidi euro, dato che le pensionierogate nell'anno ammontanoa 200 milioni».

I delegati chiamati a votaresono 174, La scorsa volta l'usci-ta prima del voto di 52 di loro hafatto mancare il numero legale.Potrebbe riaccadere? Forse. Lecondizioni però oggi sono di-verse. Intanto non incombepiù sulla categoria l'elezione

del Consiglio nazionale, che vedeva il confronto tra la lista ragionieri guidata da RaffaeleMarcello apparentata con quella di Claudio Siciliotti, e la listdi Davide di Russo, alleato coila lista di Gerardo Longobardi

Inoltre Paolo Saltarelli havuto numerosi colloqui condelegati "assenti" e, in parte, haccolto le loro richieste. «Abbiamo fatto alcuni, migliorativi, ritocchi alla riforma - spieg- come un diverso scaglionamento della riduzione all'adeguamento all'inflazione». Insommale premesse per arrivare alla "fumata bianca" ci son(ma data la recente debacle, 1certezza si avrà solo sabato.

Certo che se anche questvolta la riforma non sarà votata il ministero potrebbe decidere di commissariare l'enteIl passaggio obbligatorio acontributivo, previsto dalllegge Fornero in caso di mancata sostenibilità a 5o anni infatti è già una regola per i ragionieri sin dal 2004.

Fe. Mi91 R]PROOUZIDNERISERVA

Ragionieri Pagina 5

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PROFESSIONI ............................................................................

f l e Il groviglio delle prove per l'ingresso nell'ordine professionale

Concorso d i colpaII governo Monti ha decretato l'aumento dei numerodegli iscritti alla categoria . Ma esami e scrutinisi accavallano . Risultato : il caos . Che esploderà a gennaio

Gran caos tra le migliaia di candidati aconquistare un posto da notaio. Due

concorsi annuali si stanno aggrovigliando,causa clamorosi ritardi nella correzionedelle prove scritte, e presto un terzo siaggiungerà, con centinaia diaspiranti professionisti chedevono scommettere serifare l'esame al buio,rinviare il tentativo,rischiare di raggiungere ilmassimo delle proveaffrontabili (tre volte in treprove), uscire bocciati ebruciarsi la carriera. Tutto ciòin un clima sempre più irritatoe confuso nella categoria che,in teoria, con la riforma delgoverno Monti dovrebbeaumentare la pianta organicain un paio d'anni di milleposti: metà da chiamare conconcorso entro fine dicembre2013, metà con uno dabandire entro fine dicembre2014. Ma in pochi ci credono.

SSAUFO ;Dal 14 al 16 novembre, alla Nuova fiera diRoma, è in calendario la prova scritta delconcorso bandito nel dicembre 2011.Migliaia di candidati potrebbero presentarsiper ottenere uno dei 150 posti messi adisposizione. Tra chi vi parteciperà, c'è damettere in conto anche una quota divincitori del precedente concorso, dalmomento che non sanno di aver vinto.L'accavallamento riduce il numero deipromossi finali poiché qualcuno scoprirà diaver già superato l'ostacolo la volta prima.Non si tratta di una cosa da niente, visto chel'esame notarile è in assoluto tra i piùdifficili da affrontare. Per i notai tutto ha

tempi da calende greche. Basti pensare chetra quando viene bandito un concorso equando un neo notaio comincia davvero aoperare con una sede assegnata (ci vuole un

apposito decreto) trascorrono inmedia quattro anni.

SP_i,:x ' 2a.

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La storia si ripete. Daanni è una litania, con

aspiranti notai cheprotestano e commissari che sidifendono lamentando diessere pagati poco a fronte diun impegno ritenuto gravosoche dura anni . I gruppi dilavoro, composti da 15 notai,docenti e magistrati,trascinano lungamente lecorrezioni , che prevedono unarticolato punteggio e alcunisoppesi discrezionali perpremiare elaborati consideratidi particolare valore. Oltre aessere oggetto di ricorrenti

dossier, denunce e ricorsi(talvolta persi, talvolta no) per presunteirregolarità e favoritismi nei confronti difigli di notai affermati o politici, la gestionedei concorsi e l'opera delle commissionisono accusate di scarsa efficienza eobiettività. Stando a documenti prodotti da

candidati bocciati, c'è un'aleatorietà deigiudizi che in certi casi rasenta labarzelletta: come il caso del promosso chenella prova d'esame fa firmare un atto da unsoggetto con le mani amputate. In certe fasisi affrontano quattro elaborati al giorno, inaltre fino a 20, con interrogativi sulla qualitàdei giudizi, visto che riguardano in media15 facciate l'uno e che le motivazioni delleesclusioni sono lunghe anche tre pagine.

omaDal 14 al 16novembre,alla Nuova

fieradi Roma,

è incalendario

la provascritta

del concorsobandito

nel 2011

Alcuni (secondo chi accusa riconoscibilinonostante l'anonimato) verrebbero aiutatie promossi, gli altri scartati. Versionerespinta dai commissari chiamati in causa,così come dal ministero della Giustiziaadesso guidato da Paola Severino (chegestisce i concorsi) e dal Consiglionazionale del notariato, ora presieduto daGiancarlo Laurini . La giustiziaamministrativa ha ogni volta da fare.

ÿA.i.. CON 1G r,. r'SAZI áh!.Ñá

Di recente, il Tar del Lazio ha respinto 41ricorsi contro una serie di discussi esitistabiliti dalla commissione d'esamenotarile, ritenendo di non aver competenzain materia (anche se la Cassazione a sezioniunite, nel 2010, 2011 e 2012 è stata diopinione opposta). Negli ultimi tempi ilministero della Giustizia ha frapposto unaserie di ostacoli per restringere la possibilitàdi avviare ricorsi.Superato lo scoglio dei tre giorni di provemassacranti (si entra alle 8.30 e si esce dopole 23.30), spesso con strascichi dilamentele, reclami , azioni legali contropresunti comportamenti scorretti e talvoltaintervento delle forze dell'ordine per sedarele proteste, i candidati devono vedersela coni tempi biblici delle correzioni . Il principaleeffetto è l'ingorgo degli esiti dei concorsi. Èaccaduto , per esempio , con quello bandito a

Notai Pagina 6

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fine dicembre 2009 e svolto nell'autunno2010, per 200 posti, con solo 189 ammessi.Infatti , le prove scritte del successivoconcorso bandito a fine 2010 sono stateaffrontate nel febbraio 2012, cioè tre mesiprima della divulgazione dei risultati delprecedente, provocando sovrapposizione e,appunto, riduzione dei vincitori. Lafaccenda si ripeterà anche a gennaio 2013,quando si ipotizza la pubblicazione deirisultati del concorso bandito nel 2010, anemmeno tre mesi di distanza da quellosvolto nella parte scritta nel novembre 2012.Questo mentre a gran voce tutti gli addettiai lavori, il Parlamento e nel governo hannoribadito e ribadiscono che la categoria,ritenuta tra le più chiuse edelitarie, deve aprirsi ecrescere: a ottobre 2012 inotai in serviziorisultano 4.772 rispettoai 6.279 previsti dallapianta organicaministeriale, che contingentail numero sul territorio in basea una serie di criterieconomici. Invece, si avanzacome gamberi. Peggio:aleggiano i superconcorsi da500 posti previsti dallamanovra Monti, con rebusaggiuntivi. Intanto, alle prove

svolte a metà febbraio 2012, che comesempre hanno incluso compiti su atti intervívos, mortis causa e di diritto commerciale,hanno partecipato 2.548 candidati, di cui1.337 hanno consegnato il lavoro (nonconviene consegnare alla leggera perchédopo tre bocciature si è fuori). Da allora, lacommissione esaminatrice presieduta dalmagistrato Camilla Di fasi viaggia a questoritmo: a metà marzo i compiti corretti erano18, a inizio maggio 134, a fine giugno 331,a metà ottobre 667. Per il momento, il totaledegli ammessi è di 67 (il 10%) e si prevedeche alla fine saranno 137-140, da cui,tuttavia, andranno sottratti gli ignarivincitori del precedente concorso. Risultato:

la prospettiva è che a diventarenotai saranno appena 60-80

persone sulle 200 chepotevano diventarlo econ la gran fame digiovani che sognano di

agguantare la meta. Traquesti, quelli che si

presenteranno alla Nuova fieradi Roma dal 14 al 16novembre, che però dovrannovalutare se puntare su unconcorso da 150 posti oaspettare che vengano banditii mega concorsi da 500 l'uno.Il rischio è che saranno

pochissimi a consegnare. I superconcorsi sifaranno?Se tutti ragioneranno in termini di maggiorichance, il concorso per 150 posti potrebbeessere disertato. Ma se fosse così, unamoltitudine di aspiranti notai scommetteràtutto sui futuri mega concorsi, ribaltando laprobabilità di farcela. Qualcuno, comeGianfranco Re, presidente dell'Ordine diTorino, aveva proposto di accorpare iconcorsi ordinari (2011 e 2012) per renderlipiù concorrenziali a quelli straordinari.Oppure azzerare tutto e distribuire icomplessivi 1.350 posti (200 più 150 più500 più 500) in tre concorsi omogenei.Nessuno lo ha ascoltato. Secondol'opinione generale raccolta tra gli Ordinilocali notarili, i superconcorsí difficilmentesi realizzeranno, o al più avranno unaportata ridotta. Questo perché, alla fine, lacategoria non avrebbe alcun interesse aspingere per riempire la pianta organica:meno si è e più si lavora e si guadagna. Ilpresidente Laurini, ex onorevole di ForzaItalia, in Parlamento ha i contatti giusti, e ipochi notai presenti alla Camera e in Senatosanno farsi ascoltare. È stato ed è soprattuttoil centrodestra, con in testa il pol MaurizioGasparri, a fare da diga contro i tentativi diriforma reale. Dal ministero della Giustizia,dove il direttore generale degli Affari civili èMaria Teresa Saragnano , che presiedeanche il collegio sindacale della Cassaprevidenziale dei notai, non dovrebberoarrivare scossoni.

Si confermerebbe la previsione dimantenimento sostanziale dello status quoauspicato da parte della categoria già neimesi di fine 2011 e inizio 2012 in cui leliberalizzazioni delle professionisembravano aprire nuovi scenari. Mentre lealtre categorie sì sbracciavano e gridavano ilproprio dissenso, i notai si dimostravanotranquilli e composti. Qualche collega,oggi, rammenta che il piano dei mille postiex novo non hai mai procuratopreoccupazioni. A parole tutti d'accordo, sudei fatti però complicati da tradurre inpratica. Meglio forse i concorsi ordinari,nonostante ritardi e grovigli.

Franco Stefanoni

Notai Pagina 7

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L'audizione del presidente ('onfproftssi.oni Gaetano Stella alla X commissione Industria del Seriato

Non c'è crescita senza professionistiIl l crescita tenga conto del ruolo economico del comparto

ell'analisi del di-segno di conver-sione in legge del

_, - decreto-legge 18ottobre 2012, n. 179, recanteulteriori misure urgenti per lacrescita del Paese, così vastoed articolato, abbiamo preso lemosse da un "paradosso", effi-cacemente rappresentato dallestatistiche. I professionisti inItalia sono più di 2 milioni esono in costante crescita negliultimi vent'anni; i professioni-sti danno lavoro a circa 2 milio-ni di persone, vuoi come lavora-tori dipendenti vuoi in terminidi indotto. Un dato, quest'ulti-mo, in costante aumento, no-nostante l'opposta tendenzache si registra negli altri set-tori dell'economia italiana: nelprimo semestre dell'anno incorso il saldo occupazionale

negli studi professionali è sta-to positivo, con una crescita diquasi 10 mila occupati. Il setto-re, nel suo complesso, produceil 15,1% del prodotto internolordo nazionale. Eppure, nono-stante il rilievo economico dellavoro professionale in Italia,questo provvedimento - cosìcome il precedente Decretosulla crescita convertito inlegge in agosto - non prendein considerazione le esigenzedei professionisti e le occasio-ni di sviluppo del mercato deiservizi professionali». Parte daqui la relazione del presiden-te di Confprofessioni, GaetanoStella, davanti ai componentidella X Commissione Indu-stria del Senato che, ieri haconvocato la Confederazioneitaliana liberi professionistiper esprimersi sul ddl per la

crescita e dare voce alle po-sizioni dei professionisti suun provvedimento giudicato«determinante» per la ripresadell'economia del Paese.

Il documento illustrato edepositato in Commissioneinterviene sui punti critici delprovvedimento: dall'agendadigitale alle «comunità intel-ligenti»; dalle start up allagestione delle crisi da sovra-indebitamento; dai contrattidi rete alla compensazione tracrediti e debiti con la pubbli-ca amministrazione. Temi chetoccano da vicino l'attività deiliberi professionisti e che pos-sono rappresentare una levapolitica per valorizzazione dellavoro professionale. In paginaalcune delle proposte presenta-te da Confprofessioni.

Riproduzione ricercata

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Gaetano Stella

Confprofessioni Pagina 8

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Start innovative, anche gli studifra i beneficiari degli incentivi

Le finalità del Ddl per la crescita impongono l'inclusione nella cate-goria delle «start up innovative» anche degli studi professionali, chenell'esperienza italiana sono tra i più inclini ad investire in ricerca,strumentazione tecnologica innovativa e personale altamente qualifi-cato. Invece, la definizione normativa riconosce il sostegno soltantoa imprese costituite nella forma di «società di capitali», anche «coo-perative». Il testo può essere migliorato includendo nella categoriadelle «start up» anche le Società tra professionisti - disciplinate dellalegge n. 183/2011 - in cui la componente del capitale, utile all'imple-mentazione di strumentazioni e processi di innovazione, è comunquelimitata dalla prevalenza del «capitale intellettuale», garantito daiprofessionisti. Il favore espresso dal legislatore per i processi aggre-gativi tra professionisti in forma societaria, e per la conseguente attra-zione di capitali privati nel mercato dei servizi professionali, intendeperseguire l'arricchimento dell'innovatività e della qualità dei serviziprofessionali. Riteniamo che il Governo non abbia preso in considera-zione questa esigenza soprattutto in ragione della novità rappresentatadalle Stp nel quadro delle forme societarie previste dall'ordinamento:ma non esistono valide ragioni per escludere queste forme societariedai benefici oggi dispensati a favore delle «start up»; tanto più che sitratta di realtà di recente istituzione che meritano di essere aiutateed incentivate.

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Contratti di reteper i professionisti

Confprofessioni avanza da tempo la proposta di estendere icontratti di rete anche ai professionisti , che operano ormaida sempre in «filiera» tra di loro e con le imprese. Nel cor-so del procedimento per la conversione del primo «DecretoCrescita» (decreto-legge n. 83 del 2012 , convertito con leggen. 134 del 2012 ), l'Aula del Senato ha approvato due ordinidel giorno (61342616818 e 10), che impegnano il Governo avalutare l'opportunità di tale estensione. E questa l'occasioneper dare seguito a quell'indirizzo, allora accolto dal Governoma rimasto fin qui senza seguito, approfittando delle odiernemanutenzioni della disciplina di cui al decreto -legge n. 5 del2009. Confprofessioni propone l'estensione di questa formadi cooperazione ai soggetti esercenti attività libero -profes-sionali , prevedendo altresì che in caso di partecipazione diliberi professionisti al contratto , l'iscrizione si espleti pressoi relativi ordini professionali. Si tratta di una misura a «costozero», che non impatta negativamente né sul bilancio delloStato né su diritti e interessi di altri soggetti, ma predisponele condizioni giuridiche per l 'esercizio della libertà economi-ca del professionista e, soprattutto , struttura un ambientenormativo che favorisca l'aggregazione ed il rafforzamentodel lavoro professionale , che soffre ancora di eccessivo in-dividualismo.

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Agenda digitale, oli ali invio telematicodei dati alle ainistrazioni pubblicheSì all'apertura dell'Agenda digitale ai processi di accessibilità telematicadei dati, delle certificazioni e delle comunicazioni tra amministrazionipubbliche e cittadini, imprese e professionisti, che sono tra i massimibeneficiari, vista la quotidiana attività di interlocuzione con le ammi-nistrazioni pubbliche, nell'espletamento delle proprie attività. Apprez-zabili le norme che richiedono la predisposizione da parte di ciascunaamministrazione degli obiettivi annuali di accessibilità; la possibilità disegnalazione da parte degli interessati delle eventuali inadempienze;il potere di segnalazione in capo alla «Agenzia per l'Italia digitale»,nonché il rilievo dell'adeguamento agli obiettivi ed alle segnalazioni aifini della valutazione delle performance dei dirigenti e delle eventua-li responsabilità. L'indirizzo è quello giusto, sia sotto il profilo degliobiettivi che sotto quello degli strumenti, anche sanzionatori, per illoro raggiungimento. Tuttavia, al di là delle iniziative messe in campooccorre un più generale coinvolgimento della società civile e dell'utenza,per favorire processi di crescita culturale in un Paese molto diversifi-cato in termini di accesso alle risorse telematiche. I professionisti, peril ruolo di sensibilizzazione e di accompagnamento all'innovazione chepossono svolgere, e per la loro funzione di mediazione con gli interessidell'utenza, rappresentano il principale strumento di diffusione di questacultura, specie nei settori posti qui al centro della ristrutturazione, checoinvolgono notai, avvocati, commercialisti e medici.

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Compensazione creditianche per gli iscritti agli albi

Per creare le condizioni ambientali favo-revoli allo sviluppo dell 'iniziativa econo-mica Confprofessioni rilancia la propostadi estendere l'istituto della compensa-zione tra crediti e debiti con la pubblicaamministrazione , attualmente prevista avantaggio delle sole « imprese», anche aiprofessionisti . 1 professionisti vantanoinfatti ingenti crediti nei confronti del-le amministrazioni pubbliche , a titolo dicompensi per prestazioni erogate, e subi-scono tra i primi i ritardi gravissimi neipagamenti delle p.a. Pochi giorni fa, il Mi-nistero dell 'economia e delle Finanze haapprontato una «Guida Pratica alla certi-ficazione dei debiti» che -assai opportunamente - in-clude tra i soggetti titolatia presentare istanza di cer-tificazione anche « impreseindividuali» e «persone lisi-che», in uno spirito di am-pliamento della definizione

normativa. La direzione è quella giusta, maoccorre sostenere questa interpretazione,senz 'altro la più corretta giuridicamente,con un 'identica base legislativa che impe-disca dubbi applicativi . Allo scopo sarebbesufficiente includere nel testo all'esamedella Commissione Industria una normadi interpretazione autentica , che speci-fichi come «i crediti non prescritti , certi,liquidi ed esigibili , maturati per sommi-nistrazione , forniture e appalti» sono in-terpretati nel senso di includere anche lesomme spettanti quale corrispettivo perprestazioni professionali eseguite da unprofessionista iscritto ad albo o collegio.

Si tratta di un provvedi-mento che risponde ad unalogica di giustizia , di soste-gno all 'economia nazionale,e che non comporta aggra-vi per il bilancio pubblico,intervenendo su meri flussidi cassa.

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