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Centro Studi C.N.I. 13 dicembre 2017

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 13 dicembre 2017

Pagina I

ANAC

Servizi e forniture con bando tipoSole 24 Ore 13/12/17 P. 28 Giuseppe Latour 1

FISCO E PROFESSIONISTI

I professionisti spie del fiscoItalia Oggi 13/12/17 P. 31 Cristina Bartelli 2

PREVIDENZA PROFESSIONISTI

Raddoppiano le entrate delle CasseSole 24 Ore 13/12/17 P. 25 Giuseppe Latour,Federica Micardi

3

CONFIDI

I Confidi si aprono ai professionisti fuori dagli OrdiniSole 24 Ore 13/12/17 P. 26 AlessandroSacrestano

5

DISSESTO IDROGEOLOGICO

Pronte le linee guida per la progettazione contro il dissestoSole 24 Ore 13/12/17 P. 24 Giuseppe Latour 6

ENERGIA

SE RESTIAMO ATTACCATI SOLO AL GASRepubblica 13/12/17 P. 1 Sergio Rizzo 7

PAGAMENTI ELETTRONICI

Meno costi su bancomat e carteSole 24 Ore 13/12/17 P. 2 Vito Lops 9

PAGAMENTI ELETTRONICI

Misura giusta ma non basta Servono incentivi alle impreseSole 24 Ore 13/12/17 P. 2 Giovanna Mancini 14

SISTRI

Sistri, nuova proroga in vistaItalia Oggi 13/12/17 P. 35 Francesco Cerisano 15

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Il Consiglio dell'Autorità approva le indicazioni per gli appalti sopra la soglia comunitaria

Servizi e forniture con bando tipoLo schema è vincolante e punta a uniformare tutti i disciplinari di gara

Giuseppe Latour

Tutti i dettagli sulle cause diesclusione, con l'elenco delle ca-renze che possono essere sanatein corsa. Chiarimentiinmateria disubappalto, a partire dalle indica-zioni sulla terna, e su molti altripunti controversi: la suddivisionein lotti, il rating di legalità e il ra-ting di impresa, l'avvalimento, icriteri delle offerte.

Sono solo alcune delle indica-zioni contenute nel documentoappena approvato in via definiti-va dall'Autorità anticorruzione diRaffaele Cantone: il bando tipo1/2017 in materia di servizi e forni-ture sopra la soglia comunitaria di209mila euro. Un testo di impor-tanza strategica, che impatta suun mercato potenziale da 86milabandi e oltre 9o miliardi di euro.

La relazione illustrativa del-l'Authority spiega che l'obiettivodel documento è «fornire alle sta-zioni appaltanti uno strumento agaranzia di efficienza, standard diqualità dell'azione amministrati-va e omogeneità dei procedimen-

ti».In sostanza,intuttele situazio-ni dubbie, l'Anac, analizzando i di-versi orientamenti interpretativi,dice esplicitamente alle stazioniappaltanti come devono compor-tarsi. Efornisce così uno strumen-to applicativo che viaggia inparal-lelo rispetto alle linee guida attua-tive del codice appalti.

Il documento impatteràsu un mercatoda 86mila bandie oltre 90 miliardi di eurodi valore nel solo 2016.............................................................................

Bisogna ricordare, infatti, che ilnuovo codice (Dlgs 50/2016, arti-colo 71) rende vincolante l'utiliz-zo dei bandi-tipo dell'Autorità.Lo schema, quindi, è che il disci-plinare dell'Anac dovrà essereapplicato inblocco, «fatte salve leparti appositamente indicate co-me facoltative». Nei casi in cui le

stazioni appaltanti lo ritenganonecessario, sono consentite de-roghe alle disposizioni obbligato-rie, purchénonincontrasto conlenorme dilegge e «purché adegua-tamente sostenute da espressamotivazione nella delibera a con-trarre». Chi vuole derogare devemotivarlo esplicitamente, assu-mendosene la responsabilità.L'altra grande novità rispetto alpassato è che siamo davanti a unvero modello standard: le stazio-ni appaltanti potranno, cioè, an-che solo copiare il testo redattodaitecnicidiCantone eriempirlocon le loro informazioni.

Questo disciplinare tipo an-drà utilizzato per servizi e forni-ture diimporto superiore alla so-glia comunitaria (2o9mila euro),da aggiudicare conil criterio del-l'offerta economicamente piùvantaggiosa. Ma il raggio d'azio-ne potenziale riguarda, in realtà,tutte le gare di servizi e forniture.Con qualche accorgimento, se-condo l'Anac, sarà infatti possi-bile usare il documento anche

per gare da assegnare conilprez-zo più basso, allargandosi oltre isettori ordinari a quelli cosiddet-ti speciali (energia, trasporti,gas, acqua, poste).

Alla luce di queste premesse, ilcapitolo più interessante riguar-da i motivi che possono portareall'esclusione di un concorrentedalla gara. Le cause di esclusionevengono, così, standardizzate, in-dicando quali sono le carenze del-le offerte che possono essere sa-nate con un'integrazione docu-mentale e quali, invece, vannoconsiderate insanabili. Altri chia-rimenti arrivano sulla terna deisubappaltatori: l'impresa che nonindica la terna non rischia l'esclu-sione, ma non potrà ricorrere alsubappalto. Ancora, si parla disuddivisione in lotti per favorirela massima concorrenza. E di va-lutazione delle offerte. In questocaso, l'obiettivo è di non dare alprezzo un peso prevalente, affi-dandosi anche ad altri elementi,legati alla qualità.

Quotidiano del

Lavoro

Accordo quadroper il secondo livello

di Paola Sanna

C C, onfprofessioni e Filcams-Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs

hanno sottoscritto l'accordoquadro per l'avvio della contrat-tazione di secondo livello e l'atti-vazione degli sportelli regionali........................................................................

quotidiano lavo ro .ilso[e24ore.comLa versione integrale dell'articolo

El RIPROOUZ]oN E RISERVATA

anac Pagina 1

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Lapecorella (Finanze) al Tax day di Italia0ggi-Kpmg annuncia la nuova direttiva lJe

I professionisti spie del fiscoScambio di informazioni allargato agli schemi evasivi

DI CRISTINA BARTELLI

Professionisti obbligatia denunciare gli sche-mi evasivi o elusivi (ei relativi beneficiari)

da loro stessi costruiti. È l'ulti-mo, affilato, strumento di lottaall'elusione e all'evasione fisca-le lanciato dall'Ocse, che l'11dicembre (si veda ItaliaOggidi ieri) ha rilasciato, in consul-tazione pubblica, la bozza delleregole sullo scambio di informa-zioni e sul rapporto professioni-sti-evasione. L'annuncio è statodato dal direttore del diparti-mento delle finanze FabriziaLapecorella, intervenuta ierial convegno «Dopo la voluntary,tra scambio di informazioni eautoriciclaggio», organizzato daKpmg e ItaliaOggi, a Milano. Ilnumero uno del dipartimentodelle finanze ha anche antici-pato la messa in consultazioneda parte del ministero del nuo-vo testo della direttiva Ue pro-prio sullo stesso tema. Gli scan-dali Panama papers e Paradisepapers hanno infatti messo inluce il ruolo decisivo dei pro-fessionisti nella costruzionedelle strutture elusive e deglischemi di pianificazione fiscaleaggressiva. Ora si chiede aglistessi professionisti di smon-tare questi meccanismi, de-nunciando alle autorità fiscalii beneficiari effettivi, in confor-mità alle regole di divulgazioneobbligatoria delineate nei Beps12. Intervenendo sullo scambiodi informazioni Lapecorella ha

sottolineato che«l'Italia è unodei paesi piùattrezzati. Cisono stati deglisviluppi enormidal 2009 al 2016e l'elemento piùsignificativo è ilriconoscimentodell'importanzadi acquisire in-formazioni sulbeneficiario ef-fettivo di contied entità». Peril direttore, che è anche a capodel codice di condotta che hapredisposto le liste dei paradi-si fiscali Ue, «non ci si accon-tenta più da parte della bancadelle informazioni sull'entitàma la banca deve individuarechi è il beneficiario effettivo etrasmetterlo all'amministra-zione finanziaria». Lo scam-bio di informazioni è iniziatoil 30 settembre tra i primi 49paesi, e Lapecorella annunciache è stata già avviata la pia-nificazione di analisi di questeinformazioni per contrastarei fenomeni di evasione fiscaleinternazionale.

Per Antonio Deidda,partner Kpmg, il quadro suiparadisi fiscali è però anco-ra composito: «Da una partel'attuazione dello scambio diinformazioni dall'altro accordicome la voluntary disclosure.La fotografia dall'alto del lavo-ro svolto dall'Ocse è composita,bene nelle intenzioni ma alcunistati si dimostrano reticenti». Eil punto di vista oltrefrontiera

degli effetti dello scambio diinformazioni è stato fornito daPaolo Bernasconi , fondato-re dello studio Bernasconi diLugano, che ha evidenziatola crescita esponenziale dellerichieste arrivate sul tavolodell'amministrazione elveticanell'ultimo anno: «Sono 67 milale richieste su persone residentiall'estero che sono arrivate daamministrazioni di paesi Ocse.Nel 2000 erano poche decinee ora negli ultimi anni sonocresciute esponenzialmente».Bernasconi ha ricordato che lalegislazione elvetica prevedeuna collaborazione volontariapermanente che ha portato inquattro anni 15 mld di incassoe che al momento nella scenapolitica svizzera si sta riflet-tendo su come rispondere allerichieste massive di gruppo. Eal voto in queste settimane, haspiegato, una proposta per uti-lizzare di fronte alle richiestedi informazioni la legge sullaprotezione dei dati: «Le ban-che devono dire al cliente cosatrasmettono e il contribuen-te potrà bloccare la richiestase riscontra lesioni di dirittoalla privacy». Il problema peril parlamento elvetico sono lerichieste che arrivano da paesi

come la Turchia che violano idiritti umani. Sul fronte inter-no il direttore regionale dellaLombardia, Giovanna Ales-sio, ha ricordato che i dati sullavoluntary disclosure hanno ali-mentato una particolare bancadati e che questo patrimoniosarà utilizzato nel contrastoall'evasione.

Vito Giordano , a capo delNucleo di polizia tributaria diMilano, ha confermato che loscambio di informazioni sulbeneficiario effettivo rappre-senterà uno strumento impor-tante e ha anticipato che «nelfuturo prossimo non si potran-no ignorare le criptovalute an-che nella base dello scambiodi informazioni». Mentre sullemultinazionali del web ha pre-cisato che la Guardia di finanza«a normativa vigente osserva lestrutture direct sale, strutturecioè che abbiano assistenti ecollaboratori in Italia o societàitaliane figlie» e allo stesso tem-po anche realtà medio grandidel web nostrano, che possonoaver usato schemi di pianifica-zione di residenze fittizie.

Un momento dei convegno ; da sinistra Paolo Bernasconi,Antonio Deidda , Fabrizia Lapecorella , Marino Longoni

Fisco e professionisti Pagina 2

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I170 rapporto Adepp viene presentato oggi a Roma - Sotto i 40 anni le iscrizioni di donne e uomini sono equivalenti

Raddoppiano le entrate delle CasseIn 12 anni l'aumento degli iscritti ha fatto crescere dell'88% i versamenti agli enti privatizzati

Giuseppe LatourFederica Micardi

Crescita degli iscritti (+22%dal 2005), ritocco al rialzo dellealiquote contributive, com-pliance fiscale, grazie ai control-li incrociati con l'agenzia delleEntrate, e riforma di Cassa fo-rense, che ne12013 haportato mi-gliaia di avvocati abasso redditofuori dal perimetro della Gestio-ne separatalnps. Queste quattrotendenze, con diversi gradi di in-tensità, hanno prodottoun'esplosione dei contributi chegli Enti di previdenza privati in-cassano ogni anno: consideran-do il solo primo pilastro, dal 2005ad oggi l'aumento, per le Cassedel 509, è stato dell'88,5°io, fino aquota 8,6 miliardi.

Da12005 gli enti registranoun incremento del78%per un totale di 4,9 miliardiDalle nuove Casse assegniper 67 milioni (+620%)

Sono numeri contenuti nelsettimo rapporto Adepp sullaprevidenza privata, che l'asso-ciazione delle Casse presenteràquesta mattina a Roma. Foto-grafando un cambiamentostrutturale nella relazione traprofessionisti e previdenza.Perché questa crescita così ro-busta arriva in un periodo nelquale il potere d'acquisto dei li-beri professionisti si è ridottodel 18,3 per cento.

Gli 1,5 milioni di iscritti alleCasse (30omilapiù del 2005) pa-gano aliquote più elevate ed eva-dono di meno: per effetto di que-ste tendenze, l'area tecnica pagail 98,8% in più, quella sanitaria il72%io in più, l'area economico so-ciale il 33,6% in più. Cresce addi-rittura del 133% l'area economi-co giuridica, ma qui pesa la rifor-ma di Cassa forense.

C'è da aggiungere un dato de-mografico.I liberi professionistivanno in pensione più tardi e,per questo motivo, l'età media sista alzando. La fascia di iscritticompresatra i3o ed i4o anni, chenel 2005 rappresentava il 33,6%

del totale, è passata al 22,2%,mentre quella compresa trai 5o ei 6o anni è passata dal 18% al 25,3per cento. I più anziani sono, inlinea di massima, quelli che gua-dagnano di più: la fascia di età trai 5o e i 7o anni resta di gran lungaquella con i redditi più alti, pocosotto i 5omila euro.

Guardando sempre alla de-mografia, un cambiamento po-sitivo si registra, invece, dal latodelle differenze di genere: nellafascia sotto i4o anni le iscrizionidi donne e uomini sono pratica-mente equivalenti.

Se i contributi crescono del-l'88% le prestazioni non sono dameno. In questo caso però, la dif-ferenzatra enti del 509 e del 103 èsostanziale. I primi registranodal 2005 a12o16 un aumento delleprestazioni del 78%io, perunvalo-re che nel2o16 è arrivato a4,9 mi-liardi di euro. Le Casse del 103,che ancora non sono "a regime"hanno registrato in dodici anniun + 620% per un valore delleprestazioni erogate passato dai9 milioni del 2005 ai 67 milionidel 2016. La parte sostanziale diquesti importi, e cioè 4,64 milio-ni, serve per le pensioni.

C'è poi il capitolo del welfareche negli ultimi anni ha trovatosempre più spazio. O meglio si èampliata l'offerta delle Casseper rispondere a specifiche ri-chieste, quindi se prima ilwelfa-re era circoscritto all'assegno dimaternità e ai prestiti agevolati -ora non più richiesti dati i bassitassi di mercato - in questi ultimianni le cose sono molto cambia-te. E cambieranno ancora in fu-turo, perché il Jobs Act degli au-tonomi apre alla possibilità chele Casse possano gestire ancheammortizzatori sociali (opzio-ne per ora possibile nel mondoAdepp solo per i giornalisti).

Nelwelfare le Casse hanno in-vestito nel 2016 circa 434 milionise si escludono Casagite Onoasi.Crescono i soldi spesi per l'in-dennità dimaternità e soprattut-to le polizze sanitarie, passate da91 aio6 milioni nell'ultimo anno.Sulla sanità alcune Casse stannostudiando eventuali accordi in-terprofessionali per erogareservizi sanitari agli iscritti.

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Previdenza professionisti Pagina 3

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I numeri della previdenza privata

ENTRATE CONTRIBUTIVEClassificazione in base a Decreto Legislativo . In milioni di euro

Anno Enti 509 Enti 103Enti prev .

compl.Enti

assist.Totale

2005 4.332 231 750 862006 4.759 249 810 912007 5.145 287 828 932008 5.483 286 839 104 Ç.'2009 5.777 309 796 109

2010 6.120 323 829 1102011 6.579 345 837 109

2012 6.875 382 888 108

2013 7.227 393 942 107

2014 7.395 421 992 107

2015 7.555 401 1.052 105 l i

2016 8.179 421 1.064 103 , `Variazione2005-2016

88,82% 82,25% 41,88% 20,00%

Variazione2015-2016

8 ,26% 4,98% 1,13% -1,89%L

ISCRITTI ATTIVI

2005 7.503

1.249.364

37.9242006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2015/16

2005/16 I

38.629

40.2481.272.500

1.294.862 42.422

44.384.............................

47.740

l!l 50.351............................52.778

1.415.449

1.440.766

Contribuentiattivi

0,47%

21,33%

54.235

55.001....................

57.396

Contribuentipensionati attivi

4,35

54,67%

1.224.611

1.255.545

1.287.993

1.312.748

1.337.284

1.360.280

1.386.029

1.402.348

1.419.750

1.469.684

1.488.979..............................................

1.498.162

Totalecontribuenti

0,62

22,34%

Fonte: VII RapportoAdepp

Previdenza professionisti Pagina 4

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LE GARANZIE SUI FINANZIAMENTI

I Confidi si apronoaiprofessionistifuori dagli OrdiniAlessandro Sacrestano

Semaforo verde per i profes-sionisti non appartenenti ad alcunordine o collegio per l'accesso alleprovvidenze dei Confidi. Lo pre-vedel'articolo 9 bis de1D1148/2o17come modificato dalla legge diconversione (la n. 172/2017) che ri-tocca i commi i e 8 dell'articolo 13del decreto-legge 30 settembre2003, n. 269.

Si tratta di un provvedimentoatteso e lungamente auspicato dadiverse categorie professionaliche ora avranno libero accesso aibenefici tipici dell'assistenza deiConfidi per tutti i finanziamenti abreve e medio-lungo termine ri-chiesti, anche alfine di agevolarnela concessione.

Ilpassaggio attraverso lagaran-zia collettiva dei Confidi consenteanche di fruire di condizioni divantaggio nell'applicazione deitassi di interesse praticati e nellespese connesse al rilascio dei fi-nanziamenti.

Disciplinati dal Dlgs 385/93, difatto i Confidi offrono "garanzia"ai soggetti eroganti il finanzia-mento in modo da semplificare erendere più sicura la procedurache li porta ad accordare il presti-to da destinarsialle attività econo-miche e produttive.

Storicamente, tali organisminascono su impulso delle associa-zioni di categoria nei compartidell'industria, del commercio,dell'artigianato e dell'agricoltura,

fondando la loro attività sui con-cetti di mutualità e solidarietà.

Il rapporto fra professionisti eattività dei Confidi si disciplinanormativamente già con il Dl70/2011 che, anch'esso modifican-do il comma i dell'articolo 13 su cuisi interviene anche oggi, consenteai liberi professionisti di istituirepropri Confidi, emanazione di ca-tegoria, al fine di usufruire dei ser-vizi di agevolazione per il credito.Già tale passaggio risultò unagrande apertura peri professioni-sti che, da qual momento, ebberola possibilità di rivolgersi ad orga-nismi per la prestazione di garan-zia, consentendo quindi ai Confi-di esistenti di allargare il proprioraggio di azione.

Inoltre, con le modifiche nor-mative introdotte, i professionistipoterono organizzare i propriConfidi, su impulso degli Ordini odegliCollegi.

Un ulteriore passaggio sul te-

ma è stato attuato con la delegacontenuta nella legge 13 luglio2016, n. 15o, attraverso la quale èstato ancor di più favorito l'acces-so ai finanziamenti agevolati daparte dei liberi professionisti.

Quest'ultima norma nasce suimpulso dell'articolo 1, comma821, della legge 208/2015 che, rece-pendo un indirizzo comunitariounivoco al riguardo, riconosce i li-beri professionisti esercenti atti-vità economica come soggetti deltutto equiparati alle Pini aifmidel-l'accesso ai fondi strutturali euro-pei (Fse e Fesr).

La riforma dei Confidi, quindi,nell'ambito del più ampio obietti-vo divalorizzarne ilruolo, sempli-ficand onegli adempimenti e ridu-cendo i costi a loro carico, ancheattraverso il rafforzamento dellapatrimonializzazione, favorendola raccolta di risorse pubbliche,private e del terzo settore, indivi-duando strumenti e modalità cherendano tali risorse esigibili, nelrispetto della normativa comuni-taria attuativa degli accordi di Ba-silea in materia di requisiti patri-moniali delle banche e di accessoall'attività creditizia, ha puntatosullo sviluppo, nell'ambito dellefinalitàtipiche deiConfidi, distru-menti innovativi, forme di garan-zia e servizi, finanziari e non, cherispondano alle nuove esigenzedelle Pini e dei professionisti.

In tale contesto, la delega pre-vede che si favorisca un miglioreaccessoalcreditoperlePmieperiliberi professionisti anche attra-verso la semplificazione degliadempimenti e il contenimentodei costi per gli intermediari fi-nanziari e per i Confidi. Pertanto,l'apertura del sistema dei Confidinon solo alle categorie professio-nali "protette", ma a tutti i profes-sionisti, è da accogliersi come unostrumento concreto di attuazionedei principi sopra illustrati.

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Confidi Pagina 5

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Il prontuario di Palazzo Chigi

Pronte le linee guidaper la progettazionecontro il dissestoGiuseppe Latour

Le linee guida per la pro-gettazione in materia di disse-sto idrogeologico completanoil loro percorso. Il prontuario,sviluppato dall'Unità di mis-sione "Italia Sicura", sarà di-scusso per l'ultima volta oggi aRoma nel corso di un eventoche vedrà il coinvolgimento dii44 esperti provenienti da tut-to il paese. Diventa, così, il rife-rimento futuro per tutta la ca-tena che va dalla preparazionedelle gare al cantiere in mate-ria di messa in sicurezza delterritorio: realizzazione deibandi, redazione degli elabo-rati, verifica della loro correttaesecuzione.

Del testo parla il direttoredell'Unità di missione, MauroGrassi: «L'iniziativa - spiegaGrassi - parte con il lancio delPiano per le aree metropolita-ne. Ci siamo accorti che molteprogettazioni erano indietro.Allora, abbiamo deciso di af-fiancare al piano il fondo pro-gettazione da loo milioni, equeste linee guida, che consen-tiranno una maggiore qualità eche lasciamo in eredità al pros-simo Governo, perché il temadellaprevenzione resta centra-le anche in futuro».

Il documento punta a unamaggiore qualità dei progetti,collocandoli in un contesto piùampio. «Ci sembra evidenteche questi non sono interventidi competenza del singolo Co-mune, ma di area vasta. Nonguardiamo cosìtanto allaquali-tà del singolo progetto, ma alfatto che il progetto deve p as Ba-re da essere un evento puntualea diventare un evento sistemi-co», prosegue Grassi. La mate-ria del dissesto idrogeologico,in questo senso, è particolare:«Quando progetti sul dissesto- dice ancora- devi sempre ave-

re un sistema territoriale di ri-ferimento, devi considerare lavallata, il bacino idrografico, laconnotazione geomorfologi-ca». Andrà, quindi, analizzatala coerenza dell'intervento conla pianificazione e la program-mazione vigente.

Il secondo passaggio chiavedel documento riguarda la so-stenibilità economica e socialee il rapporto tra costi ebenefici.«L'obiettivo non è eliminare ilrischio, ma gestirlo - dice anco-ra Grassi -. Dal punto di vistaeconomico, ci sono interventiche magari possono sembraremeno importanti ma che hannoun'efficienza elevatissima,perché permettono di mettere

Il nuovo documentoaccompagna il Fondoperla progettazione,servirà alle amministrazioniper elaborati di qualità..........................................................................

in sicurezza molte persone».Discorso simile per il rilievo so-ciale. «Dobbiamo anche pensa-re a quali saranno i progetti piùaccettati a livello territoriale».

Le linee guida, dopo una lun-ga fase di consultazione e con-divisione con i territori realiz-zata nel corso dei mesi attra-verso quindici riunioni in tuttoil paese, saranno discusse nellaloro versione finale. E, da que-sto momento, saranno a dispo-sizione di tutte le amministra-zioni. Iprogettisti che redigonogli elaborati, chi compone ibandi e chi verifica la correttaesecuzione dei progetti po-tranno utilizzarle nelle diversefasi di gara come "best practi-ce" alla quale fare riferimento.

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Dissesto idrogeologico Pagina 6

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SE RESTIAMOATTACCATISOLO AL GASSergio Rizzo

L j esplosione di ieriall'impianto austriacodi Baumgarten

e lo psicodrammache ne è seguito, fra la pauradi restare al freddo e le vocidi un rincaro del gas,non hanno fattoche riproporre una doppiafragilità del nostro Paesetroppo a lungo sottovalutata.

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Energia Pagina 7

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L'energia dalla Russia

GAS, LA DOPPIAFRAGILITÀSergio Rizzo

esplosione di ieri all'impianto austriaco diBaumgarten e lo psicodramma che ne è se-guito, fra la paura di restare al freddo e le vo-ci di un rincaro del gas, non hanno fatto cheriproporre una doppia fragilità del nostro

Paese troppo a lungo sottovalutata. Parla chiaro l'ulti-mo rapporto trimestrale pubblicato dall'Enea: «Un ele-mento strutturalmente critico del sistema energeticoitaliano sta nella combinazione di un elevato livello didipendenza dall'import, non diversamente dagli altriPaesi Ue, e di un peso molto rilevante del gas nel mixdi energia primaria, che invece è decisamente più altorispetto agli altri grandi Paesi Ue».

Più alto, e per giunta sale. Secondo le stime, per la fi-ne del 2017 le importazioni di metano toccheranno ilmassimo storico, superando il 92% di un fabbisognonazionale che continua a rimanere assolutamente ab-norme. Le medesime stime dicono infatti che i12017 sa-rà l'anno in cui la quota del gas naturale tornerà an-ch'essa in prossimità del massimo storico: 38%. Il fattoè che la crescita delle fonti rinnovabili si è fermata,presentando addirittura un calo del 7% nel secondo tri-mestre. Il che ha contribuito a favorire la riscossa del-le centrali termoelettriche alimentate a gas. E soltan-to l'Italia consuma così tanto metano per mandareavanti quegli impianti.

C'è poi la non irrilevante questione della provenien-za geografica delle forniture. Il rapporto dell'Enea se-gnala che a fronte di un aumento del 20% delle impor-tazioni attraverso il valico del Tarvisio, cioè del gasche ci arriva dalla Russia attraverso il nodo di Baum-garten, quelle dall'Algeria si sono ridotte di ben il 31%.Il risultato è che oggi circa la metà del metano consu-mato in Italia ce lo vende Vladimr Putin. Siccome poi,come detto, la quota del gas sulla nostra energia pri-maria viaggia verso il 40%, ecco spiegata la prima fragi-lità: dipendiamo dalla Russia per circa i120%.

Dipendiamo da Moscaper circa il 20 per centoScontiamo l'incapacitàdi pianificare strategiea lungo termine

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Ciò non è certamente il frutto del caso. Piuttosto, èla conseguenza di precise scelte politiche fatte neglianni scorsi dai nostri governi. In particolare, il decen-nio governato da Silvio Berlusconi ha sperimentatouna rilevante saldatura fra gli interessi italiani e quellirussi in campo energetico. Né le iniziative messe incampo per diversificare le fonti di approvvigionamen-to hanno potuto cambiare radicalmente lo scenario.

La costruzione di rigassificatori si è scontrata spes-so con le proteste delle comunità territoriali e degliambientalisti, come a Brindisi e Monfalcone. Per nonparlare della durissima opposizione locale allo sbarcoin Puglia del Tap (Trans adriatic pipeline), che dovreb-be portare in Italia il gas estratto in Azerbaigian, ex re-pubblica sovietica nella quale è riprodotto il modellopolitico presidenzial-familistico di altri Stati asiaticiscaturiti dalla dissoluzione dell'Urss. Il suo presidenteIlham Aliyev è in carica dal 2003 dopo aver preso il te-stimone da suo padre Heydar, già segretario del parti-to comunista che aveva governato dal 1993 al 2003.

Il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calen-da ha sottolineato che se il gasdotto alternativo fossein funzione, non avremmo corso alcun rischio. Proba-bile, anche se va detto che la realizzazione di quell'im-pianto è ancora lontana: le infrastrutture per portareil gas azero in Albania non sono ancora al 60 per cen-to. Ma quel tubo non può essere la chiave di volta delproblema. La soluzione è liberarsi di una schiavitù co-sì grande dal gas, che rappresenta la nostra secondafragilità. Purtroppo però l'Italia sconta l'incapacitàcronica di pianificare strategie a lungo termine. Cosìnei trasporti, nell'ambiente e nell'energia. In questocaso, con un pizzico di masochismo in più: perché lescelte in un campo tanto delicato e cruciale sono anco-ra per il titolo V della nostra Costituzione materia con-corrente fra Stato centrale e Regioni. Pura follia.©RIPRODUZIONE RISERVATA

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Banche e regole L'Italia si adegua alle nuove regole europee Ridottala responsabilità peri pagamentisugli oneri dei pagamenti elettronici non autorizzati: la franchigia cala a 50 euro

Meno costi su bancomat e carteTagliate le commissioni interbancarie applicate sui pagamenti elettronici

Vito Lops

Arrivano in Italia novitàimportanti in tema di paga-menti elettronici. Il Consigliodei ministri ha infatti approva-io in esame definitivo un de-creto legislativo attraverso ilquali l'Italia si adegua a quantoprevisto dalla direttiva euro-pea 2015/2366 e al regolamen-to Ue 751/2015. L'obiettivo èaumentare la trasparenza neipagamenti digitali, ridurne icosti a carico degli operatori(e a cascata anche degli utentifinali) disincentivando l'uti-lizzo del contante.

Tra le novità più importantic'è la riduzione delle commis-sioni interbancarie applicatesui pagamenti elettronici. Neldettaglio, il tetto massimo del-le commissioni interbancarietra i gestori dei circuiti dipaga-mento e gli istituti di creditonon potrà superare lo 0,2%del-l'importodella transazione perle carte di debito o prepagate(finora la media eralo o,5°io)elo0,3% per quelle di credito (fino-ra la media era lo 0,7°io).

Inoltre, il pacchetto varatodal Consiglio dei ministri am-plia i diritti degli utenti dei ser-vizi di pagamento (i titolari deiconti), chebeneficeranno di unregime di responsabilità ridot-ta in caso di pagamenti non au-torizzati: viene ridotta da 150 a5o euro la franchigia massima acarico degli utenti. In sostanza,incaso diprelievisulbancomateffettuati da un'altra persona(a seguito di una truffa) o ditruffe sulle carte di credito gliutentiverranno rimborsati perl'intero ammanco (dopo unadenuncia all'autorità) comeaccade tutt'ora (grazie a poliz-ze assicurative stipulate dagliemittenti delle carte di paga-mento). Ma se prima al titolaredella carta era comunque chie-sto un esborso fisso di 15o euro,adesso questo esborso (fran-chigia) è ridotto di un terzo.

Tra le altre novità c'è anchela possibilità di effettuare mi-cro-pagamenti con carte an-cheperimportiinferioriai5eu-

ro. In ragione di ciò è dispostoche i prestatori di servizi di pa-gamento saranno tenuti ad ap-plicare, per tutti i tipi di carte,commissioni di importo ridot-to per i pagamenti fino a 5 eurorispetto a quelle applicate alleoperazioni di importo pari osuperiore, così dapromuoverel'utilizzo delle carte anche percifre molto basse.

Inoltre, scompare ilsurchar-ge, ovvero la possibilità con-cessa sinora di praticare unprezzo maggiorato per chi pa-ga con la carte di pagamento ri-spetto ad altre forme di paga-mento. Una pratica molto dif-fusa, ad esempio, nelle modali-tà di pagamento online deibiglietti aerei. Il decreto - cosìcome la direttiva europea -confermano infatti il divieto diappli care un sovrapprezzo perl'utilizzo di un determinatostrumento di pagamento (di-vieto di surcharge).Viene inol-tre chiarita la possibilità di uti-lizzareil conto o credito telefo-nico anche per operazioni dipagamento effettuate per atti-vità di beneficenza oppure perl'acquisto di biglietti relativi aservizi di diversa natura (nel li-mite di spesa di 5o euro per sin-gola operazione e comunquedi 3oo euro mensili).

Non è invece stato toccatoun nodo politicamente caldo,ovvero le sanzioni agli eser-centi che si dotano del Pos(Point of sale, dispositivi elet-tronici per pagamenti). Dal2017 i soggetti che effettuanol'attività di vendita di prodottie di prestazione di servizi, an-che professionali, sono tenutiad accettare anche pagamentieffettuati attraverso carte didebito e carte di credito. Ma almomento per chi tecnicamen-te non lo permette non dotan-dosi de1Pos non è prevista san-zione. L'ipotesidiarrivarefïnoa 3o euro per ogni pagamentonon accettato con mezzi di-versi dal contante - ventilatanegli ultimi mesi - è sfumataanche questa volta.

91 RIPRO D UZIO NE RISERVATA

pagamenti elettronici Pagina 9

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FOCUS . LE BANCHE

Il contante pesa sul sistemaper 8-10 miliardi l'anno

ella misura estesa incui punta a favorire ipagamenti elettronici

a discapito del contante ilnuovo pacchetto varato dalConsiglio dei ministri - in at-tuazione della direttiva euro-pei sui sistemi di pagamentiPsd2 - può essere certamenteben visto dal mondo banca-rio. Va detto che il contanteoggi in Italia è ampiamente ilsistema di pagamento più uti-lizzato. Secondo Bankitaliasiamo nell'orbita dell'8o°iodel totale delle transazioni.Contante che però nella suacatena complessiva - emis-sione, circolazione, assicura-zione, ecc. - è molto costoso.Sempre stando alle stime diBankitalia il costo sistemicodell'utilizzo del contanteoscilla in Italia tra gli 8 e i iomiliardi di euro l'anno.

Come visto (si veda artico-lo a sinistra) un capitolo im-portante della riforma riguar-da la riduzione delle commis-sioni interbancarie, con untetto massimo allo 0,2% del

valore della transazione perle operazioni con bancomat oprepagate e 0,3% perle opera-zioni con carta di credito).Cosa sono le commissioni in-terbancarie? Si tratta, piùsemplicemente, delle sommeche vengono scambiate trabanche e istituti specializzati

L'80% delle transazioniin Italia avviene ancoracon la moneta, piùcostosa rispetto aipagamenti elettronici

che aderiscono ad un dato cir-cuito nel momento in cui vie-ne effettuato un prelievo o unpagamento elettronico quan-do l'Atro e il Pos sono gestitida unabanca o istituto diversida quella/o che ha emesso lacarta elettronica.

La riduzione di queste"commissioni tra banche"dovrebbe stimolare le ope-

razioni elettroniche e quin-di ancora una volta per que-sto motivo può essere benvista dall'universo compo-sto da istituti di credito eistituti di pagamento.

Un altro capitolo della ri-forma che potrebbe disin-centivare l'utilizzo del con-tante riguarda il focus sui mi-cro-pagamenti. I prestatoridi servizi di pagamento sa-ranno tenuti ad applicare, pertutti i tipi di carte, commis-sioni di importo ridotto per ipagamenti fino a 5 euro ri-spetto a quelle applicate alleoperazioni di importo pari osuperiore, così dapromuove-re l'utilizzo delle carte ancheper cifre molto basse.

Se gli italiani si abituassero- come del resto accade abi-tualmente negli Stati Uniti -apagare la colazione albar conil bancomat sarebbe con-temporaneamente una rivo-luzione tecnologica, mone-taria e fiscale.

V.L.

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FOCUS . I COMMERCIANTI

Misura giusta ma non bastaServono incentivi alle impreseGiovanna Mancini

Una misura positiva mache, da sola, non basta afavorire la diffusione

dei pagamenti digitali. t questala posizione di Confcommer-cio sul decreto legislativo ap-provato lunedì dal Consigliodei ministri in materia di servi-zi di pagamento.

«Ilproblema è cheilGovernoharidotto le commissioniinter-bancarie (con un tetto dello0,2% per i pagamenti con ban-comat e prepagata e dello 0,3%per operazioni con carta di cre-dito, ndr) - spiega Paolo Ferrè,consigliere incaricato per il cre-dito di Confcommercio -. Maper dare un impulso ai paga-menti elettronici bisognerebberidurre le commissioni applica-te dalle banche alle imprese perl'utilizzo delle carte». Certo,nulla esclude che, per effetto diquesto decreto, qualche bancadecida di ridurre a sua volta lecommissioni ai commercianti.«Ma non c'è nessun obbligo -precisaFerrè - quindi è tutto da

vedere». Inoltre, secondo laConfcommercio sarebbe sba-gliato puntare su un impiantosolo sanzionatorio per favorirela diffusione dei pagamentielettronici. «Servono invece in-centivi agli utenti e commissio-ni inferiori per i commercianti,o addirittura nulle per alcune

Misura positiva, mache non basta a favorirela diffusione deipagamenti digitaliper Confcommercio...........................................................................

categorie», conclude Ferrè, ri-cordando che il numero di Posinstallatiinltaliaè cresciuto del6oo negli ultimi cinque anni,spinto anche dall'obbligo suiPos (aoggiancorasenzasanzio-ni). Attualmente, secondo i datidi Banca d'Italia, sono 2,2 milio-ni i Pos nel nostro Paese, contro1, 5 milioni in Francia e 1,2 milio-

ni in Germania. Inoltre, nel no-stro Paese le transazioni annua-li concarte di credito, di debito eprepagate sono aumentate dacirca1,7 miliardi nel2olla oltre 3miliardi nel 2016.

Non abbastanza, tuttavia:l'Italia resta cenerentola in Eu-ropa per numero di pagamentidigitali: sempre secondo i datidellaBan ca d'Italia,l'83°io dei pa-gamenti è in contanti, contro il65° dellamedia europea (65%).

«Una maggiore diffusionedella moneta elettronica è au-spicabile - affermaMarco Paga-ni, direttore area legislazione diFederdistribuzione -. I mezzi dipagamento elettronici sono,per la distribuzione organizza-ta, un servizio imprescindibile,ma anche un costo gestionale ri-levante. Servono ulteriori inter-venti normativi per incentivarelo sviluppo di questi sistemi».Ad esempio, defiscalizzazioni afavore delle imprese che inve-stono su questo fronte e svilup-po delle infrastrutture.

91 E] PRO OUZIO NE RISERVATA

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FOCUS , I CONSUMATORI (UTENTI FINALI)

Le spese per l'utente finalelegate alle scelte degli istituti

ia ben chiaro: quando siparla di taglio delle com-missioni interbancarie

su bancomat, carte prepagate(ricaricabili) e carte di credi-to non vuol dire automatica-mente che i prelievi perl'utente finale (il titolare di unconto corrente bancario) dauno sportello Atm costeran-no meno, oppure che il cano-ne annuo per l'utilizzo dellacarta di credito (qualora pre-visto) verràridotto/azzerato.

Questo dipenderà dalle po-litiche commerciali che gliistituti di credito, gli istituti dimoneta elettronica e altrioperatori del settore intende-ranno adottare. Certo, in uncontesto più agevole dove icosti a monte saranno piùbassi è possibile aspettarsipolitiche commerciali più fa-vorevoli. «Da oggi il contestoè più favorevole per una ridu-zione dei costi anche a caricodell'utente finale - spiega Fa-bio Picciolini, esperto consu-merista-. Ma questo dipende-

rà dalla scelte dell'offerta.Possiamo quindi dire che setutti gli attori della catena si"comporteranno bene" i be-nefici si potranno vedere an-che avalle, cioè sull'utente fi-nale. C'è da aspettarsi questoanche perché va detto, qualo-

I costi delle aziendevengono scaricati suiconsumatori secondo ilCodacons: «Il decretoè un palliativo»

ra fosse accaduto il contrarioe i costi interbancari fosserostati ampliati, molto proba-bilmente sarebbero stati cari-cati sull'utente finale».

Nel complesso le associa-zioni dei consumatori nonhanno accolto con pieno en-tusiasmo il decreto sui paga-menti. Per il Codacons, nonbasta illimite alle commissio-

ni interbancarie per i paga-menti con carta e Bancomattramite il Pos.

«Le commissioni che gra-vano sui pagamenti con mo-neta elettronica vanno aboli-te del tutto, almeno per l'ac-quisto deibeninonvoluttuari- spiega in una nota il presi-dente del Codacons, CarloRienzi -. Un'azienda pagamediamente ogni anno tracommissioni e canonivari sulPos 1.20o euro; questi soldivengono poi scaricati suiconsumatori attraversoprezzi e tariffe, con la conse-guenza che l'inutile balzellopesa sulla collettività e favo-risce le banche».

Per questo motivo il decre-to del Governo «appare comeun semplice palliativo - con-clude Rienzi - che non incen-tiva l'uso della moneta elet-tronica e mantiene in vita co-sti ingiustificati a danno deiconsumatori italiani».

V. L.O RIPRODIJZIDNE RISERVATA

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I numeri dei pagamenti elettronici

CARTE E BANCOMAT

Scendono le commissioniinterbancarie sui pagamentielettronici. Iltetto massimo dellecommissioni interbancarietra igestori dei circuiti di pagamentoe gli istituti di credito non potràsuperare lo 0,2% dell'importodella transazione per le carte didebito o prepagate (finora lamedia era lo 0,5%)e lo 0,3% perquelle di credito (finora la mediaera lo 0,7%).

FRANCHIGIA PIÙ BASSA

Ridotta di un terzo la franchigiamassima a carico degli utenti incaso di "truffe digitali". In caso diprelievi sul bancomat effettuatida un'altra persona odi truffesulle carte di credito gli utentiverranno rimborsati per l'interoammanco Ma se prima altitolaredella carta era comunque chiestoun esborso fisso di 150 euro,adesso questo esborso(franchigia) è ridotto di un terzo.

TETTO COMMISSIONI

0,2%MICRO-PAGAMENTI

Tra le altre novità c'è anche lapossibilità di effettuare micro-pagamenti con carte anche perimporti inferiori ai 5 euro. Inragione di ciò è disposto che iprestatori di servizi dipagamento saran no tenuti adapplicare, per tutti i tipi dicarte, commissioniinterbancarie di importo ridottoper i pagamenti fino a 5 euro.

MICRO -PAGAMENTI

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Dal 2017 i soggetti cheeffettuano l'attività di venditadi prodotti e di prestazione diservizi, anche professionali,sono tenuti ad accettare anchepagamenti effettuatiattraverso carte di debito ecarte di credito. Quindi devonodotarsi di un Pos. Il nuovodecreto tuttavia non prevedesanzioni se ne sono sprovvisti.

SENZA POS

0 sanzioni

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Riarnrnesso Ï errcericlurnerl,t0 alla Manovra. lllillepr•Oposte di rraocllica segnalate dai gruppi

Sistri , nuova proroga in vistaFino a fine 2018. Banche , più fondi ai risparmiatori

DI FRANCESCO CERISANO

Ancora una proroga invista per il Sistri. Il si-stema di controllo dellatracciabilità dei rifiuti

è destinato a slittare ancora(fino al 31 dicembre 2018) enon ci saranno sanzioni per leimprese. Ad aprire la porta ver-so un nuovo rinvio è un emen-damento alla Manovra (firmatoda diversi parlamentari tra cuiil presidente della commissio-ne ambiente della camera,Ermete Realacci) riammes-so dalla commissione bilanciodopo essere stato inizialmentegiudicato inammissibile. Laquinta commissione ha decisodi recuperare tutte le propostedi modifica contenenti proroghedi termini, in considerazionedel fatto che quest'anno, con lalegislatura agli sgoccioli, gover-no e maggioranza hanno decisodi anticipare nella Manovra leproroghe tradizionalmente con-tenute nel decreto Milleproro-ghe di fine anno.

Nel fascicolo di emendamentiriammessi hanno trovato po-sto anche molte altre misure,apparentemente di carattereordinamentale o localistico,che tuttavia realizzerebbero oaumenti di gettito per l'erario(è il caso della proposta di mo-difica a firma Paolo Tancre-di e Alberto Giorgetti tesa avelocizzare la vendita dei benidell'attivo fallimentare) oppu-re riforme di vasta portata intermini di efficientamento dellap.a. (in questo senso va letta lamisura che istituisce un fondoda 50 milioni per incentivarel'innovazione digitale della pub-blica amministrazione, creandoun albo dei «dirigenti informati-ci» presso palazzo Chigi).

L'emendamento sul Sistri,riammesso dalla commissionebilancio, punta a far slittare ilcosiddetto doppio binario per ilsistema di tracciabilità dei ri-fiuti. Viene prorogato da un lato«il periodo in cui continuano adapplicarsi gli adempimenti e gliobblighi relativi alla gestionedei rifiuti antecedenti alla di-sciplina del sistema di control-lo della tracciabilità dei rifiuti(Sistri) e non si applicano lesanzioni relative al sistema me-desimo» e dall'altro «il terminefinale di efficacia del contrattocon l'attuale concessionaria delSistri».

Oltre mille gli emenda-menti segnalati. Ieri intantoi gruppi parlamentari hannosciolto le riserve sul numerodi emendamenti «segnalati»,quelli cioè che verranno mes-si al voto in commissione apartire da domani. I gruppihanno proposto 900 emenda-menti, mentre le commissionialtri 100. Complessivamente,dunque, delle 5.865 propostedi modifica parlamentare pre-sentate, ne resterà in piedi pocopiù di un terzo. Tra domani evenerdì sono, invece, attesi gliemendamenti del governo tracui dovrebbe esserci l'aumentodella dotazione del Fondo per ilrisarcimento dei risparmiatorivittime di vendita fraudolentadi prodotti finanziari (cosid-detto «misselling»). Al momen-to, infatti, il fondo, così comeprevisto nel corso della primalettura della Manovra al sena-to, può contare su risorse nonproprio cospicue (25 milioni peril 2018 e il 2019).

Tra gli altri emendamentigovernativi, oltre alla sconta-ta presenza del restyling della

web tax con aliquota ridotta(1-2%) ed estensione all'e-com-merce (si veda ItaliaOggi del 5dicembre), dovrebbero trovareposto anche l'allargamentodell'Ape social, la stretta sulladurata dei contratti a terminee lo stop all'aumento da 4 a 8mensilità dell'indennità peri licenziamenti senza giustacausa. Per quanto riguardal'Ape social dovrebbe arrivareun emendamento del governoper estenderla alle altre quat-tro categorie di lavori usurantiinserite dal senato nell'emen-damento sul rinvio dell'adegua-mento dell'età pensionabile.

Sulla web tax, invece, il go-verno sarebbe contrario ad an-ticipare la misura al 2018.

Sul fronte lavoro, l'esecu-tivo sembra orientato a dareparere negativo all'aumentodell'indennità per i licenzia-menti senza giusta causada quattro a otto mensilità(la proposta di modifica erastata approvata in commis-sione lavoro e aveva passatoindenne il vaglio di ammis-sibilità, si veda ItaliaOggi di

ieri). Sembra invece avere piùpossibilità di essere recepitanella Manovra la stretta sulladurata massima dei contrattia termine presso lo stesso da-tore di lavoro che passerebbeda 36 a 24 mesi.

1140Il fascicolo con

mendamentimessi sul sito1.italiaoggi.it/

cumenti

Sistri Pagina 15