Iride Ottobre 12

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Numero di ottobre 2012 Iride

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Sede, Uffi ci, Recapiti

CONTATTI FEDERAZIONE INTERPROVINCIALESegreteria, tel. 0321.674223

Amministrazione, tel. 0321.674205Responsabile Fiscale, tel. 0321.674221-215

Campagna Amica, tel. 0321.674207Terranostra, tel. 0321.674207

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Segretario di Zona Novara, tel. 0321.674218Uffi cio Caa, tel. 0321.674208-225

Uffi cio Fiscale, tel. 0321.674215 – 220 – 217CreditAgri Italia, tel. 0321.674242

Responsabile Provinciale Epaca, tel. 0321.674219Elaborazione Buste Paga, tel. 0321.674216

• Editoriale........................................................3

• Elenco delle assemblee di sezione di Coldiretti Novara Vco................................4

• Cernobbio: il Forum 2012...............................5

• Marini: ecco l'Italia che vogliamo in 10 punti...6

• La crisi taglia i consumi degli italiani.............7

• Fauna selvatica: seduta la promessa della Regione, i pagamenti dei danninon sono arrivati...........................................8

• Cinghiali, a Borgomaneroprati e campi fl agellati..................................9

• Tarsu: a Novara arrivanonuovi avvisi di accertamento.......................9

• Filiera Italiana Riso, accordo con CreditAgri...10

• Prezzo del latte, le industrie tacciono alla necessità di riaprire il confronto...........11

• Camera di Commercio di Verbania, riconosciuta a Coldiretti la rappresentatività dell'agricoltura...12

• Da Armeno all'Ossola, un successo le mostre bovine...........................................12

• HACCP: è importante avere e tenere sempre aggiornato il manuale di autocontrollo......13

• Meno auto e più cibo nell'export ...............14

• Riso e prodotti novaresi: un successoa "Cibi d'Italia"............................................15

• Biodomenica e Bionovara, un successo....16

• La Pasta della Bontà alla mostra ornitologica...20

• Quaderno di Campagna, il registro dei trattamenti...21

• Cessione di prodotti agricoli: nei contratti ecco l'obbligo di scrittura............................20

• Serre: ecco quando è necessario il permesso per costruirle...........................21

• Energia e dispositivi per la sicurezza in rete: adeguarsi entro il 31 marzo...............22

• Bonus del 55% e conto energia non sono mai cumulabili..............................22

• Flavescenza dorata, indicazioni pratiche....24

• Scadenza Imu, in arrivo la proroga al 30/11...26

• Epaca: sempre più numerose le convenzioni...21

• Il messaggio per la 62a Giornata nazionale del Ringraziamento.....................22

• Il Corsivo...................................:...................30

di GIAN CARLO RAMELLA, direttore Coldiretti Novara Vco

La federazione interprovinciale Coldiretti di Novara e del Verbano Cusio Ossola ha av-viato il percorso assembleare che porterà al rinnovo delle cariche sociali e all'assemblea

interprovinciale che designerà l'organigramma diri-genziale dell'organizzazione agricola per il prossi-mo quadriennio.L'assemblea interprovinciale sarà celebrata il prossi-mo 24 novembre. Le 51 assemblee sezionali saranno anche l'occasio-ne per trattare i temi più attuali e ricorrenti che stan-no distinguendo l'azione di Coldiretti ad ogni livello territoriale.Ogni assemblea di sezione designerà il presidente e il consiglio direttivo, di cui fanno anche parte il delegato del gruppo di base di Coldiretti Giovani Impresa, la delegata del gruppo di base di Coldiretti Donne Impresa ed il rappresentante dell'Associazio-ne Pensionati.I 51 presidenti, unitamente ai delegati interprovinciali di Coldiretti Giovani Impresa e Coldiretti Donne Im-presa e al rappresentante dell'Associazione Pensionati saranno chiamati sabato 24 novembre ad eleggere il presidente provinciale, il consiglio provinciale, il col-legio dei revisori dei conti ed il comitato dei probiviri.Il calendario delle assemblee si protrarrà dalla fi ne del mese di ottobre fi no a sabato 17 novembre (l'ul-tima è prevista a Sizzano).Il calendario delle assemblee è pubblicato alla pagi-na seguente; va ricordato che lo Statuto di Coldiretti Novara Vco è interamente pubblicato sul sito inter-net ed è a disposizione di tutti gli uffi ci zona unita, mentre al regolamento elettorale di rinnovo cariche approvato dal consiglio direttivo dell'organizzazio-ne.Oltre all'importantissimo momento dove i soci an-drano a darsi la rappresentanza in ogni singola se-zione organizzativa, le assemblee territoriali saranno

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anche l'occasione per affrontare insieme le principali argomentazioni che interessano l'attuale momento. Le azioni che attendiamo sono molte e diverse: sia-mo consapevoli di essere attori di un sistema eco-nomico - quello, appunto, del settore primario, che può dare al Paese la spinta necessaria per crescere, come anche ha sottolineato il presidente nazionale Sergio Marini al Forum Internazionale dell'Agricol-tura e dell'Alimentazione a Cernobbio. Il lavoro che sul territorio dovrà essere fatto a partire dal giorno successivo al rinnovo delle cariche non sarà di poco conto - e scusate se mi voglio ancora riferire al nostro Statuto che dice che "la sezione è l'unità territoriale di base espressione primaria della partecipazione dei Soci all'attività dell'Organizzazio-ne, le cui funzioni sono quelle di svolgere funzioni di impulso e proposta agli organi della Federazione, rappresentando le esigenze territoriali e contribuen-do alla defi nizione della linea politico-sindacale ge-nerale".L'obiettivo che ci proponiamo con il percorso as-sembleare è proprio quello di dare risposte concrete ed operative alle imprese agricole, di rinnovare una dirigenza che continui a rappresentarne le istanze in una logica istituzionale, sociale e di mercato che ci vede oggi protagonisti di un progetto all'avanguardia non solo in italia, ma in tutta Europa.Ed è proprio il progetto di costruzione di una "Filiera Agricola tutta Italiana" che distingue l'azione sinda-cale ed organizzativa della nostra Coldiretti, sia sul piano nazionale che territoriale: le assemblee rap-presentano dunque un momento di confronto e di "sano protagonismo" del mondo agricolo.Momenti per confrontarci, discutere, compiere del-le scelte lungimiranti e, soprattutto, costruire "dalla base" un futuro più sereno per noi, per le nostre im-prese e per il nostro Paese.Fondamentale è la partecipazione!

Al via il rinnovodelle cariche

sociali di Coldiretti

Editoriale

SINDACALE

Elenco delle assemblee di sezione di Coldiretti Novara Vco

ZONA DI NOVARA - SEZIONI DI:BIANDRATE-CASALBELTRAME-CASALVOLONE - Giovedì 8 novembre a Casalbeltrame presso Sala Brunelli Museo Etnografico, ore 20.30

CALTIGNAGA - Da confermareCAMERI - Mercoledì 7 novembre presso il Comune di Cameri, ore 20.30

CERANO-SOZZAGO - Lunedì 15 novembre presso il Comune di Cerano, ore 17.30CARPIGNANO SESIA-SILLAVENGO-LANDIONA - Martedì 13 novembre presso il Comune di Carpignano, ore 20.30

CASALEGGIO - Venerdì 16 novembre presso il Comune di Casaleggio, ore 20.30CASALINO-VINZAGLIO - Mercoledì 7 novembre presso il Comune di Casalino, ore 17.00GALLIATE - Mercoledì 14 novembre presso la Sala Parrocchiale Domus Mariae, ore 20.30

GARBAGNA NOVARESE-NIBBIOLA - Da confermareGHEMME-FARA NOVARESE-SIZZANO-BRIONA - Martedì 13 novembre presso il Comune di Castellazzo Novarese, ore 10.00

MANDELLO VITTA-CASTELLAZZO NOVARESE - Sabato 17 novembre presso la Sala comunale di Sizzano, ore 10.00GRANOZZO CON MONTICELLO - Lunedì 5 novembre presso il Comune di Granozzo, ore 20.30

NOVARA - Lunedì 29 ottobre presso la Sala Parrocchiale del Torrion Quartara, ore 20.30ROMENTINO - Mercoledì 31 ottobre presso il Distretto Irriguo di Romentino, ore 18.00

SAN PIETRO MOSEZZO - Mercoledì 14 novembre presso la Sala del Comune di San Pietro Mosezzo, ore 16.30TRECATE - Martedì 6 novembre presso la Sala della Croce Rossa, ore 20.30

VICOLUNGO-RECETTO-SAN NAZZARO SESIA - Lunedì 12 novembre presso la Sala comunale di Vicolungo, ore 20.30VESPOLATE-TERDOBBIATE - Martedì 30 ottobre presso la Sala comunale di Vespolate, ore 20.30

ZONA DI OLEGGIO - SEZIONI DI:BARENGO - Giovedì 8 novembre presso la Biblioteca civica di Barengo, ore 21.00

BELLINZAGO NOVARESE - Mercoledì 14 novembre presso la Sala ex forno di Bellinzago, ore 21.00CASTELLETTO TICINO-DIVIGNANO-BORGOTICINO-POMBIA-VARALLO P. - Giovedì 15 novembre presso l'Oratorio di Divignano, ore 21.00

MARANO TICINO-MEZZOMERICO - Lunedì 12 novembre presso il Comune di Marano T., ore 21.00MOMO-VAPRIO D'AGOGNA - Martedì 13 novembre presso il Circolo Acli di Momo, ore 21.00OLEGGIO - Venerdì 16 novembre presso la sala consiliare del Comune di Oleggio, ore 21.00

ZONA DI BORGOMANERO - SEZIONI DI:ARMENO-AMENO-MIASINO - Martedì 30 ottobre presso il Comune di Armeno, ore 20.30

ARONA-PARUZZARO-DORMELLETTO-INVORIO-OLEGGIO CASTELLO - Mercoledì 14 novembre presso il Comune di Paruzzaro, ore 20.30BOCA-CAVALLIRIO-PRATO SESIA-ROMAGNANO SESIA - Giovedì 15 novembre presso il Comune di Romagnano Sesia, ore 20.30

BOLZANO N.-GOZZANO-ORTA-POGNO-PELLA-PETTENASCO-S.MAURIZIO-SORISO - Lunedì 29 ottobre presso l'Ufficio Zona (Borgomanero), ore 20.30BORGOMANERO-BRIG N.-CUREGGIO-COMIGNAGO-VERNO-GATTICO - Martedì 6 novembre presso l'Ufficio Zona (Borgomanero), ore 20.30FONTANETO-CAVAGLIO-CAVAGLIETTO-CRESSA - Mercoledì 7 novembre presso la Sala polivalente, piazza Unità d'Italia (Fontaneto), ore 20.30

GIGNESE-BROVELLO - Martedì 30 ottobre presso il Museo dell'Ombrello di Gignese, ore 15.00MAGGIORA-GRIGNASCO-GARGALLO - Mercoledì 31 ottobre presso la Sala Pro Loco di Maggiora, ore 20.30

NEBBIUNO-COLAZZA-BELGIRATE-LESA-MASSINO V.-MEINA-PISANO - Martedì 13 novembre presso la Sala Fassi di Nebbiuno, ore 20.30SUNO-BOGOGNO-AGRATE CONTURBIA - Giovedì 8 novembre presso il Comune di Suno, ore 20.30

ZONA DI VERBANIA - SEZIONI DI:COSSOGNO-MIAZZINA-CAPREZZO-INTRAGNA-ARIZZANO-AURANO - Martedì 6 novembre presso il Compr. Alpino Vco1 (Verbania), ore 15.00

OMEGNA-GRAVELLONA TOCE- CASALE C.C.-NONIO - Giovedì 8 novembre presso la Sala Comunità Montana (Omegna), ore 10.30QUARNA SOPRA-QUARNA SOTTO- GERMAGNO-LOREGLIA-MASSIOLA-VALSTRONA-MADONNA DEL SASSO AROLA-CESARA

Giovedì 8 novembre presso la Sala Comunità Montana (Omegna), ore 9.00S.BERNARDINO V.-CAMBIASCA-VIGNONE-BEE-PREMENO - Martedì 13 novembre presso il Compr. Alpino Vco1 (Verbania), ore 21.00

VERBANIA NORD (INTRA-POSSACCIO-TROBASO)-GHIFFA-OGGEBBIO-CANNERO-TRAREGO-CANNOBIO-FALMENTA-GURROCAVAGLIO SPOCCIA-CURSOLO ORASSO Martedì 13 novembre presso il Compr. Alpino Vco1 (Verbania), ore 15.00

VERBANIA SUD (PALLANZA)-BAVENO-STRESA-MERGOZZO - Martedì 6 novembre presso il Compr. Alpino Vco1 (Verbania), ore 21.00

ZONA DI DOMODOSSOLA - SEZIONI DI:BOGNANCO-DOMODOSSOLA-TRONTANO-MASERA-BEURA-CARDEZZA - Giovedì 8 novembre presso il Centro Familiare via Monte Grappa a Domodossola, ore 20.30

CALASCA CASTIGLIONE-BANNIO ANZINO - Lunedì 29 ottobre presso il Comune di Calasca Castiglione, ore 10.00CREVOLADOSSOLA-MONTECRESTESE - Giovedì 8 novembre presso il Centro Familiare di via Monte Grappa a Domodossola, ore 20.30

DRUOGNO-S.MARIA MAGGIORE-TOCENO-CRAVEGGIA - Giovedì 8 novembre presso il Comune di Toceno, ore 21.00FORMAZZA-PREMIA-BACENO-CRODO - Mercoledì 7 novembre presso il Comune di Crodo, ore 20.30

MALESCO-RE-VILLETTE - Giovedì 8 novembre presso il Comune di Malseco, ore 10.00PIEDIMULERA-PIEVE V.- ANZOLA-ORNAVASSO-VOGOGNA-PREMOSELLO - Lunedì 5 novembre presso il Comune di Piedimulera, ore 20.30

VANZONE S.C.-CEPPO MORELLI-MACUGNAGA - Lunedì 29 ottobre presso il Comune di Ceppo Morelli, ore 14.00VARZO-TRASQUERA - Venerdì 9 novembre presso la sede Alpini di via Galtarozza (Varzo), ore 20.30

VILLADOSSOLA-ANTRONA-VIGANELLA-SEPPIANA-MONTESCHENO - Martedì 30 ottobre presso il Comune di Antrona, ore 14.00

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da NOVARA - (REDAZIONE)

Anche quest'anno, il 19 e 20 ot-tobre scorsi, si è svolto a Cer-nobbio il Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimen-

tazione. L'appuntamento annuale per l'agroalimentare ha riunito i maggio-ri esperti, opinionisti, ed esponenti del mondo accademico nonché rappre-sentanti istituzionali, responsabili del-le forze sociali, economiche, sindacali e politiche nazionali ed estere.Al centro dei lavori di quest’anno la pro-posta per una via italiana per lo sviluppo del Paese discussa dal presidente della Coldiretti Sergio Marini con il presidente del Consiglio Mario Monti (che ha avu-to parole di elogio per Coldiretti e la sua progettualità), componenti dell’esecuti-vo di governo e con i segretari dei princi-pali partiti politici in vista delle prossime elezioni. La partecipazione di esponenti del Parlamento nazionale ed europeo ha fato l’occasione per un approfondimen-to sui temi di stretta attualità della con-giuntura economica che vivono il Paese e l’Europa. Esclusive analisi sugli anda-menti di mercato del Made in Italy e sui comportamenti dei consumatori, espo-sizioni ed esperienze imprenditoriali in-novative e momenti di confronto hanno caratterizzato la due giorni lariana.L’edizione di quest’anno è iniziata con la presentazione della più approfondita

indagine sulle strategie di adattamento degli italiani alla crisi con un focus par-ticolare sui cambiamenti nella spesa realizzata dalla Coldiretti con Swg che esamina la situazione economica delle famiglie, le rinunce, i comportamenti, i tagli sprechi e ed in generale gli effetti e le responsabilità da attribuire nella parti-colare congiuntura. Inoltre, è stata aper-ta la più ampia mostra di falsi prodotti alimentari Made in Italy con centinaia di esempi scovati in tutti i continenti.

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La giornata conclusiva di quest’anno era dedicata al ritorno degli italiani alla ter-ra, per intraprendere o per lavorare, con la presentazione di sondaggi e statistiche che confermano una storica inversione di tendenza. Una scelta alternativa favorita dalle nuo-ve opportunità offerte dal settore che coinvolge molti giovani presenti con le loro innovative curiosità al primo salone dei nuovi mestieri dell’agricoltura inau-gurato sabato 20 ottobre.

CERNOBBIO:IL FORUM

2012Monti riconosce

ed elogia la validitàdel progetto Coldiretti

SINDACALE

MONTI A MARINI:

"Il 20 gennaio del 1961, quando avevo diciott'anni ed ero appassionato ascoltatore di radio lontane ad onde corte mi sono imbattuto - ed è stata una grande fortuna - in un discorso di un presidente degli Usa che prendeva l'incarico quel giorno, il presidente Kennedy e mi ricordo benissimo quella frase che poi ha fatto storia: «Non chiederti che cosa il tuo Paese può fare per te, chiediti cosa tu puoi fare per il Paese».Devo dire Presidente, senza retorica, che vedendo questo documento mi ha molto colpito la sua struttura stessa: c'è una parte che dice come voi vorreste il Paese, e c'è una parte che dice che cosa voi vorreste fare, o meglio cosa voi state facendo per il Paese che volete... e mi piace fermarmi qui con l'applauso che avete rivolto a voi e al vostro Presidente".

Il Forum di Cernobbio

▶ MARINI CON MONTI

▶ IL PALCO DI CERNOBBIO

▶ I DANNI IN UN CAMPO A FINE AGOSTO

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CERNOBBIO - È una proposta in dieci punti quella contenuta nel documento “L’ltalia che vogliamo” presentato dal presidente del-la Coldiretti Sergio Marini all’apertura del Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione di Cernobbio, dove si sono dati appuntamento opinion leader, segretari di partito, membri dell’ese-cutivo, compreso il presidente del Consiglio Mario Monti. Dall’esi-genza di un governo globale di beni comuni come il cibo contro gli effetti di una globalizzazione senza regole fino all’etica che deve traguardare insieme alla politica anche le forze social e tutti i citta-dini.

1. Un governo globale dei beni comuni: «È necessario che i deciso-ri politici ne tengano conto mettendo ai vertici della loro agenda la strategicità del cibo e promuovendo politiche che a livello globale definiscano una regia di regole per i beni comuni come il cibo, l’ac-qua e il suolo».

2. Più Europa: «È necessario lavorare alacremente alla costruzione degli Stati Uniti di Europa, dotando l’Unione di forti istituzioni poli-tiche elette democraticamente, capaci di orientare sia il cammino di integrazione iniziato, che di ricondurre le spinte disgreganti in atto. Dal punto di vista del sistema agroalimentare italiano dobbiamo es-sere in grado di portare pienamente “l’Italia in Europa”, facendo sì che la nuova Politica Agricola Comunitaria riconosca il valore stra-tegico del “modello italiano” e le sue straordinarie peculiarità, con-sentendo che esso diventi patrimonio della comunità contaminando virtuosamente il pensiero comunitario».

3. L’Italia, una, sussidiaria e solidale: «Di fronte alla ripresa - dopo quasi un secolo - di forti squilibri nella distribuzione della ricchezza prodotta e nel contesto di un necessario contrappunto federale il va-lore della sussidiarietà diventa strumento cardine per gestire la sem-plificazione burocratica e i principi di solidarietà sono indispensabili per superare le diseguaglianze. Al tempo stesso quando pensiamo a “una” Italia facciamo riferimento alla pletora di livelli amministra-tivi che ostacolano il dispiegarsi del potenziale dell’imprenditoria nazionale».

4. I nostri punti di forza: «Gli assets su cui il nostro Paese può e deve puntare, sono di natura materiale e immateriale: patrimonio storico ed artistico, paesaggio, biodiversità, ricchissima articolazione terri-toriale, originalità e creatività, gusto e passione, intuito e buonsenso. Accanto a questi fattori, siamo stati capaci di sviluppare nel tempo un capitale sociale che rimane fortissimo; resta viva una forte capa-cità di relazionarci e di fare comunità, di innovare mantenendo in vita saperi antichi. Risorse che appartengono al Dna del Paese e che garantiscono quel valore aggiunto inimitabile e non delocalizzabile al “saper fare” italiano. La nostra agricoltura ha fondato su tali ri-sorse il suo successo. Se essa mette in luce elementi di competitività, distintività, innovazione ed eccellenza, è perché ha saputo innovarsi ancorandosi al paradigma antico e non omologabile del Paese».

5. Il nostro modello di sviluppo: l’Italia che fa l’Italia: «L’Italia e il suo futuro sono legati invece alla capacità di tornare a fare l’Italia, imboccando intelligentemente la strada di un nuovo modello di svi-luppo che trae nutrimento dai punti di forza a cui abbiamo già fatto riferimento. È nella nostra capacità di trasferire nei nostri prodotti e nei nostri servizi il valore materiale e immateriale della distintività italiana e nel rafforzare il nostro saper “fare rete” che troveremo la forza e l’autorevolezza per riconquistare la giusta capacità competi-tiva, anche nella dimensione globale».

6. Le politiche necessarie: «Per accompagnare la crescita, abbiamo bisogno di “buona politica” e ciò significa in primo luogo il ritorno a funzioni di mediazione intelligente fra ceti e interessi distinti e con-trastanti ai fini di perseguire un più ampio interesse di carattere ge-nerale, ciò che si definisce “bene comune”. Alla politica, fortemente deficitaria, chiediamo un’operazione coraggiosa di verità, giustizia e legalità, aspetti la cui declinazione è diventata in questi anni via via più opaca. E per la nostra agricoltura chiediamo un impegno

speculare, a servizio di ciò che stiamo perseguendo con il nostro agire quotidiano: la verità, per garantire trasparenza ai cittadini consumatori e metterli in condizione di conoscere ciò che va sulle loro tavole (lotta all’italian sounding, norme per l’informazione ai consumatori, applicazione di quelle leggi approvate dal Parlamento ma finite in un binario morto); la giustizia, per contrastare le posizio-ni di rendita e ridistribuire il valore aggiunto a vantaggio di chi lo produce (sostegno ai nostri progetti di Campagna Amica e della Fi-liera Agricola Tutta Italiana tesi ad accorciare e costruire nuove rela-zioni di filiera); la legalità, per impedire i fenomeni che minacciano il valore del marchio “Italia” (continuità di impegno nella lotta alla contraffazione e sofisticazione, condivisione della nostra denuncia sulle Agromafie in stretta collaborazione con magistratura e forze dell’ordine)».

7. La molla per tornare a crescere: «L’Italia è un Paese in cui le scel-te economiche, politiche e sociali sono fortemente condizionate da dimensioni emozionali. Elementi come “la fiducia” tendono a riper-cuotersi in maniera più che proporzionale sui comportamenti degli individui e delle famiglie. In stagioni congiunturali particolarmente difficili, “la fiducia” diventa una sorta di “molla” che se nutrita dal giusto orgoglio nazionale e messa in tensione va a costituire un fat-tore rigenerativo, se trascurata si traduce in un ulteriore chiave “de-pressiva”».

Marini:ecco l'Italiache vogliamoin dieci punti

SINDACALE

▶ I "PRIMATI DELL'AGRICOLTURA ITALIANA"

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NOVARA - La crisi taglia i consumi e cam-bia il menu degli italiani, che a tavola por-tano più pasta (+3,6%) e meno bistecche (-5,5%), con una flessione media dei consumi alimentari in quantità stimata vicina al 3%. È quanto dallo studio “La crisi taglia la spe-sa degli italiani” realizzato da Coldiretti sulla base dei dati relativi ai primi nove mesi del 2012 elaborati da Coop Italia e presentato nel corso del Forum Internazio-nale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti a Villa d’Este

di Cernobbio. Ad essere ridotti in quantità so-no anche gli acquisti di pesce (-1%) e orto-frutta (-0,9%), mentre salgono quelli di pane (+1,3%). Ma con la crisi torna anche il “fai da te” ca-salingo con l’aumento record degli acquisti in quantità di farina (+8,3%), uova (+5,3%) e grassi come il burro (+2,8%). Preparare in casa il pane, la pasta, le conser-ve, lo yogurt o le confetture, oltre ad essere divertente e salutare, aiuta a risparmiare ga-rantendosi la qualità degli ingredienti utilizzati.

LA CRISI TAGLIA I CONSUMI DEGLI ITALIANI:

8. Far crescere il Pil con il benessere: «È tempo di ripensare lo svilup-po in una logica di benessere secondo principi di sostenibilità, etica del lavoro e coesione sociale. Il Pil in tal caso è strumento e non fine ultimo di una crescita sostenibile. Dentro al consumo di cibo c’è la cultura dei territori, la tipicità e la creatività di tutta la gente che l’ha generato. Dentro al cibo c’è la sicurezza alimentare che noi abbia-mo garantito. C’è la qualità e la diversificazione assicurata dalla lotta continua che facciamo per difendere la biodiversità. Si tratta di tutta una serie di componenti immateriali che quando ci fanno stare a tavola ci fanno stare bene al di là del Pil».

9. Il valore della comunità: «La crisi ci ha fatto riflettere sulla ne-cessità di investire su alcuni valori, che sono anche essi durevoli, continuativi, che non conoscono erosione: la socialità, l’amicizia, la famiglia, lo stare bene assieme, la spiritualità nelle sue varie espres-sioni culturali e religiose, la solidarietà. Nella “prossimità”, che è elemento fondante della comunità, c’è l’essenza, il concetto base del modello di sviluppo verso cui dobbiamo tendere; c’è la chiave, per potersi integrare nel mare della globalizzazione senza smarrir-si, conservando la solidità e la coerenza dei nostri modelli identitari e valoriali. Del resto l’agricoltura multifunzionale e la stessa produ-zione agroalimentare sono nello stesso tempo generatrici e rappre-sentazione di questo modello, e la stessa impresa multifunzionale, continua a rimanere al centro di questo fare “comunità”».

10. Etica prima di tutto: «Una molteplicità di episodi in questi anni e mesi ha messo pesantemente a nudo le debolezze del ceto politico nazionale e locale. Ciò da un lato ha generato una diffusa indignazione all’interno dell’opinione pubblica, dall’altro ha dato vita a forme, movimenti e pulsioni di sapore antipolitico. Tutto ciò - e si tratta di un problema non trascurabile - rischia di pro-durre un meccanismo di rimozione individuale: se la colpa è degli “altri”, le persone nel loro quotidiano agire finiscono per sciogliersi da quelle responsabilità che pure hanno e dovrebbero esercitare nella sfera pubblica e in quella privata. Se tuttavia in questi anni c’è stato un venir meno dei valori di trasparenza, di verità, di assunzio-ne di responsabilità ciò, in taluni casi, ha investito anche le forze di rappresentanza.A volte, infatti, è accaduto che esse abbiano espresso scarsa proget-tualità, bassa propensione a rischiare, incapacità di essere punto di riferimento esemplare per i loro associati, che siano rimaste prigio-niere di logiche legate a rendite corporative. Ma soprattutto ci è parso che esse non abbiano saputo fuoriuscire dalla logica schiacciante del “presente” e a configurare quella pro-iezione in chiave futura di cui il Paese ha bisogno. Che ciò sia il riflesso di una più generale miopia e assenza di lungi-miranza della classe politica, non è motivo di consolazione».

Il Forum di Cernobbio

▶ L'INTERVENTO DI MONTI ▶ LA PLATEA DI CERNOBBIO

▶ LA "SPESA IN TEMPO DI CRISI"

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da NOVARA - (REDAZIONE)

Il “nodo al fazzoletto” è scaduto. E, contrariamente a quanto promesso dalla Regione, gli imprenditori agri-coli, gente concreta e di buona me-

moria, non hanno ricevuto il becco di un quattrino circa gli annunciati pagamenti per i danni provocati dalla fauna selvati-ca nell’anno 2010.«La data del 9 ottobre è un banco di pro-va, dal quale vedremo la serietà, o meno, di chi ci ha garantito che entro il 9 otto-bre la Regione avrebbe dato un acconto in relazione ai danni provocati dalla fau-na selvatica nel 2010»: così parlava una settimana prima della scadenza Pietro Rota, titolare dell’impresa agricola si-ta nell’area del Parco del Ticino dove lo scorso 30 agosto Coldiretti Novara Vco convocò una conferenza stampa “in campo” per evidenziare “de visu” i danni continuamente provocati dai cinghiali.Fu proprio in quella sede che il presiden-te del Parco stesso, Marco Mario Avanza, riferì la promessa – giunta via telefono direttamente dai vertici della Regione – di pagare entro 40 giorni un acconto sui danni subiti nel 2010, e che gli stes-si sarebbero stati saldati entro fine anno.«Di soldi, finora, non se ne sono visti» conferma Maurizio Ranzani, presidente di sezione Coldiretti Oleggio.E nemmeno si sa quando arriveranno.Il campo dell’azienda “Rota” di Oleggio dove si è svolta la conferenza stampa di fine agosto è uno dei molti che i cinghiali continuamente devastano nell’area del

Parco del Ticino, provocando danni che, anche nelle precedenti annate, si sono ri-petuti con cifre superiori ai 130 mila euro.«Anche fuori Parco il danno è ovunque e, in particolar modo, l’invasione dei cin-ghiali sta compromettendo l’operatività delle imprese agricole nei comuni di Di-vignano, Cressa, Suno, Vaprio, Bogogno, Mezzomerico, Marano, ecc.», commenta il direttore interprovinciale di Coldiretti Novara Vco Gian Carlo Ramella. «Le nostre aziende rischiano la chiusura, il rapporto con il problema della fauna selvatica è diventato impossibile, la con-vivenza complicata: se non si comprende-rà finalmente che il ruolo dell’agricoltura

deve essere considerato componente fon-damentale del nostro ecosistema, ogni equilibrio rischia di saltare».La situazione è drammatica lungo tutto il corso dell’anno, a partire dalle semi-ne: già il giorno successivo ci si ritrova con il campo distrutto; si è costretti a ri-seminare e ancora i cinghiali scalzano la fila riseminata. Nel caso delle foraggere, prati stabili o avvicendati, è un continuo distruggere e ripristinare, con il risultato di una fienagione compromessa o total-mente, o in parte.«È altresì grave che tutte le sollecitazio-ni finora poste non abbiano ottenuto ri-sposta» riprende Ramella. «Da anni, assistiamo ad un continuo rimpallo di responsabilità e ad un immobilismo di-sarmante. In più, non è più tollerabi-le che, a segnalazione, constatazione e quantificazione di danno non vi sia poi provvedimento di risarcimento effettivo: ci troviamo nella soluzione paradossale di mancati risarcimenti per i danni su-biti nel 2010 e nel 2011, mentre registria-mo e vediamo oggi i danni arrecati nel 2012. Comprendiamo che la situazione economica del Paese non è delle più felici, ma non esiste per alcun altro che per un danno arrecato da proprietà dello Stato, com’è appunto la fauna selvatica, non vi sia risarcimento da parte dello stesso».Le imprese agricole, che aspettano il ri-sarcimento del danno per gli anni già ricordati, sono colpite in maniera gra-vissima: le conseguenze rischiano in brevissimo tempo di divenire letali e irre-versibili per la loro stessa sopravvivenza.

SINDACALE

FAUNA SELVATICA:scaduta la promessadella Regione, i pagamenti dei danni non sono arrivatiABBONDANTEMENTE SUPERATO IL TERMINEDEI 40 GIORNI ENTRO I QUALI L'ENTE AVREBBE DOVUTOINIZIARE A RIFONDERE LE DEVASTAZIONI SUBITE NEL 2010

▶ CINGHIALI

▶ MAIS DEVASTATO DAI CINGHIALI

9L'Iride Agricoltura 2000 - Ottobre 2012

BORGOMANERO - Gli imprenditori agri-coli che a Borgomanero si sono recati a raccogliere il mais nei propri campi hanno trovato la sgradita sorpresa di raccolti di-strutti dai cinghiali, oltre a prati devastati e a campi resi impraticabili per la semina dei cereali autunno vernini. E non si tratta di una novità: gli ungula-ti, nel Borgomanerese, non hanno infatti mai smesso di provocare danni ingenti su un’amplissima fascia di territorio, giungen-do a costituire un pericolo anche per la cir-colazione stradale.Le imprese sono allarmate e Coldiretti ne ha raccolto le istanze in una riunione con-vocata d’urgenza nei giorni scorsi presso l'ufficio zona di Coldiretti a Borgomanero.Un incontro voluto anche dai rappresen-tanti Coldiretti in Atc Novara 2 per denun-ciare, ancora una volta, la gravità assunta dal fenomeno (e che è tuttora elemento di forte preoccupazione per le imprese).All'incontro, oltre al direttore della federa-zione interprovinciale Coldiretti Ramella e al segretario di zona Aldo Isotta, erano presenti gli stessi rappresentanti Coldiretti in Atc Igino Zinna e Roberto Terrini (espres-sione del territorio del Borgomanerese) uni-tamente a molti imprenditori agricoli.I comuni maggiormente interessati dal fe-nomeno, per l’Alto Novarese, sono Bor-gomanero, Maggiora, Gargallo, Soriso, Boca, Grignasco, Prato Sesia, Cavallirio, Cavaglio d’Agogna, Cureggio e Fontane-to d'Agogna.Sono ormai decine le domande di richiesta indennizzo presentate fino ad ora all'uffi-cio di Coldiretti Borgomanero per la sola superficie riferibile ad Atc2, con un centi-naio di ettari coinvolti. Paolo Agapito An-nichini, imprenditore agricolo, sottolinea come il problema «sia evidente anche per la zona di ripopolamento e cattura, parti-colarmente nei comuni di Boca Maggiora Cavallirio: come agricoltori chiediamo alle istituzioni di porre attenzione ad un proble-ma che rischia di degenerare, manifestan-dosi con sempre maggiore gravità».Bisigna altresì considerare che il rilevamen-to dei danni e la loro segnalazione è an-cora in corso e che, soprattutto, nell'attuale periodo di raccolta, i danni tendono ad intensificarsi: altresì va ribadito che molti danni non vengono segnalati o la segna-lazione stessa viene effettuata direttamente presso gli enti o da terzi.

CINGHIALI, ABORGOMANEROPRATI E CAMPI

FLAGELLATI

Tarsu: a Novara arrivanonuovi avvisidi accertamento

da NOVARA - (REDAZIONE)

«Chi non utilizza un ser-vizio non deve essere chiamato a pagare per ciò che non va a gode-

re». «Perché siamo arrivati fino a questo punto? Perché il Comune di Novara, an-ziché individuare una soluzione, sta in-viando nuovi avvisi di accertamento?».Tante domande – e queste erano solo le più ricorrenti – che si sono susseguite la sera del 18 ottobre al Torrion Quartara dove Coldiretti ha riunito gli imprendi-tori agricoli del Comune di Novara per discutere delle ultime problematiche riguardante l’applicazione della Tarsu (Smaltimento Rifiuti Solidi Urbani) per i fabbricati e le pertinenze rurali.«Una questione che si trascina da tem-po – spiega il direttore interprovinciale di Coldiretti Gian Carlo Ramella illu-strando i fatti – e che trae origine a far data dal 2010, il Comune di Novara ha avviato azioni di accertamento, presu-mendo l'omissione al pagamento della tassa stessa da parte di tutte le imprese agricole (peraltro retroattivamente di cinque anni) site sul territorio comuna-le, con aggiunta di interessi moratori e sanzioni per l'omessa denuncia.Va ricordato che per lo smaltimento di tali rifiuti, le imprese non ricorrono all’Assa, bensì ad altri circuiti di raccolta rifiuti organizzati e specifici per l'attivi-tà agricola (Cascina Pulita), sostenen-done direttamente e totalmente i costi. Va altresì precisato che nei fabbricati rurali presi a riferimento per i conteggi dell'imposta, non vengono prodotti ri-fiuti assimilabili agli urbani, ma bensì di categorie diverse che vengono gestite come sopra specificato.Gli avvisi di accertamento hanno dap-prima riguardato una quindicina di aziende agricole: subito, le organizza-zioni di rappresentanza, in primis Col-

diretti, hanno chiesto un incontro all'allora vicesindaco e assessore al bi-lancio Moscatelli per valutare un per-corso risolutivo della problematica.Con la nuova amministrazione – in particolare con il sindaco Ballarè e l’assessore Dulio - il confronto è pro-ceduto a rilento, senza produrre finora risultati nonostante le numerose rassi-curazioni».Ora la situazione si aggrava ulterior-mente – annuncia Ramella - «con l’in-vio di nuovi avvisi di accertamento che colpiranno le imprese del territorio comunale di Novara: un fatto, questo, che non possiamo che stigmatizzare e che ci ha indotto a convocare d’urgen-za la riunione con gli imprenditori del territorio».Oltre 60 i presenti ieri sera al Torrion Quartara: Coldiretti è pronta a soste-nerne le ragioni con ogni mezzo, con-fortata anche dall’interpretazione e dalla risposta data il 16 giugno scor-so, dall'Anci (Associazione Naziona-le Comuni d'Italia), appositamente interpellata dal “vicino” comune di Crescentino circa l'assoggettabilità o meno delle imprese agricole alla Tar-su medesima, e il parere dato è, anche in questo caso, favorevole alle impre-se agricole. Il presidente della sezione Coldiretti di Novara Carlo Tega e il segretario di zona Domenico Giorcelli sottolinea-no «l’adesione corale delle imprese ad una petizione che sarà inviata ai capi-gruppo e, per conoscenza, al sindaco: è un problema che va risolto, prima di tutto, con i mezzi della politica, ovve-ro con la compiuta presa di coscienza di voler e poter risolvere una questione che coinvolge un segmento importan-te dell’economia novarese e che mette a rischio la sopravvivenza stessa delle aziende agricole sul territorio comu-nale».

Impollinazione

SINDACALE

L'Iride Agricoltura 2000 - Ottobre 201210

L'operazione Fir-CreditAgriconsente alle aziendedi affrontare la gestioneeconomica dell'impresanelle migliori condizionisenza soffrire il fenomenodelle speculazioni.Previsti tagli diversida 6 e fino a 24 mesi

da NOVARA

Giovedì scorso, presso la sede di Coldiretti Novara Vco è sta-to presentato l’accordo tra Fir, Filiera Italiana Riso, la società

cooperativa per azioni che si occupa di mi-gliorare e valorizzare il riso italiano, e Cre-ditAgri Italia la rete creditizia e finanziaria per le imprese agricole, che consentirà alle aziende risicole di affrontare le necessità economiche senza dover necessariamen-te ricorrere alla vendita a condizioni svan-taggiose.Alla riunione hanno preso parte, tra gli altri, Emanuele Occhi, responsabile Fir, Anna Rosso, referente CreditAgri sul terri-torio, Gianluca Mascellino, di Cai.CreditAgri Italia, attraverso una contratta-zione con primari istituti bancari, mette a disposizione, tramite Fir, alle migliori con-dizioni di mercato possibili, una linea di credito per le aziende risicole, corrispon-dente al conferimento di risone effettua-to. Con tagli diversi di quattro, sei, dodici e fino a ventiquattro mesi, l’operazione Fir CreditAgri Italia consente alle aziende di affrontare la gestione economica dell’im-presa nelle migliori condizioni senza sof-frire le speculazioni.Fir offre alle imprese agricole associate un servizio di commercializzazione e consu-lenza, senza obblighi di quantità minime o vincoli di conferimento in trasparenza e

Filiera Italiana Riso,accordo con CreditAgriPRESENTATO GIOVEDÌ SCORSO PRESSO LA SEDE DI COLDIRETTI

assoluta libertà di scelta. L’operatività è im-mediata, attraverso le Uol di riferimento, i tecnici e i responsabili di zona di Coldiretti e un coordinatore che opererà sui territori della nostra e delle province vicine.«Non si tratta di una semplice anticipa-zione sulle liquidazioni – ha affermato Fa-brizio Rizzotti, risicoltore e costitutore di Fir – che, seppure di estrema importanza, esaurisce il proprio effetto nell’arco di qual-che mese, ma di una ristrutturazione dei rapporti commerciali all’interno della fi-liera».Un’assistenza costante con sistemi infor-mativi avanzati, una linea aperta verso un cospicuo numero di riserie, lo studio e la realizzazione di strumenti di mercato adatti alle esigenze delle imprese risicole, accordi strategici in grado di anticipare e soddisfare le tendenze del mercato, sono gli elementi che caratterizzano l’azione di FIR, che, attraverso la collaborazione con CreditAgri Italia, mette in atto le sinergie del sistema Coldiretti. Trasparenza, garan-zia, correttezza e competenza per restitui-re all’impresa agricola il ruolo centrale che le compete abbandonando quella veste da cenerentola che l’ha caratterizzata in seguito all’endemico scarso potere com-merciale che l’ha sempre caratterizzata”.Gli operatori di Coldiretti sono a disposi-zione dei soci per la raccolta dei campioni e le valutazioni qualitative presso le unità operative locali di riferimento.

NOVARA - L'incontro di giovedì scor-so è stata un'occasione impotante per ribadire l'entrata in operatività della Fi-liera Italiana Riso sul territorio interpro-vinciale.Coldiretti rimarca ai risicoltori del ter-ritorio la strategicità del progetto, che vuol essere rivoluzionario per il modo di concepire l’approccio al mercato: dalla presa d’atto del “valore aggiunto territo-riale” e del “ruolo attivo e primario del risicoltore”, la “nuova filiera” valorizza il made in Italy e la rintracciabilità del riso  italiano fino al consumatore finale, con il conseguente riconoscimento di un valo-re aggiunto all’impresa agricola produt-trice: ciò si concretizza nella fissazione di un prezzo equo per il risone, che tie-ne conto sia dell’andamento dei mercati che dei costi di lavorazione in campo.Il progetto di Fir per il riso segue la trac-cia vincente di quanto realizzato da Col-diretti per la valorizzazione della Filiera Agricola tutta Italiana del grano e della pasta.I principi chiave sono cinque: trasparen-za, garanzie, correttezza, affidabilità e risultati economici: è davvero tempo di rompere i legami con il passato e di es-sere, con le nostre imprese, forza motri-ce di un made in Italy agroalimentare di successo, anche per il riso.

AVVIATAL'OPERATIVITÀ

SUL TERRITORIO

Trasparenza, garanzie,corettezza, affidabilitàe risultati economicisono i principi chiaveche guidano il nuovoed importante progetto

L'Iride Agricoltura 2000 - Ottobre 201210

▶ RISO MATURO

77L'Iride Agricoltura 2000 - Agosto 2012

da NOVARA - (REDAZIONE)

«L'atteggiamento della parte industriale che rifiuta di riaprire un confronto sul prezzo

del latte è inaccettabile: una chiusura che, dalla piazza di Milano a quella di Torino, non lascia speranze agli allevatori nova-resi e al futuro delle loro imprese».Una preoccupazione concreta, emersa e rilanciata il 9 ottobre scorso sera dal Con-siglio interprovinciale di Coldiretti riuni-tosi a Borgomanero. L’organizzazione agricola stigmatizza la “non disponibili-tà dell’industria a riconoscere l’aumento del prezzo del latte nonostante il merca-to lattiero caseario oggettivamente dimo-stri una netta ripresa sulle quotazione dei prodotti».«È chiaro – commenta il direttore di Col-diretti Novara Vco Gian Carlo Ramella - che, sul territorio, siamo pronti ad ogni azione in difesa delle imprese e del futuro di un territorio che non può essere ulte-riormente strozzato da vetuste logiche di potere».La richiesta di riapertura di un tavolo di confronto era stata avanzata da Coldiret-ti a livello regionale, sia in Piemonte che in Lombardia (le due realtà di riferimen-to per il Novarese e il Vco): istanza che re-sta tuttora valida e necessaria, alla luce di una situazione economica divenuta preoccupante. Ecco, dunque, lo scenario

dei mercati. Caratterizzati, da un lato, da costi di produzione divenuti insosteni-bili per le imprese e, in opposto, da una mutata condizione commerciale che ve-de il settore industriale lattiero caseario col vento in poppa.«Ciò rende inderogabile la ripresa delle opportune trattative, che possono dare ri-sposte alle attese degli allevatori senza in-taccare il prezzo al consumo finale: tutti sanno ormai che il prezzo pagato “franco stalla” si moltiplica a dismisura una vol-

ta che quello stesso latte viene acquistato dai cittadini nei consueti canali di distri-buzione commerciale».Il latte novarese e del Vco può e deve es-sere pagato di più anche per riaffermare la qualità superiore delle nostre produ-zioni territoriali e garantire prospettive di tenuta occupazionale nei vari stabili-menti.Ridare respiro agli allevatori, infine, è im-portante anche per porre le basi ad una necessaria inversione di tendenza: il nu-mero dei produttori che consegnano ai cosiddetti "primi acquirenti" (coopera-tive e industrie) è in costante diminu-zione, e ciò pone interrogativi pesanti sul futuro del comparto lattiero caseario made in Italy.«Rispetto allo scorso anno – continua Ra-mella – le spese di gestione sono aumen-tate di quasi il 40% mentre il prezzo di un litro di latte riconosciuto alla stalla non si muove. Viviamo una situazione che rischia di far chiudere decine di aziende agricole. Se è ciò che l’industria vuole, in un momento di crisi come questo, allora lo dica chiara-mente e se ne assuma la responsabilità».

Coldiretti condivide la preoccupazione delle imprese e, in assenza di progres-si nelle trattative, è pronta a difendere con ogni mezzo i propri associati e il fu-turo stesso del settore primario sul ter-ritorio interprovinciale.

SINDACALE

PREZZO DEL LATTE,LE INDUSTRIE TACCIONO

ALLA NECESSITÀDI RIAPRIRE IL CONFRONTOColdiretti pronta a ogni azioneper difendere le imprese agricole«I COSTI DI PRODUZIONE IMPEDISCONO AGLI ALLEVATORI DI SOPRAVVIVERE: IL FUTURO APPARE FOSCO ED INCERTO»

L'Iride Agricoltura 2000 - Ottobre 2012 11

Il territorio e il futuro del latte

▶ PRESENTATOA CERNOBBIO

IL LATTE FIRMATODAGLI ALLEVATORI

ITALIANI

L'Iride Agricoltura 2000 - Ottobre 2012

Da Armenoall'Ossola,

un successo le Mostre Bovine

da ARMENO (REDAZIONE)

Da Armeno all'Ossola, è stato successo pieno per le Mostre Zootecniche d'autunno, tor-nate anche quest’anno, con

un programma sempre ricco e coinvol-gente. Due come sempre gli appuntamenti di Armeno il primo dedicato all’expo del-la Pezzata Rossa (domenica 30 setteim-bre), l’altro incentrato sulla Razza Bruna (domenica 14 ottobre): due razze prota-goniste della zootecnia armeniese e, più in generale, del territorio che dalle colli-ne di Cusio e Vergante sale fino alle cime dell’Ossola.Anche in valle Antigorio, il 13 e 14 otto-bre, è tornato l'appuntamento con la "Fiera di Crodo" che ha proposto la terza mostra provinciale bovini Razza Bruna e - novità 2012 - la prima mostra provin-ciale bovini razza Pezzata Rossa.Come sempre è stata partecipata e am-pia la presenza degli allevatori della Col-diretti che si sono aggiudicati numerosi ed ambiti riconoscimenti.Si tratta dunque di eventi importan-ti, che hanno il merito di valorizzare ed evidenziare il ruolo della zootecnia in particolare nei nostri territori montani: luoghi dove le imprese agricole e gli alle-vatori svolgono un'importante azione di presidio e dove l'attività del settore pri-mario continua a rappresentare una vo-ce strategica dello sviluppo economico, coinvolgendo un numero crescente di giovani imprenditori.

Contratto di fiume, Coldiretti ha partecipato all'incontro

Coldiretti ha partecipato all'incontro di inizio ottobre presso la sede della provincia di Novara sullo stato dell'arte del "Contratto di Fiu-me" riguardante l'Agogna.Il Contratto prevede interventi su più ambiti, compreso quello gri-

colo, per il miglioramento delle condizioni fluviali, della qualità delle acque e dell'ambiente circostante all'asta del fiume.Nel rimarcare la necessità di una più assidua presenza di tutti gli attori coin-volti, Coldiretti ha inteso evidenziare la sua attenzione in merito alla que-stione e al "Contratto" stesso, che si trova ora al vaglio del Vas (Valutazione Ambientale Strategica).

Camera di Commerciodi Verbania, riconosciutaa Coldirettila rappresentativitàdell'agricoltura

da VERBANIA

Èstata riconosciuta a Coldiretti la rappresentatività del setto-re agricolo in seno alla Came-ra di Commercio di Verbania,

che a sede ha Baveno in villa Fedora. Riguardo alla forza rappresentativa della Coldiretti stessa, va ribadito che la nostra si conferma quale maggiore e più estesa organizzazione sul terri-torio della provincia di Verbania con 325 imprese associate a fronte delle 259 rappresentate da altre organizza-zioni agricole.Di conseguenza, la Camera di Com-

mercio del Verbano Cusio Ossola ha assegnato a Coldiretti l'unico seggio previsto in rappresentanza del setto-re agricolo.Coldiretti rimarca il rilievo di tale ruolo di rappresentanza, in una pro-vincia dove il ruolo degli agricoltori e degli allevatori è di fondamentale importanza, sia per la produzione di fiori che per l'allevamento bovino e caprino: una provincia dove l'agri-coltura fa "presidio del territorio montano" e sa costruire sinergie im-portanti con un turismo molto lega-to alle bellezze naturali e ai sapori di tradizione.

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Torino, tornano "Terra Madre"e il "Salone del Gusto"

Torna in Piemonte, dal 25 al 29 ottobre, l'appuntamento con il "Salo-ne del Gusto" e "Terra Madre" che vedono anche per questa edizione il coinvolgimento attivo della Coldiretti.Circa il Salone del Gusto, informiamo gli associati della convenzione, at-

tivata a livello regionale, che permette di accedere al Salone stesso a condizioni agevolate (sconto 20%) relativamente al prezzo del biglietto, a fronte della pre-sentazione della tessera di Coldiretti.

Dal Territorio

▶ LA MOSTRA DELLA BRUNA AD ARMENO

L'Iride Agricoltura 2000 - Ottobre 2012 13

Una calda "ottobrata" ha favoritoil prosieguo della stagione in agriturismo

Un mese di ottobre con temperature al di sopra della media ha fa-vorito gli agriturismi in una stagione in cui i nostri boschi e le no-stre valli sono luogo ambito e frequentato dai cittadini in cerca di funghi, castagne o anche solo di un fine settimana all’insegna di

passeggiate e tranquillità.Dati positivi, dunque, che anche in queste settimane d'autunno, incoraggia-no gli agriturismi delle due province a proseguire nel solco di un cammino tracciato: Ovvero, quello di offrire ai propri ospiti cordialità, sapori di tradi-zione e memoria rurale: i cittadini, per parte loro, dimostrano di apprezza-re e a popolare le nostre campagne per la classica “gita fuori porta” del fine settimana.La crisi economica, dunque, non tiene a casa nessuno e, anzi, incoraggia un tipo di vacanza “sul territorio”, di uno o due giorni, alla riscoperta dei luoghi e dei sapori “di casa nostra”.La vicinanza alle aree metropolitane di Torino, Milano e Genova pone il ter-ritorio delle due province di Novara e Vco in una posizione baricentrica ed ottimale per chi vuole raggiungere la quiete delle nostre campagne, colline ed alpi. Come detto, giocano un ruolo positivo anche il clima ed un periodo stagionale tanto caro ai cercatori di funghi e castagne (anche se quest'an-no la raccolta non è quantitativamente delle migliori): una consuetudine – quella della raccolta amatoriale – che ben si sposa alla scelta di una tappa nei molti agriturismi del territorio i quali, ovviamente, sono molto attenti alla stagionalità delle proposte enogastronomiche.Eecco allora, ad esempio, risotti e polente che sposano funghi, zucche, ca-stagne, e prodotti del “nuovo raccolto”, dando vita a proposte di menù ben innaffiate dai vini delle Colline Novaresi e ossolani, tutti protagonisti di un'eccellente vendemmia.

da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI(Referente Terranostra)

Le imprese agricole che trasfor-mano/vendono prodotti agricoli destinati all'alimentazione o che operano nel settore agrituristico

con somministrazione di alimenti sono assoggettate alle normative igienico sa-nitarie; in particolare, queste tipologie di imprese debbono possedere il manuale di autocontrollo (HACCP).L'obiettivo della normativa è far sì che l'impresa abbia documentazione azien-dale di analisi dei rischi igienico sanitari e che tutto sia tracciato; ciò in modo ta-le da poter documentare e tracciare tut-to quanto viene svolto circa i processi di manipolazione e trasformazione degli alimenti.Tutto quello che viene svolto all'interno dell'impresa circa i processi di manipo-lazione e trasformazione degli alimenti deve essere documentato e dimostrabile.Per i sogetti interessati, non possedere il manuale di autocontrollo o non aver-lo aggiornato comporta una sanzione da 1000 a 6000 euro; non effettuare la formazione degli addetti all'attività e non compilare i moduli necessari porta alla medesima sanzione ed al possibile blocco temporaneo dell'attività in base all'esito dei controlli delle autorità pre-poste (Asl, Carabinieri, Nas, ecc.) e agli adeguamenti che eventualmente ven-gono richiesti.La Coldiretti di Novara e del Vco, unita-mente alla propria controllata Impre-sa Verde, in considerazione dell'elevato numero di imprese che svolgono attività di trasformazione e somministrazione, nell'ambito del riassetto organizzativo si è dotata di personale interno professio-nalmente formato e qualificato per la stesura dei manuali di autocontrollo.Invitiamo tutti gli interessati a rivolger-si presso gli uffici zona.

L'Iride Agricoltura 2000 - Ottobre 2012 13

CAMPAGNA AMICA / TERRANOSTRA

NUMEROSE LE IMPRESE INTERESSATE

HACCP: è importante averee tenere sempre aggiornatoil manuale di autocontrollo

I prodottidell'autunnodiventanoprotagonistinegli agriturismidi Novara e Vco.Molti visitatoriarrivanodalle grandi città

▶ PRANZO D'AUTUNNO IN AGRITURISMO

ImpollinazioneImpollinazione

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ECONOMICO Mercati e tendenze

Meno auto ma più cibonell'export made in ItalyL'EXPORT AGROALIMENTARE HA RAGGIUNTOI 15,2 MILIARDI

da NOVARA -(Redazione)

Con un aumento del 18% le esportazioni di vino e cibo Made in Italy sorpassano quel-le di automobili e rimorchi in

calo del 14% negli ultimi cinque anni. Il dato emerge da una analisi della Col-diretti in occasione della visita inaugu-rale del presidente del Consiglio Mario Monti allo stabilimento Barilla di Rub-biano dove saranno prodotti sughi pronti destinati per il 50% all’estero. Per effetto del sorpasso le esportazioni di prodotti agroalimentari hanno rag-giunto 15,2 miliardi di euro mentre al contrario le spedizioni di automobili, rimorchi e semirimorchi si sono ferma-te a 13,2 miliardi di euro, nella prima metà del 2012. Ad aumentare sono state le esporta-zioni dei prodotti simbolo del made in Italy alimentare come ad esempio la pasta che fa segnare un incremento in valore del 7% o le conserve di pomo-doro che crescono dell’8% nel primo semestre del 2012 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Se l’andamento positivo sarà con-fermato, nei prossimi mesi il valore dell’export agroalimentare è destinato a far segnare a fine anno il nuovo record con un valore delle spedizioni superio-re ai 30 miliardi di euro fatti registrare lo scorso anno. Un risultato importante poiché l’agroa-limentare svolge in realtà un effetto trai-no per l’intero made in Italy all’estero,

dove il buon cibo italiano contribuisce in misura determinante a valorizzare l’immagine dell’Italia all’estero. L'andamento sui mercati internazio-nali potrebbe ulteriormente migliorare da una più efficace tutela nei confronti della “agropirateria” internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale. All'estero il falso made il Italy a tavola

fattura 50 miliardi di euro e sono falsi due prodotti alimentari di tipo italiano su tre. Un inganno favorito dalla mancanza di trasparenza in etichetta per la quale anche nell’Unione Europea non si pre-vede l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza della materia prima uti-lizzata negli alimenti come stabilisce una legge sostenuta dalla Coldiretti e approvata all’unanimità dal Parlamen-to italiano ma rimasta fino ad ora inap-plicata.

NOVARA - Gli ultimi dati diffusi ad ottobre confermano il record storico per il valo-re delle esportazioni di prodotti agroalimentari italiani che nel 2012 raggiungerà il massimo di sempre, superando quota 31 miliardi di euro. L’agroalimentare conferma dunque il suo ruolo di traino per l’intero made in Italy all’estero, dove il buon cibo tri-colore contribuisce in misura determinante a valorizzare l’immagine del Paese, tanto che il 38 per cento degli italiani lo ritiene il settore più importante per promuovere lo Stivale sui mercati stranieri, secondo l’indagine Coldiretti-Swg. Ma addirittura un citta-dino su due (50%) pensa che l’agroalimentare sia il principale motore dell’economia nazionale davanti a moda (18%), auto (15%) e arredamento (5%).«È questa la dimostrazione che nel grande mare della globalizzazione ci salveremo solo ancorandoci a quei prodotti, quei manufatti, quelle modalità di produzione che sono espressione diretta dell’identità italiana, dei suoi territori, delle sue risorse uma-ne» ha sottolineato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, nel sottolineare che «se vogliamo giocare la partita sulla produttività e sui costi di produzione, perdiamo. Se invece aggiungiamo creatività, paesaggio, storia, tutto ciò che di bello e unico abbiamo in questo Paese, possiamo vincere e noi tutti questi valori li mettiamo nostri prodotti agroalimentari».

GLI ULTIMI DATI DELINEANOUN RECORD STORICO

PER L'EXPORT AGROALIMENTARE

L'Iride Agricoltura 2000 - Ottobre 201214

Impollinazione

CAMPAGNA AMICALA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA

da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI(Referente Campagna Amica)

Ha riscosso un successo straordinario la presenza del riso novarese e dei prodotti di Novara e Vco a “Cibi d'Italia”, la grande manifestazione dedicata al mondo dei prodotti e dei cibi a chilometro zero,

tenutasi nella storica vallata del Circo Massimo a Roma.Cinque le aziende di Novara e Vco che hanno rappresentato il territorio all'evento: con loro, a festeggiare l'inaugurazione di “Cibi d'Italia”, è scesa a Roma una folta delegazione di im-prenditori agricoli della Coldiretti. «Il territorio interprovinciale è stato presente in forze – dice Fabrizio Rizzotti, presidente dell'Associazione Agrimerca-to – grazie anche alla sensibilità della Camera di Commercio, che ha riconosciuto in “Cibi d’Italia” un’importante occasione di promozione per i prodotti del comprensorio novarese.Quello che abbiamo vissuto vivendo a Roma è un abbraccio ideale fra le tradizioni agroalimentari del Paese: per la pri-ma volta coltivatori e allevatori e provenienti dalle campa-gne di tutte le regioni italiane sono giunti nella storica vallata del Circo Massimo a Roma dando vita ad un evento che vuole incontrare da vicino i cittadini, raccontare le proprie storie e quelle dei loro straordinari prodotti. E il nostro territorio, come detto, sta giocando un ruolo di vero protagonista».Il riso novarese (delle aziende Ballasina e dello stesso Rizzot-ti) è infatti tra i prodotti più gettonati dai cittadini (romani in primis, ma a “Cibi d’Italia” anche i consumatori sono giunti davvero da ogni parte d’Italia…) che, però, non resistono al-la tentazione di assaggiare il Gorgonzola proposto in assag-gio da Coldiretti Novara Vco, o a provare i tradizionali “cibi di strada” proposti dall’agriturismo Agristruzzi di Vincenza Granieri.Altrettanto successo stanno riscuotendo i salumi di Elisabet-ta Ponti (vincitrice nei mesi scorsi del 1° premio a “Salame in Festa” di Sergnano) e le marmellate di piccoli frutti dell’agri-turismo Vignarello.Da “Cibi d’Italia” giungono anche dati importanti che testi-moniano il valore del rapporto diretto tra l’agricoltura ita-liana e i consumatori: ventuno milioni di italiani – è stato reso noto - hanno fatto la spesa nei mercati degli agricolto-ri nell’ultimo anno per garantirsi prodotti sani del territorio con il miglior rapporto qualità prezzo, in controtendenza ri-spetto all’andamento generale del commercio.

Riso e prodottinovaresi:un successo a"Cibi d'Italia"

L'Iride Agricoltura 2000 - Ottobre 2012 15

Il dato emerge dalla prima analisi su “L’arrivo in Italia dei mercati degli agricoltori rivoluziona la spesa”, realizzata da Coldiretti con il supporto di Censis ed Swg.Un successo che, per effetto del taglio delle intermediazio-ni commerciali, ha avuto comunque un effetto calmieratore sull’andamento dell’inflazione rilevato dall’Istat a settembre. Sostanzialmente quasi un italiano adulto su due frequenta i cosiddetti farmers market (presenti anche nelle province di Novara e Vco), ma ben sette milioni sono quelli che lo fanno regolarmente, mentre gli altri quattordici milioni vi fanno i propri acquisti ogni tanto. Un trend testimoniato, secondo le analisi Coldiretti/Censis dal fatto che il 95% degli italiani vorrebbe una maggiore dif-fusione delle forme di vendita diretta degli agricoltori, con-vinzione condivisa in modo trasversale al corpo sociale e nei vari territori.«Non si era mai visto, prima d’ora, in Italia, un così grande mercato, partecipato da 250 produttori agricoli in vendita di-retta, provenienti da ogni provincia italiana, capace di richia-mare ben 300.000 cittadini in soli 4 giorni.Un grande momento di incontro e di conoscenza dove agri-coltori, agriturismi, vignaioli, allevatori, orticoltori, vivaisti, olivicoltori, norcini, casari, floricoltori, frutticoltori, fungaio-li, apicoltori, agripanificatori, agribirrai e agrigelatai hanno dato vita alla più grande rappresentazione della straordina-ria biodiversità alimentare delle nostre mille campagne».

▶ ANCHE I NOVARESI CON IL PRESIDENTE NAZIONALE MARINI

▶ LA CORNICE DEL CIRCO MASSIMO

Dal Territorio

da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI(Referente Campagna Amica)

I prodotti dell’agricoltura biologica tornano a conqui-stare il pubblico grazie a "Biodomenica", l'iniziativa che lo scorso 7 ottobre ha coinvolto le principali piaz-ze italiane: l'evento è nato per far conoscere i prodotti

di qualità, locali e sostenibili del bio ma anche per riscopri-re le tipicità e le tradizioni della cultura contadina italiana.Grande successo ha riscosso anche l'iniziativa di "Biono-vara in festa", sempre domenica 7 ottobre a Bellinzago.Bionovara è l'associazione per la promozione dei prodotti biologici, alla quale aderiscono, fra gli altri, molti impren-ditori di Coldiretti (presidente è Imbevuti Enrico, produt-tori a Pogno di orticole e piccoli frutti).Con “Bionovara in Festa” i consumatori hanno avuto l'op-portunità di incontrare durante tutto il corso della giornata gli imprenditori agricoltori biologici, aziende tessili che la-vorano materie prime bio e solidali, cooperative che lavo-rano nel mercato equo e solidale, associazioni impegnate nella tutela della salute delle persone e dell'ambiente.

Biodomenica e Bionovara,un successo dell'agricoltura

L'ASSOCIAZIONE BIONOVARAL'associazione è nata da un gruppo di agricoltori biolo-gici della provincia di Novara che volevano riuscire a:• dare visibilità dei valori su cui si basa la propria filo-

sofia di vita e filosofia aziendale;• condividere idee, finalità e prospettive nell'ambito del-

lo sviluppo sostenibile in agricoltura;• offrire esempi di buona pratica su un nuovo modello di

sviluppo per creare le condizioni di migliori prospetti-ve di mercato per sè stessi e per altri che vogliano con-dividere scelte analoghe;

• scambiarsi informazioni e notizie sulle tecniche di pro-duzione, sulle opportunità di mercato e sulla cultura dell'ecosostenibilità;

• sentirsi rappresentati presso le istituzioni.

Maggiori informazioni sull'associazione Bionovara pos-sono essere reperite visitando il sito internet www.biono-vara.org

Dal Territorio: Basso e Medio Novarese

da NOVARA - DOMENICO GIORCELLI(Segretario di Zona Coldiretti Novara)

La Coldiretti di Novara Vco e il Patronato Epaca erano pre-senti domenica 14 ottobre all’edizione 2012 della Mostra

Ornitologica promossa presso il salone Martelli da Apon, associazione che dal 1947 riunisce gli ornitologi novaresi. L’evento si svolge a Novara, in frazio-ne Pernate (facilmente raggiungibile anche da fuori città grazie alla vici-nanza dell’uscita della tangenziale).La presenza dell’organizzazione ha avuto una duplice funzione. La prima, solidale, in quanto è stato proposta ai visitatori (attraverso il te-am di Campagna Amica) la “Pasta della Bontà” legata ad un’iniziativa nazio-nale di raccolta fondi a sostegno delle attività della Lega del Filo d’Oro, (l’As-sociazione che da quasi 50 anni assiste in tutta Italia i sordociechi e i pluri-minorati psicosensoriali); la secon-da riguarda invece la promozione dei nuovi servizi al cittadino “firmati” da Impresa Verde e dal Patronato Epaca.Una giornata di sicuro interesse per i visitatori d’ogni età e, in particola-re, per le famiglie, che si è svolta negli spazi di un’impresa agricola associata a Coldiretti: l’evento, che si svolge con cadenza annuale da una decina d’an-ni, è cresciuto sino ad affermarsi come una delle esposizioni piemontesi di maggior rilievo.Si è registrata la partecipazione di ol-tre 90 allevatori amatoriali, con oltre mille soggetti che si sono contesi i ti-toli di Campioni di Razza: in realtà, la manifestazione è iniziata già sabato, ma con una sessione di lavoro riserva-ta unicamente alla giuria inviata dalla Federazione Ornicoltori Italiani: dieci i giudici presenti, tutti di grande espe-rienza ed in arrivo da ogni angolo della

PRESENTATI ANCHE I SERVIZI DEL "SISTEMA COLDIRETTI"

la PASTA DELLA BONTÀalla mostra ornitologicaApon di Novara-Pernate

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penisola.Domenica 14, invece, la mostra è stata aperta al pubblico, con ingresso libero: per Coldiretti ed Epaca è stata un’oc-casione di incontro e dialogo con i cit-tadini: in particolare, hanno illustrato loro i servizi di patronato e del siste-ma impresa verde, ivi compreso quello delle successioni. L’iniziativa legata alla “Pasta della Bon-tà”, ha visto invece la consegna, a fron-te di una donazione minima di 7 euro, di un kit della bontà contenente tre pacchi da 500 grammi di pasta di gra-no duro 100% italiano, insieme a un ri-cettario con le ricette di Renzo Arbore, Marisa Laurito e Teresa Mannino e ad una borsa shopper per la spesa.

Come detto, sono stati oltre mille gli esemplari esposti, soprattutto canari-ni di diverse razze e colori oltre a pap-pagalli e uccelli esotici: importante è l’impegno di Francesco Martelli, as-sociato Coldiretti che, collateralmen-te all’expo ornitologica, ha fortemente voluto gli eventi “firmati” da Coldiretti. Lui e il gruppo pernatese, inoltre, pro-muoveranno una mostra di antiche at-trezzature agricole, quadri, hobbistica e minerali.Molto coinvolgente, infine, è stato l’appuntamento di domenica pome-riggio quando, alle ore 15, il Gruppo Falconieri di Rivoli darà vita ad una di-mostrazione di volo libero di rapaci di alto e basso volo.

L'Iride Agricoltura 2000 - Ottobre 2012

Con una donazione minima di 7 euroè stato proposto ai cittadini il kit con 500 grammi di pastadi grano duro 100% italiano, insiemealle ricette e ad una borsa shopper

▶ RENZO ARBORE E LA "PASTA DELLA BONTÀ"

CAA - IN PRIMO PIANO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE

L'Iride Agricoltura 2000 - Ottobre 201218

Quaderno di campagna,il registro dei trattamenti

Le indicazioni per una sua corretta tenuta

da NOVARA - GIORGIO BERTONE - (Consulente Coldiretti)

Gli acquirenti e li utilizzatori di prodotti fitosanita-ri devono conservare presso l'azienda il registro dei trattamenti effettuati nel corso della stagione di coltivazione. È il registro comunemente detto

"quaderno di campagna".Per registro dei trattamenti si intende un modulo aziendale che riporti cronologicamente l'elenco dei trattamenti esegui-ti sulle diverse colture oppure, in alternativa, una serie di mo-duli distinti, relativi ciascuno ad una singola coltura agraria.Sul registro devono essere annotati i trattamenti effettuati con ciascun prodotto fitosanitario utilizzato in azienda, en-tro il periodo della raccolta e, comunque, al più tardi entro trenta giorni dall'esecuzione del trattamento stesso.Il registro dei trattamenti riporta:

A) i dati anagrafici relativi all'azienda;

B) la denominazione della coltura trattata e la relativa esten-sione espressa in ettari;

C) la data del trattamento, il prodotto e la relativa quantità impiegata, espressa in chilogrammi o litri, nonchè l'avversità che ha reso necessario il trattamento;

Il registro dei trattamenti va conservato almeno per i tre anni successivi a quello a cui si riferiscono gli interventi annotati.Esso può essere compilato anche dall'utilizzatore dei prodot-ti fitosanitari se diverso dal titolare dell'impresa; in questo ca-so, il titolare deve sottoscriverlo al termine dell'anno solare.Gli utilizzatori di prodotti fitosanitari possono avvalersi, per la compilazione del registro dei trattamenti, dei centri di assi-stenza agricola, previa notifica all'Asl di competenza.Detto registro può essere compilato e sottoscritto anche da

persona diversa, ma dovrà essere presente in azienda, unita-mente al registro, una delega scritta da parte del titolare.Nel caso in cui i trattamenti siano effettuati da contoterzisti, il registro deve essere compilato dal titolare dell'azienda al-legando l'apposito modulo rilasciato dal contotrezista per ogni singolo trattamento.In alternativa, il contoterzista po-trà annotare i singoli trattamenti direttamente sul registro dell'azienda controfirmando ogni intervento fitosanitario.Nel caso di cooperative di produttori che acquistano prodotti fitosanitari con i quali eseguono tratamenti per conto dei lo-ro soci, il registro può essere conservato presso la sede socia-le dell'associazione e deve essere compilato e sottoscritto dal legale rappresentante, previa delega rilasciata dai soci.Il registro dei trattamenti deve essere compilato anche qando gli interventi fitosanitari vengono eseguiti per la difesa delle derrate alimentari immagazzinate e per gli impieghi effettua-ti in ambito extra-agricolo.Sono esentati dalla compilazione del quaderno di campagna i soggetti che utilizzano prodotti fitosanitari esclusivamente in orti e giardini familiari il cui raccolto è destinato al consu-mo proprio.Il titolare dell'azienda deve conservare in modo idoneo, per tre anni, le fatture di acquisto dei prodotti fitosanitari, non-chè la copia dei moduli di acquisto dei prodotti con classifi-cazione di pericolo di molto tossici, tossici e nocivi.

Manipolazione e stoccaggio dei prodotti fitosanitari e trattamento dei relativi imballaggi e delle rimanenze.Gli utilizzatori professionali e, ove pertinente, i distributori quali produttori e detentori di rifiuti, sono obbligati al recu-pero e allo smaltimento dei prodotti fitosanitari inutilizzati o scaduti; le rimanenze dei prodotti fitosanitari e dei relativi imballaggi devono essere smaltite secondo le prescrizioni di cui alla parte IV del decret legislativo 152/2006.

Difesa integrata obbligatoriaGli utilizzatori professionali di prodotti fitosanitari, a partire dal 1° gennaio 2014, dovranno applicare i principi generali della difesa integrata obbligatoria: essa prevede l'applicazio-ne di tecniche di prevenzione e monitoraggio delle infestanti e delle infezioni, l'utilizzo di mezzi biologici di controllo dei parassiti, il ricorso a pratiche di coltivazione appropriate e l'uso di prodotti fitosanitari che presentano il minor rischio per la salute umana e per l'ambiente.

Difesa integrata volontariaLa difesa integrata volontaria rientra nella produzione inte-grata, così come definita dalla legge 3 febbraio 2011 n.4, re-cante disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari, con particolare riferimento al sistema di qualità nazionale di produzione integrata.

SANZIONI PER GLI UTILIZZATORI• da 500 a 2.000 euro all'utilizzatore che non sottopon-ga le attrezzature per l'applicazione dei prodotti fito-sanitari ai controlli funzionali periodici.

• da 20.000 a 100.000 euro all'utilizzatore che effet-tui l'irrorazione aerea senza essere munito delle au-torizzazioni rilasciate dalle autorità competenti o in dfformità alle prescrizioni stabilite dall'autorità com-petente nell'autorizzazione.

• da 5.000 a 20.000 euro all'utilizzatore che non osser-vi le misure stabilite a tutela dell'ambiente acquatico, delle fonti di approvvigionamnto di acqua potabile e delle aree specifiche definite nel piano.

• da 500 a 1.500 euro all'acquirente e utilizzatore che non adempiano agli obblighi di tenuta del registro dei trattamenti.

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19L'Iride Agricoltura 2000 - Ottobre 2012

Ue, arrivauna nuova

direttiva peri biocarburanti

La Commissione Europea ha presentato una nuova proposta di direttiva, vol-ta a modificare la diretti-

va attuale sulle energie rinnovabili 2009/28/Ce e quella sulla qualità dei carburanti 1998/70/Ce , e limitare a livello mondiale la conversione dei terreni alla produzione di biocarbu-ranti e ad aumentare gli effetti be-nefici sul clima dei biocarburanti usati nell'Ue.La proposta prevede di limitare al 5% la quota di biocarburanti deri-vati da alimenti utilizzabile ai fini del conseguimento dell'obiettivo del 10% di energie rinnovabili fissa-to dalla direttiva 2009/28/Ce. L'obiettivo è stimolare lo sviluppo di biocarburanti alternativi, det-ti anche di seconda generazione, derivati da materie prime non ali-mentari, come i rifiuti, che emet-tono gas a effetto serra in quantità decisamente inferiori ai carburanti fossili e non interferiscono diretta-mente con la produzione alimenta-re mondiale.Dunque, per la prima volta, nella va-lutazione delle prestazioni dei bio-carburanti in termini di emissioni di gas ad effetto serra si terrà conto del-le stime dell'impatto della conver-sione dei terreni a livello mondiale. Per il periodo successivo al 2020, la Commissione europea propone agli Stati membri dell'Ue di concedere sostegni finanziari solo ai biocar-buranti che comportano sostanziali riduzioni delle emissioni di gas a ef-fetto serra e che non sono prodotti da colture destinate all'alimenta-zione umana o animale.

ZOOTECNIA E BENESSERE ANIMALE - Il ministero della Salute ha pubblicato l'atto di indirizzo per l'anno 2013. In materia di sanità veterinaria per uniformare gli inter-venti nel territorio, il ministero ritiene necessario attuare i Piani di sorveglianza ed era-dicazione insieme ai Piani di emergenza con i relativi manuali operativi conformi alle norme comunitarie ed internazionali, integrandoli con le prescrizioni inerenti la tutela del benessere degli animali che devono eventualmente essere abbattuti nei focolai delle epidemie.In materia di benessere animale dovrà migliorare il controllo nel settore degli animali da reddito attraverso l’informatizzazione del sistema di rendicontazione, in conformità con il piano nazionale sul benessere animale; occorrerà anche adoperarsi per una puntua-le applicazione delle intese già stipulate con le forze dell’ordine in materia di controlli sul benessere degli animali durante il loro trasporto. Per adempiere agli obblighi di ap-partenenza all'Unione Europea, proseguirà l’attività di implementazione del sistema di audit nazionale, d'intesa con le Regioni e Province Autonome.

"ASSE MEDITERRANEO" PER LA PAC - In un momento in cui i negoziati europei sul quadro finanziario pluriennale (Qfp) per il periodo 2014-2020 e sulla definizione della Pac stanno entrando in una fase decisiva, i ministri dell'agricoltura di Italia, Mario Catania, Francia, Stephane Le Foll e Spagna, Miguel Arias Cañete, si sono incontrati a Roma per raggiungere un accordo comune sulla Politica agricola.Attraverso un comunicato stampa congiunto i tre ministri hanno sottolineato l'importanza della Pac per la crescita, l'occupazione, l'ambiente e l'innovazione nelle zone rurali eu-ropee, e per la partecipazione dell'Europa negli equilibri alimentari mondiali. Il budget deve essere dunque mantenuto al livello della proposta della Commissione del quadro finanziario pluriennale 2014-2020.In merito alla convergenza degli aiuti tra stati membri, i ministri hanno evidenziato inol-tre l'interesse a prendere in considerazione alcune circostanze e parametri specifici quali il valore della produzione o il valore aggiunto. Non è, invece, opportuna la con-vergenza obbligatoria all'interno di ogni Stato verso un importo unico di aiuto durante il prossimo periodo, ma che sia necessaria una certa flessibilità.

COEFFICIENTE DI ADEGUAMENTO CANONI RUSTICI - L'apposita commissione, riunitasi in Provincia di Novara, ha determinato in aumento nella misura del 2,50% il coefficiente di adeguamento dell'equo canone di affitto dei fondi rustici, valevole nella provincia di Novara e per l'annata agraria 2011/2012.

NOMINE COMMISSIONI AGRICOLE COMUNALI - Sono pervenute le seguenti co-municazioni relative alle designazione dei rappresentanti della Commissione comunale consultiva per l'agricoltura e le foreste dei comuni di: Casaleggio Novara (Fabio Mario Serazzi); Biandrate: (Giovanni Barè); Vicolungo (Marco Baglione).

ULTIME NEWS IN BREVE

L'Ue dopo il 2020intende concederesostegni finanziarisolo ai biocarburantiche non sono prodottida colture destinateall'alimentazione

▶ CAMPO AGRICOLO ARATO

L'Iride Agricoltura 2000 - Ottobre 201220

CAA - IN PRIMO PIANO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE

da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI(Referente Campagna Amica)

In base al cosiddetto "decreto libe-ralizzazioni", convertito in legge (27/2012), nasce l'obbligo di redige-re un contratto in forma scritta per

la cessione di prodotti agricoli.La norma si riferisce esclusivamente alle cessioni tra operatori commerciali e non in caso di cessione al consumatore finale.L'articolo 62 ha introdotto per la pri-ma volta in Italia una disciplina che ha l'obiettivo di rimediare all'enorme spro-porzione contrattuale che sussiste tra i produttori agricoli ed agroalimentari da una parte ed i soggetti diversi dai con-sumatori ai quali cedono i loro prodotti: tra di essi, le imprese di intermediazio-ne commerciale (grossisti o dettaglian-ti) che li vendono al consumatore finale oppure le imprese industriali o gli eser-cizi di somministrazione (ristoranti, ecc.) che li trasformano. L'articolo 62 cerca di intervenire anche sul grave problema rappresentato dalle lunghe dilazioni di pagamento, cui possono aggiungersi pu-re i ritardi. Un problema purtroppo reale e ben conosciuto: è noto infatti che di-verse catene della grande distribuzione organizzata e le loro centrali di acquisto pagano spesso i fornitori con dilazioni fi-no a dodici mesi ed anche oltre. In tal modo, ovviamente, chi incamera "pronto cassa" il proprio guadagno è av-vantaggiato sul piano finanziario a spe-se dei fornitori che, se vogliono incassare subito, devono farsi scontare le fatture dalle banche - a patto che queste ultime accettino - sopportando a proprie spese i costi dell'operazione.

Ma cosa prevede l'articolo 62? Innan-zitutto, la forma scritta; i contratti deb-bono avere, nelle diverse forumule, un contenuto obbligatorio la cui mancan-za comporterà la nullità automatica della scrittura.Il contenuto obbligatorio dovrà indicare la durata, la quantità, il prezzo e le carat-

Cessione di prodotti agricoli: nei contrattiecco l'obbligo di scrittura

teristiche del prodotto venduto, le moda-lità di consegna e quelle di pagamento.I contratti tra imprese debbono essere redatti secondo principi di trasparenza, correttezza, proporzionalità e reciproca corrispettività delle prestazioni, con rife-rimento a beni forniti.Il principio di proporzionalità, in par-ticolare, prevede che nel contratto non debba sussistere un eccessivo squilibrio fra le prestazioni e quindi, in primo luo-go, dei prezzi di acquisto eccessivamente bassi od altre prestazioni che lo renda-no eccessivamente gravoso per la parte più debole (ovvero l'impresa agricola od agroalimentare fornitrice).La nullità del contratto, compresa quel-la derivante dal mancato rispetto della forma scritta, può essere rilevata d'uffi-cio dal giudice. In merito a queste ultime disposizioni, la norma diviene molto in-transigente e specifica i tempi del paga-mento, che sono fino ad un massimo di 30 giorni dalla data di consegna o dal riti-ro per le merci deteriorabili e di 60 giorni al massimo per tutte le altre merci.Salvo che il fatto costituisca reato, il con-traente, a eccezione del consumatore fi-nale, che contraviene agli obblighi di cui al comma 2 è punito con la sanzione am-ministrativa pecuniaria da euro 516 ad euro 3.000. Salvo che il fatto costituisca reato, il mancato rispetto da parte del de-bitore dei termini di pagamento stabiliti

al comma 3 è punito con sanzione ammi-nistrativa pecuniaria da euro 500 ad euro 500.000.

1) I prodotti agricoli, ittici ed alimentari (trasformati) preconfezionati che ripor-tano una data di scadenza od un termine minimo di conservazione non superiore a sessanta giorni;

2) i prodotti agricoli ittici ed alimenta-ri (trasformati) sfusi, comprese erbe e piante aromatiche, anche se posti in in-volucro protettivo o refrigerati, non sot-toposti a trattamenti atti a prolungare la conservazione degli stessi per oltre ses-santa giorni.

3) i prodotti a base di carne con queste ca-ratteristiche fisico-chimiche: AW superio-re a 0,95 e PH superiore a 5,2 oppure AW superiore a 0,91, uppure PH superiore a 4,5;

4) tutti i tipi di latte (quarto comma)

Il secondo comma stabilisce poi che, nelle relazioni commerciali fra operatori economici in generale, comprese quelle relative alla cessione di prodotti agrico-li ed agroalimentari di cui al capoverso precedente è vietato:

A)imporre direttamente od indiretta-mente condizioni di acquisto, di vendita od altre condizioni contrattuali ingiusti-ficatamente gravose, nonchè condizioni extracontrattuali e retroattive;

▶ ORTAGGI AL MERCATO

B) applicare condizioni (contrattuali) oggettivamente diverse per prestazioni equivalenti;

C) subordinare la conclusione, l'esecu-zione dei contratti e la continuità e reola-rità delle medesime relazioni ommerciali all'esecuzione di prestazioni da parte dei contraenti che, per loro natura e secondo gli usi commerciali, non abbiano alcuna connessione con l'oggetto degli uni e del-le altre;

D) conseguire indebite prestazioni unila-terali, non giustificate dalla natura o dal contenuto delle relazioni commerciali;

E) adottare ogni ulteriore condotta com-merciale sleale che risulti tale anche tenendo conto del complesso delle rela-zioni commerciali che caratterizzano le condizioni di aprovvigionamento;

Da questi divieti non deriva la nullità del contratto stipulato fra operatori econo-mici, ma la responsabilità civile extra-contrattuale (art. 2043 del Codice Civile) per il risarcimento del danno causato alla parte più debole dall'aver dovuto subire uno o più dei comportamenti sleali indi-viduati dalla norma citata posti in essere dalla controparte. L'articolo 62 è entrato in vigore il 24 ottobre. Gli uffici di Coldiretti sono a disposizio-ne di tutti gli associati per ogni ulteriore indicazione sull'argomento.

In alcuni casi la realizzazione di una struttura da adibire a serra richie-de il rilascio del permesso di costruire, a prescindere dalla destinazio-ne agricola dell’area su cui è stato realizzato il manufatto. Ciò è quanto ha stabilito una sentenza della Cassazione penale che ha

condannato una società cooperativa per avere costruito, illegittimamente, sul fondo di proprietà una serra per la coltivazione di ortaggi, poiché non era stata richiesta al Comune l’autorizzazione sebbene le caratteristiche della struttura rendevano necessario il rilascio di un titolo abilitativo.Nella sentenza si evidenzia che dell’opera edificata a serra devono essere valutate l’imponenza, la strutturazione, la tipologia dei materiali utilizzati e, soprattutto, l’ancoraggio stabile al suolo. È chiaro che la struttura richie-de il preventivo rilascio di una concessione o autorizzazione quando è di grandi dimensioni e costruita su di una piattaforma di cemento armato.Serve, quindi, chiedere il permesso alla competente amministrazione quan-do la costruzione non possiede quelle caratteristiche per le quali la legge ne esclude la necessità, altrimenti si commette un reato urbanistico.A riguardo, infatti, il titolo abilitativo non deve essere richiesto quando la serra ha dimensioni che non incidono negativamente sull’ambiente ed è si-tuata su area agricola e con finalità esclusivamente agricole.Deve essere effettuata, pertanto, una valutazione caso per caso, verificando se una struttura che forma un ambiente destinato a perdurare nel tempo sia costruita con materiali tali da non potere essere asportata o spostata ed incida in modo determinante sul territorio.Ne consegue che l’esecuzione dei lavori in assenza di permesso non costi-tuisce un illecito qualora la serra, oltre ad essere collocata su terreno agrico-lo, sia formata da materiale facilmente rimovibile ed abbia una dimensione tale da armonizzarsi con l’ambiente circostante.

Serre: ecco quando è necessarioil permesso per costruirle:

c'è una sentenza della Cassazione

21L'Iride Agricoltura 2000 - Ottobre 2012

TERRE E ROCCE DA SCAVO, OPERATIVE LE NUOVE NORME PER LA DEFINIZIONE DI "SOTTOPRODOTTI"

E PER LA GESTIONE E L'UTILIZZO DEI MATERIALI

Dal 6 ottobre scorso è in vigore il decreto ministeriale 10 agosto 2012, n.161, che disciplina l’uti-lizzazione delle terre e rocce da

scavo. Il regolamento, emanato in attua-zione dell’articolo l'articolo 49 del decreto legge sulla crescita (D.L.24 gennaio 2012, n.1) stabilisce le condizioni alle quali le terre e rocce da scavo possono essere con-siderate sottoprodotti ai sensi dell’articolo 184 bis del decreto legislativo n.152/06 (cosiddetto codice ambientale).In particolare, per migliorare l'uso delle risorse naturali e prevenire la produzio-ne di rifiuti, il documento stabilisce i criteri qualitativi da soddisfare affinché i materia-li di scavo (quali, ad esempio, il suolo o sottosuolo derivanti sbancamento, fonda-zioni, trincee, perforazione, rimozione e livellamento di opere in terra, ecc.) siano considerati sottoprodotti e non rifiuti. Il re-golamento stabilisce, inoltre, le procedure

e le modalità affinché la gestione e l'utilizzo dei materiali da scavo avvenga senza peri-colo per la salute e senza recare pregiudizio per l'ambiente.In estrema sintesi, al fine di attestare il rispetto delle condizioni qualitative stabilite dal rego-lamento, i soggetti interessati debbano pre-sentare un Piano di utilizzo del materiale da scavo almeno 90 giorni prima dell’inizio dei lavori per le nuove opere,.Il materiale da scavo, per poter essere con-siderato sottoprodotto, deve essere utilizzato in conformità al Piano di Utilizzo nel corso dell'esecuzione della stessa opera, nel qua-le è stato generato, o di un'opera diversa, per la realizzazione di reinterri, riempimen-ti, rimodellazioni, rilevati, ripascimenti, inter-venti a mare, miglioramenti fondiari o viari oppure altre forme di ripristini e miglioramen-ti ambientali; ovvero in processi produttivi, in sostituzione di materiali di cava. Inoltre, il materiale da scavo deve essere ido-

neo ad essere utilizzato direttamente, ossia senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale e soddi-sfare i requisiti di qualità ambientale per le modalità di utilizzo specifico, secondo i cri-teri indicati negli allegati al decreto.Sono esclusi dall'ambito di applicazio-ne del regolamento i rifiuti provenienti di-rettamente dall'esecuzione di interventi di demolizione di edifici o altri manufatti pre-esistenti, la cui gestione è disciplinata dalla Parte IV del codice ambientale, in materia di rifiuti.Con l'entrata in vigore del nuovo decreto è efficace l’abrogazione dell'articolo 186 del D.Lgs. n. 152/2006 che, precedentemen-te, disciplinava la materia. Le previgenti disposizioni di legge si applicano, comun-que, alle procedure già avviate, fatta salva la possibilità di presentare, entro il 4 aprile 2013, un Piano di utilizzo conforme alle condizioni definite dal documento.

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L'Iride Agricoltura 2000 - Ottobre 201222

CAA - IN PRIMO PIANO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE

da NOVARA - LORENZO ROLANDO(Responsabile CAA Coldiretti)

Entro il 31 marzo gli impianti a Fer (Fonti energetiche rinno-vabili) non programmabili di potenza superiore a 50 kWe

dovranno adeguarsi alle nuove regole di connessione.Con la delibera 84/2012/R/eel, l'Au-torità ha previsto nuovi obblighi, per tutte le tipologie di impianti caratteriz-zati da produzione intermittente e non programmabile (fotovoltaico), attra-verso l'adozione di specifici dispositivi e regole tecniche di funzionamento.La nuova regolazione riguarda tutti gli impianti connessi alle reti in media e bassa tensione che sono entrati in fun-zione dopo il 31 marzo di quest'anno; mentre, per gli impianti preesistenti alla data del 31 marzo 2012, la nuova regolazione riguarda invece solo quel-li di medie e grandi dimensioni (sopra i 50 kW di potenza), che hanno tempo per adeguarsi sino al 31 marzo 2013 e potranno godere di un contributo eco-nomico qualora l’adeguamento fosse fatto entro la fine di ottobre.In questi giorni Enel sta inviando al-le imprese interessate una comunica-zione a riguardo che avvisa le aziende della scadenza del marzo 2013 e chiede che gli siano comunicati gli interventi fatti I produttori che inviano all’im-presa distributrice (Enel nella maggior parte dei casi) la comunicazione di av-venuto adeguamento degli impianti entro il 32 ottobre 2012, hanno diritto a un premio la cui entità varia in fun-zione della data di entrata in esercizio dell’impianto.Consigliamo pertanto a tutte le aziende interessate di prendere contatto con il proprio installatore al fine di adempie-re all’obbligo di cui sopra.Coldiretti è a disposizione per le ulte-riori delucidazioni del caso.

ENERGIA e dispositiviper la sicurezza in rete: adeguarsi entro il 31 marzo

BONUS DEL 55%E CONTO ENERGIA

NON SONO MAI CUMULABILI

L'articolo 12, comma 2 del DM 5 luglio 2012 (V Conto energia) dispone genericamente che le tariffe incentivanti di cui al cita-

to decreto non sono applicabili nel caso in cui, per lo stesso impianto fotovoltai-co, siano state riconosciute o siano state richieste detrazioni fiscali (e dunque, la detrazione IRPEF/IRES del 55% per gli in-terventi di riqualificazione energetica co-me anche quella IRPEF del 36-50% per gli interventi volti al recupero edilizio).In questa sede si focalizzerà l’attenzione sul bonus fiscale per il risparmio energetico.Anzitutto, occorre evidenziare che, a ben vedere, il problema della cumulabilità tra la tariffa incentivante del Conto energia e le detrazioni IRPEF/IRES del 55% previ-ste per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti si profila raramente.Ad evitare le possibili interferenze concor-re la precisa delimitazione della tipologia degli interventi agevolati (es. installazione di pannelli solari per la produzione di ac-qua calda sanitaria, sostituzione dell’im-pianto di riscaldamento con installazione di caldaie a condensazione, ecc.). Nella maggior parte delle ipotesi, non residua spazio per ammettere che, all’in-terno dell’intervento agevolato, possa confluire anche l’installazione dei pannelli fotovoltaici.L’unica ipotesi in cui l’installazione dell’im-pianto fotovoltaico può trovare occasione nell’ambito di un intervento di riqualifica-zione energetica di un edificio attiene alla tipologia di intervento potenzialmente più ampia, giacché definita in termini meno stringenti quanto alla natura delle opere in cui deve sostanziarsi.In tal caso, opera il divieto di cumulo con

la tariffa incentivante del Conto energia: qualora l’intervento, considerato comples-sivamente, assicuri il conseguimento degli obiettivi prestazionali fissati dalla legge, la detrazione IRPEF/IRES del 55% compe-te soltanto in relazione alle spese diverse da quelle afferenti l’installazione dell’im-pianto fotovoltaico ammesso ai benefici del conto energia.Comunque, raramente si configura l’ipo-tesi di cumulo. In merito alle ragioni dell’esclusione delle spese sostenute per l’installazione degli impianti fotovoltaici dall’ambito di applicazione delle detrazio-ni IRPEF/IRES del 55%, con la risoluzione 20 maggio 2008 n. 207, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che le spese sostenute per l’installazione dei pannelli fotovoltaici (e, in generale, dell’impianto fotovoltaico) non rilevano ai fini della detrazione IR-PEF/IRES del 55%, in quanto tali spese:- da un lato, sono sostenute per la produ-zione di energia elettrica di fonte fotovol-taica (finalità del conto energia), e non per il contenimento dei consumi energetici per il riscaldamento invernale (finalità del-la detrazione del 55%);- dall’altro, beneficiano della tariffa in-centivante, che ha appunto la funzione di consentire il recupero nel tempo del ca-pitale investito nell’impianto fotovoltaico, con la conseguenza che la spesa relativa non rappresenta un onere effettivamente rimasto a carico del contribuente, e co-me tale non assume rilevanza ai fini del-la detrazione dalle imposte sui redditi.Va infine ricordato il divieto di cumulo tra la detrazione IRPEF/IRES del 55% ed il pre-mio aggiuntivo per gli impianti fotovoltaici abbinati ad un uso efficiente dell’energia.

ELENA SASSONE

L'Iride Agricoltura 2000 - Agosto 2012

Pubblicate le linee guida per gli

CAA - IL VINO E IL VIGNETO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE

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L'Iride Agricoltura 2000 - Ottobre 201224

CAA - IL VINO E IL VIGNETO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE

Flavescenzadorata

indicazioni pratichedi controllo e lotta

da NOVARA - CARLO TODESCHINO(Responsabile Servizio Vitivinicolo)

COME RICONOSCERE L'INSETTO VETTORENeanidi e ninfe di Scaphoideus titanus (insetto vettore della flavescenza do-rata) si riscontrano spesso sulla stessa foglia e possono essere confuse con for-me giovanili di Metcalfa pruinosa , Em-poasca vitis e Zygina rhamni (cicaline della vite).Rispetto a Scaphoideus titanus, che si differenzia dalle altre cicaline ampelo-faghe per la presenza di due tacche nere simmetriche poste sull’ultimo segmen-to addominale, Empoasca vitis e Zygi-

na rhamni presentano colori più tenui e dimensioni minori, mentre Metcalfa pruinosa è di colore bianco ed è rico-perta da secrezioni cerose.Un modo semplice, inoltre, per distin-guerlo in campo è il fatto che Scaphoi-deus titanus se toccato salta, a differenza di Empoasca vitis e Zygina rhamni, che si spostano camminando sulla superfi-cie fogliare.

IL MONITORAGGIOEsistono diverse modalità per verificare la presenza della cicalina in un vigneto.Per gli stadi giovanili, vista la loro parti-colare localizzazione è consigliabile un

monitoraggio mediante osservazionevisiva dei succhioni o delle foglie basali dei germogli lungo i cordoni permanen-ti delle viti (a partire dalla metà di mag-gio), anche se non si esclude l’utilizzo delle trappole gialle. Se è stata effettuata la spollonatura delle viti possonoessere controllate le poche foglioline rimaste sul tronco, in quanto Scaphoi-deus titanus tende a ritornare quanto prima sulla vite.Per un riscontro immediato circa la presenza degli adulti è possibile utiliz-zare uno scuotitore-raccoglitore o un ombrello entomologico che risulta più agevole nelle forme d’allevamento a pergola, mentre se si vogliono racco-gliere dati circa la dinamica di popola-zione, ovvero la eventuale dominuzione e /o aumento è consigliabile installa-re nel vigneto delle trappole cromotro-piche adesive gialle da sostituire ogni 10-15 giorni (5-6 trappole/ha) e da po-sizionare a 1-2 m di altezza.

LA LOTTADalle osservazioni di campo e dalle prove sperimentali effettuate nel corso

SCADENZIARIOVITIVINICOLO

• DENUNCIA DI PRODUZIONE VITIVINICOLA E CONTROLLO FASCICOLO VITIVINICOLOScadenza presentazione: 15/1/2013Contattare gli uffici Coldiretti per prende-re appuntamento al fine di concludere il lavoro preliminare entro il 30/11/12.

• DOMANDE DI CONTRIBUTO RISTRUTTURAZIONE VIGNETI CAMPAGNA 2012/2013Il bando si aprirà a breve con scaden-za prevista intorno al 15 gennaio 2013: le domande di contributo devono essere presentate con già le pratiche di estirpo e reimpianto autorizzate. I soci devono contattare gli uffici al più presto.

• OCM VINO 2013Contributo a fondo perduto del 40% su acquisti di macchine ed attrezzature per cantine, e/o costruzioni e ristrutturazio-ni cantine. L'apertura del bando è an-nunciata ad inizio 2013 e fine lavori/acquisti al 31 agosto 2013. Per ogni ac-quisto/opera necessitano tre preventivi di ditte diverse. Tutti gli interessati devo-no contattare gli uffici al più presto per valutre gli acquisti/opere ammissibili e non al finanziamento e la modalità di re-alizzazione degli interventi.

▶ VITE COLPITA DA FLAVESCENZA DORATA NEL MEDIO NOVARESE (OTTOBRE 2012)

CAA - IL VINO E IL VIGNETO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE

L'Iride Agricoltura 2000 - Ottobre 2012 25

degli anni è emerso che Scaphoideus titanus è molto sensibile ai trattamen-ti insetticidi e quindi una corretta stra-tegia di lotta in base a tempi e principi attivi corretti può dare ottimi risultati. Infatti come già ricordato più volte la trasmissione della Flavescenza Dorata avviene soltanto attraverso la presenza dell’insetto nel vigneto.Per quanto riguarda gli esteri fosfori-ci è stato evidenziato che bastano due trattamenti nell’arco di una sola estate per portare le popolazioni a livelli mol-to bassi indipendentemente dalla for-mulazione e va scelto correttamente il periodo delle schiuse.Per la lentezza di azione, gli insetticidi chitino-inibitori non sono consigliabi-li da soli nelle strategie di controllo nei primi anni di forte espansione della fla-vescenza dorata dove è necessario l’ab-battimento veloce del vettore su una superficie estesa.Recenti osservazioni in campo hanno evidenziato che alcuni vigneti trattati nel corso degli anni solamente con in-setticidi inibitori della sintesi della chi-tina impiegando bassi volumi di acqua presentano popolazioni di Scaphoideus titanus di circa 0,5-2 forme mobili/suc-chione e quindi un dato non idoneo alla corretta lotta all’insetto.Tali principi attivi possono essere im-piegati alcuni anni prima dell’arrivo della flavescenza dorata, in modo da ridurre le popolazioni del cicadellide ed effettuare meno interventi con or-gano fosforati durante la fase epidemi-ca, oppure dopo tale periodo in modo da alternarli con altri principi attivi che hanno modalità di azione diverse on-de evitare la possibile comparsa di re-sistenze o la pullulazione di altri fitofagi minori.Gli insetticidi piretroidi sono dotati di un forte potere abbattente ma spesso anche una sola applicazione ha conse-guenze estremamente negative sull’aca-rofauna utile.Per quanto riguarda i vigneti a condu-zione biologica possiamo rassicurare circa l’efficacia dei trattamenti con pire-tro naturale + piperonil butossido a pat-to che vengano rispettate alcune norme importanti, quali i trattamenti nelle ore serali con elevati volumi d’acqua. Teniamo qui conto che il piretro + pipe-ronil butossido non va impiegato se so-no un operatore biologico che intende esportare vino verso i paesi area USA, devono essere utilizzati prodotti solo a base di piretro naturale, però meno per-sistenti.

NOVARA - Proseguiamo l'approfondimen-to a puntate relativo ai requisiti generali per le cantine, per la loro costruzione e ristrutturazione, in riferimento al successi-vo ottenimento, ai sensi della vigente nor-mativa, dell'approvazione della Scia di inizio/variazione attività di produzione, stoccaggio, imbottigliamento vini. LOCALI / AREE – REQUISITI SPECIFICI I reparti della cantina non vanno intesi necessariamente come entità separate fi-sicamente da muri, ma anche come zone dove vengono svolte operazioni particola-ri, ognuna con proprie esigenze.Le seguenti indicazioni tengono conto dei necessari requisiti igienico-sanitari e dei possibili interventi protezionistici di natu-ra strutturale ed impiantistica.  Locali/ aree conferimento, pigiatura - diraspaturaIl locale per il conferimento rappresenta il punto di incontro tra la vigna e la cantina, come tale potrà anche risolversi con sem-plici tettoie ed agevoli collegamenti con il reparto vinificazione.È consigliabile che le operazioni di pigia-tura/pressatura siano effettuate all’interno dei locali o perlomeno in zone coperte in modo adeguato, come ad esempio tettoie di prolungamento di locali cantina, ecc e comunque devono essere previsti requisiti minimi:• pavimento con superficie liscia, facil-mente lavabile e disinfettabile, antiscivolo.• pareti lisce, facilmente lavabili e disin-fettabili per almeno 2 mt. da terra (es: piastrelle, smalto oppure verniciatura con smalti a base di resine epossidiche o altri accorgimenti similari ritenuti idonei (lami-nati, plexiglass, etc).• porte con superfici lisce facilmente lava-bili e disinfettabili.È comunque consen-tita, come sopra già accennato, la pigia-tura/pressatura nel-le pertinenze esterne dell’attività; in que-sto caso l’area deve essere collocata ad adeguata distanza da strade, spazi etc. che potrebbero costi-tuire fonti di contami-nazioni del prodotto lavorato e deve pre-sentare le seguenti caratteristiche :• presenza di una

copertura a protezione dell’area.• pavimento in materiale impermeabile e lavabile inclinato verso un tombino a sifo-ne dotato di griglia a maglie fini.

DOTAZIONILe attrezzature destinate a venire a con-tatto con gli alimenti dovranno essere in possesso della dichiarazione di con-formità prevista dal Regolamento (CE) 1935/2004 e s.m.i. "Conformità tecnica e di sicurezza". SPECIFICHE DI SICUREZZAI veicoli che conferiscono l’uva transitano nei piazzali esterni dello stabilimento pro-duttivo con il seguente percorso: dal can-cello di ingresso sino al punto eventuale di pesata, poi allo scarico dell’uva nella tramoggia, quindi ancora alla pesata (per stabilire il peso netto) infine al cancello di uscita che spesso è lo stesso di ingresso. In periodo di vendemmia l’intensità dei transiti nel piazzale può essere alta ed i rischi di collisione e di investimenti cresco-no. Occorre predisporre segnaletica oriz-zontale e verticale, percorsi separati per automezzi e pedoni ed eventualmente per-corsi a senso unico per gli automezzi.

Se la diraspatrice si trova sotto il piano del pavimento al di sotto della tramoggia per potervi accedere sono presenti rischi di caduta. Occorre installare parapetto normale con fascia di parapiedi tutto in-torno all’apertura verso il vuoto. L’accesso alla scala per scendere nella zona inferio-re può essere protetta con un cancellino. La stessa scala deve essere stabilmente fissata, realizzata in materiale antiscivolo (ad esempio grigliato metallico), dotata di corrimano e di fascia fermapiedi.

CARLO TODESCHINO(segue sul prossimo numero)

CANTINE E PRINCIPALI REQUISITI GENERALI PER L'OPERATIVITÀ

▶ UVE IN VIGNETO

▶ GRAPPOLI PRONTI PER LA VENDEMMIA 2012

da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI(Referente Campagna Amica) L'

apicoltura cresce e mantiene la propria strategicità nella pro-vince di Novara e Vco, dove sono diverse le imprese agricole dedi-

te a tale attività: in particolare, il Novarese si posiziona tra i primi posti in Piemonte, con 207 apicoltori presenti in provincia, consi-derando anche gli hobbisti, per un totale di circa 22 mila arnie. Nel Vco, invece, gli api-coltori sono 351, per un totale di 5.500 arnie.Nelle due province si riescono a produrre molti mieli monoflorali.Alcuni possono essere raccolti tutti gli an-ni con produzioni variabili per quantità ma con caratteristiche costanti per qualità organolettiche, altri, invece, risultano più saltuari e variabili o ancora possono essere prodotti solo in aerali molto ristretti e infine solo se si verificano particolari condizioni climatiche. Vediamo, quindi di individuare tutti i potenziali raccolti.Tra i mieli monofloreali principali vi sono quelli di Acacia, di Castagno, di Tiglio, cui si aggiunge, particolarmente in Ossola, quello

da NOVARA - ELENA SASSONE(Responsabile Fiscale Impresa Verde Novara Vco

Scadenza Imu, in arrivola proroga al 30 novembre

LEGISLATIVOSISTEMA SERVIZI COLDIRETTI

Nello schema di decreto recan-te “Disposizioni in materia di finanza e di funzionamento degli enti locali”, che è stato

discusso e approvato dal consiglio dei ministri, sono previste disposizioni per rafforzare il sistema di controllo interno degli enti locali, oltre a quello esterno operato da società di revisione e Corte dei Conti.Tra le altre novità, è prevista l’intro-duzione, per gli enti locali con più di 5mila abitanti, di un controllo stra-tegico per la verifica dello stato di at-tuazione dei programmi e di controlli che lo stesso ente dovrà definire per monitorare l’attività delle sue società partecipate.In materia di verifica degli equilibri di bilancio degli enti locali, inoltre, il provvedimento in oggetto dispone il

differimento al 30 novembre 2012 del termine, di cui all’art. 193 comma 2 del DLgs. n. 267/2000, entro cui l’organo consiliare deve provvedere con delibera ad effettuare la ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi, per la ve-rifica della salvaguardia degli equilibri di bilancio. Tale termine si andrebbe così ad allineare a quello previsto per la deliberazione del bilancio di previsione per l’anno 2012 da parte degli enti locali disposto dal DM 2 agosto 2012, che ri-mane fermo al 31 ottobre 2012.Tra le principali novità, inoltre, si evi-denziano la proroga della dichiarazio-ne IMU per il 2012 e la fissazione del termine entro cui le popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interes-sato il territorio delle Province di Bolo-gna, Modena, Ferrara, Mantova, Reg-gio Emilia e Rovigo, il 20 e il 29 maggio

L'Iride Agricoltura 2000 - Ottobre 201226

2012, dovranno eseguire i versamenti che erano stati sospesi.Con riferimento a quest’ultimo aspet-to, infatti, è fissato al 16 dicembre 2012 il termine entro il quale i contribuenti dovranno versare (senza applicazione di sanzioni e interessi) i tributi, i con-tributi previdenziali e assistenziali, nonché i premi Inail, sospesi dai de-creti ministeriali del 1° giugno 2012 e del 24 agosto 2012. Entro la stessa data, dovranno essere versate le rite-nute sui redditi di lavoro dipendente e assimilati, nonché sui redditi di lavoro autonomo, e le relative addizionali, da parte dei sostituti d’imposta che non vi hanno adempiuto.In relazione all’Imu, viene prorogato:- al 31 ottobre 2012 il termine entro cui i Comuni possono approvare o modificare, sulla base dei dati aggior-nati, il regolamento e la deliberazione relativa alle aliquote e alla detrazione del tributo (art. 13 comma 12-bis del DL n. 201/2011);- al 30 novembre 2012 il termine per la presentazione della dichiarazione IMU 2012 per gli immobili per i qua-li l’obbligo dichiarativo è sorto dal 1° gennaio 2012 (art. 13 comma 12-ter del DL n. 201/2011).Come noto, il modello della dichiarazio-ne IMU, unitamente alle relative istru-zioni, non è ancora stato approvato .Si noti che la proroga al 31 ottobre della delibera con la quale i Comuni potranno modificare le varie aliquote della nuova imposta municipale pro-pria si allinea ora con il termine di pre-sentazione del bilancio di previsione per l’anno 2012 degli enti locali.Infine, per evitare effetti migratori di flotte di veicoli, è stabilito che le for-malità di trascrizione, iscrizione e an-notazione dei veicoli richieste dal PRA possano essere eseguite su tutto il ter-ritorio nazionale. Il gettito derivante dall’imposta provin-ciale di trascrizione (IPT) sarà destina-to alla Provincia dove ha sede legale o la residenza il soggetto passivo (avente causa o intestatario del veicolo).

DECRETO LAVORO - La legge 28 giugno 2012, n. 92, recante “Disposizioni in mate-ria di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita” riduce dal 15 al 5% l'abbattimento forfetario ai fini della determinazione del reddito imponibile dei soggetti Irpef per i canoni di locazione degli immobili non posseduti nell'esercizio di impresa commerciale. Quindi dalla dichiarazione dei redditi dell’anno prossimo il reddito impo-nibile relativo ai canoni d’affitto di abitazioni passa dall’85% al 95%.

LEGGE DI STABILITÀ 2013 - Il 10 ottobre il Governo ha approvato il disegno di legge contenente le “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”, ovvero la cosiddetta legge di stabilità. Le disposizioni del Governo indicano, a partire dal 2013, una riduzione di un punto percentuale delle aliquote Irpef relative ai primi due scaglioni di reddito, compensata però da un taglio di deduzioni e detrazioni (quest’ultimo dovrebbe entrare in vigore già relativamente ai redditi 2012, ovvero già nella prossima dichiarazione dei redditi).Dal 1 luglio 2013 si prevede anche un aumento dell’Iva, la cui aliquota ordinaria dovreb-be passare dal 21% al 22%, mentre l’attuale aliquota del 10% si attesterà all’11%. Inoltre il disegno di legge in oggetto introduce, dall’anno di imposta 2012, un aumento della rivalutazione dei redditi agrari e dominicali dei terreni portando il moltiplicatore a 105 relativamente a terreni posseduti o condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola e a 115 per tutti gli altri (fino al 2011 al reddito dominicale si applicava un moltiplicatore pari a 80, mentre il reddito agrario veniva moltiplicato per 70).Si ribadisce comunque che tutte le norme contenute nel disegno di “legge di stabilità” potrebbero essere oggetto di modifiche in sede di approvazione da parte del Parla-mento.

ULTIME NOVITÀ FISCALI

L'Iride Agricoltura 2000 - Ottobre 2012 27

PER LE SOCIETÀ AGRICOLE POSSIBILE CALCOLO DEL REDDITO

SOLAMENTE CON REGOLE ORDINARIE

L'articolo 12 del Ddl. di stabilità per il 2013, (approvato dal Consiglio dei Ministri del 9 ottobre scorso), con-tiene disposizioni che interessano il

settore agricolo.In particolare, verrebbe eliminata la possibi-lità per le società agricole (srl, sas, snc e co-operative) di optare per il regime in base al quale le attività agricole (ivi comprese quel-le connesse) generano reddito imponibile. L’abrogazione si applica a partire dall’anno 2012. Le agevolazioni agricole si continue-ranno dunque ad applicare per le società semplici e ditte individuali.È utile guardare bene le norme abrogate:-L’art. 1, comma 1093 della L. n. 296/2006

ha introdotto un regime opzionale di determina-zione del reddito imponibile in favore di società di persone commerciali (snc, sas), srl e società cooperative, che rivestano la qualifica di socie-tà agricole ai sensi dell’art. 2 del DLgs. 29 mar-zo 2004 n. 99. Si tratta delle società che hanno quale oggetto sociale l’esercizio esclusivo delle attività di cui all’art. 2135 c.c. e che contengo-no, nella propria ragione o denominazione so-ciale, l’indicazione di “società agricola”.

ABROGATI I REGIMI OPZIONALIPER LE SOCIETÀ AGRICOLEAi sensi dell’art. 1 comma 1094 della L. n. 296/2006, invece, le società di persone (snc, sas) e le società a responsabilità limitata (srl) che

sono costituite (in qualità di soci) da imprendi-tori agricoli e che esercitano esclusivamente attività dirette alla manipolazione, conserva-zione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione di prodotti agricoli ceduti dai soci, potevano optare per l’applicazio-ne di un regime fiscale di favore, in base al quale sono considerate imprese agricole (e non imprese commerciali) e determinano il reddito applicando all’ammontare dei rica-vi un coefficiente di redditività pari al 25%. Se l’opzione non veniva esercitata, oc-correva determinare il reddito in base al-le regole ordinarie vigenti in materia di determinazione del reddito d’impresa.

ELENA SASSONE

L’agevolazione per la piccola proprietà contadina sembra potersi applicare limitatamente

al corrispettivo del fondo agricolo ceduto

L’atto di cessione d’azienda, in quan-to atto “avente per oggetto beni per i quali sono previste aliquote diverse”, a norma dell’art. 23, comma 1 del

DPR 131/86, è soggetto alle varie aliquote previste per la cessione dei singoli beni azien-dali, purché per ciascuno di essi siano sta-ti indicati distintamente in atto i corrispettivi. Invece, ove non siano stati indicati in atto i cor-rispettivi previsti per i singoli beni, l’atto è inte-gralmente tassato con l’aliquota dell’imposta di registro più elevata prevista per i beni aziendali.Ad esempio, ove l’azienda comprenda beni mobili ed immobili abitativi, si applica l’imposta di registro:- del 7% (prevista per gli immobili abitativi) su tutto il corrispettivo, nel caso in cui non siano in-dicati separatamente i corrispettivi riconducibili alle varie componenti;- in caso di separata indicazione dei corrispettivi per le singole componenti aziendali, del 3% sul corrispettivo previsto per i beni mobili (ex art. 2 della tariffa, parte I, allegata al DPR 131/86) e del 7% sugli immobili abitativi (ex art. 1, secon-do periodo, dell’art. 1 della Tariffa, parte I, alle-gata al DPR 131/86).Ci si può domandare se tale disciplina norma-tiva consenta, in caso di separata indicazione dei corrispettivi, di applicare anche le eventuali aliquote agevolate previste da specifiche norme agevolative.Ad esempio, ci si può chiedere se, in presenza

di un atto di cessione d’azienda agricola com-prendente fondi agricoli, a favore di un impren-ditore agricolo professionale, sia possibile, in presenza delle condizioni di applicazione del-le agevolazioni per la piccola proprietà con-tadina, applicare l’imposta di registro fissa al corrispettivo previsto per la cessione dei fondi agricoli.Sia la “vecchia” che la “nuova” agevolazio-ne consentono di applicare all’atto le imposte di registro ed ipotecaria in misura fissa (mentre l’imposta catastale resta dovuta nella misura or-dinaria dell’1%).Limitando inizialmente il nostro esame alla previ-gente disciplina, si rileva che, tra gli “atti posti in essere per la formazione o per l’arrotondamen-to della piccola proprietà contadina”, che l’art. 1 della L. 604/54 indicava come agevolabili, non era ricompresa la cessione d’azienda.D’altro canto, la formulazione oggi recata dall’art. 2, comma 4-bis del DL 194/2009 fa riferimento agli “atti di trasferimento a titolo one-roso di terreni e relative pertinenze, qualificati agricoli in base a strumenti urbanistici vigenti”. L’elemento testuale, però, non pare sufficiente ad escludere l’applicazione del regime agevolativo al trasferimento immobiliare operato nell’ambito della cessione d’azienda.

LA CESSIONE D'AZIENDA NON PERDE L'UNICITÀInfatti, a ben vedere, non è la norma agevolati-

va che consente l’applicazione della tassazione agevolata, quanto piuttosto la disciplina genera-le prevista dall’art. 23 del DPR 131/86 per la cessione d’azienda. Tale norma, infatti (seppur implicitamente), consente di applicare ai singoli beni aziendali il trattamento impositivo previsto.In breve, sebbene la cessione d’azienda confi-guri civilisticamente un atto autonomo, diverso dalla cessione dei singoli beni aziendali, è an-che vero che il legislatore, all’art. 23 del DPR 131/86, ci dice che dal punto di vista impositivo la cessione d’azienda può essere trattata come la cessione dei singoli beni aziendali separata-mente considerati. Pertanto, non si vede ragione per escludere l’applicazione, al terreno agrico-lo ceduto nell’ambito della cessione d’azienda, del trattamento che sarebbe applicabile in caso di trasferimento autonomo. È proprio l’art. 23 ci-tato, infatti, che consente di fare riferimento al trattamento impositivo previsto per i singoli beni trasferiti, senza che ciò comporti la perdita dell’u-nicità civilistica dell’atto di cessione aziendale. Questa impostazione pare condivisa dall’Uffi-cio Studi del Consiglio nazionale del Notariato, che, interrogato sulla questione dell’applicabilità delle agevolazioni per la PPC in caso di cessio-ne d’azienda comprensiva di terreni/fabbricati rurali, nel quesito 40/2009/T, afferma che “può ragionevolmente ritenersi che, ricorrendone i re-quisiti, in relazione al trasferimento del terreno sarà possibile beneficiare delle agevolazioni previste per la piccola proprietà contadina”.

NOTIZIE EPACA

I DATI INPS

Quasi un vouchersu tre è utilizzato

in agricoltura da NOVARA - PAOLO FAVINI

(Responsabile provinciale Epaca Novara)

Quasi un voucher per il lavo-ro occasionale su tre è stato utilizzato per attività agricole dove ha favorito l’occupazio-

ne dipendente che è cresciuta in media dello 0,9 per cento nello scorso anno. E’ quanto afferma la Coldiretti in rife-rimento ai dati dell'Osservatorio Inps secondo il quale sono stati venduti ol-tre 15,3 milioni di buoni lavoro nel 2011 (10 euro comprensivi del pagamento dei contributi all'Inps e all'Inail e il paga-mento per la gestione del servizio) con un aumento del 58 per cento rispetto ai 9,7 milioni del 2010. Lo strumento dei voucher Si è dimostrato valido nel fa-vorire l’occupazione e l’emersione del sommerso e per questo ci auguriamo che le modifiche normative introdotte non ostacolino questa opportunità.

L'Iride Agricoltura 2000 - Ottobre 201228

PRESENZA CAPILLARE IN PROVINCIA

Epaca: sempre più numerosele convenzioni

da NOVARA - PAOLO FAVINI(Responsabile provinciale Epaca Novara)

Sono ormai molte le convenzioni attivate sul territorio da Epaca relativamente ai propri servizi di patronato: una presenza sempre

più capillare sul territorio che consente un dialogo costante con gli utenti.Del resto, l'apertura ad una più ampia platea di cittadini deve essere uno dei punti salienti dello sviluppo organiz-zativo di ciascun ufficio: lo strumen-to operativo della convenzione, sia nei confronti di soggetti pubblici che priva-ti, rappresenta la chiave di volta per un

patronato, come il nostro, ben radicato sul territorio. Le pratiche offerte gratuitamente ai cittadini riguardano prestazioni di ca-rattere previdenziale, assistenziale, pre-stazioni di tutela infortunistica (a titolo esemplificativo: pratiche pensionisti-che, verifica posizioni contributive, contributi lavoratori parasubordina-ti, riscatti e ricongiunzioni di contribu-ti, contributi volontari, riconoscimento infortuni sul lavoro, valutazione di po-stumi invalidanti, tutela medico-legale, indenità di disoccupazione, prestazioni ad invalidi civili, assegno al nucleo fa-milare, indennità di maternità, e molto altro ancora).Di seguito, ecco le convenzioni attivate da Epaca per la fornitura dei propri ser-vizi di patronato agli utenti e ai cittadini in genere: dott. Camera (Novara); dott. Casulini (Vicolungo); dott. Lazzarini (Marano Ticino); Parrocchia Madonna Pellegrina (Novara); dott. Bruno Ferra-rio (Novara); Confesercenti (Novara); dott Brunella Palmieri (Novara); dott.ssa Manuela Ferrari (Novara); Associa-zione Anvolt (Novara); studio Mora di Barbara Mora (Borgomanero); farmacia Mantegazza (Caltignaga); Assicurazio-ni Generali (Novara); studio Francesca Brusorio (Oleggio); studio Equity srl (Momo); Rag. Carassotti Davide (Came-ri); Onoranze Funebri Filo (Novara); Rrc (Arona); Circolo Fenapi Interculturale (Borgomanero);

50 ANNIDI MATRIMONIO: AUGURI!

La federazione interprovinciale di Col-diretti porge i migliori auguri e felici-tazioni a Crola Natale e Bernardocchi Natalina, di Oleggio, per i loro cin-quant'anni di matrimonio e di "agri-coltura" vissuti insieme.

L'INPS STA INVIANDO LE COMUNICAZIONIDI INDEBITO SULLE QUATTORDICESIME

La Direzione Centrale INPS sta inviando in questi giorni a numerosi pensionati una lette-ra con la richiesta di restituzione della quattordicesima riferita all’anno 2009 per quei soggetti che avevano redditi personali superiori ai limiti stabiliti dalla legge.Nel 2009, infatti, l’Istituto liquidò le somme di quattordicesima in forma automatica a

tutti quei pensionati che, teoricamente, avrebbero potuto avere diritto all’importo sulla base dei redditi conosciuti dall’INPS, ma invitò i benefi ciari a comunicare i propri effettivi redditi qualora questi non consentissero il pagamento della somma.A seguito del controllo incrociato con l’Agenzia delle Entrate, l’Inps ha provveduto ad annul-lare gli importi pagati nei confronti di coloro che non potevano percepirli ed a richiederne la restituzione.Invitiamo tutti coloro che dovessero ricevere la comunicazione Inps a verifi care presso i nostri uffi ci se avessero a tempo debito provveduto alla comunicazione dei propri redditi all’Istituto: in tal caso, infatti, non è dovuta la restituzione della somma in quanto la richiesta è perve-nuta in ritardo rispetto a quanto stabilito dalle vigenti normative in tema di recupero degli indebiti.

CULLA:È NATA LUCIA

Lo scorso 26 settembre, la nostra as-sociata Rossi Michela, di Massino Vi-sconti ha dato alla luce la piccola Lucia: a mamma Michela, a papà Ser-gio Comazzi ed al piccolo Pietro gli auguri della Coldiretti.

Secondo l'osservatorioInps sono stati vendutioltre 15,3 milionidi buoni lavoro nel 2011con un aumento del 58%rispetto ai 9,7 milionidell'anno 2010

L'Iride Agricoltura 2000 - Ottobre 2012 29

Il messaggio per la 62ª Giornata nazionale del Ringraziamento (11 novembre 2012)

«Confida nel Signore e fa’ il bene: abiterai la terra» (Sal 37,3). Questo bel versetto descrive efficacemente il

cuore di tutti noi nella tradizionale Giornata del Ringraziamento rurale, che celebriamo agli inizi dell’Anno della Fede, tempo di gra-zia e di benedizione, indetto da Benedetto XVI. Le parole del salmo sono l’espressione di uno stile di vita radicato nella fede, con il quale desideriamo ringraziare il Signore per ogni dono che compie nelle nostre cam-pagne e per il lavoro dei nostri agricoltori».

Inizia così il messaggio della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace inviato in occasione della 62a Giornata nazionale del Ringra-ziamento della Coldiretti, in programma l'11 novembreUna festa - cita ancora il messaggio - che è "occasione attesa per benedire il Signore per i frutti della terra, diciamo il nostro gra-zie a tutti coloro che operano tra i campi e i filari, che credono nel futuro investendo, anche con grande rischio, i loro sacrifici per il bene della famiglia e della società tutta.

Non ci stancheremo mai di far sentire come importante questa Giornata del Ringraziamen-to, memori dell’esortazione di papa Benedetto XVI a «fare spazio al principio di gratuità co-me espressione di fraternità» (Caritas in verita-te, n. 34)".

La valenza educativa propria della Giornata del Ringraziamento ha una ricaduta importan-te nell’attuale società, in cui l’appiattimento sul presente rischia di cancellare la memoria per i doni ricevuti. Scrive ancora il messaggio: "Pensiamo in par-ticolare ai giovani, che in tanti stanno risco-prendo il lavoro agricolo: nel ritorno alla terra possono aprirsi nuove prospettive per loro e in-sieme un modo nuovo di costruire il futuro di tutti noi".Il messaggio riprende anche la nota pastora-le “Frutto della terra e del lavoro dell’uomo”. Mondo rurale che cambia e Chiesa in Italia, del 19 marzo 2005, la quale "indicava alcune modalità concrete (cfr. n. 24) che intendiamo riproporre: diffondere una azione educativa e culturale che valorizzi la dignità di chi sceglie di rimanere a lavorare in campagna; garanti-re ai piccoli comuni le condizioni necessarie per una dignitosa qualità della vita, con servi-zi adeguati e opportunità di scambio; favorire

nuove politiche per l’accesso dei giovani al mercato fondiario e degli affitti, strumenti fi-scali adeguati, incentivi per mettere a dispo-sizione le terre, sostegno nella fase iniziale dell’attività aziendale, azionariato popolare diffuso; rendere facile l’accesso al credito agevolato per i giovani agricoltori".

La Giornata nazionale del Ringraziamento, giunta quest'anno alla 62a edizione, si ten-ne per a prima volta in Italia nel 1951, for-temente voluta da Coldiretti.A livello nazionale, si tiene la seconda do-menica di novembre, mentre sui territori agricoli delle province italiane si celebra nel periodo da San Martino (11 novembre) a Sant'Antonio Abate (17 gennaio), feste che segnano momenti importanti del calendario rurale.Nel 1973, anno di pubblicazione del docu-mento pastorale "La Chiesa e il mondo rura-le italiano", la Giornata del Ringraziamento assunta dai vescovi come occaione di rifl es-sione ed evangelizzazione della Chiesa oca-le: nel 2005 la Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia la pace ha pubblicato la nota "Frutto della ter-ra e del lavoro dell'uomo. Mondo rurale che cambia e Chiesa in Italia".

NOVARA - Con la crisi è boom di assunzioni in agricoltura che è il settore che fa registrare il più elevato aumento nel numero di lavoratori dipendenti con un incremento record del 10,1%, in netta controtendenza con l’andamento generale.È quanto emerso da una analisi della Coldiretti relativa al se-condo trimestre del 2012 .In agricoltura il lavoro c’è sia per chi vuole seriamente intra-prendere con iniziative innovative, come dimostra l’aumento del 4,2% nel numero di imprese individuali condotte da under 30 nel secondo trimestre dell’anno, sia anche per chi chiede possibilità di occupazione.Non si tratta di un fatto marginale, ma di una opportunità, per molti disoccupati, immigrati, donne e giovani, che è in grado di garantire valore economico, ambientale e di sicurezza ali-mentare all’intera società.Ad aumentare in campagna sono sia il numero di lavoratori dipendenti (+10,1%) che, in misura più contenuta, quelli indi-pendenti (+2,9%). Il trend positivo dell’agricoltura è particolarmente importante perché è il risultato di una crescita record del 13,7% al nord. Si stima peraltro che abbia meno di 40 anni un lavoratore di-pendente su quattro assunti in agricoltura, dove si registra an-che una forte presenza di lavoratori giovani ed immigrati che hanno abbondantemente superato quota centomila.

CRESCE IL LAVOROIN AGRICOLTURA:

BOOM DI ASSUNZIONI

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 201130

il Corsivo Agroalimentare

di JACOPO FONTANETO(Responsabile Comunicazione)

SPARISCONO LE CASTAGNE:bisogna agire per salvare una storia che ci appartiene

L'Iride Agricoltura 2000 - Ottobre 201230

C'era una volta la castagna. Suona amaro, ma è proprio così dopo che nei nostri bo-schi se ne vedono sempre

meno, complici il clima secco e il flagel-lo del cinipide.Sulle decine di migliaia di ettari di casta-gneti fra le Alpi e il Po si sono registrate perdite anche del 70% sulla produzione media delle singole varietà.La lunga estate calda ha dunque lascia-to il segno: ricci piccoli e verdi, castagne

che faticano a maturare e l’assedio della vespa cinese. Anche la raccolta è iniziata in ritardo, a ottobre, mentre di solito par-te nella prima della metà di settembre.Intanto continua la lotta al cosiddetto “alien del castagno”. Si tratta di un insetto, chiamato Cinipide galligeno, arrivato dall’oriente e scoper-to per la prima volta nel 2006: è diven-tato endemico fra il 2010 e il 2011, e si sistema nelle piante con delle specie di sacche piene di uova da cui nascono i nuovi esemplari. Nel nord Italia stanno provando ad elimi-narlo con un altro imenottero, il Torimi-de, anche lui orientale, che ne mangia le uova e si autoestingue quando non ci so-no più gli insetti di cui si nutre.Le prime introduzioni stanno dando gli effetti sperati, ma ci vorrà qualche anno prima che faccia effetto su tutto il territo-rio: intanto sui castagneti ha pesato mol-to il clima secco di questa estate: ci sono diversi boschi con frutti piccoli e secchi. Nel frattempo le castagne stanno arrivan-do alla vendita al dettaglio con prezzi fra gli 8 e i 10 euro al chilo, mentre agli agri-coltori vengono pagate fra i 4 e i 5 euro a seconda della varietà e della misura. Per una buona scelta , meglio compra-re direttamente dal produttore e valutare il frutto non solo in base alla grandezza, ma anche per la consistenza: se è turgi-do vuol dire che è stato raccolto da po-co tempo.La castagna, in ogni caso, ha sempre ri-vestito una primaria importanza per la nostra economia montana, in particola-re nel passato: particolarmente diffusi in

Piemonte sono i marroni, sempre ricertca-tissimi sul mercato e con una pezzatura medio grossa, pari a una "forbice" di 55/70 frutti per chilogrammo.Quella della castanicoltura è una pratica agricola di origini molto antiche, che per molti secoli ha distinto l’economia di inte-re aree, concentrate soprattutto nel territo-rio dell’alto novarese e del Vco.L’introduzione degli alberi di castagno eb-be un notevole incremento nel periodo medievale, così come in altre aree dell’al-lora Ducato di Milano. Oltre alle castagne, questi alberi furono preziosi per un’economia locale “allarga-ta” a più settori. Oltre a segnare il paesag-gio boschivo, diedero infatti impulso ad attività diverse come il commercio del le-gno, la realizzazione di edifici o la nascita di tradizioni agroalimentari ed enogasto-nomiche tramandate fino ai giorni nostri.L’albero del castagno, molto diffuso nel-le due province, appartiene come faggi e querce alla famiglia delle fagacee ed è una pianta monoica (fiori maschili e fem-minili sono separati ma entrambe ospitati dalla stessa pianta, che fiorisce nel mese di giugno).Tradizionalmente, la sua coltivazione av-viene con l’impianto di esemplari a di-stanza uno dall’altro, spesso sui cosiddetti “prati magri” o nel bosco di coltura.A livello agroalimentare, le castagne han-no tradizioni di consumo molto antiche: tradizionale è la minestra di cereali (suc-cessivamente, riso), latte e castagne, pos-sono in ogni caso essere arrostite, lessate, utilizzate per produrre farina o come base di diversi dolci.

L’Iride Agricoltura 2000Mensile di politica, ambiente, agricoltura

di Novara, della Valsesia e del Verbano Cusio Ossola

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