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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 13 settembre 2016

Pagina I

PIANO ITALIA 4.0

Italia 4.0: piano da 7 miliardi per rilanciare gli investimentiSole 24 Ore 13/09/16 P. 1-10 Marzio Bartoloni,Carmine Fotina

1

LAVORO AUTONOMO

Lavoro autonomo, il Ddl con le tutele fa rotta sull'aulaSole 24 Ore 13/09/16 P. 41 Giorgio Costa 4

RISCHIO SISMICO

Finanziamo la ricostruzione utilizzando i «catbond»Corriere Della Sera 13/09/16 P. 31 Ermanno Sgaravato 5

ASCENSORI

Niente tassa sugli ascensoriItalia Oggi 13/09/16 P. 32 Francesco Cerisano 6

NORMA UNI 11367:2010

Per le regole sul rumore rischio di una retromarciaSole 24 Ore 13/09/16 P. 43 Massimo Garai 7

AVVOCATI

Avvocati, elenchi e albi solo onlineItalia Oggi 13/09/16 P. 27 Gabriele Ventura 9

PARTITE IVA

Il boom (controcorrente) delle partite Iva nella sanitàCorriere Della Sera 13/09/16 P. 33 Rita Querzé 10

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La strategia 2017-2020 del governo: risorse per incentivi fiscali e banda ultralarga

Itáía 4.0: no da 7 mwardílanciare 0 investíme--

Effetto leva di 10 miliardi per l'industria, 7 per la ricercaIl piano "Italia 4.o" del governopunta a mobilitare io miliardi diinvestimenti industriali aggiunti-vie7miliardi inpiùperlaricercaesviluppo. Una bozza del piano,ancoraaggiornabile,parladicirca7miliardi di risorse pubbliche ag-giuntive trai12oi7 e il 2020, conef-fetti di copertura sulle finanzepubbliche spalmati in otto anni.

Bartoloni e Fotina

Piano Italia 4.0 Pagina 1

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Voucher per utenti e sgravi per operatoriper coprire le imprese nelle «aree grigie»

I tre Politecnici, Bologna e SantAnna di Pisasaranno i poli di riferimento per le aziende

Piano Italia 4.0, effetto leva da 10 '5 'ardiInvestimenti industriali aggiuntivi 2017-2020 - Altri 7 dal bonus ricerca - Impegno pubblico da 7 miliardi in otto anni

Marzio BartoloniCarmine Fotina

ROMA

Un piano che dovrà mobili-tare io miliardi di investimentiindustriali aggiuntivi e7 miliardiin più per la ricerca e sviluppo:"Italia 4.0", il progetto che saràpresentato dal premier MatteoRenzi e i ministri Carlo Calendae Pier Carlo Padoan probabil-mente il 21 settembre, è pronto esi presenta come una cura fattadi incentivi fiscali, sostegno alventure capital, diffusione dellabanda ultralarga, formazionedalle scuole all'università, centridi ricerca d'eccellenza.

Una bozza del piano, che po-trebbe ancora essere oggetto dimodifiche,parladicirca7miliardidi risorsepubblicheaggiuntive trail 2017eil 2020, con effetti di coper-tura sulle finanze pubbliche spal-mati in otto anni. A queste si som-mano 7,5 miliardi già stanziati (so-prattutto con il piano banda ultra-larga). Un "progetto crescita" cheva anche oltre il manifatturiero insenso stretto e che l'Italia metteràal centro del G7 del 2017 anche perimpostare alleanze con altri Paesi.Nelle stime governative, l'inter-vento pubblico avrà un effetto le-vadi4,5volte e dovrebbe determi-nare un aumento degli investi-

menti privati con focus industria-le da 8o a 90 miliardi all'anno e unincremento medio annuo dellaspesaprivatainricercaesviluppo-innovazione di 7 miliardi, per pas-sare da 13 a 20 mili ardi. Al 2020 ilioo% delle aziende dovrebbe es-sere coperto conbandaultralargaaiomegabit/secondo, H 5o%aioomega. Otto milioni di studenti do-vrebbero essere coinvolti nel pro-gramma Scuola digitale di cui25omilain alternanzascuola-lavo-ro sul temaindustrialo.

Investimenti innovativiLe cifre elaborate nelle prime riu-nioni tecniche potrebbero essereparzialmente aggiornate da qui al21 settembre, ad ogni modo loschema prevede quattro direttricidi intervento: investimenti inno-vativi, infrastrutture abilitanti,competenze e ricerca, awarenesse governance per sensibilizzare ilsettore industriale. I primi inter-venti entreranno già in legge dibi-lancio, altriprobabilmente arrive-ranno in una seconda fase. Per 0investimenti innovativi, in quat-tro anni, si prevede un impegno

pubblico aggiuntivo di 3,3 miliardi:proroga dell'attuale superam-mortamento ahq.oo o; iperammor-tamento peribenidigitali (dadefi-nirelapercentuale,che oscillatrail2ooeil16o%)conpossibileaccele-razione delle tempistiche di am-mortamento dal a5anni; ricapita-lizzazione del Fondo di garanziaPmi per 90o milioni; rifinanzia-mento comoomilioni della"Nuo-va Sabatini", sezione speciale delFondorotativoimprese dellaCas-sa depositi e prestiti. Contempo-raneamente, si stima un interven-to da2miliardifmo a12o2oper raf-forzare il credito d'imposta per gliinvestimenti in ricerca e sviluppoelevando illimite dicreditomassi-moperbeneficiario (da5milionialo o addirittura 20 milioni) e adot-tando un'aliquotaunicaal50%perla spesaincrementale e un premiosullaquotavolumetrica.

Meno robusto ma a suo modoambizioso - 1,5 mili ardi di investi-menti privati earlys tage d am obi-litare - il pacchetto per il venturecapital. In questo caso, circa 270milioni dovranno servire ad atti-vare fondi di investimento dedi-cati all'industrializzazione, unFondo dedicato a startup Indu-

stria 4.0, detrazioni fiscali fmo al3O% per investimenti fino ai mi-lione in startup e Pmi innovative,assorbimento da parte di società"sponsor" dell eperdite di startupperiprimi4anni.

Merita un discorso a parte loscambiosalario-produttività,par-te centrale del piano e probabil-mente anche della legge di bilan-cio. Le stime dell'intervento pub-blicopotrebbero cambiareinbaseal perimetro della detassazione dipremi di produttività. Con l'op-zione più ampia-fmo a 8omilaeu-rol'anno diretnbuzionelordaeli-mite massimo di somma agevola-bile pari a mila curo/anno - l'im-pegno pubblico arriverebbe acirca1,2miliardi finoal2020.

Peri beni digitali si studiaammortamento acceleratoda 7 a 5 anni. Sui contrattiproduttività si può arrivarefino a 1,2 miliardi in 4 anni

Per spingere il venturecapita[270 milioni.Altri 100 milioni alla «NuovaSabatini», 900 milioniperii Fondo di garanzia

Banda ultralargaLamanifatturaintelligenterischiadi essere un miraggio senzale «in-frastrutture abilitanti». Che per ladigitalizzazione della produzionedi Pini e grandi imprese significaessenzialmente far decollare an-che in Italia la banda ultra largaNe12o2o- questo il target- almenola metà delle imprese italiane do-vrà essere servita da reti a loo me-ga e tutte quante dovranno poterecontare almeno su 30 mega Il pia-no su l'ultrabroadband già c'è, co-sì come gran parte delle risorse

Piano Italia 4.0 Pagina 2

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pubbliche che sono state stanzia-te: 6,7 miliardi tra fondi nazionalied europei. Il nodo ora è farlo de-collare anche in quelle zone delPaese che si trovano a cavallo traquelle a "fallimento di mercato" -le cosiddette aree «bianche» dovelo Stato sta investendo 3 mili ardi(già partiti i primi bandi) perché iprivati altrimenti non lo farebbero- e quelle in condizione di concor-renza, le aree "nere" dove ci sonogià i privati in campo. Un passag-gio cruciale questoperché in que-ste zone "grigie" («caratterizzate-sileggenellabozzadelpiano-dallapresenza di un unico operatore direte abandalarga») ci sono il 69%delleimprese. Qui è previstounin-vestimento pubblico di 3,7 miliar-di che dovrebbero mobilitare an-che risorse private conuna serie dimisure che al momento s ono in at-tesa di approvazione daparte del-la Commissione Ue: allo studio cisonovoucherperl'attivazione deiservizi di connettività, defiscaliz-zazioni sugli investimenti, acces-so agevolato al credito, assegna-zione aiprivatidellaproprietàdel-l'infrastruttura, ecc. Labozza pre-vede infine iniziative per lacybersecurity - dal recepimentodella direttiva Nis sulla sicurezzadelleretiallaformazione sui rischicibernetici - e per la diffusione distandard comuni.

L'incremento di investimentiGli interventi dei Governopuntano a una crescita degliinvestimenti privati da 80 a 90miliardi di euro grazie a unamaggiore focalizzazione suIndustria 4.0

Per la ricercaA tanto ammonterebbel'incremento medioanouodellaspesa privata in ricerca esviluppo da 13 a 20 miliardi dieuro

Le risorseprivatet il volume degli investimentiprivati early stage al 2020 (da130 a 600 milioni) mobilitando1,5 miliardi nel periodo

Competenze e ricercaObiettivi ambiziosi anche sulfronte del capitale umano. Si pun-tainnanzitutto a diffondere la cul-tura della manifattura intelligentegià tra i banchi di scuola raggiun-gendo 8 milioni di studenti dellaprimaria e secondaria attraversoil piano nazionale sulla scuola di-gitale appena lanciato e altri25on1ila studenti delle superioriattraverso l'alternanza scuola la-voro. Lo sforzo sulla creazione dicompetenze da spendere poi nelmondo del lavoro arriva ovvia-mente fino alla formazi one terzia-ria.Ilpianoprevededistanziare7omilioni aggiuntivi per svilupparenuovi corsi universitari 4.o e ma-ster sugli stessi temi per arrivare aformare 2oomila studenti e imitafuturi manager. In pista anchel'ampliamento dell'offerta forma-

riva ad alta specializzazione tec-nologicaraddoppiando ilnumerodi studenti degli Its (gli istituti tec-nici superiori) che gravitano neisettori diindustria4.o. Crucialein-fine il dialogo tra mondo della ri-cerca e imprese: da qui il finanzia-mento a 90o dottorati di ricercaspecializzati (di cui roo sui big da-ta), il potenziamento del clusternazionale fabbrica intelligente e lacreazione soprattutto di «compe-tence center» legati a poli univer-sitari di eccellenza - i poltitecnicidi Milano, Torino e Bari, l'univer-sitàdiBologna eil Sant'AnnadiPi-sa- a cui affidare H compito di fareformazione e sperimentare conteimprese le nuove tecnologie 4.0.Per irrobustire questi poli d'eccel-lenza potrebbe essere previstaunadote diroomilioni.

(VRIPR0DD7710NERISERVATA

Possibile intervento sugli investimenti innovativi

Impegno pubblico nel periodo 2017-2020. Dati in milioni di euro

Fondi pubblici aggiuntivi

Salario-produttività

1.243

Venturecapital

S Fondi pubblici già stanziati

Investimentiindustria 4.0

3.550

TOTALE

ó Creditoimposta R&S

270

Copertura a 30MbpsEntro i12020 il Governo punta agarantire la totale copertura delleaziende con una rete dati a30Mbps

Copertura a 100MbpsNello stesso periodo l'obiettivo èdi raggiungere la metà delleaziende con una rete dati a100Mbps

Gli studentiCon it programma Scuola digitaleit Governo vuote raggiungerealmeno 8 milioni di studenti dellescuote italiane di cui 250m ila inalternanza scuola-lavoro sullabase delle indicazioni diIndustria 4.0

2.025

UniversitariPalazzo Chigi pensa dispecializzare oltre 200milastudenti delle università o degliIts (Istituti tecnici superiori) inIndustria 4.0

Dottorati di ricercaSono circa 900 i dottorati diricerca che il Governo punta afocalizzare su Industria 4.0 sui4.600 complessivi previsti dalPiano nazionale di ricerca

Le aziende «consapevoli»Graziea un piano nazionale dicomunicazione con presidiolocale si vuole ottenere laconoscenza di Industria 4.0 daparte di tutte le aziende

Piano Italia 4.0 Pagina 3

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Oggi il calendario del Senato

Lavoro autonomo,il Ddl con le tutelefa rotta sull'aulaGiorgio CostaMILANO

Si avvicina l'approvazioneal Senato del Ddl sul jobs actper il lavoro autonomo. Infat-ti, la conferenza dei capigrup-po, convocata per oggi, decide-rà il calendario dello sbarco inAula del provvedimento 2233che contiene le nuove regoleper il lavoro autonomo. «Cre-do ci sarà un attesa di qualchesettimana- spiegail presidentedella commissione Lavoro alSenato Maurizio Sacconi - acausa di altri provvedimenti inscaletta, ma abreve iltesto arri-verà in Aula e da quel momen-to in una decina di giorni ce ladovremmo fare». Alla fine, iltesto che uscirà dall'Aula delSenato dovrebbe essere quellovarato il 27 luglio scorso dallacommissione e poco spazio cisaràpergli emendamenti la cuipresentazione è scaduta ieri al-le 13. Un testo, che vede il dis-senso solo di M5S e di Se] e che,assicura Sacconi, «ricalcheràquello uscito dalla Commis-sione che ha introdotto signifi-cative innovazioni rispetto allaproposta del Governo». In par-ticolare, dopo il passaggio inCommissione è stato ampliatoil raggio d'azione della normache ora vale per tutti i rapportidi lavoro autonomo ad esclu-sione dei piccoli imprendito-ri iscritti alle Camere di com-mercio . Così come anche i la-voratori autonomi potrannousufruire, in caso di transazio-ni commerciali, degli interessidi mora per i ritardati paga-menti da parte delle pubblicheamministrazioni. Soggetti,questi ultimi, che devono ga-rantire, in quanto stazioni ap-paltanti, la partecipazione de-gli autonomi ai bandi di garaanche attraverso reti, consorzi

e associazioni temporanee.Inoltre, ai lavoratori autonomiviene consentitala deducibili-tà delle spese per la formazio-ne e di quelle per vitto e allog-gio in caso di trasferte inerential lavoro. Importanti novitàanche sul fronte delle politi-che sociali, conl'estensione da3 a 6 mesi del congedo parenta-le per i padri iscritti alla gestio-ne separata Inps. Infine, vieneridefinito lo smart work chepuò essere svolto dentro e fuo-ri l'azienda con modalità da fis-sare inun accordo scritto non apena di nullità ma ai fini della

Diminuisce anche a luglio(-8,4%) il numerodi aperture di partite Iva11 18,8% di chi si mettein proprio non è nato in Italia..........................................................................

regolarità amministrativa.E sempre in tema di lavoro

autonomo, ieri il dipartimentodelle Finanze del Mef ha resonoto l'andamento delle partiteIva nel mese di luglio 2016. Lenuove aperture sono state37.512 nuove partite Iva, in fles-sione dell'8,4%, rispetto allostesso mese dell'anno prece-dente. Il 68,4% delle nuovepartite Iva è stato aperto dallepersone fisiche e, con riguardoalla ripartizione territoriale, il42,7% delle nuove aperture èlocalizzato al Nord (23% alCentro e il 34,2%, al Sud edIso-le).I148,4% degli avviamenti èriferito ai giovani fino a 35 annie circa il 33% a soggetti tra 36 e5o anni; il 18,8% di coloro che aluglio hanno aperto unapartitaIva è nato all'estero.

© RIPROD OZ]0 NE RISERVATA

)Onh

Lavoro autonomo Pagina 4

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DOPO ILTE MOTO

FINANZIAMO I.1 RI('OS'I'RL``'I,IO\T;UT1HZZAND01,-,,di Ermanno Sgaravato

aro direttore, il qua-rantesimo anniversa-rio del terremoto nelFriuli aveva fatto riaf-

,,,i fiorare alla memoriada poche settimane una lungaserie di eventi catastrofici. Poi,il 24 agosto scorso, una nuovatragedia ci ha colpito. Si tratta,purtroppo, di eventi che nelnostro Paese si ripetono conparticolare frequenza. La loroviolenza, oltre alle vittime,causa ingenti danni materiali.Nessun territorio, come abbia-mo ormai imparato, può rite-nersi immune da questa mi-naccia latente.

In Italia milioni di personevivono in zone ad alto rischiosismico, vulcanico e idrogeo-logico. I rischi non sono sem-pre adeguatamente tutelati etutelabili attraverso gli ordina-ri strumenti assicurativi, di cuilo Stato si fa carico ex post coninevitabili ripercussioni sulproprio bilancio. Sono sicura-mente importanti ed apprez-zabili le tempestive azioni av-viate dal governo, unitamentealle analisi e proposte di solu-zione preventiva derivante an-

che dall'esperienza di altri Pa-esi, in cui questi rischi sonostati affrontati con meccani-smi nuovi.

Non ho colto, però, appro-fondimenti e discussioni sui«Catastrophe Bonds», stru-mento introdotto negli anniNovanta sul mercato per ovvia-re ad inconvenienti di questotipo che si potrebbe rivelareparticolarmente efficiente. Sitratta di obbligazioni a tassovariabile, che consentono lacopertura del rischio di naturacatastrofale (terremoti, uraga-ni, tifoni, siccità, ...) in manie-ra più efficace rispetto alle or-

dinarie polizze assicurative inquanto consentono a un riskcarrier (compagnia di assicu-razione privata, agenzia gover-nativa come nel caso del Mes-sico e dello Stato della Califor-nia, o lo stesso governo), ditrasferire fuori dal proprio bi-lancio quei rischi che eccedo-no la propria capacità di riten-zione, a fronte del pagamentodi un costo certo, che è pro-prio il costo della copertura.

Va sottolineato che lo stru-mento dei catbond si caratte-rizza, tra l'altro, per il fatto dipoter mettere a disposizioneimmediatamente, al verificarsidi un evento catastrofale, pro-prio quei capitali che consen-tono di intervenire pronta-mente nelle aree colpite. Ciò ètecnicamente possibile graziead alcuni specifici elementiche caratterizzano i catbond;tra questi la costituzione di uncollaterale, nel quale viene«versato» il controvalore del-l'emissione collaterale chefunziona come un conto cor-rente vincolato completamen-te segregato rispetto al riskcarrier.

Il collaterale ha l'unica (maessenziale!) funzione di ga-rantire la presenza di risorsefinanziarie nel caso in cuil'evento si verifichi; è di solitoinvestito in titoli governativi(con rating AAA o sovranazio-nali) ed è gestito autonoma-mente. Nel caso in cui il cat-bond fosse emesso da unaagenzia governativa, consenti-rebbe alla «mano pubblica» dipoter contare su un predefini-to ammontare di risorse finan-

ziarie utili per intervenire inun territorio colpito da unevento catastrofale con tempimolto brevi (6o-go giorni). So-no tempi che consentirebberouna pianificazione degli inter-venti immediata ed incisivaanche sulla qualità di esecu-zione e sulla competizionedelle aziende che potrebberopartecipare alla ricostruzionecon la certezza della riscossio-ne dei propri crediti, allargan-do pertanto il processo com-petitivo anche in ambito inter-nazionale.

Il pragmatismo non devecomunque compromette ladoverosa solidarietà nel con-fronti di chi è colpito da questieventi e soffre le incertezze sulproprio futuro familiare, eco-nomico e finanziarlo, ma devecontribuire a disciplinare, an-che con l'aiuto di strumenti in-novativi, una più facile e uscitaanche da queste tragedie.

StrumentoSi tratta di obbligazioniche consentono inmodo efficace lacopertura del rischio

Rischio sismico Pagina 5

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Parere del Cds sic/ regolamento Alise che ha rottarriato lobbli, -o cli ade uarrrereto

Niente • •

ascensoiriserve sicurezza sugli imp ianti antecedenti al

Pagina a curaDI FRANCESCO CERISANO

a «tassa sull 'ascenso-re» non ci sarà. Ma peril Consiglio di stato, la.ecisione del governo

di fare dietrofront sull'obbligodi messa in sicurezza degliimpianti installati prima del1999 , rischia di creare un cer-to allarme . Perché gli ascenso-ri più vecchi, a meno che nonsiano stati oggetto di autonomiinterventi di adeguamento, nongarantiscono a chi li utilizza ilmedesimo livello di sicurezzaofferto da quelli installati inconformità alla direttiva 95/16/Ce. In ogni caso , ha riconosciutopalazzo Spada , la scelta di nonintervenire «è stata legittima»e non censurabile in quanto sitratta di «materia attinenteall'incolumità pubblica». Mail governo dovrebbe provve-dere con urgenza poiché «vi èun'esigenza , particolarmenteavvertita nell'attuale fase sto-rica, di sicurezza a tutti i livellida parte della comunità nazio-nale, il cui soddisfacimento haun impatto fondamentale sul

rapporto di fiducia dei cittadininei confronti dello stato».

Con il parere n.1852 del 6 set-tembre 2016 , i supremi giudiciamministrativi hanno accesoil semaforo verde sul discussoregolamento del ministero del-lo sviluppo economico che re-cepirà nel nostro ordinamentola nuova direttiva 2014133/Uein materia di ascensori. Il re-golamento era finito subito nelmirino di Confedilizia preoccu-pata proprio per le conseguenzeeconomiche che i control-li di sicurezza richiestiper gli impianti ante1999 avrebbero po-tuto produrre sulletasche dei proprie- qltari. Ne era sortoun duro botta erisposta tra l'as-sociazione guidatada Giorgio Spa-ziano Testa

e il ministero di via Veneto (siveda ItaliaOggi del 17/2/2016)culminata nella decisione daparte dell'esecutivo di elimi-nare, dal testo definitivo deldpr approvato dal consigliodei ministri il 20 giugno scor-so, il riferimento all'obbligo diadeguamento. Un dietrofrontche la confederazione dellaproprietà edilizia aveva subitoaccolto con favore. «Diamo attoal presidente del consiglio e alnuovo ministro dello sviluppo

economico Carlo Calenda,di aver varato un prov-

vedimento attento allasicurezza dei cittadini,ma privo di inutili ecostosi adempimen-ti aggiuntivi per laproprietà , già pesan-

temente provata dallacongiuntura economicae dall'imposizione fisca-le», aveva dichiarato

/!'Spaziai

®áelaasezione con-sultiva

` atti nor-

/i guidatada Franco Frattini, con ilparere favorevole sul testo,mette il sigillo anche sullascelta di non insistere sullatassa sull'ascensore. Ma lo fa

esprimendo più di una per-plessità. Nel parere si citano idati forniti dagli operatori delsettore che evidenziano comesu 700 . 000 ascensori installatiprima del 1999 , circa il 40% siaancora caratterizzato da ina-deguata precisione di arrestodella cabina (problema che dàorigine a più di un terzo degliinfortuni rilevati), circa il 35%presenti problemi sull'adegua-tezza dei sistemi di protezionecontro urti e schiacciamentodella cabina e circa il 70% siasprovvisto di adeguati disposi-tivi di illuminazione di emer-genza o di richiesta di aiutodalla cabina.

Ciononostante, i giudici ri-conoscono che «formalmentela scelta di non intervento èlegittima , poiché la materia èdisciplinata non dalla diretti-va cui si dà attuazione con ilregolamento (2014/33/Ue) macon la raccomandazione euro-pea 95/216/Ce che è atto nonvincolante».

Il governo, ha ricordato pa-lazzo Spada , «sfruttando l'oc-casione offerta dalla direttiva,ha avviato la relativa analisi diimpatto concludendo circa lanecessità di approfondire la te-matica, rinviando l'intervento aun autonomo atto normativo».«Trattandosi di materia atti-nente all 'incolumità pubblica»,il Consiglio di stato non ha po-tuto censurare la scelta di rin-vio, ma ha segnalato al governol'esigenza di provvedere con ur-genza , proprio per l'esigenza disicurezza sempre più forte nel-la popolazione . Non solo. «Nonè caso di correre il rischio», haconcluso il Consiglio di stato,«che una significativa differen-za degli standard di sicurezzatra vecchi e nuovi impianti siapercepita come un 'ingiustifica-ta discriminazione a carico deiproprietai i di edifici acquistatiin epoca più antica».

Ascensori Pagina 6

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Verso un nuovo intervento legislativo

Perle regole sul rumore40 lorischio di una retromarcia

Massimo Garai

sun Il regolamento europeo305/2011 (Cpr), sostitutivo delladirettiva 89/1o6/EC (Cpd) suiprodotti da costruzione indica trai sette requisiti essenziali di unedificio la protezione dal rumo-re. In Italia gli obblighi relativi atale requisito sono espressi dalDpcm del 5 dicembre 1997 (in vi-gore dal 19febbraio1998). Questo,se daunapartehadatoimpulso al-la concreta attuazione del rispet-to ditale requisito (dal 1998 ad og-gi le prestazioni acustiche degliedifici si sono decisamente innal-zate), dall'altra è affetto da errorid'impostazione. Serve quindi unanuova legislazione.

Su sollecitazione del ministerodell'Ambiente, l'Uni ha elaboratola norma tecnica Uni 11367:2010sulla classificazione acustica del-le unità immobiliari negli edifici.Tale norma potrebbe e dovrebbeessere recepita tale quale in unanuova legislazione. Invece sta cir-colando, senza mai essere statoreso ufficialmente pubblico, unprogetto di Dlgs del ministero

delle Attività produttive, giustifi-cato sulla base della legge16i/2o14, articolo i9, comma 2, let-tera g). Sulla base del testo circo-lato inmaniera ufficiosa tragli ad-detti ai lavori va fatta una serie diosservazioni e critiche.

La legittimità del progetto didecreto è dubbia: le "procedureautorizzative" sembrerebberoessere quelle necessarie ad otte-nere i titoli abilitativi (permessodi costruire, Scia, eccetera) e/ol'abitabilità. Dunque non potreb-bero incidere sui valori limite deirequisiti acustici passivi.

Lo schema di decreto riprendesolo inparte la Uni 11367 a cui dicedi ispirarsi.

Il rispetto dei requisiti acustici

passivi è obbligatorio solo per i

nuovi edifici, cioè quelli realizzati

dopo l'entratainvigore del decre-

to (artiicolo4).È opzionalepertut-

ti gli altri. Questo implica un vero

e proprio "colpo di spugna" sugli

edifici realizzati sinora.

La classe di riferimento divie-ne la classe IV della Uni 11367,mentre la stessa norma Uni indi-

vidua chiaramente la classe III(migliore della classe IV) comeriferimento. La classe III è già me-no restrittiva del vigente Dpcmdel 1997. Dunque il nuovo decre-to abbasserebbe i requisiti già vi-genti per i nuovi edifici. Poco im-porta poi che all'art. 7 si indichi laclasse III per i "valori di riferi-mento" del progetto: quelli checontano sono i valori riscontratiin fase di verifica, che sono quellidellaclasselV.Anzi, così dicendoall'articolo 7, si ammette implici-tamente che lamessain opera so-litamente nonrispettailprogetto.Le tabelle in pagina riassumonocon chiarezza la situazione che siverrebbe a creare.

Nella bozza di decreto mancauna chiara definizione di ristrut-turazione, totale o parziale, emanca un'individuazione chiaradei relativi valori limite - ovverodella classe di prestazione - per leristrutturazioni. Al massimo si di-ce (articolo 4) che devono essere«tali da evitare il peggioramentodei requisiti acustici preesistenti(...)». Seperòl'atto dicompraven-dita non riporta nulla (cosa pro-babilissima perché la classifica-zione obbligatoria entrerebbe invigore solo dal 2016), nessun ob-bligo sussiste. Eppure basterebbefare riferimento al Dpr 380/2001,articolo 3, che definisce gli inter-venti di recupero.

Nello schema di decreto laclas-sifucazione acustica deve essere

riportata, nei soli casi previsti, pergli elementi edilizi. La classifica-zione complessiva di un'unitàim-mobiliare, che è la cosa più facileda comprendere per il comunecittadino, è soltanto facoltativa:all'articolo 6, comma 2, punto k) sidice infatti che «può essere ripor-tato anche l'indice unico di classi-ficazione dell'unità immobiliareindicato dalla norma Uni 11367».

I Comuni non hanno più obbli-ghi di controllo dei requisiti acu-stici passivi ma solo di richiedereattestazioni cartacee a costruttorie direttori lavori, rese come di-chiarazione sostituiva di atto dinotorietà (articolo 9).

Sono previste sanzioni (artico-lo it: da 2mila a 5omila euro perunità immobiliare), tuttavia il lo-ro l'impatto è molto ridotto a cau-sa della non obbligatorietà dellaclassificazione acustica per tuttoquanto costruito sinora.

A fronte di tante criticità,un'unica nota positiva: nell'ulti-ma versione circolata sono statiintrodotti valori di riferimentoper la riverberazione sonora el'intelligibilità del parlato all'in-terno di scuole ed ospedali, piùaggiornati di quelli vigenti. Inconclusione, si potrebbe faremeglio, e molto più semplice-mente: basterebbe recepire inte-gralmente la norma Uni 11367,senza compromessi. Siamo an-cora in tempo.

CRI PRO DD ZIONE RISERVATA

Norma UNI 11367:2010 Pagina 7

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Il confronto

Classi acustiche da UNI 11367:2010

I

II

III

IV

N.C.

Prestazioni ottime

Prestazioni buone

Prestazioni di base

Prestazioni modeste

Prestazioni insufficienti

Classificazione acustica in base allo schema di decreto in discussione

Edifici Edifici realizzatiEdifici

realizzati dopo'

trail19-02-199'

realizzatil entrata in e l entrata inprima del

vigore delD. Lgs. (2016?) '' ,

vigore dei1

D. Lgs. (2016?)19-02-1998

Classificazione Obbligatoria Volontaria Volontariaacustica

Verifica a operafinita

Obbligatoria Volontaria Volontaria

Classe acusticaI tazioni I

N.C.minima decreto odeste)

modeste) est)m odeste)(prestazioni

MATTM insufficienti)

Classe acustica" "

III (prestazioni III(prestazioni III (prestazionidi riferimento di base) di base) di base)UNI 11367:2010

Declassamentorispetto a UNI -1 classe -1 classe -2 classi11367:2010

DeclassamentoNonrispetto aDPCM iclasseopiù i classe o più applicabile

5-12-1997

Norma UNI 11367:2010 Pagina 8

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Avvocati, elenchi e albi solo onlineAlbi, elenchi e registri dei consigli dell'ordinedegli avvocati solo in modalità online. Conun sistema informatico centrale , gestito dalConsiglio nazionale forense, che metterà a di-sposizione degli ordini territoriali le funzionidi recezione, accettazione e gestione dei dati edei documenti informatici . E quanto prevede,tra l'altro, il decreto 16 agosto 2016, n. 178,pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 213 diieri, che contiene il regolamento recante ledisposizioni per la tenuta e l'aggiornamentodi albi , elenchi e registri da parte dei Coa,nonché in materia di modalità di iscrizionee trasferimento , casi di cancellazione, impu-gnazioni dei provvedimenti adottati in temadagli stessi Coa. Il provvedimento, emanatodal ministero della giustizia in attuazionedella riforma forense , entrerà in vigore il 27settembre 2016. E a partire da tale data, ilCnf avrà due anni di tempo per realizzare ilsistema informatico centrale. Mentre entroil 27 settembre 2017, il Cnf adotta, sentiti ilgarante per la protezione dei dati personali ei consigli dell'ordine territoriali , le specifichetecniche del sistema online (architettura difixnzionamento, flussi informativi , modalitàdi accesso, di interconnessione e interazioneconi sistemi dei Coa, misure di sicurezza ecc).Inoltre, il decreto prevede che , entro 18 mesidalla data di entrata in vigore , il ministerodella giustizia è tenuto a stabilire le moda-lità telematiche e automatizzate per la tra-smissione a via Arenula degli indirizzi e deidati identificativi degli avvocati . Gli ordini

territoriali, inoltre , devono tenere gli albi,il registro e gli elenchi esclusivamente conmodalità informatiche, utilizzando il sistemainformatico centrale, I Coa che , alla data dientrata in vigore del decreto, dispongono giàdi sistemi informatici per la tenuta delle in-formazioni, possono continuare ad avvalerse-ne, a condizione che, quando il Cnf realizzeràil sistema centrale, tali sistemi siano dotatidi tutte le funzionalità prescritte dal regola-mento e che abbiano basi di dati interconnes-se con la base di dati del sistema centrale.Invece, i Coa che non dispongono di sistemiinformatici si avvalgono esclusivamente delsistema informatico centrale e i documentiinformatici contenenti la registrazione cro-nologica delle operazioni informatiche sonoconservati per almeno tre anni. Quanto alleinformazioni che saranno indicate nell'albodegli avvocati, sono previsti: nome e cogno-me, codice fiscale , domicilio professionale,data di prima iscrizione , eventuale asso-ciazione tra avvocati o società tra avvocati,disponibilità ad assumere difese d'ufficio,iscrizione nell'albo speciale per il patrociniodavanti alle giurisdizioni superiori , attivitàdi mediatore, iscrizione in uno degli elenchidei gestori della crisi , eventuale sospensione,lingue straniere conosciute indirizzo web sisiti riconducibili, iscrizione all'elenco per ilgratuito patrocinio, eventuale data di can-cellazione.

Gabriele Ventura0 Riproduzione riservata-

Avvocati Pagina 9

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La Lente

di Rita Querzé

Il boom(controcorrente)delle partite Ivanella sanità

C

ontinuano a diminuirele partite Iva: meno8,4% a luglio 2o16

rispetto allo stesso mese del2015. La certificazione vienedall'Osservatorio sullepartite Iva del ministerodell'Economia.Il dato conferma unatendenza già in atto. Nelcorso del 2015 sono stateaperte circa 516 mila nuovepartite Iva, il 10,7% in menorispetto all'anno precedente.Difficile distinguere quantodi questo fenomeno sia daimputare allarazionalizzazione delleforme di contrattointrodotta dal )obs act o piùsemplicemente al

ridimensionamento delleopportunità di lavoro perquesto tipo di autonomi.Quel che colpisce di più, inrealtà, è il boom dellepartite Iva nella sanità. Ilsettore va in nettacontrotendenza : +20,5%luglio 2o16 su luglio 2015.«Soprattutto al Nord e inparticolare in Lombardiastanno aumentando adoppia cifra le partite Iva nelnostro settore- constatatra gli altri GiovanniMuttillo, presidentedell'ordine degli infermieridi Milano -. Il blocco deltura over fa sì che semprepiù spesso ospedali pubblicie privati accreditati sirivolgano al lavorosomministrato , a singoliliberi professionisti o acooperative esterne.Soprattutto peri giovani èpiù concreta la prospettivadi trovare un lavoro conpartita Iva che la speranza divincere uno dei rariconcorsi». Arcano spiegatoquindi. Da notare: ilfenomeno non riguardasolo gli infermieri ma anchegli altri professionisti dellasanità.

.^ RIPRODUZ!ONE R6@RVATA

Partite Iva Pagina 10