ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO -...

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773. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni: Calabrò ................................... 1-01573 46221 Gigli ......................................... 1-01574 46223 Rampelli ................................. 1-01575 46227 Centemero .............................. 1-01576 46229 Risoluzione in Commissione: XI Commissione: Martelli ................................... 7-01235 46231 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interpellanze urgenti (ex articolo 138-bis del regolamento): Zolezzi .................................... 2-01749 46232 Cimbro .................................... 2-01750 46235 Interpellanza: Chiarelli .................................. 2-01746 46236 Interrogazione a risposta in Commissione: Vallascas ................................. 5-11044 46237 PAG. Interrogazioni a risposta scritta: Guidesi .................................... 4-16153 46238 Crippa ..................................... 4-16159 46239 Capelli ..................................... 4-16162 46240 Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interrogazioni a risposta immediata: Segoni ..................................... 3-02936 46241 Parisi ....................................... 3-02937 46242 Interrogazione a risposta in Commissione: Businarolo .............................. 5-11038 46243 Beni e attività culturali e turismo. Interrogazione a risposta scritta: Vargiu ..................................... 4-16156 46244 Difesa. Interrogazione a risposta immediata: Fedriga .................................... 3-02929 46244 Interrogazioni a risposta scritta: Rizzo ....................................... 4-16163 46245 Rizzo ....................................... 4-16164 46246 Atti Parlamentari 46219 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 4 APRILE 2017 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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773. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

PAG.

ATTI DI INDIRIZZO:

Mozioni:

Calabrò ................................... 1-01573 46221

Gigli ......................................... 1-01574 46223

Rampelli ................................. 1-01575 46227

Centemero .............................. 1-01576 46229

Risoluzione in Commissione:

XI Commissione:

Martelli ................................... 7-01235 46231

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interpellanze urgenti

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Zolezzi .................................... 2-01749 46232

Cimbro .................................... 2-01750 46235

Interpellanza:

Chiarelli .................................. 2-01746 46236

Interrogazione a risposta in Commissione:

Vallascas ................................. 5-11044 46237

PAG.

Interrogazioni a risposta scritta:

Guidesi .................................... 4-16153 46238

Crippa ..................................... 4-16159 46239

Capelli ..................................... 4-16162 46240

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interrogazioni a risposta immediata:

Segoni ..................................... 3-02936 46241

Parisi ....................................... 3-02937 46242

Interrogazione a risposta in Commissione:

Businarolo .............................. 5-11038 46243

Beni e attività culturali e turismo.

Interrogazione a risposta scritta:

Vargiu ..................................... 4-16156 46244

Difesa.

Interrogazione a risposta immediata:

Fedriga .................................... 3-02929 46244

Interrogazioni a risposta scritta:

Rizzo ....................................... 4-16163 46245

Rizzo ....................................... 4-16164 46246

Atti Parlamentari — 46219 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 APRILE 2017

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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PAG.

Economia e finanze.

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Agostini Roberta ................... 2-01748 46247

Interrogazione a risposta in Commissione:

Vallascas ................................. 5-11036 46249

Interrogazioni a risposta scritta:

Fedriga .................................... 4-16152 46250

Maestri Andrea ...................... 4-16157 46251

Giustizia.

Interrogazione a risposta scritta:

Fantinati ................................. 4-16158 46252

Infrastrutture e trasporti.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Burtone ................................... 5-11034 46253

Carinelli .................................. 5-11039 46253

Anzaldi .................................... 5-11040 46254

Interrogazioni a risposta scritta:

Labriola .................................. 4-16151 46255

Matarrese ............................... 4-16155 46256

Interno.

Interrogazione a risposta scritta:

Meloni Giorgia ....................... 4-16160 46257

Istruzione, università e ricerca.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Ginefra .................................... 5-11037 46258

Interrogazione a risposta scritta:

Polidori ................................... 4-16161 46258

Lavoro e politiche sociali.

Interrogazioni a risposta immediata:

Bordo Franco ........................ 3-02930 46259

PAG.

Baradello ................................ 3-02931 46260

Pizzolante ............................... 3-02932 46260

Rizzetto ................................... 3-02933 46261

Pini Giuditta .......................... 3-02934 46261

Polverini ................................. 3-02935 46262

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Di Vita .................................... 5-11041 46263

Labriola .................................. 5-11043 46264

Interrogazione a risposta scritta:

Oliaro ...................................... 4-16154 46265

Salute.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Di Vita .................................... 5-11033 46265

Giordano Silvia ..................... 5-11035 46267

Sviluppo economico.

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Catalano .................................. 2-01747 46268

Interrogazioni a risposta immediata:

De Lorenzis ............................ 3-02926 46269

Fratoianni ............................... 3-02927 46270

Galgano ................................... 3-02928 46270

Interrogazione a risposta in Commissione:

Caparini .................................. 5-11042 46271

Apposizione di una firma ad una interpel-lanza ......................................................... 46272

Apposizione di una firma ad una interro-gazione ...................................................... 46273

Ritiro di documenti del sindacato ispettivo . 46273

Ritiro di una firma da una interrogazione .. 46273

Trasformazione di un documento del sin-dacato ispettivo ....................................... 46273

Atti Parlamentari — 46220 — Camera dei Deputati

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ATTI DI INDIRIZZO

Mozioni:

La Camera,

premesso che:

nel mondo ci sono 36,7 milioni dipersone affette dal virus dell’Hiv, ma solometà di loro risulta essere sottoposta aduna terapia antiretrovirale;

per quanto attiene al solo 2016,sono stati diagnosticati oltre 2 milioni dinuovi casi, stando ai numeri diffusi daUnaids, il programma lanciato dalle Na-zioni Unite per contrastare la diffusionedell’epidemia;

il 2015 ha registrato un notevoleaumento della diffusione del virus nelcontinente europeo, con 153.407 casi ri-spetto ai 142.000 dell’anno precedentementre, in riferimento alla sola Italia, lenuove diagnosi di infezione da Hiv, nelmedesimo anno, sono state più di 3.000; inparticolare, nel 2015, il nostro Paese siconferma al tredicesimo posto in Europaper le nuove diagnosi di Hiv, con unammontare di 3.444 casi (pari ai 5,7 nuovicasi per 100.000 residenti), in lieve calorispetto agli anni precedenti (erano 4.183nel 2012, 3.845 nel 2013 e 3.850 nel 2014);

il Registro nazionale dell’Aids, at-tivo sin dall’inizio degli anni ’80, ha indi-cato, nel 2015, 789 casi di Aids, pari aun’incidenza di 1,4 nuovi casi per 100.000residenti; oltre il 50 per cento dei casi diAids segnalati nel 2015 era costituito dapersone che non sapevano di essere Hiv-positive;

c’è stato, infatti, un importantecambiamento nelle percentuali relativealle modalità di trasmissione. A differenzadel passato, l’Aids è attualmente una ma-lattia prevalentemente a trasmissione ses-suale, con prevalenza di casi relativi arapporti eterosessuali. Prima, invece, sia inItalia che in Europa, l’Hiv si trasmettevasoprattutto mediante lo scambio di sirin-

ghe infette tra chi faceva uso di sostanzestupefacenti iniettabili. Le notifiche di in-fezione da Hiv associate a trasmissionesessuale sono passate dall’8,0 per cento del1985 all’85,5 per cento del 2015;

la raccolta dati sulle nuove diagnosidi infezione da Hiv è iniziata in alcuneregioni già dal 1985. Nel 2008 è statoistituito il sistema di sorveglianza dellenuove diagnosi di infezione da Hiv. Leregioni si sono successivamente unifor-mate raggiungendo, nel 2012, la coperturacompleta del territorio italiano. Tuttavia,allo stato attuale, il registro delle nuovediagnosi di Hiv e il registro nazionaledell’Aids non sono unificabili, né compa-tibili in quanto il flusso informativo, lascheda di raccolta dati e l’identificativoindividuale sono diversi;

oltre la metà delle nuove diagnosiavviene molto tempo dopo l’avvenuta in-fezione, quando essa ha creato danni im-portanti al sistema immunitario degli in-dividui, tali da consentire la comparsa diinfezioni e tumori talvolta letali. Ed infatti,basti considerare come, negli ultimi anni,sia aumentata la proporzione delle per-sone che arrivano allo stadio di Aidsconclamato, ignorando la propria sieropo-sitività; pertanto, diminuiscono sensibil-mente le probabilità di risposta positivaalle cure. Ed ancora, nel 2014, l’emersionedello stato di sieropositività al virus del-l’Hiv è avvenuto principalmente per causediverse dall’accesso volontario al test del-l’Hiv; nello specifico, nel 26,4 per cento deicasi il test Hiv è stato eseguito per lapresenza di sintomi correlati all’Hiv, e nel12,9 per cento dei casi in seguito adaccertamenti per altra patologia o alladiagnosi di un’infezione sessualmente tra-smessa;

è un dato, ormai, sempre maggior-mente confermato quello che riguarda lascoperta tardiva del proprio stato di sie-ropositività. Come già detto, ancora troppepersone in Italia, infatti, scoprono di avercontratto l’Hiv quando compaiono i primisintomi dell’Aids. Questo fenomeno è in-dice di una bassa percezione del rischio,

Atti Parlamentari — 46221 — Camera dei Deputati

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soprattutto fra chi si infetta per via ses-suale, oltre che tra gli stranieri. Si stima,infatti, che un quarto delle persone Hivpositive, in Italia, ignori il proprio stato disieropositività. È importante invece rico-noscere precocemente l’avvenuta infezioneda Hiv, da un lato, per intraprendere laterapia farmacologica antiretrovirale attaa rallentare la progressione del virus e,dall’altro, per assumere comportamenticonsapevoli verso il prossimo;

vi è un forte aumento degli stra-nieri sieropositivi o affetti da Aids. Lapopolazione immigrata straniera in Italia èandata fortemente crescendo negli ultimianni e spesso proviene da Paesi ad altaendemia. Circa un 29 per cento dellenuove diagnosi di infezione da Hiv ri-guarda persone di cittadinanza straniera;

l’ignoranza e la sottovalutazionedel rischio sono i fattori principali chedeterminano il dilagare del virus dell’Hiv,anche per l’errata convinzione che, inOccidente, sia un flagello ormai debellatoe relegato ai Paesi più poveri. Sebbenel’epidemia si sia depotenziata a metà anni’90, il ventennio trascorso senza più pauraha però fatto dimenticare che l’Hiv con-tinua a diffondersi, il che ha comportatoun ridimensionamento, sia sotto il profiloquantitativo, che sotto quello qualitativo,delle campagne di comunicazione e diprevenzione che rivestono, invece, un tas-sello fondamentale specialmente nei con-fronti della fascia di popolazione più gio-vane;

prevenzione e trattamento permet-terebbero di abbattere anche la spesa delloStato, appesantita dal costo altissimo deifarmaci antiretrovirali, fra i più cari per lasanità pubblica. Ogni diagnosi salva unavita, ma comporta in media 40 anni diterapie;

la prevenzione è fondamentale, an-che perché la circostanza che vede lamalattia diagnosticata solamente una voltain stato avanzato determina la circola-zione di persone infette che possono avertrasmesso l’Hiv in modo inconsapevole,accrescendo così il numero totale dei con-tagiati;

si registra, in Italia, una aumentatasopravvivenza dei sieropositivi e dei malatidi Aids, grazie alla terapia antiretroviralead alta efficacia, che ritarda sensibilmentela comparsa di sintomi, allunga anche dimolto la sopravvivenza e, soprattutto, mi-gliora la qualità della vita dei pazienti conAids conclamato;

è ampiamente riconosciuto come laprevenzione, laddove intelligentemente at-tuata, funzioni. Infatti, dal 1994, non siregistrano nuovi casi, né tra gli emofilici,né tra i trasfusi e sono in netto calo inuovi casi di Hiv pediatrico. Ciò è il frutto,da un lato, del controllo costante dellaprovenienza del sangue: selezione ed edu-cazione dei donatori ad una maggior con-sapevolezza e controllo di laboratorio diogni singola sacca; dall’altro, è l’effettodell’applicazione delle linee guida, cheprevedono l’effettuazione del test Hiv ingravidanza ed il trattamento antiretrovi-rale nelle donne gravide risultate positive;

sono profondamente cambiate lepercentuali di modalità di trasmissione e,rappresentando quella sessuale la più ri-levante, un’opera di informazione e sen-sibilizzazione concreta e capillare, soprat-tutto verso le categorie in questo senso piùa rischio, come giovani e stranieri, po-trebbe dare in breve tempo risultati im-portanti e, al contempo, contribuire aridurre il numero dei nuovi contagi;

risulta necessario perseguire l’o-biettivo di incrementare il sostegno allepersone con infezione da Hiv (riduzionedello stigma), sensibilizzare le persone adeseguire il test per l’Hiv (prevenire nuovicasi) e, non ultimo, supportare le personeche tutti i giorni lavorano e studiano inquesto ambito della medicina;

negli ultimi anni, l’attenzione pub-blica sul tema dell’Aids è notevolmentecalata, nonostante i nuovi casi di infe-zione, nei Paesi sviluppati come il nostro,siano stabili; così come, i dati raccolti sulfenomeno de quo testimoniano come gliadulti, ma soprattutto gli adolescenti,siano disinformati o non correttamenteinformati rispetto all’Hiv – a titolo esem-

Atti Parlamentari — 46222 — Camera dei Deputati

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plificativo, solo il 5,2 per cento dei ragazzitra 15 e 19 anni sa che cosa sia l’intervallofinestra, informazione chiave per accederecorrettamente al test per l’Hiv;

l’importanza di non abbassare laguardia e di continuare a sensibilizzare einformare la popolazione sul tema èquindi sensibilmente evidente soprattuttoladdove si consideri, si ripete, come negliultimi anni sia aumentata la percentualedelle persone che arrivano allo stadio diAids conclamato ignorando la propria sie-ropositività, per cui diminuiscono percet-tibilmente le probabilità di risposta posi-tiva alle cure – gli ultimi dati disponibiliindicano una proporzione del 67,9 percento;

nel mese di dicembre 2016, il Mi-nistero della salute ha predisposto il pianonazionale contro l’Aids, sul quale haespresso il parere il Consiglio superiore disanità per poi passare al vaglio delleregioni per l’avallo definitivo e la concretaapplicazione sul territorio. Tale piano sicompone di una serie di obiettivi tra cui:la messa a punto e la realizzazione dimodelli di intervento per ridurre il nu-mero delle nuove infezioni; facilitare l’ac-cesso al test per far emergere il sommerso;garantire a tutti l’accesso alle cure; favo-rire il mantenimento in cura dei pazientidiagnosticati e in trattamento; migliorarelo stato di salute e di benessere dellepersone che vivono con Hiv e Aids; coor-dinare i piani di intervento sul territorionazionale; tutelare i diritti sociali e lavo-rativi delle persone che vivono con Hiv eAids; promuovere la lotta allo stigma;promuovere l’informazione e il coinvolgi-mento attivo delle popolazioni a rischio,

impegna il Governo:

1) a prevedere capillari, specifici inter-venti di prevenzione, incluse campagneinformative riguardanti le modalità ditrasmissione dell’Hiv;

2) ad attuare con la massima sollecitu-dine il nuovo piano nazionale d’inter-vento contro l’Aids;

3) ad incentivare la diffusione dei test attia diagnosticare i virus dell’Hiv e del-l’Hcv, favorendo un ulteriore, nuovopercorso finalizzato a consentire l’ef-fettuazione di tali test anche al di fuoridegli attuali, specifici contesti sanitari;

4) a promuovere la lotta all’Hiv-Aids ealle malattie sessualmente trasmissibilipresso le nuove generazioni e a soste-nere l’informazione e il coinvolgi-mento attivo delle popolazioni più arischio;

5) ad intraprendere le opportune inizia-tive di competenza per addivenire al-l’unificazione dei due sistemi di sor-veglianza Hiv e Aids, con implemen-tazione di una scheda di segnalazione,uniforme per tutte le regioni, da im-piegare sia per la prima diagnosi diHiv, che per la prima diagnosi di Aids.

(1-01573) « Calabrò, Bosco ».

La Camera,

premesso che:

il Sistema di sorveglianza dellenuove diagnosi di infezione da Hiv è statoistituito con il decreto del Ministero dellasalute del 31 marzo 2008 (Gazzetta Uffi-ciale n. 175, 28 luglio 2008);

in seguito alla pubblicazione delsuddetto decreto, molte regioni italianehanno istituito un sistema di sorveglianzadi questa infezione, unendosi ad altreregioni e province che, già da vari anni, sierano organizzate in modo autonomo eavevano iniziato a raccogliere i dati;

il decreto citato conferisce al Cen-tro operativo Aids (Coa) dell’Istituto supe-riore di sanità (Iss) il compito di racco-gliere le segnalazioni, gestire e analizzarei dati e assicurare il ritorno delle infor-mazioni al Ministero della salute;

al sistema di sorveglianza vengononotificati i casi in cui viene posta per laprima volta la diagnosi di infezione daHiv, a prescindere dalla presenza di sin-

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tomi Aids-correlati. I dati vengono raccoltidalle regioni che, a loro volta, li inviano alCoa;

dal 2012, anno in cui tutte le re-gioni italiane hanno attivato un Sistema disorveglianza delle nuove diagnosi di infe-zione da Hiv, la copertura ha raggiunto il100 per cento dei casi;

dal 2010 al 2015 sono state segna-late, entro giugno 2016, rispettivamente4.051, 3.924, 4.183, 3.845, 3.850 e 3.444nuove diagnosi di infezione da Hiv. Ladiminuzione delle nuove diagnosi di infe-zione da Hiv, nell’ultimo anno, è in partedovuta al ritardo di notifica;

l’incidenza delle nuove diagnosi diinfezione da Hiv (calcolata in base ai datiinviati dalle regioni segnalanti) era altanella seconda metà degli anni ’80, raggiun-gendo un picco massimo di 26,8 nuovi casiper 100.000 residenti nel 1987; successi-vamente, è diminuita fino al 2006 e, dal2010, è in costante lieve diminuzione, sianegli uomini che nelle donne;

nel 2015 l’incidenza di infezione daHiv è risultata pari a 5,7 nuovi casi per100.000 residenti. Rispetto all’incidenzariportata dagli altri Paesi dell’Unione eu-ropea, l’Italia si posiziona al 13o posto:l’incidenza più alta è stata osservata nelRegno Unito, quella più bassa in Francia;nel 2015, Italia, Germania e Grecia hannoregistrato incidenze simili intorno al 6 per100.000 residenti;

per quanto riguarda le differenzeregionali, l’incidenza più alta, nel 2015, èstata osservata nel Lazio e quella più bassain Calabria. Nella maggior parte delleregioni, l’incidenza delle nuove diagnosi diinfezione da Hiv presenta un andamentoin diminuzione, mentre in poche altre(Liguria, Campania, Basilicata) sembra es-sere in aumento;

dal 1985, escludendo le persone dietà inferiore ai 15 anni diagnosticate conHiv, si osserva un aumento costante del-l’età mediana al momento della diagnosi diinfezione da Hiv, che è passata da 26 anni

per i maschi e 24 anni per le femmine a39 anni e 36 anni nel 2015 rispettiva-mente;

negli ultimi anni l’età mediana, almomento della diagnosi di infezione daHiv, appare relativamente costante per leprincipali modalità di trasmissione;

nelle classi d’età successive ai 14anni la distribuzione delle nuove diagnosidi infezione da Hiv aumenta progressiva-mente tra i maschi, arrivando, nella fascia40-49 anni all’80,2 per cento di maschicontro il 19,8 per cento di femmine;

nei report epidemiologici, la moda-lità di trasmissione è attribuita secondo unordine gerarchico che risponde a criteridefiniti a livello internazionale, in base aiquali ogni nuova diagnosi è classificata inun solo gruppo. Con coloro che presentanopiù di una modalità di trasmissione, clas-sificati nel gruppo con rischio di trasmis-sione più elevato (in ordine decrescente dirischio: 1. utilizzatori di droghe per viainiettiva, 2. omosessuali maschi, 3. etero-sessuali, 4. non riportato);

dalla metà degli anni ’80 a oggi ladistribuzione delle nuove diagnosi di in-fezione da Hiv per modalità di trasmis-sione ha subito un notevole cambiamento:la proporzione degli utilizzatori di drogheper via iniettiva è diminuita dal 76,2 percento nel 1985 al 3,2 per cento nel 2015,mentre sono aumentati i casi attribuibili atrasmissione sessuale. In particolare, i casiattribuibili a trasmissione eterosessualesono aumentati dall’1,7 per cento nel 1985al 44,9 per cento nel 2015 e i casi attri-buibili a trasmissione tra omosessuali ma-schi nello stesso periodo sono aumentatidal 6,3 per cento al 40,7 per cento;

in numeri assoluti, i casi più nu-merosi negli ultimi 4 anni sono attribuibilia trasmissione tra omosessuali maschi,costituendo in alcune regioni come Puglia(54,3 per cento), Emilia-Romagna (51,6per cento) e Lombardia (51,2 per cento),più della metà delle nuove diagnosi diinfezione da Hiv;

Atti Parlamentari — 46224 — Camera dei Deputati

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appare significativo che, mentresono gli omosessuali maschi che costitui-scono quasi la metà delle nuove diagnositra gli italiani, tra gli stranieri, la propor-zione maggiore di nuove diagnosi è ineterosessuali femmine, verosimilmente inrelazione al fenomeno della prostituzione;

significativo anche che, tra gli omo-sessuali maschi, il motivo del test per Hivmaggiormente riportato è stato un com-portamento a rischio non specificato (33,2per cento);

infine, appare anche di rilievo che,tra i casi con età compresa tra i 18 e i 25anni, il 49,3 per cento delle nuove diagnosidi infezione da Hiv era rappresentato daomosessuali maschi, rispetto al 22,5 percento di eterosessuali femmine e al 15,2per cento di eterosessuali maschi. Perquanto riguarda lo sviluppo dell’infezionein forma clinicamente evidente, nel 2015,sono stati diagnosticati 789 nuovi casi diAids segnalati entro giugno 2016, pari aun’incidenza di 1,4 per 100.000 residenti,un dato che attribuisce all’Italia la più altaincidenza di Aids tra i Paesi dell’Europaoccidentale dopo il Portogallo;

la diagnosi viene, purtroppo, effet-tuata sovente con grande ritardo, sia percomportamenti irresponsabili, sia per laritardata comparsa dei sintomi che solipossono mettere in allarme il paziente chenon si sia sottoposto alla indagine diagno-stica;

ne risulta che ancora troppe per-sone scoprono di aver contratto l’infezioneda Hiv solo alla comparsa dei primi sin-tomi di Aids;

circa l’80 per cento dei casi di Aidsdiagnosticati nel 2015 risulta non averassunto alcuna terapia antiretroviraleprima della diagnosi, mentre si stima cheun quarto delle persone Hiv positive siainconsapevole del proprio stato di siero-positività;

la consapevolezza dell’avvenuta in-fezione è, invece, fondamentale non soloper intraprendere al più presto la terapiafarmacologica che rallenterà la progres-

sione dei virus, ma anche per assumerecomportamenti responsabili verso la dif-fusione dell’infezione;

in analogia a quanto rilevato per lenuove diagnosi di infezione da Hiv, ancheper i casi di Aids la distribuzione cumu-lativa dei casi di adulti per modalità ditrasmissione e periodo di diagnosi eviden-zia come il 51,8 per cento del totale deicasi segnalati tra il 1982 e il 2015 siaattribuibile alle pratiche associate all’usodi sostanze stupefacenti per via iniettiva.Tuttavia, la distribuzione nel tempo mo-stra un aumento della proporzione dei casiattribuibili ai rapporti sessuali sia omo cheeterosessuali; quest’ultima rappresenta lamodalità di trasmissione più frequentenell’ultimo biennio;

suddividendolo, ulteriormente, ladistribuzione dei casi di Aids attribuibili arapporti eterosessuali (16.930 casi), in baseall’origine della persona o al tipo di part-ner e al genere, si osserva che, in undecennio è diminuita la proporzione deglieterosessuali che hanno un partner tossi-codipendente, mentre è aumentata laquota degli eterosessuali con un partnerpluripartner o che hanno avuto rapporticon un partner pluripartner (persone chehanno presumibilmente contratto l’infe-zione per via sessuale, inclusi i partner diprostituta e le prostitute, non includibili innessuna delle altre categorie);

se è indubbio che, nel 2015, lamaggioranza delle nuove diagnosi di infe-zione da Hiv era attribuibile a rapportisessuali non protetti, che costituivanol’85,5 per cento di tutte le segnalazioni(eterosessuali 44,9 per cento; omosessualimaschi 40,6 per cento), è altrettanto veroche l’uso o il non uso del preservativo nonbastano da soli a spiegare perché, a frontedi analoghe percentuali di rapporti nonprotetti gli omosessuali maschi e i pluri-partner (i partner di prostituta e le pro-stitute) presentino proporzionalmente inmaniera più elevata sia l’infezione e che lamalattia conclamata;

è evidente che è la stessa tipologiadi comportamento (sesso promiscuo e

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omosessualità maschile a rappresentare ilrischio maggiore di infettarsi e di amma-larsi;

all’inverso è la forte diminuzionedell’uso di droghe per via iniettiva adaverne ridotto il ruolo infettivo;

appare quindi illusorio pensare dilimitare la diffusione dell’infezione senzauna modificazione dei comportamenti arischio affidandosi solo all’azione di bar-riera costituita dal preservativo;

del resto, ciò e quanto insegna ildifferente esito delle campagne contro l’in-fezione da Hiv in Paesi, come la Thailan-dia, affidatasi solo al benefico del condom,e l’Uganda, che, senza rinunciare al con-dom, ha basato le sue campagne di pre-venzione sull’educazione ed il cambia-mento dei comportamenti a rischio;

un ulteriore motivo di allarme peril futuro è costituito dal boom delle ven-dite di ellaOne, la pillola dei 5 giorni dopo,il cui uso è particolarmente diffuso tra leadolescenti e le giovani che praticano sessonon protetto con partner occasionali e chericorrono all’uso di questo farmaco cheimpedisce l’annidamento dell’embrioneper evitare la gravidanza indesiderata,moltiplicando tuttavia le occasioni a ri-schio con comportamenti deresponabiliz-zati;

l’Italia si è recentemente dotata diun Piano nazionale di interventi control’Hiv e l’Aids per il triennio 2017-2019 cheil Ministero della salute ha da poco tra-smesso alle regioni in vista dell’esame insede di Conferenza Stato-regioni;

tra i principali obiettivi del Pianonazionale di interventi contro l’Hiv e l’Aidsc’è quello di ampliare e facilitare l’accessoal test per incrementare i casi di Hivdiagnosticati, fino a rendere consapevolidel proprio stato il 90 per cento dellepersone con Hiv, proteggendo la salute deisingoli, consentendo un accesso tempestivoalle cure, riducendo drasticamente la la-tenza diagnostica, anche per raggiungere

più efficacemente la soppressione dellacarica virale con il trattamento precocedei pazienti;

ad oggi non è stato individuato unfinanziamento specifico per attuare il sud-detto piano,

impegna il Governo:

1) a reperire già nel prossimo disegno dilegge di bilancio le risorse finanziarienecessarie a rendere attuabili le azioniproposte dal Piano nazionale di inter-venti contro l’Hiv e l’Aids, con parti-colare riferimento a quelle volte adampliare e facilitare l’accesso al testdell’Hiv, a garantire l’accesso alle cure,a migliorare le condizioni di salutedelle persone affette;

2) a dare al più presto attuazione alnuovo Piano nazionale contro l’Aids,favorendo nel più breve tempo possi-bile, il raggiungimento dell’accordosullo stesso in sede di ConferenzaStato-regioni;

3) a promuovere iniziative per la lottacontro la stigmatizzazione sociale dellepersone sieropositive e di quelle affetteda Aids;

4) a promuovere iniziative a caratteredivulgativo ed informativo, miranti afar conoscere le modalità d’infezione ea sollecitare l’adozione di comporta-menti responsabili;

5) a diffondere nelle scuole una culturadella prevenzione, fondata sull’educa-zione all’affettività ed il contrasto al-l’uso consumistico ed irresponsabiledella sessualità e sull’adozione di com-portamenti non a rischio dal punto divista sessuale e del consumo di droghe;

6) a contrastare la diffusione di modellidi comportamento sessuale indifferen-ziati e intercambiabili, consideratii rischi sanitari connessi alla diffu-sione dell’Hiv/Aids che l’omosessualità,in particolar modo maschile, ad avvisodei firmatari del presente atto indub-biamente comporta;

Atti Parlamentari — 46226 — Camera dei Deputati

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7) a contrastare, a fini di prevenzionedelle malattie in questione, il feno-meno della prostituzione attraversomeccanismi sanzionatori a carico deifruitori del sesso a pagamento;

8) a coinvolgere le comunità straniereresidenti in Italia nelle suddette cam-pagne informative ed educative.

(1-01574) « Gigli, Sberna, Baradello, Del-lai ».

La Camera,

premesso che:

la diffusione del virus dell’Hiv edelle infezioni sessualmente trasmissibilicostituisce una delle principali sfide dellasanità pubblica nel nostro Paese e nell’U-nione europea, in generale;

i progetti finanziati dall’Unione eu-ropea negli ultimi anni sono stati incen-trati sulla finalità di prevenire la trasmis-sione del pericoloso virus, attraverso lasensibilizzazione sulla malattia, il miglio-ramento della qualità dei servizi di salutesessuale, la vigilanza sui comportamenti, ladiagnosi e il trattamento precoce;

nonostante ogni sforzo messo incampo, però, il 2015 è stato un annorecord per la diffusione del virus nelcontinente europeo: 153.407 casi rispettoai 142.000 dell’anno precedente, con unaforte maggioranza nei Paesi dell’Europadell’Est, ove risiede circa l’ottanta percento delle persone infette dal virus, afronte del tre per cento delle persone cherisiedono nell’Europa centrale e il diciottoper cento nei Paesi dell’Europa occiden-tale;

nei ventotto Stati dell’Unione euro-pea, il primo mezzo di trasmissione delvirus è rappresentato dai rapporti sessualitra uomini, da cui derivano oltre il qua-ranta per cento delle diagnosi, mentre lerelazioni eterosessuali riguardano il tren-tadue per cento dei casi e la tossicodipen-denza il quattro;

per quanto riguarda, in particolare,l’Italia, la sindrome da immunodeficienzaacquisita ha avuto il suo picco nella primametà degli anni Novanta, e l’anno piùdrammatico è certamente stato il 1995, incui si sono registrati 5.563 nuovi casi diAids e 4.582 morti legate a questa pato-logia;

ciononostante, non si può parlaresoltanto al passato della diffusione di unainfezione che, soltanto nel 2016 è statadiagnosticata a quasi tremilacinquecentopersone;

a livello geografico, l’Hiv si con-ferma una malattia metropolitana, diffusasoprattutto in grandi città come Roma eMilano e in Emilia, mentre, sotto il profilodell’età delle persone che contraggono ilvirus, più della metà dei casi ha interes-sato persone tra i 30 ed i 49 anni, anchese l’Istituto superiore di sanità ha censitoanche sei bambini minori di due anniaffetti dal virus;

in Italia, si calcolano poco meno dicentotrentamila persone sieropositive, allequali bisogna aggiungere circa un venti percento di « inconsapevoli », che non sannodi avere il virus, e il sessanta per centodelle diagnosi avviene quando la malattiaè già in uno stato avanzato;

i principali gruppi a rischio com-prendono gli uomini che hanno rapportisessuali con altri uomini (MSM), itransgender, le persone che si iniettanodroghe (PWID) e i detenuti: queste comu-nità sono soggette anche a rischi piùelevati di altre infezioni come la gonorrea,la sifilide, la tubercolosi (TBC) e l’epatiteB e C;

ovviamente, la società è cambiata eun fattore che non può essere sottovalu-tato è l’incidenza dell’immigrazione, so-prattutto dall’Africa: in Italia il 27 percento degli Hiv positivi è straniero, quasiuno su tre;

tra i motivi che continuano a fardilagare il virus, vi è anche l’errata con-vinzione che in Occidente sia un flagelloormai debellato e relegato nei Paesi più

Atti Parlamentari — 46227 — Camera dei Deputati

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poveri mentre è, invece, purtroppo ancoraattualissimo: una cappa di silenzio in-franta qualche mese fa dal clamore di unavicenda con al centro un trentenne ro-mano e le numerose ragazze da lui infet-tate;

secondo gli ultimi dati dell’organiz-zazione mondiale della sanità la percen-tuale di infezione in Europa non è moltoinferiore a quella di trenta anni fa, segnoche la risposta ai virus non è stata efficacenell’ultimo decennio;

le campagne di comunicazione e diprevenzione sono scomparse e, da tempo,la stessa Lega italiana per la lotta all’Aids(Lila) ha posto la questione della carenzadi dati, prima al Comitato tecnico delMinistero della salute, poi all’Istituto su-periore per la sanità;

diagnosticare il prima possibilel’infezione significa rendere più efficace lacura della persona ammalata, diminuire lasua carica virale e ridurre le possibilità ditrasmissione;

prevenzione e trattamento permet-terebbero, inoltre, di abbattere la spesadello Stato, appesantita dal costo altissimodei farmaci antiretrovirali, fra i più cariper la sanità pubblica, perché se è veroche ogni diagnosi salva una vita, è altret-tanto vero che comporta in media qua-ranta anni di terapie;

il nostro Paese eccelle nella curadell’Hiv, ma risulta estremamente carentenella prevenzione, sia per l’assenza diazioni informative rivolte alla popolazione,sia per la mancanza di un serio progettodi formazione in materia sanitaria dellegiovani generazioni e, in particolare, inmateria di prevenzione delle malattie ses-sualmente trasmissibili;

appare ormai improcrastinabile l’e-sigenza di intervenire affinché siano pro-grammate e sviluppate serie e concreteiniziative per la prevenzione e la curaefficace dell’Hiv nel nostro Paese;

è necessario, in particolare, svilup-pare progetti finalizzati ad approfondire il

livello di conoscenza della popolazione,per evitare che persone non consapevoli diessere positive all’Hiv ritardino involonta-riamente l’accesso alle cure, con gravirischi per la propria salute;

la grande sfida della sanità pub-blica dovrebbe partire, poi, dall’effettua-zione dei test, che potrebbero interrom-pere la catena infettiva, ma, invece, più diun italiano su tre (il 37 per cento) non loha mai fatto e spesso la causa è daricercarsi nelle difficoltà di accesso o nellemancate garanzie su anonimato e gratuitàdei test, requisiti previsti dalla legge n. 135del 1990,

impegna il Governo:

1) a provvedere alla concreta attuazionedel nuovo Piano nazionale d’interventocontro l’Aids, sul quale ha espresso ilparere il Consiglio superiore di sanità,puntando a migliorare il flusso diinformazioni, a monitorare i finanzia-menti alle regioni, a incoraggiare l’ac-cesso ai test in forma gratuita e ano-nima e soprattutto ad assicurare ilcosiddetto « trattamento preventivo »che mette in sicurezza chi è infettatoe persegue l’obiettivo di azzerare icontagi;

2) ad assumere iniziative per finanziarespecifici interventi pluriennali relativia prevenzione primaria (informazionee educazione alla salute sessuale, in-formazione sulle modalità di trasmis-sione e di protezione, sui luoghi doveè possibile ottenere consulenza e as-sistenza) e secondaria (offerta del testHiv) rivolti alla popolazione generale ea specifiche popolazioni a maggiorrischio, informazione e ricerca sul-l’Aids;

3) ad assumere iniziative volte a promuo-vere la cultura della prevenzione efavorire un approccio integrato allalotta contro il disagio e le dipendenze,unendo iniziative di competenza sani-tarie e interventi sociali;

Atti Parlamentari — 46228 — Camera dei Deputati

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4) ad assumere iniziative per promuoverel’introduzione di progetti strutturati dieducazione sessuale, nelle scuole me-die inferiori e superiori, che non sianoiniziative-spot per appagare la co-scienza, ma che abbiano l’ambizionedi rendere consapevoli le giovani ge-nerazioni affinché si possa interrom-pere quanto prima il meccanismo didiffusione del virus che, troppo spesso,affonda le proprie radici nella man-cata conoscenza;

5) a far ripartire le campagne informa-tive, adattandole anche ai social net-work e ai nuovi mezzi di comunica-zione di massa.

(1-01575) « Rampelli, Cirielli, La Russa,Giorgia Meloni, Murgia, Na-stri, Petrenga, Rizzetto, Ta-glialatela, Totaro ».

La Camera,

premesso che:

l’infezione da Hiv rappresentaun’emergenza che i numeri non riesconopiù a fotografare, tanto rapido è il passodella sua espansione che, dal momento incui ha fatto la sua comparsa, il virus hacontagiato 70 milioni di essere umani intutti i continenti, uccidendone circa unterzo;

considerato il lungo tempo di in-cubazione del virus e la bassa età mediadelle persone colpite da Aids nel mondo,gli studi epidemiologici consentono di af-fermare con certezza che un numeromolto elevato dei casi abbiano contrattol’infezione quando avevano meno di 20anni;

come rilevato dall’indagine con-dotta dall’Istituto superiore di sanità, neglianni si è progressivamente osservato uncambiamento delle modalità di trasmis-sione poiché la proporzione di consuma-tori di sostanze per via iniettiva è passatadal 76,2 per cento nel 1985 al 3,2 percento nel 2015, mentre è aumentatadall’1,7 per cento del 1985 al 44,9 per

cento nel 2015 la proporzione di casiattribuibili a trasmissione eterosessuale;

lo studio sopra citato ha altresìrilevato come l’incidenza più alta dellenuove diagnosi di infezione da Hiv èosservata tra le persone di 15-29 anni;nello specifico, nel 2015, sono state segna-late 12 nuove diagnosi di Hiv in adole-scenti con età compresa fra 15 e 17 annie 369 casi di giovani con età compresa trai 18 e 25 anni;

nonostante i grandi sforzi preven-tivi ed educativi realizzati in seguito all’e-mergenza Aids, a tutt’oggi, solo il 54 percento degli adolescenti sessualmente attiviriporta un uso consistente del profilatticonegli Usa, mentre, in Italia, un terzo ditutti i rapporti sessuali degli adolescentiscolarizzati avviene senza alcuna prote-zione;

la comunità scientifica internazio-nale ha più volte ribadito la convinzioneche, per cambiare i comportamenti a ri-schio legati all’epidemia, la sola informa-zione – per quanto corretta ed esaustiva –non sia assolutamente sufficiente, bensìdebba essere accompagnata in modo con-tinuativo da attività educative;

la sessualità adolescenziale è ac-compagnata ad un adeguato sviluppo dellasfera emotivo-affettiva e, vissuta in modoconsapevole e sicuro dal punto di vistadella salute fisica e psichica, può fornireun contributo positivo per lo sviluppo,conducendo a più indipendenza, compe-tenza sociale ed autostima; al contrario,mancando tali prerequisiti, può diventareun fattore in grado di generare problemial soggetto in crescita;

la prevenzione dei comportamentia rischio costituisce oggi l’unica armadavvero efficace per ridurre l’incidenzadell’infezione;

l’ambito della sessualità rappre-senta per gli adolescenti uno dei trattiidentitari più forti; uno dei contesti rela-zionali in cui si esprime con maggiorepeculiarità la propria dinamica affettiva,nella sua intrinseca interconnessione sia

Atti Parlamentari — 46229 — Camera dei Deputati

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con lo sviluppo della sessualità, che con lamaturità complessiva degli adolescenti;

sessualità, affettività e maturità in-tellettuale sono peculiarità che definisconoil perimetro esistenziale entro il quale sicolloca l’adolescente, che si muove incerca del senso e del significato da darealla sua vita;

l’immagine prevalente dell’Aids,continuando ad essere legata alla sfera deicomportamenti sessuali, all’aggressività ealla paura della morte, apre o amplificauna lunga serie di questioni sociali, sani-tarie ed etico-morali che richiedono inter-venti formativi e informativi in età precocie un approccio multidisciplinare;

i giovani in età scolare rappresen-tano un gruppo potenzialmente a rischioper il virus dell’Aids e la presenza dicomportamenti a rischio è ampiamentedocumentata, considerato che il contagioper via sessuale appare una modalità ditrasmissione in costante crescita rispetto aquella dell’assunzione di droghe per viaendovenosa;

equivoci e lacune si fissano nelleconoscenze dei ragazzi in età scolare suproblemi legati all’Aids proprio dovemanca un’adeguata educazione alla ses-sualità. In Italia, alcune ricerche dimo-strano la grande disponibilità degli stu-denti ed anche dei genitori affinché leinformazioni sul rischio di contrarre l’in-fezione da Hiv siano diffuse nell’ambitoscolastico;

una buona prevenzione dell’Aidsdeve necessariamente partire da una spe-cifica attività educativo-formativa, nellascuola, che, se collegata nella sua azionealla famiglia, costituisce una sede idealeper interventi che siano in grado di ac-crescere la capacità di promuovere e di-fendere la propria salute, aumentando lapercezione del rischio di infezione primache i soggetti vi siano esposti;

il passaggio da una visione stretta-mente biomedica a un approccio multidi-sciplinare alla salute chiama la scuola adassumere una funzione di coordinamento

tra le diverse associazioni e istituzioniterritoriali su tutti i problemi relativi allasalute fisica, psichica e sociale dei suoiallievi;

la scuola, luogo di aggregazione edi dibattito, può essere il teatro ideale perl’analisi e la successiva sintesi dei modellicomportamentali suggeriti dal mondo dellasanità. Attraverso appropriati messaggi,essa può fungere da mediatrice tra icittadini, le famiglie, gli operatori sanitarie le diverse realtà territoriali nel formareuna solida e diffusa conoscenza sanitariae favorire poi la conversione in modelloculturale;

l’evoluzione del concetto di educa-zione alla salute e la stessa emergenzaAids inducono la scuola a una collabora-zione sempre più stretta non solo conistituzioni sanitarie, ma anche con asso-ciazioni e presidi territoriali, per una in-tegrazione di competenze nella gestione diprogetti e processi mirati a produrre sa-lute;

come rilevato anche nell’ambitoscientifico, il nostro Paese mostra evidenticarenze nella prevenzione, in particolarmodo per la mancanza di progetti diformazione rivolti in particolar modo allegiovani generazioni in materia di preven-zione delle malattie sessualmente trasmis-sibili;

se, da un lato, la scuola, qualeluogo di partecipazione attiva, può offrirerisposte alla difficoltà di comunicazionetra adulti e giovani e tra giovani e istitu-zioni, dall’altro, una campagna informa-tiva che parta da associazioni e presidipresenti sul nostro territorio può contri-buire a sensibilizzare i cittadini, soprat-tutto i più giovani, alla lotta contro questagravissima malattia,

impegna il Governo:

1) ad assumere iniziative per prevedere,nei percorsi scolastici, programmi spe-cifici di educazione alla sessualità, te-nuti da figure professionali specializ-zate, propedeutici a interventi preven-

Atti Parlamentari — 46230 — Camera dei Deputati

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tivi per tutte le infezioni sessualmentetrasmissibili in costante aumento tra igiovani;

2) ad avviare, con il coinvolgimento delleistituzioni e delle associazioni territo-riali, campagne informative e progettidi formazione, rivolti in particolarmodo alle giovani generazioni, per dif-fondere una maggiore sensibilizza-zione e conoscenza delle patologie ses-sualmente trasmissibili.

(1-01576) « Centemero, Occhiuto ».

Risoluzione in Commissione:

La XI Commissione,

premesso che:

Isolante K-Flex è un’azienda ita-liana specializzata nella produzione diisolanti elastomerici per isolamento ter-mico ed acustico; conta 11 impianti pro-duttivi ed oltre 2.000 addetti in 60 Paesi;

i dipendenti dello stabilimento diRoncello (Monza della Brianza) sono inpresidio permanente dal 24 gennaio 2017davanti la sede dell’azienda, per protestarecontro la volontà della società di chiuderelo stabilimento italiano e trasferirlo inPolonia;

in data 8 febbraio 2017 si è tenutopresso il Ministero del sviluppo economicoun incontro sulla vertenza K-Flex, presie-duto dal vice Ministro Teresa Bellanova,con la presenza delle organizzazioni sin-dacali e dei rappresentanti della regioneLombardia. Tuttavia, l’incontro è statodisertato dall’azienda;

nonostante i richiami al senso diresponsabilità, nell’incontro del 14 feb-braio 2017 tenutosi presso la sede diAssolombarda, l’azienda, attraverso il re-sponsabile del personale, nonché membrodella famiglia proprietaria, Marta Spinelli,ha confermato i 187 licenziamenti annun-ciati e la volontà di trasferire la sedeproduttiva italiana, che impiega attual-

mente 250 lavoratori, nella sede polaccadella società, dove si starebbe procedendoall’ampliamento dello stabilimento;

l’azienda non è in crisi e le ragionidel trasferimento sarebbero dettate daragioni di mera convenienza economica;

Isolante K-Flex avrebbe inoltre be-neficiato nel corso degli ultimi anni, aquanto riferiscono le organizzazioni sin-dacali, di 12 milioni di euro di finanzia-menti pubblici, finanziamenti sui quali lastessa vice Ministra Teresa Bellanova haannunciato un’istruttoria;

in data martedì 7 marzo 2017 ilgruppo parlamentare Articolo 1-Movi-mento Democratici e Progressisti ha pre-sentato in riferimento a tale situazionel’interrogazione a risposta immediata inAssemblea n. 3-02852 per chiedere al Go-verno quali ulteriori iniziative di compe-tenza intendesse assumere per evitare cheIsolante K-Flex delocalizzi l’impianto pro-duttivo di Roncello, garantendo al con-tempo i livelli occupazionali attualmenteimpiegati. Inoltre, tenuto conto dei citati12 milioni di euro di contributi pubbliciricevuti dalla Isolante K-Flex, il gruppoparlamentare Articolo 1-Movimento De-mocratici e Progressisti ha chiesto all’E-secutivo quali iniziative, anche di caratterenormativo, intenda promuovere affinché leaziende che ricevono finanziamenti pub-blici siano tenute a perseguire l’obiettivo dimantenere la loro attività sul suolo ita-liano, evitando di delocalizzare gli stabili-menti all’estero. In tale circostanza, ilMinistro dello sviluppo economico, CarloCalenda, ha sottolineato il fatto di averprontamente attivato un tavolo di con-fronto, con la partecipazione delle istitu-zioni del territorio e delle organizzazionisindacali, a fine di cercare una soluzionealla difficile situazione creata dall’annun-cio di voler licenziare gli oltre 180 addettialla produzione, mantenendo, in Italia,solo le attività commerciali di ricerca,nelle quali operano poco più di 50 per-sone, evidenziando come K-flex sia unamultinazionale che opera in 10 Paesi, conoltre 1.500 addetti, e non è pertanto

Atti Parlamentari — 46231 — Camera dei Deputati

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un’azienda in crisi come mostrano glistessi bilanci che evidenziano tra l’altroinvestimenti in crescita;

tra il 2007 e il 2012 Simest hasupportato il processo di crescita interna-zionale di K-flex attraverso la partecipa-zione a cinque operazioni di aumento dicapitale, per 17,2 milioni, e attraverso unfondo di venture capital per 5 milionidestinati a Paesi strategici quali gli EmiratiArabi Uniti, la Cina, l’India e la Malesia.Tali partecipazioni sono in parte rientratea giugno 2015, per un totale di 5 milionidi euro; 9,2 milioni di euro rientrerannoentro giugno di quest’anno e 8 milioni dieuro tra giugno 2020 e giugno 2021;

come ben sottolineato anche dalrappresentante del Governo, il quadro divalutazione che emerge, alla luce diquanto precede, rende del tutto incom-prensibile e non giustificata la decisione diK-Flex di cessare l’attività produttiva nellostabilimento italiano, quando, come risultadagli accordi sottoscritti, vi erano impegnia non licenziare e ad avviare una riorga-nizzazione che avrebbe reso ancora piùcompetitivo il sito;

occorre poi tenere conto del fattoche come emerge da alcune riviste econo-miche specializzate e dalla stampa nazio-nale, le riflessioni sulla perdita di compe-titività delle imprese italiane sui mercatiinternazionali sono da lungo tempo all’or-dine del giorno; le imprese italiane spessospostano la produzione in altri Paesi: leaziende che operano nei settori ad altaintensità di lavoro non specializzato cer-cano principalmente situazioni in cui ilcosto del lavoro sia minore. Quando siparla del costo del lavoro, non bisognaconcentrarsi solo sul salario, perché adesempio non sempre un salario moltobasso coincide con un costo del lavoromolto basso. Infatti, nell’ultimo decenniooltre ventisettemila aziende italiane hannodelocalizzato la produzione all’estero, cre-ando oltre 1,5 milioni di posti di lavoroesteri e lasciando allo Stato una fattura,da 15 miliardi di euro per gli ammortiz-zatori sociali. A ben vedere, soltanto il 10

per cento di queste aziende sono andateoltre i confini europei (soprattutto inAsia), mentre la restante parte sono rima-ste in Europa, in Austria, Svizzera, Ger-mania, ma anche in Polonia e nei Paesibalcanici i quali, nell’ultimo decennio,stanno dimostrando una forte potenzialitàdi crescita e appaiono sufficientementestabili sotto l’aspetto istituzionale,

impegna il Governo:

ad assumere ogni iniziativa di com-petenza finalizzata a riportare il confrontosulla vertenza K-Flex su aspetti diversi dallicenziamento e quindi sulla ristruttura-zione dello stabilimento di cui in pre-messa, attivando ogni strategia utile asalvaguardare gli attuali livelli occupazio-nali avendo riguardo al rilancio industrialee competitivo del sito di Roncello;

a favorire, per quanto di competenza,l’implementazione di un piano straordina-rio di contrasto alla delocalizzazione delleattività produttive sia in Paesi apparte-nenti all’Unione europea, sia a quelli nonaderenti all’Unione europea, adoperandosiin tal senso anche presso le competentisedi europee.

(7-01235) « Martelli, Ricciatti, Giorgio Pic-colo, Zappulla ».

* * *

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interpellanze urgenti(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, ilMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, il Ministro dell’in-terno, il Ministro dell’economia e dellefinanze, per sapere – premesso che:

nell’inchiesta siciliana denominata« Piramidi » sono emerse speculazioni di

Atti Parlamentari — 46232 — Camera dei Deputati

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« Cosa Nostra » nel campo del trattamentodei rifiuti. Paratore Antonio, classe 1947, eParatore Carmelo, classe 1981, sono accu-sati di essere a capo di « un complessosistema aziendale » tra cui una discaricaper rifiuti pericolosi e un impianto per illoro trattamento – Cisma Ambiente spa –dove grazie alla collaborazione di funzio-nari della Regione Siciliana, fra cui Gian-franco Cannova, avrebbero gestito illecita-mente tonnellate di rifiuti (dal Nord Italiae dall’Ilva di Taranto), realizzando ingentiguadagni a scapito dell’ambiente e senzarispettare la legge;

il funzionario regionale GianfrancoCannova era stato arrestato nell’ambito diuna precedente inchiesta sempre nelcampo dei rifiuti: era stato accusato diessere stato il mediatore tra gli ufficiregionali e la Oikos di Domenico Proto;

l’imprenditore Carmelo Paratore, ar-restato alcuni giorni fa, ritenuto affiliato alclan Santapaola, ha partecipato nel 2014ad un viaggio in Cina con Renzi con ungruppo di imprenditori. Sarebbe stato se-lezionato da Invitalia, una Spa al 100 percento del Ministero dell’economia, che èanche l’organo vigilante sulla stessa;

Carmelo Paratore riusciva ad incon-trare il vice ministro del Mise e la suaditta, pochi mesi dopo, è riuscita ad avereun contratto;

anche la Kinexia di Pietro Colucci,oltre a Paratore, era presente alla visita inCina al seguito di Renzi;

Kinexia è oggi confluita in Wasteita-lia, che ha subito un recente sequestro daparte della guardia di finanza;

le indagini in Umbria su ViterboAmbiente hanno portato gli inquirenti asostenere che Gesenu, partner di ViterboAmbiente, avrebbe contatti con esponentidi spicco della malavita campana e sici-liana;

l’interdittiva antimafia per ViterboAmbiente evidenzia i contatti di Gesenucon il clan Santapaola e di Cosp con Buzzidi mafia capitale;

nell’interrogazione n. 4-11429 pre-sentata dal primo firmatario del presenteatto erano state evidenziate varie criticitàambientali relative alla Daneco Impianti,una parte della galassia ambientale deiColucci, fra cui:

a) la gestione dal 1999 della disca-rica Ca’ Filissine a Pescantina (Verona) eposta sotto sequestro dal 2006; si è rilevatoanche che nel 2012, si è giunti alla sen-tenza di primo grado con la condanna dipubblici amministratori (sentenza tribu-nale Verona n. 2112 del 22 ottobre 2012)e che il percolato veniva scaricato nelcorpo della discarica;

b) nel gennaio 2014, il provvedi-mento di custodia cautelare nell’ambitodell’indagine « black smoke » relativa al-l’aggiudicazione della bonifica del sito diinteresse nazionale ex Sisas di Pioltello eRodano (Milano);

c) il fatto che si sta verificando chei rifiuti pericolosi dell’ex area Sisas sianofiniti anche in Calabria (discarica di Pia-nopoli);

d) nell’area di Sant’Arcangelo Tri-monte (Benevento) si sono visti imporre(come evidenziato anche nell’interroga-zione presentata al Senato da Nugnes,interrogazione n. 4-02053) una discarica,costruita in zona a rischio frana e sismico,che ha determinato disastro ambientaletale da produrre danni alla salute per ilprossimo decennio con rinvio a giudiziodei vertici Daneco Impianti;

e) l’appalto aggiudicato in data 2novembre 2015, di 548.766 euro per lastesura, compattazione e copertura deirifiuti conferiti alla discarica di MarianaMantovana (Mantova), di cui è titolareTEA s.p.a. di Mantova, per consentirel’arrivo di 1,8 milioni di tonnellate dirifiuti, potrà causare disastri importantiper il superamento dell’indice di pressioneindicato nella legge regionale e i valorirecord di incidenza di malformazioni con-genite;

Atti Parlamentari — 46233 — Camera dei Deputati

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si rilevano inoltre ulteriori criticità:

a) la gestione da parte di DanecoImpianti, dal 1999, della discarica delcomune di Ghemme (Novara), e dallaquale, almeno dall’agosto 2016, risulta cheil percolato stia fuoriuscendo senza suffi-ciente controllo e finendo nel bosco cir-costante e con resistenza a versare lafidejussione (comunque insufficiente) daparte di Daneco Impianti;

b) in Sicilia Daneco Impianti erafra gli aggiudicatari di uno dei 4 lotti delmega-bando « inceneritori » da 5 miliardidi euro del 2003, creando una spa, la SicilPower Spa;

secondo la relazione della società direvisione PFK Italia in merito al bilanciodi esercizio 2015 di Daneco Impianti, purin mancanza di risposte delle banche« presenta un peggioramento del quadrofinanziario che, tra l’altro, si riscontranella difficoltà di provvedere al pagamentodei debiti in essere che potrebbe diventarepreoccupante se il fatturato continuerà adescrescere... »;

Daneco Impianti ha posseduto inpassato quote in Ancitel energia ambiente,concorrendo a influenzare la politica na-zionale della gestione degli imballaggi;

sono in corso approfondimenti perquanto riguarda i requisiti antimafia diDaneco Impianti;

secondo notizia di stampa Pietro Co-lucci ha partecipato alle cene di finanzia-mento del premier Renzi;

questi dati suggeriscono che:

esistano su tutto il territorio na-zionale galassie di gestione non virtuosa diappalti e impianti nel mondo dei rifiuti;

i Colucci e i Paratore sono presentiin questi tutte le regioni in alternanzaterritoriale;

le gestioni sopra richiamate sonocollegate entrambe a importanti disastriambientali;

i fratelli Paratore sono indagati inquanto ritenuti affiliati al clan mafiosoSantapaola;

entrambi i gruppi sono stati sele-zionati da Invitalia per rappresentare l’I-talia all’estero insieme all’ex premier Mat-teo Renzi;

appare che molte realtà nazionalisiano pesantemente infiltrate dalla crimi-nalità organizzata nell’ambito dei rifiuti estiano rischiando di creare un disastroambientale;

Daneco Impianti rischia di proseguireun’attività d’impresa peggiorativa di disa-stri ambientali ingravescenti, in assenza digaranzie finanziarie;

l’Italia ha già pagato 141 milioni dieuro in sanzioni per le procedure d’infra-zione europea in merito alle discaricheabusive –:

se il Governo intenda assumere ini-ziative normative per stabilire la revocadell’autorizzazione alla attività di impresae il sequestro di somme finanziarie perequivalente in casi analoghi a quello dellaDaneco Impianti e di altre società citateanche prima di condanne definitive perprevenire disastri ambientali;

se intenda adoperarsi per migliorarela normativa prevedendo l’esclusione dagare di appalto verso società senza certi-ficazione antimafia anche in caso di ap-palti misti pubblico-privati;

se intenda adoperarsi per eliminarele infiltrazioni della criminalità organiz-zata nel settore ambientale;

se intenda verificare la selezione ope-rata da Invitalia in merito alla partecipa-zione di aziende alle missioni di Stato o adaltre attività.

(2-01749) « Zolezzi, Fico, Vignaroli, Sarti,D’Uva, Nuti, Tofalo, De Rosa,Micillo, Busto, Daga, Terzoni,Mannino, Crippa, Businarolo,Ferraresi, Colletti, Di Bene-detto, Di Vita, Sorial, Alberti,Carinelli, Cozzolino, Comi-

Atti Parlamentari — 46234 — Camera dei Deputati

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nardi, Basilio, Benedetti,Dieni, Dadone, D’Ambrosio,Toninelli ».

I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, ilMinistro dell’interno, per sapere – pre-messo che:

il giornalista di Repubblica PaoloBerizzi, da sempre attento ai movimentineonazisti operanti in Lombardia, già vit-tima in passato di diverse minacce tramiteil web, ha subito un ulteriore e gravissimoatto intimidatorio: qualche giorno fa la suaauto, che si trovava sotto la sua abitazionenel centro di Bergamo, è stata presa dimira da un gruppo di persone, apparte-nenti ad un gruppo neonazista sul qualel’inviato di Repubblica sta svolgendo in-chieste da anni. Questi vandali hannoinciso diversi simboli sulla carrozzeria: uncrocifisso sul cofano, una svastica su unadelle portiere e un simbolo delle SS suun’altra. Dopo una serie di esposti allaprocura di Varese, il cronista ha sceltoquesta volta di rivolgersi alla questurabergamasca per denunciare l’accaduto. Ilcaso è stato analizzato dal comitato diprevenzione e sorveglianza della prefetturadi Bergamo che ha deciso per la sorve-glianza dinamica nei confronti di Berizzi.Agenti di polizia controlleranno la suaabitazione e i luoghi che frequenterà.Della vicenda si sta occupando la Digosbergamasca, che sta cercando di indivi-duare i colpevoli;

già nel 2013 Berizzi, aveva ricevutouna serie di minacce da parte degli ultràvaresini « Arditi 2012 », dichiaratamente diestrema destra e collegati con i « Bloodand Honour » che seguono anch’essi ilVarese Calcio. Quest’ultimi gli avevanodedicato un grande striscione, definendoBerizzi « un infame ». Lo striscione, espo-sto in curva, era stato accompagnato dauna serie di cori e insulti. La colpa delcronista era quella di aver pubblicato, ilgiorno precedente, un articolo on linededicato ad un capo ultrà dei Varese. Siraccontava la storia di Gjoni Landi, 39

anni, albanese di Tale, capo degli « Arditi »e tra i leader dei « Blood and Honour »,entrambi gruppi xenofobi e neonazisti. Neldicembre 2016, inoltre, Berizzi aveva par-lato su Repubblica dei Do. Ra., acronimodella comunità militante dei dodici raggi,che si rifà al sole nero, simbolo del castellodi Wewelsburg, sede operativa delle SS. IDo.Ra., infatti, sono la più organizzatacomunità nazionalsocialista operante almomento in Italia;

da diversi anni, Paolo Berizzi, attra-verso servizi e inchieste, si occupa e rac-conta l’estremismo politico di destra, conle sue derivazioni xenofobe e violente. Nonsi è mai fermato di fronte alle minacce,così come siamo certi non si fermerà ora.Non saranno volgari e vigliacche provoca-zioni ad impedire il suo lavoro giornali-stico;

nell’esprimere la solidarietà degli in-terpellanti a Paolo Berizzi, che si aggiungea quella di molti altri colleghi deputati, delComitato di redazione di Repubblica, edella Federazione nazionale stampa ita-liana, si intende riportare in questa sede,richiesta del segretario generale e del pre-sidente della Federazione NazionaleStampa Italiana, Raffaele Lorusso e Giu-seppe Giulietti, i quali hanno chiesto prov-vedimenti immediati dopo che il Ministerodell’Interno ha disposto misure di prote-zione nei confronti del cronista, nellasperanza che quanto accaduto sia suffi-ciente per intervenire e sciogliere il grupponeonazista, in accordo coi principi costi-tuzionali, con la legge n. 645 del 1952, lacosiddetta « legge Scelba » e la legge n. 205del 1993, la cosiddetta « legge Man-cino » –:

se il Governo sia a conoscenza dellasituazione sopra esposta e quali iniziativeabbia in concreto attuato e quali intendaintraprendere, per quanto di competenza,al fine di evitare che nel prossimo futuronon si ripetano i gravissimi fatti esposti inpremessa;

quali iniziative di competenza si in-tendano assumere per assicurare il ri-spetto della legalità e del valori e dei

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principi affermati nella Costituzione e im-pedire che il nostro Paese divenga ancor dipiù luogo fertile per l’insediamento direaltà di ispirazione fascista, xenofoba erazzista;

quali iniziative urgenti intenda assu-mere il Governo per prevenire l’esponen-ziale crescita di realtà di ispirazione ne-ofascista, xenofoba e razzista, nelle pro-vincie lombarde e se non intenda adottareiniziative specifiche per prevenire, perquanto di competenza, che in futuro siorganizzino raduni di organizzazioni na-zifasciste come avvenuto nel recente pas-sato;

quali iniziative di competenza si in-tendano assumere affinché venga applicatarigorosamente la legislazione vigente inmateria, in particolare la cosiddetta « leggeScelba » e la cosiddetta legge « Mancino ».

(2-01750) « Cimbro, Carlo Galli, FitzgeraldNissoli, Marzano, GiuseppeGuerini, Schirò, Fossati, Gan-dolfi, Pastorino, Rubinato,Zaccagnini, Lacquaniti, An-drea Maestri, La Marca, Ca-pozzolo, Carnevali, Simonetti,Fontanelli, Luciano Agostini,Rabino, Locatelli, FrancoBordo, Piras, Albini, Martelli,Zappulla, Capodicasa, Gior-gio Piccolo, Formisano, Mo-gnato, Melilla, D’Attorre,Zoggia ».

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, ilMinistro dello sviluppo economico, il Mi-nistro dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare, per sapere – premessoche:

è nota la gravità della crisi socio-economica e ambientale che interessa laprovincia ionica a causa di una particolarecongiuntura del sistema industriale, chesomma le proprie rilevanti ricadute nega-

tive sul piano occupazionale agli esiti diuna più generale crisi che, da anni, inte-ressa l’intero Paese;

le vicende che riguardano l’acciaieriaIlva dal 2012, anno dei primi interventidella magistratura, nonostante i numerosiinterventi legislativi, continuano a inciderein modo significativo, e purtroppo negati-vamente, sul livello complessivo di vivibi-lità del territorio;

la riduzione verticale della produ-zione ha determinato finora effetti deva-stanti, sia sul piano della occupazionediretta, con un massiccio ricorso a varieforme di ammortizzatori sociali, sia per laeconomia indotta, relativa all’appalto e,più in generale a tutto il tessuto econo-mico del territorio;

alle difficoltà di natura economica, ealla mancanza di prospettive di sviluppo intempi brevi di alternative, si sommano lequestioni ambientali che continuano a re-gistrare gli effetti di una presenza invasivain termini di inquinamento;

acquisita la volontà del Governo digarantire continuità alla presenza dellostabilimento siderurgico a Taranto, rite-nuto strategico per il Paese, si è in fase dicessione della gestione ad un gruppo diimprese private;

allo stato, sono in fase di valutazionedue proposte; quella di Am Investco Italy,la joint venture di ArcelorMittal-Marcega-glia e AcciaItalia, gruppo costituito daJindal South West, Cassa depositi e pre-stiti, Giovanni Arvedi, Leonardo Del Vec-chio;

in continuità con un modus operandiche da sempre ha caratterizzato il rap-porto tra gestione commissariale e terri-torio, le informazioni relative alle proce-dure in corso sono estremamente limitatee, soprattutto, manca il confronto con ilterritorio;

è fondamentale, nella valutazionedelle offerte dare priorità:

a) al piano ambientale;

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b) all’affidabilità complessiva delgruppo di aziende alla luce anche dellastoria imprenditoriale;

c) al rapporto con il territorio –:

se il Governo ritenga di organizzarea Taranto attività di confronto con tutte leistanze istituzionali, associative, economi-che, a vario titolo interessate agli esitidella cessione della gestione dell’Ilva, peruna ampia condivisione delle valutazioni;

se intenda disporre accurate verificherelative alle garanzie generali di affidabi-lità dei gruppi che hanno presentato of-ferta per la suddetta gestione, affinché,prioritariamente rispetto alle valutazionidi natura economica, siano valutate lecapacità manageriali alla luce dei pregressiimpegni che alcuni soggetti interessatihanno gestito nel territorio ionico.

(2-01746) « Chiarelli ».

Interrogazione a risposta in Commissione:

VALLASCAS. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri, al Ministro dell’economiae delle finanze, al Ministro dello sviluppoeconomico. — Per sapere – premesso che:

il 18 marzo 2017, il Ministero dell’e-conomia e delle finanze ha comunicato gliesiti delle procedure per il rinnovo deipresidenti, degli amministratori delegati edei consigli di amministrazione delle so-cietà partecipate dallo Stato, Enel, Eni,Leonardo-Finmeccanica, Poste Italiane eEnav;

nell’ambito del procedimento, sa-rebbe stato dato mandato a tre società direclutamento, la Korn Ferry, la Eric Sal-mon e la Spencer Stuart, di individuare inomi da proporre per i vertici delle par-tecipate;

secondo quanto ha riferito la testatagiornalistica online « Lettera 43 », il 15marzo 2017, tra i dirigenti della societàSpencer Stuart, figurerebbe, nella posi-zione di consultant human resources prac-

tice, l’ex direttore centrale delle risorseumane di Leonardo-Finmeccanica, Ro-berto Maglione;

nel dettaglio, l’articolista riferisce che« diversi osservatori del settore avevano giànotato che la situazione poteva configu-rare un conflitto di interessi attorno allasua figura, in quanto ex dirigente diazienda – congedato con una buonuscitada 4 milioni di euro – che decide sulfuturo della sua vecchia società »;

alla presunta situazione di conflittodi interessi, nel frattempo, si sarebbe ag-giunta un’altra circostanza che renderebbeoltremodo inopportuna la partecipazionedell’ex dirigente al procedimento che haportato alla nomina dei vertici delle prin-cipali società partecipate dallo Stato;

nel medesimo articolo, infatti, vieneriferito il presunto coinvolgimento di Ro-berto Maglione in un’indagine che ve-drebbe indagati, per appropriazione inde-bita, 82 dirigenti e dipendenti di Finmec-canica, durante la gestione di GiuseppeOrsi, « l’ex amministratore delegato ancorasotto processo a Milano per le presuntetangenti indiane »;

gli indagati, tra il 2010 e il 2015,avrebbero evaso imposte, per un ammon-tare di circa 135 milioni, trasferendo al-l’estero una società del gruppo;

secondo la ricostruzione giornalistica,la società del gruppo Finmeccanica Fi-nance Sa, con sede a Lussemburgo magestita in Italia, sarebbe stata usata perevadere il fisco: « In pratica i dirigenti “inconcorso tra loro, al fine di procurarsi uningiusto profitto” e “avendo per ragionid’ufficio il possesso o comunque la dispo-nibilità di denaro di proprietà di Finmec-canica Spa, si appropriavano delle sommedisponibili sui conti correnti societari, chevenivano sottratte alle finalità sociali at-traverso la concessione di prestiti perso-nali, in alcuni casi senza interesse, erogatidalla società in assenza di garanzia” »;

l’articolista riferisce che « Tra questi,oltre allo stesso Orsi e all’ex direttoregenerale Alessandro Pansa e all’ex diret-

Atti Parlamentari — 46237 — Camera dei Deputati

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tore finanziario Piero Cutillo, c’è pureMaglione, che insieme con l’ex direttorecentrale operazioni Giovanni Bertoloneavrebbe – secondo l’avviso di chiusuradelle indagini – avuto accesso a prestitirispettivamente per 600 e 400 mila euro »;

è il caso di rilevare che, a fronte deifatti esposti, la partecipazione del diri-gente della società Spencer Stuart, Ro-berto Maglione, a una fase del procedi-mento di nomina dei vertici delle princi-pali società partecipate dello Stato po-trebbe, non solo apparire inopportuno, marisultare anche secondo l’interrogante in-validante della procedura –:

se quanto esposto in premessa cor-risponda al vero;

quale sia stato il procedimento se-guito per la designazione dei vertici dellesocietà partecipate dallo Stato, Enel, Eni,Leonardo-Finmeccanica, Poste Italiane eEnav;

quale sia stato il ruolo svolto dallasocietà di reclutamento Spencer Stuart equale ruolo abbia ricoperto il dirigenteRoberto Maglione;

se non si ritenga opportuno verifi-care, nell’ambito del procedimento seguitoper il rinnovo dei vertici delle societàpartecipate dallo Stato, se la posizione deldirigente di Spencer Stuart non si confi-guri come conflitto di interessi, e comepossa influire sulla regolarità della proce-dura. (5-11044)

Interrogazioni a risposta scritta:

GUIDESI. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro dei beni e delleattività culturali e del turismo. — Persapere – premesso che:

in data 21 settembre 2016 il deputatoBorghesi, con l’atto di sindacato ispettivon. 5-09546, interrogava presso la VII Com-missione della Camera dei deputati, ilMibact circa lo stanziamento del Governodi 150 milioni di euro per recuperare

ovvero restaurare piccole opere o luoghiculturali, dietro la esclusiva segnalazionedei semplici cittadini;

l’annuncio era stato dato dal premierpro tempore Renzi l’8 maggio 2016, du-rante la trasmissione televisiva su Rai 3« Che tempo che fa »;

la scadenza delle domande per par-tecipare all’« operazione-bellezza » eraprevista, appunto, per il 31 maggio 2016,una commissione ad hoc avrebbe stabilitoa quali progetti assegnare le risorse men-tre il relativo decreto attuativo avrebbedovuto essere emanato il 10 agosto 2016;

il 22 settembre 2016 la Sottosegreta-ria di Stato Dorina Bianchi rispondeva cheal 31 maggio del 2016 erano arrivate quasi140 mila segnalazioni di cittadini conl’indicazione di poco più di 7540 luoghi incui esiste un bene culturale da ristruttu-rare o recuperare alla fruizione collettiva;

la Sottosegretaria precisava che:« ...gli uffici della Presidenza del Consigliosegnalano che la fase istruttoria deve con-frontarsi con l’elevatissimo numero di pro-poste pervenute e la loro eterogeneità.Sempre a livello istruttorio, è allo studiol’ipotesi di selezionare un solo sito percomune, ricordando le condizioni di pro-cedibilità che la delibera detta per ilfinanziamento: a) che il luogo segnalatorientri tra le tipologie indicate dall’articolo10 del d.lgs. n. 42/2004 (codice dei beniculturali e del paesaggio); b) che l’oggettodell’intervento sia la valorizzazione, la tu-tela o il recupero del luogo indicato; c) chel’ente attuatore sia pubblico. Nell’eventua-lità che le risorse disponibili risultasseroinsufficienti, la delibera adottata dal CIPEprescrive espressamente che si dia luogoad una selezione (...) Dopo l’espletamentodella predetta selezione, con apposito de-creto del Presidente del Consiglio dei mi-nistri saranno individuati gli interventifinanziabili. Sempre in via di ipotesiistruttoria, la Commissione che sarà no-minata: potrà definire, per ciascuna Re-gione e Provincia autonoma, una quotadelle risorse disponibili in proporzione alnumero di luoghi segnalati; potrà indivi-

Atti Parlamentari — 46238 — Camera dei Deputati

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duare interventi effettivamente realizzabiliin relazione a un limite di contributomassimo; potrà collocare le richieste difinanziamento secondo un ordine cre-scente, così da privilegiare le richieste, diminore importo; potrà selezionare gli in-terventi privilegiando quelli che, in rela-zione allo stato di maturazione proget-tuale, possano ritenersi di immediata re-alizzabilità. Il MIBACT è in attesa dellaemanazione del decreto del Presidente delConsiglio dei ministri, per poter forniretutta l’assistenza tecnica che verrà richie-sta al riguardo... »;

inizialmente sul sito del Governo esi-steva una pagina dedicata al [email protected] che dettagliava quanteemail erano arrivate e quanti luoghi eranostati segnalati, ma attualmente la sezionespecifica non e più presente sul sito;

la commissione che avrebbe dovutostabilire a quali progetti assegnare le ri-sorse, infatti, a quel che consta all’inter-rogante, non è stata mai nominata, né ildecreto di stanziamento promesso per il10 agosto 2016 più emanato, con la con-seguenza che, ad un anno dall’annunciotelevisivo del Premier Renzi, nessuna gra-duatoria è stata stilata e nessun progettoscelto;

per quanto risulta all’interrogante négli uffici della Presidenza del Consiglio deiministri, né quelli del Ministero dei beni edelle attività culturali e del turismo sonoin grado di fornire informazioni –:

se il Governo intenda ancora sosteneree proseguire il progetto [email protected], in caso di risposta affermativa, entro qualitempi intenda realizzarlo, entro quandosarà emanato il decreto che era atteso peragosto 2016, relativo alla composizione e allecompetenze della commissione, nonché en-tro quale data gli interventi saranno selezio-nati e i relativi importi fissati;

se, invero, il progetto sia stato defi-nitivamente annullato, che fine abbianofatto le risorse stanziate ovvero verso qualiimpieghi siano state stornate. (4-16153)

CRIPPA. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro delle infrastrutturee dei trasporti. — Per sapere – premessoche:

un motociclista svizzero è morto indata 18 marzo 2017 travolto da una franasulla strada statale 34 del lago Maggiore,tra Cannero Riviera e Cannobio, in fra-zione Carmine;

i massi, che si sono staccati dallaparete della montagna, sotto la quale correla strada, hanno colpito anche una mac-china e altre due persone sono rimasteferite. Il motociclista, 68enne del CantonTicino, è stato subito soccorso, ma èdeceduto dopo essere stato trasportato inospedale con l’elicottero;

il tratto interessato dalla frana èinteressato da oltre due anni da lavori perla messa in sicurezza;

nell’ottobre del 2014 si erano giàverificate due grosse frane, a distanza diun mese l’una dall’altra;

da quanto si apprende dai medialocali, in data 29 marzo 2017 sarebbe statainviata una missiva sul tema indirizzata alMinistro delle infrastrutture e dei trasportie al presidente della regione Piemonte daparte delle autorità del Canton Ticino;

nella lettera, firmata dal presidentedel Consiglio di Stato Paolo Beltraminellie dal cancelliere Arnoldo Coduri, si ram-menterebbe come sulla litoranea viagginonumerosi ticinesi e circa duemila fronta-lieri italiani ogni giorno. Si andrebbe aricordare poi che, dinanzi a fenomeni diuna certa gravità, verificatisi in territorioitaliano, non sono stati effettuati signifi-cativi investimenti come quelli che, oltre-confine, il Cantone ha profuso per lemedesime emergenze in tratti diversi;

in data 3 aprile 2017 si è tenuto unincontro a Torino, con presenti il MinistroGraziano Delrio, il presidente della re-gione Piemonte Sergio Chiamparino, ilvicepresidente Aldo Reschigna, l’assessorealle opere pubbliche Francesco Balocco, il

Atti Parlamentari — 46239 — Camera dei Deputati

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presidente della provincia del VerbanoCusio Ossola Stefano Costa, il prefetto diVerbania Iginio Olita, i vertici Anas e isindaci dei territori attraversati dalla« 34 » da cui è emerso l’impegno di ulti-mare, entro fine mese, una bozza di ac-cordo di programma per la messa insicurezza del tratto stradale in oggetto epoi a seguire per favorire la stipula del-l’intesa tra Stato, regione, Anas ed entilocali con il contestuale sopralluogo delMinistero delle infrastrutture e dei tra-sporti;

il tratto stradale in oggetto è fraquelli per cui il presidente della provinciadel Verbano Cusio Ossola Costa si è difatto dichiarato impossibilitato per quantone concerne la gestione, con l’espostocautelativo prot. n. 4929 depositato indata 7 marzo 2017 e indirizzato allaprocura della Repubblica del tribunale diVerbania, la prefettura del Verbano CusioOssola e la sezione regionale piemontesedella Corte dei conti;

si ricorda poi quanto riportato nel-l’interrogazione a risposta scritta n. 4-14652, in cui si andava interrogare ilGoverno circa il mancato rimborso di duecittadine coinvolte in un incidente stradalenella medesima zona e non si sono vistericevere alcun rimborso per le spese me-diche da parte dell’assicurazione dellaprovincia –:

se il Governo sia al corrente dei fattidi cui in premessa;

come si intendano velocizzare ulte-riormente le pratiche e i lavori di messa insicurezza sulla strada statale n. 34 inmodo da evitare in futuro tragedie comequella del 18 marzo 2017;

considerando le difficoltà esposte daivertici del provincia di Verbania e l’im-possibilità di sostenere i cittadini con aiutieconomici da parte delle assicurazioni de-gli enti, quali iniziative di competenza ilGoverno intenda mettere in campo al finedi risolvere questa situazione che ormai èemergenziale. (4-16159)

CAPELLI. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro della salute. — Persapere – premesso che:

il 16 maggio 2014, la regione Sarde-gna, la Qatar Foundation Endowment(QFE) e l’ospedale Pediatrico BambinGesù, sottoscrivevano un’intesa per l’atti-vazione di un tavolo tecnico sanitario perla definizione dell’offerta e dell’attività delnuovo ospedale pianificato sul mai natoprogetto del San Raffaele;

il 22 maggio 2014, veniva stipulato unaccordo tra Presidenza del Consiglio deiministri, regione e QFE nel quale la primasi impegnava a offrire pieno sostegno e afavorire tutte le azioni e le misure neces-sarie a sostenere l’iniziativa della Regionenella realizzazione del progetto con QFE;

l’8 luglio 2014, la giunta della regioneSardegna approvava la deliberazionen. 26/8 necessaria per attivare le proce-dure di competenza;

il 29 agosto 2014, il Consiglio deiministri, all’interno del decreto « SbloccaItalia », approvava due specifiche deroghealla normativa vigente, valevoli per iltriennio 2015-2017;

le due deroghe concedevano alla re-gione la facoltà di non considerare i postiletto accreditati nella suddetta strutturasanitaria ai fini del rispetto del parametromassimo di 3,7 posti letto per 1.000 abi-tanti previsto dalle leggi regionali:

inoltre la stessa regione poteva in-crementare fino al 6 per cento il tetto diincidenza della spesa per l’acquisto diprestazioni sanitarie fornite da soggettiprivati, con costi a carico del bilancioregionale stesso;

si trattava di un intervento straordi-nario del Governo che consentiva un in-vestimento straniero che si inserisce di-rettamente nelle politiche di sviluppo dellaregione Sardegna;

successivamente, la Commissione Af-fari sociali della Camera dei deputati;chiamata ad esprimere il parere di com-petenza, riconoscendo la portata forte-

Atti Parlamentari — 46240 — Camera dei Deputati

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mente innovativa del progetto, sosteneva lanecessità di introdurre modifiche volte agarantire il monitoraggio da parte dellaSardegna e del Ministero della salute dellaeffettiva rispondenza della qualità delleprestazioni sanitarie erogate dell’ex Ospe-dale San Raffaele di Olbia al contenuto delprotocollo sopra citato, e la loro pienaintegrazione con la restante offerta sani-taria pubblica in Sardegna, nonché a de-finire un limite temporale per la adozioneda parte della regione del piano di razio-nalizzazione della rete ospedaliera;

il 27 agosto 2014 il project managerdella QFE dichiarava che l’ospedaleavrebbe aperto il 1o marzo 2015;

l’11 novembre successivo veniva si-glato il definitivo accordo tra Governo, QF,regione Sardegna, banche e i curatorifallimentari per la nascita del nuovo polodi eccellenza sanitaria a livello europeo;

il 28 maggio 2015 il Presidente delConsiglio si esprimeva positivamente pro-getto del Mater Olbia, simbolo della rina-scita dell’Italia;

in quella data veniva annunciata unaprima apertura delle strutture per il di-cembre 2015;

da allora, però, molti sono state ledate di date di possibile apertura aperture:1o marzo 2015, 1o dicembre 2015, fine del2016 per l’apertura della telemedicina;

ad aprile 2016 QFE affermava che afine anno sarebbero stati eseguiti il 7 percento dei lavori e la nuova data di aper-tura veniva posticipata ancora una volta algiugno 2017;

tenuto conto che la regione Sardegnadeve assicurare, a partire dal 1o gennaio2018, con il programma di riorganizza-zione della rete ospedaliera, il rispetto deiparametri nazionali previsti includendoanche quelli relativi al nuovo ospedale diOlbia trascorso il triennio in deroga –:

quali iniziative di competenza in-tenda intraprendere il Governo per affron-tare la situazione sopra esposta, anche invista della scadenza alla fine del 2017 del

regime di deroga accordato, considerandoanche che, come detto, la regione Sardegnae il Ministero della salute erano tenuti amonitorare l’effettiva rispondenza dellaqualità delle prestazioni sanitarie e la pienaintegrazione con la restante offerta sanita-ria pubblica in Sardegna. (4-16162)

* * *

AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazioni a risposta immediata:

SEGONI, ARTINI, BALDASSARRE,BECHIS e TURCO. — Al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare. — Per sapere – premesso che:

il traffico dei rifiuti radioattivi inSicilia inizia negli anni ’80 e la Commis-sione di inchiesta sulle attività illeciteconnesse al ciclo dei rifiuti e su illecitiambientali ad esse correlati ha dispostonel mese di dicembre 2016 l’acquisizionediretta di atti, perquisendo a Milano l’a-bitazione della signora Ferruzzi, che nel1988 si era occupata per conto dellaMonteco, gruppo Eni, di far rientrare irifiuti dal Libano, attraverso la motonaveJolly Rosso;

tra il 1989 e 1995 la procura diReggio Calabria ha accertato l’affonda-mento nel Mediterraneo di 90 navi e unpentito della ’ndrangheta ha dichiaratoalla sezione investigativa antimafia che, trail 1995 ed il 2000, oltre 637 navi conte-nenti scorie radioattive sono state affon-date, di cui 52 nel Mediterraneo e 3 nelloIonio. È seguita una denuncia relativa allapresenza di smaltimenti illeciti di scorieradioattive nella miniera di Pasquasia, a22 chilometri da Caltanissetta, e nella cavadi San Giuseppe, zona già dichiarata adalto rischio industriale e in crisi ambien-tale, per la presenza di inquinamento diraffinerie e discariche di rifiuti pericolositra cui la Cisma;

i rifiuti nucleari trasportati dallenavi, rientrati dal Libano e dalla Nigeria,

Atti Parlamentari — 46241 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 APRILE 2017

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oltre quelli stoccati in Italia dall’Enea,venivano scaricati nel porto di Augusta epoi interrati o dislocati in siti industrialiattivi limitrofi, senza alcuna protezioneidonea e senza informare le popolazionilocali provocando elevato livello di Cesio(137) e un incremento dei casi di leucemiasuperiore al resto d’Italia, tra il 1999 ed il2006;

la delibera comunale n. 47 del 1o

aprile 2005 testimonia la presenza di fat-tori contaminanti nel comune di Melilli:« di fronte al cimitero di Melilli in terri-torio di Augusta dove già risultano scari-cati rifiuti pericolosi (...) sarà approvato,nella prossima conferenza di servizi, ilprogetto di bonifica, evitando così l’inqui-namento »;

uno studio dell’Istituto nazionaledelle ricerche di Pisa dimostra che labonifica del sito di Priolo verrebbe acostare 770 milioni di euro a fronte di 3,6miliardi di euro di costi per le spesesanitarie, oltre che 55,6 milioni di euro dimulte annuali versate per l’inquinamentodovuto alle mancate bonifiche;

le suddette bonifiche oltre che pro-duttive comporterebbero sviluppo tecnolo-gico e occupazionale, in un territorio chene ha effettiva necessità –:

se intenda assumere iniziative, perquanto di competenza, dirette ad unaverifica della radioattività dell’area richia-mata in premessa, per la promozione delleopportune bonifiche e delle necessarie at-tività di monitoraggio. (3-02936)

PARISI e FRANCESCO SAVERIO RO-MANO. — Al Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare. — Persapere – premesso che:

nel 1986 chiude l’impianto di ince-nerimento di San Donnino, cui segue im-mediatamente l’apertura del dibattito sullarealizzazione di un nuovo impianto desti-nato a smaltire i rifiuti prodotti nell’areafiorentina;

nel 1997 entra in vigore il « decretoRonchi » che prescrive che ogni ambitoterritoriale ottimale sia autosufficiente perquanto concerne lo smaltimento dei rifiutiprodotti;

nel 2005 la valutazione di impattosanitario, richiesta dalla provincia di Fi-renze dopo l’adozione del piano provin-ciale dei rifiuti, indica Case Passerini qualelocalizzazione ottimale per il nuovo im-pianto destinato a coprire le esigenze del-l’ambito territoriale ottimale;

nel 2006 la provincia di Firenze ap-prova l’intervento e nel gennaio del 2007regione ed enti locali siglano un accordoper prevedere la realizzazione del termo-valorizzatore;

nel 2009 prende il via la procedura:nel 2014 è la volta della valutazione diimpatto ambientale, nel 2015 la confe-renza dei servizi dà il via libera ai lavoritramite la concessione dell’autorizzazioneintegrale ambientale;

nel giugno 2016 il Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare include la Toscana tra le regioni chenecessitano di un termovalorizzatore;

l’impianto di Case Passerini è inseritonell’elenco dei siti di trattamento termicodei rifiuti stilato dal Governo nel decreto-legge « sblocca Italia » e nel collegato de-creto del Presidente del Consiglio dei mi-nistri del 10 agosto 2016;

nell’agosto 2016 il comune di SestoFiorentino evidenzia come il mancatocompimento delle procedure di esproprioda parte della società che gestirà l’im-pianto faccia venir meno uno dei presup-posti per la sua realizzazione. Al con-tempo, la società accusa il comune di nonfornire le coordinate per permettere ilpagamento degli oneri di urbanizzazione;

il 9 novembre 2016 il tribunale am-ministrativo regionale della Toscana acco-glie un ricorso avverso la realizzazionedell’impianto e annulla l’autorizzazione.Uno stop che potrebbe portare alla deca-denza dei termini dell’autorizzazione, la

Atti Parlamentari — 46242 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 APRILE 2017

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conseguente perdita di 80 milioni di eurodi incentivi statali e lasciare l’area fioren-tina priva di un impianto strategico;

l’impianto di Case Passerini dovrebbeservire l’area di Firenze, Prato e Pistoia,ambito territoriale ottimale che ad oggirisulta conferire parte dei rifiuti ad altroambito territoriale ottimale, bruciando an-nualmente quasi 200 mila tonnellate dirifiuti, consentendo la riduzione dei con-ferimenti in discarica e producendo ener-gia elettrica –:

se il Governo ritenga ancora strate-gica la realizzazione dell’impianto di CasePasserini e se intenda, nei limiti delleproprie competenze, attivarsi perché sipossano avviare i lavori dopo trenta annidi discussioni. (3-02937)

Interrogazione a risposta in Commissione:

BUSINAROLO e ZOLEZZI. — Al Mini-stro dell’ambiente e della tutela del terri-torio e del mare. — Per sapere – premessoche:

fra le misure adottate dall’Italia percercare di chiudere il contenzioso sorto aseguito della sentenza di condanna dellaCorte di giustizia europea del 2 dicembre2014 relativo alla presenza nel Paese didiscariche abusive, vi è l’istituzione, pressoil Ministero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, di un Fondo per ilfinanziamento di un piano straordinario dibonifica dei siti, previsto dal decreto-leggen. 133 del 2014 (cosiddetto decreto-legge« Sblocca Italia »);

successivamente è intervenuto il de-creto-legge n. 113 del 2016, cosiddetto« decreto-legge sugli Enti locali » che, al-l’articolo 22, comma 7-bis, estende l’uti-lizzo delle risorse di cui al fondo suddettocon l’obiettivo di finanziare non solo in-terventi relativi al settore idrico ma ancheper la bonifica dei siti che non rientrinonella sentenza di condanna di cui allaprocedura 2003/2007;

nello specifico, il legislatore novel-lante individua i siti potenzialmente be-neficiari degli interventi di bonifica, ma silimita ad escludere che i siti da bonificaresiano quelli di cui alla già avvenuta sen-tenza di condanna della Corte di giustiziadell’Unione europea del 2 dicembre 2014 eper i quali vien nominato un commissariostraordinario (ex articolo 22, comma 1, deldecreto-legge n. 113 del 2016);

a seguito delle modifiche disposte daldecreto-legge n. 113 del 2016, il fondo dicui sopra avoca le risorse già stabilite, manon utilizzate per il settore idrico attra-verso la delibera del Cipe n. 60 del 2012,ma anche quelle destinate per interventiad alta priorità ambientale nel Mezzo-giorno nei settori delle diverse destinati adinterventi ad alta priorità ambientale nelMezzogiorno nei settori delle bonifiche/rifiuti/sistema idrico integrato, della difesadel suolo e della forestazione;

nel caso specifico della discarica diCa’ Filissine a Pescantina (Verona), che èda diversi anni al centro di un duroscontro tra la Daneco Impianti Spa, ge-store della discarica in base ad una con-venzione stipulata nel 1999 e il comune diPescantina, a causa di una gestione scel-lerata della stessa, aggravata dallo storicoproblema legato all’aumento di percolatooltre i limiti consentiti (circa 40 metrianziché 4), si rende necessario una ur-gente opera di bonifica, anche al fine dievitare ogni eventuale rischio di disastroambientale –:

se il Ministro interrogato, sulla basedi quanto descritto in premessa, intendafornire indicazioni in merito al fondo dicui all’articolo 7, comma 6, del decreto-legge n. 133 del 2014, convertito dallalegge n. 164 del 2014, in particolare se-gnatamente alla quantificazione delle ri-sorse, all’elenco dei siti beneficiari, nonchéalle modalità e alla tempistica del loroutilizzo. (5-11038)

* * *

Atti Parlamentari — 46243 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 APRILE 2017

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BENI E ATTIVITÀ CULTURALIE TURISMO

Interrogazione a risposta scritta:

VARGIU. — Al Ministro dei beni e delleattività culturali e del turismo. — Persapere – premesso che:

spesso i centri storici delle città sonodeturpati dalla presenza di stabili d’epocain condizioni di abbandono, la cui riqua-lificazione appare inderogabile per il de-coro urbano e la crescita nell’immaginecomplessiva e turistica dei siti;

tali eventuali condizioni di degrado edi abbandono appaiono ancora più ingiu-stificabili nel caso di stabili di proprietàpubblica e, più ancora, municipale, lad-dove l’amministrazione cittadina stessa fi-nisce per contribuire al degrado del con-testo urbano;

tali situazioni sono spesso figlie della« non strategicità pubblica » del bene, dellacarenza di risorse e di progettualità daparte dell’amministrazione pubblica edella scarsa capacità di coinvolgimento diparternariati privati;

in tali contesti, appare dunque deci-samente comprensibile e auspicabile lascelta della amministrazione di disfarsi delbene a fini di riqualificazione, magaridopo aver esperito un’attenta analisi dimercato che consenta la corretta valuta-zione del suo reale valore, anche in rela-zione ad eventuali vincoli sulla sua desti-nazione;

tale tentativo risulterebbe esperitonella città di Cagliari per quanto riguardail rudere disabitato e inagibile che si trovanel pieno centro, all’angolo tra via delMercato Vecchio e via Bajlle, transennatoe circondato da impalcature di protezioneda tempo immemorabile, incluso nel pianodelle alienazioni e valorizzazioni immobi-liari approvato nel settembre 2015 con ladizione di « fabbricato da demolire e ri-costruire » e posto in vendita con avvisopubblico d’asta in data 16 ottobre 2015;

fonti interne al comune di Cagliariavevano trionfalmente annunciato la di-smissione del bene in esito alle procedurepubbliche di alienazione;

nell’agosto 2016, fonti ufficiali delcomune di Cagliari (la testata di comuni-cazione ufficiale ComuneCagliariNews.it)hanno invece annunciato la « non aggiu-dicazione » del bene, attribuendo il falli-mento della procedura di alienazione adun « vincolo di tutela » che sarebbe « spun-tato fuori dopo le prime attività di stipuladel contratto » con l’aggiudicatario, impo-sto sull’immobile dalla Sovraintendenzacompetente che – secondo il comune –invece di pensare al recupero, « preferi-rebbe tutelare gli adesivi con i Panda delWWF da sempre attaccati alle vecchiefinestre »;

sembrerebbe dunque che, a seguitodell’apposizione di tale vincolo, la città siacostretta a continuare a convivere con losconcio del rudere in pieno centro;

se corrisponda al vero che il falli-mento della procedura di alienazione tra-mite vendita a privati dell’immobile indecadenza sito in Cagliari, tra la via Bajllee la via del Mercato Vecchio, sia legata adun « nuovo vincolo di tutela », imposto dalMinistero dei beni e delle attività culturalie del turismo, durante le attività di per-fezionamento dell’acquisto da parte del-l’aggiudicatario;

quale sia il tipo di vincolo imposto equale sia il motivo che ha determinatol’intervento tardivo della soprintendenzacompetente che avrebbe impedito la defi-nizione della procedura di aggiudicazione,creando di fatto un grave danno allaindispensabile riqualificazione del centrodi Cagliari. (4-16156)

* * *

DIFESA

Interrogazione a risposta immediata:

FEDRIGA, MOLTENI, GUIDESI, ALLA-SIA, ATTAGUILE, BORGHESI, BOSSI,

Atti Parlamentari — 46244 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 APRILE 2017

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BUSIN, CAPARINI, CASTIELLO, GIAN-CARLO GIORGETTI, GRIMOLDI, INVER-NIZZI, PAGANO, PICCHI, GIANLUCAPINI, RONDINI, SALTAMARTINI e SIMO-NETTI. — Al Ministro della difesa. — Persapere – premesso che:

a dispetto delle iniziative diplomati-che finora intraprese, l’afflusso di migrantiirregolari nel nostro Paese non accenna adiminuire, determinando prese di posi-zione anche in ambito europeo;

in particolare, il Presidente del Con-siglio dell’Unione europea, Donald Tusk,ha definito il 2 febbraio 2017 insostenibileper l’Unione europea il flusso di migrantiirregolari proveniente dalla Libia;

parte rilevante, e crescente, dei mi-granti provenienti dalla Libia è raccolta etraghettata verso i porti del nostro Paeseda navi appartenenti ad organizzazioninon governative aventi sedi legali all’e-stero, che complicano ed in una qualchemisura intralciano anche l’attività dellenavi della Marina militare italiana, impe-gnate nel dispositivo europeo EunavforMed Sophia o in quello nazionale Maresicuro;

rispondendo all’interrogazione3-02920, il Governo ha recentemente am-messo, per il tramite del Ministro per irapporti con il Parlamento, che in passatole organizzazioni non governative sonointervenute anche su segnalazione del cen-tro di coordinamento per il salvataggio inmare appartenente al comando generaledel Corpo delle capitanerie di porto, au-torità nazionale di riferimento, mentreattualmente provvedono all’individuazionedei boat people prevalentemente con mezzipropri, influenzando anche le strategiedegli scafisti;

l’emergenza in atto, ormai ricono-sciuta a livello europeo, dovrebbe indurrea riconsiderare l’ipotesi di imporre unblocco navale davanti alle coste libiche,attivando gli strumenti diplomatici e mi-litari all’uopo necessari –:

considerato che appare assurdo con-tinuare di fatto ad affidare il recupero dei

boat people in fuga dalla Libia alle navidelle organizzazioni non governative, qualiiniziative di competenza il Governo ritengadi dover adottare nelle acque del Medi-terraneo per evitare che le stesse imbar-cazioni delle organizzazioni non governa-tive traghettino verso le coste italiane unnumero crescente di migranti irregolari,che dovrebbero essere respinti o comun-que dissuasi dal tentare la traversata an-che tramite l’imposizione di un vero eproprio blocco navale. (3-02929)

Interrogazioni a risposta scritta:

RIZZO, BASILIO, CORDA, FRUSONE eTOFALO. — Al Ministro della difesa. — Persapere – premesso che:

il legislatore, con l’articolo 1 dellalegge n. 836 del 1973 e successive modi-ficazioni, successivamente denominata in-dennità di « missione » e l’articolo 1 dellalegge n. 86 del 2001 e successive modifi-cazioni successivamente denominata « in-dennità di trasferimento », ha disciplinatole indennità per i dipendenti dello Statoinviati in servizio isolato temporaneo otrasferiti o in servizio al di fuori dellaordinaria sede di servizio;

tale riconoscimento economico corri-sponde ad una indennità mensile pari atrenta diarie di missione in misura interaper i primi dodici mesi di permanenza edin misura ridotta del 30 per cento per isecondi dodici mesi;

la Marina Militare ha da sempreutilizzato un particolare istituto giuridico,non ufficializzato da nessuna legge dirango primario, denominato « temporaneoimbarco », ovvero l’aggregazione tempora-nea su una Unità Navale di personaledestinato presso altri comandi, che comegià riconosciuto dal Ministro pro temporenell’interrogazione a risposta scritta n. 4-10538, per il personale proveniente da unasede diversa da quella di assegnazionedell’unità navale si configura come « mis-sione isolata fuori sede »;

Atti Parlamentari — 46245 — Camera dei Deputati

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nel capitolo di spesa per le « mis-sioni », confluiscono sia le spese per l’in-dennità di « missione » che le « indennitàdi trasferimento » e che lo stesso ad oggirisulta esautorato per lo spropositato uti-lizzo dello strumento dei trasferimentid’autorità;

al personale della Marina Militarepercettore dell’« indennità di trasferi-mento » vengono corrisposte in aggiuntaanche l’indennità d’imbarco (articolo 4della legge n. 78 del 1983) e di fuori sede(articolo 10 della legge n. 78 del 1983quando in navigazione);

l’articolo 17 della legge n. 78 del1983 « Norme di corresponsione e cumu-labilità delle indennità » non esclude lacumulabilità delle indennità d’imbarco edi fuori sede con la corresponsione delleindennità di « missione », tant’è che giàvengono riconosciute al personale trasfe-rito d’autorità;

al personale delle altre forze armatequando imbarcato sulle unità navali dellaMarina Militare in posizione di « tempo-raneo imbarco » vengono corrisposte sial’indennità di « missione », l’indennitàd’imbarco ed eventualmente di fuori sede;

da qualche anno la Marina Militareal fine di contenere i costi per l’invio in« missione » del proprio personale desi-gnato alla frequenza dei corsi, invia ilproprio personale fuori dalla ordinariasede di servizio aggregandolo con l’istitutogiuridico del « temporaneo imbarco » aduna unità navale, ma che di fatto predettimilitari non prestano nessun servizio abordo della unità navale ma prestanoservizio come aggregati presso gli istituti diformazione;

al personale che viene aggregato tem-poraneamente per esigenze di servizio aduna Unità Navale con diversa sede diservizio, nella posizione « temporaneo im-barco » non viene corrisposta l’indennitàdi « missione », ma vengono corrisposteunicamente le indennità di indennità d’im-barco e di fuori sede;

a giudizio degli interroganti l’operatodella Marina militare si potrebbe configu-rare come una vera lesione dei diritti deimilitari di predetta Forza Armata, cheartificiosamente vengono inviati in serviziofuori dalla propria ordinaria sede di ser-vizio, senza che gli vengano corrisposte ledovute indennità di « missione » in ag-giunta alle indennità d’imbarco e di fuorisede, che devono essere considerate comeindennità aggiuntive e non sostitutive del-l’indennità di « missione », in quanto nonescluse dalla contemporanea correspon-sione e che di fatto già avviene per chipercepisce « indennità di trasferi-mento » –:

se il Ministro sia edotto delle proce-dure utilizzate dalla Marina Militare sulleindennità di trasferimento;

se non ritenga necessario ed urgenteassumere le necessarie iniziative presso loStato maggiore della Marina Militare atutela del personale militare, affinché qua-lifichi ufficialmente il « temporaneo im-barco » come una « missione fuori sede »,con corresponsione della prevista inden-nità. (4-16163)

RIZZO, BASILIO, CORDA, FRUSONE eTOFALO. — Al Ministro della difesa. — Persapere – premesso che:

con la legge n. 104 del 1992 il legi-slatore ha disciplinato alcuni rilevantiaspetti conseguenti a quanto previsto dal-l’articolo 3 della Costituzione Italiana;

la Marina militare, con la circolaren. M_D MPERS 21740 del 27 luglio 2015ha dettato le disposizioni applicative diforza armata per il recepimento dei be-nefici della legge n. 104 del 1992 in par-ticolar modo quelli riconducibili all’arti-colo 33 comma 5;

criticabile appare agli interroganti lascelta dell’amministrazione di riconoscereil « trasferimento assistenziale » non comeun diritto di precedenza sull’assegnazionealla sede definitiva, come previsto dallalegge, ma come un trasferimento tempo-

Atti Parlamentari — 46246 — Camera dei Deputati

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raneo, e che pertanto in caso di decadenzadel beneficio, l’amministrazione trasferirànuovamente nella precedente sede o nuovasede il militare, ciò si configura palese-mente come eccesso di potere quasi « pu-nitivo » da parte dell’amministrazione chea prescindere da una reale esigenza dicarattere operativo/funzionale trasferirà aprescindere il militare in una sede diversaal decadimento del beneficio, con aggravioeconomico per l’amministrazione (corre-sponsione della legge n. 86 del 2001);

il personale della marina militare èsuddiviso in ruolo/grado/corpo per gli uf-ficiali e ruolo/grado/categoria/specialitàspecializzazione per il restante personale,orbene al punto 5.2 della predetta circo-lare l’amministrazione nel prevedere qualisiano le posizioni organiche disponibili,omette di valutare di assegnare anchequelle posizioni organiche previste per ilruolo/grado che non richiedono una par-ticolare categoria/specialità predetermi-nata per l’assolvimento dei compiti, mache possono essere svolte da qualsiasiMilitare, chiamate dalla Marina Militare« Q.C. » (qualsiasi categoria), ma erronea-mente limita l’impiego alle sole posizioniorganiche corrispondenti al ruolo/catego-ria/specialità/abilitazione, tant’è che pertalune categorie, ad esempio gli incursori,i Fucilieri di Marina, predetto personalenon sarebbe impiegabile in nessuna sedediversa da La Spezia o Brindisi, anche sericorrono i presupposti oggettivi;

la Marina, richiede preventivamenteche il militare sottoscriva una dichiara-zione di esonero di responsabilità da partedell’amministrazione qualora il militareall’atto dell’avanzamento non abbia tutti irequisiti di cui all’articolo 1050 del codicedell’ordinamento militare, che per il per-sonale della Marina prevede anche l’effet-tuazione di periodi d’imbarco. Tale richie-sta risulterebbe ad avviso degli interro-ganti un ulteriore comportamento vessa-torio nei confronti del personale cherichiede i benefici dell’articolo 33 comma5 della legge n. 104, poiché il legislatoreha previsto che detto personale ai sensidegli articoli 981 comma 1 lettera b) 1506,

comma 1 lettera h-bis del codice dell’or-dinamento militare, non può essere im-piegato in operazioni in ambito interna-zionale o in attività addestrative prope-deutiche alle stesse, ma l’amministrazionenon provvede a far effettuare l’imbarcogiuridico al proprio personale, nelle sedidove sono assegnate le unità navali tem-poraneamente ai lavori di manutenzione,che pertanto non partecipano ad attivitàoperative o in quelle posizioni organichein comandi navali o comandi complessi inquelle posizioni a bassa valenza operativa,inficiando così la progressione di carriera;

infine prevede l’impossibilità a fre-quentare corsi o partecipare a concorsinell’ambito dell’amministrazione, tale pre-visione pare in contrasto con il riconosci-mento e la promozione dell’elevazione cul-turale e professionale del militare –:

se intenda porre all’attenzione delloStato Maggiore della Marina quelli cheappaiono agli interroganti evidenti contra-sti con i principi costituzionali della ri-chiamata circolare applicativa e qualisiano le soluzioni adottabili, al fine dievitare uno spreco di risorse economicheper i trasferimenti d’autorità alla deca-denza del beneficio ed il corretto ed ar-monioso accrescimento nella carriera.

(4-16164)

* * *

ECONOMIA E FINANZE

Interpellanza urgente(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’economia e delle finanze, ilMinistro del lavoro e delle politiche sociali,il Ministro dei beni e delle attività culturalie del turismo, per sapere – premesso che:

la legge quadro sul volontariaton. 266 del 1991 consente agli enti locali distipulare convenzioni con le organizza-zioni di volontariato che dimostrino atti-tudine e capacità operativa prevedendoforme di verifica delle prestazioni;

Atti Parlamentari — 46247 — Camera dei Deputati

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il decreto legislativo n. 46 del 1997 ela legge n. 106 del 2016 definiscono l’im-patto sociale delle attività svolte dagli entidel terzo settore, come valutazione quali-tativa e quantitativa degli effetti di taliattività sulla comunità di riferimento ri-spetto all’obiettivo individuato, prevedendolinee guida in materia di bilancio sociale edi sistemi di valutazione dell’impatto so-ciale;

Roma capitale è proprietaria di nu-merosi immobili. Nel tempo, sono statidati in concessione numerosi beni immo-bili ascritti al patrimonio indisponibile,per lo svolgimento di attività di interessepubblico, culturale e sociale, ad enti, as-sociazioni no-profit, associazioni di volon-tariato, e altro;

il 30 aprile 2015, con la deliberan. 140 « Linee guida per il riordino delpatrimonio disponibile in concessione », lagiunta capitolina ha deciso di intervenireper riordinare il settore;

la delibera n. 40 del 2015 prevedecinque livelli di intervento, distinguendogli operatori dei beni a prevalente carat-tere commerciale, professionale e/o im-prenditoriale dalle attività a carattere so-cio-culturale. Ciò non ha, però, trovatoapplicazione. Sono stati emanati una seriedi provvedimenti tesi al rilascio degli im-mobili e al recupero delle somme dovuteper indennità di occupazione per tuttequelle concessioni che si trovavano incondizioni di presunta irregolarità, senzafare nessuna distinzione né di funzione, nédi merito sulle attività concretamentesvolte e sul loro rilievo sociale e collettivo;

decine e decine di associazioni cul-turali e sociali che operano nell’interessecollettivo riconosciuto in città stanno ri-cevendo avvisi di sfratto e vengono messenella condizione di non poter più svolgerele proprie attività;

insieme alla riacquisizione, ancheforzosa, degli immobili, l’amministrazionecapitolina ha fatto partire la richiesta diingentissimi arretrati calcolati – a pareredegli interpellanti in modo del tutto ille-

gittimo – retroattivamente al 100 percento del valore del presunto canone dimercato;

si citano solo alcuni rilevanti esempicritici:

la scuola di musica popolare diTestaccio ha ricevuto un’ingiunzione dipagamento per 1 milione di euro e, se nonsalderà le 36 rate, non potrà partecipare albando per la riassegnazione degli spazi;

il centro Celio Azzurro, che da annilavora con successo sui temi dell’intercul-tura, ha ricevuto una raccomandata per ilrecupero di 365.000 euro entro 30 giorni;

« Grande cocomero », l’associazionedi Marco Lombardo Radice, neuropsichia-tra sperimentatore di terapie innovativenella cura dei disturbi psichici dei minori,è un centro riabilitativo per i ragazzi dineuropsichiatria infantile del PoliclinicoUmberto I a cui sono stati chiesti 116.438euro;

è fondamentale salvaguardare le as-sociazioni che operano in ambito sanita-rio, culturale, sociale e sportivo, al fineprimario di prediligere l’interesse pubblicoe di garantire alla collettività servizi indi-spensabili –:

se il Governo non ritenga urgente, invirtù dei principi normativi richiamati so-pra, avviare fin da subito un tavolo diconfronto con il comune di Roma, l’Ancie i soggetti interessati affinché siano sal-vaguardate le associazioni e gli enti, che,avendo usufruito di una concessione d’usodi un bene ad un canone ridotto inconsiderazione della natura dell’attivitàsvolta e, comunque, svolgendo attività dirilievo sociale e culturale, hanno dirittoper gli interpellanti al rinnovo delle con-cessioni d’uso ad un canone ridotto e acontinuare a svolgere le attività suddette,e, in ogni caso ad assumere iniziative, perquanto di competenza, volte ad indivi-duare modalità e criteri omogenei e con-divisi di gestione e procedure trasparentidi assegnazione del patrimonio per onlus,associazioni e realtà che operano in diversicontesti cittadini che svolgono attività di

Atti Parlamentari — 46248 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 APRILE 2017

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riconosciuto valore sociale, anche al finedi evitare eventuali sgomberi o incrementi,anche in via retroattiva, di canoni inso-stenibili.

(2-01748) « Roberta Agostini, Laforgia,Zoggia, Fossati, Zaccagnini,Ricciatti, Duranti ».

Interrogazione a risposta in Commissione:

VALLASCAS. — Al Ministro dell’econo-mia e delle finanze. — Per sapere – pre-messo che:

con la legge 11 marzo 2014, n. 23, sidelegava il Governo, tra le altre cose, adavviare il processo di rinnovamento delCatasto;

la riforma sarebbe ricompresa nelprogramma nazionale di riforma (PNR2016), che rientra nel documento di eco-nomia e finanza, e, secondo le intenzionidel Governo, dovrebbe completarsi tra il2018 e il 2019;

anche se con grave ritardo – è il casodi rilevare che l’esercizio della delegasarebbe scaduto nel mese di settembre2015 – i lavori starebbero procedendo perdefinire il complesso passaggio dal vecchioal nuovo Catasto;

in particolare, secondo alcuni organidi stampa (Il Sole24Ore del 15 marzo2017), per la definizione dei nuovi valoricatastali « partiranno da quelli di mercatorilevati dall’Omi, ai quali verrà applicatoun algoritmo che porterà a definire lenuove rendite e i nuovi valori catastali e lacui lavorazione, da parte dei tecnici dell’exagenzia del Territorio, ora in forze alleEntrate, era stata già quasi ultimata, an-che se non era mai stato approvato ildecreto sulle “funzioni statistiche” »;

tra le questioni centrali c’è da rile-vare proprio la rideterminazione dei nuovivalori catastali ottenuti al termine delprocesso di riforma, che potrebbero por-tare, secondo alcuni osservatori, ad au-

menti che potrebbero aggirarsi tra il 200e il 300 per cento (Unione Sarda del 28marzo 2017);

è il caso di rilevare che il FattoQuotidiano del 27 marzo 2017 ha dedicatoun ampio resoconto sullo stato dei lavoridella riforma e, in particolare, sugli esitidelle prime simulazioni dell’applicazionedell’algoritmo alle rilevazioni dell’Osserva-torio sul mercato immobiliare dell’Agenziadelle entrate;

secondo il quotidiano, dalle simula-zioni risulterebbero rincari eccessivamentealti, in particolare, « calcola il Sole24Ore,per immobili di 90 mq (5 vani catastali),con il nuovo valore catastale, a Cagliari, siregistrerebbe un incremento del 182 percento, a Napoli del 117 per cento, aGenova del 92 per cento, a Bologna del 78per cento, a Firenze del 75 per cento e aTorino del 70 per cento »;

nonostante l’articolo 2 della citatalegge 11 marzo 2014, n. 23, introduca ilprincipio di « invarianza » del gettito, al-cuni organi di stampa avevano sollevato dasubito numerosi dubbi sul fatto che ilcitato principio sarebbe riuscito a conte-nere un incremento dei livelli dei livelli ditassazione a seguito della rimodulazionedei valori catastali (la base imponibileanche ai fini Imu-Tasi);

il Sole24Ore del 22 giugno 2014, inmerito al principio di « invarianza », so-steneva « Che cosa accadrà quando a im-ponibili così diversi si dovranno applicarele aliquote di tassazione attuali ? I Comunisaranno solerti nel ridurre le percentualiper garantire l’invarianza di gettito ? Fun-zionerà il meccanismo di monitoraggioaffidato al Governo e alle Camere (eprevisto dalla legge delega) per evitarerincari esorbitanti ? »

il rischio concreto è che la riformapossa determinare un innalzamento gene-rale del livello della tassazione sui beniimmobili, in un contesto in cui, secondoalcune associazioni dei proprietari, dal2012, il carico di natura patrimoniale chegrava sulla proprietà immobiliare è quasi

Atti Parlamentari — 46249 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 APRILE 2017

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triplicato, passando da 9 a 25 miliardi dieuro, a cui vanno aggiunti 20 miliardi dieuro di imposta reddituale;

è il caso di rilevare che questo statodi cose rischia di penalizzare soprattuttocittadini e famiglie italiane, in considera-zione del fatto che la proprietà immobi-liare nel nostro Paese è distribuita inprevalenza su una molteplicità di piccoliproprietari –:

se quanto esposto in premessa cor-risponda al vero;

quali iniziative intenda adottare ilMinistro interrogato per evitare che, no-nostante il principio di invarianza, il rin-novo dei valori catastali possa determinareun innalzamento del livello generale dellatassazione sui beni immobili. (5-11036)

Interrogazioni a risposta scritta:

FEDRIGA e SIMONETTI. — Al Ministrodell’economia e delle finanze. — Per sapere– premesso che:

Confedilizia denuncia da tempo chele cause della sofferenza del compartocommerciale e artigianale siano da impu-tare all’eccesso di tassazione sui proprie-tari dei locali in cui queste attività ven-gono svolte;

spesso i proprietari di questi localiarrivano a pagare fino all’80 per cento delcanone fra IMU, TASI, IRPEF e addizio-nali; anche il presidente di Confediliziaspiega che le imposte sugli immobili stru-mentali, come i negozi, sono troppo alte:« La tassazione su Imu e Tasi è eccessivae non c’è assolutamente più convenienzaad affittare quegli immobili che, è benericordarlo, sono quasi sempre di proprietàdi famiglie e piccoli investitori. Chi li ha,cerca di venderli; gli aspiranti commer-cianti sono quasi sempre giovani che nonhanno soldi per comprarseli »;

i proprietari sono dunque costretti achiedere dei canoni di locazione altissimiche non possono essere sostenuti dai pic-

coli imprenditori che chiudono le proprieattività o rinunciano ad avviarne di nuove;

in Italia ci sono circa 600 mila negozisfitti e non per mancanza di domanda, maa causa di una crisi profonda durata anni,denunciata a più riprese prima dalla pro-prietà immobiliare, poi anche dalle asso-ciazioni dei commercianti come Confcom-mercio e dalle opposizioni. Il risultato è ladesertificazione e il degrado delle città,soprattutto nelle periferie, che, in alcunezone più critiche del Paese, si diramanofino in centro-città;

una valida soluzione alternativa po-trebbe essere l’applicazione della cedolaresecca sugli affitti dei locali commercialiche per le abitazioni ha riscosso moltosuccesso, ma il Governo, nonostante loprometta da tempo – era stata addiritturaannunciata nella passata legge di bilancio– non ha mai introdotto questa misurache non soltanto non creerebbe costi perlo Stato, ma genererebbe semmai entratetotalmente nuove;

sembrerebbe che l’esecutivo non vo-glia introdurre una simile disciplina per-ché temerebbe una reazione dell’Unioneeuropea, mentre sarebbe intenzionato adinserire nella manovra correttiva la tantoattesa riforma del catasto;

quest’ultima, sulla carta, dovrebbeessere a invarianza, di gettito, al fine dicolmare alcune sperequazioni presenti sulterritorio nazionale, come anche previstodalla legge di delega n. 23/2014 (la cosid-detta delega fiscale), ma da più parti siteme che la necessità di reperire fondi daparte dell’esecutivo, come richiesto daBruxelles, possa trasformare la riforma delcatasto nell’ennesima stangata –:

se il Ministro interrogato, al fine diincentivare i settori del commercio e del-l’artigianato, nonché la locazione di localisfitti ormai da anni, non ritenga oppor-tuno porre in essere le dovute azioni,stante le proprie competenze, al fine difavorire l’inserimento della misura dallacedolare secca per i locali commerciali,anche nella prossima manovra correttiva;

Atti Parlamentari — 46250 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 APRILE 2017

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se intenda confermare che la riformadel catasto, di cui il completamento sa-rebbe previsto nella manovra correttiva,sarà ad invarianza di gettito e quindisenza alcun aggravio tributario per i con-tribuenti. (4-16152)

ANDREA MAESTRI, CIVATI, BRI-GNONE e PASTORINO. — Al Ministrodell’economia e delle finanze, al Ministrodella salute. — Per sapere – premesso che:

il 13 febbraio 2017, l’Agenzia delledogane e dei monopoli, con un comunicatostampa, ha diramato i numeri sulla spesadegli italiani per il « gioco legale »; cheammonterebbero nel 2016 a circa 19 mi-liardi di euro, pari all’uno per cento delPil;

secondo l’Agenzia, le precisazioni sisono rese necessarie per « le inesattezzeche caratterizzano i dati oggetto di com-mento relativi al gioco legale e per con-tribuire a meglio delineare, come è suocompito istituzionale, il quadro informa-tivo in materia »;

le inesattezze alle quali si fa riferi-mento, sarebbero quelle diffuse dallastampa che parlano di un fatturato, rela-tivo al fenomeno dell’azzardo legale, diquasi 96 miliardi di euro nel 2016. L’A-genzia precisa che tali informazioni con-fonderebbero « la Raccolta (l’insieme dellepuntate) con la Spesa (che si ottienesottraendo dall’ammontare della Raccoltaannua il totale delle vincite) », vincite chesarebbero di circa 77 miliardi di euro, « unammontare così elevato di vincite, la mag-gior parte di importo non elevato, tende aripartirsi tra una moltitudine di vincitori »;

detta così, a giudizio degli interro-ganti, la spiegazione dell’Agenzia porte-rebbe a pensare che il gioco d’azzardolegale sia un innocuo e benefico passa-tempo, ma, in realtà, i dati mostrano unaverità drammatica, con un milione dicittadini con dipendenza da gioco. Ogniitaliano spende in media uno stipendioall’anno (1.600 euro) per giochi, e l’Italia è

il Paese europeo dove si gioca di più, erappresenta il terzo mercato mondiale perla raccolta più elevata;

sarebbe utile, oltre che necessario aifini della prevenzione, che l’Agenzia – peril suo ruolo istituzionale e per la chiarezzainvocata – rendesse pubblici i dati di cuidispone, spacchettati e scomposti affinchépossano essere utilizzati per individuare ireali flussi di denaro circolanti sui terri-tori;

inoltre, dovrebbe:

a) mettere a disposizione i datisulla raccolta monetaria per tipologia digioco, con il relativo ammontare dellequote trattenute per i concessionari e perl’erario;

b) indicare, in base alla suddivi-sione per tipologia di gioco: la raccoltamonetaria per provincia e per comune; lanumerosità dei punti di offerta per pro-vincia e per comune;

c) suddividere per tipologia, perprovincia e comune anche il gioco on-line;

a giudizio degli interroganti, il comu-nicato stampa appare come un modo pernascondere l’impossibilità e l’incapacità diconoscere la reale proporzione di un pro-blema sociale in continua espansione, cheriguarda i cittadini di ogni età e condi-zione economica;

a conferma di ciò, infatti, il comuni-cato termina assicurando l’impegno del-l’Agenzia sul fronte della ludopatia, controla quale afferma di aver promosso, incollaborazione con l’Istituto superiore disanità, « al fine di poter disporre di unafonte omogenea a livello nazionale, unaampia e approfondita iniziativa di ricercacomprendente una completa indagine epi-demiologica », augurandosi di entrare inpossesso dei risultati entro il 2017;

purtroppo, però, risulta agli interro-ganti che, per l’accordo quadro tra l’A-genzia delle dogane e dei monopoli el’Istituto superiore di sanità, firmato il 25novembre 2015, erano previsti accordi ese-

Atti Parlamentari — 46251 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 APRILE 2017

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cutivi per lo sviluppo di attività di ricercache ancora risultano allo studio delleparti –:

se il Governo non ritenga opportunointervenire, nell’ambito delle sue compe-tenze, affinché l’Agenzia delle dogane e deimonopoli renda pubblici i dati completi edettagliati di cui dispone riguardanti i realiflussi di denaro riguardanti il gioco d’az-zardo legale;

se non ritenga urgente sollecitare lapiena operatività delle attività di ricercasul gioco d’azzardo previste dall’accordoquadro tra l’Agenzia delle dogane e deimonopoli e l’Istituto superiore di sanità.

(4-16157)

* * *

GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta scritta:

FANTINATI. — Al Ministro della giu-stizia. — Per sapere – premesso che:

è notizia di queste ore che la procuradi Vicenza ha iscritto sul registro degliindagati la direttrice del carcere di VeronaMontorio per favoreggiamento personalenell’ambito dell’inchiesta che vede al cen-tro il boss albanese Emanuel Demaj –condannato in appello a 12 anni per unaserie di rapine – e la foto di una festa dicompleanno in cella che lo stesso avevascattato e fatto postare su facebook;

il sorriso beffardo che sfoggia nellafotografia è, a giudizio dell’interrogante,una sfida alla giustizia italiana, unoschiaffo al nostro sistema carcerario;

secondo quanto riportato dallastampa, i carabinieri vicentini avevano unmandato di perquisizione della sua cella,ma la direttrice si sarebbe opposta, difatto facendo slittare il controllo di alcunesettimane. Demaj venne trovato, poi, nelladisponibilità di un telefonino, entratochissà come all’interno del carcere diMontorio;

il pregiudicato, in passato, era giàstato trovato in possesso di unosmartphone usato per chiamare il fratello,recluso nel carcere di Lione;

come riferito dal ministro interrogatonel 2016, nella risposta ad una interroga-zione sull’argomento, « l’istituto di Verona“Montorio”, nel mese di ottobre 2015 èstato sottoposto a visita ispettiva, all’esitodella quale (...) si è concluso come per-mangano criticità, riconducibili all’inade-guato contributo dei capi area sicurezza etrattamentale (...). Il dipartimento dell’am-ministrazione penitenziaria ha comunicatocome già in passato si siano verificati,presso l’istituto in questione, illeciti in-gressi di telefoni cellulari (...) »;

per chiarire ulteriormente la situa-zione all’interno del carcere di Montorio,il Ministro interrogato aveva aggiunto chela Procura della Repubblica di Vicenza,nell’ambito di un procedimento che vedevatra gli indagati anche il Demaj, avevaaccertato previa acquisizione dei tabulatitelefonici e alle intercettazioni del fratello,che l’albanese, durante la detenzione,aveva potuto disporre, in successione, di 7SIM card telefoniche, inserite di volta involta in 23 diversi telefoni cellulari, e chelo stesso ne faceva ancora utilizzo. Laperquisizione eseguita il 31 marzo 2016presso l’istituto di Verona consentiva dirinvenire anche un telefono smartphoneabilitato all’accesso ad internet, in cui erainserita una delle SIM card precedente-mente usate dal Demaj; il telefono è statorinvenuto nella cella n. 204, prossima aquella del Demaj, mentre nella lavanderia,accessibile a tutti i detenuti della sezione,è stato trovato un seghetto di 15 cm –:

attribuendo la massima attenzione altema e consapevoli della sua complessità,quali iniziative s’intendono adottare a li-vello centrale per monitorare i casi diingresso illecito dei telefoni cellulari nellecarceri, impartendo direttive a rafforza-mento dei controlli da parte del personaledi polizia penitenziaria. (4-16158)

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INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazioni a risposta in Commissione:

BURTONE. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

Anas ha comunicato la chiusura altraffico in entrambe le direzioni del Rac-cordo autostradale « Sicignano-Potenza »,compreso tra lo svincolo di Balvano (chi-lometro 25,500) e lo svincolo di Vietri diPotenza (chilometro 20,800);

su questo tratto sono in corso lavoridi manutenzione straordinaria che inte-ressano alcuni viadotti, per i quali è giàprevista la demolizione degli impalcati;

il traffico, in entrambe le direzioni,viene deviato sulla ex strada statale n. 94e lungo la viabilità comunale;

per quanto si tratti di interventi as-solutamente necessari, si evidenziano al-cune oggettive difficoltà che riguardano ilcomprensorio in relazione alla sostenibi-lità del traffico di un raccordo autostra-dale rispetto ad una viabilità che, perquanto si voglia intervenire con interventidi ripristino localizzati del piano viabile,lungo le strade interessate, sono comun-que inadeguati alla mole di traffico;

si ipotizza la possibile riapertura deltratto per la prossima metà di aprile;

si fa presente che a partire da mer-coledì 12 aprile 2017 è previsto un incre-mento dei volumi di traffico legati allevacanze di Pasqua;

il permanere, anche in quel periodo,della chiusura al traffico rischia di deter-minare situazioni di grave criticità ancheperché il raccordo autostradale è unaporta di accesso per la Basilicata e nonsolo –:

se il Ministro interrogato intenda in-tervenire chiedendo all’Anas di acceleraresugli interventi previsti e consentire lariapertura del tratto autostradale primadel citato periodo coincidente con le va-

canze pasquali al fine di evitare situazionidi criticità e di rischi sulla viabilità mi-nore, nonché di assicurare adeguata se-gnaletica e anche la presenza di operatoria supporto degli automobilisti, anche perevitare situazioni caotiche che purtroppogià sono state segnalate. (5-11034)

CARINELLI. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

il quotidiano La Repubblica il 17marzo 2017 ha pubblicato un articolointitolato « Real Estate Fs: da Milano Fa-rini a Tiburtina, le aree in disuso cheFerrovie vuole vendere » in cui tra l’altrosi riporta « ... L’azienda del trasporto fer-roviario cerca investitori internazionali emette in esposizione alla fiera Mipim diCannes, in Francia, i suoi pezzi più pre-giati che Fs Sistemi Urbani, la controllatache si occupa della valorizzazione delpatrimonio immobiliare, ha messo in ven-dita o in affitto. Un catalogo di quattromilioni di metri quadrati e più di 70proposte tra ex depositi e fabbricati, exofficine e spazi ferroviari non più in usoma che potrebbero diventare aree residen-ziali, commerciali, industriali o alber-ghiere (..) A dover fare gola agli investitoriperò sono soprattutto le grandi aree, daRoma a Napoli fino a Bologna e Torino. AMilano “la più grande opportunità di svi-luppo immobiliare” è rappresentata pro-prio dall’area Farini, che “costituisce con-nessione tra le aree in trasformazione diBovisa e Garibaldi-Repubblica, nuovo polourbano” »;

FS Sistemi Urbani Srl (FSSU) al 31dicembre 2015 registra in bilancio immo-bilizzazioni materiali per euro 156,8 mi-lioni;

nello specifico, nel territorio del co-mune di Milano sono presenti scali e areeferroviarie, non più funzionali all’esercizioferroviario, già dismesse o di prossimadismissione, che interessano un totale dicirca 1.300.000 metri quadri;

Atti Parlamentari — 46253 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 APRILE 2017

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il consiglio comunale di Milano condeliberazione n. 44 del 14 novembre 2016ha approvato le linee di indirizzo in me-rito alla trasformazione urbanistica dellearee ferroviarie dismesse funzionale allastesura del nuovo accordo di programma(AdP) fra comune di Milano e FS Spa;

nelle premesse della suddetta deli-bera vengono chiaramente fatti propri icontenuti dell’ipotesi di accordo sotto-scritto nel 2015 rigettato dal precedenteconsiglio comunale;

fra i contenuti del precedente ac-cordo di programma già rigettato sonorigidamente definite quantità, volumetrie edestinazioni d’uso per ciascuno scalo fer-roviario ed eventuale ritorno al comune diMilano di solo il 50 per cento delle plu-svalenze di FS;

la legge della regione Lombardian. 12 del 2005 all’articolo 88, comma2-bis, prevede « Per le aree destinate (...)ad impianti ferroviari (...) di cui sia di-mostrata l’effettiva dismissione (...), afronte degli obiettivi di riqualificazioneurbana e ambientale, il programma inte-grato di intervento può prevedere indicivolumetrici (...) Tali indici devono esseregiustificati dal raggiungimento di obiettivistrategici (...) e dal perseguimento di rile-vanti vantaggi per l’interesse pubblico;

in merito al calcolo delle plusvalenzel’accordo di programma 2015 prevedevache: (...) per Plusvalenza si intende ladifferenza fra il valore di cessione dellearee e la sommatoria di: a) i valori netticontabili delle aree al momento delle ces-sioni delle stesse (VNC);

i valori netti contabili delle aree(VNC) posti nei bilanci FSSU Srl relativa-mente agli scali ferroviari costituisce unelemento sostanziale per la valutazione edeterminazione delle risorse finanziarieche torneranno al comune di Milano;

la non conoscenza dei valori netticontabili delle aree (VNC) posti nei bilanciFSSU Srl relativamente agli Scali da partedel soggetto istituzionale chiamato a deli-berare i termini dell’accordo di Pro-

gramma con la controparte FS Spa puòportare a scelte che arrecheranno un tan-gibile danno all’interesse pubblico;

se sia a conoscenza dei valori netticontabili (VNC) delle aree interessate postia bilancio da FSSU Srl per gli anni 2015e 2016 e quali siano i valori netti contabili(VNC) delle aree interessate posti a bilan-cio da FSSU Srl a partire dall’anno 2004.

(5-11039)

ANZALDI. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

è in corso una vertenza che riguardail futuro di Alitalia;

il Governo si è attivato organizzandoincontri insieme ai rappresentanti dei la-voratori e insieme all’azienda;

la compagnia aerea si è impegnata apresentare entro la prima settimana dimarzo il nuovo piano industriale a Go-verno e sindacati;

fonti giornalistiche hanno quantifi-cato in 2.000 esuberi il possibile numerodi lavoratori che la compagnia aerea po-trebbe espellere;

l’attenzione del confronto è focaliz-zata, in particolare, sulla disapplicazioneunilaterale da parte dell’Alitalia del con-tratto di lavoro scaduto e non ancorarinnovato;

i sindacati hanno indetto uno scio-pero il 23 febbraio;

il costo del personale, in realtà, nonsembra rappresentare il principale pro-blema di Alitalia. In base all’ultimo bilan-cio della compagnia, infatti, il costo medioper dipendente nella compagnia italianarappresenta solo il 16,5 per cento dei costitotali, inferiore a quello di grandi compa-gnie europee come Air France, Lufthansae British Airways e sostanzialmente inlinea, a parità di prodotto, con la media divettori low-cost come EasyJet o Wizzair;

Atti Parlamentari — 46254 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 APRILE 2017

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i veri problemi di Alitalia derivanoevidentemente da altri costi, tutti sopra lamedia: leasing aeronautico (+11 per cento),manutenzione aerei (+24 per cento), hand-ling e assistenza passeggeri (+20 percento), spese di vendita con riconosci-mento di diritti d’intermediazione pari aldoppio di quelli applicati in media daiCRS (computer reservations system), con-tratti di « hedging » carburante fuori mi-sura che hanno fatto pagare la benzinaavio a prezzi maggiori pur col calo delgreggio, controlli inadeguati sugli acquistidai fornitori;

secondo quanto riferito dal Sole 24ore il 16 febbraio scorso, a fronte di unimpegno dell’amministratore delegato del-l’Alitalia, Cramer Ball, di ridurre in unanno i costi per un valore di 160 milionidi euro, da inizio 2017 essi sarebberodiminuiti solo di 1 milione di euro –:

se, nell’ambito del confronto con Ali-talia in vista della presentazione del nuovopiano industriale, non sia opportuno chie-dere espressamente all’azienda impegnichiari e precisi sulla riduzione dei costiper leasing, manutenzione, assistenza pas-seggeri, intermediazioni commerciali, con-tratti carburante, acquisti fornitori, perevitare che la discussione sul personalediventi un modo per alimentare lo scontroed alzare i toni in modo da far saltarequalsiasi soluzione;

in vista del prossimo e nuovo pianoindustriale Alitalia, quali iniziative di com-petenza intenda adottare al fine di effet-tuare una valutazione estremamente rigo-rosa sulla qualità e quantità dei costiindicati e delle loro dinamiche di conte-nimento. (5-11040)

Interrogazioni a risposta scritta:

LABRIOLA, MOTTOLA, ANDREA MA-ESTRI, TURCO, PASTORELLI e BRUNO.— Al Ministro delle infrastrutture e deitrasporti, al Ministro dell’economia e dellefinanze, al Ministro per gli affari regionali.— Per sapere – premesso che:

la zona demaniale del porto di Cerviafu data in concessione alla Marina di

Cervia Spa nell’aprile del 1973 per 50 annidal Ministero della marina mercantile conl’atto n. 724 del 28 aprile 1973 e succes-sivo atto formale di concessione n. 10773del 7 maggio 1986;

il decreto legislativo n. 118 del 1998ha conferito funzioni e compiti ammini-strativi alle regioni e ai comuni in fatto didemanio marittimo; infatti, diverse regioni,con diverse leggi regionali, hanno conferitoai propri comuni costieri l’esercizio ditutte le funzioni amministrative relative aldemanio marittimo, intendendosi per benidemaniali quelli elencati nell’articolo 822del c.c. e nell’articolo 28 del codice dellanavigazione e, cioè, il lido del mare, laspiaggia, i porti, le rade, le lagune, le focidei fiumi che sboccano in mare, i bacini diacqua salsa e salmastra che almeno du-rante una parte dell’anno comunicano li-beramente col mare, i canali utilizzabili aduso pubblico marittimo;

in virtù dell’articolo 47 del codicedella navigazione il comune di Cervia conproprio atto n. 52528 del 3 dicembre 2012ha avviato un procedimento amministra-tivo di decadenza della concessione dema-niale marittima del porto turistico di Cer-via, procedimento archiviato con succes-sivo atto n. 50903 del 17 settembre 2015,per poi avviare un nuovo procedimento didecadenza con delibera n. 219 del 17novembre 2015;

la legge del 28 dicembre 2015, n. 208,nel disciplinare la materia, ex articolo 1,comma 484, fino al riordino della disci-plina demaniale ha sospeso le procedureamministrative per la « sospensione, re-voca e decadenza », avviate rispetto alleconcessioni demaniali marittime con fina-lità turistico-ricreative, e per le conces-sioni demaniali rispetto alle quali sussi-stano contenziosi sull’applicazione dei cri-teri di calcolo dei canoni (come nel casodella Marina di Cervia);

inoltre in data 27 gennaio 2017 ilGoverno pro tempore ha approvato undisegno di legge recante « Delega al Go-verno per la revisione e il riordino dellanormativa relativa alle concessioni dema-

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niali marittime lacuali e fluviali ad usoturistico e ricreativo » nel quale si ribadi-sce che tutti i procedimenti di decadenzasono sospesi – si veda il richiamo allalegge del 7 agosto n. 160 del 2016 e allalegge del 28 dicembre 2015, n. 208,comma 484 – fino al complessivo riordinodella materia demaniale;

successivamente in data 8 novembre2016 il comune di Cervia con le determinedirigenziali n. 1446 e n. 1448 ha dichia-rato la decadenza dalle concessioni dema-niali marittime tutte ex articolo 47 codicedella navigazione, sull’assunto del mancatoadempimento degli oneri concessori. Aseguito dell’impugnazione di tali deter-mine da parte di Marina di Cervia spa, ilTar del Lazio le ha sospese con sentenzadel 13 dicembre 2016 (n. 07921/2016 Reg.Prov. Cau – n. 04198/2016 Reg. Ric.)rinviando la trattazione all’udienza colle-giale del giorno 9 gennaio 2017;

l’11 febbraio 2017 il comune di Cer-via avrebbe rilasciato affido/concessionealla Servimar –:

se sia a conoscenza di quanto espostoin premessa;

se non ritenga di assumere iniziativevolte a chiarire la corretta interpretazionee applicazione della normativa in meritoalla sospensione dei procedimenti ammi-nistrativi di sospensione, revoca o deca-denza delle concessioni demaniali per evi-tare discordanze nell’applicazione deiprincìpi normativi in materia. (4-16151)

MATARRESE, DAMBRUOSO, VARGIUe PIEPOLI. — Al Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti. — Per sapere – pre-messo che:

L’analisi dei dati del monitoraggiosullo stato della programmazione e dellarealizzazione delle infrastrutture strategi-che al 31 dicembre 2016 evidenzia undivario di investimenti dello Stato tra leregioni del centro nord e quelle del sud;

le risorse assegnate alla data del 31dicembre 2016 (al netto dei fondi Fsc del

Piano operativo infrastrutture approvatodal CIPE) per le opere prioritarie sono4,357 miliardi di euro ripartite in 2,902miliardi al centro nord e 1,455 miliardi alsud. Il 97 per cento del suddetto importoè per infrastrutture ferroviarie;

il costo delle opere prioritarie aldicembre 2016 è di 89,6 miliardi di eurosuddiviso in 53,606 miliardi al centro nord(60 per cento) ed in 35,964 miliardi al sud(40 per cento);

la disponibilità dei suddetti importi èdel 76,75 per cento al nord e del 63,60 percento al centro sud che ha quindi unmaggior fabbisogno di risorse. Di conse-guenza, la distribuzione territoriale dellerisorse, in termini di disponibilità, è laseguente: 65 per cento, al Centro-Nord e35 per cento per il Sud;

i lavori in corso nel centro nord sonopari a 53,6 miliardi di euro, mentre al sudsono 35,964 miliardi dei quali solo 1,9miliardi sono per lavori con contratto dainiziare, mentre al centro nord i medesimilavori ammontano a 14,6 miliardi. I lavorisenza contratto al sud sono pari al 50 percento dei lavori in corso mentre nel centronord sono il 18 per cento;

analogamente, il costo per opere nonprioritarie al centro nord è di 136 miliardidi euro (72 per cento), dei quali il 43 percento già esaminate dal CIPE, mentre alsud è di 50,5 miliardi (28 per cento), deiquali il 28 per cento esaminati dal CIPE.La disponibilità finanziaria al centro nordè doppia rispetto al sud (58,536 miliardi alcentro nord e 21,593 miliardi al sud);

per le infrastrutture al sud, al nettodei fondi comunitari e FSC in arrivo, visono meno risorse rispetto al resto delPaese, con una minor copertura dei finan-ziamenti in termini di disponibilità, unaridotta quantità di lavori da iniziare intempi brevi, un minor numero di opereesaminate dal CIPE;

il primo Documento pluriennale dipianificazione (DPP), da adottare entro il19 aprile 2017, dovrà definire una nuovadisciplina per la programmazione delle

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infrastrutture e degli insediamenti priori-tari per lo sviluppo del Paese e individuareun nuovo elenco di opere prioritarie;

il Piano operativo infrastrutture, ap-provato dal Cipe il 1o dicembre 2016,prevede 11,5 miliardi di euro di interventiinfrastrutturali da appaltare entro il 2019e rappresenta, insieme ai programmi deifondi strutturali che prevedono circa 12miliardi di euro di investimenti infrastrut-turali per il Sud, una risorsa fondamentalei cui tempi di attivazione risultano tuttaviamolto deludenti. Dopo 4 mesi, la deliberaCIPE di approvazione del Piano operativoinfrastrutture FSC deve ancora esserepubblicata mentre i programmi dei fondistrutturali, ed in particolare la relativacomponente infrastrutturale, stentano adecollare. Secondo la Commissione euro-pea, infatti, nel corso dell’autunno 2016,l’Italia era al 21o posto in Europa perpercentuale di progetti selezionati nell’am-bito della nuova programmazione, con untasso di progetti selezionati pari al 14,1per cento rispetto a una media UE del 20,1per cento –:

se i dati in premessa corrispondanoal vero, quali siano le motivazioni allabase della penalizzazione che interessa gliinvestimenti infrastrutturali al Sud Italia equali iniziative di propria competenza in-tenda adottare al fine di riequilibrarli econsentire che siano realizzati in tempibrevi per recuperare un divario che per-siste da troppo tempo. (4-16155)

* * *

INTERNO

Interrogazione a risposta scritta:

GIORGIA MELONI. — Al Ministro del-l’interno. — Per sapere – premesso che:

nel corso di un’intervista televisivatrasmessa il 29 marzo 2017 il procuratoredi Catania, Carmelo Zuccaro, ha affermatoche la procura sta indagando sull’ipotesi diuna sorta di « patto segreto tra gli orga-nizzatori del traffico di migranti e alcune

Ong straniere che battono con tredici naviil canale di Sicilia », e che è stato apertoun fascicolo conoscitivo su alcune delleong impegnate nel soccorso ai migranti;

secondo Zuccaro ci sarebbe, da unlato, il « sospetto che possano farlo perfacilitare il lavoro delle organizzazioni deltraffico di migranti » e, dall’altro, quello« che possano invece favorire l’accesso deimigranti in un determinato Stato piuttostoche in altri », ma « il dato oggettivo è chegli organizzatori del traffico non corronopiù alcun rischio: spesso prendono contatticon le unità navali in alto mare, primaancora che intervenga la centrale opera-tiva italiana »;

sempre stando alle dichiarazioni delprocuratore, tra il settembre e l’ottobredel 2015 sarebbero « nate dal nulla nu-merose Ong. Cinque tedesche, una spa-gnola e una maltese che dimostrano subitodi avere grande disponibilità di denaro peril noleggio delle navi, l’acquisto di droni adalta tecnologia e la gestione delle missioni,che ci sembra molto strano possano avereacquisito senza avere un ritorno econo-mico. Chi paga ? È questo quello chedobbiamo accertare »;

lo stesso giorno, in occasione dellosvolgimento di un’interrogazione a rispostaimmediata in Assemblea, alla Camera,presentata dal Gruppo di Fratelli d’Italia –Alleanza nazionale, in merito alle attivitàdelle ong nel mar Mediterraneo e ai sal-vataggi di migranti dalle stesse messi inatto, il Governo ha dichiarato che circa iltrenta per cento degli oltre centottanta-mila immigrati sbarcati nel 2016 sullenostre coste è stato soccorso da assettinavali appartenenti alle ong, confermandoche il loro ruolo è tutt’altro che marginale;

già il 22 marzo 2017 l’ammiraglioEnrico Credendino, capo della missioneeuropea Sophia, intervistato dal Corrieredella Sera, alla domanda se gli interventidella missione in realtà incentivassero lemigrazioni aveva risposto che « ci sonoOng che (...) attraggono molto di più.Lavorano spesso al limite delle acque

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libiche, la sera hanno questi grossi pro-iettori: gli scafisti li vedono e mandano ilgommone verso questi proiettori »;

oltre a contravvenire alle vigenti nor-mative nazionali e internazionali sui sal-vataggi in mare dei migranti, l’attività diqueste ong mette a rischio l’incolumitàdegli stessi migranti, fatti partire con im-barcazioni sempre più fatiscenti –:

quali urgenti iniziative il Ministrointerrogato intenda assumere per impedireche le organizzazioni non governative pro-seguano nelle attività di cui in premessa.

(4-16160)

* * *

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazione a risposta in Commissione:

GINEFRA. — Al Ministro dell’istruzione,dell’università e della ricerca. — Per sapere– premesso che:

i docenti precari di seconda fasciad’istituto sono già stati valutati dal Mini-stero dell’istruzione, dell’università e dellaricerca con l’esame di stato abilitante perl’insegnamento;

è stata proposta la creazione di unagraduatoria regionale di merito per i do-centi abilitati da realizzare entro la finedell’anno scolastico 2017/2018;

entro il mese di luglio tali docentidovranno rinnovare le domande e il pun-teggio per la seconda fascia d’istituto;

la presidenza della Commissione perle petizioni del Parlamento europeo si èespressa con seria preoccupazione per lareiterazione di contratti a tempo determi-nato e ha esortato ad « abbandonare que-sto comportamento sbagliato rapida-mente ». Ha chiesto, inoltre, risposte con-vincenti e almeno sufficienti circa la pro-cedura d’infrazione già aperta in passatoper lo stesso motivo, entro il prossimoautunno per poi decidere quali misureadottare;

a settembre 2017 ci sarà nuovamentela stessa difficoltà organizzativa per gliistituti scolastici per iniziare le attivitàdidattiche, a causa di numerosissimi postida dare a docenti supplenti di secondafascia, continuando a reiterare i contrattia tempo determinato –:

se il Ministro interrogato non intendavalutare la possibilità di creare graduato-rie di merito regionali entro settembre2017 e se non ritenga, altresì, che ciòpossa avvenire anche qualora si decida diconfermare la necessità di una prova oraleatta a graduare i docenti di seconda fasciad’istituto già abilitati. (5-11037)

Interrogazione a risposta scritta:

POLIDORI. — Al Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca. — Persapere – premesso che:

l’Accademia di Brera è la IstituzioneAFAM (Alta Formazione Artistica e Mu-sicale) più importante del Paese con unbilancio decisamente virtuoso (movimentaall’incirca una quindicina di milioni dieuro) e con una reputazione indiscussanell’ambito culturale cittadino e nazionale;

da novembre 2016 è Presidente del-l’Accademia l’ex magistrato Livia Pomo-doro che, con determina presidenziale del15 febbraio 2017, n. protocollo 1330, haaffidato direttamente, senza bando o gara,l’incarico per il servizio di una « duediligence » giuridico-amministrativa e disupporto al Responsabile di prevenzionedella corruzione allo studio legale Bar-bara, appartenente al circuito di revisionecontabile KPMG;

l’incarico è stato affidato a titologratuito e si è successivamente trasformatoin attività rilevante per la redazione delpiano triennale anticorruzione;

nell’ambito dello svolgimento di que-sto incarico il direttore didattico dell’ac-cademia, professor Franco Marrocco,avrebbe convocato nel suo ufficio, senzaalcun preavviso o comunicazione scritta, il

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personale amministrativo affinché questorispondesse ai numerosi interrogativi postida parte di quattro avvocati dello studioBarbara; in quel contesto il direttoreavrebbe anche chiesto al personale com-petente di fornire agli avvocati la docu-mentazione amministrativa;

da fonti sindacali, che hanno denun-ciato i fatti, si apprende che la procedurasarebbe stata irregolare in quanto le atti-vità di controllo sono state poste in esserein momento precedente alla regolare de-finizione del mandato o procedura diaffidamento;

questa prassi, che risulta anomalarispetto a tutto il contesto nazionale del-l’AFAM, ha causato grave disagio psico-fisico al personale, che ha sempre lavoratocon dedizione e abnegazione, come dimo-strato anche dal fatto che l’Accademia diBrera ha una gestione virtuosa e un no-tevole attivo di bilancio; inoltre, ha deter-minato la sospensione dell’ordinaria e pro-grammata attività amministrativa degli uf-fici preposti nonostante ci fossero sca-denze da rispettare;

si tenga conto che nessuna istituzioneAFAM nazionale ha varato una « duediligence » avvalendosi di personaleesterno;

sotto altro profilo, le altre IstituzioniItaliane hanno proceduto alla redazionedei piani triennali con risorse interne e,soprattutto, senza dar corso a modalitàtanto inusuali e soprattutto, inutilmente« afflittive » di tutto il personale;

l’« attività di ricognizione » descrittanell’ordine di servizio ha rappresentato difatto una vera e propria ispezione, deman-data ad un soggetto privato ed esterno alMinistero dell’istruzione, dell’università edella ricerca;

la redazione del Piano Triennale,avrebbe richiesto l’acquisizione di elementidiversi rispetto a quelli richiesti agli ufficiper la elaborazione delle strategie di pre-venzione;

l’affidamento a soggetto esterno –senza l’espletamento di bando, o altraattività pur necessaria anche nel caso di« incarico gratuito » – pone un problemadi compatibilità con quanto previsto dallalegge n. 190 del 2012 in materia di ado-zione di piani anticorruzione, secondo laquale questa attività dovrebbe essere ef-fettuata con le risorse umane, strumentalie finanziarie disponibili –:

se in un ente pubblico statale qualel’Accademia di Belle Arti di Brera, l’atti-vità di ricognizione esposta in premessapossa essere affidata ad uno studio legaleprivato consentendogli di agire nei con-fronti del personale con modalità ricon-ducibili alla funzione ispettiva di compe-tenza esclusiva dello stesso Ministero;

quali iniziative intenda adottare ilMinistro interrogato al fine di verificare lacorrettezza delle procedure adottate e senon ci siano stati comportamenti stigma-tizzabili nei confronti del personale, comeda questo lamentato, sia da parte degliesponenti dello studio legale che da partedella direzione dell’Istituzione. (4-16161)

* * *

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazioni a risposta immediata:

FRANCO BORDO, MOGNATO, LA-FORGIA, FOLINO, ROBERTA AGOSTINI,ALBINI, BERSANI, BOSSA, CAPODI-CASA, CIMBRO, D’ATTORRE, DURANTI,EPIFANI, FAVA, FERRARA, FOLINO,FONTANELLI, FORMISANO, FOSSATI,CARLO GALLI, KRONBICHLER, LEVA,MARTELLI, MATARRELLI, MELILLA,MURER, NICCHI, GIORGIO PICCOLO, PI-RAS, QUARANTA, RAGOSTA, RICCIATTI,SANNICANDRO, SPERANZA, SCOTTO,STUMPO, ZACCAGNINI, ZAPPULLA, ZA-RATTI e ZOGGIA. — Al Ministro del lavoroe delle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

il 5 aprile 2017 i lavoratori di Alitaliahanno indetto uno sciopero di 24 ore per

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ribadire la loro contrarietà al businessplan presentato dai vertici della compa-gnia aerea per risolvere l’attuale crisi in-dustriale e finanziaria;

il business plan che i vertici di Ali-talia hanno presentato ai sindacati inquesti giorni rappresenta per gli interro-ganti una serie di criticità che lo rendonoun piano debole e pericoloso, debole per-ché non in grado di risolvere le principalisfide industriali della compagnia, perico-loso perché mette a repentaglio migliaia diposti di lavoro e rischia di sottrarre alcontrollo nazionale un settore strategicoper il sistema-Paese;

i profili più critici del piano sonoquelli legati alla salvaguardia occupazio-nale. Vengono previsti un totale di 2.037esuberi per il personale di terra, di cui1.338 in Italia e il resto all’estero. Isindacati hanno però informato che aquesti esuberi se ne potrebbero aggiungerealtri 600 legati al personale di volo a causadel down-off di 20 velivoli;

inoltre, in termini di costo del lavoro,gli attuali vertici Alitalia chiedono unariduzione totale di 163 milioni di euro delcosto del lavoro, 84 milioni per il perso-nale di terra, 40 milioni per i piloti e 39milioni per gli assistenti di volo. Quindi, daun lato si chiede al personale di aumen-tare l’intensità della performance e, dal-l’altro, gli si riduce l’emolumento. Le duecose non sembrano essere totalmente co-erenti;

si prevede poi una massiva attività dioutsourcing che depaupera ulteriormentela compagnia, smantellando anche queisettori che portano valore aggiunto intermini di innovazione tecnologica e diprodotto, come il settore dell’informatica edella manutenzione dei velivoli;

come riferiscono fonti stampa, gliazionisti sarebbero intenzionati a conti-nuare a sostenere finanziariamente lacompagnia in vista di un suo rilancio;sempre secondo i media, poi, il Ministerodell’economia e delle finanze starebbe va-

lutando l’ingresso nel capitale di Alitaliada parte di Cassa depositi e prestiti –:

quali iniziative urgenti, anche nor-mative, si intendano assumere al fine diorientare le direttrici di intervento pub-blico a sostegno di Alitalia per garantire inprimo luogo la salvaguardia di tutti i livellioccupazionali, nonché il profilo industrialein considerazione dell’importanza strate-gica per il sistema Paese di mantenere unacompagnia di bandiera competitiva nelcontesto internazionale. (3-02930)

BARADELLO. — Al Ministro del lavoroe delle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

con il cosiddetto « jobs act » (legge 10dicembre 2014, n. 183) e con il successivodecreto legislativo attuativo 15 giugno2015, n. 81, si è provveduto a disciplinarel’istituto del lavoro accessorio;

tale disciplina è stata emanata con loscopo di favorire l’emersione del lavoronero, in particolare per quanto riguarda leprestazioni occasionali e i lavori stagionali;

il bilancio è stato certamente positivoper molti aspetti, ma, purtroppo, la misurasi è prestata anche ad un utilizzo impro-prio e contrario alla ratio stessa del prov-vedimento;

per questo il Governo stesso ha sta-bilito la soppressione graduale dell’istitutodel lavoro accessorio sopra ricordato, icosiddetti « voucher » –:

cosa intenda fare nel breve periodo ilMinistro interrogato per valorizzare quantodi positivo si sia realizzato con l’applica-zione della misura sopra ricordata, in par-ticolare a favore di quelle piccolissime re-altà imprenditoriali e familiari che avevanotrovato nei voucher uno strumento sem-plice ed efficace. (3-02931)

PIZZOLANTE e MOTTOLA. — Al Mi-nistro del lavoro e delle politiche sociali. —Per sapere – premesso che:

il Governo ha recentemente deciso diabolire i cosiddetti voucher che a parere

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degli interroganti hanno contribuito a faremergere il lavoro sommerso, vera « piagasociale » in molti settori produttivi delnostro Paese;

allo stato attuale non è prevista al-cuna disposizione sostitutiva che possagarantire le prestazioni di lavoro accesso-rio per rispondere alle esigenze degli im-prenditori, specie delle imprese turisticheed agricole, che li utilizzano in particolarimomenti del ciclo produttivo;

è necessario, pertanto, attivare urgen-temente misure sostitutive delle presta-zioni di lavoro accessorio ad iniziare dallaliberalizzazione dei lavori a chiamata. In-fatti, in mancanza di queste si assisterà aduna crisi che coinvolgerà interi settorieconomici, soprattutto nel turismo, nelcommercio, nell’agricoltura e nei servizi,proprio in un momento in cui ci si avvi-cina l’inizio della stagione estiva ed èpresumibile che, in assenza di specifiche echiare normative, ci sarà un ricorso allavoro « in nero » per sopperire alle ne-cessità ed alle esigenze specifiche dei set-tori interessati;

occorre, pertanto, preparare un pro-getto globale di riforma delle prestazionidi lavoro accessorio perché risulta indi-spensabile per il ciclo produttivo del no-stro Paese e non si può prescindere da unostrumento tanto importante per sostenerel’occupazione e fare emergere il lavorosommerso;

sul tema, il gruppo parlamentare cuiappartengono gli interroganti ha già avan-zato specifiche proposte e suggerimenti,formalizzati in una proposta di legge at-tualmente in corso di presentazione –:

se il Governo avverta l’estrema ne-cessità di operare con particolare urgenza,nell’ambito delle iniziative che intendeassumere per sostituire i cosiddetti vou-cher, in considerazione delle specificheesigenze che la tempistica del ciclo pro-duttivo sollecita agli operatori dei settoriinteressati. (3-02932)

RIZZETTO, RAMPELLI, CIRIELLI, LARUSSA, GIORGIA MELONI, MURGIA,NASTRI, PETRENGA, TAGLIALATELA eTOTARO. — Al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali. — Per sapere – premessoche:

con un provvedimento del Governo èstata recentemente prevista l’abrogazionedelle norme che attualmente regolano l’i-stituto del lavoro accessorio, di cui aldecreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, e,di conseguenza, la totale cancellazionedell’istituto;

l’introduzione dei buoni per lavoroaccessorio, avvenuta in esito alla cosid-detta riforma Biagi, perseguiva, in primis-simo luogo, l’intento di contrastare il la-voro nero e ha dato, sin qui, ottimirisultati;

l’utilizzo dei cosiddetti voucher haconosciuto nell’ultimo decennio una cre-scita costante e nel 2016 sono stati oltre145 milioni i buoni venduti;

la scelta fatta dal Governo di nonmodificare le norme vigenti con un inter-vento correttivo ma, al contrario, di abo-lire interamente l’istituto, determina unvuoto normativo che va a danno sia deicosiddetti committenti, prevalentementepiccoli imprenditori, anche agricoli, e fa-miglie, sia dei lavoratori, e darà nuovoslancio al mercato del lavoro nero –:

in che modo intenda intervenire perdisciplinare efficacemente il lavoro acces-sorio, in particolare al fine di impedireuna recrudescenza del fenomeno del la-voro nero. (3-02933)

GIUDITTA PINI, GNECCHI, DAMIANO,ALBANELLA, ARLOTTI, BARUFFI, BOC-CUZZI, CASELLATO, DI SALVO, CINZIAMARIA FONTANA, GIACOBBE, GRI-BAUDO, INCERTI, LAVAGNO, PATRIZIAMAESTRI, MICCOLI, PARIS, ROTTA, SI-MONI, TINAGLI, MARTELLA e BINI. — AlMinistro del lavoro e delle politiche sociali.— Per sapere – premesso che:

dal 12 marzo 2016 è attiva la nuovaprocedura di dimissioni telematiche con

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l’obiettivo di evitare le cosiddette dimis-sioni in bianco;

alcune stime dicono che si tratta diuna piaga molto diffusa e particolarmenteodiosa del mercato del lavoro in Italia, unaclausola vessatoria nascosta in molti con-tratti di lavoro a tempo indeterminato checolpisce soprattutto le donne;

secondo una ricerca Istat, pubblicatanel 2011, emerge che 800.000 donne natedopo il 1973 affermano di essere statelicenziate o costrette a dimettersi dopo lamaternità;

ad ulteriore riprova si può citare ilfatto che nel 2009 le dimissioni per ma-ternità sono state 17.878, nel 2010 sonoarrivate a 19.017, lasciando intendere chenegli anni più pesanti di una crisi epocale36.895 donne avrebbero deciso di abban-donare il lavoro alla nascita del figlio,ufficialmente per carenze dei servizi al-l’infanzia o per il loro costo elevato;

la Filcams/Cgil di Modena, nel lassodi tempo intercorso tra l’attivazione dellenuove modalità previste dalla legge ed il 19gennaio 2017, ha avuto richieste di atti-vazione della procedura da parte di circa1.100 lavoratori;

tale numero risulta davvero moltoelevato, specie considerando la fase di crisieconomica vissuta dal Paese in questi anni;

è legittimo immaginare che tali pra-tiche siano finalizzate anche a bypassare letutele sul licenziamento, nonché ad utiliz-zare forme contrattuali accessorie, se nonproprio ricorrere al lavoro in nero –:

in coerenza con l’attenzione sin quimanifestata, quali iniziative intenda adot-tare per incrementare l’attività ispettiva,alla luce delle molteplici segnalazioni chegiungono dalle organizzazioni sindacali,anche allo scopo di valutare l’opportunitàdi migliorare le disposizioni relative aisoggetti incaricati di gestire la proceduradelle dimissioni telematiche. (3-02934)

POLVERINI. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

il decreto legislativo n. 150 del 2015ha previsto la soppressione di una dire-zione generale del Ministero del lavoro edelle politiche sociali, la costituzione diuna nuova Agenzia nazionale per le poli-tiche attive del lavoro (Anpal), il riordinodell’Isfol, divenuto ora Istituto nazionaleper l’analisi delle politiche pubbliche(Inapp) e il commissariamento di ItaliaLavoro s.p.a., ora Anpal servizi spa il cuiamministratore unico coincide con il pre-sidente di Anpal;

tra i compiti di Anpal vi è anchequello di « promozione e coordinamento,in raccordo con l’Agenzia per la coesioneterritoriale, dei programmi cofinanziatidal fondo sociale europeo, nonché di pro-grammi cofinanziati con fondi nazionalinegli ambiti di intervento del fondo socialeeuropeo »;

tra le funzioni assegnate all’Inapp visono anche lo studio, ricerca, monitoraggioe valutazione delle politiche del lavoro, iviinclusa la verifica del raggiungimento degliobiettivi da parte dell’Anpal;

nell’ambito della programmazionenazionale del fondo sociale europeo 2014-2020 e, nello specifico dei Pon Spao eInclusione, l’Inapp è riconosciuto comeente in house del Ministero del lavoro edelle politiche sociali a cui può essereassegnata l’esecuzione di talune azioni/progetti;

ma la titolarità dei principali pro-grammi operativi nazionali su cui conflui-scono le risorse comunitarie non è più incapo al Ministero ma all’Anpal, in cui sonotransitate gran parte delle competenze edel personale della soppressa direzionegenerale del Ministero;

questo rischia di compromettere lasussistenza finanziaria dell’Inapp, il cuibilancio è stato storicamente alimentatotramite i Pon;

Atti Parlamentari — 46262 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 APRILE 2017

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il venir meno della direzione generaledel Ministero e la comparsa di un nuovosoggetto pongono il problema di relazionetra l’Anpal e l’istituto incaricato, tra lealtre cose, della valutazione dei risultatidell’Agenzia, ora responsabile della ge-stione delle risorse comunitarie –:

come ritenga che l’aspetto che defi-nisca una dipendenza dell’Inapp dalle de-cisioni di Anpal rispetto ai progetti comu-nitari da gestire si concili con i principi diterzietà del valutatore rispetto al valutatoe di separazione delle funzioni, se nonritenga opportuno assumere iniziative pergarantire all’Inapp risorse sufficienti allarealizzazione dei suoi compiti istituzionali,anche al fine di garantirne l’imparzialitànel valutare l’Anpal, e se non ritenga utilefornire elementi completi in merito allacomplessiva riorganizzazione del Mini-stero, dell’Inapp, di Anpal Servizi spa e diAnpal, soprattutto con riferimento ai pro-fili di spesa. (3-02935)

Interrogazioni a risposta in Commissione:

DI VITA, GRILLO, LOREFICE, SILVIAGIORDANO, MANTERO, NESCI, COLON-NESE, NUTI, DI BENEDETTO, LUPO eMANNINO. — Al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali. — Per sapere – premessoche:

una criticità nello studio e nella va-lutazione degli interventi a sostegno dellanon autosufficienza è la dispersione deidati in sistemi informativi autonomi e noncomunicanti;

questa problematica è stata affron-tata a partire dal 2008 con l’avvio dellasperimentazione del Sistema informativonazionale sui servizi sociali per la nonautosufficienza (SINA), finanziato attra-verso il Fondo nazionale per le non au-tosufficienze il cui obiettivo è raccogliere idati relativi ai servizi erogati alle personenon autosufficienti;

dal 1o gennaio 2010 le regioni sonostate chiamate all’adeguamento dei proprisistemi informativi o alla loro creazione,laddove ancora non esistessero;

il 25 marzo del 2015 è entrato invigore il regolamento che disciplina l’at-tuazione del cosiddetto casellario dell’as-sistenza, implementato dal SINA, che per-metterà di costruire una sorta di « cartellasociale » del cittadino, raccogliendo le in-formazioni su tutte le prestazioni socialiche gli vengono concesse, quelle erogatedall’INPS, dai comuni, dalle regioni, non-ché quelle erogate attraverso il canalefiscale;

anche la regione siciliana ha aderitodal 2011 al programma sperimentale delSINA: il progetto è stato finanziato dalMinistero che ha assegnato alla regione lasomma di euro 80.000,00 per avviare,potenziare e/o modificare i propri sistemiinformativi, al fine di poter fornire allasperimentazione nazionale, i dati indivi-duali caratterizzanti le persone non auto-sufficienti residenti nell’isola e consentireai sistemi informativi regionali di disporredei dati INPS;

a seguito dell’affidamento alla società« Sicilia e Servizi » dell’incarico di predi-sporre suddetto progetto, la stessa societàha dettagliato le attività da svolgere. Tut-tavia, le note vicende di messa in liquida-zione della predetta società e le battute diarresto incorse nella procedura di valida-zione funzionale del progetto di massima,hanno di fatto rallentato l’iter, per larealizzazione del sistema informativo econtrariamente alle altre regioni, la Sicilianon avrebbe ancora dato avvio all’attivitàdi cui sopra, ciò sebbene il progetto SINAsia stato già inserito nei decreti Intermi-nisteriali di ripartizione del FNA dal 2013sino a quest’anno;

fonti di stampa del 26 marzo 2017definiscono addirittura « caotico » il si-stema siciliano di assegnazione dei serviziassistenziali – sul quale peraltro sono incorso delle indagini dell’Anac – conside-rato in particolare che neanche la regionemedesima disporrebbe, a quanto risultaagli interroganti, oggi, di una mappa deisoggetti che se ne occupano;

le risorse afferenti il FNA sono ero-gate al termine dell’anno alle sole regioni

Atti Parlamentari — 46263 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 APRILE 2017

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che hanno presentato la programmazionerichiesta e inoltrato al Ministero del lavoroe delle politiche sociali le rendicontazionisulle attività poste in essere con le risorseassegnate;

si sottolinea dunque l’importanza delSINA quale strumento fondamentale pereffettuare la rendicontazione esatta dellespese in materia assistenziale –:

se sia a conoscenza della ragioni chetutt’oggi starebbero determinando un ri-tardo nell’implementazione del Sistema in-formativo nazionale sui servizi sociali perla non autosufficienza da parte della re-gione Siciliana, e come tale circostanzapossa conciliarsi con i finanziamenti spe-cifichi assegnatale tramite il Fondo nazio-nale per la non autosufficienza;

se non ritenga che situazioni analo-ghe a quelle citate possano tardare ilprogetto di realizzazione del Casellarionazionale dell’assistenza e quali attivitàintenda al più presto intraprendere affin-ché le regioni in ritardo sul percorso diimplementazione dei propri sistemi infor-mativi, tra cui la Sicilia, ottemperino alpiù presto alla normativa in atto vigente inmateria;

se la problematica possa mettere arischio il trasferimento della quota delFondo nazionale per la non autosuffi-cienza per il 2017 alla Sicilia, consideratol’obbligo da parte delle regioni di rendi-contazione delle spese effettuate con lerisorse già assegnate del FNA all’uopoprevisto;

quali iniziative di competenza in-tenda intraprendere qualora la regioneSiciliana non dovesse dare attuazione intempi congrui al Sistema informativo na-zionale sui servizi sociali per la non au-tosufficienza. (5-11041)

LABRIOLA. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali, al Ministro per lasemplificazione e la pubblica amministra-zione. — Per sapere – premesso che:

le organizzazioni sindacali rappre-sentative del personale dell’Autorità nazio-

nale anticorruzione nei giorni scorsihanno inviato una lettera ai Presidentidelle Commissioni bilancio, ambiente eaffari comunitari per segnalare il gravevuoto normativo in materia di trattamentogiuridico ed economico del personaleANAC;

infatti secondo i sindacati l’Autoritànazionale anticorruzione presenta tutte lepeculiarità ordinamentali delle Autoritàamministrative indipendenti, come da ul-timo ribadito anche dal Consiglio di Statocon parere n. 1708/2016 del 22 luglio2016, che ha definitivamente chiarito che« non può dubitarsi che l’ANAC sia a tuttigli effetti un’autorità indipendente, datoche tale qualifica promana ormai diretta-mente dall’ordinamento positivo, stante ildisposto dell’articolo 22 del decreto-legge24 giugno 2014, n. 90 (...), che inserisceespressamente l’ANAC nel novero delleautorità indipendenti sottoposte alla disci-plina di razionalizzazione »;

tuttavia, a differenza di tutte le altreAutorità, il personale dell’ANAC è sprov-visto di una norma di riferimento e quindidel contratto di lavoro che deve discipli-nare il trattamento giuridico ed econo-mico;

peraltro, come asserito dalle stesseorganizzazioni, non risulta più attuale ilPiano di riordino dell’Autorità NazionaleAnticorruzione, (approvato con decreto delPresidente del Consiglio dei ministri 1o

febbraio 2016) nella parte in cui affermache: « Tenuto conto quanto già detto, ov-vero che il legislatore non aveva ancoraindividuato per il personale dell’ANACante decreto-legge n. 90 del 2014 unospecifico trattamento giuridico ed econo-mico, è opportuno accogliere le indicazionipervenute dalla Presidenza del Consigliodei ministri che ritengono applicabile invia transitoria al personale dell’ANAC antedecreto-legge n. 90 del 2014, una voltaconfluito in un unico ruolo, la disciplinagiuridica ed economica che attualmentetrova applicazione al personale della ex

Atti Parlamentari — 46264 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 APRILE 2017

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AVCP. Rimane ferma la disciplina stabilitaagli articoli 253, comma 4 ed 8 del decretolegislativo n. 163 del 2006 » –:

se il Governo non intenda assumereiniziative normative per sanare la carenzarelativa al trattamento giuridico ed eco-nomico del personale dell’ANAC affinchési possa procedere all’inquadramento delpersonale a tempo indeterminato attual-mente in servizio, nonché le modalità disvolgimento dei concorsi e le procedureper l’immissione in ruolo. (5-11043)

Interrogazione a risposta scritta:

OLIARO. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

secondo gli ultimi dati Inail diffusidall’ufficio studi Confartigianato, sono1.869 gli infortuni sul lavoro registrati nel2016 nel settore artigiano ligure (92 casi inmeno rispetto all’anno precedente, pari a–4,7 per cento);

l’analisi mette a confronto anche iltotale degli infortuni registrati negli altrisettori produttivi (industria e servizi, aesclusione del settore agricolo) che am-montano, per la Liguria, a 17.891 casi(circa 50 al giorno), rimasti quasi invariatirispetto all’anno precedente (in terminiassoluti sono appena sei casi in meno sul2015);

la regione ligure si pone quindi alsedicesimo posto in classifica per ciò cheriguarda il trend degli infortuni totali eall’undicesimo se si considera solo l’arti-gianato;

in Italia, nel corso del 2016, si sonoverificati quasi 497.200 infortuni sul la-voro (+1,3 per cento, circa 6.600 casi inpiù). Di questi, quasi 55.000 si sono regi-strati nell’artigianato (-3,8 per cento, circa2 mila in meno). Gli infortuni mortalidiminuiscono di 154 casi: a eccezione dellapubblica amministrazione, per cui si rile-vano 6 infortuni mortali in più, tutti i

settori sono in flessione e in quello arti-giano si registra un calo di 19 unità;

a livello territoriale, nell’artigianato sirilevano, diminuzioni in sedici regioni e lepiù intense sono quelle di Valle d’Aosta(-39,7 per cento contro il -1 per cento deltotale imprese), Basilicata (-7,5 per centocontro il 4,1 per cento del totale) e To-scana (-6,8 per cento contro il -0,5 percento del totale). Inoltre, in 19 regionil’artigianato, tra cui appunto la Liguria,mostra una performance migliore rispettoal totale delle imprese. In termini assolutile maggiori diminuzioni di infortuni inimprese artigiane emergono in Emilia-Romagna con 574 casi in meno, seguonoLombardia con 468 casi in meno, Toscanacon -391 e Marche con -133;

analizzando la modalità di accadi-mento degli infortuni nell’artigianato sirileva che l’88,8 per cento avviene inoccasione di lavoro e il restante 11,2 percento in itinere; inoltre l’85,2 per centodegli infortuni avviene senza mezzo ditrasporto e il restante 14,8 per cento conmezzo di trasporto;

nonostante il dato positivo del calodegli infortuni registrato in alcune regioninel corso del 2016 nel settore dell’artigia-nato, quali iniziative si intendano metterein atto al fine di aumentare i livelli disicurezza, potenziando educazione e pre-venzione, mettendo in pratica regole sem-plici e chiare, prevedendo contributi mi-rati, nonché diffondendo ulteriormente leazioni di autocontrollo da parte delle im-prese, che si sono dimostrate efficaci nel-l’artigianato, come dimostrano i dati re-gionali. (4-16154)

* * *

SALUTE

Interrogazioni a risposta in Commissione:

DI VITA, SILVIA GIORDANO, MAN-TERO, COLONNESE, NESCI, LOREFICE,

Atti Parlamentari — 46265 — Camera dei Deputati

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GRILLO, NUTI, MANNINO, LUPO e DIBENEDETTO. — Al Ministro della salute.— Per sapere – premesso che:

il decreto del Ministero della salutedel 21 giugno 2016, nato per attuarequanto deciso dal comma 526 della leggedi Stabilità 2016, stabilisce le linee guidasui piani di rientro per aziende ospeda-liere, Irccs e aziende ospedaliero-univer-sitarie, con l’obiettivo è riportare nei ran-ghi le strutture che si trovino in una o inentrambe le seguenti condizioni: scosta-mento pari o superiore al 10 per cento tracosti e ricavi o in valore assoluto pari adalmeno 10 milioni di euro, mancato ri-spetto dei parametri relativi a volumi,qualità ed esiti delle cure;

le aziende interessate devono presen-tare alla propria regione un piano trien-nale con le misure opportune al raggiun-gimento o al ripristino dell’equilibrio, va-lutando lo scostamento sulla base delleindicazioni fornite dal Ministro della sa-lute di concerto con il Ministero dell’eco-nomia e delle finanze;

il decreto stabilisce altresì la deca-denza automatica dei direttori generali incaso di mancata approvazione del piano dirientro, o in caso di esito negativo dellaverifica annuale dello stato di attuazionedel medesimo piano di rientro;

il decreto dell’assessorato della salutesiciliano del 13 settembre 2016 individuale aziende ospedaliere, le aziende ospeda-liere universitarie, gli istituti di ricovero ecura a carattere scientifico pubblici dasottoporre ai Piani di cui all’articolo 1,comma 528, della legge 28 dicembre 2015,n. 208;

si apprende anche da fonti di stampalocale del 28 settembre 2016 che il decretoin questione ha evidenziato un buco da230 milioni di euro creato da sei aziendesanitarie siciliane, che dovrebbero chie-dere proprio il Piano di rientro triennaleprevisto dal decreto ministeriale;

solo per citare il caso più eclatante,all’Arnas Civico di Palermo lo « scosta-mento assoluto » tra costi e ricavi è del 36

per cento e sfiora gli ottanta milioni dieuro (79,655 milioni di euro), con unrientro richiesto di oltre 32 milioni dieuro;

per colmare o ridurre il buco com-plessivo di oltre 230 milioni – è statostimato – bisognerà recuperare almeno140 milioni in tre anni;

in ragione di ciò è verosimile preve-dere l’arrivo di nuovi tagli a danno di unSsr che versa già in una situazione diestrema crisi, tra una nuova rete ospeda-liera regionale che non vede la luce dopotre anni di attesa, tagli di posti letto ereparti, anni di promesse di assunzioni estabilizzazioni, concorsi che restano unachimera, ospedali allo stremo con pocopersonale e non più in grado di dare legiuste risposte assistenziali;

il sottosegretario alla salute DavideFaraone, tuttavia, ha recentemente dichia-rato che il 4 aprile arriverà il via liberaper la nuova rete ospedaliera siciliana e, inseguito a ciò, si procederà presto con lestabilizzazioni e il ricorso alla mobilità delpersonale e che i primi concorsi dovreb-bero partire per l’estate –:

se possa illustrare lo stato attualerelativo all’iter di elaborazione e presen-tazione dei piani di rientro da parte dellecitate aziende sanitarie siciliane e indicarese questi ultimi ottemperino a quantostabilito dal citato decreto ministeriale;

se vi sia il rischio che dai citati pianidi rientro aziendale possano derivare ul-teriori tagli peggiorativi del SSR siciliano eche ciò possa pregiudicare, in ultima ana-lisi, la garanzia dei LEA;

se non ritenga opportuno chiarirecome possano conciliarsi le dichiarazionidel sottosegretario alla salute circa lastabilizzazione del personale sanitario si-ciliano e il varo di nuovi concorsi, con lacircostanza evidenziata della seria possi-bilità di nuovi tagli al SSR siciliano.

(5-11033)

Atti Parlamentari — 46266 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 APRILE 2017

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SILVIA GIORDANO, COLONNESE, LO-REFICE, GRILLO, DI VITA, NESCI eMANTERO. — Al Ministro della salute. —Per sapere – premesso che:

il decreto del commissario ad actaper l’attuazione del piano di rientro daldisavanzo sanitario della regione Campa-nia n. 33 del 17 maggio 2016 avente adoggetto il Piano regionale di programma-zione della rete ospedaliera ai sensi deldecreto ministeriale n. 70 del 2015, defi-nisce gli ospedali in zone particolarmentedisagiate come rispondenti a particolariesigenze territoriali, oro-geografiche, dicomunicazione, di ciclicità assistenziale le-gata a fenomeni turistici, esigenze cheesigono comunque una risposta assisten-ziale in emergenza/urgenza finalizzata aduna presa in carico del paziente. In talisedi, viene garantita un’attività di prontosoccorso, con la conseguente disponibilitàdei necessari servizi di supporto: l’accessoin urgenza/emergenza, l’osservazione, lastabilizzazione, la cura ove compatibile, oil trasferimento secondario ove necessario.Andranno qui predisposte, a cura delleaziende sanitarie locali di appartenenza,modalità di presa in carico, procedure diassistenza e percorsi atti a garantire itrasferimenti in emergenza-urgenza;

il piano regionale di programmazionedella rete ospedaliera definisce il presidioospedaliero Costa d’Amalfi struttura inzone particolarmente disagiate. Dispo-nendo che il presidio sia dotato di unpronto soccorso, con la conseguente di-sponibilità dei necessari servizi di sup-porto all’attività di medicina interna, dichirurgia ridotta con funzioni chirurgichenon prettamente di emergenza, integratinella rete ospedaliera di area disagiata, edi un reparto di 20 posti letto di medicinagenerale, con un proprio organico di me-dici e infermieri;

in ottemperanza di quanto previstodal decreto di commissario ad acta n. 33del 2016, l’azienda ospedaliera universita-ria « San Giovanni di Dio Ruggi D’Ara-gona » ha adottato un nuovo atto azien-dale, con delibera n. 123 del 30 settembre2016;

l’atto aziendale dispone che « il pre-sidio ospedaliero Costa d’Amalfi di Ra-vello, in una visione d’insieme del « Si-stema Campania » dovrà assicurare nonsolo appropriati livelli di assistenza sani-taria per i residenti, ma anche svolgere unruolo di « garanzia » per le attività turi-stiche che rappresentano un volano essen-ziale per l’economia regionale. La sedeCosta d’Amalfi garantirà l’assistenza inurgenza in una zona, la Costiera, dallademografia peculiare (forte turismo estivo,contrazione demografica invernale), svol-gendo funzioni di punto pronto soccorso eOBI. Tali funzioni vengono modula e inmodo da essere incrementate nel periodogiugno-settembre »;

il 31 marzo 2017 la direzione sani-taria aziendale dell’ospedale Ruggi D’Ara-gona-Salerno ha adottato un nuovo prov-vedimento (protocollo n. 8604), avente adoggetto l’organizzazione del presidio ospe-daliero Costa d’Amalfi, che prevede: lasostituzione del cardiologo di guardia conun sistema di telecardiologia e la riduzionedel servizio di radiologia-ecografia, garan-tito solo nei giorni feriali dalle ore 8.00alle 16.00. Nell’arco orario compreso tra leore 20.00 e le 8.00, quando è assente ildirigente di patologia clinica (il qualeultimo assicura anche le prestazioni ri-chieste in regime ambulatoriale), i refertisaranno validati telematicamente dal diri-gente in servizio presso l’unità operativacomplessa di patologia clinica dell’ospe-dale Ruggi. In caso di emergenza, il me-dico prescrivente e del primo interventoprovvederà alla raccolta dell’anamnesi cli-nica ed il consenso, a prescrivere o adeffettuare le prestazioni complementari didiagnostica. In caso di necessità, in as-senza del radiologo, saranno eseguite daltecnico sanitario di radiologia medica e,come accade per l’elettrocardiogramma, leimmagini saranno inviate all’ospedaleRuggi di Salerno –:

se il Ministro interrogato non ritengaindispensabile verificare per il tramite delcommissario ad acta per l’attuazione delpiano di rientro dal disavanzo sanitariodella regione Campania, come la delibera

Atti Parlamentari — 46267 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 APRILE 2017

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adottata dalla direzione sanitaria azien-dale dell’azienda ospedaliera universitariadi Salerno si concili con quanto previstodal piano regionale di programmazionedella rete ospedaliera, di cui al DCA n. 33del 2016;

se intenda adottare, anche per iltramite del suddetto commissario ad acta,dei provvedimenti urgenti per scongiurareil pericolo della mancanza di prestazioniin vista dell’arrivo della stagione turistica;

se ritenga, per quanto di competenza,che la riorganizzazione del presidio ospe-daliero Costa d’Amalfi sia in grado digarantire adeguatamente i livelli essenzialidi assistenza e il diritto alla salute deicittadini. (5-11035)

* * *

SVILUPPO ECONOMICO

Interpellanza urgente(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dello sviluppo economico, persapere – premesso che:

attualmente, numerosi Internet Ser-vice Provider italiani non rilasciano aipropri clienti le credenziali di registrazio-ne/autenticazione come i dati di registra-zione VoIP, ID e gli ulteriori parametri diconfigurazione, così imponendo, contrat-tualmente o di fatto, l’utilizzo obbligatoriodei loro apparati di proprietà e annul-lando la libertà dell’utente di scegliere ilproprio router;

con l’interpellanza urgente n. 2-01600presentata dal primo firmatario del presenteatto si è chiesto al Governo di esprimere ipropri orientamenti in merito alla que-stione;

in sede di risposta, il Governo hasottolineato che è in vigore il regolamento(UE) 2015/2020, che garantisce la libertàdi scelta delle apparecchiature terminalida parte dell’utente, ha esplicitato la pro-pria volontà di garantire un accesso privo

di barriere a internet e, infine, ha riferitodi un’attività di vigilanza dell’Autorità perle garanzie nelle comunicazioni (Agcom)in corso sul tema;

pur soddisfatto della risposta, ilprimo firmatario del presente atto rileva ilpermanere di due questioni, per la cuirisoluzione l’intervento del Governo risultadeterminante;

vi è, prima di tutto, un’incertezzacirca l’ambito di applicazione del Regola-mento (UE) 2015/2020, posto che dallanormativa europea, comprensiva anchedella direttiva 2008/63/CE (richiamatadalla prima sul punto), nonché dalle lineeguida del Body of European Regulators forElectronic Communications (Berec), non siricava in modo univoco se router e modemrientrino fra i terminali degli utenti, per iquali l’articolo 3 del Regolamento garan-tisce libertà di scelta agli utenti stessi,ovvero fra i terminali di rete, per i qualitale garanzia non sussiste;

per quanto noto agli interpellanti, frai vari ordinamenti dell’Unione europeasolo quello della Repubblica federale te-desca, in forza della proposta di leggecitata nell’atto di sindacato ispettivo di cuisopra, divenuta legge ed entrata in vigoreil 1o agosto 2016, ha preso espressa posi-zione sul tema, prevedendo che modem erouter rientrino fra i terminali degli utenti,rimessi alla libera scelta degli stessi;

secondariamente, anche qualora al-l’esito dell’attività di vigilanza in corsopresso l’Agcom fossero effettivamente ri-scontrate delle violazioni del regolamento(UE) 2015-2020, l’Autorità non potrebbeprovvedere direttamente a sanzionare leimprese responsabili, ma unicamente adiffidarle;

solo in seguito, qualora le impreseresponsabili non provvedessero ad ade-guarsi, l’Agcom potrebbe irrogare le rela-tive sanzioni, le quali, in ragione della lorocornice edittale (da 120.000 euro ad2.500.000 euro), risultano prive di efficaciadissuasiva nei confronti dei grandi playerdel settore degli Internet Service Providers,

Atti Parlamentari — 46268 — Camera dei Deputati

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anche alla luce della possibilità per glistessi di oblarle ai sensi dell’articolo 16della legge n. 689 del 1981, corrispon-dendo il doppio del minimo edittale, ossia240.000 euro;

al fine di una efficace regolazione delsettore, si palesa quindi necessario dotarel’Agcom, nel rispetto del principio di le-galità che informa anche il sistema san-zionatorio amministrativo, di poteri spe-cifici per punire le violazioni in materia,prevedendo sanzioni pecuniarie irrogabilisenza previa diffida, eventualmente calco-late come una percentuale del fatturatodel soggetto responsabile;

inoltre, al fine di dare completezzaalla disciplina in materia di apparati ter-minali, appare necessario fornire una de-finizione espressa del concetto di apparatoterminale dell’utente, comprensiva anchedi router e modem, sul modello di quantoprevisto nella citata legislazione della Re-pubblica federale tedesca –:

se il Governo non ritenga opportunoadottare iniziative, anche di carattere nor-mativo, nel più breve tempo possibile,volte a modificare la disciplina di cui inpremessa e risolvere le criticità sopraesposte.

(2-01747) « Catalano, Monchiero ».

Interrogazioni a risposta immediata:

DE LORENZIS, VALLASCAS, SPES-SOTTO, CANCELLERI, LIUZZI, CRIPPA,NICOLA BIANCHI, DA VILLA, CARI-NELLI, DELLA VALLE, DELL’ORCO,FANTINATI e PAOLO NICOLÒ ROMANO.— Al Ministro dello sviluppo economico. —Per sapere – premesso che:

in data 20 maggio 2015 il Ministerodello sviluppo economico ha rilasciato ildecreto di autorizzazione unica al progettodel gasdotto Trans Adriatic Pipeline (TAP).L’opera è stata dichiarata di pubblicautilità e ha carattere di indifferibilità edurgenza ai sensi dell’articolo 3 del mede-simo decreto;

l’articolo 4 del suddetto decreto san-cisce che, oltre alle prescrizioni e ai pareriacquisiti nell’ambito dell’autorizzazioneunica, la società debba obbligatoriamenteottemperare alle prescrizioni impartite daldecreto di compatibilità ambientale;

l’articolo 1 del decreto di compatibi-lità ambientale 0000223 dell’11 settembre2014 del Ministero dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare sancisce,tra l’altro, la prescrizione A.44 in meritoalle misure di compensazione e mitiga-zione, in particolare i ripristini vegetazio-nali in riferimento al reimpianto degliulivi. L’articolo 2 del sopra citato decretodi compatibilità ambientale sancisce chel’ottemperanza della prescrizione A.44 del-l’articolo 1 ha come ente vigilante laregione Puglia;

con atto dirigenziale n. 12482 del 9marzo 2017, il Servizio provinciale agri-coltura della provincia di Lecce ha auto-rizzato TAP allo spostamento di 211 alberidi ulivo e ha disposto l’immediata e com-pleta distruzione sullo stesso sito di estir-pazione di 4 piante risultate positive alsaggio di ricerca della presenza di Xylella;

il dipartimento mobilità, qualità ur-bana, opere pubbliche e paesaggio dellaregione Puglia ha riscontrato ulterior-mente le precedenti note del Ministerodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare relative all’ottemperanza allaprescrizione A.44, concludendo che le di-sposizioni normative e la mancata pienaottemperanza alla suddetta prescrizione« non consentirebbero l’inizio dei lavori diespianto »;

attualmente l’Italia ha una capacitàdi importazione di circa 140 miliardi dimetri cubi l’anno di gas, a fronte di unconsumo nel 2016 di 70,9 miliardi di metricubi, pertanto non è chiaro il motivo percui il Governo intenda realizzare nuoveinfrastrutture per l’importazione del gas;

da giorni, i sindaci, le popolazioni delterritorio interessato, nonché diversi con-siglieri regionali e parlamentari hannomostrato ripetutamente e in maniera pa-

Atti Parlamentari — 46269 — Camera dei Deputati

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cifica, avversione al gasdotto TAP e per-tanto l’area in oggetto a San Foca è statamilitarizzata, aumentando ancor di più ilsenso di distacco tra cittadini e lo Stato –:

se il Ministro interrogato intenda riti-rare l’autorizzazione unica al gasdottoTrans Adriatic Pipeline (TAP) rilasciata indata 20 maggio 2015 ovvero promuovere larevoca della dichiarazione di pubblica uti-lità e del carattere di indifferibilità ed ur-genza dell’opera in questione. (3-02926)

FRATOIANNI, PELLEGRINO, PANNA-RALE, MARCON, CIVATI, PAGLIA, AI-RAUDO, BRIGNONE, COSTANTINO, DA-NIELE FARINA, FASSINA, GIANCARLOGIORDANO, GREGORI, ANDREA MAE-STRI, PALAZZOTTO, PASTORINO e PLA-CIDO. — Al Ministro dello sviluppo eco-nomico. — Per sapere – premesso che:

Trans Adriatic Pipeline è un gasdottolungo 870 chilometri, parte terminale delcorridoio meridionale europeo del gas da4.000 chilometri, che attraverserà sei Paesidall’Azerbaijan all’Italia;

fin dal 2012, e in maniera reiteratanegli anni 2013 e 2014, la regione Pugliaha espresso in tutte le sedi radicale dis-senso alla realizzazione del gasdotto, an-che proponendo alternative localizzative,mai prese in considerazione dal Governo,facoltà questa della regione espressamenteprevista dall’articolo 52-quinquies del testounico in materia di espropriazione perpubblica utilità, decreto del Presidentedella Repubblica n. 327 del 2001;

il 28 marzo 2017 gravi incidenti sisono verificati davanti ai cancelli del can-tiere a Melendugno, 8 persone sono risul-tate ferite, a seguito dell’intervento delleforze dell’ordine, per la ripresa i lavori diespianto di oltre 200 ulivi sugli oltre10.000 previsti;

il gasdotto ha un insostenibile im-patto ambientale che deturperebbe unadelle più belle spiagge dell’Adriatico adaltissima vocazione turistica;

il Governo si è assunto la responsa-bilità di avere declinato la questione delgasdotto come questione di ordine pub-blico, decidendo di non ascoltare le po-polazioni residenti, né la proposta alter-nativa della regione e dei comuni interes-sati di spostare l’approdo del gasdotto nelcomune di Squinzano, di fatto a giudiziodegli interroganti favorendo e sostenendo igruppi economici interessati all’operapiuttosto che la tutela dell’ambiente;

il Trans Adriatic Pipeline a Melendu-gno avrà come conseguenza la costruzionedi un gasdotto terrestre di 55 chilometriper la riconnessione alla dorsale Snam,che sarà realizzato con oneri, assurda-mente, a carico dei cittadini italiani chericadranno sulle tariffe del gas;

pesanti ombre emergerebbero dall’in-chiesta pubblicata dal L’Espresso che haricostruito un’indagine antimafia su unpresunto riciclaggio di denaro sporco conal centro Viva Transfer, società fondata daRaffaele Tognacca, fino al 2007 numerouno di Egl Produzione Italia, che ha ri-cevuto finanziamenti europei per realiz-zare progetti preliminari e di fattibilità delTap. La Egl, nel 2012, è stata assorbita inAxpo e figura tra i soci di Tap Ag insiemea Bp, Snam ed altri;

è attesa la pronuncia della Cortecostituzionale sul ricorso della regionePuglia, che, qualora accolto, riaprirebbe ladiscussione sulla località di approdo delTap –:

se, tenuto conto di quanto esposto inpremessa, in particolare relativamente allapronuncia della Corte costituzionale, nonritenga necessario sospendere tutte le at-tività del cantiere Trans Adriatic Pipeline aMelendugno, a partire dall’espianto degliulivi, come richiesto anche da 90 sindaci enumerosi rappresentanti istituzionali delterritorio. (3-02927)

GALGANO. — Al Ministro dello svi-luppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

il gruppo Novelli srl, con 500 dipen-denti in organico di cui 300 in Umbria, èin amministrazione straordinaria dal 2012;

Atti Parlamentari — 46270 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 APRILE 2017

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a dicembre 2016 il consiglio di am-ministrazione, in accordo col Ministerodello sviluppo economico, ha proceduto, afronte del rifiuto di alcuni soci a sotto-scriverlo, ad un atto di straordinaria am-ministrazione per la cessione forzata algruppo IGreco al prezzo simbolico di uneuro;

i sindacati, avute garanzie circa ilpassaggio, con gli stessi contratti, di tutti idipendenti della Novelli e partecipate allaAlimentitaliani srl, società acquirente delgruppo IGreco, si sono espressi a favore;

il primo incontro per la presenta-zione del piano industriale si è tenuto alMinistero dello sviluppo economico il 13febbraio 2017, in quella sede la famigliaGreco ha ufficializzato soltanto le lineeguida: la volontà di ristrutturare i debitimaturati con fornitori e istituti bancari edi investire nei principali business delgruppo;

l’azienda non ha specificato gli inve-stimenti necessari, ma ha annunciato unconsistente taglio del costo del lavoro conl’esternalizzazione dei servizi amministra-tivi e impiegatizi;

immediata la reazione dei sindacatiche hanno chiesto all’azienda un con-fronto per studiare soluzioni alternative;

invece la Alimentitaliani srl ha inol-trato ai sindacati le proposte relative al-l’abbattimento dei costi del personale ealla riorganizzazione di tutti i siti delgruppo, quantificando tagli per un totaledi 5,7 milioni di euro;

il 10 marzo 2017 i sindacati, in unalettera indirizzata al tribunale fallimentaredi Terni, al Ministero dello sviluppo eco-nomico, al presidente della regione Um-bria, alle prefetture ed Alimentitaliani srl,hanno chiesto spiegazioni in merito « allemodalità con cui la proprietà delle societàFattorie Novelli s.r.l. e Cantine Novellis.r.l. (che detiene gran parte del patrimo-nio del gruppo Novelli) è stata trasferitaalla società Poderi Greco Tommaso e laconnessione di questo trasferimento conAlimentitaliani s.r.l., società che ha acqui-

sito gruppo Novelli il 22 dicembre 2016, inrelazione anche alle procedure concorsualiin essere »;

infine, il 15 marzo 2017, durante unnuovo incontro al Ministero dello sviluppoeconomico tra proprietà e sindacati, lafamiglia Greco ha annunciato una ridu-zione dei tagli da 5,7 a 4,7 milioni di euro,ma ha confermato 68 esuberi. Non è statoancora presentato il piano industriale. Isindacati hanno chiesto la riduzione dellepretese della proprietà del 50 per cento,togliendo dalla proposta i licenziamenti –:

quali interventi si stiano adottandoper fare chiarezza sulla cessione della exNovelli all’Alimentitaliani srl e salvaguar-dare il futuro di uno dei gruppi storici delnostro Paese. (3-02928)

Interrogazione a risposta in Commissione:

CAPARINI. — Al Ministro dello sviluppoeconomico, al Ministro dell’economia edelle finanze, al Ministro delle politicheagricole alimentari e forestali. — Per sapere– premesso che:

dal 15 marzo 2017 stanno andandoin onda, in seconda serata su Rai 2, lepuntate del programma, condotto da Giu-lia Innocenzi, « Animali come noi », dichia-ratamente vegana e « animalista mili-tante » e quindi assolutamente non impar-ziale;

secondo la Innocenzi si tratterebbe diun reportage con finalità di denunciare « lepratiche illegali » della zootecnia « madein Italy »; nella realtà ha preso di mira casigià noti millantando però che tutto ilcomparto sia viziato da pratiche illegali;

nella prima puntata, la Innocenzi si èservita di persone incappucciate che leistessa definisce « attivisti e animalisti » chedi notte, con l’aiuto di un « palo », entranoillegalmente in un allevamento di suini,concorrendo in varie fattispecie di reati;

Atti Parlamentari — 46271 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 APRILE 2017

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uno degli scopi del servizio pubblicoè quello di aumentare il grado di civicitàe non certo legittimare comportamentidelittuosi;

le puntate sono caratterizzate dall’e-vidente intento di generalizzare, facendocredere ai consumatori che tutte le im-prese italiane, in particolare quelle cheallevano gli animali, sono avvezze a questiatteggiamenti;

la manifesta parzialità della Inno-cenzi, che si dichiara giornalista pur nonavendo mai superato l’esame per suastessa ammissione, sta danneggiando inmaniera irreversibile l’immagine delle mi-gliaia di imprese zootecniche italiane cheproducono eccellenze e che rispettano leleggi;

le immagini, spesso forti che possonotoccare la sensibilità di chi le guarda, lemusiche in stile « noir », sono palesementefinalizzate a veicolare l’opinione pubblicasu di uno stile di vita che non prevedeconsumo di carne; il tutto in un periodo incui gli effetti negativi della dieta vegana,soprattutto sui bambini, sono al centro deldibattito medico;

il programma punta solo a disincen-tivare l’uso di carne e di prodotti derivatida animali, nonostante studi dell’Organiz-zazione Mondiale della Sanità dimostranocome l’aumento della aspettativa di vitadegli uomini è direttamente proporzionaleal consumo di proteine animali;

le immagini che sono andate in ondae le informazioni date non rappresentano,per fortuna, la normalità degli allevamentiitaliani;

al netto dell’assoluto rispetto delleregole e della tutela del benessere deglianimali, un simile programma inevitabil-mente porta ripercussioni sul settore zo-otecnico, già in crisi, e a cascata su tuttol’indotto favorendo parallelamente impor-tazioni di carni di dubbia qualità dall’e-stero;

il rischio di un ulteriore calo dellaproduzione potrebbe portare alcune

aziende a chiudere la loro attività, con ovvicontraccolpi sull’economia e sul versanteoccupazionale, in quanto la produzione sibasa sulla domanda;

decine di aziende e diversi consorzisono seriamente intenzionati a chiedererisarcimenti danni di diverse decine dimilioni di euro al servizio pubblico per lamistificazione operata da Rai 2 della re-altà produttiva zootecnica italiana;

RAI Spa è a totale partecipazionepubblica, il 99,56 per cento del capitale èdetenuto dal Ministero dell’economia edelle finanze ed eventuali condanne alrisarcimento contemplano un danno era-riale;

RAI Spa opera in qualità di conces-sionaria del servizio pubblico radiotelevi-sivo e deve garantire una informazioneveritiera e imparziale, senza condiziona-mento dell’opinione pubblica –:

se il Governo abbia avuto riscontrodegli effetti negativi sull’economia e sul-l’industria italiana di settore a causa diuna informazione, a parere dell’interro-gante, parziale e faziosa;

quali iniziative, ognuno per quanto dicompetenza, intendano adottare per tute-lare le imprese italiane che si dedicanoalla lavorazione e trasformazione nel set-tore zootecnico al fine di tutelare il « buonnome » dell’industria alimentare Made inItaly;

quali iniziative di competenza il Mi-nistro dell’economia e delle finanze in-tenda adottare per evitare un possibiledanno erariale derivante da quanto espo-sto in premessa. (5-11042)

Apposizione di una firmaad una interpellanza.

L’interpellanza Vignaroli e Brescian. 2-01739, pubblicata nell’allegato B ai

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 4 APRILE 2017

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resoconti della seduta del 31 marzo 2017,deve intendersi sottoscritta anche dal de-putato Lorefice.

Apposizione di una firmaad una interrogazione.

L’interrogazione a risposta in Commis-sione Nesci e Dieni n. 5-10872, pubblicatanell’allegato B ai resoconti della seduta del20 marzo 2017, deve intendersi sottoscrittaanche dal deputato Lorefice.

Ritiro di documentidel sindacato ispettivo.

I seguenti documenti sono stati ritiratidai presentatori:

interrogazione a risposta in Commis-sione Galgano n. 5-10906 del 22 marzo2017;

interrogazione a risposta scritta Se-goni n. 4-16112 del 30 marzo 2017.

Ritiro di una firmada una interrogazione.

Interrogazione a risposta scritta Gine-fra e altri n. 4-16082, pubblicata nell’al-legato B ai resoconti della seduta del 29marzo 2017: è stata ritirata la firma deldeputato Massimiliano Bernini.

Trasformazione di un documentodel sindacato ispettivo.

Il seguente documento è stato cosìtrasformato su richiesta del presentatore:interrogazione a risposta in CommissioneLabriola e altri n. 5-10686 del 24 febbraio2017 in interrogazione a risposta scrittan. 4-16151.

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