Antico e Primitivo Rito Orientale di MisraAntico e Primitivo Rito...

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Anno XXII Agosto-Settembre 2010 Anno XXII Agosto-Settembre 2010 N.8-9 N.8-9 Antico e Primitivo Rito Orientale di Misra Antico e Primitivo Rito Orientale di Misraï m e Memphis m e Memphis Sovrano Gran Santuario Adriatico Sovrano Gran Santuario Adriatico Il Risveglio Il Risveglio Iniziatico Iniziatico La presente pubblicazione non è in vendita ed è riservata ai soli membri del Rito. Stampato in proprio Viene riportata anche in Internet, sul sito dell'Antico e Primitivo Rito Orientale di Misraïm e Memphis : www.misraimmemphis.org

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  • Anno XXII Agosto-Settembre 2010Anno XXII Agosto-Settembre 2010

    N.8-9N.8-9

    Antico e Primitivo Rito Orientale di MisraAntico e Primitivo Rito Orientale di Misraïm e Memphism e Memphis

    Sovrano Gran Santuario AdriaticoSovrano Gran Santuario Adriatico

    Il RisveglioIl Risveglio

    IniziaticoIniziatico

    La presente pubblicazione non è in vendita ed è riservata ai soli membri del Rito.

    Stampato in proprio

    Viene riportata anche in Internet, sul sito dell'Antico e Primitivo Rito Orientale di

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  • SOMMARIOSOMMARIO

    LA CONTROINIZIAZIONE - Il S. . . G. . . H. . . G. . . - pag. 3

    Saggi, dissertazioni, racconti, poesie fantastiche

    ed un pochino esoteriche

    CITTA’ DEL SOLE- Bruno - pag. 4

    UNA, MA NON L’UNICA INTERPRETAZIONE DEL SIGNIFICATO

    SIMBOLICO DEL CORDONE E DEI NODI D’AMORE

    Francesco - pag. 6

    RIFLESSIONI SUL QUATERNARIO E SULL’ETA’ DEL FERRO

    Roberto - pag. 10

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    Redazione

    Direttore Responsabile: Renato Salvadeo - via Bacchiglione 20 - 48100 Ravenna

    IIL RISVEGLIO L RISVEGLIO INIZIATICOINIZIATICO

    intuizioni della conoscenza e conoscenza delle intuizioni

  • LLa controiniziazione a controiniziazione Il S.Il S. .. .G..G. .. .H..H. .. .G..G. .. ..

    NN oi dobbiamo affermare il nostro comportamento,non soltanto su un proselitismo necessario perché il Ritocontinui, ma, soprattutto sul rafforzamento, in ciascuno

    di noi, di alcuni valori tradizionali di umiltà,di vigilanzae di giustizia da tenere sempre vivi in Noi, che ci tutele-ranno per evitare possibili pericolose deviazioni, che inNoi risveglieranno la controiniziazione, che ci spingeràad indirizzare le nostre energie verso la profanità, pro-mettendo un illusorio potere inutile e dannoso.Purtroppo,di tanto in tanto, qualche elemento, insoddi-sfatto e frustrato, che non avendo totalmente compresol’interiorità del nostro Rito, risveglia in Sé una ambizio-ne che lo spingerà alla ricerca di un potere che a noi noninteressa .Allo scopo di combattere e vincere la predetta ambizio-ne, è necessario che tutti coloro che fanno parte delnostro Rito, e, soprattutto, coloro che hanno il compito didirigerlo, annullino l’ambizione e pratichino ed affermi-no l’Umiltà, che non è imbecillità o semplice rinuncia,come qualcuno puo’ pensare, ma è consapevolezza esenso della Verità, e della grande importanza della lorovita se diretta alla vera iniziazione, alla ricerca di tutti ivizi, difetti e passioni umane annidate nella personalità,nella quale occorre operare tutte le rettificazioni necessa-rie, perché ogni vizio, ogni difetto ed ogni passione ven-gano trasmutati nella polarità corrispondente ed oppo-sta.Per tale motivo, l’ambizione dovrà essere trasmutata in“Umiltà”.

    A tale proposito, parlando delle beatitudini evangeliche,Gesu’ disse : “Beati i poveri di spirito perché essivedranno Dio”.

    Il S.Il S. .. .G..G. .. .H..H. .. .G..G. .. ..

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    L’Orgoglio, la Speranza e l’Umiltà (sec. X), Burgerbibliothek, Berna

    IL RISVEGLIO INIZIATICO IL RISVEGLIO INIZIATICO - Agosto e Settembre 2010- Agosto e Settembre 2010

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  • CCITTA’ DEL SOLEITTA’ DEL SOLEBrunoBruno

    NN ella sua opera più famosa, la Città del Sole,Tommaso Campanella delineò la sua Utopia, l’i-dea dello stato ideale.La Città del Sole fu scritta nel 1602 in italiano, equesta versione restò inedita fino al 1904 quandofu pubblicata a Modena a cura del Salmi; in segui-to, Campanella, nel 1623 ne pubblicò, in Ger-mania, una versione in latino riveduta e modifica-ta.

    La Città del Sole si trova sopra ad un colle inmezzo ad una pianura ed è suddivisa in sette”giri”ciascuno avente il nome dei sette pianeti. Le case,i palazzi e i chiostri sorgono lungo questi giri, chesono separati fra loro da delle mura. Quattro stra-de traversano la città, facendo capo a quattroPorte corrispondenti ai quattro punti cardinali, lestrade convergono al centro della città.Qui, sulla sommità della collina, sorge il granTempio, esso è rotondo e la gran cupola poggia sugrandi e possenti colonne..“ sopra l’Altare non vi è altro ch’un mappamon-do assai grande, dove il cielo è dipinto, ed unaltro dove è la terra; poi nel cielo della terzacupola vi stanno tutte le stelle maggiori del cielo,notate con li nomi loro e le virtù che hanno soprale cose terrestri… vi sono sempre accese setteLampade nominate dalli sette Pianeti…”

    È evidente che il Tempio è un modello del Mondo,minuziosamente descritto, e che il culto in essocelebrato deve essere un culto del mondo.Anche le mura dei giri recano rappresentazioni suambo i lati: Sul lato interno del primo, quello vici-no al tempio, sono riprodotte tutte le figure mate-matiche; sul lato esterno vi è la carta della Terra, letavole di tutte le province con i rispettivi alfabeti.

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    SSaggi,dissertazioni,aggi,dissertazioni,brevi racconti,brevi racconti,

    poesie fantastichepoesie fantastiche

    ed anche ed anche

    un pochino esotericheun pochino esoteriche

    Da “utopia” - illustrazione XVII sc.

  • Sul muro interno del secondo giro sono rappre-sentate tutte le pietre preziose e i minerali; sullato esterno i laghi, i mari e i fiumi ed in più ivini, gli oli e i liquori.Il muro del terzo giro è dedicato da un lato almondo vegetale con la raffigurazione d’ogni spe-cie d’alberi e d’erbe; dall’altro lato a tutte le spe-cie di pesci.Sul quarto muro ci sono raffigurati uccelli e retti-li; sul quinto gli animali.Infine sul giro più periferico sono rappresentatesul lato interno tutte le arti meccaniche e le loroinvenzioni; sul lato esterno tutti gli inventori dileggi, fra i quali Mosè, Osiride, Giove, Mercurioe Maometto: sulla parte più alta del muro stannole figure di Cristo e i dodici Apostoli. La Città è,quindi, un’immagine completa del mondo inquanto governata dalle leggi della Magia naturalein dipendenza dalle stelle. I grandi uomini sonocoloro che meglio hanno compreso e usato talileggi: inventori, maestri di morale, operatori dimiracoli, capi religiosi, in sintesi i Magi con intesta Cristo e i suoi Apostoli.Reggitore della Città è il primo Sacerdote che sichiama SOLE ( nel manoscritto il nome è rappre-sentato da un cerchio con un punto al centro );egli è il capo assoluto, sia sul piano spirituale chesu quello temporale, ed è assistito da tre collabo-ratori: Potestà, Sapienza e Amore. Potestà sioccupa di questioni militari, Sapienza delle scien-ze, Amore cura la generazione dei cittadini non-ché dell’educazione e della medicina.Tutti gli abitanti della Città vivono in amore fra-terno, hanno ogni cosa in comune e sono tutti vir-tuosi, cioè non hanno vizi.Come ogni Utopia, la Città del Sole rivela chiara-mente l’influenza della Repubblica platonica, inparticolare nei motivi comunistici. Ma la repub-blica campanelliana è ripiena per ogni verso di

    astrologia e il suo sistema di vita è volto al rag-giungimento di un vantaggioso rapporto con lestelle.Il proposito di formare una buona razza umanamediante la procreazione selettiva (compito diAmore) non ha nulla a che vedere con la geneticacome noi la intendiamo. Si tratta infatti di sceglie-re il giusto momento astrologico per il concepi-mento e di accoppiare maschi e femmine recipro-camente compatibili quanto a temperamento astro-logico. La Città è organizzata in modo da funzio-nare in accordo con le stelle e da ciò proviene tuttala sua felicità, prosperità e virtù.Secondo me il parallelo più vicino alla Città cam-panelliana è la Città di ADOCENTYN del PICA-TRIX (cfr. Libro IV, cap. 3). I Solari di Campanella altri non sono che pseudoEgiziani Ermetici; il sacerdote Sole è simile aErmete Trismegisto nel ruolo di sacerdote filosofoe Re-Legislatore.Nella Città del Sole ci sono influenze ebraiche,influenze platoniche, e preminente risulta l’in-fluenza egiziana; quindi essa si colloca fra i pro-dotti più ricchi e vari dell’ermetismo religiosorinascimentale.Essa appartiene al tipo magico estremo di ermeti-smo religioso, ma Campanella è convinto che lareligione naturale e le Leggi dei Solari siano vici-ne al cristianesimo e che, con Cristo venerato comeMago, possano formare la nuova religione e lanuova etica aspettata dal mondo.

    BrunoBruno

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    La città ideale

    Uun tempo attribuita aPaolo della Francesca;ora si suppone di LeonBattista Alberti - XV sc

  • UUna, ma non l’unicana, ma non l’unicainterpretazione del signifiinterpretazione del signifi --

    cato simbolico del Cordonecato simbolico del Cordone

    e dei Nodi D’Amoree dei Nodi D’Amore

    FrancescoFrancesco

    II l “Cordone” che fregia il Tempio massonico èdi colore rosso ed è costituito da una serie di nodi,detti “nodi d’amore” che simboleggiano “la fra-terna unione dei Massoni” sparsi nel mondo,senza distinzione di ceto, razza e di religione.Esso è il simbolo del legame che unisce i Fratelli,riunendoli in una sola famiglia su tutta la Terra.E’ un arredo del Tempio, ed è posto tra le suequattro pareti ed il soffitto della Volta Celeste. Inodi che in totale sono sette, sono comunemente eprofanamente noti come "nodi Savoia", poiché

    successivamente sono stati raffigurati nello stem-ma araldico di tale casata nobiliare, Detto in modosintetico, essi rappresentano simbolicamente “lostretto legame che unisce le creature con ilCreatore, ovvero la Natura con la Divinità, quindil’essere umano con il Supremo Artefice deiMondi”. Vari studiosi vedono in essi la rappresen-tazione del ciclo o ruota di morte-rinascita neiquattro mondi della dimensione fisica. Fin daitempi antichi il nodo ha anche assunto il significa-to aritmetico di infinito.Secondo una interpretazione piuttosto scarna datada alcuni studiosi della simbologia massonica, ilnodo simboleggia la difesa contro i pregiudizi e lepassioni umane, che non debbono mai penetrareladdove vige l’impero della ragione e della saggez-za.Fatta questa premessa, prima di approfondire l’a-nalisi sul significato simbolico del “Cordone” e dei“nodi d’amore” e sul valore fortemente impre-gnante con cui tale simbolismo contribuisce inmodo significativo sulla crescita spirituale del fra-tello massone, è necessario proporre un rapidoexcursus sulle provenienze storiche del simbolo edella sua giusta collocazione nel Tempio dellaPiramide. Storicamente è provato che antichi rituali tedeschiprevedevano l’impiego di una grossa fune di eleva-ta consistenza, che veniva usata per delimitare unaporzione centrale della radura in cui si riuniva latribù, il popolo (inteso come gruppo di varie tribù)od una confraternita, per espletare riti religiosi oper discutere ed adottare decisioni amministrativeo politiche. Lo spazio così delimitato era riservatoai più saggi, come anche ai più forti e coraggiosi,ed era considerato sacro poiché protetto dalla divi-nità. Pertanto coloro che vi erano ammessi eranoispirati dal Dio, quindi ritenuti abbastanza saggiper adottare le decisioni più giuste per il bene dellacomunità su cui presiedevano.Ritornando alla collocazione nel Tempio Mas-onico, il “Cordone” parte con un fiocco dal suoannodamento al centro della Colonna "Boaz", salein alto lungo la parete occidentale fino all’incontrocon la volta stellata, corre poi sopra le dodicicolonne zodiacali e lungo lo spigolo delle tre pare-ti, ritorna all’occidente per ridiscendere lungo laColonna "Jachin" al cui centro si riannoda, termi-nando infine con un altro fiocco.

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    Croce celtica con nodi e spirali

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  • La Tradizione prevede che i sette nodi siano cosìdistribuiti: tre per la parete settentrionale, tre perquella meridionale, ed uno per l’Oriente. Ciascunnodo è collocato al centro tra le colonne zodiaca-li dispari e pari, quindi a Sud tra Ariete e Toro,Gemelli e Cancro, Leone e Vergine, ed a Nord traBilancia e Scorpione, Sagittario e Capricorno,Acquario e Pesci. Si fa presente inoltre che ognisegno risulta legato per triplicità ad uno dei quat-tro Elementi; cosicché Ariete, Leone e Sagittariosono segni del Fuoco, Toro, Vergine e Capricornosono segni di Terra, Gemelli, Bilancia e Acquariosono segni di Aria ed infine Cancro, Scorpione ePesci sono segni di Acqua.Considerando il contesto in cui l’oggetto dellanostra analisi ha avuto probabilmente origine,ossia l’ambito della Massoneria Operativa deicostruttori di cattedrali, è possibile desumerne lecaratteristiche simboliche assunte nell’ambientein cui veniva usualmente impiegato. Il “Cordone”era sostanzialmente costituito da una robusta funeche veniva utilizzata per imbragare, spostare masoprattutto sollevare, a mezzo di carrucole, ilmateriale (mattoni, pietre, malta, decorazioni,infissi, finestre, vetrate ecc.)e le attrezzature(impalcature, attrezzi, pianali ecc,) da utilizzarenella costruzione. Inoltre tale fune serviva perimbragare gli operai, onde evitarne la caduta chein alcuni casi poteva anche essere mortale. Da qui discende che l’immagine del “Cordone”.si riferisce certamente al sollevamento, allo spo-stamento ed alla sicurezza degli operai, ma ancheemerge in modo evidente un legame ai concetti diMovimento e di Alternanza, per cui "In tutte lecose esiste flusso e riflusso, un'oscillazione, come

    quella del pendolo, o dell'alta e bassa marea. Unmovimento conforme al principio della polarità.C’è quindi sempre azione e reazione, avanzamentoe retrocessione, innalzamento ed abbassamento,rinascita e morte. Il fenomeno interessa tutto l'universo, esso avvie-ne nei soli e nelle galassie, negli uomini e nellanatura intera, nei corpi e nella mente, nell'energiacome nella materia. Il principio risulta evidente edincontestabile nella creazione e distruzione deimondi, nello sviluppo e decadenza delle nazioni,nell'alternanza degli eventi storici come nella vitad'ogni essere umano, nonché negli stessi stati men-tali dell'uomo".L’analisi storica non può ignorare la persistentepresenza della simbologia legata al “Cordone” e ai“Nodi” nelle tradizioni dell’antico Egitto deifaraoni.Significativamente nei geroglifici egiziani la cordaannodata indicava il nome di una persona e neitesti antichi, è possibile individuare frequentemen-te il nodo, quale simbolo dell'esistenza individua-le. Un simbolico punto di convergenza tra le Forzeche uniscono il mondo divino a quello umanoviene individuato dalla cultura egizio-faraonica, inun nodo magico. La corda viene consacrata al dio Ptah quale ele-mento di unione e separazione. Risulta pertantoevidente, anche da altre concomitanze riscontrate ericorrenti nella grande civiltà del paese del Nilo equi non riportate per ragioni di brevità, come lasorgente del “Cordone” e dei “Nodi d’Amore”della simbologia massonica trovi la sua colloca-zione anche nell’antica civiltà egizia e nei suoiculti magici.

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    Raffigurazioniastrologiche -

    tomba di Seti I -XIX dinastia

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  • Considerando le finalità, che accomunano i fratel-li di Loggia, appare chiaro come il “Cordone”non può rappresentare esclusivamente la delimita-zione dello spazio di Loggia in cui i fratelli lavo-rano bensì esso permette l’individuazione del per-corso sul quale ogni massone si incammina per lacostruzione del suo Tempio Spirituale.L’affermazione appena riportata trova esplicita-zione nella vicenda del fratello Apprendista cheposto all’ingresso, tra le due Colonne, rivoltoverso l’Oriente, spoglio dei metalli e delle passio-ni profane,con i piedi a livello del pavimento staper accedere al Tempio. Egli può provare la sen-sazione di salire lungo la Colonna alla sua sinistradove appare il primo fiocco e da esso viene attrat-to e assorbito, spingendosi in esso in armonia conil Supremo Artefice dei Mondi, può risalire lungoil “Cordone” ed arrivare al cielo stellato.Percorre il tortuoso sentiero rappresentato dalprimo nodo affrontandone le curvature, e gli arre-tramenti, tuttavia alla fine avanza superando lemedesime difficoltà spingendosi lungo i sei nodiseguenti. Quindi raggiunta la colonna dioccidente dove, penetrato nel secondofiocco, può ridiscendere per ritornare alpavimento da quale era partito e ritrovarese stesso.Riesaminando il percorso appena somma-riamente descritto e soffermandosi sullasua possibile interpretazione massonica,si può individuare nella partenza, nelcontatto con il pavimento, la condizioneprofana, ma anche la forte volontà diintraprendere il percorso iniziatico. Il colore rosso del “Cordone” riporta alFuoco, ovvero alla determinazione concui il Massone si appresta al camminoiniziatico. Parte quindi il processo evolu-tivo relativo alla componente materialedell’iniziato. Dalla pietra grezza emediante la Forza che trae dalla colonna“B” il neo Apprendista penetra il primofiocco dove percepisce la Bellezza dellacondizione superiore. L’incontro con il primo nodo rappresentail primo sviluppo evolutivodell’Apprendista, con il ripetersi innume-revole di un’alternanza di morte e rina-scita in virtù del significato di infinito

    attribuito al nodo. Guadagnatosi la possibilità diaccedere al secondo e al terzo nodo/mondo, riper-corre gli stessi cicli di apprendimento evolvendosul cammino della conoscenza.Al termine della serie dei tre cicli procede perritrovarsi all’Oriente, nel quarto nodo/mondoovvero nel mondo del raziocinio, della ragione, incui deve affrontare per la quarta ed ultima volta icicli di morte rinascita, però per la prima volta(grazie alla ragione) potenzialmente consapevoledella propria coscienza globalmente acquisita. Quando il suo livello evolutivo lo consente, acqui-sisce la capacità intuitiva, che lo avvicina allacomprensione del grande mosaico della Natura,ovvero del disegno divino. Allora finalmente la suacomponente spirituale prevale su quella materiale,discende lungo la parete orientale ed incontra lascritta A.G.D.S.A.D.M. (Alla Gloria del SupremoArtefice Dei Mondi ) oppure A.G.D.G.A.D.U. (AllaGloria Del Grande Architetto Dell’Universo), tra-smutandosi in essere consapevole dello scopo realedella vita.

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    Raffigurazione massonica della scala di Giacobbe, con i tre pilasti (sapienza, forza, bellezza) -1861

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  • Ridiscendendo ancora egli si ritrova infine nelTriangolo, nel Delta Luminoso, nell’Occhio divi-no, nell’Uno che comprende il Tutto. Completacosì il proprio processo evolutivo e lo stesso per-corso iniziatico. Quello esaminato è il processospirituale, che avviene lungo la parete settentrio-nale del Tempio, cioè quella degli Apprendisti.La componente materiale dell’Iniziato può subireun processo analogo che avviene per dualitàlungo il “Cordone” disposto nella parte meridio-nale del Tempio. Ripartendo cioè dall’Occidente,per poi salire lungo la Colonna "J" della Bellezzaintesa come esteriorità e quindi materialismo,ripercorrere i tre nodi a meridione, affrontando letre diverse serie di cicli evolutivi, migliorandodopo ogni ciclo la propria condizione fisica edestetica, per infine ritrovarsi nell’ultimo nodoorientale con la prevalenza della componente spi-rituale rispetto a quella materiale. Procedendoinsieme a questa verso il basso raggiunge e s’im-

    medesima nel Delta divino. Si tratta quindi di duepercorsi paralleli, dall’Occidente all’Oriente,entrambi implicanti il simultaneo miglioramentosia sul piano spirituale che su quello materiale.Si può quindi comprendere che chiunque intendasuperare le Colonne, condizione limite alla comu-ne scienza, superando le limitate leggi della ragio-ne, raggiunge quella condizione superiore, che glicompete a causa della sua specifica natura che èanaloga a quella di Dio. Il significato del “Cordone” rosso sta allora nelpercorso evolutivo, nella via iniziatica, che parten-do dall’Occidente primordiale arriva all’Oriente,ovvero alla fonte della Vera Luce, quindi alla verae totale conoscenza.Il posizionamento in alto riporta all’analogia erme-tica e all’interconnessione spirituale tra il microco-smo ed il macrocosmo, che è la chiara indicazionedella perfettibilità propria dell’Iniziato. Lo spiritodell'iniziato può osservare il proprio corpo, tra lecolonne del Settentrione, dall’alto della Loggia.Già all’inizio abbiamo osservato come il“Cordone” ben simboleggi la Fratellanza Mas-sonica. Quando si costituisce la Catena d'Unione,si evoca e si ottiene la Forza, mentre l’armonia delLavoro Rituale collettivo permette una continuacrescita della fede nei principi propri dellaTradizione Massonica. In questo modo i Fratellitraggono le necessarie energie per affrontare le dif-ficoltà della vita, dentro, e soprattutto, al di fuoridella Loggia. Allora, il “Cordone” sta a simboleg-giare non solo la compattezza che lega tra loro iFratelli, ma anche la fermezza nel coerente ecostante impiego dei principi dell’Arte Reale, stru-menti indispensabili al processo evolutivo dellacoscienza individuale, premessa fondamentale perla successiva diffusione della conoscenza, attraver-so cui conseguire il reale (e "Regale", in un'acce-zione eminentemente ermetica) bene, nonché ilprogresso personale di ogni Massone, processomeglio definito come "costruzione del Tempio inte-riore", e di conseguenza l’evoluzione dell’interaUmanità.

    FrancescoFrancesco

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    Statua di Melchizedek - re e sacerdote; Santa Maria Maggiore- Roma

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  • RRIFLESSIONI IFLESSIONI SUL QUATERNARIO SUL QUATERNARIO

    E SULL’ETA’ DEL FERRO E SULL’ETA’ DEL FERRO RobertoRoberto

    LL a grande difficoltà del vivere quotidiano,unita alle incertezze di una società che trova spes-so anche il coraggio autocompiacente di definirsi“civile”, sommata a sua volta con una impetuosa

    corrente di origine demoniaca, antispiritualista,profondamente antiteista, materialista, antitradi-zionale e perciò, in sintesi, controiniziatica, deter-mina la triste realtà nella quale, già da diversisecoli a questa parte, siamo completamente immer-si. Questo sul piano profano, ma la situazione,anche dal punto di vista degli Ordini Tradizionali,non gode di ottima salute. La causa di questa deca-denza ha un’origine storica accompagnata, comesempre, da una più importante origine metastorica,come a dire che la ricerca delle cause visibili èconsequenziale alla ricerca delle cause sul pianoinvisibile. Coloro che in questi difficili e convulsitempi, dominati quasi costantemente dal pensierorelativista, per il quale ciò ch’è vero oggi saràincerto domani e falso dopodomani, coloro, dice-vamo, che saranno riusciti a ritagliarsi un angolodella propria vita al riparo dai frutti avvelenati di

    questa morente età del ferro, altrimentidetta Kalì Yuga per via del suo oscura-mento spirituale, potranno comprenderecome, nella realtà interiore del proprioessere, brilla, invitta, una piccola luce,una fiammella simbolo di speranza, unafiammella che è parte di quell’EnteSupremo al quale ogni Tradizione edogni forma religiosa, nel correre deitempi, hanno attribuito nomi diversi,riconoscendogli però, nella sostanza,univoca paternità. Coloro che compren-dono questo sono coloro che cercanoostinatamente di formarsi una Mentalitàdi tipo tradizionale e, pur riuscendovianche solo parzialmente, volendolo,sapranno e potranno tesaurizzare ciòche ad alcuni pare poco o nulla ma chein verità rappresenta una grande conqui-sta, la più importante ed incomparabileche l’uomo possa raggiungere nella suabreve e difficoltosa permanenza sullaterra. Il presupposto fondamentale stanel credere fermamente nell’esistenzadi Dio, di quell’Ente Supremo dal qualetutto deriva e al quale tutto ritorna. L’Uomo della Tradizione sa che Dio ètutto ciò che è e che si vede (piano visi-bile) e si percepisce attraverso i nostrisensi materiali, sa che Dio è anche tuttociò che è ma non si vede (piano invisi-

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    Bronzetto raffigurante la Dea Kalì

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  • bile) e non per questo è meno reale, e sa pure cheDio, nella Sua infinita grandezza, è tutto ciò cheancora non è ma che potrebbe essere se solo lodesiderasse! Il concetto di Male e di Bene, dalpunto di vista superiore della MentalitàTradizionale e della Iniziazione, consiste nell’al-lontanarsi o nel riavvicinarsi a Dio. Da un latol’Orgoglio e la Superbia che portano ad affermareuna effimera grandezza umana, una grandezza ches’illude vanamente di poter fare a meno di Dio,dall’altro una profonda, vera, sentita Umiltà qualechiave per la reintegrazione ed il ritornodell’Uomo tra le braccia del Padre Creatore e cheaffida e subordina la propria volontà a quella diDio. Questo è l’asse primario lungo il quale sipolarizzano gli assi secondari: uno l’asse (omeglio gli svariati assi che formano la ruota deldivenire) orizzontale della Materia, l’altro l’asseverticale dello Spirito. La sintesi ci riconduce al centro di questi dueassi, suggerendoci una nuova soluzione e cioèche, una volta di più, dal punto di vista dellaMentalità Tradizionale, non vi è né Spirito néMateria ma una unica vibrazione-energia che avolte si lascia precipitare lungo la via che condu-ce al Nadir, altre, sollecitata dall’Amore e dalDesiderio di conoscere se stessa, ripercorre la viache conduce allo Zenit. I luoghi inferiori, intesicome dimensioni della nostra coscienza, sonopesanti, gravi, densi, dominati dalla legge di gra-vità (che non è solo materiale ma anche spiritua-le…) sono le carceri, le prigioni oscure delleanime…. I luoghi superiori sono lievi, leggeri,sottili, sono come la piuma di Maat, sono i para-disi delle anime….Potremmo dire che l’età delferro non è solo un ciclo storico e spirituale ditutta l’umanità ma anche un evento che riguardala nostra individualità e la nostra interiorità, lastessa Legge che regola l’equilibrio dei Mondi edegli Universi a noi esteriori è la medesima cheregola i nostri equilibri interiori, (pur con alcuneimportanti differenze, vedi il libero arbitrio con-cesso all’uomo per decidere se, come e quandoriavvicinarsi a Dio) e con ciò si afferma la pre-senza misteriosa di Dio in tutte le cose, anche lepiù piccole, negli atomi, negli elettroni, nel DNA,nell’infinito piccolo e nell’infinito grande, nellestelle, nei sistemi solari, nelle galassie…….Dio èovunque, in ogni cosa, anche in quelle apparente-

    mente spente e inanimate, egli è semplicementeTutto!Nella deprimente attualità storica è comprensibileche i pochi cercatori di Luce e Verità se ne stianoriservati ed appartati, lontani dai clamori, dai faci-li entusiasmi che spesso accompagnano gli ingenuie gli stolti, ovvero tutti coloro che sono convintiche la realizzazione spirituale passi per una sem-plice formula magica, qualche parola pronunciatanel mezzo d’intense fumigazioni aromatiche se nonaddirittura con l’uso di vere e proprie sostanze stu-pefacenti (chiamate da chi se ne intendeva “acquecorrosive”)….incoscienti ed ignari a volte, maspesso addirittura consapevoli evocatori di forzeincontrollate e incontrollabili, demoni che fuorie-scono dalle profondità più oscure del loro essereche fatalmente li condurranno, nella migliore delleipotesi, alla mania di grandezza e nella peggiorealla pazzia vera e propria! L’Età del Ferro non èdistante dall’Età dell’Oro, la precede.

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    Maat - dettaglio da una colonna di Medinat Habu (20th Dynasty)

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  • Miseria e Nobiltà s’intrecciano misteriosamentenel correre spiraliforme del Tempo. L’Oro ed ilPiombo si assomigliano molto, hanno quasi ilmedesimo peso specifico e si diversificano princi-palmente dal colore. I danni causati dagli“apprendisti stregoni” di cui sopra hanno finitocon l’investire l’umanità intera trascinandola nelrelativismo attuale, filosofia morente e inganna-trice che illude gli uomini di potere fare a meno diDio. I tratti caratteristici di questa Età oscurasono la perdita del senso dell’Onore, della Lealtà,del rispetto e della stima che si dovrebbero sem-pre nutrire nei confronti delle donne, degli anzia-ni e dei bambini (basti pensare all’uso spregiudi-cato dei comportamenti che in tale direzione vio-lano costantemente la loro dignità…..), del con-cetto di Amore in senso trascendente, dellaTolleranza, della Saggezza, della Purezza,dell’Altruismo, tutte Virtù connaturate all’uomodella Tradizione sostituite oggi dall’Ipocrisia,dalla Vigliaccheria, dal Tradimento, dalla conti-nua prevaricazione nei confronti dei più deboli,dall’Odio e dall’Invidia, dall’Ignoranza, dallaImpudicizia… Noi siamo esseri composti di

    Spirito e di Materia e perciò consapevoli di dover-ci portare sulle spalle, sino a quando vivremo suquesta terra, il nostro fardello pieno di errori e ini-quità figlie del nostro lato oscuro, eppure cerchia-mo di non perdere di vista la giusta Via, quella checi deve condurre a ripulirci gradualmente dallenostre storture, dai nostri vizi, dai nostri difetti,dalle nostre insane passioni, da tutte quelle negati-vità che oggi imperano nel mondo profano e chespesso dilagano tra gli Iniziati che perdono “Sestessi”, che abbandonano l’Umiltà ed abbraccianol’Orgoglio… Gesù, il grande Iniziato di Galilea,era seguito spontaneamente dai suoi discepoli, chelo amavano e lo stimavano istintivamente. Egli erasemplicemente se stesso, senza finzione alcuna!Per questo già allora, in pieno Kalì Yuga, accantoalla Forza dell’Amore che lo stesso Gesù ispiravaattorno a sé, ancora più prepotenti si risvegliavanole forze dell’Odio e dell’Invidia, della più violentaControiniziazione. Fate caso a come questo mondomoderno rigetta le figure individuali più nette e piùforti, le rinnega, le infanga, cercando sempre dirovesciare il giudizio istintivo del cosiddetto“popolo”! Evviva la massa, indistinta, informe,

    senza anima vera e propria,buona ad essere pilotata dai cat-tivi maestri della Controinizia-zione, maestri questi ultimi sem-pre senza volto perché vigliacchied incapaci di prendersi ed assu-mersi qualsivoglia responsabi-lità….E così nell’uomo moderno preva-le ugualmente e per conversoquel senso di egoismo che lotiene legato al piano materialisti-co dell’esistenza, acquista sìvirilità nell’aspetto fisico macede nella Virilità spirituale, nonsa decidere, corre in preda aifumi di una effimera libertà didonna in donna (e viceversa dimaschio in maschio, perché par-lando dell’uomo intendiamo en-trambi i sessi), di lavoro in lavo-ro, di casa in casa, di vacanza invacanza…. dando così un sensodi transitorietà ed illusorietàpermanenti al proprio vivere.

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    L’invidia - Jheronimus Bosch, XVI sc.

  • Mai un attimo per cercare di capire dove si trova,chi è realmente, da quale remoto angolo o dimen-sione dell’Universo proviene, perché e per qualemotivo è stato risucchiato in questopiano…..L’Uomo della Tradizione è consapevoleche la perfezione non è di questo mondo eppure ladesidera preparandosi pazientemente nell’attesa,non capovolge i valori primari che Dio gli hascolpito nel Cuore all’inizio dei tempi, primadella caduta e della degenerazione nei piani mate-riali. Egli “sente”, “intuisce”, “rammenta”,“ricorda” la propria origine celeste ed immortale,accanto al proprio Padre e soffre a causa di questalontananza e a causa della progressiva ignoranzaaccumulatasi precipitando nelle dimensioni spa-zio-temporali.Le quattro età sono fuori di noi e sono dentro dinoi. Scendendo dentro noi stessi, nella nostrainteriorità più profonda, nel silenzio che non èsilenzio, impareremo ad ascoltare e a conosce-re le Leggi divine impresse nel nostro cuore acaratteri di fuoco dal Supremo Artefice DeiMondi, e constateremo come prima verità chesiamo esseri composti di Spirito e di Materia:ciò basterà a mantenere sempre viva la fede ela speranza di ritornare là da dove siamo venu-ti. Quindi impareremo che queste quattro etàsono quattro stati di coscienza, dal più sottileal più denso, dal più vicino allo stato edenicoprimordiale al più oscuro e lontano. Le vicen-de karmiche umane, fatte di morti e di rinasci-te e di vano, vacuo e impermanente poteretemporale, ci trattengono e tenteranno sempredi trattenerci lungo le infinite strade dellereincarnazioni. A noi spetta perciò il compitodi cercare il centro della nostra croce interioreda dove, una volta raggiunto, intraprendere unnuovo percorso spirituale lungo l’asse vertica-le in direzione del Punto Metafisico, contattocol divino ch’è nell’uomo, allo scopo di libe-rarci per sempre e definitivamente dalle catenedella vera schiavitù rappresentata dalla nostrapermanenza nei piani illusori della ciclicità edel divenire karmico, vittime dei nostri piùelementari bisogni corporali, delle nostre pas-sioni, in un corpo fisico che già di per sé rap-presenta la prigione dell’Anima.Comprenderemo anche che nella croce e nelnumero quattro regna un equilibrio misterioso

    che non deve mai essere spezzato…. Questa verità,se ben compresa, può aiutarci a risolvere tanti pro-blemi. Fingere di essere ciò che non si è, dal puntodi vista iniziatico e tradizionale, significa occupa-re un posto sbagliato, significa alterare con l’in-ganno, significa che invece di vigilare per conser-varsi e conservare l’armonia suddetta si è venutimeno ai propri doveri d’iniziati ed eletti…Labrama di potere terreno e l’orgoglio sono conse-guentemente divenuti fertili terreni ove seminare efare crescere i semi dell’odio e della discordia,eterni principii divaricatori del male, creando cosìi presupposti di una caduta e di una degenerazionespirituale per sé stessi e per tutta l’umanità, inter-rompendo di fatto, momentaneamente, la primitivaarmonia del quattro…

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    San Giovanni evangelista - Hieronymus Bosch (1485)

  • ….egli saprà anche che sono le quattro bestiedell’Apocalisse; le quattro età della Terra; lequattro stagioni dell’anno; i quattro punti cardi-nali; le quattro fasi della Grande Opera; le quattrodimensioni: altezza, larghezza, profondità, invisi-bilità; i quattro elementi; i quattro “Geni” neces-sari per esprimerci ed intendere…..

    Le parole che seguono sono tratte dal finale diuno studio del Grande Fratello Gastone Venturaintitolato “Mentalità Tradizionale e TradizioneErmetica” Ed. Vie della Tradizione. Esse mi sonoparse illuminanti ed istruttive riguardo al simboli-smo del numero quattro in rapporto alle fasi dellaGrande Opera ermetica, e non solo. Ai cercatoridella Verità che leggeranno, l’invito a procurarsidetto studio, piccolo, di poche paginette, ma pre-gno di contenuti spirituali, com’è abitudine solo

    dei Grandi Iniziati.

    Roberto

    “Il discorso è finito. Mi pare di sentir qualcuno, eforse molti, accusarmi di voler insegnare agli altriquello che non sono in grado di fare io. Non staròad affermare di aver raggiunto la mentalità tradi-zionale fluttuante seguendo il metodo esposto ciòche d’altronde i miei eventuali oppositori non cre-derebbero, e sarebbero nel vero.Ma ho conosciuto chi tale posizione mentale avevaraggiunto e di questo sono certo e me ne posso faregarante. Si trattava di uno dei miei maestri, cheuna scrittrice e donna politica di grande intelli-

    genza ma che non poteva allonta-narsi dalle questioni legate allamateria diceva, per giustificare lesue capacità divinatorie, le sueprecise previsioni, le risoluzionidei più complicati problemi, l’im-mediata spiegazione del simbolopiù strano e sconosciuto, che eraun uomo con quattro cervelli. Egli mi insegnò il sistema perché,diceva, la chiave di ogni mistero,la possibilità di acquistare saperee potenza (ma non nel senso chegeneralmente si da a tali termini)sta nella applicazione della scien-za ermetica.Ed io ho provato e riprovato: nonci sono riuscito. Però qualche cosaho appreso.

    Gastone Ventura, “MENTALITA’TRADIZIONALE E TRADIZIONEERMETICA” Edizioni di VIEDELLA TRADIZIONE.

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    Le quattro bestie - Miniature del BEATUS di la Seu d’ Urgell; X sc.

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