Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato di Mitzraїm...

Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato di Mitzraїm e Memphis

Sovrano Gran Santuario Byzantium

Alla ricerca del SE’ Anno VII

Marzo2020

N.03

La presente pubblicazione non è in vendita ed è riservata ai soli membri del Rito. Stampato in proprio

Viene riportata anche in Internet, sul sito dell'Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato diMitzraïm e Memphis: http://www.mitzraimmemphis.org/

ALLA RICERCA DEL SE’ ALLA RICERCA DEL SE’ - Luglio 2016- Luglio 2016

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SOMMARIOSOMMARIO

CENNI SUI CONTENUTI DELLE NOSTRE LITURGIE - S... G... H... S... G... M... - pag.3

CAMMINO DEI SERPI, LE DUE COLONNE, LA CONCENTRAZIONE - Luca - pag.15

LE 12 FATICHE DI ERCOLE- IPOTESI DI ANALOGIE E DI CONVERGENZE SIMBOLICHE - Welder - pag.17

RedazioneDirettore Responsabile: Renato Salvadeo - via Bacchiglione 20 - 48121 Ravenna

AALLA RICERCALLA RICERCA

DEL SE’DEL SE’intuizione della conoscenza e conoscenza dell’intuizione

CCenni sui contenuti

delle nostre liturgie

Il S.Il S. .. .G..G. .. .H..H. .. ..S.S. .. .G..G. .. .M..M... ..

CC ome abbiamo scritto più volte, l'Antico e

Primitivo Rito Orientale (Rettificato) diMitzraїm e Memphis è il risultato della rielabo-razione sapienziale del Rito di Mizraïm oEgiziano, originato dai lavori settecenteschidella Loggia della Perfetta Unione di Napoli,risorto regolarmente a Venezia nel 1801, dopocontinue fibrillazioni, e di quelli del Rito diMemphis o Orientale, sorto nel 1839 a Parigi maconsolidato infine correttamente a Palermo,rispettando l’originale. In tale contesto, i gradi del Rito di Mizraïmsono stati poi rielaborati a Venezia, sin dal1945, fondendoli con quelli del Memphis,introducendo iniziazioni e rituali di tipoOrientale, infine rivisitati opportunamente,nei primi tre gradi, sia maschili, che femmini-li, a partire dal 1989. Il Rito Femminile d’Adozione di Cagliostro,dopo circa un secolo d’inattività, è statorisvegliato nel 1971.Poi a Ravenna, nel 2014, tramite una mia azio-ne, alla linea iniziatica (del 1945) di M.E.Allegri, O.U. Zasio, G. Ventura, S. Caracciolo,si è riunita anche quella dei rami francesi del“Mizraïm Puro” di R. di Sangro, L. D’Aquino,A. Cagliostro e del Memphis e Misraïm di G.Troglio, G. Encausse, Apis.Tutto questo ha generato, sia nel percorsomaschile, che in quello femminile, una liturgiaintesa a mantenere intatto il nucleo delleritualità previste sino alla Gran Maestranzadi Sebastiano Caracciolo, aggiungendo in pra-tica, solo maggiori specificazioni riguardanti lemodalità operative e comportamentali, da dover-si tenere durante le varie fasi dei Lavori. Ciò, al

fine di favorire la corretta esecuzione ecomprensione degli stessi, soprattutto daparte di Fratelli, Sorelle, lontani, in Italiaed all’estero, interessati alla ricerca della

“Verità”. Evitando in tal modo, che durantetali esperienze, la fantasia di qualcuno possacontaminare impropriamente la purezza, l’ef-ficacia del metodo, confliggendo con l’eggre-gora di riferimento e generando confusione inun mondo iniziatico già troppo caotico.Così, si è tentato e si tenta di continuare a ricer-care, a ritrovare la propria essenza spirituale;

3Informazioni e storia sull’Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato di Mitzraїm e

Memphis possono essere letti sul sito: http://www.mitzraimmemphis.org/

ALLA RICERCA DEL SE’ ALLA RICERCA DEL SE’ - Marzo 2020- Marzo 2020

Cagliostro

conseguentemente, di rendere omaggio alDivino Autore del nostro Essere ancheattraverso la pratica quotidiana. Quindi, si ha come premessa di base,l’intuizione dell'esistenza di un SupremoArtefice dei Mondi e dell'immortalità dell'a-nima, avendo cura di mantenere vive nell’in-teriorità: Fede, Speranza, Carità.Attraverso un sistema tradizionale di allegorie edi simboli, si cerca di indicare un metodo perperseguire un’evoluzione ed un perfezionamen-to spirituale, necessario per il rafforzamento delcarattere del singolo individuo, al fine di mi-gliorare poi l'intera Fratellanza umana.Affermando di seguire fedelmente la Tradizione,auspicando e perseguendone la massima purez-za, sia nell'iniziazione, che nella ritualità, sitende a respingere ogni mentalità od atteggia-mento settario. Per questo, si è da sempre orientati ad ammette-re nei nostri Templi, gli uomini e le donne liberi(che tali vogliano rimanere), a prescindere dallaprovenienza o dal culto professato, desiderosi diavvicinarsi con il proprio lavoro interiore ed infunzione delle sole, specifiche, possibilità di

ciascuno, ai piani superiori dello Spirito;questo, tramite il metodo tradizionalecustodito dal Rito che sino ad ora, si èsnodato e si modula senza soluzione di

continuità, con pari dignità ed importanza, attra-verso dodici camere operative per l’elementomaschile ed in quattro per quello femminile.Ne consegue che non abbiamo come fine quel-lo di formare dei maestri dogmatizzanti, maal contrario, degli umili servitori devoti alculto dell’Eterna Verità, proiettati a suggeri-re solamente un metodo che consenta adognuno di noi, con l’amorevole sostegnoeggregorico, auspicabilmente pervaso dalloSpirito, di conquistare autonomamente unosviluppo personale, psico-fisico, spirituale,che possa portarci molto lontano. Dai nostri Lavori non si attende altro che l’inti-ma soddisfazione infinita che procura unacoscienza sempre più pura e un cuore-mentepronto ad onorare il perseverante impegno nellostudio, affinché l’auspicabile, progressivo, avvi-cinamento al Divino Creatore del nostro esseresi configuri anche per il bene dell’umanità.In sintesi, non enunciamo mai alcuna Verità a

cui ci si dovrebbe affidare, maci limitiamo a suggerire unmetodo efficace, sperimentatocontinuamente, affinché i Fra-telli o le Sorelle, mettendolorigorosamente e correttamentein pratica nelle pur semprenaturali, ineludibili, differen-ze di genere, possano, da soli,conquistarla.Fatte queste doverose premesse,credo sia opportuno affrontare ilproblema delle “etichette egi-zie”.Ne accenno ancora una volta,perché sembra proprio consoli-dato che a partire dal dicianno-vesimo secolo (e purtroppo oggipiù che mai), quando qualcunosi “inventa” qualche cosa dinuovo in ambito massonico,magari trova “sfizioso”, esotico



Fede, Speranza e Carità - Giambattista Tiepolo, 1743


ed accattivante, “verniciarlo” con pre-sunte derivazioni egizie, immaginando dipoterle collegare, almeno col nome, allenostre origini, purtroppo o per fortuna, inmodo inesatto ed improprio (a volte anche pale-semente “buffo”) e comunque senza alcuna tra-smissione sacrale.Ad ogni modo, sarebbe bene ricordare che leliturgie religiose derivate dalle tradizioni mille-narie dei popoli di Mitzraïm (sono noti così inebraico ed aramaico) ovvero delle terre di Egittoo di Mizraïm che con questa ulteriore veste lin-guistica si lascerebbe immaginare con collega-menti ancora più orientali, si erano diffuse consuccesso, soprattutto nell’Italia romana, durantei secoli imperiali, ma anche nel resto del mondoallora conosciuto.Ad esempio, i santuari dedicati ad Iside (Aset)erano collocati intutte le località piùimportanti o mag-giormente popolatedella penisola. Poi,non pochi di questi,a seguito della diffu-sione del Cristiane-simo, furono trasfor-mati e dedicati aSanti che guarda ca-so, erano noti pervarie facoltà miraco-lose, stranamente si-mili anche a quelleattribuite preceden-temente alla notaDea egizia.Per quanto attienealla liturgia che ca-ratterizza i nostri ri-tuali, è necessarioprecisare ancora unavolta, che tutti trag-gono supporto pre-valente da analogiee convergenze contre filoni tradiziona-li principali.

Ne abbiamo disquisito più volte. Si trattadi Alchimia-Ermetismo, Astrologia,Kabbalah, interagenti tra loro in modoarmonico.

Si evidenzia che come conseguenza, senza irudimenti di base di ognuno di questi “lin-guaggi” simbolici, diviene pressocché impro-babile riuscire ad andare personalmente oltrela semplice lettura superficiale e/o moralisti-ca dei testi liturgici; purtroppo alcuni tentandodi porre maldestramente rimedio alle personalicarenze, però senza doversi impegnare troppo,si avventurano solo in speculazioni filosofiche(mutuate da sintesi letterarie di alcuni autori maanche dalle simbologie e dai metodi di altriRiti); così, nella maggior parte dei casi, nonfanno altro che peggiorare il vuoto di strumentiidonei per la prima, corretta, decodificazione



Cerimonia Isiaca - Roma imperiale


simbolica ed indursi in considerazionispesso inutili, se non devianti dal nostro,corretto, tracciato.Non ci sono alternative. Per seguire le

nostre indicazioni formative, oltre a cer-care di evolvere spiritualmente con lamessa in pratica quotidiana di quanto siaopportuno, riguardo alla conquista del-l’armonia “luminosa” tra pensieri, paro-

le, azioni (facile da scrivere ma molto complica-ta da conseguire), è anche necessario studiare,possibilmente in modo idoneo, secondo i perso-nali limiti e predisposizioni ma soprattutto infunzione delle capacità di esercitare con perse-veranza la volontà libera dalle influenze passio-nali.Ciò che potrebbe ascriversi a caratteristicheprettamente egizie è individuabile nellanostra ritualità, sia in ambito maschile, chefemminile, soprattutto nella cerimonia perl’iniziazione di un Maestro o di una Maestra.In tutte le altre camere, i riferimenti a tali sim-bologie si presentano anche solo minimali,lasciando decisamente maggiore spazio a quellialchemici, astrologici e kabbalistici, magari inchiave cavalleresca, sacerdotale, profetica,extrasensoriale, ecc. Tutti sempre analogica-mente collegati ed interattivi tra loro per un cor-retto, progressivo, percorso di crescita. Ovviamente, nelle molteplici camere, sonosoprattutto i contenuti delle cerimonie inizia-tiche, sia maschili, che femminili, che rappre-sentano il fulcro di ciò che dovrebbe essereintuito e poi compreso per procedere corret-tamente. La parte dei Lavori cosiddetti “ordinari”, riguar-dante le riunioni cicliche, contiene sempre indi-spensabili indicazioni simboliche, formative,ma in particolare, riveste straordinaria impor-tanza per la corretta esecuzione teurgica pre-vista, la quale però può essere vissuta ognivolta, in modo idoneo ed efficace, solo in fun-zione dell’idonea qualità del personale statodell’essere. Per questo, si suggerisce normal-mente di prepararsi dignitosamente e di nonmancare agli appuntamenti di Lavoro, sistemati-camente previsti in calendario (per date ed argo-menti), a partire da ogni Equinozio d’Autunno.Credo che a questo punto, alcune fantasie unpochino infantili sulle possibilità di ottenerefacilmente, da parte di chiunque, eventuali ac-



Statua teofora di Psammetico II che regge una immagine di Osiride.Metropolitan Museum of Art, New York.


cessi a ciò che non sia solo materia (al-meno secondo il nostro metodo), potreb-bero, dovrebbero, cominciare a vacillareragionevolmente. Però sono consapevoleche se si rimane pervasi da passionalità più omeno cupide, non molti amino seguire gliimpulsi più elevati della ragione.Se ci si sofferma sulle diversità dei due percorsi(maschile e femminile), si può notare che afronte di molte similitudini di base, le variazionid’approccio si manifestano subito, importanti,sin dal grado d’Apprendista.Per i Fratelli, la liturgia ricca delle simbologieproprie di tutti i filoni tradizionali, già accenna-ti sopra, prevede, come primo obiettivo, un cor-retto incanalarsi delle personali energie spiritua-li con una stimolazione psicofisica in linea conle caratteristiche virili, irruenti, proiettate aspingersi istintivamente in ogni direzione, inmodo sferico, ed a consolidare un primocollegamento con il nostro ambito eggre-gorico. Quella femminile, seppur esteti-camente simile negli arredamenti delTempio, si orienta in stimolazioni edesplorazioni interiori, decisamente piùconsone a tale tipologia di essenza. Adesempio, è particolare l’osservazione diuna precisa caratterizzazione della pre-disposizione alla comprensione di ciòche si cela nelle passioni antitetiche allevirtù, di come tra i due elementi(maschio e femmina) possano essereinterpretate le variabili di ruolo esisten-ziale, di come siano differenti le perce-zioni dell’esistenza. Poi, in particolare,si invitano le Sorelle a predisporsisubito per l’accoglienza, di ciò chepossa provenire, discendere, dagliambiti spirituali più luminosi.Proseguendo, camera dopo camera, lecaratterizzazioni dei due percorsi, sep-pur analogici e convergenti, si eviden-ziano in particolarità uniche, proprie diognuno, molto interessanti ed illuminan-ti nel confermare anche la necessità diprogrammi formativi idonei per quellequalità così eterogenee.

Sempre solo ad esempio, nella camera diCompagno, il soggetto maschile utiliz-zando di volta in volta gli strumentiopportuni (previsti simbolicamente nel

rituale), viene ulteriormente indirizzato ad inca-nalare, ancora rigorosamente, le sue energiepsico-fisiche per trovare una modalità corretta,funzionale ai tentativi di conquista di quei ger-mogli di evoluzione spirituale. Collegandoarmonicamente le azioni di “solve” e “coagu-la”, questi dovrebbe iniziare a consentire, trami-te l’intuizione, il pregiato fluire delle acque spi-rituali più elevate che così permetterebbero diutilizzare differentemente le facoltà sensorialiunitamente alle predisposizioni creative, sup-portate, sia dalla scienza, che dalle speculazionifilosofiche. Inoltre, già in questa camera, vienesuggerita per la prima volta, senza ombra didubbio, la necessità di dotarsi anche di nozioni e



Emblema alchemico collegato alle funzioni di “solve et coagula”


di tecniche astrologiche per conoscersiapprofonditamente attraverso il punto divista delle predisposizioni particolari eduniche per ognuno, fissate al momentodella nascita.In tal modo, tentando di proiettarsi oltre il qua-ternario, potrebbe forse comprendere che labontà dipende dall'equanimità che è sinonimodi giustizia e che la bontà senza giustizia, èsolo debolezza.Nell’ambito del percorso femminile, al di làdelle analogie con le facoltà sensoriali ed intel-lettive di quello maschile, l’aspirante CompagnaEgiziana viene messa in condizione di compren-dere che la sua evoluzione spirituale è forseappena iniziata ma che è ancora quasi assoluta-

mente incapace di distinguere qualsiasicosa. Ne consegue che sarà condotta incondizioni esperienziali interiori di limi-tata capacità operativa, ad osservarsi in

modo serio, concreto ed ineludibile.Dovrà trovare il coraggio di affrontare le pro-prie paure (comprese quelle per il dolore e lasolitudine). Dovrà imparare, rispetto ad emoti-vità e passioni, quanto possa ritrovarsi grande-mente debole ed indifesa riguardo a stimoli pia-cevoli o spiacevoli, alle seduzioni interne edesterne; poi, come potrebbe trovare istintiva-mente preferibile cercare delle scorciatoie per“vedere, scoprire” qualsiasi cosa, senza doverrendere conto alla propria coscienza. Così,dovrà affrontare anche le sue predisposizioni a

voler raggiungere concretamente, inogni modo, eventuali obiettivi desi-derati, percepiti come importanti,senza farsi troppi scrupoli sul comeriuscirci. A seguito di ciò, potrebbeanche dover prendere atto della suacapacità di reagire anche in modoistintivo e violento, nei confrontiqualsiasi cosa possa manifestarsicome possibile ostacolo per il rag-giungimento dei personali obiettivi,non volendo affatto prendere co-scientemente in considerazione laparte delle proprie responsabilità matrovando preferibile l’eliminazionetestimoniale di chi o cosa potrebbeessere anche opportunamente incol-pato dei personali fallimenti o deicomportamenti impropri.Se riuscirà ad affrontare con succes-so tutto ciò, evolvendo inevitabil-mente ad un livello spirituale diffe-rente, potrebbe prendere consape-volezza, ben prima dell’elementomaschile, delle possibilità d’intera-gire con livelli spirituali oltre aquelli della stessa eggregora.Così, sarebbero d’accogliere semprepiù consapevolmente nella quotidia-nità interiore, le costanti presenzed’intermediari di cui si potrebbe,



Collegamenti astrologici con il corpo umano - 1503 circa


dovrebbe, avere umilmente timore o dialtri posti accanto come guida per l’e-mersione sempre più dominante dellacoscienza, per il conforto e soprattuttocome consiglieri per un diverso modo di vivere,con tutto ciò che ne potrebbe conseguire concre-tamente.Continuando con gli esempi, troviamo straordi-nariamente emblematiche le bellissime diversità(seppur analogiche) nell’iniziazione del Maestroe della Maestra Egiziana con precisi riferimentialla mistica tradizionale riguardante il mitocomposito e diversificato nei secoli, di Iside(Aset) ed Osiride (Asar).In ambito maschile, il soggetto aspirante allamaestranza (che secondo il nostro metodo è solouna prima tappa intermedia per tutto ciò che loaspetterà nello svilupparsi del percorso) si ritro-verà nel Tempio esteriore (con corrispondenze aquello interiore) ma con lo sguardo ancora rivol-to ad Occidente, verso la materialità da cui pro-viene. A quel punto del cammino, si evidenzia lanecessità di valutare la purezza spirituale delsuo cuore che se non idonea, impedirebbe la“percezione” di qualsiasi Luce. Quindi l’aureoDJED rimarrebbe abbattuto e la “magica”Chiave del Nilo, da sempre custodita da Aset,non potrebbe essere di alcun aiuto.Ecco che così, viene messodi fronte a sé stesso, indu-cendolo a pronunciare, sispera avendone piena co-scienza, appellandosi allaverità ed alla giustizia,quell’antica confessioneda noi conosciuta come“negativa”, straordinaria-mente attinente alle norma-li predisposizioni esisten-ziali maschili, non certoluminose. Se si sarà rapportato con séstesso in modo sincero, siritroverà interiormente edesteriormente al buio, aconfronto con una situazio-ne per lo meno iniziale, di

perplessità, di diffidenza verso di lui, maanche con una funebre (spesso simboleg-giata da un sarcofago) simile a quella chedovrebbe ricordare Asar, dopo le note

vicende che lo hanno portato nella condizionefisica di morte. In effetti, l’iniziando, dovràrivivere interiormente ed esteriormente quel-lo psicodramma, sino al sorgere fuori dall'uovo che è nella terra dei misteri, recuperandola facoltà della parola che gli consentirà di pre-sentarsi innanzi ai Divini Grandi Giudici, i qualivaluteranno ciò che ha fatto desiderandolo conquel cuore che gli viene pesato. Solo nel caso di accettazione, la magica Chiavepotrà consentire l’accesso e l’unione interiorecon la Regina Aset che lo accoglierà avvolgen-dolo simbolicamente tramite quella strutturaregale nella quale il novello Maestro, sedendosi,potrà riversare la sua essenza spirituale, illumi-nata subito dal risorgere del Djed d'oro e poi dalnuovo fluire dalla Luce solare più pura.L’armonico ed amorevole compimento di tuttociò, dovrebbe produrre quelle scintille di cono-scenza che risulteranno indispensabili basi percoloro che si assumeranno poi la responsabilitàdi sedere all’Oriente con la funzione di illumi-nare saggiamente i Fratelli, almeno per i soliprimi tre gradi, nel percorrere in modo proficuo



Ogdoade e la nascita dalle acque primordiali


il cammino indicato dal nostro metodo.In una Loggia femminile, l’atmosferadella camera di Maestra giusta, si pre-senta decisamente differente da quellamaschile.Infatti ogni cosa è permeata dall’impronta isiacama non solo quella.Le Sorelle collegate a quanto già previsto incamera di Compagna, in merito a possibilitàd’interagire con livelli spirituali intuibilioltre a quelli della stessa eggregora, utilizza-no strumenti differenti da quelli maschili,come ad esempio il sistro.L’arredamento iniziatico è luttuosamente similea quello maschile, ma qui si attende l’arrivo diAset (Iside) in incognito, per unirsi a lei nellaricerca di Asar (Osiride) che giace nel sarcofa-go, in località sconosciuta, lontana dalle terre diMïsr, muovendosi in modo armonico e corale alfine di unire armonicamente ciò che è semprepredisposto a ricevere con quello che si propaga

nella Luce dissolvendo e dissolvendosi.La neofita si svelerà nella sua vera natu-ra, sia a sé stessa, che alle altre, ma solopiù avanti; nella fase iniziale non intera-

girà direttamente con le Sorelle ma utilizzeràcome canale di comunicazione, la Sibilla simbo-licamente collegabile alla divinità che plasmòl'uovo della creazione, colui che viene conside-rato il vasaio divino, che dona la vita alle suecreazioni modellandole al tornio con il limo delfiume egizio. In tal modo, si comincia a pren-dere coscienza che in questa camera, le Sibillesono (o per lo meno dovrebbero essere) giàpienamente attive nella loro funzione di acco-glimento spirituale e di tramite con ciò chediscende dall’alto.Quando la Compagna inizia a svelarsi nella suavera identità, ecco che il sistro mostra alcunefacoltà operative che si attivano solo in fun-zione dell’essenza isiaca e delle vibrazionilunari che si uniscono quelle solari.

In questa camera ilpunto di vista è assolu-tamente femminile, co-sì Asar è solo colui cheviene risvegliato edaccolto per completareun preciso progetto, maciò che si svela concre-tamente è l’intima es-senza femminile in tut-te le sue facoltà piena-mente operative su piùpiani.Infatti, come già accen-nato più volte, questa èuna camera che si pre-senta complessa, poichépredispone l’elementofemminile a più funzio-ni interagenti con mol-teplici elementi spiri-tuali intermedi. Nel passato lo era anco-ra di più, per tale moti-vo, sin dal 1989 è statafrutto di uno spacchet-



L’Eterno con profeti e sibille - Perugino, 1500


tamento che l’ha suddivisa in due came-re: Maestra giusta e Maestra perfetta, mache potrebbe vedere ulteriori rivisitazio-ni, proprio in funzione dell’attivazionedelle particolari predisposizioni ricettive, opera-tive e di veggenza che dovrebbero svilupparsinelle Sibille, sempre più mature e pronte adessere consapevoli del loro ruolo di accoglimen-to, di comprensione e di costruzione, in funzio-ne di ciò che fluisce dall’alto luminoso.Continuando velocemente la dissertazioneriguardante le diversità di cammino, si potrebbenotare che in ambito maschile, si presenta laindispensabile necessità di più passaggi ulterioriper incanalare correttamente quelle predisposi-zioni virili che, solo se opportunamente rettifi-cate, possano, sia in modo corale, chesingolo, magari tramite scenari bellige-ranti permeati da etiche cavalleresche(decisamente più consoni alla mentalitàmaschile), consentire il recupero inte-riore di ciò che possa essere indispensa-bile per avvicinarsi ai livelli spiritualipiù luminosi. Tutto ciò, lasciando pru-dentemente intuire la necessità di evol-vere, comprendendo bene prima di tutto,il concetto di giustizia e poi indirizzan-dosi anche verso l’intuizione di unamodalità esistenziale, immaginabilecome “sacerdotale”.La complessità del cammino dovrà tene-re conto, in modo esperienziale interiorecon riscontri esteriori nella quotidianità,di quanto si possa continuare ad essereancora prigionieri delle proprie passio-ni, auspicando che la speranza di libe-rarsene, non si sia mai spenta. Poi, se ilgiusto incedere ne consentirà il passag-gio, si dovrà prendere in considerazionela possibilità di ricostruire amorevol-mente ed altruisticamente il Tempiointeriore della “Verità”, mentre i nemicispirituali di ogni tipo, compresi coloroche dovrebbero essere fratelli, tenteran-no di impedirlo, costringendo così adutilizzare le energie non più solo percostruire, ma bensì per difendersi. Ciò

porterà ancora una volta a dover con-siderare che per conseguire qualsiasifine anche il più fulgido, non si giusti-ficano mai eventuali modalità impro-

prie, scorrette, e quindi che si preferisce, sisceglie, di rinunciare piuttosto che “sporcar-si” (purtroppo per alcuni, le passionalità resi-duali impediranno di comprenderlo, con tuttoquello che ne conseguirà).Poi, un poco alla volta si comincerà ad intravve-dere la possibilità d’interagire con i piani spiri-tuali di eventuali intermediari, però, senza per-dere mai di vista la luminosità trina di quelli piùelevati.Ad un certo punto, si scoprirà che per la costru-zione della propria personalità, la quale dovreb-



Cavaliere e sacerdote templare


be portare ad essere progressivamente“incogniti” per il mondo esterno, ma nonsolo, l’acquisizione delle conoscenzecaratterizzate da forza, saggezza, e bel-lezza, e delle tecniche in ambito ermetico-alche-mico ed astrologico, non potranno in alcunmondo essere più rimandate. Tra l’altro, dovran-no essere sempre confrontate in modo analogicoe convergenze con le simbologie proprie dellatradizione kabbalistica e della mistica che lepervade.

Tutto ciò, mentre in modo sempre piùdeciso si dovrebbe essere finalmentepronti, secondo le facoltà e le predisposi-zioni maschili, a spingersi “oltre” per

interagire in modo auspicabilmente corretto congli “intermediari” previsti.Sembrerà strano, eppure questa grande quantitàdi lavoro, sarà solo una tappa formativa per ten-tare di affrontare l’accesso ad ambiti esperien-ziali da noi conosciuti come “Arcana Arcano-rum”. Secondo la liturgia originale del Misraïm,questi erano racchiusi nelle camere di quel per-corso che li prevedeva nei gradi 87, 88, 89, 90.Probabilmente erano mutuati dalle evoluzionikabbalistiche del tardo Rinascimento e poi recu-perati almeno nelle fome protettive anche daEliphas Levi (Alphonse Louis Constant).Nel nostro ambito si sviluppano distribuendosidal grado 30-90 al grado 33-90-95.Accedervi non vuole affatto dire di esseregiunti al completamento consolidato del per-corso, ma bensì, ad iniziare un nuovo viaggio,il più importante, interagente in modo sfericocon molte cose ed entità intermedie, per ilquale, se non ci si sarà formati correttamente,se vi si sarà pervenuti in qualsiasi “strano”modo, magari “scivolando” tra un grado el’altro senza giusti meriti, ci si ritroverà sep-pur rivestiti di chissà quali decorazioni edotati di inutili documenti, nella stessa fragilecondizione di un postulante che bussi per laprima volta alla porta del Tempio, ma pur-troppo anche con la possibilità di interagirein modo affatto appropriato con i Fratellisoprattutto di rango inferiore. Le moltepliciconseguenze su più piani, non saranno mai dasottovalutare.In ambito femminile, come già accennato sopra,il percorso si sviluppa in modo differente.Sistri e Sibille divengono sempre più operati-vi e funzionali alle invocazioni, alle veggenze,alle interazioni su molteplici piani con relativi“intermediari”. L’obiettivo di completamento della costruzionedel Tempio interiore e dei basamenti sempre piùsolidi per il Rito (quindi per il bene di tutti), può trovare preciso riferimento nell’ulteriore evolu-



Iside in atto di agitare il sistro – Aquileia, Museo Archeologico


zione che dovrebbe portare al supera-mento luminoso degli specifici condizio-namenti di genere, allorché all’alba dellapersonale evoluzione, la Luna lasci ilposto al Sole perché tutte le creature ricevanoun raggio della sua luce.Va premesso che la dedizione è il senso di sacri-ficio che una Maestra Egiziana deve sentire nel-l'attivare una opera ritenuta buona dalla suacoscienza nei confronti di sé stessa e dei suoisimili. La via iniziatica, come esemplificatonell’iniziazione a Maestra Giusta, conduce ladonna alla dedizione eroica simboleggiatadalla dedizione di Aset nella ricerca di suofratello e sposo Asar e nellarinascita di questo dallamorte.Per procedere oltre, soltantol’indispensabile purezza de-gli intendimenti, il legamedel cuore agli stessi, mentrel’intelligenza non è ottene-brata da scopi reconditi, con-sentiranno alle Sorelle visibilied invisibili di porre in motoquelle “Forze” che potrannodecidere l’idoneità della con-dizione della postulante peraspirare a procedere nel cam-mino della reintegrazione enell’indispensabile studio diquanto si sveli necessario.L’interazione con tali “Forze”deve avvenire in modo assolu-tamente prudente, predispo-nendo con sistematica diligen-za ciò che è indispensabilefare, con il contributo di pre-senze benefiche opportuna-mente richiamate e magari colproteggere all’interno di unpreciso perimetro e di unmomento temporale, il ricevi-mento di livelli luminosi moltoelevati, mentre i gesti, i colori,i pronunciamenti tendono asancire il legame che dovrà

portare ad avvicinarsi sempre di piùall’ineffabilità Divina.Similmente a come accade per l’ambitomaschile nelle sue camere più elevate,

non si creda che una volta raggiunta una even-tuale possibilità di potenza, essa si possa usareper scopi profani, per dominare gli altri o pertrarne vantaggi terreni. Tale facoltà si perdereb-be ben presto finendo assai male, poiché chi usai poteri occulti per suoi scopi personali o perfare del male agli altri, subirà pesanti conse-guenze. Se colei che chi volesse comandare, per esem-pio, allo spirito di un pianeta e non si fosse libe-



Angeli cantori - Jan van Eyck, 1430


rata dalla sua influenza funesta, non saràobbedita per le induzioni benefiche, mainevitabilmente farà aumentare in sé icondizionamenti nefasti.Inoltre come per i Fratelli, accedere a questolivello, non vuole affatto dire di essere giunteal completamento consolidato del percorso,ma bensì, si starà iniziando un nuovo viaggio,il più importante, con strumenti e possibilitàneppure immaginabili per i profani (e spessonon solo da quelli).Le forze sante, invocate, sono realmente inter-venute nella cerimonia iniziatica di una MaestraPerfetta. Starà a lei impegnarsi affinché perman-gano in sua sintonia. Esse verranno ogni qual-volta le si invocherà con animo puro e scevro dacupidi interessi personalistici.Dovrà essere umile e modesta, dovrà esserecome una fanciulla, se vorrà entrare nel regno

dei cieli, come già enunciò Cristo inGalilea.Anche in questo caso, quindi, se unaSorella sarà pervenuta in qualsiasi

modo a tale Camera, magari “scivolando” traun grado e l’altro senza giusti meriti, si ritro-verà seppur rivestita di chissà quali decora-zioni e dotata di inutili documenti, nella stes-sa fragile condizione interiore di una postu-lante che bussi per la prima volta alla portadel Tempio e purtroppo anche con la possibi-lità di interagire in modo deviante con leSorelle, con tutto quello che ne potrebbe ine-vitabilmente conseguire.Giunti a questo punto, con tutte le prudenti edindispensabili sintesi, spero di aver dato un’ideaseppur grossolana e non certo esaustiva, deinostri percorsi e quindi delle indubbie, ineludi-bili, differenze con altri che per tali motivi e per

il bene di tutti, nondebbono mai essereconfusi e/o mutuatii m p r o p r i a m e n t enelle attività deinostri perimetri.Per ora mi fermoqui.

Il S.Il S. .. .G..G. .. .H..H. .. ..S.S. .. .G..G. .. .M..M... ..



Tre Arcangeli e Tobia - Francesco Botticini, 1470


CCammino dei Serpi, le

due Colonne, la ConcentrazioneLUCALUCA

II l Cammino dei Serpi utilizzato in diverse

Camere del Rito ha un punto di partenza, unomediano ed uno di chiusura: dalle Due Colonneall’Oriente ed infine dall’Oriente alle DueColonne, sembra quasi una piccola rappresenta-zione dei Lavori stessi.Dall’Occidente all’Oriente e ritorno, come l’a-scesa verso la cima di una montagna e la succes-siva discesa; i Mistagoghi giungono all’Orientequasi come degli ambasciatori, dei rappresen-tanti dei Fratelli posti a Meridione ed aSettentrione: “I Fratelli della mia Colonna sonopronti a partecipare”, ovvero sono presenti, con-sapevoli, le loro energie vibrano in armonia conil Rito.Come trasporre tutto questo sul piano interiore?E’ d’uopo mettere in campo un altro elemento,la Concentrazione.Interiormente, quando l’Iniziato si approccia alraccoglimento, deve cercare il Silenzio interio-re, ma per fare questo deve concentrarsi sul con-trollo delle energie psichiche tendenti alladispersione. In parte, questo potrebbe esseresimboleggiato dalle Colonne del Sud e del Nordche analogicamente fluiscono ognuna nelMistagogo a loro corrispondente. Nel momentoin cui i Mistagoghi si alzano, l’operazione delCammino dei Serpi potrebbe essere incomincia-ta già da un pezzo; abbiamo una prima forma diraccoglimento in questa fase ed una secondadurante il Cammino vero e proprio. Le energiefocalizzate in due punti chiave della nostra inte-riorità, il Sole e la Luna posti ad Occidente, simuovono in un movimento sinusoidale, comple-mentare ed armonico, verso l’Oriente dove siritrovano, attraverso il Silenzio tanto necessarioad ogni operazione interiore. A quel punto,come di fronte ad un cenno di assenso della

nostra Coscienza, il Sole e la Luna torna-no all’Occidente, alla parte più materialee vulnerabile di noi stessi come portandoun alito di vita, un soffio in grado di cal-

mare, di orientare, di dirigere le forze dellanostra materialità, del quaternario. Solo a quelpunto può incominciare la vera meditazione.Perché il Cammino è sinusoidale?

Probabilmente per simboleggiare anche ilCaduceo di Ermes, ma cercando di essere piùchiari si potrebbe supporre che quel tipo di per-corso implichi una profonda armonia tra le forzeinteriori solari e lunari. L’Iniziato stabilizza lasua mente, dopodiché la eleva attraverso il



Schema per il cammino dei serpi


Cammino dei Serpi verso la parte piùelevata del suo essere (o meglio, la partepiù elevata che ha raggiunto fino a quelmomento). Di seguito, quasi senza sfor-zo, le Due Energie tornano alla consapevolezzaprofana inondandola di qualcosa di prezioso ecalmante.Come fare però a stabilizzare la mente o perlo-meno a provarci?Innanzitutto credo sia doveroso parlare diVigilanza; per mia esperienza, la mente non abi-tuata a continui esercizi volti a concentrarla, èterribilmente soggetta a forze dispersive, comese tutte le energie venissero risucchiate dal-l’Occidente, come se il varco tra le Colonne nonfosse sigillato, come se il Triangolo di protezio-ne non fosse stato attivato ed ancor meno ilTempio interiore non avesse ricevuto la purifi-cazione dell’Incenso, dell’Acqua e del Fuoco. Il

dovere quotidiano e le abitudini proteg-gono in parte da questa dispersione, ma imomenti di stallo inevitabilmente appa-riranno e l’Iniziato ha il dovere di essere

pronto a questi “attacchi interiori”; l’unicomodo efficace è il continuo e perseverante vigi-lare, sommato a ripetute prove di concentrazio-ne. Purtroppo questa qualità è plastica e sogget-ta ad “usura”, non è come un edificio che unavolta costruito rimane in piedi, ma è più similead un muscolo. Potrei allenare per anni qualsiasiparte del corpo, ma dopo solo qualche settimanadi pausa, il muscolo perderà la sua tonicità.Ritengo che la concentrazione mentale abbiatempi ancora più severi, maggiori per irrobustir-la ed inferiori per ammorbidirla; di fatto è quasipiù importante la costanza giornaliera ad eserci-tare la concentrazione, che l’intensità o menodell’esercizio. Ognuno trova il metodo per sé

più appropriato, ma risulta imperativotrovare escamotages anche semplici perpotersi predisporre alla concentrazionein ogni momento, in ogni luogo, proprioperché se non vi è una base, un fonda-mento di pace nella nostra psiche, leforze caotiche potrebbero esercitare laloro influenza di continuo. Potremmo rallentare il respiro, divenir-ne più consapevoli, orientare il flussodei pensieri, magari con l’aiuto di qual-che “Parola”, ma soprattutto dovremmosedimentare in noi questa consapevolez-za, questo ritmo, fino a quando non sicambierà la polarità di tutta l’azione;ovvero orientare il respiro e rallentare,divenire consapevoli del flusso dei pen-sieri. A quel punto, potremmo essere unpoco più vicini alla purificazione inte-riore dell’incenso, dell’acqua e delfuoco ed il Rito interiore potrebbe inco-minciare con i tre colpi di Maglietto.

LUCALUCA



Hermes-Mercurio - Giovanni Battista Tiepolo, 1753


Os 12 trabalhos de

Hércules - hipótese de analo-gias e convergências simbólicas

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PP rimeiramente, devemos esclarecer que em

nosso rito litúrgico não há referência específicaà figura de Hércules e seus "trabalhos". Noentanto, o número 12 e alguns aspectos particu-lares de cada trabalho (nem sempre transmiti-dos do mesmo modo por autores diferentes)atraem inevitavelmente nossa atenção. Alguns estudiosos da mitologia grega, supõemque Hércules também possa ser identificadocom a "Glória da Psique", imaginando a vitóriada alma conectada à mente, sobre a matéria.Se Hércules representa a própria alma, e seustrabalhos são missões que ela (a alma) devecumprir com rigor, honra e glória, o iniciadodeverá passar a decifrar cada um dos 12 tra-balhos de Hércules, conforme o meu particularponto de vista. Portanto, conforme minha visão,os trabalhos devem ser postos numa sequênciadiferente daquelas que são conhecidas. Ummodo pessoal para ordenar os 12 trabalhos deHércules pode ser aquele que chamamos de“chaves astrológicas”, através das 12 sequên-cias zodiacais com movimento no sentido anti-horário.




Le 12 fatiche di Ercole -

ipotesi di analogie e di conver-genze simboliche

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PP rima di ogni cosa, dobbiamo chiarire che

nella nostra liturgia rituale non è previsto alcunriferimento specifico alla figura di Ercole edalle sue “fatiche”. Però, sia il numero 12, chealcuni aspetti particolari di ogni impresa (nonsempre tramandata nello stesso modo da diffe-renti autori), attraggono inevitabilmente l’at-tenzione. Alcuni studiosi della mitologia greca,suppongono che lui possa identificarsi anchenella "Gloria della Psiche", immaginando lavittoria dell'anima collegata alla mente, sullamateria.Se Ercole rappresentasse l'anima e le sue “fati-che” fossero missioni che egli (come anima)deve compiere con rigore, onore e gloria, l'ini-ziato potrebbe tentare di decifrare ciascuna,tenendo conto di un particolare punto di vista.Però, secondo il mio pensiero, dovrebbero esse-re inserite in una sequenza temporale differenteda quelle più note. Un modo personale di ordinare le 12 fatica diErcole potrebbe riguardare quelle che chiamia-mo "chiavi astrologiche", ovvero attraverso le12 sequenze zodiacali con moto antiorario.

Sarcofago con le fatiche di Ercole- Arte romana imperiale

Conforme o meu ponto de vista (absolu-tamente pessoal), levando em conside-ração algumas versões particulares domito que me chamaram atenção (cujasorigens, não há nenhuma ceretza clara), poder-se-ia especular:1º TRABALHO: Captura das ÉguasAntropófagas de Diomedes;2º TRABALHO: A captura do touro de Creta;3º TRABALHO: Os pomares de ouro das hespé-rides;4º TRABALHO: Captura da corsa com chifresde ouro;5º TRABALHO: Dominar o Leão de Nemeia;6º TRABALHO: Cinturão de Hipólita;7º TRABALHO: A captura do Javali deErimanto;8º TRABALHO: Destruição da Hidra;9º TRABALHO: Os pássaros de estínfalo;10º TRABALHO: A Vitória sobre Cérberus;11º TRABALHO: A limpeza dos estábulos deAúgias;12º TRABALHO: Captura dos bois vermelhosde Gerião;

1º TRABALHO: CAPTURA DAS ÉGUASANTROPÓFAGASO primeiro trabalho aparenta se relacionar aosigno zodiacal de Áries. Diomedes, filho de marte (marte é o planeta querege e governa osigno de Áries),criava cavalos de-stinados às guerras.Por ser Áries o si-gno correspondentea região “cabeça”no corpo humano, oprimeiro trabalhoda alma humana(representada porHércules) deveráser iniciada porestaregião do cor-po, capturando edominando os pen-samentos mais ou




Secondo il mio punto di vista (quindiassolutamente personale), tenendo inconsiderazione alcune particolari versio-ni del mito che mi hanno incuriosito

(delle cui origini però, non si ha affatto certez-za univoca), si potrebbe ipotizzare: 1º FATICA: Cattura di cavalle antropofagee diDiomede;2º FATICA: Cattura del toro da Creta;3º FATICA: I frutteti d'oro delle Esperidi;4 ° FATICA: Cattura della cerva con cornad'oro;5º FATICA: Domina il leone di Nemea;6º FATICA: Cintura di Ippolita;7º FATICA: Cattura del cinghiale di Erimanto;8º FATICA: Distruzione dell'idra;9º FATICA: Gli uccelli del lago Stinfalo;10º FATICA: Vittoria su Cerbero 11º FATICA: La pulizia delle stalle di Augia;12º FATICA: Cattura delle vacche rosse diGerione;

1° FATICA: CATTURA DI CAVALLEANTROPOFAGEELa prima fatica sembrerebbe legata al segnozodiacale dell'Ariete.Diomede, figlio di Marte (Marte è il pianeta chegoverna il segno dell'Ariete), allevò cavallidestinati alle guerre.Poiché l'Ariete è il segno corrispondente alla

regione della "testa" nelcorpo umano, la primaopera dell'anima umana(rappresentata da Erco-le) dovrebbe iniziare daquesta regione del cor-po, catturando e domi-nando i pensieri più omeno furiosi, che nelmito sono rappresentatida cavalli indomabili diDiomede.In questa prima fatica,l'iniziato deve acquisire,conquistare il controllomentale. Per questo mo-

tivo, esiste la necessitàGustave Moreau, Diomede divorato dalle sue cavalle (1865)

menos furiosos, que no mito são repre-sentados pelos cavalos de Diomedes.Neste primeiro trabalho, o iniciadodeverá adquirir, conquistar o controlemental. Por este motivo, existe a necessidadede conquistar o silêncio da mente, a primeira leiao Aprendiz Maçom.

2º TRABALHO: A CAPTURA DO TOURODE CRETATalvez, este segundo trabalho de Hérculesesteja relacionado ao signo zodiacal de touro.Creta era uma cidade afastada e possuía umextenso labirinto. O touro que deve ser capturado por Hérculesrepresenta: a matéria, os prazeres, gozos epaixões, que são algumas das qualidades ine-rentes ao signo zodiacal de touro.Portanto, quando Hércules (alma humana) vaiaté a distante cidade de Creta (que é um labirin-to), esta longa viagemrepresenta a migração daalma humana até o mundomaterial, isto é, umadimensão ilusória e efême-ra, distante do reino cele-stial donde viemos. Para vencer o touro deCreta e captura-lo,Hércules teve que primeirodomina-lo montando acimaou sobre o seu corpo.Similarmente, para que aalma humana possa vencere dominar as suas paixões,ela deve sempre colocarseus objetivos e metasacima dos prazeres efême-ros do instinto animal.

3º TRABALHO: OSPOMARES DE OURODAS HESPÉRIDESEste terceiro trabalho pare-ce estar diretamente rela-cionado ao signo zodiacalde Gêmeos.




di conquistare il silenzio nella mente; laprima legge per l'Apprendista Massone.

2º FATICA: CATTURA DEL TORO DICRETAForse, questa seconda opera di Ercole è legataal segno zodiacale del Toro.Creta era una città remota e aveva un vastolabirinto.Il toro che deve essere catturato da Ercole, rap-presenta: materia, piaceri e passioni, che sonoalcune delle qualità inerenti al segno zodiacaledel toro.Pertanto, quando Ercole (anima umana) si recanella lontana città di Creta (che è un labirinto),questo lungo viaggio rappresenterebbe lamigrazione dell'anima umana nel mondo mate-riale; ovvero, una dimensione illusoria ed effi-mera, lontana dal regno celeste da cui provenia-mo.

Per vincere il toro di Creta epoi catturarlo, Ercole dovevaprima dominarlo cavalcandosopra il suo corpo. Similmente, affinché l'animaumana possa superare e do-minare le sue passioni, devesempre posizionare i suoiscopi e gli obiettivi sopra ilpiaceri effimeri degli istintianimali.

3º FATICA: I POMID’ORO DELLE ESPERIDIQuesta terza fatica sembreb-be direttamente correlata alsegno zodiacale dei Gemelli.All'inizio della missione,Ercole si trova di fronte unserpente (forse simbolo dellaconoscenza, o magari di unaparte importante delle fa-coltà mentali - similmentec’è il serpente del Giardinodell'Eden, che ha tentatoEva); per superare il serpen-te, Ercole ha dovuto toglier-Ercole ed il Toro - Bassorilievo

Já no início da missão, Hércules se depa-ra com uma serpente (talvez símbolo doconhecimento ou de uma importantefaculdade mental – similarmente a ser-pente do Jardim do Éden, a qual tentou Eva);Para vencer a serpente, Hércules teve que tira-la do solo e eleva-la ao alto, acima da suacabeça, para que os raios do Sol a atingissem.Este primeiro episódio pode ensinar ao iniciadosobre a necessidade de elevar os seus pensa-mentos, buscando somente os conhecimentosmais elevados, pensamentos superiores; ouseja, o iniciado deverá buscar neste trabalho asua erudição mental, evitando ser condicionadopelas paixões mais baixas. A dicotomia e asescolhas se apresentam continuamente nessemito.Os pomares de ouro são cultivados e preserva-dos por três belas virgens donzelas. Quando Hércules consegue se aproximar dolocal onde estão os pomares, ele percebe que háuma bifurcação, na qual ele deverá escolherpara qual caminho seguir. Hércules percebe queem um dos caminhos desta bifurcação está arota para os pomares, enquanto no outrocaminho Hércules visualiza o seu amigo Atlassegurando sozinho o mundo.Hércules decide abandonar a sua missão, sacri-ficando a si próprio para ajudar o seu amigoAtlas, quem nãoestá mais aguentan-do sustentar o pesodo mundo sobres osseus ombros. Defato, ele ajuda Atlasa sustentar omundo, colocando-se no seu lugar,para que Atlaspudesse recuperarsuas forças. De acordo comalgumas versões domito, ao observaraquela nobre atitu-de de Hércules, astrês virgens donze-




lo dal terreno e sollevarlo in alto , soprala tua testa, in modo che i raggi del solelo colpissero.Questo primo episodio potrebbe riguar-

dare la necessità di scegliere cosa fare per ele-vare la mente, i propri pensieri, cercando solola conoscenza più elevata, i pensieri superiori;cioè l'iniziato deve cercare in questa fatica lasua scelta d’apprendimento, la sua erudizionepiù elevata, evitando di rimanere condizionatodalle passioni più basse. La dicotomia e le scel-te si presentano continuamente in questo mito.I frutti dorati sono coltivati e conservati da trebellissime fanciulle vergini.Quando Ercole riesce ad avvicinarsi al luogo incui si trovano i frutti, visualizza un bivio, dovedeve scegliere il percorso da seguire. Ercoleosserva che in uno dei percorsi di questa bifor-cazione che c'è il sentiero per i frutti, mentre,dall’altra parte, Ercole visualizza il suo amicoAtlante, che sostiene il mondo da solo.Ercole decide di abbandonare la sua missione,sacrificandosi per aiutare il suo amico che cosìnon deve portare più il peso sulle sue spalle.Infatti, aiuta Atlante a sostenere il mondo, met-tendosi al suo posto, in modo che possa rigua-dagnare le sue forze.Secondo alcune versioni del mito, osservandoquel nobile atteggiamento di Ercole, le tre ver-

gini fanciulle siavvicinano, do-nano spontanea-mente le meled'oro a Ercole.Ma cosa dovreb-be insegnare al-l'iniziato? Laterza fatica diErcole potrebberiguardare la ne-cessità d’inte-ressarsi e sce-gliere di acqui-sire elevazionespirituale (sim-bolo aureo); contemporanea-Ercole nel giardino delle Esperidi. Mosaico romano del III secolo d.C.

las se aproximam e espontaneamenteentregam as maçãs de ouro paraHércules. Mas o que isto deve ensinar ao iniciado?O terceiro trabalho de Hércules pode ensinar aoiniciado sobre a necessidade dele se interessar eescolher adquirir a sua elevação espiritual (sím-bolo do ouro); e ao mesmo tempo ser generosoe predisposto a ajudar toda a humanidade.Somente aplicando conhecimento para ajudar ahumanidade, o iniciado poderá colher os frutosda iniciação (Sabedoria, Conhecimento,Elevação Espiritual), representados pelas maçãsde ouro.

4º TRABALHO: CAPTURA DA CORSACOM CHIFRES DE OUROEste quarto trabalho de Hércules pode corre-sponder ao signo zodiacal de Câncer. Neste tra-balho, Hércules tem por missão capturar a corçados chifres de ouro e devolve-la à Artemis.Durante o caminho que conduz até a corsa,Hércules encontra Diana, uma outra face deArtemis (que parece dividida), a qual reivindicao seu direito sobre a bela corsa. Após obter êxito na captura da corsa segurando-a pelos chifres doura-dos, Hércules fica nadúvida à quem entre-ga-la, pois Artemis eDiana discutem sobrea propriedade dacorsa. Hércules tem umaintuição e decidelevar a corsa até otemplo do Deus Sol,onde deixa a corsasobre o seu altar.Nesta quarta prova,Hércules parece desi-stir de seguir instintose emoções (Artemis eDiana) para seguir asua faculdade espiri-tual despertada pelavirtude (intuição),




mente di essere generosi predisposti adaiutare l'intera umanità. Solo applicandola conoscenza in aiuto dell'uomo, l'ini-ziato può raccogliere i frutti dell'inizia-

zione (Saggezza, Conoscenza, Elevazione spiri-tuale), rappresentati dalle mele d'oro.

4 ° FATICA: CATTURA DELLA CERVACON CORNA D'OROQuesta quarta fatica potrebbe corrispondere alsegno zodiacale del Cancro. In questa, Ercoleha la missione di catturare la cerva con le cornad'oro e restituirla ad Artemide. Durante il per-corso che conduce alla cerva, Ercole incontraDiana, un'altra faccia di Artemide (che si pre-senta come sdoppiata), che rivendica il suodiritto sulla bellissima cerva.Dopo aver catturato con successo la cervatenendola per le corna d'oro, Ercole è in dubbiosu chi consegnarla, mentre Artemide e Dianadiscutono della proprietà della cerva.Ercole ha un’intuizione e decide di portare lacerva al tempio del Dio Sole, dove lascia lacerva sul suo altare.In questa quarta prova, Ercole sembrerebberinunciare a seguire gli istinti e le emozioni

(Artemide e Diana)per seguire la sua fa-coltà spirituale risve-gliata dalla virtù (in-tuizione) immaginataspesso come il fluiredall’alto, dell’acquaspirituale che sembre-rebbe interagire con ilsegno del cancro illu-minato dalla luce lu-nare che vi dimora,preposto ad accoglier-la e poi comprender-la.Ercole risveglia lasua intuizione solodopo aver catturato lacerva tenendola per lecorna d'oro, che nel-l'iniziato corrispon-Ercole con la cerva di Cerinea - copia in gesso I^ sc A.C

comumente imaginada como o fluído doalto, da água espiritual que parece intera-gir com o signo de câncer iluminado pelaluz da lua que o rege e nele reside, predi-sposto a recebe-la e compreende-la. Hércules somente desperta a sua intuição apóscapturar a corsa segurando-a pelos chifres deouro, os quais no iniciado correspondem amoralidade ilibada sem mácula. (os córneos sãoantigos e tradicionais símbolos correspondentesa moralidade).

5º TRABALHO: DOMINAR O LEÃO DENEMEIAEste quinto trabalho pode ser associado aoquinto signo zodiacal, o signo ígneo ou solar deLeão.Nessa missão deve ser dominado o Leão deNemeia, sem usar qualquer arma ou ferramenta.É nessa situação difícil que Hércules encontra asua verdadeira vontade interior, a qual dominaos seus defeitos, os quais correspondem aostípicos defeitos que geral-mente são atribuídos aosigno de leão.Portanto, o Leão de Nemeiarepresenta, neste caso, afalsa personalidade que oser humano cria durante odecorrer de sua vida encar-nado, quando se deixa per-mear pela ferocidade pre-datória de paixões pes-soais, que ele deve dominarcom a sua vontade; assim oiniciado deve se esforçarpara dominar o EGO e seusfilhos (desejo de poder,egoísmo, egocentrismo,orgulho, vaidade, ganância,etc).

6º TRABALHO: CIN-TURÃO DE HIPÓLITAConjeturo que este sextotrabalho esteja relacionadoao signo zodiacal de Virgo




dono alla moralità senza macchia. (lecorna sono simboli antichi e tradizionalicorrispondenti alla moralità).

5 ° FATICA: DOMINARE IL LEONE DINEMEAQuesta quinta fatica potrebbe essere associataal quinto segno zodiacale, il segno infuocato osolare del Leone.In questa missione deve dominare il Leone diNemea, senza usare alcuna arma o strumento. Èin questa difficile situazione che Ercole trova lasua vera volontà interiore, che domina i suoidifetti, che corrispondono a quelli tipici, ascrit-ti di solito, al segno del leone.Pertanto, il Leone di Nemea rappresenta, inquesto caso, la falsa personalità che l'essereumano crea nel corso della sua vita incarnata,lasciandosi pervadere dalla ferocia predatoriadelle personali passioni che deve dominare conla sua volontà; quindi l'iniziato deve sforzarsidi dominare l'ego e i suoi figli (desiderio di

potenza, egoismo, egocen-trismo, orgoglio, vanità,cupidigia, ecc. )

6 ° FATICA: CINTURADI IPPOLITAIpotizzo questa sesta faticalegata al segno zodiacaledella Vergine, segno di ter-ra e dualità, perché è go-vernata da Mercurio.Questa doppia caratteristi-ca del segno della Vergine(Virgo) potrebbe essererappresentata dalla cintura,un oggetto che divide ilcorpo in due parti (inferio-re e superiore).Ercole sembrerebbe avercommesso errori gravi.Infatti, dopo aver acquisitola cintura, uccide inutil-mente Ippolita.Addolorato per l’errore,Ercole ritorna nella sua Ercole e il leone nemeo - II-III secolo - San Pietroburgo, Hermitage

(Virgem), signo da terra e dual, pois éregido por Mercúrio. Esta dupla característica do signo de vir-gem (virgo) poderia ser representadapelo cinturão, objeto que divide o corpo emduas partes (inferior e superior).Hércules parece ter cometido erros graves. Defato, depois de adquirir o cinto, ele mata desne-cessariamente Hipólita.Decepcionado pelo errante ato, Hércules retor-na à sua terra atravessando o grande mar, ondevem a salvar a vida de Hesione, reequilibrarnovamente a balança da sua consciência.Salvando a vida de Hesione, parece pagar emvários níveis, o preço pela morte de Hipólita.Neste sexto trabalho, é represen-tando novamente a dualidade que oiniciado encontra em seu caminhoevolutivo: - "vida e morte, bem emal, luz e trevas, espírito e mate-rial", etc.Essa dualidade é uma característicanatural, também correspondenteaos mitos relacionados ao planetaMercúrio, que oscila entre alto ebaixo no céu.

7º TRABALHO: A CAPTURADO JAVALISuponho que este sétimo trabalhoesteja associado ao signo de Libra,isto é, as oscilações que caracteri-zam a busca pelo equilíbrio inter-no.Nesta missão, Hércules tem o deverde capturar o Javali, e ele recebeu apermissão de parar durante a via-gem, no meio do caminho, paradescansar e se alimentar. Isso acontece em uma taberna,onde ele encontra dois velhos ami-gos centauros, que convidamHércules para beber o vinho dosdeuses. Ciente de que lhe foi proi-bido beber aquele vinho, Hérculesdesrespeita a sua vontade,sucumbe ao pedido de seus




terra attraversando il grande mare, doveinterviene per salvare la vita di Hesione,riequilibrando in qualche modo la bilan-cia della sua coscienza. Salvando la vita

di Hesione, sembrerebbe pagare su più piani, ilprezzo della morte di Ippolita.In questa sesta fatica, è rappresentata ancorauna volta la dualità che l'iniziato trova sul suocammino evolutivo: - “vita e morte, bene emale, luce e oscurità, spirito e matéria”, ecc. Questa dualità è una caratteristica naturale,riconducibile anche ai miti legati al pianetaMercurio, che oscilla tra alto e basso nel cielo.

7° FATICA: LA CATTURA DEL CINGHIA-LEImmagino questa settima fatica,associabile al segno della Bilancia,cioè alle oscillazioni che caratte-rizzano la ricerca dell’equilibriointeriore.In questa missione, Ercole ha ilcompito di catturare il Cinghiale, egli è stato permesso di fermarsidurante il viaggio, a metà strada,per riposare e nutrirsi.Ciò accade in una taverna, doveincontra due vecchi amici centauri,che invitano Ercole a bere il vinodegli dei. Pur consapevole che gliera proibito bere quel vino, Ercolesbilancia la sua volontà, soccombealla richiesta dei suoi amici e siubriaca.Alla taverna arrivano altri centauriche, vedendo quell'atto di profana-zione, si arrabbiano e legano i pro-fanatori, tra cui Ercole, che senzapensarci (istintivamente), ubriaco,reagisce violentemente ed uccidetutti i centauri, compresi i suoi dueamici.Poco dopo Ercole lascia la tavernae ritorna sul sentiero verso il luogodove avrebbe trovato il Cinghiale e

di nuovo riequilibrato, lo do-mina, lo cattura, compiendo Ercole e il cinghiale di Erimanto - de Boulogne Jean, XVI sc.

amigos e se embriaga.Chegaram na taberna outros centauros,que vendo aquele ato de profanação, elesse enfurecem e atavam os profanadores,entre eles Hércules, que de forma impensada(instintivamente), estando embriagado, reageviolentamente e mata todos os centauros, inclu-sive os seus dois amigos. Logo em seguida Hércules sai da taberna eretorna ao caminho em direção ao local ondeencontraria o Javali, e novamente reequilibra-do, domina, captura, e cumpre a sua missão.Hércules retorna dessa missão dando gargalha-das e ao chegar diante o seu mestre, entrega ojavali, recebendo apenas uma leve repreensãopela morte desnecessária dos centauros. Esse sétimo trabalho de Hércules talvez deves-se suscitar no iniciado a ideia de que ele nãodeveria estar excessivamente preocupado comos seus erros, falhas e fraquezas, mas persistirem cumprir o seu objetivo iniciático, pois noreino obscuro da matéria, durante a caminhadaevolutiva, infelizmentetodos estamos vulnerá-veis as fraquezas eimperfeições carnais,que são representadasnesta história pelos cen-tauros.Quando Hércules teve afraqueza de beber ovinho dos deuses e con-sequentemente, despro-vido do seu equilíbriointerno, ele se viu matan-do os centauros, mas istonão abateu Hércules, queprosseguiu com a suamissão em capturar oJavali. Que as falhas durante apercurso no caminho nãose tornem em barreirasao peregrino, mas sirvamde aprendizados ao ini-ciado durante o seucaminho evolutivo, que,




la sua missione.Ercole ritorna da questa missione conrisate e quando arriva davanti al suomaestro, consegna il cinghiale, riceven-

do solo un blando rimprovero per la morte inu-tile dei centauri.Questa settima fatica di Ercole dovrebbe forsesollevare nell'iniziato, l'idea che non dovrebbepreoccuparsi eccessivamente dei suoi errori,fallimenti e debolezze, ma persistere nel rag-giungere il suo obiettivo iniziatico, perché nelregno oscuro della materia, durante il viaggioevolutivo, purtroppo siamo tutti vulnerabili alledebolezze e alle imperfezioni carnali, che sonorappresentate in questa storia dai centauri.Quando Ercole ebbe la debolezza di bere il vinodegli dei e di conseguenza, privo di equilibriointeriore, si ritrovò ad uccidere i centauri, riu-scì comunque a non allontanarsi dall’impegnopreso. Continuò con la sua missione di catturareil Cinghiale.Che i fallimenti durante il viaggio sul sentiero

non diventino barriereper il pellegrino, maservano da apprendi-mento per l'iniziato,durante il suo percor-so evolutivo che peròdeve ritrovarsi equili-brato.

8° FATICA: DIS-TRUZIONE DEL-L'IDRAQuesta ottava faticadi Ercole è, per me,legata al segno zodia-cale dello scorpione.In questa missione,deve provare ad entra-re nelle profonditàdella palude, trovarel'idra per tagliare lesue 9 teste (nove se-condo alcune versio-ni). Tuttavia, prima diiniziare, Ercole fu av-Ercole e l'Idra di Lerna - Gustave Moreau, 1876

no entanto, deve permanecer sempreequilibrado.

8º TRABALHO: DESTRUIÇÃO DAHIDRAEste oitavo trabalho de Hércules, na minha opi-nião, está relacionado ao signo zodiacal deescorpião.Nesta missão, deve-se adentrar as profundezasdo pântano, encontrar a hidra para decepar assuas 9 cabeças (nove em algumas versões). Porém, antes de iniciar, Hércules foi advertidopor seu mestre sobre a imortalidade das cabeçasda hidra, que ao serem cortadas gerariam outrasduas no lugar. Depois dessa advertência, omestre orienta Hércules dizendo que o humanosomente se eleva quando primeiro se ajoelha, eque somente conquistamos a vitória quando nãotemos medo de nos render.Consciente das advertências e orientações doseu mestre, Hércules prosse-gue em sua missão.Hércules entra numa cavernae nas profundezas dessacaverna ele encontra a tãotemida hidra.De imediato corta a primeiracabeça da hidra, porémconforme lhe havia sidoadvertido pelo seu mestre,nasceram outras duas cabeçasno local da cabeça decepada.Tendo tomado consciênciadessa cena, Hércules confiamais nas sugestões de seumestre e, em vez de persistirno ataque, ele finge se render,permitindo que a hidra seaproxime. Quando a hidra está muitopróxima, Hércules se ajoelha,fazendo-se acreditar que nãopoderá atacar novamente.Mas a intenção era aumentara confiança da hidra na vitó-ria e com essa arrogância,reduzir sua defesa.




vertito dal suo maestro in merito all'im-mortalità delle teste dell'idra. Inoltre,una volta tagliate, ognuna ne avrebbegenerati altre due. Dopo questo avverti-

mento, il maestro guida Ercole dicendogli chel'umano si alza solo quando lui prima si ingi-nocchia e che otteniamo la vittoria, solo quandonon abbiamo paura di arrenderci.Consapevole degli avvertimenti e delle indica-zioni del suo maestro, Ercole continua la suamissione.Entra in una grotta e nel profondo di quellatrova l'idra tanto temuta.Taglia immediatamente la prima testa dell'idra,ma come era stato avvertito dal suo maestro,nascono altre due teste al posto di quella moz-zata.Presa coscienza da quella scena, Ercole si affi-da con più convinzione ai suggerimenti del suomaestro e invece di persistere nell'attacco,

finge di arrendersi permet-tendo all'idra di avvicinarsi.Quando l'idra è molto vicina,Ercole si inginocchia, facen-do credere a quella di nonpoter essere attaccata dinuovo. Ma l'intenzione era aumenta-re la fiducia dell'idra nellavittoria e con questa arro-ganza, ridurre la sua difesa.Con un gesto improvviso,affera le zampe dell'idra e lasolleva sopra la sua stessatesta, riuscendo a mettere le10 teste (9 + 1) fuori dallacaverna, dove la luce delsole che bagnava la palude,poteva toccarle.La luce solare con il suofuoco, ha bruciato le 10 testedell'idra e allo stesso tempo,ha cauterizzato la posizionedi ciascuna di esse, impe-dendo la nascita di nuoveteste.Questa ottava fatica, asso-Anfora con figure nere, inizio V sec. a.C, Parigi, Louvre

Com um gesto repentino, ele agarra aspernas da hidra e a levanta sobre sua pró-pria cabeça, conseguindo colocar as 10cabeças (9 + 1) para fora da caverna,aonde a luz solar que banhava o pântano pudes-se tocar.A luz do sol queimou as 10 cabeças da hidra eao mesmo tempo cauterizou o local de cada umadelas, impedindo que novas cabeças pudessemnascer. Neste oitavo trabalho, de alguma forma associa-do ao signo zodiacal de Escorpião, (embora con-stitua Hydra como uma constelação separada),talvez sua relação seja devido à imagem míticasobre o veneno do sangue deste animal, deveensinar ao iniciado a ter humildade de reconhe-cer o inimigo “venenoso” que habita as profun-dezas do seu ser (profundezas da caverna).De fato, o maior inimigo oculto do iniciado, queele deve encontrar e reconhecer profundamentedentro de seu ser, é a ambição de seu ego, umaambição que, mesmo que removida provisoria-mente, sempre pode renascer duplicada, sendoderivado do desejo por dinheiro, luxúria, poderetc. Somente a Luz identificada simbolicamente nado sol, isto é, a luz da sabedoria espiritual, podeeliminar, queimar e cauterizar esta hidra,reconhecida em sua verdadeira essência.E a sugestão dada a Hérculesfoi render-se para poderdominar, ajoelhar-se parapoder se elevar. Seguindo tais orientações , oiniciado deve se render eaceitar com humildade pos-suir defeitos e fraquezas car-nais, ou seja, suas ambiçõesefêmeras. Após aceitar a verdade deque possui defeitos e fraque-zas, o iniciado deverá tercoragem de se ajoelhar eesperar o momento corretopara agir e enfrentar estahidra ambiciosa, Hidra inte-rior, elevando (transmutan-




ciabile in qualche modo, al segno zodia-cale dello Scorpione (pur costituendol’Hydra una costellazione a parte), forseper l’immagine mitica riguardante il

veleno del sangue dell’animale, dovrebbe inse-gnare all'iniziato ad essere umile nel riconosce-re il nemico “velenoso” che abita nelle profon-dità del suo essere (profondità della caverna).Infatti, il più grande nemico nascosto dell'ini-ziato, che deve trovare e riconoscere nelprofondo del suo essere, è l'ambizione del suoego, un'ambizione che, anche se provvisoria-mente rimossa, può sempre rinascere più forte,raddoppiata, se non si tiene conto del poterederivato dal desiderio cupido di denaro, lussu-ria, potere, ecc.Solo la Luce identificata simbolicamente inquella del del sole, cioè la luce della saggezzaspirituale, può eliminare, bruciare e cauterizza-re questa idra, riconosciuta nella sua veraessenza.Il suggerimento ad Ercole era quello di arren-dersi per poter dominare, inginocchiarsi perpoter sollevare. Seguendo queste linee guida, l'iniziato devearrendersi e accettare umilmente di avere difettie debolezze carnali, cioè le sue ambizioni effi-mere.Dopo aver accettato la verità di avere difetti e

anche punti de-boli, l 'iniziatodeve avere ilcoraggio di in-ginocchiarsi eattendere il mo-mento giusto inmodo di agire eaffrontare que-sta Idra interio-re, sollevando( t r a s m u t a n d o )ambizioni mate-riali da l'ambi-zione, in donispirituali, gliunici capaci diestinguere il Ercole e gli uccelli Stinfali - Albrecht Durer, XVI sc.

do) as ambições materiais pela ambiçãodos dons espirituais, únicos capazes deextinguirem os desejos da carne.

9º TRABALHO: OS PÁSSAROS DE ESTÍN-FALOAssocio este nono trabalho ao signo zodiacal desagitário, o que geralmente está ligado à capa-cidade de projetar o pensamento mais íntimo,muito além das barreiras materiais.Nesta missão, Hércules foi contratado para afu-gentar os pássaros que, com seu grande número,impediam a luz Solar de brilhar na floresta daEstifália.Os pássaros, além de muito ferozes, tinhambicos de metal muito afiados, semelhantes àslâminas de uma espada, além de possuírempenas que eram usadas como dardos e de se ali-mentarem de carne humana.Hércules, tendo compreendendo a dificuldadeque teria de enfrentar aqueles pássaros, decidiusentar-se e iniciar uma breve meditação, duran-te a qual, ajudado pela deusa Atena, decidiutocar o sino de bronze (doados pela própriadeusa). O som era tão alto que fez com que ospássaros fugissem, permitindo com que a luz dosol voltasse a brilhar sobre a floresta de estínfa-lo. Com esse trabalho, o ini-ciado deve entender que,para conquistar seus pen-samentos (pássaros esti-fálidos) e ouvir a vozmais alta de sua mente(Athena), ele deve entrarem um estado de medi-tação para tentar silen-ciar o som de pensamen-tos fora de controle.Quando bem-sucedida, avoz íntima ressoa comtanta nitidez que somen-te a luz do Espírito brilhanovamente em sua men-te, expulsando todos osoutros pensamentos pro-duzidos por seu falso ego




desiderio carnale.

9º FATICA: GLI UCCELLI DELLAGO STINFALO

Associo questa nona fatica al segno zodiacaledel Sagittario che spesso viene collegato allacapacità di proiettare il pensiero più intimo,lontano oltre le barriere materali.In questa missione, Ercole fu incaricato di scac-ciare gli uccelli che con il loro grande numero,impedivano alla luce solare di splendere sullaforesta di Stinfalo.Gli uccelli, oltre ad essere molto feroci, aveva-no becchi di metallo molto affilati, simili allelame di una spada, poi penne da utilizzare comedardi e si nutrivano di carne umana.Ercole tenendo conto della difficoltà che avreb-be dovuto affrontare, decise di sedersi e inizia-re una breve meditazione, durante la quale,aiutato dalla dea Athena decise di suonare isonagli di bronzo (donati dalla stessa Dea). Il suono era così acuto che unito ad un lancio difrecce avvelenate col sangue dell’Idra, fecefuggire gli uccelli, permettendo alla luce delsole di splendere di nuovo sulla foresta.Con questo fatica, l'iniziato deve capire che perconquistare i suoi pensieri (uccelli stinfalidi) e

ascoltare la voce piùelevata della suamente (Athena) deveentrare in uno stato dimeditazione per cerca-re di mettere a tacere ilrumore dei pensierifuori controllo. Quando avrà successo,la voce intima risuo-nerà così acutamenteche solo la luce delloSpirito risplenderà dinuovo nella sua mente,scacciando tutti glialtri pensieri prodottidal suo falso ego.

10º FATICA: VITTO-RIA SU CERBERO Ercole e Cerbero- Tivoli - La Villa d'Este - Gli appartamenti nobili

10º TRABALHO: A VITÓRIA SOBRECÉRBERUS Este décimo trabalho eu associo ao signozodiacal de capricórnio, ponto mais altodo zodíaco, conectado à décima casa, ao rigorcom o qual se deve observar a matéria e à portados deuses.Hércules deverá descer ao submundo para reali-zar o pedido de Eurídheus (esse personagem équem determina os 12 trabalhos; e sobre o sim-bolismo que pode representar, seria necessárioum estudo separado), para trazê-lo vivo, semusar armas, enfrentando um cão de três cabeças(Cerberos) que talvez guarda as portas dos trêsmundos.Hércules desce ao submundo com a ajuda deHermes, derrota Cérebros e o leva ao solicitan-te.Esse mito pode sugerir ao iniciado três liçõesimportantes.

1 – Cerberos é um cão de três cabeças, simboli-zando o nosso estado inferior animalesco queimpera nas três esferas outrês planos de existência(instintivo, emocional e men-tal).2 – A descida de Hércules aosubmundo representa a cana-lização da consciência do ini-ciado em direção à situaçãomais profunda da interiorida-de permeada por impulsoscaóticos. Talvez os amantesdos pontos de vista orientaispossam identificar o chakraMuladhara e a energia ador-mecida Kundalini, que devesubir ascender ao chakra demil pétalas para despertar ailuminação completa e inte-gral.3 – O iniciado deve lutar comtodas as suas predisposiçõesprimordiais mais selvagens esombrias, para dar liberdadeà sua essência e voltar ao




Questa decima fatica vorrei associarla alsegno zodiacale del Capricorno, puntopiù alto dello zodiaco, collegato alladecima casa, al rigore con cui si dovreb-

be osservare la materia ed alla porta degli Dei.Ercole deve scendere negli inferi per soddisfarela richiesta di Euristeo (su questo personaggioche determina le 12 fatiche e sulla simbologiache potrebbe rappresentare, sarebbe necessarioun approfondimento a parte), di portargli vivo,senza utilizzare armi, un cane a tre teste(Cerbero) che forse custodisce le porte dei tremondi.Ercole scende negli inferi con l’aiuto diHermes, sconfigge Cerbero e lo porta al com-mittente.Questo mito potrebbe suggerire all'iniziato treimportanti lezioni.1 - Cerbero è un cane a tre teste, che simboleg-gia il nostro stato animale inferiore che prevalenelle tre sfere o tre piani di esistenza (istintivo,emotivo e mentale).2 - La discesa di Ercole negli inferi rappresenta

forse, la canalizzazionedella coscienza dell'ini-ziato verso la situazionepiù profonda dell’itne-riorità pervasa da spintecaotiche. Forse i cultoridi punti di vista orientali,potrebbero individuarviil chakra del Muladhara el'energia dormiente Kun-dalini, che deve di nuovoascendere al chakra deimille petali, per l'illumi-nazione piena e integra-le.3 - L'iniziato deve lottarecon le le sue predisposi-zioni primordiali più sel-vagge ed oscure, per darela libertà alla sua essenzae per risalire allo statodel Sé divino, trasmutan-do, non uccidendo, quel-la belva che, se sconfitta, Ercole e Cerbero - Aldegrever, Heinrich, 1550

estado de Ser divino, transmutando,jamais matando, a besta selvagem quederrotada, será subjugada pela vontademais elevada e luminosa. Isso só aconte-cerá superando instintos, as paixões e os pensa-mentos negativos. Tudo deve ser transformadoem suas correspondências positivas.

11º TRABALHO: A LIMPEZA DOS ESTÁ-BULOS DE AÚGIAS;Eis o décimo primeiro trabalho de Hércules queconforme a minha interpretação, está conectadoao signo zodiacal de aquário.Hércules, verificando o grande esforço queteria que fazer para limpar os estábulos, decidiudesviar o curso de dois rios perto do estábulo,para que as águas de ambos os rios fizessemessa limpeza. O estábulo de Augia pode representar não ape-nas o corpo físico do iniciado, que, para sepurificar, deve alterar o cursodos dois rios espirituais que opermeiam em harmonia comas estrelas e o universo. Arepresentação das estrelas nadécima sétima lâmina doTarô, oferece uma imageminteressante sobre o fluxo deáguas de diferentes qualida-des. Voltando a filosofiaoriental, podemos conectar osrios aos canais “IDA” e “PÍN-GALA”, canais por onde cir-culam as energias astrais“OB” e “OD”.No profano, a corrente daenergia astral ou energiavital, se diz fluir no sentidohorário; como se procurassemanter algo fechado.Já no iniciado, um homemespiritualizado cuja consciên-cia está voltada para o mundointerior, o fluxo de energia davida parece fluir no sentidoanti-horário; como se algoestivesse se abrindo.




può essere assogettata dalla volontà piùelevata e luminosa. Questo accadrà solosuperando istinti, passioni e pensierinegativi. Tutto deve essere trasformato

nelle corrispondenze positive.

11° FATICA: LA PULIZIA DELLE STALLEDI AUGIA;Ecco l’undicesima fatica di Ercole che secondoil mio punto di vista, potrebbe essere collegataal segno zodiacale dell'Acquario.Ercole, valutando la grande fatica che avrebbedovuto fare per pulire le stalle, decide di devia-re il corso di due fiumi vicino alla stalla, inmodo che le acque di entrambi facessero questapulizia.La stalla di Augia potrebbe rappresentare noncerto solo il corpo fisico dell'iniziato, che perpurificarsi deve alterare il corso dei due fiumispirituali che lo pervadono in armonia con le

stelle e l’universo. Laraffiguarazione dellestelle nella XVII lamadei Tarocchi, offre unaimmagine interessanteriguardo al fluire diacque di differenti qua-lità. Ritornando in ambitoorientale, ci si potrebberammentare anche di"IDA" e "PÍNGALA",canali attraverso i qualiviaggiano le energieastrali "OB" e "OD".Nell'uomo comune eprofano, la correntedell'energia astrale oenergia vitale si diceche scorra in senso ora-rio; come se procedessea tenere qualche cosachiusa. Nell'iniziato, un uomospiritualizzato la cuicoscienza è rivolta almondo interiore, la cor-Ercole e le stalle di Augia

12º TRABALHO: CAPTURA DOSBOIS VERMELHOS DE GERIÃOConforme a minha opinião este seria oúltimo trabalho de Hércules. Ele corresponderia ao signo zodiacal de Peixes,como a localização final de múltiplos eventosrepletos de viagens, provações e inimigos detodos os tipos, que serão vividos fatalmente,para o bem ou para o mal, antes de chegar à sín-tese final.Gerião era um gigante muito forte, com trêscabeças, três bustos e seis braços, mas com ape-nas uma pelve (bacia, cintura) e, consequente-mente, apenas duas pernas. Hércules deve seapossar dos bois vermelhos (talvez eles simbo-lizem sangue e predisposições da genética pes-soal) e trazê-las das terras de Gerião (talvez umsímbolo complexo nas divisões numéricas damesma criação) para Eurystheus.Hércules cumpre este décimo segundo trabalhocom êxito, pois mata o cão de duas cabeças(que pode corresponder ao instinto e emoção) eainda poupa o pastor degados (que pode correspon-der a mente) o qual tem pormissão guiar os gados(corpo animal e predispo-sições pessoais).Mas qual lição iniciática sepode tirar desse décimosegundo trabalho?O sangue (representadopelo gado vermelho) é olugar onde a essênciahumana vive. Em hebraico,a palavra Adão, que signi-fica toda a humanidade,deriva de “DAM” sangue ederiva "adamah", a terraavermelhada com a qualteria sido criada.Fisicamente, podemostomar, por exemplo, omomento em que o serhumano está ferido, o san-gue se acumula na regiãoda ferida para curá-lo.




rente dell'energia vitale sembrerebbescorrere in senso antiorario; come sequalche cosa si stesse aprendo.

12 ° FATICA: CATTURA DELLE VACCHEROSSE DI GERIONEQuesta, sempre solo secondo me, è l'ultima fatica di Ercole. Corrisponderebbe al segno zodiacale dei pesci,come collocazione finale di molteplici avveni-menti costellati da viaggi, da prove e da nemicidi ogni genere, che saranno fatalmente vissuti,nel bene e nel male, prima di giungere alla sin-tesi finale.Gerione era un fortissimo gigante con tre teste,tre busti e sei braccia ma con un solo bacino edi conseguenza due sole gambe. Ercole deveimpossessarsi della vacche rosse (forse simbo-leggiano proprio il sangue e le predisposizionigenetiche personali) e portarle dalle terre diGerione (forse simbolo complesso nelle riparti-zioni numeriche della stessa creazione) ad

Euristeo. Ercole svolge con suc-cesso questa dodicesimafatica, poiché uccide ilcane a due teste (chepotrebbe corrispondereall'istinto e all'emozio-ne), risparmia il pastore(che potrebbe corrispon-dere alla mente) la cuimissione è guidare levacche (corpo animale ele predisposizioni perso-nali). Ma quale lezioneiniziatica si potrebbetrarre da questa dodicesi-ma fatica? Il sangue (rappresentatodai bovini rossi) è illuogo in cui vive l'essen-za umana. In ebraico laparola Adam con cui siintende l’intera umanità,deriva da “dam” sangue equindi da “adamah” la Ercole e Caco - Baccio Bandinelli, 1534

Ou, quando um ser humano é excitadosexualmente (homem ou mulher), é parao órgão sexual que se move o sanguecontendo um impulso primário quetambém afeta a mente. Ou ainda, quando o serhumano se alimenta, o sangue é enviado para aárea do estômago, interagindo com as faculda-des mentais. Normalmente, quando tudo issoacontece, o ser humano é parcialmente incapazde pensar racionalmente.O iniciado deve entender que somente apósreconhecer e dominar todas as suas paixões, (jáexemplificadas nas correspondências anteriorescom os signos zodiacais), ele chegará a umasíntese final onde, de acordo com a qualidadedos seus pensamentos, das suas palavras e dassuas ações, ele poderá sair vitorioso ou fatal-mente derrotado de acordo como tiver vividoeste ciclo da sua vida. Na minha visão, “Eis a grande obra concluída”.

Fratello Welder - Brasil




terra rossiccia con cui sarebbe stato crea-to. Fisicamente possiamo prendere adesempio il momento in cui l'essereumano viene ferito, il sangue si accumu-

la nella regione della ferita per guarirlo.Oppure, quando un essere umano è eccitato ses-sualmente (uomo o donna), è verso l'organosessuale che si muove il sangue contenente unimpulso primario che coinvolge anche la mente.Oppure addirittura, quando l'essere umano sinutre, il sangue viene inviato nell'area dellostomaco, interagendo con le facoltà mentali. Disolito quando tutto ciò accade, l'essere umano èparzialmente incapace di pensare razionalmen-te.L'iniziato deve capire che solo dopo aver con-trollato e riconosciuto tutte le sue passioni, giàesemplificate nei collegamenti delle fatiche coni segni, giungerà ad una sintesi finale dovesecondo la qualità dei suoi pensieri delle sueparole e delle sue azioni potrà essere dominato-re o fatalmente preda di ciò e di come avrà vis-suto il suo ciclo vitale.Dal mio punto di vista, "Ecco il grande lavorocompletato".

Fratello Welder -Brasile

Ercole e la vacche di Gerione

Antico e Primitivo Rito Orientale Rettificato di Mitzraїm...

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