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Anno XVI DicembrAnno XVI Dicembre 2005e 2005N. 12 N. 12

La presente pubblicazione non è in vendita ed è riservata ai soli membri del Rito. Stampato in proprio

Viene riportata anche in Internet, sul sito dell'Antico e Primitivo Rito Orientale diMisraïm e Memphis : www.misraimmemphis.org

Antico e Primitivo Rito Orientale di MisraAntico e Primitivo Rito Orientale di Misraïm e Memphism e MemphisSovrano Gran Santuario Sovrano Gran Santuario AdriaticoAdriatico

IILL RISVEGLIO RISVEGLIO INIZIAINIZIATICOTICO

SOMMARIOSOMMARIO

IL SUONO NEL SILENZIO - Il S. . . G. . . H. . . G. . . - pag. 3

LA CABALA ED IL MALE - Bruno - pag. 5

Saggi, dissertazioni, racconti, poesie fantastiche ed un pochino esoteriche

IL SIMBOLISMO COSMOGONICO E LA GRANDE OPERA - Carlos Domìngues - pag. 7

I LUOGHI DI ENERGIA- Roberta - pag. 11

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RedazioneDirettore Responsabile: Renato Salvadeo - via Bacchiglione 20 - 48100 Ravenna


intuizioni della conoscenza e conoscenza delle intuizioni

ILIL RISVEGLIO INIZIARISVEGLIO INIZIATICOTICO

Informazioni e storia sui Riti uniti di Misraïm e Memphis possono essere letti sui siti: www.misraimmemphis.org

www.gsa-france.org - www.misraimmemphis.hpg.com.br - www.misraimmemphis.hpg.com.br - www.misraimmemphis.gr

IILL SUONO SUONO

NELNEL SILENZIO SILENZIO

Il S.Il S. .. .G.G.. .. .H..H. .. .G.G.. .. . .

LL a coscienza dell’importanza del

Suono nell'esoterismo risale adepoca immemorabile. Naturalmenteci riferiamo non alla musica, chedel Suono é il frutto exoterico, néalla parola, che, come gli altri rumo-ri, si ascolta con l'organo dell'udito. Noi ci riferiamo al Suono silenziosoche é vibrazione dell'Essere che creacol Verbo, vibrazione degli essericreati dal Verbo/soffio divino, vibra-zione dei pianeti, delle stelle, deipieni e dei vuoti nell'immensità,suono che potrà essere sentito sol-tanto nel silenzio interiore.Nel Tempio massonico le Colonnedel Sole e della Luna e tutti gli altrisimboli sono suoni silenziosi convibrazioni diverse, che, interagendocon le vibrazioni delle energie inte-riori, vengono percepiti dai Fratelli,che partecipano al Rito, come illu-minazione conoscitiva di significatinuovi e profondi mai pensati prima. La via iniziatica, che é specificata-mente una via interiore, potrà esserepercorsa soltanto se le energie inte-riori di colui che la segue sono sve-glie e, soprattutto, libere da impuri-tà e da intralci provocati da vizi,difetti e passioni, accumulatisi nelcorso delle generazioni.

Il Fratello Massone sa bene che la prima regola,che il V. M. gli indica quale suo primo dovere, équella di osservare nel Tempio il Silenzio. Egli non puo' parlare, non puo' chiedere nulla dipropria iniziativa. Egli deve soltanto osservaretutto cio' che c'é nel Tempio ed ascoltare cio' chedice il Maestro. E' possibile prendere la parola,soltanto, su autorizzazione del V.M.E' chiaro che nel nostro Rito il silenzio é una rego-la fondamentale.

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Athanasius Kircher, Musurgia universalis, Roma 1650




A questo punto sorge spontaneo chiedersi se ilsilenzio sia tenuto in tanta importanza per la rego-la del comportamento.Certamente la regola dell’autorizzazione a parlareincide sul comportamento da tenersi in un luogoparticolare quale é il Tempio, ma il suo veroscopo é quello di abituare il Fratello a coltivarecon la meditazione il Silenzio interiore perchéproprio in quel silenzio egli sentirà, non con l'u-dito ma con i sensi dello spirito, l'Armonia deisuoni emessi dalle vibrazioni dei simboli, deinomi, dei numeri, dei colori, e,soprattutto, della PietraOcculta che deve ritro-vare dentro di Sé, laquale con le suevibrazioni loattira lungola via ini-ziatica.T u t t oc i o 'c h e

esiste, per lo stesso fatto che esiste, é vivo, ed éappunto perché vive, vibra.Per uno studio approfondito sul Suono silenzioso émolto interessante il mito dei Massoni sulla“Parola Perduta” che nessuno di loro possiede eche é necessario ritrovare per tornare a Dio. Se vogliamo ritrovare la Parola Perduta, se voglia-mo ritrovare la Pietra Occulta, se vogliamo ritro-vare la Verità, imitiamo il Fratello Gesù, entriamonel nostro deserto e lasciamo che la nostra naturadivina lotti contro la nostra natura umana e la

vinca.

Il S.Il S. .. .G.G.. .. .H..H. .. .G.G.. .. . .

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Robert Fludd, IntegrumMorborum Mysterium,

Francoforte, 1631




LLa cabala a cabala ed il maleed il male

Bruno Bruno

LL a questione dell'origine del male e della sua

natura fu una delle principali forze motrici dellaspeculazione cabalistica. Nell'importanza ad essoattribuita sta una delle differenze tra la dottrinacabalistica e la filosofia giudaica che non diedeun contributo notevole di pensiero al problemadel male,Per la cabala l'uomo è incapace di ricevere tuttol'influsso delle Sefirot, ed è questa inadegua-tezza che sta all'origine del male, il quale hauna realtà esclusivamente negativa. Il fattoredeterminante è lo straniamento delle cose crea-te dalla loro fonte d'emanazione, una separazio-ne che porta a manifestazioni di ciò che a noiappare come forza del male, ma quest'ultimonon ha una realtà metafisica ( cfr. Ma' arichketha-Elehat ).Isaac il Cieco concluse che doveva essercinecessariamente una radice positiva del male edella morte che era controbilanciata nell'unitàdella Divinità dalla radice del bene e della vita.Durante il processo di differenziazione di que-ste forze al di sotto delle Sefirot, il male dive-niva.sostanzialmente come una manifestazioneseparata. La crescita sovrabbondante del poteredel Giudizio diviene la fonte del male; infatti ilsostanziamento e la separazione delle qualitàdel Giudizio dalla sua abituale unione con lequalità dell'Amore e della Bontà rendono possi-bile il male.Nello Zohar si trova anche il" Misterodell'Albero della Conoscenza":l'Albero della Vita e l'Albero della Conoscenzaerano collegati in perfetta armonia fino a quan-do Adamo venne a separarli dando così sostan-za al male, il quale era contenuto nell'Alberodella Conoscenza del Bene e del Male che così

si materializzò nell'istinto del male (yeser ha.ra ).Quindi fu Adamo che attivò il male potenzialecelato nell'Albero della Conoscenza, separando idue alberi e separando l'Albero della Conoscenzadal suo frutto. Questo evento è l'archetipo di tuttii grandi peccati il cui comune denominatore è l'in-troduzione della divisione nell'unità divina.L'essenza del peccato di Adamo fu che introdusse"la separazione sopra e sotto" in ciò che dovevaessere unito, una separazione della quale ogni pec-cato è una ripetizione.Nel simbolismo dello Zohar concernente la "Manosinistra di Dio", o Sefirah Gevurah, il regno delmale è delineato come il naturale prodotto di rifiu-to di un processo organico, a un ramo amaro del-l'albero della Conoscenza, alla scoria che rimanedopo la purificazione dell'oro, alla feccia del vinobuono.

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Sefiroth - manoscritto - Italia 1400 c.




Secondo lo Zohar vi è una scintilla di santità per-sino nel regno dell'altra parte, sia proveniente dauna emanazione dell'ultima Sefirah, sia comerisultato diretto del peccato dell'uomo. I regni delbene e del male sono in una certa misura commi-sti, e la missione dell'uomo è di separarli.Lo sviluppo finale si ebbe nella dottrina degliSabbatei.Vi erano fin dall'inizio due Luci in Ein-sof, laluce che conteneva il pensiero e la luce che nonconteneva il pensiero. La prima aveva in sé fin daprincipio il pensiero di creare i mondi, mentrenella seconda luce tale pensiero non c'era e tutta

la sua essenza tendeva a rimanere occulta e arestare in se stessa senza emergere dal miste-ro di Ein-sof, la prima luce era interamenteattiva e la seconda interamente passiva all'in-terno di se stessa. Quando il pensiero di crea-re sorse nella prima luce, questa si contrasseper far posto alla creazione, ma la luce senzapensiero rimase al suo posto, poiché nonaveva altra finalità che rimanere in se stessa,resistette passivamente alla struttura dell'ema-nazione che la luce contenente il pensieroaveva costruito nel vuoto creato dalla propriacontrazione. La resistenza trasformò la lucesenza pensiero nella suprema fonte del malenella creazione.La radice del male è un pensiero esistentenello stesso Ein-sof, che si tiene distaccatodalla creazione e cerca di impedire che venga-no attuate le forme della luce contenente ilpensiero perché il suo desiderio è che nulladebba esistere al di fuori di Ein-sof.Quindi il male è il risultato di una dialetticatra due aspetti della luce dello stesso Ein-sof.La lotta tra le due Luci si rinnova ad ogni fasedella creazione e avrà termine quando la lucecontenente il pensiero penetrerà completa-mente la luce senza pensiero.È questo un aspetto originalissimo sulla radi-ce del Bene e del Male.

Bruno Bruno

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Pagina di copertina della prima edizione dello Zohar, Mantova, 1558



II l Simbolismol SimbolismoCosmogonico Cosmogonico

e la Gran Opera e la Gran Opera Carlos DomìnguesCarlos Domìngues

NN ell'Ermetismo la ricerca della Parola Divina non si

limita alle Scritture. I grandi maestri della nostra Arterealizzano la stessa ricerca nella contemplazione dellaNatura e del Cosmo. A quel punto l'alchimista è consi-derato un "Agricoltore Celeste". Confronta le operazio-ni e le tappe dell'Operacol transito del Solenello Zodiaco e nelleQuattro Stagioni. L'Artista comprendeche la materia prima èviva e lavora a benefi-cio dell'azione dellaNatura. L'Opera consi-ste nello strappare imetalli dal seno dellaMadre Terra (doveancora sono “verdi” ) e,mediante l'Arte Regia,completare il processodi maturazione in untempo sostanzialmenteminore. L'azione dellaNatura è accelerata perl'intervento dell'uomo.L'artista favorisce latrasformazione di unaspecie metallica inun'altra.

EEl Simbolismol SimbolismoCosmogónicoCosmogónico

y la Gran Obray la Gran ObraCarlos DomìnguesCarlos Domìngues

EE n el Hermetismo la búsqueda de la Palabra de

Divina no se limita a las Escrituras. Los grandes maes-tros de nuestro Arte realizan la misma búsqueda en lacontemplación de la Naturaleza y el Cosmos. A tal puntoque el alquimista es considerado un "AgricultorCeleste". Y se compara las operaciones y las etapas de la

Obra con el paso del Solpor el Zodíaco y lasCuatro Estaciones.El Artista comprendeque la materia primaestá viva y trabaja afavor de la acción de laNaturaleza. La Obraconsiste en arrancar losmetales del seno de laMadre Tierra (dondetodavía están "verdes")y, mediante el ArteRegio, completar el pro-ceso de maduración enun tiempo substancial-mente menor. La acciónde la Naturaleza es ace-lerada por la interven-ción del hombre. El arti-sta precipita la transfor-mación de una especiemetálica en otra.


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SSaggi,disseraggi,dissertazioni,tazioni,brbrevi racconti, evi racconti,

poesie fantastichepoesie fantasticheed anche ed anche

un pochino esotericheun pochino esoteriche

D. Solcius von Stolcenberg, Viridarium chymicum, Francoforte, 1624

La Naturaleza es vista como un Mutus Liber, donde elDemiurgo imprimió, en caracteres eternos, los Actosejemplares de la Creación del Cosmos. El alquimista,como un pequeño Demiurgo, reproduce la Cosmogonía aescala humana. La contemplación de la Naturaleza y elCosmos lleva al operador a una catarsis, que le permitealcanzar la gnosis y develar los Arquetipos de la uniónde los opuestos y la Armonía Universal. Así, es posibledevelar el Arcano de la materia primera, llamada Chaos.La extracción del Mercurio y el Azufre. El combateentre el Águila y la Serpiente. La anunciación y el naci-miento del Rebis. La multiplicación de la Piedra y losdiferentes regimenes del Fuego.

Cuando era adolescente tenía inclinación por la obser-vación astronómica. Una noche de verano mientras con-templaba un cúmulo abierto tuve la sensación de hallaren el objeto celeste algo familiar. Luego de explorar susdetalles, lo contemplé como un Todo. El cúmulo era unamancha blanquecina, como una especie de llama queflotaba en medio de la obscuridad más absoluta. Me dio

la impresión de estar vivo.Diminuto e ínfimo, parecíaluchar titánicamente por noextinguirse. Su luz era tanpura y magnífica que tuvela certeza de que las tinie-blas estaban condenadas ala derrota. La belleza parti-cular de este combate meconmovió. Durante casi unahora me mantuve inmóvilen el telescopio, hasta quemi vista comenzó a nublar-se y mis ojos se irritaron.Supe que la experiencia lle-gaba a su fin. Me invadióuna profunda angustia.Sentí que abandonaba algoíntimo y visceral. El dolorse volvió mayor cuandopensé que el objeto seencontraba a miles de añosluz y que sólo contemplabasu pasado. Al verlo comoalgo exterior se volvió inal-canzable en el Tiempo y elEspacio. Ante la inmensi-dad del firmamento mequedé pensando en la gran-deza del Artista que creóuna obra capaz de ofrecersemejante belleza en undetalle minúsculo.




La Natura è vista come un Mutus Líber, dove ilDemiurgo impresse, in caratteri eterni, gli Atti esem-plari della Creazione del Cosmo. L'alchimista, comeun piccolo Demiurgo, riproduce la Cosmogonia a scalaumana. La contemplazione della Natura ed il Cosmoporta l'operatore ad una catarsi che gli permette di rag-giungere la gnosis e di svelare gli Archetipi dell'unio-ne degli opposti e dell'Armonia Universale. Così, èpossibile svelare l'Arcano della materia prima, chiama-to Chaos. L'estrazione del Mercurio e dello Zolfo. Ilcombattimento tra l'Aquila ed il Serpente.L'annunciazione e la nascita del Rebis. La moltiplica-zione della Pietra ed i differenti regimi del Fuoco.

Quando ero adolescente avevo predisposizione perl'osservazione astronomica. Una notte d’estate, mentrecontemplavo un ammasso aperto ebbi la sensazione ditrovare nell'oggetto celeste qualcosa di familiare.Dopo aver esplorato i suoi dettagli, lo contemplaicome un “Insieme”. Il cumulo era una macchia bian-chiccia, con una specie di fiamma che galleggiava inmezzo all'oscurità più assoluta.Mi diede l'impressione di unessere vivo. Minuscolo ed infi-mo, sembrava lottare titanica-mente per non estinguersi. Lasua luce era tanto pura emagnifica che ebbi la certezzache le tenebre fossero condan-nante alla sconfitta. La bellez-za particolare di questo com-battimento mi commosse.Durante quasi un'ora mi man-tenni immobile al telescopio,fino a che la mia vista comin-ciò ad offuscarsi ed i mieiocchi si irritarono. Capii chel'esperienza arrivava alla suafine. Fui invaso da una profon-da angoscia. Sentii che milasciava qualcosa di intimo eviscerale. Il dolore diventòmaggiore quando pensai chel'oggetto si trovava a migliaiadi anni luce e che contemplavosolo il suo passato. Vedendolocome qualcosa di esternodiventò irraggiungibile nelTempo e nello Spazio. Davantiall'immensità del firmamentomi soffermai a pensare allagrandezza dell'Artista che creóun'opera capace di offrire simi-le bellezza in un minuscolo

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Dodici astrologi pagani (tra cui il poeta Virgilio ed i filosofi Seneca eAristotele) Libro del destino in versi, Germania centrale, XIV sec.

Siguiendo la ley fundamental del Hermetismo es fácilcomprender que en un mundo Tradicional todo sucesocósmico tiene una correlación a nivel terrestre y en nue-stro Ser. Todo simbolismo cosmogónico es susceptiblede ser puesto en práctica en el mundo interior delHombre, creado a imagen y semejanza del Cosmos y dela Divinidad

Bien sabido es que el Templo es un modelo del Cosmos.Por lo que el Rito es, necesariamente, un símbolo de laacción Creadora y Ordenadora del S A L M Por lamisma ley hermética el Templo es una imagen de lasdiferentes Regiones y Facultades que componen al

Hombre, y el Rito se convier-te en una enseñanza simbóli-ca Superior. Nos aleccionade forma ejemplar la maneraen que debemos realiza laGran Obra. Nos dice: quéenergías mover; en qué ordenrealizar las operaciones; losGestos y las Palabras a utili-zar; Cómo moderar el Fuego;etc.Con el transcurrir del trabajomasónico, se desarrolla lasensibilidad hacia el inter-cambio sutil de energías.Gradualmente se captan lasdistintas corrientes que atra-viesan el Templo durante elRito: entre los Puestos de losOficiales, a lo largo de lasColumnas y sobre el Ara.Poco a poco, lo que al princi-pio parece una simple acciónritual repetitiva y ceremo-nial, se vive como un inter-cambio de energías tanto enel Templo Externo como enel Templo Interno. En lamedida que el masón advier-te estas sutilezas, también lasincorpora a su Ser. Sienteque lo mismo que ocurre enel ritual, está sucediendo ensu interior. Tal es la naturale-za de la Acción del Ritosobre los iniciados. Por eso,es indispensable practicarcon constancia, purificarse yrectificarse. Tal es la AcciónSacrificial que exige el Rito alos iniciados.




dettaglio. Seguendo la legge fondamentale dell'Ermetismo è faci-le comprendere che in un mondo Tradizionale ognievento cosmico ha una correlazione a livello terrestre enel nostro Essere. Ogni simbolismo cosmogonico èsuscettibile di essere messo in pratica nel mondo inte-riore dell'Uomo, creato ad immagine e somiglianza delCosmo e della Divinità

E’ ben noto che il Tempio è un modello del Cosmo.Perciò il Rito è, necessariamente, un simbolo dell'azio-ne Creativa ed Ordinatrice del S A L M. Per la stessalegge ermetica il Tempio è un'immagine delle differen-ti Regioni e delle Facoltà checompongono l'Uomo, ed ilRito si trasforma in un inse-gnamento simbolico Superio-re. C'insegna in forma esem-plare la maniera in cui dob-biamo realizzare la GrandeOpera. Ci dice: che energiemuovere; in che ordine rea-lizzare le operazioni; i Gestie le Parole da utilizzare;come moderare il Fuoco; etc. Con la pratica del lavoromassonico, si sviluppa lasensibilità verso lo scambiosottile di energie.Gradualmente si percepisco-no le distinte correnti cheattraversano il Tempio duran-te il Rito: tra i Posti degliUfficiali, fra le Colonne esopra l'Altare. A poco a poco,quello che sembra all'iniziouna semplice azione ritualeripetitiva e cerimoniale,viene vissuta come un scam-bio di energie, tanto nelTempio Esterno come nelTempio Interno. Nella misurain cui il massone nota questesottigliezze, le incorporaanche nel suo Essere. Senteche la stessa cosa che succe-de nel rituale, sta succedendonella sua interiorità. Tale è lanatura dell'Azione del Ritosugli iniziati. Per questomotivo, è indispensabile pra-ticare con costanza, purificar-si e rettificarsi. Tale èl'Azione Sacrificale che esige

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Prima opera al nero, seconda opera al bianco, terza opera al rossoAndreas Libavius

Alchymia, Francoforte, 1606

Cada vez que vemos el Cosmos nos vemos a nosotrosmismos. Cada vez que comprendemos algo de Él, com-prendemos algo de nuestro interior. Y cuando entramosen el Templo, lugar Sagrado por excelencia, estamos, almismo tiempo, penetrando en nosotros. Activando unespacio sagrado interior, capaz de ponernos en contactocon nuestra propia Naturaleza Divina, ejercemos unaAcción Arquetípica restauradora del Orden Primordialen nuestro Ser. Tal como nos lo advierte el acrósticoV.I.T.R.I.O.L. antes de golpear por primera vez laPuerta del Templo.

Carlos DomìnguesCarlos Domìngues




il Rito dagli iniziati.Ogni volta che vediamo il Cosmo, vediamo noi stessi.Ogni volta che comprendiamo qualcosa di Lui, com-prendiamo qualcosa del nostro interno. E quandoentriamo nel Tempio, posto Sacro per eccellenza, stia-mo, contemporaneamente, penetrando in noi.Attivando un spazio sacro interno, capace di metterciin contatto con la nostra Natura Divina, esercitiamouna Azione Archetipica restauratrice dell'OrdinePrimordiale nel nostro Essere. Così come ce lo eviden-zia l'acrostico V.I.T.R.I.O.L prima di bussare per laprima volta alla Porta del Tempio.

Carlos DomìnguesCarlos Domìngues

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L’uovo filosofico; miniatura da Splendor Solis di Salomon Trismosin, XVI sec.




II luoghi luoghi dell’energia dell’energia

RoberRobertata

LL’’ uomo nel corso della storia ha spesso edificato

le sue costruzioni più importanti in luoghi molto par-ticolari come se fosse stato guidato da una mano invi-sibile.In realtà, oggi con la tecnologia moderna, alcuni stu-diosi hanno potuto accertare che molti punti della terraemettono maggior energia e quindi hanno una maggio-re attrazione-magnetismo rispetto ad altri.Questa disciplina che è diventata una scienza vera epropria si chiama: "GEOBIOLOGIA", studia il rappor-to fra il comportamento dell'individuo, il suo stato disalute e il luogo dove vive.

Questa conoscenza ha permesso anche di ipotizzare conuna certa precisione che i nostri antenati avevano pro-fonde conoscenze riguardo proprio al rapporto che siinstaura tra la terra, la costruzione e l'uomo che avrebbesfruttato questo luogo.Si è notato che la terra potrebbe essere rivestita perintero da un reticolato di energia che forma una sorta discacchiera detta: " rete tellurica" che si eleva vertical-mente dal suolo, come tanti muri radioattivi, larghi circa21 cm. Con un orientamento nord-sud di uno ogni 2 me in direzione est-ovest di uno ad ogni 2,50 m.Non solo, si è inoltre calcolato che le dimensioni dellascacchiera tellurica sono pari alle radici matematichedella piramide di Cheope.Il pioniere di tali scoperte fu il tedesco Ernest Hartman,egli notò che dove si situavano gli incroci della scac-chiera ( la congiunzione tra i due settori) si formava unnodo, detto nodo di Hartman, molto importante (secon-do i suoi studi) per l'influenza che determinava sullasalute dell'uomo, sia in senso positivo che negativo.Egli costatò anche che la presenza di un corso d'acquanelle vicinanze di una costruzione, aveva la capacità discaricare tutta l' elettricità del sito.I metodi per rilevare questi dati, oggi, sono molteplicigrazie all'utilizzo di varie apparecchiature, ma l'uomosembrerebbe rimanere comunque un'antenna ecceziona-le, tanto che la sensibilità umana con le sue percezionicoinciderebbero perfettamente con quelle delle strumen-tazioni.

Vorrei prendere in esame alcuni luoghidell'antico Egitto iniziando dalla famosapiramide di Cheope (oggi considerata unprobabile luogo di iniziazione),al suo interno si trova un sarcofagosituato nel mezzo della camera del Re.Una vasca rettangolare di dimensioniridotte, tanto che un corpo umano nonpoteva stare neppure in posizione fetale;se ne deduce che l'iniziato o candidatoall'iniziazione vi giungesse dopo aversuperato diverse prove legate ai concettidi vita, metamorfosi, morte e rinascita.Si dice che l'iniziato utilizzasse il pro-prio corpo come antenna per regredire,crescere e rinascere ad una coscienza piùelevata.Questo avveniva all'interno del reticola-to inziatico che culminava proprio nellapiramide di Cheope e che si basava, pergli antichi, sulla suddivisione dell'Egittonelle quattordici parti del corpo spezzatodi Osiride e che corrispondevano ai 14punti sacri del paese.Questi luoghi coincidono perfettamente

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1. canalizzazioni di acqua o linee elettriche. 2. crepe, fessure, nel sottosuolo. 3. vie d’acqua sotterranea. 4. rete geomagnética Hartmann




con i punti nevralgici rilevati dagli strumenti moderni,che hanno dato luogo alla rete di Hartman.Proviamo così, a seguire, la piramide a gradoni diSakhara, ove riposa Ptha (patrono degli artigiani diMenphis), i templi di Luxor, Karnak, Tebe e KomOmbo.Nella valle dei Re le tombe di North e di Chonmossembrano esserci altri punti nevralgici.Questi luoghi erano stati edificati in base al numero 7,stessa cifra che ritroviamo a Chartres, a S. Giacomo diCompostela, ecc.I templi faraonici sembrano parlare un linguaggiocomune, sviluppando poi singolarmente un propriotema.Il tempio di Iside, a Philae, ha un orientamento Nord-Sud, mentre gli altri seguono la direzione Sud-Est.Questo perché il tempio è stato spostato per la costru-zione della diga di Assuan e gli archeologi non hannotenuto conto delle antiche conoscenze; ora infatti larete di Hartman non segnala alcun nodo.L'architettura era concepita come una filosofia con unaspecifica scelta anche dei materiali edili.Sembra che i blocchi di pietra utilizzati per le costru-zioni faraoniche fossero presi nella parte più internadelle cave; la loro posa seguiva un rituale che tenevaconto anche della polarità del materiale stesso.La scelta di un pezzo di marmo sembra fosse fondatasulla teoria che la pietra grezza era il corrispettivodell'Androgino e che una volta lavorata i due principimaschile e femminile si separavano.

Si è rilevato che all'esterno dei templi esiste una pola-rità positiva, mentre all'interno troviamo quella negati-va; questo, forse, poteva servire a neutralizzare glieffetti perturbativi dell'ambiente.Non solo l'inizio dei lavori veniva fatto coincidere conposizioni specifiche nel cielo degli astri, dopo la con-sultazione del sacro libro degli architetti.Nulla era lasciato al caso.Il principio di armonia cosmica si completava al termi-ne della posa dell'ultimo elemento della costruzione.Un'esempio lampante potrebbe essere il tempio diAmenophis 3° di Luxor, detto anche il tempio dell'uo-mo perché riproduce lo scheletro umano, a simboleggia-re l'unione sacra tra divino, cosmo, terra e uomo.

ChartresAltro luogo magico è Chartres; tutto il sito sembra esse-re rivestito da una particolare energia, ma io mi soffer-merò ad analizzare la cattedrale, uno degli esempi piùimportanti dell'arte gotica.L'orientamento dell'edificio è nord-sud e fu adattato alcorso d'acqua sotterraneo che l'attraversa, inoltre lagrande faglia, sita ad ovest, larga circa 80cm assumeuna funzione di grande influenza sul luogo, pari allafascia di sbarramento Hartamn che troviamo fuori daitempli egizi.Nei siti religiosi occidentali, l'acqua appare ripetuta-mente nel sottosuolo, essa riveste l'allegoria del serpen-te o meglio della Wuivre.Particolari celti-druidici li ritroviamo nella struttura

dell'edificio, unitialla più grandevolta gotica delmondo.L'elemento a crocedella pianta sem-brerebbe un omag-gio di costruttoriiniziati a Dio, aquel rapporto eter-no tra cielo e terra,con l'elevazioneverso il cielo infi-nito che attua laparola:"Tu cerche-rai in primo luogoil regno di Dio".Solo in un secondomomento si terràconto dell'orizzon-tale che si aprenelle due bracciadella pianta dellachiesa aperte al

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Tempio di Iside - isola di Philae




prossimo.La croce è un richiamo stellare in cui si inscrive ilcorpo umano, un po' raccolto su se stesso.Proprio all'interno, dietro all'altare maggiore, il cororappresenta il luogo della meditazione, la rete Hartamnviene rilevata neutra; l'effetto delle vetrate filtrano ilraggio cosmico e creano una lunghezza d'onda adegua-ta ad armonizzare le cellule umane.Il Cristo che appare sul portale sud-est, tiene in manoun libro; egli spiega la rivelazione grandiosa che siunisce nella grande capacità dei costruttori gotici dicollegare la classicità greca a quella celtica con il ritotradizionale.I due serpenti, più simili a draghi, ai piedi del Cristosono lì espressione dei due raggi tellurici che quasi sicongiungono, ma che grazie al Cristo non lo faranno.Vorrei ritornare al coro, luogo neutro per eccellenza,qui le linee Hartamn vengono respinte nelle quattrodirezioni dei punti cardinali, divenendo un punto diprotezione per l'uomo che officia il rito.

L'armonia del canto si eleva nell'aria vibrando note checolpiscono l'animo umano, portandolo su vibrazioni attea provocare l'estasi.E proprio qui, i 14 corsi d'acqua che si dipanano per lacattedrale convergono sotto il coro, in un punto preciso,equidistante dalla sommità della volta gotica e dall'ac-qua del sottosuolo, circa 37 m.; tutto ciò conferisce unasensazione di mancanza di peso.Qui l'uomo si congiunge e sente il proprio corpo eteri-co; in questo punto l'onda Hartamn passa al livello delplesso solare, scaricando nelle braccia, verso il suolo, ilsuo effetto.Anche il labirinto, formato da una serie di cerchi con-centrici, interrotti da alcuni punti che deviano il percor-so e la posizione di chi lo percorre, è un punto energeti-co.Lungo circa 200 m, è composto da pietre di color grigio,nero e verdastro; sembra essere una via iniziatica erituale che doveva essere fatta a piedi nudi.Intorno al labirinto si registra una vibrazione di 6.500

unità, mentre nel labirinto la vibrazione cre-sce sino a 8.000; al suo centro il campomagnetico registra 13.500 unità vibratorie,mentre il culmine del punto centrale massi-mo è di 18.000.Il senso di smarrimento che si prova nel per-correrlo, cresce mano a mano che vi siaddentra per poi scoppiare in un esplosionedi beatitudine quando si posa il piede sullapietra bianca del centro, punto culminantedelle qualità emesse dalla corrente terra-cosmo.Anche la Vergine Nera che mostra il suoamore per l'essere umano, è circondata da unintensità vibratoria pari a 9.000 unità; lesensazioni che si provano nel porsi di frontead essa sono varie: vi è chi vuole scappare,chi è scosso da fremiti, vi sono casi di bam-bini che si rifiutano di avvicinarsi.Di colpo la vibrazione cade appena si toccala statua a 1.000 unità, proprio come al pas-saggio di una fittizia morte momentanea.Alcuni studiosi di varie nazionalità hannosperimentato di trattenersi il più a lungo pos-sibile in questa zona, il risultato è stato unagrande sensazione di vuoto, di mal di testa edi tensione, portatisi all'esterno; la pellerisultava come bruciata, ed assumeva quasila colorazione della statua.Secondo i ricercatori la concentrazione ener-getica era prossima agli 800 milioni di voltal cm.La Madonna Nera che simboleggia la terra èunita a sette colombe con il becco doppio,

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Basilica di Chartres - labirinto




se la matematica non è un'opinione 7 x 2 = 14,proprio come i corsi d'acqua.Questa Madonna è chiamata anche NostraSignora o Madonna dei Druidi, il nero dellapietra richiama Isis, Is significa elementosacro.Credo che non sia un caso fortuito tutta questaprecisione, ma piuttosto il frutto di una grandeconoscenza da parte dei costruttori gotici.

SAN GIACOMO DI COMPOSTELAPurtroppo S. Giacomo di Compostela ha subi-to molti cambiamenti da quando fu eretto, cosaprincipale, i flussi d'acqua sotterranei sonostati prosciugati.La statua di S. Giacomo, in argento, espandeuna luce che rapisce chi la osserva; il pellegri-no può risalire la scultura sino all'altezza dellespalle, esattamente sulla perpendicolare dellacripta dove riposa il corpo del Santo, l'energiaemessa/rilevata è pari a 21.000 unità.L'uomo è trasportato a stadi superiori, come sela testa divenisse leggera e riflettesse i colori dell'iri-de.Purtroppo la fonte battesimale ha perso il suo poteredato dall'iniziazione per immersione, essa è stata sigil-lata da un pesante coperchio di ferro, che impedisce ilfluire energetico; è un peccato, visto che la rinascita èuno dei punti focali per l'iniziato.La conchiglia, simbolo del pellegrino è l'immagine diCompostela; la troviamo ovunque, essa è il simbolodella Luna, che scambia la sua energia con le forzedella terra, essa presiede allo sviluppo della vita.Potrebbe essere anche un richiamo alla leggenda checircola sul luogo, legata ad un ipotetico figlio del

Cristo; si direbbe che il corpo che riposa non sia diGiacomo ma del figlio maschio del cristo portato viadalla Palestina da Giuseppe d'Arimatea.Molte delle statue della chiesa possono essere parago-nate a quelle di Chartres, anche questo luogo sorge suun antico sito che attribuiscono ai Celti, il cui luogosacro per eccellenza era la foresta.Infatti il pellegrino per giungervi deve passare attraver-so i Pirenei, l'albero era l'elemento d'unione tra cielo eterra e quindi tra l'uomo e la divinità.Compostela con la sua cattedrale è l'albero. La collinasu cui sorge è contrassegnata da una stele sotto la qualeconfluiscono quattro corsi d'acqua rinforzati da altret-

tante linee Hartman che formano un insieme dinodi; la carica energetica registra ben 18.000unità, ma al di sopra di essa la carica aumentacome se fosse amplificata.Altri posti simili sono sparsi in tutto il modo; unmonito per l'uomo a considerare che non è realesolo ciò che vediamo, ma che esistono forze chevanno oltre la nostra comprensione.Noi, probabilmente, siamo un'antenna viventeche si trova tra il cielo e la terra; dentro di noipossiamo ricreare questi luoghi, trasmutando ilnostro essere verso la perfezione divina.Quello che oggi spesso viene deriso, quale leantiche ritualità, la via iniziatica, in realtà eranoe sono uno strumento posto all'uso dell'uomo percrescere e comprendere meglio ciò di cui egli èparte integrante.

RoberRobertata

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Santiago de Compostela - interno della cattedrale

Santiago de Compostela - vista della cattedrale

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