15 Giorni - Numero 6 - 18 Dicembre 2013

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LIBERI DI GIRARE L’IDEA DEL GIOVANE IMPRENDITORE FABRIZIO URBANI: LA PRIMA AUTO ELETTRICA IN UMBRIA A DISPOSIZIONE DEI TURISTI PER VISITARE IL CENTRO STORICO. LA REGIONE HA FINANZIATO IL PROGETTO quindicinale d’informazione Mercoledì 18 Dicembre 2013 Anno I Numero 6 GUBBIO

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L'ultimo numero del 2013 di 15 Giorni, prodotto edito da Visual in collaborazione con Infopress srl. All'interno interviste esclusive con Diego Guerrini e Carlo Pierotti, una carrellata degli eventi natalizi, lo seciale "Le storie di Natale", curiosità dal mondo dello sport e una riflessione sulla vicenda Ceri-Unesco. 15 Giorni lo trovi in distribuzione in tutti i locali pubblici, le scuole e le attività del Comune di Gubbio

Transcript of 15 Giorni - Numero 6 - 18 Dicembre 2013

LIBERI DI GIRAREL’IDEA DEL GIOVANE IMPRENDITORE FABRIZIO URBANI: LA PRIMA AUTO

ELETTRICA IN UMBRIA A DISPOSIZIONE DEI TURISTI PER VISITARE IL CENTRO STORICO. LA REGIONE HA FINANZIATO IL PROGETTO

quindicinale d’informazione

Mercoledì 18 Dicembre 2013 Anno I Numero 6

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COPERTINA

LA STORIA DEL GIOVANE IMPRENDITORE EUGUBINO FABRIZIO URBANI CHE HA LANCIATO L’OPERAZIONE CITYSERVICE. “GUBBIO MERITA TANTE OCCASIONI PER ESSERE SEMPRE PIÙ APPREZZATA E VISITATA. METTO A DISPOSIZIONE DEI TURISTI UN MEZZO SPECIALE CHE NON INQUINA E NON INVADE”

SALGA PURE...SULL’AUTO ELETTRICA

L’auto elettrica chiavi in mano parte da via Piccar-di, la traversa più suggestiva di San Giovanni che si scorge da piazza 40 Martiri aprendo uno scena-rio mozzafiato. Ci sono 6 posti, compreso il con-ducente. Viene messa a disposizione al modico noleggio di 5 euro l’ora. Di notte si carica, di gior-no può girare col pieno (di energia) fino a 80 chi-lometri. Idea speciale, la prima in Umbria tanto da attrarre l’attenzione della Regione che ha sposato la causa finanziando il progetto dell’imprenditore eugubino Fabrizio Urbani attraverso la legge n. 12 del 1995 sull’imprenditoria giovanile.È andato oltre Urbani perché questa operazione si lega a un’attività generale di promozione turistica. Attraverso la pagina Facebook Umbria City Re-servation, collegata al portale www.cityservice-reservation.it, il giovane fa promozione, racconta la storia e la tradizione cittadina, pubblica l’agen-da di tutti gli eventi. “Nel marzo dell’anno scor-so - ricorda Fabrizio - partecipai a un convegno sull’imprenditoria giovanile. Mi venne in mente di presentare un progetto in Regione attraverso la legge n. 12 del 1995. Avendo una formazione lin-guistica e vivendo in questa splendida città d’arte, non potevo che orientarmi nel turismo”.Ha studiato tutto nei minimi particolari svilup-pando la progettualità. “Ho pensato che il turista - spiega - ha modificato i suoi comportamenti e il proprio approccio ai consumi: si informa trami-te la rete, si confronta on-line con altre persone e scambia opinioni che orientano le sue scelte d’ac-quisto. Utilizza i social network, da Facebook a Twitter, Youtube, Gogobot, Travellution. Le espe-rienze di studio in Italia e nel Regno Unito, i viaggi fatti e le esperienze di lavoro mi hanno convinto della necessità di raccordare i diversi servizi da erogare al turista che viene a Gubbio partendo dalla promozione del territorio per soddisfare la domanda”.L’analisi dei bisogni è alla base di tutto il percor-so. “Perché un turista deve venire a Gubbio? - si è chiesto Urbani -. Cosa bisogna fare per incu-riosirlo e spingerlo a scegliere Gubbio? Il fine è stimolare le sue emozioni che poi comunicherà ai suoi amici, attraverso i social, con le foto e i rac-conti. Ho ribaltato l’approccio. Attraverso la pagi-na Facebook Umbria City Reservation, collegata al portale www.cityservicereservation.it, racconto Gubbio e promuovo le strutture ricettive presenti sul territorio in collaborazione con l’ufficio comu-nale del turismo. Vado a incuriosire il potenziale turista. Sto tentando di mettere in campo una si-

nergia tra privato e pubblico. Attivata nel giugno 2012, la pagina ha più di 10mila visitatori da tutto il mondo che forse non hanno mai sentito parlare di Gubbio”.Scatta proprio qui l’offerta di un sistema di acco-glienza particolare: “Il turista deve sentirsi ama-to e coccolato. Si cercherà perciò di soddisfare le richieste. Così, la Cityservice mette a disposizione un’auto elettrica, che in questi giorni ha iniziato a girare per Gubbio, che permette l’accesso alla par-te alta della città anche a chi non può camminare molto, a bambini, anziani, disabili”.

di MASSIMO BOCCUCCI

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Guerrini: “Il vento di Renzi spazzerà via tutto e tanti”

VERSO LE ELEZIONI Nulla di fatto nei recenti incontri avuti con Girlanda e Baldinelli

TORNA SULLA SCENA L’EX SINDACO. ORA HA FONDATO CON ALCUNI AMICI L’ASSOCIAZIONE CULTURALE PROGETTO GUBBIO. “NON MI RICANDIDERÒ”

Il ritorno di Diego Guerrini. Ha me-tabolizzato l’epilogo dell’esperienza da sindaco. Il suo futuro è tutto da scoprire. Ha incontrato il sottose-

gretario Rocco Girlanda e l’ingegnere Pio Francesco Baldinelli per parlare di una coalizione alternativa al Pd, ma ha preferito chiamarsi fuori dai giochi. Ha deciso di impegnarsi nella cultura e di continuare a sostenere Matteo Renzi.

Ha fondato con alcuni amici l’associazione culturale Pro-getto Gubbio: possiamo considerarlo il suo rientro sulla scena?“Con alcuni amici da tempo volevo dare vita a questa associa-zione che ha solo lo scopo di unire persone diverse tra loro e unite dall’amore per la cultura. La mostra su Giuseppe Verdi al palazzo dei Consoli ne è una dimostrazione. Da libero cittadino ho questa passione e perciò voglio dedicarmi queste iniziative. Non vedo il legame con altre esperienze”.

La politica nazionale. Dopo questo successo di Renzi alle primarie, cosa cambia e cosa accadrà?“Renzi ha rappresentato un’onda incontenibile di cambiamen-to. Penso anche in Umbria. Il prossimo congresso darà un nuo-vo segretario per dare un nuovo volto e un nuovo progetto di governo regionale. Stesso discorso nelle primarie per i sindaci. Sarà un partito fatto più da persone che vivono la vita reale e non più da burocrati o apparati. Non più un partito ancorato sulle posizioni ideologiche e del sindacato”.

Lei è un renziano della prima ora: questo carro non è troppo affollato?“Sul carro del vincitore ci vogliono salire tutti, ma credo che Renzi abbia la giusta saggezza per riconoscere la coerenza di

chi lo sostiene. Saprà diffidare dalle imitazioni di tanti che cam-biano idea per convenienza”.

Può riuscire Renzi a contribuire a far recuperare un pò di fiducia nei partiti scesi ai minimi storici per credibilità?“Renzi ha avuto il coraggio di mettersi contro la nomenklatura. Non ha dubbi nel combattere i privilegi della politica, la necessi-tà che il governo debba dare risposte e non occuparsi delle que-stioni di salotto. Sfiderà tutti i partiti su un’idea di cambiamento radicale della politica e dell’azione di governo con un confronto alla luce del sole. Per questo va sostenuto ancora di più”.

Renzi a Gubbio vinse già l’anno scorso contro Bersani e stavolta ha stravinto: prevede ripercussioni cittadine?“Non intendo occuparmi di politica locale, ho fatto la mia esperienza e guardo avanti. Ovunque ci saranno conseguenze. Renzi ha scardinato un sistema, adesso occorre costruirne uno nuovo che sappia dare risposte e soluzioni ai problemi reali. Renzi ha rottamato la vecchia politica. Anche nei comuni si apre un confronto a tutto campo con le primarie, le persone nuove, i progetti concreti”.

Come valuta il proliferare dei movimenti civici?“Rappresentano una domanda chiara di partecipazione dovuta alla disaffezione verso i partiti. Quando i cittadini si riuniscono in varie forme per dare il loro contributo è sempre un bene per la democrazia”.

C’è un futuro politico per Diego Guerrini?“A Gubbio lo escludo. Anche in questi mesi ho fatto politica sostenendo Renzi e continuerò a farlo. Si fa politica anche sen-za incarichi e poltrone. La politica è passione e servizio prima ancora che gestione del potere”. M.Boc.

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L’EX CONSIGLIERE COMUNALE SFIDA I PARTITI. L’ASSOCIAZIONE GUBBIO PARTECIPA HA UN PROGETTO AMBIZIOSO: “IN TANTI AL FIANCO DI STIRATI COME UNICO CANDIDATO A SINDACO”

Ha la battuta sempre pronta e il sorriso che non conosce con-fini. Perché Carlo Pierotti è fatto così. E’ entrato in Consiglio Comunale nel 2011, da candidato sindaco della lista civica Gubbio Partecipa, e non poteva immaginare che l’esperien-za sarebbe stata troncata bruscamente dopo due anni. Dal commissariamento alle prossime elezioni di primavera c’è tutto un mondo da scoprire. Gubbio è disorientata e aspetta le mosse.

Pierotti, il fenomeno delle liste civiche sta prendendo sempre più piede: è la conferma della crisi profonda dei partiti tradizionali?“Le liste civiche, quando sono vere, non sono una moda o un artificio per rifarsi il trucco o travestirsi, sono contemporane-amente la febbre e la cura per la politica, in attesa che i partiti si rigenerino per il tempo che sarà necessario”.

A Gubbio non si rischia l’eccessiva frammentazione vista la proliferazione dei movimenti civici?“Da mesi stiamo lavorando ad un progetto ambizioso: un uni-co sindaco per più liste civiche attorno a atti amministrativi condivisi. Così si eviterebbe la frammentazione, garantendo unità d’intenti locali in una varietà di punti di vista ideali e di appartenenza”.

Cosa ha portato di diverso Gubbio Partecipa rispetto alle esperienze precedenti?“Abbiamo tentato di fornire un canale libero e propositivo a quanti avevano interesse a partecipare alla cosa pubblica. Quanto poi ci siamo riusciti lo possono solo decidere i citta-dini”.

Scelgo Gubbio raduna attorno a sé un cartello di liste civi-che a sostegno di Filippo Mario Stirati: a vostra adesione come si spiega? “Da mesi incontriamo cittadini, movimenti politici e non, ar-rivando a trovare compagni di viaggio su regole e contenuti. Le regole servono per tagliare con il passato e impedire di far decidere il destino di Gubbio da fuori. Questo significa una co-

alizione di liste civiche che non rispondano a gerarchie di par-tito, che non servano a carrierismi personali, in cui i candidati s’impegnano per 5 anni a congelare la loro appartenenza par-tititica; significa nessuna presenza di personaggi del recente passato e la scelta di assessori in base alla competenza e non ai voti-tessere che controlla. In questi confini e con program-mi condivisi, il professor Stirati è un ottimo candidato, da so-stenere con convinzione”.

Il commissariamento consegna una città che riparte da zero? “Riparte da dove si è lasciato, ma si è lasciato da meno di zero. Abbiamo perso tante occasioni in questa consiliatura: dalla Lumsa allo stallo sulla strategia rifiuti zero e tante altre. Di nuovo abbiamo un aumento generalizzato della tassazione locale per tirar fuori un bilancio possibile. Tutto questo non certo per colpa del commissario, ma dell’incapacità e incon-sistenza della politica della ditta Guerrini-Pecci & C., e pre-cedessori”.

Il Pd diviso in tre correnti è un problema o l’ago della bi-lancia? “La divisione è sulle cose da fare? Risponde a quali logiche? Dovremmo forse provare a cambiare domande e interlocuto-ri, forse allora verrebbero risposte meno scontate”.

Rifondazione Comunista è ancora in grado di condiziona-re e di mettere all’angolo il centrosinistra? “Amiamo discutere sui problemi, molto poco sui retroscena. Ci interessano le cose da fare, meno gli spauracchi più o meno ideologici”.

Dovremo aspettarci svariati candidati a sindaco?“Non lo so”.

Cosa la rende ottimista e cosa la preoccupa per il futuro della città? “Ci sono persone che provano a fare cose mettendo insieme le risorse sane che ancora ci sono. Altri fanno altro”.

di MASSIMO BOCCUCCI

CARLO PIEROTTI: “ORA UNA GRANDE COALIZIONE DI LISTE CIVICHE

VERSO IL VOTOSecondo Carlo Pierotti, la figura di Filippo Mario

Stirati (a sinistra) è il punto d’unione ideale per proporre

un candidato a sindaco unico di tutte le liste civiche

POLITICA

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PD, È TRUCCATO PUREIL VOTO NEI CIRCOLI

VITTORIA SCONTATA DI RENZI ALLE PRIMARIE. MA TIENE BANCO IL “GIALLO” ALLE ASSEMBLEE TERRITORIALI DEL 3 NOVEMBRE SCORSO:

SONO RADDOPPIATE LE TESSERE E C’È CHI HA VOTATO PIÙ VOLTE

di MASSIMO BOCCUCCI

POLITICA

La vittoria di Matteo Renzi anche a Gubbio era più che scon-tata. Successe già l’anno scorso, sebbene lo zoccolo duro dei vecchi dirigenti fosse con Bersani e adesso sono saliti sul carro del sindaco di Firenze. I numeri ci dicono che Renzi su 2.299 votanti nelle 6 sezioni ha preso 1.776 preferenze. Si sono divi-si le briciole Cuperlo, che aveva Andrea Smacchi capofila lo-cale con Virna Venerucci candidata all’assemblea nazionale (286 voti), e Civati che non avendo esponenti di primo piano alla fine si è comunque difeso (230). Esultano soprattutto i renziani della prima ora, anche da fronti localmente contrap-posti come Diego Guerrini e Gianni Pecci. Bisognerà vedere le ripercussioni delle primarie nello scenario politico eugubi-no, considerato soprattutto la posizione del tandem Smacchi-Venerucci che stanno con Gianpiero Bocci e si sono schierati con Cuperlo.TESSERE RADDOPPIATE Nel Pd c’è una vicenda che è nazio-nale ma al contempo locale. Pure a Gubbio, infatti, ha registra-to delle anomalie la campagna di tesseramento che ha portato al rinnovo degli organismi territoriali. Si è passati dalle 400-450 tessere di norma a cifre largamente superiori, fin sopra quota 900. Questa corsa al tesseramento e le modalità di coin-volgimento sarebbero in contrasto con i regolamenti del par-tito che non consentirebbero un aumento in questi termini.

VOTO TAROCCATO E non bastavano le primarie taroccate del 2012 nel seggio di San Pietro. Si parla con insistenza di alcune situazioni strane e anomale in occasione del voto nei quattro circoli eugubini andato in scena il 3 novembre scorso. Ci sarebbero stati dei casi in cui un soggetto ha votato più vol-te, anche in seggi diversi (nel caso specifico scrutatore in un seggio e iscritto in un altro). Si fa riferimento in particolare a una esponente di una delle tre liste in lizza che avrebbe vota-to anche per conto del padre e di altri familiari sebbene né il padre né alcun familiare si siano mai presentati. L’esponente in questione avrebbe prelevato alcune schede che avrebbe poi riportato votate. Qualcuno al seggio ha fatto notare la situa-zione, ma è stato deciso di tenere la faccenda sotto silenzio per evitare che scoppiasse un caso e venissero invalidate tutte le operazioni di voto. Non sa-rebbe questo un caso isolato (il condizionale resta d’ob-bligo): ci sarebbero stati altri tesserati che avrebbero eser-citato il voto multiplo. Partito che vai, “porcellum” che trovi (in senso lato).

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La caduta, l’ammucchiata,l’assalto a palazzo Pretorio

RECAP 2013 Tutte le tappe di un anno pieno di colpi di scena

DALLA SFIDUCIA AL SINDACO DIEGO GUERRINI AL COMMISSARIAMENTO DEL COMUNE FINO ALLA PROLIFERAZIONE DELLE LISTE CIVICHE: STORIA DI ANNO PIROTECNICO CHE HA BOCCIATO LA POLITICA E I PARTITI, APRENDO SCENARI CHE APPAIONO COMPLICATI

Chissà quante volte Diego Guerrini avrà pensato: il 2013 annus horribilis. Non così i suoi avversari politici, o gli amici d’un tempo che gli sono diventati nemici fino a detro-nizzarlo. Se nella politica ci sono i drammi, sicuramente venerdì 24 maggio ne è anda-to in scena uno. In aula consi-liare a palazzo Pretorio c’erano solo 9 consiglieri: troppo pochi per garantire il numero legale e far svolgere la seduta che avrebbe dovuto approvare il bilancio consuntivo 2012 per salvare il sindaco Diego Guerrini così come l’intera assemblea eletta nel maggio del 2011.Aveva giocato la carta della disperazione Guerrini dopo una bat-taglia dentro e fuori dalla residenza municipale. Il Pd spaccato, Sel sul piede di guerra e pronta a uscire dalla maggioranza dopo che già l’avevano fatto un pezzo di Rifondazione Comunista e l’Idv. Il centrosinistra in frantumi e buonanotte. Guerrini messo in croce senza più i numeri per andare avanti. Non ci sono state trattative, ma solo scambi di accuse e veleni. La politica a mag-gio, in pieno clima ceraiolo, ha offerto il peggio di sé.

Poi, è bastato un week end per cambiare la storia: il lu-nedì successivo, giorno 27, è arrivata la nomina del com-missario prefettizio, la dot-toressa Maria Luisa D’Ales-sandro, viceprefetto con incarico al dipartimento per le politiche del personale del ministero dell’Interno. Conte-stualmente è stato designato anche il commissario ad acta (Dante De Paolis) per varare il bilancio.L’aria si era fatta irrespirabi-le con i partiti sfilacciati e in

guerra, specie il Pd. Nei mesi a seguire i piddini si sono divisi in tre correnti: Rinnovamento e Unità dell’asse Smacchi-Vene-rucci; Uniti per Gubbio di Pecci-Di Benedetto-Brunetti; Gubbio Rinasce di Casoli-Biancarelli-Santini. Sono spuntate come fun-ghi, a parte il fenomeno Grillo, le liste civiche: accanto a Gubbio Partecipa e Un’altra Gubbio, presenti nel disciolto consiglio co-munale, sono arrivate Movimento Civico Democratico, Gubbio nel Cuore, Scelgo Gubbio, Uniti per Gubbio. La corsa a palazzo Pretorio è appena partita tra sgomitate, colpi bassi, ambizioni sfrenate. Il bello (o il brutto) deve ancora venire.

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Gubbio e Unesco, un matrimonio che “non s’ha da fare”. A poco più di vent’anni di distanza dal tentativo (per la verità rimasto solo un’idea) di far iscrivere l’intero centro storico eugubino nell’elenco della famosa organizzazione dell’Onu che si occupa di beni culturali, questa volta la porta in faccia ce l’hanno sbattuta per davvero con la Festa dei Ceri e per due volte. La prima, quando lo scorso maggio la festa eugubina è stata esclusa dal lotto delle finaliste; la seconda (un colpo da ko) pochi giorni fa, quando è arrivata la notizia da Baku in Azerbaijan, che le altre quattro città e relative feste che face-vano parte della cosiddetta “rete delle macchine a spalla”, alla quale anche Gubbio inizialmente era affiliata, ce l’hanno fatta: sono nell’elenco dei beni immateriali dell’Unesco.Piccolo passo indietro. Il 17 ottobre 2003 la Conferenza Generale dell’UNESCO ha approvato la Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, entrata in vigore due anni e mezzo dopo, il 20 aprile 2006. Lo stato italiano ha ratificato tale convenzione il 27 settembre 2007. Nel frattempo Gubbio aveva già ben avviato contatti con al-tre città italiane dove si svolgono manifestazioni storiche con il trasporto di “macchine a spalla”: Palmi, Sassari, Viterbo e Nola. Tra il 2004 e il 2008 si svolgono visite reciproche delle città alle rispettive manifestazioni e prende il via ufficialmen-te la candidatura. Nel frattempo il consiglio comunale aveva approvato all’unanimità la delibera DCC 165 del 18/10/2004 che autorizzava l’adesione della Festa dei Ceri alla costituen-da “Rete delle feste italiane con macchine a spalla”.Tutto sembrava filare liscio, ma era in agguato un male di cui siamo portatori (spesso non sani) nella nostra città: l’autore-ferenzialità. L’Eugubino oggi, più che “spirito bizzarro”, come lo etichettò magistralmente Origene Rogari nel titolo di quel suo splendido pamphlet, va indicato proprio così: autorefe-renziale. Noi siamo i più belli, i più bravi, i più buoni, i più generosi e, soprattutto, riusciamo a fare tutto da noi, senza l’aiuto di nessuno. Ma purtroppo non è sempre così e questa vicenda lo conferma. Non che l’Unesco sia la porta del paradi-so, ma è innegabile che l’iscrizione all’elenco dei beni imma-teriali avrebbe rappresentato un’opportunità importante per

far muovere turismo. Ormai da anni, ci sono turisti di varie parte del pianeta, americani e giapponesi in testa, ma anche europei, che si muovono esclusivamente verso luoghi iscritti in quell’elenco. È ancora da verificare se lo faranno anche per i beni immateriali, ma la visibilità e l’autorevolezza dell’Une-sco lo lasciano credere.Detto questo, veniamo ai padri di questo disastroso risulta-to. È ovvio che ce n’è sempre uno anche se il padre non “è mai certo”. Nel nostro caso, i responsabili della scellerata decisione di uscire dalla rete delle macchine a spalla, sono il consiglio e il presidente di allora dell’Università dei Murato-ri, i presidenti e i consigli delle famiglie ceraiole, la Diocesi, l’Associazione Maggio Eugubino, ma soprattutto, visto che i ceri sono di proprietà del Comune di Gubbio (che dunque ha avuto l’ultima e decisiva parola), l’amministrazione comunale in tutte le sue componenti: la giunta, la III commissione con-siliare e il consiglio.Il primo passo verso il suicidio della candidatura eugubina l’ha compiuto la III commissione consiliare nella seduta del 24 giugno 2010, quando “con voti unanimi e palesi” ha sta-bilito che la Festa dei Ceri avrebbe dovuto correre da sola. Poi la giunta comunale che ha avallato quella decisione e infine, la ciliegina sulla torta ce l’ha messa il consiglio comunale che quella delibera l’ha approvata all’unanimità con la delibe-razione N. 117 nella seduta del 5 luglio 2010 (con i voti dei consiglieri di maggioranza e di minoranza di centrodestra e di centrosinistra). Nel testo di quella delibera la rete delle macchine a spalla non viene mai citata, come se i precedenti sei anni non fossero mai esistiti e cose se Gubbio scendesse in campo solo in quel momento. Da lì è iniziato il percorso in solitaria di Gubbio conclusosi ingloriosamente quest’anno facendo perdere alla città l’ennesimo treno. Altro che Logge dei Tiratori! Come è accaduto purtroppo mol-te altre volte nella storia recente della città, l’unico commento che viene alla mente è il titolo dell’immortale capolavoro di Massimo Troisi e Roberto Benigni: “Non ci resta che piange-re”, appunto.

I disastri dell’autoreferenzialità CERI, UNESCO E LE COLPE CONDIVISE

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di GIANLUCA SANNIPOLI

L’OPINIONE

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di GIANLUCA SANNIPOLI

Muretto di piazza Grande,protezione prima dei Ceri

ATTUALITÀ Via libera della Soprintendenza ai lavori, previsti in primavera

IL COMMISSARIO D’ALESSANDRO HA INSERITO NEL BILANCIO PREVENTIVO 105.000 EURO PER METTERE IN SICUREZZA IL PARAPETTO CHE SI AFFACCIA SU VIA BALDASSINI. A SOSTEGNO SI È MOBILITATA ANCHE L’ASSOCIAZIONE “INSIEME” IN MEMORIA DI RICCARDO MONACELLI

Il muretto di piazza Grande non re-sterà una trappola. Continuerà ad affacciarsi nel vuoto per una quin-dicina di metri nella sottostante via Baldassini, ma ci sarà una rete di protezione. Il commissario comu-nale Maria Luisa D’Alessandro ha tenuto fede all’impegno inseren-do nel bilancio preventivo 2013 la somma di 105mila euro per installa-re la rete protettiva concordata con la Soprintendenza. Si tiene conto del contesto storico-architettonico dopo una serie di contatti del com-missario con gli esperti. Si farà tutto entro il prossimo 15 maggio.È stato elaborato un progetto con più soluzioni da parte della commissione tecnico-istituzionale che venne insediata dopo la tragedia del giovane Riccardo Monacelli, inevvertitamente precipitato il 19 giugno 2011. Il commissario intende cambiare il corso della storia dopo anni passati tra i lutti e la pericolosità quotidiana, specie in occasione dei Ceri quando in tanti salgo-no sopra quel muretto per seguire la festa, molti di loro ignari che è a precipizio senza protezione né segnalazione.La piazza è pensile, retta da arconi e sospesa nel vuoto con quel muretto oltremodo pericoloso se vi si sale sopra. Moti-

vi di sicurezza, ma anche di civiltà e sensibilità, spingono il commissario a dare seguito alle aspettative di larga parte dell’opinione pubblica locale che mai ha capito le resisten-ze di settori circoscritti della politi-ca e di quanti temono ripercussioni architettoniche. “Si può attuare una soluzione armonica con il conte-sto urbanistico di pregio - spiega la dottoressa D’Alessandro - attraverso una rete e dei supporti non invasivi. La Soprintendenza darà le risposte ottimali per procedere. Credo che lo si debba alla città: quel muretto è troppo pericoloso. Se la soluzione

adottata risultasse non gradita, si farebbe sempre in tempo a correggerla o a rimuoverla. Non fare niente è invece ingiusto”.Alla messa in sicurezza di piazza Grande guarda con attenzio-ne l’Associazione Insieme sorta dopo la scomparsa di Riccardo Monacelli. Il sodalizio degli amici del giovane ha raccolto - an-che attraverso l’impegno della famiglia Monacelli con l’avvo-cato Mario, la moglie Rita e Federico fratello di Riccardo - dei fondi destinati alla realizzazione del progetto.

MESSA IN SICUREZZA Una veduta aerea di piazza Grande, con uno scorcio anche degli arconi

LE STORIE DI NATALE

L’APPASSIONATO CAMPANARO SI RACCONTA. LE SUEEMOZIONI VISSUTE IN QUASI MEZZO SECOLO DI SUONATE

“GIGE” BARBI EIL CAMPANONE

Quando pensi al Campanone del Palazzo dei Consoli ti vengo-no subito in mente la Festa dei Ceri e tanti altri eventi legati alla tradizione locale (Palio della Balestra in primis). Quando però pensi a chi sta lassù in alto a suonarlo subito ti corre un brivido lungo la schiena. C’è chi ne ha fatta una vera e propria passione, come l’esperto Luigi Barbi conosciuto meglio come il Gige. Dopo 50 anni di suonate l’emozione è sempre la stessa. “Salire sulla torretta di Palazzo dei Consoli è già bello di suo. Suonare il Campanone è ancora meglio. La prima volta non è stato facile, specie pensando al fatto che non ho un fisico possente e magari rispetto a uno piu robusto fisicamente ero messo peggio. Per fortuna c’erano già una decina di persone a darmi una mano, poi con il tempo ho preso il via. Andando avanti mi sono trovato a suonare sia il Campanone con i piedi che l’accompagnamento doppio, cioè realizzato con le campa-ne minori.”

A cosa hanno portato tutti questi anni da campanaro? Quale periodo dell’anno preferisci?“Mi ha fatto crescere soprattutto nello stare insieme, nel con-cetto di gruppo, poiché non sei mai solo e c’è sempre qualcuno con te a suonare. E poi questa esperienza ti fa conoscere altra gente, di continuo. Ovviamente il periodo più “movimentato” è quello di maggio, siamo ceraioli anche noi e sappiamo quan-to il Campanone è importante per la festa. La suonata che mi

piace di piu invece è quella del sabato santo, perchè passa-to capodanno il campanone va in letargo e ritorna a suonare proprio in occasione della vigilia di Pasqua. Dopo tre mesi di silenzio, è davvero un momento emozionante”.

Come affrontate, voi campanari, il periodo delle festività, soprattutto il capodanno?“Se lo vedi come un sacrificio diventa un problema, ma se ti piace allora rende il periodo ancora più unico. Per me l’ultimo dell’anno è sempre fantastico, nonostante la sera del 31 suoni quasi sempre. È bello ma anche pericoloso, perché in piazza ballano e cantano fino a pochi minuti dalla mezzanotte. Quan-do il Campanone viene alzato a bicchiere gira l’anno, si saluta la fine dell’ultimo e l’inizio di quello nuovo.”

Cosa serve, allora, per diventare campanari?“Innanzitutto la passione, poi non si deve soffrire di vertigini o mal di cuore. Ma contano pure la costanza e il saper aspet-tare il proprio turno: non è il Campanone che sta al servizio nostro, ma noi che dobbiamo stare al suo servizio. Per questo c’è un calendario con date fisse dove ci viene chiesto di essere sempre presenti, e se uno manca ci dev’essere per forza un sostituto. Se non hai tutte queste cose diventa un bel sacrifi-cio, ci dev’essere collaborazione da parte di tutto il gruppo, sennò non è una cosa seria.”

di EMANUELE GRILLI

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MAESTRIA “Gige” in azione sotto gli occhi del nipote

LEO ARGENTINA, DAMAGO DELLA PANCHINAAD ARTISTA DEL PRESEPEQUANDO LA PASSIONE DIVENTA ARTE: IL GIOVANE ALLENATORE EUGUBINO, CHE DOMENICA SCORSA CON L’ANGELANA HA OTTENUTO IL RECORD DI VITTORIE CONSECUTIVE NEL TORNEO ALLIEVI A1, RIPROPONE ANCHE QUEST’ANNO IL PRESEPE IN VIA SAFFI. “OGNI VOLTA MI DICO CHE È L’ULTIMA, POI PERÒ LA VOGLIA RITORNA PIÙ FORTE”. DEDICATO A RAMPO E PITTINO

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di ROBERTO BARBACCI

LE STORIE DI NATALE

Il pedigree dell’artista, quello che molti chiamano genio ma che per altri, più che un dono di madre natura, equivale a un vero e proprio attestato di estrema fantasia, sicuramente in Leo Argentina corrisponde all’identikit del personaggio di cui si parla. Pochi sanno trasmettere quella carica, quell’estro, quella sregolatezza che da sempre in città ne hanno fatto un riferimento per i più giovani come per i coetanei, nonché per gli adulti che rivedono in lui frammenti di un modo d’essere eugubino che lentamente sta scomparendo. Figlio del quartiere di San Pietro, in parte anche di quella Madonna degli Angeli che scorge ogni mattina aprendo la fi-nestra, Leo da qualche anno a questa parte ha “santificato” a suo modo il Natale realizzando dei veri e propri capolavori artistici. Il presepe per lui non è un passatempo, è qualcosa che va oltre. È un modo per testimoniare gratitudine a quan-ti non gli hanno fatto mancare mai un sorriso, un consiglio, una parola di conforto o un’amabile chiacchierata, magari immersi nel piccolo seminterrato le cui pareti di legno, se po-

tessero parlare, racconterebbero tanto di quel materiale che non basterebbe un’enciclopedia per contenerlo tutto. E pur se gli anni passano, gli impegni aumentano e le forze (altrui, beninteso) calano a vista d’occhio, Leo come ogni serata di dicembre da una decina abbondante d’anni a questa parte è tornato a elaborare nuovi capolavori. “Dico ogni volta che è l’ultima, poi quando finisce l’estate il richiamo è troppo forte e non resisto. Un Natale senza presepe? Mi resta difficile im-maginarlo. Finché la passione mi sostiene penso proprio che andrò avanti”.Ogni anno, però, è come immergersi in un nuovo mondo. Si sceglie uno sfondo e si studia nel dettaglio per riprodurlo fe-delmente, si pensa a qualcuno di caro al quale è legato quel luogo e il gioco è fatto. “Quest’anno il mio sarà un omaggio a due personaggi dai quali ho ricevuto moltissimo, anche se in ambiti completamente opposti l’uno dall’altro. Il primo è Francesco “Rampo” Rampini, grande ceramista che non lesinava mai alcuno sforzo per sostenere i miei lavori, met-

tendomi a disposizione la sua tecnica, la sua generosità e a volte anche i materiali più difficili da trovare. L’altro è Enrico “Pittino” Nicchi, maestro di vita e grande ceraiolo, nonché fantastico artigiano. Il mio forse è un modo per cercare di sopperire alla loro assenza, pensando che se fossero ancora qui verrebbero sicuramente a darmi una mano o a controlla-re il mio lavoro”. Anche se i rumors sullo sfondo scelto da Leo ogni anno impazzano già con largo anticipo sul periodo nata-lizio, nel limite del possibile si escogita sempre un modo per tenere l’opera quanto più segreta possibile. “La verità è che ho fatto quasi tutti gli scorci di Gubbio, da San Pietro a San Martino, da Piazza Grande a Corso Garibaldi, da San Giovanni alla Basilica di Sant’Ubaldo, e allora ormai mi sono dedicato di più al “classico”, cioè a qualcosa che ho già proposta ma che rivisito in altra chiave”. Ad aiutarlo in questa lunga corsa per arrivare pronti alla notte della vigilia (l’apertura ufficiale è pochi minuti prima dello scoccare della mezzanotte del 25 dicembre), tra i più assidui ci sono l’allievo prediletto Loren-zo Pruscini, l’imprevedibile Bruno Fanucci e anche qualche ex giocatore che Leo ha allenato nella sua sin qui giovane, ma eccellente carriera. “E ogni tanto capita anche Franco da Sie-na, per gli amici “Il Tosco”, ormai un’istituzione nel nostro quartiere, che mi tiene compagnia raccontandomi aneddoti a iosa”, fa sapere Leo.

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E a proposito di calcio, l’altra grande passione di Leo, la nuova avventura all’Angelana sta regalando soddisfazioni inattese, ma quanto mai benvenute. “Devo dar atto ai ragazzi di aver fatto qualcosa di incredibile sino a questo momento. Con 10 vittorie d fila abbiamo stabilito il nuovo record nel campiona-to A1, l’elite regionale. E badate bene, la mia squadra è com-posta unicamente da ragazzi di Santa Maria degli Angeli. Per-ché sono “emigrato” fuori dai confini eugubini? Ci vorrebbero ore per spiegare il perché. Sono felice che fuori da Gubbio abbia trovato persone che mi apprezzano, alla fine è questo ciò che conta”. Reduce da tre campionati vinti di fila (due con l’Atletico Gubbio, uno con la Juniores del Casacastalda), Leo per ora si gode il momento e pure la compagnia del fidato Giorgio Buttò, “un professionista impagabile che riesce a tra-smettere ai ragazzi valori sani e principi, oltre a farli rendere atleticamente”, aggiunge. Un feeling particolare per andare a caccia di un altro sogno. Prima, però, meglio lasciarsi amma-liare dalle luci e dalla bellezza del presepe di via Saffi. Siete curiosi? Tranquilli, la vigilia di Natale arriverà presto…

ALL’OPERA Leo impegnato nei lavori per il presepe 2013

IN PANCA Leo sprona la squadra (Foto Mancini)

IL TANDEMLeo assieme a Giorgio

Buttò, compagno d’avventura ancheall’Angelana dopo itrascorsi degli anni

passatoi con l’Atletico

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Ancora una volta la grande musica rifio-risce alle pendici del monte Ingino, vestito a festa dalle luci dell’Al-bero di Natale più gran-de del mondo. Si rinno-va anche quest’anno l’appuntamento con il Concerto sotto l’Al-bero, evento ormai immancabile nelle ce-lebrazioni natalizie della città di Gubbio, in programma domenica 22 dicembre alle 20,30 nella suggestiva corni-

ce della Chiesa di San Domenico. Il concerto taglia il traguar-do dei 15 anni riaprendo idealmente lo scrigno dei ricordi, incastonati in performance senza tempo e di indiscusso valo-re artistico. E proprio per celebrare degnamente l’importante ricorrenza, l’edizione 2013 si va caratterizzando come una delle più attese di sempre, potendo contare sulla presenza dei violinisti Pavel Vernikov e Barbara Agostinelli, del soprano Ania Vegry e del trombettista Andrea Lucchi. Si tratta di au-tentiche icone nel mondo musicale internazionale: Vernikov

è stato per anni diretto-re artistico del Gubbio Festival nel periodo più florido della manifesta-zione (a metà degli anni ’90), quando alcuni tra i più celebri musicisti dell’epoca si esibirono

nella città dei Ceri. Barbara Agostinelli “giocherà” invece in casa: per la violinista eugubina si può parlare di un graditissi-mo ritorno, lei che da anni ormai è protagonista sui palcosce-nici dei maggiori teatri e sale da concerto continentali. Ania Vegry è considerata uno degli astri nascenti della nuova ge-nerazione musicale, la più giovane tra coloro che nell’ultimo anno sono entrate a far parte del Teatro dell’Opera di Hanno-ver, dotata di una voce di straordinaria bellezza. Infine il ma-estro Andrea Lucchi, prima tromba dell’Orchestra Sinfonica Nazionale dell’Accademia Santa Cecilia, anch’esso tra i prota-gonisti indiscussi della scena musicale italiana e non solo. Il Concerto sotto l’Albero 2013 è reso possibile grazie al Comune di Gubbio, alla Camera di Commercio di Perugia, alla Fonda-zione Perugia Musica Classica e al contributo degli sponsor Colacem e Tourist Spa - Park Hotel ai Cappuccini, e realizzato in collaborazione con la corale Cantores Beati Ubaldi. Per info e prevendita: 075.9220693 o 075.9222027. I prezzi: sedia 20 euro, panca 10 euro, under 25 omaggio.

CAST D’ECCEZIONE PER IL CONCERTO SOTTO L’ALBERO

LA 15a EDIZIONE NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE: TRA GLI ARTISTI PRESENTI ANCHE LA VIOLINISTA EUGUBINA BARBARA AGOSTINELLI. GRANDE ATTESA PER IL SOPRANO ANIA VERJE

ATTESA La violinista eugubina Barbara Agostinelli si esibirà davanti ai propri concittadini

SUBLIME La soprano Ania Vergy

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Cantores Beati Ubaldi e Giò di Tonno tra musica e magia

CONCERTO Quest’anno un ospite speciale per l’evento natalizio della corale eugubina

SI RINNOVA L’APPUNTAMENTO DELL 29 DICEMBRE NELLA CHIESA DI SAN DOMENICO CON L’ORCHESTRA SINFONICA, IL SOPRANO SABRINA MORENA E LA SCUOLA DI DANZA CITTÀ DI GUBBIO

Il tradizionale concerto Le musiche di Natale, organizzato il 29 dicembre nella chiesa di San Domenico dai Cantores Be-ati Ubaldi, avrà quest’anno un ospite di prestigio che si esibirà con il coro eugubi-no: il cantante Giò Di Tonno, vincitore del 58° Festival di Sanremo, artista apprezza-to interprete nel musical Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante con oltre 500 repliche e protagonista nella popolare trasmissione Tale e quale show con Carlo Conti su Rai Uno.Si tratta di un evento davvero speciale con la qualità artistica della grande orchestra sinfonica e del coro diretti dal maestro Renzo Menichetti, la presenza del sopra-no Sabrina Morena e la collaborazione della scuola di danza Città di Gubbio con le coreografie di Silvia Menichetti. Sarà un viaggio tra le musiche legate al Natale di tutto il mondo.“Anche in un periodo di crisi come que-sto – dice il maestro Menichetti – non ab-biamo voluto rinunciare al desiderio di offrire qualcosa di bello e di originale, ma anche per valorizzare il prodotto turistico di Gubbio che attraversa un forte decadi-mento. Questo concerto vuole riservare un momento di gioia e serenità nell’au-tentica atmosfera della festa”.Informazioni e prevendita presso l’Ufficio del Turismo in via della Repubblica (tele-fono 075 9220693).

Per i Cantores Beati Ubaldi è un’altra esperienza significativa nel percorso co-minciato nel 1997. Il sodalizio ha sem-pre avuto la duplice valenza di svolgere il servizio liturgico presso la basilica di Sant’Ubaldo e l’attività concertistica per promuovere la cultura musicale nel terri-torio. Negli anni di attività, il coro si è di-stinto anche per iniziative di formazione musicale e culturali come il restauro degli organi Morettini di Gubbio. Nel 2004 l’allora vescovo Pietro Bottac-cioli, oggi emerito, l’ha nominato Cap-pella Musicale della Cattedrale di Gubbio che continua la tradizione risalente al vescovo Marcello Cervini poi eletto Papa Marcello II.

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MIX I Cantores Beati Ubaldi (sopra) e Giò di Tonno vincitore a Sanremo

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Un’altra annata ricca di appuntamenti quella che sta per concludersi per la Com-pagnia Teatro della Fama, che come ogni dicembre torna sul palcoscenico per proporre un’ultima produzione in prossimità delle festività natalizie. Quest’anno verrà messa in scena La strana coppia di Neil Simon, col teatro comunale che ospiterà gli attori sabato 21 e domenica 22 dicembre alle 21,15. È già possibile acquistare i biglietti recandosi al botteghino del teatro tutti i pomeriggio dalle 17 alle 20. La regia è affidata ad Angelo Mischianti, una delle colonne storiche della compagnia, che con grande impegno e dedizione ha saputo tirar fuori il meglio da un cast decisamente più giovane rispetto al passato.

La strana coppia di SimonTEATRO DELLA FAMA Appuntamento il 21 e 22 dicembre

LO STORICO DIRETTORE GIOVANNI SANNIPOLI RACCONTA L’ESPERIENZA CON L’ORCHESTRAMASTRO GIORGIO. NUOVA LINFA DALL’UNIONE CON LA SCUOLA MEDIA OTTAVIANO NELLI

I MUSICISTIDI DOMANI

La musica è senza dubbio una bella passione, che diventa an-cora piu bella se coltivata fin da giovani. E l’Orchestra Mastro Giorgio, diretta dal maestro Giovanni Sannipoli, in questo non conosce rivali. “Da quando sono nati i corsi musicali (fine anni ‘80) s’è sentita subito l’esigenza di andare oltre l’inse-gnare dello strumento, formando gruppi di musica d’insieme. E con il tempo si sono creati i presupposti per allestire delle vere e proprie orchestre. Nel nostro caso parliamo di un’or-chestra composta da 50-60 ragazzi di seconda e terza media, che ogni anno si rinnova per metà. Questo gruppo ha una va-lenza educativa ma anche formativa, che funge da stimolo per mantenere vivo l’interesse della pratica musicale nei giovani. Certamente è un bell’impegno, un attività che richiede lavoro e organizzazione e che non è semplice come sembra”.

Quando e dove si terrà il consueto concerto natalizio di quest’anno?“Il concerto natalizio di quest’anno si terrà nella chiesa di San Domenico il 20 dicembre alle ore 21,00. Da quest’anno però, in virtù dell’unione delle due scuole medie Mastro Giorgio e Ottaviano Nelli (si parla di scuola secondaria di primo grado Mastro Giorgio Nelli), si terrà una giornata dedicata a tutta la musica che comincerà sin dal primo pomeriggio. Poi in se-rata si esibirà l’orchestra, preceduta come sempre dai singoli musicisti divisi in gruppo più ristretti”.

Quali altri eventi avete in programma, al di là delle immi-nenti festività?“Questo è il primo appuntamento in cui l’orchestra formata-si nell’attuale anno scolastico si esibisce, ed è un primo mo-mento di verifica importante per l’attività del corso musicale. Dopo la pausa natalizia l’attività si farà via via più pressante: ad aprile avremo l’opportunità di stringere un gemellaggio con altre scuole d’indirizzo musicale, una romana e una di San Sepolcro. Inoltre, come di consueto l’orchestra parteci-perà a uno dei tanti concorsi nazionali che si svolgono in tut-ta Italia. Ci tengo a dire che negli ultimi anni l’orchestra ha sempre fatto grandissimi risultati, arrivando prima in alcune tra le più importanti rassegne d’Italia come Corato e Jesolo, segno che questa è una realtà ben strutturata che funziona e che da risultati positivi”.

Sono piu le soddisfazioni o i sacrifici?“Diciamo che le due cose vanno di pari passo. Le soddisfa-zioni si ottengono solo se si fanno sacrifici, se si lavora con attenzione, dedizione e costanza, quindi se c’è un impegno “bello tosto”. L’impegno è quello che richiede di esercitarsi, frequentare le prove ed essere disciplinati, perchè se c’è col-laborazione da parte di tutti diventa tutto piu semplice”.

di EMANUELE GRILLI

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Almeno quest’anno niente predicozzi contro i consumi

Dio ci scampi dai pistolotti natalizi contro il consumismo. Almeno quest’anno, in cui la crisi economica ha messo in ginocchio milioni di italiani, speriamo di non dover andare alla messa di Natale a sorbettarci la solita ramanzina di qualche sacerdote moralizzatore contro il cosiddetto con-sumismo. Speranza vana? Può darsi, ma forse, per difenderci dal solito refrain pauperista, potrebbe tornare utile rileg-gere qualche brano di quel meraviglioso cattolico realista che fu Giovannino Gua-reschi.Nel suo ultimo romanzo con protagonista l’indimenticato Don Camillo, ci sono pagine profetiche sulla brutta piega che avrebbe preso la Chiesa post-conciliare sul tema della povertà. Guareschi immagina il suo prete reazionario alle prese con un pretino progressista, soprannominato Don Chichì e inviato dalla Curia per “aggiornare” Don Camillo sulle novità del Concilio. Ecco alcuni passaggi illuminanti: “Don Chichì, demistificata esteriormente la chiesa, aveva sferrato la sua offensiva in profondità, con una serie di pre-diche che erano una continua, ardente denuncia della mal-vagità e delle gravi colpe dei ricchi. Parecchia gente disertò la Messa e Don Camillo, incontrato il Pinetti, gli domandò perché mai non si facesse più vedere in chiesa. «Io» rispo-se l’altro «ho lavorato onestamente tutta la vita per avere quello che ho e non mi va di venire in chiesa per sentirmi insultare da Don Chichì.» «In chiesa non si va per rispet-to del prete ma per rispetto di Dio» «Sì, reverendo: il mio cervello lo capisce, ma il mio fegato no»”. Alle rimostranze

di Don Camillo sull’assurdo comporta-mento di Don Chichì, il pretino comincia a sciorinare tutta la retorica progressista sulla fantomatica chiesa dei poveri. “La povertà è una disgrazia, non un merito – replica Don Camillo – Non basta essere poveri per essere giusti. E non è vero che i poveri abbiano solo diritti e i ricchi solo doveri: davanti a Dio tutti gli uomini han-no esclusivamente dei doveri”.Grande Guareschi. Con la sua narrativa pungente ha riassunto in dieci righe l’au-tentica prospettiva cattolica sul tema del-

la ricchezza e della povertà. Ma, oggi, la sana dottrina sem-bra un optional per molti sacerdoti che, a Natale, non sanno far altro che tuonare contro il “consumismo”. Ben venga, invece, in questo tempo di crisi, una crescita dei consumi, che non è certo incompatibile con il Vangelo. Tutta la retori-ca sulla “chiesa dei poveri”, infatti, sembra dimenticare che Gesù non ha mai tuonato contro la ricchezza in quanto tale, ma solo contro il suo uso sbagliato. Quando i Magi venuti dall’Oriente regalano al Figlio di Dio dell’oro, Giuseppe e Maria non lo respingono indignati (visto che quella ricchez-za sarà servita per il lungo soggiorno in Egitto a cui la Sacra Famiglia verrà costretta di lì a poco). Tuonare contro la ric-chezza, in questo mondo avvilito e arrabbiato, potrà anche suscitare qualche applauso. Perché non provare invece a ricordare a tutti che quel Bambino di Betlemme è l’unico salvatore del mondo e che se non si crede in lui non si avrà la vita eterna? Troppo scomodo? Ma quando mai Gesù ci ha detto che sarebbe stato comodo annunciare il suo Vangelo?

LA ROCCA

a cura di LUIGI GIRLANDA

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Certe volte è davvero questione di fortuna. Ma tutto si può dire di Umberto Casoli, meno che non sia una persona auda-ce. Il presidente del Golf Club Gubbio, durante una partita a Perugia, è riuscito nell’impresa di far buca al primo colpo, da una distanza di ben 139 metri. Traguardo che gli ha permesso di diventare nuovo socio del Jack Daniel’s Single Barrel Hole-In-One Club :”Fare buca in un colpo solo, soprattutto in gara ufficiale è una soddisfazione enorme. È stato un bel colpo ma anche una bella dose di fortuna, perchè prendere in un colpo solo una buca di 10 cm da 139 metri vuol dire anche fortuna. Davvero incredibile.”

Come procede l’attività del Golf Club Gubbio?“Abbastanza bene, nonostante la pioggia che purtroppo ci ha un pò condizionato nelle scorse settimane. Nel complesso

la stagione è stata positiva, suggellata poi con la gara del 9 novembre a Perugia. È stato un bel successo soprattutto per i giocatori eugubini (Premiati Fabio Lepri, Michele Meni-chetti, Ubaldo Capponi e lo stesso Casoli). Quest’anno spe-riamo di fare una trentina di soci e per far questo migliorere-mo la struttura, per agevolare i giovani che vogliono iniziare a conoscere questo sport.”

Quali altre iniziative avete attuato?“Dopo quest’ultima gara il Golf Club Gubbio chiude per le fe-ste, ci saranno comunque persone che verranno qui ad alle-narsi per prepararsi al meglio all’anno che verrà. Nella prossi-ma stagione agonistica faremo degli sconti per agevolare chi volesse venire a provare il campo prova all’agriturismo Casel-la del Piano. Per i ragazzi quest’estate rifaremo una giornata completamente dedicata al golf per fargli conoscere questo sport, gli daremo la possibilità di ricevere lezioni da un mae-stro ufficiale per fare poi l’esame ufficiale delle regole.”

E.Gri.

IN BUCA DA 139 METRI CON UN COLPO SOLO!

UMBERTO CASOLI, PRESIDENTE DEL GOLF CLUB GUBBIO, PROTAGONISTA DI UNA STRAORDINARIA IMPRESA: “HO AVUTO FORTUNA, MA CHE SODDISFAZIONE...”

IL TUTTO VALE UN PRESTIGIOSO INGRESSO NEL CLUB JACK DANIEL’S, TRA I PIÙ ESCLUSIVI AL MONDO

IN BUCA Umberto Casoli posasul green dopo il grande colpo

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Fontanelle, grande festa per i primi 40 anni di attività

RICORRENZA Allo Sporting Hotel tra vecchie e nuove generazioni

UNA SERATA MOLTO PARTECIPATA HA FATTO DA SFONDO ALLE CELEBRAZIONI VOLUTE DAL PRESIDENTE GIORGIO SALDI E DAI SUOI COLLABORATORI. TANTI PROTAGONISTI DIIERI E DI OGGI HANNO RESO OMAGGIO AL PIÙ ANTICO SODALIZIO GIOVANILE EUGUBINO

Una partecipazione assolutamente inat-tesa, un bagno di folla che imprime a suo modo un sigillo solenne per la festa dei 40 anni dell’ASD Fontanelle, la decana delle scuole calcio eugubine. Per l’occasione il presidente Giorgio Saldi ha dato ap-puntamento a tanti amici di ieri e di oggi radunatisi per brindare al traguardo del quarantennale di una società che guarda sempre più al futuro. Impreziosita dalla presenza del presidente del CRU, Luigi Re-pace, la serata ha spaziato tra ricordi fil-mati e aneddoti raccontati da una schiera di elementi passati dalle parti del “Marco Minelli” (tra questi anche un emozionato Alessandro Giacometti, per 14 anni titola-re nel Gubbio). La festa è caduta anche in un momento particolarmente felice, con la prima squadra (guidata da Alvaro Pas-seri) in piena lotta per un posto play-off nel campionato di Prima Categoria e le tre compagini regionali giovanili A2 (Juniores, Allievi e Giovanissimi) tutte posizionate nei piani alti della classifica. Il racconto della serata è affidato ad alcuni scatti rea-lizzati da Matteo Fumanti.

EXPLOIT Tantissimi ragazzi delle formazioni giovanili hanno preso parte alla festa.A destra, il presidente Giorgio Saldi e,il presidente del CRU, Luigi Repace

VECCHIE GLORIE Alcuni ex giocatori e presidenti del sodalizio biancoazzurro.In molti hanno risposto con entusiasmo all’invito di presenziare a un evento così particolare

PILLOLE

Gubbio conquista Mezzogiorno in Famiglia: ora in campo da campioni

IN TV Grande affermazione contro Monte Porzio Catone. Adesso la sfida con Lanciano

IL RESTAURO DEI CERI MEZZANI

IN UN LIBRO TUTTI I PARTICOLARI

Ci volevano i “matti” di Gubbio per abbattere la corazzata di Monte Porzio Catone, pluricampione stagionale della trasmissione tv Mezzogiorno in Famiglia, in onda tutti i fine settimana dalle 11,15 alle 13 su Rai 2. Ribaltando ogni pronostico, la delegazione eugubina ha compiuto la più incredibile delle imprese, riuscendo a prevalere sin dalla prima giornata di gara (non era mai accaduto ai campioni in carica di presentarsi alla domenica in svantaggio) e soprat-tutto trovando il modo di rimontare nei giochi conclusivi, dopo aver subito il ritorno dei laziali nella prima parte del programma domenica. Un successo che è stato salutato con enfasi dal commissario Maria Luisa D’Alessandro, tra i fautori della partecipazione della compagine eugubina al programma condotto da Amadeus, con la partecipazione di Laura Barriales, Sergio Friscia e del maestro Mauro Mazza.

A guidare la squadra è stato chiamato Massimo Boccucci, accompagnato da un gruppo giovane ma non certo sprov-veduto, composto da Roberto Barbacci, Martina Carrozzi, Linda Raponi, Mattia Sebastiani, Emanuele Carpigna, Leonardo Bocci, Maddalena Fioroni, Sofia Cappannelli, dai ballerini Giorgio Ghirelli e Chiara Capponi e dalla cantante Sara Jane Ceccarelli,più l’accompagnatore Roberto Borsel-lini. Proprio le prove artistiche (ballo e canto), decise dal televoto, e i giochi effettuati “in esterna”, cioè nelle piazze dei comuni in gara (intervallati da alcune cartoline della città particolarmente apprezzate), hanno fruttato a Gubbio i punti necessari per restare aggrappati ai pluricampioni di Monte Porzio Catone, guidati da una bravissima ospite vip del calibro di Debora Caprioglio (Gubbio aveva inve-ce Manuel Casella). Anche la troupe di via Teulada, sede degli studi Rai da dove vengono trasmesse le puntate del programma, hanno fatto i complimenti alla truppa eugubi-na per il grande risultato ottenuto. Nel prossimo week-end Gubbio si presenterà di nuovo in studio ma stavolta come campione in carica, opposta al comune di Lanciano. La vittoria su Monte Porzio atone potrebbe già valere il pass per accedere ai quarti di finale del programma (al via dal 12 aprire), che premierà il comune vincitore dell’intera stagio-ne 2013-14 con uno scuolabus e delle lavagne elettroniche per gli istituti scolastici. Nell’attesa la squadra ha posato assieme all’ospite vip Casella per un fotografo d’eccezio-ne: Attilio Fontana, fresco vincitore di Tale e Quale Show, “acquistato” sul posto durante una pausa.

Il racconto del recente restauro dei Ceri Mezzani raccol-to in un libro che verrà presentato venerdì 20 dicembre, alle ore 17,30 nella Sala Trecentesca di Palazzo Pretorio. Il volume, a cura di Matteo Morelli, è intitolato Più belli, più pesanti e più grandi, il restauro dei Ceri mezzani di Gubbio.

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