15 Giorni - Numero 10 - 25 Febbraio 2014

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quindicinale d’informazione Martedì 25 Febbraio 2014 Anno II Numero 10 GUBBIO Gubbio - Via dell’Arboreto Gualdo Tadino - Via V. Veneto presso I NUOVI MOSTRI INFURIANO LE POLEMICHE SUGLI INVESTIMENTI SICURI, COME PER LE LOGGE DEI TIRATORI E I CENTRI COMMERCIALI , MENTRE LE DUE GRANDI OPERE PUBBLICHE DEL PUC, IL MAXI-PARCHEGGIO DI SAN PIETRO E L’EX OSPEDALE DI PIAZZA 40 MARTIRI, SONO ABBANDONATE A SE STESSE E SOTTO INCHIESTA

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Nuovo appuntamento con 15 Giorni, in uscita martedì 25 febbraio e disponibile presso oltre 450 locali pubblici del comprensorio eugubino. Per l'occasione copertina dedicata ai "nuovi mostri", ovvero le opere del PUC e del PUC2 rimaste ancora incompiute a distanza di anni dalla loro approvazione (e tuttora senza una destinazione d'uso definitiva). Da non perdere poi l'intervista al consigliere regionale Andrea Smacchi, le mosse dei partiti in vista della tornata elettorale, la presentazione ufficiale del programma da parte del MoVimento 5 Stelle eugubino. E ancora vicende legate a dissesti e disservizi in città, più un focus dedicato al Centro Sociale di San Pietro e una copertina sportiva tutta per il sorprendere Fontanelle-Branca, in vetta nel girone A di Prima Categoria. 15 Giorni lo trovi in distribuzione in tutti i locali pubblici, bar, edicole, nelle scuole e nelle attività del Comune di Gubbio

Transcript of 15 Giorni - Numero 10 - 25 Febbraio 2014

quindicinale d’informazione

Martedì 25 Febbraio 2014 Anno II Numero 10

GUBBIOGubbio - Via dell’ArboretoGualdo Tadino - Via V. Veneto

presso

I NUOVI MOSTRIINFURIANO LE POLEMICHE SUGLI INVESTIMENTI SICURI, COME PER LE LOGGE DEI TIRATORI E I

CENTRI COMMERCIALI, MENTRE LE DUE GRANDI OPERE PUBBLICHE DEL PUC, IL MAXI-PARCHEGGIO DI SAN PIETRO E L’EX OSPEDALE DI PIAZZA 40 MARTIRI, SONO ABBANDONATE A SE STESSE E SOTTO INCHIESTA

COPERTINA

PUC FA RIMA CON FLOPLE GRANDI INCOMPIUTE

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IL PUC DI SAN PIETRO È BLOCCATO: IL MAXI-PARCHEGGIO DI VIA DI FONTE AVELLANA È UN ECOMOSTRO ABBANDONATO A SE STESSO. IL PUC2 DELL’EX OSPEDALE DI PIAZZA 40

MARTIRI NON È MAI DECOLLATO E I SOLDI SONO STATI RESTITUITI ALLA REGIONE. SULLE DUE OPERAZIONI C’È PURE L’OMBRA DELLA MAGISTRATURA CHE INDAGA

Servirebbe uno scatto d’orgoglio, forte e deciso. Invece sor-prende un pò sentirne di tutti i colori sugli investimenti che potrebbero rilanciare la disastrata economia eugubina. Siamo invischiati in certe polemiche sul progetto per riqualificare le Logge dei Tiratori (lavori per 2,7 milioni di euro), e sui nuovi

centri commerciali pronti a muovere risorse private per 43 milioni di euro oltre ai posti di lavoro. Si sta rimettendo in moto la politica e c’è da preoccuparsi: il rischio di discussio-ni, litigate e ‘marchette’ personali di basso profilo rischia di paralizzare per altri anni la città. E si ricomincia con la solita musica: progetti per il turismo, le infrastrutture, la cultura senza dire come, dove e quando prendere i soldi.Restano per il momento sotto gli occhi di tutti le due più grandi, e fasulle, operazioni pubbliche della storia recente: il Puc (Piano Urbano Complesso) di San Pietro e il Puc2 dell’ex ospedale di piazza 40 Martiri. Sono i nuovi mostri. Lo è il maxi-parcheggio di via di Fonte Avellana lasciato nel più to-tale abbandono e ribattezzato impietosamente l’ecomostro, tanto da chiederne l’abbattimento. Curioso: a chiederlo sono le stesse associazioni che si sono scagliate contro il progetto delle Logge dei Tiratori, ma in questo caso certa sinistra (spe-cie radicale) tace e non gli va dietro. Lo è il vecchio ospedale, in parte recuperato con gli uffici pubblici (tanto per cambia-re) avendo messo da parte ogni prospettiva di trovare risorse private per rivitalizzare l’intero complesso.

di MASSIMO BOCCUCCI

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I due Puc sono miseramente falliti dopo essere stati reclamiz-zati come le operazioni del secolo. Ce li ricordiamo gli spot (anche elettorali) di Orfeo Goracci e non solo i suoi. Ci ricor-diamo anche l’ancora bruciante esclusione della Festa dei Ceri tra i beni immateriali dell’Unesco dopo la gran cassa suona-ta (un altro fallimento della politica). Per il Puc di San Pietro c’è il tentativo in extremis di salvare il salvabile, attraverso il piano pluriennale predisposto dal commissario straordinario Maria Luisa D’Alessandro, mentre per l’ex ospedale almeno per ora ci si deve mettere l’anima in pace sperando solo in qualche ardito imprenditore che abbia buone idee, parecchi soldi e riesca poi a scuotere i palazzi della politica. Del resto, in tempi di crisi, i fondi pubblici sempre più ridotti - vale sot-tolinearlo - vengono prevalentemente assorbiti dal manteni-mento del “carrozzone” istituzionale-politico.

L’accanimento di alcuni circostanziati settori della politica e della società civile è solo verso alcune direzioni: non una parola di fronte a questi fallimenti, che si completano con il triste scenario di scempi compiuti come gli interventi-tampo-ne (con il catrame) nelle vie del centro storico. Gubbio cerca faticosamente di darsi un futuro all’altezza dei tempi, con l’in-dubbia esigenza di coniugare al meglio storia, tradizione, mo-dernità. Ma è una solenne presa in giro perdersi in discussio-ni accademiche su fantomatici filoni che potrebbero portare benefici e ricchezza, senza dire come si fa e in quanto tempo.Lo sviluppo passa attraverso le operazioni possibili, non scon-volgenti se si guarda bene a realtà anche limitrofe che nelle difficoltà comunque se la passano meglio. A poco servono le promesse elettorali, le chiacchiere sui massimi sistemi irrea-lizzabili. Le certezze sono gli investimenti sicuri e, se possibi-le, un impegno vero per completare il Puc di San Pietro e dare un futuro all’ex ospedale. La politica pensi a questo se non vuol far già rimpiangere il fatto che il commissariamento del Comune dura solo un anno.

Ci sarà un ospite speciale nella grande festa di Carnevale in programma domenica 2 marzo presso il Centro Commerciale I Tigli: è Peppa Pig, la maialina più amata da tutti i bambini, che per nulla al mondo vorrà perdersi l’appuntamento in ma-

schera più atteso del periodo carnevalesco. Ma non sarà la sola invitata alla festa: tutti coloro che interverranno potran-no divertirsi sui gonfiabili e scatenarsi nella baby dance, im-mergersi nel truccabimbi e partecipare a tanti giochi gratuiti!

Carnevale, ai Tigli arriva Peppa PigLA FESTA Domenica 2 marzo una giornata tutta dedicata ai più piccoli con tante attrazioni

8 Marzo Festa della Donna

Carpaccio di lonzino con pere, uvetta e scaglie di pecorinoSformatino di stracchino con pesto di rucola

Risotto con asparagi e zafferanoRaviolini di carne con pancetta e zucchine

Filetto di cinta senese al cartoccio con pachino, olive nere e patate

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LA “VECCHIA” PALESTRA Il parcheggio di San Pietro che costeggia la palestra, teatro di tante sfide estive e non solo

QUALE FUTURO? L’ingresso del vecchio ospedale

DIECI DOMANDE AL CONSIGLIERE REGIONALE DEL PD. LE STRATEGIE: “PREPARIAMO UN PROGRAMMA SNELLO E CHIARO CON L’UOMO GIUSTO PER GUIDARE LA CITTÀ”.

LA NOVITÀ: “LA COALIZIONE DEVE ESSERE SGANCIATA DAL PASSATO”. LA PREOCCUPAZIONE: “LA BUFERA GIUDIZIARIA HA CONDIZIONATO E PUÒ FARLO ANCORA”

C’è tutto un mondo attorno al Pd. Già, tutti pendono dalle lab-bra piddine. Perché è il primo partito, perché è il perno del centrosinistra anche se poi bisogna vedere chi ci sta e chi no. Tutti aspettano le mosse del Pd. Lo sa bene il consigliere re-gionale Andrea Smacchi.

A che punto siete con il programma, le alleanze e la can-didatura a sindaco? “Stiamo preparando un programma snello e molto chiaro, un vero e proprio patto con e per la città. Per quanto riguarda le alleanze è intenzione del Pd superare la vecchia coalizione guardando con interesse a quanti pensano che sia arrivato il momento di metterci la faccia al di là di steccati ideologi-ci ormai completamente superati. L’obiettivo è poi quello di trovare un candidato del fare, che abbia la capacità di affron-tare con competenza e coraggio una fase difficile come quella attuale”.

La scelta di Claudio Ruspi segretario, così complicata e con tempi lunghi, ha schiarito la situazione nel partito?“Credo che sia la persona giusta per guidare il partito in que-sta fase così delicata. È una persona seria, preparata, consape-vole delle difficoltà e del compito che gli è stato assegnato”.

L’accordo tra la sua corrente e quella di Gianni Pecci-Raf-faello Di Benedetto, che ha portato all’elezione di Ruspi, vale pure per la scelta del candidato a sindaco?“Ruspi è stato votato da due delle tre liste congressuali. Da quel momento però la fase congressuale è finita e tutti siamo impegnati a trovare il candidato migliore per la città. Chi pen-sa di percorrere strade autonome corre il rischio di rimanere da solo”.

Ritiene scontate le primarie? Ed eventualmente di partito o di coalizione?“Credo che le primarie siano un importante strumento per le-gittimare e accreditare un candidato agli occhi della città. Le

primarie devono essere aperte a tutta la città, perché il candi-dato che le vincerà sarà poi il candidato e il sindaco di tutti”.

Ha l’identikit del candidato a sindaco ideale?“Una persona umile, concreta, capace, con esperienze profes-sionali di altissimo livello. Un candidato abituato più a fare che a chiacchierare”.

Spuntano fuori liste civiche di continuo: è un bene per la democrazia o si sta esagerando?“Per me si sta esagerando: interessarsi della propria città è bene, ma il proliferare di molteplici liste senza un progetto o un programma ben definito dimostra la fragilità e spesso la sporadicità di queste forme di rappresentanza”.

Il Pd farà alleanze con le liste civiche?“Faremo alleanze con tutti coloro che condivideranno il no-stro progetto. L’atteggiamento sarà sempre inclusivo”.

Rifondazione Comunista, Idv, Verdi e Sinistra Anticapita-lista hanno costituito un coordinamento politico: il dialo-go col Pd è possibile o li considerate già come rivali?“Noi dialoghiamo con tutti coloro che ci rispettano e quanti pensano che con il Pd si possa fare un percorso programma-tico comune”.

Il commissariamento sta dan-do risultati concreti in termini amministrativi, e c’è chi teme che col ritorno della politica ri-cominceranno le discussioni e le litigate senza decidere nulla: come fugare questi timori?“Personalmente credo nella poli-tica, quella sana, quella capace di fare scelte e di dare risposte con-crete alle esigenze dei cittadini. Il commissariamento non deve far temere ma deve stimolare il ritorno della buona politica”.

Il biennio di Guerrini è smaltito o pensate che possa ave-re ripercussioni nelle forze del centrosinistra e nel vostro elettorato?“Quel biennio purtroppo ha dovuto fare i conti con il ciclone giudiziario che si è abbattuto su alcuni autorevoli esponen-ti politici cittadini il 14 febbraio 2012. Temo che l’inchiesta Trust possa condizionare in maniera profonda gli equilibri e le alleanze nella prossima consultazione elettorale”.

di MASSIMO BOCCUCCI

SMACCHI SCEGLIE: “SERVE UN SINDACO

CAPACE DI AGIRE”

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POLITICA

Il Pd tra Palazzari e Stirati,sf ida tra gentiluomini

VERSO LE ELEZIONI Le manovre in vista delle amministrative di fine maggio

IL 9 MARZO LE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA: L’IMPRENDITORE MANAGER ENNIO PALAZZARI PUÒ CONTARE SULLA MAGGIORANZA NELL’UNIONE COMUNALE; IL PROFESSOR FILIPPO MARIO STIRATI HA L’APPOGGIO DELLA CORRENTE GUBBIO RINASCE E DELLE LISTE CIVICHE. PSI DIVISO SUI CONTENDENTI, ALLA FINESTRA I GRILLINI E L’ASSE PRC-IDV-VERDI-SINISTRA ANTICAPITALISTA

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Avanti con le primarie di coalizione: Pd, Psi e (fore) Sel. Appuntamento il 9 marzo. La formula? Aperte a tutti. I contendenti sono del Pd: l’imprenditore manager Ennio Pa-lazzari, 69 anni, già presidente di Gepafin e in Confindustria territoriale, senza trascorsi politici; il professor Filippo Mario Stirati, 59 anni, docente di latino e greco e vicepreside

al Polo Liceale Giuseppe Mazzatinti, già vicepresidente della Pro-vincia negli anni ’90 e vicesindaco dal 1997 al 2001. Palazzari può contare sulla maggioranza dell’unione comunale piddina; Stirati sulla corrente Gubbio Rinasce e le liste civiche. Il neo segretario del Pd, Claudio Ruspi, ha chiuso le trattative col Psi per l’alleanza, confidando di aver delineato il perimetro del centrosinistra anche per scoraggiare “infiltrazioni” al voto di altri partiti e liste civiche. Ma con le primarie aperte a tutti, sarà impossibile circoscrivere il coinvolgimento. Il Psi è diviso: la segreteria guidata da France-sco Pierotti sta con Stirati, mentre sostiene Palazzari la corrente di minoranza Azione Socialista con Alessandro Bonci, Giuseppe Brunelli, Daniele Cavaleiro (già segretario del partito), Nicola Aloia. La segreteria provinciale con Giuliano Granocchia e il co-ordinatore locale Stefano Ceccarelli spingono Sel all’intesa col Pd (ma ci sono problemi), ma il vendoliano Pavilio Lupini a titolo personale ha già aderito al cartello della Sinistra Alternativa con Rifondazione Comunista, Idv, Verdi e Sinistra Anticapitalista.

L’ULTIMO FLOP Le ultime primarie per il segretario regionale, il 16 febbraio scorso, sono state un clamoroso flop: hanno votato in appena 165, sui circa 12mila in Umbria, con 101 voti andati al renziano Giacomo Le-onelli. L’avvocato ha vinto facile e nella dire-zione, tra i 250 membri, si è portato dietro da Gubbio l’architetto Virna Venerucci che, fedelissima del consigliere regionale Andrea Smacchi, non è di Renzi avendo sostenuto Cuperlo alle primarie per il segretario nazionale.SINISTRA ALTERNATIVA L’asse Rifondazione Comunista-Idv-Verdi-Sinistra Anticapitalista presenterà almeno due liste. L’han-no annunciato i portavoce Pavilio Lupini (ex consigliere regionale del Prc poi passato a Sel e adesso in proprio, possibile candidato a sindaco di questa coalizione) e Luca Casagrande (giovane se-gretario del circolo Lenin del Prc). Questo schieramento è per lo più gestito dai fedelissimi di Orfeo Goracci. Casagrande evidenzia che “non c’è alcuna discussione con i vertici del partito. Rifonda-zione, dopo il congresso di dicembre, è uscita con una linea unita-ria del programma. In un momento sociale così critico e delicato, discutere di problemi intestini al partito è devastante e deleterio. Perciò lavoriamo in sintonia con la Federazione regionale per co-struire un fronte unitario della sinistra eugubina”.

M.Boc.

Ennio Palazzari Filippo Mario Stirati

MANCA SOLO “VIVA I CERI”

Saremo consapevolmente irriverenti: con tutte queste liste civiche, che nascono come funghi, manca sol-tanto che a qualcuno venga in mente di fondare “Viva i Ceri” scomodando la tradi-

zione. Tranquilli: non lo faranno. Però, così tanti movimenti fuori dai partiti tradizionali non ci sono mai stati. E’ la rea-zione, anche incontrollata, alla disaffezione per la politica e alla fiducia crollata nei confronti dei partiti tradizionali. Rie-piloghiamo. Al momento sono in campo cinque liste civiche. Gubbio Partecipa (il leader è Carlo Pierotti nell’ultimo con-siglio comunale) si muove in sinergia con Gubbio nel Cuore (in prima linea c’è Francesco Dominici), Svolta Comune con Angelo Riccardini e Sara Rinaldini (ex An e Pdl), Scelgo Gubbio di Daniele Morini (candidato al parlamento con Scel-ta Civica), Mattia Martinelli (già capogruppo Udc) e Gabrie-

le Tognoloni (ex Prc e Psi) che affianca il comitato a sostegno della candidatura a sindaco di Filippo Mario Stirati.L’ultima arrivata, in ordine di tempo, è Gubbio Bene Co-

mune dell’avvocato Francesco Gagliardi con Linda Pierotti e Giuseppe Battistini. Restano in sospeso Un’Altra Gubbio del dottor Giovanni Vantaggi (presente nell’ultimo consiglio comunale e ora dato per vicino ai grillini) e Movimento Civi-co Democratico di Giancarlo Piergentili attivo da mesi ma che non ha ancora rivelato le prossime mosse. Il Pd potrebbe decidere di costituire una lista civica per non restare chiusa nell’alleanza col solo Psi. E la sinistra alternativa di goraccia-na memoria (Prc-Sel-Idv-Verdi-Sinistra Anticapitalista) farà sapere se le due liste annunciate (come minimo) avranno i simboli dei partiti oppure no. Avanti c’è posto.

IL CASO

MAI COSÌ TANTA LISTE CIVICHE. PER ORA SE NE CONTANO CINQUE, CON L’INCOGNITA UN’ALTRA GUBBIO DI VANTAGGI E MOVIMENTO CIVICO DEMOCRATICO DI PIERGENTILI. IL NUMERO POTREBBE CRESCERE. DENTRO CI TROVI DI TUTTO: VOLTI NUOVI E RICICLATI CHE HANNO CAMBIATO PIÙ PARTITI

Nove mesi di lavoro, il contributo di quasi 700 cittadini e 50 attivisti divisi nei diversi gruppi di lavoro. Questo program-ma di cui siamo orgogliosi rappresenta un grande lavoro po-litico. Il problema più difficile: capire cosa hanno combinato i politici con i bilanci degli anni passati.

Il più facile è stato capire cosa vogliono i cittadini. Vogliono un’amministrazione attenta e precisa, che li aiu-ti nell’essere cittadini, lavoratori ed imprenditori. Vogliono intelligenza nello sviluppare le ricchezze del nostro comu-ne: il turismo, l’agricoltura, la gastronomia. Vogliono uscire

dall’isolamento politico, collaborare con i territori vicini e avere rapporti stretti con i luoghi dove si prendono le decisio-ni vere: l’Europa. Vogliono che Gubbio diventi una città nor-male, senza buoni contro cattivi.In una parola: cambiare, avere una prospettiva nuova.Ciò sarà possibile solo se chi avrà il mandato di governare Gubbio sarà libero da legami clientelari e al riparo dal ricatto di coalizioni elettorali. Insomma:

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Da un lato l’esigenza di mantenere intatta l’imma-gine tradizionale di uno spazio pubblico. Dall’altra quella di coniugare alla storia e alla salvaguardia del patrimonio artistico standard di sicurezza al passo coi tempi. Un con-cetto che può riassumere

in poche righe ciò che ha rappresentato per Gubbio la presen-tazione del progetto di messa in sicurezza del muretto di Piazza Grande, tristemente noto per numerosi casi di cronaca che negli ultimi decenni hanno interessato tutta la comunità eugubina. Un intervento atteso presentato lo scorso 14 febbraio, che pone un punto di non ritorno in una vicenda che mai come negli ultimi mesi aveva trovato una così vasta eco in passato. “Questo è forse il progetto al quale tengo di più – ha specificato il commissario Maria Luisa d’Alessandro – anche perché in questo contesto Gubbio può essere vista come una “madre” che si prende cura dei suoi figli, li preserva da possibili pericoli decidendo consapevol-mente di accettare questa piccola “ruga” sul suo volto”. Già, perché la questione del piano d’intervento non ha messo tut-ti d’accordo (e c’è da credere che continuerà a dividere ancora a

lungo). C’è chi, come l’Associazione Terra Mater,, ha contestato il fatto che la cittadinanza non è stata interpellata a dovere sulla vicenda, ma che si è provveduto a portare avanti un progetto che non tenesse conto di tutte le problematiche legate alla sicurezza del muretto di Piazza Grande e più in generale dell’area circo-stante. Del resto l’installazione di sostegni metallici sottili ma di grandissima robustezza e di una sorta di rete ad alta trasparenza nella parte sottostante del muretto per qualcuno rappresentano un vero e proprio “sfregio”, andando a posizionarsi su uno scorcio particolarmente caratteristico visibile anche da notevole distan-za. “Quando c’è stato presentato il progetto – ha detto la soprin-tendente ai beni architettonici, Anna Di Bene – ho subito com-preso di che cosa stessimo parlando, anche perché la questione è comune a molti altri monumenti storici. Da quel momento è cominciato uno studio di un gruppo di lavoro per trovare le mi-gliori soluzioni orientate a criteri di compatibilità e trasparenza. E ritengo che quanto presentato dall’architetto Paolo Ghirelli e dall’ingegnere Federico Ragni rispetti appieno questi requisiti”. (Parole spresse senza che nessuno in sala avesse nulla da obiet-tare. Soddisfazione è stata espressa dall’Associazione Insieme, alla qua-le va dato atto di aver posto in maniera piuttosto marcata l’at-tenzione sulla vicenda da quando (era il giugno 2011) Riccardo Monacelli perse la vita cadendo proprio dal muretto di Piazza Grande. L’auspicio è che l’opera possa essere completata in tem-po entro il 15 maggio, così da averla disponibile già in occasione della festa dei Ceri (e non son pochi i ceraioli, ma anche semplici turisti, che un po’ incautamente si siedono sul muretto per assi-stere alle fasi salienti dell’alzata e delle birate della sera). È stato inoltre già attivato un conto corrente rivolto a coloro che intende-ranno partecipare alle spese per l’allestimento della piattaforma. Da qualunque parte lo si voglia guardare, comunque un interven-to storico.

DOPO LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO PER LA MESSA IN SICUREZZA, ORA SI PENSA AL

VARO DEL CANTIERE. CON UNA DATA LIMITE GIÀ STABILITA: CONSEGNARE L’OPERA ALLA

CITTÀ PER LA PROSSIMA FESTA DEI CERIdi ROBERTO BARBACCI

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1515ATTUALITÀ

ENTRO IL 15 MAGGIO IL MURETTO SARÀ “SICURO”

Ogni giovedì appuntamento alla biblioteca Sperelliana, nel com-plesso monumentale di San Pie-tro, con la terza tappa del Viaggio dei Filosofi, per iniziativa dell’asso-ciazione culturale Benedetto XVI presieduta dal docente e teologo Luigi Girlanda. Il filo conduttore “La rivoluzione moderna” appro-fondisce la riflessione filosofica in 10 appuntamenti, cominciati il 20 febbraio scorso e in programma ogni giovedì alle ore 21 presso la sala Refettorio della biblioteca Sperelliana. Dopo le prime due tappe del viaggio, dedicate al “Genio dei Greci” e alla “Luce del Medioevo”, c’è ora lo studio dei grandi autori che hanno caratterizzato l’epoca moderna, da Cartesio a Pascal, da Galilei a Kant, da Rousseau a Hegel. Ancora una volta, il percorso viene proposto con una metodologia coinvolgente, grazie all’ausilio di materiale multimediale, così da fornire

una panoramica completa. Il taglio è divulgativo, accessibile a tutti, e non superficiale. Anche la durata degli incontri, per una precisa scel-ta metodologica, è rigorosamente limitata a un’ora. L’iniziativa, che ha il patrocinio congiunto della Diocesi e del Comune, è rivolta a quanti per motivi di studio, o sem-plice curiosità, hanno il desiderio di accostarsi in modo piacevole alla storia del pensiero filosofico. Ai partecipanti verrà consegnata

una tessera che, regolarmente timbrata, servirà al rilascio di un attestato di partecipazione, peraltro utile per gli studenti delle scuole superiori per l’attribuzione del credito forma-tivo. La terza tappa del “Viaggio dei Filosofi” si concluderà il 29 aprile, per poi riprendere in autunno con la quarta e ultima tappa dedicata alla filosofia contemporanea.

“Il viaggio dei f ilosofi”, terzo attoCULTURA Partito il nuovo itinerario dell’iniziativa realizzata dall’associazione Benedetto XVI

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di MASSIMO BOCCUCCI

Non cadere nelle buche,potrebbe essere colpa tua!

IL FATTO Toccherà al Giudice di Pace stabilire se il Comune dovrà risarcire il cittadino

L’INCREDIBILE VICENDA DI UN EUGUBINO: FINISCE A TERRA IN VIA CAIROLI E SI LUSSA UNA SPALLA. MA IL COMUNE FA SAPERE CHE NON VUOLE RISARCIRLO E GLI PROPONE IL CONCORSO DI COLPA:

DOVEVA SAPERE CHE IL SELCIATO DAVANTI AL SUO NEGOZIO ERA MALRIDOTTO E PERICOLOSO

Il danno (una caduta in via Cairoli e spalla lussata) e la beffa perché doveva sapere che il selciato della via era malri-dotto e pericoloso. Morale: è anche col-pa sua se uscendo dal proprio negozio è inciampato facendosi male. La società che gestisce i sinistri per conto del Co-mune ha cercato di convincere l’eugu-bino, titolare con un socio di un’attività, ad ammettere un concorso di colpa. Stava uscendo dal negozio, trasportan-do un computer, quando il selciato l’ha tradito ed è rovinato a terra. Le pietre sconnesse, con delle vistose feritoie tra l’una e l’altra, gli han-no fatto perdere l’equilibrio, così ha riportato la sublussazione della spalla sinistra. La società Schwegler Associated Ltd, che ha in carico la gestione dei sinistri per conto della compagnia Qbe Insurance, ha cercato la singolare mediazione chiedendo il concorso di colpa. L’uomo avrebbe dovuto sapere, e chissà se magari anche provvedere a sistemare lui stesso quel selciato.A questo punto sarà il giudice di pace Antonio Smacchi a pro-nunciarsi, con il commissario straordinario Maria Luisa D’Ales-sandro che ha deciso di andare avanti con la causa nominando un legale esterno per la difesa dell’ente (l’avvocato Luciano

Trombettoni di Perugia). Il Comune do-vrà fronteggiare le foto che evidenziano le pessime condizioni del selciato della via (poi nel giro di qualche ora è stato rimesso a posto) e le certificazioni medi-che che hanno indicato 35 giorni per la guarigione, con limitazioni per l’eserci-zio dell’attività professionale. L’avvoca-to Piero Pieri, che difende l’uomo, era convinto di poter chiudere rapidamente l’increscioso episodio con un risarci-mento omnicomprensivo di 4.000 euro, lasciando peraltro fuori il computer dan-

neggiato perché di vecchia generazione.Niente da fare. Il Comune vuole che a pronunciarsi sia il giu-dice prendendosi il rischio di aggiungere al risarcimento an-che gli interessi e le spese legali. La Corte dei Conti andrà in quel caso a ricercare eventuali responsabilità verificando se è giusto o meno che le somme vengano attinte dal bilancio co-munale coi soldi dei cittadini. Un fatto è certo: le vie cittadine sono martoriate da buche e avvallamenti di ogni genere che costituiscono un serio pericolo. Prevedere le cause giudiziarie contro il Comune risulta fin troppo facile.

LO “SCALINO” Ecco la mattonella che ha tradito lo sfortunato eugubino

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1515CRONACA

Giardini impraticabili, strade dissestate, parcheggi allagati e vandalismo. Sicuramente non è un buon biglietto da visita per una città, soprattutto per chi, come nel caso di Gubbio, fa del turismo la sua “dote” principale. Il degrado urbano che sta col-pendo la città è negativo sia per chi ci abita, sia per chi viene in visita. Basti pensare al giardino di piazza Quaranta Martiri che ad ogni temporale diventa un vero e proprio pantano, con l’acqua che si mischia a fango e foglie secche e che rende il pas-saggio impraticabile. Oppure al recente allagamento del par-cheggio ex seminario, più simile a una vera e propria piscina d’acqua. Per non parlare dei numerosi tombini otturati, come quello in via Toschi-Mosca che quando piove si riempe fino a strabordare. E si potrebbe continuare con le innumerevoli le strade dissestate, problema che da diverso tempo la città si porta dietro e che ancora oggi non ha trovato una soluzione. Si possono incontrare vere e proprie voragini che portano non solo a incidenti con veicoli, ma anche fisici. La situazione diven-ta insostenibile se a tutto ciò si aggiunge un fastidioso blackout che ha colpito la zona di San Giovanni dal 12 al 19 febbraio e che ha portato non pochi problemi ai residenti, che hanno lamentato soprattutto il troppo tempo impiegato a risolvere il problema. Senza luce risulta difficile persino inserire la chiave di casa nella serratura, senza contare che il buio favorisce il vandalismo. Urge un duro intervento per rimediare a questa situazione che non fa di Gubbio l’immagine che merita.

di EMANUELE GRILLI

DISSESTI E DISSERVIZILA CITTÀ S’INTERROGASEGNALAZIONI E DISAGI IN CONTINUO AUMENTO LA PIOGGIA IL NEMICO PUBBLICO NUMERO UNO

INCURIA E PERICOLI Dall’alto il parcheggio dell’ex seminario dopo le pioggie di metà febbraio, buche stradali, i gradini del monu-mento di Piazza 40 Martiri e il pantano dei giardini pubblici adiacenti

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Gentile don Fanucci, nonostante lei abbia disprezzato la rivi-sta 15 Giorni, definendola una “rivistina lucida e policroma che circola solo a Gubbio” (Gibbo, 12 gen. 2014), noto che l‘ha comunque scelta per rispondere al mio precedente articolo in cui le ho rimproverato quanto aveva pubblicato sul suo sito circa l’origine del peccato originale. Forse per un sentimento di orgoglio o voluta presa di posizione nei miei confronti, lei ha preferito affidare la sua risposta a un devoto alunno della sua scuola biblica, che scrive: “Nell’ultimo numero di 15 Gior-ni Padre Basilio, l’eremita volante, mostra tutti i suoi limiti, in particolare sul piano scientific. Prof. Girlanda e Padre Basilio, tenetevi le vostre idee, io mi tengo le mie. Pari siamo”. Come esternazione, non c’è che dire, reverendo. Un detto eugubi-no afferma: “La stecca vien dal legno”, cioè il figlio è simile al padre; il discepolo al maestro. Infatti il linguaggio che ha usato il suo alunno, lo trovo molto simile al suo, specialmen-te quando esterna giudizi verso i suoi interlocutori che non condividono il suo pensiero. La risposta quindi la indirizzo a lei.Reverendo, le sottolineo in questo scritto che certe afferma-zioni di carattere dottrinale, che troverebbero giustificazioni negli atenei e in circoli culturali, pubblicamente non devono essere fatte, perché sono in contrasto con l’atteggiamento di carità pastorale che sono chiamati a praticare tutti i ministri della Chiesa. San Paolo, nella prima lettera ai Corinzi, affer-ma: “Tutto è lecito! Sì, ma non tutto è conveniente. Tutto è permesso! Sì, ma non tutto edifica. Nessuno cerchi il proprio interesse, ma quello degli altri” (10,23-24). Lei, che si ritiene maestro di sacra Scrittura e che ha istituito una scuola bibli-ca sua personale presso la chiesa di S. Maria al Corso, questo ammonimento di Paolo lo dovrebbe senz’altro conoscere e avere presente quando si rivolge ai fedeli cattolici per ester-nare le sue convinzioni dogmatiche. Non so se a Papa France-sco qualcuno abbia fatto giungere le sue ultime sottolineature sull’inesistenza del peccato originale; sta di fatto che, durante la Messa mattutina di giovedì 30 gennaio 2014, nel commen-tare la prima lettura tratta dal secondo libro di Samuele (7,18-19.24-29), il Papa ha richiamato i fedeli ad avere il Sensus Ec-clesiae, un tema che trovo appropriato per il nostro caso: “Il cristiano non è un battezzato che riceve il battesimo e poi va avanti per la sua strada. Il primo frutto del battesimo è farti appartenere alla Chiesa, al popolo di Dio. Non si capisce un cristiano senza Chiesa. E per questo il grande Paolo VI diceva

che è una dicotomia assurda ama-re Cristo senza la Chiesa; ascoltare Cristo ma non la Chiesa; stare con Cristo al margine della Chiesa. Non si può. È una dicotomia assurda. Il messaggio evangelico noi lo riceviamo nella Chiesa e la nostra santità la facciamo nella Chiesa. La nostra strada è nella Chiesa. Questo sentire con la Chiesa in latino si dice sen-sus Ecclesiae, che è sentire e pensare e volere dentro la Chie-sa. E di questa appartenenza, di questo sentire con la Chiesa, noi possiamo trovare tre pilastri: umiltà, fedeltà e servizio della preghiera. Una persona che non è umile non può sentire con la Chiesa, ma sentirà quello che piace a lei. La fedeltà, il secondo pilastro, è collegata all’obbedienza che è: fedeltà alla Chiesa, fedeltà al suo insegnamento, fedeltà al Credo, fedeltà alla dottrina, e custodire questa dottrina. Anche Paolo VI ci ricordava che noi riceviamo il messaggio del Vangelo come un dono, e dobbiamo trasmetterlo come un dono, non come una cosa nostra: è un dono ricevuto che diamo. Non dobbiamo diventare padroni del Vangelo, padroni della dottrina ricevu-ta, per utilizzarla a nostro piacere. Il terzo pilastro: pregare per la Chiesa. Preghiamo per la Chiesa?”, si è chiesto infine il Papa al termine dell’omelia (cf. “Avvenire” del 31 gennaio 2014, pag. 21; “L’Osservatore Romano settimanale” di giovedì 6 febbraio 2014, pag. 12).Reverendo, lei che non fa mistero nel presentarsi come un estimatore della “teologia” di Vito Mancuso, avendo ora pre-sente il pensiero del Papa, come ministro della Chiesa è co-stretto ad ammettere che questo scrittore, attraverso le sue prese di posizioni dottrinali, dimostra di non possedere il Sensus Ecclesiae che il Papa esige da parte di tutti i cattolici, sacerdoti compresi. Pertanto le teorie di Mancuso vanno sì conosciute, ma non predicate dal pulpito, soprattutto da chi ha ricevuto dalla Chiesa il mandato di trasmettere la retta fede cattolica. Concorda, reverendo? Termino col ringraziar-la per il nuovo gratuito insulto che il suo devoto alunno - la stecca non si smentisce - ha voluto regalarmi attraverso il suo ultimo articolo, definendomi “L’eremita volante”, insulto che aggiungerò alla lunga serie di quelli che in questi anni lei mi ha rivolto. Non intendo replicare, avendo presente il com-mento che san Giovanni Bosco faceva di solito in simili casi: “Lasciamo cinguettare i passeri”. Ossequi.

Padre Basilio Martin

La posta dei lettori all’indirizzo [email protected]

Figli della Chiesa o f igli LETTERE IN REDAZIONE

di chi

Ha lasciato il testimone Ubaldo Orlandi, dopo 15 anni. L’ha rac-colto Marcello Cerbella, eletto nuovo presidente della Società Balestrieri nel segno della con-tinuità visto che l’assemblea del sodalizio, il 2 febbraio scorso, ha deciso di promuovere il vicepre-sidente negli ultimi tre mandati proprio al fianco del professor Orlandi. Cerbella viene affiancato

dal vicepresidente Alessandro Baciotti, figlio dell’ex maestro d’armi Vittorio, mentre Rodolfo Radicchi è stato conferma-to maestro d’armi, così come Giampiero Bicchielli maestro d’armi emerito. Nel nuovo consiglio figurano Andrea Coccia, Alessandro Fiorucci, Alessandro Mancini, Francesco Morel-li, Guido Morelli, Andrea Rueca. Il neo presidente ha avuto subito parole di elogio per il predecessore: “Ubaldo Orlandi ha messo passione, dedizione e competenza nel guidare la società dal 1999. A lui va la gratitudine di tutti i balestrieri. La linea di indirizzo della società in questo mandato triennale sarà contraddistinta dalla continuità”.

I Balestrieri rinnovano il consiglio Marcello Cerbella è l’erede di Orlandi

FOLCLORE Dopo 15 anni il presidente passa la mano. Rodolfo Radicchi resta maestro d’armi

Orlandi e Cerbella

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“Profumod’Umbria” senza confini con il marchio Limonero

LA STORIA Il prodotto dei fratelli Lucci ha riscosso successo e punta ad espandersi

IN DUE ANNI IL PROGETTO È DECOLLATO CONQUISTANDO IL MERCATO NELLE GRANDI CITTÀ. ORA SCATTA LA FASE-2: SI GUARDA ALL’ESTERO. LA FRAGRANZA TUTTA UMBRA PIACE E ATTIRA ATTENZIONI

L’occhio vuole la sua parte, ma an-che l’olfatto. Profuma di successo questa iniziativa imprenditoriale che, con il marchio Limonero tut-to eugubino, esporta i profumi dell’Umbria. Proprio questo è il senso di Profumod’Umbria. Ha fatto passi da gigante in due anni questo prodotto tutto regiona-

le che ha fuso le fragranze di casa, dalla ginestra e l’acacia di Gubbio, al fieno e i castagni di Città di Castello, sino ai fiori bianchi di Assisi e Spello, l’iris di Foligno, i cipressi di Perugia, il rosmarino e la lavanda di Castelluccio, il tiglio di Terni. Queste profumazioni dolci e delicate hanno conquistato i mercati ap-prodando nelle grandi città.“Tutto profuma intorno a te? Naturalmente, sei in Umbria”: poche parole, in questo slogan, rendono alla perfezione di cosa si tratta. Sono già coinvolti 35 distributori ufficiali. E non finisce qui: c’è un progetto collegato al brand che decollerà nel prossimo giugno. Guardare all’estero non è un miraggio.La prima catena umbra è stata attivata in 20 tra profumerie e showroom dislocate in 17 località: da Gubbio a Perugia, da Assisi a Spoleto e Orvieto. I fratelli Federico e Stefano Lucci hanno raccolto il testimone di una famiglia imperniata su Fe-derico Ernesto Lucci, oggi ottantanovenne.

“Dall’Umbria siamo entrati in Toscana - racconta Federico Lucci - per poi passare alla Liguria e l’Emilia Romagna, dove a Bologna il concessionario ha inteso promuovere l’Umbria e il profumo con una massiccia campagna informativa. Gli ultimi punti di riferimento sono stati individuati a Roma e in piazza San Babila nella più famosa profumeria-salotto in pieno centro a Milano”.La qualità per fronteggiare e superare la crisi: è la strada in-trapresa e ha dato subito risultati incoraggianti con prospet-tive di sviluppo. “Non bisogna resistere ma insistere perché è solo insistendo, quindi investendo e innovando, che si vince il futuro”: questo ha detto Federico Lucci nel ricevere la scorsa edizione del Premio Bargello come attività più longeva e rap-presentativa del territorio. Il concetto profuma di sfida, di fidu-cia, di volontà.

Federico Lucci

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La vita vale anche nella sofferenza

Il grado di decadenza di una società si misura soprattutto dal valore che essa attribuisce alla vita umana. Quando si speri-menta che l’unico parametro adottato è la salute fisica, si ha la netta percezione che il deserto della scristianizzazione ha ormai fatto terra bruciata di tutto. Si perdonerà qualche riferi-mento a una vicenda molto personale, nella speranza che po-trà servire per proporre qualche riflessione di carattere gene-rale sul senso della vita e della morte nella prospettiva cristiana. Negli ulti-mi giorni di vita di mio padre, quan-do nel suo letto di ospedale, giorno dopo giorno, le forze e le funzioni vi-tali venivano meno, le domande più ricorrenti che capitava di sentire era-no: “Vale la pena continuare una vita del genere? Non sarebbe meglio che tutto finisse? Che senso ha augurargli di continuare a vivere così?”.Domande legittime, per carità, ma solo in una visione del mondo che non sa più guardare al mistero della morte con occhi illumi-nati dalla fede. Una vita malata e sofferente non vale nulla, ed è forse pietoso augurarsi che finisca il prima possibile, solo se si è convinti che il cristianesimo sia falso. Non che si neghi apertamente l’esistenza di una vita dopo la morte, ma nella maggior parte delle persone (tutte in buona fede, s’intende, ma profondamente ingannate dalla nostra società relativista e anticattolica) c’è la convinzione che tra questa nostra con-dizione terrena e l’ipotetica vita dopo la morte ci sia una netta separazione.Se ci sarà la vita eterna lo vedremo dopo, questo l’assunto fondamentale, per ora pensiamo a vivere e morire senza dar-

ci troppi pensieri. Ma se il cattolicesimo è vero (come di fatto è), questa prospettiva è drammaticamente falsa e pericolosa. Falsa perché tra ciò che saremo nell’eternità e il nostro essere terreno c’è continuità, in quanto fin da ora noi costruiamo la nostra condizione futura, e pericolosa perché rischia di farci ignorare e, forse, anche disprezzare un’occasione di salvezza che Dio, permettendo il male e la sofferenza, ci offre.Ma come può la malattia essere un’occasione di salvezza? Con gli occhi della fede in un duplice modo. Per il malato può essere occasione di purificazione dai propri peccati, una sorta di pur-gatorio terreno. Obiezione classica: ma chi non ha fatto nulla di

male perché dovrebbe soffrire? Esi-ste anche una “sofferenza vicaria”, in quanto tutti i battezzati formano un solo corpo. La sofferenza accolta per sollevare quella di qualche fratello o per riparare al suo peccato.L’esempio sommo è Cristo, che ha sofferto addossandosi i nostri pec-cati. Ma non solo per il malato la sofferenza può, in una prospettiva di fede, essere fonte di salvezza. Lo è soprattutto per chi lo assiste e si prende cura di lui. Anche la vita ap-

parentemente più inutile, magari in stato vegetativo, è un te-soro prezioso per chi se ne prende cura. Soprattutto quando il malato non è nemmeno in grado di ringraziare. Allora i nostri gesti d’amore per lui diventano di una gratuità assoluta.Per questo ha un senso preoccuparsi che i nostri cari ammala-ti non prendano freddo anche se magari hanno solo un’ora di vita, per questo diventa grande avere a cuore che bevano una siringa d’acqua tramite il sondino anche se forse sarà l’ultima che riusciranno a prendere. Dio conterà le gocce in quella si-ringa per ripagarci di quel gesto d’amore. E pure i nostri cari. A mio padre lo leggevo negli occhi, in quegli sguardi che valeva-no più di mille parole di ringraziamento.

LA ROCCA

a cura di LUIGI GIRLANDA

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Per le persone della cosiddetta “terza età” è im-portante conti-nuare ad avere rapporti convi-viali e rimanere sempre attivi nonostante l’età che avanza. Il

Centro Sociale San Pietro è nato nel 1990 proprio con l’in-tento di favorire l’aggregazione tra i soci anziani e la loro in-tegrazione con il contesto territoriale. E il presidente Enrico Buttò non può che confermarlo: “Questo centro, che attual-mente conta circa 500 iscritti, è sorto affinché gli anziani ri-uscissero a vincere la solitudine e l’emarginazione ed è ricco di attività e servizi che puntano sulla collaborazione di tutti i soci ma anche di enti pubblici, privati e altre associazioni di volontariato.Abbiamo portato all’anziano una grande utilità, quella di es-sere sempre vivo e collaborativo, poiché qui riesce a fare cose che a casa non fa, tra cui attività ludiche. A tutti interessa di-vertirsi, per questo facciamo anche attività culturali, creative,

di socializzazione organizzata e spontanea, culturali e solida-li. Lo scopo è di poter fare delle attività che lo coinvolgano direttamente per arrivare ad essere ancora vivo nella società. Si organizzano anche gite turistiche, culturali e anche sociali, soggiorni marini, cure termali e pranzo sociale”.

Quali aiuti ricevete?“Fortunatamente gli aiuti sono numerosi, quest’anno per esempio abbiamo avuto l’aiuto della Fondazione Cassa di Ri-sparmio che ci ha dato attrezzature e una mano con la manu-tenzione del locale. Ma non dimentichiamo il Comune che è il nostro supporto primario e che tramite un comodato d’uso gratuito fornisce i locali e ci esenta dal pagamento dell’affit-to”.Come funziona il tesseramento?“Un’operazione semplicissima: si paga una tessera entro maggio e il tesseramento parte poi dal 1° gennaio. Il costo è di 15 euro e la speranza è di portare sempre nuovi iscritti. A tal proposito domenica 23 si è tenuta la campagna del tessera-mento alla quale hanno partecipato un gran numero di soci e non e nella quale si è tenuto il pranzo conviviale e un concerto con musiche popolari. Davvero una bella giornata”.

DOMENICA 23 FEBBRAIO IL PRESIDENTE BUTTÒ HA ACCOLTO SOCI E SIMPATIZZANTI NELLA TRADIZIONALE GIORNATA DEL TESSERAMENTO. AD OGGI SI CONTANO OLTRE 500 ISCRITTI

SOCIALE

LA TORTA La festa del tesseramento 2014

di EMANUELE GRILLI

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LA GRANDE FESTA DELCENTRO DI SAN PIETRO

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Un viaggio nel mondo dei Compro OroChe cosa è un compro oro? È un ne-gozio dove si possono portare oggetti in oro o argento e ricavarne in cambio denaro. Si sono molto diffusi negli ulti-mi anni e il loro funzionamento non è

sempre stato di facile interpretazione. Ad esempio, un compro oro è molto diverso da un banco dei pegni; infatti si possono solo vendere i preziosi e non impegnarli. Si pensa che non esista una normativa ben precisa, mentre in realtà questa c’è al pari dei controlli da parte delle forze dell’ordine, onde prevenire atti illeciti o criminali. Inoltre, deve avere una licenza rilasciata dalla Questura competente per il commercio di oggetti preziosi. Il funzionamento pratico è questo: ci si reca in un negozio com-pro oro dove viene accertato se l’oggetto portato è effetti-vamente d’oro e di conseguenza viene stabilito il suo valore a seconda della caratura dell’oro e naturalmente del peso. La quotazione dell’oro è aggiornata in tempo reale e la si può vedere ad esempio sul Sole24Ore. Qui c’è da precisare una cosa molto importante: la quotazione di borsa si riferisce all’oro puro (999) e non a quello in commercio (750) che è per così dire la-vorato con altri metalli per renderlo resistente. Cioè, in un anel-lo o in un bracciale, il 75% del peso è in oro mentre il restante è composto da altri metalli. Quindi dalla quotazione dell’oro puro va tolto il 25%. Per stabilirne il valore esatto va calcolato il calo che avranno gli oggetti al momento della fusione, la presenza di eventuali pietre o metalli e naturalmente il guadagno del com-pro oro che si aggira normalmente tra il 10 ed il 15%. Se si è d’accordo con la stima effettuata, basta essere maggio-renni, presentare un documento di identità valido e firmare un apposito atto di vendita. Tutto qui.

Ma prima di vendere il proprio oro vi consigliamo di seguire al-cune piccole regole, come quella di pesare l’oro a casa nella bilancia della pasta; non vi darà la pesatura esatta ma avrete una idea più precisa del suo peso. Inoltre, diffidate di pubblicità palesemente ingannevoli con quotazioni impossibili scorretta-mente riferite all’oro puro e non a quello usato e chiedete se dovete per forza comprare qualche altro gioiello in cambio o potete ricavarne denaro. Il pagamento in contanti può essere effettuato al massimo fino a 999,99 euro, se dovete avere di più vi dovrà essere fatto un bonifico o un assegno. Non vendete il vostro oro su internet, oltre che non sicuro è anche illegale!Chi vende l’oro non lo fa necessariamente per bisogno, ma an-che per monetizzare oggetti fuori moda, rovinati, rotti o ricordi sgraditi di ex fidanzati. Certo, vista la situazione economica in Italia, la somma ricevuta in cambio dell’oro vecchio può essere sicuramente usata anche per pagare una bolletta salata, l’af-fitto o qualche spesa imprevista. Inoltre, di questi tempi è pur-troppo anche un rischio tenere gioielli in casa, allora è forse meglio prendere i contanti e depositarli in banca o utilizzarli per togliersi qualche sfizio (magari un viaggio). Infine, nei nostri negozi è anche possibile acquistare gioielli “rigenerati”, ovvero usati ma rimessi a nuovo: catenine, anel-li bracciali, orecchini, ciondoli si trovano a un prezzo pari alla metà rispetto a quelli praticati dalle gioiellerie tradizionali. In conclusione, prima di vendere il proprio oro vecchio basta se-guire qualche piccola avvertenza per non incorrere in eventuali truffe e occorre fidarsi della professionalità e della serietà del personale compro oro stesso.

www.oropiu.eu

C’è una compagine tutta eugubina che pensa in grande. Non che a inizio sta-gione si fosse messa in testa un chiodo fisso chiamato Promozione. Ma a furia di vittorie, e soprattutto una volta con-solidata la propria posizione di classi-fica (lontana, cioè, dalle sabbie mobili della zona play-out), dall’inizio del 2014 in poi ha inanellato un’escalation di risultati tale da far pensare che dav-vero l’impresa possa essere possibile. Per ora il Fontanelle-Branca di Alvaro Passeri guarda tutti dall’alto verso il basso, ma conterà farlo tra un paio di mesi per poter considerare la missione effettivamente compiuta. “Stiamo vivendo una grande annata – racconta il tec-nico – e di questo non possiamo che essere grati alla società per tutto ciò che ha saputo fare in questi mesi. Viviamo come in una grande famiglia: il clima è davvero speciale, s’è creato un mix tra “vecchi” e giovani come poche altre volte ho potuto riscontrare nel corso della mia carriera da allenatore. E soprattutto ognu-no si sente davvero importante, dal primo all’ultimo. Anche chi gioca meno sa di valere tanto e quando viene chiamato in causa risponde presente”. Uno spirito vincente che ha fatto del Fonta-nelle-Branca la mina vagante nei piani alti del girone A di Prima Categoria. E adesso che il Pitulum ha rallentato la corsa, tanto da farsi acciuffare in vetta, la sensazione è che da qui alla fine del campionato ci si debba tuffare in una volata senza respiro. “La concorrenza è nutrita – riprende Passeri – e per nulla sem-plice da superare. Il Pitulum ha qualche problema a livello so-

cietario, il Petrignano che segue a un punto da noi è un buon collettivo, ma è soprattutto il Piccione ad avere l’or-ganico più completo e assortito. È una corazzata che a dicembre s’è raffor-zata parecchio e che adesso, essendo a 2 punti dalla vetta, ha il pronostico dalla propria parte”. Eppure di pezzi da 90 ne ha pure la compagine eugu-bina: “Diciamo che il parco giocatori è composto da elemento di grande esperienza e qualità. Lisarelli, Ghirelli,

Passeri e Radicchi sono colonne portanti che farebbero la for-tuna di molte squadre. E poi c’è gente come Mencarelli, Lauri e Tognoloni, uomini che in Prima Categoria possono fare la diffe-renza. Ma non dimentico nemmeno i tanti ragazzi promossi dal settore giovanile. Ogni settimana facciamo un’amichevole contro la Juniores o contro gli Allievi proprio per monitorarli da vicino e valutare chi portare in prima squadra a seconda delle necessità”. Una macchina che funziona a dovere, per la felicità dei presidenti Giorgio Saldi e Fausto Fioroni. Che pregustano un fine campio-nato da emozioni forti. “Alla società siamo particolarmente grati – conclude Passeri – anche per il fatto di essere sempre molto attenta alle nostre necessità. Nessuno prende rimborsi, ma ad ogni allenamento nello spogliatoio c’è il materiale tecnico lavato e stirato, pronto per essere indossato. Sembrano piccoli parti-colari, ma qui veniamo trattati alla stregua dei professionisti. E questa grande armonia non può che fare la differenza”.

R.Bar.

FONTANELLE, ORA SOGNARE SI PUÒ

LA COMPAGINE DI ALVARO PASSERI HA

COMPLETATO LARINCORSA AL VERTICEE PENSA IN GRANDE

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CALCIO

LA ROSA Il Fontanelle-Branca di mister Passeri in posa presso il “Santa Barbara” di Branca

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Centralino Comunale 075.92371Centralino Osp. Branca 075.9270801Pronto Soccorso 075.9270744Emergenza Sanitaria 118Numero Verde Farmacie 800.829058Guardia Medica 075.9239468Sez. Croce Rossa 075.9273500Gubbio Soccorso 075.9277779Carabinieri 075.9235700Vigili del Fuoco 075.9273722Vigili Urbani 075.9273770Cimitero Civico 075.9237690IAT 075.9220693Servizio Taxi 075.9273800Guardia Forestale 075.9272585Guardia di Finanza 075.9273789Centrale ENEL 800.900.800Canile 075.9274963ACI Soccorso Stradale 075.9274162Curia Vescovile 075.9273980

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MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014

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15 Toh, una cassaforte ai lati della strada

LO STRANO RITROVAMENTO

VOLEVA FARSI BOCCIARE PER AMORE, ALLA FINE È TORNATO A SCUOLA

È di quelle tenere la storia. D’altri tempi. E ha fatto il giro d’Italia da quando il Messaggero l’ha lanciata. È stata ripresa da giorna-li, tv e sul web, perfino in diretta il giorno di San Va-lentino su Radio m2o con Selvaggia Lucarelli nella popolare striscia quotidia-na “La fine del mondo”. Lui, sedicenne del polo licea-le “Giuseppe Mazzatinti”, innamorato di lei al pun-to da volersi far bocciare per cambiare indirizzo e raggiungerla nella stessa classe. Il ragazzo è sveglio, intelligente, preparato, ma non ha sentito ragioni disertando le lezioni per un mese. L’obiettivo era raggiungere i 55 giorni di assenza per non farsi am-mettere al quarto anno, bensì ripetere il terzo da compagno di classe e di banco dell’amata. Si sono

mobilitati in tanti per far-gli cambiare idea, compre-sa la stessa fidanzata che per dissuaderlo gli ha fatto intendere di essere pronta a lasciarlo se non fosse tor-nato a scuola. Alla fine le diplomazie e il buonsenso sono riuscite a fare breccia e il cuore ha sentito anche la ragione.

Una cassaforte aperta lascia-ta sul ciglio di una stradina di campagna, con sparse attor-no delle scatolette utilizzate probabilmente per tenere gioielli. L’ha trovata Claudio, che stava raggiungendo il terreno di famiglia a Fonta-nelle, nei pressi del campo

di volo Base 14 dove si pratica l’aeromodellismo. All’interno della cassaforte, con tastiera frontale, c’era solo la scritta Cagli. L’uomo non ha esitato ad avvertire i Carabinieri della Compagnia di Gubbio, guidati da Pier Giuseppe Zago, ai quali tuttavia non risulta di aver ricevuto alcuna denuncia per furti in abitazioni o aziende del territorio con qualsivoglia cassa-forte scassinata e portata via fino a lasciarla nelle campagne. Quella scritta Cagli fa ritenere che possa ragionevolmente provenire dal territorio pesarese. “Su due piedi – racconta il signor Claudio – mi sono davvero sorpreso”. Non c’è la più pallida idea di come sia potuta finire in quel posto sperduto.

PILLOLE

Time, la nuova sfida di RogariIL DOCUMENTARIO

Alla scoperta del tempo con il lungometraggio Time di Re-nato Maria Rogari e prodotto dall’agenzia di stampa mul-timediale Media Video Srl di Gianluca Sannipoli. “Scolpire il tempo”: il titolo del libro di Andrej Tarkovskij potrebbe suggerire uno degli spunti di riflessione da collegare a questa pellicola. Il film, proiettato lo scorso 8 febbraio al cinema Astra, si presenta come un’opera aperta da leggere come un vero e proprio lungometraggio, videoarte o anche docu-mentario, dove l’intenzione di partenza è una riflessione sul

tempo, un desiderio di riappropriazione della meditazione e del silenzio interiore. Realizzato in full Hd con una telecamera amatoriale, il progetto ha raggiunto un risultato sorprendente e per molti punti di vista inaspettato.

UNA STORIA A LIETO FINE HA TENUTO COL FIATO SOSPESO DUE FAMIGLIE NELLE ULTIME SETTIMANE FACENDO IL GIRO DEI MEDIA