15 Giorni - Numero 38 - 11 Giugno 2015

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quindicinale d’informazione Giovedì 11 Giugno 2015 Anno III Numero 38 GUBBIO La Festa 2015 L’ALBUM FOTOGRAFICO I Ceri IN VENDITA IN TUTTE LE EDICOLE E LE LIBRERIE DELLA CITTÀ DALLA FINE DI GIUGNO www.15giorni.it BASTA CON LE ZUFFE E LE TESI STRAMPALATE SULL’EPILOGO DEI CERI. LA BASILICA È UN LUOGO SACRO E NON PUÒ ESSERE TERRENO DI SCONTRO E DIVISIONI. SE NON PREVALE LA RAGIONEVOLEZZA, TRA DIBATTITI E TAVOLI INCONCLUDENTI, MEGLIO SMONTARE IL PORTONE IL GIORNO DELLA FESTA Fraz. Mocaiana Tel. 075 9255274 Via dell’Arboreto Tel. 366 4586964 Vieni a trovarci nel NUOVO PUNTO VENDITA in Via dell’Arboreto CARO VESCOVO, TOLGA LA PORTA PhotoStudio

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Torna in distribuzione 15Giorni, con un numero pieno di contenuti e di grandi temi d'attualità. Si riparte ancora una volta dalla Festa dei Ceri e dall'epilogo in basilica che non accenna a far diminuire la propria portata, con numerosi appelli affinché si trovi una soluzione condivisa e volta a evitare comportamenti sopra le righe. Ma è anche tempo di bilanci dopo le Regionali, con gli eugubini Smacchi e Biancarelli eletti a Palazzo Cesaroni. Non mancano poi i temi legati all'attualità, tra muretti, strade, piste ciclabili e questione rifiuti sulle quali la comunità va in cerca di risposte a tante domande. Spazio poi alle rubriche e alle lettere dei lettori, oltre a un'analisi dell'incredibile finale di stagione del Gubbio, retrocesso nei dilettanti dopo 17 stagioni nei professionisti. Questo e molto altro su 15Giorni: il numero 38 vi aspetta come sempre in oltre 450 locali pubblici del comprensorio. Buona lettura a tutti!

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quindicinale d’informazione

Giovedì 11 Giugno 2015 Anno III Numero 38

GUBBIO La Festa 2015L’ALBUM FOTOGRAFICO

I Ceri

IN VENDITA IN TUTTE LE EDICOLE E LE LIBRERIE DELLA

CITTÀ DALLA FINE DI GIUGNO www.15giorni.it

BASTA CON LE ZUFFE E LE TESI STRAMPALATE SULL’EPILOGO DEI CERI. LA BASILICA È UN LUOGO SACRO E NON PUÒ ESSERE

TERRENO DI SCONTRO E DIVISIONI. SE NON PREVALE LA RAGIONEVOLEZZA, TRA DIBATTITI E TAVOLI INCONCLUDENTI,

MEGLIO SMONTARE IL PORTONE IL GIORNO DELLA FESTA

Fraz. Mocaiana Tel. 075 9255274

Via dell’Arboreto Tel. 366 4586964

Vieni a trovarci nelNUOVO PUNTO VENDITA

in Via dell’Arboreto

CARO VESCOVO,TOLGA LA PORTA PhotoStudio

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SCOMMETTERE SUL PROPRIO FUTUROIn tempi di crisi la “vera crisi” affonda radici più nella mente che non nelle tasche della gente. Può sembrare un paradosso, ma non è un caso se ad oggi oltre 3,5 milioni di giovani non solo sono senza lavoro, ma addirittu-ra per loro stessa ammissione non si adoperano per cercare una sistema-zione lavorativa. Mancanza di motivazioni o che altro? Difficile risponde-re in maniera semplice e diretta, perché in fondo ogni caso si porta dietro una determinata scia di motivazioni e ragioni. Di certo, però, soprattutto tra i giovani è forte la voglia di non misurarsi col mercato del lavoro, pre-ferendo vivere comodamente la propria vita che in fondo, tranne rare eccezioni, non riserva rinunce e tantomeno responsabilità, poiché il so-stegno delle famiglie non viene mai meno (anche in età avanzata).IL “VALORE” DEL TUO LAVORO In tempi di crisi, la “vera molla” per cambiare passo si lega all’ingegno e all’astuzia. Ma anche e soprattutto alla “voglia di cambiare” il proprio destino. Non senza sacrifici, perché nessuno ti regala niente e tantomeno è pronto a stenderti tappeti rossi davanti. Ma rimboccandosi le maniche e uscendo dalla logica delle co-modità della vita di “dipendente lavoratore” è possibile costruirsi occa-sioni, opportunità e nuove possibilità di crescita e confronto. “Ogni volta che sento qualche mio coetaneo lamentarsi che manca il lavoro o non ci sono opportunità non riesco a trattenere la rabbia”, confessa Roberto Ghirelli. La sua è una storia come tante, ma è semplice e pure abbastan-za esaustiva per spiegare quello che oggi è il suo mondo. “Ho sempre rifuggito l’idea di affidare a qualcun altro il “valore” del mio operato. È un po’ quello che accade con i lavoratori dipendenti: vieni pagato a ore, ma chi può dire quanto vale la tua ora di servizio? Questa mentalità è tipica di chi vuole accontentarsi, di chi non vuole mettersi in gioco e preferisce che siano gli altri a decidere per lui. Ecco perché ho scelto un’altra via. Libera, responsabile, ma pure in grado di ampliarmi gli orizzonti”.METTERSI IN GIOCO Roberto è un ragazzo come tanti, ma da qualche tempo ha cominciato a scoprire quelli che sono i vantaggi derivanti da un’attività di Network Margketing. In che cosa consiste? “Nell’organizza-re una rete di vendita e distribuzione di prodotti e servizi, con la finalità di permettere a chiunque di poter diventare distributore e creare a sua vol-ta una rete di distributori senza consistenti investimenti di denaro”. Un imprenditore indipendente in tutto e per tutto. “Dal 2005 questa figura è regolamentata anche dal diritto del lavoro italiano, ma come al solito in Italia è arrivata tardi, poiché negli USA esiste già dal 1934. Il motivo di questo ritardo è dovuto probabilmente al fatto che così facendo uno Stato impiega molta più fatica a mantenere il controllo sugli individui, che di fatto rinunciano al lavoro dipendente per crearsi spazi propri e nuo-vi orizzonti”. E come fardello del ritardo nell’introduzione del Network Marketing all’interno del mercato lavorativo italiano, ancora oggi molti individui lo bollano come un qualcosa di poco serio e credibile, parago-nandolo alla più classica “catena di Sant’Antonio”. “È una cattiveria, ma è soprattutto la dimostrazione che la gente non vuol capire di cosa si trat-ta”, risponde secco Roberto. “Qui ognuno è imprenditore di se stesso, e se non s’impegna a fondo con aggiornamenti, formazione ed esperienza sul campo è destinato a fallire a prescindere. Ritorna il problema iniziale: se non ti metti in gioco, anche in un mercato dove i costi sono bassissimi e dove sei tu a dare valore al tuo lavoro sarai destinato a fallire. Ci sono tanti ragazzi che preferiscono trascorrere ore e ore davanti a un televiso-re o al bar anziché cogliere le opportunità che il mondo gli offre, o magari studiare all’infinito credendo che l’università un giorno gli aprirà orizzon-ti e quant’altro, ma la realtà purtoppo è un’altra. Dopotutto, le grandi invenzioni che hanno cambiato la storia sono avvenute tutte in tempo di crisi”. Roberto ha scelto l’esperienza di NeverGiveUp per realizzare il suo sogno: “Sono orgoglioso di far parte di questo team. Con me ci sono Mattia Di Chiara, Simone Mengoni, Sergio Cediel, Elena Morelli, More-no Bellucci e Valerio Merli, e stanno facendo un gran bel lavoro”.

“NIENTE È IMPOSSIBILE”“In tempo di crisi nessuno parla di un settore che sta prendendo piede in Italia – spiega Mattia Di Chiara – quello del Network Marketing. Questa tipologia di lavoro non solo ti permette di avere potenziali gua-dagni molto alti, ma ti permette di fare una crescita personale che non ha eguali. Grazie a questo lavoro, che io non chiamo nemmeno “lavoro”, si incontrano persone con una visione di vita positiva e soprattut-to gente che non si lamenta della propria situazione economica e tantomeno dà la colpa agli eventi, ma fa in modo di cambiare il proprio status. Nel Network Marketing il termine “impossibile” non esiste, sta alla singola persona decidere quanto vorrà arrivare in alto e se essere padrona del proprio destino oppure no. Il mondo sta cambiando, il lavoro sta cambiando, chi non avrà un business online nei prossimi anni non potrà essere competitivo nel mercato. E soprattut-to, il “posto fisso” andrà scomparendo. Decidere di iniziare un’attività di Network Marketing in questo momento è una scelta giusta, perché non richiede grossi investimenti e se si saprà apprendere i giusti insegnamenti da chi è arrivato in alto prima di te e farai le stesse cose, arriverai anche tu. Questo “lavo-ro” è semplicissimo: devi copiare dai migliori, ci vuo-le perseveranza e voglia di arrivare. I limiti sono stati creati per essere superati, e se una persona ha voglia di chiedere il massimo da se stesso, non può essere che il lavoro perfetto. Ma la cosa bella è che questo “lavoro” possono farlo tutti, dai 18enni agli 80enni. La crisi c’è e ci sta rendendo la vita molto più dura, ma c’è sempre una via per uscirne, dipende solo e soltanto da te”.

LA NOSTRA MISSIONNeverGiveUp è un team eugubino che ha sposato in pieno la filosofia del Network Marketing. Da alcune settimane è presente sul territorio e ha già potenzia-to il proprio organico, proponendo prodotti nuovi e innovativi dedicati al benessere e alla salute accomu-nati dalla presenza del Ganoderma Lucidum (Ling Zhi, Reishi), un rimedio curativo e di medicamento preventivo idoneo al funzionamento complesso dell’organismo umano, utile e particolarmente indi-cato per la prevenzione di numerose patologie tra cui le affezioni cardiocircolatorie e in caso di iperten-sione arteriosa. Il Ganoderma Lucidum si compone di 150 antiossidanti, germanio, organico, omega 3 e 9, betaglucani, polisaccaridi e vitamina B, C e D, parti-colarmente indicato per chi soffre di insonnia, stan-chezza, disturbi del sistema epatico, artrite, acidità di stomaco, allergie, difficoltà digestive, mal di testa ed emicrania, colesterolo alto, ipertensione, malat-tie auto immuni, aritmia e controllo del peso.

ENTRA NEL TEAM NEVERGIVEUPContattaci al 338.3873665 / 331.4803030

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COPERTINA

L’EPILOGO DEI CERI È DEGENERATO TRA FRUSTRAZIONI FANATISMI ED ECCESSI. L’AGONISMO, LA COMPETIZIONE E I COMPORTAMENTI INDEGNI PRENDONO IL SOPRAVVENTO DIMENTICANDO SIGNIFICATI E VALORI DEL RITO. SOLTANTO IL VESCOVO PUÒ FARE CHIAREZZA: LA FESTA SI CONCLUDE NELLA BASILICA CHE È UN LUOGO SACRO E COME TALE VA RISPETTATO

di MASSIMO BOCCUCCIChi ha più giudizio l’adoperi. Soprattutto chi ha più autorità e autorevolezza le eserciti. Di fronte agli eccessi e i fanatismi, l’agonismo estremo e le frustrazioni, le tesi inventate e farne-ticanti, c’è solo il rimedio del decisionismo chiaro, corretto e ponderato. I dibattiti e i tavoli hanno fin qui prodotto solo discussioni sterili ed enunciati di principio mai realmente ap-plicati. Il parolaio dell’ovvietà non muta le cose. L’epilogo della festa dei Ceri non può essere una corrida, non può esprimere un vincitore e un vinto in nome di uno spirito ceraiolo, evo-cando tradizioni distorte nel senso quando non fasulle, che in realtà diviene sopraffazione, ego smisurato, ribaltamento di forma e sostanza della corsa. Un Cero non può entrare da solo e chiudere la festa da solo come se gli altri due, fino a quel momento, hanno fatto solo le comparse. I Ceri partono e arrivano assieme, così come sono assieme rendono omaggio a Sant’Ubaldo davanti all’urna che ne custodisce le spoglie in-corrotte. Non è una tesi: è l’essenza della festa per chi la vede e la sente dalle prime luci dell’alba.Il Cero non è di una taverna, per quanto affollata, o di una Fa-miglia ceraiola che con tutto il rispetto non s’è mai capito real-mente a cosa serva. Non si vuole costituire un Ente Ceri, che tra le altre funzioni di tutela e promozione potrebbe avere l’auto-rità per frenare eventuali derive, ma in compenso s’inventano tavoli inconcludenti e si seminano comunicati in ordine spar-so senza trovare mai una sintesi (fosse anche un referendum) che possa portare a una soluzione ragionevole, difficilmente contestabile pur se non unanimemente condivisa.

E allora di fronte allo scempio, tutto va ricondotto alla so-stanza della questione: i Ceri concludono la corsa nel chiostro della basilica che è un luogo sacro. Non può essere quindi, la Casa del Padre, il teatrino delle scorribande più vergognose con comportamenti ed espressioni verbali irrispettosi, pieto-si, intollerabili. Se ne vedono e se ne sentono di tutti i colori quando i Ceri entrano in basilica: il vescovo non può tolle-rarlo. Ecco perché c’è una soluzione logica, se non si arriva a miti consigli per isolare i facinorosi: rimuovere, nelle gior-nate dei Ceri, il portone del chiostro della basilica. Si toglie lo strumento - suo malgrado sia chiaro - della discordia e del controsenso. Senza il portone, verrebbe subito a cadere ogni tentazione e sarebbe bloccata sul nascere ogni deriva.Il vescovo può prendere una decisione così clamorosa che fa da deterrente e rappresenta un segnale fortissimo. Farà scan-dalo, qualcuno potrebbe osservare. Il primo a fare scandalo fu Gesù Cristo (per chi ha fede, chi non ce l’ha dovrebbe fare a meno anche della festa dei Ceri) e fece scandalo il vescovo Ubaldo Baldassini spesso maltrattato dai suoi stessi con-cittadini che poi l’adorarono e venerarono. Agire per il bene e per il meglio. Il tempo delle buone parole non finisce mai soltanto se alle buone parole seguono i fatti. Per non fare la fine degli ignavi di dantesca memoria che non agiscono né nel bene né nel male, senza mai osare limitandosi ad adeguarsi, compresi gli Angeli che non si schierarono nella battaglia per-sa da Lucifero contro Dio.

VIA IL PORTONE PER NON VERGOGNARSI NEL CHIOSTRO

Un’altra edizione della Festa dei Ceri è andata in archivio, con l’omaggio dei piccoli ceraioli che il 2 giugno scorso hanno omaggiato degnamente il San-

to Patrono con la corsa dei Ceri Picco-li. Lentamente l’estate sta prendendo il sopravvento, e di Ceri si tornerà a parlare tra qualche mese, anche se poi è prassi comune considerare ogni occasione buona (anche d’estate) per parlare di questioni ceraiole.Sulla scia dell’ottimo successo ottenuto lo scorso anno, 15Giorni e PhotoStu-dio hanno deciso di riproporre l’opera che racchiude tutte le foto più belle

e significative della festa 2015. Alla fine di giugno vedrà la luce “I Ceri - La Festa 2015”, l’album fotografico che ripercorrerà i momenti salienti della corsa del 15 maggio, di quelle dei Ceri Mezzani e Piccoli e pure del St. Ubaldo Day di Jessup, dove la comunità locale ha già avuto modo di apprezzare l’al-bum 2014 e attende con ansia quello nuovo, in uscita tra poche settimane in tutte le edicole e librerie eugubine.

A f ine mese torna l’album fotograf icoL’INIZIATIVA 15Giorni e PhotoStudio al lavoro per l’opera che celebra tutta l’edizione 2015

Oltre 500 eugubini ricevono comodamente sul loro pc e in anteprima il nuovo numero di

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ATTUALITÀ

I LAVORI NON PARTONO. ANCORA CONGELATO IL FINANZIAMENTO DI QUASI TRE MILIONI. IL COMUNE HA FATTO SCORRERE ALTRO TEMPO E ORA HA SOLLEVATO

FORTI DUBBI IL NUOVO SOPRINTENDENTE STEFANO GIZZI ARRIVATO DALLE MARCHE

Tutto tace e non partono i lavori per riqua-lificare le Logge dei Tiratori. È calato il si-

lenzio, diremmo quasi l’oblio. Anche tra le imprese eugubine che si preparavano a farsi coinvolgere s’è fatta strada la con-vinzione che il progetto predisposto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia - inserito nel Quadro strategico di valo-rizzazione del centro storico presentato in pompa magna dal-la Giunta Stirati - torna a essere congelato in attesa di chissà cosa e chissà quando. Non risulta completato l’iter tecnico-burocratico di competenza del Comune e dunque non si può procedere. L’allungamento dei tempi ha avuto oltretutto un fuoriprogramma del tutto inaspettato.Infatti, gli ultimi rumors, captati negli ambienti bene infor-mati, rivelano che avrebbe avanzato fortissimi dubbi il nuovo soprintendente alle Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, l’ar-chitetto Stefano Gizzi che nell’ambito dei riassetti voluti dal Ministero dei Beni Culturali, è subentrato ad Anna Di Bene nominata responsabile delle tre province della Toscana del Sud (nuovo organo interprovinciale che sostituisce la Soprin-tendenza di Arezzo). Il popolare sito internet marchigiano Cronache Maceratesi inquadrava Gizzi, il 12 marzo scorso sa-lutandone il trasferimento a Perugia, come “l’uomo dei no alla lottizzazione del Burchio di Porto Recanati, quello del Colle dell’Infinito di Recanati e dei dehors di Ancona”.A quanto pare torna tutto in discussione e i tempi lunghi nei quali si è dimenata l’Amministrazione Comunale che intanto

dal presidente della Fondazio-ne Carisp, Carlo Colaiacovo, ha continuato ad ottenere soldi a palate per fi-nanziare le più disparate operazioni, si sono tradotti in una trappola per l’or-ganismo bancario. Ora la Fondazione si ritrova incartata con l’impossibilità di procedere nonostante le ripetute rassicura-zioni. Per tenere alta l’attenzione il Comitato dei Beni Cultu-rali (non è dato sapere se soggetto costituito giuridicamente o gruppo spontaneo in libera uscita) ha pensato di promuove-re il Premio Logge dei Tiratori destinato alle opere di vario genere (fotografia, pittura, scultura, ceramica, ricamo, video, poesie, racconti, ed eventualmente altro) che immortaleran-no il monumento (piccioni e sporcizia compresi). Tutte le opere in concorso da consegnare entro il prossimo 10 giugno - fa sapere il comitato - saranno esposte in una mostra curata da un critico d’arte. Una giuria di esperti sceglierà l’opera più significativa che sarà riprodotta in 25 manifesti da affiggere nel centro storico (in caso di video verranno stampati dei fotogrammi). Non è dato sapere se il nuovo soprintendente Gizzi, la Giunta Stirati e gli uffici tecnici del Comune saranno ospiti d’onore alla cerimonia di premiazione.

di MASSIMO BOCCUCCI

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Stefano Gizzi

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TendaggiAmpia scelta nei tessuti classici e moderni

TappezzeriaCopertura poltrone e letti

Ricopertura di siede con scarsa

PIAZZA GRANDE La magistratura è impegnata a verificare l’intera vicenda

DOPO LA GARA D’APPALTO ESPLETATA A MAGGIO 2014 E LUNGHI MESI DI SILENZI, L’UFFICIO TECNICO DEL COMUNE HA DATO SEGUITO IN POCHI GIORNI ALLA DELIBERA DELLA GIUNTA STIRATI COMUNICANDO ALLA DITTA CHE I LAVORI ALMENO PER ORA NON VERRANNO AFFIDATI

Lunghi mesi di silenzi dopo una gara d’appalto espletata il 13 maggio 2014 e i lavori affidati provvisoriamente il 17 settem-bre. Pochi giorni sono bastati, invece, per dare seguito alla de-libera politica della Giunta Stirati che ha chiesto e ottenuto dal dirigente Francesco Pes, del settore urbanistico, pianificazione ambientale e patrimonio, di sospendere tutto. In poche righe la cooperativa Corinzi 13 ha appreso - in una missiva firmata dall’ingegnere Pes - che è sospeso, almeno per ora senza ag-giungere altro, l’affidamento dei lavori di messa in sicurezza del muretto di piazza Grande. È stato così data attuazione alla deli-bera con cui la Giunta Stirati ha bloccato l’intervento disposto dall’allora commissario straordinario Maria Luisa D’Alessandro con l’iter tecnico portato avanti e tenuto poi in sospeso per lun-go tempo senza comunicazioni né determinazioni al riguardo. La Giunta Stirati ha inteso ridiscutere il progetto e la gara d’appalto già espletata facendo riferimento a un dibattito cittadino sulla questione, proveniente dagli stessi settori che contestano il pro-getto delle Logge dei Tiratori e i nuovi centri commerciali andati avanti regolarmente.MAGISTRATURA INTERESSATA Si aspettano di conoscere

le motivazioni tecnico-burocratiche che hanno portato alla so-spensione dell’affidamento dei lavori e che non sono contenute nella missiva trasmessa dall’ufficio tecnico comunale alla Corinzi 13. Si attendono anche gli sviluppi sull’interessamento della ma-gistratura che sarebbe stata sollecitata a verificare l’intera vicen-da con le connesse procedure e le relazioni tra l’input politico e l’iter tecnico. Molte attenzioni sono poi rivolte alle ordinanze e le azioni di controllo relative ai comportamenti in occasione della Festa dei Ceri: infatti, sia il 15 maggio che per i successivi appuntamenti folcloristici (come del resto negli anni passati) si sono ammassate persone, soprattutto giovani, sul muretto che tra non pochi pericoli si affaccia sul vuoto per oltre quindici me-tri nella sottostante via Baldassini senza alcuna protezione.INSIEME PER RICCARDO L’associazione Insieme, costituita in memoria di Riccardo Monacelli che perse la vita ventenne nel giugno 2011 scivolando da quel muretto-trappola, si sta bat-tendo per un sistema di protezione ed è tornata alla carica in-contrando il sindaco Filippo Mario Stirati. Il sodalizio aspetta le mosse dell’Amministrazione Comunale e, in assenza di soluzioni rapidamente adottate, prenderà ulteriori iniziative.

di MASSIMO BOCCUCCI

Pista ciclabile,pasticcio colossale

La pista ciclabile diventa un caso. Proteste furibonde e critiche feroci da parte degli abitanti della zona e da più parti, malumori nella stessa maggioranza, summit conti-nui tra amministratori e tec-nici comunali, lo spettro del danno erariale per com’è stata gestita l’intera faccen-

da. L’operazione costa una tombola: 335mila euro. In via Leonardo da Vinci, nel secondo tratto, i lavori sono stati bloccati. Qualcosa non torna per la posizione dei marciapiede e dei parcheggi. Qualcosa non torna anche perché la pista ciclabile, tanto reclamizzata, fa irruzione nelle rotonde con riflessi negativi e pericolosi a livello di traffico veicolare. Insomma, un guazzabuglio tra Ammi-nistrazione Comunale e uffici tecnici che rischia di sfo-ciare in esposti e denunce. C’è chi è pronto ad affilare le armi studiando il progetto dalle prime fasi e fino alla sua attuazione con le relative spese. Sono in discussione le procedure, i rilievi tecnici e la fase attuativa. Ci sono segnalazioni da parte dei cittadini che criticano forte-mente l’operazione e si stan-no sollevando dubbi anche all’interno delle forze politi-che molto sensibili all’umore popolare. M.Boc.

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Muretto, gara sospesa Lettera alla Corinzi 13

Mese della Sposa

Novità con tessuti

moderni e personalizzati

PREVENTIVI GRATUITI

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ELEZIONI REGIONALI A Palazzo Cesaroni la città riesce a mantenere due consiglieri

ASTENSIONE RECORD E POCHE PREFERENZE. I DUE ELETTI SONO ALLEATI E PURE AVVERSARI: INTANTO GLI SPETTA 9.300 EURO AL MESE PER 5 ANNI. IL PD SI RIALZA, LA COALIZIONE DEL

SINDACO FILIPPO STIRATI ELEGGE MA INCASSA SOLO 2.000 VOTI E NON È UN BEL SEGNALE

Mezza Gubbio non ha votatoSmacchi e Biancarelli... bingo!

Per il governo e la lottaSmacchi è un uomo di governo: incarna il renzismo, an-che se è stato bersaniano e poi con Cuperlo. Biancarelli da quando è uscito dal Pd sbattendo la porta (dopo aver fatto la minoranza interna) è l’uomo di governo e di lotta (in questo - non su altro – assomiglia tanto al predecessore Goracci). Smacchi e Biancarelli sono alleati ma di fatto non lo sono. Restano pietre le parole del presidente del Con-siglio Comunale dopo l’elezione (anche se in politica si di-menticano spesso: ricordate la Marini? L’anno scorso dette dei traditori politici a Stirati, Biancarelli & C per poi imbar-carli quest’anno nella sua coalizione): “Gubbio ha un solo rappresentante, sono io e non chi ha fatto zero per 5 anni”, ha fatto sapere Biancarelli. Una botta mica da ridere nel proporsi di fare il pungolo della Marini che ha aspramen-te criticato in passato e mai citato in campagna elettorale. Cosa potrà guadagnarci Gubbio da questo nuovo tandem? Staremo a vedere.

Chi ha vinto queste elezioni? Innanzitutto chi non ha votato mandando, a Gubbio come al-trove, un altro segnale forte e chiaro che la misura è colma e fa schifo la politica così come s’è ridotta. A Gubbio c’è il minimo storico dei votanti, il 51,79%, addirittura sotto la media regio-nale e nazionale, cosa mai vista

in passato. Sono andati alle urne in 14.404 su 27.815 aventi diritto, con percentuali calate paurosamente rispetto alle Co-munali dell’anno scorso (-21,05%) e alle Regionali del 2010 (-13,73%). Cosa può rappresentare un presidente di Regione, con tutto il rispetto per Catiuscia Marini, che in Umbria prende il 42,78% dei voti sul 53,90% dei votanti? Si è nella posizione, occhio e croce, della scandalosa Emilia Romagna dove governa un signore, Stefano Bonacini del Pd, che è stato eletto con il 49% del 37,7% di votanti.GLI ELETTI Un doppio effetto pratico queste ultime elezio-ni l’hanno avuto: ci saranno, come nella passata legislatura, due consiglieri regionali eugubini (vedremo se anche assesso-ri). Andrea Smacchi del Pd ha confermato il posto da 9.300 euro al mese per i prossimi 5 anni grazie a 4.721 preferenze, di cui 1.617 nei seggi eugubini, che gli sono valse l’ultimo dei 10 posti presi dal Pd a Palazzo Cesaroni. Bingo. Giuseppe Bian-carelli - transitato in un anno dal Pd, alla lista civica Liberi e Democratici fino a Umbria più Uguale con Sel e l’ex assessore regionale Stefano Vinti di Rifondazione Comunista - ha con-seguito 1.234 preferenze, di cui 1.066 nei seggi eugubini, che hanno fruttato il primo posto per distacco nella lista entrata in Regione con il 2,57% (e meno male che a Sel & C non piaceva la legge elettorale: con percentuali del genere in altre Regioni e Paesi non si governa neppure un condominio). Bingo. Va su-bito precisato che Biancarelli non ha bisogno dello stipendio in Regione (e gli fa onore), tanto che ha promesso in campagna elettorale di proporre subito un taglio drastico dei compensi

(minimo il 50%, compresa l’in-dennità sostitutiva del vitalizio). Se non dovesse passare la sua proposta, sarà interessante ve-dere quali conseguenze riterrà di assumere lo stesso Biancarelli e quanti voteranno a favore del-la sua proposta. Se vince la sfida passa alla storia: come non fare il tifo per lui? Curiosità: a Bian-carelli sono bastati 1.066 voti eugubini. Ricordiamo quando Marino Cernicchi ne prese 1.047 alle Comunali del 2006: po-trebbe rivendicare pure lui un posto a Palazzo Cesaroni, no?PD DOUBLE FACE Le elezioni hanno rianimato il povero Pd eugubino che, quando va a rimorchio delle consultazioni non locali, fa sempre un figurone. Ha ottenuto il 36,65%, rispetto al 19,11% del 2014 e il 29,59% delle Regionali precedenti. La coalizione del sindaco Stirati ha eletto Biancarelli, però in ter-mini di consensi assoluti registra un numero davvero modesto: 2.039 voti sommando Umbria più Uguale-Sel (1.423, l’11,29%) e Psi (616, il 4,88%). Con Scelgo Gubbio cerchiobottista in or-dine sparso (un po’ con Biancarelli, un po’ con Ricci, un po’ col Pd), questo dato fa riflettere considerando anche quanto si è speso Stirati in campagna elettorale.RIFONDAZIONE SPARITA Il centrodestra? Stendiamo un velo pietoso. Non esiste, anche perché il fenomeno Lega (terza con il 9,34%) non non ha referenti eugubini. Fabrizio Palazzari (ex Rifondazione Comunista e già vicesindaco di Diego Guerri-ni) si è fermato a 141 voti nei seggi eugubini, mentre Ernesta Cambiotti (ex coordinatrice di Forza Italia) ne ha presi 145. È scomparsa Rifondazione Comunista: nel 2010 aveva eletto Or-feo Goracci, che stavolta ha appoggiato Casa Rossa con Au-relio Fabiani votato da 142 elettori, pari all’1,12%. Seconda piazza per il Movimento 5 Stelle (15,62%) con l’effetto-Grillo che ha resistito. M.Boc.

Bufera sull’UmbricellumIl ricorso è già partito e gli esperti non hanno dubbi: la leg-ge elettorale per la Regione, il cosiddetto Umbricellum, è da considerarsi incostituzionale e dunque potrebbe essere boc-ciato dalla Consulta. È una legge che viene giudicata fatta su misura per le forze che già governavano la Regione, ovvero la Marini e il Pd che ha fatto l’asso pigliatutto, con un trat-tamento di favore per la maggioranza e per la ripartizione dei seggi, compreso la sbarramento difforme tra chi vince e chi perde. Umbria più uguale-Sel ha eletto un consigliere di maggioranza con un misero 2,57%, calcolato peraltro non sui voti di lista ma su quelli della presidente Marini che è andata sopra le liste di circa 3 punti percentuali. Perciò Car-la Casciari del Pd, ex assessore della Giunta Marini, ha an-nunciato ricorso. C’è una mobilitazione perché i giudici della Consulta prendano subito in esame la legge e si esprimano. Se dovesse risultare incostituzionale sarà interessante vede-re se gli eletti resteranno aggrappati alle poltrone.

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SI LIBERA LA PRESIDENZA DELL’ASSEMBLEA DI PALAZZO PRETORIO: LA MAGGIORANZA DEVE DECIDERE SE TENERLA PER SÉ O CONSEGNARLA AI GRILLINI CHE VOTARONO UN ANNO FA IL NEO CONSIGLIERE REGIONALE. FABRIZIO MARINELLI PRIMO DEI NON ELETTI PRONTO A ENTRARE

Si libera un posto in Consiglio Comu-nale. È quello di Giuseppe Bianca-relli, neo eletto in Regione. Il primo dei non eletti, nella lista civica Liberi e Democratici, è Fabrizio Marinel-li, di Carbonesca, dipendente della Provincia, che ha ottenuto 63 prefe-

renze alle elezioni comunali del 2014. E si libera il posto da presidente dell’assemblea e questo fa sicuramente gola. Pre-cisiamo: non è incompatibile la carica di consigliere regionale con quella di consigliere comunale e presidente del consiglio comunale, e anche questo rende l’idea di come la politica sia un mondo tutto a par-te con la sommatoria indiscriminata del-le poltrone e, per la dirla all’arguto Buzzi (coinvolto nell’inchiesta Mafia Capitale), “una mucca da far mangiare per poi mun-gerla”.GRILLINI ALLA FINESTRA Biancarelli, eletto a palazzo Cesaroni con Umbria più uguale-Sel, può tenere bloccati i due in-carichi a palazzo Pretorio almeno per il momento finché non si trova la soluzione gradita. A Biancarelli, però, gli arrivano insistenti inviti a lasciare palazzo Pretorio e a dimettersi quanto prima: l’hanno fatto Andrea Smacchi del Pd, alleato in Regio-ne dopo la rielezione ma all’opposizione in Comune, e Luca Casagrande giovane se-gretario del circolo Lenin di Rifondazione Comunista. La somma di tre incarichi isti-tuzionali sarà oggetto di riflessione tanto all’interno della coalizione del sindaco Filippo Mario Stirati quanto nei partiti e nell’assemblea consiliare. Difficilmente Biancarelli resisterà a conservare tutti i ruoli: si prenderà il tempo per valutare con i suoi le strategie più funzionali. La mag-gioranza dovrà valutare se scegliere la suc-cessione al suo interno oppure aprire alle minoranza, con un occhio particolare ver-so il Movimento 5 Stelle che l’anno scorso votò Biancarelli e non è ai ferri corti come invece il Pd. I grillini si sono già fatti avanti, proponendo Sara Mariucci.PUNTURE DI SPILLO Stirati ha augurato buon lavoro (stare in Regione è sicuramen-te un lavoro e sostanziosamente remune-rato!) a Smacchi e Biancarelli, mandando segnali distensivi data l’imbarazzante si-tuazione (alleati a Perugia e contrapposti ferocemente a Gubbio). Si vedrà se la con-vivenza sotto lo stesso tetto della Marini (in nome immaginiamo del supremo in-teresse di Gubbio...) farà cambiare le cose.

Intanto, si sono subito punzecchiati a urne chiuse il Pd e Li-beri e Democratici analizzando i risultati. “Auspichiamo che Biancarelli possa in questa sua diversa collocazione e forte del consenso ottenuto nel mondo dell’estrema sinistra - ha scritto il Pd quasi a inquadrarlo come l’erede di Orfeo Gorac-ci - contribuire al perseguimento degli obiettivi utili per Gub-bio”. La lista civica punta sul fatto che “avere Biancarelli signi-fica assicurarsi un contributo di serietà, competenza, onestà e libertà da ogni condizionamento, sudditanza e vassallaggio”. Già, condizionamento, sudditanza e vassallaggio ci ricordano tanto le battaglie del decennio goracciano.

POLITICA

LA PRESIDENZA FA GOLA A MOLTI IN CONSIGLIO

di MASSIMO BOCCUCCI

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Può essere sottile il filo tra partecipazione, coinvolgimento, confusione, adunata popolare per alimentare consensi poli-tici-elettorali. Non ci sono più i Comitati Territoriali e adesso spuntano le Consulte. È stata varata dall’Amministrazione Comunale quella sul turismo. Un organismo agile e snello? Macché. Un carrozzone alla moda della politica, costituito da 35 delegati che dovranno confrontarsi e studiare soluzione per incentivare il turismo che mostra segnali di ripresa ma in termini assoluto è ben lontano con circa 200mila presenze dagli standard di altre città storico-artistiche. Il numero dei componenti, oltretutto, è destinato a crescere. E c’è qualcu-no che ha messo un freno perché in partenza si è pensato di nominarne una cinquantina di delegati.Lo scetticismo attorno a questa Consulta viene perfino dall’in-terno, legato in partenza proprio al numero esorbitante dei delegati. La Giunta Comunale non ha badato a riserve, anzi ha tirato dentro, con apposito atto, gente di varia umanità e delle più disparate provenienze legando al settore di tutto di più, e senza neanche un freno anagrafico. La Consulta è chia-mata a collaborare con l’Amministrazione Comunale nell’ela-

borazione di politiche di promozione, sviluppo delle attività economiche, culturali, sociali e turistiche ed ogni altra atti-vità di particolare rilevanza per la collettività. Sulla base di quanto approvato dal Consiglio Comunale e di quanto dispo-sto dall’apposito regolamento, si compone di soggetti in rap-presentanza degli enti, organismi e categorie più disparate. Il Comune è rappresentato dal sindaco Filippo Mario Stirati e dall’assessore al Turismo, Lorenzo Rughi. Sono coinvolti i consiglieri comunali Annabella Cambiotti e Luca Barilari, quindi Roberto Tanganelli, Lucio Lupini, Simone Minelli, Paola Mercurelli Salari, i fratelli Mario e Paolo Salciarini, Alessandro Luconi, Cinzia Rosati, Carmela Colaiacovo, Ric-cardo Pierini, Marco Paciotti, Pierangelo Bianchi, Pierucci Francesco, Anna Pizzichelli, Giuseppe Belardi, Riccardo Rossi, Daniele Martinelli, Giampietro Rampini, Colombo Pifarotti, Vinicio Ciaccasassi, Raffaele Capponi, Alfredo Mo-nacelli, Federica De Angelis, Mariano Tirimagni, Jacopo Fò, Nello Fiorucci, Filippo Paciotti, Evelino Vagnarelli, Federico Minelli, Valentina Panichi, Nancy Latini. Manca qualcuno? Avanti, c’è posto. M.Boc.

Turismo, un carrozzone più che una consulta

TERZIARIO Varato l’organismo voluto dall’Amministrazione Comunale per stimolare il settore

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PRONTO IL PROGETTO E STANZIATI 80MILA EURO PER LA NUOVA CENTRALE DI ASPIRAZIONE E COMBUSTIONE DEL BIOGAS. POLEMICHE SULLA GARA D’APPALTO DEI RIFIUTI ALL’ATI 1

Soldi e ancora soldi per la vecchia decrepita di-scarica di Colognola travolta dagli scandali tra un’inchiesta e l’altra. Assorbe risorse economi-che in continuazione e resta nella bufera la di-scarica, per la quale il Comune per lunghi anni non ha accantonato fondi e che rientra nella complessa partita della gestione dei rifiuti dopo l’ingresso nell’Ati 1 tra le polemiche. La Giunta Stirati ha de-liberato l’installazione di una nuova centrale di aspirazione e combustione del biogas, con l’approvazione del progetto de-finitivo e lo stanziamento previsto di 80mila euro sulla base dell’iter istruttorio seguito dal funzionario Francesco Pie-rotti dell’ufficio tecnico comunale. Il Comune ha stipulato un contratto di project-financing con la ditta Berica Impianti Srl per la realizzazione dell’impianto di captazione e recupero a fini energetici del biogas prodotto dalla discarica.La Berica Impianti ha comunicato all’ente di aver constatato che la discarica non produce biogas di qualità e quantità suf-ficiente alla produzione di energia elettrica, inviando un’of-ferta per la cessione delle opere realizzate a seguito di annul-lamento della convenzione d’uso del biogas. È seguita la nota del dirigente comunale Raffaele Santini, mentre la proget-

tazione e la direzione dei lavori sono stati affidati all’ingegnere Valter Fabio Filippetti di Coopro-getti. La discarica è sempre al centro di attenzioni e diatribe sia per gli effetti dell’adesione all’Ati 1 che per le vicende giudiziarie in corso. Si resta in attesa di capire come verrà gestito il sito di Colo-gnola nel quadro degli accordi con i 14 Comuni

dell’Ati 1 (Alta Umbria), in particolare con Città di Castello.Andranno verificate le eventuali correlazioni tra la gara d’ap-palto per l’affidamento per 15 anni del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, interamente gestita sul piano pra-tico dal Comune tifernate, e alcune concessioni per Gubbio (potrebbe essere dirottato all’Ati 1 un dirigente dell’ufficio tecnico comunale). Il consigliere comunale Francesco Ga-gliardi (centrodestra) ha posto l’accento sulla bozza di gara rilevando come sorprende l’ammissione alla gara, per un va-lore di servizi stimato in oltre 300 milioni di euro, di imprese con minimo 13 milioni di fatturato prefigurando l’ipotesi di un vestito su misura. Molte attenzioni sono rivolte alla Soge-pu di Città di Castello che all’ultima assemblea dei soci ha de-terminato le condizioni per partecipare alla gara. M.Boc.

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10 Dopo l’ultima missione in Burkina del gennaio scorso, l’Asso-ciazione L’Impegno di Gubbio continua con le sue opere di so-lidarietà. È da poco partito un container contenente una parte del materiale necessario per la realizzazione di un reparto di oculistica presso l’ospedale di Nanoro, sempre in Burkina Faso. Il reparto verrà allestito in un padiglione che i Padri Camilliani, ai quali è affidata la gestione dell’ospedale, ci hanno dedicato. Una volta completato, esso comprenderà due sale operatorie, una saletta di anestesia, una saletta per la sterilizzazione dei fer-ri, un ambulatorio per gli ottici e un laboratorio per l’esecuzione

degli occhiali. Siamo poi in contatto con la ditta che sta realiz-zando il pozzo finanziato dall’Associazione Leukos di Gubbio e continua l’attività di adozione di bambini a distanza, nonché l’invio di materiale di prima necessità, come latte in polvere. Il prossimo 5 luglio avrà luogo in Piazza Grande una serata di soli-darietà durante la quale verranno presentati abiti che le ragazze della scuola di moda di Gubbio hanno realizzato con le stoffe del Burkina. Ringraziamo tutti coloro che con le donazioni ed il 5 per mille permettono tutto questo! Continuate a sostenerci! Per donare il 5 per mille il codice è il seguente: 920 129 305 48

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1515LAVORI Presente anche il cardinale Bassetti, oltre alle istituzioni civili e religiose locali

PRESENTATI I LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DELL’INTERA AREA ADIACENTE. SONO OLTRE 40 LE AZIENDE EUGUBINE HANNO DATO IL LORO APPORTO ASSIEME AI TANTI VOLONTARI

L’esterno della Basilica in tutto il suo splendore

Un intervento atteso e di grande impatto, un modo per dimostrare una volta di più la vi-talità di una comunità che riesce sempre a far emergere il proprio lato migliore quando volge lo

sguardo al Patrono. L’inaugurazione dell’opera di riqualifica-zione dell’area esterna della Basilica di Sant’Ubaldo è servita per ammirare la bontà del lavoro svolto, e soprattutto la voglia e la capacità degli eugubini di rendere il luogo di culto a loro più caro quanto più accogliente e al passo con i tempi. Un inter-vento di straordinaria bellezza, una riqualificazione della quale solo pochi mesi fa in pochi si sarebbero immaginati. Un lavoro attento che non ha trascurato alcun particolare, consegnando alla comunità eugubina un piccolo gioiello. Un’opera, va det-to, resa possibile grazie a una potente opera di volontariato da parte di numerose aziende locali (oltre 40), che in qualche modo hanno voluto omaggiare il Patrono contribuendo nel li-mite delle proprie possibilità alla realizzazione dell’intervento. “La generosità degli eugubini è straordinaria, e questa nuova ala del convento lo dimostra”, ha commentato mons. Fausto Panfili, rettore della Basilica di Sant’Ubaldo. Assieme a lui, che ha fatto gli onori di casa con don Stefano Bocciolesi, c’erano

oltre al vescovo Mario Ceccobelli anche il cardi-nale di Perugia Gualtiero Bassetti, oltre alle istitu-zioni cittadine e al presi-dente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pe-rugia Carlo Colaiacovo,

che ha garantito un contributo sostanzioso ai lavori, dicendo-si lui stesso “emozionato sul piano personale e gratificato su quello istituzionale per l’opera realizzata”.CARATTERISTICHE Alla cerimonia ha partecipato una gran folla, composta per buona parte dai volontari che hanno pre-stato il proprio contributo per la realizzazione dell’area. A loro mons. Panfili ha rivolto un grosso ringraziamento, enunciando tutte le fasi che hanno portato al completamento dell’inter-vento, cominciato con il restauro della croce che è ben visibile da tutta la città. Per due anni si sono susseguiti idee e pro-getti, fino alla stesura di un vero e proprio piano di recupero dell’intera area, che ha prodotto una riqualificazione di indub-bio spessore e qualità. Il consueto saluto degli Sbandieratori di Gubbio ha fatto da sfondo alla breve cerimonia di inau-gurazione, col Sindaco Stirati che ha tagliato il nastro e ha introdotto ospiti e curiosi all’in-terno del piccolo anfiteatro (si tratta di un emiciclo), posto al centro dei lavori effettuati all’esterno. Sono inoltre stati poten-ziati anche gli spazi interni, con camere, cucine e saloni adibiti ad accogliere pellegrini, gruppi di visitatori da fuori e pure dai confini diocesani per ritiri e quant’altro legato alla preparazio-ne spirituale di adulti e ragazzi. Molti curiosi nei giorni scorsi hanno voluto osservare da vicino l’esito dell’intervento, pas-seggiando nell’ala che è quotidianamente aperta al pubblico. Tanti sono orgogliosi di quanto fatto, ben sapendo che è stata la generosità e la devozione degli eugubini a rendere possibile tutto questo, in un luogo dove riconciliazione e unità non deb-bono mai venir meno.

di ROBERTO BARBACCI

Il “XII Congresso Internazionale Città Murate Lions”, tenuto a Gubbio dal Lions Club Gubbio Host, non ha tradito le attese. Tutti gli sforzi profusi per la realizzazione dell’evento sono stati ripagati, con le bellezze eugubine al centro dell’inte-resse e dello stupore dei duecento congressisti intervenuti dall’Italia e dall’estero. Grazie anche alla qualità dei relatori Franco Mezzanotte, Patrizia Castelli, Michele Bilancia e Ra-niero Regni, ognuno per le proprie competenze, sin dall’ini-zio dei lavori il convegno ha elaborato una sorta di mosaico decisamente interessante attorno al tema congressuale “Le mura, il centro storico e la piazza: significati simbolici e fun-zione educatrice”, con un video introduttivo molto ben ela-borato realizzato da Giampaolo Pauselli, “Lions Club Gubbio Host Città Murate” (Youtube). Lara Pascolini ha vinto il con-corso fotografico che il Lions Club Gubbio Host ha indetto per l’occasione, mentre il premio rivolto ai giovani e dedica-to alla realizzazione del logo dell’evento è stato vinto da En-rico Barbi. L’entusiasmo dei 231 ospiti, che nel pomeriggio hanno visitato il palazzo dei Consoli e goduto di una panora-mica generale di Gubbio a bordo del trenino Gubbio Express, ha toccato il massimo durante la serata di gala di sabato 23

maggio nella splendida location di Palazzo Ducale prima (allietata dalla cantautrice eugubina Laura Pauselli, dai Serenologhi e dalla Banda) e in occasione della corsa dei Ceri Mezzani il giorno dopo, presentata anche attraverso la visione dei filmati “E Gub-bio rinasce” di Giampaolo Pauselli (Youtube) e “Ceri-Enjoy & Share” di Renato Maria Rogari. L’evento congressuale ha rappresentato una splendida occasione per offrire Gubbio, e il meglio di Gubbio, a un pubblico attento e interessato. Il tutto reso possibile grazie ai contributi di Fondazione Cas-sa di Risparmio, Camera di Commercio, Birra Flea, e CVR, e alla collaborazione del Comune, della Sovrintendenza, della Colacem e di altre realtà private che a vario titolo hanno vo-luto sostenere il progetto. “Speriamo di aver offerto il volto migliore di Gubbio - ha spiegato il presidente Virgilio Lispi ai club intervenuti -. Essere Lions vuol dire affrontare temi seri e importanti, eppure noi siamo convinti che il sorriso e la giocosità non siano impedimenti piuttosto “valori aggiunti” per illuminare le strade che a quei temi tendono”.

Un successo il convegno delle Città Murate

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Da quando nel 1985 l’allora vescovo di Gubbio, Ennio Antonelli, ebbe l’idea (col senno di poi malaugu-rata) di definire il Patrono “santo della riconciliazione”, questo titolo è diventato una sorta di mantra che viene ripetuto ossessivamente ogni volta che si parla di Sant’Ubaldo. Si

celebrava in quell’anno il IX centenario della nascita del Pa-trono e il futuro cardinale Antonelli pensò di indicare come tema della riflessione e ispirazione dell’azione pastorale quello appunto di “Ubaldo. Santo della riconciliazione”. Scelta più che legittima, per carità, ma che non teneva conto di un fenomeno in atto ormai da secoli. La cultura moderna, infatti, profondamente anticristiana, ha sempre compiuto un’opera-zione di demistificazione dei termini e dei valori della fede, trasformandoli e adattandoli alla propria visione del mondo. È accaduto così, ad esempio, per gli ideali della Rivoluzione francese (libertà, fraternità e uguaglianza), tutti mutuati dalla dottrina cattolica ma trasformati e adattati al significato che ne davano le logge massoniche sparse in tutta la Francia del XVIII secolo e che prepararono e organizzarono per decenni il famigerato 1789. Purtroppo, anche il termine “riconcilia-zione” ha subito la stessa sorte. Solo in una sana prospettiva cattolica questa parola assume un significato non ambiguo. La riconciliazione ha infatti senso solo nella Verità e senza questa diventa uno sterile, insignificante e vago sentimento di concordia e unità di intenti. Un esempio può aiutare a capi-re. Se la riconciliazione fosse semplicemente uno sdolcinato “andare d’accordo”, senza l’insostituibile ancoraggio all’unica Verità che salva (cioè Gesù Cristo), anche due cosche mafiose in lotta tra loro potrebbero realizzarla, per esempio in vista di un obiettivo malavitoso da raggiungere. Quando la folla, per fare un altro esempio, durante il processo di Gesù gridò a gran voce a Pilato di liberare l’assassino Barabba, tutti era-no riconciliati, anche le fazioni spesso in lotta tra loro (scribi,

farisei, sadducei, zeloti e via riconciliando). Senza la Verità la riconciliazione più che un valore diventa un disvalore. Parla-re di Ubaldo come “santo della riconciliazione” in un mondo che ha smarrito il vero significato cattolico di questa parola, rischia di tradire completamente il messaggio del Patrono. Per tutta la sua vita Sant’Ubaldo si è adoperato per condurre il popolo eugubino alla Verità cattolica, unica via per raggiun-gere la salvezza eterna dell’anima. Emblematico a tale propo-sito l’episodio del cieco che venne a chiedere al Santo vescovo di Gubbio il miracolo di recuperare la vista. Alla luce del mon-do Sant’Ubaldo preferì donare al povero cieco la luce vera che illumina ogni uomo, cioè Cristo e la vita eterna. Da uomo me-dioevale quale era, Sant’Ubaldo non era “equidistante” (valo-re oggi santificato, ma profondamente anticattolico) tra veri-tà ed errore, non vedeva la riconciliazione nella concordia tra gli uomini ma solo nel raggiungimento dell’unità nella Verità. Dal punto di vista del mondo egli non fu neanche un uomo della riconciliazione ad ogni costo. Quando le città limitrofe minacciavano di attaccare Gubbio, Sant’Ubaldo si dimostrò abile stratega militare e, benedette le armi degli eugubini, durante la battaglia che aveva pianificato si ritirò a pregare in cattedrale non perché si andasse tutti d’accordo, ma perché il suo popolo vincesse la guerra. Anche l’episodio del capoma-stro che spinse Sant’Ubaldo nella fossa della calce viva è em-blematico per comprendere il vero senso della riconciliazio-ne. Il Patrono, da uomo di Dio, aveva capito che il capomastro si era pentito e quindi si era aperto alla Verità cristiana. Per questo, dopo il perdono di Dio, era doveroso che giungesse anche il perdono del suo rappresentante a Gubbio. Più che “santo della riconciliazione”, Ubaldo fu “santo del perdono”. Per questo non ha troppo senso, ad esempio, tirare in ballo la “riconciliazione” alla fine della corsa dei Ceri. Si può anche stare uniti ma non avere Dio nel cuore. Sant’Ubaldo non ci vuole tutti “uniti”, ma tutti “salvi”. Per questo egli è “terrore dell’inferno”. Per questo i suoi figli sperano nella salvezza di Dio insieme a lui. “E noi col Protettore il Ciel coroni”.

LA ROCCA

a cura di LUIGI GIRLANDA

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15Sant’Ubaldo, oltre il “mito”

della riconciliazione

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La posta dei lettori all’indirizzo [email protected] IN REDAZIONE 1515 151515

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15Vigili urbani... o gabellieri?È evidente che essere multati per non aver trovato parcheg-gio pur avendo regolare permesso di sosta provoca ama-rezza. Essere multati perché quella sosta serviva a dare as-sistenza ad una persona totalmente disabile rende furiosi. Chi purtroppo ha una persona da assistere con gravi deficit fisici e cognitivi, oppure è aggredita da una qualsiasi grave malattia, sa e comprende a fondo quello che dico: oltre le infinite barriere da superare ogni santo giorno si viene ver-gognosamente “munti” da chi riesce a farlo approfittando dello stato di bisogno.

Prima con mio padre e ora con mia madre, io e i miei familiari come molti altri abbiamo dovuto e dobbiamo af-frontare situazioni difficili e dramma-tiche. Certo i solerti vigili non posso-no conoscere le situazioni di ognuno di noi, e anche se magari ci conoscia-mo fin da bambini, non sono di certo i

28,70 euro a farmi decidere di scrivere questo articolo. Chi va a pesca sa che per la pastura se ne spendono almeno tre volte tanto, ma il senso di profonda ingiustizia provocata da futili motivi, volendo far cassa con le multe per poter pagare stipendi a chi fa le multe, fa rabbia. La verità è che il coman-dante dei vigili urbani dovrebbe essere eletto dai cittadini come l’equivalente sceriffo delle cittadine americane. Lo sceriffo sceglie il suo personale e alla elezione successiva, se non hanno fatto bene il loro lavoro, tutti a casa.Premetto che è la seconda volta che prendo una “multa da assistenza” in meno di un anno, le uniche due multe della mia vita prese a Gubbio in 38 anni che uso mezzi a motore. Sabato 23 maggio 2015 alle ore 18 mi reco presso il par-cheggio dell’ex seminario e non trovo posto negli appositi spazi in quanto tutti occupati, compresa la parte “alluvio-nale” e il vicino parcheggio del teatro romano. Ovunque ci sono parcheggiate auto, molte senza permessi e addirittura di fuori provincia, questo nonostante dei cartelli gialli evi-denziassero come il parcheggio fosse destinato ai residenti. Il fatto della rimozione forzata passa in secondo piano per-ché altrimenti si libererebbero dei parcheggi per i residenti e non si potrebbero fare ulteriori multe.

Dopo aver fatto le tre girate del par-cheggio come i Ceri in Piazza Grande trovo un posto che in nessun modo reca disturbo a chicchessia, anzi, a differenza di Via Perugina ci sareb-be passato un pullman gran turismo a due piani. Espongo bene in vista il permesso, 45 minuti per dare l’assi-stenza necessaria e al mio ritorno tro-vo la multa altrettanto bene in vista a circa 20 cm in linea d’aria dal permesso ben esposto.La domanda sorge spontanea: perché in queste giornate particolari non si mette un vigile sull’entrata del parcheggio dell’ex seminario per consentire l’accesso solo agli aventi diritto? Semplice: se non entrano i senza permesso come si fa a multare loro e anche i possessori di regolare permesso che sono costretti ad inventarsi il parcheggio? Due piccioni con una fava. Per questo lancio due appelli: a tutti i resi-denti che non trovano parcheggio dico di chiamare i vigili per farvene liberare uno ogni volta, ai non residenti di stare attenti che il fatto ci siano i Ceri o qualche festività come Natale non conta più nulla, perchè sarete multati.A TUTTI GLI EUGUBINI, LANCIO LA CAMPAGNA “MULTE ZERO”: stiamo attenti in ogni occasione a non dare più mo-tivo per far multe cosi, almeno se non proprio lo sceriffo qualcun altro se ne dovrà andare a casa. E se i politici au-mentano le tasse perché non fanno più cassa con le multe, manderemo a casa pure loro!Non si capisce perché nel settore pubblico debbano rima-nere sempre tutti impuniti: sbagliano i lavori e dobbiamo pagare noi, sbagliano le concessioni e dobbiamo pagare noi, sbaglia indirizzo il dottore della Asl nel fare il controllo e rimette i soldi il malato, sbaglia l’impiegato dell’agenzia del-le entrate e arriva Equitalia, arriva una cartella assurda di Equitalia e il poveraccio di turno si da fuoco, sbaglia il poli-tico e il buco lo dobbiamo riempire noi, a chi ruba gli si dà uno scappellotto... ma insomma, sarà forse ora che come nel settore privato chi sbaglia paga veramente di persona? Patrizio Pannacci

Caro Direttore,osservando la società eugubina del momento e in modo par-ticolare le esternazioni (di solito apocrife) dei nostri concitta-dini su svariati temi e non ultimo quello dello “scaviamento” del Cero di Sant’Ubaldo, mi è ritornato in mente quanto di-ceva Leonardo Sciascia nel romanzo “Il giorno della civetta”. Sciascia divideva l’umanità in cinque categorie: gli uomini, i mezzi uomini, gli ominicchi, i piglianculo e i quaquaraqua e che questi ultimi, in particolare, “dovrebbero vivere con le anatre nelle pozzanghere (trosce), perché la loro vita non ha più senso e più espressione delle anatre”. Non sto a di-lungarmi sulle predette varie classi di umanità, ma quella che più ha attivato la mia attenzione è la classe dei “quara-quaraqua”. Questi ignorano il significato del termine dignità, vivono starnazzando tra la folla e quando attirano l’attenzio-ne, loro malgrado, rispondono “chi, io?”. Danno in cambio il proprio essere con il vivere altrui. I “quaraquaraqua” non trovano apprezzamenti da nessuno oltre che da altri “quara-quaraqua”, anzi spesso sono oggetto di scherno addirittura

da parte degli “ominicchi” e il che è tutto dire. Vivono in un loro mondo particolare fatto di nascondimenti (antri o betto-le esagerando con qualche bicchiere di vino “brenco”) quali moderni rivoluzionari. Pensano di dire la loro finché non tro-vano il loro ideologo (normalmente un ex politico tromba-to o portaborse o altro) che, alla fine esasperato ma molto inorgoglito, decide per loro scribacchiando un testo infarcito di stupidaggini, ma che mai sarà sottoscritto con le proprie generalità o con quelle di coloro che l’hanno proposto. È la classica tattica di “tirare il sasso e nascondere la mano”, cioè vivere nell’anonimato e Gubbio è piena di simili congreghe. Sull’argomento sono veramente campioni. Questo è il liquido amniotico in cui è immersa l’umanità eugubina. Una prova? I social network infarciti di pseudonimi fantasiosi. Non avere il coraggio di esporre, democraticamente, le proprie idee è segno di una civiltà/società in decadenza. Ne usciremo e ci risolleveremo? Ho forti dubbi. Così è se vi pare.Cordialmente.

Ruggero Fogliano Morelli

Anonimi del web, solo “quaquaraquà”

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L’EX PRESIDENTE SI È DIMESSO DA AMMINISTRATORE DELEGATO, MA RESTA COME CONSIGLIERE. LA RETROCESSIONE IN SERIE D APRE SCENARI INQUIETANTI TRA CONTI IN ROSSO, AMBIENTE DELUSO, DISAFFEZIONE E LA VOGLIA MATTA DI RIPESCAGGIO

La tentazione è quella di prendersela con tutti, perché quando si retrocede le motivazioni e i coinvolgimenti sono mol-teplici. Un’analisi lucida, seria, prova ad andare alla radice. E nel caso del Gubbio, tornato mestamente nei dilettanti dopo 17 anni, bisogna partire dall’ex presiden-te Marco Fioriti, che ha impostato la sta-gione (lo ha detto Notari subito dopo la partita contro il Savona), da ottobre è di-ventato amministratore delegato e dopo la retrocessione si è dimesso. Fioriti è il presidente della doppia promozione fino alla Serie B. Innegabile, ma non sfuggano dei passaggi: prima e dopo l’avvento di Vincenzo Torrente, con al fianco Gigi Simoni e Stefano Giammarioli, il Gub-bio era passato soprattutto attraverso le tribolazioni con la salvezza all’ultima o penultima giornata. La scalata è figlia di un capolavoro tecnico, tanto che dopo sono ricominciate le illusioni e le de-lusioni. Ancora oggi viene da chiedersi come sia stata gestita la Serie B e le scel-te rispetto ai 7,5 milioni di euro incassati quell’anno, e soprattutto perché non è stato confermato Torrente vero artefice del miracolo.CHE CONFUSIONE! Fioriti ha impostato quest’ultima stagione tenendo conto di situazioni molto particolare: ha ricon-vertito Giuseppe Pannacci da direttore generale a direttore sportivo e ha volu-

to Leonardo Acori. Notari, dopo avere passato mezzo giugno 2014 a sparare a zero dichiarando di starsene fuori (se-gno premonitore?), è entrato nella sala da pranzo con la tavola praticamente già apparecchiata. Sulla tavola c’erano e ci sono esposizioni economiche verso l’Erario e altri, che Notari ha preso in mano quando dal primo ottobre ha as-sunto formalmente la presidenza. È vero, l’imprenditore di Semonte non ha cam-biato un piatto e neanche una forchetta ma a quel punto ha sperato che Fioriti, Pannacci e Acori bastassero per salvarsi. Sorvoliamo sulla partenza in campiona-to (2 punti in 5 giornate), la prodigiosa rimonta (27 punti alla fine del girone di andata, sesto posto a -5 dai playoff con pruriti ambiziosi in ordine sparso), il de-clino lento e impietoso. A un certo pun-to Fioriti è riapparso fino a parlare alla squadra e a presentarsi negli spogliatoi del “Barbetti” a pochi minuti dalla partita col Savona. Si è capito, alla resa dei conti, che Fioriti ha preso il Gubbio in C2, che il Gubbio ha avuto la fortuna di trovare Torrente (con Simoni e Giammarioli) per salire fino alla Serie B per poi registrarsi i presupposti - secondo quanto dichiara-to da Notari nel fine-partita contro il Sa-vona - che hanno visto i colori rossoblù retrocedere nei dilettanti. M.Boc.

FIORITI, NOTARI E L’AMARA RETROCESSIONE

Francioni conquista le Marche

Un eugubino alla “conquista” delle Marche. Emanuele Fran-cioni ha vissuto un’annata super col Vismara nel

campionato di Eccellenza marchi-giana, arrivando a giocarsi la fina-le play-off e conquistando il tito-lo di capocannoniere con 16 reti realizzate. Ma i direttori sportivi e gli allenatori marchigiani sono andati oltre, assegnando all’attac-cante eugubino anche il premio di migliori giocatore del torneo 2014-15. “È stata una bellissima sorpresa, sinceramente anche un po’ inaspettata”, confessa Ema-nuele, 29 anni e una maturità cal-cistica giunta forse al suo apice. A premiarlo è stato Michele Pa-olucci, attaccante del Latina che con Francioni ha duellato a suon di gol una decina di anni fa nel campionato Primavera: “Segnam-mo entrambi una doppietta in uno Juventus-Modena terminato 3-3, gara nella quale segnò pure Marchisio. La cosa sorprendente è che lui stesso mi ha confidato di ricordarsi di quella partita e delle nostre doppiette”. Altra soddisfa-zione per chi ha fatto dell’umiltà e della dedizione il proprio modo di essere. Tanto che adesso, col Gubbio tornato nei dilettanti, c’è chi vorrebbe vederlo indossare la maglia rossoblù dopo i trascor-si nelle giovanili. “Da eugubino quella maglia ha un sapore e un valore speciale. Ma è davvero presto per parlarne...”. Intanto si gode la ribalta e un maggio… indi-menticabile, segnato prima dalla grande corsa col Cero di Sant’An-tonio e poi dalla laurea consegui-ta in geologia. E chi l’ha detto che i bravi giocatori non possono es-sere pure bravi studiosi? R.Bar.

Presentato il Centro Diurno ArboretoSOCIALE La gestione affidata alla cooperativa Nuova Dimensione

È stato presentato a Gubbio il nuovo Centro Diurno socio riabilitativo educativo Arboreto, struttura adibita ad accogliere persone diver-samente abili adulte e gestita dalla cooperativa perugina Nuova Di-mensione. Il responsabile del centro, Massimo De Giorgi, ha accolto

i presenti (numerose le istituzioni civili e religiose intervenute) spiegando che “Arboreto nasce per fornire agli ospiti i classici servizi laboratori ali, ma il pensiero primario è quel-lo di proiettare tutto ciò anche all’esterno. La volontà è quella di integrare all’assistenza classica un’idea di riabilitazione che passa attraverso la cura assistenziale mirando al superamento degli elementi sociali invalidanti”. La struttura, che al momento ospita dieci persone e che può arrivare a un massimo di quindici, è in funzione già dalla metà di febbraio, in via dell’Alboreto 64 a Gubbio, aperta dal lunedì al venerdì con orario 8,30-16,30. Si occuperà di laboratori di cucina, grafico-pittorici, decoupage e informati-ca, oltre che di uscite sensoriali o a scopo puramente didattico. “Accettiamo la sfida di misurarci in un nuovo territorio”, ha aggiunto Paola Sensi, socio di Nuova Dimensione. “Vogliamo creare uno spirito di collaborazione e una sinergia con le altre associazioni perché si può arrivare lontano solo camminando insieme”. Il Sindaco Stirati ha ribadito la disponibilità del Comune a permettere il buon funzionamento della struttura.

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Se n’è andato all’improvviso pochi giorni fa, stroncato da un infarto in casa. Paolo Vagnarelli era per tutti Paolo del Bargello, legando il nome all’ormai storico ristorante-pizzeria di famiglia da-

vanti la fontana. Aveva 54 anni, ma soprattutto una parola per tutti, con quell’accento romano e una giovialità innata, anche in ambito ceraiolo (nella foto è a ceppo nella muta di Santamaria). Il figlio Nicolò è stato Capodieci di San Giorgio dei Ceri Mezzani l’anno scorso (nel giorno del suo comple-anno). Alla famiglia le condoglianze della redazione.

Paolo lascia un gran vuotoLa giovane eugubina Samuela Capponi ha conseguito brillantemente la laurea in Scienze Biologiche all’Università di Perugia, discutendo una tesi sull’Elettroforesi delle sieroproteine. Alla neo laureata le felicitazioni della Redazio-ne di 15Giorni.

Samuela Capponi neo laureata

Il Club Alpino Italiano, sezione Gubbio, ha attivato la raccolta fondi pro Nepal. L’obiettivo è di portare aiuti concreti alla popolazione, colpita duramente dal sisma delle scorse settimane. L’iban per poter effettuare la propria offerta: IT76W0569601620000010354X93.

Il CAI raccoglie fondi per il Nepal

Società Editrice Infopress srlTel./Fax 075.9271422 Mail [email protected]

Direttore Commerciale: Giancarlo BarbacciTel. 339.5744413 Mail [email protected] Editoriale Massimo BoccucciDirettore Responsabile Roberto BarbacciCollaboratori: Luigi Girlanda, Emanuele Grilli, Elia GrilliStampa: Dimensione Grafica snc - Spello (PG)Chiuso in redazione: Martedì 9 Giugno 2015Aut. Tribunale di Perugia n. 21 dell’11 ottobre 2013

www.15giorni.it

Il prossimo numero sarà in distribuzione da

GIOVEDÌ 2 LUGLIO 2015

Centralino Comunale 075.92371Centralino Osp. Branca 075.9270801Pronto Soccorso 075.9270744Emergenza Sanitaria 118Numero Verde Farmacie 800.829058Guardia Medica 075.9239468Sez. Croce Rossa 075.9273500Gubbio Soccorso 075.9277779Carabinieri 075.9235700Vigili del Fuoco 075.9273722Vigili Urbani 075.9273770Cimitero Civico 075.9237690IAT 075.9220693Servizio Taxi 075.9273800Guardia Forestale 075.9272585Guardia di Finanza 075.9273789Centrale ENEL 800.900.800Canile 075.9274963Curia Vescovile 075.9273980 075.9220795 333.5224537

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