Sportivissimo Siracusa

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m ercoledì 25 agosto 2010 - numero 20- anno 2 - reg. tribunale di siracusa n. 4 del 29 gennaio 2009 - COPIA OMAGGIO il settimanale dello sport siracusano www.sportivissimosr.it FATEVI ONORE Debutto in Prima Divisione con sconfitta casalinga per il Siracusa. Alla fine il pubblico applaude la squadra per l’impegno. Ma c’è da lavorare per completare l’organico. Si lotta per la salvezza, quanto al resto è tutto nel titolo.

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Il primo numero della nuova stagione di Sportivissimo

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mercoledì 25 agosto 2010 - numero 20- anno 2 - reg. tribunale di siracusa n. 4 del 29 gennaio 2009 - COPIA OMAGGIO

SPORTIVISSIMOil settimanale dello sport siracusano www.sportivissimosr.it

FATEVI ONOREDebutto in Prima Divisione con sconfitta casalinga per il Siracusa.

Alla fine il pubblico applaude la squadra per l’impegno. Ma c’è da lavorare per completare l’organico.

Si lotta per la salvezza, quanto al resto è tutto nel titolo.

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Ai nastri di partenza di questa nuova stagione c’è anche Sportivissimo. Torniamo dopo il “letargo” estivo, con un giornale rinnovato nella grafica e nella leggibilità. La novità più grande è nel prezzo: omaggio. Distribuzione gratuita e possibilità di consultare la rivista anche sul web, all’indirizzo www.sportivissimosr.itPer la prima volta in tre anni, non è “buona la prima” per il Siracusa. Ko casalingo contro l’Atletico Roma. Ci può stare, altre saranno le partite da vincere e gli av-versari su cui fare corsa. Mai come quest’anno, prepariamoci a guardare sotto e non sopra la classifica. Il concetto di stagione “no-limits”, usato tra il serio ed il faceto dal presidente Sal-voldi qualche conferenza stampa addietro, piace. Ma no-limits non deve sig-nificare no-target. Un obiettivo minimo di partenza deve esserci e c’è in casa Siracusa. Non è un qualcosa di cui vergognarsi. Come racconta anche mister Romano tra qualche pagina, “salviamoci il prima possibile”. E qualche rinforzo aiuterebbe nell’impresa. Arriveranno, senza follie e spese folli. L’ultima estate “calda” insegna.I tifosi hanno dimostrato di aver compreso che questa è categoria da mante-nere, senza badare troppo al capello. L’applauso finale, al termine dell’incontro, è segnale di maturità. A parte qualche contestatore solitario visto in tribuna, tutti compatti verso l’obiettivo. Come noterete dal sommario, tanto calcio si, ma anche solita attenzione per gli altri sport: pallanuoto, pallamano e un personaggio che potrebbe farci sognare a Londra 2012.

Editoriale

“No-Limits” ma “Si-Target” di Gianni Catania

ph. valentino cilmi

www.sportivissimosr.it - [email protected] di Siracusa n. 4 del 29.01.2009 - Iscrizione ROC 17994

Edito da EDITORIA ITALIANA s.r.l.REA 137197via Unione Sovietica, 4 - Siracusa

Direttore ResponsabileGIANNI CATANIA

StampaTIPOGRAFIA GENY snc via canale ,75 - Canicattini Bagni

Segretario di redazionePAOLO CATANIA

CollaboratoriGIUSEPPE DI SILVESTRO, ANTONIO MIDOLO, GIUSEPPE BASILE, SEBY GALIZIA

Foto VALENTINO CILMI/Archivio, SIMONA AMATO/Archivio

Impaginazione e graficaEDITORIA ITALIANA s.r.l.

Pubblicità EDITORIA ITALIANA s.r.l. [email protected]

IL SOMMARIO

PG 4 Risultati e Classifiche

PG 5 Tifo & Dintorni

PG 6 Commenti al debutto

PG 7 Pippetto Romano

PG 8 Il nuovo pallone

PG 10 Luigi Salvoldi

PG 12 Prossimo Avversario

PG 13 Ritorna l’azzurro

PG 14 Vintage: Guerrato

PG 16 Pallanuoto: Baio

PG 17 Pallamano

PG 18 Canoa: Irene Burgo

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ANDRIA BAT - VIAREGGIO 0-0ANDRIA: Spadavecchia; Pierotti, Ceppitelli, Sibilano, Nico-lao (39’ pt Di Simone); Arcidiacono (11’ st Doumbia), Moro, Paolucci, Carretta; Chiaretti, Carminati (st Cavalli). All. Pa-pagni VIAREGGIO: Pinsoglio; Benassi, Fiale, Massoni, Bertolucci; Luppi(41’ st Kras), Pizza, Castiglia, Taormina; Marolda (15’ st Carnesalini), Longobardi (30’ st D’Antoni). All. ScienzaARBITRO: Fabbri di Ravenna

BENEVENTO - GELA 2-1Reti: 35pt Pintori (B),45pt Piva (G), 1st Pintori (B)BENEVENTO: Aldegani; Pedrelli, Siniscalchi, Signorini, Formi-coni; Vacca, Carcione (35’ st Bianciardi); La Camera, Clemente (38’ st Bueno), Pintori (28’ st D’Anna ); Evacuo. All.: Cuttone GELA: Nordi; Petrassi, Porcaro, Cardinale, Piva; Piano, Giar-dina, Cruciani; Bigazzi, Avvantaggiato(1’ st Manfrè, 41’ st Opoku), Cunzi. All.: ProvenzaARBITRO: Di Bello di Brindisi

CAVESE - FOGGIA 0-3Reti: 29pt Romagnoli, 45pt Varga, 10st SauCAVESE: Botticella; D’Orsi, Troise (23’ st Pepe), Siringano; Ciano M.,Alfano, Bacchiocchi, Quadrini; Sifonetti (42’ st Car-bonaro), Bernardo (14’ st Di Napoli), Schetter. All.: RossiFOGGIA: Ivanov; Candrina, Iozzia, Romagnoli, Tomi; Kone, Salamon (35’ st Burrai) Laribi (21’ st Palermo); Varga, Sau, In-

signe (16’ st Regini). All.: Zeman ARBITRO: Di Francesco di Teramo

COSENZA - JUVE STABIA 2-1Reti: pt 44’ Maury (aut.); s.t. 18’ Raimondi A., 38’ S. Fiore (rig.).COSENZA: Petrocco; Musca, Raimondi D., Di Bari; Ungaro, Ro-selli (23’ s.t. A. Fiore), S. Fiore, De Rose, Giacomini; Biancolino (27’ s.t. Ceccarelli), Mazzeo (17’ s.t. Fanucci). All. StringaraJUVE STABIA: Fumagalli; Siragusa (6’ s.t. Danucci), Maury, Fab-bro; Gomes (13’ s.t. Dianda), Davì, Cazzola, Pezzella; Tarantino, Corona, Albadoro (11’ s.t. Raimondi A.). All. BragliaArbitro: Gavilucci di Latina

FOLIGNO - LANCIANO 1-1Reti: 7 pt Giacomelli (F), 5 st Turchi (VL).FOLIGNO: Rossini; Gregori, Merli Sala, Bassoli, Severini (13 st Gallozzi); Fondi, Papa, Sciaudone (23 st Civilleri); Giacomelli, Falcinelli (42 st Coresi), Cavagna. All.: Matrecano.VIRTUS LANCIANO: Chiodini; Vastola, Ferraro, Antonioli, Mammarella (29 st Colombraretti); Aquilanti (17 st DAversa), Tamasi, Sacilotto; Turchi, Improta, Zeytulaev (25 st Tarquini). All.: Camplone.ARBITRO: Pasqua di Tivoli.

LUCCHESE - BARLETTA 2-0Reti: 2’ Marotta, 79’ Piccinni.LUCCHESE: Pennesi, Baldanzeddu, Bertoli, Petri (72’ Piccinni),

Lollini, Michelotti, Grassi (54’ Pezzi), Chadi, Marotta (65’ Tad-deucci), Carloto, Biggi. All.: FavarinBARLETTA: Tesoniero, Lorusso, Lanotte (57’ Bellomo), Meni-cozzo (66’ D’Addato), Lucioni, Nossa, Simoncelli (51’ Cacca-vallo), Agnelli, Infantino, D’Allocco, Carbonaro. All.: Scianni-manico.ARBITRO: Aureliano di Bologna

PISA - NOCERINA 1-1Reti: 43’pt Gimmelli (P), 30’st Castaldo (N)PISA: Lanni; Gimmelli, Cossu, Bizzotto; Favasuli, Obodo, Reccolani(29’ st Ton), Scampini (21’st Caleri), Ilari; Cerone (21’st Miani sv), Carparelli. All. Stefano CuoghiNOCERINA: Gori; Servi, De Franco, Filosa (26’st Catania sv); Sardo, De Liguori, Marsili (12’st Scalise), Bolzan; Galizia, Cast-aldo, Cavallaro (34’st Pomante). All. Gaetano AuteriARBITRO : Andrea Merlino di Udine

TARANTO - TERNANA 1-0Rete: 15’ st Rantier TARANTO: Bremec; Antonazzo, Cotroneo (21’ st Panarelli), Migliaccio, Rizzi; Giorgino, Di Deo, Pensalfini; Rantier (34’ st Garufo); Innocenti, Ferraro (15’ st Russo). All.: Brucato TERNANA: Visi; Quondamatteo (20’ st Ricca), Greco, Bizzarri, Imburgia; Lacheheb, Arrigoni, Nitride (42’ st Cori), Perney (26’ st Alessandro); Novello, Tozzi Borsoi. All. Gobbo 6.ARBITRO: De Faveri di San Donà del Piave

tabelliniTABELLINItabelliniTABELLINItabelliniTABELLINItabelliniTABELLINI

RISULTATIrisultati PROSSIMO TURNOprossimoturno CLASSIFICAclassificaPrima GiornataAndria Bat Viareggio 0-0 Benevento Gela 2-1 Cavese Foggia 0-3Cosenza Juve Stabia 2-1Foligno Lanciano 1-1Lucchese Barletta 2-0Pisa Nocerina 1-1Siracusa Atl. Roma 0-1Taranto Ternana 1-0

29 Agosto 2010 Atl. Roma TarantoBarletta Pisa Foggia LuccheseGela Andria BatJuve Stabia FolignoNocerina CaveseTernana CosenzaViareggio SiracusaLanciano Benevento

FOGGIA 3LUCCHESE 3 ATLETICO ROMA 3 BENEVENTO 3 COSENZA 3TARANTO 3ANDRIA 1 FOLIGNO 1 NOCERINA 1PISA 1 VIAREGGIO 1VIRTUS LANCIANO 1GELA 0 JUVE STABIA 0SIRACUSA 0 TERNANA 0 BARLETTA 0 CAVESE 0

SIRACUSA: Fornoni, Strigari (39’st Petta), Capocchiano, Moi, Spinelli, Ignoffo, Arigò, Mancosu, Cosa (33’st Garofalo), Giur-danella (13’st Bongiovanni), Abate; A disp: Scordino, Di Silves-tro, Biondo. Allenatore: Giuseppe RomanoATLETICO ROMA: Ambrosi, Balzano, Angeletti, Romondini, Doudou, Padella, De Oliveira ( 21’st Caputo) , Miglietta (43’st Mazzarani), Ciofani, Barrionuevo, Franchini (29’st Doumbia); A disp: Paoletti, Gigli, Chiappara, Chiaretti. Allenatore: Giuseppe IncocciatiTERNA: Emanuele Tidona (Torino); Falanga, FioritoRETE: 83 Ciofani

COSI’ IL SIRACUSA...

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Hai perso un numero di Sportivissimo? Nessun problema, sul sito www.sportivissimosr.it puoi

sfogliare la versione digitale!

FORNONI

STRIGARI

MOI

IGNOFFO

CAPOCCHIANO

ARIGO’

SPINELLI

MANCOSU

GIURDANELLA

COSA

ABATE

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TIFO & DINTORNI...IL PUBBLICO,LA NOTA LIETA

Applausi per la squadra di casa ap-pena sconfitta sono cosa rara. Un bel segnale, di maturità e compat-tezza. Encomiabile il sostegno del-la Curva Anna alla squadra, dopo i 5 minuti di silenzio per protestare contro la tessera del tifoso. Senza non si va in trasferta e allora il Si-racusa scenderà in campo a Viareg-gio privo del solito supporto dei gruppi organizzati. Della tessera ci occuperemo nel prossimo numero di Sportivissimo.

ANCHE A SPRINGFIELD TIFANO SIRACUSAPubblichiamo di fianco la “creazione” di un fedele lettore di Sportivissimo e supertifoso del Siracusa: Enzo Di Falco. Ha realizzato tre versioni tutte in salsa azzurra del mitico Homer Simpson. Nel riquadro, il papà dei “gialli” è in pol-trona con maglia azzurra d’ordinanza, pronto a gustarsi le nuove imprese del “suo” Siracusa. Sulla pagina Facebook di Sportivissimo potete ammirare gli altri due modelli creati da Enzo 79. Inviate anche voi le vostre foto, disegni, striscioni e quant’altro testimoni la vostra fede azzurra!

[email protected] - www.facebook.com/sportivissimo

PremioSportivissimo

Ritorna anche in questa stagione il Premio Sportivissimo. Decidi tu chi è il giocatore migliore. Invia le tue preferenze all’indirizzo:[email protected]

Dal prossimo numero la classifica parziale aggiornata ogni settimana

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LINO RUSSO giornalista sportivo

Sul momento della squadra...“Purtroppo siamo in ritardo di preparazione e nel concetto di squadra. Pochi giocato-ri conoscono bene la categoria. Bisognerebbe intervenire con almeno cinque innesti. Fornoni è stato tra i migliori, ma nell’ottica di un campionato serve un altro portiere di garanzia. E poi un esterno destro, due centrocampisti ed un attaccante”.

Migliori in campo...“Moi e Fornoni sono stati i migliori in campo, insieme a Mancosu finchè ha tenuto. Da Spinelli mi aspettavo qualcosa in più. Ha i numeri per fare bene”.

Un giudizio sull’operato di Mr Romano...“La sconfitta non è colpa sua. Però il mister deve battere i pugni e chiedere con forza i giusti rinforzi, altrimenti non so con quanti punti arriveremo a metà girone d’andata. Una cosa l’abbiamo capita tutti, il cmapionato è davvero difficile. Solo con i ragazzi, per quanto encomiabili e volenterosi, ogni obiettivo diventa complicato”

MASSIMO LEOTTAgiornalista sportivo

Sul momento della squadra...“Bisogna fare due cose con urgenza: trovare qualche puntello, perchè siamo incom-pleti e sistemare il campo. Con questo terreno non vedremo mai bel calcio”.

Migliori in campo...“I più attesi hanno deluso. Da Mancosu e Arigò mi aspetto qualcosa di meglio. Palma dei migliori a Fornoni e Capocchiano. Il portiere ci ha tenuto in partita sino al gol di Ciofani. Ma la cosa più bella di tutto l’incontro è stata il pubblico. Però bisogna coc-colarselo...”

Un giudizio sull’operato di Mr Romano...“Direi che è prematuro ogni giudizio o commento. Lasciamolo lavorare e poi dopo vedremo”

Il Siracusa si è dovuto inchinare alla dura legge del più forte, cedendo nella gara di esordio in campionato ad un Atletico Roma certamente più ricco di qualità, di potenza fisica, di velocità, e che ha il gros-so vantaggio di avere iniziato assai prima la preparazione e di schierare per dieci undicesimi la stessa formazione del cam-pionato scorso.Certo, in casa azzurra rimane tanto ram-marico per aver visto sfuggire un pareggio che certamente non sarebbe stato rubato, quando mancava una manciata di minuti alla fine, e per un banalissimo errore com-messo a centrocampo. La gente, accorsa in buon numero sugli spalti del “De Si-mone” ha comunque apprezzato il cuore, la volontà, l’impegno che gli azzurri han-no gettato nella mischia, ed alla fine li ha salutati con un convinto applauso che ha coinvolto tutti e tre i settori dello stadio.Ma la partita con la squadra della Capitale ha confermato, ove ce ne fosse semmai bisogno, che questa squadra va rafforzata con almeno tre o meglio quattro elementi di autentica qualità, se non si vuole vivere un campionato ricco di patemi d’animo. Il presidente Salvoldi subito dopo la gara ha confermato che i rinforzi arriveranno, ma ha anche invitato i tifosi a nutrire per quest’anno una mentalità diversa da quella degli anni precedenti, quando l’unico obiettivo era vincere: quest’anno bisogna infatti accontentarsi di difendere la categoria, che è pur sempre un traguar-do importante.

GIUSEPPE DI SILVESTRO

SIRACUSA: i commenti al debuttoSPORTIVISSIMO

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(gct) Il calcio italiano ha forse intrapre-so la via del rigore? Finalmente regole chiare e valide per tutti? Stiamo, in sostanza, assistendo alle prime fasi della tanto attesa, profonda quanto radicale riforma del sistema calcio? A giudicare dall’opera di repulisti perseguita con fermezza questa estate dal Consiglio Federale della Figc verrebbe da rispon-dere di si, senza mezzi termini. In fondo Macalli è stato incaricato da Abete di re-digere un progetto di riforma dei cam-pionati. Ma chi è pratico di regole e incartamen-ti si muove cauto e non si sbilancia. Di cambiamenti veri e propri, l’ennesimo bagno di sangue - in termini di squa-dre non iscritte - non ne ha prodotti. Spiega tutto meglio l’avvocato Eduardo Chiacchio, specializzato in diritto dello sport. Con il suo studio ha seguito da vi-cino le sorti di molte società, tra cui an-che il Siracusa. E può vantare un parziale niente male: su nove ricorsi presentati, otto sono stati accolti.“Ad onor del vero, non ho visto molto rigore in Federazione”, commenta quasi spiazzando. “Semplicemente non è sta-to iscritto ai campionati chi non ne ave-va i requisiti. Per questo non credo che sia corretto parlare di mattanza. Quanto al resto, ho visto molta elasticità, come nel caso Triestina”. La società alabardata è stata ripescata in B a danno del Verona, società rappresentata proprio dallo studio Chiacchio. “Procedura anomala”,

si limita a commentare il legale. E allora, lo sbandierato rigore? “Io l’ho visto solo nel richiedere il rispetto delle nuove garanzie, in particolare quelle economiche. Vedi tutte le fideiussio-ni necessarie per poter concorrere ai ripescaggi. Per il resto, tutto come pri-ma”. Nota polemica ma ben argomen-tata. “Porto un esempio che conosco da vicino. Al campionato è stata iscritta an-che una società (Campobasso, sempre difesa dallo studio Chiacchio, ndr) che eppure era stata condannata per illecito sportivo negli ultimi tre anni. In Figc alla fine hanno accolto la nostra linea”. Bypassando quello che era - o sembrava - un preciso paletto.Risultato? Lo espone bene Macalli. “Chi si è iscritto quest’anno quasi certamente non ha un euro per cominciare il cam-pionato e l’anno prossimo la situazione può essere persino peggiore”. Il problema c’è, la soluzione non ancora.Confidare in un intervento definitivo da parte della Federazione o della Lega pura utopia. Macalli ha parlato di mo-mento triste per la la Lega Pro, che ai nas-tri di partenza si è presentata orfana di 5 squadre: 85 anzichè 90. E ha rivendicato con forza, nei giorni scorsi, l’impegno della sua Lega. “Ha dato molto al calcio italiano - ha detto - senza mai prendere un euro dalla Lega maggiore, per nos-tra sfortuna. Noi conosciamo il termine mutualità, pur non usufruendone mai: speriamo adesso con il decreto Melan-

dri di portarci a casa quello che ci è do-vuto”. Incrociamo le dita. Però, intanto, un sistema per evitare di ritrovarsi tra dodici mesi punto e a capo va trovato. La soluzione, secondo l’avvocato Chi-acchio, è semplice: partire dalla base. “L’ottanta per cento della responsabilità di questo momento di crisi del calcio italiano è delle società. Devono com-prendere che non si possono più fare follie per i giocatori. I contratti faraonici equivalgono a prepararsi a rinunciare all’attività. Il segreto di una tranquilla sopravvivenza sta tutto in contratti ben fatti. Purtroppo oggi i campionati non si giocano solo sui campi, contano an-che altri risultati, specie quelli di bilan-cio”. Almeno da questo punto di vista l’Italia non è divisa in due. Le “follie” hanno messo egualmente in ginocchio realtà del nord e del sud. E’ un problema di carattere generale, da non scaricare sulla pressione della piazza. A Siracusa tutto tranquillo. Un paio di contratti particolarmente onerosi sono i nodi da sciogliere, per il resto situazione sotto controllo. “E ai tifosi dico che questo calcio di livello deve rima-nere a Siracusa. Nell’arco di dodici mesi si sono ritrovati da una squallida serie D ad una favolosa Prima Divisione. As-secondino Salvoldi e Mauceri, due che sanno sempre ripagare con impegno e risultati”. Come dire, abbiate fede ed as-pettate. Il risultato ottenuto, ad oggi, è comunque strabiliante.

Ennesima estate “calda” sul fronte iscrizioni. E tra dodici mesi c’è il rischio di bis

Tutta Colpa Delle Società Punta il dito contro le gestioni allegre uno dei massimi esperti di diritto sportivo in Italia, l’avvocato Chiacchio. Che indica Siracusa come esempio virtuoso. Iscritto alla prima scadenza in Lega Pro senza alcuna obiezione mossa dai “censori” federali. E niente follie per inseguire giocatori dai con-tratti faraonici. E avvisa:“Non contano più solo i risultati del campo. I tifosi lo rammentino”

Nella foto di fianco, l’avvocato Chiacchio (al centro) tra Salvoldi (sin) e Mauceri (des).

Il Consiglio Federale della Figc ha deliberato lo scorso 4 agosto il ripescaggio di Barletta, Bassano, Nocerina, Gela, Paganese, Pisa, Pavia e Siracusa in Prima Divisone; Avellino, Bellaria Igea, Campobasso, Carpi, Carrarese, Casale, Virtus Entella, Latina, L’Aquila, Matera, Pomezia, Pro Belvedere Vercelli, Renate, Sanremese, Trapani e Vigor Lamezia in Seconda Divisione.

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Si chiama Power Cat 2.10 match il pallone ufficiale delle gare di Lega Pro. Prodotto dalla Puma, sostituisce il “vecchio” Umbro

Abbiamo Provato Il Nuovo Pallonecon Luca Aprile

(r.s.) A prima vista spiazza un pò. Sarà anche supermoderno e tecno-logico, esalterà la pulizia di controllo e tiro ma proprio bello non è. Per carità, i vecchi palloni in cuoio con i rombi bianchi e neri e le cuciture a vista sono ormai un ricordo dei tempi che furono. Ma dai designer della Puma (sponsor della nazionale) ci si poteva forse aspettare qual-cosa in più. Consola il fatto che non sempre bellezza corrisponde a praticità ed esaltazione dello spettacolo. Il disastroso Jabulani usato negli scorsi mondiali sudafricani insegna. Le disquisizioni estetiche lasciano il tempo che trovano. Il Power Cat 2.10 match è il pallone che vedremo su tutti i campi di Lega Pro. E’ caratterizzato da un’innovativa costruzione che comprende solo venti pannelli, allo scopo di ridurre le cuciture, incrementare la sfericità del prodotto e migliorare l’impermeabilità dello stesso all’acqua. Utilizza la tecnologia Dimple, che permette di massimizzare la velocità del pallone durante la fase di calcio, mantenendo, però, una traiettoria corretta. Due i modelli a cui dovremo abituarci. Vittorio Angelaccio, responsabile marketing della Lega Pro, spiega infatti che l’accordo di fornitura con la Puma prevede inizialmente l’utilizzo del pallone nella versione white/black e wild lime (foto), mentre durante il periodo in-vernale, allo scopo di enfatizzare la visibilità del pallone, sarà intro-dotta la variante di colore arancione e nero. Il Power Cat 2.10 match di sicuro si presenta come un prodotto originale.Ma messe da parte le logiche di marketing, che ne pensano del nuovo pallone i giocatori? Le impressioni raccolte in casa Siracusa sono me-diamente positive. Non è un pallone “imprevedibile” nelle traiettorie, anzi si presenta piuttosto preciso. Semmai è veloce, molto veloce. E questa sua caratteristica potrebbe avvantaggiare gli attaccanti più esperti che potrebbero sfruttare la caratteristica del nuovo pallone con precisi tiri dalla distanza. Luca Aprile è il preparatore dei portieri del Siracusa. Da ex portiere ed attaccante provetto (spesso nelle partite in famiglia si diletta in avanti, ndr) ci illustra le caratteristiche del nuovo pallone. “E’ leggero e veloce. Non sappiamo ancora come si comporterà su terreni fangosi o con la pioggia ma dai primi calci si è rivelato piuttosto preciso. Non prende traiettore bizzare o strani effetti. In gergo diciamo che non ha il ser-pente dentro”. Portieri o attaccanti: chi deve temere di più questo nuo-vo prodotto della Puma? “Non credo che creerà particolari difficoltà nè agli uni nè tanto meno agli altri. I portieri potrebbero avere qual-che problema in più con i tiri dalla distanza. Calciare dai 30 metri con questo pallone è come sferrare una botta da 15, 18 metri. E in questa categoria c’è gente che sa come si colpisce un pallone. Quanto agli at-taccanti, non assisteremo a quelle scene viste ai mondiali con Jabu-lani: qui capisci subito dove il pallone finirà la sua corsa, è preciso nelle traiettorie. Così gli avanti potranno sempre battezzare con esattezza il punto di impatto”. Luca Aprile promuove il Power Cat 2.10 match. “Nessuna difficoltà particoalre nel controllo. Con gli allenamenti ci si abituerà a tutto il resto. Il pallone unico è un vantaggio”.

Luca Aprile è il preparatore dei

portieri. Da giocatore ha

difeso la porta del Siracusa di cui è

stato anche allenatore per un breve periodo nel

2009, traghettando la squadra orfana di Auteri verso la

promozione in Seconda Divisione.

Da “tecnico”, promuove il

nuovo pallone.

Ecco in primo piano il nuovo pallone. Bianco, nero e giallo e dal design aggressivo.

Il Siracusa lo utilizza in allenamento da diverse settimane.

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mercoledì 25 agosto 2010 - numero 20- anno 2 - reg. tribunale di siracusa n. 4 del 29 gennaio 2009 - COPIA OMAGGIOSPORTIVISSIMOil settimanale dello sport siracusano www.sportivissimosr.it

FATEVI ONOREDebutto in Prima Divisione con scon�tta casalinga per il Siracusa.

Alla �ne il pubblico applaude la squadra per l’impegno.

Ma c’è da lavorare per completare l’organico.

Si lotta per la salvezza, quanto al resto è tutto nel titolo.

OGNI SETTIMANA TI PORTIAMO LO SPORT SOTTO CASAATTRAVERSO I NOSTRI PUNTI DI DISTRIBUZIONE GRATUITABar Cavallino Rosso, piazzale MarconiCaffè Centrale, piazza ArchimedeBar Bonomo, C.so GeloneBar Midolo, C.so GeloneCaffè Adda, Piazza AddaBar Ulma, via TestaferrataPanificio Sapore di Pizza, via G. di NataleBar Dolci MomentiBar Midolo, via PiaveRicevitoria e Tabacchi n° 1, via PiaveBar La Madonnina, viale CadornaBar Little Coffe, viale Teocrito Bar Broadway, via San BassianoCafè del Sol, viale S. PanagiaJolly Bar, viale TicaBar Tiffany, via Tisia

Bar Dom Perignon, viale ZecchinoBar Coffè Idol, via S. di GiovanniDennis Bar, via Grottasanta 223New Bar Mourice, via Monteforte Bar Fantasy, viale ZevcchinoCentro Commerciale CarrefourCentro Commerciale AuchanCentro Commerciale Il GiardinoRomano LegnomercatoMiceli Sport, viale TicaDem, via L. SpagnaRodante, via ColumbaToyota Autosport. c.da TargiaCarrozzeria Limpido, via Elorina Better Scommesse, viale TeocritoPanificio 1000 Bontà del Vecchio Fornaio, via Re Ierone I° n.76

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SIRACUSA,io ti CONQUISTERO'

Tifosi, paragoni ingombranti ed i rapporti con il presidente. C’è tutto nella nostra con-versazione con Pippetto Romano.“Spero di conquistare presto la fiducia del pubblico. Il campionato dirà le sue verità. So che all’inizio c’è stato dello scetticismo. Col-tivo la speranza che con il lavoro e i risultati si possa costruire un rapporto con la gente fatto anche di apprezzamento e fiducia”. Eredità Sonzogni. “E’ stato un tecnico capace. Io sono pronto a tuffarmi in questa avventu-ra con le mie idee. Mi metterò in gioco. Salvi-amoci il prima possibile, poi il resto si vedrà”. Quanto al presidente Salvoldi, “lo conosco da poco ma ho già inquadrato il personaggio. E’ capace di dare e togliere tutto in un attimo. Spero di convincere anche lui e di trovare la giusta simbiosi sul lavoro”.

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Un Romano di Palermo per un baffo di Zogno. Il passaggio di con-segne è avvenuto ufficialmente mer-coledì 28 luglio, quando Giuseppe Romano, detto Pippetto, è stato presentato alla stampa dal vicepresi-dente azzurro Marco Mauceri. Una scommessa del direttore sportivo Antonello Laneri, la scelta di Roma-no, ma anche una decisa rottura con un passato che aveva sempre visto la presidenza schierarsi in prima fila, nello sfogliare la margherita e succes-sivamente indicare il nome del futuro allenatore. Da quest’anno si è cam-biato registro. Il nuovo mister è rispettoso e tacitur-no. Ma soprattutto è motivato. Molto motivato. Sbancando la concorrenza dei vari Patania, Galfano e Pellegrino si è insediato sulla panchina azzurra con un unico imperativo: lavorare. Pragmatico e concreto, senza di-chiarazioni di facciata. Un uomo di campo ancora non perfettamente a suo agio nelle chiacchierate con la stampa. Ci sarà tempo. Intanto “le sensazioni sono belle, decisamente positive e piene d’entusiasmo. Sono contento perché si apre per me uno scenario nuovo e prestigioso. Mi au-guro naturalmente di fare meglio pos-sibile”. Romano dixit. Alla prima esperienza in Lega Pro, dopo i trascorsi a Ragusa e Modica in serie D, per mister Romano Siracusa è

un trampolino di lancio affascinante e rischioso, però necessario per una carriera verso l’alto. “Spero di con-quistare presto la fiducia del pubblico. Il campionato dirà le sue verità. So che all’inizio c’è stato dello scetticismo da parte della tifoseria. Coltivo la speran-za che con il lavoro e i risultati si possa costruire un rapporto con la gente fat-to anche di apprezzamento e fiducia”. L’esigente pubblico siracusano dovrà comprendere che bisogna dare del tempo a Romano. La squadra va an-cora completata ed il solo rodaggio della Coppa Italia, per quanto posi-tivo, non è sufficiente. Inevitabili i paragoni con chi lo ha pre-ceduto. Pippetto Romano non teme i raffronti con Sonzogni. “Mettersi in gioco fa parte del nostro mestiere. Sonzogni è stato un tecnico capace ma mi sento pronto, con le mie idee, a tuffarmi in questa nuova avventura fatta di responsabilità e preoccu-pazioni. La più grande certamente, quella di non riuscire a disputare un campionato all’altezza”. In quel caso, chi lo dice al presidente Salvoldi... “Lo conosco da poco ma ho già inquadra-to il personaggio. E’ capace di dare e togliere tutto in un attimo. Spero di convincere anche lui e di trovare la giusta simbiosi sul lavoro”.

Foggia, Taranto, Cosenza, Benevento, Lanciano, Juve Stabia. Che nomi, che piazze. Categoria che vai, difficoltà che trovi. Intanto, dopo quindici lunghi anni, il Siracusa è tornato lì dove bla-sone vuole. Con la consapevolezza di meritare il risultato raggiunto da difendere con i denti. L’obiettivo di partenza è piuttosto chiaro. “Agguan-tare la salvezza nel minor tempo pos-sibile”. Dopo si vedrà.“Ci sono squadre attrezzate e di spes-sore, ma i nomi non fanno sempre i risultati. Le motivazioni fanno la differ-enza. Bisogna ancora infoltire la rosa, con almeno un giocatore per reparto e penso che con gli uomini giusti, i traguardi minimi possono essere rag-giunti. Con me voglio gente votata al sacrificio e all’impegno,mossa dai miei stessi stimoli. E poi abbiamo di-versi giovani di buona prospettiva”. Tra cui il piccolo Rosella. “Potrebbe es-sere una sorpresa. Promette bene. Mi ricorda me stesso”. Idee, sogni e am-bizioni nell’affollato cassetto di mister Romano. E un desiderio su tutti, da non confondere con la paura: affron-tare finalmente il suo maestro Zdenek Zeman, a Foggia. “Non vedo l’ora di giocarci contro. Sarà un’emozione”. Che lo spettacolo cominci.

GIUSEPPE BASILE

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Il Viareggio è al secondo campionato consecutivo di Prima Divisione. La scor-sa stagione, le zebre versiliesi hanno chiuso al quattordicesimo posto in clas-sifica, salvandosi ai play-out contro la Paganese. Fondata nel 2003, la società attuale è l’ultima a raccogliere il testimone del calcio viareggino. La principale antenata fu il Viareggio Calcio, fondato nel 1919 e

scomparso definitivamente nel 1994 per motivi economici. Il nome dell’attuale squadra (Esperia Viareggio) è lo stesso del primo club calcistico nato in città, l’Esperia 1911.In Lega Pro il nuovo Viareggio è arrivato nel 2008. Il 30 luglio 2009, invece, il salto d’ufficio in Prima Divisione: il Consiglio Federale ripescò in quella data la formazione lucchese per completare l’organico della terza serie. Il Viareggio mancava dalla ex C1 da 35 anni.Stefano Dinelli è il presidente delle 3 promozioni in 6 anni, di cui 2 consecutive. Sulla panchina del Viareggio siede Giuseppe Scienza, ex cen-trocampista in Serie A di Torino, Piacenza e Reggiana negli anni 90. Ha rimpiazzato Leonardo Rossi. Una curiosità, il pre-paratore dei portieri è Alessandro Mannini, ex guardiapali che negli anni ottanta vinse con il Pisa una Mitropa Cup e papà del centrocampista esterno della Sampdoria, Daniele.Questa la rosa dell’Esperia Viareggio 2010/2011:Portieri: Carlo Pinsoglio, Giorgio Merlano, Dario Marrazzato.Difensori: Maikol Benassi, Davide Bertolucci, Alessio Bianchini, Leonardo Massoni, Samuele Modica, Sergio Carnesalini, Mai-col Caroti, Lorenzo Fiale, Simone Malacarne.Centrocampisti: Luca Castiglia, Michael Brini Ferri, Samuele Pizza, Matteo Calamai, Nicola Cosentini, Alessio Cristiani, Da-vide Luppi, Giovanni Taormina, Mattia Brondi.Attaccanti: Alessandro D’Antoni, Denis D’Onofri, Tommaso Marolda, Cristian Longobardi, Emanuele Silaidis, Sergiu Ungu-rean.

SI GIOCA ALLO STADIO DEI PINILo Stadio Comunale di Viareggio è chiamato “Stadio dei Pini” perche’ situato nella pineta di Levante.E’ intitolato alla memoria di Torquato Bresciani, presidente e tra i fondatori del CGC Viareggio. Ha una capienza di 7000 posti. E’ stato inaugurato il 18 luglio 1959, ha una pianta ovale, tribuna coperta, pista d’atletica ad otto corsie. Le di-mensioni del terreno di gioco sono 110 x 68 m. Lo stadio e’ sede di numerose iniziative e tornei internazionali di calcio.

> COSI’ IN CAMPOQuesto il Viareggio sceso in campo nel pareggio di Andria

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Presentate le nuove maglie. Sportivissimo ve le illustra nel dettaglio

Il Siracusavestira’ in campo

Cosi’(r.s.) Saranno contenti i nostalgici. Il Siracusa ritrova il suo az-zurro. La prima maglia, vista contro l’Atletico Roma, ci riporta indietro negli anni, omaggio ad una tradizione di cui ci si è nuovamente appropiati. Rivisitazione in chiave vintage, con bordi bianchi sulle maniche e sull’originale colletto, quasi alla coreana. Sul retro, la particolarità del numero realizzato con la tecnica del perfilo sulla scia di diverse società di serie A. La seconda maglia, richiama invece il modello dello scorso anno. Tre strisce orizzontali sul petto, due azzurre e una blu, su sfondo bianco. Gradevole l’effetto cromatico. Sul retro, el-egante numero dorato spicca sul disegno creato dalle cuciture. Assicurata l’alta visibilità.La terza maglia, indossata in Coppa Italia, si presenta estrema-mente lineare. Sfondo verde, con sottili righe verticali bianche e bordure del medesimo colore nella parte terminale delle maniche. Anche in questo caso, la scelta del colore segna un ritorno alla tradizione: il verde è, infatti, il colore di Santa Lucia, patrona di Siracusa.Le tre maglie sono prodotte dalla Max, partner tecnico della squadra azzurra. A commercializzarle è Miceli Sport, nel suo fornito corner dedicato al merchandising ufficiale del Siracusa. Il prezzo al pubblico è di 30 euro. Con altri 5 euro si può richie-dere la personalizzazione, con la stampa del proprio nome.

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Difensore centrale di grande prestanza atletica, con Maier e Crippa creò un asse invalicabile

GUERRATO, IL GUERRIERO DEL PIAVE CHE BLINDO’ LA DIFESA

DEL SIRACUSA

Il Vichingo v e n u t o dal Piave. Era Gianni Guerrato. Uno stop-per che arrivò a Si-racusa dal San Donà, s q u a d r a con cui a v e v a d i s p u -tato cam-

pionati di quarta serie. Giovane di belle speranze, in Sicilia trovò il suo habitat calcistico naturale e con in-dosso la maglia azzurra esplose, di-venendo nei primi anni settanta il miglior stopper di tutta la serie C.Possente nel gioco aereo, fisicamente ben messo, la sua arma migliore era l’anticipo ma se la cavava bene an-che con i piedi, sia di destro che di sinistro. Arrivò qui per merito di un allenatore argentino, Hum-berto Rosa che lo fece acquistare nel 1971 per pochissi-mi milioni (si disse allora 6 milioni di lire): Guerrato ave-va appena 25 anni.

Col Siracusa disputò tre campionati, risultando sempre tra i migliori. Non gli faceva difetto la grinta e soprat-tutto il senso del dovere. Questo l’aspetto migliore dell’uomo. Pensate che prima della chiamata del Siracu-sa era stato assunto a dalle Poste in qualità di portalettere. Era talmente innamorato del suo lavoro - che rap-presentava il suo futuro per la vita - che nell’accettare il trasferimento in azzurro, pose come condizione quella che settimanalmente potesse svolgere due giorni del suo lavoro a San Donà. Un onere enorme, consideran-do le distanze ed i tempi neces-sari. Ma non volle mai recedere da quell’impegno lavorativo che ave-va assunto. Un pendolare. Era cresciuto, come si dice, a pane e calcio. Nel suo paese lo chiamavano affettuosamente “baffo”. Un taciturno dal carattere di ferro, la razza Piave.

Nel Si-r a c u s a giocò fino al 1975, q u a n d o prese la decisione di rien-trare al suo paese per-ché voleva riprendere a pieno titolo il suo lavoro quotidiano. Ma il calcio, quello locale, anche se di bassa serie lo frequentò fino al 1979, quando decise di smettere. Il buon Guerrato, che a Si-racusa in diversi ricordano per le sue brillanti prestazioni atletiche, purtrop-po ha lasciato questo mondo tre anni addietro ( novembre 2007) aveva ap-pena compiuto 60 anni. Assieme a quel grande libero che si chiamava Majer ed al capitano Amdeo Crippa, diede vita ad un asse difensivo am-mirato in tutti campi di serie C. Si racconta che una volta un dirigente rimase ammirato in modo particolare dalle prestazioni del centrale difen-sivo e chiamatolo in disparte, gli fece un regalo extra in termini econo-mici. Roba di poco conto, ma il gesto galvanizzò Guerrato ancora di più.Non sappiamo se anche oggi questi gesti si ripetono, ma possiamo invece ricordare che gare in quegli anni tra commercianti e tifosi nel mettere in premio per un giocatore del Siracusa un qualsivoglia omaggio.

Paolo CataniaGiovanni Guerrato è il terzo da destra in piedi

Erano gli anni Settanta, e il tecnico argentino Humberto Rosa suggerì al Siracusa l’acquisto di questo giovane “vichingo” che in riva allo Ionio esplose, diventando uno dei difensori migliori di

tutta la serie C. E’ scomparso prematuramente nel novembre del 2007.

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Mario

L’EX DIFENSORE DEL SIRACUSA GIOCA IN SERIE A. IN ROMANIA

Il possente difensore, fino allo scorso maggio nel Siracusa, gioca oggi nella serie A romena. Le conoscenze, le amicizie, il procuratore o forse soltanto la fortuna - che nel calcio ed ai calciatori serve sempre - è stato infatti ingaggiato dal Targu Mures, neo promossa nella massina serie del paese dell’est.In un calcio molto fisico, forte del suo metro e ottantacinque, il classico libero non sfigur-erà in una formazione infarcita di giovani. Non ci resta che augurargli un rituale in bocca al lupo. Se poi consideriamo che un altro italiano più famoso di lui, tale Zenga, qualche anno addietro ricominciò la sua carriera proprio da quella Nazione (come tecnico), allora la cabala è dalla sua.

Dove e’ finito...?

Donadoni Inviate le vostre domande e curiosità a [email protected]

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A 6 anni si iscrisse in piscina, con l’Ortigia. Poi la folgorazione per la pallanuoto. Tutta la trafila dalle giovanili alla prima squadra. Poi il “dramma” della retrocessione e oggi la rivincita: è lui il tecnico che ha riportato l’Ortigia in serie A1

(p.bas.) C’è un grande legame affettivo che àncora l’uomo al passato e ai suoi ri-cordi, da dove è impossibile sfuggire. “La mia storia con l’Ortigia ha inizio a 6 anni”. Quando un’intervista esordisce così, sig-nifica che dall’altra parte c’è la ferma vo-lontà di ripercorrere quell’esperienza, sen-za cui le imprese di oggi non avrebbero lo stesso identico valore. Artefice del ritorno in serie A1 del C.C.Ortigia, Aldo Baio ri-corda, lucido, il suo passato in calottina biancoverde.

Mamma Ortigia ha partorito tanti figli dalle straordinarie storie sportive. Quella di Baio tratta di uno slam che dalle giova-nili lo ha portato a trionfare sulla panchi-na della prima squadra. “Iniziai col nuoto e dopo 5 anni, il suo fascino mi portò alla pallanuoto. Il mio primo tecnico fu Romolo Parodi”. I ricordi affiorano lenti e alle prime soddisfazioni sportive fanno da contraltare, alternandosi, le delusioni. “Anche il dramma della retrocessione sot-to Bruno Cufino. La federazione riformulò

i gironi prevedendo 4 retrocessioni; per noi era impossibile uscirne vivi. Fu Cufino ad inculcarmi la mentalità del lavoro e del sacrificio, contribuendo alla mia crescita dal punto di vista fisico, natatorio e tec-nico. Oggi faccio tesoro di quegli anni”. Da Cufino a Di Carlo, da Porzio all’età d’oro di Caldarella e Campagna. Mentre la pallanuoto ha già cambiato i connotati, mutando i giocatori in energumeni e per-dendo velocità di gioco, nel 2008 fu Sa-lomone a indicarlo come suo successore. “Anche Zimonjic e Bordone, a mia insapu-ta, fecero il nome. Tutto iniziò per caso”. La professionalità sua e dei vari senior di casa Ortigia, ha portato al rispetto di ruoli e competenze. E se è un amico a sedere in panca, tanto meglio. “Il segreto del nostro successo è la coesione del gruppo”. Dopo la disputa di una stagione perfetta, Baio ha riportato l’Ortigia in A1, al cospetto dei giganti Recco e Savona. “Non credevo sarebbe andata così. Abbiamo colto i frutti della stagione precedente. Se Suti, Casa-sola e Dogas si integrano, possiamo dire la nostra e competere con le altre squa-dre. Ma il nostro obiettivo è la salvezza. Né consacrazioni o rivincite personali. Le mie soddisfazioni sono quelle del gruppo. Mi aspetto tanto anche dai giovani e dal pub-blico”. A ottobre è già tempo di piscina.

P A L L A N U O T O

A1 ALDO Baio Il predestinato

E IL MOMENTO FELICE PROSEGUE(r.s.) Il 2010 sarà un anno da incorniciare per il tecnico dell’ Ortigia. Dopo la promozione, le nozze. Lo scorso luglio Aldo Baio si è unito in matrimonio con la campionessa ungherese Aniko Pelle, altra stella di casa Ortigia. Galeotta fu la comune passione per la pallanuoto. Ad Aniko e Aldo Baio le felicitazio-ni della redazione di Sportivis-simo.

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A2(r.s.) Niente più Elite. Almeno per il mo-mento. L’Albatro ha scelto e vuoi per la generale crisi economica, vuoi per l’impatto delle nuove norme federali il prossimo campionato a cui parteciperà sarà di A1. “Non è stata una scelta facile - confessa il neo presidente Vito Laudani - ci siamo confrontati e alla fine, assieme al main sponsor, abbiamo concordato sul prossimo progetto triennale. Abbiamo deciso di calibrare meglio gli sforzi e gli obiettivi anche per non perdere di vista il progetto Albatro inteso come centri giovanili, rapporti con le scuole e le ini-ziative sociali che sono la nostra identità e forza”. Un peso lo hanno avuto anche le nuove regole che diminuiscono la quota stranieri ed obbligano più giovani italiani in campo. “Giustamente secondo noi. Solo che non siamo ancora pronti con i nostri giovani. Però fatemi togliere un sassolino: non è stato bello avvertire la scarsa considerazione dei soggetti di rappresentanza amministrativa ed eco-nomica della città. Neanche una telefo-nata quando dichiarammo che l’Elite era a rischio. Non siamo il calcio, ma rimania-mo pur sempre una realtà importante e sana”. In attesa che l’Italia recuperi il ter-reno perduto sul resto d’Europa quanto a sistema pallamano, l’Albatro si dedicherà allora ad un progetto che punta al ritorno ai vertici in tre anni, consentendo nel frat-tempo alle promesse del vivaio di crescere e maturare. Sotto la cura attenta di Tone Medved, tecnico sloveno che porta con sè un bagaglio di esperienza non indif-ferente. “Vogliamo creare una struttura

simile alle scuole di pallamano slovene, esaltare i nostri tecnici più qualificati come Peppe Vinci, Fabio Reale, Sandro Fusina, Gianni Calvo e Alfio Settembre e mettere a loro disposizione un modello tra i più efficienti del mondo della pal-lamano. Questo è quello che chiediamo a Medved, ovviamente nei tempi e nei modi che il nostro contesto sociale e sportivo consentiranno”. Aspettando il ritorno in Elite, l’Albatro si è comunque ritagliata gloria continentale: giocherà in Winners Cup (la Coppa delle Coppe). “Ci teniamo molto perché ce lo siamo con-quistato con la finale di Coppa Italia del-lo scorso anno. Giocheremo in novem-bre il Round 3 contro l’Uhk Krems, una delle squadre più forti del campionato austriaco”. In rosa confermato il blocco degli italiani. Tra gli stranieri, confermato il francese Christophe Zuniga. Raggiunto l’accordo anche con Nando Garcia, che resterà come secondo straniero (ne gioca solo uno) fino a che non riceverà la cit-tadinanza italiana. Rimane pure l’italo-argentino Gonzalo Viscovich, mentre il serbo Nenad Strbac farà parte dello staff tecnico della prima squadra, coordinato da Peppe Vinci che quest’anno ricoprirà il ruolo di team manager. “Con tutti gli amici del direttivo sono impegnato a dare un’organizzazione più efficiente e più fun-zionale alle esigenze dell’associazione, e portare a compimento quanto iniziato, in questo senso, sotto la presidenza di Eleonora Di Stefano”. Buon lavoro, allora, presidente Laudani.

E’ iniziata da un paio di giorni la nuova stagione dell’Ortigia. Appuntamento per tutti al campo scuola Di Natale per l’avvio della preparazione atletica. A guidare i biancoverdi quest’anno sarà Angelo Bufar-deci. L’ex tecnico Sandro Di Vincenzo è invece il nuovo presidente. “Sentivamo il bisogno di cambiare qual-cosa dopo due stagioni di trionfi e la scelta è caduta sul sottoscritto. Credo di averci pensato un secondo ed aver detto subito si. L’ortigia è nel mio cuore. Lavorerò sempre con serietà cercando di fare del mio meglio” , racconta il numero uno del club ortigiano. Che si è regalato un mercato ambizioso: sono arrivati, infatti, Domenico Sinopoli (24 anni ala destra mancino) proveniente dal Trieste, Pierpaolo Ragusa (30 anni pivot, vice Bronzo nell’Ortigia scudettata), Luca Greco (28 anni, ala sinistra) prelevato dall’Albatro e il jolly Alessandro Melluzzo (24 anni). Di VIncenzo non si na-sconde: “cercheremo di fare un campionato di vertice e magari se ci troveremo in lotta per la promozione proveremo a centrarla”. Sarebbe la terza consecutiva. Intanto, dopo anni di distanza, un’altra Ortigia tornerà a giocare al Palazzetto dello Sport. Niente più Tenso-statico: il numeroso - e rumoroso - pubblico che segue i biancoverdi potrà accomodarsi nel più confortevole palasport di via Zopiro. Un altro segnale di crescita.Questo l’organico completo: Abela Francesco, Calvo Antonio, Attardo Andrea, Attardo Marco, Beritelli An-drea, Calafiore Claudio, Capodieci Alessandro, Castag-nino Antonio, Calvo Antonio, Dell’Albani Marco, Garo-falo Danilo, Giannone Giovanni, Greco Luca, Interlandi Gianluca, Leone Gabriele, Lorefice Alberto, Melluzzo Alessandro, Minarda Paolo, Moscuzza Fabio, Ragusa Pierpaolo, Sinopoli Domenico, Sardo Ivan, Torres Car-melo, Troia Fabrizio, Zanir Parwiz.

ORTIGIA SENZA

LIMITI

IL NUOVO CORSO DELLA NUOVAALBATRO

Il neo-presidente Vito Laudani spiega tutte le novità nei pro-grammi della società siracu-sana. Dalla scelta di iscriversi in serie A1 alla “chiamata” di Tone Medved. Un progetto triennale con un modello ambizioso.

LO SLOVENO CHE CREA CAMPIONIAnton “Tone” Medved ha 47 anni. Ex giocatore della Prima lega yugoslava e poi della Serie A slovena, dal 1992 segue e allena i giovani delle scuole di pallamano slovene. Ha formato quelli che oggi sono i pilastri della nazionale, i vari Natek, Brumen, Spiler, Voncina, Miklavcic. “Sono con-tento di essere a Siracusa e della risposta dei ragazzi ai miei metodi di lavoro. Non vedo l’ora di iniziare il lavoro anche con i centri addestramento e le scuole”.

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(pct) E’ tesserata nella categoria “ragazze”, al limite dei 16 anni. Però gareggia e vince titoli continentali tra gli juniores. La Federazione Itali-ana Canoa l’ha già inserita tra gli atleti pronti per le gare che contano. La siracusana Irene Burgo, nota ora anche alle cronache sportive internazionali, è tra le canoiste su cui puntare. Il 2012 e le Olimpiadi di Lon-dra sono dietro l’angolo. D’altra parte, lei ha già più volte messo alla poppa della sua canoa i rappresentanti di quei Paesi dove la canoa è sport di Stato.Lo scorso primo agosto, a Mosca, la città che l’ha vista vice cam-pionessa mondiale lo scorso anno, anche nei difficili giorni della calura e degli incendi è riuscita a centrare un prestigioso ar-gento europeo nel K2. Rush finale mozzafiato, insieme alla sua coetanea Agata Fantina di Verbania, altro nome con vista sui cinque cerchi. Sono mancati due colpi di pagaia per diventare campionesse Europee, dietro le fortissime Ungheresi. E allora che si tessano le lodi della siracusana che mette le ali alla canoa italiana. La federazione, per non sbagliare, la mette a bordo del K2 1000 metri, K1 500 e il K4 500. Il sindaco di Sira-cusa, Roberto Visentin, si è congratulato con la giovane Burgo

presentandosi a sorpresa alla festa organiz-zata dalla sua società (Canoa Club Siracusa) al rientro dalla Russia. A nome della città, ha o m a g g i a t o Irene con un bel mazzo di fiori.Oggi sono gior-ni di assoluto riposo. Non si scende in ac-qua, niente fiume Anapo.

Questo non vuol dire che si dor-ma sugli allori. Tra poco ricom-inceranno gli allenamenti. In-fatti il 17 settembre a Bamba, località alle porte di Pescara, si terranno i campionati italiani che concluderanno la stagione agonistica. Impegnate assie-me ad Irene Burgo le altre tre siracusane che formano il K4 e cioè Carmela Cavarra, Simona Mangano, e Nicoletta Troiano. Gli italiani rappresenteranno un test valido in preparazione degli europei di Zagabria, in calendario dal 26 al 30 luglio del prossimo anno, e dei suc-cessivi mondiali in Lituania nei primi di agosto.

A fronte dei brillanti risultati, il Canoa Club Siracusa è diven-tato Centro di riferimento tecnico regionale. Da novembre sino a febbraio i migliori atleti si alleneranno e compiranno i rela-tivi test agonistici, fisici e psicologici sotto la guida del tecnico Maurizio Burgo. “Essere apprezzati è un vanto per il movimento sportivo ed il Coni siracusano”, dice la presidente della Federazione regionale Silvana Gambuzza, siracusana anche lei. Ed a proposito di Coni, ci risulta che la compagna di barca di Irene, la seconda voga Agata Fantina, non appena rientrata a Verbania, abbia ricevuto una borsa di studio dal Coni del Pie-monte (5000 euro), ed un’altra dal Comune di Intra – Verbania. A Siracusa, Irene si è fatta bastare un fascio di fiori ed i com-plimenti del presidente della Federazione (foto sotto). Il prossimo otto dicembre, ancora una volta a Siracusa, meet-ing delle so-cietà siciliane di canoa per la festa regionale e l’assegnazione dei premi re-gionali. E Irene Burgo sarà, per l’ennesima volta, tra le prime. Au-menta i colpi al minuto, giovane Burgo, e portaci tutti a Londra.

Ennesimo exploit della sedicenne siracusana che la Federazione Italiana potrebbe lanciare a Londra 2012: argento europeo

Irene BurgoDna da Campionessa

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Irene Burgo (a destra) mostra la medaglia d’argento vinta insieme ad Agata Fantina agli Europei Juniores di Mosca

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