Sportivissimo Novembre Dicembre

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La rivista dello sport vicentino

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magazine mensile di sportdistribuito gratuitamente

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Buone Feste da

Un’idea di futuro

Alla fine degli anni Settanta sono andato per la prima volta a sciare d’estate. In quegli anni si andava o allo Stelvio o in Marmolada. La Val Senales non era stata sciistica-mente ancora scoperta e i ghiacciai austriaci erano pressoché irraggiungibili con le Fiat 124. Io andai in Marmolada. Era la mia prima volta in tutti sensi: per la prima volta sciavo d’estate, per la prima volta andavo via di casa da solo e per la prima

volta – è questo l’argomento di cui voglio scrivere – ho pensato a un’idea di futuro per me. Avevo 12 anni. Con me, c’erano altri due ragazzini: uno era del mio paese, l’altro abitava nella valle. Eravamo appena in tre, non perché eravamo i più bravi e c’era posto solo per noi, ma perché solo i nostri genitori avevano deciso di farci provare questo tipo d’esperienza. A dodici anni le ragioni del portafoglio non si comprendono molto e io ho pensato davvero di essere una promessa dello sci. Questa è stata la prima idea per il mio futuro.Non sono diventato, ahimè, un campione, ma quelli furono comunque giorni decisivi. Ci aveva accompagnato in quella trasferta il secondo allenatore del nostro club. Il nostro primo allenatore era già in Marmolada con le funzioni di secondo allenatore della squadra del Comitato Veneto. A dodici anni non fu facile farsi una ragione che c’era un primo che faceva da capo a quello che fino allora avevi considerato il numero uno. Ma, a dodici anni, non ci metti nemmeno tanto a con-cepire un nuovo mito. Per 6 notti mi sono addormentato pensando che il giorno dopo, Leo Irsara, il numero uno dei numero uno, sarebbe venuto a guardarmi mentre facevo lo slalom. La trovavo la cosa più ovvia del mondo dato il futuro di campione che mi ero messo in testa. Per 6 mattine, la cosa puntualmente non si verificò. Leo Irsara non l’ho nemmeno mai incrociato sull’impianto di risalita. Avrei potuto capire da lì che la mia prima idea sul mio futuro non era tanto a fuoco. Comunque sia, quei giorni furono decisivi perché m’innamorai dello sci, promettendo a me stesso che in qualche modo una mia strada nel mondo della neve l’avrei trovata. Trent’anni dopo, ho fatto parte come esaminatore a una sessione d’esami per i nuovi maestri di sci. La commissione aveva nominato oltre a me anche un mio assistente, diciamo, un mio secon-do. E il caso ha voluto che il mio secondo fosse il numero uno dei numero uno di trent’anni prima, proprio Leo Irsara. Tra un esame e l’altro, gli ho raccontato le mie speranze di giovane sciatore, quando mi addormentavo la sera pensando che lui potesse scoprire in me il campione del futuro. Ci abbiamo riso sopra, come sempre si fa quando la vita mostra il suo lato giusto, che è quello di dare comunque un premio alla passione e alla buona volontà. Lo sport è pieno di storie iniziate nell’indifferenza che alla fine hanno portato da qualche parte. Forse non siamo diventati quello che avremmo voluto, ma la partita in qualche modo ce la siamo giocata. Certamente non avevamo tutti i talenti che sarebbero stati necessari, ma una piccola rivincita ce la siamo comunque presa. Bisogna salvaguardare questo principio; bisogna preservare per le giovani generazioni la possibi-lità di sognare un futuro che in qualche modo, magari in tono minore, un po’ si avveri. Per fare ciò è sufficiente continuare a far crescere i nostri giovani nei valori della passione e dell’impegno, ma soprattutto è necessario garantire loro una società in cui questi valori siano condivisi e rispettati. E questo spetta a noi, che del lato giusto della vita abbiamo beneficiato.

di Luigi Borgo

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utilizzando non solo la muscolatura della gambe ma anche delle spalle e braccia

diventando una ginnastica a 360°.

Ma il bello del Nordic è la sua duttilità: la capacità di modificarsi e adattarsi a ogni condizione, a ogni capacità fisica del walker; infatti può essere pratica-to dal bambino, dall’anziano e anche

dall’atleta quando questi vuole allenarsi, una disciplina da cui ognuno potrà

trarre i benefici di cui necessita.

Il Nordic Walking è un nuovo metodo di praticare sport che sta crescendo in

tutto il mondo grazie alla sua semplicità, al basso costo, al divertimento e alle

emozioni che trasmette a tutti coloro che lo praticano.

Il Nordic Walking, semplicemente tradot-to in italiano Camminata Nordica, è una

camminata che utilizza in modo funziona-le due specifici bastoncini che permettono

di generare una spinta verso l’avanti

Per chi vuole andare oltre il semplice benessere fisico, il Nordic Walking diventa uno stile di vita, un cammi-no dentro noi stessi, che ci

permette di ritrovare la serenità e al-lontanare i cattivi pensieri che ormai lo stress quotidiano inevitabilmente ci porta.Dal benessere al fitness, per terminare con lo sport e, proprio da questo nasce il Nordic Walking Training.Da ottobre 2012, sotto la bandiera dello Sci Club Chiampo, ho voluto in-ventare un’attività fuori da ogni sche-

ma: un allenamento all’aria aperta, un allenamento adatto a tutti, un allena-mento fatto di corse, balzi ma anche tanti esercizi complementari per uti-lizzare tutto il corpo, un allenamento fatto con i bastoncini e tanti sorrisi.Mi vengono in mente le parole di una walker: “Sai, Marta, ieri sera quando sono tornata a casa dall’allenamento continuavo a ridere, tanto che il mio compagno mi ha chiesto cosa avevo bevuto; ma io gli ho risposto che non avevo preso niente ma che mi ero tal-mente divertita al training che non ri-uscivo più a smettere di ridere!.”

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Oppure di un altro allievo che ha dovuto abbandonare diverse attivi-tà sportive a causa di problemi a un ginocchio:”Te lo dico a bassa voce in modo che il ginocchio non mi senta, ma con l’utilizzo dei baston-cini sto proprio bene, nessun dolore e posso allenarmi come una volta”.E poi tante altre testimonianze che mettono in luce questo nuovo alle-namento all’aria aperta, svolto in un clima di massima serenità e amici-zia, senza la paura di “rimanere in-dietro” e di non farcela.Auguro a questo gruppo di conti-

di Marta Carradore

Il nordic walking training: l’allenamento completo adatto a tutti

la camminata che piace a tutti

nuare con passione, grinta a diverti-mento questo corso di Nordic Walking Training e a tutte le persone che ancora non l’hanno potuto provare di cimen-tarsi in questa entusiasmante discipli-na!Il nostro corpo è una macchina perfet-ta, fatto per fare movimento, nato per camminare, sta a noi trovare il tempo da dedicare ad esso, facendo un po’ di sana attività fisica, per mantenerlo sano, magro e tonico, ma soprattutto per mantenere quell’equilibrio psico-fisico che ci fa guardare al futuro con speranza e con il sorriso.Buone corse, balzi e skating a tutti!!!

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una serata specialeUn anniversario impor-

tante, quello del 24 ottobre per i 35 anni dalla nascita dello Sci Club Chiampo, tan-

te stagioni e numerosi ricordi nei volti delle tante persone che han-no visto nascere e crescere, anno dopo anno, questo straordinario Sci Club, vero punto di riferimento de-gli sport invernali della provincia di Vicenza.Due ore e mezza non solo di sci ma soprattutto di prevenzione e salute con questa nuova proposta di un camminata facile e per tutti: il Nor-dic Walking.Una serata che si preannunciava un viaggio nelle emozioni, una venta-ta di novità, senza toccare temi di panorami lontani e trekking impos-sibili, ma parlando semplicemente della cosa che facciamo tutti i gior-ni: del cammino e dell’addentrarsi nella natura osservandone tutti i suoi lati più belli, semplici ma con tante metafore e insegnamenti di vita, soprattutto per i più giovani.E così è stato sin dall’inizio, quan-do le stupende e profonde parole di Luigi Borgo, nostro direttore di Sportivissimo nonché maestro di sci, hanno tessuto un filo condut-tore sottile ma intenso che ha por-tato i presenti lungo il percorso che è partito dal racconto della nascita dello Sci Club, passando per il Nor-dic Walking per finire nel mistero e nelle emozioni del Cristo Pensante delle Dolomiti.E così, la serata svoltasi all’Audi-torium Comunale di Chiampo, con la presenza anche del sindaco An-tonio Boschetto è stata aperta dal Presidente dello Sci Club Chiampo Francesco Zecchin che, con sem-plici parole, ha raccontato la storia di questo grande sci club: dall’idea, nata nel 1977 da un gruppo di ami-ci appassionati di sci della Valle del Chiampo, ai fatti, dai primi corsi organizzati in collaborazione con la Scuola Sci Recoaro Mille ai 5 pullman che la domenica salgono alle varie località turistiche per i corsi di sci per bambini, adulti o semplicemente per una sciata in compagnia; grandi numeri che dai 108 soci della stagione 1977/1978 sono passati ai 570 nella stagione 2011/2012!!!Francesco ha concluso spenden-

do parole di ringraziamento per i soci fondatori e per chi ha dato una grande mano allo Sci Club per cre-scere in maniera sana.Successivamente Luca Zecchin, figlio di Francesco, ha commen-tato, insieme al padre, le foto che raccontavano tutta la storia dello Sci Club.La parola, poi, è passata alla sotto-scritta, Marta Carradore, maestra di sci alpino e istruttrice di Nordic Walking della Scuola Italiana Nor-dic Walking.Il mio compito era di descrivere in poche parole il Nordic Walking: questa fantastica disciplina che pia-no piano si sta aprendo la strada tra le tradizionali attività fisiche e sta coinvolgendo un numero sempre più grande di walkers.Ho cercato,così, di descrivere cos’è il nordic walking? Dove e perché è nato? La tecnica e il livello di fit-ness a cui si può applicare, il ma-teriale necessario per praticarlo ma ho cercato di soffermarmi un po’ di più su quello che il Nordic Walking nasconde dietro a una camminata con i bastoncini: all’emozione che esso sa produrre a trasmettere a chi, quando calza i propri bastoncini e parte per una camminata, sa lascia-re i pensieri negativi a casa e aprire la mente alla fantasia, all’elimina-zione dello stress e alla creatività.Dopo di me la serata è entrata nel suo vivo.Sul palco è salito il nostro ospite:Pino Dellasega sceso dalla Val di Fiemme, fondatore della Scuola Italiana Nordic Walking e creatore del Cristo Pensante delle Dolomiti.Dopo un breve filmato e descri-zione del suo Nordic Walking, ha iniziato a raccontare l’incredibile storia del Cristo Pensante: dall’idea che l’ha spinto a inventare questa immagine, alla lotta per poterla ve-dere realizzare, dai tanti no ricevuti alle strane coincidenze che hanno reso quell’ idea una vittoria…una realtà.La sala comunale gremita di perso-ne era muta, avvolta da un’atmo-sfera magica, incantata da questa incredibile storia.Il racconto di Pino si è concluso con la proiezione del video del Cristo Pensante sulle note della canzone “Tell Me Now” di Hans Zimmer:

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un video che ti tocca il cuore,da qui capisci quanto la mente e la forza di un uomo possano superare ogni ostacolo. Un racconto che sicuramente ha messo in moto le menti dei presenti, portando loro un vento di speranza e fiducia.Personalmente avrò visto questo fil-mato una trentina di volte e ogni volta, come la prima, sento un qualcosa in-descrivibile dentro e rimango attonita davanti allo schermo.La serata è stata arricchita dalla presen-za del presidente della F.I.S.I. Veneta Roberto Bortoluzzi, la vicepresidente Roberta Rodeghiero e il presidente della F.I.S.I. provinciale di Vicenza Silvano Panozzo. Inoltre tra i presenti vi erano i titolari delle aziende Soldà e Rode, grandi e stimati produttori di scioline e paraffine,nonché l’ex sciato-re della valanga azzurra il maestro di sci Giulio Corradi, insieme a numerosi maestri di sci.La serata si è conclusa con la premia-zione del concorso fotografico, pro-mosso dallo Sci Club, che ha visto la partecipazione di 31 fotografi con 153 foto!Prima classificata Zanconato Eri-ka, Secondo Lovato Francesco e terzo Costa Roberto.Una commissione tec-nica ha scelto le 12 foto più belle da

mettere nel calendario 2013.Infine un bel rinfresco per tutti gli ospi-ti offerto dalla macelleria Volpiana di Crespadoro (VI).Con questo voglio dire un grande gra-zie a tutte le persone(oltre 230!) che hanno condiviso con me,con lo Sci Club Chiampo, questo magnifico 35° Anniversario.E’ stata una serata ricca di eventi e emozioni che sono arrivate drit-te al cuore della gente...l’amore,la passione,la convinzione di andare e guardare sempre avanti sono la linfa vitale, l’energia per trasformare il so-gno in realtà. Un grande grazie al presidente France-sco Zecchin, a Luca e Gianmarco Zec-chin, a Luigi Bogo che ha presentato e condotto la serata tessendola come fos-se una favola, iniziata nel lontano 1977 e trasportata sino ai giorni nostri, e infi-ne a Pino Dellasega per la sua presenza e aver regalato un qualcosa di magico a questa splendida serata.A tutti un augurio per una nuova e grande stagione invernale ormai alle porte.

Lo Sci Club Chiampo compie TRENTACINQUE ANNI e per l’occasione organizza una sera davvero speciale con l’ex azzurro Pino Della Sega ospite d’onore.

di Marta Carradore

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una serata speciale

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di Massimo Neresini

L‘evento più famo-so è attualmente senza alcun dubbio l’Ultimate Figh-ting Championship

(UFC) nato in Brasile nei pri-mi anni Novanta e sviluppa-tosi fino alla 154ma edizione negli Stati Uniti e ormai an-che nel resto del mondo.Pensate che attualmente le MMA sono il quinto sport più seguito in America e nel nostro paese ogni città ospita mensilmente un evento con la “gabbia”… Il più storico e fa-moso evento che si disputa in Italia è “LA RESA DEI CON-TI” di Livorno, seguito da al-tri eventi di altissima qualità dal nord al sud dell’Italia.Ma facciamo un passo indie-tro di un paio d’anni… La terra delle MMA non era il Brasile e nemmeno gli Stati Uniti… bensì il Giappone. 70.000 spettatori dal vivo al Saitama Super Arena di To-kio! Due uomini su un ring: Magomed Sultanakmedov, russo, campione olimpico di Judo contro Zelg Galesic, at-leta proveniente dal Taekwon-do, pluricampione mondiale; le regole: vale quasi tutto a esclusione delle dita negli occhi e dei colpi ai genitali… quindi gomitate, ginocchiate, pugni, calci, leve articolari, lotta a terra e colpi a terra sono tutti ammessi. Tre ri-prese da cinque minuti, com-penso 50.000 $ più bonus di 20.000 $ a chi vince il match!Zelg Galesic dopo un breve scambio di colpi “finalizza” Magomed costringendolo alla resa con un perfetto “arm bar” (leva al gomito)… ed è leg-genda!Successivamente Zelg di-venne il campione del Cage Rage (Inghilterra) dell’Heros (Korea) del Dream (Giappo-ne) della Super Fight League (India), fino ad approdare ora al Bellator (USA).Nel 2009 il match Zelg Ga-lesic contro Kazushi Saku-raba fu votato miglior match dell’anno a livello mondiale.Questo super campione è ora molto conosciuto anche in Italia grazie al Maestro Marco Vigolo. Di lui il Maestro Vi-golo dice: “con Zelg non ho mai avuto un rapporto esclu-sivamente lavorativo o di rap-presentanza sulla carta, come fanno molti, siamo amici veri, vado spesso a casa sua per fare un po’ di vacanza e per allenarmi e tenermi aggiorna-to con lui sulle attività e tecni-che dell’MMA. In Italia mol-tissimi Maestri e Promoter lo vogliono per stage e seminari e lui si muove quando ha tem-po ed esclusivamente se lo chiamo e lo accompagno io”.Il Maestro Vigolo è stato uno tra i primi in Italia ad interes-sarsi di MMA lavorando duro sotto la guida del Maestro Patrizio Rizzoli nella Fede-derazione Italiana Kickbo-xing Muaythai Shootboxe (FIKBMS) e attualmente è

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sempre lui, Zelg GalesicLe Mixed Martial Arts stanno conquistando il mondo degli sport da combattimento! Zelg Galesic è il protagonista numero uno!membro della Commissione Tecnica Nazionale. Questa è l’unica federazione CONI per gli sport da combattimento in Italia.Ora la sua scuola vanta atleti di primo ordine da Francesco Sarullo a Giuseppe Massigna-ni campioni italiani 2012 al nuovo entrato Andy Matei, tutti e tre protagonisti delle serate di MMA trasmesse da RAI SPORT 2 e Italia Due di Mediaset.La scuola vicentina con sede presso la palestra HELLO FIT di Cornedo Vicentino rappre-senta grazie al Maestro Marco Vigolo la massima espres-sione di qualità nell’insegna-mento e nella pratica delle MMA, basti pensare al passa-to del Maestro il quale ha so-stenuto più di trenta match nei vari sport da combattimento, specialmente nella Submis-sion, detentore di un secondo dan in JuJitsu e un terzo dan nella Shootboxing, combat-tendo più volte contro grandi campioni con grandi successi.Il Maestro Vigolo ha formato decine di allenatori che opera-no in tutto il Veneto portando avanti il nome della sua Scuo-la e soprattutto l’alta profes-sionalità nell’insegnamento.Il 3 novembre Zelg Galesic e il Maestro Marco Vigolo hanno presentato a Padova presso la Combat Academy del Maestro Simone Palazzin le tecniche di attacco e difesa contro la parete della “gab-bia” con un seguito di settanta partecipanti provenienti da tutta Italia. Il Maestro Vigolo mi ricorda sempre durante i nostri brevi ma intensi incon-tri in cui si parla di Arti Mar-

ziali in generale che “il bello dell’MMA è che, se seguito con passione e da un duro la-voro, con Maestri in grado di “insegnare” le tecniche, esse sono molto utili anche in un contesto di difesa personale. L’allievo impara tutte le tec-niche, i colpi e impara a lot-tare a terra. I duri allenamenti forgiano il corpo e la mente e solo attraverso il contatto e confronto diretto possiamo dire di conoscere noi stessi, le nostre paure, il nostro “si-stema di lotta” e quindi poi poterlo mettere veramente in pratica.

Domenica 2 dicembre Andy Matei ha vinto, con un en-tusiasmante e spettacolare KO, contro un forte e quo-tato atleta del Marocco nelle regole delle MMA presso il prestigioso gala Janus Fight Night di Padova. Complimen-ti a lui e a tutto lo staff e alla Squadra. In fondo la vittoria, sebbene singolare, è l’obietti-vo verso il quale tutto il team della Scuola del MaestroVi-golo ha puntato!

Per informazioni:

Le lezioni si svolgono Mar-tedì e Giovedì dalle 20.30 alle 22.30 presso pal Hellofit (via Monte Ortigara 18 Spa-gnago di Cornedo VI) cell. Marco 3358451834 mail [email protected]

Seguite sempre la vostra via, senza paura e senza rimpianti o volontà di fare passi “indietro”. Vi auguro un Felice Natale 2012.

Tanti auguri al nostro Massino Neresini, firma storica di Sportivissimo, che sabato 1 dicembre si è unito in matrimonio con Eliana Franco.Il taglio della torta è statoin perfetto stile taiijiquan.

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Giù, a tutta!

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Un mondo che, a prima vista, potrebbe appar-tenere solo a gente tosta, folle e teme-raria. Sempre di più

sono invece gli appassionati che si avvicinano alla disciplina estrema che riesce a trasmettere emozioni indescrivibili su tracciati alquanto impervi. Impossibile usare questo mezzo per andare a scuola o al la-

voro. Il suo peso eccessivo (fino a 25 kg) e la struttura fisica del tela-io vietano qualsiasi tipo di utilizzo pedalato. Queste biciclette dalle geometrie insolite e dai lunghi steli ammortizzanti, che ne caratterizza-no la forma, durante l’inverno so-stano “nella stalla” (garage). Una stagione da ricordare, quella del 2012, che ha visto i bikers vi-centini impegnati nel calendario

triveneto su tutti i fronti:Circuito DH Nordest organizza-to dal Team Lee Cougan Gravity Project di VicenzaCampionato regionale Veneto svol-tosi ad Alleghe (BL) Campionato provinciale di Vicen-za conclusosi a Pozzolo di Villaga (VI).

A conclusione della stagione 2012,

i vicentini si confermano tra i più agguerriti nel territorio Veneto e Triveneto, confermando le attese e predominando nel campionato Re-gionale Veneto e nel Circuito DH Nord est. Vicentini Campioni Veneti 2012: Abramo Alberti (AR6-Nicolai Dh Team, cat. Allievi), Riccardo Ce-rato (Lee Cougan Gravity Project, cat. Juniores); Alessandro Basso

(Dirty Team, cat. Under 23); Mar-tino Tortora (Reunion dh Team, cat. Master 3). Vicentini Campioni Circuito DH Nord est: Abramo Alberti (AR6-Nicolai Dh Team cat. Allievi) Ric-cardo Cerato(Lee Cougan Gravity Project cat. junior), Zen Pierangelo (ASD San Marco DH Team) Dennis Facci (AR6-Nicolai Dh Team cat. Elite Master); Giacomo Gasparella

(AR6-Nicolai Dh Team cat. Master 3); Matteo Cappellaro (Lee Cougan Gravity Project cat. master 4)

Tra i temerari, si scopre anche un Gilberto Simoni vincitore di due Giri d’Italia nel 2001 e 2003, un velocista di Montecchio Maggiore Angelo Furlan, campione Italiano ed Europeo nella BMX e vincitore di una ventina di corse su strada,

tuttora presente nel mondo pro-fessionistico nel Team Christina Watches, e infine pure un campio-ne del Mondo su strada anno 1986, Moreno Argentin, questo in veste di promotore. Ed è proprio Moreno Argentin, co-adiuvato dalle Amministrazioni del Comune di Alleghe, Provincia di Belluno e Regione Veneto, che sta attuando un rilevante progetto de-

nominato “Campus Argentin - Ac-cademia dello Sport”. Trattasi di una struttura ricettiva-alberghiero-sportiva finalizzata allo sport ciclistico sul comprensorio sciistico del Civetta con percorsi di Down Hill, BMX, Four-cross, Cross Country e per finire c’è pure il progetto per un velodromo.

Argentin, Simoni e Furlan travolti dalla passione per la Down Hill.Gli atleti vicentini in prima fila nei campionati del Veneto e Triveneto

Giù, a tutta!

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Dopo un anno, siamo a raccontarvi le ennesime vittorie di Giuseppe Zavagnin e dei suoi cani “Ambra e Perla”. Da febbraio ad agosto in tutta la provincia di Vicenza,

Treviso e Padova, su terreni di diversa con-formazione e difficoltà (per citarne alcuni: le montagne di Cima Grappa, Tonezza del Ci-mone, le campagne di Castelfranco Veneto) i numerosi appassionati si sono confrontati an-che quest’anno e Giuseppe Zavagnin (che con lui porta sempre anche la moglie Marisa) non ha deluso: ha vinto il 20° trofeo “beccaccia d’oro” (1^ classificata Ambra 2^ classificata Perla) e il 12° cam-pionato provinciale A.C.V. di caccia pratica per cani da ferma (1^ Perla 2^ Ambra).Queste due cagnette, di razza setter inglese ormai arrivate all’età di 10 anni, non hanno deluso occupando i primi due posti nel campionato italia-no nella categoria cacciatori inglesi: evento questo assai raro in queste com-petizioni.L’enorme passio-ne per questa di-sciplina sportiva e l’amore per i suoi cani hanno inoltre

portato Giuseppe Zavagnin e Perla a dispu-tare anche il 1° trofeo “il cacciatore cinofilo F.I.D.C.di Grantorto” nel padovano. Questo torneo, suddiviso in tre domeniche ha visto la presenza di numerosi concorrenti messi a dura prova dalla selvaggina presente sui ter-reni esplorati. La somma dei punti attribuiti ha premiato ancora una volta Zavagnin con il primo posto di Perla nella “categoria inglesi”. Ora per qualche mese i “fantastici tre” lasciano i campi di gara per dedicarsi alle battute di cac-cia trascorrendo giornate indimenticabili as-sieme agli amici in attesa di ritornare a sfidare sportivamente gli avversari il prossimo anno.

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beccaccia d’oroGiuseppe Zavagnin con le sue due cagnette, Ambra e Perla, riconquista il titolo Tricolore

aggiudicandosi il 20° Trofeo “Beccaccia d’oro”.di Enzo Casarotto

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Il territorio della provin-cia di Vicenza compren-de una straordinaria va-rietà di habitat naturali: dalle zone umide alle

campagne agricole, dalle col-line ai boschi prealpini, dalle vallate alpine, regalando scor-ci e paesaggi di rara bellezza.Grazie a tale variegata morfo-logia e ricchezza dell’habitat, vive e si accresce una vasta moltitudine di specie animali, assoggettate da anni a una ge-stione faunistica-venatoria che deve garantirne la conserva-zione e la sua sopravvivenza. La provincia di Vicenza com-prende nel suo insieme un territorio estremamente vario ed eterogeneo, entro il quale si possono indicativamente individuare due settori mor-fologicamente differenti: il settore settentrionale, preva-lentemente montuoso, ed il settore meridionale pressoché collinare. La fauna che popola il territorio vicentino è costitu-ita da componenti tipici degli ambienti prealpini, localmente sono presenti anche elemen-ti strettamente alpini quali la lepre variabile, la pernice bianca, il francolino di monte e il fagiano di monte. Questi ultimi vengono definiti “relitti glaciali” poiché sono le ultime specie rimaste sulle montagne più alte delle Alpi a seguito

della ritirata dei ghiacciai av-venuta circa 10.000 anni fa.Il fagiano di monte (tetrao tetrix) in inverno è sua abi-tudine scavare un tunnel nel-la neve e trascorrervi le ore di riposo, come in un igloo. Questo tetraonide dalla coda a “forcella” nonostante i suoi adattamenti ai climi rigidi può subire una mortalità annua a causa degli effetti della stagio-ne fredda. E’ il galliforme uni-formemente distribuito su tut-to l’arco alpino italiano, dove frequenta la fascia superiore dei boschi di conifere e quella degli arbusti contorti, general-mente fra i 1200 e i 2200 metri di altitudine, scendendo local-mente, in determinati ambien-ti , anche a quote inferiori ai 1000 metri. Il suo ambiente di elezione è comunque sempre il lariceto rado con sottobo-sco di rododendri e mirtilli, cespugli di lampone, sorbi e macchie di ontani, alternati a radure. E’ in queste radure, su un pendio ben esposto al sole o su una placca di neve che verso i primi di aprile, i ma-schi cominciano a radunarsi sulle loro arene tradizionali per dar vita alle complesse

parate nuziali collettive. Lo spettacolo è di certo indimen-ticabile e ripaga ampiamente la levataccia, ore di cammino e attesa nel freddo. L’attività dei maschi inizia molto presto, quando ancora è buio, e prose-gue per qualche tempo dopo il sorgere del sole. Gli accoppia-menti si hanno più frequente-mente poco prima che il sole illumini l’arena, e di solito avvengono in maggio, mese in cui di regola le femmine compaiono anch’esse sul ter-ritorio di parata. Il numero dei maschi su una singola arena è abbastanza variabile ma più frequentemente nelle Prealpi vicentine si possono osservare riuniti 4-5 individui (esistono anche maschi solisti). Ognuno possiede all’interno dell’are-na un territorio ristretto; i più ambiti sono quelli in posizio-ne centrale: è infatti ai loro possessori che vanno quasi tutti i favori delle femmine. Con il nero piumaggio lucen-te rigonfio, la coda a forcello sollevata per mettere in mostra il ciuffo dilatato dalle sotto-caudali candide, le carruncole sopraccigliari rosse rigonfie, i maschi emettono il loro canto fatto di vigorosi soffi e di voci gutturali e gorgolii. Allo stesso tempo il cantore tende il collo,

saltella, gira su se stesso, alza e abbassa la testa, mentre le ali abbassate fremono. Quando due maschi si avvicinano trop-po si affrontano con colpi d’a-la e di becco, fino alla ritirata di uno dei due contendenti. Canti e parate proseguono an-che in assenza delle femmine, fin oltre la metà di giugno. Le femmine invece, finiti gli accoppiamenti ricercano un luogo adatto e tranquillo per nascondere il nido e deporre le uova. Una semplice cunet-ta sul terreno, al riparo di un ceppo. La deposizione di 6-8 uova avviene verso la fine di maggio e la femmina le cova per 24-26 giorni. I pul-cini hanno un piumino giallo rossiccio con macchie a strie bruno-rosse e bruno-nerastre. Subito dopo la schiusa abban-donano il nido sotto la guida della madre. La crescita delle remiganti è molto rapida e ap-pena hanno superato la taglia di una quaglia sono in grado di volare. A circa tre mesi sono

quasi indipendenti. I pulcini si nutrono abbondantemente di larve di formica, larve, pupe, insetti e molluschi; assai im-portanti però anche parti verdi e bacche di mirtilli. Con l’a-vanzare della cattiva stagio-ne le nevicate rendono meno accessibili i bassi cespugli e quindi si cibano di sorbo degli uccellatori, di rose selvatiche e soprattutto rododendri, le cui gemme più fibrose aiutano i galli a passare l’inverno. Gli effetti di una lunga stagione avversa, la mortalità media annua è piuttosto elevata an-che per gli adulti: in Finlan-dia è stata calcolata la perdita varia dal 40 al 60%. La specie fra l’altro come evidenziato in precedenza ha notevole capa-cità di scavare tunnel nella neve alta più di 30 centimetri per restare riparati dalle in-temperie come in un igloo e per essere più vicino al cibo, con un minor dispendio di calorie. La specie del fagiano di monte negli ultimi anni ha subito un forte calo per i più svariati motivi. Con queste righe abbiamo cercato di tra-smettere sempre più elementi di conoscenza, in onore della fauna delle nostre montagne vicentine con un solo motto “conoscerla per conservarla e cercare di gestirla nell’inte-resse di tutti” con la speranza di trasmettere ai nostri figli un patrimonio sicuramente su-periore a quello che abbiamo ereditato, invitandoli ed edu-candoli a fare altrettanto per chi verrà dopo di noi.

Quest’invernomi faccioun iglooIL FAGIANO DI MONTE si ripara dal freddo costruendo il suo riparo sotto la neve

di Dorino Stocchero

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Prosegue il “Bonus Sport”, iniziati-va promossa dal CONI di Vicenza e dalla Provincia

di Vicenza, con il contri-buto di Banca San Giorgio Quinto e Valle Agno e ri-volta ai Comuni per agevo-lare nella pratica sportiva le famiglie più in difficoltà e venire incontro ai ragazzi vicentini nella loro voglia di fare sport.Nel secondo anno di bonus, il contributo complessivo è stato di 68.765,00 euro, di cui 38.765,00 euro messi a disposizione dai 36 Co-muni aderenti e 30.000,00 euro da parte del CONI di Vicenza.Anche Valdagno ha scel-to di confermare la pro-pria adesione, stanziando

un contributo di 1.500,00 euro a cui si aggiungono 1.100,00 euro del contribu-to CONI.Per la stagione sportiva in corso è ancora possibi-le presentare domanda di contributo rivolgendosi all’Ufficio Sport del Comu-ne di Valdagno. Sia le fami-glie che le società sportive possono segnalare gli at-leti minorenni da inserire in un’apposita graduato-ria per l’assegnazione del contributo. La quota “una tantum” è pari a 100 € per atleta, da indirizzarsi alla copertura delle spese legate alla pratica sportiva. Come già fatto lo scorso anno l’assegnazione dei “Bonus” terrà in particolare conside-razione quei nuclei fami-gliari con più figli o con fi-

gli disabili che partecipano alle attività promosse dalle singole società sportive.Una volta segnalati gli atleti al Comune, gli uffici prov-vederanno a richiedere la documentazione completa per poter poi erogare il con-tributo.«Abbiamo ancora un buon numero di contributi eroga-bili – commenta l’assessore allo sport del Comune di Valdagno, Alessandro Grai-ner – credo che il “bonus sport” rappresenti un aiuto non di poco conto in tempi di difficoltà e di tagli. Non è giusto che soprattutto i gio-vani atleti siano costretti a rinunciare all’attività spor-tiva, strumento di socializ-zazione e di educazione ad uno stile di vita sano ed ai valori del rispetto, dell’a-

micizia e della lealtà. Vo-glio inoltre ricordare che il Comune di Valdagno, nell’ottica di favorire l’ac-cesso alle strutture sportive ed alla pratica delle più di-sparate discipline, da diver-si anni permette agli atleti Under 16 di accedere gratu-itamente agli impianti.»

SEMPREPIÙ IN ALTORiprendono i corsi di arrampicata al Centro Sportivo 7ADal 1° novembre sono aperte le iscrizioni ai corsi di arrampicata organizza-ti dal Centro Sportivo 7A, in collaborazione con il Comune di Valdagno. Tre corsi finanziati dal Comu-ne nell’ambito del progetto “Valdagno città dell’arram-

picata” rivolti a bambini, ragazzi e adulti residenti nel territorio valdagnese.L’iniziativa per il secon-do anno consecutivo mira a promuovere la pratica dell’arrampicata in città, per imparare a muoversi correttamente ed in sicu-rezza, godendo così delle numerose possibilità che il nostro territorio offre: dalle falesie di loc. Bergamini e Castelvecchio, passando per le palestre indoor del PalaSoldà e del Centro Sportivo 7A, la nuova pa-rete coperta dell’ex-ince-neritore e poi... via verso le nostre affascinanti Piccole Dolomiti!Per informazioni e iscri-zioni: Centro di Arrampi-cata 7A tel. 0445.1742890 – 338/1485705.

di Giulio Centomo

Bonus Sport: un prezioso aiuto alle società e agli atleti

Page 17: Sportivissimo Novembre Dicembre

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Siamo nel settore da oltre 20 anni. Operiamo in gran parte della Provincia di Vicenza, tutta la vallata

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Dopo la vittoria nella supercoppa ita-liana ottenuta al PalaMazzola di Ta-ranto (vittoria contro le joniche per 72-51): la quarta in bacheca nella sede di Via delle Industrie, che fa

compagnia ai 4 scudetti, alle 6 coppe Italia, alle 2 Ronchetti e ad una Europe Cup, il Famila si è presentato ai suoi tifosi prima di iniziare la sta-gione con un evento particolare dal tema: “pronti a gustarvi lo spettacolo” che la dice lunga sulla voglia di riscatto dopo un 2012 in chiaro-scuro che ha visto la società di Marcello Cestaro fina-lista in Europa ma dietro al Cras in campionato e in Coppa Italia. Al Palacampagnola un miglia-io di tifosi e tutte le squadre giovanili arancioni hanno fatto da cornice allo spettacolo tra musica e cucina, tra ospiti e buonumore; quello che non manca al gruppo delle protagoniste del 2012 dopo il rinnovamento dei ranghi. Un gruppo già moti-vato allestito per ben figurare su tutti i fronti (an-che se in questa prima parte si dovrà giocare senza Jantel Lavender (pivot di 193 cm. Classe 1988) e Danielle Mc Cray (guardia di 180 cm. 1987) impegnate nel campionato WNBA. Un ambiente positivo quello del Famila come hanno conferma-to Eloide Godin, la francese medaglia d’argento all’Olimpiade di Londra e Giorgia Sottana che abbiamo sentito proprio alla presentazione del Palacapagnola: “Abbiamo iniziato bene vincendo la prima partita contro Taranto – sostiene la tran-salpina Godin - abbiamo un vero gruppo e qui mi trovo veramente bene, la città è piccola però mi piace e la gente quando passeggio con il mio cane, è molto cordiale e affettuosa con me ed è molto simpatica. In squadra c’è una buona intesa e spero che continui così”. In sintonia con Godin c’è anche la promessa del basket italiano, la play classe 1988 Giorgia Sottana che arriva da Treviso (ha vinto l’ultimo scudetto a Taranto con Godin n.d.r): “Mi trovo bene qui, il gruppo è super e stiamo lavoran-do molto bene, penso che se continuiamo in questa direzione faremo belle cose”. – Una stagione in cui si fa un pensierino anche per ben figurare in Euro-pa. “L’Eurolega è sempre un bel punto di domanda – afferma Giorgia – quindi bisogna vedere come reagiremo soprattutto con gli innesti delle due nuo-ve. Penso che sarà un’esperienza sicuramente im-portante e che cercheremo di fare il massimo anche in questa competizione”. - Come ti trovi a Schio: il clima, la città? “E’ un clima sicuramente diverso da quello di Taranto: come Taranto c’è poco e pen-so che tutti lo sappiano però sicuramente essere a Schio è bello comunque; il pubblico è sempre sta-to caldo anche qui e quindi sono contenta, la città

mi ha accolto molto bene e spero di dimostrare in campo tutte le mie qua-lità e conto di fare bene come tutte le mie compagne”. Si va ad iniziare con “tutti pronti a gustarsi lo spettacolo” come sostiene la campagna abbona-menti 2012 che visto l’entusiasmo è già partita con il passo giusto. Saran-no in tanti al Palacampagnola a tifare per la squadra di Marcello Cestaro al timone del gruppo arancione da pa-recchi lustri, mancherà, ma solo nella sua funzione istituzionale, una figura “mitica” del Palacampagnola, il cu-stode Francesco Vezzaro che va in pensione. A lui un grazie anche da tut-ti gli sportivi scledensi che in 25 anni lo hanno incontrato e avvicinato sulle gradinate apprezzando la sua grande umanità.

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Il Famila Schio dopo la supercoppa

italiana punta al titolo tricolore e alla

conquista dell’Europa.di Enzo Casarotto

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il Valdagnoconquista

la Coppa ItaliaVittoria doveva

essere, vittoria è stata: gran-de Valdagno, grazie ragazzi,

grazie mister Vanzo, grazie a tutto lo staff e allo società. Successo strameritato quello ottenuto in finale contro il Viareggio che porta in città la prima Coppa Italia, il tro-feo che mancava ora è tra le mani salde di capitan Rigo che lo ha sollevato al cielo al termine di una serata en-tusiasmante. Il Valdagno ha vinto con merito per 5 a 1 dopo aver espugnato all’an-data il PalaBarsacchi per 5 a 4. In uno sport di squadra vince sempre il gruppo ma

una menzione Pedro Gil se la merita tutta. Il nuovo acquisto, il campionissimo che tutti attendevano non ha tradito le attese: 4 goal nel match di ritorno al Palalido portano la sua firma. E che goal. Il Viareggio è stata l’ul-tima squadra ad arrendersi nella Coppa Italia 2012, il Valdagno è stato un rullo compressore che agli avver-sari non ha lasciato nemme-no le briciole. Un percorso costellato di sole vittorie, 8 in totale. Dopo aver supera-to di slancio il primo girone con Thiene, Scandiano e Montecchio Precalcino, an-che quello di semifinale non ha avuto storia nonostante

gli avversari fossero di ben altro spessore. Giovinazzo, Forte dei Marmi e Bassano nulla hanno potuto al co-spetto dei ragazzi di mister Franco Vanzo. Insomma, dopo aver conquistato la Su-percoppa contro il Lodi vin-cendo per 4 a 2, è arrivato il secondo trofeo stagionale. Ora sulle maglia biancoaz-zurre, oltre allo scudetto tri-colore, fa bella mostra anche la coccarda, altro simbolo di vittoria. Questa squadra sta regalando le soddisfazioni che in tanti alla vigilia pro-nosticavano ma una cosa è vincere sulla carta, un’altra farlo in pista.

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La Geko Bike ha già presentatole sue escursioni per il 2013

La Scuola Italiana Mountain Bike con i suoi numerosissimi Maestri e Istruttori distribuiti in tutte le province d’Italia ha elaborato un ricco programma di uscite sul territorio vicentino dedi-cate a tutti gli appassionati di mountain bike. La squadra, capitanata da Marco Cracco, Maestro e Responsabile SIMB della Regione Veneto assieme all’esperienza di alcuni Istrut-tori tra cui Lino Zarantonello, Filippo Dal Maso, Vito Nicoli e Pierino Zamperetti, è abilita-ta a condurre gruppi di sportivi in escursioni guidate. Difficoltà medio-alta: basta avere un mi-nimo di allenamento, più di 18 anni di età e voglia di fare un pò di fatica alla scoperta degli an-goli più sperduti e affascinanti delle nostre montagne attraver-so sentieri e percorsi nuovi e adrenalinici, programmati dopo i sopralluoghi da parte degli Istruttori. Sono previste uscite molto diverse le une dalle altre in provincia ma anche in alta quota sui pendii del Trentino. Alcune prevedono anche il pernottamento: una bella occa-sione per rendere il gruppo di

bikers ancora più affiatato abbi-nando anche qualche ora di teo-ria che non dimentichiamoci è molto importante. Ma veniamo al sodo presentando le uscite in programma: la prima domenica di marzo è prevista la prepara-zione al Sellaronda Hero che sarà il 22 giugno 2013 in Val Gardena: una prova davvero eroica per il numero di chilome-tri e i passi alpini da raggiunge-re. Necessaria quindi un’uscita preparatoria con i vari Istruttori SIMB per testare le proprie ca-pacità sulle lunghe distanze e un dislivello importante. Ricor-diamo che il percorso completo della Hero è di 84 Km e il di-slivello supera i 4000 metri di altezza. A fine maggio è invece prevista l’uscita proprio in Val Gardena per provare il percorso della Sellaronda Hero e iniziare ad assaporare l’emozione della gara. Per questa tappa sarà or-ganizzato il pernottamento.La Scuola Italiana Mountain Bike in collaborazione con la Geko Bike di Cornedo organiz-za tra i mesi di aprile e agosto 2013 uscite anche al Rifugio Papa, al Monte Ortigara, teatri della Prima Guerra Mondiale,

al Rifugio Bertagnoli alla Piatta e sul com-prensorio della Lessi-nia. Si tratta di escursio-ni guidate programmate in giornata con ritrovo davanti al negozio West Cicli a Cornedo Vicentino. Da segnare in calendario un’altra importante uscita a Madonna del-la Corona nel mese di Luglio. Per tutti coloro che volessero avere maggiori informazioni sulle varie uscite SIMB e prenotarsi chiamare al numero 0445.1656053 oppure visitare la pagina facebook West Cicli e il sito Internet costante-mente aggiornato www.gekobike.jimdo.comIn attesa di tutte queste escursioni SIMB in programma dal prossimo mese di marzo, il team Geko Bike propone le immancabili uscite del sabato e della domenica mattina; luogo di ritrovo il negozio West Cicli di Cornedo. Per queste usci-te non occorre prenotarsi. Si ri-corda che le escursioni del week end sono previste anche in caso di neve. Pedalare su un manto nevoso è avvincente. Provare per credere!

verso il futurovaldagno

21di Chiara Guiotto

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Page 23: Sportivissimo Novembre Dicembre

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Gli esemplari di ret-tili comunemente noti come bisce d’acqua, sono del genere “natrix”

e nelle nostre regioni sono la biscia dal collare (“Natrix natrix”) e la biscia tessellata “natrix tessellata”. La prima è facilmente riconoscibile dalla presenza di un caratteristico collare giallo dietro alla testa. Delle due specie la più acqua-tica è la natrix tessellata che non si allontana mai dagli sta-gni o dagli specchi d’acqua. Di lunghezza sui 90 centimetri, spesso superano abbondante-mente il metro, soprattutto le femmine.Sono attive soprattutto al mat-tino presto e all’imbrunire, mentre trascorrono le ore cal-de arrotolata sulle rive. Sono abili nuotatrici in superficie ed in immersione dove trovano le loro prede abituali. Si ciba-no di anfibi, soprattutto rane e girini e micro mammiferi. La natrix tessellata si ciba quasi interamente di pesci, come ben scrive Antonello Porchedda nel seguente racconto “Preda e Predatore” .Vanno in letargo durante l’in-verno e si accoppiano, in un groviglio di maschi su di una femmina, in primavera oppu-re in autunno. Le uova, anche a decine e di color cuoio sono deposte a giugno-luglio ed i piccoli, subito indipendenti, nascono dopo dieci settimane.Difficilmente attaccano, gene-ralmente fuggono o si fingono morte ed emettono dalle ghian-dole anali un liquido dall’odore molto forte.Non sono velenose, ma, come molti altri serpenti, possiedo-no delle ghiandole in grado di

emettere delle sostanze per fa-cilitare la digestione e dotate, in alcuni casi, proprio come nelle Natrix, di proprietà tossiche in grado di paralizzare o uccidere una preda. In ogni caso sull’uo-mo queste sostanze, che non sono assolutamente definibili veleni, non hanno alcun effet-to, ma agiscono solo sui piccoli animali di cui questi rettili si nutrono.È un fresco pomeriggio, il cielo grigio perla, sembra resiste-re alla pioggia. Dalla finestra dell’ufficio, guardo fuori e penso a come sarà l’acqua del nostro amato torrente Astico, immaginandomici immerso, con la voglia di riprendere un insolito paesaggio subacqueo. Max, il mio buddy, abita a Cal-trano (VI), poco distante dal torrente. A lui basta guardare dalla finestra di casa per capi-re, dal colore dell’acqua, se ci si può immergere. Il suo SMS “positivo” non si fa attendere: sono in auto e mentre mi diri-go verso casa, sto ripassando mentalmente la check-list delle cose da prendere.Poco prima delle 18.00 siamo in Pria, una pittoresca con-trada del Comune di Arsiero (VI), incastonata nella valle dell’Astico, appunto. Qui il torrente, nel corso di millenni, ha scavato delle gole tra le for-mazioni rocciose, dando vita a tre grandi bacini profondi in alcuni punti oltre i 10 metri. Sono molte le specie di pesci che vivono in queste pure e fre-sche acque: trote fario, temoli, marsoni, ma il mio racconto di oggi documenta una scena di vita che si svolge in questo delicato ecosistema: una storia di prede e predatori.Comincia il rito. Le nostre

donne ci osservano, un po’ in-freddolite ed incredule, mentre entriamo vestiti nelle stagne. Pochi minuti ancora, tutto è pronto e siamo in acqua, final-mente. Sistemo la maschera, guardo Max negli occhi, l’ok è reciproco, go dive !Appena messa la testa sot-to, qualcosa ci passa di lato. La coda dell’occhio avverte un’ombra scura che si dilegua tra i sassi del fondo. Sembra un serpente, una biscia d’acqua. Il mio sguardo incrocia ancora quello di Max, che non ha per-so d’occhio il rettile è mi indica la via di fuga presa.Max non sembra interessato e resta piuttosto lontano, mentre io decido di avvicinarmi. Cau-tamente comincio a scaricare stagna e gav: la mia intenzione è quella di posarmi sul fondo, stare fermo ed osservare cosa succede. Intanto appronto l’ap-parecchiatura fotosub e comin-cio ad inquadrare l’ambiente. Eccola! la vedo, o meglio, vedo la coda, a tratti il corpo: non devo avvicinarmi troppo, pen-so, la perderei.Comincio a scattare qualche foto e noto che la mia amica

muove freneticamente la testa, si agita, scava? Non capisco cosa stia succedendo, non scappa, si gira verso di me. Sono fermo e trattengo il re-spiro per non fare bolle e, per una strana paura primordiale ed incontrollata, temo che mi morda. Ma subito sorrido e respiro rilassato. Penso che non potrebbe mordermi perché per farlo dovrebbe lasciare la preda che ha in bocca. Avanzo ancora, ad un metro circa, lei non molla la preda. Il marsone che ha in bocca è vivo. Come si vede nella foto, è stato morso poco sopra la coda: ha smesso di lottare per liberarsi, ma è pronto a scattare se il suo pre-datore allenta la presa.Il rettile mi sorprende, comin-cia ad allontanarsi ed io dietro di lui a scattare. Ma solo dopo capisco che di me non gliene importa niente, Lui ha la sua preda, e basta! Il rettile sem-bra sapere che non è riuscito a mordere mortalmente il mar-sone, ed allora lo vuole portare fuori dall’acqua. Straordina-rio! sono stupito. La biscia si avvicina alle rocce e si drizza, come un bastone. Si appoggia

alla pietra con la schiena e in-nalza il marsone al cielo, come un trofeo.Ritengo che questa strategia serva a sopprimere la preda, ma è una mia interpretazione basata sull’osservazione “in diretta” della cattura. Il rettile potrebbe avere affinato questa sofisticata tecnica di caccia? Sarà un esperto a spiegarlo, ma resto ancora basito davanti a questa scena subacquea.E’ il momento di togliere il disturbo: che la natura faccia il suo corso. Ho preso ciò che volevo, degli splendidi scatti, e sono contento, questo mi basta. Riemergo lentamente, Max è poco distante da me, ed io che mi ero quasi dimenticato di lui.Quando la mia testa rompe la superficie dell’acqua, sento dei goccioloni che rimbalzano sul cappuccio. Piove a dirotto. Il pelo dell’acqua è sfracellato da un miliardo di buchi. E’ buio ed è bellissimo.

le bisce d’acqua di Antonio Rossofoto di Antonello Porchedda

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L’organizzazione USD Castel-gomberto Lux, rappresentata dal presidente Enrico Meg-giolaro e dall’allenatore della squadra di pallavolo “Alfi” Fusari, si dice molto soddisfat-ta: “è il secondo torneo que-sto, una giornata interamente dedicata allo sport, vogliamo ringraziare coloro che hanno reso possibile tutto questo: il Comune di Castelgomberto che ha messo a disposizione il palazzetto; la Cesaltig, la Bull Games e la Banca San Gior-gio Quinto Valle Agno per il sostegno economico; lo staff, in particolare Sabrina Sandri ed Erica De Franceschi; gli arbitri, in particolare Vittorio Decia (arbitro italiano FIPAV) e Bratislav Popovic (arbitro internazionale FIPAV) e ovvia-mente tutti gli atleti.”“Questo torneo è una specie di riscaldamento in vista dell’i-nizio del Campionato Provin-ciale e la prospettiva futura è quella di continuare su questa linea, visto che l’interesse va crescendo. Siamo riusciti a coinvolgere anche squadre UISP che gareggiano fuori provincia. Il volley, inoltre, è in generale uno dei pochi sport che riesce a racchiudere nella stessa squadra sia elementi ma-schili che femminili, amalga-mando caratteristiche diverse come la potenza maschile e la tattica femminile”.

“senza volley misto non resisto”Lo scorso 21 ottobre al Palazzetto dello Sport di Castelgomberto si è disputato

il II Torneo Cesaltig “Città di Castelgomberto” di Volley misto.

di Elisa Reniero

castelgomberto24

A lle ore 10 del matti-no le prime squadre

sono scese in campo e solamente alle 20 della sera si è

applaudito il vincitore: il Malo Volley.

Le squadre partecipanti sono state 8:

Brogliano Volley(iscritta al campionato AICS);

Case Sport di Malo(vicecampione provinciale CSI

misto);Galta Stars Venezia;Lux Triberto Volleydi Castelgomberto;2° CLASSIFICATO

Malo Volley;1° CLASSIFICATOPieve A Camisano

(campione provinciale CSI misto);

SMV Brescia(iscritta al campionato UISP

Brescia); 3° CLASSIFICATOUSD Lux Castelgomberto;

In finale si sono scontrati il Lux Triberto Volley e appunto il

Malo Volley, uscito vittorioso per 2 set a 0. La partita è stata

diretta dall’arbitro internazionale FIPAV, Bratislav Popovic.

L’ultima azione vincente ha visto la giocatrice Sara Massignani appoggiare, in secondo tocco, la palla nella metà area avver-

saria dove nessuno è riuscito ad arrivare.

Riconoscimenti particolari sono andati a:

Calabria Mariannariconoscimento speciale

Fabris Enricoriconoscimento speciale

Ferrazzo Taniamiglior giocatrice

Zorzetto Lorenzomiglior giocatore

Toniazzo Annariconoscimento allenatrice

del Lux

Lux Triberto Volley Malo Volley

SMV Brescia Tania Ferrazzo

Marianna Calabria

Enrico Fabris Francesca Venturini e Anna Toniazzo

Lorenzo Zorzetto

“Il nostro pensiero però, oggi, va a Mariano Farinotto, uno di noi, un caro amico e un uomo straordinario che ci ha lasciato troppo presto, dopo averci insegnato tante, troppe cose; il suo ricordo rimarrà vivo ed indelebile in tutti noi.”

Mariano era da 45 anni un pilastro del Lux, con un passato da portiere e un presente da dirigente.

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Sono queste alcune delle azioni mes-se in campo - è proprio il caso di dirlo - da quel si-

stema criminal-sportivo che Pierpaolo Romani definisce Calcio Criminale, in cui operano sportivi disonesti, criminali, mafiosi e inso-spettabili colletti bianchi. Questo mondo fatto di im-brogli, slealtà, corruzione, omertà, violenza e minacce - che molti conoscevano e non hanno denunciato - in cui girano grandi quantità di denaro, è stato portato alla luce dalle inchieste svolte, e tuttora in corso, dalla magistratura in diver-se regioni italiane: Basili-cata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Puglia, Sicilia. Il calcio ita-liano non è nuovo agli scan-dali, purtroppo, ma l’ultima Scommessopoli ha qualco-sa di diverso dal passato: è emersa l’esistenza di rap-porti tra il mondo del calcio e quello delle mafie italiane

e della criminalità organiz-zata straniera. Sono stati arrestati calciatori famosi e non, in carriera e no, di se-rie A e di serie minori. Inda-gini sono in corso su calcia-tori della nostra Nazionale, su allenatori di grandi squa-dre e su presidenti di socie-tà sportive. Il mondo del pallone sta sempre più per-dendo credibilità. Il Calcio Criminale è una minaccia seria, concreta ed attuale, sia per chi opera nel mondo del pallone, sia per chi ne è sinceramente appassionato. Le pagine del libro di Pier-paolo Romani lo testimo-niano in modo dettagliato, raccontando storie real-mente accadute. Il calcio non è criminale, come la nebbia non è killer e l’au-tostrada non è assassina. Il calcio è anche criminale e il fatto di mettere questa faccia della medaglia sotto una lente d’ingrandimento ci deve rendere consapevoli di quanto preziosa sia l’al-tra faccia della medaglia. Il

c a l -cio è passione sportiva,

gioco per eterni bambini che non possono e non de-vono farsi sfuggire di mano quel magico pallone che deve continuare ad essere scuola di valori, emozioni e gioia. Non è per nulla faci-le perché dove c’è business c’è avidità, dove c’è avidità c’è malaffare, dove c’è ma-laffare non c’è spazio per la passione.

Pierpaolo Romani, ricer-catore e giornalista pub-blicista, attualmente è Coordinatore nazionale dell’Associazione Avviso Pubblico. Enti locali e Re-gioni per la formazione ci-vile contro le mafie (www.avvisopubbl ico. i t ) .Dal 1997 al 2001 e dal 2007 al 2008 è stato consulente

della Commissione parla-mentare antimafia. È autore delle seguenti pubblicazio-ni: Le case da gioco; Le nuove schiavitù in Italia.

Il traffico degli esseri uma-ni nell’Italia del XXI seco-lo (con Enzo Ciconte); 30 anni di crimi-nalità in Italia. 1971 – 2001 (con Enzo Ci-conte).Dal 2011 collabora con l’Associazione italiana calciatori (Aic). Insieme al giornalista Gian-ni Mura e al Pro-curatore federale Stefano Palazzi, ha partecipato al video prodotto dall’Aic contro il calcioscommesse.

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Guanxinet di Valdagno ha ospitato Pier Paolo Romani, autore del saggio Calcio Criminale, una ricostruzione rigorosa del male che sta contaminando il nostro sport nazionale. Un libro che ha avuto il plauso dal presidente UEFA, Michel Platinì.

Partite truccate. Campionati falsati. Gestione delle scommesse, lecite e illecite. Riciclaggio di denaro sporco. Controllo delle scuole calcio e dei vivai delle squadre. Bagarinaggio. Estor-sioni mascherate da sponsorizzazioni. Minacce

a giocatori, allenatori e dirigenti.

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Forti di un esperienza che dura dal 2005 nel mon-do del commercio on line di articoli sportivi, il 10 Novembre la Mirimat di

Mirigliani Matteo ha aperto un suo punto vendita a Creazzo in Viale Italia n° 60.Specializzati nella vendita di abbi-gliamento e accessori per l'outdo-or si propongono al pubblico con le migliori marche del settore quali Montura, Garmont, Millet, Petzl, Climb Technology, Leki, Salice, Victorinox, TSL, Issa, KV+, Wild Climb, Dare 2 Be, Regatta, Mad Rock, Sigg e tante altre. Montagna a 360° è il motto del punto ven-dita, Alpinismo, trekking, escursio-nismo, vie ferrate, boulder, nordic walking sono solo alcune delle di-

scipline seguite dal punto vendita. Inoltre dispongono di servizio di noleggio ciaspole e gite organizza-te su prenotazione. Competenza, preparazione, innovazione e prezzi sono i punti di forza del negozio, questo non è passato inosservato all'istruttore di Nordic Walking di Creazzo Roberto Calearo, che ha deciso di stringere una collabora-zione tra il gruppo Nordic Walking Vicenza sezione di Creazzo e il punto Vendita Mirimat.

In Italia il Nordic sta spopolando perchè risulta adatto veramente a tutti. Così sono nate delle scuole e degli istruttori iscritti ad un albo nazionale.

Anche Creazzo da quest'anno ha un istruttore SINW (Scuola Italia-na Nordic Walking) che ha voluto la nascita di un gruppo già assai numeroso e ben affiatato che sta facendo molto parlare di sè e, con il passaparola, ogni settimana si aggiungono nuovi amici alla ricer-ca di un sano momento di svago. Ma è il clima di grande amicizia ed allegria che lo rende singolare, e questa è forse la motivazione di tanta affluenza. Nel gruppo si sta infatti sviluppando un forte legame tra coloro che lo frequentano, con grande attenzione all'accoglienza del nuovo arrivato. La scelta non casuale della sede significa porte aperte a chiunque, per condividere un momento conviviale post cam-minata. E' il bar del Palazzetto dello Sport, dove, ad un prezzo "politico", si possono consumare in buona compagnia i piatti magistralmente preparati da Lello. Con questo spirito si tenta ora di coinvolgere anche il nuovo negozio di articoli sportivi MIRIMAT spe-cializzato per la montagna che da pochi giorni ha aperto i battenti a Creazzo. Il desiderio di Matteo di predisporre un settore al Nordic si accompagna ad una filosofia co-mune con Roberto (l'istruttore) che vuole assolutamente il meglio per il gruppo nel rapporto qualità/prez-zo, e, sopratutto, ricalcare anche nell'approvvigionamento dei mate-riali lo stesso spirito che aleggia in questo fantastico gruppo. Un pro-getto sicuramente in controtenden-za al tradizionale accordo commer-ciale tra associazione e fornitore. C'è una forte convinzione che tutto ciò sia possibile, perchè il nordic a Creazzo è di fatto un'oasi fuori dagli schemi tradizionali, ed il prossimo passo sarà portare questo clima in tutta l'associazione Nordic Waling Vicenza di cui Creazzo è solo una Sezione.

Nuova apertura a Creazzo per la Mirimat

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tappa molto impegnativa che i nostri due pedalatori ci racconta-no essere stata molto bella per il continuo mutare di paesaggi, la montagna, il lago. Il clima afoso dei fondovalle, le acque dei laghi, e i paesaggi alpini che ti danno al-meno la sensazione di un po’ di refrigerio, in questa che ricordere-mo come una torrida estate.Il secondo giorno, si parte da Molveno, subito in salita verso Andalo per poi planare veloce-mente sulla Piana Rotaliana, terra di Teroldego e Pinot Nero dove la nostra sommelier può ammirare i bellissimi vigneti che si estendo-no a perdita d’occhio. Ma non c’è tempo per distrarsi, si ricomincia pian piano a salire. Abbandonata la Ciclabile dell’Adige in località Lavis, si inizia a percorrere la Val di Cembra, famosa per le cave di porfido. Si passa per Segonzano e le sue piramidi di terra per im-boccare la Val di Fiemme, culla dello sci nordico italiano. A Mo-lina di Fiemme inizia una delle più belle salite delle Dolomiti, il Passo Manghen. A questo punto, percorsi circa novanta chilometri e prima di affrontare i diciassette di salita, arriva come per miracolo il camper con Enrico che prepara un buon piatto di pasta, benzina che aiuterà ad affrontare un test così duro. Si riparte dunque per raggiungere la cima Coppi, apice di questo giro, che in una giorna-ta splendida offre un panorama indimenticabile. E poi via in una discesa mozzafiato di venticinque

Agosto tempo di fe-rie. I nostri amici, Barbara e Lorenzo, decidono di partire e pedalare. Barbara è

di Montegalda, ma da quando ha frequentato la scuola alberghiera di Recoaro, qui si è fermata: si è sposata, lavora nel settore della ristorazione, e fra qualche mese diventerà anche sommelier. Lo-renzo, di stirpe sportivissima (il babbo e lo zio sono stati degli ottimi ciclisti, fondisti e podisti degli anni 60/70), da alcuni anni si è trasferito a Rovereto, dove fa l’operatore socio-sanitario. Spes-so torna dagli amici a Recoaro e, con Barbara, ha in comune la passione per le ruote sottili. Così il 3 agosto, con l’appoggio di En-rico, marito di Barbara che li se-guirà in camper, i nostri partono per questo mini tour ciclistico, naturalistico, e perché no, anche enogastronomico, attraverso il Veneto e il Trentino.La prima asperità di giornata è il Passo Xon, che viene subito af-frontato, per poi raggiungere Valli del Pasubio e salire al Pian delle Fugazze. Veloce discesa lungo la Vallarsa, su Rovereto e via verso Mori e Riva del Garda, dove si ri-comincia a salire verso il Lago di Tenno, per poi affrontare il Passo del Ballino. Discesa su Coma-no Terme e quindi l’ultima salita verso San Lorenzo in Banale per raggiungere il Lago di Molveno, dove è posto l’arrivo di questa prima giornata. Sicuramente, una

chilometri fino a Borgo Valsuga-na, dove finalmente una bella bir-ra e il meritato riposo concludono una giornata intensa.L’ultimo giorno si parte da Bor-go e, seguendo la ciclopista del Brenta, si fa rotta verso Bassano, una sosta in Piazza degli Scacchi a Marostica, e poi via per affron-tare l’ormai minuscolo Colle di Priabona, per poi risalire la Valle dell’Agno fino a Recoaro, dove al Mini Bar l’amico Mirco attende per festeggiare assieme la riuscita di questo progetto.Sicuramente tre bellissime gior-nate, faticose ma anche divertenti e senza ombra di dubbio da ripeter ancora, magari con altri amici che hanno la stessa passione.

Il resoconto delle tappe:

1°giorno: - Km 126 Recoaro T.- Passo Xon, Valli del Pasubio, Passo Pian delle Fugazze, Rove-reto, Mori, Passo S. Giovanni, Torbole, Riva del Garda, Lago di Tenno, Passo del Ballino, Comano Terme, S. Lorenzo in Banale, Molveno.2° giorno: - Km 125 Molveno, Andalo, Mezzolombardo, Lavis, Meano, Segonzano, Molina di Fiemme, Passo Manghen, Telve, Borgo Valsugana.3° giorno: - Km 122 Borgo Valsugana, Grigno, Cismon, bassano, Marostica, Thiene, Malo, Priabona, Cornedo Vic.no, Valdagno, Recoaro T.

di Gianni Garbin

Amici su due ruoteTre giorni in bicicletta tra Veneto e Trentino

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Allenamento insolito quello che si è svolto mercoledì 7 novem-bre nella palestra del-le Borne di Valdagno.

Il coach d’eccezione è stato Luca Cognolato insegnante e scrittore per ragazzi autore della collana Basket League. Due ore di racconti attraverso le immagini dei suoi li-bri che stanno riscuotendo un buon successo tra i più giovani.La Biblioteca Civica Villa Valle, in collaborazione con l’Assessorato alle politiche culturali e con l’As-sessorato allo Sport ha organizzato degli incontri con autore per ragaz-zi dai 6 ai 13 anni nei luoghi in cui praticano il loro sport preferito. Lo sport non sempre si lega facilmente con la lettura e proprio per questo si è cercato di catturare potenziali non lettori nel luogo che amano di più, cercando di creare un contagio positivo di passioni, complice la figura di riferimento, l’allenato-re. L’incontro, che ha avuto come

p r o - tagonista il g ioco della pallacanestro, ha permesso ai gruppi Pulcini e Sco-iattoli di SM Scuola Minibasket Valdagno di conoscere le avventu-re di Stekko, Fiacca, Yoghi, Chec-co, il Grinta e tutta la squadra degli Sharks, un gruppo di giovanissimi cestisti allenati da Otto per Otto, il loro coach, scritte e raccontate dall’autore Luca Cognolato. I gio-vani cestisti son rimasti estasiati dal racconto e dai disegni dell’au-tore che ha trasportato i bambini dell’SM Valdagno nel mondo della Basket League: la fantasia si è mi-schiata così alla realtà del campo

che i piccoli cestisti vivono setti-manalmente. “Per crescere un bambino ci vuo-le un villaggio” . Per crescere un lettore ci vuole una comunità. Un’azione che si spera non porte-rà poi benefici solamente al nuovo lettore ma tale energia tornerà alla comunità tutta: si tratta di un vero e proprio investimento. Chi legge è infatti un cittadino più consape-vole, una persona in grado di “leg-gere il mondo”.Un incontro importante per av-vicinare il mondo dei più piccoli alla lettura attraverso lo sport che li appassiona, passando per le ri-

ghe di racconti dai contenuti divertenti e allo stesso tempo for-mativi. Gli incontri proseguiranno in altri luoghi di sport Martedì 20 novembre ore 19, Palestra Dam: Elena Peduzzi con la collana Le Libellule, sulla ginnastica ritmica.Lunedì 26 novembre ore 17.15, Ex Galoppatoio: Andrea Valente con Campione sarai tu! Anche il calcio ha le sue regole. Inoltre ai ragazzi di quarta di Polo Liceale, Itisvem, Luzzatti e Ipsia l’Assessore allo Sport Alessandro Grainer raccon-terà la storia delle Olimpiadi lega-ta al razzismo e al ’68, fornendo una bibliografia di riferimento che permetta di approfondire l’argo-mento.

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In tanti, fin dalle ore 9 del mattino della prima do-menica di ottobre non si sono fatti mancare l’ap-puntamento del 2° moto-

meeting dei moto club della Provincia organizzato da Emi-liano Barban presidente della delegazione motoristica vi-centina nel centralissimo viale Dalmazia di Campo Marzio di

Vicenza e alla fine della gior-nata sono state stimate oltre 25mila le presenze dei visita-tori e degli appassionati. Molte le curiosità che spaziavano dai modelli della velocità, al cross, dal trial allo speedway, dall’en-duro alle stradali, dai prototipi dell’accelerazione alle mitiche vespe e poi le Guzzi, le Ducati, le giapponesi e le Laverda, di tutti i tipi e cilindrate e poi, si sa, le moto vanno a pari passo

con le belle donne e la selezio-ne valida per la finale di Miss Lady Veneto è stata lo spetta-colo nello spettacolo in un mix molto apprezzato in una vera giornata di spensieratezza e di festa. Non ultima da citare la gara di solidarietà tra i moto club per una raccolta fondi a favore della “Città della Spe-ranza” denominato 2° Trofeo FMI per la città della speranza. Tra gli stand più visitati quello del moto club Santorso in cui

Stefano Ciscato e soci hanno presentato un mix di attività e di modelli con varie sfaccet-tature. In bella mostra anche l’onorificenza del Coni rice-vuta lo scorso anno ma anche un televisore che ha consentito ai presenti la visione della gara del mondiale e la sezione de-dicata a ciclismosicuro.it che proprio qualche settimana fa al memorial Thomas Casarotto di Schio ha esordito ufficial-mente come moto staffetta di scorta tecnica al seguito delle

gare ciclistiche. Uno stand è stata dedicata anche alla si-curezza stradale rappresenta-te, dalla sezione della polizia locale, della polizia stradale e dalla FMI, che assieme alle autoscuola Rady Two Goo per l’occasione hanno fatto provare ai visitatori alcuni si-mulatori di moto ed auto. Un appuntamento questo che seb-bene giunto alla sola seconda edizione, si è già affermato come uno dei più apprezzati e importanti tra quelli organizza-ti nel capoluogo.

I moto club provinciali si sono dati appuntamento a Campo Marzio. Un successo annunciato.Passione motovicenza

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Anche la 19esi-ma edizione del moto incontro dell’Orso 2012 va in cantiere e

come si erano messe le cose rispetto al meteo previsto nel primo fine settimana di set-tembre, Stefano Ciscato pre-sidente del Motoclub Santorso e il suo staff possono ritenersi ben contenti per aver offerto a 250 bikers (tra le staffette e gli iscritti) la possibilità del motogiro panoramico di 85 km. attraverso le bellezze e l’ospitalità dell’Altopiano di Asiago con il ristoro a Tresche Conca ricco di prodotti tipici a chilometro zero. Il tutto senza aprire l’ombrello (è già questa è una nota estremamente po-sitiva!). Tutti soddisfatti alla fine con il moto club Poleo che ha vinto il riconoscimento del gruppo più numeroso, Il

SS.309 di Chioggia quello del più lontano e apprezzamen-ti sono venuti anche dai vari partecipanti giunti da Padova, Chiampo, e del basso vicenti-no per citarne qualcuno. “E’ andato tutto bene e a nome dei soci – afferma Stefano Cisca-to – intendo ringraziare Luca Boscoscuro e la DVF di Denis Dalla Vecchia per averci por-tato in esposizione la “Moto

2 Speedmaster-speedup” im-pegnata nel mondiale Moto2 pilotata da Andrea Iannone; una moto il cui telaio è stato costruito da unica fusione alla DVF di Santorso. Per noi è stato un onore far vedere ai partecipanti del moto incontro un pezzo così interessante e pregiato, peraltro ben descrit-to ai più curiosi dal telaista costruttore. Un sentito ringra-

ziamento va all’Amministra-zione comunale di Santorso, a Dino e Marco Panozzo de “I sapori dell’Altopiano” di Treschè Conca, alla Speck di Asiago, alla Cantina Colli vicentini, a Brazzale di Zanè, all’Associazione Carabinieri in Congedo e a tutto il perso-nale dell’Oasi, luogo che ha ospitato l’evento: componen-ti tutte importanti per il buon

esito della manifestazione che speriamo di organizzare il prossimo anno con i favori del meteo”. Prima del congedo l’Assessore allo sport di San-torso Elena Zavagnin a nome dell’Amministrazione orsia-na, si è complimentata con gli organizzatori evidenziando la sinergia che unisce il moto club a tutte le altre associazio-ni presenti nel territorio.

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La testa natu-ralmente, e con la testa si intende: non improvvisare,

non lasciare tutto al caso o al ricordo più o meno lontano dell’ultima sciata.Qui di seguito alcuni pra-tici consigli per affrontare al meglio la stagione che arriva e godersi con mag-gior sicurezza le uscite sugli sci e tavola.Piccola premessa, per usa-re la tavola da snowboard e gli sci si avranno alcune accortezze diverse, ma in linea generale possiamo considerare quanto segue:

Proposta n. 1 per chi è se-dentariopreparati alle sciate, qual-che settimana prima ini-ziando a muoverti di più a piedi e meno in auto, usa le scale e non l’ascensore effettua per almeno 3 volte la settimana dei piegamenti sulle gambe, aumentando sia le serie che le ripetizioni, mante-nendo gradualmente più a lungo le posizioni con le gambe piegate, ricordati di non sollevare i talloni e di mantenere sulla stes-sa linea piedi, ginocchia e anche, cercando di fare in modo che le ginocchia non superino la linea dei piedi come da esempio.

Proposta n. 2 per chi è più abituato a muoversipreparati con 2 o 3 usci-te settimanali di corsa o camminata sportiva, ab-bina i piegamenti sulle gambe e le posizioni sta-tiche sempre mantenendo le attenzioni sopra indi-cate.Inserisci alcuni esercizi dinamici, come i saltelli in avanzamento e quelli laterali. Per tutti, abituatevi ad ascoltare le vostre sen-sazioni, quando siete stanchi fermatevi, partite gradualmente sia nella preparazione e soprattutto in pista, eseguite prima di partire alcuni esercizi di stretching e i piegamenti sulle gambe e buon diver-timento!

Che cosa ci serve per affrontare al meglio le piste da sci?di Mirco Zanellato, Chinesiologo e Personal Trainer

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Giuseppe Pisi:Imprenditore, fondatore e presidente del gruppo Fenice Spa;Laurea in marketing e comunicazione d’azienda presso l’università di Urbino;autore dei saggi “Conversando di lea-dership”, “Spaghetti marketing”.

Luigi Borgo:Maestro e allenatore di sci;direttore della rivista Sportivissimo;firma la rubrica “Spigoli” su Sciare Magazine; è autore di diversi libri,tra cui “Il re delle Neve”.

Grande attesa per la conferenza che giovedì 10 gennaio 2013 si terrà a Palazzo Festari in sala Soster. Ospite della serata sarà Alberto Tomba, il pluricampione di sci, che con il dot-tor Giuseppe Pisi, autore di un fortunato libro sul tema della leaderschip, e con Luigi Borgo, direttore di Sportivissimo,

affronterà un argomento ricco di fascino quanto di straordinaria attua-lità: il campione sportivo e il leader aziendale, come il codice sportivo possa diventare il codice d’impresa nel mondo del lavoro d’oggi. Un’oc-casione imperdibile per approfondire il carattere di una delle mentalità più vincenti della storia dello sport.

Giovedì 10 gennaio a Valdagno, Alberto Tomba rievocherà le sue grandi imprese sportive a Palazzo Festari, ore 20 e 30, dove discuterà di leadership con Giuseppe Pisi e Luigi Borgo.

Alberto tombaa Valdagno

di Elisa Reniero

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Potete scrivere al Senatore Alberto Filippiinviando le vostre e-mail a:

[email protected]

Le vostre lettere possono essere letteanche nel sito: albertofilippi.it

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40 minutidi troppo

Caro Senatore,

“40 minuti”, cosa sono? La percezione soggettiva e il nostro stato d’a-nimo possono farceli sembrare tutto, poco o niente. Ma al di la di ciò, sono 40 minuti che possono essere pochi per un ritardo del treno o tanti per chi accusa un malore e ha necessità di soccorso.A fine ottobre ho letto sul giornale dell’intenzione di Trenitalia di rim-borsare il 25% del costo del biglietto ai viaggiatori del Frecciarossa Napoli-Milano che martedì 30 ottobre erano arrivati nel capoluogo lombardo con 40 minuti di ritardo in seguito alla deviazione straordina-ria verso Parma per consentire ai giocatori della Roma di scendere dal treno; il giorno successivo si è infatti disputata la partita Parma-Roma e la società giallorossa, che non è la sola, ha siglato con Trenitalia una partnership di collaborazione che consente alla squadra di prendere il treno per andar a disputare alcune trasferte.Giovedì 15 novembre, invece, un uomo di 56 anni ha accusato un ma-lore, rivelatosi un infarto, poco dopo che il treno, sempre Frecciarossa, era partito da Torino. Subito assistito dal capotreno, dal personale e da dei medici presenti, purtroppo però senza defibrillatore - “la normativa vigente non lo prevede” si è giustificato il direttore delle relazioni con i media delle Ferrovie - non ha fatto a tempo a raggiungere alcun ospeda-le. Il treno ha effettuato la sosta straordinaria solo a Rho e nel frattempo sono passati 40 minuti (ufficialmente per le Ferrovie solo 19). Il soccor-so del 118 lo aspettava ma l’uomo non ce l’ha fatta.La mia riflessione è questa: cosa sarebbe accaduto se al posto di quel signore “comune” ci fosse stata la squadra della Roma o qualcun altro di pari calibro? Contano più le persone o i soldi? Quanto si paga per una sosta straordinaria del Frecciarossa? Sono convinta che se quel signore avesse avuto le disponibilità finanziarie della AS Roma, quel treno si sarebbe fermato subito, sarebbe arrivato un elicottero dell’emergenza

Cara Maria,

ineccepibile il disagio civico che emerge dalla tua lettera e che mi coinvolge in questa mia risposta. Poter fermare un super treno per una partita di calcio e non poterlo fermare per un’emergenza sanitaria è uno scandalo degli assurdi tempi in cui viviamo. Sono saltati i valori umani a favore dei valori d’interesse. È questo che emerge in modo incontrovertibile dai due fatti che tu hai messo in relazione. Ci potranno essere tutte le attenuanti del caso, ma resta l’imbarazzo di constatare che per dare un servizio a una squadra di calcio, 40 minuti di ritardo sono stati possibili; per salvare una vita umana, no. È scandaloso. E preoccupante. Spiace che in qualche modo sia stato coinvolto lo sport in questa brutta storia, anche se questa volta il responsabile non è lo sport ma di chi ha gestito quelle tratte ferroviarie. Cosa fare di fronte a questa deriva di civiltà? Prenderne atto, denunciarla, dissociarsene come hai fatto tu.

Un caro saluto, Alberto.

con il defibrillatore sul posto o chissà cosa.Forse mi sbaglierò ma a me sembra il solito leitmotiv, la legge sarà uguale per tutti, il servizio sanitario sarà pur pubblico, ma chi è ricco e potente avrà sempre di più, farà deviare il “non deviabile” e farà acca-dere anche “l’altamente improbabile”.Vorrei un suo commento.Grazie dell’attenzione. Saluti.

Maria Donati.

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