Sportivissimo n.25

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m ercoledì 15 settembre 2010 - numero 25- anno 2 - reg. tribunale di siracusa n. 4 del 29 gennaio 2009 - Euro 0,50 COPIA OMAGGIO il settimanale dello sport siracusano www.sportivissimosr.it FOSCHE NUBI ALL ORIZZONTE Dopo l’umiliante 5-0 di Castellammare, si fa sempre più scomoda la posizione del tecnico, Romano. Erano oltre vent’anni che il Siracusa non rimediava una simile batosta

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il settimanale dello sport siracusano

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mercoledì 15 settembre 2010 - numero 25- anno 2 - reg. tribunale di siracusa n. 4 del 29 gennaio 2009 - Euro 0,50 COPIA OMAGGIO

il settimanale dello sport siracusano www.sportivissimosr.it

FOSCHENUBIALL’’ORIZZONTE

SPORTIVISSIMO

Dopo l’umiliante 5-0 di Castellammare, si fa sempre più scomoda la posizione del tecnico, Romano. Erano oltre vent’anni che il Siracusa non rimediava una simile batosta

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E adesso stiamo tutti a chiederci: questo Siracusa chi lo salverà? Non sarà certo l’arrivo di un attaccante, fosse anche un asso della Serie A, a cambiare una squadra che, per quello che si è visto a Castellammare di Stabia, è alla deriva, derisa ed umiliata con un punteggio che non trova riscontri negli ultimi venti anni della storia calcistica siracu-sana.Le prime tre sconfitte, maturate tutte di misura e con notevoli attenuanti, erano state accettate, considerando anche il ritardo con il quale è iniziata la preparazione della squadra. Ma il pesante “cappotto” rimediato sul campo della Juve Stabia non può tro-vare alcuna giustificazione.La squadra si è sciolta come neve al sole, si è spappolata, ha subito un passivo davvero umiliante. E questo risultato non potrà non lasciare tracce profonde sul morale non solo della squadra, ma anche di tutto l’ambiente. Perdere è un fatto che può capitare, rientra nell’ordine delle cose del calcio, ma perdere come ha fatto il Siracusa a Castel-lammare di Stabia non è proprio accettabile.Eppure, il distacco dalle squadre che precedono quella azzurra è ancora minimo, le più vicine sono Barletta che ha appena un punto di vantaggio, e Cavese e Pisa che ne hanno due. Basterebbe poco per lasciare quell’umiliante posizione di cenerentola della classifica. Ma questo poco non arriva.Si era detto che sarebbe stato un campionato di sofferenza, e va bene. Ma per la salvezza bisogna pur lottare, mentre questo Siracusa così com’è non è in grado di farlo. E siamo alla vigilia di un’altra dura trasferta, quella di Benevento. Ci vorrebbe, per resuscitare una squadra distrutta sul piano fisico e su quello psicologico, non una semplice scossa, ma uno scossone di quelli che incidono profondamente. Senza di questo, saremo des-tinati ad altre figuracce come quella di domenica scorsa.

Editoriale

Per favore, basta figuracce!di Giuseppe Di Silvestro

ph. simona amato

www.sportivissimosr.it - [email protected] di Siracusa n. 4 del 29.01.2009 - Iscrizione ROC 17994

Edito da EDITORIA ITALIANA s.r.l.REA 137197via Unione Sovietica, 4 - Siracusa

Direttore ResponsabileGIANNI CATANIA

StampaTIPOGRAFIA GENY snc via canale ,75 - Canicattini Bagni

Segretario di redazionePAOLO CATANIA

CollaboratoriGIUSEPPE DI SILVESTRO, ANTONIO MIDOLO, GIUSEPPE BASILE, SEBY GALIZIA

Foto VALENTINO CILMI/Archivio, SIMONA AMATO/Archivio

Impaginazione e graficaEDITORIA ITALIANA s.r.l.

Pubblicità EDITORIA ITALIANA s.r.l. [email protected]

IL SOMMARIO

PG 4 Risultati e Classifiche

PG 5 Tifo & Dintorni

PG 6 Romano in bilico

PG 7 Una domanda...

PG 8 I numeri della salvezza

PG 10 Marco De Angelis

PG 12 Prossimo Avversario

PG 13 L’ambizioso progetto

PG 14 Serie D, Noto

PG 16 Vintage Azzurro

PG 17 Peppe Vinci

PG 18 Bici in città

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FOGGIA - FOLIGNO 4-4 RETI: 3’ Sau (Fog), 35’ Falcinelli (Fol), 49’ Laribi (Fog), 55’ Coresi (Fol), 59’ Giacomelli (Fol), 69’ Fondi (Fol), 75’ Tomi (Fog), 83’ Laribi (Fog)FOGGIA: Ivanov, Caccetta, Tomi, Salamon, Iozzia, Romagnoli, Varga (70’ Regini), Kone, Sau, Laribi, Insigne (70’ Agodirin) - All. Zdenek ZemanFOLIGNO: Rossini, Iacoponi (11’ Fedeli), Bassoli, Fondi (90’ Castel-lazzi), Merli Sala, Giovannini, Coresi (83’ Civilleri), Sciaudone, Fal-cinelli, Cavagna, Giacomelli - All. Salvatore MatrecanoARBITRO: Aleandro Di Paolo (Avezzano)SPETTATORI: Gara disputata a porte chiuse

ANDRIA BAT - LUCCHESE 1-1 (0-0)RETI: 64’ Biggi (L), 75’ Doumbia (A)ANDRIA BAT: Spadavecchia, Pierotti (46’ Thackray), Ceppitelli, Fazio, Sibilano, Berretti, Arcidiacono, Paolucci, Cavalli (83’ Carmi-nati), Chiaretti, Nulicek (55’ Doumbia) - All. Aldo PapagniLUCCHESE: Pardini, Baldanzeddu, Bertoli, Petri (52’ Pezzi), Lollini, Michelotti, Grassi, Costantini, Marotta (5’ Pera, 73’ Bovo), Carloto, Biggi - All. Giancarlo FavarinARBITRO: Francesco Paolo Saia (Palermo)SPETTATORI: 2.430 ATLETICO ROMA - BENEVENTO 3-0 (1-0)RETI: 18’ Ciofani (AR), 52’ Ciofani (AR), 93’ Caputo (AR)ATLETICO ROMA: Ambrosi, Balzano, Angeletti, Doudou, Padella, Romondini, Franceschini (77’ Chiappara), Miglietta, Ciofani, Babu’ (87’ Doumbia), Franchini (85’ Caputo) - All. Giuseppe IncocciatiBENEVENTO: Aldegani, Pedrelli, Formiconi, Siniscalchi, Signorini,

Bianco, Carcione, Vacca (55’ Clemente), Pintori, Zito (61’ Viola), Evacuo (73’ Germinale) - All. Agatino CuttoneARBITRO: Gianluca Benassi (Bologna)SPETTATORI: 570COSENZA - TARANTO 0-0 (0-0)COSENZA: Petrocco, Bernardi (3’ Musca), Di Bari, Raimondi, De Rose, Fanucci, Degano, Coletti, Matteini (63’ Essabr), Fiore A. (18’ Roselli), Mazzeo - All. Paolo StringaraTARANTO: Bremec, Antonazzo, Rizzi (71’ Rantier), Di Deo, Migli-accio, Cotroneo, Garufo, Giorgino, Ferraro (79’ Branzani), Inno-centi, Ciotola (60’ Crovetto) - All. Giuseppe BrucatoARBITRO: Stefano Del Giovane (Albano Laziale)SPETTATORI: 4.195

GELA - CAVESE 2-1 (1-1)RETI: 23’ Cruciani (G), 45’ Ciano C. (C), 90’ D’Anna (G)GELA: Nordi, Bigazzi, Puccio, Piva, Porcaro, Stamilla (83’ D’Anna), Cardinale, Cruciani (75’ D’Amico), Cunzi (63’ Franciel), Docente, Giardina - All. Nicola ProvenzaCAVESE: Pane, Cipriani, Ciano M., Troise, Quadrini (46’ Di Napoli), Bacchiocchi, Siano (67’ Pagano), Alfano, Bernardo (78’ Turienzo), Schetter, Ciano C. - All. Marco RossiARBITRO: Federico La Penna (Roma 1)SPETTATORI: 1.286 NOCERINA - BARLETTA 2-1 (2-0)RETI: 11’ Cavallaro (N), 13’ Catania (N), 84’ Caccavallo (B)NOCERINA: Gori, Pomante, De Franco, Di Maio, Scalise, Bruno, De Liguori, Bolzan, Catania (83’ Filosa), Castaldo(71’ Negro), Cavallaro

(67’ Galizia) - All. Gaetano AuteriBARLETTA: Tesoniero, Perico, Masiero, Lucioni, Anselmi, Guerri (83’ Menicozzo), Agnelli, Rajcic, Bellomo (68’ Caccavallo), Infantino (46’ Shiba), Carbonaro - All. Arcangelo SciannimanicoARBITRO: Giorgio Peretti (Verona)SPETTATORI: 2.200 TERNANA - PISA 1-0 (1-0)RETE: 32’ rig. Tozzi Borsoi (T)TERNANA: Visi, Quondamatteo (32’ Giubilato), Bizzarri, Imburgia, Procida, Nolé (57’ Camillini), Arrigoni, Nitride, Noviello (68’ Della Penna), Tozzi Borsoi, Artistico - All. Renzo GobboPISA: Lanni, Calori, Cossu, Anania (61’ Saline), Ton, Scampini (55’ Forte), Obodo, Ilari, Favasuli, Gagliardi (69’ Cerone), Miani - All. Stefano CuoghiARBITRO: Vincenzo Soricaro (Barletta)SPETTATORI: 2.500 circa VIAREGGIO - VIRTUS LANCIANO 3-1 (0-1)RETI: 23’ Zeytulaev (VL), 67’ Marolda (V), 80’ Longobardi (V), 90’ D’Antoni (V)VIAREGGIO: Pinsoglio, Carnesalini, Bertolucci, Kras, Massoni, Fiale, Luppi (56’ D’Onofrio), Castiglia (46’ Cosentini), Longobardi (84’ D’Antoni), Marolda, Taormina - All. Giuseppe ScienzaVIRTUS LANCIANO: Chiodini, Vastola, Mammarella, D’Aversa, Fer-raro, Antonioli, Turchi, Di Cecco, Di Gennaro (70’ Colussi), Volpe (87’ Amenta), Zeytulaev - All. Andrea CamploneARBITRO: Andrea Adduci (Paola)SPETTATORI: 885

tabelliniTABELLINItabelliniTABELLINItabelliniTABELLINItabelliniTABELLINI

RISULTATIrisultati PROSSIMO TURNOprossimoturno CLASSIFICAclassificaQuarta GiornataAndria Bat-Lucchese 1-1Atletico Roma-Benevento 3-0 Cosenza-Taranto 0-0Foggia-Foligno 4-4Gela-Cavese 2-1Juve Stabia-Siracusa 5-0Nocerina-Barletta 2-1Ternana-Pisa 1-0Viareggio-Virtus Lanciano 3-1

19 Settembre 2010 Barletta-Foggia Benevento-SiracusaCavese-Ternana Foligno-Atletico Roma Lucchese-CosenzaNocerina-ViareggioPisa-Juve StabiaTaranto-Andria Virtus Lanciano-Gela

Atletico Roma 12Lucchese 10Foligno 8 Taranto 7Viareggio 7Virtus Lanciano 7Juve Stabia 6Cosenza 6Nocerina 6Gela 6Andria 5Foggia 4Benevento 4Ternana 4Pisa 2Cavese 2Barletta 1Siracusa 0

RETI: 57’ Corona (JS), 70’ Corona (JS), 78’ Albadoro (JS), 92’ Raimondi (JS), 93’ Valtulina (JS)JUVE STABIA: Fumagalli, Maury, Fabbro, Dianda, Molinari, Pezzella, Tarantino (76’ Mbagoku), Cazzola, Corona (73’ Rai-mondi), Davì, Albadoro (79’ Valtulina) - All. Piero BragliaSIRACUSA: Fornoni, Di Silvestro (83’ Lucenti), Capocchiano, Spinelli (69’ Cosa), Moi, Ignoffo, Arigò, Mancosu (84’ Lucenti), De Angelis, Mancino, Abate (73’ Bufalino) - All. Giuseppe RomanoARBITRO: Guido Operato (Isernia)

COSI’ IL SIRACUSA...

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FORNONI

DI SILVESTRO

MOI

IGNOFFO

CAPOCCHIANO

ARIGO’

SPINELLI

MANCINO

MANCOSU

DE ANGELIS

ABATE

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TIFO & DINTORNI...

PremioSportivissimo

1. Fornoni 36 voti (45%)2. Moi 27 voti (33.8%)3. Capocchiano 5 voti (6,3%)4. Strigari 5 voti (6,3%)5. Ignoffo 2 voti (2,5%)6. Mancosu 1 voto (1,3%)7. Cosa 1 voto (1,3%)8. Arigò 1 voto (1,3%)

Le Foto dei Lettori

Il Siracusa è una passione che non si lascia mai a casa. Succede così che, in occasione di una partita a calcetto con amici, puoi tirar fuori il compltino delle grandi oc-casioni e sfoggiarlo con orgoglio. Come nel caso di Seby Angelica, nella foto di fianco con il completino nero del-la passata stagione. Grande tifoso del Siracusa, segue sempre gli azzurri dalla gradinata del De Simone. Per quest’anno, a differenza del passato, niente trasferte. Motivi di lavoro ma anche una certa contrarietà verso la tessera del tifoso.

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PresidentEPensaci Tu

Il pesantissimo 5-0 di Stabia lascia il segno. Si inizia ad incrinare il rapporto tra squadra e tifoseria. Romano il bersaglio

Sia detto senza metafore: c’è poco da stare allegri. Il Siracusa si ritrova cuciti addosso i panni della cenerentola del-la Prima Divisione. Che poi è un modo elegante per dire che per tutti siamo la squadra materasso. Non è una bella situazione. La litania dei numeri e dei “primati” la conosciamo tutti. Quattro sconfitte consecutive, zero gol segnati, otto subiti, media inglese -8. Peggior at-tacco dei due gironi di Prima Divi-sione, seconda peggiore difesa del torneo (meno male che c’è il Fog-gia). E dire che là davanti le pro-vano davvero tutte per tenerci ancora in vita. Il Barletta rimane a quota 1. Pisa e Cavese poco dis-tanti con 2 punti. E poi Ternana, Benevento e Foggia con 4. Poco consola che Pisa e Barletta siano state ripescate come il Si-racusa e ne condividano, in qual-che misura, le difficoltà economi-che post ripescaggio oneroso. Sulla graticola finisce ancora una volta il tecnico, Pippetto Roma-no. La sua posizione si fa sempre più difficile. La società lo sostiene apertamente, ma tra un paio di settimane gli eventi potrebbero precipitare. Nella tifoseria, au-menta il partito di chi vorrebbe servita su di un piatto d’argento la testa del tecnico venuto dalla D. Purtroppo Romano paga il suo poco fascino con i media e con il pubblico. Non ha un curricu-lum che possa zittire i detrat-tori, nè quel carisma che possa affascinare i tifosi. E purtroppo nemmeno quell’esperienza che oggi sarebbe tanto utile ad una squadra che deve mettere in

campo le palle, quelle vere, se vuole centrare il suo obiettivo.Alla società c’è poco da rimproverare. Bisogna essere riconoscenti per il gran-dissimo impegno che è valso prima il ritorno tra i Pro e poi l’ammissione alla Prima Divisione. Ma riconoscenza non equivale ad as-sistere supini a questo triste andazzo. Se è vero che il budget era ridotto - e lo si sapeva per tempo, perchè al ripescaggio non si è cominciato a lavorare a luglio - è altrettanto vero

che si potevano fare ben altri affari. A parità di “prezzo”, doveva esserci in giro qualcosa meglio di Bongiovanni, Giurdanella, Di SIlvestro, Bufalino e company. Per carità, ragazzi dal cuore d’oro, seri ed a cui non può essere mosso un appunto. Non è loro la re-sponsabilità. Però oggi uno dei primi problemi è proprio una panchina corta e non all’altezza. Se esce Abate o Spinelli o Ignoffo, chi entra? Ma è chiaro che se il Siracusa di Roma-no in origine era una scommessa, fir-

mata in calce dal collaboratore tecnico Antonello Laneri, au-tore - a detta della società in più di una conferenza stampa - delle scelte di mercato (dalla panchina al centravanti), oggi pare più che altro un azzardo. E con la sorte non si scherza.Un qualche correttivo in cor-sa deve essere operato. Che sia un attaccante, un centro-campista o un nuovo tecnico. Un eccessivo attendismo nuoce gravemente alla clas-sifica. Una settimana lontano dal clima “esplosivo” di Siracusa oggi giova alla squadra. Ma sappiamo anche i giocatori che è lecito attendersi di più da loro. Le critiche al tecnico non siano un alibi dietro cui nascondersi.Non resta che sperare nel presidente Salvoldi. E’ il primo a non gradire la soluzione. Con uno dei suoi proverbiali scatti d’orgoglio potrebbe ti-rarci fuori dal pantano. Non indugi presidente, agisca.

Gianni Catania ph simona amato

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(gct) Nei giorni scorsi mi è stata posta una domanda. Ero in un bar, pausa caffè. Dis-cussione a tre al tavolino, insieme ad altri ti-fosi ed appassionati del Siracusa come me. All’improvviso si è aggiunto alla conver-sazione un quarto, inatteso interlocutore. In realtà lo avevamo notato già da qual-che minuto intento a fissarci ed a seguire il filo della nostra chiacchierata, mentre sfo-gliava il giornale appoggiato al bancone. Ad un certo punto, ecco la perfetta entrata in scena. Senza neanche avvicinarsi più di tanto a noi. “Scusi, lei che è giornalista...”. Comincia proprio con queste parole, come a caricare di attese l’eventuale risposta, come se l’essere giornalista mi ponesse su di un altro livello di comprensione e di let-tura degli eventi e dei loro sviluppi. “Scusi, lei che è giornalista, ma non crede che era meglio se restavamo in Seconda Divisione con una squadra di vertice anziché spen-dere tutti questi soldi per la Prima Divi-sione e ritrovarci oggi a vivere questo cam-pionato di sofferenze?”. Non ho impiegato molti secondi ad articolare una risposta. “No, non credo”. E avrei voluto anche argomentare la mia posizione. Non è stato possibile perchè il nuovo interlocutore a sorpresa, evi-dentemente deluso dalla mia non condivi-

sione della sua convinzione, ha girato i tac-chi ed è andato via.Provo a completare la risposta dalle colonne di Sportivissimo, che peraltro era il giornale che l’amico leggeva mentre era intento ad origliare le nostre disquisizioni calcistiche. Ho scoperto, intanto, che la sua non è una posizione isolata. Davanti ai risultati non esaltanti delle prime quattro giornate, questo ragionamento ha comin-ciato, infatti, a prendere piede, in una fetta ampia e ampiamente rappresentativa della tifoseria.In tutta sincerità, non riesco a nascondere il mio stupore. Davvero non comprendo in cosa sarebbe stato meglio rimanere in Seconda Divisione. Per puntare ad un campionato di vertice? A parte che il cal-cio non è una scienza esatta e che, quindi, pur allestendo uno squadrone non è detto che vinci, è lampante che con il ripescag-gio abbiamo guadagnato un anno sui pro-grammi societari. Se il Siracusa riuscirà a salvarsi è come se avesse vinto quel cam-pionato, con una differenza di non poco conto: avrebbe investito appena quattro-centomila euro (il costo del ripescaggio oneroso), quando una squadra di vertice di Seconda Divisione non spende meno di 1,5-2 milioni di euro. Tutti sappiamo che

per coltivare grandi sogni è vitale mante-nere la Prima Divisione. In attesa di capire se la riforma dei campionati entrerà subito in vigore (cosa che potrebbe agevolarci) o slitterà al prossimo anno. Il cambiamento prevede una sola retrocessione per girone, con spareggio tra ultima e penultima clas-sificata. Per cui, animo. Non siamo ancora retroces-si. La situazione è difficile e per certi versi drammatica. Nessuno nasconda la testa sotto la sabbia. La lezione di Castellam-mare è pesantissima. E così come siamo, sarà dura. A gran voce molti, anche ad-detti ai lavori, chiedono un cambiamento. Basti pensare al Bologna dello scorso anno. Nonostante cinque sconfitte consecutive, centrò l’obiettivo salvezza. Cambiando in corsa. Facciamo anche autocritica. Come pubbli-co non siamo preparati a vivere un cam-pionato con obiettivo salvezza. Non sap-piamo come si fa. Per un decennio, in Serie D, siamo sempre stati i favoriti. In Seconda Divisione abbiamo galleggiato tra terzo e sesto posto per l’intero anno. Già, magari è vero. Non sappiamo come approcciarci con l’obiettivo salvezza. Una cosa è chiara, non dobbiamo pensare di poter vincere sempre e contro chiunque. Ma fare punti si.

UNA DOMANDACHE MERITA UNA RISPOSTA

ph simona amatoSPORTIVISSIMO

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DAI CAMPIONATI SCORSI ECCO I NUMERI PER PUNTARE DIRITTI ALLA PERMANENZA IN PRIMA DIVISIONEOBIETTIVO SALVEZZA

Salvezza. Cominciamo a parlarne ed a ragionarne in termini di punti. Quanti ne occorrono per evitare la retrocessione diretta? Quanti per evitare i play-out? Ora, è chiaro che una cifra esatta non può esistere. Ogni campionato fa storia a sè. Però, a ben vedere, si può in ogni caso prendere spunto dall’analisi dei risultati dei campionati precedenti per giungere a formulare una credibile ipotesi su soglia salvezza e conseguente media punti per mantenersi sulla soglia di galleggiamento.Ed è quello che faremo di seguito, partendo dalla stagione 2008-2009, anno di nascita della Lega Pro, ex Serie C. Concentriamo la nostra analisi sui due gironi di Prima Divisione.

Nella nostra analisi tocca adesso al campionato 2009-2010. Mentre il Siracusa ritornava tra i Pro, ecco cosa succedeva in Prima Divisione.

Sulla scorta di questi numeri, si può allora concretamente fissare in 40 i punti necessari per una salvezza tranquilla e senza affanni. Sotto, si va ai play-out. Con soli 30 punti si rischia la retrocessione diretta. Media salvezza: 1,20 punti a partita. Media retrocessione: 0,89 punti a partita. La media attuale del Siracusa è però 0 punti per match.

GIRONE A

Quel campionato fu vinto dal Cesena, oggi in Serie A, con 60 punti. In coda alla classifica, invece, troviamo il Leg-nano con 30 punti. Play-out per Venezia (31), Sambene-dettese (32), Lecco (35) e Pro Sesto (37). Monza salvo con 38 punti. Media salvezza di 1,11 punti per partita. Quota salvezza, come visto, 38 punti.

GIRONE B

Vince il Gallipoli (66). Ma a noi interessa la parte bassa della classifica. Dove troviamo il Potenza retrocesso con 28 punti. Poi Juve Stabia 32, Pistoiese 33, Foligno 35 e Vir-tus Lanciano 41 ai play-out. Paganese salva con 41 punti in virtù dei migliori scontri diretti. Media salvezza legger-mente più alta: 1,20 punti a partita. Quota salvezza: 41

GIRONE A

Vince il Novara, con 67 punti. In coda, Lecco retrocesso con 30 punti. Paganese (33), Pro Patria (35), Pergocrema (36) e Viareggio (38) ai play-out. Foligno salvo con 39 pun-ti. Media salvezza: 1,14 punti a partita. Quota salvezza: 39

GIRONE B

La sorpresa Portogruaro vince con 59 punti. Retrocede, invece, il Giulianova (32). Potenza (34 e successivamente escluso), Pescina (34), Andria (40) e Foggia (40) ai play-out. Ravenna salvo con 40 per la classifica avulsa. Media salvezza: 1,20 punti per match. Quota salvezza: 41.

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mercoledì 25 agosto 2010 - numero 20- anno 2 - reg. tribunale di siracusa n. 4 del 29 gennaio 2009 - COPIA OMAGGIOSPORTIVISSIMOil settimanale dello sport siracusano www.sportivissimosr.it

FATEVI ONOREDebutto in Prima Divisione con scon�tta casalinga per il Siracusa.

Alla �ne il pubblico applaude la squadra per l’impegno.

Ma c’è da lavorare per completare l’organico.

Si lotta per la salvezza, quanto al resto è tutto nel titolo.

NEW Better Scommesse, Corso TimoleonteBar Cavallino Rosso, piazzale MarconiCaffè Centrale, piazza ArchimedeBar Bonomo, C.so GeloneBar Midolo, C.so GeloneCaffè Adda, Piazza AddaBar Ulma, via TestaferrataPanificio Sapore di Pizza, via G. di NataleBar Dolci Momenti, Piazze EuripideBar Midolo, via PiaveRicevitoria e Tabacchi n° 1, via PiaveBar La Madonnina, viale CadornaBar Little Coffe, viale Teocrito Bar Broadway, via San BassianoCafè del Sol, viale S. PanagiaJolly Bar, viale TicaBar Tiffany, via TisiaBar Dom Perignon, viale Zecchino

Bar Coffè Idol, via S. di GiovanniDennis Bar, via Grottasanta 223New Bar Mourice, via Monteforte Bar Fantasy, viale ZevcchinoCentro Commerciale CarrefourCentro Commerciale AuchanCentro Commerciale Il GiardinoRomano LegnomercatoMiceli Sport, viale TicaDem, via L. SpagnaRodante, via ColumbaToyota Autosport. c.da TargiaCarrozzeria Limpido, via Elorina Better Scommesse, viale TeocritoPanificio Mille Bontà del Vecchio Fornaio, via Re Ierone I° n.76Agenzia Assicurativa Axa, Largo GilippoHobby & Sport, via ArchiaDistributore Q8, viale P. Orsi

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La seconda vita azzurra di

MARCO BOOM-BOOMDE ANGELIS

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Marco De Angelis è nato a Roma il 27 ot-tobre del 1983. Al Siracusa è approdato la scorsa stagione, iniziata a Foligno dopo la splendida annata vissuta a Viareggio con 28 presenze e 13 reti (più un gol ai play-off) in Seconda Divisione. In azzurro non ha ancora potuto lasciare un segno tangibile. Ma molti sono pronti a giurare che questa sarà la sta-gione del riscatto della punta romana.

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Boom-Boom pensaci tu. Accantonata la pista che portava a Maurizio Nassi, at-taccante ex Mantova, il Siracusa si affida all’ariete romano. Chi l’avrebbe detto fino a due settimane fa? Nessuno. Il solo pensiero sembrava es-sere una provocazione. Lui e Dal Rio. Compagni di “sventura”. Contratti trop-po onerosi. “Non rientrano nel progetto tecnico di quest’anno”. Correvano e su-davano, sapendo però di non giocare. Aspettavano una telefonata. Quella dei rispettivi procuratori. La più attesa per un calciatore immerso in una simile situazi-one. Il romano e il bolognese. Coppia fis-sa sia in campo che fuori. Formavano un tutt’uno estraneo al gruppo. Fin troppo evidente. Per De Angelis pure qualche fis-chio durante le sessioni di allenamento. Preparazione estiva vissuta da separato in casa. O meglio ancora, ultima parte di preparazione. Perché inizialmente di Boom-Boom, nessuna traccia. Certifi-cati medici esclusi. Fogliettini che hanno mandato su tutte le furie il presidente Luigi Salvoldi. “Non giocherà neanche un minuto” , tuonò. Effettivamente per Dal Rio, trasferitosi poi al Casale, così è stato. Ma al suo posto, da Milano, non è arrivato nessuno. Eccezion fatta per il giovane Alessandro Provenzano, tornato in prestito dalla Sampdoria. Poco prima della chiusura di mercato, allora, ecco l’incontro chiarificatore. Da una parte Luigi Salvoldi, dall’altra Mar-co De Angelis. Serve un bomber, il solo Cosa non può bastare. “Dopo un breve colloquio è stata subito trovata l’intesa tra le due parti; il calciatore torna così a completa disposizione dell’allenatore Giuseppe Ro-mano”. Questa la breve nota dell’Ufficio Stam-pa. Mercoledì 1 settembre, ore 12. In occasione della gara di Coppa Italia contro il Tra-pani, De Angelis fa il suo esordio stagionale al “De Simone”. In cam-pionato timbra la prima presenza in Siracusa-Andria. Subentra ad Arigò ma sono i pugliesi a segnare ed a

prendere i tre punti. La scorsa settimana, in Coppa a Milazzo, la punta capitolina parte titolare. E in centottanta secondi fa centro. Sfrutta alla perfezione un assist al bacio di Mancino, ed insacca. E’ pure un bel gol. Sorpresa? Mica tanto. L’attaccante azzurro pos-siede buoni piedi, vede la porta, ha un fisico possente ed una discreta velocità di esecuzione. Solo che a Siracusa lo si conosce ancora poco. Colpa di una prima annata sfortunata, condita da infortuni ed incidenti di percorso. Ma alla mente non possono non tornare quelle due per-le con cui regalò al Siracusa una preziosa vittoria sulla Cisco Roma. Era il 6 dicem-bre. Poi tanta jella. “Come mai nella mia carriera”, racconterà lui. In effetti, quello scorso non sarà di certo il campionato che ricorderà con più piacere. Tanti, troppi infortuni. Quattordi-ci presenze e solamente due gol. In tutto 794 minuti giocati. Poco per uno come De Angelisi. Li ripercorriamo insieme. Il 31 agosto del 2009 debutta in azzurro contro l’Isola Liri. Ad ottobre il primo stop. Salta sei giornate per infortunio. Torna il 21 novembre. Gioca gli ultimi dieci minu-ti di Siracusa-Manfredonia. Il 6 dicembre sappiamo come è andata. Sembrava dovesse essere il giorno della svolta. Ed invece passa appena un mese ed è nuovamente costretto ad abban-donare i campi di gioco. Si fa male in occasione di Siracusa-Vibonese. Lascia il posto a Dalì. Fuori altri sette turni. Ad Aversa, in trasferta, e in casa con la Scafa-tese colleziona altri minuti. Ma la sua disgraziata stagione, termina proprio qui. Al triplice fischio ha un bat-

tibecco con qualcuno in gradinata. In set-timana si ferma, per l’ennesima volta, in allenamento. Non tornerà più. Campi-onato finito con un mese di anticipo. Però adesso i guai fisici sono ale spalle. Una preparazione rivista e migliorata rispetto a quella della passata stagione ha fatto il resto. In buone condizioni, il rapporto che ha con la porta avversaria non è male. “E’ un giocatore di categoria, che a questa squadra farebbe comodo”, si lasciò scap-pare un mesetto fa Giovanni Abate. Che, di certo, non è proprio l’ultimo arrivato. “Ha avuto tanti problemi, spero siano fi-nalmente risolti. Lì davanti potrà darci una mano”, assicura Giovanni Iodice. Il Siracusa e i suoi tifosi si stringono a lui, e alla sua spasmodica voglia di riscatto. Ci si può giurare, De Angelis vuol far girare la testa ai tifosi azzurri. Questione di sfide. Questione di stimoli. La Prima Divisione è un’occasione anche per lui. I primi applausi sono già arrivati. Un saluto ed un incoraggiamento. Il pas-sato è alle spalle. Adesso, l’attaccante “sopportato” vuole diventare il salvatore della patria. C’è tanto epos nella storia calcistica in azzurro di Marco De Angelis. Il bomber ritrovato, l’attaccante che cer-cavamo. Era in casa. Più che altro in tri-buna. Chissà quanta rabbia accumulata in quei giorni. Che sia benzina nel suo motore. Forza Marco, metti in campo tut-ta la voglia e diamo una bella rispolver-ata a quel soprannome che ti diedero a Viareggio. Il titolo è già pronto. E’ tornato Boom-Boom.

Antonio Midolo

E i tifosi cosa pensano del “ritorno” di Marco De Angelis? Lo abbiamo chiesto agli oltre 1000 amici Facebook di Sportivissimo. Nei commenti prevale l’ottimismo. Per Luca P., ad esempio, “Marco è il giocatore di cui ha bisogno il Siracusa, questo Siracusa. Certo c’è da dire che dovrà recuperare la forma fisica molto in fretta, ma al fianco di Vin-cenzo Cosa, a parer mio, farà faville”. Non ha dubbi Rossella G.: “sarà l’anno del suo riscatto, non appena recupera la condizione fisica ottimale”. Freddino nell’accoglienza, invece, Andry A.: ”per me resta ancora un’incognita..bravo nel gol ma vedremo cosa saprà fare nelle prossime partite..cmq per il momento è un buon rinforzo per il Siracusa”. Ancora più duro Giovanni C. Per lui, De Angelis “non è giocatore di questa categoria assolutamente” . Pronta, però, la replica di Donato P. che sottolinea come “in condizioni fisiche ottimali potrebbe rivelarsi il miglior acquisto del Si-racusa”. In effetti il dubbio sulle condizioni ritorna spesso nei pensieri dei tifosi, memori della lunga serie di infortuni cui la punta romana è stata soggetta lo scorso campionato. Ecco allora perchè per Alessandro P. “deve dimostrare quello che vale”. Mentre secondo Fabio P. questa “potrebbe essere per LUI una ottima possibilita’ di riscatto dopo una stagione negativa, e per NOI un valore aggiunto a questa squadra... ma se non riuscira’ ad esprimersi come lo pretendiamo tutti noi.... Gennaio per lui deve essere il mese per cambiare maglia”. Nel complesso, comunque, i tifosi sono contenti di rivederlo in squadra. Vincenzo L.B. è sicuro: “sekondo me De Angelis e un buon giokatore e quest anno qualke gol lo fa!!!!!!!!”. Gli fa eco Giuseppe S.“Fortuna ha voluto che,comunque, De Angelis era già in forza al Siracusa. Perchè altrimenti in attacco ci sarebbe il vuoto totale. Vediamolo all’opera e dopo giudichiamo”.

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Seconda trasferta consecutiva per il Siracusa, che gioca domenica al “Santa Colomba” di Benevento. La squadra sannita, che in estate non ha badato a spese, ha come obiettivo il salto di categoria, an-che se nelle prime giornate di campionato non ha certo brillato. In casa, i giallorossi hanno vinto sul Gela e pareggiato con la Nocerina. Hanno appena 4 punti, come il Foggia e la Ternana.Rispetto alla squadra della scorsa stagione, il Be-nevento ha perso alcuni “pezzi” pregiati: il portiere Gori, il centrocampista De Liguori e l’attaccante Castaldo si sono trasferiti in massa alla Nocerina, il difensore Ignoffo è passato al Siracusa, il cen-trocampista Cejas al Brindisi, il difensore Ferraro al Lanciano, mentre il centrocampista Ciarcià si è svincolato.Della vecchia squadra sono rimasti il secondo por-tiere Baicon, i difensori Pedrelli (86) e Landaida (76) , i centrocampisti Palermo (80), La Camera (83) e D’Anna (82) e gli attaccanti Clemente (78), Evacuo (82) e Bueno (81). Nuovo è l’allenatore, il siciliano Agatino Cuttone che sulla panchina sannita ha preso il posto di Leonardo Acori. E sono arrivati diversi elementi importanti: il portiere Aldegani (76) dal Grosseto, i difensori Formiconi (89) dal Lumezzane, Signorini (90) dall’Alessandria e Siniscalchi (84) dal Portogruaro, il tre-quartista Pintori (80) dal Lumezzane oltre a Carcione tornato dal prestito al Brindisi; nell’ultimo giorno di mercato, infine, il Benevento ha tesserato tre elementi importanti quali il centro-campista Zito (86) dal Siena ma nel campionato scorso al Cro-tone, l’attaccante Viola (90) dalla Reggina ma nel campionato scorso al Monza (il Siracusa lo ha vanamente richiesto alla so-cietà di appartenenza) e l’attaccante Joelson (83) dal Grosseto. E con questi elementi, insieme a quelli arrivati in precedenza, il Benevento ha allestito un organico di tutto rispetto che può veramente puntare in alto.La squadra giallorosa si schiera con Aldegani tra i pali, Pedrelli, Siniscalchi, Signorini e Formiconi a comporre la linea difensiva,

mentre a centrocampo agiscono La Camera, Carcione e Zito (op-pure Palermo), con Pintori che gioca dietro le punte. Ed a prop-osito di attaccanti, ce ne sono davvero tanti, e di qualità, nelle file del Benevento: Clemente, Evacuo, Viola, Vacca e Joelson sono tutti elementi temibili, dal gol facile. Ma finora l’uomo-gol della squadra si è rivelato proprio Pintori che, partendo da una posizione più arretrata rispetto alle punte, finisce con il godere di maggiore libertà rispetto agli attaccanti.In conclusione, il modulo di gioco che il Benevento attua è ab-bastanza elastico. A volte Cuttone adotta il 4-4-2, altre un 3-4-1-2 ed altre ancora il 4-3-1-2.Alle spalle della squadra c’è una società ben organizzata, dalle basi solide, che dispone anche di un ottimo vivaio, e che nelle ultime stagioni ha primeggiato nel campionato “Berretti”. Una squadra, in conclusione, da affrontare con la massima cautela, senza indulgere al gioco ma cercando di spezzare le trame av-versarie puntando magari sulle ripartente, se si vogliono con-quistare punti. Ed il Siracusa di punti, magari strappati con i denti, ne ha davvero tantissimo bisogno.

Giuseppe Di SIlvestro

IL PROSSIMO AVVERSARIO

BENEVENTO, un’altradiretta concorrente

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(r.s.) Si è rimesso in moto anche il settore giovanile del Siracusa. Dal-la scuola calcio alla Berretti, tutti in campo sul sintetico del Centro Sportivo Erg. A sovraintendere all’organizzazione è Maurizio Pepoli, confermato numero uno del vivaio azzurro. In agosto,qualche mo-mento di frizione con il presidente Salvoldi. Incontri tesi che oggi Pepoli liquida come “normali e civili chiarimenti tra due persone che vogliono il bene del Siracusa”. Qualunque cosa sia successa, è ampiamente alle spalle. E il presidente del settore giovanile è concentrato sul Torneo Berretti. Siracusa pIacevole sorpresa nella scorsa edizione. “Ma adesso ci aspetta un campionato difficilissimo – spiega senza quasi attendere una domanda in proposito – e che purtroppo non ci vede tra i protagonisti annunciati. E questo non perchè non si sia all’altezza. Semplicemente, abbiamo sposato una politica nuova: in Berretti, niente ragazzi di fuori. Solo giovani della nostra provincia. Ai nostri calciatori in erba vogliamo dare un obiet-tivo: arrivare a giocare nel Siracusa”. E non solo, l’idea di Pepoli è an-cora più ambiziosa. “Stiamo seleziando ragazzi interessanti, posso dire i migliori della provincia, perchè stiamo operando in collaborazione con le altre principali società giovanili”. Vale a dire Pantanelli ed Hellenika. Pepoli, Puzzo e Palestro seduti allo stesso tavolo. Inimmagina-bile qualche anno fa. Eppure gli incontri si sono susseguiti e sono state gettate le basi di un progetto interessante, che il presidente del settore giovanile del Si-racusa illustra così: “Puntiamo a diven-tare, in futuro, una sorta di consorzio. Noi, insieme alle principali scuole calcio

come Hellenika, Pantanelli, Real Siracusa. Ognuno mantiene la sua etichetta, la sua struttura, il suo nome però insieme si collabora per portare avanti i giovani migliori”. Il Siracusa disputerà i campionati nazionali, le altre quelli regionali anche con rose integrate dal Sira-cusa. I giovani più interessanti saranno automaticamente convo-gliati nelle due prime rappresentative azzurre.Non sarà semplice. Ma i primi segnali sono incoraggianti. In fondo, il materiale umano è di prima qualità.E Pepoli gongola nel mettere in fila i nomi degli ex Berretti oggi sparsi tra Eccellenza, Serie D e Seconda Divisione. Il nome “nuovo”, ma mica tanto, è adesso quello di Angelo Rosella, prossima sorpresa annunciata nel torneo che ha appena preso il via. “Che bel girone. Ci confrontiamo con società blasonate e bene organizzate. Ci stiamo adeguando, in fondo in questa realtà ci sen-tiamo a casa”. Preziose saranno, ancora una volta, le indicazione del maestro Paolo Lombardo, supervisore dell’area tecnica giovanile. In panchina siede Marco Pizzo. “E a lui ho detto che la squadra sec-

ondo me è più forte di quella dell’anno scorso. Dovremo lavorare per irrobust-ire il fisico, siamo leggeri rispetto alle altre squadre. Ma abbiamo scovato dei talenti interessanti che copriranno i buchi lasciati dai ragazzi diventati ‘grandi’. Non voglio far nomi per non caricare di responsabilità, ma c’è un’85 bravissimo, un terzino da seguire con attenzione. E anche in attacco c’è una sorpresa. I ragazzi sono comunque tutti eccezionali. Lavorano dalle tre del pomeriggio. Sono seri e volenterosi da far paura”.

DI MAURIZIO PEPOLIL’AMBIZIOSO PROGETTO

L’IDEA DI CONSORZIO

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E’ un Noto che non finisce di stupire. Migliore esordio casalingo non si poteva chiedere. Quella contro il Sa-pri è stata una gara emozionante, che ha tenuto col fiato sospeso i tanti ti-fosi presenti per la prima al “Giovanni Palatucci”. Al triplice fischio erano in 1500 ad esultare. I granata partono bene, met-tendo in chiaro le proprie intenzioni. E al 27’ è il “piccoletto” Savanarola, ancora lui, e ancora di testa, a beffare Della Rocca. Noto avanti di un gol. Sul finire della prima frazione di gio-co, i campani raggiungono, a sorpresa, il pari dal dischetto. Rigore dubbio che Alessandrì trasforma. La ripresa si apre nel peggiore dei modi. Ancora un rigore per il Sapri. L’esperto Alessandrì ringrazia ed insacca. Una beffa per i locali. Betta non ci sta e getta nella mischia Luca Fili-cetti, non in perfette condizioni fisiche. Passa qualche minuto, e Filicetti ne com-bina una delle sue. Prende palla e da fuori area trova l’angolo basso dove l’estremo difensore campano non può arrivare. Non finisce qui. Il Noto resta in dieci uomini per l’espulsione dell’appena entrato Con-salvo. Ma il pari è stretto. Granata in avanti. Granata premiati. Nel finale a metterci lo zampino è l’ex azzurro Gianluca Catania, che sigla la rete del definitivo tre a due. Poi sei minuti di recupero (è diventata una moda? Ndr) prima del meritato urlo liberatorio. “Non potevo chiedere di meg-lio – esordisce così Gianluca Catania - seg-nare sul finale di una partita del genere, piena di colpi di scena, è il massimo. È suc-cesso di tutto. Un gol che dedico ai nos-tri tifosi, alla società e a tutto l’ambiente”. Un gol inseguito nonostante l’inferiorità numerica. “Onestamente sì. Anche se ab-

biamo pure rischiato di perdere la gara. Sembrava una di quelle partite nate storte, e impossibili da raddrizzare. E in-vece abbiamo avuto un gran carattere, e in dieci siamo riusciti a vincere. Non ci siamo accontentati, forse sarebbe stata la cosa più logica, più normale, ma in campo avevamo sei-sette giocatori offensivi e a quel punto abbiamo provato a vincere. È andata bene”. Domenica di scena a Mes-sina. “Andremo lì per fare la nostra par-tita. Siamo una matricola, una squadra nuova, qualcosa più avanti da pagare ci sarà. Ma è chiaro che andremo a Messina sulle ali dell’entusiasmo e cercheremo in tutti i modi di ottenere una nuova vitto-ria. È questa la mentalità che mister Betta vuole inculcarci. Non ci poniamo obiettivi. Questo è un campionato particolarissimo, riserva sempre delle sorprese. Bisognerà stare sempre concentrati e andare avanti, domenica dopo domenica”. Ad aprire le marcature è stato, per la seconda volta consecutiva, il folletto Savanarola. “Sono veramente contento, non solo per il gol, ma per questa gente che è venuta qui – afferma Savanarola - Era giusto regalargli questa prima vittoria in serie D. Abbiamo vinto contro tutti, guardalinee e arbitro compreso. Siamo stati bravi a non mol-lare. Credevamo nella rimonta e alla fine

siamo riusciti nel nostro intento. Vittoria sofferta ma meritata. Una gara che pote-vamo chiudere già nel primo tempo”. Quella di lottare e correre fino alla fine “è la nostra caratteris-tica, il mister non vuole mai che molliamo. Siamo un bellissimo gruppo e fino al 95’ sudiamo la maglia. A Mes-sina scenderemo in campo per

vincere. Ottenere il massimo dalla prossima trasferta sare-bbe l’ideale. Ma è un campionato difficile, sarà dura ma andremo a Messina con la giusta umiltà, con l’intento di fare bottino pieno, come sempre”. A Betta non dite di essere Filicetti-dipendente. “Anche senza Filicetti siamo stati eccezionali. I primi trenta minuti – continua Betta - sono stati perfetti. Solo che, come contro il Trani, se giochi così e non fai almeno due gol è normale che qualcosa, poi, può cambi-are. Anche se domenica non siamo mai andati in difficoltà. Loro hanno trovato due episodi. Poi l’ingresso di Filicetti è stato importante in quel momento stori-co della partita. Sapevamo che poteva giocare trenta minuti in caso di emer-genza. Così è stato e alla fine è risultato determinante”. Occhio al derby. Perché del Messina fermo a quota zero punti in classifica, mister Betta proprio non si fida. “Affronteremo un’ottima squadra. Sono in ritardo di preparazione ma hanno gio-catori di categoria superiore e poi mister Domenicali è una garanzia”. Difficilmente sarà recuperato Contino, ma con quei tre li davanti Noto può continuare a sognare. Al “S. Filippo” per scrivere un’altra pagina di storia del calcio netino.

Antonio Midolo

Savanarola: “Vinto contro tutti. E adesso espugniamo Messina”

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Santo

FERMO AI BOX, IN ATTESA DI CHIAMATA

Era entrato nel mirino del Siracusa ad inizio della scorsa stagione. Ma non se ne fece nulla. A gennaio fu tesserato. Ha dato il suo contributo di esperienza e poi anche lui ha rescisso il contratto che lo legava al Siracusa.Oggi a 34 anni, dopo ben quindici campionati di seguito nei professionisti, tra C1 e C2, ad eccezione del passaggio in D nella stagione 99/00 con la Bagnolese, è fermo. Si allena privatamente in attesa di una chiamata. Attualmente è senza contratto. Al centrocampista di Sciacca auguriamo di trovare presto una squadra nella quale possa continuare a fornire quel buon apporto di cui è capace.

Dove e’ finito...?

Matinella Inviate le vostre domande e curiosità a [email protected]

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VINTAGE AZZURRO

(P.C.) Il tifo nelle partite di calcio è di-ventato contorno “essenziale”. I tifosi, nell’accezione comune, sono quelli capaci di fare coreografie, baccano, incitare, arrabbiarsi, insomma es-sere participi e amanti della propria squadra.Qui a Siracusa, ci sono da sempre stati anche i gruppi di amici che, messisi assieme, hanno poi formato la tifose-ria che “trascina”, che non si ferma mai d’incitare i propri beniamini.Negli anni Settanta, mancava un co-ordinatore che potesse unire questi amici in un unico gruppo di tifosi. Ma quando la sorte, in questo caso non favorevole ai colori azzurri, portò via un calciatore che in tanti amavano, Ni-cola De Simone, nacque l’idea.I suoi tifosi tantissimi tifosi volevano onorarlo in qualche modo. Dopo vari incontri e con l’aiuto anche della classe politica, diedero vita ad un movimen-to che portasse alla denominazione della stadio cittadino a questo raga-zzo venuto da Castellammare. Come sappiamo, ci riuscirono. Tra questi possiamo ricordare Bruno La Rosa,

Rosario Bugio, Emanuele Monterosso e tutti i ragazzi che gravitavano at-torno a Pasquale Saturno, il massag-giatore che nulla potè nell’incidente al suo amico Nicola. Fu una battaglia lunga, difficile e labo-riosa. Dopo tante richieste, finalmente il Consiglio Comunale si assunse la titolarità dell’azione, decretando la nuova denominazione dello stadio ex Vittorio Emanuele.Nel 1986, nel nome di questo sfortu-nato ragazzo, gli stessi suoi ammira-tori fondarono il primo club “N. De Si-mone”. Si iscrissero in 150. Presidente sempre quel Bruno La Rosa che tanto si era battuto per l’intolazione dello stadio. “Volevamo tenere viva la me-moria di questo atleta e ci siamo ri-usciti”, racconta oggi. “Nel suo nome abbiamo girato tutti i campi in cui si andava a giocare e nel corso della settimana preparavamo della setti-mana nel nostro club gli striscioni, la coreografia e i canti. Tutto sano sport e divertimento. Poi dopo dieci anni, per tante motivazioni - spiega La Rosa – non siamo riusciti a proseguire. Però,

nel nome del nostro ‘eroe’ abbiamo anche organizzato per quattro anni di seguito il premio De Simone. I nostri premiati: Amedeo Crippa nel 1992, il Siracusa calcio nel 1993 e poi anche Luciano Cavalieri e Pasquale Saturno”.La Rosa continua nel suo racconto. “La passione per il calcio ci vedeva tutte le sere riuniti a parlare del nostro Sira-cusa”, finchè tra incomprensioni e dif-ficoltà economiche sportiva si prese la decisione di chiudere il club. Ma era solo il primo tempo. Perché il testimone è passato di mano, ma il club De Simore, oggi club Azzurro Ni-cola De Simone, continua ad onorarne la memoria sempre con la stessa lena, anzi aggiungendo iniziative sociali.

IL TIFO ORGANIZZATO A SIRACUSA NASCE CON IL CLUB NICOLA DE SIMONE

A sinistra, l’ex centravanti azzurro Ubaldo Biagetti premiato da Bruno La Rosa

Un gruppo di tifosi depone un omaggio floreale alla memoria di Nicola De Simone

Alcuni soci del club

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Quella in atto in casa Albatro rappresenta una vera e propria rivoluzione dettata dall’esigenza che l’attuale momento eco-nomico impone. Bisogna fare di neces-sità virtù. E con questi presupposti nasce il nuovo progetto Albatro, che guarda ai giovani atleti siracusani, alla loro crescita sportiva, tecnica e tattica, oltre che edu-cazionale, e affianca loro un coach idoneo alla causa. Ma torniamo al 15 Maggio 2010, Albatro-Ancona, ultima sfida salvezza Elite. “Fa parte di un’altra storia, di un differente progetto con validità triennale che si è chiuso con la salvezza nei playout, ag-guantata con non poche peripezie ma maturata e meritata sul campo – racconta Peppe Vinci che, intanto, si è tolto di dosso i panni di tecnico per indossare quelli più formali e agevoli di team manager – La salvezza è stato il coronamento di 3 anni di lavoro che deve lasciare inorgogliti tutti. Abbiamo riportato quell’entusiasmo che negli anni la pallamano siracusana aveva perso”. Ma nell’estate 2010 l’Albatro rinuncia a quella posta per cui si era bat-tuta e riparte, nell’incredulità generale, con nuove ambizioni. “L’Albatro si è tras-formata, creando un nuovo progetto che nasce dall’esigenza di dover far crescere una nuova generazione di giocatori di pallamano. E Tone Medved è stato scelto perché conosciamo le sue capacità e la sua straordinaria propensione a lavorare coi giovani – continua Vinci – Saprà plas-marli a dovere e farli maturare”. A Siracusa Medved porta oltre alla grande esperienza sul campo, che lo ha visto anche responsa-bile dei settori giovanili di differenti realtà slave, una buone dose di originalità nelle metodiche d’allenamento. “Coniugherà la pallamano siracusana di marchio ex Jugo-slavia, da cui Siracusa non può distaccarsi, a quella più recente dei paesi balcanici, adattandole ai nuovi ritmi della pallama-no di oggi. Ha formato grandi talenti e da lui è questo che ci aspettiamo”. E lontano dalla panchina Peppe Vinci cosa farà? “Il team manager. Sarò insieme a Strbac

che si occuperà dell’areaa tecnica, supporto al nuo-vo tecnico e mi occuperò di tutto ciò che concerne l’attività della pri-ma squadra. Pen-savo che il distac-co dalla panchina sarebbe stato più duro e invece non è così. Non mi sento declassato. Per un progetto simile Medved è più indicato. Mi getto con anima e corpo nel mio nuovo ruolo. Poi fra tre anni si vedrà”. In attesa della crescita dei giovani La Ferlita e Iacono, della completa maturazione di Mattia Calvo e dell’affermazione defini-tiva di Oreste Delitala e Andrea Calvo, Vin-ci avrà l’opportunità di affiancare Medved e proseguire la sua fase di studio. “Questa società, questi colori sono la mia seconda casa. Sono legato a questo ambiente fin dagli inizi ai tempi della serie C. Quando avverrà il ritorno nell’Elite? La prossima

stagione. Adesso dobbiamo gettare le basi per poter poi lavorare di rendita con i nostri giovani. Vogliamo che il campi-onato di A1 siano i siracusani a vincerlo”. Eppure in organico ci sono già oggi nomi che in Elite non avrebbero rivali: Fusina, Zuniga, Viscovich, Garcia. “Certo ma il pro-getto dell’Albatro e di Medved è quello di vincere con tutti i giovani in campo. Ecco, quella sarebbe la più bella delle vittorie”.

Giuseppe Basile

P A L L A M A N O

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BASKET: Aretusa Cup, prima edizione

(rs) Si svolge oggi al Palalobello di Siracusa la prima Aretusa Basket Cup. Una manifestazione organizzata dall’Asd Aretusa basket con il coordinamento tecni-co di Peppe Padua, Angelo Valerio e Maurizio Crisinelli. A scendere in campo, alle 19, saranno le formazioni della Fortitudo Agrigento (A dilettanti) e l’Orlandina Basket (B dilettanti), nelle cui file milita il siracusano Alessandro Agosta. Sarà l’occasione per migliaia di appassionati per ammirare due fra le realtà cestistiche più prestigiose della Sicilia. Agrigento è guidata da Vincenzo Esposito, sopran-nominato “El Diablo”, primo italiano ad aver giocato nella NBA.Alle 15 si disputerà un triangolare giovanile con la partecipazione delle formazio-ni dell’ Aretusa Siracusa, Nuova Virtus Ragusa e del Gravina. “ E’ il primo impegno che affrontiamo per cercare di riportare il basket di qualità nella nostra città”, dichiara uno degli organizzatori dell’evento, Angelo Valerio.

Peppe Vinci (ds), con Medved (centro) e Strbac

I nuovi panni diPEPPE VINCI

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(p.c.)Turismo, hobby, mobilità sostenibile, ecologia, ambiente, tanti buoni motivi per andare in bicicletta. In città è nata da qualche anno l’associazione Aretusa Byke, no prof-it, promotrice di va-rie iniziative volte ad incrementare l’utilizzo della ecologica due ruote.“Assistiamo lentam-ente al ritorno all’uso della bicicletta come mezzo di sposta-mento”, ci racconta il presidente di questa associazione, Giovanni Gallaro. E allora uno dei primi temi da trattare è la mobilità ciclistica e sostenibile in città. Parole strane. Ep-pure sono di casa in tante città Europee. In Italia, pensate, esistono realtà dove la bicicletta è usata sin da bambini. Coise che a Siracusa non oguasterebbero. “In effetti l’utilizzo della bicicletta permet-terebbe innanzitutto di decongestion-are un traffico dappertutto caotico. E riducendo il traffico si ridurrebbero le emissioni di idrocarburi nell’aria. Quindi l’uso di questo mezzo agevola la salute e soprarutto la mobilità cittadina”. Punta più volte su questo passaggio Gallaro.L’uso della bici in città è in crescita grad-uale. Ci sono i ciclisti della domenica, quelli che ne fanno uso quotidiano per le passeggiate, anche lunghe, e poi gli extracomunitari che se ne servono in maniera massiccia come mezzo di loco-mozione. C’è voluto del tempo per ri-innamorarsi della bicicletta e su questa strada sono state utili le giornate studi-ate ad hoc, con intere zone della città interdette al traffico di veicoli che non fossero bici. “Sono stati utili strumenti,

ma limitati a quelle giornate”, si ram-marica Gallaro.”Manca ancora la cultura dell’uso di questo mezzo. Eppure a Sira-cusa per lunghi periodi dell’anno, viste le temperature sostenibili, si potrebbe utilizzare di più. Dobbiamo migliorare intanto in termini di sicurezza di chi si avventura sulle nostre strade con la bici. Qualcosa si è mossa, c’è stata nuova sen-sibiliutà anche da parte delle amminis-trazioni che hanno creato spazi per la sosta e soprattutto piste ciclabili e per-corsi verdi“. Vista così, Siracusa - a differenza di tante città del sud - qualche passo in avanti l’ha compiuto. C’è una pista di parecchi chilometri, purtroppo non rispettata da tutti come luogo ciclabile e pedonale; Quanto ad educazione, siamo ancora indietro. “E avremmo anche essere ancora più avanti. Con il G8 Ambiente, ad esempio, sono arrivate 600 biciclette, di queste 450 a pedali e 150 con pedalata assis-tita”. Oggi, però, molte sono state ritirate e “ammassate in locali non proprio ido-nei e senza la minima manutenzione”,

denuncia Gallaro. La gestione del serivzio GoBike è, in effetti, og-getto di contesa tra Comune e ditta incari-cata, tra fondi mancan-ti ed altri - pare - mai arrivati.“La nostra associazi-one - dice Gallaro - si batte per incentivare l’utilizzo delle biciclette tra i lavoratori che si spostano essenzial-mente in città nel tragitto, spesso breve, casa-lavoro, e tra gli studenti (casa-scuola). Proprio per gli stu-denti, Aretusa Byke sta attualizzando un pro-getto in collaborazione

con l’assessorato all’ambiente, alle polit-iche sociali, alle politiche scolastiche e Provveditorato. “Stiamo lavorando a dei corsi, tenuti da personale qualificato e di concerto con il Comando Vigili urbani e la polizia stradale. Abbiamo già dato vita a manifestazioni di sensibilizzazione con la collaborazione di agenti delle forze dell’ordine. Hanno funzionato. E allora rilanciamo. In fondo abbiamo visto che le scuole mostrano con i loro dirigenti una nuova sensibilità”.Se anche voi avete riscoperto di recente il piacere di una bella passeggiata in bi-cicletta, sappiate cle l’associazione offre (ai soci, ndr) la ciclo officina popolare. Un punto dove si può procedere autono-mamente alle esigenze necessarie per la normale manutenzione del mezzo. “Abbiamo formulato una richiesta al Co-mune per istituire l’ufficio biciclette. Un servizio da affidare a terzi che possano diffondere l’offerta ciclo turistico della nostra città, con una rete di hotel col-legati per accogliere i ciclo turisti, dare tutta l’assistenza tecnica e culturale”.

UNA NUOVA SENSIBILITA’ ECOLOGICAPASSEGGIANDO IN BICICLETTA

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