Novembre-dicembre 2015

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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E 11-12/2015 anno 58° TRENTINI nel MONDO Un particolare del murale realizzato a Gaspar (Santa Catarina) per il 140° dell’emigrazione italiana verso il Brasile.

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Mensile Associazione Trentini nel Mondo del mese di novembre-dicembre 2015

Transcript of Novembre-dicembre 2015

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MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E 11-12/2015anno 58°

TRENTINI nel

MONDO

Un particolare del murale realizzato a Gaspar (Santa Catarina) per il 140° dell’emigrazione italiana verso il Brasile.

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CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI

dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus

Argentina - 57 circoli - 1 delegazione

Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Malagueño, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia

Australia - 8 circoli - 2 delegazioniAdelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville

Belgio - 4 circoli - 1 delegazione

Bruxelles, Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo

Bolivia - 1 circolo

La Paz

Bosnia - 3 circoli

Sarajevo, Stivor, Tuzla

Brasile - 62 circoli

Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Pedrinhas Paulista, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, Sao Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè

L’elenco è consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it

Canada - 5 circoli

Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit

Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago

Colombia - 1 circoloBogotá

Danimarca - 1 circoloCopenaghen

Ex emigrati - 3 circoliAustralia, Stivor (BIH), Svizzera

Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi

Germania - 7 circoli - 1 delegazioneColonia, Dortmund, Friedrichshafen, Monaco, Norimberga, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino

Gran Bretagna - 1 circolo - 1 delegazioneLondra - Manchester

Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste

Lussemburgo - 1 circolo

Lussemburgo

Messico - 13 circoli - 1 delegazione

Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Manuel Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca

Paraguay - 10 circoli

Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù

Peru - 1 circolo

Lima

Portogallo - 1 circolo

Portogallo

Romania - 1 circolo

Romania

Serbia - 1 circolo

Indija

Stati Uniti - 21 circoli

Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Southern California, Washington, Wyoming

Sud Africa - 2 delegazioni

Pretoria, Cape Town

Svizzera - 8 circoli

Amriswil, Basilea, Sciaffusa, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug, Zurigo

Uruguay - 5 circoli

Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR)

Venezuela - 1 circolo

Caracas

FederazioniITTONA (Canada e Stati Uniti)

CoordinamentiArgentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Cile, Germania, Messico, Paraguay e Uruguay

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EDITORIALE

LE PAROLE DEL PRESIDENTE ALBERTO TAFNER ALLA MESSA DI NATALE DELL’ASSOCIAZIONE

Ci ritroviamo qui in questa chiesa (che proprio quest’anno compie 870 anni) ormai da pa-recchi anni. E chi si trova qui sono sempre gli stessi, o quasi.

Fuori poi ci sono i soliti mer-catini di Natale, i soliti addobbi e le solite vetrine luccicanti. Sembrerebbe quasi che il tempo non fosse passato e che tutto fosse rimasto come l’anno scorso e come l’anno prima ancora e ancora indietro nel tempo.

Eppure, nonostante l’apparen-za, non è affatto così. Quest’anno le cose sono diverse : lo si respira nell’aria, lo si sente dai discorsi che fa la gente e lo si capisce dalla lettura dei giornali e dai i dibattiti televisivi che qualche cosa è cambiato.

C’è un’atmosfera carica di tensione, di rabbia e di paura che negli anni scorsi si avvertiva meno e che ora invece, un po’ alla volta, comincia ad insinuarsi nel nostro consueto modo di vivere e di rapportarci con le persone.

Non si tratta degli effetti ne-gativi di una crisi economica ormai presente da anni e alla quale ormai dovremmo essere ormai vaccinati. Così come non si tratta nemmeno dell’esaurimento della pazienza di fronte all’or-mai insostenibile incapacità e irresponsabilità di gran parte della classe dirigente e dei molti detentori di potere (piccoli o grandi che siano).

Il cambiamento dell’atmosfe-ra, rispetto agli anni scorsi, è esploso assieme ai colpi assassini del fanatismo che hanno recen-temente insanguinato Parigi.

Probabilmente l’efferatezza e la vicinanza di questi attentati terroristici avvenuti sull’uscio di casa nostra, hanno provocato una reazione collettiva che è an-data ad indebolire sensibilmente le nostre già provvisorie convin-zioni e le nostre già fragili sicu-rezze, che comunque trovavano un valido rifugio nelle abitudini quotidiane e nella tranquillità della casa, che adesso invece appaiono sconvolte.

La violenza cieca degli attacchi fondamentalisti ha così avuto,

oltre alle tragiche conseguenze dirette sulle vite umane, anche la capacità di incrinare fortemente l’ equilibrio già precario di un’i-dea condivisa, quell’idea basata su una democrazia partecipata, su una cultura che affonda le radici in una storia comune, sui concetti fondamentali del rispetto reciproco, della solidarietà e del-la difesa di chi a più bisogno: in poche parole sull’idea che regge la nostra civiltà.

ASSOCIAZIONETRENTINI NEL MONDO

O.n.l.u.s.

TRENTINI NEL MONDOMensile dell’Associazione

Trentini nel Mondoaderente alla F.U.S.I.E

Direzione, amministrazione e redazioneVia Malfatti, 21 - 38122 TRENTOTel. 0461/234379 - Fax 0461/230840sito: www.trentininelmondo.ite-mail:[email protected]

Direttore responsabileMaurizio Tomasi

Comitato editorialeG. Bacca, C. Barbacovi, F. Casagrande,B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè,P. Dalla Valle, A. Degaudenz, E. Formilan,B. Fronza, L. Imperadori, A. Lanfranchi,E. Lorenzini, A. Maistri, S.Margheri,G. Michelon, N. Paulus, L. Pontalti, F. Pisoni, S. Regazzola, V. Rodaro, P. Rossi, G. Sbetti, A. Tafner, D. Zatelli, G. Zorzi Hanno collaborato:R. Barchiesi - S. Corradini - G. Degasperi -F. Bocchetti - L. Pederzini

Autorizzazione del Tribunale di Trenton. 62 - 6 febbraio 1958

STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN)

Quote di adesione:Italia: Euro 20,00; Europa; Euro 20,00 Sud America: Euro 20,00;Nord America e Australia: Euro 25,00Socio - Euro 30,00Conto corrente postale n. 12509386

N. 11-12 NOVEMBRE - DICEMBRE 2015Stampato il 28 dicembre 2015

In copertina: un particolare del murale inaugurato a Gaspar (SC - Brasile).

PresidenteAlberto Tafner

DirettoreAnna Lanfranchi

Chiediamoci, ognuno di noi,cosa facciamo per la pace

SOMMARIOPagine 2-3I 75 ANNI

DEI TRENTINI IN PONTINO

Pagina 4GENTE E FATTI

Pagine 5-26INSERTO SPECIALEDEDICATO AL 140°

ANNIVERSARIODELL’EMIGRAZIONE

ITALIANAIN BRASILE

Pagina 27CASTAGANATA

DEL CIRCOLO DI MONTREAL

Pagine 28-29CIRCOLO DEL WYOMING:«A TASTE OF TRENTINO:

OUR HERITAGE OF FOOD»

Pagine 30-31LE CELEBRAZIONI

PER IL 134° ANNIVERSARIODELLA FONDAZIONE

DELLA «COLONIA MANUELGONZALEZ» IN MESSICO

Pagina 32ABBONAMENTI

La Trentini nel Mondo condivide parole e azionidi Papa Francesco, che sta cercando di indirizzarela società contemporanea verso un modello etico che metta la misericordia al posto dell’egoismo,

il perdono al posto dell’indifferenza,l’accoglienza al posto dell’abbandono

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IN QUESTO NUMEROInserto speciale di 22 pagine

(da 5 a 26) dedicato alla cronacadelle manifestazioni che i Circoli

trentini del Brasile hanno organizzatoper celebrare il 140° anniversariodell’emigrazione verso quel paese

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La Comunità trentina che vive nei poderi della bonifi ca pontina (in Lazio, Italia), ha voluto fe-steggiare il 75° anniversario del proprio insediamento nel territo-rio che una volta apparteneva alla mitologica città di Ardea. Queste terre occupate anche dai rimpa-triati di Mahovljani in Bosnia, oggi appartengono ai tre comuni di Aprilia, di Ardea e di Pomezia.

I loro antenati erano partiti nel 1883 da varie località del Tren-tino (Aldeno, Borgo Valsugana, Roncegno, Villazzano, Trento, Ravina, Mattarello, Sopramonte, Cognola, Villa Agnedo e altre) e si insediarono nella zona di Mahovljani, dove colonizzarono vaste zone del territorio.

Dopo 57 anni, nel 1940, la maggioranza dei loro discendenti rientrarono in Italia in seguito ad un accordo tra Mussolini ed il re della Jugoslavia, Alessandro, in base al quale veniva loro conces-sa la possibilità di partecipare alla bonifi ca dell’Agro Pontino.

Venerdì 4, sabato 5 e domenica 6 dicembre, i trentini residenti nella grande campagna romana, ultima propaggine delle antiche paludi bonifi cate, si sono riuniti in Via Laurentina, presso il locale dell’ex «Club 2000» per socia-lizzare, ricordare e raccontare le loro storie, la loro vita e la loro integrazione nei nuovi comuni di appartenenza.

La festa, promossa dall’ammi-

nistrazione comunale di Ardea ed organizzata dalla sua Pro Loco e dal Circolo Trentino Pontino, ha

coinvolto i tre Comuni, l’Asso-ciazione «Trentini nel Mondo», il sindaco di Aredea, Luca Di

Fiori, i due assessori alla cultura di Aprilia, Francesca Barbaliscia, e di Ardea, Riccardo Iotti, oltre all’ex sindaco di Pomezia, Attilio Bello.

Il Presidente della Trentini nel Mondo, Alberto Tafner ed il consigliere Aldo Degaudenz, già Senatore della Repubblica, hanno vissuto insieme alla Co-munità Trentina, ogni minuto del programma di sabato e domenica, rendendo onore con la propria presenza alla gente che, emigrata in Bosnia nel lontano 1883, era tornata in patria nel 1940.

La manifestazione è stata cul-turalmente qualifi cata dalla pre-sentazione del libro «Nella Terra Dell’Airone» di Paolo Perotto, avvenuta nell’Aula del Consiglio Comunale di Ardea, alla presenza delle autorità comunali, di Alber-to Tafner, di Aldo Degaudenz e dei relatori Giovanni Papi e Antonio Sessa e allietata da un intervento veramente apprezzato dei «Rutuli Cantores».

Il programma è proseguito con la cena a base di ricette trentine, alla quale hanno partecipato oltre duecento persone, che hanno po-tuto ammirare la mostra di foto-grafi e d’epoca curata dal Circolo Trentino Pontino e le stampe su tela, realizzate da Giacomo De Angelis.

Durante il pranzo sociale di do-menica, sempre a base di prodotti tradizionali trentini, con l’im-

Un libro, una mostra e sapori tipiciper i 75 anni dei Trentini nel Pontino

ANCHE UNA DELEGAZIONE DELLA TRENTINI NEL MONDO HA PARTECIPATO ALLE INIZIATIVE DEL 4, 5 E 6 DICEMBRE

ATTUALITÀ

Uno scorcio della sala consiliare del Comune di Ardea, che ha ospitato la ce-rimonia celebrativa. Qui sopra, il presidente della Trentini nel mondo mentre consegna una targa ricordo al presidente del Circolo trentino Pontino, Paolo Perotto (a sinistra) e un gagliardetto dell’Associazione al sindaco di Ardea, Luca Di Fiori (a destra).

Se così non fosse oggi non si parlerebbe con tale superfi cialità di guerra (addirittura di guerra nucleare), così come non si assiste-rebbe al sacrifi cio della ragione sull’altare dell’odio e della vendetta, tanto più se c’è chi lo fa per piccoli interessi di bottega, econo-mici o di partito che siano, non accorgendosi che in questo modo ci si mette sullo stesso piano delirante dei fanatici terroristi.

Rispetto all’anno passato l’aria sembra davvero cambiata ma non è detto che i cam-biamenti si debbano cogliere solo nel loro aspetto più evidentemente negativo. Oggi infatti non possiamo non vedere come ci sia

sempre e comunque qualcuno che crede nei valori positivi, come ad esempio i tanti volon-tari che continuano ad impegnarsi a favore di chi ha necessità di aiuto.

E non possiamo non sapere che ci sono tante persone (che non compaiono necessa-riamente sui giornali) capaci di comportarsi bene nella pratica di ogni giorno, nel lavoro, in famiglia, con gli amici.

E poi non possiamo dimenticare che oggi c’è una persona che si chiama Francesco e che con le sue parole, con il suo comporta-mento e con le decisioni che sta prendendo, sta trasformando uno modo di pensare forse un po’ troppo ammuffi to.

Papa Francesco sta cercando di indirizzare

la società verso un modello etico che metta la misericordia al posto dell’egoismo, il per-dono al posto dell’indifferenza, l’accoglienza al posto dell’abbandono. In sostanza sta solo cercando di mettere in pratica le parole d’a-more e di pace che duemila mila anni fa un uomo di nome Gesù lasciò in eredità ai suoi fratelli uomini.

Tra pochi giorni arriva Natale e cioè la na-scita dell’uomo Gesù. Sarebbe bello se questo compleanno servisse anche per ricordare un po’ le sue parole e per chiederci tutti quanti (cattolici e laici – credenti e non) se dopo 2000 anni la nostra civiltà è stata in grado di capirle e, soprattutto, di metterle in pratica.

Alberto Tafner

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Chiediamoci cosa facciamo per la pace

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mancabile polenta e luganeghe, strangolapreti, crauti, gulasch e strudel, sono state consegnate le pergamene ai tanti discen-denti dei 101 poderi dell’O.N.C. (Opera Nazionale Combattenti), per ricordare il 75° Anniversario dell’arrivo in terra pontina, dei loro padri.

Il sindaco di Ardea, Luca Di Fiori, ha detto che il libro di Perotto, oltre ad essere un evento straordinario, racconta momenti signifi cativi delle famiglie che sono prima andate in Bosnia e poi rientrate in patria per co-struirsi qui, le proprie case. «È una storia di uomini e donne che hanno saputo creare comunità nel

territorio ardeatino. “Nella Terra dell’Airone” racconta aneddoti ed eventi che rendono la città vivace protagonista di storie me-ravigliose».

Il presidente della Trentini nel mondo Tafner ha voluto ricordare e sottolineare che chi non ha me-moria non ha futuro e chi lavora per non far perdere la memoria dei nostri emigranti, non fa che rendere indelebili le nostre e le loro storie.

Aldo Degaudenz si è augurato che questi libri possano superare le soglie delle scuole per far sìche i giovani imparino a conoscere la storia dell’uomo e del suo territorio.

ATTUALITÀ

Una storiastraordinaria

che non vadimenticata

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Messa di Natale con l’ArcivescovoLa tradizionale messa di Natale promossa

dalla Trentini nel mondo per lo scambio di auguri fra soci, consiglieri e simpatizzanti, è stata celebrata quest’anno il 15 dicembre, presso la Chiesa di Santa Chiara a Trento. La messa, accompagnata dalle musiche eseguite da Alessandro Rizzoli (clarinetto), Davide Dauriz (clarinetto basso), Enrico Zappini

(euphonium) e Michelle Zappini (tromba) è stata celebrata dall’Arcivescovo di Trento, mons. Luigi Bressan.

Durante il successivo incontro presso la sede dell’Associazione (foto qui sotto) Alessandro Mosna ha cantato un brano natalizio di sua composizione, dedicandolo all’Arcivescovo.

Paolo Perotto, autore di «Nel-la terra dell’airone», è nato ad Aprilia. Nel 1983 ha cominciato ad interessarsi alla «straordina-ria storia dei trentini di Aprilia Ardea Pomezia» (come recita il sottotitolo del libro). Una storia iniziata nel 1883 con la parten-za di un consistente numero di famiglie dal Trentino (allora parte dell’Impero Austrounga-rico) con destinazione la Bosnia Erzegovina, nella zona di Banja Luka, e proseguita nel 1940 con il rientro in Italia, nei territori della bonifi ca pontina.

Da allora non ha più smesso di visitare e studiare i paesi di origine di quelle persone in Trentino e di destinazione in Bosnia, recuperando documen-ti inediti di grande interesse e rilevanza.

Nel 1990 ha dato alle stampe il libro «Radici pontine», che raccoglieva i frutti di quella prima ricerca e si basava pre-valentemente sui ricordi degli anziani.

Con il nuovo libro, presentato in occasione delle celebrazioni per i 75 anni dell’arrivo dei trentini nell’Agro Pontino, Pe-rotto «ha voluto riportare tutte le sensazioni, i sentimenti e le sofferenze di questa comunità - come si legge sulla quarta di copertina del volume - incana-landole in una sequenza storica

precisa e documentata».Sono trentadue i capitoli del

libro (di quasi trecento pa-gine) che ricostruiscono con precisione (e tanta passione) le vicende che hanno riguardato i trentini protagonisti di questa doppia emigrazione.

Molto ricca l’appendice foto-grafi ca del libro «pensata per i discendenti dei migranti trenti-ni della Bosnia, che non hanno potuto conoscere la storia dei propri antenati». L’appendice contiene moltissime riproduzio-ni degli stati di famiglia redatti dai parroci di Mahovljani che, scrive Perotto, «non potevano e non dovevano morire dentro un archivio, perché rischiavano di diventare con gli anni, irrag-giungibili da chiunque avesse avuto voglia di conoscere la propria storia».

Il libro (terza di copertina) si chiude con una fotografi a a co-lori del monumento che è stato inaugurato nell’agosto 2013 a Mahovljani, a 130 anni dalla prima emigrazione.

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Il Gruppo Giovani Trentini Brasiliani (Centro Santa Catarina / Paranà) si è riunito a Blumenau il 14 novembre per l’ultimo in-contro dell’anno. All’ordine del giorno c’era anche la designa-zione di un nuovo coordinatore del Gruppo, incarico al quale è stato eletto all’unanimità Diego Poffo. Diego è un membro del Gruppo Giovani da molti anni ed è già stato presidente del Circolo Trentino di Ascurra.

Le restanti cariche all’inter-no del Gruppo sono state così assegnate: segretaria; Tacia-na Floriani; tesoriere, Simone Sehnem; divulgazione, Andrey José Taffner Fraga.

Il Gruppo ha espresso la sua gratitudine per il lavoro svolto da Marco Sehnem nei suoi anni

Nella foto qui sopra (da sinistra): Vanildo e Jiane Cristofolini (Circolo trentino di Laurentino), Diego Poffo, Eviatore Luigi Quiarelli e Cristina Knaul Quiarelli (Circolo trentino di Ascurra), Simone Sehnem (Circolo di Taió, in seconda fila), Diomar Berto (in seconda fila - Agronômica), Regiane Dayse Scoz Cidral e Francisco Cidral (Florianópolis), Andrey José Taffner Fraga (in seconda fila) - Rio dos Cedros) e Taciana Floriani (Blumenau).

GENTE E FATTI

Diego Poffo elettonuovo coordinatoredel Gruppo GiovaniTrentini Brasiliani

di coordinamento.«Voglio ringraziare tutti gli

amici del Gruppo per la fi ducia e il sostegno» ha affermato Diego Poffo dopo l’elezione. Ha rin-graziato anche l’ex coordinatore e amico Marco Sehnem, che si è messo a disposizione per aiutarlo.

Per Poffo «il Gruppo Giovani Trentini Brasiliani, oltre ad essere una grande famiglia, ci fa essere sempre in contatto con le nostre radici e rivivere storie passate dei nostri genitori e nonni. Abbiamo bisogno di più giovani per il nostro Gruppo. Tutti coloro che sentono questa connessione con le loro radici, sono benvenuti. In-sieme faremo un ottimo lavoro».

Trentini nel mondo e Bellunesi nel mondoincontro «al vertice» tra le due associazioni

SI È PARLATO DEGLI OBIETTIVI COMUNI E DELL’OPPORTUNITÀ DI CONTINUARE A PROMUOVERE INIZIATIVE IN COLLABORAZIONE

Seduti (da sinistra): Rino Budel, vice presidente Bellunesi nel mondo (ABM); Patrizia Burigo, vice presidente vicario ABM; Oscar De Bona, presidente ABM; Alberto Tafner, presidente Trentini nel mondo (TNM); Cesare Ciola, vice presidente TNM); Aldo Degaudenz, (componente della giunta della TNM; Emilio Dalle Mule (consigliere ABM).

In piedi (da sinistra): Maurizio Tomasi, direttore responsa-bile del periodico «Trentini nel mondo»; Mila Burlon, consi-gliera ABM; Patrizio De Martin, consigliere ABM; Vittorino Rodaro, consigliere TNM; Dino Bridda (direttore responsa-bile del periodico «Bellunesi nel mondo»); Marco Crepaz, direttore ABM; Francesco Bocchetti, vice direttore TNM.

Nel corso del 2015 le celebra-zioni per il 50° anniversario della tragedia di Mattmark (Svizzera), hanno visto le associazioni Bel-lunesi nel mondo e Trentini nel mondo collaborare fattivamente nel promuovere e organizzare alcune iniziative (come la proie-zione del docufi lm «Mattmark, neve e ghiaccio» di Marco Ta-gliabue e la presentazione del libro «Morire a Mattmark» di Toni Ricciardi).

Quanto fatto nel 2015 si inse-risce nel solco di un rapporto di collaborazione fra le due associa-zioni ormai consolidato da anni, che si basa anche su una forte comunanza di radici e di intenti. Nel corso di un incontro che si è svolto il 21 dicembre a Borgo Valsugana, al quale hanno par-tecipato due delegazioni guidate dai rispettivi presidenti (Alberto Tafner per la Trentini nel mondo e Oscar De Bona per la Bellunesi nel mondo) è stata ribadita la comune volontà di proseguire e

se possibile intensifi care le inizia-tive da portare avanti insieme, in Italia e nei paesi dove è più con-sistente la presenza di emigrati e loro discendenti.

Come primo passo per dare concretezza a questo obiettivo, è stato così concordato di indivi-duare entro gennaio due persone di riferimento (una per associaz-

zione) che avranno il compito di individuare gli ambiti di inter-vento «comune» e di coordinare le iniziative che si deciderà di intraprendere.

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SPECIALE 140°

È stato decisamente denso di appuntamentiil viaggio che dal 12 al 18 ottobre il presidente

della Trentini nel mondo, Alberto Tafner,e il vice presidente, Cesare Ciola hanno effettuato

in Brasile, assieme all’arcivescovo di Trento mons. Luigi Bressan, per partecipare ai festeggiamenti dedicati ai 140 anni

dell’immigrazione trentina, promossi dai Circoli trentini. Un viaggio che ha toccato tre stati: Rio

Grande do Sul, Santa Catarina e São Paulo.Le pagine che seguono (fi no a pagina 26) sono

dedicate alla cronaca del viaggio, duranteil quale ci sono stati incontri con le comunità

trentine e con le autorità civili e religiosedelle località visitate

I Circoli trentini hanno celebratoil 140° di emigrazione in Brasile

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SPECIALE 140°

Lunedì 12 ottobre, giornata in cui in Brasile si ricorda la patro-na Nossa Señhora Aparecida, a Bento Gonçalves mons. Bressan ha celebrato una Santa Messa solenne assieme al vescovo di Caxias do Sul mons. Alessandro Ruffi noni ed a vari sacerdoti, tra cui padre Giulio Giordani.

Nell’omelia ha ricordato il “coraggio di Abramo” in chi 140 anni fa emigrò in terra brasilia-na, ringraziando queste persone anche a nome di chi, rimasto nel Trentino, ha potuto occupare nuovi spazi, cogliere nuove op-portunità di lavoro e di dignità proprio come frutto di chi ha lasciato la terra natìa.

Un preciso ringraziamento è andato al Buon Dio e Padre che guida la storia sempre verso il bene ed ha sostenuto, pur in mezzo a tante vicende dolorose, i pionieri di questa emigrazione trentina in terra brasiliana, ac-compagnato dal coraggio e dalla grande fede cristiana.

Un secondo ringraziamento è andato a quelle popolazioni indigene che all’arrivo degli

immigrati hanno dovuto lascia-re le loro terre: problema che continua anche oggi a causa dell’immigrazione interna negli stati del nord Brasile. Tre grandi pilastri hanno sostenuto queste straordinarie fi gure di uomini e donne all’epoca tirolesi verso un nuovo mondo sconosciuto: la fede cristiana, la famiglia ed i va-

lori della cooperazione. Non c’è futuro senza solidarietà, ha con-cluso l’arcivescovo, lamentando una grave povertà di coraggio e di umanità da parte di coloro che oggi hanno responsabilità economiche e politiche.

Il presidente della Trentini nel Mondo Alberto Tafner, rivolgen-do un saluto a tutti i Circoli del

Rio Grande do Sul, alla comunità della Serra Gaucha ed a una de-legazione della famiglia Conci arrivata da Colonia Tirolesa, in Argentina, ha ricordato la pre-ziosità della rete associativa con oltre 200 antenne nel mondo, augurando tanti successi al Cir-colo di Bento Gonçalves ed al suo presidente Sandro Giordani

A Bento Gonçalves l’«abbraccio»

Foto Inelve Curzel

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SPECIALE 140°

dei Circoli del Rio Grande do Sul

Due giornate nel segno della cultura e della storiaaspettando l’arrivo della delegazione dal Trentino

Per iniziativa del Circolo tren-tino di Bento Gonçalves (Rio Grande do Sul - Brasile), il 10 e l’11 ottobre un gruppo di discen-denti ha partecipato alle iniziative che si sono svolte nella Vale dos Vinhedos e in città, che hanno proposto eventi di carattere cultu-rale, storico e sportivo-ricreativo. Sono stati appuntamenti che han-no offerto l’occasione per stare insieme e condividere le storie di emigrazione personali e familiari, in occasione del 140° anniversa-rio dell’arrivo in Brasile.

Lunedì 12 ottobre, le cele-brazioni sono proseguite con la partecipazione anche della delegazione arrivata dal Trentino.

per il 25° di fondazione.Un plauso alla Trentini nel

Mondo è arrivato anche da Mario Gabardo, viceprefeito della città.

Per i rappresentanti dei Circoli

del Rio Grande do Sul, con la co-ordinatrice Elisete Bertollo, non poteva poi mancare il tradizionale churrasco gaucho, nella Vale do Vinheidos.

Da rimarcare - oltre quelle del Circolo ospitante e dell’ex coordinatore dei Circoli trentini, Jaime Zandonai - la presenza di Três de Maio, distante ben 450

km da Bento, di Sananduva con una folta delegazione, assieme a Porto Alegre, Garibaldi, São Va-lentim do Sul, Tapejara, Erechim e Caxias do Sul. (Cesare Ciola)

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SPECIALE 140°

Foto Inelve Curzel

Ritrovarsi nella chiesa di San-to Antonio a Bento Gonçal-

ves è stato un momento molto importante per noi discendenti trentini, per gli italiani e per tutti i presenti. I nostri immigrati hanno sempre mantenuto al loro fi anco la fede per affrontare le avversità della vita, per cui ogni opportunità di pregare assieme diventa sempre un grande even-to. Partecipare ad una Messa celebrata dal vescovo di Caxias do Sul, Alessandro Ruffi noni, e dall’arcivescovo di Trento, Luigi Bressan, è stato di grande valore e molta importanza.

Un abbraccio e mi congratulo con tutti coloro che in un modo o nell’altro hanno contribuito al successo dell’incontro.

Ildo AmbrosiCircolo Trentino

di São Valentim do Sul

Nei giorni 11 e 12 ottobre il Circolo Trentino di Sa-

nanduva era presente a Bento Gonçalves alla commemorazione dei 140 anni dell’immigrazione italiana e soprattutto trentina nel Rio Grande do Sul.

A nome della nostra delega-zione di quindici persone, desi-dero dire che l’incontro è stato molto gratificante, soprattutto perché ha potuto contare sulla presenza delle massime autorità della Trentini nel Mondo, nelle persone del Presidente Alberto Tafner e del Vice Presidente Cesare Ciola.

Insolita è stata per noi l’oppor-tunità di incontrarsi e convivere anche se per poche ore con il sempre dinamico Arcivescovo di Trento mons. Luigi Bressan, opportunità che non cancelle-remo dalla nostra memoria. La presenza di queste autorità e dei Coordinatori dei Circoli trentini in Brasile, ha dimostrato chia-ramente quanto la Trentini nel Mondo tiene in considerazione e si preoccupa dei discendenti degli immigrati. Per tutto questo, siamo eternamente grati.

Ademir Dalla SantaCircolo Trentino di Sananduva

Per me l’incontro per com-memorare i 140 anni della

immigrazione italiana in Brasile, ha celebrato il raggiungimento di un sogno che avevano quelle per-sone che lasciarono l’Italia, paese

I messaggidei Circoli

che amavano, avendo come solo bagaglio il coraggio, per andare in un paese sconosciuto: un sogno che, dopo tanto tempo, si avvera attraverso i loro discendenti.

E l’incontro dei giovani a Bento Gonçalves ha dimostrato che an-che dopo 140 anni, gli immigrati Trentini in Brasile hanno nel loro cuore l’amore per l’Italia e hanno custodito le loro forti tradizioni culturali, come avevano fatto i loro antenati.

João Felix AndreisCircolo Trentino di Caxias do SulPonto de Cultura Casa das Etnias

Ci sono stati vari momenti speciali in questo incontro,

che hanno rinforzato il legame con le nostre radici e che ci aiu-teranno a stringere rapporti di amicizia tra i Circoli. Il nostro

cammino continua e manteniamo il proposito di valorizzare i nostri antenati e la loro storia.

Il Circolo Trentino di Bento Gonçalves ringrazia immensa-mente tutti per la presenza e in particolare la Trentini nel Mondo e l’Arcivescovo Luigi Bressan.

Sandro GiordaniCircolo Trentino di Bento

Gonçalves

Il Circolo Trentino di Tapeja-ra si sente onorato di aver

partecipato a questo incontro con la presenza del presidente dell’Associazione Trentini nel Mondo, Alberto Tafner, del vice-presidente Cesare Ciola, dell’Arcivescovo di Trento mons. Luigi Bressan, della coordinatrice generale dei Circoli del Brasile, Iracema Moser Cani, della co-

ordinatrice dei Circoli Gauchos Elisete Bertollo e di tanti Circoli Gauchos, per commemorare i 140 anni dell’immigrazione italiana e trentina nel Rio Grande do Sul.

È stato un evento organizzato molto bene, con diverse oppor-tunità di incontro, di unione, molti dialoghi e canzoni tipiche italiane. È stata senza dubbio sensazionale la dimostrazione di amore che il Rio Grande do Sul ha nei confronti della cultura italiana e dell’Italia, poiché è attraverso eventi come questo che si mantiene vivo in ogni discendente italiano l’orgoglio e l’amore per l’Italia.

Tiago ManicaCircolo Trentino di Tapejara

Noi, del Circolo Trentino di Garibaldi vogliamo dire

che è stato importante aver par-tecipato all’incontro dei Circoli Trentini a Bento Gonçalves il 12 ottobre, anche in considerazione della presenza di persone che hanno valorizzato questa occa-sione: Iracema Moser, Alberto Tafner (presidente della Trentini nel Mondo), Cesare Ciola (vice-presidente della Trentini Nel Mondo), mons. Luigi Bressan (Arcivescovo di Trento) e altre autorità.

Tutti hanno contribuito al successo dell’incontro, che ha centrato diversi obiettivi: è stata un’iniziativa che ha valorizzato la nostra storia, ha favorito lo scambio di esperienze fra i Cir-coli (che è tanto salutare), e ha rinvigorito e accresciuto la mo-tivazione di tutti noi a continuare il nostro bel lavoro all’interno dei Circoli.

Festeggiare i 140 Anni dell’im-migrazione Italiana nel Rio Grande del Sud è motivo di grande gioia e occasione per fortifi care i legami tra tutti noi e per rinnovare la voglia di ognuno di noi di proseguire nel nostro compito, che ci accomuna a tutti i Circoli trentini nel mondo, con i quali, tutti insieme, portiamo avanti una vera missione in tutto il mondo.

Pensiamo che questo tipo di incontro fra persone che hanno potuto guardarsi «occhi negli occhi», favorisca la conoscenza e rafforzi l’impegno che abbiamo assunto insieme.

Un ringraziamento a tutti co-loro che hanno organizzato questa concreta opportunità di

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costruire cose belle, importanti e produttive.

Dal Circolo Trentino di Gari-baldi tanti auguri per un Natale benedetto e per un ottimo 2016, sempre con pace, armonia e unione fra i popoli.

Edi DebenettiCircolo Trentino di Garibaldi

Nel mese di ottobre il Circolo Trentino e l’Associazione

Italiana di São Sepé hanno rice-vuto dalla Camara de Vereadores della città il riconoscimento per i 140 anni dell’immigrazione italiana nel Rio Grande do Sul e per i 100 anni della Migrazione Italiana nella località di Mata Grande, distretto São Sepé.

In questa località si è svolta una grande festa con più di cinque-cento persone (foto in basso), che si sono riunite per lo scoprimento della targa commemorativa del Centenario della Migrazione, un riconoscimento dei Sepeenses ai Migranti Italiani (foto in alto su questa colonna).

Sono orgoglioso di poter par-tecipare alla conservazione della nostra storia, con i valori dei nostri avi; ringrazio la Trentini nel Mondo per la sua grande opera per il mantenimento della Trentinità. Essere presidente di un Circolo mi rende cosciente della grande responsabilità che ognuno di noi ha nel contribuire a

questo. Mi complimento con tutti gli Italiani Gauchos per i 140 anni della nostra storia.

Elson GiulianiPresidente dell’AISS

e del Circolo Trentino di São Sepé

Ogni occasione, ogni oppor-tunità di incontrarsi deve

essere approfi ttata al massimo. E questa occasione era speciale: commemorare i 140 anni di immi-grazione trentina in Brasile! Ed era speciale anche per la presen-za del presidente e del vicepresi-dente della Trentini nel Mondo e dall’arcivescovo di Trento! Noi del Circolo Trentino di Porto Alegre siamo stati presenti nei tre giorni di festa e d’incontro e siamo rimasti molto contenti di partecipare e d’incontrarci con gli altri circoli!

Noi del Circolo Trentino di Porto Alegre siamo contenti di fare parte di questa storia così bella e importante per il Brasile e per l’Italia.

Pedro CarraroCircolo Trentino di Porto Alegre

È stato con grande soddisfazio-ne che abbiamo partecipato

all’incontro di commemorazione dei 140 anni dell’immigrazione italiana in Brasile, che si è tenuto il 12 ottobre di quest’anno nella città di Bento Goçalves.

In questo evento, parallelo all’«Incontro dei Giovani» del Circolo Trentino, abbiamo avuto l’opportunità di interagire con altri Circoli, così come il privi-legio di partecipare a momenti memorabili, in compagnia di illustri persone: Alberto Tafner,

presidente dell’Associazione Trentini nel Mondo, Cesare Ciola vice-presidente dell’Asso-ciazione, TM, con la benedizio-ne dell’Arcivescovo di Trento, monsignor Luigi Bressan, e del Vescovo di Caxias do Sul, Ales-sandro Ruffi noni.

L’opportunità, la simpatia e la competenza di Iracema Moser Cani, coordinatrice generale, di Elisete Bertollo, coordinatrice per il Rio Grande do Sul, così come di Sandro Giordani, ci stimolano a lavorare con il fi ne di mantenere viva la nostra Associazione.

A mio nome, della mia famiglia e del Circolo Trentino di Erexim, il nostro ringraziamento ed un forte abbraccio.

Lúcia R M Zambonatto JohannCircolo Trentino di Erexim

In questo momento si può af-fermare che la ricchezza degli

studi sull’immigrazione italiana è centrata sul protagonismo di uomini e donne che si sono av-venturati in questo percorso che si sta costruendo da 140 anni.

Gli immigranti ed i loro discen-denti hanno la sensibilità per comprendere la diversità cultu-rale che hanno rappresentato in distinti momenti storici ed hanno costruito italianità differenziate, in modo che i vincoli tra gene-razioni prendessero forme di elaborazione e espressione dei molti sentimenti di appartenenza a questa storia.

In questo contesto, INCON-TRARSI, non signifi ca solo es-serci e riformulare esperienze, ma trasformarsi in protagonisti di questa grande opera.

Moacir BolzanCircolo Trentino di Santa Maria

Ho partecipato con soddisfa-zione alle commemorazioni

per i 140 anni dell’immigrazione trentina e italiana, il 12 ottobre a Bento Gonçalves. È stato un giorno meraviglioso ed unico per noi, sia per l’organizzazione del-le attività realizzate, come per la presenza dei Circoli dello stato e principalmente della delegazione trentina.

Contribuire a questi eventi per la valorizzazione della no-stra storia ci rende orgogliosi e soddisfatti, ogni volta di più. Rappresentano una maniera di ringraziamento per questa bella storia di conquiste e di sviluppo, con lavoro e molto sacrifi cio, di questi bravi italiani che ci hanno preceduto.

Irineu FiorentiniPresidente del Circolo Trentino

di Três de Maio

Dopo le cerimonie per la com-memorazione dei 140 anni

dell’immigrazione italiana nel Brasile, che si sono svolte il gior-no 12 ottobre a Bento Gonçalves, noi dei Circoli Trentini del Rio Grande do Sul vogliamo con-gratularci con tutti i discendenti italiani, che tanto hanno lavorato per il rafforzamento delle nostre radici e per la crecita economica della nostra comunità.

In questa occasione, abbiamo avuto il piacere e l’onore di ricevere il presidente dell’As-sociazione Trentini nel Mondo, Alberto Tafner, il vice-presidente Cesare Ciola, l’Arcivescovo di Trento, mons. Luigi Bressan, e il Vescovo di Caxias do Sul, Alessandro Ruffi noni, che hanno reso omaggio non solo ai discen-denti trentini, ma anche a tutti gli italiani del Rio Grande do Sul.

Elisete BertolloCoordinatrice dei Circoli

trentini del Rio Grande do Sul

SPECIALE 140°

I messaggi dei Circoli

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SPECIALE 140°

Passando per il Santuario di Caravaggio, a Farroupilha, nonché per la storica cittadina di Antonio Prado (foto in basso), martedì 13 ottobre abbiamo lasciato il Rio Grande do Sul per spostarci a Taiò, in Santa Catarina. Qui la nostra coordinatrice dei Circoli di area, Simone Sehnem, ha fatto le cose in grande, organizzando

una solenne riunione del Consiglio comunale alla presenza dei Circoli trentini della regione.

Accolti dal presidente della Câmara do Vereadores, Joel Macoppi, dal Viceprefeito Aristides Eloi Valentini e da Tiago Maestri in rappresentanza del governatore Colombo, in una sala con un fondale di 14 metri che ricorda

A Taiò accolti dal Consiglio co

L’Arcivescovo di Trento si è fermato

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SPECIALE 140°

l’immigrazione trentina e che resterà lì per tutto l’anno, abbiamo celebrato solennemente questo momento, introdotti dagli inni nazionali e da quello trentino eseguiti dal Coro Citavi.

Nei vari discorsi, davanti a tutti i consiglieri comunali ed assessori della cittadina dell’Alta Valle del fiume Itajaì, ai rappresentanti dei

Circoli di Blumenau, Indaial, Rio dos Cedros, Rodeio, Ascurra, Presidente Getulio, Rio do Sul, Rio do Oeste, Laurentino, Taiò e Salete, nonché ad un folto pubblico, sono stati ricordate le dif-fi coltà dei primi immigrati e l’importanza della colonizzazione italiana per lo sviluppo dello stato e dell’intero Brasile. (c.c.)

Risale al 1879 l’intitolazione a Nostra Signora di Caravaggio di una cappella costruita a Farroupilha (Rio Grande do Sul) dagli emigrati italiani. Il culto crebbe e si consolidò, finché fra il 1945 e il 1963 fu costruito un santuario divenuto meta costante di

pellegrinaggi, che può contenere fino a duemila persone (foto qui sotto). Durante i trasferimenti in Brasile, mons. Bressan ha fatto tappa al Santuario, dove si è intrattenuto con il padre che ne cura la gestione e con una suora di origini trentine. Nel-

la città di Antonio Prado (Rio Grande do Sul) l’Ar-civescovo di Trento ha fatto visita alla chiesa del Sacro Cuore di Gesù (foto a pagina 10), costruita nel 1891: nel corso degli anni è stata ampliata ed abbellita, anche con l’apporto di artisti italiani.

omunale in riunione solenne

in alcuni luoghi di culto e devozione

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SPECIALE 140°

Mercoledì 14 ottobre è stata la volta di Rodeio, sempre in Santa Catarina, culla dell’emigrazione trentina dove Iracema Moser, ben 40 anni fa, assieme al Presidente onorario della Trentini nel mon-do, Bruno Fronza, ha fondato il Circolo di Rodeio (primo del Brasile, assieme a Nova Trento e Rio dos Cedros).

A Rodeio la cerimonia com-memorativa si è svolta presso il Convento delle Suore France-scane - presente da cento anni - prima di visitare il bel Museo degli usi e tradizioni trentine, per proseguire, dopo il pranzo, con la Vinicola San Michele e la Chiesa di San Vigilio.

Il pranzo, presso il ristorante Cucina Moser, è stato preceduto dall’esibizione del «Gruppo Folk Bambini di Rodeio». Era già da qualche anno che i componenti del Gruppo Folk Trentino di Rodeio, consapevoli della re-sponsabilità socio-culturale della loro attività, stavano pensando di creare un gruppo di danze per bambini.

A marzo 2015 quest’idea è stata concretizzata e l’11 aprile è stato uffi cialmente creato il Gruppo Folk Bambini di Rodeio, legato al Circolo Trentino di Rodeio

Nella culla dell’emigrazione trentina

In alto (da sinistra), il logo commemorativo; la consegna della targa ricordo della Trentini nel mondo alla vicepre-sidente del Circolo, Bernardete Zircke; mons. Bressan durante la visita al Museo Trentino; alcuni ballerini del Gruppo Folk Bambini. Attorno alla torta ci sono (da sini-stra) il pasticcere Ernesto (del ristorante «Cucina Moser»),

Cesare Ciola, la «Regina della Sagra» Claudia, mons. Bressan; Alberto Tafner e Mirtes Rigo, direttrice sociale del Circolo. Qui sopra, a destra, il dott. Hélio Fiamoncini nel suo discorso tenuto come rappresentante della comunità trentina di Rodeio. Tutte le foto su questa pagina sono di Francieli Tais.

e coordinato dal Gruppo Folk Trentino di Rodeio.

Attualmente i componenti sono diciotto, tutti di età compresa tra i sette e i quindici anni. Le prove del Gruppo Folk Bambini sono

iniziate in maggio e dopo quat-tro mesi di lavoro il Gruppo ha debuttato alla «Sagra».

L’obiettivo di questa iniziativa è quello di diffondere la cultura trentina e italiana nei bambini e

negli adolescenti. L’auspicio è che i bambini possano dare conti-nuità ad una pratica culturale che dimostra quanto sia ancora forte e il vivo nella comunità di Rodeio il legame con le radici Trentine.

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TESTIMONIANZE

Ottobre 2015 resterà come una data inde-lebile nella memoria dei Circoli Trentini del Brasile. La visita uffi ciale di Alberto Tafner, Presidente della Trentini nel Mondo, Cesare Ciola vicepresidente e mons. Luigi Bressan, Arcivescovo di Trento, per commemlora-re insieme ai Circoli il 140° anniversario dell’emigrazione italiana in Brasile, è stata un’occasione inedita di convivenza umana con gli associati, le autorità pubbliche, pri-vate e religiose, i gruppi artistici dei Circoli, presenti nei luoghi delle diverse iniziative in programma.

Oltre alla presenza dei Circoli delle città brasiliane nelle quali la discendenza trentina o italiana è più concentrata, è stata anche signifi cativa la presenza di discendenti e sim-patizzanti di altre località del nostro territorio, spesso molto distanti dai luoghi dove si sono svolte le commemorazioni.

Si sono vissuti insieme momenti molto intensi, nei quali tutti i partecipanti hanno potuto condividere profonde emozioni, nel segno di quel fraterno legame che unisce Circoli, Associazione e tutto il «mondo trentino» in Brasile.

Sono stata molto onorata dell’invito che mi ha fatto l’Associazione di integrare la Dele-gazione giunta dal Trentino. Conoscendo la maggior parte dei Circoli presenti alle varie iniziative, ho apprezzato con orgoglio, l’en-tusiasmo e l’allegria manifestati dai Circoli nei loro interventi individuali o collettivi, nei loro discorsi di amicizia, di gratitudine, nei racconti di vecchie e nuove esperienze, riguardanti la vita associativa.

In ogni incontro, in ogni situazione, nuovi

e vecchi compagni, nuovi sorrisi, nuovi ri-cordi, nuove emozioni, nuovi omaggi, nuovi abbracci. Sono stati giorni di particolare felicità che si possono apprezzare appieno solo se si è presenti.

Era da un po’ di tempo che i nostri Circoli aspettavano un’occasione favorevole per

assorbire nuovi respiri, per continuare il cammino culturale che li unisce e li conforta. Secondo me gli incontri che si sono svolti per celebrare i 140 anni dell’emigrazione in Brasile, hanno raggiunto e confermato gli obiettivi desiderati.

La presenza della Trentini nel Mondo in Brasile, in momenti così significativi, ha stimolato i Circoli nella ripresa di nuove forze. Sono stati incontri nei quali si è potuto testimoniare le attività già svolte e ribadire la volontà di andare avanti nell’interscambio sul piano sociale e culturale: sono stati momenti utili sia per il presente che per il futuro dei gruppi.

È stata un’esperienza che ha permesso a tutti di rendersi conto di quanto sia utile e buono promuovere azioni che permettono di garantire la tutela e la trasmissiome di valori e di legami umani, tanto più imprescindibili oggi, in un mondo che sembra ignorarli.

Nei diversi discorsi è stata sottolineata l’importanza di valori, come la famiglia, l’educazione, la socialità e la fede, che si di-stingue per avere una sua particolare forza in più; la fede in Dio, che lega l’uomo a ideali comunitari, che unifi ca i gruppi anche nella diversità, che forma persone consapevoli della vera amicizia e della solidarietà indispnsabili per lo sviluppo e la crescita organizzata delle nostre comunità.

Alla Trentini nel Mondo esprimo la mia particolare gratitudine e la riconoscenza del-la nostra gente trentina per tutto quello che l’Associazione rappresenta per la cultura del nostro immenso Brasile.

Iracema Moser Cani

A centro pagina, Iracema Moser Cani durante il suo saluto al Consiglio co-munale di Taiò. Nella foto qui sopra, scattata davanti alla Casa Madre delle

Suore Catechiste Francescane, dove si è svolta la commemorazione, Iracema è la prima a sinistra. (Foto di Francieli Tais)

Incontri utili per il presente e per il futuroLE VALUTAZIONI DI IRACEMA MOSER CANI, DI RODEIO, COORDINATRICE GENERALE DEI CIRCOLI TRENTINI DEL BRASILE

Si sono vissuti insieme momenti molto intensi, nei quali tuttii partecipanti hanno potuto

condividere profonde emozioni, nel segno di quel fraterno legame che unisce Circoli,

Associazione e tuttoil «mondo trentino» in Brasile

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TESTIMONIANZE

Una visita ricca di sorprese e fraternitàI «RICORDI DI VIAGGIO» DI MONS. LUIGI BRESSAN, ARCIVESCOVO DI TRENTO, CHE È STATO IN BRASILE DAL 12 AL 16 OTTOBRE

I brasiliani sono noti per il loro entusiasmo e non soltanto in campo calcistico e nella musica. In terra gaucha la gioia si collega con una ponderatezza sorridente, merito della loro tradizione euro-pea. Tra i discendenti dei trentini le due virtù si coniugano molto bene: ci accolsero con gioia, di-sposti all’allegria, ma soprattutto alla fraternità, quando dal 12 al 16 ottobre potei partecipare alla visi-ta della delegazione della Trentini nel Mondo per i 140 dalla grande emigrazione.

Va detto che vi era un velo di tristezza per il ritorno della crisi economica, dopo alcuni anni di sviluppo crescente: ma non era scoraggiamento, piuttosto disillusione, nella coscienza che si dovrà rimboccarsi le maniche ancora e la lotta all’ingiusta distribuzione dei beni e alla cor-ruzione come l’impegno nel la-voro e per la solidarietà reciproca devono proseguire con pazienza e tenacia.

Il carattere trentino aiuta i nostri fratelli e sorelle di quella nazione ad affrontare con fi ducia le sfi de odierne. Quando accennai in un mio discorso alle fatiche che affrontarono gli immigrati, uno dei presenti mi disse che si era veramente commosso… non lo vedeva solo come un messaggio del passato, ma una prossimità per l’oggi.

Al riguardo ebbi occasione di rilevare che i nostri trentini si erano basati anzitutto sul pilastro della fede cristiana, così come sull’unità della famiglia e infi ne sulla costanza che la vita esige, affrontando anche il sacrifi cio, ma conoscendo che Dio non li abbandonava. Era emozionante per me trovarmi tra questi “fi gli” e amici, verso i quali guardavo fi n da giovane prete.

Dal mio paese di origine non vi erano state emigrazioni rilevanti, ma quando nel 1964 giunsi cap-pellano a Besenello lessi una cro-naca manoscritta della parrocchia e si diceva che nel 1875 ben un terzo della popolazione era partita per il Brasile. Nessuno però se lo ricordava; solo uno mi disse che gli avevano raccontato che un emigrato era morto, perché morso da un serpente che si era nascosto nel suo scarpone. Non immagi-navo che un giorno avrei avuto l’opportunità di incontrare quelle

persone, riviverne la memoria, soffermarmi commosso davanti alla copia della pala dell’altare di Besenello, dedicata a Sant’Agata (foto qui sotto). Va reso merito a chi ha saputo tessere legami che si erano smarriti e che oggi con-fortano gli uni e gli altri.

È stata una nuova sorpresa nella mia vita.

Altre il Brasile ne ha riservate, come la visita all’arcivescovo di Florianopolis nel suo episcopio, la messa frequentatissima di Bento Gonçalves (foto qui sopra), dove invece inaspettatamente è saltato l’incontro con le autorità civili, ma più che colmato da quello di Taiò, le distese enormi di campagne ma senza che si

scorgesse un trattore o un conta-dino, l’elevato numero di pelle-grini al santuario di santa Paolina Visintainer, pur sperduto in fondo a un valletta dello Stato di Santa Catarina, che è tra i meno popolo-si del grande Brasile. Superano il milione ogni anno, pur essendovi ormai altri brasiliani canonizzati, benché suor Paolina abbia il titolo di esser stata la prima.

Una sorpresa fu anche di trovar-vi un coro, un caldo con un’umi-dità eccezionale, un vescovo (che mi conosceva) a concelebrare, sacerdoti… una messa in italiano con un’omelia in portoghese. Ci si sarebbe attesi il contrario. Il legame con il Trentino è ora testimoniato pure da una statua lignea di san Vigilio, già recata là dal Presidente della Provincia Autonoma di Trento il mese prima.

A Nova Trento ritornai con emozione nella chiesa che si ispi-ra al nostro duomo ed è dedicata appunto al medesimo Patrono celeste; è un edifi cio “tombado” cioè protetto dalla belle arti… solo che porta il nome di “Vir-gilio” e ora vi hanno aggiunto che il vescovo oltre che a Trento fu a Salisburgo e in Irlanda. Mi sorprese, ma poi rifl ettei che a Sa-lisburgo effettivamente si venera un san Virgilio o Vigilio, monaco irlandese e vescovo di quella città nell’ottavo secolo. Così, anche se la storia è un po’ stiracchiata, i Brasiliani possono coinvolgere direttamente discendenti degli immigrati irlandesi, austriaci e trentini.

Ma san Vigilio ci riservava un’altra sorpresa: la “cappella” a lui dedicata a Rodeio; altro che cappella! una bella chiesa con al-meno 400 posti a sedere, e alcune statue del Patrono. Ma per il Bra-sile quella era una piccola chiesa; per noi trentini un bell’onore che il nostro santo evangelizzatore abbia portato uno spirito nuovo in un mondo sconosciuto a noi fi no a cinquecento anni.

È testimonianza di quella fede viva che i Trentini hanno saputo trasferire anche in terre lontane, capace di produrre progresso so-ciale, dimostrare che è sostegno pur in mezzo a mille diffi coltà, conforto nei momenti oscuri della vita, prospettiva di luce e di ampi orizzonti di vita, fonte di unità.

Arcivescovo Luigi Bressan

L’ingresso nella chiesa di Bento Gonçalves e (sotto) mons. Bressan nella cap-pella dedicata a Sant’Agata nella chiesa di Besenello, frazione di Nova Trento.

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SPECIALE 140°

In alto, Debora Daros, l’autrice del dipinto. Qui sopra il sindaco di Ga-spar, Pedro Celso Zuchi. In basso il parroco francescano Padre Germa-no Gesser. A fianco, la presidente del Circolo trentino Maria José Nicoletti.

Sempre mercoledì 14 ottobre, in serata, con la delegazione integrata da Giuliano Sávio Berti, Coordinatore dei Circoli per la parte sud/est di Santa Catarina e da Iracema Moser Cani, coordinatrice generale dei Circoli Trentini del Brasile, ci siamo spostati a Gaspar, per partecipare all’inaugurazione di un murale sull’emigrazione.

Il dipinto (ne parliamo am-piamente alle pagine 16-17), con l’immagine di una famiglia emigrante, copre una superfi -che di quindici metri quadrati e si trova nella sala delle feste della Chiesa di Sant’Antonio. È stato realizzato dagli artisti Debora Daros (di origini tren-tine) e Alexandre Chamba, grazie ad un progetto culturale promosso dal locale Circolo trentino sostenuto dalla Tren-tini nel Mondo.

Al suo arrivo la delegazione è stata accolta ddal Presidente del Circolo Trentino di Ga-sparin, Maria José Nicoletti, insieme all’ex presidente Lovi-dio Bertoldi, soci del Circolo e autorità della città di Gaspar,

come il sindaco Pedro Celso Zu-chi, la vice Mariluci Deschamps Rosa e il parroco francescano Padre Germano Gesser.

La serata è stata animata da canti popolari eseguiti dal Gruppo Gasparetto.

A Gaspar inaugurato il muralecon musica, canti ed emozione

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SPECIAL

Un omaggio artistico a tu«Din don martelon... Suona

campana...» Mi ricordo quando da piccola mio nonno cantava per noi questa musica. Sempre pensavo: di cosa starà parlando? Che lingua è questa? Mio padre parlava con lui, ma non ce la insegnavano. Ma raccontavano storie della loro amata Italia e del viaggio dei nostri antenati verso l’America. L’Italia non l’avevano mai conosciuta, ma avevano imparato ad amarla e a trasmettere questo amore a tutte le generazioni successive.

Questo amore si è intensifi cato quando nel 2004 sono stata per la prima volta in Italia. Guardavo tutto con gli occhi emozionati dei miei nonni e del mio papà, che mai hanno avuto l’opportu-nità di stare nel paese che tanto amavano.

Poi nel 2005 ho partecipato a Trento, con altri 34 giovani di-scendenti di emigrati trentini che provenivano da diversi paesi, al soggiorno culturale organizzato dalla Provincia Autonoma di Trento denominato «Formazio-ne di animatori culturali per le collettività trentine all’estero» e

in quella occasione ho avuto la conferma che volevo diffondere la nostra cultura trentina nella mia comunità in Brasile.

L’anno scorso, con l’appro-vazione del Circolo Trentino di Gasparin, ho inviato un progetto per partecipate al bando «Memo-ria» promosso dall’Associazione Trentini nel Mondo, che preve-deva di dipingere un murale in omaggio a tutte le famiglie italo- trentine emigrate in Brasile. Il

Debora Regina Daros è natSi è laureata in arte all’Unive si è poi specializzata in arti

Lavora presso il Comune di GaLe sue origini trentine sono a B

emigrato Domenico Giacobbe partì Riccardo Gioacchino Pia

tino di Gasparin. Su questedel murale che è stato inaug

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LE 140°

utte le famiglie emigrate luogo scelto per il dipinto era la sala per le feste presso la Chiesa di Sant’Antonio, che si trova nel quartiere più italiano del nostro municipio e fa parte di «Villa d’I-talia», uno degli itinerari turistici di Gaspar. E con tanta felicità abbiamo ricevuto la notizia che il progetto era stato approvato.

Il primo bozzetto del mura-le è stato presentato al CAEP (l’associazione che gestisce la chiesa), che ha concesso l’uso

della parete.Per realizzare il murale ci sono

volute 72 ore di lavoro, per i disegni, il ritaglio degli stencil e per dipingere. Con l’aiuto del mio carissimo amico Alexandre Chamba, con molta allegria e emozione lo abbiamo terminato il 5 giugno scorso. Il murale mi-sura tre metri di altezza cinque metri di larghezza. La tecnica usata è stata un misto di pittura murale e spray.

Il 13 giugno, in occasione della Festa di Sant’Antonio, tutta la comunità ha potuto vedere e il risultato fi nale.

Ringrazio il Circolo Trentino di Gasparin e l’Associazione Trentino nel Mondo per questa opportunità, che ha rappresentato per me la mia maggione sfida come artista.

Ritengo poi che bandi come questo siano in grado di motivare e incentivare i giovani dei Circoli Trentini nel mondo a promuovere e mantenere viva la diffusione della nostra cultura e della nostra tradizione.

Debora Daros

ta nel1973 e abita a Gaspar.versidade Federal do Paranái visuali, cultura e creatività. aspar, al Dipartimento Cultura.Besenello (da dove nel 1875 è Gezzele) e in Vallarsa (da dove azza). È socia del Circolo tren-e pagine racconta la genesigurato a Gaspar il 14 ottobre

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SPECIALE 140°

A Nova Trento, messa solenne al Santuario per il 150° della nascita di Santa Paulina

La giornata più importante del viaggio con l’arcivescovo Bres-san è stata senza dubbio giovedì 15 ottobre, Verso le ore 10 del mattino, la delegazione è arrivata a Nova Trento. A riceverla, nella storica Chiesetta di Santa Agata, nel borgo Besenello, c’erano le autorità comunali, come il Vice Sindaco Josemar Guilherme Franzoi, l’assessore comunale alla cultura e al turismo Eluisio Antonio Voltolini, il presidente del Circolo Trentino locale Arno Battisti Archer Junior, suor Anna Tomelin (direttrice del Santuario di Santa Paulina), Padre Nelson Tachini (che lavora presso il Santuario) e rappresentanti della comunità locale.

Poco dopo, tutti si sono trasfe-

riti nella sede sociale del Circolo Trentino di Nova Trento (foto in alto a destra), dove è avvenuto

l’incontro uffi ciale con scambio di regali e la consegna nelle mani del vice sindaco Franzoi

di una targa inviata dal comune di Vigolo Vattaro (città natale di Santa Paolina).

Poi c’è stata la visita al Santua-rio di «Nossa Senhora do Bom Socorro» (Madonna dell’Aiuto), che sorge sul Morro da Cruz, e alla Chiesa Parrocchiale di San Vigilio.

Verso mezzogiorno, il gruppo si è recato al ristorante «Cantina Italiana», per il pranzo.

All’arrivo al ristorante, l’Ar-civescovo di Trento monsignor Luigi Bressan è stato accolto dall’Arcivescovo Metropolita di Florianópolis, monsignor Wilson Tadeu Jönck, dal Vescovo Dio-cesano di Blumenau monsignor Rafael Biernaski, dal parroco di Nova Trento il gesuita padre

La chiesa parrocchiale di Nova Trento. L’interno della chiesa di Vigolo.

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SPECIALE 140°

Roberto Gottardo e da numerosi sacerdoti e religiosi. Inoltre, al pranzo hanno partecipato autorità comunali e rappresentanti dei Circoli Trentini di quella zona: Nova Trento, São Bento do Sul, Corupá, Nereu Ramos, Jaraguá do Sul, Guaramirim, Brusque e Gasparin, insieme a diversi ami-ci amanti e cultori della cultura trentina.

Dopo il pranzo, c’è stato il trasferimento al Santuario di Santa Paulina (sempre a Nova Trento), dove, alle ore 15, l’Ar-

civescovo di Trento ha celebrato una Santa Messa solenne, per ricordare i 150 anni dalla nascita di Amabile Lucia Visintainer, la prima santa trentina - brasiliana,

dove era emigrata all’età di dieci anni lasciando il paese natale di Vigolo Vattaro. Molto suggestivo l’accompagnamento con canti sacri da parte del Coro Citavi

(gemellato con il Coro Valbron-zale di Ospedaletto, in Trentino).

Alla celebrazione solenne, organizzata dal coordinatore Giu-liano Sávio Berti, hanno parteci-pato diversi sacerdoti concele-branti, provenienti da varie parti dello Stato di Santa Catarina.

Oltre all’Arcidiocesi di Flo-rianópolis (alla cui giurisdizione ecclesiastica appartiene Nova Trento), erano rappresentate le tre diocesi di Santa Catarina che

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Nella sua omelia in portoghese, l’arcivescovo di Trento, Bressan, ha messo in risalto gli aspettipiù salienti di Amabile Visintainer che, ha detto,

« fu donna della famiglia, donna contadina,donna intraprendente, donna di preghiera, donna dell’ubbidienza, donna dei poveri e degli ultimi»

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SPECIALE 140°

ospitano il maggior numero di trentini: Rio do Sul (attraverso don Alirio Vicenzi, parroco di Ascurra), Joinville (con diversi sacerdoti) e Blumenau (con la presenza del proprio vescovo Monsignor Rafael Biernaski). Nella diocesi di Blumenau si ha la maggior presenza di trentini, e di questa diocesi fa parte il comune di Rio dos Cedros, colonizzato dagli immigrati trentini, e anche una delegazione del Circolo Trentino di Rio dos Cedros ha raggiunto il Santuario per parte-cipare alla celebrazione.

Nella sua omelia in portoghese, l’arcivescovo Monsignor Luigi Bressan ha ricordato la fi gura di Santa Paulina, emigrante che fi n da giovane ha voluto dedicarsi al prossimo assieme alle amiche - pure di origine trentina - Virginia Nicolodi e Teresa Maule fondan-do la Congregazione delle Suore dell’Immacolata Concezione. Questa donna-Suora affascina ogni giorno centinaia di pellegri-ni: almeno tremila ogni domenica riempiono il grande Santuario eretto nel 2006.

L’arcivescovo ne ha messo in risalto gli aspetti più caratteri-stici, quali donna della famiglia (lavorando in fi landa fi n da pic-cola e sempre pronta ad aiutare i suoi cari, come quando a 22 anni affronta la morte traumatica della mamma Anna), donna contadina (donna del lavoro, nei campi dall’alba al tramonto ma che non manca mai di recarsi ogni sera a Nova Trento per assistere alla S. Messa), donna intraprendente

e coraggiosa (che confidando nella Provvidenza si lancia su strade nuove per la vita dei suoi poveri, delle sue suore, della sua gente), donna di preghiera (in costante amicizia con Colui che ha sempre riempito di pace e di sconfi nata fi ducia il suo cuore), donna dell’ubbidienza (a Dio ed alle Suore, anche quando ingiu-stamente accusata viene umiliata dal vescovo di São Paulo e ridotta da superiora generale a semplice suora) e donna dei poveri e degli ultimi (quando assiste la donna

distrutta terribilmente dal cancro nel corpo e nello spirito).

Alla fine della Santa Mes-sa, l’arcivescovo ha benedetto un’immagine di San Vigilio, patrono di Trento, e l’ha conse-gnata al Rettore del Santuario di San Paulina, il dehoniano Padre André Borges da Silva, come segno di vicinanza con la chiesa trentina.

Nel momento della consegna mons. Bressan ha chiamato attor-no all’altare la delegazione della Trentini nel mondo, assieme ai

presidenti e rappresentanti dei Circoli di Jaraguà do Sul, Co-rupà, Brusque, Rio dos Cedros, Gasparin, São Bento do Sul e Nova Trento. Prendendo la paro-la, padre André Borges da Silva, emozionato ha ringraziato per la visita dell’arcivescovo di Trento, dei sacerdoti e di tutti i visitatori.

A conclusione della visita a Nova Trento, l’arcivescovo di Trento, la delegazione trentina, i coordinatori, i Circoli Trentini con le loro bandiere, il Coro Cita-vi e alcuni amici, si sono radunati davanti al santuario per una foto di gruppo. Ultimo emozionante atto di questa memorabile giorna-ta è stata l’esecuzione dell’«Inno al Trentino» da parte del Coro Citavi.

Dopo i saluti, la delegazione si è diretta verso Florianopolis, capitale dello Stato di Santa Catarina.

Giuliano Berti-Cesare Ciola

Messa solenne per Santa Paulina CONTINUA DA PAG. 19

Alcuni momenti della messa celebrata nel Santuario di Santa Paulina. A de-stra, l’ immagine di San Vigilio, patrono di Trento, benedetta dall’Arcivescovo mons. Bressan e consegnata al Rettore del Santuario di San Paulina.

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TESTIMONIANZE

Forse posso dire che il volto di mons. Luigi Bressan è stato quello che più mi è rimasto im-presso durante la recente visita alla comunità di Nova Trento dell’Arcivescovo di Trento, del presidente e del vice presidente della Trentini nel mondo, Alberto Tafner e Cesare Ciola.

Era un sorriso leggero, come conviene sia per rispetto del ri-gore imposto dalla sua posizione di autorità religiosa, che però non riusciva a nascondere la gioia, direi anche il grande piacere, di essere sui luoghi dove, 140 anni fa, migliaia di immigrati sono arrivati per costruire una nuova storia in America.

Questa gioia di Bressan si sommava alla soddisfazione delle molte persone che hanno parte-cipato agli incontri che ci sono stati fra la delegazione arrivata dal Trentino e le autorità e la popolazione del posto. Lo scam-bio di doni e la ribadita volontà di tenere sempre le porte aperte hanno confermato che il legame tra Nova Trento e Trentino è ancora molto signifi cativo ma sta assumendo una nuova identità.

Ritengo che, attualmente, la vi-sita a Nova Trento del presidente

LE RIFLESSIONI DI VANESSA RUBERTI, GIORNALISTA E COMPONENTE DEL DIRETTIVO DEL CIRCOLO TRENTINO DI NOVA TRENTO

Alberto Tafner e di qualsiasi altra autorità trentina assume un ruolo diverso da quello di decenni fa. Lo sguardo che una volta era più paterno, più orientato ad indagare le «condizioni in cui vivono i

discendenti», oggi è rivolto allo spirito di collaborazione.

La delegazione guidata da Alberto Tafner ha potuto vedere

una Nova Trento prospera, con un’economia diversifi cata, im-prese tecnologiche e un turismo che cresce ogni anno.

Hanno visto luoghi di grande richiamo turistico e religioso, come lo storico Santuario della Madonna del Buon Aiuto e il mo-derno Santuario di Santa Paulina, dove il vescovo Luigi Bressan ha celebrato una Messa solenne.

Nova Trento si è sviluppata e oggi vuole stabilire collaborazio-ni in campo sociale, economico, turistico e culturale. L’augurio è che queste collaborazioni non vadano perdute e che le prossime nuove visite avvengano con l’o-biettivo di ampliare e rafforzare la partnership in diversi settori. E se possibile, dovrebbero essere partnership di più lunga durata e con obiettivi più specifi ci.

La visita della Trentini nel Mondo ha riacceso nella comu-nità neotrentina la certezza che siamo riconosciuti per storia che abbiamo costruito, e che, nonostante le diffi coltà ancora esistenti, abbiamo anche molto da offrire, sia come discendenti di immigrati, ma soprattutto come i brasiliani.

Vanessa Ruberti

Un’opportunità per crescere insieme

Vanessa Ruberti è direttrice ed editri-ce del settimanale «O Trentino», fon-dato nel 2008.Qui a fianco le copertine del numero che annunciava l’arrivo della dele-gazione trentina (in alto) e di quello con la cronaca della messa solenne in italiano celebrata dal Vescovo di Trento nel Santuario di Santa Paulina il 15 ottobre.

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La foto è stata scattata nella sede del Circolo trentino. Da destra: il vicesindaco di Nova Trento, Josemar Franzoi, intervenuto in rappresentanza del sindaco Gian Francesco Voltolini; l’assessore al turismo e alla cultura del Comune di Nova Trento, Eluisio Voltolini; il presidente del Circolo Trentino, Arno Battisti Archer Junior; l’arcivescovo di Trento, mons. Luigi Bressan; la direttrice del Santuario di Santa Paulina, suor Anna Tomelin; il coordinatore di zona dei Circoli Trentini, Giuliano Savio Berti; il presidente di Ne-otur (Associazione di Turismo Neotrentina), André Orsi; il presidente e il vice presidente della Trentini nel mondo, Alberto Tafner e Cesare Ciola; la coordinatrice generale dei Circoli trentinin in Brasile, Iracema Moser Cani.

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SPECIALE 140°

Venerdì 16 ottobre, prima che l’arcivescovo Bres-san ripartisse per l’Italia, a Florianopolis ci siamo incontrati con il vescovo della capitale catarinense mons. Wilson Tadeu Jönck e con il ministro alle re-lazioni internazionali dello stato di Santa Catarina, Marcelo Trevisani.

Lasciato mons. Bressan, il nostro tour è proseguito assieme al Circolo di Florianopolis di Laercio e Mar-celo Moser, assieme a varie autorità tra cui il senatore Paulo Bauer, Joares Ponticelli e i vertici di COMCAP (Companhia Melhoramentos da Capital), l’azienda pubblica che si occupa di nettezza urbana e raccolta dei rifi uti, presso la quale nei mesi scorsi ed a seguito di nostro interessamento aveva svolto uno stage di tre mesi un laureando della facoltà di ingegneria dell’U-niversità di Trento. (Cesare Ciola)

A Florianopolis, giornatadi incontri istituzionali

L’AGENDA ERA STATA PREPARATA DAL PRESIDENTE DEL CIRCOLO TRENTINO, LAERCIO MOSER

Nella foto, in piedi, da sinistra: Tarcísio Nardelli (tesoriere del Circolo trentino di Florianopolis); Mauricio Roberto Piazza (direttore del Circolo); Wilson Cancian Lopes (componente del direttivo di COMCAP); Joares Ponticelli (ex deputado dello

Stato di Santa Catarina); Paulo Bauer (senatore); Alberto Tafner e Cesare Ciola (presidente e vice presidente della Trentini nel mondo); Marius Ba-gnatti (presidente di COMCAP) e Marcelo Adolfo Moser (consigliere del Circolo).

Seduti (da sinistra): Iracema Moser Cani ( coor-dinatrice generale dei Circoli trentini del Brasile); Regiane D. Scoz Cidral e Laércio L. Moser (vice presidente e presidente del Circolo trentino di Flo-rianopolis).

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SPECIALE 140°

La lunghissima giornata di venerdì 16 ottobre non è terminata a Florianopolis, in quanto in serata con un trasferimento aereo via Campinas siamo arrivati a Piracicaba, nello stato di São Paulo.

In due sobborghi di questa bella città di 480 mila abitanti, Santa Olimpia e Santana, vive un’autentica enclave trentina formata da discendenti di emigrati provenienti da Albiano, Meano, Cortesano e Romagnano.

In mezzo a questo stato si parla ancora il nostro dialetto, così come vitali sono le tradizioni ed il folclore della nostra terra.

Sabato 17 ottobre già alle 9 di mattina a Santana il Gruppo Folk ha preparato uno spettacolo per noi, che abbiamo gradito as-sieme all’assessore al turismo di Piracicaba, Rosemeire Massarutto de Oliveira, prima della visita alla sede del Circolo guidati dal presidente Silverio Vitti ed all’immancabile

pranzo trentino.Nel pomeriggio la parte uffi ciale, a Santa

Olimpia, con la S. Messa, l’esibizione del coro Stella Alpina e di quelli giovanili, la cerimonia nel salone parrocchiale con la presenza di varie autorità, coordinati dalla presidente del Circolo, Elsa Pompermayer e dal sempre presente Eraldo Stenico, altro insostituibile pilastro della Trentini nel mondo in Brasile. (c.c)

A Santana e Santa Olimpia,pezzi di autentico Trentinonello stato di San Paolo

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SPECIALE 140°

Il 17 e 18 ottobre abbiamo rice-vuto a Piracicaba la visita del presidente della Trentini nel

mondo, Alberto Tafner, accom-pagnato del vice, Cesare Ciola, per i festeggiamenti del 140° anniversario dell’emigrazione trentina in Brasile.

Durante la mattina di sabato 17 ottobre la comitiva ha fatto una visita al paese di Santana, per conoscere la realtà della comunità trentina locale, visitando la nuova sede del Circolo, attualmente in costruzione, la cooperativa vi-nicola «Trentino» e la chiesa. Il pranzo ha fornito l’occasione per un incontro con i direttivi del Cir-colo Trentino di Piracicaba e di Santa Olimpia e con gli invitati.

Nel pomeriggio c’è stata poi la visita alla comunità trentina di Santa Olimpia, dove alle 16 da Dom Emerson Correr è stata celebrata la santa messa per ri-cordare lo sforzo fatto dai nostri antenati, quando alla fi ne del 18° secolo, per motivi diversi hanno dovuto lasciare la terra d’origine per stabilirsi altrove.

Dopo la santa messa nel salone parrocchiale di Santa Olímpia si è svolta una cerimonia civile per ricordare il 140° dell’emigrazio-ne trentina, con l’esibizione del Coro Infantile «Va’ Pensiero», del Coro Stella Alpina e del Coro Caneva. Durante la cerimonia hanno preso la parola anche le autorità presenti.

Il momento più suggestivo della celebrazione è stato quello quando è stato reso omaggio alle persone presenti con più di 80 anni di età delle comunità di Santana e di Santa Olimpia, sono state fatte omaggi delle entrambi

comunità, esprimendo ricono-scenza per il loro sforzo per dare una vita degna ai loro famigliari e per aver mantenuto e tramandato le tradizione trentine alle nuove generazione. Gli ultra ottantenni presenti erano una cinquantina.

Le visite dei vertici dell’As-sociazione Trentini nel Mondo come in questo caso, sono sempre molto importanti per le comunità trentine all’estero, non solo per-ché valorizzano il lavoro svolto dalle comunità nel mantenimento delle tradizioni ma anche, princi-palmente, perché sono occasioni nelle quali, attraverso l’incontro diretto e personale, si rafforza il legame fra le comunità dei di-scendenti degli emigrati trentini e la loro terra di origine.

Questi momenti di celebrazio-ne sono importanti anche come opportunità per trasmettere alle nuove generazione il senso di appartenenza al Trentino e alle

Le celebrazioni sono importanti e utiliper rifl ettere su cosa signifi ca migrare

sue tradizioni, come momenti di rifl essione sullo sforzo fatto dai nostri antenati per adattarsi alla nuova terra e alla nuova cultura, che all’epoca era impossibile conoscere prima di partire: allora coloro che partivano non avevano certo a disposizione gli strumenti che abbiamo oggi, come internet, che ci permette viaggiare anche senza uscire di casa.

Le celebrazioni come quelle di ottobre sono anche momenti per rifl ettere su come i nostri antenati sono stati accolti nella nuova ter-ra, che avevano scelto per vivere e su quale contributo hanno dato nel costruirla e svilupparla.

140 anni sono passati e l’emi-grazione può sembrare un tema lontano, ma la situazione mon-diale attuale che viviamo, porta alla luce la sofferenza che diversi popoli nel mondo stanno attraver-sando e si trovano obbligati, sia per la fame, le guerre, la mancanza di libertà, a lasciare la loro terra e cercare una nuova vita altrove.

E noi, che siamo discendenti di emigrati e abbiamo nella pelle l’esperienza dell’emigrazione forzata, come stiamo accogliendo queste persone che arrivano nel nostro paese?

José Eraldo Stenico

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TESTIMONIANZE

Sono lieto di porgere a tutti voi - attraverso i Consultori referenti per la Provincia autonoma di Trento in Brasile, Elton Diego Stolf e Alceu Xenofontes Lenzi - il caloroso saluto della terra da cui i vostri - e nostri - avi si sono dovuti staccare, i primi di loro 140 anni fa, in un’epoca molto diversa da quella attuale, quan-do viaggiare, obbligatoriamente per mare, era un’impresa lunga e diffi cile, senza internet, senza cellulari, ma spesso prima di tutto senza cibo a sufficienza, senza medicine, senza nemmeno la certezza di arrivare.

Oggi le cose sono cambiate. Lo sa bene l’Associazione Trentini nel Mondo, che ha seguito negli ultimi 60 anni l’evoluzione di quella vera e propria epopea che è stata l’emigrazione dal Trentino, un’epopea che ha toccato quasi tutte le famiglie, costellata di tragedie ma anche di successi, di sogni realizzati. E anch’io l’ho a mia volta imparato, proprio qualche settimana fa, nel corso della mia prima breve visita alle comunità e alle famiglie trentine negli stati del Sud del Brasile: Paranà, Santa Catarina, Rio Grande do Sul.

Che cosa ho imparato, nel corso di questo viaggio, che mi auguro - anzi, ne sono certo - non sarà l’ultimo?

Innanzitutto, lasciatemelo dire,

«Siamo parte di uno stesso destino»IL MESSAGGIO DEL GOVERNATORE DEL TRENTINO, UGO ROSSI, LETTO DAI CONSULTORI ALL’ESTERO DELLA PROVINCIA

quanto sia vivo fra gli oriundi trentini del Brasile l’attaccamen-to alle radici, l’amore per quella parte im-portante della propria identità rappresentata dalla lingua, dalle tra-dizioni, dalle memorie condivise, dai canti. A volte, scherzosamente ma non troppo, noi della delegazione ci siamo guardati e ci siamo detti: il vero Trentino è qui!

Al tempo stesso, ho trovato - abbiamo tro-vato, tutti noi, rappre-sentanti del mondo della politica, della cooperazione, dell’impren-ditorialità, della cultura - anche un’altra cosa: cioè delle realtà vive, vivaci, dinamiche, perfet-tamente inserite nel proprio con-testo nazionale e regionale. Che non si accontentano del passato, delle memorie, per quanto im-portanti esse siano. Che vivono il presente con entusiasmo, e guardano al futuro con fi ducia.

Abbiamo trovato - o in qualche caso ritro-vato - imprenditori, professionisti, ammi-nistratori locali (sin-daci, governatori o vi-cegovernatori di stati) stimati e rispettati, che ricoprono posizioni di vertice all’inter-no dei loro mondi di riferimento o che lo faranno nel prossimo futuro. Alcuni di loro hanno completato gli studi all’università di Trento, altri hanno allacciato rapporti di collaborazione con

imprese, cooperative o centri di ricerca trentini, in settori che vanno dalla viticoltura all’elet-tronica, passando per le macchine utensili o l’energia.

La vostra realtà, quella dei “brasiliani trentini”, ci è sembrata insomma una realtà in piena evo-luzione, con la quale vogliamo stringere legami ancora più stret-ti, sia per i debiti che abbiamo maturato nei vostri confronti, noi

che siamo rimasti a casa, debiti che non dimentichiamo, sia per-ché oggi, ancora una volta, siete voi che potete aiutare il Trentino, non è solo il Trentino che, forse, può aiutare voi.

In questo rapporto, in questo interscambio, il lavoro delle nostre associazioni, nonché dei nostri consultori, indispensabili “antenne” del Trentino sul suolo brasiliano, è determinante. Senza l’associazionismo, e senza i con-sultori, non potremmo fare nulla.

Per questo ad essi va tutta la nostra riconoscenza. Per questo vi diciamo col cuore: grazie. Con la vostra stessa esistenza, voi ci indicate una strada per il futuro. Ci insegnate che la storia delle migrazioni può essere una storia a lieto fi ne. E che da sofferenze grandi come quelle patite dai vostri antenati possono nascere grandi frutti, a vantaggio special-mente delle nuove generazioni.

Noi trentini, che si viva da una parte o dall’altra dell’Oceano, abbiamo in comune la tenacia, l’amore per il lavoro, la con-cretezza, la fede: questi valori, queste qualità, ci uniscono in un legame che la distanza non può sciogliere. Siamo parte di uno stesso destino.

Un abbraccio a tutti i “brasiliani trentini”.

Ugo RossiGovernatore del Trentino

«Noi trentini, che si viva da una parte o dall’altradell’Oceano, abbiamo in comune la tenacia, l’amore per il lavoro, la concretezza, la fede:

questi valori, queste qualità, ci unisconoin un legame che la distanza non può sciogliere»

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SPECIALE 140°

Dal 9 dicembre, sul sito inter-net della Provincia Autonoma di Trento, nella sezione «Web TV», è on-line il video curato dal giornalista Marco Pontoni, che documenta la missione ef-fettuata in Brasile dal presidente della Provincia, Ugo Rossi, nel mese di settembre 2015, per incontrare le comunità di origine trentina, in occasione del 140° anniversario dell’emigrazione verso quel paese.

«Alla scoperta del Brasile trentino» è il titolo del video, della durata di circa sedici minuti (in basso è riportato il link per poterlo vedere). Questo il testo introduttivo al fi lmato.

«Tra il 1875 ed il 1914 emi-grarono in Brasile circa 80 mila trentini. Il primo impatto con il Nuovo Mondo è stato durissi-mo: oggi, i discendenti di quei «pionieri» (quasi due milioni di persone) sono molto ben inseriti

nel grande Paese latinoamerica-no, e spesso occupano posizioni di vertice, nell’economia, nel mondo della politica e dell’am-

ministrazione, nelle università.La maggior parte di essi vive

soprattutto negli Stati del Sud: Rio Grande do Sul, Santa Ca-

tarina, Paranà. In occasione dei 140 anni dalla prima emigrazione una missione istituzionale della Provincia, guidata dal gover-natore Ugo Rossi, è andata ad incontrarli. La missione ha avuto come scopo anche verificare le potenziali collaborazioni da avviare o rafforzare sul piano economico.

Della delegazione facevano parte, oltre ai consiglieri pro-vinciali Lucia Maestri e Claudio Civettini ed ai rappresentanti dell’Unione delle Famiglie Tren-tine all’estero (Giorgia Pezzi) e dell’Associazione Trentini nel Mondo (Cesare Ciola), anche Giorgio Fracalossi, presidente della Federazione Trentina della Cooperazione, Rudi Oss, presi-dente di Dolomiti Energia, e i consultori trentini per il centro-nord del Brasile, Elton Diego Stolf e per il centro-sud, Alceu Xenofontes Lenzi».

Alla scoperta del Brasile trentinoL’UFFICIO STAMPA DELLA GIUNTA PROVINCIALE HA REALIZZATO UN VIDEO CHE DOCUMENTA LA VISITA DEL PRESIDENTE ROSSI

Il Consolato Generale d’Italia di Porto Alegre (Rio Grande do Sul), in occasione della ricor-renza del 140° anniversario dell’emigrazione italiana in Brasile, ha fatto preparare un «logo uffi ciale», per dare un’impronta istituzionale alle commmorazioni, che ha contraddistinto le iniziative promosse nel Rio Grande do Sul, lo stato «più italiano» del Brasile.

Nel logo, si spiega in una lettera inviata dal Console generale Nicola Occhipinti, i colori delle bandiere italiana e brasiliana sono uniti in un unico elemento, a simboleggiare l’integrazione

dei due popoli: gli immigrati che sono arrivati e sono stati accolti nella nuova terra, diventando brasiliani, ma senza mai perdere le loro radici, che permangono ben solide ancora oggi.

Inoltre, il nastro colorato si proietta verso l’alto, con riferimento al futuro che si aprì agli immigrati nell’epoca in cui arrivarono e che costruirono gloriosamente, giorno dopo giorno, per i loro discendenti.

www.webtv.provincia.tn.it/focus/-altri_eventi/pagina551.html

Un logo per l’anniversario

Nella foto qui sotto, uno scorcio del monumento inaugu-rato a Bento Gonçalves (Rio Grande do Sul) nel 2005, in occasione dei 130 anni dell’emigrazione in Brasile.

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CIRCOLI

L’appuntamento era fi ssato alle ore 18 e solo dopo mezzanotte è calato il sipario sulla «casta-gnata» organizzata sabato 21 novembre dal Circolo trentino di Montreal: l’iniziativa, come rife-risce Ivo Finotti, coordinatore dei Circoli trentini del Canada, ha indubbiamente avuto un grande successo e ha rinfrancato lo spi-rito del Circolo.

I numerosi partecipanti hanno trascorso la serata in un clima di amicizia e serenità e si sono divertiti.

Particolare interesse ha suscita-to l’intervento di Henri Rabalais, cha ha raccontato al microfono la sua esperienza fatta in Trentino, grazie al progetto di interscam-bio giovanile organizzato dalla Provincia Autonoma di Trento. Dopo la sua esposizione in molti

Castagnata al Circolo di Montreal

si sono recati al suo tavolo per avere ulteriori informazioni e alcuni giovani presenti si sono rivolti a Ivo Finotti per chiedere dettagli sull’iniziativa.

L’organizzazione della «casta-gnata» è stata facilitata dall’aiuto di alcune ditte e imprese canadesi. Anche dal Trentino sono arrivati sostegni: oltre che all’Associa-zione Trentini nel mondo» anche da Mirko Martinelli dell’Hotel

Martinelli di Ronzo-Chienis in Val di Gresta; da Lorenzo Benoni di Maso Naranch di Pannone in the Val di Gresta e dall’Agritur Renetta di Tassullo in Val di Non.

Ivo Finotti, nella sua veste di vice presidente del Circolo trentino di Toronto, ha invitato i soci del Circolo di Montreal al tradizionale pic nic all’aperto in programma il 24 luglio dell’anno prossimo, quando si organizzerà

anche un torneo di bocce al quale dovrebbero partecipare i Circoli della zona, come Solvay, Windsor-Detroit, Cleveland.

Ascolta la trasmissione

Trentino nel mondo

in onda il giovedì dopo il giornale radio delle ore 13.00

venerdì alle ore 18.05.

Visita il sito: www.radioitaliatrentinoaltoadige.it

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«A Taste of Trentino: Our Heritage of Food», un assaggio di Trentino, la nostra eredità gastronomica: questo il tito-lo dell’iniziativa proposta dal Circolo trentino dedl Wyoming (Stati Uniti), al termine di un progetto culturale, sostenuto dalla Trentini nel mondo, che ha offerto ai soci del Circolo di approfondire la conoscenza della cucina tradizionale trentina.

Nei locali messi a disposizione dalla chiese dei Santi Cirillo e Metodio a Rock Springs, i soci del Circolo hanno organizzato un evento che è stato molto ap-prezzato e si è meritato un ampio articolo sul quotidiano locale, il Rocket Miner.

C’erano in mostra anche alcuni vestiti tradizionali, donati da Mary Joe e Buddy Kaumo, che sono stati indossati da Flora Ber-

tagnolli, mentre intonava canzoni popolari trentine e italiane.

I partecipanti hanno ricevuto un libro con le ricette dei piatti che

stavano per essere serviti. Stephen e Rachele Unguren-

Allen hanno preparato i cane-derli, secondo la ricetta portata

CIRCOLI

a Rock Springs nel 1903 da Maria Menghini Anselmi, nonna materna di Mary Lou Unguren. Maria era nata a Brez, in Val di Non, e l’aveva tramandata a suo fi glio, Rudolph «Rudy» Anselmi. Rachele Unguren-Allen e Gina Harvey fanno parte della quarta generazione custode della ricetta.

I primi piatti, prevedevano risotto con i funghi, preparato da Marge Keene e Josephine Profaizer (che è la presidente del Circolo trentino).

«Il risotto - ha spiegato la gior-nalista del Rocket Miner nel suo articolo - è un piatto originario del Nord d’Italia a base di riso, il quale viene cotto in brodo fi no a raggiungere una consistenza cremosa. Il brodo può essere di carne, pesce o verdure. Molti tipi di risotti contengono anche burro, vino e cipolla. È uno dei modi più

Trentini del Wyoming all’opera in cucinaper far degustare i piatti della tradizione

L’INIZIATIVA È STATA MOLTO APPREZZATA PER LA SUA VALENZA CULTURALE E PERCHÉ HA «SODDISFATTO» IL PALATO DEI PRESENTI

11/12 - 2015

Nel 2016 un «soggiorno formativo»per i giovani di Stati Uniti e Canada

DOPO LE POSITIVE ESPERIENZE FATTE NEGLI ANNI SCORSI IN ARGENTINA, BRASILE E MESSICO

S u l l a scorta del-le positive esperienze fatte in Ar-gentina, Bra-sile e Messi-co, saranno

i giovani degli Stati Uniti e del Canada i protagonisti del soggiorno formativo, che l’Uffi cio Emigrazione della Provincia Autonoma di Trento organizzerà nella primavera del prossimo anno.

«Blueprint 2016 - Together trentini» è il titolo scelto per l’iniziativa, che si svolgerà dal 25 al 30 maggio, in una località degli

Stati Uniti, attualmente in fase di indivi-duazione.

A pagina 31 di questo numero del gior-nale è pubblicato «l’appello» ai discendenti di emigrati trentini, affi nché si candidino a partecipare al soggiorno, che si pone alcuni obiettivi (citati nell’«appello») come: dialogare sulle esperienze dei singoli

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CIRCOLI

comuni di preparare riso in Italia, hanno detto gli organizzatori».

Josephine Profaizer ha an-che preparato «tonco di funghi, costolette e crauti», serviti con polenta.

Profaizer ha raccontato la storia di come suo zio «Uncle» Louie Broseghini, trascorreva l’estate a Big Sandy, andando a pesca e raccogliendo funghi. I funghi venivano tagliati, seccati e messi in barattoli, per conservarli per l’inverno. Sua madre faceva del suggo di funghi, che veniva con-sumato con la polenta, durante l’inverno.

Prima dell’avvento dei prodotti surgelati e di modalità di traspor-to più economiche, i «crauti» sono stati fonti di sostanze nu-

trenti durante l’inverno. Il loro caratteristico sapore aspro, deriva dall’acido lattico che si forma quando i batteri fanno fermentano gli zuccheri contenuti nel cavolo cappuccio, ingrediente base dei «crauti».

Come contorni sono stati fatti assaggiare i «capussi» (preparati da Jerry Georgis) e le «patate rostide».

Shirley Albertini ha portato ai tavoli un’insalata di patate «alla trentina», preparata con l’olio e l’aceto, invece della maionese.

Per concludere, i dolci: Shirley Albertini ha insegnato a fare una «torta gradela», la cui ricetta le era stata trasmessa da sua madre Lilia Albertini di Brez, che a sua volta l’aveva imparata da sua madre.

Donna Toly e Marge Keene hanno preparato i «grostoi», detti anche «krofani», pasticcini fritti che vengono cosparsi con zucchero a velo. Ancher in questo casa si tratta di una ricetta passata di madre in fi glia.

Il libro di cucina distribuito ai presenti, per i «grostoi» contiene anche una ricetta alternativa, pro-posta da Emma Ruffi ni, che pre-vede, tra gli ingredienti, whiskey e buccia del limone.

L’incontro si è concluso con una «lezione» impartita da Mar-ge Keene e Josephine Profaizer su come fare «limoncello», un liquore a base di succo di limoni che può essere consumato solo dopo tre mesi di maturazione. Il limoncello si contraddistingue

per un forte sapore di limone ma senza l’asprezza o amarezza tipica del succo di limone ed è un liquore a base di vodka.

Il menu servito all’evento com-prendeva anche diversi tipi di formaggi del Nord d’Italia, tra cui, Asiago, Gorgonzola e Par-migiano.

Anche Ron e Jan Taylor, Cathy Georgis, Aldo Profaizer, Joe Toly, Linda Georgis, Nicholas Allen, Marjane Telck, Marilou Granthom e JoAnn Heimes hanno collaborato e dato il loro contribuito per l’organizzazione e la realizzazione dell’iniziativa, che è stata molto apprezzata per il suo valore culturale e perché ha certamente «soddisfatto» il palato.

partecipanti e sulle loro aspirazioni, offrire l’opportunità di un arricchimento cultura-le, discutere insieme su come «sfruttare» le origini trentine e tirolesi in campo profes-sionale e privato e su come creare una rete di contatti fra discendentei di emigrati, che possa essere utile nel raffi orzare i legami

e stimolante sul piano culturale e della progettualità.

All’organizzazione del soggiorno forma-tivo collaborano l’Associazione Trentini nel mondo, l’Unione delle Famiglie Tren-tine all’estero e la Società Americana di Storo, che mantiene vivo non solo il ricordo

ma anche i contatti con la vecchia e nuova emigrazione giudicariese negli USA. In preparazione del soggiorno, saranno orga-nizzati anche incontri di approfondimento sui temi dell’emigrazione in Nord America, inseriti nel «Piano Giovani» della Valle del Chiese.

L’iniziativa, in programma dal 25 al 30 maggio,è organizzata dall’Uffi cio Emigrazione della ProvinciaAutonoma di Trento, in collaborazione con l’AssociazioneTrentini nel mondo, l’Unione Famiglie Trentine all’estero e la Società Americana di Storo

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CIRCOLI

Lo scorso 18 ottobre, ha avuto luogo la celebrazione per i 134 anni dell’emigrazione trentina e della fondazione della nostra città, la «Colonia Manuel González», nello stato di Veracruz, in Messico.

Tutto è cominciato alle ore 13 in punto, con una messa di ringraziamento nella parrocchia di San José, che è stata accompagnata da brani musicali eseguiti dalla voce di Nohemí Galliote, originaria del comune di Córdoba. Al termine della messa, si è tenuto un atto solenne davanti al monumento a Manuel González (Manuel González è stato il presidente ad interim del Messico nel 1881 e ha donato delle terre e degli attrezzi per lavorare la terra agli immigranti italiani: perciò, la Colonia porta il suo nome).

All’evento erano presenti: i sindaci di Zentla e Fortín e il rappresentante di Tepatlaxco, rispet-tivamente Ignacio Castelán Marini, Armel Cid de León y Rafael Fernández Zanatta; Agostinno Coppe, ex-sindaco di Segusino, paese della

provincia di Belluno; i presidenti dei Circoli trentini di Colonia Manuel González (Mónica del Carmen Fadanelli Figueroa), Huatusco (Jor-ge Durante Bernardi), Córdoba (Jaime Crivelli

Espinoza ) e Xalapa (Marisol Sampieri Petrilli). Ci hanno fatto compagnia anche il coordina-

tore dei Circoli trentini del Messico, Leobardo Cortes Mánica e Laura Versini ex-consultrice per l’emigrazione della Provincia di Trento.

Leobardo Cortes Mánica ha consegnato lo stendardo del Circolo trentino di Xalapa e ha letto un messaggio dell’Associazione Trentini nel Mondo in italiano, mentre Mónica Fadanelli l’ha fatto in spagnolo.

C’è stata poi la consegna di un omaggio fl ora-le al monumento di Manuel González, da parte di Jaime Crivelli e Agostino Coppe. In seguito, è stato intonato l’inno nazionale messicano, seguito dall’Inno d’Italia.

Al termine di questa parte della cerimonia, i partecipanti si sono spostati sulla gradinata davanti alla chiesa, per scattare la foto ricordo (pubblicata qui sotto): ad esporre la bandiera del Circolo trentino di Colonia Manuel Gonzalez sono i bambini Mónica e Andrea Cruz Fada-

Domenica 18 ottobre il Circolo treha festeggiato il 134° anniversa

Il faro del porto di Veracruz, punto di arrivo degli emigranti

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CIRCOLI

nelli, mentre quella del Circolo di Xalapa è sostenuta da Angelo

Díaz Sampieri.I partecipanti si sono poi riuniti nell salone

«Gamboa» dove si è degustato del cibo tipico messicano: birri, barbacoa, tamales, arroz, chiles rellenos, e non poteva mancare la tra-

dizionale polenta, nonché i dulces de leche e bizcochitos.

Tutti, molto contenti, hanno trascorso insieme alcune ore in serenità, mentre continuava l’esibi-zione di Nohemi Galliote, Mary Vela Rodríguez e del gruppo musicale «Explosión Musical».

Adesso bisogna solo aspettare il 135° an-

niversario ed invitare a parteciparvi gli amici di tutto il paese e i trentini, per festeggiare assieme un anno in più di storie nuove nelle terre messicane.

Mónica del Carmen Fadanelli FigueroaPresidente del Circolo trentino

Colonia Manuel González

Qui di seguito il messaggio inviato dal presdente della Trentinio nel mondo, Alberto Tafner.

L’emigrazione verso il Messico è stata per il Trentino un fenomeno importante. Le celebrazioni offrono l’op-portunità per una rilettura approfondita di quel fl usso migratorio e per dare il giusto risalto e valore agli aspetti storici e umani dell’intera vicenda. Successi e sconfi tte, richiamano gli avvenimenti ma soprattutto i volti dei protagonisti.

La storia della colonia è in buona parte storia di

tutti i trentini. I sentimenti di ammirazione verso chi, operando con intelligenza e dedizione, ha fatto crescere la colonia, sollecitano in modo costante la nostra gratitudine e il nostro interessamento.

L’Associazione Trentini nel Mondo è felice di essere un punto di riferimento e un’occasione di unità per i Trentini in Messico. Siamo certi che la Vostra festa sarà un gioioso momento di fraternità nel quale il ri-cordo del passato confermerà i sentimenti di amicizia del presente e li rafforzerà per il futuro.

entino di Colonia Manuel Gonzalezario dell’emigrazione in Messico

nelli, mentr

Il messaggio di auguri dell’Associazione

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