Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

38
magazzino di poesia - saggi Solo per amore Frammenti su Vittorio Bodini Antonio Errico * spagine

description

Per i Saggi del Magazzino di poesia di Spagine Antonio Errico con "Solo per amore frammenti su Vittorio Bodini" nell'anno del centenario della nascita del poeta.

Transcript of Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

Page 1: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

magazzino di poesia - saggi

Solo per amoreFrammenti su Vittorio Bodini

Antonio Errico

*spagine

Page 2: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

spagine - magazzino di poesia - saggi 01

Antonio ErricoSolo per amoreframmenti su Vittorio Bodini

Spagine è un periodico di informazione culturaledell’Associazione Culturale Fondo Verri di Lecce

Page 3: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

magazzino di poesia - saggi

Solo per amoreFrammenti su Vittorio Bodini

Antonio Errico

*

Page 4: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

spagine magazzino di poesia - saggi 01

Page 5: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

Come un grande amore. Nel modo in cui ac-cade per ogni grande amore; come ognigrande amore si confronta con il dissidio,con l’incomprensione, tra Vittorio Bodini eil Sud c’è stata la tensione lacerante di ognigrande amore.

C’è stata la passione ebbra, l’illusionedell’eternità di quell’amore; c’è stato il de-siderio prorompente, l’ansia, la frenesia, lasensualità spossante, poi l’intenzione del-l’addio, la separazione. Poi il ritorno malin-conico. Poi l’allontanamento. Un altro.L’ultimo: nostalgico, pietoso, soffocato dalrimpianto.Mai, però, ci fu l’indifferenza.Mai ci fu l’estraneità, il sentirsi slegato daogni vincolo, affrancato da una sentimen-tale soggezione, spiantato dalla terra; mai ci

pagina 5

Solo per amore Antonio Errico

Page 6: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

fu la noncuranza per i destini che dentroquella terra si generano e si dipanano, si an-nodano e si aggrovigliano, si ritrovano o sidisperdono, si differenziano o si rassomi-gliano.

Nel modo in cui accade per ogni grandeamore, Vittorio Bodini ha vissuto il Sud conuna contraddizione carica di energia in-quieta, con un alternarsi di attrazione e dirifiuto, tra l’istinto di fuggire e il desideriodi tornare, fino a raggiungere l’esasperata eal tempo stesso lucida coscienza di un’asso-luta, irreversibile, drammatica volontà dimorte in lontananza.

“Qui non vorrei morire dove viveremi tocca, mio paese

così sgradito da doverti amare”.É in questo disperato desiderio di un al-

trove ultimo, di una morte inappartenentee sradicata dal “qui” dove l’esistenza è co-stretta per destino, o per necessità, o forseper quell’amore così prepotente e sfrenatoda restare sempre e irrimediabilmenteinappagato, che esplode l’espressione del ri-fiuto della terra com’è nel suo presente.

Ma c’è quel “doverti amare”: come una co-strizione all’amore determinata da un sensodi legame filiale impossibile da discono-scere, irrinunciabile, un nodo al cuore chenon si può slegare e che fa sempre più maleperché sempre più si fa disperato affetto.

Non dice, Vittorio Bodini, quale sia l’altro

spagine magazzino di poesia - saggi 01

pagina 6

Page 7: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

luogo; non c’è, per Vittorio Bodini, un altroamore per un’altra terra. C’è soltanto lostraziante sentimento di una insofferenzadel “qui”; c’è soltanto l’aspirazione ad unafuga che coincida con una dissolvenzaanche del possibile ricordo che si può la-sciare negli altri che rimangono lì dove ungiornale loda la guardia campestre chespara sui ladri di chiocciole.

Il ritorno si rende sopportabile soltanto secontempla la possibilità di una trasforma-zione, di un diventare “altro” dall’essere,per riappropriarsi di un senso originarioche è stato perduto o rifiutato.

Ogni partenza di Bodini è sempre impre-gnata del senso di un addio anche quandoquesto senso racchiude la prefigurazione diun ritorno.Partire svanendo, dunque, e poi fare ri-torno, ma con un altro cuore, con un altropensiero “duro e sofistico”, disposto - o co-stretto - al confronto serrato e impietosocon se stesso e con quello che intorno ap-pare in superficie o si nasconde nel passatoprofondo.

L’esperienza poetica del ritorno, per Bo-dini è un’esperienza della morte: di unamorte che coinvolge tutti gli esseri e le cose,ogni dimensione del tempo; è un nostos cheannichilisce, che provoca uno stordimentoesistenziale, che stringe in una condizionedi abissale vuoto interiore. Il luogo verso cui tende e si conclude il viaggio di ritorno è

pagina 7

Solo per amore Antonio Errico

Page 8: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

quel paese nel Sud, “dove ogni cosa, ogni attimo del passato

somiglia a quei terribili polsi di mortiche ogni volta rispuntano dalle zolle

e stancano le pale eternamente implacati”.

É nel luogo e nel tempo del ritorno chematura la comprensione della ineluttabilitàdi una perdita: “qui” – dice Bodini- “s’erafatto il mio volto”, in quel luogo destinatodall’origine, in quell’incessante riaffioraredi un passato che il tempo e la morte nonriescono a placare, nella lontananza asso-luta e definitiva da altri luoghi e altre esi-stenze.Il volto dell’altro, di chi si è costretti a per-dere, quel volto che ha il profilo di unamore forestiero, si è fatto, invece, in altripaesi “a cui non posso pensare”.Cosa c’è dietro - dentro - il verso “a cui nonposso pensare”? Se si può anche leggervi una nostalgia dialtri paesi ai quali non si appartiene per ori-gine, allora Bodini scardina l’assioma dellanostalgia del proprio paese, o soltanto delproprio paese.

Il solo paese in cui sia possibile ritornaresenza farsi sommergere dal senso dilagantedi morte, è quello della memoria. Ma ilpaese della memoria è un luogo inesistente. E’ soltanto proiezione dell’immaginazione.E’ una pura invenzione della parola. Però è

spagine magazzino di poesia - saggi 01

pagina 8

Page 9: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

questo paese che per Bodini diventa l’oriz-zonte di uno struggente desiderio. E’ ilpaese dell’infanzia che è, anch’essa, un’in-venzione, una fiaba consolatoria, il possibilerifugio quando il presente è la furia di unabufera. É il paese dello stupore per la sco-perta di se stesso e degli altri che abitanoquel paese: creature che proteggono da ogniinsidia del mondo e soprattutto dall’agguatoche tende il futuro. É il paese edificatogiorno per giorno con le parole di una poe-sia.Solo in quel paese Vittorio Bodini si ricono-sce, riesce cioè a riconoscere se stesso, ilproprio essere autentico.

Ma allora: se l’essere autentico è una pos-sibilità concessa solo alla poesia, se il rico-noscimento di se stesso avviene solo dentroil luogo della poesia, si può ipotizzare chesia soltanto la poesia il vero e unico paeseche Bodini abita o che può abitare, in cuinon si sente mai straniero, dal quale nondeve mai partire, al quale non deve mai fareritorno. Come un grande amore, dunque, la storiatra Bodini e il Sud ha dentro il suo sviluppotutta l’impossibilità di una ordinaria situa-zione e tutta l’incomparabile poeticità dellastraordinarietà di una condizione.

pagina 9

Solo per amore Antonio Errico

Page 10: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

Ci sono eventi che accadono per caso, nellapoesia di Vittorio Bodini, come, talvolta, ac-cadono per caso gli eventi, in ogni vita: perdisegni imponderabili, ragioni ingoverna-bili, cause senza un’origine che si renda ma-nifesta, impreviste deviazioni lungo iltransito dei giorni, occasioni inaspettate, in-sospettate, cattive o buone.

Per caso accade in Bodini, innanzitutto,quell’evento dal quale ogni altro deriva edal quale è subordinato, quello che una crea-tura si porta dentro con felicità in certe sta-gioni, in altre con disperazione, o confelicità e disperazione mescolate, in altreancora.

Esistere. É questo il caso originario, perVittorio Bodini: un caso che poi si carica diuna connotazione umana radicale, di un de

spagine magazzino di poesia - saggi 01

pagina 10

*

Page 11: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

stino dal significato inequivocabile: esistereal Sud. Pensarsi e rappresentarsi comel’esito di un colpo di dadi, come numero de-ciso dalla sorte che realizza innumerevolicombinazioni.

Tutto il resto, ogni altro evento, discendee dipende da questa espressione del caso.Tutto il resto non è che una variante, una ri-frazione, una scaglia, una specularità, unarassomiglianza.La casualità di esistere al Sud determina lacondizione del rapporto con la terra e con ilcielo, con la vita e con la morte, con il do-lore, con l’amore, con il tempo, con la Sto-ria, con il silenzio e con la parola, con l’immanente e il trascendente, con la luce econ il buio, con l’attesa e il rimpianto, lafuga e il ritorno, la realtà e l’immaginario.

Esistere al Sud è un continuo corpo acorpo con le figure concrete di un passatoche affiora, come dentature di cavalli uccisi,dalle profondità dell’appartenenza allaterra, o con quelle fantasmatiche che pren-dono perfino i nomi di un bestiario, laforma degli ulivi, i colori di un tramonto, levoci di una leggenda, e, più malinconica-mente, i volti, i pensieri, i trasognamenti diun’infanzia, le malinconiche euforie diun’adolescenza.

Ma il sentimento del caso di esistere alSud si fa tanto più forte, più pesante, piùpregnante, quanto più con il Sud Bodini sta-bilisce, psicologicamente e fisicamente, una

pagina 11

Solo per amore Antonio Errico

Page 12: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

distanza. É nella dimensione della lonta-nanza, nella nostalgia dell’irrecuperabile,nella mancanza delle cose che sono state illievito del modo di essere, di pensare, diagire, di amare, di sognare, che il vincolocon la terra si trasforma in rimpianto lanci-nante, in un groppo di emozione che general’ansioso desiderio di un ritorno: di un ri-torno impossibile. Perché il ritorno di Vit-torio Bodini non è verso un luogo – da cui èsempre in frenetica fuga – ma è dentrol’universo di una memoria che ha elaboratola trasmutazione del luogo reale in luogoesclusivamente interiore, che ha introdottonella trama della storia personale e genera-zionale luoghi e personaggi che hanno laconformazione e la fisionomia del mito.

La relazione poetica che Vittorio Bodinivive con il Sud è essenzialmente un’espe-rienza amorosa con una creatura che non èpiù com’è stata un’altra volta, oppure comesi pensa che possa essere stata, o comeviene figurata nel ricordo.

Allora questa relazione si incaglia nellesecche di una delusione derivante dall’espe-rienza del presente, si immalinconisce nellaconvinzione di una fine inevitabile, subiscela frattura, l’asincronia, la discordanza tra iltempo del soggetto che ama e quello delsoggetto che è amato, si rifugia (o si esilia?)nel tempo passato che il pensiero può sele-zionare, modificare, ricostruire, rigeneraree, quindi, rivivere scegliendo i luoghi, i volti,

spagine magazzino di poesia - saggi 01

pagina 12

Page 13: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

le storie con cui prolungare un rapportod’affetto, anche se quasi esclusivamente inuna dimensione di autoriflessione, forseanche di autoreferenzialità, anche se tuttosempre in dissolvenza.

Bodini avverte che il presente lo accerchiaad ogni passo, lo costringe a fare i conti conmiti sgretolati, idoli caduti.Ha ragione Donato Valli quando dice che ilpoeta “non riesce a portarsi fuori dal pre-sente che preme da ogni parte” e che gli og-getti dell’infanzia e dell’adolescenza chespesso tramano la sua poesia “fanno da con-trappunto a un canto ora nostalgico ora di-sperato, ma sempre ridotto oramai allamisura dell’io”.In fondo è sempre la misura dell’ io che perBodini costituisce la categoria e la metodo-logia per la comprensione del mondo edell’essere al mondo, del Sud e dell’esistereal Sud.

Il mondo si mostra con i paesaggi del Sud:gli orizzonti, le ombre, le lune, le crune dei campanili e i deliri, i racconti da narrare eda narrarsi, la vita che splende come un rag-gio o che scivola come un rigagnolo in ViaDe Angelis, strada sbilenca, traballante,dove sembra che possano compiersi tutti idestini, dove –dice- ho abitato in ogni nu-mero civico,

“con tutticon le rondini

coi vecchi che muoiono all’alba

Solo per amore Antonio Errico

pagina 13

Page 14: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

in una verde luce d’acquariocon quelli che sloggiano

portandosi coi mobili sul carrettoi vetri della finestra

e l’albero di limone del cortile”.

Il mondo per Vittorio Bodini è una grandepianura che a una cert’ora vede cadere untramonto da bestia macellata, è un’esuleprovincia, un’amara contea, una periferiainfinita dove accade qualcosa che “ilmondo” – un’altra realtà , dunque, diversaed estranea al Sud- “non può volere”.Il mondo è quel luogo dove un tempoc’erano accademie e monaci sapientissimi,dove un eremita può rivelare il modo pertamponare “lo sgocciolio suicida” del pae-saggio. Il mondo è quella realtà dove ogni cosa – lanascita, la morte, l’avventura di vivere- ac-cade senza un progetto, talvolta anche senzauna consapevolezza, come se fosse fine a sestessa, indifferente al tempo e alla natura. Tutto accade per caso, allora. Solo qualcosa sembra sottrarsi alla casua-lità senza rimedio, forse perché è il risultatodi un puro processo del pensiero: il sogno ela speranza del futuro. Cioè quelle cose piùcasuali, in assoluto: il sogno e il futuro.

spagine magazzino di poesia - saggi 01

pagina 14

Page 15: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

Quando Vittorio Bodini lasciò questi cieliper andare a vedere se poi davvero Dio ècome lo immagina un uomo del Sud, al se-colo passato e a quello che ora corre, conse-gnò in eredità un patrimonio di poesia conil quale in qualche modo ha dovuto fare iconti non solo chiunque da queste parti sisia ritrovato (per una vita intera o per unavolta sola) a scrivere parole fatte in versisopra i fogli ma anche chiunque si sia con-frontato con le rappresentazioni della terra,le immagini che scolpiscono un aspetto delpaesaggio, le espressioni dell’esistere e leforme di pensiero di chi abita questi luoghidel Sud.

Inevitabilmente i paesaggi cambiano.Spesso e altrettanto inevitabilmente, cam-biando si insozzano.

Solo per amore Antonio Errico

pagina 15

*

Page 16: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

Talvolta si avverte la sensazione che tutt’in-torno la sozzura ci assedi, ci insidi sui mar-ciapiedi, ci apposti agli angoli perrisucchiarci nella realtà e nella metaforadella spazzatura. Sono oggetti che derivano dall’ uomo mache dall’uomo, dalla sua realtà e dalla suanatura, si distaccano, che l’uomo a un certopunto rifiuta con un gesto di rigetto, in unacondizione di reiezione, forse inconsape-vole, e scarica in un contesto di natura alquale non appartengono, in cui si collocanocon un’intromissione, come corpi estranei,segni di un processo negativo, esiti di un’ec-cedenza, di un’esuberanza materiale, di unconato culturale.

Si subisce come un’offesa iniqua, come laviolazione della dignità, quasi che le car-casse di elettrodomestici, i materassi sven-trati, i water abbandonati ai cigli dellestrade fossero i totem di una civiltà irrever-sibilmente e orribilmente degradata, se-polta sotto il suo nuovo letame che non èbiodegradabile, che non concima e quindinon rigenera, ma che avvelena la terra, lacondanna ad una atroce agonia.

Vittorio Bodini lo aveva detto; ci aveva av-vertiti. Che questa terra, questo paesaggiovivesse – e morisse - in uno “sgocciolio sui-cida”, lo aveva intuito, osservato, affermatocon una capacità di analisi e una potenza vi-sionaria riconducibile poeticamente e psi-cologicamente alla fisionomia del “voyant”,

spagine magazzino di poesia - saggi 01

pagina 16

Page 17: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

del veggente rimbaudiano. I bulloni schio-dati e l’odore della nafta bruciata, i nidi diplastica e di cemento che si sarebbero alzatidov’erano anfiteatri d’uve e dizionari d’om-bre, le pinete ridotte a cimiteri di alberi,“alti scheletri arsi in un incendio senzacanti”, le spiagge come millepiedi invase dalturismo di massa, il mare sporco di nafta,sono i simboli – solo alcuni simboli – dellatetraggine che dilaga sulla pianura indu-striale, dell’angoscia e dell’abbandono, delvuoto di senso, della perdita di ogni riferi-mento, dell’assassinio della natura. La salvezza è affidata ad una profezia, al va-ticinio di un eremita: di un altro eremita“più vecchio di me”.

Allora, il soggetto che parla rivela la pro-pria identità di eremita; l’io poetico rappre-senta ed esprime la condizione di unasolitudine – più esattamente di una sepa-ratezza – sapiente, di una saggezza deltempo, di una coscienza del futuro.

L’io poetico bodiniano vede oltre, sa, co-nosce il possibile, il probabile, l’inevitabile.Quella dell’eremita, del poeta veggente, èuna figura letterariamente, semantica-mente e cronologicamente stratificata, unarchetipo, un’esperienza figurale che stabi-lisce interrelazioni con il solipsismo, con laverità, con il mistero, con il mito e la storia,il silenzio e la parola, la ragione e l’emo-zione.Nell’identità archetipica dell’eremita c’è il

Solo per amore Antonio Errico

pagina 17

Page 18: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

tempo passato e il tempo a venire, c’è la vitae la morte, il principio di qualcosa e la finedi un’altra, c’è tutta l’atemporalità dellapoesia, il suo oltrepassare la storia e la geo-grafia.

L’eremita di Bodini è il simbolo della lon-tananza dal sistema simbolico-culturaledella civiltà contadina; è il rifiuto di un pae-saggio che ha appiattito le forme e i signifi-canti di una condizione dell’esistereconnotata da una reciprocità, da un inter-scambio con gli elementi della natura.

La rassomiglianza con l’eremita della Bal-lata del vecchio marinaio di Samuel Cole-ridge è straordinaria, soprattutto nellaconnotazione suggestiva ed evocativa, nellafigurazione plastica e nella valenza simbo-lica. Il paesaggio della pianura industriale è stra-formato, deformato, un luogo asfissiante,chiuso, attraversato da spettri di giovinezzae di bellezza, cosparso di mine che fannosaltare in aria ogni passo che tenti di op-porsi all’invasione del nulla e del numero“nemico dell’uomo”, dei consumatori che siautoriproducono, della massificazione turi-stica .

Vittorio Bodini scrive Rapporto del con-sumo industriale nel giugno del 1970, seimesi prima di morire.Dopo alcuni anni tutto è diventato esatta-mente come aveva prefigurato. Perché perVittorio Bodini comprendere il paesaggio

spagine magazzino di poesia - saggi 01

pagina 18

Page 19: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

significava anche – o soprattutto - intuirnela trasformazione e quindi l’inarrestabilecorrosione, l’incombente sfacelo; signifi-cava anche vivere con passione – con soffe-renza - il tempo della terra, auscultarne einterpretarne il respiro, ricercare un equili-brio tra l’essere della terra e il proprio esi-stere.Quel suo verso che dice “qui s’era fatto ilmio volto” non è solo l’esplicitazione diun’origine e di una appartenenza; è anchel’espressione di una reciprocità di senti-menti e sensazioni, di condizioni e conno-tazioni antropologiche e delle conseguentimutazioni, di visioni del mondo e di destini.

Solo per amore Antonio Errico

pagina 19

Page 20: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

Il Sud di Vittorio Bodini è una terra scon-volta da una maledizione assoluta: mostraorizzonti spettrali, vertiginose stratifica-zioni di assenze, fantasmi di creature deca-pitate, case e paesaggi, stagioni, notti,mattini, attraversati da una misteriosa –spaventosa – inquietudine, ombre che cre-scono e si allungano a dismisura dilatandoogni spazio, alterando ogni percezione dellarealtà, deformando l’immaginario, gene-rando storie stralunate, pensieri che bru-ciano tutti i nessi logici, le sistematizzazioniconcettuali, le categorie di presente, pas-sato, futuro, i riferimenti al prima e al dopo,all’ ora e all’ allora.

Tutto appartiene al passato e il passato èuna botola senza fondo in cui inabissarsiinevitabilmente, dolorosamente, disperata

spagine magazzino di poesia - saggi 01

pagina 20

*

Page 21: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

mente. Per fare i conti con la storia, con lesue costanti, precise, aggressive operazionidi sottrazione. Ma anche per salvarsi dalpresente agonizzante, per risparmiarsi lasofferenza di assistere allo sgocciolio sui-cida del paesaggio.

Per Vittorio Bodini il presente del Sud èun deserto, un buco nero, una devastazioneprodotta dal tempo, una privazione di esi-stenza, una negazione di senso. Il presentedel Sud è un inganno, un tradimento, unabisso di buio, talvolta un insulto che spingeall’addio triste e rabbioso per l’accadimentomarginale che però si carica della valenza diuna metafora dell’incomprensibile, comequando un giornale loda la guardia campe-stre che spara sui ladri di chiocciole nelbosco incolto o dà la caccia

“a bimbe con le labbra violaper qualche oliva selvatica nella macchia”.

Il presente del Sud è una sventura, il pre-sagio della catastrofe antropologica di unprossimo futuro.La vita non ha mai oltrepassato la condi-zione dell’origine. La vita è ancora – sempre – lì, in via De An-gelis: microcosmo, sineddoche del mondo,antro di memoria, universo di senso, di-mensione di spazio e condizione di tempoin cui la coscienza di sé, la percezione el’emozione del perdurare della propria ap-partenenza all’origine, si ravvivano e si rin

Solo per amore Antonio Errico

pagina 21

Page 22: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

novano attraverso un movimento della me-moria che annulla la distanza dal passato. Così tutto quello che ritorna nel pensieroemana una luce dalla profondità della suasostanza: i grappoli diventano d’oro; è tuttod’oro il canto che arriva dal convento delleScalze, è gaia la tristezza, il cielo è sonoro;anche la morte accade

“in una verde luce d’acquario”.

In via De Angelis si verifica il miracolodella scoperta della realtà e della sua espe-rienza. Lo sguardo assorbe tutte le forme e tutti icolori dell’esistenza; la ragione si confrontacon le cose e i loro riflessi; il cuore di “mollecera” trattiene i segni di una straordinariaavventura di nascere e di vivere in quelluogo.L’istinto di fuga dalla terra e di ritorno adessa, che attraversa tutta la vita e tutta lapoesia di Vittorio Bodini, si ritrova costan-temente davanti l’ostacolo gigantesco delladolcezza della memoria.

A Bodini sarebbe bastato vivere anche unsolo istante in via De Angelis per avere ma-teria di poesia da impastare ogni giorno. Lì ha trovato il fermento di tutte le storie, ilmovente di tutte le passioni, l’incipit e l’ex-plicit, la trama e l’intreccio, l’alfa e l’omegadi tutti i racconti. Ha imparato a fare i conti con l’idea dell’as-senza, con la lucidità della ragione e la ver

spagine magazzino di poesia - saggi 01

pagina 22

Page 23: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

tigine dell’emozione, con l’ansia delle at-tese, con la felicità e il dolore, con la luce econ le tenebre di tutte le stagioni.Forse lì è diventato il poeta dallo sguardoprofondo che è stato, ha imparato a scavarenelle immagini, nelle figurazioni, fino a sco-prirne l’essenza; è arrivato alla radice dellaluce, alla fonte delle voci, al fondo del buio.

Lì, in quell’origine, ha imparato a narraree a narrarsi, ad allontanarsi e a ritornare, alasciarsi sedurre dal richiamo degli affettied a rifiutarlo, ad immaginare Dio come loimmagina ogni altro uomo del Sud: unostorto ulivo, una perenne rovina. Diceva:

“vi sono anime fatte per domandare,ed altre per rispondere”.

La sua era un’anima fatta per domandare, avolte ragioni, significati, pietà, compagnie,direzioni; altre volte soltanto un silenzio,una pace, la consolazione di un respiro pro-fondo a occhi chiusi di fronte all’infinito delmare.

Solo per amore Antonio Errico

pagina 23

Page 24: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

Senza darsi tempo, senza darsi pace. Comecon un delirio dentro, con una febbre ad-dosso. Come se ogni giorno spalancasse unvuoto che doveva riempire ad ogni costo.Come se la memoria potesse esplodere al-l’improvviso, o minargli la mente l’afasia,come se un rapace potesse rapinargli la fan-tasia, le visioni, il sentimento, i suoni, la ra-gione.Come se la parola potesse all’improvviso or-dire il tradimento malvagio di una fugadalle stanze segrete del pensiero, o potesseritrarsi, rifiutarsi di agire in una forma, farsiapprossimazione subdola, espressione ines-senziale, artificio senz’arte, latitanza disenso, vacuo pleonasmo, ridondante ma-niera.

Ha paura: che ogni poesia possa essere

spagine magazzino di poesia - saggi 01

pagina 24

*

Page 25: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

l’ultima, che le parole s’ammutinino. Ha paura che ad un certo punto cominci

“un insolito modocon le cose di guardarsi

d’intendersiscavalcando le parolein una vile dolcezza”.

Ha paura che la parola non senta più il ri-chiamo dell’esistenza, che questa non subi-sca più la seduzione stordente della parola. Delle parole non si fida. Sa che sono predisposte alla rivolta, che na-scondono un’infedeltà connaturata. Sa che possono essere oro che riluce oppuremoneta falsa, vuota risonanza, che a voltespalancano porte e a volte sbarrano cam-mini, negano destini, oscurano emozioni,alzano altari d’oro a falsi dei.Allora scrive con un’ansia che lo stravolge,con l’ossessione che davvero ogni poesiapossa essere l’ultima, che possa abbando-narlo senza preavviso, o che si svuoti disenso, si accartocci nel già detto, si recludanel silenzio.

Allora in ogni poesia vuole metterci tutto;in ogni parola, ogni sillaba, vuole mettercitutto: la rabbia, i presentimenti, il rancore,l’amore, le leggende, i ricordi, gli affanni ,l’angoscia della morte, il capogiro della vita,tutte le storie possibili, le albe, i tramonti,le lune, gli amici, i discorsi, gli affanni diogni giorno, i volti e le voci dei morti.

Solo per amore Antonio Errico

pagina 25

Page 26: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

Vuole metterci l’auto con la Olivetti e labombola del gas, il suo bestiario, le sue ca-valle, l’alcool, le cravatte, la sua pena, il suoazzardo, l’intemperanza, il tormento, tutti ilibri letti, i suoi vizi, il suo gioco, la bellezza,il basilico, i gerani, e quel cuore

“che voleva abbaiaretutte le notti

alla luna e alle pietre”.

Tutto in ogni poesia, in modo definitivo, ir-ripetibile, incomparabile. Una musica chenon ha paragoni. Pennellate di colori maivisti. La perfezione della forma non gli interessa. Gli interessa l’immagine inedita, assoluta. Gli interessa che in ogni poesia ci vada ilcaos dell’universo, l’imperfezione del-l’umano. Gli interessa potersi sentire parte di quelcaos, riflesso di quell’imperfezione. Vittorio Bodini scrive con una costante sen-sazione della fine che lo insidia, come seavesse accanto l’ombra di un io sdoppiatoche gli scandisce gli istanti, e lo incita, losfida, gli intima di far presto, gli ricorda, vil-mente, che deve stare attento. Perché po-trebbe non esserci un’altra possibilità dipoesia, una proroga del privilegio della pa-rola, perché potrebbe rompersi l’incante-simo che compenetra il verso e il respiro, lasillaba e il suono.

L’ombra gli sussurra la minaccia insolente

spagine magazzino di poesia - saggi 01

pagina 26

Page 27: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

che il pappagallo “dalle penne oro e verdi euna mania/ di contraddire”, a un certopunto potrebbe ammutolirsi.

Così scrive in modo frenetico, quasi vo-lesse consegnarsi senza condizioni, darsialla poesia in sacrificio, per poter avere an-cora un dono di parole, per poterne sentireancora il tintinnio e il dolceamaro sapore.

Alla vita non chiede altro. Gli anni, le donne, i ricordi, il paesaggio, i

racconti, hanno senso solo se diventanopoesia, se riescono a farsi figure che gab-bano il tempo, che leniscono, almeno unpoco, la pena per la transitorietà meschinadell’ esistere.

Scrive “senza mangiare, senza indirizzo”, con in cuore un sasso nero “avvolto instracci di parole”. Scrive nella notte, per lasciarsi una poesiasul tavolo, come un biglietto di scuse direttoa se stesso, per domani. “Se mi desterò”, dice.

Ha “riserve di morte e di poesia”, VittorioBodini. Forse cose diverse, condizioni opposte. Forse (probabilmente, inesorabilmente) lastessa cosa. Sono riserve che si porta in un bagaglio in-timo, interiore. La morte e la poesia, confuse tra di loro, epoi confuse con la matassa della memoria,con i pro e i contro, con le contraddizioni,

Solo per amore Antonio Errico

pagina 27

Page 28: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

con le occasioni della vita, con tutte le scon-fitte irrimediabili, le futili vittorie. Morte epoesia come limite, confine, esito ultimo,possibilità estrema. Incognita. L’una e l’altra pensate sempre come eventoindecifrabile, combinazione di mistero e dicandore. L’una e l’altra che accadono indipendente-mente dalla volontà, che sopraggiungono enon ammettono rifiuto. L’una e l’altra che si nutrono di assenza.

Vittorio Bodini interroga le assenze: avolte con pietà, a volte con disperazione, ocon rabbia. É questa la sua struggente inchiesta, il suoaccanito indagare, il tentativo smanioso dirivelare quale dolore sconquassi la vita dellecreature, quale castigo divino sgretoli il pae-saggio, chi sia “l’immondo insetto, cosìpieno di malinconia”, che cosa sarebbe ac-caduto, come sarebbe stato, come saremmostati “se le cose fossero andare diversa-mente”. La morte e la poesia si nutrono di assenze,e tutto precipita verso la morte, e tutto ècercato dalla poesia. Tutto, e prima di tuttose stessi: impastati di morte e di poesia. “Nella poesia l’inganno della morte”. Così dice.Dice che

“è con la propria morteche bisogna abitare,

la propria morte accettare

spagine magazzino di poesia - saggi 01

pagina 28

Page 29: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

Solo per amore Antonio Errico

pagina 29

come la vuota ombrad’un cane bianco, ritagliato

nella carta velinache parte e torna

dai suoi viaggi nel nulla”.

Poi, ancora, dice – si dice, si domanda - : “come farò a sapere

dove sono, fino a che punto sono mortoo vivo

le cose da lasciaree quelle da prendere”.

Davvero è questa la struggente inchiesta“sulla verità dell’essere”, condotta con lostrumento di una poesia che si strazia sca-vando nell’umanità dolente.Una scorciatoia: un’abbreviazione, forseanche una sintesi essenziale, senza alterna-tiva. Un modo per tentare di arrivare primaperché il tempo è poco, è sempre di meno.

Umberto Saba: “ Scorciatoie. Sono – diceil Dizionario – vie più brevi per andare daun luogo ad un altro. Sono, a volte, difficili;veri sentieri per capre. Possono dare la no-stalgie delle strade lunghe, piane, diritte,provinciali”. Tra prosa e poesia, quest’ultima rappre-senta la scorciatoia. Scrive Bodini in una prosa (Firenze) : “non ho mai avuto dubbi per la scelta, cheera la poesia, nella cui parola ho sempresentito la facoltà di rimuovere e trarre una

Page 30: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

spagine magazzino di poesia - saggi 01

pagina 30

luce definitiva, i sensi e i messaggi più in-sospettati, e una maniera più ellittica di co-noscere la realtà, meglio adatta a unanatura come la mia disordinata e impe-tuosa”.

Ecco. Una luce definitiva, quindi una lucidaragione, capace di dare una spiegazione agliimpulsi e alle pulsioni. Il senso e il messaggio più insospettato,quindi la scoperta di una ulteriore signifi-canza, nell’accezione che al temine attribui-sce Roland Barthes di senso prodottosensualmente. Per Bodini la scorciatoia della poesia è unmodo per saltare ogni passaggio intermediotra la percezione e la conoscenza. Con la poesia brucia ogni premessa, ognipreambolo, qualsiasi digressione.

Le parole prendono quella scorciatoia perarrivare ad una verità dell’essere che si mo-stra in tutto il suo enigma, in tutto il suodramma, nella contorta ambiguità che ri-chiama e frastorna o nella linearità dei fe-nomeni che fa spavento.

La scorciatoia non consente indugi, distra-zioni. Pretende un passo guardingo, unacostante tensione. Allora ogni parola spri-giona energia. Ogni poesia è un processo diapprossimazione, un procedere verso lacomprensione di quella “verità dell’essere”che costituisce tanto una prospettiva cono-scitiva quanto un’ urgenza esistenziale. Es

Page 31: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

sere per capire. Capire per essere. Poi: scri-vere chi si è (stati), che cosa si è conosciuto,che cosa si vorrebbe conoscere. Penetrarela tenebra, dire lo sprofondo, il sublime,l’orrido, la colpa o l’innocenza.Ma quella scorciatoia “non ci ha portatilontano, / no davvero”, dice.

Il punto al quale arriva la poesia, per Vit-torio Bodini non rappresenta una delusionema una irrimediabile tristezza. Capisce chenon rivela verità. Forse chiarisce un pocol’opaco, a volte, interroga la coscienza; laparola dà forma a pensieri d’ogni sorta, con-sola o inquieta l’insonnia, esprime pietà odesiderio, slarga i confini della realtà, abo-lisce distanze, ma tutto accade nella naturadi una finzione; può rinominare le cose manon può ricrearle; è strumento per un in-ventario, per una prefigurazione, per unconsuntivo o un programma, scatena emo-zioni e passioni, ma di questo non può tro-vare e spiegare i motivi.É un colpo di dadi, un azzardo, una epifaniadell’incredibile, una diserzione continua, unistinto imprevedibile, una straordinaria,miracolosa intuizione, una fantastica ribel-lione, ombra dilatata delle creature e dellecose, ma non creatura, non cosa, non ra-gione che riesce a conferire struttura allastoria interiore.

Non porta lontano la scorciatoia della poe-sia.

“Sì, qualche volta l’ebbrezza

pagina 31

Solo per amore Antonio Errico

Page 32: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

d’esser vicini a qualcosama in che rari momenti

e a che prezzod’insofferenze, di rotture

d’ogni più delicata trama d’affetti”.

Allora la scorciatoia termina qui, dentro ilvicolo cieco di questa quieta consapevo-lezza di precarietà, di finitezza. A questo punto la sua poesia non ha piùansia. C’è quasi una rinuncia, una desistenza. Resta la memoria dell’ebbrezza, di unlampo di felicità per quel qualcosa – un sen-timento, un’essenza - alla quale si è sentitovicino. Resta il rammarico per il prezzo cheha pagato, per la pena che ha sofferto, perquella trama d’affetti lacerata.

Ha passato la vita a crescere parole, men-tre non si accorgeva di tutto quello che ac-cadeva intorno, che fioriva e che sfioriva. Probabilmente è questa la verità a cui portala scorciatoia della poesia: la scoperta dellacenere di un fuoco che non si è visto ardere. Ora tutto diventa lontano,

“i volti amati si sfrondanodelle loro vicende,

non restano che i nomi”.

Diventa lontana l’infanzia e il grido dei fan-ciulli, la sua città con le mura grigie grigie,le piccole figlie di puttana spidocchiate dallemadri in via De Angelis, è lontana Madrid e

pagina 32

spagine magazzino di poesia - saggi 01

Page 33: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

“lo stagno senza violedove morì Pilar”,

è lontana Ninetta, Isobel è lontana; sonolontani i caffè, la smania di esistere, le caldeforme del passato, e i brividi lucenti, e i cielidell’avventura, le donne da leggere e i librida accarezzare, la fidanzata fantasma che“si pettinava i capelli sulla lunghezzad’onda d’un telefono in fiore”, il gettone delsole che tramonta, i profili delle nuvole, icarri lenti, il pianto di un bambino a Barivecchia, le poesie scritte alla luna, tutto di-venta infinitamente lontano, si raggrumanel terribile dolore della lontananza.

Certamente avrà pensato alle ultime pa-role del suo Don Chisciotte, quando SanchoPanza dice ad Alonso Quijano che la mag-gior pazzia che un uomo può fare in questavita è di lasciarsi morire così, su due piedi,senza che nessuno l’uccida e non lo finiscaaltra mano che quella della malinconia. Ma con un’amarezza e una malinconia checontagiano ogni espressione del creato, Bo-dini adesso dice:“odio financo il delicato verde dell’estate

che attornia le mie finestre”.

Financo. Un avverbio che traduce la condi-zione dell’estremo, che spacca in due il gu-scio del concetto, e rivela il sentimentodell’odio, ad un tempo viscerale e razionale,verso tutto il resto, verso tutto l’universo.

L’odio diventa ancora più greve e irrime

pagina 33

Solo per amore Antonio Errico

Page 34: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

diabile nel contrasto con l’espressione delladelicatezza, che forse costituisce un conscioo inconscio rammarico. Per un’ associazione di sensibilità viene dapensare a quei versi della “Chanson de laplus haute tour” di Arthur Rimbaud che di-cono : “Oisive jeunesse/ à tout asservie/ pardélicatesse/ j’ai perdu ma vie”. (OresteMacrì parla di questa délicatesse a propo-sito della “Canzone semplice dell’esser sestessi”, e di quei versi : “io fuggo da ognicosa delicatamente ./ Provo a essere solo.Trovo/ la morte e la paura” ).Alla fine scompare anche la paura.

Rimane solo la condizione di una morteattesa, quasi come speranza amara, spos-sata.

“Venga la mano di chi so e liberidall’angoscia i miei risvegli”.

La sua stagione poetica tramonta così: conun linguaggio che confessa tutta la sua stan-chezza, che vuole essere minimo e nitido,distante dall’immaginario favoloso, dallafantasia sfrenata che costituisce l’inconfon-dibile identità della poesia di Bodini.

Ma di quali risvegli parla Vittorio Bodini. Forse dei reali risvegli dai suoi sonni (dai

suoi sogni) lividi, angosciosi. Forse dei risvegli dal sogno entusiasmantee inquieto di una poesia con la quale volevaarrivare a verità che non ha mai raggiunto,perché sono irraggiungibili.

pagina 34

spagine magazzino di poesia - saggi 01

Page 35: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

Forse – probabilmente – la parola risveglicontiene le stratificazioni semantiche ditutto questo. Perché Vittorio Bodini ha mi-schiato le carte della poesia e della vita, finoa non riuscire a distinguere più quali fos-sero quelle che si giocano con la vita, qualiquelle da giocare con la poesia.

Non ha saputo distinguere, Vittorio Bo-dini, la natura del sangue e quella dell’in-chiostro, che cosa fosse un tramonto e cosaun verso che scriveva il tramonto, la diffe-renza che c’è tra la luna che si guarda constupore e lo stupore di abbracciarla con unasola parola. Talvolta accade che non si riconoscano ledifferenze, che non si sappia distinguere.

Ai poeti veri talvolta accade. Perché ai poeti veri a un certo punto accadedi scoprirsi solo uomini che sentono freddo.

pagina 35

Solo per amore Antonio Errico

Page 36: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

spagine magazzino di poesia - saggi 01

Page 37: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

spagine - magazzino di poesia - saggi 01

Dicembre 2013

Il Fondo Verriè in via Santa Maria del Paradiso 8.aa Lecce (cap 73100)telefono [email protected]

Spagine è suissuu.com/mmmotushttps://www.facebook.com/perspagine

Page 38: Spagine poesia saggi 01 bodini antonio errico

*spagine

Antonio Errico lavora come dirigente scola-stico di un liceo. Collabora a quotidiani e pe-riodici, a riviste letterarie e scolastiche. Ha pubblicato volumi di narrativa e di saggi-stica: Tra il meraviglioso e il quotidiano; Fa-volerie ; Il racconto infinito. Saggio su LuigiMalerba ; Fabbricanti di sapere. Metodi e mitidell’arte di insegnare ; Angeli regolari ; L’ul-tima caccia di Federico Re ; Salento con scrit-ture ; Viaggio a Finibusterrae;  Stralune ; Leragioni della passione. Approdi e avventuredel sapere ; L’esiliato dei Pazzi ; Fiabe e Leg-gende di Puglia .Numerosi saggi e racconti in volumi collettivi,tra cui  Salento d’autore; I luoghi immateriali;I luoghi e la memoria; Luoghi di frontiera;Piazze del Salento; A Sud del Sud dei Santi.Ha curato l’antologia Poeti a Finibusterrae ,edito dalla Provincia di Lecce, e la riedizionedi Secoli fra gli ulivi di Fernando Manno.