SEDUTA DI GIOVEDÌ 25 GENNAIO 1990 -...

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Atti Parlamentari — 46747 — Camera dei Deputat i X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990 RESOCONTO STENOGRAFIC O 402. SEDUTA DI GIOVEDÌ 25 GENNAIO 199 0 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ALDO ANIASI INDI DEL VICEPRESIDENTE ALFREDO BIONDI E DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTTI INDICE PAG . PAG . Missioni 4675 1 Disegni di legge: (Annunzio) 4687 2 Disegno di legge (Seguito della discus- sione) : Ordinamento delle autonomie local i (2924) ; e delle concorrenti propost e di legge : BASSANINI ed altri (113) ; TATARELLA ed altri (236) ; TEALDI (360) ; QUARTA (711) ; LA GANGA ed altri (805) ; VOLPONI ed altri (1565) ; CONSI- GLIO REGIONALE DELLA LIGURIA (2240) ; MARTINAllOLI ed altri (2295); MA- STRANTUONO ed altri (2590) ; ZANGHERI ed altri (2952) ; DEL PENNINO ed altri (3441) . PRESIDENTE . . 46751, 46752, 46754, 46755 , 46756, 46757, 46758, 46759, 46760, 46761 , 46762, 46763, 46764, 46765, 46766, 46767, 46768, 46769, 46771, 46772, 46773, 46775 , 46776, 46777, 46778, 46779, 46780, 46781 , 46782, 46783, 46784, 46785, 46786, 46787, 46788, 46789, 46790, 46791, 46792, 46793, 46794, 46795, 46796, 46797, 46798, 46799, 46800, 46801, 46802, 46803, 46804, 46805 , 46806, 46807, 46813, 46816, 46818, 46819 , 46820, 46821, 46822, 46823, 46824, 46825 , 46826, 46829, 46830, 46831, 46832, 46833 , 46834, 46835, 46836, 46855, 46856, 46857 , 46864, 46865, 46866, 46867, 4686 8 ARNABOLDI PATRIZIA (DP) 4686 7 BARBERA AUGUSTO ANTONIO (PCI) . . . .46819, 46822, 46824, 4683 5 BASSANINI FRANCO (Sin. Ind.) 46818

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Atti Parlamentari

— 46747 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

RESOCONTO STENOGRAFIC O

402.

SEDUTA DI GIOVEDÌ 25 GENNAIO 1990

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ALDO ANIASI

INDI

DEL VICEPRESIDENTE ALFREDO BIONDI E DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTTI

INDICE

PAG .

PAG .

Missioni 4675 1

Disegni di legge:(Annunzio) 46872

Disegno di legge (Seguito della discus-sione) :

Ordinamento delle autonomie locali(2924) ; e delle concorrenti propostedi legge : BASSANINI ed altri (113) ;TATARELLA ed altri (236) ; TEALDI(360) ; QUARTA (711) ; LA GANGAed altri(805) ; VOLPONI ed altri (1565) ; CONSI-GLIO REGIONALE DELLA LIGURIA (2240) ;MARTINAllOLI ed altri (2295); MA-STRANTUONOed altri (2590) ; ZANGHERIed altri (2952) ; DEL PENNINO ed altri(3441) .

PRESIDENTE . . 46751, 46752, 46754, 46755 ,46756, 46757, 46758, 46759, 46760, 46761 ,46762, 46763, 46764, 46765, 46766, 46767,46768, 46769, 46771, 46772, 46773, 46775 ,46776, 46777, 46778, 46779, 46780, 46781 ,46782, 46783, 46784, 46785, 46786, 46787,46788, 46789, 46790, 46791, 46792, 46793,46794, 46795, 46796, 46797, 46798, 46799,46800, 46801, 46802, 46803, 46804, 46805 ,46806, 46807, 46813, 46816, 46818, 46819 ,46820, 46821, 46822, 46823, 46824, 46825 ,46826, 46829, 46830, 46831, 46832, 46833 ,46834, 46835, 46836, 46855, 46856, 46857 ,46864, 46865, 46866, 46867, 4686 8

ARNABOLDI PATRIZIA (DP) 46867BARBERA AUGUSTO ANTONIO (PCI) . . . .46819,

46822, 46824, 46835BASSANINI FRANCO (Sin. Ind.) 46818

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X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

PAG .

BEEBE TARANTELLI CAROLE .TANE (Sin .Ind.) 46758

BERNOCCO GARZANTI LUIGINA (Sin. Ind.) 46757CALDERISI GIUSEPPE (FE) 46865CALVANESE FLORA (PCI) 46805CAPECCHI MARIA TERESA (PCI) 46756CARDETTI GIORGIO (PSI) 46834CASTAGNOLA LUIGI (PCI) 46803, 46804CHELLA MARIO (PCI) 46796CIABARRI VINCENZO (PCI) 46755CIAFFI ADRIANO (DC), Relatore per la

maggioranza 46818, 46819, 46821, 46822 ,46828, 46832, 46835, 46854

CICONTE VINCENZO (PCI) 46768D'AMATO LUIGI (FE) 46787, 46788DEL PENNINO ANTONIO (PRI) . 46832, 46834 ,

46855DIAZ ANNALISA (Sin. Ind.) 46789DIGNANI GRIMALDI VANDA (PCI) 46762DI PIETRO GIOVANNI (PCI) 46801DI PRISCO ELISABETTA (PCI) 46759FACCIO ADELE (Misto) 46760FERRANDI ALBERTO (PCI) 4679 1FERRARA GIOVANNI (PCI) 46765FILIPPINI GIOVANNA (PCI) 46784FINOCCHIARO FIDELBO ANNA MARI A

(PCI) 46767FORLEO FRANCESCO (PCI) 4682 1FRANCHI FRANCO (MSI-DN), Relatore d i

minoranza . 46818, 46822, 46825, 46835 ,46855, 46867

GABBUGGIANI ELIO (PCI) 46802CAVA ANTONIO, Ministro dell'interno

46818 ,46828, 46854, 46864

GELLI BIANCA (PCI) 46769GRILLI RENATO (PCI) 46778GUERZONI LUCIANO (Sin. Ind.) 46865INGRAO PIETRO (PCI) 46766LABRIOLA SILVANO (PSI) . . . . 46764, 46765 ,

46823, 46825, 46826LANZINGER GIANNI (Verde) 46855LAURICELLA ANGELO (PCI) 46780LODI FAUSTINI FUSTINI ADRIANA (PCI) 46772LORENZETTI PASQUALE MARIA RIT A

(PCI) 46793MAINARDI FAVA ANNA (PCI) . . 46799, 46800,

46801MOMBELLI LUIGI (PCI) 46797MONELLO PAOLO (PCI) 46751MONTANARI FORNARI NANDA (PCI) 46782MONTECCHI ELENA (PCI) 46754MOTETTA GIOVANNI (PCI) 46776NARDONE CARMINE (PCI) 46779NERLI FRANCESCO (PCI) 46777

PAG .

NICOLINI RENATO (PCI) 46783NOVELLI DIEGO (PCI) 46786ORLANDI NICOLETTA (PCI) 46788PAJETTA GIAN CARLO (PCI) 46806PERINEI FABIO (PCI) 46790PINTO ROBERTA (PCI) 46792PROVANTINI ALBERTO (PCI) 46773QUERCINI GIULIO (PCI) 46864, 4686 5RODOTÀ STEFANO (Sin. Ind.) 46752ROMANI DANIELA (PCI) 4676 1Russo FRANCO (Misto) 46829, 4686 6SANGIORGIO MARIA LUISA (PCI) 46794SANNA ANNA (PCI) 46795SERAFINI ANNA MARIA (PCI) 46804SERRA GIANNA (PCI) 46798SOLAROLI BRUNO (PCI) 46781STRUMENDO LUCIO (PCI) 46830TAGLIABUE GIANFRANCO (PCI) 4677 5TASSI CARLO (MSI-DN) . . . . 46828, 46832 ,

46833TRABACCHI FELICE (PCI) 46754TURCO LIVIA (PCI) 4677 1VISCO VINCENZO (Sin. Ind.) 46763

Proposte di legge :(Annunzio) 46872

(Approvazione in Commissione) 46872(Assegnazione a Commissione in sede

legislativa ai sensi dell'articolo 77del regolamento) 46873

(Assegnazione a Commissione in sedereferente) 46873

(Ritiro) 46872

Proposta di legge costituzionale:(Assegnazione a Commissione in sede

referente) 46873

Proposta di legge di iniziativa popo-lare :

(Assegnazione a Commissione in sedereferente) 46873

Interrogazioni, interpellanze e mo-zioni:

(Annunzio) 46874

Risoluzione :(Annunzio) 46874

Calendario dei lavori dell'Assemblea

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X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

PAG .

per il periodo 29 gennaio-2 feb-braio 1990 :

PRESIDENTE 4681 6

Commissione parlamentare di inchie-sta:

(Trasmissione di una relazione e dell adocumentazione allegata) 46873

Commissione parlamentare per il con-trollo sugli interventi nel Mezzo-giorno :

(Sostituzione di un deputato compo-nente) 46874

Corte dei conti :(Trasmissione di documento) . . . . 46874

Proclamazione di un deputato suben-trante:

PRESIDENTE 46813

PAG .

Programma dei lavori dell'Assembleaper il periodo 29 gennaio-28 aprile1990 :

PRESIDENTE 46813, 46815, 4681 6BASSANINI FRANCO (Sin. Ind.) 4681 5CALDERISI GIUSEPPE (FE)CAPRIA NICOLA (PSI) . . 4681 5 4681 6

Votazioni nominali

. .46823, 46824, 46826,46829, 46830, 46831, 46832, 46833, 46834,

46836, 46854, 46856

Votazioni segrete . . . . 46823, 46826, 46836,46856

Votazione per appello nominale . . . 46807

Ordine del giorno della seduta di do-mani 46868

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SEDUTA PRECEDENTE N . 401 - DI MERCOLEDÌ 24 GENNAIO 1990

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X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

, La seduta comincia alle 9 .

MAURO DUTTO, Segretario . legge il pro -vesso verbale della seduta del 23 gennaio1990.

(È approvato) .

Missioni .

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensidell'articolo 46, secondo comma, del rego-lamento, i deputati De Carolis, de Luca ,Martelli e Senaldi sono in missione perincarico del loro ufficio.

Ulteriori comunicazioni all 'Assembleasaranno pubblicate in allegato ai resocont idella seduta odierna .

Seguito della discussione del disegno dilegge: Ordinamento delle autonomie lo-vali (2924) ; e delle concorrenti propostedi legge: Bassanini ed altri (113); Tata-rella ed altri (236) ; Tealdi (360) ; Quarta(711); La Ganga ed altri (805) ; Volponied altri (1565) ; Consiglio regionale dell aLiguria (2240); Martinazzoli ed altri(2295); Mastrantuono ed altri (2590);Zangheri ed altri (2952) ; Del Pennino edaltri (3441).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno recail seguito della discussione del disegno di

legge: Ordinamento delle autonomie lo -cali ; e delle concorrenti proposte di legge :Bassanini ed altri, Tatarella ed altri, Te-aldi, Quarta, La Ganga ed altri, Volponi edaltri, Consiglio regionale della Liguria ,Martinazzoli ed altri, Mastrantuono ed al-tri, Zangheri ed altri, Del Pennino ed al-tri .

Proseguiamo lo svolgimento delle di-chiarazioni di voto dei deputati dissen-zienti rispetto alle posizioni dei proprigruppi sull 'articolo 4 del disegno di leggen. 2924, sulla cui approvazione, senzaemendamenti e senza articoli aggiuntivi i lGoverno ha posto la questione di fiducia .

Ha chiesto di parlare per dichiarazion edi voto, in dissenso dal proprio gruppo,l'onorevole Monello . Ne ha facoltà .

PAOLO MONELLO. Signor Presidente,onorevole sottosegretario, ho deciso d iastenermi dal voto, in dissenso dal miogruppo, perché non basta votare contr osulla questione di fiducia a fronte dellagravità della posizione assunta dal Go-verno e dalla maggioranza, che stann oimpedendo alla Camera di esprimersi suuna materia così importante quale quellaprevista dagli emendamenti all'articolo 4del disegno di legge in discussione, emen-damenti giustamente dichiarati ammissi-bili dal Presidente Iotti .

Non voglio entrare nel merito delle que-stioni regolamentari, che pure sono delica -tissime e fondamentali; vorrei invece ri-flettere sulla questione nella mia qualità,

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X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

anche attuale, di amministratore pub-blico .

Già in occasione della discussion esull'articolo 3 avemmo modo di dire chequesta tanto sbandierata riforma delle au -tonomie rischia (a parte la questione dell earee metropolitane, l 'unica veramente in-novatrice) di essere un'occasione mancata .Non si può, alle soglie del terzo millennio ,nell'area dell'informatica, condurre e damministrare i comuni con norme cheancora ripercorrono le vie tracciate nellontano 1865, nel 1915 e nel 1933 .

Una recente indagine del Ministerodell'interno attesta che più del 50 per centodegli enti locali ha avuto una crisi nell'ul-timo quinquennio, ma tale statistica no ndà piena ragione della realtà . Le più grandicittà d'Italia sono ricorrentemente in cris iper via dei contrasti tra i partiti ed il loroesempio è imitato da centinaia e centinaiadi altri enti . A volte, le crisi si trascinan oper mesi e mesi, con grave deperimentodell 'attività amministrativa. Sono pochi icomuni che non conoscono crisi, ma ciòaccade esclusivamente là dove esistono so -lide maggioranze relative od assolute, d iqualsiasi colore . In questi pochi comuni gl iinvestimenti vanno avanti, i servizi si svi-luppano, c'è un rapporto più immediato ediretto con e tra i cittadini, con maggiorecontrollo dovuto alla piena assunzione d iresponsabilità da parte delle forze poli-tiche che amministrano .

Stabilità significa efficienza e la stabilitàderiva dalla omogeneità delle forze poli-tiche che reggono i comuni . Ecco allora lavera questione, ecco quindi la necessità d iampiare l 'area di azione del sistema mag-gioritario, di eleggere direttamente il sin-daco, di favorire l 'aggregazione di forzecon un premio di maggioranza che assi -curi stabilità ed efficienza .

Ma i partiti di Governo, soprattutto DC ePSI, non vogliono modificare le regole de lgioco perché tutto il sistema politico ita-liano, basato su accordi politici caratteriz -zati da pesi e contrappesi — per dirla co nun eufemismo — ma a volte da ricatti e«azioni contro prestazioni» — Roma e Pa-lermo ne sono un esempio —, verrebbe acrollare.

La modifica in senso maggioritario el'elezione diretta del sindaco eliminano in -vece alla radice le rendite di posizione, ledefatiganti mediazioni spartitorie, la lo-gica affaristica che spesso ha fatto di tantegiunte altrettanti comitati di affari .

Una vera riforma delle autonomie nonpuò non contenere nuove norme elettorali .Si è scritto sui giornali che la DC avrebb eassicurato la parallela presentazione di undisegno di legge di riforma elettorale . Mache senso ha farla — ammesso che la sifaccia — dopo il rinnovo della stragrandemaggioranza dei consigli? Significa cheper altri cinque anni assisteremo al de-grado delle amministrazioni .

Senza modifiche elettorali, senza la revi -sione dei meccanismi dei trasferimenti edell 'autonomia impositiva aumenterà il di -stacco dei cittadini dalle istituzioni e cre-scerà il numero degli enti disastrati, nonsolo politicamente ma anche economica -mente .

Senza riforma elettorale, il quinquenni o1990-95 sarà caratterizzato da una mag-giore instabilità e ingovernabilità . Giusta -mente ieri l'onorevole Del Pennino accen-nava alla prevista esplosione delle list elocali . Se l'analisi è questa, allora perchénon ci si avvia a riformare il sistema?

Invece, con l 'imposizione del voto difiducia, la maggioranza non solo impe-disce all 'opposizione di vedere magari re-spinti i propri emendamenti — quandonon sia possibile approvarli — ma fa ostru -zionismo contro se stessa, per impedire asue componenti di esprimersi . Ma le con-traddizioni esplodono sempre, come ab-biamo letto sui giornali di stamani .

Il danno per il sistema delle autonomiesarà enorme e con questo sistema il vot odei cittadini potrà sempre più essere vani -ficato dalle segreterie dei partiti di mag-gioranza. Ecco i motivi per i quali m iasterrò dal voto .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l 'onorevole Rodotà. Ne hafacoltà .

STEFANO RODOTÀ. Signor Presidente, si-

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gnor ministro le cose essenziali sono giàstate tutte dette in questo dibattito, macredo che una ulteriore sottolineatura no nsia eccessiva, ma opportuna .

Noi siamo qui a parlare, ma la decisionedel Governo di porre la fiducia su quest otema delicato ha, in realtà, chiuso il Parla-mento, negandogli la competenza ad occu -parsi di una materia chiave, per di più —come è stato detto — non compresa negl iaccordi di Governo .

Siamo allora ad un passaggio istituzio-nale, non solo politico, di straordinariagravità . Al di là della questione regolamen-tare che è stata discussa ieri, siamo d ifronte ad un tassello che non inaugura maprosegue una strategia che si va dipa-nando da vari anni, quella di una maggio -ranza che si chiude in una sua Costituzion eseparata, di una maggioranza che impon euna sorta di ordine costituzionale blin-dato, che enuncia una sua filosofia delleistituzioni ed annuncia le mosse future .

Infatti questo atto del Governo prean-nuncia, evidentemente, analoghe moss enon solo per il prosieguo della discussion edi questo provvedimento ma anche per lealtre, successive importanti scadenze chela Camera sarà chiamata ad affrontare : inquesto non vi è nessun processo alle inten -zioni, dato che autorevolissimi membri d iquesto Governo hanno esplicitament echiesto e si dichiarano soddisfatti dellamossa che è stata compiuta .

Non è quindi arbitrario pensare che par -tite decisive come quelle relative alla disci -plina anti-trust, all ' informazione e allanormativa sulla droga saranno dominateda questa medesima logica.

In queste materie, l'abituale uso dellaquestione di fiducia serve a cancellare nonsoltanto la voce delle opposizioni al Go-verno ma anche le possibilità di dissensoall'interno della maggioranza . Emerge quiper intero — me lo consenta di dire, signo rPresidente — l 'ipocrisia di ciò che è statodetto all 'epoca della pratica cancellazion edel voto segreto dai regolamenti parla-mentari. Fu detto, infatti, che da quel mo-mento sarebbe stata avviata una straordi-naria stagione di libertà e di trasparenza !Quello che noi ritenemmo allora un falso

argomento si rivela oggi un'ipocrisia, per -ché non esiste più la possibilità di dissen-tire all'interno di una maggioranza lace-rata. La difficoltà dei rapporti tra Governoe Parlamento sta proprio in questa incapa-cità di trovare una sintonia, cosa che no nderiva dalla frammentazione delle forzeche compongono il Governo bensì propriodagli obiettivi che si stanno perseguendo .

Ciò che vorrei sottolineare è che la tec-nica che si vuole portare avanti è quella divoler «chiudere» le voci dell 'opposizione,come è avvenuto altre volte, anche se inquesto caso l'obiettivo è più definito edinquietante . Ciò che è intollerabile — e l overifichiamo in questo momento — è lavolontà di ricondurre tutto nell'unico egrande mercato gestito da una oligarchiamolto ristretta . Viene qui negata la possi-bilità di espressione pluralistica delle opi-nioni, ma che altro è l'ostilità a riformare ,in questo momento, il sistema delle auto-nomie locali se non la negazione della pos -sibilità che il paese delle cento città e dellemigliaia di comuni abbia una struttura isti-tuzionale corrispondente a tale sua ric-chezza?

Il grande mercato delle decisioni sucome le giunte debbano essere formateviene confiscato ai cittadini, così com eviene confiscata oggi ai deputati la possi-bilità di dire la loro . E non è soltantoquesto il caso! Che altro è la miserevolefigura che si è registrata l'altra sera sull arisoluzione concernente l'informazione?Che altro è il tentativo di «chiudere» il plu-ralismo nel Consiglio superiore della magi-stratura? Tutto si sposta fuori dal Parla -mento: un Parlamento mortificato e«chiuso», che viene escluso dal circuitodelle decisioni, che evidentemente sarà ne-cessario ricostituire altrove .

Signor Presidente, è questa la ragionedella disaffezione dei deputati, sulla qualedovremmo riflettere, senza pensare a mi-sure ridicole come quella delle penalizza-zioni finanziarie! Se oggi ci fosse vera -mente una penalizzazione, io pagherei vo-lentieri per non partecipare a questo vot omortificante! È questa la mia dichiara-zione di voto! (Applausi dei deputati de lgruppo del PCI) .

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X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

PRESIDENTE . Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro -prio gruppo, l 'onorevole Montecchi . Ne hafacoltà.

ELENA MONTECCHI. Signor Presidente ,onorevoli colleghi, signor ministro, nelpreannunciare la mia astensione dal voto ,intervengo per illustrare le ragioni diquesta mia scelta.

L 'altro ieri è stata posta, in quest 'aula, laquestione di fiducia per impedire la liber aespressione su una materia che accomunatanti parlamentari, al di là dell 'apparte-nenza ai rispettivi gruppi, e che interessa eappassiona le cittadine e i cittadini ita-liani .

Sono stati così evitati un confronto ed unvoto per pure ragioni di coesione internaalla maggioranza su una parte rilevantedel sistema elettorale .

Sempre più le paralisi delle giunte, lecontinue crisi politiche — e si tratta spess odi città che hanno maggioranze omogene ealla maggioranza di Governo — sono vis-sute sulla pelle dei cittadini . Le difficolt àdi governo delle comunità locali sono d atempo all'attenzione di studiosi, ammini-stratori e politici, i quali intravedono nell aridefinizione delle regole della rappresen-tanza una parte importante, anche se cer-tamente non l 'unica, della ricostruzione dirapporti positivi tra cittadini e pubblicaamministrazione .

Ed allora, mi chiedo, con questo voto d ifiducia qual è il messaggio concreto e sim -bolico che si invia ai cittadini di quest opaese? Non è forse un ulteriore omaggi oalla debolezza che investe gli attori di unaccordo di maggioranza cementato da unapolitica tesa a mantenere l'esistente mamolto logorato ?

Eppure, la crescita della qualità demo-cratica del nostro paese passa davveroanche attraverso la ridefinizione di nuoveregole, di quelle regole che voi non volet ecambiare nonostante l'evidenza dei fatti ,cioè nonostante il logoramento delle for-mule politiche prive di idee e di concre-tezza, prive di programmi adeguati pe raffrontare problemi quali il traffico, l aqualità ambientale, la vita nelle città, prive

di capacità di ricostruire il senso positivodell'identità delle comunità locali .

In tanti, spesso contro le forze politichelocali, stanno cercando di lavorare perridare significato, attraverso il loro im-pegno civile, alla vita delle comunità . Èanche da queste esperienze che sono natequelle maggioranze di programma vers ole quali tanti rappresentanti delle forze diGoverno hanno scagliato anatemi . Sononate esperienze, frutto di rapporti pro-grammatici rigorosi, che hanno rotto an-tiche fedeltà agli interessi di partito. Non s itratta tanto del governo delle cose da part edelle persone oneste, cioè della nascita d iuna concezione della responsabilità edell'autorità che si confronta con le mo-derne domande di democrazia e di deci-sione democratica .

Voi, colleghi del Governo e della maggio-ranza, della crisi delle tradizionali formedi rappresentanza cogliete solo le perico-lose — per voi — insidie per le rendite diposizione dei vostri partiti e non voletevedere, oltre la staticità, le aspirazioni poli -tiche, che pure allignano anche fra voi ,all'espansione di una democrazia autore-vole, equa ed efficace.

E allora inevitabile decidere quali sonole regole nuove che sul piano elettoral epossono garantire trasparenza e verificadelle coerenze programmatiche delle mag-gioranze. Non è forse questo il primo, il piùimportante significato del mandato eletto-rale?

Ecco dunque, mentre si modifica, e nonsolo in senso positivo, l'atteggiamento de icittadini verso la gestione della cosa pub-blica, voi precludete con un atto di puraconservazione di voi stessi — e in questodevo dire che noto più la cultura di TexWiller che quella di Max Weber — le possi-bilità per questo Parlamento di affrontareun nodo essenziale per le autonomie local i(Applausi dei deputati del gruppo del PCI).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l'onorevole Trabacchi . Ne hafacoltà .

FELICE TRABACCHI . Signor Presidente,

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onorevoli colleghi, la decisione di porre lafiducia su questo tema impressiona epreoccupa. La fiducia ha un caratter estraordinario, significa in sostanza che ipartiti della maggioranza considerano l equestioni all 'ordine del giorno, anche l epiù accettabili, quelle meritevoli di discus -sione, quelle che appaiono giuste ictuoculi, come se non esistessero ; comunque,ogni tema o problema viene piegato ad unasola esigenza: dichiarare che il Govern oesiste.

Tutto viene subordinato alla sopravvi-venza del Governo. Tutti i valori messi incampo dalle proposte contenute negl iemendamenti vengono subordinati, anz irimossi. I temi della proporzionale pura ocorretta, del sistema maggioritario, dell aelezione diretta del sindaco (tutti argo-menti che hanno un contenuto culturaleed una rilevanza politica indiscutibile esenza aver affrontato e risolto i quali non s ipotrà mai affermare di aver realizzato un ariforma delle autonomie locali né di averdato a tali realtà una nuova fisionomiachiara e legittima) vengono annullati .

L 'unico interesse è che il Parlament oaffermi che il Governo c 'è e che probabil-mente ci sarà anche domani, così comeuna maggioranza raccolta intorno aquesto banale atto di ricognizione o accer -tamento quasi solo materiale . Il Governo ,dunque, malgrado tutto c'è e così la mag-gioranza, ma non interessa per fare cosa .Non credo possiate andare avanti s uquesta strada ed il nostro voto, espressocon modalità piuttosto straordinarie edeccezionali, vuole avere il significato di u nammonimento .

Raccogliete la pazienza ed il buon sensodi cui potete ancora disporre e abbiate i lmodesto ed elementare coraggio di affron-tare questi temi, evitando di dar vita adautonomie locali che siano solo apparenzeo anche solo strumenti di pura gestione .

Ve lo diciamo con questo modo un po 'originale e forse anche discutibile di di-chiarare il nostro voto, che vuole peròessere soprattutto — accoglietelo cometale — un invito o un ammonimento .

Per queste ragioni dichiaro che miasterrò dalle votazioni .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l 'onorevole Ciabarri . Ne hafacoltà .

VINCENZO CIABARRI. Signor Presidente,intendo astenermi dalla votazione di fi-ducia e avvalermi quindi della facoltà pre-vista dal regolamento di dichiarare il mi ovoto, esprimendo ferma disapprovazioneper la scelta compiuta dal Governo d iporre la questione di fiducia sul manteni-mento dell 'articolo 4 del provvedimento d iriforma del l 'ordinamento delle autonomielocali .

La mia posizione è motivata da ragion iche attengono al 'merito del provvedi -mento e da ragioni politiche più generali .Il Governo, ponendo la questione di fidu-cia, ottiene che non si discutano e si votin ogli emendamenti volti a modificare le re-gole elettorali degli enti locali ; ma talescelta è miope e incomprensibile .

Quale recupero di efficienza, quale su-periore livello di trasparenza potrà maiesserci nel nostro sistema dei poteri local isenza affrontare la radice dei problemi emodificare i meccanismi elettorali ?

Non sottovaluto l' importanza di definiremeglio i livelli di competenza e sciogliere leincrostazioni burocratiche del rapportocomuni-regioni, la distinzione tra respon-sabilità politiche e funzioni amministra-tive ed altri punti ancora che nel provvedi -mento vengono migliorati, ma senza l amodifica del sistema elettorale questa sar àuna legge gravemente amputata . Non puòesservi vera riforma senza cambiare pro-fondamente anche il rapporto tra cittadinied istituzioni .

Oggi la delega dell 'elettore ha tre-quattro passaggi di mano; può perfinocambiare segno più volte nel corso dellastessa legislatura, perché non è l 'elettore ,anche in comuni molto piccoli, a scegliereil sindaco, l 'assessore, i programmi, le coa-lizioni. Queste, infatti, sono decisioni a lu isottratte dalle negoziazioni, dalle scelte dipartito. Come è ben noto l ' invadenza im-propria dei partiti nella società civile nasceanche da qui. Ma non c'è solo il problem adi restituire un po' di potere espropriato ai

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cittadini; c'è una crisi assai seria di legitti -mazione democratica delle assemblee elet -tive che va sanata per evitare il crescent edistacco cittadini-istituzioni, per evitarefenomeni degenerativi, quali il trasformi-smo, l ' irresponsabilità verso il mandato ,che sul piano concreto diventano instabi-lità degli esecutivi, inefficienza ammini-strativa.

L'intenzione della legge in discussionevorrebbe essere quella di rinfrancare l'au-tonomia degli enti locali, ma senza un aossigenazione democratica questo obiet-tivo è velleitario e si assomma ad una pra-tica politica centralistica, di concreta mor -tificazione delle autonomie locali, anch eattraverso le modalità rigide di distribu-zione delle risorse .

La nostra proposta era chiara, lineare,era tesa a dare ai comuni governi forti edautorevoli, a costruire per questa via i lprimo passo di una grande riforma de lnostro sistema politico in senso autonomi -stico. Non era una proposta chiusa né unsemplice gioco delle partì, esprimeva u norientamento diffuso tra gli amministra-tori, tra gli studiosi, nell 'opinione pub-blica, tra gli stessi parlamentari delle fil edella maggioranza e forse proprio perquesto il Governo ha deciso di mettere atacere tutti, togliendo l'ingombro . Ma inquesto modo si frustano le aspettative d ichi voleva una vera riforma delle auto-nomie locali, di chi concepiva ciò come i lprimo passo di una riforma più general edel sistema politico .

Ancora una volta hanno evidentement eprevalso i calcoli angusti delle rendite diposizione, delle convenienze di puro po-tere, ancora una volta il gioco politico h afatto perno sulla stucchevole giravolta deiveti imposti o dei veti subiti. Per motivare ilricorso alla questione di fiducia, che d ifatto toglie la parola al libero dibattito par -lamentare, si è detto che la materia eletto-rale nel disegno di legge sulle autonomielocali non faceva parte degli accordi d iGoverno, dimostrando con ciò una conce-zione gretta del rapporto tra potere esecu-tivo e potere legislativo . Non è certamenteda una concezione di questo tipo che puòderivare slancio per un 'azione riforma-

trice, non è certamente su queste basi chepuò rinnovarsi la credibilità dello Stato edelle istituzioni (Applausi dei deputati delgruppo del PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro -prio gruppo, l 'onorevole Capecchi . Ne hafacoltà .

MARIA TERESA CAPECCHI. Signor Presi-dente, colleghi, anch'io esprimo la mi aposizione di astensione nel voto di fiducia aquesto Governo, che vuole togliere ai citta -dini e alle cittadine nel nostro paese i ldiritto e il potere di scegliere le coalizion idi Governo, il sindaco e le giunte, così comedi decidere sugli uomini e sui programmi,e quindi avere insieme il diritto e il poteredi decidere alla fine del mandato, e dare unvoto consapevole su quegli stessi uomini esu quei programmi . Si tratta di un poteredi decisione e insieme di controllo, che no iavevamo proposto di introdurre in unamateria così importante con elementi diriforma del sistema elettorale . Questo perrinnovare il significato della rappresen-tanza, ripristinare il valore della responsa-bilità, togliendo potere ai leaders indiscussidi alcuni partiti per affidarlo ai cittadini .

Ma non è questo che vogliono, né An-dreotti, nè Forlani, né Craxi . Si parla dirifondare la politica . Chissà come inter-pretano questo processo Andreotti, Craxi eForlani, cosa pensano di tutte quelle forzesane che vogliono liberare l'Italia dal vec-chio sistema di potere, che credono che l apolitica possa liberarsi dalle mani ingord edi chi la considera solo poltrone da occu-pare o da spartirsi . Sono forze che credon oche si possa far prevalere valori comequelli della giustizia e della solidariet àsull 'egoismo individuale, che pensano chequesta società debba riconoscere perprimi i diritti dei più deboli contro la logicadegli affari e degli affaristi . Loro che pen-sano che il modo giusto di sconfiggere ladroga sia quello di punire i tossicodipen-denti, e non piuttosto di mantenere quell estrutture e quelle forze che aiutano i gio-vani ad uscire dal baratro e cercano d icostruire la prevenzione ; loro che antepon-

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gono la punizione dei tossicodipendentialla lotta ai trafficanti di droga ; loro che,togliendo poteri ai comuni e ai sindaci ,impedendo ogni opera di riforma, hannoconsegnato le città nelle mani dei poterieconomici e finanziari che ne sono diven-tati i veri padroni, ritengono davvero dipoter governare una società in continuocambiamento con le logiche e gli strumentidi sempre, di potersi togliere di torno —come hanno fatto dei sindaci di Catania edi Palermo — anche questo Parlamentoche ad essi appare solo un ingombro?

Certo, Leoluca Orlando è un democri-stiano anomalo rispetto ad Andreotti eForlani, rispetto ad un Presidente del Con -siglio a cui non mancano battute di pes-simo gusto, a quest'uomo sempre uguale asé stesso, immobile e marmoreo da 40anni. Credono davvero di poter decider eloro domani, a Milano, a Torino, a Venezi ao a Firenze, chi sarà il sindaco di quellecittà? Loro che si sono accordati affinché aRoma sindaco fosse il socialista Carraro ,un sindaco che non è stato voluto da pi ùdell '80 per cento degli elettori e delle elet-trici romane, un uomo che continua amantenere la carica di ministro in questoGoverno ed insieme a stare nel Comitatoolimpico internazionale e, conseguente -mente, nella giunta esecutiva del CONI .

Ieri su la Repubblica Ferrara denun-ciava l 'applicazione metodica e coerente diun piano di restaurazione e chiedeva al-trettanta coerenza e metodo a fronte de iproblemi in cui la maggioranza PSI-DC sidice impegnata . Credo che l'unica rispostaproveniente oggi dal Governo rispetto aquesti problemi — il risanamento morale ela sconfitta della corruzione — sia quelladella richiesta di fiducia. Allora, di frontealle forzature che il Governo impone aquesto Parlamento e ad ogni parlamen-tare, ci dicano chiaramente quali sian osecondo loro le prerogative di una Cameraelettiva e quali quelle di ogni parlamen-tare. Il Governo con la richiesta di fiduciatoglie infatti al Parlamento ed ai parla-mentari le vere prerogative.

Possono i calcoli di potere sbarazzarsinon solo degli interessi e dei bisogni de icittadini, ma anche del Parlamento? Penso

proprio di no, e credo che la gente diquesto paese lo dimostrerà a questo Go-verno! (Applausi dei deputati del gruppo de lPCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l 'onorevole Bernocco Gar-zanti . Ne ha facoltà .

LUIGINA BERNOCCO GARZANTI . Dis-sento dalla posizione espressa, con argo-mentazioni che per altro condivido, da lpresidente del mio gruppo, Franco Bassa-nini. La sua cultura giuridica e la sua espe -rienza parlamentare sono tali che non h oda aggiungere nulla alla sua dichiara-zione, ma dissento da lui e dagli altri oppo -sitori che diranno «no» alla richiesta d ifiducia. Non partecipo al voto, per intui-zione politica in senso civile, che è penso ilsolo senso di fare politica, se si crede i nquello che si fa . Questo rito della fiducia ,deciso al tavolino, imposto, mi irrita, misdegna e lo rifiuto .

Questo è — si dice — il tempo del pen-siero debole . Se il pensiero è debole eperciò è debole la ragione, rivendico nelmio vivere la parte che è dell ' intuizione eanche della passione. Vivere non è solocampare, e intuizione e passione sono allaradice del mio difficile momento inquest 'aula .

Non mi vergogno affatto di sentirmiemozionata nel dichiarare non il «no» dellamia risposta al Governo di Andreotti, ch esarebbe tautologico, ma la mia negazion eall 'accettazione del gioco . Esco dall'aula,come si dice «esco dalla comune»! Il teatr oc'è, ma il copione è scontato e non mi piacerecitare a memoria come un guitto o unburattino.

E un copione ridotto ad un semplicism obeckettiano, se Beckett è l 'espressione, i lpoeta del nulla . Sul vuoto del Parlament osi dispiega ai nostri occhi, e spero agl iocchi della gente, il balletto del cinismo delpotere. Il Governo tiene buona la maggio-ranza con il voto di fiducia, le trappole delregolamento tengono buona l 'opposi-zione.

Una democrazia di questo tipo è desti-

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nata alla fine; questo momento segna, se-condo me, un altro passo avanti nello sci -volare verso la sua morte . Non c ' è sanitànel corpo democratico se le regole de lgioco ci castrano la libertà della coscienza;se questo accade, muore il Parlament operché muore la democrazia in cui ab-biamo creduto e in cui crediamo con coloried ideologie diverse .

Gli studenti di Palermo che rifiutano l amafia hanno oggi di che piangere sul lor ofuturo se da quest'aula verrà l'accetta-zione di questo gioco rituale e funesto. Miviene in mente un titolo, I moribondi diMontecitorio; era un libro che riecheggiavaun libro precedente (se non sbaglio si trat -tava de I moribondi di palazzo Cari-gnano) .

Avant ' ieri mattina la maggioranza lati-tava in aula, nel pomeriggio votava controse stessa; ora il Governo ha chiesto la fidu -cia. Che fiducia si può dare ad un Govern oche liquida un'esperienza come quella d iPalermo che ha visto uniti contro il poteremafioso, insieme ai politici e alla societàcivile, uomini di fede? La diagnosi, ahimè ,la dobbiamo leggere nei giornali stranieri :una democrazia sana che coniughi libert àe giustizia, efficienza e garanzia non puòesistere se il suo sangue sociale è inquinatodalla mafia .

Da noi la logica è un'altra, ed è quellache si esprime nel cinismo delle comme-morazioni in cui nessuno crede più ; la-crime di coccodrillo che ha mangiato ed èdeterminato a mangiare ancora .

Così, di broglio in broglio, di scandalo i nscandalo, di ricatto in ricatto, di fiducia i nfiducia, dolcemente a Montecitorio si sci -vola verso il regime e si agonizza della pi ùferale diossina . E io vado a respirare l'ari adei più, esco. Quell'aria è inquinata, masolo di smog .

E concludo: una politica giusta non èfatta per i politici, io penso, ma per le per-sone. È questa, credo (parafrasando unintervento molto bello che ho letto ieri d iVittorio Foa), la nuova questione morale .La vera sfida, non del PCI soltanto ma d itutti gli uomini di libera coscienza e d ichiara volontà, è governare questo paese ,non fingere, e recitare, di farlo (Applausi

dei deputati dei gruppi della sinistra indi -pendente e del PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro -prio gruppo, l 'onorevole Beebe Tarantelli .Ne ha facoltà .

CAROLE BEEBE TARANTELLI. SignorPresidente, colleghi, devo confessare chemi è difficile comprendere come sia possi -bile che il Governo abbia posto la fiduci asull'articolo 4 della legge sulla riform adegli enti locali . La mia difficoltà di com-prensione non nasce da un problema for-male, se cioè il regolamento dia il diritto d iporre la fiducia in casi come questo op-pure no; mi è difficile comprendere lasostanza della questione . Come può il Go-verno scegliere di impedire al Parlament odi esprimere liberamente il proprio votosulla riforma del sistema elettorale deicomuni, se la Camera invece ritiene ch equesta attenga al disegno di legge i nesame?

La mia difficoltà di comprensione pu òderivare in parte dal fatto che io proveng oda una tradizione politica diversa . Ieri laCamera dei rappresentanti degli Stat iUniti ha annullato il veto del presidenteBush su una legge molto delicata per i suo ipossibili effetti sui rapporti diplomatici tr agli Stati Uniti e la Cina . La Camera deirappresentanti ha votato contro il presi -dente: 390 contro 25. Sia i democratici sia irepubblicani, ovviamente, hanno votat ocontro il presidente . Il diritto al dissensodel singolo deputato sul merito di una que-stione e quello di esprimersi contro il pro -prio gruppo sono prerogative strenua-mente difese dai rappresentanti del Con-gresso degli Stati Uniti . Mi rendo benconto, ovviamente, che i due sistemi —quello degli Stati Uniti e quello nostro —possono essere paragonati solo in parte ;ma una similitudine tra i due rimane : sonoentrambi democrazie parlamentari . Laconcezione su cui sono fondate le demo-crazie parlamentari è che i rappresentant ieletti dal popolo, attraverso il dialogo, ladialettica ed il libero voto, legiferin onell'interesse di tutti .

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La base della democrazia è la libertà d iopinione e di voto . Se tali libertà son oimportanti per tutti i cittadini, lo sono dop -piamente per i loro rappresentanti eletti . Èovvio per chiunque che se gli organi elet-tivi del paese sono impediti nell'esprimers iattraverso il dibattito, il dissenso ed il voto ,allora le leggi vengono fatte dai pochi chele scrivono. È ugualmente ovvio che sequesto impedimento del dissenso dovess eestendersi, per esempio, ad altri casi in cu isi registra una reale divergenza di opi-nioni, anche nella maggioranza, sul meritodi una questione, l'Italia sarà una demo-crazia formale ma non lo sarà più nell asostanza perché il Parlamento sarebbe d ifatto costretto a legiferare come vuolel 'esecutivo .

Noi dovevamo decidere su una materi ache potrebbe rendere più governabili l enostre città. Basta girare mezz'ora perRoma per vedere gli effetti del non go-verno di una città: il degrado fisico del suo imonumenti, la sua sporcizia, l 'aria pesanteed irrespirabile, le code di macchine in cu ii cittadini passano tempo prezioso dell aloro vita ogni giorno . Noi dovevamo deci-dere su una questione che potrebbe ren-dere più governabili i nostri comuni, unalegge che avrà effetti sulla vita di milioni emilioni di persone, su tutti gli italiani . Sutale materia esiste una reale divergenza d iopinioni anche nella maggioranza, all aquale è stato impedito di esprimersi . Èdemocrazia, questa ?

È grave che il Governo abbia impedito alParlamento di pronunciarsi democratica -mente e che abbia bloccato il dissenso ,costringendo i deputati della maggioranz aa votare non sul merito del problema m anel modo che ha voluto il Governo. È tristeche i deputati della maggioranza non sianopiù gelosi della loro dignità di rappresen-tanti eletti dal popolo . Penso ché chiunquepossa capire che questo uso del voto d ifiducia da parte del Governo è un'arm ache può impedire al Parlamento di di svol -gere il ruolo ad esso assegnato in tutti ipaesi democratici . Per tali motivi, poichépenso che la sostanza della questione no nsia la sopravvivenza del presente o di altr igoverni, cioè là fiducia, non parteciperò al

voto. Spero che la Giunta per il regola-mento prenderà determinate decisioni ,per impedire che il voto di fiducia veng ausato in questo modo, e che prenda la deci -sione non pensando alla sorte di questo odi quel governo ma a quella delle regolefondamentali della democrazia, che s iriassumono nella pluralità dei centri d ipotere e di decisione (Applausi dei deputatidei gruppi della sinistra indipendente e delPCI — Congratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l 'onorevole Di Prisco. Ne hafacoltà .

ELISABETTA DI PRISCO. Signor Presi-dente, non parteciperò a questo voto .Credo che la politica del Governo segni u nprofondo disprezzo per le prerogative, pe rle libertà, per la vita stessa del Parlamento ,tanto che lo stesso voto di fiducia, pe rcome viene usato, appare un voto-ri-catto .

Una divisione profonda, di cui questoGoverno è responsabile, è avvenuta, unvero e proprio guasto tra cittadine, citta-dini ed istituzioni. Si afferma un'idea dell ademocrazia che nega le sue stesse fonda-menta e concentra nelle mani di gruppiindustriali poteri extraistituzionali : pre-valgono pochi partiti o gruppi di partito ; citroviamo di fronte ad una sorta di potereassoluto che interviene, decide, decret asulla vita di ogni cittadina e cittadino .

Un baratro è segnato tra la vita quoti -diana delle donne e degli uomini e la loropossibilità di decidere, essere protagonisti ,sentirsi ascoltati . Si ha un'idea della demo-crazia per cui solo chi ha amici giusti alposto giusto può sperare in un posto dilavoro, in uno scatto di carriera, financhein una casa in affitto. Un senso comuneumiliante è quello per cui cittadine o citta-dini spesso si rivolgono ai parlamentariper una pensione mancata, per un dirittoviolato, riconoscendo nel Parlamento, i ncui viviamo, non un luogo di espletamentodella giustizia ma un luogo del «darsi d afare» del singolo, un «luogo-canale», tantole decisioni poi si prendono altrove.

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L'idea dei diritti di cittadinanza, del loroespletarsi ed affermarsi è diversa daquesta aberrazione: tale idea ha visto arte -fici, in una elaborazione nuova, inedita, l edonne. Abbiamo posto all'ordine de lgiorno un vero e proprio capovolgimentodel diritto: non più un diritto cosiddettoneutro, universale, in realtà pensato, co-struito per gli uomini, ma diritti dei duesessi, che esplicitino le differenze (anche iconflitti), che non neghino ma valorizzino isoggetti singoli . Ciò apre nuove possibilit àdi esercizio dei diritti per tutti, donne euomini . In tal modo le donne cessano l aloro funzione mediatrice, una funzione aloro assegnata storicamente, che consist enell'essere involontarie protettrici di di-ritti negati a loro stesse e ad altri : penso aidiritti dei bimbi, degli anziani, degli handi -cappati, di tutti coloro insomma che difatto non vivono la possibilità di esser esoggetti di diritto ma tutt'al più oggetto d itutela .

Essere soggetti di diritto è fondamentodi una vera democrazia ; tutto ciò abita lon -tano, troppo lontano da qui . Qui si fadell 'altro: il Governo decide di chiudere,restringere, finanche annientare spazi, re -gole, la stessa vita democratica. In questademocrazia umiliata è negata la rappre-sentanza: noi, i rappresentanti, non ab-biamo possibilità singole o collettive diesercitare il ruolo preciso per il qualesiamo state e stati eletti .

Risulta qui vanificato un grande sforzodemocratico messo in atto dalle donne,uno sforzo che ci ha legate in questi anni ,in un rapporto di relazione che ha asse-gnato a noi fiducia . Ci troviamo forse d ifronte al fatto di dover essere traditrici dinoi stesse? Per non tradire non voterò l afiducia; ma per non tradire la natura stess adi uno Stato democratico occorre molto dipiù. Tanti gesti sono importanti, tanti gest ifanno un fatto che non può essere cancel -lato.

Essere in grado di essere rappresentant iè premessa per un rapporto reciproco d icrescita . Le donne nel paese lottano, chie-dono, pensano, studiano per avere par iopportunità, per mettere in pratica azionipositive. Non vi saranno conquiste di auto -

nomia e rafforzamento in una democraziasvuotata; non può essere democrazia unarecita con parti fisse in copione (come hadetto bene Gina Lagorio prima di me), percui i protagonisti sono gli stessi da tanti ,troppi anni . E' una democrazia malata; vo ila state facendo agonizzare (Applausi de ideputati dei gruppi del PCI e della sinistraindipendente) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto in dissenso dal pro-prio gruppo l'onorevole Faccio. Ne ha fa-coltà .

ADELE FACCIO. Presidente, dissento daalcune delle posizioni assunte dal rappre-sentante dei verdi arcobaleno, cui appar-tengo, perché ritengo che molte delle coseche non si fanno in questo paese vadanoaddebitate proprio al Governo .

A mio giudizio è abbastanza grave ch el'esecutivo rovesci sul Parlamento respon -sabilità che non gli possono essere addebi -tate completamente, anche se ovviamenteil Parlamento ha le sue responsabilità .Quando l 'Assemblea legislativa lavora si fatutto il possibile per impedirglielo equando non lavora la si colpevolizza gra-vemente .

E indubbio che il Parlamento abbia pre-cise responsabilità, ma è altrettanto in -dubbie che il Governo blocchi tutto quelloche si tenta di fare . Infatti, da mesi, ormaida anni, insieme ai deputati del gruppoverde stiamo lavorando per cercare di evi -tare o comunque di migliorare quanto d igravemente insano si opera in questopaese contro la salute, la vita, il lavoro deicittadini . Ma non si riesce ad ottenerenulla, perché il Governo è latitante, indif-ferente, lontano .

Di tanto in tanto, il Parlamento cerca d iprodurre buone leggi con lo scopo di ten-tare di realizzare qualcosa che possa ser-vire a salvaguardare la salute dei cittadini ,ma, come ha rilevato poc 'anzi qualcunoche è intervenuto prima di me, basta cam-minare per le strade di Roma per accor-gersi a che punto sia arrivato il degradoambientale .

Per farsene un'idea basta pensare alle

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condizioni in cui versano i nostri fiumi, lanostra terra. Consentitemi di ricordar eanche la situazione del Sulcis, in Sardegna :se esistesse un Ministero dell ' interno vera-mente responsabile, se vi fosse un Govern ocapace di restituire alle amministrazion ilocali la propria autonomia, sorvegliandoperò che queste si comportino in mod ocorretto, avrebbe provveduto già da molt otempo .

Al contrario, continuiamo a trascinarciin una situazione spaventosa, per la qual ela gente muore a trentacinque anni, i neo -nati ed i bambini muoiono di leucemia, gliadulti di tumore e per altre malattie ch ederivano comunque solo dall 'avvelena-mento dell'aria che respiriamo e dei cibiche mangiamo .

Credo che la tutela dell'ambiente do-vrebbe essere la primaria preoccupazion edi noi tutti, del Governo e del Parlamento ,specialmente quando si tratta di ammini-strazioni locali . In esse si nasconde ogn icosa nei cassetti: tutte le proteste e ledenunce spariscono e non si presta alcun aattenzione alla tutela della salute ed a lbenessere dei cittadini, quel qualcosa cheuna volta si definiva come normalità dell avita .

Siamo veramente indignati per questomodo di non governare : si governa solo perastrazioni o attraverso cosche mafios e(bancarie, industriali, di destra, di sinistra ,di centro, di sopra, di sotto) . Nessuna dell efunzioni che dovrebbero essere esercitat edalle amministrazioni locali e da quellacentrale viene considerata adeguatament ené rispettata .

È risibile che si ponga all'ordine delgiorno un argomento senza che poi esso si aaffrontato, per il modo superficiale con i lquale si lavora. Anche qualche ministroche avrebbe voglia di fare qualcosa vieneimmediatamente bloccato dall'immobilit àdell ' intero Governo.

Di fronte a tutto ciò non possiamo faraltro che urlare la nostra indignazion e(non ci resta altro: è molto poco). Nono-stante tutto, tentiamo però di fare in modoche il nostro dissenso giunga ad orecchi eche speriamo non siano del tutto sorde edindiferrenti; ci auguriamo che pervenga

loro il lamento della gente che non ne puòpiù di votare, non sapendo più per chi e pe rche cosa vota. Forse per le concentrazion idi gruppi e di partiti che, anche se hann oavuto storicamente una loro funzione (percarità, nessuno lo nega), attualmente son osuperati, assurdi e producono discrimina-zioni .

Riteniamo che il referendum dovrebbeessere lo strumento più importante perriuscire a governare con tutti i cittadini(Applausi dei deputati dei gruppi federalist aeuropeo e del PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro -prio gruppo, l 'onorevole Romani . Ne hafacoltà .

DANIELA ROMANI. Signor Presidente ,colleghi, anch'io ho chiesto la parola per-ché per la prima volta da quando sono inquesta Camera, il mio comportament osarà diverso e diversificato da quello de lmio gruppo; intendo quindi esplicitare lemotivazioni che in questa circostanza miportano a differenziarmi dall'orienta-mento del gruppo comunista che ha decisodi votare «no» .

Ritengo che la scelta del Governo diporre la questione di fiducia sull 'articolo 4del disegno di legge di riforma delle auto-nomie locali abbia in sé un segno inequi-voco, il segno cioé di un messaggio chiar oquanto inaccettabile, la chiara volontà d inon porre mano alla riforma del sistemapolitico italiano affrontando finalmentecon decisione il nodo del sistema eletto-rale, che costituisce oggi, nel nostro paese ,la causa principale della degenerazioneistituzionale che si manifesta con sempremaggiore forza . Ma soprattutto questonodo del sistema elettorale è alla radicedell'espropriazione dei cittadini del dirittodi esprimersi direttamente sui pro-grammi, sulle coalizioni e sulle leader-ship .

Si tratta di un sistema, in sostanza, che,lungi dal consentire efficacia alle ammini -strazioni locali, ha sicuramente un «van-taggio»; quello di garantire una consi-stente quota di potere ai partiti, quello di

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far proseguire in modo imperterrito l'atti-vità che sembra essere diventata lo sportnazionale più affermato dopo il calcio ,cioè le pratiche spartitorie e lottizzatrici ,quello di rafforzare gli interessi di pochi adanno dei molti, quello, infine, di avere lalibertà di prescindere dai cittadini e dallecittadine .

Credo che ormai questo nodo sia inelu-dibile e che questo disegno, così come si vaaffermando, vada combattuto con moltaenergia. E, in questo senso, anch'io avverto— com'è stato già detto da altre — laresponsabilità innanzitutto come donnapresente in questa sede istituzionale .

Quale spazio per il diritto di cittadinanz adelle differenze, quale segno la nostra vit aconcreta e faticosa può esprimere, qualesperanza ed esercizio di libertà, quale soli -darietà può manifestarsi in un contest oche rafforza ogni giorno le sue caratteri-stiche di regime, dal mondo dell ' informa-zione al mondo economico, e che blocc aqualsiasi spiraglio di riforma di questosistema politico bloccato ?

Non credo che questo tipo di vision edella vita, della politica, del l 'esistenza trauomini e donne, possa affermarsi . E credoanche che sia intollerabile lo scarto tra l emanovre volte a tacitare non solo l 'opposi-zione democratica presente in Parla -mento, ma anche lo stesso dissenso internoalla maggioranza del pentapartito, in so-stanza, tra questo sopruso, tra l 'ennesimocolpo di piccone al Parlamento e la do-manda di democrazia che con tanta forzasi esplicita fuori da questi luoghi .

Mi rendo conto come sia una scommess amolto ardua porre in discussione, nonorari, ma tempi e cicli della vita nelle citt àitaliane (come stanno facendo le donne) ,assumere come obiettivo il superamentodella divisione sessuale del lavoro. È unascommessa ardua perché prima di tuttorivoluziona la stessa cultura politica ita-liana e, con essa, chiama in causa in prim oluogo e contesta alla radice i meccanismistessi del sistema di potere e dei poteri .

Questo sistema mette in mora anche lostesso concettto di uguaglianza ed è pro-prio per questo che esso rappresenta l anegazione del diritto di cittadinanza delle

differenze, svuota l ' istituto della rappre-sentanza, nega l 'esercizio di una più ampi alibertà .

In questo momento sento quindi profon -damente la responsabilità di donna, e didonna comunista. Per questa ragione mioppongo, non sono disponibile e non vo-glio neanche partecipare con un «no» aquesto rito che segnerà un'altra profond aferita alle istituzioni democratiche. Nono-stante gli impegni assunti, state lavorandoancora una volta per rendere inutile il Par-lamento. Questo non è un segno di forza ,ma è l'ennesima prova della vostra grand edebolezza .

E con questa consapevolezza e con pro-fonda amarezza che, nonostante la deci-sione dei miei colleghi del gruppo comuni -sta, mi differnzierò da loro e per la primavolta non prenderò parte alla votazione(Applausi dei deputati del gruppo delPCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l 'onorevole Grimaldi. Ne hafacoltà .

VANDA DIGNANI GRIMALDI . SignorPresidente, colleghi, ho chiesto la parol aper dichiarare in modo deciso la mia asten-sione nel voto di fiducia e per esprimere,anche nella brevità imposta dal pocotempo a nostra disposizione, le motiva-zioni che guidano la mia scelta .

La mia presa di posizione — tengo aprecisarlo con estrema chiarezza — non èla risultante di una reazione istintiva edimmediata, di quella reazione che pure siscatena in me ad ogni imposizione di votidi fiducia e al continuo stillicidio di de-creti-legge, che poi come si sa vengono rei-terati all ' infinito. La mia astensione è in-vece la conseguenza ragionata, direi quas ilogica, di una riflessione più profonda econsapevole. Provo quasi un senso di ri-getto al solo pensiero di dover esprimer eun voto, qualunque esso sia, su una impo -sizione — lasciatemelo dire —, su una pre -varicazione così palese ed assurda da part edel Governo.

Non entrerò nel merito delle procedure

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regolamentari, in quanto si tratta di ma-teria tanto complessa ; molti colleghi delmio gruppo hanno già portato in meritoeccellenti argomentazioni . Voglio però ri-levare (e di questo sono convinta) che non èpossibile accettare supinamente l 'arro-ganza e, nello stesso tempo, la debolezza diun Governo che ha paura della sua stessaombra, che sente e paventa gli scricchioli idi una maggioranza troppo spesso con-fusa, scollata e recalcitrante .

La materia affrontata nell'articolo 4 èdelicata e sfiora la potenziale capacità elibertà dei cittadini, che hanno il sacro -santo diritto di essere e di sentirsi tutelati .A me sembra che impedire ai parlamentar idi parlare, di confrontarsi, di chiarire e d ichiarirsi costituisca un attentato allastessa libertà, nonché al l 'essenza più au-tentica della democrazia .

No, non è possibile continuare a col -pire le prerogative più vere del nostr oParlamento; non è possibile vanificare ,atto dopo atto, la sua realtà, i suoi poteri ,la sua stessa esistenza . Confesso che nellamia lunga carriera di insegnante, co nconvinzione profonda, con amore e ri-spetto per i giovani allievi — ai qual ispero di aver lasciato un patrimonio d ivera formazione civica — ho sempreesaltato lo spirito della nostra Costitu-zione repubblicana, il ruolo del Parla-mento, il compito dei parlamentari . Ora,di fronte all'atteggiamento di un esecu-tivo che governa a colpi di fiducia e diuna maggioranza che accetta e supina -mente giustifica, mi sento angosciata .

Altre motivazioni, più specifiche e parti -colari, mi spingono a dissentire, ma è pro-prio questo sentimento di disapprovazion ee di rigetto che costituisce la causa piùpalese della mia scelta .

Prima di concludere, vorrei esternar euna riflessione che è dentro di me . Io nonsono né vorrei essere una Cassandra ; mirendo però conto che un Governo chericorre a tali strumenti, che viola la libertàdel Parlamento, che soffoca il confrontoed il dialogo non è un Governo né garantené forte e, a mio avviso, non è certamentedestinato a vivere a lungo (Applausi deideputati del gruppo del PCI) .

PRESIDENTE . Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro -prio gruppo, l'onorevole Visco. Ne ha fa-coltà .

VINCENZO VISCO . Signo Presidente, si-gnor ministro, io non parteciperò alla vo-tazione sulla questione di fiducia, in ci òdifferenziandomi dalla maggioranza de lmio gruppo. Naturalmente l 'onorevole mi -nistro sa che quello a cui stiamo facend oricorso è uno strumento di tattica parla-mentare volto non solo a manifestare i ldissenso, ma anche ad invitare il Governoad una riflessione su quello che è un atto ,signor ministro, di estrema gravità . Il vo-stro intervento ha infatti a che vedere conuno degli aspetti più delicati della sovra-nità del Parlamento e dei diritti e delle pre -rogative di parlamentari in materia dileggi elettorali. Vorrei ricordare in propo-sito quello che è successo nel suo partitoquando qualcuno voleva eliminare il votosegreto sulle leggi elettorali .

Io mi chiedo se le potrà sentirsi a suoagio quando, forse tra poche ore, dovr àandare avanti a colpi di voti di fiducia perconsentire l'approvazione di altri articol idel disegno di legge al nostro esame ch eriguardano la stessa materia. Mi pare checiò non rientri né nella sua cultura né nell asua psicologia né nelle sue vocazioni . Pren-dere di petto il Parlamento su una simil equestione può essere, signor ministro,estremamente pericoloso. Il ricorsoall'ostruzionismo si giustifica, secondome, soltanto in casi molto delicati, e temoproprio che questo sia uno di quelli .

Penso che anche l'opposizione, forse,debba fare un'autocritica per il ritardo conil quale sono state affrontate alcune que-stioni istituzionali che hanno a che veder econ il funzionamento e l'efficienza dell eistituzioni medesime e con le possibilitàche ha il Governo di realizzare i suoi pro-grammi. Vorrei però che si riflettesse se-riamente sui pericoli insiti in quello che s ista verificando, se appunto ci si convincefino in fondo che noi siamo di fronte ad u nrilevante mutamento delle regole del gioc oe delle garanzie poste a tutela delle oppo-sizioni. Ci attende infatti adesso, signor

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ministro, questa scadenza che riguard aindirettamente le materie elettorali, m adovremo poi affrontare materie altret-tanto delicate, che coinvolgono la co-scienza di noi tutti. Mi riferisco, ad esem-pio, al disegno di legge sulla droga o adaltri temi ugualmente complessi e difficili .Ebbene,,, se voi pensate di poter gestir esimili què tioni a colpi di fiducia, second ome avete fatto i conti senza valutare chel 'opposizone è in grado ancora adesso,nonostante le modifiche regolamentari, direndervi la vita non solo difficile, ma dire iimpossibile .

Su ciò stiamo riflettendo in queste ore evorrei che anche lei signor ministro, che èuomo equilibrato, riflettesse su tali pro-blemi. Non assuma parti e ruoli che nonsono i suoi : li lasci all'onorevole Craxi. I lGoverno trovi la capacità di dimostrare d iavere una maggioranza in Parlament oanche sulle leggi elettorali . Se non ce l 'ha,si dimetta : se ne farà un altro che affron-terà il problema. Non andrete molto lon-tano seguendo la via che avete scelto .

Penso di non avere altro da aggiungere .Ho parlato con molta franchezza, ma ri-tengo che la questione sia estremament edelicata, molto più di quanto non fossero ivoti di fiducia a catena cui eravamo abi-tuati ai tempi dei governi passati (Applaus idei depuati dei gruppi della sinistra indi-pendente e del PCI) .

SILVANO LABRIOLA. Chiedo di parlareper un richiamo al regolamento .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SILVANO LABRIOLA. Signor Presidente,ho appreso, mentre era in corso la sedut adella Commissione affari costituzionali ,che la Presidenza aveva disposto la scon-vocazione delle Commissioni perché sonoin corso le dichiarazioni di voto sulla que-stione di fiducia.

A parte le circostanze particolari del di -battito in atto, devo far presente alla Pre-sidenza, esprimendo l'auspicio che vogli arivedere la decisione assunta per la Com-missione che presiedo, la quale è incari-cata in questo momento dell'esame in sede

referente del disegno di legge di conver-sione del decreto-legge sugli immigrati ex-tracomunitari, che siamo vincolati a ter-mini costituzionali ben precisi . . .

RENATO ZANGHERI . Ci doveva pensareil Governo !

SILVANO LABRIOLA. Non ho capito l ' in-terruzione e nemmeno il suo senso .

RENATO ZANGHERI . Il Governo devepensare a queste cose quando pone la que -stione di fiducia, se è responsabile !

SILVANO LABRIOLA. Sì, ma io non mi storivolgendo al Governo. Mi rivolgo invecealla Presidenza della Camera . . .

RENATO ZANGHERI . Io però mi sto rife-rendo a lei!

SILVANO LABRIOLA. Onorevole Zan-gheri, in questo momento mi sto rivol-gendo alla Presidenza della Camera : il Go-verno non c'entra, perché l'ordine di scon-vocazione della Commissione è stato im-partito dalla Presidenza .

Vi è il rischio serio che il termine costi-tuzionale non possa essere rispettato acausa del protrarsi della fase referente .Vorrei allora chiedere, Presidente, se laPresidenza, in considerazione degli oneridi carattere costituzionali circa i tempi ,non ritenga di consentire la prosecuzionedei lavori della Commissione in sede refe-rente .

Naturalmente non voglio entrare ne lmerito del provvedimento, anche se nonposso fare a meno ni notare che un prov-vedimento così complesso ed impegnativ orichiede un esame che ha il suo natural etempo di svolgimento . Se cominciamo,come purtroppo abbiamo dovuto fare inquesti giorni, a rinviarne continuamente l adiscussione, anche su richiesta del grupp ocomunista che più volte si è espresso in talsenso, temo che il rispetto dei termini co-stituzionali per la conversione in legge no npossa essere rispettato .

Pertanto, onorevole Vicepresidente, lesarei grato se facesse presente al Presi-

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dente della Camera quanto ho appen aesposto perché valuti nuovamente la que-stione.

PRESIDENTE. Avverto che sul ri-chiamo al regolamento sollevato dall'ono-revole Labriola, a norma del prim ocomma dell'articolo 41 del regolamento ,darò la parola, ove ne venga fatta richiesta ,ad un oratore contro e ad uno a favore, eper non più di cinque minuti ciascuno .

GIOVANNI FERRARA. Chiedo di parlar econtro .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

GIOVANNI FERRARA. Io credo che il ri-chiamo al regolamento testé sollevato nonpossa essere accettato.

Vorrei ricordare all 'onorevole Labriolache vi è un diritto dei parlamentari, undiritto costituzionalmente garantito, chenon può essere misconosciuto, né com-presso, né limitato : il diritto a partecipareai lavori dell'Assemblea, il diritto di par -lare, di assistere a questi lavori, il diritto d idissentire, il diritto cioè di lavorare i nquesta aula anche, e soprattutto, per l adifesa del Parlamento .

Per quanto riguarda i termini del de-creto-legge, non ho mai capito per qual eragione . in questa aula debba prevalerel'idea che l'esistenza degli stessi per la con -versione dei provvedimenti d 'urgenzadebba significare obbligo per il Parla -mento di approvare i decreti-legge, debb asignificare che la decorrenza dei terminipossa imporre al Parlamento la compres-sione dei diritti dei parlamentari .

È per queste ragioni, signor Presidente ,che io credo non sia accettabile un'impo-stazione di questo genere, che lederebbe i lnostro diritto di rappresentanza del po-polo italiano (Applausi dei deputati de lgruppo del PCI) .

PRESIDENTE. Onorevole Labriola, le isa che a norma dell 'articolo 30, comma 5del regolamento, è il Presidente della Ca-mera che assume la decisione di sconvo-care le Commissioni. Mi è stato comuni-

cato che al Presidente erano state rivolterichieste di sconvocazione e che il Presi-dente stesso, valutate le circostanze, haritenuta necessaria la presenza in aula de icomponenti della I Commissione, affar icostituzionali, trattandosi di problema cheinveste direttamente le sue competenze .

Essendo stata questa una decisione giàassunta dal Presidente della Camera e dessendo necessaria per la prosecuzione deilavori delle Commissioni l 'autorizzazioneespressa del Presidente, non si può ch eprenderne atto e proseguire la nostra di-scussione .

SILVANO LABRIOLA. Signor Presidente,la ringrazio della comunicazione, ma iochiedevo proprio che solo per l 'esame deldisegno di legge di conversione richiamatofosse consentito alla Commissione affar icostituzionali di procedere nei propri la-vori .

Le chiederei pertanto di far presente l asituazione al Presidente della Camera — s obene che la responsabilità è sua e solo su a— perché voglia consentire la ripresa deilavori della Commissione .

Naturalmente se il Presidente riterrà diconservare la sua decisione — ognuno poisi assume le proprie responsabilità — noici fermeremo .

PRESIDENTE. Onorevole Labriola, ioho già disposto che il Presidente sia infor-mato della richiesta da lei avanzata .

Ha chiesto di parlare per dichiarazion edi voto, in dissenso dal proprio gruppo,l'onorevole Ferrara. Ne ha facoltà .

GIOVANNI FERRARA. Signor Presidente ,onorevoli colleghi, non mi conformerò alcomportamento che sarà tenuto dai com-pagni del mio gruppo, ed intendo motivarele ragioni del mio dissenso .

Il gesto compiuto dal Governo non haprecedenti nella storia del nostro Parla -mento, non perché i Governi precedentiabbiano rispettato con il dovuto rigore l eprerogative più gelose e incomprimibil idell'Assemblea parlamentare, ma perchéil Governo, pur usando ed abusando dellostrumento della questione di fiducia, mai

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l'aveva posta prima d'ora in così palese,stridente e ostentato contrasto con unariserva sostanziale di autonomia della Ca -mera, una riserva esclusiva di spazio deci -sionale, quanto a procedura, quanto a or -dine di successione degli atti e quanto a dalternatività articolata di decisione di me-rito .

Questo Governo ha invece osato farlo !Ha osato farlo a fronte di una decisione de lPresidente della Camera — quella sull'am-missibilità degli emendamenti — giusta ,saggia, conforme ai principi e alla logica,oltre che alla lettera del regolamento ; ladecisione cioè di considerare libera edaperta l'iniziativa emendativa, libera edaperta la potestà deliberativa dell 'Assem-blea, e ,di garantire l'una e l 'altra.

Il Governo ha voluto, con la posizionedella questione di fiducia, bloccare e tra -volgere questa libertà propositiva e delibe -rativa. Ha voluto soprattutto contrappors ia questa Assemblea, per paura di perdere ,per paura che il nostro voto, il voto di tantialtri colleghi della maggioranza, potesse inItalia — finalmente — riformare un si-stema elettorale che è ormai diventato in-tollerabile.

Il Governo ha voluto in questo modo fa rsì che un testo legislativo carente (ma ch einvece avrebbe dovuto essere organico )non potesse essere integrato da quello ch eè il naturale suo contenuto : il modo in cui ègiusto e necessario scegliere i rappresen-tanti e i titolari degli organi degli enti a dautonomia locale .

Il Governo, signor Presidente, ha volutoimpedire e negare due cose : la libertà e lapotestà del Parlamento di decidere, di deli -berare su quanto legalmente può essereoggetto di deliberazione ; e la possibilità el 'attesa dei cittadini di veder riformato i lmodo in cui partecipano alla determina-zione della rappresentanza civile e civic anei comuni, di vedere riconosciuto il lor odiritto all 'autogoverno .

Di autogoverno infatti in Italia propri onon si può parlare, se si pensa al modo incui il voto dei cittadini viene usato . Vi èstata un'appropriazione mistificatoria delsuffragio universale, con la negazionedella libertà del Parlamento e del diritto

dei cittadini all'autogoverno, a seguito d iun ordine che il Vicepresidente del Consi -glio, onorevole Martelli, ha impartito ed alquale ha obbedito il Presidente del Consi-glio. Demandandone poi l'esecuzion eall'onorevole Gava, il Governo ha mostratodisprezzo per il Parlamento .

Di fronte a tale atteggiamento del Go-verno io credo che non si possa fare altroche rifiutare di partecipare, pur se con u ngesto negativo, ad un rito che è appunto didisprezzo della volontà del Parlamento ita -liano. (Applausi dei deputati del gruppo de lPCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro -prio gruppo, l 'onorevole Ingrao. Ne hafacoltà .

PIETRO INGRAO. Debbo dire che non m iha sorpreso quanto è avvenuto i nquest 'aula. Parliamoci chiaro : prima an-cora che contro l 'opposizione, questo usodel voto di fiducia è contro la stessa mag -gioranza governativa.

Il Governo ha paura della sua maggio-ranza; e non solo dell'incidenza che le no -stre proposte possono avere nella maggio-ranza, ma anche di idee e proposte chepossono scaturire dal seno stesso dellamaggioranza. E non è per caso che la mag-gioranza qui stamane non c 'è, nemmenofisicamente: le hanno chiuso la bocca .

In questo modo il senso stesso del dibat-tito parlamentare è stravolto. E si va più inlà: prima ancora che fosse compiuto l'ar-bitrio del voto di fiducia su quell'articolodella legge per le autonomie, questa Ca-mera aveva bocciato una mozione del pen -tapartito sulla cruciale questione della li-bertà nel sistema informativo . Ebbene, i lGoverno dopo questo voto non ha fatto u nfiato, come se non fosse accaduto niente.

La decisione politica dunque, per laparte sostanziale, è già predeterminatafuori di quest'aula ; e la deriva è in atto datempo .

Sappiamo tutti chiarissimamente, si-gnor Presidente, che questo bavaglio im-posto al Parlamento è cosa opposta al det-

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tato costituzionale: può essere cosa buon ao cattiva, ma è «altro» dalla Costituzione .

Un nostro collega, Stefano Rodotà ,giorni orsono con brutale crudezza h ascritto parole pesanti : «La morte del Par-lamento»; e un collega non sospetto di con-nivenza con le opposizioni, l'onorevol eScàlfaro, ha pronunciato parole amareanche in quest'aula .

Si può obiettare a Rodotà che può esi-stere un altro tipo di Parlamento, che siasolo ratifica o condanna, ma quel Parla-mento definito dai costituenti è oggettooggi di costante e consapevole demoli-zione. Le decisioni reali le prendono gl iesecutivi e gli apparati connessi agli esecu -tivi, nella misura in cui essi stessi non l esubiscano da altri, più forti e più potenti .Non per caso il voto di fiducia è stato post omartedì sera per impedire che gli elettori ,cioè quelli che stanno in basso, possanodecidere direttamente sulla scelta del sin-daco.

Il mio dissenso va quindi oltre la stessavicenda di martedì sera, scaturisce d aquesto restringimento delle decisioni inapparati di vertice, dalla negazione de lvalore del dialogo, e dall'ascolto reale ereciproco del confronto in quest'aula .

Io ho creduto nel Parlamento come dia -logo, come confronto e mutamento neldialogo. Si parla tanto della riforma dell apolitica come cosa urgente da fare: eccolaqui la grave riforma della politica già i natto. È questa che uccide la sostanza dell avita parlamentare e che restringe semprepiù la decisione nelle mani di pochi chestanno in cima. Bisogna chiamare crude-mente queste cose con il loro nome : èl'unico linguaggio significante! Dobbiamodirci chiaramente che noi non salveremoquesta istituzione se non diamo voce all agente: per avere voce noi .

C'è un fatto che è in controtendenza co nle cose avvenute qui l 'altro ieri e ieri: staavvenendo nelle università italiane, consorpresa di molti . Lasciamo perdere i fron -zoli e gli aspetti secondari . Un punto è indi -scutibile : sono migliaia di giovanissimi chechiedono di parlare e di contare ; voglionostudiare, ma respingono l'idea dello studiocome uno che parla da una cattedra alta e

lontana e molti, tanti possono solo ascol-tare, e a volte non hanno nemmeno l ospazio fisico per ascoltare .

Se vincono loro c'è una speranza ancheper noi, anche per questo Parlamento fe-rito, anche per il nostro dialogo . Potremoriconquistare qui il dialogo, noi e voi, si-gnori assenti della maggioranza, se ci col -legheremo a loro e ad altri come loro: peresempio ai giornalisti, che stanno per scen-dere in sciopero per la loro libertà, peravere anch 'essi una voce libera, quell avoce che qui ci è stata negata .

Le forme di quell'incontro si possonocercare e trovare, ma il punto essenziale èquesto. Perciò non parteciperò ad un votoche sarebbe insignificante: contro questosilenzio che ci viene imposto e per questasperanza operosa nei molti che nel paes echiedono altro, chiedono voce come noi inquest 'aula (Vivi applausi dei gruppi de lPCI, della sinistra indipendente, di demo-crazia proletaria e verde — Congratula-zioni) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l 'onorevole Finocchiaro Fi-delbo. Ne ha facoltà .

ANNA MARIA FINOCCHIARO FIDELBO .Colleghi della maggioranza, so bene chenon vi piace la riforma del sistema eletto-rale proposta dalle opposizioni; e d'al-tronde non ci vuole molto a capirlo .

Vivo a Catania, sono consigliere comu-nale in quella città e so bene come la giuntasia stata «dimissionata» dalla democrazi acristiana e dal partito socialista . So bene inquale considerazione, anche negli apprez-zamenti pubblici fatti, siano state tenute le100 mila firme di quei cittadini che per laprima volta in tanti anni di malgovernodella città riuscivano a considerare il co-mune non come la sede di chi decidev afuori dagli interessi dei cittadini, e spessoin contrasto con le stesse regole della lega-lità, bensì un potere riconoscibile, amico ,appartenente agli stessi abitanti di Cata-nia. Non voglio ricordare Palermo, troppospesso citata in questi giorni .

Non ci stupisce dunque che al Governo

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ed alla maggioranza non piacciano gl iemendamenti sulla riforma del sistemaelettorale dei comuni . Sono troppi i segn idell'affermarsi della cultura di governoilliberale ed antidemocratica che volet eimporre. I segni di questo disegno sonotanti e vistosi. Pensiamo alla legge sulladroga, al tentativo — consacrato in tant eproposte di legge — di azzerare le voc idissonanti all ' interno del Consiglio supe-riore della magistratura e di ridurre i lruolo della giurisdizione, che è soprattutt odi controllo di legalità sull 'esercizio de ipoteri .

Pensiamo alla stessa vicenda del decret osulla carcerazione preventiva, che è statola prova di come il Governo sia stato ca-pace di mantenere l ' impegno di non ricor-rere alla decretazione d 'urgenza ed altempo stesso della grande considerazion ein cui l 'esecutivo tiene il Parlamento. . .Mentre ancora si discuteva in Assemblea i ldecreto — ricordate, colleghi — un aere ogià partiva per Algeri per far firmare a lPresidente della Repubblica, che lì si tro-vava, il decreto che reiterava il precedente,che sicuramente non sarebbe stato conver -tito nei tempi consentiti .

Pensiamo ancora alle stesse posizion iassunte sul problema della concentrazionedella proprietà degli organi di stampa e a lmetodo, anche troppo rozzo, adottato ne iconfronti del movimento degli studenti ,quello di cercare un accordo con la partepiù abbordabile, diciamo così, per frazio-nare e far tacere il movimento .

In tale disegno — è ovvio un Parlament oautonomo, che riesca ad essere sede di rap-presentanza reale e luogo in cui si sentonovoci dissonanti rispetto a quella del Go-verno, è un ingombro, un impaccio per l arealizzazione del disegno stesso .

Tutto ciò, ripeto, non ci stupisce, ma —se mi consentite di usare una parola pocousata e che appare un po' rétro, fuori moda— ci indigna. Ma state attenti, perch éanche i fatti di questi giorni credo ci dian oragione. Non tutto il dissenso e non tutte l evoci sono controllabili, non tutte le volontàè possibile ottundere . Sta montando ne lpaese (e sono tanti i segni che lo dimo-strano, sareste ciechi se non li vedeste)

un'ansia di diritti, di convivenza civile epacifica, di poter scegliere e decidere sulgoverno delle città ; insomma, un'ansia diessere soggetti attivi, uomini e donne liberiin questo paese, che non riuscirete a fer-mare.

Non riuscirete a fermare tutto questo ,nonostante ve lo stiate proponendo. Edhanno ragione i compagni che mi hannopreceduto quando dicono che questo votodi fiducia è un segno di debolezza: certo, èun segno di debolezza . Per parafrasareuna battuta del l 'onorevole Andreotti, è u nmodo di misurarsi la febbre da parte di ch isa già di essere malato e febbricitante .

Dal momento che mi sento rappresen-tante — e lo sono — di quelle voci e diquell'ansia di cui dicevo prima, di quell evoci dissonanti, di quell'ansia di diritti, dicontare, di scegliere e di decidere, e da lmomento che di questo Parlamento e de lsuo ruolo ho un concetto ed una conside-razione che è troppo facile di fronte aquesta vicenda definire più alto di quelloche il Governo ha dimostrato di avere, pe rquesto io, in dissenso dalla posizioneespressa dal gruppo al quale appartengo,mi asterrò dalla votazione (Applausi deideputati dei gruppi del PCI e della sinistraindipendente) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l 'onorevole Ciconte . Ne hafacoltà .

VINCENZO CICONTE. Signor Presidente,onorevoli colleghi, nel porre a nome delGoverno la questione di fiducia l'onorevoleGava non ha avvertito la necessità, nondico la sensibilità, di accompagnare la su arichiesta con una qualche argomenta-zione. È stata una richiesta fredda, buro-cratica, perentoria, perfino sprezzante .

Perché ci si comporta così? Perché, i nrealtà, la richiesta della fiducia nascondela paura e la preoccupazione del Governo .Quanto durerà questa paura? Passer àdopo l'approvazione dell'articolo 4, o c isaranno altre richieste di fiducia? Quantevolte il Governo sarà costretto ad estorcerela fiducia ai propri deputati? Paura e

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preoccupazione del confronto, del dibat-tito, della libera discussione delle divers eipotesi formulate dai gruppi e dai singolideputati . Si teme che qualcosa possa cam -biare, che il meccanismo elettorale possaessere positivamente modificato . Si teme i lnuovo ed allora ci si arrocca sul vecchio . Sivuole un Parlamento imbavagliato, s ivuole che il deputato della maggioranzadica sempre «signorsì» ad accordi presi a ldi fuori e contro il Parlamento .

Il Governo non ha argomenti per soste -nere le sue tesi, e così rovescia sul Parla-mento, sulle istituzioni, la sua pochezzaprogrammatica e la sua miopia politica .

Ma ce di più. C'è la paura e la preoccu-pazione che si rovesci quel particolare rap -porto tra cittadini ed istituzioni, tra elettor ied eletti che pure molti in quest'aula e ne lpaese hanno riconosciuto giusto modifi-care. In realtà e proprio questo che s ivuole: impedire che tale rapporto poss amutare. È questo il vero segnale che s ivuole mandare . È preoccupante che ciòaccada, perché questo costituiscel 'esempio più eloquente di un cieco conser -vatorismo che provoca guasti e lacerazion iprofonde. Si pensi alla particolare realt àdel Mezzogiorno, dove il voto troppospesso non è libero, è condizionato, è con -trollato, è manipolato, dove il cittadino ,proprio per queste ragioni, avverte un di-stacco profondo nei confronti delle istitu-zioni democratiche .

Nessuno della maggioranza si faccia il-lusioni: quando succedono queste cose s irafforzano i centri di potere, i comitat id'affari, si allarga la zona di contiguità chec 'è tra la politica e le grandi organizzazionicriminali, la mafia .

Modificare i meccanismi elettorali signi-fica invece rendere protagonista il citta-dino, mettere nelle sue mani la possibilitàdi scegliere, di decidere chi deve governarele proprie città .

Ecco perché è inquietante questa ri-chiesta di fiducia, che lede contemporane -amente il Parlamento e la libera espres-sione dei cittadini . Ed e tanto più inquien -tante perché si inquadra in un particolareclima politico, dominato sempre di più d adue fatti: da una parte uno strapotere delle

concentrazioni finanziarie, dall'altra u nGoverno che non sopporta più le critiche, i ldissenso, l'opposizione . Ed allora si cercadi concentrare in poche mani, possibil-mente in una mano sola, tutto il sistem adell'informazione, e si avvertono chiari isegni di fastidio per una informazion elibera, non «velinara», democratica, impe-gnata in grandi battaglie civili . E si spazzavia anche un'esperienza amministrativacome quella di Palermo .

Tutti questi sono segnali preoccupanti ,che esprimono una tendenza autoritaria,di prepotenza, di disprezzo nei confront idella democrazia . Davvero si pensa d ipoter mettere il bavaglio a tutto e a tutti ?

Nessuna meraviglia, allora, che i nquesto clima possano crescere e raffor-zarsi i grandi poteri criminali e mafiosi ch eormai occupano e governano stabilment einteri territori del nostro paese .

Forse ce qualcuno nel Governo che s iillude che sia possibile una qualche formadi convivenza, un rapporto di scambio trapotenza e potenza; ma è appunto un 'illu-sione, una tragica illusione . Quanto più s iintaccano i poteri delle istituzioni demo-cratiche e dei cittadini tanto più sarann oforti altri poteri .

Ecco perché noi con il discorso, il dibat-tito, l ' impegno che stiamo profondendo inquesti giorni vogliamo difendere qui inquest 'aula, con questa nostra protesta, lademocrazia, il Parlamento, i cittadini . Evogliamo esprimere con nettezza e co ndeterminazione la nostra opposizione e l anostra battaglia . Per questa ragione, si-gnor Presidente, non parteciperò al voto d ifiducia (Applausi dei deputati del gruppodel PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal su ogruppo, l'onorevole Gelli . Ne ha facoltà .

BIANCA GELLI. Signor Presidente, ono-revoli colleghi, intervengo per motivare l amia astensione dal voto sulla fiducia a lGoverno. Mi asterrò in dissenso dal mi ogruppo, pur condividendo anch 'io piena-mente la dichiarazione del segretario delpartito comunista italiano, onorevole Oc-

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chetto. Lo faccio perché sento la necessitàdi compiere un gesto che vada oltre il sem -plice «no», che renda palesi il mio rifiuto ,la mia disapprovazione per una situazionedi prevaricazione che qui si è determi-nata .

Intervengo contro l'uso distorto, profon-damente scorretto di uno strumento — ilvoto di fiducia — di cui il Governo si serveper vietare al Parlamento di esercitare l apropria funzione, un uso che mai come inquesta occasione e da rifiutarsi, e per ilmerito e per il senso politico che l 'opera-zione assume .

Altri prima di me, con maggiore autore-volezza, hanno spiegato perché il voto difiducia non possa essere richiesto su ma-teria come quella in discussione. Colleghi,la fiducia è stata posta sull'articolo 4 alquale erano stati presentati numeros iemendamenti concernenti materia eletto-rale. Ponendo il voto di fiducia il Govern oha impedito che in quest 'aula si discutes-sero norme in materia elettorale che, intro -dotte opportunamente negli ordinament idelle autonomie locali, avrebbero reso pos -sibile l'avvio di una fase nuova nel Govern odelle città e dei comuni, e messo i partiti d ifronte alla responsabilità di presentarealle elettrici ed agli elettn'ri la loro pro -posta di governo . Quelle norme avrebber odato ai cittadini la possibilità di sceglierenon solo i partiti, ma la coalizione, il go-verno, le giunte, il sindaco .

Il voto di fiducia ha così respinto e scon-giurato la possibilità che ai cittadini fossedato di scegliere un buon governo, un go-verno trasparente della cosa pubblica .L'esecutivo e la maggioranza hanno sen-tito il pericolo in ~ N ' In questa riforma, i lpericolo che si ax x'asse un meccanismo ingrado di rompere equilibri e sistemi poli-tici consolidati, che si vogliono mantener ein particolare in occasione di elezioni am-ministrative, magari attraverso il voto d iscambio.

Questo sistema politico si adopera cos ìper continuare a tenere nelle proprie maniil potere nella gestione delle città e del ter -ritorio, in cui si investono enormi profitti ,spesso in situazione di permeabilità co naltri poteri, che nel Mezzogiorno più che

mai creano una rete diffusa e pervasiva,rendendo asfittica la democrazia .

L'onorevole Gava, in quanto ministrodell'interno ed in quanto meridionale, nonpuò ignorare tutto ciò, non può ignorare lostato di degrado delle nostre città ed i lfatto che oggi è difficile investire al sud,perché le industrie, e non solo quelle ita-liane, scelgono piuttosto il sud di altr ipaesi . Casi come quelli di Palermo e diCatania, che sono stati qui richiamati, di -cono chiaramente che questo sistema poli-tico non può permettersi che nelle città delsud si tenti di governare onestamente eresponsabilmente .

E un caso se alla diminuzione, allo svuo-tamento dei poteri dello Stato (Parla-mento, giustizia) fa riscontro l'affermarsisempre più prepotente di altri poteri, avolte dichiaratamente mafiosi? Il fatto ch ela maggioranza non sia stata in grado du egiorni fa di approvare una propria mo-zione cos 'altro significa se non che duegrandi poteri finanziari, in contrapposi-zione fra di loro, l 'hanno imbavagliata i nAssemblea? Ed ora l 'esecutivo vuole annul -lare il significato di quel voto, l ' impotenzae lo scollamento nelle forze di maggio-ranza, fornendo con questo voto di fiduci aun'immagine di unità : la maggioranzatiene .

Il voto di fiducia significa tutto questo e daltro ancora, ma soprattutto dispregio delParlamento e dell 'opposizione, così comedella stessa maggioranza .

Colleghi, da ciò nasce il mio rifiuto d istare a questo gioco: starei al gioco de lGoverno se gli votassi la sfiducia; starei a lgioco in quanto ne accetterei le regole . Lamia astensione intende invece sconfessar eun gioco la cui soluzione e già scontata .Voglio poter dire a me stessa, ma soprat-tutto a chi mi ha eletto (uomini e donne delmio meridione), che attraverso un gesto dirifiuto di una regola — che la maggioranz adistorce ai propri fini — ho cercato diaffermare i loro diritti (tanti diritti negati )e ho cercato di rappresentarli in Parla-mento.

E un gesto, questo, che vuole fare scan-dalo, provocando una rottura e rendend ovisibile una determinata posizione .

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Compagne, che avete parlato tantoprima di me e che continuerete a parlare ,oggi il nostro vocabolario si arricchisc eprovocatoriamente del termine «scan-dalo», al quale diamo un significato be ndiverso da quello che una cultura maschilegli ha da sempre assegnato . Per questo nonparteciperò alla votazione sulla fiducia(Applausi dei deputati del gruppo delPCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l'onorevole Turco . Ne ha fa-coltà .

LIVIA TURCO . Signor Presidente, di -chiaro la mia astensione dal voto per sot-tolineare la gravità della scelta compiutadal Governo ponendo la fiducia sul di -segno di legge di riforma delle autonomielocali. Sottolineo la gravità di tale scelt aperché, quando si tratta di definire gl iordinamenti, gli istituti e le regole dell ademocrazia, è necessario avvalersi del piùampio e rigoroso dibattito democratico,della più ampia e scrupolosa ricerca d iconvergenze tra le varie culture, tradizion ie posizioni politiche .

E in base a questo metodo e a quest ospirito, profondamente democratico e so-lidale, che furono definiti gli istituti, gl iordinamenti e le regole della nostra demo -crazia repubblicana, del nostro Stato de-mocratico. Violare tale rigore e tale me-todo significa compiere atti di prevarica-zione autoritaria, privi di prospettiva . Vio-lare il metodo democratico, procedere s uuna tale materia a colpi di fiducia, co-struire nuove regole istituzionali attra-verso il depotenziamento del ruolo del Par -lamento non può avere come esito che l aviolazione della sostanza del sistema de-mocratico stesso .

La riforma delle autonomie locali e dellalegge elettorale corrisponde all'esigenza didotare le nostre città di regole e di poteriche consentano loro di porre mano allostato di degrado in cui versano molte d iesse. Nelle nostre metropoli è evident ecome la qualità del vivere, l'inveramento d ivalori quali la solidarietà e la crescita

umana siano strettamente connessi all aqualità e alla titolarità dei poteri, alle per-sone che governano quelle stesse città .

Nelle città e nelle metropoli è evidente ,più che altrove, quanto sia stretto il ness otra chi decide, come si decide e la qualit àdelle scelte compiute, quindi la qualità delvivere. Nelle città, più che altrove, è evi -dente che la forza della democrazia, la tra -sparenza delle sue regole, la partecipa-zione dei cittadini sono le condizioni fon-damentali per rendere vera una culturadella vita, della solidarietà, dello scambi oreciproco e della crescita umana .

Lo sappiamo, le città sono state investiteda cambiamenti profondi e di segno di-verso. Da un lato i processi di ristruttura-zione industriale, con lo sviluppo del set-tore terziario, il decentramento delle im-prese e la creazione di grandi aree di -smesse, modificano la struttura dei poterireali e l'organizzazione degli spazi dell estesse città; dall'altro, sono cresciute do-mande nuove, articolate, di una nuova vivi -bilità .

Penso in particolare alle donne. Il loromassiccio ingresso nel mercato del lavoro,la loro ricerca di autonomia, di stili di vit aimprontati alla libertà e alla responsabi-lità, provoca disagio e genera una organiz -zazione delle città basata sulla division esessuale del lavoro, che attribuisce all edonne e relega nel privato le question iessenziali della vita umana, come il lavorodi cura e la responsabilità verso gli altri .

L'organizzazione dei tempi delle città edei loro spazi e la destinazione delle risors eignorano attualmente il valore sociale,umano ed economico del lavoro di cura elo attribuiscono esclusivamente alla re-sponsabilità femminile. Nelle città ledonne mettono in discussione proprio laconcezione del tempo, la sua scansion econcreta; mettono in discussione una con -cezione del tempo tutta e solo quantitativa,misurata nel suo valore dal denaro, scan-dita con il ritmo frenetico della velocità ,della corsa e del consumo ; mettono indiscussione una scansione del tempo tutt aincentrata sulla priorità, anzi sulla ti-rannia del tempo del lavoro produttivo ,che svalorizza i tempi umani fondamentali

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quali quello per la cura, per la formazione ,per gli altri .

Invertire l'orologio delle città, co-struirne uno più umano partendo dalle esi -genze delle donne, consente di valorizzare ,in un contesto di crescita umana, l'insiem edei diritti dei cittadini, a partire da quellidei soggetti non produttivi, quali i bambinie gli anziani. Per fare ciò, per mutare l'or -ganizzazione dei tempi nelle città e realiz-zare una loro vivibilità, sono necessari po -teri e risorse . Il quesito tendente a stabilir edi quali poteri e di quale democrazia s itratti è strettamente connesso alla qualit àdel vivere. Si tratta quindi di un esempioconcreto, proveniente dalle donne, d icome la riforma dei poteri si intersechi co nl ' inveramento dei valori e con la qualità delvivere .

Onorevoli colleghi della maggioranza,non potete — come fate ogni tanto — allar -marvi di fronte ai particolarismi ed ai cor-porativismi che emergono nella societ àquando proprio voi, svuotando la demo-crazia ed alterando le sue regole, inviat eun messaggio che incentiva proprio que iparticolarismi e depotenzia la volontà col -lettiva di azione e di progetto . Non potràcerto sfuggire, neanche alle orecchie piùsorde ed alla vista più corta, il valore diquel movimento trasversale, particolar-mente vivo nell'esperienza cattolica, ch esta ponendo a noi tutti l'esigenza di un ariforma della legge elettorale per dare pi ùpotere ai cittadini, per rompere i trasfor-mismi e le rendite di posizione e per rifor-mare davvero la politica .

Non potrà sfuggire ad alcuno un movi-mento che pone a noi tutti un'esigenza dirinnovamento profondo della politica . Atale sollecitazione e a questa domanda no itutti dovremo saper dare risposta (Ap-plausi dei deputati del gruppo del PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal suogruppo, l ' onorevole Lodi Faustini Fustini .Ne ha facoltà .

ADRIANA LODI FAUSTINI FUSTINI . Si-gnor Presidente, onorevoli colleghi, in dif-formità da quanto ha deciso il gruppo cui

appartengo, dichiaro che mi asterrò nelvoto di fiducia.

Non si tratta di un voto e di un giudizi oattenuati rispetto a quelli espressi dai mie icolleghi . Tutto cio mi permette — è inutilenasconderlo — di esprimere con forza leragioni della mia indignazione di fronte altentativo reiterato di mettere il bavaglio a lParlamento . La maggioranza di pentapar-tito ha tentato di qualificarsi come fautricedelle riforme istituzionali ; ora, con questovoto di fiducia e con i prossimi che ieril 'onorevole Cardetti ha sollecitato, essamostra il suo vero volto .

Si tratta di un Governo incapace di go-vernare e di scegliere, diviso al suo internocome quelli precedenti e capace di ricom-pattarsi solo in occasione di decreti-legge ovoti di fiducia . Se esisteva una materia incui misurare la vera volontà di riformarele istituzioni, era proprio quella dell 'ordi-namento delle autonomie locali .

Molti anni fa ho fatto l'amministratric elocale e mi sono trovata spesso in unasituazione anacronistica, che è stata certe -mente vissuta anche da molti component idella maggioranza che hanno avuto gl istessi incarichi. Da una parte i cittadini ,interpretando — consapevolmente o meno— in modo corretto la Costituzione repub -blicana, che assegna ampie competenze a lsistema delle autonomie, si rivolgevano a lcomune per chiedere risposte a qualsiasibisogno sociale, vecchio o nuovo, che sor-geva nella comunità; dall'altra, come am-ministratori locali, eravamo stretti da un alegislazione vecchia che non permetteva d idare quelle risposte . I poteri che i cittadiniattribuivano alle autonomie locali eran oinversamente proporzionali a quelli fissatidalla legge e, soprattutto, dalla volont àaccentratrice dei governi .

Dopo aver vissuto quelle esperienzesono venuta in Parlamento, convinta didover condurre una battaglia per cam-biare questo stato di cose . Debbo dire che ,seppure faticosamente, era stato conse-guito qualche risultato in questa direzione :la legge sugli asili nido e quella sui consul -tori hanno finalmente assegnato ai comun ialcune competenze e anche maggior imezzi finanziari . Ho poi partecipato atti-

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vamente alla grande stagione di speranze edi innovazione relativa alla approvazionedella legge per l ' istituzione delle regioni ,della legge n . 382 e, infine, dei decreti de lPresidente della Repubblica nn . 616 e 617del 1977. Si tratta sicuramente dei risultat ipiù alti raggiunti in questi decenni in ma-teria di decentramento dello Stato .

L'attuazione delle nòrme che ho richia-mato richiedeva, da una parte, una volont àpolitica molto ferma del Governo per favo-rire il decentramento di poteri e di mezz ifinanziari e, dall 'altra, un'altrettantoferma volontà politica di attuare tutte l eriforme sociali e istituzionali previste da ldecreto del Presidente della Repubblica n .616. Tuttavia in questi anni vi siete riman -giati tutto: le riforme istituzionali di cu iavete parlato tanto sono rimaste sull acarta e spesso neppure su di essa .

E stato perseguito con accanimento ,scientemente, l 'obiettivo di avere una ri-vincita sul processo di decentramento .Piano piano, a colpi di decreti-legge, d ileggi finanziarie, di voti di fiducia, vi sieteormai rimangiati quasi tutto il contenutodel decreto del Presidente della Repub-blica n . 616 e, in alcuni casi, anche qual -cosa in più .

Ora, con la promessa di una nuova leggesul l 'ordinamento delle autonomie locali, siera riaccesa qualche speranza nuova . Ma i lrifiuto di discutere serenamente in Com-missione e in Assemblea le soluzioni neces -sarie, la prepotenza con cui si intend ecomunque procedere, stanno spegnendoqueste speranze . Ad esempio, nel provve-dimento in esame, in materia di diritti deicittadini, di partecipazione di nuova orga-nizzazione del comune (temi riguardo aiquali sono stati realizzati importanti risul -tati in tanti comuni italiani, quali Bologna ,Modena, Milano, ma anche Verona e Ber-gamo), vi è una lieve razionalizzazion edell 'esistente, ma nessuna spinta inavanti .

Ciò contraddice il carattere di riformaistituzionale che il disegno di legge as-sume, da cui dovrebbe scaturire la neces-sità di essere attenti alle questioni post eanche dall 'opposizione. Del resto, voglioribadire che non a caso l 'unica parte real -

mente innovativa fra gli articoli approvat iè quella relativa alle aree metropolitane, lasola in cui si è tenuto conto della posizionedell 'opposizione e delle indicazioni d imolti studiosi .

Si sarebbe potuto fare la stessa cosa i nmateria elettorale . La riforma elettoral edovrebbe permettere di corrispondere me-glio alla volontà del cittadini e di assicu-rare agli enti locali stabilità di governo eduna più precisa distinzione dei compiti traesecutivo e consiglio comunale, garan-tendo una migliore funzionalità con-creta .

Si sarebbe potuta varare una legge ch eavesse veramente guardato al duemila . In-vece, la volontà di conservazione ha pre-valso ancora una volta .

Con il gesto di astensione dal voto in -tendo dar voce alla domanda di riformadelle istituzioni, che non proviene sol odagli amministratori comunali e provin-ciali comunisti, ma anche da quelli dell ademocrazia cristiana, socialisti e repubbli-cani . Voglio soprattutto dar voce alla do -manda che in tale direzione ci viene daicittadini «Applausi dei deputati del grupp odel PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l'onorevole Provantini . Ne hafacoltà .

ALBERTO PROVANTINI . Dissento dalleconclusioni tratte dal l 'onorevole Occhettonella dichiarazione di voto resa a nome de lgruppo cui appartengo, pur condividendonaturalmente le motivazioni e i giudizi dalui espressi sulla grave decisione assunt adal Governo di porre la questione di fi-ducia sull'articolo 4 del disegno di legge i nesame.

Proprio per quelle motivazioni, per que lgiudizio, sento che non basta un «no» sus -surrato passando nel corridoio che divideil suo alto scranno, signor Presidente, daquello sempre più basso del Governo .

Occorre un «no» che si faccia sentire, u n«no» espresso con la partecipazione al di -battito, come stiamo facendo e come com-pete ai deputati . Vogliamo manifestare

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tutta la nostra indignazione per l'atteggia -mento del Governo, che vuole privare ognideputato (anzitutto della maggioranza, maanche dell'opposizione) della possibilità d iesprimere ciò che resta nel regolamentodel voto segreto.

Si tratta di un «no» che mi induce adastenermi dalla votazione sulla fiducia adun Governo che non merita neppure lapartecipazione a questo rito ; un «no» chevuole andare oltre quest'aula per dire adogni cittadino che si sta cercando di impe -dire al Parlamento di discutere, di deci-dere, di votare e di contare .

Mentre il Governo dava nuovament efiato alle solite trombe per suonare amorto per il Parlamento (che è «lento», che«non decide»), si preparavano per quest'ul -timo nuovi colpi, perché non discutesse,non votasse, non deliberasse .

In realtà, si intende colpire la sovranitàpopolare. Non è un caso, infatti, che s iimpedisce al Parlamento di esprimers iproprio su una proposta di riforma eletto-rale relativa all'elezione della prima formadi rappresentanza popolare, quella che s irealizza neì comuni .

Non è certo casuale che la questione d ifiducia sia stata posta nella giornata in cu iin quest'aula non è passata la propostadella maggioranza di Governo su una que -stione molto delicata, concernente l ' infor-mazione ed il potere dei grandi poten-tati .

Emerge una linea molto chiara : impe-dire ogni riforma, ogni processo riforma-tore delle istituzioni che sia capace di de-terminare una nuova fase di sviluppo dellademocrazia, di realizzare un'effettiva par-tecipazione popolare e di far decidere lerappresentanze del popolo .

Tutta la questione delle riforme eletto-rali, istituzionali e di altre regole di convi-venza deve essere ricondotta a questagrande scelta di democrazia: occorre sta-bilire se a decidere nel nostro paese debbaessere il popolo (attraverso le sue istitu-zioni che si rinnovano) o se invece tutt odebba essere lasciato in mano a pochi ,grandi gruppi che operano fuori di esse .

Si sta discutendo come riformare l'ordi-namento delle autonomie locali : una legge

di mezzo secolo fa relativa ai comuni edalle province, che investe anche i poteridelle regioni. Vorrei ricordare, a tale ri-guardo, la riforma approvata vent'anni fa ,che ha consentito alle regioni di nascere .

Rammento la grande attesa durat atroppi anni, le grandi speranze, l ' impegnoche molti di noi hanno profuso per la costi-tuzione delle regioni, nell'estate del 1970 .Ricordo la grande spinta autonomistica ,l'impegno perché si aprisse in tal modo l astagione di una riforma dello Stato (in par-ticolare del sistema delle autonomie) checonseguisse un trasferimento dei poterinon semplicemente dalle mani di un mini-stro a quelle di venti assessori, ma che sirealizzasse dal centro alla periferia . Il cheavrebbe consentito di far crollare il murodel potere centralizzato, di realizzare unapartecipazione democratica, nonché di ot-tenere trasparenza e snellezza del tessut oche risulta dall'attività delle regioni, delleprovince e dei comuni . Si sperava in unamacchina pubblica che non fosse incep-pata dalla burocrazia, dal centralismo, da lclientelismo.

Per quanto riguarda l 'economia, inquesti anni abbiamo constatato, da un lato,l 'esistenza di grandi processi di concentra -zione del potere economico (quindi dell ' in-formazione sulla politica) in pochi grand igruppi, dall'altro, che il sistema della pic-cola impresa è abbandonato a se stesso .

Vi è l'esigenza di disporre di un Parla-mento che detti regole precise, che fiss iindirizzi per i grandi gruppi e trasferisca ipoteri alle regioni e, attraverso queste, a lsistema delle autonomie locali, per soste -nere l'impresa diffusa nel territorio nazio-nale. O immaginiamo forse che un esecu-tivo che non governa i processi di concen-trazione dei grandi gruppi possa invecegovernare quelli dell'impresa diffusa sulterritorio?

Abbiamo bisogno di una riforma che tra-sferisca i poteri alle regioni: non serve piùl'articolo 117 della Costituzione, secondol'attuale formulazione, interpretato inmodo ormai superato, che prevede che l eregioni abbiano competenza per l 'agricol-tura ma non per l'industria, per l 'artigia-nato ma non per il commercio. Il nuovo

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testo dovrebbe tener presente il tipo e l edimensioni delle imprese dei settori sotto -posti alla competenza regionale .

Occorrono un Governo che intervengasulla base di leggi-quadro e un Parlamentoche dia indirizzi: c 'è bisogno di leggi regio-nali capaci di operare nelle diversità enelle peculiarità del territorio nazionale ,nonché di deleghe agli enti locali.

Si dovrebbe cominciare dalla riform aelettorale. In primavera si tornerà a vo-tare: le regioni avranno compiutovent 'anni, e già si vuole imbalsamarle .

C'è bisogno di una riforma, di una nuov astagione di regionalismo e delle autonomieper affermare i diritti del cittadino e — seconsentite — delle imprese, nonché il di-ritto al lavoro e quello di vivere in unoStato che stabilisca regole precise per im-pedire il predominio dei potenti, di pochi ,per sostenere i più, i deboli . (Applausi deideputati del gruppo del PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l 'onorevole Tagliabue . Ne hafacoltà .

GIANFRANCO TAGLIABUE . Signor Presi -dente, onorevole rappresentante del Go-verno, in pochi giorni i padroni dei partit idella maggioranza di Governo hanno in-ferto due colpi gravi alle regole democra-tiche e alla democrazia .

Il primo colpo è stato inferto a Palermo :sono state imposte le dimissioni di unagiunta che aveva ridato credibilità all'isti-tuzione locale e capacità di contare e d ipartecipare ai cittadini, e che aveva av-viato, anche rischiando, la grande opera dirisanamento, di moralizzazione, di libera-zione della clientele, dai malaffari, dallegrinfie della mafia . Quella giunta avev agettato le basi per un diverso modo di con-cepire la politica, l'istituzione, il potere .

Per questo motivo la giunta di Palermo ela maggioranza che la sosteneva eran oguardate con interesse e sostenute nelpaese, fuori dai confini di quella città . Tut-tavia, per impedire che una tale esperienz acosì feconda, potesse gemmare altrove, l asi è tolta di mezzo, per riaprire le porte a

chi, anche se inviso dai cittadini, serve agliaffari, serve a chi il potere, lo intende comestrumento di dominio, di corruzione, d itutela di interessi per classi e ceti determi -nati .

Il secondo colpo è stato inferto qui aRoma, in Parlamento e contro il Parla-mento, contro i rappresentanti del popoloe della nazione . E un colpo rappresentat odalla posizione della questione di fiduciasull'articolo 4 del disegno di legge di ri-forma delle autonomie locali, che vuoleimpedire al Parlamento di decidere comeriformare il sistema elettorale, è un colp oché vuole impedire che i parlamentar iesprimano liberamente e secondo co-scienza il loro orientamento sulle regoleche devono stare alla base di un reale enuovo inveramento della democrazia nelnostro paese.

Tanto più grave è l'atto compiuto qui inParlamento in quanto con la posizion edella questione di fiducia si vuole impedir euna reale riforma del sistema elettorale,una riforma che mette i cittadini in condi-zioni di decidere e di scegliere con il voto i lsindaco, la giunta, il programma e, con ciòstesso, un nuovo e più fecondo rapport ofra essi stessi e le istituzioni .

In sostanza, il duopolio democrazia cri-stiana-partito socialista vuole impedir eche si avvii una nuova stagione di demo-crazia nel nostro paese. La questione difiducia sull 'articolo 4 è dunque un ostru-zionismo contro la democrazia, contro i lParlamento e i parlamentari che voglionoprocedere alle riforme per mettere le isti-tuzioni in condizioni di rispondere in ma-niera adeguata alla sfida degli anni '90 .

Perché siete così sordi alla domanda cheproviene dal paese, da ogni realtà, piccol ao grande, dei comuni? Non capite che, cosìfacendo, introducete lacerazioni gravi alleregole democratiche e mostrate una con-cezione della politica tutta volta a mante-nere regole che sono funzionali ad unsistema di potere che produce solo guasti ,mostra crepe e va rimosso per il bene delpaese?

Voi del Governo — almeno a me pare —volete che gli enti locali continuino adessere macchine per tutelare gli interssi di

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riorganizzazione di un certo sistema dipotere, obiettivo per il quale lavora il duo-polio democrazia cristiana-partito sociali -sta, allo scopo di preparare, magari, l econdizioni per conseguire altri obiettivi sulterreno ordinamentale repubblicano .

Ecco perché voi non volete cambiar enulla; ecco perché, tutto sommato, un si-stema delle autonomie locali bloccato edintercambiabile nel suo governo vi è fun-zionale. Tuttavia, la riforma della leggecomunale e provinciale non è un problemadella maggioranza e del Governo: è un pro-blema che riguarda tutto il Parlament onella sua sovranità . La posizione della que -stione di fiducia è un atto di espropria-zione del Parlamento e dei diritti-doveri d iciascun rappresentante del popolo . Questiatti però, rappresentanti dal Governo, nonvi rendono più forti, non vi consentono digarantire una vita lunga al vostro Governo ;al contrario, vedo qui il segno forte che lavostra stagione è conclusa, che il vostroregime traballa .

Proprio per rispondere al vostro atto d iimperio arrogante che offende il Parla -mento e ciascun parlamentare, non parte -ciperò alla votazione sulla fiducia. Mi as-sumo però l ' impegno a continuare ne lpaese, con la gente e nel Parlamento, labattaglia e il lavoro volti a realizzare quell ariforma che, oltre a garantire poteri real iai comuni, dove muoversi nella direzionedell 'efficienza, della produttività della tra-sparenza del sistema delle autonomie ;quindi, nella direzione voluta dai cittadin iper sviluppare la democrazia nel nostr opaese (Applausi dei deputati del gruppo de lPCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l'onorevole Motetta . Ne hafacoltà.

GIOVANNI MOTETTA. Signor Presidente ,intervengo in dissenso dal mio gruppo eannuncio che nella votazione sulla fiduciaesprimerò un voto di astensione .

E per me amaro ed offensivo dover af-fermare questo, ma è l'unico modo che

consente a me e agli altri miei colleghi diopporci ad un sopruso e, al contempo, diesprimere un disagio (che sappiamo esserecondiviso anche da esponenti della mag-gioranza) per questo balzo all'indietro aitempi delle dieci, delle cento, delle millefiducie che contraddistinsero governi pi ùtestardi che decisionisti, più sordi che di-sposti al dialogo, più autoritari che autore-voli .

Se il Presidente del Consiglio, espertis-simo skipper e tracciatore di rotte per ogninavigazione, con particolare predilezion eper il navigare sommerso, si è oggi decisoad affiorare ponendo la questione di fi-ducia è perché, io credo, nelle stive del suocargo l'aria comincia a diventare irrespi-rabile e quelle che sembrano paratiestagne (il patto sull'editoria, la finca finan-ziaria, l'Enimont e lo specchietto delle allo -dole rappresentato dalla riforma delle au-tonomie) stanno diventando preoccupant ifalle dell'ansimante bagnarola governa-tiva .

Vede, signor Presidente del Consiglio, i nun certo senso era un po' fatale che le coseprendessero per il suo vascello una pieganon proprio bella. Come si fa, infatti, apensare di condurre un cargo molto zavor-rato come è il suo Governo, con merce sti -pata alla rinfusa, magari per nasconderequella di contrabbando, superando acqueprocellose e scogli affioranti, con rottetracciate da capitani coraggiosamente rin -chiusi in un camper milanese ?

Lei avrà sicuramente annotato sul suodiario di bordo (come diligentemente èsolito fare), alla data di mercoledì 24 gen-naio 1990, accanto all'imprevisto arcipe-lago Occhetto, un'altra imbarazzante si-tuazione: ammutinamento a bordo . Già,per ora tale ammutinamento è solo nellasala macchine del suo partito : tutto a postoinvece nella plancia di comando del Go-verno; ma l'equipaggio è nervoso e il vent opreannuncia tempesta . Forse questa volta ,onorevole Presidente del Consiglio, non leservirà nemmeno, come è solito fare, met-tersi alla cappa in attesa che passi la bu-riana, anche perché il barometro, dop oaver segnato a lungo bel tempo, ha lacolonnina del mercurio in fibrillazione. E

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una specie di «ballo di san Vito», insomma,per giunta in un mare altamente inqui-nato! Gliela accorderanno la fiducia, ono-revole Andreotti, gliela daranno persin ogli ammutinati; accetti però anche un con -siglio disinteressato: indossi in fretta ungiubbotto salvagente! (Applausi dei depu-tati del gruppo del PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l 'onorevole Nerli . Ne ha fa-coltà .

FRANCESCO NERLI. Signor Presidente, i oparlerò in dissenso dalla posizion eespressa dal mio gruppo preannunciandola mia astensione sul voto di fiducia .

Signor Presidente, la questione moral esi arricchisce, a mio avviso cupamente, d iun altro capitolo . Il voto di fiducia volut odal Governo appare più un balzello im-posto alla dignità e alla stessa possibilità d ipresenza di tanti eletti del popolo in quest asede, quella del massimo esercizio demo-cratico della nostra Repubblica, che no nun'esigenza politica vera e propria .

Mi asterrò anche se, colleghi della mag-gioranza, devo confessare che mi era ve-nuto una sorta di dubbio in proposito .Avevo avuto, infatti, la tentazione di votare«sì» sulla questione di fiducia posta dalGoverno, pensando che, aggiungend oall'arroganza e alla prepotenza un tocco d istupidità, si potesse, in una sorta di orgi aappunto di stupidità ed arroganza, provo -care una sorta di collasso da overdose. Poimi sono reso conto che alla storia sarebberimasta solo la mia, delle stupidità, equindi ribadisco che non parteciperò a lvoto sulla richiesta della fiducia.

Ed è con un profondo convinciment oche voglio dire solo poche cose per sottoli -neare la mia scelta . C'è un'aria pesante qu adentro, signor Presidente, ed anche ne lpaese; e a me pare una pesantezza data nondalla consistenza della capacità di go-verno, ma dalla gravità di quel mix di arro -ganza, di autoritarismo, di illiberalità d icui il Governo e la maggioarnza fann olargo uso. La mia astensione, allora, ha i lsignificato di un «no» molto forte, molto

netto, e non è una fuga da una responsa-bilità civile e politica che anzi, in un mo-mento come questo, è invece più che ma iessenziale e decisiva . Mi riferisco alla re-sponsabilità di fronte ai cittadini, al popol oelettorale, di fare di tutto per impedirvi ,colleghi della maggioranza, di portare acompimento il vostro disegno antidemo-cratico.

Sappiamo bene (lo abbiamo sentito ripe-tere anche da alcuni colleghi della maggio-ranza) che questo atto non sarà isolato .Quello di oggi non sarà l 'unico voto difiducia a cui sarà chiamato il Parlamento ,ha detto ieri qualcuno . Ma questo, che è unulteriore atto di arroganza e di autoritari-smo, non ci impedisce di affermare conconsapevolezza che sapremo reagire ade-guatamente nelle aule parlamentari e ne lpaese .

Io vorrei fare un solo esempio per ri-spondere a chi sostiene l 'esigenza di ricor-rere al voto di fiducia affermando chequesto è l'unico modo per poter fare lavo-rare il Parlamento . Noi stiamo discutendoda un anno e mezzo una legge che tuttiriteniamo importante, decisiva, delicata eche rappresenta un segnale volto a soste -nere e a motivare l'azione democraticacontro gli atti di terrorismo e di violenzaorganizzata. Mi riferisco alla legge a fa-vore dei familiari delle vittime degli atti d iterrorismo. Ebbene, nonostante quel prov-vedimento possa essere varato in tempibrevissimi, lo si contina a rinviare . E la solagiustificazione addotta dal rappresentantedel Ministero del tesoro l'altro ieri in Com -missione bilancio è che il ministro Gava daun anno e mezzo non fornisce le basi dicalcolo per stabilire quanti soldi si deb-bano stanziare per poter far fronte all enecessità delle vittime del terrorismo .Questo è il vero ostruzionismo, che vien eperpetrato a danno non solo dei lavori par-lamentari ma anche dei bisogni del paese edi quella reazione morale di cui si avvertel 'esigenza in un momento delicato dell avita del paese come quello che stiamovivendo .

Vi sono forze importanti, come i giovaninelle università, che affermano di non ac-cettare questo modo di mettere il bavaglio,

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di metterlo ai comuni, di metterlo a Pa-lermo, di metterlo alle regioni, di metterl oalla maggioranza stessa — che non vien emessa nelle condizioni di esprimere libera -mente il proprio voto — di metterlo (me loconsenta con un'ultima battuta) al Presi-dente Cossiga che, nel messaggio di fin eanno, aveva chiesto anche per il nostr opaese venti di libertà (Applausi dei deputat idel gruppo del PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l 'onorevole Grilli . Ne ha fa-coltà .

RENATO GRILLI. Signor Presidente, ono-revoli colleghi, voglio subito dire ch eanch'io ho chiesto la parola per dichiarareche esprimerò un voto in difformità da lmio gruppo. Voglio anche sottolineare,come già altri colleghi del mio gruppo,che, non già per disaccordo con parole econtenuti espressi ieri dall'onorevole Oc-chetto — che ho anzi condiviso ed apprez -zato — utilizzerò anc h'io questa possibilit àche ci offre il regolamento per cercare d icontribuire a segnalare all 'Assemblea, alpaese e al l'opinione pubblica che l'atto de lGoverno, questa richiesta di fiducia s umateria così delicata come quella eletto-rale, su materia riservata addirittura all alibertà di coscienza del singolo parlamen-tare, da una parte costituisce — mi pare —un grave precedente, che auspico, nell'in-teresse della nostra democrazia, nonvenga ripetuto in futuro e, dall'altra, impe -disce di fatto al Parlamento di espletare i lproprio ruolo legislativo su questioni d ipropria, esclusiva competenza e su ma-teria esclusa — ed è naturale che lo sia —dagli accordi di Governo, come è stato piùvolte sottolineato in questi mesi non soloda noi, ma dai massimi responsabili poli-tici e governativi.

Tutto ciò umilia quindi il ruolo e le pre-rogative del Parlamento, rappresenta ungrave sopruso nei confronti della massimaAssemblea rappresentativa del paese eproduce una profonda ferita, una lacera-zione nella corretta dialettica democra-tica, nei corretti rapporti tra Governo e

Parlamento, tra maggioranza ed opposi-zione ed anche tra la maggioranza ed idiritti di libera espressione di tutti i depu-tati .

Vorrei ancora contribuire a denunciareal paese che l'atto grave del Governo equanto sta qui accadendo (a cominciaredalla pervicace insistenza sulla inammissi -bilità degli emendamenti per modificare l eregole di elezione degli enti locali, fino adarrivare alla grave forzatura della fiduci asu una materia di organizzazione dellademocrazia, sulle regole del gioco, come sidice, materia che dovrebbe quindi coinvol-gere e trovare il consenso di tutti) sta adevidenziare chiaramente non solo i lgrande disprezzo di questo Governo versole prerogative parlamentari e la libera dia-lettica democratica, ma una volontà poli-tica negativa — come dire? — un'indispo-nibilità a tentare di riformare e rinnovar ela politica; ed evidenzia la rinuncia a lavo-rare per la costruzione di un nuovo e piùsolido rapporto fiduciario tra istituzion idemocratiche e cittadini in una societ àsempre più complessa e parcellizzata, i nrapida trasformazione, in un mondo checambia velocemente ed anche per questoha bisogno di regole più adeguate e mo-derne .

L'ostruzionismo, onorevole Gitti, non èdunque nostro. Noi siamo costretti dall 'at -teggiamento scorretto del Governo ad uti-lizzare i mezzi e le possibilità che ci offre i lregolamento per denunciare tutto ciò.L'ostruzionismo è del Governo che impe-disce al Parlamento di discutere e lavorar eliberamente, di fare una adeguata e mo-derna riforma degli enti locali, di costruireun diverso rapporto tra eletti ed elettori, d ifar decidere ai cittadini per mezzo del votoprogrammi, amministratori e schiera-menti, sottraendo quindi queste preroga-tive alle alchimie politiche; del Governoche impedisce con ciò di dare nuova linfa erinnovata forza democratica ai poteri lo-cali, al comune che è, ed ancor più deveessere, il potere statuale più vicino e damico dei cittadini .

L'ostruzionismo — lo ripeto — è di unGoverno che nega con questa richiesta d ifiducia la possibilità di libera espressione

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del singolo deputato su tutto ciò, il nostrodiritto-dovere di eletti ad esprimerci e arappresentare le istanze degli elettori s uuna materia così importante per raffor-zare e completare la nostra costruzion edemocratica.

Ciò di cui ha bisogno — mi pare — un amoderna democrazia europea come vuol eessere la nostra, come deve essere la no-stra, onorevoli colleghi, è ben altro rispett oa quanto sta offrendo l'azione di questoGoverno. Lo abbiamo detto con le nostreproposte, particolarmemte in questi mesi ,ed anche con le proposte di modificazionedella legge di riforma dei poteri locali chestiamo discutendo, continueremo a por -tare avanti. Ma ciò che voglio ancora evi-denziare, concludendo e rivolgendomi a lGoverno, è il fatto che queste forzature, acosto persino di violentare democrazia edialettica parlamentare, di violare le pi ùelementari e basilari regole democratiche ,sono, in sostanza, segni di debolezza e diinadeguatezza della compagine governa-tiva e dell'alleanza di Governo .

Voglio anche sottolineare che ciò evi-denzia un crescente bisogno di alternativ ademocratica. Per tali motivi, signor Presi -dente, astenendomi mi distinguerò dalvoto del mio gruppo (Applausi dei deputat idel gruppo del PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l'onorevole Nardone . Ne hafacoltà .

CARMINE NARDONE. Signor Presidente ,in dissenso dal mio gruppo ho deciso diastenermi dal voto sulla questione di fi-ducia posta dal Governo sull'articolo 4 delprovvedimento di legge relativo all'ordina-mento delle autonomie locali .

Ritengo, infatti, come altri collegh idell'opposizione, assolutamente inaccetta-bile la decisione del Governo di porre lafiducia su una questione di grande rilievocostituzionale qual è appunto quella rela-tiva alla riforma del sistema elettorale .

Questo atto del Governo Andreotti è d aconsiderarsi assolutamente inammissibil ee solleva inquietanti interrogativi sul piano

politico ed istituzionale . Si tratta di unadecisione arrogante, che costringe il Parla -mento a non discutere e a non pronun-ciarsi su un tema di fondamentale impor-tanza per rivitalizzare il sistema delle auto -nomie locali .

La società civile chiede adeguate ri-forme ma il Governo non risponde, preoc-cupato com'è — innanzitutto — degli equi-libri di potere interni alla maggioranza . Dauna parte, i cittadini esprimono una do-manda nuova circa i rapporti con le istitu-zioni pubbliche e, in particolare, con glienti locali ; e dall 'altra una maggioranzasfilacciata blocca un processo di riforma edi adeguamento e non consente neancheun libero confronto parlamentare .

E assurdo, onorevole Andreotti, frenareper motivi di parte un processo di riformaatteso dalla società civile e reso inderoga-bile dalla situazione diffusa di crisi delgoverno locale. Queste ragioni, onorevoleGava, sono ancora più forti nel Mezzo -giorno, dove per molta gente sono storica -mente negate due forme di cittadinanzasociale: l'accesso ai servizi e l'accesso allavoro.

L'ingovernabilità, l'affarismo, lo svuota -mento delle assemblee elettive, la presenz adella malavita sempre più organizzata ne irapporti con gli enti locali, sono fenomen ierosivi del sistema democratico, dei diritt ipiù elementari della gente .

La rottura dell'intreccio soffocante traaffari e politica passa necessariamente at -traverso una riforma elettorale in grado digarantire più potere agli elettori, governa-bilità e trasparenza .

Onorevole Gava, nel sud e in altre part idel paese il piano regolatore, per esempio,non rappresenta più da anni uno stru-mento per il governo del territorio, bensìuno strumento regolatore di affarismo,aggredito e condizionato dalle forze dellacamorra, della 'ndrangheta e della mafia .Onorevole Gava, come pensa di romperequesta crosta di malaffare che soffoca l ademocrazia locale e i diritti della gente? Ilpatto di ferro tra alcuni partiti della mag-gioranza mostra i segni di un più aggres-sivo uso degli strumenti di potere e unosvuotamento crescente delle assemblee

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elettive, ridotte ormai a svolgere una mer afunzione di ratifica di decisioni assunte dapochi e in luoghi extraistituzionali .

Lo sviluppo di una soddisfacente vita d irelazioni, la ristrutturazione dei sistem iurbani, il governo e la tutela del territorio ,la possibilità di vivere in un ambiente do-tato di adeguati infrastrutture e servizi, ingrado di garantire uno standard minimo d ivivibilità sono obiettivi ben lungi dall 'es-sere realizzati in molte aree del paese.

Si tratta di problemi che impongono co nforza l 'esigenza di un sistema di auto-nomie locali, capaci di definire e di garan-tire una concezione più avanzata dei dirittidi cittadinanza, sicuramente erosi dallacrisi e dall 'ingovernabilità sistemica diquesti anni.

Per tali ragioni, la decisione del Govern oè grave non solo nei confronti del Parla -mento ma anche nei confronti della so-cietà. Ed è proprio lì che i comunisti esten -deranno la battaglia per affermare i nuov idiritti di cittadinanza e rivendicare legiuste riforme. La nostra battaglia è infavore dei giovani, degli uomini e delledonne che intendono reagire, da protago-nisti, alle ingiustizie, alle disuguaglianze ,alle non libertà nella situazione attuale . Lanostra fiducia la diamo a questi soggetti ,che spesso vivono in una condizione ch eGuido Dorso avrebbe definito di pessimi-stica solitudine. A tutta questa gente vo-gliamo dare la gioia della solidarietà e d iuna battaglia di trasformazione de lpaese .

Per queste ragioni, onorevoli Andreotti eGava, preferisco dare la fiducia a quest agente e non al vostro Governo, e quindi no nparteciperò alla votazione (Applausi deideputati del gruppo del PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l 'onorevole Lauricella . Ne hafacoltà.

ANGELO LAURICELLA. Signor Presi -dente, anch'io mi asterrò da questa vota-zione per mettere in risalto, come hannofatto anche altri miei compagni, seppurein accordo con l'intervento del segretario

generale del mio partito, compagn oAchille Occhetto, la forza di questa oppo-sizione, la forza della reazione del Parla -mento a questo atto di espropriazione d iuna sua facoltà fondamentale : quella dideterminare l'indirizzo delle leggi .

Il Governo oggi non si limita a fornire u nindirizzo con il suo parere, ma coarta l avolontà dei deputati imponendo una do -manda e una risposta che non entrano nelmerito delle leggi che abbiamo in esame .In questo modo il dibattito parlamentarenon è più concorso tra maggioranza e dopposizione alla costruzione di una buon alegislazione e la Camera diventa la sede incui si consuma questa grave arroganza :una grave arroganza contro tutti, maggio -ranza ed opposizione .

Ma soprattutto questa arroganza ècontro la stessa maggioranza, che il Go-verno tende ad imbavagliare nel timoreche le risposte possano non essere le stess eo possano essere le stesse di quelle che d àl 'opposizione. Ecco perché il segnale ch eviene da questa fiducia non è quello di unamaggioranza forte, che fa passare inte-gralmente gli accordi del Governo senz ache alcuna modifica intervenga . Quelloche abbiamo davanti agli occhi è un Go-verno preoccupato : preoccupato perché lasua maggioranza è divisa, perché i suoiprogrammi non sono prioritari in Parla-mento, perché quindi avverte di esseredebole. E una sensazione di insufficienza ,la sensazione di essere in minoranza, ch espinge a questi atti di arroganza per bloc -care ogni dissenso prima che esso possaesprimersi .

E illuminante che il Governo ponga lafiducia sulla legge di riforma degli ent ilocali, per impedire che possa essere ap-provata una norma che consenta agli elet -tori di scegliere con il partito anche il sin-daco e la maggioranza amministrativa . Inquesto credo possa darsi atto alla maggio -ranza di una coerenza con l 'attività di ognigiorno, per togliere autonomia ai comuni eper uniformare gli enti locali al quadronazionale .

Non importa se in questo modo l'unifor -mità avviene a livello più basso, se si ponefine ad esperienze che hanno rappresen-

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tato una speranza non solo per le popola-zioni amministrate, ma per l 'insieme delpaese. Il segnale che veniva dalle giunte diCatania e di Palermo era certamente dipulizia, di onestà, di voglia di fare, di auto -nomia dal quadro nazionale, ma anche dicontrapposizione alla mafia e alle forzedella speculazione . Sono state messe i ncrisi perché si è voluto che nelle prossimeelezioni non si facesse un paragone fr aqueste giunte e le altre, quelle che hanno l astessa formula del Governo, oltre che lostesso modo di governare .

La regione siciliana è stata in crisi pe rinteri mesi: una grave incapacità di go-verno, ingenti risorse immobilizzate . Nonsi sono mossi né l'onorevole Andreotti, n él'onorevole Forlani, né l 'onorevole Craxi !Nella maggioranza dei comuni si alter-nano periodi di crisi a giunte deboli e squa -lificate. Ciò mentre l'approccio con le ri-sorse da parte del personale politico dell eforze di Governo è quanto mai disinvolto .In questo modo si distrugge la vita deicomuni e la mafia si rafforza, diventasempre più feroce e riempie di morti lecittà: a Palma di Montechiaro, a PortoEmpedocle (per limitarmi a casi della miaprovincia, ma tanti altri sono i comun ilasciati a se stessi) non si interviene perch éil quadro è uniformato a quello nazionale eil personale politico è ossequioso alla line adel pentapartito .

Penso che queste scelte non possan oportarvi tanto lontano . Noi siamo e saremoqui a combattervi, e lo faremo anche nelpaese, perché cresca la voglia di rinnova-mento, la voglia di costruire una nuov amaggioranza negli enti locali, che diventianche maggioranza nel paese (Applausi de ideputati del gruppo del PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto in dissenso dal pro-prio gruppo l'onorevole Solaroli . Ne hafacoltà .

BRUNO SOLAROLI. Signor Presidente,anch'io ho chiesto la parola per manife-stare un comportamento di voto diverso daquello del gruppo comunista cui appar-

tengo. Sia chiaro, condivido le proposte ela protesta del mio gruppo, ma poiché con-sidero la scelta del Governo oltre l'arro-ganza, al limite dell'autoritarismo, sento diesprimere meglio e con più coerenza il mi osdegno e la mia protesta non partecipandoal voto.

Ponendo la questione di fiducia il Go-verno ha sottratto a noi parlamentaril'esercizio di diritti fondamentali : poterinserire nel provvedimento un elementoforte di riforma ed esprimere serenamentee liberamente le nostre convinzioni su unaquestione così importante .

Onorevole Cardetti, non posso che di-chiararmi esterrefatto di alcune sue affer -mazioni . Con quale coraggio e faccia tostada un lato si professa la volontà riformist adi fare bene ed in fretta del suo gruppo edel Governo e dall'altro si taccia noi di unostruzionismo rivolto a perdere tempo e adintralciare il varo di una buona legge d iriforma?

No, colleghi, qui non ci si inganna. Lascelta del voto di fiducia è chiarament emotivata: non si vuol realizzare una verapolitica di riforme su un terreno così im-portante come quello del governo dellecittà, delle istituzioni, della politica, di u nnuovo rapporto tra eletti ed elettori . Sivogliono coprire le divisioni e le insuffi-cienze di intesa programmatica all'internodel Governo e della maggioranza, com edimostra l'arroganza della maggioranz anell'avocare a sé questioni che invece deb-bono coinvolgere tutte le forze parlamen-tari .

Onorevole Cardetti e onorevole Gitti, chiperde tempo e fa ostruzionismo non siamonoi, siete voi! Siete voi che ci impedite dilavorare con serenità ed in piena libertà ,con animo riformatore e passo spedito . E'stato certamente triste aver sentito col -leghi dei gruppi della democrazia cristianae del partito socialista pronunciare parol epesanti nei confronti di parlamentari chesono stati privati della possibilità di assol-vere il loro compito fondamentale. E' statotriste anche perché sono gli stessi che pre -dicano contro il referendum per le riformeistituzionali, asserendo che la sede propriasarebbe il Parlamento, ma poi qui bloc-

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cano ed impediscono ogni spazio di ri-forma .

Invece di prendere atto delle divisionidella maggioranza e della necessità che l equestioni delle grandi regole democra-tiche debbono essere terreno di libero esereno confronto, invece di prendere att odelle scelte arroganti e sbagliate del Go-verno Andreotti, si dà fuoco alla comunecasa democratica, contribuendo così ulte-riormente ad accrescere la crisi del si-stema politico ed istituzionale e la incom-prensione dei cittadini nei confronti de lcosiddetto Palazzo.

E' partendo dalla gravità del comporta -mento e delle scelte del Governo che no ieleviamo la nostra protesta nell'interessedi libere e rinnovate istituzioni, a comin-ciare dagli appartamenti al piano terra de lcondominio Stato che sono gli enti local iterritoriali .

Chi oggi intenda seriamente puntare adun'azione di modernizzazione vera del no -stro paese, cercando di rispondere alle esi -genze di qualificazione economica, so-ciale, ecologica, politica e democratica ,credo debba prendere atto di un terrenoobbligatorio e prioritario per le riforme :quello dei poteri locali . E ' qui che si scon -trano le questioni della qualificazion edell ' impresa diffusa, della realizzazione d iun sistema pieno ed efficace di diritti dicittadinanza, della riconversione ecolo-gica, di un rinnovato modello di partecipa -zione, di un nuovo rapporto tra eletti e delettori .

Purtroppo il Governo e la maggioranza ,con le loro politiche, hanno condannat oalla marginalità ed al degrado il sistemadei poteri locali; non solo, hanno anchetrovato il modo per sprecare l'occasioneofferta da questa legge per porre mano inmodo radicale ad una azione di rinnova -mento dei poteri locali .

Si tratta di una scelta grave per la credi -bilità del Parlamento, per le grandi que-stioni aperte, per gli interessi veri delleforze sane e democratiche del nostropaese: una scelta di conservazione che con-ferma la linea dell'avvitamento centrali-stico e di potere che sostiene anche questamaggioranza di Governo ; una scelta fatta

nel camper, ma nel centralismo del camperi poteri locali non hanno spazio, così cóm ei grandi interessi democratici del paese. Diqui la nostra protesta ed il nostro sdegno ,che vogliamo portare tra la gente, nelpaese .

Per queste ragioni non voglio limitarm ia dire «no» al Governo e, come tanti colle-ghi, intendo andare oltre, protestare eduscire da quest'aula, cercando di spalan-care le porte del Palazzo perché vi arriv iun'aria nuova di rinnovamento e di ri-forma, capace di spazzare via conserva-zione ed arroganza .

Onorevole Andreotti, abbiamo tutti par-tecipato con entusiasmo alla grande ven-tata democratica e liberatrice che ha inve-stito l'est europeo . Orbene, di quella ven-tata c 'è bisogno anche in Italia, come haautorevolmente affermato anche il Presi-dente della Repubblica, onorevole Cossiga ;ve ne è bisogno perché anche qui vi son oelementi del cosiddetto socialismo reale ,elementi che voi volete difendere e conso-lidare. Noi siamo con l'est europeo che s irinnova e vogliamo rinnovare noi stess iper consentire che la rivoluzione democra-tica prenda corpo anche qui in Italia, unarivoluzione che non può non spazzare vi ala vostra volontà e la vostra politica fon-data sulla conservazione, sul centralismo ,sulla spartizione del potere e sull 'arro-ganza.

Per questo, con fermezza ribadisco chesono oltre il no, oltre la sfiducia, co-munque scontata nei confronti di quest oGoverno (Applausi dei deputati del gruppodel PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto in dissenso dal pro-prio gruppo l 'onorevole Montanari For-nari . Ne ha facoltà .

NANDA MONTANARI FORNARI . SignorPresidente, colleghi, intendo dissociarm idall'orientamento assunto dal mio grupp oper il voto alla richiesta di fiducia posta dalGoverno. Intendo sottolineare così il mioprofondo dissenso ad una decisione de lGoverno assunta in dispregio del Parla-mento, che ostacola l 'affermazione di re-

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gole portanti per la riforma delle auto-nomie locali, in modo da poter garantire lamassima partecipazione dei cittadini me-diante il rispetto delle scelte che con il votol'elettorato determina .

Non è più possibile eludere la pressantedomanda che proviene da parte dei citta-dini, di, efficienza, di trasparenza per icomuni; in particolare la richiesta forte digaranzia dei diritti . Non vi è dubbio alcunoche le sollecitazioni forti venute dal paese ,che riguardano aspetti essenziali del vi-vere civile quali la questione ecologica etutte le fasi naturali della vita, le richiest eforti che provengono dalle donne, in par-ticolare per la tutela della maternità, l'af-fermazione dei diritti dell'infanzia, pe run'organizzazione dalla città più vivibile,le speranze che tanta parte della popola-zione anziana esprime per una vita piùdignitosa contro ogni logica di emargina-zione. Sono queste scelte che comportan oda un lato il riconoscimento del concetto d iuniversalità dei diritti e l 'affermazione d icriteri di equità e di giustizia sociale ,dall 'altro il passaggio da una visione pira-midale e chiusa della democrazia con pos-sibilità per i cittadini e le istanze che l irappresentano di essere determinanti me-diante il riconoscimento a partecipare .

L'affermazione di questi principi com-porta che le scelte per le quali viene chiestoun mandato di Governo siano davvero unvincolo effettivo per chi governa . Al con-trario, la frammentarietà, la disorganicit àcon la quale il Governo fino ad ora è inter -venuto non solo su questo provvedimentoma sui meccanismi delicati e vitali, quali l eregole istituzionali in generale, mortific atutto questo. Ma per testimoniare concre-tamente quanto affermo mi sarebbe suffi-ciente fare riferimento alle regole che ilGoverno vorrebbe porre nel riordino delservizio sanitario nazionale, in modo svin-colato da un contesto organico delle istitu -zioni locali che mai come in questa epocadovrebbero porsi in sintonia con la societàcivile e con i cittadini per garantire l'effet-tivo esercizio di scelte di controllo .

In questo contesto l ' intendimento dellamaggioranza è stato quello di modificarele prerogative di autorità del sindaco,

quale massima autorità sanitaria, che di -scende essenzialmente dalla legge di ri-forma sanitaria e che gli attribuisce com-piti di prevenzione, tutela ed anche d irepressione nei confronti di chi viola idiritti. Il fatto che si voglia procedere adun'idea di assetto istituzionale con un ordi -namento volto a svincolare le istituzionilocali, da comparti di intervento fonda-mentale per la tutela dei diritti essenzialidei cittadini, testimonia come questo Go-verno sia di fatto tutto proteso a conser-vare pezzi di istituzioni fatiscenti per con-servare solo ed esclusivamente margini dipotere .

Di qui il mio sdegno per l 'atto compiutodal Governo con questo voto di fiducia; diqui la mia scelta di astenermi per sottoli-neare con maggior forza il mio dissenso, ilmio sdegno e l'impegno di portare nelpaese questa battaglia per evitare prevari-cazioni della democrazia (Applausi dei de-putati dei gruppi del PCI e della sinistraindipendente) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto in dissenso dal pro-prio gruppo l 'onorevole Nicolini. Ne hafacoltà.

RENATO NICOLINI. Signor Presidente,onorevoli colleghi, membri del Governo ,desidero motivare la ragione del mio dis-senso non dall'analisi del nostro gruppo ,ma dalle conclusioni cui essa perviene ,cioè quelle del voto contrario. Non bastainfatti votare contro ; bisogna inventarsicose che diano il senso di una misura evi -dentemente colma .

Non so quale sia l'intenzione reale cheanima il «CAF», l'anima nera del GovernoAndreotti . Il dubbio che mi viene è chequesta richiesta di fiducia sul l 'articolo 4 ,posta da Gava, uomo autorevole delle ge-rarchie del «CAF», nasconda un segretodisegno, il cui prodromo mi pare risiedanel fatto che il ministro Carraro, titolar edel dicastero del turismo e dello spettacol odel Governo Andreotti, abbia recente-mente assunto la carica di sindaco diRoma ed abbia manifestato, anche in undibattito in consiglio comunale, l'inten-

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zione, sì, di dimettersi, ma quando ver-ranno i tempi opportuni, dichiarando ch enon esiste alcuna incompatibilità tra l acarica di ministro e quella di sindaco diuna città, se non quella fisica, del crampodello scrittore, avendo lui da firmare molt edelibere, oltre che molti atti di Governo .

Mi domando: non sarà questa l'inten-zione che anima il «CAF», quella di chia-mare adesso al Governo il sindaco di Mi-lano Pillitteri, il sindaco di Torino Ma-gnani Noya, quello di Napoli Lezzi, dandoa Lezzi la Cassa per il Mezzogiorno e aPillitteri il Ministero delle finanze, e chia-mando altresì a far parte del Governo isindaci di Bari e di Venezia ?

Son sicuro però che un sindaco recente-mente dimissionario il «CAF» non lo chia-merà mai al Governo, non chiamerà mai a lGoverno il sindaco Orlando . D'altra partestanno provvedendo a cambiare il sindaco ,a Palermo !

Forse questa può essere l'idea . Dietroquesto rifiuto di farci votare sull'articolo 4si nasconde una precisa intenzione chevorrei denunciare a ques t 'Assemblea: l'in-tenzione del «CAF» è quella di risolvere l acontraddizione tra Governo ed autonomielocali facendo divenire ministri tutti i sin-daci delle grandi città d 'Italia. Questa è l averità: gettate la maschera, vi abbiamo sco -perti! E' chiaro: questa è l 'indicazione cheemerge !

Non si capirebbe altrimenti per qualeragione il sindaco Carraro rimane anche i lministro Carraro. E' veramente una cosainaudita, che dà il segno della crisi cui ègiunto il nostro paese. Ma questo, certo, al«CAF», si sa, fa solo piacere !

E' singolare che si arrivi a questa situa-zione per cui il massimo del potere illegalecoincide con il massimo del potere legale ,mentre verso le autonomie locali si assum equesto atteggiamento di disprezzo, di sus -sunzione. E' veramente incredibile !

Noi che mezzi abbiamo? Certo limitarsi avotar contro è veramente poco. Dobbiamomostrare la miseria del Governo che ri-duce il Parlamento a semplice mecca-nismo di ratifica delle proprie decisioni .

Se la situazione è questa, infatti, i oscorgo poi un'armonia nelle intenzioni del

Governo, nel senso che le vie della riform areale degli enti locali che esso intendeprendere sono le seguenti : in primo luogo ,far diventare, come dicevo, le cariche diministro e sindaco istituzionalmente coin-cidenti. Questo accade anche in Francia ,anche se lì il meccanismo è diverso; evi-dentemente lo si vuole importare in Italia .In questo modo non si potrà più realizzarela situazione spiacevolissima, per le inten-zioni centralistiche con cui il «CAF» go-verna, di avere il sindaco di una grandecittà che prenda per avventura — pu rappartenendo, come accade ormai gene-ralmente, agli stessi partiti che forman ol 'esecutivo — qualche posizione contra-stante con quelle assunte dal Governo .Questo non accadrà più !

Bisognerebbe forse cambiare il nome disindaco e farlo diventare governatore ; mipare che ciò sia stato teorizzato da qual-cuno: il governatore Carraro, il governa-tore Pillitteri, il governatore Lezzi, la go-vernatrice Magnani Noya . Come suonameglio per le orecchie di chi ci governa !

Risolto in questo modo il problema dell acontraddizione tra enti locali, si potrà pas-sare al secondo atto: si potrà votare per lariforma del Parlamento, magari ricor-rendo al voto di fiducia, per rendere ine-mendabili da parte del Parlamento i di -segni di legge del Governo. Non lo diceanche il vangelo, d'altra parte? Il vostrolinguaggio sia: «sì, sì ; no, no» .

E noi a questo punto che cosa possiamofare? Ce lo dica lei . . .! Insomma, ciò chefaremo sarà una cosa terribile! (Applaus idei deputati del gruppo del PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto in dissenso dal pro-prio gruppo l 'onorevole Giovanna Filip-pini. Ne ha facoltà .

GIOVANNA FILIPPINI. Signor Presidente ,onorevoli colleghi, le motivazioni che miportano ad astenermi dal voto sulla que-stione di fiducia posta dal Governo per ilmantenimento dell'articolo 4 del disegnodi legge di riforma delle autonomie local iattengono a due questioni.

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La prima, come è già stato detto in molt iinterventi, riguarda la stessa iniziativa de lGoverno di porre la questione di fiduci asulla parte forse piu importante del nostroordinamento costituzionale, quella cioèche disciplina le modalità di espression edella volontà popolare nei meccanism ielettorali . Il fatto, non c'è dubbio, è d iestrema gravità . Esso si riferisce, in mod oquasi brutale e per certi versi anche peri-coloso, al rapporto tra Governo e Parla-mentò laddove le norme regolamentar iconsentono ai parlamentari di votare ascrutinio segreto su materie nelle quali lescelte della propria coscienza e la stess alibertà individuale devono o dovrebber oprevalere su quelle di maggioranza e d iGoverno .

Riteniamo che questo sia un passaggiomolto delicato ed importante rispetto alquale il Governo 'Andreotti smentisce cla-morosamente gli stessi impegni che avev aassunto nel suo discorso programmaticopronunciato davanti alle Camere .

Infatti, il voto che ci si appresta a darecostituisce un precedente pericoloso ed ètale da svelare i possibili intendimenti de lGoverno stesso, magari in prossimità dinuove scadenze parlamentari .

A tale riguardo mi viene immediata-mente in mente, pertanto voglio ricor-darlo, il progetto di legge sulla droga, gi àapprovato al Senato, dove il ricors oall'espediente del voto di fiducia finirebb eforse per vanificare le autonome ed auten -tiche riflessioni che molti parlamentarihanno maturato nel confronto con un arealtà ed un vissuto che non occorre quirichiamare, ma che si presenta nel nostropaese sempre più difficile, complesso, senon addirittura drammatico .

Credo, allora, che una riflessione s uquesti temi vada fatta con forza e che i lcomportamento del gruppo comunista siamolto coerente rispetto a queste delicat equestioni .

L'altro punto che vorrei sottolineare at-tiene più propriamente al merito . Lanorma oggetto della questione di fiduciaposta dal Governo è diretta sostanzial-mente a non consentire ad una larga fasciadi comunità locali di stabilire entro limiti

determinati i meccanismi più confacent ialle condizioni reali di quelle stesse comu-nità, che non si possono cancellare o omo -logare, nonché alle loro tradizioni, all aloro storia, alla loro cultura ed infine allapossibilità di scegliersi i propri ammini-stratori .

Ritengo che il comportamento del Go-verno non solo offenda il Parlamento maimpedisca alle stesse comunità di determi -narsi autonomamente, finendo ancorauna volta per respingere le aspirazioni, ibisogni e le speranze della maggior partedei cittadini. Come hanno fatto altri colle-ghi, vorrei brevemente ricordare anche l edonne, che si stanno faticosamente bat-tendo per ottenere piena ed effettiva citta-dinanza nella politica e nelle istituzioni eper rendere queste ultime più vicine a ivalori della differenza sessuale. Ma voi ,signori del Governo, non vi curate spess oneanche di prendere in considerazionequesta grande ricchezza e questo immens opatrimonio sociale ed umano .

I due temi che ho voluto sottolineareforse possono apparire a questa maggio-ranza — sempre più sorda ed indifferente— aspetti di poco conto; eppure, a mioavviso, essi misurano in Parlamento ilgrado di pericolosa involuzione e di di -stacco tra la democrazia rappresentativa ele sue regole ed i suoi soggetti fondamen-tali, che per fortuna sono ancora i cittadin idella Repubblica .

Per questi motivi, astenendomi, negher òil mio voto di fiducia al Governo, i cui att i— permettetemi di concludere con unabattuta — assomigliano sempre più ad unmodello di tipo feudatario; se invece pen-siamo agli sconvolgimenti che per fortunasono avvenuti nell 'Europa dell 'est, siamochiamati a prendere in considerazione unaforte domanda di libertà e di democrazia.Per tali motivi, vogliamo continuare a dessere artefici, protagonisti e difensoridella libertà e della democrazia, ch equesto Governo vuole calpestare mediant ei suoi atti (Applausi dei deputati del gruppodel PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto in dissenso dal pro-

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prio gruppo l'onorevole Novelli . Ne ha fa-coltà .

DIEGO NOVELLI. Signor Presidente,confesso il mio imbarazzo, il mio males-sere ed anche la mia indignazione, ch eritengo siano presenti in larga parte de icolleghi che mi hanno preceduto .

L'imbarazzo si riferisce all 'espedientecui siamo dovuti ricorrere per manifestar eil nostro totale dissenso nei confronti de lgravissimo atto che il Governo ha volutocompiere per impedire al Parlamento d ipronunciarsi liberamente su una que-stione importantissima come quella eletto -rale riferita agli enti locali, dei quali sivuole riformare l 'ordinamento .

Il malessere deriva dal fatto che, cometanti altri deputati di ogni settore politico,conosco da vicino la vita grama che sonocostrette a condurre le amministrazion icomunali in Italia, prima di tutto a caus adelle mancate riforme relative al loro ordi -namento, alla finanza locale ed al sistem aelettorale. Credo che a nessuno sfugga i ltasso di malessere che deriva dal cono-scere la malattia, dal farne la diagnosi e da lnon poter intervenire perché impediti d aun atto di vera e propria prevaricazione .

Conosciamo le ragioni di tale comporta -mento: un partito della maggioranza ,quello socialista, non vuole perdere la ren -dita di posizione che gli garantisce l 'at-tuale meccanismo elettorale, consenten-dogli la scelta delle alleanze ad elezion iavvenute. Un po' con il PCI, un po' con laDC, i socialisti in Italia riescono ad otte-nere un numero di sindaci ed assessor ispropositato, in rapporto alla loro forz aelettorale .

Poco importa, onorevole Ciaffi, se circ ail 50 per cento dei comuni superiori a 5mila abitanti — e il ministro Gava lo s abene — nell'ultimo quinquennio abbia co-nosciuto crisi, rimpasti, ribaltamenti dimaggioranze, paralisi amministrative .Quello che conta, secondo la vostra logica ,sono gli interessi di bottega, che preval-gono su quelli delle comunità .

Ripeto che tutto ciò provoca indigna-zione, perché, mentre tutto il sistema dell eautonomie locali in Italia sta sprofon-

dando, una città come Torino ha già cono -sciuto in cinque anni 400 giorni di total eparalisi: tre elezioni di sindaci, sette verifi -che, sei assessori a turno dimissionari . Nonsolo Torino, ma anche Firenze, Napoli emolte altre grandi, medie e piccole cittàsono in crisi; buon ultima Palermo, unacittà travagliata da angoscianti problemi .

Ebbene, di fronte a questo quadrodrammatico, ci tocca anche leggere di-chiarazioni e interviste di uomini di Go-verno, di autorevoli — o presunti tali —personaggi della maggioranza, che vor-rebbero essere anche spiritosi . Mi spiaceche sia assente l'onorevole Andreotti ,perché avrei voluto dirgli che le sue bat-tute sulla vicenda di Palermo non eran oaffatto spiritose; mettono in luce unmodo di concepire e di praticare la poli-tica che rimane difficile separare dall'ar-roganza e dal cinismo.

Tutto ciò non può che far ritenereall'uomo della strada la politica come unacosa sporca, dalla quale è meglio stare lon -tani, incrementando così la sfiducia e i lqualunquismo. Al fondo della strada lastri -cata di sfiducia e di qualunquismo è facil eimmaginare quello che possiamo trovare:la restrizione degli spazi della democrazia,la rinuncia alla presenza e alla partecipa -zione da parte di larghi settori della citta -dinanza, che viene indotta ad auspicare l asoluzione forte, l'uomo forte . Di tutto ab-biamo bisogno, meno che di un altro uom odella divina provvidenza .

I guasti che si sono prodotti in quest ianni a livello delle coscienze sono pro -fondi. Non bisogna andare a cercare lon-tano da questo palazzo le ragioni del ri-fiuto della politica, soprattutto da partedei giovani. Allora suonano ipocrite molteconsiderazioni, più o meno dotte, che leg -giamo o ascoltiamo nei convegni e nelletavole rotonde sulla crisi della politica edelle istituzioni .

Per tutte queste ragioni, per sottolineareil mio malessere e la mia indignazione, perprotesta non parteciperò al voto (Applaus idei deputati del gruppo del PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-

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prio gruppo, l 'onorevole Luigi d 'Amato .Ne ha facoltà .

LUIGI D'AMATO . Signor Presidente, col -leghi, questo dibattito si svolge al l ' insegnadell'ipocrisia; direi che è tutta ipocrita laquestione. Il Governo si aggrappa al votodi fiducia,sull'articolo 4, cercando così d ispossessare la Camera di un suo sacro-santo diritto. Infatti la posizione della que-stione di fiducia non era proponibile .

Del resto ieri lo stesso Presidente dellaCamera ha dichiarato proponibile la posi-zione della questione di fiducia e al temp ostesso ci ha fatto sapere che sulla specific amateria elettorale si dovrà votare a scru-tinio segreto .

Ebbene, parliamo di materia elettorale ,anche se il disegno di legge in esameriguarda le autonomie locali nella genera-lità. Credo tuttavia che tutti sappiano, acominciare da noi deputati, che all'arti-colo 4 sono stati presentati emendament idi grande rilevanza elettorale.

Come si fa allora a ritenere che sia pos-sibile porre la questione di fiducia anche s esu questa materia si dovrà procedere ascrutinio segreto?

Ma la Camera sarà costretta ad usare unaltro sistema di votazione (il voto palese )ed il Governo potrà così saltare a pié par iquesto ostacolo, tranne poi constatare ch elo stesso problema si riproporrà in occa-sione dell'esame degli articoli 23 e 27, emagari di qualche altro articolo .

Tutto ciò mi sembra molto grave, e credoche questo dibattito, per il modo in cui èstato strozzato dal Governo e per il fatt oche, in definitiva, il Presidente della Ca-mera ha deciso di avallare tale atteggia -mento nonostante le dichiarazioni di cu iparlavo poc 'anzi, sia ipocrita ed alla fin erisulterà anche vano.

Da questo dibattito, secondo me, maanche dal modo in cui è stata affrontata laquestione, sta nascendo un disagio anchepiù profondo, perché si vorrebbe coprire i lmalessere del partito di maggioranza rela -tiva (non c 'è dubbio!) . Se il Governo fossestato sicuro della compattezza della su amaggioranza, non avrebbe certo fatto ri-corso alla questione di fiducia .

Ora che la crisi all'interno del partito d imaggioranza relativa si aggrava, veniam ospossessati di un nostro diritto ed ancorauna volta un partito, anzi due, occupano i lParlamento, sia pure utilizzando il mar-chingegno della questione di fiducia, ch esolo il Governo è autorizzato a porre .

Debbo aggiungere che sono sorpreso —avrei avuto piacere che in questo moment oavesse presieduto l 'onorevole Iotti — delfatto che il Governo riceva normalment esoccorso dalla Presidenza della Camera .Non sono affatto d'accordo su questo si-stema.

Non lo fui neanche nel momento in cui s iapprovò la riforma del regolamento, tan t 'èvero che scrissi un articolo (riportatoanche dalla rassegna stampa di Montecito -rio) dal titolo : «La governante».

PRESIDENTE. Onorevole d'Amato, laprego di concludere .

LUIGI D'AMATO . Queste cose sono giàpubbliche: perché vuole impedirmi d idirle, Presidente? Le sto dicendo conestremo garbo .

PRESIDENTE. Non intendo impedirl enulla, onorevole d'Amato. Volevo solo rile-vare che il tempo a sua disposizione è sca -duto.

LUIGI D'AMATO. Signor Presidente, nonpossiamo andare oltre un certo limite:stiamo con i secondi contati mentre si staconsumando un grande tradimento a idanni del popolo sovrano!

Da qui, caro signor Presidente, partirà lagrande manovra per le elezioni anticipate ,perché è chiaro che non si vuole arrivar ead un confronto serio, trasparente edonesto tra maggioranza e opposizione : sicerca solo di strozzare il dibattito.

Ha ragione il collega Novelli quandoafferma che . . .

PRESIDENTE. Onorevole d 'Amato,debbo pregarla di concludere la sua di-chiarazione di voto per il rispett odell 'uguaglianza nei confronti di tutti gl ialtri colleghi .

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LUIGI D 'AMATO. Certo, infatti non vogli orubare tempo ai miei colleghi . Sto peròpronunciando la mia frase più lunga ; nonpretenderà certo che io la strozzi, per cos ìdire : deve concludersi con il puntofermo .

Ha ragione il collega Novelli — dicevo— quando rileva che il partito socialista hauna rendita di posizione che non intend eperdere. Si arriva così alla conclusione ch eil Parlamento è occupato, anzi asservito alvolere di un paio di partiti : questa è l anegazione della democrazia, proprio nelmomento in cui in tutto il mondo — al-meno così ci pare — si pone una crescent edomanda di democrazia !

Ecco perché, in dissenso dal mio grupp oe per protesta, non parteciperò al voto, noncondividendo l 'insieme di questo atteggia -mento che è emerso con la posizione dellaquestione di fiducia. L'astensione m isembra una piccola cosa, il dire «no» m isembra una piccola cosa, per cui non par -teciperò alla votazione . È così che si deverispondere a questo tentativo di rapina de idiritti ed anche dei doveri che noi, com esingoli, e l 'Assemblea nella sua collegialità ,dobbiamo difendere, oggi, in un momentodelicatissimo che la nostra nazione attra-versa (Applausi dei deputati del gruppo fe-deralista europeo) .

PRESIDENTE . Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l 'onorevole Orlandi . Ne hafacoltà .

NICOLETTA ORLANDI . Signor Presi-dente, colleghi, anch'io ho deciso di nonpartecipare al voto sulla questione di fi-ducia e vorrei cercare brevemente di moti -vare questa mia scelta .

E difficile, colleghi, essere giovani edesser parlamentari ; è difficile assumersi laresponsabilità di rappresentare le istanze ,i bisogni, le ambizioni e le volontà dei cit-tadini, per esserne, o cercare di esserne ,interpreti in quest'aula . Ma è anche diffi-cile cercare di rendere partecipe la gentedi ciò che avviene in queste stanze, affin-ché essere deputato non sia soltanto un

titolo onorifico che consenta di avere i con -tatti giusti per sé e per i propri amici .

Colleghi, provengo da una regione meri -dionale, il «nord del sud» la chiamanoalcuni esponenti della maggioranza, manella mia zona i dati della disoccupazioneraggiungono ormai il 20 per cento; molti,troppi ragazzi e ragazze conoscono bene i lsignificato e le mille forme che assume i llavoro nero; conoscono le buste paga, com -pilate e sottoscritte secondo leggi e con -tratti, e i salari che spesso non raggiun-gono neppure il 50 per cento di quant odichiarato . Questi giovani sanno bene chela ricerca di un proprio ruolo nella societàpassa più spesso attraverso conoscenze efavori che non attraverso l'esercizio deidiritti .

Gli enti locali dalle mie parti raramenteriescono ad essere punto di riferimento perla collettività, ad interpretarne gli interessi,a farsi artefici di una propria originale ideadi sviluppo . Troppo spesso nel Mezzogiorn osiamo pronti ad accogliere qualsiasi inter -vento ci venga proposto con elargizione co -lonizzatrice, siamo pronti anche a svender eacqua, ambiente, salute dei cittadini, centr istorici o bellezze naturali o comunqueun'ipotesi autonoma che nasca dal nostroterritorio e dalla nostra cultura .

E allora ben vengano anche i turni d idodici ore nelle nuove industrie, perché inGiappone si fa così, e, del resto, gli ameri -cani hanno sempre ragione! Anzi, invece diringraziare . . .! E i nostri amministratori —non so se solo quelli meridionali — sannobene che per ottenere i finanziamenti e pe rpoter gestire, anche soltanto per l 'ordina-rio, i nostri comuni sono necessarie, oquanto meno utili, conoscenze e solida-rietà politiche, amicizie solide e fidate .

Nei giorni scorsi a Palermo è finita unaoriginale primavera ; so bene che non tutt isaranno d'accordo nel definirla tale, ma ècerto che le primavere di speranza piac-ciono di più quando sono lontane dai no-stri affari o magari quando potrebberoanche finire per rimpinguarli .

In questa Assemblea credo di avere im-parato molto e di questo devo ringraziare icolleghi, e non soltanto quelli del miogruppo, con i quali ho avuto modo di col-

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laborare. Ma proporio il peso, la responsa-bilità di essere noi portatori e garanti divalori di democrazia e di libertà, non m iconsentono di accettare la ritualizzazion ee lo svuotamento del ruolo del Parla-mento .

In questi giorni la maggior parte dell euniversità italiane è occupata da studentiche pacificamente, con fantasia e corag-gio, chiedono riforme, servizi, rivendi-cando il diritto allo studio e ad una culturanon addomesticata né funzionale agli inte -ressi del profitto. Essi reclamano visibilitàe ascolto da parte di chi si appresta a deci -dere il futuro dell 'università italiana. Michiedo se saremo noi (nella sostanza, s ibadi, e non soltanto attraverso un voto for -male di ratifica) ad assumere tali scelte e s epossiamo essere interlocutori di questaprotesta civile .

Quei ragazzi e quelle ragazze stanno cer -cando di dare un senso alle parole demo-crazia, partecipazione, diritti, libertà, fu -turo; parole e concetti che rischiano d iessere svuotati proprio in questa sede .

Sbarazzarsi di un dibattito scomodo, d iun voto non regimentato del Parlamento :questo è il senso arrogante del voto d ifiducia imposto dal Governo . Certo, non s itratta di un buon viatico per la discussion esulle tossicodipendenze, allorché ciascun odi noi, assumendo per intero le propri eresponsabilità, dovrà decidere se credere eoffrire una speranza di futuro a chi viveuna condizoine di disagio o se farne ilcapro espiatorio di un'arida stagione diordine pubblico .

Signor Presidente — e concludo —, poi-ché credo e voglio credere nella dignità de lnostro ruolo, nella nostra capacità diascolto, nella volontà di dare un senso alnostro agire politico, non accetto di pre-starmi ad un rituale privo di sostanza de-mocratica, che ha il senso del ricatto e de lregime (Applausi dei deputati dei grupp idel PCI, della sinistra indipendente e fede-ralista europeo) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l 'onorevole Diaz. Ne ha facol-tà.

ANNALISA DIAZ. Signor Presidente, rap-presentanti del Governo, colleghe e colle-ghi, intervengo per annunciare che nonparteciperò al voto di sfiducia al Governo,che è stato annunciato per il nostro grupp odal presidente. Sono infatti convinta che ilmio voto contrario non contribuirebbe aristabilire il rispetto delle regole democra-tiche che in questo Parlamento la maggio-ranza si rifiuta di osservare .

Se è vero che l ' istituto della questione difiducia appartiene al nostro ordinament ocostituzionale, l'uso di tale strumento d aparte del Governo risulta fortemente di-storto. Direi che esso appare particolar-mente odioso in questo momento, in cui i lParlamento si trova ad affrontare quelloche avrebbe dovuto essere un pezzo impor-tante della riforma istituzionale.

Si è detto che la maggioranza non vuolele riforme istituzionali . Io non sono d'ac-cordo: non solo le vuole, ma le sta ancherealizzando; solo che sta seguendo un adirezione del tutto opposta a quella che l epersone democratiche esistenti nel nostropaese avrebbero voluto fosse percorsa.

Non si tratta, credo, di una drammatiz-zazione fuori luogo, anzi sono convintache dovremmo drammatizzare ancora d ipiù, perché solo in questo modo, forse ,potremo comunicare alle donne e agli uo-mini del nostro paese i rischi che sta cor-rendo la nostra democrazia .

Il voto di fiducia che il Governo chiede inquesto momento è una riprova di quant osto dicendo; non si tratta secondo me d idimostrare se la materia delle leggi eletto-rali faccia parte o meno del programma d iGoverno. La realtà è che evidentement egovernare in questo modo rientra negl iaccordi di Governo.

Per tutti i motivi che ho indicato riteng onon sia sufficiente un «no» ; occorre invecerendere visibile il fatto che una maggio-ranza è incapace di affrontare, anche esoprattutto al suo interno, un confront opolitico su questioni fondamentali dellavita civile e deve ricorrere ad un voto d ifiducia per continuare a governare senzaopposizioni, interne ed esterne .

Per questi motivi ho poco da aggiungere ,dal momento che tanti colleghi e colleghe

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hanno già approfondito questioni di carat-tere regolamentare che pure sono cert omolto importanti e rilevanti . Con il miointervento volevo sottolineare la gravit àdel momento. Non credo — ripeto — chela nostra sia una drammatizzazione fuoriluogo. Siamo di fronte ad una democrazi abloccata, in cui non esiste più la possibilit àdi un confronto che tradizionalmente,nella democrazia reale, consente di perve-nire ad una soluzione convinta . Qui invecesi va avanti soltanto con atteggiamenti de -cisionisti, che sono gli stessi che consen-tono poi all'esecutivo di governare no nsolo il Parlamento ma anche gli enti locali ,di disfare le giunte, di immobilizzare i con -sigli comunali, di minacciare (perché diquesto si tratta) alcuni innovatori (o cheper lo meno tentano di essere tali) .

Per le ragioni esposte, come ho dettoall'inizio, non parteciperò al voto . Comu-nico inoltre che, visto l'andamento del di -battito e le decisioni procedurali assunte inordine agli interventi dei dissenzienti, lamaggioranza dei colleghi del mio gruppo elo stesso presidente intendono far sapereche hanno deciso di non votare (Applaus idei deputati dei gruppi della sinistra indi -pendente, del PCI e federalista europeo) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l 'onorevole Perinei. Ne hafacoltà .

FABIO PERINEI. Signor Presidente, di-versamente dall ' orientamento espressodal mio gruppo, io non parteciperò al votodi fiducia richiesto dal Governo sull 'arti-colo 4 del disegno di legge di riforma dell eautonomie locali . Ciò mi accingo a fare pe raccentuare il mio dissenso nei confront idella decisione del Governo, che, su unamateria così rilevante come quella del rap -porto tra governanti e governati, tra istitu -zioni e popolo, tra Stato e cittadini nell'am-bito delle strutture di base della demo-crazia italiana — le autonomie locali ap-punto —, ha voluto impedire alla Cameradei deputati di esprimersi su una questioneormai non più rinviabile come quella delle

norme elettorali atte a determinare i go-verni dei comuni .

In verità, io ignoro completamente senel loro infinito itinerario politico l 'onore-vole Andreotti e l 'onorevole Gava abbianomai, per avventura, espletato la funzioneamministrativa di sindaco o di assessore ,magari in un comune del Lazio, della Cam -pania, della Puglia o di qualsiasi altra re-gione. Sono infatti convinto che se loro e setutti noi avessimo potuto vivere per avven-tura una simile esperienza, avremmo sicu -ramente concordato sulle cose da fare e cisaremmo unitariamente attivati per repe-rire i meccanismi e le norme che final-mente avrebbero potuto consentire allecellule fondamentali dello Stato democra-tico — i comuni — di sottrarsi alla paralisi ,al ricatto di questo o quell'assessore insod -disfatto ma determinante, all'ipoteca pe-sante di questo o quel gruppo frustratonelle sue voglie, che spesso immobilizzan oun governo cittadino, lo privano di credi-bilità tra la gente, ne fanno lo strumentoper la realizzazione di disegni soggettivi oaddirittura di clan, al di fuori di qualsiasirapporto con i cittadini, che ora, quand oesercitano il proprio diritto di voto (lo sap-piamo tutti) non eleggono e quindi nonscelgono il proprio sindaco, la propri agiunta, l 'alleanza o i programmi che pre-feriscono.

Sono certo, per la testimonianza mode-stissima che posso offrire essendo statosindaco di un comune di medie dimension iin una zona del sud, che un deterrente for -midabile all'aggressività della criminalitàorganizzata, che va all'assalto, anche esoprattutto oggi, delle risorse pubblich eperiferiche, sarebbe la stabilità, l'organi-cità di governi locali che sentono alle lor ospalle un consenso definitivo e cospicuo diuna comunità .

A questo il Governo e i partiti della mag-gioranza hanno deciso di sottrarsi, pe rmeri calcoli di convenienza di potere .

Questo tirarsi indietro è, a mio umileavviso, un ulteriore colpo alla democrazi areale del paese che alcuni dei mass medianon sanno o, peggio, non vogliono metterenelle condizioni di capire che qui, ieri edoggi, il tema del contendere è solo il se-

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guente: riconsegnare ai cittadini alcuni di -ritti che sono stati loro sottratti, offrire all eautonomie locali dignità ed identità demo-cratiche, autentiche e forti .

Contro tale situazione c'è, quasi, in ungioco pirandelliano tra l 'essere ed il pa-rere, un ostruzionismo pervicace dellamaggioranza e del Governo che offende i lParlamento ed indebolisce ulteriormentele articolazioni periferiche più delicatedello Stato democratico.

Per tutte queste ragioni io non parteci-però al voto . (Applausi dei deputati de lgruppo del PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro -prio gruppo, l 'onorevole Ferrandi . Ne hafacoltà .

ALBERTO FERRANDI. Anch'io, signorPresidente, prendo brevemente la parol aper motivare — in dissenso rispetto aquanto dichiarato ieri dall'onorevole Oc-chetto a nome del mio gruppo — la mi aastensione dal voto di fiducia .

Questa scelta, signor Presidente, vuoleessere non solo un gesto politico, ma so-prattutto una vibrata, forte protesta d aparte di un parlamentare che mai come inquesta occasione si è sentito espropriatodelle sue prerogative .

Certo, non è la prima volta che da partedel Governo e delle forze della maggio-ranza si tenta di colpire le prerogativa delParlamento . Non è da oggi che assistiamoad una tendenza all 'affermarsi di una con-cezione tesa a mettere in discussione ,quanto meno, la vita democratica delle isti-tuzioni. Ma mai come in questa occasione ,signor Presidente, l'attacco al ruolo, all efunzioni del Parlamento e del singolo par -lamentare è stato così duro, grave, intolle -rabile .

È già stato detto tante volte in quest odibattito — ma io voglio ribadirlo — ch el'aver voluto porre la questione di fiduciasta a significare la volontà di impedire i llibero e democratico confronto i nquest 'aula su una questione, quella dell eleggi elettorali, che è essenziale e determi -

nante per una vera e qualificata riformadelle autonomie locali .

Questa riforma — faccio mie le parolepronunciate dall'onorevole Angius nel di -battito generale — non sarà possibile e nonsarà tale se non si andrà anche ad un pro -fondo cambiamento del rapporto tra citta -dini ed istituzioni .

È obiettivo che abbiamo posto contanta forza in questi anni ed in questimesi di discussione, anche perché siam oconvinti che, senza tale cambiamento ,saremmo di fronte ad una riform amonca, parziale che, soprattutto, non co-glie un 'altra esigenza di fondo, più gene-rale, quella cioè di dare finalmente ini-zio, proprio dai comuni, a quel process odi riforma del sistema politico del qual eparlava anche questa mattina l'onore-vole Ingrao .

Il sistema politico così come si configuraoggi non regge più, non è più adeguato ,soprattutto, alla domanda di tanti ammini -stratori e cittadini, alla domanda che sal edalla società di maggiore trasparenza, effi -cienza e democrazia . Senza l'avvio del pro -cesso di riforma, la crisi che stanno attra-versando le nostre istituzioni democra-tiche è destinata ad aggravarsi ulterior-mente .

La verità è che con questo atto di vero eproprio sopruso, di vera e propria arro-ganza, voi dimostrate non solo che nonvolete giungere ad una vera e positiva con -clusione della riforma delle autonomie lo -cali, ma anche di voler difendere quest osistema politico così come oggi è, con ci òcontraddicendo le dichiarazioni ed i pro-positi di giungere finalmente ad una inizia -tiva in grado di aprire sul serio il capitol odelle riforme istituzionali nel nostr opaese .

Questa, onorevoli colleghi, sarebbe statal'occasione per dimostrare veramente lavolontà riformatrice della maggioranza edel Governo su tali temi .

Voglio fare un ultima considerazione ,relativa ad un problema che è forse il piùacuto dell 'attuale vicenda e che investe ilruolo di questo Parlamento, il rapporto tramaggioranza ed opposizione, tra Governoe Parlamento, soprattutto con riferimento

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ai temi della democrazia rappresenta-tiva .

Con le forzature di cui ho parlato, conl'uso spregiudicato del voto di fiducia, conquesto sopruso che è stato portato avanti ,la maggioranza intende imporre sempre d ipiù la logica secondo la quale la discus-sione avviene, in questo Parlamento, esclu -sivamente su ciò che può rappresentare unrafforzamento della sua gestione del po-tere nella vita del paese .

Signor Presidente, per tali ragioni consi-dero non sufficiente esprimere la protest acon un «no» alla fiducia ed avverto l'esi-genza di un'iniziativa più forte ed incisiva .E per questo che dichiaro la mia asten-sione dal voto (Applausi dei deputati delgruppo del PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l 'onorevole Pinto . Ne ha fa-coltà .

ROBERTA PINTO. Signor Presidente, col -leghe e colleghi, il ricorso strumentale daparte del Governo al voto di fiducia col -pisce la libertà di tutti quanti noi, sia mag -gioranza che opposizione, perché di fattolimita il mandato che i cittadini ci hannodato nel momento in cui ci hanno eletto . Èevidente da ciò la frustrazione ed il disagioche ritengo siano condivisi da molti .

In sostanza, non mi viene consentito d iesprimere ciò che penso sulla riformadelle autonomie locali, sulle modifiche a lsistema elettorale . Non posso quindi con -tare, poco o tanto che sia! C 'è un impove-rimento reale e un vero e proprio blocc odella democrazia, all'interno e all'estern odi quest'aula .

In molti è diffusa la consapevolezza diquanto sia necessario impegnarsi per ren-dere veramente agibile e funzionale il Par-lamento, per renderlo cioè luogo vero divera democrazia . Ma per molti — forse pertroppi — questo è solamente un modo d idire, ormai parte dei tanti riti che vengon oconsumati.

Occorrono nuove regole della vita poli-tica, e nella vita politica chiarezza e pro-gettualità all'altezza dei problemi che il

governo della città e del territorio oggipongono. Noi comunisti abbiamo soste-nuto la necessità di sottrarre potere ai par -titi per dare più potere ai cittadini, agl ielettori, in modo tale che essi possano sce -gliere con chiarezza le formule di governo,le giunte ed i programmi.

Avverto quindi una estraneità forte edanche lacerante, perché alla gente che im -magina la possibilità di organizzare me-glio la propria vita e quella della città in cuivive e lavora, in cui consuma il propri otempo e nella quale ama e desidera, sirisponde con la chiusura ed il rifiuto didiscutere e di ascoltare le ragioni deglialtri .

Tempi ed orari, la funzionalità dellecose, ridisegnata partendo dall'individuo(uomo o donna, bambino o anziano) con ipropri bisogni e le proprie esigenze, richie-dono oggi, in questa società e in questopaese, una cultura di governo alla qual equesta maggioranza è estranea. Si tratta avolte di dover scegliere tra interessi debol ied interessi forti . Questo Governo, gli uo-mini e le donne che lo compongono esostengono, questa maggioranza, scelgon oi giochi di potere (come definire diversa-mente la vicenda del sindaco «annunciato »di Roma, il ministro Carraro?), scelgonol'ingiustizia, cioè i favori da fare a Gardinie ad altri; e non dunque la tutela dei diritt idei pensionati, dei bambini, degli immi-grati .

L'arroganza del potere mi colpisce pro-fondamente, perché contro di essa so diavere molta meno forza; ma ne avremotutti quanti ancora meno se non spostiam ol 'attenzione dai beni e dalle cose alle per-sone.

Conta la vita solo se è utile al profitto? Esull'altare del grande affare dei mondial idi calcio si può anche sacrificare la vita d iqualche operaio? Questo ci sta dicendo lamaggioranza che governa il paese? E unamaggioranza che parla, anche qui dentro,una lingua estranea, che usa un linguaggi oed una pratica diretti ad addormentare i lpaese ed il sapere di questo paese, rega-lando intelligenze, risorse, beni all'indu-stria, secondo un concetto di ricerca, d isapere e di conoscenza ritagliato sul si-

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stema dell'utilità dei privati ; concetto inbase al quale, quindi, il sapere di uno scien-ziato come Rubbia, ad esempio, potrebb eanche non essere utile al paese .

Non vi interessa entrare in sintonia, cer -care un colloquio con i tanti giovani chepresidiano le università, che occupan ospazi e mezzi informatici, consapevolidella nacessità di impadronirsi oggi nonsolo del posto, ma anche dell ' innovazionetecnico-informatica?

Signor Presidente, mi sento estranea aquesto modo di concepire la vita, la poli-tica, la gente . Mi sento di apparteneresempre di più a quella che da qualchetempo usiamo chiamare «il villaggio pla-netario»: ci sono immersa, con le tante spe -ranze del cambiamento e con le tante con -traddizioni, anche personali, che si vivono.Mentre il nostro orizzonte è questo, vo ilicenziate in modo mafioso il sindaco Or-lando a Palermo. Non mi sento proprio d ipartecipare insieme con voi a questo rit odel voto di fiducia . (Applausi dei deputatidel gruppo del PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l 'onorevole Lorenzetti Pa-squale. Ne ha facoltà .

MARIA RITA LORENZETTI PASQUALE .Signor Presidente, c 'è, deve esserci un li-mite agli attacchi che vengono portatiall'autonomia e alla dignità del Parla-mento e alla dignità di ognuno di noi ; equesto limite è stato proprio superato. DelGoverno e della maggioranza si è dataun'immagine al tempo stesso plebea e ar-rogante: una maggioranza ed un Governoche non sono in grado di affermarsi con laforza delle idee e neanche con la forza de inumeri .

Non siete infatti neanche in grado di farcapire ai vostri parlamentari il significatoe la dignità del loro ruolo . Essi stessi quindinon comprendono l 'importanza di esser epresenti per sostenere le vostre e le lorostesse leggi. Non si preoccupano più d itanto di restare in aula, perché sanno ch el'uso spregiudicato del regolamento — ch edovrebbe invece essere lo strumento di

garanzia del libero confronto democraticoin quest'aula e del funzionamento del Par-lamento — consente, nel momento in cu ila maggioranza si rende conto di non averei numeri, lo spettacolo così poco dignitos odi vostri parlamentari che in modo pla-teale entrano in aula e fanno uscire ipropri colleghi per far mancare il numer olegale .

Signor Presidente, quando ero sindaconella mia città mai mi è passato per la test adi fare un tale scempio delle regole de lconfronto democratico . Ma la gente era lì ,pronta a guardare me e il consiglio comu-nale, mentre qui voi siete tranquilli sicur iche la gente non vi vede, non vi guarda enon vi giudica ; ed è questo che bisogna nonpiù consentire .

Questo vostro modo di fare signific atruccare le carte ; e infatti riuscite a man-tenere la maggioranza solo truccando lecarte e ricattando i vostri parlamentari .Per voi, signori del Governo e della mag-gioranza, il Parlamento può funzionaresolo quando vi siete accordati . E perquesto che vi serve periodicamente alzar eun polverone, accusando il Parlamento dilavorare poco e male e di perdere tempo :tanto la gente non capisce nulla delle pro -cedure parlamentari, e poi ci sono i gior-nali amici, che vi danno una mano nellacampagna contro il Parlamento . E quandol 'opposizione protesta, poco male: la pa-rola d 'ordine da far passare è che l 'oppo-sizione fa una protesta fine a se stessa, ch eserve solo a perdere tempo . E il cappio s istringe sempre più intorno a questa demo -crazia .

Dopo tutto questo ieri sera l 'onorevoleCardetti ci ha intrattenuti, con una sfron-tatezza inaudita — che, se il momento nonfosse grave, avrebbe prodotto solo ilarità— sulla necessità di tornare ad un con-fronto più elevato . Parole vuote, che nonsignificano niente !

D'altra parte non provate neanche più anascondere le vostre reali intenzioni, e di -mostrate fastidio per il confronto parla-mentare che considerate una lungaggine ,mentre invece è il nerbo della democraziarappresentativa. Basta ricordare l'inau-dita affermazione dell 'onorevole Martelli .

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vicepresidente del Consiglio, che ha legit-timato come ordinario e quasi dovuto l ostrumento, invece straordinario, della de-cretazione d 'urgenza .

Il fatto è, signori della maggioranza e delGoverno, che non vi piace proprio il po-polo sovrano; e così gli togliete continua-mente lo scettro in vari modi, impedendoagli eletti del popolo — i deputati — diesprimersi liberamente e alla gente di eser -citare il diritto sacrosanto di scegliere pro-grammi, alleanze e sindaci, di avere istitu-zioni locali che siano autorevoli, stabili evicine, e non terminali di spesa le cui prio -rità sono decise a livello centrale .

Dovete sbandierare una nuova leggedelle autonomie locali, purché sia primadelle elezioni, ed ecco allora le forzatur egravissime alle quali abbiamo assistito.Avete avuto paura; ne avete avuta più dop ol'esito del voto sulla vicenda Mondadori -Berlusconi . Ai primi segnali di vita, di auto -nomia, di libertà di coscienza e di voto ,avete avuto paura ed avete pensato bene d iporre la fiducia: mai parola è suonata cosìbeffarda come questa .

Fiducia presuppone reciprocità, stima ,lealtà, possibilità di esporre le proprie ra-gioni e confrontarle, capacità di ascolto .Con un atto gravissimo avete spazzato viatutto ciò. Ed è proprio per questo che no nmi sento di concedere nulla al rito vuot oche ci avete imposto, e quindi non parteci -però al voto . (Applausi dei deputati delgruppo del PCI) .

PRESIDENTE . Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro -prio gruppo, l'onorevole Sangiorgio . Ne hafacoltà .

MARIA LUISA SANGIORGIO. Signor Pre-sidente, onorevoli colleghi, intervengo i ndissenso dal mio gruppo per annunciar eche mi asterrò dal voto .

Lo faccio con indignazione ed amarezza .Dopo anni di discussioni ed impegni nonmantenuti, siamo giunti finalmente a di-scutere in ques t 'aula la riforma delle auto-nomie locali . Si tratta di un provvediment oimportante giacché, come sappiamo, l anostra democrazia si articola e trova linfa

vitale ed espressione nelle molteplici rami -ficazioni dei comuni e delle province .

Altrettanto noto è come il comune sia i lprimo punto di riferimento dei cittadini ,degli uomini e delle donne, non solo per i lsoddisfacimento dei bisogni individuali ecollettivi, ma come presidio della demo-crazia al quale si è guardato e si guarda neimomenti difficili della vita cittadina e, avolte, nei momenti oscuri e drammaticidella vita nazionale. Onorevole Presidente ,questo è a lei ben noto.

La complessità del vivere oggi ponesfide nuove a chi governa sia le grandi areeurbane — piene di ricchezze e povertà ,opportunità ma anche privazioni, capacitàautonome ma anche briglie strette — sia l epiccole municipalità .

I beni della qualità del l 'acqua e dell 'aria,che credevamo inesauribili, ci appaion osempre più rari e preziosi ; la mobilitàcome elemento che ci permetta di coniu-gare, senza dispendio di energie e d itempo, le esigenze della nostra vita d ilavoro, di studio, di affetti e di temp olibero, affermando modelli nuovi che ciconsentano di difendere anche la nostrasalute; il ridisegno urbanistico di vastearee del territorio del nostro paese, chepuò essere fatto soddisfacendo bisognivecchi e nuovi come il verde, le case ed iservizi oppure assecondando potenti inte-ressi economici ; l'organizzazione di unarete moderna ed efficiente di servizi per igiovani, gli anziani, le donne e i cittadinitutti, che dia risposte umane adeguate a iritmi della vita che ognuno di noi vuol epoter scegliere; tutto questo richiede, ono-revoli colleghi, governi locali autorevoli ,trasparenti e stabili .

Da dove traggono autorevolezza in de-mocrazia gli enti locali se non dal consensodei cittadini? Certo, voi continuate a rite-nere che il massimo di legittimazion evenga dalle segreterie del pentapartito ,con governi ad immagine e somiglianza ,da Roma a Rovereto, da Torino a Palermo ;ma il paese, le donne e gli uomini voglionopoter esercitare il loro diritto di scelta .

Da dove possono trarre trasparenza l eautonomie locali se non dalla chiarezza de lrapporto che si instaura con gli elettori, se

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non dalla possibilità data agli elettori discegliere la giunta ed il sindaco, sapend oche la scelta indicata al momento in cuiviene richiesto il consenso potrà essereconseguentemente rispettata? Voi invec elo utilizzate spesso, questo consenso, peroperazioni che cambiano segno lungo i lpercorso, che lasciano lunghi periodi d iinattività e crisi, per eleggere sindaci ch epossano variare a seconda dei patti fatt ialtrove od essere buoni per ogni sta-gione.

Da queste problematiche emerge il nod oinscindibile tra riforma delle autonomi elocali e riforma delle regole del gioco, tra i lridisegno delle competenze e la riformaelettorale. È questo il punto, il nodo difondo da sciogliere; altrimenti il Parla -mento licenzierà — se mai la farà — un ariforma dimezzata .

Tale bisogno è sentito nel paese, è sentit onelle stesse file della maggioranza, onore -voli colleghi. È per questo, per impedire

- che si stabilisca un patto limpido e mo-derno tra i cittadini ed i loro governi edinsieme per impedire che la Cameracompia il suo dovere, arrivando a volte ascelte non condivise dalle segreterie de ipartiti di maggioranza, come forse sa-rebbe stato in questo caso, che avete decis odi esautorare il Parlamento .

E un gioco pesante, che rischia di travol -gere la democrazia stessa . Per questo nonci sto e non ci stiamo, per questo esprimo lamia amarezza di cittadina che sente l anecessità di regole nuove e la mia indigna -zione di parlamentare verso tale scelta . Edè per questo, per l'impossibilità di sce-gliere e di decidere liberamente, che nonparteciperò al voto . (Applausi dei deputatidel gruppo del PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l'onorevole Sanna . Ne ha fa-coltà.

ANNA SANNA. Signor Presidente, in dif-formità dalla decisione assunta dal miogruppo dichiaro che non parteciperò alvoto, per il rispetto che nutro nei confronti

di questa istituzione e perché mi sent oimpegnata ad affermarne in ogni mo-mento le prerogative e i poteri .

Non considero il Parlamento un inutil eingombro. Il fatto che voi lo teniate inquesta considerazione, onorevoli ministri ,dà la misura della vostra insensibilità ri-spetto al problema cruciale della democra -zia: chi decide, con quali regole. Dov'è laradice del potere democratico? Come pen-sate di occultare il principio di sovranità?Perché mai dovremmo accettare quest ostravolgimento delle regole? Siete andatioltre il segno. La vostra non è una manife -stazione di solidità ma di intollerabile arro -ganza, una prevaricazione senza senso .

Il nostro non è un paese che possa esser egovernato da un'oligarchia, come voi pen-sate. Questo è un paese la cui società civileè percorsa da un'ansia vera di democrazia ,da una fondata aspirazione al buon diritto,da una ricerca aperta che attraversa tra-sversalmente le diverse collocazioni ideal ie politiche di una libertà solidale, di unaforma più alta della convivenza umana .Che voi non vogliate fare i conti con quest aansia, con questa ricerca non significa chesiate nel giusto . Arriverà il momento dellaverità. Il vostro gioco d'azzardo, che mettein serissimo rischio la democrazia e le isti-tuzioni, ha il fiato corto .

Vi pare davvero che il nostro paesepossa essere narcotizzato, beffato? Voi chevolete impedire che le città abbiano poter iveri, che i cittadini possano decidere dell aloro vita e del loro futuro, non sapete qualegrande potenziale democratico viva nellecittà, nelle università, nei luoghi di lavoro ,perfino nel chiuso delle case, dove milionidi donne dipanano faticosamente, m aanche inarrestabilmente, il tempo dellaloro libertà .

Voi questo potenziale democratico vor-reste ostruirlo, renderlo inutile; ma nonriuscirete in questa impresa . Molte volte ,ed anche nella attuale occasione, abbiamocercato da questi banchi, nei quali siedon otante donne, di sollecitare la vostra atten-zione sul nuovo orizzonte di libertà che l estesse donne stanno disegnando, oltre irapporti mercificati e alienanti impostiloro dalla divisione sessuale del lavoro,

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dagli assetti di potere nella società e nell apolitica .

Tutto questo produce tuttavia in voi sol odistacco ed indifferenza, quando nonanche insofferenza . Le donne sono per voi ,così come il Parlamento, un ingombro d asaltare. Voi non ci date risposta, non assu-mete impegni, fate finta di non sentire chele donne oggi chiedono che le forme dell aconvivenza umana prevedano l 'esistenza el'agire dei due sessi ; ciò rimette in discus-sione, in una direzione esattamente op-posta a quella che ispirano la vostra con -dotta ed i vostri atti, il principio democra-tico, non nel senso del suo semplice allar-gamento, ma in quello della sua qualità.

Voi non ci date risposta, non assumeteimpegni, fate finta di non sentire: questo viconsente oggi di continuare a navigare avista, insomma di barcamenarvi, di farquadrare i vostri conti sempre più sgan-gherati. Ma per il domani siete davverocerti che vi soccorreranno il distacco e l'ar-roganza? State affondando un bisturi av-velenato nel corpo vivo della democrazia:Palermo, Catania, la sospensione della le -galità in tanta parte del paese, ora anche inquesto Parlamento . . . Forse siete ancora intempo per fermarvi, ma intanto, poichénon avete deciso questo, poiché non aveteritenuto di non sottoporre questo Parla -mento ad una decisione che risponde ap-punto al tratto della prevaricazione edell'arroganza, mi asterrò dal voto . Nonparteciperò ad un voto che non può esseredi fiducia né di sfiducia verso un Govern oche ha sfiduciato questo Parlamento ed i lpaese (Applausi dei deputati del gruppo delPCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l'onorevole Chella . Ne ha fa-coltà .

MARIO CHELLA. Signor Presidente, ono-revoli colleghi, dichiaro che mi asterrò da lvoto di fiducia perché anch'io, insieme atanti dei miei colleghi, intendo rimarcarela protesta per il vero e proprio soprus ocompiuto dal Governo ponendo la fiduci ain contrapposizione alla nostra proposta

di riforma del sistema elettorale delle au-tonomie locali .

L 'onorevole Cardetti ha dichiarato ier isera che tale nostra proposta è del tuttoincidentale e surrettizia e pertanto è d arespingere. Naturalmente l'opinione nega-tiva dell'onorevole Cardetti va rispettata ;vorrei però chiedergli perché la nostr aproposta sia da respingere con il voto difiducia, perché si vogliano compiere un agrave coartazione del ruolo del Parla-mento ed una così evidente forzatura rego-lamentare, perché si vogliano impedire lalibera discussione e la libera espression edelle prerogative dei deputati .

La verità è che la nostra proposta non èsurrettizia ed incidentale. Essa è stata alungo meditata e discussa ed è frutto di u nconfronto non superficiale ed estempo-raneo con il mondo della cultura istituzio-nale e con le altre forze politiche . Essainoltre trova sostenitori convinti anchenelle forze di maggioranza .

E da tempo evidente che il sistema dell eautonomie, che costituisce una parte fon-damentale e decisiva del nostro ordina -mento statuale, ha bisogno di essere modi -ficato anche profondamente, per pote rriacquistare efficienza istituzionale e doperativa, oltre che la fiducia dell agente .

Stiamo discutendo in questi giorni pro-prio di tale riforma: la nostra opinione èche, senza introdurre nella riforma delleautonomie anche la riforma della leggeelettorale, non vi sarà una vera riforma . Icomuni non riacquisteranno l 'auspicataefficienza operativa né tanto meno la fi-ducia dei cittadini se non si consentirà lorodi aver governi autorevoli e stabili, fondat isu una scelta consapevole degli elettori .

Proponiamo che gli elettori siano postinella condizione di poter scegliere pro -grammi, coalizioni, sindaci e giunte . Sitratta forse di materia impropria rispettoalla riforma delle autonomie locali, di ma-teria surrettizia ed incidentale? Quelladell'onorevole Cardetti mi sembra davver ouna tesi singolare, per non dire prete-stuosa ed insostenibile di fronte a ciò cheoggi avviene nei comuni, dove le scelte elet-torali dei cittadini sono di fatto espropriate

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dalle segreterie dei partiti, che mercanteg-giano poltrone e programmi ad elezion iavvenute, dove il mercato del potere e dell aclientela continua per tutta la durata de lciclo amministrativo, provocando paralisi ,instabilità politica, avidità spartitoria, cor -ruzione ed inefficienza .

I tempi non sono maturi per la riform aelettorale? Direi che chiunque, qualunquecittadino della strada, si rende conto ch esiamo in ritardo nel processo di riformadelle istituzioni e di rinnovamento di unsistema politico ormai rinsecchito, checomporta rischi non immaginari di involu -zione e di degenerazione autoritaria soffo-cante. E chiunque si rende conto che v isono forze che intendono ingessare quest asituazione, che è congeniale al consolida-mente al loro sistema di potere .

Del resto, la posizione della question efiducia è stata richiesta proprio da questeforze, oggi predominanti nella coalizion edi maggioranza .

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE

ALFREDO BIONDI.

MARIO CHELLA. Purtuttavia, come è gi àstato detto in questa sede, mi pare chesegnali di insofferenza verso il patto d ipotere stretto fra tali forze stiano salendonel paese e nel Parlamento, fra le forzepolitiche appartenenti alla maggioranzastessa .

La nostra azione parlamentare, tesa aprolungare il dibattito sulla richiesta difiducia posta dal Governo, tende proprioad accentuare questo segnale e a raffor-zare ed estendere questi sintomi di insof-ferenza (Applausi dei deputati del gruppodel PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare pe rdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l'onorevole Mombelli . Ne hafacoltà .

LUIGI MOMBELLI. Signor Presidente ,onorevoli colleghi, approfitto anch'io d iquesta dichiarazione di voto in dissensodal mio gruppo, con la quale annuncio la

mia astensione, per esprimere il mio giu-dizio negativo sulla questione di fiduciaposta dal Governo sull'articolo 4 del di -segno di legge di riforma delle autonomielocali .

Voglio innanzitutto sottolineare la gra-vità dell'atto politico compiuto dal Go-verno ponendo la questione di fiducia suuna materia delicata come quella eletto-rale. Non si tratta di esaminare se, sotto i lprofilo formale, il Governo avesse o menoil diritto di compiere questa scelta ; diròsubito che concordo con l'interpretazionedel regolamento data dal Presidente dellaCamera. Ma non è questo il punto .

Il punto è che il Governo ponendo laquestione di fiducia sull'articolo 4, ha d ifatto impedito al Parlamento di deliberar eautonomamente sull'ordine del giorno de ipropri lavori, espropriandolo di una suaprerogativa peculiare. E ciò è avvenuto inun momento in cui da parte di autorevol iesponenti della maggioranza si cerca d iscreditare il Parlamento per la sua ineffi-cienza, senza dire, anzi nascondendolo ac -curatamente, che tale inefficienza trova l asua causa primaria nell'azione del Go-verno. Infatti, da anni ormai il Govern oingolfa i lavori dell'Assemblea parlamen-tare con centinaia di decreti-legge da con-vertire e fa di tutto per impedire che ilParlamento si pronunci su progetti d ilegge che possono disturbare gli accordi dimaggioranza stipulati nell'ormai famos ocamper dai segretari della democrazia cri-stiana e del partito socialista italiano .

Ora si è compiuto un altro passo inavanti su questa strada, impedendo allaCamera dei deputati di scegliere libera -mente l'ordine del giorno dei suoi lavori.Mi chiedo quale sarà la prossima tappache il Governo percorrerà per esautorare i lParlamento dalle sue prerogative . Michiedo anche se alcuni uomini di spiccatasensibilità democratica, che pure ci sonoall'interno della maggioranza e del Go-verno, non avvertano che atti come quelloche sta consumando il pentapartito inquest'occasione logorano inevitabilmenteil nostro sistema democratico .

Mi aspettavo e mi aspetto, ad esempio,che l'onorevole Scàlfaro, dopo alcuni ap-

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prezzabili interventi di carattere general esvolti in questa sede e tesi a difendere gelo-samente l 'autonomia del Parlamento ,faccia sentire la sua voce in questa occa-sione concreta e dissoci la sua posizione daquella della maggioranza, negando la suafiducia al Governo .

L'atto del Governo è grave per una se-conda importante ragione : la prevarica-zione nei confronti del Parlamento si con-suma, come ho già detto, su una materiaimportante, quella elettorale, nel contestodi una legge di riforma istituzionale,quella delle autonomie locali, con un du-plice effetto negativo. In primo luogo siimpedisce di modificare i meccanismi elet -torali che in buona misura stanno alla basedella difficoltà di governare gli enti locali ,della loro troppo accentuata instabilità; insecondo luogo, senza la modifica dellenorme che regolano l'elezione dei consigl icomunali, delle giunte e dei sindaci, l'even -tuale legge di riforma delle autonomie lo -cali sarebbe gravemente mutilata e no npotrebbe essere apprezzata né dalla pub-blica opinione né dagli amministratori ,che proprio nella norma elettorale indivi-duano uno degli aspetti più qualificant idella legge stessa .

Questo sarebbe un pessimo segnale ch eil Parlamento ed il Governo manderebberoal paese poiché, mentre da una parte si v asostenendo da anni che l 'evoluzione dellanostra società richiede che si proceda rapi -damente a numerose riforme istituzionali ,dall'altra, per responsabilità precipua delGoverno, si procede troppo lentamente sutale terreno. Nell'unico caso in discus-sione, si rischia di varare una legge diriforma che tuttavia non affronta unadelle questioni fondamentali sul tappeto .

Non è certo così che si infonde fiducia aicittadini; di questo passo, il rapporto tra i lpaese e le istituzioni è destinato a logorarsiulteriormente e la vita democratica ad iste -rilirsi, con tutti i rischi che ciò com-porta.

E' possibile che di questo non si accor-gano gli esponenti delle forze di maggio-ranza e del Governo? Noi non lo pensiamo .E giocoforza, allora, attribuire tali perico-lose scelte del Governo ad una logica pat -

tizia di interessi particolari, che sono ine-vitabilmente in contrasto con quelli gene-rali del paese .

Si tratta di una scelta miope, che si rive-lerà presto inefficace anche per la difesa diquegli interessi particolari . Non è difficil eprevedere che le forze sane del paese chesono — malgrado tutto — la maggiorparte, non tollereranno oltre uno stato dicose che porta al degrado della democra-zia. Noi vogliamo mandare un segnale aqueste forze per dire che la misura è colmae che occorre scendere in campo . Gli ita-liani meritano di essere governati meglio:ciò è possibile, solo che si capisca che ègiunto il momento dell ' impegno per tuttele forze di progresso contro la linea con-servatrice ed involutiva di questa maggio-ranza (Applausi dei deputati del gruppo de lPCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l 'onorevole Serra . Ne ha fa-coltà .

GIANNA SERRA. Presidente e colleghi ,anch'io dissocio la mia posizione rispett oal gruppo cui appartengo e non parteci-però al voto .

Esprimo così rabbia ed amarezza per i lfatto che, con il ricorso al voto di fiducia, ilGoverno ha avuto la capacità di dare unulteriore colpo di piccone al Parlament oitaliano, alla sua funzione ed al suo ruolo .Il Governo ha superato un altro livello diguardia sul terreno della correttezza istitu-zionale ed ha dichiarato, con questo gestoarrogante, il suo disprezzo per il Parla-mento, che si vuole rendere inutile .

Signori del Governo, se in quest 'aulatanti deputati (non solo dell 'opposizione),dopo mesi di confronto, elaborazione edibattito serrato, hanno sentito e sentonocome indilazionabile l'esigenza di co-struire nuove regole elettorali per la vitadei comuni e avvertono — anche in ter-mini di decenza — che è urgente sottrarre iconsigli comunali e gli esecutivi alle dege-nerazioni del sistema politico italiano (esi-stono brillanti esempi che sono stati citat iampiamente, quali quelli di Catania e di

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Palermo), per legare gli stessi consigli e l egiunte, con un patto democratico più forte ,al voto ed alla volontà dei cittadini ; sequesti deputati avvertono che non avrebb ealcun valore varare una riforma degli ordi -namenti delle autonomie (che tra l 'altro ènata male per responsabilità del Governo eper questo cammina così faticosamente )senza affrontare la questione central edella riforma elettorale, ebbene, se tutt ociò è vero, impedire ad una parte cos ìampia del Parlamento, forse maggiorita-ria, di esprimersi costituisce non solo u nsopruso ma anche un atto inaccettabile .

Il Governo sa bene — ciò è stato ampia -mente argomentato in questa sede — chetale diktat interviene su un terreno delica-tissimo, quello delle leggi elettorali, che insede di dibattito sul voto segreto si è riaf-fermato di voler affidare alla coscienza de lsingolo parlamentare .

Si tratta di un atto che fa emergere tuttala miseria, politica ed istituzionale ch eanima la vita di questo Governo . Per l 'ono-revole Martelli i governi si rianiman oquando mettono il bavaglio al Parlamento:vediamo dunque che egli ha la stoffa di ungrande statista . . .

Da tutto ciò si delinea un programmaoscuro, il piano di restaurazione che st aimbavagliando il paese e impedisce all ademocrazia di crescere civilmente, dispie-gando tutte le sue potenzialità . Credo cheper ogni parlamentare — quindi anche pe rmolti della maggioranza — si aprano ogg iinterrogativi sul ruolo e sulla dignità dellarappresentanza . Alle colleghe della mag-gioranza che hanno ragionato insieme anoi donne comuniste sui percorsi per por -tare dentro la nostra istituzione il punto d ivista, l ' idea della differenza femminile ,vorrei chiedere quali speranze abbiano ledonne e i cittadini italiani di vedere tal eistituzione lavorare nell 'interesse dell easpirazioni e della vitalità e crescita dell ademocrazia, a fronte di atti così gravi esprezzanti di debolezza.

Le donne comuniste hanno iniziato u ngrande confronto con le donne italiane econ la società civile per progettare u ndiverso funzionamento della città, un acittà che nei suoi ritmi, tempi e orari tenga

conto dei bisogni nuovi e vecchi delle per-sone. Per realizzare una città a misura d ipersona occorrono giunte efficaci e fun-zionanti, nuove regole, nuovi patti demo-cratici sui quali fondare un rinnovato rap -porto di fiducia nella rappresentanza ,patti ispirati a un 'etica nuova, capace d idare rinnovato futuro alle città italiane e d iportarne molte (fra le quali Roma) in Eu-ropa. Ci troviamo infatti di fronte a cittàche oggi scivolano sempre più verso situa -zioni di degrado inaccettabile .

Tale esigenza è stata sentita da unagrande parte del Parlamento e il dibattitosulle nuove possibili regole elettorali si èsvolto alla luce del sole. Non si è trattato diquestione in relazione alla quale hannoagito lobbies; forse per questo alla stessa èstato impedito il normale iter . Tuttavial 'esigenza che ho richiamato, più che ma -tura e indilazionabile, è tale da non pote ressere affrontata perché ai grandi mano-vratori, ai padroni del Governo non con -viene farlo . Del resto, probabilmente lariforma elettorale non rientra in un cert opiano. La convenienza in questo caso sa-rebbe solamente del paese, dei comuni edei cittadini italiani .

Allora — guarda caso — il Parlamento ètacitato, coartato con un atto istituzional egravissimo. Esprimere nel modo democra-ticamente più forte il proprio dissenso ,denunciare con voce vigorosa e chiara l 'al -larme, il pericolo per la vita della nostraistituzione è un atto di responsabilità vers ola democrazia italiana . Credo che tale ri-flessione dovrebbe essere patrimonio nonsolo dell'opposizione, ma anche di moltideputati della maggioranza (Applausi de ideputati del gruppo del PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l 'onorevole Mainardi Fava.Ne ha facoltà .

ANNA MAINARDI FAVA . Dichiaro la miaastensione nel voto di fiducia chiesto dalGoverno sull 'articolo 4 del disegno di leggedi riforma delle autonomie locali, disso-ciandomi in tal modo dalle indicazioni for-nite dal gruppo comunista .

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Ritengo che la posizione della question edi fiducia sia sempre un atto grave, ch eimpedisce il libero confronto e non per -mette al Parlamento di esercitare proprieprerogative . Tale comportamento è gravein particolare in riferimento agli emenda-menti tendenti ad introdurre una nuovanormativa elettorale nel disegno di legge diriforma delle autonomie locali in discus-sione in Parlamento .

Da anni si parla della crisi delle istitu-zioni e del grave ritardo nell 'affrontare lariforma delle autonomie locali . I profondimutamenti sociali intervenuti nel nostropaese hanno trovato i comuni ancora in-gabbiati in leggi e regolamenti superati ,con sempre meno risorse, considerate l eesigenze di programmazione e progettua-lità soprattutto nei settori dell'abitazione,dei servizi sociali e dell'assetto urbani-stico .

Tutti sappiamo che il primo impatto so -ciale ed economico avviene con i comuni,l ' istituzione più vicina ai cittadini, e ch etutte le contraddizioni si riscontrano aquesto primo livello istituzionale .

La Camera ha convertito in legge, pro-prio in questi giorni, il decreto-legge su iticket; nel corso del dibattito, il gruppocomunista ha denunciato ancora una volt al ' inadeguatezza del fondo sanitario nazio-nale e l 'assenza del piano sanitario nazio-nale .

Questi ritardi e inadempienze del Go-verno ricadono sui comuni e sulle unitàsanitarie locali, in gravi difficoltà nell 'ap-prontare progetti e servizi territoriali ingrado di fornire valide risposte ai semprecrescenti bisogni, soprattutto degli an-ziani, dei disabili, della popolazione emar -ginata.

Potrei continuare con riferimento all anecessità di case: problema drammaticosoprattutto nelle grandi città . Vi sono mi-gliaia e migliaia di sfratti che pesano sull efamiglie più povere e su anziani soli e indi-fesi .

Vi è l'esigenza di una stabilità di govern odelle città e di un reale rapporto con i cit-tadini. Il decentramento, così come è at-tuato nel nostro paese, ha svilito il concett odi reale partecipazione dei cittadini alle

scelte delle città, riducendo i consigli d iquartiere ad organismi burocratici ed am-ministrativi.

Colleghi, lo svilimento della partecipa-zione è tanto più grave nel momento in cu isi avverte una reale esigenza di riconside-rare l'organizzazione delle città sulla basedei bisogni soggettivi e collettivi delle cit-tadine e dei cittadini, al fine di ottener euna migliore qualità della vita . Ma la citt ànon può essere pensata a tavolino : va co-struita giorno per giorno, con le donne, gliuomini, gli anziani .

Proprio in questa direzione va il contri-buto che le donne comuniste propongonoal paese ed al Parlamento per realizzareconcrete politiche sui «tempi di vita» delledonne. Tale tema investe soprattutto l'as-setto complessivo della città, nonché i ser -vizi e l'organizzazione del lavoro .

La modifica della legge elettoral eavrebbe consentito, già in occasione dell eprossime consultazioni amministrative, d ifar scegliere agli elettori le liste e le coali-zioni sulla base di programmi comuni . Intal modo, sarebbe possibile evitare le cris iche ciclicamente si registrano soprattutt onelle grandi città, con la conseguente para-lisi amministrativa a cui assistono impo-tenti i cittadini, l'atteggiamento dei qual ifa aumentare sempre di più il numerodelle astensioni e delle schede bianche .

Non affrontare oggi la riforma del si-stema elettorale aggraverà tale situazione;ancora per anni vi saranno notevoli riper-cussioni sulla governabilità e sul rapportodemocratico con i cittadini .

Nel corso del dibattito si è detto che lamodifica del sistema elettorale non potràrisolvere da sola la crisi degli enti locali ;può anche essere vero ma come non com-prendere che sarebbe senza dubbio un arisposta alla pressante richiesta prove-niente dal paese di efficienza, di traspa-renza, di governabilità e di partecipa-zione?

PRESIDENTE . Onorevole MainardiFava, la prego di concludere la sua dichia -razione di, voto .

ANNA MAINARDI FAVA. Concludo, si-

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gnor Presidente . Come ritenere l 'accordodi maggioranza su questa materia (misembra abbia così sostenuto l'onorevol eGitti) più importante dell 'approvazione d iuna riforma che senza dubbio coinvolge-rebbe i cittadini nella scelta, con il voto, d icoalizioni e programmi ?

Ma allora vi è un altro nodo da scio-gliere: l ' ingerenza dei partiti nelle istitu-zioni. Il caso di Palermo è indubbiamenteemblematico .

PRESIDENTE . Onorevole MainardiFava, non vorrei sembrare un cronome-trista ma, per rispettare una regola chevale per tutti, la informo che il tempo a su adisposizione è ormai scaduto da un minut oe venti secondi .

ANNA MAINARDI FAVA. Per le motiva-zioni alle quali mi sono riferita, non parte -ciperò al voto .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l'onorevole Di Pietro. Ne hafacoltà.

GIOVANNI DI PIETRO . Signor Presidente ,onorevoli colleghi, anch'io mi asterrò dall avotazione perché ritengo che in questigiorni si sia verificato un fatto di estremagravità: la decisione del Governo di porrela questione di fiducia sull'approvazion edell'articolo 4 del progetto di legge al no-stro esame .

In questo modo, sono stati infatti violat ilo spirito e la lettera della riforma delladisciplina del voto segreto, che prevede lalibertà di coscienza e di voto del singol odeputato su alcune materie di particolar erilevanza .

Aver posto la questione di fiducia vuo idire per questo Governo e per i segretar idei partiti della maggioranza che lo sosten-gono lanciare un messaggio chiaro ai de-putati a al Parlamento, e cioè che nonesiste alcuna libertà di coscienza, nonesiste autonomia del singolo deputato n édel Parlamento . A questa logica noi inten-diamo ribellarci, perché proprio questa

logica ha portato all'ostruzionismo dellamaggioranza; infatti, non può essere adde-bitata al nostro gruppo la resposabilità pe rla perdita di tempo e per la lentezza de ilavori . Noi avevamo dichiarato la nostradisponibilità ad andare speditamente nelladiscussione del provvedimento ; sono le di -visioni del Governo che producono paralis ie perdita di tempo .

E evidente che si vuole esautorare i lruolo del Parlamento perché ormai stann oemergendo clamorosamente le divisioninella maggioranza, non solo sulla materi aoggi in discussione, ma anche su altre que-stioni di grande rilievo, come ha dimo-strato il voto sui problemi dell'editoria edell ' informazione. È fallito in realtà il ten-tativo del Governo Andreotti di tirareavanti eludendo i problemi veri del paese ,cercando di arrivare alle elezioni di prima -vera senza scossoni e senza traumi per l amaggioranza .

Solo così si giustifica un atteggiamentochiuso ed arrogante sulla materia chestiamo discutendo, sul tema cioè dei mec -canismi di rappresentanza e della riform adel sistema politico. E evidente, infatti, ch ela riforma delle autonomie locali deve es-sere legata alla riforma dei meccanism ielettorali, cambiando così il rapporto tracittadini ed isitituzioni .

Abbiamo avanzato proposte in questosenso che però maggioranza e Governohanno sistematicamente respinto . Noi vo-gliamo restituire maggior potere ai citta-dini nella determinazione del governo de icomuni; vogliamo porre fine allo scadi -mento della politica, alla continua espro-priazione del corpo elettorale, al degradodelle istituzioni che sta portando al di -stacco sempre più profondo tra governi egovernati .

Questa è la ragione per la quale abbiam oavanzato la proposta di un nuovo sistemaelettorale per i comuni, che incentivi laformazione di coalizioni sulla base dei pro -grammi e indichi esplicitamente il candi-dato alla carica di sindaco.

La stabilità dei governi locali deve ba-sarsi sulla legittimazione che deriva dalconsenso direttamente espresso dagli elet -tori . Solo così i consigli comunali possono

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riacquistare il ruolo previsto dall'ordina-mento costituzionale .

A questa logica si ispirano altre propost eche provengono non solo dalle forze d iopposizione, ma, com'è noto, anche daautorevoli parlamentari della maggio-ranza; ciò dimostra che ormai è larga -mente diffusa la consapevolezza della ne-cessità di riforme radicali per affrontare i lmalessere istituzionale .

Ecco perché riteniamo estremamentegrave l 'ostruzionismo della maggioranza edel Governo . Voi vi assumete la responsa-bilità di impedire una riforma vera dell'or-dinamento degli enti locali e del sistemapolitico. E questa responsabilità noi de-nunceremo nel paese (Applausi dei depu-tati del gruppo del PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso del pro-prio gruppo, l 'onorevole Gabbuggiani . Neha facoltà .

ELio GABBUGGIANI . Signor Presidente ,ho deciso di astenermi dalla votazionesulla questione di fiducia posta dal Go-verno poiché tale fiducia assume il signifi-cato di impedire la libera espressione de lParlamento sul sistema di elezione dei con -sigli comunali e provinciali e di bloccare difatto ogni possibile riforma istituzionale epolitica. Anche politica, poiché la posi-zione assunta dalla maggioranza tende amantenere intatto l 'attuale sistema poli-tico italiano, con conseguenze negative dif -fuse su tanti aspetti della vita politica ,sociale, culturale e istituzionale del paese eche investono tutti i livelli dell'ordina-mento. Tutto ciò che può avviare unqualche cambiamento e sbloccare l'immo-bilismo istituzionale trova la ferma e in -transigente posizione contraria del tradi-zionale sistema di potere di governo dell ademocrazia cristiana .

Nel rinnovamento istituzionale, la ri-forma delle autonomie locali meritava emerita un 'attenzione tutta speciale e prio-ritaria, poiché una delle ragioni della cris ipolitica ed istituzionale del paese è quelladel l 'assenza di risposte concrete ai bisogn ireali e alle domande sociali e politiche che

emergono dalla società, alla richiesta d iuna democrazia governante che abbia laforza di ridare sviluppo sociale ed econo-mico attraverso l'attuazione delle riformedemocratiche .

La via d'uscita dalla crisi non può tro-varsi che nella ripresa del processo d iattuazione e di aggiornamento istituzio-nale; è un problema di democrazia e d iefficenza .

Il dibattito che ha avuto luogo sul di-segno di legge concernente le autonomielocali ha mostrato valutazioni critiche nonsolo da parte dell'opposizione comunista edella sinistra; critiche e limiti sono stat iespressi su di esso anche da component idella maggioranza, oltre che dalla organiz -zazione nazionali delle autonomie locali ,secondo le quali mancano nel testo l enorme indispensabili per una disciplinadella materia .

In questo quadro andava e va conside-rato il problema dell 'introduzione dinuove regole per rafforzare e rendere pi ùautorevole il sistema politico locale . Èquesto un problema di indirizzi politic inazionali e locali, ma anche di norme isti -tuzionali incisive che affrontino la que-stione degli strumenti necessari per otte-nere forme nuove di partecipazione, didistinzione di compiti negli organi di Go-verno e nelle responsabilità operative .Anche per tale ragione deve essere affron -tato il problema della riforma del sistem aelettorale.

Occorre avere il coraggio di guardare larealtà. L'attuale sistema elettorale propor -zionale appare inadeguato alle esigenze d iuna robusta democrazia locale . Bisognatrovare soluzioni che siano rispondenti atali esigenze ed è necessario individuareun sistema che dia al corpo elettorale l apossibilità di esprimersi direttamentesulla maggioranza, sugli schieramenti, suiprogrammi, sul sindaco; occorre consen-tire alla gente di sapere chi deve esser epremiato e chi punito nella gestione dellacosa pubblica, affermando in tal modo i lprincipio della responsabilità .

Il nodo dei problemi consiste nel real eavvio della riforma come momento di unagenerale iniziativa volta alla compiuta rea-

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lizzazione del tipo di Stato delle autonomielocali voluto dalla Costituzione . Si tratta diuna iniziativa che non può essere intesa ne itermini di forte impegno riformatore. Sap-piamo che oggi, signor Presidente, la que-stione delle realtà urbane è un problema didemocrazia, di civiltà, è una grande que-stione sociale ed ambientale; quel che defi-niamo come crisi dei livelli autonomistic isi manifesta, nella sua maggiore acutezza ,proprio rispetto alla complessità dei pro-blemi che oggi pone il governo della cit-tà .

Vi sono forze economiche locali vitali ,forze che vogliono misurarsi con una mi-gliore qualità della vita e della città . Ènostro compito dare una risposta alla ca-pacità di rappresentanza e di governo dell eistituzioni in crisi. In questi anni, per i con-dizionamenti che si sono affermati nellastoria politica italiana, si è avuta una de-mocrazia incompiuta ed in ristagno dell avita democratica, senza che siano stati af-frontati i nodi della riforma istituzionale a isuoi vari livelli .

Quello della maggioranza e del Governoè un comportamento intransigente cheaiuta a spiegare l 'insorgere di iniziativetese ad attivare altri strumenti, compresoquello referendario. In conclusione, si-gnor Presidente, l ' iniziativa del Governo èvolta ad impedire che con il disegno dilegge sulle autonomie locali (un bruttoprovvediment, modificato dalla Camera )procedano nuove regole elettorali che rap-presenterebbero un segnale nuovo perl'avvio di altre riforme riguardanti le isti-tuzioni e tali da investire le forme di rap-presentanza, i partiti .

Per tutte le ragioni che ho illustrato, con -fermo la mia astensione nella votazion esulla questione di fiducia (Applausi de ideputati del gruppo del PCI) .

PRESIDENZA DEL PRESIDENT ELEONILDE IOTTI

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l 'onorevole Castagnola . Neha facoltà .

LUIGI CASTAGNOLA. Signor Presidente ,onorevoli deputati, anch'io, come molti col-leghi del mio e di altri gruppi, ho deciso d inon partecipare alla votazione sulla fiducia .In tal modo voglio esprimere una palese pro-testa nei confronti degli atti che sono staticompiuti e che sono culminati nella posi-zione della questione di fiducia da parte delGoverno sulla materia elettorale riguar-dante la riforma degli enti locali .

Non intendo nascondere il disagio chemi procura (e che certamente non sonosolo io a provare) il ricorso ad un tale stru-mento regolamentare . Non vi è dubbio chel'utilizzazione, da parte di deputati ch erappresentano una frazione così grandedella sovranità popolare, di uno strumentocosì straordinario ed eccezionale dovrebb efar riflettere coloro che la pensano diver-samente da noi, cioè il Governo e quant iritengono di avere senso di responsabilit àin una situazione come quella che abbiam odi fronte. Tra l'altro, è facile prevedere chenelle prossime ore e nei prossimi giornisaranno compiuti ulteriori atti nella stess adirezione .

Io sono tra coloro che ritengono senz aombra di dubbio che, al di là delle inter-pretazioni regolamentari, vi siano argo -menti sia nell'una che nell'altra direzione .Per quanto riguarda invece l 'interpreta-zione del regolamento, ogni persona ragio -nevole che non sia accecata dalla faziosit àe che non argomenti come quegli avvocat i«paglietta» di cui parlava Gramsci (e ch ecerto non rientrano nella parte più deco-rosa della storia del nostro paese) non puònegare l 'evidenza di alcune riflessioni .Mentre prima vi erano cento casi (tantoper dare una dimensione statistica dellaquestione) in cui era previsto il voto se -greto e soltanto due nei quali il Govern opoteva porre il voto di fiducia, ora, in basealle modifiche regolamentari, sono sol odue i casi in cui può votarsi a scrutini osegreto, mentre si è estesa al 100 per cent ola possibilità del Governo di porre la que-stione di fiducia . Sono cambiati completa-mente i rapporti tra voto palese e vot osegreto e si sono dunque alterati i terminisostanziali delle questioni di fronte all equali ci troviamo. Questa è la realtà!

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A me non piace usare parole latine . Maanche senza ricorrere ad altre lingue eattenendosi semplicemente ai criteri de lbuon senso, non può non essere ricono-sciuto da chiunque, al di là della faziosità,che questo è il problema di fronte al qualeci troviamo e ci troveremo anche nell eprossime occasioni . La benevolenza, dun-que, di chi si dichiara disposto a discuter esuona come sarcasmo.

E questo va sottolineato in particolarecon riferimento alla materia al nostroesame, che riguarda una grande questionedella democrazia nel nostro paese . Nonstarò qui a ripetere quanto già detto d aaltri colleghi . Voglio parlare piuttosto ditutto quello che è stato affermato negl iultimi anni a proposito del funzionament odel Parlamento e delle istituzioni, sottoli-neando come sempre (anche in questa cir -costanza) si è fatto riferimento non all ' in-teresse generale del paese e della demo-crazia ma agli interessi di bottega e d iparte .

Non c'è dubbio che le questioni attinent ialla materia elettorale, come quelle istitu-zionali e quelle riguardanti i regolamentiparlamentari, come si dice con un'espres-sione troppo spesso avvolta dalla retorica ,non possono essere affrontate tenendopresenti gli interessi di bottega odi parte, oaddirittura di una componente della mag-gioranza, che, come si sa (in questo cas ocome in altri), vuole sfruttare una posi-zione di rendita .

La questione della democrazia delle re -gole e del dovere di mettere i cittadini i ncondizioni di scegliere in modo diretto ipropri governanti si collega all 'esigenza ,affermata tante volte come primaria nell escelte politiche e di governo, di far sì chegli incarichi attribuiti dai cittadini possanoessere assolti in modo stabile e possanoessere sottoposti ad un adeguato controllo ,da parte degli stessi cittadini, attraverso imeccanismi offerti dalla democrazia. Aquesto proposito (lo voglio sottolineare) ,troppo spesso si è sentito parlare di ricors iad espedienti per quanto riguarda il rego-lamento, espedienti che tra l'altro nonhanno dato i risultati sperati. Ricordo pertutte la questione del funzionamento delle

Camere. Si è sentito dire in tante sedi che l emodifiche introdotte con riferimento a lvoto palese e al voto segreto avrebberomodificato radicalmente l'andamento deinostri lavori. Ebbene, nessuno può affer-mare che il funzionamento del Parlament osia cambiato, nonostante siano state pro-fondamente modificate le norme regola-mentari in materia di votazioni . Ci tro-viamo, anzi, in una situazione peggiorerispetto alla precedente .

Voglio dire u n'ultima cosa, signor Presi-dente . . .

PRESIDENTE. Onorevole Castagnola, i ltempo a sua disposizione è scaduto ; laprego di concludere .

LUIGI CASTAGNOLA. Va bene, signorPresidente, la dirò un 'altra volta.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l 'onorevole Anna Maria Sera-fini. Ne ha facoltà .

ANNA MARIA SERAFINI. Signor Presi-dente, non parteciperò alla votazione sullafiducia al Governo . Questa è la mia primalegislatura e forse per questo ho conferitocredito alle affermazioni fatte dalle forz edi maggioranza relativamente alla neces-sità di fare di quella in corso una legisla-tura delle riforme istituzionali . I tempi perricredermi sono stati purtroppo brevis-simi. I modi scelti dalle stesse forze di mag -gioranza per far ricredere coloro che s iaspettavano riforme non sono stati unesempio di civiltà politica.

Vi è stata la tendenza in questi ultimianni a presentare il Parlamento come un aistituzione lenta, pesante, scarsamente ef -ficiente. Si è suggerita l ' immagine di unaistituzione priva di poteri . Contemporane-amente abbiamo visto le stesse forze se-guire con partecipazione le rivoluzioni de -mocratiche dell'Est (così almeno hannodetto) . All'Est sono scesi in piazza i popoli,milioni di uomini e di donne, ed hann oposto in discussione le radici del l 'autorita -rismo. Cercano, al l 'Est, di democratizzarela società, di rendere protagoniste della

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scena politica tutte le idee e le tradizion iculturali e religiose .

Qualcosa non torna: come si possonosalutare le richieste di pluralismo e, con-temporaneamente, ogni volta che nel no-stro Parlamento si levano voci di opposi-zione a determinati provvedimenti del Go-verno, mostrare fastidio, tendere a cancel -lare la pluralità di idee e di proposte?

I conti effettivamente non tornano . Perfarli tornare le forze al Governo dovreb-bero rispettare il Parlamento, luogo dellasovranità popolare. Ma tale atto democra-tico, il primo ed il più importante, nonviene ritenuto di grande peso .

Si afferma, non solo concretamente ogn igiorno ma ormai anche nelle considera-zioni più generali, un modo di intendere lapolitica come mera attività di potere d ipochi individui e di pochi gruppi . Così unministro e lo stesso Presidente del Consi-glio sono tanto più importanti quanto piùlasciano trasparire una concezione dell apolitica secondo la quale essa ha valoresolo se diventa potere separato, nutrit odall 'arroganza, dalla volontà di sopraffa-zione . Gli altri, siano essi cittadini o forzedi opposizione, diventano, in questa conce-zione, solo il terreno dove il dominio v aesercitato .

Se non è così, perché allora sottoporre leistituzioni democratiche ad una continuaumiliazione? Il mio non partecipare al votonon significa accettare questa umiliazione ;al contrario, è un atto, in sintonia con largaparte delle cittadine e dei cittadini, digrande fiducia nella possibilità di render ela politica e la sovranità popolare due ter-mini onorati, vivi, per i quali valga la penadi spendere le proprie energie (Applaus idei deputati del gruppo del PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro-prio gruppo, l 'onorevole Calvanese . Ne hafacoltà.

FLORA CALVANESE. Presidente, colle-ghi, rappresentanti del Governo, inter-vengo per dichiarare che esprimerò unvoto in dissenso dal mio gruppo. Infatt inon parteciperò a questo voto di fiducia,

perché intendo manifestare in tal modo lamia protesta contro un atto del Governoche è stato definito nel corso di questodibattito come insieme di grande arro-ganza e di estrema debolezza .

Vi meravigliate, colleghi della maggio-ranza, che il gruppo comunista scelgaquesta forma estrema ed inconsueta diprotesta in difesa delle prerogative delParlamento? Per la verità mi meraviglio io,colleghi della maggioranza, della vostraacquiescienza di fronte ad atti del Govern ocome questi che attaccano le prerogativ enon solo delle opposizioni, ma di tutti iparlamentari .

Per fortuna in questo paese vi è ungrande partito democratico come il partit ocomunista che ha condotto e condurràgrandi lotte per la difesa e l'estensionedella democrazia, per i diritti di tutti i cit-tadini contro l 'arroganza del potere .

Colleghi, il grande tema del dibattito diquesti anni è stato proprio quello delleriforme istituzionali . Oggi, a riguardarli i nretrospettiva, questi anni ottanta sono statigli anni delle riforme mancate : gli anni chepotevano essere del cambiamento, dell ademocrazia che si rifonda in regole nuovesono stati quelli della grande stagnazionedi un potere ottuso e sclerotizzato tuttoimpegnato nella difesa e nella conserva-zione di sé .

In questa grande paralisi, voluta da unamaggioranza di pentapartito preoccupatacostantemente che un qualsiasi piccolocambiamento potesse metterla in discus-sione, non dico le riforme istituzionali, manessuna altra ha visto la luce . Potrei ricor-dare la riforma delle USL — di cui si èparlato in questo dibattito — di quelladella dirigenza, potrei fare un elencomolto lungo di riforme mancate !

Avete presentato al paese alcuni piccol iaggiustamenti — mi rivolgo a voi soprat-tutto, colleghi socialisti — come grandiriforme. Avete, per esempio, presentato l emodifiche del regolamento della Cameranella materia del voto segreto come lacarta vincente che avrebbe fatto lavorar eun Parlamento pigro . Ma non era vero, equesti due anni di lavoro parlamentaredopo la riforma ne sono la prova . Altri

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erano i nodi che bisognava toccare, a co-minciare da quello del bicameralismo per -fetto, ma questo non lo avete voluto e con-tinuate ad impedirlo .

Per tornare al tema della riforma degl ienti locali, debbo dire che voi, collegh idella maggioranza e rappresentanti de lGoverno, vi state inutilmente agitando,anche con il ricorso a forme estreme com eè appunto quella della fiducia . Ma pareche ne chiederete altre nel corso del -l 'esame di questo provvedimento di legge ,relativo ad una riforma che, se sarà appro-vata nel testo attuale, sarà una riform ainutile, una riforma che si trascina stanca -mente e da mesi nelle aule parlamentari eche non risolverà i punti di crisi e di dege -nerazione nel funzionamento degli enti lo-cali .

Come pensate, senza toccare il tema elet -torale, di affrontare la paralisi ammini-strativa di decine e decine di enti locali ,soprattutto, ma non solo, meridionali,bloccati per mesi ed anni da crisi provo-cate da lotte di potere spesso addiritturainterne allo stesso partito di maggioranz arelativa? Come pensate di fronteggiare i lproliferare di liste locali o semplicement edi liste di fantasia, come è accaduto qui aRoma, liste che non stanno ad indicare un acrescita della democrazia bensì una cris iestrema della stessa democrazia e dell arappresentanza? Pensate di poter conti-nuare a resistere come in un fortino asse -diato, con sempre maggiore arroganza econ atti sempre più autoritari, nello stil ecioè dei regimi in dissoluzione ?

Ma la storia di questo paese ci ha inse-gnato che proprio nei momenti in cui i lpotere sembra essere più sicuro ed arroc-cato, parte imprevista la protesta popolaree si riapre il gioco democratico. Ed è pro-prio quello che sta accadendo in questigiorni nelle università! La scorsa setti-mana, proprio il Presidente del Consigli oha fatto — come dire — conoscenza di -retta di questa protesta .

In conclusione (mi rivolgo a voi com-pagni socialisti), qual è il vostro ruolo inquesta fase politica? Per quanto tempopensate ancora di poter competere con l ademocrazia cristiana sul terreno della rin-

corsa al centro o addirittura del conserva -torismo, senza snaturare definitivament ele caratteristiche di sinistra del vostro par-tito?

C'è stata una fase nella quale avete datol'impressione o l ' illusione anche ad unacerta opinione pubblica progressista che i lvostro antagonismo alla DC potesse por -tare al ricambio politico in questo paese,potesse tentare cioè di sbloccare una de-mocrazia bloccata da quarant'anni . Maormai il gioco è scoperto e l ' illusione èfinita. Vi siete acconciati, compagni socia -listi, soltanto sul terreno della spartizionedelle poltrone, rinunciando ad ogni pro-spettiva di cambiamento, nella peggioretradizione del centro sinistra e del ruol osatellite e subalterno alla democrazia cri-stiana. Per intenderci, compagni socialisti ,il modello non è più il partito socialist afrancese ma il partito socialdemocratic oitaliano! (Applausi dei deputati del gruppodel PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto, in dissenso dal pro -prio gruppo, l 'onorevole Pajetta . Ne hafacoltà .

GIAN CARLO PAJETTA. Signor Presi-dente, pensavo di rivolgermi al PresidenteAndreotti che voglio assolvere qui pubbli-camente dalle non poche accuse di ci-nismo perché il fatto che non si è presen-tato dimostra che un resto di pudore glirimane ancora! (Applausi dei deputati da lgruppo del PCI) .

Detto questo, preannuncio che non par-teciperò al voto e non perché me lo detta i lgruppo bensì perché me lo detta quel tant odi rispetto che può meritare ciò che è rima-sto, quello che voi avete consentito cherimanesse in questo paese, della democra-zia. Questo Governo non credo che poss ameritare neanche il mio «no» !

All'onorevole Andreotti vorrei ricordare— così come ricordo al Presidente — ch esiamo stati qui fin dalla Costituente. Bene,voglio ricordare, come se egli fosse pre-sente, un episodio che può interessare tutt ii colleghi . Ad un ministro democratico cri -stiano, un parlamentare — pure democra-

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tico cristiano — si rivolse dicendo : «Nonesagerate con la decretazione d'urgenza,dopo aver detto che l'avreste evitata ogn ivolta che era possibile?». Quel ministrocosì gli rispose: «Preferisci le elezioni anti-cipate?». Vorrei sapere se questo era unmonito che riguardava il partito nel su oinsieme o se invece riguardava la candida -tura specifica . E' un episodio, ma dicequalcosa !

Vedete, ci sono delle divisioni tra di voi,che cercate di rattoppare e di nascondere.Non diteci — guardando il nostro partito —che vi sono delle divisioni anche tra di noi !Non dite: «Mal comune . . .» . No! Il gaudio nonè di nessuno. Ma qui si tratta di una cosadiversa dalle divisioni in un partito . Voigovernate se c'è il consenso del paese e de lParlamento, e se tale consenso non viene inun modo o nell 'altro estorto. Ecco perchévoi offendete non soltanto la democrazia,ma anche la coscienza dei vostri parlamen -tari, ai quali impedite (la minaccia di nuoveelezioni potrebbe esserne uno dei mezzi) diesprimere il loro voto liberamente. Credoquindi che questo Governo, che non merit aneanche il mio «no», non può che esseredannoso per il paese.

In conclusione, voglio dirvi che, se i lvoto di oggi è una farsa, a questa farsa ionon parteciperò! (Applausi dei deputati deigruppi del PCI e federalista europeo - Con-gratulazioni) .

PRESIDENTE. Sono così esaurite le di-chiarazioni di voto .

Prima di procedere alla votazione perappello nominale, avverto che ho ricevut odall 'onorevole Calderisi una lettera nell aquale egli dichiara di ritirare tutti gliemendamenti a firma dei deputati delgruppo federalista europeo sull 'articolo 4

del provvedimento n . 2924. Poi, a parzialemodifica di quanto dichiarato, affermache l 'emendamento 4.16 non è ritirato .Anche l 'onorevole Bassanini mi ha inviatouna lettera nella quale precisa : «Sono riti -rati tutti gli emendamenti presentati da lsottoscritto al progetto di legge n . 2924 edabbinati». L'onorevole Lanzinger, inoltre ,ha fatto presente di voler ritirare il su osubemendamento 0.4.16.9.

Onorevoli colleghi, in proposito devofare un'osservazione che si riferisce allaposizione della questione di fiducia . Voiricordate bene che quando viene posta laquestione di fiducia l ' illustrazione degl iemendamenti entra a far parte della di-scussione della fiducia, e quindi emenda -menti e fiducia sono strettamente colle-gati . Se mi consentite l 'espressione, la posi-zione della questione di fiducia sul mante-nimento di un articolo «congela» gli emen-damenti riferiti all'articolo in questione equindi definisce l 'oggetto della votazione ;prova ne sia che l'articolo 116 del regola -mento, al secondo comma, con estremachiarezza prescrive : «Se il Governo pone laquestione di fiducia sul mantenimento diun articolo, si vota sull 'articolo dopo chetutti gli emendamenti presentati siano statiillustrati . Se il voto della Camera è favore-vole, l'articolo e approvato e tutti gli emen -damenti si intendono respinti» . Eppure gl iemendamenti non vengono posti in vota-zione .

Mi sembra dunque che molto chiara -mente si delinei uno stato di fatto per cui i nquesta fase non può essere consentito i lritiro degli emendamenti .

Procediamo alla votazione per appellonominale.

Votazione per appello nominale.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazioneper appello nominale sull 'articolo 4 deldisegno di legge n. 2924, nel testo dellaCommissione, sulla cui approvazione i lGoverno ha posto la questione di fiducia .

Estraggo a sorte il nome del deputato da lquale comincerà la chiama .

(Segue il sorteggio) .

Comincerà dall 'onorevole Gottardo .Avverto che consentirò ai deputati D e

Mita e Modugno, che mi hanno espostoragioni valide, di votare per primi .

Si faccia la chiama.

RENZO PATRIA, Segretario, fa lachiama.

(Segue la chiama) .

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la vota-zione ed invito gli onorevoli segretari aprocedere al computo dei voti .

(I deputati segretari procedono al com-puto dei voti) .

PRESIDENTE. Comunico il risultatodella votazione per appello nominal esul l 'articolo 4 del disegno di legge n . 2924,nel testo della Commissione, sulla cui ap -provazione il Governo ha posto la que-stione di fiducia :

Presenti 467Votanti 465Astenuti 2Maggioranza 23 3

Hanno risposto sì . . . . -353Hanno risposto no . . . 11 2

(La Camera approva).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENT E

ALFREDO BIONDI

Hanno risposto sì:

Aiardi AlbertoAlagna EgidioAlessi AlbertoAmalfitano DomenicoAmato GiulianoAmodeo NataleAndò SalvatoreAndreoli GiuseppeAndreotti Giuli oAngelini PieroAniasi AldoAnselmi TinaAntonucci BrunoArtese VitaleArtioli RossellaAstone GiuseppeAstori GianfrancoAugello Giacomo Sebastian oAvellone GiuseppeAzzaro GiuseppeAzzolini Luciano

Babbini PaoloBalestracci NelloBalzamo Vincenzo

Barbalace Francesc oBaruffi LuigiBattaglia AdolfoBattaglia PietroBattistuzzi Paol oBenedikter JohannBertoli DaniloBiafora PasqualinoBianchi FortunatoBianchini GiovanniBianco GerardoBiasci MarioBinetti Vincenz oBisagno TommasoBodrato Guid oBogi GiorgioBonetti AndreaBonferroni FrancoBoniver Margherit aBonsignore VitoBorri AndreaBorruso AndreaBortolami Benito Mari oBortolani FrancoBotta Giusepp eBreda Robert aBrocca BeniaminoBrunetto Arnald oBruni FrancescoBruni GiovanniBruno AntonioBruno PaoloBubbico MauroBuffoni Andre aBuonocore Vincenzo

Caccia Paolo PietroCafarelli FrancescoCampagnoli MarioCapacci RenatoCappiello Agata AlmaCapria NicolaCardetti GiorgioCardinale SavaotreCarelli RodolfoCaria FilippoCarrus Nin oCasati FrancescoCasini CarloCasini Pier FerdinandoCastagnetti GuglielmoCastagnetti Pierluigi

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X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Castrucci SiroCavicchioli AndreaCavigliasso PaolaCellini GiulianoCerofolini FulvioCerutti GiuseppeChiriano RosarioCiaffi Adrian oCiccardini BartoloCiliberti FrancoCimmino TancrediCiocci Carlo Albert oCiocia GrazianoCirino Pomicino PaoloCobellis Giovann iColombo Emili oColoni SergioColucci FrancescoConte Carmel oContu FeliceCorsi Umbert oCosta RaffaeleCosta Silvi aCosti SilvanoCraxi BettinoCrescenzi UgoCresco Angelo GaetanoCristofori NinoCristoni PaoloCurci FrancescoCursi Cesare

D 'acquisto MarioD'Addario AmedeoD'Aimmo Florind oD'Alia Salvator eD 'Amato CarloD 'Angelo GuidoDal Castello Mari oDarida ClelioDe Carli FrancescoDe Lorenzo FrancescoDe Mita CiriacoDe Rose EmilioDegennaro GiuseppeDel Bue MauroDel Mese PaoloDel Pennino AntonioDell 'Unto Pari sDemitry GiuseppeDi Donato Giuli oDiglio Pasquale

Drago AntoninoDuce AlessandroDutto mauro

Ermelli Cupelli Enrico

Facchiano Ferdinand oFarace LuigiFaraguti LucianoFausti FrancoFerrari MarteFerrari WilmoFerrarini Giuli oFiandrotti FilippoFincato LauraFiori PublioFiorino FilippoForlani ArnaldoFormica RinoFormigoni RobertoFornasari GiuseppeFoschi FrancoFoti LuigiFracanzani CarloFrasson MarioFumagalli Carulli Battistina

Galasso GiuseppeGalli GiancarloGalloni Giovann iGangi GiorgioGaravaglia MariapiaGargani GiuseppeGaspari RemoGava AntonioGei GiovanniGelpi LucianoGhinami AlessadnroGitti TarcisioGorgoni Gaetan oGoria GiovanniGottardo SettimoGrgorelli AldoGrillo LuigiGrillo SalvatoreGrippo UgoGunnella Aristide

Iossa Felice

La Ganga GiuseppeLa Penna Girolamo

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Labriola SilvanoLagorio LelioLamorte PasqualeLattanzio VitoLatteri FerdinandoLeccisi PinoLega SilvioLenoci ClaudioLeone Giusepp eLia AntonioLobianco ArcangeloLodigiani Orest eLoiero AgazioLombardo Antonin oLucchesi GiuseppeLusetti Renzo

Maccheroni GiacomoMadaudo DinoMalfatti Franco Mari aMalvestio Piergiovann iMammì OscarMancini GiacomoMancini VincenzoManfredi ManfredoMannino Caloger oManzolini GiovanniMarianetti AgostinoMartinazzoli Fermo MinoMartini Maria ElettaMartino GuidoMartuscelli PaoloMarzo BiagioMassari RenatoMastella Mario ClementeMastrantuono RaffaeleMastrogiacomo AntonioMatarrese Antoni oMattarella SergioMatulli GiuseppeMazza DinoMazzuconi DanielaMedri Giorgi oMeleleo Salvator eMelillo SavinoMensorio Carmin eMensurati Eli oMerloni FrancescoMerolli CarloMicheli Filipp oMichelini AlbertoMilani Gian Stefano

Misasi RiccardoMonaci AlbertoMongiello Giovann iMontali Sebastiano

Negri GiovanniNenna D'Antonio Ann aNicotra Benedetto VincenzoNoci MaurizioNonne GiovanniNucara Francesc oNucci Mauro Anna Maria

Orciari GiuseppeOrsenigo Dante OresteOrsini BrunoOrsini Gianfranc o

Paganelli EttorePatria RenzoPavoni BenitoPellicanò GerolamoPellizzari GianmarioPerani MarioPerrone AntoninoPiccirillo Giovann iPiccoli FlaminioPiermartini Gabriel ePietrini VincenzoPiredda MatteoPiro FrancoPisanu GiuseppePisicchio GiuseppePoggiolini Danil oPolverari PierluigiPortatadino CostantePoti DamianoPrincipe SandroPujia CarmeloPumilia Calogero

Quarta Nicola

Rabino Giovanni Battist aRadi LucianoRaffaelli MarioRais Freancesc oRavasio RenatoRebulla LucianoReina GiuseppeRenzulli Aldo Gabriele

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X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Ricci FrancoRicciuti RomeoRiggio VitoRighi LucianoRinaldi LuigiRivera GiovanniRocelli Gian FrancoRognoni Virgini oRojch AngelinoRomita Pier LuigiRosini GiacomoRossi di Montelera Luig iRossi AlbertoRotiroti RaffaeleRubbi Emili oRusso FerdinandoRusso RaffaeleRusso Vincenzo

Sacconi Maurizi oSalerno GabrieleSanese Nicolamari aSangalli Carl oSanguineti MauroSantarelli GiulioSantonastaso GiuseppeSantoro ItalicoSantuz GiorgioSanza Angelo MariaSapienza OrazioSaretta GiuseppeSarti AdolfoSavino NicolaSavio GastoneSbardella Vittori oScàlfaro Oscr LuigiScarlato GuglielmoScotti Vincenz oScotti VirginioSegni MariottoSenaldi CarloSeppia MauroSerrentino PietroSignorile ClaudioSilvestri GiulianoSinesio GiuseppeSoddu PietroSorice VincenzoSpini ValdoStegagnini BrunoSterpa EgidioSusi Domenico

Tancredi AntonioTarabini EugenioTassone MarioTealdi Giovanna MariaTempestini FrancescoTesini GiancarloTesta AntonioTiraboschi AngeloTognoli Carl oTorchio GiuseppeTravaglini Giovann i

Urso SalvatoreUsellini Mario

Vairo GaetanoVazzoler SergioVecchiarelli Brun oViscardi MicheleViti VincenzoVito AlfredoVizzini CarloVolponi Alberto

Willeit Ferdinand

Zamberletti GiuseppeZambon BrunoZampieri Amede oZaniboni Antonin oZanone Valeri oZarro GiovanniZavettieri Saveri oZolla MicheleZoppi PietroZuech Giuseppe

Hanno risposto no:

Abbatangelo Massim oAlborghetti GuidoAlinovi AbdonAngelini GiordanoAngius Gavino

Baghino Francesco GiulioBarbera Augusto Antoni oBargone AntonioBecchi AdaBellocchio AntonioBenevelli Luigi

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Berselli Filipp oBertone GiuseppinaBorghini Gianfrancesc oBoselli Milvi a

Calderisi GiueppeCapanna Mari oCaprili MilziadeCavagna MarioCederna AntonioCervetti GiovanniCherchi SalvatoreCicerone Francesc oCiocci LorenzoCivita SalvatoreColucci Gaetan oCosta AlessadnroCrippa Giuseppe

D 'Ambrosio MicheleDel Donno OlindoDonazzon Renato

Felissari Lino OsvaldoFini GianfrancoFracchia BrunoFrancese AngelaFranchi Franco

Galante MicheleGaravini Andrea SergioGeremicca Andrea

Lavorato GiuseppeLeoni GiuseppeLo Porto GuidoLucenti Giuseppe

Macaluso AntoninoMacciotta GiorgioMaceratini Giuli oMagri LucioMangiapane GiuseppeManna Angel oMannino AntoninoMarri GermanoMartinat UgoMasini NadiaMennitti DomenicoMigliasso TeresaMinozzi RosannaMinucci Adalberto

Modugno Domenico

Nania DomenicoNapolitano Giorgio

Pallanti NovelloPalmieri ErmenegildoPaoli GinoParigi Gaston eParlato AntonioPazzaglia Alfred oPedrazzi Cipolla Annamari aPellegatta Giovann iPellegatti IvanaPellicani GiovanniPicchetti FlaminioPoli Bortone AdrianaPoli Gian GaetanoPrandini Onelio

Quercini Giulio

Rallo GirolamoRebecchi AldoRecchia Vincenz oReichlin AlfredoRidi SilvanoRonzani Gianni WilmerRubbi AntonioRubinacci GiuseppeRusso FrancoRutelli Francesco

Samà FrancescoSanfilippo SalvatoreSannella BenedettoSapio FrancescoSchettini Giacomo Antoni oSerafini Massim oServello FrancescoSinatra Albert oSospiri NinoStaiti di Cuddia delle Chiuse Tomas oStaller Elena AnnaStanzani Ghedini Sergio August oStrada Renato

Taddei MariaTatarella GiuseppeTeodori MassimoTiezzi EnzoTorna Mario

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Tortorella AldoTrabacchini QuartoTrantino VincenzoTremaglia Mirko

Veltroni Valte rVesce Emili oViolante Luciano

Zangheri RenatoZevi Bruno

Si sono astenuti :

Caveri Lucian oLodi Faustini Fustini Adriana

Sono in missione:

Caradonna GiulioDe Carolis Steliode Luca StefanoEbner MichiGrosso Maria TeresaMartelli ClaudioMatteoli AlteroRauti GiuseppeScovacricchi Martino

Si riprende la discussione .

PRESIDENTE. Si intendono pertantorespinti tutti gli emendamenti, subemen-damenti ed articoli aggiuntivi presentatiall'articolo 4 del disegno di legge n .2924 .

Sospendo la seduta fino alle 17 .

La seduta, sospesa alle 14,55 ,è ripresa alle 17,10 .

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE

LEONILDE IOTTI

Proclamazione di un deputatosubentrante.

PRESIDENTE. Dovendosi proceder ealla sostituzione dell'onorevole Maria Ade -

laide Aglietta, la Giunta delle elezioni, nellaseduta del 25 gennaio 1990 — ai terminidegli articoli 81, 86 e 89 del testo unico 30

marzo 1957, n. 361, delle leggi per la ele-zione della Camera dei deputati — ha ac-certato che il candidato Gaetano Azzolin asegue immediatamente l'ultimo degli elett inella lista n. 17 (partito radicale) per il col -legio I (Torino) .

Do atto alla Giunta di questa comunica-zione e proclamo quindi l 'onorevole Gae-tano Azzolina deputato per il collegio I (To-rino) .

Si intende che da oggi decorre il termin edi 20 giorni per la presentazione di even-tuali reclami .

Programma dei lavori dell'Assemblea pe ril periodo 29 gennaio - 28 aprile 1990 .

PRESIDENTE. Comunico che la Confe-renza dei presidenti di gruppo, riunitas iquesta mattina con l 'intervento, del rap-presentante del Governo, ha predisposto ,all 'unanimità, ai sensi dell'articolo 23 delregolamento, il seguente programma deilavori dell'Assemblea per il periodo 29 gen-naio - 28 aprile 1990:

disegni di legge di conversione di de-creti-legge ;

disegni di legge di autorizzazione all aratifica di accordi internazionali ;

disegni di legge collegati alla legge fi-nanziaria per il 1990;

progetti di legge concernenti: «Ordina-mento delle autonomie locali» (2924 edabbinati) ;

progetti di legge recanti : «Norme direttea garantire il funzionamento dei servizipubblici essenziali nell'ambito della tutel adel diritto di sciopero e istituzione dell acommissione per le relazioni sindacali neiservizi pubblici» (3039 ed abbinati) (appro-vato dal Senato);

disegno di legge recante : «Sanatoriadegli effetti prodotti da vari decreti-leggeed applicazione della disciplina fiscaleprevista per i conferimenti in società di

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X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

aziende, complessi aziendali ed altri ben ieffettuati entro il 28 settembre 1989 —ENIMONT» (4230) ;

progetti di legge recanti : «Istituzione de lpatrocinio a spese dello Stato per i nonabbienti imputati in giudizi penali» (3048ed abbinati) ;

disegno di legge recante : «Disposizion iin materia di ristrutturazione ed integra-zione patrimoniale degli Istituti di credit odi diritto pubblico» (3124);

progetti di legge recanti: «Delega al Pre-sidente della Repubblica per la conces-sione di amnistia» (4318 ed abbinati) ;

progetti di legge costituzionale recanti :«Modifica dell 'articolo 79 della Costitu-zione in materia di concessione di amnisti aed indulto» (4317 ed abbinati) ;

proposta di legge costituzionale concer -nente: «Norme a favore del gruppo lingui -stico ladino» (1125) ;

progetti di legge concernenti: «Normeper il sostegno degli enti ed associazioniche perseguono finalità umanitarie, scien -tifiche, culturali, religiose, politiche, sin-dacali, di promozione sociale e civile, d isalvaguardia del l 'ambiente naturale e delpatrimonio culturale» (36 ed abbinati) ;

progetti di legge concernenti: «Riordina-mento della dirigenza statale e delle altr epubbliche amministrazioni territoriali edistituzionali» (3464 ed abbinati) ;

progetti di legge concernenti: «Istitu-zione di nuove province» (227 ed abbi -nati) ;

disegno di legge recante : «Misure fiscal iper favorire la riorganizzazione dellestrutture produttive industriali» (3425) ;

progetti di legge recanti : «Norme a fa-vore delle vittime della lotta contro il ter-rorismo e la criminalità» (56 ed abbinati) sene prevede il trasferimento in sede legisla-tiva);

disegno di legge recante: «Programmadi interventi urgenti per la prevenzione e lalotta contro l 'AIDS» (4314) (se ne prevede i ltrasferimento in sede legislativa) ;

disegno di legge recante : «Norme per latutela della concorrenza e del mercato »(3755) (approvato dal Senato) (se ne pre-vede il trasferimento in sede legislativa);

disegno di legge concernente : «Normeper l 'attuazione del piano energetico na-zionale in materia di risparmio energe-tico» (3423) ;

progetti di legge concernenti «Norme inmateria di tutela delle minoranze linguisti -che» (612 ed abbinati) ;

progetti di legge concernenti : «Divietodella interruzione pubblicitaria dei films »(3335 ed abbinati) ;

progetti di legge recanti «Misure per l aprotezione dello strato di ozono stratosfe-rico» (1883 ed abbinati) (se ne prevede i ltrasferimento in sede legislativa);

proposta di legge recante: «Divieto diinstallazione di piattaforme petrolifere»(4041) ;

progetti di legge recanti : «Nuove normein materia di procedimento amministra-tivo e di diritto di accesso ai document iamministrativi» (1913 ed abbinati) (se neprevede il trasferimento in sede legisla-tiva);

proposta di legge costituzionale recante :«Modifiche ed integrazioni agli statuti spe-ciali per la Valle d'Aosta e per la Sardegna »(1714-bis);

disegno di legge recante: «Modifiche allalegge costituzionale 26 febbraio 1948, n . 4,concernente lo statuto speciale della Vall ed'Aosta» (3957) ;

proposta di inchiesta parlamentare do-cumento XXII, n . 25, recante: «Istituzionedi una Commissione parlamentare d'in-chiesta sulla condizione femminile in Ita-lia»;

proposta d'inchiesta parlamentare do-cumento XXII, n . 32, recante: «Istituzionedi una Commissione parlamentare d'in-chiesta sulla condizione degli organism ipubblici, del sistema creditizio e dell estrutture giudiziarie in Calabria» ;

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X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

proposte d'inchiesta parlamentare do-cumento XXII, n . 30 ed abbinati recante :«Istituzione di una Commissione parla-mentare d'inchiesta sul fenomeno dell ebiotecnologie» :

progetti di legge recanti : «Aggiorna-mento e modifiche della legge n . 685 del1975, recante disciplina degli stupefacentie delle sostanze psicotrope . Prevenzione,cura e mobilitazione dei relativi stati d itossicodipendenza» (4414 ed abbinati) (ap-provato dal Senato);

progetti di legge concernenti : «Disci-plina dell'emittenza radiotelevisiva» (s etrasmesso in tempo utile dal Senato) ;

progetti di legge concernenti : «Auto-nomia delle università e degli enti di ri-cerca» (se trasmesso in tempo utile dal Se-nato);

disegno di legge recante : «Disposizion iper l'adempimento di obblighi derivantidall'appartenenza dell'Italia alle Comu-nità europee (legge comunitaria per l'ann o1990)»;

autorizzazioni a procedi ! L ,

modificazioni al regolamento della Ca-mera ;

mozioni, interpellanze ed interrogazion i(con particolare riferimento ai problemidella giustizia e della politica estera) .

Non essendovi opposizioni il suddettoprogramma diviene impegnativo ai sens idel comma 3 dell'articolo 23 del regola -mento .

GIUSEPPE CALDERISI . Chiedo di par-lare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

GIUSEPPE CALDERISI . Presidente ,prendo la parola per esprimere a nome de lgruppo federalista europeo una riserva su lprogramma di cui lei ha dato lettura, i ncoerenza con l'atteggiamento che abbiam otenuto nella riunione della Conferenza deipresidenti di gruppo di questa mattina .

In tale programma è infatti inserito i lprogetto di legge relativo alla droga, checontiene norme illiberali, le quali a nostroavviso ledono diritti fondamentali di li-bertà costituzionalmente garantiti e realiz -zano il sovvertimento del principio dell alaicità dello Stato. La disciplina in oggett oci pone pertanto un problema non solo d iopposizione al progetto di legge che la con -tiene, ma anche di coscienza .

Per questo, in sede di Conferenza de ipresidenti di gruppo, non ho dato l'assensopieno al programma, ma ho specificatoche avrei rinunciato ad avvalermi del di -sposto del quarto comma dell'articolo 23,

per il quale, qualora non si raggiunga u naccordo unanime, non si può predisporr eun programma di tre mesi .

Ho rinunciato ad avvalermi di questaprecisa noria del regolamento, consen-tendo che si potesse comunque approvar eun programma di tre mesi ; tuttavia, non h ovoluto rinunciare a manifestare aperta -mente il mio dissenso sul provvediment oconcernente le tossicodipendze .

Signor Presidente, colleghi, era mia in-tenzione mettere in rilievo la nostra con-trarietà, non intendendo insistere nell 'op-posizione, anche in Assemblea, al fine diprecisare quello che è stato l'atteggia-mento del nostro gruppo in Conferenza de ipresidenti di gruppo .

PRESIDENTE . Onorevole Calderisi ,questa mattina nella riunione della Confe-renza dei presidenti di gruppo si è discuss oa lungo in proposito . Lei si era riservato diesprimere la posizione sua e del suogruppo, come ha fatto .

FRANCO BASSANINI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FRANCO BASSANINI. Signor Presidente,intervengo per ricordare che in Confe-renza dei presidenti di gruppo abbiamoespresso, e lo confermiamo, il nostro ac-cordo sul programma. Non abbiamo mi-nori ragioni di opposizione nei confront idel provvedimento in materia di lotta all etossicodipendenze di quelle espresse dal

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collega Calderisi ; esse riguardano il meritodel provvedimento, ma anche l ' inopportu-nità, a nostro avviso, di una sua rapidacalendarizzazione, alla quale siamo con-trari .

Riteniamo tuttavia che il programma —come è noto ai colleghi — debba esser evalutato in ordine alla sua capacità di rac -cogliere in maniera equilibrata le priorit àindicate dalla maggioranza e dai gruppi d iopposizione .

Crediamo che il programma predi -sposto consegua tale obiettivo, anche per-ché non possiamo pensare che in esso visiano solo, o prevalentemente, i provvedi -menti che noi riteniamo prioritari . Perquesto abbiamo espresso, e confermiamo ,il nostro consenso .

Vorrei ricordare al collega Calderisi gl ieffetti eventuali derivanti dalla bocciaturadi questo programma trimestrale : l'ado-zione di un programma bimestrale, natu-ralmente, su richiesta della maggioranza ,comprendente necessariamente il provve-dimento sulla droga . Non si otterrebbepertanto il risultato che il collega Calderis iauspica e che anche noi auspicheremmo ,se fosse possibile raggiungerlo .

NICOLA CAPRIA. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

NICOLA CAPRIA. Signor Presidente, nonintendo entrare nel merito dello scambiodi cortesie fra l 'onorevole Bassanini el 'onorevole Calderisi . Ma poiché si discutedi tematiche che per noi hanno granderilevanza, pur non entrando nel merit odella reciproca solidarietà, desidero di-chiarare che per noi i problemi conness ialla droga, del resto in coerenza con unvoto espresso dal Parlamento, sono fonda-mentali e vanno affrontati con i tempinecessari, ma coerentemente alla dichia-razione d 'urgenza già deliberata dalla Ca-mera.

Per il resto, credo che l 'onorevole Calde -risi non ha difficoltà a confermare quelloche ha sostenuto in Conferenza dei presi -denti di gruppo, consentendo che, almenoper questo aspetto formale, il programma

che lei, Presidente, ci ha sottoposto (con-formemente a quanto deciso in quellasede) possa essere accolto, pur con le pre-cisazioni che l 'onorevole Calderisi hapoc'anzi fatto .

PRESIDENTE. Prendo atto delle dichia-razioni rese dagli onorevoli Calderisi, Bas-sanini e Capria .

Calendario dei lavori dell'Assemblea peril periodo 29 gennaio-2 febbraio 1990.

PRESIDENTE. Comunico che la Confe-renza dei presidenti di gruppo, riunitasiquesta mattina con l 'intervento del rappre-sentante del Governo, ha approvat oall 'unanimità, ai sensi del secondo commadell 'articolo 24 del regolamento, il se-guente calendario dei lavori dell 'Assem-blea per il periodo 29 gennaio-2 febbraio1990 :

Lunedì 29 gennaio (pomeridiana) e mar-tedì 30 gennaio (antimeridiana) :

Comunicazioni del Governo, discussionee votazione di mozioni sulla situazionedell'ACNA di Cengio .

Martedì 30 gennaio (pomeridiana), mer-coledì 31 gennaio (antimeridiana e pomeri-diana), giovedì 1 0 febbraio (antimeridiana epomeridiana) e venerdì 2 febbraio (antime-ridiana) :

Seguito dell'esame e votazione finale de iprogetti di legge concernenti : «Ordina-mento delle autonomie locali» (2924 edabbinati) .

Il suddetto calendario sarà stampato edistribuito .

Si riprende la discussionedel disegno di legge n. 2924.

PRESIDENTE. Dobbiamo ora esami-nare l'articolo 9, e successivamente l'arti-colo 12 del disegno di legge n. 2924, accan-

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tonati nella seduta del 29 novembre1989 .

Ricordo che in tale seduta l 'articolo 9 èstato accantonato dopo che il relatore ed i lrappresentante del Governo avevanoespresso il parere sugli emendamenti pre-sentati .

Ricordo che tali emendamenti sono delseguente tenore :

Sopprimerlo.

9. 4 .Del Pennino, Gorgoni, Ermell i

Cupelli .

Sopprimere il comma 1 .

9 . 1 .

Franchi, Tassi.

Al comma 1, sostituire le parole da: l ' isti-tuzione di municipi fino alla fine delcomma, con le seguenti : la fusione di piùcomuni, fatti salvi i simboli, i sigilli e l adignità municipale che debbono compa-rire nel simbolo unificato del nuovo co-mune, nonché la salvaguardia dei muni-cipi preesistenti con il compito di gestireservizi di base ed altre funzioni eventual-mente delegate dal nuovo comune stesso .

9 . 2 .Franchi, Tassi .

Sostituire il comma 2 con i seguenti :

2. Il sindaco viene eletto direttamentedai cittadini con il sistema uninominale e,ove nessun candidato al primo scrutini oabbia raggiunto il 51 per cento dei votiespressi dall'elettorato, si procede entrodieci giorni, ad una seconda votazione diballottaggio fra i due candidati che ab-biano conseguito il maggiore punteggio . Incaso di parità è eletto il più anziano dietà.

2-bis. Contestualmente alle elezioni sulista di partito, le categorie civili e gliordini professionali, in proporzione allaconsistenza numerica rappresentata, con -corrono con liste separate alla formazion edel 40 per cento del consiglio comunale .

Sono eletti i candidati che conseguono ilmaggior numero di voti nelle rispettiv eliste di appartenenza.

2-ter. Nei municipi incorporati per fu-sione il sindaco può delegare le propriefunzioni mediante delega generale ad unpro sindaco e nominare quattro consigliericomunali quali consultori, scelti tra quell iche hanno rispettivamente conseguito imaggiori consensi preferenziali sullaparte di territorio corripondente, avutoriguardo al rispetto della rappresentanzadelle minoranze .

9. 3 .Franchi, Tassi .

Prima di chiedere il relatore se abbiaqualche considerazione da aggiungere, os -servo che l'emendamento Franchi 9 .3 ,trattando l'elezione del sindaco, va riferitoed esaminato nel contesto degli articoli cu isono riferiti altri analoghi emendamenti .

Anche l'emendamento Bassanini 8.8, ac-cantonato a suo tempo, verrà esaminat onel contesto di quegli articoli . Ricordo chel'emendamento Bassaini 8.8 è del seguentetenore .

4 . Lo statuto dei comuni con popola-zione inferiore a mille abitanti può preve-dere che il consiglio sia formato da cinquemembri eletti su liste concorrenti con votolimitato ai tre quinti dei consiglieri asse-gnati . In tal caso il consiglio esercita anchele funzioni riservate alla giunta. Gli statutidei comuni con popolazione inferiore ri-spettivamente a tremila e cinquemila abi-tanti possono prevedere che i rispettiviconsigli siano composti da nove e undiciconsiglieri eletti su liste concorrenti convoto limitato ai tre quinti dei consiglier iassegnati .

Bassanini .

Ad avviso della Presidenza tali articoli ,in considerazione del modo in cui sonostati formulati e presentati gli emenda-menti elettorali, devono essere, rationemateriae, gli articoli 24, relativo ai consi-glieri, e 27, relativo al sindaco e, per con-

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nessione, alla giunta. All 'articolo 24 de-vono essere riferiti anche gli emendamentielettorali ora presentati all 'articolo 23.

FRANCO BASSANINI Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

FRANCO BASSANINI . Signor Presidente ,l 'emendamento da me presentato si rife-riva all 'articolo 8; esso era stato accanto-nato e nel fascicolo n . 15-quater risultavanaturalmente prima dell 'articolo 9. Nonho quindi difficoltà ad accogliere il suoinvito a collocarlo tra gli emendament ial l ' articolo 24; mi sembra tra l 'altro che ciòcorrisponda ad una ragione di organizza -zione del testo .

Mi consenta solo di aggiungere che natu -ralmente l ' invito che lei mi ha rivolto nonvale solo per il mio gruppo, ma anche pe rtutti gli altri. Voglio altresì osservare cheper la verità la materia oggetto del mi oemendamento, cioè i piccoli comuni e l arelativa disciplina speciale, è propria -mente quella trattata dall 'articolo 8 . Perquesta ragione il 29 novembre scorso misono opposto all ' accantonamento rile-vando come non fosse possibile accanto-nare un emendamento e poi votare l'arti -colo cui si riferiva . Allora ci fu detto che ciòera possibile . Oggi invece si scopre (è u naddebito che non attribuisco a lei, Presi -dente, ma alla maggioranza che ha votatoper l 'accantonamento) che, una volta vo -tato l'articolo, l 'emendamento accanto -nato deve essere necessariamente ricollo -cato; e ciò viene fatto in un modo che non èil più opportuno, anche se ormai appar einevitabile . Per la verità, la materia cui i lmio emendamento propriamente avrebbedovuto essere riferito è proprio quella di-sciplinata dall'articolo 8 .

Comunque, in via subordinata, m isembra che la sua collocazione tra gl iemendamenti all 'articolo 24 possa essereconsiderata ragionevole . Ribadisco chetale collocazione può essere accolta solo i nvia subordinata e spero altresì che non siproceda più ad accantonare per ragion ipuramente politiche un emendamento vo-tando poi l 'articolo cui è riferito .

PRESIDENTE. Prego ora il relatore pe rla maggioranza di precisare nuovamente ilparere della Commissione sugli emenda -menti presentati all'articolo 9.

ADRIANO CIAFFI, Relatore per la maggio-ranza . Confermo il parere contrario sututti gli emendamenti all 'articolo 9 .

FRANCO FRANCHI, Relatore per la mino-ranza . Chiedo di parlare per esprimere ilmio parere .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

FRANCO FRANCHI, Relatore per la mino-ranza . Signor Presidente, esprimo parer efavorevole su tutti gli emendamenti pre-sentati .

PRESIDENTE. Le ricordo, onorevoleFranchi, che, con il suo consenso, al su oemendamento 9.3 è stata data una diversacollocazione, e cioè all'articolo 27 .

Il Governo intende precisare il pareresugli emendamenti presentati all'articol o9?

ANTONIO GAVA, Ministro dell 'interno. Si-gnor Presidente, il Governo esprime pa-rere contrario su tutti gli emendamenti .

PRESIDENTE. Sta bene, onorevole mi-nistro. Avverto che, dovendosi procederenel prosieguo della seduta a votazioni se-grete, che avverranno mediante procedi -mento elettronico, decorre, da questo mo -mento il termine di preavviso previsto da lquinto comma dell 'articolo 49 del regola-mento .

SILVANO LABRIOLA. Segreta?

PRESIDENTE. Anche se la votazionedovesse essere nominale mediante proce-dimento elettronico, il preavviso è co-munque necessario, onorevole Labriola .

ADRIANO CIAFFI, Relatore per la maggio-ranza . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

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ADRIANO CIAFFI, Relatore per la maggio-ranza . Signor Presidente, colleghi, special -mente dopo la comunicazione del Presi -dente in ordine alla nuova collocazione,giusta ed opportuna, degli emendament iaventi carattere elettorale, ritengo neces-sario chiarire il significato e la portat adell 'espressione «materia elettorale» .

Abbiamo inteso come tale — secondo unorientamento, se non unanime, almen ocondiviso da molti — quella materia ch eafferisce ai rapporti elettorali tra i citta-dini in occasione dell'elezione degli organ idegli enti locali, cioè i rapporti che si costi -tuiscono nell'esercizio del diritto fonda -mentale di voto, uguale e libero, garantitodalla Costituzione ai cittadini in occasion edelle elezioni degli organi fondamental idella democrazia pluralista .

Nella materia così definita (relativa cio è— ripeto — al rapporto di voto tra cittadin ied organi fondamentali degli enti territo-riali rappresentativi) non rientrano né icasi di elezioni relative ad interna corporis(cioè i rapporti intercorrenti tra consiglio egiunta o tra consiglio e rappresentanz eesterne dell'ente), né quelle elezioni che,pur coinvolgendo i cittadini, riguardano l aformazione non degli organi fondamen-tali, ma di meri organismi o commission iché non hanno alcun valore essenzial enella struttura istituzionale degli enti ter -ritoriali rappresentativi .

È il caso delle elezioni che si svolgononella Camera, ad esempio, per la costitu-zione non di organi costituzionali, ma d iorgani interni o altri organismi ; o delle ele -zioni che si svolgono a livello locale i ndeterminati casi, ad esempio per la costi-tuzione di comitati di quartiere, di orga-nismi di partecipazione a livello circoscri -zionale, o ancora per la costituzione d iorganismi di categoria, come i tribunal idel malato, e che un domani potrebber osvolgersi, ad esempio, per l 'eventuale no -mina del difensore civico . In tutti quest icasi siamo di fronte ad organismi, e non adorgani .

Se noi accettassimo in significato lette-rale di «legge elettorale» violeremmoanche lo spirito del regolamento, ed in par -ticolare degli articoli da pochi mesi modi -

ficati . Quando infatti si comprese tra l ematerie suscettibili di voto segreto quell aattinente alle leggi elettorali si intese contale espressione riferirsi alla normativafondamentale a garanzia dei diritti costitu -zionali, e non certo alle modalità tecnich edi selezioni che non sono attinenti al dirittofondamentale riconosciuto dalla Cosititu -zione ai cittadini .

In conclusione, signor Presidente e ono -revoli colleghi, i due articoli accantonat iriguardano rispettivamente i municipi e l ecircoscrizioni . Trattandosi in ogni caso d imeri organismi di partecipazione, le mo-dalità della loro elezione non dovrebber orientrare tra le materie suscettibili di votosegreto, ma dovrebbero essere votate ascrutinio palese . Qualora dovessimo rite-nere che tali argomenti rientrino nell amateria elettorale, dev'essere chiaro ch enon solo per questa legge, ma anche inrelazione a tanti altri provvediment iall'esame del Parlamento dovremmoestendere a molti altri casi la possibilit àdello scrutinio segreto, che invece il rego-lamento prevede solo per le leggi elettoral ifondamentali .

AUGUSTO ANTONIO BARBERA. Chiedo diparlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

AUGUSTO ANTONIO BARBERA. Intendo in-tervenire sul problema che è stato poc'anzisollevato dal relatore . A mio avviso e adavviso del gruppo cui appartengo, bisogn avotare a scurtinio segreto sia l'emenda-mento Del Pennino 9.4, che tende a soppri -mere l'articolo 9, sia l'articolo 9.

Tutto ciò per un motivo molto semplice :l'articolo 9, al punto 2, prevede che lo sta-tuto del comune (ritorna il riferimento atale statuto) «regola l'elezione, contestual -mente al consiglio comunale, di un prosin -daco e di due consultori da parte dei citta -dini residenti nel municipio, sulla base d iliste concorrenti e tra candidati ivi resi -denti ed eleggibili a consigliere comu-nale» .

Al punto 3 si sottolinea che: «Sono eletti icandidati della lista che ottiene il maggior

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numero di voti» — si prevede quindi unsistema particolare — e che: «La carica d iprosindaco e di consultore è incompatibilecon quella di consigliere comunale» .

Sono norme spiccatamente elettorali ,che si riferiscono all 'essercizio dei dirittipolitici del cittadino, quali sono garantitidagli articoli 51 e seguenti della Costitu-zione, in riferimento alle cariche elettiv epreviste dallo stesso articolo .

Il relatore avanza un dubbio, anzi af-ferma che la riforma regolamentare cheabbiamo approvato qualche tempo fa, in-troducendo il principio dello scrutinio pa-lese e lasciando la possibilità di richiederelo scrutinio segreto solo in determinatematerie, comporta che la votazione a scru -tinio segreto possa prevedersi esclusiva -mente per le leggi elettorali relative a co-muni, provincie, regioni e Parlamento .

E un'interpretazione che, a mio avviso ,non trova alcun appiglio nel nostro rego-lamento, il quale si riferisce alla «materi aelettorale». Certo non può intendersi esten-sibile alla elezione di qualunque organo ,ma senz'altro, come mi pare desumibiledal dibattito lungo ed appassionato che h apreceduto l'approvazione della modifica ,a quelle norme che vanno a toccare i diritt ipolitici dei cittadini, cioè il loro diritto d iconcorrere, in condizione di uguaglianza— come dice la Costituzione — alla forma -zione di organi politici, nel senso pieno deltermine (politico deriva da polis), i qual iabbiano riferimento ad interessi generali ;e non quindi, per esempio, a materia setto -riale quale può essere l 'elezione di deter-minati organismi di settori .

Siamo invece di fronte ad organi di ca-rattere generale, di rappresentanza poli-tica, ed il riferimento ad essi discende datutto il sistema della legge, compreso l'ar-ticolo 8, che abbiamo già approvato in unadelle passate sedute. Esso attribuisce alleregioni la possibilità di modificare le cir-coscrizioni territoriali dei comuni, anchepervenendo alla fusione degli stessi se-condo quanto previsto dalla Costituzione.Però l'articolo 9, proprio per salvaguar-dare determinate comunità e per far sì ch enon si sentano completamente private diuna loro identità, lascia in piedi, sia pure

depotenziandone le funzioni, organi d irappresentanza politica generale, i qualipossono gestire soltanto servizi di base ,nonché altre funzioni delegate dal co-mune .

Queste sono le ragioni per le quali, si-gnor Presidente, a me pare che in quest ocaso si applichi integralmente la norm ache è stata inserita nel nostro regolamento ,secondo la quale la richiesta di scrutini osegreto prevale, allorché si tratti di ma-teria elettorale . Tutto ciò — lo ripeto — si ain riferimento all 'emendamento Del Pen-nino 9.4, che abrogherebbe l'intera norma ,sia in riferimento all'approvazione dell 'ar-ticolo 9 .

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, ilproblema sollevato riguarda i modi di vo-tazione .

L 'onorevole Ciaffi ha fatto una distin-zione, in tema di materia elettorale, tranorme che incidono sugli organi e normeche hanno un vero e proprio carattere elet-torale .

A me pare, onorevole Ciaffi, che ilcomma 2 dell'articolo 9 disciplini materiasquisitamente elettorale. Esso stabilisceche: «Lo statuto del comune regola l'ele-zione, contestualmente al consiglio comu-nale, di un prosindaco e di due consultorida parte dei cittadini residenti nel munici -pio. . .» . Ritengo che proprio l 'espressione«da parte dei cittadini residenti nel muni-cipio» indichi che ci si trova dinanzi amateria elettorale, in quanto involge il rap -porto di elezione tra cittadini ed organi d irappresentanza .

Pertanto, l'articolo 9 e l'emendamentoDel Pennino 9.4, interamente soppressivo ,potranno essere votati a scrutinio segreto ,qualora ne venga avanzata regolare richie-sta.

FRANCO FRANCHI . L 'abbiamo avanzata ,signor Presidente !

ADRIANO CIAFFI, Relatore per la maggio-ranza . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

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ADRIANO CIAFFI, Relatore per la maggio-ranza. Signor Presidente, condivido la suainterpretazione. Da essa consegue, se hoben compreso, che è possibile chiedere l avotazione a scrutinio segreto quando sitratti di decisioni afferenti, in modo direttoo indiretto, alla elezione degli organi deglienti locali o a materie strettamente con-nesse .

Nella fattispecie, questa connessione,pur se secondaria, comporta la estensionecui si è fatto riferimento ; è per questomotivo, dunque, che condivido la sua im-postazione, signor Presidente .

Perché ho voluto fare questa precisa-zione? Perchè sia ben chiaro ciò che le isignor Presidente, ha detto su tale punto .Nel successivo articolo, concernente le cir-coscrizioni, infatti, ci troveremo dinanziad un caso simile, che dovremo risolverealla luce di questo criterio .

PRESIDENTE. Ne prendo atto .Passiamo alla votazione dell'emenda-

mento Del Pennino 9.4 . Ha chiesto di par -lare per dichiarazione di voto l 'onorevoleForleo. Ne ha facoltà.

FRANCESCO FORLEO . Signor Presidente ,onorevoli colleghi, intervengo per moti-vare il nostro voto favorevole all'emenda-mento Del Pennino 9 .4 .

Credo siano già state rappresentate ledifficoltà che si incontrano nel proceder eall'esame del provvedimento . Ma mi saràconsentito far rilevare anche il clima gene -rale che si è instaurato, determinato da u natteggiamento di contrapposizione, che faleva sulla necessità di alterare quello chedovrebbe essere il funzionamento dellaCamera .

Non può e non deve sfuggire come sian oancora freschi i segni di quello che è stat oun atto di prepotenza compiuto dal Go-verno, che ha conculcato la libertà del sin -golo parlamentare di esprimere il propriopensiero su una materia limitata, ma estre -mamente importante e delicata . Ciò sta atestimoniare come la stessa riforma sull aregolamentazione del voto segreto sia stat avelocemente consumata dalla volontà d idimostrare, con ostinazione, le difficoltà

del funzionamento di questa istituzione ;tant 'è vero che è proprio su questa leggeche si sta logorando il rapporto fra citta-dini ed istituzioni.

Quello che non comprendiamo e chevogliamo rappresentare alla vostra atten-zione è proprio la forzatura che si è con-sumata nei confronti non soltanto del Par -lamento, ma soprattutto del cittadino . Vo-gliamo inoltre sottolineare la necessità d iritornare al contatto con la gente per poterrispondere alle istanze provenienti da lbasso.

Come non cogliere che in questo scontrogli interessi sono ben altri, anche rispett oalla legittima richiesta avanzata dalgruppo comunista di portare avanti i nquesto contesto un minimo di riforma elet -torale, al fine di recuperare, per l'appunto ,il confronto con la gente ?

Ecco perché con spirito di servizio, col-piti e consapevoli delle responsabilità chegravano su di noi, volevamo, come dicevo,portarvi a contatto con i cittadini . Vole-vamo, onorevole Presidente del Consigli odei ministri, che quell'incontro che ella haavuto con molti studenti di Palermo fossenon un incidente di percorso, dovuto a sba-dataggine o disattenzione della scorta, mal'inizio di un contatto continuo, attravers oun meccanismo di riforma elettorale .

Volevamo, onorevole ministro dell'in-terno, che lei guardasse più da vicino iproblemi della gente e non dall'alto degl ielicotteri, come troppo spesso succede, omagari scortato da un nugolo di poliziottipreceduti dall'assordante stridio delle si-rene .

E questa l 'impostazione, che per altronon solo il gruppo comunista propone, cheriteniamo giusta per tornare ai problemiconcreti della gente, alla gestione dei ser-vizi fondamentali, e che ci consente d iaffrontare, assorbire e contrastare il feno-meno drammatico della corruzione dellamafia nel Mezzogiorno ed altri enorm iproblemi, come quello degli immigrati .

Si tratta di costruire un modo diverso d iamministrare, riedificando e dando forzaalle amministrazioni locali con la parteci-pazione della gente . Voi, invece, state cer-cando di impedire a tutti i costi questa bat-

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taglia, che non è di opposizione, onorevol ePresidente del Consiglio, anche se ne èmotore il gruppo comunista .

Questa è una battaglia tra il vecchio e l eincrostazioni del potere da un lato e quant idall'altro non possono più condividere unsimile modo di gestire il paese. Di quest opraticamente si tratta: ecco perché la vo-stra imposizione non soltanto offende econtrasta il nostro legittimo ruolo di oppo -sizione, ma dimostra la vostra insensibilitàai problemi gravi e drammatici della gent eche, così, si allontana sempre più dalle isti -tuzioni .

Si tratta di una battaglia che non è fruttodi un nostro modo esclusivo di sentire ,come opposizione; essa parte dal vostrointerno perché sta emergendo con forzal'immagine di una maggioranza che no nha più coesione — come invece vuole di -mostrare — e che dunque conduce un abattaglia soprattutto contro i tanti cheall'interno della maggioranza stessa riten -gono vi sia un modo diverso di governare edi porsi nei confronti della gente (Applaus idei deputati del gruppo del PCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto l 'onorevole Franchi .Ne ha facoltà.

FRANCO FRANCHI. Signor Presidente, aldi là delle questioni riguardanti la materiaelettorale che, come lei ha giustamenteaffermato, investe direttamente i commi 2e 3 dell'articolo, siamo favorevoli alla sop-pressione — in questo senso abbiamo pre -sentato un emendamento — del prim ocomma, che istituisce i municipi senza de -finirli .

Non si sa cosa sia il municipio . Oggiapprendiamo che si tratta di un mero orga -nismo di partecipazione, ma un barlume didefinizione è offerto solo dal prim ocomma, dove si precisa che avrebbero i lcompito di «gestire i servizi di base nonchéaltre funzioni delegate dal comune». Attri-buire compiti, però, non significa certodefinire un ente. Cos'è — ripeto — il muni -cipio? Questa figura non è compresa tra gl ienti territoriali previsti dalla Costituzion ee, inoltre, simili nominalismi generano

enorme confusione. Fino ad oggi infatti suipalazzi di residenza di tutti i comuni de lnostro paese non è certo scritto «sede de lcomune» bensì appunto, «municipio» . Vo-lete almeno spiegarci cosa sia questonuovo ente, che noi riteniamo al di là ed aldi fuori della Costituzione, visto che inquesta legge di riforma non vi sognat eaffatto di definirlo ?

Per queste ragioni, ripeto, siamo favore -voli alla soppressione dell'intero articolo 9

ed in particolare del suo primo comma .

ADRIANO CIAFFI, Relatore per la maggio-ranza . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

ADRIANO CIAFFI, Relatore per la maggio-ranza . Signor Presidente, vorrei richia-mare la sua attenzione sul primo comm adell 'articolo 49 del regolamento. In rela-zione allo stesso, a me pare che soltanto i lsecondo ed il terzo comma dell 'articolo 9

possono considerarsi riferiti a materiaelettorale.

Pertanto, pur trattandosi di un emenda -mento soppressivo, ritengo si debba scin-dere la parte relativa alla soppressione deicommi 1, 4 e 5 (sulla quale procedere, overichiesto, alla votazione nominale) daquella relativa ai commi 2 e 3 (sulla qualeprocedere, ove richiesto, alla votazione se -greta) .

AUGUSTO ANTONIO BARBERA. Chiedo diparlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

AUGUSTO ANTONIO BARBERA . Signor Pre-sidente, ritengo si debba mantenerel'orientamento emerso dopo il suo inter -vento. Trattandosi di un emendamentosoppressivo, riteniamo che lo stesso poss aessere votato a scrutinio segreto nella su aglobalità .

PRESIDENTE. Onorevole Barbera, lacosa importante mi pare sia quella di man-

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tenere lo scrutinio segreto in riferimentoai commi 2 e 3 dell'articolo, che trattanoinnegabilmente materia elettorale .

Ai sensi del comma 1-quinquies dell'arti -colo 49 del regolamento, ritengo di doveraccedere alla richiesta del relatore per l amaggioranza .

Chiedo se sui commi 1, 4 e 5 venga avan -zata richiesta di votazione nominale .

MARIA TADDEI. Sì, signor Presidente .

SILVANO LABRIOLA. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

SILVANO LABRIOLA. Signor Presidentese i presentatori dell'emendamento intera -mente soppressivo intendono mantenerlo,noi non possiamo che effettuare una sol avotazione . Diversamente in relazione adun articolo contenente disposizioni di na-tura diversa la Camera non potrebbe ma ivotare un emendamento interamente sop -pressivo.

Nel caso in cui l 'emendamento intera-mente soppressivo non fosse mantenuto, i ldiscorso, evidentemente, verrebbe meno .Invece, ove un emendamento interamentesoppressivo di un articolo fosse mantenut o(articolo che, come ha detto po c 'anzi il Pre -sidente, in parte disciplina materia eletto-rale e in parte no), non ci sarebhe altro d afare che procedere ad una sola votazione .Deciderà il Presidente se la materia eletto -rale prevalga o meno, applicando di con-seguenza o meno le regole concernenti l oscrutinio segreto .

Non mi pare si possa procedere ad un avotazione per parti separate nel caso in cu ici si trovi di fronte — ripeto — ad u nemendamento interamente soppressivo d iun articolo .

PRESIDENTE. Onorevole Labriola, pu rconvenendo sulla difficoltà interpretativadella questione, ho ritenuto ammissibile l avotazione per parti separate dell 'emenda-mento Del Pennino 9.4, essendo chiaro checiò corrisponde all'ipotesi prevista da lcomma 1-quinquies dell 'articolo 49 del re-golamento . Tale' comma può consentire la

votazione per parti separate di un emenda -mento interamente soppressivo di un arti -colo .

Ribadisco, quindi, onorevole Labriola,di accedere alla richiesta del relatore d iprocedere alla votazione nominale me-diante procedimento elettronico sulla sop -pressione dei commi 1, 4 e 5 dell'articolo 9e di votare successivamente a scrutini osegreto sulla soppressione dei commi 2 e 3,

che attengono in modo chiaro alla materi aelettorale.

Passiamo ai voti .

Votazione nominale .

PRESIDENTE. Indìco la votazione no-minale, mediante procedimento elettro-nico, sull'emendamento Del Pennino 9.4 ,

non accettato dalla Commissione né dalGoverno, nella parte soppressiva deicommi 1, 4 e 5 dell'articolo 9.

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

Presenti 447

Votanti 443

Astenuti 4Maggioranza 222

Hanno votato sì 164

Hanno votato no 279

(La Camera respinge) .

Dichiaro così precluso l'emendamentoFranchi 9.1 .

Votazione segreta .

PRESIDENTE. Indìco la votazione se-greta, mediante procedimento elettronico ,sull 'emendamento Del Pennino 9.4, nonaccettato dalla Commissione né dal Go-verno, nella parte soppressiva dei commi 2

e 3 dell 'articolo 9 .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

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Comunico il risultato della votazione :

Presenti e votanti 446Maggioranza 224

Hanno votato sì 185Hanno votato no 261

(La Camera respinge) .

Votazione nominale .

PRESIDENTE. Indico la votazione no-minale, mediante procedimento elettro-nico, sull 'emendamento Franchi 9.2, nonaccettato dalla Commissione né dal Go-verno.

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

Presenti 443Votanti 442Astenuti i

Maggioranza 222

Hanno votato sì 1 7Hanno votato no 42 5

(La Camera respinge) .

Si riprende la discussione .

PRESIDENTE . Ricordo che l 'emenda-mento Franchi 9.3 deve intendersi riferit oall'articolo 27 .

Passiamo alla votazione dell'articolo 9 .

Ha chiesto di parlare per dichiarazionedi voto l 'onorevole Barbera . Ne ha fa-coltà .

ANTONIO AUGUSTO BARBERA. Signor Pre-sidente, voteremo contro l 'articolo 9 anchese esso — considerato isolatamente — po-trebbe non trovarci contrari .

L'articolo in questione si inserisce in uncomplesso di norme dalle quali traspar eun'evidente caratteristica, che è fra leprincipali di questa cosiddetta riformadelle autonomie locali . Noi riteniamo chein realtà si tratti di un rimescolamento di

vecchi istituti, che non apporta effettiveinnovazioni . Uno dei problemi di fond oche la riforma avrebbe dovuto affrontareera quello della dimensione dei comuni ,che riguarda, da un lato, i cosiddetti «co-muni-polvere» (cioè quelli che non hann ouna dimensione ottimale sotto il profil odella gestione dei servizi), e, dall 'altro, icomuni con una elevata densità di popola -zione .

Mi pare che l'Assemblea abbia fatt oqualcosa per questi ultimi, cioè per i co-muni metropolitani ; grazie al contributodel gruppo comunista si è infatti riusciti amigliorare il testo del provvedimento . Perquanto riguarda invece i comuni minori, i ldisegno di legge in esame non innova al-cunché. Eppure, in un convegno ANCI te -nutosi a Padova qualche anno fa, fu pro-prio l'onorevole Craxi a lanciare un gridod'allarme nei confronti dei cosiddetti «pic -coli comuni».

Il 75 per cento dei comuni italiani (cioècirca 7 mila comuni) ha meno di 5 milaabitanti, un numero di gran lunga infe-riore alla soglia che è riconosciuta ottimaledagli specialisti di scienza dell'ammmini-strazione, fissata in 15 mila abitanti . Esi-stono migliaia di comuni che contan omille, cinquecento ed anche quaranta ocinquanta abitanti; probabilmente, quindi ,leggeremo nelle cronache del prossim omaggio di liste per le quali non si è statinemmeno in grado di trovare un suffi-ciente numero di candidati . In occasionedelle ultime elezioni fu evidenziato, adesempio, il caso del comune di Moncenisio ,che contava solo 52 abitanti .

Non crediamo sia possibile risolvere ilproblema passando sopra la storia e le tra -dizioni, sia perchè esistono valori di fond oche devono essere salvaguardati si aperché tutti i tentativi operati in Europa diridurre il numero dei comuni sono falliti .La stessa Francia, nonostante l ' istituzionedella quinta Repubblica, non è riuscita aridurre il numero dei suoi comuni se no ndi poche migliaia (si è passati, se no nricordo male, da 30 mila a 22 mila co-muni) .

Non si trattava quindi di giungere a solu-zioni che avrebbero potuto anche sem-

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brare di tipo autoritario ; occorreva invec eattuare qualche iniziativa in grado di af-frontare il problema. La strada che indicala legge potrebbe essere definita lapalis-siana: si rinvia all'articolo 117 della Costi -tuzione, che affida alle regioni la possibi-lità di procedere all 'accorpamento dei co-muni, quasi che l 'esperienza di questi anninon avesse dimostrato che l'attività delleregioni non è stata volta ad affrontare i lproblema dei comuni minori o quello d idar loro dimensioni sufficienti, bensì acreare sempre nuovi comuni . Questo èl'orientamento che hanno assunto, co nmaggiore o minore intensità, molte re-gioni .

Si trattava invece di affidare alle region ioppure, se non si voleva attribuire lor oquesta delega, direttamente agli organ idello Stato la possibilità di trovare solu-zioni alternative alla fusione dei comuni ,che permettessero cioè di mettere insiemepiù comuni per una gestione ottimale de iservizi, senza calpestare l'identità dei co-muni stessi .

Insieme alla sinistra indipendente ave-vamo provato a formulare alcune propo-ste, contenute nel nostro progetto dilegge, prevedendo l'unione dei comuninon a carattere transitorio, in attesa dellafusione, come viene previsto nel disegnodi legge in esame, ma come figura perma-nente; una unione di comuni che non rei -terasse però l 'esperienza negativa delleassociazioni dei comuni, con assemble eelette quindi non in secondo ma in prim ogrado. Si tratta di una soluzione — m irivolgo in modo particolare al relatore —analoga a quella che abbiamo trovato in-sieme per le aree metropolitane . Mi rife-risco a un comune a due livelli, con unadistribuzione delle funzioni tra il primo eil secondo livello .

Non credo che non si sia voluta seguir equesta strada perché il Parlamento no nvoleva impegnarsi in una operazione d iingegneria elettorale, ma probabilmenteperché — diciamolo francamente — visono alcune forze politiche che ritengon oche la frantumazione delle autonomie lo -cali, la polverizzazione dei nostri comun ipossa essere utile anche sul piano eletto -

rale (Applausi dei deputati del gruppo delPCI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto l 'onorevole Franchi .Ne ha facoltà .

FRANCO FRANCHI. Presidente, mi è dif-ficile capire perché ci si ostini ad adope-rarsi nel modo che vediamo, in una ma-teria così delicata, in cui da decenni s iattende una parola di chiarezza. Vi è in-fatti caos nel territorio, confusione di fun -zioni e di competenze, incertezza nei poter idegli organi: e noi, in un clima di questogenere, ci ostiniamo ad andare avanti. Sot -tolineo infatti che l 'articolo di cui ci occu-piamo inciderà sicuramente in senso nega -tivo sul complesso della riforma degli ent ilocali .

Abbiamo già affidato la materia eletto-rale agli statuti comunali, creando nel ter -ritorio non confusione, ma un pericolo didisgregazione totale . Istituiamo i muni-cipi, che non si sa ancora cosa siano; non socome farete a coordinarli con le circoscri-zioni di decentramento comunale che trapoco saremo chiamati ad approvare . Nondefinite i municipi e abbozzate i loro com-piti, che non sono neanche funzioni .

Cosa stiamo facendo allora? Accen-tuiamo la confusione nel territorio, che siavvia alla disgregazione totale .

Ecco perché siamo nettamente contrariall'approvazione dell 'articolo 9.

PRESIDENTE . Avverto che anchesull 'articolo 9 è stata chiesta la votazioneper parti separate, nel senso di votareprima i commi 1, 4 e 5 e successivamente icommi 2 e 3 . Su questi ultimi è stata chiestala votazione a scrutinio segreto, mentre su icommi 1, 4 e 5 permane la richiesta divotazione nominale .

SILVANO LABRIOLA. Un solo voto !

PRESIDENTE. Dopo aver respinto u nemendamento soppressivo, si vota l 'arti-colo .

SILVANO LABRIOLA . Sono assoluta-

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mente d 'accordo. In tal caso, per altro ,bisogna esprimere un solo voto, votandol'articolo nella sua globalità .

PRESIDENTE. Onorevole Labriola, nonc'è dubbio che l 'articolo 9 possa esserevotato per parti separate, in ragione de lfatto che il secondo ed il terzo comma con -cernono materia elettorale, in riferiment oalla quale è stato chiesto lo scrutinio se -greto .

SILVANO LABRIOLA. Signor Presidente,vorrei chiedere a tutti i colleghi di star emolto attenti: non possiamo modificare laCostituzione !

I progetti di legge debbono essere votat iarticolo per articolo e poi si deve espri-mere il voto finale su di essi . Dobbiamoallora procedere ad una sola votazionesull 'articolo 9. Sarà la Presidenza a deci-dere se debba prevalere la materia eletto -rale (quindi lo scrutinio segreto) o la re -stante parte dell 'articolo, come io penso(quindi lo scrutinio nominale) . Ma la Ca-mera deve esprimere un solo voto sul l 'ar-ticolo 9.

PRESIDENTE. Onorevole Labriola, leisiede da lungo tempo (pur se inferiore almio) in quest'aula, e dovrebbe ricordar eche esistono numerosi precedenti di vota -zioni per parte separate di articoli di pro-getti di legge.

SILVANO LABRIOLA. Allora, decida laPresidenza .

PRESIDENTE. Passiamo ai voti .

Comunico il risultato della votazione :

Presenti e votanti 439Maggioranza 220

Hanno votato sì 28 1Hanno votato no 158

(La Camera approva) .

Votazione segreta.

PRESIDENTE. Indìco la votazione se-greta, mediante procedimento elettronico ,sui commi 2 e 3 dell'articolo 9, nel testodella Commissione .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

Presenti e votanti 45 1Maggioranza 226

Voti favorevoli 263Voti contrari 188

(La Camera approva) .

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, ri-cordo che anche l'articolo 12, nel testodella Commissione, è stato accantonatonella seduta del 29 novembre 1989, dopoche il relatore ed il rappresentante delGoverno avevano espresso il parere sugliemendamenti presentati .

Ricordo altresì che tali emendament isono del seguente tenore :

Votazione nominale.

Sopprimerlo.

12 . 1 .Franchi, Tassi .

PRESIDENTE. Indìco la votazione no-minale, mediante procedimento elettro-nico, sui commi 1, 4 e 5 dell'articolo 9, neltesto della Commissione .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Sostituirlo con il seguente :

(Circoscrizioni di decentramentocomunale) .

1 . I comuni con popolazione superiore a i40.000 abitanti sono articolati in circoscri-

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zioni di decentramento, quali organismi d ipartecipazione, di consultazione e di ge-stione di servizi di base, nonché di eser-cizio delle funzioni delegate dal comune.

2. L 'organizzazione, le relative funzion idei loro organi e le modalità di attribu-zione dei mezzi finanziari e patrimonial ivengono decise mediante lo statuto comu -nale .

3. Lo statuto comunale può delegar eagli organi di decentramento qualsiasicompetenza attribuita al comune. L'or-gano di decentramento, nell'ambito dellaprogrammazione unitaria del comune, h apieni poteri e capacità in relazione all efunzioni ad esso delegate. Lo statuto co-munale dovrà inoltre prevedere l 'esten-sione degli istituti del parere e della pro -posta sulle attività e sulle deliberazioni delcomune obbligando quest 'ultimo alla ri-sposta motivata in caso di non accogli -mento .

4. Il consiglio circoscrizionale rappre-senta le esigenze della popolazione. dellacircoscrizione ed è eletto a suffragio di -retto secondo le norme stabilite per le ele-zioni dei consigli comunali con popola-zione superiore a 5.000 abitanti .

5. È abrogata la legge 8 aprile 1976, n.278, e successive modifiche ed integra-zioni .

12 . 2.Russo Franco, Capanna, Ta-

mino, Cipriani, Ronchi, Ar-naboldi, Russo Spena .

Sostituirlo con il seguente:

1. I comuni capoluoghi di provincia e diregione e quelli che hanno una popola-zione superiore a 40 .000 abitanti debbonoprevedere, nei modi previsti dallo statuto ,la ripartizione dell'intero territorio in areedi decentramento comunale, compren-denti uno o più quartieri o frazioni conti-gui .

2. Lo statuto comunale istituisce, in cia-scuna delle aree predette, istituzioni d iautogoverno e di decentramento comu-nale, determinando la composizione e lefunzioni dei loro organi, le forme e i modi

della designazione o della elezioni anche asuffragio universale dei relativi titolari, imezzi finanziari, patrimoniali ed organiz-zativi ad esse attribuiti, gli strumenti dell apartecipazione popolare alla loro attività ,le forme della partecipazione delle istitu-zioni di decentramento alle attività e deli-berazioni del comune .

3. È abrogata la legge 8 aprile 1976, n.278, e successive modifiche e integra-zioni .

12. 6. (nuova formulazione) .Pacetti, Barbera, Strumendo ,

Barbieri .

Sostituirlo con il seguente:

1. I comuni che abbiano una popola-zione superiore a 40 .000 abitanti debbonoprevedere, nei modi previsti dallo statuto,la ripartizione dell'intero territorio in areedi decentramento comunale, Compren-denti uno o più quartieri o frazioni conti-gui .

2. Lo statuto comunale istituisce, in cia-scuna delle aree predette, istituzioni d idecentramento comunale, determinandola composizione e le funzioni dei loro or-gani, le forme e i modi della elezione asuffragio universale deì relativi titolari, imezzi finanziari, patrimoniali, ed organiz-zativi ad esse attribuiti, gli strumenti dell apartecipazione popolare alla loro attività ,le forme della partecipazione delle istitu-zioni di decentramento alle attività e deli-berazioni del comune .

3. È abrogata la legge 8 aprile 1976, n.278, e successive modifiche e integra-zioni .

12. 8. (nuova formulazione) .Bassanini, Rodotà .

Sostituirlo con il seguente:

(Circoscrizioni).

1 . Gli statuti dei comuni con popola-zione superiore ai 100 .000 abitanti e quellidei comuni risultanti dalla fusione di co-

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muni possono prevedere l 'articolazionedel territorio comunale in circoscrizioni .

2. Gli statuti possono altresì costituire i ncircoscrizioni le frazioni separate dal ca-poluogo dei comuni con popolazione infe -riore a 100 .000 abitanti .

3. Gli statuti definiscono funzioni e po-teri dei consigli circoscrizionali . Essi stabi-liscono se i consigli circoscrizionali son onominati dal consiglio oppure sono elett idirettamente dal popolo con lo stesso si-stema adottato per l 'elezione del consigliocomunale .

12 . 5 .De Pennino, Gorgoni, Ermell i

Cupelli .

Al comma 1, dopo le parole : le circoscri-zioni di decentramento aggiungere la se-guente : amministrativo .

12. 3 .Franchi, Tassi .

Dopo il comma 2, aggiungere il se-guente:

2-bis. I comuni con popolazione tra iquarantamila ed i centomila abitanti pos -sono articolare il territorio comunale peristituire le circoscrizioni di decentrament osecondo quanto previsto dal comma 2 .

12. 7.Cardetti, Soddu .

Dopo il comma 4, aggiungere il se-guente :

4-bis . Nessuna circoscrizione di decen-tramento può avere una popolazione infe-riore a 25 .000 abitanti .

12 . 4 .Tassi .

Il relatore, onorevole Ciaffi confermasugli stessi il parere espresso in prece-denza?

ADRIANO CIAFFI, Relatore per la maggio-ranza . Signor Presidente, confermo il pa-rere già espresso, malgrado che due emen -damenti siano stati riformulati .

In particolare, ricordo il parere con-trario della Commissione sugli emenda -menti Franchi 12.1, Russo Franco 12.2 ,Pacetti 12 .6 (benché riformulato con l 'ag-giunta di un terzo comma), Bassanini 12 .8(anch'esso riformulato con l 'aggiunta diun terzo comma), Del Pennino 12 .5 ,Franchi 12.3 e Tassi 12.4 . Il parere è invecefavorevole sull 'emendamento Cardett i12.7 .

PRESIDENTE. Il Governo ?

ANTONIO GAVA, Ministro dell 'interno. IlGoverno concorda con il parere espressodal relatore per la maggioranza .

PRESIDENTE. Passiamo allora alla vo-tazione dell 'emendamento Franchi 12.1 .

Ha chiesto di parlare per dichiarazion edi voto l'onorevole Tassi . Ne ha facoltà .

CARLO TASSI . Signor Presidente, colle -ghi, onorevoli rappresentanti del Governo ,il gruppo del Movimento sociale italianovoterà a favore della soppressione dell'ar-ticolo 12 al nostro esame . Se i colleghi aves-sero avuto la possibilità, il tempo, la vo-lontà di leggere tale articolo, si sareber oinfatti resi conto di come si stia facendo u nvero e proprio guazzabuglio istituzio-nale .

Si tratta di un articolo che vorrebberiformulare in maniera più moderna l anormativa relativa al sistema di elezione eal sistema amministrativo dei comuni aseconda dell'importanza dei medesimi edel numero degli abitanti . La qual cosaavrebbe un significato particolare, poichéindubbiamente dal 1931 ad oggi qualcosapuò essere cambiato: probabilmente «sol-tanto» le metropoli, «soltanto» lo spopola -mento delle montagne, qualcosa ch esembra quasi negletto della riforma che c iviene proposta . . . !

Tuttavia, nell'articolo che riguarda l ecircoscrizioni di decentramento comunalesi registra un intreccio delle fonti norma-

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tive da cui dovranno essere tratte le norm eper dare poi effettiva attuazione al l ' indica-zione del legislatore . Ora, già oggi i comunitrovano difficoltà nel l 'applicazione di unalegge di facile comprensione, qual è la vec-chia legge comunale e provinciale (e —non dimentichiamolo — a suo tempo l eleggi venivano controllate magari dall'Ac-cademia dei lincei, affinché l'italiano foss efacile e comprensibile per tutti), figuria-moci di fronte a leggi in cui si usa quel«politichese», che sa tanto di «sinistrese» eche è incomprensibile anche agli addetti a ilavori presenti in quest'aula (tant'è ch enon credo nessuno sia in grado di spie-garlo completamente)! Quindi, avviamola riforma degli enti locali territoriali,dell'Italia che deve per forza parteciparenel 1992 all ' integrazione europea, con un ostrumento legislativo di impossibile let-tura .

Poiché riteniamo che ad impossibilianemo tenetur, siamo contrari al fatto chegli amministratori locali debbano trovars idi fronte a questa fatica di Sisif o (tradurròsemmai per il volgo sia il richiamo latin osia il richiamo mitologico!) .

Sono questi i motivi per i quali il grupp odel Movimento sociale italiano-destra na-zionale è assolutamente contrario al man-tenimento dell 'articolo 12 e quindi nechiede la soppressione .

PRESIDENTE. Passiamo ai voti . Av-verto che da parte del gruppo comunista èstata avanzata una richiesta di votazione ascrutinio segreto . Tale richiesta potrebbetrovare fondamento soltanto sulla base delcontenuto del comma 5 dell 'articolo 12,articolo che l 'emendamento in esam etende a sopprimere .

MARIA TADDEI. Anche il comma 4!

PRESIDENTE. In effetti, anche i lcomma 4 dell'articolo 12 ha qualche atti-nenza alla materia elettorale. In ogni caso ,nel contenuto dell'articolo 12 ritengo sianettamente prevalmente la parte non ri-guardante tale materia . Si procederà per-tanto alla votazione nominale elettronic adell 'emendamento soppressivo in esame .

Passiamo ai voti .

Votazione nominale .

PRESIDENTE. Indico la votazione no-minale, mediante procedimento elettro-nico, sull 'emendamento Franchi 12.1, nonaccettato dalla Commissione né dal Go-verno.

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

Presenti e votanti 432Maggioranza 217

Hanno votato sì 16Hanno votato no 41 6

(La Camera respinge) .

Si riprende la discussione .

PRESIDENTE. Passiamo ora alla vota-zione dell'emendamento Russo Franco12.2 . Avverto che è stata chiesta la vota-zione per parti separate, nel senso di vo-tare dapprima sui commi 1, 2, 3 e 5 e poi su lcomma 4, quest'ultimo a scrutinio segreto .Ritengo di poter accedere a tale richiesta .(Commenti del deputato Labriola). Vedoche l'onorevole Labriola dissente : rilevoperò che il relatore non e dello stessoavviso, anche se è certo legittimo espri-mere un'opinione. Sottolineo per altro chein questo caso si tratta di votare per part iseparate un emendamento sostitutivo enon soppressivo.

Ha chiesto di parlare per dichiarazion edi voto l'onorevole Franco Russo . Ne hafacoltà.

FRANCO RUSSO . Presidente, intervengoper dichiarazione di voto anche sui succes-sivi emendamenti all'articolo 12 . An-nuncio che i verdi-arcobaleno voteranno afavore di quegli emendamenti che raffor-zano gli ambiti di accentramento e di po-

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tere decisionale degli organismi che sian oespressione della volontà popolare ,nell 'ambito di un quadro caratterizzato d aun decentramento fortemente accen-tuato .

Voglio ricordare che mentre il testodell 'articolo 12 licenziato dalla Commis-sione prevede che solo i comuni con popo-lazione superiore a 100 mila abitanti pos-sano articolare il loro territorio in circo-scrizioni, gli emendamenti sui quali no iverdi-arcobaleno voteremo a favore ten-dono a far sì che anche i comuni con popo-lazione superiore ai 40 mila abitanti preve-dano la loro articolazione in circoscrizion idi decentramento .

Vorrei richiamare l 'attenzione dei col -leghi sugli emendamenti cui ho fatto rife -rimento e ricordo all 'Assemblea che perquanto attiene ai problemi della democra -tizzazione, del controllo, della partecipa-zione a livello dei comuni, con l'elezion ediretta degli organi di decentramento se-condo il sistema proporzionale si con-ferma ulteriormente quanto ho affermatoin sede di discussione sulle linee generali.Mi riferisco al fatto che tanto più gli orga -nismi sono vicini alla popolazione, tant opiù essi non solo devono essere espressionediretta dei cittadini, ma devono altresì es -sere eletti con il sistema proporzionale . Èin questo ambito, infatti, che possonoemergere situazioni locali, rappresentanz edi interessi, aggregati culturali che, purnon essendo proiezioni dei partiti, possonotrovare più facilmente momenti di espres -sione .

Se esalteremo il concetto del decentra-mento e il momento dell'elezione direttadegli organi decentrati, e lo faremo attra -verso metodi tali da evitare il sistema mag -gioritario o eventuali sbarramenti, alloracostruiremo veramente a partire dal bass omomenti di democrazia, se non propri odiretta, sicuramente caratterizzata d aforte partecipazione .

In conclusione, ribadisco il voto favore-vole dei verdi-arcobaleno sul mio emenda -mento 12 .2 e sui successivi emendament iPacetti 12.6 e Bassanini 12 .8 .

PRESIDENTE. Passiamo ai voti .

Votazione nominale .

PRESIDENTE. Indìco la votazione no-minale, mediante procedimento elettro-nico, sui commi 1, 2, 3 e 5 dell'emenda-mento Russo Franco 12 .2, non accettatidalla Commissione né dal Governo .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

Presenti e votanti 440

Maggioranza 22 1

Hanno votato sì 13 1Hanno votato no 309

(La Camera respinge) .

Il comma 4 dell'emendamento è per -tanto precluso.

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto l'onorevole Stru-mendo. Ne ha facoltà .

LUCIO STRUMENDO. Signor Presidente ,nonostante alcuni deputati della maggio-ranza, e specificamente gli onorevoli Car -detti e Soddu, abbiano presentato unemendamento che in qualche modo modi -fica il testo originario dell'articolo 12, noisiamo dell'avviso che sia opportuno man -tenere l'emendamento che abbiamo pre-sentato e chiediamo anche ai deputat idella maggioranza di sostenerlo .

Partiamo da una considerazione benprecisa, signor Presidente. Con la riformadegli enti locali si pongono problemi d iefficienza e di rappresentatività. I pro-blemi di efficienza richiamano in causamisure di ammodernamento della pub-blica amministrazione . Alcune di queste leabbiamo già esaminate con le disposizioniche si riferiscono alle aziende, altre le esa-mineremo affrontando le questioni che ri-guardano la dirigenza ed i rapporti dilavoro di pubblico impiego per gli entilocali; ma sicuramente possiamo affer-

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mare che il testo della maggioranza si pre -senta da questo punto di vista inadeguato ,reticente ed insufficiente .

Un altro problema è quello del dimensio -namento degli enti locali su cui è già inter -venuto precedentemente l'onorevole Bar-bera e sul quale anch'io vorrei esprimerealcune precisazioni e riflessioni . Abbiam ogià fatto a tale proposito alcune scelte posi -tive per quanto riguarda le aree metropo-litane, nonchè le unioni e le fusioni deicomuni. Le abbiamo fatte, anche grazie alcontributo positivo e propositivo delgruppo comunista, per rispondere al pro-blema del l 'eccessivo frazionamento degl ienti locali esistenti nella nostra realtà na -zionale . Ma su altre questioni le decision iassunte sono meno soddisfacenti. Mi rife -risco per esempio all'ipotesi dei consorzi .Ma è evidente che per le città medio-grand ie piccole si pongo problemi specifici d idecentramento per avvicinare di più il rap -porto tra cittadini e servizi, tra cittadini edamministratori e per rendere, insomma ,più solida la ragione della democrazia .

Già in passato, nel 1976, con la legge n .278 si è operato in questa direzione, maanche dai recenti convegni promossi dasindaci, da amministrazioni comunali —come quello, per esempio, tenutosi l oscorso anno a Senigallia — sono emersi ilimiti di questa impostazione, nel sensoche si è dato luogo a forme di democraziainconsistente, con organi privi di poteri ,con poteri senza responsabilità .

E appunto da queste riflessioni degl iamministratori che deriva l 'esigenza d iprovvedere in modo nuovo e diverso . Noiriteniamo che il testo presentato dal Go-verno sia inadeguato. Non ci soddisf aperché esclude i capoluoghi di provinci ae di regione dalla possibilità o, meglio ,dall'obbligo di realizzare il decentra -mento; valga per tutti il caso più signifi-cativo della città di Aosta, capoluogo d iregione, nella quale non potrebbero es-sere realizzate tali forme di decentra -mento.

Proponiamo, infine, che anche le cittàtra i 40 ed i 100 mila abitanti possano edebbano prevederle . Riteniamo anche ch eil nostro testo sià più esplicito e convin -

cente, per quanto riguarda la previsione d iforme di autonomia statutaria, di autogo-verno, per precisare le funzioni degli or-gani, i meccanismi di elezione, i mezzifinanziari ed organizzativi di cui dotare gl iorgani di decentramento e le circoscri-zioni .

Ebbene, per queste ragioni, mentre af-fermiamo l'esigenza, anche per quanto ri -guarda le forme del decentramento, le cir -coscrizioni, di provvedere positivamente ,invitiamo a votare per l'emendamento Pa -cetti 12.6 (Applausi dei deputati del gruppodel PCI) .

PRESIDENTE. Nessun altro chiedend odi parlare per dichiarazione di voto, pas-siamo ai voti .

Ricordo che per quanto riguardal ' emendamento Pacetti 12.6, essendoviconcorrenti richieste di votazione nomi-nale e segreta, si procederà a votazion enominale mediante procedimento elettro-nico dei commi 1 e 3 e a votazione a scru -tinio segreto del comma 2, disciplinandoquest 'ultimo in modo piuttosto evidente lamateria elettorale .

Passiamo dunque ai voti .

Votazione nominale .

PRESIDENTE. Indìco la votazione no-minale, mediante procedimento elettro-nico, sui commi 1 e 3 dell'emendamentoPacetti 12.6, non accettati dalla Commis-sione né dal Governo .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

Presenti 408Votanti 407Astenuti 1Maggioranza 204

Hanno votato sì 121Hanno votato no 296

(La Camera respinge) .

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Il comma 2 deve considerarsi pertant oprecluso .

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazionedel successivo emendamento Bassanin i12 .8 . Anche in questo caso, tenuto contoche il comma 2 disciplina materia preva-lentemente elettorale, diversamente da icommi 1 e 3, la richiesta di votazionesegreta è da ritenersi ammissibile .

ADRIANO CIAFFI . Relatore per la maggio-ranza. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

ADRIANO CIAFFI, Relatore per la maggio-ranza . Mi stavo chiedendo, signor Presi -dente, se non sia il caso di controllare s el 'emendamento Bassanini 12 .8 sia identicoa quello Pacetti 12.6 che abbiamo appen avotato .

PRESIDENTE. I due emendamenti nonsono identici, anche se non c'è dubbio ch ela loro struttura è simile .

Ha chiesto di parlare l 'onorevole Tassi .A che titolo intende parlare, onorevoleTassi?

CARLO TASSI . Signor Presidente, stav onotando che le parti normative che deb-bono essere votate a scrutinio palese ven-gono sempre poste in votazione prima d iquelle che invece debbono essere votate ascrutinio segreto .

Ne consegue, signor Presidente che ,ogni volta, la reiezione della parte norma-tiva votata a scrutinio palese «trascina» ,con effetto di preclusione, le altre parti ch edovrebbero essere votate a scrutinio se -greto. In base al buon senso, mi domando,signor Presidente, se non sia il caso di pro -cedere con il criterio dell'alternanza.Questa volta potremmo cioè votare perprimo il comma 2, riguardante materi aelettorale, per il quale è stato richiesto l oscrutinio segreto . Altrimenti, riusciamonella disperata impresa di non effettuarevotazioni a scrutinio segreto . . .!

PRESIDENTE . Onorevole Tassi, u nemendamento viene posto in votazione se-condo l'ordine di formulazione dei suoicommi: non si comprende dunque perchémai si dovrebbe procedere senza ragione avotare i singoli commi secondo un ordin e.,diverso da quello originario, che viene de-ciso dai presentatori, e non già dalla Pre-sidenza o dagli uffici !

Passiamo alla votazione dell'emenda-mento Bassanini 12.8 . Avverto che i comm i1 e 3 saranno votati con il sistema nomi-nale mentre il comma 2 sarà votato a scru -tinio segreto.

Votazione nominale.

PRESIDENTE. Indìco la votazione no-minale mediante procedimento elettro-nico, sui commi 1 e 3 dell'emendamentoBassanini 12.8, non accettato dalla Com-missione né dal Governo.

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

Presenti e votanti 426Maggioranza 21 4

Hanno votato sì 129Hanno votato no 297

(La Camera respinge) .

Il comma 2 risulta pertanto precluso .

Si riprende la discussione .

PRESIDENTE. Passiamo alla votazionedell 'emendamento Del Pennino 12.5 . Hachiesto di parlare per dichiarazione di vot ol'onorevole Del Pennino. Ne ha facoltà.

ANTONIO DEL PENNINO. Il nostro emen-damento all'articolo 12 si colloca in unalogica specularmente opposta a quelladegli emendamenti che abbiamo testé vo-tato.

Essa nasce da una constatazione reali-stica che penso che molti colleghi non

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X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

abbiano fatto. Parlo della constatazion ecioè che il fenomeno del decentramento edelle circoscrizioni così come si è svilup-pato in questi anni, è un fenomeno che èormai entrato in crisi e del quale non s iavverte più una diffusa necessità, se non i ncomuni che abbiano una dimensione con-sistente .

Per tale ragione, con questo emenda -mento, noi proponiamo di dare ai comun icon popolazione superiore ai 100 mila abi -tanti la facoltà e non l 'obbligo di istituire lecircoscrizioni . A differenza di quanto pre-vede il testo della Commissione, non neprevediamo l'istituzione nei comuni co npopolazione inferiore a 100 mila abitanti ,anche se capoluoghi di provincia, a men oche non si tratti di realtà rappresentant ifrazioni autonome .

Mi rendo conto che questo nostro emen-damento va in senso contrario ad una certademagogia partecipazionista, ma credoche, se vogliamo semplificare realmente l estrutture del potere locale e se vogliamometterle in condizione di funzionare i nmodo efficiente, dobbiamo avere il co-raggio di introdurre queste modifiche ch elimitano la presenza di istituti di cui non s isente pienamente la necessità (Applausi de ideputati del gruppo del PRI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto l'onorevole Tassi . Neha facoltà .

CARLO TASSI. Signor Presidente, onore -voli colleghi, onorevoli rappresentanti delGoverno, l 'emendamento Del Pennino 12.5

non costituisce certo per noi l'optimum, eforse neanche un vero e proprio mini-mum, ma indubbiamente rappresenta untentativo di razionalizzazione perché, congli attuali princìpi ugualitaristici, second oi quali i comuni possono istituire circoscri -zioni e suddivisioni, abbiamo in Italia cir-coscrizioni, come quella di Milano, cheamministrano una popolazione superioreal 60 per cento dell 'intero territorio pro-vinciale .

Questa considerazione, che poi è la ratiodell 'emendamento Del Pennino 12.5, se-condo noi deve essere sottolineata con un

«5 più» di incoraggiamento al partito re -pubblicano, in nome del noto rigore di cu iha dato prova almeno fino a qualche de-cennio fa .

PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Av-verto che l'emendamento Del Pennino saràvotato per parti separate, nel senso di vo-tare dapprima i commi 1 e 2 a scrutinionominale e quindi il comma 3, a scrutiniosegreto, riferendosi a materia elettorale .

Votazioni nominali .

PRESIDENTE. Indìco la votazione no-minale, mediante procedimento elettro-nico, sui commi 1 e 2 dell'emendamentoDel Pennino 12.5, non accettati dalla Com-missione né dal Governo .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

Presenti 41 1Votanti 307Astenuti 104Maggioranza 154

Hanno votato sì 36Hanno votato no 27 1

(La Camera respinge) .

Il comma 3 è pertanto precluso .

Indìco la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sull'emenda-mento Franchi 12.3, non accettato dallaCommissione né dal Governo .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione.

Comunico il risultato della votazione :

Presenti e votanti 429Maggioranza 21 5

Hanno votato sì 1 6

Hanno votato no 41 3

(La Camera respinge) .

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Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazionedell ' emendamento Cardetti 12.7. Hachiesto di parlare per dichiarazione di vot ol 'onorevole Del Pennino . Ne ha facoltà.

ANTONIO DEL PENNINO. Signor Presi-dente, noi voteremo contro l'emenda-mento Cardetti 12.7 perché in realtà, stabi-lendo che si possano istituire i consigli dicircoscrizione anche nei comuni fra 40mila e 100 mila abitanti, con esso si ripri -stinerebbe la situazione prevista attual-mente in base alla legge n . 278, cioè siriporterebbe a 40 mila abitanti la dimen-sione dei comuni in cui può essere istituit ala circoscrizione.

Ci muoviamo quindi in una logica chenon è assolutamente innovativa rispettoallo stato di fatto attuale e che non con -sente quella semplificazione delle strut-ture cui invece il provvedimento dovrebbetendere .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto l'onorevole Cardetti .Ne ha facoltà .

GIORGIO CARDETTI. Vorrei precisare, si -gnor Presidente, che con l 'emendamento12.7, da me presentato insieme al collegaSoddu, si è cercato di realizzare un com-promesso fra le opposte ipotesi rappresen -tate nei vari emendamenti, quelle di color oche chiedono che nei comuni con popola-zione di 40 mila o più abitanti vi sian oobbligatoriamente le circoscrizioni equelle di chi invece ciò non vuole .

In questo senso, considerata l 'auto-nomia statutaria, ci è sembrato equo pre-vedere che i comuni con popolazione com -presa tra i 40 mila ed i 100 mila abitant ipossano autonomamente decidere se arti -colarsi o meno in circoscrizioni, senza es-sere a ciò obbligati .

Questo è lo spirito dell 'emendamento ,che invito l'Assemblea ad approvare, rin-graziando la Commissione per il parererefavorevole espresso .

PRESIDENTE. Passiamo ai voti .

Votazioni nominali .

PRESIDENTE. Indìco la votazione no-minale, mediante procedimento elettro-nico, sull'emendamento Cardetti 12.7, ac-cettato dalla Commissione e dal Go-verno.

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

Presenti 428

Votanti 417

Astenuti 1 1Maggioranza 209

Hanno votato sì 383Hanno votato no 34

(La Camera approva) .

Indico la votazione nominale, medianteprocedimento elettronico, sull'emenda-mento Tassi 12.4, non accettato dalla Com -missione né dal Governo .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione.

Comunico il risultato della votazione :

Presenti 419

Votanti 417

Astenuti 2Maggioranza 209

Hanno votato sì 27Hanno votato no 390

(La Camera respinge) .

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazionedell'articolo 12 nel suo complesso, neltesto modificato dall'emendamento ap-provato .

Ha chiesto di parlare per dichiarazion edi voto l'onorevole Barbera . Ne ha fa-coltà.

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Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

AUGUSTO ANTONIO BARBERA. Signor Pre-sidente, onorevoli colleghi, desidero in-nanzitutto ribadire, alla luce del l 'esempioche è davanti ai nostri occhi quanto da meprima affermato a proposito di comequesto provvedimento non modifichi innulla la situazione .

Chiedo ai colleghi che tanto a lungohanno lavorato su questo provvedimentodi precisare cosa esso cambi rispetto all asituazione attuale, se non l'introduzionedella possibilità anziché dell'obbligo diistituire le circoscrizioni nei comuni co npopolazione compresa tra i 40 mila ed i 100mila abitanti .

Il provvedimento non cambia assoluta-mente nulla, tranne che — ripeto — perl'articolazione in circoscrizioni. Eppure,nelle ultime elezioni romane molti collegh idella maggioranza e molti commentatorihanno giudicato negativo il bilancio dellecircoscrizioni, per il modo in cui quest esono state amministrate, per il modo in cu isi concorre alle relative elezioni (vi sonocandidati che hanno speso decine di mi-lioni), nonché per il fatto che l 'importantedomanda di partecipazione a cui, attra-verso questa articolazione, si era cercato d idare una risposta nel 1976, è stata del tuttodisattesa con un parlamentarismo dilatat onel territorio che ha finito per moltiplicaretutte le disfunzioni del sistema politico ,per cui invece di aprire lo Stato alla parte -cipazione della società civile si è finito pe raumentare gli spazi di occupazione deipartiti sulla società civile .

Pongo qui anche un interrogativo, i nparticolare ai colleghi del gruppo dellademocrazia cristiana, i quali nel direttivodei giorni scorsi hanno manifestato l ' in-tenzione di aumentare la soglia di applica-zione del sistema maggioritario, portan-dola da 5 mila a 30 mila abitanti .

In questo caso si prevede che i consigl icircoscrizionali, qualunque sia la popola-zione, siano eletti secondo le norme stabi-lite per l'elezione dei consigli comunali co npopolazione superiore a 5.000 abitanti .

In sostanza, il sistema proporzionale ,che in tanti abbiamo riconosciuto non es -sere adeguato per la democrazia locale ,viene imposto a tutti i consigli circoscrizio -

nali, qualunque sia la popolazione dei co-muni .

Dal momento che riteniamo il punto 4dell'articolo 12 particolarmente impor -tante, chiediamo che l 'Assemblea vogliadare il segnale che esiste la volontà, se nondi introdurre norme elettorali in questalegge, di aprire un discorso su una nuovalegislazione elettorale (Applausi dei depu-tati dei gruppi del PCI e della sinistra indi -pendente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto l'onorevole Franchi .Ne ha facoltà .

FRANCO FRANCHI . Signor Presidente, siparla di decentramento amministrativoma l'Assemblea poco fa ha respinto unnostro emendamento che appunto inten-deva aggiungere alle parole «circoscri-zioni di decentramento» la parola «ammi-nistrativo». Ma l 'Assemblea ha anche re-spinto un altro nostro emendamento ne lquale chiedevamo che nessuna circoscri-zione di decentramento potesse avere unapopolazione inferiore a 25 mila abitanti .

L'articolo 12, che tra poco saremo chia-mati a votare (malgrado si sia preso att odel fallimento clamoroso di tutto il cosid-detto decentramento), non porta alcunainnovazione ma peggiora la situazione conl'innesto di nuove entità che non porte-ranno chiarezza nel territorio .

Per queste ragioni siamo contrari all 'ar-ticolo 12 .

ADRIANO CIAFFI, Relatore per la maggio-ranza . Chiedo di parlare per una precisa-zione .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

ADRIANO CIAFFI, Relatore per la maggio-ranza . Signor Presidente, prendo la parolaper rispondere alle richieste dell 'onore-vole Barbera .

La prima novità, introdotta dall'articolo12, è che viene abrogata la legge n . 278 suldecentramento; la seconda novità è che l efunzioni delle circoscrizioni non sono più

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stabilite per legge, dal momento che sar àlo statuto a determinarle; la terza novità èche si lascia il sistema proporzionale agaranzia della rappresentatività in quant ole circoscrizioni non sono organismi d igoverno ma soltanto di partecipazion eche, come è noto, più è rappresentativa piùè democratica (Applausi dei deputati delgruppo della DC).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti .Avverto che l'articolo 12 sarà votato pe r

parti separate, nel senso di votare dap-prima i commi 1, 2, 4 e 5 con votazionenominale, indi il comma 3 con votazionesegreta .

Votazione nominale .

Comunico il risultato della votazione :

Presenti e votanti 43 1Maggioranza 21 6

Voti favorevoli 25 3Voti contrari 178

(La Camera approva) .

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Passiamo all 'articolo 23 ,nel testo della Commissione . Ne do let-tura :

CAPO VIII .

ORGANI DEL COMUN EE DELLA PROVINCI A

ART . 23.PRESIDENTE. Indico la votazione no -

minale, mediante procedimento elettro-nico, sui commi 1, 2, 4 e 5 dell'articolo 1 2nel testo modificato dall 'emendamentotesté approvato .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

(Organi).

«1 . Sono organi del comune il consiglio ,la giunta, il sindaco .

2. Sono organi della provincia il consi-glio, la giunta, il presidente».

A questo articolo sono stati presentati iseguenti emendamenti :

Sostituirlo con i seguenti:Presenti 427Votanti 424 ART. 23.Astenuti 3

(Organi) .Maggioranza 213Hanno votato sì 267Hanno votato no 157

(La Camera approva) .

Votazione segreta .

PRESIDENTE. Indico la votazione se-greta, mediante procedimento elettronico,sul comma 3 dell'articolo 12 .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

1. Gli organi di governo del comune sonoil sindaco, la giunta che comprende il vice -sindaco e il consiglio .

2. Gli organi della provincia sono il pre-sidente, la giunta e il consiglio .

ART . 23-bis .

(Elezioni del consiglio comunale) .

1. Il consiglio comunale è eletto con lemodalità di cui al testo unico delle leggiper la composizione e la elezione degliorgani delle amministrazioni comunali,approvato con decreto del Presidente dell a

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Repubblica 16 maggio 1960, n. 570, inun'unica giornata domenicale coincident econ il primo turno di votazioni per l'ele-zione del sindaco e della giunta munici-pale, fissata con decreto del President edella Repubblica su proposta del Presi-dente del Consiglio dei ministri .

ART . 23-ter.

(Durata del consiglio comunale) .

1. Il consiglio comunale, il sindaco e lagiunta durano in carica cinque anni e co-munque per un periodo non inferiore amillecinquecento giorni, salvo il caso d ielezioni anticipate . Il quinquennio decorredalla data di elezione del consiglio comu-nale .

2. Il consiglio comunale esercita le suefunzioni fino al trentunesimo giorno ante-cedente la data delle elezioni per il suo rin -novo.

3. Il sindaco e la giunta municipale re -stano in carica fino alla nomina dei succes -sori .

ART . 23-quater .

(Elezioni comunali nei capoluoghi di re -gione con oltre 200.000 abitanti) .

1. Nei comuni capoluoghi di regione conpopolazione superiore ai 200.000 abitantil 'elezione del sindaco e della giunta av-viene in base a liste contrapposte senzavoto di preferenza .

2. Il capolista è il candidato alla nominaa sindaco ed in ordine seguono il vicesin-daco e gli altri assessori per il numerototale assegnato al comune .

3. Nel caso che nessuna lista raggiunga i lquorum previsto dall'articolo 23-quin-quies, comma 4, per l'elezione diretta a lprimo turno, si procede ad un second oturno di elezioni la terza domenica succes -siva .

4. Al secondo turno di votazioni sonoammesse soltanto le liste che al prim oturno abbiano conseguito almeno il 5 pe rcento dei voti validi espressi .

5. Le liste che hanno superato la clausoladi sbarramento si possono coalizzare e

presentarsi al secondo turno con una di -versa composizione, risultante dalla inte-grazione dei candidati delle liste .

6. In ogni caso il capolista deve essereuno dei capilista del primo turno .

7. Non sono ammesse nuove candida-ture tra il primo e il secondo turno .

8. Le liste possono contenere un numer odi candidati superiore ai posti da rico-prire .

9. I candidati non nominati subentranoin caso di morte, dimissioni, decadenza orevoca del sindaco, del vicesindaco e degliassessori, nell'ordine di lista .

ART . 23-quinquies.

(Proclamazione della lista vincitrice a lprimo turno elettorale) .

1. L'ufficio centrale, dopo la proclama-zione delle elezioni del consiglio comu-nale, esamina senza indugio i verbali dell evotazioni per l 'elezione del sindaco e dellagiunta senza poterne modificare i risultati ,salvo quanto previsto per le contestazionirisolvibili dall 'ufficio.

2. Indi determina la cifra elettorale d iciascuna lista.

3. La cifra elettorale di una lista è costi-tuita dalla somma dei voti validi riportat idalla lista stessa in tutte le sezioni delcomune.

4. Il quorum per la proclamazione dell alista vincitrice è costituito dalla maggio-ranza assoluta delle liste che hanno ripor -tato una percentuale pari almeno al 5 percento dei voti validi espressi, sempre che l alista abbia conseguito almeno il voto del 25per cento degli aventi diritto e il numerodei votanti non sia stato inferiore al 50 percento degli iscritti nelle liste elettorali .

5. Il sindaco, il vicesindaco e gli altr icomponenti della giunta sono proclamat inell'ordine di lista .

ART. 23-sexies .

(Proclamazione del sindac oal primo turno elettorale) .

1 . Il capolista è proclamato sindaco .

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2. Il sindaco di lista è proclamato vice -sindaco.

3. I primi candidati, pari al numero de iposti da eleggere, non possono essere sosti -tuiti dai candidati supplenti salvo il caso dirinunzia, dimissioni, decadenza o in se-guito a nullità dell 'elezione .

ART. 23-septies .

(Liste per il secondo turno elettorale) .

1. Qualora nessuna lista abbia raggiuntoil quorum di cui all 'articolo 23-quinquies ,comma 4, si procede ad un secondo turn odi eleziotli da tenersi nel giorno previst odall'articolo 23-quarter, comma 3.

2. A tale turno possono partecipare uni-camente le liste che sono depositate a cur adei loro capilista entro le ore 12 dellaprima domenica successiva al primoturno.

3. Nel caso di ripresentazione di list anella esatta composizione del primo turn onon occorre alcuna formalità ; in ogni altrocaso vi deve essere l 'accettazione confirma autentica dei componenti la lista i ncalce alla stessa .

4. Le liste di coalizione di cui all ' articolo23-octies sono depositate dal capolista .

ART . 23-octies .

(Liste integrate di coalizione) .

1. I capilista delle liste che hanno supe-rato il 5 per cento dei voti validi espressi a lprimo turno possono presentare liste inte -grate di coalizione .

2. Spetta ai capilista decidere se presen-tare una lista integrata di coalizione . Ladecisione è fatta constare in verbale re-datto in tanti esemplari quante sono le list ecoalizzate più uno, sottoscritti dai capilist ao da chi li sostituisce ai sensi del comma 11 .Ciascuno dei capilista può depositare i lverbale di coalizione presso la commis-sione elettorale mandamentale . È vietato ache abbia sottoscritto un accordo di coali -zione di partecipare ad altri accordi o pre -sentarsi con lista propria, pena la nullità

delle condidature multiple proposte nelleliste.

3. Deciso il capolista, candidato a sin-daco, si ripartisce il numero degli altri can -didati secondo i criteri definiti nei commisuccessivi .

4. La ripartizione dei candidati avvien ein proporzione ai voti ottenuti da ciascunalista nel primo turno rispetto alla sommadelle cifre elettorali delle liste coalizzate .Nella lista di coalizione, fatte salve le di-sposizioni particolari per la testa di lista, icandidati entrano nel l 'ordine determinatoai sensi del comma 5, e nella successioneprevista nelle rispettive liste di origine .

5. Per determinare il numero dei candi-dati che compete a ciascuna delle liste coa -lizzate si divide ciascuna cifra elettoralesuccessivamente per 1, 2, 3, 4, eccetera ,sino a concorrenza del numero dei candi-dati e quindi si scelgono fra i quozienti cos ìottenuti i più alti, in numero uguale aquello dei candidati, disponendoli in unagraduatoria decrescente . Ciascuna listaavrà tanti rappresentanti quanti compresinella graduatoria. A parità di quoziente ,nelle cifre intere e decimali, il posto è attri -buito alla lista che ha ottenuto la maggiorcifra elettorale, e, a parità di quest 'ultima,per sorteggio .

6. Ogni lista coalizzata ha diritto a dalmeno un posto nella testa della lista per i lsecondo turno anche in deroga all'ordin edeterminato ai sensi del comma 5. Un can-didato designato per il secondo turno puòrinunciare ad entrare nella lista di coali-zione; le rinunce operano a favore del col-locato al posto successivo, indipendente -mente dalla apparenza alla stessa lista d iorigine, e così di seguito .

7. Nessuna lista che non abbia conse-guito la maggioranza assoluta dell asomma delle cifre elettorali delle liste coa -lizzate al primo turno può disporre dellamaggioranza assoluta dei candidati com-presi nell'ordine di lista pari al numero de ipunti da eleggere .

8. La lista che ha riportato la più altacifra elettorale ha diritto al candidato a lposto di vicesindaco, sempre che nonabbia il capolista della lista di coalizione ;in tal caso il diritto di designazione del

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candidato a vicesindaco spetta alla list ache ha riportato la seconda migliore cifraelettorale .

9. La testa di lista è formata da capolista,candidato a sindaco, dal secondo di lista,candidato a vicesindaco e da un numero d icandidati rappresentanti le liste coalizzat eche non hanno espresso i primi due candi -dati .

10. Salvo quanto disposto dai comuni 8 e9, l 'ordine della testa di lista a partire da lterzo posto è determinato ai sensi de lcomma 5.

11. Un capolista di lista presentata a lprimo turno può rinunziare al posto d icapolista a favore del candidato immedia-tamente successivo nell'ordine di lista chenon abbia rinunziato a presentarsi per i lsecondo turno .

ART . 23-novies.

(Candidature al secondo turno elettorale) .

1. Può essere candidato al secondo turnosoltanto che sia stato candidato in una list apresentata al primo turno, che abbia con -seguito almeno il 5 per cento dei voti valid iespressi .

2. Soltanto nel caso che, i candidati cheaccettano di presentarsi al secondo turn oin liste di coalizione non siano almeno par iad un numero non inferiore ai posti d aeleggere aumentati di tre unità, i capilist apossono proporre candidati compres inelle liste il cui capolista abbia depositatoentro quarantotto ore dalla pubblicazionedei risultati del primo turno la rinuncia aconcorrere al secondo turno .

ART . 23-decies .

(Ineleggibilità al secondo turno elettorale) .

1 . Non può essere condidato al secondoturno chi sia stato eletto nel consiglio co-munale a meno che abbia rinunciato all aelezione prima della presentazione dell alista per il secondo turno .

ART . 24-undecies .

(Proclamazione al secondo turn oelettorale) .

1. Al secondo turno sono proclamatieletti i candidati pari al numero dei com-plessivi posti da ricoprire (sindaco, vice-sindaco e assessori effettivi), compresinella lista che ha conseguito il maggiornumero dei voti validi espressi, purchéabbia partecipato alla elezione almeno il50 per cento degli iscritti nelle liste eletto-rali. In caso di mancato raggiungimentodel quorum dei votanti il sindaco e lagiunta sono eletti secondo le norme invigore per gli altri comuni .

2. Non sono ammesse cancellature deinominativi dei candidati e, se effettuate, s idanno come non apposte e non compor-tano la nullità della espressione del voto.

23.9 .Calderisi, Teodori, Zevi, Rutelli ,

Vesce .

Sostituirlo con i seguenti :

ART. 23 .

(Organi di governo).

1. Gli organi di governo del comune sonoil consiglio, la giunta e il sindaco .

2. Gli organi della provincia sono il con-siglio, la giunta e il presidente .

3. Lo statuto dei comuni capoluogo d iprovincia e dei comuni con oltre 100 .000abitanti può prevedere l 'elezione di un pre -sidente del consiglio .

4. I consigli comunali e provinciali sonoeletti a suffragio universale, con vot ouguale e segreto .

5. Le modalità di elezione dei consigli,della giunta, dei sindaci e dei president idelle province sono determinate dagli sta-tuti dei comuni o delle province adottat icon le modalità previste dall 'articolo 4,sulla base di uno dei modelli indicati ne isuccessivi articoli e nel rispetto dei prin-cipi in essi contenuti .

6. Entro tre mesi dalla data di adozion edello statuto, un quinto dei consiglieri o undecimo degli elettori possono richiedere

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che sia sottoposta a referendum la sceltatra i modelli indicati, rispettivamente, agliarticoli 23-bis, 23-ter e 23-quater . Se il mag-gior numero dei voti è ottenuto da unmodello diverso da quello adottato dalconsiglio nella formazione dello statuto,ilconsiglio stesso provvede, entro tre mesidalla data di proclamazione dei risultat idei referendum, all'adozione di un nuovostatuto, nel quale dovrà essere adottato ilmodello che abbia riportato il maggiornumero di voti nel referendum .

ART. 23-bis .

(Forma di governo consiliare) .

1. L'elezione dei consigli comunali e pro-vinciali è effettuata col metodo delle listedi candidati concorrenti . L 'assegnazionedei seggi alle liste concorrenti è effettuatain ragione proporzionale, secondo il me-todo dei più alti resti .

2. Il consiglio comunale elegge nel pro-prio seno il sindaco e — su sua proposta —il vicesindaco e gli assessori . In caso didimissioni del sindaco o allorché sia stat aapprovata una mozione di sfiducia ne iconfronti del medesimo, il consiglio pro -cede alla elezione di un nuovo sindaco e d iuna nuova giunta. Analogamente si pro-cede per l'elezione del presidente dell aprovincia e della giunta provinciale .

3. La giunta è composta dal sindaco ,ovvero dal presidente della provincia, ch ela presiede, e da un numero di component istabilito dallo statuto, comunque non su-periore ad un quinto dei consiglieri .

4. Il voto del consiglio contrario ad unaproposta della giunta non ne comporta l edimissioni . Il sindaco, il presidente dellaprovincia e la giunta cessano dalla caric ain caso di approvazione di una mozione d isfiducia costruttiva, presentata e votat anelle forme e nei modi stabiliti dallo sta-tuto. La mozione di cui al presente comm adeve comunque contenere la proposta diun nuovo sindaco o presidente della pro-vincia e di una nuova giunta, e la suaapprovazione produce la proclamazion edel nuovo esecutivo proposto .

5. Lo statuto disciplina altresì le moda-lità di sostituzione di singoli componentidella giunta .

ART . 23-ter.

(Forma di governo presidenziale — elezion ediretta del sindaco e del presidente della

provincia) .

1. L 'elezione dei consigli comunali e pro-vinciali è effettuata col metodo delle listedi candiati concorrenti . L'assegnazionedei seggi alle liste concorrenti è effettuatain ragione proporzionale, secondo il me-todo dei più alti resti .

2. Contemporaneamente all 'elezione de lconsiglio comunale si procede all'elezione ,a suffragio universale e diretto, del sin-daco e del vicesindaco. Le candidature perla elezione del sindaco e del vicesindaco ,sottoscritte da un numero di elettori par iad almeno 1'1 per cento degli aventi diritto ,e comunque non superiore a 2.000, sonopresentate separatamente dalle candida-ture per la elezione del consiglio, e possonoessere contraddistinte da contrassegni di-versi .

3. Vengono eletti sindaco e, rispettiva -mente, vicesindaco i candidati che ripor -tino la maggioranza assoluta dei voti va -lidi. Se nessuna candidatura ottiene l amaggioranza assoluta si procede, la dome -nica successiva, a votazione di ballottag-gio. Alla votazione di ballottaggio sonoammessi unicamente i due candidati piùvotati al primo turno . Se uno o entrambi icandidati alla carica dichiarino di rinun-ciare, entro tre giorni dalla data della vota -zione, subentrano nel ballottaggio i candi -dati classificatisi rispettivamente al terzo oal quarto posto per i suffragi ottenuti . Inogni caso, alla votazione di ballottaggi onon sono ammessi i candidati che nonabbiano riportato, al primo turno, almenoil 15 per cento dei voti validi .

4. Il sindaco nomina, tra i cittadini eleg-gibili al consiglio, gli assessori e, eventual -mente, ne dispone la revoca . La carica diassessore è incompatibile con quella diconsigliere . Il sindaco o, in sua vece, il vice-

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sindaco partecipano con diritto di voto all esedute del consiglio comunale. Gli asses-sori vi partecipano, se invitati, senza di -ritto di voto .

5. In caso di dimissioni del sindaco gl isubentra il vicesindaco . In caso di dimis-sioni di entrambi, il consiglio comunale èsciolto, e si procede a nuove elezioni .

6. Con le modalità di cui al presente arti -colo si procede all'elezione del consigli oprovinciale, della giunta provinciale e de lpresidente della provincia .

ART . 23-quater.

(Forma di governo mista — elezione dirett adel capo dell'esecutivo e della maggioranza

consiliare) .

1. Nei comuni fino a 10.000 abitanti l 'ele-zione dei consigli comunali è effettuat acon il metodo delle liste di candidati con -correnti . Alla lista che ottiene il maggiornumero dei voti sono assegnati tre quintidei seggi. I restanti seggi sono ripartiti frale altre liste in ragione proporzionale se-condo il metodo dei più alti resti . E procla-mato sindaco il capolista della lista ch eabbia ottenuto il maggior numero di voti . I lsindaco eletto propone al consiglio comu-nale, nella sua prima seduta, il pro-gramma ed i componenti della giunta, sce -gliendoli per almeno la metà in seno a lconsiglio. Se il consiglio respinge le pro -poste del sindaco, o successivamente ap-prova a maggioranza assoluta una mo-zione di sfiducia, il consiglio è sciolto ed èrinnovato nel termine massimo di sessantagiorni .

2. Nei comuni con popolazione supe-riore a diecimila abitanti e nelle provinc el'elezione dei consigli è effettuata con i lmetodo delle liste di candidati concorrenti .Nell'ambito di ogni lista deve essere indi-cato il candidato alla carica di sindaco o d ipresidente della provincia . E ammesso i lcollegamento fra diverse liste se accompa-gnato dall'indicazione convergente de lcandidato a capo dell'esecutivo . Ogni elet-tore può esprimere una sola preferenza . Alcandidato alla carica di capo dell 'esecutivo

sono automaticamente attribuite tantepreferenze quanti sono i voti ottenuti dall alista nella quale è inserito .

3 . Nelle province e nei comuni di cui alcomma 2 la ripartizione dei seggi fra l eliste è effettuata con le seguenti modali-tà :

a) se una lista o più liste collegat ehanno conseguito la maggioranza assolutadei voti espressi, i nove decimi dei seggisono ripartiti secondo il metodo di Hondtfra tutte le liste concorrenti; il restantedecimo è assegnato alla lista singola ov-vero alle liste collegate che abbiano otte-nuto la maggioranza assoluta dei voti ;

b) se nessuna lista o gruppo di liste col -legate ha ottenuto la maggioranza assolutadei voti, si ripartisce secondo il metodo d iHondt, fra tutte le liste concorrenti, unnumero pari ai tre quarti dei seggi asse-gnati; i restanti seggi sono attribuiti inblocco alla lista singola ovvero alle listecollegate che in una successiva votazion edi ballottaggio abbiano ottenuto la mag-gioranza dei voti ; alla votazione di ballot-taggio partecipano soltanto le due liste o idue gruppi di liste collegati che abbian oottenuto nella prima votazione i maggior isuffragi; resta valida la graduatoria dell epreferenze acquisita nel primo turno .

4. Nelle province e nei comuni di cui alcomma 2 è proclamato eletto sindaco opresidente della provincia il candidato de-signato a tale carica nel l 'ambito della listache abbia ottenuto il maggior numero d ivoti, ai sensi del comma 3. Questi è tenuto asottoporre al consiglio, non oltre un mesedalla proclamazione degli eletti, il pro-gramma e la lista dei componenti lagiunta, prescegliendone almeno due terz iin seno al consiglio . Il consiglio approva ilprogramma ed elegge la giunta medianteunica votazione a scrutinio palese e a mag -gioranza assoluta. Se la votazione ha esit onegativo o se, successivamente, il consiglioapprova a maggioranza assoluta una mo-zione di sfiducia, il consiglio è sciolto ed èrinnovato entro il termine massimo di tremesi .

5 . Alla sostituzione di singoli compo-

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nenti la giunta, alla revoca e alla modifca -zione delle deleghe ad essi attribuite, prov -vede il sindaco . Gli atti di sostituzione, direvoca e di modifica delle deleghe son ocomunicati al consiglio nella prima sedutaimmediatamente successiva .

ART. 23-quinquies .

(Funzioni comunque spettanti al consigli ocomunale) .

1 . Spettano in ogni caso al consiglio :

a) l'adozione di atti normativi ad appli-cazione generale ;

b) l 'approvazione dei bilanci preventiv ie dei conti consuntivi ;

c) l'adozione degli strumenti urbani-stici sia generali che particolareggiati ;

d) le deliberazioni in materia di spes eche comportino per il comune rilevantioneri finanziari, nei limiti stabiliti dallostatuto;

e) le deliberazioni in materia di assun-zione, promozione e cessazione dal ser-vizio del personale dipendente per i livell isuperiori come determinati nello statuto .

2. Le disposizioni di cui al presente arti -colo si applicano, in quanto compatibili, a lconsiglio provinciale .

ART . 23-sexies .

(Funzioni della giunta, del sindaco e de lpresidente della provincia) .

1 . La giunta esercita le funzioni ad ess aattribuite dallo statuto. Spetta comunquealla giunta:

a) predisporre il bilancio preventivo e dil conto consuntivo da sottoporre all 'ap-provazione del consiglio;

b) predisporre i piani e i programmi de lcomune.

2 . La giunta può, sotto la sua responsa-bilità, adottare le deliberazioni che spette -

rebbero altrimenti al consiglio qualoranon sia possibile la sua convocazione el 'urgenza sia dovuta a causa nuova, poste -riore all 'ultima adunanza consiliare. Sutali deliberazioni la giunta riferisce al con -siglio nella sua prima adunanza al fine d iottenerne la ratifica . La mancata ratificacomporta la personale responsabilità d icoloro i quali hanno approvato la deli-bera.

3 . In ogni caso la giunta non può adot-tare i provvedimenti di esclusiva compe-tenza del consiglio, ai sensi dell 'articolo23-quinquies .

4 . Il sindaco e, rispettivamente, il presi-dente della provincia rappresentano il co-mune e rispettivamente la provincia, e desercitano le competenze previste dall apresente legge e dallo statuto dell'ente .

5. Spettano comunque al sindaco e, i nquanto compatibili, al presidente dell aprovincia, le seguenti funzioni:

a) convocare e presiedere la giunta sta-bilendone l'ordine del giorno, dirigere ecoordinare l 'attività delle stessa;

b) sovraintendere al funzionament odegli uffici comunali ;

c) sovraintedere alla gestione dei ser-vizi pubblici comunali e degli enti edaziende dipendenti dal comune o a parte-cipazione comunale ;

d) dirigere le funzioni statali e regional iattribuite o delegate al comune ;

e) adottare provvedimenti contingibili ,nei casi previsti dalla legge.

6 . Salvo che nei casi in cui le leggi pre-vedano il suo intervento come autorità lo-cale di pubblica sicurezza, il sindacoagisce sempre quale organo di governo deicomuni, attenendosi, per i servizi di com-petenza statale affidati al comune, alleistruzioni eventualmente impartite dalcommissario del Governo .

7. Qualora lo statuto del comune o dellaprovincia abbia optato per le modalità d ielezione di cui all'articolo 23-bis o all'arti-colo 23-quater, spettano alla giunta l 'ese-cuzione delle delibere consiliari e tutte l efunzioni che lo statuto non demandi

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espressamente al consiglio, al sindaco o a lpresidente della provincia .

8. Qualora lo statuto del comune o dell aprovincia abbia optato per le modalità d ielezione di cui all'articolo 23-ter spettanoal sindaco o al presidente della provinci al 'esecuzione delle delibere consiliari e tuttele funzioni che lo statuto non demandiespressamente al consiglio o alla giunta .

Conseguentemente sopprimere gli articol ida 24 a 33 .

23. 5 .Bassanini.

ART . 23 .

Sostituirlo con il seguente :

1. Sono organi del comune e della pro-vincia il consiglio, la giunta e, rispettiva -mente, il sindaco e il presidente .

2. Il sindaco del comune, il presidentedella provincia e le giunte, sino al l 'entratain vigore di una apposita legge di riform adei sistemi elettorali degli enti locali, son oeletti dai rispettivi consigli e nulla è inno-vato nella disciplina elettorale per la for-mazione dei consigli comunali e provin-ciali .

23. 10.

Mazzuconi .

A tale emendamento sono stati presen-tati i seguenti subemendamenti :

Al comma 1, aggiungere, in fine, il se-guente periodo : Il consiglio comunale, ilsindaco e la giunta sono eletti a normadegli articoli da 24-bis a 24-novies .

Conseguentemente, sostituire il comma 2con il seguente:

2. I consigli provinciali, la giunta ed ilpresidente della provincia sono eletti anorma delle vigenti disposizioni .

0. 23 . 10.1 .

Ferrara, Barbera, Barbieri, Pa-cetti e tutti gli altri deputatidel gruppo del PCI .

Dopo il comma 1 aggiungere i seguenti :

1-bis . Il consiglio comunale, la giunta e dil sindaco sono eletti a norma delle dispo-sizioni che seguono .

1-bis . L'articolo 2 del decreto del Presi -dente della Repubblica 16 maggio 1960, n.570, è sostituito dal seguente:

«ART . 2. — 1 . Il consiglio comunale ècomposto dal sindaco eletto a normadell'articolo 28, o dell'articolo 72 e dell'ar-ticolo 4 e :

a) da 80 membri nei comuni con popo-lazione superiore ai 500.000 abitanti ;

b) da 50 membri nei comuni con popo-lazione superiore ai 100.000 abitanti ;

c) da 40 membri nei comuni con popo-lazione superiore ai 30.000 abitanti o che,pur avendo popolazione inferiore, sian ocapoluoghi di provincia ;

d) da 30 membri nei comuni con popo-lazione superiore ai 10.000 abitanti ;

e) da 20 membri nei comuni con popo-lazione superiore ai 3.000 abitanti ;

f) da 15 membri negli altri comuni ;

g) da tutti gli eleggibili quando il loronumero non raggiunga quello fissato .

2. La popolazione è determinata in bas eai risultati dell 'ultimo censimento uffi-ciale».

1-ter. L'articolo 4 del decreto del Presi -dente della Repubblica 16 maggio 1960, n.570, è sostituito dal seguente :

«ART. 4. — 1 . Nella prima adunanza de lconsiglio comunale dopo l'elezione, il sin-daco, se risulta proclamato alla carica anorma degli articoli 67 o 73, comunica inomi dei consiglieri comunali che propon ecome componenti della giunta.

2. Il consiglio comunale approva la listaproposta dal sindaco a maggioranza asso -luta dei voti .

3. Se la lista non è approvata il sindacopresenta un'altra lista.

4. Se nella seconda votazione la nuovalista non è approvata, il sindaco decade, il

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consiglio comunale è sciolto e si procede anuove elezioni entro quarantacinqu egiorni».

1-quater. I primi sei comuni dell'articolo5 del decreto del Presidente della Repub-blica 16 maggio 1960, n . 570, sono abro-gati .

1-quinquies . Il primo comma dell'arti-colo 28 del decreto del Presidente dellaRepubblica 16 maggio 1960, n. 570, è sosti-tuito dal seguente :

«Le liste sono presentate con l ' indica-zione del candidato alla carica di sindaco edevono contenere un numero di candidat ipari al numero dei consiglieri da eleg-gere» .

2. L'articolo 55 del decreto del Presi -dente della Repubblica 16 maggio 1960, n.570, è sostituito dal seguente :

«ART. 55 . — 1 . Alla lista che ottiene la piùalta cifra elettorale sono assegnati trequinti dei seggi. Gli altri due quinti son odistribuiti tra le liste a norma dei prim isette commi dell'articolo 72» .

3. L'articolo 29 del decreto del Presi-dente della Repubblica 16 maggio 1960, n.570 e l 'articolo i della legge 10 agosto 1964,n . 663, sono abrogati .

1-sexies . Al sesto comma dell'articolo 32del decreto del Presidente della Repub-blica 16 maggio 1960, n. 570, è aggiunto i lseguente periodo: «Ciascuna lista deve in -dicare il nome del candidato alla carica d isindaco».

1-septies . All'articolo 32 del decreto de lPresidente della Repubblica 16 maggio1960, n. 570, dopo il decimo comma èaggiunto il seguente:

«All'atto della presentazione della lista, ipresentatori possono dichiarare il collega -mento con altre liste che concorronoall 'elezione nel medesimo comune per ladeterminazione degli effetti di cui all 'arti-colo 72, sesto comma. Tale dichiarazion eha effetto qualora risulti la convergenza d ialmeno un'altra analoga dichiarazione di

collegamento sottoscritta dai presentatoried accompagnata dall ' indicazione dellostesso candidato per la carica di sin-daco» .

1-octies . Gli articoli 57 e 58 del decretodel Presidente della Repubblica 16 maggio1960, n. 570, sono abrogati .

1-novies . Il secondo comma dell'articol o66 del decreto del Presidente della Repub-blica 16 maggio 1960, n . 570, è sostituitodal seguente:

«Il Presidente, infine, dichiara il risul-tato delle scrutinio, lo certifica nel verbale ,proclama eletto alla carica di sindaco i lcandidato indicato dalla lista che ha otte -nuto il maggior numero di voti, e se ilcomune ha una unica sezione, proclamagli eletti alla carica di consigliere comu-nale secondo l'ordine di collocazione nellalista» .

1-decies . All 'articolo 72 del decreto delPresidente della Repubblica 16 maggio1960, n. 570, dopo il quinto comma son oaggiunti i seguenti :

«In presenza di liste collegate ai sensidell'articolo 32, è la somma delle cifre elet -torali di ciascuna di esse è divisa per 1, 2, 3 ,4, . . . Determinati in tal modo i quozienti pi ùalti e, quindi, il numero dei seggi spettant ial gruppo delle liste collegate, si procede aripartire detti seggi alle singole liste in pro -porzione ai voti che ciascuna di queste h aottenuto. Comunque vengono assegnat itanti seggi in più alla lista o alle liste col -legate che abbiano ottenuto la maggio-ranza assoluta dei seggi, sino a conseguir eil 55 per cento dei seggi .

Se a seguito delle operazioni effettuat eai sensi dei commi precedenti, nessun alista o nessuno dei gruppi di lista collegat eha ottenuto la maggioranza assoluta deiseggi del consiglio comunale, si attribuiscecon il sistema proporzionale la metà deiseggi .

Si procede quindi ad un secondo turnoda effettuarsi entro i quindici giorni suc-cessivi cui devono essere ammesse d'uf-ficio soltanto le liste che hanno parteci-

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pato al primo turno. Effettuato lo spogli ocon le stesse procedure previste per ilprimo turno, il Presidente attribuisce allalista o ai gruppi di liste collegate che hann oottenuto nel secondo turno il maggior nu-mero dei voti, un numero di seggi tale chesommato a quelli conseguiti nel primoturno consente di conseguire il 55 percento dei seggi .

I restanti seggi si attribuiscono con i lcriterio proporzionale alle altre liste sin -gole o collegate» .

1-undecies . L'articolo 73 del decreto delPresidente della Repubblica 16 maggio1960, n . 570, è sostituito dal seguente:

«ART . 73. — 1 . Il presidente proclamaeletto alla carica di sindaco il candidat oindicato dalla lista o dalle liste che hann oottenuto la maggioranza dei seggi del con -siglio comunale; riceve la opzione per unadelle liste collegate dei candidati che no nsiano stati eletti alla carica di sindaco ; pro-clama quindi eletti alla carica di consi-gliere comunale i candidati secondo l 'or -dine di collocazione nelle liste sulla bas edei seggi ottenuti da ciascuna lista .

2 . L'opzione di cui al precedente comm ava effettuata a pena di decadenza entr odue giorni dalla richiesta del presi-dente» .

1-dnodecies. La rubrica della Sezione I Idel capo IV del decreto del Presidentedella Repubblica 16 maggio 1960, n. 570, èsostituita dalla seguente :

«Disposizioni particolari per lo scrutinioe la proclamazione nei comuni con popo-lazione sino a 20.000 abitanti» .

2 . La rubrica della Sezione III del capoIV del decreto del Presidente della Repub-blica 16 maggio 1960, n. 570, è sostituitadalla seguente :

«Disposizioni particolari per lo scrutinioe la proclamazione nei comuni con popo-lazione superiore ai 20.000 abitanti» .

Conseguentemente, sostituire il comma 2con il seguente:

2. I consigli provinciali, la giunta ed il

presidente della provincia sono eletti anorma delle vigenti disposizioni .

0. 23.10 . 3 .Ferrara, Barbera, Barbieri, Pa-

cetti, e tutti gli altri deputat idel gruppo del PCI .

Al comma 1, aggiungere, in fine, le se-guenti parole : Gli organi del comune sonoeletti a norma della presente legge .

Conseguentemente, sopprimere il comma2.

0. 23. 10. 4.Calderisi, Teodori .

Sopprimere il comma 2 .

0. 23. 10. 5 .Calderisi, Teodori .

Sostituire il comma 2 con il seguente :

2. La composizione, le modalità di ele-zione e le attribuzioni dei predetti organ isono stabiliti dallo statuto dell'ente, ne lrispetto dei principi indicati dalla present elegge e previa determinazione, mediantereferendum, della forma di governo adot-tata, sulla base dei modelli indicati negl iarticoli seguenti .

0. 23 . 10. 6.Bassanini .

Sostituire il comma 2 con il seguente :

2 . La composizione, le modalità di ele-zione e le attribuzioni dei predetti organ isono stabiliti dagli articoli seguenti .

0. 23. 10. 7.Bassanini .

Sostituire il comma 2 con il seguente :

2. I predetti organi sono eletti nei modiprevisti dagli articoli seguenti .

0. 23. 10. 8 .Bassanini, Rodotà .

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Sostituire il comma 2 con il seguente :

2 . I consigli comunali sono eletti se-condo le norme di cui agli articoli se-guenti .

0 . 23 . 10 . 9 .Bassanini, Rodotà .

Sono stati altresì presentati i seguent iemendamenti :

Sostituire il comma 1 con il seguente :

1. Ogni comune di cui alla presente leggeha un sindaco, una giunta che comprend eil vicesindaco e un consiglio .

23. 8 .Calderisi, Teodori, Zevi, Rutelli ,

Vesce .

Al comma 1, aggiungere, in fine, le parole:e le commissioni consiliari permanenti .

23. 1 .Franchi, Tassi.

Al comma 1, aggiungere, in fine, le parole:e, nell 'esercizio e nei limiti dei poteri dele-gati, i consigli di circoscrizione, laddoveprevisti .

23. 6 .Pacetti, Strumendo, Barbera e

tutti gli altri deputati de lgruppo del PCI .

Dopo il comma 1, aggiungere il se-guente:

1-bis . Sono organi dei comuni fino a5.000 abitanti il consiglio e il sindaco . Ilsindaco può delegare proprie competenzeai consiglieri .

23. 3 .Del Pennino, Gorgoni, Ermelli,

Cupelli .

Dopo il comma 1, aggiungere il se-guente :

1-bis . Nei comuni con popolazione fino a

cinquemila abitanti lo statuto può preve-dere che organi del comune siano il consi -glio e il sindaco. In tal caso il consiglio hacinque componenti ed è eletto per tre annicon voto limitato a quattro quinti dei con-siglieri . Il sindaco può delegare propriecompetenze ai consiglieri .

23. 4 .Lanzinger, Filippini Rosa, Mat-

tioli, Scalia, Donati, Cima ,Salvoldi, Procacci, Andreis ,Cecchetto Coco .

Dopo il comma 1, aggiungere il se-guente:

1-bis . Lo statuto dei comuni capoluoghidi provincia e dei comuni con oltre 100 .000abitanti, può prevedere l'elezione di unpresidente del consiglio e di due vicepresi-denti, che compongono l'ufficio di presi-denza, e che sono eletti nella prima sedutadel consiglio comunale .

23. 7 .Strumendo, Pacetti, Barbera e

tutti gli altri deputati delgruppo del PCI.

Al comma 2, aggiungere, in fine, le parole:e le commissioni consiliari permanenti .

23. 2 .Franchi, Tassi .

Sono stati altresì presentati i seguentiarticoli aggiuntivi :

Dopo l'articolo 23, aggiungere i se-guenti:

ART . 23-bis .(Modificazioni delle norme per l'elezionedei consigli dei comuni con popolazione

fino a 10.000 abitanti) .

1 . Il primo comma dell 'articolo 28 deltesto unico delle leggi per la composizionee la elezione degli organi delle amministra-zioni comunali, approvato con decreto del

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Presidente della Repubblica 16 maggio1960, n. 570, è sostituito dal seguente:

«Le candiature devono essere raggrup-pate in liste comprendenti un numero dicandidati non inferiore ad un quinto e no nsuperiore ai due terzi dei consgilieri d aeleggere» .

2. Il primo comma dell 'articolo 55 delcitato testo unico approvato con decretodel Presidente della Repubblica 16 maggi o1960, n. 570, è sostituito dal seguente :

«Ciascun elettore ha diritto di votare perun numero di candidati pari a due terzi deiconsiglieri da eleggere, purché compresinella medesima lista» .

3. Sono abrogati l'articolo 29 e l'ultimocomma dell'articolo 55 del testo unico ap-provato con decreto del Presidente dell aRepubblica 16 maggio 1960, n. 570, non-ché l 'articolo 1 della legge 10 agosto 1964,n. 663 .

ART . 23-ter.(Modificazioni delle norme per l'elezionedei consigli dei comuni con popolazione

superiore a 10 .000 abitanti) .

1 . Dopo l 'ottavo comma dell 'articolo 32del testo unico approvato con decreto delPresidente della Repubblica 16 maggio1960, n. 570, sono inseriti i seguenti :

«Nell'ambito di ogni lista, deve essereindicato il candidato alla carica di sindaco ;in mancanza, si intende candidato alla ca -rica di sindaco il capolista . I presentatoridi una lista possono dichiarare, in calc ealla lista medesima, il collegamento conaltre liste presentate nel medesimo co-mune, ai fini e agli effetti di cui all'articolo72. La dichiarazione ha efficacia solo seconvergente con analoghe dichiarazionipresentate in calce alle liste con le quali s idichiara il collegamento, e se accompa-gnata dall'indicazione, parimenti conver-gente, del candidato designato alla caricadi sindaco. In deroga al disposto dell'ot-tavo comma, il designato alla carica di sin -daco può essere candidato in più liste col -legate. Nel caso dell'avvenuta elezione inpiù liste collegate del candidato designato

congiuntamente alla carica di sindaco, ilmedesimo è tenuto a dichiarare entro diecigiorni la propria opzione per una delleliste suddette» .

2. Il secondo comma dell'articolo 57 deltesto unico approvato con decreto del Pre -sidente della Repubblica 16 maggio 1960,n. 570, è sostituito dal seguente:

«Ogni elettore può esprimere una solapreferenza. Non possono essere espressepreferenze a favore del candidato desi-gnato alla carica di sindaco, ai sens idell'articolo 32. Al candidato designatoalla carica di sindaco si intendono attri-buite tante preferenze quanti sono i vot iottenuti dalla lista nella quale è inserito» .

3. L'articolo 58 del testo unico approvatocon decreto del Presidente della Repub-blica 16 maggio 1960, n. 570, è sostituitodal seguente:

«ART . 58 — 1 . Non è ammessa l ' indica-zione della preferenza mediante l ' indica-zione del numero di lista» .

4. Dopo il quinto comma dell 'articolo 72del testo unico approvato con decreto delPresidente della Repubblica 16 maggio1960, n . 570, è inserito il seguente :

«La disposizione del comma precedentesi applica solo se, effettuate le operazion ida esso disciplinate, una singola lista, o pi ùliste collegate ai sensi dell 'articolo 32, ab-biano conseguito la maggioranza assolut adei seggi. In mancanza, le operazioni d icomputo dei voti vengono ripetute in mododa assegnare soltanto i tre quarti dei seggi .All'assegnazione dei rimanenti seggi s iprocede, in tal caso, ai sensi dell'articol oseguente».

5. Dopo l 'articolo 72 del testo unico ap-provato con decreto del Presidente dell aRepubblica 16 maggio 1960, n. 570, è inse-rito il seguente :

«ART . 72-bis. — 1 . Allorché, ai sens idell'articolo 72 non si è pervenuti all'ele-zione di tutti i consiglieri assegnati, i segg irestanti, pari a un quarto dell'intero consi -glio, sono attribuiti alla lista singola, ov-vero alle liste collegate che in una succes -siva votazione di ballottaggio, da teners inella settimana seguente, ottengano lamaggioranza dei voti . Alla votazione di bal-

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X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

lottaggio partecipano le due liste singole ogruppi di liste collegate che nel primoturno abbiano ottenuto il maggior numerodi voti . Nel caso di liste collegate i seggisono ripartiti tra le stesse in proporzion edei voti ottenuti nel primo turno. In talevotazione non è ammesso il voto di prefe-renza per l 'assegnazione dei seggi ai can-didati; resta valida la graduatoria dell epreferenze acquisita nel primo turno» .

6. All 'articolo 73 del testo unico appro-vato con decreto del Presidente della Re -pubblica 16 maggio 1960, n. 570, è ag-giunto il seguente comma :

«Il presidente dell'ufficio centrale pro-clama quindi eletto sindaco il candidat odesignato a tale carica nell'ambito dellalista o delle liste fra loro collegate ch eabbiano conseguito la maggioranza asso-luta dei seggi, ai sensi dell'articolo 72,ovvero abbiano riportato la maggioranzarelativa dei voti nella votazione di ballot-taggio, di cui all 'articolo 72-bis» .

ART. 23-quater.(Elezione della giunta comunale . Dimis-sioni e sostituzione del sindaco e della

giunta) .

1. Nella seduta del consiglio comunaleimmediatamente successiva a quella pre-vista dall 'articolo 75 del testo unico appro -vato con decreto del Presidente della Re -pubblica 16 maggio 1960, n . 570, e co-munque non oltre un mese dalla procla-mazione degli eletti, il sindaco presenta ilprogramma e la lista dei componenti dell agiunta da sottoporre al voto del consiglio .Il consiglio approva il programma edelegge la giunta mediante un'unica vota-zione, a scrutinio palese, e a maggioranzaassoluta dei consiglieri assegnati . Se lavotazione ha esito positivo, il sindaco o i lpresidente della provincia e gli eletti assu-mono immediatamente l'esercizio dell efunzioni. Se ha esito negativo, si provved eallo scioglimento del consiglio .

2. I membri della giunta possono esserescelti anche al di fuori del consiglio, i nmisura non superiore ad un terzo .

3. Il sindaco e la giunta sono tenuti adimettersi allorché il consiglio abbia, ascrutinio segreto e a maggioranza assolut adei suoi componenti, approvato una mo-zione di sfiducia motivata . La mozione èammissibile solo se presentata da almenoun quinto dei consiglieri . Essa viene messain discussione non prima di cinque giorni enon oltre dieci giorni dalla sua presenta-zione. In assenza di una convocazione, ilconsiglio si riunisce di diritto alle ore se-dici del decimo giorno dalla presentazion edella mozione di sfiducia . L'approvazionedella mozione di sfiducia comporta lo scio-glimento del consiglio comunale e l ' indi-zione di nuove elezioni .

4. Le dimissioni del sindaco e la su adecadenza dall 'ufficio per qualunquecausa comportano le dimissioni dellagiunta e lo scioglimento del consiglio co-munale. Nei soli casi di decesso del sindacoin carica, o di suo impedimento perma-nente, il consiglio può, entro venti giorni ,provvedere alla sua sostituzione, eleggen-done il successore nel proprio seno, a scru -tinio palese e a maggioranza assoluta deiconsiglieri assegnati . In assenza di convo-cazione, il consiglio si riunisce di dirittoalle ore sedici del ventesimo giorno dadapresentazione delle dimissioni del sindacoo dal verificarsi della causa di decadenzadall 'ufficio. Ove nella prima votazione nonsia raggiunta la maggioranza assoluta, s iprocede immediatamente a votazione d iballottaggio ed è proclamato eletto chi hariportato il maggor numero di voti e, incaso di parità, il più anziano di età .

5. Nel caso previsto dal comma 4, il sin-daco neoletto provvede, entro i successiviventi giorni, a sottoporre al voto del consi -glio il programma e la lista dei componentidella giunta . Si applica il disposto di cui alcomma 1 .

6. Alla sostituzione di singoli compo-nenti la giunta e alla revoca e alla modifi-cazione delle deleghe ad essi attribuite ,provvede il sindaco. Gli atti di sostituzione ,di revoca e di modifica delle deleghe sonocomunicati al consiglio nella prima sedutaimmediatamente successiva .

7. E abrogato l'articolo 4 del testo unicoapprovato con decreto del Presidente della

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Repubblica 16 maggio 1960, n . 570. Sonoaltresì abrogati i commi primo, secondo,terzo e quarto del l 'articolo 5 del medesimodecreto del Presidente della Repubblica .

8. Allo scioglimento dei consigli comu-nali si provvede, oltre che nei casi previst idalle leggi vigenti, nelle ipotesi disciplinatedai commi 1, 3 e 4. In tali casi, l 'elezione delnuovo consiglio comunale ha luogo entro isuccessivi sessanta giorni . Ove essa non si astata indetta per altra data, ha luogo didiritto nell 'ultima domenica precedente i ltermine anzidetto e nel lunedì succes-sivo.

Conseguentemente, , sopprimere, i lcomma I dell'articolo 24 e gli articoli 27 e30.

23 . 01 .Bassanini, Rodotà, Balbo, Bec-

chi, Guerzoni, Rizzo, Visco .

Dopo l'articolo 23, aggiungere i se-guenti:

ART . 23-bis .

(Modificazioni delle norme per l'elezionedei consigli dei comuni con popolazion e

fino a 10.000 abitanti) .

1. Il primo comma dell 'articolo 28 deltesto unico delle leggi per la composizion ee la elezione degli organi delle amministra -zioni comunali, approvato con decreto delPresidente della Repubbl ì( 16 maggio1960, n. 570, è sostituito daI '(gt'ente :

«Le candidature devono essere raggrup-pate in liste comprendenti un n u mero dicandidati non inferiore ad un quinto e no nsuperiore ai due terzi dei consiglieri daeleggere» .

2. Il primo comma dell 'articolo 55 deltesto unico delle leggi per la composizionee la elezione degli organi delle amministra -zioni comunali, approvato con decreto de lPresidente della Repubblica 16 maggio1960, n. 570, è sostituito dal seguente:

«Ciascun elettore ha diritto di votare perun numero di candidati pari a due terzi dei

consiglieri da eleggere, purché compresinella medesima lista» .

3. Sono abrogati l 'articolo 29 e l 'ultimocomma dell'articolo 55 del decreto del Pre-sidente della Repubblica 16 maggio 1960 ,n. 570, nonché l'articolo 1 della legge 1 0agosto 1964, n. 663 .

ART. 23-ter.

(Modificazioni delle norme per l 'elezionedei consigli dei comuni con popolazion e

superiore a 10.000 abitanti) .

1. Dopo l'ottavo comma dell'articolo 32del decreto del Presidente della Repub-blica 16 maggio 1960, n. 570, sono inseriti iseguenti:

«Nell'ambito di ogni lista, deve esser eindicato il candidato alla carica di sindaco .In mancanza, si intende candidato allacarica di sindaco il capolista . I presenta-tori di una lista possono dichiarare, i ncalce alla lista medesima il collegament ocon altre liste presentate nel medesim ocomune, ai fini e agli effetti di cui all 'arti-colo 72 . La dichiarazione ha efficacia solose convergente con analoghe dichiarazion ipresentate in calce alle liste con le quali s idichiara il collegamento, e se accompa-gnata dall ' indicazione, parimenti conver-gente, del candidato designato alla caricadi sindaco. In deroga al disposto dell 'ot-tavo comma, il designato alla carica di sin -daco può essere candidato in più liste col -legate. Nel caso dell'avvenuta elezione i npiù liste collegate del candidato designatocongiuntamente alla carica di sindaco, i lmedesimo è tenuto a dichiarare entro diecigiorni la propria opzione per una dell eliste suddette».

2. Il secondo comma dell 'articolo 57 deldecreto del Presidente della Repubblica 16maggio 1960, n. 570, è sostituito dal se-guente:

«Ogni elettore può esprimere una solapreferenza. Non possono essere espressepreferenze a favore del candidato desi-gnato alla carica di sindaco, ai sens idell'articolo 32. Al candidato designatoalla carica di sindaco si intendono attri-

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buite tante preferenze quanti sono i vot iottenuti dalla lista nella quale è inserito» .

3. L'articolo 58 del decreto del Presi -dente della Repubblica 16 maggio 1960, n.570 è sostituito dal seguente:

«ART . 58. — Non è ammessa l'indica-zione di preferenza mediante l'indicazion edel numero di lista» .

4. L'articolo 72 del decreto del Presi -dente della Repubblica 16 maggio 1960, n.570, è sostituito dal seguente:

«Art . 72 — 1 . Il presidente dell'ufficiocentrale, nel giorno di martedì successiv oalla votazione, se possibile, o al più tardi lamattina del mercoledì, riunisce l 'ufficio eriassume i voti delle varie sezioni, senzapoterne modificare i risultati .

2. Indi determina la cifra elettorale d iciascuna lista, la cifra elettorale di ciascungruppo di liste tra loro collegate e la cifr aelettorale di ciascun candidato .

3. La cifra elettorale di una lista è costi-tuita dalla somma dei voti validi riportat idalla lista stessa in tutte le sezioni delcomune. La cifra elettorale di ciascungruppo di liste collegate è costituita dallasomma delle cifre elettorali delle singol eliste tra loro collegate .

4. La cifra individuale di ciascun can-didato è costituita dalla cifra di lista au-mentata dei voti di preferenza .

5. Se una lista o più liste collegate aisensi dell 'articolo 32 hanno conseguito l amaggioranza assoluta dei voti espressi siprocede ai sensi dei commi 6 e 7 .

6. Per l'assegnazione del numero de iconsiglieri a ciascuna lista si divide cia-scuna cifra elettorale successivamente pe r1, 2, 3, 4 . . . sino a concorrenza di un numeropari ai nove decimi dei consiglieri da eleg-gere, se necessario arrotondato per ec-cesso, e quindi si scelgono, fra i quozient icosì ottenuti i più alti, in numero pari ainove decimi dei consiglieri da eleggere ,disponendoli in una graduatoria decre-scente. Ciascuna lista avrà tanti rappresen -tanti quanti sono i quozienti ad essa appar-tenenti, compresi nella graduatoria . A pa-rità di quoziente, nelle cifre intere e deci-mali, il posto è attribuito alla lista che ha

ottenuto la maggiore cifra elettorale e, aparità di quest 'ultima, per sorteggio .

7. I seggi non assegnati ai sensi delcomma 6 sono attribuiti alla lista singolache abbia conseguito la maggioranza asso-luta dei voti, ovvero sono ripartiti fra l eliste fra loro collegate che abbiano conse-guito il medesimo risultato, per tale ripar-tizione si pocede ai sensi del comma 6.

8. Se nessuna lista o alcun gruppo diliste collegate ha ottenuto la maggioranzaassoluta dei voti, le operazioni di cui a lcomma 6 sono effettuate in modo da asse-gnare soltanto i tre quarti dei seggi . All'as-segnazione dei rimanenti seggi si proced ein tal caso ai sensi dell 'articolo 72-bis» .

5. Dopo l'articolo 72 del decreto del Pre-sidente della Repubblica 16 maggio 1960,n . 570, è inserito il seguente :

«Art . 72-bis . 1 . — Allorché ai sens idell 'articolo 72, non si è pervenuti all'ele-zione di tutti i consiglieri assegnati, i segg irestanti, pari a un quarto dell ' intero consi -glio, sono attribuiti alla lista singola, ov-vero alle liste collegate che in una succes-siva votazione di ballottaggio da teners inella settimana seguente ottengano l amaggioranza dei voti . Alla votazione di bal -lottaggio partecipano le due liste o i du egruppi di liste collegate che nel prim oturno abbiano ottenuto il maggior numerodi voti. Nel caso di liste collegate i seggisono ripartiti tra le stesse in proporzion edei voti ottenuti nel primo turno. In talevotazione non è ammesso il voto di prefe-renza per l 'assegnazione dei seggi ai can-didati; resta valida la graduatoria dell epreferenze acquisita nel primo turno» .

6. All 'articolo 73 del testo unico appro-vato con decreto del Presidente della Re-pubblica 16 maggio 1960, n . 570, e ag-giunto, in fine, il seguente comma :

«Il presidente dell'ufficio centrale pro-clama quindi eletto sindaco il candidat odesignato a tale carica nell'ambito dell alista o delle liste tra loro collegate cheabbiano conseguito la maggioranza asso-luta dei seggi, ai sensi dell'articolo 72 ov-vero abbiano riportato la maggioranza re-

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lativa dei voti nella votazione di ballottag-gio, di cui all'articolo 72-bis».

ART . 23-quater.

(Elezione della giunta comunale. Dimis-sioni e sostituzione del sindaco e della

giunta) .

1. Nella seduta del consiglio comunaleimmediatamente successiva a quella pre-vista dall'articolo 75 del testo unico appro -vato con decreto del Presidente della Re -pubblica 16 maggio 1960, n. 570, e co-munque non oltre un mese dalla procla-mazione degli eletti, il sindaco presenta i lprogramma e la lista dei componenti dellagiunta da sottoporre al voto del consiglio .Il consiglio approva il programma edelegge la giunta mediante un 'unica vota-zione, a scrutinio palese, e a maggioranzaassoluta dei consiglieri assegnati . Se lavotazione ha esito positivo, il sindaco o i lpresidente della provincia e gli eletti assu -mono immediatamente l 'esercizio dell efunzioni . Se ha esito negativo, si provved eallo scioglimento del consiglio .

2. I membri della giunta possono esser escelti anche al di fuori del consiglio, inmisura non superiore ad un terzo .

3. Il sindaco e la giunta sono tenuti adimettersi allorché il consiglio abbia, ascrutinio segreto e a maggioranza assolut adei suoi componenti, approvato una mo-zione di sfiducia motivata . La mozione èammissibile solo se presentata da almen oun quinto dei consiglieri . Essa viene messain discussione non prima di cinque giorni enon oltre dieci giorni dalla sua presenta-zione. In assenza di una convocazione i lconsiglio si riunisce di diritto alle ore se -dici del decimo giorno dalla presentazion edella mozione di sfiducia. L'approvazionedella mozione di sfiducia comporta lo scio -glimento del consiglio comunale e l ' indi-zione di nuovi elezioni .

4. Le dimissioni del sindaco e la su adecadenza dall'ufficio per qualunqu ecausa comportano le dimissioni dell agiunta e lo scioglimento del consiglio co-munale. Nei soli casi di decesso del sindac oin carica, o di suo impedimento perma -

nente il consiglio può entro venti giorniprovvedere alla sua sostituzione, eleggen-done il successore nel proprio seno, a scru -tinio palese e a maggioranza assoluta deiconsiglieri assegnati . In assenza di convo-cazione il consiglio si riunisce di diritto alleore sedici del ventesimo giorno dalla pre-sentazione delle dimissioni del sindaco odal verificarsi della causa di decadenzadall 'ufficio. Ove nella prima votazione nonsia raggiunta la maggioranza assoluta, s iprocede immediatamente a votazione d iballottaggio, ed è proclamato eletto chi hariportato il maggiore numero di voti e, incaso di parità, il più anziano di età .

5. Nel caso previsto dal comma 4, il sin-daco neoeletto provvede, entro i successiviventi giorni, a sottoporre al voto del consi -glio il programma e la lista dei component idella giunta . Si applica il disposto di cui a lcomma 1 .

6. Alla sostituzione di singoli compo-nenti la giunta, alla revoca e alla modifica -zione delle deleghe ad essi attribuite, prov -vede il sindaco . Gli atti di sostituzione, d irevoca e di modifica delle deleghe son ocomunicati al consiglio nella prima sedutaimmediatamente successiva .

7. È abrogato l'articolo 4 del testo unicoapprovato con decreto del Presidente dellaRepubblica 16 maggio 1960, n. 570 . Sonoaltresì abrogati i commi primo, secondo,terzo e quarto dell ' articolo 5 del medesimodecreto del Presidente della Repubblica .

8. Allo scioglimento dei consigli comu-nali si provvede, oltre che nei casi previst idalle leggi vigenti, nelle ipotesi disciplinat edai commi 1, 3 e 4. In tali casi, l'elezione de lnuovo consiglio comunale ha luogo entro isuccessivi sessanta giorni . Ove essa non siastata indetta per altra data, ha luogo didiritto nell 'ultima domenica precedente i ltermine anzidetto e nel lunedì succes-sivo .

Conseguentemente, sopprimere, i lcomma 1 dell'articolo 24 e gli articoli 27 e30.

23 . 05.

Bassanini .

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X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Dopo l 'articolo 23, aggiungere il se-guente :

ART . 23-bis .

(Modificazioni delle norme per l'elezionedei consigli dei comuni con popolazion e

fino a 10.000 abitanti) .

1. Il primo comma dell 'articolo 28 deltesto unico delle leggi per la composizion ee la elezione degli organi delle amministra-zioni comunali approvato con decreto de lPresidente della Repubblica 16 maggio1960, n. 570, è sostituito dal seguente :

«Le candidature devono essere raggrup-pate in liste comprendenti un numero dicandidati non inferiore ad un quinto e nonsuperiore ai due terzi dei consiglieri d aeleggere» .

2. Il primo comma dell 'articolo 55 delcitato testo unico approvato con decret odel Presidente della Repubblica 16 maggio1960, n. 570, è sostituito dal seguente:

«Ciascun elettore ha diritto di votare perun numero di candidati pari a due terzi de iconsiglieri da eleggere, purché compres inella medesima lista».

3. Sono abrogati l'articolo 29 e l'ultimocomma dell'articolo 55 del testo unico ap-provato con decreto del Presidente dell aRepubblica 16 maggio 1960, n . 570, non-ché l 'articolo i della legge 10 agosto 1964 ,n. 663.

23. 02 .Bassanini .

Dopo l 'articolo 23, aggiungere il se-guente:

ART . 23-bis.

(Modificazioni delle norme per l'elezion edei consigli dei comuni con popolazion e

superiore a 10.000 abitanti) .

1 . Dopo l'ottavo comma dell'articolo 32del testo unico approvato con decreto de lPresidente della Repubblica 16 maggio1960, n . 570, sono inseriti i seguenti:

«Nell 'ambito di ogni lista, deve essereindicato il candidato alla carica di sindaco ;in mancanza, si intende candidato alla ca-rica di sindaco il capolista. I presentatoridi una lista possono dichiarare, in calcealla lista medesima, il collegamento co naltre liste presentate nel medesimo co-mune, ai fini e agli effetti di cui al l 'articolo72 . La dichiarazione ha efficacia solo seconvergente con analoghe dichiarazionipresentate in calce alle liste con le quali s idichiara il collegamento, e se accompa-gnata dall'indicazione, parimenti conver-gente, del candidato designato alla caricadi sindaco. In deroga al disposto deicommi precedenti, il designato alla caric adi sindaco può essere candidato in una soladelle liste collegate, o in più di una tra esse .Nel caso dell 'avvenuta elezione in più list ecollegate del candidato designato congiun -tamente alla carica di sindaco, il mede-simo è tenuto a dichiarare entro diec igiorni la propria opzione per una dell eliste suddette».

2. Il secondo comma dell'articolo 57 deltesto unico approvato con decreto del Pre -sidente della Repubblica 16 maggio 1960,

n. 570, è sostituito dal seguente :

«Ogni elettore può esprimere una solapreferenza. Non possono essere espressepreferenze a favore del candidato desi-gnato alla carica di sindaco, ai sens idell'articolo 32. Al candidato designatoalla carica di sindaco si intendono attri-buite tante preferenze quanti sono i vot iottenuti dalla lista in cui è inserito».

3. L'articolo 58 del testo unico approvatocon decreto del Presidente della Repub-blica 16 maggio 1960, n . 570, è sostituitodal seguente:

«ART . 58 . — 1 . Non è ammessa l ' indica-zione della preferenza mediante l ' indica-zione del solo numero di lista» .

4. Dopo il quinto comma dell 'articolo 72del testo unico approvato con decreto delPresidente della Repubblica 16 maggio1960, n. 570, è inserito il seguente :

«La disposizione del comma precedentesi applica solo se, effettuate le operazioni

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X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

da esso disciplinate, una singola lista, o pi ùliste collegate ai sensi del l'articolo 32, ab-biano conseguito la maggioranza assolutadei seggi. In mancanza, le operazioni d icomputo dei voti vengono ripetute in mododa assegnare soltanto i tre quarti dei seggi.All 'assegnazione dei rimanenti seggi s iprocede, in tal caso ai sensi dell'articoloseguente» .

5. Dopo l 'articolo 72 del testo unico ap-provato con decreto del Presidente dell aRepubblica 16 maggio 1960, n. 570, è inse -rito il seguente:

«ART . 72-bis . — 1 . Allorché, ai sens idell'articolo 72, non si è pervenuti all 'ele-zione di tutti i consiglieri assegnati, iseggi restanti, pari a un quarto dell'in-terno consiglio, sono attribuiti mediant euna votazione di ballottaggio, da teners ila domenica successiva fra le due listesingole, o i due gruppi di liste collegati ,che hanno riportato il maggior numerodi suffragi .

2 . I seggi in ballottaggio sono attribuit iin blocco alla lista singola, ovvero a lgruppo di liste collegate che ottenga lamaggioranza dei voti . Nel caso di list ecollegate i seggi sono ripartiti tra lestesse in proporzione dei voti ottenuti ne lprimo turno. In tale votazione non èammesso il voto di preferenza per l 'asse-gnazione dei seggi ai candidati ; resta va-lida la graduatoria delle preferenze ac-quisita nel primo turno».

6. All 'articolo 73 del testo unico appro-vato con decreto del Presidente della Re -pubblica 16 maggio 1960, n . 570, è ag-giunto, in fine, il seguente comma :

«Il presidente dell 'ufficio centrale pro-clama quindi eletto sindaco il candidat odesignato a tale carica nell'ambito dellalista o delle liste fra loro collegate ch eabbiano conseguito la maggioranza asso-luta dei seggi, ai sensi degll'articolo 72,ovvero abbiano riportato la maggioranzarelativa dei voti nella votazione di ballot-taggio, di cui all'articolo 72-bis .» .

23. 03 .Bassanini, Rodotà, Balbo, Bec-

chi, Guerzoni, Rizzo, Visco .

Dopo l'articolo 23 aggiungere il se-guente:

ART. 23-bis.

(Elezione del consiglio comunale .Incompatibilità) .

1. Il consiglio comunale è eletto con lemodalità di cui al testo unico delle leggiper la composizione e la elezione degl iorgani delle amministrazioni comunali ,approvato con decreto del Presidente dell aRepubblica 16 maggio 1960, n . 570, inun'unica giornata domenicale coincidentecon il primo turno di votazioni per l'ele-zione del sindaco e della giunta munici-pale, fissata con decreto del Presidentedella Repubblica su proposta del Presi-dente del Consiglio dei ministri .

2. Non può essere eletto, e se già elettodiventa incompatibile, il consigliere ch esia sindaco, vicesindaco o membro dellagiunta dello stesso o di altro comune, S iapplicano tutte le altre cause di ineleggibi -lità e di incompatibilità previste dalle legg iper i consiglieri comunali.

23 . 06 .Calderisi, Teodori, Zevi, Rutelli,

Vesce.

Dopo l 'articolo 23 aggiungere il se-guente:

ART. 23-bis .

(Durata del consiglio comunale) .

1. Il consiglio comunale, il sindaco e lagiunta durano in carica cinque anni e co -munque per un periodo non inferiore amillecinquecento giorni, salvo il caso d ielezioni anticipate. Il quinquennio decorredalla data di elezione del consiglio comu-nale .

2. Il consiglio comunale esercita le suefunzioni fino al trentunesimo giorno ante -cedente la data delle elezioni per il suo rin -novo.

3. Il sindaco e la giunta municipale re-

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X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

stano in carica fino alla nomina dei succes-

PRESIDENTE. Il Governo?sori .

ANTONIO GAVA, Ministro dell'interno. Il

Governo si associa al parere espresso dalrelatore .

PRESIDENTE. Passiamo ai voti .

23 . 07 .Calderisi, Teodori, Zevi, Rutelli ,

Vesce .

Avverto che a seguito delle decisioni gi àadottate dalla Presidenza in ordine all acollocazione degli emendamenti concer-nenti la materia elettorale, restano riferit iall'articolo 23 gli emendamenti Franchi23 .1, Pacetti 23 .6, Del Pennino 23 .3, i lprimo e terzo periodo dell 'emendamentoLanzinger 23.4, e l 'emendamento Franchi23 .2 . Avverto altresì che l 'emendamentoCalderisi 23.8 è stato ritirato dai presenta-tori .

Sono stati inoltre presentati, rispettiva -mente dagli onorevoli Valensise e Pietr oBattaglia, due articoli aggiuntivi, sostan-zialmente identici, tendenti ad istituir el'area metropolitana dello Stretto .

Tali articoli aggiuntivi sono innanzituttoirricevibili perché formalmente riferit iall'articolo 22, approvato dalla Cameranella seduta del 30 novembre 1989, e per -tanto presentati oltre il termine previst odall'articolo 86, comma 1, del regola-mento. A prescindere, comunque, da talerilievo, i suddetti articoli aggiuntivi nonpossono essere ammessi alla discussione eal voto perché preclusi, ai sensi dell'arti-colo 89, comma 1, del regolamento, i nquanto la materia delle aree metropolitaneè stata compiutamente definita dall'As-semblea nella stessa seduta del 30 no-v e mbre 1989 con l'approvazion edell'emendamento 19.4 (stralcio) dellaCommissione, nella nuova formulazione .

Nessuno chiedendo di parlare sull'arti-colo 23 e sul complesso degli emenda -menti, subemendamenti ed articoli ag-giuntivi ad esso presentati, prego il rela-tore di esprimere il parere della Commis-sione su tali emendamenti .

ADRIANO CIAFFI, Relatore per la maggio-ranza . Esprimo parere contrario sugliemendamenti Franchi 23 .1, Pacetti 23.6 ,Del Pennino 23 .3, Lanzinger 23 .4 e Franchi23.2 .

Votazioni nominali .

PRESIDENTE. Indìco la votazione no-minale, mediante procedimento elettro-nico, sull'emendamento Franchi 23.1, nonaccettato dalla Commissione né dal Go-verno.

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione.

Comunico il risultato della votazione :

Presenti 433Votanti 432

Astenuti 1Maggioranza 21 7

Hanno votato sì 16

Hanno votato no 416

(La Camera respinge) .

Indìco la votazione nominale, mediant eprocedimento elettronico, sull ' emenda-mento Pacetti 23.6, non accettato dall aCommissione né dal Governo .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

Presenti 428Votanti 427Astenuti 1Maggioranza 21 4

Hanno votato sì 13 1

Hanno votato no 296

(La Camera respinge) .

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Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazionedell 'emendamento Del Pennino 23.3 .

Ha chiesto di parlare per dichiarazionedi voto l'onorevole Del Pennino . Ne hafacoltà .

ANTONIO DEL PENNINO. Signor Presi -dente, non ho francamente compreso leragioni del parere contrario espresso da lrelatore e dal Governo su questo emenda -mento .

Esso, infatti, si limita ad introdurre u nelemento di differenzazione, che m isembra del tutto razionale, tra gli organ idei comuni con più di 5 mila abitanti equelli dei comuni che contano un numerodi abitanti inferiore . Si prevede cioè chenei comuni con meno di 5 mila abitanti gl iorgani siano solo il sindaco ed il consiglio ,affidando al primo la facoltà di delegare asingoli consiglieri alcune funzioni .

Mantenere in vita la giunta nei comun icon meno di 5 mila abitanti mi sembr afrancamente una superfetazione ed un tri -buto a quell 'uniformità dell 'ordinamentolocale che si era detto di voler superare conquesta riforma . Per tali motivi, insisto pe rla votazione del mio emendamento e rac-comando a tutti i colleghi di approvarlo .

PRESIDENTE . Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l 'onorevole Lan-zinger. Ne ha facoltà .

GIANNI LANZINGER. Signor Presidente,penso che il mio emendamento 23 .4, per laparte residua, sia sovrapponibile all'emen -damento Del Pennino 23.3 ; chiedo per-tanto che esso sia posto in votazione con-giuntamente a quest 'ultimo .

PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Lan-zinger .

GIANNI LANZINGER. In Italia, colleghi,esistono alcune migliaia di comuni al d isotto dei 5 mila abitanti ; varie decine dicomuni, poi, hanno meno di poche centi-naia di abitanti . Noi abbiamo ben present eil problema dei «comuni-polvere» e la ten-

denza che questa legge — a nostro parerein modo insufficiente — agevola vers ol 'accorpamento di tali comuni in modo d acreare nuclei autosufficienti .

Tuttavia, il problema che poniamo ri-spetto alla situazione attuale è che ci pareassolutamente illogico non consentire que lminimo di elasticità tale da permettere all ostatuto del comune di prescindere dall'or-gano intermedio tra consiglio e sindaco,ossia dalla giunta. Le varie competenzeche verrebbero così a concentrarsi sullapersona del sindaco potrebbero essere d aquest'ultimo delegate — se lo ritenesseopportuno — a qualche consigliere ; incaso contrario potrebbe esercitarle in pro -prio (ricordo che si tratta di comuni diminime dimensioni), visto che si parla co-munque di deleghe, cioè di poteri che i lcomune assegna pur sempre al sindaco ,figura di vertice dell 'amministrazione.

Devo dire che questa proposta comport anon solo una semplificazione di carattereistituzionale ma anche un grande ri-sparmio economico . Infatti la procedur adiventa più rapida ed il comune ha men ooneri . Ciò corrisponde da un lato alle ri-chieste del movimento delle autonomie ,che da tempo ha sollevato il problema ,dall 'altro ad alcuni modelli già sperimen-tati positivamente in molti Stati europei :mi riferisco espressamente alla Spagna ealla Germania .

Ecco perché mi pare utile l 'approva-zione dell'emendamento in esame, che pe raltro non mi sembra alteri in alcun modo i ldisegno proposto dal Governo e credoquindi che debba ottenere il consens oanche di chi sostiene una impostazione de lprovvedimento che non è la nostra .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto l 'onorevole Franchi .Ne ha facoltà .

FRANCO FRANCHI. Signor Presidente ,l'emendamento del Pennino 23 .3 ha unsenso, perché è giusto stabilire una diffe-renziazione, soprattutto in riferimento a icomuni fino a 5 mila abitanti, che sono lastragrande maggiornaza in Italia.

La nostra proposta prevede qualcosa del

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genere: sindaco, eletto direttamente da lpopolo, e giunta ; non sindaco e consiglio .Premessa la legittimazione popolare delsindaco, vorremmo che vi fossero sindac oe giunta. Naturalmente nell'emendament oin esame manca la premessa che ho ricor -dato e in questo modo ci sembra carentel 'esecutivo .

Ci asterremo pertanto dalla votazionedell'emendamento Del Pennino 23 .3 solo

perché accettiamo la validità del principiodi distinguere in riferimento ai comunifino a 5 mila abitanti .

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, con-siderato che gli emendamenti Del Pennino23 .3 e Lanzinger 23 .4, nonostante la formadifferente, sono sostanzialmente identici ,e che l 'onorevole Lanzinger ha dichiaratodi aderire alla formulazione dell 'emenda-mento Del Pennino 23 .3 e ne ha fattorichiesta, avverto che i due emendament isaranno posti in votazione congiunta -mente. Passiamo ai voti .

Votazione nominale.

Indìco la votazione nominale, mediant eprocedimento elettronico, sugli identiciemendamenti Del Pennino 23.2, e Lan-zinger 23.4, non accettati dalla Commis-sione né dal Governo .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

Presenti 41 6Votanti 40 1Astenuti 15 .Maggioranza 201

Hanno votato sì 13 5Hanno votato no 266

(La Camera respinge) .

Si riprende la discussione .

PRESIDENTE. Passiamo alla votazionedell'emendamento Franchi 23.2 .

Votazione nominale .

PRESIDENTE. Indìco la votazione no-minale, mediante procedimento elettro-nico, sull'emendamento Franchi 23 .2, nonaccettato dalla Commissione né dal Go-verno.

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

Presenti e votanti 427Maggioranza 214

Hanno votato sì 1 7

Hanno votato no 41 0

(La Camera respinge) .

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. I restanti emendamenti ,subemendamenti ed articoli aggiuntivi s iintendono riferiti all'articolo 24.

Passiamo alla votazione dell 'articolo23 .

Votazione nominale .

PRESIDENTE. Indico la votazione no-minale, mediante procedimento elettro-nico, sull'articolo 23, nel testo della Com-missione .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

Presenti 42 5Votanti 407Astenuti 1 8

Maggioranza 204Hanno votato sì 378Hanno votato no 29

(La Camera approva) .

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X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Passiamo all 'esame del-l'articolo 24, nel testo della Commissione .Ne do lettura:

ART . 24.

(Consigli comunali e provinciali) .

«1 . L'elezione dei consigli comunali eprovinciali, la loro durata in carica, il nu-mero dei consiglieri e la loro posizione giu -ridica sono regolati dalla legge .

2. I consiglieri entrano in carica all'attodella proclamazione ovvero, in caso. di sur -rogazione, non appena adottata dal consi-glio la relativa deliberazione .

3. I consigli durano in carica sino all 'ele-zione dei nuovi, limitandosi, dopo la pub-blicazione del decreto di indizione dei co-mizi elettorali, ad adottare gli atti urgent ied improrogabili .

4. Quando lo statuto lo preveda, il consi-glio si avvale di commissioni costituite ne lproprio seno con criterio proporzionale . Ilregolamento determina i poteri delle com-missioni e ne disciplina l 'organizzazione ele forme di pubblicità dei lavori .

5. I consiglieri comunali e provincialihanno diritto di ottenere dagli uffici, ri-spettivamente, del comune e della provin-cia, nonché dalle loro aziende ed enti di -pendenti, tutte le notizie e le informazioniin loro possesso, utili al l 'espletamento delproprio mandato . Essi sono tenuti al se -greto nei casi specificamente determinat idalla legge.

6. I consiglieri comunali e provincialihanno diritto di iniziativa su ogni que-stione sottoposta alla deliberazione de lconsiglio. Hanno inoltre il diritto di pre-sentare interrogazioni e mozioni .

7. Il sindaco o il presidente della pro-vincia sono tenuti a riunire il consiglio, inun termine non superiore a venti giorni,quando lo richieda un quinto dei consi-glieri, inserendo all'ordine del giorno lequestioni richieste» .

A questo articolo sono stati presentati iseguenti emendamenti :

Sostituirlo con i seguenti :

ART . 24.

(Elezione del organi comunal ie provinciali) .

1. I consigli comunali e provinciali sonoeletti a suffagio universale, con votouguale e segreto .

2. Le modalità di elezione dei consigli ,delle giunte, dei sindaci e dei president idelle province sono determinate dagli sta-tuti dei comuni o delle province adottaticon le modalità previste dall'articolo 4 ,sulla base di uno dei modelli indicati neisuccessivi articoli e nel rispetto dei prin-cipi in essi contenuti .

3. Entro tre mesi dalla data di adozionedello statuto, un quinto dei consiglieri o undecimo degli elettori possono richieder eche sia sottoposta a referendum la sceltatra i modelli indicati, rispettivamente, a isuccessivi articoli 24-bis, 24-ter e 24-quater.Se il maggior numero dei voti è ottenuto daun modello diverso da quello adottato da lconsiglio nella formazione dello statuto, i lconsiglio stesso provvede, entro tre mes idalla data di proclamazione dei risultat idei referendum, all'adozione di un nuovostatuto, nel quale dovrà essere adottato ilmodello che abbia riportato il maggiornumero di voti nel referendum .

ART. 24-bis .

(Forme di governo consiliare) .

1. L'elezione dei consigli comunali e pro-vinciali è effettuata col metodo delle listedi candidati concorrenti . L 'assegnazionedei seggi alle liste concorrenti è effettuat ain ragione proporzionale, secondo il me-todo dei più alti resti .

2. Il consiglio comunale elegge nel pro-prio seno il sindaco e — su sua proposta —il vicesindaco e gli assessori. In caso didimissioni del sindaco o allorché sia stat aapprovata una mozione di sfiducia ne iconfronti del medesimo, il consiglio pro -cede alla elezione di un nuovo sindaco e diuna nuova giunta . Analogamente si pro-

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X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

cede per l'elezione del presidente dellaprovincia e della giunta provinciale .

3. La giunta è composta dal sindaco ,ovvero dal presidente della provincia, chela presiede e da un numero di componentistabilito dallo statuto, comunque non su-periore ad un quinto dei consiglieri .

4. Il voto del consiglio contrario ad un aproposta della giunta non ne comporta ledimissioni . Il sindaco, il presidente dell aprovincia e la giunta cessano dalla caric ain caso di approvazione di una mozione disfiducia costruttiva, presentata e votatanelle norme e nei modi stabiliti dallo sta-tuto. La mozione di cui al presente commadeve comunque contenere la proposta d iun nuovo sindaco o presidente della pro-vincia e di una nuova giunta, e la suaapprovazione produce la proclamazion edel nuovo esecutivo proposto .

5. Lo statuto disciplina altresì le moda-lità di sostituzione di singoli component idella giunta .

ART . 24-ter .

(Forme di governo presidenziale — Ele-zione diretta del sindaco e del presidente

della provincia) .

1. L'elezione dei consigli comunali e pro-vinciali è effettuata col metodo delle list edi candidati concorrenti . L'assegnazionedei seggi alle liste concorrenti è effettuat ain ragione proporzionale, secondo il me-todo dei più alti resti .

2. Contemporaneamente all 'elezione de lconsiglio comunale si procede al l 'elezione, asuffragio universale e diretto, del sindaco edel vicesindaco. Le candidature per la ele -zione del sindaco e del vicesindaco, sotto -scritte da un numero di elettori pari almeno1'1 per cento degli aventi diritto, e comunquenon superiore a 2.000, sono presentate sepa-ratamente dalle candidature per la elezionedel consiglio, e possono essere contraddi-stinte da contrassegni diversi .

3. Vengono eletti sindaco e, rispettiva -mente, vicesindaco i candidati che ripor -tino la maggioranza assoluta dei voti va -lidi. Se nessuna candidatura ottiene l amaggioranza assoluta si procede, la dome -nica successiva, a votazione di ballottag -

gio. Alla votazione di ballottaggio sonoammessi unicamente i due candidati piùvotati al primo turno . Se uno o entrambi icandidati alla carica dichiarino di rinun-ciare, entro tre giorni dalla data della vota-zione, subentrano nel ballottaggio i candi-dati classificatisi rispettivamente al terzo oal quarto posto per i suffragi ottenuti . Inogni caso, alla votazione di ballottaggi onon sono ammessi i candidati che nonabbiano riportato, al primo turno, almenoil 15 per cento dei voti validi .

4. Il sindaco nomina, tra i cittadini eleg-gibili al consiglio, gli assessori e, eventual -mente, ne dispone la revoca . La carica d iassessore è incompatibile con quella diconsigliere . Il sindaco o, in sua vece, il vice-sindaco partecipano con diritto di voto all esedute del consiglio comunale. Gli asses-sori vi partecipano, se invitati, senza di -ritto di voto .

5. In caso di dimissioni del sindaco glisubentra il vicesindaco, in caso di dimis-sioni di entrambi, il consiglio comunale èsciolto, e si procede a nuove elezioni .

6. Con le modalità di cui al presente arti -colo si procede all'elezione del consiglioprovinciale, della giunta provinciale e delpresidente della provincia .

ART . 24-quater .

(Forma di governo mista — Elezione direttadel capo dell'esecutivo e dalla maggioranz a

consiliare) .

1 . Nei comuni fino a 10.000 abitanti l'ele-zione dei consigli comunali è effettuat acon il metodo delle liste di candidati con-correnti . Alla lista che ottiene il maggio rnumero dei voti sono assegnati tre quintidei seggi . I restanti seggi sono ripartiti fr ale altre liste in ragione proporzionale se-condo il metodo dei più alti resti . È procla-mato sindaco il capolista della lista ch eabbia ottenuto il maggior numero di voti . I lsindaco eletto propone al consiglio comu-nale, nella sua prima seduta, il pro-gramma ed i componenti della giunta, sce -gliendoli per almeno la metà in seno a lconsiglio. Se il consiglio respinge le pro-poste del sindaco, o successivamente ap-provata a maggioranza assoluta una mo-

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X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

zione di sfiducia, il consiglio è sciolto ed èrinnovato nel termine massimo di sessantagiorni .

2. Nei comuni con popolazione supe-riore ai diecimila abitanti e nelle provinc el'elezione dei consigli è effettuata con i lmetodo delle liste di candidati concorrenti .Nell'ambito di ogni lista deve essere indi-cato il candidato alla carica di sindaco o d ipresidente della provincia . E ammesso i lcollegamento fra diverse liste se accompa -gnato dall 'indicazione convergente de lcandidato a capo dell'esecutivo. Ogni elet -tore può esprimere una sola preferenza . Alcandidato alla carica di capo dell'esecutiv osono automaticamente attribuite tant epreferenze quanti sono i voti ottenuti dallalista nella quale è inserito .

3 . Nelle province e nei comuni di cui a lcomma 2 la ripartizione dei seggi fra l eliste è effettuata con le seguenti modali-tà.

a) se una lista o più liste collegat ehanno conseguito la maggioranza assolutadei voti espressi, i nove decimi dei seggisono ripartiti secondo il metodo di Hondtfra tutte le liste concorrenti; il restantedecimo è assegnato alla lista singola ov-vero alle liste collegate che abbiano otte-nuto la maggioranza assoluta dei voti ;

b) se nessuna lista o gruppo di liste col-legate ha ottenuto la maggioranza assolutadei voti, si ripartisce secondo il metodo diHondt, fra tutte le liste concorrenti, u nnumero pari ai tre quarti dei seggi asse-gnati; i restanti seggi sono attribuiti inblocco alla lista singola ovvero alle list ecollegate che in una successiva votazion edi ballottaggio abbiano ottenuto la mag-gioranza dei voti; alla votazione di ballot-taggio partecipano soltanto le due liste o idue gruppi di liste collegati che abbianoottenuto nella prima votazione i maggior isuffragi ; resta valida la gradutatoria dellepreferenze acquisita nel primo turno .

4 . Nelle province e nei comuni di cui alcomma 2 è proclamato eletto sindaco opresidente della provincia il candidato de-signato a tale carica nell'ambito della listache abbia ottenuto il maggior numero divoti, ai sensi del comma 3 . Questi è tenuto a

sottoporre al consiglio, non oltre un mesedalla proclamazione degli eletti, il pro-grammma e la lista dei componenti lagiunta, prescegliendone almeno due terziin seno al consiglio. Il consiglio approva ilprogramma ed elegge la giunta medianteunica votazione a scrutinio palese e a mag -gioranza assoluta . Se la votazione ha esit onegativo o se, successivamente, il consigli oapprova a maggioranza assoluta una mo-zione di sfiducia, il consiglio è sciolto ed èrinnovato entro il termine massimo di tremesi .

5. Alla sostituzione di singoli compo-nenti la giunta, alla revoca e alla modifica -zione delle deleghe ad essi attribuite, prov -vede il sindaco. Gli atti di sostituzione, direvoca e di modifica delle deleghe son ocomunicati al consiglio nella prima sedutaimmediatamente successiva.

ART. 24-quinquies .

(Funzioni comunque spettanti al consigli ocomunale) .

1 . Spettano in ogni caso al consiglio :

a) l'adozione di atti normativi ad appli-cazione generale;

b) l'approvazione dei bilanci preventiv ie dei conti consuntivi ;

c) l'adozione degli strumenti urbani-stici sia generali che particolareggiati;

d) le deliberazioni in materia di speseche comportino per il comune rilevantioneri finanziari, nei limiti stabiliti dall ostatuto;

e) le deliberazioni in materia di assun-zione, promozione e cessazione dal ser-vizio del personale dipendente per i livell isuperiori come determinati nello statuto.

2. Le disposizioni di cui al presente arti-colo si applicano, in quanto compatibili, alconsiglio provinciale .

ART . 24-sexies .

(Funzioni della giunta, del sindaco e de lpresidente della provincia) .

1 . La giunta esercita le funzioni ad essa

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attribuite dallo statuto. Spetta comunquealla giunta:

a) predisporre il bilancio preventivo edil conto consuntivo da sottoporre all'ap-provazione del consiglio ;

b) predisporre i piani e i programmi delcomune .

2 . La giunta può, sotto la sua responsabi-lità, adottare le deliberazioni che spettereb-bero altrimenti al consiglio qualora non si apossibile la sua convocazione e l'urgenza si adovuta a causa nuova, posteriore all'ultim aadunanza consiliare . Su tali deliberazioni l agiunta riferisce al consiglio nella sua prim aadunanza al fine di ottenerne la ratifica . Lamancata ratifica comporta la personale re -sponsabilità di coloro i quali hanno appro -vato la delibera .

3 . In ogni caso la giunta non può adot-tare i provvedimenti di esclusiva compe-tenza del consiglio, ai sensi dell 'articolo23-quinquies .

4. Il sindaco e, rispettivamente, il presi -dente della provincia rappresentano il co-mune e rispettivamente la provincia, e desecitano le competenze previste dalla pre -sente legge e dallo statuto dell'ente .

5. Spettano comunque al sindaco e, i nquanto compatibili, al presidente dellaprovincia, le seguenti funzioni :

a) convocare e presiedere la giunta, sta-bilendone l 'ordine del giorno, dirigere ecoordinare l'attività della stessa ;

b) sovraintendere al funzionamentodegli uffici comunali ;

c) sovraintendere alla gestione dei ser-vizi pubblici comunali e degli enti edaziende dipendenti dal comune o a parte-cipazione comunale ;

d) dirigere le funzioni statali e regional iattribuite o delegate al comune;

e) adottare provvedimenti contingibili ,nei casi previsti dalla legge.

6 . Salvo che nei casi in cui le leggi pre-vedevano il suo intervento come autoritàlocale di pubblica sicurezza, il sindaco

agisce sempre quale organo di governo de icomuni, attenendosi, per i servizi di com-petenza statale affidati al comune, alleistruzioni eventualmente impartite dalcommissario del Governo.

7. Qualora lo statuto del comune o dell aprovincia abbia optato per le modalità dielezione di cui all'articolo 24-bis o all'arti-colo 24-quater, spettano alla giunta l'ese-cuzione delle delibere consiliari e tutte l efunzioni che lo statuto non demand iespressamente al consiglio, al sindaco o a lpresidente della provincia .

8. Qualora lo statuto del comune o dellaprovincia abbia optato per le modalità d ielezione di cui all'articolo 24-ter spettanoal sindaco o al presidente della provinci al'esecuzione delle delibere consiliari e tuttele funzioni che lo statuto non demandiespressamente al consiglio o alla giunta .

Conseguentemente, sopprimere gli arti-coli 25, 26, 27, 28, 29 e 30 .

24. 2.Bassanini .

Al comma 1, sostituire le parole : dallalegge con le seguenti: dalle leggi vigenti, inquanto compatibili con la presente .

24. 1 .Costa Raffaele .

Dopo il comma 1 aggiungere i seguenti :

1-bis . Il consiglio comunale elegge nelsuo seno un presidente, cui spetta la con-vocazione delle sessioni consiliari ordi-narie e straordinarie, di propria iniziativao su richiesta del sindaco, della giunta o d iun terzo dei consiglieri . Il consiglio comu-nale regola le proprie sessioni e i lavoridelle commissioni consiliari e può istituireun ufficio di presidenza composto da uno atre membri oltre al presidente .

1-ter. Il consiglio comunale deve esser econvocato dal presidente entro e non oltr eil quindicesimo giorno dalla richiesta d iconvocazione con un ordine del giorno ch ecomprende tutti i punti dei quali è statachiesta la trattazione. In difetto provvede il

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sindaco in via sostitutiva entro tre giorn idalla scadenza del predetto termine e incaso di inerzia del sindaco provvede, senzaindugi, il prefetto su richiesta della giuntao di un terzo dei consiglieri .

24 . 5 .Calderisi, Teodori, Zevi, Rutelli ,

Vesce .

Dopo il comma 3, aggiungere i seguenti :

3-bis . Nei comuni con popolazione d a5.000 a 20.000 abitanti, i partiti o gruppipolitici organizzati che presentano liste d icandidati per l'elezione del consiglio co-munale devono depositare, unitamente atali liste, un documento recante i punt iessenziali del proprio programma politic oper il governo del comune .

3-ter. I partiti o gruppi politici organiz-zati che intendano coalizzarsi al fine d icostituire, ad elezioni avvenute, una mag-gioranza di governo del comune, devonodepositare, unitamente alle liste dei candi-dati, un'apposita dichiarazione congiuntaed un documento recante i punti essenzial idel programma politico della costituit acoalizione .

3-quater . -Ove un partito o un gruppopolitico organizzato, ovvero più partiti ogruppi politici organizzati coalizzati, con -seguano la maggioranza dei voti valida -mente espressi, tre quinti dei seggi del con-siglio comunale si intenderanno assegnat ialla lista o alle liste di maggioranza,mentre i restanti due quinti dei seggi sa-ranno da ripartirsi proporzionalmente trale liste di minoranza .

3-quinquies . Ove nessun partito ogruppo politico organizzato, né più partit io gruppi politici organizzati coalizzati ,conseguano la maggioranza dei voti vali-damente espressi, l 'assegnazione dei seggiavverrà con il sistema proporzionale .

3-sexies . Ove più partiti o gruppi politic iorganizzati coalizzati abbiano conseguitola maggioranza dei voti validament eespressi, si procederà a nuove assegna-zioni dei seggi del consiglio comunale, se-condo il sistema proporzionale, in caso d idissoluzione della maggioranza di governo

del comune corrispondente alla coalizioneelettorale risultata maggioritaria .

24. 4.Costa Raffaele.

Dopo il comma 7, aggiungere il se-guente:

8 . Le sedute del consiglio e delle commis -sioni sono pubbliche, salvi i casi espressa -mente previsti dal regolamento.

24. 3 .La Commissione .

È stato altresì presentato il seguente ar-ticolo aggiuntivo:

Dopo l'articolo 24, aggiungere i se-guenti:

ART . 24-bis .

(Composizione del consiglio comunale) .

1 . L'articolo 2 del decreto del Presidentedella Repubblica 16 maggio 1960, n. 570; èsostituito dal seguente :

«Art. 2. — 1 . Il consiglio comunale ècomposto dal sindaco eletto a norm adell'articolo 28, o dell'articolo 72 e dell'ar-ticolo 4 e :

a) da 80 membri nei comuni con popo-lazione superiore ai 500.000 abitanti ;

b) da 50 membri nei comuni con popo-lazione superiore ai 100 .000 abitanti;

c) da 40 membri nei comuni con popo-lazione superiore ai 30.000 abitanti o che ,pur avendo popolazione inferiore, sianocapoluoghi di provincia;

d) da 30 membri nei comuni con popo-lazione superiore ai 10.000 abitanti ;

e) da 20 membri nei comuni con popo-lazione superiore ai 3 .000 abitanti ;

f) da 15 membri negli altri comuni ;

g) da tutti gli eleggibili quando il loronumero non raggiunga quello fissato .

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2. La popolazione è determinata in bas eai risultati dell 'ultimo censimento uffi-ciale».

ART . 24-ter.

(Formazione della giunta comunale) .

1. L 'articolo 4 del decreto del Presidentedella Repubblica 16 maggio 1960, n. 570, èsostituito dal seguente :

«Art . 4. — 1 . Nella prima adunanza delconsiglio comunale dopo l 'elezione, il sin -daco, se risulta proclamato alla carica anorma degli articoli 67 o 73, comunica inomi dei consiglieri comunali che propon ecome componenti della giunta .

2. Il consiglio comunale approva la list aproposta dal sindaco a maggioranza asso -luta dei voti .

3. Se la lista non è approvata il sindac opresenta un'altra lista .

4. Se nella seconda votazione la nuovalista non è approvata, il sindaco decade, i lconsiglio comunale è sciolto e si procede anuove elezioni entro quarantacinqu egiorni».

ART . 24-quater.

(Modifica dell 'articolo 5 del decreto del Pre -sidente della Repubblica 16 maggio 1960 ,

n. 570) .

1 . I primi sei commi dell'articolo 5 deldecreto del Presidente della Repubblica 1 6maggio 1960, n . 570, sono abrogati .

ART . 24-quinquies .

(Norme per l'elezione dei consigli dei co-muni con popolazione sino a 20.000 abi-

tanti) .

1 . Il primo comma dell'articolo 28 deldecreto del Presidente della Repubblica 1 6maggio 1960, n. 570, è sostituito dal se-guente :

«Le liste sono presentate con l'indica-zione del candidato alla carica di sindaco edevono contenere un numero di candidati

pari al numero dei consiglieri da eleg-gere» .

2. L'articolo 55 del decreto del Presi -dente della Repubblica 16 maggo 1960, n.570, è sostituito dal seguente :

«ART. 55 . — 1 . Alla lista che ottiene la piùalta cifra elettorale sono assegnati trequinti dei seggi. Gli altri due quinti sonodistribuiti tra le liste a norma dei prim isette commi dell'articolo 72» .

3. L'articolo 29 del decreto del Presi -dente della Repubblica 16 maggio 1960, n.570 e l ' articolo 1 della legge 10 agosto 1964,n . 663, sono abrogati .

ART . 24-sexies.

(Designazione del sindaco nelle liste) .

1 . Al sesto comma dell'articolo 32 deldecreto del Presidente della Repubblica 1 6maggio 1960, n. 570, è aggiunto il seguenteperiodo: «Ciascuna lista deve indicare ilnome del candidato alla carica di sin-daco» .

ART . 24-septies.

(Norme per l 'elezione dei consigli dei co -muni con popolazione oltre 20 .000 abi-

tanti) .

1 . All'articolo 32 del decreto del Presi-dente della Repubblica 16 maggio 1960, n.570, dopo il decimo comma è aggiunto i lseguente:

«All'atto della presentazione della lista, ipresentatori possono dichiarare il collega -mento con altre liste che concorronoall'elezione nel medesimo comune per l adeterminazione degli effetti di cui all'arti-colo 72, sesto comma. Tale dichiarazion eha effetto qualora risulti la convergenza d ialmeno un'altra analoga dichiarazione d icollegamento sottoscritta dai presentatoried accompagnata dall'indicazione dellostesso candidato per la carica di sin-daco» .

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ART . 24-octies .

(Abolizione del voto di preferenza) .

1 . Gli articoli 57 e 58 del decreto del Pre -sidente della Repubblica 16 maggio 1960,n. 570, sono abrogati .

ART . 24-nonies .

(Proclamazione del sindaco) .

1 . Il secondo comma dell'articolo 66 deldecreto del Presidente della Repubblica 1 6maggio 1960, n. 570, è sostituito dal se-guente:

«Il presidente, infine, dichiara il risul-tato dello scrutinio, lo certifica nel verbale,proclama eletto alla carica di sindaco i lcandidato indicato dalla lista che ha otte-nuto il maggior numero di voti, e se i lcomune ha una unica sezione, proclamagli eletti alla carica di consigliere comu-nale secondo l 'ordine di collocazione nellalista» .

ART . 24-decies .

(Determinazione dei seggi spettanti alle listeconcorrenti) .

1 . All'articolo 72 del decreto del Presi -dente della Repubblica 16 maggio 1960, n.570, dopo il quinto comma sono aggiunti iseguenti:

<In presenza di liste collegate ai sens idell'articolo 32 è la somma delle cifre elet-torali di ciascuna di esse è divisa per 1, 2, 3 ,4, . . . . Determinati in tal modo i quozient ipiù alti e, quindi, il numero dei seggi spet -tanti al gruppo delle liste collegate, si pro-cede a ripartire detti seggi alle singole list ein proporzione ai voti che ciascuna d iqueste ha ottenuto. Comunque vengonoassegnati tanti seggi in più alla lista o all eliste collegate che abbiano ottenuto lamaggioranza assoluta dei seggi, sino a con -seguire il 55 per cento dei seggi .

Se a seguito delle operazioni effettuat eai sensi dei commi precedenti, nessunalista o nessuno dei gruppi di liste collegate

ha ottenuto la maggioranza assoluta deiseggi del consiglio comunale, si attribuiscecon il sistema proporzionale la metà deiseggi .

Si procede quindi ad un secondo turnoda effettuarsi entro i quindici giorni suc-cessivi cui devono essere ammesse d'uf-ficio soltanto le liste che hanno parteci-pato al primo turno. Effettuato lo spogli ocon le stesse procedure previste per ilprimo turno, il presidente attribuisce all alista o ai gruppi di liste collegate che hannoottenuto nel secondo turno il maggior nu-mero dei voti, un numero di seggi tale chesommato a quelli conseguiti nel primoturno consente di conseguire il 55 percento dei seggi .

I restanti seggi si attribuiscono con i lcriterio proporzionale alle altre liste sin -gole o collegate» .

ART. 24-undecies .

(Opzioni)

1. L'articolo 73 del decreto del Presi-dente della Repubblica 16 maggio 1960 ,

n. 570, è sostituito dal seguente:

«Art . 73. — 1 . Il presidente proclam aeletto alla carica di sindaco il candidatoindicato dalla lista o dalle liste che hannoottenuto la maggioranza dei seggi del con -siglio comunale ; riceve la opzione per unadelle liste collegate dei candidati che nonsiano stati eletti alla carica di sindaco ; pro-clama quindi eletti alla carica di consi-gliere comunale i candidati secondo l'or -dine di collocazione nelle liste sulla bas edei seggi ottenuti da ciascuna lista .

2. L 'opzione di cui al precedentecomma va effettuata a pena di decadenzaentro due giorni dalla richiesta del presi -dente».

ART . 24-duodecies .

(Modifiche di rubriche del decreto del Pre -sidente della Repubblica 16 maggio 1960, n .

570).

1. La rubrica della Sezione II del capoIV del decreto del Presidente della Repub-

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blica 16 maggio 1960, n. 570, è sostituitadalla seguente:

«Disposizioni particolari per lo scrutini oe la proclamazione nei comuni con popo-lazione sino a 20.000 abitanti».

2. La rubrica della Sezione III del cap oIV del decreto del Presidente della Repub -blica 16 magio 1960, n. 570, è sostituitadalla seguente :

«Disposizioni particolari per lo scrutinioe la proclamazione nei comuni con popo-lazione superiore ai 20.000 abitanti» .

24. 01 .Barbieri, Pacetti, Strumendo ,

Forleo, Violante, Quercini etutti gli altri deputati delgruppo del PCI.

Avverto che sono riferiti a tale articol oanche il comma 4 dell'emendamento Bas-sanini 8. 8 nonché i seguenti emendament ied articoli aggiuntivi : Calderisi 23.9, Bas-sanini 23.5, Mazzuconi 23 .10 e relativi su -bemendamenti, Lanzinger 23.4, secondoperiodo, Strumendo 23.7, Bassanini 23.01 ,

23.05, 23.02 e 23.03, Calderisi 23.06 e23.07.

Ha chiesto di parlare il ministro del l ' in -terno. Ne ha facoltà (Commenti — Ap-plausi) .

GIAN CARLO BINELLI. Può fare a meno diconcedere questo bis !

GUIDO ALBORGHETTI. Complimenti vi -vissimi !

ANTONIO GAVA, Ministro dell'interno. Si-gnor Presidente, a nome del Governo, anorma dell 'articolo 116, secondo commadel regolamento, pongo la questione d ifiducia sull 'approvazione, senza emenda-menti e senza articoli aggiuntivi, del l 'arti-coli 24 del disegno di legge n . 2924, neltesto della Commissione (Applausi pole-mici e vivi commenti dei deputati de igruppi del PCI, del MSI-destra nazionale ,della sinistra indipendente, verde, federa -lista europeo e di democrazia proletaria) .

GIAN CARLO BINELLI . Bravo !

CARLO TASSI. È proprio una marciatrionfale, quella di questa legge !

PRESIDENTE. Avverto che, avendo i lGoverno posto la questione di fiduci asull'articolo 24 prima che se ne iniziasse ladiscussione, questa si svolgerà ai sensi de lcomma 2 dell 'articolo 116 del regola -mento, come interpretato dalla Presidenz aa partire dal 1981 .

Potranno pertanto intervenire, una solavolta, i presentatori degli emendamenti .

La votazione avrà luogo non prima d iventiquattro ore, salvo diversa intesa tra igruppi .

LUCIANO GUERZONI. No, non ci sarannointese !

GIULIO QUERCINI. Chiedo di parlaresull'ordine dei lavori .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

GIULIO QUERCINI. Signor Presidente,voglio rivolgermi al ministro dell' internoed al Presidente del Consiglio, per dire lor oche un Governo che ottiene una fiduciacontrastatissima alle ore 15 e che pone un aseconda questione di fiducia alle 19 dellostesso giorno è un esecutivo che ha decisodi portare la sua sfida al Parlamento oltreogni limite di tolleranza (Applausi dei de-putati del gruppo del PCI — Vivi com-menti) . Sì, onorevoli colleghi : porta la suasfida al Parlamento !

Vi siete proposti di ridurre il Parlamentoad un corpo inerte, e ci state riuscendo(Applausi dei deputati del gruppo del PCI —Vivi commenti) .

È un corpo inerte, vuoto di dialettica ,politica, sordo alle sollecitazioni dell'opi-nione pubblica e della società civile (Pro-teste dei deputati della DC) .

GIOVANNI BATTISTA BRUNI. La dovete fi-nire! Siete minoranza! (Proteste dei depu-tati del gruppo del PCI) .

GIULIO QUERCINI. Signor Presidente!

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PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, pe rcortesia! Prosegua pure, onorevole Quer-cini .

GIULIO QUERCINI. Sappiamo chequest'opera di umiliazione del Parlamentoè lungi dall'essere compiuta; sappiamoche le energie che vi sono qui dentro e leattese e le speranze del paese nei confrontidel Parlamento repubblicano sono ancorasufficienti per impedire che ques t 'opera s icompia .

Noi, la più grande forza di opposizion edemocratica di questa Repubblica, ci op-poniamo fino in fondo a ché quest'operavada avanti, convinti così di essere punt odi riferimento e di speranza per tanti d ialtre parti politiche che insieme a noi vo-gliamo condurre questa battaglia (Ap-plausi dei deputati del gruppo del PCI —Vivi commenti) .

Sulla base di questo principio, per se-gnare la protesta estrema nei confrontidella seconda intollerabile posizione dellaquestione di fiducia, dichiariamo che no nparteciperemo alla votazione né alle di-chiarazioni di voto sulla fiducia al Go-verno.

Abbandoniamo l'aula e non vi ritorne-remo finché, da soli, non avrete votatoquesta fiducia che, posta a poche ore dallaprecedente, rompe il rapporto minimo d iconvivenza tra maggioranza ed opposi-zione (Applausi dei deputati dei gruppi de lPCI e della sinistra indipendente — Vivicommenti) .

FRANCO PIRO. Se ne vanno, votiamo su-bito !

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, av-verto che, ai sensi del combinato dispost odegli articoli 41, comma 1, e 45 del regola -mento; sul richiamo per l'ordine dei lavor iavanzato dall 'onorevole Quercini darò l aparola, ove ne facciano richiesta, ad u ndeputato per ciascun gruppo .

LUCIANO GUERZONI. Chiedo di par-lare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

LUCIANO GUERZONI. Signor Presidente ,noi del gruppo della sinistra indipendentenon parteciperemo al dibattito successivo ,né alle dichiarazioni di voto . . .

CARLO TASSI. Per fortuna che è indipen -dente !

LUCIANO GUERZONI . . . .sulla question edi fiducia, perché fondamentalmente ab-biamo ancora un senso di dignità di no istessi e di questo Parlamento che non c iconsente di accettare tali soprusi .

GIUSEPPE CALDERISI . Chiedo di par-lare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

GIUSEPPE CALDERISI. Signor Presi-dente, avverto in molti colleghi e i nquest'aula un clima di euforia e di soddi-sfazione che sinceramente non riesco acomprendere. Sono molto preoccupato d iquesto tipo di reazione, perché la decision edel Governo, che si aggiunge a quella ana -loga assunta l'altro ieri, per la quale si èvotata la fiducia questa mattina, credo chesia un atto di estrema gravità .

Dicevo che non riesco a comprender equesto senso di soddisfazione, poichéviene ad essere impedito ai deputati diquesto Parlamento di poter discutere evotare liberamente sulla materia eletto-rale, che in tutti questi mesi non è stat opossibile affrontare in alcun modo ne -anche in Commissione, per il rifiuto op-posto dal Governo e della maggioranza.

Una decisione di questo tipo significaanche impedire l'esercizio dello scrutiniosegreto, e quindi della libertà di voto, suuna delle pochissome materie che ave-vamo deciso potesse rimanere soggettaalla votazione segreta .

Sinceramente non capisco — e lo ripeto— la soddisfazione che sento aleggiare i nmolti .

Ieri abbiamo assistito a disquisizioni sulproblema regolamentare delle modalità d ivotazione, in merito al quale voglio riba-dire che la decisione di eliminare total-mente la possibilità di votare a scrutinio

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segreto sulle materie indicate nell'articolo49 non mi risulta sia stata mai adottata. Aldi là delle disquisizioni di ieri, ripeto, si-gnor Presidente, che il Parlamento non hamai preso preso la decisione di abolire, d ifatto, lo scrutinio segreto su tutto .

Mi auguro che il suddetto problema siariconsiderato dalla Giunta per il regola -mento perché, se ieri la questione di fi-ducia è stata posta sull'articolo 4 che neltesto originario non conteneva norme elet -torali, oggi siamo di fronte ad una situa-zione ancora più grave, perché l'articolo24 concerne la materia elettorale. Vi èquindi un aggravamento della situazioneanche dal punto di vista regolamentare edelle modalità di votazione .

Ribadiamo in modo ancor più pesante, i lgiudizio che abbiamo espresso già nellaseduta di ieri e, alla luce della decision eassunta dal Governo, dobbiamo ancorauna volta sottolineare che per poter final-mente affrontare la riforma del sistemaelettorale (che nell 'agenda politica del no-stro paese rappresenta una priorità essen-ziale) non rimane che percorrere la stradadel referendum. A questo punto, infatti ,cade completamente nel vuoto l 'opinionesecondo la quale il referendum non sa-rebbe oppportuno né necessario, trattan-dosi di problema da affrontare in Parla -mento. In realtà, ci siamo resi conto che inquesta sede non si deve parlare di cert equestioni; da ciò consegue — lo abbiamosottolineato ieri e a maggior ragione l oriconfermiamo oggi — la nostra più nettaopposizione alla decisione del Governo d iporre la questioni di fiducia, decisione cheè particolarmente grave e pesante anchesotto il profilo regolamentare .

FRANCO RUSSO . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

FRANCO RUSSO . Presidente, noi verdi ar-cobaleno eravamo disposti a discutere ,anche assumendo posizioni diverse al no-stro interno oltre che rispetto agli altr igruppi dell 'opposizione, sulla materia elet-torale. Di fronte a questa nuova richiesta

di fiducia, non possiamo che risponderenon partecipando al voto, come farà anch eil gruppo comunista .

A prescindere dalle battute un po' vol-gari che sono state fatte sulla sinistra «di -pendente» o «indipendente», voglio ricor-dare che il Presidente Andreotti ha sempresostenuto che il Parlamento deve esser eesaltato e rispettato; egli, tra l'altro, eramolto perplesso anche sul problema delvoto segreto, ma scopro adesso che evi-dentemente lo era per polemica o con l oscopo di sostituire l'onorevole Craxi o ch iper lui .

Quanto l'onorevole Andreotti ha sempresostenuto, e cioè che il Parlamento è i lluogo privilegiato in cui si svolge la dialet-tica politica nel nostro paese, viene a ca-dere con la continua posizione di question idi fiducia, che mirano ad impedire che s isvolga il dibattito sulla riforma elettoral ein merito alla quale vi è anche una pro -posta referendaria pendente .

Allora l'onorevole Andreotti non può ve-nire a farci la lezione sull'articolo 75 dellanostra Carta costituzionale, dicendo che inesso dei furbi politici o degli improvvid iestensori dei resoconti dei lavori della Co-stituente (si è trattato quindi di motivibanali) hanno fatto saltare il riferimentoalle leggi elettorali .

Onorevole Andreotti, voleva discutere d ileggi elettorali? Poteva farlo adesso! Vuol erispettare il Parlamento? Eviti allora d iricorrere ai voti di fiducia a cui ci hann oabituato tutti i precedenti Governi ed oraanche il suo .

Signor Presidente, non posso non rite-nere corretta la sua interpretazionedell'articolo 116 del regolamento . Ritengoperò che bisognerebbe por mano alla ri-forma di tale articolo (si può parlare di unavera e propria riforma della riforma) pe runiformarlo alle nuove norme che discipli -nano i nostri lavori .

Con profondo rammarico sottolineo chenoi non potremo partecipare a questa di-scussione . Per sancire il nostro disappunt o— ripeto — non parteciperemo domani alvoto di fiducia né potremo parteciparePresidente, alla discussione che lo prece-derà, dal momento che, non essendo pre-

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sentatori di emendamenti sulla materi aelettorale, ci è anche precluso di pronun-ciarci nel merito.

PATRIZIA ARNABOLDI . Chiedo di par-lare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

PATRIZIA ARNABOLDI. Signor Presi -dente, noi di democrazia proletaria gi àquesta mattina non abbiamo partecipat oal voto. A maggior ragione non saremopresenti domani, né in occasione delle vo-tazioni né nel dibattito che le precederà da lmomento che, come sottolineava anch el 'onorevole Franco Russo, non essendoneppure noi firmatari di emendamenti ,per noi sarebbe preclusa la possibilità d iintervenire nel merito su un tema cos ìimportante e delicato.

Voglio sottolineare una cosa . Già daquesta mattina girava voce negli ampi cor -ridoi della Camera che il Governo prima opoi avrebbe posto nuovamente la que-stione di fiducia . Nella riunione dei capi -gruppo ci è stato anche detto che sarebb estato meglio accorpare alcuni emenda -menti sulla materia elettorale riferendol iad un unico articolo. Forse questo vuo idire che vi è l'intenzione di ricorrere allaposizione della questione di fiducia ancheper altri articoli, in particolare per gli arti -coli 27 e 30 che riguardano temi attinent ialle questioni elettorali .

Siamo all'assurdo! In un Parlamento incui esiste una maggioranza e una opposi-zione, il gioco parlamentare deve consen-tire un confronto tra le diverse posizioni,dopo di che la maggioranza, propri operché tale, non ha bisogno di ricatti pervincere, a meno che essa non abbia bi-sogno di tali mezzi per superare i contrast ial suo interno .

Sarebbe forse anche il caso di far notar eal ministro Gava che certo non è bell oessere ricordato come il portavoce di unaserie di dimostrazioni di sfiducia e di un aserie di ricatti nei confronti del Parla -mento. La realtà è che si dimostra sfiduci a— ripeto — nei confronti del Parlamento .

Io credo che il Governo stia facendo pro-prio questo.

Presidente Andreotti, lei giustamente h arivolto un invito al Parlamento (anchenella riunione dei capigruppo) affinché l ostesso programmasse adeguatamente ipropri lavori, chiedendo un impegno atutti i colleghi, anche in termini di pre-senza. Credo però che non sia possibile daparte nostra mantenere un simile impegn ose è poi per primo il Governo ad ostacolar ee ad impedire che il Parlamento lavori .

Certo, un Governo persegue una politicache può essere giudicata positivamente onegativamente a seconda della propria po -sizione, ma non credo che in un paesecivile e democratico l'esecutivo possa go-vernare a colpi di ricatti . E le decisioni chesono state assunte in queste ultime orecredo che dimostrino proprio che il Go-verno stia procedendo solo con i ricatti .Ritengo che questo modo di procedere nonsia degno di un paese civile e finisca con i ldanneggiare anche le stesse forze di Go-verno.

Per queste ragioni noi non saremo pre-senti domani e non parteciperemo, ripeto ,né alle votazioni né al dibattito . Ci augu-riamo che nel frattempo le forze di Go-verno si mettano d'accordo fra di loro, unavolta per tutte, e facciano la loro parte .Come opposizione, per quel minimo di di-gnità che dovrebbe caratterizzare questaAssemblea e questo palazzo, noi non par-teciperemo al gioco dei ricatti imposto dalGoverno: non ci riguardano e non ci com-petono. Fare politica per noi è ben altro !

Per quanto riguarda il richiamo alla pre-senza, devo inoltre far notare che spesso èla maggioranza a non essere presente a ilavori dell'Assemblea quando l'argomentonon le interessa particolarmente. Anchequesto è un appunto che non può nonessere fatto, dopo gli episodi verificatisi inquest 'ultima bruttissima settimana (Ap-plausi) .

FRANCO FRANCHI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

FRANCO FRANCHI. Signor Presidente,

Atti Parlamentari

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X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

onorevoli colleghi, noi faremo il nostrodovere fino in fondo, perché 1'Aventin onon si addice ai missini . Saremo qui a fare— ripeto — il nostro dovere, ma non pos-siamo non rilevare quello che è nell amente di tuti, e cioè che la situazione è dieccezionale gravità.

Il fatto che un Presidente del Consiglioaccorto ed avveduto qual è l'onorevol eAndreotti abbia rinunciato ad importantiviaggi al l 'estero ci fa pensare che la situa-zione sia veramente molto grave. Tale gra-vità non investe solo — e già questa nonsarebbe comunque cosa di poco conto —l'intero sistema politico-costituzionale ita -liano; ma è crollato il rapporto Governo -Parlamento, è crollato "in" Parlamento .

Non solo, ma la crisi — profonda ed evi -dente — è all ' interno della maggioranza .Essa non deriva alla democrazia cristianasolo dal l 'atteggiamento della sua sinistra:è il centro della DC che è investito in pien odalla crisi nei confronti del proprio Go-verno.

Siamo giunti al blocco degli emenda -menti in una materia così delicata . Nonmeraviglia che il Governo ricorra al si-stema della fiducia che fa parte delle re -gole del gioco . Ma preoccupa il fatto che i nquesta circostanza e su questa materia, ch eè un pilastro fondamentale del suo pro-gramma, il Governo non sia in grado nep-pure di affrontare una sola votazione im-portante .

Ed allora un Governo che non solo nonha una maggioranza — ne è prova la situa -zione attuale — ma che è in profondodisagio al proprio interno, con il partito d imaggioranza relativa che invano ma-schera la propria profonda crisi, devetrarre le conseguenze .

Il rapporto Governo-maggioranza inParlamento non esiste più! Qualcuno h apreferito ritirarsi e lasciare campo libero :noi, invece, saremo qui a denunciare! Sa -remo l'ultima voce, e non certo a difesa diun Parlamento che non è più in grado dicompiere il proprio dovere, altrimenti no npermetterebbe al Governo di comportarsiin questo modo! Un Parlamento che s iostina a portare avanti una riforma diquesta rilevanza in un modo così assurdo e

superficiale. Tragga le conseguenze dallasituazione, il Governo, ma le tragga ancheil Parlamento, che rifiuta di riformarsi,che lascia giacere una riforma al Senato eche non è capace di vararne una seria sull oordinamento delle autonomie locali! Ilproblema è del Governo, il problema èdella democrazia cristiana, ma il problem adella crisi vi investe tutti! Noi saremo qui adenunciare la crisi, e diciamo al Govern odi compiere, una volta tanto, il propri odovere, traendo le logiche conseguenzedalla crisi che ha determinato .

Sprovvedutezza ed ostilità. . . (Comment idei deputati del gruppo della DC) . Nonscherzate, colleghi, perché la situazionel 'avete davanti agli occhi! Traetene le con -seguenze: fallimento del sistema politico -costituzionale e fallimento di un Governoche deve avere il coraggio di andarsene odi trarre le logiche conseguenze da quantosta accadendo! (Applausi dei deputati delgruppo del MSI-destra nazionale) .

PRESIDENTE. Poiché nessuno dei pre-sentatori degli emendamenti presentat iall 'articolo 24 chiede di parlare per illu-strarli, il seguito del dibattito è rinviat oalla seduta di domani, nella quale si svol -geranno le dichiarazioni di voto ed il vot osulla questione di fiducia, che non potràavere luogo prima delle 19,20 .

Ordine del giornodella seduta di domani .

PRESIDENTE. Comunico l 'ordine delgiorno della seduta di domani .

Venerdì 26 gennaio 1990, alle 18 :

Seguito della discussione dei progetti d ilegge:

Ordinamento delle autonomie local i(2924) .

BASSANINI ed altri: Determinazione d itermini per l'elezione degli organi esecu-tivi delle regioni, delle province e dei co-muni, e disposizioni sullo scioglimento de irelativi consigli in caso di inosservanza deitermini di legge (113) .

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TATARELLA ed altri: Norme per la prim aadunanza dei consigli comunali e provin-ciali (236) .

TEALDI : Elezione di membri delle mino-ranze nelle rappresentanze dei consigli co -munali (360) .

QUARTA : Norme per la delega di funzion idalle regioni agli enti locali (711) .

LA GANGA ed altri: Modifiche alle proce-dure per l'elezione delle giunte comunali eprovinciali (805).

VOLPONI ed altri: Revoca del presidentedella provincia, degli assessori provincial ie degli assessori comunali (1565) .

CONSIGLIO REGIONALE DELLA LIGURIA: Ter -mini per la costituzione degli esecutivi de iConsigli delle Regioni e degli enti local i(2240) .

MARTINAllOLI ed altri: Ordinamentodelle autonomie locali (2295) .

MASTRANTUONO ed altri: Disciplina dellearee metropolitane (2590) .

ZANGHERI ed altri: Nuovo ordinamentodelle autonomie locali (2952) .

DEL PENNINO ed altri : Ordinamento delleautonomie locali (3441) .

—Relatori : Ciaffi, per la maggioranza;Franchi, di minoranza .

La seduta termina alle 19,45 .

IL CONSIGLIERE CAPO DEL SERVIZI OSTENOGRAFIA DELL'ASSEMBLEA

DOTT. VINCENZO ARISTA

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBAL EPROF. TEODOSIO ZOTTA

Licenziato per la composizione e la stampadal Servizio Stenografia dell'Assemblea

alle 22,45 .

PAGINA BIANCA

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COMUNICAZIONI

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Annunzio di proposte di legge .

In data 24 gennaio 1990 sono state pre-sentate alla Presidenza le seguenti pro -poste di legge dai deputati :

MENSORIO : «Istituzione del tribunale ci -vile e penale di Nola» (4517) ;

ALESSI : «Modifica e integrazione dell 'ar-ticolo 1283 del codice civile concernente ladisciplina dell'anatocismo» (4518) .

In data odierna sono state presentat ealla Presidenza le seguenti proposte dilegge dai deputati :

BONSIGNONE ed altri: «Normativa spe-ciale e finanziamenti straordinari per i lteatro Regio di Torino in occasione de lduecentocinquantesimo anniversariodella sua fondazione » (4519) ;

PIRO e FORLEO : «Equiparazione alle pen -sioni di guerra del risarcimento concess oagli infortunati e ai caduti delle forzedell'ordine e loro superstiti» (4520) .

Saranno stampate e distribuite .

Annunzio di un disegno di legge. ,

In data odierna è stato presentato all aPresidenza il seguente disegno di legge :

dal Ministro dell 'industria, del com-mercio e dell 'artigianato :

«Interventi per l ' innovazione e lo svi-luppo delle piccole e medie imprese indu-striali» (4521) .

Sarà stampato e distribuito.

Ritiro di una proposta di legge .

Il deputato Mensorio ha chiesto di riti -rare la seguente proposta di legge:

MENSORIO: Istituzione dei tribunali edelle preture circondariali di Torre An-nunziata e di Nola» (4289) .

La proposta di legge, pertanto, sarà can-cellata dall'ordine del giorno .

Approvazione in commissione .

Nella riunione di oggi della VIII Com-missione permanente (Ambiente), in sedelegislativa, è stata approvata la seguenteproposta di legge :

Senatori TORNATI ed altri ; GOLFARI ed al-tri ; FORTE ed altri; BIssI ed altri : «Disposi-zioni per la ricostruzione e la rinascitadella Valtellina e delle adiacenti zone dell eprovince di Bergamo, Brescia e Como, col -pite dalle eccezionali avversità atmosfe-riche dei mesi di luglio e agosto 1987» (Ap-provati in un testo unificato dal Senatodella Repubblica) (3907) ;

OCCHETTO ed altri : «Provvedimenti per l aricostruzione della Valtellina e della Val-brembana» (2163) ;

CAPRIA ed altri: «Disposizioni per la rico-struzione e la rinascita della Valtellina edelle zone adiacenti colpite dalle eccezio-nali calamità dei mesi di luglio e agosto1987» (3058), in un testo unificato con i ltitolo: «Disposizioni per la ricostruzione ela rinasciata della Valtellina e delle adia-centi zone delle province di Bergamo, Bre-scia e Como, nonché della provincia di

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Novara, colpite dalle eccezionali avverist àatmosferiche dei mesi di luglio ed agost o1987» (3907-2163-3058) .

Assegnazione di una proposta di legge aCommissioni in sede legislativa ai sens idell 'articolo 77 del regolamento .

Come la Camera ricorda, nella sedutadel 19 dicembre 1987 è stato assegnato all aXI Commissione permanente (Lavoro), i nsede legislativa, il progetto di legge n .1818 .

Per consentire alla stessa Commission edi procedere all 'abbinamento richiestodall'articolo 77 del regolamento, è quindiassegnata in sede legislativa anche la pro -posta di legge : FILIPPINI GIOVANNA ed altri:«Azioni positive per lo sviluppo dell'im-prenditoria femminile» (3930) (con pareredella I, della Il, della V, della VI, della X edella XIII Commissione), vertente su ma-teria identica a quella contenuta nel pro-getto di legge sopraindicato .

Assegnazione di proposte di leggea Commissioni in sede referente .

A norma del comma 1 dell 'articolo 72 delregolamento, comunico che le seguent iproposte di legge sono deferite alle sotto -indicate Commissioni permanenti in sedereferente:

alla I Commissione (Affari costituzio-nali):

PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE AND Ò

ed altri: «Nuove norme in materia di ri-corso alla Corte costituzionale» (4168) (conparere della Il Commissione);

SCOTTI VINCENZO ed altri: «Provvedi-menti urgenti per i lavoratori ed i cittadiniextracomunitari» (4448) (con parere dellaII, della III, della V, della X, della XI e dell aXII Commissione);

BATTISTUZZI ed altri: «Nuove normesull ' ingresso ed il soggiorno degli stranierinel territorio dello Stato» (4460) (con pa-

rere della Il, della III, della V, della VI, dellaIX, della X, della XI e della XII Commis-sione);

alla VII Commissione (Cultura) :

S. 2015 . — Senatore MANZINI: «Rifinan-ziamento dell'edilizia scolastica sperimen -tale» (approvata dalla VII Commissione de lSenato) (4477) (con parere della V e dell aVIII Commissione);

alla IX Commissione (Trasporti) :

BORDON ed altri : «Modifica del compren-sorio del porto industriale di Trieste»(4176) (con parere della I e della VIII Com-missione);

alla X Commissione (Attività produt-tive) :

S. 2009. — Senatore ALIVERTI ed altri :«Disposizioni per il rifinanziamento di in-terventi in campo economico» (approvatadalla X Commissione del Senato) (4473)

(con parere della V Commissione del Se -nato);

alla XIII Commissione (Agricoltura):

PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE :

«Protezione della fauna selvatica e regola-mentazione della caccia» (4402) (con pa-rere della I, della Il, della III, della V, dellaVI, della VIII e della XI Commissione);

BASSANINI E TESTA ENRICO: «Disposizionitransitorie per la disciplina dell'attività ve-natoria» (4467) (con parere della I, della Il ,della V, della VI, della VIII e della XI Com-missione) .

Trasmissione di una relazione di unaCommissione parlamentare d 'in-chiesta e della documentazione alle-gata.

Il Presidente della Commissione parla-mentare d'inchiesta sul fenomeno dellamafia e sulle altre associazioni criminal isimili, con lettera in data 24 gennaio 1990

ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1 dellalegge 23 marzo 1988, n. 94, la relazioneannuale della Commissione stessa relativa

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al periodo 28 luglio 1988-4 agosto 1989 (do-cumento XXIII, n . 12) .

Unitamente alla relazione sono stati tra -smessi i seguenti documenti di mino-ranza:

— Considerazioni sull 'attività dellaCommissione in ordine al caso del pentitoSalvatore Contorno, presentate dal depu-tato Bianca Guidetti Serra (doc . XXIII, n .12-ter-1) ;

— Considerazioni di ordine general esull'attività della Commissione, presentatedal deputato Gianni Lanzinger (doc .XXIII, n . 12-ter-2) ;

— Relazione di minoranza presentatadai commissari: Violante, Bargone, Be-nassi, Forleo, Imposimato, Mannino Anto-nino, Tripodi, Umidi Sala, Vetere, Vitali ,Becchi e Alberti (doc . XXIII, n . 12-bis-1) ;

— Relazione di minoranza presentatadal senatore Franco Corleone (documentoXXIII, n. 12-bis-2) .

Questi documenti saranno stampati edistribuiti .

Sostituzione di un deputato componentedella commissione parlamentare per i lcontrollo sugli interventi nel Mezzo-giorno.

Il Presidente della Camera ha chiamatoa far parte della commissione parlamen -

tare per il controllo sugli interventi nelMezzogiorno il deputato Pasquale Diglio insostituzione del depuato Carmelo Conte,entrato a far parte del Governo .

Trasmissione della Corte dei conti.

La Corte dei conti, con lettera in data 1 5gennaio 1990, ha trasmesso, ai sensidell'articolo 12 della legge 13 maggio 1983 ,n. 197, il piano delle rilevazioni ed i criter idi esame della gestione della Cassa depo-siti e prestiti per l'anno 1990, formulatidalla sezione enti locali nell 'adunanza del15 dicembre 1989 (doc. LXXIII, n . 3) .

Questo documento sarà stampato e di-stribuito .

Annunzio di una risoluzione .

È stata presentata alla Presidenza unarisoluzione. E pubblicata in allegato ai re-soconti della seduta odierna .

Annunzio di interrogazioni ,interpellanze e mozioni .

Sono state presentate alla Presidenz ainterrogazioni, interpellanze e mozioni .Sono pubblicate in allegato ai resocont idella seduta odierna .

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VOTAZIONI QUALIFICATE

EFFETTUATE MEDIANT E

PROCEDIMENTO ELETTRONICO

PAGINA BIANCA

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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTTI

OGGETTO: Disegno di legge n . 2924 emendamento 9 . 4(soppressione commi 1, 4, 5 )

VOTAZIONE PALESE NOMINAL E

RISULTATO DELLA VOTAZIONE

Presenti 447Votanti 443Astenuti 4Maggioranza 222

Voti favorevoli 164Voti contrari 279

(La Camera respinge) .

Hanno votato sì :

Alborghetti GuidoAlinovi AbdonAndreis SergioAngelini Giordan oAngius GavinoArnaboldi PatriziaAuleta Francesco

Baghino Francesco GiulioBarbera Augusto AntonioBarbieri SilviaBargone AntonioBecchi AdaBeebe Tarantelli Carole JaneBellocchio AntonioBenevelli LuigiBernasconi Anna MariaBernocco Garzanti Luigin aBerselli FilippoBevilacqua CristinaBianchi Beretta RomanaBinelli Gian CarloBoselli MilviaBruni GiovanniBruzzani Riccard oBulleri Luigi

Calderisi Giusepp eCannelonga Severino Lucan oCapecchi Maria Teresa

Caprili MilziadeCastagnola LuigiCavagna MarioCecchetto Coco AlessandraCeruti GianluigiChella MarioCiabarri VincenzoCicerone Francesc oCiconte VincenzoCiocci LorenzoCivita SalvatoreConti Laur aCosta AlessandroCrippa Giuseppe

d'Amato LuigiD'Ambrosio MicheleDel Donno OlindoDel Pennino Antoni oDignani Grimaldi VandaDi Pietro Giovann iDi Prisco ElisabettaDonati AnnaDonazzon Renato

Ermelli Cupelli Enrico

Fachin Schiavi SilvanaFagni EddaFelissari Lino Osvald oFerrandi AlbertoFerrara Giovanni

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Filippini GiovannaFilippini RosaFinocchiaro Fidelbo Anna Mari aForleo FrancescoFracchia BrunoFrancese Angel aFranchi Franco

Gabbuggiani ElioGalante MicheleGelli BiancaGeremicca Andre aGhezzi GiorgioGorgoni GaetanoGrilli RenatoGuerzoni Luciano

Lanzinger GianniLauricella AngeloLa Valle RanieroLavorato Giusepp eLevi Baldini NataliaLodi Faustini Fustini AdrianaLo Porto GuidoLorenzetti Pasquale Maria RitaLucenti Giuseppe

Macaluso AntoninoMacciotta GiorgioMainardi Fava AnnaMammone NatiaMangiapane GiuseppeManna Angel oMannino Antonin oMarri GermanoMartinat UgoMartino GuidoMasini NadiaMedri GiorgioMenzietti Pietro Paol oMigliasso TeresaMinozzi RosannaModugno DomenicoMombelli LuigiMonello PaoloMontanari Fornari NandaMontecchi ElenaMotetta Giovanni

Nardone Carmin eNerli Francesco

Orlandi Nicolett a

Pacetti MassimoPallanti NovelloPalmieri ErmenegildoParigi Gaston ePazzaglia Alfred oPedrazzi Cipolla Annamari aPellegatta GiovanniPellegatti IvanaPellicani Giovann iPellicanò GerolamoPerinei FabioPetrocelli EdilioPicchetti SantinoPinto RobertaPoggiolini DaniloPoli Gian GaetanoPolidori EnzoPrandini OnelioProvantini Alberto

Quercini Giulio

Rallo GirolamoRebecchi AldoRecchia VincenzoRidi SilvanoRomani DanielaRonzani Gianni WilmerRubbi AntonioRusso Franco

Salvoldi GiancarloSamà FrancescoSanfilippo SalvatoreSangiorgio Maria LuisaSanna AnnaSannella BenedettoSapio FrancescoScalia MassimoSchettini Giacomo AntonioSerafini Anna MariaSerafini MassimoSerra GiannaServello FrancescoSinatra Albert oSoave SergioSolaroli BrunoStaiti di Cuddia delle Chiuse TomasoStanzani Ghedini Sergio AugustoStrumendo Lucio

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X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Taddei Mari aTagliabue Gianfranc oTassi CarloTeodori MassimoTorna MarioTortorella AldoTrantino VincenzoTremaglia Mirko

Vesce EmilioViolante LucianoVisco Vincenzo

Zangheri Renat o

Hanno votato no:

Aiardi AlbertoAlagna EgidioAlessi AlbertoAmalfitano Domenic oAmato GiulianoAmodeo NataleAndò SalvatoreAndreoli GiuseppeAndreotti GiulioAniasi AldoAnselmi TinaAntonucci BrunoArtese VitaleArtioli RossellaAstone GiuseppeAugello Giacomo SebastianoAzzaro GiuseppeAzzolini Luciano

Balestracci NelloBalzamo Vincenz oBarbalace Francesc oBaruffi LuigiBassanini FrancoBattistuzzi PaoloBenedikter JohannBertoli DaniloBiafora Pasqualin oBianchi FortunatoBianchini Giovann iBianco GerardoBiasci MarioBiondi AlfredoBisagno Tommaso

Bodrato Guid oBonferroni FrancoBoniver Margherit aBonsignore VitoBorri AndreaBortolami Benito Mari oBortolani FrancoBotta Giusepp eBreda RobertaBrocca BeniaminoBrunetto ArnaldoBruni FrancescoBruno PaoloBubbico MauroBuffoni AndreaBuonocore Vincenz o

Caccia Paolo PietroCafarelli FrancescoCampagnoli MarioCapacci RenatoCappiello Agata AlmaCapria NicolaCardetti GiorgioCardinale SalvatoreCarelli RodolfoCaria FilippoCarrus Nin oCasati FrancescoCasini CarloCasini Pier FerdinandoCastagnetti Pierluig iCastrucci SiroCaveri LucianoCavicchioli AndreaCavigliasso PaolaCellini GiulianoCerofolini FulvioCerutti GiuseppeChiriano RosarioCiaffi Adrian oCiccardini BartoloCiliberti FrancoCimmino Tancred iCiocci Carlo AlbertoColoni SergioColucci FrancescoContu FeliceCorsi UmbertoCosta Silvi aCrescenzi Ug oCresco Angelo Gaetano

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X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Cristofori NinoCristoni PaoloCursi Cesare

D'Acquisto MarioD'Addario AmedeoD 'Aimmo FlorindoDal Castello Mari oD 'Alia SalvatoreD'Amato Carl oD'Angelo GuidoDarida ClelioDel Bue MauroDel Mese PaoloDe Lorenzo FrancescoDemitry GiuseppeDiaz AnnalisaDi Donato Giuli oDiglio PasqualeDrago AntoninoDuce AlessandroDutto Mauro

Facchiano FerdinandoFarace LuigiFaraguti LucianoFausti FrancoFerrari MarteFerrari WilmoFiandrotti FilippoFiori PublioFiorino FilippoForlani ArnaldoFormigoni RobertoFoschi FrancoFrasson MarioFumagalli Carulli Battistina

Galli GiancarloGalloni GiovanniGangi GiorgioGaravaglia MariapiaGargani GiuseppeGava AntonioGei GiovanniGelpi LucianoGitti TarcisioGoria GiovanniGramaglia MariellaGregorelli AldoGrillo Luig iGrippo Ugo

Iossa Felice

Labriola SilvanoLa Ganga GiuseppeLagorio LelioLamorte PasqualeLattanzio VitoLatteri FerdinandoLeccisi PinoLega SilvioLeone Giusepp eLia AntonioLobianco ArcangeloLoiero AgazioLombardo Antonin oLucchesi GiuseppeLusetti Renzo

Maccheroni GiacomoMalfatti Franco MariaMalvestio Piergiovann iMancini GiacomoMancini VincenzoManfredi ManfredoMannino CalogeroManzolini GiovanniMarianetti AgostinoMartinazzoli Fermo MinoMartuscelli PaoloMarzo BiagioMastella Mario ClementeMastrantuono RaffaeleMastrogiacomo AntonioMattarella SergioMatulli GiuseppeMazza Din oMazzuconi Daniel aMeleleo Salvator eMensorio CarmineMensurati ElioMerloni FrancescoMerolli CarloMicheli FilippoMichelini AlbertoMilani Gian StefanoMonaci AlbertoMongiello Giovann iMontali Sebastiano

Negri GiovanniNenna D'Antonio Ann aNicotra Benedetto VincenzoNoci Maurizio

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Nonne GiovanniNucci Mauro Anna Maria

Orciari GiuseppeOrsenigo Dante OresteOrsini BrunoOrsini Gianfranco

Paganelli EttorePatria RenzoPellizzari GianmarioPerani MarioPiccirillo GiovanniPiccoli FlaminioPiermartini GabrielePietrini VincenzoPiredda MatteoPisanu GiuseppePisicchio GiuseppePolverari PierluigiPortatadino Costant ePoti DamianoPrincipe SandroPujia CarmeloPumilia Calogero

Quarta Nicol a

Rabino Giovanni BattistaRadi LucianoRaffaelli MarioRais FrancescoRavasio Renat oRebulla LucianoReina GiuseppeRenzulli Aldo Gabriel eRicci FrancoRicciuti RomeoRiggio VitoRighi LucianoRinaldi LuigiRivera GiovanniRocelli Gian Franc oRognoni VirginioRojch AngelinoRosini Giacom oRossi AlbertoRossi di Montelera Luig iRotiroti RaffaeleRusso FerdinandoRusso RaffaeleRusso Vincenzo

Salerno GabrieleSanese Nicolamari aSanguineti Maur oSantuz GiorgioSanza Angelo MariaSapienza OrazioSaretta Giusepp eSarti AdolfoSavino NicolaSavio GastoneSbardella VittorioScàlfaro Oscar LuigiScarlato GuglielmoScotti VincenzoSegni MariottoSerrentino PietroSignorile Claudi oSilvestri GiulianoSinesio GiuseppeSoddu PietroStegagnini BrunoSterpa EgidioSusi Domenico

Tancredi AntonioTarabini Eugeni oTassone MarioTealdi Giovanna MariaTempestini Francesc oTesini GiancarloTesta AntonioTiraboschi AngeloTorchio GiuseppeTravaglini Giovann i

Usellini Mario

Vairo GaetanoVazzoler SergioViti VincenzoVito AlfredoVolponi Alberto

Willeit Ferdinand

Zamberletti GiuseppeZambon BrunoZàmpieri AmedeoZaniboni Antonin oZarro Giovanni

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Zolla Michel eZoppi PietroZuech Giuseppe

Si sono astenuti :

Bertone GiuseppinaCederna Antoni oDe Julio SergioLeoni Giuseppe

Sono in missione:

Caradonna GiulioDe Carolis Steliode Luca Stefan oEbner MichlGrosso Maria TeresaMartelli ClaudioMatteoli Alter oRauti GiuseppeScovacricchi Martino

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTT I

OGGETTO : Disegno di legge n . 2924 emendamento 9 . 4(soppressione commi 3 e 4)

VOTAZIONE SCRUTINIO SEGRETO

RISULTATO DELLA VOTAZIONE

Presenti 446Votanti 446AstenutiMaggioranza 224

Voti favorevoli 185Voti contrari 261

(La Camera respinge) .

Hanno preso parte alla votazione

Aiardi AlbertoAlagna EgidioAlborghetti GuidoAlessi AlbertoAlinovi AbdonAmalfitano DomenicoAmato GiulianoAmodeo NataleAndò SalvatoreAndreis SergioAndreoli GiuseppeAndreotti GiulioAngelini Giordan oAngius GavinoAniasi AldoAnselmi TinaAntonucci BrunoArnaboldi PatriziaArtese VitaleArtioli RossellaAstone GiuseppeAstori GianfrancoAugello Giacomo SebastianoAuleta FrancescoAzzaro GiuseppeAzzolini Luciano

Baghino Francesco GiulioBalestracci NelloBalzamo Vincenzo

Barbalace FrancescoBarbera Augusto Antoni oBarbieri SilviaBargone AntonioBaruffi LuigiBassanini FrancoBattistuzzi PaoloBecchi AdaBeebe Tarantelli Carole Jan eBellocchio AntonioBenedikter JohannBenevelli LuigiBernasconi Anna MariaBernocco Garzanti LuiginaBerselli FilippoBertoli DaniloBertone Giuseppin aBevilacqua CristinaBiaf ora PasqualinoBianchi FortunatoBianchi Beretta RomanaBianchini GiovanniBianco GerardoBiasci MarioBinelli Gian CarloBiondi AlfredoBisagno TommasoBodrato GuidoBonferroni FrancoBoniver MargheritaBonsignore VitoBorri Andrea

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Bortolami Benito Mari oBoselli MilviaBotta Giusepp eBreda RobertaBrocca BeniaminoBrunetto ArnaldoBruni Francesc oBruni Giovann iBruno PaoloBruzzani RiccardoBubbico MauroBuffoni AndreaBulleri LuigiBuonocore Vincenzo

Caccia Paolo PietroCafarelli FrancescoCalderisi GiuseppeCampagnoli MarioCannelonga Severino LucanoCapacci RenatoCapecchi Maria TeresaCappiello Agata AlmaCapria NicolaCaprili MilziadeCardetti GiorgioCardinale SalvatoreCarelli RodolfoCaria FilippoCarrus NinoCasati Francesc oCasini Pier FerdinandoCastagnetti PierluigiCastagnola Luig iCastrucci SiroCavagna MarioCaveri LucianoCavicchioli AndreaCavigliasso PaolaCecchetto Coco AlessandraCederna Antoni oCellini GiulianoCerofolini FulvioCeruti GianluigiCerutti GiuseppeChella MarioChiriano RosarioCiabarri VincenzoCiaffi Adriano.Ciccardini BartoloCicerone Francesc oCiconte Vincenzo

Ciliberti FrancoCimmino Tancred iCiocci Carlo Albert oCiocci LorenzoCivita SalvatoreColoni SergioColucci FrancescoConti LauraCorsi UmbertoCosta AlessandroCosta RaffaeleCosta Silvi aCrescenzi Ug oCresco Angelo GaetanoCrippa GiuseppeCristofori NinoCristoni PaoloCursi Cesare

D'Acquisto MarioD'Addario Amede oD'Aimmo FlorindoDal Castello MarioD 'Alia SalvatoreD 'Amato Carlod'Amato LuigiD'Ambrosio Michel eD'Angelo GuidoDarida ClelioDe Julio SergioDel Bue MauroDel Donno OlindoDel Mese Paol oDe Lorenzo FrancescoDel Pennino AntonioDemitry GiuseppeDiaz AnnalisaDi Donato GiulioDiglio PasqualeDignani Grimaldi Vand aDi Pietro GiovanniDi Prisco Elisabett aDonati AnnaDonazzon RenatoDrago AntoninoDuce Alessandr oDutto Mauro

Ermelli Cupelli Enrico

Facchiano FerdinandoFachin Schiavi Silvana

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Fagni EddaFarace LuigiFaraguti LucianoFausti FrancoFelissari Lino Osvald oFerrandi AlbertoFerrara GiovanniFerrari MarteFerrari WilmoFiandrotti FilippoFilippini GiovannaFilippini RosaFinocchiaro Fidelbo Anna MariaFiori PublioFiorino FilippoForlani ArnaldoForleo FrancescoFormigoni RobertoFornasari GiuseppeFoschi FrancoFracchia BrunoFrancese AngelaFranchi FrancoFrasson MarioFumagalli Carulli Battistin a

Gabbuggiani ElioGalante MicheleGalli GiancarloGalloni Giovann iGangi GiorgioGaravaglia MariapiaGargani GiuseppeGava AntonioGei Giovann iGe1li BiancaGelpi LucianoGeremicca AndreaGhezzi Giorgi oGitti TarcisioGorgoni GaetanoGoria GiovanniGramaglia MariellaGregorelli AldoGrilli RenatoGrillo LuigiGrippo Ug oGuerzoni Luciano

Iossa Felice

Labriola Silvàno

La Ganga Giusepp eLagorio LelioLamorte PasqualeLanzinger GianniLattanzio VitoLatteri FerdinandoLauricella AngeloLa Valle RanieroLavorato GiuseppeLeccisi PinoLega SilvioLeone Giusepp eLeoni GiuseppeLevi Baldini NataliaLia AntonioLobianco ArcangeloLodi Faustini Fustini Adrian aLoiero AgazioLombardo Antonin oLo Porto GuidoLorenzetti Pasquale Maria RitaLucchesi GiuseppeLucenti GiuseppeLusetti Renzo

Macaluso AntoninoMaccheroni GiacomoMacciotta GiorgioMainardi Fava AnnaMalfatti Franco MariaMalvestio Piergiovann iMammone NatiaMancini GiacomoMancini VincenzoManfredi ManfredoMangiapane GiuseppeManna AngeloMannino AntoninoMannino CalogeroManzolini GiovanniMarianetti AgostinoMarri GermanoMartinat UgoMartinazzoli Fermo MinoMartino GuidoMartuscelli Paol oMarzo BiagioMasini NadiaMastella Mario Clement eMastrantuono RaffaeleMastrogiacomo AntonioMattarella Sergio

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Matulli GiuseppeMazza DinoMazzuconi Daniel aMedri GiorgioMeleleo SalvatoreMensorio CarmineMensurati ElioMenzietti Pietro Paol oMerloni FrancescoMerolli CarloMicheli FilippoMichelini Albert oMigliasso Teres aMilani Gian StefanoMinozzi RosannaModugno DomenicoMombelli LuigiMonaci AlbertoMonello PaoloMongiello Giovann iMontali SebastianoMontanari Fornari NandaMontecchi ElenaMotetta Giovann i

Nardone Carmin eNegri GiovanniNenna D'Antonio AnnaNerli FrancescoNicotra Benedetto VincenzoNoci MaurizioNonne GiovanniNucci Mauro Anna Maria

Orciari GiuseppeOrlandi NicolettaOrsenigo Dante OresteOrsini BrunoOrsini Gianfranc o

Pacetti MassimoPaganelli EttorePallanti NovelloPalmieri ErmenegildoParigi Gaston ePatria RenzoPazzaglia AlfredoPedrazzi Cipolla AnnamariaPellegatta Giovann iPellegatti IvanaPellicani GiovanniPellizzari GianmarioPerani Mario

Perinei FabioPetrocelli Edili oPicchetti SantinoPiccirillo GiovanniPiccoli FlaminioPiermartini GabrielePietrini VincenzoPinto RobertaPiredda Matte oPisanu GiuseppePisicchio GiuseppePoggiolini DaniloPoli Gian GaetanoPolidori EnzoPolverari PierluigiPortatadino Costant ePoti DamianoPrandini Oneli oPrincipe SandroProvantini Albert oPujia CarmeloPumilia Calogero

Quarta Nicol aQuercini Giulio

Rabino Giovanni Battist aRadi LucianoRaffaelli MarioRais FrancescoRallo GirolamoRavasio RenatoRebecchi AldoRebulla LucianoRecchia VincenzoReina GiuseppeRenzulli Aldo GabrieleRicci FrancoRicciuti RomeoRidi SilvanoRiggio VitoRighi LucianoRinaldi LuigiRivera GiovanniRocelli Gian Franc oRognoni VirginioRojch AngelinoRomani DanielaRonzani Gianni Wilme rRosini GiacomoRossi AlbertoRossi di Montelera Luigi

Atti Parlamentari

— 46887 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Rotiroti Raffael eRubbi AntonioRusso FerdinandoRusso FrancoRusso RaffaeleRusso Vincenzo

Salerno GabrieleSalvoldi Giancarl oSamà FrancescoSanese Nicolamari aSanfilippo SalvatoreSangiorgio Maria LuisaSanguineti Maur oSanna AnnaSannella BenedettoSantuz GiorgioSanza Angelo MariaSapienza OrazioSapio FrancescoSaretta GiuseppeSarti AdolfoSavino NicolaSavio GastoneSbardella Vittori oScàlfaro Oscar LuigiScalia MassimoSchettini Giacomo Antoni oScotti Vincenz oSegni MariottoSerafini Anna MariaSerafini MassimoSerra GiannaSerrentino PietroServello FrancescoSignorile ClaudioSilvestri GiulianoSinatra Albert oSinesio GiuseppeSoave SergioSoddu PietroSolaroli BrunoStaiti di Cuddia delle Chiuse TomasoStanzani Ghedini Sergio AugustoStegagnini Brun oSterpa EgidioStrumendo Luci oSusi Domenico

Taddei Mari aTagliabue GianfrancoTancredi Antonio

Tarabini Eugeni oTassi CarloTassone MarioTealdi Giovanna Mari aTempestini Francesc oTeodori MassimoTesini GiancarloTesta AntonioTiraboschi Angel oTorna MarioTorchio Giusepp eTortorella AldoTrantino VincenzoTravaglini GiovanniTremaglia Mirko

Usellini Mario

Vairo GaetanoVazzoler SergioVesce EmilioViolante LucianoVisco VincenzoViti VincenzoVito AlfredoVolponi Alberto

Willeit Ferdinand

Zamberletti GiuseppeZambon BrunoZampieri AmedeoZangheri RenatoZaniboni AntoninoZarro GiovanniZolla Michel eZoppi PietroZuech Giusepp e

Sono in missione:

Caradonna GiulioDe Carolis Steliode Luca Stefan oEbner MichlGrosso Maria TeresaMartelli ClaudioMatteoli AlteroRauti Giusepp eScovacricchi Martino

Atti Parlamentari

— 46888 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTT I

OGGETTO : Disegno di legge n . 2924 emendamento 9 . 2

VOTAZIONE PALESE NOMINAL E

RISULTATO DELLA VOTAZIONE

Presenti 443Votanti 442Astenuti 1Maggioranza 222

Voti favorevoli 1 7Voti contrari 425

(La Camera respinge) .

Hanno votato sì:

Baghino Francesco GiulioBerselli FilippoDel Donno Olind oFranchi FrancoLo Porto GuidoMacaluso AntoninoManna Angel oMartinat UgoParigi GastonePazzaglia AlfredoPellegatta GiovanniRallo GirolamoServello FrancescoStaiti di Cuddia delle Chiuse TomasoTassi CarloTrantino VincenzoTremaglia Mirko

Hanno votato no :

Aiardi AlbertoAlagna EgidioAlborghetti GuidoAlessi AlbertoAlinovi AbdonAmalfitano DomenicoAmato GiulianoAmodeo Natal eAndò SalvatoreAndreis Sergio

Andreoli GiuseppeAndreotti Giuli oAngelini GiordanoAngius GavinoAniasi AldoAnselmi TinaAntonucci BrunoArnaboldi PatriziaArtese VitaleArtioli RossellaAstone GiuseppeAstori GianfrancoAugello Giacomo Sebastian oAuleta FrancescoAzzaro GiuseppeAzzolini Luciano

Balestracci NelloBalzamo VincenzoBarbalace Francesc oBarbera Augusto AntonioBarbieri SilviaBargone AntonioBaruffi Luig iBassanini FrancoBattistuzzi Paol oBecchi AdaBeebe Tarantelli Carole Jan eBellocchio AntonioBenedikter JohannBenevelli LuigiBernasconi Anna MariaBernocco Garzanti Luigina

Atti Parlamentari

— 46889 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Bertoli DaniloBertone Giuseppin aBevilacqua CristinaBiafora PasqualinoBianchi FortunatoBianchi Beretta Roman aBianchini GiovanniBianco GerardoBiasci MarioBinelli Gian CarloBiondi AlfredoBisagno TommasoBodrato GuidoBonferroni FrancoBoniver MargheritaBonsignore VitoBorri AndreaBortolami Benito MarioBortolani FrancoBoselli Milvi aBotta GiuseppeBreda RobertaBrocca BeniaminoBrunetto ArnaldoBruni Francesc oBruni GiovanniBruno PaoloBruzzani RiccardoBubbico MauroBuffoni AndreaBulleri LuigiBuonocore Vincenzo

Caccia Paolo PietroCafarelli FrancescoCalderisi GiuseppeCampagnoli MarioCannelonga Severino Lucan oCapacci RenatoCapecchi Maria Teres aCappiello Agata AlmaCapria NicolaCaprili MilziadeCardetti GiorgioCardinale SalvatoreCarelli RodolfoCaria FilippoCarrus NinoCasati FrancescoCasini CarloCasini Pier FerdinandoCastagnetti Pierluigi

Castagnola LuigiCastrucci SiroCavagna MarioCaveri Lucian oCavicchioli AndreaCavigliasso Paol aCecchetto Coco AlessandraCederna AntonioCellini GiulianoCerofolini FulvioCeruti GianluigiCerutti GiuseppeChella MarioChiriano RosarioCiabarri VincenzoCiaffi AdrianoCiccardini BartoloCicerone FrancescoCiconte VincenzoCiliberti FrancoCimmino Tancred iCiocci Carlo Albert oCiocci LorenzoCivita SalvatoreColoni SergioColucci FrancescoConti LauraContu FeliceCorsi Umbert oCosta AlessandroCosta RaffaeleCosta SilviaCrescenzi UgoCresco Angelo Gaetan oCrippa GiuseppeCristofori NinoCristoni PaoloCursi Cesare

D'Acquisto MarioD'Addario Amede oD'Aimmo FlorindoDal Castello Mari oD'Alia Salvatored'Amato LuigiD'Ambrosio MicheleD'Angelo GuidoDarida ClelioDe Julio SergioDel Bue MauroDel Mese PaoloDe Lorenzo Francesco

Atti Parlamentari

— 46890 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Del Pennino AntonioDemitry GiuseppeDiaz AnnalisaDi Donato GiulioDiglio PasqualeDignani Grimaldi VandaDi Pietro Giovann iDi Prisco Elisabett aDonati AnnaDonazzon RenatoDrago AntoninoDuce Alessandr oDutto Mauro

Ermelli Cupelli Enrico

Facchiano FerdinandoFachin Schiavi Silvan aFarace LuigiFaraguti LucianoFausti Franc oFelissari Lino Osvald oFerrandi AlbertoFerrara GiovanniFerrari MarteFerrari WilmoFiandrotti FilippoFilippini GiovannaFinocchiaro Fidelbo Anna MariaFiori PublioFiorino FilippoForlani ArnaldoForleo FrancescoFormigoni RobertoFornasari GiuseppeFoschi FrancoFracchia BrunoFrancese AngelaFrasson MarioFumagalli Carulli Battistina

Gabbuggiani Eli oGalante MicheleGalli GiancarloGalloni GiovanniGangi GiorgioGaravaglia MariapiaGargani GiuseppeGava AntonioGei GiovanniGelli BiancaGelpi Luciano

Geremicca Andre aGhezzi GiorgioGitti TarcisioGorgoni GaetanoGoria GiovanniGramaglia MariellaGregorelli AldoGrilli RenatoGrillo LuigiGrippo UgoGuerzoni Luciano

Iossa Felice

Labriola SilvanoLa Ganga GiuseppeLagorio LelioLamorte PasqualeLanzinger Giann iLattanzio VitoLatteri FerdinandoLauricella AngeloLa Valle RanieroLavorato GiuseppeLeccisi PinoLega SilvioLeone Giusepp eLeoni GiuseppeLevi Baldini NataliaLia AntonioLobianco ArcangeloLodi Faustini Fustini AdrianaLoiero Agazi oLombardo Antonin oLorenzetti Pasquale Maria RitaLucchesi GiuseppeLucenti GiuseppeLusetti Renzo

Maccheroni GiacomoMacciotta Giorgi oMainardi Fava AnnaMalfatti Franco Mari aMalvestio PiergiovanniMammone Nati aMancini GiacomoMancini VincenzoManfredi ManfredoMangiapane GiuseppeMannino Antonin oMannino CalogeroManzolini Giovanni

Atti Parlamentari

— 46891 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Marianetti Agostin oMarri GermanoMartinazzoli Fermo Min oMartino GuidoMartuscelli PaoloMarzo BiagioMasini NadiaMastrantuono RaffaeleMastrogiacomo AntonioMattarella SergioMatulli GiuseppeMazza DinoMazzuconi Daniel aMedri Giorgi oMeleleo SalvatoreMensorio CarmineMenzietti Pietro PaoloMerloni FrancescoMerolli CarloMicheli FilippoMichelini Albert oMigliasso Teres aMilani Gian StefanoMinozzi RosannaModugno DomenicoMombelli LuigiMonaci AlbertoMonello PaoloMongiello Giovann iMontali SebastianoMontanari Fornari NandaMontecchi Elen aMotetta Giovanni

Nardone Carmin eNegri GiovanniNenna D 'Antonio AnnaNerli FrancescoNicotra Benedetto VincenzoNoci MaurizioNonne GiovanniNucci Mauro Anna Maria

Orciari Giusepp eOrlandi NicolettaOrsenigo Dante OresteOrsini BrunoOrsini Gianfranc o

Pacetti MassimoPaganelli EttorePallanti Novello

Palmieri ErmenegildoPatria RenzoPedrazzi Cipolla Anna MariaPellegatti IvanaPellicani Giovann iPellizzari GianmarioPerani MarioPerinei FabioPetrocelli EdilioPicchetti SantinoPiccirillo Giovann iPiccoli FlaminioPiermartini Gabriel ePietrini VincenzoPinto RobertaPiredda MatteoPisanu GiuseppePisicchio GiuseppePoggiolini DaniloPoli Gian GaetanoPolidori EnzoPolverari Pierluig iPortatadino CostantePoti DamianoPrandini OnelioPrincipe SandroProvantini AlbertoPujia CarmeloPumilia Calogero

Quarta NicolaQuercini Giulio

Rabino Giovanni BattistaRadi LucianoRaffaelli Mari oRais FrancescoRavasio Renat oRebecchi AldoRebulla LucianoRecchia Vincenz oReina GiuseppeRenzulli Aldo Gabriel eRicci FrancoRicciuti RomeoRidi SilvanoRiggio VitoRighi LucianoRinaldi LuigiRivera GiovanniRocelli Gian Franc oRognoni Virginio

Atti Parlamentari

— 46892 --

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Rojch AngelinoRomani DanielaRonzani Gianni WilmerRosini GiacomoRossi AlbertoRossi di Montelera Luig iRotiroti RaffaeleRubbi AntonioRusso FerdinandoRusso FrancoRusso RaffaeleRusso Vincenz o

Salerno GabrieleSalvoldi GiancarloSamà FrancescoSanese Nicolamari aSanfilippo SalvatoreSangiorgio Maria LuisaSanguineti MauroSanna AnnaSannella BenedettoSantuz GiorgioSanza Angelo MariaSapienza Orazi oSapio FrancescoSaretta GiuseppeSarti AdolfoSavino NicolaSavio GastoneSbardella VittorioScàlfaro Oscar Luig iScalia MassimoScarlato GuglielmoSchettini Giacomo AntonioScotti VincenzoSegni MariottoSerafini Anna Mari aSerafini Massim oSerra GiannaSerrentino Pietr oSignorile ClaudioSinatra Albert oSinesio GiuseppeSoave SergioSoddu PietroSolaroli BrunoStegagnini BrunoSterpa EgidioStrumendo LucioSusi DomenicoTaddei Maria

Tagliabue Gianfranc oTancredi AntonioTarabini EugenioTassone MarioTealdi Giovanna MariaTempestini FrancescoTeodori MassimoTesini Giancarl oTesta AntonioTiraboschi AngeloTorna Mari oTorchio GiuseppeTortorella AldoTravaglini Giovanni

Usellini Mario

Vairo GaetanoVazzoler SergioVesce EmilioViolante LucianoVisco VincenzoViti VincenzoVito AlfredoVolponi Alberto

Willeit Ferdinand

Zamberletti GiuseppeZambon BrunoZampieri AmedeoZangheri RenatoZaniboni Antonin oZarro Giovann iZolla Michel eZoppi PietroZuech Giuseppe

Si è astenuto:

Mensurati Eli o

Sono in missione:

Caradonna GiulioDe Carolis Steliode Luca StefanoEbner MichlGrosso Maria TeresaMartelli ClaudioMatteoli AlteroRauti GiuseppeScovacricchi Martino

Atti Parlamentari

— 46893 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTT I

OGGETTO: Disegno di legge n. 2924 articolo 9 . (commi 1, 4 e 5)

VOTAZIONE PALESE NOMINAL E

RISULTATO DELLA VOTAZIONE

Presenti 439Votanti 439AstenutiMaggioranza 220

Voti favorevoli 28 1Voti contrari 158

(La Camera approva) .

Hanno votato sì :

Aiardi AlbertoAlagna EgidioAlessi AlbertoAmalfitano Domenic oAmato GiulianoAmodeo Natal eAndò SalvatoreAndreoli GiuseppeAndreotti GiulioAniasi AldoAnselmi TinaAntonucci BrunoArtese VitaleArtioli Rossell aAstone GiuseppeAstori GianfrancoAugello Giacomo SebastianoAzzaro GiuseppeAzzolini Luciano

Babbini PaoloBalestracci NelloBalzamo VincenzoBarbalace FrancescoBaruffi Luig iBattistuzzi PaoloBenedikter JohannBertoli Danil oBiafora Pasqualin oBianchi FortunatoBianchini Giovanni

Bianco GerardoBiasci MarioBiondi AlfredoBisagno TommasoBodrato GuidoBonferroni FrancoBoniver MargheritaBonsignore VitoBorri AndreaBortolami Benito MarioBortolani FrancoBotta GiuseppeBreda RobertaBrunetto ArnaldoBruni FrancescoBruno PaoloBubbico MauroBuffoni AndreaBuonocore Vincenzo

Caccia Paolo PietroCafarelli FrancescoCampagnoli MarioCapacci Renat oCappiello Agata AlmaCapria NicolaCardetti GiorgioCardinale SalvatoreCarelli RodolfoCaria FilippoCarrus NinoCasati FrancescoCasini Carlo

Atti Parlamentari

— 46894 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Casini Pier FerdinandoCastagnetti Pierluig iCastrucci SiroCaveri Lucian oCavicchioli AndreaCavigliasso PaolaCellini GiulianoCerofolini FulvioCerutti GiuseppeChiriano Rosari oCiaffi AdrianoCiccardini BartoloCiliberti FrancoCimmino Tancred iCiocci Carlo AlbertoCirino Pomicino PaoloColoni SergioColucci FrancescoCorsi UmbertoCosta RaffaeleCosta Silvi aCrescenzi Ug oCresco Angelo GaetanoCristoni PaoloCursi Cesare

D'Acquisto MarioD'Addario Amede oD'Aimmo FlorindoDal Castello Mari oD'Alia SalvatoreD'Amato CarloD'Angelo GuidoDarida ClelioDe Carli FrancescoDel Bue MauroDel Mese PaoloDe Lorenzo FrancescoDemitry GiuseppeDi Donato GiulioDiglio PasqualeDrago AntoninoDuce Alessandro

Facchiano FerdinandoFarace LuigiFaraguti LucianoFausti FrancoFerrari MarteFerrari WilmoFiandrotti FilippoFiori Publio

Fiorino FilippoForlani ArnaldoFormigoni RobertoFornasari GiuseppeFoschi FrancoFrasson MarioFumagalli Carulli Battistina

Galli GiancarloGalloni Giovann iGangi GiorgioGaravaglia MariapiaGargani Giusepp eGava AntonioGei Giovann iGelpi LucianoGhinami Alessandr oGitti TarcisioGoria GiovanniGregorelli AldoGrillo LuigiGrippo Ugo

Iossa Felice

Labriola SilvanoLa Ganga Giusepp eLagorio LelioLamorte Pasqual eLattanzio VitoLatteri FerdinandoLeccisi PinoLega SilvioLenoci ClaudioLeone GiuseppeLobianco ArcangeloLoiero AgazioLombardo AntoninoLucchesi GiuseppeLusetti Renzo

Maccheroni GiacomoMadaudo DinoMalfatti Franco Mari aMalvestio PiergiovanniMancini GiacomoMancini VincenzoManfredi ManfredoMannino CalogeroManzolini GiovanniMarianetti AgostinoMartinazzoli Fermo Mino

Atti Parlamentari

— 46895 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Martino GuidoMartuscelli Paol oMarzo BiagioMastella Mario ClementeMastrantuono RaffaeleMastrogiacomo AntonioMatulli GiuseppeMazza Din oMazzuconi Daniel aMedri GiorgioMeleleo SalvatoreMensorio CarmineMensurati ElioMerloni FrancescoMerolli CarloMicheli FilippoMichelini Albert oMilani Gian StefanoMonaci AlbertoMongiello Giovann iMontali Sebastiano

Negri GiovanniNenna D'Antonio AnnaNicotra Benedetto VincenzoNoci MaurizioNonne GiovanniNucci Mauro Anna Maria

Orciari Giusepp eOrsenigo Dante OresteOrsini BrunoOrsini Gianfranc o

Paganelli EttorePatria RenzoPellizzari GianmarioPerani MarioPiccirillo GiovanniPiccoli FlaminioPiermartini GabrielePietrini VincenzoPiredda Matte oPisicchio GiuseppePolverari PierluigiPortatadino CostantePoti DamianoPrincipe SandroPujia CarmeloPumilia Calogero

Quarta Nicola

Rabino Giovanni Battist aRadi LucianoRaffaelli MarioRais FrancescoRavasio RenatoRebulla LucianoReina GiuseppeRenzulli Aldo Gabriel eRicci FrancoRicciuti RomeoRiggio VitoRighi LucianoRinaldi LuigiRivera Giovann iRocelli Gian FrancoRognoni VirginioRojch AngelinoRosini GiacomoRossi AlbertoRossi di Montelera Luig iRotiroti RaffaeleRusso FerdinandoRusso Vincenzo

Salerno GabrieleSanese NicolamariaSanguineti MauroSantuz GiorgioSanza Angelo MariaSapienza Orazi oSaretta GiuseppeSarti AdolfoSavino NicolaSavio GastoneSbardella VittorioScàlfaro Oscar Luig iScarlato GuglielmoScotti VincenzoSegni MariottoSerrentino PietroSignorile ClaudioSilvestri GiulianoSinesio GiuseppeSoddu PietroSpini ValdoStegagnini BrunoSterpa EgidioSusi Domenico

Tancredi AntonioTarabini EugenioTassone Mario

Atti Parlamentari

— 46896 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Tealdi Giovanna MariaTempestini Francesc oTesini GiancarloTesta AntonioTiraboschi Angel oTorchio Giusepp eTravaglini Giovanni

Usellini Mario

Vairo GaetanoVazzoler SergioViscardi MicheleViti VincenzoVito AlfredoVolponi Alberto

Willeit Ferdinand

Zamberletti GiuseppeZambon BrunoZampieri AmedeoZaniboni AntoninoZarro GiovanniZolla MicheleZoppi PietroZuech Giusepp e

Hanno votato no:

Alborghetti GuidoAlinovi AbdonAndreis SergioAngelini Giordan oAngius GavinoArnaboldi Patrizi aAuleta Francesco

Barbera Augusto AntonioBarbieri SilviaBargone AntonioBassanini FrancoBecchi AdaBeebe Tarantella Carole JaneBellocchio AntonioBenevelli LuigiBernasconi Anna MariaBernocco Garzanti LuiginaBerselli Filippo

Bertone Giuseppin aBevilacqua CristinaBianchi Beretta RomanaBinelli Gian CarloBoselli MilviaBruni Giovann iBruzzani Riccard oBulleri Luig i

Calderisi Giusepp eCannelonga Severino LucanoCapecchi Maria TeresaCaprili MilziadeCastagnetti GuglielmoCastagnola LuigiCavagna MarioCecchetto Coco AlessandraCederna AntonioCeruti GianluigiChella MarioCiabarri VincenzoCicerone Francesc oCiconte VincenzoCiocci LorenzoCivita SalvatoreConti LauraCosta AlessandroCrippa Giuseppe

D'Ambrosio MicheleDe Julio SergioDel Pennino AntonioDiaz AnnalisaDignani Grimaldi Vand aDi Pietro GiovanniDi Prisco ElisabettaDonati AnnaDonazzon Renat oDutto Mauro

Ermelli Cupelli Enrico

Fachin Schiavi Silvan aFagni EddaFelissari Lino OsvaldoFerrandi AlbertoFerrara GiovanniFilippini GiovannaFinocchiaro Fidelbo Anna Mari aForleo Francesco

Atti Parlamentari

— 46897 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Fracchia BrunoFranchi Franco

Gabbuggiani Eli oGalante MicheleGelli BiancaGeremicca AndreaGhezzi GiorgioGorgoni GaetanoGrilli RenatoGuerzoni Lucian o

Lanzinger GianniLauricella AngeloLa Valle RanieroLavorato GiuseppeLeoni GiuseppeLevi Baldini NataliaLodi Faustini Fustini AdrianaLo Porto GuidoLorenzetti Pasquale Maria RitaLucenti Giuseppe

Macaluso AntoninoMacciotta GiorgioMaceratini GiulioMainardi Fava AnnaMammone NatiaMangiapane GiuseppeManna AngeloMannino AntoninoMarri GermanoMartinat UgoMasini NadiaMennitti Domenic oMenzietti Pietro PaoloMigliasso Teres aMinozzi RosannaModugno DomenicoMonello PaoloMontanari Fornari NandaMontecchi Elen a

Nardone Carmin eNerli Francesco

Orlandi Nicolett a

Pacetti MassimoPalmieri Ermenegild oParigi GastonePazzaglia Alfredo

Pedrazzi Cipolla AnnamariaPellegatta Giovann iPellegatti IvanaPerinei FabioPetrocelli Edili oPicchetti Santin oPinto RobertaPoggiolini Danil oPoli Gian GaetanoPolidori EnzoPrandini OnelioProvantini Alberto

Quercini Giulio

Rallo GirolamoRebecchi AldoRecchia VincenzoRidi SilvanoRomani DanielaRonzani Gianni WilmerRubbi AntonioRusso Franco

Salvoldi GiancarloSamà Francesc oSangiorgio Maria LuisaSanna AnnaSannella BenedettoSapio Francesc oScalia MassimoSchettini Giacomo Antoni oSerafini Anna Mari aSerafini MassimoSerra GiannaServello Francesc oSinatra AlbertoSoave SergioSolaroli BrunoStaiti di Cuddia delle Chiuse TomasoStrumendo Lucio

Taddei Mari aTagliabue GianfrancoTeodori MassimoToma MarioTortorella Ald oTrantino Vincenzo

Vesce EmilioViolante LucianoVisco Vincenzo

Atti Parlamentari

— 46898 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Zangheri Renato

Sono in missione :

Caradonna GiulioDe Carolis Stelio

de Luca StefanoEbner MichiGrosso Maria TeresaMartelli ClaudioMatteoli Alter oRauti GiuseppeScovacricchi Martino

Atti Parlamentari

— 46899 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTT I

OGGETTO: Disegno di legge n . 2924 articolo 9. (commi 2 e 3)

VOTAZIONE SCRUTINIO SEGRETO

RISULTATO DELLA VOTAZIONE

Presenti 451Votanti 451Astenuti —Maggioranza 226

Voti favorevoli 263Voti contrari 186

(La Camera approva).

Hanno preso parte alla votazione :

Aiardi AlbertoAlagna EgidioAlborghetti GuidoAlessi AlbertoAlinovi AbdonAmalfitano Domenic oAmato GiulianoAmodeo NataleAndò SalvatoreAndreis Sergi oAndreoli GiuseppeAndreotti GiulioAngelini Giordan oAngius GavinoAniasi AldoAnselmi TinaAntonucci BrunoArnaboldi PatriziaArtese VitaleArtioli RossellaAstone GiuseppeAstori GianfrancoAugello Giacomo SebastianoAuleta FrancescoAzzaro GiuseppeAzzolini Luciano

Babbini PaoloBaghino Francesco GiulioBalestracci NelloBalzamo Vincenzo

Barbalace FrancescoBarbera Augusto Antoni oBarbieri SilviaBargone AntonioBaruffi Luig iBassanini FrancoBattistuzzi PaoloBecchi AdaBeebe Tarantelli Carole Jan eBellocchio AntonioBenedikter JohannBenevelli LuigiBernasconi Anna MariaBernocco Garzanti Luigin aBerselli Filipp oBertoli DaniloBertone Giuseppin aBevilacqua CristinaBiafora PasqualinoBianchi FortunatoBianchi Beretta RomanaBianchini GiovanniBianco GerardoBiasci MarioBinelli Gian Carl oBiondi Alfred oBisagno TommasoBodrato GuidoBonferroni FrancoBoniver MargheritaBonsignore VitoBorri AndreaBortolami Benito Mario

Atti Parlamentari

— 46900 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Bortolani FrancoBoselli MilviaBotta GiuseppeBreda RobertaBrocca Beniamin oBrunetto Arnald oBruni Francesc oBruni Giovann iBruno AntonioBruno PaoloBruzzani RiccardoBubbico MauroBuffoni Andre aBulleri LuigiBuonocore Vincenzo

Caccia Paolo PietroCafarelli FrancescoCalderisi GiuseppeCampagnoli MarioCannelonga Severino Lucan oCapacci RenatoCapecchi Maria Teres aCappiello Agata AlmaCapria NicolaCaprili MilziadeCardetti GiorgioCardinale SalvatoreCarelli RodolfoCaria FilippoCarrus NinoCasati FrancescoCasini CarloCasini Pier FerdinandoCastagnetti Guglielm oCastagnetti PierluigiCastagnola LuigiCastrucci SiroCavagna MarioCaveri LucianoCavicchioli AndreaCavigliasso PaolaCecchetto Coco AlessandraCederna AntonioCellini Giulian oCerofolini FulvioCeruti Gianluig iCerutti GiuseppeChella MarioChiriano Rosari oCiabarri VincenzoCiaffi Adriano

Ciccardini BartoloCicerone FrancescoCiconte VincenzoCiliberti FrancoCimmino TancrediCiocci Carlo Albert oCiocci LorenzoCirino Pomicino PaoloCivita SalvatoreColoni SergioColucci FrancescoConti LauraContu FeliceCorsi UmbertoCosta AlessandroCosta RaffaeleCosta Silvi aCrescenzi Ug oCresco Angelo GaetanoCrippa GiuseppeCristofori NinoCristoni PaoloCursi Cesare

D'Acquisto MarioD'Addario Amede oD'Aimmo FlorindoDal Castello MarioD'Alfa SalvatoreD'Amato CarloD'Ambrosio MicheleD'Angelo GuidoDarida ClelioDe Carli FrancescoDe Julio Sergi oDel Bue MauroDel Mese PaoloDe Lorenzo FrancescoDel Pennino Antoni oDemitry GiuseppeDiaz AnnalisaDi Donato GiulioDiglio PasqualeDignani Grimaldi VandaDi Pietro Giovann iDi Prisco ElisabettaDonati Ann aDonazzon Renat oDrago AntoninoDuce AlessandroDutto Mauro

Atti Parlamentari

— 46901 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Ermelli Cupelli Enrico

Facchiano FerdinandoFachin Schiavi SilvanaFagni EddaFarace LuigiFaraguti LucianoFausti Franc oFelissari Lino OsvaldoFerrandi AlbertoFerrara GiovanniFerrari MarteFerrari WilmoFiandrotti FilippoFilippini GiovannaFinocchiaro Fidelbo Anna Mari aFiori PublioFiorino FilippoForlani ArnaldoForleo FrancescoFormigoni RobertoFornasari GiuseppeFoschi FrancoFracchia BrunoFranchi FrancoFrasson MarioFumagalli Carulli Battistina

Gabbuggiani ElioGalante MicheleGalli GiancarloGalloni GiovanniGangi GiorgioGaravaglia MariapiaGargani GiuseppeGava AntonioGei GiovanniGelli BiancaGelpi LucianoGeremicca AndreaGhezzi GiorgioGhinami Alessandr oGitti TarcisioGorgoni GaetanoGoria GiovanniGregorelli AldoGrilli RenatoGrillo Luig iGrippo UgoGuerzoni Luciano

Iossa Felice

Labriola SilvanoLa Ganga GiuseppeLagorio LelioLamorte PasqualeLanzinger GianniLattanzio VitoLatteri FerdinandoLauricella AngeloLa Valle RanieroLavorato GiuseppeLeccisi PinoLega SilvioLenoci ClaudioLeone GiuseppeLeoni GiuseppeLevi Baldini NataliaLia AntonioLobianco ArcangeloLodi Faustini Fustini AdrianaLoiero AgazioLombardo AntoninoLo Porto GuidoLorenzetti Pasquale Maria RitaLucchesi GiuseppeLucenti GiuseppeLusetti Renzo

Macaluso AntoninoMaccheroni GiacomoMacciotta Giorgi oMaceratini Giuli oMadaudo DinoMainardi Fava AnnaMalfatti Franco MariaMalvestio Piergiovann iMammone NatiaMancini GiacomoMancini VincenzoManfredi ManfredoMangiapane GiuseppeManna AngeloMannino AntoninoMannino CalogeroManzolini GiovanniMarianetti Agostin oMarri GermanoMartinat UgoMartinazzoli Fermo MinoMartino GuidoMartuscelli PaoloMarzo BiagioMasini Nadia

Atti Parlamentari

— 46902 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Mastella Mario ClementeMastrantuono Raffael eMastrogiacomo AntonioMattarella SergioMatulli GiuseppeMazza DinoMazzuconi Daniel aMedri GiorgioMeleleo Salvator eMennitti DomenicoMensorio CarmineMensurati Eli oMenzietti Pietro Paol oMerloni FrancescoMerolli CarloMicheli Filipp oMichelini Albert oMigliasso TeresaMilani Gian StefanoMinozzi RosannaModugno DomenicoMonaci Albert oMonello PaoloMongiello GiovanniMontali SebastianoMontanari Fornari NandaMontecchi Elen aMotetta Giovanni

Nardone CarmineNegri GiovanniNenna D 'Antonio AnnaNerli FrancescoNicotra Benedetto VincenzoNoci MaurizioNonne GiovanniNucci Mauro Anna Maria

Orciari GiuseppeOrlandi NicolettaOrsenigo Dante OresteOrsini BrunoOrsini Gianfranc o

Pacetti MassimoPaganelli EttorePallanti NovelloPalmieri ErmenegildoParigi Gaston ePatria RenzoPazzaglia AlfredoPedrazzi Cipolla AnnamariaPellegatta Giovanni

Pellegatti IvanaPellizzari GianmarioPerani MarioPerinei FabioPetrocelli Edili oPicchetti Santin oPiccirillo GiovanniPiccoli Flamini oPiermartini GabrielePietrini VincenzoPinto RobertaPiredda MatteoPisicchio GiuseppePoggiolini DaniloPoli Gian GaetanoPolidori EnzoPolverari PierluigiPortatadino Costant ePoti DamianoPrandini OnelioPrincipe SandroProvantini AlbertoPujia CarmeloPumilia Calogero

Quarta NicolaQuercini Giulio

Rabino Giovanni BattistaRadi LucianoRaffaelli MarioRais FrancescoRallo GirolamoRavasio Renat oRebecchi AldoRebulla LucianoRecchia VincenzoReina GiuseppeRenzulli Aldo Gabriel eRicci FrancoRicciuti Rome oRidi SilvanoRiggio VitoRighi LucianoRinaldi LuigiRivera Giovann iRocelli Gian FrancoRojch AngelinoRomani DanielaRonzani Gianni WilmerRosini GiacomoRossi Alberto

Atti Parlamentari

— 46903 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Rossi di Montelera Luig iRotiroti RaffaeleRubbi AntonioRusso FerdinandoRusso FrancoRusso Vincenz o

Salerno GabrieleSalvoldi GiancarloSamà FrancescoSanese NicolamariaSanfilippo SalvatoreSangiorgio Maria LuisaSanguineti MauroSanna AnnaSannella BenedettoSantuz GiorgioSanza Angelo MariaSapienza OrazioSapio Francesc oSaretta Giusepp eSarti AdolfoSavino NicolaSavio GastoneSbardella VittorioScàlfaro Oscar Luig iScalia MassimoScarlato GuglielmoSchettini Giacomo AntonioScotti VincenzoSegni MariottoSerafini Anna Mari aSerafini MassimoSerra GiannaSerrentino Pietr oServello FrancescoSignorile Claudi oSilvestri GiulianoSinatra AlbertoSinesio GiuseppeSoave SergioSoddu PietroSolaroli Brun oSpini ValdoStaiti di Cuddia delle Chiuse Tomas oStegagnini BrunoSterpa EgidioStrumendo Luci oSusi Domenico

Taddei MariaTagliabue Gianfranco

Tancredi AntonioTarabini EugenioTassi CarloTassone MarioTealdi Giovanna MariaTempestini Francesc oTeodori MassimoTesini GiancarloTesta AntonioTiraboschi AngeloTorna MarioTorchio ,GiuseppeTortorella AldoTrantino VincenzoTravaglini Giovann iTremaglia Mirko

Usellini Mari o

Vairo GaetanoVazzoler SergioVesce EmilioViolante LucianoViscardi MicheleVisco VincenzoViti VincenzoVito AlfredoVizzini CarloVolponi Alberto

Willeit Ferdinand

Zamberletti GiuseppeZambon Brun oZampieri Amede oZangheri RenatoZaniboni Antonin oZarro GiovanniZolla MicheleZoppi PietroZuech Giusepp e

Sono in missione:

Caradonna GiulioDe Carolis Steliode Luca StefanoEbner MichlGrosso Maria TeresaMartelli ClaudioMatteoli Alter oRauti GiuseppeScovacricchi Martino

Atti Parlamentari

— 46904 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTT I

OGGETTO: Disegno di legge n . 2924 emendamento 12 . 1

VOTAZIONE PALESE NOMINAL E

RISULTATO DELLA VOTAZIONE

Presenti 432Votanti 432AstenutiMaggioranza 217

Voti favorevoli 1 6Voti contrari 41 6

(La Camera respinge) .

Hanno votato sì :

Baghino Francesco GiulioBerselli FilippoFranchi FrancoLo Porto GuidoMacaluso AntoninoManna Angel oMartinat UgoMennitti Domenic oParigi GastonePazzaglia AlfredoPellegatta GiovanniRallo Girolam oStaiti di Cuddia delle Chiuse TomasoTassi CarloTrantino VincenzoTremaglia Mirko

Hanno votato no:

Aiardi AlbertoAlagna EgidioAlborghetti Guid oAlessi AlbertoAlinovi AbdonAmalfitano DomenicoAmato GiulianoAmodeo NataleAndò SalvatoreAndreis SergioAndreoli Giuseppe

Andreotti Giuli oAngelini Giordan oAngius GavinoAniasi AldoAnselmi TinaAntoucci BrunoArtese VitaleArtioli RossellaAstone GiuseppeAstori GianfrancoAugello Giacomo SebastianoAuleta FrancescoAzzaro GiuseppeAzzolini Luciano

Babbini PaoloBalestracci NelloBalzamo VincenzoBarbalace Francesc oBarbera Augusto AntonioBarbieri Silvi aBargone AntonioBaruffi LuigiBattistuzzi Paol oBecchi AdaBeebe Tarantelli Carole JaneBellocchio AntonioBenedikter JohannBenevelli LuigiBernasconi Anna MariaBernocco Garzanti LuiginaBertoli DaniloBertone Giuseppina

Atti Parlamentari

— 46905 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Bevilacqua CristinaBiafora PasqualinoBianchi FortunatoBianchi Beretta RomanaBianchini GiovanniBianco GerardoBiasci MarioBinelli Gian CarloBiondi AlffedoBisagno TommasoBonferroni FrancoBoniver MargheritaBonsignore Vit oBorri AndreaBortolami Benito MarioBortolani FrancoBoselli Milvi aBotta GiuseppeBreda RobertaBrocca Beniamin oBrunetto ArnaldoBruni FrancescoBruni Giovanni{Bruno AntonioBruno PaoloBruzzani Riccard oBuffoni AndreaBulleri LuigiBuonocore Vincenzo

Caccia Paolo PietroCafarelli FrancescoCalderisi GiuseppeCampagnoli MarioCannelonga Severino Lucan oCapacci RenatoCapecchi Maria Teres aCappiello Agata AlmaCaprili MilziadeCardetti GiorgioCardinale SalvatoreCarelli RodolfoCaria FilippoCarrus NinoCasati FrancescoCasini CarloCasini Pier FerdinandoCastagnetti PierluigiCastagnola LuigiCastrucci SiroCavagna MarioCaveri Luciano

Cavicchioli AndreaCavigliasso PaolaCecchetto Coco AlessandraCederna AntonioCellini Giulian oCerofolini FulvioCeruti Gianluig iCerutti GiuseppeChella MarioChiriano Rosari oCiabarri VincenzoCiaffi AdrianoCiccardini BartoloCicerone Francesc oCiconte VincenzoCiliberti FrancoCimmino TancrediCiocci Carlo AlbertoCiocci LorenzoCiocia GrazianoCirino Pomicino PaoloCivita SalvatoreColoni SergioColucci FrancescoConti LauraContu FeliceCorsi UmbertoCosta AlessandroCosta RaffaeleCosta Silvi aCrescenzi Ug oCresco Angelo GaetanoCrippa GiuseppeCristofori NinoCursi Cesare

D'Acquisto MarioD'Addario AmedeoD 'Aimmo FlorindoDal Castello MarioD'Alia SalvatoreD'Amato CarloD'Ambrosio Michel eD'Angelo GuidoDarida ClelioDe Carli FrancescoDel Bue MauroDel Mese PaoloDe Lorenzo FrancescoDel Pennino AntonioDemitry GiuseppeDiaz Annalisa

Atti Parlamentari

— 46906 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Di Donato GiulioDiglio PasqualeDignani Grimaldi Vand aDi Pietro GiovanniDi Prisco Elisabett aDonati AnnaDonazzon Renat oDrago AntoninoDuce Alessandr oDutto Mauro

Facchiano FerdinandoFachin Schiavi Silvan aFagni EddaFarace LuigiFaraguti LucianoFausti Franc oFelissari Lino OsvaldoFerrandi AlbertoFerrara GiovanniFerrari MarteFerrari WilmoFiandrotti FilippoFilippini GiovannaFinocchiaro Fidelbo Anna MariaFiori PublioFiorino FilippoForlani ArnaldoForleo FrancescoFornasari GiuseppeFoschi FrancoFracchia BrunoFrancese AngelaFrasson MarioFumagalli Carulli Battistina

Gabbuggiani Eli oGalante MicheleGalli GiancarloGalloni GiovanniGangi GiorgioGaravaglia MariapiaGargani GiuseppeGava AntonioGei GiovanniGelli Bianc aGelpi LucianoGeremicca AndreaGhezzi Giorgi oGhinami Alessandr oGitti TarcisioGorgoni GaetanoGregorelli Aldo

Grilli RenatoGrillo Luig iGrippo UgoGuerzoni Lucian o

Iossa Felice

Labriola SilvanoLa Ganga GiuseppeLagorio LelioLamorte PasqualeLanzinger Giann iLattanzio Vit oLatteri FerdinandoLauricella AngeloLa Valle RanieroLavorato Giusepp eLeccisi PinoLega Silvi oLenoci ClaudioLeone GiuseppeLeoni GiuseppeLevi Baldini NataliaLia AntonioLobianco ArcangeloLodi Faustini Fustini Adrian aLoiero AgazioLombardo AntoninoLorenzetti Pasquale Maria RitaLucchesi Giusepp eLucenti GiuseppeLusetti Renzo

Maccheroni GiacomoMacciotta GiorgioMainardi Fava AnnaMalfatti Franco MariaMalvestio PiergiovanniMammone NatiaMancini GiacomoMancini Vincenz oManfredi ManfredoMangiapane GiuseppeMannino Antonin oMannino CalogeroManzolini GiovanniMarianetti AgostinoMarri GermanoMartinazzoli Fermo MinoMartino GuidoMartuscelli PaoloMarzo Biagio

Atti Parlamentari

— 46907 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Masini NadiaMastella Mario Clement eMastrogiacomo AntonioMattarella SergioMatulli GiuseppeMazza Din oMazzuconi Daniel aMeleleo SalvatoreMensorio CarmineMensurati ElioMenzietti Pietro PaoloMerloni FrancescoMerolli CarloMicheli FilippoMichelini AlbertoMigliasso TeresaMilani Gian StefanoMinozzi RosannaModugno DomenicoMonaci AlbertoMonello PaoloMongiello GiovanniMontali SebastianoMontanari Fornari NandaMontecchi Elen aMotetta Giovanni

Nardone Carmin eNenna D 'Antonio AnnaNerli FrancescoNicotra Benedetto VincenzoNoci MaurizioNonne GiovanniNucci Mauro Anna Maria

Orciari GiuseppeOrlandi NicolettaOrsenigo Dante OresteOrsini BrunoOrsini Gianfranc o

Pacetti MassimoPaganelli EttorePallanti NovelloPalmieri Ermenegild oPatria RenzoPedrazzi Cipolla Annamari aPellegatti IvanaPellicani GiovanniPellizzari GianmarioPerani MarioPerinei Fabio

Petrocelli EdilioPicchetti SantinoPiccirillo GiovanniPiccoli Flamini oPiermartini GabrielePietrini VincenzoPinto RobertaPiredda MatteoPisicchio GiuseppePoggiolini DaniloPoli Gian GaetanoPolidori EnzoPortatadino Costant ePrandini OnelioPrincipe Sandr oProvantini Albert oPujia Carmelo

Quarta NicolaQuercini Giulio

Rabino Giovanni BattistaRadi LucianoRaffaelli MarioRais FrancescoRavasio RenatoRebecchi AldoRebulla LucianoRecchia VincenzoReina GiuseppeRenzulli Aldo Gabriel eRicci FrancoRidi SilvanoRiggio VitoRighi LucianoRinaldi LuigiRivera GiovanniRocelli Gian FrancoRojch AngelinoRomani Daniel aRonzani Gianni WilmerRosini GiacomoRossi AlbertoRossi di Montelera Luig iRotiroti RaffaeleRubbi AntonioRusso FerdinandoRusso FrancoRusso RaffaeleRusso Vincenzo

Samà Francesco

Atti Parlamentari

— 46908 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Sanese NicolamariaSanfilippo SalvatoreSangiorgio Maria LuisaSanguineti MauroSanna AnnaSannella BenedettoSantonastaso GiuseppeSanza Angelo MariaSapienza OrazioSapio FrancescoSaretta GiuseppeSarti AdolfoSavino NicolaSavio GastoneSbardella VittorioScàlfaro Oscar Luig iScalia Massim oScarlato GuglielmoSchettini Giacomo AntonioScotti VincenzoSegni MariottoSerafini Anna MariaSerafini MassimoSerra GiannaSerrentino PietroSignorile ClaudioSilvestri GiulianoSinatra Albert oSinesio GiuseppeSoave SergioSoddu PietroSolaroli BrunoSpini ValdoStegagnini BrunoSterpa EgidioStrada RenatoStrumendo Luci oSusi Domenico

Taddei MariaTagliabue GianfrancoTancredi AntonioTarabini Eugeni oTassone MarioTealdi Giovanna MariaTempestini Francesco

Teodori MassimoTesini GiancarloTesta AntonioTiraboschi AngeloToma MarioTorchio GiuseppeTortorella AldoTravaglini Giovanni

Usellini Mario

Vairo GaetanoVazzoler SergioVesce EmilioViolante LucianoViscardi MicheleVisco VincenzoViti VincenzoVito AlfredoVolponi Alberto

Willeit Ferdinand

Zamberletti GiuseppeZambon BrunoZampieri AmedeoZangheri RenatoZaniboni AntoninoZarro GiovanniZolla MicheleZoppi PietroZuech Giuseppe

Sono in missione:

Caradonna GiulioDe Carolis Steliode Luca StefanoEbner MichlGrosso Maria TeresaMartelli ClaudioMatteoli AlteroRauti GiuseppeScovacricchi Martino

Atti Parlamentari

— 46909 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTT I

OGGETTO: Disegno di legge n. 2924 emendamento 12 .2 . (commi 1, 2, 3 e 5)

VOTAZIONE PALESE NOMINAL E

RISULTATO DELLA VOTAZIONE

Presenti 440Votanti 440AstenutiMaggioranza 22 1

Voti favorevoli 13 1Voti contrari 309

(La Camera respinge).

Hanno votato sì :

Alborghetti Guid oAlinovi AbdonAndreis SergioAngelini GiordanoAngius GavinoAuleta Francesco

Barbera Augusto AntonioBarbieri SilviaBargone AntonioBecchi AdaBeebe Tarantelli Carole JaneBellocchio AntonioBenevelli LuigiBernasconi Anna MariaBernocco Garzanti LuiginaBertone GiuseppinaBianchi Beretta RomanaBinelli Gian CarloBoselli MilviaBruzzani Riccard oBulleri Luigi

Calderisi Giusepp eCannelonga Severino Lucan oCapecchi Maria TeresaCaprili MilziadeCastagnola Luig iCavagna MarioCecchetto Coco AlessandraCederna Antonio

Chella MarioCiabarri VincenzoCicerone Francesc oCiconte VincenzoCiocci LorenzoCivita SalvatoreConti LauraCosta AlessandroCrippa Giuseppe

D'Ambrosio MicheleDiaz AnnalisaDignani Grimaldi VandaDi Pietro GiovanniDi Prisco ElisabettaDonati AnnaDonazzon Renato

Fachin Schiavi SilvanaFagni EddaFelissari Lino OsvaldoFerrandi Albert oFerrara GiovanniFilippini GiovannaFinocchiaro Fidelbo Anna MariaForleo Francesc oFracchia Bruno

Gabbuggiani ElioGalante MicheleGhezzi GiorgioGrilli RenatoGuerzoni Luciano

Atti Parlamentari

— 46910 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Lanzinger Giann iLauricella AngeloLa Valle RanieroLavorato GiuseppeLevi Baldini NataliaLodi Faustini Fustini Adrian aLorenzetti Pasquale Maria RitaLucenti Giuseppe

Macciotta GiorgioMainardi Fava AnnaMammone Nati aMangiapane GiuseppeMannino Antonin oMarri GermanoMasini NadiaMenzietti Pietro Paol oMigliasso TeresaMinozzi RosannaModugno DomenicoMonello PaoloMontanari Fornari NandaMontecchi Elena

Nardone Carmin eNerli Francesco

Orlandi Nicoletta

Pacetti MassimoPallanti NovelloPalmieri ErmenegildoPellegatti IvanaPellicani Giovann iPerinei FabioPetrocelli EdilioPicchetti SantinoPinto RobertaPoli Gian GaetanoPolidori EnzoPrandini OnelioProvantini Alberto

Quercini Giulio

Rebecchi AldoRecchia VincenzoRidi SilvanoRomani DanielaRonzani Gianni WilmerRubbi Antonio

Russo FrancoRusso Spena Giovanni

Samà Francesc oSanfilippo SalvatoreSangiorgio Maria LuisaSanna AnnaSannella BenedettoSapio Francesc oScalia MassimoSchettini Giacomo Antoni oSerafini Anna MariaSerafini MassimoSerra GiannaSinatra AlbertoSoave SergioSolaroli BrunoStrada RenatoStrumendo Luci o

Taddei Mari aTagliabue GianfrancoTeodori MassimoTorna MarioTortorella Aldo

Vesce EmilioViolante LucianoVisco Vincenzo

Zangheri Renato

Hanno votato no:

Aiardi Albert oAlagna EgidioAlessi AlbertoAmalfitano DomenicoAmato GiulianoAmodeo NataleAndò SalvatoreAndreoli GiuseppeAndreotti GiulioAniasi AldoAnselmi TinaAntonucci BrunoArtese VitaleArtioli RossellaAstone GiuseppeAugello Giacomo Sebastiano

Atti Parlamentari

— 46911 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Avellone GiuseppeAzzaro GiuseppeAzzolini Luciano

Babbini PaoloBaghino Francesco Giuli oBalestracci NelloBalzamo VincenzoBarbalace Francesc oBaruffi LuigiBattaglia AdolfoBattistuzzi PaoloBenedikter Johan nBerselli FilippoBertoli DaniloBiafora PasqualinoBianchi FortunatoBianchini GiovanniBianco GerardoBiasci MarioBiondi AlfredoBisagno TommasoBonferroni Franc oBoniver MargheritaBonsignore VitoBorri AndreaBortolami Benito MarioBortolani FrancoBotta Giusepp eBreda RobertaBrocca BeniaminoBrunetto ArnaldoBruni FrancescoBruni Giovann iBruno AntonioBruno PaoloBubbico MauroBuffoni AndreaBuonocore Vincenzo

Caccia Paolo PietroCafarelli FrancescoCampagnoli MarioCapacci RenatoCappiello Agata Alm aCapria NicolaCardetti GiorgioCardinale SalvatoreCarelli RodolfoCaria FilippoCarrus NinoCasati Francesco

Casini CarloCasini Pier FerdinandoCastagnetti Pierluig iCastrucci SiroCaveri LucianoCavicchioli AndreaCavigliasso PaolaCellini GiulianoCerofolini FulvioCerutti GiuseppeChiriano Rosari oCiaffi AdrianoCiccardini BartoloCiliberti FrancoCimmino TancrediCiocci Carlo AlbertoCiocia GrazianoCirino Pomicino PaoloColoni SergioColucci FrancescoContu FeliceCorsi Umbert oCosta RaffaeleCosta SilviaCrescenzi UgoCristofori NinoCristoni PaoloCursi Cesare

D 'Acquisto MarioD'Addario Amede oD 'Aimmo FlorindoDal Castello MarioD 'Alia SalvatoreD 'Amato CarloD 'Angelo GuidoDarida ClelioDe Carli FrancescoDel Bue MauroDel Donno Olind oDel Mese PaoloDel Pennino AntonioDemitry GiuseppeDi Donato GiulioDiglio PasqualeDrago AntoninoDuce AlessandroDutto Mauro

Facchiano FerdinandoFarace LuigiFaraguti Luciano

Atti Parlamentari

— 46912 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Fausti FrancoFerrari MarteFerrari WilmoFiandrotti Filipp oFiori PublioFiorino FilippoForlani ArnaldoFormica RinoFornasari GiuseppeFoschi FrancoFranchi FrancoFrasson MarioFumagalli Carulli Battistin a

Galli GiancarloGalloni GiovanniGangi GiorgioGargani Giusepp eGava AntonioGei Giovann iGelpi LucianoGhinami AlessandroGitti TarcisioGorgoni GaetanoGoria GiovanniGregorelli AldoGrillo LuigiGrippo Ugo

Iossa Felice

Labriola SilvanoLa Ganga GiuseppeLagorio LelioLamorte PasqualeLattanzio VitoLatteri FerdinandoLeccisi PinoLega Silvi oLenoci ClaudioLeone GiuseppeLeoni GiuseppeLia AntonioLobianco ArcangeloLoiero AgazioLo Porto GuidoLucchesi GiuseppeLusetti Renzo

Macaluso AntoninoMaccheroni GiacomoMaceratini, Giulio

Madaudo DinoMalfatti Franco MariaMalvestio PiergiovanniMancini GiacomoMancini VincenzoManfredi ManfredoMassano MassimoMannino CalogeroManzolini GiovanniMarianetti AgostinoMartinat UgoMartinazzoli Fermo MinoMartino GuidoMartuscelli PaoloMarzo BiagioMastella Mario Clement eMastrantuono RaffaeleMastrogiacomo AntonioMattarella SergioMatulli GiuseppeMazza Din oMazzuconi Daniel aMedri GiorgioMeleleo Salvator eMelillo SavinoMensorio CarmineMensurati ElioMerloni FrancescoMerolli CarloMicheli FilippoMichelini AlbertoMilani Gian StefanoMonaci AlbertoMongiello Giovann iMontali Sebastiano

Nenna D 'Antonio AnnaNicotra Benedetto VincenzoNoci MaurizioNonne GiovanniNucci Mauro Anna Maria

Orciari GiuseppeOrsenigo Dante Orest eOrsini Gianfranco

Paganelli EttoreParigi GastonePatria RenzoPazzaglia Alfred oPellegatta Giovann iPellizzari Gianmario

Atti Parlamentari

— 46913 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Perani MarioPiccirillo Giovann iPiccoli Flamini oPiermartini GabrielePietrini Vincenz oPiredda MatteoPisanu GiuseppePiro FrancoPisicchio GiuseppePoggiolini DaniloPolverari Pierluig iPortatadino CostantePrincipe SandroPujia Carmelo

Quarta Nicola

Rabino Giovanni Battist aRadi LucianoRais FrancescoRallo GirolamoRavasio RenatoRebulla Lucian oReina GiuseppeRenzulli Aldo Gabriel eRicci FrancoRicciuti RomeoRiggio VitoRighi LucianoRinaldi LuigiRivera GiovanniRocelli Gian Franc oRojch AngelinoRosini GiacomoRossi AlbertoRossi di Montelera LuigiRotiroti RaffaeleRubbi EmilioRusso FerdinandoRusso RaffaeleRusso Vincenzo

Salerno GabrieleSanese NicolamariaSanguineti MauroSantonastaso GiuseppeSantuz GiorgioSanza Angelo MariaSapienza OrazioSaretta GiuseppeSarti AdolfoSavino Nicola

Savio GastoneSbardella VittorioScàlfaro Oscar Luig iScarlato GuglielmoScotti VincenzoSegni MariottoSeppia MauroSerrentino PietroServello FrancescoSignorile ClaudioSilvestri GiulianoSinesio GiuseppeSoddu PietroSpini ValdoStegagnini BrunoSterpa EgidioSusi Domenico

Tancredi AntonioTarabini EugenioTassi CarloTassone MarioTealdi Giovanna MariaTempestini FrancescoTesini Giancarl oTesta AntonioTiraboschi AngeloTorchio GiuseppeTrantino VincenzoTravaglini GiovanniTremaglia Mirko

Usellini Mario

Vairo GaetanoVazzoler SergioViscardi MicheleViti VincenzoVito AlfredoVizzini CarloVolponi Alberto

Willeit Ferdinand

Zamberletti GiuseppeZambon BrunoZampieri AmedeoZaniboni Antonin oZarro GiovanniZolla Michel eZoppi PietroZuech Giuseppe

Atti Parlamentari

— 46914 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Sono in missione :

Caradonna GiulioDe Carolis Steliode Luca Stefano

Ebner MichiGrosso Maria TeresaMartelli ClaudioMatteoli AlteroRauti GiuseppeScovacricchi Martino

Atti Parlamentari

— 46915 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTT I

OGGETTO: Disegno di legge n . 2924 emendamento 12.6 (commi 1 e 3 )

VOTAZIONE PALESE NOMINAL E

RISULTATO DELLA VOTAZIONE

Presenti 408Votanti 407Astenuti 1Maggioranza 204

Voti favorevoli 12 1Voti contrari 286

(La Camera respinge) .

Hanno votato sì :

Alborghetti Guid oAlinovi AbdonAndreis SergioAngelini Giordan oAngius GavinoAuleta Francesc o

Barbera Augusto AntonioBargone AntonioBecchi AdaBeebe Tarantelli Carole Jan eBellocchio AntonioBenevelli Luig iBernasconi Anna MariaBernocco Garzanti Luigin aBertone GiuseppinaBevilacqua CristinaBianchi Beretta RomanaBinelli Gian CarloBoselli MilviaBruzzani Riccard oBulleri Luigi

Calderisi Giusepp eCannelonga Severino Lucan oCapecchi Maria TeresaCaprili MilziadeCavagna MarioChella MarioCiabarri Vincenzo

Cicerone Francesc oCiconte VincenzoCiocci LorenzoCivita SalvatoreConti LauraCosta AlessandroCrippa Giuseppe

D'Ambrosio MicheleDiaz AnnalisaDignani Grimaldi Vand aDi Pietro Giovann iDi Prisco ElisabettaDonati Ann aDonazzon Renato

Fachin Schiavi SilvanaFagni EddaFelissari Lino Osvald oFerrandi AlbertoFerrara GiovanniFilippini GiovannaFinocchiaro Fidelbo Anna Mari aFracchia Bruno

Gabbuggiani ElioGalante MicheleGhezzi GiorgioGrilli RenatoGuerzoni Luciano

Lanzinger GianniLauricella Angelo

Atti Parlamentari

— 46916 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

La Valle RanieroLavorato Giusepp eLeoni GiuseppeLevi Baldini NataliaLodi Faustini Fustini AdrianaLorenzetti Pasquale Maria RitaLucenti Giuseppe

Macciotta GiorgioMainardi Fava Ann aMammone NatiaMangiapane GiuseppeMannino Antonin oMarri GermanoMasini NadiaMenzietti Pietro Paol oMigliasso TeresaMinozzi RosannaModugno DomenicoMonello PaoloMontanari Fornari NandaMontecchi Elena

Nardone CarmineNerli Francesco

Orlandi Nicolett a

Pallanti NovelloPalmieri ErmenegildoPedrazzi Cipolla AnnamariaPerinei FabioPetrocelli Edili oPicchetti SantinoPinto RobertaPoli Gian GaetanoPrandini Oneli oProvantini Alberto

Quercini Giulio

Rebecchi AldoRecchia VincenzoRidi SilvanoRomani DanielaRonzani Gianni WilmerRubbi AntonioRusso FrancoRusso Spena Giovanni

Samà FrancescoSanfilippo Salvatore

Sangiorgio Maria LuisaSanna AnnaSannella BenedettoScalia MassimoSchettini Giacomo AntonioSerafini Anna MariaSerafini MassimoSerra GiannaSinatra AlbertoSoave SergioSolaroli BrunoStrada RenatoStrumendo Lucio

Taddei MariaTagliabue GianfrancoTorna MarioTortorella Aldo

Violante LucianoVisco Vincenzo

Hanno votato no:

Aiardi AlbertoAlagna EgidioAlessi AlbertoAmalfitano DomenicoAmato GiulianoAndò SalvatoreAndreoli GiuseppeAndreotti GiulioAniasi AldoAnselmi TinaAntonucci BrunoArtese VitaleArtioli RossellaAstone GiuseppeAstori GianfrancoAugello Giacomo Sebastian oAvellone GiuseppeAzzaro GiuseppeAzzolini Luciano

Babbini PaoloBaghino Francesco GiulioBalestracci NelloBalzamo VincenzoBarbalace FrancescoBaruffi Luig iBenedikter JohannBerselli Filippo

Atti Parlamentari

— 46917 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Bertoli DaniloBiafora PasqualinoBianchi FortunatoBianchini Giovann iBianco GerardoBiasci MarioBiondi AlfredoBisagno TommasoBoniver Margherit aBonsignore VitoBorruso AndreaBortolami Benito Mari oBortolani FrancoBotta Giusepp eBreda Robert aBrocca BeniaminoBrunetto ArnaldoBruni Francesc oBruni GiovanniBruno AntonioBruno PaoloBubbico MauroBuffoni AndreaBuonocore Vincenzo

Caccia Paolo PietroCafarelli FrancescoCampagnoli MarioCapacci RenatoCappiello Agata AlmaCapria NicolaCardetti GiorgioCardinale SalvatoreCarelli RodolfoCaria FilippoCarrus NinoCasati FrancescoCasini CarloCasini Pier FerdinandoCastagnetti GuglielmoCastagnetti PierluigiCastrucci SiroCavicchioli AndreaCavigliasso PaolaCellini GiulianoCerofolini FulvioCerutti GiuseppeChiriano Rosari oCiaff i AdrianoCiccardini BartoloCiliberti FrancoCimmino Tancredi

Ciocci Carlo AlbertoCiocia GrazianoCirino Pomicino PaoloColoni SergioColucci FrancescoContu FeliceCorsi UmbertoCosta Silvi aCrescenzi Ug oCristoni PaoloCursi Cesare

D'Acquisto MarioD'Addario Amede oDal Castello Mari oD'Alia SalvatoreD'Amato CarloD'Angelo GuidoDarida ClelioDe Carli FrancescoDel Bue MauroDel Donno OlindoDel Mese Paol oDel Pennino AntonioDemitry GiuseppeDi Donato GiulioDiglio PasqualeDrago AntoninoDuce AlessandroDutto Mauro

Farace LuigiFaraguti LucianoFausti FrancoFerrari MarteFiandrotti FilippoFiori PublioFiorino FilippoForlani ArnaldoFormica RinoFormigoni RobertoFornasari GiuseppeFoschi FrancoFoti LuigiFranchi FrancoFrasson MarioFumagalli Carulli Battistina

Galli GiancarloGalloni Giovann iGangi GiorgioGava Antonio

Atti Parlamentari

— 46918 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Gei Giovann iGelpi LucianoGhinami AlessandroGitti TarcisioGorgoni GaetanoGoria GiovanniGregorelli AldoGrillo LuigiGrippo Ugo

Iossa Felice

Labriola SilvanoLa Ganga Giusepp eLagorio LelioLamorte Pasqual eLattanzio VitoLatteri FerdinandoLeccisi PinoLega SilvioLenoci ClaudioLeone GiuseppeLia AntonioLobianco ArcangeloLoiero AgazioLombardo Antonin oLusetti Renzo

Maccheroni GiacomoMadaudo DinoMalfatti Franco Mari aMalvestio PiergiovanniMancini GiacomoMancini Vincenz oManfredi ManfredoManna AngeloManzolini GiovanniMarianetti AgostinoMartinat UgoMartino GuidoMartuscelli PaoloMarzo BiagioMastrantuono RaffaeleMastrogiacomo AntonioMattarella SergioMatulli GiuseppeMazza DinoMazzuconi DanielaMeleleo Salvator eMelillo SavinoMensorio CarmineMensurati ElioMerloni Francesco

Merolli CarloMicheli FilippoMichelini Albert oMilani Gian StefanoMonaci AlbertoMongiello Giovann iMontali Sebastiano

Nenna D'Antonio AnnaNicotra Benedetto VincenzoNoci MaurizioNonne GiovanniNucci Mauro Anna Maria

Orciari GiuseppeOrsenigo Dante OresteOrsini BrunoOrsini Gianfranco

Paganelli EttorePatria RenzoPazzaglia Alfred oPellegatta Giovann iPellizzari GianmarioPerani MarioPiccirillo GiovanniPiermartini GabrielePietrini VincenzoPiredda Matte oPiro FrancoPisanu GiuseppePisicchio GiuseppePoggiolini DaniloPolverari PierluigiPortatadino CostantePrincipe SandroPujia Carmelo

Quarta Nicola

Rabino Giovanni Battist aRadi LucianoRais FrancescoRallo GirolamoRavasio Renat oRebulla LucianoReina GiuseppeRenzulli Aldo Gabriel eRicci FrancoRicciuti RomeoRiggio VitoRighi LucianoRinaldi Luigi

Atti Parlamentari

— 46919 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Rivera GiovanniRocelli Gian FrancoRojch AngelinoRosini Giacom oRossi AlbertoRossi di Montelera Luig iRubbi EmilioRusso FerdinandoRusso RaffaeleRusso Vincenzo

Sacconi MaurizioSalerno GabrieleSanese NicolamariaSanguineti MauroSantonastaso GiuseppeSantuz GiorgioSanza Angelo MariaSapienza Orazi oSaretta Giusepp eSarti AdolfoSavino NicolaSavio GastoneSbardella VittorioScàlfaro Oscar Luig iScarlato Guglielm oScotti VincenzoSegni MariottoSerrentino PietroServello FrancescoSilvestri GiulianoSinesio GiuseppeSoddu PietroSpini ValdoStegagnini Brun oSterpa EgidioSusi Domenico

Tarabini EugenioTassi CarloTassone MarioTealdi Giovanna Maria

Testa AntonioTiraboschi AngeloTorchio GiuseppeTrantino VincenzoTravaglini Giovanni

Usellini Mario

Vairo GaetanoViscardi MicheleViti VincenzoVito AlfredoVizzini CarloVolponi Alberto

Willeit Ferdinand

Zamberletti GiuseppeZambon BrunoZampieri AmedeoZarro GiovanniZolla Michel eZoppi PietroZuech Giuseppe

Si è astenuto:

Ceruti Gianluigi

Sono in missione:

Caradonna GiulioDe Carolis Steliode Luca StefanoEbner MichlGrosso Maria TeresaMartelli ClaudioMatteoli AlteroRauti Giusepp eScovacricchi Martino

Atti Parlamentari

— 46920 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTTI

OGGETTO: Disegno di legge n . 2924 emendamento 12 .8 . (commi i e 3)

VOTAZIONE PALESE NOMINAL E

RISULTATO DELLA VOTAZIONE

Presenti 426Votanti 426AstenutiMaggioranza 21 4

Voti favorevoli 129Voti contrari 297

(La Camera respinge) .

Hanno votato sì :

Alborghetti Guid oAlinovi AbdonAndreis SergioAngelini Giordan oAngius GavinoAuleta Francesco

Barbera Augusto AntonioBargone AntonioBecchi AdaBeebe Tarantelli Carole Jan eBellocchio AntonioBernocco Garzanti LuiginaBertone GiuseppinaBevilacqua CristinaBianchi Beretta Roman aBinelli Gian CarloBoselli Milvi aBruzzani Riccard oBulleri Luigi

Calderisi Giusepp eCannelonga Severino LucanoCapecchi Maria Teres aCaprili MilziadeCavagna MarioCaveri LucianoCecchetto Coco AlessandraCeruti Gianluig iChella MarioCiabarri Vincenzo

Cicerone Francesc oCiconte VincenzoCiocci LorenzoCivita SalvatoreConti LauraCosta AlessandroCrippa Giuseppe

d'Amato LuigiD'Ambrosio MicheleDiaz AnnalisaDignani Grimaldi VandaDi Pietro Giovann iDi Prisco Elisabett aDonati Ann aDonazzon Renato

Fachin Schiavi SilvanaFagni EddaFelissari Lino OsvaldoFerrandi AlbertoFerrara Giovann iFilippini GiovannaFinocchiaro Fidelbo Anna Mari aFracchia Bruno

Gabbuggiani ElioGalante MicheleGhezzi GiorgioGrilli RenatoGuerzoni Lucian o

Lanzinger Giann iLauricella Angelo

Atti Parlamentari

— 46921 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

La Valle RanieroLavorato Giusepp eLeoni GiuseppeLevi Baldini NataliaLodi Faustini Fustini AdrianaLorenzetti Pasquale Maria RitaLucenti Giuseppe

Macciotta Giorgi oMainardi Fava AnnaMammone NatiaMangiapane GiuseppeMannino AntoninoMarri GermanoMasini NadiaMenzietti Pietro PaoloMigliasso Teres aMinozzi RosannaModugno DomenicoMonello PaoloMontanari Fornari NandaMontecchi Elen a

Nardone CarmineNerli Francesc o

Orlandi Nicoletta

Pacetti MassimoPallanti NovelloPalmieri ErmenegildoPedrazzi Cipolla AnnamariaPellegatti IvanaPerinei FabioPetrocelli Edili oPicchetti SantinoPinto RobertaPoli Gian GaetanoPrandini OnelioProvantini Alberto

Quercini Giulio

Rebecchi AldoRecchia VincenzoRidi SilvanoRomani DanielaRonzani Gianni WilmerRubbi Antoni oRusso FrancoRusso Spena Giovanni

Samà FrancescoSanfilippo SalvatoreSangiorgio Maria LuisaSanna AnnaSannella BenedettoSapio Francesc oScalia MassimoSchettini Giacomo AntonioSerafini Anna MariaSerafini MassimoSerra GiannaSinatra Albert oSoave Sergi oSolaroli BrunoStrada RenatoStrumendo Luci o

Taddei MariaTagliabue GianfrancoTiezzi EnzoTorna MarioTortorella Aldo

Vesce EmilioViolante LucianoVisco Vincenzo

Zangheri Renato

Hanno votato no:

Aiardi AlbertoAlagna EgidioAlessi AlbertoAmalfitano DomenicoAmato GiulianoAndò SalvatoreAndreoli GiuseppeAndreotti GiulioAniasi AldoAnselmi TinaAntonucci BrunoArtese VitaleArtioli RossellaAstone GiuseppeAstori GianfrancoAugello Giacomo SebastianoAvellone GiuseppeAzzaro GiuseppeAzzolini Luciano

Atti Parlamentari

— 46922 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Babbini PaoloBaghino Francesco Giuli oBalestracci NelloBalzamo VincenzoBarbalace Francesc oBaruffi LuigiBenedikter JohannBerselli Filipp oBertoli DaniloBiafora PasqualinoBianchi FortunatoBianchini Giovann iBianco GerardoBiasci MarioBiondi AlfredoBisagno TommasoBoniver Margherit aBonsignore VitoBorruso AndreaBortolami Benito Mari oBortolani FrancoBreda RobertaBrocca Beniamin oBrunetto Arnald oBruni Francesc oBruni Giovann iBruno AntonioBruno PaoloBubbico MauroBuffoni Andre aBuonocore Vincenzo

Caccia Paolo PietroCafarelli FrancescoCampagnoli MarioCapacci RenatoCappiello Agata AlmaCapria NicolaCardetti GiorgioCardinale SalvatoreCarelli RodolfoCaria FilippoCarrus NinoCasati Francesc oCasini CarloCasini Pier FerdinandoCastagnetti GuglielmoCastagnetti PierluigiCastrucci SiroCavicchioli AndreaCavigliasso PaolaCellini Giuliano

Cerofolini FulvioCerutti GiuseppeChiriano RosarioCiaffi Adrian oCiccardini BartoloCiliberti FrancoCimmino Tancred iCiocci Carlo Albert oCiocia GrazianoCirino Pomicino PaoloColoni SergioColucci FrancescoContu FeliceCorsi UmbertoCosta SilviaCrescenzi UgoCresco Angelo Gaetan oCristoni PaoloCursi Cesare

D 'Acquisto MarioD'Addario AmedeoD 'Aimmo FlorindoDal Castello MarioD'Alfa SalvatoreD 'Amato Carl oD 'Angelo GuidoDarida ClelioDe Carli FrancescoDel Bue MauroDel Donno Olind oDell ' Unto ParisDel Mese PaoloDel Pennino Antoni oDemitry GiuseppeDi Donato Giuli oDiglio PasqualeDrago AntoninoDuce AlessandroDutto Mauro

Facchiano FerdinandoFarace LuigiFaraguti LucianoFausti FrancoFerrari MarteFiandrotti FilippoFiori PublioFiorino FilippoFormica RinoFormigoni RobertoFornasari Giuseppe

Atti Parlamentari

— 46923 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Foschi FrancoFoti LuigiFranchi FrancoFrasson MarioFumagalli Carulli Battistina

Galli Giancarl oGalloni GiovanniGangi GiorgioGava AntonioGei Giovann iGelpi LucianoGhinami Alessandr oGitti TarcisioGorgoni GaetanoGoria GiovanniGregorelli AldoGrillo Luig iGrippo Ugo

Iossa Felice

Labriola SilvanoLa Ganga GiuseppeLagorio LelioLamorte PasqualeLattanzio VitoLatteri FerdinandoLeccisi PinoLega SilvioLenoci ClaudioLeone Giusepp eLia AntonioLobianco ArcangeloLoiero AgazioLombardo AntoninoLo Porto GuidoLucchesi Giusepp eLusetti Renzo

Macaluso AntoninoMaccheroni GiacomoMaceratini Giuli oMadaudo DinoMalfatti Franco Mari aMalvestio PiergiovanniMancini GiacomoMancini VincenzoManfredi ManfredoManna AngeloMannino CalogeroManzolini Giovanni

Marianetti Agostin oMartinat UgoMartino GuidoMartuscelli Paol oMarzo BiagioMastrantuono RaffaeleMastrogiacomo AntonioMattarella SergioMatulli GiuseppeMazza Din oMazzuconi DanielaMeleleo SalvatoreMelillo SavinoMensorio CarmineMensurati ElioMerloni FrancescoMerolli CarloMicheli FilippoMichelini Albert oMilani Gian StefanoMonaci AlbertoMongiello GiovanniMontali Sebastiano

Nenna D'Antonio Ann aNicotra Benedetto VincenzoNoci MaurizioNonne GiovanniNucci Mauro Anna Maria

Orciari Giusepp eOrsenigo Dante OresteOrsini Gianfranc o

Paganelli EttoreParigi Gaston ePatria RenzoPazzaglia Alfred oPellegatta GiovanniPellizzari GianmarioPerani MarioPiccirillo Giovann iPiccoli FlaminioPiermartini Gabriel ePietrini Vincenz oPiredda MatteoPiro FrancoPisanu GiuseppePisicchio GiuseppePoggiolini DaniloPolverari Pierluig iPortatadino Costant ePoti Damiano

Atti Parlamentari

— 46924 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Principe SandroPujia CarmeloPumilia Calogero

Quarta Nicola

Rabino Giovanni Battist aRadi LucianoRais FrancescoRallo GirolamoRavasio RenatoRebulla LucianoReina GiuseppeRenzulli Aldo GabrieleRicci FrancoRicciuti Rome oRiggio VitoRighi LucianoRinaldi Luig iRivera GiovanniRocelli Gian FrancoRojch AngelinoRosini GiacomoRossi AlbertoRossi di Montelera Luig iRotiroti RaffaeleRubbi EmilioRusso Ferdinand oRusso RaffaeleRusso Vincenzo

Sacconi Maurizi oSalerno GabrieleSanese Nicolamari aSanguineti MauroSantonastaso GiuseppeSantuz GiorgioSanza Angelo MariaSapienza Orazi oSaretta GiuseppeSarti AdolfoSavino NicolaSavio GastoneSbardella VittorioScàlfaro Oscar LuigiScarlato GuglielmoScotti VincenzoSegni MariottoSerrentino PietroServello Francesc oSilvestri Giuliano

Sinesio GiuseppeSoddu PietroSpini ValdoStaiti di Cuddia delle Chiuse TomasoStegagnini BrunoSterpa EgidioSusi Domenico

Tarabini EugenioTassi CarloTassone MarioTealdi Giovanna MariaTesta AntonioTiraboschi Angel oTorchio Giusepp eTrantino VincenzoTravaglini Giovanni

Usellini Mario

Vairo GaetanoViscardi MicheleViti VincenzoVito AlfredoVizzini CarloVolponi Alberto

Willeit Ferdinand

Zamberletti GiuseppeZambon Brun oZampieri AmedeoZarro GiovanniZolla Michel eZoppi PietroZuech Giuseppe

Sono in missione :

Caradonna GiulioDe Carolis Steliode Luca StefanoEbner MichlGrosso Maria TeresaMartelli ClaudioMatteoli AlteroRauti GiuseppeScovacricchi Martino

Atti Parlamentari

— 46925 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTT I

OGGETTO : Disegno di legge n . 2924 emendamento 12.5 . (commi 1 e 2)

VOTAZIONE PALESE NOMINAL E

RISULTATO DELLA VOTAZIONE

Presenti 41 1Votanti 307Astenuti 104Maggioranza 154

Voti favorevoli 36Voti contrari 27 1

(La Camera respinge) .

Hanno votato sì :

Baghino Francesco GiulioBenedikter JohannBerselli FilippoBiondi Alfred oBruni Giovann iBruzzani Riccardo

Calderisi GiuseppeCastagnetti GuglielmoCosta Alessandro

d'Amato LuigiDel Pennino AntonioDutto Mauro

Gorgoni Gaetano

Leoni Giuseppe

Macaluso AntoninoMacciotta GiorgioMaceratini GiulioManna AngeloMartinat UgoMartino GuidoMasini NadiaModugno Domenico

Parigi GastonePellegatta Giovann iPellicanò Gerolamo

Poggiolini Danilo

Rallo Girolamo

Sanfilippo SalvatoreSerafini Anna MariaSerafini MassimoServello FrancescoStaiti di Cuddia delle Chiuse Tomaso

Tassi CarloTrantino Vincenzo

Vesce Emilio

Willeit Ferdinand

Hanno votato no:

Aiardi AlbertoAlagna EgidioAlessi AlbertoAmalfitano Domenic oAndò SalvatoreAndreis SergioAndreoli Giusepp eAndreotti Giuli oAniasi AldoAnselmi TinaAntonucci BrunoArtese VitaleArtioli Rossella

Atti Parlamentari

— 46926 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Astone GiuseppeAstori GianfrancoAvellone GiuseppeAzzaro GiuseppeAzzolini Luciano

Babbini PaoloBalestracci NelloBalzamo VincenzoBarbalace FrancescoBaruff i LuigiBertoli DaniloBiafora Pasqualin oBianchi FortunatoBianchini Giovann iBianco GerardoBiasci MarioBisagno TommasoBoniver MargheritaBonsignore VitoBorri AndreaBorruso AndreaBortolami Benito MarioBortolani FrancoBotta GiuseppeBreda Robert aBrocca BeniaminoBrunetto ArnaldoBruni FrancescoBruno AntonioBruno PaoloBuonocore Vincenz o

Caccia Paolo PietroCafarelli FrancescoCampagnoli MarioCapacci Renat oCappiello Agata AlmaCapria NicolaCardetti GiorgioCardinale SalvatoreCarelli RodolfoCaria FilippoCarrus NinoCasati FrancescoCasini CarloCasini Pier FerdinandoCastagnetti PierluigiCastrucci SiroCavicchioli AndreaCavigliasso Paol aCellini Giuliano

Cerofolini FulvioCerutti GiuseppeChiriano RosarioCiaffi AdrianoCiccardini BartoloCiliberti FrancoCimmino Tancred iCiocci Carlo Albert oCiocia GrazianoColoni SergioColucci FrancescoContu FeliceCorsi UmbertoCrescenzi UgoCresco Angelo GaetanoCristoni PaoloCursi Cesare

D'Acquisto MarioD'Addario AmedeoD'Aimmo Florind oDal Castello MarioD 'Alia SalvatoreD'Amato CarloD 'Angelo GuidoDarida ClelioDe Carli FrancescoDel Bue MauroDel Donno OlindoDell'Unto ParisDel Mese PaoloDemitry GiuseppeDi Donato Giuli oDiglio PasqualeDonati AnnaDrago Antonin oDuce Alessandro

Facchiano FerdinandoFarace LuigiFaraguti LucianoFausti FrancoFerrari MarteFerrari WilmoFiandrotti FilippoFiori PublioFiorino FilippoFormica RinoFornasari GiuseppeFoschi FrancoFoti LuigiFrasson Mario

Atti Parlamentari

— 46927 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Fumagalli Carulli Battistina

Galli GiancarloGalloni GiovanniGangi GiorgioGava AntonioGei GiovanniGelpi LucianoGhinami AlessandroGoria GiovanniGregoielli AldoGrillo LuigiGrippo Ugo

Iossa Felice

Labriola SilvanoLa Ganga GiuseppeLagorio LelioLamorte PasqualeLanzinger Giann iLattanzio Vit oLatteri FerdinandoLeccisi PinoLega SilvioLenoci ClaudioLeone Giusepp eLia AntonioLobianco ArcangeloLoiero Agazi oLombardo Antonin oLucchesi Giusepp eLusetti Renzo

Maccheroni GiacomoMadaudo DinoMalfatti Franco Mari aMalvestio PiergiovanniMancini GiacomoMancini VincenzoManfredi ManfredoManzolini GiovanniMarianetti AgostinoMartuscelli Paol oMarzo BiagioMastrantuono Raffael eMastrogiacomo AntonioMattarella SergioMatulli GiuseppeMazza DinoMazzuconi DanielaMeleleo Salvatore

Melillo SavinoMensorio CarmineMensurati ElioMerloni FrancescoMerolli CarloMicheli FilippoMichelini AlbertoMilani Gian StefanoMonaci AlbertoMongiello Giovann iMontali SebastianoNenna D'Antonio Ann aNicotra Benedetto VincenzoNoci MaurizioNonne GiovanniNucci Mauro Anna Maria

Orciari GiuseppeOrsenigo Dante OresteOrsini BrunoOrsini Gianfranc o

Paganelli EttorePatria RenzoPazzaglia Alfred oPellizzari GianmarioPerani MarioPiccirillo GiovanniPiccoli Flamini oPiermartini GabrielePietrini VincenzoPiredda MatteoPiro FrancoPisanu GiuseppePisicchio GiuseppePolverari PierluigiPortatadino Costant ePoti DamianoPrincipe SandroPujia CarmeloPumilia Calogero

Quarta Nicola

Rabino Giovanni BattistaRadi LucianoRais FrancescoRavasio RenatoRebulla LucianoReina GiuseppeRenzulli Aldo GabrieleRicci Franco

Atti Parlamentari

— 46928 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Ricciuti RomeoRiggio VitoRighi LucianoRinaldi LuigiRivera GiovanniRocelli Gian Franc oRojch AngelinoRosini GiacomoRossi AlbertoRossi di Montelera LuigiRotiroti RaffaeleRubbi EmilioRusso FerdinandoRusso FrancoRusso RaffaeleRusso Vincenzo

Sacconi MaurizioSalerno GabrieleSanese NicolamariaSanguineti MauroSantonastaso GiuseppeSantuz GiorgioSanza Angelo MariaSapienza Orazi oSaretta Giusepp eSarti AdolfoSavino NicolaSavio GastoneSbardella VittorioScàlfaro Oscar LuigiScalia MassimoScarlato GuglielmoScotti VincenzoSegni MariottoSerrentino PietroSilvestri GiulianoSinesio GiuseppeSoddu PietroSpini ValdoStegagnini Brun oSterpa EgidioSusi Domenico

Tarabini EugenioTassone MarioTealdi Giovanna MariaTeodori MassimoTesta AntonioTiraboschi AngeloTorchio Giusepp eTravaglini Giovanni

Usellini Mario

Viscardi MicheleViti VincenzoVito AlfredoVizzini CarloVolponi Alberto

Zamberletti GiuseppeZambon BrunoZampieri AmedeoZarro GiovanniZoppi PietroZuech Giuseppe

Si sono astenuti :

Alborghetti GuidoAlinovi AbdonAngelini GiordanoAngius Gavino

Barbieri SilviaBargone AntonioBecchi AdaBeebe Tarantelli Carole JaneBellocchio AntonioBernocco Garzanti LuiginaBertone GiuseppinaBianchi Beretta RomanaBinelli Gian CarloBoselli Milvi aBuffoni AndreaBulleri Luigi

Cannelonga Severino Lucan oCapecchi Maria Teres aCaprili MilziadeCavagna MarioChella MarioCiabarri VincenzoCicerone Francesc oCiconte VincenzoCiocci LorenzoCivita SalvatoreCrippa Giuseppe

D'Ambrosio MicheleDiaz AnnalisaDignani Grimaldi Vanda

Atti Parlamentari

— 46929 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Di Pietro Giovann iDi Prisco ElisabettaDonazzon Renat o

Fachin Schiavi SilvanaFagni EddaFelissari Lino Osvald oFerrandi AlbertoFerrara GiovanniFilippini GiovannaFinocchiaro Fidelbo Anna MariaForleo FrancescoFracchia BrunoFranchi Franco

Gabbuggiani ElioGalante MicheleGelli Bianc aGrilli RenatoGuerzoni Luciano

Lauricella AngeloLa Valle Ranier oLavorato GiuseppeLevi Baldini NataliaLorenzetti Pasquale Maria RitaLucenti Giuseppe

Mainardi Fava AnnaMammone Nati aMangiapane GiuseppeMannino Antonin oMarri GermanoMigliasso TeresaMinozzi RosannaMonello PaoloMontanari Fornari NandaMontecchi Elena

Nardone Carmin eNerli Francesco

Sono in missione:Orlandi Nicoletta

Pallanti NovelloPalmieri ErmenegildoPedrazzi Cipolla Annamari aPellegatti IvanaPerinei FabioPetrocelli Edili oPicchetti SantinoPinto Roberta

Poli Gian GaetanoPolidori EnzoPrandini Oneli oProvantini Alberto

Quercini Giulio

Rebecchi AldoRecchia Vincenz oRidi SilvanoRomani DanielaRonzani Gianni WilmerRubbi Antonio

Samà FrancescoSangiorgio Maria LuisaSanna AnnaSchettini Giacomo Antoni oSerra GiannaSinatra AlbertoSoave SergioSolaroli BrunoStrada RenatoStrumendo Luci o

Taddei Mari aTagliabue GianfrancoTiezzi EnzoTorna MarioTortorella Aldo

Violante LucianoVisco Vincenz o

Zangheri Renato

Caradonna GiulioDe Carolis Steliode Luca Stefan oEbner MichlGrosso Maria TeresaMartelli ClaudioMatteoli AlteroRauti GiuseppeScovacricchi Martino

Atti Parlamentari

— 46930 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTT I

OGGETTO: Disegno di legge n . 2924 emendamento 12 . 3

VOTAZIONE PALESE NOMINAL E

RISULTATO DELLA VOTAZIONE

Presenti 429Votanti 429AstenutiMaggioranza 21 5

Voti favorevoli 1 6Voti contrari 41 3

(La Camera respinge) .

Hanno votato sì :

Baghino Francesco GiulioBerselli Filippo

Del Donno Olind o

Franchi Franco

Macaluso AntoninoMaceratini Giuli oManna AngeloMartinat Ugo

Parigi Gaston ePazzaglia AlfredoPellegatta Giovann i

Rallo Girolamo

Servello FrancescoStaiti di Cuddia delle Chiuse Tomas o

Tassi CarloTrantino Vincenzo

Hanno votato no:

Aiardi AlbertoAlagna Egidi oAlborghetti GuidoAlessi Alberto

Alinovi AbdonAmalfitano DomenicoAmato GiulianoAndò SalvatoreAndreis SergioAndreoli GiuseppeAndreotti Giuli oAngelini Giordan oAngius GavinoAniasi AldoAnselmi TinaAntonucci BrunoArtese VitaleArtioli RossellaAstone GiuseppeAstori GianfrancoAugello Giacomo SebastianoAvellone GiuseppeAzzaro GiuseppeAzzolini Luciano

Babbini PaoloBalestracci NelloBalzamo VincenzoBarbalace Francesc oBarbera Augusto Antoni oBarbieri SilviaBargone AntonioBaruff i LuigiBattaglia AdolfoBecchi AdaBeebe Tarantelli Carole JaneBellocchio Antonio

Atti Parlamentari

— 46931 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Benedikter JohannBenevelli LuigiBernasconi Anna MariaBernocco Garzanti Luigin aBertoli DaniloBertone GiuseppinaBiafora PasqualinoBianchi FortunatoBianchi Beretta RomanaBianchini Giovann iBianco GerardoBiasci MarioBinelli Gian CarloBiondi AlfredoBisagno TommasoBoniver MargheritaBonsignore VitoBorri AndreaBorruso AndreaBortolami Benito Mari oBortolani FrancoBoselli Milvi aBotta Giusepp eBreda Robert aBrocca BeniaminoBrunetto ArnaldoBruni Francesc oBruni GiovanniBruno AntonioBruno PaoloBruzzani RiccardoBuffoni AndreaBulleri LuigiBuonocore Vincenzo

Caccia Paolo PietroCafarelli FrancescoCalderisi GiuseppeCampagnoli MarioCannelonga Severino Lucan oCapacci RenatoCapecchi Maria TeresaCappiello Agata AlmaCapria NicolaCaprili MilziadeCardetti GiorgioCardinale SalvatoreCarelli RodolfoCaria FilippoCarrus NinoCasati FrancescoCasini Carlo

Casini Pier FerdinandoCastagnetti GuglielmoCastagnetti PierluigiCastagnola LuigiCastrucci SiroCavagna MarioCaveri Lucian oCavicchioli AndreaCavigliasso Paol aCellini GiulianoCerofolini FulvioCerutti GiuseppeChella MarioChiriano RosarioCiabarri VincenzoCiaffi Adrian oCiccardini BartoloCicerone FrancescoCiconte VincenzoCiliberti FrancoCimmino Tancred iCiocci Carlo Albert oCiocci LorenzoCiocia GrazianoCivita SalvatoreColoni SergioColucci FrancescoConti LauraContu FeliceCorsi UmbertoCosta AlessandroCrescenzi UgoCresco Angelo GaetanoCrippa GiuseppeCristoni PaoloCursi Cesare

D'Acquisto MarioD'Addario AmedeoD'Aimmo Florind oDal Castello MarioD'Alia Salvator eD'Amato Carlod'Amato LuigiD'Ambrosio Michel eD 'Angelo GuidoDarida ClelioDe Carli FrancescoDel Bue MauroDell'Unto ParisDel Mese PaoloDel Pennino Antonio

Atti Parlamentari

— 46932 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Demitry GiuseppeDiaz AnnalisaDi Donato GiulioDignani Grimaldi VandaDi Pietro Giovann iDi Prisco Elisabett aDonati AnnaDonazzon RenatoDrago AntoninoDuce Alessandr oDutto Mauro

Facchiano FerdinandoFachin Schiavi SilvanaFagni EddaFarace LuigiFaraguti LucianoFausti FrancoFelissari Lino Osvald oFerrandi AlbertoFerrara GiovanniFerrari MarteFerrari WilmoFiandrotti Filipp oFilippini GiovannaFinocchiaro Fidelbo Anna MariaFiori PublioFiorino FilippoForleo FrancescoFormica RinoFornasari GiuseppeFoschi FrancoFoti LuigiFracchia BrunoFrasson MarioFumagalli Carulli Battistina

Gabbuggiani ElioGalante MicheleGalli GiancarloGalloni GiovanniGangi GiorgioGaravini Andrea SergioGava AntonioGei Giovann iGelli BiancaGelpi LucianoGeremicca Andre aGhezzi GiorgioGhinami AlessandroGitti TarcisioGorgoni Gaetano

Goria GiovanniGregorelli AldoGrilli RenatoGrillo LuigiGrippo UgoGuerzoni Luciano

Iossa Felice

Labriola SilvanoLa Ganga GiuseppeLagorio LelioLamorte PasqualeLanzinger GianniLattanzio VitoLatteri FerdinandoLauricella AngeloLa Valle RanieroLavorato GiuseppeLeccisi PinoLega SilvioLenoci ClaudioLeone GiuseppeLeoni GiuseppeLevi Baldini NataliaLia AntonioLobianco ArcangeloLoiero Agazi oLombardo Antonin oLorenzetti Pasquale Maria RitaLucchesi GiuseppeLucenti GiuseppeLusetti Renzo

Maccheroni GiacomoMacciotta Giorgi oMadaudo DinoMainardi Fava AnnaMalfatti Franco Mari aMalvestio PiergiovanniMammone NatiaMancini GiacomoMancini VincenzoManfredi ManfredoMangiapane GiuseppeMannino AntoninoManzolini GiovanniMarianetti Agostin oMarri GermanoMartino GuidoMartuscelli Paol oMarzo Biagio

Atti Parlamentari

— 46933 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Masini NadiaMastrantuono RaffaeleMastrogiacomo AntonioMattarella SergioMatulli GiuseppeMazza Din oMazzuconi DanielaMeleleo SalvatoreMelillo SavinoMensorio CarmineMensurati ElioMenzietti Pietro PaoloMerloni FrancescoMerolli CarloMicheli FilippoMichelini AlbertoMigliasso Teres aMilani Gian StefanoMinozzi RosannaModugno DomenicoMonaci AlbertoMonello PaoloMongiello Giovann iMontali SebastianoMontanari Fornari NandaMontecchi Elen a

Nardone CarmineNenna D'Antonio AnnaNerli FrancescoNicotra Benedetto VincenzoNoci MaurizioNonne GiovanniNucci Mauro Anna Maria

Orciari GiuseppeOrlandi Nicolett aOrsenigo Dante OresteOrsini BrunoOrsini Gianfranco

Pacetti MassimoPaganelli EttorePallanti Novell oPalmieri ErmenegildoPatria RenzoPedrazzi Cipolla Annamari aPellegatti IvanaPellicani Giovann iPellicanò GerolamoPellizzari GianmarioPerani Mario

Perinei FabioPetrocelli EdilioPicchetti SantinoPiccirillo GiovanniPiccoli Flamini oPiermartini Gabriel ePietrini Vincenz oPinto RobertaPiredda MatteoPiro FrancoPisanu GiuseppePisicchio GiuseppePoggiolini DaniloPoli Gian GaetanoPolidori EnzoPolverari PierluigiPortatadino Costant ePoti DamianoPrandini Oneli oPrincipe SandroProvantini AlbertoPujia CarmeloPumilia Calogero

Quarta Nicol aQuercini Giulio

Rabino Giovanni Battist aRadi LucianoRais FrancescoRavasio RenatoRebecchi AldoRebulla LucianoRecchia Vincenz oReina GiuseppeRenzulli Aldo GabrieleRicci FrancoRicciuti RomeoRidi SilvanoRiggio VitoRighi LucianoRinaldi LuigiRivera GiovanniRocelli Gian FrancoRojch AngelinoRomani DanielaRonzani Gianni WilmerRosini Giacom oRossi AlbertoRossi di Montelera Luig iRotiroti RaffaeleRubbi Antonio

Atti Parlamentari

— 46934 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Rubbi Emili oRusso Ferdinand oRusso FrancoRusso RaffaeleRusso Vincenzo

Sacconi Maurizi oSalerno GabrieleSamà FrancescoSanese Nicolamari aSanfilippo SalvatoreSangiorgio Maria LuisaSanguineti MauroSanna AnnaSannella BenedettoSantonastaso GiuseppeSantuz GiorgioSanza Angelo MariaSapienza Orazi oSaretta GiuseppeSarti AdolfoSavino NicolaSavio GastoneSbardella VittorioScàlfaro Oscar LuigiScalia Massim oScarlato GuglielmoSchettini Giacomo Antoni oScotti VincenzoSegni MariottoSenaldi CarloSerafini Anna Mari aSerafini MassimoSerra GiannaSerrentino PietroSilvestri GiulianoSinatra Albert oSinesio GiuseppeSoave SergioSoddu PietroSolaroli BrunoStegagnini BrunoSterpa EgidioStrada RenatoStrumendo Luci oSusi Domenico

Taddei MariaTagliabue Gianfranco

Tarabini Eugeni oTassone MarioTealdi Giovanna MariaTeodori MassimoTesini GiancarloTesta AntonioTiezzi EnzoTiraboschi AngeloToma MarioTorchio GiuseppeTortorella AldoTravaglini Giovann i

Usellini Mario

Vairo GaetanoVesce Emili oViolante LucianoViscardi MicheleVisco Vincenz oViti VincenzoVito AlfredoVizzini CarloVolponi Alberto

Willeit Ferdinand

Zamberletti GiuseppeZambon BrunoZampieri AmedeoZangheri RenatoZarro Giovann iZoppi PietroZuech Giuseppe

Sono in missione :

Caradonna GiulioDe Carolis Steliode Luca StefanoEbner Mich lGrosso Maria TeresaMartelli ClaudioMatteoli AlteroRauti GiuseppeScovacricchi Martino

Atti Parlamentari

— 46935 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTT I

OGGETTO: Disegno di legge n . 2924 emendamento 12. 7

VOTAZIONE PALESE NOMINAL E

RISULTATO DELLA VOTAZIONE

Presenti 428

Votanti 41 7

Astenuti 1 1Maggioranza 209

Voti favorevoli 383Voti contrari 34

(La Camera approva) .

Hanno votato sì :

Aiardi AlbertoAlagna Egidi oAlborghetti GuidoAlessi AlbertoAlinovi AbdonAmalfitano Domenic oAmato GiulianoAndò SalvatoreAndreis SergioAndreoli GiuseppeAndreotti GiulioAngelini GiordanoAniasi AldoAnselmi TinaAntonucci BrunoArnaboldi PatriziaArtese VitaleArtioli RossellaAstone GiuseppeAstori Gianfranc oAuge 10 Giacomo Sebastian oAvellone Giusepp eAzzaro GiuseppeAzzolini Luciano

Babbini PaoloBalestracci NelloBalzamo VincenzoBarbalace FrancescoBarbera Augusto AntonioBarbieri Silvia

Bargone AntonioBaruffi Luig iBattaglia Adolf oBeebe Tarantelli Carole JaneBellocchio AntonioBenedikter JohannBenevelli LuigiBernasconi Anna MariaBernocco Garzanti LuiginaBertoli DaniloBertone GiuseppinaBiafora Pasqualin oBianchi FortunatoBianchi Beretta RomanaBianchini Giovann iBianco GerardoBiasci MarioBinelli Gian CarloBisagno TommasoBoniver MargheritaBonsignore VitoBorri AndreaBorruso AndreaBortolami Benito Mari oBortolani FrancoBoselli MilviaBotta Giusepp eBreda Robert aBrocca Beniamin oBruni FrancescoBruno AntonioBruno PaoloBruzzani Riccardo

Atti Parlamentari

— 46936 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Buffoni Andre aBulleri Luig iBuonocore Vincenzo

Caccia Paolo PietroCafarelli FrancescoCampagnoli MarioCannelonga Severino Lucan oCapacci RenatoCapecchi Maria TeresaCappiello Agata AlmaCapria NicolaCaprili MilziadeCardetti GiorgioCardinale SalvatoreCarelli RodolfoCaria FilippoCarrus NinoCasati Francesc oCasini CarloCasini Pier FerdinandoCastagnetti Pierluig iCastagnola Luig iCastrucci SiroCavagna MarioCaveri LucianoCavicchioli AndreaCavigliasso PaolaCellini GiulianoCerofolini FulvioCerutti GiuseppeChella MarioChiriano Rosari oCiaffi AdrianoCiccardini BartoloCicerone Francesc oCiconte VincenzoCiliberti FrancoCimmino Tancred iCiocci Carlo AlbertoCiocci LorenzoCiocia GrazianoCivita SalvatoreColoni SergioColucci FrancescoConti LauraContu FeliceCorsi Umbert oCosta AlessandroCrescenzi UgoCresco Angelo GaetanoCrippa Giuseppe

Cristofori NinoCristoni PaoloCursi Cesare

D 'Acquisto MarioD'Addario AmedeoD 'Aimmo FlorindoD'Alia Salvator eD 'Amato Carl oD 'Ambrosio MicheleD'Angelo Guid oDarida ClelioDel Bue MauroDell 'Unto ParisDel Mese PaoloDemitry GiuseppeDi Donato Giuli oDiglio PasqualeDignani Grimaldi VandaDi Pietro Giovann iDi Prisco ElisabettaDonati Ann aDonazzon Renat oDrago AntoninoDuce Alessandro

Facchiano FerdinandoFachin Schiavi Silvan aFagni EddaFarace Luig iFausti FrancoFelissari Lino Osvald oFerrandi AlbertoFerrara GiovanniFerrari Mart eFerrari WilmoFiandrotti FilippoFilippini GiovannaFinocchiaro Fidelbo Anna Mari aFiori PublioFiorino FilippoForleo FrancescoFormica RínoFormigoni RobertoFoschi FrancoFoti LuigiFracchia BrunoFrasson MarioFumagalli Carulli Battistin a

Gabbuggiani ElioGalli Giancarlo

Atti Parlamentari

— 46937 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Galloni GiovanniGangi GiorgioGaravini Andrea SergioGava AntonioGei GiovanniGelli BiancaGelpi LucianoGeremicca Andre aGhinami AlessandroGitti Tarcisi oGoria GiovanniGregorelli AldoGrilli RenatoGrillo LuigiGrippo Ugo

Iossa Felice

Labriola SilvanoLa Ganga Giusepp eLagorio LelioLamorte Pasqual eLanzinger GianniLattanzio VitoLatteri FerdinandoLauricella AngeloLa Valle Ranier oLavorato GiuseppeLeccisi PinoLega SilvioLenoci ClaudioLeone Giusepp eLeoni GiuseppeLevi Baldini NataliaLia AntonioLobianco ArcangeloLodi Faustini Fustini Adrian aLoiero AgazioLombardo Antonin oLorenzetti Pasquale Maria RitaLucchesi GiuseppeLucenti GiuseppeLusetti Renzo

Maccheroni GiacomoMacciotta GiorgioMadaudo DinoMainardi Fava AnnaMalfatti Franco MariaMalvestio Piergiovann iMammone Nati aMancini Giacomo

Manfredi ManfredoMangiapane GiuseppeMannino Antonin oMannino CalogeroManzolini GiovanniMarianetti AgostinoMarri GermanoMartuscelli PaoloMarzo BiagioMasini NadiaMastrantuono Raffael eMastrogiacomo AntonioMattarella SergioMazzuconi DanielaMeleleo SalvatoreMelillo SavinoMensorio CarmineMensurati ElioMenzietti Pietro PaoloMerolli CarloMicheli FilippoMichelini AlbertoMigliasso Teres aMilani Gian StefanoMinozzi RosannaMonaci AlbertoMonello PaoloMongiello Giovann iMontali SebastianoMontanari Fornari NandaMontecchi Elena

Nardone CarmineNenna D'Antonio AnnaNerli FrancescoNicotra Benedetto VincenzoNoci MaurizioNonne GiovanniNucci Mauro Anna Maria

Orciari Giusepp eOrlandi NicolettaOrsenigo Dante OresteOrsini BrunoOrsini Gianfranc o

Pacetti MassimoPaganelli EttorePallanti NovelloPalmieri Ermenegild oPatria RenzoPedrazzi Cipolla Annamaria

Atti Parlamentari

— 46938 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Pellegatti IvanaPellicani GiovanniPellizzari GianmarioPerani MarioPerinei FabioPetrocelli Edili oPicchetti SantinoPiccirillo GiovanniPiccoli FlaminioPiermartini GabrielePietrini VincenzoPinto RobertaPiredda Matte oPiro FrancoPisanu GiuseppePisicchio GiuseppePoli Gian GaetanoPolidori EnzoPolverari Pierluig iPortatadino CostantePoti DamianoPrandini OnelioPrincipe SandroProvantini AlbertoPujia CarmeloPumilia Calogero

Quarta NicolaQuercini Giulio

Rabino Giovanni BattistaRadi LucianoRais FrancescoRavasio RenatoRebecchi AldoRebulla LucianoRecchia VincenzoReina GiuseppeRenzulli Aldo GabrieleRicci FrancoRicciuti Rome oRidi SilvanoRighi LucianoRinaldi Luig iRivera GiovanniRocelli Gian FrancoRojch AngelinoRomani DanielaRonzani Gianni Wilme rRosini Giacom oRossi AlbertoRossi di Montelera Luigi

Rotiroti RaffaeleRubbi EmilioRusso Ferdinand oRusso FrancoRusso RaffaeleRusso Vincenzo

Sacconi MaurizioSalerno GabrieleSamà FrancescoSanese Nicolamari aSanfilippo SalvatoreSangiorgio Maria LuisaSanna AnnaSannella BenedettoSantonastaso GiuseppeSantuz GiorgioSanza Angelo MariaSaretta Giusepp eSarti AdolfoSavino NicolaSavio GastoneSbardella VittorioScàlfaro Oscar LuigiScalia MassimoScarlato GuglielmoSchettini Giacomo Antoni oScotti Vincenz oSegni MariottoSenaldi CarloSerafini Anna Mari aSerafini MassimoSerra GiannaSerrentino PietroSilvestri GiulianoSinatra Albert oSinesio GiuseppeSoave SergioSoddu PietroSolaroli BrunoSpini ValdoStegagnini BrunoSterpa EgidioStrada RenatoStrumendo LucioSusi Domenico

Taddei Mari aTagliabue GianfrancoTarabini EugenioTassone MarioTealdi Giovanna Maria

Atti Parlamentari

— 46939 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Tesini GiancarloTesta AntonioTiezzi EnzoTiraboschi AngeloTorna MarioTorchio GiuseppeTravaglini Giovann i

Usellini Mario

Vesce EmilioViolante LucianoViscardi MicheleViti VincenzoVito AlfredoVizzini Carlo

Willeit Ferdinand

Zamberletti GiuseppeZambon BrunoZampieri AmedeoZangheri RenatoZarro Giovann iZoppi PietroZuech Giuseppe

Hanno votato no:

Baghino Francesco Giuli oBerselli FilippoBiondi AlfredoBrunetto ArnaldoBruni Giovanni

Calderisi GiuseppeCastagnetti Guglielmo

Dal Castello Mariod'Amato LuigiDe Carli FrancescoDel Donno OlindoDel Pennino AntonioDutto Mauro

Faraguti LucianoFranchi Franco

Gorgoni Gaetano

Macaluso Antonino

Maceratini GiulioManna AngeloMartinat UgoMartino GuidoMatulli GiuseppeMerloni FrancescoModugno Domenico

Parigi Gaston ePazzaglia AlfredoPellicanò GerolamoPoggiolini Danilo

Rallo Girolamo

Servello Francesc oStaiti di Cuddia delle Chiuse Tomaso

Tassi CarloTeodori MassimoTrantino Vincenzo

Si sono astenuti:

Becchi AdaDiaz AnnalisaGhezzi GiorgioGuerzoni Lucian oMancini VincenzoMazza DinoPellegatta GiovanniRiggio VitoSanguineti MauroSapienza Orazi oVisco Vincenz o

Sono in missione:

Caradonna GiulioDe Carolis Steliode Luca StefanoEbner MichiGrosso Maria TeresaMartelli ClaudioMatteoli AlteroRauti GiuseppeScovacricchi Martino

Atti Parlamentari

— 46940 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTTI

OGGETTO: Disegno di legge n. 2924 emendamento 12 . 4

VOTAZIONE PALESE NOMINAL E

RISULTATO DELLA VOTAZIONE

Presenti 419Votanti 41 7Astenuti 2Maggioranza 209

Voti favorevoli 27Voti contrari 390

(La Camera respinge) .

Hanno votato sì:

Baghino Francesco Giuli oBerselli FilippoBruni Giovanni

Calderisi GiuseppeCastagnetti GuglielmoColucci Francesco

Del ISonno OlindoDel Pennino AntonioDutto Mauro

Franchi Franco

Macaluso AntoninoMaceratini Giuli oMassano Massim oMartinat UgoModugno Domenico

Parigi GastonePazzaglia AlfredoPellegatta GiovanniPellicanò GerolamoPiro FrancoPoggiolini Danilo

Rallo Girolamo

Servello FrancescoStaiti di Cuddia delle Chiuse Tomaso

Tassi CarloTrantino Vincenzo

Vesce Emilio

Hanno votato no:

Aiardi AlbertoAlagna EgidioAlborghetti GuidoAlessi AlbertoAlinovi AbdonAmalfitano DomenicoAmato GiulianoAndò SalvatoreAndreis SergioAndreoli GiuseppeAndreotti GiulioAngelini GiordanoAniasi AldoAntonucci BrunoArnaboldi Patrizi aArtese VitaleArtioli RossellaAstone GiuseppeAstori GianfrancoAugello Giacomo SebastianoAuleta Francesc oAvellone GiuseppeAzzolini Luciano

Babbini Paolo

Atti Parlamentari

— 46941 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Balestracci NelloBalzamo VincenzoBarbalace Francesc oBarbera Augusto Antoni oBarbieri SilviaBaruffi LuigiBattaglia AdolfoBecchi AdaBeebe Tarantelli Carole JaneBellocchio AntonioBenedikter JohannBernasconi Anna MariaBernocco Garzanti Luigin aBertoli DaniloBertone Giuseppin aBevilacqua CristinaBiaf ora PasqualinoBianchi FortunatoBianchi Beretta RomanaBianchini Giovann iBianco GerardoBiasci MarioBiondi AlfredoBisagno TommasoBoniver Margherit aBonsignore VitoBorri AndreaBorruso AndreaBortolami Benito Mari oBortolani FrancoBoselli MilviaBotta GiuseppeBreda RobertaBrocca BeniaminoBrunetto ArnaldoBruni FrancescoBruno AntonioBruno PaoloBruzzani Riccard oBuffoni Andre aBulleri LuigiBuonocore Vincenzo

Caccia Paolo PietroCafarelli FrancescoCampagnoli MarioCannelonga Severino LucanoCapacci RenatoCapecchi Maria TeresaCappiello Agata AlmaCapria NicolaCaprili Milziade

Cardetti GiorgioCardinale SalvatoreCarelli RodolfoCaria FilippoCarrus NinoCasati FrancescoCasini CarloCasini Pier FerdinandoCastagnetti PierluigiCastagnola LuigiCastrucci SiroCavagna MarioCaveri Lucian oCavicchioli AndreaCavigliasso Paol aCellini GiulianoCerofolini FulvioCerutti GiuseppeChella MarioChiriano RosarioCiabarri VincenzoCiaffi AdrianoCiccardini BartoloCicerone FrancescoCiconte VincenzoCiliberti FrancoCimmino Tancred iCiocci Carlo Albert oCiocci LorenzoCiocia GrazianoCivita SalvatoreColoni SergioConti LauraContu FeliceCorsi UmbertoCosta AlessandroCrescenzi UgoCresco Angelo GaetanoCrippa GiuseppeCristoni PaoloCui-si Cesare

D 'Acquisto MarioD'Addario AmedeoD 'Aimmo FlorindoDal Castello MarioD 'Alia SalvatoreD'Amato Carl od'Amato LuigiD'Ambrosio Michel eD'Angelo GuidoDarida Clelio

Atti Parlamentari

— 46942 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

De Carli FrancescoDel Bue MauroDell 'Unto ParisDel Mese PaoloDemitry GiuseppeDiaz AnnalisaDi Donato GiulioDiglio PasqualeDignani Grimaldi VandaDi Pietro GiovanniDi Prisco Elisabett aDonati AnnaDonazzon RenatoDrago AntoninoDuce Alessandro

Facchiano Ferdinand oFachin Schiavi Silvan aFagni EddaFarace LuigiFaraguti LucianoFausti FrancoFelissari Lino OsvaldoFerrandi AlbertoFerrara GiovanniFerrari MarteFerrari WilmoFiandrotti FilippoFilippini Giovann aFinocchiaro Fidelbo Anna MariaFiori PublioFiorino FilippoForleo FrancescoFormica RinoFoschi FrancoFoti LuigiFracchia BrunoFrasson MarioFumagalli Carulli Battistina

Gabbuggiani ElioGalli GiancarloGalloni Giovann iGangi GiorgioGava AntonioGei GiovanniGelli Bianc aGelpi LucianoGeremicca AndreaGhezzi GiorgioGhinami AlessandroGitti Tarcisio

Goria GiovanniGregorelli AldoGrilli RenatoGrillo Luig iGuerzoni Lucian o

Iossa Felice

Labriola SilvanoLa Ganga GiuseppeLagorio LelioLamorte PasqualeLanzinger Giann iLattanzio VitoLatteri FerdinandoLauricella AngeloLa Valle RanieroLavorato GiuseppeLeccisi PinoLega SilvioLenoci ClaudioLeone Giusepp eLedili GiuseppeLevi Baldini NataliaLia AntonioLobianco ArcangeloLoiero AgazioLombardo Antonin oLorenzetti Pasquale Maria RitaLucchesi GiuseppeLucenti GiuseppeLusetti Renzo

Maccheroni GiacomoMacciotta Giorgi oMadaudo Din oMainardi Fava AnnaMalfatti Franco MariaMalvestio Piergiovann iMammone NatiaMancini GiacomoMancini VincenzoManfredi ManfredoMangiapane GiuseppeMannino Antonin oMannino CalogeroManzolini GiovanniMarianetti AgostinoMarri GermanoMartino GuidoMartuscelli PaoloMarzo Biagio

Atti Parlamentari

— 46943 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Masini NadiaMastrantuono RaffaeleMastrogiacomo Antoni oMattarella SergioMatulli GiuseppeMazza DinoMazzuconi DanielaMedri GiorgioMeleleo SalvatoreMelillo SavinoMensorio CarmineMensurati ElioMerloni FrancescoMerolli CarloMicheli FilippoMichelini AlbertoMigliasso Teres aMilani Gian Stefan oMinozzi RosannaMonaci AlbertoMonello PaoloMontali SebastianoMontanari Fornari NandaMontecchi Elena

Nardone CarmineNenna D ' Antonio AnnaNerli FrancescoNicotra Benedetto VincenzoNoci MaurizioNonne GiovanniNucci Mauro Anna Maria

Orciari Giusepp eOrlandi NicolettaOrsenigo Dante OresteOrsini BrunoOrsini Gianfranc o

Pacetti MassimoPaganelli EttorePallanti NovelloPalmieri Ermenegild oPatria RenzoPedrazzi Cipolla Annamari aPellegatti IvanaPellizzari GianmarioPerani MarioPerinei FabioPetrocelli Edili oPicchetti SantinoPiccirillo Giovanni

Piccoli FlaminioPiermartini GabrielePietrini VincenzoPinto Robert aPiredda MatteoPisanu Giusepp ePisicchio GiuseppePoli Gian GaetanoPolidori EnzoPolverari PierluigiPortatadino CostantePoti DamianoPrandini OnelioPrincipe Sandr oProvantini Albert oPujia CarmeloPumilia Calogero

Quarta NicolaQuercini Giulio

Rabino Giovanni BattistaRadi LucianoRais FrancescoRavasio Renat oRebecchi AldoRebulla LucianoRecchia Vincenz oReina GiuseppeRenzulli Aldo GabrieleRicci FrancoRidi SilvanoRiggio VitoRighi LucianoRinaldi Luig iRivera GiovanniRocelli Gian Franc oRognoni VirginioRojch AngelinoRomani DanielaRonzani Gianni WilmerRosini GiacomoRossi AlbertoRossi di Montelera LuigiRotiroti RaffaeleRubbi EmilioRusso FerdinandoRusso FrancoRusso RaffaeleRusso Vincenzo

Sacconi Maurizi oSalerno Gabriele

Atti Parlamentari

— 46944 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Samà FrancescoSanese NicolamariaSanfilippo SalvatoreSangiorgio Maria LuisaSanguineti MauroSanna AnnaSannella BenedettoSantonastaso GiuseppeSantuz GiorgioSanza Angelo MariaSapienza OrazioSaretta GiuseppeSarti AdolfoSavino NicolaSavio GastoneSbardella VittorioScàlfaro Oscar LuigiScalia MassimoScarlato GuglielmoSchettini Giacomo Antoni oScotti VincenzoSegni MariottoSenaldi CarloSerafini Anna Mari aSerafini Massim oSerra GiannaSerrentino PietroSinatra AlbertoSinesio GiuseppeSoave SergioSolaroli BrunoSpini ValdoStegagnini BrunoSterpa EgidioStrada RenatoStrumendo LucioSusi Domenico

$addei MariaTagliabue GianfrancoTarabini Eugeni oTassone MarioTealdi Giovanna MariaTesini GiancarloTesta Antonio

Tiezzi EnzoTiraboschi AngeloTorna MarioTorchio GiuseppeTravaglini Giovanni

Usellini Mario

Violante LucianoViscardi MicheleVisco VincenzoViti VincenzoVito AlfredoVizzini Carlo

Willeit Ferdinand

Zamberletti GiuseppeZambon Brun oZampieri Amede oZangheri RenatoZarro GiovanniZollaMicheleZoppi PietroZuech Giuseppe

Si s.no stenuti :

Grippo UgoMongiello Giovann i

Sono in missione :

Caradonna GiulioDe Carolis Steliode Luca StefanoEbner MichlGrosso Maria TeresaMartelli ClaudioMatteoli AlteroRauti Giusepp eScovacricchi Martino

Atti Parlamentari

— 46945 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTTI

OGGETTO: Disegno di legge n . 2924 articolo 12 (commi 1, 2, 4 e 5)

VOTAZIONE PALESE NOMINAL E

RISULTATO DELLA VOTAZIONE

Presenti 427Votanti 424Astenuti 3Maggioranza 21 3

Voti favorevoli 267Voti contrari 157

(La Camera approva) .

Hanno votato sì :

Aiardi AlbertoAlagna EgidioAlessi AlbertoAmalfitano DomenicoAmato GiulianoAndò SalvatoreAndreoli Giusepp eAndreotti GiulioAniasi AldoAntonucci BrunoArtese VitaleArtioli RossellaAstone GiuseppeAstori Gianfranc oAugello Giacomo Sebastian oAvellone GiuseppeAzzolini Lucian o

Babbini PaoloBalestracci NelloBalzamo VincenzoBarbalace Francesc oBaruffi LuigiBattaglia AdolfoBenedikter JohannBertoli DaniloBiafora PasqualinoBianchi FortunatoBianchini Giovann iBianco GerardoBiasci Mario

Bisagno TommasoBodrato GuidoBoniver MargheritaBonsignore Vit oBorri AndreaBorruso AndreaBortolami Benito MarioBortolani FrancoBotta GiuseppeBreda RobertaBrocca BeniaminoBrunetto ArnaldoBruni FrancescoBruno Antoni oBruno Paol oBuffoni AndreaBuonocore Vincenzo

Caccia Paolo PietroCafarelli FrancescoCampagnoli MarioCapacci Renat oCappiello Agata AlmaCapria NicolaCardetti GiorgioCardinale SalvatoreCarelli Rodolf oCaria FilippoCarrus NinoCasati FrancescoCasini CarloCasini Pier Ferdinand oCastagnetti Pierluigi

Atti Parlamentari

— 46946 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Castrucci SiroCavicchioli AndreaCavigliasso PaolaCellini Giulian oCerofolini FulvioCerutti GiuseppeChiriano Rosari oCiaffi AdrianoCiccardini BartoloCiliberti FrancoCimmino TancrediCiocci Carlo AlbertoCiocia GrazianoCirino Pomicino PaoloColoni SergioColucci FrancescoContu FeliceCorsi Umbert oCrescenzi UgoCresco Angelo GaetanoCristofori NinoCristoni PaoloCurci FrancescoCursi Cesare

D'Acquisto MarioD'Addario AmedeoD'Aimmo FlorindoDal Castello Mari oD'Alia SalvatoreD'Amato CarloD'Angelo GuidoDarida ClelioDe Carli FrancescoDel Bue MauroDell 'Unto ParisDel Mese PaoloDemitry GiuseppeDi Donato GiulioDiglio PasqualeDrago AntoninoDuce Alessandro

Facchiano FerdinandoFarace LuigiFaraguti LucianoFausti FrancoFerrari MarteFerrari WilmoFiandrotti Filipp oFiori PublioFiorino Filippo

Formica RinoFormigoni RobertoFoschi FrancoFoti LuigiFrasson MarioFumagalli Carulli Battistina

Galli GiancarloGalloni GiovanniGava Antoni oGei GiovanniGelpi LucianoGhinami Alessandr oGitti TarcisioGregorelli AldoGrillo LuigiGrippo Ugo

Iossa Felice

Labriola SilvanoLa Ganga Giusepp eLagorio LelioLamorte Pasqual eLattanzio VitoLatteri FerdinandoLeccisi PinoLega SilvioLenoci ClaudioLeone GiuseppeLia AntonioLobianco ArcangeloLoiero AgazioLombardo Antonin oLusetti Renzo

Maccheroni GiacomoMadaudo DinoMalfatti Franco MariaMalvestio Piergiovann iMancini VincenzoManfredi ManfredoMannino CalogeroManzolini GiovanniMarianetti AgostinoMartuscelli PaoloMarzo BiagioMastrantuono Raffael eMastrogiacomo AntonioMattarella SergioMatulli GiuseppeMazza Dino

Atti Parlamentari

— 46947 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Mazzuconi DanielaMeleleo SalvatoreMelillo SavinoMensorio CarmineMensurati ElioMerloni FrancescoMerolli CarloMicheli FilippoMichelini Albert oMilani Gian StefanoMonaci AlbertoMongiello Giovann iMontali Sebastiano

Nenna D'Antonio AnnaNicotra Benedetto VincenzoNoci MaurizioNonne GiovanniNucci Mauro Anna Maria

Orciari GiuseppeOrsenigo Dante OresteOrsini Gianfranco

Paganelli EttorePatria RenzoPellizzari' GianmarioPerani MarioPiccirillo Giovann iPiccoli FlaminioPiermartini Gabriel ePietrini VincenzoPiredda MatteoPiro FrancoPisanu GiuseppePisicchio GiuseppePolverari PierluigiPortatadino CostantePoti DamianoPrincipe SandroPujia CarmeloPumilia Caloger o

Quarta Nicol a

Rabino Giovanni BattistaRadi LucianoRais FrancescoRavasio RenatoRebulla LucianoReina GiuseppeRenzulli Aldo Gabriele

Ricci FrancoRicciuti RomeoRighi LucianoRinaldi LuigiRivera GiovanniRocelli Gian Franc oRognoni VirginioRojch AngelinoRosini GiacomoRossi AlbertoRossi di Montelera LuigiRotiroti RaffaeleRubbi EmilioRusso FerdinandoRusso RaffaeleRusso Vincenzo

Sacconi MaurizioSalerno GabrieleSanese NicolamariaSanguineti MauroSantonastaso GiuseppeSantuz GiorgioSanza Angelo MariaSarti AdolfoSavino NicolaSavio GastoneSbardella VittorioScàlf aro Oscar LuigiScarlato GuglielmoScotti Vincenz oSegni MariottoSenaldi CarloSerrentino PietroSinesio GiuseppeSoddu PietroSpini ValdoStegagnini BrunoSterpa EgidioSusi Domenico

Tarabini EugenioTassone MarioTealdi Giovanna MariaTesini GiancarloTesta AntonioTiraboschi AngeloTorchio Giusepp eTravaglini Giovanni

Usellini Mario

Vairo Gaetano

Atti Parlamentari

— 46948 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Viscardi MicheleViti VincenzoVito Alfredo

Willeit Ferdinand

Zamberletti GiuseppeZambon Brun oZampieri AmedeoZarro Giovann iZolla MicheleZoppi PietroZuech Giuseppe

Hanno votato no:

Alborghetti GuidoAlinovi AbdonAndreis SergioAngelini Giordan oAngius GavinoArnaboldi PatriziaAuleta Francesco

Baghino Francesco GiulioBarbera Augusto AntonioBarbieri SilviaBecchi AdaBeebe Tarantelli Carole Jan eBellocchio AntonioBenevelli LuigiBernasconi Anna MariaBernocco Garzanti LuiginaBerselli FilippoBevilacqua CristinaBianchi Beretta Roman aBinelli Gian CarloBiondi AlfredoBoselli Milvi aBruni GiovanniBruzzani RiccardoBulleri Luigi

Calderisi Giusepp eCannelonga Severino LucanoCapecchi Maria TeresaCaprili MilziadeCastagnola Luig iCavagna MarioCecchetto Coco AlessandraCeruti Gianluig iChella Mario

Ciabarri VincenzoCicerone Francesc oCiconte VincenzoCiocci Lorenz oCivita SalvatoreCosta AlessandroCrippa Giuseppe

d 'Amato Luig iD'Ambrosio MicheleDel Donno Olind oDel Pennino AntonioDiaz AnnalisaDignani Grimaldi Vand aDi Pietro GiovanniDonati AnnaDonazzon Renat oDutto Mauro

Fachin Schiavi Silvan aFagni EddaFelissari Lino OsvaldoFerrandi AlbertoFerrara GiovanniFilippini GiovannaFinocchiaro Fidelbo Anna Mari aForleo FrancescoFracchia BrunoFranchi Franco

Gabbuggiani ElioGalante MicheleGaravini Andrea SergioGelli BiancaGeremicca AndreaGhezzi Giorgi oGorgoni GaetanoGoria GiovanniGuerzoni Luciano

Lanzinger Giann iLauricella AngeloLa Valle RanieroLavorato GiuseppeLeoni GiuseppeLevi Baldini NataliaLo Porto GuidoLorenzetti Pasquale Maria RitaLucenti Giuseppe

Macaluso AntoninoMacciotta Giorgio

Atti Parlamentari

— 46949 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Maceratini GiulioMainardi Fava AnnaManna Angel oMangiapane GiuseppeMassano Massim oMannino AntoninoMarri GermanoMartinat UgoMartino GuidoMasini NadiaMenzietti Pietro PaoloMigliasso TeresaMinozzi RosannaModugno DomenicoMonello PaoloMontanari Fornari NandaMontecchi Elena

Nardone Carmin eNerli Francesco

Orlandi Nicolett a

Pacetti MassimoPallanti NovelloPalmieri ErmenegildoParigi GastonePazzaglia AlfredoPellegatta GiovanniPellegatti IvanaPellicanò GerolamoPerinei FabioPétrocelli EdilioPicchetti SantinoPinto RobertaPintor LuigiPoggiolini DaniloPoli Gian GaetanoPolidori EnzoPrandini OnelioProvantini Alberto

Samà Francesc oSanfilippo SalvatoreSangiorgio Maria LuisaSanna AnnaSannella BenedettoSapio Francesc oScalia MassimoSchettini Giacomo AntonioSerafini Anna MariaSerafini MassimoSerra GiannaServello Francesc oSinatra AlbertoSoave Sergi oSolaroli BrunoStaiti di Cuddia delle Chiuse TomasoStrada RenatoStrumendo Luci o

Taddei Mari aTagliabue GianfrancoTassi CarloTeodori MassimoTorna Mari oTortorella AldoTrantino Vincenzo

Vesce EmilioViolante LucianoVisco Vincenzo

Zangheri Renato

Si sono astenuti:

Riggio VitoSapienza Orazi oSaretta Giuseppe

Sono in missione:Quercini Giuli o

Rallo GirolamoRebecchi AldoRecchia VincenzoRidi SilvanoRomani DanielaRonzani Gianni WilmerRusso FrancoRusso Spena Giovanni

Caradonna GiulioDe Carolis Steliode Luca StefanoEbner MichlGrosso Maria TeresaMartelli ClaudioMatteoli AlteroRauti Giusepp eScovacricchi Màrtino

Atti Parlamentari

— 46950 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTTI

OGGETTO: Disegno di legge n . 2924 articolo 12 (comma 3)

VOTAZIONE SCRUTINIO SEGRETO

RISULTATO DELLA VOTAZIONE

Presenti 43 1Votanti 43 1Astenuti s —

Maggioranza 216Voti favorevoli 253Voti contrari 178

(La Camera approva) .

Hanno preso parte alla votazione:

Aiardi AlbertoAlagna EgidioAlborghetti Guid oAlessi AlbertoAlinovi AbdonAmalfitano DomenicoAmato GiulianoAndò SalvatoreAndreis SergioAndreoli GiuseppeAndreotti Giuli oAngelini Giordan oAngius GavinoAniasi AldoAnselmi TinaAntonucci BrunoArnaboldi PatriziaArtese VitaleArtioli ,RossellaAstone GiuseppeAstori GianfrancoAugello Giacomo SebastianoAuleta FrancescoAvellone GiuseppeAzzolini Luciano

Babbini PaoloBalestracci NelloBalzamo VincenzoBarbalace Francesc oBarbera Augusto Antonio

Barbieri Silvi aBargone AntonioBaruffi LuigiBattaglia AdolfoBecchi AdaBeebe Tarantelli Carole JaneBellocchio AntonioBenedikter JohannBenevelli LuigiBernasconi Anna MariaBernocco Garzanti LuiginaBerselli FilippoBertoli DaniloBevilacqua CristinaBiafora PasqualinoBianchi FortunatoBianchi Beretta RomanaBianchini GiovanniBianco Gerard oBiasci MarioBinelli Gian CarloBiondi AlfredoBisagno Tommas oBodrato GuidoBoniver MargheritaBonsignore VitoBorri AndreaBorruso AndreaBortolami Benito Mario,Bortolani Franc oBoselli MilviaBotta GiuseppeBreda Roberta

Atti Parlamentari

— 46951 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO ' 1990

Brocca BeniaminoBrunetto ArnaldoBruni Francesc oBruni Giovann iBruno AntonioBruno PaoloBruzzani RiccardoBuffoni AndreaBulleri LuigiBuonocore Vincenzo

Caccia Paolo PietroCafarelli FrancescoCalderisi Giusepp eCampagnoli MarioCannelonga Severino LucanoCapacci RenatoCapecchi Maria TeresaCappiello Agata AlmaCapria NicolaCaprili MilziadeCardetti GiorgioCardinale SalvatoreCarelli RodolfoCaria FilippoCarrus NinoCasati FrancescoCasini CarloCasini Pier FerdinandoCastagnetti Pierluig iCastagnola Luig iCastrucci SiroCavagna MarioCavicchioli AndreaCavigliasso PaolaCecchetto Coco AlessandraCellini GiulianoCerofolini FulvioCeruti GianluigiCerutti GiuseppeChella MarioChiriano RosarioCiabarri VincenzoCiaffi AdrianoCiccardini BartoloCicerone FrancescoCiconte VincenzoCiliberti FrancoCimmino TancrediCiocci Carlo AlbertoCiocci Lorenz oCiocia Graziano

Cirino Pomicino' Paiolo .Civita SalvatoreColoni SergioColucci FrancescoContu FeliceCorsi UmbertoCosta AlessandroCrescenzi UgoCresco Angelo GaetanoCrippa GiuseppeCristofori NinoCristoni PaoloCurci FrancescoCursi Cesare

D 'Acquisto MarioD'Addario AmedeoD 'Aimmo FlorindoDal Castello MarioD 'Alfa SalvatoreD 'Amato Carl od'Amato LuigiD'Ambrosio Michel eD 'Angelo GuidoDarida ClelioDe Carli FrancescoDel Bue MauroDel Donno OlindoDell 'Unto ParisDel Mese PaoloDel Pennino AntonioDemitry GiuseppeDe Rose EmilioDiaz AnnalisaDi Donato GiulioDiglio PasqualeDignani Grimaldi Vand aDi Pietro GiovanniDonati AnnaDonazzon Renat oDrago AntoninoDuce AlessandroDutto Mauro

Facchiano FerdinandoFachin Schiavi SilvanaFagni EddaFarace LuigiFaraguti LucianoFausti FrancoFelissari Lino OsvaldoFerrandi Alberto

Atti Parlamentari

— 46952 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Ferrara GiovanniFerrari MarteFerrari WilmoFiandrotti Filipp oFilippini GiovannaFinocchiaro Fidelbo Anna MariaFiori PublioFiorino FilippoForleo FrancescoFormica RinoFormigoni RobertoFoschi FrancoFoti LuigiFracchia Brun oFranchi FrancoFrasson Mari oFumagalli Carulli Battistina

Gabbuggiani ElioGalante MicheleGalli GiancarloGalloni Giovann iGangi GiorgioGaravini Andrea SergioGava AntonioGei Giovann iGelli Bianc aGelpi LucianoGeremicca AndreaGhezzi Giorgi oGhinami AlessandroGitti TarcisioGorgoni GaetanoGoria GiovanniGregorelli AldoGrillo LuigiGrippo UgoGuerzoni Luciano

Iossa Felice

Labriola SilvanoLa Ganga GiuseppeLagorio LelioLamorte PasqualeLanzinger Giann iLa Penna GirolamoLattanzio Vit oLatteri FerdinandoLauricella AngeloLa Valle RanieroLavorato Giuseppe

Leccisi PinoLega . SilvioLenoci ClaudioLeone Giusepp eLeoni GiuseppeLevi Baldini NataliaLia AntonioLobianco ArcangeloLoiero Agazi oLombardo Antonin oLo Porto GuidoLorenzetti Pasquale Maria RitaLucenti GiuseppeLusetti Renzo

Macaluso AntoninoMaccheroni GiacomoMacciotta Giorgi oMaceratini GiulioMadaudo DinoMainardi Fava AnnaMalfatti Franco Mari aMalvestio Piergiovann iMammone NatiaMancini VincenzoManfredi ManfredoMangiapane GiuseppeManna AngeloMannino Antonin oMannino CalogeroManzolini GiovanniMarianetti AgostinoMarri GermanoMartinat UgoMartino GuidoMartuscelli PaoloMarzo BiagioMasini NadiaMastrantuono RaffaeleMastrogiacomo AntonioMattarella SergioMatulli GiuseppeMazza Din oMazzuconi Daniel aMeleleo Salvator eMelillo SavinoMensorio CarmineMensurati ElioMenzietti Pietro Paol oMerloni FrancescoMerolli CarloMicheli Filippo

Atti Parlamentari

— 46953 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Michelini AlbertoMigliasso Teres aMilani Gian StefanoMinozzi RosannaMonaci AlbertoMonello PaoloMongiello GiovanniMontali SebastianoMontanari Fornari NandaMontecchi Elena

Nardone CarmineNenna D'Antonio AnnaNerli FrancescoNicotra Benedetto VincenzoNoci MaurizioNonne GiovanniNucci Mauro Anna Maria

Orciari Giusepp eOrlandi NicolettaOrsenigo Dante OresteOrsini Gianfranc o

Pacetti MassimoPaganelli EttorePallanti NovelloPalmieri Ermenegild oParigi Gaston ePatria RenzoPazzaglia AlfredoPedrazzi Cipolla AnnamariaPellegatta Giovann iPellegatti IvanaPellicanò GerolamoPellizzari GianmarioPerani MarioPerinei FabioPetrocelli Edili oPicchetti SantinoPiccirillo GiovanniPiccoli FlaminioPiermartini GabrielePietrini VincenzoPinto RobertaPintor LuigiPiredda Matte oPiro FrancoPisanu GiuseppePisicchio GiuseppePoggiolini Danil oPoli Gian Gaetano

Polidori Enz oPolverari PierluigiPortatadino Costant ePoti DamianoPrandini OnelioPrincipe SandroProvantini AlbertoPujia CarmeloPumilia Calogero

Quarta NicolaQuercini Giulio

Rabino Giovanni Battist aRadi LucianoRais FrancescoRallo GirolamoRavasio RenatoRebecchi AldoRebulla LucianoRecchia VincenzoReina GiuseppeRenzulli Aldo GabrieleRicci FrancoRicciuti RomeoRidi SilvanoRiggio VitoRighi LucianoRinaldi Luig iRivera GiovanniRocelli Gian FrancoRojch AngelinoRomani Daniel aRonzani Gianni WilmerRosini GiacomoRossi AlbertoRossi di Montelera Luig iRotiroti RaffaeleRubbi AntonioRubbi EmilioRusso FerdinandoRusso FrancoRusso RaffaeleRusso VincenzoRusso Spena Giovanni

Sacconi MaurizioSalerno GabrieleSamà Francesc oSanese Nicolamari aSanfilippo SalvatoreSangiorgio Maria Luisa

Atti Parlamentari

— 46954 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Sanguineti MauroSanna AnnaSannella BenedettoSantonastaso GiuseppeSantuz GiorgioSanza Angelo MariaSapienza Orazi oSapio FrancescoSaretta GiuseppeSarti AdolfoSavino NicolaSavio GastoneSbardella VittorioScàlfaro Oscar Luig iScalia MassimoScarlato GiuseppeSchettini Giacomo Antoni oScotti Vincenz oSegni MariottoSenaldi CarloSerafini Anna MariaSerafini MassimoSerra GiannaSerrentino PietroServello FrancescoSinatra Albert oSinesio GiuseppeSoave SergioSoddu PietroSolaroli BrunoSpini ValdoStaiti di Cuddia delle Chiuse Tomas oStegagnini BrunoSterpa EgidioStrumendo LucioSusi Domenico

Taddei MariaTagliabue GianfrancoTarabini EugenioTassi CarloTassone MarioTealdi Giovanna Maria

Tesini GiancarloTesta AntonioTiraboschi AngeloTorna MarioTorchio GiuseppeTortorella AldoTrantino VincenzoTravaglini Giovann i

Usellini Mario

Vairo GaetanoVesce EmilioViolante LucianoViscardi MicheleVisco VincenzoViti VincenzoVito AlfredoVizzini Carlo

Willeit Ferdinand

Zamberletti GiuseppeZambon BrunoZampieri AmedeoZangheri RenatoZarro GiovanniZolla MicheleZoppi PietroZuech Giusepp e

Sono in missione:

Caradonna GiulioDe Carolis Steliode Luca StefanoEbner MichlGrosso Maria TeresaMartelli ClaudioMatteoli AlteroRauti Giusepp eScovacricchi Martino

Atti Parlamentari

— 46955 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTT I

OGGETTO: Disegno di legge n . 2924 emendamento 23. 1 .

VOTAZIONE PALESE NOMINAL E

RISULTATO DELLA VOTAZION E

Presenti 433Votanti 432Astenuti IMaggioranza 21 7

Voti favorevoli 16Voti contrari 416

(La Camera respinge)

Hanno votato sì :

Baghino Francesco GiulioBerselli FilippoDel Donno Olind oFranchi FrancoLo Porto GuidoMacaluso AntoninoMaceratini Giuli oManna AngeloMartinat UgoParigi Gaston ePazzaglia AlfredoPellegatta Giovann iRallo GirolamoServello FrancescoTassi CarloTrantino Vincenzo

Hanno votato no:

Aiardi Albert oAlagna EgidioAlborghetti GuidoAlessi AlbertoAmalfitano DomenicoAndò SalvatoreAndreis SergioAndreoli GiuseppeAndreotti Giuli oAngelini GiordanoAngius Gavino

Aniasi AldoAnselmi TinaAntonucci BrunoArnaboldi PatriziaArtese VitaleArtioli RossellaAstone GiuseppeAstori GianfrancoAugello Giacomo SebastianoAuleta FrancescoAvellone GiuseppeAzzaro GiuseppeAzzolini Luciano

Babbini PaoloBalestracci NelloBarbalace FrancescoBarbieri SilviaBargone AntonioBaruffi LuigiBattaglia AdolfoBecchi AdaBeebe Tarantelli Carole JaneBellocchio AntonioBenedikter JohannBenevelli LuigiBernasconi Anna MariaBernocco Garzanti LuiginaBertoli DaniloBiafora PasqualinoBianchi FortunatoBianchi Beretta RomanaBianchini Giovanni

Atti Parlamentari

— 46956 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Bianco GerardoBiasci MarioBinelli Gian Carl oBiondi AlfredoBisagno TommasoBodrato Guid oBoniver MargheritaBonsignore VitoBorri AndreaBorruso AndreaBortolami Benito Mari oBortolani FrancoBoselli Milvi aBotta GiuseppeBreda RobertaBrocca BeniaminoBrunetto ArnaldoBruni FrancescoBruni GiovanniBruno AntonioBruno PaoloBruzzani RiccardoBubbico MauroBuffoni Andre aBulleri LuigiBuonocore Vincenzo

Caccia Paolo PietroCafarelli FrancescoCalderisi GiuseppeCampagnoli MarioCannelonga Severino LucanoCapacci RenatoCapecchi Maria Teres aCappiello Agata Alm aCapria NicolaCaprili MilziadeCardetti GiorgioCardinale SalvatoreCarelli RodolfoCaria FilippoCarrus NinoCasati FrancescoCasini CarloCasini Pier FerdinandoCastagnetti Pierluig iCastagnola LuigiCastrucci SiroCavagna MarioCavicchioli AndreaCavigliasso PaolaCecchetto Coco Alessandra

Cellini GiulianoCerofolini FulvioCeruti Gianluig iCerutti GiuseppeChella MarioChiriano Rosari oCiabarri VincenzoCiaffi AdrianoCiccardini BartoloCicerone FrancescoCiconte VincenzoCiliberti FrancoCimmino TancrediCiocci Carlo AlbertoCiocci LorenzoCiocia GrazianoCirino Pomicino PaoloCivita SalvatoreColoni SergioColucci FrancescoConti LauraContu FeliceCorsi UmbertoCosta AlessandroCrescenzi Ug oCresco Angelo Gaetan oCrippa GiuseppeCristofori NinoCristoni PaoloCurci FrancescoCursi Cesare

D'Acquisto MarioD'Addario AmedeoD'Aimmo FlorindoDal Castello Mari oD 'Alia SalvatoreD 'Amato Carl od'Amato LuigiD'Ambrosio MicheleD'Angelo GuidoDarida ClelioDe Carli FrancescoDel Bue MauroDell'Unto Pari sDel Mese PaoloDel Pennino AntonioDemitry GiuseppeDe Rose EmilioDiaz AnnalisaDi Donato GiulioDiglio Pasquale

Atti Parlamentari

— 46957 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Dignani Grimaldi Vand aDi Pietro Giovann iDi Prisco Elisabett aDonati AnnaDonazzon RenatoDrago AntoninoDuce AlessandroDutto Mauro

Facchiano FerdinandoFachin Schiavi SilvanaFagni EddaFarace LuigiFaraguti LucianoFausti FrancoFelissari Lino OsvaldoFerrandi AlbertoFerrara GiovanniFerrari MarteFerrari WilmoFiandrotti Filipp oFilippini Giovann aFinocchiaro Fidelbo Anna Mari aFiorino FilippoForleo FrancescoFormica RinoFormigoni RobertoFoschi FrancoFoti LuigiFracchia BrunoFrasson Mario

Gabbuggiani ElioGalante MicheleGalli Giancarl oGalloni GiovanniGangi GiorgioGaravini Andrea SergioGargani Giusepp eGava AntonioGei Giovann iGelli BiancaGelpi LucianoGeremicca Andre aGhezzi GiorgioGhinami AlessandroGitti TarcisioGorgoni GaetanoGoria GiovanniGramaglia MariellaGregorelli AldoGrilli Renato

Grillo LuigiGrippo UgoGuerzoni Luciano

Iossa Felice

Labriola SilvanoLa Ganga Giusepp eLagorio LelioLamorte PasqualeLanzinger GianniLa Penna GirolamoLatteri FerdinandoLauricella AngeloLa Valle RanieroLavorato GiuseppeLeccisi PinoLega SilvioLenoci ClaudioLeone GiuseppeLevi Baldini NataliaLia AntonioLobianco ArcangeloLoiero AgazioLombardo Antonin oLorenzetti Pasquale Maria RitaLucchesi GiuseppeLucenti GiuseppeLusetti Renzo

Maccheroni GiacomoMacciotta GiorgioMadaudo DinoMainardi Fava AnnaMalfatti Franco MariaMalvestio Piergiovann iMammone NatiaMancini VincenzoManfredi ManfredoMangiapane GiuseppeMannino AntoninoMannino CalogeroManzolini GiovanniMarianetti Agostin oMarri GermanoMartino GuidoMartuscelli Paol oMasini NadiaMastrogiacomo AntonioMattarella SergioMatulli GiuseppeMazza Dino

Atti Parlamentari

— 46958 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Mazzuconi Daniel aMeleleo Salvator eMelillo SavinoMensorio CarmineMensurati ElioMenzietti Pietro Paol oMerloni FrancescoMerolli CarloMicheli FilippoMichelini Albert oMigliasso Teres aMilani Gian StefanoMinozzi RosannaModugno DomenicoMonaci AlbertoMonello PaoloMongiello Giovann iMontali SebastianoMontanari Fornari NandaMontecchi Elena

Nardone Carmin eNenna D 'Antonio AnnaNerli FrancescoNicotra Benedetto VincenzoNoci MaurizioNonne GiovanniNucci Mauro Anna Maria

Orciari GiuseppeOrlandi NicolettaOrsenigo Dante OresteOrsini BrunoOrsini Gianfranco

Pacetti MassimoPaganelli EttorePallanti Novell oPalmieri ErmenegildoPatria RenzoPedrazzi Cipolla Annamari aPellegatti IvanaPellicanò GerolamoPellizzari GianmarioPerani MarioPerinei FabioPetrocelli EdilioPicchetti SantinoPiccirillo GiovanniPiccoli FlaminioPiermartini Gabriel ePietrini Vincenzo

Pinto RobertaPintor LuigiPiredda MatteoPiro FrancoPisanu GiuseppePisicchio GiuseppePoggiolini DaniloPoli Gian GaetanoPolidori EnzoPolverari PierluigiPortatadino CostantePoti DamianoPrandini Oneli oPrincipe SandroProvantini AlbertoPujia CarmeloPumilia Calogero

Quarta Nicol aQuercini Giulio

Rabino Giovanni BattistaRadi LucianoRais FrancescoRavasio Renat oRebecchi AldoRebulla LucianoRecchia Vincenz oReina GiuseppeRenzulli Aldo Gabriel eRicci FrancoRicciuti RomeoRidi SilvanoRiggio VitoRighi LucianoRinaldi LuigiRivera GiovanniRocelli Gian Franc oRognoni VirginioRojch AngelinoRomani DanielaRonzani Gianni Wilme rRosini GiacomoRossi AlbertoRossi di Montelera LuigiRubbi AntonioRubbi EmilioRusso FerdinandoRusso FrancoRusso RaffaeleRusso VincenzoRusso Spena Giovanni

Atti Parlamentari

— 46959 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Sacconi MaurizioSalerno GabrieleSanese NicolamariaSanfilippo SalvatoreSangiorgio Maria LuisaSanguineti MauroSanna AnnaSannella BenedettoSantonastaso GiuseppeSantuz GiorgioSanza Angelo MariaSapienza Orazi oSapio Francesc oSaretta Giusepp eSarti AdolfoSavino NicolaSavio GastoneSbardella VittorioScàlfaro Oscar Luig iScalia MassimoScarlato GuglielmoSchettini Giacomo Antoni oScotti VincenzoSegni MariottoSenaldi CarloSerafini Anna MariaSerafini MassimoSerra GiannaSerrentino PietroSinatra AlbertoSinesio GiuseppeSoddu PietroSolaroli BrunoSpini ValdoStegagnini BrunoSterpa EgidioStrada RenatoStrumendo LucioSusi Domenico

Taddei Mari aTagliabue GianfrancoTancredi AntonioTarabini EugenioTassone MarioTealdi Giovanna MariaTeodori MassimoTesini Giancarl oTesta Antonio

Tiraboschi AngeloTorna MarioTorchio GiuseppeTortorella Ald oTravaglini Giovann i

Usellini Mario

Vairo GaetanoVazzoler SergioVecchiarelli Brun oVesce EmilioViolante LucianoViscardi MicheleVisco VincenzoViti VincenzoVito AlfredoVizzini Carlo

Willeit Ferdinand

Zamberletti GiuseppeZambon BrunoZampieri AmedeoZangheri RenatoZarro GiovanniZolla MicheleZoppi PietroZuech Giusepp e

Si è astenuto:

Marzo Biagio

Sono in missione:

Caradonna GiulioDe Carolis Steliode Luca StefanoEbner Mich lGrosso Maria TeresaMartelli ClaudioMatteoli AlteroRauti Giusepp eScovacricchi Martino

Atti Parlamentari

— 46960 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTT I

OGGETTO: Disegno di legge n . 2924 emendamento 23 . 6.

VOTAZIONE PALESE NOMINAL E

RISULTATO DELLA VOTAZIONE

Presenti 428Votanti 427Astenuti i

Maggioranza 21 4Voti favorevoli 131Voti contrari 296

(La Camera respinge) .

Hanno votato sì :

Alborghetti Guid oAndreis Sergi oAngelini Giordan oAngius GavinoArnaboldi PatriziaAuleta Francesc o

Barbera Augusto AntonioBarbieri SilviaBargone AntonioBecchi AdaBeebe Tarantelli Carole JaneBellocchio AntonioBenevelli LuigiBernasconi Anna MariaBernocco Garzanti LuiginaBertone GiuseppinaBianchi Beretta RomanaBinelli Gian CarloBoselli Milvi aBruzzani RiccardoBulleri Luigi

Cannelonga Severino LucanoCapecchi Maria Teres aCaprili MilziadeCastagnola LuigiCavagna MarioCecchetto Coco AlessandraCeruti Gianluig iChella Mario

Ciabarri VincenzoCicerone FrancescoCiconte VincenzoCiocci Lorenz oCivita SalvatoreConti LauraCosta AlessandroCresco Angelo Gaetan oCrippa Giuseppe

d'Amato Luig iD'Ambrosio MicheleDiaz AnnalisaDignani Grimaldi Vand aDi Pietro GiovanniDi Prisco Elisabett aDonati AnnaDonazzon Renat o

Fachin Schiavi Silvan aFagni EddaFelissari Lino OsvaldoFerrandi AlbertoFerrara Giovann iFilippini GiovannaFinocchiaro Fidelbo Anna Mari aForleo Francesc oFracchia Bruno

Gabbuggiani ElioGalante MicheleGaravini Andrea SergioGelli Bianca

Atti Parlamentari

— 46961 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Geremicca Andre aGhezzi GiorgioGramaglia MariellaGrilli RenatoGuerzoni Luciano

Lanzinger Giann iLauricella AngeloLa Valle RanieroLavorato Giusepp eLevi Baldini NataliaLorenzetti Pasquale Maria RitaLucenti Giuseppe

Macciotta GiorgioMainardi Fava AnnaMammone NatiaMangiapane GiuseppeMannino AntoninoMarri GermanoMasini NadiaMenzietti Pietro PaoloMigliasso Teres aMinozzi RosannaModugno DomenicoMonello PaoloMontanari Fornari NandaMontecchi Elena

Nardone CarmineNerli Francesc o

Orlandi NicolettaHanno votato no:

Recchia VincenzoRidi SilvanoRomani DanielaRonzani Gianni WilmerRusso FrancoRusso Spena Giovanni

Sanfilippo SalvatoreSangiorgio Maria LuisaSanna AnnaSannella BenedettoSapio FrancescoScalia MassimoSchettini Giacomo Antoni oSerafini Anna Mari aSerafini MassimoSinatra AlbertoSolaroli BrunoStrada RenatoStrumendo Lucio

Taddei Mari aTagliabue Gianfranc oToma MarioTortorella Aldo

Vesce EmilioViolante LucianoVisco Vincenzo

Zangheri Renato

Pacetti MassimoPallanti NovelloPalmieri ErmenegildoPedrazzi Cipolla AnnamariaPellegatti IvanaPerinei FabioPetrocelli Edili oPicchetti SantinoPinto RobertaPintor Luig iPoli Gian GaetanoPolidori EnzoPrandini OnelioProvantini Alberto

Quercini Giulio

Rebecchi Aldo

Aiardi AlbertoAlagna EgidioAlessi AlbertoAmalfitano Domenic oAndò SalvatoreAndreoli GiuseppeAndreotti GiulioAniasi AldoAnselmi TinaAntonucci BrunoArtese VitaleArtioli RossellaAstone GiuseppeAstori GianfrancoAugello Giacomo Sebastian oAvellone GiuseppeAzzaro Giuseppe

Atti Parlamentari

— 46962 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Azzolini Luciano

Babbini PaoloBaghino Francesco GiulioBalestracci NelloBarbalace FrancescoBaruffi LuigiBattaglia AdolfoBenedikter JohannBerselli FilippoBertoli DaniloBiafora Pasqualin oBianchi FortunatoBianchini GiovanniBianco Gerard oBiasci Mari oBiondi Alfred oBisagno TommasoBodrato GuidoBoniver MargheritaBonsignore VitoBorri AndreaBorruso AndreaBortolami Benito Mari oBortolani FrancoBotta Giusepp eBreda Robert aBrocca Beniamin oBrunetto ArnaldoBruni Francesc oBruni Giovann iBruno PaoloBubbico MauroBuffoni AndreaBuonocore Vincenzo

Caccia Paolo PietroCafarelli FrancescoCampagnoli MarioCapacci Renat oCappiello Agata AlmaCapria NicolaCardetti GiorgioCardinale SalvatoreCarelli RodolfoCaria FilippoCarrus NinoCasati FrancescoCasini CarloCasini Pier FerdinandoCastagnetti Pierluig iCastrucci Siro

Cavicchioli AndreaCavigliasso PaolaCellini GiulianoCerofolini FulvioCerutti GiuseppeChiriano Rosari oCiaffi AdrianoCiccardini BartoloCiliberti FrancoCimmino Tancred iCiocci Carlo AlbertoCiocia GrazianoColoni SergioColucci FrancescoContu FeliceCorsi Umbert oCrescenzi UgoCristofori NinoCristoni PaoloCurci FrancescoCursi Cesare

D'Acquisto MarioD'Addario AmedeoD'Aimmo FlorindoDal Castello Mari oD 'Alia SalvatoreD'Amato CarloD'Angelo GuidoDarida ClelioDe Carli FrancescoDegennaro GiuseppeDel Bue MauroDel Donno OlindoDell'Unto ParisDel Mese Paol oDel Pennino AntonioDemitry GiuseppeDe Rose EmilioDi Donato GiulioDiglio PasqualeDrago AntoninoDuce AlessandroDutto Mauro

Facchiano Ferdinand oFarace Luig iFaraguti LucianoFausti FrancoFerrari MarteFerrari WilmoFiandrotti Filippo

Atti Parlamentari

— 46963 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Fiorino FilippoFormigoni RobertoFoschi FrancoFoti LuigiFranchi FrancoFrasson Mario

Galli GiancarloGalloni GiovanniGangi GiorgioGargani Giusepp eGava AntonioGei GiovanniGelpi Lucian oGhinami Alessandr oGitti TarcisioGorgoni GaetanoGoria GiovanniGregorelli AldoGrillo Luig iGrippo Ugo

Iossa Felice

Labriola SilvanoLa Ganga GiuseppeLagorio LelioLa Penna GirolamoLattanzio VitoLatteri FerdinandoLeccisi PinoLega SilvioLenoci ClaudioLeone Giusepp eLia AntonioLobianco ArcangeloLoiero AgazioLombardo AntoninoLo Porto GuidoLucchesi Giusepp eLusetti Renzo

Macaluso AntoninoMaccheroni GiacomoMaceratini Giuli oMadaudo DinoMalfatti Franco MariaMalvestio Piergiovann iMancini VincenzoManfredi ManfredoManna AngeloManzolini Giovanni

Marianetti AgostinoMartinat UgoMartino GuidoMartuscelli PaoloMarzo BiagioMastrogiacomo AntonioMattarella SergioMatulli GiuseppeMazza DinoMazzuconi DanielaMeleleo SalvatoreMelillo SavinoMensorio CarmineMensurati ElioMerloni FrancescoMerolli CarloMicheti FilippoMichelini AlbertoMilani Gian StefanoMonaci AlbertoMongiello GiovanniMontali Sebastiano

Nenna D'Antonio AnnaNicotra Benedetto VincenzoNoci MaurizioNonne GiovanniNucci Mauro Anna Maria

Orciari GiuseppeOrsenigo Dante OresteOrsini Gianfranco

Paganelli EttoreParigi Gaston ePatria RenzoPazzaglia Alfred oPellegatta GiovanniPellicanò GerolamoPellizzari GianmarioPerani MarioPiccirillo Giovann iPiccoli FlaminioPiermartini Gabriel ePietrini VincenzoPiredda MatteoPiro FrancoPisanu GiuseppePisicchio GiuseppePoggiolini Danil oPolverari Pierluig iPortatadino Costant ePoti Damiano

Atti Parlamentari

— 46964 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Principe SandroPujia CarmeloPumilia Calogero

Quarta Nicol a

Rabino Giovanni Battist aRadi LucianoRais FrancescoRallo GirolamoRavasio RenatoRebulla LucianoReina GiuseppeRenzulli Aldo GabrieleRicci FrancoRicciuti Rome oRiggio VitoRighi LucianoRinaldi Luig iRivera GiovanniRocelli Gian FrancoRognoni VirginioRojch AngelinoRosini GiacomoRossi AlbertoRossi di Montelera LuigiRubbi EmilioRusso FerdinandoRusso RaffaeleRusso Vincenzo

Sacconi MaurizioSalerno GabrieleSanese NicolamariaSanguineti MauroSantonastaso GiuseppeSantuz GiorgioSanza Angelo MariaSapienza Orazi oSaretta GiuseppeSarti AdolfoSavino NicolaSavio GastoneSbardella Vittori oScàlfaro Oscar LuigiScarlato GuglielmoScotti Vincenz oSegni MariottoSenaldi CarloSerrentino PietroServello FrancescoSinesio GiuseppeSoddu Pietro

Spini ValdoStegagnini Brun oSusi Domenico

Tancredi AntonioTarabini Eugeni oTassi CarloTassone MarioTealdi Giovanna Mari aTesini GiancarloTesta AntonioTiraboschi AngeloTorchio GiuseppeTrantino VincenzoTravaglini Giovann i

Usellini Mario

Vairo GaetanoVazzoler SergioVecchiarelli BrunoViscardi MicheleViti VincenzoVito AlfredoVizzini Carlo

Willeit Ferdinand

Zamberletti GiuseppeZambon BrunoZampieri AmedeoZaniboni AntoninoZarro GiovanniZolla MicheleZoppi PietroZuech Giusepp e

Si è astenuto:

Bruno Antonio

Sono in missione :

Caradonna GiulioDe Carolis Steliode Luca StefanoEbner MichlGrosso Maria TeresaMartelli ClaudioMatteoli AlteroRauti GiuseppeScovacricchi Martino

Atti Parlamentari

— 46965 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTT I

OGGETTO: Disegno di legge n . 2924 emendamenti 23.3 e 23.4(primo e terzo periodo)

VOTAZIONE PALESE NOMINAL E

RISULTATO DELLA VOTAZIONE

Presenti 416Votanti 401Astenuti 1 5Maggioranza 201

Voti favorevoli 135Voti contrari 266

(La Camera respinge) .

Hanno votato sì :

Andreis Sergi oAngelini Giordan oAngius GavinoArnaboldi PatriziaAuleta Francesc o

Barbera Augusto AntonioBarbieri SilviaBargone AntonioBeebe Tarantelli Carole Jan eBellocchio AntonioBenevelli LuigiBernocco Garzanti LuiginaBertone GiuseppinaBianchi Beretta Roman aBianco GerardoBinelli Gian CarloBiondi AlfredoBoselli MilviaBruni Giovann iBruzzani RiccardoBulleri Luigi

Calderisi GiuseppeCannelonga Severino Lucan oCapecchi Maria Teres aCaprili MilziadeCastagnola Luig iCavagna MarioCecchetto Coco Alessandra

Ceruti GianluigiChella MarioCiabarri VincenzoCicerone FrancescoCiconte VincenzoCiocci LorenzoCivita SalvatoreConti LauraCosta AlessandroCrippa Giuseppe

d'Amato LuigiD'Ambrosio MicheleDel Pennino Antoni oDiaz AnnalisaDignani Grimaldi Vand aDi Pietro Giovann iDi Prisco ElisabettaDonati AnnaDonazzon RenatoDutto Mauro

Fachin Schiavi SilvanaFagni EddaFelissari Lino OsvaldoFerrandi AlbertoFerrara GiovanniFilippini GiovannaFinocchiaro Fidelbo Anna MariaFracchia Bruno

Galante Michele

Atti Parlamentari

— 46966 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Garavini Andrea SergioGelli BiancaGeremicca Andre aGhezzi GiorgioGorgoni GaetanoGrilli RenatoGuerzoni Luciano

Lanzinger Giann iLauricella AngeloLa Valle RanieroLavorato Giusepp eLevi Baldini NataliaLo Porto GuidoLorenzetti Pasquale Maria RitaLucenti Giuseppe

Macciotta GiorgioMainardi Fava Ann aMammone NatiaMangiapane GiuseppeMannino AntoninoMarri GermanoMartino GuidoMasini NadiaMigliasso TeresaMinozzi RosannaMonello PaoloMontanari Fornari NandaMontecchi Elena

Nardone Carmin eNerli Francesco

Orlandi Nicolett a

Pacetti MassimoPallanti NovelloPalmieri ErmenegildoPedrazzi Cipolla AnnamariaPellegatti IvanaPellicanò GerolamoPerinei FabioPetrocelli Edili oPicchetti SantinoPinto RobertaPintor Luig iPoggiolini DaniloPoli Gian GaetanoPolidori EnzoPrandini OnelioProvantini Alberto

Quercini Giulio

Rebecchi AldoRecchia Vincenz oRidi SilvanoRiggio VitoRomani DanielaRonzani Gianni WilmerRusso FrancoRusso Spena Giovanni

Samà FrancescoSanfilippo SalvatoreSangiorgio Maria LuisaSanna AnnaSannella BenedettoSapio Francesc oScalia MassimoSchettini Giacomo AntonioSerafini Anna MariaSerafini MassimoSinatra Albert oSolaroli BrunoStrada RenatoStrumendo Lucio

Taddei MariaTagliabue GianfrancoTorna MarioTortorella Aldo

Vesce EmilioViolante LucianoVisco Vincenz o

Zangheri Renato

Hanno votato no:

Aiardi AlbertoAlagna EgidioAmalfitano DomenicoAndreoli GiuseppeAndreotti Giuli oAniasi AldoAnselmi TinaAntonucci BrunoArtese VitaleArtioli RossellaAstone GiuseppeAstori Gianfranco

Atti Parlamentari

— 46967 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Augello Giacomo SebastianoAvellone Giusepp eAzzaro GiuseppeAzzolini Luciano

Babbini PaoloBalestracci NelloBarbalace FrancescoBaruffi Luigi,Battaglia Adolf oBenedikter JohannBertoli DaniloBiafora Pasqualin oBianchi FortunatoBianchini Giovann iBisagno TommasoBodrato Guid oBoniver MargheritaBonsignore VitoBorri AndreaBorruso AndreaBortolami Benito Mari oBortolani FrancoBotta Giusepp eBreda RobertaBrocca Beniamin oBrunetto Arnald oBruni FrancescoBruno AntonioBruno PaoloBubbico MauroBuffoni Andre aBuonocore Vincenz o

Caccia Paolo PietroCafarelli FrancescoCampagnoli Mari oCapacci RenatoCappiello Agata AlmaCapria NicolaCardetti GiorgioCardinale SalvatoreCarelli RodolfoCaria FilippoCasati Francesc oCasini Pier FerdinandoCastagnetti PierluigiCastrucci SiroCaveri LucianoCavicchioli AndreaCavigliasso PaolaCellini Giuliano

Cerofolini FulvioCerutti GiuseppeChiriano Rosari oCiaffi AdrianoCiccardini BartoloCiliberti FrancoCimmino TancrediCiocci Carlo AlbertoCiocia GrazianoColoni SergioColucci FrancescoContu FeliceCorsi UmbertoCrescenzi Ug oCresco Angelo GaetanoCristoni PaoloCurci FrancescoCursi Cesare

D 'Acquisto MarioD'Addario Amede oD'Aimmo Florind oDal Castello Mari oD'Alia Salvator eD 'Amato Carl oD'Angelo GuidoDarida ClelioDe Carli FrancescoDegennaro Giusepp eDel Bue MauroDell 'Unto ParisDel Mese PaoloDemitry GiuseppeDe Rose EmilioDi Donato GiulioDiglio PasqualeDrago AntoninoDuce Alessandro

Facchiano FerdinandoFarace LuigiFaraguti LucianoFausti FrancoFerrari MarteFerrari WilmoFiandrotti Filipp oFiorino FilippoFormigoni RobertoFoschi FrancoFoti LuigiFrasson Mario

Atti Parlamentari

— 46968 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Galli Giancarl oGalloni GiovanniGangi GiorgioGargani Giusepp eGava AntonioGei Giovann iGelpi LucianoGhinami Alessandro •Goria GiovanniGregorelli AldoGrillo LuigiGrippo Ugo

Iossa Felice

Labriola SilvanoLa Ganga Giusepp eLagorio LelioLattanzio VitoLatteri FerdinandoLeccisi PinoLega SilvioLenoci ClaudioLeone GiuseppeLeoni GiuseppeLia AntonioLobianco ArcangeloLoiero Agazi oLombardo Antonin oLucchesi GiuseppeLusetti Renzo

Maccheroni GiacomoMadaudo DinoMalfatti Franco MariaMalvestio PiergiovanniMancini VincenzoManfredi ManfredoManzolini GiovanniMarianetti Agostin oMartuscelli Paol oMarzo BiagioMastrogiacomo AntonioMattarella SergioMatulli GiuseppeMazza Din oMazzuconi DanielaMeleleo SalvatoreMelillo SavinoMensorio CarmineMenzietti Pietro PaoloMerloni Francesco

Merolli CarloMicheli FilippoMichelini AlbertoMilani Gian StefanoMonaci AlbertoMongiello Giovann iMontali Sebastiano

Nenna D'Antonio AnnaNicotra Benedetto VincenzoNoci MaurizioNonne GiovanniNucci Mauro Anna Maria

Orciari GiuseppeOrsenigo Dante OresteOrsini Gianfranco

Paganelli EttorePatria RenzoPellizzari GianmarioPerani MarioPiccirillo Giovann iPiccoli FlaminioPiermartini Gabriel ePietrini VincenzoPiredda MatteoPiro FrancoPisanu GiuseppePisicchio GiuseppePolverari PierluigiPortatadino CostantePoti DamianoPrincipe Sandr oPujia CarmeloPumilia Calogero

Quarta Nicol a

Rabino Giovanni BattistaRadi LucianoRais FrancescoRavasio RenatoRebulla LucianoReina GiuseppeRenzulli Aldo GabrieleRicci FrancoRicciuti RomeoRighi Lucian oRinaldi LuigiRivera GiovanniRocelli Gian Franco

Atti Parlamentari

— 46969 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Rognoni VirginioRojch AngelinoRosini GiacomoRossi AlbertoRossi di Montelera Luig iRotiroti Raffael eRubbi EmilioRusso FerdinandoRusso RaffaeleRusso Vincenzo

Salerno GabrieleSanese NicolamariaSanguineti MauroSantonastaso GiuseppeSantuz GiorgioSanza Angelo MariaSapienza Orazi oSaretta Giusepp eSarti AdolfoSavino NicolaSavio GastoneSbardella VittorioScàlfaro Oscar LuigiScarlato GuglielmoScotti Vincenz oSegni MariottoSenaldi CarloSerrentino PietroSignorile ClaudioSinesio GiuseppeSoddu PietroSpini ValdoStegagnini BrunoSusi Domenico

Tancredi AntonioTarabini Eugeni oTassone MarioTealdi Giovanna Mari aTesini GiancarloTesta AntonioTiraboschi AngeloTognoli CarloTorchio GiuseppeTravaglini Giovann i

Usellini Mario

Vairo GaetanoVecchiarelli Brun oViscardi MicheleViti VincenzoVito AlfredoVizzini Carlo

Willeit Ferdinand

Zamberletti GiuseppeZambon BrunoZampieri AmedeoZarro GiovanniZolla Michel eZoppi PietroZuech Giusepp e

Si sono astenuti:

Baghino Francesco GiulioBerselli FilippoDel Donno Olind oFranchi FrancoMacaluso AntoninoMaceratini Giuli oManna AngeloMartinat UgoParigi GastonePazzaglia AlfredoPellegatta Giovann iRallo GirolamoServello FrancescoTassi CarloTrantino Vincenzo

Sono in missione:

Caradonna GiulioDe Carolis Steliode Luca StefanoEbner Mich lGrosso Maria TeresaMartelli ClaudioMatteoli AlteroRauti Giusepp eScovacricchi Martino

Atti Parlamentari

— 46970 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTT I

OGGETTO: Disegno di legge n . 2924 emendamento 23 . 2 .

VOTAZIONE PALESE NOMINAL E

RISULTATO DELLA VOTAZIONE

Presenti 427Votanti 427AstenutiMaggioranza 21 4

Voti favorevoli 1 7Voti contrari 410

(La Camera respinge) .

Hanno votato sì :

Baghino Francesco GiulioBerselli FilippoDel Donno OlindoFranchi FrancoLo Porto GuidoMacaluso AntoninoMaceratini GiulioManna AngeloMartinat UgoParigi GastonePazzaglia AlfredoPellegatta Giovann iRallo GirolamoServello FrancescoTassi CarloTrantino VincenzoVizzini Carlo

Hanno votato no:

Aiardi AlbertoAlagna EgidioAlessi AlbertoAlinovi AbdonAmalfitano DomenicoAndreis SergioAndreoli Giusepp eAndreotti Giuli oAngelini Giordan oAngius Gavino

Aniasi AldoAnselmi TinaAntonucci BrunoArnaboldi PatriziaArtese VitaleArtioli RossellaAstone GiuseppeAstori GianfrancoAugello Giacomo Sebastian oAuleta FrancescoAvellone GiuseppeAzzaro GiuseppeAzzolini Luciano

Babbini PaoloBalestracci NelloBarbalace FrancescoBarbera Augusto AntonioBarbieri SilviaBargone AntonioBaruffi Luig iBattaglia Adolf oBeebe Tarantelli Carole Jan eBellocchio AntonioBenedikter JohannBenevelli Luig iBernasconi Anna MariaBernocco Garzanti Luigin aBertoli DaniloBertone GiuseppinaBevilacqua CristinaBiafora Pasqualin oBianchi Fortunato

Atti Parlamentari

— 46971 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Bianchi Beretta RomanaBianchini GiovanniBianco GerardoBiasci MarioBinelli Gian Carl oBinetti VincenzoBiondi AlfredoBisagno TommasoBodrato GuidoBoniver Margherit aBonsignore VitoBorri AndreaBorruso AndreaBortolami Benito MarioBortolani FrancoBoselli MilviaBotta GiuseppeBreda RobertaBrocca Beniamin oBrunetto ArnaldoBruni FrancescoBruni GiovanniBruno AntonioBruno PaoloBruzzani Riccard oBubbico MauroBuffoni AndreaBulleri Luig iBuonocore Vincenz o

Caccia Paolo PietroCafarelli FrancescoCalderisi Giusepp eCampagnoli Mari oCannelonga Severino LucanoCapacci Renat oCapecchi Maria TeresaCappiello Agata Alm aCapria NicolaCaprili MilziadeCardetti GiorgioCardinale SalvatoreCarelli RodolfoCaria FilippoCarrus NinoCasati FrancescoCasini CarloCasini Pier FerdinandoCastagnetti Pierluig iCastagnola Luig iCastrucci SiroCavagna Mario

Caveri Lucian oCavicchioli AndreaCavigliasso Paol aCellini GiulianoCerofolini FulvioCeruti GianluigiCerutti GiuseppeChella MarioChiriano RosarioCiabarri VincenzoCiaffi Adrian oCicerone FrancescoCiconte VincenzoCiliberti FrancoCimmino Tancred iCiocci Carlo Albert oCiocci LorenzoCiocia GrazianoCivita SalvatoreColoni SergioColucci FrancescoConti LauraContu FeliceCorsi UmbertoCosta AlessandroCrescenzi UgoCresco Angelo GaetanoCrippa GiuseppeCristofori NinoCristoni PaoloCurci FrancescoCursi Cesare

D 'Acquisto MarioD'Addario AmedeoD 'Aimmo FlorindoDal Castello MarioD 'Alia SalvatoreD 'Amato Carlod'Amato LuigiD'Ambrosio Michel eD'Angelo Guid oDarida ClelioDe Carli FrancescoDegennaro Giusepp eDel Bue MauroDell'Unto ParisDel Mese PaoloDel Pennino AntonioDemitry GiuseppeDe Rose EmilioDiaz Annalisa

Atti Parlamentari

— 46972 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Di Donato GiulioDiglio PasqualeDignani Grimaldi Vand aDi Pietro Giovann iDi Prisco ElisabettaDonati Ann aDonazzon Renat oDrago AntoninoDuce AlessandroDutto Mauro

Facchiano Ferdinand oFachin Schiavi 'SilvanaFagni EddaFarace Luig iFaraguti LucianoFausti FrancoFelissari Lino OsvaldoFerrandi AlbertoFerrara GiovanniFerrari MarteFerrari WilmoFiandrotti FilippoFilippini GiovannaFinocchiaro Fidelbo Anna Mari aFiorino FilippoFormigoni RobertoFoschi FrancoFoti LuigiFracchia BrunoFrasson Mario

Galante MicheleGalli GiancarloGalloni Giovann iGangi GiorgioGaravini Andrea SergioGargani Giusepp eGava AntonioGei Giovann iGelli BiancaGelpi LucianoGeremicca Andre aGhezzi GiorgioGhinami AlessandroGitti TarcisioGorgoni GaetanoGoria GiovanniGregorelli AldoGrillo LuigiGrippo UgoGuerzoni Luciano

Iossa Felice

Labriola SilvanoLa Ganga GiuseppeLagorio LelioLamorte PasqualeLanzinger Giann iLa Penna GirolamoLattanzio VitoLatteri FerdinandoLauricella AngeloLa Valle RanieroLavorato Giusepp eLeccisi PinoLega SilvioLeone GiuseppeLeoni GiuseppeLevi Baldini NataliaLia AntonioLobianco ArcangeloLoiero AgazioLombardo AntoninoLorenzetti Pasquale Maria RitaLucchesi Giusepp eLucenti GiuseppeLusetti Renzo

Maccheroni GiacomoMacciotta GiorgioMadaudo DinoMainardi Fava AnnaMalfatti Franco MariaMalvestio Piergiovann iMammone NatiaMancini VincenzoManfredi ManfredoMangiapane GiuseppeMannino Antonin oMannino CalogeroManzolini GiovanniMarianetti AgostinoMarri GermanoMartini Maria ElettaMartino GuidoMartuscelli PaoloMarzo BiagioMasini NadiaMastrogiacomo AntonioMattarella SergioMatulli GiuseppeMazza DinoMazzuconi Daniela

Atti Parlamentari

— 46973 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Meleleo SalvatoreMelillo SavinoMensorio CarmineMensurati ElioMenzietti Pietro PaoloMerloni FrancescoMerolli CarloMicheli FilippoMichelini AlbertoMigliasso Teres aMilani Gian StefanoMinozzi RosannaMonaci AlbertoMonello PaoloMongiello Giovann iMontali SebastianoMontanari Fornari NandaMontecchi Elen a

Nardone CarmineNenna D'Antonio AnnaNerli Francesc oNicotra Benedetto VincenzoNoci MaurizioNonne GiovanniNucci Mauro Anna Maria

Orciari Giusepp eOrsenigo Dante OresteOrsini BrunoOrsini Gianfranc o

Pacetti MassimoPaganelli EttorePallanti NovelloPalmieri Ermenegild oPatria RenzoPedrazzi Cipolla Annamari aPellegatti IvanaPellicani Giovann iPellicanò GerolamoPellizzari GianmarioPerani MarioPerinei FabioPetrocelli EdilioPicchetti SantinoPiccirillo Giovann iPiccoli FlaminioPiermartini Gabriel ePietrini VincenzoPinto RobertaPintor Luigi

Piredda MatteoPiro FrancoPisanu GiuseppePisicchio GiuseppePoggiolini Danil oPoli Gian GaetanoPolidori EnzoPolverari Pierluig iPortatadino CostantePoti DamianoPrandini OnelioPrincipe SandroProvantini Albert oPujia CarmeloPumilia Caloger o

Quarta NicolaQuercini Giulio

Rabino Giovanni BattistaRadi LucianoRais FrancescoRavasio RenatoRebecchi AldoRebulla LucianoRecchia Vincenz oReina GiuseppeRenzulli Aldo GabrieleRicci FrancoRicciuti Rome oRidi SilvanoRiggio VitoRighi LucianoRinaldi LuigiRivera GiovanniRocelli Gian FrancoRognoni VirginioRojch AngelinoRomani DanielaRonzani Gianni WilmerRosini GiacomoRossi AlbertoRossi di Montelera Luig iRubbi EmilioRusso FerdinandoRusso FrancoRusso RaffaeleRusso VincenzoRusso Spena Giovanni

Salerno GabrieleSamà Francesco

Atti Parlamentari

— 46974 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Sanese NicolamariaSanfilippo SalvatoreSangiorgio Maria LuisaSanguineti MauroSanna AnnaSannella BenedettoSantonastaso GiuseppeSantuz GiorgioSanza Angelo MariaSapienza Orazi oSapio Francesc oSaretta Giusepp eSarti AdolfoSavino NicolaSavio GastoneSbardella VittorioScàlfaro Oscar Luig iScalia MassimoScarlato Guglielm oSchettini Giacomo Antoni oScotti VincenzoSegni MariottoSenaldi CarloSerafini Anna MariaSerafini MassimoSerrentino PietroSignorile Claudi oSinatra Albert oSinesio GiuseppeSoddu PietroSorice VincenzoSpini ValdoStegagnini Brun oStrada RenatoStrumendo Luci oSusi Domenico

Taddei MariaTagliabue Gianfranc oTancredi AntonioTarabini Eugeni oTassone MarioTealdi Giovanna Maria

Tesini GiancarloTesta AntonioTiraboschi AngeloTognoli Carl oTorna MarioTorchio GiuseppeTortorella AldoTravaglini Giovann i

Usellini Mario

Vairo GaetanoVecchiarelli Brun oVesce EmilioViolante LucianoViscardi MicheleVisco Vincenz oViti VincenzoVito Alfredo

Willeit Ferdinand

Zamberletti GiuseppeZambon BrunoZampieri Amede oZangheri RenatoZarro GiovanniZolla Michel eZoppi PietroZuech Giuseppe

Sono in missione:

Caradonna GiulioDe Carolis Steliode Luca StefanoEbner Mich lGrosso Maria TeresaMartelli ClaudioMatteoli AlteroRauti Giusepp eScovacricchi Martino

Atti Parlamentari

— 46975 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTT I

OGGETTO: Disegno di legge n . 2924 articolo 23

VOTAZIONE PALESE NOMINALE

RISULTATO DELLA VOTAZIONE

Presenti 425Votanti 407Astenuti 1 8Maggioranza 204

Voti favorevoli 378Voti contrari 29

(La Camera approva) .

Hanno votato sì :

Aiardi AlbertoAlagna Egidi oAlessi AlbertoAlinovi AbdonAmalfitano DomenicoAndreoli GiuseppeAndreotti GiulioAngelini GiordanoAngius GavinoAniasi AldoAnselmi TinaAntonucci BrunoArtese VitaleArtioli RossellaAstone GiuseppeAstori GianfrancoAugello Giacomo Sebastian oAuleta FrancescoAvellone GiuseppeAzzaro GiuseppeAzzolini Luciano

Babbini PaoloBalestracci Nell oBarbalace FrancescoBarbera Augusto AntonioBarbieri SilviaBargone AntonioBaruffi Luig iBattaglia AdolfoBellocchid Antonio

Benedikter JohannBenevelli Luig iBernasconi Anna MariaBertoli DaniloBertone Giuseppin aBevilacqua CristinaBiafora PasqualinoBianchi FortunatoBianchi Beretta RomanaBianchini GiovanniBianco GerardoBiasci MarioBinetti Vincenz oBisagno TommasoBodrato Guid oBoniver Margherit aBonsignore VitoBorri AndreaBorruso AndreaBortolami Benito Mari oBortolani FrancoBoselli MilviaBotta Giusepp eBreda Robert aBrocca Beniamin oBrunetto ArnaldoBruno AntonioBruno PaoloBruzzani Riccard oBubbico MauroBuffoni AndreaBulleri Luig iBuonocore Vincenzo

Atti Parlamentari

— 46976 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Caccia Paolo PietroCafarelli FrancescoCampagnoli Mari oCannelonga Severino Lucan oCapacci RenatoCapecchi Maria Teres aCappiello Agata Alm aCapria NicolaCaprili MilziadeCardetti GiorgioCardinale SalvatoreCarelli RodolfoCaria FilippoCarrus NinoCasati FrancescoCasini CarloCasini Pier FerdinandoCastagnetti Pierluig iCastagnola Luig iCastrucci SiroCavagna MarioCaveri Lucian oCavicchioli AndreaCavigliasso PaolaCecchetto Coco AlessandraCellini GiulianoCerofolini FulvioCerutti GiuseppeChella MarioChiriano RosarioCiabarri VincenzoCiaffi AdrianoCiccardini BartoloCicerone Francesc oCiconte Vincenz oCiliberti FrancoCimmino Tancred iCiocci Carlo AlbertoCiocci LorenzoCiocia GrazianoCivita SalvatoreColoni SergioColucci FrancescoConti LauraContu FeliceCorsi UmbertoCosta AlessandroCrescenzi UgoCresco Angelo Gaetan oCrippa GiuseppeCristofori NinoCristoni Paolo

Curci FrancescoCursi Cesare

D'Acquisto Mari oD'Addario AmedeoD'Alfa SalvatoreD'Amato CarloD'Ambrosio MicheleD'Angelo GuidoDarida ClelioDe Carli FrancescoDegennaro GiuseppeDel Bue MauroDell 'Unto ParisDel Mese Paol oDemitry GiuseppeDe Rose EmilioDi Donato GiulioDignani Grimaldi Vand aDi Pietro Giovann iDi Prisco ElisabettaDonazzon RenatoDrago AntoninoDuce Alessandro

Facchiano FerdinandoFachin Schiavi Silvan aFagni EddaFarace LuigiFaraguti LucianoFausti FrancoFelissari Lino Osvald oFerrandi AlbertoFerrara GiovanniFerrari MarteFerrari WilmoFiandrotti Filipp oFilippini GiovannaFinocchiaro Fidelbo Anna MariaFiorino FilippoFormigoni RobertoFoschi FrancoFoti LuigiFracchia BrunoFrasson MarioFumagalli Carulli Battistina

Galante MicheleGalli GiancarloGalloni GiovanniGangi GiorgioGaravini Andrea Sergio

Atti Parlamentari

— 46977 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Gargani Giusepp eGava AntonioGei Giovann iGelli BiancaGelpi LucianoGeremicca Andre aGhezzi GiorgioGhinarni AlessandroGitti TarcisioGoria GiovanniGregorelli AldoGrillo Luig iGrippo Ugo

Iossa Felice

Labriola SilvanoLa Ganga GiuseppeLagorio LelioLamorte PasqualeLa Penna GirolamoLattanzio VitoLatteri FerdinandoLauricella AngeloLa Valle RanieroLavorato GiuseppeLeccisi PinoLega SilvioLenoci ClaudioLeone GiuseppeLia AntonioLobianco ArcangeloLoiero AgazioLombardo AntoninoLorenzetti Pasquale Maria RitaLucchesi Giusepp eLucenti GiuseppeLusetti Renzo

Maccheroni GiacomoMacciotta Giorgi oMadaudo DinoMainardi Fava AnnaMalfatti Franco Mari aMalvestio PiergiovanniMammone NatiaMancini VincenzoManfredi ManfredoMangiapane GiuseppeMannino AntoninoMannino CalogeroManzolini Giovanni

Marianetti Agostin oMartini Maria Elett aMartuscelli Paol oMarzo BiagioMastrogiacomo AntonioMattarella SergioMatulli GiuseppeMazza Din oMazzuconi DanielaMeleleo SalvatoreMelillo SavinoMensorio CarmineMensurati ElioMenzietti Pietro PaoloMerloni FrancescoMerolli CarloMicheli FilippoMichelini Albert oMigliasso Teres aMilani Gian StefanoMinozzi RosannaMonaci AlbertoMongiello GiovanniMontali SebastianoMontanari Fornari NandaMontecchi Elena

Nardone CarmineNenna D'Antonio Ann aNerli FrancescoNicotra Benedetto VincenzoNoci MaurizioNonne GiovanniNucci Mauro Anna Maria

Orciari GiuseppeOrsenigo Dante OresteOrsini BrunoOrsini Gianfranco

Pacetti MassimoPaganelli EttorePallanti Novell oPalmieri ErmenegildoPatria RenzoPedrazzi Cipolla AnnamariaPellegatti IvanaPellizzari GianmarioPerani MarioPerinei FabioPetrocelli EdilioPicchetti Santino

Atti Parlamentari

— 46978 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Piccirillo Giovann iPiccoli FlaminioPiermartini Gabriel ePietrini VincenzoPinto RobertaPiredda MatteoPiro FrancoPisanu GiuseppePisicchio GiuseppePoli Gian GaetanoPolidori EnzoPolverari PierluigiPortatadino CostantePoti DamianoPrandini OnelioPrincipe SandroProvantini AlbertoPujia CarmeloPumilia Calogero

Quarta Nicol a

Rabino Giovanni BattistaRadi LucianoRais FrancescoRavasio Renat oRebecchi AldoRebulla LucianoRecchia VincenzoReina GiuseppeRenzulli Aldo GabrieleRicci FrancoRicciuti Rome oRiggio VitoRighi LucianoRinaldi Luig iRivera GiovanniRocelli Gian Franc oRognoni VirginioRojch AngelinoRomani DanielaRonzani Gianni Wilme rRosini GiacomoRossi AlbertoRossi di Montelera LuigiRubbi EmilioRusso FerdinandoRusso RaffaeleRusso Vincenzo

Salerno GabrieleSamà Francesco

Sanese Nicolamari aSanfilippo SalvatoreSangiorgio Maria LuisaSanguineti MauroSanna AnnaSannella BenedettoSantonastaso GiuseppeSantuz GiorgioSanza Angelo MariaSapienza Orazi oSapio FrancescoSaretta GiuseppeSarti AdolfoSavino NicolaSavio GastoneSbardella Vittori oScàlfaro Oscar LuigiScarlato GuglielmoSchettini Giacomo Antoni oScotti VincenzoSegni MariottoSenaldi CarloSerafini Anna Mari aSerafini MassimoSerrentino PietroSignorile Claudi oSinatra AlbertoSinesio GiuseppeSoddu PietroSorice VincenzoSpini ValdoStegagnini BrunoStrada RenatoStrumendo LucioSusi Domenico

Taddei MariaTagliabue GianfrancoTancredi AntonioTarabini EugenioTassone MarioTealdi Giovanna MariaTesini Giancarl oTesta AntonioTognoli Carl oTorna MarioTorchio Giusepp eTortorella AldoTravaglini Giovanni

Usellini Mario

Atti Parlamentari

— 46979 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Vairo GaetanoVazzoler SergioVecchiarelli BrunoViolante LucianoViscardi MicheleViti VincenzoVito AlfredoVizzini Carlo

Willeit Ferdinand

Zamberletti GiuseppeZambon BrunoZampieri AmedeoZangheri RenatoZarro GiovanniZolla Michel eZoppi PietroZuech Giuseppe

Hanno votato no:

Arnaboldi PatriziaBaghino Francesco Giuli oBeebe Tarantelli Carole Jan eBernocco Garzanti Luigin aBerselli Filipp oBinelli Gian Carl od'Amato Luig iDel Donno Olind oDiglio PasqualeFranchi FrancoLo Porto GuidoMacaluso AntoninoMaceratini GiulioManna AngeloMartinat UgoParigi Gaston ePazzaglia Alfred oPellegatta GiovanniPintor LuigiRallo GirolamoRidi Silvano

Russo FrancoRusso Spena GiovanniServello FrancescoTassi CarloTiraboschi Angel oTrantino VincenzoVesce EmilioVisco Vincenzo

Si sono astenuti:

Andreis SergioBiondi Alfred oBruni GiovanniCalderisi Giusepp eCeruti Gianluig iDel Pennino Antoni oDiaz AnnalisaDonati AnnaDutto MauroGorgoni GaetanoGuerzoni LucianoLanzinger GianniLeoni GiuseppeLevi Baldini NataliaMartino GuidoPellicanò GerolamoPoggiolini Danil oScalia Massimo

Sono in missione:

Caradonna GiulioDe Carolis Steliode Luca StefanoEbner MichlGrosso Maria TeresaMartelli ClaudioMatteoli AlteroRauti GiuseppeScovacricchi Martino

PAGINA BIANCA

Atti Parlamentari

— 46981 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE, INTERROGAZIONI,

INTERPELLANZE E MOZIONI PRESENTATE

PAGINA BIANCA

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— 46983 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

RISOLUZIONE IN COMMISSION E

La XI Commissione ,

premesso che :

a quasi 5 anni dall'entrata in vi -gore della legge n . 140 del 15 april e1985, l'ENPALS non applica ancoraquanto previsto dall 'articolo 5 in materi adi rivalutazione delle pensioni aventi de-correnza anteriore al 1° luglio 1982 ;

in merito venivano chiesti chiari -menti al Ministro .del lavoro e della pre-videnza sociale, il quale rispondeva chel'estensione dei miglioramenti pensioni-stici in favore dei beneficiari del Fondopensioni lavoratori dello spettacolo dev eessere prevista da speciali disposizioni d ilegge che indichino le fonti di finanzia -mento cui attingere per l'erogazione de ibenefici stessi, considerata la situazion edeficitaria dell'ENPALS e la problemati-cità di ulteriori oneri a carico delloStato ;

le disposizioni previste dall 'arti-colo 8 della legge n . 140 del 1985, preve-dono uno stanziamento straordinariovolto ad attribuire all 'ENPALS i mezzifinanziari per potere fare fronte ai mag-giori oneri derivanti dall'applicazione del -l 'articolo 5 della legge n . 140 del 1985, epertanto il meccanismo perequativ oavrebbe dovuto essere operante con ef-fetto dal 1° gennaio 1985 ;

con sentenza del 29 giugno 1989 i lpretore di Torino, su istanza di 146 exdipendenti della Rai, ha condannato1 'ENPALS ad adeguare le proprie presta-zioni pensionistiche a quanto previst odalla citata legge n . 140 del 1985 ;

il pretore ha argomentato tale sen-tenza asserendo che il sistema assicura-tivo ENPALS è sostitutivo di quello gene-rale INPS ed allo stesso, pertanto, devonotrovare generale applicazione le disposi-zioni valevoli per l 'assicurazione generale

obbligatoria con tutti gli istituti conness i« salvo il caso in cui la singola materi a

sia disciplinata dall'ENPALS, da un anorma specifica o in cui ci sia una de -roga espressa » escludendo perciò che s i

possa ipotizzare in via generale una qua-lunque deroga rispetto alla normativa

INPS per le prestazioni ENPALS ;

il decreto legislativo del Cap oprovvisorio dello Stato del 16 luglio 1947 ,n . 708, dispone che « l'iscrizione all 'Entesostituisce a tutti gli effetti l'assicura-zione obbligatoria per l'invalidità, la vec-chiaia e i superstiti di cui al regio de-creto-legge 14 aprile 1939, n . 636, e suc-cessive modificazioni » ;

varie leggi successive hanno, poi ,

sancito espressamente l'estensione all'EN-PALS di varia normativa concernent el'AGO; tra queste possono essere ricordat ela legge n. 218 del 4 aprile 1952 e- lalegge n. 903 del 21 luglio 1965 ;

il decreto del Presidente della Re -pubblica 31 dicembre 1971, n . 1420, al -l'articolo 16 regola i rapporti tra l'AG Oper i lavoratori dipendenti gestita dal-l'INPS e quella di pertinenza dell'EN-PALS ai fini della liquidazione delle pre-stazioni spettanti a coloro ,che possonofare valere contributi presso ambedue gl ienti, prevede che, in tale ipotesi, la do-manda di pensione possa essere presen-tata all'uno ed all'altro dei suddetti enti ,con diritto alla liquidazione di una sol aprestazione, previa totalizzazione dei con -tributi presso gli stessi versati ed accredi-tati ;

tutto ciò dimostra che gli iscritt iall 'ENPALS hanno diritto a beneficiare d itutto quanto è previsto in materia previ-denziale per gli iscritti all'AGO-INPS ;

nonostante questo a tutt 'oggi 1'EN-PALS in favore dei propri assicurati no napplica, oltre alla normativa prevista dal -l 'articolo 5 della legge 140 del 1985, an-che quanto previsto dall'articolo 1 dell alegge 29 dicembre 1988, n . 544, in mate-ria di minimi di pensione, l'articolo 2 1della legge 11 marzo 1988, n . 67, sullosfondamento dei tetti pensionistici, l 'arti-

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colo 2 della legge 13 maggio 1988 ,n . 153, riguardante l'assegno al nucleo fa -miliare e non ha, inoltre, ancora dato

disposizioni in riferimento al decreto de lPresidente del Consiglio dei ministri del16 dicembre 1989 ;

impegna il Govern o

ad emanare con urgenza disposizioni pe r

l 'applicazione delle seguenti leggi garan-tendo così i diritti dei lavoratori e de i

pensionati dell'ente :

n. 140 del 13 marzo 1985 articolo 5 ;

n. 67 dell'11 marzo 1988 articolo 21 ;

n. 544 del 29 dicembre 1988 articolo 1 ;

n. 153 del 13 maggio 1988 articolo 2 ,

nonché quanto previsto dal decreto delPresidente del Consiglio dei ministri del 1 6'dicembre 1989 che detta « norme attuative

dell 'articolo 3 della legge 29 dicembre1988, n . 544, in materia di trattament iminimi e miglioramenti delle pensioni » .

(7-00317) « Pellegatti, Pallanti, Alinovi ,Ghezzi, Lodi Faustini Fu-stini, Lucenti, Migliasso, Di

Prisco, Pedrazzi Cipolla, Ni -colini, Minucci, Picchetti ,Rebecchi, Samà, Sanfi-lippo » .

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA IN COMMISSION E

CASTAGNOLA . — Ai Ministri dell' indu-stria, commercio ed artigianato e della ma-rina mercantile. — Per sapere – premessoche a Genova-Multedo, e nella zona adia-cente di Sestri Ponente, venerdì 19 gen-naio è avvenuto un grave incidente, acausa del quale si sono avute irruzioni d inafta nell 'acquedotto e nella rete idricadel quartiere fino al punto che pattugli edi vigili urbani col megafono hanno am-monito la popolazione a non bere e a no ncucinare con l'acqua dei loro rubinetti ; eche a tutt 'oggi sono in corso esami d ilaboratorio da parte della USL, prima d ieliminare il forte disagio di migliaia d ifamiglie ;

preso atto che – al di là dell'accer-tamento di responsabilità della società« Olgesa », che ha ammesso l'« errore d imanovra », chiamandolo « inconve-niente » – non può non esistere una re-sponsabilità autorizzatoria, sia di naturatecnica che di natura amministrativa ,per gli impianti delle « società » che s itrovano nel « porto petroli » di Multedoe per le relative interconnessioni con l econdotte dell 'acquedotto « De FerrariGalliera » da cui è derivato il grave in-cidente – :

1) se ritengano debba esistere un astruttura meccanica di tutta sicurezza pe rrendere fisicamente impossibile l'eventua-lità che, anziché pompare acqua in un acondotta di nafta possa (sia pure a caus adi un errore di manovra) essere pompat anafta in una condotta di acqua, essend oevidente che la sola possibilità fisica ècivilmente inconcepibile ;

2) quale è l 'autorità pubblica (quasicertamente un organo collegiale) incari-cata di verificare che l ' impianto garanti-sca la sicurezza per la salute pubblica ,cui gli abitanti hanno assoluto, e inaliena-bile diritto;

3) quando è stata concessa l 'autoriz-zazione e in quali termini di dettagliotecnico ;

4) se ritengano di ordinare un'imme-diata indagine formale che accerti da unlato ogni responsabilità e dall'altroquanto vi sia di corrispondenza fra ilprincipio della massima sicurezza preven-tiva e il reale funzionamento degli im-pianti del porto petroli di Genova Mul-tedo, tante volte indicati come fonti d iguasto profondo per gli abitanti del quar-tiere attiguo .

(5-01937 )

BARGONE, VIOLANTE, PEDRAll ICIPOLLA, CICONTE, FINOCCHIARO FI-DELBO, FORLEO, FRACCHIA, GELLI ,ORLANDI, PACETTI, RECCHIA, SAN -NELLA, UMIDI SALA e TOMA . — Al Mi-nistro di grazia e giustizia . — Per sapere –premesso che :

nell 'ottobre 1989 il gruppo carabi-nieri di Brindisi rimetteva alla magistra-tura brindisina un rapporto giudiziari orelativo alla denunzia di 71 persone aisensi dell'articolo 416-bis del codice pe-nale; tale rapporto era frutto di un lavorolungo e paziente dell'arma, che con pene-tranti attività investigative aveva trac-ciato un quadro abbastanza puntualedelle attività della sacra corona unita nelbrindisino e nel leccese ;

nel rapporto erano indicati nomi ,fatti e circostanze relativi ad omicidicommessi, tentati omicidi ed altri gravireati, caratteristici di una organizzazion edi stampo mafioso ;

si trattava cioè di un notevole con-tributo alla attività di contrasto al feno-meno criminale, che si diffonde in modosempre più preoccupante in Puglia ;

il rapporto veniva esaminato dalpubblico ministero della procura dellaRepubblica di Brindisi, il quale lo rimet-teva al giudice delle indagini preliminari ,con la richiesta di adottare provvediment irestrittivi per una ventina delle person edenunciate, e cioè per coloro che nel rap-porto venivano indicati come autori degli

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omicidi ed esponenti di maggior riliev odella organizzazione criminale ;

il giudice delle indagini preliminariperò restituiva al pubblico ministero i lrapporto, senza adottare alcuno dei prov-védimenti richiesti, sostenendo che non vierano elementi sufficienti a carico dell epersone denunciate ;

il pubblico ministero, una volta rice-vuto il rapporto, lo archiviava ;

si tratta di decisioni della magistra-tura abbastanza sconcertanti, che destan opreoccupazione, se si considera la situa-zione di grave allarme che si registra aBrindisi e nel Salento in materia di or-dine pubblico così come peraltro è stat oautorevolmente segnalato dalla Commis-sione antimafia ;

va sottolineato peraltro che compor-tamenti di tale natura vanificano il la-voro delle forze dell 'ordine e ne mortifi-cano l ' impegno; non possono essere tra-scurate le difficoltà ed i rischi a cui sonoesposte le attività delle forze dell 'ordine :è proprio di questi giorni la notizia ch eun carabiniere è rimasto ucciso ed unaltro ferito nel corso di una rapina aCeglie Messapico (Brindisi) ;

questo episodio si inserisce in ungenerale quadro di riferimento, caratteriz-zato nel Salento da una insufficiente e dinadeguata iniziativa dell 'autorità giudi-ziaria ;

le carenze di organico, la mancanz adi personale, la vistosa assenza di mezzie strumenti adeguati, insieme però conprecisi limiti soggettivi, hanno reso d ifatto facoltativo l 'esercizio dell 'azione pe-nale, soprattutto nei confronti di fatti dipiù grave allarme sociale – :

se ritenga opportuno svolgere i ne-cessari accertamenti sui fatti evidenziat iper riferire rapidamente in Parlamento ;

se ritenga di dover esercitare, anchealla luce di analoghe iniziative già intra -prese nel recente passato, le funzioni dicontrollo, proprie delle prerogative delMinistro ;

quali provvedimenti intenda adot-tare per garantire la piena funzionalit àdegli uffici giudiziari di Brindisi . (5-01938 )

SANNELLA, MARZO e GELLI . — AlMinistro per i beni culturali e ambientali .— Per sapere – premesso che :

il consiglio provinciale di Tarantoha approvato un progetto per l'allarga-mento di un tratto di oltre 5 chilometr idella strada provinciale Martina Franca-Alberobello, il cui costo è stato preventi-vato in oltre 8 miliardi ;

l'allargamento della strada in og-getto, ricadendo nella Valle d 'Itria, vio-lenterebbe uno dei siti ambientali e cul-turali più pregiati della Puglia ;

la prevista realizzazione di unastrada a scorrimento veloce e la costru-zione di sopraelevate, oltre a deturpare laValle d'Itria, sottrarrebbe agli agricoltor iaree agricole attualmente utilizzate a vi-gneto – :

se sia stata prevista la valutazionedi impatto ambientale del progetto ;

quali valutazioni si diano sulla realenecessità di una strada a scorrimento ve-loce in una zona in cui il valore paesag-gistico e ambientale è inestimabile ;

se tutto ciò sia funzionale al pro-getto della . regione Puglia per la realizza-zione in località Cavalcatore del comunedi Martina Franca di un impianto di trat-tamento delle acque di vegetazione dell eolive ;

se ritenga opportuno un interventovolto a impedire la realizzazione dellastrada in oggetto che non risponde agl iinteressi reali dell'economia e del terri-torio .

(5-01939)

TAGLIABUE, COLOMBINI, BRESCIA ,MAINARDI FAVA, MONTANARI FOR-NARI e PERINEI . — Ai Ministri della sa -nità, dell ' industria, commercio ed artigia-nato e delle finanze. — Per sapere – pre-messo che la legge n . 580 del 1967 stabi-

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lisce, per garantire la genuinità del pane ,gli ingredienti che devono essere utilizzat ie ciò anche, per tutelare i consumatori – :

1) se corrisponda al vero che sa-rebbe di prossima emanazione un decret odel Presidente della Repubblica, conte-

nente norme che sarebbero in contrastocon la legge n . 580/1967, in quanto con -sentirebbero nella confezione di crackerse fette biscottate, l'impiego di ingredient inon ammessi nel pane ;

2) quali siano le ragioni per cui s iintende, attraverso un decreto del Presi -dente della Repubblica, stravolgere lenorme legislative che regolamentano laproduzione del pane e con ciò arrecando ,altresì, un potenziale danno ai consuma-tori in quanto, tra l'altro, verrebbe for-nito loro un prodotto contenente delle so-stanze qualitativamente inferiori a quell epreviste dalla legge n . 580/1967, per laproduzione del pane ;

3) se si intenda, considerata la deli-

catezza della materia, soprassedere allaemanazione del decreto del Presidentedella Repubblica e avviare una consulta-zione con le categorie produttive interes-

sate, allo scopo di raccogliere tutti glielementi utili per affrontare più corretta-mente la materia in questione ;

4) se si ritenga di voler intervenirecon urgenza per accertare se corrispond eal vero la notizia pubblicata da alcuniorgani di stampa, secondo la quale i pro-duttori di crackers e fette biscottate, fat-turano applicando l'IVA agevolata previ -sta per il pane, pari al 4 per cento, men-tre utilizzano, per la produzione di crac-kers e fette biscottate ingredienti non am-messi nel pane e non previsti dalla legge580/1967, e con ciò violando le disposi-zioni impartite dallo stesso Ministerodelle finanze, che condizionano l'applica-zione dell 'aliquota IVA agevolata, al ri-spetto delle norme contenute nella leggen . 580/1967, con il risultato di applicarel'IVA al 4 per cento e non al 9 per cento .

(5-01940)

D'AMATO CARLO. — Al Ministro del-l'agricoltura e delle foreste . — Per sapere –premesso che :

numerosi agricoltori della provinci adi Caserta (in particolare i soci dell ' A-S .PR .O di Nocellato di Caserta) hannoconferito dal 1985 al 1988 alla UNICOO Pdi Teano pesche e pomodori per ingent iquantitativi ed a tutt'oggi non sono stat ipagati ;

è stata iniziata azione legale daparte della AS.PR .O nei confronti dellaUNICOOP per ottenere il pagamento de ldovuto ai propri soci ;

il 28 novembre 1988 è stato ottenut odal tribunale di Santa Maria Capua Ve-tere decreto ingiuntivo contro la UNI-COOP ;

il 22 dicembre 1988 1 ' AS .PR.O . inpersona del suo Presidente ha inviato unalettera ai propri soci conferenti in cui s icomunicava che la UNICOOP di Teano s idichiarava disponibile a saldare anch econ aggravio di spese ed interessi le resi -

due somme spettanti ai coltivator i« . . .non appena il Ministro dell 'agricolturae delle foreste procederà alla sanatori adelle perdite e bilancio ai sensi della

legge n. 752 in corso di finanziamento » ;

nel luglio del 1989 1 'AS.PR .O è statasciolta con decreto del Ministro dell'agri-coltura e delle foreste ma continua, co-munque, ad operare in regime di propriaresponsabilità in riferimento a tutte leattività ed in particolare ai ritiri AIMA ;

da parte del Ministero, sentito per levie brevi, non si sono avute garanzi ecirca una iniziativa rivolta a tutelare gliinteressati – :

se non ritenga, in relazione aquanto precede di disporre ogni possibil einiziativa tendente a salvaguardare gli

interessi dei coltivatori della provincia d iCaserta, ed in particolare dell 'area di Ca-rinola, gravemente penalizzati dall'inerziaministeriale e degli organi di controllo ecomunque di rassicurare gli interessati

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circa il recupero delle loro spettanze,frutto di un duro, quotidiano lavoro, re-cuperando una credibilità dello Stato edelle pubbliche amministrazioni messegravemente in discussione .

(5-01941 )

D'AMATO CARLO . — Al Ministro dellefinanze. — Per sapere – premesso che :

con decreto del Presidente della Re -pubblica 26 ottobre 1972, n. 644, l 'ufficiodistrettuale delle imposte dirette di Caso -ria doveva essere soppresso entro il 3 1dicembre 1976 ed incorporato da Napoli ;

in data 31 dicembre 1976 il Mini-stero sospendeva tale soppressione ;

con decreto-legge n . 216 del 26 mag-gio 1978 convertito, con modificazioni ,dalla legge 24 luglio 1978, n . 388 venivaprorogata la soppressione al 31 dicembre1980 e la legge 30 dicembre 1980, n . 893 ,prorogava al 31 dicembre 1982 ;

il decreto-legge 30 dicembre 1982 ,n . 953 convertito, con modificazioni ,dalla legge 28 febbraio 1983, n . 53, – ar-ticolo 5 – prorogava al 31 dicembre 1984e, successivamente, vi sono state altreproroghe;

con decreto ministeriale dell '8 mag-gio 1986 – registrato alla Corte dei conti1'11 agosto 1986 – reg . 45 – foglio 137 –l'ufficio imposte dirette di Casoria veniv aelevato a sede di primo dirigente ;

con legge 15 luglio 1988, n. 275 ,viene determinata la soppressione dell ' uf-ficio al 30 giugno 1990 ;

la soppressione dell'ufficio impostedirette di Casoria arrecherebbe notevol idisagi a tutto il distretto che comprend ecirca 700 .000 abitanti (i comuni del di -stretto dell'ufficio sono : Afragola, Casoria ,Acerra, Casalnuovo di Napoli, Caivano ,Cardito, Arzano, Casavatore, Pomiglianod'Arco e Castello di Cisterna) ;

predetti disagi vengono accentuatidal traffico automobilistico e dalla man-canza di parcheggi a Napoli che, di fatto ,bloccano la mobilità :

inoltre, gli uffici di Napoli (l° e 2°)non hanno i locali per accoglière i dipen-denti dell'ufficio di Casoria (circa 100) ;

infine è notorio che l'evasione . sicombatte con il decentramento degli uf-fici e non con l'accentramento deglistessi – :

quali iniziative intenda assumere te-nendo conto che in virtù dell'elevazione asede di prima dirigenza, l'ufficio distret-tuale delle imposte dirette di Casoria puòessere escluso da quelli per i quali è pre-vista la soppressione e, in ogni caso, perle considerazioni espresse, se intenda de-cidere per il mantenimento dello stesso .

(5-01942 )

PRANDINI . — Al Ministro dell' indu-stria, del commercio e dell'artigianato. —Per sapere – premesso che :

diverse imprese di fusione produt-trici di getti in ghisa e acciaio hannostipulato finanziamenti sulla legge n . 949del 1952 e sulla cosiddetta « legge Saba -tini » e sono in attesa di erogazione delcontributo da parte del Mediocredito Cen-trale per usufruire del tasso agevolatocosì come previsto dalle leggi in oggetto ;

dette imprese stanno sostenendooneri rilevanti essendo già in essere i lmutuo e dovendo riconoscere alle banch eil tasso ordinario ;

poiché il Mediocredito non provved ealla erogazione dei contributi per il tassoagevolato adducendo la mancanza di ri-sposta da parte del Ministero al quesit odi chiarimento da esso proposto – :

quali siano le ragioni di tanto ingiu-stificato ritardo del Ministero a chiarire i lquesito del Mediocredito e quali siano l eragioni del blocco nella erogazione de icontributi .

(5-01943)

PRANDINI e PACETTI . — Al Ministrodell'industria, del commercio e dell'artigia-nato. — Per sapere – premesso che :

diverse imprese cooperative sono inattesa da oltre tre anni dei finanziamenti

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della legge n . 49 (cosiddetta Marcora), ti-tolo secondo, e dopo aver prodotto la do-cumentazione richiesta dalla Compagni afinanziaria italiana (CM), ed aver avut ovalutazioni positive dalle commissionitecniche competenti, vengono ora infor-mate che l 'organo di controllo (Corte de iconti) ha bloccato l'operatività della CM ,la quale non può procedere ad erogarefinanziamenti anche se consoni e con -formi ai requisiti della legge ;

tale situazione di paralisi operativ adella CM getta discredito sulla bont àdella legge n . 49 e reca grave danno allecooperative sorte da aziende in crisi – :

quali siano le iniziative avviate dalMinistero per sbloccare rapidamente taleingiustificata paralisi della legge n . 49,titolo secondo .

(5-01944)

ALINOVI . — Al Ministro della sanità .— Per sapere – premesso che :

l ' interrogante ha diretta cognizionedi una singolare prassi del servizio sani-tario nazionale, quanto meno in uso nellacapitale (per esempio USL n . 10), se-

condo la quale la visita medica domici-liare – richiesta per controllo nei con-fronti di un proprio dipendente da una

amministrazione che ne abbia il diritto –

viene preceduta da un'altra « visita » ef-fettuata da un impiegato della stessa US L

con la qualifica di « ispettore », il qual e

assolve alla funzione di domandare all a

persona inferma se sia disponibile a sot-toporsi a visita presso l 'ambulatorio USLovvero richieda, esplicitamente, l'accerta-mento medico presso il proprio domici-lio –:

come il Governo consideri una tal e

prassi e se non ritenga di dover segna -lare, a chi l'abbia suggerita, adottata eautorizzata, il carattere palesemente anti-giuridico della prassi suddetta ;

inoltre, la valutazione del ministro

sul fatto denunciato in ordine ai criteri d i

severa economicità ed efficienza, tante

volte conclamati e, nell'emblematico cas odenunciato, tanto clamorosamente con-traddetti da un comportamento comequello della pubblica amministrazione sa-nitaria che manda in « ispezione » su lterritorio i suoi dipendenti anziché ricor-rere ad una semplice telefonata . (5-01945)

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA SCRITT A

PORTATADINO . — Ai Ministri dell'in-dustria, commercio e artigianato e del la-voro e previdenza sociale . — Per sapere –premesso che :

lo stabilimento per la produzione dilino di Origgio, in provincia di Varese, èminacciato di chiusura dalla proprietà ,che motiva il provvedimento con l'esi-genza di razionalizzare la produzione, i nrelazione alle problematiche che il settoredel lino pone a livello internazionale ;

l 'attività dello stabilimento non pre-senta problemi di competitività, dato ch elo stesso è uno dei più qualificati de lsettore ;

la chiusura degli impianti di Origgi ocomporterebbe il licenziamento dell'interamanodopera, in prevalenza femminile epari a circa 350 persone, per le qual iappare assai difficile individuare nuov isbocchi occupazionali –:

se ritengano, data la rilevanza dellaquestione sia dal punto di vista indu-striale che sociale, di intervenire me-diante una convocazione urgente dell eparti interessate .

(4-17906)

CALDERISI, RUTÉLLI e VESCE. — AiMinistri dell'industria, commercio e artigia-nato, dei trasporti, dei lavori pubblici e pergli affari sociali . — Per sapere – premessoche :

sulla rivista mensile Quattroruote d idicembre 1989 vi è, fra l'altro, un arti -colo dedicato alle automobiline per bam-bini che è possibile acquistare nei negozidi giocattoli ;

nell 'articolo vengono illustrati prezz ie prestazioni delle automobiline prodott edalle ditte Agostini, Due Emme, Sila, Po-nycar, De La Chapelle, 7 MC e CMP ;

queste automobiline, pur essendo de-stinate ai bambini, raggiungono velocitàragguardevoli, in alcuni casi addiritturasuperiori al limite massimo di velocitàconsentito alle automobili nei centri abi-tati (50 km/h) – :

quali norme regolano la produzion edi queste vere e proprie automobili pe rbambini ;

se sono fissati dei limiti di velocitàsin dal momento della produzione, e s ein mancanza del rispetto degli stessi, no nviene rilasciata l'omologazione e perciò lapossibilità di commercio e vendita ;

quali norme di sicurezza sono stateemanate a tutela dei consumatori di que-sti giocattoli ;

se ritengano necessario disincenti-vare questo tipo di produzione o quanto -meno regolamentarla in maniera rigorosain modo da evitare eventi pericolosi siaper i piccoli consumatori sia per i terzi ;

se sono a conoscenza di incidenticon ferite corporali causate da automobi-line per bambini .

(4-17907)

CALDERISI, RUTELLI e VESCE . — AiMinistri dell' industria, commercio ed arti-gianato, dei trasporti e dei lavori pubblici .— Per sapere – premesso che :

il 20 dicembre 1989 è apparso su i lquotidiano Il Messaggero un articolo afirma Roberto Pontiroli dedicato all 'ul-timo Motosalone di Milano e nel quale s ipuò leggere, fra l 'altro, quanto segue :

« Tra le case impegnate nell 'efferve-scente segmento delle 125 stradali (Apri-lia, Cagiva, Gilera e Honda Italia) l aguerra prosegue senza esclusione di colpi ,per contendersi il favore degli esigentis-simi palati dei sedicenni .

« Una guerra che si consuma sul filodei cinque chilometri orari, con il cavall odi potenza in più vantato nei confrontidelle concorrenti, il tutto condito da unasofisticazione tecnica che da tempo h avarcato la soglia dell'esasperazione . Ed è

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X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

un fenomeno tipicamente italiano, chenon conosce analogie su altri mercati [ . . . ]Del resto, le potenze raggiunte da questesportivissime motociclette destinate a iteen agers nostrani sono eloquenti .

« I modelli dell 'ultimissima genera-zione vantano ben 37-38 cv, con una po-tenza specifica che ha raggiunto i 300 cv !litro. Una soglia impressionante, visto chele 500 da gran premio "viaggiano" sull 'or-dine dei 320 cv/litro [ . . .] La corsa a quot eprestazionali sempre più alte, non sembraessere giunta al capolinea . Tutt 'altro, vi-sto che la tendenza che traspare è quelladi esasperare ulteriormente queste gi àfantascientifiche prestazioni .

« Buona parte delle case, per le sue125, non dichiara specifiche di potenza ,mentre nessuna fornisce dati sulla velo-cità massima .

« Un velo di pudore che, quasi consen-zientemente, viene scoperto dai periodic ispecializzati, di cui i sedicenni sono at-tentissimi lettori, i quali attraverso leprove strumentali, rilevano per questimodelli punte massime sui 170 km/h . Allabase di ciò, c'è infatti una legge che pre-scrive che le 125 cc non possono superarei 150 km/h, un tetto che per i tempi i ncui è stata varata questa disposizione ap-pariva irraggiungibile [ . .j mettere nell emani di un sedicenne reduce dal Ciao ,simili bolidi, è come far giocare un bam-bino con una bomba a mano disinne-scata .

« Una pausa di riflessione, e di buonsenso, che scaturisse in una autoregola-mentazione da parte delle case costrut-trici sarebbe quindi auspicabile, prim ache il perdurare di questa anacronistica(?) situazione sfoci in un giro di vite as-sai restrittivo, che potrebbe verificars iquando qualcuno a piazza Montecitorio s iaccorga (ma sarebbe sbagliato ?) che darein mano ad un ragazzino una moto d a170 km/h è. . . abbastanza pericoloso per l asua incolumità »

se siano a conoscenza della situa-zione illustrata nell 'articolo ;

a quali controlli siano sottoposti imodelli di motociclette di 125 cc per iquali le case produttrici chiedono l 'omo-logazione per il commercio e la vendita ;

se ritengano necessario effettuareimmediate indagini sui modelli di moto-ciclette di 125 cc prodotti dalle case ci -tate nell 'articolo ;

se ritengano necessario, inoltre, ne lcaso venisse confermato dall ' indagine i lcontenuto dell 'articolo, sospendere la ven-dita di questi modelli ;

quali azioni intendano intraprender enei confronti delle case produttrici nelcaso di conferma delle violazioni di legge ;

quali iniziative (disincentivi, infor-mazione) intendano prendere per arre -stare questo « fenomeno tipicamente ita-liano » di produzione di motoveicoli ba-sati sulla potenza e sulla velocità, carat-teristiche idonee a mezzi che devono ga-reggiare in circuiti chiusi, che mettono arepentaglio la vita di centinaia di adole-scenti oltreché dì terze persone . (4-17908)

ARNABOLDI. — Al Ministro della pub-blica istruzione. — Per sapere – premessoche:

il provveditore agli studi di Avellin oha richiesto al Ministero della pubblic aistruzione l ' istituzione di tre posti di so-stegno per bambini portatori di handicapdi scuola materna ;

a tutt 'oggi i bambini portatori d ihandicap sono costretti, per mancanza d ipersonale specializzato, a non frequentarela scuola materna – :

quali sono i motivi che impedisconol'istituzione di detti posti e di ottempe-rare ad un primario e necessario obbligo .

(4-17909)

CRISTONI . — Al Ministro degli affariesteri . — Per sapere --premesso che :

su piano generale, uno degli aspett ipiù significativi è costituito della partico-

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lare attenzione che viene dedicata dal Go-verno italiano nei confronti dei paesi ri-vieraschi del Mediterraneo e soprattuttoverso i paesi cosiddetti emergenti dell ' a-rea maghrebina ;

proprio in questi giorni è stata riba-dita, dal Consiglio della Presidenza del-l'Unione del Maghreb arabo fondato aMarrakesh nel febbraio 1979, e di cuifanno parte i rappresentanti del Marocco ,Tunisia, Algeria, Mauritania e Libia, laferma volontà di raggiungere l'obiettivodi formare un solo grande paese ;

la possibilità di questa grande entit àpolitico-geografica, estesa dalle rive de lMediterraneo attraverso il continente afri-cano sino alle rive dell 'oceano Atlantico ,è un rilevante ed importante elemento distabilità e di progresso economico-socialein una importante area geografica ;

lo stesso consorzio internazionale, e din primo luogo la CEE, tengono nellamassima importanza questi problemi ,come dimostrato dalla stessa conferenzaeuro-araba del dicembre 1989 a Parigi ;

in questa vitale zona dal 1973 si èfrapposto un ostacolo di non secondariaimportanza quale la guerra del Polisarioper la difesa etnica e culturale del popol odel Sahara occidentale ;

nell 'agosto 1988, sotto l 'egida del-l 'ONU, tra le parti contendenti ed i paes idirettamente interessati è stata raggiuntauna base di accordo per cui si accetta inlinea di principio e di diritto un referen-dum per il futuro assetto del Sahara occi-dentale ;

proprio in questi giorni una autore-vole delegazione di parlamentari ed espo-nenti delle popolazioni interessate è ve-nuta nel nostro paese incontrando i rap-presentanti dei partiti politici ed i depu-tati di vari gruppi parlamentari ai qual iè stata ampiamente illustrata la volontàdi procedere ad un referendum popolare ,sottolineando che è diritto inalienabile d iogni popolo il principio della autodeter-minazione

quali appropriate iniziative nell'am-bito comunitario ed a livello internazio-

naie s'intendano sollecitare e promuovereper agevolare, in tempi ragionevolmentebrevi, un vitale ed importante processo d idistensione in quest'area del bacino de lMediterraneo .

(4-17910)

CRISTONI. — Al Ministro degli affariesteri . — Per sapere – premesso che :

nei primi giorni del mese di gennai oil Presidente della Repubblica dell'IraqSaddam Hussein, in occasione del sessan-tanovesimo anniversario della fondazionedell 'esercito iracheno, ha riproposto unpiano per rilanciare le trattative di pacecon l 'Iran;

dopo la cessazione del fuoco tra idue belligeranti, avvenuta nell 'agosto1988, non molti passi avanti sono statifatti per l'inizio di una vera e propri atrattativa di pace malgrado la costanteazione di intermediazione delle NazioniUnite ;

tuttora permane irrisolta ed al mo-mento senza nessuno spiraglio di sbocc opositivo, la situazione dei prigionieri diguerra – :

quali iniziative a livella internazio-nale il Governo italiano intende promuo-vere per uscire da una situazione d istallo che non giova alla sicurezza né allastabilità in un'area geografica di vital eimportanza ;

se, in particolare, si ravvisa l'op-portunità di sollecitare le due parti af-finché la Croce rossa internazionalepossa visitare i luoghi in cui sono trat-tenuti i prigionieri di guerra per accer-tare le condizioni di vita degli stessi ;successivamente consentire l 'organizza-zione di visite da parte dei parenti deiprigionieri; l'immediato scambio di even-tuali feriti o ammalati ; procedere ad uncensimento di tutti i prigionieri catturat ida entrambe le parti dal settembre de l1980 al luglio 1988 ; successivamenteprocedere al relativo scambio di tutti igiorni .

(4-17911)

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MODUGNO, CALDERISI, FACCIO eRUTELLI . — Al Ministro della sanità . —

Per sapere – premesso che :

da circa un mese sono stati sop-pressi quattro dei dieci posti letto delreparto neurorianimazione dell 'ospedaleNiguarda di Milano ;

tale decisione è stata assunta acausa della carenza del personale infer-mieristico, in particolare nel reparto d ineurorianimazione mancherebbero cinqu einfermieri ;

la chiusura dei quattro posti letto d icui sopra ha creato gravi disservizi e d ifatto mette a rischio la vita di numeros epersone che in un ospedale importantecome il Niguarda non hanno garantita l apiena funzionalità di un reparto di fonda-mentale importanzg quale quello di neu-rorianimazione

quali immediati ed urgenti provvedi-menti intende adottare per garantire lafunzionalità di tutti e dieci i posti lettodi cui sopra ;

se intenda intervenire presso gli or-gani amministrativi competenti per prov-vedere, in attesa dell 'espletamento di u nregolare concorso, all 'assunzione a ter-mine del personale necessario ;

se intenda, in attesa di decisioni piùopportune e definitive, attivarsi presso ladirezione dell'ospedale Niguarda per i l

trasferimento temporaneo da altri repart idegli infermieri necessari per garantire i lfunzionamento di una struttura vitale edi prima necessità quale quella in que-stione .

.

(4-17912)

MARRI. — Al Ministro degli affariesteri . — Per sapere – premesso che :

nei giorni scorsi la stampa nazionaleha dato ampio risalto ad una incredibilelettera, attribuita all 'ambasciatore ita-liano in Belgio, in risposta alle veement iproteste di un cittadino belga depredat odi tutti i suoi averi mentre era in visit ain Italia :

si è atteso alcuni giorni con la con-vinzione che sarebbe stata pubblicata un asmentita, sembrando impossibile che un

rappresentante del corpo diplomatico ita-liano potesse reagire in maniera così far-neticante nei confronti di chi gli si erarivolto, anche se con accuse e giudizi ge-neralizzati e inaccettabili, per denunciare

l'increscioso episodio di cui era stato vit-tima in Italia – :

se la notizia e il contenuto della

lettera attribuita all 'ambasciatore in Bel-gio sono esatti e nel qual caso quali mi-sure sono state prese nei confronti del -

l 'ambasciatore e per esprimere le scusedell'Italia al cittadino belga che dopo i l

furto ha dovuto subire anche gli insulti e

gli svillaneggiamenti del rappresentante

dello Stato italiano in Belgio .

(4-17913)

MONELLO. — Al Ministro per i beni

culturali e ambientali. — Per sapere – pre-messo che :

nei giorni scorsi la guardia di fi-nanza ha proceduto al sequestro a Vitto-

ria di innumerevoli pezzi archeologici, al-cuni anche di notevole valore, e altri re-perti risalenti al XVII secolo ;

tale materiale era ammassato in lo-cali di proprietà di tale Attilio Zarino ,che da anni ha pubblicamente aperto unvero e proprio museo privato ;

per lungo tempo questo cittadino èstato in contatto con l'amministrazionecomunale di Vittoria alla quale avrebbe

donato il materiale se fossero state ac-colte dalla civica amministrazione alcun e

condizioni ;

l'amministrazione comunale n eaveva accettate alcune e respinte altre, i n

stretta unità di intenti con i dirigenti dellocale museo di Kamarina, proprio perquesto senza mai dubitare della legitti-mità del possesso di tale materiale da

parte dello Zarino, visti gli autorevol iavalli a tale situazione ;

lo Zarino, anziché accettare di do-nare alla città di Vittoria quanto da lui

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raccolto negli anni, non si sa come né dadove, ha concordato nel dicembre scors ocon l 'amministrazione provinciale di Ra-gusa e con l 'autorevole avallo, a quant opare, del dottor Voza, sovrintendente ar-cheologo di Siracusa, la cessione di tutt oil materiale in suo possesso alla stess aprovincia – :

1) se ritenga opportuno, alla lucedel giusto intervento della guardia di fi-nanza, avviare un 'ispezione da parte de lMinistero per accertare eventuali respon-sabilità dei funzionari preposti agli uffici ;

2) in base a quali norme i privat ipossano detenere materiale archeologico ese esistano autorizzazioni della sovrinten-denza al privato cittadino Attilio Zarino ;

3) se, una volta accertate le even-tuali responsabilità e acclarata l'originedel materiale detenuto impropriamentedallo Zarino, ritenga di attivarsi perché ireperti sequestrati siano affidati alloStato e non alla provincia (come vor-rebbe per sua autonoma scelta colui ch eper tanti anni ha pubblicamente, senzaalcun controllo, ricercato e ammassato ipreziosi reperti) almeno fino all'entrata infunzione del museo civico polivalent edella città di Vittoria, nel cui territorio l amaggior parte dei reperti sembrano es-sere stati rinvenuti .

(4-17914 )

MARZO. — Al Ministro della difesa . —Per sapere :

se è a conoscenza dell 'accentramentonel capoluogo regionale di Bari di tuttele funzioni della leva, reclutamento e mo-bilitazione a scapito di Lecce, sede d idistretto. Nel quadro della ristruttura-zione degli enti territoriali della Difesa ,sta per avere attuazione il progetto d iintegrazione verticale delle strutture de ldistretto militare principale e degli or-gani della leva di Lecce (consiglio e uffi-cio leva, gruppo selettori) . Va sottolineatoaltresì che tale progetto cade nel mo-mento in cui si vorrebbe attuare la citta-della militare, con annessa scuola dell etruppe corazzate, con poligono di tiro,

ecc . L'ipotesi di ristrutturazione provo-cherebbe un impatto negativo nell 'am-biente socio-economico delle province d iLecce, Brindisi e Taranto per queste ra-gioni :

a) necessità per i giovani resident inelle tre province – e sono mediament e17-18 mila unità – di doversi recare aBari per sottoporsi alle operazioni dileva-selezione-reclutamento ;

b) aggravio di costi e di disagi perle varie amministrazioni comunali co-strette ad inviare i propri rappresentanti

fino a Bari per questioni di ufficio ;

c) aumenterebbero disagi e speseindividuali per i giovani handicappati ,per i loro accompagnatori e per i padri

inabili (domande di dispensa dalla fermadi leva) costretti a raggiungere con i pro-pri mezzi e a proprie spese il capoluogopugliese . A questi disagi non possono no naggiungersene altri : il congestionamentourbano di Bari che ha già superato i llivello di guardia . E poi, la perdita degl ienti della leva e del reclutamento incre-menterebbe ancora di più l'emarginazion egeografica di Lecce. Va inoltre eviden-ziato il grave problema della forzata mo-bilità alla quale andrebbero incontro lefamiglie del personale civile e militare,costrette a ricercare alloggi e nuovo inse-rimento in una città già carica di proble-matiche . In conseguenza di tutte le ra-gioni su esposte e per mantenere l 'attualeefficiente decentramento delle strutturedella leva-selezione-reclutamento, l 'inter-rogante auspica che la città di Lecce con-servi tali servizi sociali così come sta av-venendo a Napoli (Salerno e Caserta), aMilano (Monza) ed in altri centri ;

se intenda assumere le opportun einiziative affinché il distretto rimanganella città di Lecce .

(4-17915 )

SILVESTRI, SANESE, CILIBERTI ,SANGALLI, ARTESE, TANCREDI ,AIARDI, NENNA D'ANTONIO, CASATI ,LOIERO e TORCHIO . — Ai Ministri del-

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l'interno, del tesoro e delle finanze. — Persapere:

se il Governo è a conoscenza che :

a) a seguito della soppressione del-l'imposta di soggiorno con effetto dal 1 0

gennaio 1989 di cui all 'articolo 10 deldecreto-legge 2 marzo 1989, n. 66, con-vertito, con modificazioni, dalla leggen . 144 del 24 aprile 1989, le 330 aziend edi soggiorno associate, gli enti provincialiper il turismo e le 106 nuove aziende d ipromozione turistica italiane sono stateprivate di 50 miliardi di entrate che loStato dovrebbe loro corrispondere tramitele regioni per gli anni 1989-1990 ai sensidel comma 3 dell'articolo 6 del citatodecreto-legge n . 66 del 1989 ;

b) il mancato risarcimento pro-voca una insostenibile situazione gestio-nale agli enti suddetti e la impossibilità aprovvedere ai compiti istituzionali di pro-mozione e di rilancio dell'offerta turisticaitaliana in difficoltà ;

se il Governo intenda assumere ur-gentemente le opportune iniziative per leattribuzioni delle somme di cui all'arti-colo 10, commi 2 e 3, del citato decreto-legge n . 66 del 1989 .

(4-17916)

CIAFARDINI . — Ai Ministri delle parte-cipazioni statali e del lavoro e previdenz asociale. — Per sapere – premesso che :

nella provincia di Pescara da temp oè in corso un progressivo depaupera-mento del tessuto produttivo ;

il settore più colpito è indubbia-mente quello del tessile con la crisi dell aMonti e il fallimento della politica delMinistero delle partecipazioni statali edell'ENI ha permesso a imprenditorisenza scrupoli di partecipare a un lautobanchetto a spese dello Stato e senza al -cuna garanzia di rispetto degli accordisottoscritti con le organizzazioni sindacalisotto la garanzia del ministero stesso;

l'ultimo caso riguarda i licenzia-menti di 32 lavoratori della NEW TEX,

azienda sorta in Abruzzo per assorbire idipendenti in esubero della ex Monti edella ex Vela – :

quale iniziativa si intenda assumereper garantire la riassunzione del perso-nale licenziato e per avviare, come piùvolte promesso dallo stesso Ministro dellepartecipazioni statali, lo sviluppo del set-tore produttivo con una forte presenz adel Ministero stesso nella provincia di Pe-scara totalmente abbandonata dall'inter-vento pubblico .

(4-17917)

PARLATO, MANNA e POLI BORTONE .— Al Ministro della sanità . — Per sapere– premesso che:

qualche tempo fa negli Stati Uniti c ifurono molte polemiche, la cui eco non s iè ancora spenta, in seguito alla decisionedell'Istituto nazionale della sanità ameri-cano di ritenere accettabile l'uso di tes-suti fetali per la ricerca medica ed altro ;

anche in Italia ci sono molte dia-tribe tra chi è entusiasta della possibilitàdi utilizzare i tessuti fetali per trapianti ericerche e coloro che, in base ad impre-scindibili principi etici, non ammettonoquello che è stato definito opportuna-mente una sorta di « cannibalismo » mo-derno;

se la concezione « aperturista » s isviluppasse, si legittimerebbe di fattoogni pratica abortiva e di manipolazion egenetica – :

se è vero che anche in Italia si stiadiffondendo tale concezione pericolosa efuori di ogni morale cristiana e umana edei principi fondamentali della dignit àma solo di un permissivismo laico e pro-gressista;

se al riguardo risultano esservi stategià alcune sperimentazioni, dove e daparte di chi;

quali iniziative ritiene necessarie pe rdare vita ad una campagna di sensibiliz-zazione contro il diffondersi di tali prati -che e concezioni degne del miglior Frank-stein .

(4-17918)

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MANNA e PARLATO. — Al Ministrodel turismo e spettacolo. — Per sapere –premesso che :

con le dimissioni del soprintendenteGiacchieri, accolte recentemente dal con-siglio di amministrazione, il teatro SanCarlo di Napoli, lungi dal rinverdire ifasti del passato, vede accentuarsi la su alunga crisi ;

alla chiusura forzata, dovuta all 'ina-gibilità ed ai conseguenti lavori di ri-strutturazione che pare vadano molto arilento, si è aggiunta una notevole incer-tezza sul futuro dell'ente, denunciatadallo stesso soprintendente dimissionari oche ha lamentato l ' incapacità degli organ ipreposti a tradurre in atti concreti i tant iprogrammi di rilancio più volte pubbli-cizzati ;

lo stesso Giacchieri ha sottolineat opiù volte come la gestione e programma-zione dell 'ente è compromessa da defati-ganti e, spesso, leziose discussioni e d a« filtri » politici – per usare un eufemi-smo – per ogni iniziativa da assumersi ;

tutto ciò ha causato l 'allestimento d iun cartellone non esaltante per la pre-sente stagione, anche per le ristrettezz eeconomiche nelle quali versa il SanCarlo, mentre, per la stagione 1990-1991 ,secondo l'attuale direttore artistico Nicol òParente, occorrerebbero dieci miliardi pe run cartellone degno del massimo teatronapoletano e per rappresentazioni allasua altezza, laddove è disponibile un solomiliardo – :

quali urgenti iniziative intenda assu-mere al riguardo per la sua competenza;

in che modo intenda sollecitare co-mune, provincia di Napoli e regione perconcreti interventi a sostegno dell 'effet-tiva rinascita del San Carlo ;

quali provvedimenti ritiene di adot-tare per assicurare la riapertura del tea-tro napoletano nei tempi più brevi possi-bili ed il suo rilancio visto che è tra i piùbelli e ricettivi del mondo ed ha avutotra i suoi reggenti Rossini, Donizetti,

Verdi, Barbaia, Di Costanzo, Falvo fino aRoberto De Simone ;

in che modo voglia intervenire perpromuovere un'autentica mobilitazioneculturale a difesa del ruolo e del prestigiodel San Carlo, sottraendone la gestione ela programmazione alle pastoie burocrati -che ed ai meccanismi perversi del cliente-lismo, della mediazione politica e lottiz-zazione partitica .

(4-17919)

PARLATO e MANNA . — Al Ministrodegli affari esteri. — Per sapere – pre-messo che

il segretario nazionale del Frontedella gioventù, Gianni Alemanno, ha de-nunciato che il programma d 'azione perfavorire gli scambi giovanili denominato« Gioventù per l 'Europa » è stato adottatodal Consiglio delle Comunità Europee daoltre un anno e mezzo e, conseguente-mente, il Ministro degli affari esteri isti-tuiva un Comitato italiano « Gioventù pe rl'Europa » che avrebbe dovuto attuare i lprogramma ;

per l'anno 1989 risultano approvatida tale comitato 43 progetti presentati daenti ed associazioni giovanili e molti pro -getti di scambio sono stati già realiz-zati – :

quali sono i progetti e quali le lorocaratteristiche ed importi ;

quali sono i progetti già realizzati ,quali le loro caratteristiche, e da qualeente od associazione giovanile promossi erealizzati ;

da quanto tempo sono in opera iprogetti già realizzati e con quali risul-tati ;

se risponde a verità il fatto che atutt'oggi nessun contributo è stato al-l'uopo erogato nonostante l'avvenuto tra-sferimento dei relativi fondi dalla comu-nità europea al comitato italiano « Gio-ventù per l 'Europa » e quindi, essendo i lfinanziamento utilizzabile solo nell 'annodi esercizio per cui è erogato, il beneficio

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X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

di tale finanziamento per il 1989 sarebbesaltato con indubbi riflessi negativi sulprogramma di azione dei giovani italiani ;

come è stato possibile ciò e chi nesono i responsabili ;

quali urgentissimi provvedimenti ri-tiene di assumere al riguardo. (4-17920)

PARLATO e MANNA. — Ai Ministriper l'intervento straordinario nel Mezzo-giorno, dell'industria, commercio ed artigia-nato e del lavoro e della previdenza sociale .— Per sapere – premesso che il comitatodi gestione dell'Agenzia per il Mezzo-giorno ha recentemente approvato i lpiano finanziario di circa due miliardi ,distribuiti tra contributo in conto capitalee contributo in conto interessi, per la« Manifattura del Matese Spa » di Piedi -monte Matese volto all'ammodernamentodello stabilimento di produzione di filat iin cotone ed altre fibre – :

in che cosa consista tale ammoder-namento, quale sia la sua portata ed i nquale percentuale determini l'amplia -mento ed il potenziamento di strutture epersonale dell'azienda in questione ;

quanti dipendenti ha tale stabili -mento, quali sono le loro condizioni d ilavoro, se risultino rispettati i loro diritt isindacali e se esistano vertenze ;

quali garanzie di mantenimento de ilivelli occupazionali e, anzi, di potenzia -mento delle maestranze attraverso nuoveassunzioni a seguito dell'ammoderna-mento in oggetto, garantisca la « Manifat-tura del Matese Spa » ;

a tale proposito, quali iniziative agaranzia del rispetto di eventuali impegn iassunti sono state assunte e quali inizia-tive di promozione di eventuali nuove as-sunzioni si ritenga di attivare .

(4-17921 )

PARLATO e MANNA. — Ai Ministridell'interno e di grazia e giustizia. — Perconoscere – premesso che :

nel comune di Casandrino, a nord diNapoli, la pubblica amministrazione è pe -

santemente condizionata dalle ingerenzecamorristiche, tant'è che – second oquanto riportato dagli stessi organi distampa – un'inchiesta giudiziaria con-dotta dai magistrati D'Alterio e Gay hariscontrato l'esistenza di una serie di re-sponsabilità e collusioni di molti ammini-stratori comunali succedutisi dall'85all '88, sfociate nel peculato e nell ' inte-resse privato, per deliberazioni sospett eriguardanti lavori di manutenzione d iscuole, forniture di generi alimentari al -l'asilo, lavori stradali, manutenzione dellarete elettrica cittadina ed altro. Nell ' inda-gine della magistratura si sarebbe addi-rittura evidenziato che boss camorristiciavrebbero convocato gli amministrator icomunali per dare loro direttive sugli ap-palti e le pressioni della malavita ne l1987 avrebbero causato le dimissioni del -l'intera giunta comunale. Inoltre ben treconsiglieri comunali negli ultimi ann isono stati vittime di attentati e gambiz-zazioni

quali urgenti provvedimenti inten-dano assumere al riguardo ;

quale seguito abbia avuto l ' inchiestagiudiziaria che ha portato alla notifica d icomunicazioni giudiziarie a decine di am-ministratori di Casandrino ed a quali ul-teriori risultati sia approdata ;

quale risulti essere l'attuale situa-zione e se vi si riscontrino, come da piùparti denunciato, ancora più ampi e grav icollusioni tra malavita e potere politico equali urgenti provvedimenti siano stat iadottati o si ritenga di adottare al ri-guardo .

(4-17922 )

PARLATO e MANNA. — Ai Ministr idell ' industria, commercio ed artigianato ,per l'intervento straordinario nel Mezzo-giorno, della marina mercantile, dei tra -sporti e del lavoro e previdenza sociale . —Per sapere – premesso che :

la crisi dei Cantieri Meridionali diCastellammare di Stabia, in altro nonrientrerebbe che in un preciso disegno de lgruppo FERVET di Bergamo che ne è

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proprietario dal 1984, per utilizzare icantieri come strumento di politica azien-dale a vantaggio di altrti insediament isettentrionali ;

mentre nelle fabbriche del grupp oFERVET di Castelfranco Veneto, Viareg-gio e Bergamo è stata ristabilita la pien aoccupazione con il rientro dalla Cassa in-tegrazione guadagni e tendenza all'espan-sione ed al potenziamento, a Castellam-mare di Stabia persistono continue mi-nacce di licenziamenti e ridimensiona-menti, nonostante si tratti dello stess osettore produttivo ;

il consigliere regionale della Campa-nia del MSI Luciano Schifone ha recente -mente rivolto una circostanziata interro-gazione sull'argomento al presidente dell agiunta regionale campana ed all 'assessoreall'industria, segnalando, tra l'altro, atteg-giamenti incomprensibili da parte dell'a-zienda come la partecipazione ad unagara delle ferrovie dello Stato per unacommessa relativa a 300 carri ENAOS ,per i quali la CMC era favorita dal fattodi essere già in possesso di attrezzaturespecifiche necessarie, ma, nelle more del -l'espletamento della stessa gara le ven-deva (molto stranamente !) alla SpA Offi-cine Salentine di Lecce, la quale risultav apoi vincitrice dell'appalto ;

lo stesso consigliere missino chie-deva agli organi regionali di avviareun'inchiesta per approfondire le vicendeesposte, accertare le eventuali responsabi-lità e promuovere iniziative a sostegnodei lavoratori danneggiati –:

quali urgenti iniziative di indaginecirca i fatti su esposti ritengano di pro-muovere ;

quali provvedimenti intendano assu-mere al riguardo ;

in che modo vogliano tutelare i di-ritti ed interessi dei lavoratori dei CMC ;

se ritengano di scongiurare con op-portuni interventi tale ennesima manovraai danni del Mezzogiorno, sempre piùterra di conquista dei potentati economicisettentrionali .

(4-17923)

SAVIO e PERRONE . Al Ministrodelle finanze . — Per sapere – premessoche :

la legge definisce esportatore abi-tuale colui il quale vende all'estero merc ein ragione di più del 10 per cento de lfatturato globale annuo ;

il decreto-legge n . 414 del 28 dicem-bre 1989 prevedendo i soggetti e le condi-zioni che debbono verificarsi per poterchiedere il rimborso IVA, da parte degliesportatori, stabilisce che ciò è possibilesolo se si raggiunge una somma di affar iall 'esportazione, pari a più del 50 percento di tutto il volume annuo – :

se ritenga la norma restrittiva e pe-nalizzante, in particolare per le piccole emedie imprese che rappresentano il « vo-lano » economico nazionale e che tantaricchezza procurano al Paese ;

se ritenga, infine, di abbassare lapercentuale di volume di affari annu oalla esportazione in conformità a quantostabilito dalla legge quando definisce que-sta figura di operatore, per il rimborsoIVA .

(4-17924 )

LODI FAUSTINI FUSTINI, MEDRI ,CICCARDINI, ANIASI e SCOVACRICCHI .— Al Presidente del Consiglio dei ministri eal Ministro delle poste e telecomunicazioni .— Per sapere – premesso che :

una delegazione del gruppo interpar-lamentare italiano, in visita ufficiale aCuba su invito dell'assemblea nazionalecubana dal 10 al 21 gennaio 1990, hapotuto constatare che nello stesso periodoa l'Avana erano presenti due troupes dellatelevisione italiana (TGI e TG2) impe-

gnate a seguire i lavori di un fantomaticoseminario tenuto a porte chiuse organiz-zato dall'ASCE (azione socialisti cristianieuropei) e dal centro di studi sull'Europadi Cuba sul tema del cristianesimo mar-xismo e socialismo ;

il seminario, cui hanno partecipatocirca 20 persone tra teologi europei e fun-

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X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

zionari cubani, non ha avuto nessuna ri-sonanza né interna né internazionale ;

nessun altro paese europeo ha in-viato alcuna Troupe televisiva per seguirequesto avvenimento – :

quali siano i criteri che guidano l'a-zienda di Stato nel decidere le missioniall'estero di giornalisti e operatori e comevalutino la loro opportunità sia sul pian opolitico sia su quello della effettiva rile-vanza degli avvenimenti presi in conside-razione anche in relazione ai costi ch etali servizi comportano .

(4-17925)

PELLEGATTA . — Al Ministro del te-soro. — Per sapere per quali motivi siritarda la definizione della pratica di ri-congiunzione dei periodi assicurativi, aisensi della legge n . 29 del 1979, intestataa Gianfranco Rogora, nato a Busto Arsi-zio il 30 aprile 1947 ed ivi residente invia Q. Sella 78 . L'interessato è dipen-dente dell'U.S.S.L. n. 8 di Busto Arsizio,è già in possesso del tabulato TRC/01 bisdell'INPS di Varese, la richiesta è stataeffettuata in data 5 luglio 1986 ; il signorRogora è prossimo al pensionamento epertanto è in attesa del relativo decreto .(Posizione n. 2926668) .

(4-17926)

PELLEGATTA. — Al Ministro del te-soro. — Per sapere per quali motivi s iritarda la definizione della pratica di ri-congiunzione dei periodi assicurativi, a isensi della legge n . 29 del 1979, intestataa Rossana Comerio nata a San Giorgio suLegnano (MI) 1'11 aprile 1950 ed ivi resi -dente in via Vespucci n . 6. L'interessata èdipendente del comune di San Giorgio s uLegnano, è già in possesso del tabulatoTRC/01 bis dell'INPS di Milano, la richie-sta è stata effettuata in data 15 maggio1979; la signora Comerio, da oltre 1 0anni, è in attesa del relativo decreto.

(4-17927)

PARLATO e MANNA. — Ai Ministridelle partecipazioni statali e del lavoro e

previdenza sociale. — Per conoscere – pre-messo che :

la vicenda dell'Enimont con la jointventure tra il Gruppo Gardini e 1 'Eni siarricchisce sempre più di particolari chetestimoniano il tentativo di perseguire in-teressi « lobbistici » privati con pubblic ifinanziamenti, favoriti dai famigerat i« sgravi » fiscali che, a tutti i costi (anchequello delta dignità politica) il Govern otenta di assicurare alla società chimica ;

lo stesso Gardini è intenzionato afar confluire nell'Enimont l 'Himont, so-cietà chimica di alta tecnologia, nonchél'Erbamont, per cui il colosso chimico an-drebbe verso una maggiore ed avventu-rosa privatizzazione e l'azionista pubblicoEni si ridurrebbe a semplice garantedella partecipazione pubblica ;

tra l 'altro, proprio in tale contesto s iparla di riorganizzazione e ristruttura-zione, per esigenze di rilancio, di alcunisettori dell'Enimont meno strategici pergiustificare la loro cessione a privati . E

ciò porterebbe all 'esubero di 1 .800 dipen-denti !

quali iniziative ritengano di assu-mere per assicurare i liveli occupazional idel Gruppo Enimont, garantire tutti i la-voratori interessati, scongiurare manovrericattatorie sulla loro pelle ;

in che modo ritengano di assicurareil perseguimento di interessi pubblici ge-nerali e non esclusivamente privatistici e« lobbistici » con la partecipazione del-l'Eni al colosso chimico di Gardini .

(4-17928 )

FIORI. — Al Ministro del lavoro e dellaprevidenza sociale. — Per sapere :

se sia a conoscenza che il direttoreprovinciale del lavoro e della massimaoccupazione di Frosinone, nella forma-zione delle sottocommissioni dell'INPS ,ha assegnato un posto alla CNA e allaConfartigianato e due posti alla CASA ,escludendo la confederazione artigianatoitaliano che nella provincia di Frosinone

Atti Parlamentari

— 47000 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

ha una rappresentanza di oltre il 10 percento ;

se non ritenga che tale illegittim adecisione sia stata suggerita più da pri-vati interessi politici che dall'interessepubblico ad una equa presenza di tutte l eassociazioni rappresentative dell'artigia-nato e se non pensi di dover annullaretale provvedimento, interessandone l'auto-rità giudiziaria.

(4-17929)

VESCE, MELLINI, CALDERISI e FAC-CIO.— Ai Ministri dell ' interno e dell'univer-sità e della ricerca scientifica e tecnologica .— Per sapere – premesso che :

da quanto appare da un articolo de lGiornale di oggi, 25 gennaio, sarebb estato recapitato ad una radio di Milanoun documento di una presunta « cellul aper la costituzione del partito comunistacombattente », organismo che potrebb econtare su una trentina di militanti i nItalia e all 'estero;

l'articolista prende spunto da quest ainformazione per ricordare le valutazion idel Viminale circa « il rischio di un ri-proporsi dell'eversione di sinistra, si asotto il profilo terroristico sia sotto quell odi massa » e per collegare tutto ciò almovimento di lotta nelle università ita-liane – :

se questa sbrigativa e provocatori asommatoria, che punta soltanto a metteresotto una cattiva luce un movimento ch esino a questo momento si è espresso inmaniera totalmente pacifica e rivendi-cando un ruolo attivo all ' interno dell'uni-versità e della società italiana, è oper asoltanto dell 'articolista del Giornale o sesi basa su informazioni del Viminale ;

se dietro questi allarmi sulla pre-sunta ripresa di ipotesi terroristiche, pu ressendo necessaria la massima vigilanz aper debellare qualsiasi tentativo in questosenso, non si celi un tentativo di mante-nere un inutile clima da anni di piombocon il solo scopo di criminalizzare quelle

istanze di movimento, che pur non es-sendo riconducibili alle forze politiche uf-ficiali, esprimono comunque profondi di-sagi esistenti nella società .

(4-17930)

TORCHIO. — Al Ministro delle poste etelecomunicazioni. — Per conoscere – pre-messo che si è registrata da più parti laviva protesta dell 'utenza degli impianti diradiotelefono nella zona Viadanese, i nprovincia di Mantova, corrispondente agl iambiti territoriali dell 'USSL n . 50 – :

quali siano i motivi che determi-nano la persistente zona d 'ombra nell 'a-rea descritta, se e quali programmi d ipotenziamento degli impianti siano previ-sti per ovviare al lamentato inconve-niente .

(4-17931 )

STRADA, NOCI e TORCHIO . — Al Mi-nistro dei lavori pubblici . — Per sapere —premesso che :

il 31 dicembre 1989 sono scaduti i

termini ed è necessaria una proroga all 'e-sistenza del Consorzio del canale naviga -bile di Cremona;

il Governo ha deciso di presentareal riguardo un disegno di legge che ne l

suo articolo 12 prevede la proroga de itermini per l'attuazione dei piani di rea-lizzazione delle opere e relative procedureespropriative del Consorzio del canal efino al 31 dicembre 1991 ;

finché però questa disposizione no nviene approvata dai due rami del Parla-mento, si apre un periodo di incertezzadi legge e amministrativa che potrebb ebloccare il Consorzio in relazione ad im-portanti atti e impegni in corso di realiz-zazione – :

quali disposizioni immediate intendefornire all 'ente per lo svolgimento dellesue funzioni in questa fase transitoria eper assicurare l'autorizzazione a conti-nuare nei propri atti amministrativi .

(4-17932)

Atti Parlamentari

— 47001 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

PROVANTINI, MARRI e LORENZETT IPASQUALE . — Al Ministro delle partecipa-zioni statali . — Per conoscere :

se rispondono al vero le notizie ap-parse sulla stampa circa l 'alienazione deibeni «Terni» che da decenni venivanoutilizzati per il tempo libero dei lavora -tori delle acciaierie di Terni, con partico-lare riferimento alla vendita delle strut-ture nelle località turistiche sulla monta-gna del Terminillo e sul Lago di Piedi-luco, nonché del centro culturale ricrea-tivo, sportivo di Temi ;

quali atti intenda compiere perchél 'IRI intervenga sui liquidatori Finsider esull 'ILVA per impedire che si realizzinoqueste ventilate operazioni di vendita osvendita di un patrimonio dei lavoratorie della comunità ternana, tanto più chedi questa operazione non si fa cenno nelPiano di risanamento alla siderurgia, n éin alcun accordo col sindacato, non es-sendo immaginabile che ciò serva al risa-namento finanziario dell 'IRI dal momentoche, peraltro, le stesse proprietà passereb-bero ad altre società dell 'IRI, ottenendo i lsolo risultato di sottrarre ai lavoratori ealla comunità di Temi la fruizione dibeni conquistati da decenni .

(4-17933 )

CAVIGLIASSO. — Ai Ministri dell'in-terno, del lavoro e previdenza sociale e de ltesoro. — Per conoscere :

quali provvedimenti si intendanoadottare onde ovviare al blocco operativocausato dall'applicazione del decreto mi-nisteriale n . 292 del 20 luglio 1989 con-cernente il nuovo sistema degli accerta-menti sanitari cui vengono sottoposti gl iinvalidi civili ai fini del conseguiment odelle prestazioni assistenziali . Infatti, adesempio, alla sola commissione medic apensioni di guerra e invalidità civile diTorino sono state trasmesse, dalle 1 7commissioni sanitarie costituite a suotempo presso le USL della provincia,circa 20.000 domande di riconoscimentodi invalidità :

proiettato il fenomeno su piano na-zionale, e considerata la particolare situa-zione di disagio dei soggetti, molti di essianziani e colpiti da gravi infermità, econstatata l 'assoluta insufficienza dellestrutture attualmente esistenti, se non s iritenga opportuno disporre iniziative ur-genti e straordinarie per la piena e com-pleta funzionalità delle commissioni me-diche testé costituite .

(4-17934)

PAllAGLIA, RAUTI, FINI, MACERA -TINI e CARADONNA . — Al Ministro per ibeni culturali ed ambientali . — Per sapere– premesso :

che la salvaguardia delle tombeetrusche di Tarquinia è posta in costante 'péricolo dai lavori di agricoltura eseguit isu quei terreni ;

che non è possibile impedire tali at-tività, in quanto le tombe di cui soprainsistono su terreni solo parzialmente de-manializzati ;

che, in proposito, si deve ricordarequanto già accaduto alla famosa Tomb adella Scimmia di Chiusi, che ha subit odei danni gravi ed irreparabili proprio acausa di tutte le operazioni ed attivitàconseguenti all 'agricoltura – :

se non si ritenga di intervenire conla massima sollecitudine per completaregli espropri dei terreni delle necropoli deiMontarozzi – e degli altri complessi ar-cheologici della zona – al fine di tutelaree salvaguardare tale nostro cospicuo pa-trimonio culturale .

(4-17935)

CRESCENZI, D'ADDARIO e DI PIE-TRO . — Al Ministro dell'industria, delcommercio e dell'artigianato. — Per cono-scere – premesso che :

da meno di un mese lo stabilimentoindustriale New Tex di città Sant 'Angelo(PE) è stato trasferito dalla Gepi a lgruppo privato Ciculi ;

detto trasferimento è avvenuto sull abase di un Diano di investimenti e ri-

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— 47002 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

strutturazione finalizzato ai rilancio dell afabbrica e al mantenimento dei livelli dioccupazione – :

se il licenziamento di trentadue ope-rai su ottanta, messo in atto in questigiorni dalla nuova proprietà della Ne wTex, con la chiusura dei reparti magaz-zino e confezioni, era stato previsto nelquadro degli impegni assunti nei con-fronti della Gepi ;

quali iniziative ispettive e di inter-vento intende assumere, con l'urgenza ch eil caso richiede, ove invece gli accordi egli impegni non siano stati rispettati .

(4-17936)

ARNABOLDI. — Al Ministro della pub-blica istruzione. — Per sapere – premess oche :

in data 24 maggio 1989 il TAR delLazio, con ordinanza n . 1069, dichiarava« rilevante e non manifestamente infon-data, in relazione ' all 'articolo 3 della Co-stituzione, la questione di legittimità co-stituzionale degli articoli 11 e 17, primocomma, del decreto-legge 3 maggio 1988 ,n . 140, convertito, con modificazioni ,dalla legge 4 luglio 1988, n. 246 e dell 'ar-ticolo 8-bis della legge 6 ottobre 1988 ,n . 426 » e rimetteva gli atti alla Cortecostituzionale ;

diverse centinaia di insegnanti d i

ogni ordine e grado, dopo essere stat i

discriminati dalla legge n . 270 del 1982 ,si trovano oggi, in base all'articolo 8-bisdella legge n . 426, a dover accettare post i

su base nazionale e quindi obbligati atrasferirsi a centinaia di chilometri da lluogo di residenza ;

l 'articolo 8-bis della legge n . 426, èin contrasto : 1) con la legge n . 270 del1982, che prevedeva l ' immissione in ruol osu base provinciale ; 2) con la sentenzan . 246 del 1986 della Corte costituzio-nale ; 3) col parere n . 439 del 1987 delConsiglio di Stato, che sancivano l'ob-bligo da parte del Ministero della pub-blica istruzione di immettere in ruolo gli

insegnanti discriminati nel 1982, imme-diatamente e secondo i criteri dettatidalla legge n . 270 del 1982 ;

il TAR del Lazio, con la succitataordinanza, ha evidenziato un 'ulteriore di-scriminazione verso insegnanti non im-messi in ruolo già nel 1982 – :

se non ritiene opportuno, onde evi -tare ulteriori gravi disagi a centinaia dilavoratori obbligati ad accettare, per nonperdere il posto di lavoro, trasferimentiforzati, di abolire le graduatorie nazional ie ripristinare i criteri della legge n . 270del 1982, e cioè l 'immediata immissionein ruolo su base provinciale, anche se i nsoprannumero .

(4-17937)

BIAFORA . — Al Ministro dei trasporti .— Per sapere :

se è a conoscenza della assolutamancanza di manutenzione interna edesterna delle carrozze ferroviarie non solodi seconda classe ma anche di primaclasse, laddove risulta evidente lo stato d iabbandono in cui versano molti scompar-timenti, con conseguente ritorno negativ odi immagine delle ferrovie italiane . Sisoggiunge, inoltre, che diverse carrozz esoprattutto quelle costruite dalla Bredacostruzioni ferroviarie, nella specie quellegran confort di prima e seconda classe,presentano dei difetti di funzionamentoanche all 'esterno per quanto riguarda l osblocco automatico delle porte, in quant olc .,esse spesse volte durante la marciadel treno non vengono chiuse ermetica-mente, determinando ovviamente una si-tuazione di concreto pericolo per i pas-seggeri ;

in relazione a quanto sopra, qual iprovvedimenti si intendono adottare perovviare a tali inconvenienti .

(4-17938 )

RAVASIO, BORRA e GELPI . — Al Mi-

nistro dei trasporti. — Per sapere – pre-messo che :

sulla linea ferroviaria Bergamo-Mi-lano via Carnate circolano ancora elettro-.

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— 47003 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

motrici antiquate e lente classificate consigla ALe 840 e ALe 883 ;

il transito sul ponte del fiume Add aprovoca inevitabili rallentamenti e ritard i

e interdice la circolazione ai locomotor iveloci e potenti ;

nessun collegamento diretto esistetra la stazione di Bergamo e quella diMilano Centrale via Carnate nelle prim eore del mattino e della sera ;

la linea Bergamo-Milano via Carnat etrasporta quotidianamente migliaia d iviaggiatori con esigenze diversissime poi-ché nell 'arco della giornata il servizio èutilizzato da lavoratori pendolari e turni-sti, docenti, studenti di ogni ordine egrado, universitari, considerata e utiliz-zata fortemente come linea alternativaalla via Treviglio – :

1) quali siano le intenzioni dell'Enteferrovie dello Stato sul problema delponte sul fiume Adda attuale e quellefuture;

2) perché non vengano utilizzate lemoderne elettromotrici classificate con si-gla ALe 582 e Ale 724 che potrebberosistematicamente ridurre rallentamenti eritardi (sarebbe auspicabile una razionalesuddivisione e utilizzazione di queste elet-tromotrici impiegate troppo spesso su li-nee che non hanno limitazioni, sostituibil icon treni formati da locomotori potenti eveloci) ;

3) perché non venga prevista la pos-sibilità cha almeno un paio di treni dell alinea Bergamo-Milano via Carnate ab-biano come destinazione al mattino Mi-lano Centrale e la sera come originecorsa Milano Centrale (attualmente unnumero molto elevato di cittadini è co-

stretto ad utilizzare mezzi privati perspostarsi, non potendo usufruire delle co-incidenze, a breve spazio, nazionali e in-ternazionali previste allo scalo di Milan oCentrale) ;

4) perché non vengano previste al -cune corse in più, come ad esempio u ntreno da Milano verso le 11,30 per chi ha

la mattinata corta e in arrivo a Bergam ovia Carnate verso le 12,30 per consentire

gli accessi agli ospedali e case di cura e

un treno serale delle 22,20 da Carnate(proveniente da Seregno per Bergamo)dell'orario scorso (pare che sia stato can-cellato per scarsità di viaggiatori, ma ba-sterebbe anticiparlo in coincidenza coltreno da Milano Centrale partenza 21,20per Lecco-Sondrio per evitare di lasciare

Bergamo senza alcun collegamento dall e

20,10 alle 22,10 neppure via Treviglio) ;

5) se non ritenga che maggiore at-tenzione vada posta nella programma-zione del servizio che collega due cittàcome Bergamo e Milano a vocazione alta-

mente industriale e commerciale, anch e

solo per il raggiungimento di uno stan-

dard di servizio all'altezza dei tempi, ne l

rispetto del dettato costituzionale che ri-conosce al cittadino il diritto al lavoro ,

promuovendo le condizioni che lo ren-dano effettivo ;

6) se per le considerazioni svoltenon ritenga di anticipare il termine del

1995 previsto per il completamento dell a

quadruplicazione della Milano-Treviglioin conformità al piano recentemente va-

rato .

(4-17939)

PARLATO e MANNA. — Ai Ministridell'interno e di grazia e giustizia . — Perconoscere – premesso che :

in Terra di Lavoro sono sempre pi ù

gravi le connivenze tra uomini politici dipotere e organizzazioni camorristiche ;

negli atti relativi alle attività infor-mative e operative dell'alto commissari oper la lotta alla mafia, Sica, forniti all aCommissione Affari Costituzionali dell aCamera dei deputati, tra l'altro, si legge :« . . . Analoga e sistematica ricerca si st asvolgendo con riferimento alla situazionedi altri comuni, fra cui in specie quell odi Santa Maria Capua Vetere, per i lquale risultano, a seguito di plurime e

differenziate acquisizioni, sia la necessità

di approfondimenti di carattere generalesulla scena politico-amministrativa di

Atti Parlamentari

— 47004 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

quella città (in relazione ad eventuali col-lusioni con ambienti delinquenziali) si anecessità di indagini ad ampio respiro supersonaggi anche di rilievo colà gravi-tanti . In proposito, e fra l'altro, si st asvolgendo da tempo una accurata inda-gine su Di Muro Nicola, personaggio che ,da circa venti anni, è alla ribalta di dettocomune . Già oggetto di innumerevol iesposti anonimi, ha destato anche nell elocali forze di polizia consistenti sospett isulla liceità della provenienza della note-vole fortuna economica accumulata, valu-tata nell'ordine di alcune decine di mi-liardi, nonché su presunti collegament icon elementi camorristici . Sul personag-gio in questione è stata, di recente, ri-chiesta completa documentazione al tri-bunale di Santa Maria Capua Vetere, a lfine di ricostruire il profilo del soggettoattraverso una lettura congiunta degli in-dizi già raccolti e degli atti dei procedi -menti penali pendenti a suo carico »

quali procedimenti penali risultino acarico di Nicola Di Muro e quali indagin isiano state espletate a suo carico ;

quali provvedimenti si intendanoadottare, per quanto di competenza, pe rporre comunque e finalmente un frenoallo strapotere del Di Muro e per resti-tuire credibilità alle istituzioni e fiduci aai cittadini di Santa Maria Capua Veteree dell ' intera provincia di Caserta .(4-17940 )

STAITI di CUDDIA delle CHIUSE . —Ai Ministri di grazia e giustizia e del te-soro. — Per sapere – premesso che :

da fonti solitamente bene informatesi apprende che Nerio Nesi, « dimissio-nato » presidente della BNL, è divenutoun « consulente » di tale banca ;

per le note elargizioni effettuatedalla filiale di Atlanta della BNL – chegià sono costate ai cittadini' italiani mi-gliaia di miliardi – il procuratore dellaRepubblica di Roma, dottor Giudicean-drea, a quanto consta all ' interrogante ,non sta effettuando alcuna attività istrut -

toria, esortando ogni suo collaboratorealla « calma » e alla « riflessione » ;

in ambienti della BNL si mormor ache gli « ignari » ma autorevolissimi diri-genti della filiale di New York – come ènoto parenti di eminentissimi personagg idella vita politica italiana – figuravano atutti gli effetti in trasferta e, quindi, co nretribuzioni mensili di circa 30 milioniciascuno – :

se risulti che l 'ex presidente NerioNesi sia divenuto un « consulente » dell aBNL e, in caso affermativo, come ciò si aconciliabile con quel minimo di decenzae credibilità che dovrebbe caratterizzarequalsiasi istituzione;

quali e quanti dirigenti della filialedella BNL di New York figurano in tra-sferta e a quanto ammontano le retribu-zioni di detti dirigenti ;

il motivo per il quale la procuradella Repubblica di Roma, se non altroin considerazione della somma distratta ,non abbia ritenuto di imprimere alle in-dagini sulle responsabilità dei vertic idella BNL, un ritmo almeno pari a quelloche viene impresso ad altri procedimentiriguardanti comuni mortali ;

se non si ritenga, sulla scorta diqueste ultime considerazioni, di verificarecome viene amministrata la giustizia ne -gli uffici giudiziari della capitale .(4-17941 )

STAITI di CUDDIA delle CHIUSE . —Al Ministro dell'industria, del commercio edell 'artigianato. — Per sapere – premes-so che :

il rappresentante del Ministero del-l ' industria, ingegner Riccardo Gallo, i nqualità di commissario straordinario dellaNUOVA AUTOVOX, ha chiesto alla Corted'appello di Perugia la conferma dellasentenza del tribunale di Orvieto che hacondannato la finanziaria di Stato pe rl 'elettronica, REL, al pagamento di circa50 miliardi di lire, quale indennizzo per idanni provocati alla azienda elettronicaromana :

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— 47005 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

nella comparsa di costituzione ilcommissario straordinario « dichiara difar proprie le istanze e difese della NuovaAutovox », quelle cioè presentate dall'a-zionista privato Franco Cardinali, il qual eha richiesto il rigetto dell 'appello presen-tato dalla REL ;

la procura di Roma, a seguito di unesposto presentato dal dottor NataleAricò, presidente del collegio sindacaledella REL, ha compiuto una indagine e duna perizia per accertare una « truffa a idanni dello Stato in relazione all ' inter-vento finanziario operato tramite la RELnella Autovox » ;

da tale accertamento documental enon sono emerse circostanze rilevanti ri-guardo alle' imputazioni, mentre vengonorilevati « i numerosi limiti del rapportotra soci pubblico e privato » che hannoprovocato « consistenti mutamenti trapiani formulati e tempi e modalità d iattuazione degli stessi » ;

sempre dalle risultanze della perizi asi evince che, fugando ogni presunta re-sponsabilità del socio privato, tra l 'altrodi minoranza, la cattiva gestione dell aAutovox è da attribuire alle « strategiedell'intervento pubblico, e le decisionioperative di una impresa certamente adalto rischio » ;

il 15 luglio 1986, tre esperti nomi -nati dal Ministero in indirizzo, formula-rono un dettagliato rapporto sull inter-vento REL nella Nuova Autovox, in cu il'insuccesso dell'intervento veniva attri-

buito ad una serie di fattori economico -finanziari come « l'assenza di un validopartner industriale dell'iniziativa » e l 'ano-malia giuridica del rapporto societari oper cui la REL in violazione alla legge ,deteneva il pacchetto di maggioranzadella società, finendo con il generare una« lunga conflittualità degli azionisti pri-vati verso la REL » ;

a seguito di questo rapporto il Presi-dente della REL, ingegner Panozzo, lasci òl'incarico al dottor Mario Lupo il qualecon un consiglio di amministrazione com-

pletamente rinnovato, assunse subito i lmandato di trattare con l'azionista pri-vato della Nuova Autovox, Franco Cardi-nali, un accordo ;

l 'accordo raggiunto non venne ma iratificato dal ministro interrogato, i lquale chiedeva il fallimento della NuovaAutovox per estrometterne il socio di mi-noranza, costringendo il vertice REL a dun brusco dietro front ;

a fallimento ottenuto, l ' ingegner Ric-cardo Gallo è stato nominato commissa-rio straordinario della Nuova Autovox da lMinistro in indirizzo con decreto del 1 5dicembre 1988, nonostante sin dal 4 no-vembre 1987, il tribunale di Orviet oavesse condannato la REL al risarciment odei danni nei confronti della Nuova Auto-vox, disponendo una provvigione di sva-riate diecine di miliardi ;

nell'agosto la Corte d'appello diRoma ha annullato la sentenza di falli -mento della Nuova Autovox, mentre a se-guito di un aumento di capitale l 'azioni-sta di minoranza era diventato azionistadi maggioranza;

ciò nonostante l ' ingegner Gallo no nha restituito la gestione dell'azienda all'a-zionista di maggioranza ;

il Consiglio di Stato, con una deci-sione depositata in questi giorni, ha in -vece confermato l'amministrazione straor-dinaria respingendo un ricorso di FrancoCardinali, mirante a far sospendere il de-creto del ministero in indirizzo –:

se l 'utilizzazione della REL, anzichérispondere a finalità di recupero e rilan-cio delle aziende elettroniche italiane ,dunque con prioritari interessi strategici ,non induca il sospetto che sia, alla lucedel dannoso intervento nella Nuova Auto -vox e del contenzioso giuridico nato conil partner, da ritenere rispondente a logi-che di lobbyes e/o di gruppi di interesse ;

riguardo all'intervento della RELnella Nuova Autovox, come si giustificanoi differenti giudizi degli esperti di nominagovernativa, della perizia del tribunale di

Atti Parlamentari

— 47006 —

Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

Roma con la gestione straordinaria recen-temente confermata dalla decisione de lConsiglio di Stato, gestione che non la-scia, comunque, intravedere sbocchi d isorta; come si conciliano con questa deci-sione, le dichiarazioni del commissari ostraordinario, il quale riconosce che i ldissesto della Nuova Autovox è stato pro-vocato dalla REL, braccio operativo de lMinistero in indirizzo ;

infine, se nella gestione passatadella Autovox, da parte della REL, no nsia da ravvisare il reato di peculato perdistrazione .

(4-17942 )

SERRA, LODI FAUSTINI FUSTINI eMASINI. — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per sapere – premesso che :

nel comune di Crevalcore (Bologna) ,in seguito a processi immigratori, risie-dono oggi numerosi bambini in età sco-lare, figli di lavoratori extracomunitari ;

l'avvenuto inserimento scolastico d aparte delle istituzioni scolastiche locali èreso molto problematico dalla mancataconoscenza della lingua italiana, fatto ch ecomporta un'insuperabile barriera ri-spetto all'integrazione ;

il sindaco del comune, unitament ealle autorità scolastiche, ha chiesto daoltre un mese un incontro con il provve-ditore agli studi di Bologna per concor-dare i possibili interventi tesi al supera-mento della barriera linguistica ;

il provveditore non ha, inspiegabil-mente, ancora concesso l'incontro, la-sciando le locali istituzioni scolastiche i ngravi difficoltà – :

cosa ne pensa il ministro;

se intende intervenire al fine di pro-vocare l ' incontro con il provveditore ;

quali sono gli indirizzi del Ministeroper favorire la piena integrazione scola-tica e sociale dei bambini figli dei lavora-tori extracomunitari .

(4-17943)

Atti Parlamentari

- 47007 —

Camera dei Deputat i

X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 25 GENNAIO 1990

INTERROGAZION I

A RISPOSTA ORAL E

CURSI. — Al Presidente del Consigliodei ministri e al Ministro per gli intervent istraordinari nel Mezzogiorno. — Per sapere– premesso che :

nel 1986 il Parlamento riconobbe ,con l'approvazione della legge sulla disci-plina dell 'intervento straordinario nelMezzogiorno, la validità della estensionegeografica dell 'area meridionale alle pro-vincie di Latina e Rieti ;

gli ultimi dati del Rapporto SVI-MEZ confermano che anche queste areeterritoriali presentano un forte divari onell 'occupazione e nel reddito rispett oalle più avanzate provincie del centronord ;

il Governo aveva enunciato il princi-pio della gradualità del distacco dell eprovincie del basso Lazio dall 'area inte-ressante l 'intervento straordinario ne lMezzogiorno ;

il CIPE, su sua delibera, accolta dalParlamento con la legge n . 337 del 1988 ,aveva stabilito per il 31 dicembre 1992 ladata per la definizione dei confini dell'e xarea CASMEZ nelle regioni meridionali ;

l 'orientamento del Governo e le de-cisioni assunte dal Parlamento avevan oconsentito e tuttora consentono certezzenormative agli imprenditori che investonoin queste provincie grazie ai meccanism idegli sgravi fiscali, degli incentivi e_ de ifinanziamenti a tasso agevolato – :

se sia vera la notizia che il Mini-stero per gli interventi straordinari ne lMezzogiorno intenda anticipare di du eanni la data del 31 dicembre 1992, perescludere le provincie di Rieti e Latinadai benefici riconosciuti agli altri territor imeridionali ;

se sia opportuno confermare anchenel prossimo biennio gli indirizzi di poli -

tica economica, approvati dal Parlamento ,per sostenere le economie locali di questezone, che hanno bisogno di investimenti ,tecnologia e agevolazioni finanziarie, perpromuovere nuova occupazione e per av-viare finalmente la fase dello sviluppoautopropulsivo, nell ' imminenza dell 'aper-tura delle frontiere europee alla fine de l1992 .

(3-02236)

CICONTE, TESTA ENRICO, CE-DERNA, BOSELLI, SCHETTINI, ANGE-LONI, LAVORATO e SAMÀ . — Al Mini-stro dell'ambiente. — Per sapere – pre-messo che:

da oltre venti anni si è aperta unadiscussione circa la necessità di istituireil Parco nazionale del Pollino . Questa esi-genza, avanzata da ambienti scientifici eprotezionistici per salvaguardare l 'areadel parco da tentativi di speculazioni tu-ristiche operati da ben individuati gruppieconomici, è via via maturata fra le po-polazioni e gli enti locali interessati, ed èstata oggetto di numerose discussioni ,convegni scientifici, iniziative pubbliche ,proposte di legge (come quella di inizia-tiva dei deputati Boselli ed altri, attoCamera n . 1784) ;

nel 1977 la regione Basilicata bandi-sce un concorso nazionale di idee per lacreazione del Parco del Pollino . Nel 198 1i vincitori del concorso consegnano all aregione il « Progetto Pollino » che inte-ressa l 'area del Pollino lucano – circa70 .000 ettari, 13 comuni interessati – eprevede un piano territoriale di coordina -mento con relativa zonizzazione ;

nel 1986 la regione Calabria incaric ail gruppo coordinato dal professor Fer-rara, in quanto vincitore del concors obandito dalla regione Basilicata, di predi-sporre il piano territoriale del Pollino pe rla parte relativa al territorio della Cala-bria ;

con la finanziaria del 1988 e la con-nessa delibera CIPE di attuazione delprogramma di salvaguardia ambientaleviene prevista l'istituzione di quattro

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nuovi parchi nazionali, tra i quali i lParco del Pollino – :

se è a conoscenza dello stato deilavori della commissione paritetica Stato -regioni prevista dalla richiamata deliberaCIPE alla quale partecipano anche le as-sociazioni ambientaliste e gli enti localiinteressati . Detta commissione ha di-scusso attorno all ' individuazione dei li -miti territoriali dell 'area da destinare aparco. All ' interno della commissione tuttii rappresentanti delle associazioni am-bientalistiche hanno sostenuto la solu-zione prospettata dalla regione Calabri aper una perimetrazione comprendente imonti di Orsomarso e Verbicaro perchétale ipotesi fa riferimento ad una serie d ielaborazioni scientifiche che definiscon oquell 'area come un unicum naturalisticoconnotato da una flora ricca e da un afauna di grande interesse con specie or-mai rarissime in Italia ed in Europa .Questa impostazione è chiaramente ispi-rata alla creazione di un grande parconazionale del Pollino comprendente unavasta area, riconosciuta come ecosistem aomogeneo, comprendente 13 comuni dellaBasilicata e 27 comuni calabresi . A que-sta soluzione si è opposta inspiegabil-mente la regione Basilicata;

quali iniziative intende assumere a lfine di superare lo stallo nel quale si èvenuta a trovare la commissione ;

se ritiene di intervenire con i poteriprevisti dalla legge al fine di deciderel ' istituzione del Parco nazionale del Poi -lino con la perimetrazione comprendentei monti di Orsomarso e di Verbicaro e icomuni interessati .

(3-02237)

FORLEO, SANNELLA, CASTAGNOLA ,NERLI e GEREMICCA . — Al Presidentedel Consiglio dei ministri. — Per conoscere– premesso che :

fin dall 'estate 1988 la I CommissioneAffari Costituzionali inviava per il parerealla V Commissione – Bilancio, Tesoro eProgrammazione –, il testo unificato delleproposte di legge Forleo ed altri : « Norme

a favore delle vittime del terrorismo edella criminalità organizzata » ;

la V Commissione ha dovuto piùvolte constatare con profondo disappunt oe grande disagio la mancata trasmission eda parte del Governo della relazione tec-nica del provvedimento, necessaria perl 'ulteriore esame della proposta – :

se ravvisi nel comportamento tenutouna grande insensibilità nei confronti di

una categoria di cittadini che hanno co nil tributo del proprio sangue difeso l eistituzioni democratiche del nostro Paese ;

se ritenga che i suddetti ritardi co-stituiscano grave intralcio ai complessilavori parlamentari ;

se dopo un anno e mezzo di attesadel parere tecnico questo possa essere fi-nalmente consegnato ;

se convenga che gli intollerabili ri-tardi costituiscono un dato politico ne lsenso che il Governo intende rallentare1 ' iter del provvedimento con un ostruzio-nismo di fatto .

(3-02238)

VELTRONI. — Al Presidente del Consi-glio dei ministri . — Per sapere –

visto che, a quanto risulta, -si è te-nuta ieri 24 gennaio presso la Presidenz adel Consiglio una riunione dei partit idella maggioranza, alla quale ha parteci-pato il sottosegretario alla Presidenz aonorevole Cristofori ;

visto che in questa riunione si è di-scusso dell 'assetto e della gestione d iun'azienda privata in concessione di ser-vizio pubblico quale è la Rai;

visto che il sottosegretario onorevol eCristofori ha rilasciato alla stampa la se-guente dichiarazione : « . . .Ci siamo occu-pati degli aspetti che riguardano la poli-tica delle entrate e delle spese . Abbiamoaffrontato questioni generali ed anche al-cune questioni di carattere amministra-tivo, legislativo e gestionale . . . Siafo peril superamento della spàrtizione che oggi

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esiste nelle reti e nelle testate che devonoessere strumenti di una sola azienda » – :

a quale titolo il Sottosegretario all aPresidenza onorevole Nino Cristofori ab-bia rilasciato la suddetta dichiarazione ,che entra nel merito di aspetti di ge-stione di un'azienda che ha propri organ iistituzionali : il consiglio di amministra-zione ed il direttore generale, ancora danominare . Si tratta di una grave viola-zione dell 'autonomia della Rai e di uncaso di indebita ingerenza nelle vicend einterne di un'azienda privata . Tenutoconto, inoltre, che sulla concessionariadel servizio pubblico la legge stabilisc eche sia il Parlamento ad esercitare un afunzione di controllo ed indirizzo e nonl 'esecutivo .

(3-02239 )

STAITI di CUDDIE delle CHIUSE ePAllAGLIA. — Al Presidente del Consigliodel ministri . — Per conoscere – premessoche:

circa 47 .000 profughi vietnamiti rin-chiusi in campi ad Hong Kong verrannorimpatriati dalle autorità britanniche esecondo la migliore tradizione asiatica ecomunista, finiranno in qualche campo d i« rieducazione » indocinese ;

la « ragion di Stato » che sottende aquesta operazione diplomatica ha un pre-cedente nella analoga operazione com-piuta dalla Gran Bretagna all'indoman idella seconda guerra mondiale, quandoLondra consegnò a Stalin oltre 50 .000soldati russi che avevano combattuto con-tro l 'Urss e che confidando in un atteg-giamento di comprensione erano invecefiniti sterminati nei gulag sovietici ;

il « boat people » vietnamita ch everrà rimpatriato da Hong Kong è quello

stesso popolo che smosse anche la nostra

Marina Militare in una encomiabile mis-sione umanitaria nelle acque dell 'OceanoIndiano qualche anno fa ;

il governo di Hanoi ha già rifiutat odi accogliere qualsiasi inviato delle . Na-zioni Unite dell'Alta Commissione per i

rifugiati o di Amnesty International ,presso il centro rimpatriati che si sta al-lestendo ad Haipong ;

la decisione della Gran Bretagna inquesta circostanza fa il paio con l 'impe-gno preso qualche anno fa con Pechino ,

riguardo alla restituzione di Hong Kong ,con il quale si decise di restituire alleautorità di Pechino tutti coloro che fuggi-vano dalla Cina, chiedendo asilo ;

non risulta che nessun governo occi-dentale, abbia fatto passi per accoglierequalcuno dei rifugiati vietnamiti di Hon gKong, o suggerito soluzioni diverse daquelle attuate da Londra – :

se il Governo italiano preveda ditrovare altre soluzioni riguardo a quest avicenda dagli indubbi risvolti umanitari ;

quali passi intenda compiere pressol'ONU ed in sede internazionale, perchél'operazione rimpatrio non sia il risultatodi un patto bilaterale tra Gran Bretagnae Vietnam senza testimoni e con nessunagaranzia per il « boat people » ancor auna volta protagonista di un dramm asenza spettatori ;

quale tipo di garanzie di tratta-

mento umanitario offra il governo di Ha-noi, già in passato distintosi tra quell iche calpestano ogni diritto umano, ad uncosì ingente numero di persone che congrande discrezione vengono restituite aquello stesso sistema totalitario dal qualeerano fuggite .

(3-02240)

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INTERPELLANZ E

I sottoscritti chiedono di interpellare i lMinistro per i beni culturali e ambientali ,per sapere – premesso che :

sono risultate incongrue, evasive esuperficiali le risposte fornite dal Mini-stro per i beni culturali e ambientali all einterrogazioni n . 4-16368 (Complesso de -gli Uffizi), n. 4-16373 (Biblioteca Naziona-le) e n. 4-17042 (Palazzo Vecchio – S .Marco – Accademia di Belle arti – Chies adi S. Gaetano – ex scuderie reali – Fort eBelvedere – Palazzo Corsini Suares – Isti-tuto delle Montalve – opere d 'arte da ri-sanare) relative alla preoccupante situa-zione complessiva del patrimonio artisticofiorentino e di alcuni edifici storici e mo-numentali della città ;

ad un platonico riconoscimento dell einsostenibili condizioni di tale rilevantepatrimonio non ha, infatti, fatto seguirel'indicazione di una precisa ed acquisitastrategia di intervento, né le necessari efonti di finanziamento che egli stesso, pe rle sole strutture storico-monumentali, h aquantificato in 57 miliardi ;

sugli urgenti problemi che riguar-dano le condizioni statiche e il degradostrutturale di Palazzo Vecchio l'ammini-strazione comunale di Firenze è già par-zialmente intervenuta promuovendo la-vori di restauro, consolidamento e d istraordinaria manutenzione, in parte ter-minati ed altri in corso di esecuzione ,con un impegno economico di 5 miliard ie 525 milioni interamente finanziati conmutui contratti con la Cassa depositi eprestiti . L'intero piano triennale degli in-vestimenti ' 88- '90 dell 'amministrazion eprevedeva opere di restauro sul Palazzoper altri complessivi 9 miliardi e 685 mi-lioni, dei quali però non è stato possibil eottenere il finanziamento. Durante il tra -scorso triennio si sono tuttavia manife-state altre necessità, per le quali si èprovveduto alla stesura del piano degli

investimenti ' 90- '92, che ha modificato ,ampliandolo, il quadro del piano prece -dente, con una previsione di spesa di al-tri 15 miliardi . Fra le opere comprese neidue suddetti piani di investimento figu-rano, assieme ad altri non secondari in-terventi di restauro, quelli primari rela-tivi, appunto, al consolidamento della sta-tica sia delle strutture verticali (muraturein elevazione portanti) che orizzontal i

(volte e solai) le cui condizioni mettono agrave rischio l'intera struttura del Pa -lazzo ed alle quali si deve comunqueporre rimedio quanto prima, come s ievince chiaramente da un rapporto della

fabbrica di Palazzo Vecchio ;

il costo delle opere indicate com enecessarie ed urgenti nei due suddett ipiani triennali di investimento del co-mune di Firenze per il restauro ed i l

consolidamento di Palazzo Vecchio esor-bita, con tutta evidenza, dalle possibilitàdi intervento dell'amministrazione ;

per il risanamento delle opere d 'artealluvionate e non (oltre duemila) conser-vate da oltre un quarto di secolo in sot-terranei e soffitte nei depositi della so-printendenza per i beni artistici e storic idi Firenze, non si intravede ancora, nellarisposta del Ministro, un barlume di cer-tezza per l'avvio del recupero definitivodi queste preziose testimonianze della no-stra storia artistica e culturale. Basti rife-

rirsi – fra le tante opere in attesa direstauro – ad alcune di esse in depositoal Rondò di Bacco sotto il Palazzo Pitti :tavola del Perugino « Crocefissione » pro-veniente dal Convento di Fuligno –« L'Incoronazione della Vergine » di Ja-copo del Sellaio, di fine 400 ; presso ilCenacolo di Fuligno « Il martirio di SantaCaterina » di Alessandro Allori e la « Tri-nità e Santi » di Neri di Bicci, la tavola

con i « Misteri del Rosario » di GiovanBattista Naldini di metà 500, la « Deposi-zione » del Cigoli, la « Madonna dell aCintola » di Giovanni Antonio Sogliani al-lievo di Andrea del Sarto e la « Cena de lVasari » proveniente da Santa Croce frale opere alluvionate ; e nei soffitti dell aFortezza una « Assunzione della Vergine »

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di Giuseppe Bezzuoli e dei « Santi Agat ae Ludovico » di Jacopo da Empoli . È dilapalissiana evidenza che l'imponentecomplesso dei provvedimenti che urgon oper garantire la tutela, conservazione evalorizzazione di questo grande patrimo-nio artistico di valenza universale che ri-schia di essere perduto, non possano es-sere affrontati con la prassi costante deiparziali interventi ordinari e di modestiinterventi straordinari senza alcun crite-rio di programmazione e senza adeguatifinanziamenti mirati, assicurando oltre a lrestauro la collocazione nelle sedi di pro-venienza con le garanzie di protezione ecura adeguati ;

forze culturali, pubblici amministra-tori ed operatori del settore, sono per-tanto preoccupati, a Firenze, che la previ-sione di spesa del Ministero per i beniculturali e ambientali per il 1990 sia ap-pena lo 0,2 per cento del bilancio delloStato e per la scarsa capacità di spesadimostrata dal Ministero nell'intervenirea favore di beni e opere immobiliari acarico diretto dello Stato, come ha res oevidente l'esistenza di ben 1 .244 miliardidi residui – :

se, con l 'approssimarsi della confe-renza Stato-città – 14-15 febbraio – di

Firenze sui beni e sugli istituti cultural i(che potrebbe altrimenti scadere in unesercizio di pura accademia e tradire cosìnuovamente le attese e le speranze susci-tate dalla sua convocazione negli am-bienti culturali interessati e nell ' interacittà), non ritenga di doversi impegnar econ una politica di alto profilo nel camp odei beni culturali e di operare fortementesul Governo per uscire dalle attuali con -dizioni di impotenza finanziaria e orga-nizzativa del Ministero, in modo da con-sentire allo Stato di fare più degnament ela sua parte nella soluzione degli annosi ,gravi problemi del patrimonio artistico ,culturale e storico-monumentale di Fi-renze .

(2-00822) « Gabbuggiani, Quercini, Soave ,Nicolini, Bruzzani, Capecchi ,Minozzi, Pallanti » .

I sottoscritti chiedono di interpellare iMinistri delle partecipazioni statali, del -l'industria, commercio ed artigianato, de lcommercio con l 'estero, e degli interventistraordinari nel Mezzogiorno, per cono-scere – premesso che :

recenti notizie di stampa – tuttoranon smentite – preannunziano la chiusuradi alcuni impianti negli stabilimenti pe-trolchimici di Gela, Priolo, Crotone ePorto Empedocle in particolare nel set-tore dei fertilizzanti dell 'Agrimont ;

gli scioperi proclamati all'Agrimon thanno destato viva preoccupazione neicomuni di Gela, Niscemi, Siracusa, Augu-sta, Melilli, Crotone, Porto Empedoclenelle aree interessate, ove intollerabili li -velli di disoccupazione alimentano ten-sioni sociali e costituiscono supporto difenomeni gravissimi di delinquenza orga-nizzata ;

il pericolo di perdita del posto dilavoro per gli addetti agli impianti e pe rgli ancora più numerosi lavoratori dell'in-dotto (autotrasportatori, addetti ai servizidi facchinaggio, eccetera) ha già determi-nato lo stato di agitazione e si preannun-ciano nuovi scioperi delle categorie e l aferma opposizione dei sindacati e dei con -sigli comunali ad eventuali smobilita-zioni ;

gli impianti che si minaccia di chiu-

dere sono altamente produttivi ed effi-cienti, penalizzati soltanto dal maggior

costo dei trasporti per la localizzazione

nel Mezzogiorno – :

quali veri propositi abbia l'Enimontin merito ai suddetti stabilimenti, essen-ziali punti di riferimento per l ' industria-lizzazione del Mezzogiorno ;

se non intendano condizionare l 'as-senso alla ridefinizione dell 'Enimont allaconferma nel sud almeno degli attuali po-

sti di lavoro ;

quali sono i programmi di sviluppo

dell 'Enimont nelle aree citate ove impo-nenti interventi della cassa del mezzo-

giorno, delle regioni e delle pubbliche

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amministrazioni sono stati effettuati pe rla realizzazione delle necessarie infra-strutture per la chimica di base ;

quali programmi e quali tempi sonoprevisti per la richiesta costituzione i nSicilia e in Calabria di centri di ricercadell 'Enimont atti a sostenere l 'evoluzion edell ' industria chimica di base e la neces-sità di nuove iniziative sulla chimica fine ;

se esistano possibilità, studi e inizia-tive per sviluppare le esportazioni dei fer-tilizzanti prodotti negli stabilimenti dellaSicilia e della Calabria ed iniziative permigliorare la competitività di detti pro -dotti .

(2-00823) « Russo Ferdinando, Sinesio ,Riggio » .

I sottoscritti chiedono di interpellare iMinistri dell 'interno e dell 'università edella ricerca scientifica e tecnologica per

sapere che cosa intendano fare per garan-tire alle migliaia di studenti che affollanole università italiane la sicurezza e laprotezione contro gruppi di facinorosi ,anche estranei alla vita universitaria, ch enon esitano a ricorrere a metodi violent ie intimidatori per tentare di affermare lapropria egemonia all 'interno del mondouniversitario. La situazione è tanto pi ùpreoccupante poiché in molti atenei l estrutture universitarie non offrono la ben-ché minima sicurezza, ne sia esempiol 'assalto compiuto da alcuni estremisti aidanni di una cooperativa di studenti del -l'università statale di Milano in data 25gennaio 1990, nel tentativo di occupare ilocali, in cui la violenza è stata esercitat anell'atrio di un sotterraneo di 30 metriquadrati, senza alcuna possibilità di fuga .Alcuni ragazzi sono rimasti contusi, conalcuni giorni di prognosi .

(2-00824) « Formigoni, Sbardella, Sanese ,Portatadino » .

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MOZION I

La Camera ,

vista la risoluzione n . 6-00108, ap-provata dalla Camera 1 '8 novembre 1989e considerato che:

a) non è stata accertata con suffi-ciente sicurezza la tenuta e la continuit àdel sistema di contenimento del percolat odal sito dell'ACNA, tenuta che invece èstata messa in dubbio sia dall'Istitutogeologico nazionale sia dai sindaci dell aValle ;

b) la valutazione di impatto am-bientale del RESOL non è stata comple-tata;

c) gli accertamenti sulla presenzadi diossina nei residui sottostanti l'Acnaeffettuati dall'Istituto superiore di sanitànon portano ad escludere la presenza ditale sostanza, che è invece stata accertat adalle USSL locali tramite attendibili la-boratori di analisi di fama internazionale ;

ritiene non esistano le condizionipreviste dalle lettere a) e b) del punto 1 )della risoluzione n. 6-00108, per consen-tire la ripresa dell'attività produttiva del-l'ACNA;

considerato, inoltre, che :

la bonifica dai residui nocivi dilavorazione presenti nel sito dell'ACNAnon appare effettuabile senza la fermatae lo smantellamento della azienda ;

un piano di risanamento dellaValle Bormida non appare realizzabil esenza la completa sospensione di sversa-mento di sostanze nocive, in qualsias iquantità, nell 'alveo del fiume ,

impegna il Governo a :

1) ordinare la sospensione definitiv adell'attività produttiva dell'ACNA chimic aorganica di Cengio e contestualmente ad

approvare provvedimenti tesi a garantir eintegralmente il reddito a tutti i lavora-tori di tale azienda ;

2) approvare un piano di bonifica erisanamento del sito dell 'ACNA e dellaValle Bormida che contempli l ' impiegodei lavoratori dello stabilimento ACNA ;

3) approvare misure ed incentivi d icarattere fiscale per lo sviluppo econo-mico della Valle Bormida, con particolareriferimento alla zona di Cengio .

(1-00358) « Arnaboldi, Russo Spena, Ci-priani, Guidetti Serra » .

La Camera ,

premesso che il diritto della popola-zione a vivere in un ambiente sano esenza pericoli costituisce un valore priori-tario che lo Stato deve assicurare unita-ente al diritto al lavoro ;

considerata la vicenda dello stabili -mento ACNA di Cengio in tutti i suoiaspetti ambientali, economici, produttivie sociali ;

ritenuto che le opere predispostedalla proprietà non siano tali da garan-tire in modo certo ed assoluto la compa-tibilità ambientale dell 'impianto e chequelle che si rendono ancora necessarie,come l ' impianto « RESOL », comportinogravi preoccupazioni in ordine al loro im-patto ambientale ;

ritenuto :

che, pertanto, non sussistano l emotivazioni per ritenere che siano venut emeno le ragioni che avevano determinatola dichiarazione di area a rischio ambien-tale per la Valle Bormida e le ordinanz edi sospensione dei lavori nello stabili-

mento ACNA ;

che lo stato di degrado ambientaledella Valle Bormida, raggiunto in più dicento anni di inquinamento selvaggio d itipo industriale prodotto da tutte le atti-vità che si sono succedute sull 'attuale in-sediamento ACNA, è tale da essere assi-

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milato, per i suoi effetti, ad un fatto dicalamità naturale ;

che, pertanto, il Governo debbaagire con le stesse iniziative e procedurein uso per calamità naturale, provve-dendo alla rimozione delle cause che pro-ducono inquinamento ed al risanamentoambientale e socio-economico della Valle ;

impegna il Governo :

a provvedere alla sospensione di tutt ele attività produttive che possono esserecausa o costituire pericolo di ulteriore de-grado ambientale ;

a porre in essere, con procedure d'ur-genza, i provvedimenti necessari alla ri-conversione produttiva delle attività no-cive mediante l'incentivazione di insedia-menti compatibili con l 'ambiente che as-sicurino l 'assorbimento della manodoperaattualmente impegnata senza soluzione d icontinuità d ' impiego;

a predisporre ed attuare un piano d irisanamento ambientale e di rinascita so-cio-economica della Valle con priorità pe rgli interventi volti a salvaguardare laValle stessa da rischi ecologici costituit idai residui di lavorazioni la cui pericolo-sità permane anche a lavorazione ferma .

(1-00359) « Caria, Bruno Antonio, Negri » .

La Camera ,

premesso che :

sono stati effettuati diversi tenta-tivi, in particolare negli ultimi due anni ,per raggiungere un livello adeguato dicompatibilità ambientale e sanitaria dellostabilimento ACNA di Cengio, con bendue sospensioni dell'attività produttiva, i lprimo di quarantacinque giorni ed il se-condo di sei mesi, prospettando, ed at-tuando parzialmente, diversi tipi di inter -vento ;

tali interventi di risanamento e direcupero di compatibilità sanitaria e am-bientale sono risultati inadeguati ed inef-ficaci per le seguenti ragioni di fondo:

1) gli impianti produttivi occu-pano un 'area dove sono interrati rifiut ianche tossici e nocivi e, per le continu einfiltrazioni di sostanze derivanti dai _pro-

cessi produttivi, una massa enorme d iterreno risulta imbevuta di sostanze alta-mente nocive e pericolose, la totale boni-fica e l'insarcofagamento di tale massa d iterreno inquinato è irrealizzabile senzauna chiusura ed una delocalizzazione de-gli impianti produttivi (le infiltrazioni ne lfiume Bormida e nella falda sottostant esono altrimenti inevitabili e non possonocerto essere fermate da muri laterali d icontenimento) ;

2) il tipo di produzione e di pro-cesso produttivo realizzati con gli im-pianti dell'ACNA comportano la produ-zione di enormi quantitativi di scarichiliquidi contenenti sostanze tossiche e no-cive, alcune delle quali sicuramente can-cerogene: tali sostanze circolando in fo-gnature e tenuta parziale e venendo stoc-cate in enormi piscine finiscono per ali-mentare l'inquinamento del suolo sotto -stante ; l ' idea di essiccare tali scarichi li-quidi, in buona parte con un inceneritore ,risulta impraticabile in condizioni di si-curezza ambientale e sanitaria (l ' inceneri-tore Re-SOL proposto dall'azienda no nsupera infatti una valutazione di impattoambientale perché un trattamento ter-mico di tali reflui con questo impiantocomporterebbe emissioni in atmosfera d idiossine e di altre sostanze tossiche ecancerogene) ;

3) vi sono peculiari e imprescin-dibili ragioni di incompatibilità ambien-tale e sociale di quello stabilimento inquel sito; continuare ad insistere su un asua riapertura significherebbe fare unascelta miope sia dal punto di vista azien-dale che della responsabilità politica eistituzionale (è una zona altamente inqui-nata riconosciuta, ai sensi dell 'articolo 7della legge 8 luglio 1986, n . 349, ad ele-vato rischio di crisi ambientale; il fiumeBormida ha una portata limitata e, grazieanche all 'inquinamento accumulato, un aridotta capacità di carico ed autodepura-zione; la popolazione, sulla quale rica-

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dono da decenni le conseguenze dell'in-quinamento, con alla testa le rispettiv eamministrazioni comunali, non accettariaperture che potrebbero provocare rea-zioni esasperate e prolungare uno stato d iconflittualità con esiti imprevedibili etutti preoccupanti : la protesta coinvolg e100 comuni di ben tre province del Pie -monte, nel referendum del 22 ottobrescorso a cui hanno partecipato l '82 percento degli aventi diritto al voto, il 94per cento si è espresso contro l'ACNA econtro l'inceneritore, oggetto specifico delquesito in 41 comuni !) ;

la riapertura dell 'ACNA non è in-dispensabile né alla chimica italiana (icosti di risanamento sono comunque al-tissimi, buona parte delle produzioni chesi attuano in quello stabilimento può es-sere fatta -altrove, con nuovi impianti aminor impatto ambientale ed in altri siti

che non presentino quel concentrato d icondizioni di incompatibilità), né all'occu-pazione dei lavoratori che con costi limi-tati possono essere indirizzati ad altre at-tività, a partire dagli interventi di risana -mento ;

impegna il Governo

a decretare, per ragioni di emergenza am-bientale e sanitaria e per allarmanti ra-gioni di ordine pubblico, la chiusuradello stabilimento ACNA di Cengio, predi-sponendo al contempo i' provvediment inecessari a far fronte alla situazione de ilavoratori attualmente occupati in quel -l 'azienda .

(1-00360) « Ronchi, Tamino, RussoFranco, Rutelli, Faccio., Ve-sce, Capanna, Salvoldi, Sca-lca, Andreis » .

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