SEDUTA DI MARTEDÌ 15 DICEMBRE 195 9 -...

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Atti Parlamentari — 12255 — Camera dei Deputat i III LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 15 DICEMBRE 1959 CCXXXVII . SEDUTA DI MARTEDÌ 15 DICEMBRE 195 9 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONE IND I DEL VICEPRESIDENTE TARGETTI INDICE PAG . Congedi 12256 Disegni di legge : (Approvazione in Commissione) 1225 6 (Deferimento a Commissione) 1225 6 Disegno di legge (Seguito della discus- sione) : Ratifica ed esecuzione dell'accordo inte- grativo del trattato di amicizia, com- mercio e navigazione, tra la Repub- blica italiana e gli Stati Uniti d'Ame- rica del 2 febbraio 1948, concluso a Washington il 26 settembre 1951 . (537) 1227 2 PRESIDENTE 1227 2 GRILLI GIOVANNI 1227 2 VEDOVATO, Relatore 1227 5 FoLCHI, Sottosegretario di Stato per gl i affari esteri 1228 0 Proposte di legge : (Approvazione in Commissione) 1225 6 (Deferimento a Commissione) 12256 Proposte di legge (Svolgimento) : PRESIDENTE . . . 1225 7 CAMANGI . . . 1225 7 BETTIOL, Ministro senza portafoglio . 12258 12259, 12260 PENAllATO . . . 1225 8 CRUCIANI . . . 12259 SCARASCIA . . . 12259 SEGNI, Presidente del Consiglio dei mi - 12260 nistri, Ministro dell ' interno . . . . GIOIA . . . 12260 PAG . Interrogazioni (Annunzio) : PRESIDENTE 12282, 12290, 1229 1 ANDERLINI 12290 GATTO, Sottosegretario di Stato per l'in - dustria e il commercio 1229 0 TREBBI 12290 CACCIATORE 1229 0 GUIDI 12290 CASTAGNO 1229 0 DIAZ LAURA 1229 0 POLANO 1229 0 GRILLI GIOVANNI 1229 1 GONELLA GIUSEPPE 1229 1 FIUMA NÒ 1229 1 Inversione dell'ordine del giorno : AMADEI 12272 GONELLA, Ministro di grazia e giustizia 1227 2 Mozione (Seguito e fine della discussione ) e interpellanza (Seguito e fine detto svolgimento) sul soccorso invernale : PRESIDENTE 12260 SEGNI, Presidente del Consiglio dei mi - nistri, Ministro dell'interno . 12260, 1226 6 12267, 12268, 12271 VIVIANI LUCIANA 12266 DE PASCALIS 12269, 1227 2 MINELLA MOLINARI ANGIOLA . . . . 1227 2 La seduta comincia alle 16,30 . FRANZO, Segretario, legge il process o verbale della seduta di ieri . (È approvato) .

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Atti Parlamentari

— 12255 —

Camera dei Deputat i

III LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 15 DICEMBRE 1959

CCXXXVII .

SEDUTA DI MARTEDÌ 15 DICEMBRE 195 9

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONEIND I

DEL VICEPRESIDENTE TARGETTI

INDICEPAG .

Congedi 12256

Disegni di legge :

(Approvazione in Commissione)

1225 6

(Deferimento a Commissione) 12256

Disegno di legge (Seguito della discus-sione) :

Ratifica ed esecuzione dell'accordo inte-grativo del trattato di amicizia, com-mercio e navigazione, tra la Repub-blica italiana e gli Stati Uniti d'Ame-rica del 2 febbraio 1948, concluso aWashington il 26 settembre 1951 .(537) 1227 2

PRESIDENTE 1227 2GRILLI GIOVANNI 1227 2VEDOVATO, Relatore 1227 5FoLCHI, Sottosegretario di Stato per gli

affari esteri 1228 0

Proposte di legge :

(Approvazione in Commissione)

1225 6

(Deferimento a Commissione) 12256

Proposte di legge (Svolgimento) :PRESIDENTE .

.

. 1225 7CAMANGI .

.

. 1225 7BETTIOL, Ministro senza portafoglio

. 1225812259, 12260

PENAllATO .

.

. 1225 8CRUCIANI .

.

. 12259SCARASCIA .

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. 12259SEGNI, Presidente del Consiglio dei mi -

12260nistri, Ministro dell ' interno

. .

.

.GIOIA .

.

. 12260

PAG .

Interrogazioni (Annunzio) :

PRESIDENTE 12282, 12290, 1229 1ANDERLINI 12290GATTO, Sottosegretario di Stato per l'in -

dustria e il commercio 1229 0TREBBI 12290CACCIATORE 1229 0GUIDI 12290CASTAGNO 1229 0DIAZ LAURA 1229 0POLANO 1229 0GRILLI GIOVANNI 1229 1GONELLA GIUSEPPE 1229 1FIUMA NÒ 1229 1

Inversione dell'ordine del giorno :AMADEI 12272GONELLA, Ministro di grazia e giustizia 1227 2

Mozione (Seguito e fine della discussione )e interpellanza (Seguito e fine dettosvolgimento) sul soccorso invernale :

PRESIDENTE 12260SEGNI, Presidente del Consiglio dei mi-

nistri, Ministro dell'interno . 12260, 1226612267, 12268, 12271

VIVIANI LUCIANA 12266DE PASCALIS 12269, 12272MINELLA MOLINARI ANGIOLA . . . . 12272

La seduta comincia alle 16,30.

FRANZO, Segretario, legge il process overbale della seduta di ieri .

(È approvato) .

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Camera dei Deputati

III LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 15 DICEMBRE 1959

Congedi .

PRESIDENTE. Hanno chiesto congedoi deputati Caveri e Negrari .

(I congedi sono concessi) .

Approvazioni in Commissione.

PRESIDENTE. Nelle riunioni di stamanedelle Commissioni in sede legislativa sonostati approvati i seguenti provvedimenti :

dalla VI Commissione (Finanze e tesoro) :

« Assunzione a carico dello Stato dell espese per i funerali del senatore Enrico D eNicola » (Approvato dal Senato) (1708) :

dalla XIII Commissione (Lavoro) :

BUCCIARELLI Duce', TOGNONI ed altri :« Riduzione del limite di età pensionabile peri lavoratori delle miniere, cave e torbiere »(Modificata dal Senato) (350-363-B) ;

RUBINACCI : « Fissazione di un nuovo ter-mine per l'emanazione del decreto del Pre-sidente della Repubblica di cui all'ultim ocomma dell'articolo 6 della legge 27 dicem-bre 1953, n. 967 sulla previdenza dei diri-genti di aziende industriali (Modificata da lSenato) (469-B), con modificazioni;

GII rI ed altri : « Proroga del termine sta-bilito per i versamenti al fondo per l'inden-nità agli impiegati e per l'adeguamento deicontratti di assicurazione e capitalizzazione »(1751) ;

« Modificazioni della legge 3 aprile 1958 ,n. 499, relativa a miglioramenti delle presta-zioni economiche dell'assicurazione controgli infortuni sul lavoro e le malattie pro-fessionali » (Approvato dalla X Commission edel Senato) (972), con modificazioni .

Deferimento a Commissione .

PRESIDENTE. Sciogliendo la riserva ,ritengo che i seguenti provvedimenti possanoessere deferiti in sede legislativa :

alla V Commissione (Bilancio):

Attività e disciplina dell'Ente autonom odi gestione per le aziende termali e altri prov-vedimenti ai fini dell'inquadramento dell epartecipazioni statali » (Urgenza) (1809) (Conparere della IV e della VI Commissione) ;

alla VI Commissione (Finanze e tesoro) :

« Vendita a trattativa privata, a favore de lcomune di Sanza, di vari terreni demaniali ,siti nel territorio dello stesso comune, com -

plessivamente estesi ettari 457.04 .48 e prove-nienti dalla ex Ricettizia di Santa Maria As-sunta per il prezzo di lire 35 .000.000 » (1808 )(Con parere della Il Commissione) ;

alla X Commissione (Trasporti) :

Trattamento giuridico ed economico de -gli assuntori dell'azienda autonoma delle fer-rovie dello Stato » (Approvato dalla VII Com-missione del Senato) (1787) (Con parere dellaIV, della V e della XIII Commissione) .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

Per un esame completo della materia di-sciplinata dal disegno di legge n . 1809, testéassegnato alla V Commissione (Bilancio) i nsede legislativa, ritiene opportuno che anch ele proposte di legge Gorreri ed altri : « Costi-tuzione dell'azienda termale autonoma stataledi Salsomaggiore » (290) e Audisio e Vill aGiovanni Oreste : « Restituzione dell'aziend atermale al comune di Acqui Terme » (928) ,già deferite alla V Commissione (Bilancio) i nsede referente, siano assegnate alla Commis-sione stessa in sede legislativa .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

I seguenti provvedimenti sono deferiti i nsede referente :

alla l Commissione (Affari Costituzio-nali) :

MALAGUGINI E D ' AMBROSIO : « Revisionedei ruoli organici e riordinamento delle car-riere del personale di segreteria delle scuole edegli istituti di istruzione media, classica ,scientifica e magistrale » (Urgenza) (174) (Co nparere della V e della VIII Commissione) ;

Russo SPENA RAFFAELLO : « Provvedimentia favore del personale del soppresso Ufficionazionale statistico economico dell'agricol-tura » (Urgenza) (1299) (Con parere della VCommissione) ;

PREZIOSI OLINDO : « Condono delle sanzionidisciplinari ai dipendenti dello Stato e deglienti pubblici nonché a coloro che esercitanopubbliche funzioni o attività professional i(1795) (Con parere della IV e della XIII Comemissione) ;

alla IV Commissione (Giustizia) :

FRUNZIO : « Modifica dell'articolo 72 de lregio decreto 9 luglio 1939, n. 1238, sull'or-dinamento dello stato civile » (1806) ;

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III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 15 DICEMBRE 1959

alla VI Commissione (Finanze e tesoro) :

BoNOMI ed altri : « Abolizione dell'impostasul bestiame e delle prestazioni d'opera »(143) (Con parere della 11, della V e della X ICommissione) ;

BOLOGNA : « Riapertura dei termini di pre-sentazione delle domande di pensione d iguerra, militari e civili, in favore dei pro -fughi provenienti dalla zona B del Territori odi Trieste e dai territori giuliani passati sottola sovranità jugoslava in forza del trattatodi pace » (Urgenza) (887) (Con parere del -la V Commissione) ;

MONASTERIO ed altri : « Abolizione dell'im-posta sul bestiame per i coltivatori o alleva -tori diretti » (894) (Con parere della 11, dellaV e della XI Commissione) ;

ALPINO ed altri : « Riapertura dei termin iper la presentazione delle domande per pen-sioni di guerra di cui all'articolo 118 dell a

legge 10 agosto 1950, n . 648 » (Urgenza) (1190 )(Con parere della V Commissione) ;

alla VIII Commissione (Istruzione) :

CERRETI ALFONSO ed altri : « Modifica del -l'articolo 13 del decreto legislativo del Capoprovvisorio dello Stato 21 aprile 1947, n . 373 ,

ratificato con legge 19 maggio 1950, n . 323 »(1688) ;

alla IX Commissione (Lavori pubblici) :

FAILLA ed altri : « Proroga del contribut oannuale corrisposto dallo Stato all'Ente sici-liano di elettricità ed altri contributi dell o

Stato per le opere realizzate da detto ente »(Urgenza) (1441) (Con parere della I, della Ve della XI Commissione) .

La VI Commissione (Finanze e tesoro) ,nella seduta dell'11 dicembre scorso ha deli-berato di chiedere che la proposta di legg eCervone ed altri : « Interpretazione dell'arti-colo 2 del decreto legislativo 6 aprile i948 ,n . 521 » (Urgenza) (460), già ad essa assegnat ain sede referente, le sia deferita in sede legi-slativa .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

Svolgimento di proposte di legge .

PRESIDENTE. L'ordine del giorno recalo svolgimento di alcune proposte di legge .La prima è quella di iniziativa del deputat oCamangi :

« Trasferimento al demanio dello Stat odel compendio termale di Fiuggi » (907) .

L'onorevole Camangi ha facoltà di svol-gerla .

CAMANGI . Non è necessario spenderemolte parole per ricordare alla Camera l arinomanza della fonte termale di Fiuggi, cono-sciuta ormai da secoli per le sue virtù curative .Ma quello che forse molti colleghi non sanno èche, nonostante tale rinomanza, la stazion etermale di Fiuggi, a differenza di tutte lealtre, che in Italia si sono largamente svi-luppate, si trova in uno stato di arretratezza ,per cui oggi non si può assolutamente direche sia all'altezza della sua fama e delle virt ùcurative delle sue acque .

Molte sono le cause di ciò ; e la principalecredo debba essere individuata nella gestion eda parte di una società che sfrutta ormai d acinquant'anni le sorgenti attraverso una form adi subconcessione dal comune, che è il con -cessionario perpetuo . Tale società non hafatto quello che avrebbe dovuto e potut ofare, ma ha soltanto cercato, esasperando i lcriterio del tornaconto, di spremere fino al -l'ultimo le possibilità di guadagno che lafonte termale di Fiuggi poteva offrire .

La questione è stata più volte dibattut adai cittadini del luogo e della provincia e dagl istessi clienti abituali della fonte ; ma in certomodo si è giocato a rimpiattino tra il comun econcessionario e la società subconcessionaria .Bisogna dire per altro, per amore di obietti-vità, che, se è vero che la maggior parte dellecolpe di questo mancato sviluppo debbonoessere addebitate alla società concessionaria ,tuttavia anche il comune ha la sua parte diresponsabilità in questo stato di cose . Baste-rebbe ricordare a tale proposito – a prescin-dere dalla carenza assoluta di moltissimi servi-zi essenziali – che il comune non ha nem-meno curato, come era suo preciso obbligo, l aprotezione tecnica delle sorgenti . E recente-mente una commissione ministeriale di tecniciha addirittura prospettato l'eventualità dell aperdita di queste preziose acque proprio i nconseguenza della mancata osservanza d icerte prescrizioni che il comune aveva ildovere di osservare .

È anche doveroso rilevare che il problem anon va considerato come circoscritto nel -l'ambito locale, in quanto esso coinvolge in-teressi nazionali proprio per la fama di quelleacque e per i molteplici riflessi economici eturistici, oltre che sanitari, che lo sviluppo d iquella stazione termale può e deve avere .

La questione si è acutizzata in quest iultimi tempi in vista della scadenza orma iprossima del contratto di subconcessione .Molte discussioni sono avvenute in proposito .

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III LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 15 DICEMBRE 1959

Lo stesso consiglio comunale si è interessat opiù volte del problema, e si è addiritturaarrivati a proporre il rinnovo della subcon-cessione, in contrasto con la legge minerari ache tassativamente lo vieta .

A questo punto, signor Presidente, miconsenta di aprire una parentesi, e di ricordar eche il 22 aprile scorso presentai una interro-gazione in proposito, che è rimasta senzarisposta.

.Comunque, a prescindere da queste ragion iobiettive e specifiche, la questione di un mi-gliore inquadramento e di una miglioresistemazione di questa stazione termale deveessere da noi esaminata, non fosse altro pe runa ragione di armonia e di organicità . In-fatti, i più grandi ed importanti compless itermali nazionali, e cioè quelli di Salsomag-giore, di Montecatini, di Chianciano, Ron-cegno, Levico, Vetriolo, Recoaro e Castro -caro, sono stati tutti demanializzati .

Ma vi è anche un altro motivo in favor edel trasferimento al demanio della stazion etermale di Fiuggi, e cioè l'avvenuta creazion edell'ente statale per la gestione delle aziend etermali, il quale, se ancora non ha cominciatoa funzionare, è per altro già regolarment ecostituito . Mi ha indotto a presentare quest aproposta di legge appunto il pericolo ch eFiuggi possa rimanere tagliata fuori da questounico ente statale che certamente, non fos-s'altro per i suoi doveri istituzionali, dedi-cherà mezzi, cure e attenzioni a tutte le altrestazioni termali, con l'inevitabile conse-guenza che Fiuggi, rimanendo isolata, nonpotrebbe reggere alla concorrenza .

D'altra parte è giusto che lo Stat oacquisisca definitivamente anche quest'altrapreziosa risorsa curativa, per garantirne l'ac-cessibilità anche ai cittadini meno abbienti .

Un'altra ed ultima ragione in favore dell ademanializzazione, che mi pare non vadatrascurata, è questa: tutte le stazioni ter-mali che ho ricordato sono ubicate nell'Itali asettentrionale e centrale . Quella di Fiugg isarebbe la prima del mezzogiorno d'Italia a dessere inquadrata in questo organismo statal eormai costituito, incrementando nell'Itali ameridionale, verso la quale si dirigono orma ida alcuni anni le cure dello Stato, lo sviluppoanche di questo settore, come è da tutti au-spicato .

Resta da considerare la questione degl iinteressi particolari del comune . Questo peraltro non ha niente da perdere con la dema-nializzazione del complesso termale; a mioavviso, anzi, ne trarrà certo un guadagno ,perché, come mi insegnate, la demanializza-

zione si effettua mediante un indennizzo, chepotrà servire al comune per costituirsi un arendita . La demanializzazione, d'altra parte ,avrebbe come conseguenza certa quel note-vole sviluppo che è prevedibile, se non altroper ragioni di confronto, con riflessi econ omic iimportantissimi per il comune stesso .

Ma qualunque sia la soluzione che si vorr àdare al problema (non esclusa quella che i lcomune sembrerebbe preferire, cioè la gestion ediretta, nei confronti della quale vi sarebberomolte riserve da fare, quanto meno in rela-zione alle possibilità tecniche ed economich edel comune a farvi fronte), sta di fatto ch eurge prendere una meditata decisione i nvista della scadenza del contratto fra il co-mune e la società subconcessionaria, contratt odi cui non è possibile il rinnovo, perch ésarebbe in contrasto con la legge .

Chiedo l'urgenza .PRESIDENTE. Il Governo ha dichiara-

zioni da fare ?BETTIOL, Ministro senza portafoglio . I l

Governo, con le consuete riserve, nulla op-pone alla presa in considerazione .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l apresa in considerazione della proposta d ilegge Camangi .

(È approvata) .

Pongo in votazione la richiesta di urgenza .

(È approvata . )

Segue la proposta di legge d'iniziativadei deputati Penazzato, Fortunato Bianch ie Rampa :

« Norme modificative ed integrative de ldecreto del Presidente della Repubblica 1 1gennaio 1956, n . 19, concernenti gli ufficial idel corpo di pubblica sicurezza provenientida sottufficiali e truppa in seguito a con -corso « (1080) .

L'onorevole Penazzato ha facoltà di svol-gerla .

PENAllATO . La proposta di legge ch eho avuto l'onore di presentare porta alcun emodifiche al decreto del Presidente della.Repubblica 11 gennaio 1956, n . 19, perrendere possibile il riconoscimento agli uffi-ciali del corpo di pubblica sicurezza prove-nienti dai sottufficiali la decorrenza, ai sol ifini della progressione economica, dell'an-zianità di arruolamento. Le ragioni del prov-vedimento sono evidenti e chiaramente espost enella relazione scritta, alla quale mi richiamo .

PRESIDENTE. Il Governo ha dichiara-zioni da fare ?

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III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 15 DICEMBRE 1959

BETTIOL, Ministro senza portafoglio . I lGoverno, con le consuete riserve, nulla opponealla presa in considerazione .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l apresa in considerazione della proposta d ilegge Penazzato .

(È approvata) .

Segue la proposta di legge d'iniziativ adel deputato Cruciani :

« Estensione al personale ausiliario, richia-mato od assunto in servizio temporaneo d ipolizia, dei. disposto dell'articolo 1 del decret odel Presidente della Repubblica Il gennaio1956, n . 19 p> (1437) .

L'onorevole Cruciani ha facoltà di svol-gerla .

CRUC1ANI. Si tratta di un particola -re settore del corpo di polizia, e preci-samente di quel personale che in vari temp iè stato chiamato o richiamato in servizi oper particolari necessità . Mi riferisco speci-ficamente a quello richiamato nel 1938, permotivi contingenti, con legge 21 febbraio1938, a quello richiamato con legge del 194 0ed a quello successivamente richiamato conleggi del 1946, del 1948 e del 1951 .

Ogniqualvolta si sentiva il bisogno d ichiamare o richiamare in servizio del per-sonale, si faceva una previsione che purtrop-po si è dimostrata errata : che cioè il richiamodovesse essere brevissimo ; tanto che, peril personale chiamato o richiamato con legg e1° settembre 1940 è previsto, nell'articolo5 della stessa legge, che non dovesse esserv ialcuna possibilità di sviluppo di carriera odi trattamento pensionistico . Così pure l'ar-ticolo 4 della legge 20 gennaio 1948 esclu-deva ogni possibilità per il personale chia-mato o richiamato dopo il 1945 .

La Camera si è parzialmente occupatadi questo personale ausiliario nel 1953, al-lorché, considerato che non si trattava solodi una chiamata provvisoria, dovette esa-minare la possibilità di pensionamento pe rdetto personale ; e con la legge 9 aprile 1953 ,n. 305, ha riconosciuto il diritto alla pension eper il personale già in servizio e per quell oche in base a queste leggi dovesse essererichiamato . Non ha però esaminato possi-bilità di sviluppo di carriera .

Quando poi, nel 1956, fu emanato i ldecreto del Presidente della Repubblica 1 1gennaio 1956, n . 19, secondo cui, nel riordi-namento totale della materia dei dipendent istatali, doveva essere abrogata ogni dispo-sizione in contrario per quanto si riferiva

anche allo sviluppo di carriera, il personal edi cui trattasi confidò che finalmente la su asituazione fosse sanata. Ma inspiegabilment ela legge n . 19 del 1956 non previde nullaal riguardo .

Lo scopo della mia proposta è dunquequello di venire incontro alle legittime aspi-razioni di questo personale richiamato inservizio con le leggi del 1938, del 1940,del 1946, del 1948 e del 1951, in aggiunt aal personale che faceva parte della divisionespeciale di polizia ferroviaria, stabilendo ch ei servizi prestati da detto personale sono com-putabili ai fini dell'attribuzione degli au -menti periodici di stipendio o paga, previstadal decreto del Presidente della Repubblican . 19 del 1956 . Conseguentemente, l'articolo2 prevede che tutti í servizi resi dal predett opersonale sono valutabili ai fini del tratta-mento pensionistico .

Da ultimo, poiché la proposta di leggesi riferisce a personale in servizio ormai damolti anni (e in parte fin dal 1938), chied ol'urgenza .

PRESIDENTE. 11 Governo ha dichia-razioni da fare ?

BETTIOL, Ministro senza portafoglio . I lGoverno, con le consuete riserve, nulla op-pone alla presa in considerazione .

PRESIDENTE. Pongo in votazione lapresa in considerazione della proposta dilegge Cruciani .

(È approvata) .

Pongo in votazione la richiesta di ur-genza .

(È approvata) .

Segue la proposta di legge di iniziativa de ideputati Scarascia, Cossiga, Berry, De Meo ,Ernesto Pucci, De Leonardis, Chiatante eRuggero Villa :

« Estensione del disposto degli articoli 1e 2 del decreto del Presidente della Repub-blica 11 gennaio 1956, n . 19, al personale ri-chiamato, ausiliario e aggiunto del corpodelle guardie di pubblica sicurezza » (1755) .

L'onorevole Scarascia ha facoltà di svol-gerla .

SCARASCIA . La nostra proposta di leggesi riferisce alla situazione particolare deter-minata dalla legge 1° settembre 1940, laquale, all'articolo 5, stabiliva che color oche venivano richiamati temporaneament enelle forze di pubblica sicurezza non avevanodiritto al trattamento pensionistico . Senon-ché alcuni di questi richiamati temporanea-

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mente hanno prestato servizio per un lun-ghissimo numero di anni, per cui è giusto ch ela loro situazione vada riconsiderata, tant opiù che nel 1956 un decreto del President edella Repubblica ebbe a modificare alcun enorme .

La nostra proposta di legge tende per-tanto ad eliminare la sperequazione che si èvenuta a creare tra quelle categorie che hann otratto benefici da leggi precedenti e coloroche, essendo stati chiamati solo temporanea -mente, per un preciso disposto della legg evennero esclusi da ogni trattamento pensio-nistico .

PRESIDENTE. Il Governo ha dichiara-zioni da fare ?

SEGNI, Presidente del Consiglio dei mi-nistri, Ministro dell'interno . Il Governo, conle consuete riserve, nulla oppone alla pres ain considerazione .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l apresa in considerazione della proposta d ilegge Scarascia .

(È approvata) .

Segue la proposta di legge di iniziativadei deputati Gioia, Gagliardi, BartolomeoRomano, Petrucci e Margherita Bontade :

« Costituzione dei consorzi per il teatr olirico » (1799) .

L'onorevole Gioia ha facoltà di svolgerla .GIOIA . La nostra proposta di legge si

prefigge i seguenti scopi• mantenere gl ispettacoli lirici su basi finanziarie non alea-torie, al fine di garantire la saggia ammini-strazione dei fondi e la tranquillità di vita amigliaia di lavoratori altamente qualificati ;assicurare il coordinamento organico deglienti e delle imprese private ; rendere, infine ,il comune, attraverso il ben definito interventofinanziario dello Stato, centro propulsore delleattività liriche, lasciando d'altra' parte liberal'impresa privata di agire nelle forme ritenutepiù convenienti .

Con la soppressione dei tredici enti auto -nomi oggi esistenti, al posto dei quali sor-geranno altrettanti consorzi. si prevede d iassicurare integralmente la continuità dell aoccupazione ad un primo gruppo di sett ecomplessi artistici e tecnici, i più importanti ,contribuendo con una somma pari al 6 0per cento delle entrate reperite localmente alfunzionamento degli altri sei .

La scelta dei sette consorzi di Firenze ,Milano, Napoli, Palermo, Roma, Venezi ae della Accademia di Santa Cecilia, costi-tuenti il primo gruppo, è stata determinata

dalla considerazione che i sette consorzi sud-detti occupano 4118 dipendenti sui 6834dipendenti dei tredici enti autonomi ; cheessi si ripartiscono tra nord e sud distribuen-dosi equamente sull 'intero territorio nazio-nale; ed infine dalle ragioni di ordine econo-mico e finanziario ampiamente illustratenella relazione scritta .

La sovvenzione statale è destinata acoprire le spese del personale, ritenendosicompito delle iniziative locali svilupparel'attività artistica con i mezzi forniti dagl iincassi e dalle entrate proprie .

Per la stabilizzazione delle masse artistich ee tecniche dei sette teatri considerati occor-rono 4 miliardi e 900 milioni, mentre per i lpersonale degli altri sei teatri (quelli di Bo-logna, Cagliari, Genova, Torino, Trieste ,Verona) occorrono da 600 a 800 milioni .

La proposta di legge prevede inoltre un adisponibilità di 1 .300-1 .500 milioni l'annoper sovvenzioni ad eventuali nuovi consorzida costituirsi o ad imprese private, con untotale di spesa di 7 miliardi in ciascun esercizio .

In sostanza, la proposta di legge ha lo scop odi dare agli spettacoli lirici ed alla musicanuovo equilibrio e nuovo slancio, assicurand onel contempo stabilità di lavoro ad oltr e6.800 dipendenti altamente qualificati .

Chiediamo l'urgenza .PRESIDENTE. Il Governo ha dichiara-

zioni da fare ?BETTIOL, Ministro senza portafoglio . I l

Governo, con le consuete riserve, nulla oppon ealla presa in considerazione .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l apresa in considerazione della proposta di legg eGioia .

(È approvata) .

Pongo in votazione la richiesta di urgenza .

(È approvata) .

Le proposte di legge oggi prese in consi-derazione saranno trasmesse alle Commission icompetenti, con riserva di stabilirne la sede .

Seguito della discussione di una mozione e

dello svolgimento di un'interpellanza sulsoccorso invernale .

PRESIDENTE. L'ordine del giorno recail seguito della discussione di una mozionee dello svolgimento di un'interpellanza sulsoccorso invernale .

SEGNI, Presidente del Consiglio dei mini-stri, Ministro dell'interno . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

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Camera dei Deputati

III LEGISLATURA — DISGUSSIONI — SEDUTA DEL 15 DICEMBRE 1959

SEGNI, Presidente del Consiglio dei mi - Altri 292 milioni 160 mila lire, cioè oltre i lnistri, Ministro dell'interno . Signor Presidente, 6 per cento dell'intero provento dei gettitionorevoli deputati, la discussione sulla mo - per il soccorso invernale, è dato dal transit ozione

Minella

e

sull'interpellanza

De

Pa- sulle autostrade; anche questo non è un con -scalis ha toccato una serie di argomenti ch enon erano considerati esplicitamente né nell amozione né nella interpellanza. Risponderò ilpiù completamente possibile, argomento pe rargomento, dopo aver ricordato brevementegli estremi della legge 3 novembre 1954 ,n. 1042, che istituiva il fondo nazionale peril soccorso invernale, e ne organizzava l agestione . Reca la legge all'articolo 1 : « È isti-tuito il « Fondo nazionale di soccorso inver-nale », allo scopo di incrementare l'assistenz ainvernale agli indigenti con i mezzi finanziaristabiliti nella presente legge o provenienti d aaltre contribuzioni » . E aggiunge: « La ge-stione del Fondo suddetto è affidata alMinistero dell'interno, secondo le direttiveda impartire da un comitato compost odei ministri per l'interno, per il tesoroe per il lavoro e la previdenza sociale » :comitato interministeriale che ha sempre fun-zionato e che sempre funziona per dare ledirettive riguardo alla gestione del fondo .

Quanto al controllo, esso è esercitato d aun comitato composto di rappresentanti de lMinistero dell'interno, del Ministero del lavoroe della previdenza sociale e del Minister odel tesoro .

La stessa legge istitutiva stabiliva un aserie di proventi obbligatori per costituir eil fondo ed ammetteva altresì la possibilit àdi contributi volontari .

I contributi obbligatori stabiliti dall alegge istitutiva sono in parte venuti a cessare :così il contributo di 1 miliardo all'anno, chel'articolo 15 della legge prevedeva per il sol oesercizio finanziario 1954-55 (esso è durat oalcuni anni ; poi non è stato più rinnovato) ;è venuto a cessare anche il sovrapprezzo per itrasporti urbani; sono rimaste invece lealtre voci di proventi e le contribuzioni vo-lontarie .

Quanto alle voci che rimangono, si èdetto che esse gravano soprattutto sui men oabbienti . I dati ultimi che posso riferire all aCamera in relazione all'esercizio 1958-59, ch esi è chiuso con il 31 ottobre 1959, dimostran oche l'affermazione è molto lontana dall arealtà. Per quanto riguarda il gettito dei varisovrapprezzi, 1 miliardo 314 milioni (cioè i l25 per cento del gettito totale del soccorsoinvernale) provengono dal sovrapprezzo su ibiglietti d'ingresso nelle case da gioco : sitratta quindi di un contributo che non ècertamente dato da persone non abbienti .

tributo che gravi soprattutto sulle class imeno abbienti .

Tutti gli altri contributi, poi, si riparti-scono, in modo proporzionale ai redditi e dall'uso che si fa dei vari servizi, tra tutte l eclassi sociali . I sovrapprezzi sui biglietti d iingresso ai pubblici spettacoli di qualsiasigenere dànno un gettito di tre miliardi e 45milioni, al quale concorrono varie categori esociali (e probabilmente quelle più abbient iin misura maggiore). Vi è poi un gettito di334 milioni risultante dai sovrapprezzi appli-cati sui biglietti di viaggio dei pubblici servi idi trasporto extra-urbani ; 276 milioni risul-tano dai sovrapprezzi sui biglietti delle fer-rovie dello Stato, e 108 da offerte di enti eprivati .

Oltre a ciò, vi è un gettito, molto notevole ,proveniente dai contributi volontari, ai qual ii datori di lavoro contribuiscono con be n675 milioni, cioè con oltre il 40 per cento de icontributi volontari . Questi ultimi non son oaffatto diminuiti in questi anni, come è

stato detto; al contrario, tendono, sia purelentamente, ad aumentare : il che dimostr ache il comitato centrale per il soccorso inver-nale ed i prefetti continuano la loro opera enon trascurano affatto l'organizzazione d iquesto settore, ma si sono anzi soprattutt opreoccupati di mantenere e di aumentare ícontributi volontari . Questi sono infatti salit ida un miliardo e 580 milioni nel 1957 ad u nmiliardo e 630 milioni nel 1958, e ad un mi-liardo e 659 milioni nella campagna chius acol 31 ottobre 1959 .

La gestione del fondo ha una sua parti-colare caratteristica, in quanto non coincidecon l'anno finanziario giacché comincia i l

10 novembre di ciascun anno e si concludeil 31 ottobre dell'anno successivo . Di conse-guenza il rendiconto della gestione, non coin-cidendo con i bilanci, non può essere agevol-mente presentato ; di fronte, tuttavia . allerichieste di dare una maggiore pubblicit àai rendiconti, devo dichiarare di non averenessuna difficoltà ad allegare al bilancio delMinistero dell'interno un rendiconto dellagestione precedente del fondo, il che del rest oè già stato fatto altre volte .

La gestione del fondo per il soccorsoinvernale si inquadra nella gestione general edell'assistenza pubblica, alla quale il bilan-cio dell'interno destina alcune specifiche voci ,a cuì vanno aggiunti altri contributi di na-

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tura prettamente assistenziale

previsti

da fine)

da

provvedimenti di natura partico -altri bilanci,

specie da quello del Ministero lare destinati precisamente al soccorso inver-del lavoro . nale .

Per quello che riguarda in modo parti - Esaminate le modalità di finanziamentocolare l'assistenza pubblica, posso assicurare ,in relazione alla richiesta fatta dalla onore-vole Angiola Minella, che il Ministero del -l'interno non ha affatto rinunziato alla pre-sentazione di un progetto di riforma gene-rale dell 'assistenza pubblica . Questo pro-getto era già in gran parte predisposto, potreidire anzi totalmente redatto, quando è in-tervenuta l ' istituzione del Ministero dellasanità, la quale ha portato ad una nuovadivisione delle attribuzioni relative all'assi-stenza fra l'amministrazione dell ' interno eil nuovo dicastero (prima Alto Commissa-riato) . Ed avendo il Consiglio di Stato, co nparere del 17 settembre 1959 – quindi re-centissimo – determinato che le istituzion ia carattere sanitario, compresi quindi gl iospedali, passano sotto la vigilanza central ee periferica degli organi del Ministero dellasanità, si è imposta una totale revision edello schema del disegno di legge per lariforma della pubblica assistenza . A questoproposito è stata istituita nello scorso meseuna commissione, che ha già iniziato l ' esamedello schema predisposto dal Ministero dellavoro . Desidero assicurare la onorevole Mi -nella che nel quadro di questa riforma saràvagliata l'opportunità di modificare la leggeistitutiva del fondo per il soccorso invernale .

Il soccorso invernale, regolato dalla leggedel 1954, non è la sola forma di assistenz ache lo Stato esplica durante l'inverno . Inquesti ultimi anni vi sono state, oltre quel-le previste dalle norme generali sull'assi-stenza pubblica, anche delle assegnazionispecifiche per l'assistenza durante i mes iin cui il lavoro diminuisce e in cui le difficolt àderivanti dall'ambiente e dal clima rendon opiù penosa la situazione delle classi men oabbienti .

Sono lieto di informare che nell 'ultima riu-nione del Consiglio dei ministri è stato appro-vato uno schema di disegno di legge, ch esarà presto presentato al Parlamento, perl'assegnazione di 2 milioni di quintali di gran oal Ministero dell ' interno, da destinare parti-colarmente al soccorso invernale .

Si consideri anche che, seppure le somm edestinate al fondo nazionale per il soccorsoinvernale in base alla legge del 1954 sono d aalcuni ritenute insufficienti (ma sostanzial-mente non Io sono), tuttavia esse vengono in-tegrate già da vari anni (perché non è quest oil primo disegno di legge presentato a tale

del fondo, consideriamo le modalità di ge-stione. Ho già parlato del comitato central eprevisto dall'articolo 1 della legge del 1954 ,che dà le direttive e controlla tutta l'attivit àdel Ministero dell'interno per quanto riguard ail soccorso stesso . Nelle province, alle qual ivengono assegnate dal comitato centrale l esomme che si ritengono necessarie per quest aforma di assistenza, funzionano, presso ogn iprefettura, dei comitati che, pur essendo con-sultivi, esercitano una notevole influenza sull aattività che si svolge in sede provinciale per i lsoccorso stesso . Tali comitati provinciali, acui partecipano rappresentanti dei lavoratori ,determinano i criteri da seguire nella eroga-zione dei fondi, sia in relazione alle assegna-zioni fatte dal Ministero dell ' interno, sia inrelazione ai fondi derivanti da oblazioni vo-lontarie, raccolti provincia per provincia .

I fondi provenienti da contributi obbli-gatori vengono versati in un conto corrent epostale, da questo passano alla Banca nazio-nale del lavoro, la quale a sua volta li trasfe-risce alle singole prefetture per l'uso che l estesse credono di doverne fare, secondo l edirettive impartite dal comitato centrale .

Quali distribuzioni sono state effettuatenegli ultimi anni (mi riferisco all'esercizi o1957-58, poiché per il 1958-59, essendo stat otesté chiuso il rendiconto, si hanno dei dat iun po' approssimativi) ? Sono esattissime lecifre fornite dall'onorevole De ' Cocci nel suointervento così serio. Risulta infatti che piùdell'84 per cento dell ' intero fondo nazional eper il soccorso invernale è stato distribuitoattraverso gli E . C. A . di tutte le provinci ed ' Italia, mentre il restante 16 per cento èstato impiegato, nella massima parte, perfinanziamenti aì cantieri di lavoro .

Come gli onorevoli colleghi sanno, moltevolte i cantieri di lavoro subiscono stas idipendenti dal fatto che occorrono anch epiccole quantità di materiali, mentre i can-tieri stessi normalmente rimborsano agli ent igestori soltanto l'importo delle giornate d ilavoro, senza calcolare i materiali . Per ov-viare a questo inconveniente si è intervenut iin vari modi: talvolta sono stati assegnat ifondi al Ministero dei lavori pubblici perl'acquisto di materiali, per cui i cantieri dilavoro sono stati finanziati da due ministeri :dà quello del lavoro e, per la parte relativ aai materiali impiegati, da quello dei lavoripubblici . Altre volte si è intervenuti (come

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è avvenuto nell'esercizio decorso, per 700milioni) attraverso il fondo per il soccors oinvernale, per rendere produttivi i lavor ieseguiti che altrimenti si sarebbero limitat ia semplici lavori di sterro, senza altra uti-lità che quella di dare lavoro . Invece, mercèun modesto aiuto per l'acquisto dei materiali ,si sono potute costruire opere stabili e perma-nenti, in modo che il cantiere di lavoro h araggiunto un duplice effetto : quello di dareun contributo alla lotta contro la disoccu-pazione, facendo lavorare gente che diversa-mente non avrebbe lavorato ; e quello dicostruire delle opere efficienti che servan opermanentemente .

Ritengo quindi che sia perfettamente giu-stificato l'utilizzo di somme per l'acquist odi materiali da parte degli enti gestori de icantieri di lavoro costituiti dal Ministero de ilavori pubblici, servendo il normale finanzia -mento soltanto a pagare la manodopera .

Infine, una piccola parte dello stesso fond o(come ha. esattamente rilevato l'onorevoleDe' Cocci) è stata erogata , o attraverso gl iE. C. A . o attraverso altri enti, per soccorreresoprattutto i pescatori delle zone più povere .E poiché in generale tutti' i nostri pescatorisono poveri , anche se questi fondi hann osubito una certa polverizzazione essendo di-stribuiti per tutta Italia, ritengo che quest aerogazione sia stata perfettamente corretta .

A questo riguardo, mi propongo di alle-gare al bilancio anche un rendiconto dell agestione del fondo per il soccorso invernalechiusasi con il 31 ottobre 1959 in modo che .in sede di discussione del bilancio dell'in-terno, si possano fare tutte le opportuneosservazioni in ordine alla gestione stessa ,nella quale non vi è proprio niente da na-scondere, poiché il controllo è fatto in mill emodi, anche attraverso l'opinione pubblica .Ed è infondata la lamentela secondo cui iprefetti dispongono del fondo senza darn econto a nessuno, in quanto vi è quella com-missione che ho dianzi ricordato, la quale ,pur essendo semplicemente consultiva, ètuttavia in grado di conoscere il modo in cu ile erogazioni vengono fatte, e quindi di con-trollarle e di renderle pubbliche .

A proposito di questa erogazione, hosentito fare alcune osservazioni particolari ,alle quali desidero rispondere . Per esempio ,è stato lamentato che il comitato provincial egenovese abbia assegnato la somma di 330mila lire per borse di studio . Giova osservareche tale stanziamento rappresenta lo 0,0 2per cento delI'intera somma erogata per soc-corso invernale nella provincia di Genova

(134 milioni) . Si tratta quindi di una sommaminima, la quale per altro trova una giusti-ficazione perché rappresenta pure una form adi assistenza alla povera gente : permettereche i loro figli possano frequentare le scuole .Ritengo, comunque, che in questo caso no nci si debba riferire alla minima entità dell asomma, ma alla piena giustificazione pe rquanto riguarda l'utilizzo della somma stessa .

All'onorevole Minella Molinari, la qualeha lamentato che il prefetto di Modena abbi adeciso di ridurre quest'anno a trecento i past igiornalieri, rispetto ai mille degli anni decorsi ,per i disoccupati del capoluogo, faccio pre-sente che tale riduzione è stata deliberat adalla commissione consultiva provinciale enon dal prefetto : la deliberazione è stataadottata in seguito alle richieste più volteavanzate da tutte le oerganizzazioni sinda-cali, dai rappresentanti del comune di Moden ae dal comitato dell'E . C. A . del comune capo-luogo allo scopo di incrementare la distribu-zione dei pacchi viveri e di consentire all'entecomunale di assistenza, che gestisce una cu-cina popolare e provvede alla distribuzionedi una minestra, di aggiungere alla minestraun secondo piatto nel periodo invernale . Ilprefetto, quindi, ha agito legittimamente, i nosservanza del deliberato della commissioneconsultiva . (Interruzione del deputato MinellaMolinari Angiola) .

Altro problema sollevato è quello dell'au -mento dell'erogazione in denaro per le fest enatalizie. Negli anni passati, ed anche quest oanno, si è preferito distribuire pacchi viver ianziché erogare somme di denaro, per intui-bili motivi . Ma questo non significa che nonsi intensifichi l'assistenza, come è stato la-mentato, nel periodo delle feste natalizie .Al contrario: in tali giorni viene praticat auna più larga assistenza attraverso la distri-buzione di viveri ; e nessuna obiezione d iprincipio può essere mossa al fatto che i ntalune zone la distribuzione sia affidata a iconsorzi agrari : l'importante è che i pacch isiano controllati nel loro contenuto e nelloro prezzo, come è stato fatto in tutti quest ianni .

Un'altra questione, sollevata soprattuttodagli onorevoli De Pascalis e Greppi, riguard ala devoluzione ad altri scopi di una part edel fondo per il soccorso invernale; ad esso ,si dice, dovrebbe essere destinata tutta l'ad-dizionale sulle imposte comunali e provincial ied erariali in ragione del 5 per cento stabilit ocon decreto-legge 30 novembre 1937, n . 2145 .In realtà, il provento di questa addizional e

è stato da tempo consolidato e versato nei

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fondi dell'assistenza. Lo stanziamento pre-visto dal decreto-legge del 1937 è stato, pe rl 'articolo 2 della legge 8 aprile 1940, consoli-dato nella somma di 180 milioni, versati neifondi di assistenza. Nel 1948 lo stesso pro -vento fu consolidato con decreto-legge de l25 marzo 1948 nella somma di 1 .800 milioni ;infine per l'articolo 9 della legge 27 lugli o1956 il medesimo provento fu consolidat onella somma di un miliardo e novecent omilioni, somma stanziata nella parte ordinari adel bilancio del Ministero dell ' interno . Epoiché tale fondo era evidentemente insuffi-ciente agli scopi, nella parte straordinari adell 'ultimo bilancio del Ministero dell'intern ofu stanziata la somma di 11 miliardi 70 0milioni per l'assistenza, identica a quell adel precedente esercizio .

E da tener conto, come ho già detto, ch enel corso dell 'esercizio 1957-58 questa sommafu incrementata con un provvedimento de-stinato a fornire per l'assistenza pubblica uncerto quantitativo di grano e che sarà presen-tato a giorni, accogliendo del resto le ri-chieste pervenute dall'onorevole Minella Mo-linari, un altro provvedimento perché i fond idell'assistenza vengano incrementati con unadeguato quantitativo di grano . Pertanto, perl'assistenza sono state stanziate somme assa imaggiori dell'addizionale del 5 per cento :infatti, se si tiene conto degli 11 miliardi 700milioni dei bilanci 1957-58 e 1958-59, de lfatto che questa somma fu incrementata condue milioni e mezzo di quintali di grano i nbase alla legge speciale votata nello scorsoesercizio e che sarà adottato un provvedi -mento analogo, seppure per quantità minore ,nel corso dell'attuale esercizio, dobbiamo con-statare che le somme assegnate all'assistenz apubblica sono assai maggiori del provent odell'addizionale 5 per cento, consolidato nellasomma di un miliardo 900 milioni nel 1956 .Perciò, quando si fa il calcolo dell'erogazion emedia per ogni assistito in base a determinat ecifre, ritengo che si tenga conto soltanto dell ecifre iscritte in bilancio e non anche di quell ederivanti dalle assegnazioni fatte con leggispeciali, le quali raddoppiano le somme iscritt ein bilancio . Sappiamo che le somme erogat esono modeste ma occorre tener conto dell epossibilità di bilancio, le quali sono limitat edate le enormi spese fisse, direi, con un vec-chio termine, obbligatorie che gravano inmodo crescente su tutti i bilanci .

Si è osservato che in taluni grossi centr il'addizionale dia un gettito molto superior ealle somme erogate dagli E . C. A. Questo èun fatto incontestabile. Ma non dobbiamo

dimenticare che il bilancio dello Stato nonpuò ripartire localmente le somme ricavate dauna addizionale generale e che soprattutto l aripartizione di queste somme è fatta non i nragione della loro provenienza, ma in ra-gione dei bisogni delle singole regioni . Sitratta, in sostanza, di una specie di giustizi adistributiva per cui si cerca di dare alle region ipiù povere i proventi ricavati da quelle piùricche che si ritiene abbiano meno bisogni d i

aiuti . Vi è, dunque, effettivamente una appa-rente scompensazione, ma ciò si verifica perl'applicazione di una giustizia distributiva .Devo escludere che le erogazioni dei fond isiano state fatte con criteri partitici o eletto-ralistici, perché ciò non sarebbe sfuggito a lcontrollo dei comitati provinciali e comunali ,in cui sono rappresentati tutti i partiti .

Nel corso della discussione sono stat efatte delle affermazioni relative all'assistenzain alcune province . Anzitutto devo sottoli-neare che l'ultima rilevazione dell'Istitutocentrale di statistica ha portato alla consta-tazione felice di una notevole diminuzion edella disoccupazione nel nostro paese . Comela Camera sa, l'Istituto centrale di statisticacompie ogni anno una indagine sulla disoccu-pazione, fondata su dati diversi da quelli sucui si fonda l'analoga indagine compiuta dagl iuffici provinciali di collocamento, indagin equesta ultima che non ha piena attendibiltà ,come da più parti si riconosce, perché le list edegli uffici di collocamento sono riempit edi nomi di gente che non cerca un lavoro ,ma semplicemente aspira a cambiare l'occu-pazione alla quale è addetta . Vi è quind inei dati forniti dagli uffici di collocament oun rigonfiamento rispetto ai dati dell'Istitut ocentrale di statistica . L'indagine compiutada questo ultimo è fatta secondo criteri pret-tamente scientifici, naturalmente per cam-pione, non potendosi ovviamente fare unaindagine in tutta l'Italia .

L'ultima rilevazione dell'Istituto central edi statistica, dicevo, dimostra che si è avut anel nostro paese una notevole riduzione dell adisoccupazione (se tale indagine sia più omeno esatta al cento per cento non possiamoassicurare, ma comunque essa è stata com-piuta con criteri analoghi a quelli degli ann iscorsi), riduzione che del resto risponde all'av-venuto aumento della nostra produzione edella nostra esportazione, che ovviamenteproducono aumento di lavoro. Se pensiamoinfatti che nei primi nove mesi di quest'ann ola produzione industriale è aumentata del 9per cento e che le esportazioni sono aumentat ein misura ancora maggiore, dobbiamo rite-

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nere che a ciò corrisponde anche un aument odì occupazione. Lo stesso vale per l'agri-coltura .

Il Ministero del lavoro mi ha fornitodei dati specifici per quel che riguarda l aindagine sulla disoccupazione compiuta da -gli uffici di collocamento nelle province d iBari, Foggia e Rovigo . Da questi dati ri-sulta che la disoccupazione è diminuita inqueste tre province, nelle quali, come gl ionorevoli colleghi sanno, pur vigeva il prin-cipio dell ' imponibile di manodopera, impo-nibile che fu dichiarato incostituzionale d auna sentenza della Corte costituzionale . Gl iiscritti nelle liste di disoccupazione, prim ae seconda classe, nella provincia di Bari ,sono presso a poco rimasti inalterati numeri-camente, in complesso cioè la situazione èstazionaria, e si ha in effetti una diminu-zione inferiore aIl'1 per cento : tuttavia, an-ziché avere una aumento abbiamo una dimi-nuzione di 372 unità . Nella provincia d iFoggia abbiamo una diminuzione di 4 .200unità, pari al 10 per cento . Nella provinciaRovigo, infine, la situazione è stazionaria ,essendosi registrato un aumento inferior eall'i per cento .

Ritengo quindi che le osservazioni qu ifatte siano smentite da questi dati che s iriferiscono al settembre del 1959, confron-tato con il settembre del 1958 .

È vero, l 'emigrazione è diminuita, parti-colarmente quella verso il Belgio (ciò i nconseguenza non di certe condizioni locali ,ma della crisi carbonifera, che ha visto di-minuire l'estrazione del carbone in seguit oalle difficoltà di collocamento dello stesso) .Ma in complesso io posso affermare che ,nonostante la diminuzione dell 'emigrazione,la disoccupazione interna è sensibilmente di-minuita . Appena sarà pubblicato il volum ecompleto contenente le indagini sulla di-soccupazione compiute dall ' Istituto central edi statistica, noi constateremo come effetti-vamente una sensibile diminuzione della di-soccupazione, dovuta ad una coraggiosa ecoerente politica economica, si sia verifi-cata in quest'anno rispetto a quello prece -dente .

Sono state fatte altre osservazioni mar-ginali, a cui pure voglio dare una risposta .Si è lamentato un aumento dei protest icambiari in provincia di Rovigo, che sareb-bero quadruplicati nel 1957 rispetto al 1952 .Si tratta di un dato che ha una importanz amolto relativa: sappiamo infatti che vi èstato un certo aumento delle vendite rateal icui ha corrisposto un aumento dei protesti

cambiari . Comunque, i protesti sono rad-doppiati, e non quadruplicati .

Non è poi affatto esatto che l ' indice d iaffollamento nelle abitazioni sia aumentat oin provincia di Rovigo: esso è invece diminui-to dall'1,4 nel 1954 all'1,07 nel 1958 .

Credo così di aver risposto a tutte le va -rie questioni che mi sono state proposte dal-l'onorevole Minella Molinari . dall'onorevoleDe Pascalis e dagli altri intervenuti nelladiscussione .

Venendo ora alle conclusioni della mozion e(la cui motivazione di sfiducia la rende totaI -mente inaccettabile), ho già detto, in merit oalla richiesta contenuta al n . i), che il 90per cento dei fondi è stato distribuito attra-verso gli E . C. A ., mentre il supero di 700milioni dell'esercizio finanziario scorso è ser-vito all'acquisto di materiali per i cantier idi lavoro ; spesa che mi pare perfettament egiustificata .

DE PASCALIS. E per il finanziamentodi film?

_SEGNI, Presidente del Consiglio dei mi a

nistri, _Ministro dell'interno . Una sola voltaè stato disposto un finanziamento di una de-cina di milioni .

DE PASCALIS . Quaranta !SEGNI, Presidente del Consiglio dei mi-

nistri, Ministro dell'interno . Si trattava didare lavoro ai disoccupati del settore, per i lquale si chiedono soccorsi da varie part ipolitiche, compresa quella cui appartienel'onorevole De Pascalis .

Circa la seconda richiesta, ho già rispost oche si è in tutti gli anni incrementato il soc-corso natalizio attraverso distribuzioni d igeneri in natura perché questa forma d iaiuto è ritenuta più efficace e sicura delle dì-stribuzioni di denaro .

In merito al terzo punto, non ho alcun adifficoltà a presentare al Parlamento unarelazione circa la ripartizione e l'impiego de ifondi per il soccorso invernale in modo d apoter verificare che la sua utilizzazione si astata il più rispondente possibile ai fini pe rcui il fondo è stato creato e ai bisogni dell esingole regioni .

Per quanto riguarda la richiesta contenut anell 'emendamento aggiuntivo, avverto ch esari, tra breve presentato alla Camera u ndisegno di legge, già approvato dal Consigli odei ministri, che consente di destinare all'as-sistenza un quantitativo di grano il cui valor eè notevolmente superiore alla richiesta fatta .

Quindi, le divergenze sono più di dettagli oche di sostanza ; tuttavia la mozione non pu òessere accettata per lo spirito che la informa,

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e pertanto, se essa sarà posta in votazione ,chiederò che la Camera la respinga . (Applausial centro) .

PRESIDENTE. Non essendovi più iscritti ,chiedo all ' onorevole Minella Molinari Angiola ,prima firmataria della mozione, o ad altr ofirmatario, se intende parlare .

VIVIANI LUCIANA. Chiedo di parlare .PRESIDENTE. Ne ha facoltà .VIVIANI LUCIANA . Signor Presidente ,

onorevoli colleghi, dobbiamo innanzitutt odire che siamo sodisfatti che quest'anno ilParlamento abbia preso in esame un problem acosì delicato ed inportante come quello dell agestione del fondo assistenza invernale, no nin modo frettoloso come negli anni scorsi ,ma con una discussione ampia che consent ealla Camera di esaminare questo delicatosettore della politica assistenziale del Governoe, quindi, anche di intervenire per chieder edelle sostanziali modifiche .

Dobbiamo però rilevare che dalla rispost adell'onorevole Presidente del Consiglio nonabbiamo ascoltato alcun accenno che testi-moni il proposito di adeguare questa impor -tante iniziativa e quelle che sono le real iesigenze del paese . Il rendiconto contabile eburocratico, presentato dall'onorevole Segni ,non tiene conto che una iniziativa com equella del soccorso invernale ha caratterestraordinario e nasce dalla straordinaria situa -zione esistente nel paese . Non si può pertantodiscutere di questa iniziativa con i piccoli cal -coli da ragionieri e con la supposizione ch etutto vada bene e che per il futuro null adebba cambiare (perché sostanzialmente que-sto ci pare di aver compreso dalle parole de lministro dell ' interno) .

Un punto della risposta dell 'onorevoleSegni a noi sembra particolarmente impor -tante: l ' impegno ufficialmente assunto da lGoverno di presentare ogni anno, allegat oal preventivo del bilancio del Ministero dell'in-terno, il consuntivo del bilancio della gestion edel fondo di soccorso invernale . Questo giàrappresenta senza dubbio una garanzia ch efinora il Parlamento non era riuscito ancor aad avere . Però l'onorevole Segni non h aprecisato se si tratterà di rendiconto somma-rio e superficiale, così come è apparso ne lbilancio di due anni or sono, o se vi sarà ,invece, una esposizione completa e soprattuttose essa comprenderà le cifre attribuite alle sin-cole provincie .

Il silenzio su punto questo ci preoccupa per-ché l'onorevole Segni non ha risposto a quant ola onorevole Minella aveva molto ampiament edocumentato e, cioè, che da questa parte della

Camera avevamo, attraverso lettere, inter-rogazioni, sollecitazioni orali, chiesto i cri-teri di distribuzione per provincia del gettit onazionale dello scorso anno, e nonostante imolti mesi di attesa la risposta non è ancoraarrivata. Ignoriamo il motivo di tanta reti-cenza, trattandosi di notizie che non possonoessere certo ritenute segreto di Stato .

Ecco perché apprezziamo nel suo giustovalore l'impegno assunto finalmente dal -l'onorevole Segni .

Il Parlamento avrà così ogni anno la pos-sibilità, discutendosi del bilancio del Mini-stero dell'interno, di affrontare anche i cri-teri di gestione e di distribuzione del fondo disoccorso invernale e quindi anche i criteri d idistribuzione provincia per provincia .

Questo però è l'unico punto delle nostrerichieste accolto, anche se con molte riserve .

Sui criteri di raccolta del fondo, l'onorevoleSegni ha portato alcuni dati che apparente -mente rispondono alla realtà, ma che nell asostanza non lo sono. Ha detto che il gettito de icontributi volontari è aumentato negli ultimianni ma ha dimenticato di confrontare quest acifra con quella ricavata dai contributi ch egravano sulle masse popolari. Si tratta diaumenti irrisori comunque (lo stesso onore-vole Segni ha detto che la situazione è quas istazionaria), che non modificano la sostanzadella nostra affermazione e cioè che nel totaledegli 8 miliardi di gettito del fondo per l'as-sistenza invernale, la quota che effettivament eviene pagata dai ceti più abbienti è minima .

L'onorevole Segni quando ci dice ch esolo il 40 per cento del gettito volontari oviene versato dai ricchi non fa che confermar equanto 'noi abbiamo detto .

SEGNI, Presidente del Consiglio dei mi-nistri, Ministro dell'interno . Non ho dettoquesto . Viene data da datori di lavoro. Anchesul 60 per cento possono esservi contribut idati da ceti abbienti .

VIVIANI LUCIANA. Sostanzialmente . . .SEGNI, Presidente del Consiglio dei mi-

nistri . Ministro dell'interno . Sostanzialmenteè perfettamente arbitraria la sua affermazione .

VIVIANI LUCIANA. Il gettito maggioresi ricava dai sovrapprezzi sugli spettacol idomenicali e sui viaggi, e la domenica è so-prattutto la grande massa dei lavoratori ch esi concede finalmente la possibilità di unosvago .

Occorre modificare la legge del 1942 pe rrendere più automatico e ampio il contributodelle grosse imprese finanziarie, perché s el'iniziativa deve rispondere ad un principi odi solidarietà nazionale verso gli strati più

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poveri della nazione è giusto che l'appell oalla solidarietà sia rivolto a tutta la popola-zione italiana ma è ancora più giusto che aquesto appello risponda specialmente quell aparte della popolazione italiana che è mag-giormente in grado di poterlo fare . Presente-remo prossimamente una proposta di leggeche modifichi profondamente la legge del 1942 .

Per quanto riguarda i criteri di gestione ,l 'onorevole Segni ha praticamente respint ola nostra proposta di far distribuire il fond odel soccorso invernale dagli E . C. A . F veroche una percentuale abbastanza elevata già,viene distribuita dagli E . C. A ., ma nonnella misura annunciata quest'oggi .

SEGNI, Presidente del Consiglio dei mi-nistri . Ministro dell'interno . Le cifre sonoesatte .

VIVIANI LUCIANA. Anche prendend oper buona la percentuale dell'84 per cent osta di fatto che attualmente non sono gl iE. C. A. a stabilire i criteri di distribuzione :essi vengono impartiti categoricamente dall eprefetture mentre gli E . C. A. sono utilizzat isolo come enti distributori . Noi riteniamoinvece che gli E . C. A., una volta avuta l'at-tribuzione della somma che spetta ai sin-goli comuni, siano essi soltanto a stabilire icriteri attraverso cui l'assistenza deve esser eerogata . Fra le varie istituzioni assistenzial iche operano nel nostro paese gli E . C. A .sono senza dubbio i piè idonei e i piùattrezzati a conoscere i reali bisogni di ogn isingolo comune .

Vi è quindi una differenza sostanzial etra la nostra posizione e quella ribadita ogg idall'onorevole Segni .

Per quanto riguarda l'altro 16 per cento ,che viene erogato per i cantieri di lavoro . . .

SEGNI, Presidente del Consiglio dei mi-nistri, Ministro dell'interno . EIla ha equi-vocato: non si tratta del 16 per cento, perchéin questa percentuale è compresa una quotaper i pescatori .

VIVIANI LUCIANA. Va bene, si trattadi una percentuale minore del 16 per cent oerogata per i cantieri di lavoro . Anche suquesta voce occorre un maggior controll odel Parlamento. La versione ottimistica dat adall'onorevole Segni di cantieri di lavoro cherealizzerebbero opere di pubblico interesseutilizzando fondi della assistenza invernal eper pagare la manodopera non sempre ri-sponde alla realtà . Conosciamo come vann ole cose nel nostro paese e sappiamo che an-che per i cantieri di lavoro si opera quellapolitica discriminatoria che caratterizza pur -troppo gran parte della nostra politica assi -

stenziale . Comunque resta il fatto che i lgettito del fondo per il soccorso invernal eè così insufficiente che ogni dispersione èdannosa e quanto più si concentra la ge-stione nelle mani di un solo ente tant opiù si eliminano inutili spese di esercizio .Manteniamo perciò la nostra proposta peruna diretta gestione degli E . C. A.

Per quanto riguarda i criteri di eroga-zione, l ' onorevole Segni ha confermato chesi preferisce distribuire pacchi anziché danaro .Non riusciamo a comprendere perché la di-stribuzione di pacchi viveri sia da preferirs iquando l 'esperienza sta a dimostrare il con-trario . Va tenuto presente che per la confe-zione di pacchi viveri occorre un pesant eapparato burocratico e complicate operazio-ni; acquisto dei viveri e del materiale pe rgli involucri, pagamento del personale perla confezione ecc . Senza parlare, poi, dei mi-steriosi canali attraverso cui avvengono gl iapprovvigionamenti : avevamo fatto riferi-mento ai consorzi agrari, dimenticati invecenella risposta dell'onorevole Segni . Dimen-ticanza che ha un preciso significato . Perchéil disoccupato dovrebbe essere più contentodi ricevere un pacco che di solito contienequalche chilo di pasta, una o due scatole d ìpomodori, qualche chilo di legumi secchi ,piuttosto che l'equivalente in danaro, co nla conseguente possibilità di acquistare ci òche più necessita alla sua famiglia, com emedicinali o generi alimentari più utili? Vainoltre tenuto presente che molto spess o(anzi, direi, nella totalità di casi) la qualit àdei viveri distribuiti è pessima, quand onon si tratta addirittura di merce avariata .

L'erogazione di somme di danaro è pi ùutile, più economica e non offre appigli aoscure e inconfessabili speculazioni .

Voglio ricordare, che nel brevissimo pe-riodo in cui l'onorevole Fanfani fu ministrodell'interno (nel 1954) egli inviò una circo -lare ai prefetti nella quale erano elencati cri-teri utili che rispondevano alle esigenze realidelle famiglie più povere . In quella circolar eerano elencate infatti forme di erogazion iquali: il pagamento di canoni di fitto, d ibollette della luce e del gas arretrati da tremesi : spignoramento di piccoli pegni di bian-cheria e di indumenti, la corresponsione dilegna o carbone per il riscaldamento distri-buzione di latte ai vecchi e ai bambini ecc .Forme di assistenza che le organizzazion idemocratiche avevano rivendicato negli anniprecedenti perché rispondono alle esigenze de idisoccupati e dei poveri assai più dei pacch iviveri . Ma la circolare Fanfani tranne qualche

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lodevole eccezione non fu mai applicata . S icontinua ad insistere nella distribuzione d ipacchi viveri perché all'ombra della solida-rietà verso i più poveri si arricchiscono ille-citamente coloro che sono già ricchi .

Tutto quanto si è detto finora riguard auna gestione di normale amministrazion edel soccorso invernale . Ma noi avevamo spe-rato che dalle parole del Ministro dell'intern oemergesse la volontà di compiere qualchecosa di più in un anno come questo, carat-terizzato da un inverno che si presenta assa ipiù crudo degli altri . Il nostro maggiore ram-marico è quello di constatare che l'onorevol eSegni non ha tenuto conto che l'Italia d aparecchie settimane è, purtroppo, sconvolt ada gravi calamità naturali .

SEGNI, Presidente del Consiglio dei mi-nistri, Ministro dell'interno. Si sta provve-dendo al di fuori del soccorso invernale .

VIVIANI LUCIANA . Vi sono regionipovere, come la Calabria e la Lucania, pe rle quali le erogazioni finora distribuite da ivari ministeri sono assolutamente insuf-ficienti . Le alluvioni non sono catastrofich esi sanano nel giro di qualche giorno o qual -che settimana .

Esse lasciano conseguenze che durano a vol -te degli anni .Migliaia di famiglie hanno perdut ola casa e le poche suppellettili che possedevano ,migliaia di contadini hanno avuto il loro rac-colto devastato, nuovi strati della popolazion eitaliana sono piombati nella miseria più nera .

Il fondo di soccorso invernale quest'ann onon può non elargire un aiuto concreto anchea questi nuovi poveri creati dalle alluvioni .Di qui la nostra richiesta di aumentare i lcontributo governativo in considerazione d iquesta particolare situazione .

A proposito del contributo governativ ol'onorevole Segni ha dichiarato che il Go-verno ha deciso di sospenderlo da qualcheanno . Desidererei sapere se sono esatte l eparole dette dal Presidente del Consiglio eministro dell'interno o i documenti ufficial iche vengono distribuiti ai deputati . Al penul-timo stato di previsione del bilancio de lMinistero dell'interno era stata allegata un atabella riguardante la gestione del fondo soc-corso invernale dal 1949 al 1957 . In essasi legge chiaramente che il Governo ha stan-ziato ogni anno, fino al 1958, la cifra di Imiliardo . Non possiamo riferirci al 1959 per-ché sono stati pubblicati i dati solo fino a l1958. Non comprendiamo come il President edel Consiglio abbia potuto dire che il Go-verno non stanzia più questa cifra da molt ianni .

SEGNI, Presidente del Consiglio dei mini-stri, Ministro dell'interno . Non è stata stan-ziata nell'esercizio scorso .

VIVIANI LUCIANA. Allora, la nostrarichiesta ha motivo di più per essere fatta .Poiché se anche su questo miliardo di con-tributo statale il fondo per il soccorso inver-nale non può contare , evidentemente saràpiù piccola l'aliquota che spetterà a tutt ii poveri, compresi quelli colpiti dalle recent icalamità naturali .

Noi ci troviamo di fronte ad un'annat aeccezionale . Nonostante questo si è credut odi consolare il Parlamento dicendo che la di-soccupazione è in diminuzione : sta di fattoche anche se vi fosse (non voglio aprire unadiscussione su questo argomento, la farem onella sede opportuna) una piccola diminuzion edegli indici di disoccupazione, resta in tutta l asua drammaticità il problema della grave, en-demica miseria di molte zone del nostro paese .

Noi non vogliamo qui ricordare una seri edi dolorosissimi episodi che stanno a testi-moniare questo stato di miseria . Viviamo inun paese, onorevole Segni, in cui vi son obambini morsi da grossi topi perché vivon oin grotte e capanne : questo è avvenuto poch esettimane fa nella mia città . Viviamo in unpaese dove, in questi giorni di piogge insi-stenti, vi sono decine di migliaia di famiglieche vivono in baracche.

Vogliamo metterci la coscienza a posto edire che, dando un piccolo pacco di pisell isecchi, di fagiuoli e pasta, a qualche centinai odi migliaia di disoccupati, abbiamo rispost oa quell'appello di solidarietà nazionale che ènecessario, nel corso dell'inverno, per lenirela miseria ? Non dobbiamo mettere un oschermo alla realtà che ci circonda.

È necessario rinnovare un appello alpaese, affinché, in questa annata più cruda,anche i ceti più abbienti facciano il loro dover epiù di quanto lo abbiano fatto nel passato .

Ella, onorevole Presidente del Consiglio ,ha affermato che i prefetti hanno semprefatto il loro dovere. Noi siamo convinti ch eessi mettono invece scarso impegno per soste -nere questa iniziativa : se si facessero sentirecon interventi più energici, l'erogazione de icontributi volontari locali sarebbe superiore .

Però, se vogliamo dare un valore moral ee politico a questo appello alla solidarietà,bisogna che il Governo per primo dia l'esempio ,stanziando una cifra straordinaria a favor edel soccorso invernale, cifra che possa rap -presentare non soltanto un aiuto concreto .ma anche uno stimolo affinché tutti i ceti

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sociali del paese facciano il loro dovere nelcorso di questo inverno . 'Applausi a sinistra) .

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la di-scussione generale sulla mozione .

L ' onorevole De Pascalis, presentatore del-l ' interpellanza, ha facoltà di dichiarare s esia sodisfatto .

DE PASCALIS. Pare a me indubbia l autilità della discussione sul fondo per il soc-corso invernale, che si è svolta in quest'aul aa seguito della presentazione della mozion eMinella e della mia interpellanza .

Utile la discussione che abbiamo avuto ,perché, dopo anni, è stato finalmente possi-bile, in questa sede, inquadrare in termini piùesatti e più concreti questo problema di par-ticolare interesse popolare .

Vorrei ricordare qui – lo avevo già fatt opresentando la mia interpellanza – che la ri-chiesta di una precisazione, di una puntua-lizzazione sui vari aspetti arnministrativi, d igestione, di controllo, di distribuzione, d ierogazione dei fondi destinati al soccorso in-vernale era stata avanzata con una inter -rogazione fin dal novembre 1953 . Purtroppoquella interrogazione decadde, ma la richiest adi precisazione in merito rimase nel paese ein quest'aula ; per questo essa è stata ripresada noi ed ha avuto oggi finalmente una par-ziale risposta .

Da questo punto di vista, la discussione ela risposta dell'onorevole Presidente del Con-siglio e ministro dell'interno, possono essereda noi considerate positive per due ordin idi ragioni : innanzi tutto perché, sia pure co nun'impostazione del tutto burocratica e pe-destramente amministrativa, l'onorevole Pre-sidente del Consiglio ci ha fornito dei dati ,pur riferendosi alla nuda applicazione dellalegge del 1954 ; e questo è già per altro u npasso avanti, in quanto noi e il paese abbiamoora un quadro più preciso e particolareggiat odella realtà della assistenza invernale . L'altrolato positivo della discussione è dato dal fatt oche un impegno alla fin fine il Governo h aassunto: quello di presentare, allegandolo a lbilancio del Ministero dell'interno, un ren-diconto annuale sull'andamento e sui risul-tati della gestione del fondo per il soccors oinvernale . Al riguardo però sarà opportun o– magari in altra sede -- precisare come dovràessere fatto questo rendiconto, che non dovràsoltanto sommare delle cifre, ma ci dovr àdescrivere i criteri con i quali questi fond isono stati raccolti, accentrati, distribuiti e derogati nel paese.

Purtuttavia, non posso dichiararmi sodi -sfatto perché l'onorevole Segni ha affermato in

questa sede che il sistema del fondo del soc-corso invernale è un sistema che funzion amolto bene, è un sistema che corrisponde i npieno alle esigenze del paese . Ma l'onorevol eSegni ha volutamente dimenticato di preci-sare il suo pensiero su alcuni aspetti del pro-blema sui quali pure avevo richiamato l'at-tenzione del Parlamento . Anzitutto devo direquesto, onorevole Presidente del Consiglio :in questa sede, in questa circostanza, in que-st'anno, ella di fronte alle nostre richiest eavrebbe dovuto sentire il dovere di aggiungeredelle considerazioni più calde a quelle che hafatto illustrandoci i dati del fondo del soc-corso invernale . Perché non è poi vero ch ele cose vadano bene ; non è vero che il comitat ointerministeriale per l'attività che svolg epossa lasciarci sodisfatti . Non è vero nep-pure che l'attività e l'azione dei prefetti nell eprovincie sia sodisfacente . Non è infine affatt overo che i contributi volontari, che conflui-scono al fondo del soccorso invernale, sian oin fase ascendente ; essi sono invece in fas ediscendente e questo deriva dal fatto che i lGoverno attraverso i suoi strumenti, attra-verso il comitato interministeriale, attraversole prefetture non accompagna questa granderaccolta di fondi, destinata all'assistenza deimeno abbienti in una particolare ed incle-mente stagione, con una adeguata campagn apropagandistica, con appropriate iniziative .Non mantiene, in altri termini, quel caratter edi solidarietà popolare che ebbe il fondo de lsoccorso invernale allorché nacque, lo vogli osottolineare, a Milano, nel periodo angoscios odel dopoguerra, quando l 'amministrazionedemocratica di quel tempo chiese l ' aiuto d itutte le classi, di tutti i ceti, di tutte le cate-gorie sociali perché accorressero a sostenerei più bisognosi .

La legge del 1954, mancando di un'azion edi coordinamento efficace e della necessari amobilitazione da parte del concitato intermi-nisteriale e da parte delle prefetture, consegu eoggi un solo risultato: quello di far gravareil peso del fondo del soccorso invernale pre-valentemente sulle spalle della maggioranz adei cittadini italiani, di coloro che la dome-nica viaggiano, di coloro che la domenic avanno al cinematografo, di coloro che la do-menica si recano negli stadi . Ecco perché ,in questa sede, io ho definito il sovrapprezzodel soccorso invernale (che ne è oggi l'entrat afondamentale e sostanziale) « la tassa dell adomenica » . Ecco perché in questa sede hofatto miei alcuni interrogativi che i cittadin iitaliani, tutti i cittadini italiani, formulan oin genere la domenica quando sono sotto-

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posti' all'incidenza del sovrapprezzo . La pri- lavoratori italiani ? Una richiesta di riformama

domanda

che

i cittadini si pongono è è

venuta, onorevole Segni, anche

dallaquesta: dove vanno a finire i denari del fondo A. N. E. A . nel senso che sia lo Stato adper il soccorso invernale ? L'altra domand ache segue immediatamente alla prima èquesta: fino a quando durerà questo sistema ,questa tassazione ? Erano due domande alle

assolvere il compito di finanziare l'assistenz ae di erogarla attraverso gli E . C. A. La stradada seguire è appunto questa : affidare agl iE . C. A. le erogazioni dell'intero gettito del -

quali chiedevo

mi si

desse

la

risposta e la l'addizionale

E. C. A.

o

almeno

di quellarisposta non è venuta . parte dell'addizionale che dovrebbe andare

Inoltre, onorevole Presidente del Consiglio agli

E . C . A.

e

che in realtà agli E. C. A.dei ministri, è vero che 1'80 per cento dei non va .fondi raccolti per il soccorso invernale vengono Onorevole Presidente del Consiglio, ellaassegnati agli E. C. A in modo che quest ienti, meccanicamente e non attraverso un agestione autonoma ma con una applicazionefredda e burocratica delle disposizioni pre-fettizie, li distribuiscano al paese . ma restaun altro 20 per cento che viene utilizzato i nvarie maniere e viene disperso in molt irivoli . su uno dei quali soprattutto io avevochiesto che si facesse luce . Mi riferisco . ai40 milioni che sono stati stanziati per l aproduzione di un film promossa da un parti -colare comitato presieduto da un deputat odemocristiano, che aveva ed ha, tra l'altro ,speciali aderenze presso il Ministero del lavoroil film a cui mi riferisco è stato affidato per lasua produzione ad una casa cinematografica ,le cui qualità e capacità cinematograficheritengo non siano certamente sufficienti e didonee a giustificare questo stanziamento .40 milioni sono stati destinati ad un film ch eprobabilmente vedremo girare nelle sale cin ematografiche italiane e che porta questotitolo : Il mondo dei miracoli .

Allorché all 'onorevole Quintieri, che eraed è presidente del comitato promotore de lfilm, si chiese la ragione per la quale de ifondi che dovevano essere destinati a incre-mentare l'assistenza agli indigenti fosserostati invece stornati a favore di una produ-zione cinematografica, egli rispose che ladomanda di 'contributo rivolta al comitatoministeriale era stata intesa a trasformar equella che era e resta, per la legge del 1954 ,una assistenza invernale in sussidi in un aassistenza in lavoro . Senonché quei 40 mi-lioni sono serviti a far lavorare una troupedi sole 49 persone e, in realtà, a finanziar el'attività di una casa cinematografica sull aquale sarebbe opportuno fare più luce pe rvedere quali connivenze e quali legami ess atrovi con l'attività assistenziale di quest oGoverno .

Vi era infine un'altra domanda alla qual enon si è risposto : fino a quando dureremocon il sistema del fondo soccorso invernale ,che grava prevalentemente sulle spalle dei

ci ha letto alcune cifre per quanto concern el 'addizionale E . C. A. Le dirò che esse nonsembrano particolareggiatamente esatte i nquanto non è vero che i due quinti dell'addi-zionale, che dovrebbero essere dati agliE. C. A., vengano tutti erogati . Al riguardole ricorderò che il 5 agosto scorso il senator eLami Starnuti presentò una interrogazion eai ministri dell ' interno e del bilancio « perconoscere le ragioni per le quali negli eserciz i1958-59 e 1959-60 il fondo stanziato nel bi-lancio del Ministero dell ' interno per il finan-ziamento degli E. C. A. sia stato inferiore aidue quinti del provento della citata addizio-nale e per conoscere altresì i provvediment iche si intendevano proporre affinché gliE. C. A. avessero l'intera quota loro spettantesul detto tributo » . Rispose testualmente i lministro dell'interno che « nessuna relazioneesiste, per effetto delle attuali disposizionilegislative, fra il gettito dell'addizionale e gl istanziamenti per l'integrazione dei bilanc idegli E. C. A. » e soggiunse che « gli stan-ziamenti complessivi disposti ogni anno rap-presentano il massimo sforzo che lo Stat opuò compiere a favore del settore assisten-ziale ove operano gli E . C. A . » .

Se noi andiamo a vedere le cifre, consta-tiamo, per esempio, che per il 1958-59 i du equinti del gettito complessivo dell'addizionaleE . C. A. assommarono a 18 miliardi 400 mi-lioni; di questa somma un quinto avrebb edovuto essere accantonato per eventi straordi-nari e 14 miliardi 720 milioni avrebber odovuto essere assegnati agli E . C . A. Adessi vennero invece assegnati 14 miliardi100 milioni . Nel bilancio 1959-60 i due quint iraggiungono l'ammontare di 20 miliardi 72 0milioni. L'importo per gli E .C .A. dovrebb eessere di 16 miliardi 580 milioni ; risultainvece solo di 13 miliardi 600 milioni, sommadel tutto inadeguata all'assolvimento deipiù elementari compiti degli E . C. A .

Per tutto questo noi riteniamo che si aopportuno procedere a una riforma general ee integrale del sistema e delle strutture at -

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traverso cui opera l'assistenza pubblica i nItalia e in questo quadro risolvere anche i lproblema dell'assistenza invernale ; chiediam ouna riforma che dia agli E . C . A ., a quest istrumenti democratici, i mezzi per far front ealla loro nobile missione di essere attivamenteaccanto agli strati più bisognosi della popola-zione italiana.

Io dunque non posso ritenermi sodisfatt odella risposta del Presidente del Consigliodei ministri. D'altra parte, però, tenutoconto che la onorevole Angiola Minella Mo-linari e la onorevole Luciana Viviani insi-stono nel voler mantenere la loro mozion esulla quale il Presidente del Consiglio ha gi àmanifestato la sua opposizione ; tenuto contoche in quella mozione, a parte l'elemento d isfiducia ben giustificata e legittima per l acarenza quasi totale e per la inefficienzadell'azione governativa, sono contenute alcunerichieste sulle quali con un po' di buonavolontà da parte di tutti i settori della Ca-mera è possibile trovare un punto di incontro ;tenuto conto che questo inverno si è annun-ciato particolarmente duro, specie per alcun ezone della penisola, voglio presentare u nordine del giorno, signor Presidente, con l asperanza che esso possa servire a fare in-contrare le varie parti della Camera per un asoluzione sodisfacente della questione in esa-me, e possa trovare il consenso del Governo efar scaturire utili direttive di marcia i nquesto settore, favorendo la mobilitazion enon solo dei contribuenti italiani, sui qual igrava la « tassa della domenica », ma ditutti i datori di lavoro, e particolarmente d iquelli agricoli, che negli anni scorsi non hann omai voluto dare un loro proprio e sostanziosocontributo al soccorso invernale . Tale ordinedel giorno è del seguente tenore :

« La Camera ,

a conclusione del dibattito sulla mozion ee sulla interpellanza sul « soccorso invernale »e udite le dichiarazioni del Presidente de lConsiglio,

invita il Governo :

1°) a stanziare per il fondo soccorso in-vernale per l ' inverno 1959-60 un contribut odi 3 miliardi in considerazione anche dell ecalamità che hanno colpito numerose pro-vince ;

2°) a valersi degli E . C. A. per la gestionee la distribuzione dei fondi comunque rac-colti per il soccorso invernale ;

3°) ad allegare al bilancio preventivodel Ministero dell'interno una relazione sulla

entità dei fondi annualmente raccolti per i lsoccorso invernale, sui criteri della lororipartizione e del loro impiego » .

SEGNI, Presidente del Consiglio dei mi-nistri, Ministro dell'interno . Chiedo di parlare .

PP,ESIDENTE. Ne ha facoltà .SEGNI, Presidente del Consiglio dei mi-

nistri, Ministro dell'interno . Desidero breve-mente rettificare alcuni dati che sono stati ,volutamente o no, fraintesi o dimenticati efare qualche considerazione di carattere ge-nerale .

L'onorevole De Pascalis ha insistito ne lrichiedere il contributo di 1 miliardo e 900milioni . Egli sa che, essendo questa sommaassolutamente insufficiente, nelle parti stra-ordinarie del bilancio vennero sempre stan-ziate somme più notevoli . Anche quest'annoè stata stanziata la somma di 11 miliardi e700 milioni di lire, ed altri 490 milioni son ostati stanziati su un altro capitolo di bi-lancio .

Vi è di più. Come ho già detto, in sostitu-zione di quel miliardo il cui versamento eraprevisto per un solo esercizio nella legge del1954 e che poi fu approvato anche in eserciz isuccessivi, ma non nello scorso esercizio, si èavuta per l'assistenza pubblica l'assegnazion edi un notevole quantitativo di grano, circa 2milioni di quintali, se non ricordo male .Anche in questo esercizio, per venire incontroalle notevoli necessità ed esigenze in previ-sione del prossimo inverno, un'altra assegna-zione di 2 milioni di quintali di grano è stat adeliberata dal Consiglio dei ministri e i lrelativo disegno di legge sarà prossimamentepresentato al Parlamento.

Come si vede, il Governo ha superato dibuona misura i 3 miliardi di cui si parla a Iquarto punto della mozione Minella e nell'or -dine del giorno ora annunziato dall'onorevoleDe Pascalis .

A proposito di questi due documenti, viè una questione di principio da sollevare :sia la mozione sia l'ordine del giorno suonan ochiaramente sfiducia al Governo, come èapparso anche dall'illustrazione che ne èstata fatta. Ci si è detto che noi non sappiam ofare l'assistenza, che noi non abbiamo slanci oper essa . Debbo protestare di fronte a quest eaffermazioni . Colleghi socialisti e comunisti ,voi non avete affatto il monopolio della pro-tezione dei miseri . Noi possiamo dire di inter-pretare meglio di voi le esigenze dei poveri ,perché siamo loro effettivamente vicini com ee più di voi . (Applausi al centro — Commentia sinistra) .

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Credo che nessuno abbia fatto più di m esacrifici personali per i poveri . Sfido chiunqu ea dimostrare il contrario . (Commenti) .

Dopo di che mi dichiaro contrario, datoil loro chiaro senso di sfiducia, alla mozionee all'ordine del giorno . (Applausi al centro) .

MINELLA MOLINARI ANGIOLA. Chie-do di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .MINELLA MOLINARI ANGIOLA. Ri-

nuncio alla votazione della mia mozione ,associandomi all'ordine del giorno De Pa-scalis, dal quale chiedo al presentatore d ieliminare il terzo punto .

PRESIDENTE. Onorevole De Pascalis ,ritiene di accettare questa richiesta ?

DE PASCALIS. Sì, signor Presidente .PRESIDENTE. Pongo in votazione l'or-

dine del giorno De Pascalis emendato ne lsenso proposto dalla onorevole Angiola Mi -nella, non accettato dal Governo :

« La Camera ,

a conclusione del dibattito sulla mo-zione e sulla interpellanza sul « soccorso in-vernale » e udite le dichiarazioni del President edel Consiglio .

invita il Governo :

1°) a stanziare per il fondo soccorso in-vernale per l ' inverno 1959-60 un contributodi 3 miliardi in considerazione anche dell ecalamità che hanno colpito numerose pro-vince ;

2°) a valersi degli E . C. A. per la ge-stione e la distribuzione dei fondi comunqu eraccolti per il soccorso invernale » .

(Non

approvato) .

Sono così esauriti la discussione dell amozione e lo svolgimento della interpellanz asul fondo per il soccorso invernale .

Inversione dell'ordine del giorno .

AMADEI. Chiedo di parlare per proporr eun'inversione dell'ordine del giorno .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .AMADEI . Chiedo che la discussione dei

progetti di legge sul referendum venga po-sposta agli altri punti dell'ordine del giorno .

GONELLA, Ministro di grazia e giustizia .Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .GO NELLA, Ministro di grazia e giustizia .

Il Governo si rimette naturalmente alla Ca-mera. Raccomanda però che la discussionedei provvedimenti sul referendum sia ripresadomani .

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezionirimane stabilito che l'inversione dell'ordin edel giorno è accordata .

(Così rimane stabilito . )

Seguito della discussione del disegno di legge :Ratifica ed esecuzione dell'accordo integra-tivo del trattato di amicizia, commercio enavigazione tra la Repubblica italiana egli Stati Uniti d'America del 2 febbraio 1948,concluso a Washington il 26 settembre 195 1(537) .

PRESIDENTE. L'ordine del giorno recail seguito della discussione del disegno di legge :Ratifica ed esecuzione dell'accordo integra-tivo del trattato di amicizia, commercio enavigazione tra la Repubblica italiana e gl iStati Uniti d'America del 2 febbraio 194 8concluso a Washington il 26 settembre 1951 .

È iscritto a parlare l'onorevole Giovann iGrilli . Ne ha facoltà .

GRILLI GIOVANNI . Signor Presidente ,non posso non esprimere innanzitutto il mi ostupore per il fatto che solo ora ci vengasottoposto un trattato concluso nel 1951 ;sarebbe veramente interessante sapere da lGoverno il perché di tanto ritardo . Mi spiaceche non sia presente l 'onorevole Pella, re-sponsabile di questo ritardo del tutto anor-male, e mi spiace debba rispondere ai rilieviche mi accingo a fare l'onorevole Folchi, i lquale, quando il trattato venne sottoscritto ,non era neanche membro della nostra As-semblea . L 'accordo, a norma del suo articolo 9 ,non poteva essere messo in esecuzione se nondopo la ratifica dei due rami del Parlamento .Infatti, l'articolo così suona . « Il present eaccordo entrerà in vigore il giorno dell oscambio delle ratifiche ». Invece l'accordo ègià entrato in esecuzione e tutta la materi ache attiene alle importazioni di capitali sta-tunitensi è regolata da esso . E questo si-gnifica eludere la norma costituzionale ch eimpone la ratifica di un certo tipo di trattatie significa venir meno all ' impegno assuntoall'atto della firma dell'accordo medesimo .L'articolo 80 della Costituzione, infatti, dic eche « le Camere autorizzano con legge la ra-tifica dei trattati internazionali che sono dinatura politica, o prevedono arbitrati o re-golamenti giudiziari, o importano variazionidel territorio od oneri alle finanze o modifi-cazioni di leggi ».

Che l'accordo sottoscritto a Washingto nnel 1951 sia di natura politica, non è con-testabile : basta leggere la relazione mini-

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steriale che lo accompagna. Fra l'altro, inessa si dice che dai contatti che precedetter ola stipulazione dell'accordo sono emerse ta-lune esigenze degli investitori americani fr acui la creazione di un favorevole clima eco-nomico, sociale e politico nei paesi stipulanti ,quindi, conseguentemente, la creazione d iuna situazione di sicurezza contro i risch ipolitici . Lo stesso accordo prevedeva puremodifiche alla nostra legislazione in materi adi importazione di capitali dall'estero . Unadoppia ragione, dunque, per sottoporlo ne-cessariamente e tempestivamente alla ratific adel Parlamento . I1 Governo, invece, comeho detto, è venuto meno sia a quanto dispon ela Costituzione sia all'impegno che esso stess oaveva preso di procedere alla esecuzion edell'accordo solo dopo avvenuta la ratific ada parte del Parlamento .

Non spenderò parole grosse contro quest ocomportamento del Governo che sappiam oabituato alle inadempienze costituzionali ,come da molto tempo noi andiamo denun-ciando. Anche in questo caso, comunque, no inon possiamo non richiamare l'attenzionedella Camera sulla gravità del comportament odel Governo e sulle conseguenze che da essoderivano ai nostri ordinamenti . Il mancatorispetto della legge fondamentale del paes enon può non essere premessa di seri turba-menti della nostra vita nazionale, a men oche non si accresca rapidamente la forzadi quanti vogliono il rispetto della Carta co-stituzionale e quel rispetto sappiano imporre .

Questa dichiarazione, onorevoli colleghi ,non è l'adempimento di un rito, ma è unamanifestazione della nostra precisa volontàintesa ad imporre nel Parlamento e nel paes eil rispetto della Carta costituzionale .

Prima di addentrarmi nell'esame de lprovvedimento, voglio richiamare l 'atten-zione della Camera sulla relazione ministerial eche accompagna il disegno di legge di ratifica .Si dice in quella relazione che stipulando l'ac-cordo di cui si discute, si trattava di assicurare ,nella più larga misura, le condizioni idonee afavorire nel nostro paese gli investiment istranieri ; fra tali condizioni si annoveravanoappunto la creazione di un favorevole climaeconomico, sociale e politico e la sicurezz acontro i rischi politici . Il documento checontiene simili affermazioni reca la firm adell'attuale ministro degli esteri, onorevol ePella. Cioè l'onorevole Pella e con lui l'ono-revole Scelba e gli altri loro colleghi di gabi-netto si impegnarono allora, nei confronti diun governo straniero, a creare le condizion ipolitiche che quel governo esigeva e a garan -

tire í suoi investimenti in Italia contro irischi politici . In altre parole il governo di cu iera membro l'onorevole Pella si impegnavanon già a fare quello che chiedeva o avrebb epotuto esigere il nostro popolo, né a rispettar ele disposizioni contenute nelle nostre leggi ,ma ad accogliere le esigenze degli investitoriamericani. Credo proprio, onorevoli colleghi ,che più in basso di così non si poteva scendere !Proprio nel momento in cui in tutti i paes icoloniali ribollono le ire contro i dominator istranieri e quando, perfino nel cuore dell'Afri-ca, centinaia di uomini sanno morire perl'indipendenza dei loro paesi, un ministrodella Repubblica italiana non si è peritatodi dirsi pronto ad ubbidire alle richieste dicapitalisti di altri paesi, non tenendo contodel fatto che quelle richieste erano contrari ealle disposizioni della Costituzione e alla di-gnità del nostro paese .

Quanto al contenuto del disegno di legg ee della convenzione, va subito detto che essaè superata dalle disposizioni contenute nell alegge 7 febbraio 1956, n. 43. In linea generale ,le disposizioni contenute in quella legge sonorestrittive nei confronti delle norme conte-nute nell'accordo di cui oggi si chiede la rati -fica . Si può dire che l ' accordo del 1951 cheoggi dovremmo ratificare era molto più gene -roso della nuova legge nei confronti dei capi-talisti stranieri . Si legga infatti il secondocomma dell'articolo 3 di quell 'accordo: « Iredditi – esso dice – sia in forma di salari ,interessi, dividendi, commissioni, diritti d iprivativa industriale, pagamenti per serviz itecnici, sia di altra natura, o i fondi per l'am-mortizzamento dei prestiti e il deprezzamentodegli investimenti diretti », nonché gli stess icapitali investiti, si possono « trasferire libe-ramente » ottenendo la valuta del propri opaese .

L'articolo 2 della legge 7 febbraio 1956 ,n. 43, pone invece notevoli limitazioni al tra-sferimento nel paese di origine dei capitali edei profitti e in più di un caso l 'aliquota diutili e di dividendi esportabili non può su-perare 1'8 per cento del capitale investito, eil trasferimento dei capitali derivanti da even-tuali successivi realizzi non può ecceder el'ammontare della valuta originariament eimportata né avere luogo prima di due annidall'investimento . Devo ammettere che nonsi tratta di grandi restrizioni, ma insomma nonvi è la facoltà di trasferire liberamente che èinvece prevista nell'accordo italo-american odeI 1951.

Ulteriori restrizioni sono contenute inaltri articoli della legge del 1956 . All 'articolo 6

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si prescrive che per il trasferimento all'ester odi somme e rimborsi di prestiti è necessari al'autorizzazione dell'ufficio dei cambi, d aottenersi a seguito di domanda propost atramite la Banca d'Italia o altri istituti a ci òautorizzati . Anche in questo caso si contrad-dice a quella facoltà di « esportare libera -mente » contemplata dall ' accordo del 1951fra i governi italiano e americano .

È ora il caso di domandarci se, per quant origuarda il trasferimento di valuta negli Stat iUniti, vanno osservate le norme della leggedel 1956 o quelle dell 'accordo del 1951 . Dopoavere ratificato, oggi, nel 1959, l'accordo de l1951, decadranno le norme del 1956 ? L 'ono-revole sottosegretario risponderà probabil-mente che sono valide le norme del 1956 ;ma allora perché si ratifica oggi un accordoparti del quale sono contrastanti, o quant omeno difformi, rispetto a quelle della legg eapprovata nel 1956 dal Parlamento ? Io nonsono un giurista, però può sorgere il dubbiocha la ratifica dell'accordo del 1951 equivalgaa dare la possibilità ai cittadini americani chehanno capitali in Italia di valersi dell'accord ostipulato nel 1951, diverso dalla legge de l

1956 .L'onorevole sottosegretario deve dunqu e

precisare se questo pericolo esista realmente .In caso positivo, il Parlamento, accordando laratifica, verrebbe meno ad una. legge da essostesso votata a vantaggio di cittadini ame-ricani, senza nemmeno avere discusso a fondola materia .

Un ben altro appunto può essere mossoall 'accordo oggi presentato per la ratificae che, come ho detto, è applicato dal 195 1senza la sanzione del Parlamento . L'accordocontrasta in molte parti con le disposizion ivigenti all'epoca in cui esso venne stipulato .Prima dell 'entrata in vigore della legge 7febbraio 1956, n . 43, gli investimenti di capi -tali stranieri in Italia erano disciplinati daldecreto legislativo 2 marzo 1948, n . 211, lecui disposizioni differiscono sensibilmente d aquelle dell'accordo . Il decreto del 1948 –firmato dall'onorevole De Gasperi e dall'ono-revole De Nicola, allora Capo provvisoriodello Stato – stabiliva che il trasferiment oall'estero del capitale corrispondente all adivisa o valuta investita non poteva chiedersiprima che fossero decorsi cinque anni dall'in-vestimento . Secondo l 'accordo del 1951, in -vece, qualsiasi capitale investito, senza distin-zioni, poteva essere trasferito liberamente ,senza domanda o preavviso, e l'operator epoteva ottenere, perciò, il corrispondent evalore in dollari .

In quel medesimo articolo 3, al comm asecondo, si dice anche che si possono « tra-sferire liberamente, ottenendo la valuta i ndollari, i redditi, sia in forma di salari, inte-ressi, dividendi, commissioni, diritti di pri-vativa industriale, pagamenti per serviz itecnici, sia di altra natura, o i fondi pe rl'ammortizzamento dei prestiti e il deprez-zamento degli investimenti diretti, nonch éi medesimi capitali investiti » . Diverse erano ,però, le norme dell'articolo del decreto le-gislativo 2 marzo 1948, il quale stabiliva chepotevano trasferirsi all'estero : 1o) le rendite ,gli interessi e i frutti degli investimenti inbeni immobili o in mutui, nonché i dividendie gli interessi effettivamente percepiti dagl iinvestimenti in titoli azionari e obbligazion iacquistate e sottoscritte in Italia, limitata -mente all'1 per cento in più dell'interesse le -gale annuo ; 20) i capitali derivanti da even-tuali successivi realizzi, limitatamente al -l'ammontare della valuta originariament eimportata e sempre che il trasferimento foss echiesto non prima di due anni dall ' inve-stimento .

Come si vede, l'accordo rende legittimopiù di un dubbio, per tacere di altri contrast ifra la nostra legge e l'accordo stipulato fral 'onorevole Pella e il signor Acheson .

Ebbene, come ha potuto permetters il'onorevole Pella di stringere un accordo co nuna potenza straniera le cui clausole contra-stano con le leggi della Repubblica ? E quindi ,come hanno potuto quel Governo e gli altr isuccedutisi applicare questo accordo ? Le do-mande non avrebbero ragione di essere se ,dopo la stipulazione, fosse intervenuta laautorizzazione dei due rami del Parlamentosotto forma di legge di ratifica ; ma nessunaautorizzazione o ratifica vi è stata fino adora. Pertanto tutto quanto è stato fatto da igoverni succedutisi dal 1951 in applicazion edegli accordi stipulati allora dall'onorevolePella e contrastanti con le leggi in vigore èpalesemente illegittimo e come tale può es-sere infirmato da chiunque .

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENT E

TARGETTI

GRILLI GIOVANNI . Ecco a cosa ci haportato la smania di servilismo di coloro ch eci hanno governati nell'ultimo decennio eche ancora oggi ci governano . Dico smaniadi servilismo, onorevole Folchi, a ragio nveduta, perché quanto stipulato nel 1951 fral'onorevole Pella e il signor Acheson non era

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affatto necessario ai fini della salvaguardia edello sviluppo della nostra economia .

Certo l 'economia italiana era ed è poveradi capitali, anche se oggi esistono 8 milamiliardi fermi nelle banche senza che si troviil modo di investirli in modo produttivo econsono alle esigenze del paese . Tuttavianon siamo un paese ricco di capitali e otto ann ifa sarebbero stati benvenuti r capitali im-portati dall 'estero, se fossero stati investit isecondo criteri rispondenti alle nostre esi-genze . Senonché negli accordi sottoposti all aapprovazione del Parlamento non è previst onessun criterio di priorità per l ' investimentodei capitali americani introdotti in Italia ;nessun obbligo è fatto agli importatori d icapitali ; anzi tutta l 'articolazione della part edell 'accordo riguardante l ' importazione deicapitali e il loro trasferimento è palesement evolta a favorire solo i possessori american idei capitali introdotti in Italia e, come h ogià detto, va assai oltre le stesse disposizion idi legge .

Vi sarebbe da aggiungere che una part enon indifferente dei capitali importati èservita a rafforzare non già l 'economia ita-liana, ma talune posizioni dei principali com-plessi monopolistici del nostro paese ; un 'altraparte è andata ad accrescere i nostri investi -menti infrastrutturali, o comunque non di -rettamente produttivi, contribuendo così a daggravare la distorsione dei nostri investi -menti e di tutta la nostra politica produttiva ,quella distorsione alla quale ha condott ol ' azione generale dei vari governi succedutis ial potere .

Non è nemmeno escluso che una parte d iquei capitali importati siano serviti ad aiu-tare le fortune economiche di taluni amici de igoverni stessi . Se non mi inganno, onorevoleFolchi, fra coloro che hanno portato capital iin Italia sono la Compagnia Hilton, quellache si accinge a costruire un albergo a MonteMario insieme con la Immobiliare, della qualefanno parte non pochi personaggi amici del -l 'attuale Governo e di quelli passati, e proba-bilmente la Squibb, società chimica americana .della cui filiale italiana è presidente – guard acaso ! -- l'onorevole Ivan Matteo Lombardo ,già facente parte di diversi governi passati . Asua volta, la Underwood italiana, la qualepresumibilmente ha importato capitali sott ol'usbergo di questo accordo, ha come presi -dente una persona amica del Governo, l'avvo-cato Malavasi, già presidente dell'« Enal» . Comesi vede, nei casi citati, i capitali importati so-no serviti ad aiutare persone amiche del Go-verno, non l 'economia del nostro paese .

Per tutte queste ragioni, secondo noi, l aCamera non dovrà, con il suo voto, avallarel'operato del Governo ed approvare la ratific adell'accordo sottoposto oggi, con tanto ritardo ,al nostro esame. La Camera, se vorrà chesiano rispettate le norme costituzionali, le sueprerogative e la legislazione vigente, se vorr àsalvaguardare la sua stessa dignità, non potrànon respingere la richiesta del Governo d iratificare l'accordo, sottoposto al suo esamedopo oltre sette anni dalla sua conclusione .

Va anche precisato che la tardiva ratificadell ' accordo non sana l'illegittimità degli attieventualmente compiuti in esecuzione del -l 'accordo stesso e pertanto resta sempreaperta la possibilità di chiederne la revoca .

Questo, onorevole Folchi, vale a dimo-strare con quanta leggerezza – ed uso untermine eufemistico – il Governo abbia asuo tempo firmato quell'accordo, con altret-tanta leggerezza accolto dai gabinetti suc-cessivi . (Applausi a sinistra) .

PRESIDENTE. Poiché non vi sono al-tri iscritti a parlare, dichiaro chiusa la di-scussione generale .

Ha facoltà di parlare il relatore onorevol eVedovato .

VE DOVATO, Relatore . Signor Presidente ,onorevoli colleghi, come già fu comunicatodal Presidente della Camera, quando venn einiziata la discussione di questo disegno dilegge io mi trovavo all'estero, in missio-ne ufficiale .

Alla ripresa del dibattito l'onorevole Gio-vanni Grilli ha portato nuovi elementi inaggiunta a quelli che, all'inizio della discus-sione di questo disegno di legge, furono por-tati dal suo collega di settore onorevol eAssennato .

L'onorevole Grilli è incorso in un error edi fatto e in uno di diritto . Egli vuole con-siderare come autore responsabile dell'accor-do in esame l'onorevole Pella; e le sue criti-che, come del resto quelle dell'onorevol eAssennato, si sono riferite non tanto al testodell'accordo quanto alla relazione che loaccompagna. Questo l'errore di fatto . Larelazione fu stesa dall'onorevole Fanfani, chein quel tempo era alla direzione del dicasterodegli esteri . Senonché, io non credo che s ipossa, in sede di discussione parlamentare ,puntare le critiche sulla relazione piuttostoche sul testo dell'accordo : e vedremo trapoco perché .

Per quanto riguarda l'errore di diritto ,mi consenta il collega Grilli di dire che l ecose non stanno esattamente come egli l eha presentate. Vi è modo e modo di ratifi-

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care un atto internazionale . Vi è la ratific apura e semplice dell'atto, riconoscendo cheesso risponde pienamente alla norma costi-tuzionale, e vi è il procedimento di esecu-zione, come nel caso sottoposto oggi al no-stro esame . Cioè, con l'approvazione del di -segno di legge sottopostoci, al tempo stess osi autorizza il Capo dello Stato a ratificar ee si rende pienamente esecutivo all'intern ol'accordo concluso in sede internazionale .

La conseguenza è pratica : nell'attimostesso in cui, perfezionato il suo iter, il prov-vedimento diventerà legge, l'accordo diven-terà ipso facto esecutivo; e conseguenza ul-teriore è che, finché il disegno di legge d iratifica non sarà approvato, l'atto interna-zionale al quale esso fa riferimento non haalcun valore pratico . Non è poi affatto' vero ,onorevole Grilli, che questo accordo abbia gi àavuto la sua concreta esecuzione e si sian ocompiuti, da parte del Governo italiano, i ncontrasto con la Costituzione, atti di effet-tiva applicazione di esso .

Inoltre ella, onorevole Grilli, si è chiest oquale disciplina avranno gli investimenti de icapitali esteri in Italia: quella della leggedel febbraio 1956 o quella dell'accordo chenoi andiamo a ratificare ? Senza ombra d idubbio, la validità giuridica di quest'atto èsuperiore a quella della precedente legge pe rle parti che siano in contrasto . Laddove, cioè ,questa legge posteriore presenti aspetti d icontrasto con la legge antecedente, è evi -dente che è valida la norma successiva enon quella antecedente .

Precisato questo punto e affermata l'in-fondatezza di una violazione costituzional eda parte del Governo italiano, sempre relati-vamente alle obiezioni formulate dall'onore-vole Grilli, entriamo nel merito che attienealla disciplina degli investimenti dei capital iesteri in Italia e quindi al trasferimento suc-cessivo dei redditi che questi investimentiproducono .

Che a questo riguardo il collega Grilli no nabbia (mi si consenta l 'espressione) una ade -guata informazione, quale si chiede a ch ivoglia esprimere critiche così pesanti, lo s ipuò desumere dal fatto che egli si è richia-mato, nel suo intervento, promiscuamente eindifferentemente, alla legge che andiamo avotare, alla legge del 1956 ed alla legge del1948 .

Se il diritto ha una logica e se si vuolecon esattezza stabilire quale sia la disciplin agiuridica vigente in materia di investiment ie, conseguentemente, di esportazione de iredditi, occorre vedere se e dove la legge

del 1956 abbia innovato quella del 1948, see dove la legge che andiamo a votare innovisia la legge del 1956 sia quella del 1948 .

È stato detto che, attraverso l'accord oche ci si propone di ratificare, si avrebberogravissime violazioni . In modo particolare ,l'onorevole Grilli si è riferito al secondo para -grafo dell'articolo 3 che ha letto per ben du evolte durante la sua esposizione .

Qui verrebbe voglia di ripetere il famos odetto: « Datemi una frase staccata dal con -testo e vi potrò mandare alla pena capitale » .

Se l'onorevole Grilli, che ha letto co nmolta attenzione l 'accordo, non avesse sot-taciuto certe cose, avrebbe notato che, subitodopo l'articolo 3, vi è l'articolo 4 che recitatestualmente : « Nonostante le disposizioni d icui all'articolo 3 del presente accordo, cia-scuna alta parte contraente conserva il di -ritto, in periodi di difficoltà valutarie, d iapplicare : a) restrizioni di cambio fino allimite necessario per assicurare la disponi-bilità di valuta estera per il pagamento dibeni e servizi essenziali alla salute e al benes-sere della propria popolazione ; b) restrizion idi cambio fino al limite necessario per pre-venire la diminuzione delle riserve monetari ea un livello molto basso o per produrre u nmoderato aumento di riserve monetarie moltobasso; e c) particolari restrizioni di cambiospecificatamente autorizzate o richieste da lFondo monetario internazionale » .

Dal che si deve desumere che, nonostant eil principio della liberalità piena che è enun-ciato nel preambolo di questo atto interna-zionale, vi è tutta una serie di restrizioni ,specificatamente indicate nell'articolo 4, ch eindubbiamente, in certi periodi di difficolt àvalutarie, possono salvaguardare l ' operazioneda effettuare. Se poi qualche contrasto, a donta di queste limitazioni, si dovesse riscon-trare in riferimento all 'articolo 2 della leggesugli investimenti del 7 febbraio 1956, èevidente che dalla armonizzazione tra la di-sciplina del 1948, quella del 1956 e quellache scaturirà dalla ratifica di questo accord osi potrà desumere il regime generale attual-mente vigente in Italia in materia di inve-stimenti esteri e in materia di trasferiment odei redditi dall ' Italia all'estero .

A proposito di taluni apprezzamenti circail rafforzamento di certe aziende italiane a dopera di capitali stranieri, ho proprio sott ogli occhi un elenco degli investimenti ame-ricani in Italia e rilevo che, guarda caso, gl iesempi più significativi sono quelli che s iriferiscono a partecipazioni azionarie ame-ricane in aziende del gruppo I . R. I .

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Per quanto riguarda accordi di licenza difabbricazione, il tipo più esaltato propri odalla parte di sinistra è costituito dall 'accordostipulato tra un'industria americana e i l«Nuovo Pignone » di Firenze che, com ' è noto ,fa parte del gruppo E.N.I .

A prescindere comunque da queste consi-derazioni, vorrei sottolineare che l'attualit àdell'accordo risulta evidente, malgrado i se ianni trascorsi dal momento in cui esso fu re-datto, non soltanto da quanto ho detto, m aanche da altri due aspetti dell'accordo mede-simo. anzi veramente sorprendente consta-tare che sia l ' onorevole Grilli sia l'onorevol eAssennato non si sono soffermati su questidue aspetti . Intendo riferirmi alle parti rela-tive alle assicurazioni sociali e alle contro-versie internazionali .

Per quanto concerne il primo di questi du easpetti, l'accordo contiene norme di principi orelative alla conclusione di una convenzionein materia di assicurazioni sociali per la cumu-labilità dei periodi assicurativi realizzati neidue paesi . Mi sembra che si tratti di un prin-cipio estremamente importante e particolar-mente favorevole alle classi lavoratrici del -l'uno e dell'altro paese .

Su questa clausola – inspiegabile mi-stero! – nessun accenno vi è stato .

GRILLI GIOVANNI . Era il minimo chesi dovesse chiedere !

VEDOVATO, Relatore . Le potrei rispon-dere con un noto adagio inglese : ella, onore-vole collega, insieme con l'acqua sporca butt avia anche il bambino . (Approvazioni a lcentro – Commenti) . E qui siamo di frontea due bambini particolarmente vivi e vital iche sono rappresentati dalle assicurazioni so-ciali e dalla regolazione delle controversi einternazionali .

Per quanto attiene alle assicurazioni so-ciali, ci troviamo di fronte ad un vero e propri opaclum de contraherido, per la tutela degl iinteressi della nostra emigrazione .

Un'altra parte dell ' accordo prevede norm eper l 'allargamento della clausola concernent eil regolamento delle controversie a mezzo diarbitrato. Tali norme consentono di evitar el 'eccezione di nullità a danno dei contraentie permettono una più rapida e regolare defini-zione delle controversie concernenti le ma-terie economiche e commerciali facilitando i ntal modo, sia pure indirettamente, lo svilupp odegli scambi tra i due paesi .

Nel suo intervento del 7 ottobre l'onore-vole Assennato si chiese per quali motivil'accordo del 1951 venisse presentato all aratifica alla fine del 1959, quando è soprav-

venuta dal febbraio 1956 la famosa legge sugl iinvestimenti stranieri in Italia, ricercando imotivi di questo inspiegabile ritardo e fa-cendo una serie di rilievi al riguardo . Tuttele sue argomentazioni le ritrovo già prevedut enel testo della relazione ministeriale ch eaccompagna l'atto medesimo . In particolar el'onorevole Assennato, come del resto pocofa l'onorevole Grilli, dopo aver criticat oalcune delle frasi della relazione in cui son ostate riassunte le esigenze degli investitoriamericani : creazione di un favorevole climaeconomico, sociale e politico, nonché sicu-rezza contro i rischi politici, e dopo averrilevato che esse non trovano riscontro nel -l'accordo, ha chiesto se trovino invece rispon-denza in qualche impegno segreto di congelar el'attuale situazione economica, sociale e po-litica: il che spiegherebbe – ha lasciato chiara -mente capire l'onorevole Assennato, anche s enon lo ha detto espressamente – come mail'accordo, benché superato per la parte no nsegreta, venga ugualmente ripresentato al -l'approvazione del Parlamento dopo bensette anni .

Su questo punto della segretezza o men odi un atto internazionale, camuffata sotto lacoltre di atto presentato al Parlamento ,potrà meglio di me rispondere il Governo ;però è evidente che questa eccezione di inco-stituzionalità e di segretezza avanzata dagl ionorevoli Assennato e Grilli si appunt aproprio sulle frasi particolari della relazione ,alle quali viene attribuito niente di meno ch eil valore (stiano attenti coloro che redigonole relazioni che accompagnano i provvedi-menti !) o di rivelazione di un accordo segret ocontro l 'avvicendamento democratico dei par-titi al potere, o di una assicurazione nell ostesso senso, la quale, per essere contenut ain un documento ufficiale, investe la respon-sabilità dei parlamentari !

Ora mi sia lecito dire, per la precision eed anche per fugare le ombre, le incertezze ,i dubbi che sono stati espressi, che la stesur adella relazione ministeriale, invero prolissae che si presta ad interessate interpretazion idi parte, risale a sette anni fa, e che, comeavviene quando, scaduta la legislatura, s iripresenta un disegno di legge, essa non èstata modificata per la sua nuova presenta-zione se non per la parte che si riferiscealla legge del 1956. Riportata a quell ' epoca ,la parte della relazione criticata dall 'onorevoleAssennato non suona altro che conferma de lproposito di non modificare il sistema demo-cratico assicurato dalla Costituzione dellaRepubblica, che garantisce la conservazione

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di un clima economico, sociale e politic ofavorevole agli investimenti stranieri pro-prio attraverso la libera elezione, da part edel popolo, degli uomini che esso desiderasi succedano al governo della cosa pubblica .

GRILLI GIOVANNI. Oggi i popoli siribellano a certe garanzie perfino in Africa .

VEDOVATO, Relatore . Ella travisa i ter-mini del problema. Una delle basi dello svi-luppo dell'economia italiana secondo lo sche-ma Vanoni è la sollecitazione di investiment iesteri in Italia, ma è evidente che non havv iregolamento che valga di per sè ad incanalareinvestimenti esteri in Italia : questi si muovon overso i paesi che hanno maggiore tranquillità .Se ella preferisce investire capitali in Russia, c ivada pure ; ma evidentemente, se la Russia no noffre tranquillità anche politica, gli operator ieconomici non andranno a portarvi capitali .

Le parti della relazione ministeriale con-tro le quali si sono in particolare appuntat ele critiche degli onorevoli Assennato e Grill iriguardano alcune esigenze degli investitor iamericani, non già specifiche assicurazion iad essi date di creare (come si può dare un'as-sicurazione del genere?) un clima favorevol eai loro investimenti, o di garantire loro la« sicurezza contro i rischi politici » attraversoun immobilismo dal quale un regime vera-mente democratico, quale è quello attual-mente vigente in Italia, non può non rifug-gire. La realtà è che i rilievi, che sono stat ifatti per il deliberato proposito di farli ,non potevano che appuntarsi contro alcun efrasi, parzialmente e settariamente interpre-tate, della relazione . Ma per quanto riguardail documento non c'era possibilità alcunadi fare tali rilievi, anche per il fatto che ne idue interventi relativi a questo provvedi -mento, dell 'accordo poco o affatto si è par -lato (ne ha parlato adesso l'onorevole Grilli ,e noi abbiamo dimostrato come l ' accusa d iincostituzionalità non abbia ragione di esi-stere). Né poteva essere diversamente: nonsi poteva cioè parlare dell'accordo perchéla prima parte di esso, che certamente è l apiù importante, si riferisce al libero trasfe-rimento dei capitali e dei redditi dei cittadin ie delle persone giuridiche delle due part icontraenti, ed al libero controllo delle im-prese da essi, cittadini o persone giuridiche ,stabilite o acquistate . Si tratta di un comples-so di norme atte a promuovere gli investi -menti stranieri ed in particolare statunitens iin Italia, che al momento attuale, nono-stante il lungo periodo di tempo trascors odalla conclusione dell'accordo integrativo, ac-quistano pieno valore alla luce sia delle

liberali disposizioni contenute nella legge de l7 febbraio 1956 in materia di investiment idi capitali esteri in Italia (di cui tanto s iè parlato), sia della entrata in vigore de ltrattato di Roma per l'istituzione della Co-munità economica europea .

Dicevo dianzi e confermo ora che uno de icapisaldi dello schema decennale è costituit oproprio dalla politica che favorisce la espan-sione dei prestiti e degli investimenti stra-nieri in Italia. Orbene, vediamo quale era lasituazione prima della legge del 1956 e ch ecosa è successo dopo la sua emanazione .Prima della legge 7 febbraio 1956 concernent egli investimenti di capitali esteri in Italia ,questi erano stati di 6 milioni di dollari ne l1951 ; di 15,1 milioni di dollari nel 1952, d i16,6 milioni di dollari nel 1953, di 52,8 mi-lioni di dollari nel 1954, di 70,2 milioni d idollari nel 1955, di 99,2 milioni di dollari ne l1956, per un complesso, cioè, di 259,9 milionidi dollari . Il 1957 ha rappresentato la fasedi sperimentazione della nuova legge italianasugli investimenti stranieri ed i risultati son ostati generalmente positivi, malgrado la no nfavorevole congiuntura del mercato interna-zionale dei capitali, data la diminuita liqui-dità ed i provvedimenti anti-inflazionistici ,culminati con il rialzo del saggio di scontodella banca d'Inghilterra nell'ottobre dell ostesso anno. Tale tendenza si è in parte invertita nel corso del 1958 . ma ha comunquefatto sentire pesantemente i suoi effett i

E poiché il linguaggio delle cifre è quellache preferiamo dirò che gli investiment istranieri, che per il 1957 sono ammontat ia 89,7 milioni di dollari, per il 1958 a 172, 9milioni di dollari e per i primi otto mesi d iquest'anno a 126,3 milioni di dollari, pro-vengono per la maggior parte dall'area de ldollaro ; anzi, una particolare menzione vafatta degli investimenti privati americani ,che alla fine del 1956 ammontavano com-plessivamente a 204 milioni di dollari .

Questo tipo di investimenti, che negl ianni scorsi era limitato all'industria petro-lifera, si sta ora estendendo anche ad altr isettori particolarmente vitali della nostraeconomia. Le industrie americane sono stat estimolate a ricercare intese tecnico-produttivecon aziende di altri paesi d 'Europa e d 'Au-stralia, come pure con aziende del Giapponee della Nuova Zelanda, allo scopo di pro -durre all'estero a costi più economici gli arti -coli che in America avrebbero un costo tal eda non poter reggere la concorrenza con iprezzi del mercato internazionale . Tale sti-molo è venuto a coincidere (vi abbiamo, del

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resto, già accennato) con l'azione di richiam oiniziata dai paesi della Comunità economicaeuropea per investimenti industriali nel mer-cato comune, e con l'orientamento di nume -rose industrie americane a costituirsi unabase di operazioni manufatturiere all ' internostesso del mercato comune, nell'intento d icrearsi una posizione entro la cittadella de lmercato comune medesimo .

Circa 3 mila aziende americane sono d atempo impegnate in investimenti produttiv iall'estero per una cifra valutata in 30 miliard idi dollari . Il valore della produzione realizzatain queste industrie americane all'estero èstato nel 1958 di circa 32 miliardi, cioè par ial doppio delta somma delle esportazioni degl iStati Uniti all'estero .

Secondo quanto ha riferito la stampa ame-ricana, e tenendo presenti quelle che sono l eesigenze, come pure le risultanze di una re-cente indagine svolta da un gruppo editorial edi ricerche economiche particolarmente notoin America, le aziende industriali american eintendevano investire all'estero nel 1959 inoperazioni di produzione il 5 per cento i npiù rispetto al 1958, cioè circa 2,1 miliardi didollari ; all'incirca altrettanto pensano di far eper il 1960 . Tali dati sono forniti da aziend eche rappresentano già il 75 per cento degl iinvestimenti industriali americani all 'estero .E contrariamente a quanto verificatosi i npassato (ecco il punto essenziale) le aziend eindustriali americane intenderebbero investir enel 1959 e nel 1960 più in Europa che nonnel Canadà o nell'America latina .

Ora, in base a queste inchieste ed a quest eindicazioni, si ha ragione di credere che unanotevole parte di questi investimenti si èdiretta, si dirige e si dirigerà verso l'Italia .Il che costituirà motivo di particolare sodi -stazione per tutti coloro che hanno verament ea cuore le sorti dello sviluppo economico del -l ' Italia. Le forme che le iniziative tecnico -produttive americane verso l'Italia vann oassumendo socio essenzialmente tre : impiantoin Italia di uno stabilimento industriale di -rettamente controllato dalle aziende ameri-cane; intesa con industrie italiane per un aforma di compartecipazione azionaria e tec-nica (e poc'anzi ho citato qualche esempi oconcreto) ; concessione di licenza di fabbrica-zione a industrie italiane .

Tutto ciò considerato, non vi è chi no nveda l ' importanza che il problema degli inve-stimenti stranieri, e di quelli statunitensi i nparticolare, ha per lo sviluppo dell'economi aitaliana. Il flusso degli investimenti stranieri ,in ispecie di quelli statunitensi, apportando

nuove energie finanziarie e mettendole a di-sposizione dell'industria italiana, aumenta a ltempo stesso la massa di capitali usufruibil eda parte delle rimanenti imprese. E proprionel quadro di questa fondamentale esigenz atutte le nostre rappresentanze all 'estero hannoricevuto particolari istruzioni dal Minister odegli esteri perché facilitino l'opera volta adattirare gli investimenti stranieri in Itali amediante l'illustrazione delle misure legisla-tive in vigore, ivi compresa anche la legg edel 1956, che si sono dimostrate le più idone ea dare garanzie agli investitori stranieri .

Ecco, signor Presidente ed onorevoli col -leghi, l'attualità dell'accordo integrativo de lquale stiamo discutendo . Per completezza d iesposizione aggiungerò che l'accordo stess oall'articolo 4 contiene anche norme partico-lari che contemplano la possibilità, in caso d iinversione della congiuntura e delle difficoltàvalutarie che ne possono ovviamente derivare ,di applicare restrizioni ai trasferimenti di ca-pitale fra i due paesi al fine di assicurare l enecessarie disponibilità valutarie per il paga-mento dei beni e dei servizi essenziali al be-nessere dei paesi interessati .

Voglio concludere ricordando una fras edell'onorevole Assennato, il quale nel suointervento del 7 ottobre ebbe a dire : <+ Moss oda questi sospetti, ho voluto cercare negl iarchivi, come del resto era mio dovere, larelazione dell'onorevole Vedovato . Di solitol'onorevole Vedovato è molto preciso e dili-gente; ma questa volta se ne viene fuori contre parole e con un sorriso » . Può darsi che i oconservi il sorriso anche oggi ; ma devo farrilevare all'onorevole Assennato, il quale evi-dentemente non ha Ietto con attenzione la mi arelazione scritta, che a quelle tre parole dell arelazione scritta ho aggiunto ben 33 parole i nquesta replica orale .

Mi auguro che queste precisazioni e questedocumentazioni possano in qualche modo ser-vire, non dico a diradare tutti i dubbi e a deliminare tutte le perplessità, ma per lo men oad indurre quella parte (Indica la sinistra) ariconsiderare con maggiore attenzione il su oatteggiamento nei confronti di un provvedi -mento che, secondo il giudizio della Commis-sione, avrà benefici effetti per l'economiaitaliana. . Invii o pertanto l'Assemblea a dapprovare questo provvedimento con unamanifestazione di volontà che mi auguro vi-vamente possa essere plebiscitaria . (Viviapplausi al centro) .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlarel'onorevole sottosegretario di Stato per gl iaffari esteri .

fitti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 15 DICEMBRE 1959

FOLCHI, Sottosegretario di Stato per gl iaffari esteri . Signor Presidente, onorevolicolleghi, il ringraziamento di rito al relator edeve essere oggi da parte mia ancora pi ùfervido del consueto, in quanto l'onorevol eVedovato ha fatto della materia una trat-tazione compiuta, rispondendo alle osserva-zioni che furono svolte nella seduta del 7 ot-tobre dall'onorevole Assennato, e che son ostate oggi riprese, con alcune aggiunte, dal -l ' onorevole Grilli .

Il rappresentante del Governo non puòquindi che brevemente riassumere gli argo -menti che sono stati già toccati, ricordandoin particolare che dai critici del provvedi -mento la discussione è stata impostata s utre distinti aspetti . Si è parlato anzitutto ,da parte dell'onorevole Assennato, di u nmistero nel ritardo della presentazione de ldisegno dì legge . Si è poi discusso in profondi-tà dell'oggetto della convenzione che, sempr esecondo l ' onorevole Assennato, poteva ap-parire superata dalla successiva legge de lfebbraio 1956 ; infine -l 'onorevole Grilli haparlato di un qualche cosa che starebbe alato del trattato in questione .

Per quanto riguarda il ritardo nella pre-sentazione del disegno di legge, non inflig-gerò alla Camera la lettura di tutte le datenelle quali si puntualizza l'iter del provvedi -mento; aggiungerò solo a quanto ha espostocon tanta diligenza l 'onorevole Vedovatoche il provvedimento era stato regolarment evotato ed approvato dalla Camera dei depu-tati il 12 febbraio 1953, e che per la soprav-venuta chiusura della legislatura non pot éessere approvato anche dall'altro ramo de lParlamento. Si era allora in un clima diversoe la Camera non ebbe obiezioni da formular e(Interruzione del deputato Grilli) . Potrei citare ,onorevole Grilli, l'atto parlamentare: ellapotrebbe così constatare che la ratifica de lprovvedimento non dette luogo a particolar iosservazioni, nonostante fosse intercorso untempo relativamente breve dalla stipulazion edel trattato, e la situazione economico -finanziaria fosse tale da autorizzare assaipiù che non oggi le critiche che sono stat emosse al trattato nel corso di questo dibattito .

Il provvedimento venne ripreso successi-vamente nella seduta del 19 ottobre 1953 ;per altro, l 'accordo, posto all'ordine de lgiorno, non venne discusso e quindi decadd eper la fine della legislatura . Ripreso una terz avolta, il provvedimento viene finalment ediscusso dall'Assemblea. Considerando l'ite rdi esso, mi sembra non abbiano giustifica-zione le tanto frequenti lamentele per le insuf -

ficienze o deficienze del Ministero degli esteri ,il quale, per quanto era di sua competenza ,ha fatto sempre e con apprezzabile diligenza ,anche in questa occasione, il suo dovere .

Quanto al problema se il presente accord osia superato o meno, non posso che far mi ele osservazioni dell'onorevole Vedovato . In-nanzi tutto questo accordo non riguarda sol -tanto gli investimenti di capitali in Italia ,ma prevede anche il regolamento arbitral edi certe controversie nonché la disciplina d icerti

rapporti

assicurativi :

e

sono, questedue ultime, materie che è interesse di tutti

disciplinare nel

miglior

modo

possibile ; i lParlamento dovrebbe dunque far proprio ilvecchio proverbio cinese (sono diventati dimoda i proverbi cinesi) a cui l'onorevole Vedo-vato ha voluto riferirsi .

L'onorevole Grilli si è preoccupato che ,sotto certi aspetti, il provvedimento chestiamo per votare assicuri agli investiment istranieri condizioni migliori di quelle previstedalla legge del 1956 . Egli ha però dimenticat oche in non pochi punti il trattato contienerestrizioni maggiori rispetto a quelle previst enella legge del 1956. Mentre quest'ultima, a desempio, stabilisce la libera trasferibilità de icapitali anche nel caso in cui l'investitoreoriginario abbia ceduto in tutto o in parte a daltro straniero le attività acquisite in Italia ,nell 'accordo tale trasferibilità di capitali no nè prevista . Inoltre, mentre la legge riconosceall'investitore la possibilità di trasferire al -l'estero capitali in valuta diversa da quell aoriginariamente importata (norma, questa, d inotevole interesse e di grande attualità )l'accordo limita la trasferibilità alla sola valut ain cui l'investimento sia stato compiuto: i lche nell'attuale situazione monetaria e va-lutaria internazionale assume un notevol esignificato . Infine, nell'accordo viene ricono-sciuto, all 'articolo 4, il diritto di limitare i ltrasferimento di capitali nella ricorrenza d ideterminate condizioni, mentre nella legg enon vi è cenno a queste limitazioni .

L'onorevole Grilli ha accennato alle lar-ghe disponibilità bancarie ; ma, con altrettant apertinenza, poteva ricordare le cospicue dispo-nibilità che l'Italia oggi ha all'estero . Sem-mai vi fosse un problema politico, sarebb equello della mobilitazione di queste formida-bili riserve sul piano interno ed estero di cu isi dispone. Ad ogni modo, non è questa l asede per affrontare un problema di questogenere .

Non mi soffermerò sulla seconda e sull aterza parte dell'accordo, perché al riguard ol ' interesse generale è pacifico .

Alti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 15 DICEMBRE 1959

Torniamo piuttosto alla questione prim asollevata, alla quale soprattutto l'onorevol eAssennato si era richiamato, cioè alla famos arelazione incriminata . Che cosa si diceva i nessa ? Si parlava della necessità della crea-zione di un favorevole clima economico, so-ciale e politico nei paesi in cui si effettuanogli investimenti . In generale, coloro che inve-stono capitali a.11'estero desiderano farlo in unpaese che dia certe garanzie di serenità, d iequilibrio, di pace interna: credo che nes-suno possa contestarlo . E che tali investi -menti rappresentassero una necessità per l arinascita della nostra economia, specie al -l'epoca in cui l'accordo fu sottoscritto, vorre iribadirlo, onorevole Grilli, con le parole d iun suo eminente compagno di partito . Se nonricordo male, nel lontano 1947 l'onorevolePesenti, allora ministro delle finanze, tenn ea Roma un'applaudita conferenza, anche inlingua inglese, in una sede particolarment esolenne, nella quale sostenne la tesi, del restoapprezzabilissima, secondo cui la ricostru-zione del, nostro paese richiedeva l'interventodi capitali stranieri. Ed era logico che egli .ministro delle finanze e pertanto responsabil edegli indirizzi da seguire nel nostro paese, s ipreoccupasse anche di questo aspetto, com ece ne siamo preoccupati successivamente noiattraverso questi diversi strumenti . E tutt ipossiamo comprendere che questo capitale ,venendo in Italia, sentiva il bisogno di tro-varvi un clima propizio. Con tutta sincerit àpossiamo quindi ritenere che quella frase ,che non esitiamo a dichiarare infelice, e chefu sottoscritta dall'onorevole Fanfani comelo era stata anche dall'onorevole Pella (perché ,in sostanza, la relazione Fanfani non ha fatt oche ripetere parola per parola la relazionePelta), non va interpretata nel modo in cui èstata interpretata, ma ha voluto esprimereun altro concetto che è perfettamente com-prensibile .

D'altra parte, se si sono fatte quelle condi-zioni di favore, di cui l'onorevole Grilli si la-rnenta, perché il capitale possa ritornar eliberamente da dove è venuto, non ho bisognodi citare l'esperienza e l'autorità di economist ie finanzieri per ricordare che, quanto più s irende facile il recupero dei capitali investiti ,tanto più lunga è la durata degli investimenti .In altre parole, il capitale investito in u npaese tanto più vi resta, quanto maggior esia la certezza dell'investitore di potere inqualunque momento riportare nel propri opaese i suoi capitali .

Ho voluto aggiungere questi rilievi perchéessi possano costituire motivo di serena ap -

provazione da parte della Camera ; ed ancheperché ho il dovere di dire che non esiston o(contrariamente a quanto può avere pensatol'onorevole Assennato) accordi segreti d inessun genere . Non posso, del resto, non farmie le parole delI'onorevole Assennato : eglidisse che, invero, la frase veramente infelic edella relazione non trovava rispondenza inalcuna pattuizione o norma del trattato ; i lGoverno dichiara in questa sede che null aesiste di comune con gli Stati Uniti che no nsia sancito nel trattato, che pertanto, sott oquesto aspetto, può essere serenamente ap-provato dagli onorevoli colleghi .

L'accordo è stato già ratificato dagli Stat iUniti ; ma all'onorevole Grilli ed alla Camera –confermando al riguardo quanto ha detto i lrelatore – dichiaro che l'accordo non entreràin vigore e non sarà applicato – né potrebb eessere diversamente – fino a quando, con loscambio delle rati fiche, non si avrà, secondo l ebuone norme del diritto internazionale, l'in-contro effettivo delle volontà delle parti, econseguentemente sarà possibile l'attuazion econcreta delle norme stesse .

Accordi analoghi a questo gli Stati Unit ihanno concluso con la Germania occidentale ,con l'Olanda, con molti paesi dell'AmericaLatina e ultimamente con la Francia . Credoquindi, associandomi alle conclusioni del rela-tore, di poter invitare con sicura coscienz ala Camera a dare la sua approvazione a lprovvedimento di ratifica dell'accordo . (Ap-plausi al centro) .

PRESIDENTE. Passiamo agli articoli .Si dia lettura degli articoli (identici ne i

testi della Commissione e del Governo), che ,non essendo stati presentati emendamenti ,porrò successivamente in votazione .

FRANZO, Segretario, legge :

ART . I .

11 Presidente della Repubblica è autoriz-zato a ratificare l'accordo integrativo de ltrattato di amicizia, commercio e naviga-zione tra la Repubblica Italiana e gli Stat iUniti d'America del 2 febbraio 1948, conclus oa Washington il 26 settembre 1951 .

(È approvato) .

ART . 2 .

Piena ed intera esecuzione è data all'ac-cordo suddetto a decorrere dalla sua entratain vigore, in conformità dell'articolo IX del -l'accordo stesso .

(È approvato) .

PRESIDENTE. Il disegno di legge saràvotato a scrutinio segreto in altra seduta .

Atta Parlamentari

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Camera dei Deputati

III LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 15 DICEMBRE 1959

Annunzio di interrogazioni .

PRESIDENTE. Si dia lettura delle inter -

rogazioni pervenute alla Presidenza .FRANZO, Segretario, legge :

Interrogazioni a risposta orale .

« I sottoscritti chiedono d'interrogare i mi-nistri del lavoro e previdenza sociale e dell apubblica istruzione, per sapere se e qual eprogramma abbiano predisposto perché il no-stro paese possa razionalmente e integral-mente utilizzare la quota che il fondo social edella Comunità economica europea metteràa disposizione dell'Italia per coprire il 50 percento delle spese che ogni Stato membro dell aComunità economica europea sosterrà per" assicurare ai lavoratori una nuova occupa-zione produttiva mediante la riqualificazioneprofessionale " .

In particolare, gli interroganti chiedonodi sapere se nel programma di spesa dell'im-porto di codesta quota (che, secondo dichiara-zioni recentissime dell ' onorevole Petrilli – alquale è stato affidato, in seno alla commis-sione della Comunità economica europea, i lsettore degli " affari sociali " – non dovrebb eessere inferiore ai quattro miliardi) siano te-nute presenti, in armonia con le finalità de lfondo sociale della Comunità, le particolar iesigenze del Mezzogiorno e delle isole .

(2244)

« PINNA, BERLINGUER » .

a I sottoscritti chiedono di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri, per co-noscere se è informato che il Banco di Na -poli ha designato come presidente dei Magaz-zini generali il signor Picone, ex federal efascista, il quale non più cittadino napole-tano, per essersi allontanato dalla citta i l1943, risiede a Roma, dove esercita la profes-sione forense ;

per conoscere se non si intende interve-nire perché si designi al suo posto un cittadin onapoletano che non abbia i precedenti politic idell'attuale designato .

(2245)

« MAGLIETTA, CAPRARA, FASANO, NAPO -LITANO GIORGIO, GOMEZ D ' AYALA » .

,, Il sottoscritto chiede d ' interrogare il mi-nistro delle finanze, per conoscere quali prov-vedimenti sono stati adottati o sono in pre-visione per riparare la grave ingiustizia per-petrata nei confronti dei dipendenti dell aamministrazione finanziaria assunti dopol'agosto 1954 e pertanto esclusi con grave spe-requazione economica malgrado la parità di la -

voro e di responsabilità, dal godimento del -l'assegno personale sostitutivo dei diritti ca-suali .

« Tale esclusione aggrava le già precariecondizioni economiche dei dipendenti i nquestione, che lamentano in tutto il paeseun trattamento economico assolutamente ina-deguato al reale costo della vita, soprattutt otrattandosi di personale agli inizi della car-riera .

« Inoltre resta il fatto che tali dipendent ihanno un trattamento inferiore a quello d iogni altra amministrazione dello Stato .

(2246)

« BERTOLDI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lministro della sanità, per conoscere se corri-sponda a verità la notizia apparsa sulla stam-pa nazionale del 12 dicembre 1959 secondola quale esiste una circolare ministeriale, da-tata 8 agosto 1959, che consente lo smerci odi prodotti alimentari incriminati per rico-nosciuta adulterazione e nocività ; e che sullabase di questa circolare a Venezia sono statiposti in commercio prodotti dolciari già se-questrati in seguito a referto analitico del di -rettore del laboratorio d'igiene e profilass idella provincia di Venezia ; e che solo la sen-tenza del pretore ha consentito di impedireil totale smercio dei prodotti " avvelenati " .

(2247) « CERAVOLO DOMENICO, RICCA, ARMA -ROLI, BERTOLDI, ALBERTINI » .

I sottoscritti chiedono di interrogare iministri dei lavori pubblici e dell'agricoltur ae foreste, per conoscere quali interventi in -tendano disporre in favore delle località edelle popolazioni colpite dalle alluvioni veri-ficatesi in provincia di Parma negli ultimimesi dell'anno 1959.

(2248)

« RIMI, BuzzI » .

« I sottoscritti chiedono d'interrogare il mi-nistro dell'agricoltura e delle foreste, per sa -pere se intenda ovviare alle conseguenze dell aspeculazione che si sarebbe verificata a dan-no della generalità degli agricoltori, per ef-fetto del divario determinatosi tra il prezzodi acquisto e quello di vendita del grano .

« E dell'anno 1958 l'avvertimento dato agl iagricoltori che il prezzo del grano teneronel 1959 sarebbe stato ridotto, come è statoridotto, di lire 500 al quintale, e ciò nel paleseintento di far diminuire le colture e quind ila produzione granaria, dato il raccolto del1958 e l'esistenza di notevoli scorte ; ma losfavorevole andamento stagionale e la su aconclusione, avrebbero contraddetto l'oppor-

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III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 15 DICEMBRE 195 9

tunità dell 'avvertimento poiché quest'anno s iè avuto, come è noto, un raccolto sensibil-mente inferiore a quello preventivato, men-tre le scorte si sarebbero assottigliate con l edestinazioni al settore zootecnico e con gliinvii all'estero .

« In funzione dì quanto precede e traendoprofitto delle note difficoltà economiche e del -lo stato d ' indebitamento della generalità degl iagricoltori indotti a realizzare sollecitament eil raccolto, si sarebbe sviluppata la specula-zione poiché, mentre sarebbero stati corri -sposti acconti di lire 4 .200 circa per quin-tale (successivamente definiti in lire 5.200-5.300 per quintale) lo stesso grano verrebbeora esitato a lire 6.500 al quintale, salvo ulte-riori, possibili aumenti . E ciò con esorbitanteod indebito guadagno da parte degli enti ,cooperative e molini che hanno proceduto amassicci acquisti, e da parte di taluni gross iagricoltori che invece di valersi degli am-massi, hanno immagazzinato il grano prodott oe proceduto, anch'essi, agli acquisti second oil prezzo preventivato dello scorso anno 1958 .

« Gli interroganti riterrebbero opportunoche il ministro riesaminasse il problema delprezzo del grano nei suoi aspetti funzionali ,economici e sociali, al fine di :

perfezionare il disciplinamento dell ecolture granarie con la enunciazione di pre-visioni che, rispecchiando con maggiore cau-tela le mutevoli vicende del processo produt-tivo in agricoltura, non influiscano unica -mente in senso negativo su un settore econo-mico di cui è nota la difficile situazione ;

sanare, ove possibile, le sperequazion iche verrebbero lamentate, facendo corrispon-dere le differenze di prezzo che fossero dovut eai conferenti agli ammassi ;

ripristinare la fiducia dei coltivatori di -retti, nella effettività della difesa del prezz odel grano che lo Stato si è attribuita ed i lcui costo perché gravante sui contribuenti ,deve trovare giustificazione nel rispetto dell eesigenze sociali della collettività nazionale .(2249)

« SERVELLO, SPONZIELLO » .

Interrogazioni a risposta scritta .

« Il sottoscritto chiede d ' interrogare il mi-nistro delle finanze, per conoscere – attes oche viene segnalato l ' imperterrito continu oarrivo a Brescia di caffè torrefatto provenient eda Sondrio, Tirano, ecc ., e che esso vien evenduto a prezzi tali da far agevolmente sup-porre la frode doganale – se non ritiene d iintervenire con misure opportune e, se neces -

serio, eccezionali, atte ad ovviare pronta -mente e definitivarnente ai gravi danni ch el'Illecito commercio reca sia all'erario si aagli onesti industriali e commercianti local idi caffè .

(9849)

« TROMBETTA » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lministro dei trasporti, per conoscere se ri-sponde a verità la notizia che sulla ferroviaNapoli-Piedimonte d'Alife il servizio nel trattoSanta Maria Capua Vetere-Napoli, attual-mente esercitato con convogli composti dall amotrice e da una o due rimorchiate e con34 corse al giorno, dovrebbe essere sostituit ocon convogli composti dalla sola automotrice ;riduzione che lascia temere una eventuale pro-gressiva soppressione del servizio .

(9850)

« ROBERTI, CALABRÒ » .

Il sottoscritto chiede d'interrogare il mi-nistro del lavoro e della previdenza sociale ,sul caso deIl'operaio Flavio Guccini di Erne-sto, nato il 30 dicembre 1913 in Lizzano i nBelvedere (Bologna) che, a seguito di infor-tunio sul lavoro, subito il 17 maggio 1939 ,ebbe riconosciuta una pensione di lire 76 8annue, successivamente ridotte a lire 440 (par ia lire 36 mensili !), pur avendo riportato un ainvalidità permanente; per conoscere se no nritenga opportuno prendere adatti provvedi -menti affinché si ponga riparo a situazion idel genere, indegne di un paese civile, esten-dendo il riesame a tutte la pratiche di infor-tunio che vennero definite nel periodo prebel-lico con sistemi e con misure che non rispon-dono alle esigenze ed alle condizioni di oggi .

(9851)

« PRETI » .

« Il sottoscritto chiede d ' interrogare il mi-nistro dei trasporti, per conoscere quali osta -coli si frappongano alla definitiva imposta-zione, nel piano di ammodernamento dell arete ferroviaria, della importantissima lineaVenezia-Monaco, attraverso le Alpi Aurine ,dichiarata fin dal 1953 dagli organi ministe-riali essenziale ai fini del miglioramento de ltraffico fra il centro Europa e l 'Adriatico .

L 'interrogante confida che il ministr opossa, dopo i molti studi e le numerose di-scussioni finora svolti, dargli assicurazionicirca le definitive decisioni in ordine allacostruzione dell ' importante arteria .

(9852)

« GAGLIARDI » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare il mi-nistro del turismo e dello spettacolo, per sa -pere se è a conoscenza del profondo stato di

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disagio serpeggiante fra i lavoratori dipen-denti dagli enti lirici e sinfònici nell'attes adell'ormai imminente presentazione del dise-gno di legge sul riordino degli enti stessi ese non intenda assicurare le categorie interes-sate circa il mantenimento alle medesime, inogni caso, del posto di lavoro .

(9853)

« GAGLIARDI » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare il mi-nistro del lavoro e della previdenza sociale ,per conoscere quali interventi abbia svolt oe quali provvedimenti intenda assumere ond efar fronte alla gravissima situazione (giuntafino alla occupazione degli stabilimenti) ve-nutasi a creare ancora una volta a Cavarzere(Venezia) in seguito alla minacciata chiusura ,fino alla tarda primavera, dello zuccherifici oche dà occupazione a varie centinaia di lavo-ratori, i quali traggono, con le loro fami-glie, ogni possibilità di vita proprio da taleattività .

« L'interrogante ritiene di ricordare ancor auna volta che la crisi suaccennata si inquadr ain una zona già tipicamente depressa, all aquale non dovrà mancare con urgenza l'in-tervento determinante dell'iniziativa statale .

(9854)

« GAGLIARDI » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare i mi-nistri dei lavori pubblici e dei trasporti e i lministro presidente del Comitato dei mini-stri per la Cassa del Mezzogiorno, per sa-pere per quali motivi – nonostante che l'inizi odelle relative pratiche risalga al 1954, e chepresso M. Cassa del Mezzogiorno giaccia d atempo il relativo progetto – non si sia ancor aprovveduto all'adeguato allargamento delleluci di scarico del ponte ferroviario e d iquello sulla strada statale 106, sovrastanti i ltorrente Passovecchio, in prossimità dell azona industriale di Crotone (Catanzaro) ; per-ché, pure essendosi tanto insistito specie nel-l'ultimo biennio, non si sia intervenuto co nprudente tempestività all'escavazione del let-to torrentizio dello stesso Passovecchio e de lPapaniciaro, al fine di assicurare un più fa-cile esodo delle acque specie quando le preci-pitazioni -pluviali le mescolano a terra e de -triti, ingorgando la strozzatura dei ponti sud -detti ; perché solo adesso i tecnici preposti all aCassa e alla bonifica della zona si siano ac-corti dell'urgenza inderogabile di un argin edi contenimento della sponda destra del Pas-sovecchio a monte della strada statale, e d iun largo canale di scolo che, sottopassando la

strada 106, scarichi oltre il rilevato ferro -viario .

« L'interrogante chiede altresì di cono-scere se e quando i competenti Minister ivogliano decidere più seri studi e responsa-bili sistemazioni dell'intero bacino idrogra-fico del crotonese, dato che l'inconsulto e fret-toloso dissodamento di terreni boschivi e den-samente cespugliati operato in collina dagl ienti di riforma e dagli assegnatari, senza ch eadeguate opere infrastrutturali curassero i lrisanamento idraulico della zona, sta – conla mancata esecuzione dei lavori stradali eferroviari di cui sopra – alle origini dei re-centi disastri alluvionali in provincia di Ca-tanzaro .

« L'interrogante – di fronte a tanta errataprocedura trasformativa dell'agricoltura esten-siva in quella intensiva – chiede di saper equanti anni ancora e quante ulteriori cala-mità la Calabria deve affrontare prima ch esia fermata l'erosione antropica della propri aterra, mercé il rispetto della natura agricol adi ogni zona, e l'abbandono di improvvideopere che mettono bruscamente e artificiosa -mente a cultura aree per secoli protette d amacchia mediterranea, insopprimibili pa-scoli, o pendici prima trattenute da fitti arbu-sti e cespugli . E' un fatto, che solo una dema-gogia sociale e non un'autentica socialità puòtendere a scorporare, riformare, e coltivar ealla men peggio per un decennio quel ch epoi una settimana di pioggia sconvolge edevasta .

« L'interrogante invita infine i ministri in-teressati a rassicurare i maggiori compless iindustriali del crotonese minacciati dal per-sistente disordine del bacino idrogeologico cheesso sarà al più presto e decisamente siste-mato. E ciò soprattutto al fine di evitare ch egli operatori economici dirottino verso altrelocalità i loro impianti : come sembra vogli aappunto decidere la società Montecatini – ch ea causa della decorsa alluvione ha soffertooltre trecento milioni di danni – circa la nuo-va installazione dello stabilimento per la pro-duzione dell'alluminio, preannunciato datempo in Crotone, e sulla cui temuta trasloca-zione non manca di incidere la scarsa sicu-rezza della locale zona industriale .(9855)

« TRIPODI » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri, mi-nistro dell'interno, e i ministri dei lavor ipubblici, dei trasporti e delle finanze, persapere se è a loro conoscenza lo stato ditragico abbandono in cui tuttora versa la

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popolazione di Torre Melissa (Catanzaro) ,colpita dalla furia alluvionale nel novembr e1959 . Sulle povere case del centro rurale, lostraripamento del torrente Perticaro ha recat odanni che le rendono inabitabili . Ogni riservainvernale di alimenti è andata distrutta . I lbestiame è scomparso per nove decimi tra l eonde del mare . Le circostanti opere di bo-nifica, distrutte. Sui 1 .200 abitanti, 60 fami-glie sono sinistrate, e 45 di esse letteralmentesenza tetto . I magri aiuti sinora inviati dalcapoluogo suonano più irrisione che altro .

« Specificamente l'interrogante chiede se iministri interessati – considerato che la pre-cedente alluvione del 24 ottobre 1953, anzich éindurre a quelle opere pubbliche idonee ascagionare ulteriori calamità, ha lasciato pres-soché invariato lo stato del suolo e delle strut-ture – non ritengano urgentissimo :

a) disporre il consolidamento del lungo -mare di Torre Melissa con opportune pesant iopere murarie, specie in fondo a via Risor-gimento, dove una larga frana ha portato i lmare fino alle soglie dell'abitato ;

b) provvedere al trasferimento delle abi-tazioni limitrofe al torrente Perticaro, rnercéla costruzione di un nuovo villaggio rural ein luogo più sicuro, e fornire immediati aiut iricostruttivi agli abitanti delle case alluvio-nate, in alcune delle quali l'acqua è pene-trata colmandole sino ad oltre due metri d ialtezza ;

c) decidere che l'amministrazione ferro -viaria e l'azienda autonoma della strada, sen-za differimenti, ed evitando di seguitare arigettarsi l 'un l 'altra i reciproci incombenti ,diano subito mano al raddoppio delle luc idi scarico dei due ponti sul Perticaro, la cuiangusta apertura di appena cinque metri pe rsette ha occasionato per la seconda volta l ostraripamento del torrente nel pieno dell'abi-tato, con esiti mortali e distruttivi per queicontadini e per le loro case ;

d) dare mandato all'Opera Sila per i lconsolidamento delle palazzine in contrad aValle di Casa, e per la costruzione del -l'argine di contenimento della sponda tor-rentizia ;

e) studiare ed attuare un piano di mi-gliore canalizzazione delle opere idrogeologi-che della circostante bonifica al fine di evi -tare che le acque in declivo si versino ne lPerticaro a monte dell'abitato e in prossimit àdel ponte dell ' A.N.A.S . come purtroppo, eassurdamente, oggi è fatto ;

I) sospendere subito ogni esazione di tri-buti per la popolazione di Torre Melissa, e

affrettare la distribuzione di congrue inden-nità in denaro ai più bisognosi ; e coperte, ve-stiari, medicine e cibi a tutti i sinistrati .

(9856)

« TRIPODI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lministro dei lavori pubblici, per conoscere imotivi per i quali non abbia ritenuto di com-prendere nel piano di sistemazione e di ade-guamento delle strade statali della Sicilia, l estrade n. 118 e 123, particolarmente per ítratti Canicatti-Licata e Corleone-Santo Ste-fano di Quisquina, in condizioni di assolutaintransitabilità .

Gli interroganti chiedono inoltre di sa-pere se sia a conoscenza che il ponte su lfiume Salso della Licata-Gela sia stato chiusoal traffico pesante e quando intenda interve-nire per ricostruirlo adeguandolo alle esi-genze del traffico di quella strada, che, inconseguenza degli importanti ritrovamenti eprogrammi dell'E .N.I . a Gela, diventa sem-pre più intenso .

(9857)

« CALAZIO, MOGLIACCI, MUSOTTO » .

Il sottoscritto chiede d'interrogare il mi-nistro dei lavori pubblici, per sapere qual idecisioni ha adottato circa la richiesta di uncontributo statale di lire 14 milioni, formu-lata dall'amministrazione comunale di Cado-neghe (Padova), per il completamento del-l'edificio scolastico, per sei aule, in localitàCastagnara e presentata tramite il provve-ditore agli studi di Padova il 25 settembr e1959 .

(9858)

« BUSETTO » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare il mi-nistro delle poste e delle telecomunicazioni ,per sollecitare una risposta positiva alla ri-chiesta fatta dall ' amministrazione comunal edi Cadoneghe (Padova) onde ottenere le con -dizioni atte al funzionamento di un uffici opostale comunale : tale richiesta è stata fatt ail 21 settembre 1959 ed essa è tanto piùvalida, in quanto nel detto comune, che conta7 mila abitanti, non esiste, di fatto, un uffi-cio postale, essendo esso servito dall'uffici opostale denominato Ponterigodarzere, ch etrovasi nel territorio del comune di Padova .

(9859)

« BUSETTO » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare il mi-nistro del lavoro e della previdenza sociale ,per conoscere quale decisione ha adottato cir-ca l ' istituzione di un cantiere di lavoro ne lcomune di Cadoneghe (Padova), come cantiere

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III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 15 DICEMBRE 1959

di prima istituzione, comprendente sessant alavoratori per 51 giornate .

« L'interrogante fa presente che l'uffici oprovinciale del lavoro e della massima oc-cupazione di Padova ha trasmesso il pro-getto relativo al detto cantiere sin dal 19 ago-sto 1959 in relazione al fatto che la disoc-cupazione nel comune di Cadoneghe è forte -mente aumentata in conseguenza della quas itotale chiusura delle officine meccanich ePreda .

(9860)

« BUSETTO » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare il mi-nistro del lavoro e della previdenza sociale ,per sapere se è a conoscenza di quanto av-viene nella provincia di Padova circa i rap-porti che si sono stabiliti tra la federazioneprovinciale dei coltivatori diretti e la cass amutua degli stessi .

« Mentre è notorio che la cassa mutuadeve tenere un atteggiamento di assoluta in -dipendenza rispetto alle organizzazioni d imassa dei contadini, avviene invece, nell aprovincia citata, che la cassa mutua trasferisceregolarmente alla federazione dei coltivator idiretti l'esito dei ricorsi che, su diverse ma-terie, gli aventi diritto hanno inoltrato .

Sicché gli interessati non ricevono l acomunicazione direttamente dalla mutua, m aper via indiretta attraverso una organizza-zione che non rappresenta tutti i coltivator idiretti, sebbene una parte neppure notevole d iessi ; la. quale organizzazione poi, attravers odegli appositi stampati, ascrive, in definitiva ,a se stessa il merito dell'esito del ricorso ,quand 'esso è positivo, provocando, a pareredell ' interrogante, un duplice misconoscimen-to. Cioè mentre non si permette, di fatto, chevenga riconosciuto il valore dell'attività assi-stenziale che conducono anche le altre or-ganizzazioni contadine, d'altra parte si faapparire la cassa mutua come un organismoche non opera se non sotto lo stimolo d iun'altra organizzazione.

« Perciò, l'interrogante chiede al ministr od'intervenire nella questione, affinché quest ometodo abbia a cessare al più presto .

(9861)

« BUSETTO » .

« Il sottoscritto chiede d 'interrogare il mi-nistro delle finanze, per conoscere del sal eprodotto a Volterra (inedia nel decenni o1948-58 : quintali 166 .101), anche per uno solodegli ultimi anni, quali quantità vanno alconsumo a tariffa intera (distintamente per

sale comune, scelto, macinato, raffinato, ni-veo, candor, ecc.) e quali a tariffa specialeper le industrie .

(9862)

« RAFFAELLI » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare il mi-nistro delle poste e delle telecomunicazioni ,per conoscere quali provvedimenti intendaadottare per far sì che nel comune di SantaDomenica Vittoria (Messina) la posta vengadistribuita puntualmente due volte al giorno .

« Attualmente, infatti, la distribuzione vie -ne effettuata con un giorno di ritardo sul-l 'arrivo, con grave pregiudizio per la regola-rità e la puntualità che deve distinguere s ìdelicato servizio .

« Il comune di Santa Domenica Vittori adista soltanto 6 chilometri dallo scalo ferro -viario di Randazzo, dove convergono le fer-rovie dello Stato e la Circumetnea; ragionper cui non dovrebbe risultare difficile unamigliore organizzazione del servizio postal enell'interesse di quella popolazione .

(9863)

« DE PASQUALE » .

« Il sottoscritto chiede d ' interrogare il mi-nistro di grazia e giustizia, per conoscerequanta parte della somma di 12 miliardi dilire, all'uopo stanziata dall'articolo 60 dell alegge 24 luglio 1959, n . 622, abbia destinat oo intenda destinare al completamento ed al -l'adattamento del carcere giudiziario di Mi -stretta (Messina), che trovasi nelle gravi con -dizioni già descritte ai competenti organiministeriali dall 'amministrazione comunale d iquella città .

(9864)

DE PASQUALE » .

« Il sottoscritto chiede d ' interrogare il mi-nistro dei trasporti, per conoscere se rispond aa verità la voce secondo la quale codesto Mi-nistero sta studiando la trasformazione dell estazioni ferroviarie della linea Asti-Canell iin assuntorie .

« Tale linea ferroviaria esplica una intens aattività, specie di merci per tutte le industri evinicole della zona e per il commercio di uvee di vino . La paventata trasformazione inassuntorie arrecherebbe ovviamente intralc iad una attività vitale per tutta la zona, conripercussioni notevoli anche sul bilancio dell enostre esportazioni .

(9865)

« BADINI CONFALONIERI » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare il mi-nistro delle finanze, per sapere :

1°) se è a sua conoscenza che nella se-duta del 17 giugno 1959 il vice direttore dot-

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tor Matteo Giacalone ha oltraggiato la com-missione distrettuale delle imposte il cui pre-sidente ha dato comunicazione scritta all'in-tendente di finanza di Trapani dell'accaduto ;

2°) se e quali provvedimenti intendeadottare nei confronti del predetto funziona-rio, che, oltre alle sanzioni di carattere pe-nale, è anche passibile delle sanzioni ammi-nistrative di competenza di codesto Ministero .(9866)

« MOGLIACCI » .

Il sottoscritto chiede d 'interrogare il mi-nistro delle finanze, per sapere :

1°) se è consentito all'ufficio delle impo-ste di conoscere le decisioni delle commission iamministrative prima ancora che le stess evengano pubblicate con il deposito presso l esegreterie competenti ; ciò perché l'ufficio im-poste di Trapani ha più volte operato in ta lsenso provvedendo alla iscrizione a ruolo de iredditi decisi dalla commissione distrettuale ;

2°) se risulta al ministro la costante vio-lazione delle leggi di perequazione tributari aoperata dall'ufficio distrettuale delle impost edi Trapani, che non ha mai provveduto adindicare gli elementi di rettifica, da cui ori-ginano gli accertamenti, e determinando deiredditi senza alcuna giustificazione attendi -bile che hanno destato e destano allarme nellecategorie economiche e specialmente tra i pic-coli imprenditori ;

3°) se risulta al ministro il sistema adot-tato dall'ufficio distrettuale delle imposte ne iconfronti dei contribuenti per strappare a dogni costo un concordato ; sistemi che arri-vano alla minaccia di non si sa bene qual irappresaglie ed alle intimidazioni ;

4°) se risulta ancora il disservizio e l adisorganizzazione dell'ufficio distrettuale dell eimposte di Trapani per cui non viene dat ocorso alla pratiche di rimborso di piccoli con-tribuenti, non vengono esitate le richiesteistruttorie dell'intendenza di finanza sui ri-corsi contro il ruolo e contro gli errori del -l'ufficio, non vengono istruiti con solerzia iricorsi per le commissioni amministrative ,creando in tal modo disorientamento ed av-vilimenti nei contribuenti ;

5°) se è ancora a conoscenza del ministr olo strapotere esercitato da un ispettore pro-vinciale delle imposte, come denunziato i nuna assemblea di commercianti di Trapani epubblicato su vari quotidiani e settimanal idell'isola, che ha aggravato enormemente i ldisservizio esistente nell'ufficio avallandolo esuggerendo dei sistemi di accertamento e d iimposizione non consoni alle vigenti disposi-zioni di legge ;

60) se e quali provvedimenti intendeadottare per risolvere la incresciosa situazionedell'ufficio distrettuale delle imposte di Tra -pani che ha destato e desta malcontento epanico in tutte le categorie dei contribuenti 'e specialmente nei piccoli .

(9867)

« MOGLIACCI » .

Il sottoscritto chiede d'interrogare il mi-nistro presidente del Comitato dei ministr iper la Cassa del Mezzogiorno, per sapere senon ritenga di dover esaminare la possibilitàdi disporre per la costruzione di una strad adi bonifica montana che allacci le frazion idel comune di Decollatura (Cerrisi-Cusino) a lcomune di Serrastretta (Catanzaro) . Tale ope-ra, ritenuta molto utile, è stata richiesta da lcomune interessato tramite l'amministrazion eprovinciale di Catanzaro .

(9868)

« BUFFONE » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare il mi-nistro presidente del Comitato dei ministr idella Cassa del Mezzogiorno, per sapere s enon intenda approvare la richiesta formulat adal comune di Decollatura, tramite l'ammi-nistrazione provinciale di Catanzaro, in or -dine alla costruzione di una strada interpo-derale e di allacciamento delle località Adano ,Galera, Bonomilo e Casenove .

(9869)

« BUFFONE » .

Il sottoscritto chiede d'interrogare il mi-nistro del lavoro e della previdenza sociale ,per sapere se non ritenga di dover disporr eperché la gestione I .N .A.-Casa accolga la ri-chiesta formulata dagli abitanti dello stabil ecostruito nel comune di Rende (Cosenza), co lcantiere n. 1346, concernente la copertura atetto dello stabile stesso, anziché a terrazzo e dil cui periziato ammonta a lire 3 milion icirca . (Pratica n . 4457) .

« Nello stabile in argomento, sin dai prim igiorni di occupazione, si sono determinat einfiltrazioni di umidità che invano si è cer-cato di eliminare, per cui la peggiorata situa-zione richiede immediato e radicale inter-vento .

(9870)

« BUFFONE » .

« Il sottoscritto chiede d 'interrogare il mi-nstro del tesoro, per sapere se non ritengadi dover approvare quanto deliberato da lconsiglio di amministrazione dell'E .N.P.A.S .nella seduta del 3 dicembre 1958, in meritoall'istituzione di ruoli aggiunti, per la siste-mazione giuridica economica del personaledipendente fuori ruolo .

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III LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 15 DICEMBRE 1959

L'interrogante ritiene debbasi provve-dere d'urgenza alla soluzione del problema ,in considerazione che presso quasi tutti gl iistituti s imilari ciò è avvenuto .

(9871)

a BUFFONE » .

11 sottoscritto chiede d ' interrogare i mi-nistri dei lavori pubblici e della sanità, persapere se non ritengano di dover disporr eperché al comune di Cassano Jonio (Cosenza )venga concesso il contributo richiesto sull aspesa di 13 milioni, per la costruzione dell efognature nella frazione Doria .

a La popolazione interessata attende conansia la soluzione del problema .

(9872)

« BUFFONE » .

« Il sottoscritto chiede d 'interrogare il mi-nistro della marina mercantile, per cono-scere quali provvedimenti sono stati o ver-ranno emanati in ordine al completament odel porto di Crotone (Catanzaro) .

(9873)

« BUFFONE » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare il mi-nistro dell'agricoltura e delle foreste, per sa -pere se è a conoscenza del malcontento edello stato di agitazione esistente fra i conta-dini di Frigole e di Alimini, in provincia d iLecce, i cui fondi e poderi sono compresi nel -le zone di " Riserva " e specialmente tr aquelli delle " zone di ripopolamento ", per idanni che riceverebbero continuamente all ecolture e per le multe che sono chiamati con-tinuamente a pagare ;

per sapere se non è d'accordo il mini-stro, nello stabilire che in tutti i comprensor idi bonifica e di riforma, realizzate le operedi trasformazione e messi a coltura i terreni ,con l'insediamento dei coltivatori, come si èfatto anche in quelle di Frigole e di Alimini ,mal si conciliano gli interessi delle centinai adi famiglie contadine con quelle dei caccia -tori, di puro svago ;

per sapere se è a conoscenza che i lmalcontento e le rimostranze furono accolteanche dal ministro Pastore e dalle autoritàprovinciali che erano al suo seguito il marzo1959, quando in provincia di Lecce si recòsulla zona di Alimini per visitare le opererealizzate dalla Cassa del Mezzogiorno, im-pegnando l'amministrazione provinciale e dil prefetto a far recingere la " zona di ripo-polamento " nella località " Pagliaruli " ;

per sapere, infine, se non crede di do-ver intervenire per assicurare, ad ogni modo ,che gli interessi dei contadini siano fatti sal -vi, abolendo riserve e zone di ripopolamentosui terreni coltivati, e provvisoriamente prov -

vedere alle necessarie recinzioni e ad in-dennizzare, nella misura corrispondente a idanni effettivi, i contadini e gli agricoltor iche li hanno subiti .

(9874)

« CALASSO » .

I sottoscritti chiedono di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri e il mi-nistro dei lavori pubblici, per conoscere :

se sia stata data risposta ai continui sol -leciti del sindaco del comune di Randazz o(Catania), e particolarmente alla sollecita-zione telegrafica dello stesso del 23 lugli o1959, a seguito di manifestazioni popolari d imalcontento in quel comune per la mancataliquidazione dei danni bellici ;

la ragione per la quale nell'esercizio i ncorso non siano state stanziate somme al finedi cui sopra, per cui rimangono ancora inistruttoria (e solo per quel comune) pressoil Genio civile di Catania 200 pratiche in at-tesa di finanziamento, oltre alle 50 in cors odi liquidazione ;

se il Governo si sia reso conto dei parti-colari motivi di disagio e di risentimento de icittadini di Randazzo, che destinati a subir e(a fine luglio del 1943) per la eccezional eimportanza strategica della loro città, uno de ipiù formidabili bombardamenti aerei dell aguerra che cagionò l'altissima percentuale d idanni all'abitato nella misura dell'85 pe rcento, sono ancora in attesa delle provvi-denze statali . Il Governo consideri che nelcomune di Randazzo, costituito nella quas itotalità di povera gente, o di modesti proprie -tari, non è stato possibile, nel campo dell ericostruzioni, seguire la curva evolutiva de icentri più progrediti, motivo per cui, esclus ii pochi (ed erano i più benestanti) che pote-rono subito ricostruire con mezzi propri e dessere liquidati, ora rimangono (e sono lamaggior parte) i proprietari di edifici ancoradistrutti per non ancora conseguita autoriz-zazione; e i proprietari di edifici riedificati ,ma che non hanno ancora potuto ottenere i lcontributo dello Stato per mancanza di fon-di, malgrado muniti di regolari lettere diautorizzazione .

« Per conoscere infine le misure che il Go-verno intende adottare per venire incontro a ibisogni di quella popolazione ; per evitare re-more, ritardi e odiose parzialità ; tenuto so-prattutto conto del generale disagio in cui sonovenuti a trovarsi i cittadini interessati oberatidi debiti, e le ditte appaltatrici, fallite o com-promesse, nella inutile attesa delle autorizza-zioni e delle liquidazioni .

(9875)

« GAUDIOSO . ANDÒ » .

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III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 15 DICEMBRE 1959

« Il sottoscritto chiede d'interrogare il mi-nistro dei lavori pubblici, per conoscere l ostato dei lavori della variante stazione SanSalvo-Casalbordino alla strada statale n. 16 .

« L ' interrogante deve, infatti, rilevar ecome tali lavori procedano con lentezza, men-tre sarebbe opportuno un loro accelleramento ,che determini un sollecito completamento del -l'opera .

(9876)

« DELFINO » .

« I sottoscritti chiedono d ' interrogare i mi-nistri dell'agricoltura e foreste e dei lavor ipubblici, per sapere come intendono interve-nire al fine di impedire che ad ogni primaveraed autunno, cioè con l'aumentare delle piogge ,non occasionalmente parecchie zone dell aBassa Parmense, Col Taro di Sissa (Parma) ,Ardella di Polesine Parmense, Mezzano in-feriore, e superiore, vengono allagate .

« Per impedire ciò si rende necessario i lfunzionamento di impianti di sollevament oche possono gettare le acque oltre l'arginemaestro del comprensorio di bonifica . Questeacque piovane, se non vengono tempestiva -mente pompate, allagano sistematicamentetutta la zona coltivata circostante .

Al Consorzio unico di bonifica per l aBassa parmense spetta il dovere di provve-dere a quei lavori indispensabili per il de -flusso delle acque da quelle zone .

« Si accusa il consorzio di " noncuranzaper essere da tempo al corrente di tali pro-blemi, e per non aver provveduto a realizzarele opere, nonostante da parte dello Stato s isiano effettuati relativi stanziamenti " .

Sono molti anni che la popolazione e gl iagricoltori di quella zona sono soggetti all einondazioni che procurano danni enormi all ecolture, ai fabbricati, e non ultimi disagimorali e fisici alle famiglie ivi residenti Gl iinterroganti desiderano conoscere, inoltre ,quali provvedimenti si intendono prenderecontro i dirigenti di tale consorzio, per l aloro ingiustificabile trascuratezza e noncu-ranza del pubblico interesse, e dove sono stat iinvestiti i contributi dello Stato forniti pe rtali opere .

(9877)

« GORRERI, BIGI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lministro dell'industria e del commercio, pe rconoscere i motivi per i quali egli non h aancora adempiuto all'impegno assunto du-rante l'ultima discussione del bilancio de lsuo dicastero e precisamente di discutere d ifronte al Parlamento entro il mese di novem -

hre 1959 e, comunque, prima di qualsias inuova determinazione sul merito, l'intera ma-teria relativa allo sviluppo del processo d iunificazione delle tariffe della energia elet-trica, sulla base della indagine condotta dalcomitato italiano prezzi relativamente ai cost ie ai ricavi nel settore della produzione e dell adistribuzione di tale energia .

(9878)

« NATOLI, FAILLA, ALBERGANTI, To-GNONI, BUSETTO, VACCHETTA » .

I sottoscritti chiedono di interrogare i lministro della pubblica istruzione, per saper e- premesso che con recente disposizione i lMinistero della pubblica istruzione ha stabi-lito che, con decorrenza dal 1° ottobre 1959 ,la cattedra per l'insegnamento della primalingua straniera negli istituti tecnici commer-ciali sia considerata cattedra di ruolo B; ilche comporta, oltre al declassamento di uninsegnamento così importante, una decurta-zione di stipendio di circa lire italiane 10 .000mensili, premesso che il provvedimento d icui sopra appare assurdo per le seguenti ra-gioni : 1°) quando l'istituto tecnico commer-ciale era quadriennale, la cattedra di cui so-pra era considerata di ruolo A ; 2°) l'insegna-mento della prima lingua straniera si esau-risce al terzo anno del corso superiore ed altr iinsegnamenti, che si esauriscono allo stess oanno (matematica, scienze nell'istituto tecnicoper geometri) costituiscono cattedre diruolo A; premesso ancora che in una recent eriunione i presidi degli istituti tecnici hann ounanimemente riconosciuto che la cattedra d iprima lingua straniera è cattedra di ruolo A-- quali provvedimenti intenda adottare in ma-teria .

(9879) « ANDERLINI, DE LAURO MATER AANNA » .

Il sottoscritto chiede d'interrogare il mi-nistro dei trasporti, per sapere se, al fine d ifar conoscere l'esatta situazione delle ferro -vie dello Stato, non ritenga di comunicare l edistinte casuali ed il preciso importo del rim-borso degli oneri extra aziendali, per l'eser-cizio finanziario 1958, che spetterebbe all aazienda, in luogo di quello dichiarato nell aminore cifra di lire 40 miliardi a pagina 3 de lRendiconto al paese, che merita il plauso de lParlamento per la chiarezza dell'esposizione ,l'eleganza dello stile e la forma artistica, ch ene fanno un degno esempio delle grandi edurgenti necessità di rinnovamento dei docu-menti delle pubbliche amministrazioni .

(9880)

« BRUSASCA » .

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Camera dei Deputati

III LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 15 DICEMBRE 1959

PRESIDENTE . Le interrogazioni ora let-te saranno iscritte all'ordine del giorno esvolte al loro turno, trasmettendosi ai mi-nisti competenti quelle per le quali si chied ela risposta scritta .

ANDERLINI . Chiedo di parlare .PRESIDENTE . Ne ha facoltà .ANDERLINI . Signor Presidente, già altre

volte (non ricordo se cinque o sei) deputat idel nostro gruppo hanno chiesto l'iscrizion eall ' ordine del giorno della mozione n . 50sulla riduzione del prezzo dello zucchero .Negli ultimi mesi, con un supero di 3 o4 milioni di quintali di zucchero, la situazion edel settore è diventata veramente allarmante .Chiedo pertanto, signor Presidente, che siafissata, nelle forme richieste dal regolamento ,una data, la più prossima possibile, per l adiscussione della mozione .

GATTO, Sottosegretario di Stato per l'in-dustria e il commercio . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .GATTO, Sottosegretario di Stato per l'in-

dustria e il commercio . Il Governo si impegnaad indicare, alla ripresa dei lavori parlamenta-ri, una data per la discussione della mozione ,data che cadrà nella prima quindicina d ifebbraio . Non so se siano esatti i dati ch el 'onorevole Anderlini ha fornito circa ivantaggi che deriverebbero agli zuccherie-ri dal ritardo di questa discussione: nonposso né affermarlo né escluderlo . Possoperò dire che il Ministero sta eseguendostudi ben precisi sui costi di produzione;ed è proprio per poter avere un materiale d idiscussione esatto e preciso che il Governochiede un breve rinvio .

PRESIDENTE. Onorevole Anderlini, l efaccio presente che, qualora ella non fossesodisfatto, alla ripresa potrà sempre chieder ealla Camera di fissare il giorno della discus-sione della mozione ; ma questo oggi non èpossibile, perché non possiamo stabilire oradi porre un argomento all'ordine del giorn odi una determinata . seduta, in quanto no nsappiamo quando l'Assemblea riprenderà ilavori . Siamo infatti alla vigilia delle vacanzedi Natale e di capodanno, e successivament ela Camera sarà convocata a domicilio .

TREBBI. Chiedo di parlare .PRESIDENTE. Ne ha facoltà .TREBBI. Insieme con altri colleghi ho

presentato una interrogazione per conoscer el'esito delle indagini svolte dal Comitato in-terministeriale dei prezzi relativamente aglistudi per l'unificazione delle tariffe dell'energiaelettrica. Vorrei sapere se sia possibile svol-gere questa interrogazione prima delle pros-

siine ferie; chiederei anche che in quell aoccasione il ministro dell'industria e del com-mercio rispondesse ad altre due mie inter -rogazioni riguardanti lo stesso problema ,precisamente le interrogazioni nn. 763 1e 7632 .

Colgo inoltre l'occasione per sollecitare l osvolgimento della interrogazione n . 1889,riguardante la casa di pena di CastelfrancoEmilia, presentata nell'ottobre scorso .

CACCIATORE . Chiedo di parlare .PRESIDENTE. Ne ha facoltà .CACCIATORE . Signor Presidente, vorre i

pregarla di sollecitare la risposta ad alcunemie interrogazioni a risposta scritta presen-tate parecchi mesi or sono .

GUIDI. Chiedo di parlare .PRESIDENTE. Ne ha facoltà .GUIDI. Alcuni mesi or sono ho presen-

tato una interrogazione sullo sciogliment odel consiglio di amministrazione dell ' istitutoautonomo delle case popolari di Terni : nesollecito lo svolgimento. Vorrei anche che laPresidenza intervenisse presso il ministrodei lavori pubblici perché risponda ad altr emie interrogazioni. Ad esempio, or è unanno ho presentato una interrogazione sull anecessità di dare garanzie per il rispetto de idiritti dei comuni nella costruzione di un acentrale .

CASTAGNO. Chiedo di parlare .PRESIDENTE. Ne ha facoltà .CASTAGNO. La settimana scorsa ho pre-

sentato una interrogazione che ha un ca-rattere di particolare urgenza in quanto s iriferisce alla entrata in vigore, prevista per i l1 0 gennaio prossimo, della nuova regolamen-tazione per la circolazione degli autoveicoli agas di petrolio liquefatto . Prego pertanto laPresidenza di voler sollecitare la risposta .

DIAZ LAURA. Chiedo di parlare .PRESIDENTE. Ne ha facoltà .DIAZ LAURA. Vorrei sapere quando i l

ministro del lavoro intende rispondere a du einterrogazioni presentate dall'onorevole To-gnoni e da me concernenti la mancata corre-sponsione del premio di rendimento ai lavora -tori delle fabbriche della Montecatini .

POLANO. Chiedo di parlare .PRESIDENTE. Ne ha facoltà .POLANO. Circa un mese fa ho presentato

una interpellanza al ministro della marinamercantile sulla questione della linea giorna-liera Porto Torres-Genova, che è stata sop-pressa appena un mese fa; chiedevo ancheall'onorevole ministro di dirci quali possibi-lità vi sono che la società Tirrenia, in seguit oal suo intervento, ripristini questa linea,

t3 tti Parlamentari

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Camera dei Deputati

III LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 15 DICEMBRE 1959

necessaria adesso, nei mesi invernali . Chie-do che questa interpellanza sia svolta, anch ebrevissimamente, prima delle ferie natalizie .

GRILLI GIOVANNI . Chiedo di parlare .PRESIDENTE. Ne ha facoltà .GRILLI GIOVANNI. Il 29 luglio, in

un gravissimo incidente sul lavoro verifica-tosi a Gorla Maggiore, in provincia di Varese ,sono morti cinque giovani, fra cui due ra-gazzi di dodici anni . Ho presentato una inter-pellanza rivolta al Presidente del Consiglio eal ministro del lavoro perché precisino lecause del gravissimo incidente ; ho già solle-citato tre o quattro volte i ministri interpel-lati, rna non ho ancora ottenuto una risposta .

GONELLA GIUSEPPE . Chiedo di par -lare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

GONELLA GIUSEPPE. Debbo anch'i osollecitare ancora una volta lo svolgiment odi un'interpellanza: ed è quella che ccncerneun'ammanco nell 'amministrazione comunal edi Savona .

FIUMANÒ. Chiedo di parlare .PRESIDENTE. Ne ha facoltà .FIUMANÒ. Gia venerdì scorso l'ono-

revole Gullo, a nome del nostro gruppo ,ha sollecitato la Presidenza perché interpel-lasse il Governo circa la fissazione della datain cui intende rispondere alle mozioni, inter-pellanze ed interrogazioni sulle conseguenz edegli ultimi nubifragi e sui provvediment iper ovviarvi. Non so se la Presidenza abbiaavuto una risposta ; desidererei, comunque ,essere informato in proposito, perché daparte delle popolazioni interessate vi è molt aattesa, che è stata espressa non soltanto d aquesto settore ma da tutti i settori dellaCamera .

PRESIDENTE. La risposta non è ancoravenuta .

A lei come a tutti gli altri che hanno fatt osollecitazioni rispondo che la Presidenzanon mancherà di far presente al Governo idesideri espressi .

È inutile ripetere che, per uno svolgiment oanticipato delle interrogazioni a risposta orale ,i poteri della Presidenza si limitano a rappre-sentare al Governo il desiderio degli interro-ganti . Quando invece si tratta di interroga-zioni a risposta scritta, i poteri della Pre-sidenza realmente esistono, perché essa pu òrichiamare i vari ministri all'osservanza diuna precisa norma regolamentare .

La seduta termina alle 20,5 .

Ordine del giorno per la seduta di domani .

Alle ore 16,30 :

1. — Svolgimento delle proposte di legge :

BorELLINI GINA ed altri : Concessionedella 13a mensilità agli invalidi di prima ca-tegoria con o senza assegno di super-invali-dità e agli invalidi ascritti dalla 2a all'Sa cate-goria (1251) ;

B:tIGHENTI e NICOLETTO : Istituzione del -l'Ente autonomo per la valorizzazione de llago di Endine Gaiano e per lo sviluppo del-l'economia della Valle Cavallina (1360) ;

BIANCO ed altri : Sfollamento e risana-mento degli alloggi baraccati di Aquilonia(1432) ;

SCARASCIA ed altri : Riconoscimento de ldiritto all'indennità speciale per alcune cate-gorie di sottufficiali (1754) .

2. — Seguito della discussione della pro -posta di legge :

RESTA ed altri : Norme sulla promulga-zione e sulla pubblicazione delle leggi e de idecreti del Presidente della Repubblica e su lreferendum costituzionale (1259) — Relatore:Resta ;

del disegno di legge:

Norme sui referendum previsti dall aCostituzione e sulla iniziativa legislativa delpopolo (677) ;

e della proposta di legge :

LUZZATro ed altri : Norme sul refe-rendum e sull'iniziativa legislativa del po-polo (22) .

3. — Seguito della discussione delle mo-zioni sulle situazioni degli ospedali .

4. — Votazione a scrutinio segreto del di-segno di legge :

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo inte-grativo del Trattato di amicizia, commercioe navigazione tra la Repubblica italiana e gl iStati Uniti d'America del 2 febbraio 1948 ,concluso a Washington il 26 settembre 1951 .(537) .

5. — Svolgimento di interpellanze sulla si-tuazione degli italiani in Tunisia .

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

III LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 15 DICEMBRE 1959

6. — Discussione della proposta di legge :

SECRETO ed altri : Divieto del tiro a volo(182) — Relatore : Migliori .

7. -- Discussione delle proposte di legge :

PERDONA e ROMANATO : Immissione ne iruoli dei presidi dei professori riconosciutiidonei nel concorso alla presidenza nei Lice iclassici e scientifici e negli Istituti magistral iindetto con decreto ministeriale 10 marzo1957 (489) — Relatore : Baldelli ;

TROISI e FRUNzio : Aumento del contri-buto annuo a favore del Centro internazio-nale radio-medico (G .I .R.M .) (Urgenza) (1276 )— Relatore : Barbaccia .

8. — Discussione dei disegni di legge :

Modifiche all'ordinamento del 'Consigli odi giustizia amministrativa per la Regione si-ciliana (253) — Relatore : Lucifredi ;

Disposizioni sulla assicurazione controrischi speciali di prodotti nazionali costituit iin deposito all'estero e dei crediti derivantidalla loro vendita, nonché di lavori eseguit iall'estero da imprese nazionali e dei relativicrediti (826) — Relatore : Merenda .

IL DIRETTORE DELL'UFFICIO DEI RESOCONT I

Dott . VITTORIO FALZONE

TIPOGRAFIA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI