RESOCONTO STENOGRAFICO -...

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Atti Parlamentari — 32827 — Camera dei Deputat i IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 6 NOVEMBRE 198 5 RESOCONTO STENOGRAFIC O 374 . SEDUTA POMERIDIANA DI MERCOLEDÌ 6 NOVEMBRE 198 5 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ODDO BIASIN I INDICE PAG . Disegni di legge : (Assegnazione a Commissione in sed e referente) 3282 9 (Proposta di assegnazione a Commis - sione in sede legislativa) 3283 0 Disegno di legge di conversione (Di- scussione) : S. 1488 . — Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 9 settembre 1985, n . 463, recant e provvedimenti urgenti per il conte- nimento dei fenomeni di eutrofizza- zione (approvato dal Senato ) (3192) . PRESIDENTE 32831, 32833, 32842, 32846 , 32852, 32859, 32860, 32862, 32868 PAG . CASALINUOVO MARIO (PSI), President e della Commissione 32862 MUSCARDINI PALLI CRISTIANA (MSI-DN) 32846 NEBBIA GIORGIO (Sin . Ind .) 32833 PASTORE ALDO (PCI) . . . . 32862, 32866 PIRO FRANCO (PSI) 3284 2 SEPPIA MAURO (PSI), Relatore .32831, 32866 TAMINO GIANNI (DP) 32852, 32857 , 32858, 3285 9 ZANONE VALERIO, Ministro senza porta - foglio 32833, 32859, 3286 0 Proposte di legge : (Annunzio) 32829 (Assegnazione a Commissione in sed e referente) 32829

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Atti Parlamentari

— 32827 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 6 NOVEMBRE 1985

RESOCONTO STENOGRAFIC O

374.

SEDUTA POMERIDIANA DI MERCOLEDÌ 6 NOVEMBRE 198 5

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ODDO BIASINI

INDICE

PAG .

Disegni di legge :(Assegnazione a Commissione in sed e

referente) 32829(Proposta di assegnazione a Commis -

sione in sede legislativa) 32830

Disegno di legge di conversione (Di-scussione) :

S. 1488. — Conversione in legge, conmodificazioni, del decreto-legge 9settembre 1985, n. 463, recanteprovvedimenti urgenti per il conte-nimento dei fenomeni di eutrofizza-zione (approvato dal Senato)(3192) .

PRESIDENTE 32831, 32833, 32842, 32846 ,32852, 32859, 32860, 32862, 32868

PAG .

CASALINUOVO MARIO (PSI), Presidentedella Commissione 32862

MUSCARDINI PALLI CRISTIANA (MSI-DN) 32846NEBBIA GIORGIO (Sin. Ind.) 32833

PASTORE ALDO (PCI) . . . . 32862, 32866PIRO FRANCO (PSI) 32842

SEPPIA MAURO (PSI), Relatore .32831, 32866TAMINO GIANNI (DP) 32852, 32857 ,

32858, 3285 9ZANONE VALERIO, Ministro senza porta -

foglio 32833, 32859, 3286 0

Proposte di legge :(Annunzio) 32829(Assegnazione a Commissione in sed e

referente) 32829

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PAG.

Proposta di assegnazione a Commis -sione in sede legislativa) 32830

Interrogazioni :(Annunzio) 32868

PAG .

Corte costituzionale :(Annunzio della trasmissione di atti) 3283 1

Ordine del giorno della seduta di do-mani 32868

SEDUTA PRECEDENTE N . 373 — ANTIMERIDIANA DI MERCOLEDÌ 6 NOVEMBRE 1985

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La seduta comincia alle 17 .

PIETRO ZOPPI, Segretario, legge il pro-cesso verbale della seduta pomeridianadel 16 ottobre 1985 .

(È approvato) .

Annunzio di proposte di legge .

PRESIDENTE . Sono state presentat ealla Presidenza le seguenti proposte d ilegge dai deputati :

TANCREDI ed altri: «Affidamento in con -cessione di costruzione e di esercizio dell eautostrade Roma-Torano-L 'Aquila-Tera-mo-Adriatico e Torano-Pescara» (3264) ;

SANTUZ ed altri: «Modifiche alla legge 24dicembre 1976, n. 898, recante norm esulle servitù militari» (3265) ;

CARLOTTO ed altri : «Modifica dell'arti-colo 2 della legge 26 gennaio 1983, n. 18 ,concernente la graduazione delle pen epecuniarie relative alla violazione dell'ob-bligo per i commercianti di rilasciare l oscontrino fiscale» (3266).

Saranno stampate e distribuite .

Assegnazione di progetti di leggea Commissioni in sede referente .

PRESIDENTE. A norma del primo

comma dell'articolo 72 del regolamento ,comunico che i seguenti progetti di leggesono deferiti alle sottoindicate Commis-sioni permanenti in sede referente:

IV Commissione (Giustizia) :

TESTA : «Provvedimenti per la lotta all efrodi sportive» (3100) (con parere della I edella II Commissione);

MUSCARDINI PALLI ed altri : «Modificadell'articolo 727 del codice penale concer-nente il maltrattamento degli animali»(3125) (con parere della I e della XIV Com-missione) ;

Russo RAFFAELE ed altri: «Disposizioniin materia di assegnazione di posti neiconcorsi notarili» (3160) (con parere dellaI Commissione);

V Commissione (Bilancio) :

S. 1000 — «Interventi per lo svilupp odella regione Calabria» (approvato dal Se-nato) (3197) (con parere della I, della Il,della III, della IV, della VI, della VIII, dell aIX, della X, della XI, della XII e della XIIICommissione) ;

IX Commissione (Lavori pubblici) :

ToMA ed altri: «Legge-quadro in materiadi tutela dell'ambiente ittico e di pescanelle acque interne» (3159) (con pareredella I, della II, della IV e della VI Com-missione) ;

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X Commissione (Trasporti) :

DIGLIO: «Norme in materia di circola-zione di trattrici agricole con attrezzaturedi tipo portato o semiportato» (3144) (conparere della IV, della IX e della XI Com-missione) ;

Commissioni riunite V (Bilancio) e XI V(Sanità):

DE LUCA ed altri: «Norme per il trasfe-rimento alle regioni e per il nuovo inqua-dramento delle aziende termali già fa-centi parte del disciolto EAGAT» (3077)(con parere della I, della II, della IV, dell aVI e della XII Commissione) ;

Commissioni riunite VI (Finanze e te-soro) e XII (Industria) :

ABETE ed altri: «Disciplina degli enti perla gestione di investimenti» (2865) (conparere della I, della III e della IV Commis-sione) .

Proposte di assegnazione di progetti d ilegge a Commissioni in sede legisla-tiva .

PRESIDENTE. Comunico che saràiscritta all'ordine del giorno della pros-sima seduta l'assegnazione, in sede legi-slativa, dei seguenti progetti di legge, ch epropongo alla Camera a norma del primocomma dell 'articolo 92 del regolamento:

alla I Commissione (Affari costituzio-nali):

BASSANINI ed altri : «Norme per il so-stegno degli enti e associazioni che perse-guono finalità umanitarie, scientifiche ,culturali, religiose, politiche, sindacali, d ipromozione sociale e civile, di salva-guardia dell'ambiente naturale e del pa-trimonio culturale e artistico» (2970) (conparere della II, della IV, della V, della VI,della VIII, della IX e della XIII Commis-sione);

alla VI Commissione (Finanze e te -soro) :

S. 1412 — «Norme sulla corresponsion edell'indennità di carica ai presidenti, a ivicepresidenti, ai sindaci ed agli ammini -stratori delle Casse di Risparmio e de iMonti di credito su pegno di prima cate-goria» (approvato dalla VI Commissionedel Senato) (3168) (con parere della I edella V Commissione);

alla VII Commissione (Difesa) :

ANGELINI VITO ed altri : «Norme per ilreclutamento degli ufficiali e sottufficial ipiloti di complemento delle forze armat ee modifiche ed integrazioni alla legge 20settembre 1980, n . 574, riguardanti lostato e l'avanzamento degli ufficiali dell eforze armate e della Guardia dì finanza »(approvato dalla VII Commissione dell aCamera e modificato dalla IV Commis-sione del Senato) (359-B) (con parere dellaI, della IV e della V Commissione);

S. 1419 — «Regolazione contabile dimateriali ceduti dal „Ministero della di -fesa» (approvato dalla IV Commissione de lSenato) (3198) (con parere della III, della Ve della VI Commissione);

alla VIII Commissione (Istruzione) :

Senatori SAPORITO ed altri: «Interpreta-zione, modificazioni ed integrazioni al de -creto del Presidente della Repubblica 1 1luglio 1980, n . 382, sul riordinamentodella docenza universitaria, relativa fa -scia di formazione nonché sperimenta-zione organizzativa e didattica» (appro-vato dalla VII Commissione del Senato ,modificato dalla VIII Commissione dellaCamera, e nuovamente modificato dallaVII Commissione del Senato) (2618-B)(con parere della I e della V Commis-sione);

alla XII Commissione (Industria):

CITARISTI ed altri: «Interventi in favoredella produzione industriale» (approvato,in un testo unificato, dalla XII Commis-sione della Camera e modificato dalla X

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Commissione del Senato) (1310-1438-2328-

B) (con parere della V Commissione) .

Annunzio della trasmissione di att ialla Corte costituzionale.

PRESIDENTE. Comunico che nel mesedi ottobre sono pervenute ordinanzeemesse da autorità giurisdizionali per latrasmissione alla Corte costituzionale d iatti relativi a giudizi di legittimità costitu-zionale .

Questi documenti sono depositati negl iuffici del Segretario generale a disposi-zione degli onorevoli , deputati .

Discussione del disegno di legge: S. 1488 .— Conversione in legge, con modifica-zioni, del decreto-legge 9 settembre1985, n. 463, recante provvedimenti ur-genti per il contenimento dei fenomenidi eutrofizzazione (approvato dal Se-nato) (3192) .

PRESIDENTE . L'ordine del giorn oreca la discussione del disegno di legge ,già approvato dal Senato: Conversione inlegge, con modificazioni, del decreto -legge 9 settembre 1985, n. 463, recanteprovvedimenti urgenti per il conteni-mento dei fenomeni di eutrofizzazione .

Ricordo che nella seduta del 9 ottobre1985 la Commissione affari costituzional isi è espressa in senso favorevole sull 'esi-stenza dei requisiti richiesti dal secondocomma dell'articolo 77 della Costituzion eper l'adozione di questo decreto-legge .

Dichiaro aperta la discussione sull elinee generali . Informo che i presidentidei gruppi parlamentari radicale, del Mo-vimento sociale italiano-destra nazionalee della sinistra indipendente hannochiesto l'ampliamento senza limitazion inelle iscrizioni a parlare, ai sensi del terz ocomma dell'articolo 83 del regolamento .

Ha facoltà di parlare il relatore, onore-vole Seppia.

MAURO SEPPIA, Relatore. Signor Presi -

dente, onorevoli colleghi, rimettendom ialla relazione scritta, vorrei fare unabreve sintesi della relazione stessa.

Il fenomeno che vogliamo disciplinar econ il provvedimento in esame è un feno-meno noto fin dall'antichità. Si tratta d iun fenomeno complesso, che ha dato ori-gine ad una saggistica sia in Europa sia inAmerica .

Per quanto concerne il nostro paese, s ipuò dire che i fenomeni riguardanti l eacque costiere sono fenomeni recenti ,mentre maggiore approfondimento di co-noscenze abbiamo per i diversi tipi dicorpi idrici . La situazione dei laghi èquella certamente studiata da più tempo emeglio nota .

Situazioni importanti, ripetute e diffusedi eutrofizzazione vi sono nell 'alto Adria-tico. Secondo le più recenti indaginidell'Istituto ricerche sulle acque, si è evi-denziato come il fenomeno dell'eutrofiz-zazione riguardi la fascia litorale de ltratto di costa compreso tra il delta del P oe Cattolica, con tendenze ad espanders ilungo le coste della regione Marche .

In altre località costiere (golfi, delta de ifiumi) i fenomeni segnalati sono di limi -tata gravità; scarsi e limitati i fenomen ieutrofici nel Tirreno (Orbetello, foc edell'Arno) . Per i mari aperti non vi sonoproblemi di eutrofizzazione, essendo tutt ii mari italiani oligotrofici, incluso l 'Adria-tico.

Quindi, si può dire che il fenomenodell'eutrofizzazione è circoscritto a zon elimitate e, per quanto attiene alle acquecostiere, accanto ad una prevalente situa-zione di normalità dal punto di vista tro-fico, si affianca il caso particolarmentepreoccupante per intensità, estensione egravità delle coste dell'Emilia Romagna .

La commissione interministeriale tec-nico-scientifica per lo studio dei fenomen idell 'eutrofizzazione, per quanto riguard ale cause, ha fatto riferimento al quadernodell'IRSA, n . 42 del 1978. In esso venivaconstatato che non esiste uno stretto rap-porto causa-effetto riferibile ad un 'unicacausa, nel senso che molte concause, tral'altro non completamente note, influi-scono sul fenomeno.

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Tra queste, oltre ai fattori metereolo-gici ed alle caratteristiche del corp oidrico (salinità, correnti, eccetera), impor -tanza fondamentale hanno i nutrienti ,che giungono alle acque da diverse fonti .Tra i nutrienti, non considerando il car-bonio e l 'ossigeno, universalmente dif-fusi, sono stati considerati in particolar el'azoto ed il fosforo.

Quest'ultimo elemento è stato conside-rato prioritariamente nella lotta all'eutro-fizzazione, in quanto, secondo l'espe-rienza dei laghi, esso è, nella maggiorparte dei casi, fattore limitante del feno-meno eutrofico, là dove per fattore limi -tante si intende quel fattore meno dispo-nibile rispetto alle necessità della crescitae la cui eliminazione può quindi limitar elo sviluppo della vita algale .

Secondo gli accertamenti della com-missione tecnico-scientifica per lo studi odell'eutrofizzazione, allo stato attuale «lacomponente detersivi è diminuita, anchesensibilmente, in valore assoluto ed inpercentuali», scendendo a circa il 26 percento; «la componente metabolica risultasia in valore assoluto che in percentuale ,leggermente aumentata ; sia il settoredell'agricoltura che quello della zootecniasono pure aumentati» .

Lo stesso IRSA ha ancora evidenziat oche «quando il contenuto del fosforo ne idetersivi commerciali sarà sceso al 2, 5per cento, questa sorgente di fosforo, ch enegli anni settanta era in prima posizione ,si troverà in coda a tutte le altre». Unsemplice calcolo porterebbe infatti ad evi -denziare che, a parità di tutte le altrefonti, il fosforo da detersivi scenderebbea circa il 15 per cento. Attualmente, per l aproduzione di detersivi, viene impiegat ocon altre sostanze il tripolifosfato, chesvolge un ruolo essenziale attraverso mol -teplici funzioni .

Il problema che abbiamo presente,quello di un abbattimento a valori che s iavvicinino allo zero o che dal 2,5 pe rcento scendano alli per cento per po iarrivare alla eliminazione, apre alcunequestioni, ad esempio la questione dei so -stituenti . L'introduzione di un sostituente ,infatti, a parziale o totale sostituzione del

fosforo, comporta l'esame e le soluzion idi molti problemi, dal momento che s itratta di parecchie decine di migliaia d itonnellate di prodotto .

Un sostituto deve avere accettabili re-quisiti sui seguenti punti : effetti sulla sa-lute dell 'uomo; effetti sull'ambiente ; pro-blemi legati alla produzione ; proprietàapplicative ; proprietà tecnologiche chimi -che; proprietà compatibili .

E proprio in relazione a queste preoc-cupazioni che si è aperto un problemamolto delicato, che è il punto central edella polemica che si è sviluppata anchein questi giorni . Mi riferisco al problemadell 'abbattimento del fosforo dal 2,5 percento alli per cento. Si è determinatauna strana situazione nel dibattito esternoe si è diviso, nei due rami del Parlamento ,fra probi e reprobi, fra coloro che eran oimpegnati e interessati a tutelare l'am-biente e coloro che sembravano legati a dinteressi di carattere diverso, un modospesso irritante e comunque scorretto,talvolta anche disinformato, di affrontar eil problema .

La questione che ha preoccupato l aCommissione è la seguente : nel momentoin cui si procede alla riduzione delle com -ponenti di fosforo, con quali sostituenti s ipuò procedere alle nuove formule, all enuove componenti di carattere merceolo-gico; insomma, quali saranno i sostituent idel fosforo? Tutto questo per evitare diintrodurre una situazione abnorme e pe-ricolosa, per cui si riduce il fosforo checrea fenomeni di inquinamento e ne pro -duce altri e si introducono prodotti chenon sono biodegradabili o che determi-nano effetti tossicologici sulla salut edell'uomo e sull'ecosistema .

È quanto ho sottolineato nella relazion equando ho detto : « . . . L'immissione di so-stituenti, di cui non si conoscono gli ef-fetti oltre l'NTA, anche i poliacrilati»(nella relazione, per errore, è scritto «ec-cetto i poliacrilati») «che sono a scarsabiodegradabilità» .

Il problema, dunque, che abbiamo benpresente e che la Commissione ha cercatodi risolvere è quello di trovare un giustoequilibrio tra due esigenze: quella di dare

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un segnale politico, di creare anche un asorta di provocazione nei confronti dell aricerca o del mondo industriale, per pro -cedere ad ulteriori abbattimenti del fo-sforo, verso la sua eliminazione, e quelladi trovare modi, forme e mezzi per garan-tire che i sostituenti non producano ef-fetti ancora più pericolosi nei confrontidella salute dell'uomo .

Questo è il vero punto della questione .Non vi sono stati interessi particolari ;sono gli interessi di chi è preoccupato didifendere la salute del cittadino .

Vorrei ricordare come ci si sia trovati ,al Senato, in una situazione di grand eanomalia, direi certo irrituale per un pro -cedimento legislativo, in ogni caso molt opericolosa, poiché indebolisce la credibi-lità e le possibilità interpretative dell anorma di legge: da una parte si è appro-vata una norma di legge, un articolo chestabilisce date certe e percentuali certeper l'abbattimento della presenza del fo-sforo dal 2,5 per cento all'i per cento, edall'altro si è accolto da parte del Go-verno, con il consenso dell'Assemblea, u nordine del giorno che invita il Governostesso a non dare applicazione (per altr oil Governo, in questo caso, non aveva stru -mento alcuno per non dare applicazionead un articolo di legge, poiché di questo sitratta e non di un decreto) al dispositivo ,non rispettando né data né percentual ima subordinando l'accoglimento dell estesse alla conoscenza del monitoraggi osugli effetti dei sostituenti per quanto ri-guarda i detersivi e per quanto riguard agli effetti di tossicità in assoluto esull'ecosistema derivanti dagli stessi sosti -tuenti . Tutto ciò, se dimostrava unagrande preoccupazione per il problem arichiamato, Io risolveva però in un mododa noi giudicato non corretto ai fini d iuna produzione legislativa adeguata edefficace .

Proprio in relazione a tale prospettiva ,abbiamo cercato di dare una risposta va-lida. E vorrei non andare oltre a questoaccenno, signor Presidente, rilevandoche, nel predisporre la relazione, si è cer-cato di compiere uno sforzo per eviden-ziare come il problema al nostro esame

sia stato eccessivamente enfatizzato . Ineffetti, si è data la sensazione, in quest igiorni, che riducendo il fosforo nei deter-sivi si supererebbe un fenomeno per ta-lune aree certamente rilevante, anche a ifini economici, che è quello dell'eutrofiz-zazione . Molteplici, invece, sono le caus eche determinano la presenza di fosforonei corpi idrici e nelle acque costiere .Dobbiamo renderci conto che siamo difronte ad un fenomeno che dimostr acome nel passato, procedendo soltant oall'abbattimento del fosforo nei detersivi ,si sia consentito l 'aumento della quantitàdi fosforo prodotto da altre cause e d aaltre fonti . Si impone dunque una politicaarticolata di interventi sulle varie cause .

C'è però un ulteriore elemento da con-siderare . La battaglia contro l'eutrofizza-zione si deve affrontare anche sulla basedi interventi mirati, nelle zone in cui i lfenomeno sì presenta con maggiore in-tensità. È questa infatti una battaglia ch eha componenti di carattere locale moltopuntuali: non è con interventi generali egeneralizzati che si può risolvere il pro-blema, proprio per la sua complessità e l econcause che ne sono all'origine .

Concludendo, vogliamo augurarci chela necessaria politica di interventi global isi sviluppi tempestivamente e che il no-stro contributo ad intervenire su uno sol-tanto dei fattori, con misure parziali elimitate, non ci porti a dover constatare ,tra qualche anno, che il nostro è stato un osforzo generoso ma inutile, perché ne lfrattempo non si è intervenuti sulle altr econcause e dunque le tonnellate di fo-sforo riversate nelle acque sono cre-sciute .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlarel'onorevole rappresentante del Governo .

VALERIO ZANONE, Ministro senza porta-foglio. Mi riservo di intervenire in sede d ireplica, signor Presidente .

PRESIDENTE. Il primo iscritto a par-lare è l'onorevole Nebbia . Ne ha facoltà .

GIORGIO NEBBIA. Signor Presidente, il

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disegno di legge che abbiamo di fronte h alo scopo di contribuire a diminuire u nfenomeno ecologico ben noto: l'eccessivacrescita di popolazioni animali nei laghi olungo le coste di alcuni mari, come con-seguenza della presenza di sostanze nutri-tive in eccesso; quando, cioè, i laghi o ilmare raggiungono condizione di eutrofia .Le sostanze nutritive responsabili del l 'eu-trofizzazione sono specialmente quelleche contengono gli elementi fosforo eazoto . L 'eutrofizzazione si presenta, in ge-nere, con acque calde, poco profonde ,poco ossigenate, abbastanza ferme . Laprima conseguenza è la comparsa di al-ghe, le quali, dopo breve tempo, si decom-pongono, sottraggono ossigeno alle ac-que, provocano la morte dei pesci . L'ec-cesso di sostanze nutritive determina ,quindi, una torbidità delle acque ed il tra-scinamento a terra di alghe e pesci morti ,in putrefazione, puteolenti . Lo scrittoreWesley Marx, nel suo libro del 1967 Il fra-gile mare (The frail ocean), dedica un in-tero capitolo al «mare colorato», alle«maree rosse» di alghe nelle acque co-stiere degli Stati Uniti e ne collega l'ori-gine all'afflusso di fosfati e di azoto ne lmare. Il celebre libro di Barry Commo-ner, Il cerchio da chiudere, pubblicato nel1971 e tradotto in Italia nel 1973 da Gar-zanti (di cui è in corso, opportunanmente ,la ristampa), spiega esattamente i pro-blemi dell'eutrofizzazione, mette in evi-denza il ruolo dei fosfati presenti nei pre-parati per lavare e indica nella elimina-zione di tali fosfati uno dei processi perridurre la eutrofizzazione nei laghi e de lmare .

Negli anni passati sono stati eseguitimolti studi sull'apporto di fosforo ne icorpi idrici interni e nel mare e sono stat epubblicate ricerche a cura del Consigli onazionale delle ricerche, della region eEmilia Romagna e di molti altri.

Conosciamo abbastanza bene, perquanto riguarda il fosforo, le fonti d iquesto elemento . Una parte viene dallecomunità urbane; le fogne urbane conten-gono fosforo proveniente dagli aliment i(fosforo metabolico) e dai polifosfati pre-senti nei preparati per lavare, cioè quelli

regolati dalla legge in discussione . Il fo-sforo proveniente dalle città in gran parteviene raccolto dalle fogne e da qui passaattraverso i depuratori — dove ci sono edove funzionano —, in parte finisce nelleacque superficiali nel mare o nel terreno.Il fosforo che finisce nei corpi ricevent inaturali in parte è fissato e in parte arrivanel mare; quello che passa attraverso idepuratori in gran parte non viene tratte-nuto e arriva nei corpi idrici naturali epoi nel mare .

Al fosforo proveniente dal metabolismoumano si aggiunge quello degli animal ida allevamento; i componenti contenent ifosforo finiscono in gran parte nel ter-reno dove una parte viene fissata mentreuna parte finisce nei corpi idrici sotter-ranei superficiali e nel mare .

L'agricoltura utilizza concimi conte-nenti fosforo (elemento nutritivo per ivegetali), che viene in parte fissato dall epiante, in parte assorbito dal terreno etrattenuto in forma insolubile, in part etrascinato dalle piogge nelle falde sotter-ranee e da qui nei corpi interni e nelmare.

Nei corpi idrici e nel mare finisce unaparte del fosforo presente nei terreni dila-vati dalle erosioni ; infine alcune industri etrattano composti del fosforo di cui unaparte finisce nelle acque interne e nelmare.

Per poter esprimere un giudizio sullalegge che stiamo esaminando, il ciclo de lfosforo deve essere esaminato global-mente e l 'analisi è difficile e complessa .Tanto è vero che nella letteratura son oriportati dati molto differenti sugli ap-porti relativi delle varie fonti di fosforo .

Nello stesso cammino dalle fonti di im-missione nell'ambiente fino ai laghi e a lmare una parte del fosforo è fissata e per-duta.

I dati ragionevoli, anche se approssima-tivi, della quantità di fosforo immessa at-tualmente nell'ambiente e poi nel mare ,sono i seguenti : gli scarichi urbani e do-mestici, escluso il contributo dei prepa-rati per lavare, nel 1984 hanno immessoin tutti i mari italiani sostanze contenentifosforo in quantità equivalente a circa 14

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mila tonnellate all'anno; il contributo de ipreparati per lavare è stato di circa 20mila tonnellate ; il contributo degli alleva -menti domestici è stato di circa 8 milatonnellate; il dilavamento dei terreni haportato nei laghi e nei mari circa 8 milatonnellate di fosforo e l'industria circa 3mila tonnellate per un totale di circa 53mila tonnellate all'anno di fosforo .

Ho voluto che queste cifre fossero ri-portate sugli Atti Parlamentari perché suquesti numeri se ne sono sentite di tutti icolori; cioè, il contributo relativo dellediverse fonti a volta a volta è stato allar-gato o diminuito a seconda che si volessemettere in evidenza il pesante contribut odella zootecnia, o quello dell'industria, ecosì via.

Un discorso a parte riguarda l'apportonel mare del fosforo di origine indu-striale. In particolare a Marghera ci son otre stabilimenti che scaricano nel mar efosfogessi i quali si formano come sotto -prodotto della produzione di acido fosfo-rico e di acido fluoridrico per trattament ocon acido solforico di minerali come l eapatiti, le fosforiti e le fluoriti . Da questareazione si forma solfato di calcio, abba-stanza insolubile in acqua, che si separacome fango e ingloba, in alcuni dei pro-cessi citati, anche dei fosfati .

Per anni gli stabilimenti di Marghera ,con regolari permessi del Ministero dell amarina mercantile — noto amico degl iecologi! — hanno scaricato i loro fanghinel mare al largo di Venezia . Dai datidisponibili, si tratterebbe di alcune mi-gliaia di tonnellate al giorno di fanghi ,circa un milione di tonnellate all 'anno,contenenti quantità variabili di fosfati ,ma con un contenuto di fosforo più omeno equivalente ad alcune migliaia ditonnellate all'anno.

Poco prima parlavo di circa 3 mila ton-nellate all 'anno immesse nell'ambiente,come contributo industriale . Poche, se s ivuole, rispetto alle 53 mila tonnellateall'anno di fosforo totale ; tuttavia si trattadi una quantità non trascurabile .

Le fabbriche del gruppo Montedison ,principali produttrici di questi fosfogessi ,hanno fatto predisporre degli studi per

dimostrare che il contenuto in fosforo d iquesti fanghi non contribuisce all'eutro-fizzazione del mare, e che non ci son oaltri mezzi di smaltimento all'infuor idello scarico nel mare . Non è vero: inrealtà dei metodi alternativi di smalti -mento e addirittura di utilizzazione esi-stono e sono applicati, per esempio, negl iStati Uniti . L'università di Miami ha unospeciale istituto per le ricerche sui fosfo-gessi, dal momento che in Florida esist eun'importante industria di trattamentodei minerali fosfatici . Il trattamento diquesti fosfogessi è stati oggetto di varicongressi internazionali . Per inciso, unosi terrà a metà dicembre di quest'anno .

Lo scarico dei fosfogessi nel mare dev eessere vietato e noi lo abbiamo chiest ocon varie interrogazioni (rimaste tutte ,naturalmente, senza risposta), non sol oper il contributo che essi danno al fosforodel mare, ma perché essi immettono nelmare anche metalli pesanti e prodotti ra-diottivi della famiglia di decadimentodell'uranio - radio - radon . Tali elementisono presenti nel minerale fosfatico d ipartenza .

Da quello che ho detto fino adesso ap-pare che un apporto rilevante al fosfor onegli ecosistemi naturali è dato dai prepa-rati per lavare, che contengono polifo-sfati, sostanze che hanno lo scopo, com' èben noto, di impedire la insolubilizza-zione dei sali di calcio durante il lavaggio.Vari anni fa, già il contenuto di polifo-sfati nei preparati per lavare è stato ab-bassato dal 30-35 per cento (sull'insiemedel preparato), pari a circa 1'8 per cent odi fosforo, a valori corrispondenti al 5 percento di fosforo. Ma anche così, come sivede dai dati che ho prima ricordato ,circa 20 mila tonnellate all'anno di fo-sforo proveniente dai preparati per la-vare finiscono nell'ambiente e nei mariitaliani .

Insisto sulle quantità assolute, più ch esui contributi relativi percentuali, perch éi fenomeni eutrofici dipendono dallaquantità totale di fosforo che viene im-messa nei corpi idrici: i laghi italiani, ingran parte in condizioni di eutrofia, e l ezone costiere dell'Adriatico, dove arriva

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l 'apporto dei grandi fiumi e delle attivit àcostiere. Si può calcolare che nella zonatra Venezia e Pesaro, una zona di marepiatto, arrivi circa un terzo del fosfor oimmesso in totale nell'ambiente e circa l ametà di quello derivante dai preparati pe rlavare immessi in commercio; si può in-somma calcolare che arrivino circa 1 0mila tonnellate l 'anno di fosforo, in untratto di mare, appunto, piuttosto limi-tato.

Questa premessa, un po' lunga, era ne-cessaria per poter esprimere un giudiziosul disegno di legge al nostro esame . L'eu -trofizzazione dei laghi e del mare puòessere fatta diminuire con varie azion icontemporanee : un solo intervento non èsufficiente . La prima azione, che è og-getto del dibattito odierno, consistenell'eliminazione dei polifosfati dai pre-parati per lavare, da tutti, non soltantodai preparati per bucato, che sono og-getto di regolamentazione già adesso.Questa azione è la più urgente e impor -tante perché è l'unica che può esser fatt aper legge. In altre parole, noi possiam osvolgere tutta una serie di azioni per di-minuire l'inquinamento dovuto al meta-bolismo umano e a quello dovuto agl iallevamenti zootecnici, introducend onorme più rigorose, rendendo obbliga -torio l'uso di depuratori, facendo funzio-nare meglio quelli che già esistono. Mal'unica azione — e in questo risiede l agrande importanza del dibattito odiern o— che può essere regolata per legge, co nil risultato di diminuire l'inquinament oall'origine, consiste nella diminuzion edella quantità di polifosfati nei preparat iper lavare. In tutti gli altri casi, non fac-ciamo altro che filtrare o in qualche ma-niera far cambiare forma ai fosfati diprovenienza agricola o metabolica senzadiminuirne la quantità .

L ' intervento suggerito nel disegno d ilegge fa seguito ad un lungo dibattitosvoltosi sia in ambito scientifico, sia all'in -terno del movimento ecologico, ed agiscesulla qualità e sulla composizione dell emerci, riducendo la quantità di fosfor oche viene introdotto negli ecosistemi na-turali . Ciò non esclude, anzi pone l'ur-

gente necessità di intervenire in tutti gl ialtri settori, per esempio nella depura-zione degli scarichi urbani, per la parte d ifosforo metabolico. Ci vogliono, quindi ,più depuratori, ma ciò richiede finanzia-menti, un sistema che consenta di far fun -zionare i depuratori, di tenerli sotto con-trollo, di introdurre tecnologie più avan-zate delle attuali .

Sono giusti anche gli interventi checonsentono di ridurre all'uscita, a valledei depuratori, la quantità dei fosfati chequesti normalmente non trattengono . Sitratta dei cosiddetti processi di defosfata-zione o di trattamento terziario dellefogne urbane . In questo modo, però, no nsi fa altro che spostare il problema per -ché si producono fanghi contenenti fo-sforo che pongono problemi di smalti -mento .

Negli allevamenti zootecnici, è neces-sario introdurre tecniche migliori di de-purazione, ma anche in questo caso nonsi fa altro che trasferire il momentodell'eliminazione del fosforo trasforman-dolo da una forma, da quella cioè in cu iviene immessa direttamente nell'am-biente (cioè malamente, come si fa oggi i nun'altra, cioè in quella di fanghi, che aloro volta devono essere smaltiti daqualche parte) .

Si possono porre anche — e non è cos asecondaria — limitazioni all'uso indiscri-minato dei concimi soprattutto fosfatici eazotati. L'uso indiscriminato, ovviament eincentivato dalla propaganda delle so-cietà venditrici, dal punto di vista agri -colo è inutile perché non fa aumentare l aproduzione, mentre fa lievitare i costi so-stenuti dalle aziende agricole e contempo -raneamente contribuisce in maniera no nirrilevante (ho ricordato precedente-mente i dati) alla eutrofizzazione degliecosistemi naturali .

Ripeto ancora una volta che nessuna d iqueste singole azioni è risolutiva . Gli in-terventi da porre in essere sono diversi : idepuratori richiedono finanziamenti, perla contrazione del consumo dei concimioccorrono campagne di informazionedegli agricoltori, mentre un provvedi-mento sulla qualità merceologica dei pre-

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parati per lavare consentirebbe di inter -venire rapidamente a monte . Per questosu di esso va concentrata l'attenzione, de -dicandogli la massima urgenza .

Negli anni passati vi sono stati nume -rosi dibattiti pubblici alla radio, alla tele -visione, in vari congressi scientifici o pa-rascientifici sulle cause dell'eutrofizza-zione dei laghi e dei mari e sui possibilirimedi. In tali incontri — che si moltipli-cano ogni volta che si verificano mare erosse o morie di alghe — sono venute pi ùvolte a confronto le posizioni degli indu-striali, degli agricoltori e del moviment oecologico. Il problema, però, è esplosonelle prime settimane del settembredell 'anno scorso, quando sono comparse,soprattutto nella riviera romagnola, vi-stose maree rosse con torbidità del mare ,miasmi e danni al turismo ed alla pesca .Da tempo le associazioni ecologiche vole -vano intervenire nella lotta contro l'eutro -fizzazione; la rabbia degli abitanti dell acosta emiliana ne ha offerto l'occasione .

La RAI-TV decise di trattare l 'argo-mento invitando rappresentanti degli in-dustriali e degli agricoltori, amministra -tori locali ed ascoltando anche la voce de lmovimento ecologico. A titolo di cronaca,vorrei ricordare che, in maniera abba-stanza significativa, il dibattito fu tenutocongiuntamente — fatto credo unico e, senon erro, rimasto tale — dai servizi dell edue reti televisive: lo Speciale TG-1, di -retto da Alberto La Volpe e la nota ru-brica sui problemi dei consumatori, Ditasca nostra, diretto da Tito Cortese . L ' ini -ziativa riconosceva che la lotta all'inqui-namento passa attraverso la modifica-zione delle merci e della loro qualità:quest 'ultima intesa non solo come qualitàdelle prestazioni, ma anche come capa-cità di svolgere, nel rispetto dell'am-biente, la funzione che ciascuna merceha.

La trasmissione ebbe luogo il 25 set-tembre 1984, e finì con l 'annuncio di unainiziativa di legge . Il 25 ottobre 1984 varideputati, fra cui io stesso, presentarono laproposta di legge n . 2216, per la diminu-zione all' 1 per cento del contenuto in fo-sforo dei polifosfati nei preparati per la-

vare e per il divieto dell 'uso dell'acidonitrilo-triacetico (NTA) .

Pochi giorni prima, vari senatori ave -vano presentato al Senato la proposta d ilegge n . 981, che proponeva l 'elimina-zione totale dei polifosfati nei preparatiper lavare .

La lotta all'eutrofizzazione ha visto evede contrapposti vari gruppi, economicie di pressione, ciascuno portatore di inte-ressi legittimi, ma non tutti amici dell'am-biente e della salute .

I fabbricanti di preparati per lavare te-mono che una diminuzione o l'elimina-zione dei polifosfati comporti un appan-namento dell'immagine che hanno co-struito per i loro prodotti e che è basat asul concetto di bianco, di sofficità, eccetera, immagini che non hanno niente ache vedere con la pulizia, con la salute econ l'igiene .

Le acque distribuite dalle reti degl iacquedotti, come è ben noto a tutti i pre-senti, contengono vari sali, fra cui i sal idi calcio che caratterizzano la durezzadelle acque (sono più dure le acque ch econtengono una maggiore quantità d isali di calcio) . Quando le acque son oscaldate, come inevitabilmente avvienenel lavaggio, una parte di questi sali d icalcio si deposita sulle fibre o sulle sto-viglie, dando un'impressione di opaco,di meno sgrassato o meno soffice: se i llavaggio è fatto bene, questa sensazione ,ripeto, non ha niente a che vedere con l apulizia e l'igiene .

I polifosfati ed alcune altre sostanzehanno la funzione di tenere disciolti o dievitare la deposizione dei sali di calcio. Lealtre sostanze che svolgono questa azionesono i citrati, le zeoliti, l'acido nitrilo-tria -cetico (NTA) ed i poliacidi o acidi polia-crilici .

I fabbricanti di preparati per lavaresostengono che, se venissero eliminati ipolifosfati nei preparati per lavare, i con-sumatori andrebbero incontro a maggior icosti di lavaggio, si avrebbe maggioreconsumo di energia, eccetera ; tutte coseche sono state largamente propagandateattraverso la stampa, ma che non son obasate su alcun esame oggettivo del ciclo

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del lavaggio, dell'attuale tecnologia dellavaggio e degli attuali costi .

Il secondo gruppo economico distur-bato dalla legge contro l'eutrofizzazione èquello dei fabbricanti di polifosfati . Esi-stono in Italia quattro fabbriche di polifo-sfati, che rappresentano un modesto, m atrascurabile, comparto della chimica se-condaria . Questa seconda lobby ha messoin moto un meccanismo, ben noto d atempo, quello cioè del ricatto occupazio-nale. Non appena è stata avviata l'inizia-tiva legislativa per la riduzione dei polifo -sfati, le aziende che li producono hann oavvertito che gli ecologi, o gli interessiche si mascherano dietro di loro (c' èsempre la possibilità di dire che chi sibatte per gli interessi generali è pagato d aqualcuno), avrebbero provocato lo sman-tellamento delle fabbriche, con conse-guente perdita del posto di lavoro .

Chi ha cavalcato questa tigre è ricorso,elegantemente, all'immagine che eranogli albergatori ed i bagnini «rossi »dell'opulenta Emilia-Romagna a voler to-gliere il pane di bocca ai lavoratori cala-bresi .

Anche questa presa di posizione è asso-lutamente incon' = stente, dal momentoche è possibile la :conversione delle fab-briche di polifosfati . Chi produce i polifo-sfati sa anche produrre i sostituti che no nhanno controindicazioni ambientali ; e lariconversione, che deriva dall'approva-zione del disegno di legge che stiamo di-scutendo, è un 'occasione di innovazionetecnologica, ed aumenta i posti di lavoroanzichè diminuirli .

Insomma, in tutto questo intrecciarsi d iscarichi di responsabilità, chi è che parlaper la natura, per i laghi e per il mare? Cisono attività economiche, come il turism oe la pesca, che sono basate proprio sullebuone qualità del mare, e anche lorohanno fatto sentire la propria voce . Ilfatto singolare e importante di questo di -battito è stato però rappresentato dall'en-trata in gioco, come vero e propri ogruppo di pressione, per la prima voltacome nuova lobby, dei movimenti che tu-telano gli interessi di tutti, del mare edelle acque pulite, riconosciute, al di là

della loro funzione economica, come unvalore in sé, da cui dipende la salute, l acondizione umana di vita .

A sostenere le proposte di legge ch ericordavo prima sono intervenute le asso-ciazioni ecologiche, la Lega ambiente, i lWWF, Italia nostra, Federnatura, gl iAmici della terra, e le associazioni deiconsumatori, la Cooperazione dei consu-matori, la Federazione nazionale consu-matori, la Lega consumatori ACLI, a cu isi è aggiunto il Comitato di coordina -mento per la difesa dell'Adriatico .

Nell'ultimo anno, da quando sono stat epresentate le iniziative di legge alla Ca-mera e al Senato, è stato messo in evi-denza che sono false le affermazioni se-condo cui la eliminazione dei polifosfatidai preparati per lavorare è irrilevanteper la diminuzione della eutrofizzazion edell'Adriatico e dei laghi ; che si può la -vare più pulito e ugualmente bene, co nuguali costi, anche se si modifica la qua-lità merceologica dei preparati per la-vare; che si possono conservare posti dilavoro e che anzi il processo innescato d aquesta proposta di legge porta alla inno-vazione dei cicli produttivi della partechimica, della tecnologia del lavaggio,delle macchine lavatrici . Queste innova-zioni sono fonti di progresso e di occupa-zione .

Torniamo un momento al cammin opercorso dalle due proposte di legg econtro l 'eutrofizzazione .

Sia la Camera, sia il Senato hanno rico-nosciuto l'urgenza dei due provvedimenti ,che nell'ottobre dello scorso anno son ostati assegnati alla Commissione sanit àalla Camera e alla Commissione industri aal Senato .

La discussione è cominciata abbastanz arapidamente alla Commissione industri adel Senato e per il movimento ecologico èstato un grande momento di speranza :migliaia di cartoline, firmate da cittadini ,scolaresche, partecipanti ad assemble epopolari, sono state inviate ai President idei due rami del Parlamento, ai presi -denti delle due Commissioni, ai singol iparlamentari. È stato — vorrei che nonfosse dimenticato — un grande momento

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di raccordo fra il Parlamento e il paesereale, con i suoi problemi, con le sue spe-ranze per un ambiente pulito .

Ma l'entusiasmo iniziale si è presto tra -dotto in delusione. Soltanto all'iniziodell'estate di quest'anno, infatti, la Com-missione industria del Senato ha elabo-rato un suo testo, non ottimo, ma abba-stanza accettabile . Prima però che tal etesto arrivasse all 'Assemblea del Senato ,il ministro per l'ecologia ha predisposto i ldecreto-legge n. 463 del 9 settembre 1985 ,quello che stiamo ora esaminando.

Tutto ciò ormai è storia di questi giorni .Il Senato ha migliorato molto il testo de ldecreto, con il contributo determinant edella sinistra indipendente, del partito co-munista e dei radicali . I1 testo del disegnodi legge n. 3192 predisposto dal Senat ocontiene molti degli elementi qualificantirichiesti dal movimento ecologico. Cisono anche dei limiti : manca un chiarodivieto dell ' uso dell'acido nitrilotriace-tico. D'altra parte è indicata una precisascadenza per l'abbassamento del conte-nuto in fosforo alli per cento .

Un miglioramento molto qualificante ,introdotto dal Senato e in linea con la bat-taglia condotta dalla sinistra indipen-dente per una migliore informazione de iconsumatori, riguarda l'introduzionedell'obbligo di indicare sulle confezioni l acomposizione chimica dei preparati enella pubblicità (stampata e radiotelevi-siva) e sulle confezioni l'avvertimento aiconsumatori che l'uso eccessivo dei pre-parati per lavare può recare danno agl iecosistemi naturali . Naturalmente, nonsono usate parole così sovversive, maespressioni più sfumate, come quella chetrovate negli articoli 2-octies e 2-noviesdel testo del Senato . Non si tratta di inno-vazioni rivoluzionarie, dal momento che ,sia pure blandamente e con piccoli carat-teri di stampa, già la propaganda dei me-dicinali (anche per televisione) invita iconsumatori a leggere attentamente le av-vertenze e le modalità d 'uso. Positiva, daparte del Senato, è stata l'introduzionedel principio che i concimi possono dar eanch'essi un contributo all 'eutrofizza-zione.

Le innovazioni introdotte dal Senatohanno scatenato di nuovo i gruppi d ipressione che, con varie argomentazioni ,sono riusciti ad ottenere che la Commis-sione sanità della Camera, nelle scors esettimane, annullasse molti dei punti po-sitivi introdotti dal Senato. In particolare :non c'è più l'impegno ad abbassare il con -tenuto del fosforo fino all' i per cento i ntutti i preparati per lavare, non solo i nquelli per bucato ; è tolto l'obbligo diestendere ai messaggi pubblicitari l'av-vertimento dei possibili danni ambiental idei preparati per lavare . Durante tale di-battito, la sinistra indipendente, pur conle riserve sopra ricordate, si è dichiarat aa favore dell'approvazione del testo delSenato, che avrebbe potuto diventar elegge con la rapida approvazione dellaCamera. Tra i punti irrinunciabili, ch etroviamo nel testo del Senato, c'è l'abbas-samento all' 1 per cento. Non c'è bisogno ,per la correlazione fra la concentrazion edei polifosfati e l'eutrofizzazione, di alcu nmonitoraggio ulteriore : ci sono interi vo-lumi che spiegano il ciclo del fosforonelle acque costiere italiane e nei lagh iitaliani, che correlano le condizioni mete-reologiche, di ossigenazione e di tempera-tura con l'apporto di polifosfati prove-nienti dai preparati per lavare . Qualifi-cante, per la sinistra indipendente, è ilpunto che la pubblicità deve avvertire iconsumatori dei danni ecologici. Perquanto riguarda i possibili sostituti, il no-stro gruppo in tutte le occasioni ha riba-dito la necessità che sia vietato l 'usodell 'NTA. Ho già ricordato che, nel librodi Commoner del 1971, era chiaramenteindicata la nocività dell 'NTA. In questiquindici anni e, ancora più, di recente ,sono aumentati i dati che indicano che1'NTA ha carattere mutageno e che mobi-lizza i metalli pesanti e tossici dai sedi -menti dei corpi idrici . Finora si è riuscitiad ottenere che sia consentita l 'addizioneai preparati per lavare di una quantit àmassima di NTA di 2 mila tonnellateall'anno, ma gli industriali premon o(come contropartita della diminuzionedella quantità dei polifosfati) perché si aliberalizzata la quantità di NTA immessa

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in commercio. Da questo punto di vista,come sinistra indipendente, ci batterem ofermamente perché non sia affidata sol -tanto al Ministero della sanità la deci-sione sull'uso dell'NTA . Abbiamo già sen -tito (e ne abbiamo fatto oggetto di unainterrogazione, con i colleghi Serafini eSamà, qualche tempo fa, al ministro dell asanità senza, naturalmente, ottenere ,anche in questo caso, alcuna risposta) checi sono proposte di autorizzare l'impiegodi una quantità maggiore di NTA (rispettoalle 2 mila tonnellate annue attuali), permolte migliaia di tonnellate all 'anno! Eb-bene, se di questo disegno di legge do-vesse passare un testo ambiguo sul divietodell 'uso dell'NTA, cì ripromettiamo un anuova iniziativa parlamentare, che nevieti del tutto l'uso !

Oggi, in gara col tempo, si tratta diapprovare un testo di legge uguale aquello del Senato, o con migliorament iche il Senato possa accogliere in poch eore: ripeto che è una gara col tempo, il 9di novembre è troppo imminente, perchési possa rischiare di far decadere questodecreto. E questo il senso degli emenda -menti presentati dalla sinistra indipen-dente, di cui parleremo in seguito; fra diessi, alcuni si propongono soltanto dimettere un po' d'ordine nella termino-logia di questa legge, che maltratta al-quanto la chimica e la merceologia . Lemerci oggetto della presente legge sonochiamate, indifferentemente, con i divers inomi di: «detergenti sintetici», «detersivi» ,«preparati per lavare». Queste tre deno-minazioni corrispondono, a rigore, amerci completamente diverse, e diverseda quelle di cui si sta parlando .

Tale confusione, del resto, viene eredi-tata da leggi precedenti e non sarebbequindi male se il nuovo testo, oltre a com-battere l'eutrofizzazione dei laghi e delmare, mettesse anche un po' d'ordine neitermini usati .

Il decreto del Presidente della Repub-blica 12 gennaio 1974, n . 288, sulla biode-gradabilità dei detergenti sintetici, comin-cia, giustamente, con una definizionedell'oggetto trattato . «Detergenti sinteticio detergenti» sono definiti nell'articolo 2

I come «gli agenti tensioattivi di sintesi enon presenti in natura, destinati ad essereimpiegati per esplicare azione detergenteanche solo complementare» . Poco dopo,lo stesso decreto definisce «detersivi oprodotti destinati al lavaggio e pulizia iprodotti costituiti da detergenti sintetic idi una o più categorie, come tali o asso-ciati a costituenti sussidiari e complemen -tari». E fin qui sembra di capire abba-stanza bene di che cosa si stia parlando . Ipreparati per lavare esistenti in commer-cio, come tutti ben sapete, per bucato amano o in lavatrice, per il lavaggio d ipiatti o stoviglie, a mano o a macchina,contengono vari ingredienti . Innanzitutto ,contengono sostanze tensioattive, schiu-mogene, le uniche che hanno qualche im-portanza ed efficacia ai fini del lavaggio edell ' igiene; poi contengono sostanze inert idi carico, quindi polifosfati ed altri ingre-dienti, zeoliti, citrati, poliacidi, acido ni-trilotriacetico, di cui si è parlato e chehanno la funzione di impedire la precipi-tazione dei sali di calcio . Possono, inoltre ,contenere perborato di sodio, che è un asostanza ossidante, sbiancanti ottici o al -cune altre sostanze .

Mi spiace di aver tediato i colleghi co nquesta elencazione, ma, evidentemente ,non sono riuscito a disinquinarmi dall apedanteria. Qualche precisazione, però ,era forse utile, perché il presente provve-dimento legislativo fa riferimento, in al-cuni articoli, alla legge n. 136 del 26aprile 1983, che introduce, rispetto allemerci di cui stiamo parlando, delle defi-nizioni differenti da quelle sopra ricor-date. Questa legge n . 136 del 1983, infatti ,all'articolo 1 afferma che «per detersivo odetergente sintetico si intende qualsiasiprodotto la cui composizione sia stata stu-diata per concorrere allo sviluppo delprocesso detergente e che contenga ele-menti essenziali, tensioattivi e sintetici, edeventuali elementi secondari, quali coa-diuvanti, rinforzanti, carichi, additivi edaltri elementi accessori» . Un articolo pro-prio brutto, dal momento che, secondo l alingua italiana, le sostanze citate non son oelementi, che in italiano e per la chimicasono sostanze ben precise, e perché con-

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traddice le definizioni del decreto del Pre -sidente della Repubblica del 1974, che hoprima ricordato . Tale ambiguità sembraereditata nel provvedimento legislativo i nesame, in cui, già all'articolo 1, viene vie -tata l ' immissione in commercio di «deter-genti sintetici», destinati al lavaggio d iindumenti o stoviglie, i quali, poche righ edopo, sono chiamati, questa volta giusta -mente, «detersivi» da bucato o «detersivi »per piatti .

Al comma 3 dello stesso articolo 1 ,viene vietata la produzione e vendita d i«detergenti sintetici con contenuto in fo-sforo», eccetera. Ma i detergenti sintetici ,intesi giustamente come tensioattivi sinte -tici, non contengono nè polifosfati, nè fo -sforo, proprio perché il termine di riferi-mento riguarda soltanto le sostanze ten-sioattive.

Così le norme del terzo comma dell'ar-ticolo 2 si riferiscono non ai «produttor idi detergenti sintetici», ma a quelli di de -tersivi o di preparati per lavare, che son oimprenditori diversi dai produttori di de -tergenti sintetici . Quale delle due cate-gorie di imprenditori dovrà quindi prov-vedere a quanto l'articolo stabilisce ?

Infine, negli articoli sostitutivi intro-dotti dal Senato, si parla, secondo me giu -stamente, di «preparati per lavare» ;questo termine era stato usato nella pro-posta di legge n. 2216, presentata allaCamera da vari colleghi e da me .

La chiarezza terminologica non è do-vuta a semplice pedanteria, ma è impor-tante per il fatto che si stanno diffon-dendo dei preparati che non rientrano tr ai detersivi, ma che contengono fosforo ,quelli indicati come coadiuvanti, ammor -bidenti, eccetera, e che l 'articolo 2-bis,introdotto dal Senato e opportunamentelasciato in vita dalla Commissione sanit àdella Camera, specifica non possano con-tenere composti di fosforo.

Ebbene mi dichiaro fin d'ora disposto aritirare gli emendamenti di carattere ter-minologico, se la Camera ripristinerà edapproverà il testo del Senato o comunqu eun testo soddisfacente, respingendo gliemendamenti peggiorativi approvat idalla Commissione sanità della Camera .

Con questo obiettivo, i colleghi dellasinistra indipendente ed io abbiamo pre-sentato una serie di emendamenti volti aripristinare il testo del Senato. È impor-tante che il decreto sia approvato, lo ri-peto, con le modificazioni apportate dalSenato e in termini utili per la sua con-versione in legge .

Se il presente disegno di legge no nsarà approvato, il Governo potra presen-tare un altro decreto, oppure potrann orimettersi in moto le proposte di leggedella Camera e del Senato o, come spe-rano potenti gruppi di pressione, tuttotornerà a dormire . Una pratica nonestranea al Parlamento della Repub-blica, se si pensi ai disegni di legge d irecepimento delle direttive comunitarie ,come quella sui cosmetici, sul piomb onella benzina, sugli scarichi inquinanti ,che procedono con un passo avanti edue indietro . Se la legge sui polifosfat isarà approvata con ulteriore ritardo onon sarà approvata affatto, gli indu-striali, e i loro scienziati compiacenti e ipubblicitari, potranno cantare vittoria .Saranno sconfitti non quei rompiscatol edel movimento ecologico (così bene ridi -colizzati come coloro che, nel nom edella natura, vogliono far tornare ledonne a lavare al fiume), ma il mare, ilaghi, il diritto dei cittadini a guardars iintorno ed a trovare acque che nonsiano del colore delle fogne .

A coloro cui sta a cuore l'ambiente na-turale, vorrei ricordare che la legge i ndiscussione è l 'unica capace di recare u ncontributo a breve termine alla diminu-zione dell'afflusso nei laghi e nel mare d ialmeno uno degli agenti nutritivi respon-sabili delle condizioni di eutrofia .

Questa legge affronta il degrado am-bientale nell'unica maniera corretta, co nl 'eliminazione di almeno una parte degl iagenti inquinanti, con un intervento sull aqualità delle merci inquinanti. Se oggi l aCamera approvasse il decreto-legge in di-scussione, il quale prevede la elimina-zione dei polifosfati con una gradualit àche tiene conto della necessità della pro-duzione e dei lavoratori e quindi d àtempo alla riconversione industriale, si

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riuscirebbe a migliorare le condizioni eu-trofisiche del mare a partire dal 1988 odal 1989 . Si tratta di lottare contro i ltempo, di applicare tutte le procedure pe reliminare il fosforo e l 'azoto provenientida altre fonti . Ma se il disegno di leggenon sarà convertito, l'appuntamento conle condizioni eutrofiche, con le maree d ialghe puzzolenti, si verificherà puntual-mente ogni anno per tutto il decenniodegli anni ottanta (Applausi dei deputat idel gruppo della sinistra indipendente).

PRESIDENTE . È iscritto a parlarel'onorevole Piro . Ne ha facoltà .

FRANCO PIRO . Signor Presidente, onore-voli colleghi, l'intervento dell'onorevol eNebbia, molto preciso ed esauriente ri-spetto all'origine ed alle cause del feno-meno dell'eutrofizzazione, nonché ri-spetto alla discussione scientifica che vi èstata in ordine a questo fenomeno, miconsente di guadagnare tempo e di no nsoffermarmi su una serie di discussion iche ancora oggi vi sono rispetto alle ori-gini del fenomeno. L'onorevole Nebbia n eha fatto una rassegna e vorrei aggiunger eche l'eutrofizzazione è paragonabile all amalattia del colesterolo, malattia classicadell'eccesso di ricchezza . In altri termini,quando si mangia bene e molto i rischiche si corrono sono elevati . Dico questoperché la regione più colpita da questofenomeno è quella nella quale vivo e la-voro, quella che ha promosso le iniziativealle quali ho partecipato assieme al col -lega Nebbia e ad altri colleghi parlamen-tari .

La mia regione ha cercato di sensibiliz-zare complessivamente l'azione del Go-verno su una grande questione nazionale .Infatti la situazione del mare Adriatic oriveste importanza nazionale e ci fa riflet-tere anche seriamente sul nostro futuro .Futuro di occupazione e di produzion eche devono accordarsi con il vincolo am-bientale che non costituisce un vincolo insenso limitativo, bensì una risorsa. La va-lorizzazione dell'ambiente è una risorsa,ed è questa la ragione per la quale l ' indu-stria dell'ambiente può utilmente utiliz-

zare discussioni come quelle che fac-ciamo allo scopo di creare produzion inon inquinanti, di creare imprese non in-quinanti, di modificare ciò che va modifi-cato .

Il contenuto del fosforo nei detersivi divario tipo è in Italia disciplinato in modosicuramente più severo che non in altr ipaesi . Non c'è dubbio che paesi come ilBelgio, la Danimarca, la Francia, l'Inghil-terra, l'Irlanda, il Portogallo, la Spagna ,la Iugoslavia, non mettano alcun limite . Equesto è un vero problema perché pro-prio di recente, dieci giorni fa, in un in -contro tra le regioni rivierasche (e quindianche la Iugoslavia), la questione è stat aposta. Il fatto che non vengano fissati ilimiti in regioni che insistono sullo stessobacino crea preoccupazioni; ma creaanche preoccupazioni il fatto che i limitivengano improvvisamente posti (comé èavvenuto per i bacini lacustri, nel casosvizzero) quando il fenomeno esplode intutta la sua gravità .

In Olanda il limite del contenuto di fo-sforo è compreso tra il 5,5 e il 7,5 percento, in Svezia è il 7,5 per cento, in Fin-landia il 7 per cento, in Norvegia il 5,5 percento, in Germania ed in Austria il 6 percento. Siamo di fronte a questa situa-zione, e il Governo della Repubblica hafatto benissimo a presentare un'ipotesi d iriduzione che già ci mette, da questopunto di vista, in una posizione che è sicu -ramente diversa, nel senso che l'Italia f auna scelta e fa una scelta di abbattimentodel fosforo nei detersivi ad un livello ch enon è minimamente paragonabile con l asituazione di altri paesi .

E un punto delicato, tanto è vero cheuna delle questioni che la Commission esanità ha dovuto affrontare è il rapportodiverso che deve esistere tra una produ-zione per l'interno ed una produzione perl'estero . Questo ha provocato richieste dichiarimenti da parte di parecchie per-sone. Mi è stato chiesto, ad esempio, comesia possibile continuare a operare peraltri produzioni che recano danni ,quando noi stessi pensiamo di produrrein maniera diversa .

Questo è il primo problema . Inoltre,

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non è vero che sempre e comunque sia lapercentuale di fosforo nei detersivi a de -terminare il fenomeno eutrofico ; ma èvero che, quando la percentuale di fo-sforo contenuta nei detersivi si aggiung ead altre cause, si determina una situa-zione assolutamente incontrollabile . Ilprovvedimento originario del Governo,prima ancora delle modifiche introdotteal Senato della Repubblica, così come èstato presentato dall'onorevole Seppia,dal punto di vista dello scarto tra la per-centuale ammessa in Italia e quella am-messa negli altri paesi, indica che la no-stra percentuale è inferiore di tre volte aquanto è consentito in altri paesi .

La commissione tecnico-scientifica ,che ha fornito gli elementi di support oper la predisposizione del decreto-legge ,aveva indicato le quantità totali di fo-sforo versate nel bacino dell'alto Adria-tico (comprendente le regioni Marche ,Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna ,Veneto e Friuli-Venezia Giulia) in 27mila tonnellate annue, di cui il fosfor ometabolico rappresentava il 28,1 percento, cioè 7.671 tonnellate; quello deidetersivi 7.157 tonnellate, pari al 26,2per cento; quello dell'agricoltura 6.547tonnellate, pari al 24 per cento (osserv oche questo è solo il rapporto di fosforo ,poi c ' è tutta la situazione agricola chedetermina ben altro); quello della zoo-tecnia 3 .815 tonnellate, pari al 14 percento; quello da terreni incolti 609 ton-nellate, pari al 2,2 per cento; quello dascarichi industriali 1 .484 tonnellate,pari al 5,5 per cento.

A questi valori, ed è un punto sul qual emi preme richiamare l'attenzione dei col -leghi, si è arrivati impiegando un'ipotesidi calcolo analoga a quella adottat adall'IRSA nello studio sull'eutrofizza-zione per il periodo relativo agli anni1974-76 . La validità di questo studio non èstata mai seriamente verificata con inda-gini di campo esaurienti . Dal punto d ivista della verifica di queste ipotesi d icarico, abbiamo un ritardo, anche se per-sonalmente ritengo, così come ritengonotaluni tecnici, che questo metodo forniscagrandezze credibili . pur se la precisione

con la quale vengono indicate non è stat amai verificata .

Le fasi di riduzione, così come son oindicate nel testo approvato dal Senato,danno il segno delle modifiche che bi-sogna apportare. Il problema a monte d iqueste modifiche non è la compatibilit àcon l'occupazione esistente, perché io nonpotrei mai accettare, onorevoli colleghi, i lragionamento in base al quale la que-stione è relativa ai livelli occupazionaliesistenti . Questo è un ragionamento cheho ascoltato, ma che non mi convince . Einfatti lo stesso ragionamento che ho sen-tito fare nella mia regione quando ho par -lato — e l 'ho fatto con un'interrogazion eparlamentare che ha fatto anche un po 'sorridere, perché in essa era contenuta l aparola di Cambronne — del famoso cir-condario di Nonantola, dove ci sono 80mila esseri umani e 170 mila maiali . El'onorevole Seppia ricorda, ad un cert opunto della sua relazione, che nei Paes iBassi vi sono vincoli determinati da quest ifenomeni, per cui si pone un limite agliallevamenti nelle zone soggette ad eutro-fizzazione, nelle zone di «colesterolo» d iquesto ecosistema. Quando ho postoquesto problema nella mia regione, mi èstato detto che ciò provocherebbe una ri-duzione dell 'occupazione .

Devo dire con molta serietà che un'oc-cupazione che si regga sulla distruzionedi altre occupazioni è sicuramente un acattiva occupazione. Il Parlamento dell aRepubblica, invece, si deve porre l'obiet-tivo della buona occupazione, cioè d iposti di lavoro capaci di creare altri post idi lavoro . Ho detto questo in riferimentoalla regione dove adesso vivo e l'ho dettoanche in riferimento alla regione dovesono nato. Mai, infatti, potrebbe esser eammesso un ragionamento di questa na-tura .

Il senso della nostra discussione èdunque ben altro: le soluzioni tecnicheche stiamo individuando sono razionali ?Sono soluzioni non emotive, non dettat eda una sorta di senso di colpa per tuttoquello che dovevamo fare, per cui, pe rrimediare a tutto ciò che non abbiamofatto. ci inventiamo una specie di solu-

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zione taumaturgica, capace di risolveretutti i problemi?

Questa è la preoccupazione che h oavuto e che ho intervenendo nella discus-sione di questo provvedimento . Nei casi incui individuassimo soluzioni non indu-strialmente valide, o peggio ancora poten-zialmente di gran lunga più distruttivedella situazione esistente, avremmosenz'altro trovato un rimedio peggioredel male .

Ho fatto un conto. Prendiamo in consi-derazione i quantitativi di detersivo ven-duti in Italia nel 1983 e supponiamo che iconsumi, anche dopo l'entrata in vigoredel provvedimento al nostro esame, re-stino immutati . . . ma è anzi probabile che iconsumi aumentino, perché quanto più s iriduce il potere detergente, tanto più ,senza una corretta opera di educazione edi informazione che deve essere fatta, po-tranno esservi persone che invece di con-sumare un solo pacco di detersivo ne con-sumeranno due. In questo caso, dunque, ènecessaria una campagna di informa-zione e di educazione, come già ha accen -nato il collega Nebbia ; ma a mio avvisotale campagna deve essere condotta conmodi e forme appropriate, essendo molt odifficile far passare il principio della pub-blicità negativa, perché, obiettivamente,nessuno intende farla . Il vincolo che pu òessere imposto è quello di una pubblicitàcontrollata ed è ciò che avviene, ad esem-pio, nel mercato pubblicitario più libero,cioè nel mercato statunitense, dove su de-terminati prodotti è scritto il danno ch eessi provocano, per cui ciascheduno dev esapere che consumando quei prodott icausa danni a se stesso ed agli altri .

Non è detto, onorevoli colleghi, che i lproblema possa essere risolto semplice -mente riducendo la percentuale di fo-sforo nei detersivi, se non riusciamo a dottenere una reale diminuzione del quan-titativo di fosforo impiegato effettiva -mente, non nella singola scatola, ma ne lprocesso per il quale serve. Ecco perché i lminor contenuto di fosforo, second ol 'ipotesi che viene dal disegno di leggeapprovato dal Senato, è pari a circa 500 -600 tonnellate l'anno, che rappresentano

f il 2 per cento del carico di fosforo com-plessivo versato nell'alto e nel medi oAdriatico .

Nella seconda fase, che inizierà dal 3 0giugno 1986 per la produzione e dal 3 1dicembre 1986 per la commercializza-zione, avremo un'ulteriore riduzione di 2mila-2400 tonnellate l'anno, che rappre-sentano 1'11 per cento circa del caricocomplessivo attualmente versato nell'altoe medio Adriatico .

Potete immaginare che si tratta co-munque di dati consistenti, significativi .Il provvedimento produce un migliora -mento essenziale . Al Senato è stata intro-dotta un'ipotesi — quella dell ' 1 per cento— alla quale molti di noi sono affezionat icome bandiera. Lo sa il ministro che ci haseguiti in questo periodo, che ha ascoltat ole opinioni di molti di noi : siamo affezio-nati a questa bandiera . Può darsi che sitratti di una bandiera sbagliata, ma è un abandiera che vorremmo poter gradual-mente raggiungere, senza che la terz afase debba diventare elemento di divi-sione, come è diventata .

Io sono convinto che la Commissione d imerito della Camera abbia fatto bene aconferire al ministro della sanità, di in-tesa con quelli dell 'ecologia e dell'indu-stria, il compito di provvedere nel cors odel tempo, a seconda delle verifiche che sisarà in grado di effettuare. Questa è laverità : una bandiera è giusta se ad essa s ipuò effettivamente arrivare ; altrimenti ,agitiamo la bandiera ma rischiamo dicreare un inganno . E non credo che nes-suno di noi voglia fare questo .

Ho provato a fare il calcolo delle quan-tità di fosforo eliminate dalle acque che siversano nell 'alto e medio Adriatico . Se-condo questo mio calcolo, avremmo un ariduzione di ulteriori 1500-1800 tonnel-late l'anno, purché — ripeto — alla dimi-nuzione del fosforo impiegato nella sin -gola unità non corrisponda il raddoppi odelle unità consumate . Si tratta di quan-tità comunque consistenti, ma il cui pesorelativo è dello stesso ordine di gran-dezza, se non inferiore, di quello delleapprossimazioni introdotte con le ipotes idi calcolo delle quantità di fosforo attuai-

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mente versate in mare e dovuto a tutte l ealtre attività, e cioè alla componente me-tabolica del carico civile, all'agricoltura ,alla zootecnia, agli scarichi produttivi e dalle attività di cui dicevo all'inizio.

Siamo di fronte ad un provvedimentodi natura settoriale, anche se si tratta d iun provvedimento che noi socialisti con-dividiamo fino in fondo. Esso cerca dimuoversi dal lato della prevenzione anzi -ché da quello della terapia, e tale aspettoè risultato evidenziato a tutte lettere ne lrapporto della commissione tecnico -scientifica per lo studio dell'eutrofizza-zione del Ministero della sanità, che te-stualmente recita : «La disamina degli ap-porti di fosforo nelle acque costieredell'alto e medio Adriatico rende chiara -mente comprensibile come il processo eu-trofico non sia sostenuto da un'unica pre-ponderante matrice . Al contrario, si tratt adi un fenomeno generato da più settori ,almeno quattro dei quali più influenti(metabolico, detersivi, agricoltura e zoo-tecnia), per giunta quasi del tutto diffe-renziati tra loro quanto a vie produttive ,per cui affiora con altrettanta evidenza ilfatto che per cogliere i risultati positividall'azione da intraprendere è necessari oagire su tutte le matrici, anche se conmodalità diversificate» .

Leggendo attentamente questo rap-porto, si può evincere un'implicita indica-zione di carattere ancora più important ee generale, cioè l'esigenza di uno studio d ivisione complessiva ed integrata del feno -meno eutrofico dell'alto e medio Adria-tico, che si va strettamente a collegar econ gli interventi di risanamento dell eacque nei bacini ad essi tributari (il Po ,l'Adige, il Reno) .

Questa è la questione che mi permettodi proporre all 'attenzione della Camera .Ho personalmente richiesto, signor mini-stro, l 'elaborazione del piano di risana-mento complessivo, con una delle coseche ogni tanto fanno sorridere, a menoche uno non vi creda, cioè con una pro -posta di legge. Ventuno deputati sociali-sti, tra i quali l'onorevole Seppia, hann opresentato, nel dicembre 1983, una pro -posta di legge molto ampia che ha fatto

abbastanza discutere anche nella mia re-gione e che costituiva un tentativo (non v ene sono altri allo stato attuale delle cose)di organizzare una serie di intervent icomplessivi, così come era stato suggeritodallo studio cui mi sono richiamato : indi -viduare le varie matrici ed intervenire sututte; individuare tutte le fonti inquinanti ,le modalità di trasferimento di tali so -stanze ai corpi idrici, i meccanismi di tra -sporto a monte e quelli di diffusionenell'ambiente marino .

Non voglio dire che i provvedimenti set -toriali siano privi di significato ; alla fine ilrisultato si ottiene proprio operando conuna serie di interventi settoriali ma pur -ché — attenzione! — essi non siano con-traddittori tra loro e purché non si con-tinui a fare in un settore più danni d iquelli che nell 'altro si cercano di curare .È una questione rilevante, importante, de-cisiva.

Ecco perché è necessario avviare con-temporaneamente due iniziative: quellasettoriale e quella più generale di piano ,in quanto senza l'iniziativa più general edi piano non si avranno gli strumenti diconoscenza necessari per valutare gl ieventuali benefici conseguiti o consegui -bili con gli interventi di settore .

Oltre alla volontà specifica di concretiz -zare l 'avvio dell'elaborazione del piano d irisanamento del bacino padano e dell'altoAdriatico, come prima fase stralcio delpiano nazionale di risanamento delle ac-que, è opportuno considerare tali collega-menti. In questo senso, l 'azione più gra-duale di intervento, emersa in sede d iCommissione referente alla Camera, no npregiudica la possibilità di avviare conte-stualmente un 'azione complessiva del Go-verno e del Parlamento su tutte le altrematrici. Da qui discende il significato delmonitoraggio, che lascia certo una per-plessità . Sappiamo bene che gli effetti de lmonitoraggio non si riusciranno a vedereda qui a breve, poiché nel passato si sonocumulati fenomeni di tale portata ed am-piezza da non permettere, nel giro di unanno, di vedere nel monitoraggio effettiveinversioni di tendenza . E, però, bisognapur cominciare. È per questa ragione che

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il provvedimento che stiamo esaminand orappresenta un passo avanti .

Ripeto, noi siamo legati a tale «ban-diera». Vogliamo raggiungere l 'obiettivodella totale scomparsa di elementi ch esono dannosi in certe aree (magari non i naltre), poiché moltiplicano i fenomeni eu-trofici . Non vogliamo però avere, signo rministro, qualche rimedio o sostituto ch esia di gran lunga più dannoso della situa-zione nella quale ci troviamo!

Sotto il profilo sanitario — la penso i nmateria esattamente come l'onorevoleNebbia — 1'NTA (lo ha scritto a chiarelettere il professor Maltoni a Bologna, l ohanno detto tanti altri ed anche un ammi-nistratore pubblico dello Stato di NewYork, che non è una cosa di poco conto) ènon solo cancerogeno, ma è anche mobi-litatore di metalli pesanti dai sedimenti .Dunque, cadmio, mercurio e tutti i me-talli pesanti non biodegradabili entrereb-bero in circolo e noi avremmo risolto unproblema creandocene un altro di dimen-sioni micidiali .

L 'onorevole Seppia citava nella sua re-lazione anche altri sostituti che rischian odi provocare danni di portata comples-siva. Riconosco, signor ministro, che no iabbiamo una tecnica che è arretrata.Quando, infatti, mi si rivolge la domanda:«ma, allora, 1'NTA è cancerogeno o no?»,rispondo: «mi dicono di sì» . Ma c'è unaautorità scientifica che ci impedisca dimettere in circolo un mobilitatore di me-talli pesanti . . .? I nostri figli, poi, se l aprenderebbero con noi che abbiamo pro-vocato un disastro di queste proporzioni !Qualcuno, allora, dicevo, ci spieghi esatta -mente quale sia la via delle sostituzion ipossibili, quale sia la via delle stesse ri-conversioni industriali . Io avverto questobisogno per una ragione fondamentale .Tale ricchezza che dà malattia, che è l aricchezza della mia stessa regione, dell aregione che ha l'agricoltura più fiorented'Europa, della regione che osserv al'esplosione del fenomeno eutroficosempre quando vi sono le prime piogge ,quando cioè vengono dilavati i terreni ,quando il fosforo contenuto nei detersiv isi unisce a quello derivante dalla zootec-

nia, a quello provocato dal metabolismoumano, a quello conseguente all 'uso deipesticidi; ebbene, signor ministro, questagrande ricchezza, che dà malattia, può edeve essere curata ; ma il vincolo ambien-tale rappresenta certamente una real epossibilità di occupazione . Lavora nell 'in-dustria dell'ambiente, in Italia, il 2 pe rcento del totale dei lavoratori occupati :un livello assai più basso di quello dell aGermania (8 per cento) o della Francia(7,5 per cento) . I dati elaborati dal pro-fessor Gerelli dimostrano che l ' industriadell'ambiente è una grande occasione d isviluppo.

Ecco perché, discutendo questo provve-dimento, noi ci permettiamo di sollecitar ela definizione del quadro complessivo deiprovvedimenti necessari per l'alto Adria-tico, sapendo che quello in esame è già u nintervento positivo, che utilmente la Ca-mera dovrebbe varare, proprio per con -sentire la tutela di quelle zone, che rap-presentano tanta parte del contributo cheviene fornito dal bilancio turistico . Ma s ideve sapere che quella grande ricchezz anon vuole difendersi come una fortezza ,né vuole provocare altre povertà : vuolesemplicemente, forte dell 'antica tradi-zione di solidarietà che le è propria, di -mostrare a tutti, e in primo luogo a sestessa, che sono possibili produzioni noninquinanti, che sono possibili sostituzion idelle attuali produzioni eutrofizzanti, cheè possibile arrivare gradualmente ad u nmondo nel quale non vi sia più un post odi lavoro che danneggi un altro posto d ilavoro .

PRESIDENTE. È iscritta a parlarel 'onorevole Muscardini Palli . Ne ha facol-tà .

CRISTIANA MUSCARDINI PALLI . SignorPresidente, onorevoli colleghi, onorevoleministro, ritengo che prima di tutto vad asgomberato il campo da quello che, a mi oavviso, è un grosso equivoco (per usareun termine delicato); o una montatura ,voluta da taluni, intorno ai problemi post idal decreto-legge in esame : alludo all'opi-nione secondo cui questo decreto sarebbe

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un provvedimento volto al rispett odell'ecologia ed alla lotta all'inquina-mento; come se, con una normativa di ta lspecie, noi affrontassimo effettivamentetutta una serie di gravissimi problemi . Inrealtà, se di inquinamento vogliamo par -lare, dobbiamo parlare anche della ben-zina, dobbiamo parlare anche dell epiogge acide, che non soltanto stanno di -struggendo le foreste, ma stanno creando ,per tale via, condizioni ambientali e cli-matiche tali da determinare situazioni d ipericolo sotto il profilo agricolo e produt -tivo. Se vogliamo parlare di inquina-mento, dobbiamo riferirci a tutta unaserie di prodotti gravemente inquinanti ,utilizzati nell'industria e nell'agricoltura ,sui quali invece è stato steso un pietosovelo di silenzio, da parte di quelle stess epersone che, oggi, sembrano aver improv-visamente scoperto che il fattore più in-quinante, in Italia, è il fosforo.

Se non sbaglio, onorevoli colleghi, laprima iniziativa legislativa italiana per laprevenzione dell'eutrofizzazione è stat aattuata il 31 marzo 1984 e riguarda l ariduzione del fosforo nei detersivi dal li -vello iniziale del 7-8 per cento a quellomassimo consentito attualmente, nellamisura del 5 per cento . Ci troviamo oggidi fronte al decreto-legge in esame, chenon soltanto prospetta una riduzione ul-teriore al 2,5 per cento, non solo pro-spetta una ulteriore riduzione all' i pe rcento, ma preannuncia persino l 'azzera-mento di tale componente . Ora, onorevol icolleghi, vorrei proprio che riuscissimo asgomberare il campo dalle confusioni ead affrontare serenamente il problema .Se la battaglia per l'eliminazione del fo-sforo da una serie di prodotti vuoi essereuna battaglia ecologica, ben venga l 'elimi -nazione del fosforo ; ma se al posto delfosforo si consente l ' impiego di altri pro -dotti o di additivi molto più pericolosi ,non si tratta più di una battaglia contr ol'inquinamento, ma di una battagli acontro la salute del cittadino . È abba-stanza evidente, onorevoli colleghi, cheun buon legislatore, nel momento in cu iadotta le sue determinazioni, dovrebb etener conto delle conoscenze scientifiche

attuali, ma anche degli studi in corso su iproblemi derivanti dall'uso o dall'abusodi determinate sostanze.

Noi per anni abbiamo sentito scienziat inazionali e internazionali dibattere lunga-mente e smentire nel modo più assoluto ,salvo qualche singola voce che sembrav aurlante in un deserto totale, che le ma-lattie oncologiche potessero in parte es-sere dovute a cause virali ; oggi si sa che visono delle forme tumorali dovute a causevirali. Molti scienziati un tempo sostene-vano che le forme tumorali non potesser oessere trasmesse per ereditarietà; oggi ,purtroppo, è accertato che vi sono form eoncologiche ereditarie. Una volta si soste -neva che certi prodotti usati negli ali -menti, parliamo di alcuni famosi conser-vanti e coloranti, erano assolutamente in -nocui e che potevano essere usati co ntranquillità; oggi si è scoperto che vi sonoprodotti, usati per anni nell 'alimenta-zione, dannosi per il fisico e in alcuni casicancerogeni . Ad esempio, oggi abbiam oscoperto che vi sono deviazioni nell'am-biente e tipi di inquinamento tali che pos-sono portare a forme cancerogene o aforme di malattia dell'ambiente dannoseper l'uomo.

Con tutte queste conoscenze alle nostrespalle abbiamo, mi si consenta, signorministro, l'ardire di presentare per l aconversione in quest'aula, e precedente -mente al Senato, un decreto-legge ne lquale al fosforo (che per quanto dannos opossa essere sembra non essere cancero-geno), si sostituisce l 'NTA, che valenti stu -diosi ritengono cancerogeno .

Credo che il legislatore abbia il dovere ,nel momento in cui legifera, di tenerepresenti le informazioni attendibili dellascienza, ma anche di prendere in conside -razione i timori circa alcune eventualit àdi cui non si conoscono i possibili risul-tati .

Signor ministro, nel momento in cu idecidiamo di sostituire 1'NTA al fosforo,abbiamo ben presente la relazion edell 'Istituto superiore della sanità? Indetta relazione, allorchè si parla del pro-tocollo per la tutela dei lavoratori addett ialla produzione del sale sodico, del l 'acido

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nitrilotriacetico (l'NTA) o di detersivi con -tenenti 1 'NTA, si trovano alcune pagin eche destano in noi gravi preoccupazioni .Ad esempio si dice che: «L'immagazzina -mento di NTA deve avvenire in locali se -parati e igienicamente idonei in conteni-tori sigillati resistenti alle sollecitazioni d istoccaggio e trasporto, etichettati se-condo disposizioni . L'etichetta deve es-sere accompagnata da una scheda di peri-colosità aggiornata annualmente, recant el'indirizzo e l'indicazione dei rischi speci -fici e istruzioni sulle modalità di compor-tamento in caso di perdita o versamenti.Va inoltre istituito un registro di carico escarico, eccetera. Le lavorazioni do-vranno avvenire in locali igienicament eidonei dotati di servizi igienici separati .Deve essere installato un adeguato si-stema di raccolta, smaltimento, tratta -mento e scarico dei rifiuti, istituito unregistro dei dati ambientali con allegatala planimetria della zona con indicazionedelle apparecchiature interessate e su taleregistro annotati, a cura del preposto allazona, i dati ambientali . Deve essere isti-tuito un registro degli esposti abituali eanche occasionali. Vanno considerat iesposti all 'NTA tutti i soggetti che sian oaddetti all'impianto di produzionedell'NTA o di detersivi contenenti 1'NT Aper un periodo superiore a 25 giorni lavo-rativi nel corso dell'anno».

In sostanza, è sufficiente che una per -sona lavori per 25 giorni all 'anno a con-tatto con 1 'NTA perché questa debba se-guire una serie di procedure e di norm etali per le quali risulta praticamente con-dizionato nella sua vita lavorativa e anch ein quella di relazioni sociali . Continua larelazione: «A questi vanno aggiunti i sog -getti addetti alla manutenzione, che perquesto compito devono aprire part idell'impianto . In base alle conoscenze de lciclo produttivo e ai rilievi ambientali ef-fettuati, l'area dell'impianto potrà esseredivisa in due aree, A e B, a diverso livell odi rischio di assorbimento di NTA d aparte dei lavoratori. A titolo di esempio ,in un impianto di produzione di detersiv ova considerata zona a maggior rischioquella in cui il lavoratore può venire in

contatto con NTA non ancora mescolat oal detersivo . Nel registro, che va aggior-nato con periodicità almeno semestrale ,vanno inseriti i nominativi di tutti i sog-getti che lavorano o hanno lavoratonell'impianto».

Per ogni soggetto vanno indicate tuttele varie notizie : data di nascita, numero dimatricola, data di ingresso nel reparto ,zona di esposizione, eccetera . In un regi-stro di questo tipo va prevista la possibi-lità che il lavoratore cambi mansione e darea di esposizione . Inoltre, «al registro èallegato uno schema a blocchi della lavo-razione indicante le fasi di utilizz odell'NTA. I rappresentanti dei lavoratoripossono avere accesso alla consultazion edel registro degli esposti . I dati ambien-tali, aggiornati, vanno riportati sul regi-stro», sul quale però non vanno riportati idati sanitari, per evitare, probabilmente ,l ' ingenerarsi di un senso di panico qua-lora si verificassero casi prevedibili, manon previsti . Ancora: «Copie del registro edegli aggiornamenti sono trasmessi all aUSL competente per territorio, all'Istitut osuperiore di sanità e all'Istituto superioreper la prevenzione e la sicurezza del la-voro. I singoli lavoratori devono essereresi edotti dei rischi specifici a cui son oesposti». Devono inoltre essere portate aloro conoscenza, mediante istruzioniscritte, le procedure ed i comportamentiatti a prevenire i danni derivanti dai ri-schi connessi . Va fatto divieto di fumare edi consumare pasti e bevande nei localidove avvengono le lavorazioni in oggett oe nei locali di immagazzinamento . Quindi ,«prima di assumere qualsiasi cibo o difumare è fatto obbligo ai lavoratori dilavarsi le mani col sapone per almeno unminuto». Questa frase, io credo, o è ridi -cola, o sollecita una preoccupazione chenon può sfuggire all'attenzione del signo rministro. Seguono tutta una serie di mi-sure di sorveglianza sanitaria, di normetecniche, molto preoccupanti, onorevol icolleghi. E noi ci troviamo qui a discuteresull'eliminazione del fosforo, da sostituir econ 1'NTA !

Ed allora, visto che abbiamo parlatodell'NTA, argomento sul quale torneremo

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ulteriormente, parliamo anche un mo-mento del fosforo . Poiché da tante part iautorevoli si sollevano obiezioni contro i lfosforo, indubbiamente interessanti,penso che sia utile ricordare anche le tes idel professore Giovanni Bombace, diret-tore dell'Istituto ricerche pesca marittim adel CNR di Ancona, il quale dice : «Regnauna grossa confusione . Per quanto lascienza ne sa, fino ad ora non esiste in -fatti un rapporto diretto di causa ed ef-fetto tra eutrofizzazione e mare sporco ,ed è anche da dimostrare», continu aBombace, «che cosa c 'entri l 'eutrofizza-zione con l'aumento dei valori di fosfati enitrati . Infatti, quando ciò avviene do-vrebbero esservi fioriture abnormi, cheinvece non ci sono, ed anzi si verificavanoanche nell'800 nelle acque antistanti l aRomagna. Dunque la storia del fosforonei detersivi, che ha indubbiamente ri-svolti che devono richiamare l'attenzione ,va corredata con altre considerazioni eprudenze. Infatti, per rimediare finiremoper portare più danno se, come chiari-ranno De Fulvio e Lori dell 'Istituto supe-riore di sanità, si è suggerito un sostitut odel fosforo nei detersivi con un prodottoche dalle analisi risulta cancerogeno» .

E allora, visto che si parla ancora d iquesto NTA in alternativa al fosforo, ri-torniamo ad una relazione dell'Istitut osuperiore di sanità, e ricordiamo, inprimo luogo, che se è vero che i detersiv iapportano un'alta percentuale di fosforo,è ancora più vero che agricoltura e zoo-tecnia ne producono una percentuale an-cora più alta . Ci si chiede come mai ilprovvedimento riguardi soltanto unaparte del settore che utilizza il fosforo peri propri prodotti e non quell 'altra che sirivolge all'agricoltura e all 'allevamento.Forse perché si toccavano interessitroppo vasti? Quegli stessi interessi che ,per altro, permettono alla regione Emili aRomagna di essere fiorente, ma che no npossono certamente far dimenticare che ,se l'Emilia Romagna giustamente chied eal resto d'Italia un interessamento per ilproblema della «sua» eutrofizzazione ,deve anche ricordarsi che i motivi d iquest 'ultima, se al fosforo possono essere

ricondotti (e vi sono ancora in propositodomande alle quali risposta non è statadata), è anche vero che tale fosforo pro -viene solo in parte dai detersivi e soprat-tutto dai prodotti utilizzati in agricoltur aed in zootecnia . Pertanto, se un discorsosul fosforo si deve fare, sia generale edesteso a tutti i prodotti che lo conten-gono.

Dobbiamo anche ricordare, onorevoleministro, che è perfettamente inutile va-rare leggi, che, per quanto belle o be nfatte (e non è, mi si consenta, il caso d iquesta; mi si consenta anche di manife-stare il mio disappunto e dispiacere per-sonale perché avremmo gradito da part esua l ' adozione di un decreto-legge suiproblemi dell'ecologia e dell'inquina-mento di ben altra rilevanza e portat aanche sotto il profilo strutturale e scienti -fico), non sono applicabili . Da anni, in -fatti, esiste una legislazione ben chiara, oche tale dovrebbe essere, sugli impianti d idepurazione. In effetti, la maggior partedi tali impianti in Italia non è in funzione .È, dunque, del tutto inutile parlare oggi d iimpianti di monitoraggio, fissando sca-denze ravvicinate, quando sappiamo ben eche in pochi mesi non si può arrivare adavere dati certi e che il monitoraggio, peressere preciso, ha bisogno di tempi piùlunghi .

Con riferimento agli insediamenti pro-duttivi, civili e zootecnici, chiediamo chela razionalizzazione della produzione edell'uso dei fertilizzanti a base di fosforosia fatta anche tenendo conto delle esi-genze di natura tecnica, tenendo pre-sente, cioè, il tipo di suolo e di acque .L'NTA — e siamo d'accordo con l'onore -vole Piro quando faceva riferimento a lproblema dell'NTA e dei metalli — è peri-coloso anche in ragione del tipo di acquepresenti in Italia . Non possiamo fare rife -rimento ai dati svizzeri e canadesi ; sitratta di territori con risorse idriche bendiverse da quelle italiane . Analogament enon possiamo fare riferimento, l 'ho dettoin Commissione e lo ripeto qui, alla eutro -fizzazione del mare paragonandola aquella dei laghi . Le acque di questi ultimi ,infatti, sono diverse da quelle dei mari,

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per cui il problema dell'eutrofizzazionelacustre non può essere certo rapportatoa quello dell 'eutrofizzazione marina. Sitratta comunque di problemi che avreb-bero dovuto essere considerati nel mo-mento in cui si elaborava il decreto-legge.

Non voglio, signor ministro, tirare inballo i problemi del settore industriale odei lavoratori, anche perché altri collegh idel mio gruppo interverranno sul tema .Noi riteniamo che il benessere dell ' interacollettività sia il bene primario al quale sideve tendere. Non è accettabile, però, sedobbiamo parlare in termini di produ-zione e di lavoratori, favorire un prodott ofabbricato all'estero com'è 1'NTA, rispettoad un altro fabbricato in Italia ; e questoproprio nel momento in cui intornoall'NTA emergono numerosi dubbi e per-plessità, in particolare per i suoi effettisulla salute. Durante tests in vitro sonostati rilevati effetti positivi di tipo oncolo -gico. Gli esperimenti sui ratti hanno evi-denziato effetti cancerogeni a carico de lrene e delle vie urinarie . I dati disponibil ifanno ragionevolmente ritenere ch e1'NTA sia un prodotto per il quale, per l omeno, lo studio deve essere ancora appro -fondito.

Inoltre, vogliamo ricordare che anchegli zeoliti, da recenti studi, sono stat imessi in discussione, perché è stata evi-denziata la possibilità di effetti negativ isulla salute dell 'uomo. Si discute poi suivari tipi di zeoliti, e cioè se bisogna preci -sare che gli effetti oncogeni sono stat iritrovati su persone esposte a zeoliti natu-rali, che hanno una struttura fibriforme ,diversa da quella degli zeoliti di tipo A .Certo è che anche gli zeoliti non ci pos-sono dare la sicurezza e la garanzia ch esiano utilizzabili con piena tranquillità .

La stessa relazione dell'Istituto supe-riore di sanità dice anche : «Si ritiene ne-cessario che l'effettivo contenuto di NTAnelle falde idriche delle acque utilizzat ead uso potabile venga determinato e man-tenuto sotto controllo attraverso un op-portuno monitoraggio, dopo l ' introdu-zione dell'NTA nell'uso come element ocostitutivo di detergenti» .

Secondo l'Istituto superiore di sanità ,diamo per scontato che 1'NTA sarà sosti -tuito al fosforo; diamo per scontato ch efaremo dei monitoraggi ; non garantiamo,però, ai cittadini italiani la sperimenta-zione. Infatti, secondo noi, il monito -raggio ha ragione di essere con due pre-messe: che precedentemente ci sia stata l asperimentazione ambientale, ed in am-bienti diversi, e in un tempo necessari oper verificare la pericolosità o meno d iquesto prodotto e che il monitoraggio av-venga nei tempi necessari, mentre ne lpresente decreto-legge abbiamo l 'indica-zione di pochi mesi per arrivare a de idati .

Smentisco categoricamente qualsias iaffermazione che sostenga, in questa sedeo in altra, che l'Istituto superiore di sanitàci possa fornire in pochi mesi dati certi ,dal momento che, fino a prova contraria ,non siamo stati in grado di accertare l apresenza dell'NTA nell'Arno, dove inveceè presente in misura preoccupante .

Allora, se oggi come oggi, quando1 'NTA non è stato ancora introdotto neinostri detersivi, è già presente nell'Arno, esappiamo che esistono condizioni di an-cora maggiore pericolosità al sud, per itipi di falda acquifera che in quei territor iesiste, ci permettiamo di introdurre su lmercato questo prodotto senza aver con -dotto in precedenza sperimentazioni ade-guate e proprio in concomitanza con l adisposizione adottata dallo Stato di NewYork, per esempio (visto che in quest omomento gli americani, a favore o con-tro, vanno tanto di moda), che ha proibitol'uso dell'NTA nel suo territorio .

Voglio sottolineare che affrontiam oquesto discorso senza parlare della cor-retta educazione del consumatore . Giusta-mente l'onorevole Piro ha sottolineatoche, diminuendo la capacità sbiancant edel prodotto, dopo che per anni abbiamoeducato o lasciato educare il consumator eal «bianco più bianco», si perverrà sempli -cemente ad un consumo maggiore di pro -dotto. Pertanto, il fosforo diminuirà i npercentuale ma aumenterà nel consum ose invece di usare un fustino se ne use -ranno due o tre .

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Faccio poi un'altra considerazione ,onorevoli colleghi . In Italia esistono legg iche tutelano il patrimonio zootecnico eche sanciscono norme precise sulla com-posizione dei mangimi in zootecnia, stabi -lendo che non si deve abusare nell'uso,per esempio, di antibiotici e vietand ol'uso di estrogeni. Sappiamo, però, cheantibiotici ed estrogeni sono usati spessis -simo, e che in Italia, nonostante le nostr edisposizioni in materia siano relativa -mente chiare, continuano ad essere im-portati bovini allevati in maniera con-traria a quanto previsto dalla nostra legi-slazione . Il problema non è quindi soloquello di fare le leggi, ma soprattutto difarle chiare e corrette, di fare in mod oche siano applicabili, così che possan oessere utili per tutti i cittadini .

Pochi giorni fa, un assessore regional edell'Emilia-Romagna ha dichiarato, ono-revole ministro, che quest'anno in quell aregione non vi è stata eutrofizzazione nontanto perché non ha piovuto quanto piut-tosto perché sono stati fatti funzionare d ipiù e meglio i depuratori . Ma allora, oquesta frase è sfuggita — d'altra parte ,«voce dal sen fuggita più rattener no nvale»! — oppure si tratta proprio dellaverità. Il che vuol dire che, se negli ann iscorsi i depuratori fossero stati costruiti emessi in funzione nel numero necessario ,e se quelli esistenti fossero stati fatti fun-zionare di più, forse non ci troveremmooggi in quella condizione di eutrofizza-zione.

Vogliamo anche ricordare che lo stess oIstituto superiore della sanità afferma i nuna sua relazione che recenti indagini di -mostrano che nel 14 per cento delle situa-zioni ambientali delle acque il colpevole èl'azoto e non il fosforo .

Ma allora, onorevoli colleghi, bisognache ognuno di noi riconsideri con chia-rezza la propria posizione, ben attento anon cedere alle spinte emotive che pos-sano venire da una parte o dall'altra . Latutela dell'ambiente deve essere nostracura, la salvaguardia e la difesa della sa-lute del cittadino deve essere il nostr oobiettivo principale. Neppure però il ri-spetto di coloro che in Italia lavorano e

producono a tutti i livelli può essere tra-scurato.

Dunque, il problema oggi non è di divi-derci su opposti schieramenti all'insegnadel «sì all'ecologia» o del «no all'ecologia» ,quanto piuttosto verificare se quantostiamo legiferando vada in favore dell acollettività nazionale o a suo danno ; ilproblema è sapere se togliendo il fosforonoi siamo poi in grado di immettere su lmercato qualcosa che lo sostituisca e ch esia meno e non più dannoso ; il problemaè rendersi conto che se si elimina un apercentuale di fosforo dai detersivi s ideve anche, contestualmente, e con lostesso decreto-legge, affrontare il pro-blema del fosforo in relazione all'agricol -tura e alla zootecnia . Se vogliamo colpireun certo settore economico, il discorso èdi un certo tipo, ma se vogliamo fareveramente della politica sanitaria e am-bientale, allora dobbiamo affrontarenella sua globalità e non parzialmente i lproblema del fosforo .

Non mettiamo in dubbio che un pro-blema che riguarda l'Emilia-Romagna si aanche tale da dover riguardare tutta l acollettività nazionale . Siamo però cert iche interessi specifici o di parte non pos-sano prevaricare gli obiettivi interessi ditutti i cittadini italiani. E non è certo ela-borando, come purtroppo spesso accade,decreti a tavolino o inventando leggi se-condo il soffiar del vento che si può arri-vare a soluzioni non dico ottimali m aquantomeno obiettivamente valide .

Il decreto-legge, così come è stato adot -tato, ed anche con gli emendamenti intro -dotti a maggioranza dalla Commissione c itrova in disaccordo, perché lo conside-riamo parziale e non tale da risolvere né i lproblema della salute del cittadino néquello dell'ambiente. Riteniamo infatt iche non possa essere accettabile l'intro-duzione seppur parziale di prodotti chepossano risultare nocivi alla nostra sa-lute: provvedimenti di questo tipo devonoessere adottati con ponderazione e cogni-zione di causa. In Italia deve finire i ltempo della strumentalizzazione a tutti icosti, di qualsiasi problema! (Applausi adestra) .

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PRESIDENTE. È iscritto a parlarel 'onorevole Tamino . Ne ha facoltà .

GIANNI TAMINO. Prima di entrare nelmerito di questo decreto-legge, delle mo-difiche ad esso apportate, è opportun oricordare un attimo l 'iter di leggi prece -denti che trattavano lo stesso argomento ,nonché la vicenda di questo stesso prov-vedimento. Vorrei ricordare a noi tutt iche, ora, ci troviamo di fronte ad un de-creto-legge, quando già al Senato erastato discusso un progetto di legge ordi-naria che presentava analoghi contenuti ;mi domando se sia stata una scelta posi-tiva, quella assunta dal neoministro pe rl'ecologia, di seguire la via della decreta-zione d'urgenza, perché in realtà, i nquesto caso, dato l'iter già in corso delprovvedimento in discussione al Senato, ildecreto-legge non garantiva necessaria-mente una maggiore rapidità . Anzi, in unprimo momento, esso poteva anchecreare una sorta di diffidenza e di contra-rietà tra ì senatori che avevano lavoratofino a quel momento, e si trovavano d ifronte ad un decreto-legge che parev anon recepire il lavoro svolto dalla Com-missione di merito al Senato .

Lo ricordo perché la discussione suldisegno di legge presentato al Senato, te-nendo presente che contemporaneament epiù forze politiche avevano appoggiato i nquest'aula un'analoga proposta di legg edi cui è primo firmatario il collega Neb-bia, era stata piuttosto ampia ed avevaportato ad un notevole accordo tra l eforze politiche e sociali ; accordo verifi-cato in assemblee pubbliche, in dibattiti ,tenuti di fronte a lavoratori, che conside-ravano i loro problemi occupazionali dapunti di vista diversi : e mi riferisco a ilavoratori del turismo, per l'Emilia-Ro-magna, a quelli addetti alla produzionedelle varie componenti del detersivo, ch ea loro volta, per altri aspetti, vedevan omessi in discussione i propri livelli occu-pazionali.

Ebbene, alla fine si era registrato uncerto accordo tra le forze politiche e so-ciali che, in qualche modo, aveva con -dotto alla formulazione del testo appro -

vato dal Senato. Il decreto-legge ha scom -bussolato quello che era l'iter precedent ee fummo molto preoccupati leggendo i ltesta originario del decreto-legge, perch évi trovavamo un arretramento rispetto a ilivelli raggiunti dal dibattito che si svol-geva dentro e fuori delle aule del Parla-mento. Fortunatamente, al Senato c' èstato (con l'accordo, a quanto mi risulta,del ministro per l 'ecologia, e bisogna dar-gliene atto) un miglioramento del test ooriginario del decreto-legge .Tale formula -zione ha ristabilito, in qualche modo,l 'equilibrio precedentemente raggiunt otra forze politiche e forze sociali nel ter-ritorio.

Certo, il testo non era immune da cri-tiche ed era possibile ottenere ulterior imiglioramenti, ma la discussione (ancheper il momento in cui è stato presentato i ldecreto-legge, che riduceva il margine de i60 giorni, e cioè il mese di settembre aCamere chiuse) ha registrato tempi ridott inella discussione, fino al punto che oggi ,primo giorno nel quale discutiamo quest odecreto-legge alla Camera, ci troviamo inpresenza di tempi ridottissimi, visto chesabato prossimo il provvedimento deca-drà nel caso in cui non intervenga la con -versione in legge.

Ci siamo, quindi, trovati in una situa-zione di difficoltà oggettiva rispetto all ascadenza temporale e per la complessitàdei problemi sorti a causa dell'intrec-ciarsi dell'iter dei disegni di legge ordi-nari e del successivo decreto-legge .

Stante tale situazione, prima che fos-sero introdotte le note modifiche dallaCommissione sanità della Camera, rite-nevamo che il testo del Senato potesserappresentare un punto di riferiment oed anzi, considerati ì tempi strettissimi ,che esso potesse essere approvato ancheda questo ramo del Parlamento, comeunica vera e possibile strada per arrivareal varo delle norme . Questa fu la posi-zione da noi assunta quando pervenn ealla Camera il testo approvato dal Se -nato .

L'iter in Commissione sanità ha, però ,modificato la situazione, con un ribalta -mento dei precedenti equilibri, mettendo

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in discussione la possibilità di convertir ein tempo utile il decreto.

Esistendo questa situazione particolarein rapporto ai termini estremamente ri-dotti per la conversione in legge, noi cre-diamo che, pur dovendo svolgersi il dibat -tito in quest'aula nel modo più approfon-dito possibile, tutte le parti politiche deb-bano esprimersi con certezza rispetto alfuturo delle norme in esame . Chiediamo ,cioè, alle forze della maggioranza, al Co-mitato dei nove ed al Governo di sapere s eritengano di poter raggiungere un ac-cordo in base al quale arrivare alla con-versione in legge del decreto.

A nostro parere, questa ipotesi può di -pendere solo da due possibilità. La primaè che il testo del Senato venga ripristi-nato; ed anticipo subito che si tratta diuna tesi che siamo disposti a sposare im-mediatamente, pronti a sospendere l apresentazione di qualunque nostro emen-damento che vada in direzione oppost arispetto a tale obiettivo . Quindi, se vi è l avolontà da parte della maggioranza e delGoverno di approvare il testo varato dalSenato, noi saremo consenzienti al punt oda facilitare al massimo tale ipotesi .

L'altra possibilità che noi vediamo è d iarrivare alla formulazione, entro tempibrevissimi, di un testo concordato, ch enon solo raccolga il favore della maggio-ranza, ma coinvolga tutte le parti in mod otale che esse riducano l'uso del tempo aloro disposizione, al fine di trasmettere a lSenato il provvedimento in tempo util eper la conversione in legge. Non esclu-diamo la praticabilità di tale seconda ipo-tesi, se il testo concordato fosse tale daovviare agli inconvenienti e alle storturedeterminatesi a causa delle modifiche in-trodotte dalla Commissione Sanità dell aCamera.

Se però un tale accordo non risultassepossibile, anticipiamo subito che a nostrogiudizio sarebbe meglio far decadere i ldecreto piuttosto che giungere all'appro-vazione di un testo, come quello formu-lato dalla Commissione, che riteniam ofortemente negativo per i rischi che com-porta .

Ovviamente, nel dire ciò, anticipiamo

anche subito che faremo il possibile per -ché in tal caso i tempi per la conversionenon vi siano. Vorrei ricordare alla mag-gioranza ed al Governo che qualunqueipotesi di accordo deve fare i conti nonsolo con la maggioranza di Governo, cosatutta da verificare, ma soprattutto con itempi a disposizione del Parlamento ,tempi necessari perché una maggioranz apossa esprimersi in modo significativo .Ricordo queste cose in quanto riteniam onecessario, qualora non si giunga all'ela-borazione di un testo valido, un riesam eapprofondito della materia in tempi suf-ficientemente ampi al fine di documen-tare all'Assemblea tutte le motivazioniche sostengono la nostra tesi, secondo laquale il testo approvato dalla Commis-sione sanità è profondamente negativonon solo per l'ambiente, ma anche perquello che sarà il futuro modo di inten-dere i rapporti tra mondo economico ,Parlamento e difesa degli interessi social ie collettivi .

Per iniziare questo tipo di confronto edi approfondimento, cercherò nel mio in-tervento, nel tempo concessomi dal rego-lamento, di sollevare alcune critiche e diribadire alcuni aspetti di carattere gene-rale che possono essere, a mio avviso, util iper la comprensione del problema i nmodo da evitare che la maggior parte diquesta Assemblea, attualmente assente ,come sempre capita durante la discus-sione sulle linee generali, giunga al votosenza sapere neppure di che cosa si parla .E evidente che il discorso che ora pronun -cerò sarà da me ribadito anche nel corsodell 'esame dell'articolato e degli emenda -menti presentati .

Vorrei innanzitutto, per rendere pi ùchiaro il contesto del problema e pe rcomprendere il significato del termineeutrofizzazione o del termine ecologia ,che io ho sentito usare a spropositonell'intervento dell'oratore che mi ha pre-ceduto — la collega Muscardini Palli h ausato il termine ecologia per intendere ladifesa dell'ambiente —, spiegare che cosasi intende per ecologia, per inquina -mento, per difesa dell'ambiente . L'ecolo-gia, sia ben chiaro, è una disciplina scien-

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tifica, una disciplina essenzialmente d icarattere biologico che ha bisogno, per l esue indagini, di competenze che richie-dono un'alta esperienza. Tale disciplina siavvale di conoscenze biologiche, chimi-che, fisiche, ingegneristiche e mediche .

Essenzialmente, l'ecologia è una disci-plina scientifica che studia gli equilibr iesistenti nel mondo della natura, chestudia cioè i rapporti tra organismi vi-venti e l 'ambiente circostante . Non vorreiche in Parlamento si confondesse l 'eco-logia con la difesa dell'ambiente, che de-riva direttamente dalla prima disciplina .La difesa ambientale utilizza le acquisi-zioni ottenute tramite gli studi ecologiciper riparare gli errori che sono stati com-piuti a danno dell'ambiente . È chiaro per-ciò che possiamo riparare tali errori solose conosciamo le condizioni ideali e otti-mali che regolano gli equilibri tra gli or-ganismi e l'ambiente circostante .

È in questa ottica che bisogna parlar edi eutrofizzazione che, come dice il ter-mine, è un particolare problema deri-vante, come risulta molto chiaro dagl istudi compiuti sugli equilibri ambientali ,dall'eccesso di nutrizione in un dato am-biente. In particolare questo fenomeno s iverifica, per motivi abbastanza ovvi ,nell'ambiente acquatico .

Nel passato questo problema riguar-dava l'ambiente lacustre, un ambiente de-licato i cui equilibri sono particolarment ealterabili per effetto di un aumento di fat-tori nutrienti . Del resto, i primi studi ri-guardano tutti l'eutrofizzazione dei laghi ;ed è bene ricordare che il problem adell'eutrofizzazione non deve essere limi-tato al mare Adriatico (dicendo che ri-guarda solo la fascia costiera, come sefosse cosa di poco conto, ma in terminieconomici ed ecologici non è certo cosa dipoco conto), perché riguarda un numer orilevante di nostri laghi ed, in particolarisituazioni, anche ambienti fluviali .

Il motivo per il quale si verifica, l oricordava il collega Nebbia, un fenomen ocome quello dell'eutrofizzazione è nellarottura di equilibri preesistenti nell'am-biente. Quali sono questi equilibri? Son oquelli che derivano essenzialmente dal

ciclo dei composti che sono alla base dell aproduzione organica esistente nell'am-biente naturale, quindi carbonio, azoto ,fosforo. Poiché la disponibilità nell'am-biente di carbonio e di azoto è decisa -mente più elevata della disponibilità d ifosforo, il problema dell'eutrofizzazionediventa essenzialmente una questione d ìquantità di fosforo . Nelle condizioni natu -rali normali, tale quantità non può rag-giungere eccessi, perché è regolata da unciclo naturale del fosforo che va avanti, èbene ricordarlo per chi non lo sapesse, d amilioni e milioni di anni, e che viene in-taccato solo da quando l'uomo ha agitosulla natura senza conoscere le leggi cheregolano gli equilibri naturali, cioè senz aavere competenza sui risultati degli stud iecologici .

Questi cicli sono cose semplicissime,anche se l'uomo moderno pare ignorarle .Il ciclo del fosforo, come quell odell'azoto, è il ciclo grazie al quale i sal ipresenti nel terreno vengono assorbit idalle piante; le piante a loro volta diven-tano cibo per animali ; piante e animal ivanno soggetti ad un metabolismo, a duna morte naturale, per cui i compost imodificati in forma organica nelle piantee negli animali ritornano al suolo, dovegrazie alla presenza di microrganismi di-ventano sali minerali assorbibili dallepiante .

Questo ciclo naturale è stato alterat oquando l'uomo ha agito sulla produzioneagricola, in modo tale da prelevare i frutt idella terra, farli consumare in aree benprecise, come le città, in maniera molt omassiccia, determinando una produzion eabnorme di metaboliti (e quindi le deie-zioni, e quindi le fognature) e concen-trando il tutto in zone molto limitate, an-ziché redistribuire questi materiali nell earee da cui erano stati prelevati .

E evidente che si è avuta un'alterazion eper cui nel territorio agricolo si ha depau -peramento di fosforo e di azoto (di con-seguenza dobbiamo intervenire con i fer-tilizzanti), e nelle città abbiamo un accu-mulo di fosforo e di azoto, determinat odall'attività metabolica degli organism iche nella città vivono. A tale situazione di

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rottura dell'equilibrio si è aggiunto unmassiccio uso di fosfati nell 'impiego d idetersivi . Questo è avvenuto, dunque, i nuna condizione già precaria, nella qual el'equilibrio non vi era più per mancanzadi attenzione da parte dell'uomo, il qual eavrebbe potuto riequilibrare il tutto attra-verso un attento modo di gestire il pro-blema dei liquami e rifiuti urbani, garan-tendo una produzione di fertilizzanti conil recupero di ciò che è contenuto ne iliquami e rifiuti stessi . A questa situazionedi non chiusura del ciclo si aggiunge ilfosforo di origine urbana, ma non meta-bolica, frutto dell'uso di detersivi .

È evidente che in questa situazione l'ap-porto di fosforo, attraverso i canali fo-gnari il più delle volte non depurati, nelleacque fluviali, nei bacini lacustri e infinenelle coste dei nostri mari, è stato enor-memente più alto di quanto i cicli e gl iequilibri naturali prevedevano nel pas-sato. Equilibri vecchi di milioni di ann isono stati messi in discussione . E quest iequilibri alterati si sommano all 'effettocausato da sostanze inquinanti scaricat edall'uomo senza alcuna attenzione ai pro-blemi ambientali .

Di conseguenza, non solo abbiamo uneccesso di apporto di fosforo nei fiumi ,nei laghi e nel mare, ma anche una ri-dotta capacità di autodepurazione d iquesti ambienti naturali, per effettodell 'inquinamento chimico complessivoche su di essi è stato riversato . E evidenteche in questo contesto non può derivarealtro che una grossa alterazione, nonsolo degli equilibri, ma anche del nu-mero delle piante e degli animali ch evivevano in quegli ambienti . Come ulte-riore conseguenza abbiamo i disastri,non soltanto ecologici, ma anche econo-mici, causati dalla eutrofizzazione dell ecoste, con il fiorire delle alghe, con l emorie di pesci: fenomeni che in passatogià si erano riscontrati per i laghi eutro-fizzati .

In questo contesto è quindi necessario ,come è stato messo in luce da tutto i ldibattito svoltosi nei mesi passati sui di -segni di legge presentati alla Camera ed a lSenato, agire specialmente a monte ed

eventualmente prevedere un livello d icontrollo a valle .

Ciò significa che dobbiamo agire sull efonti dell'inquinamento, che sono, ripeto ,l 'eccesso di produzione di metaboliti fo-gnari contenenti fosforo e non depurati ,che sono i detersivi e, nel campo agricolo ,l'uso (proprio per la non presenza diquesti elementi nutrienti nel territorio d acui sono stati prelevati) di fertilizzanti i lpiù delle volte di origine industriale . Sideve inoltre aggiungere, come non irrile-vante, l'apporto di fosforo provenientedagli allevamenti suini (ma non solosuini), nonché dagli usi industriali del fo-sforo stesso. Dall'insieme di tutte quest efonti, dunque, deriva l'inquinamento to-tale.

È giusto, perciò, agire su tutte le fonti ,ma è sicuramente vero che dobbiamoagire sulle fonti e non limitarsi adun'azione a valle, come in alcuni inter -venti si è sentito esprimere, per cui tutto i lproblema potrebbe essere risolto po-nendo semplicemente dei depuratori pi ùfunzionanti . Si dimentica, così, che il de-puratore non è una macchina perfetta edinfallibile, che i depuratori, nel 90 percento del totale di quelli esistenti, ch ecoprono meno del 50 per cento degli abi-tanti (che pure hanno necessità di fare iloro bisogni, perché non si può impedirealla gente di fare quanto è naturalmente ebiologicamente previsto), sono inefficac io non funzionanti . Ritenere perciò d ipoter agire per questa via mi pare assolu-tamente poco credibile. Con ciò non in -tendo dire che tale via debba essere scar-tata, ma essa costituisce il secondo livello ,ed è sul primo livello che prima di tuttodobbiamo agire: sulle fonti .

E se vogliamo agire sulle fonti noi dob-biamo ridurre il contenuto di fosforo neidetersivi ; dobbiamo porre notevole atten-zione all'uso di fertilizzanti fosfatici inagricoltura; dobbiamo porre attenzione alfatto che l'uso di sostanze chimiche inagricoltura ha alterato gli equilibri am-bientali nel suolo, per cui una forte quan-tità di fosfato viene dilavata, perché l'al-terazione che si è verificata nel suolo im-pedisce il trattenimento nel suolo stesso

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di una parte rilevante di questi fosfati . Inpratica, quanto più povero è il suolo inmateria organica, quanto più poveri son ogli equilibri presenti nel suolo, tanto piùampio è il dilavamento .

Quindi, se vogliamo agire sull 'aspettodel dilavamento sia di fosforo naturalesia di fosforo aggiunto come fertilizzant ein agricoltura, dobbiamo porre atten-zione, da una parte, all'uso di questi fer-tilizzanti e, dall'altra, all'uso di sostanzeche in agricoltura hanno effetti molt ogravi sugli equilibri del suolo .

Possiamo e dobbiamo, quindi, agir esulle fonti. Agire sulle fonti relativament eal problema dei detersivi (è già stato di-scusso ampiamente) significa ridurr esenza grosse difficoltà fino ad una pre-senza del 2,5 per cento di tripolifosfati ne idetersivi . E, quando parlo di detersivi, m iriferisco al loro insieme, non certo sol -tanto ai preparati per bucato, lasciand opoi libere le persone di comprare ammor-bidenti ricchi di tripolifosfati, che sa -ranno aggiunti in quantità massiccia pe rovviare alla diminuzione di tripolifosfat inei detersivi. Questo sarebbe prenderci i ngiro, e spero che non sia questa la volontàdel Parlamento .

E chiaro che bisogna agire sull ' insiemedei preparati . Deve essere quindi chiaroche arrivare al 2,5 per cento è possibile intempi molto brevi e, come prospettiva, èsicuramente possibile arrivare ali' 1 pe rcento. E dobbiamo porre 1'1 per cent ocome valore ben preciso nel tempo . Dicoquesto perché, da un punto di vista nonsoltanto ecologico, ma anche economico,industriale, deve esserci certezza su itempi. Infatti, è impossibile immaginar eun processo di riconversione industrial ese non si ha certezza di tempi e di modi.Pertanto, nel testo della legge quest opunto deve essere chiarito .

Non possiamo prenderci in giro né pos-siamo pensare di prendere in giro gli in-dustriali, che del resto difficilmente si fa-rebbero prendere in giro, o di prendere i ngiro i consumatori o, peggio ancora, ilavoratori, che pagheranno le conse-guenze di queste scelte ambigue . Dob-biamo essere chiari, e chiarezza per noi

significa arrivare in tempi certi alli percento. Questo è possibile con sostituti no npericolosi, come zeoliti e citrati . Forse latecnica potrà trovare altre cose in fu-turo.

Certo, si dice che zeoliti e citrati nonpermettono il raggiungimento degli stessirisultati che si avevano con i tripolifo-sfati. Ma chiariamoci una cosa : e possi-bile lavare la biancheria tranquillamenteanche senza ricorrere a tripolifosfati o azeoliti o a citrati, perché ciò che lava, si aben chiaro, è la parte che fa da detergent evero e proprio, cioè la parte costituita daitensioattivi . Sono queste le sostanze chegarantiscono il lavaggio . Ma potremm oanche (e faremmo bene a sentire il parer edegli esperti degli istituti tessili esistent iin Italia) benissimo ipotizzare l'uso di sa -pone di Marsiglia in scaglie da usare inlavatrici . Con leggeri accorgimenti dellelavatrici avremmo ugualmente un bucat opulito .

Certo, avremmo degli inconvenienti .Non ci sarebbe il bucato «bianco che pi ùbianco non si può». Forse ci sarebbe delcalcare, questo è vero. Ma è anche veroche è possibile agire rispetto a questo pro-blema con un accordo che possa mettereinsieme le esigenze del consumatore ,visto sia come utilizzatore del detersivosia come collettività nel senso più vastodel termine, quindi come cittadino inte-ressato ai problemi ambientali, sia comelavoratore del settore industriale, si acome produttore industriale. Un accord oè possibile, è certamente possibile . Taleaccordo significa anche mettere in di-scussione quello che è stato per il passat oun tipo di pubblicità scorretta sull'uso de idetersivi, sul fatto che bisognava crearecompetitività (guarda caso sempre imma-ginando che questi problemi riguardin osolo le donne e, dunque, riferendos isempre alla donna-oggetto, alla donnache è simbolo di determinate attività, d ideterminati messaggi pubblicitari) tra glistessi: donne che arrivavano, per la pub-blicità (sembrava che questa fosse la lor ounica attività) a porre a confronto il bu-cato dell'una col bucato dell'altra . . . Oltretutto, credo che tale tipo di pubblicità non

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sia soltanto antieducativa dal punto divista ecologico, ma anche dal punto d ivista sociale . Direi che è offensiva per l edonne e quindi, come tale, da eliminare .

MARIAPIA GARAVAGLIA. Tutta la pub -blicità è offensiva per le donne !

GIANNI TAMINO. Certo, molta partedella pubblicità ha queste caratteristiche .Ben venga che, anche a partire dal de-creto in discussione, sia possibile porr eun freno a tale assurdo modo di proce-dere nel campo pubblicitario! Può dars iche il signor Berlusconi abbia dei pro-blemi in tal senso e che non condivida i lnostro atteggiamento . Non sarà la primavolta che il gruppo di democrazia prole-taria avrà da ridire sugli interessi del si-gnor Berlusconi . Mi auguro che co-munque il Parlamento non sia, come pur -troppo è stato in altre occasioni, succubedegli interessi del signor Berlusconi odegli industriali dei detersivi o, ancora, d ialtre forze esterne al Parlamento stesso .

Possiamo arrivare ad un modo divers odi impostare il rapporto tra produttori econsumatori . Dobbiamo arrivare ad u nrapporto più corretto anche attraverso ilmessaggio pubblicitario. E necessario,quindi, avvertire le massaie e tutti coloroche utilizzano i detersivi, uomini com-presi. Penso che dobbiamo ormai raggiun-gere il diverso modello che pure si sta ,fortunatamente, affermando, nel terri-torio italiano, e cioè che non è degradantelavare i piatti o la biancheria e che unacosa del genere può farla tranquillament el'uomo come la donna e che, dunque, i lmessaggio in questione non è rivolto soload una parte della nostra società ma aquest 'ultima nel suo insieme. Dicevo che èbene avvertire tutta la collettività cheusare i detersivi in modo diverso è possi-bile, che arrivare ad un giusto compro -messo tra esigenze di bucato, esigenze diambiente, esigenze, in ogni caso, collettive ,è una cosa necessaria .

In tale senso, credo che l'accordo al 2, 5per cento, come risultato transitorio, ealli per cento, quale obiettivo, sia indi-spensabile. Certo, noi non proponiamo di

arrivare allo O, per vari motivi . Innanzi -tutto, perché una riduzione del genere ,che ho detto, se associata ad una ridu-zione del fosforo a livello agricolo e alivello urbano, attraverso i correttivi dicui abbiamo parlato in precedenza e ch esono in qualche modo previsti, pur se i nmaniera ancora un po' troppo labile, neltesto approvato dal Senato ed anche dall aCommissione sanità della Camera, pu òottenere determinati risultati. L'uno percento non ha incidenza necessariament erilevante e, comunque, rappresenta un li -vello che permette, nella fase attuale, i nmancanza di altre conoscenze, di impe-dire la necessità — tesi che potrebbe es-sere adottata da alcuni industriali — diricorrere all'acido nitrìcotrilacetic o(I 'NTA) .

Perché dico questo? Per quanto ri-guarda I'NTA, riteniamo che ormai no nsia più necessario aspettare ulteriori ap-profondimenti e conoscenze . Gli effett iecotossici e genotossici dell'NTA, infatti ,sono sufficientemente documentati !

Spiego cosa voglia dire «ecotossici» e«genotossici» . Ecotossici, vuoi dire che idetersivi in questione sono pericolosi pergli equilibri ambientali ; genotossici signi-fica che gli stessi sono in grado di intac-care il patrimonio genetico, causa quest asia di mutazioni genetiche sia, per que lche è ormai abbastanza accertato, anch edi insorgenza di tumori . Quindi, quandosi parla normalmente di sostanza geno-tossica, ci si riferisce, data la correlazioneche esiste tra i vari aspetti che ho detto ,ad una sostanza che possa agire a livellodi mutageno, di cancerogeno e di terrato-geno (cioè che induce malformazioni ne inascituri). Questi tre effetti sono normal-mente correlati e vanno sotto il nome digenotossici .

Sul fatto che, nel suo insieme, I'NTA si aecotossico e genotossico non vi sonodubbi! È la motivazione per la quale l ostato di New York ha vietato l'NTA . Certo ,possiamo continuare gli studi, ma nonpossiamo ignorare quelli già esistenti che ,ripeto, ci forniscono elementi sufficient iper dire che i test di mutagenesi, quindi d iinduzione diretta di mutazioni da parte

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dell'NTA, nel complesso non sono signifi-cativi. Ciò vuoi dire che, da solo, 1'NTAnon induce solitamente mutazioni. Ma lasituazione è ben diversa se studiamo1'NTA insieme con i suoi metoboliti, e so-prattutto se teniamo conto della real efunzione dell'NTA, che è quella di man-dare in soluzione meteriali di vario ge-nere (come calcio e magnesio), ma anch emetalli pesanti .

MARIAPIA GARAVAGLIA . Esatto !

GIANNI TAMINO. Di conseguenza ,quando abbiamo a che fare con l'NTA ,dobbiamo considerare che esso porta co nsé qualche metallo, che può essere inno-cuo, ma può essere anche tossico . Ora,dagli studi che sono stati compiuti (anchenel laboratorio che costituiva il mio postodi lavoro, prima che giungessi — transi-toriamente — in quest 'aula), è stato ac-certato che 1'NTA potenzia l'attività muta -gena (quella, cioè, che induce mutazion igenetiche e provoca danni ai cromosomi)dei cationi metallici insolubili : quei ca-tioni metallici, cioè, che, proprio perchéinsolubili, difficilmente agiscono com eagenti mutageni, ma che, una volta man -dati in soluzione, acquisiscono un fort eincremento nella loro potenziale mutage-nicità . Mi riferisco, in particolare, al cad-mio, al mercurio, al nichel, al piombo e —dato non irrilevante, che però spess oviene dimenticato — al cromo .

Ora, tutto ciò va apportato alla situa-zione di disastro ecologico che già carat-terizza il nostro territorio . Nei sediment idei nostri fiumi, dei nostri laghi e dellenostre coste sono contenute quantità gi-gantesche di metalli pesanti, accumulatein anni ed anni di conduzione secondouna logica di rapina delle attività indu-striali, attraverso l 'utilizzazione delle ri-sorse naturali al di fuori di qualunqueprospettiva di gestione delle risorse stessee lo scarico degli inquinamenti sul terri-torio, al di fuori di qualunque attenzioneagli equilibri in esso esistenti . In una talesituazione, la quantità di metalli pesant ipresente nei sedimenti dei fiumi, dei laghie delle coste, in aree industriali quali

quelle lombarde, venete, liguri, piemon-tesi o dell'Emilia Romagna e della To-scana, è elevatissima. Pensate, in rela-zione alle tre aree di grossa concentra-zione delle concerie, al cromo; pensatealla grande quantità di galvaniche disse -minate sul territorio nazionale e che sca-ricano senza alcun controllo cromo esa-valente, zinco ed altre sostanze ; pensatealla grande quantità di industrie che uti-lizzano metalli pesanti, che scarican otranquillamente nel terreno . Purtroppo,molti di tali metalli pesanti hanno effettogenotossico : l'impiego di NTA lo poten-zia .

Alcuni studiosi hanno obiettato ch edalle ricerche compiute si evince che persostituire il fosforo non si dovrebbe supe-rare il livello di novemila tonnellat eannue di NTA, che non sarebbe tale darappresentare un vero problema . Mi per-metto di dissentire, perché stime diverseparlano di cifre ben superiori . Ma, ancheammesso che il livello ipotizzato si aquello corretto, bisogna ricordare che co-loro che hanno affermato che le concen-trazioni di NTA sarebbero alla fine irrile-vanti, in termini quantitativi, nell'acqu apotabile o nell'ambiente, non tengonoconto di alcuni importanti dati di fatto. Èinfatti diverso il livello di pericolosità, aseconda delle condizioni ambientali, cioèdella quantità di metalli pesanti presentinei sedimenti; ed è ben diversa la situa-zione se gli scarichi avvengono in acqu adolce o in acqua salmastra o salata (esono assai numerosi gli scarichi in acqu asalmastra o salata) . Ora, è ben noto che1'NTA ha una forte biogredabilità, che s iriduce però enormemente in ambienti sa -lini . Quindi, il discorso di questi studiosi èinficiato dalla non attenta considerazionedelle condizioni di partenza, assai diverseda zona a zona, del nostro territorio, i nrapporto all'inquinamento a metalli pe-santi, e degli scarichi in acque non sol -tanto dolci, ma diversificate tra loro, es-sendo la biodegradabilità funzione di -versa da zona a zona e in dipendenz adelle caratteristiche peculiari dell'am-biente acquatico .

L'insieme di queste circostanze riduce

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fortemente la significatività di quei risul-tati, che si fondavano sull'ipotesi di stu-diare l 'NTA da solo e non i suoi metabolit ie composti con i metalli pesanti . Le at-tuali conoscenze offrono un punto fermoper quanto riguarda gli effetti dell'NTA,che è sicuramente ecotossico e genotos-sico.

Non mi si dica che sotto un certo livell osi può accettare la genotossicità di uncomposto perché si tratta di una falsitàscientifica che purtroppo abbiamo sentit ovarie volte anche a livello parlamentare eche non tiene conto del fatto che l ' indu-zione di una mutazione è determinata dauna molecola e non da una concentra-zione-soglia e che l ' induzione di un tu-more è determinata da un certo numer odi molecole e non da una concentrazione -soglia. La concentrazione più elevata au -menta le possibilità, ma ogni proiettil epuò colpire il bersaglio e, quindi, qua-lunque concentrazione comporta il ri-schio nel campo dei composti genotossici.Non si può affermare, ripeto, che vi siaun valore-soglia. Esso esiste per un com-posto come il fosforo .

PRESIDENTE. Onorevole Tamino, l efaccio presente che ha ancora tre minut ia sua disposizione .

GIANNI TAMINO. La ringrazio, signorPresidente . Terminerò certamente l ' inter-vento nel tempo a mia disposizione .

Per un composto come il fosforo, di-cevo, esiste sicuramente un valore-soglia.Anzi, se rimanessimo sotto ad esso, vi sa-rebbero dei rischi . L'obiettivo, quindi,non è di azzerare la concentrazione degliscarichi di fosforo, bensì di riportarli acondizioni equilibrate . Per l 'NTA, però,qualunque concentrazione scaricata è arischio. Non possiamo permetterci di la -sciare alle generazioni future il rischi orappresentato da almeno 9 mila tonnel-late all'anno di composti genotossici ch ealterano gli equilibri ambientali .

Come dicevo, è possibile agire sull efonti. È possibile modificare la composi-zione dei composti usati come detersivi . Èpossibile agire sui fertilizzanti e sugli

equilibri del suolo per trattenere mag-giormente i composti fosfatici e miglio-rare l'efficienza dei depuratori . Quest'ul-timo intervento, ovviamente, non potràdare risultati immediati perché i tempi (d inatura tecnica ed ingegneristica) nonsono brevissimi. Occorre agire anche aquesto livello, sarebbe assolutamenteinaccettabile non farlo, ma tali interventisono accettabili solo se prima si fa tutto i lpossibile a monte, cioè rispetto all efonti .

Per questo motivo, ribadisco la nostrapiena disponibilità a ritirare gli emenda-menti e ad assicurare un iter velocissimoal provvedimento se un numero significa-tivo di forze politiche, ed in particolare l amaggioranza, concordano o sul testo delSenato, che a nostro avviso risponde inmisura soddisfacente alle obiezioni solle-vate nel mio intervento, o comunque suun nuovo testo che possa essere tra -smesso in tempo utile al Senato stesso :però esso deve essere assolutamentechiaro per quanto riguarda i tempi ed imodi di intervento sulle concentrazioni d ifosforo nei detersivi (2,5 - 1 per cento),escludendo l 'utilizzo dell'NTA ed av-viando un processo finalizzato ad unnuovo rapporto tra produttori e consu-matori nella pubblicità dei detersivi e ,sull'onda di questo inizio, si spera anch eper altri prodotti .

Come ultima notazione, che non sarebb eperò certamente l'ultima, desidero preci-sare che, nell'ipotesi che si concordi sultesto del Senato, noi riteniamo fondamen-tale l'approvazione di un ordine del giornoche recepisca un emendamento, a nostrogiudizio positivo, approvato dalla Commis-sione sanità circa l'avvio di un processo d iristrutturazione (con tempi e finanzia-menti certi) per garantire la piena occupa-zione nelle fabbriche in cui si utilizzavanoe si producevano tripolifosfati .

Nell'ipotesi, invece, che si arrivi ad u nnuovo testo concordato, chiediamo ch etale emendamento venga in esso recepito(Applausi) .

VALERIO ZANONE, Ministro senza porta-foglio . Chiedo di parlare.

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PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

VALERIO ZANONE, Ministro senza porta -foglio . Signor Presidente, onorevoli colle-ghi, intendo sottrarre soltanto pochissimiminuti a questa discussione che, per ilnumero dei partecipanti e per la rilevanzadelle argomentazioni addotte, è di per sèuna dimostrazione eloquente del rilievodel provvedimento in esame e dell'atten-zione che la Camera dedica a questa ma-teria .

Si tratta, come è stato giustamente os-servato, in primo luogo dal relatore, ono-revole Seppia, e in seguito dalla genera-lità degli altri colleghi intervenuti nel di-battito, di una misura in sé certo no nesauriente ma altrettanto certamenteutile per affrontare in termini concreti i lproblema di contenere l'eutrofizzazionedelle acque, problema che manifest asegni di particolare gravità nel l 'Adriaticosettentrionale .

In questi pochissimi minuti, che in -tendo sottrarre alla discussione, vogli oapprofittare della circostanza per osser-vare come per la difesa dell'Adriatico i lGoverno stia concretamente operandocon una serie di interventi che vannoassai oltre quello al nostro esame e chebattono su un ' ampia tastiera di provvedi-menti, interventi ed azioni nel campo in-tenazionale, finanziario e legislativo . Incampo internazionale, sia in sede di ac-cordi bilaterali tra Italia e Iugoslavia(come abbiamo potuto discutere poch igiorni fa in un importante convegno or-ganizzato dalla giunta regionaledell'Emilia Romagna), sia attraverso gl iaccordi che ci legano al programma d iazione comune dell'agenzia per l'am-biente delle Nazioni unite, che ha un suorilevante programma ambientale propri opet' la protezione del Mediterraneo e a lquale la Repubblica italiana concorre co nmolto impegno e convinzione . Ciò avvieneanche in campo finanziario, perché l 'as-segnazione dei 1 .100 miliardi, che la leggefinanziaria del 1985 riserva al finanzia-mento di impianti di depurazione a fa-vore di consorzi di enti locali per le ac-que, è rivolta in misura prioritaria pro-

prio agli interventi che riguardano il si-stema adriatico-padano . Devo dire, aquesto riguardo, per amore non di pole-mica, ma di verità, che il parere che com-pete al comitato interministeriale per l atutela delle acque è stato espresso all'una -nimità fin dal mese di settembre e chetuttora si attende la delibera del CIPE pe rrendere operativi detti stanziamenti, chemi auguro possano essere deliberati a lpiù presto . Infine, con le misure legisla-tive, fra cui quella sia pure parziale alnostro esame, come è stato da molti rile-vato nel dibattito senza distinzione d iparte (il problema dell'eutrofìzzazione ri-chiede infatti una serie di interventi cheriguardano l'agricoltura, la zootecnia, lefognature dei centri urbani), viene affron-tato comunque il problema attraversouno dei lati in cui l'intervento del legisla-tore può essere più significativo e più effi -cace, quello della riduzione del contenut odi fosforo nei detersivi.

Desidero osservare in proposito che i ldecreto-legge, approvato in materia da lGoverno alla fine di agosto e pubblicat onei primi giorni di settembre, sia al Se-nato sia in Commissione alla Camera, no nha incontrato obiezioni di rilievo . Infatti ,le misure più urgenti, quelle contenutenel decreto-legge, sono state approvate alarga maggioranza al Senato e alla Com-missione sanità della Camera . In verità ,da parte del Senato sono state adottatemisure — questa iniziativa credo debb aessere apprezzata e sostenuta — di por -tata più ampia, introdotte in sede diesame della legge di conversione e sull equali la Commissione sanità della Camer aha operato un ulteriore approfondimentoche ha condotto all'inserimento nel testodi altre misure significative, anche perquanto riguarda, ad esempio, i provvedi -menti a sostegno dell'occupazione nel set -tore. Tali misure richiedono una delicata ,difficile, ma a mio avviso non impossibileopera di intesa e di coordinamento tra lenorme aggiuntive al decreto-legge appro-vato dal Senato e gli orientamenti emersiin sede di Commissione sanità della Ca-mera. Io credo che, sulla base di ciò ch eha dichiarato il relatore, onorevole Sep-

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pia, con riferimento anche agli emenda-menti che egli ha preannunciato, poss aessere trovato un punto d'accordo chefaccia convergere il Senato e la Camerasu questo provvedimento . Tale accordo ègià stato individuato nella sua sostanza .

Ciò che però mi preme qui sottolineare ,onorevoli colleghi, ed è questa la ragion eper cui ho chiesto al Presidente di pren-dere la parola a questo punto del dibat-tito, è l'estrema brevità dei tempi di la-voro parlamentare che rimangono primache scadano i 60 giorni entro i quali i ldecreto-legge deve essere convertito . Ildecreto deve essere convertito entro l amezzanotte dell'8 novembre . La mani-festa volontà della Camera di portareemendamenti al testo approvato dal Se-nato renderà certamente necessario u nritorno del provvedimento all'altro ramodel Parlamento per una nuova lettura .L'Assemblea del Senato è impegnata ne ldibattito sulla crisi di Governo e sullafiducia. I provvedimenti di conversione d idecreti-legge non hanno mai vita facile, el'approvazione di questo è stata resa an-cora un po' più difficile del solito, sia con -sentito osservarlo, per la concomitanza ,appunto, di una crisi di governo, con lasospensione dei lavori parlamentari perrendere possibile il dibattito che si è con-cluso stamane.

Vorrei dunque rivolgere ai deputati unvivo appello affinché, nell'ampiezza d iquesta discussione, che manifesta ap-punto l'interesse della Camera e l ' impor-tanza del provvedimento, sia tuttavia pre -servata la possibilità di utilizzare l 'ormairistrettissimo tempo che rimane perché ildecreto non decada .

L'onorevole Nebbia, un ecologo illustre ,al quale tutti guardiamo con grande inte-resse per le sue posizioni, non soltant oparlamentari, ma scientifiche, ci ha ricor -dato oggi un elemento rilevante quandoha sottolineato il fatto che il provvedi -mento che stiamo discutendo è impor -tante anche perché si tratta proprio d iuno dei campi in cui possiamo sviluppar euna politica ambientale attraverso lo stru -mento della legge . Se questo è vero, comecertamente è vero, io credo che non dob-

biamo lasciar cadere quest'occasione, chedobbiamo cogliere questa opportunità .Credo di poter anche manifestare la mi aintenzione e l'intenzione del Governo dimantenere comunque l'iniziativa che èstata intrapresa, e di utilizzare quindi co-munque in senso positivo rapporto che i lSenato e la Commissione sanità della Ca -mera hanno dato per arricchire, allar-gare, rafforzare questo provvedimento .

Per quanto riguarda il punto più con-troverso, che è quello degli ulteriori pass iche si debbono compiere affinché dall amisura del 2,5 per cento, che dimezzerà i lcontenuto di fosforo nei detersivi si ndalla metà del prossimo anno, si scend aulteriormente a contenuti minori, finoalla prospettiva dell'azzeramento, l aferma intenzione del ministro dell'eco-logia e, ne sono certo, del Governo nel suoinsieme è quella di procedere all'adozion edi misure realisticamente possibili, te-nendo conto delle esigenze di caratter esanitario che debbono esser fatte valere,perché non possiamo perseguire una poli -tica ambientale che non tenga conto ditali inderogabili esigenze. Tutto ciò che èrealisticamente possibile ci vede concord inella volontà di portare al minimo possi-bile la percentuale di fosforo, attraversogli accertamenti che si impongono a tu -tela dell'igiene e della salute pubblica, enon soltanto a tutela dell'ambiente .

Ci troviamo allora di fronte ad un'op-portunità che non credo, onorevoli colle-ghi, dovremmo lasciar cadere: quella d icompiere, con la conversione di quest odecreto, ampliato e reso più significativodai lavori di entrambe le Camere, unprimo passo concreto per la tuteladell 'ambiente in generale, e per la tutel adell'Adriatico e degli altri mari italiani ,con tutti i riflessi sull 'occupazione, sulsistema produttivo, sullo sviluppo del tu-rismo che il dibattito in quest'aula h arichiamato .

Io mi permetto di rivolgere agli onore-voli colleghi un vivo appello, perché i llimitatissimo tempo che rimane per pro -cedere alla conversione non venga di -sperso, e sia quindi possibile, alla sca-denza dei 60 giorni, e nonostante l'obiet-

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tivo impedimento che è stato costituitodalla sospensione dei lavori parlamentar idurante la crisi di governo, giungereall 'approvazione del disegno di legge d iconversione del decreto .

PRESIDENTE. Onorevole ministro,sebbene colga il senso del suo appello ,penso che, se accolto, in termini opera-tivi, dovrebbe essere affidata al relator eed alla Commissione la possibilità di un averifica, in tempi estremamente brevi ,delle condizioni per l 'approvazione de ldecreto-legge entro i termini .

Continueremo, comunque, il nostro di -battito ancora questa sera .

MARIO CASALINUOVO, Presidente dellaCommissione. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

MARIO CASALINUOVO, Presidente dellaCommissione. Signor Presidente, riteng odoveroso, anche a nome dei colleghi de lComitato dei nove, prendere la parola in-nanzitutto per ringraziare l'onorevole mi-nistro per le dichiarazioni rese e per ave rricordato l 'impegno con il quale, nono -stante la crisi di Governo ed i giorni d isospensione dei lavori per il congresso de lpartito radicale, la Commissione sanit àha proseguito l 'esame del provvedimento,rassegnando le sue proposte all'Assem-blea.

Cogliamo il senso dell 'appello chel 'onorevole ministro ha formulato, rivol-gendosi non soltanto alla Commissione ,ma anche a tutti i gruppi ed ai singol ideputati . Riteniamo, però, che la Com-missione, proprio per aver colto il sensodi tale appello, abbia la necessità di un abreve riflessione al fine di stabilire se, pe rquanto ci riguarda, sia possibile accele-rare i tempi del dibattito ed arrivare even-tualmente all'approvazione del provvedi -mento.

Ci rendiamo conto della ristrettezza de itempi. Per altro, il ministro ha parlatoproprio in ragione dell ' incalzare della si-tuazione. Disponiamo, infatti, di pocheore per questa sera, mentre l 'ordine del

giorno di domani non prevede il disegnodi legge di cui stiamo discutendo .

PRESIDENTE. L'ordine del giorno didomani prevede al secondo punto il se-guito della discussione di questo disegnodi legge di conversione .

MARIO CASALINUOVO, Presidente dellaCommissione . Bisognerebbe, quindi, chela Camera, domattina, votasse l'inver-sione dell 'ordine del giorno .

In sintesi, ci troviamo di fronte ad unaserie di problemi che preoccupano tutt imolto responsabilmente . Pregherei, per -tanto, l'onorevole Presidente di voler con -cedere una sospensione, anche di soli 1 5

minuti, affinchè la Commissione possaconsultarsi per vedere se accogliere omeno l 'appello del ministro e per avere lapossibilità, lo dico esplicitamente, d iprendere contatto con i diversi gruppiparlamentari in quanto ciò è necessario eindispensabile per una risposta con-creta.

PRESIDENTE. Non penso che sia ne-cessario sospendere la seduta, perché pe rquesta sera è previsto ancora l'interventodel collega Pastore, e domani la seduta èconvocata per una certa ora che sarà unpo' anticipata proprio per consentire, sel'Assemblea concorderà, l'inseriment odell 'argomento.

Continuiamo, quindi, il dibattito conl'ultimo degli interventi, e domani mat-tina riprenderemo il nostro lavoro. LaCommissione, attraverso il Comitato deinove, riferirà all'Assemblea sull'anda-mento della riunione che immagino sisvolgerà questa sera stessa.

E iscritto a parlare l'onorevole Pastore .Ne ha facoltà.

ALDO PASTORE. Signor Presidente, si-gnori rappresentanti del Governo, onore-voli colleghi, in effetti giungiamo in ex-tremis a discutere in quest 'aula la conver-sione del decreto-legge tendente a limi -tare i danni arrecati all 'ambiente ed all anostra economia dai fenomeni di eutro-

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fizzazione . Mancano, infatti, tre giorn iscarsi alla decadenza del decreto o, sevolete, sono rimasti solo tre giorni util iper convertire in legge dello Stato questodecreto .

Alla luce di queste scadenze temporali ,molti deputati, e verosimilmente alcun igruppi politici, sono stati portati a consi-derare inutile o sterilmente accademico i ldibattito che oggi qui abbiamo iniziato .Noi comunisti non siamo di questo pa-rere; riteniamo, invece, di notevole im-portanza la discussione che oggi si è av-viata su un tema di così straordinario in-teresse, così come abbiamo giudicato digrande rilevanza il dibattito che sullostesso argomento si è svolto nell'altroramo del Parlamento e, più in generale ,nel paese .

Siamo stati indotti ad esprimere un tal egiudizio, e ad assumere, di conseguenza ,comportamenti con esso coerenti, da lfatto che non consideriamo per nulla sva-nite le speranze, signor ministro, di ve-dere convertito in legge questo provvedi -mento; e dal fatto che comunque d iquesto dibattito rimarrà traccia nelle fu-ture decisioni che Governo e Parlament odovranno assumere al riguardo .

L'importanza dell'argomento che èoggi al nostro esame è sottolineata daalcuni fatti verificatisi proprio in questigiorni nel nostro paese . Mi riferisco i nparticolare all'allarme ecologico che èscattato in Lombardia nei giorni scorsiper la caduta di piogge acide di intensità edi gravità mai registrate in passato .

Dobbiamo chiederci, ad esempio, sepossiamo continuare a concepire ancheper l 'avvenire un tipo di sviluppo comequello realizzato in Italia nel più recentepassato; se dobbiamo continuare a consi-derare il patrimonio umano ed ambien-tale in una posizione subalterna rispett oad una cieca ed irrazionale concezioneproduttivistica; se dobbiamo pagare an-cora prezzi, anche in termini economicioltre che in termini di salute e di corrett oequilibrio eubiotico, ad una logica aber-rante, che porta a prefigurare in mod odistorto il progresso civile e l'avvenir edella nostra società .

Partendo da queste premesse e daqueste riflessioni, che vogliamo qui nuo-vamente porre all'attenzione delle altr eforze politiche, noi comunisti, durante i ldibattito svoltosi nella Commission eigiene e sanità di questa Camera, abbiam osostenuto che il fenomeno dell'eutrofizza -zione discende come logica conseguenz ada un modo distorto e miope di concepir elo sviluppo industriale ed agricolo, da unmodo errato di utilizzare le risorse am-bientali, da un modo irrazionale di inten-dere l'economia, da un modo meschino diipotizzare l'avvenire della nostra società .

Abbiamo forse esagerato in questo giu-dizio? Sembra di sì, a giudicare almen odai commenti e dagli interventi dei col -leghi della maggioranza . Abbiamo sentitoaffermare a più riprese da diversi col-leghi che noi avremmo enfatizzato oltremisura l'entità dei fenomeni di eutrofiz-zazione . Abbiamo sentito in Commission etutta una serie di interventi che miravan oa limitare l'importanza del fenomeno esoprattutto a circoscriverlo in aree ri-strette ben definite del nostro paese .

Noi non siamo di questa opinione e con -tinuiamo a considerare l'eutrofizzazion ecome problema nazionale, sia per le di-mensioni che ha raggiunto sia per i dann iche ha arrecato a settori fondamental idell'economia del nostro paese . Molto si èpolemizzato, per esempio, sulle dimen-sioni dell'eutrofizzazione e sugli studi esui dati che abbiamo portato alla atten-zione dei colleghi .

Abbiamo ad esempio affermato ch egran parte dei nostri laghi sono attual-mente interessati a fatti di eutrofizza-zione. È stato risposto alle nostre osserva -zioni che gli studi da noi citati risalivan oal 1977 e che poi non era possibile met-tere sullo stesso piano i fenomeni di eu-trofizzazione dei laghi e fatti di eutrofiz-zazione delle acque costiere .

È pur vero che noi abbiamo citato u nrapporto dell 'IRSA ( l ' istituto specializzatoper le ricerche sulle acque) che risale al1977 e che è stato pubblicato nel 1980. Manessuno dei nostri interlocutori è stato i ncondizione di dimostrare che i fatti e dat icitati dall 'IRSA non erano veri; soprat-

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tutto che la situazione si era modificata i nmeglio negli anni successivi.

Anzi, i dati fornitici dagli esperti du-rante le audizioni dei giorni scorsi hannoconfermato tutta la gravità della situa-zione. Gli esperti hanno infatti affermatoche, su 147 ambienti lacustri esaminati ,soltanto il 20 per cento risultano ancor ain ottime condizioni, mentre il restante è ,per il 55 per cento, costituito da laghi i ncondizioni di eutrofizzazione e 18 laghirisultano addirittura ipereutrofi .

Non vediamo poi perché non avremmodovuto prendere in considerazione l'eu-trofizzazione dei laghi, quando gli stessiesperti, nella audizione del 23 ottobrescorso, hanno affermato che nell'85 percento dei casi il fattore responsabile dell asituazione descritta risulta essere il fo-sforo, mentre soltanto nel 7 per cento deicasi la responsabilità è da ascrivereall'azoto .

Basterebbero questi dati drammaticirelativi al nostro sistema lacustre per fa rconsiderare a tutti noi il fenomenodell'eutrofizzazione come un evento d iimportanza nazionale e non già limitatoad alcune zone geografiche del paese .

Per quanto riguarda poi le acque co-stiere, non è vero che il fenomeno ri-guardi unicamente la parte dell'Adriaticolimitrofa alla foce del Po. Nel documentoconclusivo approvato dai partecipanti a duna tavola rotonda organizzata dalla re-gione autonoma Friuli-Venezia Giulia perverificare le reali condizioni delle acqu edell 'alto Adriatico, pur esprimendosi u ngiudizio positivo sulla qualità di questeacque, si è sottolineato che la situazione s ipresenta in termini negativi in particolarie ben individuati ambienti costieri, come ,ad esempio, il vallone di Muggia e, per ciòche concerne il benthos, cioè il complessodegli organismi viventi sul fondo marino ,vistose alterazioni possono essere de -scritte per aree relativamente ristrette ,come la costa settentrionale della baia diMuggia, zone del porto di Trieste, zon eappartenenti alla baia di Panzano ed all elagune di Grado e di Marano . Parimenti, ènoto che anche lo Jonio, e soprattutto i lgolfo di Taranto, incominciano ad essere

interessati ai fenomeni di eutrofizzazione .Anche il relatore, nel suo intervento, h aevidenziato come certe zone del Tirrenosiano a loro volta interessate a fenomenidi eutrofizzazione . Anche questi fatti,dunque, confermano che l'evento eutro-fizzante, lungi dal poter essere conside-rato come un fatto locale o comunqu eregionale, sta assumendo estensioni e ca-ratteristiche tali da poter essere conside-rato, ed a ragione, come un problemadalle dimensioni nazionali e come tal emeritevole di essere affrontato con stru-menti legislativi nazionali, appunto comequello oggi al nostro esame .

Anche se noi limitassimo il nostro inte-resse al l 'eutrofizzazione della costa roma -gnola e marchigiana, potremmo consta -tare che l'attuale situazione è profonda -mente diversa da quella evidenziataqualche anno fa. Un controllo effettuatoil 24 settembre 1985 dal battello oceano -grafico Dafne, infatti, ha rilevato la pre-senza di una concentrazione elevatissim adi microalghe dinoflagellate, in un tratt odi mare che, dal delta del Po, si estende asud per una lunghezza di circa 50 chilo -metri, ed una larghezza di 4 o 5 chilo-metri dalla costa . Sono dimensioni de lfenomeno che mai si sono riscontrate i npassato e non sono il solo a citare quest idati: lo ha fatto anche l'onorevole Pa-tuelli, in una sua recente interrogazion eparlamentare .

Altri studi e rilievi hanno evidenziatoche, in alcuni tratti della costa adriatica ,la proliferazione algale non è più limitataalla stagione primaverile od a quellatardo-estiva, ma è venuta ad interessarestabilmente tutto l'arco dell'anno ; inqualche misura, possiamo dunque par -lare di una endemizzazione del fenomenodell'eutrofizzazione, tanto che i problemida questa creati non possono più essereconsiderati congiunturali, ma si possonotranquillamente definire endemici estrutturali . Durante i lavori della Com-missione sanità, sono state svolte molt econsiderazioni sui danni che l'eutrofizza-zione ha recato, o può recare, alla nostr aeconomia: non intendo soffermarmi ulte-riormente sulle conseguenze negative in-

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dotte dal fenomeno sull'economia turi-stica perché, a tal proposito, esiste un aricca documentazione variegata che no nnecessita certo di ulteriori e particolar icommenti. Ma qualche parola va spesasui riflessi che l'eutrofizzazione marin adetermina sulla pesca . Abbiamo sentitoaffermare in Commissione, da alcuni de-putati della maggioranza, ed in partico-lare dall'onorevole Rinaldi, che il mareAdriatico deve annoverarsi, specialment enel medio ed alto versante, tra i più pe-scosi del Mediterraneo (Commenti del de-putato Piro) . L'onorevole Rinaldi ha al-tresì insistito sul fatto che l'eutrofizza-zione, in una qualche misura ed entrocerti limiti, è un fattore favorente la pe-scosità di questo mare . In effetti, è ver oche attualmente le acque dell'alto Adria-tico, pur rappresentando soltanto il 1 5per cento delle acque marittime nazio-nali, forniscono il 56 per cento di tutto ilpescato nazionale . Ma fino a quando po-trà durare questa situazione ?

Credo che abbiamo tutti ancora sotto inostri occhi le massicce morie di pesc iindotte in Adriatico dalle ripetute acutiz-zazioni dell'eutrofizzazione . Ma, al di là d iquesti aspetti esteriori, credo che noi, e din particolare l'onorevole Rinaldi, do-vremo riflettere sui dati forniti dal centr ostudi dell'Unioncamere della region eMarche, che evidenziano una contrazionedella produzione ittica marchigiana ne l1984, rispetto a quella del 1983, contra-zione che, tradotta in valori assoluti, si-gnifica 169196 quintali di merce contro i182 .003 quintali pescati nel 1983 .

Chiediamoci allora quali siano le causedi questa contrazione e domandiamoci s eper caso, tra le varie ipotesi, non vi possaessere quella di un'incidenza sulla produ-zione del pescato della massiccia prolife-razione algale, ormai presente anche inquella regione .

E un accenno intendo fare, così comeho tentato di fare durante la discussionein Commissione, alle conseguenze sullasalute umana che la proliferazione algal ee la secondaria produzione di biotossin epotrebbero determinare . In effetti, fin oad oggi non si sono verificati nella popo-

lazione italiana fenomeni patologici legat iall'avvelenamento da biotossine, ma nonè assolutamente detto che questo nonpossa verificarsi in un prossimo futuro .In altre zone del nostro pianeta, mi rife-risco soprattutto alle coste del Pacificonordamericano, alle coste californiane, alGolfo del Messico e al Venezuela, si son overificati casi di neurotossicosi, chesembra siano stati dovuti all'ingestione difrutti di mare che a loro volta si sareb-bero nutriti di alghe produttrici di biotos-sine. E noto, infatti, che esistono alcun especie di alghe, che possono causarequella tipica forma di tossicosi che vien ecomunemente definita mitilismo parali-tico, e che tra tali alghe figuri tutta l aserie delle specie goniaulax e pirodinium ,che sicuramente sono in grado di pro-durre neurotossine lesive per l'uomo eper gli animali superiori. E badate bene,onorevoli colleghi, che quanto sto di-cendo non è cosa eccessivamente futuri-stica, perché alcuni tipi di queste speci esono stati riscontrati anche in mareAdriatico, anche se finora non hanno pro-dotto biotossine, e quindi effetti lesivi perla salute umana .

Nulla vieta quindi ipotizzare che l'alte-razione ambientale possa raggiungere li -velli tali di perversione da comportareimpatti negativi anche sulla saluteumana.

Sulle cause che hanno generato ed ali-mentato l 'eutrofizzazione, ritengo inutileinsistere, perché questo tema è stato am-piamente trattato in convegni, in con-gressi, in tavole rotonde, da riviste specia -lizzate e non specializzate. Mi pare, però,che tutti convengano sul fatto che l acausa principale sia rappresentatadall'apporto eccessivo nel mare, nei lagh ie nei fiumi di elementi nutritivi, azoto efosforo in modo particolare . Evidente -mente, a questo fattore principale si ag-giungono poi elementi secondari non de ltutto noti, i quali favoriscono l'eutrofizza -zione. È altrettanto indubbio però che i lfosforo rappresenta un fattore decisivoper lo sviluppo algale .

Non voglio citare dati a casaccio, citoquelli forniti dal Ministero per 1'am-

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biente, che non intendo minimamentecontestare . Su un totale di 3.922 campioniesaminati nel mare Adriatico dal 1977 al1980, il fosforo è risultato determinantenell '85 per cento dei casi, mentre nel re-stante 15 per cento è l'azoto ad assumer etale ruolo. Per quanto concerne inoltrel 'attuale incidenza (sottolineo l'aggettivoattuale in quanto i dati si sono modificat inel tempo), delle diverse fonti di prove-nienza del fosforo, ritengo che vadan oaccettati i dati che l 'onorevole Biond ifornì al Parlamento il 17 luglio 1985 e chepossono essere così sintetizzati : il 32 percento è di origine metabolica, il 24 percento proviene dai detersivi, il 21 pe rcento è di origine agricola, il 15 per centoderiva da impianti zootecnici, il 6 percento è di origine industriale, il 2 percento ha origini varie e diverse.

Stando così le cose, è evidente che no ivinceremo la battaglia del fosforo, com-battendo quindi la causa prima dell'eu-trofizzaizone, solo se saremo in grado d iincidere concretamente su tutti i fattoricausali responsabili di questa massicci aemissione di fosforo nelle nostre acqueterritoriali . E necessario, in altri termini ,elaborare una strategia complessiva di in -terventi che comprenda tutte le compo-nenti del sistema ed agisca su tutte lediverse concause del fenomeno. Perqueste ragioni, noi comunisti abbiam oespresso un giudizio largamente positiv osul testo di questo decreto così come èstato licenziato dal Senato. In particolare ,abbiamo apprezzato e condiviso alcun ipunti che ora citerò .

Onorevole Seppia, non è vero che quest odecreto-legge si interessa solo del fosfor ocontenuto nei detersivi; esso, così come èstato modificato dal Senato, ha il grandepregio di interessarsi per la prima volta d igran parte delle componenti che causan ola presenza di fosforo nei nostri mari.

MAURO SEPPIA, Relatore . Si enfatizza i lproblema del fosforo, ma nel testo delSenato si parla di altra cosa !

ALDO PASTORE. Allora siamo d 'ac-cordo su questo punto.

I punti qualificanti del decreto ci sem-brano essere i seguenti : primo, le normeespresse nell'articolo 2-sexies, che ten-dono a ridurre l'aliquota di fertilizzantifosfatici nelle acque costiere a seguito de ldilavamento dei terreni agrari ; secondo,le disposizioni previste nel l 'articolo 2-sep-ties, rivolte ad incentivare l'abbattimentoa valle del fosforo attraverso l 'avvio o i lcompletamento dei processi di defosfata -zione nel contesto degli interventi rivolt ialla depurazione delle acque ; terzo, lanorma contemplata all'articolo 2, commaquinto, che prevede la riduzione del con -tenuto di fosforo nei detersivi al 2,50 percento, da realizzarsi entro il 30 giugno1986 ; quarto, la disposizione inseritaall'articolo 2-quater, che prevede un ulte -riore abbattimento del fosforo all ' 1 percento, da raggiungere entro il 30 giugno1987 ; quinto, la norma prescritta all 'arti-colo 2-novies, che tende a disciplinare i nmaniera coraggiosa, ma corretta, la pub-blicità dei detersivi .

Durante la discussione del provvedi-mento in Commissione, i gruppi politic idella maggioranza, dopo molte incer-tezze e dopo lunghi patteggiamenti ,sono giunti alla determinazione di sop-primere le norme che prevedevano l'ul-teriore abbattimento del fosforo all iper cento ed hanno profondamente mo-dificato le disposizioni sulla pubblicità ,eliminando in tal senso il riferimento a imessaggi pubblicitari da inviare attra-verso i mezzi di comunicazione d imassa .

Noi comunisti abbiamo giudicato graviqueste scelte, perché snaturano almeno i nparte la ratio del provvedimento, e lo ren -dono di certo concettualmente più arre-trato rispetto agli orientamenti emersi a lSenato. Noi ci siamo augurati, in questigiorni, che i gruppi politici della maggio -ranza sapessero superare nel frattempo leloro contraddizioni interne, e che, in ar-monia ed in coerenza con quanto decis oanche dai gruppi della maggioranza de lSenato, potessero oggi tornare indietr orispetto alle loro primitive decisioni, i nmodo da poter giungere al varo di u nprovvedimento logico e all'altezza della

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situazione, che tutti noi dobbiamo corag-giosamente affrontare .

Per quanto riguarda il nostro gruppopolitico, abbiamo proposto per questi du easpetti della questione, cioè quello dellapubblicità e quello dell'abbattimento de lfosforo all' 1 per cento, emendamenti perripristinare le norme licenziate dal Se -nato; pronti tuttavia, lo abbiamo detto intutte le sedi e lo vogliamo ripetere qui i naula, a ricercare un'intesa con i gruppipolitici di maggioranza, sempre che ana-loga dimostrazione di buona volontàvenga anche da parte di altri .

Durante la discussione del provvedi -mento in Commissione, da parte nostrasono stati sollevati due problemi, che no igiudichiamo essenziali e che riteniam onecessario riproporre all'attenzione de lGoverno e dei colleghi . Mi riferisco a lproblema della riconversione industrialedegli impianti che attualmente produ-cono polifosfati, e mi riferisco al pro-blema del possibile utilizzo del NTA comesuccedaneo del fosforo .

Per quanto riguarda la prima que-stione, debbo dire che noi non crediamoche esista un nesso causale di interdipen-denza tra le norme di questa legge e l ostato di produttività dei tre complessi in-dustriali interessati al settore dei polifo-sfati . Intendiamoci, il problema esiste nelsenso che ci troviamo oggi di fronte aduna grave crisi produttiva ed occupazio-nale di questo settore ; crisi che con ogn iprobabilità sarà destinata ad acuirsi ne lprossimo futuro. Ma la crisi nella produ-zione dei polifosfati è inevitabile, è daricondurre ad altri fattori e, se volete, daricondurre anche al continuo evolvers inella produzione dei saponi e dei detersiv ie alla modificazione delle tecniche di la-vaggio .

Pertanto non è assolutamente vero ch etale crisi possa rapportarsi alle norme de lprovvedimento legislativo che stiamo oggiesaminando. Tuttavia noi riteniamo ch esia necessario provvedere e varare, conte-stualmente alla legge che stiamo esami-nando, misure rivolte ad una seria, razio-nale e rapida riconversione degli impiantiaddetti alla produzione di polifosfati . Con

soddisfazione abbiamo verificato che suquesta impostazione e sulle nostre pro -poste si è realizzato un ampio consensoparlamentare .

Indubbiamente più complessa apparela situazione, per quanto concerne il pos-sibile impiego dell'NTA come succedaneodel fosforo. In effetti, nel testo licenziatodal Senato non si parla di questo pro-blema. Vorrei rivolgermi un attimo al col -lega Tamino per chiedergli come pensi d irisolvere la contraddizione interna al suointervento, giacché ha affermato che i lgruppo di democrazia proletaria è dispo-nibile a ritornare al testo del Senato, ch enon fa assolutamente cenno all'NTA. Seritorniamo al testo del Senato, ignoriamototalmente questo problema dell'NTA .Questo è chiaro .

Nel testo del Senato, viene concess auna delega in bianco al Governo per l'in-dividuazione delle sostanze che posson oesser ammesse nella produzione dei de -tergenti in sostituzione dei composti d ifosforo. Fra queste sostanze, è compres ol'NTA, considerato, lo hanno detto molt iin quest'aula ed io non voglio dilungarm isu questo problema, intendendo accen-nare alle cose essenziali, potenzialmentecancerogeno di per sé e, per di più, stimo -latore di altri agenti egualmente cancero-geni, come è documentato da un'ampi aletteratura scientifica italiana ed interna-zionale . Sino ad oggi, il Ministero dell asanità ha autorizzato l'impiego di NT Aper 2 mila tonnellate annue, anche se d ifatto sembra che siano state utilizzate sol -tanto 500 tonnellate. Corriamo però i lserio rischio che, a partire dal 1 0 gennaio1986, venga immesso nelle nostre acqueun quantitativo di NTA nettamente supe-riore a quello ora citato, e si è parlato d iun minimo calcolato sulle 9 mila tonnel-late annue, sino ad un massimo valutatoattorno alle 53 mila tonnellate annue .

Noi crediamo che questo rischio debbaessere evitato. Proponiamo perciò che, i nattesa che i competenti organismi scienti -fici nazionali esprimano un definitivo pa -rere sulla tossicità e sulla cancerogenitàdi questa sostanza, la situazione rimangabloccata ai livelli attuali e che quindi l'im-

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missione di NTA nell'ambiente resti limi-tata alle 2 mila tonnellate annue, stabilite ,se non erro, da un decreto ministerialedel giugno 1983 .

Al di là di queste considerazioni ed os-servazioni, il nostro giudizio su quest oprovvedimento rimane positivo. La no-stra linea di condotta è stata ispirata a daccelerarne l 'iter e a modificare il test olicenziato dal Senato, e successivamentedalla Commissione igiene e sanità diquesta Camera, in pochi ed essenzialipunti, difendendone tuttavia la sostanza ela portata innovativa . Tale è stato ed èl'atteggiamento che noi abbiamo tenut odurante la discussione di questo provvedi-mento: un atteggiamento serio e respon-sabile, signor ministro.

In conclusione di questo mio inter-vento, raccogliendo l'invito che ci è statorivolto, dichiariamo la nostra disponibi-lità più totale ad accelerare i tempi didiscussione del provvedimento e a con-vertire in legge il decreto-legge nei tempistabiliti dalla Costituzione (Applaus iall'estrema sinistra) .

PRESIDENTE. Il seguito della discus-sione è rinviato ad altra seduta .

Annunzio di interrogazioni .

PRESIDENTE. Sono state presentat ealla Presidenza interrogazioni . Sono pub-blicate in allegato ai resoconti della se-duta odierna .

Ordine del giornodella seduta di domani .

PRESIDENTE . Comunico l 'ordine delgiorno della seduta di domani .

Giovedì 7 novembre 1985, alle 10,30 :

1 . — Dichiarazione di urgenza di una

proposta di legge (ex articolo 69 del regola -mento) .

2. -- Assegnazione di progetti di legge aCommissioni in sede legislativa .

3. — Seguito della discussione dei pro --getti di legge :

Modifiche al sistema per l 'elezione deicomponenti togati del Consiglio superioredella magistratura (2388) ;

NICOTRA ed altri — Modifiche al sistem aper l 'elezione dei componenti togati delConsiglio superiore della magistratura(2425) ;

GARGANI — Modifiche al sistema perl'elezione dei componenti togati del Con-siglio superiore della magistratura enorme sulla revisione del provvediment odisciplinare (2499) ;

SPAGNOLI ed altri — Modifiche allenorme sul sistema elettorale e sul funzio-namento del Consiglio superiore dell amagistratura (2593) .

— Relatori : Alibrandi e Gargani.

4. — Seguito della discussione del di -segno di legge:

S. 1488. — Conversione in legge, conmodificazioni, del decreto-legge 9 set-tembre 1985, n. 463, recante provvedi -menti urgenti per il contenimento dei fe-nomeni di eutrofizzazione (approvato dalSenato) (3192) .

— Relatore : Seppia .

La seduta termina alle 20,35 .

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZI ODEI RESOCONTIDOTT . MARIO CORSO

L 'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBAL EAvv. GIAN FRANCO CIAURR O

Licenziato per la composizione e la stampadal Servizio Resoconti alle 21 .50.

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INTERROGAZIONI ANNUNZIATE

INTERROGAZION I

A RISPOSTA IN COMMISSION E

MIGLIASSO, BENEVELLI, AMADE IFERRETTI, COLOMBINI, CECI BONIFA-ZI, GELLI, MAINARDI FAVA, MONTANA-RI FORNARI, BIANCHI BERETTA, CAL-VANESE, BOCHICCHIO SCHELOTTO ,BOTTARI, GRANATI CARUSO, LANFRAN-CHI CORDIOLI E PEDRAllI CIPOLLA .— Ai Ministri della sanità e di grazia egiustizia. — Per sapere - premesso che

nella giornata di venerdì 18 ottobre1985 è deceduta, presso l'ospedale ostetri-co-ginecologico S. Anna di Torino, unagiovane donna che 'i si era recata pe run intervento di interruzione volontariadella gravidanza, autorizzato dal giudic etutelare ;

secondo quanto affermato da opera -tori dei servizi e ribadito in volantini d iparte sindacale, risulterebbe che press ol'ospedale S . Anna sarebbero in corso spe-rimentazioni per la messa a punto di nuo-ve metodiche diagnostiche dirette alla dia-gnosi precoce di malattie genetiche, me-diante prelievo dei villi coriali - :

se corrisponde al vero il fatto ch ela giovane donna fu sottoposta a sua in -saputa e senza il consenso del giudice tu-telare a tali accertamenti diagnostici infase sperimentale e che le cause dellamorte debbano farsi risalire a ciò ;

quali iniziative intenda in ogni cas oassumere il ministro della sanità affinch éla sperimentazione sulle persone avvengain condizioni di massima sicurezza ed apartire dal consenso della persona stessa;

se siano in corso indagini giudiziari eper l'accertamento delle circostanze deldecesso e delle eventuali responsabilità .

(5-02058)

FANTO, FERRI, FAGNI, MINOZZI E

BIANCHI BERETTA. — Al Ministro dellapubblica istruzione. — Per sapere - pre-messo che

il provveditorato di Reggio Calabri aè da oltre un anno senza titolare ;

la mancanza del provveditore provo-ca uno stato di precarietà, incertezza econfusione negli uffici del provveditorat oe nelle scuole del reggino nonostante illodevole impegno di molti funzionari ;

ormai da oltre un decennio c 'è unostato di precarietà nel provveditorato diReggio Calabria a causa del continuo ri-cambio dei titolari dell'ufficio ;

il risanamento dell 'ufficio è indispen-sabile per assicurare una gestione efficien-te e trasparente - :

se ritiene di dover nominare con lamassima urgenza un nuovo provveditorecapace di assicurare stabilità ed efficienzaall'ufficio.

(5-02059)

FRANCESE, VIGNOLA, GEREMICCA E

SASTRO. — Al Ministro dell'industria ,commercio e artigianato . — Per sapere s eè a conoscenza che :

il 3 luglio 1985 in un incontro tr ale rappresentanze sindacali dei lavoratorie dell'azienda Olivetti di Pozzuoli è stat aannunciata dalla Direzione aziendale la vo-lontà di : a) concentrare a Crema tutto loscrivere elettronico con la conseguenteautomazione di quello stabilimento ; b) co-stituire nuovi assetti societari a Pozzuol icon la previsione di processi integrati ne lsettore degli accessori ;

la FLM nazionale ed il consiglio d ifabbrica hanno espresso il proprio dissen-so e preoccupazione su quanto affermat odall 'azienda ritenendo che ciò possa na-scondere la volontà di un disimpegno, co-me già avvenuto per lo stabilimento d iMarcianise;

l'organico dello stabilimento di Poz-zuoli era di 2050 unità nel 1971 e che pe reffetto del mancato turnover, autolicenzia-

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menti, prepensionamenti è sceso a pocopiù di 1300 contribuendo alla più genera-le crisi occupazionale dell'area napoletana .

Si chiede di sapere quindi se ritienegrave una scelta di disimpegno del grup-po Olivetti per gli stabilimenti del Suded in particolare per Pozzuoli e se al con-trario in questa area non occorre un ri-lancio qualificato, possibile solo con i lmantenimento e con l 'ulteriore trasferi-mento a Pozzuoli di produzioni legate a lciclo strategico del gruppo .

(5-02060)

CERQUETTI, PETRUCCIOLI, BIRARDI ,GASPAROTTO, ANGELINI, BARACETTI ,CAPECCHI PALLINI, GATTI, MARTEL-LOTTI, PALMIERI, POCHETTI, SPATAROE ZANINI. — Al Ministro della difesa . —Per sapere - premesso che

a Sigonella e a Comiso la Commis-sione difesa della Camera dei deputati h apotuto accertare la esistenza di assett igiuridici ed organizzativi volti al fine digarantire - in ultima istanza - la sovra-nità nazionale contro usi non autorizzat idel territorio e di infrastrutture delloStato ;

la Commissione difesa tuttavia nonè mai stata messa in grado di giudicarese anche a La Maddalena esistano assetticomparabili per i medesimi fini, tanto pi ùche la forza statunitense ivi assistita no nappartiene alla categoria delle « forze perla Nato » ;

le nuove armi in via di schieramentoa bordo dei sottomarini di attacco ivi as-sistiti (cruise con testata nucleare controterra) renderebbero comunque vani gli as-setti di controllo escogitati per Comiso eSigonella, e richiederebbero particolari in-tese, ispirate allo statuto delle forze dell aNato;

nella base aerea di Aviano, dove so -no ospiti permanenti reparti di volo degl iUSA con i relativi supporti tecnici, nonsono presenti permanentemente reparti di

volo della AMI, e quindi si rende neces-saria un'opera di accertamento simile aquella indicata per La Maddalena ;

i problemi di cui sopra si pongonoanche, sia pure con profili meno gravi ,nelle altre basi aeronautiche, laddove l apresenza di reparti alleati si verifica sol -tanto per rischieramento per esercitazionio su allarme e dove sono tuttavia present ireparti di volo italiani con i relativi sup-porti di sicurezza ;

si pone comunque l 'esigenza di un averifica generale sul rispetto dello statutodelle forze NATO anche per altre installa-zioni usate da forze terrestri degli USA(per esempio a Vicenza, Verona, Pisa-Li-vorno) o da enti di supporto - :

se intende agevolare un accertamen-to da parte del Parlamento, su tutte lematerie di cui in premessa e quale sial 'opinione del ministro sui problemi so-pra citati ;

se sia in corso una rinegoziazionedegli accordi specifici con gli USA perquanto concerne La Maddalena e se in-tende consegnare i testi degli accordi pe rquesta vigenti, sia pure nel rispetto dellenorme sul segreto di Stato ;

quale sia il regime giuridico inerenteil comando dell'aeroporto di Aviano e qua-li siano le responsabilità italiane relativealla ospitalità ivi accordata a reparti US Ae quale sia il testo degli accordi interna-zionali stipulati in materia ;

quali siano l'assetto organizzativo edil supporto militare assegnati all'eventual eresponsabile italiano dell'aeroporto d iAviano ;

quale sia la funzione dei reparti de-gli USA, ospitati in Aviano, nell 'ambito del-la pianificazione degli organi della NATOe se esistano, sulla base o in partenz adalla base, anche possibilità di mission inazionali USA, autorizzate o da autorizza -re all'occorrenza dal Governo italiano eche siano previste da accordi o da intese ,da far conoscere al Parlamento. (5-02061)

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MANNUZZU, SODDU, BIRARDI, MAN-CHINU E CHERCHI. Al Ministro delladifesa. — Per sapere:

la causa dei ritardi, anche conside-revoli, nel rilievo e nell ' inserimento entroil sistema informativo dei dati meteoro-logici relativi all'aeroporto di Fertilia -Alghero ;

se è vero che, in tale aeroporto, iltrasferimento della stazione meteorologic anei locali assai più idonei apprestati dacirca due anni non ha ancora avuto luo-go per mancanza di qualche suppellettile,mentre non è previsto un . servizio di auto-mezzi che consenta di valutare le effettivecondizioni di visibilità sulla pista ;

quali iniziative si intendono assume-re, con l'urgenza dovuta, al fine di ovvia-re agli inconvenienti denunciati, che pe-nalizzano l'aeroporto di Alghero-Fertiliaanche quando esso, per la situazione me-teorologica, dovrebbe essere pienamenteagibile .

(5-02062 )

BASSANINI, VISCO E MINERVINI . —Al Ministro delle partecipazioni statali. —Per conoscere le valutazioni del Governoin ordine alle vicende del rinnovo delconsiglio d'amministrazione della spa Me-diobanca del gruppo IRI e l'esatto tenoredelle direttive impartite e dei rapporti in-tercorsi al riguardo tra il Ministero dell epartecipazioni statali, il presidente e i lcomitato di presidenza dell'IRI, i rappre-sentanti dell'IRI negli organi amministra-tivi delle tre banche di interesse nazio-nale, e i rappresentanti di queste ultimenell'assemblea e nel consiglio di ammini-strazione di Mediobanca.

(5-02063)

FIORI, ORSENIGO, ROSSATTINI,GRIPPO E SANGALLI . — Ai Ministri del-le finanze e del tesoro. — Per sapere -premesso che

entro il 30 novembre i contribuentisono chiamati ad adempimenti fiscali par-ticolarmente onerosi - :

se risulta al vero che i centri diservizio delle imposte dirette hanno da

tempo ultimato il lavoro di liquidazion edei rimborsi IRPEF dell'anno di imposta1981 ;

quali motivi non consentono laemissione dei titoli di pagamento e seritengano di intervenire urgentemente pe rconsentirne la sollecita emissione.

(5-02064)

BOSI MARAMOTTI, FERRI E FAGNI .— Al Ministro per i beni culturali e am-bientali . — Per sapere - premesso che

per il 4° centenario del pontificatodi Sisto V (1585-90) l 'Accademia Sistinadi Roma sta da tempo raccogliendo mate-riale e dati per predisporre una mostrache abbia, pur in una dimensione non fa-raonica, una sua validità scientifica e do-cumentaria ;

per tale iniziativa, non ignota al Mi-nistero per i beni culturali e ambientali ,sono stati chiesti, e in parte ottenuti, aiu-ti finanziari a banche e a privati - :

per quali motivi il ministro ha pro -posto e ottenuto dal Presidente della Re-pubblica un decreto di costituzione di u nComitato nazionale (estremamente ampioe dilatato oltre misura) per lo stessoevento e per iniziative culturali che siimmagina analoghe, pur nelle diverse pro-porzioni ;

se era opportuno unire gli sforzi pe revitare doppioni assurdi e sprechi ;

se infine ciò contrasti sia con Ie ci-fre di bilancio di un Ministero da tempoindicato come il più emarginato nel bi-lancio dello Stato, sia con l'impostazion eultima data al problema dei beni cultu-rali per la cui conservazione, valorizzazio-ne e recupero si auspica la collaborazionedi privati .

(5-02065)

CIANCIO, SANDIROCCO, CIAFARDINI ,DI GIOVANNI E JOVANNITTI. — Al Mi-nistro dei trasporti. — Per sapere :

quali sono le ragioni sulla base dellequali si dovrebbe procedere alla soppres-

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rione delle tratte di ferrovia che interes-sano l 'Abruzzo e le regioni contermini :più esattamente la Avezzano-Sora-Rocca-secca e la Sulmona-Carpinone ;

se sul problema delle ventilate sop-pressioni vi è stato un confronto preven-tivo con i 'sindacati e le regioni interes-sate;

se, in ogni modo, non appare deltutto assurda una decisione di tal gene-re che non solo ignora esigenze legittimedelle popolazioni il cui soddisfacimentocon altro modo di trasporto (pullman)non determinerebbe, fra l'altro, nessunrisparmio per le casse dello Stato, maviene assunta al di fuori di ogni politicadi programmazione dell'intero settore deitrasporti, nonostante le dichiarazioni piùvolte rese in questo senso dal ministro .

(5-02066)

GRADUATA, PROVANTINI E GRASSUC-Cl. — Ai Ministri per il commercio co nl'estero, dell'industria, commercio e arti-gianato, per il coordinamento delle politi -che comunitarie. — Per sapere - consi-derata la nuova e grave situazione ch esi è venuta determinando a seguito dellemisure restrittive degli USA che colpisco-no soprattutto le imprese italiane del set-tore delle paste -

quali misure il Governo ha assuntoed intende assumere nei confronti dell aamministrazione degli USA .

(5-02067)

VISCARDI . -- Ai Ministri del lavoroe previdenza sociale, dell'industria, com-mercio ed artigianato e del bilancio e pro-grammazione economica. — Per sapere -premesso che i lavoratori della NAVAL-SUD di Napoli sono da alcuni mesi in at-tesa di pagamento della cassa integrazioneguadagni (CIG), che la GEPI si è giusta -mente rifiutata di continuare ad anticipa-re le somme dovute ai lavoratori da partedell'INPS, che da tempo giace presso i lMinistero del lavoro la richiesta motiva-ta, con il parere favorevole regionale, d icassa integrazione speciale conseguente al

progetto di ristrutturazione in via di rea-lizzazione anche a seguito del positivo ruo-lo svolto dalla prefettura di Napoli per l aripresa dell'attività produttiva - :

i motivi del ritardo nell'inoltro alCIPI della proposta di riconoscimento al -l 'ulteriore proroga della cassa integrazioneguadagni ai lavoratori della NAVAL-SUDdi Napoli e quali provvedimenti si inten -dono adottare per superare i ritardi or-mai cronici che caratterizzano 'l 'emissionedei decreti ministeriali relativi al ricono -scimento della cassa integrazione guadagni .

(5-02068 )

VISCARDI . — Al Ministro dell'indu-stria, del commercio e dell'artigianato . —Per conoscere - premesso che la societàOlivetti sta procedendo da tempo ad un aampia ristrutturazione e riconversione pro-duttiva delle proprie attività, con significa-tive modificazioni degli assetti produttivie dei livelli , occupazionali nelle varie areeterritoriali - quali iniziative sono in att oe quali modificazioni interverranno all aluce dei piani strategici aziendali e dellamissione affidata per lo stabilimento d iPozzuoli . Se non ritiene di dover esercita -re - sulla base degli indirizzi governativ irivolti alla salvaguardia del Mezzogiorn oun proprio ruolo d'indirizzo, in grado ditutelare gli aspetti qualitativi e quantita-tivi delle produzioni e della occupazion eper il predetto stabilimento che - è benericordarlo - ha già subito negli ultim ianni consistenti ridimensionamenti con ef-fetti disastrosi sulla condizione economicae sociale dell'area flegrea, già così dura-mente provata dal bradisisma .

(5-02069)

GUERRINI, PALMINI LATTANZI, AMA-DEI FERRETTI E MARTELLOTTI. — Al

Ministro dell 'industria, commercio e arti-gianato. — Per sapere - premesso che :

la LENCO di Osimo (Ancona) è com-presa nell'intervento in atto dal 1984 i nforza della legge n . 63 del 1982, volto al -la ristrutturazione dell'elettronica civiledi consumo ottenendo di conseguenza unfinanziamento della REL di 8 miliardi ;

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in coerenza con il formarsi di unasocietà pubblico-privata il CIPI ha appro-vato un piano di ristrutturazione che pre-vede un accordo di coproduzione di 260mila meccaniche mangianastri per l'Auto-vox e la Voxson e che, al contrario, RELe Ministero dell'industria hanno sottoscrit-to accordi per la Voxson e per l 'Autovoxcon una multinazionale che hanno esclu-so la LENCO da tale produzione;

da un lato, esiste un impegno dellaREL a contribuire al rafforzamento dellaDirezione della LENCO, in particolare su lfronte tecnico e commerciale e, dall'altro ,il fatto che la « REL pur essendo presen-te con il proprio presidente nel consigli odi amministrazione dell'impresa osimananon ha fatto nulla per modificare una ten-denza negativa della gestione aziendale » ;

di fatto, l'azienda si trova in mezzoal guado di un piano di risanamento chese non viene puntualmente applicato i ntutte le sue parti, acuirebbe l'attuale fas edeclinante fino a renderla inarrestabile - :

che cosa intende fare per evitare unesito negativo dell'intervento REL nell'im-presa osimana ;

se intende finalmente fissare un in -contro nella sede ministeriale per verifi-care e risolvere i ricordati problemi post idai sindacati e dal comune di Osimo .

(5-02070)

VENTRE . — Al Ministro della sanità .— Per sapere - premesso che:

in data 6 febbraio 1985 ha presen-tato tempestivamente un'interrogazionecon cui a seguito della ben nota sentenz adel pretore di Taranto chiedeva urgent iiniziative legislative miranti ad impedirela paralisi del servizio sanitario sull'inte-ro territorio nazionale, già peraltro fla -

gellato in altri settori di attività al difuori di quello della patologia clinica ;

a seguito della recente sentenza del -la Cassazione il disagio nel settore si ècomprensibilmente aggravato al punto d adeterminare allo sciopero i medici a par-tire dal prossimo venerdì ;

appare evidente come la magistra-tura decidendo' nella materia, almeno pe rquanto concerne i laboratori di analisidelle pubbliche strutture ha invaso, usur-pandolo, il potere esecutivo dello Stato :quello di cui appunto il ministro interro-gato è rappresentante . Infatti i medicidi tali strutture hanno superato prove d iesame determinate con leggi dello Statoe trasfuse in bandi di concorso, l 'ap-provazione dei quali ha attestato la le-gittimità dei medesimi da parte dell 'au-torità amministrativa;

tutti i medici (pubblici e privati) ,conseguendo la specializzazione nella ma-teria hanno ottenuto dalle università (l acui attività è riconducibile pur sempreall 'autonomo e separato potere ammini-strativo dello Stato) l'investitura idoneae sufficiente ad espletare l 'attività di la-boratorio ;

dinanzi alla situazione di increduli-tà e di sgomento (non suoni esagerato)della pubblica opinione e dinanzi al cao sche si va determinando è urgente ripor-tare con immediatezza la serenità nel de-licato e vitale settore della medicina, incoerenza - del resto - con le ripetute eassennate affermazioni del Presidente delConsiglio e dello stesso ministro circala indispensabilità del potenziamento dei« filtri » che gli accertamenti diagnostic ie di laboratorio rappresentano rispett oalle costose e talora inutili degenz e

quali urgenti iniziative, anche di or -dine legislativo, intende adottare fino aquando non sarà definita con chiarezzala materia .

(5-02071)

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INTERROGAZION IA RISPOSTA SCRITT A

CASINI PIER FERDINANDO. — AlPresidente del Consiglio dei ministri . —Per sapere - premesso che

come è noto, dal 1" giugno 1986 sar àoperativo presso la Commissione delleComunità europee il fondo speciale per iprogrammi integrati mediterranei ;

risulta che la Francia e la Grecia ,paesi beneficiari unitamente all'Italia delfondo speciale, abbiano già approntat auna serie di progetti, alcuni addirittura gi àpresentati alla Commissione delle Comu-nità europee - :

come si intenda ripartire, ed in qua-li tempi, la competenza tra i vari dicaste-ri al fine di soddisfare il dettato del re-golamento n . 2088/85, istitutivo dei pro -grammi integrati mediterranei negli arti -coli in cui si demandano ai paesi membr ispecifici compiti (articolo 5, nn. 3 e 4; ar-ticolo 7, n. 1 e così via) .

(4-11840)

CALVANESE, GEREMICCA, VIGNOLAE AULETA. — Al Ministro per il coordi-namento della protezione civile. — Per sa -pere se ritenga, in considerazione dei gra-vi danni arrecati dal maltempo in alcun elocalità della provincia di Salerno ed inparticolare nel comune di Praiano e ne lcomune di Salerno, dove sono stati quas idistrutti i campi container ed alcuni sta-bilimenti industriali, oltre che danneggia -te opere pubbliche quali : strade, rete elet-trica e telefonica, di dover intervenire im-mediatamente nell'ambito delle propri ecompetenze al fine di garantire il ripristi-no delle abitazioni e delle attività produt-tive danneggiate .

(4-11841 )

TRANTINO. — Ai Ministri dei lavoripubblici, per il coordinamento della pro-tezione civile e per gli interventi straor-dinari nel Mezzogiorno . — Per conoscere

- in relazione al violento nubifragio ab -battutosi recentemente nella fascia ionicadella provincia di Messina che ha causat odanni per decine di miliardi, in partico-lare nel comune di Roccalumera, dove lostraripamento dei torrenti Sciglio e Allu-me ha causato la distruzione di divers eaziende artigianali e agricole comprese trai due torrenti, e circa cinquanta abitazio-ni e la scuola Media, (300 alunni sono ri-masti isolati sino all'arrivo dei soccorri -tori) sono state invase da acqua e fango;e nei comuni di Scaletta Zanclea e Al idove diverse abitazioni sono state allaga-te, mentre la strada statale 114 e la stra-da ferrata comprese tra i due centri ri-manevano interrotte dalle frane in pi ùpunti - :

quali provvedimenti urgenti intendo-no adottare per alleviare i gravissimi di-sagi per centinaia di famiglie e per nu-merosi agricoltori e operatori economicicolpiti duramente nella fonte primaria de lloro reddito ;

se intendono promuovere una imme-diata inchiesta per accertare eventuali re-sponsabilità degli enti competenti, attes oche l'amministrazione comunale di Rocca-lumera ha chiesto sin dal 1970 all'ANASdi eseguire lavori di sopraelevazione dell earcate dei ponti Sciglio e Allume per evi -tare che, come si verifica puntualment eogni anno, una pioggia intensa provoch ilo straripamento dei torrenti ; e che l 'am-ministrazione di Roccalumera, vista l'en-tità dei danni del nubifragio, e l'impossi-bilità di dare aiuto alle popolazioni col-pite con mezzi propri, chiedeva l ' interven-to della protezione civile che, per cinicae irresponsabile dichiarazione di un fun-zionario, rispondeva che non intervenivapoiché non vi erano state vittime (!) ,quando, nella stessa zona, ogni anno ven-gono effettuate esercitazioni con simulazio-ne di catastrofi naturali, con l'interventodi numerosi mezzi di soccorso ;

se infine ritengano di dichiarare lostato di calamità naturale nella fasciaionica, onde consentire alle imprese arti-gianali, alle aziende agricole, e ai com-mercianti di usufruire dei benefici previ-

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sti dalla legge, e di adottare gli opportun iprovvedimenti in favore di popolazioni tra -dite ,nelle proprie speranze, persino dalcielo, sempre più inclemente con la Sicilia .

(4-11842)

TRANTINO. — Ai Ministri per la fun-zione pubblica e delle poste e telecomu-nicazioni. — Per sapere - premesso che

a) in data 27 marzo 1985 fu presen-tata interrogazione a risposta scritta pe rsapere: « se i funzionari dell'ufficio posta -le di Montecitorio promossi, a seguito d iconcorso interno, alla qualifica di dirigen-ti d'esercizio, debbano intendersi inquadra -bili e compresi tra i soggetti della pub-blica amministrazione " in posizione di co-mando o di distacco presso organi pub-blici "; in caso di contrario avviso, quale" organo pubblico " abbia più significativeprerogative del Parlamento, dove i funzio-nari prestano servizio e se l'eventual eesclusione non costituisca penalizzazioneabnorme per dipendenti statali puniti (conaltra sede e connessi disagi logistici) per-ché promossi » ;

b) in data 1° luglio 1985 si ricevetterisposta negativa (GM 22448/605/4 . 2858/int./BP) escludente posizione di comand oo distacco per i dipendenti applicati pres-so l'ufficio principale postale di Monteci-torio, pur dichiarando disponibilità « all amassima considerazione di eventuali ri-chieste al fine di conciliare le esigenze de lservizio con quelle personali e familiar idegli impiegati »

se risulti a verità che diverso e piùfavorevole trattamento sia stato riservatoagli impiegati postali esercenti funzionipresso il Senato e se sia stato equanime erazionale adottare parità di condizioni sta-bilendo la permanenza dei funzionari po-stali promossi presso l'ufficio di Monteci-torio in posizione di comando o distacco ,anche se di fatto .

(4-11843)

TRANTINO, ALMIRANTE, RALLO ,TRINGALI, LO PORTO, MACALUSO, VA-LENSISE E ALOI . — Al Ministro dellasanità. — Per sapere in dipendenza di

quale criterio, valutazione o parametro d igiudizio è stata esclusa la Sicilia e tuttoil sud dell 'Italia nella suddivisione in fa-sce - Lombardia, Veneto, Lazio - Milano ,Bergamo, Pavia, Padova, Udine, Roma (3 )- per l'identificazione dei centri in grad odi effettuare trapianti di cuore .

In particolare come si concilia l'affer-mazione del ministro ed i programmi espo-sti dal Governo sullo sviluppo del sud,di volere ridurre il divario nord-sud conla suddetta suddivisione dell'Italia che faterminare a Roma la penisola, tagliandoquindi completamente almeno un terzodell'Italia dai programmi didattico-scientifi-ci e assistenziali legati ai trapianti d icuore .

Si chiede altresì se è a conoscenzache:

1) a Catania è in funzione da circa10 anni uno dei più moderni centri uni-versitari-ospedalieri di cardiochirurgia ita-liani al quale fanno riferimento oltre ch egli abitanti dell'isola (circa 5 .000.000) an-che quelli della Calabria e, in parte, dellaBasilicata e delle regioni del sud Italiaper gli interventi chirurgici a cuore aperto;

2) il gruppo di lavoro del suddettocentro dispone di oltre 250 persone (me-dici-chirurghi, cardiologi, anestesisti, la-boratoristi-tecnici di cardiologia e dicardiochirurgia, fisici per la computeriz-zazione dei dati, ecc.) che, in due strut-ture e con 3 sale operatorie, 2 sale diemodinamica, 2 di terapia intensiva e 2 d isemi-intensiva nonché circa 60 posti-lett ocomplessivi, produce : 20-30 cateterismicardiaci" e 18-20 operazioni a cuore apert ola settimana;

3) più centri di quelli scelti per itrapianti non hanno né le strutture né ilpersonale, né la produzione del centro dicardiochirurgia di Catania ;

4) il direttore del suddetto centroha inviato 'una dettagliata relazione al pre-sidente della commissione per la cardio-chirurgia in Italia chiedendo l 'inserimentodel centro tra quelli che desiderano faretrapianti ;

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5) il presidente della Società italianatrapianti di organo, professor Carlo Ca-sciani, ha pubblicamente criticato la sud-divisione dell'Italia con esclusione comple-ta del sud ;

6) giornalisti di quotidiani italiani s isono chiesti i motivi dell 'esclusione delsud senza ricevere risposta ;

7) la struttura cardiochirurgica cata-nese è stata costruita predisponendo i piùmoderni percorsi che deve compiere il pa-ziente cardiochirurgico e quindi sarebbe al-tamente idonea alla realizzazione dei tra-.pianti ;

8) alla documentazione inviata dal di-rettore del centro di cardiochirurgia di Ca-tania è stata acclusa una lettera-dichiara-zione del professor Charles Dubost, pio-niere in Europa e nel mondo dei trapiant idi cuore nella quale il suddetto professo-re, oltre a esporre la collaborazione avu-ta negli ultimi anni con il centro di Ca-tania, espone i motivi e le considerazioniche dovrebbero portare gli amministrator ie i pblitici a coinvolgere il centro di Ca-tania tra quelli che potranno fare trapiant idi cuore;

9) un cuore umano potrebbe esseredisponibile a centinaia o migliaia di chi-lometri di distanza da dove si trova i lpaziente da trapiantare. E, quindi, cosìdisposta la suddivisione italiana dei cen-tri, si potrebbe realizzare quanto segue :paziente catanese e quindi relativa fami-glia, come persone che accompagnano i lpaziente (in gravissime condizioni) fa i lprimo viaggio al Centro Nord per consu-lenza ed immissione nella lista operatoria ;attende settimane o mesi un cuore dispo-nibile che potrebbe essere prelevato inaereo da una rianimazione catanese o si-ciliana (costi !) ; operato, rientra in Siciliae poi riparte per i controlli (spese, sotto-svilúppo, arretratezza) nel mentre a Ca-tania si producono settimanalmente 20operazioni a cuore aperto ;

10) in Europa (Parigi, Londra, ecc . )e negli Stati Uniti i centri che praticanotrapianti sono centri di cardiochirurgia

dell'adulto nei quali si fa anche cardio-chirurgia pediatrica e nel mentre la com-missione per l'Italia ha scelto 2 centri(Bergamo e Roma, Bambin Gesù, che pra-ticano esclusivamente cardiochirurgia pe-diatrica). Il maggior centro europeo di tra-pianti cardiaci (Londra) ha effettuato sol oil 5 per cento di tali interventi sui bam-bini .

Tanto premesso si chiede altresì se ilMinistro non ritenga di dover aggiungereCatania alla lista dei centri già scelti alfine di evitare :

un'assurda distribuzione dei centri ;

un'ulteriore penalizzazione alla cultu-ra del sud;

un'ulteriore programmazione sanitari asbagliata (per costi, decentramento, realtàfunzionanti, ecc .) ;

un disconoscimento di professionalit àa uno dei gruppi più qualificati d'Italia ,ed inoltre se il ministro è al corrent eche la stampa ha riportato Napoli e Ge -nova come prossime scelte di centri peri trapianti cardiaci; che a Napoli una del-le due strutture cardiochirurgiche non hasede propria e che Genova ha strutture,personale e produzione chirurgica inferio-re a quella di Catania, città di scienziat ipionieri nella difficile branca, dal clinicodi fama mondiale Luigi Condorelli, al pre-sente e al futuro, essendo Catania antica ,feconda, sicura anche se inutile (purtrop-po) miniera di fosforo .

(4-11844)

TRANTINO . — Al Ministro del lavoroe della previdenza sociale . — Per sapere- premesso che

a) la società SIREMAR svolge atti-vità di traghettamento di persone e merc idalle navi agli scali di Pecorini e Filicudi-porto nell'isola di Filicudi (isole Eolie) ,servendosi della prestazione d'opera d ibarcaioli (secondo la definizione dell'arti-colo 116, primo comma, n. 5, del codicedella navigazione) ;

b) tali lavoratori non sono inquadra-ti nell'organico della società con la qua-

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

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lifica di marinai né possono esserlo, at-teso che gli stessi esplicano attività inte-grante esercizio di un servizio la cui re-golamentazione è prevista dagli articol i217-218 del regolamento per la navigazio-ne marittima (decreto del Presidente del -la Repubblica 15 febbraio 1952, n . 328 :tale esercizio è consentito previa iscrizion enel registro dei barcaioli tenuto dal co-mandante di porto, il quale disciplina i lservizio stesso e determina, in particola-re, le tariffe per le operazioni dai dett ilavoratori svolta) ;

c) a seguire il più fermo orientamen-to giurisprudenziale, l'anzidetta prestazio-ne deve qualificarsi servizio pubblico »in senso sociale e non in senso tecnico ,in quanto il suo esercizio è subordinatoal rilascio di licenze da parte della com-petente autorità marittima - :

quali urgenti provvedimenti, ispiratia senso di giustizia e per la equiparazio-ne di status giuridico e di trattamentoeconomico, si intendono adottare e, i nparticolare, se si ritiene doveroso, urgentee morale l 'inserimento di detti lavoratoridel mare nelle imprese di navigazione diinteresse regionale che espletano servizi oanalogo, al fine di eliminare odiose discri-minazioni che determinano lavoratori cl iserie A e lavoratori di serie B, senza nean-che adeguati premi-partita .

(4-11845 )

SPATARO, BONFIGLIO, FIORINO ,MANNINO CALOGERO, COLUMBA, SINE -SIO, OCCHETTO E MANNINO ANTONI-NO. — Al Ministro della pubblica istru-zione. — Per sapere - premesso che

a) il consiglio di facoltà di lettere efilosofia, il senato accademico e il consi-glio di amministrazione dell'università de-gli studi di Palermo hanno deciso, sullabase di proprie deliberazioni, la istituzio-ne di « una Scuola diretta a fini special iper la formazione 'di operatori tecno-scien-tifici per il patrimonio culturale e ambien-tale - sezione archeologica » ;

b) esiste un'intesa fra le autorità ac-cademiche delle tre università siciliane per

la creazione di questo tipo di scuola daubicare in Agrigento, nel cuore cioè d iuna vasta e ricchissima area archeologicadi risonanza nazionale e internazionale;

c) la decisione di ubicare la scuolain Agrigento, assunta dagli organi univer-sitari di Palermo, corrisponde pienamentealle richieste, ripetutamente, avanzate dalcomune e dalla provincia di Agrigento eda altri enti locali del circondario, è i narmonia con gli orientamenti manifestat idagli organi competenti della regione sici-liana che hanno, peraltro, dichiarato ladisponibilità a concedere i locali dell 'exHotel des Temples, di proprietà del de-manio regionale, i cui lavori di restauro ,finalizzati alla creazione di una scuola diquesto tipo, sono in fase di prossima ul-timazione

se si ritiene di autorizzare, ai sen-si della normativa esistente, l 'istituzionedella scuola diretta a fini speciali, consede in Agrigento, così come richiesto da -gli organi accademici dell 'università diPalermo e dalle autorità politiche e digoverno regionali e dagli enti locali inte-ressati .

Gli interroganti auspicano una rispostapositiva e sollecita al fine di potere rassi-curare l'opinione pubblica fortemente in-teressata alla realizzazione di tale, impor-tante istituzione scolastica che molto po-trebbe contribuire alla formazione di ope-ratori e di quadri tecno-scientifici neces-sari per svolgere un 'adeguata e qualificataazione di tutela e di valorizzazione de lvasto e variegato patrimonio archeologico,ambientale e monumentale .

(4-11846)

PETRUCCIOLI E BERNARDI ANTONIO .— Al Ministro degli affari esteri. — Perconoscere - visto che

un giornalista italiano regolarment eaccreditato - il corrispondente de l'Unitàa Mosca - non è stato ammesso alla con-ferenza stampa tenuta dal segretario diStato statunitenze Shultz nella sede del -l'ambasciata USA nella capitale sovietica;

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tale esclusione si configura come unainammissibile discriminazione e come u nimpedimento dell'esercizio di fondamental idiritti, e come una violazione di norme eaccordi internazionali - :

se senta il dovere di esprimere laprotesta italiana per tale atto ;

quali azioni intenda compiere per ga-rantire in futuro che non abbiano più aripetersi episodi così gravi di discrimina-zione che offendono i diritti individuali dichi è discriminato e sono lesivi per iprincìpi di libertà e per la dignità delnostro paese .

(4-11847)

FANTO. — Al Ministro dei trasporti.— Per sapere :

i motivi per cui il signor Giovann iMoschella, residente a Saline Ioniche (Reg-gio Calabria) non è stato tuttora riammes-so in servizio quale manovale delle ferro -vie dello Stato, in seguito a precisa istanza ,ai sensi dell'articolo 161 dello stato giu-ridico del personale ferroviario ;

se il consiglio di amministrazioneha discusso la relazione riguardante l ariammissione del Moschella secondo quan-to assicurava il ministro con lettera del5 febbraio 1985 (FC/10638) .

(4-11848 )

VENTRE. — Al Ministro della difesa .— Per conoscere - premesso che

il 5 novembre 1985 all'accademia ae-ronautica di Pozzuoli, in occasione dell acerimonia di inaugurazione dell'anno acca-demico 1985-86, il ministro della difesadurante il discorso ufficiale ha reso notodi avere concesso al comandante della ba-se aerea di Sigonella un « encomio » peril comportamento tenuto nel recente e dassai noto episodio che tanta tensione etante conseguenze sta provocando ;

tale notizia fu salutata dai sentitiapplausi di tutti i presenti ;

durante il delicato episodio di Sigo-nella pari onere fu sostenuto, così come

risulta dagli atti ufficiali, , dai carabiniericon sangue freddo, determinazione, e - insintesi - con elevata professionalità ;

con immediatezza reclamata dalle cir-costanze intervennero accanto ai carabi-nieri di quella base aerea anche militi daSiracusa, Catania, Messina e Palermo (pa-re vi fossero perfino i comandanti dei pre-sidi di queste città) -

se ritenga equo e doveroso conferireeguale riconoscimento ai carabinieri .

(4-11849)

TRANTINO. — Ai Ministri dell' indu-stria, commercio e artigianato e delle par-tecipazioni statali. Per sapere - pre-messo

l'esistenza nella città di Catania d iuno stabilimento della S .G .S . Microelettro-nica Spa, gruppo facente parte della IRI -STET, finanziaria di Stato ;

che nel 1980 l 'amministratore dele-gato presentò un piano di risanament oquinquennale per il periodo 1980-1985 ch eprevedeva - tra l 'altro - la possibilitàdi piena occupazione di 1 .700 lavoratorinello stabilimento di Catania, l'istituzionedi attrezzato « centro di ricerche svilup-po », il potenziamento delle « aree di dif-fusione », dei « programmi di automazio-ne », uno spostamento di linee produtti-ve chiamate « LPS e C-MOS » ;

che per le riferite attività di risana-mento e per diverse altre già program-mate si chiedevano, da parte della S:G.S . ,finanziamenti governativi per la ricerca elo sviluppo e per le produzioni ad altatecnologia « LPS »;

che altro piano di risanamento, peril periodo 1985-1989, si è aggiunto al pri-mo, già largamente disatteso e fallito, ne lquale non è previsto più alcun investi -mento né sviluppo occupazionale per lostabilimento di Catania che, anzi, regi-strerebbe (la notizia proviene dai più qua-lificati ambienti romani) un esubero dipersonale per almeno 400 unità, con ci òfrustrando non solo legittime attese di

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impiego, ma minacciando lavoratori in at-to occupati - .

quali iniziative urgenti si intendanoadottare per svolgere attenta e doverosaindagine sulla riferita vicenda, e in parti -colare, per sapere quali e quanti son ostati i ínanziamenti ricevuti dalla S .G.S . ;se tali finanziamenti sono stati canalizza -ti per investimenti in Italia e specifica-mente per Catania, come si era richie-sto al Governo; se per caso non sianostate dirottate altrove (come pare) attrez-zature acquistate e destinate per lo sta-bilimento catanese; se è ancora tollera -bile che l'area industriale di Catania, gi àduramente penalizzata da ingentissima di-soccupazione e per tanti aspetti morti-ficata come nessun altra, debba subire an-cora iniqui, esasperanti, assurdi tagli diposti di lavoro, a beneficio degli « obesiper troppo regime » .

(4-11850)

FLORINO, MAllONE E ABBATANGE-LO. — Al Ministro delle partecipazioni sta -tali . — Per sapere - premesso che

dal 1982, 3 .250 lavoratori della AlfaRomeo Auto (ex Alfa Sud) di Pomiglianosono in cassa integrazione e che la pro-duzione è aumentata del 40 per cento ;

nel 1982 venne firmato l'accordo tral'Alfa Romeo e la società Nissan che, se-condo le previsioni dei dirigenti dell'Alf aRomeo doveva risolvere la crisi produttiv asalvaguardando i livelli occupazionali ;

le ottimistiche previsioni a tutt'oggisi sono rilevate un fallimento in quantoil modello prodotto dalla Alfa-Nissan no nha avuto successo in Italia ed all 'esteroviene venduto dalla consociata Nissan adun prezzo inferiore di due milioni ;

per la contrazione del mercato 1 .000lavoratori della Alfa-Nissan sono tuttor ain cassa integrazione - :

se ritenga di intervenire affinché l'Al-fa Romeo Auto presenti in breve tempoil già annunciato piano strategico che pre-veda, per la definitiva salvaguardia dell aazienda : la progettazione e studio di nuo -

ve gamme di modelli che abbiano sbocch idi vendita sui mercati nazionali ed esteri ,la sostituzione del modello Arna che no nha avuto lo sviluppo previsionale sui mer-cati esteri, la costruzione di un motorediesel, già programmato e che accusa no-tevoli ritardi, la revisione dell 'accordo sti-pulato con la Nissan che si è rilevato u nfallimento .

(4-11851 )

MAllONE, ABBATANGELO E FLORI-NO. — Ai Ministri dell'interno e dellapubblica istruzione . — Per sapere - pre-messo ch e

negli ultimi tempi delinquenza co-mune, teppismo e spacciatori di drogaterrorizzano le scuole di Napoli ;

professori, personale non docente ,genitori ed alunni hanno rappresentat oalle autorità ed in particolar modo alprefetto ed al questore tale drammatic asituazione, richiedendo una speciale sor-veglianza degli istituti scolastici nelle oredi entrata e di uscita degli alunni - :

quali urgenti provvedimenti intendo -no adottare a tutela della incolumità fisi-ca dei professori, del personale non do-cente e degli alunni ; se non si ritenga dirafforzare gli organici di polizia della cit-tà di Napoli, con squadre volanti adde-strate alle necessità del richiamato caso,affinché Napoli possa vedere finalment edebellata la imperversante delinquenza co-mune diventata ormai padrona delle stra-de particolarmente dei quartieri più po-polosi quali Stella San Carlo, Secondi-gliano, Vomero e Quartieri Spagnoli .

(4-11852 )

FLORINO, MAllONE E ABBATANGE-LO. — Al Ministro dell'industria, com-mercio e artigianato . — Per conoscere -premesso che

200 lavoratori della Olivetti di Poz-zuoli sono in cassa integrazione ordinariaper la crisi di mercato delle macchineelettroniche ;

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Atti Parlamentari

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la direzione Olivetti ha preannunciatola decisione di concentrare nel 1986, tuttele produzioni dello scrivere elettroniconell ' impianto di Crema ;

per quanto riguarda la destinazioned'uso della fabbrica puteolana l'aziendaha proposto la creazione di più societàconsorziate tra di loro che avrebberosingolarmente una ragione sociale a s éstante, pur conservando intatta tutta lagamma di diritti acquisiti con il marchioOlivett i

se sia a conoscenza dei motivi delloscorporo preannunciato dalla Olivetti ;

se ritenga di intervenire per evitareche la Olivetti attui il suddetto program-ma che di già ha creato tensione tra l emaestranze puteolane preoccupate per l amancanza di garanzie sul futuro dell 'azien-da •e sul mantenimento degli attuali or-ganici .

(4-11853 )

RABINO . — Al Ministro delle finanze .— Per sapere in merito alla situazion econtributiva relativa all 'IVA dei consorz iirrigui – premesso ch e

il consorzio irriguo di San Giovan-nino è una associazione (ai sensi dell ' ar-ticolo 36 e seguenti del codice civile) traproprietari di terreni ed ha per oggetto ,escludendo ogni scopo di lucro ed ogniattività commerciale, la distribuzione a isoli associati di acqua irrigua (articolo 2Statuto) ;

è stato costituito per la prima volt anel 1874 (all 'epoca in cui venivano costrui-ti i Canali dell 'Agro Casalese) e si è rin-novato ogni trent 'anni e da ultimo dal 1 °gennaio 1964 ;

raggruppa oltre 200 associati per cir-ca 300 ettari di terreno tutti situati ad estdi Casale Monferrato tra il casello auto-stradale di Casale Sud ed il fiume Po ;

effettua solo erogazioni di acqua ir-rigua con il sistema a deflusso per pen-denza in canali in terra o calcestruzzo ,solo agli agricoltori associati (non morosi

con le quote associative) e non consentedai propri cavi prelievi di acqua con mez-zi meccanici ;

a sensi dell'articolo 47 dello Statutole spese sopportate dal consorzio per con-to degli associati si dividono in : a) ordi-narie generali ; b) ordinarie d ' irrigazione ;c) straordinarie ; e) comprendono, rispetti-vamente, i costi previsti dalla già citat anorma statutaria ;

sino al 31 dicembre 1979 il ripart odi queste spese avveniva tra gli associat icome segue :

per quanto riguarda le voci a) e c)in ragione degli ettari associati ;

per quanto riguarda la voce b) inragione degli ettari effettivamente irrigat i(sesto comma articolo 47 e richiamo all'ar-ticolo 13) ;

con modifica statutaria intervenuta i l9 dicembre 1979 e con decorrenza dal l °gennaio 1980 è stato modificato l'articol o13 dello Statuto (richiamato dall 'articolo47) e relativo al riparto tra gli associat idelle spese ordinarie di irrigazione svuo-tando di ogni efficacia l'espressione « effet-tivamente irrigati » riportata nel già cita-to sesto comma dell 'articolo 47 ;

con detta modifica il territorio de lConsorzio è stato suddiviso in due zoneA e B, rispettivamente a sud ed a norddella provinciale Casale-Valenza, determi-nando altresì nelle dette aree il tipo odi tipi di coltura ammessa ;

con detta modifica ancora (e qui stala rilevanza ai fini fiscali del nuovo arti-colo statutario) si è introdotto il mecca-nismo della cosiddetta « consegna obbliga-toria » cioè l'obbligo per l 'associato di co-munque contribuire alle spese ordinarie diirrigazione indipendentemente dall'effettiv oprelevamento di acqua irrigua, ed in mi-sura pari all'associato che, al contrario ,acqua irrigua abbia prelevato, in partico-lare per la zona B si è previsto che tuttii terreni, irrigati o no, contribuiscano conil coefficiente 3 alle spese ordinarie- di ir-rigazione, mentre per la zona A, fermorestando il coefficiente 2 per la consegna

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Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 6 NOVEMBRE 198 5

(e quindi il pagamento obbligatorio) si èprevista una diversificazione dello stess oin ragione del tipo di coltura in atto equale conseguenza delle maggiori difficolt àche il Consorzio incontra per addurre ac-qua ai predetti terreni secondo le moda-lità che ogni coltura richiede ;

la zona A infatti è circondata su du elati ed in parte si spinge nell'area indu-striale di Casale Monferrato, con problemidi cavi irrigui interrati, rischio di allaga-mento ad insediamenti produttivi, difficol-tà per la regolazione delle acque, maggior iopere d'arte quali tombini, sifoni, sotto -passi, maggiori oneri per la manutenzion ee lo spurgo;

conseguentemente dal 1° gennaio 1980il riparto delle spese tra gli associati av-viene come segue :

a) ordinarie generali e c) straordi-narie, in ragione degli ettari associati ;

b) ordinarie d 'irrigazione in ragionesempre degli ettari associati (indipenden-temente dall'effettivo utilizzo dell 'acqua)adottando diversi coefficienti di ripartodelle spese stesse secondo la dislocazionedei terreni (zona A o B) od il tipo d icoltura praticato, con comunque l 'applica-zione dei coefficienti fissi di cui sopra ;

il consorzio ha pertanto ritenuto dalgennaio 1980 di non ricadere nelle pre-

visioni di cui all'articolo 4, comma quinto ,lettera B del decreto del Presidente dellaRepubblica n . 633 del 26 ottobre 1972(legge IVA) in quanto non incassa corri-spettivi per erogazioni d'acqua, ma sem-plicemente quote associative, (operazion enon assoggettabile all'IVA), indipendente -mente dall'effettivo utilizzo da parte del-l'associato di acqua irrigua;

detta convinzione si è ancor più raf-forzata dopo aver presa visione della ri-soluzione ministeriale - Ministero dell efinanze - Direzione generale delle tasse edelle imposte indirette sugli affari, Divi-sione XII protocollo n . 323765 del 3 ot-tobre 1985 in cui viene chiaramente pre-cisato che le spese di impianto, di manu-tenzione, di esercizio e di amministrazione

non sono imponibili agli effetti dell 'IVAin quanto hanno natura di contributo nonafferente specifiche prestazioni ;

non conoscendosi, a i tutt'oggi l'effet-tiva situazione del Consorzio oggetto dell acitata risoluzione, i consorziati ritengon oche tutti gli importi versati dagli asso-ciati al Consorzio irriguo di San Giovan-nino non avendo natura di corrispettiv oa fronte di specifici servizi o cessioni dibeni, ma natura di meri contributi as-sociativi calcolati sulle superfici associate ,indipendentemente dall 'avvenuto o menoprelievo di acqua, non sono imponibiliagli effetti dell'IVA

se ritenga opportuno prendere l eopportune iniziative, similmente a quantodisposto per i consorzi di migliorament ofondiario, per esonerare dall 'assoggetta-mento all 'IVA i consorzi irrigui . (4-11854)

RIZZO, MANNINO ANTONINO, PER-NICE E SPATARO . -- AI Ministro dell'in-terno .

Per sapere - premesso che

la cooperativa CELI di Santa Ninf a(Trapani) ha ottenuto, a seguito di rego-lare appalto . l'assegnazione della costruzio-ne di opere pubbliche a Castelvetrano eda Santa Margherita Belice, per un valorecomplessivo di oltre venti miliardi di lire ;

nel corso dei lavori di costruzione,la cooperativa ha subito, nel giro di po-chi giorni, due attentati dinamitardi neidue cantieri di Castelvetrano e di SantaMargherita Belice ;

i due attentati, per le modalità diesecuzione dei due delitti, si qualificanochiaramente di natura mafiosa e diretti ascoraggiare, con il ricorso all ' intimidazio-ne ed al danneggiamento, la presenza del -la cooperativa CELI nella valle del Belicee la sua partecipazione a gare di ap-palto - :

quali provvedimenti intende adotta -re, con carattere di urgenza, per assicu-rare un esito fruttuoso delle indagini su -gli autori dei due attentati e per garan-tire che nella valle del Belice le forze

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

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sane dell ' imprenditoria possano operare li-beramente senza dover subire gravi att idi intimidazione .

(4-11855)

PELLEGATTA. — Al Ministro del te-soro. — Per sapere quali motivi ritarda-no la definizione della pratica di ricon-giunzione dei periodi assicurativi, ai sen-si della legge n. 29 del 1979, intestata aMario Pisoni nato ad Arconate (Milano )il 21 settembre 1934 e residente a Dairagoin via Quintino Sella 3 .

L 'interessato è dipendente della USLn. 8 di Busto Arsizio, è già in possessodel modello TRC/01-bis dell'INPS di Mi-lano, la richiesta è stata effettuata i ndata 4 febbraio 1980 ; il Pisoni è in attesadel relativo decreto .

(4-11856 )

PELLEGATTA. — Al Ministro del te-soro. — Per sapere quali motivi ritarda-no la definizione della pratica di ricon-giunzione dei periodi assicurativi, ai sen-si della legge n . 29 del 1979, intestata aMaria Grazia Zandomeneghi nata a Fel-tre (Belluno) il 12 novembre 1942 .

L'interessata è dipendente dell'USL n . 8di Busto Arsizio, è già in possesso delmodello TRC/01-bis dell'INPS di Varese ,la richiesta è stata effettuata in data 4dicembre 1982 ed è pertanto in attesa de lrelativo decreto . '

(4-11857)

TREBBI ALOARDI, CANULLO, CRIP-PA E GIADRESCO . — Al Ministro degliaffari esteri. — Per sapere - consideratele notizie pubblicate dal quotidiano DailyNews di Durban, Sudafrica, a propositodelle proteste elevate contro il trattamen-to adottato dal console italiano a Durban ,verso la collaboratrice domestica signor aVirginia Moqo; tale trattamento risul-ta essere la metà del salario minimo pre-visto dal locale sindacato dei lavoratoridomestici con onere di lavoro pari a 6 5ore settimanali - :

se ritenga tale comportamento in unpaese in cui già vige una odiosa discrimi-

nazione razziale anche nella normativa la-vorativa, offensivo della dignità dei lavo-ratori africani e di quella in particolaredella signora Moqo;

quale sia il trattamento riconosciut oai dipendenti locali delle nostre sedi d irappresentanza e nelle residenze dei rispet-tivi responsabili ;

quali misure intenda assumere versoil console Luciano Sembiante per l'offu-scamento recato, con il suo comportamen-to e le dichiarazioni rilasciate alla stam-pa, all'immagine del nostro paese press ola comunità locale .

(4-11858 )

FALCIER, AllOLINI, ASTORI, ZAM-PIERI, ZUECH, PASQUALIN E LUSSI-GNOLI. — Al Presidente del Consiglio de iministri . — Per sapere - premesso ch e

dal 1962 la Presidenza del Consiglioha annualmente concesso all'opera nazio-nale per i caduti senza croce un modest ocontributo per l'attività della stessa ;

con nota del 20 agosto 1985 è statocomunicato che per l'anno 1985 non saràerogato l'annuale contributo non risultan-do più iscritto nel bilancio di prevision el'apposito capitolo di spesa ;

con legge n . 31 del 1981 sono stat eestese al sacrario di monte Zurrone i nRoccaraso d'Abruzzo (realizzato a cura espese del sodalizio) le norme che preve-dono provvidenze previste da precedentileggi ;

per il sodalizio in questione il con-tributo è indispensabile per la continuitàdella sua permanenza e della sua attività ;

l'attività dell'opera consiste anche inseminari di rafforzamento educativo civico ,patriottico, sociale e di studio, nonché all apubblicazione di una rivista - :

se ritenga di dover garantire la con-tinuità del contributo in questione e per-mettere, così, l'attività socialmente umani-taria dell'opera nazionale per i caduti sen-za croce .

(4-11859)

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 6 NOVEMBRE 198 5

FALCIER, ASTORI, AllOLINI, ZAM-PIERI, ZUECH, PASQUALIN E SARETTA .— Al Ministro dei lavori pubblici . — Persapere - premesso che :

la legge del 28 febbraio 1985, n . 47« norme in materia di controllo dell 'atti-vità urbanistico-edilizia, sanzioni, recupe-ro e sanatoria delle opere abusive » det-ta norme sul controllo dell'attività urba-nistico-edilizia attuale e futura e sullasanatoria delle opere abusive esistenti ;

detta legge è sorta per la necessi-tà di azzerare la situazione dell 'edilizianon conforme ed anche per rimpinguar ele casse dello Stato con gli introiti deri-vanti dal versamento all 'erario dell'obla-zione necessaria per conseguire la sana-toria ;

sono state fissate due date com etermine ultimo per la presentazione del-le domande di sanatoria : il 30 novembre1985 per il « grande abuso » ed il 31 di-cembre 1985 per le modifiche interne, eche dette domande devono essere formu-late su appositi modelli stampati dall oStato ;

dopo i primi mesi di attuazione del -la legge si possono avanzare le seguent iconsiderazioni :

1) la legge è datata 28 febbraio1985 ma i modelli per la domanda dicondono sono stati approvati con decret odel 19 luglio 1985 e verso la prima me-tà del mese di settembre è stato pub-blicato il decreto ministeriale per la ret-tifica degli errori contenuti nei citati mo-delli ;

2) da maggio a settembre mòlt icomuni erano privi di amministrazione aseguito delle elezioni comunali della pri-mavera con conseguente carenza di ini-ziative per sensibilizzare la popolazionesul problema di cui trattasi ;

3) a tutt 'oggi sono pochissime l edomande di condono presentate, rispett oagli abusi effettivamente esistenti, per cu ilo Stato non può contare sull 'introitoprogrammato ;

4) il punto sesto, comma 16, del-la circolare del ministro dei lavori pub-blici del 30 luglio 1985, n. 3356/25 espli-cativa della legge n. 48 del 1985 puntua-lizza che lo spostamento di un foro ester-no costituisce « grande abuso », mentreciò sembra comprensibile e corretto peredifici o insieme di costruzioni di rile-vante carattere storico o artistico o am-bientale ma non pare giustificato per lealtre costruzioni, soprattutto se si consi-dera che è « mini abuso » lo stravolgi -mento interno di un edificio, senza pe-raltro aumentare il numero delle unit àimmobiliari o modificare la destinazion ed'uso;

5) a corredo della domanda dicondono è prevista la dimostrazione del -l'avvenuto accatastamento dell ' immobile, eche l'ufficio tecnico erariale si è trovatosommerso di richieste che non riescead evadere nei tempi previsti dalla legge ;

6) in molti comuni, di fatto, finoall'entrata in vigore della legge n . 765del 1967 non erano applicati rigorosa-mente i regolamenti edilizi adottati, m aaddirittura era incentivata qualsiasi for-ma di edificazione per la « ricostruzione »dopo gli eventi bellici

se non ritenga che :

sia opportuno lo slittamento deltermine del 30 novembre per la presen-tazione della domanda di condono di 10 -12 mesi e quello del 31 dicembre 198 5per il « mini condono » e per l 'accatasta-mento degli immobili fino al 31 dicembre1986 ;

le modifiche esterne agli immobi-li non di particolare pregio e non com-portanti aumento di volume o superficiecoperta siano equiparate alle modificheinterne soggette all'obbligo della sola de-nuncia al sindaco;

non fossero soggette a condonole opere eseguite prima dell 'entrata invigore della legge urbanistica 1150/1942 ,la prima che prevede sanzioni per l eopere abusive .

(4-11860)

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 6 NOVEMBRE 1985

PAGANELLI . — Al Ministro del te -soro. — Per sapere - premesso che

la Direzione generale delle pensionidi guerra del Ministero del tesoro ha de -terminato il conferimento di pensione adecorrere dal 1° ottobre 1983 a favore d iEmma Anna Margherita Marsaglia collate-rale di Giovanni, nata a Castellinaldo i l2 luglio 1929 (determinazione n . 1384000del 13 febbraio 1985) ;

a tutt 'oggi nessun pagamento è statoeffettuato - :

i motivi del ritardo ed entro quantotempo si provvederà al pagamento degliarretrati e delle normali competenze .

(4-11861 )

PAGANELLI. — Al. Ministro del tesoro .— Per conoscere - premesso che

la professoressa Maria Maddalena Va -lente in Destefanis nata il 23 ottobre1926 è gin attesa di liquidazione definitivadella pensione (posizione n . 7520674) ;

dal 16 maggio 1983 il provveditora-to agli studi di Cuneo è in attesa di co-noscere dalla Direzione generale istituti diprevidenza CPDEL l'esatta posizione con-tributiva della sunnominata docente ;

sin dall'11 aprile 1984 il comune d iTorino ha trasmesso alla cassa pension ii documenti richiesti

i motivi del ritardo nella definizionedella pratica e quando si darà corso agl iadempimenti richiesti .

(4-11862 )

PAGANELLI . — Al Ministro del tesoro.— Per conoscere - premesso che la relativadomanda con gli allegati è già stata tra -smessa alla Direzione generale pensioni d iguerra, divisione VIII, dalla Direzione pro-vinciale di Cuneo - .

lo stato della pratica di reversibilit àdi pensione a favore di Giuseppe Povignanato a Garza (Argentina) il 20 novembre1912 collaterale di Enrico e orfano di Ma-ria Garibaldi .

(4-11863)

PAGANELLI . — Al Ministro di graziae giustizia . — Per conoscere se sono incorso di predisposizione i provvedimentidi cui agli articoli 3 e 4 legge 6 agost o1984, n. 425 anche a favore dei vicepretoristabilizzati a ' sensi delle leggi 18 maggi o1974, n. 217 e legge 4 agosto 1977, n . 516ed entro quale periodo gli stessi potrann obeneficiare del nuovo trattamento econo-mico .

(4-11864)

CIAFARDINI . — Al Ministro della pub-blica istruzione. — Per sapere - premes-so che

con circolare n. 141 del 4 maggio1985, protocollo n . 43596/1123/FL, testocoordinato della ordinanza ministeriale 1 5maggio 1984 e della ordinanza ministe-riale 14 gennaio 1985, sono state dettat enorme circa- il « conferimento degli inca-richi di presidenza negli istituti e nell escuole di istruzione secondaria, nonché neilicei artistici e negli istituti d 'arte »

se per quei docenti che, forniti deltitolo di studio di cui al decreto del Pre-sidente della Repubblica 31 maggio 1974 ,n. 417 e alla legge 10 maggio 1983, n, 195,aspirano ad un incarico di presidenza, i lservizio pregresso prestato in qualità diinsegnante tecnico-pratico di ruolo negl iistituti tecnici viene valutato da tutti iprovveditorati agli studi in modo univoco.

(4-11865 )

POLLICE, GORLA, CALAMIDA, CAPAN -NA, RONCHI, RUSSO FRANCO E TAMI-NO. — Al Ministro dei trasporti. — Persapere :

se risponde al vero la notizia filtra-ta nei giorni scorsi secondo la quale pe rla presidenza delle ferrovie dello Statosarebbe stato proposto l'onorevole Ludo -vico Ligato.

Considerato che

le ferrovie dello Stato costituiscon oun'azienda decisiva per l 'economia del no-stro paese, e conoscono oggi una fase diprofonda ristrutturazione ;

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Atti Parlamentari

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA-POMERIDIANA DEL 6 NOVEMBRE 198 5

ultimamente lo status delle ferroviedello Stato è diventato quello di un ent edotato di larga autonomia operativa e ge-stionale, il che, ritengono gli interroganti,dovrebbe indurre il ministro ad una par-ticolare oculatezza nella scelta della per-sona che dovrà essere chiamata alla guid adelle ferrovie dello Stato ;

le ferrovie dello Stato devono gesti -re notevoli somme in appalti per opereordinarie e straordinarie con la massim achiarezza e correttezza gestionale ;

da quanto premesso deriva la con-vinzione degli interroganti che alla presi-denza dell'ente ferrovie dello Stato debbaessere nominato un uomo dotato di pro -vate capacità professionali e gestionali, d ilimpida e chiara statura morale, non of-fuscata dal ben che minimo sospetto d iatti o connivenze lesivi del bene pubblico ;

si chiede di sapere :se ritiene di dovere soprassedere

a tale nomina visto che nell'ordinanzan. 377/81 del 6 gennaio 1982 del giudic eistruttore presso il tribunale di ReggioCalabria, dottor Pasquale Ippolito, di cu igli interroganti sono entrati in possesso,si legge testualmente : « Il giudice istrut-tore, letti gli atti, osserva : l 'inefficienzadegli inquirenti che, nonostante le reite-rate lettere di sollecito e le varie dispo-sizioni oralmente impartite, hanno conclu-so le indagini con il quasi inutile rap-porto suppletivo del 6 ottobre 1981, ch enon ha consentito di far piena luce sull avaria e molteplice attività svolta dal Pan-nuti, così come emerge dal contesto dell eintercettazioni telefoniche effettuate, dal -la cui trascrizione traspare tutto il pesoe l'autorità esercitata da un pregiudicatocomune in questa città, là ove sembra ch el'imputato abbia avuto, ai propri ordini ,medici, primari ospedalieri, colonnelli me-dici e uomini politici al fine di realizzareoscure trame o di raggiungere scopi pro-babilmente vietati dalla legge. Indizi diconnivenza e sospetti sono emersi a cari-co di Saladino Italo, Puntoriero Carmelo ,Adornato Enrico, Demetrio Giuseppe e Zi-gato Ludovico, ma non essendo stato pos-sibile accertare alcunché di concreto e di

oggettivo non si è potuto procedere allaloro incriminazione » ;

si chiede altresì di sapere se ri-sulti al ministro che si siano svolte ulte-riori indagini tese a verificare tali « indi-zi di connivenza » a carico del suddettodeputato ed a ristabilire con pienezza lasua onorabilità, e con quali risultati .

(4-11866)

ROSSI DI MONTELERA, NUCCI MAU-RO, PISICCHIO, STEGAGNINI, BALZAR-DI, RINALDI, DAL MASO, ZOSO, PEL-LIZZARI, BOSCO BRUNO, MEROLLI, RA -DI, GAROCCHIO, BECCHETTI, ABETE ,PASQUALIN, LA PENNA, SANGALLI, CO -STA SILVIA, GRIPPO, CASINI CARLO ,CRISTOFORI, RUSSO RAFFAELE, RAVA-SIO, MEMMI E FRANCHI ROBERTO . —Al Ministro dell'interno. — Per sapere sesia al corrente dell'iniziativa assunta dal-l 'amministrazione comunale di Carrar aper la costruzione di un monumento inonore dell'anarchico Bresci, l'assassino d ire Umberto I .

Nella considerazione della gravità uma-na innanzitutto e politica inoltre di tal egesto omicida e nella considerazione del-l'estrema gravità di un eventuale prece-dente per cui si intitolino monumenti adassassini anche politici, quali esistono pur-troppo anche oggi in abbondanza (assassi-ni dell'onorevole Moro, del professor Ba-chelet, eccetera), si chiede di sapere seil ministero intenda e possa intervenireper impedire l'esecuzione di una deliberache può oltretutto configurare la fattispe-cie del reato di apologia di reato .

(4-11867)

ALBERINI E FERRARINI . — Ai Mini-stri dell'agricoltura e foreste e del lavoroe previdenza sociale . — Per sapere -- pre-messo che i lavoratori agricoli sono sog-getti a rischi che per quantità e gra-vità risultano superiori a quelli che si ve-rificano tra i lavoratori dell 'industria. Con-frontando infatti i dati INAIL risulta ch esu mille infortuni in agricoltura cinquesono mortali e 175 provocano inabilitàpermanenti, mentre nel settore industria

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artigianato su mille infortuni due sonoquelli mortali e 68 i casi di inabilità (nel -l'anno 1983 in agricoltura si sono avut i650 morti, due al giorno, e 23 mila in-validi) - quali provvedimenti intendanoadottare, nell'ambito delle loro competen-ze, per migliorare le condizioni del lavoroagricolo in rapporto ai rischi di infortu-nio e alle malattie professionali, con i lpotenziamento degli organi periferici pre-posti dallo Stato, con assunzioni di gio-vani disoccupati, e in special modo del -l'Istituto nazionale infortuni sul lavoro per -ché promuovano una campagna per sensi-bilizzare al massimo la pubblica opinion eal problema onde prevenire il più possi-bile le cause e le sciagure che maggior-mente colpiscono oltre che i lavorator idei campi, tutta la comunità nazionale.

(4-11868 )

ALOI. -- Ai Ministri dell ' industria,commercio e artigianato, del lavoro e pre-videnza sociale e delle partecipazioni sta -tali . — Per sapere :

se sono a conoscenza che l'aziend aO.ME.CA di Reggio Calabria corrispondein ordine al lavoro a cottimo agli operaitariffe non corrispondenti, cioè inferiori ,a quelle previste dalla normativa vigentein materia, dal momento che gli stessisono stati costretti ad effettuare le pro-prie prestazioni di lavoro in economia,non essendo stato rinnovato il relativocontratto, scaduto sin dal lontano 1979 ;

se ritengano di dovere intervenirepresso la direzione dell'azienda al fine d iconoscere dalla stessa se non ritenga didover rivedere la propria posizione in or-dine alle trattenute effettuate sulla bust apaga a decorrere dal mese di settembre1985 consentendo che gli operai possan ofruire, in termini di rimborsi, delle som-me agli stessi spettanti ;

se ritengano di dovere sollecitare i lripristino- di una situazione di disponibi-lità della direzione dell'azienda ad un di-scorso produttivo con le varie rappresen-tanze aziendali al fine di trovare dei pun-ti di incontro in ordine ai problemi esi-stenti all'interno delle O.ME .CA ;

se e quali iniziative concrete stianoper essere prese a favore delle O .ME.CAdi Reggio Calabria di modo che venganoquantomeno garantiti gli attuali posti dilavoro nel quadro di un discorso del -l'orientamento delle commesse che tengapresente la realtà occupazionale e produt-tiva dell'azienda reggina.

(4-11869)

QUARTA. — Ai Ministri dei lavori pub-blici e delle partecipazioni statali. — Perconoscere - premesso che

sono sempre più ricorrenti gli inci-denti stradali, quasi sempre mortali, cheavvengono da anni sulla statale da Bari aBrindisi, nelle vicinanze soprattutto di Po-lignano e Monopoli, nella disattenzione si adell 'ANAS sia del Ministero dei lavoripubblici ;

la regione Puglia ha nel passato piùvolte rappresentato l'esigenza del prolun-gamento verso Bari della superstrada Lec-ce-Brindisi, senza molta fortuna, mentre s icontinua con molta approssimazione a fi-nanziare nuove strade statali nello stessoterritorio pugliese fuori da ogni valutazio-ne di merito del rapporto tra costi eco-nomici e benefici sociali, né risulta ch eda parte dell 'IRI si voglia considerare tal edrammatica esigenza in sede di elabora-zione del piano autostradale, i cui criter isi presentano solo funzionali a motivazionidi comodo -

quali iniziative il Governo intendaassumere in proposito .

(4-11870)

FINI, GUARRA E RALLO. — Al Mini-stro della pubblica istruzione . — Per sa-pere se sia a conoscenza, e quali provve-dimenti intenda prendere per porre fin ealla situazione, tipica di un paese del ter-zo mondo, in cui si trova - nel più gene-rale panorama di crisi ad ogni livello del -la scuola italiana di ogni ordine e grado -l'istituto tecnico industriale statale « Pa-cinotti » di Scafati (Salerno) in cui :

1) esiste una pericolosa emergenzaigienico-sanitaria causata dall'assoluta man-

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canza di interventi di manutenzione deiservizi igienici e dalla presenza di ratti ,indisturbati quanto indesiderati ;

2) lo stato di degrado dell'impiantoelettrico, finanche privo di interruttori, ècagione di gravissimo rischio per gli stu-denti e per il personale che sono costret-ti a provvedere alla accensione delle luc imediante il collegamento manuale di fil ielettrici scoperti;

3) il succitato istituto è ricoperto ,da tempo, da scritte e disegni di conte-nuto osceno che non sono state cancella -te nonostante le reiterate proteste degl ialunni e dei genitori ;

4) il corso « L » è sprovvisto, dal -l'inizio dell'anno, del docente di lingua eletteratura italiana, in quanto provve-ditorato agli studi, a tutt'oggi non h aprovveduto a sostituire, neanche a titoloprovvisorio il professor Pagano, sindacodi Scafati .

(4-11871 )

RUSSO FRANCO, CAPANNA, GORLA ,CALAMIDA, POLLICE, RONCHI E TAMI-NO. — Al Ministro di grazia e giustizia.— Per sapere - premesso che

Saverio Ferrari è attualmente dete-nuto presso la casa circondariale di Bre-scia in esecuzione di mandato di cattur adel 16 settembre 1985 emesso dai giudic iistruttori dottor Guido Salvini e dotto rMaurizio Grigo nell 'istruttoria concernent ei fatti accaduti a Milano nel bar « Portodi Classe » il 31 marzo 1976 ;

sul n. 42 della Domenica del Corrier eil 19 ottobre 1985 è stata pubblicata unaintervista rilasciata al settimanale dal giu-dice istruttore dottor Guido Salvini; l ' in-tervistato entra nel merito del processola cui istruzione gli è affidata, manifestan-do il suo parere sull 'oggetto del proce-dimento ;

dall ' intervista si ricava che: il giu-dice Salvini ha espresso i propri convin-cimenti sull 'istruttoria che sta conducen-do, sicuramente fuori dall 'esercizio dellesue funzioni; detti convincimenti sono

tesi ad indicare all'opinione pubblica gl iimputati come responsabili, qualificandoper di più i fatti sia giuridicamente (comeindifferenza degli imputati nei confront idella vita umana), sia politicamente (at-tribuendo ad un gruppo politico la respon-sabilità degli avvenimenti e parlando espli-citamente di « azioni di guerra ») ;

per questo l'imputato Saverio Ferrariha chiesto la ricusazione del giudice istrut-tore dottor Guido Salvini -

quali iniziative, nell'ambito delle suecompetenze, intende assumere il ministroper impedire che siano commesse violazio-ni del segreto istruttorio, anche in rela-zione al fatto che Ia situazione determina-tasi rischia di compromettere il diritto d idifesa dell'imputato .

(4-11872 )

MANCUSO, RINDONE, GIOVANNIN IE PERNICE. — Al Ministro del lavoro eprevidenza sociale . — Per sapere – pre-messo che:

in data 19 gennaio 1985 viene fir-mato il decreto ministeriale per la pro-secuzione del trattamento speciale di di-soccùpazione di cui all'articolo 8 dell alegge n . 1115 del 5 novembre 1968 infavore dei lavoratori licenziati, per ces-sazione di attività o riduzione di perso-nale, da aziende industriali del settor emanufatti in cemento operanti nella pro-vincia di Catania ;

il 13 febbraio 1983 la Direzione ge-nerale dell 'INPS di Roma (servizio pre-stazioni delle AA.GG.00.), trasmette, perl 'esecuzione, copia del predetto decretoministeriale alla Direzione provinciale del-l'INPS di Catania ;

il 25 marzo 1985, con nota n . 12-9/4506, il dirigente del reparto prestazionidella sede provinciale dell 'INPS di Cata-nia chiede alla Direzione generale del -l 'INPS di Roma (servizio prestazioni -Reparto IX) alcuni chiarimenti in ordi-ne a taluni dubbi sorti in sede di ap-plicazione del predetto decreto ;

in data successiva la Direzione ge-nerale dell'INPS di Roma « gira », a sua

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 6 NOVEMBRE 1985

volta, il quesito al Ministero del lavor oe previdenza sociale per i richiesti chia-rimenti ;

il 2 ottobre 1985 la Fillea-CGIL eil patronato Inca di Catania, con not adiretta al Ministero del lavoro e previ-denza sociale, sollecitano una tempesti-va risposta al quesito formulato dallasede provinciale dell'INPS dì Catania so-stenendo, motivatamente, per altro, l'in-sussistenza dei dubbi espressi con la pre-detta nota 12-9/4506 del 25 marzo 1985 - :

se ritiene normale e tollerabile, nel -l'era dell'elettronica e dei max-computer,che un cospicuo numero di lavoratori po-sti in trattamento speciale di disoccupa-zione, dopo avere già subìto lunghi ri-tardi per la firma del decreto ministe-riale di proroga che reca come già dettola data del 19 gennaio 1985, sia ancoraoggi costretto a dover attendere i « co-modi » di un apparato burocratico cos ìlento ed anchilosato;

quali misure ritiene di dover adot-tare per evitare simili macroscopiche inef-ficienze che alimentano e giustificano at-teggiamenti sempre più diffusi di prote-sta e di sfiducia nei confronti delle isti-tuzioni ;

quali interventi, nel caso specifico,intenda effettuare perché si ponga ter-mine a questa avvilente e incomprensibil evicenda .

(4-11873)

NICOTRA. — Al Ministro dei traspor-ti. — Per sapere :

se intenda rivedere il preannuncia-to « taglio » del tratto ferroviario Noto-Pachino alla luce di un più approfondi-to esame della situazione socio-economicadella zona del pachinese, legata anche a l'collegamento ferroviario che si vuole sop-primere;

se in ogni caso intenda promuovereun incontro con urgenza con una delega-zione del comune di Pachino e gli opera-tori economici di quel centro allo scopo

di analizzare il problema in tutti gli aspet-ti e ricercando soluzioni meno traumati-che e comunque compensative

(4-11874)

FERRARINI E ALBERINI . — Al Presi -dente del Consiglio dei Ministri e al Mi-nistro del tesoro. — Per sapere qualiprovvedimenti si intendano adottare pe runa sollecita approvazione del riordinodelle pensioni di guerra . La pensionisticadi guerra infatti è regolata da varie leggie se pure le ultime decisioni furono ac-colte con favore dai mutilati ed invalididi guerra, i vantaggi economici e norma-tivi non valsero a dare un definitivo rias-setto organico al problema . Del resto an-che precedentemente la commissione in-tercamerale sottolineò la necessità di rive-dere la materia e in un secondo tempo ,di introdurre opportuni accorgimenti pe-requativi in mancanza dei quali la que-stione pensionistica si sarebbe ripresenta-ta in tutta la sua gravità . A tale proposi-to, per non aver affrontato allora definiti-vamente il problema della indicizzazione,ma avendo solo provveduto a risolverlo i nmodo parziale, si sono vanificati i benefi-ci concessi .

Gli interroganti chiedono pertanto, a lPresidente del Consiglio dei ministri e alMinistro del tesoro che cosa intendanofare per chiudere al più presto questaquestione che rappresenta una risposta d igiustizia e di solidarietà verso una cate-goria benemerita che ha dato in ogni oc-casione al paese esempio di grande sacri-ficio .

(4-11875)

CARLOTTO, BALZARDI E RUBINO . —Al Ministro delle finanze . — Per cono-scere - premesso che

l 'articolo 5 della legge 18 april e1962, n . 208, occupandosi di esenzioni dallatassa per l 'occupazione di spazi ed areepubbliche, prevede - alla lettera h) - taleesenzione .per « i passi carrabili unici edindispensabili per l'accesso alle case ru-rali ed ai fondi rustici » ;

in sede applicativa di tale normasorgono frequentemente disparità inter-

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 6 NOVEMBRE 1985

pretative ritenendo alcune amministrazionilocali che i « fondi » di cui alla normasopra citata coincidano con i mappali ,mentre altre amministrazioni ritengonoche i fondi stessi debbano considerars icomprendenti più mappali quando sonocontigui e, pertanto, debbano in tal casoessere serviti da unico accesso per goderedell 'esenzione in parola mentre, infine,altre amministrazioni considerano toutcourt fondo l'intero complesso aziendale -

se ritiene di poter assumere inizia-tive per chiarire inequivocabilmente laportata del dettato legislativo in ordinealla questione sopra prospettata . (4-11876)

FALC1ER, ASTORI, AllOLINI, ZAM-PIERI, ZUECH, PASQUALIN, LUSSIGNO-LI E SARETTA. — Al Ministro dell'indu-stria, commercio e artigianato. — Per sa-pere - premesso ch e

con precedente interrogazione (nume-ro 4-06595) veniva segnalato che il consi-glio d'amministrazione dell'ENEL stav aprocedendo a profonde riforme struttural ipur in presenza di iniziative parlamentarie ministeriali intese a verificare l 'opportu-nità di una riforma dell 'ente ;

in data 5 aprile 1985 - prot . 16638,in risposta alla citata interrogazione veni -va comunicato che era stato rivolto invitoall'ENEL di non procedere ad alcuna mo-difica organizzativa, sia a livello central eche periferico - :

se tale invito è stato accolto ed incaso contrario quali iniziative intende as-sumere nelle more dell'esame di progett idi riforma attualmente all 'esame del Par-lamento .

(4-11877 )

FANTO . — Al Ministro dell 'interno . —Per sapere :

se è a conoscenza del grave stato d imalessere e di turbamento della popola-zione di Africo (Reggio Calabria) a caus adel blocco dell 'attività amministrativa do-vuta ad un'azione di pignoramento intra -

preso da una ditta privata che rivendicail pagamento di 370 milioni per la forni -tura di alcuni mezzi per la nettezza urba-na richiesti dalla precedente amministra-zione e che non sono mai stati forniti a lcomune;

se è a conoscenza che i dipendenticomunali sono in agitazione per protesta-re contro il mancato pagamento della men-silità di ottobre con rischi seri per lastessa situazione igienico-sanitaria a cau-sa dello sciopero degli stessi netturbini ;

se e come intende intervenire conl 'urgenza che il caso richiede per impedi-re che la situazione possa diventare an-cora più delicata e incontrollabile .

(4-11878)

VISCARDI . — Al Ministro della dife-sa. — Per sapere - premesso che :

un profondo stato di sconcerto edapprensione è venuto a determinarsi fr ai lavoratori dello stabilimento militaredi Nola, a causa di notizie, trapelate enon smentite di trasferimento delle ripa -razioni dei mezzi corazzati ad altra of-ficina sita nel nord del paese, disloca-zione che determinerebbe una sostanzialesmobilitazione del predetto stabilimento ;

viceversa, l'amministrazione delladifesa, in via ufficiale, in ogni program-ma di ristrutturazione degli enti dell 'areatecnico-industriale, ha sempre ribadito ne iconfronti del predetto stabilimento indi-rizzi di accentuato potenziamento;

cospicui investimenti, per svariatimiliardi, sono stati già realizzati per i lpotenziamento produttivo dello stabili-mento stesso ;

una iniziativa di tal fatta sarebb ein netto contrasto con ogni regola d isaggia amministrazione dei fondi dell'era-rio, con la programmazione dal Ministe-ro da lungo tempo definita, nonché indisarmonia con gli indirizzi del Govern oin tema di tutela del lavoro e dell'occu-pazione nel Mezzogiorno - :

quale fondamento abbiano tali noti -zie e se sia conveniente una smentita, in

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 6 NOVEMBRE 1985

via ufficiale, al fine di eliminare ogni in-certezza e perplessità circa la funzionali-tà e lo sviluppo dello stabilimento mili-tare di che trattasi in coerenza con gliindirizzi dall 'amministrazione fin qui per-seguiti in ordine al tema della ristruttu-razione degli enti dell'area tecnico indu-striale .

(4-11879)

VISCARDI . — Al Ministro delle finan-ze. — Per conoscere - premesso che

esiste un notevole sbilancio tra leconfezioni disponibili per il mercato na-zionale e per le esportazioni e la disponi-bilità delle diverse spicci e qualità di pell iprodotte od importate dall'Italia ;

le importazioni di pelli di animaliselvatici o coltivati sembrerebbero perciònascondere una delle più vistose evasion ifiscali consumate forse anche con il be-neplacito dei servizi doganali, e stante l'at-tuale differenziale delle aliquote per le va -rie specie ;

soprattutto l'artigianato della lavora-zione e confezionamento delle pelli è co-stretto a subire l'azione vessatoria di po-chi grandi importatori che continuano avendere pelli pregiate con bolle e fatturerelative a pelli di scarsissima qualità evalore;

lo sbilancio riscontrabile nel cicl odella lavorazione tra il valore reale equello dichiarato delle pelli acquistate da-gli artigiani scarica sul costo di trasfor-mazione l 'evasione consumata nei passag-gi intermedi precedenti con la conseguen-te depressione dei ricavi reali e dei gua-dagni leciti del settore - :

se ritiene di dover intervenire in mo-do adeguato alla gravità della situazion edenunciata per eliminare il consolidato eperverso circuito dell'evasione fiscale i natto da anni, onde consentire agli arti-giani del settore guadagni adeguati e le -citi senza essere obbligati, dall'illegittimocomportamento degli importatori naziona-li di pelli, a ricercare il frutto del pro-prio lavoro nelle pratiche clandestine del-

l'evasione fiscale, consentita dalla sempliceesposizione della loro attività di lavora-zione e confezionamento sotto le false spo-glie di lavorazioni per conto clienti ditrasformazioni e trattamento di vecchieconfezioni quando non arriva a fatturarepelli di coniglio al posto di costosissimivisoni venduti alla clientela.

(4-11880)

SALERNO. — Al Ministro dell ' indu-stria, del commercio e dell'artigianato. —Per sapere :

qual è lo stato di avanzamento deilavori per la realizzazione della centraleelettronucleare d,a 2.000 megawatt previstain Trino Vercellese ed in particolar modo :

se è a conoscenza dei rapporti frala regione e gli enti energetici di Stato ;

se sono già state avviate le proce-dure per la realizzazione delle opere civili ;

se è già stata concessa l'autorizza-zione ministeriale ex articolo 5 della leggen . 393 del 1975 e se in carenza di taliautorizzazioni non possa venire un dann oall 'ENEL e all 'industria per l ' incertezzadei vincoli di sicurezza imposti ;

se è stata completata la valutazionedell'impatto ambientale al fine di daresicurezza alle popolazioni interessate dal -l'impianto .

(4-11881)

BERSELLI E FINI. — Al Ministro del-la pubblica istruzione . — Per sapere -premesso che

Gabriele Zanon, responsabile delFUAN di Ferrara, aveva richiesto di col-locare all'interno dell'università degli stu-di di Ferrara un tavolo per la raccolt adi firme di protesta all'aumento delle tas-se universitarie;

il rettore dell'università degli studidi Ferrara in data 23 ottobre 1985 ha re-spinto tale domanda sul presupposto ch enon potrebbe « concedere spazi all'intern odell'università per attività svolte da orga-nizzazioni politiche studentesche non rap-

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA POMERIDIANA DEL 6 NOVEMBRE 1985

presentate nelle consultazioni elettorali de-gli studenti » dell'ateneo ferrarese ;

nella specie il FUAN non intendeva,con la suddetta domanda, svolgere alcun a« attività » in qualche modo collegata ocollegabile alle consultazioni elettorali m aesprimere il proprio civile dissenso ne iconfronti di una iniziativa ritenuta ingiu-sta, quale appunto l'aumento delle tasseuniversitarie - :

se ritenga che il divieto opposto da lrettore dell'università degli studi di Fer-rara sia pretestuoso, illegittimo, viziato d aeccesso di potere e comunque contrari oallo spirito ed alla lettera, tra gli altri ,degli articoli 3 e 21 della Costituzione ;

quali iniziative intenda porre inessere affinché in futuro non abbiano aripetersi fatti analoghi presso l'universitàdegli studi di Ferrara .

(4-11882 )

RIDI . — Ai Ministri del tesoro e del -le partecipazioni statali. — Per sapere -premesso

che sono in atto processi di trasfor-mazione e di rivolgimento crescenti degl iassetti del potere bancario i quali coin-volgono enti creditizi a diretta o indiret-ta partecipazione pubblica ;

la funzione essenziale e decisiva, pe rorganizzazione territoriale e competenze ,attribuita alle aziende di credito allocatenelle regioni meridionali nello specificosostegno allo sviluppo delle aree del Mez-zogiorno, non può essere assolta al difuori di un quadro di indirizzi certi e d ichiare coerenze ;

l'avvenuto acquisto da parte della fi-nanziaria americana Citicorp del pacchet-to azionario di maggioranza della BancaCentro Sud, finora detenuto dal Banc odi Roma (banca di interesse nazionale eazienda dell'IRI) stante le attuali diffe-renze normative che consentono alle as-sunzioni di partecipazioni in banche ita-liane da parte di enti esteri di non anda-re soggette ad autorizzazioni da parte del-

la Banca d'Italia, contrariamente a quantoavviene per analoghe operazioni di com-pravendita sostenute da istituti di credi-to nazionali ;

che sussistono fondate preoccupazio-ni che una Banca come la Centro Sud ,operante con 44 sportelli nelle regioni delMezzogiorno e sorta per una operativit ànel Sud in seguito a fusioni di bancheregionali, veda, a causa di questa cessio-ne, svilita e ridimensionata tale funzionemeridionalista, fino a divenire appendiceperiferica di raccolta del risparmio (1.847miliardi nel 1984) per logiche non più col -limanti con il suo ruolo originario e chela condotta dei pubblici poteri che, pu rnon informata a criteri ormai antistoricidi protezionismo, sia però, al tempo stes-so, tale da non impedire operazioni di co-lonizzazione e depauperamento delle ri-sorse - :

se ritengano urgente intervenire af-finché le autorità monetarie e l'IRI pos-sano acquisire elementi tali che garanti-scano la persistenza della funzione meri-dionalista della Banca Centro Sud anchenel suo nuovo assetto proprietario;

se ritengano opportuno, nel contest odell'applicazione della nuova normativaCEE sulla libertà di allocazione delleaziende di credito, prendere ogni inizia-tiva per sanare le differenze normativesopra menzionate, che allo stato di fatt openalizzano le banche italiane, al fine diconsentire un grado maggiore di traspa-renza e di competitività .

(4-11883)

BERSELLI . — Al Ministro delle f fi-

nanze. — Per sapere - premesso che :

all'ufficio IVA di Bologna, delegat oai rimborsi IVA per le società, le pra-tiche oggetto di detti rimborsi subisconoritardi notevoli causati da assurdi rilievisollevati dagli addetti a dette pratiche ;

appare inammissibile che una pra-tica possa subire ritardi qualora present ierrori ininfluenti di battitura nei certifi-

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cati del tribunale, nelle autentiche notaril io nelle fidejussioni assicurative - :

quali effettive ragioni hanno deter-minato tale assurda prassi nel repartoin oggetto;

quale sia il suo pensiero in merit oe

se non ritenga di aprire una inchiesta .(4-11884)

PELLEGATTA, RAUTI, SERVELLO E

MUSCARDINI PALLI . — Al Ministro pe rl 'ecologia . — Per sapere - premesso ch enei giorni scorsi si è consumata una tra-gedia ecologica che passerà probabilmentealla storia come una delle più impressio-nanti morie di pesci che si siano mai re-gistrate nelle acque del lago di Comabbi oe nella intera provincia di Varese . Definir-la una vera e propria ecatombe ittica, no nè una esagerazione : non meno di cinque-cento quintali di pesci morti, esemplar iche comprendono lucci, tinche, arborelle ,persici ed anguille - quali sono le inten-zioni del ministro, i programmi e le ini-ziative che intende adottare per interveni-re con un progetto organico e' coordinatoche coinvolga la regione, la provincia ed icomuni interessati, per porre rimedio adun degrado ecologico di così vaste pro-porzioni ed evitare per il futuro, che si-mili fatti possano ripetersi .

(4-11885 )

SANNELLA, TRIVA, GUALANDI, PE-TROCELLI, CECI BONIFAZI E ANGELI-NI VITO. — Al Presidente del Consigliodei ministri e ai Ministri per la funzio-ne pubblica, dell'interno e della sanità .

Per sapere - premesso che :

da qualche anno, alcune amministra-zioni centrali dello Stato e della pub-blica istruzione in particolare, hanno tra-smesso alle amministrazioni periferiche al-cune circolari interpretative dell 'articolo51 della Costituzione e della legge n . 1078del 1966;

l 'ultima in ordine di tempo, è lacircolare n. 10004/C-2 del 30 agosto 1985trasmessa dal provveditorato agli studi

di Taranto a tutte le autorità scolastiche ,dove si impone di applicare la sentenzadella Corte di cassazione n . 1635 del 2 1marzo 1979 ;

tali circolari hanno il solo obiet-tivo di impedire il libero esercizio dellefunzioni derivanti dal mandato elettiv onon solo ai consiglieri dei comitati digestione delle unità sanitarie locali, m aanche ai consiglieri comunali, circoscri-zionali, provinciali e delle comunità mon-tane;

la legge 23 dicembre 1978, n . 833,istitutiva del servizio sanitario nazionale ,ha dato vita, con le unità sanitarie loca-li, ad organismi, quali il comitato di ge-stione, a cui sono stati trasferiti per leg-ge importanti funzioni nel settore dellasanità e delicati compiti amministrativi ;

autorevoli interventi hanno afferma-to a più riprese che il consigliere delcomitato di gestione e delle assembleedelle unità sanitarie locali, altro non èche un consigliere comunale o provin-ciale ;

l 'articolo 51 della Costituzione dell aRepubblica italiana al terzo capoverso re-cita : « chi è chiamato a funzioni pub-bliche elettive ha diritto di disporre deltempo necessario al loro adempimento edi conservare il suo posto » ;

la legge n. 1078 del 1966 all 'artico-lo 2 conferma il dettato costituzionale ;

il Consiglio di Stato, con parere del-la commissione speciale n . 1719 del giu-gno 1982, ha fatto conoscere il propri oautorevole parere sulla portata dell'arti-colo 2 della legge n . 1078 del 1966, af-fermando che : « la concessione dei per-messi da accordare, ai sensi dell'articol o2 della legge 12 dicembre 1966, n . 1078 ,ai dipendenti dello Stato e degli entipubblici eletti alle cariche di consiglierecomunale e consigliere provinciale, devo-no intendersi comprensive anche dell'eser-cizio di tutti quei compiti conferiti inrelazione alla titolarità della carica diconsigliere comunale o provinciale qualila partecipazione alle riunioni di commis-

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sioni operanti nell'ambito dell'ente lo-cale » ;

tutte le forze politiche dell'arco co-stituzionale, con l'accordo del Governo, difronte alle arbitrarie interpretazioni dell eamministrazioni centrali e periferiche han -no sostanziato una articolata e completaproposta di legge su : « Aspettative, per-messi ed indennità degli amministrator ilocali (1289) » già approvato dal Senatodella Repubblica e in discussione all aCamera dei deputati – :

quali iniziative urgenti intendono as-sumere per :

correggere le varie circolari inter-pretative, invitando le amministrazioni a dapplicare in maniera corretta l 'articolo51 della Costituzione, e in tal senso darepiena applicazione agli articoli 1 e 2 dellalegge n. 1078 del 1966 nel senso autore-volmente espresso dal Consiglio di Stat oe tenuto anche conto di quanto già pre-visto dal disegno di legge già all 'esamedelle Camere .

(4-11886)

PELLEGATTA. — Al Ministro della di-fesa. — Per conoscere le ragioni che im-pediscono sino ad oggi l'avvicinament odell'artigliere Carlo Enrico Elli nato a Mi-lano il 22 novembre 1964 e residente aParabiago (Milano) in via Bellini, attual-mente in forza al gruppo specialisti 2° bat-taglione caserma Monte Finale di Brac-ciano.

L'artigliere Elli, è stato eletto nelle ul-time elezioni amministrative del 12 mag-gio, consigliere comunale del comune diNerviano (Milano) e pertanto, così comeprevisto dall 'articolo 6 della legge 11 lu-glio 1978, n . 32, ha chiesto l'avvicinamen-to a Legnano o a Milano, per poter svol-gere le funzioni elettive attribuitegli . Legit-tima è l'attesa dell'interessato che non haancora avuto risposta alcuna .

(4-11887)

FERRARI BRUNO. — Al Ministro dell efinanze. — Per sapere – premesso che

a seguito di quanto disposto dallalegge 28 febbraio 1983, n. 53, i veicolisono tenuti al pagamento della tassa di

circolazione per effetto dell'iscrizione neipubblici registri, indipendentemente da lfatto che circolino o meno, a partire da ll° gennaio 1983 ;

successivamente, con decreto 26 apri-le 1983, era stata concessa una moratoriàper la cancellazione dai pubblici registrisecondo la quale gli automobilisti perevitare l 'applicazione delle sanzioni ed ilpagamento delle tasse dal gennaio 1983dovevano effettuare le radiazioni o gliaggiornamenti entro il 15 giugno; il 1 5ottobre e il 15 dicembre 1983 ;

la prescrizione per l'azione dell'am-ministrazione finanziaria per il recuperodelle tasse e penalità era stata fissata alsecondo anno successivo a quello in cuidoveva essere effettuato il pagamento ;

le penalità consistevano, se il ritar-do del pagamento era di un mese, in un asovrattassa del 10 per cento, per due me -si del 20 per cento, oltre del 100 percento del periodo fisso quadrimestrale osemestrale ;

questa nuova normativa, applicataimpròpriamente o erroneamente a benimobili come gli autoveicoli, ha creatograndissime turbative in provincia di Bre-scia con 25 .000 ingiunzioni dell'ufficio delregistro di Brescia e circa 50.000 da partedegli uffici registri provinciali ; il che fapresumere che agli automobilisti italian isaranno notificati milioni di atti ingiuntiv isolamente per il 1983 poi verranno glianni 1984 e- 1985 ;

è di dubbia costituzionalità un'impo-sizione che fa risalire effetti giuridici re-troattivi ad atti di vendita legalment ecompiuti cinque anni prima ponendo gra-vi sanzioni pecuniarie come la soprattassadel 100 per cento più interessi del 12 percento –:

quale iniziativa intenda prendere perevitare che milioni di automobilisti ancorauna volta vengano penalizzati .

(4-11888)

FORNER E PARIGI . — Al Ministro del-l 'agricoltura e foreste. — Per sapere – pre-messo che

il piano saccarifero nazionale sembr aaver escluso definitivamente il Veneto

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orientale ed il Friuli dall'individuazion edei bacini saccariferi ;

nell'anno 1985 il bacino saccarifer oVeneto orientale e bassa friulana ha pro -dotto oltre cinque milioni di quintali dibarbabietole con 11 .400 ettari coltivati ,diventando così il primo produttore diItalia - :

se intenda prendere immediati prov-vedimenti onde provvedere a ulteriori mo-difiche del piano saccarifero nazionale edevitare la chiusura dello stabilimento d iCeggia .

(4-11889)

RUSSO FERDINANDO . — Al Ministrodelle partecipazioni statali . — Per sapere- premesso che

a Palermo l'IRI è presente nel set-tore dell'elettronica con gli stabiliment iITALTEL di Carini (Palermo) e di Paler-mo Villagrazia (comprensorio di Palermo) ;

la ITALTEL ha ridotto negli ultim ianni (1980-1985) il personale di circa 1000unità di cui , solo 300 sono passate a Se-lenia e le altre in pensionamento anti-cipato ;

la direzione ITALTEL aveva pres ocon lettera del 12 luglio 1985 alla FL Mnazionale l ' impegno di attuare il trasferi-mento da Milano a Villagrazia delle la-vorazioni elettroniche degli alimentatori apartire dall'inizio del 1986 ;

recentemente nell'incontro con le or-ganizzazioni sindacali illustrando il piano1985-1990 l 'azienda ha previsto l'uscita di120 unità all 'anno fino al 1987 dal Com-prensorio Palermo contrariamente a quan-to richiesto dalle organizzazioni sindacali ;

il programma di iniziative nel settoredella ricerca non è attualmente pienamen-te attuato nel piano occupazionale - :

quali provvedimenti la STET ritienedi adottare per mantenere a Palermo ilivelli di occupazione e di accrescerli connuove iniziative .

Si chiede altresì di conoscere - consi-derato

che l'insediamento di Selenia nell ostabilimento di Villagrazia ha sgravatol'ITALTEL di oneri e di servizi notevoli ;

l'impegno di attuare il trasferiment oda Milano a Villagrazia delle lavorazion ielettroniche degli alimentatori a partiredall'inizio del 1986 - :

i programmi predisposti da ITALTE Lper la produzione delle stazioni di energi aa Palermo e quali programmi promozio-nali sono in corso per incrementare al-l'estero le vendite delle dette stazioni d ienergia .

(4-11890)

POLI BORTONE. — Ai Ministri di gra-zia e giustizia, dei lavori pubblici e del -l'interno. — Per sapere - premesso ch e

il carcere mandamentale « San Fran-cesco » di Lecce è ancora allocato in unafatiscente costruzione del 1400 ; che, inquanto monumento nazionale, non è su-scettibile di sostanziali modifiche strut-turali ;

la situazione carceraria negli ultim ianni si è andata vieppiù aggravando : afronte di una popolazione carceraria rad-doppiatasi negli ultimi sette anni (da 140a 280 detenuti) permane invariato il nu-mero degli agenti (80) che sono impotent ia fronteggiare la situazione stessa ;

si sono verificati episodi che hann oturbato l'ordine . interno del carcere ;

le responsabilità vanno essenzialmen-te ricercate nell'inadeguatezza delle strut-ture ;

da notizie di stampa sembrerebb eche nulla più manchi (individuazione del -l 'area nel PRG, stanziamento del primostralcio di 35 miliardi sugli oltre 100 mi-liardi complessivi previsti, affidamento del -la direzione dei lavori eccetera) perché ilavori di costruzione possano iniziare

se, in considerazione dei fatti suespo-sti, ritengano di dover intervenire per ri-muovere le cause reali che impediscono difatto i lavori del nuovo carcere . (4-11891)

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RUSSO FERDINANDO. — Al Ministrodell ' interno. — Per conoscere - premessoche :

nel comune di Anguillara Sabazia(Roma) in località Borricella, sulla vi aTrevignanese quest 'estate sono stati effet-tuati lavori di sbancamento in una zonaristretta compresa tra la sede stradaleed il lago, i quali sono stati oggetto d iazione di protesta da parte di cittadin iper supposta infrazione alle leggi sull atutela dell 'ambiente e per danni provocat iad alberi di alto fusto di proprietà de-maniale ;

un comitato di cittadini ha presen-tato in merito esposti scritti tanto allaautorità comunale che a quella provin-ciale - :

se risulta al ministro che i succitat ilavori si sono svolti con regolare auto-rizzazione ;

quali iniziative, nell ' ipotesi afferma-tiva, sono state poste in essere dall'am-ministrazione per il controllo del rispett odella normativa sulla tutela dell 'ambiente ;

nell'ipotesi contraria, quali iniziativ esono state intraprese tanto dagli organiamministrativi che dagli organi di po-lizia .

(4-11892)

POLI BORTONE, DEL DONNO, MEN-NITTI, AGOSTINACCHIO E TATARELLA.— Al Ministro per il coordinamento dell einiziative per la ricerca scientifica e tec-nologica . — Per sapere :

se in considerazione del fatto cheil CNR sta realizzando a Napoli un polotecnologico e biotecnologico ed a Paler-mo un piano di sviluppo scientifico, no nritenga di dover invitare il CNR a sce-gliere una delle città di Puglia come se -de per l 'istituendo centro di formazionepermanente nazionale del CNR, anche invirtù delle dichiarazioni dell 'attuale presi -dente • Rossi Bernardi che ha sostenut osulla stampa di voler rendere operant etale centro al Sud :

se ritenga che proprio i progetti fi-nalizzati per il sud del CNR (mare, agri-coltura, itinerari turistici, acquacoltura ,trattamento ed esportazione dei prodottidella terra, scienza della terra) potrebbe-ro trovare il loro nécessario supporto nel -le strutture universitarie esistenti ed i nquelle inserite nel piano quadriennale del-l'università .

(4-11893 )

PERNICE E MANNINO ANTONINO. —Al Ministro dei lavori pubblici. — Per co-noscere - premesso che

da circa una settimana sono intro-vabili in Sicilia, e in altre regioni, i mo-duli « 47 » necessari per la presentazionedelle domande di sanatoria dell'abusi-vismo;

questo avviene a pochi giorni dall adata di scadenza prevista dalla legge, connotevole disagio da parte dei cittadini ch eintendono mettersi in regola - .

quali misure intende adottare per ga-rantire un immediato rifornimento press ogli uffici postali dei moduli suddetti .

(4-11894)

BERSELLI. — Al Ministro dei lavor ipubblici. — Per sapere - premesso cheil consiglio comunale di Sasso Marconi(Bologna), appresa la notizia dell 'avvenutaapprovazione del finanziamento del rad-doppio dell 'autostrada del Sole fra Barbe-rino e Sasso Marconi, alla unanimità :

1) ha ribadito la propria opposizio-ne alla costruzione di una nuova autostra-da nelle valli del Setta e del Reno chegià sopportano gli inconvenienti creati dal -le grandi infrastrutture esistenti ;

2) ha protestato perché una decisio-ne di tanta importanza è stata presa sen-za tenere in alcun conto le opinioni gi àespresse dagli enti locali che rappresen-tano i legittimi interessi delle popolazionisulle cui condizioni di vita ricadranno leconseguenze negative della decisione stessa ;

3) ha ritenuto che una nuova auto-strada nelle valli del Reno e del Setta

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creerebbe insopportabili alterazioni paesi-stiche, un aggravamento dei livelli di in-quinamento sonoro e atmosferico ed un apesante sottrazione di territorio agli us idelle popolazioni ;

4) ha espresso l 'opinione che ai pro-blemi dell 'autostrada debbano essere ricer-cate soluzioni di maglia territoriale piùampia che consenta di canalizzare in mo-do differenziato i traffici transappenniniciselezionando direttrici che portino ad unariduzione della domanda di traffico sul -l'unico attraversamento esistente, evitand odi costruire la nuova autostrada a pocadistanza da quella già in funzione che gi àsoffre per le difficili condizioni geologi-che; questo afíiancameqto costituirebbe poiin prospettiva un elemento di vulnerabi-lità dell'intero sistema anche rispetto adeventi di origine umana e naturale ogginon prevedibili (frane, terremoti, alluvio-ni, attentati) –

se condivida le suddette preoccupa-zioni del consiglio comunale di Sasso Mar-coni e se non intenda riconsiderare la so-luzione da dare a questo problema tenen-do conto delle opinioni espresse in sed elocale al fine di scongiurare la realizzazio-ne del progetto di cui sopra .

(4-11895)

BARACETTI, CERQUETTI E CUFFA-RO . — Al Ministro della difesa. — Persapere – premesso che in data 25 otto-bre 1985 l 'ANPI, 1'ANED e 1'ANPPIA ,l'Istituto regionale per la storia del Mo-vimento di Liberazione nel Friuli-VeneziaGiulia, le ACLI, i comuni di Duino Auri-sina, Monrupino, Muggia, Sgonico, SanDorligo della Valle, la CGIL, la CISL, laUIL, il Movimento Trieste, il PCI, i lPSDI e il PSI, facenti parte del Comi-tato per la difesa dei valori della resi-stenza e delle istituzioni democratichedella provincia di Trieste, hanno emana-to il seguente comunicato : « Le sottoscrit-te organizzazioni democratiche, facent iparte del Comitato per la difesa dei va -lori della Resistenza e delle istituzionidemocratiche dopo aver ripetutamente ri-chiesto la sollecita convocazione del co-

mitato stesso, richiesta che ribadiscono ,si sono riunite nella sede dell 'Istituto re-gionale per la storia del movimento diliberazione nel Friuli-Venezia Giulia . Ve-nute a conoscenza della progettata ini-ziativa degli ex combattenti della sedicen-te Repubblica sociale italiana per il 2 7ottobre, esprimono la loro indignata pro -testa per un atto che oltre a costituiregrave offesa alla città medaglia d 'orodella Resistenza, si presenta come un ul-teriore tentativo di turbamento della vi-ta democratica locale. La Repubblica ita-liana non riconosce alcuna legittimazioneistituzionale a questi gruppi dellaRSI, i quali ripropongono in queste ter-re la tragica vicenda dell'occupazione na-zista, della annessione di fatto della re-gione al III Reich, dell 'operato polizie-sco, delatorio e anti-partigiano dei repartifascisti che, sotto il comando delle SS ,provocarono alle popolazioni italiane, slo-vena e croata gravissimi lutti e soffe-renze di cui la Risiera di San Sabba èil triste simbolo . Va qui ricordato peròche la progettata manifestazione non èun episodio isolato ma si inserisce nelpiù ampio quadro di iniziative politicheche la destra fascista e nazionalista lo-cale ha organizzato e sta organizzando incittà, assieme alla Federazione Grigiover-de. In questo contesto si colloca ancheil pubblico dibattito avvenuto recentemen-te a Trieste con la partecipazione delKaerntner Heimatdienst, definito dal Mi-nistero degli interni austriaco come un aorganizzazione dell 'estrema destra. Sitratta in sostanza di una complessa ma-novra in corso nel Paese e fuori di es-so, tesa a svalutare i principi ideali del-la Resistenza e dell 'antifascismo allo sco-po di mostrare superata e conclusa laloro funzione nella vita politica. Contem-poraneamente si è messa in atto una cam-pagna di riabilitazione strisciante del fa-scismo, accompagnata spesso da tragiciatti di terrorismo e di teppismo politico .Manovre e manifestazioni di questo tip osi svolgono in un delicato momento del -la vita politica ed economica della citt àcaratterizzato dalla difficile ricerca di sta-bili equilibri politici e istituzionali e dal-

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Ia progressiva smobilitazione di importan-ti aziende e di industrie con perdita d isempre più numerosi posti di lavoro .È in questo ambito che tali manovre emanifestazioni costituiscono, oltre a tutto ,un turbamento della convivenza etnica edei rapporti internazionali che derivanodalla stessa posizione geografica della re-gione, proprio quando i difficili proble-mi della città richiedono uno svolgimen-to normale e democratico e la collabo-razione fattiva di tutte le componenti del -le comunità qui conviventi . Perciò le or-ganizzazioni democratiche partecipanti al -l'incontro invitano tutte le forze interes-sate alla pacifica e fattiva coesistenza tragli Stati qui confinanti, a vigilare e arendere vani i tentativi di intaccare edistruggere questi fondamenti della vit apolitica ed economica della nostra città » ;

che precedentemente la presidenzanazionale FNAI, emetteva il seguente co-municato: « l'assemblea straordinaria del -la FNAI, tenuta in Firenze 1'11 maggi o1985, tra l'altro, ha deliberato di tenereun raduno nazionale degli arditi a Trie-ste ed alla Foiba di Basovizza - (a pochichilometri dalla città) il giorno 29 set-tembre 1985 con inizio di afflusso aTrieste dei partecipanti il precedent egiorno 28. Il raduno verrà tenuto in con-comitanza con quello dei Fiumani, da loroprogrammato nei medesimi suddetti gior-ni 28 e 29 settembre . Al raduno sono in-vitati a partecipare anche tutte le altreassociazioni combattentistiche e d'arma, acominciare da quella dei volontari d iguerra e con l 'esclusione di coloro chefurono ideologicamente e militarmente afianco delle bande slave . Invitatissime so -no le associazioni patriottiche . Tale radu-no ha il duplice scopo di rendere omaggioagli italiani massacrati e gettati vivi nell eFoibe dalle bande selvagge di Tito; diprotestare contro ogni tentativo di lega-lizzare la lingua slava nelle italianissimeterre giuliane. Sono quindi anche invita-ti in sacro pellegrinaggio tutti i citta-dini italiani che sentiranno il bisogno d ipartecipare a questo particolarissimo ra-duno - firmato M. O. Generale FernandoBeerai-diI7i » :

che il successivo « calendario dellecerimonie alla Foiba di Basovizza » (de-bitamente pubblicizzato sulla stampa) in -dicava per il 27 ottobre la presenza dell aUnione nazionale combattenti della Repub-blica sociale italiana (reduci delle divisio-ni Monterosa, Tagliamento, San Marco ,Decima squadriglia MAS e di altri corp idella Repubblica di Salò), mentre in al -tre giornate dello stesso calendario (da l22 settembre al 20 ottobre) le presenzealle cerimonie erano state assegnate al-l 'Associazione nazionale artiglieri d 'Italia ,all'Associazione nazionale arma di caval-leria, all 'Associazione nazionale autierid'Italia, all 'Associazione nazionale reducie rimpatriati d 'Africa, all 'Associazione na-zionale carristi d'Italia, all'Associazionenazionale mutilati ed invalidi di guerra,alla Federazione provinciale combattent ie reduci, all 'Associazione nazionale ber-saglieri, all 'Associazione nazionale finan-zieri, all'Associazione nazionale genieri etrasmettitori . Tale calendario prevedev aper domenica 3 novembre la « chiusuradelle cerimonie con la partecipazione ditutte le associazioni della " Grigioverde "e della federazione provinciale combat-tenti e reduci con rito di bandiera ese-guito dall'Associazione nazionale al -pini » -

a) quale è il suo giudizio politicosugli evidenti scopi politici di queste ma-nifestazioni e sul documento delle asso-ciazioni facenti parte del comitato per ladifesa dei valori della resistenza e delleistituzioni democratiche di Trieste, emes-so il 25 ottobre scorso e riportato in pre-messa ;

b) se considera opportuna l 'adesio-ne di numerose associazioni nazional id 'arma al suddetto raduno - pellegrinag-gio nazionale, come politicamente quali-ficato dagli organizzatori ;

e) se intende confermare e motiva -re, per il passato, per il futuro, il rifiu-to del Ministero della difesa alla parte-cipazione di reparti militari delle forz earmate della Repubblica italiana a ma-nifestazionI cori simili carati.cI'izzizior no-

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litiche cui partecipano anche organizza-zioni di ex-combattenti della Repubblicadi Salò .

(4-11896 )

ABETE. — Al Ministro per i beni cul-turali e ambientali. -- Per sapere :

se sia a conoscenza della gravissim asituazione nella quale si trova la chiesa-basilica di S . Susanna ove da quattrocen-to anni è presente un monastero di clau-sura cistercense;

quali provvedimenti intenda adottareperché le opere necessarie al consolida-mento della chiesa, evidenziate dalla pe-rizia della Soprintendenza per i beni am-bientali ed architettonici, possano effet-tuarsi nel più breve tempo possibile epossano permettere al monastero di potercontinuare a operare nella necessaria se-renità .

(4-11897)

POLLICE. — Al Presidente del Consi-glio dei ministri . — Per sapere - consi-derato che

è ben noto che le norme che rego-lavano gli interventi straordinari per i lMezzogiorno, racchiuse nell'apposito testounico approvato con decreto -del Presi-dente della Repubblica del 6 marzo 1978 ,n. 218, emanato in applicazione dell 'arti-colo 21 della legge 2 maggio 1976, n . 183 ,intitolata « Disciplina dell 'intervento straor-dinario nel Mezzogiorno per il quinquen-nio 1976-80 », scadevano appunto il 31 di-cembre del 1980 ;

questo concetto era ed è talment eben noto al Parlamento, il quale per be notto volte ha proceduto, con apposite pro-roghe, a volte anche semestrali, a prolun-garne la vigenza fino ad altra data ;

da ultimo proprio la legge 17 no-vembre 1984, n. 775, di conversione de ldecreto-legge 18 settembre 1984, n . 58 1(ultima in ordine temporale) provvedevaa modificare, all'articolo 2, i tempi di sca-denza di dette norme del testo unico daltermine « fino alla data di entrata in vi -gore della nuova legge per la disciplina

organica . . . » come previsto nel decreto altermine « fino al 31 ottobre 1985 », comesancito nella legge di conversione . In par-ticolare è da rilevare che tutte le proro-ghe (comprese quelle successive allo scio-glimento della Cassa per il Mezzogiorno )sono sempre state definite addirittura ne ititoli generali stessi di dette leggi e de-creti come « Norme urgenti », in quant oovviamente si riteneva impossibile la con-tinuazione dell'intervento straordinari osenza -la proroga delle norme in questione ;

non è possibile trascurare il fattoche questo susseguirsi di scadenze e d iproroghe nell'arco di un quinquennio ilParlamento le ha votate sempre con l'iden-tico testo letterale dell 'articolo 3 dellalegge l° dicembre 1983, n. 651, che è ilseguente : « Le norme del testo unico ap-provato con decreto del Presidente dell aRepubblica 6 marzo 1978, n . 218, e succes-sive modificazioni ed integrazioni e lealtre leggi riguardanti i territori meridio-nali, contenenti le indicazioni del termin e31 dicembre 1980, prorogato, da ultimo ,con legge 30 aprile 1983, n . 132, fino al30 novembre 1983, sono ulteriormente pro -rogate fino al 31 luglio 1984 » ;

con questo testo letterale (cioè conla virgola dopo territori meridionali) enon già senza tale virgola come risulta ne ltesto letterale della legge n . 775 del 1 7novembre 1984 che ne esplicita ulterior-mente il concetto, il Governo ed il Par-lamento nell'agosto del 1984 avevano in-teso come scadute tutte le norme del test ounico e non già solo quelle contenenti i ltermine 31 dicembre 1980, che sono un adecina e scarsamente incidenti .

Infatti il 6 agosto 1984 un decreto delPresidente della Repubblica disponeva loscioglimento dello strumento operativ oCassa per il Mezzogiorno per le seguent iconsiderazioni : « considerato che, in as-senza di ulteriori proroghe legislative del-le sopracitate disposizioni, mancano i pre-supposti giuridici per il proseguimentodell'operatività della Cassa per il Mezzo-giorno » . Nonostante l'inequivocabile chia-rezza del testo letterale del primo com-

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ma dell 'articolo 2 della legge n . 775, sul-la scadenza di tutte le norme del citatotesto unico, chiarezza ulteriormente raf-forzata dal fatto che al secondo commadello stesso articolo si fissa una scadenzadiversa dal 31 ottobre 1985, per alcuni ar-ticoli (17, 21, 22, 23, 36, 135) in cui no nè espresso il termine 31 dicembre 1980.

Il Ministro per il Mezzogiorno in ca-rica ha inteso, con una sua nota del 18ottobre 1985, interpretare di sua autoritàed in modo difforme dal Parlamento, i ldettato della legge n. 775, e cioè che l enonne del testo unico non sono mai sca-dute, anzi ha sempre sbagliato il Parla-mento a prorogare ulteriormente ciò chenon è mai scaduto e mai stato abrogato .

Inoltre, fatto ancor più grave, sullabase di questa sua presunzione, il mini-stro vigilante ha autorizzato il commis-sariato governativo per l ' intervento straor-dinario nel Mezzogiorno a continuare adoperare anche dopo il 31 ottobre 198 5con le norme del testo unico, senza né u ndecreto né una legge che lo rendesse pos-sibile ;

poiché, a parere dell ' interrogante, inun simile comportamento si ravvisa sot-trazione al Parlamento di prerogative chegli sono proprie, violazione dell'articolo 2della legge n . 775 del 17 novembre 1984 ,non assolvimento del ruolo di vigilanz anel rispetto delle leggi sull'operato delcommissariato governativo per l 'interventostraordinario nel Mezzogiorno operante incondizioni di illegalità, nonché un com-portamento oltraggiose; tendente a ridi-colizzare il Parlamento, ancor più graveperché proveniente da un ministro in ca-rica -

se non intenda verificare le linee ge-nerali della politica governativa nell'inter-vento per il Mezzogiorno e in particolarela validità degli strumenti legislativi ditali interventi e l'uso sconsiderato che n eviene fatto dal ministro in carica. (4-11898 )

VISCARDI. — Ai Ministri dell' internoe del tesoro. — Per sapere - premessoche anche in conseguenza del trasferimen-

to delle competenze dalle commissioni me-diche militari alle commissioni comunal io delle USL per l'accertamento delle ri-dotte capacità lavorative, si sta assistendoper l'equo indennizzo ad una crescita ab-norme delle richieste e dei riconoscimen-ti - se non ritengono di dover intervenir eper un 'adeguata azione di controllo d iquanto in premessa e se ritengono legitti-mo quanto deciso da vari enti di trasfor-mare questa erogazione una tantum inuna rendita vitalizia non soggetta ai prin-cìpi di non cumulabilità con gli altri red-diti affermata per le pensioni d'invalidit àdell'INPS.

(4-11899)

VISCARDI. -- Al Ministro di grazia egiustizia. — Per conoscere - premesso chela casa circondariale di Pozzuoli è stataa seguito del bradisisma temporaneamentetrasferita a Napoli in località Nisida -i motivi per cui la Direzione generale de -gli istituti di pena dal mese di agosto siostina a non incontrare le rappresentanz eistituzionali e sindacali di Pozzuoli alloscopo di definire un preciso progetto pe rla riutilizzazione della locale casa circon-dariale femminile nell 'ambito delle inizia-tive in atto per la rivitalizzazione del cen-tro flegreo, connessa al rientro della po-polazione .

(4-11900)

VISCARDI. — Al Ministro delle parte-cipazioni statali.- - Per sapere - premessoche la SME e le sue società operativesono sostanzialmente allo sbando in se-guito alle complesse ed inusitate proce-dure messe in atto per la loro cessione -se non ritiene di dover superare rapida -mente l'attuale perniciosa condizione d istallo ricercando altre ipotesi di soluzion etendenti ad integrare le potenzialità de lsettore pubblico con quelle del settore pri-vato qualificato e disponibile . Inoltre, s ichiede di conoscere - nelle more degli as-setti definitivi - quali iniziative sono inatto da parte della Cirio per la salvaguar-dia dei livelli produttivi ed occupazional idello stabilimento di Castellammare d iStabia (Napoli) per il quale la Direzion e

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locale dichiara un vuoto nei programm iproduttivi a partire dal prossimo mese d igennaio 1986 e se il Governo non ritien edi intraprendere un'iniziativa in 'grado d iimpedire - nell 'attuale confusione - unaristrutturazione selvaggia senza alcun con-fronto con il sindacato dei lavoratori .

(4-11901 )

VISCARDI . — Ai Ministri del lavoroe previdenza sociale, dell'industria, com-mercio e artigianato e del bilancio e pro-grammazione economica . — Per conoscere- premesso che i lavoratori interessati so -no senza alcun sostegno di' reddito ed i nattesa di riprendere il lavoro dal mese d iluglio 1984 - i motivi che hanno sinoraimpedito il riconoscimento a vario titolodella cassa integrazione guadagni ai lavo-ratori della Canfilfratta di Marcianise (Ca-serta) e quali iniziative intende intrapren-dere a salvaguardia dei loro legittimi di -ritti .

(4-11902 )

POLLICE . — Al Ministro dell'interno .— Per sapere quale è la posizione giuri-dica presso il Ministero dell 'interno deisignori Concetta Colazingari, IngallinaGiorgio e Giuseppe Capobianco; ciò perverificare la fondatezza delle informazio-ni in possesso dell'interrogante in basealle quali la signora Colazingari ed il si-gnor Ingallina a tempo pieno ed il signo rCapobianco parzialmente, sarebbero distac-cati a Potenza presso l 'ufficio privato del -l 'onorevole Sanza con non meglio preci-sate funzioni .

(4-11903 )

ALPINI . — Al Ministro delle finanze.— Per sapere - premesso che

con il 1° gennaio 1985 sono entrat iin vigore i nuovi redditi domenicali edagrari per i terreni e i nuovi redditi ca-tastali per i fabbricati ;

tali nuovi redditi che hanno com eriferimenti il 1979, sono stati pubblicati ,provincia per provincia, su varie gazzett eufficiali, nel dicembre del 1984 :

la stampa non ha dato alcuna noti -zia in merito a questi importantissimi ag-giornamenti dei redditi degli immobili re-lativi a terreni e fabbricati ;

gli uffici catastali non sono in gradodi fornire agli interessati i certificati ca-tastali, con i redditi aggiornati, sia de iterreni che dei fabbricati e ciò per l'or-mai cronico caos che si registra da annie ulteriormente verificatosi a seguito del -l 'entrata in vigore della legge relativa alcondono edilizio ;

è prossima la scadenza della presen-tazione del modello 740 relativo ai red-diti conseguiti nel 1985 -

. se non ritenga opportuno, nell'inte-resse dei contribuenti e degli uffici cata-stali, prendere iniziative, fin d'ora, per uncongruo rinvio dei termini di scadenzadella DU relativa all'anno 1985 al fine d idar modo ai contribuenti interessati d ipoter entrare in possesso dei nuovi red-diti catastali; nello stesso tempo, disporr euna nuova organica massiccia pubblicazio-ne delle gazzette ufficiali con diffusion edelle stesse tramite le edicole dei giornali ;in alternativa autorizzare i contribuent iinteressati che anche per l'anno 1985 pos-sano indicare nelle loro dichiarazioni iredditi catastali del 1984 rivalutati conadeguati coefficienti .

(4-11904)

FINCATO GRIGOLETTO . — Ai Mini-stri di grazia e giustizia e della sanità. —Per sapere - premesso

le notizie allarmanti pubblicate dasettimanali locali (Nuova Vicenza del 3novembre 1985) che riportano informazio-ni che da tempo circolavano in città s uaccertati casi di LAS nel carcere di Vi-cenza;

che, durante la visita dello stessoministro per l 'inaugurazione della caser-ma dei carabinieri in Arzignano (Vicen-za) avvenuta sabato 19 ottobre 1985, fufatta menzione della gravità della situa-zione per cui non si poteva più tacere esi doveva intervenire;

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il ritardo enorme con cui si pensadi effettuare il trasloco dal vecchio car-cere sito in via San Biagio, al nuovo, gi àdefinito del tutto insufficiente per l'esi-genza di una popolazione in continuo au-mento, almeno fino a quando nuovi co-dici non porteranno a derubricare nume -rosi reati e quindi ad evitare lunghi mes idi carcerazione in attesa di giudizio ;

che ha visitato il vecchio carceremartedì 5 novembre 1985 ed ha appresodal direttore quanto segue: 1) che at-tualmente vi sono 130 detenuti in 33 spa-zi, infermerie comprese; 2) che vi sonooggettive difficoltà per il « mantenimento » ,oltre che per un minimo di rieducazione ,per una popolazione formata da molt itossicodipendenti e da recidivi ; 3) che s isono verificati, attraverso analisi di labo-ratorio, 3 casi di LAS e accertati sospett isu venti detenuti ;

è a conoscenza che sabato 9 novem-bre 1985 l'ordine dei medici si riunisceper discutere sulla gravità del caso;

il silenzio della Direzione sanitariadell'USL n. 8 di Vicenza (richiesta di in-formazioni sulla ospedalizzazione e sulleanalisi dei detenuti) ingenera le più fo-sche paure e, forse, i più ingiusti sospet-ti, nelle stesse famiglie dei carcerati e ne ivicentini che temono il contagio sia i nospedale che nella città – :

se vi siano, e quanti siano, i casi ac-certati di LAS e di AIDS nel carcere diVicenza ;

quali siano i provedimenti che i mi-nistri competenti intendono assumere perevitare drammi e paure .

(4-11905 )

CARLOTTO, BALZARDI E RABINO . —Al Ministro del lavoro e previdenza so-ciale. — Per conoscere – premesso che

l 'articolo 2 del decreto-legge 20 set-tembre 1985, n . 477, recita: « A decorre-re dai periodi contributivi in scadenzanel mese di entrata in vigore del presen-te decreto i soggetti che non provveda-no al pagamento dei contributi e dei pre-

mi dovuti alle gestioni previdenziali ed as-sistenziali entro il termine stabilito, o viprovvedano in misura inferiore, sono te-nuti al versamento di • una somma aggiun-tiva pari all'importo non versato, ferm erestando le ulteriori sanzioni civili, am-ministrative e penali .

Qualora il pagamento dei contributi edei premi di cui al comma precedentevenga effettuato nei trenta giorni succes-sivi al termine stabilito, la somma ag-giuntiva è ridotta del cinquanta per cento .

La maggiorazione di cui all'articolo 13 ,primo comma, del decreto-legge 29 luglio1981, n . 402, convertito, con modificazio-ni, nella legge 26 settembre 1981, n. 537 ,è elevata da cinque a dieci punti .

Le disposizioni di cui al precedentecomma 1 si applicano altresì ai soggett iche entro il 20 ottobre 1985 non abbianoprovveduto al versamento dei contribut ie dei premi e dei relativi oneri accessoridovuti a tutto il 20 luglio 1985 e per iquali non siano state già accordate ratea-zioni .

Le rateazioni superiori ai dodici mes ivengono accordate con provvedimento mo-tivato da comunicarsi entro trenta giorn iai Ministeri del lavoro e della previdenzasociale e del tesoro .

Non sono ammesse rateazioni superior iai quarantotto mesi .

Per la riscossione dei contributi e de ipremi e dei relativi oneri accessori dovu-ti per le forme obbligatorie di previdenzae di assistenza, si applicano le disposizio-ni del testo unico per la riscossione dell eentrate patrimoniali dello Stato, approva-to con regio decreto 14 aprile 1910 ,n. 639 » ;

con successivo decreto-legge, il com-ma 4 del predetto articolo 2, è stato, du-rante l'esame in Commissione, sostituit odai seguenti :

« 4. Le disposizioni di cui al pre-cedente comma 1, si applicano per i con -tributi e premi dovuti a tutto il 20 lu-glio 1985, qualora i soggetti, ai quali pe rdetti contributi e premi non siano stateaccordate rateazioni, non prevedano al

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loro versamento entro il 20 novembre1985 .

4-bis. La somma aggiuntiva di cu ial precedente comma 1 non si applica aisoggetti che abbiamo presentato, entroil 20 luglio 1985, domanda di rateazioniper i contributi e premi di cui al prece-dente comma 4, sempreché nel caso dimancato accoglimento della domanda stes-sa, provvedano al versamento dei predett icontributi e premi entro 60 giorni dalladata di comunicazione del mancato acco-glimento .

4-ter. Gli oneri accessori relativiai contributi e premi dovuti a tutto il 20luglio 1985, sono versati entro 60 giornidalla data di

richiesta degli enti previ-denziali » ;

per i soggetti appartenenti alle ge-stioni amministrate direttamente dall ' INPS(artigiani, commercianti, datori di lavoronon agricoli, ecc.) l'INPS medesimo notifi-ca in tempo utile l'inadempienza accerta-ta con invito di pagamento, per i contri-buti o premi dovuti a tutto il 20 luglio1985, per evitare il versamento della cita-ta gravosa somma aggiuntiva;

per contro - la gestione dei coltiva-tori diretti e dei datori di lavori agricoli ,amministrata - come è noto - dal Servi-zio contributi agricoli unificati (SCAU) ,non fruisce di tale trattamento non essen-do lo SCAU, a quanto risulta, in grado d ieffettuare i necessari controlli e notificarele inadempienze per consentire agli inte-ressati di regolarizzare tempestivamente ,con i dovuti versamenti, le loro posizion iassicurative ;

pertanto, ciò crea disparità di trat-tamento e penalizza gravemente la catego-ria agricola, senza tener conto che è pro-prio tale categoria che ha bisogno di mag-gior assistenza e comprensione in campoprevidènziale, operando nelle campagne do-ve è più scarsa l'informazione - :

se non ritenga opportuno assumereiniziative per risolvere il problema segna-lato, al fine di consentire allo SCAU dieffettuare i necessari controlli e notifi-

carne le risultanze agli interessati inadem-pienti con invito a regolarizzare le lor oposizioni e, conseguentemente, se non ri-tiene opportuno impartire precise dispo-sizioni allo SCAU, affinché esegua tal ioperazioni con la necessaria sollecitudine .

(4-11906 )

MANNA E PARLATO. — Al Ministroper il coordinamento della protezione ci -vile. — Per sapere -

premesso che su sollecitazione delsindaco di Castelvolturno (nota del 7 mar-zo 1985, n . 04906), il Ministro per la pro-tezione civile dispose, con ordinanza del15 marzo successivo, che « in deroga adogni contraria norma », il sindaco di Ca-stelvolturno era autorizzato « a stipulareconvenzioni per la durata massima di u nanno còn persone nel numero e nelle qua-lifiche indicate nella nota n . 04906 del 7marzo 1985 da adibire a servizi conness ialle accresciute esigenze dovute all'aumen-to della popolazione residente » ;

ritenendo più che presumibile cheall'ordinanza citata il Ministro in parolafosse mosso dalla drammatica segnalazio-ne (in cui la nota del sindaco si era con-cretizzata) secondo cui per effetto del bra-disismo flegreo la popolazione di Castel-volturno si era accresciuta di presenzecinque volte superiori a quelle, accertat edall'ultimo censiment o

se fosse a conoscenza, invece, che,contro le 61 .000 indicate dal sindaco, lepersone residenti alla fine del 1984 (e dun-que fino a qualche mese prima che l asuccitata nota venisse redatta e spedita)non superavano le undicimila ;

se abbia mai avuto notizia che pe reffetto della sua troppo pronta ordinanza ,l'amministrazione comunale di Castelvol-turno assunse per chiamata diretta bennovantasette persone che trasse dai regi-stri dei parenti stretti e larghi dei suoiassessori e dei suoi consiglieri della D Ce del PCI, dai taccuini dei grandi eletto-ri, dei galoppini e dei comparelli dei du epartiti e dai listoni dei migliori client i

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loro : persone che non potevano soddisfa -re affatto, e non solo per non averne « lequalifiche » di cui alla dicasteriale ordinan-za, le « improcrastinabili esigenze di igie-ne, sanità e ordine pubblico avvertite dal-l'accresciuta popolazione » che non si eraaccresciuta ; potevano soddisfarne bene al -tre: quelle che il loro sindaco aveva cer-tamente tenute presenti nel redigere lacommovente « perorazione del supremo in-teresse » della quale il Ministro non sep-pe (o non volle ?) svergognare la falsità ;

se sia al corrente che la delibera-zione della giunta comunale relativa all estipulate convenzioni e contemplante i no-minativi dei convenzionati fu bocciata dalcomitato regionale di controllo, sicché inovantasette prestano normalmente servi-zio (se lo prestano . . .), alcuni di loro son oinvestiti di cariche delicatissime sì chesono finanche depositari di segreti di att idi ufficio, ma non vengono pagati, ancor -ché l'ordinanza ministeriale mettesse aloro disposizione millecinquecento milionidi lire;

se gli sia stato riferito che, in se-guito all'indegno episodio, una denunci aper abuso e interesse privato in atti d iufficio sia stata presentata alla Procuradella Repubblica di Santa Maria CapuaVetere, dai consiglieri comunali Antoni oBoccone e Vincenzo De Simone del MSI -destra nazionale e Giovanni Piazza de lPRI, nonché dal segretario sezionale delPSI Alfredo Villano ;

se non ritenga, anche di fronte all'in-dignazione della cittadinanza, di dover re-vocare la sua ordinanza del 15 marzo1985 che, fondata su falsi presupposti ,nessun benefico effetto ha sortito per l apopolazione di Castelvolturno, ma ha con-sentito vergognose speculazioni che hann oil sapore abietto dello sciacallaggio politi-co, e non soltanto politico .

(4-11907)

TREBBI ALOARDI, GIADRESCO E

SANDIROCCO . — Al Ministro del lavoroe previdenza sociale . — Per sapere - con-siderato :

le giustificate preoccupazioni e pro -teste dei nostri connazionali emigrati in

Svizzera a causa della riduzione dei fon -di destinati alla formazione professiona-le dei lavoratori all'estero ;

che il Ministero del lavoro è venut omeno al finanziamento previsto per leg-ge dovuto alla formazione professionaledegli emigrati nell 'anno 1985, creando co-sì grosse difficoltà all'ECAP (ente chesvolge questa meritoria attività in Sviz-zera) ;

che le autorità svizzere dal cantoloro versano regolarmente il contribut oloro spettante, dimostrando così una mag-giore sensibilità del Governo italiano ver-so la formazione professionale dei nostr iconnazionali - :

quali provvedimenti urgenti intendeporre in atto per assicurare il rapido ver -samento dei fondi per l 'anno 1985 eperché ogni anno tale versamento siapuntuale per porre termine ai disagi eal pericolo reale di interruzione di unameritoria e indispensabile attività per laformazione professionale dei nostri con-nazionali costretti a lavorare all'estero .

(4-11908 )

TATARELLA. — Al Ministro dei lavoripubblici . — Per sapere le azioni che in-tende svolgere per l'allargamento dellastrada statale n . 89 e, in via urgente eprioritaria, del tratto iniziale che collegaSan Severo ad Apricena a causa dell'altapericolosità dell'attuale tracciato, soprat-tutto nel citato tratto Apricena-San Seve-ro, dove la strada si restringe per unsottopasso ferroviario e per una serie d icurve a gomito, che andrebbero, comun-que, eliminate .

In merito si fa presente : a) il grossoflusso di traffico, anche pesante, che in-teressa l'arteria, per la presenza di u nforte pehdolarismo di studenti e lavora-tori da e per San Severo ; b) l 'insistenzasul tratto San Severo-Apricena di nume -rose aziende industriali; c) il traffico tu-ristico e domenicale per e dal Gargano(per quella strada si accede anche alla su-perstrada garganica) .

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Inoltre l 'allargamento della strada èstato più volte sollecitato ed anche re-centemente dal consiglio comunale di Apri -cena e che, anche per accedere al caselloautostradale di cui Apricena è priva, unnotevole flusso di traffico agricolo-indu-striale si riversa sulla strada per SanSevero .

(4-11909)

MARTINAT. — Al Ministro del tesoro.— Per sapere -

premesso che da notizie giornalisti -che si apprende che presto aprirà a To-rino una piccola banca con impostazionie caratteristiche tendenti ad operare pre-valentemente con operazioni in ECU ;

considerato che proprio in questimesi alcune piccole banche, in particolarenel meridione, ma' non solo, sono all'at-tenzione della magistratura per reciclag-gio di denaro proveniente da ambienti ma-fiosi e malavitosi, e per una serie di altr eoperazioni poco chiare ma con evident irisvolti di natura penale - :

se il Ministro ha effettuato controll isui componenti la società in oggetto, ese non ritiene opportuno e doveroso, incaso negativo, procedere immediatamenteprima che la banca stessa apra i proprisportelli .

(4-11910)

AGOSTINACCHIO. — Al Ministro del-l 'interno. — Per sapere - premesso :

che gli amministratori della provin-cia di Bari dovranno comparire dinanziai giudici del lavoro a seguito di ricorsopresentato da giovani ai quali venne affi-data la realizzazione dell'Atlante dei ben iculturali ;

che la vicenda ebbe inizio nel 1981 - :

quali azioni intende svolgere perchiarire i motivi che hanno dato luogo alricorso suddetto e alla rinuncia, da partedella provincia, dopo una spesa non tra-scurabile, alla realizzazione dell 'Atlante deibeni culturali .

(4-11911)

RUSSO FRANCO E TAMINO. — Al Mi-nistro della pubblica istruzione. — Per sa-pere - premesso che

con legge 25 marzo 1985 n. 121 èstato ratificato l 'accordo 18 febbraio 1984 ,con il quale sono state apportate modifi-cazioni al Concordato Lateranense dell'1 1febbraio 1929 fra la Repubblica italiana eIa Santa Sede ;

in data 3 giugno 1985 ha avuto luo-go lo scambio degli strumenti di ratific adelI'accordo di cui sopra, e conseguente-mente tale accordo è entrato in vigorecosì come comunicato dal Ministero degl iaffari esteri in Gazzetta Ufficiale 20 giu-gno 1985, n . 144;

con il suddetto accordo è stato sta-bilito che « nel rispetto della libertà d icoscienza e della responsabilità educativadei genitori è garante.- a' ciascuno il di-ritto di ' scegliere se avvalersi o non av-valersi di detto insegnamento e che al-l'atto dell'iscrizione gli studenti o i lorogenitori eserciteranno tale diritto, su ri-chiesta delle autorità scolastiche, senzache la loro scelta possa dar luogo ad al -cuna forma di discriminazione »

quali iniziative intende adottare af-finché sia rispettata la libertà di pensieroe di religione dei genitori i quali non in -tendono che il proprio figlio assista allelezioni di religione cattolica e che lo stes •so sia allontanato dalla classe in quant otale allontanamento sarebbe gravement epregiudizievole dal punto di vista educa-tivo psicologico ;

se non ritiene che, qualora qualcunovoglia avvalersi dell'insegnamento della re-ligione cattolica, tale insegnamento debb anecessariamente avvenire in tempi tali d anon pregiudicare l'attività didattica dellascuola pubblica .

(4-11912)

CARLOTTO, BALZARDI E RABINO . —Al Presidente del Consiglio dei ministr ie ai Ministri del commercio con l 'estero,della sanità e per il coordinamento delle

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politiche comunitarie. — Per conoscere –premesso che:

il Sole-24 Ore del 19 ottobre 1985 ,puntualizza l'abnorme situazione delle im-portazioni di carni suine dal Belgio dovesono state immagazzinate 40 mila tonnel-late di carne suina provenienti dalla Fian-dra, dove recentemente si sono verificat ifocolai di peste suina africana e tale car-ne verrà ora importata in parte in Italia ;

nella primavera del 1983, in analo-ghe circostanze (epidemia di peste suin ain provincia di Cuneo), vennero abbattu-ti 12 mila capi suini circa e le relativecarni vennero distrutte in applicazionedelle nostre leggi sanitarie ;

gli allevatori interessati, a seguitodi tali abbattimenti, hanno percepito at-tualmente – a titolo di indennizzo – i3/4 dell'80 per cento del valore, stimatodegli animali ;

per effetto del divieto di sposta-mento dei suini e soppressioné mercati ,nelle zone circostanti ai focolai, gli altr iallevatori furono costretti a procedereall'ammasso delle carni dei suini che, pe rraggiunta maturazione, dovettero esser emacellati per una quantità di circa 5.50 0quintali e la vendita di tali carni è stat aresa possibile dopo parecchi mesi conuna perdita secca del 40 per cento de lvalore iniziale del prodotto ;

da ciò si evidenzia una stridente di-sparità di trattamento tra gli allevatoribelgi e quelli italiani : ai primi l 'organi-smo di intervento belga ha ritirato e pa-gato – secondo quanto precisa l'articolocitato, ad un prezzo del 10 per cento su-periore alle quotazioni di mercato – lecarni che verrebbero ora importate inItalia; ai secondi, le leggi italiane hannoimposto l'obbligo di abbattere i capi edistruggerne le carni con indennizzi par-ziali e tardivi nell'ambito dei focolai ,mentre nelle zone circostanti non vi èstato alcun intervento di sostegno a frontedella chiusura dei mercati ;

ciò appare iniquo e inaccettabile peril danno che deriva ai nostri allevatori -

quali provvedimenti intende assume-re il Governo e i ministri aditi per por-re rimedio alle disparità sopra evidenzia -te ed eliminare il gravissimo malumoreche esiste nella categoria degli allevatorisuinicoli che – a seguito della notizia so-pra citata – si ritengono beffati e grave-mente danneggiati .

(4-11913 )

TATARELLA. — Al Ministro della pub-blica istruzione. — Per sapere le azion iche intende svolgere per la concessionedell'autonomia alla sezione staccata di Ca-salnuovo dell'istituto commerciale di Lu -cera. La sezione staccata di Casalnuovo ,istituita quindici anni fa, ha visto cresce-re di anno in anno le iscrizioni degli stu-denti che ivi si recano anche dai vicinicomuni di Casalvecchio, Castelnuovo dell aDaunia, Pietramontecorvino e anche d aqualche vicino comune molisano come Col-letorto. La dipendenza della sede centraledi Lucera crea non pochi problemi didat-tici ed organizzativi, che, invece, con l aconcessione dell'autonomia, verrebbero a dessere eliminati o, almeno, attenuati .

(4-11914 )

MAllONE, ABBATANGELO E FLORI-NO. — Al Ministro di grazia e giustizia .— Per conoscere:

se gli risulta che il cancel l iere diri-gente della pretura di Sorrento, a seguitodei rapporti 26 luglio 1982 e 27 novem-bre 1984 di quel pretore titolare, ha su-bito ben due inchieste da parte del pre-sidente del tribunale di Napoli, la prim adelle quali si è conclusa con decreto 2 0ottobre 1982 in cui si afferma che dett ocancelliere dirigente « dimostra capacità erispetto delle leggi vigenti », mentre dellaseconda, a distanza di oltre sei mesi dallaespletata istruttoria, non si è avuta noti-zia alcuna ;

se gli risulta che il primo dei duerapporti a carico del cancelliere dirigent edella pretura di Sorrento, datato 26 lu-glio 1982, fece riscontro alla nota n. 5262di protocollo del 3 luglio 1982 con la

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quale il predetto cancelliere dirigente ri-chiedeva al pretore titolare di contestareal dipendente cancelliere Manna Gaspareaddebiti disciplinari, a seguito della per-dita del fascicolo processuale penale nu-mero 4430 e che, nonostante la chiara edettagliata indicazione di ben quattro ille-citi disciplinari, il rapporto 3 luglio 1982non ebbe seguito alcuno ;

se gli risulta che il secondo rappor-to a carico del cancelliere dirigente dell apretura di Sorrento, datato 27 novembre1984, fece riscontro alle note nn. senza,8436, 9228 e 9678, rispettivamente dell ' 8ottobre, del 12 ottobre, del 9 e del 27novembre 1984, con le quali il cancellieredirigente denunciava la scomparsa di be notto fascicoli processuali civili, indicandonella inosservanza delle disposizioni da luiimpartite per la sicurezza della conserva-zione degli atti processuali da parte dellasegretaria Guida Anna la causa della scom-parsa dei fascicoli, benché attenuata d aobiettive difficoltà di attuazione, pur essedettagliatamente indicate ;

se gli risulta che contro .la tardivae parziale applicazione delle disposizion iper la sicurezza della conservazione degl iatti da parte del personale dipendente, at-tuata solamente dalle sezioni civile e am-ministrativa, consistente principalmentenella utilizzazione degli sportelli per irapporti con il pubblico, vi è stata la « le-vata di scudi » di alcuni esponenti delforo locale per i quali, evidentemente, l egaranzie di sicura conservazione, di sal-vaguardia da traffici e manomissioni diestranei, di comoda consultazione sedutidignitosamente ad un tavolo, servizi da lpersonale addetto, non sono preferibili a lvergognoso sconcio, cui sono da sempreabituati, costituito dalla ricerca dei fasci -coli processuali, per la consultazione, per-sonalmente e spesso simultaneamente d aparte di più avvocati o di loro segretarie ,direttamente dagli armadi e dalle scriva-nie della cancelleria, talvolta anche in as-senza del personale addetto ;

se il decreto di trasferimento 12 ot-tobre 1985 del cancelliere dirigente dellapretura di Sorrento ad altra sede e con

diverso incarico debba intendersi motivatodalla incompatibilità ambientale di cui alrapporto pretorile 27 novembre 1984, de-terminata da :

1) petulante pedanteria nel controllodell'orario d'inizio del lavoro del persona-le dipendente ;

2) effettuazione dei recuperi dei minu-ti di ritardo del personale dipendente ,con « danno » economico del personalepredetto ;

3) disconoscimento agli impiegati conqualifica di segretario del diritto ad eser-citare le funzioni di cancelliere ;

4) sottrazione dei fascicoli processual ialla « fede , pubblica », con conseguenti :a) scomodamento del personale dipenden-te per la ricerca degli atti e dei fascicol ida esibire in visione, eliminato il self-

service ; b) attesa del turno agli sportelli ,per il pubblico, avvocati compresi ; c) im-possibilità per il pubblico, avvocati com-presi, di sottrazioni temporanee o defini-tive e di manomissioni dei fascicoli pro-cessuali in deposito alla cancelleria ;

se le manifestazioni di assenteismo edi lassismo, contro le quali il Cancellieredirigente della pretura di Sorrento si bat-te quotidianamente, vogliono essere defini-tivamente eliminate o se si preferisce la-sciarle allignare per poter con esse giu-stificare i- guasti e i danni determinati daincapacità e da perseguimento di illecitiinteressi di parte;

se, di conseguenza, s'intende mante-nere fermo il predetto provvedimento ditrasferimento o lo si voglia revocare, con-sentendo al cancelliere dirigente della pre-tura di Sorrento di continuare ad esple-tare le proprie funzioni con capacità erispetto delle leggi vigenti come dichiara-to nel decreto del presidente del tribuna-le di Napoli 20 ottobre 1982 .

(4-11915 )

CARLOTTO, BALZARDI, PAGANELLI ,RABINO, SARTI ADOLFO, SOAVE E MAR-TINO. — Al Ministro delle finanze. — Persapere — premesso che :

in questi giorni gli Uffici del Regi-stro diramano migliaia di avvisi di pa-

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gamento per il Partitario « ACI » (oltre200.000 nella sola regione Piemonte), re-lativi a dichiarati « omessi pagamenti »della tassa di circolazione per il period o1983-1984 relativi a veicoli segnalati dal-l 'ACI ROMA - Servizi affari tributari -secondo il quale non risulta che sia stat aversata la relativa tassa di circolazionedovuta e, pertanto, si ingiunge il paga-mento della tassa medesima;

per la maggior parte di tali veico-li è invece stata, a suo tempo, corrispo-sta la tassa stessa anche se sovente i pro-prietari non sono in grado di dimostrareciò esibendo prontamente la ricevuta d iversamento ;

il decreto-legge del 30 dicembre 1982 ,n. 953, convertito, con modificazioni, i nlegge del 28 febbraio 1983, n . 53, all'ar-ticolo 5, comma 31, stabilisce che a de-correre dal 1° gennaio 1983, i veicoli sonosoggetti alle tasse stabilite dalle tariffeannesse alla legge 21 maggio 1953, n . 463 ,per effetto della loro iscrizione nei ri-spettivi pubblici registri e Io stesso arti -colo 5, al comma 52, prevede modalitàsulla cancellazione dei veicoli dai pubblic iregistri, modalità stabilite poi con decre-to ministeriale 26 aprile 1983 ;

la conservazione delle ricevute di pa-gamento dovrebbe essere mantenuta peranni tre, ai sensi dell'articolo 5, comma51, del decreto-legge n . 953 sopra ci-tato;

tuttavia, appare laboriosa la ricercadi tali ricevute (che - sia detto per in-ciso - pressoché nessuno conserva) e ,del pari, appare sorprendente ed invero-simile che migliaia e migliaia di posses-sori di veicoli abbiano omesso il paga -mento della tassa in questione, per cuiè da ritenere che si tratti, nella fatti -specie, di mancata corretta registrazioneda parte dell'ACI e che siano, pertanto ,opportuni maggiori nuovi controlli deglielenchi dei versamenti effettuati ;

frattanto, però, gli Uffici del Regi-stro - pur con le ben note carenze dipersonale e di strutture - si affrettano adiramare gli avvisi di pagamento per non

far cadere in prescrizione il presunto cre-dito dell 'Erario e, rimanendo inefficace loavviso, dovranno provvedere alle notifi-che delle ingiunzioni per le parecchie mi-gliaia di possessori di autoveicoli che fi-gurano non in regola con il versament oin questione ;

tutto ciò considerando, appare indi-spensabile prorogare almeno di un ann o(come a suo tempo è avvenuto per l atassa una tantum) il termine per gli ac-certamenti e il recupero delle somme ef-fettivamente evase - :

se non ritiene di assumere le op-portune iniziative per la proroga e con-sentire i maggiori dovuti controlli da di-sporsi e il recupero delle sole tasse ef-fettivamente evase;

se non ritiene, conseguentemente ne-cessario, stabilire subito le modalità ditali nuovi indispensabili controlli per evi-tare agli Uffici finanziari laboriose proce-dure di tentati recuperi di tasse, in ef-fetti già versate, e disagi e spese ai pos-sessori di veicoli che hanno a suo tem-po regolarmente versato le tasse dovut eanche se non sono facilmente in gradodi dimostrarlo .

(4-11916 )

CALVANESE, AULETA E SAPIO. — AiMinistri della marina mercantile, dell ' in-terno, per i beni culturali e ambientali,per l 'ecologia e di grazia e giustizia . —Per sapere - premesso ch e

la convenzione stipulata tra la capi-taneria di porto di Salerno e i titolari d istabilimenti balneari per l'utilizzazione de ldemanio marittimo nel comune di Minorinei mesi estivi, prevede la rimozione diogni opera entro i] 31 ottobre di ogn ianno;

i titolari degli stabilimenti balnearinon hanno ottemperato a detta clausol aed hanno lasciato sulla spiaggia vistosecostruzioni usate per il deposito di ma-teriale ;

è in corso un palleggiamento di re-sponsabilità tra il sindaco di Minori e la

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capitaneria di porto sulle rispettive com-petenze ad intervenire nella vicenda - :

se le competenti autorità locali han-no ottemperato a tutti gli obblighi loroimposti dalle vigenti leggi a tutela deldemanio marittimo ;

se risulti al Governo che siano incorso indagini giudiziarie per il reato d iomissione di atti di ufficio in relazionealla su esposta vicenda .

(4-11917)

PERRONE, ASTONE, BOTTARI, MA-DAUDO E D'AQUINO. — Al Ministro pe ril coordinamento della protezione civile .— Per sapere - considerata la grave si-tuazione venutasi a creare nella provinci adi Messina, a seguito dei gravi danni ar-recati dai recenti nubifragi, che hannoprovocato la distruzione di intere reti via-rie interprovinciali, intercomunali e comu-nali, allagamenti di grosse estensioni diterreni agricoli, pregiudicando irreparabil-mente il futuro raccolto di alcuni prodot-ti agricoli - :

se non ritiene opportuno fare accer-tare, con la massima sollecitudine, dagl iorgani periferici dello Stato la consistenzadel territorio particolarmente colpito el 'entità dei danni causati alle infrastrut-ture, alle strutture ed alla economia, alfine di approntare il decreto di riconosci -mento di calamità naturale e predisporre ,sentita la regione e gli enti locali interes -

sati, un piano ed un programma di con-creti interventi per la ricostruzione delleopere distrutte o danneggiate ed a favor edell'economia della provincia, medianteprovvedimenti per le aziende ed i lavora-tori dipendenti delle. zone nei cui territo-ri si è abbattuto il nubifragio . (4-11918)

TRANTINO, MACERATINI, MACALU-SO, MAllONE E FLORINO. — Al Mini-stro di grazia e giustizia . — Per cono-scere :

quali iniziative urgentissime intend eassumere per individuare i responsabilidegli uffici giudiziari di Napoli e/o Fi-renze che hanno fornito alla stamp a« avanzi di bassa cucina » per alimentareuna ignobile e ben orchestrata campagn adenigratoria, finalizzata al linciaggio deldeputato Massimo Abbatangelo, presenta-to, utilizzando grottesche calunnie di « rot-tami psichiatrici » definiti « pentiti », qua -le portabagagli (con tritolo . . .) della ca-morra ;

infine, se non ritenga morale e giu-ridico intervenire con esemplare azionedisciplinare contro i cinici violatori delsegreto istruttorio, che patologicamenteviene puntato contro il cittadino ignaro ,che dalla stampa apprende l'« oscenità »della trama calunniosa contro la propriadignità e l'onore di una comunità.

(4-11919 )

*

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA ORAL E

GUARRA. — Ai Ministri della pubblicaistruzione, dell'interno e di grazia e giu-stizia . — Per conoscere :

se e quali provvedimenti abbianoadottato, nell'ambito delle rispettive com-petenze, in occasione dell'assemblea stu-dentesca indetta presso la palestra del li-ceo Mamiani a Roma, il cui svolgimentoè stato impedito da alcuni elementi d i« autonomia operaia », i quali con la loroillecita azione si sono resi responsabil iquanto meno del reato di violenza privata ;

se ritengano, al fine di impedire che l eattuali manifestazioni studentesche assu-mano Ia veste di aperta ribellione ed ever-sione sulla falsariga delle manifestazion idel 1968, di ristabilire l'imperio della leg-ge ovunque essa venga violata .

(3-02233 )

STAITI DI CUDDIA DELLE CHIUSE. '--Al Presidente del Consiglio dei ministri eal Ministro del tesoro e di grazia e giu-stizia. — Per sapere - premesso che :

l ' interrogante ha già inutilmente epiù volte chiesto quali provvedimenti s iintendessero adottare a carico del presi -dente dell'IRI e degli amministratori de -legati delle tre banche d'interesse nazio-nale, essendo evidente fin dal gennai o1985 che essi avevano mentito ai legitti-mi rappresentanti del popolo italiano aproposito dell'esistenza, o meno, di u nsindacato di controllo della Mediobanca ;

il ministro del tesoro, onorevole Gio-vanni Goria, il 30 gennaio 1985 ha infor-mato il Parlamento che : « Mediobanca hacomunicato alla CONSOB che al 29 ot-tobre 1984 non risultano sindacati di vo-to » ; lo stesso ministro del tesoro ha di-chiarato altresì di « aver richiesto spiega-zioni suì suoi comportamenti », riservan-dosi di valutare opportunamente le spie-gazioni richieste ;

l'attuale polemica sorta fra l ' IRI egli azionisti privati di Mediobanca a pro-posito della riconferma del dottor Enri-co Cuccia, è la migliore riprova dell 'esi-stenza in Mediobanca di un patto di sin-dacato azionario, in quanto i privati, pu rrappresentando una insignificante minoran-za, sono in grado di condizionare l 'azio-nista pubblico - :

se il ministro del tesoro ha rice-vuto da Mediobanca le spiegazioni richie-ste e quale ne sia la sua valutazione ;

come sia concepibile e tollerabile ch eautorevolissimi funzionari di aziende pub-bliche mentano di fronte a legittimi rap-presentanti del popolo italiano ;

come mai non si sia ancora dat oinizio ad alcuna azione di carattere giudi-ziario, atteso che alla CONSOB, second ole stesse dichiarazioni del ministro de ltesoro, sarebbe stato dichiarato che i nMediobanca non esiste alcun patto di sin-dacato azionario .

(3-02234)

AGOSTINACCHIO. — Ai Ministri de llavoro e previdenza sociale e dell'industria ,commercio e artigianato . — Per sapere -premesso che

nel luglio 1985, come risulta da ver-bale redatto in quella data presso il Mi-nistero dell'industria, la Pirelli nella ri-cerca di un riequilibrio , della produzionedegli stabilimenti di Torino e di Trig-giano, veniva impegnata a destinare quot edi produzione oggi concentrate su Torin onello stabilimento di Triggiano; a ricerca-re iniziative produttive alternative da lo-calizzare in Triggiano ; insomma ad atti-vità che potrebbero assicurare la conti-nuazione della occupazione ai lavoratoridella Superga;

allo stato non è dato rilevare unosbocco positivo alla crisi, nonostante l edichiarazioni del luglio scorso - .

quali provvedimenti si intendon oadottare per assicurare ai dipendenti del -la Superga l'attività lavorativa dalla qual edipende il futuro di centinaia di famiglie .

(3-022.35)

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