Rivista Arti Marziali Cintura Nera 292 Luglio 1 parte

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La rivista internazionale di Arti Marziali tradizionali, sport da combattimento e autodifesa. Download gratuito. Edizione Online 292 Luglio - 1 parte Anno XXIV

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Tutti i DVD prodotti da Budo Internationalvengono identificati mediante un’etichettaolografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili).Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafierispettano i più rigidi standard di qualità.

Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o lacopertina non coincide con quella che vi mostriamoqui, si tratta di una copia pirata.

REF.: • LAT-3REF.: • LAT-3

"Questo DVD si concentra sulle armi da taglio, per conoscere ecomprendere tutti i pericoli che queste comportano, e il suo temaprincipale è la priorità. L'accento principale nella formazione con

un'arma da taglio deve essere messo nei rischi associati contali armi. Il grande pericolo di queste armi è reale, e

deve essere trattato come tale. Ciò significasapere dove stabilire la priorità nella

vostra formazione in modo che sia unostrumento di sopravvivenza, se si

presenta una situazione delgenere. Affrontiamolo, sei tu chi

deve sopravvivere, non è il tuoallenatore, lui ti aiuta adallenare i tuoi obiettivi, manon è il tuo obiettivo. Lepriorità d'allenamento cheuso in Latosa-Escrimasono le seguenti: la realtà,la tecnica e gli esercizi.Realtà: È lacomprensione diesattamente ciò chepotrebbe accadere e deipericoli quando si utilizza o

si affronta un'arma dataglio. Esercizi:. La maggior

parte di essi sono utilizzatiper sviluppare e migliorare le

capacità di movimento utilizzatenell'applicazione tecnica.

L'accento in quest’Allenamento conArmi da Taglio deve mettersi nella

corretta posizione e nella priorità disviluppare voi stessi per una situazione del

genere. La tecnica non ti darà le competenze per farfronte a un'arma da taglio, ti darà solo lo scenario di comepotrebbe funzionare. Non confondere gli esercizi e le tecniche conil sistema, questi sono solo strumenti per sviluppare le tue abilità.

Budo international.comORDINALA A:

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he viviamo in Universo multidimensionale, èpiù che un'ipotesi nelle convenzioni dellascienza moderna. La fisica quantica èarrivata all’impensabile: collocare inequazioni la maggiore disruzione dellacoscienza che l'uomo abbia mai vissuto nella

storia; è un salto da giganti, siamo riusciti a plasmare nelnostro piano di realtà e col metodo scientificol’inconcepibile.

L’essere umano abita ed esiste in se stesso comeun'entità delimitata in una frangia comune del logos.Alcuni, questo sì, sono cellule del cervello dell'umanità,mentre altri occupano il giusto posto ai piedi del corpocomune che ci definisce; ma tutti, uniti in unconglomerato maggiore, stiamo approdando a nuovi portidella consapevolezza. Non vuole dire che fino all'ultimodegli esseri umani sia arrivata la notizia di questo saltoquantico della consapevolezza planetaria. No. Ognuno nelsuo piano evolutivo, nel suo momento, nel suo cammino,passa per differenti tappe, ma è indubbio che come untutto, se la freccia centra un bersaglio, tutta è arrivata alsuo obiettivo, non solo la punta.

Perdonatemi l'abuso della metafora, ma non è facileparlare di alcune cose senza sembrare di voler pretenderedi salire in cattedra e senza appoggiarsi su qualchedottrina che potrebbe condurre all'equivoco. Quello chevoglio dire è che in qualche modo tutti, partecipi delcomune che ci rende umani, dovremmo celebrare ilsuccesso di qualunque congenere come qualcosa diproprio.

Ogni luce che si accende nella consapevolezza delgruppo, benché sia un barlume del successivo passo avenire, illumina con forza tutto il nostro cammino, che ècomune e plurale al pari di individuale ed unico.

La compassione dei grandi maestri (non importa la lorocultura), si è sempre basata sulla sicurezza, la certezzaassoluta dell'unicità ultima di tutti gli esseri e cose. Èquesta compassione che li portò a tracciare strade, atentare di spiegare le loro scoperte, a condividere le lorocertezze, quasi sempre fraintese, quasi sempre tradite.

Dicono che una madre vale per mille padri, ma che unMaestro vale per mille madri. Nella realtà purtroppo non èsempre così, perché sono molti quelli che ostentano ilsacro titolo, come chi porta un cappello che mette o togliea sua convenienza. E’ chiaro che qui parlo dei veriMaestri; quelli che insegnano col loro esempio e non solocon le parole; quelli che partecipano alla compassione inmaniera concreta, con i loro atti, col loro pensiero.

Abitare un Universo multidimensionale non è privilegiodi nessuno, è una realtà comune, ma percepire comeinteragiscono i differenti piani, è privilegio di pochi. Molteculture antiche condivisero nel loro momento unmagnifico risveglio della coscienza di gruppo e arrivaronoa porti simili.

Molto più in là delle caratteristiche peculiari delle loroculture, esisté un substrato comune, una poderosa radiceche permise di comprendere, attraverso una formulazioneprofonda delle energie che compartimentavano ledifferenti dimensioni, come tutte interagivano sul nostropiano dell’esistenza. Molte di queste culture si sono persecompletamente nella notte dei tempi, ma altre stannorinascendo nella nostra era, come una risorsa naturaleche accoglie le anime più sensibili e inquiete, nei tempi delpiù feroce materialismo che stiamo vivendo.

Insoddisfatte delle semplici dottrine, affamate diqualcosa più consistente di alcune semplici regole morali,o della falsa promessa di un aldilà straordinario, moltevecchie anime sembrano rinascere in un contestoapparentemente contraddittorio, per parlare di anticheconoscenze, di antiche pratiche sacre, di un modo peraffrontare l'Universo e il fatto della vita, che casualmenteoggi si spiegano attraverso mezzi molto diversi ecompletamente estranei a quei tempi. La scienza e laspiritualità si incontrano inevitabilmente in una nuovadimensione trascendente, dove lo sciamano e loscienziato convivono quadrando il cerchio, dove ilmedico, il sacerdote, lo psicologo ed il taumaturgo siritrovano parlando uno stesso linguaggio.

Non è facile, perché le risposte non sono semplici,ognuna apre una nuova interrogazione, ma lungi da unadescrizione del mondo univoca, fanatica e intollerante, isaggi del futuro stanno già preparando qui i tempi avenire. La gran ruota ha girato una volta ancora; il vecchioe il nuovo si ritrovano... La perseveranza porta fortuna... Ilcambiamento porta fortuna... Niente tuttavia accadràsenza il nostro sforzo cosciente; abbandonato a sestesso, il futuro ripete solo il passato se non esiste latrasgressione, la consapevolezza, l'evoluzione.

Grandi giorni attendono la consapevolezza planetaria,ma non arriveranno senza rantoli, perché affinchéqualcosa di nuovo nasca, qualcosa deve morire. I piùsensibili percepiscono nelle loro carni questailluminazione, si preparano a preparare... il vecchio e ilnuovo si ritrovano.

Chi ha occhi per vedere... vedrà... chi ha orecchie persentire... sentirà.

“Nei termini sufi, ci sono due concetti molto interessantidi trascendenza. Si tratta di contemplare l'universo e

comprendere che quello che si vede da lì riflette quelloche sei. L'altro, è guardare dentro di te e riconoscere che

l'universo è lì presente”. Mohsin Hamid

“La maggioranza degli uomini e delle donne conduceuna vita così penosa nel peggiore dei casi, e cosìmonotona, povera e limitata nel migliore, che l'affanno dievadere, l'ansia di trascendere se stesse, benché siasolo per brevi momenti, è, ed è sempre stato, uno deiprincipali appetiti dell'anima”.Aldous Huxley

C

Traduzione: Chiara Bertelli

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Alfredo Tucci è Managing DirectorBUDO INTERNATIONAL PUBLISHING CO.e-mail: [email protected]

https://www.facebook.com/alfredo.tucci.5

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Escrima

I grandi Maestri sono tali nonsolo per la loro conoscenza maanche in virtù della loro stradae, naturalmente, a mio modes-to parere, della loro personalità,del loro carattere.

Rene Latosa è uno di loro e oggiritorna giustamente alla nostracopertina, molti anni dopo quelprimo incontro, perché soddisfatutte queste qualità.

È stata veramente una riunio-ne gioiosa, potrei aggiungere.Breve ma gustosa e abbastan-za da capire come tutto ciòche avevo abbozzato anni fa,in quella prima occasione,era lì, maturo, fermo e gen-tile allo stesso tempo.

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Arti Marziali Filippine

La ragione del suo viaggio: un nuovovideo che uscirà a breve. Una mattinadel lavoro impeccabile, una registrazio-ne fluida e piacevole per un video chesicuramente delizierà tutti gli appas-sionati delle Arti filippine.

Il Latosa Escrima è uno stile che unmio amico Maestro del Wing Tsun hadefinito con lode come "anti spettaco-lare", dove l'efficienza regna suprema efa la differenza.

Il Maestro Latosa ha la preziosaassistenza del suo allievo Sifu MarkusGoettel, che ringraziamo per la suaamabilità e il suo aiuto.

La riunione con il grande MaestroRené Latosa è stata molto bella, ricor-dando i tanti anni passati, e con gran-de cortesia ha evitato di parlare maledi conoscenti comuni. Gli anni passanoper tutti e, inevitabilmente, tutti ten-diamo ad accumulare un glossario dirimostranze, delusioni e brutte espe-rienze, sufficienti per riempire unaBibbia completa. E’nel modo in cuivive, agisce e parla di tutto questo,che si definisce un personaggio.Sono felice e onorato di contare sulsuo contributo mensile a questepagine e sicuramente anche a moltilettori che lo apprezzeranno.

Alfredo Tucci

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Arti Marziali Filippine

“Con un'arma dataglio non c'è

recupero, neancheripetizione o il lusso

di farlo di nuovofino a quando

funziona.”

“La realtà diaffrontare

un'arma da taglionon è solo una

tecnica o unaddestramento.Ci sono anche le

emozioni chedobbiamo

provare, comel'intento, lapaura e la

logica.”

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ealtà: Questa è la comprensione di ciò che esattamentepotrebbe accadere e dei pericoli di quando si utilizza osi affronta un'arma da taglio. Con un'arma da taglio nonc'è recupero, neanche ripetizione o il lusso di farlo dinuovo fino a quando funziona. L'attacco potrebbe

essere un unico taglio, tagli multipli o pugnalata, e soprattutto non inun ordine prevedibile. Immaginate, un singolo colpo o taglio chepotrebbe causare ferite superficiali, lesioni gravi, o persino la morte,sia sull'offensiva o sulla difensiva. Sentite quello che il vostroallenatore vi dice di fare, tuttavia dovete capire che lui può solo dirviciò che sa e che potrebbe accadere, ma non ciò che davveroaccadrà. Salvo ciò che potrete vedere nel futuro, nessuno lo sa.

Molte volte, in realtà, l'allenamento è soltanto un processo dipensiero, e qualcosa che mai vi accadrà. La realtà di affrontareun'arma da taglio non è solo una tecnica o un’addetsramento. Ci

La cosa più importante nell'allenamento conun'arma da taglio è sapere e comprendere tutti ipericoli associati a questo tipo di arma. Tutti i"Che cosa succede se... " e "Va bene, ma... "sono tutti quesiti positivi per le prove di tentativied errori, e assumere la prevedibilità. Il gravepericolo delle armi da taglio è reale, e deveessere trattato come tale. Questo significa, dovedovrete stabilire la vostra priorità d'allenamentoperché sia uno strumento di sopravvivenza, nelcaso che avvenga questa situazione. Diciamolochiaro, sei tu quello che deve sopravvivere, non èil tuo allenatore, lui ti aiuta ad allenare i tuoiobiettivi, ma non è il tuo obiettivo. Le prioritàd'allenamento che uso in Latosa-Escrima sono leseguenti: la realtà, la tecnica e l’addestramento.

Escrima

Elementare -Priorità nell'Allenamento di Armi da Taglio

R

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Arti Marziali Filippine

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Escrima

sono anche le emozioni che dobbiamo provare,come l'intento, la paura e la logica. Anche inquesto caso, non c'è perdono per gli errori, come,ad esempio, fare un passo nella direzionesbagliata, giudicare erroneamente la distanza,cercare di giudicare il tempo o mancare l'attacco.

Tecnica: Questi movimenti cercano di darvi unageneralizzazione di possibilità e probabilità diquello che può accadere. Le tecniche devonoessere flessibili, adattabili e avere scelte, perchénon c'è nessun attacco che sia eseguito semprenello stesso modo. Ci sarà sempre una piccolamodifica alla distanza, i tempi o la velocità, chepotrebbero portare alla devastazione. Non credeteerroneamente che le tecniche siano tutto, o lamagica cura finale per un'arma da taglio! Tutto

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Arti Marziali Filippine

“La maggior partedegli addestramentisono praticati per

sviluppare e migliorarele capacità di

movimento del corpoutilizzate

nell'applicazionetecnica.”

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quello che praticate, deve essere il piùgenerale e f lessibile possibile peraffrontare l'ignoto.

Addestramento: La maggior partedegli addestramenti sono praticati persviluppare e migliorare le capacità dimovimento del corpo uti l izzatenell'applicazione tecnica. Gliaddestramenti forniscono l'opportunità disviluppare e mettere in pratica lo sviluppodelle abil ità della f luidità e lacoordinazione occhio mano, così comemolti altr i attributi. Cercate di nonprendere la parola "addestramento" cosìletteralmente. La parola “addestramento”,a mio parere, è l'al lenamento el'isolamento delle capacità individuali.Non si tratta del combattimento, è unmodo di al lenare le vostre abil ità dieseguire ciò che sarà necessario di fare inuna situazione reale. Non perdetevipensando che questa sia la lotta. Capiscoche a volte si tratti di un esercizio difficilee faticoso, ma tornate alla realtà dove nonsapete che cosa sta per accadere.

L'accento in quest’Allenamento conArmi da Taglio deve mettersi nella correttaposizione e nella priorità di sviluppare voistessi per una situazione del genere. La

Escrima

“Gli addetsramenti fornisconol'opportunità di sviluppare e

mettere in pratica lo sviluppodelle abilità della fluidità e lacoordinazione occhio- mano,

così come molti altri attributi.”

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Arti Marziali Filippine

“Le tecnichedevono essere

flessibili,adattabili e avere

scelte, perchénon c'è nessun

attacco che siaeseguito

sempre nellostesso

modo.”

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tecnica non vi darà lecompetenze per far fronte aun'arma da taglio, vi daràsolo lo scenario di comepotrebbe funzionare. Gliaddestramenti e le tecniche nondovrebbero essere confuse con ilsistema, questi sono solostrumenti per sviluppare le vostreabil ità. La realtà è avere uncompagno d'allenamento che viattacchi, in modo sicuro,naturalmente, con attacchi da moltovicino a lontano, con diverse velocità epotenza, dal lato e dalle zone invisibiliche non siano nella vostra visioneperiferica. Ovviamente ci sono altriconcetti e metodi d'allenamento piùavanzati, ma prima è necessario capire ilprocesso di pensiero di base e saperedove le tecniche e gli addestramenti sonoinseriti nella lista di priorità.

“L'accento in quest’Allenamentocon Armi da Taglio devemettersi nella corretta

posizione e nella priorità disviluppare voi stessi per una

situazione del genere.”

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“Tutto quello chepraticate, deve

essere il più generalee flessibile,

possibile peraffrontare l'ignoto.”

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Tutti i DVD prodotti da Budo Internationalvengono identificati mediante un’etichettaolografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili).Allo stesso modo, sia le copertine che leserigrafie rispettano i più rigidi standard diqualità.

Se questo DVD non soddisfa questi requisitie/o la copertina non coincide con quella che vimostriamo qui, si tratta di una copia pirata.

REF.: • FUSHIH-2REF.: • FUSHIH-2

Questo nuovo DVD di Fu-Shih Kenpo del SokeRaul Gutiérrez si concentra sulle formetradizionali dello stile, le loro applicazioni e ladifesa personale. In particolare studieremo conattenzione la forma "La Tigre si difende", con lesue corrispondenti applicazioni tecniche, la forma

"I Denti della Tigre", e il lavoro libero conarmi. Poi il Maestro spiega in dettaglio

tutta una serie di tecnicheavanzate di difesa, spiegando il

motivo per cui certimovimenti sono eseguiti,

lanciando avvertimenti suaspetti a prendere inconsiderazione, eindicando i possibiliangoli d'attacco e levarianti che possanoessere applicate inciascun gruppotecnico. Il DVD sicompleta con unaserie di tecniche dicombattimento per lac o m p e t i z i o n esportiva e ilc o n d i z i o n a m e n t o

fisico, dove il MaestroGutiérrez insegna come

preparare le nostre armi,le braccia e le gambe, per

l'autodifesa e ilcombattimento. Certamente

una forma di lavoro la cuiricchezza si trova nello scambio

e il coordinamento con altri stili, eimparando a rispettare le nostre diverse

fonti di studio.

Budo international.comORDINALA A:

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Il capitano Levinet IN RUSSIAL’ALLENAMENTO DEGLI SPETSNAZ

Foto: Edith LEVINET

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Autodifesa Professionale

Dopo la Sua esperienza internazionale, abbastanza espressiva di per sé, con diversi gruppi delle forzedell'ordine e federazioni negli Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone, Israele, Ungheria, Austria, Spagna,Italia e Argentina, l'esperto internazionale capitano Jacques Levinet ci parla del metodo ROS (RealOperational System per l'allenamento della polizia), di cui èfondatore Cintura Nera 10° Dan, per le forze specia-li russe (Spetsnaz) dell’OMON (in russo, OtrjadMilizii Osobovo Nazna?enija, letteralmente“Squadra Mobile di scopo speciale”) edell'Agenzia Federale Russa sui Narcotici.

Volevamo sapere le sue impres-sioni dopo questo successo

eccezionale.

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Budo internazionale: Come sono venuti asapere dei suoi famosi metodi Spetsnaz?Jacques Levinet: Sono stato invitato dalle

più alte autorità della Repubblica russa diYakutia (Siberia), su richiesta di TselestinTSYKHTSINSKI, l'esperto russo, conosciuto intutto il mondo nell'ambiente delle Arti Marzialie tecniche di combattimento. Prima di questo,Tsykhtsinski, che è costantemente in giro per ilmondo alla ricerca di nuovi talenti, si è messoin contatto con me dopo un recente seminarioche avevo tenuto a Londra (Inghilterra). Erastato sedotto dal ROS e voleva farloconoscere alle unità speciali della suaRepubblica.

B.I.: Quali sono queste unità e comehanno reagito alla SPK e al ROS?J.L.: Sono le unità centrali d'intervento

dell’OMON e l'Ufficio di Stupefacenti. Laresistenza e la forza di queste unità non sonouna leggenda, così come il clima continentaleestremo di Yakutia, con -60° C in inverno e +40° in estate. Alcuni vigorosi e determinati

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giovanotti mi stavano aspettando, con alcuni dubbie condizioni rudimentali d'allenamento, per lavorarein situazioni reali, che è ciò che apprezzo di più.Non avevo spazio per errori o incertezza, che è ilmotivo per cui le risposte sono state supportate eadattate alle condizioni ambientali.

B.I.: Potrebbe dirci qualcosa di più su questeunità russe?J.L.: Sono gruppi molto discreti e inaccessibili

sempre che non si sia stato raccomandato daqualcuno a un livello elevato. Le sessioni diformazione si svolgono in località segrete e sottol'occhio vigile degli ufficiali e capigruppo. I membridell’OMON, abituati alle situazioni di crisi, come inCecenia, sono dei veri combattenti che non hannopaura di niente e sono abituati a interventi ad altorischio. L'Agenzia Federale Russa sui Narcotici èugualmente efficace nella lotta contro il traffico didroga ei suoi agenti eseguono interventi su largascala per smantellare le reti organizzate. Giubbottiantiproiettile e abbigliamento mimetico sono il panee il burro di queste truppe. Tutti loro sono statiaffascinati dal realismo del ROS il cui metodoconsidera i diversi livelli di confronto, che vannodalle tecniche di combattimento a mano nuda finoall'uso di armi da fuoco, senza dimenticare il tonfa,il bastone operativo e l'ammanettamento, sempresecondo la complementarità e l' interazionepermanente del ROS e la pericolosità dellecircostanze.

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B.I.: Ha applicato un programmaspecifico di ROS?J.L.: Certamente! Il ROS ha la

particolarità di adattarsi alle diverseleggi dei paesi che partecipano allaformazione sul campo. Il tipo di auto-difesa e l'attrezzatura non sono glistessi in tutto il mondo, come succedeper esempio con la procedura didisarmo contro la pistola russa che hale sue caratteristiche particolari. Ilprogramma di tirocinio è stato

organizzato intorno a scenari che io hodeciso in funzione dell’aumento delpericolo e le reazioni dell'aggressore oaggressori. Il ROS non è un sistema diautodifesa di uno contro uno o gestid'intervento tecnico imparati nellascuola, ma la possibilità per le forze dipolizia di essere sempre un passoavanti e avere risorse disponibili difronte a una situazione che degenera.Inoltre, i russi non sono persone passiveed è stato necessario andare a fondo

nelle tecniche d’intervento, conpercussione reale, allo scopo di testareveramente la loro efficacia. Ma quandoconvinti, non mostrano nessunproblema, rispettano la tua conoscenzae chiedono di più.

B.I.: Che esperienza ha acquisitoda questo viaggio?J.L.: La soddisfazione di essere stato

in grado di superare il test di ROS afondo scala, poiché queste unità mai

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lasciano le cose a metà e si prendonocura di ogni dettaglio senza risparmiarealcuno sforzo in questo impegno.L'auto interrogatorio costante è unmust se vogliamo progredire con tuttaumiltà. Il confronto all'estero evital'autocompiacimento e la nazionaletendenza a "guardarsi l'ombelico".L'entusiasmo delle forze russe è statoall'altezza dei premi che ho ricevuto: lamedaglia del 200° anniversario dellacreazione della milizia in Russia e del

Ministero dello Sport di Yakutia, nonchégli emblemi degli Spetsnaz. Inoltre, hoavuto il privilegio di essere invitatodall'Accademia d'Ufficiali della Polizia edi avere avuto un profuso scambio conistruttori e funzionari responsabili, cheha arricchito la mia esperienza. Infine, èprevisto un progetto di formazionecontinua degli Spetsnaz.

Alla luce dei prossimi viaggi delcapitano Jacques Levinet

all'Accademia di Polizia di New York,Germania, Italia, Austria, Bulgaria,Inghilterra e Danimarca, i l nostroesperto francese poliglotta non ha altrascelta che imparare il russo.

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Intervista

Oggi abbiamo il piacere diintervistare per tutti voi, unadelle figure più importanti almondo del Jiu Jitsu e delle

Arti Marziali, il GranMaestro Francisco Mansur.

Il Maestro Mansur è ungrande esperto dell'Arte

conosciuta come Brazilian JiuJitsu, che, come i nostrilettori sapranno bene, è

stata la responsabiledell'ultimo gran giro di boadelle Arti marziali nei tempi

moderni.

Intervista Alfredo TucciFoto: © www.budointernational.com

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Grandi Maestri

Dei cinque o sei 9º Dan di BrazilianJiu Jitsu riconosciuti in tutto ilmondo, solo due sono ancora inattivo, ed uno di essi è FranciscoMansur. Il nostro invitato, riportato in

copertina questo mese, è senzadubbio una persona speciale, unindividuo fuori dal comune, ungrande istruttore e Maestro, ma èanche una prova vivente del motivoper cui quest’Arte sia riuscita atrionfare nelle ultime decadi. Mansur, raccontano le malelingue,

è l'unica persona che il suo MaestroHélio Gracie ascolta, e quest’ultimo,

come sappiamo, ha un bel uncaratterino; senza dubbio si deve alfatto che è l 'unico che osacontraddirlo e benché ad Héliovenga un diavolo per capello, lorispetta perché sa che gli dicesempre la verità. Un'affettuosarelazione molto agitata, ma quandoMansur lo cita durante l'intervista,al l ' improvviso nei suoi occhibalenano immagini di squisitadolcezza, di sentimenti che vannooltre l'amicizia. Mansur (troverete scritto anche il

nome Mansor, che è poi il suo nomeufficiale, e questo è il risultato

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Intervista

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Grandi Maestri

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dell'errore di un funzionario nel riportare isuoi dati al momento della nascita);Francisco (Xico in brasiliano) Mansur,dicevamo, è sopravvissuto a 35 annidi Polizia a Río de Janeiro, un veroe proprio record, ma non hapotuto evitare di portarsiappresso come ricordo, ben 11colpi di pistola andati a segnonel suo corpo. Un corpo che,nonostante tutto, è inun’ insuperabi le forma, seteniamo conto che ormai non èpiù un bambino… La sua fama diincorruttibile lo ha portato arischiare la vita parecchie volte,ma lui ringrazia il Jiu Jitsu cheforgiò il suo carattere. Uomo innanzitutto retto, oltre

che un guerriero tranquil lo;persona rel igiosa, pul ita edordinata nella sua alimentazione,oggi v ive a New

Intervista

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York, ma non manca di viaggiare per il mondo insegnando la sua sistematizzazionedell’“Arte morbida”, che ha chiamato “Kioto Jiu Jitsu”. Maestro di Maestri, dicampioni, ma anche paziente istruttore di persone con problemi e limitazionifisiche, psichiche od emozionali, quest’uomo ha provato la compassione ed ha agitodi conseguenza. Ha tenuto tra le sue braccia tutta la generazione di Gracie, chehanno rivoluzionato il mondo delle AAMM nelle ultime decadi. È “l’eterno zio”,concentrato e conciliatore che va oltre le dispute, gli eventi o i cambiamenti, una

figura essenziale per comprendere l'evoluzione del Jiu Jitsu inBrasile ed attualmente negli USA.

Un esempio di Maestria dentro e fuori i tatami, unuomo che è stato tutto per questo mondo del Jiu

Jitsu e che oggi è disposto a condividere convoi le sue profonde conoscenze, in unadidattica metodologia che gli ha conferitofama internazionale. Coriaceo maaffettuoso personaggio, innamorato

di sua moglie, con la qualecondivide una vita intensa ericca, vita che ha trascorsolasciando una scia dirispetto e di ammirazione,ma soprattutto diprofonda umanità, lastessa umanità con cuiun giorno s’ impegnònella retta via delguerriero emantenne fermo ilsuo proposito. Unvero e proprio lussoper queste pagine,che abbiamol 'onore dipresentarvi.

Grandi Maestri

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Intervista

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Gran Maestro 9º Dan Intervistiamo la Leggenda vivente del Jujitsu!

Intervista al Gran Maestro Francisco Mansur, 9º Dan di Brazilian Jiu Jitsu

Budo International: Maestro Mansur, vorremmo che ci raccontassequalcosa sugli inizi del Jiu Jitsu in Brasile, qualcosa che poche persone

hanno vissuto direttamente, come ha fatto Lei, e che senza dubbio ful'epoca epica del Jiu Jitsu Brasiliano.

Francisco Mansur: Il principio del Jujitsu in Brasile ha un nome: HélioGracie. Fu lui a cominciare tutto, senza sminuire, logicamente, Carlos Gracie,che cominciò a dare lezioni di Jiu Jitsu quando era ancora un bambino. Losviluppo del Jiu Jitsu rimase nelle mani di Hélio Gracie, perché Carlos Graciedava lezioni dell'antico Jiu Jitsu giapponese, che aveva imparato dal Maestro

Maeda (Mitsuyo Maeda, alias Conte Koma), Maestro che venne inBrasile per rappresentare il Budo del Giappone. Ma Hélio Gracie,

come lui stesso ha detto, attuò un cambiamento nel Jiu Jitsu,perché dato che era un bambino cagionevole di salute,

non riusciva a fare gli stessi sforzi fisici chefacevano i suoi fratelli ed allora creò quello che

oggi conosciamo come il Brazilian Jiu Jitsu. L’inizio fu persino facile, perché ladifferenza tra il Jiu Jitsu di Hélio Gracie

e gli altr i Jiu Jitsu che

Grandi Maestri

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esistevano a quell'epoca, era notevole. Tutto si basava sulle grandi conoscenze tecniche che Hélio aveva; gli altri eranouomini forti che praticavano sport, ma che non avevano le conoscenze che lui aveva e, ad onor del vero, che avevanoanche gli altri fratelli Gracie, ma in quegli anni tutto girava attorno alla famiglia ed in particolare intorno a Hélio, che dovetteaffrontare tutti i campioni che sorsero in quel periodo. La storia è ben conosciuta, Hélio Gracie che lottò contro Kató, poi contro un altro giapponese che sfidò la famiglia Gracie

nella sua accademia e più tardi contro Kimura, sfida che rappresentò l’apice per Hélio, non solo perché si trattava di uncampione del mondo, ma anche per la notevole differenza di peso e di dimensioni. Oltre aquesti, sfidò anche tutti quelli che giunsero ad essere campioni del mondo. Vale la penamettere in evidenza un lottatore che si chiamava Taigo e che chiamarono “Taigo, illottatore sorridente”. Quell'uomo doveva sostituire Kimú e vendicare la sconfitta di Kató,nel caso in cui Kimú avesse perso contro Hélio. L'epica storia di quei combattimenti èben conosciuta. Così cominciò a camminare il Jiu Jitsu. Tutti noi proveniamo da

questo. È come un grande albero del quale tutti noi siamo i rami. Io misento onorato di questo e sono molto orgoglioso che il mio Jiu Jitsuabbia quell'origine. Tuttavia il tempo è passato, ed esattamente come alle sue origini

l'aviazione era costituita solamente da aeroplani piccoli e con pocaautonomia di volo, mentre oggigiorno abbiamo aeroplani che girano ilglobo in un'ora, il Jiu Jitsu, come Scienza, non ha mai smesso di evolvere.

Grandi Maestri

“Il Jiu Jitsu prima d’essere una lotta, è un sistema di lotte; è una scienza empirica,

una scienza che progredisce in continuazione come le altre scienze, e come la stessa Fisica si

è sviluppata molto negli anni.”

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Il Jiu Jitsu prima d’essere una lotta, è unsistema di lotte; è una scienza empirica,una scienza che progredisce incontinuazione come le altre scienze, ecome la stessa Fisica si è sviluppatamolto negli anni. Potremmo affermareche è giunto un momento in cui i lBrazilian Jiu Jitsu si è trasformato inqualcosa di simile ad “una realtàirrefutabile”. Questa rivoluzione ebbeluogo in Brasile e ha trasformatoquesto paese nella capitale del Jujitsumondiale. Perciò oggi possiamo dire che il Jiu

Jitsu poggia su grandi pilastri delpassato, ovvero Hélio e suo fratello, idecani del Jiu Jitsu Brasil iano. IMaestri del passato del Jiu JitsuBrasil iano sono stati tutti moltovalorosi. Ma non ci furono solo iGracie, c'erano anche molti altr ilottatori di grande talento, e se tuttinoi non avessimo avuto quel punto diriferimento per lottare, oggi nonesisterebbe i l Jiu Jitsu cheeffettivamente esiste. A quei tempi loroerano gli avversari, i rivali con i quali lottaree benché fossero in alcuni casitecnicamente inferiori, furono gliindispensabili contendenti che stimolarono

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le nostre abilità. Questa tensione creativa si sviluppò in maniera tale che oggi ilJiu Jitsu è un vero patrimonio nazionale in Brasile, e possiamo affermare che inpiù o meno il 90% delle grandi città brasiliane si pratica il Jiu Jitsu.

B.I: Sig. Mansur, Lei è stato poliziotto a Río de Janeiro? F.M: Sissignore, per 35 anni.

B.I: Sopravvivere tutto quel tempo occupandosi di questioni ad altorischio è, per chi conosce il posto, una garanzia di doti guerriere. Tuttaviaquesta relazione tra agenti delle forze dell'ordine e artisti marziali non è unfatto molto conosciuto nel mondo delle Arti Marziali, e vorremmo che ciparlasse della sua esperienza e dei punti d’incontro che esistono tra lepratiche degli antichi guerrieri e quelle dei “nuovi guerrieri”, ovvero ipoliziotti.

F.M: Bella domanda. È semplice da spiegare. Iosono stato poliziotto per 35 anni ed ho lottatocontro il crimine, e sono stato, ovviamente, dallaparte della Legge, rispettandola alla lettera il piùpossibile, e la verità è che in questi corpi diPolizia esistono individui che sono degli autenticiguerrieri, come ha detto Lei, una cosa comune trala gente del Jiu Jitsu ma anche tra i poliziotti. Inrealtà la maggior parte dei poliziotti di Río deJaneiro oggi praticano il Jiu Jitsu, ma ai mieitempi pochi poliziotti praticavamo il Jiu Jitsu ecostituivamo una casta, una sorta di razza aparte. Curiosamente, molti di coloro che praticavano il

Jiu Jitsu, poi diventavano poliziotti. All’istante miritornano alla mente un mucchio di buonipoliziotti, esempi del fatto che vi ho appenaspiegato; furono prima allievi di Jiu Jitsu e poientrarono nel corpo della Polizia, e furonoeccellenti poliziotti. Senza dubbio questo è il casodi Hélio Bispo, che fu un grande capo dellaPolizia; Barrais, oggi defunto… un grandepoliziotto… e non voglio fare altri nomi per nonessere ingiusto. Ma ce ne furono molti che, dopoaver imparato il Jiu Jitsu, o diventati professionisti del Jiu Jitsu e persinolottatori di Vale-Tudo ed istruttori avanzati di Jiu Jitsu come anche padroni diaccademie, scelsero la carriera di poliziotti, come il sottoscritto, dato checonoscevo già il Jiu Jitsu quando divenni poliziotto. Ascoltami, ti dirò una cosa: è evidente che Dio protegga i coraggiosi... gli

avventurieri ricevono una protezione speciale da parte di Dio, magari perquesto motivo sopravviviamo dove altri cadono… Io devo in gran parte il fattodi essere ancora in vita alla mia pratica del Jiu Jitsu. Naturalmente per la fiduciain me stesso che mi conferì quest’Arte, una forza interiore che mi permise diandare avanti anche di fronte ad esperienze terribili, esperienze che vissidurante il mio periodo come ufficiale in azioni di combattimento; sonosopravvissuto a varie sparatorie, mi hanno ferito un mucchio di volte, deimalviventi hanno tentato di assassinarmi… il mio corpo è segnato da 11 buchidi pallottola. Il Jiu Jitsu fu essenziale in questi casi per riuscire a controllarmi ea dirigere la mia mente nella mia difesa.

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B.I: Questa preparazione mentale, che non èun aspetto molto considerato in questi tempi -incui la tecnica sembra essere tutto o per lo menopretende di essere tutto-, le sembra che oggi sistia allenando di più questa parte tecnica,dimenticando tutti i valori che le AAMM, come ilJiu Jitsu, sottintendono?

F.M: Alfredo, benché ci si dimentichi dei valoridelle Arti Marziali, è impossibile che un buonpraticante di Arti Marziali, un buon lottatore, unuomo che sta dando tutto se stesso a questo e cheper questo fa un grande sforzo, nel quale investeogni giorno sangue, sudore e lacrime, non stia inrealtà vivendo e godendo di tutti i valori che le Articontengono. Perciò, benché la persona sia, percosì dire, solamente un uomo di lotta, non puòevitare gli effetti che la sua pratica origina nel suoinconscio. L'inconscio è qualcosa di involontario,qualcosa che funziona senza un controllo su diesso. Nella pratica della lotta impariamo a

mantenere la calma e a far mantenere la calma adaltri individui in momenti critici. Questo succedenon grazie ad una determinata filosofia, bensìdall’influenza derivante dalla pratica.

B.I: Lei è un uomo religioso. Come sposa il JiuJitsu e la religione?

F.M: Io, di solito, ripeto alcune frasi che possonoportare un po' di luce alle questioni di cui stiamoparlando. Normalmente dico che Dio è moltocapriccioso. Un giorno si fermò a pensare: “Chefollia, il mondo sta crescendo sempre di più, tra unpo’ non ci saranno più candele, né lumini, tutto saràavvolto dal buio; allora richiamò Edison e gli disse:Edison, inventa la luce per il mondo…” ed Edisoninventò la luce elettrica… Fece la stessa cosa conGrahan Bell: “Ascoltami Grahan, vieni qui: me neandrà lontano e vorrei rimanere in contatto…” e Bellinventò il telefono. “Senti Pasteur, sorgerà unapeste che potrebbe distruggere l'umanità!” E

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Pasteur inventò il vaccino… Poi, un giornoincrociò un uomo, ma non sappiamoesattamente chi fosse… e creò i l JiuJitsu… Quando il Jiu Jitsu venne creato,l'antico Jiu Jitsu si sviluppò in tutto ilmondo, Dio si rivolse ad un uomo malato,Hélio, e gli disse: “Ascoltami, vieni con me,sei molto malato, t i hanno detto chemorirai, ma io non voglio che tu muoia…farò di te il creatore di un Nuovo stile di JiuJitsu…” E creò il Brazilian Jiu Jitsu. Tutte queste sono cose divine, sono cose

che Dio mette nella mente dell'uomo.L'uomo non ha il potere di creare tuttequeste cose meravigliose. Creare una lottacome il Jiu Jitsu, che è una cosa che nonha fine… Ha un principio ma non ha unafine…è una progressione matematica,questo me lo spiego solo attraverso unintervento divino. Perciò non solo il JiuJitsu, ma le Arti Marziali nel loro insiemesono debitamente influenzate dalla fiduciain se stessi, la quale viene trasmessaall'uomo. Fiducia in se stesso affinchél'uomo possa essere un guerriero, affinchésegua una retta via; i l cammino delguerriero, un cammino onorevole. Quelcammino si chiama Bushido, “il Camminodel Guerriero”. Questo è ciò che penso sulJiu Jitsu e sull'effetto che esso può averesull'essere umano.

B.I: Uno degli aspetti più interessantidel suo lavoro è la creazione di unametodologia nell'insegnamento del JiuJitsu. Come nascono le basi del suomodo personale di vedere quest'ArteMarziale?

F.M: 40 anni fa, pensai che il Jiu Jitsunon doveva essere un diritto solo degliuomini adulti, ma che anche i bambinidovessero avere l’opportunità di praticarlo,perché l'effetto del movimento di questadisciplina fornisce una notevoleconoscenza, stimola lo sviluppo edinfluenza positivamente i bambini,principalmente per quanto concerne lacoordinazione. Quindi cominciai a creareun nuovo sistema, un nuovo metodo diinsegnare e d’imparare il Jiu Jitsu, il KiotoJiu Jitsu. La cosa certa è che non funecessario inventare nulla, semplificaisolamente le cose ed inventai un metodo

facile per applicare il Jiu Jitsu. I miei allievierano in molti casi persone con deficienze,allievi con un solo braccio, sordi, muti,ecc... Io volevo che quei bambini con difficoltà

particolari nella coordinazione avesseroaccesso ad un Jiu Jitsu speciale, o che sisentissero speciali per il fatto di frequentareuna scuola “speciale”, o per il fatto diaffrontare maggiori limitazioni, cosa che aquell'epoca non si definiva ancora benecome problemi di coordinazionesuperficiale della motricità o dicoordinazione profonda dellamotricità…volevo andare oltre le definizionie verso azioni pratiche ed efficaci, perquesto creai il Jiu Jitsu System, allo scopodi dare a quelle persone la possibilità disuperare le difficoltà della vita. Persone chein definitiva si trovano in fondo ad unpozzo, e tu puoi, attraverso il Jiu Jitsu,portarli fino alla superficie… Questo fu un qualcosa di molto

gratif icante. È un qualcosa chem’inorgoglisce, perché ho aiutato moltagente, gente che arrivava all'accademiapiena di problemi medici e psicologici, eche oggi è diventata gente che conduceuna vita normale, che vive una vitanormale; alcuni di essi sono diventatiperfino dei grandi professionisti, in variel ibere professioni. Tutto è basatosull'educazione, sia sull'educazionepsicologica che intellettiva, siasull'educazione motrice che disciplinare. Etutto questo, in definitiva, è l'Arte stessa adinsegnarlo. Io non sono l'autore diquell'opera! Quell'opera viene dalla stessaArte Marziale, la quale mostra al bambinocome muoversi in una coordinazionerelativamente perfetta.

B.I: Attualmente, Lei ha la suaaccademia a New York. Qual è stato ilmotivo che l’ha spinta a cambiare vita,per iniziare una nuova vita portando ilJiu Jitsu, il suo Jiu Jitsu, fino alla CostaEst americana?

F.M: Questa è una lunga storia! Ma te lariassumo il più rapidamente possibile. Ho dedicato la mia vita al Jiu Jitsu ed al

mio lavoro come poliziotto. Come poliziottoin una grande città che affronta

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Intervista

“…mi hanno ferito un mucchio di volte, dei malviventihanno tentato di assassinarmi… il mio corpo è segnato da11 buchi di pallottola. Il Jiu Jitsu fu essenziale in questicasi per riuscire a controllarmi e a dirigere la mia mente

nella mia difesa”.

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quotidianamente la delinquenza ed ilcrimine, arrivò un momento in cuicorrevo un grande rischio, ad un livellodifficilmente accettabile, ma oltre a ciòquesto rischio si estese alla miafamiglia a causa delle condizioni delpaese. Mentre si avvicinava il momento

della pensione, mi rendevo conto consempre maggior chiarezza che sareirimasto in una situazione difensivamolto fragile, per quanto riguarda me,ma soprattutto la mia famiglia. Questosi verificò senza dubbio a causa delmio atteggiamento di fronte al crimineorganizzato, che è molto potente a Ríode Janeiro. Nel giro mi conoscevanocome il “poliziotto duro” (con ciòs’intende incorruttibile); misi in prigionemolti compagni che cedettero allatentazione e molti, moltinarcotrafficanti e criminali. Benché il mio caso non fosse un

caso unico, bensì simile a quello ditutti i poliziotti che si erano dimostratiduri nella repressione del crimine edel delitto, mi vidi quasi obbligato aspostare la mia famiglia dal Brasile daun giorno al l ’a l tro e ad andare astabilirmi negli Stati Uniti d'America,un posto dove potevo contare sumolti amici, compreso il mio buonamico il Colonnello Sanchís, con ilquale condividiamo lezioninel l 'Accademia di Pol izia di NewYork, un uomo che apprezzo edammiro moltissimo e che, se nonerro, è ben conosciuto dai lettori diquesta rivista. Mi stabilii, dunque, lì e creai la mia

prima scuola, seguendo le stessedirettrici che prima avevo seguito:l’aspetto educativo, quello correttivo etutto il resto. A New York facevo tuttiquesti lavori con handicap, conbambini con problemi dicoordinazione motoria, con personeche avevano bisogno di fiducia in sestesse o, semplicemente, conpersone che avevano preso unastrada sbagl iata. Considero unastrada sbagliata quella della droga, un

cammino di brutti vizi in generale. Coni l J iu Jitsu ed un buon lavoro didisciplina e buone vibrazioni, si puòfar trovare a queste persone una rettavia. E questa è la mia realtà.

B.I: Una domanda quasi obbligatae che vorrei farle: quali sono, a suogiudizio, i migliori lottatoridell’attuale panorama universale?

F.M: Questa è una domandapericolosa! (risate). Posso giocarmi ilcollo!… Ma va bene. Attualmente ammiro i l

modo di lottare di RogerGracie. Ovviamente Jacaréche ha un’incredibilepreparazione nel Jiu Jitsued è un guerriero, come hadimostrato quest’annovincendo i l mondiale. EMargarina, che è ritornato esi sta comportandopiuttosto bene; credevo chesarebbe tornato sotto tono,ma non è stato così, èritornato alla grande! Ma non posso non

nominare quelli che per mecontinuano ad essere i nomidel Jiu Jitsu perantonomasia; forse perchéall'epoca in cuisvilupparono il Jiu Jitsu,dovettero affrontare unagran disparità in quanto aregole generali. Tra questibisogna segnalareovviamente i grandiguerrieri, come Royler.Royler per me, di tutta lafamiglia, è colui che ha piùsangue guerriero. È quelloche ha lottato di più, quelloche ha realizzato piùcompetizioni, un uomo chenon deve dimostrare nientea nessuno, perché halottato. Poi ovviamente Rickson,

del quale non è necessarioparlare. Ma anche altra

gente che mi piace moltissimo comeCarlos Gurgel, “I l Generale”… losapete che Gurgel lo chiamano “ilGenerale”?…È un individuo di grandivalori. Senza voler sminuire gli altri, questi

sono per me quell i checaratterizzarono un'epoca.Principalmente, Rickson caratterizzòun'epoca, Royler caratterizzòun'epoca, ora Jacaré stacaratterizzando un'epoca, e Roger edanche Margarida, e molti altri più

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“Ho dedicato la mia vitaal Jiu Jitsu ed al miolavoro come poliziotto.Come poliziotto in una

grande città cheaffronta

quotidianamente ladelinquenza ed ilcrimine, arrivò un

momento in cui correvoun grande rischio, adun livello difficilmenteaccettabile, ma oltre aciò questo rischio si

estese alla mia famigliaa causa delle condizioni

del paese.”

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leggeri o più pesanti che hannocaratterizzato o stanno caratterizzandoun'epoca nel Jiu Jitsu. Questo è quel lo che penso dei

nomi dell'attuale Jiu Jitsu. Ma cisono stati grandi campioni ed io nonvoglio essere ingiusto, se nominoquesti è perché Jacaré fu campionedegli Assoluti nel mondiale e Roylerfu i l secondo classi f icato degl iAssolut i , in mezzo ad una granpolemica per il braccio rotto o nonrotto… Per me, i

due sono dei valorosi, sono grandilottator i . Anche Rickson, è tra imigliori che posso menzionare, senzadimenticare i vecchi…

B.I: E dei vecchi? F.M: Ho menzionato già Rickson,

Fabio Gurgel “Il Generale”. Ed il mioMaestro che fu il più grande nell'epocain cui non si sapeva niente di niente, diniente… Tutto ciò è quello che io valorizzo del

passato ed anche del presente.

B.I: Maestro Mansur è stato unvero privilegio poterle fare questaintervista e registrare finalmente conlei un primo video istruttivo chesperiamo si trasformi in una serie.Grazie.

F.M: Grazie a voi; mi è piaciutol avo ra re con un ’equ ipe cos ìprofessionale, ma soprattutto farloin questo ambiente speciale, nelqua le , c rede temi , una pe rsona è sempre fel ice di dare i l meglio di sé.

Intervista

“Considero una stradasbagliata quella della

droga, un cammino di bruttivizi in generale.

Con il Jiu Jitsu ed un buonlavoro di disciplina e buone

vibrazioni, si può fartrovare a queste persone

una retta via.”

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Il Maestro Dennis Vega, già conosciuto dai nostri lettori piùaffezionati attraverso un DVD registrato a pochi anni fa, ha seguitofin d'allora un'intensa e interessante traiettoria che è divisa in dueforti direttrici: Farangdo Combat e Farangdo Mu Sul.

Con la prima linea, Farangdo Combat (con cui inizia questa nuovacolonna), Dennis Vega ha raggiunto un successo eccezionaleallenando combattenti dei circuiti di Free Fight; con la seconda,Farangdo Mu Sul, mantiene una linea di lavoro più legata alleorigini coreane del suo stile, senza mai perdere di vista lasua passione per l'efficacia in combattimento.

Ogni mese troverete in lui ispirazione, conoscenza eproposte interessanti che di sicuro arricchirà il vostrolavoro.

Alfredo Tucci

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Nel mezzo di attacchi a sorpresa, movimenti dinamici ed efficaci combinazioni, scopriamo ilFarang Combat.

Quando si parla di Farang Combat, tre questioni essenziali vengono spontaneamente allamente: Che cosa è il Farang Combat? Qual è la sua storia? E dove è sorto?

Farang Combat è una forma del Modern Farang Mu Sul (stile marziale di difesa, fondato dalGran Maestro Michael De Alba), in cui le tecniche difensive e offensive nascono dalla stessalotta, il caos difensivo. Lo stile di combattimento Farang, costituito un'associazione e approvatodall’importante suddetta federazione, comprende due divisioni importanti nella sua strutturaorganizzativa: FCD (Farang Combat Difensive) e FCL (Farang Combat League).

Nella sua linea tecnica di difesa e sportiva (Farang Combat League), si basa su metodi dellaBoxe come il principio di azione. Utilizza anche attacchi lineari, lotta greco-romana, lotta cinese,Farang Jok Sul (tecnica di calci) e le sue più importanti caratteristiche tecniche: Catch Boxing eStamp Hit.

Maestro Dennis Vega ha una carriera di più di tre decenni di pratica marziale e attività sportivaed è stato lui a istituire il concetto chiamato "Catch Boxing", un sistema che svolge un ruoloimportante nell'ambito del Farang Combat. Utilizzando movimenti di 45 gradi all'interno delle lorocombinazioni di boxe, si riesce a stabilire con successo prese e manipolazione in modo rapido eabile, che sono effettivamente utilizzati per buttare giù e controllare l'avversario. Nell'esplorare latecnica del Catch Boxing, possiamo vedere chiaramente la sua efficacia nel caos della lotta.Senza fermarsi, e con movimenti circolari e lineari, il Catch Boxing permette di manovrare ilcorpo e gli arti per proiettare e controllare l'avversario. I praticanti di Combat Farang sviluppano ilCatch Boxing utilizzando e applicando la sua tecnica in combinazioni veloci di pugni, invece di

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Arti di Combattimento

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Arti di Combattimento

tecniche di un singolo movimento. Così, possiamo vedere la suaefficacia nel solito caos di un combattimento reale.

Nella sua tassonomia degli attacchi, il Combat Farangutilizza tecniche diverse, come gomitate al torace, pugni alla

coscia, testate e impatti a mano aperta. Funziona conquattro modelli di jab e otto combinazioni di baseindispensabili per stabilire azioni offensive e difensiveefficaci. Il Catch Boxing utilizza quattro inflessioni dicontrollo descritti come "Triangle Cut" e "Four Wrap". IlTriangle Cut rappresenta l'azione di difesa resistendoagli attacchi dal fianco destro e sinistro, mentre il FourWrap è l'azione offensiva utilizzata nei movimenti di45 gradi.

Quando siamo speronati da un attacco di fianco asinistra o a destra, il praticante Combat Farangutilizza come principale difesa il cosiddetto TriangleBlock; come il suo stesso nome indica, si tratta diun blocco di formato triangolare che protegge la

parte posteriore e i lati della testa, presentando ilgomito in avanti come freccia. Dopo aver stabilito il

Triangle Block, i praticanti di Combat Farang passanoper utilizzare il Triangle Cut come misura di controllo,

eseguendo inflessioni, spostamenti o takedowns. Nel mododifensivo Quattro Wrap, i combattenti Farang utilizzano le tecniche

difensive note come "shoulder move" e "squat move". Mediante l'impiego ditali concetti difensivi, il praticante, nella confusione della battaglia, solleva il

braccio in una "L" afferrando quindi il braccio dell'oppressore e applicando latecnica desiderata.

Il Farang Combat ha cominciato a muovere i primi passi sull'isola di Porto Rico nel 2004,dalle mani del Maestro Dennis Vega, che ha sviluppato il metodo in pro dello stile Farang Mu

Sul e il suo fondatore, maestro e mentore, il Gran Maestro Michele De Alba. Per quindici anni, il Maestro DennisVega ha allenato giudici, sceriffi, personale di polizia, guardie del corpo, guardie carcerarie e buttafuori, solo percitarne alcuni. Allo stesso modo, ha allenato combattenti professionisti e dilettanti nelle discipline di Mix MartialArts, Muay Thai e Kickboxing, raggiungendo diverse cinture di campionato, nonché premi internazionali egovernativi.

“Nella sua linea tecnica didifesa e sportiva

(Farang Combat League), si basa su metodi della Boxe

come il principio di azione. Utilizzaanche attacchi lineari, lottagreco-romana, lotta cinese,

Farang Jok Sul (tecnica di calci) ele sue più importanti

caratteristiche tecniche: CatchBoxing e Stamp Hit.”

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I sistemi educativi utilizzati attualmente nellaformazione di membri delle forze di sicurezza edarmate in tutto il mondo, mirano in primo luogoa mettere in contatto l’allievo con scenari esituazioni dove lo stress, l'allenamento e gliobiettivi fissati, siano strettamente legati allarealtà. La metodologia appl icata

all'insegnamento deve contenereconcetti chiari, pratici ed efficaci,che al momento di esseretrasmessi all’allievo, nonsiano ricevuti daquest’ult imo come uninsieme di risorse tecnicheaggiuntive, ma venganoinvece assimilate come unaseconda natura. Per ultimo,l'ottimizzazione del tempo infunzione della pianificazione deiprogrammi di studio nel ledistinte aree nelle quali deveformarsi un professionista disicurezza o delle forze militari.

Expertos mundiales

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Autodifesa

“Qual è l'obiettivodi un militare?Combattere e

vincere, e dico benequando dico‘vincere’”

Olivier [email protected]

www.budointernational.comFoto: e-mail:

Testo:

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Introduzione di Guillermo Walter Tabares. Sergente-Istruttore della Polizia FederaleArgentina. Istruttore di campo ed istruttore di armi da fuoco, assegnato all'Istituto diFormazione Poliziesca “commissario generale Alberto Villar”, della Polizia FederaleArgentina. Membro di Unità di Protezione di VIP Stranieri. Consulente di combattimen-to senz’armi di Unità Tattiche ed Unità Anti Disturbo. Istruttore di Luta Livre scuolaBudokan.

Amici lettori, ho il piacere di rivedervi per parlarvi del mionuovo video chiamato: SOG MILITARY FOR CIVILIANS.“Military” perché nel sistema S.O.G. pensiamo che ilparallelismo tra un combattente civile e militare è oggi semprepiù giustificato, inoltre la psicologia dell'allenamento, adattatocorrettamente alla vita civile, contiene molti ottimi fondamenti.Ma esaminiamo questo fatto nel dettaglio.

Perché allenarsi come un militare?

Prima dobbiamo immergerci nell'ecosistema e pensare cheviviamo tutti in una “giungla urbana”. L'epoca dei nostri nonni ècambiato molto e vivere oggi a Río de Janeiro, Parigi o Londra èpraticamente la stessa cosa, salvo alcune differenze. Ed oltre aiproblemi di insicurezza che abbiamo potuto scoprire nel novembre2005 in un paese così “civilizzato” come la Francia, dobbiamoaggiungere quelli del terrorismo (Londra, Madrid, New York, Iraq,Indonesia, ecc.).

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Autodifesa

“La via più brevetra un punto

A ed un punto Bè… la linea retta.In altri termini,

in tema disopravvivenza

urbana, la via piùbreve è spesso la

migliore”

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Il fatto che un cittadino comune non siapreparato ad affrontare tale pericolo èassolutamente normale e la società attuale,sempre più debole e permissiva, nonrisolve nulla… in realtà, che cosa faremmose non avessimo le nostre brevi vacanzeannuali in spiaggia o in montagna, le nostreautomobili con il climatizzazione, i nostrivestiti alla moda e tutte le comodità di cuici ricopriamo? Se passiamo ora al l ivello di uncombattimento per la propriasopravvivenza, sarebbe i l lusorio edestremamente pericoloso credere che unapersona poco e male preparata, siamentalmente che fisicamente etecnicamente, possa sopravvivere aqualunque tipo di attacco da parte di unpredatore “x”. Tuttavia, è quello che fa lamaggior parte delle scuole cosiddette di“difesa personale” nel mondo, che nel miosistema chiamiamo le scuole dei mortiambulanti. Domandiamoci: qual è l'obiettivo di unmilitare? Combattere e vincere, e dico benequando dico “vincere”, perché un giorno hosentito una frase che mi ha fatto sorridere eche tuttavia veniva dalla bocca di unprofessionista: “La cosa importante non èvincere, si tratta piuttosto di non perdere”.Non so che cosa volesse dire questapersona parlando in quel modo, ma graziealla mia esperienza in tema di sicurezza alivello mondiale, credo di poter dire che inquesto campo il colore grigio non esista.Una delle 6 regole del S.O.G. è: “Sentirsisempre superiore al nemico qualunque siala sua statura”. Con ciò voglio dire chel'aspetto psicologico nel combattimento è

“Sentirsi sempresuperiore al

nemicoqualunque sia lasua statura”.

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Esperti Mondiali

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Autodifesa

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essenziale e questo, i militari l'hannocapito perfettamente.

Come allenarsi per sopravvivere ad un'aggressione? In primo luogo, e sicuramente l'avretecapito anche voi amici lettori, si tratta diprepararsi mentalmente, ciò che nel nostrosistema chiamiamo il “clic mentale”. Farein modo che un cittadino medio possa inpoco tempo (dato che il fattore tempo èessenziale) divenire un “guerriero urbano”è una “challenge”, una scommessa su cuiqualunque professionista della difesapersonale dovrebbe meditare. El'allenamento assiduo non è sufficiente,soprattutto se fatto male! Lì, l'esperienza èvitale, non si può trasmettere quello chenon si ha vissuto, sembra logico, manonostante ciò è un errore comune. Ma ritorniamo alla parte tecnica. Provomolto rispetto per l'esercito britannico che,benché disponga di un allenamento piùbreve ma più intenso della maggior partedegli eserciti e di un armamento che non èforse il migliore in circolazione, è il miglioreesercito del mondo. Perché? Anche se mai potessimo trovare unaspiegazione razziale e storica, credo che ilfattore psicologico sia fondamentale.Glielo si dice, li si prepara e li si persuadedi essere i migliori. Il segreto si trovadunque nel prepararsi adeguatamente. Laparte “mentale” è vitale se si vuole vincereun combattimento reale. Essere sicuro divincere, non dubitare, rialzarsi sempre edavanzare, la vittoria del “mentale” sulla“materia”, saranno delle conquiste

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Esperti Mondiali

“sarebbe illusorio edestremamente pericolosocredere che una personapoco e male preparata, sia mentalmente che

fisicamente e tecnicamente,possa sopravvivere a qualunquetipo di attacco da parte di un

predatore “x”.”

“E l'allenamento assiduonon è sufficiente,

soprattuttose fatto male!”

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essenziali se si vuole applicare quello chechiamiamo nel SOG il concetto della “L”, cioèuno in piedi (noi) e uno al suolo (il nemico). Cerco di allenare i miei allievi utilizzandotermini come guerra urbana, nemico e nonavversario, artiglieria per il lavoro di gambe,ecc... L'al l ievo, senza rendersene contocomincia a pensare e a vedere le cose in mododiverso. Quindi arrivano i seminari chiamati di“rinforzo psicologico” (vedasi foto), dove ipartecipanti cercano di superare determinatebarriere psicologiche come potrebbero essere lapaura dell'acqua, dell’altezza, la claustrofobia, lapaura di non farcela, la mancanza di fiducia in sestessi, ecc... In questo tipo di seminari, la partefisica è molto importante, perché crediamo chein primo luogo, senza una condizione fisicaadeguata, non vi è un combattente ed attraversoil fisico -un grande vantaggio- si lavora l’aspettomentale. Un esempio: un allievo che farà 15flessioni di braccia in un tempo normale e checercherà di farne 18 in un seminario, staràfacendo uno sforzo per cercare di superarsi, ilche sarà un vantaggio innegabile in uncombattimento reale. La parola maestra è“superarsi”, andare avanti o come si diceva nelmio ex reggimento: “Diritto avanti”. Le SASbritanniche (forze speciali) dicono: “Chi osavincerà”. Meditate!!! Troverete in questo nuovo video, una serie diesercizi sotto stress che rinforzano anche laparte psicologica e sono essenziali per larealizzazione di un lavoro serio.

Che cosa succede con la parte puramente tecnica? Oggi, sfortunatamente, essendo di moda iltermine “military close-combate”, vediamofiorire nuovi sistemi di combattimento che per lamaggior parte si riferiscono al close-combate.Conviene aggiungere che la gran parte di questisupposti esperti non hanno idea di ciò che siaun allenamento militare e la gran parte di loronon ha fatto nemmeno il servizio militare. Correndo il r ischio di ripetermi, è moltopericoloso mentire ad un allievo, perché la bugiain questo campo può portarlo con un po’ difortuna all'ospedale e con un po’ di sfortuna alcimitero!!!

Quali sono i fondamenti di un buon sistema di close-combate? 1. Deve essere facile da dimostrare 2. Deve essere facile da comprendere 3. Deve essere facile da riprodurre

Autodifesa

“Il fattore psicologico siafondamentale. Glielo si dice, li si prepara e li si persuade di

essere i migliori.”

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Autodifesa

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4. Deve essere facile da usare sottostress. Tutto il resto è bugia e se così non è,vorrei che qualcuno me lo dimostrasse. Partendo da questo principio, potretevedere nel mio ult imo video unprogramma completo di circa ventitecniche, che permettono, qualunquesia la statura dei due protagonisti - cioèdel difensore e del nemico -, didifendersi di fronte a qualsiasi tipo diattacco reale: in piedi, al suolo, con armie senza armi. La sfida era trovare unconcetto, una base tecnica utile sia inattacco che in difesa, al suolo, controdelle armi, con delle armi. Non è cosìfacile da creare, perché spesso le cosefacil i sono le più diff ici l i . Ma quil'esperienza in campo è fondamentale,perché non ci si improvvisa esperti indifesa personale e le tecniche non siimparano da un libro. Ancora una volta possiamo ispirarci allavoro dei militari. Il combattimentoreale è opera dei militari e se vogliamovincere un combattimento reale,dobbiamo allenarci come i militari.Potreste dirmi che i militari hanno una“licenza di uccidere” e che un civilemedio invece non ce l'ha. Ma che cosafareste per salvare la vostra vita o quelladi un parente, sapendo che non avete36 soluzioni a disposizione? Comediceva Machiavelli: il fine giustifica imezzi. Ritorniamo alla pratica. Abbiamodetto che un sistema pratico di close-combate deve essere facile dadimostrare. In realtà, si praticano

!Il combattimentoreale è opera dei

militari e sevogliamo vincere uncombattimentoreale, dobbiamoallenarci come i

militari.”

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Autodifesa

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soprattutto i movimenti basilari, il numero di tecnichedeve essere volontariamente limitato e selezionato.Questo vi permetterà anche di comprendere e diassimilare meglio quelle stesse tecniche. Inoltre, in unasituazione di stress -perché lo stress è una parolaessenziale nel combattimento-, l'individuo dovrà essere ingrado di trovare facilmente le risposte decisive adeterminati problemi. Nella pratica questo si ha con un programma di circaventi tecniche, con una tecnica di base più una solavariante e non 50.000. Ricordate: la quantità di tecnicheconosciute non vi rende migliori o superiori, al contrario!!! Assimilate una tecnica basilare che abbraccia tuttoquello che potrebbe succedervi in una situazione reale diun combattimento da strada: un attacco, una difesa, dellecontrotecniche e delle prese, il suolo, la difesa controarmi da taglio ed armi da colpo. Ripetetela senza sosta eduna volta che avete dominato i movimenti, passate allavoro sotto stress (vedasi il video). Avvicinatevi il piùpossibile alla realtà, ma senza considerarvi dei JamesBond. Pensate anche che il combattimento reale ècambiato e che il “one to one” (uno contro uno) dei nostrigenitori praticamente non esiste più. Praticate tuttoquesto e forse avrete una possibilità di salvarvi!!!

Conclusione

Vorrei finire l'articolo facendo meditare gli amici lettorisu un concetto basilare, attraverso un po' di geometria:“La via più breve tra un punto A ed un punto B è… la linearetta”. In altri termini, in tema di sopravvivenza urbana, lavia più breve è spesso la migliore.

Codice d’onore del legionario: Articolo 5

Un soldato dell'elite: lei si allenerà vigorosamente, terràle sue armi come se fossero il suo tesoro più prezioso,manterrà il suo corpo all’apice della sua condizione.

Esperti Mondiali

“La parola maestra è“superarsi”, andare avanti ocome si diceva nel mio ex

reggimento: “Diritto avanti”.

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Le mie esperienze in HONG KONG

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Intervista a Patrick Sifu Leung a Hong Kong

Durante il nostro viaggio a Hong Kong avevamo programmato molteinterviste e visite, la prima di cui era imprescindibile: Patrik Sifu Leung.Da quando abbiamo iniziato a inviare gli inviti e richieste alle scuole, SifuPatrick si è mostrato sempre molto affabile e cooperativo. Lui ci haaiutato molto nell'organizzazione di questo viaggio, e devo ammettere cheè stato un piacere incontrarlo e frequentare le sue lezioni. È stato perme un vero onore di fare questa intervista presso la sede della VTAA(Ving Tsun Athletic Association.)

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ifu Patrick Leung ha un curriculum diarti marziali invidiabile: Più di 35 anni dipratica Wing Chun e discepolo direttodel Gran Maestro Yip Chun (figliomaggiore del defunto Yip Man). Siamostati accolti con un sorriso enorme

all' ingresso della VTAA (Ving Tsun AthleticAssociation, associazione fondata dal Maestro YipMan). Bisogna riconoscere che sono rimasto basitoquando ho messo piede nella saladell'associazione. Io non credo che ci sia qualcunonel mondo del Wing Chun che non senta un po' diemozione quando si entra in questa sala dovehanno praticato i maestri più illustri del Wing Chun.Un punto di riferimento per gli appassionati eprofessionisti del Wing Chun in tutto il mondo chevisitano Hong Kong. Quelli che sperano di trovareuna grande sala d'allenamento ... beh, meglio nonpensarci più. La sede della VTAA è una piccolastanza dove c'è solo lo spazio per il Wing Chun.L'emblema dell'Associazione sotto la foto delMaestro Yip Man è scortato solo da una bellastatua del Gran Maestro e un uomo di legno ... ilresto? Soltanto uno spazio per praticare. Nessunlusso. Nessuna ostentazione. Semplicementel'atmosfera e lo spazio per il Wing Chun e i suoiappassionati.Patrick ci accoglie con sua bella moglie Monica,

che funge da assistente e compagna di pratica.Entrambi sono una bella coppia che emananogenerosità e buon umore. È senza dubbio il primopasso ad Hong Kong e l'esperienza non può esserepiù gratificante. Li ringrazio per averci ricevuto edesprimo loro la mia profonda gratitudine per essere lì

e avere l'opportunità di conoscere in prima personale opinioni, le idee e le motivazioni di uno deiprofessori titolari nell’Athletic Ving Tsun Association.Due cose mi hanno sorpreso soprattutto dal Sifu

Patrick Leung:Prima, la sala d'allenamento è sempre

sovraffollata di studenti. È davvero sorprendente,perché l'ho visitato tre volte nel Ving Tsun AthleticAssociation e l'Università cinese di Hong Kong, e lesue classi erano piene di allievi. Il suo carattere ecarisma personale lo rendono molto amato erispettato da tutti i suoi allievi.In secondo luogo, il vasto spettro degli studenti.

Possiamo trovare praticanti veterani mescolati con ibambini. Ci sono molte donne. Quasi il 40% diquell i che frequentano le sue lezioni, sonofemmine, una cosa sicuramente bella esorprendente cui non siamo abituati in Europa.

Salvador Sanchez: Caro Maestro, grazie perriceverci. È un onore essere qui.Sifu Patrick Leung: Benvenuti. È piacere mio

darvi il benvenuto.

S.S.: Quando ha iniziato a praticare VingTsun?S.P.L.: Beh, era il 1969. Prima ho studiato Wing

Chun ad Hong Kong con Sifu Lok Yiu (allievo di YipMan), ma nel 1972 ho iniziato a studiaredirettamente con il Grandmaster Yip Chun che è ilfiglio maggiore del defunto Gran Maestro Yip Man.Ho insegnato Wing Chun dal 1986 e per più di 46anni ho continuato ad imparare e insegnare WingChun in Hong Kong.

S

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S.S.: Professionalmente si è dedicatoall'insegnamento del Wing Chun?S.P.L.: Mi sono completamente dedicato al Wing

Chun. Insegnare Wing Chun è la mia professione ela mia passione... e mi ci vuole un sacco del miotempo.

S.S.: Ma le sue classi sono piene di studenti ...e questo parla molto bene di Lei.S.P.L.: Ebbene sì. Si dice che le mie classi siano

quelle che hanno più studenti e questo mi rallegra.Ho diversi gruppi in varie parti di Hong Kong el'atmosfera tra i miei studenti è molto buona. Ècome una famiglia.

S.S.; Vorrei chiederle sulle differenze tra lediverse scuole di Wing Chun. Sembra che cisiano alcune disuguaglianze persino tra lescuole di Hong Kong, ma soprattutto tra ilWingChun di Hong Kong e il WingChun inEuropa o in America. Come si spiega? Perchécrede che esistano tali differenze?S.P.L.: Realmente non riesco a capire troppo

bene perché. I l Wing Chun è uno sti le conun'origine chiara. Le loro forme definiscono lo stile.Anche alcuni elementi come la comprensionedell'idea attacco / difesa. Comunque sembrachiaro, se qualcuno vuole imparare bene il WingChun, dovrebbe venire a Hong Kong.

S.S.: Come definirebbe l'allenamento che sisvolge nella sua scuola?S.P.L.: Beh, questo è semplice. Sono un discepolo

diretto di G. M. Yip Chun e il mio sistemad'allenamento è molto simile. Per me Siu Nin Tao è

molto importante. Sono molto meticoloso nello studiodella prima forma. Dopo continuiamo a insegnare epraticare le altre forme ma Siu Nin Tao è moltoimportante e mettiamo particolare attenzione su diessa. Poi la mia associazione è chiamata Soft WingChun Association (Hong Kong). Il suo nome indicamolto bene il mio modo di praticare. Wing Chun è unostile che è stato sviluppato da una donna, e quellamorbidezza deve essere presente nella pratica enell'allenamento. Ecco perché insisto tanto sulrimanere molto rilassato quando si pratica Chi Sao.

S.S.: Ci sono molte scuole che focalizzano la loropr atica nella salute, altre si concentranonell'autodifesa, ecc... in quali aspetti concentranola loro pratica, la Soft Wing Chun Association e SifuPatrick Leung?S.P.L.: In tutti. In realtà non è possibile fare auto-

difesa (o altro) senza salute. Per questo ho sempreinsistito sul fatto che il Wing Chun sia un ottimosistema per tutta la vita. Wing Chun fa bene allasalute. Se la salute è buona, si può praticare,lavorare ... TUTTO! quindi è importante avereequilibrio nella pratica del Wing Chun. La partesalute è molto importante. Molte scuole di WingChun non cercano più di coltivare l'energia interna(Chi). Noi lo facciamo ma anche cerchiamo leapplicazioni di difesa / attacco nell'autodifesa.Inoltre organizziamo tornei perché penso che sianobuoni per testare i praticanti.

S.S.: È vero? Ci sono campionati di WingChun?SPL.: Certamente. Infatti, pochi mesi fa abbiamo

celebrato un torneo molto importante. E ora ne

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stiamo preparando altri. I combattimenti sisvolgono con alcune regole di Wing Chunaccettate dalle scuole e le proviamo. Alcune di lorosono già molto importanti. In genere si utilizzanocaschi e guanti che ci permettano di afferrarel'avversario e si prova l'abilità attraverso questofree sparring in Chi Sao.

S.S.: In Europa non sono molto comunequesto tipo di evento, concorsi ...S.P.L.: Qui sono normali. E ogni volta ci sono

più praticanti che hanno il coraggio di provare.Certo, ho molti studenti e ognuno cerca una cosadiversa. Alcuni lo fanno per la salute, altr icercano l'autodifesa o la concorrenza, e anche cisono quelli che semplicemente vogliono venire apraticare per socializzare, per passare il lorotempo con gli amici praticando questo eccellentearte.

S.S.: Ho visto che sua moglie pratica anche ilWing Chun...S.P.L.: Si¡ Monica è mia moglie, ma è anche la

mia studentessa e assistente. Lei è moltoimportante per me in tutti gli aspetti. Si applica inpratica ed è davvero molto buono che miaccompagni a tutti i miei corsi. È stata certificatacome Maestra di Wing Chun per il suo ottimolavoro. È molto tenace e la sua tecnica èveramente buona.

S.S.: Ho anche osservato che svolgono lavoriconcernenti la "forza interiore". È anche il modod'allenamento dalla sua scuola o è qualcosa dicomune tra i maestri qui a Hong Kong?

S.P.L.: La "forza interiore" esiste nel Wing Chun.Tuttavia, la percentuale di persone in grado digenerarla è davvero bassa. Forse ha a che fare conun elemento fondamentale per raggiungerlo: ilrelax. La parola "SOFT", nel nome della miaassociazione, è un ottimo promemoria per esseresciolto, rilassato ... È certamente una delle chiavise davvero vogliamo cominciare a lavorare questotipo di forza.Nei miei oltre 30 anni d’insegnamento, solo una

trentina di studenti ha raggiunto un certo livello di"forza interiore", che rappresenta una percentualemolto bassa. L'Allenamento per la forza interna diWing Chun in Hong Kong non è molto comune.Penso che la difficoltà a progredire in queste areesia la ragione principale.

S.S.: Hai scuole affiliate in altri paesi al di fuoridi Hong Kong?S.P.L.: Beh, ho alcune persone straniere che

hanno studiato con me. Ogni giorno sempre piùpersone provenienti da altri paesi fuori della Cina,arrivano a Hong Kong per imparare il Wing Chun. Èsempre una gioia per riceverli e aiutarli a imparare ilWing Chun. Per me è una gioia.

S.S.: Non ho più domande, Sifu Patrick. Grazieper tutte le attenzioni che mi ha dato in questigiorni. Non potrò mai ringraziarla abbastanza per lasua ospitalità e gentilezza, aprendo le porte delVing Tsun Athletic Association per noi eaccompagnandoci durante la nostra visita allaTomba di Grandmaster Yip Man.È stato un grande onore per me e spero di

visitarla molte volte ancora.

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Grazie anche aMonica (sua moglie)e tutto il suo gruppodi docenti e studenti.Sono personev e r a m e n t es t r a o r d i n a r i e .GRAZIE dal cuore.

Se siete interessati a entrare incontatto con Sifu Patrick Leung ela sua associazione SOFT WingChun Hong Kong, è possibile farlodirettamente sul suo sito webwww.softwingchun.com o nellasua pagina di Facebook: Soft WingChun Academy-Hong Kong.

Profilo di Wing Chun del SifuPatrick Leung Ting Kwok

Esperienza di Pratica Pratica ininterrotta per 17 anni: Dal 1969 sotto Lok Yiu,

allievo di Yip Man. Dal 1972 sotto Ip Chun, figlio maggio-re di Yip Man e sotto Lau Hon Lam, allievo di Yip Man.

Esperienza d'insegnamentoInsegnamento continuo dal 1986, compreso la Ving

Tsun Athletic Association (VTAA) (fondata da Yip Man nel1968), the World Wing Chun Union (fondata da Ip Chunnel 2009), la Soft Wing Chun Accademy (HK), università,club, etc.

QualificheIstruttore Nazionale ed Esaminatore, Sistema Cinese

Wushu Duan.Certificato Nazionale, Certificato 7° Duan su Sistema

Cinese Wushu Duan, rappresentante mondiale di IpChun nell'insegnamento di Wing Chun.Qualificato Istruttore Senior in 1994, 1° Corso di

Giorno Intero della VTAA.Capo Giudice nel World/Hong Kong Wing Chun

/Martial Arts Open Contests

Giudice Ufficiale dei Concorsi Open di Arti Marziali,Hong Kong Chinese Martial Arts Lion & Dragon DanceAsso. (HKMALDDA)

Riconoscimento MondialeVice Presidente, World Wing Chun Union & HK Wing

Chun Union.Co-editore, Sistema Nazionale di Wushu Duan, Libro

di Testo e Valutazione.Presidente e Capo Istruttore, Soft Wing Chun

Accademy (HK).Vice-Presidente e Segretario, Ving Tsun Development

Council.Membro Eletto del Comitato Esecutivo, HKMALDDA.Consulente Nominato, Hong Kong Wushu Union.Dimostratore su Wing Chun, Global Wushu

Encyclopedia (Publisher DK).Certificato di Dedizione al Wushu, Primo Ministro della

Malaysia.Certificato di Dedizione al Wushu, Governo di

Selangor.Presentatore di Wing Chun, Hong Kong Radio, DAB

35, Governo.Oratore ospite su Wing Chun, City University di Hong

Kong

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Grandes Maestros

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Il DVD "Krav Maga Ricerca e Sviluppo" sorgè

dalla voglia di quattro esperti di Krav Maga e

sport da combattimento: Christian Wilmouth,

Faustino Hernandez, Dan Zahdour e Jerome

Lidoyne. Ad oggi, loro dirigono molti club e

conducono un gruppo di una ventina di

professori e istruttori di molteplici

discipline, dalla Krav Maga alle

MMA, Mixed Martial Arts.

Questo lavoro non è destinato

a mettere in evidenza un

nuovo metodo nè una

corrente specifica di Krav

Maga. Il suo scopo è

semplicemente quello di

presentare un

programma di Krav

Maga messo a fuoco

sull'importanza del

" c o n t e n u t o " ,

condividendo in questo

modo le nostre esperienze.

REF.:KMRED1

Tutti i DVD prodotti da Budo

International vengono identificati

mediante un’etichetta olografica distintiva

e realizzati in supporto

DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o

simili). Allo stesso modo, sia le copertine

che le serigrafie rispettano i più rigidi

standard di qualità.

Se questo DVD non soddisfa questi

requisiti e/o la copertina non coincide con

quella che vi mostriamo qui, si tratta di

una copia pirata.

Budo international.comORDINALA A:

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I pi lastri fondamental idel l ’Hung Gar Kung Fuoriginale o, per meglio dire,della mia scuola, sono lasalute, lo spir ito e i lc o m b a t t i m e n t o .Fondamentalmente ognunadi queste pietre miliaridipende delle restantidue, pertanto, ciascunaha la stessa importanzanella formazione del lostudente.Così, tutte sono

ugualmente importantinella formazione di unostudente. Eppure, sipotrebbe dire che oggi,nel nostro mondomoderno, dove non siamopiù coinvolti nella lottafisica quotidiana come inpassato, i primi duecapisaldi sono dati unamaggiore priorità. Al fine dicomprendere megl io i lseguente articolo, doveteimmaginare come fosse statala vita giornaliera centinaia dianni prima del nostro tempo,quando l'Hung Gar Kung Fu eraparticolarmente diffuso in Asia.

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agricoltore, dopo aver venduto al mattinonel mercato il suo raccolto, doveva ritornarea casa con i soldi in tasca, per provvederealla sua famiglia e a se stesso nellesettimane successive. Un incontro conbriganti potrebbe distruggere tutto e

mettere a repentaglio l'esistenza dell'agricoltore e della suafamiglia, e questo a prescindere dei pericoli dell'attacco oaggressione.

Pertanto, si può ben immaginare che l'abil ità didifendersi è stata molto importante in quel momento, senon addirittura indispensabile per sopravvivere. Come giàaccennato in precedenti articoli, le tecniche e i principidell’Hung Gar sono costruiti soprattutto con lo scopo dimigliorare questa capacità e renderla più efficiente

attraverso la pratica. Ma come ho detto,in questi giorni delle società moderne

e armi da foco, questa capacitàumana è usata molto più raramente.

Lasciando a parte la salute e il carattere, che cosa restadelle abilità di combattimento? Per il mio maestro, unaleggenda del Kung Fu e leader dello stile Hung Gar, Dott.Chiu Chi Ling, è molto importante che i suoi allievi diretti (ea sua volta i loro studenti), "siano davvero in grado dicombattere e difendere loro stessi". Devo aggiungere quiche il mio Sifu (Maestro) è cresciuto a Hong Kong in unmomento in cui era molto comune che i praticanti sisfidassero costantemente l'un l'altro a duell i ecombattimenti. Anch’io ho avuto tali esperienze conpersone del mondo delle Arti Marziali, qui a Zurigo, circa20 anni fa.

Oggi, in parte anche fortunatamente, questo non è più ilcaso. Allora, cosa possiamo fare per preservare le abilità dicombattere? Praticare insieme in classe è sicuramente unbuon metodo. Tuttavia, ci piacerebbe tornare al lavoro ilgiorno successivo enessuno vuole unad e g e n z a

L’

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Kung Fu

“La nuova categoria,denominata Hung Gar

Push Hands, sisvolgerà su una

superficierelativamente piccolae senza dispositivi di

protezione.”

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Hung Gar

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ospedaliera. Per questo il nostro approccio alle situazioni reali èpiuttosto indeciso. Il mio sifu ha sognato per lungo tempo di untipo di disciplina nell’ Hung Gar che permettesse i partecipanti dimostrare le loro abil ità reali e vincere senza ferirsipericolosamente.

Come suo successore ho assunto il compito di creare un taledisciplina, e al fine di metterla in scena, ho scelto il torneo dellamia scuola, lo Shaolin Masters Turnier. Insieme ai miei istruttori,sto lavorando passo dopo passo su questa nuova categoria, chesempre sarà sviluppata con ogni Shaolin Masters, in modo chepossa essere introdotta a tutti gli effetti come una categoria dicombattimento.

Come ho detto, la categoria è in fase di sviluppo e le regole nonsono state ancora completamente formulate. Fondamentalmenteposso dire, però, che la nuova categoria, denominata Hung GarPush Hands, si svolgerà su una superficie relativamente piccola esenza dispositivi di protezione. Gli avversari si preparano per ogniassalto, alzano le mani e attendono il segnale dell'arbitro, inmodo simile al Lei Tai (pieno contatto con dispositivi diprotezione). Quando l'arbitro dà l’ordine di iniziare, i combattentihanno appena pochi secondi per mostrare con precisione le loroabilità attraverso il contatto e la tecnica. Naturalmente, entrambi icombattenti cercano di farlo simultaneamente, il che significa cheentrambi debbano utilizzare abilità reali (quali ad esempio cheSao, Toi Sao, ecc) in un tempo molto breve. Pochi secondi dopoil contatto, l’arbitro interromperà la lotta.

Secondo ciò che accade, si valuta quale dei due combattentiha ottenuto la vittoria. Si potrebbe pensare che tutto avvenga inun modo relativamente caotico e che sia molto difficile dagiudicare chi è stato superiore. Soprattutto perché i combattenti,nonostante i loro impegni e l'uso totale della forza totale, nonhanno l'opportunità di arrivare al limite massimo. Ma è propriodove si trova l'arte in questa categoria. Un punto è dato soloquando è evidente che la tecnica ha avuto successo; o per dirlapiù precisamente, quando il combattente non è colpito, quandocontrolla il suo avversario e quando completa la propria tecnica inmodo pulito. I tentativi nelle nostre file e le manifestazioniall'ultimo torneo Masters Shaolin hanno dimostrato che sarà unacategoria molto interessante e che può funzionare bene.

Gli studenti avanzati con esperienza nel Lei Tai, hanno giàespresso il loro interesse e attendono con ansia il completamentodell'insieme di regole dell'Hung Gar Push Hands ". Per me èchiaro il perché: Lo Shaolin Hung Gar Kung Fu originale che hoimparato dal mio Sifu (master) è stato destinato per i lcombattimento reale; senza dispositivi di protezione, senza alcun"Potrebbe... " né "Sarebbe... ". Naturalmente, alla fine si vuole"andare tutti fuori". E a questo riguardo, il Lei Tai offre una buonapiattaforma, ma penso che con l’Hung Gar Push Hands stiamosviluppando una nuova categoria che ci permetterà di venireancora più vicino alla realtà, senza essere esposti a un maggiorerischio di lesioni. I miei studenti ed io siamo molto entusiastidell'idea.

“Devo aggiungere quiche il mio Sifu

(Maestro) è cresciutoa Hong Kong in unmomento in cui eramolto comune che i

praticanti si sfidasserocostantemente l'unl'altro a duelli e

combattimenti. Anch’ioho avuto tali esperienzecon persone del mondodelle Arti Marziali, quia Zurigo, fra 10 e 20

anni fa.”

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Insegnare Hwa Rang Do®(LA MISSIONE DELLA

WORLD HWA RANG DO®ASSOCIATION)

HWA RANG DO®:Un’eredità di Lealtà,

instancabilmente allaricerca della Verità, deditaal rafforzamento dell’essereumano ed al serviziodell’intera umanità.

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“InsegnareHwa Rang Doè uno dei modipiù importanti

di studiarel'Arte stessa.”

“Quando si studiaHwa Rang Do, si

capisce subitoche diventareistruttore e

insegnante, dopola fascia nera(Hwa Rang Do1° Dan e Tae

Soo Do 2° Dan),è in sostanzaobbligatorio.”

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uando si studia Hwa Rang Do si capisce subito chediventare istruttore e insegnante, dopo la fascia nera(Hwa Rang Do 1° Dan e Tae Soo Do 2° Dan), è insostanza obbligatorio. Questo è vero a causa di unaragione strutturale: senza insegnare Hwa Rang Donon si può davvero andare avanti nella crescitapersonale nello studio marziale. Insegnare Hwa Rang

Do è uno dei modi più importanti di studiare l'Arte stessa. Forsequesto è difficile da capire per i principianti, ma dobbiamo pensarealla quantità incredibile di tecniche incluse nel programma Hwa RangDo. Da solo, senza studenti e seguaci, senza insegnare a nessuno, èquasi impossibile controllare e studiare in modo approfondito tuttequeste tecniche e specialità.

Senza un obiettivo, la memoria umana è debole e la pratica del HwaRang Do richiede una mente e una memoria flessibile, potente ereattiva. L'insegnamento è un ottimo obiettivo.

Circa l'Autore: Marco Mattiucci, Hwa Rang Do® CapoIstruttore, Tenente Colonnello della Polizia Militare Italiana(Carabinieri) e Ingegnere, è il capo della filiale italiana della WorldHwa Rang Do® Association e uno dei principali discepoli diGrandmaster Taejoon Lee.

Q

Page 151: Rivista Arti Marziali Cintura Nera 292 Luglio 1 parte

“Senza unobiettivo,

la memoria umanaè debole e la

pratica del HwaRang Do richiedeuna mente e una

memoria flessibile,potente ereattiva.

L'insegnamento èun ottimoobiettivo.”

Page 155: Rivista Arti Marziali Cintura Nera 292 Luglio 1 parte

Tutti i DVD prodotti da Budo Internationalvengono identificati mediante un’etichettaolografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili).Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafierispettano i più rigidi standard di qualità.

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REF.: • KYUSHO 22REF.: • KYUSHO 22

Il Programma Kyusho Tactical Control (KTCP) è stato progettatoper controllare la scalata dei conflitti attraverso la ricerca giuridicae medica, spiegamento tattico, test sul campo e coordinamento.Questo programma è stato progettato appositamente, ma nonesclusivamente, per le Forze dell'Ordine Pubblico, Sicurezza,Emergenza, Guardia Costiera, Militari, Agenzie Governative, Escort

e sicurezza personale. Questo modulo base ècostituito da un insieme di 12 obiettivi

principali integrati in 4 moduli di controllodella scalata di forza. Ci sononumerose strutture deboli nel corpoumano che possono essereutilizzate da un agente perottenere semplicemente ilcontrollo di un individuo, piùefficienti rispetto altradizionale utilizzo dellaforza come indica ilprotocollo. Di là dalla fasedi ordine verbale, in unasituazione di crescenteconflitto, è in questi puntiKyusho (vitale) dovel'agente può fare uso deisistemi interni di controllofisico, come i nervi, lastruttura dei tendini e inaturali riflessi nervosi delcorpo. Non richiede grandeforza nemmeno un complesso

controllo motore o la vista,soggetti di fallimento in stati di

alta adrenalina. Questa informazioneè dedicata ai membri coraggiosi e

resistenti delle Agenzie in tutto il mondo.Grazie per quello che fate!

Budo international.comORDINALA A:

Page 156: Rivista Arti Marziali Cintura Nera 292 Luglio 1 parte

La paura è un segnale di allarme di base, che, quando sano, ci aiuta asviluppare tutte le nostre risorse per superare una sfida. Tuttavia,troppa paura ci può paralizzare. Riconoscere la paura, accettare lasua presenza e affrontarla sono il modo per convertirla come nostroalleato.

Superare la paura

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B.I.: Che cosa succedequando ci sentiamo paurosi?

J.D.K.: La paura si manifesta inmolti modi, dal dolore toracicoalla perdita della vista, manisudate, respirazione rapida eaccelerazione della frequenzacardiaca, sensazione di vertigini el’impressione di essere sul puntodi perdere i sensi in qualsiasimomento; è uno stato dicompleta perdita di controllo checi paralizza fisicamente edemotivamente. La paura è unadelle quattro emozioni di baseche ci accompagnano per tutta lavita, insieme alla rabbia, allatristezza e alla gioia; ciascuno diesse contribuisce e ci aiuta adadattarci al l 'ambiente in cuiviviamo.

B.I.: Qual è la funzione dellapaura?

JDK: La funzione della paura èdi proteggerci dai pericoli che cicircondano, questo stato emotivoappare per comunicarciinformazioni sugli eventi cheaccadono nel mondo circostante,ecco perché il nostro corpo sicontrae e se raggiunge il suoculmine, si blocca e ci paralizza,anche se questo estremo haanche una funzione adattativa.

B.I.: Come possiamoriconoscere se la paura è realeo immaginaria?

J.D.K.: Dobbiamo tenere amente che esistono una pauraprimaria e una paura che nasce

dalla fantasia e la preponderanzadalla ragione. La paura primaria èinnescata da uno stimolo esternopericoloso che minaccia la nostravita; l'altra è causata dai nostripensieri. La prima è un'emozioneche ci protegge, la seconda ciparalizza e ci impedisce di agire;questa è il tipo di paura che deveessere riconosciuto, identificato econtrastato con la realtà. Leparole di Seneca ci ricordano che"Non affrontiamo le avversitàperché sono difficili, ma sonodiff ici l i perché non leaffrontiamo."

B.I.: Come possiamocontrollare la paura?

J.D.K.: Se chiedo ad unostudente di esprimersi con uncombattimento immaginario(ombra), lasciando da parte itecnicismi per godere della suamassima espressione, lui lo fa inmodo spontaneo e naturale; se lolascio lavorare per qualcheminuto e poi gli chiedo dispiegarmi come fa a collegare laparte fisica con la parte emotiva,lui comincia a pensare ed èproprio in questo momento checomincia ad inciampare; lui stapensando e non è più in grado difare un passo. È lo stesso cheavviene nella vita, quandovogliamo prendere il controllo sudi essa, iniziamo a pensare sequesta è la cosa giusta da fare ea mettere in dubbio se si potessefare di meglio; e mentrecontinuiamo a pensare, i nostri

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pensieri intasano lascioltezza e finalmentecrolliamo. Riteniamo che lanostra mente sia unostrumento onnipotente, ingrado di anticipare ciò chepotrebbe avvenire intorno anoi; diamo per scontato chepossiamo controllare tutto,convinti di essereresponsabili di tutto ciò checi accade; ci piace pensareche possiamo ottenerequalsiasi cosa abbiamodeciso, ma ci sono moltesituazioni che sfuggono alnostro controllo; nel caso delmio studente, lui è in gradodi fluire fino a quando noncomincia ad assumersi laresponsabilità delle proprieazioni e richiede averle sottocontrollo; è in questomomento quando è assalitodalla paura di fallire e di nonriuscire a raggiungere la suapiena capacità diespressione.

B.I.:. Quale influenza hala paura in un esame?

J.D.K.: La nostra filosofiasi basa sull'auto-miglioramento nella ricercadi valori individuali. Latrasmissione in Keysi vaoltre la mera tecnica; vi èuna sezione tecnica dasviluppare e una fasesuccessiva, la più difficile, incui la tecnica deve esseremessa da parte per farposto all’ ispirazione el'espressione individuale,quindi uno studente di Keysinon sostiene un esame peressere giudicato daqualcuno, lui entra nellastanza per mostrare edesprimere le sue capacità eabilità con la responsabilitàassunta che lui stesso sarà ilsuo vero giudice e colui chevaluterà le sue azioni,avendo chiaro che gli errorinon sono errori, ma unapiattaforma per l'auto-

“Non affrontiamo le avversitàperché sono difficili, ma sono

difficili perché non leaffrontiamo.”

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miglioramento; non possiamo essere responsabili ditutto ciò che accade né esigere da noi stessi lasupervisione di ogni movimento; se accettiamoquesta responsabilità, saremo presi d'assalto dallapaura di fallire, dal timore di non essere in grado diraggiungere i requisiti personali che ci siamo impostinoi stessi.

B.I.: Come possiamo vincere la paura?J.D.K.: La nostra cultura ci conduce alla paura

perché è basata sul controllo delle persone ed èappoggiata su un’educazione che ha impiantatol'insicurezza e il timore molto profondamente dentrodi noi, fino a condizionare il nostro modo di agire e disentire; viviamo in un mondo che ci inculca ladiffidenza negli altri, ci viene insegnato ad averepaura. Essendo un’emozione primaria, la paura ha unproprio meccanismo, quando siamo spaventati,tremiamo e respiriamo ansimanti, con la nostra boccae gli occhi spalancati, diventiamo rigidi e può anchecausare paralisi, ecco perché vogliamo controllarequesto stato emotivo, ma la nostra mente ha i suoimeccanismi per superare la paura; in questo caso,permette che la paura sia rilasciata attraversol'espressione corporale, mentale ed emozionale. NelKeysi ci concediamo il permesso di esprimerci senzabarriere tecniche, come lo fanno il resto delleemozioni primarie.

“La trasmissione nelKeysi va oltre la mera

tecnica; vi è una sezionetecnica da sviluppare euna fase successiva,

la più difficile, in cui latecnica deve essere

messa da parte per farposto all’ispirazione e

l'espressione individuale.”

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Krav Maga R.E.D., BASI E PRINCIPI

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"Quando si presenta una situazione di aggressione, i piùsemplici sono i gesti imparati, più si ha un'aggressività"naturale" e più si è in grado di affrontarla."

"É importante, a mio avviso, di prestare attenzione aciò che insegniamo nelle nostre lezionid'autodifesa, perché quelli che ricevono lanostra conoscenza potrebbero utilizzarla perciò che hanno imparato in situazioni reali, e

la realtà non lascia spazio allefantasie."

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Krav Maga R.E.D., BASI E PRINCIPI

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Il gruppo KravMagaRED è in pienaespansione e continuerà la

fase di sviluppo,costantemente, attraversoscambi costruttivi contutti quelli che lavoranoper i professionisti,lontano dalle guerre di"ego" e delleorganizzazioni che sirifiutano di aprire ..."

"Quando si presenta una situazione di aggressione, i piùsemplici sono i gesti imparati, più si ha un'aggressività"naturale" e più si è in grado di affrontarla."

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Krav Maga R.E.D., BASI E PRINCIPI

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"Non è la nostra vocazionequella di ricercare o aprirenuovi club. A volte, tuttavia,accade che certe strutture opersone vogliano unirsi allanostra scuola. In questo caso,noi li accogliamo a bracciaaperte, a condizione che siaveramente la passione a portarlie sempre che condividano ivalori che difendiamo."

"Quando si presenta una situazione di aggressione, i piùsemplici sono i gesti imparati, più si ha un'aggressività"naturale" e più si è in grado di affrontarla."

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"La Boxe inglese, la Muay Thai, la Boxefrancese, il Kick Boxing e il K1 sonodiscipline di base che praticano e / oinsegnano tutti gli istruttori e i futuriinsegnanti del gruppo KMRED KravmagaResearch Evolution and Development.Qualsiasi persona che desideri diventare uninsegnante del sistema KMRED devepraticare o avere regolarmente praticato unosport da combattimento. Questo è, dal nostropunto di vista, una parte essenziale nellaformazione di un buon insegnante diautodifesa."

Krav Maga R.E.D., BASI E PRINCIPI

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"La nostra più grande forza è continuare acercare per quello che potrebbe essere"migliore ", senza esitare a circondarci dipersone di differenti stili e discipline. Moltealtre persone hanno anche avuto lo stessoapproccio di "ricerca" e "apertura" ed èimportante scambiare le esperienze elavorare insieme per sviluppare "strumenti"che permettano ai nostri studenti diproteggere la loro integrità fisica o quelladelle loro famiglie."

"Quando si presenta una situazione di aggressione, i piùsemplici sono i gesti imparati, più si ha un'aggressività"naturale" e più si è in grado di affrontarla."

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"Il concetto di Krav MagaResearch, Evolution andDevelopment ha cominciatoa essere codificato daifondatori tra gli anni 2003-2005, e finalmente, doponumerosi test, è natoufficialmente nel 2013nella sua forma attuale. Sitratta di un "concetto diautodifesa" inteso per icivili e professionisti dellasicurezza, che si basasoprattutto sulle ultimenotizie di krav maga e sportda combattimento, ed èappoggiato sulle continuevalutazioni degli "utenti" eprofessionisti del settored’intervento."

Krav Maga R.E.D., BASI E PRINCIPI

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"Quando si presenta una situazione di aggressione, i piùsemplici sono i gesti imparati, più si ha un'aggressività"naturale" e più si è in grado di affrontarla."

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"Il gruppo Krav MagaResearch, Evolution andDevelopment ha un centronazionale d'allenamento chesi trova nel sud ovest dellaFrancia, ed è uno dei punti dipartenza per numerosi progettia livello nazionale einternazionale, che, si spera,darà a molte personel'opportunità di seguire unprogramma di formazioneall'avanguardiadell’evoluzione, in termini diconcetto di autodifesa."

Krav Maga R.E.D., BASI E PRINCIPI

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"Quando si presenta una situazione di aggressione, i piùsemplici sono i gesti imparati, più si ha un'aggressività"naturale" e più si è in grado di affrontarla."

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Tenendo sempre come sfondo l’Ochikara, “la grande forza” (chiamata e-bunto nel dialetto degli Shizen), la saggezza segreta degli antichi sciamani giapponesi, i Miryoku, l’autore ci sommerge in un mondo di riflessionigenuine, capaci allo stesso tempo di smuovere nel lettore il cuore e la testa, collocandoci continuamente di fronteall’abisso dell’invisibile, come vera, ultima frontiera della coscienza personale e collettiva.

La spiritualità non come religione, ma come studio dell’invisibile, è stato il modo per avvicinarsi al mistero deiMiryoku, nel segno di una cultura tanto ricca quanto sconosciuta, allo studio della quale l’autore si è dedicatointensamente.

Alfredo Tucci, direttore dell’editrice Budo International e autore di un gran numero di titoli sulla via del guerrieronegli ultimi 30 anni, ci offre un insieme di riflessioni straordinarie e profonde, che possono essere letteindistintamente senza un ordine preciso. Ciascuna di esse ci apre una finestra dalla quale osservare i temi piùsvariati, da un punto di vista insospettabile, a volte condito da humour, altre da efficacia e grandiosità, ponendoci difronte ad argomenti eterni, con lo sguardo di chi ci è appena arrivato e non condivide i luoghi comuni con i qualitutti sono abituati ad avere a che fare.

Possiamo affermare con certezza che nessun lettore rimarrà indifferente davanti a questo libro, tale è la forza el’intensità del suo contenuto. Dire questo, è già un bel dire in un mondo pieno di presepi collettivi, di ideologieinteressate e tendenziose, di manipolatori e in definitiva, di interessi spuri e di mediocrità. E’ dunque un testo peranimi nobili e persone intelligenti, pronte a guardare la vita e il mistero con la libertà delle menti più inquiete escrutatrici dell’occulto, senza dogmi, senza moralismi di convenienza, senza sotterfugi.

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Il 30 Maggio 2015 ha avuto luogo un’ altro importante evento per Fu ShihKenpo karate Italia.Ci troviamo nei pressi di Roma, presso il Parco comunale di Rignano

Flaminio.In una splendida cornice, all’ aria aperta, con il patrocinio del Comune e

l’ impegno del Maestro Francesco Genneretti, ASD Kenpokai No Keppo, haavuto luogo una bellissima giornata di unione ed Arti Marziali.

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L’ evento ha dato vita ad unaottima collaborazione tra il nostrogruppo, Fu Shih Kenpo Karate Italiae la scuola Yoshioka Ha Karate Do.La scuola di Yoshioka sensei era

presente con i due tecnici diriferimento: M° Giampaolo Del Nero,Responsabile di stile per l’ Italia, ed ilfondatore, Caposcuolainternazionale GM Iwao Yoshioka,campione del mondo, grandecombattente, grande Maestro.Fu Shih Kenpo Karate Italia ha

portato, con piacere, i l propriocontributo attraverso lapartecipazione della DirezioneTecnica Nazionale, con i MaestriMarcello Spina, Enrico Diadori eLuigi Buccioli, per poter presentarela “Scuola della Tigre” del GrandMaster Raùl Gutierrez.Pomeriggio caldo e limpido, l’ ora

stabilita per l’ inizio del training siavvicina e i partecipanti, in gran

numero, si raggruppano. Il gruppoviene schierato, si inizia con il saluto.Le gestualità richiamano usanze dialtri tempi e ci ricordano come, perprima cosa, si debba riservarerispetto alle persone con cuicondividiamo esperienze. Una breveintroduzione anticipa il lavoro praticoche, ben presto, verrà proposto.La Yoshioka Ha, con il Maestro Del

Nero ed il GM Yoshioka, hapresentato gli aspetti e le tecnichepiù rappresentativi dello stile, conparticolare attenzione almantenimento di un livello ottimale dirilassamento, per poter sviluppare unmovimento fluido e veloce. Imovimenti, inconfondibili, di Iwaosensei, mettono in chiaro, consemplicità, la bellezza ed efficienzadel suo karate. Dopo gli esercizitecnici qualche scambio libero e seriefinale di tsuki in posizione kiba dachi,per un piccolo assaggio di tradizione.

“La Yoshioka Ha,con il Maestro

Del Nero ed il GMYoshioka,

ha presentato gliaspetti e letecniche più

rappresentatividello stile”

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I Maestri Fu Shih Kenpo KarateItalia, per poter presentare in modoorganizzato ed efficace il vastoprogramma della scuola, hannopreparato un training all’ insegnadella polivalenza, proponendo unbuon assaggio di 3 blocchi dilavoro che la nostra metodologiapropone: Difesa Personale -Kombat fu Shih System - Armi.L’ apertura è in mano ai Maestri

Spina e Diadori cheimmediatamente i l lustrano lastraordinaria praticità edapplicabilità di tecniche, strategie econcetti Fu Shih alla DifesaPersonale. I praticanti vengono invitati a

sperimentare principi e strategiedel kenpo, attraverso i l corpo,allenando alcuni esercizi. Sullabase di questa prima fase verrannosviluppate alcune delle 32 tecnichedel programma “Saggezza dellaTigre”. Linee guida: fluidità, potenza,

continuità, economia delmovimento: Fu Shih!Successivamente, il M° Buccioli

proporrà parte delle nostremetodologie per la preparazione alcombattimento:combinazioni offensive tsuki /

geri per il pieno contatto, studio disistemi evasivi ed i l metodocorretto per poter allenare questielementi attraverso l’ ausilio deicolpitori, strumenti indispensabiliper lo sviluppo di un l ivello diimpatto reale e per un buon usodelle 3 forme energetiche delcorpo.

Infine, f lash dimostrativo dicombattimento con i doppi bastoni,per mostrare, in azione, come iprincipi del Fu Shih Kenpo sianoefficaci anche in un confronto conarmi. I movimenti, sibilando edesplodendo negli impatti bastonecontro bastone, hanno dimostratocome, sulla base di uno stessouniversale principio, si possa,mutando ed adattando la forma,gestire con sorprendente efficaciamolteplici situazioni, dalcombattimento alla difesapersonale.Il tempo, nonostante le ore a

disposizione, volge presto atermine. I maestri si stringono, gliallievi tornano ad allinearsi. Primadel saluto finale qualche parola,velocemente, per tutti quelli chehanno lavorato e prestato la propriaopera ai fini della buona riuscitadell’ evento e di una correttacomprensione dello spirito con cuiè stato ideato. Ci piace pensareche, per una volta, in un mondosempre più orientato verso ladivisione ed il conflitto, propriodalle “Arti della Guerra” parta unapproccio differente, orientato all’unione, al la condivisione, al laricerca di ciò che è comune.Praticare, conoscere,

sperimentare, condividere.

FSK ItaliaMarcello Spina, Luigi [email protected]: Paolo Loss www.paololoss.500px.com

“I Maestri Fu Shih Kenpo KarateItalia, per poter presentare inmodo organizzato ed efficace ilvasto programma della scuola,hanno preparato un training all’

insegna della polivalenza”

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