RESOCONTO STENOGRAFICO SEDUTA DI GIOVEDÌ 14...

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Atti Parlamentari 62347 — Camera dei Deputati VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 14 APRILE 198 3 RESOCONTO STENOGRAFIC O 662 . SEDUTA DI GIOVEDÌ 14 APRILE 198 3 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTTI IND I DEL VICEPRESIDENTE OSCAR LUIGI SCALFAR O INDICE PAG. PAG . Missioni 6234 9 Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede legislativa . 62350 Disegni di legge : (Approvazione in Commissione) . . 6240 1 (Autorizzazione di relazione orale) . 6234 9 Mozioni Labriola ed altri (n . 1-00229) , Pazzaglia ed altri (n . 1-00232) e Na- politano ed altri (n . 1-00243) con- cernenti le riforme istituzional i (Seguito della discussione) : PRESIDENTE 62365, 62368, 62370, 62372 , 62374, 62375, 62377, 62379, 62381, 62382 , 62383, 62386, 62387 ANDÒ SALVATORE (PSI) 6237 9 BENCO GRUBER AURELIA (Misto-Ass . per Trieste) 6238 6 BOATO MARCO (Misto-GDU) 62382, 6238 3 Bosco MANFREDI (DC) 6237 5 Bozzi ALDO (PLI) 6237 4 GIANNI ALFONSO (PDUP) 6237 2 GIULIANO MARIO (Misto-Ind . Sin .) 6238 2 MELLINI MAURO (PR) 6236 9 NAPOLITANO GIORGIO (PCI) 6237 0 PAllAGLIA ALFREDO (MSI-DN ) 62377, 62378, 6238 7 REGGIANI ALESSANDRO (PSDI) 62,38 7 RODOTÀ STEFANO (Misto-Ind . Sin .) 6238 1 SCHIETROMA DANTE, Ministro senza por - tafoglio 62368 TESSARI ALESSANDRO (PR) 62388

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 14 APRILE 1983

RESOCONTO STENOGRAFIC O

662.

SEDUTA DI GIOVEDÌ 14 APRILE 1983

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTTI

IND I

DEL VICEPRESIDENTE OSCAR LUIGI SCALFARO

INDICE

PAG.

PAG .

Missioni 62349

Assegnazione di progetti di legge aCommissioni in sede legislativa . 62350

Disegni di legge:(Approvazione in Commissione) . . 6240 1(Autorizzazione di relazione orale) . 62349

Mozioni Labriola ed altri (n . 1-00229) ,Pazzaglia ed altri (n . 1-00232) e Na-politano ed altri (n. 1-00243) con-cernenti le riforme istituzional i(Seguito della discussione) :

PRESIDENTE 62365, 62368, 62370, 62372 ,62374, 62375, 62377, 62379, 62381, 62382 ,

62383, 62386, 62387

ANDÒ SALVATORE (PSI) 62379BENCO GRUBER AURELIA (Misto-Ass . per

Trieste) 62386BOATO MARCO (Misto-GDU) 62382, 62383Bosco MANFREDI (DC) 62375Bozzi ALDO (PLI) 62374GIANNI ALFONSO (PDUP) 62372GIULIANO MARIO (Misto-Ind . Sin .) 62382MELLINI MAURO (PR) 62369NAPOLITANO GIORGIO (PCI) 62370PAllAGLIA ALFREDO (MSI-DN)

62377, 62378, 6238 7REGGIANI ALESSANDRO (PSDI) 62,387RODOTÀ STEFANO (Misto-Ind . Sin .) 6238 1SCHIETROMA DANTE, Ministro senza por-

tafoglio 62368TESSARI ALESSANDRO (PR) 62388

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 14 APRILE 1983

PAG.

Disegno di legge di conversione :Conversione in legge, con modifica-

zioni, del decreto-legge 28 febbrai o1983, n . 55, recante provvedimentiurgenti per il settore della finanz alocale per l'anno 1983 (approvatodal Senato) (4047) . (Deliberazione aisensi del l 'articolo 96-bis, terzo com -ma, del regolamento) :

PRESIDENTE 62392, 62393, 62394, 62395 ,62396

FRACANZANI CARLO, Sottosegretario diStato per il tesoro 62393

GIANNI ALFONSO (PDUP) 62393MELLINI MAURO (PR) 62395MOSCHINI RENZO (PCI) 62394PEZZATI SERGIO (DC), Relatore 62392PIROLO PIETRO (MSI-DN) 62396

Proposte di legge :(Annunzio) 62349(Approvazione in Commissione) 6240 1(Proroga del termine ad una Commis -

sione per la presentazione della re -lazione):

PRESIDENTE 62350MELLINI MAURO (PR) 62350

Interrogazioni e interpellanze :(Annunzio) 62402

Approvazione del calendario dei lavoridell 'Assemblea per il periodo 18-29aprile 1983:

PAG .

PRESIDENTE 62363, 62364, 6236 5GIANNI ALFONSO (PDUP) 62364TESSARI ALESSANDRO (PR) 62364

Approvazione del programma dei lavo-ri dell'Assemblea per il periodo 1 8aprile-18 giugno 1983 :

PRESIDENTE 62351, 62354, 62355, 62356 ,62357, 62358, 62359

GIANNI ALFONSO (PDUP) 62355NAPOLITANO GIORGIO (PCI) 62354PAllAGLIA ALFREDO (MSI-DN) 62356SEGNI MARIO (DC) 6235 7TESSARI ALESSANDRO (PR) 62352

Per lo svolgimento di una interpellan-za:

PRESIDENTE 6240 1CORLEONE FRANCESCO (PR) 6240 1

Presidente del Consiglio del ministri:(Trasmissione di un documento) . . 62349

Sulla notizia delle dimissioni di un de-putato:

PRESIDENTE 6240 1COSTAMAGNA GIUSEPPE (DC) 6240 1

Votazione nominale 62359

Votazioni segrete 62388, 62396

Ordine del giorno della seduta di doma -ni 62402

SEDUTA PRECEDENTE N . 661— MERCOLEDÌ 13 APRILE 1983

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La seduta comincia alle 16 .

PIETRO ZOPPI, Segretario, legge il pro -cesso verbale della seduta di ieri .

(È approvato) .

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, a normadell'articolo 46, secondo comma, del re-golamento, i deputati Bortolani e Scova -cricchi sono in missione per incarico delloro ufficio.

Annunzio di proposte di legge .

PRESIDENTE . In data 13 aprile 1983sono state presentate alla presidenza l eseguenti proposte di legge dai deputati :

ScozIA ed altri: «Norme concernenti laliquidazione del soppresso Istituto nazio-nale "Giuseppe Kirner " » (4053);

FERRI ed altri: «Disposizioni a favoredel personale insegnante e non insegnan-te nelle scuole elementari, medie e supe-riori poste in comuni delle isole facentiparte del territorio nazionale, ad esclusio-ne della Sicilia e della Sardegna)) (4054) ;

FIORI PUBLIO : «Riliquidazione del tratta -mento di quiescenza ai pubblici dipen-

denti cessati dal servizio per effetto deldecreto-legge 8 luglio 1974, n. 261, con-vertito in legge, con modificazioni, dallalegge 14 agosto 1974, n, 355, recante nor-me a favore dei pubblici dipendenti excombattenti» (4055) .

Saranno stampate e distribuite .

Autorizzazione di relazione orale.

PRESIDENTE. La VI Commission epermanente (Finanze e tesoro) ha delibe-rato di chiedere l'autorizzazione a riferireoralmente all'Assemblea sul seguente di -segno di legge:

S. 2195 — «Conversione in legge, conmodificazioni, del decreto-legge 28 feb-braio 1983, n. 55, recante provvedimentiurgenti per il settore della finanza local eper l 'anno 1983» (approvato dal Senato)(4047) .

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

Trasmissione dal Presidentedel Consiglio del ministri .

PRESIDENTE. Il Presidente del Consi-glio dei ministri, con lettera in data 6aprile 1983, ha trasmesso il rapporto sul-

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la tecnologia, lo sviluppo e l'occupazione ,redatto da un apposito gruppo di lavor ocostituito sulla base della decisione adot-tata nel corso del vertice dei paesi mag-giormente industrializzati tenutosi loscorso giugno a Versailles.

Questo documento sarà inviato all eCommissioni competenti, ed è depositatonegli uffici del segretario generale a di-sposizione degli onorevoli deputati .

Proroga del termine ad una Commis-sione per la presentazione di una re-lazione .

PRESIDENTE. Comunico che da partedel presidente del gruppo radicale è stat orichiesto che la seguente proposta di leg-ge si a iscritta all 'ordine del giornodell'Assemblea, a' termini dell'articolo 81 ,

quarto comma del regolamento : MELLINI

ed altri «Norme penali per la repression edelle cosiddette raccomandazioni e lottiz-zazioni» (3648) .

La IV Commissione permanente (Giu-stizia) cui la proposta di legge è assegnatain sede referente, propone che l 'Assem-blea fissi, sempre ai sensi del quarto com -ma dell'articolo 81 del regolamento, u nulteriore termine di quattro mesi per lapresentazione della relazione .

MAURO MELLINI . Chiedo di parlarecontro.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

MAURO MELLINI . Signora Presidente ,ritengo che una proroga di quattro mesi— tempo massimo stabilito dal nostroregolamento — per esaurire l 'esame inCommissione di questo provvedimento ,rappresenti l'espressione della volontà d iprorogare il problema da noi posto . È deltutto evidente che una proroga di quattr omesi ci porterebbe nel pieno del period oestivo. Ritengo che questa argomentazio-ne, in base alle quali bisogna che vi si auna certa chiarezza da parte dell'Assem-blea, ci induca a far sì che questo provve-

dimento sia rapidamente esaminato, inquanto attraverso questi dati — mi riferi-sco alle raccomandazioni ed alle lottizza-zioni — si innestano fatti di costume de iquali il Parlamento e l 'autorità giudiziariahanno avuto modo di occuparsi . Tutto ciòha portato alla scoperta, anche da part edi altre forze politiche che respingevan oil nostro linguaggio — sembrava in unprimo momento che il nostro linguaggiofosse provocatorio — che la lottizzazion eè un grave fenomeno della nostra vitapolitica. Noi affermiamo la necessità d idiscutere rapidamente questa propostadi legge anche se non riteniamo che lealtre parti politiche debbano necessaria -mente condividere la nostra opinione se-condo cui disposizioni adeguate di carat-tere penale siano urgenti per coprire gl ispazi in cui nascono queste malformazio-ni .

Riteniamo che questo argomento no npossa essere messo da parte e che il Par-lamento non possa, di fronte a propost edi questo genere, far finta che il proble-ma non esista e non rispondere neanchecon evangelici «sì» o «no» . Si tratta, peraltro, di una proposta di legge che constadi tre articoli per cui, nonostante la deli-catezza del suo contenuto, può essere di-scussa in tempi molto brevi . Proponiamo,pertanto, che sia dato alla Commissionegiustizia un termine non di quattro ma d idue mesi per poter riferire all'Assem-blea .

PRESIDENTE. Nessuno chiedendo diparlare a favore, pongo in votazione laproposta della Commissione .

(È approvata) .

Assegnazione di progetti di leggea Commissioni in sede legislativa .

PRESIDENTE. Ricordo di aver propo-sto in una precedente seduta, a norma de lprimo comma dell'articolo 92 del regola -mento, che i seguenti progetti di legge sia -no deferiti alle sottoindicate Commissionipermanenti in sede legislativa :

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II Commissione (Interni):

S. 2093 : «Interventi straordinari nel set-tore dello spettacolo» (approvato dal Se-nato) (4034) (con il parere della I, della V,della VI e della VIII Commissione) .

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

IV Commissione (Giustizia) :

BOATO ed altri: «Nuove misure per l adifesa dell'ordinamento costituzionale at-traverso la dissociazione dal terrorismo »(3983) (con il parere della I e della II Com-missione) .

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

VII Commissione (Difesa) :

S. 1957: «Aumento dell 'autorizzazionedi spesa di cui agli articoli i e 2 dellalegge 21 dicembre 1978, n . 861, per l'ac-quisizione di navi cisterna per il riforni-mento idrico delle isole minori» (approva-to dal Senato) (4046) (con il parere della I,della V e della X Commissione) .

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

X Commissione (Trasporti) :

S . 2096: «Disciplina del volo da diportoo sportivo» (approvato dalla VIII Commis-sione del Senato) (4044) (con il parere dellaI, della Il, della IV, della VII e della XIVCommissione) .

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

Approvazione del programma dei lavoridell'Assemblea per il periodo 18 aprile-18 giugno 1983.

PRESIDENTE. Poiché il programmasarà deliberato con votazione nominale

elettronica, decorre da questo momento iltermine di preavviso previsto dal quint ocomma dell'articolo 49 del regolamento .

Comunico che la Conferenza dei presi-denti di gruppo, riunitasi questa mattina ,con l'intervento del rappresentante delGoverno, non ha raggiunto un accord osul programma; pertanto, sulla base degl iorientamenti prevalenti e tenendo cont odelle altre proposte ho predisposto il se-guente programma dei lavori dell 'Assem-blea per il periodo 18 aprile-18 giugno1983, ai sensi del quarto comma dell'arti -colo 23 del regolamento :

Disegno di legge di conversione del de-creto-legge recante provvedimenti urgen-ti per il settore della finanza locale pe rl'anno 1983 (4047 — approvato dal Senato— scadenza 1° maggio);

Disegno di legge di conversione del de-creto-legge recante misure urgenti per l aprosecuzione dell'intervento straordina-rio nel Mezzogiorno (se trasmesso in tem-po utile dal Senato — scadenza 30 apri-le);

Disegno di legge di conversione del de-creto-legge recante misure urgenti in ma -teria previdenziale, in materia sanitaria eper il contenimento della spesa del settor epubblico (4001 — da inviare al Senato —scadenza 11 maggio);

Disegno di legge di conversione del de-creto-legge recante modificazioni al regi -me fiscale di alcuni prodotti petroliferi(all'esame del Senato — scadenza 10 mag-gio);

Disegno di legge di conversione del de-creto-legge recante modificazioni al regi -me fiscale di alcuni prodotti petrolifer i

(all'esame del Senato — scadenza 31 mag-gio);

Disegno di legge di conversione del de-creto-legge recante misure urgenti perfronteggiare la situazione dei port i(all 'esame del Senato — scadenza 10 giu-gno);

Progetti di legge concernenti l 'unifica-zione della durata della ferma di leva

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(1458 e coll .) — (proposta di deferiment oalla sede redigente);

Disegno di legge concernente la revisio-ne della disciplina dell'invalidità pensio-nabile (3266) ;

Disegno di legge recante riforma de lcodice di procedura penale (845 e coli .) ;

Proposte di legge recanti nuove norm esulla tutela della libertà sessuale (201 ecoli .) ;

Proposta di legge costituzionale recantemodifica allo Statuto della Regione Sar-degna (3459) ;

Progetti di legge concernenti il proble-ma della casa;

Proposte di modificazione al regola -mento;

Disegni di legge di ratifica di trattat iinternazionali ;

Autorizzazioni a procedere ;

Mozioni, interpellanze ed interrogazio-ni .

Su questa proposta, ai sensi del quart ocomma dell'articolo 23 del regolamento ,potrà parlare un oratore per gruppo pe rnon più di 10 minuti ciascuno .

Devo ricordare all 'Assemblea che i lprogramma riguarda due mesi, in quantonon è stato raggiunto un accordo una-nime dei gruppi per concordare un pro-gramma di tre mesi, come stabilito dalregolamento . Il programma tre mes icomprendeva anche la discussione delprogetto di legge di riforma del sistem apensionistico, la discussione della cosid-detta «legge dei sindaci» contro la famenel mondo e la discussione del progetto d ilegge sul voto degli italiani all 'estero .

Ho ricordato questo perché l 'accordotra i presidenti di gruppo (mi pare ch etale accordo fosse su questo punto unani-me) era di prevedere questi tre punti d irilevanza non comune nell 'ambito delprossimo calendario, cioè nel periodo d itempo dal 18 giugno fino al 28 o 29 luglio ,data in cui, a parere anche della Presiden -za, dovremmo avere la chiusura dei lavori

della Camera per le ferie estive, naural-mente salvo che non succedano fatti ch ein questo momento non è dato prevede -re.

Ha chiesto di parlare sulla proposta diprogramma l 'onprevole Alessandro Tes-sari. Ne ha facoltà .

ALESSANDRO TESSARI . Signor Presidente,noi radicali non abbiamo potuto dare l oassenso al programma bimestrale dei la-vori della Camera per una semplice con-siderazione. Abbiamo detto questa matti-na (l'ho detto io personalmente) nell aConferenza dei capigruppo che riteneva -no importante che nell'elenco dei lavoriche la Camera deve affrontare nei prossi-mi tre mesi fossero inserite la legge d iriforma del sistema pensionistico, la leg-ge di iniziativa radicale per l'aumento de iminimi delle pensioni sociali e previden-ziali e la legge dei sindaci contro lo ster-minio per fame . Ritenevamo, tuttavia ,che mettere questi tre importanti progettidi legge insieme ad altri di enorme rile-vanza, quali la riforma del codice di pro-cedura penale, il provvedimento sulla li-bertà sessuale e gli altri che lei ha test életto, in calce ad una serie di decreti che i lGoverno ha imposto all 'esame della Ca-mera, volesse dire, ancora una volta, perl'ennesima volta, subordinare l 'autono-mia del Parlamento all'iniziativa del Go-verno.

Noi riteniamo, signor Presidente, cheservano a poco le dichiarazioni che auto-revoli esponenti di questa Camera hann ofatto e fanno sui quotidiani e sui settima-nali, lamentando l 'eccessiva produzion edi decreti-legge evidentemente incostitu-zionale, perché la Costituzione prevede i lricorso allo strumento del decreto soltan-to in casi eccezionali ed urgenti . Ritengoqueste lamentazioni sterili, se poi, in unmomento istituzionale di confronto con i lGoverno (nella Conferenza dei capi-grup-po è sempre presente il rappresentant edel Governo), non si ha la volontà politic adi dire al Governo che i decreti non pas-seranno. Poiché da parte della Presidenzadella Camera, invece, ci viene presentat aqualunque mole di decreti come un fatto

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che la Camera deve accettare in modoprioritario rispetto all 'esame di qualsias ialtro provvedimento, stravolgendosi cosìil dettato costituzionale che prevede sí l adecadenza del decreto-legge in mancanzadi conversione entro sessanta giorni, m anon l'obbligo della Camera di convertirequalunque decreto (e questo stravolgi -mento della norma costituzionale signifi-ca — me lo consenta, signor Presidente— mettersi a rimorchio del Governo), no iabbiamo detto : non ci stiamo, questo gio-co non ci piace; il Governo deve impararea non fare decreti a valanga su tutto e sulcontrario di tutto .

Uno dei decreti al nostro esame, signo rministro per la funzione pubblica, è natodalla decadenza di ben tre decreti, è stat orimescolato con un raro disprezzo per l aCostituzione che, per decenza, sottintend ela necessità che trascorra un certo lassodi tempo prima che il decreto venga ri-presentato. Se così non fosse, la Costitu-zione non avrebbe previsto che un decre-to-legge deve essere convertito in sessant agiorni: se potesse essere convertito il 61 0giorno quella norma non esisterebbe. I lfatto che voi abbiate aggirato la normacostituzionale (come è avvenuto e comeavviene sempre) sta ad indicare che so-vrano disprezzo abbiate per la Costituzio-ne.

Non c 'è quindi che un sistema (e m irivolgo al Governo e a tutti i collegh idell 'opposizione): far decadere i decreti.E questo l 'unico modo per insegnarvi arispettare la Costituzione .

Non si può quindi dire (e non me nevoglia, signor Presidente, se la mia inter-pretazione ha più malizia di quella che iosuppongo nelle sue parole) che i radicali ,avendo negato l'accordo sul programm aperché non accettano di votare a scatol achiusa tutti i decreti del Governo, mettendoin coda i provvedimenti di riforma, hannoespulso dal programma dei lavori della Ca-mera la riforma delle pensioni e la legg edei sindaci sullo sterminio per fame .

Io ricordo a questa Camera che nell 'ul-tima riunione della Conferenza dei capi-gruppo prima dell 'esame del bilancio edella finanziaria (anzi il collega Bianco ne

è buon testimone perché più di una volta ,durante quel dibattito, venne a dirci :«Smettetela di fare questo duro ostruzio-nismo, questa dura opposizione a bilanci oe legge finanziaria perché la maggioranz adei presidenti di gruppo è d'accordonell'esaminare subito dopo la riformadelle pensioni») si era deciso di affrontaresubito dopo finanziaria e bilancio la rifor-ma delle pensioni. Mi sono quindi stupito ,questa mattina, nell'apprendere che tal eprovvedimento non era uno dei tanti a dessere messo nel calderone del program-ma. Ho preso atto con piacere, stamane,che i colleghi comunisti hanno votat ocontro questa espulsione della riformapensionistica dal programma dei nostr ilavori, ma devo aggiungere che non c 'èche una strada per reintrodurre nel dibat -tito parlamentare il rispetto della autono-mia e delle prerogative del Parlamento ,che consiste nella possibilità di esaminar eprovvedimenti di riforma presentati datempo immemorabile e cioè quella di evi -tare la decretazione a valanga che impe-disce l'esame di questi provvedimenti .

Lei, signor Presidente, non ha detto i nquesta sede quello che stamattina ci haricordato in Conferenza dei capigruppo :che non ci sono soltanto i sei decreti-legg eche il Governo ha già presentato, ma ch epotrebbero essere presentati altri decreti ,da infilare nei ritagli di tempo . Lo stessoministro Abis non ha saputo dirci, stamat -tina, quanti decreti siano in gestazione :siamo ormai alla follia, alla decretazionead libitum .

Inserire quindi un provvedimento com equello sulla casa (che vuoi dire equo ca-none, sfratti, piano decennale della casa) ,quando sappiamo che il Governo in pro-posito non ha trovato al suo interno un avolontà concorde, perché lacerato tra tes idemocristiane e tesi socialiste, rischia d iimpedire al Parlamento di discutere pro -getti che già esistono, primo fra tutti quel -lo Alborghetti, del gruppo comunista, cheaffronta tutte queste grosse questioni .

Riteniamo perciò che vada respintol'obbligo di accettare a scatola chiusa d iconvertire in legge tutti i decreti che i lGoverno presenta o intende presentare .

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Ritengo che la nostra battaglia sui decret icontinuerà, per raggiungere l 'obiettivo d ifar rispettare la Costituzione . Non c'è cheuna strada: non la lamentazione, non l ' in -vito (perché ormai il Governo è sordo a dogni invito), ma l ' impegno a far decader ei decreti . L'unica speranza che abbiamo èche la Camera possa riappropriarsi de lsuo diritto di programmare i suoi lavori equindi di procedere all'esame dei grand iprovvedimenti, come quello relativo allariforma del sistema pensionistico, richie-sta ormai dal l ' intero paese e per la qual esi sono mossi centinaia di migliaia di pen -sionati, in grosse manifestazioni a Roma ein altre città d'Italia. Questo sforzo ri-schia di essere vanificato, di essere bef-feggiato, se le forze politiche presenti allaCamera non si comporteranno di conse-guenza: imponendo, cioè, con la forzanumerica (perché ormai siamo di fronte aquesto e c 'è ormai una maggioranza vir-tuale che ha la volontà di portare all'esa-me del Parlamento la riforma del sistem apensionistico), l'esame del provvediment oin questione . Le lacerazioni della maggio-ranza debbono emergere come un ele-mento di contraddizione in seno a quest oGoverno, e non come un elemento perritardare questa riforma.

La stessa cosa si dica per la «propost adi legge dei sindaci» . Vi sono sindaci co-munisti, democristiani, socialisti, ch ehanno addirittura fatto giornate di scio -pero della fame di protesta, simbolica,certo, ma molto significativa, per chiede -re al Parlamento che si inizi la discussio-ne della proposta di legge che porta l afirma di oltre 1 .000 sindaci di tutto l oschieramento politico . È una grossa leg-ge, non è soltanto una iniziativa radicale .Lo fu all 'inizio, poi è diventata patrimo-nio di questa Camera . Riteniamo scanda -loso che si sia iniziato l'esame del provve -dimento, e che lo si sia fatto poi morir enei cassetti della Commissione esteri, vi -sto che non è possibile farld arrivareall 'esame dell 'Assemblea addirittura per iprossimi due mesi .

PRESIDENTE . Ha chiesto di parlarel 'onorevole Napolitano . Ne ha facoltà .

GIORGIO NAPOLITANO. Signor Presi-dente, onorevoli colleghi, la nostra riser-va nei confronti del programma che è sta-to qui proposto dal Presidente non deriv adal fatto che nello stesso è stato inseritol'esame di alcuni decreti-legge, poiché ov-viamente la nostra fermissima protestaverso l'abuso della decretazione d'urgen-za e verso la reiterazione di decreti no nconvertiti dal Parlamento non può rivol-gersi al Presidente della Camera ed a lprogramma che egli ha dovuto sottoporr ealla nostra attenzione, nel senso di inclu-dere in tale programma l 'esame dei de-creti-legge presentati dal Governo, com eatto dovuto. Ci riserviamo — ma non èquesto il momento di entrare nel merito— di precisare i nostri atteggiamenti e d iformulare le nostre proposte, affinch él 'esame di questi decreti possa svolgers itempestivamente, senza il ricorso a forza -ture inammissibili politicamente, e nonsolo politicamente, quali sarebbero nuov equestioni di fiducia poste dal Govern osull'approvazione dell 'uno o l 'altro dei de-creti .

La nostra riserva si riferisce essenzial-mente al fatto che una particolare leggenon ha potuto trovare posto nel program -ma di cui sopra: mi riferisco al riordina-mento generale del sistema pensionistico .Onorevoli colleghi, ci rendiamo conto chenel programma in questione è stato op-portuno inserire per la sua urgenza lamateria dell 'equo canone, dei fitti, degl isfratti, materia socialmente scottante ,acutissima; diamo, dunque, atto dellosforzo che è stato compiuto prevedendo i ldibattito in Assemblea sui provvediment iin questione, a partire da quelli che son ogià all'esame della Commissione compe-tente (cioè, dalla proposta di legge Albor-ghetti, in modo particolare) . Vedremo,nei prossimi giorni, se a quest 'ultima pro -posta di legge e ad altre si affiancherà u ndisegno di legge governativo .

Ci rendiamo anche conto del fatto chein questo programma è inserito un prov-vedimento di notevole rilievo che riguar-da sempre la materia previdenziale e chepuò considerarsi parte integrante di unpiù ampio disegno di riordinamento del

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sistema pensionistico: mi riferisco all alegge di revisione delle norme sull 'invali-dità pensionabile .

Ciò premesso, però, noi egualment efacciamo una riserva per il mancato in-serimento nel programma valido fino al18 giugno della legge di riordinament odei trattamenti pensionistici, anche se i lPresidente ha voluto riaffermare il co-mune impegno dei capigruppo, e suopersonale, di inserire tale progetto di leg-ge, insieme ad altri, nel programma suc-cessivo. Vogliamo anche annunciare checi riserviamo di assumere iniziative, nel -le prossime settimane, anche per riaprireil problema dell 'inserimento nel pro-gramma della riforma pensionistica . Ciò ,da un lato, in relazione all'iter del prov-vedimento sull 'invalidità pensionabile :quando, infatti, sarà iscritto all'ordinedel giorno dell 'Assemblea tale provvedi -mento potremo vedere insieme quale si ail miglior modo di condurre a compi -mento l 'esame, non escludendo la possi-bilità di una sua assegnazione in sed eredigente alla Commissione . Dall 'altrolato, ci riserviamo di verificare, quand ogiungerà — e se giungerà — all'esamedel Parlamento un disegno di legge i nmateria di equo canone, se tale provvedi -mento, insieme alle proposte di legge giàall 'esame della Commissione, possa esse -re approvato in tale sede, senza passar eal vaglio dell'Assemblea . In tal modo, evi-dentemente, si potrebbe ricreare nell ostesso programma ora in esame uno spa-zio per l ' inserimento, da attuarsi secon-do le procedure previste dal regolamen-to, di una legge di riordino del sistemapensionistico .

Se mi consente, infine, signor Presiden -te, vorrei segnalarle una questione chestamane ci era sfuggita e che, non appa-rendo di rilevante impegno dal punto divista dei tempi, potrebbe forse ancora es-sere presa in considerazione ai fini delprogramma che stiamo discutendo : mi ri-ferisco al progetto di legge costituzionaleper i ladini dell'Alto Adige .

PRESIDENTE . Ha chiesto di parlarel'onorevole Gianni . Ne ha facoltà .

ALFONSO GIANNI . Noi siamo contrari, si-gnor Presidente, alla proposta di program -ma che lei ha sottoposto all'Assemblea .Argomenterò questa contrarietà con consi -derazioni che, pur essendo analoghenell 'oggetto a quelle di altri colleghi, miinducono ad esprimere non semplicemen-te delle riserve ma una netta contrarietà .

Manca nel programma che ci è stato sot -toposto, e che riguarda il periodo che vafino al 18 giugno (data politicamente signi -ficativa, come poi vedremo) il provvedi-mento di riordino generale del sistemapensionistico: ora, ritengo tale argomentopiù che sufficiente per esprimere contra-rietà al programma nel suo complesso .Anche se l'hanno già fatto altri colleghi ,mi corre l'obbligo di ricordare che tal eprovvedimento era già approdato al dibat-tito in Assemblea del quale fu decisa ,nell'ormai lontana estate del 1982, un'in-terruzione momentanea (si disse allora :per non più di quattordici giorni, termin eche appare oggi ridicolo), per una pausadi riflessione da parte del Governo sull 'ar-ticolo 1 . Si disse più tardi che la ripresadella discussione doveva logicamente, equindi necessariamente, seguire la delibe-razione da parte delle Camere delle grandileggi di bilancio. Oggi, sembra che la giu-stificazione dell'inopportunità di riprende-re quel dibattito sia essenzialment enell'imminenza della campagna elettorale ,e quindi delle elezioni ammistrative fissa-te, come è noto, per il 26 giugno. Ora, diquesto passo, si rischia che la legislatur afinisca prima che questo provvedimento ,che affonda le sue radici nel l ' intesa con leorganizzazioni sindacali del 1978 vengamai discusso, anche perché vi è molta at-tenzione ai risultati delle elezioni ammini-strative per decidere quanto dovrà effetti-vamente durare lo scampolo di legislatur ache ci rimane .

Riteniamo perciò che qualora la Cameraapprovasse il programma proposto dallaPresidenza il rischio sarebbe davvero gra-ve.

È vero, signor Presidente, colleghi, ch el ' inserimento formale del progetto di leggerecante la riforma del sistema pensionisti-co all'interno del programma non è di per

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sé garanzia di una effettiva delibazione diquella riforma, tanto è vero che nel prece-dente programma il disegno di legge n .1296 era inserito, ma è altrettanto vero ch enon è certamente una garanzia la suaesclusione. Anzi, l'esclusione dal program-ma di due mesi del disegno di legge d iriforma del sistema pensionistico potrebb eessere addirittura la premessa perché essonon venga mai più incluso nel programmadei nostri lavori . Noi questo rischio no nvogliamo e non intendiamo correrlo .

Ma vi sono altre questioni — ella lo sa— che ci stanno particolarmente a cuore ,come la proposta di mozione — che non èsolo nostra ma di diverse forze dell 'oppo-sizione di sinistra — relativa alla installa-zione dei missili a Comiso. Su questo argo-mento le chiedo fin d 'ora la parola in sededi discussione del calendario dei lavori ,poiché il programma non prevede alcunamozione, ma la generica possibilità di di-scutere mozioni .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel'onorevole Pazzaglia. Ne ha facoltà .

ALFREDO PAllAGLIA. Signor Presiden-te, onorevoli colleghi, riassumerò brevissi-mamente le posizioni assunte nella Confe-renza dei capigruppo per giustificare l aproposta che formulerò e l'atteggiament oche assumerà il nostro gruppo in ordine a lprogramma di cui è stata data ora lettu-ra .

In sede di Conferenza dei presidenti d igruppo questa mattina la Presidente dellaCamera ha proposto un programma de ilavori per tre mesi che giungerebbe prati-camente a ridosso delle ferie estive; in que-sto programma erano compresi anche ar-gomenti inseriti nel precedente program-ma, che non erano stati esaminati dallaCamera anche per la dilatazione dei temp irelativi all'approvazione del disegno di leg-ge di bilancio o, comunque, anche a caus adei numerosi argomenti previsti .

Fra questi argomenti ve ne è uno al qua -le abbiamo sempre attribuito molto rilie-vo, che nasce non soltanto da una nostraproposta ma anche da proposte prove-

nienti da altri gruppi, ed è quello relativoal riconoscimento del diritto ai cittadiniitaliani all'estero di partecipare alle vota-zioni per le elezioni della Camera e delSenato .

Questa proposta di legge, per la quale c ibattiamo, non è stata approvata soltantocon il nostro voto in Commissione, dov eper altro abbiamo solo due componenti ,ma da una maggioranza che l'ha licenziataper l'Assemblea e che ha nominato un re -latore.

Riteniamo sia urgente provvedereall'esame di tale proposta di legge perch ése anche le Camere dovessero completar ela legislatura nel 1984, per poter rendereoperante questa legge sarebbero necessar inumerosi adempimenti e quindi anche ap-provandola adesso i tempi sarebbero mol-to ristretti .

Era prevedibile che una proposta giàindicata nel precedente programm aavrebbe trovato in questo una collocazio-ne, sia pure non immediata, ma comunquesufficientemente vicina e tale da consen-tirne l'esame dell'Assemblea .

Che cosa è avvenuto invece? Mentre daparte nostra esisteva la disponibilità aprendere in considerazione un program-ma che conteneva aspetti non certo gradit ialla nostra parte, pur di realizzare un 'inte-sa tra tutti i gruppi, da parte radicale pre-giudizialmente sono state poste alcunequestioni che non consentivano di realiz-zare l'intesa nell'ambito della Conferenzadei presidenti di gruppo .

Si è quindi passati all'esame di un pro-gramma di soli due mesi, ed in questo pro-gramma, soprattutto per esigenze di sca-denza di decreti-legge, la nostra propostarelativa al voto per gli italiani all 'esteronon è stata inserita. Noi non condividiamotale soluzione, e lo dico con molta fran-chezza; non condividiamo innanzitutto ilmodo con cui questa Assemblea procedenei suoi lavori non per responsabilità dellaPresidenza, ma per responsabilità soprat-tutto del Governo, il quale reitera decreti-legge, ne emana in quantità molto elevat ae costringe l'Assemblea a non prendere inconsiderazione altre iniziative diverse d aquella della loro conversione in legge .

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È mio convincimento, che non è statomai condiviso da altre parti, che l'Assem-blea non ha l'obbligo di prendere in esamei decreti-legge, perché stabilendo quest'ob-bligo siamo arrivati a favorire di fatto ladecretazione di urgenza ; una volta che s idà la precedenza alla decretazione d'ur-genza perché esistono termini entro i qualile Camere devono pronunciarsi, pratica-mente si spinge il Governo a risolvere iproblemi di carattere legislativo attraversoquello strumento .

Adesso, tra l 'altro, siamo giunti a doveraffrontare l'esame di decreti-legge ch ehanno una grande ampiezza di contenuti ,quale quello relativo alle misure in mate -ria previdenziale e in materia sanitaria ;però, anche se incombono i decreti-legge ,la Camera deve tener conto delle priorit àche essa stessa ha deciso, attraverso l'in-clusione nel precedente programma diquesto disegno di legge . Altrimenti, se adogni occasione rimettiamo in discussionele priorità già decise, corriamo il rischio d inon dare alcun valore ad un programma,perché la maggioranza ha la possibilità ,chiedendo l'esame dei decreti-legge, d inullificare le decisioni della Conferenzadei capigruppo e dell'Assemblea .

Ecco perché, signor Presidente, noi nonsiamo d 'accordo, ed il nostro disaccord onon è minore per il fatto che lei, con moltacorrettezza, ha detto di voler mantenerferma la proposta di esaminare il provve-dimento relativo al voto degli italian iall 'estero; ma non è dalla sua decisioneche dipende il fatto che nel prossimo bi-mestre o trimestre si esamini questa inizia -tiva .

Mentre formulo alla Presidenza una ri-chiesta di modificazione del programm amediante l'inclusione della proposta d ilegge sul voto degli italiani all 'estero, mirivolgo alla maggioranza che ha approva-to la proposta di legge. Ma a sostenerla inConferenza dei capigruppo sono rimastosoltanto io; ed è evidente che se non fossistato isolato nel chiedere che venisse inclu-sa questa proposta nel programma, ancheessa sarebbe stata inserita dal President edella Camera, perché chiaramente avreb-be rappresentato una tesi di maggioranza

e non di minoranza, quale quella che iopropongo .

Credo che la maggioranza debba tene rconto del fatto — e questo lo dico preve-nendo quanto dirò martedì nella Confe-renza dei capigruppo destinata a tale sco-po — che se noi vogliamo assumere tutti lenostre responsabilità in ordine al funzio-namento della Camera, cioè ci vogliamorendere conto che è interesse generale or-dinare i lavori perché tutte le istanze pos-sano essere portate in quest'aula non dicoapprovate, ma possano essere portate i nquest'aula, che se ci mettiamo d'accord osu tale argomento, i nostri lavori sarann osenz'altro facilitati, ma se non ci mettere-mo d'accordo i nostri lavori non sarannofacilitati, perché ognuno cercherà di farprevalere il proprio punto di vista . Lo dicocon particolare riferimento alla legge ch eio chiedo che la Camera approvi, tenend opresente che parecchi gruppi sono contra-ri — lo sappiamo benissimo — ma questigruppi hanno una facoltà, quella di con-sentire un breve dibattito generale e po ipresentare una proposta di non passaggioagli articoli ; attraverso quella si vedrà qua lè l'effettiva volontà dell'Assemblea . Sel 'Assemblea deciderà per il no, il progettodi legge sarà cancellato dall'ordine delgiorno e non se ne parlerà più, ma se l 'As-semblea deciderà per il sì, si potranno tro-vare tutte le forme, per andare avanti . Madi questo passo, con questo metodo di pro-grammazione, che in questo caso è pro-prio una programmazione di maggioran-za, perché contiene poco o niente, sostenu -to dalle altre parti di questa Assemblea,con questo metodo di programma zione —ripeto — non si comincia bene a rimedita-re sulle situazioni della nostra Assemblea(Applausi a destra) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel'onorevole Segni . Ne ha facoltà .

MARIO SEGNI. Signor Presidente, credonecessario esprimere due brevi considera-zioni per motivare il voto favorevole alprogramma che lei ha proposto . Questamattina, quando in Conferenza dei capi -gruppo, per l'opposizione del gruppo radi-

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cale alla iniziale proposta formulata dall aPresidenza, ci si è trovati costretti a ridur -re il periodo del programma, da stabilir eadesso, da tre mesi a due mesi, ci si ètrovati naturalmente nella necessità d idover fare una scelta rispetto ad alcun eproposte di legge o disegni di legge che, anostro giudizio, meritavano tutti un inse-rimento nel programma, per la loro im-portanza obiettiva e per la priorità ch eassumono nei lavori parlamentari . Vi èstato un accordo pressoché generale ne lritenere di dover discutere la legge di ap-provazione del codice di procedura pena-le; vi è stata una proposta della Presiden-za, che abbiamo subito accolto dat al 'obiettiva urgenza, che è stata quella didiscutere l'equo canone ; e ci si è trovatiad un certo punto nella necessità di com-piere una scelta rispetto a due questioniobiettivamente rilevanti e dei quali adessosi è parlato: la legge sul voto degli italian iall'estero, di cui ha parlato adesso l'ono-revole Pazzaglia e il progetto di legge d iriforma delle pensioni, al quale ha fatt oprima riferimento l'onorevole Napoleta-no. Premetto che su entrambi questi pro -getti noi della democrazia cristiana ave-vamo precedentemente espresso la nostr aapprovazione a che venissero inseriti ne lprogramma trimestrale . Premetto ancorache siamo favorevoli alla loro sollecitadiscussione, appena i tempi lo consenti -ranno . I motivi che hanno indotto a dar ela precedenza ad altre scelte sono statiinerenti alle obiettivi priorità di altr iprovvedimenti, ma sono stati soprattuttoconseguenza di un'altra scelta, che vorre iqui ricordare, cioè quella che nel pro-gramma proposto dalla Presidenza è sta-to accolto un punto che risponde ad obiet -tive esigenze di funzionalità del Parla -mento e sul quale noi da tempo avevam oa lungo insistito, cioè quello di dedicareuna settimana all 'esame delle proposte d imodifica del regolamento . Credo che nonvi sia bisogno di sottolineare la necessit àdi discutere questo punto ; a mio parere èabbastanza evidente a tutti che questasarà l 'ultima occasione che si presenta ne lcorso della legislatura per migliorare l eprocedure parlamentari . Credo che le due

ultime settimane di discussione, se pur eve ne fosse stato bisogno, abbiano chiari-to, non solo al Parlamento, ma a tutto i lpaese, quanto sia necessario un ulterior emiglioramento del regolamento . Questo èsoprattutto il motivo che ci ha spinto adare la priorità a questo punto e a rinvia -re ad una fase successiva i due disegni d ilegge, di cui si è parlato .

PRESIDENTE. Nessun altro chiedend odi parlare, dobbiamo ora passare alla vo-tazione sulla proposta di programma pri-ma enunciata. Preliminarmente, però,vorrei rispondere ad alcune questioni sol -levate dai colleghi intervenuti ed in mod oparticolare alla richiesta avanzata dal col -lega Pazzaglia, per l'inserimento nel pro-gramma della proposta di legge concer-nente il voto degli italiani all 'estero .

A questo proposito, debbo ripeterequanto ho detto all ' inizio, e cioè che que-sta proposta era inclusa nel programm atrimestrale originario e che da parte miavi è la più ferma intenzione di includerl anel programma che seguirà a quello orain discussione. Analoga volontà, del resto ,mi sembra sia stata espressa da tutti icapigruppo .

Non ritengo che la richiesta del colleg aPazzaglia possa essere accolta in quest asede perché la proposta di legge di cui s itratta, per la sua complessità e per l adiscussione politica cui certamente dar àluogo, impegnerà sicuramente l'Assem-blea in più di una seduta e la sua inclu-sione nel programma ora in discussionecomporterebbe inevitabilmente di dove rtogliere dal programma stesso un'altr aproposta di legge (Interruzione del depu-tato Tremaglia) . Infatti, onorevole Trema -glia, ho già detto che è mia intenzionemantenere detta proposta nel program-ma che seguirà .

MIRK0 TREMAGLIA. Non si tratta d iuna introduzione, ma di una retrocessio-ne, perché era già stata introdotta .

PRESIDENTE. Onorevole Tremaglia ,se vi è una persona alla quale lei non pu òrimproverare di non aver tenuto nella

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 14 APRILE 1983

Comunico il risultato della votazione:giusta considerazione la proposta di leggeconcernente il voto degli italiani all ' este-ro, questa è il Presidente della Camera .Credo che lei me ne possa dare atto .

MIRxo TREMAGLIA. Non dico a lei, si-gnor Presidente, dico a loro (Indica glialtri settori) .

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, ri-tengo viceversa che la proposta di leggeconcernente le minoranze di lingua ladi-na possa essere abbinata alle proposte d ilegge costituzionali recante modifich eallo statuto della regione Sardegna .

GIUSEPPE RAUTI. Gli stranieri in Itali asì, gli italiani all 'estero no !

PRESIDENTE . Onorevole Rauti, m isembra che lei usi delle parole che nonavrebbe il coraggio di pronunziare in unacampagna elettorale .

GIUSEPPE RAUTI . È una battuta, signorPresidente.

PRESIDENTE . Non capisco perch édebbano essere considerati stranieri i cit-tadini italiani di lingua ladina residente i nuna determinata zona del nostro paese .

GIUSEPPE RAUTI. Così li considera il Go -verno.

PRESIDENTE. Onorevole Rauti, la pre-go. Onorevoli colleghi, passiamo ai voti .

Votazione nominale .

PRESIDENTE. Indìco la votazione no-minale, mediante procedimento elettroni-co, sulla proposta di programma dei lavo-ri parlamentari precedentemente formu-lata.

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Presenti 344

Votanti 21 7Astenuti 127Maggioranza 109

Hanno votato sì 192

Hanno votato no 25

(La Camera approva) .

Hanno votato sì:

Abbate FabrizioAiardi AlbertoAliverti Gianfranc oAmabile GiovanniAmadei GiuseppeArmellin LinoArnaud Gian Ald oArtese VitaleAugello Giacomo SebastianoAzzaro Giuseppe

Babbini PaoloBaldelli PioBalestracci Nell oBalzardi Piero Angel oBambi MorenoBelussi ErnestaBenco Gruber Aureli aBenedikter Johann detto Han sBernardi GuidoBianchi Fortunat oBianco GerardoBiasini OddoBiondi AlfredoBisagno TommasoBoffardi InesBosco ManfrediBotta GiuseppeBova FrancescoBozzi AldoBressani Piergiorgi oBriccola ItaloBrocca Beniamino

Caccia Paolo Pietr oCaiati Italo Giuli oCappelli LorenzoCarelli RodolfoCarenini EgidioCarlotto Natale Giuseppe

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Casati FrancescoCattanei FrancescoCavaliere StefanoCavigliasso PaolaCerioni GianniCiannamea LeonardoCiccardini BartolomeoCitaristi SeverinoCitterio EzioColucci FrancescoConte CarmeloContu FeliceCorder MarinoCorti BrunoCossiga FrancescoCosta RaffaeleCostamagna Giusepp eCristofori Adolfo Nino

Dal Castello MarioDal Maso Giuseppe Antoni ode Cosmo VincenzoDell'Andro Renato

Ebner Michael

Falconio AntonioFaraguti LucianoFelici CarloFerrari MarteFerrari SilvestroFiandrotti FilippoFiori GiovanninoFiori PublioFontana ElioFontana Giovanni AngeloForlani ArnaldoFornasari GiuseppeFoschi FrancoFracanzani CarloFrasnelli HubertFusaro Leandr o

Gaiti Giovann iGaravaglia Maria PiaGargani GiuseppeGargano MarioGarocchio AlbertoGaspari RemoGava Antoni oGitti Tarcisio

Giuliano MarioGottardo NataleGrippo UgoGui Luigi

Ianniello Mauro

Labriola SilvanoLaforgia AntonioLa Penna Girolam oLattanzio VitoLeccisi PinoLobianco ArcangeloLombardo AntoninoLucchesi GiuseppeLussignoli Francesco

Malfatti Franco MariaManca EnricoMancini Vincenz oMantella GuidoMarabini VirginiangeloMaroli FiorenzoMazzarrino Antonio MarioMazzotta RobertoMeneghetti Gioacchino Giovann iMensorio Carmin eMenziani Enric oMerloni FrancescoMora GiampaoloMorazzoni GaetanoMoro Paolo Enrico

Napoli Vito

Orsini BrunoOrsini Gianfranco

Patria RenzoPavone VincenzoPellizzari GianmarioPennacchini ErminioPezzati SergioPicano AngeloPiccinelli EneaPiccoli Maria SantaPisanu GiuseppePisicchio NatalePisoni FerruccioPorcellana GiovanniPortatadino CostantePoti Damiano

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Prandini Giovann iPreti Luig iPucci Ernesto

Quarenghi VittoriaQuieti Giusepp e

Radi LucianoRaffaelli MarioRavaglia GianniReina GiuseppeRiz RolandRocelli Gian FrancoRognoni VirginioRosso Maria ChiaraRubbi EmilioRubino RaffaelloRusso Ferdinand oRusso Giuseppe

Sabbatini GianfrancoSanese NicolaSangalli CarloSantuz GiorgioScaiola AlessandroScalfaro Oscar LuigiScalia VitoScarlato VincenzoScozia MicheleSedati GiacomoSegni MarioSilvestri Giulian oSinesio GiuseppeSobrero Francesco SecondoSpini ValdoSposetti GiuseppeStegagnini BrunoSullo FiorentinoSusi Domenic o

Tancredi AntonioTantalo Michel eTassone MarioTesini AristideTiraboschi Angel oTocco GiuseppeTrotta Nicola

Urso GiacintoUsellini Mario

Vecchiarelli BrunoVentre Antonio

Vernola NicolaVietti Anna MariaVincenzi BrunoVirgili BiagioViscardi Michele

Zambon BrunoZaniboni AntoninoZarro GiovanniZolla MicheleZoppi PietroZoso GiulianoZuech Giusepp eZurlo Giuseppe

Hanno votato no:

Abbatangelo MassimoAglietta Maria AdelaideBaghino Francesco GiulioCafiero LucaCalderisi GiuseppeCorleone FrancescoCrucianelli FamianoFranchi FrancoGianni Alfons oMartinat UgoMellini MauroMennitti DomenicoMiceli VitoParlato AntonioPazzaglia AlfredoPirolo PietroRauti GiuseppeRippa GiuseppeRoccella FrancescoStaiti di Cuddia delle ChiuseTeodori MassimoTessari Alessandr oTrantino VincenzoTringali PaoloValensise Raffaele

Si sono astenuti :

Ajello AldoAlborghetti GuidoAlici Francesco OnoratoAllegra PaoloAmici CesareAngelini VitoAntonellis Silvio

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Bacchi DomenicoBaldassari RobertoBarbarossa Voza Maria I .Barbera Augusto Antoni oBassanini FrancoBelardi Merlo Erias eBellini GiulioBellocchio Antoni oBernardi AntonioBernardini VinicioBernini BrunoBertani Fogli Elett aBianchi Beretta RomanaBinelli Gian CarloBoato MarcoBocchi FaustoBoncompagni LivioBonetti Mattinzoli Pier aBosi Maramotti Giovann aBottarelli Pier GiorgioBottari Angela MariaBranciforti RosannaBroccoli Paolo PietroButtazzoni Tonellato Paol a

Cacciari Massim oCalaminici ArmandoCalonaci VascoCaravita GiovanniCarmeno Pietr oCarrà GiuseppeCaruso Antoni oCasalino GiorgioCastelli Migali Anna Mari aCastoldi Giusepp eCerrina Feroni Gian LucaChiovini Cecili aCiuffini Fabio Mari aCodrignani GiancarlaColomba GiulioCominato LuciaConchiglia Calasso CristinaConte AntonioConti PietroCorradi NadiaCorvisieri SilverioCravedi Mario

Da Prato FrancescoDe Caro PaoloDe Gregorio MicheleDulbecco Francesco

Fabbri OrlandoFaenzi IvoFerri FrancoForte SalvatoreFracchia BrunoFrancese AngelaFuria Giovann i

Galante Garrone CarloGiura Longo RaffaeleGradi GiulianoGraduata MicheleGranati Caruso M. TeresaGualandi Enrico

Ianni GuidoIchino Pietro

Lanfranchi Cordioli ValentinaLoda FrancescoLodi Faustini Fustini A .Lodolini Francesc a

Manfredi Giusepp eManfredini VillerMannuzzu SalvatoreMartorelli FrancescoMinervini GustavoMolineri RosalbaMonteleone SaverioMoschini RenzoMotetta Giovann iNatta AlessandroNespolo Carla Federic a

Olivi MauroOnorato Pierluigi

Pagliai Morena AmabilePallanti Novell oPalmini Lattanzi Rossell aPalopoli FulvioPastore AldoPavolini LucaPecchia Tornati M. AugustaPerantuono TommasoPernice Giusepp ePiccone EnricoPierino GiuseppePinto DomenicoPochetti MarioProietti Franco

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Raffaelli EdmondoRicci RaimondoRindone SalvatoreRodotà Stefan oRosolen Angela Maria

Salvato ErsiliaSandomenico EgizioSanguineti Edoard oSarri Trabujo MilenaSarti ArmandoSatanassi AngeloScaramucci Guaitini AlbaSpagnoli UgoSpataro AgostinoSpaventa Luig i

Tagliabue GianfrancoTamburini RolandoTesi SergioTessari GiangiacomoToni FrancescoTrombadori Antonello

Vignola Giuseppe

Zanini PaoloZavagnin AntonioZoppetti Francesco

Sono in missione:

Andreotti GiulioBortolani Franc oDe Poi AlfredoFioret MarioMalvestio Piergiovann iMarzotto Caotorta AntonioRossi di Montelera LuigiScovacricchi Martino

Approvazione del calendario dei lavor idell'Assemblea per il periodo 18-29aprile 1983 .

PRESIDENTE. Comunico che la Confe-renza dei presidenti di gruppo riunitas iquesta mattina con l'intervento del rap-presentante del Governo, non ha raggiun -to un accordo unanime sul calendario de ilavori dell'Assemblea. Pertanto, sulla base

degli orientamenti emersi propongo, aisensi del terzo comma del l 'articolo 24 delregolamento, il seguente calendario per i lperiodo 18-29 aprile 1983 :

Lunedì 18 aprile ore 16:

Interpellanze ed interrogazioni (sullerecenti vicende relative a Radio radicaleed alla situazione dei giornali Paese sera eil manifesto) .

Martedì 19 aprile (seduta antimeridianae pomeridiana) :

Proposta di deferimento alla sede redi-gente, ai sensi dell'articolo 96 del regola-mento, dei progetti di legge concernent il'unificazione della durata della ferma d ileva (1458 e coll .) previa discussione sull elinee generali .

Inizio esame del disegno di legge d iconversione del decreto-legge recanteprovvedimenti urgenti per il settore dellafinanza locale per l'anno 1983 (4047) —(approvato dal Senato — scadenza lo mag-gio) .

Mercoledì 20 e Giovedì 21 aprile:

Seguito esame e votazione finale de ldisegno di legge di conversione del decre-to-legge recante provvedimenti urgent iper il settore della finanza locale pe rl'anno 1983 (4047) (approvato dal Senato— scadenza l° maggio) .

Venerdì 22 aprile :

Esame del disegno di legge di conver-sione del decreto-legge recante prorogadegli interventi per il Mezzogiorno (se tra -smesso in tempo utile dal Senato — sca-denza 30 aprile) .

Martedì 26 (seduta pomeridiana) ; Mer-coledì 27; Giovedì 28 e Venerdì 29 apri -le:

Eventuale seguito esame e votazione fi-nale del disegno di legge di conversionedel decreto-legge recante proroga degl iinterventi per il Mezzogiorno (se trasmes-so in tempo utile dal Senato — scadenza30 aprile) .

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Esame e votazione finale del disegno d ilegge di conversione del decreto-legge re-cante misure urgenti in materia previden-ziale, in materia sanitaria e per il conte-nimento della spesa pubblica (4001) —

(da inviare al Senato — scadenza 11 mag-gio) .

Su questa proposta, ai sensi del terz ocomma dell 'articolo 24 del regolamento ,potranno parlare un oratore per Grupp oper non più di cinque minuti ciascuno .

ALFONSO GIANNI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

ALFONSO GIANNI . Noi siamo contrarialla proposta di calendario che lei, signo rPresidente, ha testé letto . D'altro canto, sitratta di un calendario — e questa è l aprima buona ragione per pronunciarsicontro — che è interamente occupato d adisegni di legge di conversione di decreti -legge; continua, quindi, la supremazia de ldecreto-legge su ogni altra fonte legislati-va nel nostro Parlamento, sul che noi nonpossiamo consentire .

Noi abbiamo invece indicato un 'altrapossibilità alla Camera e al Governo, ch equi vogliamo ribadire con forza: l'intro-duzione nel calendario della discussion edella mozione che reca come prima firmaquella del collega Bassanini, ma che è fir-mata anche da colleghi del gruppo comu-nista, del gruppo socialista, della sinistr aindipendente, del gruppo radicale e d iquello del PDUP. Tale mozione verte sullanon automaticità della installazione de imissili a Comiso nel 1983 .

Si tratta in sostanza di riprendere dove-rosamente una discussione, proprio per -ché nuovi fatti sono accaduti, nuove presedi posizione ci sono state a livello interna-zionale; occorre altresì valutare gli esiti d itrattative svoltesi nell'ambito di consess iinternazionali . Occorre tener presenteche altri parlamenti europei, che avevanogià svolto analoghe discussioni, sono tor-nati su queste questioni ; pertanto, sareb-be scandaloso, oltre che irresponsabile ,che il nostro Parlamento non lo faccia,

tenuto conto di quanto dal 1979 ad oggi èaccaduto nel mondo e dello sviluppo con-siderevole di movimenti pacifisti nel no-stro paese.

Oltre a richiedere questo dibattito ur-gente e prioritario, cui ancoriamo la no-stra iniziativa politica in quest 'aula e al-trove, abbiamo indicato come ulteriorenecessità il fatto che la Camera torni adiscutere sulla condizione delle trupp eitaliane in Libano, rispetto alla quale oc-corre assumere nuove decisioni .

Sono queste le nostre proposte alterna-tive a quelle contenute nella proposta d icalendario da lei formulata, signor Presi-dente, sulla quale pertanto noi esprimere-mo voto contrario .

Preannuncio infine che ci riserviamo d isottoporre direttamente (a partire dallaprossima settimana) all 'attenzione dellaCamera il problema della fissazione delladata per la discussione delle mozioni cu imi sono riferito .

ALESSANDRO TESSARI. Chiedo di parla-re .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

ALESSANDRO TESSARI. Anche i deputat iradicali voteranno contro la proposta dicalendario formulata per le prossime du esettimane, in quanto sulla base di essa tut -to il tempo verrebbe assorbito da decreti -legge e la Camera non potrebbe prenderein esame alcuna proposta di legge, se siesclude la mezza giornata che sarà dedi-cata alla discussione generale sulla rifor-ma del servizio di leva.

Tra i decreti posti all'ordine del giornovi è quello sulla finanza locale, che è certomolto importante e che è attesissimo da isindaci di tutta Italia, che lo sollecitanoda tempo. Ma il problema cui si riferisceè così annoso che non si capisce per qualemotivo lo si sia lasciato marcire sino adora ed oggi lo si affronti con un decreto -legge, mentre sarebbe stato normale e deltutto ovvio risolverlo da tempo con stru-menti legislativi ordinari .

Notiamo poi che la seconda settiman asarà interamente occupata dall'esame del

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disegno di legge n. 4001, che reca la con -versione di un decreto-legge che è scatu-rito dall'accorpamento di ben tre prece -denti decreti che non hanno avuto la pos-sibilità di essere convertiti in legge . Que-sto rappresenta un fatto di estrema gravi-tà, non solo perché dimostra ancora l atotale sordità e insensibilità del Govern odi fronte ai problemi legati alle decaden-ze dei decreti-legge, ma anche perché l aPresidenza della Camera finisce in quest omodo per essere complice di una proce-dura che svilisce il dettato costituzionale :i decreti che non riescono ad essere con -vertiti in legge non dovrebbero poter esse -re reiterati, e tanto meno, addirittura,come è avvenuto anche nel caso di questaoperazione veramente truffaldina, ne lgiro di 48 ore .

Dei tre decreti originari, uno serviva atagliare la spesa in campo previdenziale ,il secondo a tagliare la spesa in camp osanitario (con l'aumento del ticket sui me-dicinali, che colpisce l ' intera popolazione:dopo anni in cui si era fatto un gran par -lare del diritto al servizio sanitario gratui-to, oggi siamo in piena fase di arretra-mento), il terzo a tagliare la spesa pubbli-ca. Ma non certo la grande spesa pubblicasuperflua, così sovrabbondante nel bilan-cio statale, bensì l ' indennità integrativaspeciale per i docenti, personale supplent idella scuola, dalle cui tasche verrannocosì sottratte 50 o 100 mila lire. E unamisura veramente odiosa, che consentir àall'erario di rastrellare sì e no 40-50 mi-liardi e che quando fu per la prima volt aesaminata in Commissione bilancio fu cri -ticata non solo dal rappresentante del Go-verno, ma anche dal relatore di maggio-ranza Sacconi, che presentò all 'Assem-blea una relazione estremamente critic asu misure che sono assolutamente odiosee illiberali, che portano indietro il mond odella scuola, fino a tempi che pensavanosuperati per sempre. Si ripristinerannoclassi con più di 30 alunni, si toglierannogli insegnanti di appoggio nelle classi conbambini portatori di handicap, si sfileran-no infine dalle tasche degli insegnantiprecari 50-100 mila lire di indennità inte-grativa .

Lo ripeto, sono misure odiose e inaccet-tabili, sulle quali noi faremo la nostra bat -taglia e presenteremo i nostri emenda-menti, anche se questa mattina abbiam osaputo che forse il Governo porrà la fidu-cia per impedire al Parlamento di discu-tere e per precludere qualsiasi modifica .Ma ciò si inserisce ormai nel processo diimbarbarimento del costume parlamenta -re.

PRESIDENTE. Nessun altro chiedendodi parlare, pongo in votazione la propostadi calendario per il periodo 18-29 apriledi cui ho prima dato lettura .

(È approvata) .

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENT E

OSCAR LUIGI SCÀLFARO

Seguito della discussione delle mozion iLabriola ed altri (n . 1-00229), Pazzagliaed altri (n. 1-00232) e Napolitano edaltri (n . 1-00243) concernenti le rifor-me istituzionali .

PRESIDENTE . L'ordine del giornoreca il seguito della discussione delle mo-zioni Labriola ed altri (n . 1-00229), Pazza-glia ed altri (n . 1-00232) e Napolitano edaltri (n . 1-00243) concernenti le riformeistituzionali .

Avverto gli onorevoli colleghi che è sta-ta presentata la seguente risoluzione :

La Camera,

premesso che:

a) da tempo, ma segnatamente negl iultimi anni, è aperto un ampio dibattitotra le forze politiche e sociali, che ha inve-stito ormai l ' intera pubblica opinione e dha sollecitato e sollecita il vivo interess eed impegno degli uomini di cultura e de isoggetti responsabili delle istituzioni de-mocratiche dello Stato, delle regioni edelle autonomie locali, avente per oggettoe per fine l'adeguamento dell'ordinamen-to istituzionale ed amministrativo anch eattraverso la revisione di disposizioni co-stituzionali, per il comune obiettivo di

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rafforzare la democrazia politica repub-blicana, rendendola più capace di effi-cienza e di indirizzi durevoli e stabili, co nla previsione di procedimenti per delibe-rare in piena trasparenza e tempestività, edotandola di moderni apparati tecnici ,anche in rapporto all 'obiettivo del gover-no democratico dell 'economia ;

b) si intende, ancora una volta, con -fermare che lo spirito informatore ch eanima tali intenti e ne vincola partitamen -te le corrispondenti proposte è la conser-vazione piena dei princìpi costituzional iche formano il regime democratico, esono il frutto più alto dell'esperienza ide-ale e politica della Resistenza democrati-ca e repubblicana, che ha condotto dall avittoria di popolo sul fascismo alla Costi-tuzione della Repubblica i cui valori son ofondamentali e irrinunciabili ;

c) per queste profonde ragioni, ch ecostituiscono il patto democratico e ga-rantiscono il consenso su cui si fonda l aCostituzione repubblicana, l'opera di ela-borazione delle proposte e di deliberazio-ne delle scelte sul vitale e delicato terren odelle istituzioni pubbliche, costituzional ied amministrative, deve collocarsi in u nquadro che, come è stato detto dal Capodello Stato, e la Camera pienamente con -sente, sia «il frutto di una profonda matu-razione democratica comune, con la ri-cerca delle procedure di revisione costitu-zionale che la Costituzione prescrive» ;

d) la Camera ha dato un importantecontributo a tale dibattito, sia nelle occa-sioni causate da argomenti specifici, sianella discussione dei propri bilanci inter-ni, sia con la raccolta di dati e di alcun iprimi generalissimi orientamenti, pro -mossa dal Presidente e realizzata con i lconcorso di rappresentanti dei grupp iparlamentari, nel procedimento di docu-mentazione svoltosi con il parallelo att odi iniziativa del Presidente del Senato, econclusosi il 31 di ottobre ;

e) richiamandosi agli impegni assunt inei dieci punti istituzionali dal precedenteesecutivo, il Governo ha dato il proprio

necessario contributo di proposta, anchecon specifici atti di iniziativa legislativa ;

f) vi è l ' urgenza nell 'avviare il proce-dimento nelle sedi istituzionali proprieche ne hanno la responsabilità politica ,perché il logoramento di alcune istituzio-ni, ed il non funzionamento di altre, dell acomunità nazionale, anche nei suoi rap-porti con la Comunità europea, rappre-sentano un costo assai elevato per la eco-nomia e lo sviluppo sociale e civile, non -ché un grave ostacolo supplementare edistorcente per la soluzione dei problem ipolitici aperti nella società italiana, il checomporta la necessità di incidere sui ter-reni nei quali disfunzioni, inefficienze edeviazioni si sono maggiormente verifica -te e su quelli per i quali fondamentale èl'esigenza di aggiornamento in relazioneallo sviluppo dei compiti dello Stato e del -le sue istituzioni;

g) la stessa Camera è persuasa dell'ur-genza di affrontare con adeguata concre-tezza, e per giungere a soluzioni specifi-che, i temi istituzionali, ritenendo che,indipendentemente dal merito delle sin -gole scelte da adottarsi, questa sia un aquestione politica di primaria importan-za;

h) la Camera, inoltre, in questo stessospirito, si è già impegnata per la traspa-renza, efficienza e tempestività dei propr iprocedimenti, approvando, nella materi ariservata alla propria esclusiva competen-za (e che naturalmente tale resta, no npotendo in alcun caso formare oggetto d iproposte della istituenda commissione) ,alcune importanti modifiche al regola -mento, ed altre elaborandone, la cui defi-nizione è particolarmente urgente ;

delibera

richiamandosi alle proprie responsabilitàpolitiche e costituzionali di costituire, i nvirtù dell'articolo 22, n . 2 del regolamen-to, una Commissione speciale di venti de-putati, nominati dal Presidente della Ca-mera sulla designazione dei gruppi parla-mentari, in modo da rispecchiare la pro-porzione tra essi, provvista dei poteri di

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cui agli articoli 143 e 144 del regolamen-to, nonché di ogni altra facoltà di dispor-re di mezzi conoscitivi e di indagine ch esaranno accordati dal Presidente dell aCamera, di intesa con il Presidente delSenato .

La Commissione ha il compito di for-mulare proposte di riforme costituzional ie legislative nel rispetto delle competenzeistituzionali delle due Camere e tenend oconto delle iniziative legislative in corso ,il cui iter non dovrà in alcun caso subireinterferenze, con particolare riferiment oalla riforma delle autonomie locali, all'or-dinamento della Presidenza del Consiglio ,alla nuova disciplina dei procedimenti d iaccusa.

La Commissione — che dovrà altres ìconsiderare la connessione esistente, per isingoli problemi, tra l ' Italia e la Comunit àeuropea — costituisce insieme con lauguale Commissione, che il Senato even-tualmente intenda istituire o istituiscanella sua autonoma valutazione e delibe-razione, una Commissione bicamerale .

Tale Commissione :

a) è presieduta da un suo component eeletto dalla Commissione stessa ;

b) rassegna le sue conclusioni al Pre-sidente del Senato ed al Presidente dell aCamera entro dieci mesi dalla sua prim aseduta ;

c) esamina tutte le questioni riferibilialla premessa, ed in particolare:

1) problemi del Parlamento concer-nenti la sua formazione con riguardo all arispondenza degli attuali meccanismielettorali, alla esigenza della diversifica-zione tra i due rami del Parlamento e del -la composizione di essi, nonché al nume-ro dei componenti le due Camere, ed alleconnesse e conseguenti modifiche da in-trodurre alla vigente legislazione elettora-le delle assemblea politiche ;

2) problemi del Parlamento relativ ialla sua struttura, ed alle prospettate op-zioni tra ordinamento monocamerale, bi-camerale uguale o ineguale, ed ai criter idistintivi di questa ultima ipotesi (separa-zione funzionale esclusiva o prevalente,

con il ricorso alla nozione di legge bica-merali e leggi monocamerali); disciplinaed ordinamento delle fonti di produzioneprimaria;

3) problemi del Parlamento sotto ilprofilo del procedimento deliberativo e dicontrollo, della fattibilità delle leggi, an-che con ipotesi di miglior coordinament oregolamentare tra le due Camere al finedi garantire la tempestività delle decision ied il rafforzamento dei mezzi e degli stru-menti disponibili, per ciò che attieneall'efficacia e alle forme della ispezionepolitica, nonché alla documentazione ealla circolazione delle notizie ;

4) problemi del Governo, relativi allasua struttura costuzionale e politica, rior-ganizzazione dei Ministeri ed eventual edistinzione tra due livelli di Ministri ; ordi-namento della Presidenza del Consiglio edisciplina di principio delle funzioni d iGoverno, compresa quella di normazion eprimaria e secondaria;

5) problemi del Governo, relativi allasua legittimazione politica ed ai rapport icostituzionali intragovernativi (nomina ,concessione della fiducia distinguendoeventualmente tra Presidente del Consi-glio e Governo, potestà di revoca del Mini-stro) ;

6) problemi del Presidente della Re-pubblica (elezione, durata del mandato ,eventuale abrogazione del semestre bian-co, rieleggibilità) ;

7) problemi dell 'amministrazione ,relativi alla organizzazione ed alla regola-zione funzionale, partendo dalle indica-zioni del rapporto Giannini ; delimitazionedelle comptenze dell 'amministrazione di -retta statale, rispetto all 'amministrazionepubblica indiretta, all 'amministrazion eregionale e degli enti locali problemi de lrapporto tra amministrazioni ministerial ied enti pubblici economici ; disciplina del -le competenze e dei precedenti per le no -mine nell 'amministrazione indiretta delloStato, delle regioni e degli enti locali ;

8) problemi dell 'ordinamento giudi-ziario e della giustizia, relativi allo status

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di indipendenza del giudice ed alla garan-zia della sua autonomia, alla posizione delpubblico ministero, alla responsabilità ci -vile e disciplinare del giudice, alla disci-plina del procedimento giudiziario in rap-porto alla certezza dei tempi, alla dispo-nibilità degli strumenti, ed alla tutela de idiritti della persona;

9) problemi dei controlli amministra-tivi, interni ed esterni, sotto il profilo del -la prevalenza del controllo successivo suquello preventivo, della estensione de lcontrollo sulla gestione e della disciplin adei controlli sui risultati, nonché proble-mi relativi all'articolo 81 della Costituzio-ne in vista dell 'effettivo rispetto degl iequilibri finanziari e delle rinnovate esi-genze della finanza pubblica ;

10) problemi delle autonomie locali edelle regioni, e del completamentodell'ordinamento regionale, con partico-lare riguardo alla questione della effetti -va autonomia finanziaria e delle legg iquadro, per le quali vi è l'ipotesi di unaparticolare posizione nel sistema dell efonti legislative, essendo riaffermata i nogni caso la specificità delle esigenze ch esostengono l'autonomia propria di ciascu-na regione a statuto speciale ;

11) problemi della democrazia diret-ta, con la revisione della disciplina de lreferendum abrogativo delle leggi ordina-rie ;

12) problemi del rapporto tra poter epubblico e comunità civile, compreso i ltema dello statuto dei diritti del soggettoprivato, sia direttamente tutelati, sia indi -rettamente (istituzione del difensore civi-co, legge sul procedimento amministrati-vo); tutela della riservatezza e tutela degliinteressi diffusi ;

13) problemi relativi al rapporto traStato e formazioni sociali, nonché all apartecipazione di queste alla programma-zione: conseguenti ipotesi di riforma delCNEL ;

14) problemi relativi alla democraziaed alla rappresentatività sindacale, all'at-tuazione del diritto di sciopero ed alla

ridefinizione della partecipazione dei la-voratori alle decisioni di impresa ;

15) problemi della disciplina per l eprerogative parlamentari della irrespon-sabilità e della inviolabilità ;

16) problemi di una diversa e piùampia legittimazione al ricorso alla giu-stizia costituzionale .

La Commissione elegge nel suo sen odue vicepresidenti e due segretari che ,insieme con il presidente, formano l'uffi-cio di presidenza .

L'ufficio di presidenza della commis-sione mantiene gli opportuni contatti coni Presidenti del Senato e della Camera pe rassicurare il migliore svolgimento dei la-vori della Commissione, nel quadro dell egaranzie e del rispetto dei princìpi di cu ialla premessa della presente risoluzione ,nonché per disporre di ogni strumentoinformativo utile, e per la piena e diffusapubblicità dei lavori .

Le spese necessarie per il funzionamen-to della Commissione ricadranno in part iuguali sui bilanci della Camera e del Se -nato.

(6-00113)

«LABRIOLA, BIANCO GERARDO, Boz -ZI, NAPOLITANO, REGGIANI ,

BATTAGLIA» .

In conseguenza della presentazione d iquesta risoluzione sono state ritirate lemozioni Labriola ed altri n . 1-00229 eNapolitano ed altri n . 1-00243. La mozio-ne Pazzaglia ed altri n . 1-00232 è statamantenuta dai proponenti .

Vorrei ora chiedere qual è il parere de lGoverno sulla risoluzione Labriola e sullamozione Pazzaglia .

DANTE SCHIETROMA, Ministro senzaportafoglio . Il Governo esprime parere fa-vorevole sulla risoluzione Labriola ed al-tri n . 6-0013 e parere contrario sulla mo-zione Pazzaglia n. 1-00232.

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiara-zioni di voto . Ha chiesto di parlare per

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dichiarazione di voto l'onorevole Mellini .Ne ha facoltà .

MAURO MELLINI . Signor Presidente,colleghi deputati, questo è il modo con i lquale si sta arrivando alla conclusione de ldibattito sui problemi istituzionali, che in -dubbiamente travagliano il paese . Si arri-va alla conclusione del dibattito con unarisoluzione, che sostituisce la mozionepresentata da tre parti politiche, sull aquale si preannunziava un confronto coninterventi di colleghi di altre parti politi -che che, mediante la presentazione d iemendamenti alle mozioni, si apprestava -no a dare un contributo di indicazione a dun documento, della cui gravità e perico-losità dirò più avanti . Ci si sta avviando —dicevo — ad una soluzione che è mera -mente rituale e che segna un ulterior epasso verso quella «unità nazionale» chenelle istituzioni oggi cerca una rivincita ,dopo la fase della formula di maggioran-za formale della scorsa legislatura, e ch el'ha trovata e la trova in momenti deter-minanti della vita del Parlamento e all ' in-terno di una contrattazione, che avvien enelle varie sedi istituzionali e non, e cherappresenta la realizzazione di quella Co-stituzione di fatto della quale faremo mol-to bene ad occuparci . Solo così si posson oaffrontare i veri problemi istituzionali de lpaese: altrimenti si fanno solo proclamiin ordine alla necessità non della restau-razione, ma della modificazione delle isti-tuzioni consacrate dalla Costituzione ,come la Camera ora si accinge a fare .

Con questo documento, colleghi dell astragrande maggioranza di questa Came-ra, troverete un altro momento della vo-stra unità; ma tale unità si realizzerà i nun'assenza di dibattito, di confronto, co ntutta la gravità di alcune indicazioni che ,per arrivare all 'unità e al non confronto,avete finito per inserire in questa vostr arisoluzione di compromesso e di compro-missione storica. Mi riferisco alla pro-spettazione — nientemeno! — del mono-cameralismo, del quale certamente tutt ipossiamo discutere ma che, quando passain un documento parlamentare, diventain realtà, con maggior forza di quanta già

non gliene darebbe la natura stessa de ldocumento e del procedimento per la su aapprovazione, un decreto di messa i nmora di una Costituzione . E lo fa proprioin un momento in cui, non foss'altro perla scadenza ormai non lontana della legi-slatura, questo vostro stesso documentonon è un atto propedeutico a riforme isti-tuzionali, secondo il dettato della Costitu-zione che pure prevede possibilità in que-sto senso, ma finisce con l 'essere soltantouna dichiarazione secondo cui questa Co -stituzione è da rifare; è una Costituzioneche da domani, per il voto del Parlamen-to, per la maggioranza parlamentare esoprattutto per la maggioranza dei vostripartiti e delle istituzioni di fatto di questopaese, viene messa da parte e considerat aormai come uno strumento obsoleto .

Quando le costituzioni vengono dichia-rate obsolete in questo modo, non c'è nor-ma costituzionale che non finisca con l 'es-sere menomata . D'altronde, questa è sem -plicemente la continuazione di una politi -ca che da anni ormai vi vede sempre unitinel considerare la volontà della partito-crazia, la volontà delle forze politiche, gl iinteressi della contrattazione quotidiana ,gli interessi della vostra lottizzazione pre-minenti rispetto al dettato costituzionale .Malgrado le schermaglie, malgrado le re-ciproche accuse di responsabilità a que-sto riguardo, siete sempre tutti concord inel voler privilegiare la contrattazione, i lcontrattualismo rispetto alla scelta delleistituzioni, alla decisione nelle sedi istitu-zionali, perché avete sempre privilegiatole decisioni prese al ' trove, imponendo alleistituzioni, in particolare alle istituzioniparlamentari, il ruolo avvilente di unasemplice sanzione .

Io credo che la discussione del bilanci oabbia privato il Parlamento persino dell adisponibilità di quell 'argent de poche cheera lasciato, al di là e al di fuori dellacontrattazione, come unico dato di sparti -zione da utilizzare nella sede parlamenta-re e che, analogamente, ieri, la discussio-ne sull'attività (considerata come espres-sione della centralità del Parlmento) d icontrollo sui mezzi di informazione d imassa, sulla RAI-TV, non abbia segnato

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altro che la resa delle istituzioni alle con -trattazioni, alle decisioni, alle lottizzazio-ni compiute altrove.

In realtà, voi avete demolito e demolit eogni giorno questa Costituzione con i vo-stri comportamenti, con la svendita ch efate ogni giorno dei poteri delle istituzion idella Repubblica in favore delle vostremediazioni, delle vostre sedi extraistitu-zionali . Oggi, con questo atto, voi sceglie -te di proclamare ad alta voce che a questaCostituzione non avete avuto la forza d iessere schiavi, perché essere soggetti allaCostituzione, essere soggetti alle regol edel gioco è forza per governi e per oppo-sizioni, per maggioranze e per minoran-ze, e voi non avete avuto questa forza .Avete cercato altri vantaggi ed altri mo-menti. Oggi voi dichiarate che questa Co-stituzione, che non siete mai stati capac idi realizzare, di attuare, di rispettare, èobsoleta, semplicemente perché l'avetedisprezzata, ne avete fatto a meno, l'avet emessa da parte per troppo lungo tempo .

Così, di fronte ad una Costituzione ch esi proclama essere una Costituzione rigi-da, voi realizzate un gesto che troval'uguale soltanto in certi decreti di gover-ni golpisti, che dichiarano la sospension edella Costituzione e la messa in cantier edi nuove costituzioni, ben sapendo chenuove costituzioni non si faranno . Voisapete che questo non è il primo atto perun concludente iter legislativo relativo aduna Costituzione . Non abbiamo quindi bi-sogno di passare ad esaminare le singolequestioni. Crediamo che il significato, pri-ma, della vostra mozione e poi, a maggio rragione, dell'escamotage della risoluzione ,fosse quello di far diventare non le cos ediscusse in Assemblea (anche qui!), maquelle discusse nelle conventicole, nei vo-stri contatti, nei contatti di partito fuoridell 'aula niente di meno elemento dell edecisioni da prendere, degli indirizzi dadare, dell'avvio (anche se non è un avvio )delle modifiche da apportare alla Costitu-zione. In questo modo, i vostri contatti dipartito avrebbero dovuto diventareespressione della volontà del Parlamento .Ma, in realtà, nel momento in cui la Ca-mera approva questa risoluzione, finisce

per abdicare a quello che è il potere fon-damentale, il più alto potere che la Costi-tuzione assegna allo stesso Parlamento ,cioè il potere costituente . Voi finite perabdicare a questo potere approvand oquesta risoluzione. E ancora una volta u natto che il Parlamento, per responsabilitàdella maggioranza, che di fatto lo occupa ,che di fatto lo esprime, finisce per com-piere contro se stesso . Di conseguenza i lnostro voto non può che essere contrari oa questa vostra risoluzione . Ed è un votocontrario non soltanto per il metodo maper il significato di questo gesto . Senzabigottismi, ma con la coscienza di ave radditato sempre punti della Costituzioneche dovevano e potevano essere utilmentemodificati, di aver chiesto insistentemen-te non solo l'osservanza della Costituzionema anche la sua attuazione mentre vo inon avete saputo farlo per decenni; in-somma con questa coscienza, diciamo cheil nostro «no» è fermo e netto rispetto aquesto vostro gesto, che è uno dei più gra -vi che siano stati compiuti non soltant ocontro la Costituzione ma anche — dicia-molo pure — contro la Repubblica (Ap-plausi dei deputati del gruppo radicale) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l'onorevole Na-politano . Ne ha facoltà .

GIORGIO NAPOLITANO . Signor Presi -dente, onorevoli colleghi, credo sia chiaraa noi tutti la natura del dibattito che qui s iè svolto e delle decisioni che stiamo pe radottare. Partendo da opinioni più omeno diverse, rispecchiate nelle mozionie négli interventi dei vari gruppi, abbia-mo cercato una strada per portare piùavanti e per condurre a delle prime con-clusioni concrete il confronto su quel rin-novamento delle istituzioni di cui si rico-nosce da tutte le parti, almeno in termin igenerali, la necessità.

Noi consideriamo positivo il fatto chesia stato possibile giungere ad una con-clusione su cui convergessero tutte le for -se fondatrici della Costituzione .

E del tutto evidente (non sono possibiliequivoci o ingenuità a questo proposito)

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che, sul modo di risolvere e, per alcuniaspetti, anche sul modo di affrontare l equestioni di riforma indicate nelle mozio-ni, restano da verificare persistenti diver-genze e possibilità di accordo .

La risoluzione di cui sono anch'io fir-matario, a nome del gruppo comunista,non anticipa e non pregiudica alcuna so-luzione di merito . Si afferma, in sostanza ,il principio che la complessa e crucial etematica del rinnovamento istituzional enon può essere considerata second oun'ottica di maggioranza di Governo esfuggendo alla fondamentale esigenza d iricercare, sui maggiori problemi, conclu-sioni in cui possano riconoscersi tutti ipartiti che diedero vita alla Costituzio-ne .

Orbene, proprio questo principio erastato in qualche modo contraddetto pro-prio dalla presentazione di una mozionedi maggioranza, nonostante il richiamoalle chiare parole del Presidente Pertini .E in tal senso il collega Spagnoli, interve-nendo nel dibattito più di un mese fa ,espresse la nostra prima e principal epreoccupazione, tenendo conto anche d ivoci — vorrei sottolinearlo — che proprioin quei giorni si erano levate da alcunipartiti di Governo per confutare aperta-mente la necessità di più ampi consensi ,di larghe e convergenti maturazioni i nmateria di riforme istituzionali .

Quella nostra preoccupazione ha, neigiorni scorsi, trovato nuovi riscontri neigruppi della maggioranza al Senato e dalla Camera e di qui si è partiti per lavo-rare ad una risoluzione che potesse sosti-tuirsi alla mozione Labriola ed alla no-stra, abbandonando quindi, innanzittuto ,gli ancoraggi alla piattaforma del Gover-no ed al rapporto di fiducia con esso .

Onorevoli colleghi, noi abbiamo aderit oe contribuito alla ricerca di un ' intesa per-ché abbiamo creduto di dover dare la pre-cedenza su ogni altra valutazione — epossiamo comprendere le persistenti per-plessità di alcuni colleghi, perplessità cherispettiamo — all 'opportunità di sgom-brare il terreno da equivoci e manovreche potessero far pesare su un più impe-gnativo confronto attorno alle questioni

istituzionali una divisione pregiudizialefra le maggiori forze politiche democrati-che. Abbiamo creduto di dover dare l aprecedenza all 'opportunità di far giunge -re al paese un segno di comune impegn oad affrontare problemi di rinnovament ola cui acutezza ed urgenza è apparsa nelleultime settimane ancora più evidente .Non possiamo trascurare, onorevoli colle-ghi, l ' impatto sull'opinione pubblica d ifatti recenti che hanno messo in luce edaggravato uno stato di preoccupante ma-lessere istituzionale, di confusione e so-vrapposizione di poteri, di disfunzione edistorsione di istituti fondamentali per l avita democratica, dal Parlamento agli entilocali .

Di fronte a ciò era giusto cercare d iesprimere la volontà di un ampio arco d iforze politiche di porre mano ad un'operadi risanamento e di riforma che già datempo avrebbe dovuto essere intrapresa .

Noi comunisti ci collochiamo con deci-sione tra le forze che esprimono e inten-dono tradurre in fatti concreti tale volon-tà di rinnovamento istituzionale . Lo fac-ciamo anche in rapporto all'obiettivo po-litico che perseguiamo: la costruzione diun'alternativa di Governo, che d 'altrondecorrisponde ad un'esigenza vitale per lademocrazia italiana, ormai esposta a gra-vi rischi di logoramento dal persistere d iun sistema politico bloccato .

Vedremo anche nel corso dei lavori del -la Commissione che stiamo per costituir e— che sarà in questo senso un banco diprova — se tutti coloro i quali hann omostrato di condividere questa esigenzadi fondo si muoveranno poi coerentemen-te per fornire ai problemi istituzionali so-luzioni tali da favorire una nuova e pienadialettica politica democratica, il supera -mento di preclusioni esplicite o masche-rate, la possibilità dell'alternarsi di diver-si schieramenti nella guida del paese, ilpiù libero confronto tra un Governo mes-so in grado di governare, avendo la capa-cità e la saldezza necessarie, e un Parla -mento — e in esso un 'opposizione — cuisiano nei fatti restituite le prerogative co-stituzionali e attribuiti nuovi poteri d icontrollo .

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Onorevoli colleghi, ad un testo di riso-luzione comune è stato possibile giunger eperché le principali riserve ed esigenze d ichiarimento da noi sollevate con l'inter-vento del collega Spagnoli hanno trovat oaccoglimento . Si è realizzata la richiestacontestualità delle deliberazioni dei duerami del Parlamento, che attenua, anch ese non cancella, la nostra riserva sull ostrumento della Commissione bicameral ee sul modo di costituirla. E stata in qual -che punto arricchita e precisata l'elenca-zione dei temi che dovranno formare og-getto di studio e di proposta da parte del -la Commissione; è stata sancita espressa-mente la necessità di individuare i terren isui quali si sono maggiormente verificat edisfunzioni e deviazioni o si è manifestatamaggiormente l 'urgenza di un aggiorna-mento. La necessità, dunque, di procede -re secondo un ordine di priorità che —come hanno giustamente rilevato autore -voli colleghi anche nell ' altro ramo delParlamento, il senatore Spadolini e il se-natore Malagodi — avrebbe forse potutoessere suggerito attraverso un'ulterioreriflessione già nel momento di istituire l aCommissione .

E stato, infine, introdotto un chiaro ri-ferimento a leggi di riforma istituzional egià all'esame delle due Camere, il cui iternon dovrà subire alcuna interferenza oritardo. E si tratta di un punto, a nostroavviso, molto importante . Il modo miglio -re di fugare il sospetto che si possa con-cepire la Commissione bicamerale com esemplice tribuna di propaganda, eluden-do spinose questioni istituzionali la cu isoluzione sia già matura, sta proprio ne lportare a conclusione, nei prossimi mesi ,l'iter di quelle leggi, ferma restando lapossibilità di cui il gruppo comunista in -tende avvalersi, di presentare nuove pro -poste di legge parallelamente al dibattitoin corso nella Commissione bicamerale .

I provvedimenti cui ci si riferisce nell arisoluzione concordata sono tre : riformadelle autonomie locali, ordinamento dellaPresidenza del Consiglio, riforma dell'In-quirente, ovvero dei procedimenti di ac-cusa. Non è necessario che sottolinei, ono -revoli colleghi, la portata e l'accresciuta

attualità dei problemi cui con quelle leg-gi, già in discussione da tempo, ci si pro -pone di dare soluzione . Opereremo per -ché la discussione si acceleri e conclud ain tempi brevi, a cominciare da quei prov-vedimenti con cui è possibile realizzare ,già nella presente legislatura, le prime epiù mature correzioni e innovazioni d icarattere istituzionale . Nello stesso tem-po, la Camera potrà, indipendentementedalla Commissione bicamerale, cui nonspetta, come è stato chiarito, interveniresulla materia regolamentare, procedere aquelle modifiche del regolamento che ri-sultino idonee a garantire, insieme ad al -tre misure, un corretto svolgiment odell'attività legislativa e del confronto po-litico in questo ramo del Parlamento, ogg ialterati in modo inammissibile dagli abusidel Governo e dai comportamenti ostru-zionistici di un piccolo gruppo di mino-ranza.

E questo il quadro d'insieme in cui s icolloca il nostro voto favorevole alla riso-luzione su cui stiamo per pronunciarci .Dimostreremo, onorevoli colleghi, di no nessere secondi a nessuno per lungimiran-za e concretezza, al di là di ogni nebulo-sità o strumentalismo, nell'affrontare eavviare a soluzione problemi cui è legatoil rafforzamento e lo sviluppo della demo-crazia italiana (Applausi all'estrema sini-stra) .

PRESIDENTE . Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l'onorevol eGianni. Ne ha facoltà .

ALFONSO GIANNI. Dichiarerò il miovoto solo in ordine alla risoluzione La-briola, poiché della mozione «missina» ,che coniuga la garanzia del diritto di pro-prietà con la reintroduzione della pena dimorte, per me non mette conto di parlare .Indicherò dunque i motivi per cui ci ac-cingiamo a votare contro la risoluzion eLabriola, ricordando che fin dall'inizio d iquesto dibattito, cioè da quando fu avvia-to il lavoro del ben noto Comitato di stu-dio sulle riforme istituzionali, il nostr ogruppo non ha mai mancato di sottoline-are la propria preoccupazione e la pro-

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pria contrarietà rispetto a contenuti e mo-dalità di quel lavoro . Senza negare la gra-vità dei processi involutivi sul piano isti-tuzionale (che anzi noi individuiamo, ri-spetto ad essi, precise responsabilità) ,avevamo cominciato ad osservare chemancava del tutto, nelle analisi e nei do-cumenti della maggioranza, il riferiment oalle radici dei mali che ci si proponeva d icurare; e su tutto, quindi, aleggiava l'illu-sione di una semplificazione tecnicistico-decisionistico-autoritaria del sistema. In-somma, l'emergere, a partire dalla crisi d iagosto, della questione istituzionale, nonci pareva frutto di una maturata e real econsapevolezza del livello di degrado del -la vita democratica cui avevano condott o35 anni di occupazione dello Stato da par -te di determinati gruppi di potere, non c isembrava la conseguenza di una concor-de volontà politica di affrontare realmen-te i nodi istituzionali che avevano sinorareso e rendono tuttora lettera morta granparte degli stessi principi costituzionali ehanno bloccato a tal punto il quadro poli-tico da consentire — caso unico nell ' Eu-ropa occidentale — la permanenza inin-terrotta al potere dello stesso partito efinanche delle stesse persone .

Queste preoccupazioni erano' state con-fermate dai contenuti della mozione fir-mata dagli esponenti dei gruppi dellamaggioranza, cui si erano aggregati i rap-presentanti del gruppo repubblicano . Sot-to l'apparenza di un elenco asettico e neu-trale di problematiche da esaminare sen-za pregiudizi, si celava in realtà una du-plice mistificazione : da un lato la cancel-lazione di tutte quelle cause politiche edeconomiche che avevano condotto all aparalisi delle istituzioni centrali e perife-riche dello Stato, dal l 'altro la presunzionedi far uscire il sistema dal tunnel dellacrisi con operazioni di stampo autorita-rio;nell'ottica di un ripristino della gover-nabilità, astraendosi però dalle cause con -crete della sua crisi . Abbiamo ripetuto pi ùvolte che già una sommaria osservazionedei processi indotti dalla crisi in ordina -menti tanto diversi dal nostro avrebbedovuto e potuto sollecitare una riflession epiù matura . Se istituzioni tanto diverse

tra loro entrano in crisi sotto i colpi deldegrado del sistema economico e socialein tutto l'occidente, non si può ragione-volmente sperare di far uscire il nostr opaese da quella crisi se non affrontando inodi di fondo del governo dell 'economia,del progetto di trasformazione, dell'inse-rimento in un nuovo ordine economic ointernazionale.

Ebbene, al di là di vacui riferimenti a lgoverno democratico dell'economia, nonvi era nella mozione di maggioranza, nénell 'attuale risoluzione, il sia pur minim oriferimento alla profondità e alla gravit àdi questi problemi .

A noi pare che il prescindere da dettequestioni sia un fatto grave per un partit odi sinistra, di opposizione, il quale do-vrebbe avere ben presente la necessità d icostruire un programma di alternativa edi trasformazione sociale ed economica ,che vede come nemici coloro che deten-gono attualmente il potere della cosa pub -blica. Mancherei quindi di franchezza s enon dicessi che la cosa che ci ha piùpreoccupati nel corso di questo dibattito èstata la progressiva convergenza tra i lgruppo comunista e lo schieramento dimaggioranza attorno alle questioni al no-stro esame.

Noi, lo dico ancora una volta, non sia-mo affatto né disinteressati, né insensibil ialla gravità delle questioni istituzionali ;nei limiti delle nostre possibilità e dell enostre capacità, abbiamo cercato di dimo-strarlo qui dentro, partecipando alle di-scussioni nelle varie istanze, proponendole nostre proposte di legge di riforma isti-tuzionale e soprattutto cercando di porta-re il dibattito su queste nodali questioni a ldi fuori dei muri di quest'aula . A noi ciòpare particolarmente urgente, soprattuttodopo quello che è accaduto dal momentoin cui questo dibattito è cominciato ; miriferisco alle implicazioni anche sul terre -no istituzionale che sono contenutenell'accordo cosiddetto sul costo del lavo-ro del 22 gennaio, ma soprattutto mi rife-risco al precipitare e all'esplodere dell aquestione morale al livello degli enti loca -li, che richiede alla sinistra riflessioni chevanno al di là del problema degli schiera-

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menti e che investono il funzionament odei meccanismi della direzione della cos apubblica sulle varie articolazioni territo-riali .

Ebbene, come ridurre tutto ciò ad un alogica di super-Commissione bicamerale ,stravagante proposta di una nuova costi-tuente, riproposizione di una tendenza aduna terza camera che noi non accettiamo ,forma del tutto incoerente e incapace d irispondere, e addirittura di cominciare adiscuterli, alla gravità dei problemi ch eabbiamo di fronte?

Anche entrando nel merito della risolu-zione Labriola, dobbiamo dire che nonmancano perplessità e ragioni di stupore ;infatti, come può il gruppo comunista ac-cettare di riferirsi niente meno — così st ascritto — che al decalogo spadolinianoche, come sappiamo, altro non fu se nonl 'escamotage per chiudere la crisi incauta -mente aperta nell'estate scorsa?

Quale credibilità può avere l'impegn oper una riforma della Presidenza del Con-siglio dei ministri quando il primo att odel Governo-Fanfani è stato proprio i ltentativo di insabbiare il positivo lavor ogià avviato dalla Commissione affari co-stituzionali?

Infine, non ci sembri questione di pococonto il fatto che tra gli emendament iaccolti dai Capigruppo della maggioran-za non sia entrato affatto un riferimentounivocamente chiaro al problema dell adecretazione di urgenza . Eppure, poco faabbiamo discusso quanto stretto sia i lnesso tra la cosiddetta ingovernabilit àdel Parlamento e l'abuso della decreta-zione d'urgenza. Ma non si tratta sola -mente di tali questioni, che in fondo son odettagli; ciò che ci preoccupa, ciò cheriteniamo sia sbagliato, quando non ad-dirittura schizofrenico, è separare i ltema delle riforme istituzionali da quell odell'alternativa sul terreno politico, dell acreazione di un blocco sociale alternativonel paese che solidifichi, che materializz ie che sorregga questo progetto di alter -nativa.

Come si può lavorare allo stesso temp oper l 'alternativa, per un Governo, per isti-tuzioni diverse da quelle dello Stato occu -

pato dal partito democristiano, e poi ac-cordarsi con chi porta le responsabilitàdello sfascio istituzionale ?

La seconda preoccupazione — lo dicia-mo con eguale franchezza — è che, pro-prio nel momento in cui il Governo inde-cente del senatore Fanfani conferma co nil ricorso continuo ai voti di fiducia, adesempio, la arroganza di gruppi e partit inota ormai da 35 anni nel nostro paese ,possa anche solo riemergere l 'apparenzadi un tentativo di resuscitare formule po-litiche sperimentate in un recente passat ocon pessimi risultati per il paese e per l oschieramento di sinistra.

Siamo in una fase — noi lo crediam ofermamente — che ha bisogno di propo-ste, di programmi, di chiare ipotesi d ialternativa, che vanno portate avanti condeterminazione e con coraggio. Ci pareperciò che votare tutti assieme per la riso -luzione di maggioranza, perché di quest onella sostanza si tratta, sia un controsen-so. A ciò non vogliamo consentire, e pe rquesto esprimeremo il nostro voto contra-rio. Ma non permettiamo a nessuno d iconsiderare questo nostro atteggiament ocome l'atteggiamento del «resto» del Par -lamento, come sorta di comportament oresiduale e sordo alle volontà di innova-zione progressiva che qui dentro qualchevolta si vogliono affermare .

Sia detto con chiarezza : il nostro votosulla risoluzione Labriola non implica lafine del nostro impegno sul merito delleproposte di riforma istituzionale, qualoraesse vi siano; ma implica — questo sicu-ramente sì — la riconferma di una pro-fonda sfiducia rispetto ai contenuti e a lmetodo fin qui seguito per riforme chesono necessarie ed impellenti (Applaus idei deputati del gruppo del PDUP) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l'onorevole Boz-ze . Ne ha facoltà .

ALDO BOZZI. Signor Presidente, onore -voli colleghi, onorevole ministro, il grup-po liberale voterà la risoluzione che rec aper prima la firma dell'onorevole Labrio-la, documento alla cui redazione, anche

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nel testo definitivo, il gruppo liberale haconcorso .

Vogliamo riconfermare, innanzitutto,la nostra soddisfazione per il fatto ch esiano state superate talune contrariet àiniziali, talune diversità di vedute e d iimpostazione, e che si sia potuto raggiun-gere un accordo che vede oggi su questarisoluzione convergere un largo consens oparlamentare . Questo largo consenso ri-guarda il metodo di lavoro, non riguard ail merito delle ipotesi di soluzione ch epotranno essere prospettate dalla Com-missione. Noi ci auguriamo che anche su lmerito si possano avere queste conver-genze, ma è un discorso aperto, affidatoal dibattito che si svolgerà nella Commis-sione.

Onorevoli colleghi, il discorso sull'ina-deguatezza del funzionamento delle no-stre istituzioni, soprattutto di quelle costi-tuzionali, si dibatte nel paese da moltotempo e ha avuto echi anche nelle aul edel Parlamento . Questa Commissione no nvuole essere, non sarà una nuova Assem-blea costituente; vuole essere un luogo eun momento di riflessione su questo di-battito, con un carattere propositivo, nondecisorio: propositivo agli organi compe-tenti, agli organi parlamentari innanzitut-to, di proposte che si potranno o non sipotranno seguire secondo le deliberazion idefinitive del Parlamento .

Le terapie sono molte, ci sono contrasti ;le diagnosi sono più facili, soprattutt oquelle che riguardano il ritmo di funzio-namento delle istituzioni . E naturale chein ordine alle terapie vi siano different ivisioni, e vedremo che in Commissione s iscontreranno ancora ; ma ciò che io pens obisognerà esaminare con molta attenzio-ne, è di stabilire ciò che la risoluzion egiustamente non fa, cioè un ordine d ipriorità. La risoluzione è estremament ecorretta. Non prefigura ipotesi di soluzio-ne. Fa un elenco alquanto analitico, quas ida ampio testo di diritto costituzionale ,dei problemi di carattere istituzionale e danche legislativo, costituzionale-legislati-vo, ma non prefigura soluzioni . Le solu-zioni sono affidate alla prospettazione,alle ipotesi che crederà di formulare la

Commissione, né stabilisce priorità o con -nessioni particolari tra questa e quell amateria, connessioni che, per altro, evi-dentemente esistono. Ebbene, io pensoche la Commissione si dovrà occupareanche di questo tema: stabilire eventual-mente delle connessioni e delle preceden -ze nell'ordine dell'esame dei vari proble-mi.

Colleghi, qui non si tratta di riformarela Costituzione. Io credo che assai giusta-mente la risoluzione abbia richiamatocon una frase incisiva i valori fondamen-tali ed irrinunciabili della Costituzione .Credo che nessuno pretenda sconvolgi-menti, anzi questi sconvolgimenti son olontani dall'intendimento della risoluzio-ne. La Costituzione del 1948, onorevoleMellini, non è obsoleta, è ancora viva ne isuoi valori, e questi valori vanno riconfer -mati anche in sede di riflessione e di rie-same, cioè va riconfermato l'impianto, ilnucleo di regime di democrazia rappre-sentativa che la nostra Costituzione confi -gura. Mi auguro, onorevoli colleghi, che ,per quanto i tempi siano cambiati, si sap -pia cogliere ancora da quella tensione eti -co-politica che fu all'Assemblea costituen -te qualche segno. Occorre che verament eogni parte politica sappia superare sestessa. Certo le leggi hanno una grandevirtù regolatrice ed educatrice, ma le leg-gi, soprattutto nei rapporti politici, nonhanno un'importanza decisiva se ad essenon si accompagnano i comportament icoerenti delle forze politiche . Mi auguroche vi sia in tutte le forze politiche — equalche segno ne vado scorgendo qua e l à— un'autocritica e mi auguro che allariforma mediante la legge si possa ac-compagnare l 'autoriforma dei comporta-menti .

PRESIDENTE . Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l 'onorevole Bo-sco. Ne ha facoltà .

MANFREDI BOSCO. Signor Presidente ,onorevoli colleghi, signor ministro ,nell'annunciare il voto favorevole de lgruppo della democrazia cristiana alla ri-soluzione concordata tra i capigruppo del

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nostro partito, del PCI, del PSI, del PSDI ,del PRI e del PLI, voglio innanzitutto sot-tolineare la nostra soddisfazione per l'in-tesa raggiunta tra tutte le forze politich eche insieme a noi contribuirono a dar vit aalla Costituzione repubblicana . Mi piacericordare che la democrazia cristiana findalla riunione della direzione dell'agost o1982, nella quale si approvò la posizionedel partito sui dieci punti istituzionali de lprecedente esecutivo, aveva chiarament eaffermato l 'opportunità della ricerca diun ampio consenso fra le forze politichesui temi che attengono alle caratteristicheessenziali del nostro sistema. Si tratta d itemi di grande significato politico che pe rla loro natura vanno sottratti alla dialetti-ca che normalmente si verifica nel dibat-tito parlamentare e tra partiti, spesso suposizioni precostituite che specie in que-sti ultimi tempi tendono più a sottolinearedissensi anziché a ricercare punti di co-mune convergenza . Le questioni che for-meranno oggetto del lavoro della Com-missione bicamerale riguardano, infatti ,preliminarmente non il merito di singoleopzioni, ma le regole fondamentali chedevono sottostare al rapporto fra le forzepolitiche e tra queste e le istituzioni . Suquesta materia il metodo che va adottatonon è certamente quello della ricerca adogni costo dei punti di divergenza e d icaratterizzazione partitica, ma un metodoche consenta, come si è realizzato in que-sta occasione, sostanziali convergenze d ifondo. Questo non significa unanimism oad ogni costo, che potrebbe avere ancheeffetti paralizzanti, ma il far prevalererispetto alle ragioni di parte, quelle de lsenso dello Stato, della sua unitarietà isti -tuzionale, della sua capacità di dare ri-sposte ai problemi che emergono dallasocietà civile .

I problemi istituzionali si presentan ooggi in termini di particolare importanz ae tali da condizionare l 'attuazione di ognialtra politica.

La democrazia cristiana è quindi forte-mente impegnata in questa direzione tan-to che il partito e i suoi gruppi parlamen-tari hanno messo allo studio da tempo l eposizioni da assumere a questo riguardo :

esse verrano dibattute in un convegno d istudio aperto, a carattere nazionale, ch esi terrà nella prossima settimana aRoma.

A nostro avviso la decisione di mettereallo studio una organica riforma dell eistituzioni non parte da un giudizio di ina -deguatezza complessiva della carta costi-tuzionale .

Le intuizioni che furono alla base de ldisegno della Costituzione repubblicananon solo hanno dato buona prova in que -sti decenni ma restano valide nelle lor olinee essenziali. Se problemi di adegua -mento vi sono, essi nascono, a nostro av-viso, dalla grande crescita che si è regi-strata in questo periodo nella società ita-liana anche per merito di un sistema isti-tuzionale che ha consentito un complessi -vo sviluppo, che ha portato la società ita-liana a elevati livelli di civiltà e di demo-crazia .

L'esigenza di riforme del sistema istitu-zionale non deriva dal fallimento del dise -gno di democrazia diffusa presente nell anostra Costituzione ma, al contrario, dall anecessità di raffinare gli strumenti istitu-zionali per adeguarli alla crescita com-plessiva della società italiana che si è avu -ta in questi decenni .

Il nostro Stato, e con esso l'intera strut-tura sociale, è stato capace, anche negliultimi anni di operare più di un miracolo .Basti pensare alla forza morale, alla pro-fondità delle convinzioni democratich eche hanno consentito di battere, con i lpieno rispetto della legge, il fenomeno de lterrorismo politico; basti pensare, ancora ,al recente accordo sindacale la cui porta-ta pur negli attuali contrasti che lo ac-compagnano non può essere sottovaluta-ta non solo per i suoi contenuti ma, anco -ra prima, per il fatto che solo in Italia iconflitti posti dalla crisi economica han-no trovato una base di composizione no nattraverso lo scontro ma attraverso il co-mune convenire sulla necessità di nuoveregole che consentano la ripresa dello svi -luppo .

Per tutti questi motivi noi non intendia-mo il rinnovamento delle istituzioni com ela fondazione di una seconda repubblica,

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ma come un processo progressivo di ade-guamento alle nuove esigenze; siamo con -vinti cioè che l'impianto immaginato de lnostro Costituente sia ancora del tuttovalido nei suoi punti essenziali .

La nostra Costituzione ha voluto esser eanzitutto un accordo sui valori e sull eregole della convivenza. In questo sensoessa deve essere non solo mantenuta maapplicata integralmente . Singole norm erichiedono, certo, di essere modificate eciò va fatto senza il timore di inficiar esacralità, che derivano solo da forme dienfatizzazione impropria, ma con unaconcezione laica ed empirica.

Condividiamo pertanto l'elencazioneche si fa nella risoluzione dei temi da sot-toporre allo studio e che comprende, insintesi, tutti i profili del funzionament odegli apparati pubblici e del loro rappor-to con la fonte che legittima il loro poter ee cioè con la volontà popolare .

L ' impegno che assumiamo non riguar-da ancora i contenuti ma soprattutto gl iobiettivi generali e il metodo che voglia-mo adottare. Vogliamo, cioè, analizzar ein tutti i suoi diversi profili l'adeguatezzadel nostro apparato istituzionale ai nuov ibisogni che emergono dalla società, senz aconsiderare intoccabile il testo costituzio-nale e senza sottovalutare la validità an-che attuale; senza limitazioni, inoltre, alle«massime questioni», ma cercando di an-dare a fondo, anche in maniera dettaglia-ta, alla logica che regge i diversi appara -ti .

Sarebbe infatti semplicistico ritener eche i problemi di funzionamento delleistituzioni derivino da cause tutte intern eai meccanismi degli apparati pubblici ealle incertezze che accompagnano i rap-porti fra le forze politiche . Le cause dellacrisi istituzionale affondano le loro radiciin fenomeni che sono diffusi in misur adiversa in tutti i paesi e che derivan odall'evolversi del tessuto sociale e dall adifficoltà che gli apparati istituzionali in-contrano nel fornire risposte ai nuovi bi-sogni, nel riportare a sintesi la grand earticolazione sociale.

Questo nostro atteggiamento di atten-zione e di rispetto per quanto emerge dal

tessuto sociale, mentre ci consente di co-gliere le esigenze che si avvertono in ter-mini di una ulteriore maturazione demo-cratica e di un rafforzamento delle liber-tà, non ci porta però a sottovalutare irischi di disgregazione che la situazion eattuale presenta per la crescente difficol-tà di riportare a un disegno coerente iparticolarismi settoriali, per le contraddi-zioni che si devono superare nell'effettua-re le scelte di politica economica e di redi-stribuzione dei redditi in un contesto d isviluppo frenato e comunque di comples-sivo rigore .

La constatazione delle difficoltà da su-perare deve indurci innanzitutto al recu-pero di un più forte senso dello Stato e aindividuare la risposta coerente e artico -lata ai problemi che la società presentanelle sue valenze positive e negative .

E questo l 'obiettivo comune che vedràimpegnati nei prossimi mesi non solo icolleghi che faranno parte della Commis-sione ma tutti i partiti e più in generalel'intera opinione pubblica che dovrà esse -re coinvolta in questo dibattito, che nonriguarda modelli astratti ma i modi con-creti per rispondere ai problemi present inella struttura sociale .

Dobbiamo impegnarci tutti a far fun-zionare l 'azienda Italia nei prossimi ann inei quali vi sarà un fortissimo svilupp otecnologico al quale occorre risponderecon strumenti agili ed efficaci nei qual iancora la domanda di maggiore democra-zia, trasparenza e moralità che viene da lpaese deve superare le fasi della meraconstatazione e del riflusso e pervenire aforme stabili e consolidate (Applausi a lcentro) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l 'onorevole Paz-zaglia. Ne ha facoltà .

ALFREDO PAllAGLIA. Signor Presiden-te, onorevoli colleghi, si è concluso, dopoun dibattito spento e con la presentazionedi un documento da noi non condiviso, —la risoluzione presentata dai gruppi dell amaggioranza più quello comunista e quel -lo repubblicano — l'esame della crisi del-

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le istituzioni del nostro paese promossodalle mozioni e che si è rivelato opportu-no anche per registrare, se non altro, chequesta crisi, negata fino a poco tempo fada molte parti politiche, è stata qui rico-nosciuta da tutti .

Un risultato è stato ottenuto: la valuta-zione largamente positiva del metodoscelto per procedere. Anche noi, signorPresidente, riteniamo strumento valido l aCommissione bicamerale che dovrebb eessere costituita in conseguenza dell 'ap-provazione di questi documenti, in quan-to consente di trovare un canale istituzio-nale al quale indirizzare ogni iniziativa d iriforma.

Fino ad oggi qualunque proposta trova -va lo sbarramento degli altri impegni par-lamentari e la mancanza di un organism odelegato a questa riforma .

Questa Commissione diventerà sicura -mente anche luogo di stimolo ad affron-tare i problemi amplissimi che riguarda -no le istituzioni della nostra Repubblica .Non condividiamo, invece, lo spirito con-servatore della risoluzione, e consideria-mo anacronistiche le valutazioni di color oche hanno voluto rievocare, forse per in-dicare nei fatti la causa della crisi, le pre-messe politiche e storiche di questa Costi-tuzione, che si è rivelata appunto inadatt aa risolvere i problemi italiani . Noi siamoinvece per un rinnovamento, che è neces-sario e voluto da larghissima part edell'opinione pubblica .

Ci sorprende pertanto che questa riso-luzione sia stata sottoscritta da socialisti esocialdemocratici da una parte e da co-munisti, democristiani e liberali dall 'al -tra .

FRANCESCO DA PRATO . Sorprende ch el'abbiano firmata i cinque partiti .

ALFREDO PAllAGLIA . No, sorprendeche l 'abbiate firmata voi perché o vi sonostate grandi virate e sostanziali rinunc eda parte di alcune forze politiche (m aquesto non appare) o, come sembra evi -dente dalla lettura della risoluzione, inessa non vi è nulla di chiaro e tutto d inebuloso, tanto è vero che, anche senza

bisogno di grandi approfondimenti, la ri-soluzione è più che altro problematica .

Noi invece andremo in Commission econ posizioni chiare e ci caratterizziam ocon la nostra mozione, che non abbiam ovoluto sostituire con altri documenti e dicui ricorderò qui soltanto alcuni degliaspetti fondamentali .

Elezione diretta del Presidente dellaRepubblica: vecchia, tradizionale nostr abattaglia che ci sembrava recepita da al -tre forze politiche ma che invece vieneora confusa in mezzo a tutte le altre ipo-tesi contenute in quella problematica ri-soluzione .

Partecipazione delle categorie del lavo-ro, della produzione, della tecnica e dellearti alla formazione del Parlamento.

Individuazione delle cause della disfun-zione degli organi parlamentari nei mal idella partitocrazia, dei quali essa è anch euna manifestazione: o si supera la situa-zione strutturale attuale del Parlamento ,inserendo accanto alle rappresentanzedei partiti anche, appunto, quella dellecategorie del lavoro, della produzione ,della tecnica e delle arti oppure si arriv asoltanto a sostanziali modifiche elettoral iche non risolvono i problemi fondamen-tali del Parlamento.

Mancanza di organi di programmazio-ne, che devono essere definiti dalla Costi -tuzione e che noi suggeriamo siano ema-nazione delle forze del lavoro, della pro-duzione, della tecnica e delle arti .

Chiediamo poi una definizione dell astruttura costituzionale e politica del Go-verno, in modo che una volta per sempr esi finisca con soluzioni quali quelle ch esono all'ordine del giorno di ogni cris ipolitica; e chiediamo di andare ad un anuova regione, ad una nuova provincia ,ad un nuovo comune .

Chiediamo in termini chiari e univoc irispetto a tutti gli altri partiti l'eliminazio -ne delle guarentigie per i ministri ed an-che delle immunità parlamentari per rea -ti non politici che siano stati commessi daparlamentari o siano imputati a parla-mentari .

Infine, (caratteristica questa di una no-stra tradizione politica), chiediamo la

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partecipazione dei lavoratori alla gestionee agli utili delle imprese .

Insieme a tutto questo, noi poniam ol'esigenza di un ampliamento dell 'areadei diritti civili, politici e sociali contr ol'arroccamento della maggioranza suiprincipi fondamentali della nostra Costi-tuzione, che non esauriscono la categori adi quei diritti . Insieme chiediamo l 'esten-sione del sindacato di costituzionalità del -le leggi: la verifica della legittimità costi-tuzionale di una norma limitata soltant oai giudizi in via incidentale, ha infatt iscarsa efficacia e comunque non è in gra-do di impedire gli effetti immediati ch equalunque provvedimento produce all ' in-domani della sua emanazione.

Onorevoli colleghi, queste sono le line eche il nostro gruppo porterà avanti inquesta Commissione chiunque di noi n efarà parte. Il nostro contributo di chiarez-za costituirà caratteristica costante dellanostra azione di rinnovamento controogni conservatorismo. Signor Presidente,le chiedo — poiché tra un po ' passeremoalla votazione dei documenti — che lanostra mozione sia votata per parti sepa-rate. La prima votazione dovrebbe con -templare la prima parte della nostra mo-zione, e cioè dalle parole «la Camera» all aparola «delibera» esclusa; la seconda vo-tazione dovrebbe comprendere quell aparte di mozione che va dalla parola «de-libera» fino alle parole «entro dodici mesidalla sua prima seduta»; la terza votazio-ne dovrebbe aver luogo sulla restante par -te della mozione (Applausi a destra) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l'onorevoleAndò. Ne ha facoltà .

SALVATORE ANDÒ. Signor Presidente ,onorevoli colleghi, nell 'annunciare il votofavorevole del gruppo socialista sulla ri-soluzione Labriola, non possiamo fare ameno di notare come questo primo risul-tato, cui perviene il dibattito che in quest ianni sulle questioni istituzionali si è svolt oin Parlamento e nel paese, rappresent iuno dei successi più significativi di quest alegislatura. Si tratta di un successo signi-

ficativo per molte ragioni; anzitutto per l acorretta impostazione formale, che carat-terizza questa risoluzione, allorché si in-dividuano questioni che da tempo si agi-tano nella vita politica istituzionale italia-na, ma non si anticipano soluzioni di me-rito, che solo il prosieguo del dibatitto edel confronto parlamentare potrà defini-re nei dettagli . Si tratta però di un succes-so soprattutto politico, se si considera chela Commissione, che sarà incaricata d iesaminare le questioni istuzionali che datempo sono sul tappeto, avrà, per la suacomposizione bicamerale, un rilievo edun ruolo, anche formale, che fa di essa uninterlocutore autorevolissimo, rispetto adattese e ad aspettative che da tempo ma -turano nel paese e a fronte di situazioni d igrave malessere istituzionale, che hannosuperato ampiamente gli interessi e le at-tenzioni degli addetti ai lavori. Crediamoche questo successo politico venga con -fermato anche dall 'ampia convergenzache si è avuta su questa risoluzione daparte di forze che in Parlamento svolgon oruoli diversi, di maggioranza e di opposi-zione; è mio parere che sia questa la mi-gliore risposta alle preoccupazioni, mani-festate negli anni e nei mesi scorsi, daquanti temevano che il processo di rinno-vamento istituzionale potesse essere vizia -to da riserve mentali o impedito addirit-tura dal tentativo di costruire meccanismiistituzionali fatti su misura per avvantag-giare un partito o uno schieramento . Visono tutte le condizioni politiche perché i llavoro della Commissione possa svolgersiin un clima sereno e perché essa tengaconto delle disfunzioni più gravi, dei pi ùgravi fattori di malessere istituzionaleche, comunque interpretati, hanno con-tribuito a rendere più difficile quel neces-sario rapporto fiduciario che deve esserecostantemente verificato tra il paese ed isuoi organi rappresentativi .

L 'ampia convergenza verificatasi dimo-stra anche che le disfunzioni istituzionali ,che la risoluzione individua, non rappre-sentano fenomeni isolati e distinti, rispet-to a quelli che connotano la crisi politic a— cosiddetta crisi di governabilità —, maviceversa costituiscono il loro specifico

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portato a livello, appunto, istituzionale .Riteniamo, cioè, che crisi politica e crisi

istituzionale siano due facce di una stessacrisi di governabilità e che, quindi, vada -no affrontate contestualmente, mediantel'adozione di strumenti capaci di fronteg-giare l ' una e l 'altra. Allora, da questopunto di vista, riteniamo che bene fa que-sta risoluzione a non distinguere a prior itra le cose che è possibile fare e le coseche invece ci sono precluse, in relazionesoprattutto alla forma dello strument onormativo, che sarà adottato per affron-tare i problemi che sono sul tappeto . Ne imesi scorsi molto si è discusso di quest oproblema, molto si è discusso dei limit iformali di una attività di revisione o d irinnovamento istituzionale, molto si è di-scusso, soprattutto, in ordine alla compa-tibilità di questa attività con procedure elimiti che anche in questo dibattito sisono indicati come invalicabili, in quant ocaratterizzanti dell 'attuale ordinament ocostituzionale .

Sono convinto che su questo terreno l arisoluzione porti chiarezza così come, allostesso tempo, credo che bisogna concreta-mente rilevare — a fronte di preoccupa-zioni, a fronte di pericoli che sono stat isegnalati in ordine ad una brusca rotturadell 'ordine costituzionale (addirittura ta-luno, intervenendo, ha messo in dubbioanche questo carattere di continuitàdell'ordinamento che la stessa discussio-ne sui cosiddetti «rami alti» delle nostreistituzioni vorrebbe) — che una Costitu-zione come la nostra non è certo scrittasulla pietra . Con questa espressione inten -do dire che non si è formata, anche su lpiano dei sottostanti processi politici, inmaniera tale da essere strumento incapa-ce di raccogliere quelle esigenze di muta -mento, quei fatti di trasformazione eco-nomica e sociale che hanno connotato inquesti anni la crescita della società italia-na .

A mio giudizio, quando si parla di «in -vulnerabilità» della Costituzione, ignoran-do che esiste certamente una parte emi-nente e caratterizzante di essa che dovràguidare anche questa rilettura che l aCommissione farà delle istituzioni, si di -

mentica che esiste pure una parte orga-nizzatoria che si riferisce ad istituti, che s iriferisce a meccanismi che certament epossono essere emendati e correnti senzavulnerare quei principi e quei valori chesi sono assunti, anche nel corso di quest odibattito, come intangibili . Quando si af-frontano queste questioni della intangibi-lità della nostra Costituzione, bisognaperò anche tener conto delle consuetudi-ni, delle pratiche devianti, dei mutament icostituzionali imposti in via di fatto, ch ehanno dato luogo ad una Costituzionemateriale con la quale occorre confron-tarsi con senso di realismo e nell ' intentodi adeguare quanto va adeguato e di con-servare, viceversa, tutto quanto ha datobuona prova ed ha dimostrato di ben fun-zionare .

Credo anche che merito della risoluzio-ne sia quello di aver definito una strategi acomplessiva, una manovra istituzional eche non procede per salti, che non lasciabuchi logici perché uno dei pericoli ch eandava segnalato — e che abbiamo se-gnalato nel corso del dibattito istituziona -le di questi ultimi anni — era che il pro -cedere disordinatamente in Parlamento ,attraverso l'esame e la discussione di pro -poste del Governo o di singoli parlamen-tari o di gruppi che apparivano slegatil'uno dall 'altro, rappresentava il mod opeggiore, a nostro giudizio, di reagire adun malessere istituzionale che aveva bas ie radici evidentemente comuni .

Riteniamo, quindi che, da questo punt odi vista, una manovra istituzionale, che vavalutata nel suo complesso, meriti di esse -re chiarita con riferimento alle motivazio-ni di fondo ed anche con riferimento all eidee forza, che devono costituire il datounificante delle varie riforme e delle va -rie proposte di modifica . E noi individuia-mo queste due idee forza : da un lato, l'esi -genza di conferire una maggiore efficien-za, una maggiore capacità di produrrepresto decisioni adeguate da parte degl iorganismi rappresentativi di Governo;dall'altro, conferire una nuova e divers atrasparenza ai processi decisionali, capa-ce di consentire penetranti forme di con-trollo sociale e, quindi, per tale via, di

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arginare l 'egemonia dei partiti . È su que-sto terreno che si può realizzare un agrande alleanza tra il paese e la sua class epolitica, per uscire dalla crisi, per avviareun grande processo riformatore, per age-volare alleanze sociali e politiche, che at-tuino la Costituzione nel suo complessivoprogramma di grandi trasformazioni so-ciali e di significativi mutamenti nella di-rezione politica (Applausi dei deputati de lgruppo del PSI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l'onorevole Ro-dotà. Ne ha facoltà .

STEFANO RODOTÀ . Signor Presidente ,colleghi, la maggioranza dei deputati del -la sinistra indipendente voterà contro larisoluzione che è stata proposta. Non cre-do siano necessarie particolari motivazio-ni di questo nostro atteggiamento, dalmomento che, nel corso della discussion eche si è svolta sulle mozioni ed anche nel -le occasioni precedenti, che avevano dat omotivo di affrontare questioni di riliev oistituzionale, alcuni dei membri del no-stro gruppo erano intervenuti esprimen-do opinioni che, in particolare per ciò ch eriguarda la mozione di maggioranza ch eaveva aperto questo nostro dibattito, era-no state fortemente critiche.

Riteniamo coerente rispetto alle opinio-ni espresse in questa occasione mantene-re, alla chiusura di questo dibattito, u n 'at-titudine critica, perché il nostro giudizio èche, pur con talune modifiche, la risolu-zione non si allontani da quella mozion edi maggioranza in forme tali da consen-tirci di modificare il nostro giudizio .

Intendo però qui ribadire, così com eavevo fatto in apertura del mio intervent odurante la discussione sulle linee genera-li, come questo atteggiamento non signifi -chi né disinteresse né disimpegno rispettoalla tematica che si vuole affrontare co nla costituzione della Commissione . D'altraparte, abbiamo già dimostrato che questenon sono soltanto parole, impegnandocicoerentemente con l 'atteggiamento criti-co assunto rispetto allo strumento dell amozione, presentando un corpo di emen-

damenti che, a nostro giudizio, avrebb emeritato di essere preso in considerazion ein vista della chiusura di questo dibattito .Tali emendamenti cercavano non tanto d idare ordine ad un testo di maggioranzache a noi — ma non a noi soltanto —appariva generico, nebuloso o in alcun ipunti francamente non condividibile. Sitrattava di cosa diversa : a noi era sembra -to e sembra ancora che la discussione isti -tuzionale sia venuta maturando in modotale, negli ultimi mesi, da meritare, anch ein sede di formulazione di indicazioni d ilavoro per la futura Commissione, indi -rizzi, ipotesi, problemi diversi da quelli odalle modalità in cui quel testo e oggi larisoluzione si esprimono . Dunque tutt 'al-tro che un distacco : un impegno preciso eun tentativo di tradurre — come si usadire — una posizione puramente criticain un atteggiamento positivo . A tale com-pito abbiamo ritenuto di aver adempiuto,ed è questa la ragione per cui, non pertestardaggine ma per coerenza ed in vistadei futuri sviluppi di questa situazione ,intendo richiamare ancora quegli emen-damenti .

Vorrei aggiungere anzi che quel com-plesso di nostre proposte, la linea in esseespressa, le precisazioni che avevamo ri-tenuto di dover formulare sono state con -fermate, per rilievo ed urgenza, propriodai fatti che nelle ultime settimane si sonovenuti accumulando.

Ho ascoltato con indubbio interesse, a desempio, gli accenni ai problemi del con-trollo e della trasparenza, che ancorasono rimbalzati nelle dichiarazioni d ivoto di oggi, ma credo che a queste solle-citazioni e preoccupazioni si sarebbe me-glio risposto di fronte all'opinione pubbli-ca con formulazioni assai più vicine aquelle da noi proposte che non a quelle ,in alcuni punti elusive, contenute nellarisoluzione che stiamo discutendo.

E dunque un imperativo di chiarezzache oggi ci spinge ad esprimere e a riba-dire la nostra posizione critica . Noi rite-niamo che la discussione istituzionaledebba proseguire, ma nel massimo d ichiarezza delle reciproche posizioni. Que-sto è il motivo per cui abbiamo ritenuto di

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dover ribadire quel nostro atteggiament oe di doverlo ribadire con un riferiment opuntuale a testi che rimangono consegna -ti soltanto alla memoria dei documentiparlamentari. Crediamo tuttavia che i lcontenuto di essi non dovrebbe renderl iindifferenti ai futuri commissari, com epurtroppo è avvenuto in questa fase ; pernoi — ripeto — si trattava non di unaquestione di puntiglio, ma di coerenza edi doverosa chiarezza nei confronti de icolleghi, mantenendo ferma quella posi-zione ed esprimendola, poiché ci trovia-mo di fronte al momento del voto, noncon atteggiamenti ambigui ed elusivi macon posizioni molto chiare.

Questa è un'indicazione che riteniamovalga non soltanto come giudizio retro-spettivo su ciò che è avvenuto o su ciò chesta per accadere ma anche come indica-zione ed impegno per il lavoro che su que-sto terreno dovrà essere svolto, da oggi inpoi, dagli organi parlamentari che si vor-ranno creare alla fine di questa discussio -ne e di quella, parallela, svoltasi al Senato(Applausi) .

PRESIDENTE . Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l'onorevole Giu-liano. Ne ha facoltà .

MARIO GIULIANO. Signor Presidente ,come ha detto correttamente poco fa i lcollega Rodotà, il suo intervento esprime -va l'opinione della maggioranza dei depu-tati della sinistra indipendente. La miadichiarazione di voto, a favore della riso-luzione Labriola ed altri, è quindi fatta atitolo personale, oltre che a nome del col -lega Aldo Rizzo .

Non può stupire, signor Presidente, ch eio parli a favore di questa risoluzione,dato che già mi ero espresso sul problemadelle tre mozioni in occasione della di-scussione generale . Parlando della mozio -ne cosiddetta di maggioranza e di quell aNapolitano ed altri, avevo espresso il mi ofavore nei loro confronti, soltanto sottoli-neando una certa sorpresa per il fatto ch ele mozioni (quelle che oggi sono state tra-sfuse in una risoluzione) fossero stat epresentate separatamente dalla maggio -

ranza — cui si era aggregato anche il par-tito repubblicano — e da parte del pi ùgrande gruppo di opposizione, il partit ocomunista. Mi ero chiesto per quali ragio-ni non si fosse potuti arrivare alla formu-lazione di un documento unitario su unaquestione tanto importante: un documen-to unitario in cui si riconoscessero tutte l eforze politiche che avevano contribuit oalla creazione della Repubblica e dellasua Costituzione.

Avevo allora detto che questa era perme una cosa misteriosa, una sorta di arca-na imperli, sulla quale, proprio perchéarcana, pensavo di non dover indagare . Ein effetti non ho indagato . Sarebbe tral'altro stato impossibile farlo .

La risoluzione attuale, che raccoglie,appunto, tutte le forze dell 'arco costitu-zionale, è stata da me accolta subito conmolta soddisfazione e con molto compia -cimento.

MARCO BOATO. Però l 'espressione «for-ze dell'arco costituzionale» dovremm oescluderla in un Parlamento in cui si ritie -ne che le forze siano tutte . . .

MARIO GIULIANO. Può darsi. Io nonfaccio adesso una discussione di caratter eterminologico .

SILVANO LABRIOLA. È stato chiarissi-mo! Non fingere di non capire, Boato !

MARIO GIULIANO. Io mi riferisco alleforze che hanno contribuito alla costru-zione della Repubblica e della sua Cart acostituzionale . Credo sia molto chiar oquel che ho detto. Caso mai, in colloquiprivati, mi riservo di chiarire al collegaBoato . . .

PRESIDENTE. Un corso serale per ilcollega Boato. . .

MARIO GIULIANO. Signor Presidente ,avevo già espresso la mia riluttanza —uso questa parola alquanto tenue — avedere delle mete nascoste, dei fini recon -diti in quella che in definitiva era, nell edue mozioni, che in molti punti erano

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simili (mi riferisco alla mozione dell amaggioranza e a quella del PCI), l'indica-zione di temi di studio, a vedervi qualcos adi strano, di sospetto addirittura . A mioparere, la Commissione — le due Com-missioni che si prevedevano in un prim otempo e la Commissione bicamerale cui s ifa riferimento oggi — tende ad essere unorganismo di studio, che dà indicazioni d itemi e non soluzioni, come del resto è sta-to ribadito chiaramente anche da molt idegli interventi nelle dichiarazioni di votoe come era stato precisato in occasion edella discussione generale .

Non ho l 'attitudine a fare della dietro-logia, scorgendo degli scopi reconditi . Amio avviso, la istituenda Commissione d istudio, che mi compiaccio riceva il votofavorevole della Camera, approfondiràqueste varie tematiche, in un senso enell'altro . Potrà anche arrivare alla con-clusione che certi temi non vadano tocca-ti, mentre sono indicati nel documentoche stiamo per votare, o potrà aggiunger enuovi temi, poiché i compiti della Com-missione, quali risultano dalla risoluzio-ne, sono di un certo tipo . La risoluzionenon è una legge di delega, che fissi i cri-teri e le direttive per la Commissione, m aè soltanto un documento che tende a co-stituire un organismo collegiale per l aelaborazione di proposte in materie istitu-zionale, che debbono poi passare all 'esa-me delle Camere .

Detto questo, signor Presidente, io evit odi richiamare cose già dette in sede didiscussione generale, in particolare di in-sistere su due temi sui quali mi ero sof-fermato. Si tratta delle fonti di produzio-ne, ma anche delle fonti di cognizione de ldiritto — il tema concerne un aspetto, s evogliamo, a latere, quello della documen-tazione dei trattati internazionali, che sot-to certi aspetti lascia a desiderare, parti-colarmente per gli accordi conclusi i nforma semplificata — ed inoltre si trattadelle direttive CEE, per le quali manc aattualmente una formulazione abbastan-za sicura, che consenta all 'Italia di evitar edi essere, come frequentemente le acca -de, condannata dalla Corte di giustiziadelle Comunità .

Vorrei aggiungere che anche nel testoattuale vi sono punti che meriterebberoqualche riserva. Così dicasi per quant oindicato al punto 8), concernente la magi-stratura, in cui non si fa cenno all'esigen-za di garantire, attraverso le necessarieriforme, la capacità operativa della magi-stratura, oggi esposta in prima fila e chia-mata a svolgere un'attività importantissi-ma ed essenziale nella lotta contro gravifenomeni di criminalità . Mi rendo conto ,però, che in una risoluzione, quale è quel -la su cui ci accingiamo a votare, non pos-sono essere fatte troppe precisazioni .Come il Presidente, insigne magistrato egiurista, sa bene, i nostri predecessori ro-mani ci dicevano che omnis de f initio iniure periculosa: ebbene, io penso che i nqualche modo periculosa possa essere an-che nelle risoluzioni, come quella presen-te, che ha la finalità di creare una Com-missione per lo studio dei problemi, e no nper la soluzione diretta dei problemi stes-si. Confido quindi che l'istituenda Com-missione possa toccare anche qui punt iche attualmente non sono stati compiuta -mente indicati, probabilmente per man-canza di tempo, nel testo della risoluzio-ne, ed in particolare nel punto 8 (Applau-si) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l'onorevole Boa-to. Ne ha facoltà .

MARCO BOATO . Dopo aver a lungo ri-flettuto, ed ascoltato con estrema atten-zione anche gli interventi dei colleghi ch emi hanno preceduto (compreso l ' interes-sante dibattito interno, che ha avuto ec oin quest 'aula nelle posizioni difformi d idue deputati della sinistra indipendente),i deputati del Gruppo per i diritti uman idichiarano la loro astensione dal voto sul -la risoluzione che abbiamo di fronte, non -ché il voto contrario sulla mozione Pazza-glia, su cui peraltro non mi soffermerò .In tal modo intendiamo esprimere, in for-ma problematica, il nostro atteggiamento ,da una parte critico ma dall'altro propo-sitivo, nei confronti dei temi che abbiamoin esame. La questione istituzionale, come

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ormai usiamo tutti chiamarla, è indubbia -mente centrale nella vita politica e costi-tuzionale del paese, in questo periodo .Scandalizzando qualche collega, anzi ,avevo, già nel dibattito dell'agostosettem-bre scorso, dichiarato in quest'aula che ,nonostante la questione istituzionale fos-se stata posta nel modo peggiore, durantela crisi di agosto, ritenevo tuttavia non sitrattasse soltanto di un mero escamotage,bensì di una questione posta male ma cheandava collocata al centro del dibattit opolitico; e sulla necessità che ciò avvenis-se concordo con quanto il collega Giulia -no poco fa ha dichiarato . Il punto su cuinon concordavo col collega Giuliano eraquesta sua riedizione tardiva della brutta ,malfamata definizione di «arco costitu-zionale», che è l 'eredità di una fase poli-tica che risale a pochi anni fa, ma chespero definitivamente superata . Non s ipuò sostenere che in questa aula ci sian opartiti che fanno parte dell'arco costitu-zionale, e perciò stesso forze politiche ch eautomaticamente farebbero parte di un aarco «incostituzionale» o «extracostituzio-nale» .

La questione istituzionale è davverocentrale in questo momento storico, emolti dei colleghi che hanno parlato han -no fatto riferimento, con diversi accenti ,a quello che ormai si usa definire il ma-lessere istituzionale .

C'è tuttavia una serie di perplessità e d iproblemi che nei pochi minuti di una di-chiarazione di voto voglio sollevare. Ilprimo riguarda proprio il problema ini-ziale relativo alla costituzione di quest asingolare e anomala Commissione bica-merale. Basta soltanto leggere alcune ri-ghe della risoluzione per fare emergerecon evidenza questo carattere anomalo ;infatti, a pagina 4 del documento presen-tato, si dice: «La Commissione costituisc einsieme con la uguale Commissione, ch eil Senato eventualmente intenda istituireo istituisca nella sua autonoma valutazio-ne e deliberazione, una Commissione bi-camerale.

Tale Commissione . . .» .Quindi, mentre prima si parla di una

«eventuale Commissione» del Senato, poi

si dà per scontata l ' istituzione della Com -missione stessa; pertanto, già il fatto d ileggere questa contorta e discutibilissim adefinizione, fa capire quanti problemi sol -levi questa anomala Commissione bicame -rale, che la Camera parallelamente al Se-nato si accinge ad istituire in queste ore .

A mio parere il carattere anomalo d iquesta iniziativa mette in evidenza anch eil contesto nel quale complessivamente laquestione istituzionale è emersa nel dibat -tito parlamentare e nel paese : mi riferiscoal carattere assai stanco e disinteressat ocon cui è avvenuto e allo scarsissimo coin -volgimento di gran parte dei parlamenta-ri nel dibattito svoltosi in quest'aula pro-prio sulla questione istituzionale .

Ho ascoltato con grande attenzione i lcollega Bozzi, presidente del gruppo libe-rale, quando giustamente, dal suo punt odi vista e — se vogliamo — anche da lmio, che pure ho letto questi avveniment isui libri di storia, ha richiamato la neces-sità di far risorgere il clima di tensionemorale, politico e culturale del period odella Costituente. Ma il parallelo tra il cli-ma, i contenuti del dibattito e la tensionepolitica, morale e culturale della Costi-tuente, che si svolse proprio in quest aaula, e il modo in cui il dibattito su quest aanomala Commissione bicamerale si èsvolto in queste settimane, con rinvii con-tinui, con una partecipazione pressochénulla, se non dei deputati iscritti a parla-re, e con scarsissima eco sui mezzi dicomunicazione di massa, fa di per sé ca-pire le difficoltà che voglio mettere in evi-denza.

Il collega Napolitano ha richiamat ouno degli aspetti centrali della questioneistituzionale, non dal punto di vista deimeccanismi costituzionali: cioè, il caratte -re «bloccato» del nostro sistema politico .Credo che giustamente sia stato fatto que -sto richiamo, ma troppo parzialmente siritiene — a mio parere, a torto — che i lcarattere «bloccato» del nostro sistem apolitico consista soprattutto nei meccani-smi interni a questa o quell'altra aula de lParlamento . A me pare che molti degl iaspetti che rendevano «bloccato», da que-sto punto di vista, il sistema politico-isti-

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tuzionale, oggi siano superati, se è ver oche tutte le forze politiche, compresa l ademocrazia cristiana, accettano il terrenodell'alternativa . A questo punto, allora,evidentemente ci troviamo di fronte ad unproblema politico-programmatico : di con-vergenza o divergenza tra le varie forzepolitiche su schieramenti alternativi . Sisottovaluta invece il progressivo processodi delegittimazione del sistema politico ita -liano, «bloccato» non tanto al suo interno ,quanto soprattutto al suo esterno, e preci -samente rispetto a tutto ciò che nella so-cietà civile progressivamente e sempre piùvelocemente rimane estraniato dal sistemadei partiti, dalla crisi della forma-partito ,dalla crisi di legittimazione e di rappresen -tatività che il nostro sistema politico, inmodo drammatico, sta attraversando .

Se questo tipo di dibattito ha avuto cos ìscarsa eco sui mezzi di comunicazione d imassa e sull 'opinione pubblica, è forseanche perché assai poco esso incide suquesto aspetto del sistema politico blocca -to, cioè sul rapporto tra sistema politico,società civile, movimenti di massa, sog-getti sociali, soggetti politici e soggett iculturali .

Ed è assai difficile, improbabile, ritene-re che quella tensione morale, politica eculturale, che è mancata fino ad ora, rie-merga improvvisamente nei prossim imesi, che sono i mesi dell 'ultimo anno diquesta legislatura, vissuti già in una sortadi vigilia elettorale permanente, in uncontesto che assai difficilmente riuscirà arendere produttivi i lavori di questa Com-missione, come pure dovrebbero essere a ldi là della sua anomalia istituzionale .

È ben vero che si intersecano, anche neltesto della risoluzione, leggendo l 'elencodei problemi che viene fatto, una serie dproblemi che anche in quest'aula — aesempio, nel recente dibattito sul Consi-glio superiore della magistratura — ab-biamo affrontato. La questione morale, laquestione giudiziaria, la questione istitu-zionale, emergono non come tre faccedello stesso problema, ma certo come tr edimensioni, strettamente intrecciate fradi loro, della crisi istituzionale complessi -va del nostro paese.

Ed è altrettanto vero, a mio parere, che,se non si verifica una sorta di New Dealnella vita non solo economico-sociale, m aanche politico-istituzionale del nostr opaese, che va ben al di là di quella elen-cazione di problemi, che pure doverosa-mente viene fatta nel testo di questa riso-luzione; se non ci sarà la forza politico -culturale, il coraggio intellettuale, il co-raggio civile e istituzionale di aprire un asorta di New Deal, assai difficilmente riu-sciremo allora a riformulare e a ridefini-re, perché di questo si tratta, anche le«regole del gioco», non solo del Parlamen-to, ma del Governo, della figura del Pre-sidente della Repubblica, del potere giu-diziario, dell 'amministrazione pubblica ,delle autonomie locali . Anzi, il rischiograve è l 'opposto; il collega Mellini, forsecon eccessiva enfasi, ha ricordato un peri -colo che anche per me si pone come ungrave interrogativo: la possibilità di unasorta di messa in mora della Costituzione ,senza neppure la capacità di renderecompiutamente operante l'attuale Costi-tuzione o eventuali positive modifiche co-stituzionali .

Da parte mia metto in evidenza anche ilrischio che questo modo di affrontarequesti problemi, che istituzionalmente do-vrebbero essere trattati da questa Camer ae dal Senato nella loro sede propria, com-porti una sorta di ulteriore accelerazionedell 'esproprio del Parlamento, come tale ,dai propri compiti istituzionali . E quindiil fatto di costituire questa Commission ecomporterà probabilmente che — anchese c'è la riserva esplicita, che Napolitan ogiustamente ha richiamato, che i progett idi legge di natura istituzionale tuttorain itinere debbano proseguire il loro cor-so — il dibattito politico-istituzionale delParlamento verrà ulteriormente depaupe-rato, per delegare nei fatti questo compi-to di dibattito e di proposta soltanto aquesta nuova Commissione bicamerale .

Queste sono le ragioni di perplessit àche portano noi del Gruppo per i diritt iumani, che pur riteniamo che questi pro-blemi siano importanti, centrali e decisiv i(più di altri, forse) in questo moment onella vita del nostro paese, a non consen-

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tire sul modo in cui questa Commission eviene istituita. Non ci sentiamo neppuretuttavia di esprimere un voto drastica -mente contrario, perché il rischio è quell odella paralisi complessiva del sistema po-litico, della degenerazione graduale e po isempre più accelerata delle istituzioni ,della passività politica e della mancanz adi qualunque iniziativa innovativa e rifor-matrice .

Questa che stiamo esaminando è un ainiziativa discutibile, e ne ho messo in evi -denza alcuni degli aspetti critici, ma i nqualche modo dovrà pur stimolare anch echi non è d 'accordo, o chi ritiene che altr estrade vadano perseguite, ad affrontare i lconfronto in positivo . Per concludere, vo-glio mettere in evidenza un punto che —dopo tante critiche — sottolineo positiva -mente, nell'elenco dei problemi indicat inella risoluzione . È il punto 12), laddovesi fa riferimento ai «problemi del rappor-to tra potere pubblico e comunità civile ,compreso il tema dello statuto dei diritt idel soggetto privato, sia direttamente tu -telati sia indirettamente (istituzione de ldifensore civico, legge sul procediment oamministrativo); tutela della riservatezzae tutela degli interessi diffusi» . Questo èforse l'unico punto in cui emergono alcu-ni dei problemi che ho evocato parland odel carattere «bloccato» del sistema poli-tico, soprattutto rispetto alla società civi-le .

È per questo insieme di motivi e d iriflessioni che il gruppo per i diritti uma-ni voterà contro la mozione del Movimen-to sociale e si asterrà sulla risoluzionepresentata dai quattro partiti della mag-gioranza insieme al partito comunista e alpartito repubblicano .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l'onorevole Ben-co Gruber. Ne ha facoltà .

AURELIA BENCO GRUBER. Signor Presi-dente, onorevoli colleghi, io ora commette-rò un atto di cattivo gusto, perché mi rife-rirò a qualche cosa che ho già detto insede di discussione finanziaria. Allora io

parlai dei gravi riflessi che aveva la situa-zione istituzionale sulla nostra situazion eeconomico-finanziaria e precisai che tal iinconvenienti sono da ricollegarsi a un fat-to fondamentale, cioè la mancata attuazio -ne della nostra Costituzione. Dicevo come ,nel vivere qui alla Camera questi ultim iquattro anni, io abbia misurato l'impor-tanza della legge fondamentale dello Statoe quanto sia necessario l ' impegno rigoros oda parte delle forze politiche, per permet-tere che essa venga applicata in tutto ci òche dispone. Di fronte alla chiarezza d iquesta esigenza prioritaria, quella cioè direndere esecutiva la Costituzione vigente ,ci troviamo ancora una volta di fronte all e«soluzioni all 'italiana», di nominare Com-missioni ad hoc. Noi, in ogni momentodelicato della nostra vita politica, socialeed economica, nominiamo Commissioni equesto non significa altro che dilazionarenel tempo soluzioni che si debbono pren-dere nelle sedi allo scopo preposte . E noiabbiamo persino un Parlamento con dueCamere, (quindi con due processi decisio-nali) che si controllano e si emendan oeventualmente a vicenda. Questo, quindi, èil primo motivo che mi rende profonda -mente diffidente, poco fiduciosa su ciòche questa istituenda Commissione puòfare .

Ho prima detto della mancata attuazio-ne della Costituzione vigente, della qual eciterò due punti che a me sono particolar -mente presenti, cioè il principio delle au-tonomie locali e la tutela effettiva dell eminoranze etnico-linguistiche italiane ,che sono dodici; aggiungo anche la tutel adelle minoranze religiose, che è divenutadi particolare rilievo soprattutto dopo ifatti avvenuti davanti alla sinagoga d iRoma che hanno provocato la morte d iun bambino, le gravi lesioni del fratellino ,condannato a una vita infelice ferite grav ie per altre 28 persone. Tutti questi sonoproblemi che vanno presi di petto e vannorisolti, perché alle proposte, alla part epropositiva ha già pensato la Costituzion evigente. Davanti a queste esigenze si pen -sa di istituire una Commissione alla qual efin da oggi vengono assegnate altri com-piti di proposta .

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Di fronte a questi sospetti e di fronte aquesto strano comportarsi delle forze cheper sette lustri hanno mantenuto parzial-mente inerte la vigente Costituzione, di-nanzi al misterioso, diciamo, atteggia -mento del partito comunista che del rest oè conforme allo spirito di opposizione co-struttiva che esso si propone, io rimang oseriamente perplessa sulla manovra inatto. Mi oppongo altresì ad una discussio -ne così dispersiva come quella svoltasi i nquesta occasione in quest'aula su un argo-mento di così precipua importanza; unadiscussione non solo dispersiva ma anch enon chiarificatrice rispetto a ciò che ci s ipropone di fare, e che ha tanto l'aria diuna nuova union sacrée che dovrebbe inqualche modo essere utilizzata in chiaveelettorale .

In questa situazione dichiaro senz'altr oil mio voto contrario sulla mozione delMovimento sociale italiano per il suo con -tenuto. Dichiaro altresì il voto contrariosulla mozione della maggioranza perch éessa non risolve alcunché, non formulaproposte precise e ci mette in una situa-zione «all ' italiana»: nelle condizioni cio èdi prograstinare ogni cosa non sappiam ofino a quando. Le urgenze si manifestan osolo quando si deve andare alle urne .

Per queste ragioni, ripeto, esprimer òvoto contrario su tutti e due i document iche ci accingiamo a votare .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l'onorevole Reg-giani. Ne ha facoltà .

ALESSANDRO REGGIANI. Signor Presi -dente, il mio gruppo ha partecipato all astesura della risoluzione che la Camera s iaccinge a votare e l'ha sottoscritta perch éne condivide le motivazioni e lo scopo .

Le motivazioni sono note ed indicano l edifficoltà che sul piano legislativo, ammi-nistrativo e giudiziario hanno qualificatola vita delle nostre istituzioni in quest iultimi anni .

Per quanto riguarda la parte dispositi-va del documento, anche se molte volt eabbiamo avuto motivo di esprimere le no-stre perplessità sulle Commissioni specia -

li, condividiamo l 'istituzione di questaCommissione, il cui scopo speciale ci sem -bra estremamente utile . Per questa ragio-ne voteremo a favore .

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, son ocosì esaurite le dichiarazioni di voto .

Passiamo quindi ai voti .Dobbiamo innanzitutto votare la mozio-

ne Pazzaglia ed altri n . 1-00232. Su richie-sta dei proponenti, la votazione avverràper parti separate . Più precisamente, vo-teremo in primo luogo la mozionedall'inizio fino alle parole «che hannoraccolto dati ed opinioni» ; successivamen-te voteremo la parte seguente fino al pun-to c) incluso; infine, voteremo la parterestante .

Pongo in votazione la prima parte dell amozione Pazzaglia ed altri nei termini cheho ora indicato .

(È respinta) .

ALFREDO PAllAGLIA. Signor Presidente,ritengo sia opportuno richiamare l'atten-zione dell'Assemblea sulle conseguenze d iuna eventuale reiezione in particolare dellaseconda parte della nostra mozione.

PRESIDENTE. Onorevole Pazzaglia, laformula adottata nella sua mozione n . 1 -00232 per la costituzione della Commis-sione è analoga, ma non identica a quell acontenuta nella risoluzione Labriola edaltri n. 6-00113, che verrà votata successi -vamente. E soltanto analoga per una seriedi ragioni: parla della Commissione, perònon ha quell'accenno specifico per quan-to riguarda i provvedimenti che sonoin itinere, per i quali la risoluzione richie-de una particolare garanzia, soprattuttoper taluni di essi; la risoluzione parla didieci mesi, mentre nella mozione si parl adi dodici mesi ; c'è inoltre, un'altra serie d idistinzioni .

Non ritengo dunque, nel caso di specie ,che una eventuale votazione contrari asulla seconda parte della mozione Pazza-glia precluda in qualche modo le votazio-ni successive .

Pongo in votazione la seconda part edella mozione Pazzaglia, dalla parola :

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Allegra PaoloAllocca RaffaeleAmabile Giovann iAmadei GiuseppeAmalfitano DomenicoAmici CesareAndò SalvatoreAngelini VitoAntonellis Silvi oAntoni VareseArmella AngeloArmellin LinoArnaud Gian AldoArtese VitaleAstone GiuseppeAugello Giacomo SebastianoAzzaro GiuseppeBabbini PaoloBacchi DomenicoBaghino Francesco GiulioBaldassari RobertoBaldelli PioBalestracci Nell oBalzardi Piero Angel oBambi MorenoBarbarossa Voza Maria I .Barbera Augusto Antoni oBassanini FrancoBassi AldoBelardi Merlo EriaseBellini GiulioBellocchio Antoni oBelussi ErnestaBenco Gruber Aureli aBenedikter Johann detto Han sBerlinguer GiovanniBernardi AntonioBernardi Guid oBernini BrunoBertani Fogli ElettaBianchi FortunatoBianchi Beretta RomanaBianco GerardoBinelli Gian CarloBisagno Tommas oBocchi Faust oBodrato GuidoBoffardi InesBoncompagni LivioBonetti Mattinzoli PieraBorgoglio FeliceBortolani Franco

Pongo in votazione la restante part edella mozione Pazzaglia .

(È respinta) .

PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Tes-sari .

PRESIDENTE. Indìco la votazione se-greta, mediante procedimento elettroni-co, sulla risoluzione Labriola n . 6-00113 .

(Segue la votazione) .

Passiamo alla votazione risoluzione La-briola n. 6-00113 .

ALESSANDRO TESSARI . A nome de lgruppo radicale, chiedo la votazione pe rscrutinio segreto .

«delibera», alle parole : «entro dodici mes idalla sua prima seduta».

(È respinta) .

Hanno preso parte alla votazione :

Comunico il risultato della votazione :

Dichiaro chiusa la votazione .

Abbatangelo MassimoAbbate Fabrizi oAbete GiancarloAccame FalcoAchilli MicheleAglietta Maria AdelaideAiardi AlbertoAlborghetti GuidoAlessi AIberto RosarioAlici Francesco OnoratoAlinovi AbdonAliverti Gianfranc o

(La Camera approva) .

Presenti 37 1Votanti 368Astenuti 3Maggioranza 185

Voti favorevoli 31 0Voti contrari 58

Votazione segreta.

Atti Parlamentari

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 14 APRILE 1983

Bosco ManfrediBosi Maramotti Giovann aBotta GiuseppeBottarelli Pier GiorgioBottari Angela MariaBova FrancescoBozzi AldoBranciforti Rosann aBressani Piergiorgi oBriccola ItaloBrini FedericoBrocca BeniaminoBroccoli Paolo PietroBubbico MauroButtazzoni Tonellato Paol a

Caccia Paolo PietroCacciari Massim oCafiero LucaCaiati Italo GiulioCalaminici ArmandoCalderisi GiuseppeCalonaci VascoCappelli LorenzoCaravita GiovanniCarelli RodolfoCarenini EgidioCarlotto Natale GiuseppeCarmeno PietroCarpino AntonioCarrà GiuseppeCasalino GiorgioCasati Francesc oCasini CarloCastelli Migali Anna MariaCastoldi GiuseppeCattanei FrancescoCavaliere StefanoCavigliasso PaolaCerrina Feroni Gian LucaChirico CarloCiai Trivelli AnnamariaCiannamea Leonard oCirino Pomicino PaoloCitaristi Severin oCitterio Ezi oCiuffini Fabio Mari aColomba GiulioColucci FrancescoCominato LuciaConchiglia Calasso Cristin aConfalonieri Roberto

Conte AntonioConti PietroContu FeliceCorder MarinoCorleone FrancescoCorradi NadiaCossiga FrancescoCostamagna GiuseppeCovatta LuigiCravedi MarioCristofori Adolfo NinoCrucianelli FamianoCuffaro Antonino

Dal Castello Mari oD ' Alema Giusepp eDal Maso Giuseppe Antoni oDa Prato Francesc oDe Caro PaoloDe Carolis Massimode Cosmo VincenzoDegan CostanteDe Gregorio MicheleDell'Andro RenatoDulbecco Francesco

Ebner MichaelEvangelisti Franc o

Fabbri OrlandoFaenzi IvoFalconio AntonioFaraguti Lucian oFelisetti Luigi Din oFerrari Mart eFerrari SilvestroFerri FrancoFiandrotti FilippoFiori GiovanninoFiori PublioFontana ElioFontana Giovanni Angel oForlani ArnaldoFoschi FrancoFoti Luig iFracanzani CarloFracchia BrunoFrancese Angel aFranchi FrancoFuria GiovanniFusaro Leandro

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 14 APRILE 198 3

Gaiti GiovanniGalante Garrone Carl oGalli Maria LuisaGaravaglia Maria PiaGargani GiuseppeGargano Mario 'Garocchio Albert oGaspari RemoGava Antoni oGianni AlfonsoGiglia Luig iGiovagnoli Sposetti Angel aGitti TarcisioGiuliano MarioGottardo NataleGradi GiulianoGraduata MicheleGranati Caruso M . TeresaGrassucci Leli oGualandi Enrico

Ianni GuidoIanniello Mauro

Labriola SilvanoLaforgia AntonioLaganà Mario Brun oLa Ganga GiuseppeLa Loggia GiuseppeLa Penna Girolam oLattanzio VitoLettieri NicolaLoda FrancescoLodi Faustini Fustini A .Lodolini FrancescaLombardi RiccardoLombardo AntoninoLucchesi GiuseppeLussignoli Francesco

Macaluso Antonin oMacciotta GiorgioMagnani Noya MariaMalfatti Franco MariaMancini Giacom oMancini Vincenz oManfredi Giusepp eManfredini VillerMannuzzu SalvatoreMantella GuidoMarabini Virginiangel oMargheri Andrea

Maroli FiorenzoMartelli ClaudioMartinat UgoMartorelli FrancescoMassari RenatoMazzarrino Antonio Mari oMazzotta Robert oMeneghetti Gioacchino Giovann iMennitti DomenicoMensorio CarmineMenziani EnricoMerloni Francesc oMeucci EnzoMiceli VitoMilani EliseoMolineri RosalbaMonesi ErcolianoMonteleone SaverioMora GiampaoloMorazzoni GaetanoMoro Paolo EnricoMoschini RenzoMotetta Giovann i

Napoli VitoNapolitano Giorgi oNatta AlessandroNespolo Carla Federica

Occhetto AchilleOlivi MauroOnorato PierluigiOrsini Gianfranco

Padula PietroPallanti Novell oPalleschi RobertoPalmini Lattanzi RossellaPalopoli FulvioParlato AntonioPastore AldoPatria RenzoPazzaglia AlfredoPecchia Tornati M . AugustaPellicani GiovanniPellizzari GianmarioPennacchini ErminioPerantuono TommasoPernice Giusepp ePerrone AntoninoPetrucci Amerig oPezzati Sergio

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Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 14 APRILE 1983

Picano AngeloPicchioni RolandoPiccinelli EneaPiccoli Maria SantaPiccone Enric oPierino Giusepp ePisanu GiuseppePisoni FerruccioPochetti MarioPorcellana Giovann iPortatadino CostantePoti Damian oPrincipe FrancescoProietti Franc o

Quarenghi VittoriaQuieti GiuseppeRadi LucianoRaffaelli MarioRallo GirolamoRauti GiuseppeReggiani Alessandr oReina GiuseppeRicci RaimondoRindone SalvatoreRippa GiuseppeRiz RolandRizzo AldoRoccella FrancescoRocelli Gian FrancoRodotà StefanoRognoni VirginioRosolen Angela MariaRossi AlbertoRosso Maria ChiaraRubbi EmilioRubino RaffaelloRuffini AttilioRusso FerdinandoRusso GiuseppeRusso Raffaele

Sabbatini GianfrancoSalvato ErsiliaSalvatore Elvio Alfons oSandomenico Egizi oSanese NicolaSanguineti EdoardoSanza Angelo MariaSarti ArmandoSatanassi AngeloScaiola Alessandro

Scalia VitoScaramucci Guaitini AlbaScarlato Vincenz oScozia MicheleSedati GiacomoSegni MarioSerri RinoSilvestri Giulian oSinesio GiuseppeSobrero Francesco SecondoSpagnoli UgoSpataro AgostinoSperanza EdoardoSpini ValdoStaiti di Cuddia delle Chiuse Tomas oStegognini BrunoSterpa EgidioSullo Fiorentino

Tagliabue GianfrancoTamburini RolandoTancredi AntonioTantalo MicheleTassone Mari oTesi SergioTesini AristideTesini GiancarloTessari AlessandroTessari Giangiacom oTocco GiuseppeTombesi GiorgioToni FrancescoTozzetti AldoTrantino VincenzoTringali PaoloTrombadori AntonelloTrotta Nicola

Urso GiacintoUrso Salvatore

Valensise RaffaeleVecchiarelli BrunoVentre AntonioVietti Anna MariaVignola GiuseppeVincenzi BrunoVirgili Biagio

Zamberletti Giusepp eZambon BrunoZanforlin Antonio

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 14 APRILE 1983

Zaniboni AntoninoZanini PaoloZarro Giovann iZavagnin AntonioZolla MicheleZoppetti FrancescoZoso GiulianoZuech GiuseppeZurlo Giusepp e

Si sono astenuti :

Ajello AldoBoato MarcoPinto Domenico

Sono in missione:

Andreotti GiulioDe Poi AlfredoFioret MarioMalvestio Piergiovann iMarzotto Caotorta AntonioRossi di Montelera LuigiScovacricchi Martin o

Deliberazione, ai sensi dell 'articolo 96-bis, terzo comma, del regolamento, su ldisegno di legge : Conversione in legge,con modificazioni, del decreto-legge 28febbraio 1983, n. 55, recante provvedi-menti urgenti per il settore della fi-nanza locale per l'anno 1983 (approva-to dal Senato) (4047) .

PRESIDENTE . L 'ordine del giornoreca la deliberazione, ai sensi dell 'articolo96-bis, terzo comma, del regolamento, su ldisegno di legge, già approvato dal Sena-to: conversione in legge, con modificazio-ni, del decreto-legge 28 febbraio 1983, n.55, recante provvedimenti urgenti per ilsettore della finanza locale per l'anno1983 .

Ricordo che la Commissione affari co-stituzionali ha espresso nella seduta d iieri parere favorevole sull'esistenza deirequisiti costituzionali per l 'emanazionedel decreto-legge n. 55 .

Per deliberare in via pregiudizialesull 'esistenza dei presupposti richiesti

dall 'articolo 77 della Costituzione pe rl'emanazione del decreto-legge n . 55,avranno facoltà di parlare il relatore, i lGoverno e un deputato per gruppo, aisensi del terzo comma del l 'articolo 96-bisdel regolamento.

Ha facoltà di parlare l'onorevole relato-re.

SERGIO PEZZATI, Relatore . Signor Pre-sidente, onorevoli colleghi, il decreto-leg-ge del 28 febbraio 1983, n. 55, reitera i ldecreto-legge 30 dicembre 1982, n . 952,che è decaduto per decorrenza dei termi -ni e che era stato presentato nell'altroramo del Parlamento .

Il decreto-legge al nostro esame è giàstato approvato dal Senato, che ha rico-nosciuto che per esso esistano i presuppo -sti richiesti dal l 'articolo 77 della Costitu-zione .

Com 'è noto, questo decreto-legge ripetenorme contenute in analoghi provvedi -menti, presentati ogni anno a partire da l1977, per regolare la materia della finan-za locale, e contiene misure che investonodirettamente e con urgenza i compiti e l aresponsabilità delle amministrazioni loca-li .

Le linee fondamentali della politica d ifinanza locale che sono scaturite da iprovvedimenti emanati a partire dal 1977sono le seguenti : l 'obbligo al pareggio deibilanci; finanziamenti a carico dello Sta-to, con anticipazioni trimestrali, e trasfe-rimenti per il pareggio dei bilanci ; fissa-zione annuale di «tetti» di espansione del-le spese correnti; adeguamenti tariffari ,volti ad incrementare le entrate propriedegli enti locali .

Queste linee fondamentali di politicadella finanza locale sono contenute anch enel decreto-legge che è sottoposto al no-stro parere per la verifica della sussisten -za dei motivi di urgenza e di necessità .Esso prevede il blocco dei trasferimenti alivello 1982, l 'integrazione dei bilanci co-munali con manovre di tariffe e tributi ,l ' istituzione di una sovrimposta comunal esul reddito dei fabbricati in attes adell'istituzione di un'imposta comunal esugli immobili, un intervento statale a ga-

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ranzia del livello di entrate conseguibil idai comuni con la sovrimposta suddet-ta .

Sono stati sollevati dubbi e perplessitàin ordine alla sussistenza dei motivi d inecessità ed urgenza, soprattutto in rela-zione a quella parte del decreto che ripro-pone misure tributarie per assicurare i lreperimento di risorse aggiuntive e avvia -re nel contempo l'introduzione di unanuova forma di imposizione straordina-ria, un processo di responsabilizzazione alivello locale .

Ad avviso della maggioranza della Com-missione, queste considerazioni fanno su-perare le obiezioni sollevate a suo temp oanche al Senato circa la sussistenza deimotivi di necessità e di urgenza, anch eper quella parte del decreto che è stretta-mente collegata alla formazione dei bilan-cio degli enti locali .

Il decreto prevede scadenze precis e(come quella del 31 maggio per la forma-zione dei bilanci delle amministrazioni lo -cali) ed è quindi assolutamente necessarioed urgente che venga convertito in legge .E per questo che chiedo alla Camera d iconfermare il parere favorevole gi àespresso dalla Commissione affari costi-tuzionali circa la sussistenza dei requisitidi cui all 'articolo 77 della Costituzione.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlar el 'onorevole sottosegretario di Stato per i ltesoro.

CARLO FRACANZANI, Sottosegretario d iStato per il tesoro . Il Governo si richiamaalla illustrazione fatta a suo tempo al Se-nato sul primo decreto e concorda con l econsiderazione testé svolte dal relatore .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel'onorevole Gianni . Ne ha facoltà .

ALFONSO GIANNI. Noi siamo di parereesattamente contrario a quello espress odal collega Pezzati . Non neghiamo l'ur-genza di approvare in tempi certi i bilancicomunali, tuttavia riteniamo non accade-mico ricordare anche al relatore (che perpudore ha taciuto questo dato) che ci tro -

viamo di fronte alla reiterazione per lasettima volta di un decreto del genere ,quando si sarebbe potuto benissimo evita -re tutto questo e andare incontro alle ef-fettive urgenze degli enti locali con u ndisegno di legge di riordino generale dell amateria .

Vogliamo comunque soprattutto richia-mare l 'attenzione dei colleghi sulla que-stione (già affrontata al Senato ma, a no-stro avviso, non risolta) del carattere om-nibus che questo decreto ha, così com etanti altri .

L'urgenza di funzionamento dei comu-ni è un fatto incontrovertibile ma essanon può e non dovrebbe servire, come inquesto caso, come grimaldello per intro-durre, nel decreto e per decreto, una pic-cola rivoluzione tributaria come quell ache si traduce nella restituzione agli ent ilocali di una autonoma capacità impositi-va. Cadremmo altrimenti, tra l'altro, nellacircostanza in cui, se di urgenza in qual -che modo si può parlare, essa è motivatada negligenza del legislativo, perché s itratterebbe di atti prevedibili, come i bi-lanci comunali, che non hanno trovatorisposta nei tempi dovuti .

Il mio partito non è contrario alla con-cessione di autonomia impositiva agli ent ilocali ma ciò costituisce un indirizzo tri-butario di lungo periodo e proprio perquesto noi non siamo d'accordo che unamateria tanto delicata, importante e com-plessa sia affrontata necessariamente infretta, in una discussione strangolata datermini come quelli rappresentati dallapena di decadenza del decreto .

D'altra parte (torniamo al problema deldecreto omnibus), non si può dire che cer -te imposte comunali sugli immobili ri-spondano a criteri di intervento d'urgen-za. Ciò non è vero sia perché gli effetti d iquesta imposta ricadono in minima part esull'anno in corso, sia perché le modalit àintrinseche di questa norma molto nega-tiva, sono tali da prefigurare una impostaper delega che è estranea al nostro ordi-namento ed al dibattito politico in corso .Se lo Stato ritiene di aumentare il caric ofiscale, al fine di adeguare le entrate all euscite, non è questa la sede — almeno ci

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sembra — per operare in tal senso . Se a lcontrario si ritiene che i comuni dovran-no acquisire nuove entrate, allora tale in -novazione non può essere collocata all ' in-terno di un decreto-legge .

Noi ci troviamo quindi di fronte — iproblemi posti in Senato non sono stat iaffatto risolti — ad un decreto nel qualesono riconoscibili parti urgenti e necessa-rie ed altre che invece non hanno quest irequisiti . Noi riteniamo che la violazione,in un atto legislativo, del dettato costitu-zionale, infici lo stesso atto . D'altro canto ,se il Parlamento non riconoscesse a que-sto decreto i requisiti di necessità e d iurgenza previsti dall 'articolo 77 della Co-stituzione, non per questo i comuni non s itroverebbero nella condizione di pote roperare, in quanto sarebbe possibile stral -ciare una parte del decreto ed inserire larestante in un disegno di legge organicosu questa materia . Del resto, la question edegli enti locali giace da molto tempoormai dinanzi alla nostra attenzione. Perquesti motivi, invito la Camera ad espri-mere un parere contrario a quello test éformulato dal collega Pezzati .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel 'onorevole Moschini . Ne ha facoltà .

RENZO MOSCHINI . Signor Presidente ,onorevoli colleghi, il gruppo comunistaconferma il voto negativo già espresso inCommissione affari costituzionali sul de-creto concernente la finanza locale, ri-guardo alla sussistenza dei requisiti d istraordinarietà e di urgenza richiest idall 'articolo 77 della Costituzione . Niente,a nostro giudizio, era più prevedibile chela scadenza annuale del decreto del 1982

e la necessità, quindi, di mettere manoper il 1983 a una seria riforma della fi-nanza locale, come da tanto tempo chie-dono gli enti locali . Una riforma perciòche consentisse ai comuni e alle provincedi impostare non a metà anno, come av-viene dal 1977, i propri bilanci, sulla basedi norme chiare e precise e non soggettead essere ogni anno riviste e modificate .Invece anche quest 'anno, per la settima

volta consecutiva, il Governo intervien econ un decreto per di più reiterato . Sidice che l 'urgenza esiste se vogliamo con -sentire a comuni e province di pagare, adesempio, gli stipendi. È vero, ma in que-sto caso sarebbe bastato un decreto d ipochissimi articoli, rinviando il resto adun disegno di legge . Invece si è partiti nel1977 con l 'emanazione di un decreto-leg-ge di 7 articoli, per arrivare oggi a uno d i38. Un decreto in cui è stato infilato d itutto e persino l'istituzione di una nuovadirezione generale, presso il Ministerodell ' interno, con tanto di dirigente, non -ché norme che riguardano gli anni suc-cessivi al 1983: il che la dice lunga anchesulla reale volontà di questo Governo d ismetterla con i decreti e di attuare vera -mente la riforma.

Né si dica che il disegno di legge avreb-be richiesto tempi lunghi, perché siamo ametà di aprile ed ancora non si è conclus onulla, a conferma che quella dei decreti èoltretutto una falsa scorciatoia . A giustifi -cazione di questo decreto si è usato anch el 'argomento che comunque esso fissanorme di immediata vigenza. Questo èvero solo in teoria, in quanto nessun co-mune e nessuna provincia si fida dei de-creti-legge . Tutti sappiamo che spesso l enorme in essi contenute vengono modifi-cate; sono norme ballerine, e per quest ogli enti locali attendono sempre la leggedi conversione . Il risultato è che il decretoin pratica entra in vigore immediatamen-te solo per quanto riguarda le rate e l apossibilità di spendere per dodicesimi.Per tutto il resto il decreto rimane letteramorta fino al momento della legge di con -versione. L'unico risultato concreto è che ,mentre non si dà alcuna certezza agli ent ilocali, non si mette il Parlamento nell econdizioni di affrontare questi problem icon l 'organicità e la serietà che la materiarichiede. Tutto ciò con tanti saluti pe rquella tante volte conclamata volontà d ivolersi qui confrontare anche con le forzedell 'opposizione, costretta ancora un avolta a subire «il catenaccio» di una mag-gioranza incapace di sottrarsi a questomodo abnorme di legiferare che paralizz ail Parlamento ed accresce le disfunzioni e

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le difficoltà già serie delle assemblee elet-tive locali .

Il nostro voto contrario vuoi essere,quindi, un ennesimo e fermo richiamo a lGoverno ed alla maggioranza a chiudereil capitolo dei decreti pasticciati ed a ri-spettare gli impegni tante volte assunticon comuni e province ma fin qui pun-tualmente disattesi (Applausi all'estremasinistra) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel'onorevole Mellini . Ne ha facoltà .

MAURO MELLINI . Signor Presidente ,colleghi, io credo che, se avessimo biso-gno di una conferma circa la natura dell ariforma istituzionale nel nostro paese, d iquella autentica, di quella che viene pri-ma dell 'abrogazione delle norme istituzio-nali e costituzionali che pure sono for-malmente vigenti (circa cioè quella rifor-ma istituzionale alla cui demolizione do-vremmo por mano per compiere l 'unicoatto diretto ad assicurare non solo certez-za al nostro ordinamento giuridico, m aanche efficienza ed efficacia alla vita del-le nostre istituzioni ed a tutta la nostr asocietà) ; credo che miglior esempio diquesto ennesimo decreto di cui si discutenon potremmo trovare, soprattutto a di-stanza di pochi minuti dal voto di quell ainfausta risoluzione sui problemi istitu-zionali .

Altri colleghi hanno ricordato le dimen-sioni di questo decreto-legge, che, ripe-tendosi di anno in anno per disciplinar etramite la via della decretazione di urgen-za la finanza locale, si va accrescend osempre di nuovi articoli e quest 'anno haraggiunto le dimensioni di una sorta d itesto unico, avendone però soltanto lacomplessità e la mole, ma non certo l ' or-ganicità e la chiarezza. Si tratta di undecreto-legge che istituisce — badat ebene — non un 'imposta, tipico oggett odei decreti «catenaccio», ma un 'autorizza-zione ad istituire una imposta, che è cosanuova persino per la fantasia dei decreta-tori d'urgenza del nostro paese .

Con questo ulteriore decreto-legge noi ,quindi, non soltanto contraddiciamo il

precetto costituzionale dell'articolo 77 —cosa non nuova — non soltanto istituiam oaltre forme di necessità e di urgenza, am-messo che sia ancora possibile inventar-ne, ma, aumentando la mole del lavorodel Parlamento per la ratifica (perché or -mai soltanto di questo si tratta) di quest iprovvedimenti chiamati decreti d'urgen-za, in realtà sottraiamo al Parlamentotempo per la legislazione ordinaria, co nciò creando i presupposti per un'ulterioredecretazione d'urgenza, visto che la de-cretazione d'urgenza si fa consistere ne lfatto che non c'è il tempo per affrontareseriamente e degnamente con provvedi -menti di legislazione ordinaria le materieche pure dovrebbero naturalmente e distituzionalmente essere oggetto, per l 'ap-punto, di atti di legislazione ordinaria.

Si chiude, in tal modo, quel circolo vi-zioso che porterà prima o poi alla vera epropria soppressione dell'attività legisla-tiva che non sia di ratifica dei decreti de lGoverno. La strada è ormai questa, colle-ghi: se calcoliamo la progressione dell'at-tività di decretazione, così come è andat asviluppandosi nel corso di due legislatur e(parlo delle due legislature in cui mi sonotrovato in quest'aula), ci accorgiamo cheè stata percorsa una strada che ci portaassai più in là della metà del camminoche può essere necessario per la completasoppressione di ogni altra forma di legi-slazione . E questo moto è destinato a daccelerarsi, perché in realtà il tempo ch eil Parlamento deve destinare alla ratificadi un numero sempre maggiore di decre-ti, che hanno testi sempre più ampi, portaautomaticamente alla limitazione deltempo che può essere destinato alla legi-slazione ordinaria e, quindi, crea per que-sta via alibi ancora nuovi al sempre piùintenso ricorso a questa forma aberrantedi legiferazione.

Io credo che l'origine di questo motoaccelerato sia da ricercare nel capovolgi-mento del dettato costituzionale, che è statogià ricordato da altri colleghi del mio grup-po nelle discussioni che hanno precedutoquesta seduta . Mi riferisco al fatto che si èconsiderato come termine costituzionalequello per l'approvazione, mentre il termi-

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ne costituzionale effettivamente esistente èquello per la decadenza dei decreti . E lastrada con cui si può far fronte alle preva-ricazioni del Governo e delle maggioranz eche al Governo delegano questo potere eche spogliano il Parlamento di questa natu -rale funzione di legiferare in materie che laCostituzione riserva al Parlamento, non èquella di riconoscere termini costituzional iper l'approvazione dei decreti, ma è quelladi fare in modo che questa attività nonvada in porto e venga bloccata. Questo è i lmodo per rispettare la Costituzione. Primadei termini costituzionali, viene la Costitu -zione .

Credo che pensare che le opposizion idebbano limitare la propria funzione, d ifronte a questi fatti, a denunciare un abu -so, per poi concorrere in effetti a spiana-re la strada affinché questo abuso sorti-sca i suoi effetti e crei i presupposti per ilsuo aggravamento e addirittura per lasoppressione di ciò che abuso non è, ed èinvece rispetto per la Costituzione, cio èl 'esercizio della legislazione ordinaria, si aun modo per coinvolgere le opposizioninegli stessi abusi del Governo e per ren-derle complici .

Il fallimento dell 'articolo 96-bis del no-stro regolamento è ormai evidente . Tuttise ne rendono conto. Credo che con ladelega a future Commissioni di trovare irimedi, ancora concorriamo ad aggravaregli schermi e le protezioni che intorno aquesti abusi Governi e maggioranze s isono creati .

Quindi, se è doveroso un voto contrari oai sensi dell'articolo 96-bis, credo nonvada taciuto che, per altre strade, ancheforze politiche che si pronunciano per i lvoto contrario sul provvedimento ai sens idell 'articolo 96-bis, in realtà, concorronoin questa attività abnorme del Governo edella maggioranza .

Per parte nostra, non possiamo rimpro-verarci di questo, perché sempre abbiam ocercato di fare tutto quanto era possibileaffinché l 'abuso non si sviluppasse e nonsortisse i suoi effetti . Pertanto, voterem ocontro anche se sappiamo che ormai que-ste votazioni ai sensi dell'articolo 96-bissono semplici atti rituali, con i quali si

ottengono più le complicità che tentativ iper trovare effettivi rimedi .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare],'onorevole Pirolo. Ne ha facoltà .

PIETRO PIROLO. Ho chiesto la parolasoltanto per dichiarare il voto del gruppodel MSI-destra nazionale sull'esistenzadei presupposti richiesti dall'articolo 77della Costituzione per l'emanazione de ldecreto-legge n. 55. Non ritengo di indu-giare nel motivare questo nostro atteggia -mento, perché ormai in materia le moti-vazioni sono obbligate e si attagliano aqualunque decreto-legge .

Più volte abbiamo sollecitato la Cameraa rivedere l'articolo 96-bis del regolamen-to, che sarebbe ancor meglio abolire .Quindi su questo decreto non formuleròaltre osservazioni, se non quella che sitratta dell'ottavo decreto-legge in una ma -teria così complessa, che andrebbe disci-plinata in modo più organico .

Allora delle due l'una: o il Governo nonriesce ad operare se non attraverso stru-menti eccezionali, per l 'incapacità e l aconfusione che caratterizzano la maggio-ranza, oppure il paese è in un continuo e dirreversibile coma, dal quale non pu òuscire se non con il ricorso ai decreti-leg-ge. Probabilmente non dovremmo direpiù: «delle due l'una», perché entrambesono le ragioni di questo stato legislativ opatologico nel quale stiamo vivendo.

Per questi motivi, signor Presidente, anome del gruppo MSI-destra nazionaleribadisco il voto contrario sulla propost adel relatore circa l'esistenza dei presup-posti costituzionali richiesti per l'emana-zione del decreto-legge n . 55 .

PRESIDENTE. Nessun altro chiedendodi parlare, passiamo alla votazione .

Votazione segreta .

PRESIDENTE. Indìco la votazione se-greta, mediante procedimento elettroni-co, sulla dichiarazione di esistenza de ipresupposti di cui all'articolo 77 della Co-

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 14 APRILE 198 3

Baldelli PioBalestracci Nell oBalzardi Piero Angel oBambi MorenoBarbarossa Voza Maria I .Bassanini FrancoBassi AldoBelardi Merlo Erias eBelussi ErnestaBenedikter Johann detto HansBerlinguer GiovanniBernardi GuidoBernini BrunoBertani Fogli ElettaBianchi Fortunat oBianchi Beretta RomanaBianco Gerard oBinelli Gian CarloBisagno Tommas oBoato MarcoBocchi Faust oBodrato GuidoBoffardi InesBoncompagni LivioBonetti Mattinzoli Pier aBonferroni FrancoBortolani FrancoBosco Manfred iBosi Maramotti Giovann aBotta GiuseppeBottarelli Pier GiorgioBottari Angela MariaBova FrancescoBozzi AldoBranciforti Rosann aBressani Piergiorgi oBriccola ItaloBrini FedericoBrocca BeniaminoBroccoli Paolo PietroBubbico MauroButtazzoni Tonellato Paol a

Caccia Paolo PietroCacciari Massim oCafiero LucaCaiati Italo GiulioCalaminici Armand oCalderisi GiuseppeCalonaci VascoCappelli LorenzoCaravita Giovanni

stituzione per l'emanazione del decreto -legge n. 55, di cui al disegno di legge d iconversione n. 4047 .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

Hanno preso parte alla votazione :

Abbatangelo MassimoAbbate FabrizioAbete Giancarl oAccame FalcoAchilli Michel eAglietta Maria AdelaideAiardi AlbertoAjello AldoAlborghetti GuidoAlessi Alberto RosarioAlici Francesco OnoratoAlinovi AbdonAliverti GianfrancoAllegra PaoloAllocca RaffaeleAmabile GiovanniAmadei GiuseppeAmalfitano Domenic oAmici CesareAndò SalvatoreAngelini Vit oAntonellis SilvioArmella AngeloArmellin LinoArnaud Gian AldoArtese VitaleAstone Giusepp eAugello Giacomo SebastianoAzzaro Giuseppe

(La Camera approva) .

Babbini PaoloBacchi DomenicoBaghino Francesco Giuli oBaldassari Roberto

Presenti e votanti 367Maggioranza 184

Voti favorevoli 224Voti contrari 143

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Camera dei Deputati

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 14 APRILE 1983

Carelli Rodolf oCarenini Egidi oCarlotto Natale GiuseppeCarmeno PietroCarpino AntonioCarrà GiuseppeCasalino Giorgi oCasati FrancescoCasini CarloCastelli Migali Anna MariaCatalano MarioCattanei Francesc oCavaliere StefanoCavigliasso PaolaCerioni GianniCerrina Feroni Gian LucaChirico CarloCiai Trivelli Annamari aCiannamea LeonardoCirino Pomicino PaoloCitaristi SeverinoCitterio EzioCiuffini Fabio Mari aCodrignani GiancarlaColomba GiulioColucci Francesc oCominato LuciaConchiglia Calasso Cristin aConfalonieri RobertoConte AntonioConte CarmeloConti PietroContu FeliceCorder MarinoCorleone FrancescoCorradi NadiaCossiga FrancescoCostamagna GiuseppeCovatta LuigiCravedi MarioCristofori Adolfo NinoCrucianelli Famiano

Dal Castello MarioD'Alema GiuseppeDal Maso Giuseppe Antoni oDa Prato Francesc oDe Caro PaoloDe Carolis MassimoDe Cinque German ode Cosmo Vincenz oDegan Costante

De Gregorio MicheleDell 'Andro RenatoDi Vagno GiuseppeDulbecco Francesco

Ebner MichaelEvangelisti Franc o

Fabbri OrlandoFaenzi IvoFalconio Antoni oFaraguti Lucian oFelici CarloFerrari Mart eFerrari SilvestroFerri FrancoFiandrotti FilippoFiori GiovanninoFiori PublioFontana ElioFontana Giovanni AngeloForlani ArnaldoFornasari GiuseppeFoschi FrancoFoti Luig iFracanzani CarloFracchia BrunoFrancese AngelaFranchi FrancoFuria GiovanniFusaro Leandro

Gaiti Giovann iGaravaglia Maria PiaGargani GiuseppeGargano MarioGarocchio Albert oGaspari RemoGava Antoni oGianni Alfons oGiglia Luig iGiovagnoli Sposetti Angel aGitti TarcisioGottardo NataleGradi GiulianoGraduata MicheleGranati Caruso M. TeresaGrassucci Leli oGualandi Enric o

Ianni GuidoIanniello Mauro

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Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 14 APRILE 198 3

Labriola SilvanoLaforgia AntonioLaganà Mario Brun oLa Ganga GiuseppeLa Loggia Giusepp eLamorte PasqualeLa Penna GirolamoLattanzio VitoLettieri NicolaLoda FrancescoLodi Faustini Fustini A .Lodolini Francesc aLombardo AntoninoLucchesi GiuseppeLussignoli Francesco

Macciotta GiorgioMagnani Noya MariaMalfatti Franco MariaMancini Giacom oMancini Vnicenz oManfredi Giusepp eManfredini VillerMannino CalogeroMannuzzu SalvatoreMantella GuidoMarabini VirginiangeloMargheri Andre aMaroli Fiorenz oMartelli ClaudioMartorelli Francesc oMassari RenatoMazzarrino Antonio MarioMazzotta RobertoMellini MauroMeneghetti Gioacchino Giovann iMennitti DomenicoMensorio CarmineMenziani EnricoMerloni Francesc oMeucci EnzoMiceli VitoMicheli Filipp oMilani EliseoMisasi RiccardoMolineri RosalbaMonesi ErcolianoMora GiampaoloMorazzoni GaetanoMoro Paolo EnricoMoschini RenzoMotetta Giovanni

Napoli VitoNapolitano GiorgioNespolo Carla Federic aNonne Giovanni

Olcese Vittori oOlivi MauroOnorato Pierluig iOrsini Gianfranc o

Padula PietroPagliai Morena AmabilePallanti Novell oPalleschi RobertoPalmini Lattanzi RossellaPalopoli FulvioParlato AntonioPastore AldoPatria RenzoPavolini LucaPavone VincenzoPazzaglia Alfred oPecchia Tornati M. AugustaPellicani GiovanniPellizzari GianmarioPennacchini ErminioPerantuono TommasoPernice Giusepp ePerrone AntoninoPetrucci AmerigoPezzati SergioPicano AngeloPiccinelli Ene aPiccoli Maria SantaPiccone EnricoPinto DomenicoPirolo PietroPisoni FerruccioPochetti MarioPorcellana GiovanniPortatadino CostantePoti DamianoPrincipe Francesc oProietti FrancoPucci Ernesto

Quarenghi VittoriaQuieti Giusepp e

Radi LucianoRaffaelli MarioRauti GiuseppeReggiani Alessandro

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Camera dei Deputati

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 14 APRILE 198 3

Ricci RaimondoRindone SalvatoreRippa GiuseppeRiz RolandRizzo AldoRoccella Francesc oRocelli Gian FrancoRognoni VirginioRosolen Angela MariaRosso Maria Chiar aRubbi Emili oRubino Raffaell oRuffini Attili oRusso FerdinandoRusso GiuseppeRusso Raffael e

Sabbatini GianfrancoSalvato ErsiliaSalvatore Elvio AlfonsoSandomenico EgizioSanese NicolaSangalli CarloSanguineti EdoardoSantuz GiorgioSanza Angelo Mari aSarti ArmandoSatanassi AngeloScaiola AlessandroScalia VitoScaramucci Guaitini AlbaScarlato VincenzoScozia MicheleSedati GiacomoSegni MarioSerri RinoSilvestri GiulianoSinesio GiuseppeSobrero Francesco Second oSpagnoli UgoSpataro AgostinoSperanza Edoard oSposetti GiuseppeStegagnini BrunoSterpa Egidio

Tagliabue GianfrancoTamburini Roland oTancredi AntonioTantalo Michel eTassone MarioTesi Sergio

Tesini AristideTesini GiancarloTessari Alessandr oTessari GiangiacomoTocco GiuseppeTombesi Giorgi oToni FrancesgoTozzetti AldoTriva RubesTrotta Nicol a

Urso GiacintoUrso SalvatoreValensise RaffaeleVecchiarelli BrunoVentre AntonioVietti Anna MariaVignola GiuseppeVincenzi BrunoVirgili BiagioViscardi MicheleVizzini Carlo

Zamberletti GiuseppeZambon BrunoZanforlin AntonioZaniboni AntoninoZanini PaoloZarro GiovanniZavagnin AntonioZolla MicheleZoppetti FrancescoZoppi PietroZoso GiulianoZuech GiuseppeZurlo Giuseppe

Sono in missione :

Andreotti Giuli oDe Poi AlfredoFioret MarioMalvestio Piergiovann iMarzotto Caotorta AntonioRossi di Montelera LuigiScovacricchi Martino

Sulla notizia delle dimissionidi un deputato.

GIUSEPPE COSTAMAGNA. Chiedo di par-lare.

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 14 APRILE 1983

PRESIDENTE . Voglia indicarne il mo-tivo, onorevole Costamagna .

GIUSEPPE COSTAMAGNA. Signor Presi -dente, desidero chiedere quando la Presi-denza intende comunicare all'Assemble ale dimissioni presentate dal collega LaRocca. Stando alle voci circolate, la rela-tiva lettera sarebbe stata inviata già d adiversi giorni . Tali dimissioni non son odeterminate da stati d'animo personali ,poiché l'onorevole La Rocca è stato fino-ra un bravo e valoroso parlamentare ,bensì da motivazioni relative ai nuovi in -carichi di partito che egli ha assunto .

PRESIDENTE . Onorevole Costamagna,farò presente al Presidente della Camer aquesta sua richiesta . Le notizie che hopersonalmente sono le stesse corse fra icolleghi. Da qualche piccolissima indi-screzione pare che la lettera sia stata in-viata personalmente al Presidente dell aCamera. Comunque di questa sua richie-sta sarà informato il Presidente, che deci-derà quando mettere all'ordine del giorn ole dimissioni dell'onorevole La Rocca .

Per lo svolgimentodi una interpellanza .

FRANCESCO CORLEONE. Signor Presi -dente, con riferimento al preannuncio d irichiesta di fissazione della data di svolgi -mento della mia interpellanza n . 2-02022,

effettuata ieri sera, vorrei avere, se possi-bile, una risposta certa .

PRESIDENTE . La Conferenza dei capi -gruppo, questa mattina, ha deciso chel'interpellanza sia svolta nella seduta de l2 maggio prossimo .

FRANCESCO CORLEONE. Volevo rima-nesse agli atti, signor Presidente .

Approvazioni in Commissioni .

PRESIDENTE . Comunico che nelle riu-nioni di oggi delle Commissioni, in sede

legislativa, sono stati approvati i seguent iprogetti di legge:

dalla IV Commissione (Giustizia) :

MANNUZZU ed altri : «Istituzione dellacorte d'assise di Nuoro» (2427) ; CARTA edaltri: «Norme concernenti la istituzionedella corte d'assise a Nuoro» (3355), ap-provati in un testo unificato con il seguen-te titolo : «Istituzione della corte di assisedi Nuoro» (2427-3355) .

dalla VI Commissione (Finanze e teso-ro) :

«Norme concernenti l'avanzamento de-gli ufficiali in servizio permanente effetti-vo della Guardia di finanza, integrativedella legge 20 settembre 1980, n . 574» (ap-provato dal Senato) (3954), con l 'assorbi -mento della proposta di legge: CARLOTTO edaltri : «Norme transitorie per l'avanza-mento degli ufficiali in servizio perma-nente effettivo della Guardia di finanza eformazione di un quadro suppletivo diavanzamento» (2878), che pertanto saràcancellata dall 'ordine del giorno.

dalla IX Commissione (Lavori pubbli-ci) :

«Provvidenze in favore della popolazio-ne di Ancona colpita dal movimento fra-noso del 13 dicembre 1982» (3960), conl 'assorbimento della proposta di legge : Ru-BINACCI ed altri: «Provvidenze a favore del -la popolazione del territorio del comunedi Ancona colpita dal fenomeno franosodel 13 dicembre 1982» (3930), che pertantosarà cancellata dall'ordine del giorno .

sdalla X Commissione (Trasporti) :

«Copertura finanziaria del decreto de lPresidente della Repubblica concernent ela rivalutazione delle indennità per il per -sonale dell'Amministrazione delle poste edelle telecomunicazioni addetto ai serviz iviaggianti» (3727).

«Modifiche di alcune disposizioni de lcodice della navigazione relative alla na-

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 14 APRILE 198 3

vigazione aerea» (approvato dal Senato) ,con modificazioni (2866) .

dalla XII Commissione (Industria) :

«Concessione di una integrazione finan -ziaria temporanea relativamente alle im-portazioni di metano dalla Repubblica de-mocratica popolare algerina» (3974) .

Senatori BRUGGER ed altri: «Salvaguar-dia della competenza delle province auto -nome di Trento e Bolzano in materia d icontenimento dei consumi energetici e d isviluppo delle fonti rinnovabili di ener-gia» (approvato dalla X Commissione de lSenato) (3625) .

Annunziodi interrogazioni e di interpellanze .

PRESIDENTE. Sono state presentat ealla Presidenza interrogazioni e interpel -

lanze. Sono pubblicate in allegato ai reso -conti della seduta odierna .

Ordine del giornodella seduta di domani .

PRESIDENTE. Comunico l 'ordine delgiorno della seduta di domani :

Venerdì 15 aprile 1983, alle 10:

Interpellanze e interrogazione .

La seduta termina alle 19,30 .

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIODEI RESOCONTI

Avv . DARIO CASSANELL O

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBALEDOTT. MANLIO ROSS I

Licenziato per la composizione e la stamp adal Servizio Resoconti alle 22.

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INTERROGAZIONI E INTERPELLANZEANNUNZIATE

INTERROGAZION I

A RISPOSTA IN COMMISSION E

FERRARI MARTE . — Al Ministro dzgrazia e giustizia. — Per conoscere - at-teso che i problemi di funzionalità dellamagistratura in più occasioni hanno datocorso a diversi giudizi e critiche - qualiinterventi s'intendono determinare perconcretizzare nell'iniziativa ordinaria lapiena e concreta applicazione di quant odisposto: 1) dall'articolo 69 della leggesull'ordinamento giudiziario che stabilisceche il pubblico ministero svolge funzion iad esso attribuite dalla legge sotto la vi-gilanza del Ministro di grazia e giustizia ;2) dall'articolo 110 della Carta costituzio-nale che affida al Ministro di grazia e giu-stizia l'organizzazione ed il funzionamentodei servizi relativi alla giustizia . (5-04036 )

BAMBI. -- Al Ministro delle partecipa-zioni statali. — Per sapere se è a cono-scenza della grave situazione determinata-si in Val di Cecina (Pisa) ed esattamentea Saline di Volterra in seguito alla chiu-sura dello stabilimento SBH di propriet àdella società chimica Saline e alla ri-chiesta di cassa integrazione per un annosenza prospettive per le maestranze dipen-denti . La società chimica Saline ha infatt idisposto la chiusura dello stabilimentoSBH senza specifiche motivazioni, ipotiz-zando lo smantellamento di un impiantochimico modernissimo non arra ultima-to, dove sono stati spesi diversi miliardi .

Esistendo nella zona la società chimicaLarderello, essa potrebbe rilevare gli im-pianti della società chimica Saline ed av-viare un programma di ristrutturazioneper la produzione della « chimica fine » edella « chimica secondaria » assicurando l apiena produttività degli stabilimenti e lastabilità della occupazione .

L'interrogante chiede al Ministro dellepartecipazioni statali quali iniziative in-tende adottare per evitare la cassa inte-grazione per i dipendenti dello stabilimen-io SBH di proprietà della società chimicaSaline e per attivare rapidamente un pro-gramma per la ripresa della produzione i ntale settore e mantenere le condizioni dicertezza dell 'occupazione .

(5-04037)

BELARDI MERLO E CALONACI . —Ai Ministri del tesoro e dell'industria,commercio e artigianato . — Per sapere -

premesso che l'Azienda. « CeramicheSenesi SpA » di Torrenieri (Siena) harichiesto da alcuni anni un mutuo di1 miliardo e 750 milioni all'IMI, al finedi attuare un programma di investimen-ti per ammodernamento tecnologico;

tenuto conto, secondo notizie inpossesso degli interroganti, che l'IMIavrebbe subordinato la concessione delmutuo al perfezionamento del nuovo as-setto societario e imprenditoriale del -l'azienda;

che però l'allungamento dei tempinella definizione di tale assetto rischiadi creare condizioni che potrebbero pre-giudicare il futuro dell'azienda stessacon ripercussioni negative sull 'occupazio-ne in una zona investita da altre gravicrisi aziendali -

quale sia la effettiva situazioneaziendale data anche la presenza pubbli-ca nell'assetto azionario ;

sulla base di quali criteri l'IMI su-bordini la concessione del mutuo allacessione delle quote azionarie detenutedalla SIR il cui capitale è interamentecontrollato da una struttura pubblica d iliquidazione;

quali iniziative intendano assumerea1 fine di facilitare le condizioni per as-sicurare certezze al consolidamento e al -lo sviluppo dell'azienda con positive pro-spettive per l'occupazione .

(5-04038)

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 14 APRILE 1983

NESPOLO, FERRI E BIANCHI BE-RETTA. — Ai Ministri dell'agricolturae foreste e della pubblica istruzione . —Per sapere - premesso che il Ministerodell 'agricoltura, il 28 marzo 1983, habandito un concorso per esami, per l ' as-sunzione di personale nel ruolo di eco -logo

come si giustifichi l 'esclusione, atale concorso, dei laureati in biologia ;

se corrisponda al vero che taleesclusione è motivata dal fatto che i lMinistero dell'agricoltura, nel considera -re i titoli di studio necessari per parte-cipare ai concorsi, ha fatto riferiment o

al regio decreto 29 maggio 1941 ;

che cosa i Ministri competenti ri-tengono doveroso fare per modificare lecondizioni concorsuali proposte, tenendoanche presente che, nell 'ammissione aiconcorsi della pubblica amministrazione,è necessario tenere conto dei titoli distudio previsti dall'attuale ordinament o

universitario e scolastico e pertinent icon la professionalità richiesta e che ilrichiamo al citato regio decreto appareanacronistico e in contrasto evidente conl'avanzamento del quadro culturale eprofessionale del nostro paese . (5-04039)

BIANCHI BERETTA, BERLINGUERGIOVANNI, FERRI, BOSI MARAMOTTI ,PAGLIAI, BARBAROSSA VOZA, NESPO-LO, DE GREGORIO, MONTELEONE, RO-MANO E ALLEGRA. — Al Ministro dellapubblica istruzione. — Per sapere - pre-messo :

che dalle notizie finora avute risultache un certo numero di docenti incaricati ,partecipanti al concorso riservato previstodalla legge n. 270 del 1982, non è statoammesso alla prova orale ;

che questi docenti insegnano da piùanni, alcuni da otto anni, e che, per pre-cise responsabilità del Governo che nonha bandito i concorsi previsti per legge ,i concorsi si svolgono non solo ad anni

di distanza dalla conclusione degli studi ,ma dopo anni di lavoro nelle scuole ;

che opportuni corsi di preparazione ,con verifiche e finalità precise, oltre checon criteri diversi per i contenuti dei pro-grammi del concorso riservato, avrebberosicuramente favorito una più utile, serenae qualificata partecipazione dei docenti a lconcorso - :

quali provvedimenti intenda assume -

re per garantire, anche in altri settori, il

lavoro ai docenti incaricati non ammess i

alle prove orali, tenendo conto dei diritti

maturati e del fatto che essi hanno ga-rantito in tutti questi anni il funziona-mento della scuola in condizioni disage-voli e di incertezza e precarietà ;

quali sistemi di verifica, di incentivoe di aggiornamento continuo sono attuati

per evitare che docenti « impreparati » in-

segnino e docenti preparati siano esclusidall 'insegnamento ;

quali orientamenti perciò intende as-sumere, anche alla luce di questa esperien-za, per intervenire finalmente con una po-litica organica per la formazione, il reclu-tamento, l'aggiornamento e la riqualifica-zione del personale docente cambiando ra-dicalmente la politica finora seguita che ,anche affidando al caso il reclutamento ,non ha mai puntato ad una reale qualifi-cazione del personale docente legata aduna migliore qualificazione della scuoladello Stato.

(5-04040)

DULBECCO .

Al Ministro della pub-blica istruzione . — Per sapere:

1) se à a conoscenza dei gravi fatt iche da tempo si verificano nel primo cir-colo didattico di Imperia in seguito aiquali le organizzazioni sindacali confede-rali ed autonome del personale della scuo-la hanno messo in atto azioni di protestae proclamato lo sciopero di fronte « all'at-teggiamento autoritario e vessatorio de ldirettore didattico » che, sempre a giudi-zio dei sindacati provinciali CGIL-CISL-

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UIL e SNALS, ha « sconfinato nell'abus odi potere, nella omissione e manomissio-ne di atti d'ufficio, nella prevaricazione de-gli organi collegiali della scuola » ;

2) quali iniziative e provvedimentiintende assumere per riportare serenitànell'ambiente ove esiste uno stato di ten-sione e di paura tali da comprometterela stessa attività didattica di tutto il cir-colo così come è stato evidenziato dalProvveditorato agli studi, dal prefetto, da lsindaco della città di Imperia . (5-04041)

DUJANY. — Al Ministro dei lavoripubblici. — Per conoscere come e quandointenda intervenire a finanziare la circon-vallazione interessante l'abitato del comu-ne di Valtournanche (Valle d'Aosta) sull astrada statale n. 406 Cervinia .

L'amministrazione comunale di dettocomune ha ripetutamente evidenziato leinsopportabili condizioni di traffico sullastrada attuale e la necessità di un nuovocollegamento di circonvallazione .

(5-04042)

*

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA SCRITT A

ZANFAGNA. — Al Ministro dell'inter-no. — Per sapere qual è, allo stato at -tuale, l'organico dei vigili del fuoco equanti sono i volontari del Corpo stesso .

(4-19802)

ZANFAGNA . — Al Ministro dei lavor ipubblici. — Per sapere se è a conoscenzadella speculazione della edilizia napoleta-na, aumentata in questi ultimi mesi spe-cie per quanto riguarda la costruzionedi attici in via Posillipo e in via Petrar-ca e, in caso affermativo, quali provvedi-menti sono stati presi per evitare unoscempio realizzato in barba a leggi e re-golamenti .

(4-19803 )

FRANCHI. — Ai Ministri dei beni cul-turali e ambientali, dell'interno e di graziae giustizia. — Per sapere - premesso ch el 'amministrazione comunale di Montepul-ciano (Siena ha concesso alla societàCORIN il diritto di costruire, su terrenodemaniale, un edificio commerciale di ol-tre 1 .000 metri quadrati di superficie co-perta; premesso che tale costruzione de-turpa, in modo irreparabile, le storichemura, monumento nazionale - se il Gover-no sia al corrente dei motivi per i qual ila regione Toscana non sia intervenuta a dimpedire tale scempio e quali iniziativeintenda assumere per tutelare, in Monte-pulciano, le mura storico-monumentali .

(4-19804 )

GIURA LONGO . — Al Ministro dellefinanze. — Per conoscere :

in base a quali criteri l 'Intendenzadi finanza di Matera continua a conside-rare validi gli affitti di favore di apparta-

menti di proprietà pubblica siti nella cit-tà di Matera e concessi ad alcuni dipen-denti della regione Basilicata, proprietaria loro volta di case e titolari di redditidi gran lunga superiori a quelli tassativa -mente richiesti per concorrere all 'assegna-zione di alloggi popolari ;

se non ritiene tale privilegio assaistridente con la drammatica situazione at-tuale che vede moltissime famiglie esclu-se dal diritto alla casa, pur avendone ne-cessità e requisiti ;

con quali urgenti disposizioni inten-de superare questa palese ingiustizia .

(4-19805 )

COLOMBA, BARACETTI, 'MIGLIORI-

NI E CUFFARO. — Al Ministro per i beniculturali e ambientali. — Per sapere -premesso che :

da 30 anni l'immobile ex GIL, rien-trante nell'ampia fascia vincolata di Aqui-leia, rappresenta una bruttura indescrivi-bile per i circa 800 mila visitatori che an-nualmente visitano la cittadina di origi-ne romana ;

la Soprintendenza archeologica diPadova prima, e successivamente quell aai monumenti di Trieste, rilasciava il nul-la osta per i lavori di restauro da partedi un privato operatore, per destinarel'immobile ad attività commerciale, in con-formità alle attese dell 'amministrazionecomunale ;

è stata rilasciata da parte del sin-daco di Aquileia regolare concessione edi-lizia, comprendente le prescrizioni dispo-ste dalla Soprintendenza, e si è dato ini-zio ai lavori ;

in data 4 marzo 1983 è intervenutoun passaggio di proprietà tra operatoricommerciali locali i quali, in conformitàalla legge, hanno provveduto a notificarel'atto di compravendita alla Soprintenden-za di Trieste per l 'eventuale esercizio de ldiritto di prelazione;

il valore dell'immobile si aggira sul-l'ordine di 250 milioni ;

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il Ministero dei beni culturali, trami-te le Soprintendenze, dispone ad Aquileiadi immobili di considerevole volume, no nutilizzati e bisognosi di restauro;

l 'amministrazione comunale di Aqui-leia si oppone alla acquisizione al Mini-stero dell 'immobile ex GIL e suggeriscedi utilizzare la somma di 250 milioni alfine di restaurare gli immobili ex Pasqua-lis ed ex essiccatoio « Tullio », già del de-manio -

se non ritenga di accedere alle pro-poste della amministrazione comunale diAquileia .

(4-19806)

GUARRA. — Ai Ministri degli affariesteri e della pubblica istruzione. — Perconoscere lo stato della pratica di inqua-dramento nel ruolo dell'insegnante elemen-tare Sampieri Silvana, che attualmenteinsegna presso la scuola elementare ita-liana di Lagos (Nigeria) .

(4-19807)

ZANONE. — Al Ministro degli affariesteri . — Per conoscere se rispondono averità le notizie di stampa circa la depor-tazione, come pagamento dei debiti d iguerra, di cittadini vietnamiti in URSS ,dove verrebbero utilizzati per la costru-zione. del gasdotto siberiano, e in tal casoquali passi si intendano adottare nei con-fronti della Repubblica popolare del Viet-nam e dell'URSS, che violerebbero in mo-do così grave i più elementari diritt iumani .

(4-19808 )

ZANFAGNA . — Al Ministro delle post ee delle telecomunicazioni . — Per sapere serispondono al vero le voci ricorrenti nell ecase discografiche, e cioè che ogni « pas-saggio » di cantanti nelle rubriche dell atelevisione costerebbe dai cinque ai sett emilioni . In caso affermativo, si chiede d isapere a chi va il denaro e se non si ri-tenga opportuno disporre una inchiesta i nmerito .

(4-19809)

VALENSISE E TRIPODI. — Al Gover-

no. — Per conoscere quali misure si in-tendano adottare o promuovere o sugge-rire per il finanziamento della gestione de -gli impianti di lavorazione, trasformazionee commercializzazione dei prodotti agricolie zootecnici realizzati dagli enti regionalidi sviluppo agricolo, con particolare riferi-mento alla situazione dell'Ente di svilup-po agricolo della Calabria che ha comple-tato tra il 1981 e il 1982 tali struttureproduttive con i fondi della legge n. 403 ,ma non è in condizioni di gestire gli im-pianti col ricorso al credito bancario perla insopportabilità degli oneri finanziari ,essendo evidente che l 'attuale situazione,avventatamente creata con la realizzazio-ne di strutture produttive prive dei neces-sari supporti finanziari, deve essere ri-solta con provvedimenti positivi che ri-muovano gli errori pregressi e le caus edi dispersione di denaro pubblico, favo-rendo attraverso la piena utilizzazione de-gli impianti l'occupazione diretta e indot-ta e, in genere, lo sviluppo del settoreagricolo nella regione .

(4-19810)

COSTAMAGNA . — Al Ministro dei tra -sporti . — Per sapere -

in merito al servizio tra Chieri-To-rino, in gestione ai « Trasporti torinesi » ,che pur apparendo soddisfacente lo smi-stamento delle corse lungo l'arco dellagiornata, registra un sovraffollamento so-prattutto nelle ore di punta e se si per-de un pullman si rischia di dover atten-dere a volte anche mezz'ora prima delloarrivo di quello seguente in particolarmodo al mattino quando ci si reca a llavoro ;

considerato che si è quasi dimenti-cato che a Chieri esiste anche una ferro-via, per cui una rinascita della rotaia po-trebbe portare l'avvicinamento di Chieriad una realtà meno decentrata e provin-ciale come quella di Torino -

se è vero che mediante la metropo-litana si dimezzerebbero le distanze chedividono Chieri dal capoluogo piemonte-

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se, dando così alla linea dei pullman u nmaggiore respiro ed evitando viaggi sco-modi e, presumibilmente, prezzi « allestelle », tenendo conto del quadruplica -mento della linea ferroviaria che si st aoperando a Trofarello ;

se è a conoscenza del disagio degli

abitanti di Pecetto i cui collegamenti so -no insufficienti sia con Chieri che conTorino, considerato che le aziende che ge-stiscono queste linee sono private ed im-pongono agli utenti tariffe ed orari checreano un diffuso malcontento . (4-19811)

COSTAMAGNA . — Al Ministro dell apubblica istruzione. — Per sapere, in re-lazione all'assegnazione definitiva dei pre-sidi reduci dai recenti concorsi « normali »e « riservati » nelle scuole medie inferiorie superiori ai fini dell'immissione in ruo-lo con scelta della sede -

premesso che ogni preside, pochi ilcontrario, ha fatto più di un concorsonei vari tipi di scuole medie inferiori esuperiori e pertanto quando avverrannole assegnazioni di sede da parte del supe-riore Ministero, chi ha superato più di unconcorso, sarà chiamato per ogni gradua-toria ad esprimere l'indicazione della se-de preferita ;

considerato che da ciò deriva chepiù o meno tutti, per vari motivi di vici-nanza alla attuale sede che dovrebbe di-ventare definitiva, cercheranno di restare ,e che con i concorsi ordinari (c'è anchegente che ha fatto fino a 9-10 concorsi ,anche senza aver mai fatto un'ora non so-lo di scuola ma anche di presidenza) perloro meriti eccezionali di cultura che nontrovano però riscontro nella pratica, fini -ranno per superare coloro che da annifanno « missionari » in una sede, pagati ,come si dice, a « mezzo servizio » concrescenti ed inumane responsabilità dallequali è difficile sottrarsi ;

considerato che la nomina nei varitipi di scuola, avviene al 50 per centosuddivisa tra coloro che hanno vinto ilconcorso ordinario e quello riservato -

se il Ministro ha allo studio inizia-tive affinché i vincitori, risultanti dallegraduatorie, decidano subito in presenz adi scelta di più sedi, per una sola sedee subito, in modo da evitare un « ballet-to » di presidi che farà girare l 'Italia aquesta massa di « missionari » ;

se non ritenga che così facendo tran-quillizzerà i vertici delle varie istituzioniscolastiche in tutta la penisola e certa-mente la scuola farà un passo avanti .

(4-19812 )

COSTAMAGNA. — Al Ministro dell eposte e delle telecomunicazioni . — Persapere :

se è a conoscenza che dopo le la-mentele giunte dalla Val Vigezzo e daPieve Vergonte, anche dai centri limitrofie da parecchi abitanti di Domodossol a(Novara) si è levato un coro di protesteper la mancata o disturbatissima ricezio-ne dei programmi della 2" rete della RAI ; '

se è a conoscenza che specialment enegli orari di diffusione del giornale ra-dio (mattino 7,30 - 12,30 e serale dell e19,30) è impossibile captare il secondo ca-nale per l'interferenza, probabilmente, dialtre radio private, sovrapponendosi rumo-ri, fruscii, canzoni e parole che rendon oqueste trasmissioni veramente impossibili ;

se non ritenga di provvedere ad in-dividuare le cause di questi disturbi chefino ad alcune settimane orsono parevanoessere stati eliminati e se è vero che que-sti disturbi potrebbero essere causati daqualche trasmittente privata che non ri-spetta le frequenze assegnate .

(4-19813)

COSTAMAGNA. — Al Ministro dellapubblica istruzione. — Per sapere - pre-messo che l 'amministrazione comunale diVerbania (Novara) per motivi di ammini-strazione cosiddetta austera e rigorosa so-stiene che non ha senso che la succur-sale della scuola media « Ranzoni » restia San Bernardino e che sarebbe megliospostare subito tutto a Renco ;

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considerato che la scuola media a

San Bernardino è uno dei pochissimi luo-ghi di aggregazione per gli abitanti di unquartiere che ha le carte in regola perdiventare il quartiere-dormitorio della cit-tà di Verbania -

se sono allo studio le necessarie ini-ziative per « congelare » la situazione esi-stente, facendo sì che per un congruo nu-mero di anni la scuola media resti a San

Bernardino .

(4-19814)

COSTAMAGNA. — Ai Ministri dellapubblica istruzione e del tesoro . — Per

sapere - considerato che :

l'Accademia delle scienze a Torino ,una delle più antiche e prestigiose isti-tuzioni culturali, rischia la paralisi, pro-prio mentre si accingeva a celebrare, con

importanti manifestazioni, il suo II se-

colo di vita ;

la causa della crisi è determinata dalfatto che dei dipendenti - un cancellieree due uscieri-custodi - sono in agitazio-ne per motivi economici (sono pagati

poco), per cui, per solidarietà, si è di -messo il presidente dell'Accademia, pro-fessor Alessandro Passerin d'Entreves ;

l'ostinato silenzio degli organi com-petenti di governo in merito al tratta-

mento economico dei dipendenti dell'Ac-cademia si prolunga ormai da molt imesi nonostante le ripetute e pressanti

sollecitazioni del suddetto presidente ;

l'Accademia, considerata una auten-tica gloria per il Piemonte, vive con unsussidio statale di 50 milioni annui, masoprattutto di molti e generosi contri-buti di enti pubblici (comune, provinciae regione) e privati (Banche, Fiat, Unio-ne industriale e molti altri), in una sedesituata in un'ala dello splendido palaz-

zo del Guarini, avendo un grande salo-ne, una biblioteca, prezioso strumento dilavoro per studenti e ricercatori -

cosa intende fare il Governo per ri-solvere la situazione dell'Accademia del-le scienze di Torino, nella considerazio-

ne che occorre far celebrare i suoi due-

cento anni di vita con una mostra ed

un convegno di studiosi sulla storia del -

l'Accademia stessa nel quadro generale

della cultura del '700 e con la pubbli-cazione di un volume di storia dell'Ac-

cademia .

(4-19815)

COSTAMAGNA. — Al Ministro delle po-ste e delle telecomunicazioni. — Per sa-pere - a proposito della mancata ricezionedella rete RAI in Val Chisone ed in Val

Germanasca (Torino) - :

se è vero che l'iniziativa dei ripetito-ri TV non è solo curata dalla RAI e dallaregione Piemonte, ma il peso maggiore

dell'organizzazione, anche dal punto di vi-

sta finanziario grava sulla comunità mon-tana Valli Chisone e Germanasca, in quan-

to il contributo regionale per l'operazione

è di 60 milioni sui 187 che la comunità

ha già speso per i ripetitori e questo spie-

ga anche perché i lavori sui 7 ripetitori

da ultimare procedono con una certa len-

tezza per i costi elevati;

se- non ritenga che dovrebbe toccare

alla RAI la gestione e la manutenzione di

questi impianti, una volta realizzati, dal

momento che la comunità montana non

ha in questo campo né tecnici specializ-

zati né convenzioni con operatori del set-tore, tenendo conto che già la RAI cura

la manutenzione di ripetitori come quellodi Pra Martino ;

se il Ministro è a conoscenza che sela comunità montana dovesse curare la

ricezione della terza rete in valle, un suo

intervento costerebbe da solo circa 400milioni, per cui non si potrebbe arrivarea risolvere il problema senza il finanzia-mento regionale .

(4-19816)

COSTAMAGNA. — Ai Ministri dellapubblica istruzione e dei beni culturali eambientali . — Per sapère :

se è vero che la Valle di Susa (To-rino) potrà avere - forse in un futuronon molto lontano - un proprio museo

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etnografico, realizzato con l'apporto dellalocale Comunità montana, i vari istitut iscolastici e quelle associazioni culturalicome la Società « SEGUSIUM », il « Grup-po Anziani » di Rubiana, la Mostra diGiaglione;

quali iniziative il Governo ha allostudio per aiutare questa realizzazione co-sì importante nel settore storico-culturalenella Valle di Susa.

(419817)

COSTAMAGNA. — Al Ministro dei la-vori pubblici . — Per sapere - dato che i lponte di San Mauro (Torino) è ancorauna volta « nell'occhio del ciclone » e ri-schia di provocare rotture all'interno del -la maggioranza social-comunista che go-verna il comune dal 1975 -

se è vero che l 'ipotesi di soluzionedel « nodo » di San Mauro, presentat adall'ingegner Luigi Quaranta, non ha in-contrato il favore della popolazione, inquanto la previsione non risolve il dram-matico ed antico problema dell 'attraversa-mento di San Mauro ;

per sapere, inoltre, se è vero che i lcosto complessivo di queste opere da rea-lizzare non sarà soltanto di 2 miliardi emezzo, ma molto più alto, tenendo contodella convinzione espressa dallo stesso pro-gettista, ingegner Quaranta, che la sua pro -posta contiene dei limiti e che il suo pro-getto è migliorativo e non risolutivo, es-sendo comunque difficile dire quanto mi-gliorerà la viabilità in seguito alla realiz-zazione delle opere, che porterebbero co-munque ad alcuni inconvenienti : i pull-mans della linea intercomunale di Gassinonon riuscirebbero a girare sulla « bretel-la » del ponte, verrebbe distrutta la passeg-giata di via XXV Aprile, il mercato de lvenerdì non avrebbe più una sede, i cor-tei funebri dovrebbero essere aboliti, dif-ficoltà insorgerebbero per gli automobili-sti provenienti da Moncanino, maggiori pe-ricoli si avrebbero per i ragazzi che fre-quentano la scuola media « Silvio Pellico » ;

per sapere, infine, se non ritenga, in -vece, necessario il potenziamento del ponte

di Castiglione Torinese o meglio la co-struzione di un nuovo ponte a valle, i nquanto solo così sarà possibile risolverei problemi derivanti dalla « strettoia » d iSan Mauro .

(419818)

COSTAMAGNA. — Ai Ministri dell'in-terno e della sanità . — Per sapere - dop oche in poco più di dieci giorni sonostate raccolte a Montanaro (Torino) 2 .100firme a favore della locale Casa di riposo ;

considerato che ciò si è verificatocontro la proposta di trasformazione incomunità alloggio e casa protetta, avan-zata a sostegno del passaggio all ' USLlocale, che è realizzabile solo con pro-fonde e costose trasformazioni delle strut-ture esistenti -

perché l'USL locale non ha pensatoa strutture nuove più funzionali e certa-mente non più costose, al fine di nonarrivare alla conclusione di una riduzion edei posti disponibili per gli anziani d iMontanaro, già attualmente limitati nel« Castello » .

(4-19819)

COSTAMAGNA. — Ai Ministri dellapubblica istruzione e dell 'agricoltura eforeste . — Per sapere - in relazione alproblema degli studenti e diplomati de-gli istituti professionali statali per l 'agri-coltura (gli agrotecnici), tra cui quelli del -l ' istituto « Carlo Ubertini » di Caluso - seil Ministro ha allo studio iniziative peristituire l'albo professionale degli agro -tecnici .

(4-19820)

COSTAMAGNA. — Ai Ministri del-l'agricoltura e foreste, del tesoro e de lturismo e spettacolo. — Per sapere -considerata la situazione d 'emergenza alParco nazionale del Gran Paradiso cheha chiuso il mese di marzo con un de-ficit economico di grave portata, per cuiper pagare gli stipendi al personale sarànecessaria un'anticipazione bancaria altasso del 21,75 per cento, sospendendoil pagamento delle fatture ai fornitori e

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alle imprese per lavori di manutenzioneagli stabili -

se è vero che il Comitato esecuti-vo del Parco ha deciso di bloccare l ' as-sunzione per tre mesi dell'archivista dat-tilografa, di sospendere l 'avvio di ingentilavori per alcune case del Parco e peri casotti dei guardia-parco, nonché deipagamenti ai redattori del Piano di as-setto territoriale del Parco stesso, met-tendo in evidenza che con questi prov-vedimenti si arresteranno tutte le atti-vità ;

per sapere, inoltre, di fronte a que-sta situazione paradossale, che vede ilpiù prestigioso Parco nazionale d'Itali aridotto a mendicare e ad interromperela sua attività, se è vero che di ciòsono causa i mancati contributi e finan-ziamenti statali ;

per sapere, infine, quando il Gover-no provvederà a far arrivare questi con-tributi e finanziamenti, che sono indi-spensabili per provvedere all'allestiment odel piano urbanistico e della segnaleticadel Parco, alla realizzazione di due nuov icentri visita, di una stazione biologicamontana a Cogne e di un nuovo giar-dino botanico in Val Soana, nonché d icompletare la rete dei « casotti » di ser-vizio, il rinnovo dell 'equipaggiamento de iguardia-parco, il potenziamento delle loroattrezzature, l 'attuazione di un program-ma turistico e di attività promozionali ,il tutto per rilanciare l 'operazione « vi-desott 2000 » fra le due regioni del Pie-monte e della Valle d'Aosta e gli Ent ilocali .

(4-19821 )

COSTAMAGNA. — Al Ministro per ibeni culturali e ambientali. — Per sa-pere se è a conoscenza che la chiesa diS. Gaudenzio di proprietà del comune diIvrea (Torino), autentico gioiello di archi-tettura barocca, ha bisogno di urgenti re-stauri tantoché sul tetto della chiesa sonoaddirittura cresciuti due alberi, uno a de-stra e uno a sinistra, segno questo chele varie amministrazioni comunali che si

sono succedute in questi ultimi trent 'annisi sono volutamente disinteressate di que-sta chiesa.

(4-19822 )

COSTAMAGNA . — Al Ministro delle po-ste e delle telecomunicazioni. — Per sa-pere - dopo che da alcune settimane, fi-nalmente, sono state installate ad Ivre a(Torino) delle nuove cabine telefonichecomode a tutti - specialmente agli han-dicappati - :

perché la SIP con l'occasione non haprovveduto ad installare quegli apparec-chi nei quali si possono introdurre sia lemonete che i gettoni, come quelle che giàfunzionano in altre numerose località eperché sono state tolte sia le guide e si ale gettoniere ;

se è vero che ad Ivrea la SIP riapri-rà un nuovo posto telefonico pubblicocompletamente rimodernato, come puntodi riferimento per chi deve ricevere e faretelefonate, togliendo finalmente la discri-minazione tra i cittadini d 'Ivrea e quell idi altre località del Piemonte .

(4-19823 )

COSTAMAGNA . — Ai Ministri dei la-vori pubblici e delle finanze . — Per sa-pere - premesso che in Valle di Sus a(Torino) c'è un « Consorzio idraulico d i

3 A categoria Fiume Dora Riparia », chefa disperare migliaia di persone, ed èsorto in base ad una legge del 1904con lo scopo di promuovere la costruzionee la manutenzione di opere idraulichecontro gli eventuali danni provocati dallacorrosione delle acque e dalle inonda-zioni del fiume ;

considerato che questo consorziocoinvolge oltre trentamila persone, da Su -sa fino a Torino, le quali da un po 'di mesi stanno ricevendo cartelle esatto-riali per il pagamento di un 'imposta sta-bilita dalla suddetta legge, ,che varia da7-8 mila lire fino a 250 mila, determi-nando una valanga di proteste da partedei destinatari della tassa ;

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considerato che questa legge parevessatoria e sorpassata, e le competenzeper le opere di difesa del suolo - pe r

eventuali pericoli creati dalla Dora Ripa-ria - dovrebbero passare alla RegionePiemonte, non essendo logico che si con-tinui a caricare sulle spalle dei cittadin iche abitano vicino al fiume o hanno deiterreni confinanti a pagare cartelle con larelativa imposta, che tra l 'altro giungo-

no inesatte o a destinatari inesistenti ,perché sono state preparate in base adei vecchi dati del Catasto -

se il-- Governo ha allo studio inizia-tive per porre rimedio a tale situazion edopo che nei giorni scorsi tra l 'altro i lconsiglio del « Consorzio idraulico DoraRiparia » ha bocciato il bilancio del-l 'ente .

(4-19824)

SCARAMUCCI GUAITINI, CIUFFINI ,CONTI E BARTOLINI. — Al Ministro peri beni culturali e ambientali . — Per sa-pere -

sottolineato che la recente decisionedel Ministero dei beni culturali d'interve-nire presso il dicastero dei lavori pubblici ,al fine d'impedire l'avvio dei lavori dell acirconvallazione esterna al capoluogo diGubbio, risulta essere assai grave e dan-nosa per la realtà umbra ed eugubina inparticolare ;

rilevato, infatti, che tra le pesanticonseguenze che ne derivano vanno, inparticolare, ricordate :

1) la perdita economica di circa unmiliardo per il blocco dei lavori già ap-paltati dall 'ANAS ;

2) la forte limitazione all'esigenz aesistente del miglioramento della sicurezzadei centri abitati, attualmente attraversat idalla vecchia statale ;

3) un danno all ' incremento dell'af-flusso turistico, settore fondamentale del -l 'economia locale, nonché alla soluzionedel problema annoso dell 'isolamento terri-toriale di Gubbio

a) le reali ragioni della decision epresa dal Ministero dei beni culturali, con-siderato che tutte le istanze interessate ,compresa la stessa sovrintendenza per ibeni ambientali, architettonici, artistici estorici di Perugia, competente a livelloregionale, avevano espresso parere posi-tivo ;

b) se s'intende riconsiderare la de-cisione assunta, alla luce di un ulterioreapprofondimento della questione e dell epesanti conseguenze che derivano dall'at-teggiamento assunto dal Ministero dei ben iculturali .

(4-19825 )

CONTE ANTONIO. — Al Ministro del -le finanze . •— Per conoscere - premess oche :

sempre più insostenibili si vanno de-lineando la organizzazione produttiva e lasituazione occupazionale all'Agenzia dei ta-bacchi di Benevento ;

le organizzazioni sindacali dell'Agen-zia stessa hanno avviato un pressanteconfronto con la direzione generale deiMonopoli di Stato e con la direzione com-partimentale coltivazione tabacchi al finedi adeguare - sia pure gradualmente -la consistenza degli organici alle neces-sità produttive dell'Agenzia, senza che pe raltro tale confronto abbia dato sinora al-cun risultato positivo, dovendosi anzi re-gistrare un atteggiamento di chiusura daparte dell'amministrazione ;

soltanto da pochi giorni sono staticompletati i ricevimenti dei prodotti dell acampagna 1982 presso l 'Agenzia in que-stione, registrandosi un incremento dicirca 8 .000 quintali rispetto alla campa-gna scorsa, mentre limitata è rimasta laconsistenza degli organici destinati per al-tro tra breve a ridursi in misura assa irilevante per le domande già presentatedi collocamento a riposo ;

attualmente presso l'Agenzia è incorso anche il ricevimento e la battituradi circa 9.000 quintali di tabacco Brigh tproveniente da altra provincia;

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l 'organico attualmente impegnato èinferiore alla stessa previsione contenut anel piano biennale scaduto con il 1982 ,ed è ancora aperta la graduatoria degliidonei al concorso per operai comuni(bandito nel 1980), dopo che soltanto neldicembre 1982 sono stati assunti 10 vin-citori e 10 idonei, nemmeno sufficienti acompensare i collocamenti a riposo nelfrattempo intervenuti -

quali siano le ragioni che sinora han -no ritardato l 'assunzione di altri idonei ,in considerazione delle urgenti necessit àobiettive esposte, oltre che del fatto sem-plicemente incomprensibile costituito daltrasferimento di notevoli quantità di pro-dotto tabacchicolo presso altri opifici ;

come si intenda urgentemente prov-vedere a colmare gli ingiustificabili ritardi ,sia per assicurare la produttività e funzio-nalità dell'Agenzia stessa, sia per realiz-zare una qualificata e necessaria politicaoccupazionale per la quale nel settore esi-stono tutte le condizioni, in una provin-cia come quella di Benevento drammati-camente colpita dalla disoccupazione .

(4-19826 )

BRICCOLA, MORAllONI E BERNARD IGUIDO. — Ai Ministri dei trasporti, del -l 'interno e delle finanze. — Per saperequali serie iniziative sono state prese peresercitare severi controlli nei confronti de ivettori stranieri che operano sul territo-rio italiano.

Per sapere se non ritengano che siaindispensabile reprimere gli abusi conti-nuamente commessi dai suddetti vettori ,in spregio delle norme di circolazione edegli accordi che regolano il trasporto in-ternazionale .

Agli interroganti risulta che le autori-tà doganali sostengono di non poter ef-fettuare i controlli su vettori stranieri, la-mentando la mancanza di precise disposi-zioni al riguardo .

Sembra evidente che queste carenzepongono gli autisti stranieri circolanti inItalia in posizione privilegiata non solo ri-spetto alla circolazione interna, ma anche

rispetto agli autisti italiani circolanti al -l'estero che sono sottoposti a severi con-trolli ed a sanzioni rigorose per le infra-zioni commesse.

(4-19827)

GAROCCHIO. — Al Ministro dell epartecipazioni statali . — Per sapere -

premesso che la direzione dell 'AlfaRomeo di Milano ha recentemente deci-so di assumere - destinandolo alle rela-zioni esterne nel quadro degli uffici ch epresiedono alle relazioni industriali - ilsignor Renzo Canciani già membro dellaUIL ;

preso atto che la succitata nominaha destato reazioni negli ambienti dellasocietà e che queste reazioni non ap-paiono, ad una prima analisi, del tuttoimmotivate pur nel totale rispetto delleautonomie decisionali -

se non ritenga, considerata la de-licatezza della nomina effettuata ed invista di una generale, auspicabile, tran-quillità di tutti coloro che condividonoquella situazione, di accertare se la suc-citata persona, sotto il profilo delle espe-rienze accumulate, della competenza ecc .sia persona qualificata a svolgere il ruo-lo cui è stata destinata, ciò per contri-buire ad eliminare sospetti che, obietti-vamente, si sono accumulati sul caso .

(4-19828)

PROIETTI . — Al Ministro delle post ee delle telecomunicazioni. — Per sapere -premesso :

che la città di Rieti e pressoché l'in-tera provincia è ancora oggi privata dell aricezione del terzo canale TV ;

che alcuni comuni della provinci amedesima non sono serviti neanche dalsecondo canale ;

che da molti mesi ormai risulta as-solutamente inadeguata la ricezione dell ostesso primo canale -

quali misure urgenti e tempestive in-tenda prendere perché all'intera provincia

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di Rieti venga assicurata una adeguata e

totale ricezione dei tre canali nazional i

della RAI-TV .

(4-19829)

CONTU. — Al Ministro della sanità . —Per conoscere quali iniziative abbia intra-preso per ottenere la salvaguardia del po-sto di lavoro ai circa 400 precari ospeda-lieri assunti dalle unità sanitarie localidella Sardegna in periodo successivo al15 marzo 1982; data quest'ultima indicata

dall'articolo 35 del decreto-legge 28 feb-braio 1983, n. 55, come condizione perbeneficiare della proroga in servizio e delprovvedimento di sanatoria in corso diemanazione per la definitiva sistemazionein ruolo dei precari stessi .

L'interrogante ritiene opportuno sotto-lineare altresì il fatto che la maggior par -te del personale assunto dalle unità sani-tarie locali, in data successiva a quellaindicata dal provvedimento governativo so-pra citato, è stata attinta da graduatoriedi idonei di precedenti concorsi espletatidagli enti disciolti e che, a causa delritardato avvio della riforma sanitaria i nSardegna, non è stato possibile attuaretempestivamente le iniziative necessarie al -l'approvazione delle piante organiche dell eunità sanitarie locali e all 'espletamento deiconcorsi per l'assunzione del relativo per -sonale medico e paramedico .

Per queste ragioni l ' interrogante ritie -ne che sia urgente intervenire, con deter-minazione, al fine di ottenere che la dat adel 15 marzo 1982, indicata come condi -zione per beneficiare della sanatoria peril mantenimento in servizio del personaleospedaliero precario, sia spostata, per l aSardegna, almend sino al 31 dicembre1982, consentendo per altro ai presìdi sa -nitari interessati di continuare a fruire del -le prestazioni di personale ormai esperto .

(4-19830)

RIPPA . — Al Ministro dell'interno . —Per sapere se confermi o smentisca quan-to segue :

1) fra le tante cose che il senatoreitalo-americano Alphonse D 'Amato ha fat-

to, durante la sua recente visita in Ita-lia, ce né una di cui nessun giornale haparlato : D'Amato ha avuto un incontrocon il dottor Improta, capo dell 'UCIGOSe quindi anche di quei nuclei speciali(NOCS) che liberarono un anno fa ilgenerale americano James L . Dozier, se-questrato dalle BR;

2) il senatore Alphonse D'Amato s iè recato dal dottor Improta con lo scop odi recuperare, se possibile, almeno unaparte della ricchissima taglia (12 miliard idi lire) che un gruppo di facoltosi italo -americani aveva messo a disposizione del -le autorità italiane, per contribuire all aliberazione del generale James L. Dozier ;

3) il denaro raccolto dal gruppo diitalo-americani fu utilizzato per « compra -re » informazioni negli ambienti della ma-lavita organizzata; in particolare i ser-vizi segreti italiani risalirono - via S .Vittore - a un tossicodipendente « pen-tito », e da questi fino ai brigatisti .

Nel caso quanto sopra sia confermato ,per sapere inoltre :

a) se i 12 miliardi messi a dispo-sizione furono utilizzati tutti o in parte ;

b) nel caso sia rimasta una part edel denaro in questione, se si ritenga d idover accogliere o meno la richiesta de lsenatore Alphonse D 'Amato .

(4-19831 )

BERTANI FOGLI E BERNARDI AN-TONIO. — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per sapere - premesso :

che i lavori per la realizzazione delprimo lotto della tangenziale di ReggioEmilia sono stati interrotti per la rinun-cia dell ' impresa appaltatrice Merolla ;

che, frattanto, la situazione deltraffico, in continuo aumento, si aggra-va al limite della paralisi; diverse im-prese di trasporto della zona, fornitricidi materiali, interessate alla realizzazione

dell'opera sono in difficoltà a causa del -la interruzione dei lavori ; si accrescon ole difficoltà dei proprietari di terreni e

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 14 APRILE 1983

di immobili (diverse decine) occupati con

procedura d'urgenza per pubblica utilit à

ai fini della realizzazione della strada ,

che rappresenta l'asse portante decisivoper la viabilità di Reggio e della zona -

se non ritenga di adottare queiprovvedimenti (come l'aggiornamento de l

progetto e dei prezzi e una rapida trat-tativa per l'assegnazione dei lavori), su iquali l'ANAS ha già espresso parere fa-vorevole, che sono necessari per la ri-presa e il completamento dei lavori dellotto della tangenziale in corso . (4-19832)

BERTANI FOGLI E BERNARDI AN-TONIO. — Ai Ministri dei trasporti e del -la pubblica istruzione . — Per sapere -premesso:

che con circolare del 29 marzo 1982 ,n. 805/32, il Ministero dei trasporti hadisposto che i comuni non possono effet-tuare con gli scuolabus trasporti di na-tura diversa dal trasporto degli alunn idalle abitazioni alle sedi scolastiche, esclu-dendo i trasporti necessari per lo svolgi-mento delle attività didattiche che si ef-fettuano fuori dell'edificio scolastico ;

che tale limitazione mortifica e com-promette la realizzazione dei programm iscolastici, e in definitiva la piena attua-zione del diritto allo studio, e contraddi-ce all'obiettivo del contenimento dell aspesa corrente che gli enti locali preseguo-no e le leggi impongono -

se non ritengono necessario correg-gere una così dannosa e ingiustificata di-sposizione .

(4-19833 )

BERTANI FOGLI E BERNARDI AN -TONIO. — Ai Ministri delle finanze e de lcommercio con l 'estero. — Per sapere -premesso :

che la sezione doganale di ReggioEmilia è stata elevata, nel gennaio 1973 ,a dogana principale di prima categoria ;

che il lavoro da essa svolto si ènotevolmente incrementato, tanto che il

numero delle bollette emesse per impor-tazioni o esportazioni è passato da 14 .095nel 1973 a 50.155 nel 1982;

che ciò dipende dal fatto che l'eco-nomia provinciale è caratterizzata da unaforte propensione al commercio con l'este-ro e che l'elevato numero di imprese d ipiccole e medie dimensioni dà luogo amolte operazioni di importazione ed espor-tazione (nel 1973 si sono effettuate 5207

operazioni di importazione per un valoredi lire 32.533 milioni, 28.212 operazioni diesportazione per un valore di lire 82.95 1

milioni ; mentre nel 1981 le operazioni d i

importazione sono state 12 .400 per un va-

lore di lire 261.433 milioni e quelle di

esportazione sono state 2 .108 per un va-

lore di 995.781 milioni) ;

che dal 1973 al 1981 il personale ad-

detto alla dogana principale di ReggioEmilia è passato da 10 a 9 persone -

se, oltre ad assegnare alla doganaprincipale di Reggio Emilia un congruonumero di precari, non ritengano oppor-tuno assicurare con altre idonee misureuna dotazione di personale e di mezzi tal eda assicurare la funzionalità di un servi-zio così importante per l'economia dell a

zona .

(4-19834)

BERTANI FOGLI E BERNARDI AN -

TONIO. — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per sapere - premesso :

che l ' incrocio nel comune di Gual-tieri (Reggio Emilia) con la strada sta -

tale n . 62, solo parzialmente realizzata,

costituisce da tempo un grave pericoloper la circolazione degli automezzi ed hacausato una lunga serie di incidenti gravi ,

di cui parecchi mortali ;

che nel corso di un sopralluogo ef-fettuato il 15 dicembre 1982 con la par-tecipazione di un rappresentante dell ' ANAS

si è convenuto che per rendere meno pe-ricoloso l'incrocio sono opportune la crea-zione di una aiuola spartitraffico sulla car-reggiata della variante della strada stata-

le n. 62 e la posa di una barriera zebrata

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 14 APRILE 1983

all'inizio del tratto che dalla strada sta-

tale n. 63 va verso ovest ;

che dopo tale riunione si sono veri-ficati altri gravi incidenti e, nonostante i l

telegramma inviato dal sindaco in data 8

febbraio 1983 al capo compartimentaledell'ANAS, non si è ancora provveduto -

se il Ministro non ritenga necessariodisporre l'immediata esecuzione delle ope-re concordate nel sopralluogo del 15 di-

cembre 1982 .

(4-19835)

FERRARI MARTE. — Al Ministro dellavoro e della previdenza sociale . — Per

conoscere - atteso che :

la legge n. 127 del 2 aprile 1980 al -

l 'articolo 1 fissa il passaggio all 'ENPAM

dell 'ENPAO;

la Commissione lavoro e previdenz adella Camera dei deputati, nel parereespresso in ordine al disegno di legge

n. 4001 di conversione del decreto-legge

11 marzo 1983, n. 59, ha proposto di sop-primere all 'articolo 4 il punto 9) che er a

di rinvio al 31 dicembre 1983 del termine

previsto all 'articolo 1 della legge n. 127 - :

quali iniziative intende assumere pe r

dare attuazione al disposto di legge e qual i

interventi concreti s'intendono svolgere pe r

assicurare alle ostetriche il loro diritto di

pensione, ed ogni altra prestazione econo-mica e normativa prevista dall'attuale nor-

ma;

se s'intende trasferire tutta la gestio-ne dell 'ENPAO all 'INPS, sia nelle proprie-tà immobiliari che in ogni altro bene an-che finanziario, nonché il relativo perso-nale.

(4-19836)

*

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA ORAL E

DUJANY. — Al Ministro delle parteci-pazioni statali. — Per conoscere qualicomportamenti ha assunto verso l'ENI, le

cui finanziarie all'estero si sono sottratt e

a qualsiasi forma di controllo . (3-07808)

ZANFAGNA, RALLO, TRANTINO E

TRINGALI. — Al Ministro per il coordi-namento dei servizi concernenti la prote-zione civile . — Per sapere se è vero chela scarsezza dei mezzi finanziari impedisce

la ricerca da parte dei vulcanologi sia perquanto riguarda l'Etna sia anche per ilprogramma che si riferisce al Vesuvio .

(3-07809)

RAVAGLIA, BATTAGLIA E OLCESE . —Al Presidente del Consiglio dei ministri. —Per conoscere – premesso :

che le ipotesi di accordo fino ad oraavanzate dal Governo non prevedono il ri-spetto dei tetti medi di aumento trienna-le dei trattamenti retributivi, fissati dal -l'accordo sul costo del lavoro del 22 gen-naio scorso, in quanto tali tetti verrebbero

superati del 63 per cento per il contratto

del parastato e del 30 per cento per quel-

lo della scuola;

che tra l'altro gli accantonament i

esistenti nel bilancio annuale e triennale

non sembrano adeguati a coprire il costodi contratti ben più onerosi di quanto eraprevisto – :

a) quali valutazioni politiche hann ospinto le delegazioni governative ad avan-zare proposte retributive per il rinnov odei contratti del settore pubblico di gran

lunga superiori a quelle sancite dall'accor-do triangolare del 22 gennaio scorso;

b) qual è l'onere reale che il Governostima per garantire la copertura di tal icontratti ;

c) come il Governo, nel rispetto dellalegge, intende reperire la nuova, necessa-ria copertura .

(3-07810)

STEGAGNINI . — Al Ministro dell ' in-terno. — Per conoscere –

premesso che i commi 16 e 17 del-

l 'articolo 43 della legge 1° aprile 1981 ,

n. 121, « nuovo ordinamento dell'ammini-strazione della pubblica sicurezza » esten-dono all'Arma dei carabinieri ed ai Corpidi polizia indicati nei commi primo esecondo dell'articolo 16 il trattamentoeconomico previsto per il personale del-la polizia di Stato;

che i commi 21 e 22 dello stessoarticolo 43 prevedono l'attribuzione aifunzionari del ruolo dei commissari che

abbiano prestato servizio senza demerit oper 15 e 25 anni, del trattamento econo-mico rispettivamente spettante al primodirigente e al dirigente superiore ;

che la tabella annessa alla citatalegge n. 121 del 1981 equipara il com-missario al tenente, attribuendo ai fun-zionari ed agli ufficiali delle forze di po-lizia, qualunque sia la qualifica o il gra-do ricoperti, lo stipendio di primo diri-gente (colonnello) se ha compiuto 1 5anni di servizio e quello di dirigente su-periore (generale di brigata) se ne hacompiuti 25 ;

che i decreti delegati previsti dal-l'articolo 109 della legge in argomento ,incluso quello riguardante « l ' inquadra-mento nei ruoli della polizia di Stato delpersonale che espleta funzioni di poli -zia », sono stati pubblicati sin dal 1 0giugno 1982 sul supplemento ordinari oalla Gazzetta Ufficiale n. 158 ;

che sinora per nessun funzionarioo ufficiale delle forze di polizia è statainiziata dalle rispettive amministrazionila procedura per la determinazione ecorresponsione del trattamento economi-co spettantegli ;

che molti degli aventi diritto hannoavanzato motivata richiesta ai Dicasteri

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di appartenenza per ottenere il nuovo

trattamento economico attribuito loro da l

richiamato articolo 43, senza ottenere ri-sultato di sorta;

che per quanto detto esiste diffus o

malessere e vivo malumore all'interno

delle predette categorie delle forze di po-lizia, con possibile inizio di ricorsi allamagistratura per vedere soddisfatto u ndiritto sancito per legge -

quali difficoltà si frappongono all aattuazione delle norme di legge sopraricordate per una rapida attribuzione dei

nuovi stipendi dovuti ai funzionari edagli ufficiali che ne abbiano titolo, an-che al fine di evitare più gravi sperequa-zioni con gli ufficiali delle forze armat eche di recente hanno ottenuto sensibil imiglioramenti economici, già in vigore ,con la nota legge sulle « indennità ope-rative » .

(3-07811 )

MACCIOTTA, PAVOLINI, BERNARD IANTONIO, PEGGIO, QUERCIOLI E MAR-GHERI. — Al Presidente del Consiglio deiministri. — Per sapere quale sia lo statodi attuaiione della direttiva della Bancad'Italia relativa alla vendita delle parteci-pazioni editoriali della Centrale Finanzia-ria e se il Governo sia in grado di garan-tire che le trattative si svolgono nel qua-dro delle ipotesi di trasparenza e di lottaalla concentrazione monopolistica previst edalla legge 5 agosto 1981, n . 416. (3-07812)

CATALANO, GIANNI E CRUCIANELLI .— Ai Ministri della sanità e dei beni cul-turali e ambientali . — Per sapere - in re-lazione al ripresentarsi, con preoccupant e

anticipo e in quantità non indifferente ,nella laguna di Venezia, dell'alga ulva lac-tuga, la stessa che lo scorso anno ha

provocato in piena estate una allarmant emoria di pesci e maleodoranti esalazioni - :

quali interventi sono stati predispost iper frenare la rapida riproduzione dell'al-ga, e per rimuovere le cause fondamental idi tale fenomeno di eutrofizzazione ;

quale sia lo stato di attuazione dell alegge speciale varata nel 1973, in riferi-mento all'intervento previsto di disinquina-mento e di riequilibrio idraulico ;

quali iniziative verranno prese dai

Ministri interrogati per dare attuazione

immediata alla legge speciale del 1973 ,

data la lentezza e i gravi ritardi che fin o

ad ora si sono scontati .

(3-07813 )

CATALANO, GIANNI E CRUCIANELLI .

— Ai Ministri della sanità e dell'industria ,commercio e artigianato . — Per sapere -in relazione alle notizie di stampa secon-do cui nella zona del piacentino sarebbero

stati ritrovati centinaia di bidoni conte-nenti scorie altamente tossiche provenient i

da industrie chimiche - :

se la notizia risponde a verità ;

quale sia il parere dei Ministri inter-rogati su questa allucinante notizia, che

riporta, a pochi giorni dal « giallo » della

scomparsa dei fusti di diossina provenient idall'ICMESA di Seveso, in primo piano l a

questione dell'eliminazione delle scorie tos-siche industriali, e dei gravi pericoli che

corre la popolazione a causa del criminale

comportamento di industriali e di traspor-tatori e della mancanza di una reale po-litica di salvaguardia e tutela della salute

e dell'ambiente ;

se i Ministri interrogati abbiano finoad ora provveduto ad intervenire per fer-mare la mano dei criminali che da decenni

ormai hanno fatto del piacentino la zonadi « scarico » dei rifiuti di lavorazione in-

dustriale;

quali iniziative sono state prese per

un immediato intervento di disinquina-

mento della zona di San Giorgio, già dal -

lo scorso autunno teatro di innumerevol i

casi di « contaminazione » da scorie alta-mente tossiche (la presenza di bidoni tos-sici nel paese dovrebbe raggiungere le 25 0

unità) ;

se corrisponde a verità l'ipotesi di

una truffa su vasta scala, che coinvolge-rebbe industriali, trasportatori, ditte di

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termodistruzione, che opererebbero indi-sturbati nella zona del ,piacentino ;

quali elementi sono in possesso delleautorità competenti e dei Ministri inter-rogati per poter eventualmente ricostruireuna carta delle zone adibite a « cloacamassima » dell'industria ;

se non ritengano opportuno interve-nire immediatamente affinché venga apert a

una inchiesta, per individuare i responsa-bili e punirli, e per individuare eventualiconnivenze tra essi e settori della pub-blica amministrazione ;

in quale direzione si muoveranno iMinistri interrogati per porre immediata-

mente rimedio allo stato avanzato di in-quinamento della zona del piacentino, edi molti altri territori, soprattutto Iung oi bordi di molte autostrade emiliane, tra -sformati ormai in « giacimenti » di scori eindustriali ;

quali interventi sono previsti per pre-venire con maggiore puntualità, attraversouna vigilanza e un controllo più capillari ,l'azione di spregiudicati industriali, e d iditte di trasporto e di termodistruzione,responsabili, insieme ad amministrator icompiacenti, di provocare danni irrepara-bili alla salute pubblica e all'ambiente .

(3-07814 )

*

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INTERPELLANZ E

Il sottoscritto chiede di interpellare il

Presidente del Consiglio dei ministri, i Mi-nistri dei beni culturali e ambientali e del-l'agricoltura e foreste e il Ministro pe rgli interventi straordinari nel Mezzogiornoe nelle zone depresse del centro-nord, persapere - atteso :

a) che sul massiccio del Gran Sass oinserito dall'Italia nell'elenco dei beni cul-turali di importanza sovranazionale tra-smesso all 'UNESCO nel 1981 sono in cor-so opere di « valorizzazione turistica » i nparticolare nelle zone di Campo Pericoli ,Val Maone, Valle del Venacquaro ;

b) che tali iniziative sono, per altro ,già in corso, e che è stato effettuato unpicchettaggio per le zone in questione;che sono stati presentati progetti per lacostruzione di impianti sciistici, di galleriee di strade da realizzare nel cuore delmassiccio del Gran Sasso;

c) che il massiccio del Gran Sasso ,ritenuto « bene di valore universale ed ec-cezionale », esprime proprio sulle zone in-teressate da questa cosiddetta opera d ivalorizzazione un esempio classico ed ec-cezionale di bacino glaciale quaternario ;

d) che oltre a provocare un dannodi incredibile gravità e assolutamente ir-rimediabile ad una delle zone più affasci-nanti dell'Abruzzo le opere in corso costi-tuiscono un grande rischio per l 'assettogeologico in una zona per altro esposta avalanghe e slavine

1) quali iniziative il Governo intendaassumere in base ai poteri conferitigli daldecreto del Presidente della Repubblican. 616 del 1977 ;

2) quali iniziative il Governo, d'inte-sa con la regione Abruzzo, ritenga di po-ter prendere per garantire un « bene divalore universale ed eccezionale » ;

3) se il Governo sia in condizionedi escludere finanziamenti da parte della

Cassa per il Mezzogiorno o di altri organistatali ai progetti citati .

(2-02517)

« Susi » .

« I sottoscritti chiedono di interpellareil Ministro dei trasporti, per sapere qua-li interventi l'amministrazione intendepromuovere in relazione al delicatissimoproblema degli sfratti minacciati nei con-fronti di ferrovieri e pensionati dell eferrovie dello Stato i quali occupano al-loggi di proprietà dell'amministrazione ,non situati tuttavia in stabili compresinel patrimonio funzionale della stessa .

Gli interpellanti in particolare chie-dono di sapere se il Ministero non riten-ga opportuno impartire orientamenti ri-volti: 1) a subordinare le procedure disfratto alla creazione di nuove abitazionidi servizio ; 2) a rivedere il rapporto traamministrazione e pensionati ; 3) a pren-dere in esame eventuali possibilità diriscatto in favore di categorie particolar-mente meritevoli .

(2-02518) « LABRIOLA, SALVATORE, FERRARIMARTE, TROTTA, MONDINO,AMODEO, POTÌ, CALDORO, DEL-L 'UNTO, SALADINO » .

Il sottoscritto chiede di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, pe rconoscere - anche in relazione alle notevicende dei quotidiani Il Manifesto e PaeseSera - entro quale data certa è previst ala corresponsione ai giornali quotidiani eperiodici, che ne hanno diritto ai sensidella legge 5 agosto 1981, n . 416, dei pre-visti contributi .

Per conoscere inoltre :

1) l 'opinione del Governo sulla vicen-da Paese Sera, e per quale motivo, nono-stante la legge sull 'editoria preveda l a« trasparenza » delle testate, permanga tut-tora sconosciuta la proprietà del citatoquotidiano, che, tra l'altro, appare deter-minata a liquidare definitivamente l 'im-presa ;

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2) l'opinione del Governo in relazio-ne alla nota vicenda dell'emittente del par-tito radicale, Radio Radicale.

(2-02519)

« RIPPA » .

I sottoscritti chiedono di interpellareil Presidente del Consiglio dei ministri ,per sapere - in relazione alle note vicen-de del quotidiano il manifesto, che hannoevidenziato le gravi responsabilità del Go-verno per aver concretamente impedito

l'applicazione della riforma dell'editoria ,

giunta dopo un 'attesa di anni per contri-buire al rafforzamento della libertà distampa anche attraverso il sostegno daparte dello Stato a quotidiani e perio-dici - :

1) quale sia il giudizio del Governo

sulla vicenda de il manifesto, e quali di-rettive abbia impartito agli avvocati chehanno rappresentato la Presidenza del

Consiglio dei ministri nelle diverse fas i

dell'iter giudiziario ;

2) quali iniziative il Governo abbiaintrapreso od intenda intraprendere pe ravviare a soluzione, dopo questo grave

ritardo, i problemi che hanno sinora im-pedito la piena attuazione della legge

n. 416 .

(2-02520) « CAFIERO, MILANI, GIANNI, CRU-CIANELLI » .

I sottoscritti chiedono di interpellareil Presidente del Consiglio dei ministri ,

per' sapere :

l) come si conciliano le dichiarazio-ni del Sottosegretario Orsini (il Govern oha già provveduto a tutti gli adempimen-ti) con la mancata corresponsione al quo-tidiano Il Manifesto delle spettanze ma -

turate nel 1981, per le quali a tutt'oggi èstato pagato solo un anticipo che non su -

pera il 50 per cento del dovuto ;

2) se non ritiene di dover provve-dere, e nel caso abbia provveduto, see come ritiene di garantire la puntuale

corresponsione delle spettanze maturatenel 1982 :

3) se non intende provvedere a nor-malizzare per gli anni a venire il paga-mento delle somme dovute ai giornali ,tenendo conto che dalla corresponsionepuntuale di questi rimborsi può dipen-dere la sopravvivenza del quotidiano inquestione, così come di altri quotidian iche dispongono di scarse risorse .

(2-02521) « BONINO, CORLEONE, ROCCELLA ,CALDERISI, AGLIETTA, TESSARIALESSANDRO, TEODORI » .

Il sottoscritto chiede di interpellareil Presidente del Consiglio dei ministrie i Ministri degli affari esteri, dell 'inter-no, della difesa, dell'industria, commercioe artigianato e delle partecipazioni sta-tali, per conoscere -

dopo l'espulsione dei 47 « diploma-tici » sovietici dalla Francia che richia-ma alla memoria la clamorosa decisionedelle autorità britanniche con la quale ,nel 1971, furono allontanati dal RegnoUnito 105 agenti dell'URSS, in servizioa Londra, su 550 diplomatici e funzio-nari accreditati ;

dopo che appena una settimana fala Gran Bretagna ha annunciato l'espul-sione di tre sovietici, di cui due diplo-matici, e che in Spagna quattro funzio-nari russi sono stati espulsi in marzo eufficialmente, in questi casi, l'accusa è di« attività incompatibili con lo status di-

plomatico », che in realtà significano spio-naggio industriale e politico ;

considerato che invece in Italia sem-bra si sia tenuto un atteggiamento ela-stico in modo da assicurare al nostropaese una zona di neutralità, essendotroppo aperto da tutti i fronti, secondole dichiarazioni del sottosegretario alladifesa Bartolo Ciccardini (La Stampa del6 aprile 1983, pagina 6) -

se è vero che al momento attualela situazione è cambiata, dopo che ineffetti il SISMI ha dato un contributorilevante alle tre inchieste nelle quali so-no rimasti intrappolati agenti orientali :protagonisti l'ex sindacalista Scricciolo

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(spionaggio, rapporti con le BR, atten-tati a Walesa), il funzionario bulgaroAntonov (attentato al Papa e a Walesa) ,il colonnello del servizio segreto delleforze armate sovietiche Pronin, arrestatomentre stava per ricevere centinaia d imicrofilm rubati in un'azienda specializ-zata in micro di progetti dell 'industriabellica ;

per sapere in conclusione se e quan-do l'Italia intenda adottare la linea duraadottata dal Governo francese .

(2-02522)

« COSTAMAGNA » .

La sottoscritta chiede di interpellareil Presidente del Consiglio dei ministri ,per conoscere - in relazione alle vicendedei quotidiani Il Manifesto e Paese Sera -

a) :quali passi intende compiere i lGoverno al fine di evitare la cessazionedella pubblicazione dei suddetti quotidia-ni, fatto, questo, pregiudizievole per lalibertà e il pluralismo della informazionee tale da mettere a repentaglio il postodi lavoro di centinaia * di lavoratori di -pendenti ;

b) quali siano i motivi del ritardonella erogazione dei contributi dovuti a igiornali quotidiani, in virtù della legge5 agosto 1981, n . 416 ed in particolar ese tali ritardi siano determinati, non tan-to da difficoltà di « cassa » ma da unaprecisa politica diretta a porre in dif-ficoltà quei quotidiani che non ricorron oa finanziamenti più o meno occulti ;

c) quali siano i criteri di gestionedi tale settore da parte dell'Ente nazio-nale per la cellulosa e la carta, quali irisultati di tali gestioni e le sue even-tuali responsabilità in ulteriori aggrav idei costi della stampa, anche in consi-derazione del fatto che tale ente, il qualeda sempre ha dimostrato di non esser ein condizioni di adempiere ai propri com-piti istituzionali (si vedano le relativerelazioni della Corte dei conti), apparesempre di più inidoneo a gestire la di-stribuzione dei contributi previsti dalla

citata legge, ponendo Governo e Parla-mento nelle condizioni di rivedere tuttala questione .

(2-02523)

« GALLI MARIA LUISA » .

La sottoscritta chiede di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri e i lMinistro della difesa, per conoscere - i nrelazione alla vicenda dei cacciamine clas-se Lerici, in corso di costruzione pressola società Intermarine SpA - :

a) in virtù di quali criteri tecnici loStato italiano, e per esso il Ministero del -la difesa, abbia commissionato la costru-zione dei natanti suddetti in località ubi-cate in luoghi tali da rendere difficile, senon impossibile, il varo dei natanti stessi ;

b) se il Ministero abbia indagato sul -l'eventuale responsabilità di quei funziona-ri o di quegli ufficiali i quali hanno ga-rantito la fattibilità dell'impresa e qualisiano i risultati di tali indagini ;

c) se il Ministro della difesa e gliorgani da lui dipendenti intendano conti-nuare a perseguire una politica di spes adel denaro pubblico nel settore degli ar-mamenti, sempre ingiustificata, ma addi-rittura delittuosa nel momento in cui s iadottano soluzioni che non hanno nessuncriterio di economicità essendo del tuttoincredibile che per giungere al varo diuna nave si debba ricorrere o alla rimo-zione, sia pure parziale e temporanea, diun ponte (che, caso mai, avrebbe dovutoessere progettato da una società qualel 'ANAS, che riceve sostanziosi e continuicontributi dallo Stato), in modo tale daconsentire il passaggio dei natanti, ovveroal trasporto del natante via terra.

(2-02524)

« GALLI MARIA LUISA » .

I sottoscritti, firmatari già delle inter -rogazioni n. 3-07780 e n . 3-07807, chiedonodi interpellare i Ministri della sanità edegli affari esteri, per sapere - premes-so che :

il « giallo » dei fusti di diossina, par-titi il 9 settembre 1982 dall'Italia per es-

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sere eliminati definitivamente, e della cu isorte non si hanno ancora notizie ufficiali ,sta assumendo proporzioni tali da preve-dere sconcertanti e gravissime responsa-bilità da parte delle autorità italiane;

la ditta Mannesmann italiana, che h acurato l'evacuazione delle scorie per conto

della multinazionale Hoffmann-La Roche ,

avrebbe sostenuto che sono state rispet-tate tutte le norme di sicurezza previsteper il trasporto dei bidoni, mentre laHoffmann-La Roche da parte sua avrebb e

dichiarato di essere stata « ingannata » dal -

la Mannesmann stessa;

settimanale tedesco Stern ha rive-lato che la ditta autorizzata al trasporto

dei fusti da Meda verso la Francia, l a

Spedilec francese, avrebbe ricevuto, pe r

mantenere il silenzio sulla vicenda e quin-di sugli eventuali illeciti commessi, un

milione di dollari ;

l'incaricato speciale per Seveso, LuigiNoè, che nei giorni scorsi aveva dichiara-to che « la diossina si dovrebbe trovare

in una cava di argilla di un paese euro-peo », provocando in tal modo la preoc-cupazione di molti governi europei, in un arecente intervista rilasciata all'emittentemilanese Radio Regione, avrebbe lasciato

intendere che probabilmente non si cono-scerà mai l'esatta destinazione dei fusti

di diossina;

il governo tedesco-federale, nella per -sona del ministro dell'interno Zimmer-mann, ha avanzato da alcuni giorni ufficia-le richiesta alle autorità italiane di unchiarimento su tale vicenda ;

nei prossimi giorni avrà inizio il pro -cesso contro le ditte responsabili del di-sastro ecologico del luglio '76, nel qualemigliaia di cittadini della zona di Seves osóno rimasti irrimediabilmente danneggiati ,e a causa di cui per molte generazioniancora la contaminazione da diossina la-scerà i segni evidenti e indelebili dell egravi alterazioni genetiche provocate ;

è di questi giorni un'altra notizi asconvolgente, secondo cui in Italia, ed inparticolare nella zona del piacentino, sa-rebbero dislocati innumerevoli « giacimenti

tossici », rappresentati da grandi buchefatte scavare da industrie o ditte tra-sportatrici, nelle quali vengono seppellit ii bidoni contenenti le scorie industrial i

tossiche ;

in località San Giorgio, nella provin-cia di Piacenza, dall 'autunno scorso si so-no avuti numerosi malori tra la popolazio-ne dovuti alle esalazioni venefiche dei« giacimenti tossici » —

quali iniziative prenderanno il Go-verno e in particolare i ministri interpel-lati per:

1) stabilire nel brevissimo periodole responsabilità delle ditte che avrebberodovuto garantire il trasporto dei fusti d idiossina, e quale condotta hanno assuntole autorità italiane e l'incaricato special eper Seveso in relazione ai controlli e allasicurezza del trasporto, e in relazione alleeventuali violazioni della normativa CE E« Seveso » ;

2) approntare e presentare al Par-lamento al più presto, data la gravità del -l'intera vicenda, e il suo sviluppo sul pianointernazionale, una relazione dettagliata e desauriente sull'« a f(aire-diossina », in cuivengano indicate le opere che sono stateposte in essere subito dopo il disastro del1976, gli interventi effettuati fino ad ogg iin aiuto della popolazione evacuata e perla decontaminazione della zona di Seveso ,ed i motivi per i quali la vicenda dellapartenza dei 41 fusti e della loro defini-tiva eliminazione ha avuto gli sviluppisconcertanti di cui danno notizia i quoti-diani ;

qual è il parere del Governo e deiMinistri interpellati in relazione alla no-tizia del ritrovamento delle sostanze tos-siche nella zona del Piacentino, notiziache mette in luce non solo il criminal e

comportamento di spregiudicati industrial i

e di ditte trasportatrici che preferiscono

la « sepoltura » delle scorie industriali alla

termodistruzione mediante gli inceneritori ,ma anche l'irresponsabile e altrettanto cri-minale atteggiamento delle autorità com-petenti che permettono tale illecita atti-vità, mettendo a repentaglio la salute e la

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vita dei cittadini e l'economia di vastezone del paese, ormai irrimediabilmentesottratte all'agricoltura a causa dell ' inqui-namento della terra, dell 'acqua, e dell'ariaprovocato dalla continua espulsione di sco-rie tossiche industriali ;

in relazione al punto precedente, qua-li iniziative verranno prese per garantireun controllo più capillare e puntuale sul-l 'attività delle industrie nel nostro paese ,data la palese inosservanza delle leggi ch edisciplinano la eliminazione dei rifiuti in-dustriali e la riduzione del tasso di inqui-namento ;

quali iniziative verranno prese perchiarire presso la Comunità europea l'oscu-ra vicenda del trasporto dei fusti di dios-sina provenienti dall 'ICMESA di Seveso ;

se ritengano opportuno, attraverso gli

organismi competenti, sviluppare una in-dagine sul territorio nazionale tra i cit-tadini, le amministrazioni locali, le auto-rità regionali, gli uffici sanitari, per rac-cogliere i dati aggiornati sullo stato diattuazione di normative nazionali e comu-

nitarie riguardanti l'inquinamento, con par-ticolare riferimento ai sistemi di depura-zione, di riduzione dell'inquinamento de -gli insediamenti industriali, ed ai sistemiusati per la eliminazione delle scorie ;

se il Governo e i Ministri interpellati ,tramite gli organi competenti, ritenganoopportuno impegnarsi nel paese e in campointernazionale per promuovere e svilup-pare una vasta iniziativa di sensibilizza-zione sui temi della tutela del patrimoni oambientale, sulla difesa dall'inquinament odel suolo, dell'aria, e delle acque, all 'in-terno di una ricerca di una politica co-mune di salvaguardia dell'ambiente, e ditutela delle risorse, anche alla luce deldisastro ambientale che in questi giorni s ista consumando lungo le coste del GolfoPersico, dove la guerra tra Iran e Iraqsta causando una delle più gravi cata-strofi ecologiche degli ultimi decenni, met-tendo a rischio non solo l'integrità del-l'ambiente ma anche gran parte dell'eco-nomia dei paesi del Golfo .

(2-02525) « MILANI, CATALANO, GIANNI, CA-FIERO, CRUCIANELLI, MAGRI » .

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