RESOCONTO STENOGRAFICO SEDUTA DI MARTEDI 3...

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Atti Parlamentari — 35313 — Camera dei Deputat i VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 3 NOVEMBRE 198 1 RESOCONTO STENOGRAFIC O 399. SEDUTA DI MARTEDI 3 NOVEMBRE 198 1 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARTIIII I INDI DEL PRESIDENTE IOTTI INDICE PAG . PAG. Missioni 3531 5 Disegni di legge : (Annunzio) 3531 6 (Assegnazione a Commissione in sed e referente) 3531 6 (Proposta di assegnazione a Commis - sione in sede legislativa) 3531 7 (Stralcio di disposizioni da parte d i una Commissione in sede legislati - (Trasmissione dal Senato) Proposte di legge : (Annunzio) 3531 6 (Assegnazione a Commissione in sed e referente) 3531 6 Interrogazioni e interpellanze : (Annunzio) 35355 Corte costituzionale : (Annunzio di una sentenza) 3535 5 (Annunzio della trasmissione di atti) 3531 8 Ministro dell'industria, del commer- cio e dell'artigianato : (Trasmissione di documenti) 3531 8 Nomine ministeriali ai sensi dell'arti- colo 9 della legge n . 14 del 1978 : (Comunicazione) 3531 7 Proposta di modificazione del regola - mento : proposta di aggiunta al re- golamento dell'articolo 96-bi s (Doc . II, n . 6) (Discussione) : PRESIDENTE 35318, 35319, 35323, 35329, 35330, 35337, 35340, 35346, 35350 ANDÒ (PSI), Relatore 35340, 35350 BASSANINI (Misto) 35329, 35330, 35337 3531 7 35316

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 3 NOVEMBRE 198 1

RESOCONTO STENOGRAFIC O

399.

SEDUTA DI MARTEDI 3 NOVEMBRE 198 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARTIIIII

INDI

DEL PRESIDENTE IOTTI

INDICE

PAG .

PAG.

Missioni 35315

Disegni di legge:(Annunzio) 3531 6(Assegnazione a Commissione in sed e

referente) 35316(Proposta di assegnazione a Commis-

sione in sede legislativa) 3531 7(Stralcio di disposizioni da parte d i

una Commissione in sede legislati -

(Trasmissione dal Senato)

Proposte di legge :(Annunzio) 3531 6(Assegnazione a Commissione in sed e

referente) 3531 6

Interrogazioni e interpellanze :(Annunzio) 35355

Corte costituzionale :(Annunzio di una sentenza) 3535 5(Annunzio della trasmissione di atti) 3531 8

Ministro dell'industria, del commer-cio e dell'artigianato :

(Trasmissione di documenti) 3531 8

Nomine ministeriali ai sensi dell'arti-colo 9 della legge n. 14 del 1978 :

(Comunicazione) 35317

Proposta di modificazione del regola-mento: proposta di aggiunta al re-golamento dell'articolo 96-bis(Doc. II, n. 6) (Discussione) :

PRESIDENTE 35318, 35319, 35323, 35329, 35330,35337, 35340, 35346, 35350

ANDÒ (PSI), Relatore 35340, 35350BASSANINI (Misto) 35329, 35330, 35337

3531 735316

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 3 NOVEMBRE 1981

PAG . PAG .

35348 Risposte scritte ad interrogazioni :35319 (Annunzio) 3535 5

3532335348 Sul processo verbale :35337 PRESIDENTE 3531 535319 MELEGA (PR) 3531 5

35317

Ordine del giorno della seduta di do -mani 35355

BATTAGLIA (PRI) 35346 ,CICCIOMESSERE (PR) 35318 ,COLONNA (PCI)MELL.UNI (PR) 35340, 35344, 35345, 35346 ,

PAllAGLIA (MSI-DN)POCHE1-FI (PCI)

Richiesta ministeriale di parere par -lamentare ai sensi dell'articolo 1della legge n . 14 del 1978

SEDUTA PRECEDENTE : N. 398 — MERCOLEDÌ 28 OTTOBRE 198 1

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La seduta comincia alle 10 .

Sul processo verbale .

GIANNI, Segretario, legge il processoverbale della seduta del 28 ottobre 1981 .

MELEGA. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

MELEGA. Signora Presidente, deside-rerei segnalare quanto ebbi già a osservarenella seduta di mercoledì 28 ottobre scors oin sede di replica al rappresentante de lGoverno, il quale dichiaratosi in prece-denza pronto a rispondere alle interpel-lanze ed alle interrogazioni sul l 'Itavia nonha poi detto una parola sui quesiti post idalle interpellanze e interrogazioni iscritt eallo ordine del giorno su detto argo -mento .

Ora, signora Presidente, credo non s ipossa formalmente accettare il comporta -mento del Governo, che non ha detto asso -lutamente nulla: al Governo è consentitodire che non intende rispondere, ma no ngli è consentito non dire assolutamentenulla in risposta alle interrogazioni, poi -ché in tal caso queste non possono consi-derarsi svolte!

Se mi consente (stavo controllandoadesso il Resoconto stenografico di merco-ledì 28 ottobre scorso), trovo curioso — enon lo si può considerare un caso — il fatto

che non vi sia indicato il numero della mi ainterrogazione cui il Governo non ha datorisposta, malgrado l'interrogazione fosseall'ordine del giorno. Ripeto di aver con-trollato in questo momento, ma potrei es-sermi sbagliato (mi riferisco alla pagin a35287: è l ' interrogazione n . 3-02940) .

Intendo ripresentare la medesima inter-rogazione e chiedo alla Presidenza di tute -lare il diritto del parlamentare di ottenerecomunque una risposta dal Governo, aidocumenti di sindacato ispettivo presen-tati .

PRESIDENTE. Onorevole Melega, in ve-rità quella interrogazione è citata . Tutta-via, circa la questione principale lei ha gi àanticipato quanto le volevo consigliare : ri-presenti l'interrogazione e ne solleciti l arisposta, in modo da avere la possibilità diottenerla .

Se non vi sono altre osservazioni, i lprocesso verbale si intende approvato .

(Il processo verbale è approvato) .

Missioni .

PRESIDENTE. Comunico che, a normadell'articolo 46, secondo comma, del Rego-lamento, i deputati Amalfitano ,Aniasi,Amodeo, Andreotti, Baghino, Balzamo ,Benco Gruber, Bernardi Guido, Bocchi,Bonalumi, Federico, Fioret, Labriola,Liotti, Madaudo, Manfredini, Morazzoni ,Pani, Pasquini, Pucci, Stegagnini, Tesini

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 3 NOVEMBRE 198 1

Giancarlo e Tremaglia sono in mission eper incarico del loro ufficio .

Annunzio di proposta di legge .

PRESIDENTE. In data 28 ottobre 1981 ; èstata presentata alla Presidenza la se-guente proposta di legge dal deputato :

ALBERINI: «Estensione agli ufficiali e sot-tufficiali internati in campi di concentra-mento della promozione al grado supe-riore concessa, a titolo onorifico, agli excombattenti che hanno partecipato all aguerra di liberazione» (2911) .

In data 2 novembre 1981 è stata presen-tata alla Presidenza la seguente propost adi legge dai deputati :

ZANONE e BASLINI : «Modifiche alla legge22 ottobre 1971, n. 865, e successive modi -ficazioni, concernente le norme sull aespropriazione per pubblica utilità»(2916) .

Saranno stampate e distribuite.

Trasmissioni dal Senato .

PRESIDENTE. In data 30 ottobre 1981 ilPresidente del Senato ha trasmesso allaPresidenza i seguenti disegni di legge :

S. 1457 — «Interventi per i settoridell'economia di rilevanza nazionale» (ap-provato da quel Consesso) (2912) ;

S. 1290 — «Attuazione della politic amineraria» (approvata da quel Con-sesso)(2913) ;

S. 1255 — «Assegnazione alla Comu-nità europea del carbone e dell'acciaio d ientrate supplementari al bilancio opera-tivo per gli anni 1979 e 1980» (approvato daquel Consesso) (2914) .

Saranno stampati e distribuiti .

Annunzio di un disegno di legge.

PRESIDENTE. In data 31 ottobre 1981 èstato presentato alla Presidenza il se-guente disegno di legge :

Al Ministro del tesoro;

«Variazioni al bilancio dello Stato ed aquelli delle Aziende autonome per l'annofinanziario 1981 (terzo provvedimento)»(2915).

Sarà stampato e distribuito.

Assegnazione di progetti di legg ea Commissioni in sede referente .

PRESIDENTE. A norma del primocomma dell'articolo 72 del regolamento ,comunico che i seguenti progetti di leggesono deferiti alle sottoindicate Commis-sioni permanenti in sede referente:

I Commissione (Affari costituzionali) :

PICCINELLI ed altri : «Modifica del decretodel Presidente della Repubblica 30 marzo1957, n. 361, concernente approvazionedel testo unico delle leggi per l'elezionedella Camera dei deputati» (2240) (con pa-rere della Il e della IV Commissione) ;

«Norme per la disciplina dell 'elettoratoattivo, la tenuta e la revisione dell'anagrafeelettorale» (2652) (con parere della Il, dellaIli, della IV, della V e della VI Commis-sione);

VI Commissione (Finanze e tesoro) :

S. 1578 «Conversione in legge, con mo-dificazioni, del decreto-legge 28 settembre1981, n. 540, concernente la proroga delleagevolazioni fiscali per le obbligazioni etitoli similari di cui all'articolo 6 del de-creto-legge 31 ottobre 1980, n . 693, conver -tito, con modificazioni, nella legge 22 di-cembre 1980, n. 891, e al l 'articolo 57 dellalegge 5 agosto 1978, n. 457» (approvato da lSenato) (2906) (con parere della I e della VCommissione);

XII Commissione (Industria) :

S . 1588 «Conversione in legge, con mo-dificazioni, del decreto-legge 30 settembre1981, n. 545, concernente misure urgent inel settore della produzione industriale edell'artigianato» (approvato dal Senato)

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(2907) (con parere della I e della V Commis-sione);

XIII Commissione (Lavoro) :

MARTINAT: «Norme per la utilizzazionedei lavoratori in cassa integrazione sala-riale» (2861) (con parere della I, della V edella XII Commissione) .

Stralcio di disposizioni di un disegno d ilegge da parte di una Commissione i nsede legislativa.

PRESIDENTE. Comunico che la IXCommissione lavori pubblici, nella sedutain sede legislativa del 22 ottobre 1981, esa -minando il progetto di legge: «Ristruttura-zione dei ruoli dell 'ANAS e premio di in-centivazione» (1550), ha deliberato lostralcio degli articoli 1, 2 e da 5 a 12 con i ltitolo: «Disposizioni riguardanti l 'ordina-mento del personale dell 'ANAS» (1550-ter) ;la restante parte del disegno di legge as-sume il titolo : «Ristrutturazione dei ruol idell 'ANAS» (1550-bis) .

Proposta di assegnazione di disegni dilegge a Commissioni in sede legisla-tiva.

PRESIDENTE . A norma del primocomma dell 'articolo 92 del Regolamento,propongo alla Camera l 'assegnazione insede legislativa dei seguenti progetti d ilegge :

alla IV Commissione (Giustizia) :

S. 1364. - «Provvedimenti urgenti per leforniture necessarie alle attrezzature degl iuffici giudiziari» (approvato dalla Il Com-missione del Senato) (2889) (con parer edella VI Commissione) ;

alla XIII Commissione (Lavoro) :

«Proroga del termine di cui all 'articolo17 della legge 1 0 giugno 1977, n . 285, inmateria di provvidenze a favore delle im-prese artigiane (2905) (con parere della XIICommissione) .

Le suddette proposte di assegnazion esaranno poste all'ordine del giorno dell aprossima seduta .

Richiesta ministeriale di parere parlamen-tare ai sensi dell'articolo 1 della legge n .14 del 1978.

PRESIDENTE. Il Presidente del Consi-glio dei ministri ha inviato, a ' terminidell'articolo 1 della legge 24 gennaio 1978,n. 14, la richiesta di parere parlamentaresulla proposta di nomina del Dottor PieroToresella a Presidente dell'Ente autonomo«Fiera di Trieste» .

Tale richiesta, à termini del quart ocomma dell'articolo 143 del regolamento,è deferita alla Commissione permanent e(Industria) .

Comunicazione di nomine ministeriali, aisensi dell 'articolo 9 della legge n. 14 del1978

PRESIDENTE. Il ministro del tesoro, a 'termini dell 'articolo 9 della legge 24 gen-naio 1978, n. 14, ha dato comunicazion idella nomina del dottor Giacomo Ferrarisa membro del consiglio di amministra-zione dell'Istituto di credito per il finanzia -mento a medio termine alle medie e pic-cole imprese delle Marche, del dottor Ald oMastrandrea a membro del consiglio d iamministrazione dell'Istituto di creditoper il finanziamento a medio termine allemedie e piccole imprese della Puglia, de ldottor Domenico Ciampani a membro de lconsiglio' di amministrazione dell'Istitut odi credito per il finanziamento a mediotermine alle medie e piccole imprese dellaBasilicata e del dottor Giuseppe Pasqua edell'ingegner Luigi Giangrossi a membridel consiglio di amministrazione dellaBanca nazionale del lavoro.

Tali comunicazioni sono state trasmess ealla VI Commissione permanente (Finanz ee tesoro) .

Il Presidente del Consiglio dei ministr isempre a' termini dell'articolo 9 dellalegge 24 gennaio 1978, n. 14, ha dato comu-nicazione della nomina del dottor Fede-

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rico Cempella a componente il consiglio d iamministrazione dell'Ente autonomo.«Esposizione triennale internazionaledelle arti decorative e industriali modernee dell'architettura moderna» (Triennale d iMilano) .

Tale comunicazione è stata trasmessaalla VIII Commissione permanente (Istru-zione) .

Trasmissione dal Ministro dell 'Industriadel commercio e dell'artigianato.

PRESIDENTE. Il ministro del l ' industriadel commercio e dell'artigianato ha tra -smesso, ai sensi del decimo comma dell'ar -ticolo 3 della legge 12 agosto 1977 n. 875, iprogrammi di investimento della Societ àBM Italia S p A . e delle Società del gruppoMontedison.

Detti documenti, d'intesa con il Presi-dente del Senato, sono stati trasmessi allaCommissione parlamentare per la ristrut-turazione e la riconversione industriale eper i programmi delle partecipazioni sta-tali .

Annunzio della trasmissione di att ialla Corte Costituzionale.

PRESIDENTE. Nel mese di ottobre sonopervenute ordinanze emesse da autorit àgiurisdizionali per la trasmissione all aCorte costituzionale di atti relativi a giudizidi legittimità costituzionale .

Questi documenti sono depositati negl iuffici del Segretario generale a disposi-zione degli onorevoli deputati .

Discussione della proposta di modifica-zione del regolamento: Proposta di ag-giunta al regolamento dell'articolo 96 -bis (doc. II, n. 6).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno recala discussione della proposta di modifica-zione del regolamento: Proposta di ag-giunta al regolamento dell 'articolo 96-bis .

CICCIOMESSERE. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CICCIOMESSERE. Vorrei fare un ri-chiamo al primo comma dell'articolo 65del regolamento, che recita: «Alla pubbli-cità dei lavori delle Giunte e delle Commis -sioni si provvede mediante resoconti pub-blicati nel Bollettino delle Giunte e delleCommissioni parlamentari a cura del Se-gretariato generale della Camera». NelBollettino del 26 ottobre 1981 appare laconvocazione, per martedì 27 ottobre ,della Giunta per il regolamento . Nel Bollet-tino del 27 ottobre 1981, ed in quello delgiorno successivo, cioè mercoledì 28 otto-bre, non vi è alcun resoconto dei lavoridella Giunta per il regolamento .

So per certo che sia martedì 27 ottobreche mercoledì 28 ottobre la Giunta per ilregolamento ha tenuto due riunioni . Noi ,signora Presidente, abbiamo più volte sol -levato la questione che i resoconti delleriunioni della Giunta per il regolamentosono inadeguati, tant'è che non viene for-nito il resoconto effettivo dei lavori d iquesto organo. Adesso siamo di fronte pe-rò, alla totale eliminazione del resocontoed ogni deputato non è più in grado disapere cosa sia accaduto nelle riunionidella Giunta; non sa chi sia intervenuto ,quale sia stato più o meno l 'oggetto delladiscussione. Probabilmente, il motivo ditutto ciò è da ricercarsi nel pudore, nelsenso che è bene non fornire informazionidi cosa accade in queste riunioni perchè èbene nascondere le oscenità e cercare d inon farle trasparire attraverso i docu-menti. In ogni caso, signora Presidente,ribadisco la mia richiesta perchè si dia ,attraverso i resoconti, esatto conto diquanto è accaduto nelle riunioni dell aGiunta per il regolamento, in particola rmodo per quanto riguarda le giornate d imartedì 27 ottobre e mercoledì 28 otto-bre.

PRESIDENTE. Onorevole Cicciomes-sere, le faccio presente che le riunioni dellaGiunta per il regolamento cui lei si è rife-rito — a parte il contenuto delle valuta-

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zioni addotte, che sono molto soggettive —attengono ad un'unica seduta, che è stat asospesa e che sarà ripresa questa mattina;il resoconto verrà pertanto pubblicat odopo che la seduta si sarà conclusa .

Si tratta cioè di una seduta unica nonancora conclusa. Questo è il motivo per cu inon è ancora disponibile il resoconto .

CICCIOMESSERE. Cioè è una sedutasospesa per una settimana? Mi permetta d iesprimere delle serie perplessità in propo-sito .

RAUTI. È anomalo !

CICCIOMESSERE . Per quanto riguardala seconda questione, più o meno sap-piamo che è stata convocata una riunionedella Giunta oggi alle ore 11 . Nel Bollettin odelle Giunte e delle Commissioni parla-mentari non viene specificato se si tratta d iprosecuzione o. . .

PRESIDENTE. Per gli stessi motivi !

CICCIOMESSERE. Vorrei fare un 'altraconsiderazione! Alle 11 è prevista questariunione della Giunta per il regolamento e— a proposito dell'ordine dei lavori — no ncredo sia serio prevedere la continuazionedei lavori dell'aula sulle modifiche al rego-lamento in concomitanza con la riunionedella Giunta. Pertanto le chiedo di sospen-dere la seduta alle 11 riprendendola, dop ola conclusione dei lavori della Giunta i nmodo da consentire ai componenti dellaGiunta di essere presenti in aula, il che è unloro preciso diritto-dovere .

PRESIDENTE. Onorevole Cicciomes-sere, le faccio presente che era già stataprevista, per la seduta odierna, la contem-poraneità della seduta dell 'Assemblea e diquella della Giunta (Commenti del depu-tato Cicciomessere) .

Dichiaro aperta la discussione sull elinee generali, avvertendo che il gruppoparlamentare del MSI-destra nazionale hachiesto la deroga ai limiti di tempo per gl iinterventi degli iscritti al gruppo stesso, a isensi del sesto comma dell'articolo 39 del

regolamento .

POCHETTI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Voglia indicarne il mo-tivo, onorevole Pochetti .

POCHETTI. Chiedo, a nome del gruppocomunista, lo scrutinio segreto su tutte levotazioni relative alla proposta di aggiuntaal regolamento dell'articolo 96-bis .

PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Po-chetti. Ha facoltà di parlare il relatore,onorevole Andò .

ANDÒ, Relatore. Signor Presidente, ono -revoli colleghi, la proposta di aggiunta a lregolamento dell'articolo 96-bis intervienesu uno dei temi nodali dell'attuale dibattit oistituzionale . E un tema imposto dalla cre -scente proliferazione della decretazioned'urgenza intervenuta nelle ultime due le-gislature; la proposta intende dare unarisposta a tale disfunzione, riorganizzandola materia attraverso una previsione 7at-tenta delle varie fasi nelle quali si artico-lano le procedure di esame parlamentaredei decreti-legge, sia in Commissione, si ain Assemblea .

Sono note le ragioni che hanno portato aquesta accelerazione nell'emanazione deidecreti-legge ; riteniamo che tali ragioninon siano esclusivamente imputabili a par-ticolari stagioni politiche né che sianoespressione di una condizione di difficoltànei rapporti tra Governo e Parlamento ,tant'è che anche in stagioni politiche carat -terizzate da facili rapporti tra Governo eParlamento e da condizioni di assolutapraticabilità dell'aula da parte di govern iforniti di larghe maggioranze il fenomen osi è consolidato ed accresciuto . Proprionella passata legislatura il Presidente dellaCamera ha espresso una valutazione estre -mamente preoccupata in ordine a quest alinea di tendenza.

Le ragioni alla base della proposta diaggiunta al regolamento dell'articolo 96-bis non sono esclusivamente di ordine poli-tico, ma anche tecnico; le più vistose sonoravvisabili nella condizione di estrema dif-

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ficoltà in cui il Parlamento si è venuto atrovare, a fronte di una decretazione d 'ur-genza disordinata, spesso sganciatadall 'osservanza dei requisiti previst idall 'articolo 77 della Costituzione, e co-munque tale da incidere in maniera pe-sante sulla programmazione dei lavoriparlamentari, divenendo fattore non se-condario di una problematica attuazionedella stessa .

L'unica strada per superare questa con -dizione di difficoltà, e consentire quind iche la decretazione d 'urgenza ritorninell 'alveo voluto dalla Costituzione èquella di prevedere un «filtro» di caratteregenerale ed obbligatorio nella disamin apreventiva dei decreti-legge, che consent aalla Commissione affari costituzionali d ipronunziarsi preventivamente sulla ricon-ducibilità del decreto-legge ai requisit iprevisti dall 'articolo 77 della Costitu-zione .

Non staremo qui ad intrattenerc isull 'esame dei vari guasti che la decreta-zione d 'urgenza ha recato nella vita parla-mentare, con riferimento ai fenomeni chesi evidenziavano, ma anche con riferi-mento a situazioni diverse ; va tuttavia rile-vato che spesso la decretazione d'urgenz asi è manifestata come uno strumento«spuntato» ai fini del conseguimento degliobiettivi che si intendevano conseguire co nil decreto-legge, tant'è che spesso si è post al 'esigenza di reiterare più volte la presen-tazione di decreti-legge, moltiplicandocosì le fasi parlamentari di esame e didiscussione, e quindi finendo per aggra-vare la situazione di inefficienza legisla-tiva che si voleva fronteggiare e facendovenire meno l'esigenza di tempestività d iintervento, che viceversa con la decreta-zione d'urgenza si intendeva sottòlineare .

Nel momento in cui la filosofia unifi-cante delle proposte di modificazione de lregolamento, che si esamineranno inquesti giorni, è proprio quella di garantireun'efficienza ai lavori parlamentari eduna maggiore produttività, ripristinandoattraverso le modifiche agli articoli 23 e 24il metodo della programmazione e garan-tendolo nei fatti, con le modifiche agli arti -coli 39 e 85. in tema di riduzione e di con -

centrazione degli interventi, sembra assaicoerente con questa filosofia introdurr eelementi di novità, quali quelli qui propo-sti, che eliminino fattori di turbativa de ilavori parlamentari non secondari .

La proposta di aggiunta al regolamentodell 'articolo 96-bis si articola soprattuttoin due momenti . Vi è la previsione di un«filtro» preliminare, per accertare la con-formità del decreto-legge ai requisiti pre-visti dall'articolo 77 della Costituzione ; vi èpoi la previsione di un meccanismo auto-matico di iscrizione all'ordine del giorn odell'Assemblea del decreto-legge che hasuperato l 'esame preliminare, e quindi l apossibilità che, in sede di discussione ,siano completamente assorbite dall'esam epreliminare tutte le questioni pregiudizial iche insorgessero in questa fase .

Si vuole, in buona sostanza, garantireanche per tale via un recupero al Parla -mento della pienezza delle proprie compe-tenze e far sì che il metodo della program-mazione si realizzi non soltanto con riferi -mento all'organizzazione della discus-sione in Assemblea dei vari provvedimenti ,ma anche con riferimento ad elementi d iturbativa e di devianza non secondari, ch esi manifestassero attraverso un ulterioreconsolidamento del deprecabile fenomen odei decreti-legge (deprecabile nella misurain cui sconvolge lo stesso impianto del l 'ar-ticolo 77 della Costituzione).

La procedura delineata dall'articolo 96 -bis si articola essenzialmente in tre fasi . Laprima fase è relativa all'assegnazione de idecreti-legge alle competenti Commissionipermanenti, assegnazione che avviene i lgiorno stesso della loro presentazione,dopo la quale è previsto un notevole snel-limento delle procedure ordinarie, consen -tendo tra l'altro il deferimento del disegnodi legge di conversione alla Commissionecompetente anche a Camera chiusa eprima della stampa del relativo disegno dilegge di conversione, concentrando quind iin un'unica seduta l 'annunzio e la discus-sione delle proposte di diversa assegna-zione .

La seconda fase è quella relativ aall'esame preliminare del provvediment onella Commissione affari costituzionali .

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nel termine di tre giorni dall 'assegnazione,di tutti quegli aspetti di compatibilità de lprovvedimento con quanto contenutonell 'articolo 77 della Costituzione, con laprevisione di un rapporto assai stretto traquesta disamina in Commissione e la di-scussione in Assemblea, entro cinquegiorni dalla presentazione del disegno dilegge di conversione, nel caso in cui vi si aparere contrario della Commissione affar icostituzionali o vi sia una richiesta in ta lsenso da parte di due presidenti di grupp oodi venti deputati . Quindi, anche in quest afase la discussione è scandita da termin irigorosi, in modo tale che, se da un lato,complessivamente, l'impianto della pro -posta in esame è tale da scoraggiare u nricorso disordinato da parte del Governo a ldecreto-legge, dall 'altro, però, la garanzi adi questi tempi offre la possibilità che i lGoverno, quando ne ricorrano le condi-zioni, si avvalga della decretazione d ' ur-genza, avendo anche la garanzia del ri-spetto dei tempi, ed evitando che la sca-denza del termine possa essere strumen-talmente impiegata per fare complessiva-mente «saltare» la possibilità di una con -versione del provvedimento per tempo.

Per quanto riguarda, poi, il terzo ele-mento di novità contenuto nella propostadi modifica, esso si riferisce all 'ultimafase, che interviene una volta superato i lvaglio preliminare, quando il decreto-legge continua il suo iter normale in Com-missione in sede referente per la durata deitempi previsti dall'articolo 81 . Alla sca-denza di questi termini, il provvedimento èposto dal Presidente della Camera a lprimo punto dell 'ordine del giorno dellaprima seduta utile dell 'Assemblea. Inquesta fase, la discussione segue il su ocorso e non può essere interrotta con l aproposizione di strumenti quali la pregiu-diziale, la sospensiva e l 'ordine del giorn odi non passaggio agli articoli, in quantotutte tali questioni appaiono come com-plessivamente consumate, una volta che ilgiudizio preliminare abbia dato un ri-scontro positivo.

In Commissione, sono state espresseperplessità in ordine alla proposta di ag-giunta al regolamento dell 'articolo 96-bis .

Di esse conviene dare conto, perché ri-guardano anche importanti aspetti di co-stituzionalità della proposta qui illustrata .Una prima perplessità riguarda l 'opportu-nità di intervenire in via regolamentare i nquesta materia, su processi che si svolgonoa livello costituzionale, così direttamentecollegati alla previsione costituzionalecontenuta nell'articolo 77 . Ma io credo chequesta confusione di compiti e di funzioni ,che determinerebbe una inopportunità d iintervenire con lo strumento regolamen-tare, non possa legittimamente essere in-vocata, perché diverso è lo scopo pratic odell'articolo 77, che in questa sede cer-chiamo di realizzare con la modifica chestiamo illustrando. Qui, sostanzialmente ,non intendiamo tanto sconvolgere l ' im-pianto costituzionale dell 'articolo 77 néinterferire con la previsione,costituzionaleconsapevoli come siamo che una divers asistemazione del complesso dei requisitirichiesti per una legittima emanazione deidecreti-legge possa avvenire soltanto i nsede di revisione costituzionale . Viceversa,qui intendiamo operare attraverso lo stru -mento regolamentare (e, del resto, laGiunta non ha altra leva che questa) pe rrealizzare un elemento di legittima pres-sione sul Governo, affinché la decreta-zione di urgenza possa rientrare nell 'alveosuo proprio. Indubbiamente la minacciaincombente, a fronte di un'emanazione d idecreti-legge che, per mancanza dei requi-siti della necessità e dell'urgenza, possan oessere fermati già in Commissione allasoglia dell'esame da parte dell'Assemblea ,rappresenta — io credo — un deterrenteserio per qualunque Governo nell 'emana-zione di decreti-legge «facili» o affrettat ida questo punto di vista .

Per quanto riguarda altre obiezioni chesono state mosse in Giunta e delle qualiconviene rendere conto in questa sede ,particolarmente meritevoli di menzion esono quelle relative ad una proposta che laGiunta non ha accolto in ordine alla previ-sione di una maggioranza assoluta pe rquanto riguarda l 'esame e, quindi il votosulla pregiudiziale di costituzionalità . Noiriteniamo che molte ragioni sconsiglinouna siffatta previsione . Anzitutto ragioni

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di carattere sistematico, perché la maggio-ranza assoluta derogherebbe ad un prin-cipio ' generale, quale quello contenutonell'articolo 64 della Costituzione, secondocui le deliberazioni di ciascuna Camer asono adottate a maggioranza dei presenti .A nostro avviso, per la materia trattata no nricorre l'opportunità di prevedere un amaggioranza diversa da quella normal-mente prevista per tutte le deliberazionidella Camera . In secondo luogo ci sarebb eun'altra obiezione, non sollevata ma che èopportuno prevenire: rafforzando il pro -cedimento di approvazione della pregiudi-ziale, verremo infatti ad esaltare il mo-mento del controllo, facendo quasi un aduplicazione assai inopportuna di ciò chedeve svolgersi ritualmente in altra sede, ecioè a livello di controllo di costituzionali-tà. Un filtro quale quello previsto, che peròcomporta una decisione della Camera amaggioranza assoluta, avrebbe una rile-vanza tale da porre davvero problemi d iseria compatibilità con il sindacato che su lprovvedimento potrebbe fare successiva -mente la Corte costituzionale .

Qui, invece, si tratta di giudizi completa -mente diversi : il giudizio preliminare no nattiene tanto ad una disamina complessiv adel provvedimento, con riferimento a tutt ii problemi di costituzionalità che possonolegittimamente porsi, ma è eminente-mente politico, concernendo la correttezz adell 'uso fatto dal Governo, in via di ur-genza, di un potere proprio del Parla-mento. Drammatizzare il controllo attra-verso la previsione di una maggioranzache non è quella fisiologicamente richiestaper tutte le deliberazioni della Camera sot -tolineerebbe, a mio giudizio, l'ecceziona-lità di tale controllo e porrebbe problem iseri di raccordo con quello che è, poi, i lcontrollo di costituzionalità vero e pro-prio.

Sempre sviluppando la tematica relativaal significato del controllo preliminare,che qui si disciplina nei termini esposti, eraccordando questa tematica con altr icontrolli che pur intervengono nel cors odell 'emanazione del decreto-legge (ci rife-riamo in particolare al controllo esercitat odal Presidente della Repubblica), rite -

niamo che problemi di costituzionalitànon si pongano neppure da questo puntodi vista, perché si tratta di un esame delprovvedimento da due punti di vista com-pletamente diversi . Quindi non si può asso-lutamente sostenere che le due attività —quella di un eventuale controllo del Capodello Stato e quella del controllo fatto i nCommissione affari costituzionali — ab-biano, al di là dello stesso oggetto obietti-vamente definito, il medesimo contenuto ela medesima finalizzazione .

Ragioni diverse ci portano anche a nonritenere ostativo del tipo di esame prelimi -nare di cui qui si parla il fatto che sia even -tualmente già intervenuta la conversionedel decreto-legge presso l'altro ramo delParlamento . Stante l'attuale organizza-zione dei lavori parlamentari alla Cameraed al Senato, ma stante soprattutto il si-stema dei rapporti fra i due rami del Par -lamento (ciascuno appunto regolato da unregime di assoluta autonomia), non rite-niamo che l'avvenuta conversione delprovvedimento in una delle due Camerepossa rappresentare un precedente vinco-lante o, comunque, possa limitare la li-bertà di decisione e di giudizio dell 'altroramo del Parlamento .

Queste sono le linee portanti delle pro-poste di modifica, che ci premeva eviden-ziare nel momento in cui la presentiamoalla Camera. Riteniamo che la proposta d iaggiunta al regolamento dell'articolo 96-bis, venga a completare il primo «pac-chetto» di modifiche al regolamento e con-senta di evidenziare quanto di comun enelle stesse esiste, ai fini di respingere unaloro interpretazione deviante. Le modi -fiche in questione, sia quelle in ordine all equali si è già riferito in quest'aula, siaquella relativa all'aggiunta dell'articol o96-bis, sembra a noi abbiano una «filoso-fia» unificante . Non si tratta — e nessunaoccasione meglio dell'attuale consente dichiarirlo — di contrastare in linea di prin-cipio quanto emergeva, la filosofia por-tante del regolamento in vigore. Non sitratta, quindi, di dire che con le modifich eche si discuteranno in questi giorni si in -tende colpire al cuore il regolamento de l1971, nel suo significato politico preva-

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lente. Riteniamo che nessuna proposta dimodifica meglio di quella in esame poss achiarire che non si tratta di sostituire, a duna certa logica, una logica diversa e oppo-sta, ma viceversa di riempire spazi e var-chi, di affrontare quelle disfunzioni che i lregolamento vigente aveva chiaramentepalesato nel corso della vita parlamen-tare.

È con questo convincimento che si rac-comanda l 'approvazione della proposta diaggiunta al regolamento dell 'articolo 96-bis (Applausi) .

PRESIDENTE. Vorrei far presente che èstato richiesto l 'ampliamento della discus -sione sulle linee generali limitatamente a dun oratore per gruppo — ai sensi delsecondo comma dell'articolo 83 del rego-lamento — e che fino ad ora vi sono tr eiscritti a parlare.

Il Presidente della Camera, informat odell 'andamento dei lavori, ha deciso di in -viare alle 17 di oggi la riunione dell aGiunta per il regolamento (che era previstoper le 11 di stamane), per consentire, entr otale termine, la conclusione di questo di -battito .

Il primo iscritto a parlare è l 'onorevoleColonna . Ne ha facoltà .

COLONNA. Signor Presidente, colleghi ,inizierò questo mio intervento ricollegan-domi alle considerazioni finali del relatoreAndò. Con la proposta sottoposta al nostroesame si completa — come egli ha detto —il «pacchetto» di modificazioni al regola -mento elaborate dalla Giunta in materia diprogrammazione . Con essa si cerca di eli -minare quell ' innegabile elemento di turba-tiva rappresentato dall'enorme prolifera-zione dei decreti-legge.

Il Collega Cecchi ha già dichiarato inquest 'aula come, per noi comunisti, quest oaspetto della programmazione sia, i nmodo irrinunciabile, collegato alle altreproposte al nostro esame, in quanto non c isembra possibile alcuna seria programma-zione dei lavori della Camera senza fars icarico dei problemi rappresentati dall aconversione in legge dei decreti-legge . Ri-teniamo, infatti, che l 'elemento unificante

— come ha appunto detto il relatore Andò— di tutte le proposte di modifica presen-tate dalla Giunta sia la programmazion edei lavori della Camera, in modo da con -sentire uno svolgimento ordinato degl istessi, sulla base di scelte di priorità, chepermetta di decidere sull'attuazione delprogramma senza comprimere un dibat-tito libero e democratico.

Se al centro, quindi, vi è la programma-zione, non si possono non prendere in con -siderazione gli effetti, su di essa, dei di-segni di legge di conversione dei decreti-legge. Molti sono i problemi sollevat idall'uso e dall'abuso del decreto-legge ,molti sono i guasti che l'enorme uso di ess iha provocato sullo stesso rapporto istitu-zionale tra Parlamento e Governo così d amutarne nei fatti la stessa natura, ma an -che, come è stato osservato da più parti pdallo stesso relatore Andò in questo mo-mento, dalla impossibilità di formulare edi attuare una qualsiasi programmazione— cito dalla relazione — in presenza d idisegni di legge, quali quelli di conver-sione, ai quali la previsione di termini co-stituzionali per la conversione in legge at -tribuisce una naturale priorità .

Su questi temi tante volte, da tante parti ,si è discusso in sede parlamentare e i ostesso ho avuto l'onore di esprimermi inquest 'aula. Mi sia consentito perciò di atte -nermi strettamente all'oggetto al nostr oesame.

Siamo più che convinti che la propost ache oggi stiamo esaminando affronta sol oun aspetto della tematica dei decreti-legge ,ma ciò nondimeno essa è importante edaffronta in modo serio quei lati del pro-blema che possono essere disciplinati ne lregolamento. Come è noto, la tematica de ldecreto-legge ha molti aspetti e per poterlaregolamentare è necessario ricorrere avari strumenti : la legge costituzionale, lalegge ordinaria, i regolamenti parlamen-tari convenzioni politiche. Come i colleghiprobabilmente sapranno, una nostra pro -posta di legge sulla Presidenza del consi-glio prevede delle norme che, ad esempio,disciplinano alcuni aspetti per l'emana-zione dei decreti legge.

La Commissione affari costituzionali sta

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effettuando uno studio, una ricerca siste-matica per proporre all 'esame della Ca-mera i vari interventi possibili e le variesoluzioni per regolamentare in manieraorganica la materia, e riteniamo chequesto lavoro debba andare avanti e giun-gere rapidamente a conclusione .

In questa direzione ogni contributo eogni proposta che possa essere anticipa-trice — mi rivolgo all 'onorevole Gianni,che ha chiesto l'adesione ad un disegn ocostituzionale in materia — ci vedrà at-tenti e tenaci sostenitori . Ma il problemache abbiamo oggi davanti è vedere cosa s ipossa fare con i regolamenti per affron-tare almeno una parte del problema. Cisembra che nei regolamenti si possanoprendere in considerazione solo gli aspett iprocedurali, cioè come, in qual modo, co nquali termini le camere possono esami-nare il decreto-legge al fine di effettuare l aconversione o meno .

Il problema, ci sembra, è quello di aver euna procedura complessiva che consentaal Parlamento e al Governo di portareavanti, sulla base di un programma, lescelte concordate secondo le priorità stabi -lite, senza continui turbamenti . Ciò di persè elimina una causa, non secondaria, ch eè alla base della decretazione d'urgenza;infatti, una programmazione seria ed affi-dabile, una procedura che consental 'esame e la deliberazione su provvedi -menti previsti è un modo molto efficac eper togliere pretesti al Governo per unricorso distorto e abnorme alla decreta-zione d'urgenza.

Ecco quindi che il tentativo che si è con -cretato nel testo da una parte appare ne-cessario ai fini di una attendibile program -mazione, dall 'altra è utile — mi sembraindubbio — per ridurre, comprimere, to-gliere motivazioni alla decretazione d'ur-genza; in sostanza è un modo concreto pe rincidere sul comportamento del Go-verno.

Siamo quindi d'accordo con il relatoreAndò e con tutta la Giunta e siamo d'ac-cordo, perchè di questa tesi siamo stat itenaci e convinti sostenitori, della neces-sità di trovare una procedura che, prima ditutto, non privilegi la discussione dei di -

segni di' legge di conversione di decreti -legge rispetto alla discussione di disegni d ilegge ordinari del Governo ai fini dei lavor idella Camera, dato che questi ultimi son oovviamente lo strumento normale per l'at-tuazione del programma di Governo ,mentre i decreti-legge sono uno strumentoassolutamente eccezionale . Il discorsosulla «corsia preferenziale», che dovremoaffrontare in altra sede, comunque, può ,come è ovvio, valere solo per i disegni d ilegge ordinari, e non per i decreti-legge.

In secondo luogo, occorre una proce-dura che disincentivi l'uso della decreta-zione d'urgenza, restringendola nei suoilimiti fisiologici e costituzionali dei cas istraordinari di necessità e di urgenza no naltrimenti affrontabili . La proposta dell aGiunta è una prima risposta, come dice i lrelatore Andò, ed anche parziale : quellaconnessa alla programmazione . Mancanoinvece le parti relative alla votazione,all'uso della questione di fiducia, e così via .Queste parti, altrettanto essenziali, do-vranno essere affrontate in seguito, e l aGiunta del regolamento ha già iniziato adiscutere al riguardo, da tempo. Per ora cisi è limitati a sottoporre all 'Assemblea laparte relativa alla programmazione, la-sciando volutamente e chiaramente no npregiudicata, come dice il collega Segn inella sua relazione alla proposta di modi-ficazione dell'articolo 85 del regolamento ,la disciplina delle votazioni del disegno d ilegge di conversione, date le valutazionicontrastanti in ordine alla correttezzadella prassi vigente e le possibili linee d iriforma.

L'aver richiamato questo aspetto, cheriteniamo politicamente e giuridicamenteimportante, ci consente peraltro di riba-dire la nostra soddisfazione per avere laGiunta accolto una proposta avanzatadalla nostra parte, precisamente quellache prevede nel caso della conversione d idecreti-legge, che la discussione avvengasul complesso degli emendamenti, articol iaggiuntivi e subemendamenti riferiti a cia -scun articolo del decreto esaminato . Lanorma, fortemente innovativa rispettoall'attuale prassi, elimina in parte una fin -zione giuridica e ci sembra da apprezzare

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in modo particolare, sia sotto l'aspettodella funzionalità del dibattito e della sol-lecitazione che essa comporta per l ' ado-zione, da parte del Governo, di provvedi -menti più corretti e dal contenuto il pi ùpossibile delimitato ed omogeneo (st ousando le parole della relazione Segni), m aanche perchè la discussione per parti sepa -rate, in relazione a ciascun articolo de ldecreto-legge, è un punto fermo moltoimportante per la successiva definizionedegli ulteriori aspetti e delle fasi procedi -mentali di esame del decreto-legge .

Siamo d 'accordo per quanto riguardal'individuazione di una procedura che co-stituisca un filtro, un taglio, una griglia, u nesame attento, rigoroso, puntuale, fattoall ' inizio del procedimento, sui presup-posti e sui requisiti del decreto-legge, sull asua legittimità ad essere emanato . Siamod'accordo sul fatto che questo filtro debbaessere serio, effettivo, idoneo a costituir eun «deterrente» — per usare l'espressionedel collega Andò — contro un uso disin-volto e scorretto della decretazione d'ur-genza. La strada indicata nella propostadella Giunta ci trova nel complesso con -senzienti, ci sembra rappresenti una solu -zione efficace, equilibrata, che contem-pera le diverse esigenze dei vari soggett iparlamentari: una soluzione che richiamatutti, Governo, Parlamento, forze politi -che, maggioranza e opposizione, ad unavalutazione attenta e responsabile dell'uso

• di uno strumento normativo eccezionale ,di un istituto che rappresenta il punt onodale dell'equilibrio dei rapporti tra Par-lamento e Governo, della nostra forma digoverno.

Abbiamo però riserve e perplessità s ualcuni punti, uno dei quali riteniamo es-senziale, al fine di raggiungere quel risul-tato che noi tutti abbiamo a cuore. Miriferisco al quorum per l'approvazione inAssemblea della pregiudiziale sulla sussi-stenza dei presupposti e requisiti di cuiall 'articolo 77 della Costituzione, in alcunicasi politicamente molto rilevanti . Sottoquesto aspetto abbiamo proposto alcun iemendamenti, e ci permettiamo qui di illu -strarli, raccogliendo l'invito dell'onore-vole Labriola a «rafforzare e qualificare

meglio il testo», e far sì che «il contenuto elo spirito della lettera» (sono sempre pa-role di Labriola) servano a raggiungereeffettivamente l'obiettivo .

Se si trova su questo punto una solu-zione più concretamente realistica ed effi-cace, sono convinto che si potrà ancheallargare l'area del consenso sul «pac-chetto» delle proposte della Giunta .

Innanzitutto mi sia permesso di moti -vare, in termini politici, la nostra proposta ,prima di valutare e dire la nostra opinionesulle obiezioni di carattere costituzionale .Essa è la seguente : la deliberazione, in viapregiudiziale, sull'esistenza dei presup-posti richiesti dall'articolo 77 della Costi-tuzione, in presenza di un parere contrari odella Commissione affari costituzionali, inogni caso, o su richiesta di tre presidenti d igruppo o di un decimo dei componentidell'Assemblea, avvenga a maggioranzaassoluta dei componenti della Camera, de-tratti dal computo i parlamentari in mis-sione ai sensi dell'articolo 46 del regola -mento della Camera .

Se noi vogliamo un esame ed una valu-tazione dell'esistenza dei presupposti co-stituzionali del decreto-legge che sia seria ,rigorosa e responsabile; e se, nel con-tempo, vogliamo che in essa si esprima l aconvinzione reale del Parlamento sott ol'aspetto istituzionale, scevro da contin-genti considerazioni politiche sul fatto sevi sia stata o meno invasione delle compe-tenze legislative del Parlamento da part edel Governo; se noi vogliamo, dicevo, tuttociò, a noi sembra veramente il minimo chequesto giudizio sia espresso dalla maggio-ranza concreta e certa del Parlamento, enon da una maggioranza casuale, ristretta ,e che per effetto della valutazione dell epresenze e delle astensioni potrebbe anch eesprimersi in un numero ridottissimo d i«sì»; oltre tutto perché — è bene ricordarlo— il giudizio sulla correttezza del Governo ,in linea di principio, non spetta alla con -tingente maggioranza politica che lo so-stiene, ma alla maggioranza del Parla -mento, concetto questo che è diverso,come tutti sanno .

In secondo luogo, perché la maggio-ranza assoluta è pur sempre, nella realtà

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(nella teoria ancora di più), una maggio-ranza inferiore a quella che sostiene i lGoverno .

In terzo luogo, data la rilevanza dell 'og-getto della valutazione (se il Governo po-teva o meno emanare il decreto-legge, es-sendocene i presupposti), sia data la cer-tezza del momento del voto (che impedisc ela sorpresa, il cosiddetto «assalto alla dili-genza») .

Ci sembra, oltre che giusto e normale,politicamente corretto e istituzionalment eun valore da perseguire richiedere: la pre-senza fisica dei deputati alla votazione, (inbuona sostanza, di questo si tratta, per i lnostro emendamento) ; avere un quorumcerto e consistente, non casuale e limitato ,e avere, infine, una valutazione in positiv o— o in negativo — in materia di così rile-vante interesse costituzionale .

A nostro parere un Governo che simuove nel l 'ortodossia dell 'uso della decre -tazione d 'urgenza e dell 'esercizio dei suo ipoteri ha tutto l'interesse a richiedere epretendere che il giudizio sul suo operato ,quando viene in gioco la sua correttezzacostituzionale, sia quanto più possibil elimpido e inequivoco, e che la sua maggio-ranza sia presente e compatta .

In ogni caso, il quorum da noi richiesto— soltanto in alcune ipotesi, ed atte-nuando la rigidità della presenza di tutti ideputati, come spiegherò più avanti — c isembra indubbio renda estremamente se -rio, ponderato, consapevole, il votosull'uso del decreto-legge ; risultato, que-sto, che è nell ' intento comune della disci-plina che vogliamo introdurre. Ma sull'op-portunità politica di una maggioranza par-ticolare, più rigorosa, non abbiamo riscon-trato in Giunta obiezioni consistenti . Ci èstata opposta invece l ' impossibilità diadottarla per un presunto ostacolo di ca-rattere costituzionale, che sarebbe de ltutto insuperabile .

Ma esistono veramente prescrizioni co-stituzionali, che in modo inequivoco, tassa -tivo, impediscono di adottare la maggio-ranza da noi indicata? A me, in questa sede ,che non è accademica né giudiziale, bastadimostrare che la nostra proposta noncontrasta con la lettera e lo spirito della

Costituzione, anzi ne è una interpretation elegittima. Non sarà allora una motivazion edi natura tecnico-costituzionale, comequella adottata dalla maggioranza dellaGiunta, argomento sufficiente ad impedir el'accoglimento della nostra proposta .

Il relatore, in modo corretto, cita alcunedelle nostre argomentazioni. Mi permettodi elencarle tutte, anche se non le potrò, i nquesto momento, illustrare in modo anali -tico. Primo: i regolamenti parlamentar igià ora prevedono molte ipotesi, in cu iviene richiesta la maggioranza addiritturaqualificata; ricordiamo la maggioranzadei quattro quinti, previsto, ad esempi odall'articolo 27 .

Secondo: nel nostro regolamento esi-stono varie leggi anche molto importanti ,come quella che disciplina la Commissioneparlamentare per i procedimenti d'accusa ,che prevedono deliberazioni camerali amaggioranza assoluta .

Terzo: l'articolo 64 della Costituzione ,cui fa riferimento la maggioranza dellaGiunta, richiedendo per la validità delledeliberazioni la maggioranza dei presenti ,prevede un minimo al di sotto del qualenon è consentito scendere, ma consentel 'adozione di un limite superiore .

Quarto: in ogni caso, il limite di cuiall'articolo 64 della Costituzione non ri-guarda le procedure e l'organizzazione deilavori delle Camere, rispetto alle qualiesiste la riserva dei regolamenti camerali ,espressamente prevista dalla Costitu-zione .

Quinto: l'autonomia procedimentale eorganizzativa di ciascuna Camera è font ecostituzionalmente idonea a legittimare l aprevisione nel regolamento di maggio-ranze qualificate in determinate ipotesi .

Sesto: il limite di cui all'articolo 64 dellaCostituzione attiene alla funzione legisla-tiva. Non è perciò invocabile nel caso i nspecie, in cui si giudica la correttezza costi -tuzionale dell'uso di una facoltà del Go-verno, che non deve incidere su un potereistituzionalmente proprio del Parlamento ,come ci ricordava il relatore .

Ma vi è di più . Nella nostra Costituzionevi è l'articolo 73 che, al secondo comma,consentendo alle Camere per motivi di ur-

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genza di incidere sui poteri del President edella Repubblica in materia di promulga-zione, richiede che la delibera sia adottataa maggioranza assoluta dei componentidell'Assemblea.

Ci sembra, quindi, che esista in Costitu -zione una norma di principio, che affermache, quando le Camere deliberano inci-dendo su poteri di organi costituzionali evalutando l'urgenza del provvedere, deb-bano farlo a maggioranza assoluta dei lor ocomponenti. E quale caso vi è più tipico d iquello di cui stiamo trattando, in cui l aCamera valuta proprio l 'esistenza dellastraordinaria urgenza e necessità, inci-dendo proprio su un potere del Governo?

Sarebbe veramente contraddittorio rite-nere che, quando le Camere decidono permotivi di urgenza sul momento in cui ipropri provvedimenti dovranno avere effi-cacia, debbano farlo a maggioranza asso-luta dei propri membri, e invece quandodeliberano riguardo a decreti legge, chehanno ben altri effetti e ben altra inci-denza nell'ordinamento, possano farlo conun quorum inferiore .

Signor Presidente, colleghi, ci sembra d iaver dimostrato quanto meno, da un lato,l'opinabilità della tesi giuridica fatta pro-pria dalla maggioranza della Giunta e ,dall 'altro, la correttezza, se non proprio ladoverosità costituzionale, della nostra pro -posta. Essa, sostenuta da argomentazioniche qui non abbiamo potuto svolgere, pe-raltro largamente condivise dalla dottrin ae dalla giurisprudenza, ha almeno par idignità costituzionale di quella accolt adalla Giunta .

Del resto non ci sembra convincente —lo dico chiaramente — quanto sostenutodal relatore nella sua relazione e qui ripe-tuto poc'anzi, e cioè che la specifica natur adel giudizio non giustificherebbe il parti -colare quorum, dato che si tratta di un giu -dizio eminentemente «politico» sulla cor-rettezza del Governo .

Onorevole Andò, credo sia vero propri oil contrario . Infatti, proprio la valenza po-litico-costituzionale del giudizio che ri-guarda i rapporti tra l ' istituzione Governoe l 'istituzione Parlamento deve far valu-tare la richiesta della maggioranza asso -

Iuta come un elemento di garanzia obiet-tiva e di serietà dell'operato sia del Go-verno che del Parlamento .

D'altra parte, la proposta di modifica danoi avanzata ripristina testualment equanto concordato da un gruppo di col -leghi della Giunta (gli onorevoli Spagnoli ,Vernola e Bozzi) oggetto di ampia discus-sione in Giunta, su cui si era verificato u naccordo di massima .

La proposta, infatti, risulta essere piùtemperata rispetto alla nostra originaria ,che prevedeva sempre e comunque il vot oa maggioranza assoluta dei component idella Camera e sulla quale, in realtà, eran ostate espresse riserve e perplessità .

L 'attuale proposta, infatti, innanzitutt onon calcola ai fini del quorum i deputati incongedo o in missione per ragione del lor oufficio. In secondo luogo, la maggioranzaassoluta non è richiesta automaticamentein ogni caso, ma solo quando si siano veri -ficati fatti politici rilevanti, quale il parerenegativo della Commissione affari costitu -zionali, (e questo, badate bene, è stato unsuggerimento dell'onorevole Bozzi), o l arichiesta sia stata avanzata da tre presi-denti di gruppo o da un decimo dell'As-semblea, vale a dire da 63 deputati (equesto su suggerimento dell 'onorevoleVernola) .

La prima attenuazione, quella cheesclude i parlamentari in missione, corri -sponde ad una ragionevole valutazione d isituazioni ed esigenze concrete e temperain un modo che può essere sensibile se-condo il numero delle missioni, la rigidit àdel requisito della maggioranza assoluta ,tanto che solo convenzionalmente par-liamo di maggioranza assoluta dei mem-bri, ma in base alla nostra proposta quest onon è del tutto corretto in linea di princi-pio .

La seconda circostanza, l'esistenza cioèdi un parere contrario della Commission eaffari costituzionali o la richiesta partico-larmente qualificata per il numero e l aqualità politica dei richiedenti, connot auna situazione di tale rilievo, da un puntodi vista politico e giuridico, da giustificarea nostro parere un particolare, accurato edattento accertamento dell'esistenza dei

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presupposti e della chiara ed inequivocaespressione politica del voto .

Infatti, se vi è un parere negativo dellaCommissione affari costituzionali, vuo idire che la maggioranza la quale ritienenon esistano i presupposti costituzional iper l'emanazione del decreto-legge, com-prende almeno una parte della maggio-ranza che sostiene il Governo .

Nell 'altra ipotesi, invece, tre gruppi par-lamentari o un decimo della Camera chechiedano la votazione contestandone il pa-rere favorevole espresso da un organ odella Camera ci sembra un dato politic ocosì rilevante da legittimare l'adozione d iuna maggioranza qualificata .

Su altre due proposte di modifica da no ipresentate occorre spendere meno parole .La prima è quella che prevede che il parer edella Commissione affari costituzionali si ascritto e motivato . Questa circostanza, anostro giudizio, rende più solenne, impe-gnativo, serio e responsabile il vaglio dell aCommissione affari costituzionali, i cu icommissari saranno pertanto impegnat iad una valutazione coerente e costantedell 'esistenza dei presupposti e dei requi-siti ex articolo 77 della Costituzione ; inol-tre, mette in grado l 'Assemblea di deciderein ogni caso avendo presenti tutte le argo-mentazioni pro e contro .

La seconda riguarda la modifica delquinto comma dell 'articolo 96-bis delquale si propone l ' istituzione, nel senso diprevedere che, scaduti i termini abbre-viati, il disegno di legge di conversion epossa essere iscritto all 'ordine del giornodall'Assemblea secondo le procedure pre-viste dalle norme sulla programmazione aisensi degli articoli 23 e 24 del regolamento .Ci sembra, per la verità, un emendament odi coordinamento : questa modifica ci ap-pare necessaria al fine di coordinarequesta procedura specifica con quella ge-nerale e ordinaria prevista negli articoli 23e 24, senza creare momenti di rottura diquella visione unitaria dell 'organizzazionedei lavori che stiamo cercando di raggiun-gere . Tanto più che negli articoli 23 e 24 delregolamento è espressamente prevista lapossibilità, da parte del Presidente dellaCamera, di inserire all'ordine del giorno

provvedimenti non previsti al momentodella formazione del programma o de lcalendario.

Del resto, la proposta avanzata inquest'aula dall'onorevole Labriola, og-getto di un emendamento da lui formulato ,va nella stessa direzione . Essa, infatti su -bordina l'iscrizione all'ordine del giorno diun provvedimento ad una valutazione de lPresidente della Camera, che terrà conto— si dice — «delle esigenze di attuazion edel programma già deliberato dall'Assem-blea».

Su un'altra questione credo che il test oformulato dalla Giunta possa essere preci -sato e migliorato . Non abbiamo presentat oemendamenti; sottoponiamo però alla ri-flessione comune dei membri della Giunt ail quarto comma dell'articolo 96-bis, nellaparte in cui prevede l'inammissibilità dipregiudiziali, sospensive e ordini delgiorno di non passaggio agli articoli . Qui cisembra che sia necessario migliorare i ltesto, precisando, quanto meno, alcuneipotesi . Il testo infatti, non solleverebbealcun problema se il giudizio della Com-missione — e poi dell 'Assemblea — fosseespresso non solo sull'esistenza dei pre-supposti e dei requisiti previsti dall 'arti-colo 77 della Costituzione, ma anche sullaconformità alle altre norme costituzionali .Ma ciò non è, poiché come è stato chiara-mente detto nel testo e come ci ha ricor-dato anche poco fa il relatore Andò (di cuicito le parole dedicate a questo punto nell arelazione), «rimane salva la possibilità perla I Commissione di intervenire nel proce -dimento nei termini ordinari con un pa-rere per gli aspetti di costituzionalità nonattinenti al rispetto dell'articolo 77 e perquelli di merito rientranti nella sua com-petenza».

Pertanto, appare opportuno preveder ela valutazione e la pronuncia dell'Assem-blea, su questi vizi di costituzionalità nonrisalenti all'articolo 77. Una soluzione, trale tante possibili, potrebbe essere quella diammettere la votazione da parte dell'As-semblea solo in presenza di un eventual eparere contrario di costituzionalità in par-tibus e in relazione alle altre norme della

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Costituzione, espresso dalla Commission eaffari costituzionali .

Ho ritenuto di avanzare questo suggeri-mento perché, a nostro giudizio, sarebbeopportuno che una votazione esplicita suun parere negativo di costituzionalità ,espresso dalla Commissione affari costitu -zionali sul complesso di qualsiasi provve-dimento, o su una parte di esso interve-nisse dopo una valutazione dell'Assem-blea. Questa od altra soluzione può esserevagliata ed adottata, ma ci sembra neces-sario integrare e rafforzare la disciplina ,sempre senza consentire ripetizioni, atti-vità inutili o superflue, ma consolidando l aserietà dell'operato della Camera .

Mi siano consentite due parole di ricapi -tolazione. Noi comunisti riteniamo impor-tante ed utile lo sforzo della Giunta per i lregolamento, per assicurare un filtro seri oalla valutazione della esistenza dei presup -posti e dei requisiti per l 'emanazione deldecreto-legge: pensiamo sia molto positivoprevedere tale filtro, che esamini con scru -polo e serietà l 'esistenza dei casi straordi-nari di necessità e di urgenza, di cui all'ar -ticolo 77 della Costituzione; riteniamo pe-raltro si debba ancora lavorare nell'in-tento comune di definire una disciplin aper l 'esame dei decreti-legge, in grado dieliminare quelli che il relatore Andò hadefinito, come qui ha ribadito, «i guasti ch ela proliferazione dei decreti-legge ha pro-dotto non solo sul piano di un correttorapporto fra Parlamento e Governo, m aanche e con ulteriori gravi conseguenze,sul versante della programmazione dei la-vori delle Camere, con riferimento si aall 'Assemblea sia alle Commissioni» .

Siamo pronti ad esaminare e vagliar etutte le proposte formulate in proposito eriteniamo che quelle da noi avanzate (prin-cipalmente, la proposta relativa alla neces -sità di una votazione a maggioranza asso-luta, sia pure temperata, in presenza di unparere contrario della Commissione affaricostituzionali o su richiesta di un presi -dente di gruppo o di un decimo dei com-ponenti della Camera), potranno difficil-mente essere respinte se veramente s ivuole creare un filtro serio e rigoroso, i ngrado di contrastare nei fatti il distorto uso

dei decreti-legge e permettere una pro-grammazione reale dei lavori, non vanifi-cata da elementi di turbativa .

Su questo punto, relativo all 'esame deidecreti-legge, si mettono alla prova la cre-dibilità e l 'efficacia di tutto l'impiant odelle nuove procedure di programma-zione dei lavori . Siamo certi che il miglio-ramento del testo, con raccoglimento dell enostre proposte non solo renderebbe inat-taccabile tutto il meccanismo della pro-grammazione, non solo contribuirebbe arestituire l 'istituto del decreto legge all asua fisiologia costituzionale, ma sarebbe i ngrado di aggregare intorno alle propostedella Giunta per il regolamento quel con -senso politico più vasto ed articolato checredo sia un bene ed un valore che tutti i nquesta Camera vogliamo sinceramentepreseguire .

E con questo spirito, con questo intento ,ché affido le nostre proposte alla valuta-zione dell 'Assemblea (Applausi all'estremasinistra) .

PRESIDENTE . È iscritto a parlare l 'ono-revole Bassanini . Ne ha facoltà .

BASSANINI. La chiusura della discus-sione sulle altre proposte della Giunta peril regolamento, avvenuta qualche giornofa, mi ha impedito di esporre alcune brev iriflessioni, signor Presidente ed onorevol icolleghi, sugli aspetti procedurali e gene-rali. Vorrei che mi fosse consentito esporl eoggi, anche per la connessione che lostesso relatore Andò ha sottolineata, tra l aproposta relativa ai disegni di legge di con -versione dei decreti-legge, quelle che ri-guardano la programmazione dei lavori ele altre proposte della Giunta per il regola -mento; e anche perché buona parte d iqueste riflessioni riguardano le proceduredi discussioni e di approvazione delle mo-difiche regolamentari e quindi attengonoall'iter futuro dei nostri lavori, non solo inrelazione alle proposte di modifica o d iaggiunta al regolamento per le quali si ègià chiusa la discussione, ma anche in rela -zione alla proposta di aggiunta al regola-mento di cui oggi si svolge la discussion esulle linee generali .

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PRESIDENTE . La Presidenza si affid aalla sua discrezioné, onorevole Bassanini .In via generale, comunque, lei potrà rife-rirsi alle altre proposte di modifica avan-zate dalla Giunta per il regolamento soloper la parte di esse che si collega alla pro -posta oggi in discussione.

BASSANINI. Sarò molto sintetico. Iniziodagli aspetti procedurali . Credo che tal iaspetti non debbano essere sottovalutati,perché nessun obiettivo di merito — si apure estremamente importante e rile-vante, come è in questo caso, dove si tratta ,se ben interpreto l'intenzione complessivadella Giunta per il regolamento, di garan-tire la necessaria funzionalità ai lavori le-gislativi del Parlamento — può essere per -seguito con qualsiasi mezzo ed a qualsias iprezzo; in particolare al prezzo di snatu-rare quelli che sono i diritti e le garanziefondamentali che consentono al Parla-mento di svolgere il suo ruolo di massimaistituzione rappresentativa dell'ordina-mento, di rappresentanza reale delle sceltee delle volontà dei cittadini . Sotto questoprofilo il Parlamento non può ricostruirsicome un luogo nel quale si esprimonoessenzialmente esclusivamente e diretta -mente le scelte e le decisioni di una mag-gioranza; è un luogo invece, come dimo-stra la sua etimologia, dove si parla, dove sidiscute, dove si dibatte tra le diverse forze,realtà, indirizzi, orientamenti e volontàche nel paese si esprimono; è dal dibattitoche scaturisce la decisione applicando, i nultima analisi, la regola della maggio-ranza, ma al termine di una dialettica nell aquale tutte le opinioni, rappresentate inParlamento, hanno modo di esprimersi li-beramente, di dare un loro contributo, e difar valere i loro argomenti e le loro ragioni .Questo vale per l'ordinaria produzionedelle deliberazioni parlamentari, legisla-tive e non; ma vale evidentemente anchenella formazione delle regole di funziona -mento delle Assemblee parlamentari, chesono poi le regole del gioco sulla cui basevengono a formarsi le decisioni.

Ritengo che, da questo punto di vista ,non si possa negare l'esistenza del potere ,che appartiene ai singoli parlamentari, di

intervenire nella formazione delle regoledi funzionamento dell'organo parlamen-tare, ed intervenire non soltanto attraversol'espressione di valutazioni e di argomenti ,ma anche attraverso la proposizione d isoluzioni alternative e di modifica . Un'in-terpretazione del nostro regolamento —mi riferisco in particolare all'articolo 16 —che conducesse ad escludere ogni potestà ,da parte dei singoli parlamentari, di pro-porre soluzioni diverse o alternativequindi di emendare le proposte di modi-fica o di aggiunta del regolamento chesono oggi in discussione, si tradurrebbe i nuna forte, gravissima e, a mio avviso, inco-stituzionale compressione dei diritti d ipartecipazione dei singoli parlamentari a ldibattito ed alle decisioni dell'Assemblea .Tali diritti sono elementi fondamentali delfunzionamento di un'Assemblea parla-mentare come istituzione .

Non mi pare che la lettera del nostroregolamento legittimi una soluzione re-strittiva che porrebbe certamente pro-blemi di costituzionalità di notevole ri-lievo, convinto come sono che il potere d iemendamento dei parlamentari abbia fon -damento — in termini di principio — ne ltesto costituzionale; ciò è ricavabile per viadi interpretazione sistematica da una seriedi disposizioni della Costituzione, a partir edallo spesso dimenticato articolo 67, chefonda i poteri e i diritti dei singoli parla-mentari quali portatori di una funzion erappresentativa, iure proprio e non in fun-zione di gruppi o di maggioranze di appar -tenenza .

Che sia così lo si ricava da una serie d ialtri elementi interpretativi . Come altr icolleghi hanno fatto prima di me, vogli oricordare che il regolamento del Senato —ben più analitico di quello della nostraAssemblea nel disciplinare le modifiche a lregolamento — non solo prevede espressa -mente la presentazione di proposte d iemendamenti alle modifiche regolamen-tari da parte dei singoli parlamentari (ch esono stampate ed inviate alla Giunta perl'esame), ma disciplina — dando per indi-scutibile l'emendabilità delle propost edella Giunta — dal punto di vista procedu -rale la loro presentazione, stabilendo che

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essa deve avvenire di norma almeno 48 or eprima dell ' inizio della discussione per es-sere sottoposte all'esame della Giunta . Èprevista anche la facoltà del Presidente d iderogare a questo termine, per ammetterela presentazione di nuovi emendament iche si trovino in correlazione con modi -fiche precedentemente approvate, anchenel corso della discussione . Da questa di-sposizione emerge la convinzione che ilpotere di emendamento è connaturato a ipoteri di partecipazione al dibattito e all adecisione; esso non ha bisogno di esserericonosciuto, mentre può essere discipli-nato .

Nel nostro regolamento, il potere diemendamento è riconosciuto non soltantoin relazione al procedimento legislativo ( equindi a nulla varrebbe, da questo punto divista, sottolineare le diversità che esistonotra l ' iter legislativo e l ' iter dell 'oggetto delprocedimento di approvazione di modi-fiche o aggiunte al regolamento); ma èriconosciuto anche in relazione alla appro-vazione di mozioni, risoluzioni ed ordinidel giorno e degli stati di previsione delbilancio nella prassi esso è riconosciutoanche (articolo 66 del regolamento) nellaapprovazione del bilancio della Camera edei consuntivi; in questo caso, il regola-mento non prevede espressamente il po-tere di emendamento ; ma nella prassi talepotere è riconosciuto ai parlamentaricome un principio implicito nel nostroordinamento.

Sul piano dei precedenti, vorrei ricor-dare che, ancorchè il nostro regolamentonon lo riconosca espressamente, come in-vece accade al Senato, sono state ammesseproposte di modifica al regolamento disingoli parlamentari . Io stesso, insieme acolleghi di altri gruppi, sono presentatoredi una proposta siffatta, per quanto ri-guarda l 'esame dei progetti di legge inmateria regionale .

A questo punto ci troviamo di fronte a duna disposizione dell 'articolo 16 del rego-lamento certamente ellittica e molto sinte -tica nella sua formulazione . Credo che sene possano dare due interpretazioni possi-bili, nessuna delle quali però, a mio avviso ,esclude il potere di emendamento, che è

radicato nei principi che regolano le As-semblee parlamentari, e di cui — come hocercato rapidamente di dire — ritroviamoespressione e conferma in una serie dialtre disposizioni del nostro regolamento edi quello del Senato. E con ciò non vogliousare l'argomento — che di per sè no nprova, anche se andrebbe tenuto presente— che una forte e profonda differenzia-zione (nei procedimenti di approvazion edelle modifiche regolamentari) fra la Ca-mera e il Senato mal si giustificherebbe epotrebbe anche creare qualche perplessi-tà .

Ma, dicevo, credo che siano possibili du ediverse interpretazioni dell'articolo 16 delnostro regolamento . La prima è quella chevede nella Giunta per il regolamento dellaCamera — non diversamente da quantoemerge, con grande chiarezza e nettezza ,per la Giunta per il regolamento del Senat o— essenzialmente un organo interno ch esvolge un ruolo analogo, e non ulteriore,rispetto a quello che svolgono nel procedi -mento legislativo la Commissione refe-rente, da un lato, e il Comitato dei novedall 'altro, nell 'esame degli emendamenti .Si tratta quindi di un organo che definisceuna proposta-base, sulla quale si svolge i ldibattito in Assemblea, valutando e rece-pendo le proposte che giungono dai singoliproponenti, e poi vagliando gli emenda-menti ed esprimendo sugli stessi il su opotere .

Questa prima interpretazione — se i col -leghi hanno tempo, perchè io glielo rispar -mio, li inviterei a rileggere gli articoli 1$ e167 del regolamento del Senato — darebbedella nostra Giunta per il regolamento unaricostruzione analoga a quella che emergedal regolamento del Senato . Il regola-mento della Camera non contiene argo-menti letterali certi a favore di quest ainterpretazione; ma, nella sua formulamolto elittica, non la esclude neppure .Quindi consente anche una interpreta-zione di questo genere .

La seconda interpretazione consente, vi-ceversa, un maggiore rafforzamento de ipoteri della Giunta per il regolamento ecomporta una maggiore restrizione, pe rconverso, dei poteri di iniziativa dei gruppi

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e dei singoli parlamentari . Essa porta adinterpretare il terzo comma dell'articolo16 («La Giunta propone all 'Assemblea l emodificazioni e le aggiunte al regolament oche l'esperienza dimostri necessarie» )come una sorta di riserva alla Giunta de lpotere di iniziativa di proporre modifich eo aggiunte . Ciò, evidentemente, non ne lsenso che le proposte di iniziativa non pos -sano essere, in modo non formale, senzalegittimazione a proseguire l'iter, prospet-tate anche dai gruppi o dai singoli parla-mentari ; ma essi, a questo punto, non do-vrebbero essere stampate — come invece èavvenuto — e dovrebbero essere solo sot-toposte all'esame della Giunta per il rego-lamento. In questo caso, una proposta dimodificazione diviene tale, solo allorchè l aGiunta per il regolamento la fa propria e lapropone all 'Assemblea . In tale ipotesi, s idovrebbe perciò dire che spetta alla Giunt aper il regolamento identificare l ' oggetto,l 'ambito tematico, sul quale avverrà il di -battito sulle modifiche regolamentari.Questa interpretazione non comporta, enon può comportare, per i motivi anche d iordine costituzionale già sottolineati, nes-suna limitazione del potere di emenda -mento nei confronti di queste proposte edunque nei limiti degli ambiti tematici cos ìidentificati .

Non voglio adesso esprimere una valuta -zione preferenziale, che non è neppuresemplice, fra queste due interpretazioni ;mi pare comunque che, una volta accer-tato che né l 'una né l 'altra possono consen-tire di escludere il potere di emendamento,quest'ultimo sia un aspetto sul quale l eforze politiche ed i singoli parlamentari s idevono esprimere con grande nettezza econ grande chiarezza, perché il rischio d iuna gravissima lesione dei diritti dei com-ponenti dell 'Assemblea e degli stessi prin-cipi fondamentali della dialettica parla-mentare è un rischio che non mi par epossa essere corso .

Naturalmente, questo si accoppia — al -meno per quanto mi concerne — ad uninvito pressante a che questo sia reso piùfacile da una autolimitazione, da un aqualche ragionevolezza nell'utilizzazionedel potere di emendamento . Le due cose

sono, ovviamente, a livelli diversi . Unacosa è il diritto, il potere di emendamento ,una cosa diversa è, ovviamente, un uso d iquesto potere che, in certe circostanze ,rischia di far nascere in capo a qualcuno l atentazione di eliminare dal nostro ordina-mento questo potere . Lo stesso accade pe ril diritto di sciopero, che è garantito nell aCostituzione, e io credo vada difeso confermezza sul piano dei principi, senza pos -sibilità di deroghe. E certo però chel'abuso del diritto di sciopero, la proclama -zione per esempio di uno sciopero gene-rale per 365 giorni all'anno, farebbe na-scere la tentazione di limitazioni, se no naddirittura di una abrogazione del diritt odi sciopero.

Quindi, alla difesa ferma dei diritti delleminoranze nella dialettica parlamentareio credo si debba accompagnare l'invito, l arichiesta, la pressione affinché di questidiritti si faccia un uso razionale, un usocorretto, non si accolga la tentazionedell'abuso, mettendo l'Assemblea in condi -zione di non poter funzionare e dandofiato a coloro che, meno preoccupati dell adifesa delle garanzie e dei principi dellaCostituzione, possono trarne pretesto perarrivare ad una compressione di quest idiritti e di queste garanzie .

Sulla questione specifica relativa allaproposta di aggiunta al regolament odell'articolo 96-bis, è certo importante af-frontare il gravissimo problema (ha ra-gione il relatore Andò) dell'abuso nelladecretazione d'urgenza. Nella prima partedella relazione di Andò vi sono rilievi econsiderazioni assolutamente condividi -bili sulle conseguenze gravi e dramma-tiche che, sugli equilibri complessivi e sulfunzionamento complessivo delle istitu-zioni, finisce per avere l'uso della decreta -zione d'urgenza come strumento preva-lente di ordinaria legislazione (le parolesono del relatore) .

Pare evidente che, peraltro, questa pro-posta affronta e risolve solo marginal-mente la questione dell'abuso dei decreti -legge, perché lo strumento regolamentarenon è strumento idoneo a questo scopo .

Sotto questo profilo, ritengo anch'io ,come altri colleghi, che sia assolutamente

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necessario por mano — lo diceva già i lcollega Gianni nella seduta precedente —,sulla base dell'esperienza di questi 33 ann idi applicazione del l 'articolo 77 della Costi -tuzione, a qualche modificazione dell ostesso articolo 77, intesa non a cambiarnela portata dispositiva, ma a precisarla, adettagliarla, a garantirla, in modo che nonsi perpetuino gli abusi dello strumento deldecreto-legge, che abbiamo verificato i nmaniera crescente negli ultimi dieci ann idi esperienza repubblicana .

Sotto questo profilo è superfluo ricor-dare qui che il requisito della necessità edell'urgenza è stato interpretato in modotale da consentire l'emanazione di decreti -.legge le cui disposizioni erano destinate adavere efficacia e applicazione settimane ,mesi, a volte semestri dopo l'emanazion estessa; al contrario, è evidente, già dall alettura dell'articolo 77 della Costituzione,che il nucleo fondamentale del requisitodell'urgenza, quello che legittima il ricors oal decreto-legge anziché ad un disegno d ilegge ordinario, è dato dalla necessit àdell'immediata entrata in vigore di nuovedisposizioni legislative, richieste da situa-zioni non prevedibili o, comunque, nonpreviste . Così il decreto-legge è discipli-nato dall'articolo 77 della Costituzione, equesta disciplina, che prevede immediataefficacia di nuove disposizioni legislative ,è quella che dà l'interpretazione esatta de lrequisito dell'urgenza .

Almeno sotto questo profilo mi chiedose, di fronte ad una disposizione costituzio -nale sufficientemente esplicita, lo stessoregolamento, nel momento in cui disci-plina l'istruttoria volta all'accertamentodella sussistenza dei presupposti costitu-zionali previsti dall'articolo 77 della Costi-tuzione per l 'emanazione dei decreti -legge, non possa già prevedere qualch edisposizione interpretativa (ovviamentesenza efficacia di interpretazione auten-tica, ma al solo fine di indirizzare a rego-lare il lavoro della Camera o, nella fattispe -cie, della Commissione affari costituzio-nali), in modo da fornire argomenti perscartare . quelle interpretazioni chiara -mente contrastanti con la lettera dell'arti-colo 77 della Costituzione che, su questo

tema dei presupposti della necessità edell'urgenza, hanno purtroppo spesso pre-valso .

Il discorso, però, non si ferma a quest opunto. È chiaro che andrebbe affrontato iltema della reiterazione dei decreti-legge e ,ancora più a fondo, quello dell'ammissibi-lità della decretazione d'urgenza in ma-terie per le quali (proprio per la loroestrema delicatezza, per la loro suscettibi-lità di incidere sulle regole del gioco, suirapporti fra i soggetti politici dell'ordina-mento o sui rapporti fra Stato e cittadini )l'articolo 72 della Costituzione prescrive i lprocedimento legislativo ordinario, cioè l ariserva di legge d'Assemblea . E questo untema di grande delicatezza e di grande rile -vanza, a mio avviso, sul quale peraltro è de ltutto evidente che non si può intervenir econ una modificazione del regolamento ,perché occorre una proposta di legge co-stituzionale .

Nel momento in cui, tuttavia, la maggio-ranza di questa Assemblea ritiene oppor-tuno porre — e credo che lo sia — il pro-blema dell'abuso della decretazione d'ur-genza, anzi dello stravolgimento dellostrumento della decretazione d'urgenza dastrumento eccezionale, straordinario,come dice la Costituzione, in strumento d ilegislazione ordinaria, come giustamentedice il relatore Andò, ecco che mi parelecito chiedere, almeno sul piano dell ' im-pegno e delle garanzie politiche, un'intesaper un rapido iter (rapido nei termini con -sentiti dalla procedura speciale di revi-sione costituzionale) di una proposta, evi-dentemente da discutere e da concordare,di revisione dell'articolo 77 della Costitu-zione, in modo da eliminare le più grav ideviazioni nell'applicazione di tale disposi-zione costituzionali, verificatesi nell'espe-rienza di questi ultimi decenni .

In ordine all'articolo 96-bis, cred oanch'io che sia rilevante la proposta di un«filtro» da parte della Commissione affaricostituzionali . Non ripeto al riguardo (an-ché perché, avendo appena parlati), la ri-petizione delle sue argomentazioni sa-rebbe particolarmente noiosa) una serie diosservazioni del collega Colonna, che con-divido. Va esaminata con molta attenzione

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l'ipotesi di rafforzare detto filtro e di dar-gli, quindi, una efficacia reale, prescri-vendo maggiori difficoltà procedurali (l avotazione a maggioranza assoluta) pe rgiungere a un rovesciamento in Assembleadelle valutazioni espresse dalla Commis-sione in questione .

Confesso che, quando è emersa per l aprima volta, questa proposta ha suscitatoin me forti perplessità . Non dubito affattodelle ragioni di opportunità politica e poli-tico-istituzionale (l'onorevole Colonna l eha riassunte efficacemente poco fa) ch erendono tale proposta di emendamentoalla proposta di modifica della Giunta si-curamente interessante e valida. I mieidubbi erano di ordine costituzionale for-male, in relazione al disposto dell 'articolo64 della Costituzione.

Non mi convince, in verità, l 'argomento(uno dei primi portati dall'onorevole Co-lonna) secondo il quale l'articolo in que .stione consente sicuramente l'adozione d iun limite superiore alla maggioranza de ipresenti per la validità delle deliberazioni.La stessa lettera del terzo comma dell 'ar-ticolo 64 della Costituzione, prescrivendoche le deroghe — le maggioranze special i— debbano essere previste dalla stessaCostituzione, sembrerebbe infatti riser-vare a quest'ultima, e quindi ad una leggecostituzionale, la possibilità di introdurremaggioranze più elevate per l'adozione dideliberazioni .

Vi sono tuttavia altri argomenti, tr aquelli addotti da Colonna poco fa, che a mesembrano meritevoli di assai maggiore at-tenzione e sui quali vorrei rapidamentefare qualche riflessione . È proprio certoche il terzo comma dell 'articolo 64 dellaCostituzione si riferisce a tutte le delibera-zioni che la Camera ed i suoi organi adot-tano? Tanto ciò non è certo che, sia nellaprassi parlamentare sia in dottrina, unaormai lunga elaborazione ha introdott ouna serie di distinzioni . Si cominciò — icolleghi lo ricorderanno — negli anni '50col distinguere — come dire? — le delibe-razioni su provvedimenti dalle delibera-zioni relative a nomine o ad elezioni. Suc-cessivamente, si distinsero le deliberazion iadottate in Commissione da quelle adot -

tate in Assemblea. Vi è, a questo punto, ilragionevole sospetto che il terzo comm adell'articolo 64 della Costituzione possanon riguardare le deliberazioni concer-nenti le procedure dei lavori parlamentari ,in ordine ai quali lo stesso articolo dellaCostituzione afferma, con molta forza(sull'onda del resto di una tradizione costi -tuzionale lunghissima, che coincide con l astoria del Parlamento) l'autonomia regola -mentare delle Camere. Da questo punto d ivista, l'articolo 73 della Costituzione rap-presenta, in qualche modo, una deroganecessaria all'autonomia regolamentare ,nella misura in cui si tratta di una delibe-razione che ha non soltanto effetti proce-durali, ma anche conseguenze sul compor -tamento di organi costituzionali terzi ri-spetto all'Assemblea, cioè sul comporta-mento del titolare del potere di promulga -zione .

Da questo punto di vista, debbo dire chel'argomento addotto dal relatore — sitratta per altro di una relazione assai arti-colata e ben argomentata — non convinceneppure me.

Credo infatti che vi siano in questa ma-teria due tipi di giudizi, che certo in un'as -semblea parlamentare sono sempre «an-che» giudizi politici ; tanto più se si consi-dera che l'articolo 77 della Costituzionericonosce al Governo il potere di ricorrer ealla decretazione d'urgenza, ma stabilisce ,nel contempo, che ciò avviene sotto laresponsabilità del Governo stesso . Èquesta una responsabilità diversa daquella generale del Governo per tutti i suo iatti, derivante da un'altra e beirnota dispo -sizione costituzionale; è invece una respon-sabilità specifica.

Ora, tale responsabilità assume a mi oavviso due distinti profili . Da un lato essaverte intorno alla sussistenza che va valu -tata molto rigorosamente, dei presuppost igiuridico-costituzionali che legittimanol'uso di uno strumento che consente alGoverno di sostituirsi alle Camere, ma nondi usurparne i poteri, come peraltro avver -rebbe se tali presupposti non sussistessero ;è alle Camere, che l'articolo 72 della Costi-tuzione riconosce, infatti la titolarità dellafunzione legislativa . È una situazione di

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eccezionale supplenza, per usare una ter-minologia di moda, che è ammessa sol oquando il Governo, è ben certo dell'esi-stenza di questi presupposti giuridico-co-stituzionali, sui quali si sottopone al giu-dizio delle Camere che, sotto questo pro -filo, esprimono un giudizio di responsabi-lità, sul piano della legittimità, sulla base d icriteri oggettivi .

Ma vi è un secondo profilo, un secondogiudizio cui il Governo si sottopone. Pre-scindo dal fatto che si possa distinguere tr ail giudizio sull'urgenza e quello sulla ne-cessità dell'emanazione del decreto, poi -ché tale distinzione potrebbe risultare i nqualche misura formalistica: il secondogiudizio è invece quello sul merito delprovvedimento . La sostituzione del Go-verno alle Camere presuppone che vi si al'impossibilità, ai fini della necessaria im-mediata entrata in vigore di nuove dispo-sizioni legislative, del ricorso ai procedi -menti ordinari, sia pure con corsia prefe-renziale; ma dall'altra parte occorre che ilGoverno abbia la ragionevole convinzion eche si tratti di un provvedimento su cui, ne lmerito, vi sarà in consenso delle Camere . Èinfatti un'ipotesi molto diversa dalla pre-sentazione di un disegno di lègge, ai fini delquale il Governo può essere anche con-vinto di una prevedibile reazione negativ adella maggioranza dei parlamentari, marestare egualmente intenzionato a solle-vare il problema e a fare la sua battaglia ;ed è parimenti diversa dall'adozione deidecreti legislativi, su cui vi è stata una pre-ventiva espressione di volontà politica daparte delle Camere. Nel caso del decreto-legge vi sono due valutazioni diverse de lParlamento, per ciascuna delle quali i lGoverno assume, per così dire, una speci-fica responsabilità politica . È giusto distin-guere queste due valutazioni e prevedereper la prima condizioni più rigorose d iquelle previste per la seconda; quest'ul-tima attiene al merito del decreto-legge erientra nella logica del rapporto Parla-mento-Governo, cioè nella logica maggio-ritaria in senso proprio, ai fini della quale èsufficiente per deliberare un voto in piùrispetto all 'opposizione. La prima valuta-zione conclude invece un controllo di legit -

timità, senza con ciò escludere che un altrovaglio, con altri effetti, abbia luogo, a po-steriori, da parte della Corte costituzionale .Tale valutazione deve essere compiuta dalParlamento, chiamato a farlo dalla stess aCostituzione nel momento in cui, a diffe-renza di quanto previsto dalla normal eripartizione di funzioni (che assegna a lParlamento il ruolo di legislatore, con lapossibilità di delegare questo esercizio a lGoverno, ma in un ambito delimitato da iprincìpi e criteri direttivi della delega) è ilParlamento che deve convalidare l'eser-cizio straordinario di una funzione di sup-plenza da parte del Governo . Se è così, l'ar-ticolo 64, terzo comma della Costituzione,mentre certamente si applica, e non pu ònon applicarsi, per la conversione in leggee quindi per l'esame del merito del de-creto-legge e per la valutazione della re-sponsabilità politica del Governo nell'ave radottato nel merito quei provvedimenti ,non vale invece — a mio avviso — per ilvaglio di costituzionalità .

Sempre sull'articolo 96-bis un'ulterioreosservazione credo si debba fare sulla pre-clusione della pregiudiziale di costituzio-nalità che il meccanismo previsto compor-terebbe, ai sensi del quarto comma dell aproposta di aggiunta presentata dall aGiunta per il regolamento. Anche suquesto aspetto il collega Colonna h aesposto alcune valutazioni; forse io andreianche un poco oltre . A me pare che quest apreclusione valga certamente per i profil idi costituzionalità che attengono, per l'ap-punto, alla sussistenza dei presupposti pe rl'adozione del decreto-legge, cioè per ilricorso alla decretazione d'urgenza, da lmomento che la loro valutazione è orma iesaurita dalla procedura prevista dal se-condo e terzo comma dell'articolo 96-bis ,mentre non vale certamente per ulterioriquestioni di costituzionalità che attenganoal merito del decreto. A me pare infatti ch ele pregiudiziali di costituzionalità non pos-sano essere escluse in nessun caso, a menoche . non si sia prevista un'altra sede nellaquale siano già state esaminate e delibe-rate; credo dunque che, solo in relazione aquesti profili, 1à pregiudiziale non possaessere dichiarata improponibile .

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Signor Presidente, onorevoli colleghi,qualche brevissima considerazione finalesul compito cui ci troviamo davanti ; credosia a tutti evidente la necessità, in unasituazione che è certamente di crisi delsistema istituzionale (come molte vicenderecenti dimostrano, a cominciare dai re-centi episodi di disaffezione e di dissenso— schede bianche alle elezioni — ai molt iepisodi di deviazione, di dislocamento de lpotere in strutture parallele, magari oc-culte — quale la vicenda P2, —) di una seriedi impegnative riforme istituzionali; se sivuole, anche di una grande riforma istitu -zionale, per l'esigenza di un collegamentodelle proposte di risanamento e di modi-fica delle singole istituzioni, in un disegnocomplessivo .

Il tema della funzionalità del Parla-mento è soltanto uno di questi temi, un acredo sia giusto ed opportuno cominciar ead affrontarlo subito, anche se per la ve-rità manca ancora un chiaro disegno com -plessivo, fondato su una chiara percezion edegli obiettivi e del ruolo del Parla-mento.

Dopo un periodo nel quale nessuno sem-brava dubitare della centralità del Parla-mento, questo concetto viene oggi rimess oin discussione . Forse in passato se ne èabusato, nel senso che lo si è utilizzato percoprire o giustificare tutto, anche ciò ch ein realtà non aveva nulla a che vedere conil ruolo centrale e determinante del Parla-mento.

Non c'è dubbio che la centralità del Par -lamento è connessa alla funzionalità dellostesso, altrimenti la centralità deperisceper l ' incapacità del Parlamento di svolgereefficacemente il suo ruolo centrale . Tut-tavia credo ci debba essere anche la con-sapevolezza che un numero limitato, si apure rilevante, di proposte di modifica de lregolamento, quali quelle di cui qui discu-tiamo, non possono bastare ad affrontarequesta questione e cioè a ridare al Parla -mento gli strumenti e i mezzi per svolger eil suo ruolo centrale .

Vorrei fare un accenno solo ad una que-stione che credo ancor più fondamentale edeterminante di quelle relative alle proce -dure di esame e di approvazione delle leggi

e degli altri provvedimenti sottopostiall'esame delle Assemblee ; ed è la que-stione del rapporto tra produzione parla-mentare e produzione di altri organi dell oStato.

Il problema più rilevante, oggi, quell oche incide di più sulla stessa disfunziona-lità dell'attività parlamentare, è ; a mio av -viso, quello che deriva dal grande ingolfa -mento di materiale decisionale — pe resprimerci in termini sociologici — chegrava sulle Assemblee parlamentari, pe reffetto di un sistema istituzionale comples -sivo che, più che essere pensato all'originecome uno strumento basato sulla quantit àenorme delle decisioni parlamentari, si èvenuto in tal senso evolvendo nel tempo . Ecosì oggi il Parlamento, anziché poters idedicare in modo primario e determinanteai suoi compiti essenziali di grande legisla-zione (di legislazione di riforma, di legisla-zione che disciplina i rapporti tra cittadin ie Stato, i rapporti tra gli organi dello Stato ,gli obiettivi dell'azione amministrativa) ,anziché potersi dedicare ai suoi insostitui-bili compiti di controllo e di indirizz odell'attività del Governo e dell'amministra-zione, finisce per dover inseguire, com' èormai noto, una massa enorme di micro-decisioni, spesso per dover fungere da ar -bitro in processi di microcontrattazionetra corporazioni, interessi, talora clientele ,rinunziando di fatto a svolgere i suoi ruolifondamentali, sui quali si fonda la centra -lità del Parlamento; centralità che certonon deriva dalla massa, dalla quantità nu -merica delle leggi prodotte, dei provvedi -menti adottati, ma dalla loro capacità diridisciplinare l'assetto della società, di de-terminarne lo sviluppo, di regolarne la cre-scita.

Sotto questo profilo uno dei problemiche si aprono è quello della delegifica-zione, e di una delegificazione che sia fatt anon semplicemente trasferendo dal Parla -mento al Governo'e all'amministrazione lacompetenza di una serie di decisioni, m arivedendo il rapporto tra l'attività norma-tiva — che deve fissare criteri, parametri eobiettivi in modo non derogabile (e qui è i lpunto) — e un'attività amministrativa d iattuazione, che deve assoggettarsi al com-

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pito, che è nobile e importante, di deci-sione amministrativa nel rispetto dei para -metri, dei criteri e degli obiettivi a cui l'at-tività amministrativa non può derogare,ma che deve fedelmente attuare, con imargini di discrezionalità che la legge con -sente .

Questo mi sembra uno dei nodi dellaquestione, perché è proprio la tendenza aintrodurre continue deroghe ai principi e dai criteri generali stabiliti per legge, (ten-denza derivante dalla pressione e dall apenetrazione di interessi corporativi, set-toriali, clientelari) quello che, anche inpassato, di fronte a provvedimenti di dele-gificazione già deliberati, ha finito poi perlimitarne quasi a zero gli effetti .

Nella stessa direzione credo che debb aessere affrontato — e qui forse si può far euna riflessione sugli strumenti regolamen-tari utili allo scopo — il problema del rap-porto tra legislazione parlamentare e legi-slazione regionale, che è strumento impor-tante, costituzionalmente previsto, di de-congestionamento dell'attività parlamen-tare, e che oggi non funziona per respon-sabilità di entrambe le parti, di entrambigli interlocutori: le istituzioni regionali ,più preoccupate di gestire, magari a dannodei minori enti locali, attività amministra-tive, apparati, servizi, piuttosto che di dedi-carsi al compito di legislazione e di pro-grammazione che è loro proprio e insosti-tuibile; ma anche il Parlamento e le sueCommissioni, che troppo spesso ritengon onecessario intervenire, magari per me-diare tra microinteressi o per privilegiarequesta o quella corporazione, usurpandocompiti legislativi e decisionali propridelle assemblee regionali .

L'ultimo settore di decongestionament odell 'attività parlamentare riguarda la legi-slazione sul pubblico impiego; legislazioneche oggi è tanta parte percentuale dell aproduzione legislativa del Parlamento, eche ben potrebbe essere affidata allo stru-mento dell'autonomia contrattuale delleparti (Governo e organizzazioni sindacali) ,solo che si prevedessero quelli che sono ipoteri di fissazione di direttive e di vincoli ,di definizione del quadro di compatibilità ,che spetta al Parlamento stabilire, anche a

disciplina dell'autonomia contrattualedelle parti .

PRESIDENZA DEL PRESIDENTEIOTTI .

BASSANINI . Credo che si debba cercaredi affrontare anche questi problemi pe revitare che le modifiche al regolamentosiano troppo dominate da situazioni con -tingenti, e per evitare che il tentativo d idare maggiore funzionalità al lavoro delleAssemblee parlamentari resti un castell ocostruito sulla sabbia (Applausi all'estremasinistra) .

PRESIDENTE . È iscritto a parlare l'ono-revole Pazzaglia. Ne ha facoltà .

PAllAGLIA. Signor Presidente, onore-voli colleghi, intervengo per motivare l efondamentali ragioni della nostra nettacontrarietà alla modifica che la Giunta peril regolamento ha proposto con l'introdu-zione dell'articolo 96-bis nel nostro regola -mento .

La proposta, a mio avviso, è un segnodello sbilanciamento verso la celerità deilavori, con un sacrificio delle garanzie co-stituzionali e parlamentari . E ciò non è tral'altro contestato dalla relazione dell'ono-revole Andò, che mi permetterò di citar ecome dimostrazione, a mio avviso, dellanon avvenuta soluzione dei problemi d iequilibrio tra le garanzie e la celerità .

Credo che noi, esaminando i problem iche si intendono risolvere con questa pro-posta, dobbiamo porci alcuni quesiti . Èpregiudiziale o preliminare combatterel'abuso dei Governi per la decretazione d iurgenza, rispetto alle necessità di combat-tere le lungaggini del Parlamento, oppuredeve essere viceversa, nel senso di sce-gliere quale soluzione debba stare a montee quale soluzione debba invece essere col-locata a valle? Noi riteniamo che il combat-tere l'abuso dei Governi nella decretazioned'urgenza debba essere collocato a montee la celerità dei lavori a valle . Da questoderivano le proposte che abbiamo formu-lato in Giunta per il regolamento e che ilrelatore ha avuto la bontà di citare nella

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sua ampia relazione .Da ciò nascono le nostre proposte, che

giacciono da tanto tempo nella Commis-sione affari costituzionali, tendenti ad ot-tenere dal Parlamento norme interpreta-tive (o modificative, se è necessario)dell'articolo 77 della Costituzione . Anchese le nostre proposte dovessero essere rite-nute nella sostenza proposte di caratteremodificativo dell'articolo 77 della Costitu-zione, ritengo che da un attento esame delloro contenuto, proprio perché affrontanoquei temi di cui parlava nel suo intervent ol'onorevole Bassanini, debbano essere con -siderate come proposte interpretative .

Nel caso in cui tali proposte non doves-sero essere ritenute valide e sufficienti d aparte dei colleghi degli altri gruppi, cred oche se ne possano fare altre; ma all'arti-colo 77 che a nostro avviso è chiaro e cheinvece è stato usato contra legem da partedei Governi, deve essere data una esatt ainterpretazione con norme che non con-sentano più gli abusi che attualmente sonoin atto .

Altri, e cioè la maggioranza della Giuntaper il regolamento, ha scelto invece unastrada completamente diversa, ha sceltocioè l'inverso di quanto noi sosteniamo, h acollocato a monte dei problemi che noidobbiamo esaminare quello della celeritàrispetto a quello delle garanzie di applica-zione della Costituzione, e ha fatto unaproposta che a mio avviso prevede un mec-canismo accettabile soltanto se i problemiche noi collochiamo a monte, cioè quellidell'abuso della decretazione di urgenza ,dovessero essere risolti ; altrimenti si avrànon una soluzione dei problemi, quale ènella intenzione dei proponenti la ag-giunta al regolamento, ma una maggiora-zione dell 'abuso del Governo. E ciò si evi-denzia dalle stesse considerazioni che fa i lrelatore quando ci dice che soltanto allaCorte Costituzionale spetta nel nostro ordi -namento il giudizio sulla legittimità costi-tuzionale delle leggi e che perciò deve rite -nersi che la Camera è chiamata nel caso inquestione ad esprimere un giudizio emi-nentemente politico, che concerne la cor-rettezza dell'uso fatto dal Governo in via d iurgenza di un potere proprio del Parla -

mento, potere di cui l'esecutivo è autoriz-zato a valersi in base a precise condizioni ,il cui rispetto non può però ritenersi sin-dacabile in sede di giudizio di costituziona -lità, ma solo dalle Camere medesime i nsede di ratifica, necessariamente politica ,dell 'operato del Governo . Ora se il giudiziodeve — e il relatore ha perfettamente ra-gione quando afferma che questo è i llimite entro il quale opera il Parlamento —essere politico, credo che il giudizio che s idarà sull'uso corretto della decretazione d iurgenza sarà sostanzialmente un giudizi odi fiducia che la maggioranza esprimerànei confronti del Governo che essa sostienee cioè sarà un giudizio positivo nei con -fronti della correttezza del Governo stessoper quanto riguarda l'utilizzazione dell'ar -ticolo 77 della Costituzione .

A questo punto mi pare che il discorsosia estremamente semplice : basterà avereuna maggioranza decisa per abusare an-cora di più della decretazione di urgenza .E le maggioranze decise sono quelle cheistituiscono la vera e propria dittaturadella maggioranza, contro la quale invece iregolamenti debbono attribuire garanziealle minoranze . Ed una volta espresso ilgiudizio politico a maggioranza, che cos aavverebbe se dovesse essere approvata l aproposta di istituzione di un articolo 96-bisnel nostro regolamento? Anche per questovalgono le considerazioni del relatore, i lquale dice che una volta che tale verificasia stata superata, cioè quella relativa allacostituzionalità da parte della Commis-sione affari costituzionali, un meccanismoautomatico di iscrizione all'ordine de lgiorno dell'Assemblea che, combinandosicon la nuova disciplina dell'esame degl iemendamenti prevista dall'articolo 85 ,consentirà comunque alla Camera di pro-nunziarsi, cioè di pronunziarsi nel merito ;ma, una volta ottenuta la pronunzia d ilegittimità costituzionale, nel caso di unamaggioranza decisa, come ho poc 'anzi in-dicato, basterà che questa maggioranza s iimpegni perché il Governo ottenga anch euna approvazione nel merito. E si verifi-cherà, alla fine, che il Governo sceglieràquesta strada, che è quella dei decreti -legge, favorita dalle norme regolamentari

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che oggi si propone di introdurre per inostri lavori . Il Governo opererà quindinon più attraverso i normali strument iparlamentari, ma utilizzando il decreto -legge come cosa normale e ordinaria . Adaggravare la situazione sono in particolar ei termini rigidi previsti dalla proposta re-golamentare . Basterà alla maggioranza la-sciar «sfogare» le opposizioni perché neitermini ristretti previsti (tre giorni adesempio per quanto riguarda l 'esame inCommissione affari costituzionali), qua-lunque atteggiamento dovesse assumere laminoranza, la maggioranza otterrà obbli-gatoriamente la votazione sulle eventualieccezioni di illegittimità costituzionale chedovessero essere formulate in seno all aCommissione dagli appartenenti alla Com-missione stessa .

Di fronte al pericolo che la decretazion ed'urgenza diventi il sistema normale d ilegislazione nel nostro Parlamento, perchéla maggioranza con la proposta formulat adalla Giunta è l'unica che può decidere i nordine alla legittimità e al merito delle pro -poste, si propone di rimediare a quest opericolo attraverso la maggioranza quali-ficata.

Si tratta di una proposta apparente -mente valida, di fronte alla quale il rela-tore ha fatto non poche e non poco prege-voli considerazioni, ma esistono senzaombra di dubbio perplessità serie in ordinealla legittimità costituzionale di quest aproposta. Ma a prescindere da questo e da lfatto che la maggioranza può disporr eanche del quorum piú alto, io credo che i lpericolo dal quale dobbiamo sottrarre l anostra Assemblea sia quello del condizio-namento della maggioranza da parte d iuna o di un'altra minoranza. Potrebbe es-sere, per i numeri, anche il nostro gruppo ,se si tratta della maggioranza degli appar-tenenti al l 'Assemblea; ma comunque, qua-lunque gruppo dovesse avvantaggiarsi d iuna soluzione quale quella che viene pro-spettata della maggioranza qualificata, s iverrebbe ad istituire in ordine alla decre-tazione d'urgenza la dittatura di una mino -ranza, condizionando appunto in quest itermini alle proposte della giunta del rego -lamento, alla volontà politica di una mino-

ranza, la valutazione della legittimità co-stituzionale di un decreto .

A parte le ipotesi di carattere teorico sulfatto che una o un'altra minoranza pos-sano utilizzare questa norma per imporreal Governo determinati comportamenti, oper avere dal Governo un particolare «trat -tamento» proprio per questa sua funzionedi minoranza che risolve i problemi ch esorgono in ordine alla legittimità costitu-zionale di un decreto legge; a parte questo,data la provenienza, questa proposta ap-pare, anche se non lo fosse, la tipica pro -posta da compromesso storico, per crear enell'Assemblea per quanto riguarda unaparte dell'attività legislativa la possibilitàdi un condizionamento da parte de lgruppo comunista .

Allora, se non è valida per le considera-zioni che molto brevemente ho indicato lasoluzione prospettata dalla Giunta, perch éfacilita l'abuso della decretazione d'ur-genza da parte del Governo d'accordo co nla sua maggioranza e non è accettabil eneppure l'altra soluzione perché condi-ziona l'attività legislativa eccezionale de lGoverno alla volontà di una minoranza,quale soluzione è possibile di fronte allaesistenza di un discutibile fenomeno diritardo nell'esame dei decreti-legge ed i npresenza — quest'ultima io la considero lacausa della prima — di un abuso eccezio-nale della decretazione di urgenza ?

Noi riteniamo che la Camera si debbaporre il problema nei termini in cui noi loabbiamo posto da tempo: la strada mae-stra da seguire è quella dell'interpreta-zione o, se necessario, della modificadell'articolo 77 della Costituzione . Non cene è, allo stato, altra valida . Se dovesseessere seguita questa strada maestra ,credo che non ci dovrebbero essere dubbisulla soluzione da scegliere, e cioè quelladella maggioranza dei presenti, che è po iquella fatta dalla stessa Giunta per il rego-lamento, per rendere celere il procedi -mento di esame e di conversione in leggedei decreti-legge .

Se verrà seguita la strada della modific ao della interpretazione dell'articolo 77della Costituzione che io ritengo giusta ,credo che si risolveranno le molte perples-

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sità e le molte ostilità da parte di questaAssemblea; ma senza soluzioni valide i nsede di interpretazione o di eventuale mo-difica dell'articolo 77 della Costituzione, ilnostro «no» all'introduzione dell'articolo96-bis resta deciso per evitare quello che i oho definito uno sbilanciamento delle esi-genze di celerità con sacrificio delle garan-zie. E da parte nostra l'attenzione al ri-spetto delle garanzie credo debba essereconsiderata un'esplicazione delle funzion iche svolgiamo anche in questa Assem-blea .

PRESIDENTE. iscritto a parlare l 'ono-revole Mellini . Ne ha facoltà .

MELLINI . Signor Oresidente, colleghi ,con l'esame della proposta di aggiunta alregolamento dell'articolo 96-bis si do-vrebbe concludere il «pacchetto» delle mo-difiche regolamentari e si inténde contro -bilanciare — come è stato puntualmentesottolineato — modifiche al regolament oche dovrebbero ridurre le possibilità diintervento da parte dei parlamentari connorme che dovrebbero, quanto meno, ri-durre la portata dell'abuso della decreta-zione d'urgenza denunziato da varie parti ,anche se quelle stesse parti non sempresono state coerenti con la denunzia che intermini generali, e troppo spesso anchegenerici, veniva avanzata rispetto a quest oabuso.

Ebbene, noi del gruppo parlamentareradicale arriviamo a questa discussionecon un atteggiamento di attesa, perché levarie forze della maggioranza che stannoconducendo questa operazione di modi -fica al regolamento esaminino, ciascunaper quello che la riguarda, il valore con-clusivo di questa operazione, e siano post edi fronte alla contraddizioni insite nellasingolarità e nell'inconcludenza d iques'operazione, nonché nell'esagera-zione dell'affermazione che una normacome questa dell'articolo 96-bis possa con-trobilanciare qualsiasi altra modifica re-golamentare, rappresentarne il prezzo ,starei per dire, o comunque il compenso .

E singolare che, quando il gruppo parla -mentare radicale intende sottolineare

questo atteggiamento non chiedendo laderoga ai limiti di tempo e limitando gl iinterventi ad un solo deputato del gruppostesso, la discussione su questo punto (sulquale si registrano posizioni di dissenso ,come abbiamo inteso dai diversi inter-venti) avvenga nel più assoluto squallore ;signora Presidente, stamane nessun depu -tato della democrazia cristiana si è affac-ciato in quest'aula ; non dico intervenuto :non si è nemmeno affacciato !

La democrazia cristiana, che ha avuto i lgoverno di questo paese per trent 'anni edha visto crescere nella prassi dei suoi go-verni questo conclamato abuso della de-cretazione d'urgenza ; la democrazia cri-stiana, che dovrebbe rappresentare stori-camente la posizione contraddittoria difronte all'intero Parlamento, più dellostesso Governo, è totalmente assente, di -mostrando di non aver nulla da dire inquest'aula, nella solennità del dibattitosulle modifiche del regolamento! In questadiscussione sull'abuso della decretazion ed'urgenza da parte dei governi democri-stiani, la democrazia cristiana non hanulla da dire e nemmeno viene ad origliar equanto può avvenire in quest 'aula!

E singolare, questa dimostrazione de lsignificato delle modifiche del regola-mento e della loro pretestuosità, dellamancanza, direi assoluta, di fiducia ri-spetto alle regole del gioco ; è la dimostra-zione della strumentalità dell'invocazionedella necessità di una modificazione dinorme regolamentari; in questo momentoabbiamo qui la plastica dimostrazion edella concretezza delle mie affermazioni !

La specificità dell'argomento dei de-creti-legge è dovuta proprio, in buonaparte, alla mancanza di fede nelle ragionisu cui si fondano il diritto e l'essenzial emomento della sua interpretazione ed ap-plicazione. Si è arrivati al punto che, daparte di tutte le forze politiche, di fronte a lfenomeno della decretazione d'urgenza, siriconosce che vi è stato un abuso ; se siamoarrivati a questo punto, é perché le inter-pretazioni dell'articolo 77 della Costitu-zione, un po' da parte di tutti gli orienta -menti politici, a seconda delle convenienz edel momento, sono state le più corrive : si è

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giunti alle forme più assurde di interpre-tazione, perché le opposizioni (più consi-stenti di quella del gruppo radicale) nonhanno fatto la loro parte ed hanno quas iinvocato la ripetizione dei decreti-leggebocciati, non approvati, non convertiti i nlegge; talvolta per motivi di opportunit à(direi di opportunismo) costituzionale nonhanno votato, hanno preferito l 'astensionedal voto e non hanno presentato eccezion idi costituzionalità .

In queste condizioni, di fronte a pro -poste di modifiche regolamentari, conquesta insensibilità per la Costituzione eper i problemi posti dal complesso con -testo costituzionale dell'articolo 77, come èipotizzabile una correzione di questoabuso? Evidentèmente, è altro ciò che s ivuole e credo che l'esame puntuale dellenorme, contenute in questo articolo 96-bis ,ci porta a questa conclusione . Anticiperò laconclusione di questa valutazione di carat -tere generale, che illustrerò con argomen-tazioni, se mi riuscirà, le più stringate pos-sibili .

In realtà, si tende a sostituire, alla decre -tazione d'urgenza da parte del Governo ,una sorta di decretazione d'urgenza com-binata del combinato disposto — comedicono gli avvocati — tra il Governo e l amaggioranza dei presenti della Commis-sione affari costituzionali . Si emana,quindi, il decreto-legge quando si è d'ac-cordo: questa è una delle norme che trovaapplicazione quando vi è l'unanimità d aparte di tutti . Nella discussione sulle lineegenerali, per quanto riguarda le altre mo-difiche al regolamento, ho sottolineatocome il significato fondamentale di tal imodifiche sia un ulteriore passo versol 'istituzionalizzazione della formul adell 'unità nazionale e del monopartito im-perfetto, verso cui stiamo navigando mal-grado le formule governative della sed enella quale si realizzano le maggioranze .Non abbiamo mai pregiudizialmente so-stenuto che non possono esservi governi d iunità nazionale; cio è possibile purché nonsiano quelli del compromesso costituzio-nale che portino alla necessità istituzio-nale di governi per l ' impossibilità di for-mare una maggioranza. Ecco la mino-

ranza ribelle che non rispetta la maggio-ranza, che si fa carico del dato fondamen-tale di governabilità del paese, quello cio èdi assicurare istituzionalmente ad un amaggioranza di esprimere un governo chegoverni e non un governo che condividafunzioni che sono proprie — rispettoall'eccezionalità del procedimento legisla-tivo — del Parlamento, con una partico-lare maggioranza, cioè la maggioranza deipresenti della Commissione affari costitu-zionali . Questa è la realtà e l'assurdità delcontenuto dell'articolo 96-bis! Che vi sia lapossibilità pregiudiziale di un esame preli -minare, noi l'abbiamo sostenuto con ca-lore nella lunga battaglia condotta dal no-stro gruppo parlamentare contro la decre-tazione d'urgenza .

Ricordo, quando siedevamo in quattroin quest'aula, che ad un intervento, che i naltre condizioni avrebbe dovuto esser econclusivo — questo è il significato degl iinterventi presidenziali — del PresidenteIngrao, nel momento in cui si votava undecreto-legge (intervento tendente a ri-chiamare il rispetto all'articolo 77 dellaCostituzione e l'eccezionalità del ricorsoalla decretazione d'urgenza), noi applau-dimmo per sottolineare, con questo atteg-giamento, la solennità e l'importanza poli-tica e costituzionale di quell'intervento.Puntualmente, di fronte alla violazione pa -tente e riconosciuta — anche da parti poli -tiche che, pur riconoscendo la violazion eall'articolo 77 della Costituzione, si astene-vano per motivi di opportunità — dellaCostituzione, abbiamo sostenuto addirit-tura che sarebbe stato nostro dovere ricor -rere all'ostruzionismo quando tutti ricono -scevano che si stava violando l'articolo 77della Costituzione . Noi abbiamo sostenutocon forza questo principio . Quando sen-timmo, con quella sua capacità di ridurre abriciole i problemi, briciole che vengonospazzate via come spesso accade, il Presi -dente del Consiglio Andreotti dirci cheaveva risolto il problema dei decreti-legge ,perché aveva inviato una circolare ai mini -steri (in cui si diceva: anno nuovo, vitanuova, istituiremo lo scandenzario, quindiquando saremo in prossimità di qualchescadenza provvederemo mediante legge

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ordinaria), dissi che forse ci sarebbe statoqualche impiegato che, mettendo fuori or-dine qualche scheda, avrebbe violato i lsecondo comma dell'articolo 77 della Co-stituzione. Quindi, sia il Presidente An-dreotti sia questa Assemblea hanno seguitol 'opportunità del momento, invocando unnuovo decreto-legge nel momento in cu inon se ne lasciava passare, un altro. Inquesto modo si toglieva al omento dellaverifica da parte del Parlamento quellasolennità che deve essere il contrappost odialettico dell'eccezionalità e della respon-sabilità dell'intervento del Governo.Quest 'ultimo, invece, non è mai stato chia -mato alla responsabilità ; ci sono state l esanatorie più incredibili . E stata ammess aaddirittura la sanatoria del decreto-legge equeste operazioni sono sempre passate li-sce .

La maggioranza, nel suo complesso, nonha mai fatto nulla; il Parlamento avrebbepotuto fronteggiare questa situazione cre-ando altre prassi che non sono state sol -tanto e sempre del Governo . Ora ci si vienea dire che con questa proposta di aggiunt aal regolamento si creano delle griglie :quali sarebbero queste griglie? Quell adel l ' immediata assegnazione alle Commis-sioni! Stavo notando che questa propostadi aggiunta interviene all ' indomani di unfatto clamoroso, cioè dell 'assegnazione aduna Commissione che non aveva nulla ache fare con la materia specifica del de-creto-legge oggetto di tale assegnazione .

Ebbene, l'assegnazione alle Commis-sioni non è certo cosa di poco conto . Il fattodi farla prima ancora che il progetto dilegge sia stampato porrà in serie difficolt àil Presidente della Camera, il quale si vedràcostretto a provvedere nell ' immediatezza,senza alcun vaglio preventivo. Se, nellastessa seduta in cui il decreto-legge vienepresentato, si deve provvedere alla suaassegnazione alla competente Commis-sione, sorgeranno grosse difficoltà nonsolo per la Presidenza, ma anche per l eparti politiche e per i deputati che debbon ointervenire . Essi infatti, non conoscendo i ltesto del decreto-legge non ancora stam-pato, non saranno in grado di parlare co ncognizione di causa su quell'argomento .

E passiamo alla funzione della Commis-sione affari costituzionali . A proposito deltermine di tre giorni, sarà necessario pre-stare molta attenzione quando il Governopresenterà decreti-legge nella seduta delvenerdì. Vorremo vedere, infatti, cosa av-verrà nei tre giorni successivi presso laCommissione affari, costituzionali! Questoè il punto fondamentale! Noi abbiamosempre sostenuto che tutti i decreti-leggedovessero essere obbligatoriamente affi-dati alla competenza della Commissioneaffari costituzionali, perchè è preminenteun vaglio da parte di quella Commissione.Ora, in realtà, la competenza di tale Com -missione viene ad essere ridotta, come altr icolleghi hanno rilevato. Infatti la que-stione di costituzionalità, relativa al se-condo comma dell'articolo 77 della Costi-tuzione, rispetto all'istituzione del decreto -legge, riveste un 'importanza particolare;ma è anche certoche il decreto-legge per lasua provenienza, per il soggetto che l oemana e per la sua eccezionalità, pone que -stioni di costituzionalità non soltanto i nrelazione ad una generica urgenza, maanche alla correttezza dei suoi contenuticostituzionali . Non sosterrò la tesi che ognilegge incostituzionale vìola l'articolo 138della Costituzione, rappresentando unasua surrettizia modifica : oltre tutto, questaaffermazione non è nemmeno esatta . Tut-tavia, quando si va oltre la costituzione s imette in atto lo stesso procedimento logicoche l 'articolo 138 prevede per procedi-menti particolari e lenti, quali quelli direvisione costituzionale . Quindi, allorchè icontenuti di un decreto-legge incidono sudiritti fondamentali dei cittadini, o su rap-porti tra lo Stato e le regioni — quantidecreti-legge abbiamo visto travalicare l ecompetenze dello Stato in questa materia !—, ci troviamo di fronte ad un fatto parti-colarmente grave, che si riflette anzituttosulla circostanza che non può porsi un pro -blema d'urgenza in un diverso assetto tr agli organi costituzionali, per esempio, o ne lprovvedere alla limitazione dei diritti deicittadini . Infatti, se quest'ultima limita-zione, in linea generale, dovrebbe essereoperata attraverso la revisione costituzio-nale, evidentemente non è concepibile che

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a tale materia ci si possa accostare — con i lrischio della violazione di questi diritti fon -damentali — attraverso una forma parti -colare ed eccezionale, qual è quella delladecretazione d'urgenza .

Ecco, quindi, che l'esame di costituzio-nalità non può assolutamente essere circo -scritto al problema dell'articolo 77, se-condo comma, cioè alla verifica di cert ipresupposti indicati in quell'articolo . Lostesso fatto di scindere questi due mo-menti . . . Perchè, certo, si potrà continuarea parlare di costituzionalità, come se nepuò parlare, malgrado sia rigettata la pre-giudiziale, affrontando la pregiudiziale d imerito, per cui il voto su ques t 'ultima puòessere condizionato da una presunta viola -zione di una norma costituzionale ed ilcomplesso delle discussioni può portarealla conclusione che la Costituzione è vio-lata, non dando così luogo all 'approva-zione di quel progetto di legge, perchènulla vieta che nel procedimento logico s iverifichino questi momenti . Ma, dicevo ,scindere formalmente il momento delladiscussione, dicendo che per la prima que-stione la pregiudiziale è possibile e perl 'altra no, equivale a dire che in ordine allaviolazione diritti fondamentali dei citta-dini fatta — per carità! — con decreto -legge si discute soltanto in relazione al l 'ur-genza! Se è urgente non conta che sia vio-lata la Costituzione, per cui nell 'urgenzapassa il concetto che con decreto-legge ,purchè sia urgente, può essere pratica -mente sospesa la Costituzione . Non arri-viamo proprio a questa affermazione con-clusiva, che ho fatto paradossalmente, allastessa conclusione e che costituisce unfatto di inaudita gravità . Ancorare la di-scussione sulla questione di costituzionali -tà, tanto più se segmentata e ridotta, sol -tanto all'articolo 77, della Costituzionenell'ambito della Commissione affari co-stituzionali, che cosa significa? Qui si èparlato di maggioranze qualificate in As-semblea, ma, semmai, di fronte ad un aquestione di questo genere, si sarebbe do-vuto parlare di maggioranze qualificate inCommissione, di obbligo di presenza inCommissione. La realtà, infatti, è che leforze politiche che vanno lottizzando

questo regolamento, proponendo «io douna cosa a te, tu ne dai una a me», partonoda un dato di fatto, che è l'unica condi-zione politica su cui ci si muove per dar evalore a questo articolo 96-bis, cioè dal l 'ef-fettiva presenza in Commissione . Sap-piamo, infatti, che nella Commissione af-fari costituzionali vi sono alcuni grupp ipresenti ed altri meno presenti; forse do-mani impareranno ad , andarci di più, esarà già un risultato! Ma, oggi, abitual-mente nella Commissione affari costitu-zionali — diciamolo pure — il grupp ocomunista è presente — onore e merito a lgruppo comunista! —, mentre il grupp odemocristiano non è presente e molt ospesso in Commissione non si registra unvoto corrispondente all'effettiva consi-stenza dei gruppi. Benissimo, ma che poi sidebba organizzare il regolamento s uquesto dato di fatto, per creare quella«diarchia» nella procedura del decreto-legge, con l'attribuzione di funzioni parti-colari alle Commissioni, ci sembra eviden -temente inopportuno. Questa norma, in-fatti, o determina una situazione chesbocca necessariamente nel bisogno di di -sporre di maggioranze più ampie, creand oquindi un ulteriore presupposto costitu-zionale, per la costituzionalizzazione for-male attraverso norme della Costituzionemateriale, quali sono quelle del regola -mento della Camera, per rendere neces-sarie maggioranze più ampie, e quind imaggioranze di compromesso storico; o,in caso contrario, questa norma non sapre iche definirla sbilenca. Questo articolo 96 -bis ha sapore strano, un sapore sbilenco,pieno di sottintesi .

Vorrei domandarmi, per esempio, pe rquale motivo si sia qui voluto richiamar el'articolo 72-bis a proposito dei decreti -legge non convertiti per incostituzionalità .Che cosa si è voluto dire? Che lo stess odecreto-legge non può essere ripresentato ?Certo, lo stesso decreto-legge non può es -sere ripresentato una seconda volta dopoessere stato bocciato: questo è pacifico. Maallora che cosa si vuole dire? Che la ma-teria non può essere fatta oggetto di unaltro decreto-legge? Ma voi avete sempreammesso la riproposizione dei decreti-

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legge, e adesso venite a codificarla . Voivenite a proporre le codificazioni abnormidella ripresentazione di decreti-legge nonconvertiti . Quando si dice che l 'articolo 72del regolamento . . .

ANDÒ, Relatore . Non si parla di ripre-sentazione di un decreto-legge . Può esserepresentato un disegno di legge.

MELLINI . Certo! Ma c'è bisogno di scri-verlo nella legge? L'oggetto del disegno dilegge di conversione è la conversione inlegge del decreto . L'oggetto del decretotrasfuso in un disegno di legge è cosa asso -lutamente pacifica. Quindi, o voi sfondatele porte aperte, oppure non si sa che cos asignifichino le norme . O si vuole emanareun nuovo decreto-legge, o altrimenti nonparliamo lo stesso linguaggio. Questo si-gnifica un'altra cosa . Che la materia possaessere trattata con un diverso provvedi -mento non è stato mai messo in discus-sione da nessuno. Quindi, che cosa voletedire? Io credo che dobbiamo arrivare a lnocciolo della questione (e sarò breve, aquesto punto) : è mai possibile concepireche il diritto sovrano dell'Assemblea diesprimersi pregiudizialmente, in una ma-teria nella quale la pregiudiziale è fonda -mentale, sia messo in forse? Per quant origuarda il secondo comma dell 'articolo 77della Costituzione ed i suoi contenuti, èvero quello che diceva il collega Bassanin imolto autorevolmente e, direi, molto luci-damente: esiste un problema di determina -zione delle materie che non possono esser eoggetto di decreto-legge . Ma, anche allaluce dei criteri esistenti, se arriviamo alprincipio secondo cui è l ' interpretazioneche ha massacrato la norma costituzio-nale, se diamo per scontato questo mas -sacro interpretativo, non possiamo con-tare più sulle norme costituzionali . Tutta-via, è certo che vi sono materie che ripu-gnano al concetto stesso di decretazion ed'urgenza, al concetto di provvisorietàsotto la responsabilità del Governo, perchésono al di fuori della possibilità di ricon-duzione ai termini dell'articolo 77, se-condo comma, della Costituzione .

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTEMARTINI

MELLINI. Quindi, in questa materia,come dicevo prima, in cui i problemidell'articolo 77 sono intimamente connessicon altri aspetti del dettato costituzionale ,sia la riduzione — che è qui prevista —della possibilità della presentazione di pre-giudiziali, sia addirittura l'esclusione dipregiudiziali, che non siano quelle atti-nenti all 'articolo 77, appaiono precisioniabnormi. Ma la stessa funzione della Com-missione affari costituzionali, con le suedeterminazioni adottate senza che sian opreviste maggioranze particolari, con ilsolo numero legale, condiziona, poi, i po-teri dell'Assemblea. Infatti, questa Com-missione dovrebbe stabilire, ad un cert opunto, che l'Assemblea soltanto con unquorum particolare, che dovrebbe esserequello di un certo numero di deputati o d iun certo numero di presidenti di gruppo,possa agire come altrimenti, non potrebb erispetto a materie nelle quali questa possi -bilità di intervento può essere meno at-tenta. In quest 'aula grandi giuristi — si faper dire — che pure scorgessero una pa-tente violazione della Costituzione non po-trebbero nemmeno segnalarla ai colleghi ,a meno che vi sia la richiesta di due presi -denti di gruppo o di 20 deputati . È quindiimpedito l'intervento che dovrebbe esser epiù logico e normale .

Quindi questa riduzione dei poteridell'Assemblea, unita al fatto che, succes-sivamente, non possono più essere presen -tate questioni pregiudiziali, cosa rappre-senta se non un invito ad aumentare i lnumero dei decreti-legge, osservate le con-dizioni dell'accordo con il partito comuni-sta? Questo, significa! Una volta che i du ecentri di potere, il Governo e la maggio-ranza dei presenti nella Commissione af-fari costituzionali, sono d'accordo, ven-gano pure tutti i decreti-legge perché, tap-pata la bocca ai singoli parlamentari, resaimpossibile la presentazione di questionipregiudiziali . . . Certo, non abbiamo mai so-stenuto che i decreti-legge non debbanoessere discussi in Assemblea ; ci si può op-porre ad essi, si può cercare di bloccarli ,ma non abbiamo mai sostenuto, mai peti-

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sato, che non si debba neppure iniziare l adiscussione. Ci siamo anzi espressi coeren-temente nel richiederla, per non lasciarl imorire nei cassetti, senza farli arrivare i nAssemblea. E questo è stato fatto, questo èstato voluto sia dalle maggioranze di unit ànazionale che da quelle che non lo sono .

A questo punto, una volta ottenuto l'ac-cordo con il gruppo che assicura la mag-gioranza in Commissione affari costituzio-nali e, sostanzialmente, in Assemblea arri -verà un fiume di decreti-legge . Altro cheriduzione! La realtà è che, se non si credenel valore dell'articolo 77 della Costitu-zione, se si ricorre ad interpretazioni d icomodo, si può manifestare solo fastidio d ifronte alla posizione di questioni di costi-tuzionalità . Ed allora, quando si è d 'ac-cordo sul fatto che qualcosa fa comodo ,ben vengano tutti questi decreti d'urgenza .Non stiano a perdere tempo i deputati, ipeones, o l 'Assemblea !

E da escludersi che con questo sistemaridurremo il numero dei decreti-legge .Forse si potrà creare una corsia preferen-ziale per questi ultimi, ma quando stabi-liamo ciò dobbiamo stare attenti al quas icerto ulteriore snaturamento delle fun-zioni, con conseguenze assolutamente im-prevedibili .

E vengo adesso all 'altra proposta, cheproviene dal gruppo comunista . Ho giàespresso gravi perplessità per la funzioneabnorme di una Commissione che condi-ziona nel merito i poteri dell 'Assemblea ,non fornendo una base di discussione ameno che non intervengano in Assemble adue presidenti di gruppo (tre secondo ilpartito comunista, gli indipendenti di sini -stra ed il PDUP). Questa funzione divent aaddirittura inconcepibile secondo la pro -posta espressa qui dal collega Colonna, ch edovremmo considerare con tutta l'atten-zione possibile . Non intervengo, certo,sugli emendamenti in questione . A questostadio della discussione non ho l 'obbligo diaverli esaminati, e non li ho esaminati ; sosoltanto che sono stati presentati . Ma, at-tenzione a stabilire — se ho ben capito —addirittura l 'obbligo della maggioranzaassoluta per una votazione capace di con-cludere il dibattito su un disegno di legge!

Come si fa a superare, cari colleghi, lanorma istituzionale che stabilisce certi re-quisiti per le deliberazioni dell'Assemblea ?E, si badi, non deliberazioni realtive agl iinterna corporis, non deliberazioni ordina-torie, ma decisioni aventi efficacia esterna ,quale addirittura un possibile atto conclu-sivo dell'iter legislativo !

Collega (rivolto all 'onorevole Augello),gradirei un'interruzione . . . Il gesto che faipotrebbe forse, su un palcoscenico, essereconclusivo di una funzione . . .

AUGELLO. Tutte queste cose le avetecreate voi per non farci andare avanti !

MELLINI. I decreti-legge, li abbiamocreati noi? State attenti! Voi state creando,per voi stessi. . .

AUGELLO. Passerete alla storia per averammazzato la libertà in Parlamento !

MELLINI. Se non hai la capacità dicapire questi discorsi e le cose che ne son ooggetto, che riguardano voi e tutte le partipolitiche in quest'aula . . . .Stiamo sugge-rendo a voi . . . Se non sei capace di capire esei capace di fare i gesti di Totò, resti a llivello di Totò, che era peraltro un grand eartista, ma un artista . . .

Se potete immaginare che la Commis-sione ponga una limitazione al dibattit osulle pregiudiziali, che preveda addirit-tura — secondo la proposta Colonna — lanecessità di un diverso quorum (la maggio-ranza assoluta) per un atto che è conclu-sivo dell'iter legislativo, violate — e ve lodico in questa sede — patentemente laCostituzione! Si parla di altre norme, costi -tuzionali o che riguardano gli interna cor-poris . Certo l 'articolo 27 del regolamentorichiede una maggioranza qualificata, manon si riferisce ad una deliberazione cheimpegni il Governo, né tanto meno ad unadeliberazione che concluda l'iter legisla-tivo. È una norma che serve soltanto a dareun diverso ordine ai lavori dell'Assemblea.Ebbene, in queste condizioni, come si fa apensare a soluzioni diverse? Credo chetutto ciò corrisponda ad un rafforzamentodella diarchia nell'esercizio della decen-

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trazione d 'urgenza. Nelle attuali condi-zioni, è di tutta evidenza che una volta chela Commissione affari costituzionali, at-traverso la maggioranza dgi presenti (nonci si preoccupa affatto dei numero di co-loro che, prendono parte alla discussione)attraverso, dunque, una maggioranza che ,per l'andazzo delle cose, sia all 'opposi-zione cui mi riferisco (ma non so se, aquesto punto, dobbiamo chiamarla oppo-sizione) una posizione preminente, si pro -nunzi in un certo modo, una volta che l adiarchia si esprima a favore del decreto-legge, l'Assemblea dovrebbe addirittur aessere costretta ad utilizzare un quorumdiverso per poter ribaltare la decisioneadottata a maggioranza semplice in Com-missione affari costituzionale! E una pro-posta, davvero, di gravità eccezionale! Euna proposta che dovrebbe farvi rifletteresull 'intera vicenda, e sul fatto se per quest avicenda l'ostruzionismo radicale continuonon abbia rappresentato un alibi! In realtà ,di ostruzionismo non vi è stato bisogno ,l'ostruzionismo non è stato assolutament enecessario, per bloccare, come ricordav aRoberto Cicciomessere, per mesi ed anni iprincipali progetti di legge . . . Altro cheostruzionismo radicale nelle vostre Com-missioni! Altro che ostruzionismo radical enelle Commissioni in cui giacevano pro-getti di legge in ordine ai quali tutte le forz epolitiche affermavano che era necessari oed urgente provvedere: è stato soltantol'alibi, tutto ciò !

Altro è, infatti, il significato di quest enorme. I deputati vengono spossessatidell'esercizio delle loro funzioni . Questaproposta è il passo ulteriore verso la crea-zione di una costituzione di fatto che isti-tuzionalizzi la democrazia consociativa el'unità nazionale, sancendo la fine di unadialettica effettiva (e quindi delle rispettiveresponsabilità) tra Governo e Parlamento .Quando si introduce la diarchia nell'eser-cizio della decretazione d 'urgenza, infatti ,non c'è più un Governo, non c 'è più unParlamento, ma c'è un 'ammucchiata co-stituzionale . Queste norme costituzionali ,di fatto, anche se non presentate come tali ,prefigurano infatti un 'ammucchiata costi-tuzionale da cui dovrebbe emergere, .con

coperture diverse, la necessità di un'am-mucchiata di forze politiche, frutto neces-sario della quotidiana erosione dellenorme costituzionali e della stessa fedenella giustizia e nei principi costituzio-nali .

Ecco dove porta questa politica del rego-lamento. Voi volete far passare questo vo-stro tentativo, rinnegando le norme stessedel regolamento, perché sapete che ciò èpossibile solo a questa condizione prospet -tando delle assurde e ridicole interpreta-zioni del regolamento, come quelle che civengono ammannite quando si sostieneche nel 1971 il regolamento fu inavvertita -mente modificato in una parte che riguar-dava le modalità per la sua stessa modifi-cazione. Oggi pertanto per le modifiche a lregolamento dovrebbe essere usato u nprocedimento diverso da quello utilizzat oin passato, perché inavvertitamente è statamodificata nel 1971 la norma relativa: èuna tesi assurda e ridicola! In realtà l'obiet -tivo non è quello di battere l'ostruzionismoradicale, di sconfiggere questi «brigatist irossi» del Parlamento, bensì di trovare unrimedio alle vostre insufficienze, alla vo-stra incoerenza, ai vostri metodi di ingo-vernabilità che volete addirittura codifi-care, modificando sempre più la costitu-zione di fatto dello Stato non già per gover -nare meglio il paese, ma per sgovernarlo.Questo mi sembra il punto fondamen-tale.

Ritengo che questo sia il significato dell aproposta di introduzione dell'articolo 96-bis, alla quale assisteremo da spettatori, inqualche misura, malgrado l'oggetto dellanorma formulata riguardi una materia ,come quella della procedura di esame deidecreti-legge, rispetto alla quale siam ostati sempre in prima fila . Daremo il no-stro apporto di valutazioni, come abbiam ocercato di fare con questo mio intervent onel dibattito generale odierno, ma soprat-tutto attenderemo che vi sia un effettivoconfronto politico. Vedo che sono arrivat ialcuni colleghi della democrazia cri-stiana. . .

BATTAGLIA . Spero che tu non ne traggaspunto per continuare!

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MELLINI. Mi spiego invece per qualmotivo il collega che prima mi ha inter-rotto era tanto irritato per il mio discorso:evidentemente, giunte altrove le mie pa-role sulla constatata assenza totale dellademocrazia cristiana, egli era stato co-stretto ad interrompere qualche sua atti-vità per venire in Assèmblea. Mi dispiace,collega, ma tra poco potrai tornare alle tueoccupazioni, perché sto per concludere i lmio intervento. (Commenti del deputat oAugello) . Resta il fatto che il fatto che i ldibattito tra le parti politiche, su un pro-blema di tanta importanza, si mantiene su lpiano di una incredibile meschinità . Sitratta invece di una questione di impor-tanza addirittura storica, di una normache si pretende sia capace di por fine aduna prassi palesemente contraria a normedelicate come quelle contenute nell'arti-colo 77, secondo comma, della Costitu-zione .

Ho concluso. Mi auguro che con la pre-sentazione e l'esame degli emendamenti s iaccenda un dibattito che ci faccia almenoavvertire che il senso di responsabilità ri-spetto ad una norma di questo genere no nè quello che è emerso dal dibattito gene-rale e che questa volta sì inavvertitamente ,sia pure con il nostro richiamo e il nostroappello, non si arrivi ad una modificazion enon solo del regolamento ma degli stessilineamenti della nostra Costituzione (Com-menti del deputato Augello) .

Adesso puoi tornare al gruppo !

PRESIDENTE . Onorevole Mellini, i col -leghi avranno commentato, ma lei non puòredarguire tutti !

MELLINI. Io raccolgo le interruzioni ,sia pure fatte come Totò .

PRESIDENTE. Lo abbiamo capito e de lresto lo ha ripetuto più volte .

MELLINI . Alle interruzioni più civili edespresse in maniera più razionale poss oanche non rispondere, ma a quelle fattecome Totò rispondo, anche se non' comeTotò.

PRESIDENTE. Onorevole Mellini, ora

basta! Prosegua il suo intervento .

MELLINI. Signora Presidente, con-cludo con questo augurio e questa attesasincera da parte nostra (Applausi dei depu-tati del gruppo radicale) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'ono -revole Battaglia. Ne ha facoltà .

BATTAGLIA . Signor Presidente, onore -voli colleghi, molto rapidamente dirò chele ragioni di carattere generale che sono asostegno di questa proposta di aggiunta a lregolamento sono le stesse che valgono pe rle altre modifiche proposte . In altri ter-mini, nessuna organizzazione politica oeconomica potrebbe funzionare — in ef-fetti, il Parlamento non funziona ancheper questo — sulla base di un complesso d inorme come quelle introdotte nel nostr oregolamento, e questa è la ragione fonda-mentale per cui bisogna modificarle ,anche perché è tra le cause maggiori didisfunzione del Parlamento.

Nessun Parlamento occidentale hanorme paragonabili con quelle che rego-lano il lavoro della nostra Camera ; nessunparlamentare occidentale considera sen-sate le norme che regolano il funziona-mento della nostra istituzione ed il fatt oche qui esistono viene considerata general -mente una stranezza tipicamente ita-liana .

Questa è la ragione di carattere general eper cui bisogna procedere alla modificadel regolamento, discutendo, se si vuole ,sulle singole norme senza negare il prin-cipio e l'evidenza che è dietro ai fatti .

Le norme inserite nell'attuale regola-mento, onorevole Mellini, furono varatenel periodo più pasticciato e più confusodella nostra vita politica ed istituzional ecioè il periodo che si apre con il 1968-1969— non a caso la discussione sulle normeregolamentari è avvenuta proprio i nquegli anni, anche se esse sono state varatenel 1971 —, che coincide con l'assemblea-rismo più confuso e con il momento in cuisi conferisce maggiore spazio alla vecchiapretesa giacobina del governo d'Assem-blea e meno valore alla dialettica tra Go-

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verno e Parlamento, e in cui si tende aconsiderare invece l'Assemblea come l'ef-fettiva sovrana dell'azione, non soltantolegislativa ma anche esecutiva, conce -pendo il Governo come strumento esecu-tivo del Parlamento .

Questo è il periodo assemblearista di cu ile norme vigenti sono puntuale espres-sione e da questo punto di vista, onorevol eMellini, le sue osservazioni di caratter epolitico appaiono veramente infondate,proprio perché le norme appartengono aquel periodo in cui il massimo di assemble -arismo, il massimo di confusione si veri-ficò proprio nello spirito assembleare, checaratterizzò la formulazione del regola -mento e che si espresse puntualmenteattraverso l'intesa tra il capogruppo delpartito comunista, onorevole Ingrao, ed i lcapogruppo della democrazia cristiana ,onorevole Andreotti, in uno spirito di ca-rattere conciliare, assembleare .

MELLINI. Queste norme rafforzanoquesta logica!

BATTAGLIA . È chiaro che quello spiritosi è tradotto poi in quelle norme regola-mentari che oggi ci legano ed ostacolano i lfunzionamento della Camera; e, proprioperché le modifichiamo restituendo unsenso alla dialettica, le sue osservazioni d icarattere politico non hanno ragione diessere .

Piuttosto desidero muovere un'osserva-zione di carattere generale anche al rela-tore, onorevole Andò ; queste norme acce-lerano l'iter del disegno di legge di conver-sione di un decreto-legge, ma rendono spe -dito l'iter del decreto-legge senza far capoal problema più generale che noi ci po-niamo, come del resto si pongono i rappre -sentanti delle opposizioni, senza far capo,cioè, al problema dell'uso — o anzi, com'èstato detto, dell'abuso — del decreto-legge .Ora, questo uso e questo abuso non dipen -dono, evidentemente, dalla particolaremalvagità di un governo o di un altro;dipendono, più in generale, come ormai èstato chiarito più volte, dalla dottrina edallo stesso dibattito parlamentare ,dall 'assoluta insicurezza sui tempi dell'in -

tervento legislativo del Parlamento daparte del Governo, ed in generale da part edi tutti i cittadini italiani ; dipendonodall'estrema lentezza dei tempi di inter -vento legislativo del Parlamento . Quandoil Governo ha l'esigenza di veder entrar erapidamente in vigore alcune norme, checonsidera stringenti, utili, necessarie, essonon ha altra strada, praticamente, nell'at -tuale stato del regolamento e del funziona -mento dell'Assemblea, che quella di ema-nare un decreto-legge, che fa entrare im-mediatamente in vigore quelle norme ch eil Governo desidera .

Questa è la ragione di fondo; se non cirendiamo conto di questo, dubito che no nabbiamo riflettuto a fondo sull'essenza delproblema. La tempestività dell'intervent olegislativo è una caratteristica essenzialedell'azione politica e dell'azione legisla-tiva; vorrei dire che è un dato culturalepreliminare di cui bisogna che ci facciamocarico. Il Governo se ne fa carico attra-verso l'abuso dei decreti-legge ; ma come sene fa carico l'Assemblea, nel momento i ncui modifica le norme regolamentari? Nonse ne fa carico, perché le norme introdott esi limitano a stabilire l'accelerazionedell'iter del decreto-legge, ma non toccanoil problema più generale del modo di acce -lerare i tempi di intervento legislativo de lParlamento .

Nasce il problema della corsia preferen-ziale, nasce il problema della programma-zione dei lavori? Certo, si pone qualcherimedio. Nasce il problema dell'ostruzio-nismo? Certo, si pone qualche rimedio. Mail problema di fondo è il funzionament odel Parlamento, e quindi la capacità d iintervento tempestivo dà parte del Parla-mento nell'azione legislativa. A questo pro-blema non si pone rimedio con questa pro -posta di aggiunta al regolamento ; né vi sipone rimedio con le altre proposte di mo-dificazione al regolamento presentate.Credo che si debba riflettere su questopunto, per poi discuterne ulteriormentenella Giunta, per il regolamento dal mo-mento che questo è uno dei dati di fondodella nostra situazione .

Ed ora alcune osservazioni, onorevol erelatore, su questa proposta di aggiunta al

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regolamento. Mi riferisco, innazitutto, a lterzo comma dell'articolo 96-bis, e in par-ticolare all'espressione «non oltre cinquegiorni dalla presentazione del disegno d ilegge». Ritengo che sia necessario modifi-care l'articolo 96-bis utilmente, cioè si ameglio usare, invece del termine «presen-tazione», il termine «assegnazione», che èquello usato nel capoverso precedente, ecomprende sia la presentazione, sia la tra -smissione alla Camera del decreto-legge ;altrimenti si può creare confusione .

Al terzo comma, inoltre, si dice che qua -lora la Commissione affari costituzional iesprima parere favorevole, si applica l astessa procedura, su richiesta di due pre-sidenti di gruppo o di venti deputati. Qui èindispensabile fissare un termine, onore-vole relatore, entro il quale i presidenti d igruppo o venti deputati possono utilizzarequesta procedura. Altrimenti potrebbedarsi che la Commissione affari costituzio -nali dia un parere favorevole, e quindic igiorni dopo ci si presenta in Assemblea ,proponendo appunto che ci sia una vota-zione, secondo la procedura prevista dalpunto 3, per rimettere in dubbio la validit àdella votazione di quella Commissione . Bi-sogna quindi porre un termine, onorevol erelatore .

Vi è poi un terzo problema. La Commis-sione di merito, nel frattempo, che cosa fa?Viene infatti fissato un termine di tregiorni per esprimere il parere sulla costi-tuzionalità del decreto; ne passano poi altridue per la votazione nominale elettronic ain Assemblea, nel caso che il parere dell aCommissione Affari costituzionali sia ne-gativo; comunque, se venisse accettata l aproposta che ho testé fatto, ne passereb-bero altri due, perché i presidenti digruppo possono ricorrere in appelloal l 'Assemblea diciamo così, rispetto al pa-rere favorevole della Commissione affar icostituzionali ; e quindi passano cinquegiorni . In questo periodo, la Commission edi merito, che teoricamente ha quindic igiorni di tempo, discute o non discute, esa-mina il provvedimento o no? Il termine d iquindici giorni assegnato alla Commis-sione di merito, in base al secondo comm adel l 'articolo 81 del regolamento, comincia

a decorrere dal momento in cui la Com-missioni affari costituzionali ha conclus ol'esame di costituzionalità del decreto ocomincia a decorrere prima? Credo siautile che cominci a decorrere dopo che laCommissione affari costituzionali h aespresso il parere di costituzionalità . Lenostre Commissioni lavorano già lenta-mente, e l'idea di farle lavorare quando l aCommissione affari costituzionali puòdare un parere negativo sulla costituziona-lità del decreto non è certo uno stimolo pe rle Commissioni competenti ad interveniretempestivamente .

D'altra parte i quindici giorni, tolti icinque giorni iniziali, possono essere pochiper disegni di legge di conversione parti-colarmente complessi, perché vi possonoessere decreti, per esempio in materia fi-scale, che meritano un esame più lungo de idieci giorni, compresi i festivi, che sareb-bero lasciati alla Commissione di merito ,se non si introducesse un termine a quo,dal quale decorrano i quindici giorni perl'esame.

Un altro punto di carattere generale : lerelazioni devono essere presentate o noall'Assemblea? Se debbono essere presen-tate, bisogna dirlo esplicitamente e bi-sogna stabilire una norma di chiusuradella discussione in Commissione, ch epossa dar luogo alla votazione del disegnodi conversione. Altrimenti può accadere,come è già accaduto tante volte in passato,che la discussione si trascina in Commis-sione, o in dibattito generale o nella vota-zione dei singoli articoli e degli emenda-menti, arrivando al termine di scadenzadei 15 giorni, senza che il decreto o i ldisegno di legge sia stato esaminato e vo-tato dalla Commissione competente, inmaniera tale che il relatore non possaesprimere compiutamente la .- sua rela-zione .

Se allora bisogna arrivare alla discus-sione in Assemblea del disegno di legge diconversione del decreto con una relazione,bisogna che questa norma sia esplicita -mente introdotta, in modo che non si ri-peta la prassi — che molte volte si è adot-tata — di far trascorrere il termine di 1 5giorni, senza che poi il relatore abbia pos-

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sibilità effettivamente di manifestare inAssemblea il complessivo punto di vistasulla base della discussione del disegno d ilegge in Commissione .

Mi paiono tre punti che meritano atten-zione, onorevole relatore. Quanto alle con -siderazioni di carattere generale, mi pa-iono errate anche in questo caso le conce-zioni cui si ispira il gruppo radicale ne lportare avanti la sua battaglia di opposi-zione a queste modifiche al regolamento. Echiaro che non vi può essere alcuna pre-clusione ad esaminare proposte di emen-damenti anche a queste modifiche del re-golamento, presentata dalla Giunta pur -ché tali proposte si muovano in una dire-zione, corrispondano ad uno spirito gene-rale, si inquadrino in una visione del pro-blema di funzionamento del Parlamento .Se appartengono ad un'altra logica, se ap -partengono ad un'altra chiave, è evidenteche esse non possono che essere respinte ,perché lo stato della nostra istituzione ètale che non consente di portare avanti lenorme regolamentari che attualmente c iregolano e che sono certamente una dellecause dell'attuale disfunzione del Parla-mento; non la sola, ma certamente unadelle più importanti .

PRESIDENTE. Non essendovi altriiscritti a parlare, dichiaro chiusa la discus -sione sulle linee generali . Ha facoltà direplicare il relatore, onorevole Andò .

ANDÒ, Relatore . Signor Presidente, ono-revoli colleghi, l'andamento della discus-sione sulle linee generali sulle proposte dimodificazione del regolamento, con riferi-mento appunto alla proposta di aggiuntadell'articolo 96-bis, confermano una pre-valente convergenza di vedute sull'oppor-tunità di intervenire nella materia dei de-creti-legge, nell'ambito appunto di un«pacchetto» di modifiche che si è occupatodi questioni attinenti alla programma-zione dei lavori parlamentari e ad un'orga-nizzazione degli interventi che sia conse-guente, funzionalmente legata a quest eesigenze di programmazione.

La disciplina di cui ci si occupa rappre-senta un ulteriore elemento tendente a

garantire, a dare carattere di effettivitàalle esigenze di programmazione, che s iintende affermare non sul piano di princi-pio, che si intende garantire come regolavera di funzionamento delle attività parla-mentari. Mi pare che l'andamento delladiscussione fughi anche alcune preoccu-pazioni e perplessità della vigilia, fughianche un giudizio sommario con il qualeerano state presentate le proposte di modi-ficazione del regolamento all'opinionepubblica, cioè che si trattava di proposte dimodificazione che avevano un prevalentecontenuto punitivo. Si era ripetutamenteparlato nelle scorse settimane dell'esi-genza di ribaltare soprattutto il nucleoforte del regolamento del 1971, di scompa-ginarne la filosofia, quasi ad affermarepolemicamente che, se il regolamento vi -gente era mosso soprattutto dalla preoccu-pazione, attraverso la regola del coinvolgi -mento generale delle decisioni, di tutelar eminoranze ed opposizioni, questa volta sitrattava invece di privilegiare un 'esigenzaopposta. Mi pare che l'andamento delladiscussione, proprio con riferimento allaproposta di aggiunta in esame confermiquesta preoccupazione, questa esigenzaprevalente, illustri meglio anche il sensopolitico delle altre tre proposte di modifi-cazione, di cui ci si è occupati, e soprat-tutto chiarisca che non c'è un intento puni-tivo nei confronti di chicchessia, allorch ési tratta di affrontare le questioni che sonostate affrontate, conferendo appuntoall'andamento dei lavori parlamentar iquella chiarezza e razionalità di cui par -lava il collega Battaglia, e di queste pro -poste non si debba fare una lettura in nega-tivo, ma una lettura positiva per il tipo d inuova e diversa organizzazione, per il tipodi diversa speditezza dei lavori parlamen-tari che si intende garantire.

Vi è stata anche una premessa critic anella discussione della proposta in esame ,che muoveva da una considerazione lon-tana nell'affrontare il tema specifico d iquesta proposta di aggiunta. È stato osser-vato da gra parte degli intervenuti che ilproblema vero resta quello di ridefinirecomplessivamente la stessa tipologia de irequisiti che attengono al ricorso legittimo

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alla decretazione d'urgenza . Si è detto, inquesto senso, che l'articolo 77 della Costi-tuzione non appare più sufficiente a defi-nire, a fotografare lo svolgimento di un adialettica Governo-Parlamento che non èpiù, né può comprensibilmente più essere ,quella che fu tenuta presente alla Costi-tuente. Ed in questa direzione da parte dialcuni — l'onorevole Pazzaglia lo ha dettoesplicitamente — si è mostrato quasi un oscarso interesse a quello che è l'oggettospecifico di questa proposta di aggiunta ,perché ad altro livello si sarebbe dovutooperare. Questa preoccupazione è riecheg-giata in questi giorni in ques t 'aula, ma nonsolo in essa, anche all'interno della Giunt aper il regolamento. Ebbene, diciamo su-bito che, certo, appare condividibile l'im-postazione di chi ritiene che non è certa -mente agendo a livello regolamentare chesi può pervenire ad una disciplina sostan-ziale diversa di una prerogativa del Go-verno; del resto, non c'è volontà di coloroche nella Giunta stessa hanno propost ol'aggiunta al regolamento di ridefinire oriscrivere in termini diversi questa prero-gativa del Governo per quanto riguard al'accesso al decreto-legge. Il problema,quindi, di una modifica dell'articolo 77della Costituzione resta un problema no npregiudicato . Ritengo però che, entrandoin valutazioni di merito per quanto ri-guarda il modo di affrontare la revisionedell'articolo 77, anche per ciò che è emersonel corso di questo dibattito, avremmodelle valutazioni diverse, perché il pro-blema non è quello di rivedere l'articolo 7 7per cancellare la decretazione d'urgenzadalle fonti di produzione normativa, comesembra auspicare l'onorevole Mellini, maviceversa di tener conto di diverse esigenzeche un Governo, in una società come lanostra, la quale si trova nelle condizioni d idover fronteggiare domande che matu-rano anche in tempi tecnici, oltre che poli -tici, più brevi, ha di poter usare con mag-giore facilità questa leva . Certamente inambiti precisi, ben circoscritti e megli odefiniti, evitando straripamenti che, comesi è detto, non colpiscono tanto un'astratt asistemazione dei poteri o un astratto gioc odi interrelazione dei poteri in quelli che

sono i loro rapporti quotidiani, ma vice-versa colpiscono anche la stessa credibilit àdelle istituzioni parlamentari .

Riteniamo che nella direzione di favo-rire un processo che porti il Parlamento ariappropriarsi di funzioni ad esso propriee ad esercitare meglio funzioni che sonostate, a mio giudizio, per troppo tempo aimargini della vita parlamentare, ad esal-tare la funzione di controllo e di ispezion epolitica come funzione non sussidiaria esecondaria, proposte come quella in esam econtribuiscano in questo dibattito ad age-volare queste conclusioni in positivo .

Per quanto riguarda la valutazione spe-cifica di alcune questioni emerse dai variinterventi, l'onorevole Colonna ha post onuovamente la proposta, già avanzatanella Giunta per il regolamento e di cu iavevo dato conto ampiamente nella miarelazione, della maggioranza assoluta pe rquanto riguarda la decisione che l'Assem -blea dovrebbe assumere dopo un giudiziopreliminare negativo della Commissioneaffari costituzionali . Nel corso del dibat-tito sono affiorate valutazioni anche nega-tive, talvolta preoccupate, oserei dire giu-stamente preoccupate; in tal senso condi-vido alcuni dei rilievi mossi dal collegaMellini sullo sconvolgimento complessivoche si determinerebbe accedendo a taletesi nell'ambito del sistema dei rapporti tr aAssemblea e Commissioni, perché co nquesta tesi faremmo della Commission eaffari costituzionali una «supercommis-sione» o daremmo alle decisioni di questaCommissione un grado di «durezza» tale —sarebbe un fatto anomalo nei rapporti fr aAssemblea e Commissioni — che non s iriscontra normalmente nell'attività e nell edecisioni delle altre Commissioni . Questoper quanto attiene il giudizio esclusiva -mente di forma della decisione, della sua«durezza» e quindi della forza che unadecisione dell'Assemblea dovrebbe avereper superarla .

Vi sono, però, anche valutazioni di carat -tere politico, che occorre affrontare inquesta sede e che, del resto, sono stateanche ben riprese nel corso di altri inter -venti .

Questa valutazione preliminarmente ne-

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gativa della proposta avanzata dall 'onore-vole Colonna non significa che alcune su-bordinate, che la proposta stessa conte-neva, e alcuni aggiustamenti — e non s itrattava solo di aggiustamenti di caratteretecnico — che egli stesso proponeva nonpossano essere presi in debita considera-zione, anche per realizzare alcune impor -tanti esigenze di garanzia che le propost estesse sottintendevano .

Tutto ciò, però, si ferma alle sogli edell 'esigenza di non respingere in linea diprincipio la proposta relativa alla delibera-zione che presuppone la maggioranza as-soluta per quanto riguarda la decisionedell 'Assemblea e poi di creare un by-passche di fatto riporti questa stessa condi-zione in forma surrettizia, avvalorand ouna posizione, che non riteniamo si debb aavvalorare, della Commissione affari co-stituzionali, che diventa una sorta di «su-percomitato», quasi un «comitato diret-tivo» della stessa Assemblea, delle sue atti -vità per quanto riguarda questo tipo d iesame, cioè le leve o la manovra delle leveche azionano concretamente questo «fil-tro» del giudizio preliminare .

Per quanto riguarda, invece, l 'aspettopolitico che la proposta sottende o la deter -minazione puntuale dell'oggetto del giu-dizio preliminare, su questo terreno, a miogiudizio, occorre fare estrema chiarezza .

Noi riteniamo che il controllo prelimi-nare non sia un controllo sugli atti, non si aun controllo di legittimità; su questo siamotutti d'accordo, perchè ciò coinvolgerebb ecomplessivamente la definizione del si-stema di rapporti esistente tra questo con -trollo e quello della Corte costituzionale . I lnostro non è un sistema costituzionale ch esi fonda sul giudizio preventivo di costitu-zionalità, ma solo su quello successivo, e larealizzazione di uno spezzone preventivodi giudizio debiliterebbe complessiva -mente l'attività della Corte costituzionale ,senza dire che porrebbe delicati problemiin sede di controllo di costituzionalità nelcaso in cui i due controlli si muovan osecondo ottiche opposte, spesso anche uti -lizzando argomentazioni di carattere tec-nico-giuridico diverse .

Però, se non è un controllo sull 'atto,

resta un controllo sui comportamenti delGoverno; quindi, resta un controllo poli-tico. Ora, chiedo come sia possibile realiz-zare un controllo sui comportamenti, s uuno specifico comportamento del Go-verno, che emana il decreto-legge, richie-dendo una maggioranza diversa e più fort erispetto a quella che si richiede quando ilcontrollo sui comportamenti del Governoha carattere complessivo, qual è quello ch ericorre nel caso della mozione di fiducia osfiducia. In sostanza, se ci muoviamonell'ottica del controllo sul comporta -mento, quindi del controllo politico, dob-biamo considerare un top, che è il con-trollo politico complessivo sul Governo esulla sua immagine, e ritenere che tutti icontrolli politici particolari, qualunque siail provvedimento in relazione al quale s ivuol far valere la responsabilità politicadel Governo, rappresentano sempre unminus rispetto ad un controllo politico sulGoverno che ne comprometta la stessa esi-stenza.

Per quanto riguarda l 'interpretazionedel principio contenuto nell'articolo 64della Costituzione, secondo il quale le Ca -mere assumono tutte le loro decisioni amaggioranza dei presenti, ritengo, dopoaver valutato tutti gli argomenti addotti asostegno dell'altra tesi — per intenderci, l atesi dell'onorevole Colonna, quella dellamaggioranza assoluta —, che sostanzial-mente il nucleo centrale di questo prin-cipio non riesca ad essere scalfito da questiargomenti . Tuttavia, resta ferma da partemia la disponibilità a valutare attenta -mente tutte le altre questioni, che ho sinte-ticamente definito come subordinate, am-piamente illustrate dall'onorevole Co-lonna, e che nella Giunta per il regola -mento meritano, a mio giudizio, attentariflessione.

L'onorevole Bassanini si è mosso, ne lsuo intervento da una considerazione com -plessiva di questa norma che si vuole intro -durre, che per alcuni aspetti non si di-scosta da quella dell'onorevole Colonna.Nella prima parte del suo intervento però ,con ampiezza di motivazioni, alcune dell equali condivisibili, si riferiva non tanto aquesta proposta, quanto al sistema com-

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plessivo delle proposte che si sono rasse -gnate all 'Assemblea. Egli poneva un pro-blema che non è di poco conto, cioè non d iprocedura attinente al sistema di lavoro d iquesti giorni, ma è anche un problema d iequilibirio, di rapporti, di migliore defini-zione dell 'apporto che i singoli deputatidevono fornire in questa importante vi-cenda parlamentare, allorché si tratta d ipresentare emendamenti, ma anche di in -tervenire in modo costruttivo nell'elabora -zione delle proposte complessive . Si trattadi questioni già affrontate nella Giunta peril regolamento, ma che vanno ulterior-mente approfondite, perchè l'esigenz aposta dall'onorevole Bassanini è vera e siimpone alla nostra sensibilità politica, m ava naturalmente valutata e discussa all'in -terno di alcuni limiti invalicabili, e cioè chegiammai l 'esigenza di cui l'onorevole Bas -sanini si faceva portatore può essere con -cretamente affrontata perseguendo l oscopo pratico di rendere tecnicamente im -praticabile la discussione nella qualesiamo impegnati . Non è certo con argo-mentazioni di carattere formalistico chequesta esigenza si può ridimensionare;certo è però, che questo rilievo non si rife -risce né alle motivazioni addotte da Bassa -nini, né all'andamento di questa discus-sione in ques t 'aula; certo è che un ripensa-mento (ha davvero ragione l'onorevol eBattaglia) delle regole contenute in questoregolamento, è intervenuto quando vi èstata un'alterazione delle condizioni dibase, secondo le quali il regolamento èstato applicato in Assemblea; ed è venutomeno un principio — mi rifaccio ad u nricordo scolastico — che ripetevamo per itrattati internazionali, quello per cui paccasunt servanda, principio fondamentale enorma di chiusura, quando naturalment eil complesso delle regole convenzional iche vivifica l'applicazione delle norme le-gislativo-regolamentari viene a «saltare» .

Quello delle procedure attraverso lequali si emanano nuove norme diventa u nproblema che naturalmente non può pog-giare sulle regole che hanno dato luogo alprecedente atto normativo . Credo che ilproblema non sia di forma : è di sostanza eva valutato tenendo conto delle preoccu -

pazioni manifestate dall'onorevole Bassa-nini e del fatto che si è imboccata una fas ecostituente, in senso lato, e regole de lgioco, disciplina dei comportamenti, no npossono essere rigidamente vincolate alleforme che stavano alla base del precedent eprocedimento di formazione del vigenteregolamento .

Interessanti sono stati le considerazion idell'onorevole Pazzaglia, il quale soste-neva che la strada maestra per realizzaregli scopi pratici che ci accingiamo a realiz -zare con queste novelle regolamentari, sa-rebbe stata quella di arrivare direttamentealla revisione dell 'articolo 77 della Costitu-zione: egli diceva che, tutto sommato, ci s ista confrontando con provvedimenti e mi -sure che risulteranno sicuramente ineffi-caci per conseguire lo scopo concreto checi si prefigge . Le cose che si intendonorealizzare con le modifiche illustrate ri-guardano una certezza dei tempi tale daevitare un ricatto della scadenza del ter-mine, per quanto riguarda poi i veri con-tenuti del provvedimento in esame.

Una regola fondamentale che, una voltaaffermata, frenerà — o non vi contribuirà— l'ulteriore scadimento delle istituzionirappresentative, è la garanzia della traspa-renza dei provvedimenti, che faccia risal-tare (come dire?) la paternità politica de imedesimi. La mediazione, il lavoro di in-contro che si deve legittimamente realiz-zare in Assemblea (lo ricordava l'onore-vole Bassanini), non può mai portare allosnaturamento del provvedimento, nell esue originali ispirazioni politiche . Certa-mente, un regolamento o regole conven-zionali che facessero leva sulla scadenzadel termine per consentire alle forze poli-tiche di dialogare fra loro non su basi d ichiarezza ma in stato di necessità, non con -tribuirebbero alla trasparenza del dibat-tito politico e neppure ad un serio accerta -mento della responsabilità che sono dellamaggioranza e del Governo (e normal-mente si fanno valere coi meccanismi dellaresponsabilità politica), e sono anche dell eminoranze (quelle di un contrasto chiaro epercettibile sui termini del conflitto, che sideve poter percepire anche fuori dell'As-semblea, da parte dell'opinione pub-

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blica). Vi è dunque la fondamentale ga-ranzia della certezza dei tempi, e la previ -sione di un filtro (non riteniamo che s itratti di un meccanismo decorativo: è unelemento importante e qualificante d iquesta proposta) che vuole operare ne iconfronti del Governo, il quale rischia dipiù con la previsione di questo aggrava -mento che interviene nella conversione i nlegge del decreto-legge; rischia di più nelcaso in cui non abbia adeguatamente valu -tato le condizioni di necessità e d'urgenz ache legittimano il ricorso al decreto -legge .

Non si tratta quindi (con riferiment oancora all'onorevole Pazzaglia) di organiz -zare meglio, attraverso questi marchin-gegni procedurali, la maggioranza affin-ché possa esprimere di volta in volta, se-condo veloci sistemi di chiamata a rac-colta, la propria solidarietà al Governo, masi tratta, viceversa, di organizzare anch equesto aspetto della solidarietà della mag -gioranza al Governo in un contesto d itempi tecnici, di maturazione del provve-dimento che dà spazi precisi alle mino-ranze e spazi puntuali alle maggioranze.Fino a quando non verrà teorizzato unprincipio opposto a quello che la ragion evuole, prima ancora che le regole del di -ritto parlamentare, principio secondo i lquale la maggioranza ed i governi devon oessere puniti sottraendo ad essi lo spazi onecessario per realizzare il proprio pro-gramma, io credo che questo contempera -mento di diverse esigenze — quelle dellamaggioranza e quelle delle minoranze —rientri non soltanto nelle regole di emer-genza del diritto parlamentare, ma anchein quelle che sono le regole auree del par -lamentarismo classico .

Quindi non esistono tempi tecnici mi-nimi per far «sfogare» la minoranza, bensìesistono tempi tecnici, assegnati alla mag-gioranza, alla minoranza ed al Governo ,perchè all'interno delle varie fasi del pro-cedimento di conversione, facciano sentir ele proprie ragioni . Occorre garantire i nogni caso l'osservanza del termine no ncome «cappio» per far desistere alcuno dalportare avanti le proprie proposte o le pro -prie posizioni .

Con riferimento alle osservazioni avan-zate dall'onorevole Mellini, condividiamotutti la disamina della situazione in atttoall'interno dei rapporti tra il Governo ed i lParlamento .

Il problema è di valutare le cause de ldeterioramento di questi rapporti in unaprospettiva che appaia criticamente me-glio impostata di quanto non abbia fattol'onorevole Mellini . Non si tratta di fareprocessi sommari, in ordine a presunteespropriazioni di un organo ai danni di unaltro, bensì di valutare fino in fondo comedeterminate deviazioni istituzionali, all'in -terno del funzionamento di organi costitu -zionali, contengono implicitamente unasorta di moltiplicatore endogeno che de-termina poi uno scompenso generale de lsistema. E su questo che si intende inter -venire attraverso le modifiche regolamen -tari che la Giunta propone.

Per quanto riguarda il richiamo fattoall'articolo 72 non ho compreso quale pro-spettiva alternativa abbia suggerito l'ono-revole Mellini allorché giudicava inoppor-tuno tale richiamo . Quando la strada deldecreto-legge si rivela improcedibile, so-prattutto a causa di una pregiudiziale ap-provata dal Parlamento, secondo la qual ein una determinata fattispecie non ricorre-vano gli estremi per la decretazione d'ur -genza, non è sbarrata la strada della legi -slazione ordinaria in quanto non è pregiu-dicato nel merito il decreto-legge, sempli -cemente vi è stata una pronuncia relativa-mente all'inopportunità del ricorso a que ldeterminato strumento legislativo .

Per quanto riguarda, infine, alcune os -servazioni fatte dall'onorevole Battaglia ,devo dire che una in particolare — mi rife -risco al punto tre dell'articolo 96-bis dovesi dice che, qualora la Commissione affar icostituzionali esprime parere contrario,l'Assemblea non oltre cinque giorni dallapresentazione del disegno di legge deli-bera; ritengo più opportuno che si parli d iassegnazione e non solo per un fatto d icoerenza normativa, ma anche di rispett olessicale — ha fondamento non soltantonell'economia dell'articolo 96-bis: ha unfondamento anche di carattere sistema-tico, con riferimento ai rapporti tra questo

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articolo e il resto del regolamento . Dellepreoccupazioni espresse dall 'onorevoleBattaglia si dovrà occupare la Giunta per i lregolamento (Applausi) .

PRESIDENTE. Rinvio ad altra seduta i lseguito del dibattito .

Annunzio di una sentenz adella Corte costituzionale .

PRESIDENTE. A norma dell 'articolo 30,secondo comma, della legge 11 marzo1953, n. 87, il Presidente della Corte costi-tuzionale ha trasmesso con lettera in data26 ottobre 1981 copia della sentenza n. 179della Corte stessa, depositata in pari datain cancelleria, con la quale la Corte hadichiarato :

«L'illegittimità costituzionale dell 'arti-colo 3, comma terzo, del regio decreto-legge 27 maggio 1923, n. 1324 (modifica-zioni al regio decreto-legge 9 novembre1919, n. 2239, sulla cassa nazionale delnotariato), convertito in legge 17 aprile1925, n . 473, nella parte in cui non preved eche il trattamento di quiescenza ivi con-templato per i notai cessati dall 'esercizio eper le loro famiglie, debba esser corrispo-sto, ricorrendo ai medesimi presupposti ,anche agli aspiranti al notariato, fornitidei requisiti necessari per la nomina, tem -poraneamente autorizzati all 'eserciziodelle funzioni notarili in virtù del l 'articolo6 della legge 16 febbraio 1913, n. 89, cessat idall 'esercizio, ed alle loro famiglie>) (doc .VII, n . 279).

Annunziodi risposte scritte ad interrogazioni .

PRESIDENTE. Sono pervenute alla Pre-sidenza dai competenti ministeri rispost escritte ad interrogazioni . Saranno pubbli-cate in allegato al resoconto stenograficodella seduta odierna .

Annunzio di interrogazioni ,e di interpellanze .

PRESIDENTE. Sono state presentate

alla Presidenza interrogazioni, ed interpel -lanze. Sono pubblicate in allegato ai reso -conti della seduta odierna.

Ordine del giornodella seduta di domani .

PRESIDENTE. Comunico l 'ordine delgiorno della seduta di domani:

Mercoledì 4 novembre 1981, alle ore11,30 .

1. — Assegnazione di progetti di leggealle Commissioni in sede legislativa .

2. — Seguito della discussione delle pro-poste di modificazione del regolamento :

Proposta di modificazione dell'articolo39 del regolamento. (doc. II, n . 2)

— Relatore: Vernola .

Proposta di modificazione degli articol i23 e 24 del regolamento . (doc. II, n. 3 )

— Relatore : Labriola.

Proposta di modificazione dell'articolo85 del regolamento . (doc. II, n . 5)

— Relatore: Segni .

Proposta di aggiunta al regolamentodell'articolo 96-bis . (doc. II, n . 6)

— Relatore: Andò.

3. — Seguito della discussione dei pro -getti di legge:

S. 467-709-781-783-798-904-945 . — Se-natori SIGNORI ed altri; CROLLALANZA ed al-tri ; BARTOLOMEI ed altri ; MALAGODI e FAS-

SINO ; CROLLALANZA ed altri ; STANZANI GHE-

DINI e SPADACCIA ; MODICA ed altri: Disposi-zioni per la pubblicità della situazione pa-trimoniale di titolari di cariche elettive e d icariche direttive di alcuni enti (Approvata,in un testo unificato, dal Senato) . (2452)

Bozze ed altri — Commissione special eper l'anagrafe patrimoniale dei membridel Senato, della Camera dei deputati, deiconsigli regionali, dei consigli provinciali e

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dei consigli comunali capoluoghi di pro-vincia. (115)

FRANCHI ed altri — Istituzione di unaanagrafe patrimoniale o tributaria de imembri del Parlamento . (342)

GALLONI ed altri — Norme di attuazionedegli articoli 65, 67 e 69 della Costituzionein materia di stato giuridico ed economic odei membri del Parlamento e disposizion isulla pubblicità dei redditi e dei patrimon idi titolari di cariche elettive e di uffic iamministrativi e giudiziari . (1230)

CORTI — Norme per la dichiarazioneobbligatoria dello stato patrimoniale pergli eletti al Senato, alla Camera dei depu -tati, ai consigli regionali, ai consigli pro-vinciali, ai consigli comunali capoluogo d iprovincia . (1377)

TEODORI ed altri — Istituzione dell'ana -grafe patrimoniale per i parlamentari .(1478)

D'ALEMA ed altri — Norme per assicu-rare la pubblicità della situazione patrimo -niale degli eletti . (1774)

LETTIERI — Norme di attuazione degl iarticoli 65, 67 e 69 della Costituzione sull ostato giuridico ed economico dei membridel Parlamento e disposizioni sulla pubbli-cità dei redditi e dei patrimoni di titolari dicariche elettive e di uffici amministrativi egiudiziari (1794) .

— Relatore : Gitti.

4. — Seguito della discussione delle pro -poste di legge :

S. 17. — Senatore TRUZZI — Norme suicontratti agrari . (1725)

(Approvata dal Senato) .

SPERANZA — Nuova disciplina del con-tratto di affitto dei fondi rustici e disposi-zioni sui contratti di mezzadria, di coloni aparziaria, di compartecipazione agraria edi soccida . (1499)

BIONDI ed altri — Norme in materia di

trasformazione dei contratti di mezzadriae colonia in società agrarie ed in materia diconduzione agricola. (1779)

COSTAMAGNA ed altri — Norme integra-tive per l'affitto di fondi rustici i cui pro-prietari sono grandi invalidi civili . (328)

— Relatori : Bambi, per la maggioranza;Caradonna e Ferrari Giorgio, di mino-ranza.

5. — Seguito della discussione delle mo-zioni Tremaglia (1-00064 el-00068) e Mi-lani (1-00065), delle interpellanze Milani (2 -00307), Brocca (2-00308), Bianco Gerardo(2-00309), Serri (2-00314), Cicciomessere(2-00332) e Caradonna (2-00407), e delleinterrogazioni Pazzaglia (3-01281), Tran -tino (3-01286), Caradonna (3-01307), Reg-giani (3-01520) e Balestracci (3-01637) con-cernenti la situazione in Afghanistan e i lcaso Sakharov.

6. — Discussione dei disegni di legge :

S. 601 . — Misure per la lotta alla crimi-nalità terroristica e organizzata . (1267)

(Approvato dal Senato) .— Relatore: Casini.(Relazione orale) .

Sanatoria delle erogazioni effettuate perprovvedimenti urgenti per le società in-quadrate nell'Ente autonomo di gestioneper il cinema. (862)

— Relatore : Sinesio .(Relazione orale) .

Proroga dei termini per la emanazionedi norme integrative e correttive e dei test iunici previsti dall'articolo 17 della legge 9

ottobre 1971, n. 825, e successive modifica-zioni (1076)

— Relatore : Citterio .

TAMBURINI ed altri — Norme in materiadi programmazione portuale. (526)

MARZOTTO CAOTORTA ed altri — Norme inmateria di . programmazione portuale .(558)

— Relatore : Lucchesi .

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GARGANI — Modifica dell'articolo 1 8dell'ordinamento giudiziario, approvat ocon il regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12 .(311)

— Relatore : Orione .

BELUSSI ERNESTA ed altri — Norme per latutela della scuola per corrispondenza.(143)

— Relatore : Brocca.

PANNELLA ed altri — Istituzione di unaCommissione parlamentare di inchiest asulle vicende che hanno determinato lastrage avvenuta a Roma il 12 maggio 1977 ,nella quale è rimasta uccisa GiorgianaMasi e sono stati gravemente feriti nume -rosi cittadini e sulle responsabilità dell epubbliche autorità in relazione agli stess ifatti . (104)

— Relatore: Zolla.

S. 77-B — Rendiconto general edell'Amministrazione dello Stato pe rl'esercizio finanziario 1978. (1047-B )

(Approvato dal Senato, modificato dallaCamera e nuovamente modificato dal Se -nato) .

— Relatore: Aiardi .

Rendiconto generale dell 'Amministra-zione dello Stato per l'esercizio finanziari o1979. (1833)

— Relatore : Picano.

S. 554 . — Delega al Governo ad ema-nare norme per l 'attuazione delle direttivedella Comunità economica europea.(1903)

(Approvato dal Senato) .— Relatore: Gui .

Istituzione per l'anno 1981 di un contri -buto straordinario per la ricostruzionedelle zone colpite dal terremoto del no-vembre 1980. (2353)

— Relatore: Rende .

S. 1268. — Provvidenze per i magistrat idel Consiglio di Stato, della Corte dei conti ,della Giustizia militare, dei Tribunali am-ministrativi regionali e per gli avvocati e

procuratori dello Stato . (2348)— Relatore: Vernola .

Adesione ai protocolli relativi alle con-venzioni internazionali rispettivamenteper la prevenzione dell'inquinamento cau-sato da navi e per la salvaguardia della vit aumana in mare, con allegati, adottati aLondra il 17 febbraio 1978, e loro esecu-zione . (2363)

— Relatore: Sedati .(Articolo 79, sesto comma, del regola -

mento) .

Approvazione ed esecuzione dell oscambio di note tra la Repubblica italianae la Repubblica socialista federativa diIugoslavia, firmato a Belgrado il 12 marzoe il 27 giugno 1980, relativo alla proroga al31 dicembre 1980 dell'accordo sulla pescafirmato il 15 giugno 1973. (2437)

— Relatore: Malfatti .(Articolo 79, sesto comma, del regola -

mento) .

Ratifica ed esecuzione della conven-zione tra Italia e Spagna in materia di sicu -rezza sociale e accordo amministrativo pe rl'applicazione della convenzione, firmati aMadrid il 30 ottobre 1979. (2454)

— Relatore : Bonalumi.(Articolo 79, sesto comma, del regola-

mento) .

Ratifica ed esecuzione dell'accordo eu-ropeo sullo scambio di reattivi per la deter-minazione dei gruppi tessutali, con proto-collo, e del protocollo addizionale, adottat ia Strasburgo, rispettivamente, il 17 set-tembre 1974 ed il 24 giugno 1976. (2583)

— Relatore : Salvi .(Articolo 79, sesto comma, del regola -

mento) .

S. 558. — Approvazione ed esecuzionedel regolamento sanitario internazionale ,adottato a Boston il 25 luglio 1969, modifi -cato dal regolamento addizionale, adottat oa Ginevra il 23 maggio 1973 . (1840)

(Approvato dal Senato) .— Relatore: Galli Luigi .

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Norme interpretative del l 'accordo di co-produzione cinematografica italo-fran-cese del 1 0 agosto 1966, reso esecutivo conil decreto del Presidente della Repubblica28 aprile 1968, n. 1339, e con la legge 2 1giugno 1975, n. 287. (2589)

— Relatore: Speranza.

Ratifica ed esecuzione della conven-zione relativa all'aiuto alimentare, apert aalla firma a Washington dalli 1 marzo a l30 aprile 1980 . (2530)

— Relatore: Gunnella.

Ratifica ed esecuzione dell 'accordo eu-ropeo per la repressione delle emissioni d iradiodiffusione effettuate da stazion ifuori dai territori nazionali, adottato aStrasburgo il 22 gennaio 1965 . (1858)

— Relatore: Sedati .

S . 1523 — Norme di attuazione dell'ar -ticolo 18 della Costituzione in materia d iassociazioni segrete e scioglimento dell aassociazione denominata Loggia P2.(2791 )

(Approvato dal Senato) .— Relatore : Gitti .

Conversione in legge del decreto-legg e26 settembre 1981, n . 539, concernentecontenimento della spesa del bilancio sta -tale e di quelli regionali . (2845) .

— Relatore : Sacconi .(Relazione orale) .

S. 832 — Adesione all'accordo istitutivodella Banca africana di sviluppo, adottat oa Karthoum il 4 agosto 1963, nonché airelativi emendamenti, e loro esecuzione .(Approvato dal Senato) . (2506)

— Relatore: Malfatti .

Variazioni al bilancio dello Stato ed aquelli delle Aziende autonome per l'annofinanziario 1981 (Secondo provvedimento)(2785)

— Relatore: Aiardi .

7. — Domande di autorizzazione a pro-cedere in giudizio:

Contro il deputato Ferrari Giorgio, per i lreato di cui agli articoli 108 e 309, lettera c),

del decreto del Presidente della Repub-blica 27 aprile 1955, n . 547, (violazionedelle norme sulla prevenzione degli infor -tuni sul lavoro (doc. IV, n. 74)

— Relatore : Abete .

Contro il deputato Salvi, per il reato d icui all'articolo 589, primo e secondocomma, del codice penale (omicidio col -poso). (doc. IV, n . 78)

— Relatore : Codrignani .

Contro i deputati Amadei e Micheli, pe rconcorso — ai sensi dell'articolo 110 delcodice penale — nei reati di cui agli articoli112, n. 1, 81 e 318 del codice penale (cor-ruzione per un atto d'ufficio continuata edaggravata), agli articoli 112, n . 1, 61, n . 2,491, 485, 482 e 476 del codice penale (fal-sità materiali in atti pubblici ed in scritturaprivata, pluriaggravate), agli articoli 112 ,n. 1, 321, 322 e 319 del codice penale (cor-ruzione per atti contrari ai doveri d'uffi-cio, aggravata), agli articoli 112, n. 1, 61, n.2, e 314 'del codice penale (peculato plu-riaggravato) . (doc. IV, n. 37)

— Relatori: Contu per la maggioranza;Mellini di minoranza.

Contro il deputato Abbate per il reato d icui all'articolo 328 del codice penale (omis -sione di atti di ufficio) . (doc. IV, n. 76) .

— Relatore : Pasquini .

Contro il deputato Abbate per i reati d icui agli articoli 328 del codice penale(omissione di atti di ufficio) e 361 de lcodice penale (omessa denuncia di reatoda parte del pubblico ufficiale) . (doc. IV, n .77)

— Relatore: Pasquini .

Contro il deputato Matrone, per con -corso — ai sensi dell 'articolo 110 del co-dice penale — nel reato di cui agli articol i81, capoverso ; 112, n. 1, e 323 del codicepenale (abuso di ufficio in casi non preve-duti specificamente dalla legge, conti-nuato ed aggravato) . (doc. IV, n. 70)

— Relatore: Alberini .

Contro il deputato Abbatangelo, per il

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 3 NOVEMBRE 198 1

reato di cui agli articoli 1 e 2 della legge 20giugno 1952, n. 645 (riorganizzazione de ldisciolto partito fascista) . (doc. IV, n. 81 )

— Relatore : Alberini .

Contro il deputato Scozia, per concors o— ai sensi dell 'articolo 110 del codice pe -nale — nel reato di cui agli articoli 112, n .1, 81, capoverso, 314 e 61, n . 7, del codicepenale (peculato continuato e pluriaggra-vato) . (doc. IV, n . 32)

— Relatori: Casini, per la maggioranza;Mellini, di minoranza .

Contro il deputato Virgili, per il reato d icui agli articoli 590, capoverso e terzocomma, e 583 del codice penale (lesion ipersonali colpose, aggravate) . (doc. IV, n.83)

— Relatore: De Cinque .

Contro il deputato Bova, per il reato d icui agli articoli 18, terzo comma, e 37 deldecreto del Presidente della Repubblica 1 9maggio 1958, n. 719 (violazione dellenorme sulla produzione e il commerci odelle acque gassate e delle bibite analcoli -che). (doc . IV, n . 82)

— Relatore : Codrignani .

Contro il deputato Tessari Alessandro ,per il reato di cui all 'articolo 34, primo edultimo comma, del codice penale (ol-traggio ad un pubblico ufficiale) . (doc. IV,n. 80)

— Relatore : Rizzo .

Contro il deputato Perrone, per il reat odi cui all'articolo 314, capoverso, del co-dice penale (oltraggio a un pubblico uffi-ciale) . (doc . IV, n . 86)

— Relatore : Carpino.

Contro il deputato Perrone, per i reati d icui all 'articolo 337 del codice penale (resi -stenza ad un pubblico ufficiale) e agli arti-coli 582, 585, 576, n. 1, 61, nn. 2 e 10, delcodice penale (lesioni personali aggra-vate). (doc. IV, n . 87)

— Relatore : Carpino.

Contro il deputato Morazzoni, per il

reato di cui agli articoli 590 e 583, primocomma, nn. 1 e 2, del codice penale (lesionipersonali colpose gravi) . (doc. IV, n . 88)

— Relatore: Carpino.

Contro il deputato Carta, per il reato d icui all'articolo 595, capoverso, del codicepenale (diffamazione) . (doc. IV, n. 89)

— Relatore: Carpino.

8. — Discussione delle proposte di legge(ai sensi dell 'articolo 81, comma 4, del rego-lamento) :

ZARRO ed altri — Stanziamento di fond iper la realizzazione di una direttrice ferro -viaria per i collegamenti tra il nord ed i lsud nelle zone interne della regione Cam-pania . (1279)

— Relatore: Federico.

LAGORIO ed altri — Modifiche e integra-zioni alla legge 22 maggio 1978, n . 194 ,concernente norme per la tutela socialedella maternità e sull'interruzione volon-taria della .gravidanza . (570)

FACCIO ADELE ed altri — Modifica dell alegge 22 maggio 1978, n. 194, concernentela tutela sociale della maternità e la inter-ruzione volontaria della gravidanza .(905) .

COSTAMAGNA ed altri — Ripristino dellepossibilità di trasferimento in proprietà afavore degli assegnatari di alloggi diedilizia residenziale pubblica già asse-gnati in locazione semplice (Urgenza)(336)

TREMAGLIA ed altri — Norme per l 'eser-cizio del diritto di voto dei cittadini italianiall 'estero . (84)

— Relatore : Gui .

PANNELLA ed altri — Istituzione dei ruol idegli assistenti penitenziari (110)

BALZAMO ed altri — Istituzione e disci-plina del Corpo degli assistenti peniten-ziari . (362)

TRANTINO ed altri — Norme a favore

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 3 NOVEMBRE 198 1

degli appartenenti al Corpo degli agenti d icustodia . (513)

GRANATI CARUSO MARIA TERESA ed altri —Istituzione del Corpo nazionale di vigi-lanza penitenziaria . (1789)

— Relatore : Carpino .

9. — Discussione delle risoluzioni Pa-dula n. 8-00004, Ciuffini n . 8-00005 e Sus in. 8-00006 (presentate presso le Commis-sioni IV [Giustizia] e IX [Lavori pubblici] erimesse all 'Assemblea su richiesta del Go-verno) .

La seduta termina alle 13,45 .

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZI ODEI RESOCONTI

Avv. DARIO CASSANELL O

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBALEDon . MANLIO Rossi

Licenziato per la composizione e la stampadal Servizio Resoconti alle 16,35 .

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 3 NOVEMBRE 1981

INTERROGAZIONI, INTERPELLANZEE MOZIONE ANNUNZIATE

INTERROGAZION I

A RISPOSTA IN COMMISSION E

FERRARI MARTE. — Al President edel Consiglio dei ministri, al Ministro del-l'industria, del commercio e dell'artigia-nato e al Ministro per la ricerca scientifi-ca e tecnologica. — Per conoscere - atte-so che:

la direzione della Montedison di Ca-stellanza (Varese) ha dato avvio alla pro-cedura per il licenziamento di 394 lavora-tori con metodi che stravolgono e can-cellano ogni rapporto fra le parti socialie tendono solo a rendere più acuto loscontro sociale, evidenziando senza incer-tezze la volontà della Montedison di vole rcolpire la rappresentanza sindacale di que-sta fabbrica che è stata fra le più posi-tive ed attive nell'azione propositiva pe rlo sviluppo delle produzioni e nella piùferma iniziativa per un ambiente di la-voro che tuteli e garantisca la salute ailavoratori, ai tecnici, ai ricercatori ;

i ministri per la ricerca scientificadel tempo, Balzamo e Romita, ebbero mo-do in più occasioni durante la « grandevertenza » di valutare i positivi apporti ,anche per la produzione effettiva nell eaziende di Castellanza, forniti dal consi-glio di fabbrica e dalla FULC-CGIL-CISL-UIL di Varese -

quali provvedimenti si intendano co nurgenza adottare affinché :

siano ritirati i provvedimenti d ilicenziamento dei 394 lavoratori assunt icontestualmente alla trattativa a livell osindacale e di Ministero a Roma e si ri-prenda la discussione per la soluzione d itali problemi ;

si realizzi il riavvio di tutti gliimpianti esistenti garantendo la reperibi-lità delle materie prime indispensabili ;

si abbia il potenziamento del cen-tro di ricerche ;

si concretizzi da parte della SNAMla fornitura del metano prevista negli ac-cordi .

(5-02578)

LUCCHESI. — Ai Ministri delle post ee telecomunicazioni e della marina mer-cantile. — Per sapere - premesso :

che da quasi due anni sono scadutele convenzioni stipulate con le societàSIRM e TELEMAR per l 'esercizio del ser-vizio mobile di comunicazioni marine, dipreminente interesse per la sicurezza del-la navigazione e la salvaguardia della vitaumana in mare ;

che, a quanto risulta, tali conven-zioni sono state stranamente prorogatecon una procedura in contrasto con le di-sposizioni di legge ;

che, ancora, durante gli ultimi anni ,le due società SIRM e TELEMAR, nell aattività di pubbliche concessionarie, si so-no di fatto trasformate in esercenti di ca-rattere commerciale, come è testimoniat oda azioni giudiziarie mosse da rivenditoriprivati di apparecchiature elettroniche eradio-elettriche -

se il Governo non ritenga opportu-no, in sede di stipula delle nuove conven-zioni, indire una gara pubblica, apertaanche ad altre organiz7a7ioni che dianola garanzia di effettuare il servizio pub-blico senza disperdere la loro attenzionee le loro capacità in attività commercialisvolte ad esclusivo fine di lucro .

(5-02579)

BELLOCCHIO, BERNARDINI, SARTI ,D'ALEMA E GIURA LONGO . — Al Mini-stro del tesoro. — Per conoscere - pre-messo che da diversi mesi il Banco diNapoli ed il Banco di Sicilia sono priv idel direttore generale ; che da diverso tem-

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po si susseguono notizie di stampa inordine a diversi candidati -

a) i motivi per i quali sino ad oggii due antichi e grandi Banchi meridional isono privi del massimo vertice buro-cratico ;

b) quali siano gli orientamenti delGoverno in ordine alla scelta dei direttor igenerali per i due istituti di credito delMezzogiorno .

(5-02580)

BERLINGUER GIOVANNI, BRUSCA E

PALOPOLI . — Al Ministro della sanità . —Per sapere - premesso che :

la legge 7 agosto 1973, n. 519 (Mo-difiche ai compiti, all'ordinamento ed all estrutture dell'Istituto superiore di sanità )attribuisce alle carriere dei ricercatori, pri-mi ricercatori e dirigenti di ricerca, para -metri corrispondenti a quelli in vigore al-l'epoca per il personale docente dell'Uni-versità ;

l'articolo 52 della predetta legge nu-mero 519 aboliva il diritto all'espletamentodel libero esercizio professionale e, conte-stualmente a fronte di questa abrogazione,con l 'articolo 55 veniva, sin da allora, ri-conosciuto il diritto a fruire dell'indennit àdi tempo pieno « prevista per i docenti diUniversità » dalla data in cui avrà effett ola legge di riforma dell'ordinamento uni-versitario ;

la legge 20 dicembre 1977, n. 964, haconcesso per i ricercatori, primi ricercato-ri, dirigenti di ricerca un assegno annuopensionabile e un assegno speciale mensile(tutt'ora in godimento) di valore identicoa quello corrisposto ai docenti universitari ;

il decreto del Presidente della Repub-blica 11 luglio 1980, n . 382 (Riordinamentodella docenza universitaria) prevede le se -

guenti fasce: a) professori ordinari e stra-ordinari; b) professori associati ; c) ricer-catori ;

l'articolo 11 del decreto del Presiden-te della Repubblica n . 382 istituisce il re-gime a tempo pieno ed il successivo arti-colo 36 istituisce una indennità di temp opieno per le prime due fasce summen-zionate ;

i ricercatori, primi ricercatori e diri-genti di ricerca dell'Istituto superiore disanità svolgono anche attività didattica, co-me previsto dalla legge n. 833 del 1978 ,che prevede l'obbligo per l'Istituto di svol-gere corsi per l 'aggiornamento professio-nale degli operatori sanitari ;

l'Istituto è inoltre abilitato, quale se -de per lo svolgimento di attività di ricer-ca, al fine del conseguimento del « dottarato di ricerca » istituito dalla legge nu-mero 382 del 1980 ;

la legislazione sopra menzionata ri-guardante l'assetto retributivo del ricerca-tore, primo ricercatore, dirigente di ricercadell'Istituto superiore di sanità è stata i ndefinitiva costantemente ispirata a confe-rire a detto personale trattamenti retribu-tivi sovrapponibili a quelli dei « docentiuniversitari » ;

il Ministro per la funzione pubblicaha da tempo espresso parere favorevoleall'applicazione del decreto del President edella Repubblica n . 382 del 1980 al perso-nale dell'Istituto superiore di sanità -

quali provvedimenti intenda adottareaffinché la situazione contrattuale dei ri-cercatori dell'Istituto superiore di sanitàvenga rapidamente ed equamente definit acon l'equiparazione piena alle tre fasce de lpersonale universitario previste dalla legg en. 382 .

(5-02581)

* * *

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA SCRITT A

BONFERRONI . — Al Ministro del la-voro e della previdenza sociale. — Persapere se è al corrente del gravissimo ri-tardo con cui il comitato centrale previ-sto dall'articolo 5 della legge n. 36 del15 febbraio 1974, istituito presso il Mini-stero del lavoro sta procedendo nell'esa-me delle domande presentate .

Come è noto tali istanze assommanoa circa duemila e sono state inoltrate da -gli interessati, licenziati per motivi poli-tici e sindacali, allo scopo di ricostruire ,a norma della predetta legge, la loro po-sizione previdenziale .

L'interrogante, nel sottolineare congrandissima preoccupazione la gravità deirisvolti umani che una tale stasi burocra-tica sta creando in tante famiglie, chiedealtresì

di conoscere i provvedimenti ur-genti che s'intendono adottare onde con-sentire

al suddetto comitato a tal finepreposto di portare avanti speditamenteil lavoro affidatogli . (4-10778)

SANTI. —. Al Ministro del tesoro. —Per sapere - premesso che :

sulla stampa nazionale è apparsa unanotizia che potrebbe apparire dai risvoltigrotteschi se essa non significasse un gra-vissimo danno economico per il nostropaese: quella cioè relativa alla situazionevenutasi a creare nei lavori della CEE aBruxelles dove sono assenti gli espert iitaliani non essendo le loro missioni fi-nanziariamente coperte dal Ministero deltesoro ;

con ciò l'Italia viene a perdere mi-lioni in quanto non controlla più la di-stribuzione dei fondi, sussidi, sovvenzio-ni, prestiti, restituzioni comunitarie, n épartecipa alla impostazione di politichecomuni che finiranno col dimenticare com-pletamente i nostri interessi ;

è emblematico quanto accaduto ne igiorni scorsi quando nessun rappresentan-

te italiano ha partecipato all'elaborazionedella strategia comunitaria per le nuovetecnologie avanzate -

se dette informazioni siano rispon-denti a verità e, nel caso affermativo, co-me si intenda intervenire per porre ter-mine ad una situazione che paralizza l'Ita-lia non solo in termini economici ma an-che nella sua stessa immagine internazio-nale .

(410779)

SANTI. — Al Ministro delle poste edelle telecomunicazioni. — Per conoscere- premesso che :

lo sciopero generale proclamato a Ge-nova dalle organizzazioni sindacali CGIL-CISL-UIL, a cui hanno partecipato 40 mi -la lavoratori, è stato ignorato dalle tele -camere RAI ;

una troupe disponibile nella sedeRAI di Genova (tralasciando il gigantescoapparato da giorni impegnato alla Fieradel Mare), è stata inviata alle 10,30 an-ch'essa alla Fiera per preparare la telecro-naca della , inaugurazione « ministeriale »del' - salone nautico prevista per otto oredopo;

il fatto è talmente grave, nella suaemblematicità, da non richiedere com-menti -

quale sia il pensiero del ministro inmerito al comportamento da parte di unente preposto ad un delicatissimo servizi opubblico di informazione ed in particola-re per conoscere da chi tale metodo dicomportamento sia stato assunto .

(4-10780)

SANTI. — Al Ministro del lavoro e del -la previdenza sociale . — Per sapere - pre-messo che :

la situazione di crisi generalizzata delsettore industriale nazionale ha particolar-mente colpito la piccola industria ;

tale realtà si aggrava ulteriormentequando, come nel caso della SARECO diCasarza Ligure, si assiste a casi in cui laconduzione imprenditoriale della aziendalascia spazio a valutazioni di capacità ma-nageriale ;

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nel caso sopra citato si è così crea-ta un'insostenibile situazione per le fami-glie di 50 lavoratori che non percepisconostipendio da 4 mesi mentre l 'amministra-zione dell 'azienda, per difficoltà finanzia-rie, ha avanzato istanza di concordato pre-ventivo al tribunale, lasciando un vuotodi prospettiva per la garanzia e la conti-nuità del posto di lavoro - :

quali elementi siano a conoscenza delministro relativamente alla vicenda dellaSARECO e quale ne sia il giudizio relati-vamente alle responsabilità di chi ha pro -mosso lo sviluppo di un insediamento in-dustriale necessitante di infrastrutture eco-nomiche e sociali troppo spesso a caricodella collettività, senza la garanzia di unasua reale organicità con il tessuto econo-mico della zona e con le sue prospettivefuture ;

se il ministro intenda assumere ini-ziative affinché l 'azienda sia ammessa al-la cassa integrazione speciale .

(4-10781 )

SANTI . — Ai Ministri del tesoro, dellefinanze e dei lavori pubblici. — Per sa-pere - premesso che :

da troppo tempo, per non dire dasempre, il nostro paese si trova periodi-camente a dover fronteggiare gravi scia-gure che, quasi a volerle rimuovere col-lettivamente dalle nostre coscienze, vengo-no chiamate, in maniera troppo semplici-stica, « calamità naturali » : terremoti, al-luvioni, incendi boschivi, scandiscono in-fatti quasi settimanalmente Ie 'prime pa-gine dei giornali ;

se contro il terremoto non può es-sere creata dall'uomo una valida difesa ,costruire in zone « storicamente » sismi-che in maniera corretta è (o meglio do-vrebbe essere) doveroso, da parte degliimprenditori;

se è impossibile bloccare le alluvio-ni, è sacrosanto impegno delle ammini-strazioni dotare i paesi e le città di ope-re pubbliche tali da limitare i danni ;

se è reale il pericolo dell 'autocom-bustione nei nostri boschi, è altrettantoreale la mancanza di validi strumenti ope -

rativi per la salvaguardia del bene am-bientale ;

gli esempi, anche solo quelli degliultimi anni, di terremoti, alluvioni, incen-di parlano di una tragica serie di fata-lità, ma anche di inadempienze, ritardi ecarenze paurose da parte del potere cen-trale e degli organi preposti come ne lcaso della cittadina ligure di Sestri Le-vante che ha subìto 2 alluvioni nel girodi 2 anni ;

senza volere cercare colpe nella sto-ria antica del nostro paese, basta percor-rere questi 35 anni di democrazia : i go-verni che si sono succeduti hanno sem-pre lasciato un vuoto inconcepibile e col-pevole nella protezione civile ; infatti ci siè preoccupati di dotare l'Italia di unalegge che, malgrado la pesantezza buro-cratica e la lentezza conseguente di in-tervento, contribuisce solo a risarcire, inparte, i danni subiti ;

il Governo si deve impegnare seria-mente a creare una serie di interventi perprevenire e, per quanto possibile, impedi-re certe « calamità naturali » : forse erapreferibile, e senz'altro meno oneroso, chesin dalle prime alluvioni del dopoguerr ail potere esecutivo fosse intervenuto co nfinanziamenti finalizzati alle opere di cuisi sente la mancanza -

se il Governo non avverta l'urgenzadi un intervento che dovrebbe svolgersisu due linee: finanziamenti agli enti pub-blici per il risanamento e la prevenzione ;una nuova disciplina, meno burocratica epiù celere, per la concessione di creditoagevolato, agli operatori danneggiati dall ecalamità, che nascono « naturali », matroppo spesso ingigantiscono per l ' incuriadell 'uomo.

(4-10782)

POTÌ. — Al Ministro di grazia e giu-stizia. — Per conoscere - in relazione allainaudita e palesemente assurda decisionedi attribuire di fatto alla Corte di appel-lo di Bari tutti i nuovi magistrati vincito-ri del recente concorso a danno della Cor-te di appello di Lecce che, come è noto ,indipendentemente dalla sua volontà e persituazioni oggettive, sopporta un maggior

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carico di lavoro - quali siano stati i cri-teri di tale assegnazione che viola di fat-to qualsiasi elementare criterio di logic ae proporzionalità.

Per conoscere inoltre quali provvedi -menti urgenti si intendano prendere persanare una insostenibile ed assurda deci-sione che ha creato indubbiamente ele-menti di frizione tra le sezioni di Leccee Bari, e una paralisi della stessa sezionedi Lecce, con susseguente perdita di fidu-cia dei cittadini nella amministrazione del-la giustizia.

(4-10783)

CARUSO E GRADI. — Al Ministro del-l 'interno. — Per conoscere - premessoche :

in data 27 ottobre 1981 una pattu-glia dei carabinieri in località San Bene-detto Po (Mantova) ha fatto uso in pienogiorno delle armi ferendo alla schiena Da-niele Faroni di 13 anni, che a bordo d iun ciclomotore pare non abbia obbeditoall 'ordine di fermarsi ;

il ferimento di cui è stato vittima i lgiovani Faroni rappresenta l'ultimo di unaserie di tragici episodi dovuto all 'uso del-le armi da parte di appartenenti alle for-ze dell 'ordine anche in circostanze che aprima vista ne avrebbero sconsigliato l'uti-lizzazione - :

quali direttive abbia impartito all eforze dell 'ordine per regolamentare l 'usodelle armi ;

quali misure intenda adottare pe rimpedire il verificarsi, sempre più frequen-te, di fatti come quello segnalato .

(4-10784)

BIONDI. — Al Ministro di grazia egiustizia. — Per conoscere -

premesso che nel gennaio 1975 veni -va espletato iI concorso a 350 posti di se-gretario giudiziario per il distretto dellacorte di appello di Roma;

considerato che, successivamente, acausa delle carenze di organico presso gl iuffici giudiziari, gli originari 350 posti ve-nivano aumentati in misura considere-vole -

se siano stati assunti tutti gli idoneidi tale concorso e se si sia seguito l 'or-dine in merito della graduatoria .

(4-10785)

POTI. — Al Ministro dell'interno. —Per conoscere - in relazione a quanto ri-portato dalla stampa, che ha segnalato al-cune gravi irregolarità che sarebbero av-venute durante lo svolgimento di una riu-nione del consiglio comunale di Alliste(Lecce), tenutosi nella metà di settembre1981, sia per quanto attiene alla discre-panza tra l'orario della convocazione de lconsiglio e l 'inizio reale dei lavori, si aper quanto riguarda la mancata verbaliz-zazione delle decisioni prese per il pri-mo punto all'ordine del giorno concer-nente l'approvazione del conto consuntivodell 'anno 1979, sia per il comportamentopoco ortodosso del segretario comunalenei confronti dei consiglieri comunali d iminoranza - quali provvedimenti s'inten-dano prendere dinanzi ad atteggiament iassurdi che negano la dignità delle assem-blee elettive, e contravvengono alle pi ùelementari norme di civico e democraticocomportamento .

-Per sapere, inoltre, se s'intendano

prendere anche provvedimenti disciplinari ,nei confronti dello stesso segretario co-munale per il suo comportamento palese-mente di parte .

(4-10786)

SERVELLO, TREMAGLIA E STAITIDI CUDDIA DELLE CHIUSE. — Al Mini-stro per i beni culturali e ambientali. —Per conoscere gli intendimenti in meritoalla Villa Reale di Monza sulla cui sorteè stata ancora una volta richiamata l'at-tenzione dell'opinione pubblica dalla re-cente polemica tra la Soprintendenza a ibeni culturali della Lombardia, il comu-ne di Monza e la Presidenza della Mo-stra internazionale dell 'arredamento ospi-tata nel monumentale edificio .

Agli interroganti appare per lo menostrano (se è attendibile la relativa notiziagiornalistica) che l'Ufficio stampa del Mi-nistero possa rendersi portavoce di u natteggiamento governativo che si limita a

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prendere atto e ad approvare la posizionedella Soprintendenza senza esercitare al-cun potere d'intervento a sostegno de lproprio organo periferico . E ciò con lasingolare giustificazione che « il Minister onon è stato investito del problema A .

(4-10787)

CATALANO, GIANNI E CRUCIANELLI .— Ai Ministri delle partecipazioni statalie del lavoro e previdenza sociale e al Mi-nistro per gli interventi straordinari nelMezzogiorno e nelle zone depresse del cen-tro-nord. — Per sapere - premesso che :

l'industria chimica (gomma e plasti-ca) Mossi & Ghisolfi Sud, appartenente algruppo Montedison, sita in . Anzio (Roma) ,con 150 dipendenti, ha ttn mercato noto-riamente in espansione (e recentemente hastipulato un contratto biennale con l aProcter & Gamble per fornitura di confe-zioni in plastica) ;

l'industria in questione ha ricevutooltre 300 milioni dalla Cassa per il Mezzo -giorno vincolati ad espansione produtti-va, aumento dell'occupazione, rinnovamen-to tecnologico, e a quanto risulta richie-de alla. Cassa per il Mezzogiorno nuoviaiuti per circa 3 miliardi di lire - :

se sono a conoscenza che la direzio-ne aziendale, in un incontro con il consi-glio di fabbrica e le organizzazioni sinda-cali dei lavoratori, ha proposto un aumen-to di produttività collegato al licenziamen-to di 30 operai ;

se tali dichiarazioni rientrano nei pia-ni effettivi dell'azienda o fanno semplice-mente parte di « minacce » intimidatricinei confronti delle organizzazioni sindacal ie del consiglio di fabbrica;

se esiste invece un piano collegat oagli indirizzi della 'Montepolimeri, e quin-di anche ad obiettivi di « privatizzazione »come sbocco conseguente della ristruttu-razione suddetta ;

quali sono gli intendimenti dei Mini-stri interrogati, in relazione ai fatti e all edichiarazioni esposte, circa :

1) gli obiettivi reali di ristruttura-zione (ed espansione produttiva) dell'azien-da in questione ;

2) la verifica del rispetto degli im-pegni presi dall'azienda per i finanziamen-ti della Cassa per il Mezzogiorno, e il chia-rimento rispetto alla nuova richiesta di fi-nanziamento per circa 3 miliardi di lire ;

3) la salvaguardia dei livelli di oc-cupazione .

(4-10788)

BELLUSCIO. — Al Ministro dell 'inter-no. — Per sapere se sia consentito all 'am-ministrazione comunale di Mandatoriccio(Cosenza), ed in particolare al suo sin-daco, di violare impunemente le leggi,che fissano precisi limiti di competenza ,avendo egli iniziato nel suo comune unavera e propria caccia all 'uomo nei con-fronti di tutti coloro che non apparten-gono ai partiti localmente al potere .

In particolare, l'interrogante chiede sesia legittimo e soprattutto pertinente, ch ela giunta municipale, con deliberazionen. 140 del 5 giugno 1981, abbia chiestola rimozione del collocatore comunale per-ché - afferma testualmente la delibera -« occorre sapere che egli è stato esponen-te di spicco della lista locale, sconfitt anelle democratiche elezioni del giugno1980 A .

L'interrogante, inoltre, chiede di sape-re se sia parimenti legittima la delibera-zione n. 131 adottata dalla stessa giuntamunicipale, sempre il 5 giugno 1981, conla quale un vigile urbano, invalido sul la-voro, assunto sotto la precedente gestio-ne, è stato sospeso, senza alcuna motiva-zione plausibile ma solo perché sospetta-to di. non simpatizzare per i partiti lo-calmente al potere, per tre mesi dal ser-vizio con privazione dello stipendio.

Questi ed altri episodi, che pure po-trebbero essere prodotti, a giudizio del -l'interrogante non possono non indurre i lMinistro ad invitare il prefetto di Cosen-za alla vigilanza più severa e puntuale ,perché siano tutelati i diritti dei cittadini ,indipendentemente dalla fede politica odal credo religioso rispettivamente pro-fessati, dal momento che i perseguitati ,per una serie . di atti di viltà e di conni-venza nei confronti di una amministra-zione comunale totalitaria, non hanno fi-

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nora trovato giustizia né presso i sinda-cati, né presso gli organi tutori, né pres-so la magistratura, né presso gli organidi giustizia amministrativa .

L'intervento del prefetto si rende ne-cessario per impedire che la situazion elocale, già surriscaldata, si deteriori ulte-riormente e produca gravi turbamenti del-l'ordine pubblico.

A giudizio dell'interrogante la delica-tezza della situazione impone che gli or-gani dello Stato, a cominciare dal coman -dante della locale stazione dei carabinieri ,si elevino al di sopra delle parti per con-trollare con prestigio e dignità delle isti -tuzioni e padronanza ogni evento che po -tesse prodursi per ottenere il ristabili-mento della giustizia largamente vulnerata .

(4-10789)

BELLUSCIO. — Al Ministro del lavoroe della previdenza sociale . — Per saperein che modo intenda tutelare il prestigi oe la dignità del dirigente dell'ufficio se-zionale del lavoro e della massima occu-pazione di Mandatoriccio (Cosenza), dot-tor Antonio Colamaria, per il quale lagiunta municipale di quella località, pe ril solo fatto che il funzionario era candi-dato in una lista contrapposta a quell avincente nelle ultime elezioni amministra-tive, ha adottato una delibera in cui s ichiede la sua rimozione.

A parte la illegittimità di una tale de-libera, che costituisce oltretutto un pre-cedente pericoloso per la libertà dei cit-tadini, l'interrogante chiede di conoscer eil motivo per il quale il direttore pro-vinciale dell 'ufficio del lavoro e della mas-sima occupazione di Cosenza, . anziché so-lidarizzare con il funzionario che risult aessere stimato dalla stragrande maggio-ranza dei lavoratori locali per il suo sen-so di equilibrio e per le sue doti umanee professionali, abbia inteso aprire neisuoi confronti una inchiesta, quasi a le-gittimare, con il suo atteggiamento, u ncomportamento liberticida di chiara mar-ca totalitaria .

L ' interrogante perciò chiede al Mini-stro se non ritenga a sua volta di aprire

una severa inchiesta a carico del diret-tore dell'ufficio provinciale di Cosenza,che, rendendosi implicitamente complicedi un'azione antidemocratica, ha dimo-strato scarso senso di equilibrio e ridottaattitudine a svolgere le sue delicate fun-zioni in una provincia caratterizzata daforti tensioni politiche e sociali .

(4-10790)

COSTAMAGNA. — Al Ministro dellapubblica istruzione. — Per conoscere :

se è al corrente che i docenti dieducazione fisica (diplomati dagli Istitu-ti superiori di educazione fisica), regolar-mente risultanti iscritti nelle graduatorieprovinciali, non potranno ottenere inca-richi di insegnamento per l'anno scola-stico 1981-82 in quanto verrebbero con-servati in servizio prioritariamente inse-gnanti non ancora in possesso dello spe-cifico titolo di studio (diploma ISEF)solo perché hanno preso servizio nel pas-sato anno scolastico ;

se non ritenga che tale disposizio-ne, contenuta nel telegramma del Mini-stro della pubblica istruzione del 28 set-tembre 1981 indirizzato a tutti i provve-ditori agli studi della Repubblica, possaintendersi come un'offesa alla professio-nalità degli insegnanti di educazione fisi-ca diplomati dagli ISEF .

(4-10791)

COSTAMAGNA. — Al Ministro dellapubblica istruzione. — Per conoscere qua-li provvedimenti intenda prendere nei con-fronti di quei dirigenti ministeriali che s iostinano ad ignorare e disattendere l'arti-colo 20 del decreto ministeriale 21 luglio1973 che prevede con chiarezza lapalissia-na l'applicazione agli ispettori generali adesaurimento dell'articolo 156 del decretodel Presidente della Repubblica. 10 gen-naio 1957, n. 3 (testo unico sugli impie-gati civili dello Stato) che fissa appuntoessenzialmente nella funzione ispettiva l amansione specifica di tali « ispettori » . Tut-to ciò a prescindere anche dal significat oletterale del termine « ispettore » nella co-mune lingua italiana che i direttori gene-

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rali dovrebbero pure conoscere. Invece at-tualmente gli « ispettori generali » del Mi-nistero della pubblica istruzione, che so -no 37 della carriera amministrativa e 33della carriera ragionieristica, vengono usat iin un impiego improprio secondo l 'arbitriodei singoli dirigenti da cui dipendono, conun utilizzo umiliante, nel caos in cui ver-sano notoriamente i provveditorati ed i lMinistero.

Per sapere infine se il Ministro no nintenda ristabilire una immagine di chia-rezza e di legalità, che costituisce educa-zione nel senso più lato e concreto dellaparola, stabilendo la corretta utilizzazion edegli ispettori generali nella funzione ispet-tiva che loro compete, al fine anche di as-sicurare alle scuole quel controllo ammi-nistrativo e giuridico che è garanzia d ibuon funzionamento e quell'assistenza tec-nica che è implicita nella moderna funzio-ne ispettiva. È ben noto infatti lo statoconfusionale in cui versano le istituzion iscolastiche, dove il denaro pubblico dev eessere invece impiegato per l ' istruzione el'educazione dei cittadini di domani .

(4-10792)

COSTAMAGNA. — Al Ministro dellapubblica istruzione. — Per sapere - con-siderato che l'iter del costruendo edificioscolastico di Santa Maria di Moncalier i(Torino) è stato iniziato due anni e mez-zo fa e allora il costo previsto per l'ope-ra era di 2 miliardi e 500 milioni - se ilMinistro sia al corrente dei motivi peri quali l'amministrazione comunale d iMoncalieri, invece di accettare la propo-sta avanzata nel novembre dello scorsoanno di accelerare i tempi pubblicandoimmediatamente il bando di concorso perla gara di appalto dei lavori di costru-zione, contemporaneamente alla richiest adi mutuo alla Cassa depositi e prestiti ,ha chiesto tale mutuo in ritardo pe rcui questo mutuo è arrivato solo nellaprimavera successiva, facendo sì che alprimo concorso per l 'appalto dei lavorisi arrivasse senza alcuna offerta e con l aseconda gara d'appalto fatta al rialzo conun'offerta che aumenta del 50 per cent ogli oltre 2 miliardi iniziali ;

per sapere se il Governo intenda as-sumere iniziative per una sollecita inte-grazione del mutuo e se non ritenga, da-to che mancano i fondi al comune d iMoncalieri, che parte dell'onere dovrebbeessere a carico del comune limitrofo diNichelino, visto che la scuola sarà uti-lizzata in buona parte dalla sua popola-zione .

(4-10793)

COSTAMAGNA. — Al Ministro dei la-vori pubblici. — Per sapere se l'ANAS èa conoscenza che gli automobilisti neltratto Pinerolo-Torino sono costretti adandare pianissimo, in quanto se durantela settimana la situazione è quella che è ,per la strada stretta, piena di uscite la-terali, di cascine e stabilimenti, la dome-nica percorrere i 35 chilometri che sepa-rano Pinerolo dal capoluogo piemonteseè una tortura, perché da None fino aRiva e dal bivio di Piscina fino a Pine-rolo si procede a passo d'uomo, con fre-quenti soste, che il necessario semaforodi Cumiana e quello (per ora ancorainattivo) del bivio Botteghe rendono piùprolungate;

per sapere quindi se non ritenga chetale arteria sia oggi vergognosamente ina-deguata e che sarebbe opportuno realiz-zare almeno una superstrada al più pre-sto per non accentuare l'isolamento delPinerolese .

(4-10794)

COSTAMAGNA . — Al Ministro dellapubblica istruzione. — Per sapere - con-siderato che l 'assemblea dei lavoratori stu-denti dell'Istituto tecnico « Michele Buni-va » di Pinerolo ha denunciato ancora unavolta il ritardo con cui vengono effettuatele operazioni di nomina degli insegnant ie che tali ritardi impediscono un regola-re svolgimento delle lezioni, costringend osuccessivamente a faticosi recuperi sia gliinsegnanti sia gli studenti, aggravandoancora più la situazione dei corsi serali ,dove gli studenti non hanno il tempo ma-teriale per potersi dedicare allo studi ofuori dell'orario scolastico - se è veroche a causa di tali disfunzioni si sta ve-rificando un processo di dequalificazione

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di tutto il corso serale, con il risultatodi indirizzare spesso a scuole private chiintende migliorare la propria condizionesocio-culturale, contraddicendo in tal mo-do il principio del diritto allo studio ;

per sapere, inoltre, se non ritenganecessario un suo pronto interessamentoper permettere ai 100 studenti lavoratoridi cominciare effettivamente l'anno scola-stico, nominando urgentemente gli inse-gnanti necessari, evitando il carosello de -gli stessi sino alla fine di marzo, cosìcome è accaduto lo scorso anno scolastic oe se non ritenga opportuno che pressol 'autorità competente venga formata unalista speciale di insegnanti da impiegareesclusivamente nei corsi serali ;

per sapere, infine, se sia a conoscen-za che, non solo da questi 100 studenti ,ma dalle migliaia di studenti delle scuoledi Pinerolo si eleva una protesta, poichéoggi, fine ottobre, in- molti istituti pine-rolesi mancano ancora insegnanti e in ma-terie anche importanti, come matematica,italiano e latino, il che, a dir poco, èuna vergogna.

(4-10795)

COSTAMAGNA. — Al Ministro dell' in-terno. — Per sapere se sia a conoscenzache i vigili del fuoco di Avigliana (Tori -no) (15 volontari, alcuni veterani, ma per

.la maggior parte giovani generosi), pro-testano per le scarse attenzioni dedicat eloro dagli amministratori comunali, la-mentando la mancanza di un locale ade-guato al ricovero delle persone e dei mezziper un servizio efficiente, in quanto da di -versi anni questi amministratori hann opromesso una caserma, che a tutt'oggi nonè stata costruita e così i mezzi moderniche il comando dei vigili del fuoco di To-rino ha messo a disposizione dei vigili diAvigliana continuano a rimanere nella ca-serma di corso Regina a Torino, mentr ead Avigliana si continua ad usare una au-topompa da museo, un carro Alfa Romeodi 20 anni fa, per cui se in occasione del-l'ultimo incendio in una cascina di Bor-gata Monte Cuneo i vigili del fuoco fosse-ro giunti sul posto in pochi minuti e co nmezzi adeguati avrebbero potuto limitare

i danni senza l'intervento di altre squa-dre, mentre invece hanno soltanto « taglia-to » il tetto ed evitato che il fuoco sipropagasse all' intero fabbricato, non poten-do fare di più e solo l'intervento di squa-dre di Torino e di Giaveno è valso a spe-gnere le fiamme quando ormai erano an-dati in fumo parecchi quintali di fieno edi paglia e l 'intero tetto, con danni percirca 20 milioni .

Per conoscere quali iniziative il Mini-stero intenda assumere per far fronte alproblema segnalato .

(4-10796)

COSTAMAGNA. — Al Ministro dell' in -dustria, del commercio e dell'artigianato .— Per sapere se è vero che il 6 ottobre1981 si è ulteriormente rinviata la firmadell 'accordo tra l 'ENEL e la Federelettri-ca, che avrebbe dovuto tra l'altro defini -re anche le prospettive delle centrali del-l'Azienda elettrica municipale di Torino,che ha tra l'altro due centrali nella vall edi Susa, a Susa e a Chiomonte (Torino) ;

per sapere perché questo rinnovodella concessione sulle acque per la pro-duzione di energia elettrica è un problemache stenta a risolversi, favorendo così undepauperamento delle strutture esistenti .

(4-10797)

COSTAMAGNA. — Ai Ministri dell'agri-coltura e foreste, dei lavori pubblici e del -le finanze. — Per sapere – consideratoche sono sempre vive le polemiche perl 'acqua a Robassomero (Torino) – se nonintenda intervenire per far risolvere inmodo adeguato l 'annoso problema delle ir-rigazioni, favorendo la formazione di u nconsorzio fra tutti gli utenti del canale i nquanto questo è l 'unico modo per averei fondi previsti dalla legge regionale n . 63del maggio 1978 e poter riparare così tut-to il canale, venendo finalmente incontroalle necessità della popolazione rurale .

(4-10798)

COSTAMAGNA . — Al Ministro dell'in-terno. — Per sapere se è a conoscenza diuna situazione di estrema gravità, relati-

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vamente all'ordine pubblico, che da temposi sta verificando nel comune di Cuorgnè(Torino), dove l'elenco dei fatti di sangue ,delle esplosioni di bombe, delle rapine ,delle aggressioni si fa sempre più pauro-so e consistente, soprattutto dopo l 'ultimofatto grave di un 'esplosione avvenuta i nun bar della cittadina la sera del 16 ot-tobre 1981 che ha coinvolto una decin adi persone, di cui alcune sono rimasteferite ;

per sapere se non ritenga indispensa-bile dotare urgentemente la zona di strut-ture di pronto intervento per garantire loordine pubblico, data l'esasperazione del -la popolazione del luogo, dove sta pur-troppo facendosi strada l'intenzione di for-mare dei comitati privati di difesa .

(4-10799)

COSTAMAGNA. — Al Ministro dellasanità. — Per sapere se è a conoscenzadello stato di abbandono in cui è lasciatol'ex villaggio del subnormale sito nell azona nord di Rivarolo (Torino) e se èvero che il comitato di gestione dell'Unit àsanitaria locale n. 38 si è impegnato achiedere l'utilizzo della struttura prospet-tando alcune soluzioni quali il centro an-ziani, il centro diurno, la scuola per infer-mieri ;

per sapere se rispondono al vero levoci secondo le quali l'ospedale di Riva-rolo verrebbe soppresso, quando è noto -rio che si reputa necessario, nell'interes-se della città di Rivarolo e di tutti i co-muni gravitanti sulla medesima, che l adivisione di medicina operante in Riva-rolo, nella struttura del vecchio ospedal ecivile, venga mantenuta con il suo attualeorganico, sia pure nell'ambito globale de iposti letto assegnati all'Unità sanitaria lo-cale n. 38 ;

per sapere se -non ritenga che lasoppressione dell'ospedale civile di Riva-rolo, succursale dell'ospedale civile d iCuorgné, sarebbe un gravissimo errore d ipolitica sanitaria, perché priverebbe d iun servizio sanitario indispensabile la zo-na più densamente popolata dell'interaUnità sanitaria locale n. 38 (circa il 50

per cento dell'Unità sanitaria locale coninsediamenti industriali di grande impor-tanza per numero di addetti, ampia retestradale, per altro inadeguata all'interotraffico) ;

per sapere inoltre se non ritengache, al fine di rendere ottimale il servizio ,l'ospedale di Rivarolo e la sua divisionedi medicina, dovrebbero essere trasferitinei locali dell'ex centro subnormali di Ri-varolo, le cui strutture dovrebbero essereacquistate dall'Unità sanitaria locale, allaquale, ovviamente, la regione Piemonte,dovrebbe concedere i finanziamenti neces-sari, per l 'acquisto stesso e per il com-pletamento edilizio del complesso . In talmodo la divisione di medicina di Riva-rolo avrebbe una sede dignitosa e po-trebbe essere affiancata, nell'interesse del -l'intera Unità sanitaria locale n . 38, daireparti ospedalieri che la stessa Unità sa-nitaria locale ritenesse necessario di col -locare in Rivarolo, nel quadro del suoprogramma di interventi nel campo degl istabilimenti ospedalieri della zona .

(410800)

BROCCA. — Al Ministro della pubbli-ca istruzione. — Per sapere se sia a co-noscenza di un preoccupante malessere edi una grave tensione diffusasi tra i do-centi di molti atenei e causati da un oscorretto atteggiamento di alcuni membridelle commissioni istituite dal Ministeroper la formulazione dei giudizi di idoneitàa professore associato. Viene rilevato dafonti provenienti da diverse facoltà e inparticolare dagli ambienti specialistici del -le facoltà di medicina che molti candidati ,all'atto della presentazione dei loro docu-menti e titoli ai singoli commissari (ed inaltre occasioni), hanno notato da parte diquesti ultimi non solo l'assoluta indispo-nibilità ad attenersi al' dettato del decretodel Presidente della Repubblica 11 luglio1980, n. 382, ribadito dalla circolare delMinistro della pubblica istruzione n . 21509del 13 agosto 1981, ma addirittura l'osten-tazione e la ferma determinazione di no nconsiderare idonei tutti i candidati i cu inomi non verranno segnalati come meri-

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tevoli di giudizio positivo da parte di di-rettori di istituti o cliniche universitariee di perseguire comunque - criteri di mas-sima selettività . E stato; inoltre, avvertitoil proposito dei commissari e di altri pro-fessori ordinari, direttori di istituti e cli-niche, di rendere la commissione sovran anel giudizio e quest'ultimo inappellabile.

Premesso che lo spirito e la letteradella legge prevedono che il giudizio ido-neativo « va basato sulla valutazione deititoli scientifici presentati dal candidatomedesimo e dell'attività didattica dall ostesso svolta ; che, in tale valutazione, de-ve essere tenuto in considerazione il giu-dizio formulato appositamente dalla fa-coltà »; che le commissioni debbono accer-tare l'idoneità del candidato ad assumerele funzioni di professore associato, e nongià operare selezioni sulla base di un ine-sistente numero prefissato di posti, nétanto meno far prevalere criteri di discre-zionalità personale, di potere locale e diricatto; che la legge prevede per i lavoridelle commissioni il controllo e l'approva-zione rispettivamente del CUN e del Mi-nistro della pubblica istruzione per cuitali lavori non rappresentano un atto de-finitivo, l'interrogante chiede di conoscerequali provvedimenti il Ministro intendaadottare per vigilare sull'operato dell ecommissioni e dei commissari al fine diprevenire inadempienze e abusi, per pu-nire, ove siano state riscontrate delle ir-regolarità, i responsabili e per rendere giu-stizia, eventualmente, a chi ha subito undanno .

(4-10801 )

SCALIA. — Al Ministro per la funzionepubblica e al Ministro del tesoro . — Perconoscere quali adempimenti abbiano po-sto in essere per applicare l'articolo 150della legge n . 312 del 1980 e quali miglio-ramenti pensionistici intendano prevederein percentuale per tutto il personale mili-tare in quiescenza .

Sarà noto ai Ministri che con l'articolo150 della legge n . 312 si è voluto impegna-re il Governo a promuovere, sentito ilCOCER, entro un anno, le iniziative legi-slative necessarie a rivedere e disciplinare

le normative concernenti il trattamentoprevidenziale e pensionistico degli apparte-nenti alle forze armate e ciò anche in con-siderazione delle disposizioni contenute ne-gli articoli 144 e 147 predisposte a seguitodelle trattative intercorse tra Governo econfederazioni sindacali .

(4-10802)

SCALIA. — Al Ministro delle finanze .— Per conoscere se ritenga opportunoadottare urgenti provvedimenti in favor edel Consorzio industrie fiammiferi (CIF)che versa in grave crisi strutturale ed eco-nomica a seguito del calo irreversibile del -la vendita dei fiammiferi coincidente conla liberalizzazione dell'importazione e ven-dita degli accendini da tasca .

Sarà a conoscenza del Ministro che i lCIF per resistere ha dovuto ridurre alcuniservizi e impianti e di conseguenza ancheil personale; non essendo ad oggi miglio-rate le condizioni, il CIF minaccia ancoradi procedere a ulteriori riduzioni di servizie personale creando così notevoli e giusti-ficate preoccupazioni fra i lavoratori di-pendenti .

È noto al Ministro che la sopravviven-za del Consorzio è intimamente legata al-la programmata ristrutturazione dell'ammi-nistrazione dei Monopoli di Stato, che fral'altro in virtù della legge 23 Iuglio 1980 ,n . 384, con decorrenza 1° gennaio 1982 do-vrà iniziare la consegna gratuita al domi-cilio delle rivendite tabacchi di tutti i pro -dotti commercializzati dal Monopolio . Laprevista consegna a domicilio dei tabacchiaggraverà ancora di più il fenomeno delcalo della vendita dei fiammiferi, poiché èfacilmente prevedibile che i tabaccai nontroveranno più conveniente prelevare ifiammiferi al magazzino distribuzione delConsorzio a volte distante parecchi chilo -metri .

L'interrogante chiede di conoscere se ilMinistro ritenga giunto il momento di as-sociare la distribuzione dei fiammiferi co nla distribuzione dei tabacchi riaccendendoe vivacizzando in tal modo la domandadei fiammiferi suI mercato interno .

Questa soluzione, cioè l'assorbimentodell'organizzazione del Consorzio da parte

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dell'amministrazione dei Monopoli di Sta-to, compreso il personale dipendente (at-tualmente sono 154 unità lavorative com-presi i dipendenti in servizio periferico eal centro) rappresenterebbe la soluzion egradita al personale dipendente del Con-sorzio che ha manifestato tale orienta -mento il 21 luglio 1981 con voto unanimenell 'assemblea dei lavoratori e dei quadrisvoltasi a Roma .

E noto al Ministro che i rapporti fralo Stato e il Consorzio sono regolati dalleconvenzioni annesse al regio decreto-legge11 marzo 1923, n. 560, e al regio decretolegge 26 febbraio 1930, n . 611, e succes-sive modificazioni . Tali convenzioni hannodurata novennale e quella in corso scadeil prossimo 31 dicembre 1983, ma sonogià iniziate presso il Ministero delle finan-ze e la direzione generale dell 'amministra-zione dei Monopoli di Stato le trattativeper il rinnovo novennale . Il pericolo dellacassa integrazione e della disoccupazioneha ipersensibilizzato il personale dipenden-te del Consorzio che giudica negativamen-te la situazione. La risoluzione della con-venzione in corso ovvero l 'assicurazionesottoscritta dell'accorpamento dell'organiz-zazione del Consorzio nell'organizzazionedei Monopoli di Stato o in altri enti pub-blici alla naturale scadenza dell 'attualeconvenzione contribuirebbe a dare sere-nità ai lavoratori dipendenti .

(4-10803)

LABRIOLA. — Al Ministro della difesa.— Per sapere se è vera la notizia secondola quale in alcune caserme de L'Aquilavi sarebbero ancora discriminazioni e di -vieti nei confronti di alcuni organi distampa ed in particolare dell'Avanti !, quo-tidiano del PSI .

In caso affermativo, l 'interrogante chie-de di sapere quale intervento abbia inten-zione di compiere il Governo per eliminaretale inaccettabile stato di cose .

(4-10804)

BELLUSCIO . — Al Ministro dellapubblica istruzione. — Per sapere :

se ritenga, di fronte alle legittimeaspettative di studenti, genitori, operato-

ri culturali ed economici di Fondi, inprovincia di Latina, di definire con ur-genza il problema della istituzione di uncorso di informatica all'Istituto tecnicoindustriale di questa città che, per dislo-cazione territoriale e socio culturale eprospettive della zona viciniore, offre tut-te le opportunità per detta istituzione ;

se ritenga che il concorso di posi-tivi assensi degli organi tecnici, scolasti-ci e politico-amministrativi di competen-za, avvalori ed omologhi la richiesta avan-zata dall 'ITIS di Fondi e fatta propriacon passione dall'intera popolazione;

se ritenga, ove la richiesta istituzio-ne del corso di informatica dovesse slit-tare per ragioni tecniche al prossimo an-no, di confermare, ora per allora, l'acqui-sizione di tutti i pareri tecnici e dellevarie istanze scolastiche competenti co-municando, sulla base di essi, la defini-zione positiva del problema con l'istitu-zione del corso di informatica, intornoal quale, passando i giorni, va aumentan-do una forte inquietudine tra tutti gl iinteressati e l'opinione pubblica ancheper le vociferazioni ampiamente diffusesu opzioni per altre destinazioni che ilMinistero della pubblica istruzione sta-rebbe operando .

(410805)

ACCAME. — Al Ministro dei trasporti.— Per conoscere se rispondono a verità iseguenti avvenimenti che avrebbero inte-ressato - in successione - il volo AZ 332 -Boeing 727 (compagnia di bandiera, trattaRoma-Parigi) il giorno 22 ottobre 198 1alle ore 16 « locali » circa, mentre l'aero-mobile si trovava ad una altitudine intornoai 3.000 piedi, in avvicinamento finale allapista di Orly e sotto controllo radar delcontrollore di avvicinamento di quell 'aero-porto:

1) al fine di ristabilire una separa-zione con altro aeromobile in avvicina-mento, il controllore dava istruzioni alpilota dei Boeing di virare di 360 gradisulla destra ;

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2) il pilota rappresentava al control-lore la sua preoccupazione, in quanto l amanovra avrebbe fatto entrare l'aeromo-bile in una formazione nuvolosa del tip ocumulo-nembo ;

3) il controllore, quale scelta alter-nativa al pericolo di collisione, confermaval ' istruzione relativa alla virata di 360 gradi ;

4) il pilota eseguiva quanto dispostoe l 'aeromobile, dopo l 'ingresso nel cumulo-nembo, veniva colpito da un fulmine ch eprovocava la rottura del vetro del fine -strino della parte sinistra della cabina d ipilotaggio, con conseguente serio pregiu-dizio per la sicurezza del volo .

Per conoscere, altresì, quale sia - aifini della sicurezza della navigazione ae-rea - il livello di pericolosità delle forma-zioni nuvolose tipo cumulo-nembo e se gl istandards nazionali proibiscano esplicita-mente agli equipaggi civili ed a quelli mi-litari di entrarvi volontariamente .

(4-10806)

ACCAME . — Ai Ministri di grazia egiustizia, della difesa e dei trasporti . —Per conoscere :

se risponde a verità che presso laprocura della Repubblica in Roma pend aprocedimento penale contro alcuni diri-genti della compagnia aerea di bandiera ,per responsabilità connesse con la presun-ta carenza dell 'addestramento fornito a ipiloti di linea ;

se risponde, altresì, a verità che siastato nominato per l'esigenza, dalla com-petente autorità giudiziaria, un collegioperitale d'ufficio composto da ufficiali ge-nerali, piloti dell'Aeronautica militare ita-liana .

Posto che quanto sopra risponda averità, considerato che la maggior part edei piloti della compagnia di bandier aproviene dalle file dell 'Aeronautica mili-tare; considerato, altresì, che dirigenti, iquali hanno ricoperto incarichi di massi-mo livello nella stessa compagnia, prove -

nivano dalla medesima forza armata dicui sopra, avendo rivestito in essa anchele più alte cariche, così che i membri delcollegio peritale si trovano ad aver per-corso le loro trafile addestrative ed hannoavuto in comune con essi sia specialitàsia - in taluni casi - reparti di impiego,l'interrogante ritiene che sarebbe auspica-bile una opportuna diversificazione dell acomposizione del collegio peritale di cu itrattasi, attraverso l'inserimento di mem-bri ad elevata qualificazione personalepur disponibili in campo nazionale, qual ipiloti dell'aviazione commerciale italian acompetenti in materia di analisi dei piùdiversi problemi (addestramento dei pilo -ti ed incidenti di volo inclusi) conness icon il trasporto aereo - con livello di di-ploma comparabile a quelli rilasciati dalNTSB (National Transportation SafetyBoard) statunitense - e piloti di altre for-ze armate provenienti anche da scuole diformazione al volo presso altre nazioni,in possesso di lunga e provata esperienzadi pilotaggio.

(4-10807)

ACCAME. — Al Presidente del Consi-glio dei ministri e ai Ministri dell'inter-no, della difesa e delle finanze. — Perconoscere quale riscontro di verità trovi-no voci ricorrenti secondo le quali, intempi brevi, i servizi di vigilanza-sorve-glianza-sicurezza degli edifici che ospi-tano le più elevate istituzioni dello Sta-to o sono comunque in uso da parte diesse, verrebbero affidati alla sola Armadei carabinieri ed in base a quali mo-tivazioni detti provvedimenti verrebberoattuati .

Per conoscere, altresì, se ritengano in -vece opportuno - per motivi evidenti edanche ai fini di un doveroso e manife-sto riconoscimento dei meriti che le tr eforze di polizia « primarie » dello Stato- così come individuate dalla stessa leggen. 121 del 1981 « Nuovo ordinamento del -l'amministrazione della pubblica sicurez-za », e cioè polizia di Stato, Arma deicarabinieri e Corpo della guardia di fi-nanza - hanno acquisito nella storia del-la nazione e vanno ulteriormente acqui-

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sendo giorno per giorno, con i sacrificidi coloro che vi appartengono; posto chela portata di detti meriti è di rilevanzatale che situazioni contingenti, anche d iattualità, e fatti sporadici - i quali, i nogni caso, hanno sempre visti implicat eminoranze percentualmente ridottissime -non devono avere riflessi negativi sullariconoscenza della nazione e sul giustoorgoglio della generalità degli appartenen-ti alle tre diverse forze; ferma "restandola necessità inderogabile che i loro mem-bri siano ovunque rigorosamente impie-gati nei precipui compiti di istituto sta-tuiti, per quanto ha tratto con la tuteladell'ordine e della sicurezza pubblica, dal-la citata legge - :

distribuire equamente, tra le tre di-verse forze di polizia di cui trattasi, iservizi di vigilanza-sorveglianza-sicurezz asvolti in relazione e/o nell'ambito dellestrutture che ospitano le massime isti-tuzioni dello Stato ;

ricorrere, in alternativa ed alla lu-ce della concreta interoperabilità che letre componenti debbono conseguire perquanto ha tratto con compiti di poliziadi sicurezza, alla rotazione delle stessenell'ambito delle strutture di cui tratta-si o al loro impiego in insiemi integrati ,sia per quanto concerne la composizionesia per quanto concerne il Corpo o Ar-ma di appartenenza dei rispettivi coman-danti .

(4-10808)

AGCAME. — Al Ministro dell'interno.— Per conoscere -

in relazione ai positivi sviluppi chehanno avuto le indagini di polizia e gliinterventi giudiziari nei confronti dell ' ever-sione di destra a decorrere dalla secon-da metà del 1980 ed in particolare neiconfronti dei presunti appartenenti all e« sigle » MRP, NAR e Terza Posizione ,consentendo di pervenire all 'arresto dicirca 150 elementi ;

considerato che le operazioni rela-tive hanno visto in prima linea uominidella magistratura e delle forze dell'ordi-

ne che hanno dedicato al compito tuttele loro energie e persino le loro vite,uomini oggi non più presenti presso que-gli uffici ed incarichi che li videro agirein prima persona, quali :

l 'agente di polizia Francesco Evan-gelisti, detto « Serpico », ucciso il 28maggio 1980 mentre espletava servizio da -vanti al liceo « Giulio Cesare » in Roma ;

iI sostituto procuratore Mario Ama-to, unico magistrato - per quanto noto -che all'epoca seguiva, presso la procuradella Repubblica in Roma, i procedimen-ti giudiziari relativi all'eversione di de-stra e ciò fino alla data della sua ucci-sione, avvenuta nella capitale il 23 giu-gno 1980, essendo egli sprovvisto di scor-ta e di, auto di servizio, blindata o meno;

il vice questore Alfredo Lazzarini ,che ha diretto le inchieste sul terrorismodi destra quale capo degli uffici DIGOSpresso la questura di Roma dai primidi aprile 1980, trasferito ad altra desti-nazione ai primi di ottobre 1981, succes-sivamente all'arresto - alla fine di settem-bre - di elementi di spicco presunti ap-partenenti all'area di eversione sulla qua,le stava inquisendo;

il capitano della polizia di StatoFrancesco Straullu, in forza agli ufficiDIGOS presso la questura di Roma dalnovembre 1978, da oltre un anno depo-sitario delle inchieste sulla eversione didestra, ucciso il 21 ottobre 1981 assiemeall'agente Ciriaco Di Roma, pochi gior-ni dopo l'arresto di un buon numero dipresunti appartenenti - definiti « impor-tanti » - all'area di eversione oggetto del-le sue indagini e mentre stava viaggian-do su auto non blindata, essendo quell adi dotazione in riparazione -

quali concrete e tempestive iniziati-ve intenda portare avanti affinché sia man-tenùta continuità di azione nel campo diquella lotta all'eversione che ha condot-to - nel lasso di tempo considerato -ad ottimi risultati, continuità nei con-fronti della quale l'uccisione del capitanoStraullu appare avvenimento capace diinferire un colpo ,sostanziale .

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Per conoscere anche - alla luce dellounanime riconoscimento dell'efficacia deirisultati conseguiti dallo stesso vice que-store Lazzarini, nell'espletamento dei suoicompiti di dirigente della DIGOS diRoma -:

quali siano state le cause che han-no portato al trasferimento del predettoad altra destinazione e con brevissimopreavviso, agli inizi del mese di ottobre1981 ;

quale riscontro di verità trovino lenotizie, non smentite, secondo IIle qualil'inchiesta che ha portato - alli . fine delmese di settembre - all 'arresto dei cin-que già citati « elementi di spicco » ,avrebbe anche interessato un agente dipolizia in forza alla questura di Romaad un ufficiale dell'Arma dei carabinieri .

(4-10809)

SICOLO, DI CORATO, MASIELLO, CA -SALINO, BARBAROSSA VOZA, GRADUA-TA, CARMENO, DE CARO, ANGELINI, D ESIMONE E CONCHIGLIA CALASSO . — AlMinistro dei lavori pubblici . — Per cono-scere:

quali siano i motivi per cui da molt ianni le aziende contadine espropriate i nPuglia per lavori stradali non riescono aricevere il pagamento e neanche gli accon-ti previsti dalle attuali norme legislativ eper gli espropri ;

quali realmente sono i motivi del ri-tardato pagamento per tutte le aziendeespropriate ai fini dello sviluppo dellestrade pugliesi da parte dell'azienda ANASe delle ditte a cui sono stati affidati gl iappalti ;

le motivazioni che fanno ritardare ilpagamento delle indennità o degli accontiin relazione al progetto generale dei lavoridi costruzione di una variante alla statale16 tra Cerignola e Bari nei confronti ditutte le aziende espropriate con decreti mi-nisteriali sin dal 1978, che fino ad ogg inon hanno ricevuto neppure gli accontiprevisti dalla legge .

Poiché tale situazione ha destato vivaagitazione nei contadini e nelle aziendeespropriate in tutta la Puglia, si chiede d iconoscere quali iniziative il Ministro de ilavori pubblici, assieme all'azienda ANAS ,intenda prendere per sollecitare il paga -mento o gli acconti delle indennità diesproprio già definite e concordate sia dal -l 'ANAS che dalle ditte appaltatrici sopramenzionate .

(4-10810)

COSTAMAGNA. — Al Ministro del te-soro. — Per sapere che ne è più dellaBanca di Torino, se è vero che il nuovoistituto di credito aveva avuto un nullaosta informale da parte dell'onorevole Fi-lippo Maria Pandolfi, quando era Ministrodel tesoro, cosicché il comitato 'promotoredi questa iniziativa, pensando di avere gi àla licenza in tasca, si è dato subito dafare, raccogliendo un dispositivo finanzia -rio pari ad una trentina di miliardi d ilire e provvedendo addirittura a trovareil marchio : il cavallo di bronzo di piazzaSan Carlo, simbolo della « torinesità » ;

per sapere perché a tutt 'oggi il Mi-nistero del tesoro, palleggiando le respo-sabilità con l'Istituto di emissione, ha evi-tato di fornire l'autorizzazione di rito la -sciando il Banco di Torino solo sull acarta ;

per sapere, inoltre, se è a conoscenz ache alla fine della guerra, il capoluogo pie-montese disponeva di una dozzina di ban-che, mentre adesso ne ha appena sei :Cassa di Risparmio, San Paolo, Subalpina ,Ceriana, Brignone e Anonima di Credito ,mentre a Milano se ne contano oltre 40 ,a Brescia 15 e, per esempio, a Marsala 6 ;

per sapere, infine, se ritenga fuoridalla norma che in una metropoli comeTorino, al centro di un'area fortemente in-dustrializzata, il credito sia invece concen-trato nelle mani di pochi .

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COSTAMAGNA. — Al Ministro dei tra-sporti . — Per sapere - considerato che l aaviazione leggera non è considerato lavoro

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aereo, ma è uno sport come la nautica, i lmotociclismo e lo sci e che contro quest aaviazione leggera da sempre ci si è acca-niti, valendo ancora oggi il regolamentodei primi anni del fascismo, con il brevet-to di primo e secondo grado, quelli cio èdel turismo aereo, che devono essere rin-novati dopo i 50 anni ogni 6 mesi, mentrela patente automobilistica, che espone tutt ia pericoli altrettanto seri, viene rinnovataogni 4 anni e tenendo conto che ogni 6mesi dopo i 50 anni occorre sottoporsi avisita medica presso un centro medico le -gale militare (che in Italia sono solo 3 :a Milano, a Roma, a Napoli, cosicché unpilota di 50 anni di Trieste o di Ventimi-glia o di Cagliari o di Palermo deve du evolte l'anno spendere qualche centinaio d ibiglietti da mille per recarsi a visita me -dica per il rinnovo del brevetto) - perchéla stessa visita non la si può fare pressoun qualunque centro medico od ospedale ,esattamente come è in Germania, in Sviz-zera ed in altri paesi, e se è vero che ilmotivo è che non si vogliono toccare il po-tere e l 'interesse di questi tre templi oveogni giorno confluiscono centinaia di per-sone al prezzo di 10.000 lire per visita;

per sapere se ritiene che sarebbe oradi cambiare questo sistema (che vale or-mai da una sessantina di anni) e di pro -Iungare la durata del brevetto di primo esecondo grado a tre anni, come in Svizze-ra ed in Germania, e di autorizzare la vi-sita medica presso qualsiasi centro medicood ospedale di qualsiasi città, esattament ecome è in tutti gli altri paesi ove l'avia-zione leggera è ben più sviluppata che i nItalia .

(4-10812)

COSTAMAGNA. — Al Ministro dell'in-terno. — Per sapere se è vero che una co-lossale « schedatura delle schedature » staper essere avviata dal Ministero dell 'inter-no nei confronti dei cittadini . Tale inquie-tante interrogativo è stato sollevato in di-versi ambienti (aziende, uffici di profes-sionisti) in seguito all 'entrata in vigore d iuna norma della legge di polizia del 1 °aprile 1981, n . 121, che all'articolo 8 pre-scrive che enti e associazioni dovranno en-

tro la fine di quest'anno segnalare al Mi-nistero dell 'interno i loro schedari e archi -vi magnetici ;

per sapere, inoltre, se questa norm adi legge, approvata dal Parlamento, mapassata finora inosservata negli ambient iinteressati, porterà alla costituzione di unmaxi-archivio con tutti i segreti degli ita-liani e se ritenga il sospetto legittimo epreoccupante, tanto più che l'articolo dilegge prevede la creazione di un centroelettronico dati del Ministero dell'internoche dovrebbe raccogliere e coordinare l einformazioni ;

per sapere, infine, come saranno usa-te queste informazioni, per quali scopi eda chi e se ritenga che il rinvio al Par-lamento della disciplina della materia nondebba essere interpretato come una neces-sità di « regolare » un futuro « diritto diprelievo di informazioni riservate riguar-danti la vita dei cittadini » violando cosìil diritto alla riservatezza .

(4-10813)

COSTAMAGNA. — Al Ministro dei la-vori pubblici. — Per sapere - dato chea Torino molti cittadini hanno problemidi casa o hanno parenti o conoscono ami-ci che hanno gli stessi problemi (e son oinquilini sfrattati o piccoli proprietari cheaspettano di poter disporre della abitazio-ne acquistata e molti sono i giovani ch enon si possono sposare perché non trova -no alloggio o famiglie costrette alla coabi-tazione con i genitori) - se è a conoscenzache a Torino non si trovano più case i naffitto e gli alloggi in vendita hanno prezz inbn accessibili e né è possibile fare mutuidal momento che per avere 10 milioni d iprestito si consuma, ogni mese, poco men odi 200 mila lire ;

per sapere se è vero che, pur aven-do con la legge di piano decennale per lacasa lo Stato stanziato nel 1978 circa 6 .000miliardi per l 'edilizia sovvenzionata e pe rl'edilizia agevolata (con contributo sui mu-tui), per gli anni dal 1978 al 1981 di que-sti 6.000 miliardi regioni e comuni son oriusciti a non spenderne 4 .000 e quindi a

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non costruire 80 .000 abitazioni e se ri-tenga ciò un vero paradosso italiano, i nquanto mancano gli alloggi, datori di la-voro e cittadini pagano, con trattenut esulle buste-paga, i contributi per le casepopolari, lo Stato stanzia fondi, ma lecase non si fanno, in quanto l 'ediliziapubblica non funziona (ma, contempora-neamente, il costo dei mutui e dei vincoliurbanistici ed edilizi bloccano anche le at-tività private) ;

per sapere, inoltre, se è vero che inPiemonte le cose andrebbero meglio chenelle altre regioni, avendo la regione Pie-monte localizzato tempestivamente i fon -di per il primo biennio (1978-1979), si aper l'edilizia a totale carico pubblico si aper l'edilizia con contributo pubblico ne lpagamento dei mutui, cosicché gli allogg irelativi a questi programmi sono ultimat io in via di completamento, con ritardi ra-gionevoli, mentre le cose vanno molto peg-gio per i finanziamenti successivi, per iquali la regione ha sì localizzafo tempe-stivamente i fondi per il secondo bienni o(1980-1981), collegandoli ai finanziament iper il terzo biennio (la decisione della re-gione risale al maggio 1980 ed i provve-dimenti formali all'ottobre 1980) ma è pas-sato ormai un anno e mezzo e, per i ri-tardi dei comuni nell'assegnare le aree enello stipulare le convenzioni, gran partedei cantieri devono ancora essere aperti ;

per sapere, infine, se è anche a suaconoscenza che nel 1980 250 miliardi cor-rispondevano a 5 .000 alloggi e che l'infla-zione ha eroso il 30-35 per cento dellesomme stimate ; per questi ritardi inter-venuti si sono buttati via 1 .500 alloggi edi cittadini che cercano casa a Torino pen-sano di essere una delle 1 .500 famiglie pie-montesi che non avranno alloggio grazi eai ritardi dei comuni, soprattutto di Tori -no e cintura, nel fare il loro dovere .

(4-10814)

COSTAMAGNA. — Al Ministro della sa-nità. — Per sapere - considerato che, stan -do alle notizie trapelate sui giornali, i« tagli della spesa pubblica » che il Go -

verno sta varando con la legge finanziari acolpiscono ingiustamente i mutilati perservizio, unitamente a quelli di guerra ecivili di guerra, proprio in quelle formedi assistenza sanitaria che per specificheleggi dovrebbero avere praticamente pe rtutte le infermità riconosciute e pensio-nate - quali iniziative il Governo intendaassumere per restituire ai mutilati il di-ritto all'assistenza sanitaria specifica, pre-ventiva, ortopedica e protesica gratuita ,come previsto dall'articolo 57, terzo com-ma, della legge n . 833 del 1979 di riform asanitaria .

(4-10815)

SUSI. — Al Ministro del tesoro . — Persapere se è a conoscenza :

1) che la Banca Agricola Industrial eCooperativa di Sulmona, da tempo al cen-tro di polemiche, contrasti, fatti inquie-tanti, è gestita da un consiglio di ammini-strazione non rappresentativo della realtàsocio-economica della città e della zonae nel quale si trovano ad operare con in-carichi di altissima responsabilità tre per-sone con stretti legami di parentela traloro (parenti acquisiti di secondo grado) ;

2) che, a seguito di una chiara de-nuncia fatta dall'interrogante nel comizi odi chiusura della campagna elettorale diSulmona, tenutosi il 19 giugno 1981, di unammanco di circa 300 milioni di cui si èreso autore il dipendente della succursaledi Pacentro (L'Aquila), fino a quel momen-to tenuto nascosto dai dirigenti della ban-ca, il presidente della stessa, due mesi do-po la sua denuncia, inoltrava un espost oalla procura della Repubblica di Sulmona ,che portava all'arresto del suddetto dipen-dente;

3) che l'ammanco di cassa era notoagli amministratori della banca molto tem-po prima del 25 aprile 1981, data nellaquale si svolse l'assemblea della bancamedesima, come dimostra la cessione d ibeni che il dipendente aveva effettuato afavore di quest 'ultima, nei primi giornidell'anno in corso ;

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4) che, ciò malgrado :a) la stessa assemblea non fu mes-

sa a conoscenza del fatto, malgrado l'arti-colo 2429-bis del codice civile imponga che« devono anche essere indicati fatti di ri-lievo verificatisi dopo la chiusura delloesercizio » ;

b) la relazione al bilancio 1980 nonfaceva menzione della perdita, nonostanteil suo ammontare fosse addirittura supe-riore al capitale sociale della banca (13 6milioni) ;

c) gli amministratori non ritenneroopportuno denunciare l'accaduto alla magi-stratura ;

5) che nella medesima assemblea fucontestata la valutazione dei titoli obbli-gazionari che, in violazione dell 'articolo2425 del codice civile, era stata effettuatasulla base del costo storico e non del va-lore di mercato (cioè almeno 700 milion ial di sopra di un prudente apprezzamen-to), al fine di far risultare un utile, eco-nomicamente non conseguito, diviso i ngran parte dagli amministratori della ban-ca, che direttamente, tramite familiari oprestanomi, detengono una larga quota de lcapitale sociale ;

6) che gli amministratori hanno, d ifatto, occultato la disastrosa situazione del-la Borsini (industria locale in gravissim acrisi, che rappresenta uno dei principal idebitori della banca), inserendo nel bilan-cio un totale « accantonamenti rischi sucrediti » assolutamente insufficiente a co-prire le perdite determinate dalla insolven-za della industria suddetta;

7) che uno degli amministratori del-la banca è il curatore fallimentare dellastessa Borsini .

Per sapere se il Ministro ritenga oppor-tuno, alla luce di quanto esposto, accer-tare:

1) eventuali carenze nell 'attività dicontrollo della Banca d'Italia nei riguardidella Banca Agricola Industriale Cooperati-va di Sulmona ;

2) l'applicabilità ai fatti suddetti del -l'articolo 2621 del codice civile (false co-municazioni ed illegale ripartizione di utile) ;

3) eventuali omissioni in atti di uf-ficio da parte degli amministratori dellabanca;

4) le responsabilità degli amministra-tori della banca, che, non esercitando al-cun controllo sull'attività del dipendenteinfedele e non prendendo le opportuneprecauzioni nella erogazione del creditoverso la Borsini, hanno arrecato gravedanno alla banca medesima .

(4-10816)

COLOMBA E BARACETTI. — Al Mini-stro delle finanze. — Per sapere:

se corrisponda a verità che l'ufficiodistrettuale delle imposte dirette di Udineha svolto finora, pur avendone la capacit àoperativa, una limitatissima azione accer-tatrice di propria iniziativa, limitandos iinvece ad impostare il programma di ac-certamenti solo con riferimento ai verbalidi constatazione elevati, a seguito di pro-prie verifiche, dalla Guardia di finanza ;

se ritenga che tale stato di carenzasia da attribuirsi prevalentemente all'attua-le dirigente di quell'ufficio signor ClaudioRossmann il quale, a parte il poco impe-gno lavorativo (da diversi anni il suo ora -rio di lavoro settimanale è di 24 ore -dalle 9 alle 13 di ogni giorno - anzichédi 46 ore), indirizza la sua attività dire-zionale piuttosto che verso il raggiungi -mento degli obiettivi istituzionali (l'accer-tamento fmalizzato alla lotta alle evasion ifiscali), principalmente verso un « governodel personale » esercitato all ' insegna diatteggiamenti fortemente autoritari con-trassegnati da eccessivo rigorismo, discri-minazioni nella proposizione di sanzion idisciplinari, apprezzamenti scorretti nei ri-guardi del personale, mania persecutoriaverso i rappresentanti sindacali specie ne iconfronti del delegato CGIL. Fatti e circo-stanze, questi, tutti verificabili attraversol'esame degli atti relativi (ordini di servi-zio, lettere di richiamo, ecc .) e , principal-mente attraverso i rapporti inviati a talproposito alla direzione generale delle im-poste dirette da parte della Intendenzadi finanza di Udine e dall'Ispettorato com-partimentale delle imposte dirette di Trie-

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ste, rispettivamente alla fine dell'anno 1979e nel giugno 1981 ;

quali provvedimenti intenda adotta-re per superare in positivo lo stato d iscarsa efficienza dell 'ufficio, per riportar eserenità nell 'ambiente di lavoro, nonchéper dare un concreto seguito ai rapport idegli organi periferici prima menzionati .

(4-10817)

RAUTI. — Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale e al Ministro pe rgli interventi straordinari nel Mezzogior-no e nelle zone depresse del centro-nord.— Per sapere se siano a conoscenza del-lo stato di vivissima preoccupazione e d iagitazione determinatosi ad Anzio (Roma)dopo la notizia del minacciato licenzia-mento di trenta dipendenti della Massi-Ghisolfi (su un organico di circa cento -cinquanta); nonché per conoscere se e co-me intendano intervenire per scongiuraretale eventualità e salvaguardare i livelli dioccupazione nella fabbrica, specie in unmomento come questo in cui, in tant ialtri settori produttivi della stessa cittàe zona costiera, si sono determinati o sideterminano gravi fatti recessivi e la di-soccupazione giovanile - anche per motiv istagionali - tocca punte allarmanti .

L'interrogante chiede anche di saperecome si conciliano i trenta minacciati li-cenziamenti della Massi-Ghisolfi (Montedi-son) con il finanziamento chiesto dallastessa azienda alla Cassa per il mezzogior-no in vista di quello che venne definitoe propagandato come un piano preciso econcreto di ammodernamento 'di strutture ;piano che prevedeva, fra l'altro, l 'assunzio-ne di altre venti persone. Tanto più, dun-que, la notizia dei licenziamenti è giuntainattesa, ha destato stupore e suscitat oscalpore e rende necessario un intervent o- o meglio ancora un 'inchiesta - dei duedicasteri che, a questo punto, sono chia-mati in causa nella vicenda .

(4-10818)

ACCAME . — Al Ministro dell ' interno .— Per conoscere - in relazione al tragic oincidente accaduto il pomeriggio di dome-

nica 25 ottobre 1981 a Somma Vesuviana,quando un carabiniere ausiliario in servi-zio di vigilanza per un incontro di calcio ,intervenuto con alcuni colleghi per sedareuna rissa, nel corso del successivo inse-guimento di alcuni giovani che stavanofuggendo, sparava un colpo d'arma dafuoco e feriva mortalmente il dicianno-venne Pasquale Ammirati, di Somma Ve-suviana

quale sia stata la precisa dinamic adel fatto;

se, in particolare, il giovane, quandoè stato colpito, si trovasse all'interno oall'esterno dell 'area del campo di calcio .

(4-10819)

ACCAME. — Al Ministro della difesa.— Per conoscere se rispondano a veritàle notizie secondo le quali il giorno 20ottobre 1981, nei corridoi del palazzo ch eospita il Ministero difesa-marina, sareb-bero apparse scritte di contestazione neiconfronti del nuovo capo di stato mag-giore della marina militare, Angelo Mo-nassi .

Per conoscere altresì - considerato chetrattasi di fatto assolutamente inusitatoe non in linea con i comportamenti e letradizioni del personale della marina - :

se il tenore delle scritte possa farravvisare l'intendimento di addivenire aprovocazioni di più ampia portata, e ci òin relazione alle decise prese di posizionedell'ammiraglio Monassi a fronte dell 'af-fare « P 2 » ;

ACCAME. — Al Presidente del Consi-glio dei ministri. — Per conoscere :

se sia al corrente delle procedure in -solite seguite presso la Centrale di Caorsoper l'ultimazione dei lavori ;

in particolare, se l'ultimazione deilavori abbia comportato il richiamo di

se siano state condotte indagini sulel 'accaduto e, in caso affermativo, di qual etipo esse siano state e a quali risultatiabbiano portato .

(4-10820)

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numerosi tecnici con un impegno straor-dinario del tipo « precettazione », ed even-tualmente in base a quali disposizioni .

(4-10821 )

ACCAME. — Al Ministro della difesa .— Per conoscere -

in relazione a recenti servizi stampasecondo i quali, in fase di definizione delbilancio annuale della difesa, le autoritàmilitari preposte si atterrebbero, per quan-to concerne le spese definite « discrezio-nali », ad una ripartizione tra le forze ar-mate « ormai tradizionale » secondo le se-guenti percentuali approssimative : 50 percento all 'esercito, 30 per cento all 'aeronau-tica, 20 per cento alla marina ;

considerato che detta suddivisione ètale da risultare, a tutt 'oggi, condizionat ada quelli che furono i contenuti delle« considerazioni nei riguardi del trattatodi pace » stese separatamente, nel lontano1946, dai tre diversi Ministeri di forz aarmata allora esistenti ;

considerato altresì che le partizion ipercentuali di cui trattasi appaiono esseredivenute nel tempo, quasi per trascina-mento e ben oltre lo stretto ambito dell espese discrezionali, elemento condizionant ele stesse assegnazioni complessive annualidi bilancio alle tre forze armate, con ine-vitabile riflesso sulle relative consistenz eglobali in uomini e mezzi ; e ciò comedirettamente deducibile anche dall'analis idelle stesse articolazioni di bilancio di cuiagli « stati di previsione » del Minister odella difesa per i diversi anni finanziari ,quasi che non si sia tenuto pressoché al-cun conto, negli anni, né dell 'evoluzionedel concetto strategico generale, né dellesituazioni contingenti così come si sonoandate concretizzando nel Mediterraneo ;

alla luce del fatto che le situazionipolitico-strategiche ed i rapporti di forz ache si vanno instaurando o già si sonoinstaurati nel Mediterraneo, unitamente airapidissimi incrementi numerici ed aggior-namenti tecnici dei mezzi bellici navali ed

aerei delle nazioni che si affacciano sull ostesso mare, comportano l 'esigenza ormaiimprorogabile di una più coerente distri-buzione di risorse per i tre diversi am-bienti operativi aereo-terrestre, aereo-ma-rittimo ed aereo ;

alla luce altresì delle evidenti, im-mediate implicazioni, confortate per altroda approfonditi e consolidati studi in ma-teria, connesse con le esigenze di difesadell'Italia (nazione con oltre 8.000 chilo-metri di costa, che si protende attravers oil Mediterraneo quasi fino alle coste nord-africane, con una economia di trasforma-zione, le cui importazioni ed esportazionipassano per vie marittime in percentualeche va dall'80 al 90 per cento) sul maree subacquee ed in cielo oltre che su terra,implicazioni che portano in primo pian ola necessità di disporre di uno strumentodi difesa sostanzialmente equilibrato (intermini di potenzialità e capacità difensiveo, in altre parole, di quantità e di qualit àdi mezzi a disposizione delle tre diverseforze di terra, di mare e dell'aria) e diprovvedere, pertanto, ad una conseguente ,graduale, redistribuzione delle risorse di-sponibili ;

considerato infine che, per quantorelativo ad impegni già attuali nel tempodi pace, vuoi per quanto ha tratto percompiti di polizia di terra, di cielo e dimare, vuoi per compiti non precipuament e« di difesa » (trasporti acqua ; radioassi-stenze; soccorso alpino, ecc .), tutte e trele forze armate già si trovano ed ancorpiù si troveranno a sostenere carichi com-parabili, in termini di ricaduta sul bilan-cio della difesa - :

se intenda disporre affinché, già nel-la fase iniziale di impostazione dei lavoriper la definizione dello stato di previsionedel bilancio per l 'anno finanziario 1983 ,siano concretamente verificate le aliquotegenerali e particolari per singola forzaarmata, affinché sia finalmente sottopostaa realistica revisione e ad aggiornamentol 'attuale situazione - ivi inclusa la consi-stenza numerica degli appartenenti alle trecomponenti - e si dia il via, una voltaper tutte, all 'azione per porre termine a

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quegli schematismi che hanno comportat oe comportano diretti, negativi riflessi sul-l'efficienza dello strumento di difesa na-zionale ;

se intenda altresì disporre affinché s iponga mano al conseguente aggiornament oed alla nuova stesura del « libro bianc odella difesa », edizione gennaio 1977, e ci òanche alla luce del fatto che la premess aa detto « libro bianco » prevedeva che essofosse « . . . omissis . . . solo l 'inizio di un col-loquio con l'opinione pubblica che la di-fesa si propone di proseguire negli ann ifuturi, per tenerla al corrente della situa-zione delle forze armate e dello stato del -l'amministrazione militare, nella sua effet-tiva consistenza e nella continua dinamicadei suoi problemi . . . » .

(4-10822)

CUSUMANO . — Al Ministro della pub-blica istruzione. — Per sapere - premesso :

che con fonogramma del Ministrodella pubblica istruzione - Gabinetto pro-tocollo n . 16885/420/BD del 29 settembre1981 e distribuito, da parte dei provvedi -tori, ai presidi delle scuole e istituti d iistruzione secondaria di ogni ordine egrado, sono state date disposizioni per laconferma per i prossimi sei anni degli in -segnanti nominati nel corso dell'anno sco-lastico 1980-81 non ancora in possesso de ltitolo idoneo per l ' insegnamento ;

che direttamente interessati sono gliinsegnanti di educazione fisica , ed attivitàginnico-sportive, di educazione musicale edattività musicali, che sono stati nominat isupplenti annuali ;

che le norme di legge in materiaprevedono che gli insegnanti non avent ititolo specifico possano ottenere la confer-ma delle nomine solo nel caso in cui man -chino gli aspiranti in possesso di titolospecifico ed idoneo all ' insegnamento -

se non ritenga che la disposizioneministeriale, che ha suscitato un vero eproprio vespaio fra gli aventi titolo speci-fico, stravolga le norme ancora in vigoree pienamente operanti, sì da investire la

legittimità della disposizione stessa, basa-ta sul richiamo ad un disegno di legge(n. 1112) e non ad una legge approvata ;

come intenda risolvere i casi di chi- avendo conseguito il titolo specifico -rimane fuori dall'insegnamento sia puresotto forma di supplenza.

(4-10823)

CRUCIANELLI . — Al Ministro dellasanità. — Per sapere se sia a conoscenz adella situazione verificatasi nell'unità sa-nitaria locale FR 7 in seguito agli ingent itagli della spesa pubblica relativa ai ser-vizi sanitari . Pare infatti che, a partiredal prossimo mese di dicembre, un grannumero di dipendenti dell'USL FR 7 sa-ranno sospesi dallo stipendio per man-canza di fondi . Altrettanto grave è la si-tuazione negli enti convenzionati (clinic a« Santa Teresa » di Isola Liri, clinica « Vil-la Gioia », laboratori di analisi di Sorae di Arce), cui è stata comunicata, indata 26 ottobre 1981, la sospensione dell arevoca della convenzione « pur conferman -do assoluta impossibilità effettuazione pa-gamenti anche per ulteriore decurtazion eassegnazione fondi » .

Per sapere pertanto quali provvedimen -ti il Ministro abbia adottato od intendaadottare per scongiurare provvedimenti le -sivi dei diritti dei lavoratori del settore edel diritto alla salute della cittadinanza.

(4-10824)

QUERCI. — Al Ministro di grazia egiustizia. — Per sapere quando si vorràporre termine alla precaria situazione degliUffici notifiche, esecuzioni e protesti press ole Corti d'appello, i tribunali e le preture ,sempre più carenti nelle strutture e nei'servizi, e tuttora regolati da norme no npiù rispondenti all'attuale realtà socio -politica .

Per conoscere in virtù di quali pre-supposti un numero esiguo di lavoratori(appena 4.950 in 740 uffici giudiziari delterritorio nazionale) debba continuare aprestare la propria attività, spesso in con -dizioni di estremo disagio, senza limiti d itempo e di orario, e, se occorre, anche

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nei giorni festivi, e senza alcuna effettiv agaranzia del godimento delle ferie .

Per sapere in base a quali princìpisiano state disattese, nell'ultimo quinquen-nio, dagli organi burocratici, istanze eproposte atte a migliorare e dinamicizzarequesto fondamentale settore dell'ammini-strazione della giustizia, adottando la tat-tica del silenzio e dell'immobilismo :

Per sapere quali provvedimenti sianostati presi per porre termine, specie ne igrandi centri, alle lungaggini ed ai ri-tardi nel pagamento degli stipendi men -

sili, pur essendo regolarmente stanziati ifondi necessari nel bilancio del Ministerodi grazia e giustizia.

Per conoscere infine i motivi per iquali non è stato possibile evitare i re-centi scioperi nazionali dei coadiutori (dall° al 6 ottobre) e degli ufficiali giudiziari(26 e 27 ottobre) che hanno ancor piùacuito la già critica situazione general edell'amministrazione della giustizia e qua-li rimedi si intendano adottare per evi-tare altre prevedibili agitazioni da part edei lavoratori del settore.

(4-10825)

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA ORAL E

FERRARI MARTE. — Al Ministrodell'industria, del commercio e dell'arti-gianato. — Per conoscere :

quali interventi intenda concretamen-te svolgere o siano stati già attuati pe rpoter assicurare la ripresa produttiva d iimportanti plessi industriali presenti nelterritorio di Laveno Mombello (Varese)ed in altre realtà, come Livorno e Spole-to, della Pozzi-Ginori ;

quali siano nei fatti le prospettivedei diversi settori di appartenenza al grup-po Pozzi-Ginori sia nelle prospettive oc-cupazionali sia finanziarie per evitare no nsolo il licenziamento e la perdita di cir-ca 8 mila posti di lavoro, ma il prosegui-mento della cassa integrazione quando visono possibilità di lavoro sia nel mer-cato nazionale che internazionale ;

quali siano le decisioni e gli orien-tamenti della SAI, detentrice del pacchet-to azionario maggioritario nell'ambito de lgruppo.

(3-05000)

CRUCIANELLI, MILANI, GIANNI, MA-GRI, CAFIERO E CATALANO . — Al Mini-stro di grazia e giustizia. — Per saperequali ragioni abbiano consigliato l'ammi-nistrazione penitenziaria ad installare ve-tri divisori in alcune sale per i colloquidel reclusorio romano di Rebibbia, consi-derato che :

1) il direttore, il giudice di sorve-glianza e il personale civile e militar edell'istituto hanno espresso la loro oppo-sizione ad un provvedimento consideratoinutile e tale invece da indurre i dete-nuti a forme esasperate di protesta ;

2) i sistemi di sicurezza installat inell'istituto (metal-detectors, porte blin-date) sono tali da rendere assolutament esuperflui i vetri divisori, e d'altronde lapratica diffusa in altre « carceri speciali »di consentire saltuari colloqui senza ve -

tri dimostra inequivocabilmente il merocarattere punitivo del provvedimento, pri-vo di qualsiasi giustificazione di « ordinepubblico » ;

3) il carcere di Rebibbia, per la re-sponsabile azione del direttore e del per-sonale civile e militare, e per l'impegnodi. molti detenuti, che hanno saputo co-struire momenti di dibattito e di riven-dicazione tali da escludere il ricorso aforme violente di ribellione e da emargi-nare i settori estremi del terrorismo edella criminalità comune organizzata, èoggi considerato un esempio di relativ atranquillità nell'universo carcerario italia-no, che richiede pertanto ben altri inter-venti che non la vessatoria misura de ivetri divisori ;

4) la legge 26 luglio 1975, n . 354,all'articolo 18 prevede che i colloqui sisvolgano « sotto il controllo a vista e no nauditivo del personale di custodia », men-tre i vetri divisori comporterebbero laconseguenza di un controllo auditivo de icolloqui stessi.

Per sapere, pertanto, se il Ministroritenga che con tali assurdi provvedimen-ti si possa prevenire la conflittualità vi alenta all'interno delle carceri, e non piut-tosto favorirla a detrimento del difficilelavoro che operatori, magistrati e alcun idetenuti svolgono per sfuggire all'infer-nale spirale di condizioni subumane-rivol-ta-repressione.

(3-05001)

CRUCIANELLI, CATALANO, MILANI ,GIANNI, MAGRI E CAFIERO. — Al Mini-stro di grazia e giustizia . — Per conoscereIe motivazioni, le modalità e i risultat idell'operazione di vasta e capillare perqui-sizione dei reparti del carcere napoletanodi Poggioreale, condotta da polizia e cara-binieri nella notte tra il 18 e il 19 otto-bre 1981, e in particolare :

se risponda a verità la notizia gra-vissima secondo cui alcuni agenti di cu-stodia sarebbero stati perquisiti alla pre-senza dei detenuti, con l'evidente conse-guenza di lederne profondamente il presti-

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non indifferenti togliendo tutta la zonache comprende i comuni di Santa Cate-rina Villarmosa, Marianopoli, Villalba ,Mussomeli, da uno stato di isolamento at-tuale che aggrava la situazione economic agià pesante di queste popolazioni .

La proposta del comune di Vallelungaconsentirà a molti comuni dell'Agrigentino(zona del Cammaratese) di potere rapida-mente raggiungere Catania e quindi l egrandi strade di comunicazione per il con-tinente.

(3-05005)

AUGELLO. — Al Ministro dei lavoripubblici. — Per conoscere quali motiviostacolano il finanziamento, da parte del-l'ANAS, dei seguenti progetti di ammoder-namento della strada statale 121 « Cata-nese » :

1) secondo lotto « bivio Marianopoli,lato S. Caterina-stazione Villalba » ;

2) terzo lotto « stazione Villalba-bi-vio Manganaro », i cui progetti sono stat iapprontati da tempo da parte della stes-sa ANAS .

Attualmente i tratti sopradetti sono dif-ficilmente transitabili e per i tale ragionepregiudicano ancor di più lo stato di sot-tosviluppo dei centri urbani interessati adetta viabilità e in particolare i centri d iVallelunga, Villalba, Marianopoli, Sant aCaterina Vill ./SA, tutti in provincia diCaltanissetta e i comuni di Valledolmo ,Alla, Roccapalumba in provincia di Pa-lermo. Un intervento in questa zona, per-tanto, oltre a rompere situazioni che sta-gnano da tempo immemore, produrrebbeuna sensibile spinta all 'economia della zo-na con prospettive ragionevoli per un in-cremento turistico .

(3-05006)

MAGRI, BASSANINI, LOMBARDI, RO-DOTA, GALANTE GARRONE E GIANNI .— Al Ministro di grazia e giustizia. —Per sapere :

1) se gli risulti che nel corso deiprocedimenti di lavoro riuniti (RG 2346 /81 e RG 2312/81) pendenti avanti il giu -

dice del lavoro di Milano dottor Roman oCanosa, il dottor Marino Marzorati diri-gente della sezione lavoro, agendo d ' intesacol dottor Franco Cosentini, abbia fattotrasferire in tribunale il fascicolo del prov-vedimento 234/81 dalla cancelleria dove s itrovava in attesa di udienza già fissata peril 7 ottobre 1981 a seguito di ordinanz adichiarativa della inammissibilità di unaseconda ricusazione presentata dalla so-cietà RESEM del gruppo Montedison, iden-tica alla prima presentata dalla societ àdello stesso gruppo « Montepolimeri » e re -spinta il 9 luglio 1981 dal presidente fa-cente funzioni del tribunale di Milano dot-tor Emanuele Vittorio della sezione lavo-ro, allo scopo di instaurare irregolarmenteavanti il suddetto dottor Cosentini un nuo-vo procedimento di ricusazione rivolto allariforma e revisione del precedente prov-vedimento conclusasi con l'ordinanza di ri-getto del presidente del tribunale dottorEmanuele Vittorio ;

2) se il Ministro sia a conoscenzache nonostante l 'ordinanza di inammissi-bilità del giudice designato fosse divenut ainoppugnabile in mancanza di ricorso diCassazione avverso di essa, il dottor Co-sentini abbia deciso su tale istanza di ri-cusazione accogliendola e affermando nel -l'ordinanza, in contrasto con la precedentedecisione del tribunale, che la collabora-zione di un magistrato al collettivo dell aredazione della rivista scientifica-divulgati-va Sapere configurato come « Soviet » ren-de tale magistrato responsabile del conte-nuto degli scritti pubblicati su tale rivistain guisa, se taluni di essi riguardano un aparte in causa, da determinare un interes-se del giudice ex articolo 51, n . 1, delcodice di procedura civile ;

3) se il Ministro sia informato:

che il dottor Cosentini, esorbitandodai suoi poteri, ha disatteso i provvedi-menti pretorili di riunione delle cause RG2312/81 e RG 2346/81 al fine di deciderenuovamente su uno dei due procedimentiignorando l'avvenuta reiezione della ricu-sazione nell 'altro, motivando, che la secon-da istanza aveva ad oggetto un articolodella rivista, ma omettendo di precisare

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gio, 'a tutto vantaggio di eventuali ricatt ie connivenze tra cosche mafiose e camor-ristiche e singoli dipendenti dell'ammini-strazione penitenziaria ;

quali provvedimenti il Ministro in-tenda adottare per contrastare il brutale« contro-potere » delle centrali camorristi-che, essendo ovvio che le saltuarie, seppurcapillari, perquisizioni non potranno ma ida sole disinnescare il clima di violenza edi prevaricazione radicato nell'istituto na-poletano ;

quali radicali ed urgenti intervent isiano stati programmati per lo sfollament odell'istituto ed il miglioramento delle con-dizioni alimentari, igienico-sanitarie edambientali, attualmente a livelli indecen-ti, e tali da favorire le forme anche piùviolente ed irresponsabili di ribellione .

(3-05002 )

MILANI, GIANNI, MAGRI, CAFIERO ,CATALANO E CRUCIANELLI . — Al Mini-stro dell'interno. — Per conoscere le ra-gioni che hanno giustificato il trasferi-mento del vice-questore Eugenio Lazzeri-ni, capo della DIGOS di Roma ed oraresponsabile di un ufficio secondario del -l 'UCIGOS, nonostante la sua indubbiapreparazione professionale, dimostrata neifatti con la conduzione di importanti ope-razioni contro le centrali eversive e neo-fasciste della capitale, e in particolare :

se sia vero che la rimozione del dot-tor Lazzerini sia stata personalmente ri-chiesta dal generale De Sena, capo distato maggiore dell 'Arma dei carabinieri ,al capo della polizia Coronas ;

se vi sia un collegamento tra il tra-sferimento del dottor Lazzerini e le suerecenti importanti indagini volte a colpi-re l'eversione nera, che avevano condottoad individuare tra i presunti terroristi i ltenente dei carabinieri Eugenio Bilardo ;

se il ministro abbia valutato la gra-vità di un trasferimento che colpisce i lvertice di un ufficio impegnato in unadurissima lotta contro il terrorismo neo -fascista, che già è costata la vita al ca-pitano Straullu e all 'agente Di Roma ;

se vi siano state pressioni indebitesu chi conduceva le indagini contro lecentrali neo-fasciste, dopo l 'arresto di al-cuni capi « insospettabili, quali gli avvo-cati Giorgio Arcangeli e Paolo Vitale eil chirurgo Carlo Alberto Guida ;

se al Governo sia noto attravers oquali vicende giudiziarie, e per iniziativadi chi, il nome del tenente' Bilardo siastato stralciato dall'elenco dei mandatidi cattura richiesti dalla DIGOS, e al te-nente sia stata recapitata una semplicecomunicazione giudiziaria .

(3-05003)

LABRIOLA. — Ai Ministri della ma-rina mercantile e delle partecipazionistatali. — Per sapere quali interventi in-tendano adottare di fronte alle decision iassunte dalla società TO .RE.MAR., in or-dine all'esercizio delle linee di comuni-cazione .

(3-05004)

AUGELLO. — Al Ministro dei lavoripubblici e al Ministro per gli intervent istraordinari nel Mezzogiorno e nelle zon edepresse del centro-nord. — Per conosce-re - premessa l 'attesa delle amministra-zioni locali e delle popolazioni interessat e- i motivi che ostacolano l'accoglimentodella proposta dell'amministrazione comu-nale di Vallelunga Pratameno, riguardant ela realizzazione di una strada a caratter einterprovinciale, di collegamento tra l astrada statale 189 (Palermo-Agrigento) el'autostrada Palermo-Catania, lungo untratto collegante la prima, all'altezza delbivio Cammarata, con la seconda, all 'al-tezza dello svincolo Tre Monzelli, attra-verso la strada Tumarrano-Vallelunga,Vallelunga-Serrafichera con innesto nell astrada statale n. 120, chilometro 38+600 .

Non sfugge certamente ai Ministri l'im-portanza di tale nuova struttura viariache, oltre a consentire il diretto collega-mento con i centri dell'Agrigentino e del -le Madonie gravitanti attorno alle due ar-terie viarie principali (veloce Palermo-Agri-gento e autostrada Palermo-Catania) ap-porterebbe benefici turistici ed economici

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che tale articolo era stato pubblicato an-teriormente alla prima istanza di ricusa-zione rigettata;

che lo stesso dottor Cosentini siè dimenticato di rilevare che la proposi-zione della ricusazione era tardiva, inquanto già decorso il termine di cui al -l'articolo 52 del codice di procedura civi-le rispetto alla comunicazione dell'ordinan-za del pretore dirigente di assegnazionedella causa RG 2346/81 al giudice dotto rCanosa (14 luglio 1981 notificazione, 1 8luglio 1981 ricusazione) ;

che il giudice Cosentini designav aquale giudice sostituto del dottor Canos ail dottor Fabrizio Poppi, già spogliato del -la causa, facendo mostra di non sapereche la medesima causa era già pendenteavanti il giudice del lavoro dottor Ales-sandro Conzatti della medesima sezionelavoro .

Per sapere infine se il Ministro o i lprocuratore generale, dopo aver preso co-noscenza dei fatti, ne abbiano investito i lConsiglio superiore della magistratura conuna richiesta di azione disciplinare neiconfronti dei dottori Marzorati e Cosen-tini, e se il Consiglio superiore della ma-gistratura abbia disposto una ispezionepresso la pretura e il tribunale di Milano ,volta anche a stabilire per quale motivoil presidente del tribunale di Milano ab-bia delegato a conoscere della secondaistanza di ricusazione già dichiarata inam-missibile con provvedimento del 29 lugli o1981, il magistrato Cosentini della primasezione civile anziché il magistrato Ema-nuele Vittorio della sezione lavoro del tri-bunale che già aveva conosciuto e decisosulla prima identica istanza di ricusazionerespingendola .

(3-05007 )

SERVELLO, SOSPIRI, ABBATANGEL OE RUBINACCI. — Ai Ministri del tesoroe delle finanze . — Per conoscere se sialegittimo che un istituto di diritto pub-blico, quale il Monte dei Paschi di Siena ,possa porsi al di fuori della legge discri-minando i lavoratori aderenti alla Fede -razione italiana lavoratori del credito ed

enti assimilati (FILCEA-CISNAL) ed igno-rando i provvedimenti emessi, nei varigradi, dalla magistratura che condannanopuntualmente da anni l'atteggiamento di-scriminatorio ed antisindacale dell'istituto .

Per conoscere, inoltre, quale sia la va-lutazione dei Ministri sulle iniziative delMonte dei Paschi di Siena a propositodell'impiego di milioni per sostenere uncomportamento palesemente irregolare, eciò anche in relazione all'ostinata esclu-sione dall'organo consultivo per il passag-gio di categoria e per la valutazione de lpersonale dipendente dei rappresentanti al -l'uopo destinati dalla su menzionata orga-nizzazione sindacale, la quale si è vistacostretta ad intraprendere una manifesta-zione di protesta culminata con l'occupa-zione della direzione dell'Ispettorato delleesattorie, ricevitorie, tesorerie gestite dalMonte dei Paschi di Siena, sita in Romain via dei Normanni 1 .

(3-05008)

MELEGA E CRIVELLINI . — Al Presi-dente del Consiglio dei ministri . — Perconoscere - premesso che una corretta in-formazione è una pre-condizione indispen-sabile per creare nel paese e tra le forzepolitiche una corretta e proficua aggre-gazione di consensi e di dissensi nei con-fronti di ogni misura di Governo - a pro-posito dell'affare ITAVIA :

1) se risponda al vero che l 'ALITA-LIA mette da tempo in opera, nei con-fronti di organi di informazione e di sin-goli giornalisti, un programma di sostan-ziale corruzione, consistente nella distribu-zione di viaggi e soggiorni gratuiti ;

2) un elenco nominativo dei giorna-listi che, a qualsiasi titolo, negli ultimidue anni siano stati ospiti dell'ALITALIAsu tratte di volo ALITALIA o in alberghiitaliani o esteri ;

3) se tali giornalisti siano intervenu-ti, attraverso i vari organi di informazio-ne a cui hanno accesso, sulla question eITALIA, e quali tesi abbiano sostenuto ;

4) se, a prescindere dal caso in que-stione, i Ministri intendano intervenireimmediatamente presso l 'ALITALIA per

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VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 3 NOVEMBRE 1981

fare cessare questa pratica evidentementeinquinante del corretto formarsi dell'opi-nione pubblica e, ove ne riscontrino gl iestremi, intendano denunciare gli autori d ieventuali reati .

La presente interrogazione riproducetestualmente l ' interrogazione n. 3-02940,dal momento che in data 28 ottobre 198 1il rappresentante del Governo (che pure ,attraverso il ministro Radi, si era dichia-rato « pronto » a rispondere) non ha dedi-tato una sola parola nella sua rispostaall'interrogazione medesima, che pure eraiscritta all'ordine del giorno, e pertantogli interroganti non ritengono che essapossa considerarsi « svolta » .

(3-05009)

GREGGI. — Al Presidente del Consigliodei ministri e ai Ministri del turismo espettacolo e del lavoro e previdenza so-ciale. — Per conoscere se ed in quali ter-mini il Governo voglia intervenire, anchetenendo conto di precedenti sollecitazioniparlamentari, perché sia risolto il proble-ma dei giovani giocatori implicati nell oscandalo-truffa delle scommesse calcistichee venga applicata « la sospensione condi-zionale » per le pene inflitte dalla FIGC(Federazione italiana gioco calcio) .

L'interrogante, in particdlare, fa notareche l'incomprensibile ostinazione ad appli-care la condizionale (come avviene in qual-siasi sistema penale che si rispetti) a gio-vani calciatori di valore internazionale (co-me Rossi, Giordano e Manfredonia) staevidentissimamente portando ad alcuneconseguenze gravi per il calcio italiano :

1) la Juventus corre il rischio di es-sere eliminata dalla Coppa dei Campioni ;

2) la nazionale di calcio rischia dinon fare bella figura nella parte finaledel suo girone eliminatorio (anche se -grazie alla inaspettata vittoria della Dani-marca in Grecia - ha acquistato la certez-za dell'ammissione alle finali della Coppadel mondo in Spagna) ;

3) se non sarà intervenuta l'applica-zione (doverosa anche per ovvie ragion idi giustizia) della condizionale, sarannofortemente pregiudicate le possibilità stes -

se dell'Italia nelle finali della Coppa delmondo.

L'interrogante si permette di osservar eche - a questo punto e in queste condi-zioni - l'ostinazione degli organi sportivicostituisce, di fatto, un vero e propri o« sabotaggio » alle possibilità del calci oitaliano.

L'interrogante, infine, ricorda che lasospensione condizionale della pena peri calciatori più giovani potrebbe, in parti-colare, essere accompagnata da forti mul-te (da utilizzare in opere di propagandaed elevazione culturale e morale delle gio-vani generazioni calcistiche) .

(3-05010)

GREGGI. — Al Presidente del Consi-glio dei ministri e ai Ministri di graziae giustizia e dell'interno. — Per sapere -in relazione al barbaro delitto che hastroncato la vita del commerciante roma-no Palombini

1) se corrisponda a verità l'informa-zione-stampa secondo la quale la libera-zione di Mirta Corsetti e poi il rinveni-mento del cadavere di Palombini son ostati possibili per la collaborazione di un« pentito », provocata (sembra con note-vole somma) dalla OSA, l'organizzazionedei commercianti romani decisa a fian-cheggiare l'azione delle pubbliche auto-rità ;

2) quali difficoltà le pubbliche auto-rità italiane incontrino per adottare siste-mi di indagine e di intervento più effi-caci, analoghi a quelli dell'OSA, adottatidalle polizie di paesi di sicura demo-crazia;

3) quale fondamento abbia l'afferma-zione della vedova di Palombini, secondola quale il principale responsabile del-l'azione delittuosa (un ergastolano evaso)si troverebbe oggi a godere di un « trat-tamento di pensione » nelle prigioni d iStato, invidiabile da molti poveri « one-sti », con la possibilità - grazie ai frutt idei crimini commessi - di assicurarsi an-che, a pagamento, trattamenti extra ;

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4) se il Governo ritenga assoluta -mente necessario a questo punto, sull abase della fallimentare esperienza italian adi questi anni (di aumento di criminalit àe di caos anche omicida nelle carceri) ,favorita da leggi cariche di ostinato uto-pismo ed infantilismo, e sempre nel pie -no rispetto della Costituzione, studiare ri-forme delle pene e della disciplina dellecarceri, che ristabiliscano una certa pro -porzione tra le carceri e le pene da unlato, e la efferatezza e sistematicità ditante nuove forme di criminalità (partico-larmente redditizie) dall'altro, e costitui-scano altresì una seria difesa del tantoproclamato « diritto alla vita », nonché u nefficace deterrente non soltanto per i pro-motori e gli organizzatori, ma anche peri collaboratori, a qualsiasi livello, di que-ste forme delittuose .

(3-05011)

GREGGI. — Al Presidente del Consi-glio dei ministri . — Per sapere se il Go-verno ritenga opportuno ed anche dove-roso, nonché utile, in caso di pubblichedichiarazioni del Presidente del Consigliostesso e di altri membri del Governo, cheabbiano particolare importanza o partico-lare risonanza e diffusione, far pervenirea ciascun membro del Parlamento copiadelle dichiarazioni stesse .

In particolare, l'interrogante intendefare riferimento, in questo caso, alle im-portanti dichiarazioni rese alla televisionestatale dal Presidente del Consiglio, nell aserata di sabato 31 ottobre 1981, sull agravità della situazione economica e ge-nerale del paese, dichiarazioni alle qualil'interrogante attribuiva ed attribuisce par-ticolare importanza, e delle quali nessungiornale, nella successiva giornata di do-menica 1° novembre, ha riportato il test ointegrale .

L'interrogante riconosce il pieno dirit-to, ed anche il dovere, del Governo di ri-volgere direttamente appelli ed informa-zioni alla pubblica opinione, ma ritieneche di questi appelli ed informazioni iparlamentari abbiano diritto e dovere diessere opportunamente, integralmente, di-rettamente informati .

(3-05012)

GALLI MARIA LUISA. — Al Presiden-te del Consiglio dei ministri e ai Ministridell 'interno e di grazia e giustizia . — Persapere se risponda a verità la notiziasecondo la quale, negli ultimi anni, al -cune centinaia di bambini di origineguatemalteca siano stati ridotti in schia-vitù e tradotti in Italia per essere illegit-timamente affidati a coppie italiane .

Se la notizia è vera, l ' interrogantechiede di conoscere le ragioni per le qualii nostri servizi di immigrazione non sian ointervenuti in un traffico che, date leproporzioni, avrebbe dovuto formare og-getto di interventi da parte delle autoritàdi pubblica sicurezza, e chiede altresì d isapere quali provvedimenti siano statiadottati al fine di impedire che trafficidel genere, del resto già in precedenzadenunciati e portati a conoscenza dei Mi-nisteri competenti, tramite documentiispettivi parlamentari, possano ripetersiper l'avvenire .

(3-05013)

GIANNI, CRUCIANELLI, CATALANO ,MILANI, MAGRI E CAFIERO . — Al Mini-stro di grazia e giustizia. — Per saperese il Ministro sia a conoscenza della pro-lungata paralisi dell'attività della sezionedel lavoro della pretura di Cassino (Fro-sinone) . Pare infatti che, a fronte di uningente numero di procedimenti avviati inrelazione a licenziamenti e provvediment ipunitivi inflitti dalla FIAT di Cassino ,spesso con motivi pretestuosi, a lavorator idello stabilimento, il titolare della sezionelavoro abbia più volte lamentato l'impossi-bilità di celebrare i processi per l ' inade-guatezza dell'organico della pretura, giun-gendo persino a consigliare, ad una dele-gazione della Federazione lavoratori me-talmeccanici di intraprendere specificheiniziative di lotta per richiedere l'assegna-zione alla sede di Cassino di un altromagistrato per la sezione lavoro .

Per sapere, pertanto, quali provvedi-menti siano previsti per sanare l'insoste-nibile situazione di blocco verificatasi nel-la pretura di Cassino .

(3-05014)

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GIANNI, MILANI, CRUCIANELLI E

CATALANO. — Ai Ministri del lavoro eprevidenza sociale e dell ' industria, com-mercio e artigianato . — Per sapere:

se risponde a verità quanto riportatoda organi di stampa circa una riunion esvoltasi presso la FIAT di Cassino, cuihanno partecipato sindaci di alcuni co-muni della zona, luogo di residenza di la-voratori dell'azienda in questione ;

se in particolare risponde a verità l aproposta, formulata dall'azienda stessa, disollecitare forme di autolicenziamento d aparte dei lavoratori, per venire incontroalle esigenze dell'azienda in questione ;

quali siano gli orientamenti dei Mi-nistri interrogati riguardo queste gravi epreoccupanti notizie, che configurano for-me di pressione e di ricatto nei confront idei lavoratori della FIAT di Cassino .

(3-05015 )

BIONDI, FELISETTI E CANEPA. —Al Ministro di grazia e giustizia. — Persapere se il Ministro intenda promuovere ,nell'ambito dei propri poteri di sorve-glianza, una opportuna iniziativa tenden-te al più sollecito accertamento delle finoad oggi riconosciute gravi condizioni d isalute del dottor Giorgio Raiteri, di Ge-nova, detenuto in attesa di giudizio, dop oquasi due anni di carcerazione preventiva ,per presunto concorso in reati associativ idi carattere eversivo, in considerazione de iriflessi che tali condizioni di salute han-no sulla obiettiva maggiore afflizione cheil carcere preventivo in tal caso arrecaall ' imputato, e sull 'appropriato uso degl istrumenti che presiedono alla concessio-ne della libertà provvisoria . Il tipo direato ascritto al Raiteri, unitamente all aincredibile complessità delle circostanze ecoincidenze che hanno originato e accom-pagnato la sua vicenda giudiziaria, rischia-no di far sì che nelle more di un defini-tivo chiarimento della sua posizione giu-ridica si giunga drammaticamente in ri-tardo. ai fini del recupero del funziona-

mento di organi considerati vitali al nor-male espletamento di qualsivoglia attivit àumana .

Gli interroganti si fanno portatori einterpreti presso il Ministro del fatto cheanaloghe preoccupazioni a proposito de lcaso del dottor Giorgio Raiteri sono statefatte proprie e manifestate da illustri per-sonalità del mondo della scienza e deldiritto anche a livello internazionale, ol-tre che da un crescente numero di citta-dini genovesi firmatari di un appello alPresidente della Repubblica nella sua qua-lità di Presidente del Consiglio superioredella magistratura, e chiedono di cono-scere se il Ministro, assunte le opportuneinformazioni, intenda informare il Parla-mento su questa specifica vicenda chetanto ha colpito l'opinione pubblica delnostro paese .

(3-05016)

CATALANO, CRUCIANELLI, MILANI ,GIANNI, MAGRI E CAFIERO. — Ai Mini-stri dell'interno e di grazia e giustizia. —Per sapere - posto che nelle scorse setti -mane sono stati effettuati a Napoli nume-rosi arresti per la grave imputazione d i« banda armata », in relazione ad episodiavvenuti negli anni 1976-1977 ricondotti ad« Autonomia operaia », per i quali gli at-tuali arrestati - tra cui il borsista univer-sitario Flora e gli operai Postiglione eRomano - furono già giudicati, condannatie scontarono la condanna in carcere - :

1) quante siano le persone arrestate ,e quali i reati specifici singolarmente at-tribuiti ;

2) se vi è relazione e continuità tragli attuali arresti e quelli del luglio scor-so, seguiti al sequestro Cirillo ;

3) se, nel quadro delle indagini rela-tive al sequestro Cirillo, e nelle iniziativeper la lotta al terrorismo e, in partico-lare, alle Brigate rosse, siano state dispo-ste inchieste per accertare veridicità, pro-venienza, intermediari e destinatari de lpresunto riscatto pecuniario versato pe rla liberazione di Ciro Cirillo .

(3-05017)

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INTERPELLANZ E

I sottoscritti chiedono di interpellareil Governo, per conoscere - premesso che:

l'assegnazione del Premio Nobel al-l'Alto Commissariato delle Nazioni Uniteper i profughi rappresenta una indicazio-ne non moralistica di scelte politiche chedovrebbero valere come argomento di ana-lisi e di riflessione per Parlamenti e Go-verni ;

i profughi sono nel mondo oltre 1 0milioni, senza contare i profughi palesti-nesi e la serie sempre più numerosa d iesuli che non possono più vivere in pae-si in cui regimi repressivi e polizie paral-lele mettono a repentaglio la vita dei cit-tadini democratici ;

l'Italia, che non ha mai esteso, unicodei paesi europei con il Principato di Mo-naco, la convenzione di Ginevra oltre illimite del 1° gennaio 1951, neppure in oc-casione della ratifica del protocollo aggiun-tivo del 4 ottobre 1967, ha concesso rifu-gio per concessione governativa solo ne l1973 ai cileni rifugiatisi nell'ambasciataitaliana a Santiago e ai loro familiari enel 1979 ai vietnamiti raccolti in mare danavi italiane e ammessi nel nostro terri-torio attraverso la Charitas Internationalis ;

il rappresentante in Italia del-1'HCRNU ha sottolineato il carattere ano-malo e discriminante della posizione ita-liana sia nei confronti degli stessi rifugia -ti cileni e vietnamiti (tra i quali si è datoil caso di due fratelli fuggiti dallo stess opaese per la medesima persecuzione di cu iuno ha ottenuto lo status di rifugiato el'altro no), sia per l'enorme numero distranieri presenti sul nostro territorio,molti dei quali fuorusciti dai loro paes iper ragioni politiche che mancano di unacorretta definizione giuridica ;

sembra quindi necessario attirare l aattenzione del Governo italiano su quest asituazione che si dimostra ogni giorno

più onerosa tanto per la comunità inter -nazionale quanto per gli stessi rifugiati ,anche perché richiamano con urgenza al-l'adeguamento della convenzione sia il det-tato costituzionale che prevede parità didiritti per gli esuli che riparano nel no-stro paese a prescindere dal principio direciprocità, sia le richieste dell'HCRNU nel-la ventottesima sessione del 1977 che hafatto appello agli Stati interessati affin-ché ritirino la limitazione geografica del1951 -

quali iniziative il Governo intende in-traprendere affinché l'Italia si assuma laresponsabilità di accogliere i rifugiati no neuropei sullo stesso piano dei rifugiatiprovenienti dai paesi d'Europa, alla stes-sa stregua degli altri paesi della CEE.

(2-01359) « CODRIGNANI, GALANTE GARRONE,

RODOTÀ, GALLI MARIA LUISA,

ONORATO » .

I sottoscritti chiedono di interpellareil Presidente del Consiglio dei ministri ei Ministri degli affari esteri e della difesa ,per sapere - in relazione alla decisione

del Governo italiano di inviare repartidelle forze armate nella regione del Sinai ,per partecipare alla « forza multinazionaledi pace » che dovrebbe garantire l'esecu-zione degli accordi di Camp David - :

1) se il Governo abbia valutato lagravità di tale decisione, considerato chela « forza multinazionale di pace » nonsarà organizzata e diretta dalle Nazion i

Unite, ma servirà esclusivamente a favo-rire la strategia medio-orientale degli StatiUniti d'America, che del resto si sta giàdimostrando inefficace e tale da accrescerela tensione nell'area ;

2) se l'invio del contingente di trup-pe italiane debba considerarsi come un

superamento di fatto dei limiti di inter-vento stabiliti dall'alleanza atlantica, se-condo la pericolosa dottrina della « tutel adegli interessi vitali dell'occidente stra-volgendo i caratteri di tale alleanza, che

con molta difficoltà potrebbe considerarsi

Atti Parlamentari

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 3 NOVEMBRE 1981

ancora esclusivamente difensiva, e pertan-to incompatibile con il dettato della Costi-tuzione italiana ;

3) per quali ragioni il Governo nonabbia ritenuto suo dovere informare pre-ventivamente il Parlamento di una deci-sione che modifica profondamente la poli-tica estera e la politica militare del paese ;

4) se il contingente da inviare nelSinai debba considerarsi uno dei « repar-ti operativi mobili » di cui ha più volteparlato il Ministro della difesa, come d iunità adatte a compiti di emergenza perla protezione civile e per interventi mili -tari

straordinari, e

previsti, con ingent istanziamenti, nel capitolo n . 4071 del bi-lancio di previsione dello Stato per l'ann ofinanziario 1982 ;

5) se il Governo sia consapevole ch ela partecipazione alla cosiddetta « forzamultinazionale di pace » rappresenterà unaevidente ingerenza nella difficile crisi me-dio-orientale, e un atto di aperta ostilitàverso quei popoli, primo fra tutti il popo-lo palestinese, che contestano gli accord idi Camp David come lesivi dei diritti ina-lienabili della nazione palestinese;

6) quali iniziative il Governo italia-no intenda intraprendere in sede comuni-taria perché l 'Europa si faccia portatricedi un proprio contributo di pace, al d ifuori di nuove spartizioni ed ingerenzenell'area medio-orientale .

(2-01360) « MILANI, MAGRI, GIANNI, CAFIE-

RO, CATALANO, CRUCIANELLI » .

I sottoscritti chiedono di interpellareil Presidente del Consiglio dei ministri edil Ministro di grazia e giustizia, per co-noscere :

premesso che - in una dichiarazion eriprodotta con grande evidenza sul Gior-nale nuovo del l° -novembre 1981 - il sot-tosegretario di Stato alla giustizia Sca-marcio ha proposto un referendum perreintrodurre in Italia la pena di morte ;

premesso, altresì, che la Costituzio-ne italiana, uniformandosi ad un impor-

tante principio di civiltà giuridica, forte -mente radicato nella cultura e nella tra-dizione del nostro paese, ha cancellato da lnostro ordinamento la pena di morte, sal-vo che nei casi previsti dal codice penalemilitare di guerra ;

premesso, infine, che il referendumabrogativo non è ammesso nei confrontidi princìpi e norme costituzionali - :

1) se il sottosegretario Scamaroioabbia effettivamente reso la dichiarazionepubblicata dal Giornale nuovo;

2) in caso positivo, se ne eranostati preventivamente informati il Mini-stro di grazia e giustizia e - data la rile-vanza politica generale della questione -lo stesso Presidente del Consiglio ;

3) sempre in caso positivo, se i lGoverno intenda con ciò modificare l'in-dirizzo di rigoroso rispetto dei princìpi edelle garanzie costituzionali enunciato neldiscorso programmatico del Presidente Spa-dolini, avvicinandosi alle proposte e agl iorientamenti ripetutamente espressi in ma-teria dall'onorevole Almirante e dal Movi-mento sociale italiano-Destra nazionale ;

4) nel caso vi siano state modifica-zioni dell'indirizzo politico del Governo inmateria, quali provvedimenti il Presiden-te del Consiglio intenda adottare per man -tenere, su questione così delicata, l'unit àdell'indirizzo politico del Governo, ai sens idell'articolo 95 della Costituzione ;

5) se, in particolare, il Presidentedel Consiglio ritenga compatibili tali af-fermazioni con la permanenza nel Gover-no del predetto sottosegretario, non es-sendo ammissibile che chi ricopre così de-licato incarico ignori i principi e le nor-me della Costituzione e proponga in ma-teria penale soluzioni così contrastanti co ni principi della civiltà giuridica italianaed europea (come è dimostrato, da ulti-mo, dall'abolizione della pena di morte i nFrancia, su proposta del governo Mitter-rand) .

(2-01361) « BASSANINI, RODOTA, MILANI ,

BOATO, CRUCIANELLI » .

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 3 NOVEMBRE 198 1

I sottoscritti chiedono di interpellareil Governo, per sapere - in relazione all agrave situazione dello stabilimento Monte-dison di Castellanza (Varese), e specifica-mente alla richiesta dell 'amministrazioneprovinciale di Varese e alla richiesta del -la regione Lombardia, rispettivamente del23 ottobre e del 29 ottobre 1981, per unincontro con il Governo e i Ministri com-petenti avente per oggetto la situazioneoccupazionale e produttiva dello stabili-mento suddetto, argomento del quale s isono già occupate la Commissione indu-stria della Camera e quella bicamerale perla riconversione e ristrutturazione indu-striale, esprimendo precisi e vincolanti pa-reri - .

1) perché fino ad ora non siano stat iespletati gli incontri richiesti dall'ammini-strazione provinciale di Varese e dalla re-gione Lombardia ;

2) perché il Governo non abbia an-cora onorato gli impegni presi, in partico-lare come interprete e garante dell'accor-do del 19 febbraio (che escludeva tassati-vamente licenziamenti) sui temi della ri-cerca e della produttività dello stabilimen-to Montedison di Castellanza, rifiutandol'incontro più volte sollecitato dalle or-ganizzazioni sindacali e dai lavoratori ;

3) se ritenga opportuno ed urgenteintervenire in favore del ritiro dei 400 li-cenziamenti, organizzando al contempo unconfronto di merito fra le parti .

(2-01362)

« GIANNI, RoDOTA, BASSANINI » .

La sottoscritta chiede di interpellareil Presidente del Consiglio dei ministri ei Ministri della difesa e degli affari este-ri, per conoscere - in relazione alla deci-sione adottata dal Consiglio dei ministriil 30 ottobre 1981, in esecuzione della qua -le forze armate italiane dovrebbero essereinviate nel Sina i

a) in virtù di quale disposizione legi-slativa o in forza di quale trattato inter-nazionale, ratificato dal Parlamento, il Go-verno italiano ritiene di poter deliberare

l'impiego di forze armate italiane in opera-zioni da svolgersi fuori del territorio na-zionale e ciò contro la funzione istituzio-nale delle stesse forze armate cui è attri-buito il compito della difesa nazionale nelterritorio, salvi evidentemente i poteri de lParlamento;

b) in virtù di quale linea politica ilGoverno ha inteso adottare una decisioneche pone automaticamente l'Italia, in man-canza di precisi accordi internazionali, afianco di alcuni paesi (Egitto e Israele)ma contro i paesi arabi e in particolarecontro il popolo palestinese e se ritieneche una decisione avventata e prematura,dato il silenzio di altri paesi della Comu-nità europea, contribuisca ad acuire letensioni già esistenti nell 'area mediorien-tale e mediterranea.

(2-01363)

« GALLI MARIA LUISA » .

I sottoscritti chiedono di interpellareil Presidente del Consiglio dei ministri eil Ministro degli affari esteri, per sape-re - premesso che :

l 'Italia, con riserva apposta al pro-prio strumento di ratifica della Convenzio-ne internazionale relativa allo statuto deirifugiati, stipulata a Ginevra il 28 luglio1951, previde l 'applicazione nel paese del-la Convenzione ai soli rifugiati provenien-ti da paesi europei per avvenimenti acca-duti prima del 1° gennaio 1951 ;

con la ratifica del Protocollo aggiun-tivo, avvenuta il 4 ottobre 1967, l 'Italiaha acconsentito alla soppressione del limi-te temporale, continuando per altro ad es-sere operante la limitazione territoriale s uricordata ;

successivi provvedimenti interni han -no reso possibile il riconoscimento dellaqualifica di rifugiati ai cittadini cilen i(1973) e vietnamfti (1979), fuggiti dai pro-pri paesi in seguito a specifici e circo-scri.tti avvenimenti, senza per altro ope-rare una deroga generale ai limiti impo-sti dalla riserva apposta alla Convenzio-ne del 1951 ;

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Camera dei Deputati

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 3 NOVEMBRE 1981

tale incredibile limitazione del dirittodi asilo contrasta evidentemente con lospirito e con la lettera del terzo comm adell 'articolo 10 della Costituzione –

quali iniziative il Governo abbia in-trapreso od intenda intraprendere peroperare una sollecita revisione del propriostrumento di ratifica della Convenzionedel 1951 e dare piena attuazione al det-tato costituzionale, rendendo effettivo i ldiritto di asilo a tutti gli stranieri che,

impediti ad esercitare nel proprio paesele libertà democratiche garantite dalla Co-stituzione, giungono in Italia provenient ida paesi europei ed extra-europei, conside-rato che tutti i paesi della CEE hannogià una normativa che non fa cenno alimitazioni circa l'origine degli stranier icui è concesso l'asilo.

(2-01364) « GIANNI, MAGRI, MILANI, CAFIE-

RO, CRUCIANELLI, CATALANO » .

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Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 3 NOVEMBRE 198 1

MOZION E

La Camera,

sensibile alla drammatica situazionedi milioni di esseri umani in pericolo divita per denutrizione in molti paesi de lmondo;

convinta che occorra uno sforzo mas-siccio e coordinato, in primo luogo fragli Stati europei, fra tutti i paesi dell'emi-sfero nord, e quelli produttori di petro-lio senza alcuna eccezione e senza prete-sti di aiuti altrimenti forniti sotto formadi armi per la « liberazione dei popoli » ;

certa che le somme finora stanziatesiano insufficienti per fronteggiare ade-guatamente questo problema che offend ela coscienza degli uomini civili, pur te-nendo conto che negli ultimi tempi si so-no compiuti maggiori sforzi e trasferimen-ti di reddito dai paesi dell 'Occidente ver-so i paesi in via di sviluppo;

convinta inoltre che l'aiuto contingen-te per alleviare la fame deve essere affian-cato, al fine di evitare una spirale senzafondo, da una crescente cooperazione perlo sviluppo nella piena autonomia dei pae-si e dei popoli destinatari ;

prendendo atto dei risultati utili, an-che se non del tutto soddisfacenti, dell aconferenza Nord-Sud di Cancun ;

rammaricandosi che ancora non sicomprenda appieno quanto la gravità deglisquilibri sociali sia fattore di instabilità ,di criptocolonialismo e di tensione perma-nente fra il Nord e il Sud nel quale spes-so si inseriscono nuove forme di sfrutta-mento e di dominio in particolare ad ope-ra di potenze che non collaborano allacooperazione per lo sviluppo ;

rallegrandosi per l'accrescersi di ini-ziative prese in Italia da varie forze poli-tiche impegnate in questa lotta e richia-mandosi al messaggio firmato da numero-si « premi Nobel », al documento votatodal Parlamento europeo ed a quanto re-centemente affermato dal Presidente Per-tini e dal Papa Giovanni Paolo II ;

riconosce lo sforzo compiuto dal Go-verno italiano negli ultimi anni e l'aumen-to considerevole di aiuti che esso ha for-nito e ricorda che attraverso un pieno ri-sanamento della nostra economia, ottenu-to con la responsabilità e la solidarietàdell'amministrazione, delle parti sociali edei cittadini, l'Italia sarà in grado di de-stinare una parte più cospicua di redditoai popoli e ai paesi in via di sviluppo ea chi ogni giorno muore di fame ;

impegna il Governo

parallelamente al tentativo di recupe-ro della nostra piena capacità economi-ca e produttiva, ad allinearsi al livellomedio di -aiuto fornito dai paesi industria-lizzati dell'Occidente secondo l'indirizz oespresso dal voto della Camera dei de-putati e da numerosi ordini del giorno eappelli del Parlamento, ed a compiere ogn isforzo per corrispondere alla volontà for-mulata in sede comunitaria .

(1-00160) « BIANCO GERARDO, DE POI, SPE-

RANZA, VERNOLA, FERRARI SIL-

VESTRO, MANFREDI MANFREDO,

CIRINO POMICINO, FusARo, SE-

GNI, ZARRO, GRIPPO, DE CIN-

QUE, RUSSO FERDINANDO, MA-

STELLA, STEGAGNINI, CAPPELLI ,

LAMORTE, SILVESTRI, ZUECH ,

COSTAMAGNA, CITARISTI, PADU-

LA, BONAI.UMI, BASSETTI, CAT-

TANEI, SALVI » .

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