RESOCONTO STENOGRAFICO SEDUTA DI MERCOLEDÌ 24...

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Atti Parlamentari 54231 — Camera dei Deputat i VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 NOVEMBRE 198 2 RESOCONTO STENOGRAFIC O 588 . SEDUTA DI MERCOLEDÌ 24 NOVEMBRE 198 2 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI PRET I IND I DEL VICEPRESIDENTE OSCAR LUIGI SCÀLFARO INDIC E PAG . Missioni 5423 3 Dichiarazione di urgenza di un disegn o di legge 5423 4 Disegni di legg e (Annunzio della presentazione) . . . 54256 (Autorizzazione di relazione orale) .54255 , 5428 9 Disegno di legge (Seguito della discus- sione) : S . 2040 — Conversione in legge, co n modificazioni, del decreto-legge 3 0 settembre 1982, n . 688, recante mi- sure urgenti in materia di entrat e fiscali (approvato dal Senato) . (3737) . PAG . PRESIDENTE . . 54234, 54238, 54241, 54242 , 54245, 54249, 54250, 54256, 54257, 54262 , 54266, 54269, 54272, 54273, 54276, 54285 , 54286, 54294, 54297, 54303, 54304, 5431 3 AllARO GIUSEPPE (DC), Presidente dell a VI Commissione 5425 4 BAGHINO FRANCESCO GIULIO (MSI-DN) . 54272 , 5427 3 BoNINO EMMA (PR) 54266, 54269 CALDERISI GIUSEPPE (PR) 54294 COLUCCI FRANCESCO, Sottosegretario d i Stato per le finanze . . . . 54250, 54309 , 5431 3 CORLEONE FRANCESCO (PR) 5428 6 GARZIA RAFFAELE (DC) 54256, 5425 7 GIURA LONGO RAFFAELE (PCI) 5426 2 GOTTARDO NATALE (DC), Relatore per l a Maggioranza . . . . 54239, 54241, 54242 , 54304 . 54305

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 24 NOVEMBRE 1982

RESOCONTO STENOGRAFICO

588.

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 24 NOVEMBRE 198 2

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI PRETI

IND I

DEL VICEPRESIDENTE OSCAR LUIGI SCÀLFARO

INDICE

PAG .

Missioni 5423 3

Dichiarazione di urgenza di un disegn odi legge 5423 4

Disegni di legg e(Annunzio della presentazione) . . . 54256(Autorizzazione di relazione orale) .54255,

54289

Disegno di legge (Seguito della discus-sione) :

S. 2040 — Conversione in legge, conmodificazioni, del decreto-legge 30settembre 1982, n . 688, recante mi-sure urgenti in materia di entratefiscali (approvato dal Senato) .(3737) .

PAG .

PRESIDENTE . . 54234, 54238, 54241, 54242 ,54245, 54249, 54250, 54256, 54257, 54262 ,54266, 54269, 54272, 54273, 54276, 54285 ,54286, 54294, 54297, 54303, 54304, 5431 3

AllARO GIUSEPPE (DC), Presidente dellaVI Commissione 54254

BAGHINO FRANCESCO GIULIO (MSI-DN) . 54272 ,5427 3

BoNINO EMMA (PR) 54266, 54269CALDERISI GIUSEPPE (PR) 54294COLUCCI FRANCESCO, Sottosegretario d i

Stato per le finanze . . . . 54250, 54309 ,5431 3

CORLEONE FRANCESCO (PR) 54286GARZIA RAFFAELE (DC) 54256, 5425 7GIURA LONGO RAFFAELE (PCI) 5426 2GOTTARDO NATALE (DC), Relatore per la

Maggioranza . . . . 54239, 54241, 54242,54304 . 54305

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Camera dei Deputati

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PAG .

MELLINI MAURO (PR) . 54269, 54273, 54290SANTAGATI ORAZIO (MSI-DN), Relatore

di minoranza . . . . 54245, 54249, 54297 ,54303, 5430 5

TESSARI ALESSANDRO (PR) . . . 54276, 54285 ,54305, 5431 3

VALENSISE RAFFAELE (MSI-DN) . . . . 54250

Proposta di legge :(Trasmissione dal Senato) 5423 3

Interrogazioni e interpellanze :(Annunzio) 5431 4

Risoluzione :(Annunzio) 5431 4

Convalida di un deputato 5428 9

Nomine ministeriali ai sensi dell'arti-colo 9 della legge n . 14 del 1978 :

(Comunicazione) 54233

Preavviso di votazione segreta me-diante procedimento elettronico . 5423 4

Proposta di modificazione del regola -mento della Camera :

(Annunzio) 54256

Richieste ministeriali di parere parla-mentare ai sensi dell'articolo 1della legge n. 14 del 1978 .54233, 54262

Votazione segreta 54234

Ordine del giorno della seduta di do -mani 5431 4

Ritiro di un documento del sindacatoispettivo 5431 4

SEDUTA PRECEDENTE N . 587 — MARTEDÌ 23 NOVEMBRE 1982

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La seduta comincia alle 11 .

VIRGINIANGELO MARABINI, Segretario ,legge il processo verbale della seduta de l18 novembre 1982 .

(È approvato) .

Mission i

PRESIDENTE. Comunico che, a normadell'articolo 46, secondo comma, del re-golamento, i deputati Amabile, Campa-gnoli, Lattanzio, Lobianco, Rossi di Mon-telera, Santuz e Silvestri sono in mission eper incarico del loro ufficio .

Trasmissione dal Senato .

PRESIDENTE. In data 23 novembre1982 il Presidente del Senato ha tra -smesso alla Presidenza la seguente pro -posta di legge approvata in un testo uni-ficato da quella VI Commissione perma-nente :

S . 202-499 — Senatori BARTOLOMEI edaltri ; MORANDI ed altri: «Modifiche ed inte-grazioni alla legge 24 dicembre 1957, n .1295, riguardante l'Istituto per il creditosportivo» (3766) .

Sarà stampata e distribuita .

Richiesta ministeriale di parere parla-mentare ai sensi dell'articolo 1 dell alegge n. 14 del 1978 .

PRESIDENTE. Il ministro del lavoro edella previdenza sociale, ha inviato, a' ter -mini dell'articolo 1 della legge 24 gennaio1978, n . 14, la richiesta di parere parla-mentare sulla proposta di nomina de lprofessor Angelo G. Sabatini a president edell 'Ente nazionale di assistenza e previ-denza per i pittori e gli scultori, i musici-sti, gli scrittori e gli autori drammatici .

Tale richiesta, a ' termini del quart ocomma dell 'articolo 143 del regolamento ,è deferita alla XIII Commissione perma-nente (Lavoro) .

Comunicazione di nomine ministeriali a isensi dell 'articolo 9 della legge n . 14del 1978.

PRESIDENTE . Il ministro della marin amercantile, a ' termini del l 'articolo 9 dellalegge 24 gennaio 1978, n . 14, ha dato co-municazione della nomina del dotto rGianfranco Gambassini e del dottor Ro-mano Troilo a membri del Consiglio d iamministrazione dell 'Ente autonomoporto di Trieste e del signor Gabriele Cal -cagna a membro del comitato direttiv odell'Azienda mezzi meccanici del porto d iLivorno .

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Tale comunicazione è stata trasmessaalla X Commissione permanente (Tra-sporti) .

Preavviso di votazione segretamediante procedimento elettronico .

PRESIDENTE. Avverto che, essendom ipervenuta una richiesta che le question ipregiudiziali di costituzionalità proposteal disegno di legge n . 3737 siano votate ascrutinio segreto, decorre da questo mo-mento il regolamentare termine di preav-viso per la votazione segreta medianteprocedimento elettronico .

Dichiarazione di urgenza' di un disegno di legge .

PRESIDENTE. Comunico che il presi -dente del gruppo parlamentare della de-mocrazia cristiana ha chiesto, ai sensidell 'articolo 69 del regolamento, la di-chiarazione di urgenza per il seguentedisegno di legge :

«Disposizioni per l 'assestamento del bi-lancio dello Stato e dei bilanci dell eAziende autonome per l'anno finanziari o1982» (3759) .

Su questa richiesta in base all'articol o69, secondo comma, del regolamento ,possono parlare un oratore contro e unoa favore .

Nessuno chiedendo di parlare, pongo i nvotazione la dichiarazione di urgenza .

(È approvata) .

Conversione in legge, con modificazioni ,del decreto-legge 30 settembre 1982, n .688, recante misure urgenti in materia d ientrate fiscali .

Ricordo che nella seduta di ieri si èesaurita la discussione sulle question ipregiudiziali di costituzionalità, presen-tate rispettivamente dagli onorevoli San-tagati ed altri e Mellini ed altri .

Dovendosi ora procedere alla votazion eessendo stato come già richiesto da part edel gruppo radicale lo scrutinio segretosospendo la seduta fino alle 11,30 affin-ché trascorra il regolamentare termine d ipreavviso per la votazione segreta me-diante procedimento elettronico.

La seduta, sospesa alle 11,10,è ripresa alle 11,30.

Votazione segreta.

PRESIDENTE. Indico la votazione se-greta, mediante procedimento elettro-nico, sulle due pregiudiziali di costituzio -nalità Mellini e Santagati .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

Presenti 376Votanti 374Astenuti 2Maggioranza 188

Voti favorevoli 13 3Voti contrari 24 1

(La Camera respinge) .

Seguito della discussione del disegno dilegge: S. 2040 — Conversione in legge ,con modificazioni, del decreto-legge 30settembre 1982, n. 688, recante misur eurgenti in materia di entrate fiscali(approvato dal Senato) (3737) .

PRESIDENTE . L'ordine del giornoreca il seguito della discussione del di -segno di legge, già approvato dal Senato :

Hanno preso parte alla votazione :

Abbate FabrizioAbete GiancarloAccame FalcoAchilli MicheleAglietta Maria Adelaid eAiardi AlbertoAlberini Guido

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Alessi Alberto RosarioAlici Francesco OnoratoAliverti GianfrancoAllegra PaoloAllocca RaffaeleAmalfitano Domenic oAmarante GiuseppeAmici CesareAmodeo NataleAndò SalvatoreAndreoni Giovann iAndreotti GiulioAngelini VitoAniasi AldoAntoni VareseArmato BaldassarreArmella Angel oArmellin LinoArpaia Alfred oAugello Giacomo SebastianoAzzaro Giuseppe

Baghino Francesco GiulioBaldassari RobertoBaldassi VincenzoBalestracci NelloBalzamo VincenzoBalzardi Piero AngeloBambi Moren oBaracetti ArnaldoBarbarossa Voza Maria I .Bartolini Mario Andre aBassanini FrancoBassi AldoBattaglia AdolfoBellini Giuli oBelussi ErnestaBenedikter Johann detto Han sBernardi Guid oBernardini VinicioBernini BrunoBettini GiovanniBianchi Fortunat oBianco Gerard oBianco IlarioBinelli Gian CarloBiondi AlfredoBisagno TommasoBoato MarcoBocchi FaustoBoffardi InesBoggio Luigi

Bonalumi Gilbert oBoncompagni LivioBonferroni FrancoBonino Emm aBorgoglio Felic eBorri AndreaBorruso Andre aBortolani Franc oBosi Maramotti GiovannaBotta GiuseppeBottarelli Pier GiorgioBova FrancescoBranciforti Rosann aBressani PiergiorgioBriccola ItaloBrini FedericoBrocca BeniaminoBroccoli Paolo PietroBruni Francesc oBrusca Antonin oButtazzoni Tonellato Paol a

Cabras PaoloCacciari MassimoCaiati Italo Giuli oCalderisi GiuseppeCaldoro AntonioCantelmi GiancarloCanullo LeoCarenini EgidioCaroli GiuseppeCarta GianuarioCasalinuovo Mario Bruzi oCasati Francesc oCastelli Migali Anna Mari aCastoldi GiuseppeCatalano MarioCattanei Francesc oCavaliere StefanoCavigliasso PaolaCeni GiuseppeCerioni Giann iCerquetti EneaChirico CarloCiai Trivelli AnnamariaCiannamea LeonardoCicciomessere RobertoCirino Pomicino PaoloCitaristi Severin oCitterio EzioColomba GiulioColucci Francesco

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Cominato LuciaConfalonieri RobertoCorà RenatoCorleone Francesc oCorti BrunoCorvisieri Silveri oCossiga FrancescoCostamagna GiuseppeCravedi Mari oCresco Angelo GaetanoCristofori Adolfo Nin oCuminetti SergioCuojati GiovanniCusumano Vito

Dal Castello Mari oDal Maso Giuseppe Antoni oDe Cinque German ode Cosmo VincenzoDegan CostanteDe Gregorio Michel eDel Donno Olind oDell'Andro RenatoDell'Unto Pari sDe Poi AlfredoDe Simone DomenicoDi Giovanni ArnaldoDi Vagno Giusepp eDrago AntoninoDujany CesareDulbecco FrancescoDutto Mauro

Ebner Michae lErmelli Cupelli EnricoErminero Enzo

Fabbri OrlandoFaccio AdeleFalconio AntonioFaraguti LucianoFederico Camill oFelici CarloFelisetti Luigi DinoFerrari GiorgioFerrari MarteFerrari SilvestroFerri FrancoFioret MarioFiori Giovannin oFiori PublioFontana Elio

Fontana Giovanni Angel oForlani ArnaldoFornasari GiuseppeForte SalvatoreFoti Luig iFracanzani CarloFracchia BrunoFranchi FrancoFusaro Leandro

Gaiti GiovanniGalante Garrone Carl oGalli Luigi MicheleGalli Maria LuisaGambolato PietroGandolfi AldoGaravaglia Maria Pi aGargano MarioGarocchio AlbertoGarzia Raffael eGianni AlfonsoGiglia LuigiGitti Tarcisi oGiura Longo Raffael eGottardo NataleGradi Giulian oGraduata Michel eGranati Caruso M. TeresaGrippo UgoGui LuigiGullotti Antonin oGunnella Aristid e

Ianniello MauroIchino PietroInnocenti Lino

Kessler Bruno

Labriola SilvanoLaforgia AntonioLaganà Mario Brun oLa Loggia Giusepp eLanfranchi Cordioli ValentinaLa Penna GirolamoLa Rocca SalvatoreLeccisi PinoLoda FrancescoLodolini FrancescaLombardi RiccardoLombardo AntoninoLucchesi Giuseppe

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Lussignoli Francesc o

Macaluso Antonin oMacciotta GiorgioMacis FrancescoMalfatti Franco MariaMalvestio PiergiovanniManca EnricoMancini VincenzoManfredi Manfred oManfredini Ville rMannuzzu Salvator eMarabini Virginiangel oMargheri AndreaMaroli FiorenzoMarraffini Alfred oMartinat Ug oMartorelli Francesc oMarzotto Caotorta Antoni oMassari RenatoMatrone Luig iMazzarrino Antonio Mari oMazzola FrancescoMellini MauroMennitti DomenicoMenziani EnricoMerloni FrancescoMerolli CarloMeucci EnzoMiceli VitoMigliorini Giovann iMinervini Gustav oMonteleone SaverioMora Giampaol oMorazzoni GaetanoMoro Paolo EnricoMoschini RenzoMotetta Giovann i

Napoli VitoNespolo Carla Federic aNonne Giovanni

Olcese VittorioOrione Franco LuigiOrsini BrunoOrsini GianfrancoOttaviano Francesco

Padula PietroPagliai Morena AmabilePallanti Novello

Palmini Lattanzi Rossell aPalopoli Fulvi oPastore Ald oPatria RenzoPecchia Tornati M. AugustaPennacchini ErminioPerantuono TommasoPerrone Antonin oPetrucci AmerigoPezzati SergioPicano AngeloPiccinelli EneaPiccoli Maria SantaPierino Giusepp ePirolo PietroPisicchio NatalePisoni FerruccioPochetti MarioPolitano Franc oPorcellana GiovanniPoti DamianoPrandini GiovanniPrincipe FrancescoProietti FrancoPumilia Caloger o

Quarenghi VittoriaQuattrone Francesco

Radi LucianoRaffaelli Mari oRauti GiuseppeRavaglia Giann iReggiani Alessandr oReina Giusepp eRende PietroRiz RolandRocelli Gian FrancoRodotà StefanoRognoni Virgini oRomano RiccardoRomita Pier LuigiRomualdi PinoRossi AlbertoRosso Maria Chiar aRubino Raffaell oRuffini AttilioRusso Ferdinand oRusso RaffaeleRusso Vincenzo

Sabbatini Gianfranco

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Sacconi MaurizioSaladino GaspareSalvatore Elvio Alfons oSalvi FrancoSanese NicolaSangalli CarloSanguineti EdoardoSantagati OrazioSanti ErmidoSantuz Giorgi oSarti Armand oSatanassi AngeloScaiola AlessandroScalfaro Oscar Luig iScalia VitoScarlato VincenzoScovacricchi MartinoScozia MicheleSedati GiacomoSegni MarioSeppia MauroServadei Stefan oSinesio Giusepp eSobrero Francesco Second oSpataro Agostin oSpini ValdoSposetti GiuseppeStaiti di Cuddia delle ChiuseStegagnini BrunoSullo Fiorentin oSusi Domenico

Tagliabue GianfrancoTamburini RolandoTancredi AntonioTantalo MicheleTassone MarioTesini AristideTesini GiancarloTessari Alessandr oTiraboschi AngeloTocco GiuseppeTorri Giovann iTrebbi Aloardi IvanneTripodi AntoninoTriva RubesTrombadori Antonell o

Urso GiacintoUsellini Mari o

Valensise Raffaele

Vecchiarelli Brun oVentre AntonioVernola NicolaVietti Anna MariaVignola GiuseppeVincenzi BrunoViolante LucianoVirgili BiagioViscardi Michel e

Zamberletti GiuseppeZambon BrunoZanfagna Marcell oZaniboni AntoninoZanini PaoloZarro Giovann iZavagnin AntonioZolla MicheleZoppetti Francesc oZoppi Pietr oZoso GiulianoZuech Giusepp eZurlo Giuseppe

Si sono astenuti :

Baldelli PioRallo Girolam o

Sono in missione:

Amabile Giovann iCampagnoli Mari oCorder Marin oLattanzio VitoLobianco Arcangel oMeneghetti Gioacchino Giovann iPalleschi RobertoRossi di Montelera Luig iSilvestri Giuliano

Si riprende la discussion e

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la di-scussione sulle linee generali .

Informo che i gruppi parlamentari de lMovimento sociale-destra nazionale ed i lgruppo radicale hanno chiesto l'amplia -mento senza limitazione nelle iscrizioni aparlare ai sensi del terzo comma dell'ar-ticolo 83 del regolamento .

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Come la Camera ricorda, in altra se-duta, la Commissione è stata autorizzata ariferire oralmente .

Ha facoltà di parlare il relatore per l amaggioranza.

NATALE GOTTARDO, Relatore per lamaggioranza . Signor Presidente, onore-voli colleghi, onorevole rappresentant edel Governo, le norme contenute nel de-creto-legge 30 settembre 1982, n. 668, dicui si discute oggi la conversione, deb-bono essere considerare alla luce dell acomplessa manovra di politica economic ae finanziaria che il Governo aveva ap-prontato la scorsa estate per dare sbocc opositivo alla gravissima situazione econo -mica e finanziaria del paese .

Credo, signor Presidente, che anchesenza dare preciso fondamento alle no -tizie purtroppo numerose riguardant iquesta situazione economica, sia co-munque da riconoscere ampiamente d aparte di questo Parlamento la gravitàdella medesima. Di qui forse anche l adeterminazione del Governo — ampia -mente giustificata da parte mia — di ri-presentare alcune norme del decreto -legge n. 430 dello scorso luglio e soprat-tutto del decreto-legge 31 luglio 1982, n.486, non convertiti in legge .

Grosso modo possiamo considerare i ldecreto in esame articolato in quattrocomparti : il primo è relativo all'aumentodelle entrate fiscali dirette ed indirette; i lsecondo riguarda la riduzione della ero-sione fiscale (articoli 19 e 22) ; il terzovuole assicurare una maggiore possibilit àdi contenere i fenomeni di evasione fi-scale che hanno impressionato l'opinion epubblica, e che sono stati anche attenta-mente esaminati dalla Commissione fi-nanze e tesoro, relativamente al settoredei prodotti petroliferi ; il quarto com-parto tende ad un ammodernament odell'amministrazione finanziaria e dell aGuardia di finanza chiaramente indiriz-zato ad una maggiore e più incisivaazione nei confronti dell ' evasione fi-scale .

Iniziamo allora dalla prima parte ,quella riguardante le maggiori entrate fi -

scali . L'articolo 1 aumenta l 'imposta difabbricazione sulla benzina, con un im-mediato adeguamento anche delle im-poste agevolate previste, ad esempio, per ituristi stranieri o per gli italiani resident iall'estero . A questo proposito ricordo ch ei relativi buoni, per quanto riguarda l'age -volazione, hanno la scadenza del 31 di-cembre del prossimo anno .

E stata anche aumentata l'imposta difabbricazione sulla benzina e sul chero-sene assegnati all 'amministrazione dell adifesa, al di sopra di determinate quanti-tà. E stata anche aggiornata l'imposta d ifabbricazione sul petrolio lampante, co nuna precisa specificazione per il petroli olampante per uso di illuminazione e ri-scaldamento; nonché quella sugli oli dagas combustibili .

È stata anche modificata l'imposta d ifabbricazione sugli oli combustibili in ge -nerale, sui gas di petrolio liquefatti pe rautotrazione e l'imposta erariale di con-sumo sul gas metano sempre per uso d iautotrazione .

Infine, l'ultimo comma dell 'articolo 1modifica l'IVA sui prodotti petroliferi de -stinati all 'autotrazione, e precisament ebenzina, gas di petrolio liquefatto e me-tano .

Sono scomparsi dalla prima formula-zione del decreto-legge n . 486, già citato, icommi 7 e 8, che riguardavano le gia-cenze; il che è ovvio perché, considerand oche il decreto-legge era datato 31 luglio, s ideve presupporre che le giacenze sianoormai scomparse.

Forse qualcuno potrà accusare il Go-verno di scarsa fantasia per il fatto che ,per l 'ennesima volta, il prodotto petroli-fero, e la benzina in particolare, vien epreso in considerazione per assicurare u ndeterminato gettito all 'erario; qualcunodirà che, ancora una volta, viene privile-giata l'imposta indiretta; altri diranno chesi realizza un ulteriore elemento di pena-lizzazione per un 'industria già estrema -mente in crisi, come quella automobili-stica .

C'è da tener presente, però, che ci tro-viamo di fronte ad un prodotto la cu idomanda ha un indice di elasticità estre-

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mamente modesto ; né va trascurato ,d'altra parte, che l'imposizione indiretta ,al di là del gettito fiscale che può garan-tire, costituisce uno strumento che puòessere utilizzato per dirigere, incorag-giare o scoraggiare un determinato con-sumo .

Ad esempio, sono rimasto impressio-nato da una notizia letta qualche mese fa ,secondo cui la nostra bilancia dei paga-menti risulterebbe in attivo se depuratadalla voce relativa ai prodotti petroliferi .È chiaro allora che tendenzialmente s ideve procedere ad una compressione diquesto consumo, sempre riconoscendoperò il modesto grado di elasticità delprodotto in questione .

L'articolo 2 prevede un aumentodell'imposta dì fabbricazione (pratica -mente è stata raddoppiata) sia sulla birr anazionale, sia su quella d'importazione ,sia anche sui prodotti succedanei . Ag-giungo che anche da questo articolo —per le stesse ragioni che ho illustrato pe rl 'articolo 1 —, in relazione al precedentedecreto-legge, sono scomparsi i commi da7 a 14, che si riferivano alle giacenzepresso i produttori ed i grandi magazzini ,e che introducevano norme per quantoconcerne la denunzia, la tenuta dell escritture contabili relative e le eventualisanzioni per la mancata denunzia .

L'articolo 3 modifica l 'imposta erarial edi consumo prevista per le banane per lafarina di banane. Devo precisare che sitrattava di un'imposta ferma quasi a va-lori storici e che il gettito previsto d aquesto articolo è estremamente modesto :non più di 20 miliardi .

L'articolo 4 stabilisce l'onere, per gl iistituti di credito, di corrispondere, nelversamento in acconto in due tranches,non più i nove decimi dell'imposta pagat anell'anno precedente, ma il cento percento. Devo sottolineare che, se è com-prensibile e giustificabile questa normache consente di avere in modo anticipatodeterminate entrate fiscali, ci troviamo d ifronte ad un argomento che è sotto gliocchi di tutti, e soprattutto delle categori eeconomiche, perché si inserisce nel deli-cato capitolo del costo del denaro . Non è

pensabile che questo maggiore onere(perché di questo si tratta) non si scarich isul costo del denaro, aggravando una si-tuazione che dovrebbe invece essere cor-retta in senso opposto .

L'articolo 15 modifica le aliquote per i llavoro autonomo, che erano del 15-17 percento, che il precedente decreto-legge n .486 aveva portato al 20-22 per cento e chepiù correttamente questo decreto-legg efissa al 18-20 per cento . Bene ha fatto i lGoverno a ridurre l'aumento, non es-sendo trascurabile il fatto che, nella granparte dei casi dei redditi da lavoro auto -nomo, si arriverebbe alla fine ad un cre-dito di imposta maggiore di quello con -sentito dalla legislazione vigente, creandoinnumerevoli problemi di equità fiscale edi impegno per l'erario a corrisponderecon maggiore puntualità le somme do-vute .

L'articolo 6 modifica l'aliquota IRPE Gper le società di capitali, che passa dall'at -tuale 25 per cento al 30 per cento. Inoltre ,si sospende giustamente per questi reddit il'applicazione dell'addizionale, introdott adi recente per il solo 1982 ma estesa al1983 dalla legge finanziaria. Si mantienecomunque l'obbligo del versamento, ga-rantendo, però, la restituzione dell'even-tuale credito d'imposta .

Ad avviso del relatore per la maggio-ranza, deve essere meditato a fondo ilsecondo comma di questo articolo 6, l àdove si fissa nella misura del 42,85 percento il credito d 'imposta per i redditi i ncapo ai soci delle società . Dalla discus-sione sulle linee generali svoltasi al Se -nato risultava pacifico che questa norm adovesse essere applicata a tutti i soci d isocietà di capitali, mentre un'interpreta-zione puramente letterale della norma n elimiterebbe l 'applicazione ai soci di so-cietà o di enti finanziari . Poiché sembrache il Ministero sia orientato ad avallarequesta interpretazione, il relatore per l amaggioranza chiede al Governo ampie as-sicurazioni in proposito. Se poi si rite-nesse che non è possibile con l'attuale for -mulazione l'interpretazione estensiva(che è, a mio avviso, la più corretta), do-vremmo allora soffermarci più a lungo su

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questo punto ed eventualmente impe-gnare il Governo con un preciso ordin edel giorno.

Gli articoli 7 e 8 fanno parte del com-parto riguardante la ristrutturazion edell 'amministrazione finanziaria e dellaGuardia di finanza .

PRESIDENTE. Le ricordo, onorevol eGottardo, che ha a disposizione soltantoventi minuti .

NATALE GOTTARDO, Relatore per lamaggioranza . Me ne rendo conto, signorPresidente, ma stiamo esaminando unprovvedimento abbastanza complesso ,che tratta materie disparate . Vale quind ila pena di procedere ad un'esposizion etecnica abbastanza precisa, per poter es-sere anche di aiuto ai colleghi che vor-ranno intervenire .

Riconosco che gli articoli 7 ed 8 delprovvedimento hanno sollevato criticheanche al Senato, comportando un im-pegno finanziario anche al di là di un acerta contabilità dello Stato . Secondo i lrelatore per la maggioranza, questo pro-blema non va però esaminato semplice -mente sotto l'aspetto formale . Il Parla-mento è stato più volte sollecitato a pren-dere in esame provvedimenti di conteni-mento dell'evasione fiscale (ricordo moltosinteticamente la bolla d'accompagna-mento e la ricevuta fiscale; ultimamente, iregistratori di cassa) che, però, potreb-bero risultare del tutto inutili se non v isarà un efficace strumento di controllo,che può essere assicurato chiaramente d aun'amministrazione finanziaria decisa -mente diversa dall 'attuale.

È ben vero (si dirà poi procedendo nelladiscussione) che esiste un progetto d ilegge per la riforma complessiva dell'am -ministrazione finanziaria, ma devo anch ericordare che, se è molto impegnativo emeriterà certamente una profonda medi-tazione da parte della Camera, essendogià stato licenziato dal Senato, quel pro -getto di legge non potrà essere approvatodefinitivamente in tempi molto ristretti ,mentre esiste l 'urgenza notevole di prov-vedere almeno in alcuni comparti, ur-

genza che spiego. Innanzitutto, vi è unostanziamento straordinario di 500 mi-liardi, riconosciuto al Ministero delle fi-nanze, nella seguente ripartizione : 300miliardi per gli immobili degli uffici fi-nanziari, sedi centrali e periferiche ,centri di servizio, servizio centrale degl iispettori, scuola centrale tributaria, co-mandi e reparti della Guardia di finanza ,alloggi della Guardia di finanza e del per -sonale delle dogane . Molto probabil-mente, il problema non è riconosciutonelle esatte dimensioni e vorrei ricordar eun promemoria presentato proprio da isindacati del personale delle dogane, d acui risulta chiaro che le nostre strutturedi confine, diciamo, sono talmente ca-renti di personale che possono essere con-siderate in questi termini : abbiamo 5 mil aunità in servizio nelle dogane, contro l e30 mila della Repubblica federale di Ger -mania e le 25 mila della Francia ; inoltrevi sono da noi difficoltà obiettive, poten-dosi pensare di spostare una persona d aRoma per mandarla a Vipiteno, quand onon gli si può garantire l 'alloggio di resi -denza! Di là dalle polemiche che si pos-sono fare, anche supportate da pregevol iconsiderazioni di natura politica, sotto -pongo alla meditazione dei collegh iquesto dato che riduce notevolment el ' operatività dell'amministrazione finan-ziaria, che ha già ridotto sensibilmente i lpersonale, chiaramente non più disponi -bile a sopportare sacrifici molto spess opoco ricompensati .

Dopo i primi 300, 80 miliardi riguar-dano la manutenzione, ristrutturazione ,adattamento ed ammodernamento degl iimmobili esistenti, per una prima parte ;una seconda parte riguarderà gli apparat itecnici e le attrezzature, mentre la terzaparte concerne l ' installazione di determi-nati apparecchi di sicurezza. Un'ultimaquota, in questo articolo 7, di 116 mi-liardi, riguarda l'acquisto ed il noleggio d ialcuni mezzi tecnici, non escluse le appa -recchiature meccanografiche ed elettro-niche, oltre al materiale di consumo ed a iservizi di automazione.

Rimangono infine in sospeso quattr omiliardi che saranno utilizzati per la

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Guardia di finanza, come poi ricorderò.I successivi commi di questo articolo 7

riguardano la convenzione con determi-nate società esterne per l 'attuazione de lsistema informatico : anche qui si posson odire molte cose . La memoria che primaho citata, evidenzia che molto spessol 'evasione fiscale dipende da circostanz eanche fortuite, pur riconoscendo una no-tevole professionalità al personal edell 'amministrazione finanziaria, che d ifatto è posto nelle condizioni di non pote roperare adeguatamente . Oggi come oggi ,per rendere soprattutto il meno discrezio -nale possibile il controllo ed anche pe rdare una certezza adeguata agli stess icontribuenti in ordine ad una attenta va-lutazione di quanto vanno a dichiarare ,bisogna disporre di un validissimo si-stema informatico . Abbiamo una societàla cui attività, esauritasi per i prim icinque anni, è stata prorogata soltantoper un breve periodo di tempo, al fine diaggiornarla alla scadenza fissata per icentri di servizio (attualmente sono ope-ranti quelli di Milano e di Roma); sinoraessa ha dato ottimi risultati .

PRESIDENTE. Onorevole Gottardo, iventi minuti a sua disposizione stann oscadendo . Data l'importanza dell'argo -mento, le consento di proseguire il su ointervento ma la prego comunque di sin-tetizzare !

NATALE GOTTARDO, Relatore per lamaggioranza . La vicenda del sistema in-formatico deve essere presa in considera-zione proprio alla luce di quello che talesistema può consentire. Non solo ab-biamo attualmente la conoscenza di tutti idati di ben 25 milioni di denunce presen -tate annualmente, ma vi è la elaborazioneautomatica di questi dati e vi è, tra l'altro ,la possibilità di un controllo incrociat oanche in assenza di denunce dei redditi ,oppure, in presenza di denunce IVA e i nassenza di denuncia dei redditi . Siamocomunque aì primordi di una efficac eazione di controllo incrociato, ma è evi -dente che il tempo finora impiegato non è

stato speso male . Ovviamente il Ministerodelle finanze deve appropriarsi di quest osistema informatico ; tutto deve cioè con-vergere nella direzione del passaggio diquesto sistema all'interno del dicaster ofinanziario. L'articolo 7 precisa poi glioneri relativi alle eventuali convenzion iche dovrebbero essere stipulate .

L'articolo 8 prende in esame l ' organicodella Guardia di finanza . Vorrei ricordareai colleghi l ' impegno che è stato chiest oalla Guardia di finanza in ordine al prov-vedimento riguardante la lotta contro l amafia. Abbiamo infatti chiesto a questoCorpo una notevole operatività e non èpensabile, con le strutture attuali, cheesso possa assolvere l 'incarico affidatogl idal Parlamento . Questo articolo prevedequindi un aumento dell'organico dell aGuardia di finanza in tre anni, e nelprimo anno vengono recuperati quei fa-mosi quattro miliardi che erano stati la-sciati in sospeso nella somma globale de i500 miliardi .

Per quanto riguarda l'articolo 9, come icolleghi ben sanno, esso è stato soppress odall'altro ramo del Parlamento ; tale arti -colo riguarda il «mini abuso» edilizio .Molto probabilmente i comuni si attende -vano molto da questo articolo, non foss ealtro che per aumentare le loro entrate .Bisogna però ricordare che il disegno d ilegge che recava al Senato il n . 959, ap-provato dall'altro ramo del Parlamento ,prende in considerazione il «mini abuso »edilizio e molto probabilmente il Senatoconsiderando la recente approvazione d iquesto provvedimento, non ha ritenutolegittima la presenza dell 'articolo 9 inquesto decreto. Chiaramente sono sort ealcune difficoltà per il fatto che l'articol ounico di conversione trascura di conside-rare gli effetti della soppressione d iquell'articolo — articolo 6 del decreto -legge n. 486 — il che ha fatto sorgeredeterminate fattispecie di denunce daparte dei contribuenti e quindi l'obbligodi una riconsiderazione da parte dei me-desimi.

Gli articoli da 10 a 18, del decreto ri-guardano i prodotti petroliferi . So comela Camera sia stata sensibile all'argo-

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mento dei petroli . Indubbiamente vi son ostati dei fenomeni di evasione clamorosiche non potevano non destare malesser ee stupore nell'opinione pubblica e sens odi disagio da parte nostra . Comunque ,senza criminalizzare il settore, si è inter -venuti con queste norme per rendere vin-colanti determinati movimenti al fine diimpedire le possibili evasioni.

L'articolo 10 impedisce la realizzazion edei depositi schiavi di imposta sinora con -sentiti, riconoscendo la sussistenza de imedesimi solo per la conservazione dell escorte strategiche. L'articolo 11 stabiliscela promiscuità del prodotto con impost aassolta e del prodotto schiavo d'impost anel medesimo deposito doganale, purchési realizzi una determinata contabilità ;certe autorizzazioni sono consentite po iper i depositi strategici che abbiano per òdeterminate capienze .

L'articolo 12 concerne il pagamentodelle imposte . Tale pagamento era stat osinora riconosciuto prorogabile per 30giorni senza il pagamento di interessi, eriprorogabile per altri 60. Oggi l'esen-zione dal pagamento di interessi è abro-gata pur rimanendo una possibilità di di-lazione di 15 giorni a titolo oneroso.Questa operazione comporterà un deter-minato onere finanziario per le societàpetrolifere, valutabile attorno ai 1300 mi-liardi. Posso anche comprendere e giusti-ficare questo provvedimento: debbo tut-tavia avvertire che quest 'onere non potràche trasferirsi sul prodotto finale, perch éassisteremo alla ennesima variazione de lprezzo del prodotto petrolifero per inter -vento del CIPI .

L 'articolo 13 definisce le nuove aliquot edegli interessi in presenza della dilazion edi pagamento e di quelli di mora : i primisono stati modificati dal sei al nove percento semestrale, i secondi dal 12 al 1 8per cento annuo.

L 'articolo 14 stabilisce la sospension edella licenza di esercizio in pendenza d iuna incriminazione di reato punibile co nun anno di reclusione . Questa sospen-sione diventa effettiva qualora l'incrimi-nazione possa essere trasformata in sen-tenza definitiva.

L'articolo 15 riguarda i trasferimentitra i depositi commerciali : essi sonoesclusi, tranne alcune deroghe consentit edal Ministero o dagli uffici tecnici, op-pure a meno che non si tratti di depositicollegati direttamente a raffinerie o oleo-dotti. Scompare la figura del reato conti-nuato, ma ogni reato viene consideratodistintamente .

L'articolo 16 riguarda i nuovi poter idella Guardia di finanza nel settore de ipetroli : tali poteri sono stati notevolmenteampliati . Ad esempio è data la possibilitàdi accedere alle documentazioni degli isti -tuti di credito e degli uffici postali, al fin edi rilevare eventuali movimenti ascrivibil ia soggetti del settore petrolifero . Un re-cente decreto del Presidente della Repub-blica aveva stabilito una deroga al segret obancario, deroga che qui viene ampliata ,estendendola ai casi che coinvolgono sog-getti diversi da quelli•indicati dal suddettodecreto-legge .

Gli articoli 17 e 18 prendono in consi-derazione i sottoprodotti del petrolio, fi-nora esclusi da ogni normativa .

L'articolo 19 ha meritato una partico-lare attenzione da parte della Commis-sione e riguarda l'indebito riscosso. Chiper errore ha pagato un 'imposta, hal'onere di dimostrare che si tratta di unerrore materiale, oppure che non sia statofatto un trasferimento sul prezzo finale .Anche la relazione introduttiva giustific ala esclusione dall 'articolo 19 di ogni ipo-tesi di arricchimento senza giusta causa .Nessuno può contestare che esso vada eli -minato: debbo però avvertire che tale arti -colo potrebbe anche consentire una appli-cazione del tutto incongrua della norma ,anche perché vi è una dizione estrema -mente generica a proposito del trasferi-mento sul prezzo; non si sa infatti quand osi possa dimostrare che ciò è avvenuto, ose ci sia un certo tempo per farlo .

Mi pare dunque che l'articolo 19 debb aessere circoscritto alle imposte citate, pe rcui il capitolo è estremamente limitato .Le assicurazioni venute dal Governo inproposito possono far superare le per-plessità manifestate nel corso della mi aesposizione .

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L'articolo 20 fissa degli oneri perquanto riguarda il tempo necessari oall ' adeguamento delle strutture relative a idepositi SIF .

L'articolo 21 invece ha destato serie per -plessità non solo nel relatore ma in tutta l aCommissione . Esso estende l 'obbligo dellatenuta delle scorte a tutti gli importatori ,consentendo una deroga ai soli deposit icommerciali . Le scorte sono state modifi -cate da 90 a 100 giorni per tutti, con l 'ec-cezione per i depositi commerciali che re -stano vincolati alla vecchia norma dei 9 0giorni . Devo dire che questo è un articol oche sicuramente non produce introiti fi-scali, e quindi potrebbe trovare giustifica -zione soltanto in ragioni economiche . Èben noto a tutti come il disagio in cui s itrovò il paese due anni fa per la scarsità d iprodotti petroliferi avrebbe potuto anch egiustificare una norma di questo tipo. Maoggi, invece, abbiamo un mercato chiara -mente esuberante di prodotti petroliferi, equindi sono venute meno anche le ragionieconomiche . Pertanto, non riesco a capire ,come relatore, la giustificazione di questoarticolo .

Per altro, per correttezza, devo dire ch eil Governo, sollecitato dalle argomenta-zioni non soltanto del relatore ma anchedei colleghi, ha assicurato che utilizzeràun altro provvedimento per introdurr euna modifica. Ricordo che questo articol o21 fa nascere degli oneri per l ' industriapetrolifera di circa 1400 miliardi, di cu i900 a carico dell 'ENI, cioè a carico d iquell'ente di Stato la cui situazione benconosciamo, e che non ha certamente bi-sogno di essere ulteriormente aggravat asenza alcuna giustificazione .

L 'articolo 22 riguarda gli aggi esatto-riali, che — lo ricordo aì colleghi pe rmemoria — raggiungono la bella cifra d i798 miliardi complessivi nel paese . Ora, èben vero che esiste in questo ramo delParlamento una legge sulle esattorie, chedovrebbe sistemare definitivamente tutt oil problema della riscossione: è un argo -mento da tempo in esame e che trov anotevoli difficoltà . Io ritengo che, senzarespingere una sistemazione definitiv adella materia, il Governo abbia fatto bene

ad introdurre nel frattempo una ridu-zione dell'aggio, che passa dallo 0,80 all o0,60 per cento dell 'imposta iscritta aruolo, consentendo un contenimento d iquesta spesa .

Ed arrivo all'articolo unico di conver-sione. A questo proposito non vi è null ada dire, salvo per quanto riguarda l 'ul-timo comma, nel testo che ci è pervenut odall'altro ramo del Parlamento . Si sonoriconosciuti validi tutti gli effetti dell eoperazioni compiute in costanza dei de-creti n. 430 (articolo 11 : esattorie) e n .486, con l'unica esclusione dell'articolo 6del decreto n . 486 e dell'articolo 9 deldecreto n . 688.

Ho detto prima che questi due articoliriguardano la sanatoria del «mini abuso »edilizio . Le informazioni che sono stat edate dal Governo starebbero ad indicar eche, di fatto, non esistono domande pre-sentate per utilizzare queste sanatorie . Ioho sostenuto che non è tanto la presenzadi atti compiuti a non meritare di esserepresa in considerazione, sotto l 'aspetto d iprincipio del l 'argomento. Ma a questo vaaggiunto quanto è stato pubblicato da lgiornale La Nuova Sardegna di ieri, mar-tedì 23 novembre, nel quale si parla d iabusi edilizi la cui formalizzazione dell arichiesta di autorizzazione scade il 30 no-vembre prossimo. Io mi sono voluto in-formare telefonicamente presso alcunicomuni interessati; e mi è stato detto chevi sono diversi cittadini che chiedono d ipresentare questa domanda, e che sono inattesa (se ancora non è stato fatto dal sin -daco) della formalizzazione entro i 60giorni (la scadenza è al 30 novembre) pe rla presentazione delle modalità per utiliz -zare questa legge .

In effetti, ci troviamo di fronte ad u nargomento che merita riflessione . Rico-noscendo forse anche l 'impraticabilità d iun emendamento di questo decreto-legge ,signor Presidente, la cui scadenza è i nquesta settimana, con la conseguente im-possibilità di un ulteriore esame pressol 'altro ramo del Parlamento, io preghereiil Governo di utilizzare strumenti divers iper assicurare una soluzione adeguata d iquesto problema.

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Signor Presidente, concludo con unariflessione. Non voglio dire che le argo-mentazioni sostenute da alcuni collegh inon meritino una particolare attenzione ,ma vorrei che, attenuata la polemica ,sulle differenziazioni politiche prevaless euna considerazione della situazione in cu ici troviamo e, quindi, del merito che dev eavere un provvedimento che si inserisc ein una generale manovra di politica eco-nomica .

Qualcuno mi dirà che ci troviamo difronte ad un Governo dimissionario : èvero, ma realisticamente non dobbiam odimenticare di trovarci in una situazioneche si va ulteriormente degradando . Io,come relatore, con le osservazioni e con imotivi di perplessità che ho manifestato ,ritengo che questo provvedimento poss aanche contribuire alla soluzione di questasituazione. Pertanto, prego la Camera d iesprimere un voto positivo sul disegno d ilegge di conversione del decreto-legge n .688 . Grazie (Applausi al centro) .

PRESIDENTE . Ha facoltà di parlar el 'onorevole Santagati, relatore di mino-ranza. Onorevole Santagati, lei ha parlat oanche ieri . Il relatore per la maggioranza ,è intervenuto questa mattina, per 40 mi-nuti, il doppio del tempo massimo pre-visto dal regolamento . Vorrei pregarla,dunque, di non superare i termini : magaridue minuti per le citazioni latine . . .

OoRAZIO SANTAGATI. Relatore di mino-ranza . Cercherò di non farne, signor Pre-sidente, e dedicherò i due minuti ad altr icontenuti del provvedimento . Il disegnodi legge in esame è stato da me definitoun provvedimento molto particolare, ad-dirittura abnorme, forse anche «mo-struoso» (nel senso latino del termine) .Debbo, quindi, all'Assemblea qualche de -lucidazione al riguardo, tenuto cont oanche che con il disegno di legge si èinteso dar luogo ad una operazione di alt achirurgia; mentre finora si scomodaval'ingegneria, siamo adesso in presenza d iun'alta chirurgia di trapianto, che fors efarebbe invidia allo stesso dottor Bar-nard. Abbiamo, infatti, trovato — non so

come — un Governo (adesso inesistente )che quando, nella seduta del 4 agosto ,questa Camera ebbe a dichiarare l'insus-sistenza dei presupposti costituzionali peril decreto-legge n . 430 (per intenderciquello sui prodotti petroliferi), aguzzandol'ingegno e dimenticando l'esigenz adell'articolo 72 del regolamento della Ca-mera dei deputati, inserì al Senato —ecco l'opera di trapianto! — il provvedi -mento in questione, di cui la Cameraaveva fatto piazza pulita, in quello rela-tivo a misure urgenti in materia di entrat efiscali .

Da questo trapianto è derivato un prov-vedimento che, per scadenza di termini ,non venne convertito in legge . Successiva-mente è venuto fuori il disegno di leggedel quale ci stiamo occupando, il n . 688.Dunque, prima si inserì il decreto-legge n .430 nel precedente provvedimento n . 486,poi, una volta non convertito in leggequest'ultimo, si è presentato un nuovo di -segno di legge che tende a convertire i nlegge il decreto-legge n . 688, oggi inesame.

Senza scendere nei dettagli, faccio os-servare che stiamo esaminando il provve -dimento in discussione senza quell'inter-vallo di sei mesi prescritto dall'articol o72, secondo comma, del nostro regola-mento. Siamo dunque, signor Presidente,in una posizione alquanto strana . A pre-scindere da tale notazione e dalle altre d inatura costituzionale da me sollevate ierie in differenti occasioni, ci troviamo inpresenza di una serie di misure fiscal iche, tutto sommato, non so quanto giova -mento arrechino all'erario . Se è vera, in-fatti, la dichiarazione resa alla Commis-sione bilancio, in data 17 novembre, da lsottosegretario di Stato per il tesoro An-gelo Tiraboschi, il provvedimento darà i ntutto, per il 1982, un gettito di 1 .760 mi-liardi : 120 miliardi per l 'IRPEF, 800 mi-liardi per le ritenute sugli interessi, 50miliardi per l ' imposta di fabbricazionesulla birra, 20 miliardi per l ' imposta diconsumo sulle banane e 760 miliardi pergli oli minerali .

A questo punto, verrebbe da chiedersi :valeva la pena di porre in essere tutte

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queste manovre di chirurgia finanziaria ,per partorire un provvedimento del ge-nere? C'è qualcosa che va al di là dellaportata fiscale del disegno di legge !Quest'ultimo che cosa dà, onorevole sot-tosegretario? Che cosa sono 1 .760 miliard ia fronte dei 4.000 miliardi di BOT no nsottoscritti, e dei 3 .000 miliardi di CCTnon sottoscritti? Cosa sono 1 .760 miliard idinanzi a 7.000 miliardi di risparmio chesi voleva portare nell'erario con una seri edi misure utili per il risparmiatore o pe rlo meno appetibili per lo stesso, si è finit oper insistere in una misura come quellache stiamo esaminando, che in apparenz aserve solo a dare un gettito di poco più d i1 .700 miliardi . Deve dunque esservi qual -cos 'altro, signor sottosegretario : e questova individuato innanzitutto nel «tra -pianto» che si è pensato di operare e cheperò, a mio avviso, dovrebbe provocareuna reazione di rigetto. Non è infatti asso -lutamente pertinente alla materia cui s iriferisce il decreto (quella delle misur efiscali urgenti) tutta la parte che riguard ala normativa per il settore petrolifero eche è contenuta negli articoli da 10 a 21 .Tale normativa avrebbe dovuto essere og -getto di un provvedimento distinto, all oscopo di procurare giovamento al fiscosenza introdurre manovre iugulatorie oforme di pressione nei confronti di un aparticolare categoria che — caso strano— fino a qualche mese fa si riteneva fossein regola con il fisco, mentre da qualchetempo si è improvvisamente scoperto chemerita di essere da ogni lato strigliata .Perché tutto ciò? Lo diremo tra poco .

Passiamo intanto ad esaminare i prim iarticoli del provvedimento, quelli più pro -priamente fiscali, con cui si colpisce an-cora una volta il consumo della benzina ,già ad uno stillicidio permanente di tri-buti . È vero che questo consumo si èdimostrato anelastico rispetto alle varia-zioni del prezzo, ma non si può non rile-vare che un'imposta del genere, che col -pisce indiscriminatamente tutti i contri-buti, si rivela del tutto contrastante con iprincìpi dell'articolo 53 della Costitu-zione, ponendo in condizioni di inferio-rità proprio i meno abbienti . Non si ca-

pisce questa insistenza sull ' imposta rela-tiva alla benzina, ma anche su quelle rela -tive alla birra ed alle banane: colpendoprodotti di largo consumo, si danneg-giano proprio le categorie più disagiate .Questa non è una politica sociale, e mera -viglia che proprio un partito socialista, u nministro socialista e dei sottosegretari so -cialisti si comportino, in questo campo ,da qualche tempo, in una maniera cos ìpoco confacente ai presupposti program-matici e politici ai quali lo stesso partito s irichiama. Questi tributi non rendonomolto, in termini di gettito, ma recanograndissimo danno ai piccoli contri-buenti; ciò non va certamente ad onoredel partito socialista o di qualunque Go-verno di cui quel partito abbia fatto ,faccia o farà parte .

Gli articoli 4, 5 e 6 si riferiscono a daggiustamenti il cui gettito, come ab-biamo appreso dal sottosegretario Tirabo-schi, è modestissimo, salvo quello relativoalla ritenuta sugli interessi bancari, ch erappresenta in un certo senso la vacca damungere: ora, il sistema bancario avràtutti i difetti di questo mondo, ma non ècon questo congegno che si possono in -durre le banche, che già soffrono la con-correnza del Tesoro attraverso le emis-sione di BOT, CCT e altre forme di allet -tamento nei confronti del privato rispar-mio, a portare avanti certi discorsi e cert enuove impostazioni . Posso capire il desi-derio di colpire coloro che godono di ele -vatissime rendite, ma non quello di col -pire il piccolo risparmiatore che pensa dipoter ricavare un reddito netto dai suo idepositi bancari: non si comprende, co-munque, la contrapposizione tra la man-canza di qualsiasi norma fiscale nei con -fronti dei buoni del tesoro o categori eaffini ed il crescente prelievo fiscale sugl iinteressi che il risparmiatore ricava da idepositi bancari . Si tratta di una forma d ipersecuzione dei piccoli risparmiatori ,che fa ricavare poco all'erario (anche s ela cifra è la più cospicua, rispetto a tutt ele voci di questo provvedimento) e moltodanneggia il singolo risparmiatore, pro-vocando disaffezione al risparmio . Inol-tre, non fornisce alcun dato di certezza :

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ed io non capisco per quale motivo quest iprovvedimenti debbano essere caratteriz-zati da una sorta di diavoletto di Cartesio ,che sale e che scende: prima si era stabi-lita una misura del 15 per cento, poi essaè stata elevata al 18, poi al 20 ; ora si èridimensionato il tutto tra il 18 e il 20 percento come se si trattasse di un dato opi-nabile, mentre credo che dovrebbe esser edecisa una misura fissa; infatti, in questomodo si tende a far seguire all'imposi-zione il ritmo dell'inflazione mentre è evi -dente che quanto più l'indice inflattivoaumenta, tanto più il tributo dovrebb eessere ridotto . Questo discorso lo ab-biamo già fatto a proposito dell'IVA, mapotrebbe essere riproposto anche perquesti tributi ; infatti, non si capisce per-ché l 'IVA dal 12 per cento sia passata al18 per cento con un tasso di inflazione d imolto inferiore a quello attuale, cos ìcome non si comprende perché gli inte-ressi bancari, in presenza di una minoreinflazione avessero un rendimento mag-giore rispetto a quelli attuali .

Per quanto riguarda l'articolo 6 devodire che è stata prevista un'altra form avessatoria dal punto di vista fiscale, dalmomento che l'aliquota sul reddito dell epersone giuridiche è aumentata dal 25 al30 per cento e non è consolante la notiziasecondo cui questo aumento è dovuto alfatto che l 'addizionale dell'8 per cento su l25 per cento era pari ad un aumento del 3per cento e quindi si è pensato bene d iarrotondare l 'imposta al 30 per cento.Non è concepibile una amministrazionefinanziaria che fa la «cresta», come l aserva, sui tributi e se l'addizionale er adell'8 per cento il tributo dal 25 dovev aaumentare al 27,5-28 per cento senza arri -vare al 30 per cento .

Per quanto riguarda il secondo comm ariteniamo che si dovrebbero prendere inconsiderazione alcune osservazion iemerse in Commissione e che credo emer-geranno anche in questo dibattito ; infatti ,in questo secondo comma sono contem-plate soltanto le società finanziarie e no ntutte le altre società. A questo propositoabbiamo presentato un nostro emenda -mento tendente ad inserire anche le so -

cietà di capitali, perché se si deve rendereneutrale un'imposta e giungere ad un apercentuale del 42,85 per cento — pena-lizzazione che diventa positiva con lacompensazione — non si vede perché ci s idebba limitare soltanto ad alcune socie-tà .

Con l'articolo 7 si vuole provvedere all enecessità di potenziamento delle strutturedell'amministrazione finanziaria e nes-suno più di noi in questi anni si è battut oaffinché detta amministrazione sia post anelle condizioni di potere efficacementecombattere il fenomeno della evasione fi -scale; in realtà questi rimedi tendono sol -tanto a ritardare la vera riforma dell'am-ministrazione finanziaria e comunqu enon accettiamo il sesto comma di quest oarticolo 7 là dove si prevedono ben 34 5miliardi a favore della SOGEI .

A questo riguardo sarà bene sottoli-neare che la nostra è l'unica amministra-zione finanziaria al mondo che non èstata capace di gestire con i propri organ iministeriali l'anagrafe tributaria, tant oche si è fatto ricorso ad una società, si apure con capitale misto .

All'articolo 8 ci sono molte cose ch enon vanno e che cercheremo di miglio -rare con i nostri emendamenti dal mo-mento che abbiamo la possibilità di lavo -rare fino alla giornata di martedì ; inquesto momento ci limitiamo soltanto asottolineare che l'assunzione di 50 sotto-tenenti e di 500 vicebrigadieri ci sembradel tutto risibile se si vuole verament eportare avanti la lotta all'evasione fiscale .A questo proposito abbiamo presentat oun nostro emendamento nel quale si pre-vede l'assunzione di 5 mila guardie difinanza sia pure nell 'arco di due anni .

Per l'edilizia, il discorso ci porterebbelontano; ma anche qui sarebbe da veder ecome mai si sia prima inserito, poi sop-presso, e poi ancora nuovamente inseritoquesto benedetto articolo 9, ex articolo 6 ;il che dimostra proprio come queste ope-razioni siano del tutto fluttuanti ed episo -diche, da parte della maggioranza, ch epure una linea dovrebbe avere. Qui, in -vece, non esiste alcuna linea, si dice che a lSenato c'è stato presentato il provvedi-

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mento di sanatoria e che alla Camera s ideve predisporre, anche attraverso unanorma nel disegno di legge finanziaria ,uno strumento che meglio risolva quest iproblemi sul piano legislativo ; ma la ve-rità è che il cittadino rimane disorientato .Abbiamo sentito le citazioni fatte poc'anz idal relatore Gottardo; e non sappiamo s evi siano cittadini che vengano a trovars iin sospeso, non sapendo se potranno es-sere condannati o assolti, se potrann ofruire o meno di provvedimenti di sana-toria e di amnistia . Ma il discorso, ripeto ,ci porterebbe molto lontano .

Per tutta la materia relativa ai petroli ,dall'articolo 10 al 21, debbo dichiarareche l'orientamento del nostro gruppo èpreciso : noi chiediamo lo stralcio d iquesti provvedimenti, con un esame d itutta la materia in senso globale, in sens oarmonico, e soprattutto in maniera con -vincente ; perché non ci convinconoquesti freni messi solo all'ultimo minuto ,queste competenze che il Ministero dell efinanze avoca a sè lasciando sospettar eche una legge non basti, che ci voglian opoi provvedimenti personali. I casi sonodue: o queste norme debbono essere in-trodotte con legge, ed essere quindi ob-biettive, e valere erga, omnes; oppure nonhanno questa efficacia, ed allora non s icapisce perché si debba lasciare al mini-stro questa possibilità di giudicare emandare come «Caron dimonio» . Non mipiace l'impostazione che si vuole darealla materia con questi articoli, a part etalune esagerazioni, che lasciano pen-sare che fino a questo momento tutto erastato fatto all'insegna dell'improvvisa-zione, o della sprovvedutezza ; perch énon si può di colpo procedere in quest amateria senza aver tenuto presente tuttala precedente normativa, soprattutto perquanto riguarda, ad esempio, certi pe-riodi di tolleranza che prima esistevan oper i pagamenti, o l ' interesse di mora ;per non parlare del cambiamento inusi-tato dell'articolo 140 del codice penale . Equi sovviene una relazione molto sever ada parte della Commissione giustizia de lSenato (perché quella della Camera nonha fatto pervenire il parere: al di là di

quelle battute, che vi ho letto, della Com -missione Bilancio, le altre non hannofatto pervenire alcun parere) . Ebbene ,per quanto riguarda la Commissione giu -stizia del Senato, essa dice che pe rquesto provvedimento ci troviamo di-nanzi ad una legge che risulta censura-bile, in quanto tipica espressione d iquella pericolosa tendenza, sempre riaf-fiorante, a modificare in rapporto a sin -gole materie le linee del nostro ordina -mento civile, e soprattutto penale, senzatener conto del fatto che queste son osovente tracciate dal legislatore dopomeditati approfondimenti. Secondo laCommissione, il provvedimento delinea ,ancora, atteggiamenti di superficialità ,con una vera e propria mancanza di ade -guate cognizioni tecnico-giuridiche. L aCommissione dà la patente di . . . asininitàgiuridica al Ministero delle finanze, co nquesto parere, perché parla di «man-canza di adeguate cognizioni tecnico-giu -ridiche» per la materiale stesura dei testi :il Ministero non è in grado nemmeno d istendere i testi correttamente, dal punt odi vista giurdico !

Tutto questo, quindi, lascia moltissim oda pensare sul raffazzonamento che si èfatto in questa materia, per esempio pe rquanto riguarda articoli che di per sestessi non possono essere considerat enorme accettabili, come quella che sop-prime il reato continuato, abolend oquindi l'articolo 8 della legge 7 gennai o1929 ; eppure si tratta di una figura d ireato che ha ormai una tradizione seco -lare; o, ancora, l'articolo 16 : dopo chequalche mese fa abbiamo stabilito lenorme di cosiddetta vulnerazione del se -greto bancario, adesso addirittura tor-niamo a sconvolgere tutto . Ma come si vaavanti, così? Il cittadino non ha più al -cuna certezza. Prima, perché il segretobancario potesse essere penetrato, comesi dice in termini tecnici, occorrevan ocerte garanzie, che adesso, con l'articolo16, cadono: basta una guardia di finanza,un sottufficiale, per poter fare qualunqueispezione, mettendo a repentaglio inte-ressi anche legittimi da parte di determi -nate categorie .

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Lo stesso potremmo dire per quantoriguarda i prodotti derivati, per i qualifinora non era stata mai introdotta un alegislazione penale, mentre adesso s ivuole invece che ci sia . Per non parlarepoi di altri ammennicoli, che il tempo amia disposizione non mi consente diprendere in esame; ed arrivare al famige-rato articolo 19, il quale vuole l'inversionedell'onere della prova, sovvertendo tutti iprincìpi in materia giuridica che esiston oda secoli a questa parte, e che risalgon oaddirittura all'esperienza dei grandi giu-risti romani .

Ma io non credo che si possa con questaleggerezza procedere a sconvolgere, asovvertire delle acquisizioni frutto d igrande dottrina, di grande giurispru-denza, di abbondante elaborazione i ntutti i sensi, comprese le esperienze degl iStati stranieri . Questo articolo 19, se-condo me, non può entrare in un ben col-laudato Stato di diritto .

Lo stesso si può dire a proposito dell eperplessità che suscita l'articolo 20, inordine a certi depositi gestiti in un modoanziché in un altro. Si arriva poi all'arti-colo 21, che lo stesso relatore con corret-tezza ed onestà intellettuale ha censu-rato, soprattutto per la modificazioneche è stata apportata con molta superfi-cialità dall'altro ramo del Parlamento ,che finisce con l'operare un'ulteriore de-molizione ad un sistema collaudato daanni.

Per l ' articolo 22 ci sono alcune puntua-lizzazioni, che sono state fatte con il suc-cessivo articolo 22-bis, che rappresentauna modesta forma di superamento dicerti ostacoli e di certe difficoltà .

Arriviamo così a quell'articolo unico d iconversione, che desta quelle perplessità ,di cui poc'anzi si è occupato lo stesso rela -tore, e che io condivido in pieno . Questoporta ad una conseguenza : non possiam oconvertire il decreto-legge così com'è, conla promessa che ci sono altri provvedi-menti .

PRESIDENTE. Onorevole Santagati, leiha ancora due minuti a sua disposi-zione.

ORAZIO SANTAGATI . Grazie, signor Pre -sidente : Iddio gliene darà compenso inparadiso!

PRESIDENTE. Molte grazie!

ORAZIO SANTAGATI. Per quanto con-cerne questi provvedimenti, si parla di untravaso, con altre operazioni di chirurgia ,più o meno finanziaria, nel n . 3135 cheriguarderebbe la disciplina delle sanzion iin materia edilizia e urbanistica e in unaltro progetto di legge che riguarda il ter -remoto, che dovrebbe essere preso inesame per fare questa operazione di tra -pianto .

Ho concluso, signor Presidente : prati-camente la nostra è una seria, onesta ecoerente opposizione . In Commissioneavevamo preannunciato la presentazionedi eccezioni di costituzionalità ; avevamodetto che avremmo fatto una dura batta -glia, soprattutto per cercare di migliorar eil provvedimento . Per questo abbiam opresentato molti emendamenti, tutti mi-gliorativi, tutti di merito; e non ci si vengaa dire che è impossibile operare una revi -sione sia pure parziale, di questo provve-dimento, perché altrimenti esso decadrà .A questo punto sarebbe meglio che deca-desse questo provvedimento, piuttost oche rimanga in piedi un provvediment odestinato a subire nel tempo ulteriori mo -difiche e ulteriori perfezionamenti .

Per tutte queste ragioni, noi dichia-riamo la nostra contrarietà totale e asso-luta a questo disegno di legge di conver-sione, salvo la speranza (che è sempr el'ultima a morire) che qualche migliora -mento si possa ottenere in quest 'aula (Ap-plausi a destra) .

PRESIDENTE. Onorevole Santagati, haconcluso così in fretta che credo che gl istenografi non siano riusciti a seguirla !

ORAZIO SANTAGATI. Dante disse : «Lafretta, che l ' onestade ad ogni atto di-smaga . . .» . Ecco, la fretta mi ha fatto di-smagare !

PRESIDENTE. Le citazioni, onorevol eSantagati, sono sempre preziosissime!

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Ha facoltà di parlare l'onorevole rap-presentante del Governo .

FRANCESCO COLUCCI, Sottosegretario diStato per le finanze . Il Governo si riserv adi intervenire in sede di replica .

PRESIDENTE . Il primo iscritto a par-lare è l 'onorevole Valensise. Ne ha facol-tà .

RAFFAELE VALENSISE . Signor Presi -dente, onorevoli colleghi, onorevole rap-presentante del Governo, dopo quanto h adetto il collega Santagati, con compe-tenza appassionata e con foga, anche s esospinta dalla regola del tempo che nongli veniva incontro, basterebbe limitars iad alcune considerazioni di ordine gene-rale per quello che riguarda il provvedi -mento al nostro esame . Abbiamo sentit oche il relatore per la maggioranza h afatto cenno ad una manovra economic adi carattere generale nella quale si sa-rebbe inquadrato il decreto, il che costi-tuirebbe il passaporto per il decretoanche in questo momento . Ci permet-tiamo di ricordare all'egregio relatore e atutti i colleghi, che la manovra del Go-verno Spadolini, nella quale era inqua-drato questo provvedimento così come al -tri, è una manovra tanto abortita che i lGoverno è dimissionario . Quid agendum,allora? Noi ci meravigliamo: ma questodecreto-legge che è sottoposto alla Ca-mera come atto dovuto, avrebbe dovuto— mi si perdoni il bisticcio — forse rice -vere un diverso trattamento da parte de lGoverno in carica per il disbrigo degliaffari correnti, da parte dello stesso rela-tore, da parte della maggioranza, o do-vrebbe essere sottoposto a un diverso trat -tamento. Perché? Perché esso, oggettiva -mente, è un sasso sulla rotaia di una qúal -siasi manovra finanziaria che si vogli aportare avanti con un nuovo decreto -legge. Perché costituisce un oggettivo im -pedimento? Perché il Governo Spadolini ècaduto per la scarsa credibilità della su amanovra finanziaria nei confronti di ta-lune componenti dello stesso GovernoSpadolini : la componente socialista non

credeva alle misure di rigore che la com -ponente democristiana pretendeva e lacomponente democristiana non credeva adeterminati indirizzi che la component esocialista riteneva essenziali e indispensa -bili . Questo decreto-legge è una sorta d iacuto — si direbbe nel linguaggio propri oalla musica lirica — della componentesocialista che si viene ad inserire però indissonanza con la prospettiva che da tuttele parti ormai sembra una prospettivaineludibile. Perché tutti quanti siamo statid 'accordo su una constatazione di fatto ,che le misure che il Governo Spadolini h aadottato da un anno a questa parte nonhanno frenato il processo inflattivo, ma lohanno, ahimè, forse stimolato . Sono con -siderazioni che noi avevamo ripetuta -mente formulato, in Commissione fi-nanze, in Commissione bilancio, inquest 'aula, in occasione della discussionedella legge finanziaria per il 1982 e inoccasione della discussione dei vari prov -vedimenti che si sono susseguiti ; sonoconstatazioni che facciamo tutti sull abase di indicatori economici che orma isono generalmente noti . Domanda : i con-tenuti di questo decreto, che non possonoessere nobilitati attraverso il riferimentoalla manovra finanziaria e alla manovr aeconomica, ma devono essere definiti perquello che sono (e cioè contenuti di neces -sità e di urgenza, a prescindere dalle con -siderazioni di carattere costituzionale, i nrelazione alle necessità di cassa), si atta-gliano e si armonizzano ad ogni e qual-siasi manovra di carattere economico-fi-nanziario che il Governo che nasce o ch edovrebbe nascere si deve dare? A nostr ogiudizio no, anzi costituiscono un gross osasso sui binari di qualsiasi Governo . Perquale motivo? Perché lo stimolo inflazio -nistico contenuto nell'articolo 1 del de-creto-legge, per esempio, è tale per cui lapreoccupazione manifestata c tutte leparti politiche che stanno prendendo acuore la necessità di formare un nuov oGoverno e che sono consultate ripetuta -mente dal senatore Fanfani, la preoccu-pazione di contenere l'inflazione in untetto addirittura inferiore a quello indi-cato nei programmi e nei progetti del

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Governo Spadolini (il 13 per cento), è unapreoccupazione vanificata dalla conver-sione in legge del decreto da parte de lParlamento . L'articolo 1, infatti, se l aprende con quei beni, come la benzina ,come il petrolio per riscaldamento, ch esono beni che una volta, ai tempi dell'uni -versità, avremmo definito beni a do -manda rigida. La benzina è un bene adomanda rigida . Non è vero che l'au-mento del prezzo della benzina ne dimi-nuisce il consumo : sono quantità trascu-rabili . La benzina è diventata un bene adomanda rigida, così come un bene a do -manda rigida è diventato il petrolio pe rriscaldamento, con la conseguenza ch etutte le manovre di carattere fiscale i nincremento praticate su un bene a do -manda rigida, come la benzina, sono ma-novre che si trasferiscono su tutta la infi-nita gamma di prezzi su cui incide il tra -sporto delle materie prime e dei prodott ifiniti stessi .

Sono considerazioni elementari, ovvie ,che nell'articolo 1 di questo decreto-legg enon sono state tenute presenti, non cert operché non fossero nella mente e nellaconsapevolezza degli estensori dell anorma — per carità, ci guardiamo ben edal considerare i nostri avversari politic imeno dotati di noi — ma per la necessitàche il Governo ha avuto di battere cassa ;necessità che costituisce una delle condi-zioni permanenti di disagio dei govern iche si sono succeduti e che spinge a ricor-rere al metodo di esazione più immediat oche ci sia, quello dell'aumento della ben-zina.

Abbandonata la possibilità di agire sulterreno delle imposte dirette, combat-tendo l'evasione, abbandonata la possibi-lità di un aumento delle entrate fiscal isulla base di un disegno coerente di allar -gamento della platea dei contribuenti co nuna tempestiva giustizia fiscale ed u nadeguato livello di aliquote, i vari govern iche si sono succeduti da qualche anno aquesta parte hanno trasformato in esat-tori i pompisti di benzina . Ogni volta chevi è un'esigenza di cassa, si aumenta labenzina. Il pompista di benzina è il mi-gliore esattore dello Stato, un esattore che

costa poco e che, erogando un bene adomanda rigida, risponde immediata -mente alle esigenze di cassa proprie de igoverni che non sanno fare una politicafiscale ed una politica tributaria degne diquesto nome.

Voi avete mantenuto elevate le aliquotedelle imposte dirette rispetto al fenomen odel drenaggio fiscale derivante dal l ' infla-zione, avete elevato le aliquote delle impo -ste, quelle dell'IVA in particolare, produ-cendo quella evasione che è conseguent ealla intollerabilità delle aliquote . Lungidal combattere l'evasione l'avete stimo -lata, incoraggiata . Come abbiamo piùvolte affermato, l 'economia «sommersa »non nasce per capriccio o cattiveria de isingoli, ma è un riflesso di carattere eco -nomico di imposte ingiuste o comunqueeconomicamente intollerabili .

Rinunziando ad ampliare, ripeto, laplatea dei contribuenti, vi siete ridotti arivolgervi alla benemerita categoria dei di -stributori di benzina, perché procurin oallo Stato i mezzi finanziari di cui ha bi-sogno per riempire le sue striminzit ecasse. Questo il significato dell'articolo 1 .

Ci risparmi, dunque, il relatore — l odico con tutto il riguardo e la considera-zione che merita la perspicua relazion eda lui svolta — il riferimento a manovr eeconomiche e finanziarie, che non c'en-trano per niente con questa che è sempli -cemente una manovra di cassa con cui i l30 settembre il Governo Spadolini, ch estava per andare via, ha cercato di fron-teggiare determinate esigenze di cassa cuinon era stato possibile sopperire per l asfortunata collocazione dei BOT e dei cer -tificati di credito del tesoro .

Di fronte a questa realtà noi ci oppo-niamo a provvedimenti del genere, pro-prio nell ' interesse della coerenza di un amanovra che deve nascere e che, invece, èimpedita da simili misure che produconoe stimolano l ' inflazione e che, attravers ol 'influenza sui prezzi, creano quell aaspettativa di inflazione che è propria d iepoche difficili, di transizione, di vigilia ,nelle quali i comportamenti del cittadin osi modellano giorno per giorno sul com-portamento che di volta in volta viene

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adottato dal Governo . La frase che ci s isente dire nei mercati, nei negozi, nei de -positi e in tutti i luoghi in cui si svolgon otransazioni commerciali è questa : «Ma seè aumentata la benzina, se è aumentat al 'imposta di fabbricazione, se è aumen-tato persino il metano, perché non de-vono aumentare anche i prezzi di altriprodotti?». E chiaro, infatti, che tuttiscontano in anticipo quegli aumenti ch esono indotti oggettivamente da norm ecome quella contenuta nell'articolo 1 de lprovvedimento in esame .

Quindi, niente manovra finanziaria; s itratta di una necessità alla quale il Go-verno si è trovato costretto, al di fuori d iqualsiasi manovra finanziaria, anzi inrotta di collisione con qualsiasi manovrafinanziaria che voglia essere tentata o ab -bozzata dal Governo che sta per na-scere.

Di fronte a fatti di questo genere lacosiddetta disputa fra gli «espansivisti »del partito socialista e i «rigoristi» dell ademocrazia cristiana perde qualsiasi si-gnificato, perché attraverso lacci e lac-cioli di questo genere i denari per gli inve -stimenti bisognerà stamparli, aumen-tando la massa monetaria generale ( equindi contribuendo ancora a determi-nare inflazione), che si aggiunge a tutti gl ialtri stimoli inflattivi che vengon odall'estero.

Questo è quanto si verificherà con l'au -mento delle imposte di fabbricazione pre -visto dall'articolo 1, cui si deve aggiun-gere quanto stabilito dall'articolo 2, chese l'è presa con la birra, e dall'articolo 3,che per un modesto gettito è andato addi-rittura a rastrellare denaro dalle ba-nane.

L'articolo 7 è, invece, un coacervo d ibuone intenzioni, tra cui spicca quella de lpotenziamento delle strutture per com-battere l'evasione . Mi riferisco a quantodichiarato ultimamente dal collega Santa -gati a proposito dell ' incongruità edell'inadeguatezza di determinati mezziche sono predisposti per combatterel'evasione fiscale, ma devo dire che noipensavamo che si trattasse di finanziar estrutture già in atto . Viceversa, all'arti -

colo 7 si parla di «esecuzione di nuov erealizzazioni» .

Questo è uno di quegli articoli che me-riterebbero davvero un 'inchiesta parla-mentare. Dell'anagrafe tributaria si parlada tanto tempo, ma vediamo che è diven-tata una sorta di araba fenice, che nonfunziona; si varano provvedimenti dema-gogici, diretti a colpire l ' immaginazionedell'opinione pubblica, come quello rela-tivo ai registratori di cassa, che avrebber oragion d'essere se ci fosse al centroun'anagrafe tributaria con la quale i regi-stratori di cassa potessero essere messi i ncomunicazione, come avviene altrove .

Qui invece ancora dobbiamo ancora ri-volgerci all'industria privata, anche se apartecipazione statale, per eseguire o pe rgestire questi delicati congegni delloStato. In proposito faccio due osserva-zioni . La prima è quella che riguarda re-lativa al segreto. Ma come si fa ad affi-dare a dipendenti che in fondo sono pri-vati (anche se c'è il correttivo di que lcomma che astringe questi dipendenti a lsegreto d'ufficio, ritenendoli titolari di u npubblico servizio, e li assoggetta alle san -zioni previste dal codice penale), cioè adipendenti che non sono filtrati attra-verso le garanzie che dovrebbero caratte-rizzare il personale dello Stato, una ma-teria tanto importante e delicata?

La seconda osservazione che faccio èquesta: come si fa a mortificare il perso-nale qualificato che l ' amministrazione fi-nanziaria si è formata negli anni ?L'egregio sottosegretario sa benissimoche l ' amministrazione dispone ormai d ipersonale altamente qualificato nelcampo dell'informatica la cui professio-nalità è completamente frustrata . Ab-biamo tutti ricevuto più volte delegazion idi benemeriti dipendenti del Ministerodelle finanze che hanno seguito i corsi d iinformatica, che aggiungono a questapreparazione specifica una grande espe-rienza legislativa ma che sono compressinella loro professionalità dall'arrivo de idipendenti di società private che, per au-torizzazione di legge, continuano a fare i lbello e cattivo tempo, ad impiantare eaddirittura a gestire l'anagrafe tributaria

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e tutti i relativi impianti meccanografici edi memorizzazione .

Sono queste due osservazioni impor -tanti, che attengono alla tutela sia dei cit -tadini e sia del benemerito personale delMinistero delle finanze che non è cert ogratificato da disposizioni di questo ge-nere .

Il collega Santagati ha parlato dell emodalità attraverso cui questi incarichisaranno affidati a determinate società . Ciauguriamo che dietro a certe formula-zioni non vi siano precise «fotografie» ,anche se il sospetto è molto fondatoquando si parla di «società specializzate atotale partecipazione pubblica, anche in -diretta». Quali sono queste società a par-tecipazione pubblica totale ma indiretta ?Perché, onorevole relatore, quanto incis ocosì inelegante che sembra proprio desti -nato a coprire una precisa fotografia d icerte società? Aboliamolo, si faccia lei be -nemerito propositore di un emendament osoppressivo, così elimineremo il sospettoche questa disposizione abbia caratter e«fotografico», con beneficio per la batta -glia per la pubblica moralizzazione ch edovrebbe stare a cuore a tutti noi . L'ono-revole Santagati ha detto e noi ripetiamoche gli organici della Guardia di finanzadevono essere rafforzati ma non certonella misura esigua proposta dall'articolo8. Gli estensori di questo decreto, ema-nato in data 30 settembre, non hanno te-nuto in nessun conto il fatto che in quell astessa data era stata approvata da quest aCamera, dalle Commissioni riunite intern ie giustizia, la legge antimafia, che giusta -mente attribuisce alla Guardia di finanzauna serie di compiti e di accertamenti cu inon si potrà fare fronte con l'esiguo au -mento di organico previsto in questa di-sposizione .

In un nostro emendamento si chiede d iarruolare in due anni altre 5 mila guardiedi finanza; solo in questo modo si po-trebbe sopperire a tutte le necessità de lCorpo, e comunque bisogna avvicinarsi a lmassimo a questa cifra : non sarannocerto, infatti, nuovi 50 sottotenenti enuovi 500 vicebrigadieri che potrann oconsentire alla Guardia di finanza di far

fronte ai compiti affidati dalla nuova nor -mativa approvata dal Parlament oqualche settimana prima dell'elabora-zione del decreto .

Dunque, insufficienza assoluta dell'ar-ticolo 8 in relazione alla nuova normativa ,con la quale giustamente il Parlamentoha considerato le indagini e gli accerta -menti patrimoniali della Guardia di fi-nanza l'arma più penetrante per indivi-duare e sconfiggere le cosiddette organiz -zazioni di criminalità organizzata come l amafia e la camorra .

Noi chiederemo lo stralcio degli articol iriguardanti la materia petrolifera ma nonper tenerezza nei confronti di questa o d iquella categoria: da questi banchi si parl asenza tenerezza per nessuno, qui non c isono tenerezze ma c'è soltanto grande at -tenzione agli interessi dei cittadini, chenon ci sembra siano serviti con questanormativa la quale, come ha già accen-nato l'onorevole Santagati, presenta l asingolarità d'essere riproposta alla Ca-mera in maniera surrettizia prima di se imesi dalla sua reiezione da parte dell aCamera stessa: è un problema grave ch esottoponiamo all'attenzione del relatore ,del Governo e della stessa Presidenzadella Camera; esso comporta questioni dicorrettezza nel procedimento legislativoche non può essere aggirato attraversoespedienti onde con trapianti ed innesti d iespungono da un provvedimento l enorme bocciate dalla Camera per convo-gliarle sulla corsia preferenziale di u naltro decreto che sta per essere conver-tito! Non basta gettare un pacchetto d inorme sul primo tram, su questo tramche si chiama «misure urgenti in materiadi entrate fiscali», per buttare il pacchett odei provvedimenti petroliferi !

La nostra perplessità nei confronti de iprovvedimenti che riguardano il petroli o(a parte ovvie considerazioni sulla giu-stezza di certe impostazioni che riguar-dano l 'eliminazione di determinati privi-legi in materia di ritardo nel versamentodell'imposta, di contrazione della dila-zione nel versamento dell'imposta), son odi duplice natura. La prima riguarda l econseguenze che, per i cittadini e gli

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utenti, potranno avere le nuove disciplinedei depositi . Parlo da calabrese e attendouna risposta dal relatore su questo punto :mi auguro che ciò avvenga, in ordine a lquinto comma dell'articolo 11, relativoalla possibilità di consentire, per compro -vate sigenze di approvvigionamento di de -terminate regioni, lo stoccaggio di pro -dotti petroliferi soggetti ad imposta e de-stinati al consumo interno anche in depo-siti doganali diversi da quelli indicati ne lcomma precedente ; mi auguro che quest adisposizione . . .

GIUSEPPE AllARO, Presidente dellaCommissione . Si riferisce proprio alla Ca-labria .

RAFFAELE VALENSISE. Ecco: mi au-guro che riguardi la Calabria, perché leprecedenti versioni del decreto-legge ave -vano creato uno stato di allarme. Rin-grazio per la sua precisazione l'onorevol epresidente della Commissione finanze etesoro, che ci dà tranquillità ; certamentel'onorevole relatore vorrà ribadirla i nsede di replica . L'abolizione di determi-nati depositi comporterebbe infatti un ta-glio di rifornimenti per la Calabria, co ndifficoltà enormi in aggiunta a quelle i ncui già versa l'intera regione .

La seconda natura delle nostre perples-sità è rappresentata dal fatto che troppematerie sono devolute alla discrezionalit àdel ministro delle finanze . Quante volte l amateria riservata ai decreti del ministr odelle finanze viene pubblicata nella mi-gliore delle ipotesi sulla Gazzetta uffi-ciale? Non sto ad enumerarle, ma troppesono le discrezionalità, o i momenti d idiscrezionalità, riservati al ministro dell efinanze! A proposità della creazione d iquesti depositi, se ne poteva fare l'indivi-duazione per legge, dal momento che s iconoscono le esigenze e le necessità : in-vece, si prevede un decreto del ministrodelle finanze, sia pure di concerto conquello dell'industria !

Quanto alle modalità per l'accerta-mento delle partite, onorevole rappresen-tante del Governo, la materia è perico-losa; le modalità per l'accertamento delle

partite di prodotti petroliferi movimen-tate anche in diversa posizione fiscale, amezzo oleodotto, nonché le cautele fiscaligià adottate per la gestione degli oleo-dotti, formano tutta una materia devolutaalla decretazione del ministro delle fi-nanze: questo ci preoccupa, perché quellapetrolifera è una materia delicata .

Non voglio fare qui il grand guignol opensare di rifermi ad uno scandalismo d imaniera, ma nel momento in cui ne intro-duciamo norme di legge, mi rendo cont oche — anche se non sono evitabili — dob -biamo contenere le devoluzioni alla com-petenza facoltativa del ministro delle fi-nanze di determinate materie che oggetti-vamente possono essere disciplinat eanche in un testo di legge, come avvien eper tante materie . Mi sarei aspettato lariserva ad un regolamento da emanars ientro determinati termini, con l'ausili odella Commissione bicamerale che vigil asulla materia fiscale ; ma questa devolu-zione di troppe materie al ministro dellefinanze non ci lascia tranquilli ed apre i lvarco a ipotesi — i sospetti non sonomateria politica —, a determinate possibi -lità, a determinate illazioni da parte de icittadini e da parte nostra che rappresen-tiamo l'opinione comune di coloro ch enon vedono di buon occhio che materi ecosì delicate possano essere lasciat eall'improvvisazione del Ministero delle fi -nanze, anche perché molte volte quest idecreti producono guasti e drammi .

L'articolo 14 contiene una norma posi-tiva che però andrebbe corretta ; talenorma riguarda la sospensione della li-cenza di esercizio per coloro i quali sonosottoposti a provvedimenti penali per vio-lazioni commesse nella gestione degli im -pianti . Mi domando: per quale motivo lasospensione è facoltativa? Le sospensioni ,per i dipendenti della pubblica ammini-strazione in relazione a determinati reati ,sono obbligatorie; perché allora qui siprevede una facoltà? «La licenza di eser-cizio dei depositi può essere sospesa, aisensi dell'articolo 140 del codice penal enei confronti del titolare o del legale rap-presentante o del locatario che sia sotto -posto a procedimento penale per viola-

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zioni, commesse nella gestione dei pre-detti impianti . . .» . In dipendenza di checosa la licenza può essere sospesa? Lagravità del reato è stabilita in quant oavete detto che la reclusione non può es-sere inferiore ad un anno . Onorevole rela -tore, le domando qual è l'ambito in cui s ieserciterà la facoltà di sospensione . Noncerto la gravità del reato ; forse l'apparte-nenza politica del titolare dell'impianto?Non credo, Dio me ne guardi, absit iniuriaverbis . Forse la maggiore o minore condi -scendenza dell'amministrazione finan-ziaria nei suoi riguardi? Non credo . I lcolore dei suoi occhi? Le relazioni che h acon questo o con quell'altro potente de lregime? Perché emanate norme che s iprestano al sospetto ed alla possibilità d iindurre in tentazione questo o quell'altr ofunzionario? Quando si gestiscono im-pianti, come sono stati gestiti quelli dell avicenda dei petroli — scandalo presentenelle aule giudiziarie di molte città —, l asospensione della licenza rappresentauna necessità e non può quindi essere un afacoltà. Vorrei che mi si spiegasse suquale terreno ed in base a quali criteri s ieserciterà questa facoltà . Non certo, ri-peto, in base alla gravità del reato, perch équesto, come nomen iuris, è identificato,deve cioè essere una violazione penalepunibile con la reclusione non inferioread un anno. Procedete allora a quest acorrezione, altrimenti ci lascerete nel so -spetto e nella condizione di poter pensareche effettivamente questo articolo no ncautela la società e può diventare — l ecattive tentazioni sono sempre presenti —una norma-strumento .

Signor Presidente, onorevoli colleghi ,non mi dilungo oltre nel mio intervento,anche perché i colleghi del mio gruppoprenderanno la parola sugli altri articol idel provvedimento al nostro esame. Vo-glio però ribadire la nostra opposizione a lprincipio contenuto nell'articolo 19, aproposito del quale ieri il nostro gruppoha presentato una pregiudiziale di costi-tuzionalità .

Non è possibile istituire, in un provve-dimento legislativo, il regime della prov adiabolica . Non abbiamo alcuna tenerezza

per alcuno, tant'è vero che, in relazioneall'articolo 14, vi diciamo che chi ha incorso un procedimento penale deve es-sere sospeso ex lege, senza alcuna facolt àda esercitarsi da parte di chicchessia .All'articolo 19, diciamo che chi ha indebi -tamente corrisposto diritti doganal iall'importazione non deve essere preso ingiro, attribuendogli l'onere di dimostrareche gli importi non sono stati trasferiti adaltri per avere la restituzione . Questa ècosa che dovrebbe essere in re ipsa, poi-ché altrimenti la titolarità dell'indebit àcorresponsione passa ad altri soggetti; lalegittimazione è connessa al fatto che s idimostri di aver pagato senza aver trasfe -rito. Non dite questo nella norma, poich éaltrimenti avremmo la prova diabolicache inserite in una norma varata dal Par -lamento: e questo mi sembra assoluta -mente in contrasto con i principi dell aCostituzione, come ieri è stato già illu-strato. Soprattutto, questo mi sembra incontrasto con il buon senso e con la no-stra tradizione giuridica .

Con questa norma si stimolerà l'eva-sione fiscale: nessuno si azzarderà a pa-gare un'imposta fino a quando non avràla certezza assoluta che il pagamento no nè solo dovuto, ma pagherà al di sotto delnecessario, poiché è meglio avere la ri-chiesta dell'integrazione, piuttosto ch eperdere denaro con una sovrastima de lproprio debito .

Queste sono le ragioni — accanto aquelle esposte dal collega Santagati nellarelazione di minoranza — che ci indu-cono ad esprimere un parere nettament econtrario alla conversione in legge d iquesto decreto-legge .

Autorizzazion edi relazione orale .

PRESIDENTE. Comunico che la XIICommissione permanente (Industria) h adeliberato di chiedere l'autorizzazione ariferire oralmente all 'Assemblea sul se-guente progetto di legge:

S . 2064 — «Conversione in legge de ldecreto-legge 21 ottobre 1982, n. 769, re-

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cante disposizioni urgenti in materia dicommercio estero» (approvato dal Senato)(3760) .

Se non vi sono obiezioni rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

Annunzio di una proposta di modifica-zione al regolamento della Camera.

PRESIDENTE. Comunico che è statapresentata alla Presidenza la seguent eproposta dì modificazione al regolament odella Camera dei deputati :

SULLO ed altri : «Istituzione della Giunt aper gli affari europei e modifica dell'arti-colo 126 del regolamento della Camera »— (doc. II, n . 14) .

Questa proposta sarà stampata, distri-buita e deferita alla Giunta per il regola -mento.

Annunzio della presentazion edi disegni di legge .

PRESIDENTE . Con lettere in data 1 3novembre 1982 sono stati presentati all aPresidenza i seguenti disegni di legge :

dal Ministro di grazia e giustizia:

«Proroga con modificazioni della legg e21 dicembre 1977, n . 967, concernenteprocedure eccezionali per lavori urgent ied indifferibili negli istituti penitenziari »(3767) ;

dal Ministro dei trasporti :

«Istituzione del Comitato per la sicu-rezza del volo» (3768) .

Saranno stampati e distribuiti .

Si riprende la discussione .

PRESIDENTE . È iscritto a parlar el'onorevole Garzia. Ne ha facoltà .

RAFFAELE GARZIA. Signor Presidente ,colleghi, onorevole rappresentante de lGoverno, credo di dover iniziare quest omio intervento a nome della democraziacristiana rivolgendo un 'espressione di ap-prezzamento al relatore per la maggio-ranza, perché — svolgendo una relazion eorale e di fronte ad una materia così vast a— ha saputo proporci i singoli argoment icon ordine e logicità, senza per altro ri-sparmiare alcune critiche, che dirò d icondividere nel seguito del mio inter -vento .

Certo, ci troviamo davanti ad un altr o«decreto omnibus» : esso comprende l anuova tassazione per birra, banane e ben-zina, la disciplina della movimentazionedei petroli, l'elevazione di alcune ritenut edi acconto, infine provvedimenti per i lmiglior funzionamento dell'amministra-zione finanziaria e della Guardia di fi-nanza .

Credo, però, di non poter condividereparte delle critiche avanzate dal colleg aValensise . Il relatore per la maggioranz aha detto che questo decreto è una compo-nente della manovra finanziaria, mentreil collega Valensise lo nega . Io non socome si possa giustificare solo come esi-genza di cassa l'emanazione di questo de-creto-legge . Invece, per taluni aspetti ,esso è proprio una componente organic adella manovra finanziaria stessa .

ALESSANDRO TESSARI. Di quella checondividete o no ?

RAFFAELE GARZIA. Siccome alcuni d iquesti provvedimenti incidono propri onell'ambito di talune materie classich eoggetto della decretazione d'urgenza, al -meno per questo aspetto si giustifica taledecretazione .

Questo provvedimento è in armoni acon quello che è stato, che è e che sar à(poiché le dichiarazioni pubbliche son orecentissime) l'orientamento del miogruppo in materia economica, cioè d imassimo rigore . Non credo che noi —come mi pare dicesse il collega Valensis e— ci faremo travolgere nell'assumere at-teggiamenti diversi da questi, perché il

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paese ha urgenza di essere governato e d iessere condotto verso la salvezza . Sequesta salvezza si profila a costo di la-crime e sangue, noi siamo pronti a fare l anostra parte .

ALESSANDRO TESSARI . Sono lacrime esangue a senso unico . Grazie !

FRANCESCO GIULIO BAGHINO . Non credoche la salvezza possa venire da questoprovvedimento !

PRESIDENTE . Onorevole Baghino, l aprego !

RAFFAELE GARZIA. Onorevole Baghino ,capisco il calore espresso nel suo inter -vento, né starò qui a sostenere che attra-verso questo provvedimento raggiunge -remo la salvezza . Ma dirò che anch equesto provvedimento, per alcune sueparti (su altre parti esprimerò anch ' iodelle critiche), indubbiamente costituisceun elemento della pavimentazione dellastrada sulla quale bisogna camminar everso la salvezza .

Questo provvedimento coinvolge, ad av -viso del nostro gruppo, alcuni problem iestremamente importanti . Si tratta deiproblemi della gestione dell'entrata . Poi ,ci sono anche alcune questioni partico-lari, sulle quali mi soffermerò breve-mente .

Indubbiamente, la prima critica (mirincresce che il collega Baghino in quest omomento non mi ascolti; nei miei inter-venti mi sforzo sempre di essere obiet-tivo) è quella che ho già espresso : si trattadi un «decreto omnibus . Quanto sarebbebello se finalmente si arrivasse, nella de-cretazione d'urgenza e comunque in ge-nere, nella legislazione, a distinguere ma-teria per materia e a rendere finalmenteorganici e leggibili i provvedimenti! In -vece, si costringe sia il fisco, da un ver-sante, sia il contribuente, dall'altro, all aricerca affannosa di questa o di quell anorma introdotta in maniera non perfet-tamente idonea in quel tale provvedi -mento o in quel talaltro disegno di legge .Quindi, un richiamo di questo genere (del

resto, formulato ieri anche dal Comitat odei nove, consentendo — direi — con i lpresidente della Commissione) costituisc eun'osservazione di cui va tenuto conto edella quale spero il prossimo Governofarà tesoro. Ripeto: la chiarezza nel legi-ferare, la chiarezza nel collocare l enorme (per altro richiamata anche da vo iradicali, ieri, nel Comitato dei nove), è u ndato essenziale del buon governo dell'en-trata .

Ma sulla specifica questione della ge-stione dell'entrata e sulle conseguenz eche essa comporta in relazione al 1982(pare che vi sia un consistente calo delgettito previsto), credo occorra soprat-tutto dire due cose . Innanzitutto, il cal odel gettito delle entrate indubbiamentepotrà essere imputato in parte all'eva-sione. Nessuno vuole negarlo, ma credoche tale calo debba essere anche impu-tato, in parte, al calo dei consumi . Nonvedo come si possa pensare che in unpaese la cui contrazione di produzione edi consumi è, ad esempio, rappresentatadalla contrazione dei consumi energetic i(si diceva che fosse anelastico il consum odella benzina: vi è stata una riduzioneanche nel consumo della benzina . . .

NATALE GOTTARDO, Relatore per lamaggioranza . Del 5 per cento !

RAFFAELE GARZIA. Dicevo che in unpaese in cui, effettivamente, alcuni ma-croindicatori si rivelano una tendenza a lcalo, è evidente che cala il consumo, cal ala produzione, cala la distribuzione .

Ma, secondo noi, la parte più rilevantedel problema che coinvolge la gestion edell'entrata è l'incapacità del fisco di ge-stire se stesso. Mi perdoni l 'onorevole sot -tosegretario se sottolineo in questa circo -stanza, ancora una volta, questo aspetto .D ' altra parte, nel sottolineare quest oaspetto, intendo ancora una volta, inquest'aula, in questa occasione, fare rile-vare come la democrazia cristiana non s isia certamente mai schierata dalla partedegli evasori, ma piuttosto si sia schierat aperché vi sia una giustizia fiscale ; il chesignifica conoscere le cause che produ-

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cono l'ingiustizia fiscale ed agire di con-seguenza. Credo che i colleghi ricorde-ranno che, in materia di fiscal-drag per ilavoratori dipendenti, siamo stati tra co-loro che hanno spinto in avanti, con rapi-dità, il provvedimento, ed anzi il relatoredello stesso, onorevole Citterio, ha intro-dotto alcuni emendamenti migliorativi :questa è giustizia fiscale .

Vorrei ricordare che l 'istituzione dellabolla di consegna fu varata da un mini-stro democristiano e fu sostenuta in Com-missione all'unanimità : prima, in taleunanimità, la democrazia cristiana! Al-trettanto dicasi per la ricevuta fiscale : fuiio stesso relatore del provvedimento ; e seoggi la ricevuta fiscale non produce i ri-sultati che furono allora indicati comepossibili e comunque sperati, ciò derivadall 'essere stati mal gestiti il controllodella ricevuta fiscale, ed il puntual eadempimento che in essa e per essa do-veva essere compiuto dal destinatari odello strumento.

Gli stessi centri di servizio, onorevol icolleghi, sono stati ideati e proposti da u nministro democristiano, l'onorevole Mal -fatti, il quale si rese conto come gli uffic ifinanziari, vieppiù intasati dall'adempi-mento della formalità che non è l'accer-tamento, dovevano essere da queste libe-rati per avere spazio disponibile per dedi-carsi alla funzione principe della loro at-tività .

Chiediamo, dunque, nella materia rela-tiva alla gestione delle entrate, che si at-tuino provvedimenti seri, giusti e soprat-tutto praticabili . La praticabilità non ri-guarda solo il contribuente ma anche ch ideve amministrare l'entrata, cioè il fisco .Uno degli esempi relativi a tale necessit àdi provvedimenti seri, giusti e praticabil iè da riferirsi, purtroppo, al condono, chela Camera volle votare respingendo al -cune proposte della democrazia cristiana ,che avrebbero reso il disegno di legge no nsolo migliore dal punto di vista della giu-stizia fiscale, ma anche da quello del get-tito. Avete respinto quelle proposte e tutt isappiamo cosa sta accadendo : si può leg-gere sui giornali come le dichiarazion itrionfali del ministro delle finanze, in ma -

teria di gettito da condono, si stiano ridi-mensionando. Se si fossero seguite le no-stre indicazioni, probabilmente tutto ciònon sarebbe accaduto .

La stessa cosa dicasi per quanto ri-guarda i registratori di cassa . Mi duoleche non sia stato fatto presente da nes-suna parte del paese che lo scontrino acompilazione manuale non è un docu-mento volante, che può essere occultato operduto, ma deve essere preso in carico i nuno speciale registro. Guai a prendere u nblocchetto di scontrini o anche una sol amatrice! Scatta una pesante sanzione .Dunque, le nostre richieste sono sempr eindirizzate verso la giustizia fiscale, da u nlato, e verso la praticabilità del provvedi -mento, dall'altro . Il che significa ricono-scere ciò che è dovuto a chi lo pretende, emettere in condizioni chi deve dare d ifarlo senza che questo intralci il propri olavoro, altrimenti correremmo il rischi o— evidentemente — di un esauriment odella fonte del reddito. Ritengo sia quest oun principio che qualunque fiscalista co-nosca, e verso il quale dichiari il su orispetto .

Nel provvedimento in esame vi è unaparte che riguarda la riforma dell'ammi-nistrazione finanziaria dello Stato, ch eanticipa in qualche misura il disegno d ilegge n . 2978, di cui il sottoscritto è rela-tore .

Onorevole sottosegretario, io ho sco-perto, con vivo disagio, che il disegno d ilegge n . 3759, per quanto riguarda l aparte del Ministero del tesoro, nell'elenc odelle variazioni agli accantonamenti de lfondo speciale di parte corrente e com-puto delle variazioni nette di capitale ,porta in diminuzione delle previsioni d ispesa i 17 miliardi e 670 milioni già pre-visti per la delega legislativa al Govern odella Repubblica per la ristrutturazion edell'amministrazione finanziaria . Per al-tro, con uguale procedimento, vengonodepennati 50 milioni di conto capitale ,previsti per lo stesso titolo . Ora, io midomando se non ci troviamo di fronte a duna contraddizione evidente, consideratoche non molti giorni fa, in sede di replic aalla discussione sulle linee generali del

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decreto sull'IVA, il ministro ebbe d inuovo a sottolineare, in adesione ad un arichiesta avanzata da mio partito in mol-teplici circostanze, che era giusto preten-dere al più presto la riforma dell'ammini-strazione finanziaria, mentre poi si rilevache le disposizioni sull'assestamento d ibilancio cancellano gli stanziamenti pre-visti a tal fine . Tali stanziamenti potrann oessere riproposti nel 1983, ma intanto ab-biamo perduto un'occasione molto im-portante .

L'anticipazione della riforma, dunque ,se lascia perplessi i colleghi che sono finoa questo momento intervenuti, lascia per -plesso anche me . Si può anche ammetter eche si proceda al di fuori delle normesulla contabilità generale dello Stato, poi -ché altrimenti non si riuscirebbe a spen-dere in modo tempestivo ; sono anche fon -date le osservazioni del relatore in ma-teria doganale, ma io direi anche quell erelative al trasferimento di funzionari d aun ufficio all'altro, poiché il fatto di nontrovare alloggi rende impossibile al fun-zionario di collocarsi là dove la sua operaè richiesta, oppure obbliga i soggetti inte -ressati ad effettuare scambi di alloggi ,con tutte le connesse difficoltà . È più chegiusto, quindi, che si faccia questo tenta-tivo; ma io mi domando per quale ragion etale tentativo, già autorizzato dai provve -dimenti finanziari per il 1981, non si aandato a buon fine, e se siamo invece ogg iin grado di portarlo a termine. Questa è ladomanda che io pongo ed alla quale speroche il sottosegretario Colucci dia una ri-sposta esauriente .

Indubbiamente, questo provvediment opone anche il problema della Guardia d ifinanza. Ha detto giustamente il relatoreche la Guardia di finanza necessita urgen -temente di un aumento degli organici .Nessuno può contestare un simile dato difatto. Credo, però, che insieme alla neces -sità di una maggiore disponibilità di uo-mini, all'interno del Corpo, si debban oanche considerare alcune situazioni ch estanno dando luogo a ulteriori malcon-tenti. L'onorevole Colucci ricorderà ch ein altri tempi, occupandosi della Guardi adi finanza, facemmo riferimento ad al -

cuni progetti di legge in materia di avan-zamento, valutazioni e ruoli ad esauri-mento. Credo sia un dovere, da parte de lParlamento, dare tranquillità a chi oper ain questo settore, con un impegno ch ediventa sempre più stringente . L 'auspicioè, pertanto, che anche nei riguardi dell eesigenze della Guardia di finanza, invec edi procedere per stralci, si giunga all afine a definire un provvedimento orga-nico .

Per quanto riguarda la movimenta-zione dei petroli, noi dichiarammo —quando questo provvedimento venne indiscussione, nella sua precedente edi-zione — non già che il problema ci la -sciava indifferenti, ma che ritenevamoche il Governo, esaminata in modo appro -fondito la questione, se ne facesse caricoin modo esauriente, nel momento in cu iattribuiva alla nuova disciplina della mo-vimentazione anche una funzione di con-trollo sull'evasione . L'onorevole Valensis eha dimenticato che la delega al ministr ofu richiesta proprio dal nostro grupp oparlamentare. Questo perché ci rende-vamo conto che vi erano situazioni parti-colari, come quelle della Calabria e —aggiungerei -- della Sardegna, rispett oalle quali l'applicazione rigida dell anuova disciplina avrebbe prodotto una si -tuazione di carenza nella disponibilità de lcombustibile, nelle parti del paese piùlontane dalle fonti di approvvigiona -mento . Perché, allora, criticare ogg iquella delega? Si trattava dell'unico modoper risolvere il problema, a meno che i lGoverno non fosse stato in grado — m aquesto credo sia possibile solo dopo un ostudio che richiede tempi lunghi — diidentificare dove e come procedere aduna diversa disciplina della movimenta-zione, in relazione alle esigenze . Fa-cemmo pure osservare che la nuova disci -plina della movimentazione avrebbe in-ciso sul costo del prodotto, perché l'oner edel trasporto su ruote si scarica senzadubbio sul prezzo finale . Aggiungemmosommessamente che si sarebbero ricreat ii problemi di traffico che per qualchetempo, attraverso gli oleodotti, erano ridi -mensionati .

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Comunque, per quanto riguarda la de -lega al Governo, in considerazione dell eesigenze che ho elencato, ci dichiariamofavorevoli .

ALESSANDRO TESSARI. Scusa, Garzia ,noi dicevamo che le indicazioni non eranochiare : cioè, quali sono le «obiettive esi-genze»? Le regioni, le aree provinciali, l earee comunali? Il rischio è che le esigenz evalgano per tutto il territorio nazionale.

RAFFAELE GARZIA . La motivazionedella delega si ricava dalla lettura dell'ar-ticolo ; e tra l'altro io ho detto che se ilGoverno avesse avuto tempo per portarc iuna mappa delle esigenze probabilmenteavremmo potuto anche legiferare con u narticolo magari lungo tre pagine ma taleda dare certezza a tutti .

Sul problema della certezza siamo per-fettamente d'accordo, onorevole Tessari :ma non essendoci altro sistema noi riven -dichiamo l'unico possibile, cioè quellodella delega al Governo .

L ' articolo 16, onorevole sottosegretario ,riproduce il problema del segreto ban-cario di cui il Governo ha già avuto occa -sione di occuparsi e che noi ritenevamogià definito ; viceversa ci si ritorna sopracon un ampliamento inopinato : tuttavia ,anche se con alcune riserve, riteniam oche debba essere accettato da chi cred eche il provvedimento faccia parte dell amanovra fiscale .

L 'articolo 19 tratta dei rimborsi doga-nali, che rappresentano una delle materi epiù delicate, e sui quali il mio gruppo h aavuto già modo di puntualizzare la su aposizione. Noi ritenevamo allora e rite-niamo adesso che in questo modo si intro -duce un principio pericolosissimo ; infatti ,basti pensare alla difficoltà di documen-tare la probatio diabolica, che richiede l aprova del non avvenuto trasferimento nelprezzo del prodotto del rimborso spe-rato .

A questo proposito si dirà che già altr ipaesi si sono posti su questo cammino;ma si deve anche soggiungere che ci òavviene da quando è stato istituito il loroordinamento fiscale, dando luogo ad una

serie di norme che garantiscono il contri-buente nella pratica di rimborso.

Indubbiamente la circoscrizione all afattispecie specifiche può anche convin-cerci; ma riteniamo che il principio siapericoloso perché una volta introdotto ne lnostro ordinamento si potrebbe giungerea delle estensioni : ad esempio, ci sia po-trebbe trovare di fronte al tentativo —per ragioni di cassa — di non procedere arimborsi IVA . Nel momento in cui la mo -vimentazione IVA — dato essenziale nellagestione delle imprese — corre il rischi odi dar luogo a dei rimborsi che poi nonvengono puntualmente effettuati po-tremmo danneggiare le imprese ed esau-rire la fonte del reddito .

Altro esempio, se un lavoratore dipen-dente chiude l 'anno, per quanto riguardal'IRPEF, con un credito d 'imposta e seragioni di cassa si dovessero imporre unintervento limitativo, in base a quest oprincipio il lavoratore dovrà dimostraredi aver speso nel corso dell'anno per l asua famiglia lo sperato rimborso per otte -nerlo. Mi rendo conto che si tratta d iesempi assurdi che tuttavia indicanoquanto pericoloso sia questo principio .

A questo riguardo il Governo ci ha ras-sicurato — per questo oggi non muo-viamo obiezioni — dichiarando formal-mente che per il presente — per il futur osi vedrà — il principio sovvertitor edell'articolo 19 deve intendersi limitato a idiritti doganali .

Probabilmente all'onorevole Valensiseè sfuggito che ci troviamo di fronte a de irimborsi doganali e che quindi non si pu òdar luogo al principio del «pago men operché poi non mi rimborseranno», dalmomento che alla dogana o si pagaquanto richiesto oppure la merce non en -tra. Non è quindi neanche pensabile chequesto costituisca uno stimolo all'eva-sione. Tutto ciò discende da una obbiet-tiva valutazione dell'articolo 19 .

L'articolo 6, nell'ultimo comma, riduceal 42,85 per cento (in parallelo, direi, co nla ritenuta d'acconto) il diritto al creditodi imposta ; però la dizione è restrittiva, equindi ci auguriamo che il Governo, i nqualche modo — possibilmente con un

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disegno di legge organico da presentaresubito — provveda a indicare che non cisono dei privilegiati (che sarebbero le so -cietà di cui all'elenco citato nel provvedi -mento), ma che le norme di maggior be-neficio si estendono a tutte le società d icapitali ; diversamente vanificheremm otanti altri provvedimenti, compres oquello sui fondi comuni, del quale si st aoccupando la Commissione di cui sonomembro .

Vengo all'articolo 7 . Onorevole sottose -gretario, io non posso non associarmi all ecritiche di coloro i quali, ieri ed oggi ,hanno indicato quasi una perversa vo-lontà del Governo di attestarsi al rinnovodella convenzione Italsiel-SOGEI . È quifra noi, in veste di relatore, il President edella Commissione di vigilanza sull'ana-grafe tributaria che ha dato un giudiziopositivo delle prime; ed io le do atto d iquesto giudizio positivo, onorevole Got-tardo. Però indubbiamente io credo ch esarebbe ormai tempo di passare alla ge-stione diretta, da parte dell'amministra-zione finanziaria dello Stato, del suo si-stema di informatica . Che il Governo nonavesse questa intenzione è provato anch eda un emendamento al progetto di legg eche al Senato reca il numero 2000 nelquale veniva cancellata la parola «even-tualmente», in modo da lasciare unaunica direzione in cui muoversi. Io credoche invece si debba fare spazio, se pro-prio si deve arrivare al rinnovo della con -venzione, ad ipotesi anche alternative ,comprese ipotesi di carattere privato . Ivincoli che valgono per i dipendenti d isocietà a partecipazione statale sono evi-dentemente gli stessi che riguarderebber oi dipendenti delle imprese private . Credoquindi che si debba evitare in ogni mod oil manifestarsi di una decisione che anti-cipi quelle del Parlamento in questa dire-zione, e che si debba invece, preso atto ,evidentemente, del buon lavoro svolto ,muoversi verso una gestione diretta de iservizi di informatica del Ministero dell efinanze .

L'articolo 21, cui ha fatto riferiment ol'onorevole relatore, è indubbiamente u narticolo largamente penalizzante, perché

dei 1 .300 miliardi di maggior aggravi oper immobilizzo di scorte ben 1 .100 sonoa carico dell'ENI, l'ente di Stato . Chi l ipagherà? Per quanto riguarda la cifraesatta, ho sentito voci diverse ; indubbia-mente, si tratta comunque di una cifranotevole, che dovrà pagare la comunità .Ora, anche su questo punto credo che ilGoverno debba rassicurarci, provve-dendo, possibilmente con rapidità, pre-sentando ad esempio un emendamento alprovvedimento che al Senato reca il nu-mero 2065, testé arrivato alla Camera ,che è possibile emendare e rinviare nuo-vamente al Senato per la definitiva appro -vazione .

Per quanto riguarda la sanatoria recat adall'articolo 22-bis, il relatore per la mag -gioranza ha fatto giustamente osservar eche si determina una situazione d iestrema pericolosità per coloro che ( epare non siano pochi, alla luce delle in -formazioni, che per altro provengon odalla mia Sardegna) si sono affidati allalegge, qualcuno ha detto ieri «incauta -mente»; dico che allora non dovrebberoneppure versare maggiori imposte, e do-vrebbero aspettare la definizione della vi -cenda, per sapersi ben regolare !

Credo che anche qui si debba interve-nire prontamente, onorevole sottosegreta -rio; e credo che l'unico modo per proce-dere ad una sanatoria non sia di emen-dare un altro decreto-legge, essendoci itempi per operare un rinvio all 'altra Ca-mera, prima della decadenza, ma piut-tosto (ella poi ci dirà) di presentare u ndisegno di legge che consenta di sanar esituazioni di questo genere, che sono d iestrema ingiustizia .

Ho concluso, signor Presidente . Dopo leassicurazioni ed i miglioramenti avuti ,non ci dichiariamo entusiasti del provve -dimento, ma voteremo certamente a fa-vore di esso, nel quadro generale, che èquello che ho descritto, della manovrafinanziaria e della necessità di stabilireun'omogeneità della maggioranza che diaqualche certezza per il futuro. Ma credoche ci si debba, in conclusione, richia-mare a due valori essenziali. Uno è quell odella riforma dell'amministrazione finan-

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ziaria dello Stato, senza la quale ogni in-tervento parziale diventa qualcosa ch enon serve; la riforma presuppone un de-centramento, presuppone il riordino d itutti gli uffici con una maggiore organi-cità in centri di servizio, che liberino defi -nitivamente i funzionari destinati all'ac-certamento, perché svolgano questa fun-zione principale .

In secondo luogo, occorre emanare itesti unici . La scadenza prevista perl'emanazione mi pare sia il 31 dicembre1983; mi è noto che un comitato tecnico alMinistero già lavora per la formulazion edei testi unici, per cui una volta tanto siarriverà in tempo alla scadenza . I testiunici darebbero certezza al fisco al con-tribuente ; la riforma dell'amministra-zione finanziaria collocherebbe i test iunici in un quadro che renderà possibil equella giustizia fiscale che tutti auspi-chiamo.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta finoalle 15,30.

La seduta, sospesa alle 13,40,

è ripresa alle 15,30.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENT E

OSCAR LUIGI SCÀLFARO

Richiesta ministeriale di parere parla-mentare ai sensi dell'articolo 1 dell alegge n . 14 del 1978 .

PRESIDENTE . Il ministro dell 'agricol-tura e delle foreste ha inviato, a' termin idell'articolo 1 della legge 24 gennaio1978, n . 14, la richiesta di parere parla-mentare sulla proposta di nomina de ldottor Pietro Barro a presidente dell'Isti-tuto sperimentale per la viticoltura di Co -negliano .

Tale richiesta, a' termini del quart ocomma dell'articolo 143 del regolamento,è deferita alla XI Commissione perma-nente (Agricoltura) .

Si riprende la discussione .

PRESIDENTE . È iscritto a parlarel'onorevole Giura Longo .

Ne ha facoltà .

RAFFAELE GIURA LONGO. Signor Presi -dente, colleghi, signor rappresentante de lGoverno, credo che a nessuno di noi sfug -gano le difficoltà e anche il disagio, chemi pare di aver colto anche nelle paroledel relatore, che proviamo a discuter eancora una volta norme che già il Go-verno ha ripetutamente proposto alla no-stra attenzione . Anche da questo disagi oin cui il Governo ha posto il Parlament oderiva il giudizio complessivo che noi for -muliamo su questo decreto, reiterato perl'ennesima volta. E questo giudizio è an-cora più severo per la situazione politic agenerale, aggravata dalla crisi di Go-verno, che ha definitivamente tolto qual-siasi parvenza di credibilità, semmai c'er astata, alla manovra economica che, inmezzo a contrasti, anche aspri, tra l estesse varie componenti dell 'esecutivo edella maggioranza, si era cercato di met-tere in piedi e di portare avanti .

Il contenuto di questo decreto pone de lresto in evidenza una situazione di fattoassai grave : il Governo con esso ha volutoliquidare, con procedura che a noi èparsa sommaria e parziale, e perciò con-traddittoria ed inefficace, alcuni nodi ch einvece vanno affrontati e risolti con inter-venti organici e certamente più approfon -diti e in senso anche chiaramente rifor-matore, che siano comunque verament eincisivi e risolutori . E questa la critica d ifondo che noi facciamo al decreto al no-stro esame, ed è una critica che coinvolg etutte le questioni essenziali che il Govern oha voluto inserirvi . Io per brevità tuttaviami riferirò soltanto ad alcuni aspetti ch eritengo veramente ormai ineludibili . Ilprimo di questi è costituito dalle norm eche si riferiscono al potenziamento e alrafforzamento dell'amministrazione fi-nanziaria. Noi abbiamo ben presente l acondizione in cui versa il Ministero dellefinanze e sappiamo bene come esso abbi abisogno di essere potenziato nelle sue

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strutture e nelle sue professionalità, esappiamo bene pure che esso va adegua-tamente risanato; ma crediamo tuttaviache neppure il personale del Ministeromedesimo o la Guardia di finanza po-tranno dirsi soddisfatti delle norme che ilGoverno oggi ripropone al Parlamento ;esse costituiscono misure troppo setto-riali e talora in contrasto con quelle che ilGoverno stesso ha presentato e sostenutodinanzi al Parlamento. Esiste, ad esem-pio, il disegno di legge sulla ristruttura-zione dell'amministrazione finanziaria ,così come esiste un preciso indirizzo ,espresso anche dai banchi della maggio-ranza, per la SOGEI e per il sistema infor-mativo, oltre al disegno di legge specific oin materia presentato al Senato .

Non ci sembra che questo sia certa -mente il modo migliore per dirigere unaamministrazione pubblica, alla quale oc -corre certo dare fiducia, ma anche det-tare indirizzi operativi uniformi e chiar iin un programma di risanamento e d iadeguamento strutturale credibile e con-creto .

Non potete, ad esempio, stanziaresempre nuove e diverse somme per po imagari cancellarle, come è accadutonell'ultimo documento di assestamentodel bilancio. Vi sono somme che non riu-scite a spendere in questo o quel settor edell 'amministrazione finanziaria, ma po imagari, come avete fatto ripetutament ein questi ultimi anni, tagliate i fondi gi àesigui a disposizione della scuola central etributaria o destinati ad altri moment ivolti comunque alla qualificazione de lpersonale .

Né potete lasciare a lungo scopert imolti dei posti in organico, soprattutt oper quel che riguarda i ruoli tecnici equello degli addetti dei servizi meccano -grafici, oltre che del personale delle do-gane, come ha ricordato questa mattin alo stesso relatore.

Per queste considerazioni, in sede d idiscussione degli articoli, chiederemo ch ela parte riguardante l'amministrazione fi-nanziaria sia stralciata del decreto, innan -zitutto per impegnare le forze di maggio-ranza ad un confronto sulle linee coerenti

e complete di riforma, di potenziamentoed anche di accorpamento di determinat estrutture centrali e periferiche del Mini-stero; in secondo luogo perché riteniamosemplicemente scandaloso che si liquidila questione della SOGEI in pochi comm idi un decreto-legge (tutto ciò è contro ilbuon senso e contro precisi impegni as-sunti dal Governo dinanzi al Parlamento )in terzo luogo perché a nulla può valerestanziare nuovi fondi se poi restano inuti -lizzati, come è accaduto troppo spesso ecome più volte ha sottolineato la stess aCorte dei conti, che ha sentito la necessitàdi interessare la propria procura general eper porre un freno a questa vostra disam-ministrazione.

A fronte di stanziamenti esistenti e fi-nora non utilizzati o utilizzati in modoparziale, credo sia legittimo e doverosoesprimere da parte nostra un giudizio ne-gativo anche sulla gestione interna de lMinistero.

Un altro aspetto che mi preme conside-rare in questo mio intervento è quell odelle norme riguardanti i prodotti petro-liferi. Si tratta indubbiamente di normeassai delicate, che hanno incontrato l'op-posizione dell'unione petrolifera, che an-cora permane dura e testarda, nonostant el'attenuazione progressiva che le stessenorme hanno subìto nel travaso da undecreto all'altro .

Anzi, per la verità, il Governo si è atte -stato man mano su posizioni meno rigo -rose, ed è così ormai venuta meno l'origi -naria intenzione di porre un freno e d icombattere seriamente le frodi petroli-fere e l'evasione del settore, essendo oratutta la manovra quasi unicamente voltaa conseguire maggiore rapidità nella ri-scossione del tributo .

Ma gli inconvenienti finora riscontrat inei depositi SIF non sono completament ee definitivamente superati con le norm equi proposte, e il meccanismo di accerta -mento e di versamento del tributo dovut opuò trovare, a nostro giudizio, una effi-cacia più adeguata ed agevole di quell ache ora viene indicata . Non si è volutaimboccare la via maestra, che è quella de lpagamento dell'imposta alla fonte, come

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tra l'altro ha sostenuto la Commission eministeriale che ha studiato il problemadelle frodi petrolifere e come anche h aindicato più volte, e con preoccupata insi -stenza, la Corte dei conti nelle sue rela-zioni annuali .

In questa direzione specifica si muov euno degli emendamenti da noi presentati .Quello che si chiede ormai da varie parti èla razionalizzazione dei depositi, nell aovvia constatazione che la loro prolifera-zione rende onerosi ed inefficaci sia lavigilanza che il controllo . Si chiede, inol -tre, la revisione delle agevolazioni fiscali ,il cui regime oggi in vigore è, esso stesso ,elemento che favorisce un alto rischio d ifrode, per la tendenza degli operatori adirottare i prodotti agevolati verso usi di -versi .

Per questo si insiste su una modifica de lsistema attuale sulla opportunità di intro -durre in alternativa un sistema di rim-borsi limitato ai settori di inderogabilenecessità . Si tratta, dunque, di procederead una unificazione del momento imposi -tivo sui prodotti petroliferi . Il pagamentodel tributo alla fonte ci sembra sia un amisura in grado di semplificare di molt ole procedure ; oltre tutto, essa libererebb eancora di più il personale civile e militar edell'amministrazione finanziaria in vist adi una più ampia ed effettiva sua utilizza -zione nella lotta alle frodi e alle eva-sioni .

Questo nostro emendamento è tantopiù valido ed urgente in quanto la crisi d igoverno rischia di vanificare l ' impegnoassunto dal ministro Formica circa l apresentazione di un disegno di legge fi-nalmente organico per combattere l efrodi petrolifere. Sin d'ora anticipiamoche chiederemo al nuovo Governo ,quando e se si formerà, la conferma d iquell ' impegno e soprattutto la sua praticarealizzazione .

Un ultimo argomento, signor Presi -dente, è quello relativo alla grande discus -sione che da tempo portiamo avantisull'articolo 22 del decreto-legge, ch etratta il problema degli aggi esattoriali e di rapporti fra amministrazione finan-ziaria ed esattorie. Anche qui vale la cri -

tica di fondo che ho ritenuto di sollevarea questo provvedimento . Il Governo inter -viene in maniera parziale ed inefficace ,mentre urge la riforma del servizio diriscossione delle imposte dirette .

Se siamo tutti per la riforma, come aparola talora si ribadisce, allora si chiam iil Governo a rispettare con maggiore de -terminazione le scadenze ormai prossimee ad operare perché la fine del regim eesattoriale non trovi impreparata e sguar -nita l'amministrazione finanziaria cuispetta, secondo una norma inserita tr al'altro nel disegno di legge di riform adell'amministrazione finanziaria, eredi -tare gradualmente il servizio di riscos-sione delle imposte .

Che il Governo in agosto sia uscito bat-tuto su questi problemi per effetto dellepressioni poste in essere dai grandi esat-tori, oltre che dai petrolieri, certamenteha costituito un fatto di gravità estrema,cui si doveva rispondere adeguatament esolo con un rilancio in avanti delle inten-zioni riformatrici . Per questo giudi-chiamo negativamente il fatto che, ne lriproporre la riduzione degli aggi esatto-riali, il Governo abbia scelto la soluzion epiù arretrata tra quelle allora prospettate ,includendo persino una disposizione chenon era compresa nella stesura del vec-chio decreto e che fu inclusa dop oun'aspra tensione all'interno della mag-gioranza e nonostante la nostra ferm aopposizione .

Questo cedimento è per noi inammissi-bile. Questa norma consente all'esattor ela rescissione del contratto prima dell ascadenza: noi riteniamo ciò pericoloso einutile. Inutile perché ormai, in vista dell ariforma, tutti i contratti sono in scadenza,tanto che l'attività delle esattorie do-vrebbe concentrarsi già nel prossimoanno sull'azione di raccordo con l'avvi odel nuovo sistema riformato. L'ammon-tare dei ruoli è ormai così esiguo che nonpuò giustificare l'artificiosa sopravvi-venza di un elefantiaco sistema esatto-riale.

È pericoloso, poi, perché la norma pu òessere interpretata come segnale agl iesattori privati della volontà del Governo

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di non procedere più alla riforma de lsistema di riscossione . Così la norma checonsente la rescissione del contratto fini-rebbe con il tranquillizzare gli esattori ,quasi che non ci si trovasse più al tra -monto di questo sistema e che vicevers aesso dovrebbe essere ulteriormente man -tenuto nel tempo, in violazione della leggeche introdusse il nuovo regime fiscale ne lnostro paese .

Tra l'altro, la norma è stata anchescritta male. Occorreva almeno obbligaregli esattori a rescindere contestualment etutti i contratti onde evitare che si pos-sano liberare dei rami secchi, scarican-doli sullo Stato, mantenendo invece le ge-stioni più prospere e attive e così conti-nuando a lucrare di più e oltre ogni le-cito .

Si corre il rischio di consentire all amalapianta esattoriale di crescere ancorapiù rigogliosa . Certo, il Governo ha ri-dotto gli aggi sui versamenti diretti e po-tremmo dirci soddisfatti di questo . Se-nonché il risparmio previsto per tale ridu -zione ha il sapore di una beffa ai dann idello Stato: alla possibilità di una effet-tiva riduzione dei costi non crede nep-pure il Governo, tanto è vero che ha pre-visto per il 1983 non una riduzione degl iaggi esattoriali (in applicazione dell anorma che avete ora proposto) ma addi-rittura un aumento di ben 219 miliardi .Infatti, secondo il bilancio di prevision egli aggi nell 'anno 1983 assorbiranno ben1 .175 miliardi di lire! Come risultato ètutt'altro che lusinghiero! Altro che mas-simo rigore, onorevole Garzia!

Per questi motivi, abbiano presentat oun emendamento che chiede di reintro-durre il testo originario del Governo por-tando gli aggi sui versamenti diretti al 50per cento rispetto a quelli dei ruoli . Se-condo i nostri calcoli, una tale riduzioneconsentirà al bilancio dello Stato di ri-sparmiare 135-140 miliardi di lire .

Il significato di questa nostra propost aè abbastanza evidente . Noi non possiam oconsiderare ancora tollerabile il fatto ch enel nostro paese non vengano chiamat iadeguatamente, con fermezza e deci-sione, gruppi come quello degli esattori a

concorrere alla politica di conteniment odella spesa pubblica . Non è possibile ,mentre i lavoratori e gli operai vedonoaggrediti i loro salari e mentre la Confin -dustria respinge la proposta responsabil-mente elaborata e democraticamente di-scussa dalle organizzazioni sindacali suocontenimento del costo del lavoro, chenon si sia in grado di far arretrare di unsolo passo, di un solo centimetro la arro -ganza di chi, come gli esattori, scende incampo solo per difendere i propri antichiprivilegi .

Il sistema esattoriale costituisce unadelle strutture più macroscopiche di pri-vatizzazione parassitaria e fallimentare d iun servizio pubblico: gli utili degli esat-tori, calcolati attraverso gli aggi, sono piùche raddoppiati in questi ultimi quattroanni passando, da 530 miliardi di lire del1980, ai 1 .175 miliardi del 1983! Di frontea queste enormi somme sottratte al fisco ,le esattorie sono impegnate per il 1983 araccogliere, mediante i ruoli, appena2 .193 miliardi di lire . Ma neppure questoè il conto, perché gli esattori vantano u ncredito dallo Stato per 1 .500 miliardi d ilire per quote inesigibili, cui attendono d iaggiungere almeno altri 800 miliardi d iimposte che, pur essendo iscritte a ruolo ,non sono state ancora versate al fisco per -ché l'amministrazione finanziaria e lostesso ministro, graziosamente, hann oconcesso con propri decreti sospensioni odilazioni .

Il conto più realistico che ci siamo sfor -zati di fare è allora questo . Nel 1983 gl iesattori percepiranno 1 .175 miliardi dilire per aggi; ne reclamano dallo Statoaltri 2.300 per quote inesigibili e sommenon versate; a fronte di queste migliaia d imiliardi, verseranno allo Stato solo 2.193miliardi di lire, derivanti dai ruoli che s iaccingono a riscuotere — e non è dettoche li riscuotano tutti .

Signor Presidente, in queste cifre rite-niamo di dover condensare tutta la ge-stione fallimentare delle esattorie el'ormai irreversibile crisi del rapporto fraStato ed esattorie . Nel paese è in atto ,onorevoli colleghi, lo sciopero general edell'industria, con il quale il movimento

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sindacale vuole esprimere con forza lasua determinazione a concorrere all alotta per la soluzione dei problemi econo-mici e per una più equa politica del pre-lievo che elimini definitivamente le stor-ture prodotte dal drenaggio fiscale a idanni del lavoro dipendente e perseguauna più efficace lotta alle evasioni attra-verso la quale ottenere finalmente unamaggiore e più giusta distribuzione delcarico fiscale, un più stringente concorsodelle varie categorie di contribuenti al ri-sanamento e contenimento della spes apubblica ; ne verranno dunque indica-zioni, accanto a quelle che già sono ve-nute; né possiamo ignorarle o sottovalu-tarle, come non le ignoriamo né le sotto -valutiamo.

Le modificazioni che proponiamo perquesto decreto sono volte appunto ad in-trodurre elementi che, in qualche modo ,segnino un'inversione di tendenza edesprimano una più decisa volontà di cam -biare. Ci auguriamo che possano ricever eattenzione da parte del Governo e dell amaggioranza: l'ulteriore negarsi al con-fronto costituirà viceversa, per noi, un aragione in più per confermare, su quest oprovvedimento, il negativo giudizio pi ùvolte già espresso ed ora da me sintetica -mente illustrato nel corso di quest'inter-vento . (Applausi all'estrema sinistra) .

PRESIDENTE. È iscritta a parlar el'onorevole Bonino . Ne ha facoltà .

EMMA BONINO. Signor Presidente ecolleghi, tenterò d'introdurre in quest odibattito alcune considerazioni di carat-tere più generale, diciamo meno tecniche ,in relazione al provvedimento in esamenon solo perché molti dei più particolar iaspetti concernenti i tanti articoli in di-scussione tra gli oltre venti di cui si com -pone il decreto, sono già stati sottolineat ida varie parti politiche (compresa la mag -gioranza), ma soprattutto perché è mi ointendimento cercare di capire se esisteancora un filo logico e coerente in quell ache dall'inizio di luglio sentiamo chia-mare con il nome di «grande manovrafinanziaria». Il termine «politichese» —

termine alquanto strano ma che pur-troppo non riesco a sostituire — ch emanca è che non esiste un quadro gene-rale in cui inserire questo provvedimento .In questo senso, proprio perché manc aquesto quadro generale, il ruolo dell 'op-posizione è quanto mai difficile . Taleruolo lo ha svolto questa mattina sia i lrelatore sia il collega Garzia . Se non fossianch'io prigioniera degli schemi esistent iin Parlamento, per cui ognuno applaudeil deputato del proprio gruppo, questamattina avrei applaudito anch'io quest idue oratori; non l'ho fatto forse per paur ache si offendessero, tanto è poco usualeun atteggiamento di questo genere .

PRESIDENTE . Non le rimane cheschierarsi con il Governo, per essere ori-ginale !

EMMA BONINO. Non sto cercando l'ori-ginalità, ho l'impressione che l'originalit àa tutti i costi la stia cercando il Governo .La situazione è quasi kafkiana : il Governonon c'è — beninteso il sottosegretario Co -lucci ci onora da ieri della sua presenz aed ha onorato della sua presenza l'inter odibattito svoltosi al Senato — ed è cadutoproprio sulla manovra economica . C ihanno infatti detto che il Governo non èentrato in crisi a causa della rissa tra iministri Formica ed Andreatta, bensì pe ril problema di fondo, cioè sui rimedi daprendere rispetto alla situazione econo-mica che si è determinata nel paese . Lalegge finanziaria, tant'è che a fine luglio i lGoverno Spadolini, andando al di là d iquello che imponeva la legge, presentò l acopertina della legge finanziaria affer-mando che non si voleva assolutament efar ricorso all'esercizio provvisorio e ci òal fine di dare un segnale di prontezz ad'intervento e di efficienza al paese .L'esecutivo a fine luglio ci presentò anch equattro decreti-legge e se esaminiamo l evicissitudini di tali decreti, al di là dei dat idi merito per cui dicemmo già allora ch equesta manovra finanziaria era ingiustaed iniqua, non schierandoci dunque dallaparte di chi era favorevole a quella ma-

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novra economica — ammesso che cono-scesse i contenuti che non si sono saputi aluglio ma molto dopo — dobbiamo ricor-darci che in Commissione, allorquando s idiscusse la legge finanziaria, la maggio-ranza non presentò alcun emendamento ,delegando il Governo a farlo . Quando in -fine venne il momento per l'esecutivo diapportare modifiche a questo documentocontabile, esso non ebbe la coesione diportare avanti le sue decisioni, tant'è ch ecadde .

Ripeto, se esaminiamo le vicissitudin idi questi decreti, facenti parte della ma-novra economica, ci troviamo di fronte a duna situazione paradossale. Lo stesso de-creto al nostro esame ha subìto delle peri -pezie lunghissime: decaduto per decor-renza dei termini, respinto alla Cameradando origine alla crisi di agosto, reite-rato nuovamente. Devo francamente dirv iche se non ho proposto al mio gruppo d iporre in essere una battaglia per farl odecadere — esso scade il 29 novembre ,quindi tra pochi giorni— non l'ho fatt onon perché io sia d 'accordo nel merito ,mentre sono contraria all'uso della decre -tazione, ma perché il Governo ha pres ol'abitudine di non tenere conto di quant oaccade in Parlamento. Infatti, la reitera-zione dei decreti — siano essi caduti osiano respinti — viene fatta comunque ;dunque temevo che ci saremmo trovati d ifronte ad un ennesimo decreto che ripe-teva lo stesso testo . Per questo, dopo i ldecreto n . 486, dopo il n . 430 e dopo que -sto, se avessimo tenuto un atteggiament oteso a far decadere il provvedimento,credo che il Governo non ne avrebbeugualmente tenuto conto, ripresentan-done uno identico. Ciò pone in una situa -zione estremamente difficile le opposi-zioni, ma anche i colleghi della maggio-ranza, perché se nessuno si scandalizz aper la reiterazione di decreti con lo stessocontenuto, decaduti o respinti, almenochi è attento ai dati istituzionali (che son ostati il cavallo di battaglia della granderitirata socialista nel mese di agosto) po-trà constatare che ci troviamo di frontead un problema istituzionale serio . In-fatti, quale è diventato ormai il rapporto

tra Governo e Parlamento, se di frontealla presa di posizione di quest'ultimo —ad esempio — di non accettare la costitu -zionalità di un decreto a norma dell'arti-colo 77 della Costituzione (come avvenn elo scorso agosto) il Governo non si trat-tiene dal ripresentare un decreto di iden-tico contenuto? Esiste ancora un rapportocorretto o no?

Non voglio ripetere ancora una volta l apolemica sull 'abuso del decreti-legge, m aintendo porre questo caso specifico: qualestrumento è rimasto al Parlamento ne lsuo complesso, e non alla sola opposi-zione, per dire di «no» ad un decreto -legge, o affermare la mancanza dei requi -siti previsti dall'articolo 77 della Costitu-zione?

Chi è appassionato di grandi riformeistituzionali si dovrebbe porre propri oquesto problema. La polemica sull 'abusodella decretazione d 'urgenza non è patri-monio della sola opposizione : ho sentitomolti colleghi, anche della maggioranza ,dire che mai come durante il primo Go-verno Spadolini — morto e poi risorto —vi è stata una tale espropriazione dei po-teri del Parlamento che per mesi interi s iè visto fissare dal Governo l 'ordine delgiorno dei lavori . Infatti, quando pen-dono ben 15 decreti-legge, il Parlament onon ha certo l'autonomia di decidere d ioccuparsi — ad esempio — della riform adelle pensioni, ma ha il calendario già fis -sato di fatto dal Governo .

Rimane dunque questo problema d ifondo prima di entrare nel merito de lprovvedimento : ed esso mi preoccupanon poco! Infatti sembra che esso nonscandalizzi più nessuno . Se non sbaglio ,ci troviamo di fronte alla terza edizione d iquesto con il medesimo contenuto . Esso èdecaduto una volta per decorrenza de itermini ed un'altra è stato respinto .Quando si dice che la manovra econo-mica ed i problemi istituzionali sono tr aloro strettamente connessi, posso anch eessere d ' accordo, ma non capisco qual irimedi vengano proposti . Non lo capisco ,ad esempio, proprio per quanto riguard ail gruppo socialista, che è stato quello pi ùattento, o comunque quello che ha più

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voluto e più vuole le riforme istituzionali .Magari, sarà una cosa straordinaria l'ele-zione popolare del Presidente della Re-pubblica: possiamo anche discutere su lsesso degli angeli, in termini teorici . Madi fatto, poi, rispetto ai problemi pratici ,credo che questo Governo Spadolini, spe-cialmente nell'edizione resuscitata in ago -sto, abbia provocato come non mai disa-stri proprio nel rapporto tra esecutivo elegislativo, nel rapporto tra Governo eParlamento, nell'esistenza di questo Par-lamento.

Volevo dire questo perché continuo asentire dal Governo morto, che però (nonsi capisce per quale motivo, ma forse i lmiracolo della resurrezione non è tantocomune) può parlare al paese, che il pro-blema economico e quello istituzional esono strettamente connessi . Di fronte aquesta enunciazione teorica, possiam oanche essere d'accordo . Ma il problema èche non riesco ad afferrare quali rimed iistituzionali vengano proposti . Ne esiste ,ad esempio, uno molto semplice, cioè u nminore ricorso alla decretazione d'ur-genza, o per lo meno il semplice rispett odella circolare del Presidente Spadolini ,nella quale era previsto che non si potess eusare il decreto-legge per operare dell eproroghe. E una cosa sacrosanta, checondividiamo tutti, perché la scadenza d iuna legge è ampiamente prevista e ,quindi, si può presentare un disegno dilegge, si può chiedere per il disegno d ilegge la procedura di urgenza con la su aapprovazione in due mesi, eccetera . Difatto, se andiamo a vedere statisticamenteche cosa sono stati i decreti-legge del Go-verno «Spadolini uno» e dello «Spadolin ibis», vi è stata la stragrande maggioranzadi decreti-legge di proroga, di cui unodegli ultimi, quello sulla fiscalizzazion edegli oneri sociali, di non lontana memo-ria, fu discusso in quest'aula poco fa . Epoiché il decreto-legge sulla fiscalizza-zione degli oneri sociali scadrà il 30 no-vembre, prima di Natale ne dovremo con-vertire un altro, che credo sarà esatta -mente il diciottesimo in materia .

Esprimevo prima il disagio di ch idall 'opposizione non riesce più a capire,

nella mancanza di un quadro più gene-rale, il proprio ruolo . Da una parte, con-divido una serie di cose dette dal relatoreper la maggioranza, il quale ha iniziato l asua relazione parlando di questo decreto -legge come di un «decreto omnibus»; defi-nizione ripresa, giustamente, dal colleg aGarzia nel suo intervento di questa mat-tina. Di tale intervento condivido le per-plessità, ma ovviamente non condivido l econclusioni . Il collega Garzia ha detto unaserie di cose ampiamente condividibili ,ma alla fine, sostanzialmente, ha dett oche, turandoci il naso, possiamo appro-vare questo disegno di legge di conver-sione. Questo è il succo di quello che tuhai detto più o meno questa mattina, col -lega Garzia .

RAFFAELE GARZIA . Ho detto che il di -segno di legge di conversione si può ap-provare con alcune correzioni ed integra-zioni .

EMMA BONINO . Certo, però voglio fa rpresente che questo decreto-legge scade i l29 novembre . Quindi, diciamoci franca-mente che queste correzioni non ci sa -ranno. Anche se ci fosse la buona volont àda parte di qualcuno, questo decreto -legge non farebbe in tempo a tornare a lSenato. Noi lo vareremo domani, molt ovelocemente, dato che lo abbiamo rice-vuto non più tardi della fine della setti-mana scorsa. Se tornasse al Senato, n esarebbe certa la decadenza. D'altra parte ,la prima lettura di questo provvedimento ,al Senato, è durata abbastanza . Sentivodire, poi, che, ad esempio, si ventilava l apossibilità di reintrodurre l'articolo 9 sop-presso dal Senato ; cosa che forse bisogne -rebbe evitare . Ma bisognerebbe anche evi -tare, signor sottosegretario — glielo dicoperché le voci maligne sono verament etremende che circolino voci secondocui la sanatoria sull'abusivismo edilizio ,ex articolo 9, potrebbe essere inserita ne l«decretino» sui terremoti che scade il 22dicembre . . .

ALESSANDRO TESSARI . Ce n 'è anche unaltro sul risparmio energetico .

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EMMA BONINO. Certo, c 'è anche questo ,se piace di più.

MAURO MELLINI . C 'è una connessionecon il decreto-legge sui terremoti : il terre -moto abbatte le costruzioni edilizie espiana tutto . . .

EMMA BONINO . Vorrei che fossimochiari. Le vicissitudini di inserire pezzi d idecreti-legge non convertiti in legge inaltri decreti-legge le abbiamo già vissute .Pensate alle polemiche di due anni fa su imisuratori meccanici : avete tentato di in-trodurli in cinque o sei decreti-legge ,completamente diversi tra loro, che no navevano niente a che fare con tali stru-menti, compreso il decreto-legge sul ter-remoto del Friuli . Evidentemente, unatale manovra non passò. Ma, poiché i pre-cedenti diventano prassi e poi costume ,vorrei che questa strada dei decreti-leggemonchi, inseriti in altri decreti-legge, nonvenisse ripercorsa, perché mi parrebbeinsostenibile .

ALESSANDRO TESSARI. È bene che i lPresidente ascolti ciò .

EMMA BONINO . Il Presidente è sempr eattentissimo! Semmai, poi glielo ripeto . . .

PRESIDENTE . La ringrazio, onorevol eBonino .

EMMA BONINO . Ho praticamente pers oil filo, però adesso lo ritrovo. . .

PRESIDENTE . È la conseguenza delsabotaggio dell'onorevole Tessari .

EMMA BONINO. È sempre così, signorPresidente. Ogni mio intervento è sempr emolto colloquiale . Non ne conosco la ra-gione: probabilmente, è dovuto al fattoche siamo pochi intimi . . .

PRESIDENTE . Dipende dal fatto ch elei è molto brava, quindi riesce ad interes -sare i colleghi, anche nella «mischia» de ipresenti, e riesce a cogliere. . .

EMMA BONINO . Nella «mischia» de ipresenti ed a causa della «tensione» per i lprovvedimento, è difficile anche fars isentire . . . Mi è, dunque, difficile ancheesternarvi l'invito di lasciar decadere ildecreto-legge, con l'impegno che il Go-verno non lo ripresenti . In realtà, ho l'im-pressione che neanche voi, colleghi, nesiate molto convinti . Anzi, non è che neabbia l'impressione, ne ho proprio la cer-tezza! Non siete molto convinti del prov-vedimento . Innanzitutto, siete rimasti indue a difenderlo: il resto della maggio-ranza non c 'è mai e, men che meno, ogg i(Interruzione del deputato Garzia) . Ma voila rappresentate egregiamente! Quandoparleranno?

NATALE GOTTARDO, Relatore per lamaggioranza . Rimangono i soldati a difen-dere il provvedimento !

EMMA BONINO. È sempre così, è il no-stro destino, anche perché i «generali» m isembrano impegnati in altre riunioni . Hosentito, ad esempio, ieri sera che vi è stat auna riunione dei partiti laici . Credevo chel'invito per me si fosse perso, a meno chenon fossi diventata improvvisamente cle-ricale . . . Poiché ho sentito dire che vi erauna riunione dei partiti laici, mi sono pre-sentata. Mi è stato detto che era, sì, unariunione dei partiti laici, ma di maggio-ranza, e che, quindi, io non c'entravonulla. E poiché, nel corso di questa crisi ,che si svolge assolutamente altrove, nes-suno mi consulta, non avendo nient'altr oda fare, mi sono messa a studiare il de-creto-legge in esame. Anch'io avrei volut opartecipare come «generale» alla costru-zione di altri governi, ma proprio non m ici hanno voluto. E l'unica proposta credi -bile che abbiamo espresso, che andiamoesprimendo dallo scorso luglio è la se-guente : badate che in questa situazione c isembra che, senza rinnovare pasticci ,l'unica soluzione possibile sia quella d iprocedere alle elezioni, avanzando pro -poste chiare . Colleghi, sapete meglio d ime che sono necessari provvedimenti nondico antipopolari, ma certo impopolari . Eindubbio per chiunque, a qualunque

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parte dello schieramento appartenga.Non si può, però, fare piazza pulita di chiha avuto la responsabilità di essere arri-vati a questo punto, in materia econo-mica. Non è opera soltanto di un destin ocrudele e malvagio, che si è incattivit ocontro il nostro paese ; né è solo il risul-tato della crisi mondiale, che pure esiste enon va sottovalutata. Ritengo siano staticommessi errori . . .

RAFFAELE GARZIA. Comuni a tutti !

EMMA BONINO. Certo, ma ognuno s ideve assumere le proprie responsabilità :chi ha governato, per quel che ha gover-nato, chi era all'opposizione, per quel cheha fatto o non ha fatto in questo ruolo . Epoiché si tratta di provvedimenti impopo-lari, voi sapete meglio di me che è diffi-cile adottarli nel periodo finale della legi -slatura. Se mancano sei mesi alle elezioni ,è comprensibilmente difficile che ven-gano adottati provvedimenti impopolari .Fare politica non significa vivere i nchissà quali oasi pure e limpide, ma te -nere conto anche delle percentuali di vot iche si possono ottenere : un partito che s irispetti, se non ha la volontà di render euna pura testimonianza di protesta, fapolitica proponendosi come candidato a dassumersi la responsabilità di governo ; ivoti, a questo fine, contano. Siamo con-vinti, perciò, che questi provvediment ipotranno essere adottati assai più agevol-mente, da parte di coloro che riceverann odal corpo elettorale l'incarico di gover-nare, avendo a disposizione un period oadeguato per portarli a buon fine e veri-ficare i risultati. In una campagna eletto-rale strisciante e permanente come quellaverso cui — piaccia o non piaccia c istiamo avviando, è difficile, ammesso chese ne abbia la volontà, adottare provvedi -menti del genere .

Questa era dunque l 'unica proposta, anostro avviso, reale e credibile . Consta-tiamo invece che si succedono riunioni econtroriunioni, nel tentativo di formareun Governo che duri fino alla fine dell alegislatura o fino al momento dell'abbina-mento delle elezioni amministrative con

quelle politiche, secondo l 'originaria indi -cazione del partito socialista, attualment ein evoluzione. In questa situazione saràdifficile adottare misure incisive e verràmeno, io credo, la convinzione di tutti :dell 'opposizione a condurre le propri ebattaglie, ma anche della maggioranza asostenere le proprie. Comprenderei, in-fatti, una maggiore convinzione da part evostra ad appoggiare questo provvedi -mento se fosse inserito in un quadro com -plessivo tale da far comprendere gliobiettivi perseguiti . Preso isolatamente ,invece, al di là delle piccole o grandi que -stioni di merito (e questo decreto-leggecontiene veramente tutto!), questo prov-vedimento risente della carenza di un aprospettiva più organica . Una simile man-canza di punti di riferimento, in una si-tuazione in cui i decreti-legge, comunque,debbono essere discussi anche durante lacrisi di Governo, mette a disagio tutti, i lParlamento nel suo complesso e l'opi-nione pubblica. Non soltanto, infatti, i nsede parlamentare, ma anche da partedell'opinione pubblica, si segue con disat -tenzione il dibattito su questo decreto-legge (salvo pagarne gli effetti in se-guito!). Altra, infatti, è la tensione che cir -conda riunioni che si svolgono altrove i nquesti giorni .

In questa situazione, la sola valutazion ein base alla quale non avevo ritenuto d iproporre al mio gruppo una battaglia be npiù dura per far decadere il decreto-leggeera quella per cui, non riuscendosi più ascorgere alcuna regola del gioco nel rap-porto tra esecutivo e Parlamento, se loavessimo fatto decadere il Governo n eavrebbe ripresentato subito un altro, chesarebbe stato il quarto decreto-legge dell aserie . Voglio comunque porre questo pro -blema, poiché esso interessa tutti color o— maggioranza ed opposizione — ch eabbiano a cuore le istituzioni . Credo chesia importante fare una riflessione a tal eriguardo: di fronte a coloro che parlanodi riforma istituzionale, penso sia neces-sario sapere anzitutto quali sono le regol edel gioco. Al di là dei problemi di conte-nuto e di merito, infatti, ciò che ci unisc eè costituito appunto dalle regole del

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gioco: da questo punto di vista, ad esem-pio, se un decreto-legge viene respinto da lParlamento per la mancanza dei requisit idi cui all'articolo 77 della Costituzione, i lGoverno può o non può reiterare il mede -simo decreto-legge? Altrimenti se quest achiarezza non c'è, è difficile poi portareavanti le proprie battaglie da una parte edall'altra .

Passando a trattare molto brevementeil merito di questo provvedimento — altr icolleghi che lo hanno seguito più da vi-cino sicuramente interverranno in ma-niera più dettagliata — vorrei dire che anoi pare inaccettabile l'aumento indiscri-minato delle aliquote, che rende quest aparte della manovra economica, come de lresto l 'altra che abbiamo approvato rela-tiva agli aumenti del l 'IVA, estremament epesante nei confronti di alcuni ceti social i(tra l'altro sempre gli stessi) .

In buona fede credo che ci poniam otutti il problema di attuare un minimo digiustizia nella distribuzione dei sacrific inecessari; e non ritengo che sia il caso d itediare i colleghi sui problemi ben piùampi che abbiamo discusso in varie sedi ,quali quelli della giustizia fiscale, dell eimposte dirette e indirette eccetera, per-ché sappiamo tutti che certi problem isono fondamentali ed esistono; e tutti sap -piamo che se non si trova una linea d icondotta giusta ed equa è difficile chie-dere ed ottenere il consenso dell'opinion epubblica .

Non credo che gli argomenti trattat iagli articoli 7 e seguenti siano pertinent ial decreto-legge oggi al nostro esame, esenza voler andare fuori tema ritengo cheanche in questo caso ci troviamo di frontead un problema di natura istituzionale . IlGoverno si è sempre lamentato della len-tezza del Parlamento nell'approvare iprovvedimenti sottosposti al suo esame ,mentre esistono nel regolamento della Ca -mera degli strumenti che il Governo pu òusare — se ha una maggioranza che l osostiene — per ottenere l 'approvazionedei disegni di legge entro 60 giorni .

Infatti, è noto che la richiesta di ur-genza, se approvata in Assemblea — èrichiesta la maggioranza semplice —

pone alle Commissioni il termine di 6 0giorni per la presentazione della rela-zione all'Assemblea ; inoltre, il pro-gramma e il calendario dei nostri lavor i— come tutti sanno — si votano a mag-gioranza semplice, e ciò significa che s eanche quegli «incoscienti» dei radical iportano avanti un'azione di ostruzio-nismo su un determinato provvedimento ,in base al nuovo regolamento non è pos-sibile andare avanti per più di quattr ogiorni e quattro notti .

Come mai, quindi, il Governo non usagli strumenti che il regolamento mette asua disposizione? (Interruzione del depu-tato Garzia) .

Lo chiedo anche alla maggioranza, ov-viamente (Interruzione del deputato Got-tardo) .

Siccome sento sempre parlare di corsi epreferenziali, che tra l'altro nessuno haspiegato bene cosa siano, ricordo all amaggioranza e al Governo che nel nostr oregolamento è già prevista una corsiapreferenziale che non viene mai usata .

Oltre ai decreti-legge esplorativi il Go-verno Spadolini-uno e Spadolini-due hapreso la mania di presentare dei disegn idi legge esplorativi, cioè dei provvedi -menti che si presentano per poi vedere inCommissione cosa succede ; tant'è che idisegni di legge presentati dal Govern onormalmente vengono contestati dall estesse forze di maggioranza .

Non può essere accettata la giustifica-zione secondo la quale la materia relativaalla Guardia di finanza deve essere inse-rita in un decreto-legge perché il disegn odi legge relativo allo stesso argoment onon può essere portato avanti, dal mo-mento che siamo in presenza di una crisidi Governo. D'altra parte, io sono anch ed'accordo su un potenziamento, fatto co nstrumenti adeguati, della Guardia di fi-nanza: non ci sono perplessità da quest opunto di vista . Vorrei però un impegnomaggiore del Governo ; vorrei che essofacesse anche uno sforzo — con un evi-dente potenziamento della Guardia di fi-nanza — per quantificare per quanto pos -sibile i circa ventimila miliardi di eva-sione IVA . Forse che si dà per scontato

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che a quel proposito non si può farenulla, e che quindi il problema è di tro-vare altre entrate? Con problemi di quest ogenere ne va di mezzo la credibilità di u nGoverno nei confronti dell'opinione pub -blica .

Niente in contrario quindi al potenzia -mento della Guardia di finanza con stru-menti adeguati. I suoi compiti, però, do-vranno anche riferirsi a tutta quella part edi evasione che invece si dà quasi pe rscontato che non si possa toccare .

Concludo queste semplici riflessioni . C itroviamo — tutti, maggioranza ed opposi -zione — in una situazione di impasse, incui il rapporto Governo-Parlamento èstato logorato come non mai, proprio d aquesto Governo laico . Noi non avevamosalutato la costituzione di questo Govern ocome un grande avvenimento, nel sens oche non basta una tessera per rappresen-tare il rinnovamento: spesso ci vuole be naltro. Il mio amico Mellini, che è molt obravo nelle battute, diceva che Spadolin iera più democristiano dei democristiani ,e che persino la democrazia cristiana no nera più in grado di esprimere un demo-cristiano così, tant'è che lo doveva cer-care altrove in prestito .

Ma, detto questo, concludo affermand odi aver voluto intervenire, leggend oquesto documento, più che su problemi d imerito, su problemi di metodo . Se infattinon avremo più regole del gioco certe, i nbase alle quali ciascuno di noi faccia l apropria parte, avremo reso il peggior ser-vizio possibile al Parlamento . A questopunto, potremmo anche decidere di scio-glierlo come ente inutile : ma assumendo-cene la responsabilità . Si può ritenere chequesto debba rimanere un luogo di dibat -tito reale, in cui avvenga anche lo scontropolitico, oltre che tramite le dichiarazion iANSA o attraverso le risse di ministri par -ticolarmente stizzosi ; un Parlamento chedebba rimanere — ripeto — un luogo diconfronto reale, come tale da salvaguar-dare: questa è la nostra opinione . Proprioper questo mi sono stupita che abbiateaccettato, ad esempio, la proposta di con -tingentamento dei tempi sulla legge fi-nanziaria, in base al quale vengono date

al gruppo democristiano tre ore più tre .Sei ore sono molte, d 'accordo: ma il pro-blema è che viene meno il ruolo del par -lamentare così come previsto dalla Costi -tuzione. Questo è grave . E non importa segentilmente il collega Bianco mi dice ch evoi non parlerete sei ore, e che quind isiete disponibili a darmene tre, perché i onon ho la mania della logorrea: la usosemmai come strumento di lotta politica(che è diverso) . Ma quel che io rivendic oqui è la responsabilità di chi è stato eletto— e quindi del parlamentare in quant otale — di intraprendere o no una deter-minata iniziativa, di fare o non fare u ndato tipo di lotta politica .

Cerchiamo dunque di non distrugger ele capacità che al Parlamento ancora ri-mangono: e mi riferisco in particolare a irapporti con il Governo. Se non vogliam ofare un atto di auto-olocausto, dobbiam oinsieme cercare gli strumenti adatti . Enon si tratta di strumenti di puro efficien-tismo: il Parlamento è un luogo di dibat-tito politico, nel quale, certo, bisogna arri -vare a legiferare, ma tenendo conto che s itratta appunto di un luogo di dibattit opolitico; non siamo qui — come alla FIA T— per produrre un certo numero di auto -mobili, di tal che quel che conti è solo i lrisultato finale. Qui conta la formazionedella volontà politica rispetto al dibattit oed alla lotta politica, anche antipatica ,anche noiosa: certo, anche così .

Se vogliamo uscire da questa situazionein termini istituzionali, credo che tutti in -sieme dobbiamo essere più attenti ai pro -blemi di metodo per salvare questa istitu -zione, se ancora riteniamo — come i oritengo — che essa vada salvata, affinch énon si limiti ad essere un organo di pur aregistrazione di decisioni che si prendonoal di fuori di quest'aula . Grazie .

PRESIDENTE. È iscritto a parlarel'onorevole Baghino . Ne ha facoltà .

FRANCESCO GIULIO BAGHINO . SignorPresidente, signor sottosegretario, onore -voli colleghi, ricordo che alcuni anni fa ,replicando al Governo circa la risposta a duna interrogazione, dissi : «Signor Presi-

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dente, signor rappresentante del Go-verno, onorevoli banchi . . .» . Questa voltaalmeno c'è qualcuno, allora non c'eraproprio nessuno .

PRESIDENTE. Onorevole Baghino, s uquesto ricordo storico che la riguarda, leifu ascoltato quella volta ?

FRANCESCO GIULIO BAGHINO. Dai reso -contisti : infatti il mio intervento è agliatti !

Siamo ora al terzo decreto, perché i lprimo è decaduto, il secondo è stato riti -rato: ma nonostante ciò si ripetono glistessi articoli, gli stessi argomenti . Non s itiene conto, da parte del Governo, dell'ar-ticolo 72 del regolamento della Camera ,né dell'articolo 76 del regolamento de lSenato, e si ripresenta ciò che non è stat oaccettato dal Parlamento o in forza di un avotazione o per il superamento dei ses-santa giorni previsti dalla Costituzione .

Se nei sessanta giorni un decreto nonviene approvato, come può non riteners irespinto? La non approvazione non ècerto dovuta al eil ma, al terremoto, a im -previsti, a dichiarazioni di guerra, a con-flitti anche sociali : no, praticamente l edue assemblee non hanno ritenuto di con -vertire in legge il decreto entro sessant agiorni! Il decreto è decaduto, e ciò dimo-stra che è stato respinto, perché altri -menti la maggioranza stessa si sarebb epreoccupata di rispettare i termini perrenderlo valido .

A parte questo, si aggrava l 'atteggia -mento di scarsa considerazione del Parla -mento da parte del Governo, con l'inseri-mento anche di quegli articoli che nelladiscussione dei precedenti decreti eran ostati modificati o soppressi; è chiaro che ,quando si sono avute due discussioni, daesse emerge la volontà del Parlamento .Tuttavia questa manifesta volontà delParlamento non viene tenuta presente da lGoverno, il quale ripresenta l'articolat ocosì come lo aveva ideato originaria -mente .

C 'è poi da domandarsi se l'imposta-zione del nuovo Governo — perché u nnuovo Governo dovremo pure averlo —

sarà identica a quella del Governo che haadotta il decreto in esame . In questa in -certezza come si può . . .

MAURO MELLINI . C 'è la soluzione : sonoconsiderati come birra i suoi succedanei .Quindi è già risolto il problema !

FRANCESCO GIULIO BAGHINO . Ecco, ap -punto. Ora, tutte queste considerazion idovevano suggerire alla maggioranz astessa di non insistere nell'esame e ne ltentativo di approvazione di questo prov-vedimento, perché con il nuovo Govern ola politica delle imposte indirette, pe resempio, dell'azione indiretta, della impo-sizione indiretta potrebbe benissimo es-sere abbandonata; od, almeno, non accen -tuata, come è stata accentuata sinb ad oradal Governo appena decaduto ; ragioneper cui potremmo trovarci nelle condi-zioni di seguire un altro iter, oppure aver eaddirittura un'altra impostazione; ma in -tanto questo decreto, se dovesse essereconvertito in legge, seguirebbe comunqu ela propria azione. Cosa dovrebbe fare d iconseguenza il nuovo Governo? Dovràadottare un altro provvedimento, un altrodecreto-legge, per la modifica del suomodo di vedere la impostazione della po-litica economica . E così dovrà essere ,visto che la impostazione economica delGoverno dimissionario non ha dat onessun risultato . Perché se avesse datoqualche risultato (la stretta creditizia, l acompressione dei consumi) si potrebb epensare che i nuovi ministri manterreb-bero questo orientamento dati i risultat ipositivi . No! Noi continuiamo attraversola stretta creditizia e la compressione de iconsumi; con l'accentuazione della infla-zione, continuiamo con l'esigenza dell oStato che con l'acqua alla gola ha bisognodi liquidi, di contanti e quindi ecco che l apressione fiscale continua, perché altri -menti finirebbe come tutte le aziende ch enon hanno denaro e che quindi non pos-sono spendere, non possono acquistarematerie prime, non possono produrre, epertanto falliscono. Purtroppo si per -mane nell'errore ; si insiste ancora con i lvoler esaminare e tentare di approvare

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questo decreto, che è un decreto strambo .Pensate, undici argomenti : dalla benzin asi passa alla birra, dalla birra alle banane ,ai lavoratori autonomi, con le ritenute diacconto, alle società di capitale, agli enti ,all'abusivismo, all'amministrazione de lMinistero delle finanze, alla Guardia difinanza (reclutamento, eccetera), alleesattorie, e così via ; dall'IVA sui carbu-ranti si passa al raddoppio dell'impost aper la fabbricazione della birra, si va all ariduzione dei depositi di carburante . Cosìvario, così differenziato, così astruso, cosìincerto! È tanto complicato questo de-creto-legge che nei ventitre articoli, pen-sate, sono citati e modificati, in parte pa-recchio, trenta provvedimenti, tra leggi ,decreti presidenziali, decreti-legge con -vertiti in legge. Trenta! Si va dal 1923 al1982 . E ve ne sono circa molti argomenti :dalla edificabilità dei suoli al regime fi-scale dei prodotti petroliferi, al mono-polio delle banane, alla materia tributa -ria, alla disciplina del mercato immobi-liare, e così via ; al sistema informativo, a lreclutamento ; quindi si va nell'ambit oanche militare . Ciò nonostante, con tutt aquesta complessità, con queste difficoltàe, direi, con il convogliare attorno aquesto provvedimento tale ampiezza d iinteressi e di dissonanze che lascia vera-mente amarezza, cocciutamente si vuol econtinuare a portarlo avanti . Non vi è unaspiegazione. Non si comprende neppur ecome il ministro interessato a quest oprovvedimento, in carica ormai solo pe rla normale amministrazione, non si rend aconto che dovrebbe essere lui stesso adassumere l'iniziativa di passare oltre, pro -prio per dare maggiore libertà al nuov oGoverno e quindi anche al nuovo mini-stro, ove venisse sostituito, per consen-tirgli di regolamentare la materia se-condo quella che sarà la nuova imposta-zione, perché non è ammissibile che u nnuovo Governo possa mantenere l ' impo-stazione economica del Governo dimissio -nario. Quando una manovra fallisce, oc -corre cambiare, ad ogni costo, magar iandando avanti per tentativi .

È strano che dopo l'esame al Senato equi alla Camera in Commissione e in As-

semblea non si tenga neppure conto de ipareri, delle considerazioni, delle Com-missioni . Ad esempio, nell'esame ampi oed approfondito svolto dalla Commis-sione giustizia del Senato si è rilevat ocome l 'articolo 7 contrasti con ogni impo -stazione giuridica e non tenga conto de lcarattere generale dell'ordinamento giu-ridico . Analoghe critiche sono state moss eanche ad altri articoli : a proposito dell'ar -ticolo 11, ad esempio, la Commission egiustizia del Senato ha affermato che èinaccettabile una impostazione esclusiva -mente in chiave tributaria del problemaattinente ai trasferimenti fra i vari depo-siti dei prodotti petroliferi. Di queste cri-tiche non si è tenuto conto . Questo signi-fica che le Commissioni non contan onulla e servono solo per mettere lo spol-verino sui provvedimenti .

L'articolo 9 è stato soppresso, ma i lministro delle finanze non si è adeguat oalla volontà della Commissione giustizia ,né a quella della Commissione bilancio ;ha semplicemente atteso il voto, all oscopo di andare avanti e poter dire : non ècolpa mia .

Le caratteristiche di questo provvedi -mento ci portano anche a considerare conparticolare attenzione quanto abbiamoascoltato dal relatore e dall'onorevol eGarzia, come rappresentante della mag-gioranza. Il relatore, non potendo invitareil Governo a ritirare e a rivedere il de-creto, correggendolo con urgenza pe rmandarlo poi subito al Senato, poiché c 'ètempo fino a martedì, ha raccomandat oal rappresentante del Governo, di quest ogoverno dimissionario di provvedere conaltro provvedimento a correggere quelloin esame e non sappiamo se la raccoman-dazione potrà essere trasferita al nuovoGoverno .

Se non vi fossero state le forche cau-dine dei termini costituzionali, se non fos -simo in una situazione di atto dovuto, cer -tamente lo stesso relatore e la Commis-sione competente avrebbero presentatovari emendamenti, soprattutto all'articolo21, questo è certo, ma avrebbero chiestoanche una revisione delle deleghe, del se -greto, avrebbero modificato l'articolo 7 e

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avrebbero cercato di correggere la sensa-zione, che si dà con questo decreto, d ivoler procedere al reclutamento e all ariorganizzazione dell 'amministrazione fi -nanziaria grazie alla riscossione derivanteda questa stretta creditizia ritenuta indi-lazionabile. Si dà anche la sensazione d iproporre articoli contro l'evasione fi-scale, pur essendo consapevoli non esser ein grado di fare accertamenti e controlli ,e pertanto si ricorre all'aumento dell aspesa pubblica con la promozione di re-clutamenti e del potenziamento dell'am-ministrazione nelle finanze . Non nego ch ela guardia di finanza e l'amministrazion efinanziaria abbiano bisogno di un au -mento di personale; si tratta, mi sembra ,di un'esigenza universalmente ricono-sciuta; però, se a tale aumento si procedeattraverso questo provvedimento, lo s icollega fatalmente alla stretta fiscale ch eviene proposta negli altri articoli. Eraproprio necessario snaturare questo de-creto con questa immissione? Non eraforse meglio presentare un apposito prov -vedimento?

Se dovessimo prendere in considera-zione i 23 articoli del decreto-legge al no -stro esame, ci troveremmo a trattare d itutte le esigenze quotidiane : dai consum idi alcuni prodotti (birra e banane, a desempio) all'incremento delle entrate afavore dei comuni, ad un controllo dell eesattorie. Si dà, cioè, la sensazione ch eper avere contanti immediati, per tener eil più possibile a bada creditori che pre-mono e aziende che attendono dallo Stat oil corrispettivo di servizi effettuati, si èricorsi a tutto, si è andati a ricercare tuttoquanto fosse possibile e si è finito per esa -gerare .

Desidero ora soffermarmi brevement esu un argomento cui sono particolar-mente interessato quale deputato dell acircoscrizione ligure, dove si trovano no nsolo i porti che ricevono il petrolio m aanche le raffinerie che lo trasformano . I lrelatore ci ha detto stamattina che se de-purassimo la bilancia commerciale deglioneri dovuti all'importazione di petrolio ,la bilancia sarebbe in attivo . Si è fermatoa questa constatazione, intendendo forse

così sottolineare la rilevanza del pro-blema. Io però aggiungerei che se ci tro-viamo in questa situazione di enorme di-sagio lo dobbiamo al fatto che questo Go -verno, il primo Governo Spadolini e tutt igli altri che lo hanno preceduto nonhanno saputo affrontare adeguatamenteil problema energetico, vuoi per la mani adi lottizzazione, vuoi per demagogia, vuo iper non avere la necessaria autorevolezz aper imporre ciò che era necessario realiz -zare. Così, l'unica via che abbiamo èquella del petrolio, con il relativo e con-tinuo aumento di importazioni e di costi .E proprio per non aver saputo risolvere i lproblema energetico si ricorre all'esa-zione fiscale nella maniera più ampi apossibile, per avere vantaggi immediat igrazie all'uso del decreto-legge .

Nel 1980, al Ministero delle finanze f uistituita con il decreto ministeriale 14 no -vembre 1980 una commissione di in -chiesta sulle frodi in materia di prodott ipetroliferi . Un'iniziativa lodevole che s iconcluse con la presentazione da part edella commissione di conclusioni e sugge -rimenti. Quando però si è trattato di ela-borare questo decreto-legge, non si è te-nuto nessun conto delle conclusioni d iquella inchiesta, tanto che ci sarebbe d achiedersi : perché si sono spesi i soldi perla commissione? Perché è stata istituita?Forse per il semplice gusto di saper ecome si possono frodare miliardi nel set-tore petrolifero? Dunque per pura curio-sità, per poter semplicemente dire «ab-biamo istituito una commissione d'inchie-sta»? Qual è il momento migliore pertener conto delle conclusioni di una com -missione ministeriale (non dunque dei pe-trolieri e dei consumatori) se non quell oin cui si elabora una nuova legge?

Si tenga presente che le frodi non son olegate se non in minima parte all'esi-stenza dei cosiddetti depositi SIF . Nono-stante ciò, con questo provvedimento sicolpiscono proprio i SIF, ma allora, a ch ecosa è servita l'inchiesta ?

Sempre quell'inchiesta ha quantificatole probabili frodi in circa 250 miliardi pe ril periodo 1971-1975 . Dunque, 50 miliardil'anno equivalenti al 3 per cento delle

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imposte sui prodotti petroliferi . Secondouna estrapolazione per eccesso effettuat aattraverso studiosi appartenenti alla mag-gioranza (notizie apparse sull 'Avanti!, diparte socialista), le frodi nel 1981 si sareb-bero aggirate sui 250 miliardi, a fronte d iun gettito delle imposte sui prodotti pe-troliferi dello stesso anno di 8 mila mi-liardi: il rapporto è tale che avrebbe po-tuto anche apparire necessario un prov-vedimento per combattere quella frode ,ma perché immobilizzare un capitale d igran lunga superiore a tal frode, a tal eevasione, a tale rischio? Con quanto con -tenuto negli articoli 12 e 21 del provvedi-mento al nostro esame (pagamento antici-pato di imposte di fabbricazione, capital einutilizzato in scorte, stoccaggio e inte-ressi passivi) si appesantisce un settoreche tutti dicono in crisi, si penalizzan oaziende pubbliche e private per circ a3.100 miliardi : non ritenete almeno esage -rato — comunque, certamente sbagliato— che, di fronte ad una frode dalla com-missione del Ministero delle finanze cal -colata in 250 miliardi, voi immobilizziat eun capitale cosi ' ingente, per cui le im-prese possono trovarsi obbligate (per ri-spettare, con questa immobilizzazione, lalegge), allo scopo di assicurare l'esistenz aalla propria impresa, a restringersi dimi-nuendo il rischio? Non pensate che ci òpotrebbe anche essere pagato dai lavora -tori addetti? Questa indisponibilità d i3 .100 miliardi non impedisce forse ulte-riori iniziative, od almeno non le contrae ?Perché non tenerlo presente? Perché no narrivare ad una ingiunzione di accerta -mento tale che risulti pressoché impossi-bile quella corruzione del personale ch epermette le maggiori frodi in quest 'am-biente, in modo da non intralciare le ini-ziative, con provvedimenti capestro inquelli previsti negli articoli 12 e 21 ?

Badate che in questo campo non ope-rano soltanto le imprese private: nellamaggior parte, si tratta di imprese pub-bliche e questo immobilizzo ce lo ritro-viamo tutti noi, di conseguenza ; perchénon badarvi, perché non accelerare (ma-gari mettendoci d'accordo) i lavori, accet-tando gli emendamenti indispensabili per

tentare una normalizzazione del provve-dimento facendo sì che il Senato lo ap-provi in tempo? Non chiudiamoci nel gu-scio auspicando di approvare tutto cosìcome si presenta! Voi della maggioranzaavete riconosciuto che vi sono ingiustizie ,ingiuste penalizzazioni, errori di fondo ;avete detto che è esagerato aver com-preso undici argomenti in un calderon eunico: e poi vorreste lasciare tutto cosi' ?Perché? Fortunatamente, non avete avutoneanche quello che chiamerei il coraggioe lo spirito ottimistico di presentare or-dini del giorno, che ci avrebbero ulterior-mente ingannati. Se infatti il ministro, i lsottosegretario od il Governo dimissiona -rio, li avessero accettati, sarebbero ri-masti lettera morta, senza alcun signifi-cato; comunque, sino ad un'eventuale mo-difica, il danno darebbe luogo a tanti fe-nomeni negativi per cui ci troveremm onon già un rilevante gettito fiscale e l asottostazione di avere diminuito l'eva-sione; né potremmo dire che disponiamodi denaro contante idoneo a risolvere pe-santi problemi; ci troveremmo invece in-nanzi ad aziende pubbliche in crisi, chereclamano un rilevante finanziamento, i lcongelamento dei debiti, l 'ammissionealla «legge Prodi», cioè che chiedono de-naro al contribuente . Questa è la realtà,per cui ogni errore, che esiste nel decreto ,si trasforma in danno per il cittadino, d icolui cioè che paga poco ma tutto ciò ch edeve essere corrisposto allo Stato .

PRESIDENTE. È iscritto a parlarel'onorevole Alessandro Tessari . Ne ha fa-coltà .

ALESSANDRO TESSARI . Signor Presi -dente, colleghi, signori rappresentanti delGoverno, credo che non utilizzerò tutto i ltempo a mia disposizione per esprimere i lmio pensiero su questo scandaloso prov-vedimento, in quanto prima di me sonointervenuti alcuni colleghi del mi ogruppo, cioè il collega Mellini e la collegaBonino. Pur tuttavia vorrei fare alcunebrevi considerazioni, anche perché noi ra-dicali abbiamo il vizio congenito di rite-

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nere che dal dibattito parlamentare s ipossa anche uscire con una modifica-zione delle proprie opinioni . Noi ognivolta corriamo, consapevoli, il rischio d ivedere modificate le nostre opinioni, conla segreta speranza però di poter modifi-care le opinioni dei nostri interlocutori ,nel caso specifico le opinioni degli amic idella maggioranza . Questi ultimi hannoparlato tanto bene che la collega Boninoha affermato che per un malinteso sens odelle parti non ha applaudito gli orator idemocristiani . Forse avremmo un po 'meno applaudito il Governo che si ostinaa voler difendere questo provvedimento .Perché lo riteniamo iniquo? Esso rappre-senta una «stangata» — per usare le pa-role del cittadino comune — in quantoaumenta l'imposizione fiscale su un aserie di prodotti di largo consumo : ben-zina, metano, gas da riscaldamento, ga sda autotrazione, cioè consumi popolari ,colleghi Moro e Colucci che rappresen-tate il Governo. Oggi è stata pubblicat asui giornali l'intervista del segretario de-mocristiano De Mita secondo il quale l aricetta per uscire dalla crisi economicache stiamo attraversando è quella di ta-gliare le spese sociali e di ridurre i salari .Caro sottosegretario Moro, provi a consi -derare questa endiadi : tagli delle spes esociali e taglio dei salari come se fosser odue cose diverse . Quando il Governo ri-duce le spese sociali vuol dire che il citta -dino paga di più le spese sanitarie, l ascuola, i trasporti, i servizi primari, il suosalario reale è quindi falcidiato . Quandosi passa poi all'altro corno del dilemma odella endiadi di De Mita, si afferma che isalari devono essere ulteriormenti ridotti .Ciò vuoi dire la non crescita dei salarisecondo le tabelle presentate dall'ex Pre-sidente del Consiglio Spadolini . Pertantovoi portate avanti questa strategia di stan -gata indiscriminata, facendo finta di cre-dere che essa possa servire : infatti ormainon ci credete più e lo avete detto . Inquesto è salvo il collega Colucci, ma non ilcollega Moro perché dovrebbe condivi-dere l'opinione espressa dal direttivo deideputati democristiani secondo cuiquesta legge finanziaria è da rivedere .

Siccome la legge finanziaria rappresent ala cornice entro la quale si inserisc equesto prelievo di 1700 miliardi pe rquest 'anno, di 3500 circa per il prossimo ,ora voi mettete in discussione proprioquella cornice . Ma forse vogliamo pren-derci in giro, collega Gottardo? Altro ch eomnibus dove si raccolgono materie ete-rogenee, come è stato definito questoprovvedimento dallo stesso relatore per l amaggioranza! Questo è un provvedimentoperverso e di rapina dalle tasche di mi-lioni di cittadini, senza che venga nep-pure offerto come contropartita, l'alibi d idire che è un prelievo dalle tasche de icontribuenti che però serve a giustificarel'intera manovra economica del Governo ,come è prevista nella legge finanziaria .Infatti questa legge finanziaria è in di-scussione, e lo stesso Presidente del Con -siglio incaricato, il senatore Fanfani, st aredigendo le linee generali di quest anuova strategia economica . In questo mo -mento a noi deputati dell'opposizione nonè dato conoscere il quadro di riferiment ogenerale entro cui si collocherà questoprovvedimento . Ciò significa che non sap -piamo quanti miliardi vengono portati vi adalle tasche del contribuente con tutt iquesti aumenti . Non sappiamo a qualestrategia economica si farà riferiment oed a cosa servirà il sacrificio a cui ven-gono chiamati milioni di cittadini ita-liani .

Ecco perché il decreto in esame do-vrebbe logicamente morire con la mort enaturale del Governo. Voi vi augurate chedalle spoglie di Spadolini rinasca un Fan -fani sempre più capace e prestigioso ; noive lo auguriamo e ci auguriamo per i lpaese che un Governo esca dal cappell odel prestigiatore . Tuttavia, siccom equesto decreto rispondeva alla volontà d iquel Governo che ormai non esiste più ,esso non può essere convertito perchénon sappiamo come verrà raccordato conla strategia economica del nascituro Go-verno. Questa è la morale, caro amicoGottardo . Te lo dico con molta fran-chezza, proprio perché ho stima di t ecome relatore di maggioranza di quest oprovvedimento. D'altronde tu stesso non

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hai nascosto le tue perplessità quando haidetto che quanto meno si tratta di u nprovvedimento imbarazzante perché ete-rogeneo, e perché contiene materie incontrasto tra di loro o che potrebber oessere disciplinate in altri contesti legisla -tivi . Tutti noi vogliamo raccogliere questogrido di dolore che viene dal Governo ,vecchio o nuovo . I cinque partiti eran oieri parte del Governo Spadolini e sa -ranno domani parte di quello Fanfani : inItalia non cambia niente, almeno fino aquando i cittadini italiani saranno cos ìmasochisti da continuare a votare pe rquesti partiti che da tren t 'anni governan oil paese nella stessa maniera. Dunquequesto grido di dolore del Governo tendea raccogliere qualche migliaio di miliard iper far fronte all'enorme deficit in cuiversa il bilancio dello Stato . E non sap-piamo ancora quale sia la sua entità fi-nale. Infatti uno dei motivi della cadutadel Governo riguardava il fatto che non s iintendevano sulle cifre i due ministri re-sponsabili delle entrate e delle uscite .Certo, 1700 miliardi non rappresentanoche una pezzuola sull'alluce che esc edalla scarpa rattoppata di questo Go-verno! Si parla di un buco di 70 milamiliardi : a cosa servono, dunque, 1700miliardi? A nulla! E men che meno serve ,sapendo tutti noi, per avercelo detto i lministro Andreatta (che non sappiamo sericomparirà sulla scena del nuovo Go-verno), che di sola IVA evasa, in Italia, n eabbiamo per circa 19 mila miliardi .

Scusa, Moro, è inutile che scuota l atesta, perché Andreatta lo ha detto nellaCommissione bilancio non più di 1 5giorni fa. L ' IVA evasa presuntivamenteaccertata dal Governo (quindi è molto d ipiù, fa capire Andreatta) è oscillante in -torno ai 19 mila, 20 mila miliardi . Ma,cari signori, vi abbiamo sempre detto che ,se abbiamo bisogno di rastrellare denar oper far fronte ai conti dello Stato, si ra-strellino i denari dove possono essere ra-strellati, cioè presso quei cittadini italian iche sono di fatto evasori per quanto ri-guarda l ' IVA. E ce n'è per 20 mila mi-liardi, circa un terzo del disavanzo de lbilancio dello Stato per il 1983 . Ma cosa

vogliamo fare? Vogliamo continuare, anz ivolete continuare a considerare vostri po-tenziali elettori tutti gli evasori pe rquanrto riguarda l'IVA, per cui non met-tete il dito su quella piaga ?

NATALE GOTTARDO, Relatore per l amaggioranza . 14 milioni di elettori ?

ALESSANDRO TESSARI . 19 mila miliard idi evasione non vogliono dire 14 milionidi elettori . Gottardo, abbi pazienza, vogli osapere se la democrazia cristiana, il par-tito socialista, il partito socialdemocra-tico, il partito repubblicano ed il partit oliberale, che fanno parte di questo Go-verno, che difende questo provvedimento ,intendano chiudere gli occhi di fronte a duna evasione dell'IVA per 19 mila mi-liardi, per aprire gli occhi e rapinare dalletasche del disoccupato e del pensionato ,che magari vanno a fare il pieno dell'au-tomobile utilitaria, qualche biglietto damille lire in più in virtù di questo decreto -legge .

FRANCESCO COLUCCI, Sottosegretario d iStato per le finanze. Non vogliamo chiu-dere gli occhi, tant'è vero che con l'arti-colo 7 si intende combattere l'evasion efiscale .

ALESSANDRO TESSARI . Ho piacere chel'amico Colucci abbia posto il dito s uquesto articolo 7, su cui poi tornerò unmomento ed anche per avanzare una pro -posta al relatore per la maggioranza .

Abbiamo presentato alcuni emenda -menti che possono apparire paradossali ,ma che per noi non sono né paradossal iné assurdi. Ad esempio, il petrolio o i lKerosene, usati dalle forze armate in ec-cedenza al quantitativo ordinario per fa rfunzionare la macchina dell 'esercito,sono tassati secondo una certa aliquota .Noi, paradossalmente, proponiamo u naumento di quell'aliquota, perché vo-gliamo incrementare uno smodato uti-lizzo delle strutture militari del nostr opaese, oltre quello previsto dai regola -menti per far funzionare e tenere lubrifi-cati i carri armati . Compagno Pochetti,

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penso che anche tu sarai d'accordo suquesto . Quindi, abbiamo detto : volete farfunzionare i carri armati più del previsto ?Pagatevi la benzina, il kerosene, il pe-trolio che vi serve, pagate una tassa ag-giuntiva .

Siamo contrari, invece, ad un aumentodel prezzo del petrolio da riscaldamento ,del metano, del gas da autotrazione .Siamo contrari, cioè ad un aumento d iquanto attiene ai consumi popolari, per-ché, cari amici, questa «stangata» nonviene a cielo sereno sulla testa di milionidi lavoratori . Voi sapete che è contempo-ranea alla «stangata» che il lavoratore su -bisce per quanto riguarda l'aumento de lbiglietto dell 'autobus, del biglietto de ltreno, della bolletta della luce, della bol-letta del telefono, per quanto riguardal'aumento generale del costo della vita .Voi non potete mettere il cittadino difronte alla disperazione di non poter fa rfronte a questo carovita impazzito . Eccoperché è follia questo decreto-legge .

Il cittadino italiano già comincia adusare meno l 'automobile. Lo avete dettovoi: vi è il quattro per cento in meno de lconsumo di benzina, il quattro per cent oin meno del consumo energetico nazio-nale, il che spiega il perché di questa tre -menda crisi che sta attraversando ed atta -nagliando anche i centri industriali pi ùforti del nostro paese. Ma, in questo qua-dro, questo decreto-legge è un'autenticafollia . Molto di più potreste prelevare de i1 .700 miliardi che indebitamente prele-vate dalle tasche del contribuente, accen-tuando — ed arrivo anche a questo, col -lega Colucci — la questione contenutanell'articolo 7, potenziando le strutturedell'amministrazione finanziaria e dell aGuardia di finanza. Questo è il vero nododella questione .

Noi radicali abbiamo detto diversevolte, in diverse occasioni, che non ser-vono le chiacchiere e che, men che meno ,servono i provvedimenti di rapina comequesto che stiamo esaminando . Serve mo-ralizzare, rendere credibile la macchin adello Stato, dell'amministrazione finan-ziaria, rendere limpido e trasparente ilcorpo della Guardia di finanza, perché

non vi siano più quelle degenerazioni ch ehanno visto, ahimè, in un recente passato ,il vertice della Guardia di finanza cospi-rare ai danni dello Stato, facendosi cor-rompere dai petrolieri! E in galera il ge-nerale Giudice ; Speriamo che vi rimang aper il resto dei suoi giorni, se dovesserisultare che non è innocente (siamo di-fensori dello Stato di diritto e non vo-gliamo augurare la galera a nessuno) .Certo che, di fronte alle gravi deviazion iche hanno visto il vertice della Guardia d ifinanza o finito in galera o ricercat odall'Interpol, come il generale Lo Prete ,amico di molti ministri in carica di quest oGoverno, cosa si deve fare? Dicevo di LoPrete, amico e protetto da molti ministr idi questo Governo, che non sappiamo an -cora dove sia, al quale non sappiamo se l apolizia di Stato ed il ministro del l ' internostiano dando la caccia. Non sappiamo an -cora se ciò avvenga nei confronti d iquesto generale fellone che si chiama LoPrete; sappiamo che la Guardia di finanz aè utilizzata non già per dare la caccia a lgenerale Lo Prete, ma per andare a rom-pere le scatole ai cittadini italiani che s irifiutano di pagare il canone della RAI -TV e che si vedono arrivare a cas asquadre di finanzieri. Ripeto: invece d iessere utilizzati per dare la caccia agl ievasori ed ai complici degli evasori ch esiedono al Governo, vediamo i nostri fi-nanzieri utilizzati per andare a seque-strare i televisori — corpo di reato! — aquei cittadini che rifiutano di pagare i lcanone di una televisione di Stato che è alservizio di alcuni partiti, che se ne ser-vono come cosa propria !

Ed allora, caro Colucci, la riforma dellaGuardia di finanza non deve essere fina-lizzata a produrre più finanzieri da met-tere al servizio della RAI, venduta all ademocrazia cristiana, al partito socialista ,al partito repubblicano e via dicendo !Non è per questo . Se diamo una lira all aGuardia di finanza, vogliamo sapere acosa serve : per fare finanzieri venduti aqualcuno, o per creare finanzieri al ser-vizio dello Stato? Non ci servono finan-zieri disposti a farsi comprare, né finan-zieri disposti a diventare la scorta armata

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di qualche bellimbusto che siede in Parla -mento! Non voglio fare il nome, ma ier iho visto, in un ristorante vicino a Monte-citorio, scendere da una Alfetta, prece-duta, da un'altra Alfetta, seguita d aun'altra Alfetta, circondato da sette poli-ziotti con la pistola in mano, un deputat oche non ha neanche — credo — 35 anni !Chi paga quelle Alfette, quella benzina ,quei poliziotti? Per che cosa noi, imbecill itutti, paghiamo questo servizio scanda-loso? E non faccio il nome per carità d ipatria !

A che cosa deve servire la riforma dell aGuardia di finanza ed il potenziamento e dil riammodernamento della amministra-zione finanziaria? Deve servire perch énon si ripeta più, domani, che un ministr odel tesoro, accusi il suo collega delle fi-nanze ministro Formica, di spender etroppo, e che il ministro Formica, mini-stro delle entrate, non si veda a sua volt aaccusato dal ministro delle uscite di ave rincassato poco, di aver frugato poco tra l epieghe di quella parte in cui maggior -mente si annida l'evasione ; perché do-mani il ministro delle entrate ed il mini-stro delle uscite possano rappresentare ,all'interno del Governo Fanfahi, del Go-verno Colombo, del Governo Berlinguer ,quello che sarà, una unanime volontà d iperseguire l'evasione fiscale (l'evasionediretta e l ' evasione dell'IVA), riequili-brando, quindi, quel tessuto che d atrent'anni non riusciamo ad equilibrare eche rappresenta uno dei motivi principalidella collera che, nel nostro paese, ac-compagna le scadenze della denuncia deiredditi, del pagamento delle imposte edell'ottemperanza agli obblighi che l'am-ministrazione finanziaria impone con un anutrita serie di decreti, provvedimenti, di -sposizioni, che rendono pressoché impos -sibile il normale lavoro di milioni e mi-lioni di operatori del settore . Lavoratoriche debbono sottostare alla ridda di carte ,cartine, bolle o non bolle di accompagna -mento, che servono soltanto a render edifficile la vita di chi è onesto, di chi èdisposto a pagare e non vuol diventareevasore, consentendo però di lasciare i npiena tranquillità coloro che operano

nella complicità degli organi stessi pre-posti al controllo .

Quindi, l'articolo 7, che prevede un am-modernamento della struttura dell'ammi-nistrazione finanziaria, e l'articolo 8, cheprevede un potenziamento del corpo dell aGuardia di finanza, sarebbero da condivi -dere, al punto che anzi dovremmo pro -porre emendamenti per aumentare gl istanziamenti previsti, se fossero inseriti i nquel disegno di legge che giace dinanz ialla Commissione finanze e tesoro dell aCamera. Questo sarebbe un modo di pro -cedere serio da parte di una maggioranzaparlamentare — ormai del governo non s ipuò più parlare — che volesse dare u nsegnale di cambiamento al paese. E tantoserio il problema dell'ammodernament odell'amministrazione finanziaria che nonè concepibile affrontarlo in pochi minuti ,infilato com'è in un decreto sulla benzina ,le banane e la birra, essendo invece neces -sario valutarlo nell'ambito di un provve-dimento organico di riforma, al quale no iradicali daremo la collaborazione più to-tale, affinché vada in porto a tempo d irecord. Vi daremo una mano, signor idella maggioranza e del Governo, affin-ché anche durante la crisi si possa esami-nare, magari sul piano informale, questoprovvedimento, in modo che possa esserequesto il primo segnale del nuovo Go-verno: la riforma dell'amministrazione fi -nanziaria, la riforma del corpo dellaGuardia di finanza, per dire «basta» conla politica che per trentacinque anni hafunestato l'immagine del nostro paese .

Ecco perché, caro Gottardo, gli articol i7 e 8 debbono essere espunti da quest odecreto: mantenerli vorrebbe dire far ca-pire che in realtà non interessa la riform adell'amministrazione finanziaria e dell aGuardia di finanza, ma soltanto la possi-bilità di dare a quest'ultime, senza averl eriformate, qualche manciata di soldi, pe rcomprare qualche alloggio, magari desti -nato a qualche amico di Lo Prete, ocreare qualche posto di ufficiale o sottuf -ficiale in più, senza che oggi si possasapere se questi ufficiali e sottufficiali fi -niranno a fare la scorta di qualche ram-pollo della nuova maggioranza o dei par-

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titi emergenti della futura maggioranza .Noi ci auguriamo che chi porta le stellett eabbia dignità di vergognarsi di fare i lservo di qualche uomo politico ancoralattonzolo! (Commenti) . Non credo che si amolto dignitoso, caro Gottardo, avere 40

anni, essere poliziotto o finanziere, e far ela scorta a qualche lattonzolo di questoParlamento! E accadono, queste scene ,ogni giorno, davanti a Montecitorio .

MARIO POCHETTI . Ma chi è questo de-putato trentanovenne. . . ?

ALESSANDRO TESSARI . C 'è un altropunto significativo che voglio toccare, siapure rapidamente : e chiedo scusa se nonriesco ad essere tranquillo ed olimpic ocome è stato poc'anzi il collega Giur aLongo, che ammiro sempre per la suaimperturbabilità e la sua serenità sera -fica . Si tratta però di questioni rispett oalle quali non possiamo far finta di esseresereni . Lei sa, signor sottosegretario — elo dico con molta franchezza —, che no ndovrebbe essere su quel banco, a trattar edi questi problemi, in rappresentanza de lGoverno. L'ho già detto a lei anche perso-nalmente, proprio perché le sono amico ,anzi di più: compagno; lei fa parte di unpartito diverso, ma che reputo compagnodi strada del nostro. Ritengo che lei no ndovrebbe essere lì a trattare questa que-stione. Proprio perché sono pervenute i nParlamento delle richieste di autorizza-zione a procedere, che per quanto mi ri-guarda non ritengo fondate, le ho dett oche avrebbe dovuto presentare le dimis-sioni per consentire alla magistratura d iaccertare la sua totale estraneità agli ad -debiti mossi .

È necessario dare al paese una imma-gine di credibilità nel momento in cui s iprelevano dalle tasche dei contribuent isomme notevoli che comportano sacrific ie reali difficoltà per arrivare al 27 delmese per milioni di famiglie . Quindi, nondebbono esserci dubbi di sorta sugli uo-mini che oggi portano avanti questa ma-novra fiscale .

L'articolo 9 — per altro soppresso alSenato — vuole essere una specie di sana-

toria per i piccoli abusi edilizi ; c'è sempreuna fraseologia molto elegante, amicoGottardo, in materie di questo genere . Mafacendo mostra della mia totale igno-ranza in materia ho chiesto ad un funzio-nario cosa volesse significare «piccol iabusi edilizi» .

(Commenti del deputato Pochetti) .

NATALE GOTTARDO, Relatore per l amaggioranza . E descritto nell'articolo 9 .

ALESSANDRO TESSARI. Mi è stato ri -sposto che rientra nella categoria de i«piccoli abusi edilizi» il 20 per cento deltotale del valore dell'immobile . Pertanto i lprorietario di un palazzo di dieci piani —il 20 per cento di dieci piani è rappresen-tato da due piani — se ha costruito du epiani abusivamente, in base a quest alegge, con una manciata di biglietti d acentomila . . .

NATALE GOTTARDO, Relatore per lamaggioranza . Non poche centinaia di mi-gliaia di lire .

ALESSANDRO TESSARI . Ma il valore d idue piani di un palazzo di una città com eRoma si aggira sull'ordine dei miliardi d ilire .

GIUSEPPE SPOSETTI . Il comune cosa fa -ceva?

ALESSANDRO TESSARI. Infatti noi di -ciamo che chi si è arricchito illecitament enon può, dopo essersi pentito, essere pre-miato. Stiamo attenti a scandalizzarci —l'ho detto anche a molti colleghi a m evicini — per alcune sentenze emesse dallamagistratura in questi giorni a proposit odi «pentiti» e «non pentiti» perché no nbasta essere «pentiti» per essere pre-miati .

È comprensibile, anche se non giustifi-cabile, un abusivismo edilizio limitato allacostruzione di qualche finestra in più o i nmeno o di qualche mezza stanza realiz-zata su un terrazzo . A Roma ce ne sono d istupende, ma ricordo il caso di un co-

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struttore che si vide revocare una licenz adi costruzione rilasciata per la realizza-zione di un edificio di sei piani più unattico perché dopo aver costruito i se ipiani ne fece altri cinque, dicendo chenon era specificato che l'attico dovess eessere di un piano.

Di fronte ad una così allegra e disin-volta interpretazione delle leggi credo ch eun minimo di severità non guasterebbe enon basta dire ai comuni, signor sottose-gretario, che devono farsi parte diligent enell'applicazione di questa legge perché ame non interessa fare la carità ai comun icon i soldi che lo Stato ha rinunciato apercepire . Infatti, l'articolo 9 è la ri-nuncia della collettività a percepirequanto di sua spettanza, e non basta direche non abbiamo gli strumenti tecnici perverificare l'ammontare complessivo dell einfrazioni urbanistiche, e che quindi ènecessario prevedere questa sorta di con-dono.

Invece che di condono, quindi, io vorre iparlare di comprensione del fenomeno, d ipossibilità di ricondurre il fenomenodell'abusivismo edilizio ai suoi termin inaturali. Non accetto quindi l'osserva-zione che ha fatto, sempre con molt ogarbo, il presidente della Commissione fi -nanze, Azzaro, quando ha detto che dob-biamo recuperare questo articolo 9, che i lSenato ingiustamente ha espunto, perch éaltrimenti creeremmo un regime di di -ritto incerto . Alcuni cittadini italiani, in -fatti, particolarmente zelanti e sensibil iall'etica (non si sa quale), appena hann osaputo del decreto che consentiva il con -dono, il condono facile per l'abusivismoedilizio, si sono precipitati dal sindac oper autodenunciarsi come abusivi, senzaaspettare la conversione in legge del de-creto.

Già tanto zelo puzza, e sorge il sospett oche si tratti di uno zelo strumentale . Laprima cosa da fare, abbiamo detto ieri a dAzzaro, è quella di dire al Governo chequeste sanatorie non si fanno per decreto .Se vogliamo evitare il rischio che ci sian odei tempi «strani», con la mancata con -versione del decreto in legge, e conse-guente disparità di trattamento di fronte

agli stessi reati o alle stesse inadem-pienze, dobbiamo affrontare le question idi sanatoria nell'ambito di strumenti legi -slativi inequivoci ; ed è solo un disegno d ilegge ordinario che può stabilire lo stessotrattamento per tutti i cittadini che hann ocommesso una qualsiasi specie di abusoedilizio .

Abbiamo avuto qualcuno che si è pen-tito subito, entro l'arco dei sessanta giorn iper la conversione, ed è andato dal sin-daco, probabilmente informato, solleci-tato da qualcuno che magari è dentroquesta Camera, che gli aveva detto : «Ticonviene pentirti subito, così con un amancia diventi cittadino con le carte inregola, e quei due appartamenti in più ne lpalazzo di dieci piani diventano una cos alegale» .

Adesso si dice che se non applichiam ola sanatoria corriamo il rischio di lasciar eesposto questo cittadino che si era auto -denunciato; e costui diventa un eroe na-zionale, a fronte di quei cittadini che nonsi sono autodenunciati .

Su questi eroi nazionali, caro Gottardo ,permettimi di avere qualche dubbio. Io ,maliziosamente, come siamo maliziosi no iradicoli, ho domandato brutalmente a lcollega Azzaro — sempre così dignitoso ,garbato e composto — che mi facesse i lnome di qualche amico, perché evidente -mente è qualche amico nostro che si trov ain queste condizioni ; non è l'Italia, l'Italiache lavora, quella che ricorda Bettin oCraxi ; non è quella l'Italia che lavora (DeGregori); no, è una certa Italietta che ètanto bene informata da sapere, il giorn odopo la presentazione di un decreto, ch econ una letterina al sindaco, uno specula -tore edilizio può diventare un emerito cit -tadino, con una piccola oblazione.

Questi, Gottardo, sono gli amici nostri ,gli amici dei deputati, gli amici dei mini-stri, che sanno queste cose ; non l'Italiadella Basilicata, della Puglia, della Cala-bria o del Bergamasco ; non è quell'Italiache sa queste cose ed è interessata aquesti provvedimenti .

Ed allora, non facciamo dell'allarmi-smo. Una volta tanto il Senato ha decis obene, sopprimendo l'articolo 9 . Affronte-

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remo gli effetti di questa normativa —discutibile, che ha creato un vuoto — inun successivo provvedimento . Chi hacommesso abusi edilizi l'ha fatto consape -volmente, e vi è abituato : non morirà cer-tamente perché dovrà aspettare la pro-nuncia del Parlamento. Potremo affron-tare con un disegno di legge ordinario laquestione dell'abusivismo edilizio . Inquella sede discuteremo di quanto e d idove si sia verificato questo fenomeno, esi potrà anche tracciare una figur adell'abusivo .

Sopprimiamo quindi l 'articolo 7; sop-primiamo l'articolo 8, e lasciamo fuoril'articolo 9; non ripristiniamolo, come si èdetto in altri decreti-legge, perché nonsarebbe elegante anche nei confront idell'altro ramo del Parlamento .

In conclusione, perché siamo contrar iagli articoli che vanno dal 10 al 22? Sonoarticoli che riguardano la partita petroli ,e parte di essi costituivano il corpo di que lprovvedimento che fece naufragare il Go -verno «Spadolini uno» . In quell 'occasionesi fece un gran parlare dei «franchi tira -tori» venduti ai petrolieri ; si disse chetrenta deputati sono venduti ai petrolier iperché nel segreto dell'urna hanno fatt ofallire il disegno di Formica . Il compagn oFormica, ministro delle finanze, apparveagli occhi del l 'opinione pubblica (che no iradicali non abbiamo la forza di infor-mare) come l 'uomo che aumenta il pre-lievo fiscale per i petrolieri, come l'uomoche riduce i tempi di pagamento da 30 a15 giorni, per cui i petrolieri sono infero -citi . Mi si dice che c'è una lettera de ipetrolieri che chiede di sopprimere l'arti-colo 12 .

Formica, quindi, appariva il castiga-matti, quello che metteva i petrolieri aregime ; quelli che hanno fatto fallire lamanovra di Formica, in realtà, sono gl iamici dei petrolieri! Noi radicali non cre -diamo a questa tesi ; noi, che votammocontro quel decreto-legge, non abbiamomai, per un istante, creduto che Formic afosse il nemico dei petrolieri e che i trent a«franchi tiratori» fossero gli amici dei pe -trolieri . In realtà, era ben altro che si con -trabbandava con quel decreto-legge, e che

ora viene riproposto pari pari in questodecreto-legge .

Nell 'articolo 6 di quel decreto-legge s idiceva che tutta la movimentazione deipetroli che esce dalle raffinerie e dall econdotte che collegano le raffinerie con idepositi deve essere regolata dai misura -tori meccanici, che noi abbiamo voluto, eci siamo battuti contro le deroghe, le pro -roghe nell'applicazione di questi misura -tori meccanici, che venivano «nascoste »nei decreti-legge sul Friuli. Noi dicevamoche la Guardia di finanza ha bisogno de imisuratori meccanici per sapere quant opetrolio esce dalle raffinerie e va ai depo -siti, perché altrimenti non è possibil esvolgere un accertamento .

Bene, finalmente abbiamo i misuratori ,con l'obbligo per i petrolieri di applicare imisuratori, ma succede che improvvisa -mente si scopre che in Italia c'è l 'esigenzadi far uscire il petrolio da queste con -dotte, perché in esse c'è il misuratoremeccanico, e qualsiasi membro dellaGuardia di finanza è in grado di leggerequanto è uscito e quanto è entrato . L'au-torizzazione alla movimentazione dei pe-troli, al di fuori di questo schema, si basanel rivendicare, da parte del ministr odelle finanze, di essere lui il «capotan-gente»; cioè chiama a rapporto i petrolier ie dice: quanto mi dai? Ed io ti facci ouscire il petrolio dalla raffineria !

Questa è la sostanza del decreto-legg eche ha fatto cadere il Governo «Spadolin iuno», e questa è la sostanza contenuta ne idieci articoli di moralizzazione fasullache voi volete proporre con questo de-creto-legge. Se vi fosse una volontà seriada parte del Governo, si dovrebbe dir eche non un litro di petrolio deve sfuggireal controllo della Guardia di finanza, so-prattutto di una Guardia di finanza rifon-data, in virtù di questo stesso decreto ;questa è la follia che state commettendo :potenziamento del corpo e, nello stess otempo, soppressione della facoltà di ac-certare l'illecito che vi sarà ineluttabil-mente, se questo decreto-legge dovessepassare, perché metterete la Guardia d ifinanza nell'impossibilità reale di accer-tare quanto petrolio esce dalle raffinerie

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per andare a rifornirsi . . . Che cosa dice i ltesto presentato dal Governo a quest oproposito? Che quando il ministro do-vesse ritenere che ci sono — badate bene !— esigenze particolari . . . Che cosa vuo idire «esigenze particolari»? Esigenze d iche tipo? È un' esigenza particolare i lfatto che un partito di Governo abbial'esigenza di avere dieci miliardi dai pe-trolieri? Probabilmente, è un'esigenza ,spesso molto sentita . Mi risulta che spess oi partiti di Governo hanno queste esi-genze. Ma che cosa vuoi dire «esigenz aparticolare»? Questa mattina ho inter -rotto il collega Garzia, dicendo: dovevat efare la tabella delle strade per essere cre-dibili . Perché voi sapete che, per rifornir ele zone del nostro paese lontane dalle raf-finerie, i percorsi sono obbligati, perché iconvogli che trasportano il petrolio raffi -nato non fanno mai i percorsi più lunghi ,ma i più brevi, perché incidono meno su lcosto del prodotto. E quindi la Guardia d ifinanza deve essere messa in grado disapere quanti convogli escono, e per qual istrade e territori lontani dalle sedi dell eraffinerie avviene questa movimenta-zione. Questo dovevate presentare, unatabellina, collega Colucci, una tabellin acon lo stradario, il nome dei comuni e l estrade, se volevate essere credibili, ed i nrealtà con questo decreto-legge non volet erevocare al ministro delle finanze la di-screzionalità di essere il «capo racket»nell'industria dell'estorsione della «tan-gente»; perché questo decreto-legge confi -gura la legittimazione, il diritto del Go-verno di essere il capo del racket dei pe-troli. Questo dice la lettera di questo de-creto-legge . Ecco perché è scandaloso chesi voglia far apparire questo provvedi -mento come uno strumento di moralizza-zione della vita pubblica, uno strumentoper combattere l'evasione fiscale, un ostrumento per combattere l'evasione de ipetrolieri, e via dicendo . I petrolieri se l aridono dell'interesse di mora aumentat odi qualche punto percentuale . I petrolier ise la ridono del fatto che l'articolo 12 nonviene abrogato! A loro costerà qualchecentinaio di milioni da pagare in quindic igiorni invece che in trenta, caro Gottardo,

ma se la ridono se passa il resto del de-creto-legge, perché stabiliranno una trat-tativa privata con il ministro delle fi-nanze, quello di turno, e si metterannod'accordo; e sarà molto più vantaggios oper loro se passa tutto questo e non s epassano i ridicoli articoli, cosiddetti puni-tivi per i petrolieri .

Ed allora, per tutto questo, cari amici ,compagni, dirimpettai, avversari politici ,e via dicendo, noi non possiamo accettarequesto provvedimento . Riteniamo che Ci-riaco De Mita, che personalmente h oascoltato con molto interesse quando èvenuto alla Camera la prima volta com eneosegretario della democrazia cri-stiana .

Ma, guardando questa mattina la lung aintervista su un quotidiano molto diffus onel nostro paese, sono rimasto stupito ,sbigottito, perché . . .

FRANCESCO CORLEONE . Molto ven-duto!

ALESSANDRO TESSARI . Molto venduto ,mi suggerisce Corleone. Dicevo che inquesto quotidiano si dice che, senza i pri-vati, lo Stato fallisce . E ho letto con molt aattenzione questa lunga intervista, che oc -cupa un 'intera pagina, perché ritengo ch equello che dice De Mita non debba esser eindifferente ad un deputato del più pic-colo partito di opposizione, quale no isiamo, anzi, no, forse ci batte il PDUP ,sempre che sia e rivendichi di essere u npartito di opposizione distruttiva, come c ichiamano, e non costruttiva . Ritengo im-portante quello che dice il segretario de lmaggior partito politico italiano ; equando ho letto che in due battute h afatto fuori l'intera riforma sanitaria, l'in-tera politica pensionistica, assistenziale ,dicendo cose anche vere, verissime, che i nItalia non ci si può ammalare, che amma-larsi è una disavventura grave nel nostr opaese, perché, nonostante il costo del ser-vizio sanitario nazionale sia piuttosto alto ,il cittadino è indubbiamente in grosse dif-ficoltà quando si serve di questi serviz ipubblici ; quindi, dice De Mita, bisognasollecitare la competitività e la logica di

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mercato, perché troppi enti che si indebi-tano soltanto, senza essere responsabiliz-zati con una capacità impositiva, ri-schiano di allargare il deficit . Sono consi -derazioni talmente ovvie che è difficil etrovare, a destra o a sinistra, qualcunoche possa dire che sono sbagliate . Leg-gendo questo articolo, punto per punto ,viene spontaneo pensare che in fondo c' èqualcosa di vero . Non c'è dubbio che ab-biamo dilatato a dismisura il costo dell amacchina dello Stato e che a questo cost onon ha fatto seguito una contropartita i ntermini di produttività . Ma, cari amici ,stiamo discutendo appunto un provvedi -mento che risponde ad uno dei temi af-frontati da De Mita in questa intervista .

Infatti, con questo decreto-legge propo -niamo, ad esempio, di aumentare di cen-tinaia di miliardi le spese della macchin adell'amministrazione finanziaria, senzaprecisare quale debba essere la corrispon -dente produttività. Non si dice, ad esem-pio, che si investono 500 miliardi per laGuardia di finanza e l'amministrazion efinanziaria per avere indietro mille mi-liardi in termini di IVA evasa e tasse no npagate. Questo è l'unico discorso serio d afare nei termini della logica di mercato .

Il signor De Mita non può dimenticar eche i suoi uomini in questo Governo per -corrono altre strade . Non può affermareche occorre stimolare la competitività frale strutture pubbliche e quelle private i ncampo sanitario e scolastico, dimenti-cando che la logica di mercato non operaall'interno di questo Governo e nella ge-stione dei singoli dicasteri, nell'ammini-strazione della macchina pubblica .

Non si possono spendere 500 miliardiper l'amministrazione finanziaria senz aprecisare al Parlamento in che direzioneci si vuole muovere. Se non lo scrivet enero su bianco, non siete credibili e nonfate che continuare a spendere in modoimproduttivo, lasciando improduttiv aquella macchina che poi finisce per fago-citare il bilancio dello Stato ed è causa de lsuo deficit .

Un'ultima notazione riguarda il mioamico ministro Marcora . Uno dei motiviper cui si è emanato questo decreto-legge

è che la benzina costa cara . Costa tal-mente cara che ne abbiamo fatto un ascorta così grande che ora l'ENI ha sco-perto di avere 1 .300 miliardi di greggiostoccato, che non può più tenere oltre ,trattandosi di un immobilizzo che rappre -senta un lusso che l ' ENI non può più sop-portare .

Abbiamo ancora nelle orecchie le la-mentazioni funebri del ministro Marcoraalla televisione sul black-out, sulle can-dele, sulla doccia con l'acqua fredda, e dimprovvisamente scopriamo che la ben-zina c'è e che sul mercato libero ce n'ètanta e a prezzi talmente convenienti ch eè bene che l'ENI venda quella a sua dispo -sizione e non ne immagazzini ulterior-mente .

Abbiamo chiesto al presidente dell aCommissione finanze e tesoro Azzaro d idirlo pubblicamente : qui c'è qualche mi-nistro che bara, sapendo di barare . O èvero quello che afferma il ministro dell efinanze, e allora è falso ciò che afferma i lministro dell'industria, o viceversa . Non èdato dire che hanno ragione Formica eMarcora, che hanno ragione Andreatta eLa Malfa . Vi dovete mettere d'accordo .

Se è vero che il petrolio c'è in abbon-danza, se è vero quello che scrivono oggi igiornali, se è vero che l'Iran vende il pe-trolio a non più 23-24 dollari il barile ,contro una quotazione ufficiale di 34 dol-lari — e noi lo abbiamo pagato molto d ipiù — allora bisogna dire al ministr oMarcora che, per cortesia, resti fuori da lprossimo Governo . Non sa fare il ministrodell ' industria .

PRESIDENTE . Si rivolge direttament eall ' interessato?

ALESSANDRO TESSARI. Sì, all ' interes -sato, che non sa fare il ministro dell'indu -stria e non sa programmare. Non ab-biamo alcuna difficoltà — e lo abbiamodetto al presidente Azzaro — a prenderein considerazione la questione dell'ENI .Ho apprezzato molto che lei, in Commis-sione, abbia rilevato che l'ENI aveva l'ob -bligo morale di informare il Parlamento ,quando questo decreto-legge è stato ema-

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nato, che, a causa di provvedimenti legi-slativi, era stato costretto ad immagazzi-nare grossi quantitativi di greggio .

Da parte nostra, non vi sarebbe stat anessuna difficoltà ad accogliere questaosservazione . Oggi, invece, resta la cen-sura del gruppo radicale, sia nei con-fronti della presidenza dell'ENI, sia neiconfronti del ministro dell'industria, ch enon hanno programmato e previsto gl iandamenti del mercato . E ciò perché bi-sognava giocare la carta allarmistic adella mancanza di risorse, di materi eprime, di petrolio, per giustificare scelt ecome quella nucleare .

Ho terminato, signor Presidente ; la rin-grazio della sua cortesia e mi riservo diapprofondire alcuni argomenti in sede d iillustrazione degli emendamenti .

PRESIDENTE. È iscritto a parlar el 'onorevole Corleone . Ne ha facoltà .

FRANCESCO CORLEONE. Signor Presi-dente, colleghi, signor sottosegretario ,cercherò di far recuperare il tempo utiliz -zato dal collega Tessari ; cercherò, cioè d iessere breve, anche perché molte cos esono state dette su questo decreto e su lsuo significato, nei suoi aspetti generali ein quelli particolari .

Sento però la necessità di ribadire i lfatto che questo provvedimento contien eun numero abnorme, oltre che enorme, dimaterie, tratta in maniera eccessiva argo-menti i più diversi e disparati .

Il titolo che questo decreto comune -mente ha, e cioè «benzina, birra e ba-nane», enumera solo alcune delle materiein esso contenute . Contiene infatti, anch el 'oggetto di quei decreti decaduti percausa temporale o respinti dalla Cameraper incostituzionalità . A questo proposit oribadiamo la nostra perplessità di fond osu questo modo di legiferare, quello cioèdi ripresentare decreti decaduti per de-correnza dei termini (che è sempre per òragione politica) o addirittura per ragion idi incostituzionalità . Riteniamo che ciòinsieme all'abitudine di presentare de-creti contenenti le materie più diverse,

renda un cattivo servizio al Parlamento eal paese .

C'è, però, una ragione ancora più so -stanziale per cui diciamo di no alla con-versione in legge di questo decreto-legge .Ed è che tutte le relazioni, non solo quell adel relatore Gottardo, ma anche quellache al provvedimento è stata fatta al Se -nato, legavano strettamente questo de-creto alla manovra economica comples-siva del Governo. E un Leit-motiv quelloche si legge nelle relazioni, secondo i lquale il provvedimento si colloca all ' in-terno delle linee direttrici della manovr adi bilancio per il 1983. In sostanza, ilprovvedimento è diretto, da una parte, a daumentare attraverso la severità fiscale leentrate dello Stato e, dal l 'altra a tentare i lcontenimento della domanda di con-sumi.

Ricordo una frase pronunciata al Se -nato dal relatore su questo provvedi -mento: «Con tale maggiore entrata si ot-tiene, oltre all'effetto deflazionistico di ri -duzione del disavanzo pubblico, anche l aconseguenza di scoraggiare molti con-sumi, cosa che rappresenta indubbia -mente un risultato di sostanza per il con-tenimento della domanda di consumi ingenerale» .

Questo veniva detto il 10 settembre ,dopo che tutti avevano capito che sindall 'agosto era iniziata una tendenza in-flazionistica di aumento dei prezzi acausa anche degli aumenti previsti dall amanovra governativa . E quegli effetti in-flazionistici sono stati anche in parte con -fermati in Parlamento dal ministro de lbilancio con l'illustrazione della relazion eprevisionale e programmatica .

Non possiamo dunque accettare com ebuona l'affermazione secondo cui quest iprovvedimenti avrebbero effetti deflazio -nistici: non è vera in astratto e non è verain concreto, visto che il famoso tett odell'inflazione è stato ormai superato eche i provvedimenti delle varie manovr ehanno continuato a produrre un aumentodella spirale inflazionistica .

Non possiamo neppure accettare che s idica che con questo decreto si devon ocontenere, scoraggiare dei consumi . Mi si

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dovrebbe prima spiegare perché dovreb-bero essere scoraggiati i consumi di birrae di banane . In questo decreto si trattan oargomenti così importanti che molt ihanno trascurato di parlare degli articol i2 e 3, quelli che si occupano appunto de iprodotti di cui si dovrebbe scoraggiare i lconsumo, cioè, oltre alla benzina e ai deri -vati petroliferi, le banane e la birra .

Per quanto riguarda la birra, siamo d ifronte ad una patente contraddizione. Aparte il fatto che, secondo i dati forniti ,questa maggiore imposta dovrebbe assi-curare un'entrata di 50 miliardi (unasomma banale, se si tiene conto delle cifremastodontiche con cui abbiamo a chefare), nella relazione si dice che, poiché labirra è venduta in piccole confezioni, l e240 lire al litro di imposta non dovreb-bero avere conseguenze . Vedremo nellarealtà quanto inciderà questo aumento,che si unisce tra l'altro a quello dell'IVA,che è di recente salita al 10 per cent ograzie alle beate manovre di agosto .

Ad ogni modo, non si può certo dire ch esiamo di fronte ad un consumo di lusso ovoluttuario (sono questi che dovrebberoessere scoraggiati) e per di più si nota un ostridente contrasto con il recente provve-dimento con cui il CIP ha inserito la birr anell'osservatorio dei prezzi per i generi dilargo consumo. Mi pare questo un modocontraddittorio di operare : per ricavare50 miliardi, si rischia incredibilmente difare una operazione che va ad aumentar ecomunque i gravami sulle tasche dei cit-tadini, anche se in misura magari non cla -morosa; ma sicuramente va a toccareun'industria che certo non ha bisogno d iquesti ulteriori appesantimenti : è un'in-dustria che sconta una forte concorrenz ainternazionale perché nel settore dell abirra, le importazioni sono oltre diec ivolte superiori alle esportazioni . La pro-duzione ed il consumo della birra rista-gnano e bisognerebbe pensare a non assu -mere misure che aggravino la situazion eanche occupazionale di un limitato mapur sempre significativo comparto indu-striale, solo per ricavarne 50 miliardi . Ciauguriamo che non vi carichiate poi dell aresponsabilità di venirci a chiedere più

dei 50 miliardi previsti di ricavo, per so-stenere industrie che magari possono ar-rivare alla cassa integrazione od alla di-soccupazione . Su queste cose, poi ci scon -triamo; è una piccola parte del provvedi -mento, significativa però del modo con-traddittorio in cui si pongono le cose . Ungenere di largo consumo viene ad esser escoraggiato : vuoi dire che lo si ritiene ungenere di lusso, volutario ; altrimenti, nonsi capisce la ragione per cui si vuole sco-raggiarne il consumo. Non parliamo poidelle banane che danno un gettito infe-riore, di 20 miliardi . Di queste piccolecifre, non si vede altra ragione se no nquella di tentare in ogni modo di vessar ela popolazione, facendo capire ai cittadin iche bisogna abbassare il tenore di vita :ecco la ratio di fondo, non ce n'è altra !

All'aumento della benzina, il consumoreagirà in modo elastico od anelastico ?Probabilmente, non dipende solo da taleaumento; gioca tutta una serie di altri fat -tori che sarebbe molto lungo esaminare .Possiamo certamente immaginare che i lconsumo della benzina diminuisca per ra -gioni legate alla produzione ed alla distri -buzione, in un momento di crisi ; altraragione può essere quella per cui l 'auto -mezzo privato è usato con maggiore par -simonia non solo perché aumenta la ben-zina, ma anche perché aumenta tutto i lresto. Ci si sposta infatti non per rima-nere in macchina, ma per stare anche d aqualche altra parte e, se tutto aument a(come aumenta), chiaramente la mac-china non viene usata per spostarsi inlocalità che risultano poi inaccessibili pe rgli elevati costi dei servizi alberghieri edella ristorazione. Le ragioni della dimi-nuzione della circolazione dei mezzi pri-vati sono connesse ad un cumulo di pro-blemi; ma ammettendo anche che sia va-lida la ragione dell'aumento della ben-zina, la mancanza di una politica coe-rente dà a ciò il significato di un mes-saggio ai cittadini, nel senso che se nedeve abbassare il tenore di vita : non c'èaltro messaggio, in queste disposizioni ,perché altrimenti, se vi fosse una ragion ecomplessiva di governo delle cose, con-temporaneamente alla penalizzazione del

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mezzo privato (penalizzare la benzina i nmaniera più pesante che in qualsiasi altr opaese europeo, ha questo significato), s idovrebbe incentivare quello pubblico. In-vece, proprio nel complesso della ma-novra economica e finanziaria, ci giun-gono notizie (dalle Commissioni di quest aCamera) di tagli proprio sulle linee me-tropolitane, sul piano delle ferrovie e s uquello del pubblico trasporto! Allora nonc'è una ratio, la filosofia di privilegiare i lmomento pubblico rispetto al consumoprivato di benzina; si dice solo, come h aaffermato questa mattina il collega Gar-zia, che è giunto il tempo delle «lacrime esangue». Se è arrivato questo tempo bi-sogna che chi vuole gestire le «lacrime esangue» abbia le carte in regola per farlo .Siamo infatti molto imbarazzati i nquanto, avendo condotto per anni la no-stra battaglia contro il clientelismo, il si-stema corporativo, il sistema assistenzial efondato, secondo noi, sulla politica dell ademocrazia cristiana in questi 30 anni ,come eredità anche del passato, non c irendiamo ancora conto di questo gioc odelle parti, per cui ci si traveste e non ci siriconosce più . Leggiamo sui giornali ch eil segretario della democrazia cristianaDe Mita afferma che la provincia di Avel -lino è all'avanguardia per quanto ri-guarda la tecnologia delle costruzioni eche non è affatto vero che la democrazi acristiana sia responsabile di ciò che ac-cade; è il partito socialista che assum einvece posizioni espansive e spendac-cione. Sempre il segretario democristian oafferma inoltre la necessità di ridurre so-stanzialmente le spese sociali . Non ho ca-pito se egli, forse per il gioco delle parti ,si sia innamorato troppo di una posizion eche supera addirittura la reale necessità .Se sono vere le accuse che noi radical iabbiamo fatto nel passato alla demo-crazia cristiana per l'assistenzialismo, i lclientelismo ed il corporativismo, no nvorremmo però che questo partito esage-rasse e disperdesse un giusto modo d icomprendere la realtà italiana . Misembra oltretutto che nello staff del se-gretario De Mita vi sia il professor D eRita che in questi giorni ha presentato lo

studio del CENSIS sulla spesa sociale . Ri -tengo che su tale studio si dovrà discuter eanche in quest ' aula, in quanto si affermache la spesa in rapporto al prodotto in -terno lordo è inferiore a quella degli altr ipaesi europei . Non è quindi vero che s idevono operare tagli in maniera dissen-nata, vi è principalmente un problema d ifunzionalità : una cosa è però parlare d ifunzionalità, un'altra è parlare di ridu-zione drastica delle spese sociali .

Ritengo perciò che il segretario dell ademocrazia cristiana, innamoratosi dell aparte che lo vede confrontarsi con il par-tito socialista, vada anche contro le posi-zioni che il suo staff gli suggerisce e ch esono pubblicate in questo studio del CEN -SIS.

Cosa c'entra tutto ciò con il decreto a lnostro esame? C'entra, perché se son overe tutte le polemiche che si fanno sullamanovra economica complessiva per fareuscire il paese dalla crisi in cui versa ,allora i rimedi devono essere congrui ,coerenti; noi dobbiamo veder chiaro e inun momento in cui un governo è cadut oper mancanza di coerenza ed omogeneit àinterna sulla linea di politica economico -finanziaria, dobbiamo dire che ci aspet-tiamo che il nuovo Governo affronti tutt oquesto in Parlamento . Bisognerà andaread una nuova Relazione previsionale eprogrammatica, ad una nuova legge finan -ziaria, ad un nuovo bilancio, senza lescorciatoie dell'assestamento del bilanci ocol quale si tenta di far passare una mini -finanziaria, tagliando non solo in cassa ,ma anche in competenza. Noi vogliam oche tutto si azzeri di fronte al nuovo Go-verno, altrimenti si vada subito a nuoveelezioni, senza misure e governi tampone ,per trascinare la campagna elettorale nonsi sa fino a quando. Istituzionalmente ecostituzionalmente non si può dire che u nGoverno viene posto in carica per uncerto numero di mesi per arrivare all eelezioni : pertanto o si imposta tutta inter ala manovra con il nuovo Governo, oppur esi vada subito alle elezioni di fronte a lpaese .

Se è vero quello che avete detto voi rela -tori più volte (infatti, per vostra sfortuna,

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prima con il decreto n . 430, poi con il n .486 ed ora con il n . 688 è la terza volta chesono scritte o dette queste cose), questo s iinserirebbe organicamente nel complessodella manovra : ebbene questa afferma-zione richiede una sospensione pe rquanto riguarda il carico fiscale, dirett oed indiretto (più in diretto che diretto)che è certamente inaccettabile .

Per quanto riguarda la Guardia di fi-nanza e l'amministrazione finanziaria ,noi offriamo un vero patto costituzionale ,dalla opposizione alla maggioranza, pe rdire che su queste cose si può fare prest oe bene . Ed in questo senso vi è un precis oimpegno da parte nostra . Tuttavia un de-creto del genere non è accettabile che i lparere della Commisione giustizia del Se -nato sia stato completamente trascurato .Quando si chiede la conversione di quest odecreto, vogliamo capire perché non s irisponde alla domanda della Commis-sione giustizia del Senato che ne ha postedi assai precise all'articolo 7 . Che cosasignifica «partecipazione pubblica anch eindiretta»? A questo non è stata data ri-sposta adeguata, né a noi, né alle opposi-zioni che hanno posto la domanda al Se -nato e neppure alla Commissione giu-stizia di quel ramo del Parlamento . Sorgeallora il sospetto che si voglia evadere i nqualche modo il controllo che verrebb eassicurato alle amministrazioni a total epartecipazione pubblica . Inoltre l'obblig oal mantenimento del segreto d'ufficio aquanti siano addetti alle attività, ma checomunque non siano figure pubbliche ,viene considerato come assolutamente ar-bitrario dalla Commissione giustizia de lSenato. Anche noi poniamo tutte le que-stioni che sono state sollevate dalla Com-missione giustizia all'articolo 19, e cosìvia ; e diciamo (su questo non vogliam oattardarci troppo, perché tutto questo ènegli Atti parlamentari che è un segno diinsensibilità della maggioranza se non ri-sponde adeguatamente e, soprattutto, s enon prende in considerazione l'ipotesi d istralcio di questi articoli per farne unprovvedimento organico a sé stante .

Queste sono le osservazioni che ritene-vamo di fare su alcuni punti specifici .

Sono osservazioni che magari posson oapparire minori rispetto alla complessità ,ma in realtà sono quelle che danno i ltitolo e la ragione al provvedimento . E ,proprio perché danno il titolo al decreto esono espressione della ragione di fond odel decreto, su queste chiediamo e cre-diamo di avere il diritto di avere dell erisposte adeguate e precise, riconfer-mando che, in assenza di tali risposte, i lnostro atteggiamento non può che esseredi no deciso.

Autorizzazione di relazione orale .

PRESIDENTE . Nella seduta di doman ila XII Commissione (Industria), in sedereferente, esaminerà il disegno di legge :S. 2065 «Conversione in legge del decreto -legge 21 ottobre 1982, n . 760, recante di-sposizioni concernenti l'esercizio degl iimpianti di riscaldamento» (approvato da lSenato) (3761) .

Nell'ipotesi che ne concluda in tempol'esame, chiedo, sin d'ora, che la Commis -sione sia autorizzata a riferire oralmenteall'Assemblea nella stessa giornata di do -mani .

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

Convalida di un deputat o

PRESIDENTE . Comunico che la Giuntadelle elezioni, nella seduta 24 novembre1982, ha verificato non essere contesta -bile la seguente elezione e, concorrend onell'eletto le qualità richieste dalla legge ,l'ha dichiarata valida :

Collegio VI (Brescia-Bergamo) :

Ernesta Belussi .

Do atto alla Giunta di questa comunica-zione e dichiaro convalidata la suddett aelezione .

È iscritto a parlare 'l'onorevole Mellini .Ne ha facoltà .

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MAURO MELLINI . Signor Presidente, col -leghi, signor sottosegretario, io non ripe-terò cose dette da altri colleghi in ordin ealla stravaganza, che per altro ormai èperò ammantata di una conformità a duna prassi puntualmente osservata dalGoverno nella emanazione di decreti -legge, della eterogeneità delle materie chesono contenute in questo decreto-legge . Èquestione che ha rilevanza agli effettidell'articolo 96-bis del nostro regola-mento in ordine alla sussistenza dei pre-supposti costituzionali per il ricorso all adecretazione d 'urgenza; ma certamente èun aspetto di questo provvedimento ch edà la possibilità a tutti noi di fare alcun eriflessioni che ci consentono anche dell evalutazioni politiche generali su quell oche un provvedimento di questo gener erappresenta nei suoi contenuti, per il suovalore politico, negli intendimenti di ch ilo ha proposto e nella contingenza parti -colare nella quale lo stiamo discutendo .Si tratta di una contingenza nella quale l atradizione parlamentare vorrebbe che i lParlamento si astenesse dal tenere sedut eche non fossero dedicate agli interna cor-poris della Camera o a provvedimenti d ieccezionale e particolarissima urgenza. E

tale eccezionale e particolarissima ur-genza potrebbe essere appunto quell adella conversione dei decreti-legge . Maeccezionale e particolarissima urgenzaquesto non è più, una volta che i decreti -legge abbiano il tenore dei decreti-legg eche ormai siamo abituati ad affrontare ,che il Governo si è abituato ad emanare ,che hanno contenuti della varietà e dell aeterogeneità quali quelli dei provvedi -mento che abbiamo all'esame in quest aseduta della nostra Assemblea . Eteroge-neità, signor Presidente, che avrebbe do-vuto trovare, nel momento dell'emana-zione del decreto-legge, una sua giustifi-cazione nell'esigenza di gettare le bas inon già di un singolo provvedimento, madi quella manovra economica della qual esentiamo parlare da tempo . Manovra eco -nomica della quale il due volte defunt oGoverno Spadolini ha fatto un cavallo d ibattaglia, in rapporto alla quale ha giusti -ficato la sua «assenza», ha legittimato gli

strilli per quello che ha considerato u nattentato alla sua sopravvivenza (mi rife-risco al voto, da tutti ricordato, del 3agosto scorso) . Per giustificare la sua re-surrezione, ad essa si è riportato lo stessoSpadolini, insieme a quelle riforme istitu -zionali che ci ha rappresentato com estrettamente connesse alle emergenz eeconomiche cui il Governo riteneva su oprimario dovere far fronte .

In nome di questa emergenza econo-mica e finanziaria abbiamo sentito avan-zare le tesi sulla necessità di riforme isti-tuzionali ; soprattutto, abbiamo visto pra-ticare le riforme istituzionali attraverso l aeffettiva caducazione di norme della Co-stituzione, di norme regolamentari, dell alogica, delle prassi proprie del Parla -mento e dello Stato in generale .

Ritengo che lo stesso provvedimento inesame sia, in fondo, un esempio di come ,in nome di tale emergenza, si sia fatto unpiccolo (piccolo rispetto al l 'enorme passocompiuto) passo verso quella deforma-zione dell'istituto della decretazione d'ur -genza che si sta realizzando, affrontandocon un unico provvedimento quel che conun decreto-legge non si può fare, contra-stando in tal modo con lo stesso concettodi decreto-legge: una varietà, cioè, di ma -teria, in nome della esigenza di una ma-novra complessiva sul piano finanziario.

Quello al nostro esame è, dunque, undecreto-legge che dovrebbe avere una suaratio, una sua giustificazione costituzio-nale, nella esigenza di una manovra com-plessiva . Sappiamo, però, che il Govern oche lo ha emanato è caduto, che è cadut o— appunto — sulla manovra finanziaria ,sulla concezione di una complessiva ma-novra finanziaria e che i ministri propo-nenti sono, secondo le accorate parole delPresidente del Consiglio, tra i responsabil idi quella rissa che non è soltanto dovut aai dati caratteriali delle singole personema alla disparità e, direi, inconciliabilit àdelle posizioni politiche, nell'ambito dell amanovra economico-finanziaria espressadal Governo .

Questo decreto-legge, quindi, soprav-vive alla morte del Governo che lo h aemanato, una morte determinata da

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quella stessa malattia che dovrebbe, nellapratica, costituire la ratio, sconclusionata,non coerente, del decreto-legge ch estiamo discutendo .

La realtà è che le malformazioni istitu-zionali che sono state provocate e ch evengono sostenute anche in questi giornicome necessarie di fronte all'emergenzaeconomica, restano come prezzo da pa-gare da parte della Repubblica e della col -lettività, mentre la manovra economica efinanziaria si dimostra inesistente, incon-cludente . È negata la dignità di manovraeconomica e finanziaria a qualcosa ch e— come ci dicono coloro che dovrebberoesserne i responsabili — non esiste, no nesistendo coesione in chi l'ha proposta . Sitratta dunque del prezzo di un bene chenon viene acquisito e che tuttavia vien erappresentato come esigenza ancora i natto, soltanto per giustificare quel-prezzo.

Questo decreto-legge è pertanto espres -sione di una manovra economica e finan-ziaria che in realtà dovrà essere — al -meno ce lo auguriamo —, da parte de lGoverno che succederà a quello che l'h aideata, totalmente revisionata, con l'ap-porto degli esponenti della maggioranzache ha sostenuto il Governo che ha impo-stato quella fallimentare manovra e ch esosterrà il Governo che gli succederà . Cisi dice che questo provvedimento con -tiene disposizioni sconclusionate, si am-mette che in varie parti è assolutamenteinsostenibile ; ma questo provvedimentosarà approvato, perché la maggioranzastessa non ha il potere di cancellarlo, n édi modificarlo, né di respingerlo . Perforza di inerzia esso passerà dunque a farparte di una manovra economica e finan-ziaria che tale non è perché in realtà no nc'è nessuno che vuole manovrare co nquesti strumenti . E gli strumenti stess ipasseranno nelle mani di chi dovrà —purtroppo — reggere le sorti del nostr opaese per mera inerzia e per incapacità dirinunziare persino a strumenti di cui s iriconosce la totale inconcludenza .

Si tratta di una constatazione partico-larmente amara, soprattutto nel mo-mento in cui si verifica che i guasti istitu -

zionali, provocati con l'alibi di questa ma -novra economica e finanziaria, restano:resta l'abuso dei decreti-legge, restano gl isconci come quello della eterogeneità d imaterie che caratterizza questo provvedi -mento, restano gli attentati ai diritti de lParlamento e dei parlamentari, compiut icon l 'abrogazione del regolamento, invista di una corsia preferenziale che oggisappiamo tutti essere stata messa in attoper farvi passare autobus senza ruote ,senza guidatore, forse senza carburante ,autobus forse inesistenti, quali quelli de ldisegno di legge finanziaria per il 1983 .Resta una serie di altre malformazionidelle istituzioni, che rappresenta in realt àla vera, grande riforma istituzionale ,quale è stata praticata e quale questamaggioranza sa ammannirci, giorno pe rgiorno. L'unica parte realmente attuat adell'incredibile programma del Govern oSpadolini è stata la riforma istituzional eche hanno fatto d'accordo maggioranza emaggioranza dell 'opposizione attravers olo strazio e lo scempio delle istituzion istesse .

Ci troviamo adesso nella situazione d idover compiere un atto incredibile peruna fase quale è quella della crisi di Go-verno ; infatti, mentre nella sua auto-nomia il Capo dello Stato deve verificarela possibilità di realizzare un nuovo Go-verno — periodo questo in cui per prass iil Parlamento interrompeva la sua attivit à— noi discutiamo di un elemento che co-stituiva parte del programma del Governopassato, e che dovrebbe far parte del pro -gramma del Governo futuro, ma sul qualein realtà discutiamo senza che si abbiauna collaborazione ben definita, e nellatotale assenza di un confronto di posi-zioni politiche .

Questo provvedimento si giustifica sol -tanto per la sua essenzialità rispetto alpunto fondamentale della crisi politica ,della sua soluzione e dei motivi in base a iquali si dice che non bisogna andare do -mani alle elezioni ma soltanto quandofarà comodo alla grande riforma degl iabbinamenti e degli sdoppiamenti . Mauno degli elementi della durata di questonuovo Governo è quello della manovra

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fiscale, se è vero quanto si affermava ier iche questa materia rappresenta un ele-mento essenziale dell'intera manovra eco -nomico-finanziaria .

Basta ciò per dimostrare l'assurditàistituzionale della vicenda nella qual eoggi ci troviamo, e se il nuovo Govern oriterrà tanto importante ed essenzial equesta manovra fiscale dovrà necessaria -mente rivederla riconoscendo in quest omodo che oggi non c 'era urgenza per l asua discussione.

Noi oggi paghiamo un pesante prezz oper il solo fatto che si discute di un de-creto-legge, come quello al nostro esame ,buono per tutte le salse ; buono per il Go-verno che su questa materia ha ricono-sciuto la propria incapacità di proseguir eil suo cammino e buono per il futuroGoverno che dovrà dimostrare una di -versa vitalità, tutti utilizzando questa es-senzialità per il complesso della manovraeconomica e finanziaria di questi stru-menti; questa complessiva assurdità h ariscontro nell'assurdità delle singole part idi questo decreto, da un punto di vist aistituzionale, nel confronto con la Costitu -zione .

Non starò a ripetere quello che ho dett onell'illustrazione della pregiudiziale di co -stituzionalità; ma è certo che questioniriguardanti un contrasto con la Costitu-zione (e il voto contrario alla pregiudi-ziale con la quale si chiedeva di non di-scutere affatto questo decreto non can -cella la gravità dei problemi relativi ad u nconfronto con norme istituzionali dell equali bisogna tener conto) sono estrema-mente allarmanti .

Non starò qui a ripetere le question ipropriamente attinenti agli aspetti dell acomplessiva incidenza di questo provvedi -mento per quanto riguarda il pes odell'onere fiscale sui cittadini delle vari ecategorie; mi riferisco ai problemi ch esono stati affacciati sotto il profil odell'articolo 53 della Costituzione ; ricor-derò invece altri aspetti .

Torniamo su questo articolo 7, e pi ùprecisamente alla parte in cui si profila l acostituzione di una funzione pubblica perappalto a società, con la creazione di un

nuovo tipo di funzionario, che è dipen-dente di un appaltatore per lo svolgi -mento di attività riconducibili alla pub-blica amministrazione, addirittura nonnel loro risultato, ma nei singoli atti ; afronte di responsabilità della pubblic aamministrazione e di funzioni essenzial idella pubblica amministrazione, com equella dell'informazione nel campo fi-scale, per il solo fatto che queste attivit àdebbono essere svolte anche attravers oun supporto tecnico, che da solo giustifi-cherebbe il fatto che ad operare non deb-bano essere funzionari dello Stato, m adipendenti di un appaltatore .

Tale questione, sul piano istituzionale ,crea notevoli problemi, in presenza so-prattutto di una latitudine di poteri de lministro, nella redazione di capitolati d iappalto in questa materia verament esconvolgente . Questa è una beffa, car ocollega Ciannamea, delle tue fatiche d irelatore su problemi relativi alla funzion epubblica, al rapporto di pubblico impieg odei pubblici funzionari . E una beffa fattanon solo a te, ma anche a tanti altri col -leghi, e non solo nel Parlamento, ma apersone che fuori di qui si sono poste pro -blemi in ordine a questa delicata materi agiuridica della funzione pubblica . E unabeffa che viene compiuta con un tratto d ipenna, che a un certo punto dà in appalt oil tutto, con buona pace delle fatiche de lcollega Ciannamea, ma anche con buon apace di certi princìpi fondamentali de lnostro ordinamento e della struttur adella funzione pubblica nel nostr opaese.

Considerazioni analoghe si posson ofare per gli altri punti che pure abbiam ovoluto sottolineare . Parlo della costella-zione che qui appare di poteri attribuiti a lministro delle finanze in materie nell equali esistono riserve di legge, con facolt àdi modificare sostanzialmente (lo ricor-dava il collega Tessari, ed io non starò aripeterlo) addirittura il regime petroli-fero, rappresentata in realtà come puntofondamentale, con il crucifige a quant ihanno invocato la Costituzione .

Ecco qui, rispetto all'inesistenza e all avacuità di certe esigenze di cosiddetta ma-

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novra economica, si passa sopra la Costi-tuzione; si gridò allora contro i franch itiratori perché avevano in realtà sempli-cemente applicato Costituzione e regola-mento della Camera, una volta tanto . Poici si accorge che al ministro delle finanz esi dà la facoltà di derogare, con quest ocontravvenendo al principio fondamen-tale che, se questo è un diverso regimefiscale, solo la legge, e non una derog acompletamente discrezionale, può deter-minare questa diversità in una materi acosì delicata .

Vorrei fare un'altra considerazione i nordine a queste provviste di beni strumen -tali per la lotta all'evasione . È un mezzocertamente indiretto, ma fondamentale ,per far fronte a esigenze di bilancio eall'esigenze di reperimento di fondi pe run paese che si trova nelle condizioni de lnostro . Un problema di questo genere, s eva affrontato con questa perentorietà econ questa pretesa di sopperire con ununico provvedimento alla complessità d iuna manovra finanziaria, nel momento incui si stabiliscono nuovi poteri per la pub -blica amministrazione, in particolare pe ril Ministero delle finanze, deve indurci achiedere cosa le esperienze ci hanno datoin passato, per quelli che poi sono i mezz icon i quali si è fatto fronte anche allaprovvista di questi beni materiali .

Non starò qui a ricordare le nostre in-terrogazioni, per esempio, su quello ch eriguardava l'acquisto di motovedette perla Guardia di finanza ; anche se è da dir eche ogni volta che c'è un'esigenza reale s idice che bisogna derogare alle norm esulla contabilità dello Stato, o trovare for-mule analoghe per poter far fronte aquelle esigenze. La storia delle motove-dette della Guardia di finanza, riportat ain una interrogazione del collega Ciccio-messere, è emblematica, perché questemotovedette, acquistate in gran numero ,non sono in grado di tenere il mare ; ebasta che i contrabbandieri buttino bustedi plastica in mare perché i motori a rea-zione vengano intasati e si debbano fer-mare. Non è, quindi, problema di unariscoperta rapidità giacobina delle deci-sioni ; ma in realtà si deve provvedere con

pazienza quotidiana a opere atte a rifor-nire le strutture finanziarie, che fann oacqua da tutte le parti, al fine della re -pressione delle evasioni .

Non è soltanto con decreti-legge ch estanziano dei fondi, eludendo le sedi di unapprofondimento, in cui il Parlament opossa dispiegare completamente la su aresponsabilità, che i problemi possono es-sere affrontati .

Vorrei concludere rapidamente, signo rPresidente, signor sottosegretario, conqueste considerazioni dalle quali poi son opartito. Con ogni probabilità, quale ch esia la sorte del provvedimento in quest egiornate di discussione, questo provvedi -mento non è destinato ad avere una vitafelice e reale nella sua applicazione . Se laavesse dovremmo dire che grossi errori d ifondo ha compiuto il Governo stesso chelo ha emanato quando ha riconosciut oche questa famosa manovra fiscale faacqua da tutte le parti, perché questo do-vrebbe essere un esempio . . . Certo, non èsolo qui la manovra fiscale, ma se i nquesta complessità l'accordo ha funzio-nato, poi ci dovrebbero dire, nessuno celo ha detto poi in realtà, nessuno è stat ocapace di dirlo, perlomeno non qui i nParlamento, quali erano i punti nei qual igli accordi non funzionavano . Ma quest emanovre fiscali vanno avanti .

Si dice che noi possiamo continuare alavorare, ad affrontare queste materie ,bilanci di assestamento, magari a discu-tere la legge finanziaria, come suggeriv ail Presidente Spadolini come norma d icomportamento durante la crisi di go-verno — bontà sua! — (una crisi di go-verno aperta proprio sulla legge finanzia -ria); ed allora dovremmo dire che è d itutta evidenza che se quella diagnosi cheha portato alla terapia dell'autodistru-zione da parte del Governo Spadolini er aesatta (e noi su questo una volta tant osiamo certamente d'accordo, salvo la tar-dività del rimedio del Governo Spadolini) ,ma è certo allora che anche questo prov-vedimento, come molti altri, come quell iche adesso si ammanniscono con la scus adell'urgenza, ma in realtà per forza d iinerzia, e per quella forza perversa delle

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istituzioni così come le avete modificate ,con l'alibi dell'esigenza di far fronte aqueste necessità e a questa esigenzadell'economia, e non soltanto dell'eco-nomia del paese, ma in realtà dei vostr iequilibri, questa forza perversa di inerzi avi porta a mandare avanti questi provve-dimenti . Ci dovrete rimettere le mani, c idovrete dire che altre cose devono esserefatte, e che quindi ci si è mossi, perch équesto significheranno gli accorgimenti ,le modifiche, gli aggiustamenti, le ag-giunte, le scoperte che farete successiva-mente ; ci si è mossi, dicevo, nella dire-zione sbagliata; e che non solo noi ab-biamo perso tempo, non solo abbiam odiscusso in maniera abnorme durante l acrisi di Governo di provvedimenti che inrealtà malgrado il dato formale del de-creto-legge sono, o dovrebbero essere d ilargo respiro, ma al paese abbiamo dat oquesta doccia scozzese dei provvediment iche si fanno, si ripetono, decadono . Bast ipensare all'assurdo di un condono ch eavete fatto, perché di un condono, forsedi un'amnistia si tratta, con questa sana-toria edilizia, che è legge dello Stato e ch enon si riesce a capire, (oggi il Senato h afatto giustizia di quell'articolo) che dia -volo succede, che diavolo succede con icondoni già fatti, con le sanatorie gi àfatte; gli effetti penali quali sono, con l adecadenza della norma . Naturalmentequeste sono sottigliezze giuridiche com eci insegnano oggi tutti, questi sostenitor idell'emergenza economica e costituzio-nale. La realtà è che l'incapacità di farfronte allo sconquasso economico e all osfascio economico, manifestata chiara -mente e dichiaratamente oggi da chi ne èstato l'autore, si traduce in sfascio delleistituzioni, che resta, che resterà, che è i lprezzo di questa pervicace volontà di ri-manere ancora sulla breccia per ritardar eil momento di fare i conti con la pubblic aopinione, con gli elettori e con quel mo-mento nel quale deve essere possibile ri-trovare nel corpo elettorale la legittima-zione per successive scelte politiche ca-paci realmente di risolvere i nodi delpaese. Questo è un prezzo grave, è unprezzo grave di cui una parte rilevante

noi vediamo oggi passare di fronte ai no-stri occhi, che già il paese ha pagato, per -ché si tratta di un decreto-legge che già èoperante. Già ricordavo appunto quellaincredibile situazione nella quale par eche tutti quanti possano assolversi congrande facilità da quella incredibile vi-cenda dell'articolo 9 di questo decreto -legge .

Ci auguriamo che il paese possa ritro-vare la forza per cancellare, attraverso l asua espressione di volontà, le conse-guenze di questi comportamenti, che per òsono comunque gravi. Il prezzo che fatepagare al paese, alle istituzioni, al su opatrimonio istituzionale è pesante egrave, quanto e forse di più di quei sacri-fici che il paese dovrà pure sostenere perfar fronte ad una crisi economica checerto non è soltanto frutto delle avversecontingenze, ma anche di una incapacit àa governare e che è aggravata anche d aprovvedimenti di questo genere .

Ci auguriamo che il paese trovi questaforza: ma sembra che da parte delle forzepolitiche, da parte della maggioranza, d aparte del Governo presente e, da quelloche possiamo comprendere, anche daparte di quello che ci si avvia a costituire ,non ci sia questa volontà per cui ancorapiù grave ed oneroso risulterà quanto i lpaese finirà per sopportare sulle su espalle .

PRESIDENTE . È iscritto a parlar el'onorevole Calderisi . Ne ha facoltà .

GIUSEPPE CALDERISI. Signor Presi -dente, colleghi, signor rappresentante de lGoverno, i colleghi del gruppo radicaleche mi hanno preceduto hanno affron-tato quasi esaminandole, le questioni rela -tive a questo decreto, e i motivi della no-stra opposizione alla sua conversione .

Sono stati affrontati innanzitutto i pro-blemi relativi alla reiterazione del de-creto-legge, una parte del quale è addirit -tura la reiterazione di un decreto per i lquale questa Camera aveva negato l'esi-stenza dei presupposti di cui all'articol o77 della Costituzione .

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Un decreto, quindi, su cui gravano pe-santi problemi e dubbi di costituzionalit àe di legittimità, un decreto estremament esignificativo ed emblematico quantoall'abuso della decretazione d'urgenz acompiuto anche e soprattutto dai govern iSpadolini .

Si tratta di un decreto estremamenteeterogeneo nei suoi contenuti. È stato giàricordato che esso comprende almenodieci argomenti, e che ne conteneva addi -rittura un undicesimo che è stato sop-presso dal Senato (l'articolo 9 relativoall'abusivismo edilizio) .

Nel provvedimento troviamo la ele-zione dell'imposta di fabbricazione su al -cuni prodotti petroliferi, il raddoppi odell'imposta di fabbricazione sulla birra,l'aumento dell'imposta erariale di con-sumo sulle banane, inasprimenti fiscali acarico dei lavoratori e delle imprese, l'au -mento dell 'IRPEG al 30 per cento e, co nl'articolo 7, una serie di autorizzazioni d ispesa per, l'amministrazione finanziariaper 630 miliardi per il 1983 e per 215 perciascuno degli anni dal 1984 al 1987 .

Anche volendosi fermare a questi ele-menti, risulta evidente la violazione dell enorme che regolano la decretazione d'ur-genza. Con questo provvedimento, infatti ,si autorizzano spese relative, addirittura ,agli esercizi dal 1984 al 1987 . Autorizza-zioni, dunque, assolutamente ingiustifi-cate in un decreto legge .

Vi è poi il problema della copertur afinanziaria e la mancata quantificazion edel gettito di entrata, perché la necessit àdella quantificazione, oltreché della co-pertura finanziaria dei provvediment inon riguarda solo quelli di spesa, m aanche quelli di entrata . Infatti, a maggiorragione quando si tratta di un provvedi -mento di iniziativa del Governo, esso dev eassumersi la responsabilità di quantifi-care il gettito di entrata previsto e dev equantificarlo nel testo del provvediment oe non solo nella relazione che lo accom-pagna!

Abbiamo un articolo 7 che prevedestanziamenti con una destinazione delutto generica, come hanno rilevato

anche varie Commissioni della Camera e

del Senato, con una deroga alle norme d icontabilità, anch'essa estremamente ge-nerica. È una norma, questa dell'articolo7, particolarmente grave perché, antici-pando una parte della riforma finanzia -ria, viene a creare i presupposti per unaffossamento definitivo di quel provvedi -mento, che fu presentato dall'ex ministroReviglio, che è stato modificato in peggiodal Senato e che da mesi giace in Com-missione qui alla Camera .

Per altro, l'affossamento del provvedi -mento di riforma dell'amministrazione fi -nanziaria è dimostrato anche dal fatt oche nella legge finanziaria per il 1983 ,presentata dal dimissionario Govern oSpadolini, non è previsto un apposit ostanziamento. Si tratta di questione estre -mamente grave perché alla riform adell'amministrazione finanziaria sonoconnesse le possibilità di far fronte co nefficacia al problema dell'evasione fi-scale, le cui cifre — voglio ricordarle —sono stimate in oltre 40 mila miliardi ,gran parte dei quali sull 'IVA .

Con l'articolo 8 viene previsto l'adegua -mento degli organici della Guardia di fi-nanza: è superfluo qualsiasi commento i nrelazione alla completa estraneità dell ostrumento del decreto-legge per una mo-difica di questo genere .

L'articolo 9 è stato fortunatamente sop-presso dal Senato, altrimenti avremmoavuto un'altra norma eterogenea che con -fluiva nel _calderone di questo decreto -legge .

Tutte le norme previste nei successiv iarticoli erano contenute nel decreto-legg en. 430, decaduto perché questa Cameranon vi ha ravvisato, giustamente, la sussi -stenza dei presupposti di costituzionalità .Su queste norme si è intrattenuto a lung oil collega Tessari, quindi le tralascio . Vo-glio solo ricordare i giudizi espressi ne iconfronti di questa normativa da un ma-gistrato che si è occupato delle frodi rela -tive al contrabbando dei petroli, che defi -nito il decreto che la conteneva «decreto -groviera» e aveva denunciato l'assenza d iquelle norme che potrebbero effettiva -mente combattere le frodi petrolifere ,cioè, ad esempio, l'obbligo da parte dei

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petrolieri di pagare alla fonte il greggio inarrivo in Italia, norma senza la quale l epossibilità di frodi rimangono ampie, ol'introduzione di misuratori volumetric iper l'accertamento delle reali quantità d iprodotti petroliferi scaricate . Inoltre, at-traverso varie deleghe si attribuiscono a lministro delle finanze poteri discrezional iestremamente ampi che gli consentono d idisporre la riutilizzazione dei depositi SI Fche vengono soppressi con l'articolo 10 .

Non mi soffermerò ulteriormente sugl ialtri articoli del decreto se non sull 'arti-colo 19, per sottolinearne la gravità . Esso ,infatti, stabilisce che le somme indebita -mente versate a vario titolo potranno es-sere rimborsate a enti e società soltant onel caso che queste provino documental-mente che il relativo onere non è stat otrasferito su altri soggetti. La Commis-sione giustizia del Senato ha opportuna -mente denunciato la gravissima illegitti-mità di questa norma. Voglio ricordareche tale Commissione ha espresso parerenegativo sul provvedimento e in partico-lare su questo articolo 19 per la violazionedei diversi articoli della Costituzione eanche delle normative comunitarie .

Questo agglomerato di disposizioni ete-rogenee faceva parte integrante della ma-novra economica e finanziaria del dimis-sionario Governo Spadolini . Dato chenessun deputato del pentapartito è inter -venuto per contestarlo, si deve ritenereche questo decreto faccia parte, di fatto ,anche della manovra economica del costi-tuendo Governo pentapartito, nonostantesi tratti di un provvedimento che, com etanti altri, rappresenta solo una misuratampone, che non affronta i problemi d ifondo della finanza pubblica, non risolvei problemi reali della spesa pubblica edell'evasione fiscale, non incide sullecause vere del deficit pubblico. In più, èun provvedimento inflazionistico, com ehanno dimostrato gli aumenti intervenutidal momento della emanazione dei de-creti della manovra del Governo . Una ma-novra di carattere recessivo e socialment einiqua perché, come il decreto che h aaumentato le aliquote IVA graverà preva-lentemente sui ceti più deboli della socie -

tà, sui lavoratori dipendenti, sui pensio-nati, sugli anziani .

Nel dibattito che si sta svolgendo i nquesti giorni per la formazione del nuovoGoverno, è emerso con chiarezza comenon sia più possibile e ammissibile il ri-corso e provvedimenti-tampone com equesto, perché assolutamente inefficaci ,anzi controproducenti e incapaci di fa rfronte alla situazione economica in cui c itroviamo, oltre che socialmente iniqui .

Affrontate rapidamente queste que-stioni di ordine generale, vorrei soffer-marmi su un argomento che ritengo es-senziale che traggo dal dibattito svoltos iquesta mattina in Commissione bilanci osul bilancio di assestamento dello Stato .Sono state espresse in quella sede affer-mazioni particolarmente gravi, afferma-zioni che occorre riferire anche in questasede perché connesse anche a questo de-creto. Per entrambi i provvedimenti, in -fatti, si pongono questioni relative all aviolazione di norme costituzionali .

Abbiamo sentito, stamane, nella Com-missione bilancio, un'affermazione parti-colarmente grave del relatore Ravagliache giustificava l 'adozione di provvedi-menti e di procedure sostanzialmente inderoga e in violazione dei princìpi e dell enorme costituzionali, in particolare l'arti-colo 81 della Costituzione, e delle norm esulla contabilità dello Stato, con la consi-derazione della situazione di emergenz adi straordinarietà e di congiuntura econo-mica particolarmente difficile in cui c itroviamo; per tali considerazioni, sarebb egiustificato violare le norme costituzio-nali e quelle sulla contabilità dello Stato .È un'affermazione esplicita di considere-vole gravità, sulla quale richiamo l'atten-zione di tutti i colleghi . I principi e lenorme della Costituzione, la legalità re-pubblicana e la certezza del diritto, sonoprincìpi e valori che vengono messi allaprova proprio nei momenti di difficoltà, enon già in quelli di normalità della vitadel paese e della situazione economica .

Assistiamo al dibattito sulle riformeistituzionali, un dibattito completament eastratto: un dibattito che, come insistente -mente ribadisce il collega Mellini, serve a

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far passare il concetto che, così com'è, laCostituzione non va bene, quindi è in unostato di preabrogazione da cui discende lapossibilità di derogare ad essa, di proce-dere per «esperimenti», come è avvenutoad esempio con la sessione di bilancio e dil contingentamento dei tempi, approvat ida questa Camera attraverso votazioni ri-guardanti, addirittura, il calendario de ilavori, al di fuori, quindi, delle procedurepreviste per la modifica del regolamento ,procedure garantite dalle stesse normecostituzionali! È una situazione di gravit àparticolare, sulla quale invito a soffer-mare l 'attenzione tutti i colleghi, perchéessa è connessa alla stessa crisi governa-tiva, e al momento particolarmente deli-cato che stiamo attraversando. Un paio dianni fa abbiamo evitato che, con la mort edel giudice D'Urso, con l'emergenza ter-roristica, si giustificasse la adozione d iriforme costituzionali tese a portare i lpaese ad una svolta autoritaria : grazie a lsalvataggio del giudice D'Urso, siamo riu -sciti ad impedire che tutto ciò accadesse .Credo che, come partito e gruppo radi -cale, abbiamo assunto iniziative estrema -mente determinanti al riguardo, consen-tendo che potesse venire a galla la vi-cenda della loggia P2, che noi avevamodenunzato dal 1977 anche con interroga-zioni parlamentari . Viviamo un momentoche presenta rischi non dissimili da quelliche abbiamo corso durante il period odella vicenda D'Urso . Questa volta, invecedell'emergenza terroristica, si potrebbegiustificare il tentativo di soluzione auto-ritaria della crisi con l'emergenza econo-mica. Le affermazioni rese questa mat-tina dal collega Ravaglia sono del rest ocondivise ed espresse anche da altri col -leghi ed esponenti politici . Al Senato, du-rante il dibattito sul bilancio di assesta -mento, il ministro Andreatta ed il sottose-gretario Tarabini hanno giustificato, co nle medesime motivazioni del collega Ra -vaglia, l'adozione di un provvedimento edi procedure di cui è quanto meno dubbi ala costituzionalità . Analoga giustifica-zione viene addotta per questo decreto eper le questioni di costituzionalità ad ess oconnesse. È necessario perciò denunciare

questo tipo di motivazioni che tendono a davallare, di fatto, l'adozione di soluzion iautoritarie. Il rispetto delle norme costi-tuzionali, dello Stato e della certezza de ldiritto, occorre esigerlo soprattutto ne imomenti di difficoltà. Su questo princi-pio, non certo radicale, bensì liberale, vo-glio richiamare ancora una volta l'atten-zione dei colleghi, respingendo e denun-ciando la gravità dell 'affermazione d iquanti, come il collega Ravaglia in Com-missione bilancio questa mattina, hannogiustificato o sostenuto la possibilità diderogare e violare le norme e i principicostituzionali .

PRESIDENTE. Non essendovi altr iiscritti a parlare, dichiaro chiusa la di-scussione sulle linee generali . Ha facoltàdi replicare l'onorevole Santagati, rela-tore di minoranza .

ORAZIO SANTAGATI, Relatore di mino-ranza . Signor Presidente, onorevoli colle-ghi, onorevole rappresentante del Go-verno, questa discussione si sta svolgend onon solo tra pochi intimi, il che non mera -viglia perché di precedenti ve ne son omolti, ma . . .

PRESIDENTE. L'intimità è sempre d ipochi, onorevole Santagati .

ORAZIO SANTAGATI, Relatore di mino-ranza. Sì, perché le ammucchiate no nsono tanto consigliabili . Dicevo che ess averte inoltre su un provvedimento chedoveva costituire uno dei punti di forza ,per non dire addirittura una delle archi -travi della grande costruzioni economico-finanziaria del secondo Governo Spado-lini . Ora invece non solo è caduta l'archi-trave ma è caduto anche il Governo . Nonriusciamo perciò a comprendere come s ipossa discutere al Senato la conversion ein legge del decreto relativo all'IVA e all aCamera il decreto riguardante la benzina ,la birra e le banane. Ho detto scherzand oche un decreto così brutto non può ten-tare di migliorare la sua immagine ne -anche ricorrendo addirittura, non a 2 «b» ,ma ad una Brigitte Bardot rafforzata . Il

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decreto resta sempre brutto, onorevol esottosegretario, perché questo provvedi -mento è una commistione di due troncon idi altri provvedimenti . Si è fatta quellache i latini chiamavano la contaminatio eche era una fusione della commedi agreca con quella latina . In questo casonon so quanto ci sia di greco e quanto dilatino, ma vi è soprattutto molto del Go-verno italiano, cioè di quei governi che c ihanno abituato a tutte le più impensatemanovre finanziarie senza che poi fos-sero portate a termine.

Io mi chiedo, onorevole rappresentant edel Governo, che senso abbia voler ancorauna volta far leva sui contribuenti e sualcune categorie di operatori economiciquando non sappiamo quale sia la ma-novra economico-finanziaria che dovràvenir fuori dalla soluzione della crisi diGoverno. Anzi, sappiamo che il second oGoverno Spadolini è caduto proprio perdissensi in materia economico-finanziari ae che il prossimo pare che stia segnand oil passo proprio perché l ' impostazione fi-nanziaria non trova alcuna rispondenz anei partiti del defunto Governo Spadolini -bis . Queste almeno sono le notizie di cor-ridoio che circolano oggi pomeriggio .Dunque pare che il pentapartito stia per-dendo lungo la strada uno dei suoi com-ponenti e che il partito repubblicano nonvoglia accettare la manovra che il Presi -dente del Consiglio designato vuole porr ein essere .

Che senso ha, allora, star qui onell'altro ramo del Parlamento per ten-tare di ricucire provvedimenti che hannoportato alla crisi di Governo? Che cos arisolviamo con i 1700 o con i 3000 mi-liardi, come sostiene euforicamente l'ono -revole sottosegretario? Infatti ancora no nsiamo riusciti a far quadrare i conti . Leattuali stime del fabbisogno sono del tuttogratuite. Si parla di sovrastime di nonmeno di cinquemila miliardi ; si parla d iuna sottostima di altri quattro o cinque -mila miliardi: si tratterebbe cioè di un adifferenza di 10 mila miliardi che ag-giunti ai 64 preventivati dal testo dellalegge finanziaria dovrebbero portare i l«tetto» ad oltre 70 mila miliardi .

Come si può, in queste condizioni, rite-nere che questa manovra sia utile soprat-tutto se si tiene conto che probabilmente ,se un giorno si dovesse trovare il rimedi oadatto per sanare la situazione economic aitaliana, non saranno certo i tremila o iquattromila miliardi a risolvere il pro-blema? Si tratta di tener conto che siamoal limite della sopportazione dei carich ifiscali, per cui il cittadino non è più di -sposto a subire altre angherie . Che po-trebbero finire per avere il risultato oppo -sto, perché in conseguenza di esse pu òdiminuire il gettito diventando il cittadin oallergico a compiere il proprio dovere fi-scale. Stiamo attenti, perché queste ma-novre finora non hanno dato alcun risul-tato positivo all'economia italiana. Nonsono, infatti, strumenti di ringiovani-mento dell'economia italiana, ma fini-scono soltanto col ripercuotersi su tuttal'economia.

Ciò premesso debbo constatare unpunto essenziale: non è possibile che ci s ivenga a dire che, poiché oggi è il giorn o24 novembre e il termine per la conver-sione del provvedimento è il 29 novem-bre, e si corre quindi il rischio di un aseconda perenzione, non bisogna mutareuna virgola di esso . Questo non è un ra-gionamento che possa essere accettato d aun Parlamento degno di questo nome .Non è possibile pensare che i parlamen-tari si debbano privare di una delle lor oessenziali prerogative, che è propri oquella della legiferazione, soltanto perch éper una serie di lentezze, di leggerezze, d icolpevolezze della maggioranza siamo ar -rivati al punto che mancano appena 5giorni per la decadenza del decreto .

A noi il discorso non interessa . Anzi ,direi di più: noi stiamo dimostrando i ntutti i modi di fare il nostro dovere, per -ché, pur non gravando il dibattito di fat-tori ritardanti, tuttavia stiamo cercandodi far capire a questo ramo del Parla-mento l'opportunità, per non dire la ne-cessità, di modificare il testo in esame .Abbiamo sentito dire anche da parte de lrelatore per la maggioranza, dall'onore-vole Garzia e da altri deputati che sicura -mente non fanno parte dell'opposizione,

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che questo è un pessimo provvedimento .Ed essendo un provvedimento per lomeno da emendare, è evidente che, aquesto punto, i casi sono due, onorevol esottosegretario: o ci si avvia nella dire-zione e nell'ottica del miglioramento de lprovvedimento (e in questo senso ci tro-vate disponibilissimi ; noi abbiamo presen -tato molti emendamenti: non ci illudiamoné pretendiamo che siano accolti tutti, maalmeno quelli essenziali, quelli tali dapoter migliorare sostanzialmente il prov-vedimento desideriamo che vengano di-scussi e possibilmente approvati); oppureci si offre soltanto la solita formula se-condo cui non si può cambiare niente ,tutto deve essere rinviato, si può fare ri-corso ad altri provvedimenti .

Ed è strano, poi, anche questo modo d ilegiferare . Stiamo andando sempre d imale in peggio . Sono ormai tanti anni cheio sono in Parlamento e, più tempo passa ,più vedo che il modo di legiferare peg-giora. Ma come? Stiamo per fare un alegge, abbiamo i poteri per modificarla e ,volendo, c'è anche il tempo perché poss aintervenire il Senato sulle nostre modifi-che, e invece dobbiamo stabilire il prin-cipio per cui non si deve modificare un avirgola! Siamo convinti che bisogna modi -ficare, ma, poiché non si può modificar euna virgola, dobbiamo ricorrere ad altr ifuturi provvedimenti per trasferire in ess iquelle norme che andrebbero inserite i nquesto provvedimento .

Questo è un modo di ragionare vera -mente non degno di un Parlamento, nondegno di una classe politica che debbaesplicare il proprio compito legislativo . Eallora, onorevole rappresentante del Go-verno, stiamo attenti perché, se si vuoletendere troppo la corda, saremo costrettia fare fino in fondo il nostro dovere ecercare in tutti i modi di interessare l'opi -nione pubblica e di farle capire chequesto è un pessimo provvedimento, chetutti siamo d 'accordo che questo è un pes -simo provvedimento, ma che non si pu òmodificare niente, perché non si vuolecorrere nessun rischio e soprattutto no nsi vuole fare nessuna fatica, magari conqualche seduta straordinaria, perché il

provvedimento possa arrivare tempesti-vamente al Senato per l'approvazionedelle modifiche che noi dovessimo intro-durre .

Il Senato, invece, ha agito ben diversa -mente. A parte il fatto che il Senato haoperato, in un certo qual modo, un po 'surrettiziamente, perché (lo abbiamo no-tato questa mattina) ha preso una parte d iun altro provvedimento che questa Ca-mera aveva riconosciuto affetto da vizi diincostituzionalità e lo ha trasfuso, purtrattandosi di materia eterogenea e addi-rittura allergica alla sostanza del provve-dimento in questione, in un altro provve-dimento, quando il Governo, seguendoquesta contaminatio, questa miscellanea,ha riproposto questo provvedimento sott oforma di nuovo decreto, il n . 688, il Se-nato ha almeno cercato di apportarvi al-cuni miglioramenti, ad esempio, al quart ocomma dell'articolo 11 e al second ocomma dell'articolo 21, oltre ad aver ag-giunto, dopo l 'articolo 22, una norma ab-bastanza articolata. Il Senato ha ritenuto ,cioè, che il provvedimento emanato dalGoverno fosse suscettibile di migliora -mento. Noi — non noi in quanto grupp opolitico al quale ho l'onore di apparte-nere, ma noi come Camera dei deputat i— abbiamo detto in Commissione, l ostiamo ripetendo da questa mattina inaula, che il provvedimento dovrebbe es-sere migliorato ed affermiamo poi ch enon se ne fa niente . . . Non è possibile ac-cettare questa impostazione e, dunque, c isi impone con maggior forza il dovere d iinsistere, con argomenti ulteriori rispettoa quelli già ampiamente affiorati, relativialla necessità di modificare diversi arti -coli, per non dire quasi tutti gli articol idel provvedimento, a cominciare dall'ar-ticolo 1 .

Non ci rendiamo conto perché ci s idebba sempre muovere nel senso di u naumento indiscriminato del prezzo dell abenzina. Non vale quell'argomento ch equalche esponente della maggioranza, so-prattutto al Senato, ha — sbagliando —tirato in ballo, quando ha detto : «Sonoprovvedimenti che cercano di ridurre iconsumi e, dunque, in qualche modo sono

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antinflattivi» . Non è vero, poiché non èaffatto stabilito che con l'aumento delprezzo diminuisca il consumo della ben-zina. E stato più volte sottolineato, i nquesto ramo del Parlamento, che la ben-zina ha ormai un prezzo anelastico . Qua-lunque sia, dunque, l'aumento praticato ,si finisce ugualmente col subirlo senzariduzione di consumi .

L'unica cosa che possiamo considerare— sia pure, mediante l'ulteriore puntua-lizzazione derivante dalla approvazionedi emendamenti specifici che abbiam opresentato — accettabile dell'intero prov-vedimento, riguarda il concetto dei buon idi favore per i turisti . Tali buoni furonosoppressi, il che dimostra ulteriorment el 'improvvisazione e la contraddizione i ncui si muove l 'amministrazione finanzia -ria. Dicevo che quando gli stessi furon osoppressi, fui tra quelli che sostenneroche si trattava di un grosso errore e ch eciò avrebbe determinato una contrazion enella venuta degli stranieri in Italia . Sonostato facile profeta . Poco tempo dopo si èdeterminata la pressante, insostituibile ,indefettibile esigenza di procedere al ri-pristino della norma agevolativa. Tuttoquesto, però, non è sufficiente a risolver eil problema che una volta tanto bisognaaffrontare sul serio : che non è più possi-bile, cioè, fare del l ' Italia la nazione in cu iil prezzo della benzina è il più caro . Non èpossibile accettarlo. Se è vero che esi-stono esigenze relative all'aggancio de lprezzo del petrolio al dollaro, è altret-tanto vero che tutti i paesi dell 'OPEChanno, in questi ultimi tempi, non solostabilizzato il prezzo in questione, ma i nmolti casi, diminuito. Non è, dunque, ac-cettabile che, tutte le volte in cui sia pos-sibile mantenere o ridurre il prezzo dell abenzina, non se ne faccia niente e chequando avviene che il cambio del dollarosuperi una certa percentuale, si procedaad aumenti sempre più consistenti nel set -tore .

Se aggiungiamo che notizie recentis-sime confermano che proprio in Sicilia ,in quel di Gela e di Caltagirone, dopolunghe e laboriose ricerche, è stato tro-vato un ottimo greggio, del tipo di quello

che importiamo dal Venezuela, ci ren-diamo conto come tutto ciò dovrebbe con -sentirci di puntare ad un altro tipo d ipolitica nei confronti del petrolio, cio èquella di incrementare le ricerche, sa -pendo di disporre di vaste risorse petroli-fere in prossimità della Sicilia, ma anch ealtre dorsali della penisola, anziché far ein modo di procedere con uno stillicidiodi aumento di prezzi .

Va sottolineato come questo provvedi -mento danneggia lo stesso ENI, quest ogrossissimo ente oggi travagliato da pro-blemi di dirigenze e di presunti equilibri osquilibri interni, che sono forse ancheall'origine della crisi di governo (c 'è in-fatti qualcuno che sostiene che il caso D iDonna non sia estraneo alla caduta de lGoverno Spadolini : ma si tratta di pro-blemi che non è questa la sede per affron -tare). Questo stesso provvedimento, cioè ,che mira soltanto a portare all'ennesim apotenza il prezzo della benzina, contien euna norma che danneggia gravementel 'ENI (di cui, si badi, non siamo mai stati idifensori di fiducia, tanto meno d 'uffi-cio!) nella misura di qualche migliaio d imiliardi : almeno così ho sentito dire dalpresidente della Commissione finanze etesoro, onorevole Azzaro, e da qualch ealtro collega, nel dibattito in sede refe-rente su questo provvedimento . Questodecreto, in sostanza, non solo aumenta i lprezzo della benzina, ma danneggia peroltre mille miliardi proprio quell'ente ch edovrebbe svolgere la funzione di calmieredel prezzo stesso .

Non parliamo della birra : quando il Go-verno varò queste misure potevamo dir escherzosamente che andava a tutta birra ,ma oggi è scivolato anche sulla birra . Ciresta solo da sottolineare come non siaconcepibile procedere al raddoppio de lprezzo della birra. Mentre da una parte s istabiliscono le percentuali di inflazioneda non superare, che dovrebbero aggi-rarsi per quest ' anno intorno al 16 e per ilprossimo anno intorno al 13 o addirittur aal 10 per cento, dall'altra parte si procedead un aumento del 100 per cento delprezzo della birra, creando così le condi-zioni per ulteriori squilibri che se non

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sono di natura tellurica tuttavia appor-tano un danno a coloro che su quest amateria hanno qualche cosa da dire .

Mi ha ancor più meravigliato l'aument odell'imposta sulle banane: non si capisceperché si sia voluto procedere ad un tale ,eccessivo aumento da impedire che inquesto frutto possano avvalersi color oche maggiormente potrebbero trarne be-neficio, soprattutto bambini e malati .Tutto ciò dimostra una certa allergia all ebanane da parte di chi è preposto all agestione di questo tipo di importazioni .

Non parliamo poi dell'articolo 4, che s iriferisce all'esigenza di portare l'accont odi imposta da versarsi entro il 31 ottobre1982 alla misura corrispondente alla tota-lità del prelievo : tutto ciò finisce — comeho detto stamane : su questo punto,quindi, non insisterò — per render esempre più difficile il ricorso al rispar-mio, da parte di quei cittadini che ancor acredono di potersi affidare alle banche.Non riusciamo ad accettare il criterio inbase al quale la trattenuta d'acconto, per ilavoratori autonomi, è stata elevata dal 1 5al 18 per cento mentre per le altre cate-gorie di lavoratori al 20 per cento. Tuttociò produce un credito di imposta ch edanneggia molti lavoratori autonomi iquali saranno penalizzati perché l esomme che dovranno pagare al fisco sa -ranno di gran lunga sproporzionate ri-spetto a quanto possono ottenere nellacompensazione del tributo .

Per quanto riguarda l'articolo 6 — l oabbiamo detto questa mattina — rite-niamo che non sia possibile procedere a dun ulteriore aumento dell'imposta per l epersone giuridiche giungendo addirittur aal 30 per cento. Ricordo la battaglia ch eanni fa si combatté a proposito della ce-dolare secca quando si disse che attra-verso questa imposta del 30 per cento s ivoleva liberare qualsiasi società dall apreoccupazione di ulteriori gravami fi-scali. Invece, come tutti sanno, la cedo -lare secca è stata formalmente abolita m ain realtà è stata ripristinata attravers oquesta imposta del 30 per cento che ri-sulta superiore a quel 25 per cento si apure aumentato dell'addizionale dell'8

per cento che doveva avere un caratter eprovvisorio. Ora, non solo questa addizio -nale non ha il carattere di provvisorietà ,ma viene addirittura incorporata nel tri-buto prevedendo un ulteriore arrotonda -mento fino al 30 per cento .

Per quanto riguarda il secondo comm adell'articolo 6, risulta che è stato presen-tato un ordine del giorno da diversi col -leghi della Commissione finanze e tesor oe riteniamo che lo stesso comma nonpossa essere considerato accettabile làdove esclude le società di capitale dall enorme relative a quella percentuale de l42,85 per cento del l 'ammontare degli util iconcorrenti a formare il reddito imponi-bile ai fini dell'imposta sul reddito dell epersone giuridiche. Pertanto, se questapercentuale ha un valore di neutralità e d iperequazione, non si capiscono le ragion iper le quali deve essere rivolta soltantoalle società e agli enti finanziari previst idall 'articolo 19 del decreto-legge 8 aprile1974, n . 95, e non a tutte le società d icapitale .

A questo riguardo abbiamo presentat oun nostro emendamento perché rite-niamo non abbia senso che la maggio-ranza sia concorde sull ' opportunità d iemendare il secondo comma dell'articol o— tanto che ha presentato un ordine de lgiorno — se poi non ha il coraggio d igiungere alle conseguenze legislative indi -spensabili modificando il dettato dell anorma. Sappiamo tutti che un ordine de lgiorno, per quanto possa impegnare unGoverno, non può mai consentire di mo-dificare una norma dal momento che èproprio l 'ordine del giorno a chiarire ch ela norma non è esatta . Non si può aver eun ordine del giorno di interpretazionedella legge perché questa o la si inter-preta direttamente oppure, se una voltainterpretata non risulta conforme al det-tato della norma, la si deve modificar e(Interruzione del deputato Azzaro) . Tantopeggio! Allora l 'ordine del giorno rimanesoltanto un desiderio platonico, un flatusvocis che lascia il tempo che trova, m ache dimostra politicamente, onorevol epresidente, che il problema esiste .

Gli articoli 7 ed 8 sono collegati e ri-

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guardano la ristrutturazione dell'ammini-strazione finanziaria ; anche a questo ri-guardo si è fatta un'operazione di tra-pianto, onorevole sottosegretario . Si èpreso un provvedimento, già da tempofermo nella nostra Commissione e cheriguardava proprio la ristrutturazionedell'amministrazione finanziaria, e poi c isi è limitati ad esprimerne soltanto unaparte, senza tener conto del fatto che conquesto travaso si è soltanto abbozzata l ariforma dell 'amministrazione finanziaria ,arrivando alla famosa montagna che par-torisce il non meno famoso topolino . Ab-biamo infatti già dimostrato (e non tor-nerò su questo punto) quanto siano inade -guate le cifre preventivate in questo arti -colo 7: serviranno soltanto ad acquistar equalche alloggio o a fare qualche fabbri-cato per motivi del tutto assistenziali, enon certo per rilanciare la guardia di fi-nanza. Si vogliono sperperare, tra l 'altro ,350 miliardi circa per una società, la SO -GEI, a proposito della quale non si è lo -data mai abbastanza l'espropriazione ch eessa ha fatto nei confronti dell'ammini-strazione finanziaria, che istituzional-mente avrebbe dovuto occuparsi dell'ana -grafe tributaria, mentre l 'ha demandata aquesta società .

Siamo così arrivati al punto che orma inon è possibile fidarsi neanche di quest emodifiche che si presumerebbe di pote rapportare al provvedimento in questi du earticoli. Su questo punto noi abbiamo l eidee molto chiare, ed abbiamo presentatodiversi emendamenti . Se non si vuole pro -cedere allo stralcio, come mi sembra d iaver sentito che qualche altro gruppo po-litico vorrebbe che sì facesse, noi propo-niamo delle sostanziali innovazioni aquesti due articoli : se si vuole sul serioprocedere ad una parvenza di rinnov odell'amministrazione finanziaria, lo s ifaccia per lo meno decentemente .

Sull'articolo 9 non mi soffermo, perch ého avuto modo di parlarne, per altre ra-gioni, in diversa occasione . Il Senato lo h asoppresso, avvalendosi di una potest àdella quale non saremmo in grado di av-valerci noi, nemmeno in ipotesi . Per cari -tà! Se sopprimessimo un articolo noi sa -

rebbe un terremoto, sarebbe la fine de lmondo ; mentre il Senato ha potuto tran-quillamente espungere l 'articolo 9, soste -nendo (come pure è vero) che esiste unprovvedimento a parte. Non si capisce,comunque, questo tira e molla : si espungequesta norma dal testo originario, la s iporta in questo provvedimento, e poi la s itoglie ancora una volta, restituendola almittente . Tutto questo sta a dimostrar eper lo meno la contradditorietà con cuiopera l 'attuale, sia pure ormai decaduta ,maggioranza governativa .

Ci sarebbe poi da fare tutto un discors osul petrolio, argomento che, ripeto, nonintendo approfondire, perché ne ho gi àparlato nella relazione svolta stamattina ,dalla quale credo siano già emersi i mo-tivi di meditazione che offriamo all'As-semblea, anche attraverso la presenta-zione di numerosi emendamenti . La no-stra idea centrale è quella di uno stralci odi tutto l'articolato riguardante quest amateria, per le ragioni che abbiamo gi àavuto modo di esprimere stamane.

Se comunque si volesse insistere nelmantenere questa parte del provvedi -mento, dirò che abbiamo presentato di -versi emendamenti, che dovrebbero ren-dere in gran parte accettabile il testo, so-prattutto per quanto riguarda il concettoessenziale della volontà di evitare di con -cedere in questa materia all'amministra-zione finanziaria uno ius vitae et necis ,con la possibilità di decidere indiscrimi-natamente con una serie di disponibilità edi eccezioni che contrasterebbero con i lrigore della norma, che non può mai es-sere lasciata all'arbitrio dell'esecutivo .

Noi ci auguriamo che si corregganotutte queste défaillances, guardando at-tentamente, in modo particolare, a tutt ala parte del codice penale che viene, percosì dire, introdotta surrettiziamente i nquesto provvedimento, creando figure d ireati inesistenti, quantomai fantomatici, econtrastando principi generali del diritto ,consacrati ormai nei codici di rito e d isostanza, vuoi per quanto riguarda l 'arti-colo 140 del codice penale, vuoi perquanto riguarda l'articolo 8 della legge 7gennaio 1929, n. 4, vuoi per quanto ri-

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guarda le singole figure di reato, che ven -gono create in una maniera del tutto in-novativa ed anche capricciosa .

Si parla, ad esempio, di figure di reat icon pene pecuniarie da cinque milioni aventi milioni, senza tener conto della di-sarmonia che si viene a creare con tuttol'attuale sistema penale italiano, soprat-tutto con la recente novella che depena-lizza molti reati contravvenzionali; pernon parlare poi dell'articolo 340 del co-dice di procedura penale, che viene percosì dire introdotto in una maniera de ltutto anomala nell'intero provvedi -mento .

Nell'articolo 17 si parla addirittura d iun reato che comporta una reclusione d auno a cinque anni, e una multa da lire duemilioni a lire dieci milioni, senza pensarea quale tipo di collegamento si possa ri-correre, tenuto conto che reati magari pi ùgravi di questi nel nostro sistema giuri -dico vengono valutati diversamente . Sicrea, quindi, una specie di diritto partico -lare, che contrasta con i principi general idel nostro diritto penale, e mette il citta-dino un po' alla mercé della giustizia, chein questo caso non credo sia una giustiziamolto accettabile .

Non parliamo poi dell'articolo 19, che èla pietra dello scandalo di questo provve -dimento, là dove — lo ha riconosciuto l ostesso relatore per la maggioranza, ma l ohanno evidenziato molti colleghi i nquesto dibattito — si vuole capovolgere i lconcetto generale della restituzione pe rchi ha pagato un'imposta che non dovevapagare. Qui, praticamente, si capovolge i lconcetto di indebito arricchimento ; è con-sentito allo Stato poter mantenere un in -debito arricchimento, cioè una locupleta-zione che, per errore, non è stato possi-bile dimostrare che non si era trasferitasu determinati prodotti ; e questo diventaun motivo perché il cittadino non poss aottenere la restituzione dell'indebito pa-gato .

Qui siamo veramente al capovolgi-mento di tutti i princìpi generali del di -ritto. Poi si vuole addolcire la pillola, so -stenendo che chi ha la possibilità di dimo-strare documentalmente che l'onere rela-

tivo non è stato in alcun modo trasferitosu altri soggetti, salvo il caso di error emateriale, può avere diritto eventual-mente al risarcimento . Questa è la cosid-detta probatio diabolica, come è statodetto più volte .

Anche sotto questo profilo abbiamovisto uno spettacolo, direi poco edifi-cante, di un componente autorevole dell aCommissione finanze e tesoro, qualel'onorevole Garzia, che aveva presentatoun emendamento tendente alla soppres-sione dell'articolo 19 . La sua preoccupa-zione era del tutto legittima; poi però èarrivata la disposizione rigorosissima d inon presentare emendamenti, perché nonsi deve modificare neanche una virgola diquesto provvedimento, e quindi l'onore-vole Garzia ha dovuto, per doveri di mag-gioranza, ritirare l'emendamento .

Dico questo per dimostrare come i lprovvedimento in esame faccia acqua datutte le parti : fa petrolio, ma fa ancheacqua da tutti i punti di vista! Altre per-plessità suscita l'articolo 20, per quant origuarda i depositi gestiti in regime SIF ,per cui non si è riusciti a trovare una for-mula decentemente accettabile . Com el'articolo 21, sul quale lo stesso relator eper la maggioranza ci ha aperto gli occh ie ci ha detto. . .

PRESIDENTE. Onorevole Santagati, l aavverto che il tempo a sua disposizion esta per scadere .

ORAZIO SANTAGATI. Sto per arrivarealle conclusioni, signor Presidente, m acredo di essere in perfetta tabella di mar-cia. Quindi, per quanto riguarda l'articol o21, che è un capolavoro di superficialità ,diciamo così — non voglio usare parol emolto pesanti — che finisce con lo svuo-tare di contenuto, con le parole finali «li -mitatamente ai depositi per uso commer-ciale», e fare contenti e gabbati coloro a iquali si vuole dare ad intendere ch equalche cosa di migliorativo sia stat ofatto. Dell'articolo 22 mi sono occupatoaltre volte, quindi non insisto, anche per -ché c'è poi un articolo 22-bis che più omeno regola tutta la materia, anche se in

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una misura non del tutto persuasiva esoddisfacente . E posso quindi tirare l esomme, onorevoli colleghi, per dirvi ch equesto provvedimento non merita di es-sere approvato, che il dibattito ha eviden -ziato tutte le lacune, le insufficienze, l eimperfezioni, le contraddizioni del testolicenziato dal Senato sulla base del de-creto-legge emanato dal Governo, e ch equindi se continueremo a fare il nostrodovere, onorevole rappresentante del Go-verno, sia perché vengano valutati nell aloro interezza i nostri emendamenti, siaperché si tenga conto delle eccezioni cheabbiamo sollevato in questi giorni, tutt oquesto dovrebbe servire perlomeno a di -mostrare che i governi passano, che l eleggi però dovrebbero essere molto pi ùperfette, perché se è vero che ai governi èconsentito sbagliare, se è vero che al legi -slatore può essere consentito alle volte d inon accorgersi di sbagliare, però quand osi accorge che la legge non è perfetta, chela legge anzi è ampiamente sbagliata, co-stituirebbe un errore che andrebbe al d ilà della colpa voler insistere e persister ein questo tipo di legiferazione, alla qual enoi assolutamente non intendiamo sotto -stare. Per tutte queste ragioni, quindi ,raccomandiamo all'Assemblea di votarecontro questo provvedimento (Applausi adestra) .

PRESIDENTE . Ha facoltà di replicarel'onorevole relatore per la maggioranza .

NATALE GOTTARDO, Relatore per lamaggioranza . Signor Presidente, onore-voli colleghi, signor rappresentante delGoverno, debbo innanzitutto esprimer eun ringraziamento a quanti sono interve-nuti su questo provvedimento. Non lofaccio per una mera formalità, anche s edevo dire, tra l'altro, che mi ha fatto pia -cere ricevere l'esplicito riconosciment odella collega Bonino, in parte divisa con i lcollega Garzia . Direi che se non è stat ofatto, diciamo, con malizia — cosa cherespingo — in effetti significa e ricono-scere che il relatore per la maggioranza ,ma anche il rappresentante del grupp odella democrazia cristiana, ha valutato

questo provvedimento con la dovuta con-siderazione. Dico questo anche perchénon risulti solo un atto formale e di cor-tesia, perché dai vari interventi, eliminat ala vis polemica, certamente anche la di -versa interpretazione politica, appare in -dubbia l'attenta riflessione sulla diversitàdei problemi che un provvedimento diquesto genere può far sorgere. Sono staticitati i problemi di ordine istituzionale ,relativi ad un corretto svolgimento de ilavori parlamentari, e devo dire anch eun'attenta riflessione sullo stato dell 'eco-nomia del paese . Pervengo chiaramente aconclusioni diverse da quelle dei collegh iintervenuti, e vorrei appunto impiegare i ltempo a mia disposizione (che mi augur osia estremamente breve, e mi auguro d inon lasciarmi quindi trascinare dall afoga del discorso) per dire che la prim aosservazione espressa in ordine a quest oprovvedimento sarebbe, ad esempio, chenon trova — è stato detto così esplicita -mente da più parti — un punto fermo d iriferimento, di non trattarsi, come avre isostenuto all 'inizio della mia relazione ,cioè di un atto contenente norme che pos -sono essere riportate nell'ambito di u ndisegno complessivo di politica econo-mico-finanziaria . Ed allora si sosterrebb equesta tesi per il fatto che ci troviamo difronte ad un Governo scaduto ; qualcunoavrebbe detto anche che un provvedi -mento di questo genere potrebbe costi-tuire un intralcio, una pietra per l'attivit àdel nuovo Governo, che potrebbe no ncondividere — e questo è fondato — l apolitica economica e finanziaria del pre-cedente Ministero .

Se prendiamo in esame questo provve-dimento, come esso è formulato, con l avarietà degli argomenti affrontati, ve -diamo che esistono tutti gli elementi perricondurlo ad un disegno di politica eco-nomica e finanziaria, nulla impedendo a lnuovo Governo di riprendere in conside-razione quella politica economica e di ag -giornarla alle nuove necessità . Non vi èalcun contrasto, perché questo provvedi -mento deve essere considerato insiem eall'altro sulle entrate, quello sull'IVA, ch ereca una maggiore entrata per l 'erario di

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circa 3 .750 miliardi . Credo che il rappre-sentante del Governo potrà con maggior eampiezza, oltre che con maggior presti-gio, spiegare queste argomentazioni .

Il fatto di aver suddiviso il provvedi -mento in quattro comparti non deve por-tare ad un 'interpretazione del provvedi-mento stesso in modo negativo, come u n«provvedimento omnibus». Si tratta di undecreto-legge che ha preso in considera-zione diversi aspetti della politca fiscale ediversi settori, inquadrandoli in un qual-cosa che, se guardiamo bene, rappresentaun filo di omogeneità, e riconducendoliproprio a quella politica economica e fi-nanziaria . . .

ALESSANDRO TESSARI . Quale politica?

NATALE GOTTARDO, Relatore per lamaggioranza . La politica economica e fi-nanziaria che è negli atti parlamentari eche, ripeto, potrà essere condivisa omeno, potrà meritare aggiornamenti omodificazioni, però tuttora esiste e no ioggi, proprio come Parlamento, come or-gano responsabile di fronte ad una situa-zione che non aspetta cadenze parlamen-tari o governative, dobbiamo dare unadeterminata risposta .

ALESSANDRO TESSARI . Tu sai che non èvero, che non c'è una legge finanziaria !

NATALE GOTTARDO, Relatore per lamaggioranza . La legge finanziaria c 'è ;possiamo essere d'accordo o meno sulsuo contenuto, ma non mi sento di condi-videre come relatore per la maggioranz auna tesi di questo genere. Le preoccupa-zioni espresse circa il contenuto del prov-vedimento mi portano subito non ad unaripetizione della relazione, che sarebbeinutile oltre che un'offesa alla memori adei colleghi . . .

ORAZIO SANTAGATI, Relatore di mino-ranza . Possiamo dire che sarebbe un'of-fesa alla memoria del Governo che èmorto, non dei colleghi, perchè in quest ocaso l 'interpretazione potrebbe esser eun'altra .

NATALE GOTTARDO, Relatore per lamaggioranza . Questa mi sembra una in-terpretazione maliziosa, che era lung idalle mie intenzioni .

Veniamo allora agli aspetti più salient isottolineati nei vari interventi . E stato, adesempio, sostenuto che saremo di frontead un privilegio della imposizione indi -retta rispetto a quella diretta e si sonocontestate certe affermazioni che peraltro non sono state fatte qui alla Camera ,ma al Senato, sul contenuto deflattiv odella imposizione indiretta e di una ridu-zione del consumo, prendendo comeesempio l 'argomento della benzina de lcui consumo si è sostenuta la analestici-tà.

Una contrazione dei consumi si è gi àverificata quest'anno. I dati non sono an-cora definitivi, ma almeno in linea ten-denziale possiamo considerare una ridu-zione del consumo di prodotti petrolifer idi circa il 5 per cento. Non ritengo chequesto sia un elemento negativo perché i lmaggiore tributo che dobbiamo pagaresulla nostra bilancia commerciale è pro-prio ascritto ai prodotti petroliferi . Tral'altro ho già ricordato che analisi attentecompiute dalla stampa del settore hann odimostrato come la nostra bilancia de ipagamenti nei primi sei mesi d iquest'anno, trascurando la voce petrolio ,potrebbe risultare attiva, sia pure con i lpesante deficit della voce agricoltura .

Un provvedimento che si muova nonsolo e non soltanto nella direzione de lrecupero di risorse finanziarie, ma anch everso l 'utilizzazione di quello che è l'ele -mento caratteristico della imposizione in -diretta, una gestione del consumo, cred onon possa essere trascurato . Questa ge-stione del consumo è avvenuta . Certo, au -mentano i prezzi, può darsi che in prim abattuta vi sia un fenomeno di trascina -mento. Devo ricordare però che sono stat ipresi in considerazione quei settori mer-ceologici che non sono presenti nel «pa-niere» e che quindi non danno immediat iriflessi su quel fenomeno di indicizza-zione, che a distanza di tempo influir àsulla scala mobile, ma in misura estrema -mente modesta.

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Per rispondere poi alle osservazioni ealle critiche che dai colleghi sono stat emosse al provvedimento, devo rilevare in -nanzi tutto che sarebbe estremament epregiudizievole operare una criminalizza -zione del settore dei petroli . Da parte ditutto il Parlamento si è sempre ravvisatala necessità di introdurre dei meccanism itendenti ad evitare, quanto meno, le ten-tazioni dell'evasione fiscale . E dobbiamoriconoscere che in questo settore di tenta -zioni ce ne sono molte, stante la notevol eimposizione fiscale di cui è gravato .

Da più parti allora si è sostenuto che l amovimentazione è l 'elemento più adattoper scoraggiare queste tentazioni . Per cui ,l 'articolo 11, che sopprime i depositi SIF ,deve essere ritenuto valido . Certo, sorge -vano i problemi riguardanti soprattuttoquelle parti del nostro paese che improv-visamente potevano trovarsi sguarnite d iun adeguato riferimento, quello fornitodai prodotti petroliferi .

A questo riguardo, come è stato sottoli -neato anche dal collega Garzia, su ri-chiesta del gruppo democristiano, fatt apropria subito da tutta la Commissione, i lGoverno, dimostrando una notevole sensi -bilità, ha corretto la norma introducendoquella deroga che — onorevole Tessari ,mi rivolgo principalmente a lei, che si èappassionato oltremodo nella difesa di unprincipio di carattere generale — non ri-guarda solo il ministro delle finanze, madeve essere presa di concerto dai ministr idelle finanze e dell'industria . Quindi ,quanto meno vi è una suddivisione di re-sponsabilità ; comunque, onorevole Tes-sari, non la posso seguire nelle sue illa-zioni su questo argomento.

Quanto all'articolo 14, tengo a sottoli-neare al collega Valensise che la potestàivi prevista può essere sospesa . Devo am -mettere che una semplice lettura dell'ar-ticolato potrebbe far nascere qualche per -plessità in relazione ad una sospension edell'esercizio affidata alla discrezionalit àdel Ministero o dell'organo competente inpresenza di un illecito, che per altro èsotto la forma dell'avviso di reato, quan-tificabile in una pena non inferiore ad u nanno. Devo dire però che questa discre -

zionalità trova immediata giustificazionenella preoccupazione, da un lato, di no nincoraggiare l'evasione fiscale in un set-tore delicato come quello in questione e ,dall'altro, di non alterare un servizio d iestrema importanza sia per l'autotra-zione, sia per il riscaldamento, sia per gl ialtri consumi energetici .

In effetti, di fronte a determinate fatti -specie, mi viene subito alla mente ch ecosa accadrebbe, vista la dislocazione nonrazionale dei depositi petroliferi (cosa sucui nessuna possibilità di intervento ha i lParlamento), se, in mancanza di deposit ialternativi, l'unico esistente dovesse ve-dersi sospesa la licenza ope legis non ap-pena vi fosse una incriminazione . Mi parequindi che sia stato opportuno preveder euna considerazione specifica prima di ar-rivare alla sospensione dell'esercizio pe rcontenere l'illecito. Tra l 'altro poi, all 'ar-ticolo 14, la sospensione fino a cinqueanni è prevista come pena accessoria ne lmomento in cui vi sia sentenza di con -danna passata in giudicato .

Altro argomento che è stato affrontat onel dibattito è quello degli aggi esattoriali .Non possono non ricordare che qui all aCamera è da tempo giacente un disegn odi legge organico di riforma della riscos-sione, disegno di legge che ovviamente d àsoddisfazione anche al problema degl iaggi esattoriali . Se non vogliamo però ri-cercare pretestuosi ostruzionismi di al -cune forze politiche, dobbiamo ricono-scere che proprio la difficoltà di marci adi quel provvedimento dimostra quant osia problematico giungere ad una conclu-sione che io auguro possa essere sollecit ae positiva . Nel frattempo, proprio d ifronte alle cifre esposte dal collega Giur aLongo, dobbiamo ammettere che bene hafatto il Governo a decidere subito un adrastica riduzione dell'aggio . Potrà esseregiudicato un intervento insufficiente ,però bisogna considerare che la riscos-sione oggi avviene per ruoli in piccol aparte e quindi la riduzione dell'aggi ocommisurata ai versamenti diretti (ridu-zione che passa dall '80 al 60 per cento)rappresenta — sempre in via transitori a— un'iniziativa positiva del Governo per

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contenere il fenomeno di erosione fi-scale .

E arrivo al potenziamento dell'ammini-strazione finanziaria e della Guardia d ifinanza. Pur non condividendo molt edelle argomentazioni del collega Ales-sandro Tessari, devo dire che condivid oin pieno la sua conclusione : il primo attodel nuovo Governo sia la presentazione d iun provvedimento organico di profond aristrutturazione, così come quella dell aGuardia di finanza, perché è inutile, ono-revoli `colleghi, che ci prendiamo in giro :abbiamo introdotto diversi strumenti pe ril controllo dell'evasione fiscale (bolla d iaccompagnamento, ricevuta fiscale, regi-stratori di cassa), ma se la storia insegnaqualcosa, si deve ammettere che già l apresenza dei primi due strumenti non h acontenuto l'evasione fiscale ed anzi hadovuto accertare (vi sono in questo sens oaffermazioni anche di ministri, pur no nriuscendo io a capire come certi dat isiamo stati quantificati) che l'evasione fi -scale è aumentata . Non si può dunquerealisticamente parlare di lotta alla eva-sione fiscale se non si va ai controlli, cherappresentano l 'unica arma sicura . Maquesto controllo deve passare attraversostrutture moderne, che siano all'altezza d ichi commette l'evasione fiscale . E as-surdo pretendere che un'amministra-zione finanziaria che è ancora quella an-tecedente alla riforma fiscale tributari asia in grado di contenere i fenomeni d ievasione successivi alla riforma .

Confido molto sulla sensibilità e su lsenso di responsabilità del Parlamento esono veramente lieto di aver constatat ocome non vi sia qui stata un 'ostilità pre-giudiziale ai contenuti degli articoli 7 e 8 .Vi è semmai un'ostilità di natura formal ee rapportata alla modestia del l ' interventoprevisto da quegli articoli di fronte all anecessità di attuare quei controlli che per -metterebbero di frenare l'evasione .

Sono grato ai colleghi intervenut isull'argomento, anche se non condivid ola proposta di stralciare gli articoli 7 ed 8del decreto-legge aspettando quella ri-forma che, faccio notare, da tempo è gia-cente in questo ramo del Parlamento ed

avrà certamente bisogno di trattazion eapprofondita, in un momento in cui, Si-gnor Presidente ed onorevoli colleghi ,sulla lotta all'evasione fiscale dobbiam obasarci per risolvere molti dei problem iche ci angustiano . Proprio la modestia delgettito — qui insistentemente evidenziat a— mostra chiaramente che la nostra fan-tasia, in termini fiscali, è esaurita : pos-siamo recuperare risorse crescenti pe rl'erario soltanto contenendo e combat-tendo l'evasione fiscale. Bisogna al ri-guardo potenziare le strutture ed allora s igiustifica anche quella famosa convin-zione che tanto scandalizza qualche col -lega ; devo infatti ricordare che sono fer-mamente convinto che l'amministrazionefinanziaria debba gestire in proprio lostrumento informativo ; ma devo anchericordare che proprio con questa gestionediretta siamo stati costretti alla conclu-sione del fallimento del sistema informa-tivo (progetto Athena), e che solo e sol -tanto il coraggio di un ministro delle fi-nanze nell'aprirsi ad una determinat aconvinzione, utilizzando quella che forseè anche la duttilità del sistema privati-stico (sia pur condotto e gestito daun'azienda a partecipazione statale), h apermesso di risolvere il problema del si-stema informatico . Abbiamo oggi i prim ioperanti ulteriori strumenti che quest oramo del Parlamento ha approvato (ve-dasi il libro del magazzino) ; avremo allor averamente la possibilità di instaurare unincrocio automatico di notizie e dati, gl iunici elementi che in effetti eliminano ladiscrezionalità dell'amministrazione fi-nanziaria e fanno risultare realistica-mente e di fatto l'evasione fiscale: questoè voluto non solo dall'amministrazione ,ma dallo stesso contribuente che non èpiù disposto a soggiacere alla più o men obenevola discrezionalità di funzionari ,per gestire la propria posizione reddi-tuale ed il proprio carico fiscale .

Quanto alla sanatoria che era previstadall'articolo 9, all'onorevole Bonino voglioricordare che la risposta l'ha data propri oil collega Mellini : la preoccupazione dell anostra Commissione era improntata no ntanto a recuperare il contenuto dell'arti-

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colo 9, onorevole Tessari, quanto piuttost oa dare validità giuridica agli atti che ,nell'imperio del provvedimento n . 688, nelfrattempo fossero stati compiuti, sia pe ronestà nei confronti del contribuente, cu iabbiamo dato un decreto, sia nei confrontidei rappresentanti delle istituzioni local i(sindaci e segretari) che, se non prendon oin considerazione proprio quelle denunzi eper effetto della espulsione del riconosci -mento, diciamo, della validità giuridicadegli atti compiuti nel frattempo, potreb-bero essere passibili di denuncia per omis -sione di atti d 'ufficio (Interruzione del de-putato Alessandro Tessari) . Mi sembra cheresponsabilmente la Commissione si siafatta carico di questi argomenti e li abbiaproposti al Governo ; pur arrivando, com eè stato già ricordato, al sacrificio di u nemendamento, ritirato, presentato dal re-latore e dalla maggioranza all'articolo 1 9(di cui non parlo perché lo si è già fattoampiamente), ed avendo ricevuto assicura-zione dal Governo sull'utilizzazione d istrumenti (non tanto il decreto-legge su lterremoto in cui introdurre norme relativeall'abuso edilizio, eccetera) che possonoanche consistere in disegni di legge (ampi eassicurazioni sono state date anche dalpunto di vista formale in sede di discus-sione in Commissione), garantendo pro-prio quella corsia preferenziale per la de-finitiva approvazione e quindi per la solu-zione di questi problemi che non ho man-cato di evidenziare come elementi di per-plessità Commenti del deputato AlessandroTessari) .

Con questa replica, signor Presidente ,mi pare d 'aver esaurito quanto si potev adire sull'argomento e rinnovo il mio rin-graziamento agli intervenuti, scusandom ise non ho potuto citarli tutti per nome ese la mia relazione introduttiva non haavuto lo spazio sufficiente per eviden-ziare ampiamente tutti gli aspetti .

Con la premessa iniziale sul contenut oeffettivo del provvedimento, come rela-tore per la maggioranza non ho alcunaindecisione a consigliare a questo ram odel Parlamento l'approvazione del di-segno di legge di conversione in legge de ldecreto in esame. (Applausi al centro) .

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicarel'onorevole sottosegretario di Stato per l efinanze .

FRANCESCO COLUCCI, Sottosegretario d iStato per le finanze . Signor Presidente ,onorevoli colleghi, ringrazio per primo i lrelatore per la maggioranza, onorevoleGottardo, per l'encomiabile impegno concui prima in Commissione e poi in Assem-blea ha illustrato il provvedimento tant ocontroverso e complesso, anche sotto i lprofilo tecnico, e per il quale il suo ap-porto si è palesato prezioso in chiave d ichiarificazione e' di puntualizzazion edelle singole disposizioni . Un grazie poi atutti i colleghi che sono intervenuti i nquesto dibattito sia per il contributo ch ehanno portato e sia per le osservazion icritiche e fattive riguardo questo provve-dimento. Tale dibattito si è svolto co nencomiabile rapidità, che non è affatt osegno di superficialità ma trova giustifi-cazione nelle ben note esigenze di tempoche mi inducono, per altro, a limitare i lmio intervento ad alcune osservazioni su ipunti più scottanti del provvediment ooggi al nostro esame . Essi concernonoinnanzitutto il potenziamento dell 'ammi-nistrazione finanziaria, ivi inclusi gli or-ganici del corpo della Guardia di finanza ,fulcro vitale dell'attività di prevenzione edi repressione delle frodi e delle evasion iin un settore così delicato come quello de iprodotti petroliferi; la disciplina dellamovimentazione di tali prodotti; l'obbligodella tenuta delle scorte ; gli aggi esatto-riali .

Va innanzitutto sottolineato che il de-creto-legge in esame costituisce la conva-lida della manovra fiscale, adottata con i lprecedente decreto-legge n . 486, e vuolepertanto assicurare la continuità di appli-cazione delle disposizioni fiscali conte-nute nel predetto decreto volte ad incre-mentare le entrate fiscali . In particolare ,con gli aumenti delle aliquote delle im-poste di fabbricazione dei prodotti petro-liferi, benzina, gasolio, petrolio, olii com-bustibili, si prevedono maggiori entrat eper circa 1807 miliardi . Con gli aument idelle aliquote per il GPL e per il metano

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per autotrazione si avranno maggiori in-troiti per circa 41 miliardi ; complessiva-mente per il settore dei prodotti petroli-feri le maggiori entrate annue sono valu-tate in lire 1848 miliardi . L'aumento dell eimposte di fabbricazione sulla birra esulle banane comporterà maggiori en-trate valutarie pari a 174 miliardi annui .La manovra fiscale, in questo settore im-positivo, comporta quindi maggiori en-trate annue per circa 2600 miliardi, ivicompreso un maggiore introito di IVA dicirca 580 miliardi relativo ai soli prodott iper i quali vigono i prezzi amministratidal CIP — benzina, GPL e metano — ,dove l'IVA è la componente costitutiva de lprezzo di vendita . La valutazione dell emaggiori entrate per le altre disposizioniè la seguente : per l'articolo 4, un versa -mento di 840 miliardi in termini di cassa ;per l'articolo 5, un aumento delle ritenut edi acconto pari a 400 miliardi annui ; perl 'articolo 6, un aumento IRPEG pari a 650miliardi annui .

Premesso che l'aumento della pres-sione fiscale nel campo petrolifero ha gi àmostrato i suoi frutti durante il mese d isettembre, in cui ha operato il decreto-legge n . 486 del 31 luglio 1982, occorrenotare che si è avuto un aumento del get-tito di imposta mediamente del 25 percento rispetto ai precedenti mesi del cor-rente anno.

Va subito rilevato, in relazione ad al-cune censure mosse all'articolo 7 che pre -vedeva il potenziamento delle struttur edell'amministrazione finanziaria ai fin idella lotta all'evasione, mediante autoriz-zazioni di spesa di 500 miliardi da iscri-vere nello stato di previsione del Mini-stero delle finanze per l'anno 1983, chetale previsione è giustificata dall'intentodi procedere concretamente al rafforza-mento infrastrutturale ed organic odell'amministrazione e all'adeguament odei metodi e delle procedure, nonch édelle tecnologie più sofisticate nel campo .In riferimento al ricordato parereespresso dalla II Commissione giustiziadel Senato, invocato dai rappresentant idel gruppo radicale e da quelli del Movi-mento sociale italiano-destra nazionale,

devo far presente che le osservazioni fatt edalla II Commissione del Senato si ap-puntavano sugli articoli 7, 15, 16, 18 e 1 9del decreto-legge che riproducono fedel-mente il testo già approvato dal Senato i nsede di conversione del decreto n . 486, poidecaduto.

In ordine alle due disposizioni dell'arti-colo 7, poi censurato, mi limiterò a ricor -dare che quella del secondo comma ri-guardante la stipula di convenzione co nuna o più società specializzate a total epartecipazione pubblica, anche indiretta ,costituisce norma analoga ad una disposi -zione contenuta nell'atto del Senato n .1114, trasmesso a questo ramo del Parla -mento, concernente delega al Governoper la ristrutturazione dell'amministra-zione finanziaria, approvato dal Senato1'11 novembre 1981 .

VARESE ANTONI . È un disegno di legge ,non un decreto .

FRANCESCO COLUCCI, Sottosegretario d iStato per le finanze . Sto facendo riferi-mento alla norma specifica riportata inquel disegno di legge. In essa è previstol'affidamento dell'attività di conduzion etecnica dei sistemi informativi ad una so -cietà specializzata a totale partecipazion estatale, anche indiretta .

Per quanto concerne l'obbligo del se -greto, il suo mantenimento è già consa-crato sia nell ' articolo 3 del decreto-legge30 gennaio 1976, n. 8, poi convertito il 27marzo 1976 con legge n . 60, sul quale laCommissione giustizia del Senato nonebbe a sollevare alcuna obiezione in sededi parere, sia nell'articolo 5 della legge n .412, che tale obbligo impone ai dipen-denti ed ai collaboratori delle impresesubappaltatrici di cui si avvale il con-sorzio nazionale obbligatorio tra esattor idi imposte dirette .

Per tornare all'articolo 7 del provvedi -mento al nostro esame, è vero che èal l 'esame della Camera l'atto n . 2978 checontiene un più generale disegno di ri-forma dell'amministrazio, ne finanziaria ,tuttavia nessuna incompatibilità si confi-gura tra le due iniziative, in quanto la

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validità del disegno di legge di caratteregenerale non viene intaccata dalle pro -poste del Governo contenute nell'articol o7 in esame che tende ad anticipare alcun imomenti specifici dell'intero processo d iriforma.

Del resto, la stessa legge finanziaria peril 1980 ha previsto talune di queste anti-cipazioni poi realizzate con tempestività ,come l'istituzione di ispettori tributari el'attuazione dei primi centri di servizio .Lo stanziamento da destinare ad inter -venti per le infrastrutture della Guardiadi finanza costituisce il primo passo ur-gente verso un progressivo programmatosoddisfacimento delle esigenze infrastrut-turali del Corpo per il quale, peraltro ,sono già stati predisposti specifici schem idi provvedimenti a più lungo termine ch eal più presto saranno portati all'atten-zione del Parlamento . Ciò consentirà dioffrire a quanti sono chiamati ad operar eper una più incisiva lotta alla malavit aorganizzata, alla criminalità economicaed alla evasione fiscale in tutte le su eforze, il soddisfacimento anche se par-ziale delle esigenze primarie nella triplic ecomponente di posto di lavoro, alloggi oper i militari celibi, alloggio di servizi oriservato alla carica, con conseguenti e dindubbi vantaggi in ordine alla mobilit àdel personale .

La necessità di procedere rapidament ead alcune iniziative contrattuali mediant eopportune convenzioni dà poi ragion edella prevista deroga ad alcune normeall'articolo 3 ed all'articolo 9 della legg edi contabilità dello Stato del 1923, e suc-cessive modificazioni, e del relativo rego-lamento di attuazione che, lungi dal con -figurare il mezzo per eludere la disciplinanormativo-contabile dell'attività contrat-tuale dello Stato, ha il solo obiettivo d iaccelerare al massimo la procedura di sti-pula dei contratti e delle convenzioni ,consentendo all'amministrazione di no nfare ricorso ai pubblici incanti, alla licita-zione privata, agli appalti-concorso edalla trattativa privata, e di saltare la fasepreliminare del preventivo parere de lConsiglio di Stato per spese superiori adeterminati importi .

Resta chiaro che la prevista deroga no ntocca né il controllo di legittimità dellaCorte dei conti, né la disciplina contabil erelativa alla approvazione ed esecuzion edei contratti e convenzioni .

Per quanto concerne i rilievi fatti i nparticolare dall'onorevole Garzia circa itrasferimenti, gli avanzamenti e le valuta-zioni a proposito della Guardia di finanza,debbo far presente che un apposit ogruppo di lavoro interforze, costituit opresso il Ministero della difesa, sta predi-sponendo uno schema di disegno di legg eche disciplina ex novo lo stato e l'avanza-mento degli ufficiali delle forze armate edella Guardia di finanza . In tale contestosi prevede di unificare tutte le disposi-zioni relative, nelle more della definitivastesura del testo di tale progetto . Il Go-verno, su iniziativa del ministro delle fi-nanze, ha già presentato al Senato un di -segno di legge per adeguare le norm esull'avanzamento degli ufficiali dell aGuardia di finanza a quelle vigenti per ipari grado delle altre forze armate.

Per quanto riguarda i trasferimenti de lpersonale della Guardia di finanza, cos ìcome in genere quelli delle altre forz earmate, essi sono regolati da disposizion iinterne e, comunque, sono vincolat iall'acquisizione dei periodi di comando ,ove previsti per legge, ovvero ad esigenz edi servizio o, infine, disposti su istanzadegli interessati . Per quanto concerne iruoli ad esaurimento, nell'ambito dell aGuardia di finanza non esistono né per gl iufficiali né per altri settori .

Per quanto riguarda alcuni riferiment iche sono stati fatti all'articolo 11 sia d aparte degli intervenuti sia da parte de lrelatore di minoranza onorevole Santa-gati, confermo che con la disposizion econtenuta nel quinto comma dell'articol o11 si è voluta prevedere la particolar esituazione in cui vengono a trovarsi al -cune regioni come la Calabria, per effett odella abolizione dei depositi SIF . La note -vole distanza delle fonti di approvvigiona -mento comporterebbe costi aggiuntivi d itrasporto che finerebbero per penalizzar eproprio le regioni più bisognose . Nelquinto comma si prevede, pertanto che in

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queste regioni può essere consentito l ostoccaggio dei prodotti SIF, in modo davenire incontro alle accennate esigenze,come d'altronde richiesto anche dall'ono-revole Garzia .

Per quanto attiene all'articolo 12, il pa-gamento differito dell'imposta di fabbri-cazione sui prodotti petroliferi viene ri-dotto da 30 a 15 giorni e con obbligo d iinteressi. Tale riduzione non riguarda i lgreggio, allo scopo di evitare costi aggiun -tivi a questo prodotto, che è la materiaprima dalla cui lavorazione si ottengon otutti i prodotti petroliferi . La riduzioneriguarda anche i prodotti di provenienz aestera, quindi anche il pagamento diffe-rito dei diritti doganali, dove vige anchel'istituto del pagamento periodico, perconcretare i pagamenti di più operazioni.In ogni Baso, la dilazione non può supe-rare i 23 giorni .

Per quanto riguarda l 'articolo 14, sullasospensione della licenza fiscale di eserci -zio, su cui quasi tutti i colleghi sono inter -venuti, vengono sostituiti gli ultimi duecommi dell'articolo 3 del decreto legge 5maggio 1957, n . 271, convertito con modi -ficazioni nella legge 2 luglio 1957, n . 474,per disciplinare in modo più aderente alleattuali esigenze l'istituto della sospen-sione della licenza fiscale di esercizio pe ri depositi di oli minerali per uso commer -ciale .

Secondo il testo originario, la normaprevedeva la sospensione della licenzacome una facoltà dell'ingegnere cap odell'UTIF, da esercitare, in pendenza de lprocedimento penale, nei confronti di co -loro a carico dei quali fosse stata presen-tata denunzia per violazioni costituentidelitto in materia di imposte di fabbrica-zione sugli oli minerali . Questa norma hacomportato problemi di pratica applica-zione sia per l 'ampio margine di discre-zionalità, per cui l ' ingegnere capodell'UTIF non sempre disponeva degl ielementi necessari per un corretto e tem-pestivo esercizio di tale facoltà, sia perl 'individuazione del momento in cui tal efacoltà poteva essere esercitata.

Con il nuovo testo, la sospensione dell alicenza viene ora affidata al giudice,

estendendo al campo delle frodi nel set-tore degli oli minerali le disposizioni con -tenute nell 'articolo 140 del codice penale .Si ritiene che in questo modo si possa rea -lizzare un intervento più tempestivo pe rparalizzare l'attività degli impianti che la -vorano in frode e, nello stesso tempo, piùadeguato alla pericolosità del soggetto de -nunciato sulla base degli elementi di valu -tazione acquisiti nel corso dell ' istrutto-ria .

Sul punctum dolens di una compiut adisciplina della movimentazione, ap-punto, dei prodotti petroliferi e di un piùaffinato controllo teso alla prevenzion eed alla repressione delle innumerevoli, d apiù parti denunciate, frodi nel settore ,desidero assicurare gli onorevoli colleghiche è già stato presentato alla Presidenz adel Consiglio da parte del Ministero dellefinanze un disegno di legge in materia aciò finalizzato . E mi auguro che, dopo i lnecessario coordinamento tra i ministr iconcertanti, la Presidenza del Consiglio l oponga all'esame per la trasmissione a lParlamento . Esso va considerato comeuna vera e propria legge-quadro . Sarannodisciplinati sotto ogni aspetto (nascita ,sviluppo ed estinzione) i depositi dei pro -dotti petroliferi, con una compiuta rego-lamentazione della loro movimentazione ,del rilascio delle licenze ad essi afferenti ,con la rigida elencazione dei poteri d iverifica e controllo attribuiti ai funzionar idelle dogane ed alla Guardia di finanza, econ la previsione di adeguate sanzion ipenali e pecuniarie per ogni ipotesi di tra -sgressione agli obblighi e divieti previsti .Mi pare che sia stata una richiesta una-nime della Commissione finanze e tesoro,anche in occasione dell 'esame di questoprovvedimento .

L 'articolo 19, tanto nonìinato ed incri-minato, disciplina, come è noto, il rim-borso dei diritti doganali all ' importa-zione, indebitamente corrisposti . Al ri-guardo, in ordine ad una presunta, ecces-siva rigorosità della norma, per quant oconcerne la paventata probatio diabolica,da parte degli operatori, del pagament oindebito, è doveroso sottolineare che, do -vendosi far luogo al rimborso a carico del

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bilancio dello Stato e, quindi, dell'inter acollettività, si avrebbe — se si consentiss el'indiscriminato rimborso — l'effetto d iporre a carico della collettività stessa e ,quindi, dei singoli, gli oneri che quest ihanno già subìto per aver pagato i pro -dotti ad un prezzo comprendente anche i lrimborso di siffatti oneri .

Ad avviso del Governo, viceversa, la ga -ranzia della legittimità della norma è dat adall 'ammissione della prova contraria, re -stando pertanto esclusa ogni preoccupa-zione di lesione dei diritti di quegli opera -tori che alla traslazione dell 'onere nonabbiano potuto far luogo .

Come ho già avuto occasione di osser-vare in Commissione, un 'analoga disposi-zione esiste in altri ordinamenti . InFrancia ed in Danimarca esiste da tempo,riconosciuta dalla giurisprudenza comeprincipio generale dell'ordinamento. Epriva di pregio, al riguardo, ogni preoc-cupazione circa eventuali contrasti co nnorme comunitarie . Invero, la corte digiustizia delle Comunità europee — vedisentenze nn . 142 e 143 del 27 maggio 198 1e nn. 61 e 79 del 27 marzo 1980, quest'ul-tima relativa ai diritti sanitari italiani —ha già avuto modo di affermare che «l atutela dei diritti garantiti in materi adall'ordinamento giuridico comunitari onon esige che si conceda la restituzionedei tributi indebitamente riscossi in con -dizioni tali da causare l'indebito arricchi-mento degli aventi diritto».

Mi sia consentito svolgere alcune consi -derazioni in relazione all'articolo 21, se-condo comma, che ha formato oggetto ditaluni rilievi nella Commissione di merito ,da parte del relatore Gottardo e degli altr imembri, là dove prevede il differimento d iun anno per l'adempimento dell'obbligodella tenuta delle scorte di riserva dei pro -dotti petroliferi, limitatamente ai deposit iper uso commerciale . Tale differimentoera già previsto, senza per altro la ricor-data limitazione, come articolo aggiuntiv oal disegno di legge di conversione, sia de ldecreto-legge 10 luglio 1982, n . 430, sia de ldecreto-legge 21 luglio 1982, n . 486, en-trambi decaduti, e venne approvato dalSenato su proposta del Governo.

In sede di approvazione, da parte de lSenato, del disegno di legge di conver-sione del decreto-legge n . 688, fu appro-vato un emendamento recante la suddettafrase limitativa, presentato dal gruppocomunista (senatori Urbani, Bonazzi edaltri), con il parere favorevole del rela-tore, senatore Lai. Finalità dichiaratadell'emendamento era di limitare il diffe-rimento dell'obbligo della tenuta dell escorte di riserva e dell 'integrazione dellestesse agli operatori piccoli e medi titolar idi depositi commerciali, per i quali «vi èl 'esigenza di evitare forti immobilizzi d icapitale, che invece non può essere invo-cata per le compagnie petrolifere e per igrandi impianti di raffinazione, ch ehanno tratto notevoli benefìci dal cambia -mento dei regimi dei prezzi dei prodott ipetroliferi» . In sede di esame del provve-dimento in Commissione, il relatore pe rla maggioranza onorevole Gottardo, h aespresso serie perplessità sulla modific aapportata al Senato, la quale, «limitand ola proroga di un anno ai soli depositi pe ruso commerciale, crea oneri aggiuntiv icalcolabili, per l'ENI, in circa 900 mi-liardi e, per i privati, in circa 300-400miliardi, e ciò senza reali esigenze di mer -cato». In conseguenza, il relatore per l amaggioranza, l'onorevole Garzia ed altr icolleghi hanno chiesto che si impegni i lGoverno a rimediare, utilizzando uno de idecreti-legge in corso di esame (comed'altronde è stato testé ribadito), con sca-denze meno ravvicinate di quello in di-scussione .

Come già preannunziato in Commis-sione, ribadisco all 'Assemblea — e quindial relatore per la maggioranza ed ai col -leghi intervenuti — che il Governo si ado -pererà per trovare una soluzione equita-tiva nei termini auspicati dai ricordat icolleghi .

Intendo spendere alcune parole sull'ar-ticolo 22, concernente la riduzione degl iaggi esattorali sui versamenti diretti . Taledisposizione, in attesa che sia discusso edapprovato il disegno di legge n . 1447, perla riforma generale del sistema di riscos-sione, costituisce nella sostanza un passoverso la determinazione di compensi pro-

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porzionati ad effettivi carichi operativi . Èuno dei rilievi che, sia in Commissioneche in questa sede, ha espresso l'onore-vole Giura Longo. Ritengo che, nel mo-mento in cui si affronterà il disegno d ilegge di cui sopra, cosa che mi auguroaccada nel più breve tempo possibile, i ldiscorso degli aggi esattoriali, intesi inmodo globale, così come portato alla no-stra attenzione dall'onorevole Giur aLongo, troverà la sua normale applica-zione. Invero, la proposta riduzione degl iaggi esattoriali è largamente compensat adal minor onere di lavoro conseguentealla riduzione delle imposte iscritte aruolo, anche in ragione dell'introduzion edel condono tributario, che di fatto com-porta lo smaltimento della quasi totalitàdelle iscrizioni a ruolo relative al periodo1976-1981 . In relazione alle preoccupa-zioni manifestate in sede di discussionedel provvedimento, circa la mancata pre-visione di una norma di sanatoria per gl ieventuali effetti dell'applicazione dell'ar-ticolo 6 del decreto-legge 31 luglio 1982 ,n . 486, e dell'articolo 9 del decreto-leggein esame, soppresso dal Senato, in ma-teria di piccolo abusivismo edilizio, comu -nico a nome del Governo che è in corso d ielaborazione, presso i ministeri compe-tenti, un apposito schema di disegno d ilegge, inteso a disporre una sanatoria de ipredetti effetti .

VARESE ANTONI . Un disegno d ilegge. . . ?

FRANCESCO COLUCCI, Sottosegretario d iStato per le finanze . Sì, un disegno dilegge.

Infine, per quanto concerne il second ocomma dell'articolo 6, con riferimento a lcredito di imposta del 42,85 per cento, i lGoverno si impegna a promuovere un'ini-ziativa legislativa intesa ad estendere l adisposizione del secondo comma dell'arti-colo medesimo del provvedimento al no-stro esame, con la stessa decorrenza, atutte le società di capitale .

Mi sia infine consentito, signor Presi -dente, nel riconoscere l'amicizia e la cor-

dialità con cui l'onorevole Alessandr oTessari ha voluto manifestare il suo pen-siero, di dichiarare che sono molto ama-reggiato per il fatto che è stata sollevat auna questione nella quale sono coinvolt opersonalmente ed in relazione alla qual eho già fornito al competente organo delParlamento ogni notizia utile, non man-cando, contestualmente, di rilevare comele millanterie di cui sono stato fatto og-getto costituiscano un maldestro tentativodi infangare la mia persona . Ale organoha già esaminato la questione, sul cu imerito . . .

ALESSANDRO TESSARI. Non è quella lasede! Non chiediamo giustificazioni qu identro!

FRANCESCO COLUCCI, Sottosegretario diStato per le finanze. Lasciami dire, Tes-sari! Volevo appunto far presente che no nentro nel merito della vicenda, ma cred oche tutte le persone serie ed in buona fededebbano evitare di cadere in . atteggia -menti pregiudizialmente persecutori e d ibasso strumentalismo politico (e non m iriferisco, e videntemente, alla tua per -sona, collega Tessari) . Laddove il dissens oesista, esso deve essere manifestato in ter -mini appropriati, corretti, e con motiva-zioni che non lascino dubbi sulla sua ver anatura. Con animo sereno, e consapevoledi avere la coscienza a posto, ho tutelatola mia dignità, utilizzando esclusivamentegli strumenti che un uomo politico, unparlamentare, può e deve usare . Sonoquindi restato al mio posto, nella certezzache l ' inconsistenza delle accuse ed il mal -destro tentativo di infangarmi faranno l afine che meritano . Chi ha la coscienzapulita e l 'animo sereno non deve cert opreoccuparsi delle farneticazioni di qual-cuno (al di fuori di questa sede), ma ri-mettersi semplicemente al giudizio dell eautorità competenti. Ed è quello che hofatto (Applausi) .

PRESIDENTE. Il seguito del dibattito èrinviato alla seduta di domani .

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Annunzio di interrogazion ie di interpellanze.

PRESIDENTE . Sono state presentat ealla Presidenza interrogazioni e interpel-lanze. Sono pubblicate in allegato ai reso -conti della seduta odierna .

Annunzio di risoluzioni .

PRESIDENTE . Sono state presentat ealla Presidenza risoluzioni. Sono pub-bliate in allegato ai resoconti della sedutaodierna .

Ordine del giornodella seduta di domani .

PRESIDENTE. Comunico l'ordine de lgiorno della seduta di domani :

Giovedì 25 novembre 1982, alle 9,30 .

1 . — Seguito della discussione del di -segno di legge :

S . 2040 — Conversione in legge, conmodificazioni, del decreto-legge 30 set-tembre 1982, n. 688, recante misure ur-genti in materia di entrate fiscali (appro-vato dal Senato) (3737) .

Relatori: GOTTARDO, per la maggioranza;SANTAGATI, di maggioranza .

(Relazione orale) .

2. — discussione del disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legge21 ottobre 1982, n . 769, recante disposi-zioni urgenti in materia di commercioestero (approvato dal Senato) (3760) .

Relatore: LAFORGIA .(Relazione orale) .

3. — Discussione del disegno di legge :

Conversione in legge del decreto-legge21 ottobre 1982, n. 770, recante disposi-zioni concernenti l'esercizio degli im-pianti di riscaldamento (approvato dal Se -nato) (3761) .

Realtore: ALIVERTI .

(relatore orale) .

La seduta termina alle ore 20,45 .

Ritiro di un documentodel sindacato ispettivo .

Il seguente documento è stato ritirato da lpresentatore: interpellanza Martelli n . 2-02182 del 23 novembre 1982 .

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIODEI RESOCONTI

Avv . DARIO CASSANELL O

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBALEDOTT. MANLIO ROSSI

Licenziato per la composizione e la stampadal Servizio Resoconti alle 22 .50.

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RISOLUZIONE IN COMMISSIONE,

INTERROGAZIONI E INTERPELLANZEANNUNZIATE

RISOLUZIONE IN COMMISSION E

La IX Commissione ,

premesso che la ripartizione dellefunzioni tra amministrazione centrale e pe-riferica deve essere ridisciplinata in sededi riforma del Ministero dei lavori pub-blici ;

considerato che, nella attuale situa-zione di crisi finanziaria, il Ministero dei

lavori pubblici deve tendere ad una sem-pre maggiore accelerazione delle procedu-re di impegno della spesa ;

impegna il Governo,

in attesa della riforma del Ministero de ilavori pubblici, ad assumere urgentementeiniziative per la proroga del termine sta-bilito nel decreto-legge 15 marzo 1965 ,n. 124, e successive modifiche e proroghe ,che dà la facoltà, nei casi stabiliti dall alegge, ai provveditori alle opere pubblichec ai presidenti del Magistrato del Po edelle Acque di approvazione dei progett ie dei contratti senza alcun limite di valo-re e senza l'obbligo del preventivo concer-to con le altre amministrazioni .

(7-00241) « BOTTA, FORNASARI, GIGLIA, MAN-FREDI MANFREDO » .

*

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA IN COMMISSION E

IANNIELLO . — Al Ministro dell'indu-stria, del commercio e dell'artigianato . —Per conoscere - premesso :

che la GEPI rilevò nell'ormai lonta-no 1976 la ANCUS SpA di Arzano (Napo-li) con 450 lavoratori in organico ;

che nel 1978 in un incontro press oil Ministero con le organizzazioni sinda-cali definì un piano che prevedeva nel cor-so dei successivi due anni la collocazion edi 320 lavoratori in due distinte nuoveattività produttive denominate ATEL e Po-liform, e dei rimanenti 130 in altre dueaziende in via di costituzione nella zona ;

che nel corso di questi anni, nono-stante l'impiego di alcune decine di mi-liardi, tali attività non hanno avuto pro-spettive produttive;

che la GEPI si impegnò, appena loscorso luglio, a ricollocare i lavoratori i nnuove altre aziende frattanto create, m ache già a settembre di quest'anno ha an-nunciato ai lavoratori il fallimento dell enuove ipotesi -

quali misure intende adottare per ac-certare le responsabilità e i costi di talifallimentari operazioni realizzate dalla GE-PI nella specifica situazione denunciata ,quali provvedimenti intende adottare ne iconfronti dei responsabili, e soprattutt oquali misure intende porre in atto per as-sicurare una prospettiva di lavoro produt-tivo ai lavoratori interessati .

(5-03600)

LODOLINI, TAGLIABUE, BERNINI ,LANFRANCHI CORDIOLI E ZANINI . —Ai Ministri della difesa e della sanità . —Per conoscere :

1) in riferimento a quanto espostodai delegati dei militari di leva della ca-tegoria « E », eletti nei consigli intermed idi rappresentanza (COIR), nell'incontrodel 20 maggio 1982 con il Ministro della

difesa, circa l'indagine sul fenomeno dell etossicodipendenze in ambito militare ef-fettuata dal COIR del 5° Corpo d'Armata :

a) i risultati di tale indagine;

b) i motivi per cui a tutt 'oggi (aoltre un anno dalla conclusione della in-dagine) il documento finale e i dati sta-tistici emersi ancora non sono stati res ipubblici dal competente comando e per-ché non sono stati ancora inoltrati a lParlamento e al Ministero della sanità ;

2) quale valutazione viene data sul -la gravità di tale comportamento da part edella gerarchia militare, che si ostina avolere minimizzare l 'entità del fenomenodella tossicodipendenza, triste realtà de lmondo giovanile in generale, che coin-volge purtroppo anche l'area dei militari ,specie di leva, fornendo dati inaccettabil ie artefatti ;

3) se non ritengano che tale atteg-giamento sia pregiudizievole per un piùapprofondito e necessario studio del fe-nomeno complessivo e nell 'ambito mili-tare in particolare, al fine di individuareogni possibile forma di prevenzione e re-cupero dei giovani coinvolti ;

4) se non reputano opportuno orga-nizzare - in relazione alle risultanze del-l'indagine di cui sopra - un convegnospecifico sul problema delle tossicodipen-denze nella realtà militare.

(5-03601 )

AMODEO . — Al Ministro della pubbli-ca istruzione. — Per sapere - in relazioneall'interpretazione restrittiva, contenuta nel -l'articolo 7 della circolare ministerialen. 230 del 21 luglio 1982, delle disposizio-ni in materia di permanenza in serviziopreviste dall'articolo 58 della legge n . 270del 1982 ; considerato che una tale inter-pretazione ha di fatto impedito a migliaiadi insegnanti il diritto alla immissione neiruoli, dando conseguentemente luogo adun ingente contenzioso amministrativo –se ritenga opportuno e corretto rettificarela predetta circolare in ossequio allo spi-rito ed al dettato della legge n . 270 del1982 .

(5-03602)

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AMODEO. — Ai Ministri del lavoro eprevidenza sociale, dell'industria, commer-cio e artigianato e delle partecipazion istatali . — Per sapere - in relazione allasostanziale smobilitazione dell'industria pe-trolchimica a partecipazione statale nell aprovincia di Ragusa, non compensata dainvestimenti sostitutivi malgrado precis iimpegni assunti nei confronti delle popo-lazioni interessate e delle forze sociali ,e considerata la precarietà della situa-zione di centinaia di lavoratori del pe-trolchimico di Ragusa e Gela, in cassa in-tegrazione guadagni ancora per pochi gior-ni - se si ritenga di dover urgentement eintervenire per indirizzare il settore dell epartecipazioni statali allo sviluppo dell'are ain questione e proporre, nell ' immediato, l aproroga delle misure di cassa integrazione.

Per conoscere, inoltre, i dati sulle con-sistenze dei giacimenti di petrolio nell'areadi Ragusa, già della GULF ed attualmentegestiti dall 'AGIP, nonché su quelli esplo-rati dalla Montedison nei pozzi Mila e Ve-ga di Marina di Ragusa, anche per pro -gettare ristorni di iniziative industriali e dinterventi a sostegno dell'economia del ra-gusano .

(5-03603 )

AMODEO . — Al Ministro della mari-na mercantile . — Per conoscere - pre-messa la recente nomina del dottor Pao-lo Arata a direttore dell'Istituto central eper le ricerche scientifiche e tecnologich eapplicate alla pesca marittima, avvenutasenza il pubblico concorso previsto dal-la legge n . 70 del 1975 - le obiettive mo-tivazioni che hanno consigliato tale no -mina ed il curriculum professionale van-tato dal prescelto per tale incarico .

(5-03604 )

TAGLIABUE E LODOLINI . — Ai Mini-stri della sanità, dei beni culturali e am-bientali e dei lavori pubblici . — Per cono-scere - premesso che :

un rapporto dell 'Istituto italiano diidrobiologia del Consiglio nazionale dellericerche di Pallanza (lago Maggiore) svolto

a seguito di una ricerca effettuata nel pe-riodo agosto 1978-luglio 1979 porta in evi-denza un preoccupante inquinamento atmo-sferico;

dall'analisi dell'acqua raccolta duran-te le precipitazioni nel periodo agost o1978-luglio 1979 è emersa la presenza d iquantità di sostanze chimiche : solfati, ni-trati e cloruri nella misura del 36,7 pe rcento per i solfati, dell'11,3 per cento pe ri nitrati, del 4,4 per cento per i cloruri ,oltre ad un grado di acidità dell 'acquavariabile tra un valore minimo di Ph del3,97 e massimo del 4,64 ;

nell'acqua piovana, sempre dallo stu-dio del CNR, sono state trovate anchetracce di ammonio, calcio, sodio e potas-sio in un ordine di grandezza pari all'1, 2milligrammo per litro, mentre a livelli pi ùbassi tracce di composto di silicio e d ifosforo ;

una tale situazione nella « qualitàdell'atmosfera » sulla città di Como appa-re essere la causa di fenomeni di corro-sione e degrado dei monumenti e tale daindurre alla necessaria precauzione primadi riportare all'aperto i Podii Pliniani de lDuomo. -

a) quali sono gli interventi che, sul -la base dello studio dell ' istituto di idro-biologia del CNR di Pallanza, si intendonoproporre a fronte dell ' inquinamento atmo-sferico sulla città di Como al fine di pre-venire e tutelare l'ambiente, la popolazio-re e i monumenti che costituiscono l astoria e la cultura della città;

b) quali sono le cause che originan ola presenza di zolfo, cloro, azoto e sodi onella « pioggia » che cade sulla città d iComo e generano uno stato di fondatapreoccupazione nella popolazione della cit-tà di Como .

(5-03605 )

GRADI E FORTE SALVATORE . — AlMinistro dei trasporti. — Per conoscere -premesso :

che il capo primo del titolo IV dell e« Condizioni e tariffe per i trasporti delle

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cose sulle ferrovie dello Stato » definiscenatura, limiti ed estensione della respon-sabilità delle FFSS nell'esecuzione del tra -sporto e fissa, altresì, gli obblighi di in-dennizzo dell'amministrazione per i previ-sti casi di ritardo, avaria e/o perdite dicui la stessa sia responsabile ;

che, analogamente, il capo II dellostesso titolo IV definisce le responsabilit àdell'utente per l'irregolare dichiarazione opresentazione della cosa e fissa tasse, so-prattasse e penalità a carico dello stess oper i previsti casi di irregolarità di cu isia responsabile ;

constatato che una analisi degli arti-coli in argomento consente di rilevare, siarelativamente al capo I sia relativament eal capo II che sono due i criteri dettatidalla norma per la definizione e quantifi-cazione delle indennità a carico delleFFSS da una parte e delle tasse e soprat-tasse a carico dell 'utente dall'altra ;

che, in dettaglio, si può osservar equanto segue :

l'articolo 49 fissa l'indennità a ca-rico delle FFSS in misura forfettaria in-dipendente dal prezzo di trasporto, al pa-ragrafo 1, e una indennità proporzionaleal prezzo di trasporto al paragrafo 2 ;

l'articolo 50 (paragrafo 1, punto 1) ,fissa una misura massima di indennità ,indipendente dal livello tariffario, da por -si a carico delle FFSS sia per il caso d idanni non provati (lettera a) sia per i lcaso di danni provati (lettera c) ;

l'articolo 54 stabilisce, a carico del -l 'utente, tasse e soprattasse proporzional ial prezzo di trasporto, relativamente all eirregolarità previste al primo comma delparagrafo 3 e ai paragrafi 5 e 6, e so-

prattasse fisse indipendenti dal prezzo d itrasporto per le irregolarità previste a lparagrafo 4. Alla luce di tali elementi c'èda rilevare che le variazioni di caratteregenerale delle tariffe - quali, ad esempio ,quelle introdotte con l 'articolo 4 del de-creto interministeriale n . 1731 del 6 lu-glio 1982 e l'articolo 4 del decreto delPresidente della Repubblica 2 agosto 198 2- si risolvono in una palese disparità ditrattamento degli utenti in ordine ai casidi indennità a loro favore e di penalit àa loro carico. Difatti, mentre nel caso d iindennità o penalità proporzionali al li-vello tariffario gli utenti sono assoggettat iad un trattamento uniforme che si so -stanzia nel mantenuto rapporto tra il li-vello tariffario e le indennità o penalità ,nel caso di indennità fisse inderogabili gl iutenti creditori di indennità subiscono u ntrattamento meno favorevole rispetto a iprimi e gli utenti debitori di penalitàfruiscono, sempre rispetto ai primi, di untrattamento più favorevole. Un generaleaumento delle tariffe, in sostanza, mentreda un lato colpisce in egual misura tuttigli utenti, dall'altro, avendo come effett ocollaterale di far aumentare proporzional-mente le misure delle indennità e penalit àvariabili contestualmente col variare dellivello tariffario, ma di lasciare immutat ele misure delle indennità e penalità fis-se, produce una sperequazione tra gli stes-si, che appare immotivata sia in linea d idiritto che sotto il profilo commerciale -

se il Ministro intenda adottare mi-sure che siano idonee a rimuovere la spe-requazione, attraverso l 'adeguamento dellemisure fisse in argomento al livello tarif-fario conseguito, con 'i provvedimenti adot-tati posteriormente alla ultima definizio-ne delle stesse .

(5-03606)

*

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA SCRITT A

ACCAME. — Al Ministro della difesa.— Per conoscere se risponde a verità ch epresso la foresteria ufficiali dell'esercitoin via della Lungara 81/C, dove già sonostati di recente ultimati consistenti lavor idi ristrutturazione, siano previsti a brev etermine nuovi lavori che di fatto annulle-rebbero i precedenti per i quali sono stat eeffettuate notevoli spese .

Per conoscere, inoltre, le ragioni percui il comandante delle unità servizi d acui dipende Ia foresteria sembra inamovi-bile in quanto risulta che detiene il co-mando da circa sette anni ed è stato con-fermato recentemente nel posto in dispre-gio alla normale prassi .

(4-17290)

ACCAME. -- Al Ministro della difesa.— Per conoscere se, in relazione albilancio della difesa per l'anno 1983, te-nendo conto che è stata ventilata la ri-duzione del numero dei militari di leva ,non sia stata presa in esame anche la op-portunità di non trattenere o richiamarein servizio ufficiali, generali e colonnelli, ch eda anni sono trattenuti, o richiamati ,per esigenze varie, ma, in particolare pe ril terremoto nel meridione . Quanto sopraperché detti ufficiali sono stati quas isempre utilizzati per altri motivi e co nattribuzioni inferiori al grado rivestit oe tenendo conto infine che se propri odovesse essere necessario del personaleaggiuntivo negli alti gradi, potrebbe esse -re esaminata la possibilità di utilizzar egli ufficiali in aspettativa .

(4-17291 )

ACCAME . -- Ai Ministri dell'interno edella marina mercantile e al Ministro peril coordilialnellto dei servizi concernentila protezione civile. — Per conoscere sesono al corrente della situazione dei vigil idel fuoco del distaccamento portuale d iLa Spezia, situazione che presumibilmen -

te trova punti di contatto con altre ana-loghe in campo nazionale .

Per conoscere in particolare se sonoal corrente che:

1) l'imbarcazione a disposizione deivigili del fuoco non è omologata al Re-gistro navale italiano (RINA) pur venen-do impegnata a lavorare oltre che nelporto anche nelle acque del golfo e fuoridalle acque del golfo, cioè in zone dovepuò

incontrare mare grosso .

L'imbarca-zione manca di idonei servizi di salvatag-gio, come quelli che, per legge, possiedeogni imbarcazione omologata . Manca adesempio la possibilità di impiego di unautogonfiabile per i membri dell'equipag-gio. La velocità massima dell'imbarcazio-ne, che viene impiegata in operazioni d isoccorso, è di 10 nodi, una velocità cioèbassissima che la rende inidonea al com-pito. Anche per il comparto macchine nonesistono sistemi di sicurezza previsti perl ' impiego di sommozzatori, non esiston oadeguate attrezzature (i sommozzatori de-vono cambiare d'abito all 'aperto) . Non èstabilito quale deve essere il numero del -le persone da imbarcare . Infine l'imbarca-zione non è dotata di strumentazione pe rla navigazione notturna e in caso di neb-bia (Radar) né per la ricerca sul fondo(Sonar) ed è insufficiente il supporto lo-gistico (ormeggio-casermaggio) ;

2) per gli equipaggi dell'imbarcazio-ne che operano in turni di 12 ore sus-sistono seri problemi : ad esempio al pa-drone ed al motorista vengono rilasciat i(in base all'articolo 19 della legge n . 850)degli appositi pat'entini che non hannoperò la stessa funzione degli analoghi do-cumenti previsti per . la gente di mare cheeffettua navigazione costiera, controllat idalle capitanerie (ciò anche se il sopra -detto personale effettua corsi di addestra-mento presso la Marina militare, l ' Istitu-to Giorgio Cini, l'Istituto Manzoni d iGenova, ecc .) . Per gli altri membri degl iequipaggi non sono previsti documenti d iimbarco né è previsto che sappiano nuo-tare e vogare e ciò con gravi rischi pe rla sicurezza . Spesso vengono inviati abordo vigili del fuoco esterni di cui no n

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si conosce l'idoneità d'impiego in mare ,il che specie in operazioni di soccorsocrea non poche preoccupazioni . In sostan-za i vigili non risultano imbarcati anchese svolgono regolare attività d'imbarco ;

3) per quanto concerne le condizion ieconomiche degli equipaggi, queste, inrapporto al decreto del Presidente dell aRepubblica n . 1052 del 29 dicembre 1973,differiscono da quelle degli analoghi equi -paggi imbarcati della Guardia di finanza ,dei carabinieri, della pubblica sicurezza edegli agenti di custodia agli effetti de ltrattamento di quiescenza .

Per conoscere, in relazione alle gravicarenze sopra segnalate e allo importan-tissimo compito che ai fini della prote-zione civile svolgono i vigili del fuocoimbarcati, quali provvedimenti urgenti iMinistri interrogati intendano adottare .

(4-17292 )

ACCAME . — Al Ministro della difesa .— Per conoscere, se è al corrente dellascarsissima diffusione che nell'ambitodelle forze armate ha l'attività delle rap-presentanze militari ;

per conoscere in particolare se ri-sponde a verità che fino a tutto il mesedi ottobre 1982 molti militari di molt ienti e reparti non avevano potuto ancoraleggere il parere del COCER sul test odel nuovo regolamento di disciplina (for-mulato parecchi mesi prima), non essen-do pervenuto il testo della delibera airispettivi enti e reparti .

Il fatto segnalato riveste considerevol eimportanza perché si riferisce ad un pa-rere sul testo normativo più importanteper i militari : il regolamento di discipli-na guida di ogni comportamento di ser-vizio, specificazione ed attuazione dell astessa legge dei principi .

Quanto sopra tenendo presente cheall'articolo 37, terzo comma, del RARM,si stabilisce: « Il testo della deliberazionedel COCER è inviato a tutti i COIR eda questi ai COBAR per l'interna diffu-sione tramite gli albi di unità di ba-

se » ; quindi, se vi è stata la mancatadiffusione della delibera, ci si troverebb edi fronte ad una vera e propria violazio-ne di un preciso dettato normativo .

Per conoscere in conseguenza se nonintende far aprire una inchiesta per com-prendere come mai la diffusione dell 'at-tività delle rappresentanze sia così ma-le assicurata accertando le eventuali re-sponsabilità. La gravissima crisi in cu iversano le rappresentanze, ben nota or-mai, è anche conseguenza di questa man-canza di informazioni sull 'attività dellestesse che ha fatto perdere fiducia a lpersonale. militare sulla validità dell 'isti-tuto .

(4-17293 )

ACCAME . — Al Ministro degli affar iesteri. — Per sapere se risulti al Gover-no che Malta, dopo aver stipulato untrattato di protezione militare con l'Ita-lia abbia chiesto a'l'URSS di garantirela neutralità dell'isola (aprendo anche un aambasciata) .

Per conoscere se questo « tuziorismo »è ritenuto compatibile con l'accordo ita-liano, quali implicazioni comporta e s esono state chieste spiegazioni al gover-no maltese .

(4-17294)

ACCAME . — Al Ministro di grazia egiustizia . — Per conoscere – in riferimen-to alla risposta data all'interrogazione nu-mero 4-15395 (Resoconto sommario n. 534del 13 luglio 1982) – se risulti al Mini-stro che il procedimento penale n . 5759del 1979, definito con sentenza istruttori adi non doversi procedere per interventodi amnistia, si riferisca ad illeciti edilizicommessi nel 1979 nel corso dei lavori d iristrutturazione del cantiere Intermarine ,lavori che, per quanto consta all ' interro-gante, portarono tra l'altro allo scavo d iuna trincea all'interno dello stabilimento ,con aumento di volumetria di oltre 5 .000metri cubi .

Per conoscere se risulti al Ministroche l'amnistia sia stata applicata nei con-fronti della ditta che non figura nell'elen-co dei procedimenti penali riferibili agli

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insediamenti cantieristici sul Magra, con -tenuto nella risposta dì cai sopra .

Tutto ciò in considerazione del fatt oche, per questo tipo di reati, l 'amnistiasi applica solo nel caso di aumenti divolume di piccola entità, mentre i lavorieseguiti hanno comportato aumenti di vo-lume largamente eccedenti i limiti normal-mente ritenuti accettabili .

(4-17295)

ACCAME . — Ai Ministri della difesa edelle finanze. — Per conoscere – pre-messo :

a) che nel 1975, come si può leg-gere nel bilancio della S .p .A . Inter Inter-national Marine of Italy, la società haeffettuato studi e ricerche sistematiche perla realizzazione di una speciale vetroresi-na (FRP) amagnetico/antishock; tale atti-vità è stata svolta a seguito di specificointeresse dimostrato dalla M.M.I . per larealizzazione di cacciamine in F .R.P . ;

b) che nel quadro di questa attivitàfurono « progettate e realizzate a livell odi prototipo da Intermarine » varie strut-ture « in funzione prioritaria delle qualitàrichieste specificatamente per la costruzio-ne di un cacciamine . Le prove, oltre ' adessere condotte all'interno dell 'azienda, so-no state eseguite anche presso gli ufficicompetenti della M.M.I . » (bilancio Inter-marine al 31 dicembre 1975) ;

c) che nel mese di febbraio del 197 6« Intermarine ha ricevuto da parte dell aM.M .I. la specifica richiesta d'offerta pe r10 cacciamine aventi le caratteristiche giàstudiate » (ibidem) ;

d) che successivamente, nell'april e1976, la M .M .I. indisse una ricerca dimercato (notare : una ricerca di mercatoeffettuata dopo la richiesta di offerta pe ri 10 cacciamine !) per l'elaborazione d'unprogetto completo di cacciamine in F .R.P . ,assegnando a tutti i concorrenti delle spe-cifiche costruttive peraltro, già note all'In-termarine sin dal 1975 ;

e) che le specifiche secondo l'Ammi-nistrazione della difesa così come ogni

notizia relativa alla costruzione dei cac-ciamine, rivestono carattere di riserva-tezza –

se risulti ai Ministri che nel 1975 ,allorché la M.M.I . iniziò con l'Intermari-ne la collaborazione per la realizzazion edei cacciamine in F.R.P., il pacchetto azio-nario era controllato in massima part edalle seguenti ditte :

« Verkhers Aktiengesellschaft » di Lo-sanna;

« Simonin A .G. » di Zurigo ;

«Thesa S.A. » del Lussemburgo ;

« Credit Industriel S .A . » di Zurigo ;

«Thesaurus Overseas InvestimentsInc. » di Montreal (Canada) .

Tale assetto azionario, per quanto con -sta all 'interrogante, esisteva anche all'epo-ca della ricerca di mercato .

Per conoscere, inoltre, se i Ministri sia -no a conoscenza del fatto che ditte italia-ne che avevano preso parte alla sopraricordata ricerca di mercato (effettuata ,tra l 'altro, quando già il Jane 's FightingShips riportava la notizia dell'assegnazio-ne dei 10 cacciamine, previsti dalla legg enavale, all'Intermarine – cacciamine ch epoi furono 4 – abbiano tradotto in unesposto rivolto al Ministro pro' temporedella difesa le loro proteste per le singo-lari modalità seguite dall'Amministrazion enel condurre la ricerca stessa . Queste dit-te italiane, tradizionali fornitrici dellaM.M.I ., tra loro consorziatesi per megli oaffrontare l ' impegno, entrarono in gravidifficoltà a seguito degli sviluppi della vi-cenda .

Per conoscere, tutto ciò premesso, co-me sia stato possibile, che una ditta, l aquale all'epoca dei fatti era pressoché to-talmente straniera, abbia ottenuto tal iagevolazioni, a scapito di ditte italiane .

Per conoscere, inoltre, come la marin amilitare abbia potuto rendere note conoltre un anno d'anticipo ad un cantiereprevalentemente straniero specifiche co-struttive riservate .

(4-17296)

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ACCAME. — Al Ministro della difesa .— Per conoscere - premesso :

che presso 1 '11 Centro radar aero-nautica militare di Poggio Renatico (Fer-rara) esistono da circa 10 anni ambient idi lavoro in cui sono presenti, all 'interno,rivestimenti di amianto, di cui è nota datempo la responsabilità nell'insorgenza d igravissime malattie quali la fibrosi pol-monare, il tumore del polmone e il meso-telioma della pleura, del peritoneo e de lpericardio ;

che risulta che in tali ambienti dilavoro non sono state mai poste indica-zioni e segnalazioni del pericolo che cor-rono i militari che vi operano ;

che risulta che i militari del repar-to non siano mai stati informati dell'esi-stenza del pericolo e che neppure i mem-bri della commissione interna di preven-zione infortuni siano mai stati informat idel problema - :

se il Ministro della difesa sia alcorrente di quanto accade all'11 Centroradar di Poggio Renatico ;

quali motivi abbiano indotto il co-mando a non avvertire del pericolo esi-stente i militari del reparto ;

per quale motivo la commissioneinterna di prevenzione infortuni non si amai stata informata del problema ;

quali azioni, preventivo-sanitarie etecniche siano in corso per eliminare i lpericolo ;

quali controlli sanitari siano stat ieffettuati sul personale esposto negli ulti -mi dieci anni al pericolo .

(4-17297 )

ACCAME. — Al Ministro della difesa .— Per conoscere :

a) se risponde a verità che :

1) il generale di brigata in spe del-l'esercito Sandro Romagnoli - incluso nel -le aliquote di ruolo per l'avanzamento ascelta per l'anno 1982 dei pari gradoiscritti nel ruolo unico dei generali prove-

nienti dalle armi di fanteria, cavalleria ,artiglieria e genio - sarebbe stato valutat oe giudicato idoneo all 'avanzamento al gra-do superiore nonostante l 'ufficiale, all 'epo-ca dei lavori della commissione superior edi avanzamento e successivamente, fossestato ricoverato per molti mesi, sottopo-nendosi a due delicatissimi interventi chi-rurgici all'intestino, dapprima presso l'o-spedale civile di Pordenone (ultimo qua-drimestre 1981) e quindi alla clinica chi-rurgica della Università di Padova (aprile -maggio 1982), come risulta dalle relativecartelle cliniche, e venisse quindi a man-care del periodo minimo di permanenzanel grado e dello « eminente » requisit odell'idoneità fisica prescritto dal primo esecondo comma dell'articolo 1 della leggen. 1137 del 1955 ;

2) alla competente direzione gene-rale per gli ufficiali dell'esercito non ri-sulterebbero mai pervenute né le comuni-cazioni di rito relative ai ricoveri dell'in-teressato in luogo di cura né la prescritt asospensione del giudizio di avanzament oai sensi del secondo comma dell'articolo21 della suddetta legge n. 1137 del 1955 ,disattendendo in tal modo tassative dispo-sizioni esistenti in materia .

In ogni caso, chiede di conoscere, inalternativa :

a) i motivi delle mancate segnalazio-ni e chi ne siano i responsabili ;

b) il numero di protocollo e la dat adei relativi atti se prodotti ;

3) nessun provvedimento medico-legale sarebbe stato adottato nei riguard idel generale Romagnoli in quanto lo stes-so non si sarebbe mai sottoposto a visitapresso la competente commissione medic aospedaliera (nessun atto risulterebbe pres-so gli ospedali militari della regione nord-est) così come prescritto per il personalemilitare di tutte le categorie e di tutti igradi ;

b) di quale tipo di licenze abbiafluito l'interessato durante l'anno 1981 enel 1982, indicando i periodi esatti, lo-calità e recapito ;

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c) se esistano norme particolari ch eescludano tali citate comunicazioni sol oper i generali e gli ammiragli ;

d) se, in conseguenza delle lungh eassenze per degenza e « convalescenz aprivata », l'ufficiale :

1) abbia o meno continuato adespletare il proprio incarico anche inrelazione alle prescrizioni di cui al de-creto del Presidente della Repubblica nu-mero 1461 del 1965 in materia di docu-mentazione caratteristica sia nei suoi ri-guardi che nei confronti del personal edipendente ;

2) abbia potuto assolvere compiu-tamente e senza conseguenze per l'efficien-za della grande unità le delicate e nu-merose incombenze di natura operativa ,addestrativa, logistica ed amministrativ adevolute ad un capo di stato maggioredi un comando di corpo d'armata ;

e) il motivo per cui la stragrandemaggioranza degli atti del comando Vcorpo d'armata emessi in tali periodi si apervenuta ai reparti dipendenti firmati ,per conto del generale Romagnoli, dalsottocapo di stato maggiore e se quest ifosse in possesso di legittima facoltà pe rsostituirlo ;

f) se la commissione superiore diavanzamento dell'esercito fosse o men oinformata delle infermità dell'ufficiale e ,in caso affermativo, il numero di proto -collo e la data del relativo atto ed i mo-tivi per cui si è proceduto ugualment ealla valutazione del generale ;

g) se non consideri urgente e neces -sario :

1) promuovere- un'inchiesta sullavicenda anche per accertare l'esistenz adi eventuali aspetti penalmente e disci-plinarmente rilevanti a carico dell'inte-ressato per non aver fatto conoscere l asua effettiva posizione di stato e di tut-to il personale che vi risultasse comun-que coinvolto ;

2) informare la magistratura rni-litare ;

3) verificare la validità di lavor idella commissione superiore di avanza -mento dell'esercito per la valutazione deigenerali di brigata per l'anno 1982, an-nullando anche l'iscrizione nel relativoquadro di avanzamento del generale Ro-magnoli ;

4) rinnovare - se giudicato idone ofisicamente - Ia valutazione dell'ufficialeo, in caso contrario, includere tra gl iiscritti nel quadro di avanzamento algrado di generale di divisione in servi -zio permanente effettivo dell'esercito, i lprimo dei valutati, giudicati idonei enon iscritti nel quadro stesso ;

h) la valutazione del Ministro sullagravità dei fatti emersi, che, ove confer-mati, stanno purtroppo ancora una vol-ta a dimostrare come nelle forze arma-te la legge continui a non essere ugual eper tutti e come il malcostume sia tutto-ra ben radicato in non pochi ambient iapicali delle gerarchie militari tanto ,daarrivare persino a violare, spesso impune-mente, le leggi pur di conseguire adogni costo i vertici della carriera ;

i) come il Ministro intenda interve-nire in futuro per evitare il ripetersi d isimili biasimevoli ed incredibili episodi ,che, oltre tutto, arrecano danno a no npoche persone ed alla stessa organizza-zione militare .

(4-17298 )

GRIPPO . Al Ministro del bilancio edella programmazione economica . — Perconoscere in base a quale criterio, e sull abase di quali informazioni, il cervello elet-tronico in dotazione al Ministero del bi-lancio ha partorito l 'assegnazione dei 6 5miliardi disponibili per la Campania su lfondo FIO sulla sola ferrovia Circumvc-suviana che, come è noto, deve essere atempi brevi ceduta dalla società conces-sionaria a partecipazione IRI ;

per sapere se il Ministero stesso èvenuto a conoscenza di altri progetti fon-damentali ed immediatamente produttiv icome il prolungamento della pista di Ca-podichino, il deposito-officina dell'ATA Ned il deposito-officina della SEPSA ;

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per sapere, infine, se e quando i lMinistro ritiene di comunicare tale prov-vedimento alla Commissione bilancio del-la Camera per un opportuno parere d icompetenza ed in conformità alle diret-tive .

(4-17299)

ANTONI . — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per sapere se sia a conoscenz adei danni che le recenti mareggiate hann oprovocato all 'abitato di Lerici (La Spezia) ;quali provvedimenti intende assumere difronte alla reiterata dimostrazione dell aurgentissima necessità di provvedere all arealizzazione del potenziamento del mol odi Lerici ed, in particolare, come qui s ichiede, per affrettare l'approvazione de lrelativo progetto generale che è all'esamedel Ministero, ed appaltarne il prim ostralcio .

(4-17300 )

IANNIELLO. — Al Ministro del lavor oe della previdenza sociale . — Per saperecome mai con provvedimenti motivati èstata disposta la sospensione della ero-gazione dei fondi depositati presso le te-sorerie provinciali della Banca d'Italia, a isensi dell'articolo 15 della legge n . 21 9del 1981, alle opere di riparazione e ri-costruzione dei fabbricati danneggiati da -gli eventi sismici del 1980-81 .

La disposizione impartita blocca difatto l'attuazione della legge, in quanto ,si tratta di fondi già accreditati agli entilocali in base alle deliberazioni del CIPE .

La decisione costituisce, peraltro, unatto lesivo dei diritti legittimi di cittadinigià in possesso dei decreti di autorizza-zione per la esecuzione dei lavori di ri-parazione e ricostruzione dei fabbricat idanneggiati ; oltre a rappresentare un gra-ve attentato alle autonomie degli ent ilocali .

L ' interrogante chiede, quindi, di sape-re se non si ritenga di disporre con l'ur-genza dovuta la revoca delle istruzion iimpartite anche per evitare che le tesore-rie provinciali respingano gli ordinatividi pagamento emessi dai sindacati a fa-vore dei cittadini aventi diritto .

È da rilevare che le disposizioni par-tite dal Ministero del tesoro appaiono pa-lesemente illegittime ed incostituzionali inquanto materialmente vanificano ed an-nullano gli effetti di una legge .

(4-17301 )

COSTAMAGNA . — Ai Ministri dell'indu-stria, commercio e artigianato, della sa-nità e delle finanze. — Per avere notizi esulle macellazioni clandestine nella zon adel canavese e dell'eporediese in provin-cia di Torino .

Per sapere pure se è vero che la com-mercializzazione abusiva è già arrivata i nzona, come è apparso sui giornali local icome da inserzione di giovedì 4 novem-bre 1982 : « privati venderebbero mezzi vi-telli da mettere in freezer, telefono 011 /9988285 » .

(4-17302 )

COSTAMAGNA . — Ai Ministri del la-voro e previdenza sociale e dell'industria ,commercio e artigianato . — Per sapere –dato che spesse volte chi gode della cas-sa integrazione per periodi di tempo pi ùo meno lunghi, svolge un altro lavòro to-gliendo così la possibilità ad un disoccu-pato di avere la sua occupazione - se i lGoverno non ritenga necessario (visto chela collettività è gravata degli oneri), ren-dere il cassaintegrato utile alla stessa col-lettività prestando la propria opera alme -no per 4 ore al giorno nel comune d iresidenza in mansioni varie a second adelle necessità: cantonieri, per la pulizi adi parchi, giardini e strade ; collaborazio-ne negli asili e nelle case di riposo; assi-stenza domiciliare alle persone sole edanziane ; lavori per il risanamento dei cen-tri storici e delle abitazioni ristruttura -bili .

(4-17303 )

COSTAMAGNA. — Al Ministro del la-voro e della previdenza sociale. — Persapere - dato che le aziende nel rispettodella legge n . 300 (statuto dei lavoratori )articolo 34, sono costrette a fare assun-

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zioni per richiesta numerica e non no-minativa - :

se è vero che ne consegue, per l opiù, una rinuncia da parte delle aziendespecialmente di quelle piccole e medie ,ad assumere personalmente secondo il cri-terio della graduatorie delle liste per gl iiscritti all'ufficio di collocamento;

se è vero che le conseguenze del-l'articolo 34 sono negative per le aziendeche debbono rifiutare le offerte di lavor oe per i lavoratori che restano disoccupati ;

inoltre, se è a conoscenza del Go-verno che la soppressione dell'articolo 34significherebbe per la sola provincia diTorino la possibilità di avviare al lavor oalmeno 50.000 disoccupati, tenendo contoche , gli impedimenti restrittivi dell'arti-colo 34 mettono le aziende italiane fuor idal contesto produttivo europeo e mon-diale .

(4-17304)

COSTAMAGNA . — Ai Ministri della sa-nità, dell'industria, commercio e artigiana-to e di grazia e giustizia . — Per sapere -considerato che soprattutto a Torino que-st 'anno e negli anni precedenti si sonoverificati troppi casi di avvelenamento d afunghi - se non ritengano che non s itratta di sola fatalità, ma anche di respon-sabilità, sia pure indirette, degli organi-smi preposti, dato che non si è preso at-to del vertiginoso aumento di interesseverso i funghi e non si è disposto nullaa difesa dell'incolumità della cittadinanza .A Torino, ad esempio, un milione e mez-zo di abitanti hanno a disposizione, persole due ore al giorno, un unico punto d icontrollo dei funghi dove, oltre tutto, ope-ra una sola vera micologa, per fortunaesperta e ben conosciuta in campo inter -nazionale .

Per sapere inoltre se non ritengano ch eoccorra provvedere, sia pure con gravissi-mo ritardo, ad aumentare il numero deicentri di controllo funghi, assegnando adogni centro personale sufficiente ed ade-guatamente preparato .

(4-17305)

COSTAMAGNA . — Al Ministro dellasanità . — Per sapere se è a conoscenzadi quanto denunciato nei giorni scorsi daStampa Sera con la pubblicazione di unafoto dell'atrio del più importante pront osoccorso di Torino e del Piemonte, al -l'ospedale Molinette, dove si vedono ri-fiuti dappertutto, cartacce, mozziconi d isigarette, persino una scarpa vecchia ;

per sapere inoltre se non ritengache i responsabili di un ospedale dovreb-bero preoccuparsi di quello che succedeall'interno della struttura sanitaria, senzaaspettare che sia un cronista di un gior-nale di Torino ad accorgersi che il pron-to soccorso dell'ospedale Molinette a To-rino sembra quello, di un paese del terz omondo.

(4-17306 )

COSTAMAGNA . — Ai Ministri dei la-vori pubblici e dei trasporti. — Per sape-re se è vera l'incredibile vicenda del pon-te di Pessione, unica via diretta di comu-nicazione fra Chieri e Pirino (Torino), uni-co passaggio sulla ferrovia che permetteagli abitanti della frazione di tenersi uni-ti, chiuso al traffico dal mattino alla sera ,senza alcun preavviso, senza alcuna indi-cazione stradale che blocchi il traffico pro-veniente da Chieri, Riva e Pirino ;

per sapere inoltre se non riteng ache sarebbe stato possibile gettare unponte provvisorio sulla ferrovia, magaridi ferro, prima di dare inizio ai lunghilavori di sistemazione del ponte vecchio ,tenendo conto che si sta per entrare ne lperiodo invernale in cui la nebbia regn asovrana e sarebbe necessario quindi bloc-care i lavori per rimandarli almeno all aprossima primavera ;

per sapere se è vero che i 65 mi-lioni di spesa previsti non serviranno adallargare il cavalcavia in modo da elimi-nare il senso unico alternato, ma solo acostruire un marciapiede .

(4-17307)

COSTAMAGNA . — Al Ministro dei tra -sporti . — Per sapere - dopo che il pro-prietario della nuova SATIP, la società

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che gestisce i trasporti pubblici nel sa-luzzese, ha comunicato che il 31 marzo1983 rinuncerà alla concessione - qual inotizie siano in possesso del Ministro su lfuturo della gestione, se sarà pubblica ,privata, mista o cooperativa, e se non ri-tenga che sarebbe preferibile la gestion eprivata per evidenti ragioni di economi-cità.

(4-17308 )

COSTAMAGNA . — Al Ministro per ibeni culturali e ambientali . — Per sape-re - dopo che in questi giorni è termi -nato il restauro del monumento la « Por -tassa » a Virle (Torino), risalente al 40 0che ha riacquistato l'antico splendore an -che con l'installazione di un faro a lucegialla - se non ritenga che sarebbe op -portuno applicare una analoga illumina-zione ai due castelli esistenti, vere perleincastonate nel centro storico del paese .

Per sapere altresì se si intende inter-venire per restaurare gli affreschi ormaiquasi scomparsi posti sulla « Portassa » .

(4-17309)

COSTAMAGNA. — Ai Ministri delladifesa e dei beni culturali e ambientali .— Per sapere - considerato che la mo-stra su Baracca organizzata a Pinerol onella Cavallerizza Caprilli dal comune edall'autorità militare è stata veramentesuggestiva - se non ritengano utile il ri-torno a Pinerolo di un simbolico repar-to storico a cavallo, in quanto attuabilecon poca spesa, utilizzando gli uomini, icavalli e le infrastrutture già esistentipresso la scuola veterinaria dell'esercito ,mantenendo così viva, unitamente al mu-seo della cavalleria, la ricca tradizioneequestre per cui la città di Pinerolo ènota in tutto il mondo .

(4-17310)

COSTAMAGNA. — Al Ministro dei tra-sporti . — Per sapere se è vero che la so-cietà trasporti torinese ha aumentato l etariffe sulla ferrovia Torino-Ceres e se èvero che da Torino a Lanzo, 32 chilometri ,la tariffa settimanale è stata portata da

lire 4.200 a 6.500, eliminando le fasce d iabbonamento mensile ed unificando il prez-zo dell'abbonamento in lire 19 .900 ;

per sapere se non ritenga che sareb-be opportuno revisionare il prezzo e gl iorari dei vari treni, in quanto l 'aggravio ènotevole sia per gli operai (circa il 60 pe rcento), sia per gli studenti (55 per cento) .

(4-17311 )

COSTAMAGNA . — Ai Ministri dei la-vori pubblici e del turismo e spettacolo .— Per sapere - avendo constatato che l'af-flusso di turisti non è aumentato dopo laapertura del ti:aforo automobilistico de lFrejus - se ritengano di far installare a dUlzio (od un po ' prima) dall 'ANAS uncartello stradale indicatore con la dici-tura: « Torino via Susa o Torino via Pi-nerolo, ore 2 di automobile », essendo lamaggiore distanza che si registra passan-do da Pinerolo compensata dal minoretraffico. E ciò nella speranza di vederecosì aumentato il numero di turisti stra-nieri di passaggio da Pinerolo .

(4-17312 )

COSTAMAGNA . — Al Ministro dei lavo-ri pubblici . — Per sapere se è vero ch enelle scorse settimane, alla presenza dialcune autorità, capeggiate dallo stess oMinistro, si è avuto l'ardire di inaugurarecon discorsi celebrativi il viadotto sul Se -sia a completamento di una delle più gi-gantesche opere realizzate dall'impres aLauro in Valsesia (Vercelli) ;

per sapere inoltre perché nessuno h aspiegato come si sia giunti ad asfaltarepraticamente l'intero piano di fondo val-le, dove corrono attualmente tre strade ,più un canale, più una ferrovia . (4-17313 )

COSTAMAGNA . — Ai Ministri dei la-vori pubblici e del turismo e spettacolo .— Per sapere - dato che le strutture spor-tive di Gattinara (Vercelli) appaiono or-mai carenti, per cui i giovani vanno a pra-ticare le varie discipline sportive in altr icentri, soprattutto a Borgosesia ed a Ro-

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per realizzare questa struttura sarebber orisolti .

(4-17314)

magnano Sesia - se è vero che sarebbe tenda assumere per il rapido finanzia -già stata individuata l'area dove dovrebbe mento dei lavori onde provvedere ad un asorgere il palazzotto dello sport e che an- opera indispensabile di svincolo all'inizi oche i problemi del finanziamento relativo della statale 34 e all'entrata dell'abitat o

di Verbania .

(4-17317 )

COSTAMAGNA. — Ai Ministri dell'in-dustria, commercio e artigianato e dellepartecipazioni statali. — Per sapere se èvero che Pettenasco (Novara) starebbe perottenere l'allacciamento per l'erogazion edel metano per uso domestico, dopo chela SNAM ha finalmente risposto in modoaffermativo alla richiesta fatta dallo stess ocomune ai primi anni ' 70 .

(4-17315 )

COSTAMAGNA . — Al Ministro dell'in-dustria, del commercio e dell'artigianato .— Per sapere se è vero che ad Orta Sa nGiulio (Novara) si verificano continue in-terruzioni del flusso di energia elettricache molto spesso obbligano il centro ri-vierasco del lago di Orta al buio più com-pleto, creando non pochi guai e problemisoprattutto di notte nel pieno della sta-gione turistica ;

per sapere se il Ministro intend aintervenire per sollecitare il finora man-cato interessamento del compartiment oENEL di Borgomanero .

(4-17316)

COSTAMAGNA . — Al Ministro dei la-vori pubblici. — Per sapere - premessoche fin dal 1980 l'amministrazione comu-nale di Verbania (Novara) ha concordatocon il dipartimento regionale dell'ANA Sdi Torino una proposta di costruzione diuna « rotonda » allo svincolo di FondoToce, al quadriglio della statale n . 34con la variante di Feriolo della Statal en . 33 e la provinciale per Mergozzo, pro-cedendo lo stesso comune all'acquisto de lterreno necessario a trasformare il primi-tivo progetto ANAS previsto secondo svin-coli e « isole » plurime, in uno nuovo(redatto a cura dell'ufficio tecnico comu-nale di Verbania) con uno svincolo aforma di « rotonda » - quali iniziative in -

COSTAMAGNA . — Al Ministro dei la-vori pubblici. — Per sapere quali inizia-tive intenda assumere per una definitivasistemazione delle barriere, guard-railsparapetti in materiale metallico e mura -tura, che negli anni, lungo la strada sta -tale n. 34, all'attraversamento di Verba-nia (Novara) sono stati divelti, rovinati eusurati, in quanto lo stato di abbandonoin cui versano queste elementari strutturedi protezione non può essere più tollerat oed è motivo di lamentela più che giusti-ficata da parte della popolazione ;

per sapere quindi quando si provve-derà a questa sistemazione indispensabile .

(4-17318)

COSTAMAGNA . — Al Ministro dei tra -sporti . — Per sapere se è vero che il viag-gio ferroviario per raggiungere Torino d aDomodossola col treno diretto delle 5 .50è un'avventura allucinante, sia per l'ora -rio di partenza che è a dir poco -anteluca-no, sembrando di essere partiti il giornoprima, con un'ora di sussulti e arresti pe rgiungere ad Omegna (Km . 38 di percorso)e sia per un 'altra mezz'ora per arrivare aBorgomanero (Km . 22), poche infatti son ole stazioni in cui il convoglio non siferma ;

per sapere quindi per quale misterio-sa ragione gli abitanti di Corponio nondebbono godere anche loro della comodità(si fa per dire) di questo diretto;

per sapere quindi se è vero che perarrivare a Novara nel percorrere i primi90 Km. del viaggio si continua ad impie-gare quasi due ore, registrando per la pre-cisione la velocità media di 46,55 chilome-tri all'ora ;

per sapere inoltre se è vero che nel -l 'ulteriore percorso da Novara a Torino di

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chilometri 101 la velocità media aumentavertiginosamente a 68,86 chilometri al -l'ora, arrivandosi a Torino Porta Nuov aalle 9,29 ;

per sapere inoltre perché il trenoraggiunge Novara e non segue la linea piùbreve passando sulla Borgomanero-Santhià ,22 Km. in meno di percorso con un ri-sparmio di tempo di mezz'ora ;

per sapere inoltre se è vero che i ldisagio non è solo per chi « scende » aTorino, verificandosi anche per chi dev eraggiungere Domodossola e fare ritorno aTorino in giornata, sottoponendosi ad un a« faticaccia » non indifferente, per la par-tenza da Torino Porta Nuova alle 8,30 ,cambio a Santhià e ad Arona, arrivo aDomodossola alle 11,50, dirottando per i lrientro su Milano con il treno con prenotazione obbligatoria delle 19,32 coincidentenel capoluogo lombardo per arrivare a To-rino alle 23,37 ;

per conoscere le ragioni vere di tal edisservizio e se il Governo ritenga di in-dividuare una soluzione soddisfacente .

(4-17319)

COSTAMAGNA . — Ai Ministri dei tra-sporti e delle poste e telecomunicazioni .— Per sapere se è vero che 1'ILS, radioassistenza fondamentale per l'operatività ,affidabilità e sicurezza dell'aeroporto diTorino Caselle è stato disattivato per « in-terferenze » radio il 13 novembre alle ore11,30 locali e tali interferenze sono stateriportate unicamente da velivoli AT I(PM240 del 5 novembre con rapporto scrit-to, PM367 e PM042 del 12 novembre conrapporto a Torino radar, volo PM379 de l13 novembre con rapporto scritto) e ne lfrattempo operavano su Torino n . 185voli con avvicinamento ILS senza ripor-tare disturbo alcuno ;

per sapere quindi se è vero che dal-le ore 11,30 del 13 novembre non è stat oassunto alcun provvedimento risolutivo&ricordando la SAGAT, società che gestisc el'aeroporto di Torino, che già nel recent epassato 1'ILS rimase chiuso dalla primadecade di agosto al 13 gennaio 1982 per

analoghi problemi arrecando notevoli dan-ni economici all 'utenza, alle compagnie dinavigazione e alla SAGAT stessa ;

per sapere se il Governo è interve-nuto con la massima sollecitudine per l asoluzione del problema, anche in conside-razione della carente situazione di radio -assistenze alternative al sistema ILS, chelimita l'operatività dello scalo di Torinoalle minime di visibilità del locator paria 2000 metri anziché 600-800 metri, tenen-do presente, una volta per tutte che an-che a Torino esistono oltre 700 .000 pas-seggeri annui, che chiedono un vigoros ointervento governativo per fare riattivareun fondamentale strumento di sicurezz ae operatività .

(4-17320)

COSTAMAGNA . — Al Ministro per ibeni culturali e ambientali. — Per saperese è a conoscenza del termine « demen-ziale », usato più frequentemente dall'ar-chitetto Franco Rosso di Torino per qua-lificare la tecnica con cui si è intrapres oil restauro di Palazzo Carignano e chenon è presente in nessun trattato d iscienza delle costruzioni ;

per sapere se è vero che i lavoriche prevedevano il completo abbattimen-to del tetto progettato dal Guarini, pe rcostruirne uno nuovo, ora sono ferm iper la sospensione da parte della So-printendenza ai beni monumentali al finedi tentare di salvare il salvabile dopo chegià erano stati abbattuti i muri di spina ;

per sapere inoltre se è vero chesono ferme per ragioni meteorologich ema soprattutto per motivi tecnici anch ele operazioni di pulitura della facciataverso piazza Carignano, in quanto quas imetà palazzo di questo lato è già statopulito, e se è vero che « l'acqua ha ri-mosso la causa della malattia » ;

per sapere altresì se è a conoscenz adi quanto sostenuto sempre dall'architet-to Franco Rosso, cioè che « se un priva-to si fosse permesso di compiere a cas asua il restauro del tetto di palazzo Cari-gnano con un 'operazione del genere sa-rebbe almeno stato denunciato », e se è

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vero che il lavaggio della facciata nonha assolutamente leso il capolavoro gua-riniano, mentre è rimasto piuttosto i lproblema dei rifacimenti ottocenteschiche l'acqua, pulendo, ha rivelato .

(4-17321 )

FIORI PUBLIO . — Ai Ministri dellasanità e della pubblica istruzione. — Persapere –

avuta notizia delle vaste proporzion iche ha assunto il fenomeno della drogaa Civitavecchia, dove la scuola sembra es-ser diventata un pericoloso veicolo per l ospaccio e la distribuzione degli stupefa-centi ;

considerata l ' insensibilità finora dimo-strata da parte di tutte le forze politichee sindacali nonché dagli stessi operatoriscolastici sugli scopi e sulla funzione dellaConsulta istituita appositamente per cer-care di risolvere il problema droga ;

tenuto presente che tale assenteism onon ha permesso finora alla Consulta d isvolgere in pieno il suo ruolo operativo .In particolare, alle sue riunioni i cittadin ipresenti sono pochissimi e soprattutto si 'registra la completa assenza da parte deldistretto scolastico –

se ritengano doveroso intervenire af-finché venga assicurata la partecipazioneattiva di tutti (forze politiche, sindacati ,operatori scolastici), per affrontare in se -de operativa, attraverso una maggiore so-lidarietà, ogni aspetto connesso al pro-blema della droga, tenendo presente chénella sola città di Civitavecchia circa 60 0famiglie sono colpite da tale flagello .

(4-17322 )

FIORI PUBLIO. — Al Ministro dellapubblica istruzione . — Per sapere –

avuta notizia del grave disagio incui versa l'intero settore scolastico nelcomprensorio di Civitavecchia che necessi-ta in maniera sempre più urgente di un acompleta ristrutturazione edilizia ;

considerato che sul bilancio regio-nale del 1982, in base alla programmazio -

ne pluriennale per l'edilizia scolastica, èstato stabilito, per tale ristrutturazioine,un finanziamento di un miliardo e mezzodi lire ;

tenuto altresì presente che il sol ocomune di Civitavecchia aveva fatto a ta lproposito una richiesta di circa 9 miliar-di di lire –

se ritenga doveroso intervenire affin-ché vengano assicurati i mezzi necessar iper rendere più agibile e funzionale l'in-tero apparato scolastico nel comune d iCivitavecchia .

(4-17323 )

FIORI PUBLIO. — Ai Ministri della di-fesa e dei lavori pubblici. — Per sapere –

avuta notizia del grave problema de -gli alloggi che interessa in modo partico-lare i militari in servizio permanente nell acittà di Viterbo ;

considerata la continua espansionedelle basi militari cui corrisponde unapresenza sempre più numerosa di ufficial ie sottufficiali addetti ;

tenuto presente che il Ministero delladifesa ha stanziato nel proprio bilanciosomme rilevanti per la costruzione di al-loggi di servizio e che una cospicua part edi tali finanziamenti potrebbe essere in-vestita proficuamente a Viterbo per con-tribuire alla soluzione del problema degl ialloggi ai militari –

se ritengano doveroso intervenireadottando le misure adeguate per rivita-lizzare l'edilizia nella città di Viterbo te-nendo presente che da oltre 20 anni nonsi costruiscono alloggi demaniali nell'am-bito del presidio, nonostante Viterbo si ada considerarsi la città militare più im-portante e numerosa per quadri di car-riera .

(4-17324 )

FIORI PUBLIO. — Al Ministro dell ' in-dustria, del commercio e dell'artigianato .— Per sapere –

premesso che sino a 20 anni fa lecartiere di Tivoli rappresentavano una vo-

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ce importante per l'economia della zon acon 15 aziende dove venivano occupat ioltre 1 .200 addetti ;

considerato che oggi il settore carta-rio è stato ridimensionato e che per l'ap-punto nella Valle dell'Aniene si contan oappena sei stabilimenti con poco più d i500 dipendenti ;

tenuto conto che in quest 'ultimo pe-Oodo v'è stato un vero e proprio aumen-to della produzione dovuto al migliora -mento tecnologico degli impianti ma anch ead uno sfruttamento maggiore degli orga-nici . In particolare si lamenta l'alto nume-ro di ore straordinarie lavorate dagli ope-rai per aumentare appunto la produzionea scapito però dell'occupazione generalenella zona ;

considerato che per superare il pro-blema dell'inquinamento del fiume Anie-ne la maggior parte delle cartiere di Ti -voli ha dovuto cambiare orientamenti pro-duttivi e macchinari per predisporre l afabbricazione di uno speciale tipo di cartache impieghi sostanze facilmente depu-ratili ;

tenuto altresì presente che, oltre a lproblema dell 'inquinamento del fium eAniene, è sorta per altre cartiere la diffi-coltà dell'ubicazione. Infatti diverse socie-tà avevano impiantato i propri stabilimen-ti nel centro storico della città di Tivoli .Per motivi di viabilità difficoltosa e disalvaguardia della salute della popolazion einsediata attorno agli stabilimenti, dett esocietà hanno dovuto abbandonare i fab-bricati che adesso sono ridotti a costru-zioni fantasma ai margini della città . Diqui anche il problema (che ,investe tutt al'amministrazione comunale di Tivoli), d itrovare adeguata sistemazione agli edificidelle ex cartiere -

se ritenga doveroso intervenire af-finché venga assicurata una ripresa di lar-go respiro a tutto il settore cartario d iTivoli e vengano prese le misure adegua-te per riutilizzare i grossi edifici dellecartiere (rimasti vuoti dopo il trasferi-mento degli stabilimenti), che costituisco -

no un grande valore per la città di Tivoli ,rappresentando il 30 per cento del volu-me delle abitazioni facenti parte del cen-tro storico .

(4-17325 )

COSTAMAGNA . — Ai Ministri dell'agri-coltura e foreste, della sanità e dei lavor ipubblici. — Per sapere - in relazione alproblema dell 'eventuale realizzazione nel-la zona Cascina-Biscia, tra Vercelli e De-sana, di una discarica controllata per losmaltimento dei rifiuti solidi urbani se-condo un progetto presentato dal consor-zio dei comuni per lo sviluppo del Ver-cellese -

se è vero che la zona interessatadalla discarica è tra le più fertili delVercellese e che tale realizzazione potreb-be determinare sul territorio, e sull'am-biente idrico in particolare, alcuni pro-blemi negativi ;

per sapere se non ritengono neces-sario, ad evitare la rilevante sottrazion edi territorio dall'uso agricolo nella scelt adell'area per la discarica, considerare zo-ne incolte o scarsamente coltivate e menodotate di infrastrutture irrigue ;

per sapere, infine, notizie sul fatt oche dei 58 comuni che aderiscono al con-sorzio per lo sviluppo del vercellese sol -tanto 20 portano i loro rifiuti solidi ur-bani all'inceneritore che è in funzione all aperiferia di Vercelli, e di questi ben 2 0pagano la « tariffa politica » nella stess amisura stabilita per invogliare i comun ia portare i rifiuti solidi urbani all'incene-ritore al fine di diminuire il costo uni-tario di funzionamento ;

per sapere se è vero che si obblighe-ranno tutti i comuni del comprensoriovercellese a portare i loro rifiuti all'ince-neritore e se è vero che il costo di ge-stione per i comuni sarà mantenuto basso .

(4-17326)

COSTAMAGNA. — Al Ministro delleposte e telecomunicazioni. — Per saperese è vero che il nuovo ripetitore TV di

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Rueglio (Torino) è fermo in attesa de ifinanziamenti ;

per sapere se è vero che nel 1979 -1980 era stato assegnato un contributodi 10 milioni per l'installazione dell'an-tenna e questa era andata in cantiere,appaltata dalla comunità montana dellazona ma invano sono passati un paio dianni quando è stato posato il traliccio disostegno; se è vero che l'installatoreaveva segnalato di aver superato i 10 mi-lioni previsti, con un aumento dei costiper 22 milioni e mezzo ;

per sapere, inoltre, se è vero chele apparecchiature di questo ripetitorecomporterebbero attualmente una spes adi oltre 37 milioni ;

per sapere, infine, quando alla co-munità montana Valchiusella sarà asse-gnato un contributo .

(4-17327)

COSTAMAGNA . — Al Ministro dei tra-sporti . — Per sapere se è a conoscenzadel malcontento generale fra gli utent idella linea ferroviaria Torino-Casale, tracui oltre 200 ragazzi che frequentanol'istituto tecnico commerciale di Cresen-tino e molti operai della Fiat, i quali la -mentano che i treni subiscono ritardigravi, costanti e imprecisati che vanno d aun minimo di 15 ad un massimo di 40minuti ;

per sapere se è vero che questi ri-tardi sono dovuti a lavori in corso sull alinea, che durano da alcuni anni ;

per sapere, infine, quando i « futur iragionieri » riusciranno ad arrivare a Chi-vasso alle 13,43, come previsto, invecedelle 14,20 .

(4-17328)

COSTAMAGNA . — Ai Ministri dellapubblica istruzione e dell'interno. — Perconoscere - premesso che le classi a tem-po pieno, nella fascia dell 'obbligo scola-stico, nel comune di Roma funzionan ocon orario ridotto per mancanza di per-sonale inserviente ;

premesso che molti consigli di cir-colo o di istituto, sotto la minaccia dinon vedersi assicurato il servizio di men -sa comunale, vengono costretti ad auto-gestire detto servizio amministrando ifondi del comune per . decine di milioni;

premesso che così operando l'ammi-nistrazione capitolina permette la costitu-zione di una nuova massa di personaleprecario che potrà, in un avvenire pros-simo, pretendere la sistemazione nei ruolistatali ;

premesso che questa situazione de-termina in alcune scuole gravi conflitti dicompetenze e di interessi fino al puntodi costringere la forza pubblica ad assi-stere alle riunioni degli organi collegiali -

1) se è stato calcolato il notevoledispendio che tale disfunzione comport asenza corrispettivo svolgimento del pub-blico servizio educativo ;

2) come si vuole conciliare l'ammi-nistrazione dei servizi di assistenza scola-stica in conto terzi con la natura degliorgani scolastici che sono privi di perso-nalità giuridica e di competenze ammini-strative, contabili, igieniche, sanitarie eche non godono di alcuna forza politic acontrattuale ;

3) cosa si intende fare per metterefine a una situazione che vede compro -messa la funzione educativa della scuol ae che menoma gravemente il servizio d iassistenza scolastica ;

4) quali misure il Governo intend aadottare per 13rospettare al comune d iRoma l'opportunità di una lungimirant eprogrammazione di una corretta attuazio-ne dei piani di diritto . allo studio .

(4-17329)

COSTAMAGNA . — Al Ministro dei tra-sporti . — Per sapere se è vero che in pro-vincia di Novara gli autoveicoli da sotto -porre a revisione entro il 1982 sono circa62 .000, e se è vero che questi sfortunatiautomobilisti sono stati sottoposti ad unvero e proprio calvario prima di arrivare

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alle operazioni di verifica delle proprieautovetture, in quanto l'ispettorato dellamotorizzazione di Novara ha fatto e fa se-dute di revisione solo a Novara, eccezionfatta per qualcuna del tutto episodica edestemporanea a Domodossola ;

per sapere inoltre se è vero che percirca 8 mesi, cioè fino ad agosto, le se-dute di revisione erano soltanto due condue, soli addetti che riuscivano a smaltire50 autoveicoli a testa, mentre attualment ele sedute sono 3 e si è riusciti a raddop-piare il numero delle revisioni e che tal iprenotazioni sono giunte fino aI 31 dicem-bre e visto che non c'era più disponibilitàalla motorizzazione di Novara si son oconvinti ad aprire altre sedute a partiredal mese di ottobre, facendo così aggiun-gere al danno anche la beffa per quei po-veri automobilisti che, avendo prenotat ola loro vettura magari per tempo, sono an-dati a finire probabilmente a dicembre ,mentre chi invece lo ha fatto solo or aha avuto la macchina revisionata ai primidi ottobre ;

per sapere infine se è vero che al -l'inizio dell'anno i funzionari della moto-rizzazione civile non sapevano che in pro-vincia di Novara le autovetture immatri-colate tra il 1964 e il 1970, da sottoporr ea revisione, erano circa 62 mila . (4-17330)

COSTAMAGNA. — Al Ministro dei la-vori pubblici . — Per sapere se è a cono-scenza che in regione Pralino a Gagliani-co (Vercelli) esiste un incrocio sulla stra-da statale 143 Biella-Cavalià, mancante d iopportuna segnaletica con una illumina-zione spesso non funzionante ;

per sapere quindi se ritenga neces-saria, data la situazione di pericolo, l'in-stallazione di un semaforo per risolver eanche il problema dei pedoni che, per ser-virsi dei mezzi pubblici, debbono attraver-sare la statale, e se è a conoscenza cheè pericolosa anche la presenza, all 'iniziodello stesso viale Pralino, tra l 'altro asfal-tato solo per metà, di tombini scoperti ebuche .

(4-17331)

COSTAMAGNA. — Al Ministro dei la-vori pubblici. — Per sapere - mentre s icontinua a parlare delle aree attrezzat eindustriali nella zona di Castellamonte edi San Bernardo di Ivrea (Torino) - qual inotizie siano in possesso del Governo i nmerito e se è vero che a San Giorgionascerà l'autoporto del canavese, rilan-ciato da un documento della Finpiemon-te che porta il seguente titolo « propost adi servizi alle localizzazioni industriali »riferendosi al consorzio per gli insedia -menti produttivi del comprensorio d iIvrea ;

per sapere se il Governo ritiene giu-sto che questo centro di servizio a ca-vallo tra le due aree sia ubicato in que-sta zona;

per sapere inoltre se è vero che lafase di progettazione potrà avere inizi ose saranno le stesse industrie della zonaa rilevare l'utilità di questo centro per l oscalo delle merci, essendo disponibile laFinpiemonte a procedere a tale fase d iprogettazione esecutiva ed alla promozio-ne della società di intervento cui affidar-ne la realizzazione .

(4-17332)

COSTAMAGNA . — Ai Ministri dei tra -sporti e dei lavori pubblici. — Per saperese sono a conoscenza che gli abitanti d iGravere e di Susa (Torino) sono preoc-cupati in quanto da alcuni mesi c'è ca-renza d'acqua per le sorgenti delle mon-tagne di Gravere che servono, oltre l'ac-quedotto comunale, anche quello di Susa ;

per sapere se sono a conoscenza chei locali amministratori comunali hann oavuto numerosi incontri con i rappresen-tanti delle ferrovie dello Stato, dato chenel tratto vicino a Chiomonte, sulla line aTorino-Modane, si sta provvedendo all acostruzione di un lungo tunnel sotto lemontagne di Gravere per completare i lraddoppio ferroviario Bussoleno-Salber-trand, lamentando che i lavori stessi e l emine fatte brillare dalle ferrovie delloStato sono la causa della scarsezza d iacqua;

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per sapere infine se il Governo riten-ga di intervenire per risolvere una voltaper tutte il problema provocato dal coin-volgimento del territorio e della falda sor-giva, affinché durante il periodo estivo gl iabitanti di Susa, ai piedi delle Alpi Co-zie, non siano costretti a veder razionatal'erogazione dell'acqua .

(4-17333 )

COSTAMAGNA. — Ai Ministri dell apubblica istruzione e del turismo e spet-tacolo. — Per sapere - dato che da tem-po si parla di diffondere lo sport nell escuole e dato che si lamenta la mancanzadi impianti sportivi (piscine e altri cam-pi) - se è vero che nel comune di Gia-veno (Torino), fornito di piscina comuna-le gestita dalla comunità montana Valsan-gone, si vieta l 'uso per la scuola a temp opieno perché a pagamento (così affermala direttrice didattica) ;

per sapere se è possibile l'uso dell apiscina per le scuole a tempo pieno .

(4-17334)

ACCAME. — Ai Ministri dell'industria ,commercio e artigianato, delle partecipa-zioni statali, dell'agricoltura e foreste edel turismo e spettacolo. — Per conosce-re - in riferimento alla domanda avan-zata dal compartimento ENEL di Torinoin data 16 maggio 1975, con la quale l oente richiese l 'autorizzazione alla costru-zione ed all'esercizio di 2 linee elettrichea 132 .000 Volts di derivazione della « Al-biano Avenza » alla nuova cabina prima -ria a 132 kv di 1Luni ed alla costruzionedella nuova cabina primaria a 132 Kw i ncomune di Costelnuovo Magra - a qual ifini l'ENEL decise d'intraprendere le ope-re di cui sopra.

Per conoscere, inoltre,' atteso che l aregione Liguria, con decreto n . 1071 delpresidente della giunta, in data 17 agost o1978 (protocollo n. 35034), concesse l'au-torizzazione all 'esecuzione dell 'opera :

se i lavori siano stati iniziati ;

quali siano le utenze interessate dal -le nuove opere .

Per conoscere, infine, se l 'elettrificazio-ne della zona sia in rapporto con progett id 'insediamenti industriali nella Val d iMagra.

Quanto sopra in riferimento alla bennota vocazione agricola e turistica dell azona, già troppe volte stravolta per favo-rire industrie, disinvoltamente insediates ilungo il fiume e nei suoi pressi, con con-seguenze assai pesanti per l'esercizio delleattività agricole e turistiche .

(4-17335)

ACCAME. — Al Ministro della difesa .— Per conoscere - in relazione alla mort edel maresciallo dell'aeronautica GiuseppeDorlich, avvenuta nell'aerobase di Rivolt oil 19 novembre 1982 - quali sono state l ecause del grave incidente :

Per conoscere in particolare se la mor-te è stata dovuta all'impatto di una dellepale dell'elica di un velivolo, quale è statala dinamica dell'incidente e come eran ostate messe in atto le norme di sicurezza .

(4-17336)

ACCAME . — Ai Ministri del tesoro, dellavoro e previdenza sociale e dell ' interno .— Per sapere :

se sono a conoscenza che il giorno17 novembre 1982 a corollario di una pa-cifica manifestazione attuata, davanti, a iportoni di ingresso della Banca d 'Italia ,dai lavoratori dell 'impresa di pulizia « LaLucente », a difesa del posto di lavoro, inseguito ad un assurdo quanto brutale in-tervento delle forze di polizia per fare en-trare squadre antisciopero, tre lavoratric idi questa impresa erano costrette a ricor-rere alle cure dei sanitari ed un lavorato -re - rappresentante sindacale - veniva por-tato in stato di fermo al primo distrett oe rilasciato dopo sei ore . Durante l 'inter-vento delle forze dell 'ordine veniva altresìcoinvolta anche una ignara lavoratrice del -la Banca d 'Italia addetta al servizio vigi-lanza;

se sono informati che tale vicendacade nel corso di una trattativa per il rin-novo del contratto di lavoro che si tra-

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scina ormai da molti mesi e costringe l eorganizzazioni sindacali della Banca d'Ita-lia e dell'Ufficio italiano dei cambi ad azio-ni di sciopero che hanno pesanti ripercus-sioni sul servizio pubblico reso dall'Istitu-to di emissione in tutti i capoluoghi d iprovincia ;

se sono a conoscenza altresì che èin atto un grave tentativo per romperel 'unità contrattuale tradizionalmente assi -curata a tutti i dipendenti della BancaCentrale, dai dirigenti ai funzionari, agl iimpiegati, agli ausiliari, agli operai . Tuttociò avviene mentre la Banca d'Italia rifiut adi adottare la pianta organica del perso-nale, non accetta i limiti del lavoro straor-dinario previsti in tutti gli altri settori delmondo del lavoro, eroga compensi special ie gratifiche non fissate chiaramente neicontratti e mantiene uno statuto vecchi odi 50 anni con una composizione del pro-prio Consiglio superiore per nulla rappre-sentativa delle forze democratiche .

Per conoscere, infine, quali provvedi -menti intenda adottare :

a) per impedire la contraddizione trale tesi tante volte asserite a livello gover-nativo e dallo stesso Governatore - nell aconsiderazione finale del 1981 - sulla strut-tura della contrattazione e l'evidente con-tributo all'avvio di un processo di frantu-mazione e settorializzazione che l 'accogli -mento dell ' ipotesi del contratto separato(dirigenti - altro personale) nella Bancad'Italia provocherebbe, anche per l'effettoimitativo in altri settori ;

b) per riesaminare, a partire dai po-teri di negoziazione con il sindacato deldirettorio e della propria delegazione, l 'at-tualità della validità dell 'assetto ordina-mentale dell 'Istituto, soprattutto per ciòche concerne le funzioni e il ruolo delConsiglio superiore ;

c) perché la Banca d'Italia sviluppi i lprocesso di decentramento delle propri efunzioni a livello di filiali regionali, cos ìcome da diverso tempo dalla stessa pro -gettato;

d) perché la vicenda negoziale per i lrinnovo del contratto di lavoro nella Ban-

ca d'Italia si concluda rapidamente e posi-tivamente, introducendo istituti normativ ied economici da tempo presenti in molt ialtri settori .

Per conoscere infine, attesa la gravitàdella mobilitazione e dell'intervento dell eforze dell 'ordine in rapporto alla esiguità ealla democraticità della manifestazione sin-dacale, attraverso quali interventi e qualisegnalazioni sia stato reso possibile l'uti-lizzo di un così forte contingente delleforze dell'ordine per reprimere una legit-tima e pacifica manifestazione . (4-17337)

TAGLIABUE E LODOLINI. — Al Mi-nistro delle finanze . — Per sapere :

a) quali sono le ragioni che hannoindotto il Ministero delle finanze a nonprovvedere al pagamento degli affitti del-l 'ufficio IVA e dell'ufficio registro di Comopari, per il primo, a lire 30 milioni per gl ianni 1980-81 1981-82 e per il secondo alire 10 milioni ;

h) le ragioni per cui tale increscios asituazione si è verificata anche nel passa-to e se in ciò non siano riscontrabili re-sponsabilità degli uffici ministeriali com-petenti e, in questo caso, come si intendeintervenire ;

c) se è a conoscenza che a seguitodi quanto prima richiamato la propriet àdegli uffici IVA e registro di Como hapromosso la « intimazione dello sfratto »dei due uffici pubblici ;

d) se non ritiene, una volta regola -rizzata la situazione, provvedere anche inaccordo con l 'amministrazione comunaledi Como ad una ricognizione per verifica -re la possibilità di dare una soluzione ra-zionale e organica ai diversi uffici finanzia-ri presenti in più punti della città e de lcircondario di Como e per rispondere me-glio alle oggettive necessità dei dipenden-ti e della popolazione .

(4-17338)

ACCAME . — Al Ministro della difesa .— Per conoscere, in relazione alla mortedel carabiniere Luigi Polvere, di 22 anni ,di Pago Veiano (Benevento), avvenuta nel

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corso di una immersione il 10 novembr e1982, presso Portofino :

1) quale è stata la dinamica dell'in-cidente ;

2) quali erano i mezzi di comunica-zione in possesso della unità di support oe se è stata data subito comunicazionevia radio ai comandi a terra e in parti -colare a quello del Varignano a La Spe-zia (Comsubin) ;

3) se a bordo esistevano i mezzi disoccorso di emergenza, e in particolarele bombole di rispetto;

4) per quali ragioni nessun altro com-ponente del gruppo ha potuto prestareimmediato soccorso .

(4-17339)

TAGLIABUE. — Al Ministro del teso-ro. — Per sapere :

a) a che punto si trova la domand adi pensione posizione n . 2-208318 a favoredell'orfana Vincenza Doria nata a CampiSalentina (Lecce) il 30 novembre 1926 pe rla quale il Ministero del tesoro in dat a2 giugno 1982 aveva chiesto al Ministerodella sanità il parere in ordine alla ina-bilità dell 'interessata e quindi i requisit irichiesti dall 'articolo 40 della legge 1 1aprile 1955, n . 37, e successive modifica-zioni ;

b) se si ritiene di dovere provvederecon urgenza a fornire, considerato il pe-riodo già trascorso, una esauriente rispo-sta alle attese dell 'interessata .

(4-17340)

TAGLIABUE. — Al Ministro del teso-ro. — Per sapere :

a) a quale punto si trova l'esamedel ricorso prodotto dalla signora MariaNava vedova Bernasconi nata ad Albiol o(Como) il 3 ottobre 1928 e residente i nValmorea (Como) via Mozart, 7 e con-traddistinto con il n. 268 RIGE per laliquidazione della pensione di guerra ;

b) se si ritiene di dovere provveder econ urgenza a fornire, considerato il lun -

go periodo già trascorso, una esaurient erisposta alle attese dell'interessata.

(4-17341 )

SPATARO, OCCHETTO, BACCHI, PER-NICE E BOTTARI . — Al Ministro dellasanità e al Ministro per gli intervent istraordinari nel Mezzogiorno e nelle zon edepresse del centro-nord. — Per sapere -premesso che :

a) il giorno 10 novembre 1982 sonocrollati il tetto ed alcune strutture mura-rie del reparto di ostetricia e ginecologiadell'ospedale civile di Agrigento che solofortunosamente non hanno fatto registra -re vittime fra le numerose degenti rico-verate;

b) nonostante le ripetute e documen-tate denunce del personale dipendente, del -la stampa e di diverse organizzazioni poli-tiche e sindacali relative alla fatiscenzadelle strutture murarie e delle attrezzaturedel nosocomio, nulla è stato fatto in con-creto per riparare i guasti e prevenire ipericoli di crolli ;

c) da diversi anni è stata appron-tata la progettazione ed individuata l 'areaper la costruzione del nuovo ospedale ci -vile e a questo fine la Cassa per il Mezzo-giorno ha disposto un finanziamento d icirca 5 miliardi di lire, tuttora bloccat oper un assurdo conflitto di competenzainsorto fra la CASMEZ e l'ente ospedalie-ro -

1) se s 'intende accertare e denuncia-re le eventuali responsabilità connesse a icrolli e ad altre preoccupanti disfunzioniche si registrano all 'Ospedale civile di Agri-gento e, mediante apposita perizia, veri-ficare la stabilità geologica dell 'area su cu iinsiste la struttura ospedaliera al fine d igarantire la sicurezza delle persone e l aagibilità dei servizi ;

2) quali motivi hanno indotto la Cas-sa per il Mezzogiorno a bloccare il finan-ziamento di 5 miliardi per la costruzionedel nuovo ospedale e se non si ritiened 'intervenire per sbloccare la grave situa-zione, possibilmente adeguando l'entità del

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finanziamento, e consentire la ripresa del-l'iter relativo all 'appalto dei lavori pe rdotare il comprensorio di Agrigento diuna moderna e funzionale struttura ospe-daliera .

(4-17342)

CODRIGNANI . — Al Ministro degli af-fari esteri. — Per conoscere :

quale iniziativa intenda assumere peril caso di arresto e detenzione illegale d iRoberto Rodriguez Suarez, Jorge FrutosOliva, Angel Nigro Ortiz, Alicia Locatell iMiserocchi, Maria Cecilia Duffau Echevar-ren, José Bruzzone, Miguel Matos Fangio ,sindacalisti uruguayani incarcerati per aversvolto il loro compito di responsabili de idiritti dei lavoratori. La denuncia di Am-nesty International e di altre associazioniumanitarie coinvolge i paesi democratic iin questo caso di violazione di diritti for-malmente riconosciuti anche dal govern ouruguayano ma repressi nella pratica : nonsi ha infatti garanzia né di una sollecit ascarcerazione per insussistenza di reati ,né di sicurezza fisica dei detenuti e d idiritto della difesa .

(4-17343)

BORTOLANI, MENZIANI, MORA E

BORRI. — Al Ministro delle finanze . —Per sapere se il Governo, stante la situa-zione di complessivo grave disagio econo-mico che si è venuta a determinare nellezone alluvionate delle province di Moden ae Parma, ritenga necessario intervenire co nurgenza per disporre la procrastinazionea favore delle popolazioni colpite dalle ca-lamità, dei termini di pagamento degli ac-conti, sulle imposte ILOR e IRPEF e delcondono fiscale .

(4-17344)

POTI . — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per sapere, anche in rela-zione alla interrogazione n. 4-10623 com esi è concluso il procedimento disciplinar einstaurato nei confronti del preside dell ascuola media 1° Nucleo di Nardò (Lecce) .Poiché la predetta Scuola è stata oggettodi diverse ispezioni, finalizzate ad accerta-re la fondatezza di quanto più volte de-nunziato da alcuni docenti agli organi

superiori, se è vero che il procediment odisciplinare a carico del preside si è con-cluso con la sola conferma della censuraa suo tempo inflittagli dal provveditoreagli studi di Lecce, nonostante la gravit àdei fatti contestati .

L ' interrogante chiede, inoltre, di saperese ritenga che sia il caso di riaprire i lprocedimento disciplinare di cui sopra, an-che alla luce di quanto ha riferito recen-temente la stampa, sulla quale è stato de-nunziato il mancato funzionamento di fat-to del prescuola, sempre presso la scuol amedia 1° Nucleo di Nardò, mentre sull acarta risulta che ha avuto regolarmenteluogo.

(4-17345)

DEL DONNO . — Al Governo . — Persapere -

perché mai l 'edificio « Calabrese » exorfanotrofio donato al comune di Sante-ramo (Bari) ed oggi « proprietà ECA » ,edificio ricco di oltre cento stanze sia ri-masto e rimane inutilizzato da sempre .

Una delle porte dell'edificio è statasfondata di modo che il patrimonio mobi-liare dell'edificio stesso è abbandonato al-la discrezione dei rapinatori .

Nel plesso è incorporata una chiesa l acui porta, continuamente aperta, offre atutti la comodità di danni e profanazioni .

(4-17346)

DEL DONNO. — Al Ministro dell 'inter-no. — Per sapere :

1) se è a conoscenza del fenomenodelle tangenti e delle spaccate alle vetri -ne che in Bari improvvisamente va ina-sprendosi destando serie preoccupazioni ;

2) quali indagini e quali provvedi-menti si intendano prendere contro il dif-fondersi di questo nuovo grave fenomeno .

(4-17347)

DEL DONNO. — Al Ministro del te-soro. — Per conoscere:

1) lo stato della pratica della si-gnora De Túllìo Francesca vedova Lat-

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tarulo, numero di posizione 7907131642/IN ,nata a Barletta il 3 marzo 1914 e resi -dente a Padova via Crescini n . 143/B ,cassiera principale presso l 'ufficio IVA ,in pensione dal 1° aprile 1979 . L'interes-sata non ha ricevuto la liquidazione del -la pensione dell'ENPAS ;

2) se è possibile, data l'esigenza dietà e di indigenza dell'avente diritto, sol-lecitare la pratica per il cui espletamen-to il sottoscritto ha già fatto cortese ri-chiesta .

(4-17348)

DEL DONNO . — Al Governo ed a iMinistri dell 'interno e dell 'agricoltura eforeste. — Per sapere :

1) quali sono i motivi per cui an-cora nel comune di Santeramo in Collenon sia stato ancora ripristinato il di -sciolto corpo delle guardie campestri cos ìnecessarie in questi momenti di rapinaarmata fino al punto che i rapinatori spa-valdamente prendono ed asportano mi-nacciando a viso aperto gli stessi proprie-tari se osano protestare ;

2) se costituisca motivo di preoccu-pazione l 'abbandono delle case di cam-pagna in conseguenza delle rapine con no-tevoli conseguenze per il mancato incre-mento di produzione agricola e degli al-levamenti animali da cortile .

(4-17349 )

DEL DONNO. — Al Ministro dei ben iculturali ed ambientali . — Per sapere :

1) se è a conoscenza dello stato d idegrado cui versa la chiesetta, presso l amasseria Saccente nel territorio di Poli-gnano a Mare (Bari), totalmente abbando-nata alla ingiuria del tempo e dei teppisti .

La chiesetta, un gioiello nella caten adelle 28 chiese rurali costruite nella zona ,è adibita a deposito di mangimi, di at-trezzi agricoli, di concimi ;

2) quali provvedimenti il ministr ointende prendere per il ripristino di que-sto e di altri beni culturali rimasti abban-donati nel territorio pugliese .

(4-17350)

DEL DONNO. — Al Ministro dei lavoripubblici . — Per sapere :

1) quali sono i motivi dei gravi ri-tardi nelle assegnazioni delle case popo-lari da parte del comune di Bari ;

2) se è vero che già da tre anni so -no disponibili 2.150 alloggi, ma nonostan-te ciò le graduatorie non sono state an-cora effettuate .

Tali inadempienze non trovano alcun agiustificazione e sono causa di profondorisentimento sulla popolazione estrema-mente bisognosa di alloggi .

(4-17351)

DEL DONNO . — . Al Governo ed al Mi-

nistro della sanità . — Per sapere :

1) se sono a conoscenza del dissestofinanziario della finanza pubblica che no nrisparmia la ULS Ba-17 di Gioia del Col-le e di Santeramo in Colle, da qualchemese in collasso per mancanza di fondi .

Il fabbisogno finanziario di parte cor-rente assegnato all 'ente, è risultato net-tamente inferiore a quello reale determi-nando un deficit di cassa a carattere qua -si permanente ;

2) quali provvedimenti intendonoprendere per non compromettere il paga -mento degli stipendi di novembre e di-cembre e per fronteggiare le più impel-lenti necessità di gestione della ULS co-s*retta per due volte in poche settiman ea ricorrere ad anticipazioni di cassa deltesoriere per un importo di oltre un mi-liardo e 700 milioni .

(4-17352 )

DEL DONNO. — Al Ministro di graziae giustizia. — Per sapere:

1) se è a conoscenza del fermentonel supercarcere di Trani dove, nel tard opomeriggio del 23 novembre, si è perpe-trato ancora un altro atto di violenza ne iconfronti di Andrea Maffione, 31 anni, diBarletta .

Sull 'episodio sono stati taciuti i parti-colari, ma rimane, estremamente grave, l aprecaria condizione dei detenuti abbando-nati alla violenza ed alla vendetta .

(4-17353)

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FRANCHI, MARTINAT, STAITI DI CUD -DIA DELLE CHIUSE E SOSPIRI . — Ai Mi-

nistri dell 'industria, commercio e artigia-nato e del lavoro e previdenza sociale . —Per conoscere :

quali provvedimenti intendano adot-tare per scongiurare la chiusura degli zuc-cherifici di Lendinara e Ficarolo (Rovigo )chiesta unilateralmente dalle Società Eri-dania e SIIZ (Società italiana per l'indu-stria degli zuccheri), sotto la generica mo-tivazione della « temporanea contrazioneaziendale », al fine di non aggravare - l agià precaria situazione occupazionale de lPolesine;

quali iniziative organiche intendan oassumere al fine di difendere e potenziaregli attuali bacini bieticolo-saccariferi edin particolare quelli del Polesine, la cu ieconomia è investita dalla più drammatic acrisi .

(4-17354 )

BAGHINO, VALENSISE E SOSPIRI . —Al Ministro del lavoro e della previdenz asociale. — Per conoscere quali iniziativeurgenti intenda assumere o promuovereper eliminare la intollerabile situazion enella quale versano i lavoratori della ditt aMetalli spa Officine meccaniche navali Ga -lata Gadda, Genova porto che dal maggio1982 non ricevono gli assegni della cass aintegrazione guadagni .

(4-17355 )

VAIENSISE . — Al Ministro della pub-blica istruzione . — Per conoscere se abbiaprovveduto o intenda provvedere all'acco-glimento del ricorso gerarchico propost oper il tramite del Provveditorato agli stu-di di Reggio Calabria dalla maestra Elisa-betta Fonte, titolare in Borgosesia (Ver-celli) e residente a Polistena (Reggio Cala-bria), avverso l'esclusione dall'assegnazion eprovvisoria in provincia di Reggio Cala-bria e la mancata assegnazione provviso-ria per l'anno scolastico 1982-1983 nell asede di Polistena, nonostante la notoria di-sponibilità di due posti nella indicata se -de di Polistena . essendo la maestra Fonte

utilmente collocata in graduatoria per lasua condizione di madre di quattro figliin tenera età.

(4-17356)

PIROLO. — Al Ministro dell'interno . —Per conoscere :

se risponde a verità che l'amministra-zione del comune di Napoli ha in animodi stipulare, in proprio, polizze di assicu-razione per i rischi dipendenti dai lavoridi ricostruzione, da effettuarsi a seguitodel terremoto del 1980 ;

se ritiene che l'amministrazione no ndebba accollarsi un tale onere - anche s epoi eventualmente rimborsabile da part edelle ditte appaltatrici - che richiede u nimmediato esborso di somme ingenti che ,viceversa, potrebbero essere investite i nmodo diverso e più utile alla collettività;

se, in ogni caso, anche nella stipula-zione di dette polizze, vengono rispettati icriteri di cui alla circolare del 13 novem-bre 1982 del prefetto di Napoli, in rela-zione alle leggi 13 settembre 1982, n . 646 ,e 12 ottobre 1982, n . 726, e se non è op-portuno, sempre in relazione alla citat acircolare del prefetto di Napoli, dar luog oin proposito a un ampio dibattito in sededi consiglio comunale, sottraendo ogni de-cisione ad accordi conclusi in sede extraistituzionale .

(4-17357-)

VALENSISE E BAGHINO. — Ai Mi-

nistri dell'interno e delle poste e teleco-municazioni . — Per conoscere se intenda -no eliminare la disparità di trattament oesistente tra gli agenti di polizia dei nu-clei poste e telegrafi che percepisconomensilmente un'indennità di lire 60 .000e gli agenti della polizia ferroviaria(Polfer), continuamente adibiti su richie-sti degli organi periferici dell'amministra-zione delle poste e telecomunicazioni acontinui servizio di vigilanza per le ope-razioni postali di scambio di dispacci e daltro, ma che non ricevono alcuna in-dennità .

(4-17358)

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA ORAL E

CATALANO, CRUCIANELLI E GIANNI .— Al Ministro per i beni culturali e am-bientali . — Per sapere - premesso che :

in un manifesto affisso in quest igiorni a Torre del Greco, viene fatta unapubblica denuncia delle speculazioni chestanno provocando il lento ed inesorabil edegrado della Villa delle Terrazze, il co-siddetto Parco Bottazzi ;

questa Villa, non solo rappresent auno dei sempre più rari spazi verdi su-perstiti in una città completamente man-giata dalla speculazione cieca e selvaggia,ma possiede anche un valore storico-arti-stico molto elevato e che va salvaguar-dato ;

ignoti teppisti continuamente stannotrafugando preziose decorazioni della Vil-la delle terrazze, dalle maioliche alle pan-chine, ai segni zodiacali dell 'orologio so -lare ;

già il PDUP e le organizzazioni am-bientaliste in passato avevano denunciatolo stato di abbandono non solo della Vil-la delle Terrazze, ma anche del Mona-stero degli Zoccolanti e di Villa Leopardi ,lasciate nelle mani della speculazione pri-vata ;

in ottobre era stata avanzata la ri-chiesta della requisizione della villa dell eTerrazze, ma l'ufficio beni culturali e am-bientali del comune a tutt'oggi evade i lconfronto con le forze politiche, ambienta -liste e sindacali che si erano rese promo-trici dell 'iniziativa stessa - :

se iI Ministro è a conoscenza dellostato di abbandono in cui viene lasciat aVilla delle Terrazze ;

se risulti al Governo che l 'autoritàgiudiziaria sia stata tempestivamente in -formata dei continui furti avvenuti a idanni del patrimonio artistico della Villa ;

se non ritenga opportuno, per quan-to è competenza del Ministero, interve-nire presso l'Ufficio beni culturali e am-bientali del comune di Torre del Grecoper provvedere celermente alla definizion edi un piano di intervento e alla requisizio-ne della Villa delle Terrazze, onde evitareche per inadempienze, incompetenza o leg-gerezze pezzi importanti del patrimonioartistico, storico, ambientale del nostr opaese vengano lasciati nelle mani o degl ispeculatori o del degrado, cose che, all ostesso modo, portano inesorabilmente ein molti casi irreversibilmente alla distru-zione di tale patrimonio ;

se esiste una mappa, città per città ,comune per comune, dettagliata e partico-lareggiata, della situazione del patrimonioartistico, storico, ambientale in Italia, edello stato degli interventi di risanamen-to predisposti o in via di definizione, e ,

.nel caso tale mappa non fosse ancor astata fatta, se il Ministro non ritenga in-dispensabile, per affrontare la drammaticasituazione di degrado del patrimonio arti-stico e ambientale italiano, provvedere i ntempi brevi a comporla .

(3-07004)

BOATO, AGLIETTA, AJELLO, BONINO ,CALDERISI, CICCIOMESSERE, CORLEO-NE, DE CATALDO, FACCIO, MELLINI ,PINTO, RIPPA, ROCCELLA, SCIASCIA ,TEODORI E TESSARI ALESSANDRO . —Al Ministro di grazia e giustizia . — Per sa -pere - premesso che in data 8 novembr e1982 il « Comitato di quartiere Rebibbia » ,con sede in via Luigi Speroni 13 a Roma ,ha inviato alla direzione della casa di re-clusione Rebibbia, alla direzione general edegli istituti di prevenzione e pena - Uf-ficio VIII - del Ministero di grazia e giu-stizia, alla V circoscrizione del comune d iRoma e allo stesso sindaco di Roma l aseguente lettera-documento che viene inte-gralmente riprodotta :

« I cittadini di Rebibbia sono stati in -formati dei lavori di recinzione del carceredi Rebibbia, lavori che prevedono una re-cinzione in filo spinato (del tipo a cavall idi frisia) ad una distanza minima dalle

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abitazioni prospicienti la via BartoloLongo .

I cittadini del quartiere, allarmati d aquesta improvvisa decisione, si sono riuni-ti in assemblea, che ha visto la partecipa-zione di circa 200 persone, dalla quale so -no scaturite le seguenti considerazioni eproposte :

1) lo spostamento della recinzionedel carcere a ridosso delle abitazioni civi-li, da un lato rappresenta una maggioreprotezione del carcere, .ma dall'altro v aa discapito della sicurezza del quartierepoiché, di fatto, la linea difensiva dell 'isti-tuto di pena si avvicina troppo al centr oabitato;

2) la recinzione in filo spinato nonsolo è un pericolo per tutti gli abitanti e din particolare per i bambini del quartier ema è soprattutto un male psicologico, i nquanto la recinzione in filo spinato a ca-valli di frisia significa trasformare il quar-tiere (e non solo il quartiere) in un cam-po di concentramento, quando, siamo cer-ti, esistono ben altri modi per ottenereuna protezione che non sia il filo spinat orievocante tristi memorie ;

3) altro punto da tener presente èche molte delle case che si affacciano sulcarcere hanno una sola via di accesso, l avia Bartolo Longo, al cui utilizzo sono re-golarmente autorizzate ;

4) infine, la chiusura al transito dellavia Bartolo Longo porta alla soppression edel servizio ATAC 311, determinando gra-ve disagio agli utenti abitanti nel nostroquartiere .

Le richieste che scaturiscono da quest eosservazioni sono :

1) la recinzione anziché in filo spina-to deve essere effettuata con un murett osormontato da rete metallica, allineato a lfilo spinato già esistente davanti al carcerefemminile (anche questo va sostituito i nquanto il piano regolatore prevede in tal epunto un parco pubblico) ;

2) che sia osservata una distanza dal -la recinzione al confine delle abitazioni

che permetta la costruzione di una stra-da con marciapiedi e relativa fognatura ,che consenta anche il passaggio di mezz ipubblici ad esclusivo uso dei cittadini diRebibbia ;

3) estensione della strada ad uso de icittadini anche nel tratto che fiancheggiavia Raffaele Majetti, da via Bartolo Long oa via Francesco Selmi, per permettere i lcollegamento fra i quartieri di Rebibbia ePontemammolo, collegamento che finorac'era e che verrebbe a mancare una volt acostruita la recinzione ;

4) i lavori di livellamento del ter-reno devono essere estesi a tutta la viaBartolo Longo fino alla via Casal de 'Pazzi, per un più organico e armonic ocompletamento della rete stradale;

5) i lavori dì recinzione e della co-struzione delle strade devono essere ef-fettuati simultaneamente .

I cittadini di Rebibbia, riuniti orma ida anni in comitato di quartiere, conscidelle difficoltà dei responsabili della dife-sa degli istituti di pena, sono però anch eindignati dalla situazione creatasi intor-no al quartiere, e non vogliono arrivareanche loro ad essere considerati alla stre-gua dei detenuti più pericolosi .

In attesa di una sollecita risposta ch etenga conto delle nostre richieste, chie-diamo l'immediata sospensione dei lavoriiniziati ed un rapido confronto tra i rap-presentanti del demanio, del comune edel quartiere »

a) se quanto affermato dai cittadi-ni appartenenti al « Comitato di quartie-re Rebibbia » corrisponda a verità ;

b) se, in caso positivo, il Ministerodi grazia e giustizia non ritenga dove -roso prendere immediatamente in consi-derazione tanto le osservazioni critich equanto le proposte precise, alternativa -mente formulate ;

c) se il Ministro di grazia e giusti-zia non ritenga doveroso operare in modotale che le esigenze di sicurezza peniten-ziaria non siano in alcun modo affrontate

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in forma lesiva della civile convivenza edelle fondamentali esigenze della citta-dinanza abitante in prossimità dell'istitutodi pena .

(3-07005 )

RIPPA E CICCIOMESSERE . — Ai Mi-nistri dell'interno, dell ' industria, commer-cio e artigianato e dei trasporti . — Persapere:

1) se sono a conoscenza del traspor-to di materiale radioattivo a mezzo d icontenitore schermato dalla Germania fe-derale alla centrale del Garigliano, avve-nuto il 17 novembre 1982, e della fuoru-scita di liquido radioattivo durante il tra-gitto ;

2) chi ha autorizzato tale trasporto ,senza effettuare i necessari controlli ;

3) se ritengono che il trasporto d imateriale altamente pericoloso effettuato arimorchio di convogli ferroviari di normal elinea costituisca un oggettivo pericolo peri territori e le popolazioni che attraversa ;

4) se ,la ditta Borghi, che ha effettua-to il trasporto del contenitore a mezz ocamion, dalla stazione ferroviaria di Rom afino a Sessa Aurunca, è ditta specializzat aper tali trasporti, e, in caso negativo, ch ine ha autorizzato l 'utilizzo ;

5) se si è in grado di valutare ídanni effettivi già subiti dal territorio ita-liano per lo sgocciolamento di liquido ra-dioattivo verificatosi durante l'intero per -corso ;

6) quali provvedimenti intendono in -fine prendere nei confronti dei responsa-bili italiani dell 'accaduto ; quali passi inten-dono muovere nei confronti del govern otedesco per verificare responsabilità di fun-zionari tedeschi, e cosa per l'avvenire s iintende fare per evitare che tali incident iabbiano a ripetersi .

(3-07006)

BOATO, BALDELLI, ACCAME, BASSA-NINI, BROCCA, ONORATO, GAROCCHIO ,CACCIARI, GARAVAGLIA E BETTINI . —Ai Ministri delle poste e delle telecomuni-

cationi e di grazia e giustizia. — Per sa-pere :

1) se il Governo sia a conoscenza delfatto che il programma televisivo intitola-to Rebibbia. Via Bartolomeo Longo 72,realizzato dal gruppo giornalistico « Cro-naca » della seconda rete e la cui messain onda era stata annunciata ufficialmen-te per la serata di lunedì 22 novembre1982, inopinatamente non è stato trasmes-so ed è stato sostituito con un program-ma musicale, senza che neppure veniss efornita alcuna spiegazione o giustificazion eai telespettatori ;

2) se il Governo sia a conoscenzadel fatto che tale servizio televisivo eragià stato proiettato in precedenza sia inun convegno di studio a Firenze, alla pre-senza anche dell'ex presidente della Came-ra onorevole Pietro Ingrao, sia, nella mat-tinata di venerdì 19 novembre 1982, nell asede centrale della RAI a Roma, alla pre-senza di parlamentari, giuristi, operator ipenitenziari e giornalisti, alcuni dei qual iultimi ne hanno poi riferito ampiament esui loro quotidiani, alla vigilia della pre-annunciata trasmissione del lunedì 22 no-vembre 1982 ;

3) se il Governo ritenga, come riten-gono gli interroganti, alcuni dei quali han -no personalmente preso integrale vision edel filmato nelle due occasioni sopraricor-date, che l 'opera dei giornalisti del grup-po « Cronaca » della seconda rete dell aRAI sia stata di indubbio valore non so -lo sul piano strettamente informativo, maanche nell'ottica di favorire con intelli-genza ed equilibrio una più adeguata cq-noscenza della realtà carceraria « comune »da parte dell'opinione pubblica italiana e ,al tempo stesso, una efficace possibilità ,da parte dei detenuti « comuni » e degl iagenti di custodia, di far conoscere all asocietà civile la propria concreta situazio-ne e i reali problemi umani, istituzional ie giuridici che essa pone, in piena fedel-tà allo spirito e alla lettera della riform apenitenziaria del 1975 ;

4) se il Governo ritenga – poiché daparte di alcuni organi di stampa si sono

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ipotizzati ostacoli frapposti dal Minister odi grazia e giustizia - di sgombrare ilcampo da ogni equivoco e di dichiarare ,per quanto di propria competenza e nelrispetto dell 'autonomia dell'ente radiotele-visivo, che non solo non vi possono esse -re ostacoli istituzionali alla diffusione delprogramma sul carcere penale di Rebib-bia, ma che, al contrario - come ritengo -no gli interroganti -, essa non potrebbeche favorire una equilibrata informazionee stimolare una maggiore consapevolezz ademocratica sui complessi problemi peni-tenziari ;

5) se il Governo infine ritenga che ,laddove vi fossero preoccupazioni sull anon assoluta completezza dell'informazio -ne basata sul programma non trasmesso,il modo migliore consista nel metteresenz'altro in onda lo stesso, facendolo se-guire da ulteriori filmati e dibattiti, chemettano a fuoco anche altri aspetti dell avita e dell'amministrazione penitenziaria .

(3-07007)

ALINOVI, PALOPOLI, PERANTUONO ,GAMBOLATO, BRINI, ESPOSTO, BRU-SCA, DI GIOVANNI, CANTELMI, PASTO-RE E BOCCHI. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri ed ai Ministri della sa-nità e del tesoro. — Per sapere -

premesso che :con la legge 26 gennaio 1982, n . 12 ,

di conversione del decreto-legge 26 novem-bre 1981, n . 678, è stato disposto il bloc-co degli organici delle unità sanitarie lo -cali, ammettendo tuttavia la possibilità d iprocedere « all'attivazione e al completa -mento di nuove strutture ospedaliere » so-lo « in relazione ad indilazionabili esigen-ze di assistenza », previa autorizzazione, s urichiesta delle regioni, del Ministro dell asanità, sentito il Consiglio sanitario na-zionale ;

con il disegno di legge finanziari aper l'esercizio 1983 il Governo ha affer-mato di perseguire la riduzione della spe-sa pubblica corrente, proponendo in par-ticolare pesanti tagli della spesa sanitari aed il blocco assoluto delle assunzioni ne lpubblico impiego ;

considerato che con delibera n . 131 0del 17 agosto 1982 il Comitato di gestio-ne dell'unità locale socio-sanitaria n . 1 5di Vasto, regione Abruzzo, ha determinat oil numero dei posti-letto per i vari re-parti dì degenza dell 'ospedale di Gissi eha predisposto la' relativa pianta organic adel personale; calcolandone la conseguentespesa annua complessiva (6 miliardi e 81 1milioni) e quella necessaria per il period oottobre-dicembre dell 'anno in corso (unmiliardo e 703 milioni) ;

rilevato che :

in base a tale delibera risulta cheper soli 184 posti-letto effettivi (più 3 3posti-letto « tecnici ») si prevedono ben395 unità di personale (97 di personalemedico, 6 di personale laureato del ruolosanitario, 271 di personale paramedico ,tecnico ed ausiliario, 21 di personale am-ministrativo) ;

per un bacino di utenza di 19 mil a806 abitanti, quale risulta essere quell ogravante sull'ospedale di Gissi secondo laproposta di piano sanitario regionale pre-disposta dalla Giunta della Regione Abruz-zo, di 217 posti-letto complessivi rappre-sentano un quoziente di 10,9 posti-letto per1 .000 abitanti, a fronte di un quoziente d i4 posti-letto per 1 .000 abitanti ordinaria-mente indicato per le specialità di base;

tale dotazione risulta tanto più ec-cessiva se si tiene conto che nella stessaunità locale, a solo 28 chilometri da Gissi ,opera l 'ospedale di Vasto con 400 post iletto, mentre per le specialità non di basela unità locale può avvalersi degli ospeda-li delle unità locali limitrofe ;

risultano in particolare incredibil-mente sovradimensionate le dotazioni di po-sti-letto dei reparti di ostetricia, di pediatri ae di anestesia e rianimazione (per quest oultimo reparto è opportuno segnalare cheil reparto di rianimazione dell'ospedal edi Vasto della stessa unità locale, dotatodi tre posti letto, ha un indice di occupa-zione degli stessi di appena il 12,5 percento) :

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alcuni reparti come quello di neo-natologia sono impropriamente collocati i nun ospedale con così limitato bacino d iutenza e lo stesso rilievo vale per alcun iservizi (come il centro trasfusionale, l 'ana-tomia patologica, la radiologia e laborato-ri di analisi) ;

inoltre al sovradimensionament odel numero dei posti-letto e dei serviz isi aggiunge il gonfiamento degli organici ,come è evidente dal quoziente tra posti -letto e medici (2,2) e tra posti-letto edunità del personale addetto all 'assistenz a(0,77), parametri assolutamente spropor-zionati anche rispetto ad ospedali di piùelevata specializzazione ;

in particolare il sovradimensiona-mento degli organici risulta rilevante i nalcuni reparti e servizi (divisione chirur-gica con 19 medici per 62 posti-letto ; di -visione pediatrica con 12 medici per 30posti-letta; farmacia con 11 unità di per-sonale di cui 4 farmacisti e un program-matore !) ;

nell 'organico sono previste figur eprofessionali non contemplate nell'attual enormativa (aiuto dirigente, infermiere ge-nerico, vicecapo sala, ecc .) ;

la delibera prevede reparti con de-nominazione di fantasia come il (< repartodonatori di sangue » che impiega 6 medi -ci, il « reparto necrologico » con 8 addetti ;

il servizio di cucina prevede un or-ganico costituito da 2 dietisti, 1 capo-cuo-co, 9 cuochi e 9 ausiliari, prevedendos idue turni distinti per la preparazione de lpasto di mezzogiorno e di quello dell asera ; -

1) se l'ospedale di Gissi risulta inclu-so nella proposta di piano sanitario regio-nale e con quale atto e di quale organ oistituzionalmente competente ne è stat adeliberata la istituzione ;

2) se i Ministri ritengono corretta -mente valutato l'impegno finanziario conse-guente all'attivazione dell 'ospedale di Gissi ,così come dimensionato e strutturato se-condo la delibera citata ; se ritengono che

tale impegno è compatibile con la quot adel fondo sanitario nazionale spettante all aunità locale socio-sanitario in oggetto ; seritengono che le scelte operate dal comi-tato di gestione sono conformi con le di-sposizioni di legge e risultano coerenti co nle esigenze di lotta agli sprechi e di ridu-zione della spesa pubblica corrente, non-ché con i propositi espressi dal Governodi drastico ridimensionamento della spes asanitaria ;

3) se la delibera in oggetto ha supe-rato l'iter di legge e quali eventualmentesiano state nel merito le decisioni di com-petenza dell'assemblea dell'unità locale so-cio-sanitaria, della regione Abruzzo e de lMinistro della sanità ;

4) quale valutazione politica ritengo-no di dover trarre da quanto sopra espo-sto, tenendo conto in particolare che sin-daco di Gissi (quindi autorità sanitari alocale a norma della legge di riforma sa-nitaria) e presidente del Comitato digestione dell'unità locale che ha appro-vato la delibera in oggetto, è, nonostant ela incompatibilità col mandato parlamen-tare, l'onorevole Remo Gaspari, Ministrodelle poste e telecomunicazioni nel Gover-no che ha espresso così ferma determina-zione di ridurre la spesa sanitaria e d iscaricarne quote crescenti sui cittadini .

(3-07008 )

MANNUZZU, PAVOLINI, VIOLANTE ,GRANATI CARUSO, RICCI, BERNARDIANTONIO E BOTTARI . — Ai Ministri del-le poste e telecomunicazioni e di graziae giustizia . — Per conoscere i motivi i nbase ai quali il programma televisivo« Rebibbia, via Bartolomeo Longo, 72 »non è stato trasmesso lunedì 22 novem-bre scorso alle ore 21,30 dalla secondarete della RAI-TV, come si era stabilit oe come si era annunciato, anche con no -te illustrative e di commento sul « Ra-diocorriere » ;

Per sapere, inoltre :

se è vero che il Ministro di grazi ae giustizia ha ascritto la mancata messa

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in onda del programma ad una decisio-ne autonoma della RAI, asserendo diavere solo comunicato ai responsabili d iquesto ente una « presa di posizione »della direzione generale degli istituti diprevenzione e pena con la quale « si sot-tolineava come nella trasmissione vi fos-sero dichiarazioni relative a procediment ipenali in corso e fossero menzionati no -mi di agenti di custodia e di magistrat iche, per motivi di sicurezza, non andreb-bero pubblicizzati » ;

nell 'affermativa, quale è la valutazio-ne che il ministro di grazia e giustizia dà ,e che finora non ha espresso, della « pre-sa di posizione » della direzione general edegli istituti di prevenzione e pena, a par-te la questione della legittimazione ad as-sumerla di tale organo : in particolarese il ministro ritiene davvero che l ' eser-cizio del diritto di cronaca sia precluso,in televisione, quando si tratti di proce-dimenti penali in corso, senza che . nep-pure si prospetti rivelazione di segretiistruttori; e se non gli risulta che nelprogramma censurato, secondo quantosostengono i suoi autori, non si fa mai i lnome di alcun agente di custodia, o ma-gistrato, o altro pubblico funzionario ,nemmeno noto altrimenti e già esposto arischio ;

se è vero che la RAI ha comunica-to di avere sospeso la trasmissione de lprogramma « in attesa di accertament icirca la sussistenza delle autorizzazioni al-le riprese in concreto effettuate nella cas adi reclusione di Rebibbia » ;

nell'affermativa, come si concilianole ragioni così addotte con il fatto ch eil ministero di grazia e giustizia non la -menta alcuna mancanza di autorizzazio-ne e che, entro il carcere di Rebibbia, leriprese sono state consentite, man manoche si effettuavano, dagli organi dell'am-ministrazione penitenziaria ;

in ogni caso, come si spiega l'inter-vento censorio compiuto dagli organi diri-genti della RAI in rapporto alla decisionegià assunta da loro, e ampiamente pub -

blicizzata, di trasmettere quel program-ma, che era già stato presentato all astampa .

(3-07009)

RALLO . — Ai Ministri della pubblicaistruzione e degli affari esteri . — Per sa-pere quali misure intendano adottare persanare l'assurda situazione venutasi a crea -re all'estero dopo il licenziamento, volutodalla legge n . 604, dei supplenti tempora-nei che invece erano stati regolarmente no -minati all' inizio dell'anno scolastico.

Tale applicazione della legge ha lascia-to così, a vari mesi dall 'inizio dell'annoscolastico, migliaia di giovani in vacanz aforzata non essendo stato il licenziamentoseguito da regolare nomina di altro per-sonale di ruolo in sostituzione . (3-07010)

DEL DONNO. — Al Ministro della pub-blica istruzione. — Per sapere :

1) se è a conoscenza dello stato diagitazione dichiarato dal consiglio di isti-tuto nel tecnico commerciale di Modugn o(Bari) e di tutte le componenti scolastichea causa della inadeguatezza delle struttu-re e della precaria agibilità dei plessi ope-ranti, considerati poco funzionali alle esi-genze dell ' istituto che raccoglie 687 alun-ni suddivisi in 27 classi ;

2) se ritenga grave la dichiarazionedei professori in ordine al problema del -la droga, a Modugno particolarmente al-larmante, (La Gazzetta del Mezzogiorno ,24 novembre 1982) ed agli atteggiament iviolenti di alcuni teppisti soliti a distur-bare presso i locali scolastici ;

3) se, ed in quali termini di tempo ,si intende porre rimedio a tante manche-volezze che impediscono il regolare fun-zionamento della scuola .

(3-07011 )

DEL DONNO. — Al Governo ed al Mi-nistro dei lavori pubblici. — Per sapere :

1) quali sono i motivi per cui lacasa di riposo in Santeramo, un edificio

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nuovo, quasi ultimato, non sia entrato i nfunzione, ma abbandonato e lasciato i npreda al vandalismo, viene continuament emanomesso;

2) se tale irresponsabile comporta-mento dell 'amministrazione locale no ndebba essere richiamato alle proprie re-sponsabilità onde evitare la ruina mestadi un magnifico funzionale edificio .

(3-07012 )

DEL DONNO. — Al Ministro dei beniculturali e ambientali. — Per sapere :

1) se è a conoscenza dello stato diabbandono in cui versa il convento « Cru-cifisso » in Santeramo (Bari) di cui unastanza è caduta per vetustà ed incuria ;sul muro perimetrale esterno è cresciutoe si è sviluppato un albero di fico checon il suo peso e la pressione delle radic icostituisce un pericolo per l 'edificio e peri passanti ;

2) se si pensa di valorizzare ed uti-lizzare un edificio grande, agibile ed adat-tabile a molte finalità .

(3-07013 )

DEL DONNO . — Al Governo . Persapere perché mai il Comune di Sante-ramo lascia inutilizzati ed abbandonat igrandi e vasti edifici pubblici e prend ein locazione :

a) un edificio che si affaccia in piaz-za municipio, angolo via Roma, di pro-prietà del signor Bitetti Franco segretari oamministrativo della locale democrazi acristiana;

b) un appartamento in via Libertà ,come complemento amministrativo di se-greteria dell'ospedale, di proprietà del geo-metra Giannini Rocco consigliere comuna-le democristiano ;

c) un appartamento del signor Melesuocero del segretario del partito repub-blicano in via Francesco Nitti in aggiun-ta a presunte necessità ospedaliere .

(3-07014 )

DEL DONNO. — Al Ministro dell'in-terno. — Per sapere :

1) se è al corrente delle preoccupa-zioni suscitate nel quartiere San Paolo i nBari dalla notizia pubblicata dalla Gaz-zetta, in data 23 novembre 1982, di unprossimo sloggio dei carabinieri dal quar-tiere perché la loro caserma si trova « i nlocali bui e fatiscenti del sottoscala dellapalazzina comunale, spesso allagata dal-l 'acqua piovana e di fogna » ;

2) quali provvedimenti sono stat ipresi in risposta alle numerose sollecita-zioni dei carabinieri, tenendo presente cheil proposto passaggio dei carabinieri dalloscantinato al primo piano dello stesso edi-ficio pone in istrada la scuola elementar eattualmente operante al primo piano dellostesso fabbricato .

(3-07015)

DEL DONNO. — Al Governo . — Persapere:

1) quali sono i motivi per cui alprimo aumento, autorizzato dal Governo ,del 50 per cento sui ruoli per acquedottie fognature nelle Pugile, proprio in que-sti giorni ne è stato aggiunto un altrodi circa il 60 per cento per sola fognatu-ra, chiesto dall'acquedotto pugliese ed ap-provato dalla Intendenza di finanza d iBari ;

2) se tale nuovo aggravio rientri nel-la correttezza amministrativa o piuttost onon costituisca una rapina a danno deicittadini .

(3-07016)

* * *

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INTERPELLANZ E

I sottoscritti chiedono di interpellareil Ministro delle partecipazioni statali, persapere - premesso che nel « piano strate-gico » dell'Alfa Romeo erano previsti inve-stimenti e indirizzi di sviluppo produtti-vo e occupazionale negli stabilimenti esi-stenti nell'area napoletana e nuove loca-zioni 'di impianti in provincia di Avellino ,Salerno e Benevento - quali misure inten-de adottare per assicurare la piena realiz-zazione del suddetto piano e rimuoverequindi incertezze e manovre in atto che ,mentre ne hanno ritardato l 'attuazione,tendono ad annullare gli impegni a suotempo presi sia da parte dello stesso Mi-nistro delle partecipazioni statali che de idirigenti del gruppo Alfa nei confronti deilavoratori e delle istituzioni democrati-che locali .

In particolare, per conoscere le misureurgenti dirette ad assicurare concrete epossibili prospettive produttive nei settor idi prevista espansione, anche in conseguen-za dell 'accordo FIAT-Alfa, della macrocom-ponentistica, dei motori diesel e dei veicol icommerciali e speciali all'ARVECO chehanno nello stabilimento di Pomigliano si-cure e sperimentate potenzialità tecniche eprofessionali piuttosto che consentire, co-me sembra, che tali produzioni siano loca-lizzate secondo criteri non chiari e moti -vati e che non tengano conto della prio-rità del Mezzogiorno nei processi di ri-strutturazione e riconversione industriale ,e per conoscere infine i tempi definiti diattuazione dei previsti nuovi insediamentidenominati AX1 e AX2 .

(2-02185) « IANNIELLO, GAVA, Russo RAF-FAELE, ANDREOLI, ALLOCCA » .

I sottoscritti chiedono di interpellareil Presidente del Consiglio dei ministri eil Ministro dei lavori pubblici, per cono-scere - premesso che la legge 646 del 13settembre 1982, opportunamente, prescri-ve all'articolo 19 che divenuti definitivii provvedimenti di prevenzione « decadono

di diritto le licenze di polizia, di com-mercio . . . nonché le iscrizioni agli albi diappaltatori di opere o di forniture e al-l'albo nazionale dei costruttori di cui fos-sero titolari le persone soggette ai dett iprovvedimenti » ; che all 'articolo 20 pre-scrive che « entro 6 mesi dall'entrata i nvigore della presente legge, e da pubbli-care nella Gazzetta Ufficiale della Repub-blica italiana, sarà costituito un elencogenerale degli enti e delle amministrazio-ni legittimati a disporre le licenze, l econcessioni e le iscrizioni indicate ne lprimo comma dell 'articolo 10 »; che l'ar-ticolo 21 proibisce il subappalto in oper eriguardanti la pubblica amministrazione ,se non interviene apposita autorizzazion edell'autorità competente; che alcuni grup-pi economici interessati al manteniment odi rapporti tra pubbliche amministrazio-ni e gruppi della criminalità organizzat aconducono, in particolare nel Mezzogiorno ,una campagna denigratoria nei confront idella legge n . 646 diffondendo voci allar-mistiche sui danni che dall 'applicazionedella legge deriverebbero alle iniziativ eeconomiche per i limiti posti ai contrattidi appalto e di subappalto in opere ri-guardanti la pubblica amministrazione - :

1) quali direttive hanno impartito ointendono impartire per la puntuale ap-plicazione della legge n . 646 in riferimen-to in particolare all'articolo 20 ;

2) se non ritengano che tali diretti -ve, proprio perché nessun- pretesto veng aofferto alla campagna mistificatoria di cuiin premessa, debbano comunque garan-tire la continuità dei lavori pubblici incorso ed evitare, con le opportune mi-sure, la soppressione o il rinvio dei con-tratti di appalto già istruiti ;

3) se il Ministro dei lavori pubblicinon ritenga di modificare la circolare nu-mero 5338 che, disponendo la sospensionedel rilascio dei certificati di iscrizione al-l'albo nazionale dei costruttori fino al 3 0novembre, provoca il rinvio all'anno nuo-vo dei contratti di appalto; in particolarecon una direttiva che autorizzi le pubbli-che amministrazioni ad accettare fino al30 novembre, in luogo del certificato di

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iscrizione, una dichiarazione sostitutiv ache faccia salve le ragioni e le indicazion idi cui alla legge n . 646 ;

4) in relazione ai lavori pubblici peri quali è competente la Cassa per il Mez-zogiorno, quali particolari misure sonostate adottate o si intendono adottare pe rimpedire pretestuose chiusure di cantier ie per assicurare la continuità dei lavoripubblici in corso .

(2-02186) « MARTORELLI, QUERCIOLI, PEGGIO ,

CIUFFINI, BOGGIO, RINDONE ,

BARCELLONA, SPATARO, BOTTA-

RI, BACCHI, PERNICE, ROSSINO ,

ALINOVI, SICOLO » .

I sottoscritti chiedono di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri e iMinistri dell'interno e di grazia e giustizia,per sapere -

premesso che, nell 'udienza del 22 no-vembre 1982 nel « processo Moro » di fron-te alla Corte d'assise di Roma, è compar-so per la prima volta in aula dopo l'ar-resto l'imputato Alessandro Padula (accu-sato di gravissimi reati di terrorismo, tr acui numerosi omicidi), il quale, secondoquanto riferiscono i giornali, ha dichiarato :« Sono stato torturato fin da domenicasera nelle celle della questura dagli agent iDIGOS. È falso che non sono stato rico-nosciuto subito ( . . .) . Mi hanno appeso pe ri polsi . Ho bevuto litri di acqua e sale ( . . .) .Penso che sia stato leso il mio diritto apartecipare a questo processo »

1) se il Governo sia a conoscenza de lfatto che il presidente della Corte d'assi-

se ha dichiarato in aula rivolto all'impu-tato Padula : « Questa Corte ha saputo de lsuo arresto dai giornali », dopo di che h arespinto, a seguito di seduta in camer adi consiglio, una eccezione di nullità sol -levata dalla difesa dell'imputato, ma h aanche disposto la trasmissione del verbaled'udienza alla procura della Repubblicaper le doverose indagini su quanto denun-ciato dall'imputato;

2) a prescindere dalle autonome e do-verose iniziative da parte della magistratu-ra, se il Governo ritenga comunque dove -roso disporre immediatamente una propri aautonoma inchiesta in sede amministrativ aper l 'accertamento della verità dei fatti eper gli eventuali, conseguenti provvedimen-ti di carattere disciplinare ;

3) se il Governo ritenga tutto ci òtanto più urgente e doveroso da parte su adopo le vicende giudiziarie che hanno por-tato all'incriminazione di agenti e funzio-nari da parte della magistratura di Pado-va per fatti analoghi verificatisi nel gen -naio 1982 ;

4) se il Governo ritenga che la lottadoverosa e rigorosa contro il terrorism odebba avvenire nel pieno rispetto dell egaranzie degli arrestati e degli imputat ipreteso dalla permanenza di uno Stato d idiritto, che si dimostra effettivamente taleproprio nei confronti dei suoi peggioriavversari .

(2-02187) « BOATO, AJELLO, PINTO, DE CA-

TALDO, CORLEONE, BONINO,

RIPPA » .

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