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Atti Parlamentari — 36061 — Camera dei Deputat i VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 NOVEMBRE 198 1 RESOCONTO STENOGRAFIC O 406 . SEDUTA DI GIOVEDÌ 12 NOVEMBRE 198 1 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SCALFAR O INDI DEL VICEPRESIDENTE PRET I INDIC E PAG . PAG. 36063 Commissione d'indagine : (Modifica nella costituzione) 3611 5 36115 Commissione parlamentare d'inchie- sta sul fenomeno della mafia in 36063 Sicilia : (Annunzio di documentazione allegat a 36092 alla relazione conclusiva) 3611 5 36115 Corte dei Conti : (Trasmissione di documento) . . . . . . 36064 36063 Ministro del tesoro : 36115 (Trasmissione di documento) ... . . . 36064 Missioni Disegni di legge : (Approvazione in Commissione) . . . . Proposte di legge : (Annunzio) (Assegnazione a Commissiòne in sede referente), (Approvazione in Commissione) (Richiesta da parte di una Commissio - ne di merito del parere di altra Com - missione) Interrogazioni e interpellanze: (Annunzio)

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Atti Parlamentari

— 36061 —

Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 NOVEMBRE 198 1

RESOCONTO STENOGRAFICO

406.

SEDUTA DI GIOVEDÌ 12 NOVEMBRE 198 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SCALFAR OINDI

DEL VICEPRESIDENTE PRETI

INDICE

PAG . PAG.

36063 Commissione d'indagine :(Modifica nella costituzione) 36115

36115Commissione parlamentare d'inchie-

sta sul fenomeno della mafia in36063 Sicilia :

(Annunzio di documentazione allegata36092 alla relazione conclusiva) 3611536115

Corte dei Conti :(Trasmissione di documento) . . . . . . 36064

36063

Ministro del tesoro :36115 (Trasmissione di documento) . . . . . . 36064

Missioni

Disegni di legge:(Approvazione in Commissione) . . . .

Proposte di legge :(Annunzio)(Assegnazione a Commissiòne in sede

referente),(Approvazione in Commissione) (Richiesta da parte di una Commissio -

ne di merito del parere di altra Com -missione)

Interrogazioni e interpellanze:(Annunzio)

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PAG .

Nomine ministeriali ai sensi dell'arti-colo 9 della legge n . 14 del 1978 :

(Comunicazione) 36064

Proposta di modificazione dell'arti-colo 85 del regolamento (doc . II ,n . 5) (seguito della discussione):

PRESIDENTE 36064, 36074, 36079, 36080, 36085,36089, 36090, 36092, 36093, 36094, 36095,36096, 36097, 36098, 36099,

36100, 36102,36107, 36110, 36115

BAGHINO (MSI-DN) 36092, 36097, 36110

PAG.

BASSANINI (Misto) 36090CICCIOMESSERE (PR) 36074, 36079, 36092, 36093 ,

36094, 36095, 36096, 36097, 36098, 36099,36100, 36102, 36104, 36107

GIANNI (PDUP) 36074, 36080GREGGI (Misto) 36085, 36089MELLINI (PR) 36064VERNOLA(DC) 36074

Votazione segreta 3607 5

Ordine del giorno della seduta di do -mani 3611 5

SEDUTA PRECEDENTE : N. 405 — MERCOLEDÌ 11 NOVEMBRE 1981

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La seduta comincia alle 15 .

RAVAGLIA, Segretario, legge il pro-cesso verbale della seduta del 9 novembre1981 .

(È approvato) .

Missioni .

PRESIDENTE. Comunico che, a norm adell 'articolo 46, secondo comma, del re-golamento, i deputati Amodeo, BencoGruber, Bernardi Guido, Bocchi, Fede-rico, Liotti, Madaudo, Manfredini, Moraz -zoni, Pani e Scotti sono in missione pe rincarico del loro ufficio .

Annunzio di proposte di legge .

PRESIDENTE. In data 11 novembre1981 sono state presentate alla Presidenz ale seguenti proposte di legge dai depu-tati :

CARLOTTO ed altri : «Norme per l'au-mento e la indicizzazione dell'assegnoannuo vitalizio in favore degli insignit idell 'ordine di Vittorio Veneto» (2949) ;

BANDIERA : «Interpretazione autentic adegli articoli 2 e 4 della Convenzione isti-tutiva del Centro europeo per le previ-sioni meteorologiche a medio termine di

cui alla legge 13 aprile 1977, n. 216»

(2950) ;

BABBINI ed altri: «Norme per il ripiana-mento del disavanzo di gestione delle offi -cine ortopediche Rizzoli al 31 dicembre1981» (2951) ;

SANTI e CUSUMANO : «Istituzione dellascuola per consulenti di astrologia »(2952) ;

IANNIELLO ed altri : «Nuova disciplinadel gioco del lotto» (2953) ;

MARTINAT ed altri : «Modifica dell'arti-colo 2095 del codice civile concernente i lriconoscimento dei quadri intermedi »(2954) ;

ACCAME: «Norme in materia di prote-zione civile in caso di offesa atomica»(2955) ;

TOMBESI ed altri: «Norme per il funzio-namento, la gestione e lo svilupp odell'area di ricerca scientifica e tecnolo-gica di Trieste e per la promozion edell'insediamento di strutture di ricerca»(2956) .

Saranno stampate e distribuite .

Richiesta, da parte di una Commissionedi merito, del parere di altra Commis-sione .

PRESIDENTE. La I Commissione per-

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manente (Affari costituzionali) nella se-duta del l ' 11 novembre 1981, in sede refe -rente, ha deliberato di chiedere il pareredella VIII Commissione permanente(Istruzione) sulla proposta di legge AMAL-FITANO ed altri: «Inquadramento nei ruolidel Consiglio nazionale delle ricerche de lpersonale dipendente dai soppressi Isti-tuti sperimentali talassografici di Mes-sina, Taranto e Trieste» (406) .

Tenuto conto della materia oggett odella proposta stessa, ritengo di dover ac -cogliere la richiesta .

Comunicazione di nomine ministeriali aisensi dell'articolo 9 della legge n . 1 4del 1978.

PRESIDENTE. Il ministro del tesoro, a 'termini dell'articolo 9 della legge 24 gen-naio 1978, n . 14, ha dato comunicazion edella nomina del dottor Dante Vassallo amembro del consiglio d'amministrazion edell'Istituto di credito per il finanzia-mento a medio termine alle medie e pic-cole imprese dell'Abruzzo e del dottorDario Biagi a membro del consiglio d'am-ministrazione dell'Istituto di credito per i lfinanziamento a medio termine allemedie e piccole imprese della Calabria .

Tale comunicazione è stata trasmessaalla VI Commissione permanente (Fi-nanze e tesoro) .

Trasmissione dalla Corte dei conti .

PRESIDENTE. Il Presidente della Cort edei conti, con lettera in data 10 novembre1981, ha trasmesso, in adempimento aldisposto dell'articolo 7 della legge 2 1

marzo 1958, n. 259, la determinazione e l arelativa relazione sulla gestione finan-ziaria dell'Istituto elettrotecnico nazio-nale «Galileo Ferraris» per gli eserciz i1976, 1977 e 1978 . (doc. XV, n . 79/1976 -

1977-1978) .Questo documento sarà stampato e di-

stribuito .

Seguito della discussione della propostadi modificazione dell 'articolo 85 de lregolamento (doc . II, n. 5) .

PRESIDENTE . L' ordine del giornoreca il seguito della discussione della pro -posta di modificazione del l 'articolo 85 delregolamento .

Dobbiamo passare alla discussione, re -golata dal Capo VIII del regolamento, su iprincipi, elaborati dalla Giunta ed enun-ziati dal relatore, desumibili dal com-plesso delle iniziative di modifica allaproposta delle Giunte stesse, nonch ésull'iniziativa Pazzaglia che è suscettibil edi autonoma valutazione .

MELLINI . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .Trasmissione dal ministro del tesoro.

PRESIDENTE. Il ministro del tesoro ,con lettera in data 10 novembre 1981, hatrasmesso, ai sensi dell'articolo 28, terzocomma, della legge 24 maggio 1977, n .227, la relazione sull'attività svolta dall asezione speciale per l'assicurazione de lcredito all'esportazione (SACE) e sugli in-terventi dell'Istituto centrale per il cre-dito a medio lungo termine (Mediocredit ocentrale) nel settore del finanziament odelle esportazioni per il primo semestr e1981 . (doc. LII, n . 5) .

Questo documento sarà stampato e di-stribuito .

MELLINI. Signor Presidente, colleghideputati, io credo che con la discussion edegli emendamenti alla proposta di modi-fica dell'articolo 85 del regolamento, equindi con il venire al pettine del nododell'articolo 85 del regolamento, stiamoper affrontare una delle questioni che ri-velano nel modo più chiaro quali siano ipresupposti culturali, addirittura, e nonsoltanto politici, degli atteggiamenti checoncorrono a questa operazione politicadi modifica del regolamento. Più volte ,nel corso della discussione in quest igiorni, abbiamo avuto occasione di direche ci sembrava semplicemente assurdo,

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quali che potessero essere le valutazion iin ordine alla legittimità dell'ostruzioni-smo, all'entità del fenomeno dell'ostruzio -nismo, alla effettiva incidenza del feno-meno dell 'ostruzionismo su una situa-zione di crisi del lavoro del Parlamento ,che un regolamento venisse assumendo lafisionomia di una normativa diretta nongià a regolare la normalità del lavoro par -lamentare, sia pure attraverso la predi-sposizione di norme dirette ad impedir eche esso scivolasse nella anormalità, m adiretta a organizzare i lavori del Parla -mento esclusivamente in funzione dell aeventualità dell 'ostruzionismo .

È di tutta evidenza che una imposta-zione di questo genere rappresenta il nonplus ultra dell 'assurdo nella concezione diun regolamento parlamentare. Un regola -mento che si articoli, che si strutturi su lpresupposto del sospetto — e quindi dellanecessità di prevenzione — dell 'utilizza-zione ostruzionistica dell 'attività parla-mentare, è un regolamento che nega i lpresupposto stesso della validità dell aconvivenza parlamentare, del confrontoparlamentare, dello scontro parlamen-tare.

Lo scontro parlamentare, infatti ,espressione che si vuole bandire, o rele-gare a indicare atteggiamenti ritenuti in -sopportabili, quali quelli dei radicali, è inrealtà il presupposto stesso della vita de iparlamenti . I parlamenti esistono perch ésia concepibile che la vita parlamentare ,la discussione e la direzione politica na-scano, oltre che dalla realtà del paese ,dall'autentica realtà del paese, anche dadati di scontro, certo, da momenti anchedi unità e di convergenza di opinioni, mada quelle unità soprattutto che nascon oattraverso confronti e scontri, attravers ola dialettica dei confronti e degli scontriparlamentari . Viceversa c'è indubbia -mente una tendenza a considerare co-munque lo scontro parlamentare com eun momento abnorme .

Ed io credo che alla base di questa con -cezione vi sia l'abbandono della conce-zione dialettica della vita parlamentare ,della vita politica, e di ripiegamento suforme di democrazia consociativa . che

del resto palesemente vengono rappre-sentate da varie forze politiche com el'unica forma possibile di democrazia de inostri tempi . In realtà è l'unica forma didemocrazia possibile per determinateforze politiche e come espressione di unacrisi politica. Ebbene, credo che questaconcezione del regolamento in funzioneesclusivamente antiostruzionistica ,questa concezione delle norme che rego-lano la discussione in funzione esclusiva -mente della prevenzione di atteggiamentiostruzionistici, passando sopra evidentiesigenze imposte dalla normalità della di -scussione, sono le caratteristiche che pi ùchiaramente emergono proprio nella pro-posta di modifica dell'articolo 85 del re-golamento. E dobbiamo dire alla lucedella esperienza parlamentare, una espe -rienza che io oso invocare, nonostante l amia recente esperienza parlamentare ,proprio perché interviene in condizionitali da non creare in me l'assuefazione ametodi e a criteri ai quali forse altri col -leghi più autorevoli e più anziani di m ehanno avuto una sorta di assuefazione ehanno visto questo fenomeno manife-starsi gradatamente fino ad assumereuna sorta di mitridatismo rispetto aquesti fenomeni e a questi atteggiamenti .Questi atteggiamenti sono quelli del so -stanziale venir meno nelle aule del nostroParlamento di momenti di autentico con -fronto, di autentica discussione che oggisi manifestano, che oggi nella discussionedelle regole relative ad un momento fon-damentale, quello cioè dell'emendabilità ,degli emendamenti da recare ai progettidi legge, cioè rispetto alla partecipazioneeffettiva dell'Assemblea a quello che altri -menti rimarrebbe nullaltro che un voto d iCommissione, un lavoro di Commissione ,con una mera sanzione formale da partedell'Assemblea; in realtà si tratta di un'at -tività che nel corso degli anni evidente-mente deve aver perduto — dico «deveaver perduto» per non aver assistito aquesto processo, per averlo colto nell'att odel mio ingresso in queste aule — il suovigore per essere passata nelle prassidelle forze politiche per quel consolidars idi un'antica forma di democrazia conso-

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ciativa, per quelle «unità nazionali» ch emolto spesso sono passate attravers oforme di vera e propria e pratica lottizza-zione. Questa attività di partecipazionedell 'Assemblea al processo di formazionegovernativa è evidentemente diventatasempre più eccezionale, cosicché pensoche si sia veramente arrivati alla conce-zione di queste regole che oggi dovreb-bero essere introdotte con la modificadell 'articolo 85, che di fatto sopprimono ilmomento della discussione in Assembleadegli articoli e degli emendamenti, chesoppiantano il diritto di presentare emen -damenti proprio dei deputati . Ed è singo-lare, signor Presidente, che queste normesiano destinate ad essere inserite nel no-stro regolamento con una procedura d imodificazione del regolamento che si èsviluppata con il formale divieto di eser-citare il diritto di emendamento .

Abbiamo discusso ripetutamente ne igiorni scorsi, ogni volta che la Cameraveniva chiamata a votare su quelle mo-struosità dei princìpi emendativi ,sull'enorme gravità di quella decisionecon cui il regolamento è stato pratica -mente stracciato e modificato, ad esserebenevoli, perché in realtà è stato messoda parte e sospeso; decisione con cui èstata coperta malamente l'altra decisionedella non emendabilità delle proposte dimodifica del regolamento formulate dallaGiunta.

Attraverso questo metodo arrivano asopprimere in pratica, anche se in modopiù coperto e meno evidente, meno cla-moroso, il diritto di emendamento in As-semblea predisponendo una nuova disci-plina della materia regolata dall'articolo85 del regolamento . In questo modo sitoglie qualunque credibilità all'esam edegli emendamenti e qualunque valore alconfronto di ragioni e di argomenti, cio èa quella espressione di fede nella ragion eche è la ragione stessa dell'esistenzadell'istituzione parlamentare .

Se leggiamo attentamente i due testidell'articolo 85, quello vigente e quelloche si vuole introdurre, ci accorgiamoche il regolamento del 1971, quale che si ail valore, il modo in cui provvede ad orga-

nizzare i lavori, è certamente fondato sulpresupposto che nell'aula parlamentaresi svolga un dibattito effettivo, che i depu -tati che lo vogliano, che assistano al dibat -tito, siano in realtà informati delle pro -poste dei loro colleghi e che il Comitatodei nove sia chiamato ad esprimere unparere e non a rappresentare, come èavvenuto in questi giorni per la Giunt aper il regolamento, un organo che deveformulare i possibili principi emendativisu cui votare . Il Comitato dei nove deveesprimere il suo parere, in coerenza conla proposta presentata in Assemblea, sugl iemendamenti presentati .

Non è questione di quantità, ma di qua-lità della discussione ; si tratta addirittur adella possibilità di continuare a parlare didiscussione degli emendamenti . La sem-plice presentazione degli emendamenti inun Parlamento in cui, certo, i document ivengono presentati, stampati per pote ressere meglio osservati, vagliati, discussi ,apprezzati da parte di chi è chiamato avotarli, ha la sua importanza, ma la di-scussione orale (direi così, da avvocato) èil momento in cui negli atti della Camera ,del dibattito parlamentare, si rinvengonole ragioni sottese alle modifiche dei con -tenuti di norme di legge. Tale è il mo-mento in cui ciò entra a far parte de ldibattito. Se vi è invece la possibilità delladecadenza degli emendamenti non illu-strati in Assemblea dai presentatori, è evi -dente che si può parlare del venir meno ,nella logica del dibattito, della mancanzadella possibilità di illustrare gli emenda-menti .

Il vigente regolamento presuppone duefasi distinte : quella dell'illustrazione degl iemendamenti da parte dei presentatori, el'altra degli interventi sugli emendament isia dei proponenti, sia di chi non è propo-nente, ma ha comunque diritto ad espri-mersi sugli emendamenti da altri presen-tati .

Non possiamo valutare questioni rela-tive all'entità ed all 'essenza della discus-sione, senza rifarci anche alle prassidell'attività emendativa. Molto spesso ab-biamo assistito, anche recentementé, alladiscussione di progetti di legge di grande

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rilievo pervenuti all'esame dell'Assembleasenza un precedente esame della Com-missione tale che l'elaborazione del test ofosse il risultato di un confronto politico ,quanto meno in Commissione . Ricordo lalegge sull'editoria, il cui esame fu affidat oad una Commissione che lavorava con -temporaneamente all'Assemblea ; ricordoanche la legge sul finanziamento pub-blico ai partiti, per la quale la Commis-sione ritenne di concludere il suo esam econ un frettoloso rinvio all 'Assemblea,senza nemmeno dar tempo di presentar ein Commissione emendamenti che avreb-bero potuto chiarire le diverse posizioni erisparmiare probabilmente al l 'Assembleamomenti di scontro, anche gravi . Ma èsoprattutto prassi della nostra Camera, edirei ormai del Parlamento, presentaremolto spesso (per il sopraggiungere diaccordi fra diverse posizioni politiche ch enon erano stati possibili nella Commis-sione), per la tendenza a raggiungere so-luzioni di compromesso e di lottizzazion e(così io credo, ma il giudizio non varie-rebbe se altra fosse la matrice di quest oiter dell'elaborazione legislativa), emen-damenti anche di una certa importanza ointeramente soppressivi, e soprattutt oformulare articoli che molto spesso, nellacomplessità del lavoro legislativo e permancanza di chiarezza, per insufficienz edi tecnica legislativa o per il sovrapporsidi interventi legislativi su identiche ma-terie ed anche per dover ricorrere allarielaborazione di materie già ampiament etrattate (data l ' incapacità di soppression itotali degli articoli con richiami continuied altri testi legislativi), sono di una lun-ghezza assai rilevante.

Nella discussione sulle linee generali horicordato decreti-legge composti di arti -coli che occupavano un paio di pagin edella Gazzetta ufficiale; ho ricordato di -segni di legge di grande rilevanza suddi-visi in articoli della lunghezza di una pa-gina e mezza della Gazzetta ufficiale.Queste sono le materie che dovrebberoessere trattate in quest'Assemblea con itempi e le modalità proprie della pro-posta di modifica al regolamento i nesame. Quindi, quegli articoli della legge

sanitaria, sui quali sono sorti enormi pro -blemi interpretativi, dovrebbero essere di -scussi in questo modo . Certo, se accettateil principio che, in realtà, l'esame dell'As-semblea rappresenta una perdita ditempo, che nei momenti in cui è sostan-zialmente lecito discutere su articoli e demendamenti, raggiungere accordi omeno per far prevalere una versione piut -tosto che l'altra — questi momenti, sem-mai, dovrebbero rappresentare per voil'occasione per la conta dei voti —, alloracredo che possiamo allegramente soppri-mere l'articolo 85 del regolamento, for-mulare l'articolo 85 in un altro modo,cioè sedersi intorno al tavolo, con il pac-chetto azionario dei presidenti dei gruppi ,che vale tanto più quanto è più numeros oil gruppo, e risparmiare all'Assemblea lapantomima delle votazioni.

Se invece crediamo che questo sia unmomento essenziale, e che, se non lo ènella prassi, esso deve consacrare normeche assicurino questa possibilità, allora i lcriterio sotteso al regolamento del 1971 ,per quanto riguarda la discussione degl iarticoli e degli emendamenti, potrà anchenon essere il migliore, ma certamenteopera una distinzione nelle varie fas idell 'esame dei provvedimenti .

La fase dell'illustrazione degli articoli edegli emendamenti e la ,fase degli inter-venti sugli articoli e sudi emendament istessi hanno una loro logica ed una lororagion d'essere, in quanto rispondon oalla collocazione ed alla gerarchia logic adi momenti diversi, quali sono quelli delladiscussione di un articolo e della presen-tazione degli emendamenti . Tutti i depu-tati devono infatti intendere le ragioni inbase alle quali gli articoli sono formulati ;non per altro queste ragioni si innestanoin complesse situazioni legislative, con ri -chiami ad altre leggi — come purtroppospesso accade per il modo in cui è formu-lata la nostra legislazione — e con ladichiarazione di voto, che rappresenta i lmomento in cui anche chi ha illustrato gliemendamenti, o chi non è addirittura in-tervenuto nel dibattito, ma ha visto modi -ficati i propri emendamenti con la pre-sentazione di subemendamenti, ha la pos-

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sibilità di richiamare l'attenzione dei col -leghi, ai quali ha prospettato determinat esoluzioni, sull'eventualità di una con -ferma o di un ritiro di qualche suo emen-damento. Può eventualmente respinger ele obiezioni che gli vengono mosse e ren-dere nota la sua posizione in ordine all'as -sunzione della responsabilità sul conte-nuto degli emendamenti, che possonorappresentare un momento important edel processo legislativo al pari della pre-sentazione di un disegno di legge .

D'altra parte, nella storia del nostroParlamento, è avvenuto raramente chedisegni di legge, sui quali si erano deter-minate convergenze ampie e significative ,abbiano incontrato ostacoli nel corsodell'esame di un determinato articolo .

Quindi la prima considerazione che vafatta è la seguente : mentre abbiamo pre-visto tempi più lunghi per la discussion esulle linee generali dei progetti di legge ,con la deroga prevediamo tempi fissi perla discussione degli articoli e degli emen-damenti. E questo senza tenere conto che,per determinate materie, molto spesso l adiscussione più complessa finisce conl'essere proprio quella sull 'articolato, cherichiede una esposizione vasta e che nonpuò esaurirsi nella assoluta brevità. Inquesti casi, infatti, è necessaria una vi-sione complessiva delle singole question iche vengono proposte e della differenzia-zione tra le varie proposte di emenda -mento che vengono presentate : pertantola discussione non può necessariament eesaurirsi in tempi particolarmente brevi .L'aspetto più allarmante e grave di quest aproposta di modifica dell'articolo 85 èrappresentata dalla unificazione dei mo-menti della presentazione degli emenda-menti e della loro illustrazione assieme aquella della pronuncia su emendamentiproposti da altre parti .

Si tratta di documenti distinti, che ap-partengono a diversi soggetti. L'illustra-zione, infatti, appartiene soltanto a queideputati che siano presentatori di emen-damenti, mentre il fatto di pronunciarsi edi discutere su emendamenti proposti daaltri è un diritto che appartiene a tutti ideputati . C'è anche un problema di con-

fronto tra vari emendamenti, che nonpuò essere ristretto in tempi ed in mo-menti che vengono così ad essere unifi-cati. Comprendere attraverso l'illustra-zione ed il significato degli emendament ialtrui è il presupposto per poter replicaree per poterli confrontare con i propri ,esprimendo nel contempo un giudizio ch enon può essere avanzato senza avere cor-rettamente ascoltato le ragioni dei pre-sentatori . Molto spesso si tratta di que-stioni che si innestano in situazioni legi-slative estremamente complesse, con ri-chiami a norme di legge, con precedentiche vanno tenuti presenti . Molto spesso ipresentatori sono gli unici ad avere lapossibilità di rappresentare con chiarezz aai colleghi questi elementi affinché li ten-gano presenti nella loro presa di posi-zione .

Costringere il deputato che per avven-tura sia presentatore di un emendament oe voglia rappresentarlo ai colleghi adesprimersi contemporaneamente su tutt igli altri emendamenti senza avere intes ole ragioni di coloro che, avendoli presen-tati, ritengano di doverli illustrare (e — loripeto — l'illustrazione è assolutamentenecessaria per l'esistenza di collegament icon altre disposizioni legislative non d ipoco conto e non facilmente percepibil idalla semplice lettura dell'emenda-mento), significa troncare la discussione emenomare il diritto di intervento ai depu-tati. Per i gruppi minori significa che ladiscussione degli emendamenti altru iviene ad essere troncata e finisce con l'es-sere effettuata in condizioni che non con-sentono un effettivo confronto di posi-zioni, ma semplicemente una formalepresa di posizione su un documento .

La disposizione che limita la dichiara-zione di voto a quei deputati che nonsiano intervenuti nella discussione ag-grava questa assurdità, perché pone colu iche abbia inteso le ragioni altrui, e se nesia convinto, in condizione di non pote resprimere il suo diverso atteggiamento.Credo che ciò sia la presa d 'atto di unatotale insensibilità alle ragioni altrui, chea questo punto, addirittura, finisce conl'avere delle forme di consacrazione nei

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regolamenti parlamentari . Questo è unfatto di inaudita gravità, perché dare perscontato che non si possa dar conto de lmutamento del proprio convincimento ,intervenuto attraverso l ' audizione delleragioni altrui, rappresenta l 'aspetto for-malmente più grave di queste modifich eregolamentari, che stanno codificandol'insensibilità nel nostro regolamento par-lamentare .

Credo che su questa base dobbiamofare delle ulteriori considerazioni ; dob-biamo domandarci, a questo punto, qual ipossibilità vi siano oggi alla Camera, dat oil modo prescelto per procedere, pe run'effettiva modificazione di questo si-stema.

Vorrei fare appello ai colleghi presenti ,ma vorrei fare appello a loro, se avesser ola possibilità di esprimersi e di incidere inqualche modo, perché riflettano suquesto aspetto della modifica del regola -mento. Al singolo deputato, molto spesso ,è dato di intervenire nel processo legisla-tivo, e quindi di incidere nella formazionedelle leggi — compito per il quale è chia-mato a sedere in Parlamento — proprioattraverso il momento della discussionedegli emendamenti, motivando i propr iemendamenti e pronunciandosi su quell idegli altri . È attraverso questo lavoro ch edovrebbe manifestarsi anche quell'umoredell 'Assemblea al quale si dava — macredo che ciò valga in ogni periodo in cuiil deputato non sia ridotto ad un automa ead un esecutore delle ragioni del gruppo— particolare rilievo, in relazione al suc-cessivo svolgimento della discussione ,nell 'assunzione di responsabilità dei piùautorevoli parlamentari e dei gruppi .

Le grandi riforme hanno avuto un iterche, quando ha potuto valersi della parte -cipazione di deputati e di una sensibilitàpiena del Parlamento, è passato ancheattraverso questi punti . Ai colleghi depu-tati vorrei dire che questo momento vienedi gran lunga, se non soppresso, a per-dere la sua importanza e la sua rile-vanza.

Sarebbe interessante, signor Presi -dente, riandare alla storia di singoli prov -vedimenti legislativi ed immaginare cosa

succederebbe oggi, con le possibilità of-ferte da queste nuove norme regolamen-tari. Probabilmente le responsabilità d isingoli deputati e dei gruppi dovrebberoessere considerate diversamente, per es-sere riversate su di una differente strut-tura regolamentare che deresponsabilizzai primi. E infatti di tutta evidenza cheimpedire le dichiarazioni di voto, restrin-gere i tempi di discussione, al termin edella quale molto spesso non si può nem -meno leggere un emendamento sostitu-tivo (e spesso si tratta di emendament iche occupano intere pagine dei nostr istampati) affinché i deputati lo ascoltino,prima di accingersi a votarlo, farebberoassumere un significato diverso ad epi-sodi che sono accaduti in questi ultim itempi .

Il collega Costamagna ricordava chedurante l'esame dei principi sulla disci-plina militare aveva proposto un emenda -mento, già preannunciato nel corso delladiscussione sulle linee generali, lo avev aillustrato, aveva fatto una dichiarazionedi voto ed anche altri colleghi si eranopronunziati su di esso. Tale emenda-mento aveva lo scopo di introdurre il di -vieto, per i militari, di iscriversi ad asso-ciazioni segrete, riproducendo così nellalegge una norma che esiste nei regola-menti di disciplina militare fin dal 1914 .Chi ha avuto modo di rinfrescarsi la me -moria in ordine a quell'episodio sa qual efu l'atteggiamento del relatore (che poi èlo stesso collega che oggi è relatore sulleproposte di modifica dell'articolo 85), s aquali furono le prese di posizione dei col -leghi che si espressero in proposito ; adesempio del collega Natta, il quale diss eche l 'emendamento era giusto, ma inter -veniva troppo tardi, perché gli accordi . . . .Ecco, anche allora c'erano gli accordi! Male responsabilità sono rimaste perché, ne itermini e nei modi previsti dall'articolo 8 5del regolamento allora vigente, tutti i de-putati hanno potuto esprimere il propriopensiero su di un argomento che poi, ne lregolamento di disciplina militare varatodopo l'entrata in vigore della legge suiprincìpi, ha dato luogo all 'abrogazionedel divieto. Il divieto, per i militari, di

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iscriversi ad associazioni ,segrete, comeho detto, esisteva fin dal 1914 ; fu poi -riprodotta nel regolamento di disciplinamilitare della Repubblica, in vigore finoal 1978-1979 ; e, nel regolamento varatosulla base di quella legge, per la mancataapprovazione di quell'emendamento, nonè più elencato fra i divieti posti per i mili-tari, mentre rimane il divieto di iscriversiai partiti politici. Il che ha fatto sì che,poi, siano state elaborate leggi sostanzial-mente retroattive per far fronte a feno-meni quale quello della P2 e delle varielogge, loggette e balconi massonici ne lnostro paese .

Credo che un• episodio del genere an-drebbe ristudiato, anche in relazione alleresponsabilità assunte dai singoli deputat iattraverso i loro interventi nella discus-sione. Vietare la dichiarazione di voto achi già abbia illustrato l'emendamento oabbia partecipato alla relativa discus-sione, limitare le dichiarazioni di voto adun deputato per gruppo, proprio in ma-terie in cui è richiesto un maggiore tecni-cismo. . . .! È pensabile che sui singoli arti -coli, sugli emendamenti, la capacità ,anche tecnica, del singolo deputato abbi apiù facilmente modo di esprimersi e dicontare, sempre che si ritenga che la ra-gione, che la capacità tecnica, che il pre-stigio personale abbiano un qualche ri-lievo in Parlamento .

Vietare queste fasi come superflue si-gnifica, credo, avvilire la discussione inquesta sede; significa, in pratica — poi-chè anche di questo dovremo occuparci— ridurre il procedimento legislativo ,anche in Commissione, a condizioni ch edebbono essere, a dir poco definite allar-manti. Ieri abbiamo avuto modo di discu-tere l 'assegnazione a Commissioni in sedelegislativa di provvedimenti che compor-tano la spesa di migliaia di miliardi . Èpurtroppo nella prassi della nostra Ca- 'mera utilizzare la sede legislativa per imotivi più disparati . Accanto a provvedi -menti di poco conto ed a quelli effettiva -mente urgenti, si utilizza la sede legisla-tiva anche per provvedimenti che si riten-gono suscettibili di una discussione piùtecnica, per la quale la Commissione si

ritiene la più adatta . Può domani essereancora vero tutto questo, tale motivo puòancora essere ritenuto plausibile, anchese è già una interpretazione in qualchemodo non strettamente attinente allanorma regolamentare : quest'ultima parladi motivi di urgenza e di motivi di scarsorilievo. I provvedimenti aventi caratteredi urgenza dovrebbero non solo esser ediscussi diversamente, ma dovrebberoanche avere una struttura diversa. Es-sendo stati concepiti per far fronte asituazioni contingenti ed immediate, no ndovrebbero essere tali da incidere sullegrandi strutture del paese o su norme checostituiscono una parte rilevante dell'or-dinamento giuridico. Quindi, l'assegna-zione a Commissione in sede legislativa, aragione del rilevante carattere tecnico de lprovvedimento, è certamente una forza -tura del principio cui mi sono riferito . Infuturo non si tratterà soltanto di una for -zatura, ma diventerà anche un alibi, unafalsificazione . La sede legislativa può es-sere prescelta proprio perchè, stante l amaggiore disponibilità di tempo che intaluni casi si può avere in Commissione ,impegnando una «selezione» di deputatipiù disponibili, non soltanto a parlare, maanche ad ascoltare, il lavoro sugli articolipuò godere di una maggiore libertà. Arri-viamo, invece verso una regolamenta-zione della discussione degli articoli, de-stinata a valere anche per la sede legisla-tiva, per la nota norma, secondo la qual ein tale sede si applicano le norme relativ ealla discussione in Assemblea . Ad unacerta maggiore elasticità, ancora consen -tita per la discussione generale, fa ri-scontro una rigidità ed un ordine partico -larmente irrazionale, della discussion esugli articoli. Con riferimento ad unapreoccupazione che è soltanto antiostru-zionistica, e trascurando totalmente la ra-zionalità della discussione sugli articol icome fase fisiologica, e quindi la raziona-lità nella redazione di norme che servanoad assicurarne un fisiologico sviluppo,noi produrremmo invece la compression eulteriore di tale fase. Ciò produce, invece,proprio l'inconveniente per evitare i lquale oggi si preferisce fare ricorso alla

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sede legislativa, ritenuta più adatta per idibattiti sui progetti di legge per i qual il 'esame degli articoli e degli emenda -menti è più rilevante o per i quali, dato i lloro carattere tecnico, si può pensare a dun più ampio intervento di deputati chevogliano dare apporti reciprocamentecondizionati; si garantisce così la neces-sità di consentire una discussione pi ùcomplessa, più articolata, che prevedauna successione di interventi, tali da per -mettere una migliore articolazione del la-voro. Si dirà che, in mancanza di atteg-giamenti ostruzionistici, una certa elasti-cità è sempre possibile . Certo, è semprepossibile far finta che una disposizione d iquesto genere non esista, soprattutt oquando essa potrebbe ostacolare un amaggior scioltezza della discussione . Manon possiamo pensare che i regolamentiabbiano una funzione e una validità soloin vista della loro disapplicazione . Pur-troppo, questa è una caratteristica dei si-stemi normativi vigenti nel nostro paese;ma questo modo di assicurare la soprav-vivenza delle norme di legge o addirittur adi consentirne l 'approvazione sulla basedi quella concezione definita con brutt otermine «all'italiana», secondo cui l enorme di legge o (di regolamento) pos-sono essere tollerate in quanto se ne tol-lera la disapplicazione, è veramente di-scutibile!

Queste considerazioni in ordine all'ap-plicazione della norma in esame nell eCommissioni in sede legislativa credo evi-denzino pericoli di assurdità ed inconve-nienti molto gravi, specie in presenza d iuna utilizzazione della sede legislativanon del tutto conforme (anzi, per la veri-tà, molto distante) ai principi dettati dallastessa Costituzione . Ma aspetti allarmant iemergono anche da talune interpreta-zioni, che già affiorano, delle norme chein questo momento vengono presentate .C'è innanzitutto il problema della chiu-sura della discussione, come previstadall'articolo 44 del regolamento . La for-mulazione vigente dell 'articolo 85, con ladistinzione tra il momento del dibattit osull'articolo e quello del dibattito sui rela-tivi emendamenti, consente comunque il

completo svolgimento degli emenda-menti. Ora invece l 'unificazione propost adi questi due momenti dovrebbe compor -tare l'inapplicabilità della norma di cuiall'articolo 44 nella fase della discussionedell'articolato: in caso contrario, infatti ,vi sarebbero emendamenti affidati esclu-sivamente alla stampa (o neppure ad essa ,dato che sappiamo quello che avviene) ,che sarebbero discussi nel silenziodell'aula e votati senza che nessuno abbi aavuto la possibilità di spendere una pa-rola, sia pure soltanto per leggerli, spie-garne succintamente il contenuto e la ra-gion d'essere . Si è detto nella Giunta per ilregolamento che questa esclusione non sipuò ritenere insita nel combinato di -sposto nella nuova formulazione dell'arti-colo 85 con le norme dell'articolo 44. Sitratta di affermazione di eccezionale gra-vità, perchè questo significherebbe ap-punto spazzare via la possibilità di questomomento, anche se soltanto dell'illustra-zione degli emendamenti .

Ecco aggravata quindi la deresponsabi-lizzazione dei deputati, quel carattere me-ramente apparente del confronto in As-semblea sugli emendamenti e, in buon asostanza, sulla emendabilità. Ancora unavolta dobbiamo discutere perciò dell aemendabilità: ne abbiamo discusso i nsede di proposte di modifica del regola -mento ed in realtà dobbiamo parlare diuna pratica soppressione della emendabi-lità anche per le ordinarie proposte d ilegge, con la soppressione di un diritt ofondamentale per i singoli deputati .

Si è prospettato in Giunta per il regola-mento che a questo si potrebbe ovviarecon una proposta emendativa che l aGiunta proporrebbe a se stessa, e che ac-coglierebbe, con la previsione per cui, incaso di chiusura della discussione, po-trebbe essere consentito l'intervento de ideputati che abbiano presentato emenda -menti che non siano stati ancora illu-strati. Signor Presidente, io credo chel'assurdo dovrebbe aver dei limiti, se dob-biamo avere fiducia in un linguaggio co-mune e nella ragione . La chiusura delladiscussione è fondata non solo sul votoche la sancisce, ma è fondata su un dato

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razionale: una parte della Camera, u nproponente, afferma che la discussion eormai è stata sufficientemente avviataper cui basta che intervenga, a completa -mento appunto di una discussione cheormai è sufficiente, un deputato pergruppo.

Signor Presidente, io mi richiamo allasua sensibilità ; non dovrei mai, come de-putato, parlare a chi presiede non insenso astratto e quindi prescindere anch edagli apprezzamenti profondamente esentitamente positivi che si possono aver eper chi in quel momento presiede. Ma alPresidente della Camera, come espres-sione di quel momento logico di un lin-guaggio che dovrebbe accomunarci tutti,io mi rivolgo per sottolineare questo as-surdo di chi afferma che può arrivarsi aduna deliberazione della chiusura della di -scussione, quindi affermazione che orma ila discussione è arrivata ad un limite oltreil quale si presenta superflua, che la ma-teria sulla quale la Camera sta per votareè stata sufficientemente sviscerata, af-frontata, discussa, con il confronto delleragioni, quando non si è ancora neppureprovveduto alla illustrazione degli emen-damenti, a dare conto di chi dice in unemendamento «è abolito il terzo comm adel regio decreto 25 maggio 1938, n. 275»,faccio per dire, spiegare ai colleghi di ch ecosa si tratta e quale collegamento haquesta norma con l'articolo, con i lcomma, perché di queste cose poi dob-biamo discutere in Assemblea .

Come si fa a sostenere, nel momento incui il proponente di un emendamento no nha avuto nemmeno la possibilità di dir eche l'emendamento vuole ovviare ad un adeterminata menda che ritiene essere pre -sente nell 'articolo, la possibilità dell achiusura della discussione sugli articoli esugli emendamenti prima che quest isiano stati illustrati, precludendo agl ialtri deputati la possibilità di interve-nire?

È mai possibile che queste siano norme ,nel rispetto della possibilità dell 'assun-zione delle responsabilità che impongon oi confronti parlamentari, poste ai depu-tati della Repubblica italiana? È mai pos -

sibile che queste siano le norme con l equali domani ciascuno di noi dovrà assu -mere le proprie responsabilità di fronte a lpaese, agli elettori, per le assurdità ch equotidianamente ci vengono rimprove-rate dai cittadini, dagli utenti delle leggiche finiamo per ammannire, dagli inter-preti, dagli operatori del diritto, dai magi-strati, dalla Corte Costituzionale?

Quale potrà essere la assunzione di re -sponsabilità di ciascuno di noi di fronte a lpaese e come potrà dar conto di quell oche ha fatto, come potrà in futuro, d ifronte a leggi in vigore e alle quali avràcollaborato, sentirsi la coscienza tran-quilla come singolo deputato e quindicome singolo rappresentante dell'inter acomunità nazionale?

Cosa sta a significare la norma sull achiusura della discussione che, si è sotto-lineato, deve convivere con queste dispo-sizioni senza nemmeno aver riproposto ladisposizione per cui la chiusura della di-scussione non può intervenire prima chesiano stati illustrati tutti gli emenda -menti?

Forse si tratta di un incidente tecnic odella formulazione di questo Diktat rego-lamentare inemendabile? Poi dovremodire qualche cosa sulla formula adottat aanche questa volta per sottoporre all'aulala possibilità di esaminare diverse formu -lazioni .

Oppure è l'espressione di quella total emancanza di fede nella ragione e nel con -fronto e di totale convincimento della su -perfluità del dibattito parlamentare in As -semblea, della votazione della propostafatta ad altri perché la valutino e deci-dano dopo essersi informati e dopo averassunto la responsabilità che derivadall'informazione stessa?

Signor Presidente, non è forse l'espres-sione di un momento in cui il rifiuto to-tale della ragione è già intervenuto, percui ci si rifà alla norma regolamentaresemplicemente per impedire che talun opossa disturbare l'andazzo di chi non ri-conosce questo momento e che vuole im -primere ai lavori parlamentari questo si-gnificato e questa normalità?

E allora, signor Presidente, questa

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preoccupazione di fare il regolamento amisura dell 'ostruzionismo, invece che amisura della normalità dei lavori parla-mentari (sia pure con norme che tendanoa limitare gli effetti dell 'ostruzionismo) ,non è invece l 'espressione di qualcosa cheè già acquisito, che è già passato nell enostre coscienze? Io credo che questo co-stituisca motivo di un allarme particolar-mente grave, signor Presidente .

Dovrei dire qualcosa sui cosiddett i«principi emendativi» . Questo articolo èparticolarmente complesso, e prevedefasi diverse (non è l 'articolo 39, in cui erapiù secca la formulazione sia del commache veniva emendato, sia, a maggior ra-gione, della proposta della Giunta) . Sa-rebbe stato quindi quanto meno decent efare un sunto delle questioni poste con gliemendamenti (anche se non si ha più i lcoraggio di chiamarli così), anziché pro -porre delle categorie astratte, ambivalent ie contrapposte al loro interno (termin imaggiori o minori, soluzioni diverse) .Quegli emendamenti avrebbero dovuti es-sere indicati in maniera tale da rappre-sentare un minimo di soluzioni alterna-tive sia pure in ordine a quelle che s ivogliono riconoscere come le uniche pos-sibilità di modifica del regolamento, nell adirezione cioè, imposta dalla Giunta, pi ùrigorosa di restringimento dei tempi, i nbase soprattutto a preoccupazioni antio-struzionistiche . Le persone dovranno per-dere tempo a votare queste proposte che ,come al solito, saranno orfane, non ap-parterranno a nessuno, in quanto in ess enoi che abbiamo proposto gli emenda-menti non ci possiamo riconoscere . Non liabbiamo più nemmeno ritirati, quest iemendamenti, visto che la loro esistenza èstata ignorata. Ci si chiede di ritirare degl iemendamenti ; e, quando lo abbiamofatto, si è fatto finta che non avessim omai proposto nemmeno quelli che ave-vamo lasciato in vita . Ci si dice che eranostati proposti 12 mila emendamenti ; maquali emendamenti, se avete riconosciutoche non esistono più ?

La Camera, in realtà, è chiamata a vo-tare una proposta della Giunta alla qualela Giunta stessa non propone alternative .

Avete detto che il nostro ostruzionismouccide il Parlamento; noi siamo convintidel contrario, e siamo convinti che questimezzi uccidono il Parlamento.

Si è parlato del terribile ostruzionismoradicale, si è detto che il gruppo radical eha impedito il funzionamento del Parla -mento; ed i colleghi saranno chiamati, suquesto presupposto, ad accogliere o re-spingere le proposte della Giunta, con unricatto morale: o la paralisi del Parla-mento, imposta da questo bieco ostruzio-nismo radicale, o altrimenti la fine delladiscussione, perché voi deputati no navete la possibilità di votare norme alter -native, modifiche di quello che vi vieneproposto dalla Giunta. Questo ricatto cheviene proposto — certo, ogni ricatto pre-suppone una accettazione ; molto spessopoi i ricatti c'è anche chi li subisce, chi livuole in qualche modo subire; ma chi peravventura dovesse, volesse credere sul se-rio, per disattenzione, per mancanza diuna valutazione concreta ed effettivadella situazione vera e della crisi vera delParlamento, volesse credere, dicevo, aquesto assioma, come viene presentato i lfatto che c'è questa situazione dell'ostru-zionismo radicale che bisogna vincere espezzare questo ricatto, dicevo, c itrova nella condizione o di votare questenorme ignobili che ci tolgono le funzion idi deputato anche nella fase in cui si arti -cola in modo più complesso ed anche piùminuto, ma non per questo meno impor -tante, la funzione legislativa, o altriment irespingere totalmente le proposte dellaGiunta. Credo che questa ulteriore consi-derazione lasci a noi tutti la possibilità d ivedere i guasti che sono già stati operat icon una inemendabilità, quella delle pro -poste di modifica del regolamento . Credoche la votazione di queste modifiche, i nparticolare di questa sull'articolo 85, chesbocca in una sostanziale immodificabi-lità delle proposte delle Commissioni por-tate in Assemblea, o addirittura dei pro-getti di legge assegnati in sede legislativa,sia un altro aspetto grave, allarmante, ri-spetto al quale tutti quanti dovremmosentire la necessità di far sentire la nostr aparola di non ridurre questa discussione

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ad una accettazione rassegnata di un de -classamento del deputato, declassamentoche si va operando, certo, non soltantoattraverso questa norma; però credo chevenga consacrato in maniera molto graveed incisiva proprio attraverso quest anorma che viene proposta all'accetta-zione della Camera.

Quindi noi non possiamo dire ai col-leghi che votino le proposte emendative ,perché non esistono . Dobbiamo dire ch ein qualche modo è ora, finché è possibile ,che facciano sentire la loro voce e fac-ciano quanto è in loro potere per difen-dere non una loro prerogativa, ma unafunzione affidata in questo momento anoi, domani ad altri, che è la funzion estessa dei parlamentari e del Parla -mento .

VERNOLA. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

VERNOLA. Ho domandato la parola,signor Presidente, per chiedere, ai sens idell'articolo 44 del regolamento, la chiu-sura della discussione .

PRESIDENTE . Ai sensi del primocomma dell'articolo 44 del regolamento ,sulla richiesta di chiusura della discus-sione, avanzata dall 'onorevole Vernola ,possono parlare un oratore contro e un oa favore.

GIANNI . Chiedo di parlare contro .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIANNI . Parlo contro questa propostaperché mai come in questa circostanza,signor Presidente, — e lo dimostrerònell ' intervento successivo — una discus-sione farebbe bene: farebbe bene perrammentare alcune cose al relatore suquesta proposta di modificazione; fa-rebbe bene alla riflessione (qualora c ifosse) dei colleghi, perché questa vicend aè più complicata di quelle precedenti ; fa-rebbe bene perché indubbiamente i lmodo in cui noi usciamo da questa di -

scussione sarà decisivo per ciò che ri-guarda l'orientamento nel voto sulla pro-posta di modificazione, quanto meno daparte di alcuni gruppi in questa Assem-blea .

D'altro canto, non si può essere incoe-renti al punto di affermare, come il rela-tore Segni ha affermato, che ascolteràcon attenzione la discussione e ne valu-terà le conseguenze dal punto di vista d iuna possibilità di modifica della propost adella Giunta, e così repentinamente —sottolineo «così repentinamente» — chie-dere dopo un solo intervento la chiusuradella discussione . Allora non possa con-sentire e dirò di votare contro . Qualoral'Assemblea approvi la richiesta dell'ono-revole Vernola, chiedo di poter parlaresubito ai sensi del secondo comma dell'ar-ticolo 44 e chiedo altresì che la Giunta peril regolamento non si riunisca nel mo-mento in cui un suo membro sta pren-dendo la parola in quest'aula . Questo peressere molto chiari .

CICCIOMESSERE. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. A che titolo, onorevoleCicciomessere?

CICCIOMESSERE. Innanzitutto, signorPresidente, a nome del gruppo radical echiedo la votazione a scrutinio segret osulla proposta di chiusura della discus-sione e, se me lo consente, vorrei invitar ela Presidenza ad avvalersi della facoltà d icui all 'articolo 45 . . .

PRESIDENTE. No, onorevole Ciccio-messere, non ritengo, nella fattispecie, diavvalermi della facoltà prevista dall 'arti-colo 45 del regolamento .

Prendo atto della sua richiesta più chelegittima di votazione a scrutinio segret osulla proposta di chiusura della discus-sione. Pòiché tale votazione avverrà me-diante procedimento elettronico, decorreda questo momento il termine di preav-viso previsto dal quinto comma dell 'arti-colo 49 del regolamento.

Nessuno chiedendo di parlare a favor edella proposta dell'onorevole Vernola di

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chiusura della discussione (Commenti de ldeputato Cicciomessere), sospendo la se-duta .

La seduta, sospesa alle 16,20 ,è ripresa alle 16,40.

Votazione segreta .

Dichiaro aperta la votazione .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione .

Presenti 405Votanti 40 1Astenuti 4Maggioranza 20 1

Voti favorevoli 380Voti contrari 21

(La Camera approva) .

Hanno preso parte alla votazione :

Abbate FabrizioAbete Giancarl oAccame FalcoAchilli MicheleAiardi AlbertoAlberini GuidoAlborghetti GuidoAlici Francesco OnoratoAlinovi AbdonAliverti Gianfranc oAllegra PaoloAllocca RaffaeleAmarante GiuseppeAmbrogio Franco PompeoAmici CesareAndò SalvatoreAndreoli Giusepp eAngelini VitoAnselmi Tina

Antonellis Silvi oAntoni VareseArmella AngeloArmellin LinoArnaud Gian AldoArtese Vitale

Baldassari RobertoBaldassi Vincenz oBaldelli PioBalestracci NelloBalzardi Piero Angel oBambi MorenoBandiera PasqualeBaracetti ArnaldoBarbarossa Voza Maria I .Barcellona PietroBartolini Mario AndreaBaslini Antoni oBassetti PieroBattaglia AdolfoBelardi Merlo Erias eBellini GiulioBellocchio AntonioBelussi ErnestaBenedikter Johann detto Han sBerlinguer GiovanniBernardi Antoni oBernardi GuidoBernardini VinicioBernini BrunoBertani Fogli ElettaBettini Giovann iBianchi FortunatoBianchi Beretta RomanaBianco GerardoBianco IlarioBiasini OddoBinelli Gian CarloBisagno TommasoBoato MarcoBocchi FaustoBoffardi InesBoggio LuigiBonalumi GilbertoBoncompagni LivioBonetti Mattinzoli PieraBonferroni FrancoBorri AndreaBortolani FrancoBosi Maramotti GiovannaBotta Giuseppe

PRESIDENTE. Indico la votazione se-greta, mediante procedimento elettro-nico, sulla richiesta di chiusura della di-scussione avanzata dall'onorevole Ver-nola .

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Bottarelli Pier GiorgioBova FrancescoBozzi AldoBranciforti RosannaBressani PiergiorgioBriccola ItaloBrini FedericoBrocca BeniaminoBroccoli Paolo PietroBruni FrancescoBrusca Antonin oButtazzoni Tonellato Paol a

Cacciari MassimoCafiero LucaCaiati Italo GiulioCalaminici ArmandoCaldoro AntonioCalonaci VascoCanullo LeoCappelli LorenzoCappelloni GuidoCarandini GuidoCaravita Giovann iCarelli RodolfoCarenini EgidioCarloni Andreucci Maria Teres aCarlotto Natale GiuseppeCarmeno PietroCarpino AntonioCarrà GiuseppeCarta GianuarioCaruso AntonioCasalino GiorgioCasati FrancescoCasini CarloCastelli Migali Anna MariaCattanei FrancescoCavaliere StefanoCecchi AlbertoCeni GiuseppeCerioni GianniCerquetti EneaCerrina Feroni Gian LucaChirico CarloCiai Trivelli Annamari aCiannamea LeonardoCicciomessere RobertoCirino Pomicino PaoloCitaristi SeverinoCitterio EzioCiuffini Fabio Maria

Codrignani GiancarlaColomba GiulioColonna FlavioColucci Francesc oCominato LuciaCompagna Francesc oConchiglia Calasso Cristin aConte AntonioConti PietroContu FeliceCorà RenatoCorder MarinoCorradi NadiaCorti BrunoCorvisieri SilverioCosta RaffaeleCostamagna Giusepp eCovatta Luig iCravedi MarioCristofori Adolfo NinoCrucianelli FamianoCuffaro AntoninoCurcio RoccoCusumano Vito

Dal Castello MarioD'Alema GiuseppeDal Maso Giuseppe AntonioDa Prato FrancescoDe Carolis MassimoDegan CostanteDe Gregorio MicheleDell'Andro RenatoDel Rio Giovann iDe Mita Luigi CiriacoDe Simone Domenic oDi Corato RiccardoDi Giovanni Arnald oDulbecco FrancescoDutto Mauro

Ebner Michae lErmelli Cupelli EnricoErminero Enz oEsposto Attili o

Fabbri OrlandoFabbri Seroni AdrianaFacchini AdolfoFaenzi IvoFanti GuidoFederico Camillo

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Felici CarloFelisetti Luigi Din oFerrari MarteFerrari SilvestroFerri FrancoFiandrotti FilippoFioret MarioFiori Giovannin oFiori PublioFontana ElioFornasari GiuseppeForte FrancescoForte SalvatoreFortuna Lori sFoschi FrancoFracchia BrunoFrancese AngelaFrasnelli HubertFuria Giovanni

Gaiti GiovanniGalante Garrone CarloGalli Maria LuisaGambolato Pietr oGandolfi AldoGaravaglia Maria PiaGargani GiuseppeGargano MarioGarocchio AlbertoGarzia RaffaeleGatti NatalinoGiadresco Giovann iGianni AlfonsoGioia GiovanniGiovagnoli Sposetti Angel aGitti TarcisioGoria Giovanni GiuseppeGottardo Natal eGradi GiulianoGraduata MicheleGranati Caruso M . TeresaGrassucci LelioGrippo UgoGualandi EnricoGuarra Antoni oGui LuigiGunnella Aristide

Ianni GuidoIanniello MauroIchino PietroIngrao Pietro

Innocenti Lino

Labriola SilvanoLaforgia AntonioLaganà Mario BrunoLamorte PasqualeLanfranchi Cordioli Valentin aLattanzio VitoLeone GiuseppeLettieri Nicol aLigato LodovicoLobianco ArcangeloLoda FrancescoLodi Faustini Fustini A .Lombardo AntoninoLucchesi GiuseppeLussignoli Francesco

Macciotta Giorgi oMacis FrancescoMagri LucioMalfatti Franco MariaMalvestio PiergiovanniMancini VincenzoManfredi Giusepp eManfredi ManfredoManfredini VillerMannuzzu SalvatoreMantella GuidoMarabini VirginiangeloMargheri AndreaMaroli FiorenzoMarraffini AlfredoMartini Maria Elett aMasiello VitilioMastella ClementeMatarrese AntonioMatrone LuigiMazzola FrancescoMeneghetti Gioacchino GiovanniMensorio Carmin eMeucci EnzoMigliorini Giovann iMilani EliseoMolineri RosalbaMondino Giorgi oMonteleone SaverioMoro Paolo EnricoMoschini RenzoMotetta Giovann i

Napoli Vito

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Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 NOVEMBRE 198 1

Napolitano Giorgi oNatta AlessandroNespolo Carla Federica

Occhetto Achill eOlcese VittorioOlivi MauroOnorato PierluigiOrsini BrunoOrsini GianfrancoOttaviano Francesco

Padula PietroPagliai Morena AmabilePallanti NovelloPalopoli FulvioPani MarioPasquini AlessioPastore AldoPatria RenzoPavone VincenzoPecchia Tornati M. AugustaPeggio EugenioPellizzari GianmarioPennacchini ErminioPerantuono TommasoPernice Giusepp ePicano AngeloPiccinelli Ene aPiccoli Maria SantaPierino GiuseppePisicchio NatalePisoni FerruccioPochetti MarioPolitano FrancoPorcellana Giovann iPostai GiorgioPrandini Giovann iPreti LuigiPugno Emilio

Quarenghi VittoriaQuieti Giusepp e

Raffaell EdmondoRamella CarloRavaglia GianniReichlin AlfredoReina GiuseppeRende PietroRicci RaimondoRindone Salvatore

Riz RolandRobaldo VitaleRocelli Gian Franc oRomano RiccardoRosolen Angela MariaRossi AlbertoRossino Giovann iRubbi AntonioRubbi EmilioRubino RaffaelloRuffini AttilioRusso Ferdinand oRusso Giuseppe

Sabbatini GianfrancoSacconi MaurizioSaladino GaspareSalvato ErsiliaSalvatore Elvio Alfons oSalvi FrancoSandomenico Egizi oSanese NicolaSangalli CarloSanguineti EdoardoSantuz GiorgioSarri Trabujo MilenaSarti ArmandoSatanassi Angel oScaiola AlessandroScalia VitoScaramucci Guaitini AlbaScozia MicheleSedati GiacomoSegni MarioSeppia MauroSerri RinoServadei StefanoSicolo TommasoSilvestri GiulianoSinesio GiuseppeSobrero Francesco Second oSpagnoli UgoSpataro AgostinoSperanza EdoardoSpini ValdoSposetti GiuseppeStegagnini BrunoSullo FiorentinoSusi Domenico

Tagliabue Gianfranc oTamburini Rolando

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Camera dei Deputat i

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Tancredi AntonioTantalo MicheleTassone MarioTesi SergioTesini AristideTessari GiangiacomoTombesi GiorgioToni FrancescoTorri Giovann iTozzetti AldoTrebbi Aloardi IvanneTriva RubesTrombadori AntonelloTrotta Nicol a

Urso GiacintoUsellini Mario

Vagli MauraVecchiarelli Brun oVernola NicolaVietti Anna MariaVignola Giusepp eVincenzi BrunoViolante LucianoVirgili BiagioViscardi Michele

Zambon BrunoZanforlin AntonioZaniboni AntoninoZanini PaoloZarro GiovanniZavagnin AntonioZolla MicheleZoppetti FrancescoZoppi PietroZoso GiulianoZuech Giuseppe

Si sono astenuti :

Bassanini FrancoMinervini GustavoRizzo AldoSpaventa Luigi

Sono in missione:

Amalfitano Domenic oAmodeo NataleBaghino Francesco Giulio

Balzamo VincenzoBenco Gruber Aureli aLiotti RobertoMadaudo DinoMennitti DomenicoMorazzoni GaetanoSanza Angelo MariaScotti Vincenzo

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Avverto che, ai sensi delsecondo comma dell'articolo 44 del rego-lamento, dopo che è stata deliberata lachiusura della discussione ha ancora fa-coltà di parlare un deputato per ciascun odei gruppi che ne facciano richiesta .

Darò ora la parola all'onorevole Gianni ,al quale assicuro di aver trasmesso all aGiunta per il regolamento (della quale ècomponente) la sua richiesta di non pro-seguire i lavori mentre, essendo impe-gnato in Assemblea, è impossibilitato apartecipare .

CICCIOMESSERE. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. A che titolo, onorevoleCicciomessere? Ho già comunicato aicomponenti della Giunta per il regola -mento che la riunione della giunta stessaè prevista per le 18 ; non intendo natural -mente limitare in nessun modo l'onore-vole Gianni .

CICCIOMESSERE. Chiedo di parlare suquesta sua comunicazione, signor Presi -dente .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

CICCIOMESSERE. Ritengo che in basealle procedure determinate dalla Presi-denza, la Giunta deve ascoltare il dibat-tito, da cui possono desumersi elementiinformativi ed aggiuntivi, e al terminedella discussione potrà adottare i provve-dimenti che crede; è piuttosto curioso nonsolo il fatto di chiudere la discussion esenza consentire all'Assemblea di espri-mersi, ma anche il fatto che la Giunta si

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riunisca prima del termine della discus-sione: è inammissibile !

Non ho sotto mano il testo dell '«ordinedel giorno» di modifica dell 'articolo 1 6del regolamento, in cui si prevede espres-samente che la Giunta, al termine delladiscussione, si riunisca; lo stesso relatoreha detto che avrebbe ascoltato tutto ildibattito ed al termine avrebbe comuni-cato alla Giunta le determinazioni relativead esse. Altrimenti, ancora una volta riba -diamo l 'assoluta inutilità del dibattito al-lora, ratifichiamolo definitivamente echiudiamo qui la discussione che sarebbeinutile proseguire, quando si tratta di un odei più importanti e centrali articoli de lregolamento, in relazione alla formazionedelle leggi! Auspico una diversa determi-nazione per quanto riguarda la convoca-zione della Giunta .

PRESIDENTE . Onorevole Cicciomes-sere, le sue proposte saranno riferite all aGiunta per il regolamento, che si riunir àper esaminare la proposta di aggiunta alregolamento dell 'articolo 96-bis . In ognicaso l'onorevole Segni, relatore per l aproposta di modifica dell 'articolo 85 delregolamento, è presente (è alle sue spalle )e rimarrà in aula per seguire il dibattitoin corso .

Ha dunque facoltà di parlare l 'onore-vole Gianni .

GIANNI Signor Presidente, come ell aha prima molto sinteticamente, ma per-fettamente riassunto, il mio interventocontro la richiesta di chiusura della di-scussione avanzata dall 'onorevole Ver-nola era relativa non ad u n'opposizione diprincipio all 'uso dell'articolo 44 del rego-lamento vigente, ma si riferiva allo statoattuale di questa discussione sul l 'articolo85 ed alla sua importanza, nonché allamia impressione (è un giudizio pura-mente soggettivo) che siamo molto lon-tani dalla definizione di un testo non dic ocoerente, ma addirittura presentabile a lvoto dell'Assemblea, da parte dellaGiunta. La discussione in Assemblea puòscavare ancora parecchio, per cercare diaiutare la Giunta — visto che è questo

l'iter procedurale scelto dall'Assemblea— a formulare il testo definitivo dell'arti-colo 85. Mi sembra, come giudizio gene-rale, che ci troviamo di fronte ad un'ini-ziativa di modifica del regolamento —che parte da alcune considerazioni cheposso condividere e che trovo giuste —che contiene altre considerazioni ed altresoluzioni che invece mi sembrano assolu-tamente non giuste e scaturenti dallapreoccupazione di incalanare il dibattit oin fretta, entro alcuni limiti temporali ec-cessivamente ristretti, e non invece dettatida una volontà di dar luogo ad una di-scussione completa e capace di enucleareil nocciolo delle varie questioni .

L'atteggiamento che cercherò di assu-mere in questo caso della discussione nonè quello di rifiutare pregiudizialmente l eproposte avanzate dal relatore, bensì cer-care di espungere quelle parti del suodiscorso che non mi sembrano condividi -bili . Tali parti, là dove venissero corrette,migliorerebbero, nella sua determina-zione ed applicazione, il contenuto de ldiscorso del relatore . Signor Presidente,cosa è condividibile di quello che ha dett ol'onorevole Segni e del testo elaboratodalla Giunta? Credo che sia condividibil eil principio in base al quale la discussion esugli articoli, una volta esaurita la discus -sione generale, si intende come discus-sione sull'articolo nel suo complesso siasulle proposte emendative ad esso presen-tate .

Non riesco a trovare una logica chepermetta di sostenere il contrario, se nonuna volontà di tutelare, in sede regola-mentare, la possibilità del ricors oall 'arma ostruzionistica, nel corso delladiscussione di provvedimenti ; ed ancora,se non nel fatto che una dilatazione deitempi della discussione — prima sull 'arti-colo e poi sulle singole proposte emenda-tive — possa far conseguire il risultato diun più lungo dibattito parlamentare ,quindi essere funzionale ad una battagli aostruzionistica . Penso che questa esigenz anon possa essere risolta con questo tipo diinterpretazione e non debba quindi tro-vare soluzione in altra sede . Invece, l 'uni-cità della discussione mi sembra sia ri-

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spondente ad un criterio di logica poli-tica. Il dibattito su un articolo è tutt'un ocon l 'eventuale volontà di modificarlo ,quindi con l'illustrazione delle propost eemendative presentate a quell'articolo esul fatto che si esprime un giudizio anchesulle proposte emendative presentate daaltri gruppi politici . Non mi pare che sce-gliere questa strada, che risolve problemidi disparità dei regolamenti, quello dell aCamera e quello del Senato, possa i nqualche modo essere lesivo del diritto ,non solo delle minoranze, a condurre un abattaglia politica, ma anche che sia lesivodella chiarezza e dell'ampiezza della di-scussione.

Il discorso dei tempi — che coinvolg ealtre questioni — lo affronterò in du eriprese. Vorrei subito dire che preferire idi gran lunga che comunque — visto ch esi tratta di un intervento solo sull 'articoloe sulle varie proposte emendative — iltempo non sia di trenta minuti ma vengaunificato al «tetto» dei quarantacinqu eminuti.

Non è certo questo l 'argomentò princi-pale su cui vorrei richiamare l 'attenzionedei colleghi. Il punto importante chevorrei sottoporre a coloro che hanno acuore, come me, la difesa del diritto delleminoranze di ostacolare in qualche mod ola volontà della maggioranza riguarda ilfatto che con il testo dell 'articolo 85 for-mulato dalla Giunta concreta una modifi-cazione che ritengo di grande sostanza .Essa si collega (vorrei che lo fosse perintero) con il discorso che tra qualche oraaffronteremo relativo ad una nuova nor-mativa sui decreti-legge, con l'aggiunta a lregolamento dell 'articolo 96-bis .

Il nuovo testo dell 'articolo 85 prevedeche, in caso di conversione di un decreto -legge composto di un articolo unico, l adiscussione si svolga articolo per articolo ,per cui tutti gli emendamenti saranno ri-feriti all 'articolo del testo originario de ldecreto-legge. Ciò permetterebbe — se i ldecreto-legge è formato di novanta arti -coli (come è accaduto) — al presentatoredi emendamenti su tutti i novanta articol idel decreto-legge di intervenire novantavolte .

Questa è una situazione molto diffe-rente rispetto a quella attuale, là dove ,con una recente interpretazione restrit-tiva del regolamento, mai troppo chiaranella sua attuale formulazione, il presen-tatore dell'emendamento doveva interve-nire in un'unica soluzione, illustrandouna mole gigantesca di emendamenti, siaper il numero sia per la varietà delle que-stioni che venivano trattate . In ciò nonera aiutato dalla limitatezza degli argo -menti trattati dai decreti-legge, perch ècome è stato molte volte sottolineato, idecreti-legge all'esame della Camera pe rla loro conversione in legge spesso trat-tano argomenti tra loro assai diversi equestioni di natura completamente diffe-rente .

Pertanto, su questa questione (non pos-siamo che essere d'accordo con quest oprincipio) facciamo addirittura un passoavanti nella difesa dei diritti delle mino-ranze e, soprattutto, nel rendere pi ùchiara la nostra discussione, nella ga-ranzia che la nostra metodologia per l asua frettolosità non rischi di offuscarepunti e nodi politici di grande rilevanza.

Se esiste la preoccupazione che vi sian oprogetti di legge o decreti-legge compost idi articoli che occupano due pagine dellaGazzetta ufficiale (cosa accaduta), f chetrattano diversissime questioni, , noi nonpossiamo che essere d'accordo con tal epreoccupazione. Suggerirei che la stradada seguire non è quella della difesa delladiscussione generale sugli articoli sepa-rata da quella sugli emendamenti, ma èquella di imporre, anche con norme legi-slative (da qui il senso della nostra pro-posta di legge), regole su come concepirele leggi, cioè suddivise per articoli e pe rcommi che abbiano una certa unicità dimateria, brevi, leggibili, comprensibili esulle quali si possa discutere agevol-mente. La forma delle leggi è già in partesostanza delle leggi stesse, come sarebb esemplice e facile dimostrare — ma no nvoglio far perdere tempo — con una in-numerevole casistica di esempi tratt idalla vità politica di questi ultimi mesi .Però, se possiamo concordare con quest iprincìpi, non possiamo concordare sul

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modo con cui essi hanno trovato solu-zione nel testo attuale della Giunta e su lmodo con cui si profilano determinat icontenuti, all'interno del dibattito chestiamo facendo nella Giunta per il regola -mento e che tra poco riprenderemo.

Voglio qui sollevare, innanzitutto, unproblema, perché mi pare di avere l'ob-bligo — naturalmente dal mio punto d ivista, che non è quello dell'onorevol eSegni — di svolgere una specie di integra-zione alla sua relazione, in quanto la suarelazione orale è stata particolarment ecarente, e addirittura reticente, su unpunto sostanziale, che pure era stato ri-chiamato nella Giunta per il regolamento,— poco prima che l'onorevole Segni scen-desse in aula a parlare —, alla memoriadello stesso onorevole Segni. Esponiamoquesto punto con le parole dell 'onorevoleVernola, che, nella seduta del 6 novembre1981, ricordava — come risulta dal Reso -conto stenografico —, concludendo il di -battito sulla modifica al sesto commadell'articolo 39, che tale modifica concer-neva soltanto la discussione generale, no nperché la Giunta per il regolamento nonvedesse analoga possibilità di deroga perla discussione sugli articoli e sugli emen-damenti, ma perché tale materia venivaespunta dall'articolo 39 e più propria-mente rimandata alla nuova formula-zione dell'articolo 85.

Su questo avevamo consentito tutt iquanti — ad eccezione degli amici radi -cali, che non partecipano, di fatto, all adiscussione della Giunta, nelle sue fasipropositive — perché ci sembrava un asoluzione più logica e corretta, anche su lpiano formale, che — come dicevo — no nè poco, perché in tema di regolamenti l aforma è già buona parte della sostanza .L'onorevole Segni, dunque, non può di-menticare tutto questo, perché questa suadimenticanza diventa pericolosa . Ho lettoil resoconto stenografico dell'interventodell 'onorevole Segni ed ho potuto consta-tare che non vi è traccia di questo im-pegno concordemente preso, per inserirel 'argomento della deroga . Pertanto sonocostretto a richiamare l'attenzion edell 'Assemblea su questo problema .

Dico subito che la sua soluzione saràdecisiva per il voto che il gruppo de lPDUP darà sulle proposte di modifica aquesto articolo 85 . Noi, signor Presidente ,al di là delle questioni tecniche, abbiam otenuto un comportamento di astensionedal voto sulle modifiche al sesto comm adell'articolo 39, volendo manifestare unafiduciosa attesa, ma se la fiduciosa attes aviene così grossolanamente delusa, non c isi può aspettare un nostro atteggiament oincoerente rispetto a ciò che abbiam odetto in passato . Se, quindi, non sarà pre -vista in questo caso una deroga, il nostrovoto sarà contrario alle modifiche pro -poste all'articolo 85 .

E ovvio che la deroga sia necessari anegli stessi casi previsti dal nuovo testodell'articolo 39, perché se si concede l aderoga ai limiti di tempo in sede di di-scussione generale di un progetto di legg ecostituzionale, tanto più deve conceders itale deroga in sede di discussione dell'ar-ticolato e degli emendamenti, perché l adelicatezza e la rilevanza della questionenon viene certamente meno — anzi ,forse, è vero il contrario — se dalla di-scussione generale si passa all'esamedegli articoli e degli emendamenti .

Questo è il primo punto che volev oporre all'attenzione della Camera e su d iesso attendo una risposta, che è decisivaper la determinazione del nostro orienta -mento, come ho in precedenza spiegato .Ricordo anche un'altra questione di cui ,in parte, si è già parlato in quest 'aula .Siamo d'accordo — salvo poi intenderc isulla soluzione pratica del problema —con quei colleghi che hanno sollevato i ltema di una inapplicabilità dell'articol o44 del regolamento a seguito della nuovanormativa che andiamo a stabilire . E cioèimpossibile pensare che l'istituto dellachiusura della discussione generale ri-manga così come di fronte alle modificheche l'Assemblea ha già varato o si ap-presta a varare nelle prossime ore .

In proposito abbiamo due strade, ono-revole colleghi, e possiamo scegliere l'unao l'altra, purché si dica con chiarezzaquale di queste due strade si vuole percor -rere. Non si può comunque rifiutare la

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scelta di fronte a questo bivio, non si pu òscartare l'ostacolo, perché ciò rappresen-terebbe, tra l'altro, la negazione di im-pegni politici che quanto meno una part edella Giunta ha assunto (e mi riferisco aduna parte della Giunta che rappresenta l amaggioranza politica di questa Camera) .A mio modesto avviso la chiusura dell adiscussione non è più proponibile, in sededi discussione generale, quanto meno inordine a quei progetti di legge di cui a lsesto comma dell'articolo 39. Inoltre nonpossiamo certamente chiedere la chiu-sura della discussione prima che coloroche sono, presentatori di emendamenti ,coloro che sono portatori di volontà dimodifica e, dunque, di discussione di u narticolo per il fatto, appunto, di aver pre-sentato degli emendamenti, abbian oespresso il loro parere. Questo è un puntodi fondo su cui chiediamo che la Giuntalavori, e lavori con estrema attenzione . Inquesta situazione, infatti, ogni riduzion eulteriore dei tempi non obbedirebbe pi ùalla necessità di decidere rapidamente ,bensì diventerebbe decurtazione della di-scussione di tutta la Camera, non del sin-golo deputato o del piccolo gruppo .

Una terza questione — procedo moltorapidamente — è quella relativa al quartocomma del testo proposto dalla Giunta, ilcomma più importante, quello sul qualeci siamo battuti e che vorremmo ancoramodificare, se possibile in meglio . Ilquarto comma è quello secondo il qualela discussione degli articoli e degli emen-damenti di un disegno di legge che con-verte un decreto-legge avviene articoloper articolo. L'onorevole Segni, nella su arelazione scritta, giunge addirittura a so-stenere la necessità di una votazione degliemendamenti articolo per articolo del de-creto-legge. Stendo così le cose diventafrancamente antipatica — uso voluta -mente un eufemismo — la soluzione adot -tata nel testo della Giunta, secondo l aquale, in questo caso, i limiti di tempoprevisti dai precedenti commi sono ridott ialla metà. Ma qui si viene ad intaccare u nprincipio: o si riconosce la necessità dell adiscussione articolo per articolo di un de-creto-legge, si riconosce cioè che non si

possono illustrare in una volta sola tutt igli emendamenti presentati, ad esempio ,90 articoli del decreto-legge, altriment inon se ne viene più a capo, ed allora s iadotta il principio che io indicavo, oppuretale comma non ha senso, se non in unalogica un po' meschina (quella cioè d ichiedere la riduzione dei tempi) . Ciò amaggior ragione per il fatto che siamo d ifronte ad una programmazione dei lavor iparlamentari già varata dall'Assemblea(articoli 23 e 24), che permette di preve=dere i tempi di discussione, le sedute sup-plementari e, quindi, l'eventuale esamedel disegno di legge di conversione .Siamo inoltre di fronte al fatto che l 'As-semblea si appresta a discutere una nor-mativa limitativa dell'iter del disegno d ilegge di conversione (e ciò almeno nellospirito di alcuni, sicuramente nel nostro) .Con questa ultima frase del quartocomma dell'articolo 85 si dà un segnaleopposto, e cioè addirittura il segnale diuna corsia preferenziale per i decreti -legge, dato che i tempi di discussione diun disegno di legge di conversione di u ndecreto sono ridotti alla metà .

Sono obbligato a fare un 'ultima consi-derazione, ma in termini più ampi, richia-mando sulla stessa l'attenzione del rela-tore, perché sono stato citato dallo stessonella sua relazione di ieri . Ho già richia-mato l 'attenzione benevola, certamente,dei colleghi in sede di dibattito generalis-simo (ci sono stati molti dibattiti generali ,e desidero riferirmi al primo) sul fattoche noi intendevamo qualificare la nostr apartecipazione, il nostro modesto contri-buto politico in questo dibattito con u nemendamento che intendeva dare al Pre-sidente della Camera la facoltà di respin-gere emendamenti i quali contenessero alproprio interno più articoli di un disegnodi legge pervenuto all'esame dell'Assem-blea, o più materie precedentemente di-sposte in più articoli . Volevamo cioè evi-tare il «maxiemendamento», soluzionenon certo brillante cui si è giunti — al dilà delle responsabilità che qui non vogliorivangare — in occasione della discus-sione sul raddoppio del finanziamentopubblico ai partiti .

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Volevamo evitarlo perché ci pareva chequesto meccanismo stravolgesse pericolo -samente il normale iter legislativo e le-desse i meccanismi normali, e dunqueanche i contenuti della discussione, liqui -dando la possibilità di emendamento, d icorrezione e di contributo da parte siadelle maggioranze, sia delle minoranze,come anche dei singoli parlamentari . 1i -tenevamo, insomma, che un modo di pro -cedere di questo genere dovesse far partedi un infelice passato. Ed abbiamo pro -posto questo emendamento come commaaggiuntivo dell 'articolo 85 . Perché? Per -ché ci troviamo di fronte ad un settimocomma dell'articolo 85 che riguarda gl iemendamenti a grappolo. Tale settimocomma dice in sostanza che il President edella Camera può accorpare grappoli d iemendamenti che differiscano tra lorosolo per cifre o date o espressioni altri -menti graduate . È una brutta cosa, di cuivorrei la cancellazione, ma così s iesprime il testo che mi pare sia partodell'onorevole Bozzi, se non ricordo male(Interruzione del deputato Bozzi) . C'è co-munque questa facoltà del President edella Camera, per cui rispetto a 50 milaemendamenti si arriva alla votazione diun blocco di 10 mila .

In sostanza, la ratio di questo settimocomma è una ratio antiostruzionistica . Lalettura è molto semplice; si può edulco-rare il termine, ma la ragione di questosettimo comma è quella che ho detto. Noiabbiamo detto di non essere contrari ache venga inserito questo tipo di normarestrittiva, anche se non ci piace granché .Comprendiamo però che un uso dissen-nato — uso per altro non nostro —dell 'esercizio dell 'emendamento ci ha tra-scinato in questa situazione .

Se c 'è questa esigenza, che evidente -mente risponde ad una necessità dettatadall 'esperienza pratica di questi anni dilegislatura, c'è anche l'altra esigenza ,quella appunto di evitare i «maxiemenda-menti». Per questo noi vogliamo inserirela norma cui ho fatto riferimento . Mi sirisponde da parte dell 'onorevole Segniche la norma relativa ai «maxiemenda-menti», sulla quale Segni ha detto in sede

di Giunta di concordare nella sostanza,non è proponibile, per vizio di forma, ne lcontesto di questo articolo 85, dovendotrovare una collocazione più proprianell'articolo 86 o nell'articolo 89 .

Signor Presidente, parliamoci chiaro .Anche qui ci sono due strade : si scelgal'una o l'altra. O, ed io avevo presentatoun emendamento in questo senso, to-gliamo dall'articolo 85 il settimo comma,e cioè anche la norma degli emendament ia grappolo, e rinviamo anche questa nonall'articolo 86 o all'articolo 89, ma all'ar-ticolo 87 — come dimostrerò tra poco —,oppure dovete consentire (e se non con -sentite è per ragioni di merito politico,non per vizio di forma) che ci sia anche l anorma «anti-maxiemendamento» . Questoper una ragione di connessione, per ri-spondere appieno alle esigenze emerse,null'altro che alle esigenze emerse dallapratica. Tanto è vero, onorevole Segni,che il testo approvato dalla Giunta in dat a24 marzo 1981 (lo preciso perché lei sa ,signor Presidente, che vi sono state suc-cessive stratificazioni di deliberazioni daparte della Giunta, fino ad arrivare altesto finale) prevede, all'articolo 87, unquinto comma (che non leggo, perchénon voglio farvi perdere tempo), che altronon è se non il settimo comma dell'arti-colo 85, ora in esame. Ad un certo punto,cioè, per fare in fretta — questo è avve-nuto, questa è la verità — nel presentareall'Assemblea una serie di proposte di ri -forma del regolamento, la Giunta ha de-ciso — lo si vedrà anche nell'esame de iproblemi connessi all'articolo 96 — chealcune norme, che pure erano state pi ùpropriamente collocate in articoli diversi ,venissero conglobate nell'articolo 85. Eappunto il caso del quinto comma dell'ar -ticolo 87, che è diventato il settimocomma dell'articolo 85. Ora, c'è una ra-gione politica perché ciò avvenga? Non lavoglio contestare, perché l'ho già fatto i napertura di tutto questo dibattito; ma se s iè fatta una simile operazione e si sostien eche non è viziata dal punto di vista for-male, anzi è consacrata dal parere con-forme della maggioranza della Giunta peril regolamento, cioè della «vestale» del

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nostro regolamento, non si capisce per -ché, nei confronti della mia proposta d iemendamento, si usi un altro peso edun'altra misura! È un ragionamento chenon sta in piedi; ripeto: se si è contrariper ragioni di merito (ma il relatore l onega), lo si dica, si dica che la Camera, ola sua maggioranza, ha semplicementeinteresse a colpire il fenomeno degl iemendamenti «a grappolo» e noti haalcun interesse ad impedire operazioniche portino all'accorpamento degli arti -coli (dall'articolo 2 all'articolo 13, adesempio, come è avvenuto per il progettodi legge sul finanziamento ai partiti) di unintero progetto di legge . Questo allora sa-rebbe il messaggio che emerge dalla ri-forma del regolamento, che stiamo discu-tendo, se così fosse: non vi sarebbe piùalcun dubbio, a questo punto (se pur vene fossero), sulla necessità di un nostr ovoto contrario a questo articolo 85.Questa operazione, infatti, spezzerebbeogni possibilità di miglioramenti succes-sivi, per altre disposizioni del regola -mento .

Ecco perché — e credo di essere stato ,tutto sommato, breve, giacché ho anch etralasciato questioni che pur rivestivanouna certa importanza, ma che ritengomeno rilevanti di quelle che ho citato —sono convinto che ci troviamo in una si-tuazione delicata. Possiamo uscirne bene :naturalmente, non con la soddisfazion ecompleta di tutti . Ho avuto peraltro giàmodo di dire, usando un esempio forse unpo' militarista, che in tutte le battaglie c' èchi vince e c'è chi perde ma esistonoanche le vittorie di Pirro, oppure le batta -glie in cui la sconfitta equivale alla per -dita della guerra, le battaglie in cui siperde tutto; e ancora le battaglie in cui ,pur non riuscendo a vincere del tutto s ipuò comunque ottenere un risultato taleper cui è possibile ad ognuno gestire un apropria politica, senza dover gridare all osfascio, all'avvento del fascismo, al fattoche ogni regolamento debba essere calpe-stato. Ecco perché è importante che sus-sistano certe condizioni: se queste man-cano, vuol dire che è prevalsa (le respon-sabilità le vedremo poi più analitica -

mente), la volontà, non solo nella Giunt ama anche nell'ambito delle forze poli-tiche presenti in questa Camera, di liqui -dare alla svelta esigenze di modifiche re-golamentari reali, un'illusoria volontà disemplificazione dello scontro e del dibat-tito politico, a tutto scapito, però, dellasua ricchezza, della chiarezza e della tra-sparenza .

Questi sono i motivi per cui invito an-cora una volta i colleghi, non solo dellaGiunta, ma naturalmente della Camera, ariflettere bene prima di giungere ad unadiscussione . Aggiungo, qualora non fossistato molto chiaro, che è inutile spingerele cose con l'urgenza del fine settimana,perché si verificano anche circostanze po -litiche in cui, se si cerca di fare presto, s irischia di ottenere risultati esattamenteopposti a quelli perseguiti : fare tardi emale (Applausi dei deputati del gruppo delPDUP) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlarel'onorevole Greggi. Ne ha facoltà .

GREGGI. Signor Presidente, onorevolicolleghi, io vorrei, in relazione alla di-scussione odierna, far presente la miaesperienza di oggi pomeriggio: ho corso ilrischio di non poter intervenire in questodibattito per un contrattempo e sto ri-schiando di perdere la partecipazione a dun importantissimo convegno organiz-zato da una associazione politico-cultu-rale che si tiene a Roma. Perché questaassociazione ha organizzato questo dibat -tito oggi, giovedì? Perché pensava di favo-rire la partecipazione dei parlamentari. Eperché l'ha organizzato adesso? Perch énon esiste una sola settimana in tuttol'anno, tranne la settimana di ferragosto ,in cui si possa organizzare un dibattit oche debba far conto della partecipazionedei parlamentari avendo appunto la par-tecipazione dei parlamentari . Questo perricordare il discorso fatto l'altra volta esul quale insisto (spero che la Giunta arri-verà in qualche modo a prenderlo in con-siderazione) della assoluta necessità per iparlamentari, per il loro lavoro, che sideve svolgere anche nel paese e che li

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impegna anche, — anzitutto direi — sulfronte della cultura, di avere una setti-mana libera dai lavori alla Camera perpoterla dedicare ai loro doveri ne lpaese.

Vorrei affermare innanzitutto che unbene è emerso da questa discussione . Ioho sempre pensato, da 25 anni in qua, chela politica italiana sia stata determinat averso la crisi da una non dico una sciagu-rata frase — non voglio assolutamenteoffendere la persona che la pronunciò —ma da una frase che ha avuto un pesonegativo nella politica italiana : «la poli-tica delle cose». Io credo che il beneemerso da questa discussione è che final-mente si parla di princìpi, di principiorientatori di norme di regolamento, chedomani saranno princìpi orientatori dinorme di legislazione ordinaria, anche seper ora i principi li affermiamo soltant oin negativo. Confesso di aver capito sol -tanto questa sera il valore dei princìp iproposti dalla Giunta: i princìpi sono pro -posti come princìpi da respingere, cioè l aGiunta non ne afferma di suoi da metterea base del regolamento, la Giunta intro-duce il concetto di principi per respingerele proposte che non ritiene congrue congli emendamenti da essa stessa presen-tati. Io vorrei fare una domanda, ma èsuperflua: si può anche seguire questavia, ma la correttezza vorrebbe ch equando si parla di principi riassuntivi s itenesse conto di tutte le proposte e di tutt ii principi insiti nelle proposte, sia pureper escluderli tutti . Ma io mi auguro chequesta procedura sia una tantum, che i lParlamento non si trovi più non dico nell anecessità, perché neanche la necessit àgiustificherebbe questo, ma nella condi-zione di fatto di adottare simili proceduree quindi questa mia osservazione rimànevalida soltanto per la parte positiva.

Parliamo di princìpi, parliamo dei prin-cìpi che dovrebbero orientare la regola-mentazione dei lavori della Camera, evi-dentemente introduciamo di nuovo il di -scorso sui principi che dovrebbero rego-lamentare l'approvazione delle leggi enon sulle cose che dovrebbero essere i lcontenuto delle leggi, no non sui compro-

messi, in larga parte evidentemente ne-cessari e fatali, che non fanno emerger eleggi con principi e quindi leggi applica -bili e funzionali, ma leggi che si arenanopoi nell'esperienza pratica .

Se un bene emerge, un altro ben eemerge, essendo palesemente emersa l'in -congruenza di alcune disposizioni dell'at-tuale regolamento (l'abbiamo vissut aanche mezz'ora fa quest 'esperienza) . Ilnostro regolamento prevede che non ci s ipuò iscrivere a parlare in una discussion edopo 48 ore dall'inizio della stessa ,mentre non pone alcun limite per la chiu -sura della discussione generale, per cui ,teoricamente, i parlamentari hanno il di -ritto di iscriversi a parlare fino a quaran-totto ore dopo che è stata aperta unadiscussione su un tema; però una maggio-ranza ha il diritto di chiedere una vota-zione, e la maggioranza in aula può fardecadere con la sua votazione il diritto aparlare di parlamentari che si siano rego-larmente iscritti .

Io ritengo che si debba innovare, siaper quanto riguarda le iscrizioni a parlare— per le quali non è affatto necessari oaspettare quarantott 'ore bastano cinque -sei ore, mezza giornata dopo che si èaperta la discussione generale perché iparlamentari sappiano se è il caso di in-tervenire o no — sia per quanto riguard ala chiusura della discussione generale, inmerito alla quale bisognerebbe innovar ein un modo che sia di buon gusto, perché ,francamente, mi pare una mancanza d istile parlamentare il chiudere la discus-sione generale anche quando abbia par-lato un solo oratore .

Ma questa incongruenza — che è molt ograve, a mio giudizio — fa emergere un acarenza gravissima, che ha una certa atti -nenza con quello che in concreto stiam odiscutendo adesso. La carenza gravis-sima, che sta emergendo dall'esperienz ache tutti facciamo in questi giorni, è l'as-soluta mancanza, anche in base al regola-mento attuale, di un vero dibattito poli-tico, culturale e parlamentare, sul regola-mento . Stiamo dibattendo sul regola-mento, stiamo approvando delle normeche limiteranno la possibilità di discutere

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sulle leggi (e quindi anche sul regola -mento, quando torneranno in discussion emodifiche ad esso) ; ma noi dimenti-chiamo che l'attuale sistema, previsto da lvigente regolamento del 1971, non apre lavia, impedisce di fatto qualsiasi dibattit opolitico, qualsiasi elaborazione culturale ,che ha bisogno di tempo, per quanto ri-guarda la materia parlamentare . Sul re-golamento, sulle sue esperienze, sulle suemodificazioni, •non c'è la possibilità d iaprire un dibattito, in nessuna sede, i ndefinitiva .

Qual è la situazione attuale? È questa :615 deputati contro 15 non hanno in pra-tica nessun vero diritto e possibilità di ini -ziativa per quanto riguarda le modifich eal regolamento . Questo avviene perché l aGiunta non funziona da filtro delle propo-ste, il che sarebbe ammissibile, ed anz iutile, ritengo; ma funziona da filtro com-pletamente ostruito, come in questo caso :emendamenti, pure importanti, che puresarebbe stato utile, ritengo, aver discusso ,non sono emersi nel dibattito in aula, no nsono venuti alla considerazione dirett adei parlamentari, che poi sono quelli che ,con il loro voto, determinano il modo diessere del regolamento . Infine bisognaconsiderare (ma speriamo che questo nonsucceda più) la non emendabilità delleproposte della Giunta. Ammesso — e nonè ammissibile — che un progetto di legge ,una iniziativa di un parlamentare, no ndebba arrivare in aula, al voto, al vagli odei colleghi, francamente non è ammissi-bile che un testo presentato dalla Giuntanon possa essere emendato. Forse la vi adell'emendabilità è più rapida, in defini-tiva, della via dei princìpi, che abbiamoadottato in questo caso .

Vorrei dire, comunque, che noi ci tro-viamo in questa situazione : nel 1971 fuapprovato un regolamento che tenevaconto di una certa situazione politica chestava nascendo ; nel 1981, oggi, appro-viamo un regolamento che tiene conto d iuna situazione critica che si è verificataoggettivamente, ed alla quale occorrevaporre riparo, nei nostri lavori parlamen-tari. Io mi domando quando la Cameradiscuterà — e non potrà farlo se non ci

sarà stato un dibattito — in modo ampio ,serio e sereno, un regolamento che teng aconto della funzionalità del Parlamento .A me pare che il regolamento sia tant oimportante che non può essere elaborat oin rapporto ad una certa situazione poli-tica, che esiste o che si vuole fare evol-vere; non lo si può elaborare in relazionead una situazione di emergenza . Un rego-lamento deve essere valutato, studiato evotato avendo di mira la funzionalit àdell 'Assemblea .

Ma la maturazione delle nostre respon-sabilità di fronte al regolamento non av-verrà se non rivedremo il sistema relativ oagli emendamenti, il sistema attraverso i lquale gli emendamenti proposti dai depu-tati arrivino all'esame e al voto dell'As-semblea. Sarà quindi necessario, a miogiudizio, non soltanto conservare, com eattualmente, il diritto per gruppi o persingoli parlamentari di presentare emen-damenti al regolamento ; a mio avviso sa-rebbe utilissimo integrare questo diritt odi presentazione di proposte di emenda -mento con un diritto, direi, di interrogar ela Giunta su difficoltà di applicazione de lregolamento, su possibilità di modifica,per stimolarla nel suo lavoro, nel suo la-voro di filtro, di vaglio, di studio dell eproposte. Un «filtro» che non deve rap-presentare una ostruzione, ma offrireuna possibilità di maggiore e di miglior estudio. È bene bloccare le proposte, e dinfine il diritto di sottoporre all'Assem-blea le proposte dei parlamentari, perchédeve essere l'Assemblea, in definitiva, adecidere.

Vorrei svolgere alcune rapidissime os-servazioni sul contenuto di questo nuov oarticolo 85 . A me pare che la dizione for-male dell'ultima parte del quarto comm anon sia molto chiara. Si parla della di-scussione degli articoli del decreto-legge ,collegato al disegno di legge di conver-sione, si scrive che «in tal caso i limiti d itempo previsti dai precedenti commisono ridotti alla metà». Che cosa significal'espressione «in tal caso»? Perché se essasi riferisce al fatto che stiamo discutend odi decreti-legge e di disegni di legge d iconversione di decreti-legge, non serve .

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Basta dire che la discussione si svolge co nuna certa procedura e che «i limiti ditempo sono ridotti alla metà». L'espres-sione «in tal caso» francamente non l acapisco, non dovrebbe esserci . Questovuol essere una osservazione formale eun contributo al testo del nuovo articoloproposto della Giunta. Però vorrei fareanche un'osservazione di carattere so -stanziale: vorrei sapere quale è la ragionefunzionale, o costituzionale, logico-giuri-dica, in base alla quale, quando si discutedella conversione di un decreto-legge, ilimiti di tempo previsti dai precedent icommi sono ridotti alla metà. Franca-mente, questo non lo capisco; anzi, dicoche sarei contrario, nel caso di specie allariduzione dei tempi. Perché, se c'è un di -segno di legge che bisogna esaminare at-tentamente, condiderando la sua strettacorrelazione a situazioni particolari, con-siderando che esso costringe la Camera atempi accelerati rispetto ai disegni d ilegge ordinari, questo è proprio il de-creto-legge! Direi che, nel caso della con -versione di un decreto-legge, si dovreb-bero ampliare i termini della discussione ,senza che ciò sia in contraddizione con i lcarattere di urgenza del provvedimento .Quindi, in ogni caso, mi pare che il di -segno di legge di conversione di un de-creto-legge richieda una attenzione parti -colare e non si possano ridurre i tempi didiscussione; credo che debbano pertantorestare in vigore i normali tempi di di-scussione, perché la Camera è impegnat aad approvarlo nei termini costituzionali ,se vuole stabilizzarlo nell'ordinament oma non si deve, non si può chiedere allaCamera, né la Camera può imporre a sestessa, di adottare una procedura accele-rata, riducendo alla metà i tempi di di-scussione . Quindi, nella richiesta formalemi pare proprio di aver ragione, e prego i lrelatore di considerarla; così come l aprego di prendere in considerazione, se-condo il suo criterio o secondo i princìp idella Giunta, anche le mie osservazioni, i nbase alle quali, a mio giudizio, non c 'ènessuna ragione di ridurre a metà i tempidegli interventi sugli articoli di un de-creto-legge .

Comma sesto: vi si dice che, su ciascu narticolo, è ammessa una dichiarazione divoto per non più di cinque minuti ; sonod'accordo sul limite di tempo: dopoun'ampia discussione generale, sugli arti-coli si può fare anche una dichiarazionedi soli cinque minuti . Si garantisce il di-ritto, per i deputati che intendano espri-mere un voto diverso da quello dichiaratodal proprio gruppo, di parlare; ma anchein questo caso il principio dovrebbe es-sere un po' diverso. Non si tratta di con-cede il diritto di parlare a chi assumenella votazione, posizioni diverse daquelle del gruppo, di appartenenza; bensìdi garantire il diritto di parlare a chisostiene anche tesi, motivazioni diverseda quelle espresse dal gruppo . Ricordoancora un nobilissimo, a mio giudizio in-telligente, utilissimo intervento del col -lega Gui, quando discutemmo della ri-forma di polizia. Gui ebbe la parola, purvotando come il suo gruppo; e la Presi-denza fece bene a dargli questo diritto,perché Gui disse cose estremamente inte -ressanti. Quindi, il dissenso può vertereanche sulle motivazioni del voto e la Ca-mera ha il diritto, ha l'interesse, oltre cheil dovere, di ascoltare motivazioni diverse ,perché, grazie alla Costituzione, unalegge non è approvata soltanto dalla Ca-mera, ma anche dal Senato ; una legge èsottoposta al giudizio della stampa edell'opinione pubblica ; quindi, un'even-tuale errore o carenza, lasciassimo cor-rere in quest 'aula, può essere corretta, sequalcuno la sottolinea, se qualcuno su d iessa richiama l'attenzione di tutti i colle-ghi .

Un'ultima osservazione, per quanto ri-guarda i poteri della Presidenza di ri-durre gli emendamenti «a scalare», op-pure «a catena» . Dico subito che bisogne-rebbe distinguere, secondo me, tra am-missibilità e loro posizione al voto . Iodebbo dire nuovamente ai colleghi radi -cali che mi sono sentito umiliato, e che èstato sicuramente dannoso per i lavoridella Camera, la presentazione, una volta ,di settemila emendamenti e, questa volta ,di cinquantaquattromila, che poi nessunoha visto, per cui mi permetto di dubitare

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che i cinquantaquattromila emendament iesistessero davvero .

PRESIDENTE. Penso che lei non li vo-glia controllare, onorevole Greggi .

GREGGI. No, sarei dispostissimo a per-dere . . .

PRESIDENTE. È meglio fidarsi sullaparola, mi creda .

GREGGI. C 'erano proprio, signor Presi -dente?

PRESIDENTE. Non vi è dubbio, sonostati numerati, onorevole Greggi.

GREGGI. Allora sarebbe stato interes-sante — e mi riservo di esaminarli perragioni di studio — vedere come i radical isiano riusciti, con la loro fantasia, ad in-ventare 54 mila emendamenti .

PRESIDENTE. È uno studio per pen-sionati; comunque quando lei voless efarlo. . .

GREGGI. Credo che in un paio di sere s ipossa compiere. Ho compiuto uno studi osui 7 mila emendamenti presentati nell aoccasione precedente, e trovai che solo 7 0erano emendamenti tecnicamente confi-gurati come tali, perché alcuni ripetevanoin pratica per 120 volte lo stesso testo .

Più poteri alla Presidenza, quindi, manon nel senso di non consentire su questiemendamenti la discussione, bensì di di-chiararli inammissibili . Alla fine delcomma sesto — vorrei che il relatore Se-gni, che è fine giurista, mi seguisse — siafferma che il Presidente ha diritto d iappellarsi all 'Assemblea, quando deci-desse di non ammettere alcuni emenda-menti alla discussione e al voto. A questopunto, credo che vada riconosciuto i lpieno diritto del deputato di appellarsi asua volta all'Assemblea. Se l'emenda -mento non ha alcun valore, difficilmenteil presentatore correrà il rischio di provo -care l'Assemblea ad un voto che respingel 'emendamento . Bisogna salvare anche in

questo caso le funzioni e la dignità delsingolo deputato ; diamo pure al Presi -dente il potere di dichiarare inammissibilialcuni emendamenti, ma non escludiamoil diritto del parlamento di appellars iall'Assemblea. In definitiva, il giudiziosulla ammissibilità deve rimanere all'As-semblea ai «pari» del deputato, deve rima -nare al potere parlamentare .

Mi auguro che le norme che stiam oapprovando migliorino il funzionamentodella Camera, ma vorrei permettermi d iosservare — non credo di fare il morali -sta, ma di portare anche la mia espe-rienza — che oltre alle norme regolamen-tari dobbiamo rafforzare e rivedere il co-stume parlamentare di ciascuno di noi, l ostile, il comportamento dei singoli e deigruppi ed anche una regola generale d ibuona educazione, di rispetto reciproco .

Debbo dire — e non per muovere unattacco ai colleghi radicali — che la pre-sentazione di 54 mila emendamenti è of-fensiva del Parlamento; ho sentito questapresentazione come un'offesa, mi sonosentito umiliato perché, tra l'altro, no npotevo comprendere quali fossero, tr atutti quegli emendamenti, quelli che ave-vano un valore ; e sicuramente alcuni n eavevano .

Queste norme di costume parlamentar ee di buona educazione valgono per le mi-noranze, ma anche per le maggioranze;valgono per tutti. In definitiva, dobbiamoavere una più precisa coscienza dei nostridoveri in questa sede. Mi sembra cheClausewitz affermasse che la pace era lacontinuazione, in modi diversi, dell aguerra; ma non possiamo considerare i ldibattito e la lotta parlamentare come lacontinuazione, con gli stessi metodi, dell alotta che conduciamo nel paese o nei co-mizi .

Qui rappresentiamo il bene della na-zione, il bene del Parlamento, che è illuogo in cui si esprime la sovranità popo-lare; dobbiamo allora proporci non diumiliare o trascurare la funzione del par -lamento, ma di esaltarla, perché soltanto isingoli parlamentari rappresentano la na-zione, secondo la Costituzione. Il nostrosforzo, quindi, deve essere di tendenza

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opposta a quella emersa da tutti i lavori d iquest 'Assemblea .

Mi scuso con i colleghi, li ringrazio pe rl'attenzione e aggiungo che non so seprenderò ancora la parola sulle propostedi modifica del regolamento.

PRESIDENTE. Onorevole Greggi, l asua è una minaccia? Il prossimo iscritto aparlare è l'onorevole Bassanini ; prima d idargli la parola desidero ricordare ai col -leghi che l'onorevole Bassanini, comel'onorevole Greggi, appartengono a lgruppo misto. Il principio secondo cui èammesso un intervento per ciascuno de igruppi che ne facciano richiesta, no nconsente, in base ad una logica evidente ,che sia riservato un solo intervento agl iiscritti al gruppo misto . Questa è anche laragione per cui ogni tanto ho richiamat oal rigoroso rispetto dei tempi, tramite ilsuono del campanello l 'onorevole Greggi ;poiché una interpretazione del regola -mento, che a me pare logica, ma che èestensiva, ha bisogno, in risposta — e no nho dubbi che sarà così per l ' onorevoleBassanini —, di una stringatezza partico -lare.

A lei la parola, onorevole Bassanini .

BASSANINI . La ringrazio, signor Presi-dente. Mi sembra che il nuovo testodell'articolo 85 proposto dalla Giunta rea-lizzi nel complesso l ' obiettivo di un anuova disciplina della discussione degliarticoli che soddisfi una esigenza di eco-nomia del procedimento legislativo, senz anel contempo comprimere l'altra esi-genza che da parte di ciascuna parte poli -tica, e certamente anche da parte dei sin -goli parlamentari dissenzienti, possan oessere prospettate, oltre che argomenta-zioni, ragioni, motivi di argomentazione ,anche proposte di modifica, e quind iemendamenti .Mi pare però che debba nella sostanza

valere (lo ricordava già poco fa il collegaGianni) lo stesso ragionamento che haispirato l'Assemblea e, sulla base degl iemendamenti presentati, la stessa Giuntadel regolamento a proposito dell'articol o39; ragionamento che tende a distinguere

tra le disposizioni legislative sottopostealla Assemblea in relazione al loro og-getto, alla loro effettiva portata norma-tiva .

Nell'articolo 39 si sono distinte una ca-tegoria di leggi che attengono alle regoledel gioco del nostro sistema politico-costi -tuzionale (le leggi di revisione costituzio-nale in senso proprio, le leggi elettorali, leleggi di delegazione legislativa) ; una cate-goria di leggi identificate dal loro conte-nuto e che, a discrezione del Presidente ,presentano necessità di maggiore rifles-sione, di più ampio spazio per il dibattito ,per il confronto delle idee ; e infine lacategoria delle leggi cosiddette ordinarie ,per la quale valgono rigorosamente ,senza possibilità di deroga o di amplia-mento, i termini previsti dal regola-mento .

Nel corso della discussione sul l 'articolo39 si era detto da varie parti (ed anche dachi parla ora) che analoga ratio non po-teva non valere anche per il dibattito su isingoli articoli. Del resto la Giunta per i lregolamento, per bocca del relatore Ver-nola, si era espressa in questo senso i ntermini che — vorrei ricordarlo al rela-tore Segni — mi sembrano almeno politi-camente impegnativi.

Infatti, nel concludere, il 6 novembre ,la discussione sulle linee generali all aproposta di modifica all'articolo 39, il re -latore Vernola aveva usato testualmentequeste parole : «Rilevo innanzitutto che itermini per i quali stabiliamo la possibi-lità di una deroga e di un ampliamentofino al doppio sono soltanto quelli relativialla discussione sulle linee generali no nperché si ritenga di limitare questa possi -bilità di ampliamento solo alla discus-sione generale, perché anzi è opinion edella Giunta che analoga possibilitàdebba essere introdotta e prevista anch eper la discussione sugli articoli e sugliemendamenti, nella nuova prevision edell'articolo 85» .

Il relatore Vernola esprimeva dunqu el'opinione della Giunta, non un'opinion epersonale; e lo faceva nei termini non diuna .eventualità o di una possibilità, ma d iun dover essere : « . . . debba essere intro-

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dotta e prevista . . .» . E, almeno sotto il pro-filo politico, si creava così un affida -mento, per così dire, nei confronti dell 'As-semblea, affidamento che, per quanto m iriguarda (e per quanto riguarda anche,quanto meno, altri colleghi del grupp omisto), si traduceva in un impegno de lrelatore preso a nome della Giunta, im-pegno che ha contribuito a determinare i lvoto favorevole che abbiamo espressosull'articolo 39 . E lo ha determinato aragione, con fondamento, perché, se esa-miniamo la ratio che ispirava la possibi-lità di ampliamento dei termini della di-scussione generale, vediamo che essa val eanche per quanto riguarda la discus-ssione dei singoli articoli .

Questa ratio, di fronte per esempio amodifiche costituzionali che possono alte -rare le regole del gioco su cui si fonda i lfatto costituzionale e la convivenza tra leforze politiche, impone di lasciare unapossibilità di riflessione e di valutazion epiù ampia a anche — perché no? —qualche possibilità più ampia di far ri-corso a pratiche ostruzionistiche per ri-volgere all'opinione pubblica un appell oche costringa la maggioranza a valutar ein modo più approfondito il senso e l'am-missibilità delle proposte di modifica de lnostro ordinamento costituzionale, ch eviene ad introdurre .

Ecco un altro elemento più specific onella discussione sull 'articolo 39, laGiunta ha sottolineato come elemento de ilavori preparatori, validi ai fini dell'inter-pretazione del nuovo testo dell'articolo39, che l'ampliamento dei termini per ladiscussione generale nel caso di leggi d idelegazione legislativa vale per le legg iche abbiano per oggetto esclusivo e pre-valente la delegazione legislativa; restavaimplicito che, non valendo questo amplia -mento per le leggi che contengono anch edelegazioni legislative, ma non come og-getto prevalente od eslusivo, si dovesse inquesti casi almeno ampliare il termin edella discussione quando si discutono ar-ticoli che hanno per oggetto proprio ladelegazione legislativa ed i principi e cri-teri direttivi della delega . In questi casi,abbiamo il medesimo effetto di eccezio-

naie spostamento di una competenza legi -slativa dal Parlamento, titolare della fun-zione legislativa per l 'articolo 72 della Co-sfituzione, al Governo, che non è normal-mente titolare di questa funzione se no nin casi straordinari di necessità e di ur-genza o per delega del Parlamento ; taledelega, per Costituzione, va accurata -mente disciplinata con l 'indicazione deiprincipi e dei criteri direttivi .

Ricordo che l'intera delega legislativacontenuta nella legge n . 382 del 1975 peril nuovo assetto delle funzioni da ripartiretra Stato e regioni era contenuta in ununico articolo di tale legge : l'articolo 1 ,composto di un numero altissimo dicommi. In base alla formulazione che laGiunta oggi ci sottopone, la discussione d iquesto articolo dovrebbe essere conte-nuta, senza possibili ampliamenti, nei li -miti indicati nel testo attuale della legge equindi in non più di 30 minuti per ladiscussione dell 'articolo e per l ' illustra-zione dei relativi emendamenti . Questo mipare un esempio sufficiente per i collegh iche ricordano la grande complessità dell amateria legislativa contenuta nel succi-tato articolo 1, che infatti ha dato luog oad un' decreto delegato di circa 136 arti -coli, tanto ricca era la materia oggettodella delega legislativa e la complessit àdei princìpi e criteri direttivi che anda-vano previsti e discussi dall 'Assembleaparlamentare . Questo caso della delega-zione legislativa, mi pare, proprio perchégiustamente nel dare indicazioni interpre-tative del nuovo testo dell'articolo 39 èstata limitata la possibilità di ampliare ladurata degli interventi nella discussionesulle linee generali al solo caso di un alegge che abbia come oggetto prevalent ela delegazione legislativa, per la stessaratio non può non portare ad un 'analogasoluzione (possibilità di estensione dei ter -mini degli interventi), nel caso di un alegge che, non avendo come oggetto pre-valente la delegazione legislativa, con -tenga però uno o più articoli che abbian oquesto oggetto !

La Giunta deve riflettere su ciò e sulfatto, che politicamente non è poco signi-ficativo, rappresentato dalla circostanza

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che una discussione svoltasi circa una set -timana fa su questo punto ha visto unimpegno politico; su tale base si è deter-minato un orientamento favorevole d igruppo di parlamentari e, in buona so -stanza, un affidamento di questo generepuò essere modificato soltanto se ricor-rano nuove e gravi ragioni che a questopunto la Giunta ci deve analiticamente econvincentemente esporre ; in assenza d iesse, non può valere la stessa considera-zione politica che ci ha spinti ad adottar equesta soluzione per l'articolo 39 del re-golamento .

Assegnazione di proposte di leggea Commissioni in sede referente .

PRESIDENTE. A norma del primocomma dell'articolo 72 del regolamento,comunico che i seguenti progetti di legg esono deferiti alle sottoindicate Commis-sioni permanenti in sede referente :

IV Commissione (Giustizia) :

ACCAME : «Norme per la salvaguardia de ldiritto al rispetto della vita privata neiconfronti dei sistemi di trattamento edelaborazione automatica dei dati e dell einformazioni» (2553) (con parere della I,della II e della V Commissione) ;

VIII Commissione (Istruzione) :

VERNOLA ed altri: «Norme per l ' istitu-zione di scuole per il servizio sociale »(2848) (con parere della I, della II, della V,della XIII e della XIV Commissione) ;

XI Commissione (Agricoltura):

SATANASSI ed altri: «Norme per il rior-dino della ricerca e sperimentazione i nagricoltura» (2838) (con parere della I,della V, della VI, della VIII e della XIIICommissione) .

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare

l'onorevole Cicciomessere . Ne ha facol-tà.

CICCIOMESSERE. Signor Presidente ,questo dibattito non interessa molti colle-ghi, soprattutto a causa — e avanzo unaprecisa richiesta, perché almeno la formavenga rispettata — del fatto che molteCommissioni sono riunite contemporane -amente all'Assemblea . Signor Presidente ,credo che almeno il rispetto formale, pe ril rilievo che dovrebbe avere questa di-scussione, imponga che le Commissionisiano sconvocate, al fine di consentire aideputati di seguire una discussione chenon riguarda alcuni aspetti settorialidell'attività legislativa, ma investe, lestesse regole del gioco. Tale dibattito do-vrebbe quindi vedere la più ampia parte-cipazione possibile dei deputati .

Il collega Greggi' diceva che la presen-tazione di 54 mila emendamenti rappre-senta un'offesa al Parlamento . Uno stru-mento di autodifesa, che bene o male haimpedito in questi mesi l 'approvazionedelle nuove norme regolamentari, sa-rebbe un'offesa per il Parlamento ; men-tre, signor Presidente, il fatto che non v isia un deputato democristiano, uh depu-tato comunista, un deputato socialista, undeputato «missino». . .

BAGHINO. Veramente ci siamo !

CICCIOMESSERE . . . .il quale intendaintervenire sull'articolo del regolamentopiù importante che si sta discutendo . . .

BAGHINO. Chi te lo dice?

CICCIOMESSERE . . . .non suona comeoffesa!

Non si sta proponendo una riforma re-golamentare : si sta proponendo l'esecu-zione di un gruppo parlamentare, equindi bisogna fare tutte le cose veloce -mente. Non si tratta perciò di discutere ;quanto si è in presenza di' una decisione d ifar fuori qualcuno non si discute, lo si «fafuori» e basta . Non siamo di fronte ad unadiscussione, ad un tentativo di convin-cerci delle buone o delle cattive ragion iche consigliano una modifica al regola-

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mento; qui siamo in presenza, semplice -mente, di un tentativo volgare — in par-ticolare da parte del gruppo comunista,democristiano, socialista, ma anche «mis -sino» e di tutti gli altri — di «farci fuori»,di «far fuori» contestualmente il Parla -mento, il deputato, con le funzioni pre-viste dall'articolo 67 della Costituzione .

È bene che queste cose rimangano agl iatti, signor Presidente, è bene che sian oascoltate; in quest 'aula, nel momento incui si discute uno degli articoli più gravi ,un articolo «forcaiolo», che modifica i lregolamento, non c'è un deputato dellagrande maggioranza, dell'«ammuc-chiata», che intenda portare i suoi ele-menti giustificativi di fronte a questa pro -posta, intervenire per esprimere il suopensiero, per affermare le sue ragioni .Capisco che vi è un problema di vergo-gna, di pudore, che è difficile parlare afavore deli'articolo 85, nel nuovo testoproposto .

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENT E

PRET I

CICCIOMESSERE. Rimane il fatto che ,almeno formalmente e per ragioni di de-cenza, questi partiti non dovrebber oespropriare l'Assemblea, depotenziandolaproprio attraverso questo comporta-mento, cioè attraverso la rinuncia al dia -logo, almeno formale, se non sostanziale .Nessuno dei maggiori gruppi interviene !E una vergogna! È una vergogna che nonviene rilevata da nessuno! Nessuno in-sorge di fronte a questi comportamenti !

Abbiamo ascoltato perfino presunti dis -senzienti appiattirsi sulle posizioni dell agrande maggioranza. È troppo rischioso :le elezioni sono vicine e quindi è benecominciare ad occupare posti comodi,che consentano a costoro la possibilità d iriottenere una poltrona e di poter scal-dare questi banchi. . .

INNOCENTI . Voi avete ridotto l'Assem-blea in queste condizioni !

PRESIDENTE. Se l 'onorevole Ciccio -

messere volesse essere così cortese ed unpo' meno acido nei confronti degli altriparlamentari, e talvolta anche della Presi -denza, gliene saremo molto grati !

CICCIOMESSERE. A me era sembrat oche fosse acido il commento fatto dal col -lega !

Noi avremmo ridotto così questa aulaparlamentare, signor Presidente . . .

Le poche discussioni civili e serie fattein quest'aula, le poche riforme portate atermine sono state compiute con il contri-buto determinante dei radicali .Quest'aula non se lo dimentichi : non de,vono dimenticarselo soprattutto coloroche ci ascoltano. Quest 'aula ha discussoper la prima volta di divorzio, di questogrande fatto politico che ha consentitoalla sinistra del nostro paese di candidarsialla gestione di potere, salvo poi rinun-ciarvi, proprio grazie a questa attività fol-cloristica dei radicali . Di divorzio non sene voleva discutere in un paese cattolico,con la democrazia cristiana! Solo grazi eal fatto che vi erano dei radicali folclorist ie che digiunavano (ed io ero fra quelli),affinché la Camera attuasse il corrispon-dente dell'articolo 81 del regolamento,sono potuto accadere queste cose. Io eronella lega italiana per il divorzio cui, suc-cessivamente, aderì anche il collega Ug oSpagnoli, il quale non smetteva di stupirs idelle folle che questi quattro radicali riu-scivano a raccogliere nelle maggioripiazze italiane su un tema così difficile,che il suo partito riteneva ancora impro-ponibile. Il suo partito, infatti, riteneva ilpaese immaturo . Queste sono le cose cheabbiano fatto insieme ad altri ; ed il col-lega dice che noi avremmo affossato edistrutto il Parlamento. Se in questo Par-lamento si è discusso di divorzio, è perchéci sono stati radicali che hanno raccoltole firme; non dei comunisti, non dei socia-listi e tanto meno dei «pduppini»! Ci son ostati dei radicali che hanno fatto questecose e che poi, alla Camera, sono riuscitiad evitare i maggiori danni della «legge-truffa», che successivamente i partit ihanno imposto . Se questo Parlamento, si-gnor Presidente, dopo 35 anni, ha di-

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scusso la riforma dei tribunali militari ela riforma dell'ordinamento giudiziariomilitare, dando attuazione ad una normatransitoria della Costituzione che dovevaessere attuata entro un anno dall 'entratain vigore della Costituzione, è perché, ap-punto, ci sono stati dei radicali che hann ofatto opposizione, che hanno rappresen-tato qui dentro, come adesso, l'unica op-posizione .

Proviamo a guardare un minimo dal d ifuori questa vicenda politica, signor Pre-sidente; non le sembra curioso che si siacostituita una maggioranza che va da lMovimento sociale al partito comunista?Poi parleremo a lungo del Movimento so-ciale, perché è interessante la sua vi-cenda, è interessante e significativo i lcomportamento del Movimento sociale.Bisogna che la gente lo sappia, soprat-tutto che lo sappiano quei cittadini che ,magari in buona fede, votano per il Movi-mento sociale, perché credono che sia unpartito di opposizione! È bene che lo sap-piano, che conoscano i comportamenti d iquesto gruppo politico !

Ebbene, signor Presidente, si è costi-tuita, ormai da mesi, una maggioranzaunanime, in cui ci sono dentro tutti, da lMovimento sociale al partito comunista,all'interno del quale c'è anche il PDUP, lasinistra indipendente e la cosiddetta legadei socialisti .

Abbiamo appena sentito Bassanini par -lare, signor Presidente . Mi ha telefonatopoco fa un signore, un militante di questaneonata lega dei socialisti, che mi chie-deva come avesse votato Bassanini, com eavesse lottato contro queste modifiche delregolamento. Purtroppo, non mi ero ac-corto della lotta di Bassanini e non ricor-davo neppure come avesse votato : l'hoscoperto adesso ed ho saputo che Bassa-nini ha votato a favore delle modifich eall'articolo 39, delle modifiche all'articol o23, delle modifiche all 'articolo 24 e cheprobabilmente voterà a favore delle mo-difiche all'articolo 85 . Dico «probabil-mente», perché c'è una grandissima mi-naccia, portata avanti sia da Bassanini siada Gianni, di votare contro. Di fronte aquesta minaccia ho visto utti i partiti,

dalla democrazia cristiana al partito co-munista, vacillare, perché è stata una mi -

. naccia veramente forte, signor Presi-dente: perché, pensi, Bassanini ha dettoche, se non verrà adottato un certo crite-rio, lui voterà contro . Immagino che inquesto momento ci siano febbrili discus-sioni, nelle quali — penso — sarà stat ocoinvolto il Presidente del Consiglio, pe rfar fronte alla minaccia che è stata, cosìduramente ed in modo così determinato ,avanzata dal collega Bassanini e dal col -lega Gianni .

PRESIDENTE. Onorevole Cicciomes-sere, potrebbe lasciar stare l 'onorevoleBassanini, che rappresenta solo se stesso .Anche con lui ce l'ha: sia un po' buono !

CICCIOMESSERE. Signor Presidente ,non ce l'ho personalmente con Bassanini ,anzi mi è molto simpatico; solo che nonriesco a capire certi comportamenti e ,dato che sono volgarmente maligno ,penso solo che altre preoccupazioni muo-vano certi comportamenti, non solo d iBassanini, ma anche di altri, vicino a me ,signor Presidente . Facevo questa rifles-sione, signor Presidente, in presenza de lnuovo testo dell'articolo 85: tutta la Ca-mera, tutte le forze politiche, la stamp apiegata ai voleri delle forze politiche, l atelevisione di Stato, per raggiungerel'obiettivo di «far fuori» 17 radicali . . .

DA PRATO. Meno !

CICCIOMESSERE. Non capisco cosavoglia dire il collega (Interruzione del de-putato Da Prato) . Il collega non ha capit obene. Dopo glielo spiegherò .

Dicevo che tutto questo è stato fatto pe rfar fuori 17 — o meno — deputati radi -cali : a me sembra decisamente eccessivo .D'altro canto, sono onorato, sono partico-larmente onorato : pensi un po', signorPresidente, tutta la Camera, lo stesso Go-verno, le istituzioni, il potere politico, ilterzo potere, mobilitati per «far fuori» 1 7deputati radicali . . .! Evidentemente diam ofastidio! Questo mi dà la forza per conti-nuare, per andare avanti, anche perché ,evidentemente, non costituiamo un pro-

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blema marginale, non diamo fastidio aqualche deputato solo perché parliam oqualche ora di più! Il fatto è che no isiamo il vero nemico, signor Presidente, i lvero nemico di questi partiti; il fatto è chenoi siamo l 'unica opposizione qui esi-stente. Siamo il vero nemico non dei co-munisti, ma dei burocrati che sono all atesta dei comunisti ; siamo il vero nemiconon dei socialisti, ma dei burocrati più omeno venerabili che sono alla testa diquesto partito! Siamo, signor Presidente,l'unica opposizione! E evidente che, nelmomento in cui esiste l 'unica opposizionedi 17 radicali, si creano delle alleanze che ,in altri tempi, sarebbero semplicementeinammissibili .

Pensi un po': Pochetti che deve discu-tere con Pazzaglia sul modo in cui «fa rfuori» i radicali! Pochetti deve metters id'accordo con Pazzaglia, con Bianco, co nLabriola, e deve star zitto! E il partit ocomunista non può fare la giusta batta -glia contro la presenza di Labriola i nquesto consesso, semplicemente perchéesiste un obiettivo superiore: quello d i«far fuori» i radicali, di «far fuori» quest oelemento insopportabile !

DA PRATO. Sei sempre più solo! Se ipatetico !

CICCIOMESSERE. Sono le stesse pa-role che ho ascoltato nella precedente le-gislatura . Poi, invece di essere quattro ,siamo rientrati in diciotto! (Interruzion edel deputato Pochetti) .

TESSARI ALESSANDRO. La prossimavolta saremo 36, grazie a Pochetti !

CICCIOMESSERE. Se Pochetti con-tinua così, la prossima volta si troverà difronte ad una sgradita sorpresa, anch eperché l'aria comincia ad agitarsi, signorPresidente !

POCHETTI. Cosa sarei andato a chie-dere ai «missini», non lo so . Tu comunqueci sei andato !

CICCIOMESSERE. Io normalmenteparlo con tutti i deputati. Parlo normal-

mente ed apertamente, alla luce del sole ,anche con i «missini» . . .

POCHETTI. Lo vedo. . .

PRESIDENTE. Onorevole Pochetti !

CICCIOMESSERE . Pochetti — e ripetoqueste parole per Radio radicale, altri-menti gli ascoltatori non capiscono — miaccusa di essere andato, poco fa, da i«missini». Ma è vero, signor Presidente !Io, normalmente, diversamente dai comu-nisti, che sono antifascisti, vado dai «mis-sini», e lo faccio alla luce del sole. Primasono andato dall'onorevole Baghino, ch eè un deputato «missino» molto simpatico ,a chiedergli se sarebbe intervenuto omeno. Ed egli mi ha risposto: «Forse sì ,forse no; comunque sta gestendo la cos aPazzaglia». Invece Pochetti non va a par-lare con Baghino o con Pazzaglia alla luc edel sole, bensì concorda con Pazzaglia ,così come con Labriola e con gli altri, l estrategie di attacco per «far fuori» i radi -cali .

È triste, signor Presidente, che il segre-tario di un gruppo composto di duecentodeputati non abbia altre argomentazion iper contrastare queste evidenze . Noisiamo i nemici dei burocrati dei partiti,siamo i nemici dei burocrati comunisti . Inquattro, nella scorsa legislatura, in . di-ciotto, in questa legislatura, siamo riuscit ia fare quello che il partito comunista nonera mai riuscito a fare: pensi, signor Pre-sidente, che siamo riusciti, con le nostremodeste forze, a cancellare un testo che sichiamava «ordinamento giudiziario mili-tare», del 1941, firmato da Vittorio Ema-nuele III, Benito Mussolini, e così vi a(Commenti all'estrema sinistra) . Pochettied il suo partito non sono riusciti a can-cellare neanche il codice penale, il codiceRocco: anzi, hanno contribuito ad aggra-varlo, con le misure liberticide che cono-sciamo .

Questo è l 'oggetto della discussione ,oggi, e non l'articolo 85 del regolamento .Una mobilitazione di forze, di mezzi, diunanimità, di tutti gli strumenti concepi-bili, viene oggi messa in atto per far fuori

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i radicali! Ci sarà qualche ragione perfarlo, diversa da quella, evidentement ebanale, di contrastare gli interventi ostru -zionistici, o da altre sciocchezze insosteni -bili. L'oggetto politico del contendere èquesto, ed è bene che si sappia, che tutt ilo sappiano. È bene che innanzitutto gl ielettori comunisti lo sappiano : sappianocome il loro potenziale, il loro entusia-smo, la loro forza, i loro sacrifici passati epresenti, vengono utilizzati in quest 'aulaparlamentare . Quali vittorie sono state ot -tenute? Quali riforme sono state realiz-zate? Sempre i diciassette deputati radi -cali hanno dovuto condurre la battagli acontro i bilanci della difesa, per convin-cere vagamente i comunisti (vedremo po imeglio la questione, nella discussione su lbilancio) . . .

PRESIDENTE. Lei fa la storia del par-tito radicale . . .

CICCIOMESSERE . Di questo stiamoparlando !

PRESIDENTE. Non credo si attengamolto all'argomento della discussione .

CICCIOMESSERE. Mi attengo all 'argo-mento, perché l'articolo 85. . .

PRESIDENTE. Poi si vedrà se si potràsempre continuare a parlare fuori argo-mento .

CICCIOMESSERE. Faccia come crede ,signor Presidente . Credo di attenermiall 'argomento. Sto cercando di capire ,per me e per gli altri . . .

TESSARI ALESSANDRO . Saremmocontenti se lei, signor Presidente, riu-scisse a convincerci che esiste un argo-mento su cui parlare !

PRESIDENTE. Onorevole Tessari, leconviene non alzare la voce, dopo cert iprecedenti !

TESSARI ALESSANDRO . È una minac -

cia? Spero che non vorrà seguir el'esempio della Iotti !

CICCIOMESSERE. Signor Presidente,ormai qui dentro tutti si sentono commis -sari di polizia !

PRESIDENTE. Ho detto benevolmente ,onorevole Tessari, che le conviene nonalzare la voce.

CICCIOMESSERE. Ma lei ha perfetta -mente ragione, signor Presidente, perchéil secondo passo, che è stato già prefigu-rato dalla Presidente, comunista Iotti(non la Presidente dell'Assemblea!), nelmomento in cui queste modifiche regola-mentari non saranno sufficienti a «farc ifuori» definitivamente, sarà quello cheabbiamo già indicato. E mi dispiace chealcuni compagni, nel partito, non lo ab-biano compreso . Ma, del resto, i dibattitiinterni noi li facciamo pubblicamente ,contrariamente a quello che fanno glialtri partiti. Credo che non vi sia alcu ngruppo, al di fuori dì quello radicale (n esiamo orgogliosi!), che garantisce, comeha garantito e spero garantirà, nella mi-sura massima le libertà di ogni singolodeputato: in modo totale. Purtroppo,queste modifiche regolamentari limite -ranno, nel futuro, anche la sfera di libertàall'interno di gruppi politici aperti e li-beri, come il nostro, che chiedono — èbene lo si sappia — la deroga ai limiti d itempo previsti dall'articolo 39, l'amplia -mento della discussione sulle linee gene-rali, in modo quasi automatico, e lo fanno— è una risposta che va data a Pochetti ead altri interessati a questo problema —proprio per garantire a tutti i deputati, enon solo ai dissenzienti, la possibilità d idare un taglio diverso a certi problemi ,pur nell'accordo su una linea politica ,oppure di testimoniare il proprio dis-senso.

Nessun gruppo politico — lo affermo— in questi trentacinque anni, signor Pre -sidente, come il gruppo radicale, ha ga-rantito a tutti i suoi deputati, rappresen -tanti della nazione ai sensi dell'articolo 67della Costituzione, tutti i diritti . Pur-troppo, signor Presidente, con il nuovo

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testo dell ' articolo 85, dell 'articolo 39dell 'articolo 23, dell 'articolo 24, questi di-ritti saranno limitati .

Quante volte, signor Presidente, m isono trovato di fronte a compagni che midomandavano perché non avevamo ri-chiesto la deroga ai limiti di tempo o l'am-pliamento della discussione quando lorostessi avrebbero voluto intervenire pe resprimere il loro pensiero! Di qui la ne-cessità in termini preventivi, di dare lapossibilità di espressione a tutti i livelli .

Ritornando, signor Presidente, al pro-blema centrale, sono molto orgoglioso edonorato di questa situazione politica, ch emi convince della giustezza della nostralinea politica; infatti, la battaglia ch estiamo conducendo in questo momentocontro la proposta di modificazion edell'articolo 85 del regolamento è impor -tante e per nulla paragonabile ad u neventuale emendamento al provvedi -mento riguardante i lamellibranchi —forse sarebbe opportuno spiegare che s itratta di cozze, molluschi, eccetera — o ivolatili da cortile . Questa, signor Presi -dente, è una battaglia decisiva, perché i nquesto momento è in discussione la diffe -renza esistente tra il concetto di mino-ranza e il concetto di opposizione .

Una cosa è essere minoranza numeric a— il partito comunista è, come noi, anchese in misura diversa, minoranza — e altracosa è essere opposizione. Infatti, signorPresidente, essere opposizione significaprofessare, praticare valori, contenuti al-ternativi diversi .

Ebbene, signor Presidente, questo con-trasto concettuale, che caratterizzaun 'opposizione diversamente da una mi-noranza, non esiste e lo verifichiamo inquesto momento . Tutti i partiti, dal Movi -mento sociale al partito comunista, no nhanno questo contrasto concettuale ; in-fatti, si sono trovati e si trovano sempred'accordo, o comunque trovano l'accordosui nodi politici e sui problemi d ifondo.

Quindi, signor Presidente, vi sono mi-noranze che sono tali per ragioni numeri -che, ma che non sono opposizioni ; infatti ,si potrebbe sostenere che il partito social -

democratico è stato mai un partito di op -.posizione? No, un partito di minoranza ;ma affronteremo successivamente inmodo organico la questione.

PRESIDENTE. Per la verità, ha fattoquasi sempre parte della maggioranza;quindi, non credo che il parallelo calzimolto .

CICCIOMESSERE. In qualche periodonon lo è stato e comunque l 'esempio valeper il partito repubblicano ed anche per i lpartito liberale. Infatti, è possibile affer-mare che il partito liberale è stato un par-tito di opposizione? E stato un partito d iminoranza e mai di opposizione. Pos-siamo forse affermare che il partito co-munista è un partito di opposizione? E unpartito di minoranza, cioè che non ha lamaggioranza dei voti e quindi non puògovernare, ma non è un partito di oppo-sizione.

Nel momento in cui si discute dei valor ifondamentali, cioè della concezione delParlamento, dello Stato di diritto, signorPresidente, si realizza l ' identità, la preva-lenza degli interessi di partito sulla legge ,sul diritto, sulla giustizia . La doppia ve-rità è un elemento che caratterizza tutti ipartiti, dal Movimento sociale italiano a lpartito comunista . E quanti assassinii s isono compiuti sulla base del principi odella doppia verità, sulla base del prin-cipio della prevalenza degli interessi d ipartito sugli interessi del diritto, delloStato di diritto? Nel momento in cui ve-diamo che il partito comunista in duemesi riesce a modificare esattamente d i180 gradi la sua posizione sul problem acosiddetto procedurale delle modalità d idiscussione sulle proposte di modifica alregolamento come è giustificabile una de-cisione di questo genere? Lo stato di ne-cessità, si è affannato a dire Cecchi, per-chè erano stati presentati questi 54 milaemendamenti, quindi siamo stati costrettiad agire in un certo modo .

Ma, signor Presidente, la democrazia ela legalità si difendono innanzitutto ne imomenti difficili, cioè nei momenti in cu iè difficile, non nei momenti in cui è facile

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difenderle . Tutti sono capaci di parlaredello Stato di diritto, della legalità, de lrispetto delle procedure, quando nonesiste il problema di non rispettarle .Quando esiste la tentazione di non rispet-tarle, allora in quel caso bisogna parlaredi legalità, di Stato di diritto, di rispett odelle procedure. Quanti — lo vediamopersonalmente — si dicono pacifici, no nviolenti ; e poi, nel momento in cui c'è u nfatto che fa saltare la testa, in quel mo-mento diventano violenti, rissosi, rozzi !Questo è un problema che, mi sembra ,non offende i deputati che sono offesi(come il deputato Cecchi, come il depu-tato Greggi) dalla presentazione dei 5 4mila emendamenti . Questi deputati non sioffendono del fatto che, dopo il primointervento, il deputato Vernola, senza ne-anche motivarlo (signor Presidente, lamotivazione è richiesta per tutti gli attipolitici, per tutti i momenti politici ; credoche la motivazione sia un elemento cen-trale del diritto), chiede la chiusura delladiscussione sull'articolo 85. Ma come èpossibile? Come è possibile affermare chesi è svolto — perchè l'articolo 44 signific aquesto — un dibattito sufficiente e quindisi può procedere oltre? Come è possibil echiedere questo nel momento in cúi è in-tervenuto un solo deputato, non solo, m anel momento in cui non è intervenuto ointende intervenire nessun deputato dinessun altro partito?

Signor Presidente, da circa mezz 'ora siè riunita la Giunta per il regolamento . Macome possiamo aver rispetto della Presi-dente di questa Camera, Leonilde Iotti ,nel momento in cui offende, in manieracosì volgare, le nostre prerogative parla-mentari?

PRESIDENTE . La prego di non usarequesti termini nei confronti della Presi-dente della Camera, che deve essere ri-spettata da tutti (Applausi al centro) . Im-pari — io sono molto più vecchio di lei —a svolgere le sue argomentazioni senzaoffendere gli altri parlamentari, comefanno gli altri, anche del gruppo radicale .Cerchi di correggersi e diventerà più sim-patico al Parlamento.

BALDASSI . Non può perchè è unosquadrista .

CICCIOMESSERE. Dicevo, signor Pre-sidente, che mi sentivo offeso nel sensoche anche per la riunione del Comitatodei nove si sospende la seduta dell'Assem -blea: sempre, è normale, è un dato obbli-gato, costante. Ebbene, questa President edella Camera, Leonilde Iotti, convoca laGiunta per il regolamento mentre è i ncorso la discussione sulle proposte di mo-difica al regolamento stesso . Signor Pre-sidente, ma lei si rende conto? Non riesc ead insorgere di fronte ad una cosa diquesto genere? Una cosa che è innanzi -tutto volgare . . . .

PRESIDENTE. Ma lasci stare questi ag-gettivi, la prego, onorevole Cicciomessere !Cerchi di usare un linguaggio più cor-retto, e sia più comprensivo . Nessuno hadetto mai a lei che è volgare, o qualcosa d ipeggio. Lei non sa parlare per cinqueminuti senza offendere qualcuno, o senzausare termini che non sono civili .

TESSARI ALESSANDRO . Ci ade-guiamo al clima!

PRESIDENTE. Impari ad usare un lin-guaggio più parlamentare! Non credache, usando questo linguaggio offensivo ,si ottengano maggiori effetti, anzi, gli ef-fetti sono minori . Il suo discorso è contro-producente, in questo caso .

TESSARI ALESSANDRO. Se sapessequanto è producente, invece, la maggio-ranza di questo Parlamento a procederecome sta procedendo !

PRESIDENTE . Stia attento, onorevoleTessari!

BRICCOLA. Stia attento a non esser eespulso dall'aula per la seconda voltaconsecutiva, perchè alla terza c 'è l'espul-sione a vita !

CICCIOMESSERE. Forse il signor Pre-

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sidente non si è accorto che, un second oprima, un gentiluomo del partito comu-nista mi ha chiamato «squadrista» . Lodico semplicemente per sua conoscenza ,e per conoscenza, evidentemente, anchedegli altri colleghi .

Signor Presidente, non credo che dir eche una decisione è volgare sia un 'offesa.Ho detto che si tratta di una decisionevolgare, perchè inutile. La Presidenteavrebbe potuto, infatti, convocare laGiunta. . . .

PRESIDENTE . Onorevole Cicciomes-sere, data la sua età, la parola «squadri -sta», non è un'offesa. Il collega volevasolo dire che lei è un po' violento, perchènessuno può accusarla, evidentemente, d iaver fatto parte delle squadre fasciste .

TESSARI ALESSANDRO. No, qualcunolo ha accusato . Si era sbagliato conl'età .

CICCIOMESSERE. Signor Presidente,io non apprezzo particolarmente il su ospirito; perchè lei deve in qualche mododimostrare che io sia violento, deve dimo-strarlo concretamente, adducendo fatti ,precedenti, episodi concreti . Non mi ri-sulta di aver mai aggredito nessuno inquest 'aula; mi risulta invece signor Presi -dente, di essere stato molte volte aggre-dito, in particolare da gentiluomini de lgruppo parlamentare comunista .

Dicevo, signor Presidente, che questa èuna decisione semplicemente volgare ,perchè gratuita, perchè non serve a nulla .Cosa avrebbe vietato — proprio per i lrispetto delle forme, o delle formalità,come lei vuole — di convocare la Giunt aper il regolamento al termine della di-scussione in corso? Perchè questo fatt oprovocatorio ed offensivo nei nostri con -fronti, signor Presidente? Si ricordi che l aPresidente Leonilde Iotti ci ha fatto vo-tare un «ordine del giorno» di modificadell'articolo 16, nel quale è scritto ch e«sul complesso di tali punti si svolge inAssemblea, su ciascuna proposta dellaGiunta, un'unica discussione, regolata da lcapo VIII del regolamento . Al termine di

tale discussione . . . .» . Al termine! «Al ter-mine di tale discussione, se la Giunta in-siste sul proprio testo . . . .» eccetera ecce-tera. «Al termine della discussione»! Il re -latore Segni, che è costretto . . . . Adesso nonriesco a vederlo, ma immagino che siapresente in aula . . . .

SEGNI, Relatore . Sono qui, onorevoleCicciomessere !

CICCIOMESSERE. Il relatore Segni ècostretto dall'ineffabile Presidente Iotti anon partecipare alla riunione dell aGiunta per il regolamento . Pensi un pó : laPresidente, con queste sue decisioni vol-gari, impedisce a un membro della Giunt aper il regolamento di partecipare alla riu-nione.

SEGNI, Relatore . Onorevole Cicciomes-sere, questi sono problemi miei, se con-sente !

CICCIOMESSERE. Non sono problemituoi, Segni, sono problemi innanzituttomiei, sono problemi del Parlamento, per-ché i problemi di legalità, fino a prova de lcontrario, sono innanzitutto problemi de lParlamento; sono problemi che non ri-guardano affatto il tuo interesse partico-lare, che mi sembra, dalla lettura dellatua relazione, non. esista affatto . Parlo deltuo interesse particolare al rispetto dell eregole del gioco e della legalità . Ripetoche non esiste, nella tua relazione, nellarelazione che tu hai svolto ieri, la dimo-strazione di alcun interesse . Il fatto che i lcollega Segni non abbia interesse ad assi-stere ai lavori della Giunta è assoluta -mente irrilevante, signor Presidente; main questo modo si impedisce ai membridella Giunta di ascoltare, almeno, formal-mente, di poter ascoltare, quello cheviene detto in quest'aula . Si è solo accet-tato di aspettare, per riunire la Giunta,che avesse svolto il suo intervento il depu -tato Gianni, perché evidentemente laGiunta è interessata ad ascoltarsi soltant ogli interventi dei propri membri . SignorPresidente, come mai, lei che invece non èvolgare, come mai, signor Presidente, per

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una cosa così modesta, ma significativa— perché da queste cose poi si capisce l ospessore di un Presidente, di uno che vo-glia essere Presidente d'Assemblea e nonPresidente soltanto della maggioranza, d iuna parte politica —, signor Presidente,perché lei non si assume la responsabilit à(non è un grande atto di coraggio) di dire :bene, scusate, riunitevi almeno formal-mente dopo. Neanche questo, signor Pre-sidente. Io vorrei chiedere — mi sembradi vedere Sullo — perché si impedisce ,signor Presidente, ai deputati della Giunt adi partecipare contestualmente ai lavor isia dell 'Assemblea che della Commis-sione. Ripeto, è un atteggiamento volgaree provocatorio, che evidentemente po iproduce le conseguenze che conosciamo .Ma come possiamo rispettare noi un aPresidenza di tal fatta? L'ho già detto ,signor Presidente, . . .

BOCCHI. Signor Presidente, continua !

CICCIOMESSERE . . . . questo tipo diconduzione della Presidenza ci fa rim-piangere i presidenti democristiani, si-gnor Presidente, perché non c'è stato ma iun presidente democristiano che sia ca-duto a questo livello di volgarità, perchéle violenze si possono fare, signor Presi -dente, e si devono fare bene, non male,signor Presidente; Ruini, signor Presi -dente . . ., ma queste cose, ma queste cosenon si facevano signor Presidente !

PRESIDENTE . Onorevole Cicciomes-sere, lei ha già usato sei o sette volte i ltermine «volgare» per definire il Presi -dente della Camera, onorevole Iotti .Quindi la richiamo all'ordine .

CICCIOMESSERE. Signor Presidente ,io non riesco a vivere la doppia verità . Icolleghi che mi conoscono, i colleghi de lmio gruppo sanno perfettamente ch equando. . .

ALICI. Ti conosciamo !

CICCIOMESSERE . . . . io devo dire ad unmio compagno, ad un mio collega che ha

sbagliato, che secondo me ha sbagliato ,che secondo me si comporta in un modoche non mi convince, glielo dico senzamediazioni e senza mezzi termini . Sem-pre, e tutte le volte che io ho delle opi-nioni diverse . . .

ALICI . È l'educazione che ha !

PRESIDENTE. Onorevole Alici, c istiamo avviando alla conclusione della se -duta. Cerchi di essere sereno, come è su osolito . . . Onorevole Cicciomessere, con-tinui pure.

CICCIOMESSERE . . . . non sono disponi -bile a mediarle, non sono disponibile, ma -gari per opportunismo, a nasconderle . Iotrovo — lo ribadisco — signor Presidente ,che questi comportamenti sono significa-tivi . Quando qualcuno chiedeva: perché«muro contro muro»? Lo vediamo, signo rPresidente . Nel momento in cui siamochiamati a discutere di un articolo cos ìimportante lo facciamo appunto, signo rPresidente, in una situazione nella qual eneanche le garanzie elementari vengon orispettate. Signor Presidente, noi abbiamoun relatore e io precedentemente, poichénon ho pregiudizi, per ragioni forse este-tiche, ritenevo che il deputato Segni fosseun deputato particolarmente fermo e ga-rantista, diciamo, garantista rispetto allenorme, alle procedure, garantista rispett oanche al buon senso comune . E nel mo-mento in cui, signor Presidente, il relatoreSegni ieri ci viene a dire che — purtropp onon ho il resoconto stenografico, ma h osoltanto il sommario — gran parte degl iemendamenti da noi presentati sono stat iconsiderati inammissibili dalla Giuntaperché propongono modifiche opposte aquelle presentate dalla Giunta stessa . . .Ma, signor Presidente, ma lei si rendeconto della follia, ancora una volta dellavolgarità di queste affermazioni? Macome, signor Presidente, voi avete soste-nuto — ed io lo nego — che non si è inalcun modo leso il principio dell'emenda-bilità? Bene, signor Presidente, il prin-cipio della emendabilità vuole che sia ga-

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rantito il diritto del deputato di presen-tare tutte le modifiche che ritiene, soprat-tutto, signor Presidente, di presentare l emodifiche opposte a quelle del propo-nente del testo, del testo principale .Sennò che diritto di emendamento esiste ,di modificazione esiste, signor Presi-dente? È come se lei dicesse che possonoessere presentati soltanto quegli emenda-menti che non si discostano troppo da ltesto presentato dal Governo o dal propo-nente o dalla Commissione, eccetera .Questa è una pagliacciata, è una truffa !Del resto, ieri, il collega Cecchi ha dovut oaffannarsi per spiegare e giustificare,senza riuscirci, 1 '«ordine del giorno» dellaPresidente, cioè quello di abrogazion edella possibilità di emendamento .

A questo proposito voglio citare il pa-rere di alcuni costituzionalisti sulla ipo-tesi della inemendabilità delle proposte d imodifica del regolamento . Ne citerò soloun paio. Il primo parere è quello di Sil-vano Tosi, professore di diritto costituzio -nale all 'università di Firenze : «quanto allaproposta di inemendabilità — afferm aTosi — stento a credere a tale follia for-caiola che non trova esempi nemmenonelle repressive misure antiostruzioni-stiche che il governo del generale Pellou xtentò di imporre alla Camera e che aglialbori del secolo le forze progressiste vit-toriosamente rintuzzarono» . Questo è ciòche afferma non un radicale folle, esagi-tato, ma un professore ordinario di dirittocostituzionale, che scrive anche sul gior-nale La Nazione . Un professore niente af-fatto esagitato, signor Presidente . Ci tro-viamo con una Presidente comunista cheapplica gli stessi metodi che ho primaaccennato .

«La inemendabilità — prosegue Tosi —di una proposta di revisione del regola -mento, parzialissima come questa, èl 'equivalente di una questione di fiduci asulla riforma del regolamento, anzi que-stione di fiducia sull'articolo unico di ri-forma antiostruzionistica del regola -mento». Questa, signor Presidente, è l asituazione in cui ci troviamo : la maggio-ranza ha imposto essa stessa la questionedi fiducia sulla approvazione del testo

deciso dalla Giunta senza possibilità d iemendamenti .

Tosi arriva ad affermare che «di frontea violazioni di questo genere è ammissi-bile anche l 'ostruzionismo fisico» . Voglioleggerlo tutto il parere di Silvano Tosiproprio per convincervi della follia delvostro atteggiamento .

Aggiunge Tosi : «questo è il mio parere ,nonostante giudichi folle la condotta stra -tegica e tattica dei radicali nell'ultimoostruzionismo, incomprensibilmente con -dotto nella giusta battaglia per impedir eil fermo di polizia» . Silvano Tosi non èd'accordo con noi, signor Presidente, ep-pure questo è quello che afferma . DiceTosi che siamo di fronte ad una follia .

Il secondo parere che voglio citare èquello del professor Manzella, attual-mente capo di gabinetto del Presidentedel consiglio. «Mi pare — afferma Man-zella — che dal punto di vista tecnico ,ogni proposta di modifica regolamentare,comunque la si formuli, dia di per sé l apossibilità di controproposte alternative odi subemendamenti» .

Come fanno, signor Presidente, dell epersone decenti, che non debbano poisputarsi in faccia una volta uscite d aquest'aula, affermare che non siamo i nuna situazione di inemendabilità dell eproposte di modifica del regolamento? S evoglio proporre e far porre in votazione— è una domanda che le rivolgo, signorPresidente, e che rivolgo anche a Segni ,ma alla quale purtroppo non potrà ri-spondere — che invece di 45 minuti sipossa discutere 31 minuti o 35 minuti su lcomplesso degli emendamenti — una ri-sposta me la deve, signor Presidente —come posso farlo? Come faccio a chieder eil voto dell'Assemblea sulla mia proposta?Me lo dica, signor Presidente! Il Presi -dente tace . . . Il Presidente non può rispon -dere a questa domanda, né può farlo ilrelatore, fatto è che mi è impossibilefarlo, che non posso chiamare l'Assem-blea a votare su una proposta di quest ogenere . Non posso neanche chiamarel 'Assemblea — dice il relatore Segni — adiscutere non di emendamenti, ma di«proposte emendative», di «principi» che

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propongono modifiche opposte a quellepresentate dalla Giunta stessa . Si rendaconto a quale barbarie ci avete portatotutti, a quale livello di vergogna !

Signor Presidente, si renda conto chestiamo discutendo, con l'appoggio de lpartito comunista (poi sicuramente discu -terò dell'intervento di Spagnoli su Rina-scita) una modifica del regolamento chepraticamente impedisce la dichiarazionedi voto sugli emendamenti . E vorrei al-lora ricordare ai deputati un episodio ,quello dell'ostruzionismo (allora si potev afare) sul Patto atlantico, quando i depu-tati comunisti (e questo è bene che si sap -pia, che lo sappiano gli elettori comunisti)praticarono l'ostruzionismo non con in-terventi in discussione generale o altr iaccorgimenti regolamentari, ma attra-verso le dichiarazioni di voto .

Infatti, nella discussione generale inter -vennero soltanto De Gasperi, Nenni, Pa-jetta, Corbino, Donati, Berti, Cappi, LaMalfa, Rossi, Tambroni, Riccardo Lom-bardi, Mondolfo . Come si vede, signo rPresidente, allora tutti i partiti avevan oalmeno la decenza di intervenire peresprimere il proprio pensiero. Invece,oggi, sull'articolo 85, su queste disposi-zioni forcaiole, non c'è un democristian oche abbia il coraggio di parlare i nquest'aula, non c'è un comunista cheabbia il coraggio di parlare in quest'aula!Bisogna che queste cose si sappiano, ch esi scolpiscano nella mente !

In quella data, intervennero poi sullasospensione della discussione generale ideputati Sullo, Dominedò, Targetti, Cor-bino e De Gasperi . Sulla chiusura delladiscussione, Alicata, Cremaschi, Giolitti .

Poi, signor Presidente, intervennero perdichiarazione di voto La Rocca, Almi-rante, Gullo, Sansone, Longo, Longhena,Scotti, Tolloi, Covelli, Berti, Grilli, Laconi ,Amendola, Cavallari, Cavallotti, Sala ,Giancarlo Pajetta, Paolucci, De Martino ,Sannicolò, Nasi, Roveda, Invernizzi, An-gelucci, Cinciari Rodano, Capalozza, Mas-sola, Failla, Alicata, Assennato, Faralli ,Lombardi, Silipo, Scotti, Farina, Barbieri ,Beltrame, Gallico, Viviani, Grazia, DalPozzo, Bottonelli, Matteucci, Cremaschi,

Marabino, Roasio, Amendola, Magnani ,Cucchi, Giuliano Pajetta, Pessi, Bozzelli ,Montagnana, Calasso, Scarpi, Natoli, Tor -retta, Corona, Lozza, Ciufoli, Stuani, Flo-reanini Della Porta, Walter Jacoponi, Ca-landrone, Clocchiatti, Di Donato, Polano ,Tarozzi, La Torre, Ortona, Maglietta, Ghi-slandi, Grassi, Amadei, Guadalupi, Tur-chi, Servandini, Bernieri, Carpano Ma-glioli, Ricci, Valloni, Leonilde Iotti, Oli -vero, Lizzadri, Bottai, Invernizzi, Bet-tiol, . . .

PRESIDENTE. Sono 180 : li leggetutti?

CICCIOMESSERE . Sì, signor Presi-dente. E ancora: Rossi, Di Mauro, Prata-longo, Semeraro, Pieraccini, Laura Diaz ,Martini, Vecchio, Natali, Giolitti, Merloni ,Smith, D'Agostino, Amicone, La Marca ,Perrotti, Bruno, Suraci, Messinetti, Mi -celi, Azzi, Reali, Marcellino, Minella,Natta, Saccenti, Chini, Baglioni, Cerretti ,Dami, Venegoni, Emanuelli, Ferrandi ,Cordi, Grammatico, Sacchetti, Bianco ,Scappini, Novella, Nicoletto, Grifone ,Gallo, D'Amico, Pollastrini, Fazio Longo ,Bindi, Barontini, Baldassari, Maniera, Bo -rellini, Ducci, Mancini, Montelatici, Mon-tanari, Pino, Bellucci, Pietro Nenni, Co-tani, Santi, Luppi, Presenti, Capacchione ,Pirazzi, Pelosi, Imperiale, Malagugini ,Negri, Marzi, Cacciatori, Noce, Puccetti ,Bernardi, Ricci, Geraci, Matteotti, Mora-nino, Costa, Cessi, Cavazzini, Mazzali ,Riccardo Lombardi, Donati, Togliatti, Za -gari, Calamandrei, Targetti, GiulianaNenni, Simonini .

Ho letto questo, signor Presidente, per -ché forse i deputati comunisti non sannodi cosa ora stiamo discutendo : discutiamouna proposta di modifica al regolamentoche praticamente vieterà un'ipotesi diquesto genere. Signor Presidente, si im-magini una situazione in cui sia neces-sario intervenire per bloccare una certavotazione o discussione di un emenda-mento: tutti dovrebbero intervenire perdichiarazione di voto, ma potrebberofarlo soltanto un oratore per gruppo,

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oltre ai dissenzienti! Si badi che questodivieto di esprimere una dichiarazione d ivoto contrasta con l'articolo 50 del rego-lamento ed è aggravato dal fatto che seuno, precedentemente, è intervenuto su lcomplesso degli emendamenti, degli arti -coli, non può fare dichiarazioni di voto :«su ciascun articolo od emendamento èconsentita una dichiarazione di voto pe rnon più di cinque minuti ad un deputat oper gruppo, nonché ai deputati che inten-dano esprimere un voto diverso da quellomanifestato dal proprio gruppo, salv oche siano già intervenuti nella discussionedegli emendamenti» !

In una situazione simile, in cui foss enecessario intervenire su un articolo, s uun emendamento e fare molte dichiara-zioni di voto perché vi è una gravissimaviolazione di diritti fondamentali, non s ipotrebbe più ripetere quanto accadde inoccasione della discussione sul Patt oatlantico! Non ho raccontato una sem-plice storiella, ho esposto un dato signifi-cativo della rinunzia, da parte del partit ocomunista, definitivamente e formal-mente (è bene che si sappia), ad un ruol odi opposizione !

È un concetto fondamentale da svilup-pare, perché esiste una differenza tra l eminoranze, che si qualificano per il nu-mero dei propri deputati (stavo dicendodipendenti, lapsus freudiano!), perché leopposizioni si differenziano appunto pe ril profondo contrasto concettuale dell eloro posizioni politiche rispetto a quell edella maggioranza . La rinunzia attra-verso l 'articolo 85 si riferisce ad ogni ipo-tesi ostruzionistica, perché con il sest ocomma dell 'articolo 39, con gli articoli 2 3e 24, ed anche con il 96-bis, si stronca lastessa ipotesi di ostruzionismo! Stabil-mente, ormai, il partito comunista ha de-ciso (vorrei dire : ha preso atto) che èparte integrante di questa maggioranza eformalmente è minoranza perché non h ail numero di deputati sufficiente per co-stituire un Gabinetto; non è più, non ri-tiene più di essere opposizione, neanch ein via ipotetica giudica possibile e preve-dibile o necessario realizzare scontri chepossano anche trasferirsi nell'aula parla -

mentare, praticando l'ostruzionismo .Siamo a quella che si chiamava la societàbloccata, il sistema bloccato : esattamentel'opposto della democrazia parlamentare ;siamo al partito unico, di regime! Par-lando di me stesso, ritengo di non esseretanto volgare da pensare che in tutte l efasi dell'attività parlamentare si debba re-alizzare questo dato di opposizione, per-ché non è vero che nei tre moment idell'attività parlamentare (indirizzo, legi-slazione e controllo) si debba esercitare l acontrapposizione fra maggioranza ed op-posizione . Non lo credo, perché sicura-mente nell'attività di indirizzo mi sembr aincontestabile che non si manifesti un acontrapposizione, signor Presidente ,Quali sono allora i momenti essenziali ,signor Presidente (provi a riflettere), dell afase dell'indirizzo politico? Purtroppo talimomenti non esistono in questo Parla-mento, perché ormai l'unico momento diindirizzo, nel quale si decide l ' indirizzopolitico del Governo, è il momento dellafiducia; altri momenti di effettiva discus-sione e valutazione, e quindi contrapposi-zione, non ci sono. Questo è molto grave ,talché il professor Manzella ritiene che i nquesta situazione il movimento di indi -rizzo prevalente, significativo di quest aCamera, di questo Parlamento, così com evive, sia il momento della programma-zione dei lavori parlamentari, cioè il mo-mento della fissazione delle priorità edelle «corsie preferenziali». Questa osser-vazione possiamo anche condividerla. Se-condo lo schema indicato dal professo rManzella, nel momento dell 'attività di in-dirizzo, diversamente dal momento legi-slativo — contestando la dottrina preva-lente, che indica il momento del controllo—, non è possibile alcuna attività di nego-ziazione nel momento in cui entrambeesistono.

Signor Presidente, non trova strano cheil momento centrale, individuato dal pro-fessor Manzella, dell 'attività di indirizzo,non essendoci altri momenti, come le fi-ducie al Governo sia il momento in cui c' èsempre l'accordo tra maggioranza e mi-noranza e non tra maggioranza ed oppo-sizione?

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Signor Presidente, da pochi anni mioccupo di questi problemi di natura giu-ridica e dottrinale — mi sono sempre oc-cupato di problemi connessi all ' inge-gneria e poi sono entrato in politica — ,ma è mai possibile che non vi sia nessunoche, di fronte a questi dati così evidenti ,non abbia il coraggio di scrivere e di direche non esiste più maggioranza ed oppo-sizione? Il problema è quello di escluderedalla programmazione dei lavori — cioèil momento centrale dell 'attività di indi -rizzo del Parlamento — il partito radi -cale. Ormai esiste un'unica maggioranzacon la partecipazione di tutti i partiti ,compreso il Movimento sociale italiano .Signor Presidente, non trova curioso i lcomportamento del Movimento socialeitaliano in questo dibattito? Il Movimentosociale italiano, più del partito comunista,non è certamente al potere, e quindi do-vrebbe mostrare la necessità di difender ealcuni strumenti di pressione politica . Io,signor Presidente, mi sono chiesto perch éil Movimento sociale italiano non condu-cesse questa battaglia . Tale domanda l'h orivolta ad un deputato di questo partito— anche se ciò non fa più scandalizzar ePochetti, perché parlo con tutti i deputat i— ed egli mi ha risposto — non farò maiil nome di questo deputato, neanche sott otortura —: non conduciamo questa batta -glia perché ci hanno venduti . Come vihanno venduti, ho domandato? E possi-bile che il Movimento sociale italiano s isia venduto in occasione del dibattito su lregolamento? Come vi hanno pagato? Elui ha risposto: con il finanziamento pub-blico ai partiti . Ecco, signor Presidente, l aconnessione tra questa vicenda politica equella del finanziamento pubblico ai par-titi . Il collegamento è chiaro, è stretto ;l 'ultima goccia che ha fatto traboccare i lcalice colmo è stato il finanziamento pub-blico ai partiti . Il finanziamento pubblicoai partiti ha visualizzato la mensa comunealla quale partecipano il Movimento so-ciale italiano, il partito comunista, la de-mocrazia cristiana ed il partito socialista ,con piatti e portate proporzionati se-condo l'appetito dei singoli convenuti .Quindi, anche il Movimento sociale ita-

liano partecipa a questa mensa, pe rquanto di suo diritto .

Quindi, qual è la situazione politica equal è l'oggetto della discussione i nquesto momento? E come far fuor il 'unica opposizione, che si manifesta pro -prio nel momento dell 'attività di indi -rizzo. Bisogna farli fuori, altrimenti comesi può più fare il gioco della parti? Comesi può strillare contro il bilancio delladifesa e contro il Governo, e poi metters id 'accordo con il Governo stesso, appog-giando Spadolini ?

Quando arriveremo all 'esame del bi-lancio (e sul bilancio le vostre norme nonservono a niente), i «giocherelli» non sa -ranno possibili! Ricorda la precedentelegge finanziaria, signor Presidente? I lpartito comunista e tutti gli altri partit ivolevano chiudere il suo esame in poch igiorni, ma le centinaia di emendament iradicali hanno costretto l 'Assemblea aprocedere alla discussione ed hann omesso in difficoltà i partiti ; si è dovutodiscutere delle pensioni, di protezione ci -vile e di altri problemi fondamentali perla nostra società. E sarà così anche con laprossima legge finanziaria! Quindi, questiradicali che fanno opposizione scopron oil gioco delle parti !

Dunque, si può essere d'accordo omeno con il professor Manzella .

C'erano poi gli altri due momenti,quello legislativo e quello di indirizzo, peri quali il professor Manzella dice che ènecessaria la negoziazione, poiché nessu nGoverno può imporre le sue leggi senz al'accordo intervenuto tra le grosse forz epolitiche .

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENT E

SCÀLFARO

CICCIOMESSERE. Su questo problemadobbiamo svolgere alcune riflessioni, pro -prio in sede di esame della proposta d imodifica dell'articolo 85 . E necessariaun'attività negoziale nel momento legisla-tivo, soprattutto nel momento in cui sianorispettate le esigenze di cui parlavo primae solo nel momento in cui esista un'oppo-sizione ed esistano valori contrapposti,

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nonché nel momento in cui questa attivit ànegoziale si inserisce in un quadro in cui ,con certezza, siano garantiti i diritti de isingoli deputati e dei gruppi di minoranzao di opposizione. Tenete conto che unoscenario ed un pensiero politico di questogenere presuppongono necessariament eil sacrificio dei singoli deputati nei con -fronti del gruppo parlamentare . Con unaconcezione di questo genere del Parla -mento e dell'attività parlamentare non èammissibile un 'attività disordinata nell aquale il Parlamento sia Parlamento enella quale la Camera sia Camera dei de-putati . Questo disegno non si realizza, m asi può realizzare solo nel momento in cu iesistono dei gruppi e nel momento in cu iil confronto è, innanzitutto, fra i gruppi enon fra i singoli. Questa sarebbe la con-cezione moderna da cui nasce il regola -mento del 1971 . Ma dove cade, ancorauna volta, questa concezione? Essa cade,perché si basa sul fatto che il regola -mento del 1971 funziona con i grupp iparlamentari di minoranza e non di oppo-sizione; finché vi sono gruppi di mino-ranza e non gruppi di opposizione, questodisegno politico funziona, ma nel mo-mento in cui vi sono gruppi di opposi-zione, che fanno opposizione, la conce-zione negoziale dell'attività legislativ afunziona poco . Questo è un concetto ch emi è caro, perché è importante, perché ècentrale, per la crisi della sinistra, e pe rgiustificare il motivo per cui noi «rom-piamo le scatole». Un deputato molto sim-patico, che discute con noi, che in quest omomento sta uscendo dall'aula, dice : «sì ,d 'accordo, però ci avete talmente rotto l escatole, che oggi, se qualcuno mi dicess eche Cicciomessere non è Cicciomessere,ma è un cammello, direi che è vero, ch enon è un deputato, ma un cammello, per -ché ci avete proprio scocciato!» . Questo,signor Presidente, è un problema ch edeve trovare una risposta ed io intendofornire una risposta razionale, perchénon credo che si tratti di una questionemarginale. Non credo che sia un pro-blema marginale quando ci si dice «murocontro muro», o che abbiamo accettato l alogica delle «tanto peggio, tanto meglio» .

No, signor Presidente, credo che quest iproblemi debbano essere visti in mod ostrutturale, non superficiale . Non mettoin discussione che abbiamo scocciato ilcollega, come gli altri colleghi, perchécredo che questo sia indiscutibile, come èindiscutibile che il «muro contro muro» S i

è realizzato, come abbiamo potuto vederenelle decisioni offensive, come quella, adesempio, di convocare adesso la Giuntaper il regolamento, costringendo il rela-tore Segni a restare qui (ma non so se si aancora presente in aula) .

Ma perché si realizzano questi episodi ,signor Presidente? Quando noi dicevam oche non si può riconoscere un gruppo co nmeno di venti deputati, non lo facevamosoltanto per una questione formale, m aperché in una Camera di 630 deputati ,non è ammissibile un'opposizione di 1 7deputati . Non è vero, infatti, non corri-sponde alla situazione reale del paese! Èun dato semplicemente tecnico-politico ,perché altrimenti saremmo verament enel fascismo! Per questo hanno forse ra-gione coloro che dicono che non siamonel fascismo — ma io non parlo di fasci-smo, dico che stiamo usando metodi fa-scisti —, semplicemente perché all'inesi-stenza dell'opposizione — ma con l 'esi-stenza delle minoranze — in questa Ca-mera, che è sempre unanime su tutto ,corrisponde per fortuna — almeno miilludo, signor Presidente — un'opposi-zione ben più consistente nel paese . Non èquindi concepibile, in questo sistema,anche dal punto di vista numerica, che s u630 deputati l'opposizione sia rappresen-tata da 17 deputati! Non è ammissibile! Èun errore! Ma di chi ?

Se prendessimo atto che fosse real-mente così, che noi 17 del gruppo radi-cale siamo l'espressione numerica, la rap-presentanza dell'unica opposizione esi-stente, allora, probabilmente, le scelte sa-rebbero difficili e tragiche per noi . Mapoiché non lo crediamo, andiamo avanti !Andiamo avanti con questa contraddi-zione, perché evidentemente esiste un'op-posizione più larga perché in un Parla-mento così ideato un'opposizione deve es-sere costituita da cento o duecento depu-

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tati, perché in un sistema liberale e demo-cratico questi sono gli schieramenti! E dallora questi schieramenti non hanno bi-sogno di praticare, l 'ostruzionismo ognidieci minuti per opporsi . Non so se il col -lega che mi aveva rivolto quell 'eccezioneriesce a comprendere. . . (Interruzione deldeputato Innocenti) . Forse, mi scuso ,riesco a convincerlo. Questa è la nostradifficoltà e lo dicevo all ' inizio, riferen-domi all 'attività interna al mio gruppo,perché in essa non c 'è alcun segreto . Noisiamo troppo pochi per fare opposizion ein senso storico e siamo troppi per prati -care quel tipo di ostruzionismo che i lgruppo dei quattro radicali poteva per -mettersi di fare . Non so se lei, signor Pre-sidente, lo ricorda (ma sicuramente lo ri-corderà), quell'ostruzionismo durava a lmassimo una notte, mezza giornata . Ri-cordo, ad esempio, il cosiddetto ostruzio-nismo — credo che fosse lei a presiederequella sera in cui mi arrabbiai particolar-mente con Marco Pannella — sulla ri-forma della Commissione inquirente, ch edurò mezza serata . Erano stati presentatimigliaia di emendamenti, ma cert oquattro deputati non potevano fare dipiù.

Dicevo che siamo troppi per praticareostruzionismo, nel senso cioè che, nel mo-mento in cui dobbiamo necessariament e— perché non c'è uno schieramento, si-gnor Presidente -- fare opposizione, dob-biamo farla nel modo più duro. E, pur-troppo o per fortuna (a secondo dei punt idi vista), siamo 17, ed anche abbastanzabravini; quindi, quando facciamo ostru-zionismo lo facciamo seriamente, nésiamo disposti a far finta di farlo, com efaceva il PSIUP, che si metteva d 'accordosui giorni in cui farlo .

Questa è una grossa difficoltà, ma nonè una nostra contraddizione, signor Presi -dente: è la contraddizione di questa Ca-mera, di questo sistema politico, nel qualenon esiste maggioranza e non esiste oppo-sizione.

Tra poco tornerà — e parlo solo dellecose che conosco — il decreto-legge ch eproroga di un altro anno, o di altri dueanni, il diritto ad inquinare i fiumi d'Ita -

lia. Signor Presidente, è dal 1976 (credoche sia questo l'anno in cui è stata appro -vata la legge n . 319) che non si applicauna legge che stabilisce che i fiumi non s ipossono inquinare, che stabilisce alcun iparametri per la regolazione degli sca-richi industriali, e così via. Deroghe, pro-roghe. . . Ed arriviamo al 1979 : il grupporadicale, da solo, si oppone al decreto-legge presentato dal Governo di prorogadella «legge Merli». Ma non solo di pro -roga: di deroga, di modificazione, di ab -battimento dei limiti tabellari, cioè con ildiritto di inquinare, di avvelenare l agente. Di questo stiamo parlando e nondel fatto che i volatili da cortile debbonoessere venduti eviscerati o non eviscerati !Parliamo dei nostri fiumi, della nostr asalute, della possibilità di vivere in questomondo, della gente che giustamente pro -testa a Siracusa, nel comprensorio de lcuoio, e così via, per questo inquinamentototale e folle dell 'acqua dei fiumi .

Ebbene, signor Presidente, in un 'altrasituazione politica un'opposizione no navrebbe avuto bisogno — come noi ab-biamo dovuto fare — di presentare tre -mila emendamenti, di minacciare o prati -care l'ostruzionismo. Per che cosa? Per lalegge n. 650 del 1979 . Non è vero che i lgruppo radicale dice sempre e solo «no» ;il gruppo radicale ha contribuito al varodella legge n . 650 sull'inquinamento . Eadesso la gente, gli elettori comunisti, po -tranno verificare la conseguenza politic a— perché quella mi interessa — dell 'eli-minazione degli strumenti ostruzioni-stici .

Signor Presidente, è stato presentato undecreto-legge sulla siderurgia, il cui arti -colo 3 prevedeva — argomento del tutt oestraneo alla siderurgia — la proroga de itermini di cui alla «legge Merli». Ebbene ,signor Presidente, ho dovuto depositar esul tavolo della presidenza delle Commis-sioni riunite lavori pubblici e bilanci ocirca duemila emendamenti per far can-cellare questo obbrobrio . Solo allora glialtri gruppi si sono accorti che esistevaquella disposizione! Non si erano accortiche, in modo sotterraneo, si prorogava difatto, con un colpo di mano, l'entrata in

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vigore delle norme della «legge Merli» ,cioè si dava ancora il diritto di inqui-nare!

Nel corso della discussione del provve-dimento sulla siderurgia, mi sono accorto(ma qui dentro c'è una mafia, signor Pre-sidente?) che in un certo articolo di unacerta legge, al quale non avevo fatto caso ,una deroga era stata già disposta per leferrovie dello Stato, che per qualche ann opotranno continuare ad inquinare! Nonme ne ero accorto! Ma come? Con oppo-sizioni così forti, con gruppi di 200 depu-tati . . .! Ed ora, quando tornerà al nostr oesame quel decreto-legge (è già stato pre-sentato alla Camera), vedremo cosa sapr àfare l 'opposizione «seria», «ragionevole» ,quella del PDUP !

Noi, purtroppo, dovremo ancora ricor-rere, ma con strumenti più limitati, all'at -tività ostruzionistica, che — ripeto — èinnaturale in un Parlamento democra-tico. L'ostruzionismo si fa in casi eccezio-nali, è vero: ma si fa in casi eccezionaliquando c'è un Parlamento normale, in cu ic'è una maggioranza e c'è un'opposi-zione, e non partiti di opposizione chenon fanno opposizione, o partiti, come i lMovimento sociale italiano che, comedice un collega di quel partito, hanno ven -duto, vendono le regole del gioco per u npiatto di lenticchie, per quattro soldi de lfinanziamento pubblico . . .

BAGHINO . Quel collega deve avert ipreso in giro! Nessuno, nel Movimentosociale italiano, si è venduto o si venderà !È chiaro? Ti hanno preso per il naso !

PRESIDENTE . Onorevole Baghino, mirisulta che lei è iscritto a parlare !

BAGHINO. Certo, ma non su questotema !

PRESIDENTE . Ma c ' è una libertàtale. . .! Non c'è dubbio che lei parlerà d'al -tro. . . La ringrazio !

CICCIOMESSERE. Io invece vorrei, si-gnor Presidente, che il collega Baghino ,che mi è molto simpatico, parlasse di que-

sto: vorrei che spiegasse ai parlamentari ,a coloro che ci ascoltano, per qual motivoil gruppo «missino» è stato completa -mente assente da un dibattito di questogenere. Un gruppo, come quello «mis-sino», che in altri tempi, quando si face-vano cose molto meno gravi, reagiva du-rante: c 'erano le risse, volavano i banchi ,cose da pazzi . . . Ma come? Si stanno i npratica eliminando i diritti delle mino-ranze . . .! Baghino deve dare una spiega-zione. Probabilmente il deputato del Mo-vimento sociale italiano con cui ho par-lato mi avrà preso in giro (non mi sem-bra, però), dicendo questa storia, secondocui il suo partito si era venduto (o qual-cuno aveva venduto il Movimento social eitaliano) ; però . . .

BAGHINO . È fine umorismo !

CICCIOMESSERE . . . . bisogna anchedare una dimostrazione, con i fatti : e nonmi sembra che questi fatti vi siano . La-sciamo perdere l'articolo 39, l'articolo 23 ,l 'articolo 24; ma non c'è nulla da diresull'articolo 85? Vi rendete conto del suosignificato? Non so se vi vendete o non vivendete, ma la stessa possibilità di inci-dere nel dibattito parlamentare, rischiat edi perdere! Forse anche voi, come il par-tito comunista, ritenete di essere soddi-sfatti, di essere «dentro», di essere in? Epreoccupante! Io non voglio qui ricordar equello che diceva il compianto Mattei aproposito del ruolo di certi partiti . Ma,signor Presidente, questo mistero del Mo -vimento sociale italiano va scoperto !

Ecco, signor Presidente, credo che altr equestioni debbano essere esaminate co nchiarezza, per eliminare equivoci . Comeho tentato di eliminare l'equivoco del Mo-vimento sociale italiano, l'equivoc odell'opposizione comunista, e così via ,vorrei velocemente eliminare l'equivoc odel PDUP .

Ho già parlato della minaccia delPDUP, in mancanza di una certa modi -fica, di votare contro l'articolo 85. Ho giàdetto che sembra che, dopo questa minac -cia, vi sia stato un summit tra Craxi, Ber-linguer e Spadolini, per verificare il cam-

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biamento di quadro politico creato daquesta minaccia di Gianni . Ma Gianni checosa dice? Se non si prevede una deroga ,cioè la possibilità di parlare non 30 mi-nuti, ma 60 (non lo so) per le leggi costi-tuzionali, per le leggi di delegazione legi-slativa e forse per i trattati internazionali ,il PDUP voterà contro . Per farla breve, m isembra che il collega Gianni si comport isostanzialmente come il condannato amorte che strilla perché vuole scegliere i ltipo di corda con la quale essere impic-cato o la marca del sapone con il qualelubrificare la corda. Ma come, esiste l'ar-ticolo 85 con i suoi sette commi, che èpraticamente una corda al collo, e il col -lega Gianni mi viene a dire che il suo ele-mento di confronto e la sua condizioneper votare a favore dell 'articolo 85 è dipoter parlare per più di 30 minuti sulleleggi costituzionali? Queste sono le oppo-sizioni! Ma c'è ancora qualcuno che siillude che vi siano le opposizioni? Il col -lega Gianni dice che voterà a favoredell 'articolo 85 se potrà parlare più di 30minuti sulle leggi costituzionali! Signo rPresidente, da quando sono qui dentronoi non ne abbiamo discussa nessuna, d iproposta di legge costituzionale (fors enell'altra legislatura). Il collega Gianni ,del PDUP, anzi di un movimento molt opiù duro, il «Katanga» credo si chiamasse(Adele Faccio, che è di Milano lo sa me-glio di me), rivoluzionario, lui che portav ain giro i bastoni, quelli grossi, e non er acome Cicciomessere, non violento, maproprio un rivoluzionario sul serio, chegridava Ho Chi-min; questo collega dice :«O la Giunta, a maggioranza, mi dà l apossibilità di parlare più di 30 minut isulle leggi costituzionali o io faccio il fini -mondo: voto contro!». Signor Presidente ,io non so se questa è una farsa, ma da lmomento che queste cose le ha ripetuteBassanini, della Lega dei socialisti, è ne-cessario non farle passare senza il dovut ocommento . Concludo perché non m isembra utile continuare su questi argo -menti, ma credo di aver chiarito le poch ecose che mi interessava chiarire, che m iinteressa approfondire con i compagni ,con i colleghi, con i deputati, con tutti,

perché altrimenti è difficile procedere . Iosono interessato a capire le cose e a ca-pire anche i miei errori . Io non ho nes-suna difficoltà a riconoscere anche i mie ierrori, ma vorrei prima confrontarmi suquesti dati centrali, vorrei capire effetti-vamente sé noi facciamo un errore di tra-sposizione di concetti giusti in una situa-zione sbagliata. Questo si rischia di fare ;si rischia di parlare in una Camera de ideputati di tipo tradizionale, nella qualec'è maggioranza e opposizione, e quind itrasferire in questa Camera certe regole ecerti procedimenti . Perché è sacrosant al'affermazione secondo cui l'ostruzio-nismo è uno strumento eccezionale! E sa-crosanto dire che i radicali hannò fattoun uso eccessivo dell'ostruzionismo! Machiediamoci perché, signor Presidente .Sarebbe sacrosanto se ci fosse una Ca-mera dei deputati, innanzitutto, e nonuna Camera composta molto spesso di«scaldapoltrone»; non sarebbe sacrosantose nella Camera ci fosse una maggioranz ae una opposizione! Nel momento in cui h ocercato di dimostrare con esempi, anchecon riflessioni giuridiche che non esiste ,neanche più formalmente, una Camera diquesto genere, è evidente che questegiuste contestazioni non hanno più senso ,sia quelle all'interno dell'area di sinistra ,che quelle provenienti da deputati i nquesto modo, che ritengono di perderedel tempo .

E, dal momento che siamo deputati, equindi si presuppone che abbiamo ele-menti di conoscenza, di informazione e d iriflessione maggiori degli altri, credo sa-rebbe necessario comprendere insiem eperché sia potuto accadere tutto ciò equali sono le ragioni che obbligano ad u nsimile comportamento un gruppo minori-tario di diciassette persone, che crede dinon rappresentare soltanto esso l 'opposi-zione, perché in questo caso sarebbe pre-suntuoso e stupido, ma che l'opposizion eeffettiva sia maggiore e non adeguata-mente rappresentata in Parlamento .

In comportamenti di questo genere c 'èuna stupidità, signor Presidente, da no nsottovalutare; perché mutare i regola -menti è una caratteristica delle maggio-

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ranze deboli, mentre le maggioranze fort ifanno fronte politicamente ai problemi .Questa riflessione mi è venuta in ment eleggendo un libro di Cesare Dell'Acqu asull 'ostruzionismo parlamentare, ne lquale vi è annotazione particolarmenteinteressante; Del l 'Acqua dice: «Sembra in -vece esemplare l'atteggiamento seguit osul problema delle maggioranze parla-mentari inglesi, le quali, allorché furon ocostrette dalle circostanze a procedere amodifiche regolamentari, lo fecero tut-tavia sempre tenendo presente soprat-tutto l ' interesse generale dello Stato e no nquello momentaneo, contingente dell amaggioranza» .

Infatti, signor Presidente, in quest omodo abbiamo previsto un nuovo articol o85 che non è stato pensato per renderepiù efficiente il lavoro parlamentare, m aesclusivamente per «far fuori» i radicali ,per «far fuori» l 'ostruzionismo e poi pe r«far fuori» i deputati, mentre, contestual-mente, si rischia di «far fuori» anche i lParlamento .

Dell'Acqua, nel suo libro, così continua :«Si verificò, anzi, un fenomeno curioso :quanto più forte era il Governo, tanto piùriluttante esso si mostra nel favorire unaqualsiasi limitazione delle norme che pro-teggevano la minoranza» .

In calce c'è una nota che rinvia a lGordon — e che non leggo — su Il Parla-mento inglese, che spiega in modo precisoperché succede tutto questo .

Certo, signor Presidente, una maggio-ranza forte non si fa prendere dall'ira ,dalla vendetta, perché sono i deboli, i La-briola, che minacciano e usano frasi de ltipo: «vi facciamo fuori», «siete finiti» .Quindi, invito alla riflessione alcuni depu-tati della maggioranza, che spero abbian oben presente queste elemento di identit àpolitica .

Credevo che il collega Segni — delresto ho già avuto modo di dirglielo per-sonalmente — fosse un deputato che no nsi prestava a simili cose e mi chiedo sevalga la pena, per questo banale risultato ,di appiattirsi su quei partiti che non cre-dono a nulla e che sono storicamente di-sposti a rinunciare a qualsiasi principio in

ragione degli interessi di partito, su que ipartiti che nella storia hanno sacrificat omilioni di vite umane per la ragione d ipartito e la ragione rivoluzionaria .

Serve fare queste sciocchezze, questevolgarità, spesso, oltre che queste norme«forcaiole». per un risultato che viceversaè possibile ottenere con intelligenza? Con-tinuando nella lettura del libro che ho pi ùvolte citato, ho scoperto altri strument iantiostruzionistici e mi è venuta la voglia— ma è evidentemente soltanto un pen-siero — di fare lo speaker di maggioranza;ovviamente di una maggioranza ch eabbia la convinzione di essere forte, d iessere dunque realmente maggioranza ,non già di una maggioranza spappolata .Ripeto, di una maggioranza orgogliosa diessere tale. Ho scoperto, signor Presi-dente, che esistono persino gli emenda-menti killer, che esiste persino la possibi-lità di votare gli articoli o gli emenda-menti per parti separate, ma non già percapoversi, bensì per parole, in modo chel'approvazione di una certa parola pre-cluda tutti gli altri emendamenti . Credoche tale procedura sia stata applicata a lSenato o non so dove. . . Dunque, esistetutta una serie di strumenti che una mag -gioranza convinta, orgogliosa di esseretale, può utilizzare . Una maggioranza ch esia realmente maggioranza non si ab-bassa a certe cose . . . Anzi è orgogliosa d ivincere, di battere l'opposizione attra-verso un confronto leale, non già attra-verso gli strumenti che sappiamo . . .

Il collega Segni scrive, signor Presi -dente, che non accetta e non mette ne -anche in discussione taluni emendamenti ,perché contengono proposte modificativ eopposte a quelle presentate dalla Giunta .Ma, a cosa serve l'emendamento, signorPresidente? Che cosa deve garantire : pro-poste identiche a quelle della Giunta, odalla Giunta ammissibili, o «educate», ovicine al testo della Giunta ?

Signor Presidente, credo di aver termi-nato. Debbo confermare quanto ho ten-tato di dire dall'inizio del mio discorso.Questa mobilitazione di forze, di partiti,di gruppi, per «far fuori» il partito radi -cale, per «far fuori» il gruppo radicale, mi

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onora moltissimo, mi esalta moltissimo ,signor Presidente . Sono convinto — comediceva, credo Mao Tse-tung, ma come di -cono anche altri —: «tanti nemici, tantoonore». Ma il problema non è quello de itanti nemici, poiché in realtà spero di no naverne tanti . Mi auguro, invece, che visiano deputati con i quali sia possibilefare altre cose, che dopo questa vicenda,magari, si ricredano. Ritengo, comunque,signor Presidente, che questa volontà d i«farci fuori» voglia dire non soltanto ch ediamo fastidio, ma qualcos 'altro. Quandoun animale, una bestia, un pidocchio, dàfastidio, lo si schiaccia e basta; non è chesi perda tanto tempo. Ad una zanzara s idà il flit . . . Quando, invece, vi è una forz apolitica che preoccupa, che preoccup atalmente da dover mobilitare tutte leforze, da dover usare la violenza, vuoidire che tale forza ha colto nel segno, cheè una vera forza di opposizione . Ripeto, èl'unica forza di opposizione qui esistente .In quest 'Assemblea vi sono forze di mag-gioranza e forze di minoranza, non forzedi opposizione. Il partito comunista è un aforza di minoranza, il Movimento socialeitaliano è una forza di minoranza; l'unicaforza di opposizione — lo vediamo —siamo noi . Cercheremo, quindi, di conti-nuare, sperando di convincere le forze l eforze di minoranza (ed è la speranza fon-damentale della nostra azione politica) atrasformarsi in forze di opposizione pe rcandidarsi ad una gestione diversa, alter-nativa del potere, come succede in tutte l edemocrazie .

PRESIDENTE . Ha chiesto di parlarel 'onorevole Baghino . Ne ha facoltà .

BAGHINO. Signor Presidente, il 4 no-vembre, data che non è stata ricordatanella sua grandezza da questa Assemblea,insensibile a tutto ciò che è storia nazio-nale, il capogruppo della democrazia cri-stiana . . .

PRESIDENTE. Lei fa parte di questaAssemblea e dunque partecipa, almenoper una porzione, a questa insensibilità .Non è da lei, onorevole Baghino . . .

BAGHINO. Ero tanto «insensibile» cheho preferito essere assente e sono andatodove è stato celebrato il 4 novembre!

PRESIDENTE. Questo non elimina lasua partecipazione alla insensibilit àdell'Assemblea della quale fa parte . . .

BAGHINO. Ci sto con sofferenza !

PRESIDENTE. E allora, prendiamoatto della sua sofferenza . . .

BAGHINO. Chiedo scusa all'onorevoleCicciomessere — per volontà divina op-positore unico alla Camera — se anch'io ,nel mio discorso, dimostrerò di essere u noppositore .

L'onorevole Gerardo Bianco, capo-gruppo della democrazia cristiana, i nquel giorno fausto diceva, sottolineandola sensibilità del Presidente dell 'Assem-blea, che era stata scelta una procedur adi discussione in Assemblea della modi -fica del regolamento, tale che vi fosse u nconfronto di idee, una dialettica, cioè lapossibilità, per tutti i colleghi, di contri-buire a definire le nuove norme che de-vono regolare i nostri lavori . Egli dicevache, naturalmente, il regolamento appar -tiene non all'uno o all'altro, ma appar-tiene, come patrimonio comune, a tutti igruppi parlamentari e a tutti i deputati . Ein questo spirito continuava il suo di -scorso.

Io mi domando, allora, se la sensibilitàdel Presidente, la sensibilità sottolineatadall'onorevole Gerardo Bianco, sia statadimenticata dall'onorevole Vernola,quando, nel primo pomeriggio, dopo ch eera intervenuto soltanto un collega a pro-posito del nuovo testo dell 'articolo 85 delregolamento, ha chiesto la chiusura delladiscussione.

E proprio vero che il peggio non è ma imorto! Non si è voluto permettere il dibat -tito, non si è voluto permettere il con-fronto, né la polemica ; non si sono voluteascoltare le tesi degli altri, che avevanochiesto di intervenire sull'argomento ,nella presunzione che ormai, nella rela-

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zione, fosse affermata la verità, nella pre-sunzione di aver comunque ragione, o pe rintolleranza, o per ignoranza delle ide ealtrui . Il deputato Vernola, evidente -mente, ha passato il segno; non ha dimo -strato equilibrio; ha dimostrato però unacosa: molto probabilmente temeva che di -versi parlamentari, se avessero ascoltatotùtti noi, avrebbero potuto cambiare pa-rere . L'onorevole Vernola, invece, è diquelli che ritengono che il voto dipend adal pollice alzato o dal pollice verso che i lcapogruppo o il segretario del gruppo,ogni tanto, al momento della votazione ,mostrano con gesto solenne ai parlamen-tari del proprio gruppo .

E allora tocca soltanto a me parlare de lnuovo testo dell ' articolo 85 . Per fare rife-rimento alla modifica che ci viene propo-sta, io cito alcuni articoli della Costitu-zione. Li cito all'inizio di questo modest ointervento, così chi lo ascolta e chi lo leg-gerà potrà fare riferimento, di tanto i ntanto, a questi articoli. L'articolo 2 dice :«La Repubblica riconosce e garantisce idiritti inviolabili dell'uomo, sia nelle for-mazioni sociali ove si svolge la sua perso -nalità, e richiede l'adempimento dei do -veri inderogabili di solidarietà politica ,economica e sociale» .

Noi riteniamo che, così com'è formu-lata, questa modifica dell 'articolo 85 of-fenda l'articolo 2 della Costituzione, of-fendendo i diritti e la volontà dei parla-mentari di intervenire liberamente, e se-condo il proprio criterio, il proprio con-vincimento, in ogni momento, e ampia-mente, in discussioni su tutti i provvedi -menti, in tutte le discussioni che qui s isvolgono .

L'articolo 3 della Costituzione dice ch e«tutti i cittadini hanno pari dignità social ee sono uguali davanti alla legge» e che « ècompito della Repubblica rimuovere gl iostacoli di ordine economico e sociale ,che, limitando di fatto la libertà e l 'ugua-glianza dei cittadini, impediscono i lprimo sviluppo della persona umana . . .» .E allora devo dire che, se sono offensivi ,se sono una vergogna le migliaia e mi-gliaia di emendamenti presentati da lgruppo radicale, è vergognoso ed offende

altrettanto l'impedimento del diritto diparola, di una discussione ampia e com-pleta, da parte degli altri gruppi e parti-colarmente del gruppo democristiano .Doveva essere più ampia, più solenne, piùprofonda proprio la discussione del rego-lamento, perché esso contiene le normeche devono regolare l'attività di questaAssemblea d'ora in avanti . Vi doveva e vidovrebbe essere più scrupolo, più preoc-cupazione, più scambio di idee, più con-fronti, proprio perché in base alle normeche verranno approvate si condurrà l avita della Camera.

Ma, ancora, l'articolo 21 della Costitu-zione dice che «tutti hanno diritto di ma-nifestare liberamente il proprio pensierocon la parola, lo scritto e ogni altro mezzodi diffusione». Il parlamentare, il depu-tato, come mezzo di diffusione h aquest'aula, questo microfono, la sua fun-zione, il suo compito di deputato di espri -mere il proprio pensiero, di diffonderlo ,di farlo conoscere . Allora, è vergognosoimpedire tutto questo . Il deputato è, se-condo il criterio del deputato Vernola econ la modifica all'articolo 85 del regola -mento, mortificato, un cittadino di se-condo grado, perché non può esercitar eliberamente, ampiamente e completa -mente le proprie funzioni, così come laCostituzione consente ad ogni cittadino ,al di fuori del Parlamento. Siamo in unasituazione molto grave !

Ma poi l'articolo 67 della Costituzion edice che «ogni membro del Parlament orappresenta la Nazione ed esercita le su efunzioni senza vincolo di mandato». Ilvincolo ce lo date voi, che impedite l alibertà di parola, la completezza dellaesposizione delle intenzioni, dei propositi ,degli intendimenti! Non è una mancanz adi rispetto della Costituzione tutto ciò?Non è una mortificazione del parlamen-tare? Il parlamentare, fuori di questa Ca-mera, può scrivere un articolo su tutt oquanto accade ora ; però qui dentro non l opuò fare, perché c'è la chiusura della di-scussione generale o perché la limitazion edi tempi di intervento o addirittura laconfusione tra la discussione generalesull'articolo, quindi sull'impostazione di

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principio, e quella che invece deriva daun emendamento, perché non si può piùdiscutere .

L'articolo 72 della Costituzione dice poiche «il regolamento» — riferendosi al re-golamento parlamentare — «stabilisceprocedimenti abbreviati per i disegni d ilegge dei quali è stata dichiarata l'ur-genza», cioè procedimenti abbreviati sola -mente a questa condizione . Ma qui di-venta tutto urgente, perché non vi è unalimitazione completa, assoluta!

Non vi è differenza tra un provvedi -mento ordinario ed uno urgente, non vi èneppure una classificazione, non vi è nep -pure un po' di materia cerebrale per giu-dicare e scegliere se discutere in una ma -niera o nell'altra un provvedimento se-condo la sua rilevanza e la materia ch econcerne .

Altra incongruenza : l'articolo 36 del re-golamento prevede che il deputato poss aiscriversi a parlare non oltre il second ogiorno dall'inizio della discussione.Questo articolo, quindi, dà al deputato 48ore di riflessione . Qui invece si applical 'articolo 44 ancora prima che siano pas-sate 48 ore dall'inizio della discussione ,cioè non si dà tempo al deputato di deci-dere se intervenire o meno .

L 'articolo 44 costituisce una misura disicurezza e, quando fu inserita, si consi-derò la necessità che vi fosse prima unampio dibattito, sufficiente perch éognuno conoscesse gli orientamenti, gl iintendimenti ed averne quindi una com-pleta informazione sulle posizioni del l 'As -semblea. Qui invece è stato applicato i nmodo vergognoso .

Vengo ora all 'articolo 85. Per poterlomodificare si è presentata una relazione ,per la verità accurata e particolareggiata ,ma, proprio per questo, essa dà la sensa-zione del non convincimento sulla modi-fica che viene proposta, tant'è vero che siè ritenuta necessaria una lunga spiega-zione, quasi per dire : dobbiamo farla .Non è vero che si introduce questa modi-fica perché i radicali hanno abusato e desagerato. Allora dovrei dire che i mi-gliori collaboratori di questa maggio-ranza sono stati i radicali, che hanno dato

occasione alla prepotenza della maggio-ranza di modificare il regolamento e d iimpedire alla minoranza e all'opposizionedi compiere il proprio dovere d'ora inavanti .

Se hanno o non hanno dato cosciente -mente questa collaborazione, sono degl iincoscienti. Sono degli incoscienti loro osono degli approfittatori coloro che prov-vedono a questa modifica? Arriveremoall'assurdo, parlando «in soldoni», signo rPresidente, di dire : perché tu hai rubato,rubo anch'io; perché tu abusi, abus oanch'io. E una giustificazione questa, èserietà, è pluralismo, è libertà o è u nintruglio sporco o significa approfittaredell'errore di un gruppo per arrivare fi-nalmente a fare i propri comodi? Allora,confessatelo . Non vi riempite la boccaparlando del fascismo nel 1924, eccetera ,perché allora almeno avevamo una di-chiarazione chiara: si fa così . Onestà, al-meno; schiettezza. Qui non vi è neppurequesta. Si parla di democrazia, di plurali -smo, ma in questi termini, non oltre .Parla, parla, ma io faccio come voglio .Bella libertà, questa !

Andando avanti, leggo nella relazion eche «l'applicazione dell 'articolo 85 è risul -tata nei dieci anni decorsi per più versiinsoddisfacente e sempre più frequente -mente contestata» . Ma da chi? Da coloroai quali non faceva comodo, non certodalla minoranza. Non dall 'opposizione ,non da chi non era d'accordo su un certoprovvedimento, era contestato l 'articolo85, ma da chi voleva avere il comodo d ifar presto perché era convinto che an-dava bene così, perché aveva il bastone damaresciallo in mano! Questa è la realtà !Non si parli di insoddisfazione delle mi-noranze !

Si legge ancora che, secondo il relatore ,questo articolo 85 «manifestava un as-surdo, una inutilità nella duplicazion edelle due fasi distinte di discussion edell'articolo e dell'emendamento» . Inutili-tà? Ma sono due cose diverse! L 'articoloha un fondamento su certi principi, ma-gari contenuti negli articoli precedenti oaddirittura nel titolo del progetto di legge ;l'emendamento. invece . è un correttivo

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che tende al miglioramento . Tanto è veroche la minoranza può presentare emen-damenti con lo scopo di attenuare ildanno o di migliorare il provvedimento ,essendo comunque negativamente orien -tata nei confronti del provvedimento nelsuo complesso. Altrimenti, non si spieghe-rebbe l 'atteggiamento di quei gruppi ch edicono: «Mi oppongo alla legge ma, vist oche la devo discutere, almeno chiedo chequalche articolo sia così modificato» . Equesto significa che tale ragionamentodevo farlo dopo la discussione generale eanche dopo la discussione sull 'articolo,dovendo io spiegare perché, pur essend ocontrario al provvedimento, chiedo chealmeno quell 'articolo venga emendato inun certo modo.

Si legge ancora nella relazione che «èda contestare che sia possibile l 'esame d iun articolo senza la contestuale valuta-zione delle proposte diverse, cioè degl iemendamenti». Prima di tutto, c 'è da direche, perché io possa discutere l 'articolotenendo presente gli emendamenti, do-vrei anche essere proponente dell 'emen-damento; e, per interpretarlo esatta -mente, avrei dovuto farmelo illustrareprima dal proponente e avrei dovuto co-gliere bene ogni aspetto, perché altri -menti non potrei parlarne in manieraadeguata e finirei per oppormi ad unemendamento di altri o per non citarloaffatto, così confondendomi con chi ma-gari è d 'accordo sull 'emendamento .

Ma questa confusione è voluta conquesta modifica, perché prima non erapossibile. La realtà è che si tratta di duemomenti diversi . A parte poi il fatto che ,se devo parlare una sola volta e sull'arti-colo e su tutti i relativi emendamenti no npuò certo bastarmi mez z 'ora o addiritturaquindici minuti (nei casi di dimezzament odei tempi).

Ma come è possibile? Volete che io parl iuna sola volta su tutti gli emendamenti esull 'articolo in un brevissimo lasso d itempo! Volete proprio tutto! Ma così di -vento necessariamente generico e superfi-ciale'.

Con questa limitazione umiliate, offen-dete la mia intelligenza e la mia prepara -

zione, se ne ho. Volete il livellamento,portate tutti (competenti ed incompe-tenti) alle stesse condizioni, sia il deside-roso di partecipare, sia il fannullone :cos 'é, questo appiattimento, è un soffoca-mento completo? È la peggiore delle mo-difiche che si potevano presentare aquesto articolo!

Secondo il presentatore della modifica ,illogica è la frammentazione derivant edall'illustrazione analitica e separata ch i

ogni emendamento: prima mi livellate,non vi interessa la mia preparazione né i lmio approfondimento e poi pretendeteche senza illustrazione io sia tanto prepa -rato, intelligente, perspicace, avveduto epronto ad interpretare le ragioni diquell'emendamento, appunto senza illu-strazione! Peggio di così, dove finiremo ?Aspettate che vi sia qualche altro feno-meno piuttosto astruso, qui dentro, pertogliere addirittura quella mezz'ora, queipochi minuti?

Che dire delle votazioni per alzata d imano? Facciamo venire i presidenti de igruppi che dicono: io rappresento 29membri, io 267 . . . suf ficit !

Mi vi è una stranezza che mi fa pensar eaddirittura ad un atto di bassa furberia .Si modifica l'articolo 39, lasciandoneperò i primi cinque commi; il primo re -cita: «Salvo i termini più brevi previsti nelregolamento, la durata degli interventi i nuna discussione su un progetto di legge osu una mozione — eccettuate quelle difiducia o di sfiducia — non può eccederei 45 minuti per la discussione sulle lineegenerali ed i 20 minuti su ciascun articoloo emendamento» . Lo avete lasciato, peringannare coloro che voteranno? Infatt ilo correggete all'articolo 85, quando to-gliete quei 20 minuti eliminando la distin -zione fra articoli ed emendamenti, modi-ficando così l'articolo 85: vi togliete queldiritto che avete lasciato . Volete forse ri-correre al coordinamento? No : modifi-cato sesto comma dell'articolo 39, sonostati implicitamente confermati i primicinque commi, che non si possono toc-care; semmai, correggete l 'articolo 85 peradeguarlo a ciò che non è stato modifi-cato. Non si riteneva di correggere un

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punto, ed allora va modificato quello suc-cessivo, all ' 85, almeno. I radicali non di-cano che voglio con questo collaborar econ la maggioranza accettando la modi -fica proposta perché, personalmente ecome gruppo, siamo nettamente contrar iall'articolo 85 nel testo che viene pro -posto con la modifica in discussione . Na-turalmente proponiamo questa corre-zione per il minore danno, e ci lasci ainsoddisfatti qualunque modifica av-venga, se non la soppressione totale dell amodifica, per cui voteremo contro le cor-rezioni che ci verranno proposte . L 'unicacosa da fare è sopprimere questa modi -fica .

Quando si è abrogata la norma concer-nente l 'ampliamento della discussione ,trionfalmente è stato detto che questa li-mitazione è stata introdotta, però non si èmesso in evidenza una — lasciatemi pas-sare la parola — evirazione di tutto, tant oè vero che non si vuole soltanto ampliareil tempo di intervento sugli articoli e sugl iemendamenti riguardanti l 'articolo, maaddirittura, se vi è un articolo aggiuntivo ,ed emendamenti sono stati presentati aquest'ultimo, posso intervenire nel dibat-tito una sola volta, contemporaneamente ,sia sugli articoli che sugli emendamenti, esolo per mezz'ora . Lo scibile umano lodevo trattare in mez z 'ora; ma cosa volete ,che parli per flashes, cosa volete che parl istenografando, devo diventare «steno-logo» per far presto e dire tutto? Questonon è privazione di libertà, eliminazionedell 'autonomia e dell'indipendenza de lparlamentare? Non è diminuzione escomparsa della serietà? La serietà vienedal dibattito, dal confronto . Una leggepuò essere suscettibile di migliorament ose vi è il confronto, il dibattito, lo scambi odelle conoscenze del problema ; altriment inon può che venire qualcosa che è mono-idea, che può anche essere un ottimo pro -dotto: allora tanto vale stabilire che gl iottimi sono coloro che sostengono lalegge e gli altri sono tutti ignoranti, no nsanno niente e non capiscono niente! Io ,nella mia modestia, non potrei più fa rparte della minoranza perché, siccomenella vita qualcosa di buono riesco a fare,

dovrei essere insieme a coloro che com-piono qualcosa di buono. Non potrei es-sere quindi opposizione, ma, se dovess iessere maggioranza, allora chiederei ilparere altrui . Riescono a convincermi ?Tanto di guadagnato ; insieme abbiamomigliorato la legge. Non riescono a con-vincermi? Mi assumo le responsabilità ,ma ho ascoltato, ho chiesto i pareri, hocercato una collaborazione che, se nonottenuta, certamente è colpa di chi non l adà. In base alla modifica dell 'articolo 85del regolamento tutto ciò mi viene impe-dito; posso solo dire sì o no e forse i ncinque minuti questo mi riesce. Dovròsolo alzare la mano o schiacciare un bot-tone.

Vorrei fare qualche altra osservazionetanto per aggiungere qualcosa alle moti-vazioni che mi spingono a votare controquesta modifica all 'articolo 85. Voi addi-rittura vietate le dichiarazioni di voto .Annullate il parlamentare, annullate i lgruppo e poi improvvisamente diventa in -toccabile il gruppo! Perché? Perché, se viè un dissenziente, deve stare attento afare la dichiarazione di voto senza parte-cipare ai lavori . Guai se partecipa e s einterviene su un articolo o su un emenda-mento! Egli non deve collaborare alla cor-rezione, al miglioramento della legge oanche dimostrare che essa va respinta ;egli deve tacere, per poter avere la possi-bilità di fare la dichiarazione di voto incontrasto con il voto che il suo gruppo hadeciso di dare !

Dunque, durante l 'esame del provvedi -mento il dissenziente non deve dimo-strare il suo parere contrario; non deveessere così diligente, solerte e responsa-bile da intervenire sulla legge al di fuor idi quello che può essere l'intendimentodel suo gruppo, ignorando tutto lo svolgi -mento della discussione, muto, silenziosoe con i batuffoli di ovatta in bocca o nell eorecchie; alla fine se li potrà togliere perfare la dichiarazione di voto . Altriment inon la può fare . Vi pare questa libertà? V ipare normalizzazione?

Non è possibile, signor Presidente, ono-revoli colleghi, che si partecipi a questanefandezza. Noi non possiamo assoluta-

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mente accettare questa proposta di modi -fica dell'articolo 85 . Riflettete! Esiste unaproposta per ridurre al minimo il danno ,avanzata dall 'onorevole Pazzaglia ,membro della Giunta per il regolamento .Tenetela presente e ripristinate la discus-sione distinta degli articoli e degli emen-damenti! Fate in modo che ogni parla-mentare si possa esprimere! Ci guadagne -ranno le leggi, i lavori e le serenità diquesto Parlamento .

PRESIDENTE. Sono così esauriti gli in -terventi ai sensi del secondo commadell 'articolo 44 del regolamento .

Rinvio a domani il seguito del dibat-tito .

Approvazioni in Commissioni .

Comunico che nelle riunioni di ogg idelle Commissioni, in sede legislativa ,sono stati approvati i seguenti progetti d ilegge :

Dalla IV Commissione (Giustizia) :

«Revisione dell'organico del Corpodegli agenti di custodia» (2820) .

Dalla XI Commissione (Agricoltura e fo-reste):

«Disposizioni per il riordinament odel l 'Azienda di Stato per gli interventi ne lmercato agricolo (AIMA)» (1897) ; ESPOST O

ed altri: «Riordinamento dell'Azienda d iStato per gli interventi nel mercato agri -colo (AIMA) (967) ; SALVATORE ed altri :Norme per la ristrutturazione dell'AIMA(Azienda di Stato per gli interventi nelmercato agricolo) e la costituzione di u nente per le pubbliche gestioni in agricol-tura (ENPGA) (940) ; BALZARDI ed altri :«Riordinamento dell 'Azienda di Stato pergli interventi nel mercato agricolo (AIMA )(1396). Approvati in un testo unificato conil titolo: «Riordinamento dell'Azienda diStato per gli interventi nel mercato agri-colo (AIMA)» (1897-967-940-1396) .

Modifica nella costituzione diuna Commissione d'indagine .

Comunico che in seguito alle dimissionidalla carica di presidente presentate da ldeputato Biasini, la Commissione di inda-gine richiesta dal deputato Labriola anorma dell'articolo 58 del regolamento,nella seduta di giovedì 12 novembre 1981,ha eletto presidente il deputato Riz .

Annunzio di documentazione allegataalla relazione conclusiva della Com-missione parlamentare d 'inchiesta sulfenomeno della mafia in Sicilia .

Comunico che la Segreteria della Com-missione parlamentare d'inchiesta sul fe-nomeno della mafia in Sicilia ha tra -smesso la diciannovesima parte del I Vvolume della documentazione allegataalla relazione conclusiva presentata nellaVI Legislatura (doc. XXIII, n . 1/XXIII) .

Annunzio di interrogazionie di interpellanze.

PRESIDENTE. Sono state presentatealla Presidenza interrogazioni e interpel-lanze .

Sono pubblicate in allegato ai resocontidella seduta odierna .

Ordine del giornodella seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunico l 'ordine delgiorno della seduta di domani :

Venerdì 13 novembre 1981, alle 9 :

1 . — Seguito della discussione delleproposte di modificazione del regola-mento :

Proposta di modificazione dell'articolo85 del Regolamento . (doc. II, n . 5)

— Relatore: Segni .

Proposta di aggiunta al Regolamentodell'articolo 96-bis . (doc. II, n . 6)

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— Relatore: Andò.

2. — Seguito. della discussione delleproposte di legge :

S. 467 - 709 - 781 - 783 - 798 - 904 - 945.— Senatori SIGNORI ed altri ; CROLLALANZAed altri; BARTOLOMEI ed altri ; MALAGODI eFASSINO; CROLLALANZA ed altri ; STANZANIGHEDINI e SPADACCIA; MODICA ed altri : Di-sposizioni per la pubblicità della situa-zione patrimoniale di titolari di carichedirettive di alcuni enti (Approvata, in untesto unificato, dal Senato) . (2452)

Bozze ed altri — Commissione special eper l 'anagrafe patrimoniale dei membridel Senato, della Camera dei deputati, deiconsigli regionali, dei consigli provincial ie dei consigli comunali capoluoghi di pro-vincia. (115)

FRANCHI ed altri — Istituzione di unaanagrafe patrimoniale o tributaria de imembri del Parlamento . (342)

GALLONI ed altri — Norme di attuazion edegli articoli 65, 67 e 69 della Costituzionein materia di stato giuridico ed econo-mico dei membri del Parlamento e dispo-sizioni sulla pubblicità dei redditi e deipatrimoni di titolari di cariche elettive edi uffici amministrativi e giudiziari .(1230)

CORTI — Norme per la dichiarazioneobbligatoria dello stato patrimoniale pergli eletti al Senato, alla Camera dei depu-tati, ai consigli regionali, ai consigli pro-vinciali, ai consigli comunali capoluogo d iprovincia. (1377)

TEODORI ed altri — Istituzione dell'ana-grafe patrimoniale per i parlamentari .(1478)

D'ALEMA ed altri — Norme per assicu-rare la pubblicità della situazione patri-moniale degli eletti . (1774)

LETTIERI — Norme di attuazione degl iarticoli 65. 67 e 69 della Costituzione sullo

stato giuridico ed economico dei membr idel Parlamento e disposizioni sulla pub-blicità dei redditi e dei patrimoni di tito-lari di cariche elettive e di uffici ammini-strativi e giudiziari. (1794)

— Relatore: Gitti.

3 . — Seguito della discussione delleproposte di legge :

S. 17. — Senatore TRUZZI — Norme su icontratti agrari . (1725) (Approvata dal Se-nato) .

SPERANZA — Nuova disciplina del con -tratto di affitto dei fondi rustici e dispo-sizioni sui contratti di mezzadria, di co-lonia parziaria, di compartecipazioneagraria e di soccida . (1499)

BIONDI ed altri — Norme in materia d itrasformazione dei contratti di mezzadriae colonia in società agrarie ed in materi adi conduzione agricola . (1779)

COSTAMAGNA ed altri — Norme inte-grative per l'affitto di fondi rustici i cuiproprietari sono grandi invalidi civili .(328)

— Relatori: Bambi, per la maggioranza;Caradonna e Ferrari Giorgio, di mino-ranza.

4 . — Seguito della discussione dellemozioni Tremaglia (1-00064) e (1-00068) eMilani (1-00065), delle interpellanze Mi-lani (2-00307), Brocca (2-00308), BiancoGerardo (2-00309), Serri (2-00314), Ciccio-messere (2-00332) e Caradonna (2-00407) ,e delle interrogazioni Pazzaglia (3-01281) ,Trantino (3-01286), Caradonna (3-01307) ,Reggiani (3-01520) e Balestracci (3-01637)concernenti la situazione in Afghanistan eil caso Sakharov .

5 . — Discussione dei disegni di legge:

S. 601 . — Misure per la lotta alla crimi-nalità terroristica e organizzata . (1267)

(Approvato dal Senato)— Relatore: Casini .(Relazione orale) .

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Sanatoria delle erogazioni effettuat eper provvedimenti urgenti per le societ àinquadrate nell'Ente autonomo di ge-stione per il cinema. (862)

— Relatore : Sinesio.(Relazione orale) .

Proroga dei termini per la emanazion edi norme integrative e correttive e deitesti unici previsti dall 'articolo 17 dellalegge 9 ottobre 1971, n. 825, e successivemodificazioni . (1076)

— Relatore: Citterio .

TAMBURINI ed altri — Norme in materiadi programmazione portuale . (526)

MARZOTTO CAOTORTA ed altri — Normein materia di programmazione portuale .(558)

— Relatore: Lucchesi .

GARGANI — Modifica dell'articolo 1 8dell 'ordinamento giudiziario, approvat ocon il regio decreto 30 gennaio 1941, n.12 . (311 )

— Relatore: Orione .

BELUSSI ERNESTA ed altri — Norme perla tutela della scuola per corrispondenza .(143)

— Relatore : Brocca .

PANNELLA ed altri — Istituzione di unaCommissione parlamentare di inchiest asulle vicende che hanno determinato lastrage avvenuta a Roma il 12 maggio1977, nella quale è rimasta uccisa Gior-giana Masi e sono stati gravemente feritinumerosi cittadini e sulle responsabilitàdelle pubbliche autorità in relazione agl istessi fatti . (104)

— Relatore : Zolla.

S . 77-B . — Rendiconto general edell 'Amministrazione dello Stato perl 'esercizio finanziario 1978. (I047-B)

(Approvato dal Senato, modificato dallaCamera e nuovamente modificato dal Se-nato) .

— Relatore: Aiardi .

Rendiconto generale dell'Amministra-zione dello Stato per l'esercizio finan-ziario 1979. (1833)

— Relatore : Picano.

S . 554. — Delega al Governo ad ema-nare norme per l'attuazione delle diret-tive della Comunità economica europea .(1903)

(Approvato dal Senato).— Relatore : Gui .

Istituzione per l'anno 1981 di un contri -buto straordinario per la ricostruzionedelle zone colpite dal terremoto del no-vembre 1980. (2353)

— Relatore: Rende.

S. 1268. — Provvidenze per i magi-strati del Consiglio di Stato, della Cortedei conti, della Giustizia militare, dei Tri -bunali amministrativi regionali e per gliavvocati e procuratori dello Stato.(2348)

(Approvato dal Senato) .— Relatore: Vernola .

Adesione ai protocolli relativi alle con-venzioni internazionali rispettivamenteper la prevenzione dell'inquinamentocausato da navi e per la salvaguardiadella vita umana in mare, con allegati ,adottati a Londra il 17 febbraio 1978, eloro esecuzione . (2363)

— Relatore: Sedati .(Articolo 79, sesto comma, del regola-

mento) .

Approvazione ed esecuzione delloscambio di note tra la Repubblica italianae la Repubblica socialista federativa d iJugoslavia, firmato a Belgrado il 1 2marzo e il 27 giugno 1980, relativo allaproroga al 31 dicembre 1980 dell 'accordosulla pesca firmato il 15 giugno 1973 .(2437)

— Relatore: Malfatti .(Articolo 79, sesto comma, del regola -

mento) .

Ratifica ed esecuzione della conven-zione tra Italia e Spagna in materia di

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sicurezza sociale e accordo amministra-tivo per l 'applicazione della convenzione,firmati a Madrid il 30 ottobre 1979 .(2454)

— Relatore: Bonalumi .(Articolo 79, sesto comma, del regola -

mento) .

Ratifica ed esecuzione dell'accordo eu-ropeo sullo scambio di reattivi per la de -terminazione dei gruppi tessutali, conprotocollo, e del protocollo addizionale ,adottati a Strasburgo, rispettivamente, i l17 settembre 1974 ed il 24 giugno 1976.(2583)

— Relatore: Salvi .(Articolo 79, sesto comma, del regola -

mento) .

S. 558. — Approvazione ed esecuzionedel regolamento sanitario internazionale ,adottato a Boston il 25 luglio 1969, modi-ficato dal regolamento addizionale, adot-tato a Ginevra il 23 maggio 1973. (1840)

(Approvato dal Senato) .— Relatore: Galli Luigi .

Norme interpretative dell'accordo dicoproduzione cinematografica italo-fran-cese del 1 0 agosto 1966, reso esecutivo conil decreto del Presidente della Repubblic a28 aprile 1968, n . 1339, e con la legge 2 1giugno 1975, n. 287. (2589)

— Relatore: Speranza.

Ratifica ed esecuzione della Conven-zione relativa all 'aiuto alimentare, apert aalla firma a Washington daini i marzo a l30 aprile 1980. (2530)

— Relatore: Gunnella .

Ratifica ed esecuzione dell 'accordo eu-ropeo per la repressione delle emission idi radiodiffusione effettuate da stazion ifuori dai territori nazionali, adottato aStrasburgo il 22 gennaio 1965. (1858)

— Relatore: Sedati .

S . 1523 . — Norme di attuazionedell'articolo 18 della Costituzione in ma-teria di associazioni segrete e sciogli -mento della associazione denominata

Loggia P2. (2791 )(Approvato dal Senato) .— Relatore : Gitti .

Conversione in legge del decreto-legg e26 settembre 1981, n. 539, concernentecontenimento della spesa del bilancio sta -tale e di quelli regionali . (2845)

— Relatore: Sacconi .(Relazione orale) .

S. 832. — Adesione all 'accordo istitu-tivo della Banca africana di sviluppo,adottato a Karthoum il 4 agosto 1963 ,nonché ai relativi emendamenti, e loroesecuzione. (2506)

(Approvato dal Senato) .— Relatore: Malfatti .

Variazioni al bilancio dello Stato ed aquelli delle Aziende autonome per l'annofinanziario 1981 (Secondo provvedi -mento) . (2785)

— Relatore: Aiardi .

6. — Domande di autorizzazione a pro-cedere in giudizio:

Contro il deputato Ferrari Giorgio, pe ril reato di cui agli articoli 108 e 389, let-tera c), del decreto del Presidente dellaRepubblica 27 aprile 1955, n. 547, (viola-zione delle norme sulla prevenzione degliinfortuni sul lavoro) . (doc. IV, n. 74)

— Relatore: Abete .

Contro il deputato Salvi, per il reato dicui all'articolo 589, primo e secondocomma, del codice penale (omicidio col-poso). (doc. IV, n. 78)

— Relatore: Codrignani .

Contro i deputati Amadei e Micheli, perconcorso — ai sensi dell'articolo 110 delcodice penale — nei reati di cui agli arti -coli 112, n. 1, 81 e 318 del codice penale(corruzione per un atto d'ufficio, conti-nuata ed aggravata), agli articoli 112, n. 1 ,61, n. 2. 491, 485, 482 e 476 del codicepenale (falsità materiali in atti pubblici edin scrittura privata, pluriaggravate), agliarticoli 112, n. 1, 321, 322 e 319 del codice

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penale (corruzione per atti contrari ai do -veri d'ufficio, aggravata) agli articoli 112 ,n. 1, 61, n . 2, e 314 del codice penale (pe-culato pluriaggravato) . (doc. IV, n . 37)

— Relatori : Contu per la maggioranza;Mellini di minoranza.

Contro il deputato Abbate per il reato dicui all 'articolo 328 del codice penal e(omissione di atti di ufficio) . (doc. IV, n.76)

— Relatore: Pasquini .

Contro il deputato Abbate per i reati dicui agli articoli 328 del codice penal e(omissione di atti di ufficio) e 361 delcodice penale (omessa denuncia di reatoda parte del pubblico ufficiale) . (doc . IV,n. 77)

— Relatore : Pasquini .

Contro il deputato Matrone, per con -corso — ai sensi dell'articolo 110 del co-dice penale — nel reato di cui agli articol i81, capoverso ; 112, n. 1, e 323 del codicepenale (abuso di ufficio in casi non pre-veduti specificamente della legge, conti-nuato ed aggravato). (doc. IV, n. 70)

— Relatore: Alberini .

Contro il deputato Abbatangelo, per i lreato di cui agli articoli 1 e 2 della legge20 giugno 1952, n . 645 (riorganizzazion edel disciolto partito fascista) . (doc. IV, n .81)

— Relatore : Alberini .

Contro il deputato Scozia, per concors o— ai sensi dell'articolo 110 del codic epenale — nel reato di cui agli articoli 112,n. 1, 81, capoverso, 314 e 61, n . 7, delcodice penale (peculato continuato e plu -riaggravato). (doc. IV, n. 32)

— Relatori : Casini, per la maggioranza;Mellini, di minoranza.

Contro il deputato Virgili, per il reato d icui agli articoli 590, capoverso e terzocomma, e 583 del codice penale (lesionipersonali colpose, aggravate) . (doc. IV, n.83)

— Relatore: De Cinque .Contro il deputato Bova, per il reato di

cui agli articoli 18, terzo comma, e 37 deldecreto del Presidente della Repubblica19 maggio 1958, n. 719 (violazione dellenorme sulla produzione e il commerciodelle acque gassate e delle bibite analco-liche). (doc. IV, n. 82)

— Relatore : Codrignani .

Contro il deputato Tessari Alessandro,per il reato di cui all'articolo 341, primoed ultimo comma, del codice penale (ol-traggio ad un pubblico ufficiale) . (doc.IV, n. 80)

— Relatore: Rizzo .

Contro il deputato Perrone, per il reatodi cui all'articolo 341, capoverso, del co-dice penale (oltraggio a un pubblico uffi-ciale) . (doc. IV, n. 86)

— Relatore: Carpino.

Contro il deputato Perrone, per i reat idi cui all'articolo 337 del codice penale(resistenza ad un pubblico ufficiale) e agl iarticoli 582, 585, 576, n . 1, 61, nn. 2 e 10,del codice penale (lesioni personali aggra-vate) . (doc. IV, n. 87)

— Relatore : Carpino.

Contro il deputato Morazzoni, per i lreato di cui agli articoli 590 e 583, primocomma, nn. 1 e 2, del codice penale (le-sioni personali colpose gravi) . (doc. IV, n .88)

— Relatore: Carpino.

Contro il deputato Carta, per il reato d icui all'articolo 595, capoverso, del codicepenale (diffamazione) . (doc. IV, n. 89)

— Relatore: Carpino.

7. — Discussione delle proposte di legge(ai sensi dell'articolo 81, comma 4, del re-golamento) :

ZARRO ed altri — Stanziamento d ifondi per la realizzazione di una diret-trice ferroviaria per i collegamenti tra ilnord ed il sud nelle zone interne dellaregione Campania . (1279)

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— Relatore : Federico .

LAGORIO ed altri — Modifiche e inte-grazioni alla legge 22 maggio 1978, n. 194,

concernente norme per la tutela social edella maternità e sull ' interruzione volon-taria della gravidanza . (570)

FACCIO ADELE ed altri — Modifica dellalegge 22 maggio 1978, n . 194, concernentela tutela sociale della maternità e la inter-ruzione volontaria della gravidanza .(905)

COSTAMAGNA ed altri — Ripristino dell epossibilità di trasferimento in proprietà afavore degli assegnatari di alloggi di edi-lizia residenziale pubblica già assegnati inlocazione semplice (Urgenza) . (336)

TREMAGLIA ed altri — Norme perl'esercizio del diritto di voto dei cittadin iitaliani all 'estero . (84)

— Relatore: Gui .

PANNELLA ed altri — Istituzione de iruoli degli assistenti penitenziari . (110)

BALZAMO ed altri — Istituzione e disci -plina del Corpo degli assistenti peniten-ziari . (362)

TRANTINO ed altri — Norme a favoredegli appartenenti al Corpo degli Agent idi custodia . (513)

GRANATI CARUSO MARIA TERESA ed al -tri — Istituzione del Corpo nazionale divigilanza penitenziaria . (1789)

— Relatore: Carpino.

FIORI PUBLIO — Norme per la disciplinaurbanistica ed edilizia delle opere abusivein genere nonché degli insediamenti edi-lizi abusivi al fine del loro recupero e risa -namento. (932)

— Relatore: Padula .

8. — Discussione delle risoluzioni Pa-dula n. 8-00004, Ciuffini n . 8-00005 e Sus in. 8-00006 (presentate presso le Commis-sioni IV [Giustizia] e IX [Lavori pubblici]e rimesse all 'Assemblea su richiesta delGoverno) .

La seduta termina alle 20,5 .

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIODEI RESOCONTI

Avv . DARIO CASSANELL O

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBAL EDOTT. MANLIO Ross i

Licenziato per la composizione e la stampadal Servizio Resoconti alle 22 .

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INTERROGAZIONI E INTERPELLANZ EANNUNZIATE

INTERROGAZION I

A RISPOSTA IN COMMISSION E

ZANINI, CRAVEDI E CERQUETTI . --Al Ministro della difesa. — Per conosce-re - richiamata l 'interrogazione n . 5-02618 afirma Bernini ed altri, circa la recentedecisione di reintegrare al comando del20° CMZ il generale di divisione Vitalia-no Gambarotta, pur avendo egli ammessola sua partecipazione all'associazione se-greta P-2 - quali decisioni il Ministro del -la difesa abbia adottato nei confronti ditutti i militari denunciati di essere coin-volti in una organizzazione occulta qualela P-2 . (5-02619)

DE GREGORIO E PAGLIAI . — Al Mi-nistro della pubblica

istruzione.

Persapere - premesso che l'ordinanza mini -steriale 6 febbraio 1981 sui trasferimentie i passaggi dei docenti di ruolo affermainequivocabilmente, all'articolo 12, che ta-li operazioni vanno effettuate anche sucattedre interessate alla sperimentazionedidattica di cui all'articolo 3 del decret odel Presidente della Repubblica n . 419del 1974 - :

perché alcune scuole, come il liceoscientifico ed il liceo classico « Nicolini-Guerrazzi » di Livorno, non sono compre-se nell'elenco allegato alla citata ordinan-za ministeriale e relativo alle scuole l ecui cattedre interessate alla sperimenta-zione sono disponibili per i trasferiment ied i passaggi ;

perché in tali scuole il Ministeroconsidera disponibili le cattedre interessa-te alla sperimentazione solo per i docent idi ruolo nelle stesse scuole e rimasti insoprannumero, e non per tutti gli aspiran-ti a trasferimento o passaggio ;

se non intenda, nell'ordinanza mini-steriale di prossima emanazione per leoperazioni relative all 'anno scolastico 1981-1982, superare i limiti delle norme sud-dette e la contraddittorietà della loro ap-plicazione, considerando disponibili tutt ele cattedre interessate alla sperimentazio-ne, purché relative ad insegnamenti pre-visti tra le vigenti classi di concorso . Sipotrebbe così positivamente rispondere an-che alle giuste esigenze di continuità didat-tica, dando precedenza agli insegnanti chegià prestano servizio nei corsi sperimen-tali. Questi libererebbero inoltre, in talmodo, la cattedra di titolarità a favoredi altri aspiranti e della regolarità delleattività didattiche.

(5-02620)

STEGAGNINI, CATTANEI, DE POI . —4i Ministri degli affari esteri e della difesa.— Per conoscere - in relazione alla deci-sione assunta dal Governo di contribuirealla forza multinazionale di pace per ilSinai - quali siano le condizioni politiche ,gli accordi internazionali, la entità e i ltipo delle forze, nonché Ie modalità diimpiego e l'onere finanziario che tal epartecipazione comporta per il nostropaese.

(5-02621)

ZOPPETTI E RAMELLA . — Al Ministrodel lavoro e della previdenza sociale . —Per sapere -

premesso che esiste un « Fondo spe-ciale per infortuni », che si articola in du egestioni : la principale è disciplinata dal-l'articolo 9 della legge 5 maggio 1976 ,n. 248, mentre la seconda prevede la pos-sibilità del rimborso all'INAIL delle spes eper prestazioni dovute ai cittadini italianiper silicosi contratta in Belgio nelle mi-niere di carbone (articolo 5 della legge27 luglio 1962, n . 1115) ;

considerato che il finanziamento de lfondo è di segno negativo e che più vol-te la Corte dei conti ha rimarcato nei con -ti consuntivi la inutilizzazione delle som-me affluite (380 milioni all'anno) per l efinalità istituzionali, il che ha determi-

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nato il prodursi di giacenze di cassa (lir e5,7 miliardi nel 1979), rimaste sinora inbalia degli effetti inflazionistici ;

visto che le cause di tale situazionevanno ricercate nell'incapacità delle strut-ture del Ministero del lavoro a perse-guire gli scopi per cui fu istituito il fondo,e innanzitutto nella complessità delle pro-cedure di verifica presso l'INAIL della va-lidità delle richieste di rimborso, cosicchéla disponibilità finanziaria del fondo è incontinuo aumento -

quante sono state negli ultimi 3 ann ile aziende che hanno pagato le contrav-venzioni in materia anti-infortunistica ;quanti sono gli assicurati che hanno avu-to i benefici previsti ; a quanto ammontal'avanzo di amministrazione del Fondo.

Infine si chiede di sapere quali sian ole valutazioni del Ministro sull'operato delFondo e se non si ritiene di dover ri-considerare la funzione dell'intera strut-tura e in definitiva l'opportunità di man-tenerla in vita, proprio per la sua scarsarispondenza alle finalità istituzionali e pe rricondurre le attività nel quadro più ge-nerale dell'organizzazione amministrativadei settori dell 'assistenza.

(5-02622)

ZOPPETTI, MIGLIORINI, FURIA, RA-MELLA E ICHINO. — Al Ministro dellavoro e della previdenza sociale . — Persapere -

premesso che, in ordine ai problemidel finanziamento degli enti di patronatoe di assistenza, la nuova normativa, pre-vista dalla legge n . 112 del 27 marzo1980, prevede la razionalizzazione del si-stema in atto affidato a circolari ministe-riali, l'emanazione di un decreto intec-ministeriale (articolo 3) per la determina-zione dei criteri di corresponsione deicontributi e per la documentazione dell aattività svolta ;

considerato che l 'articolo 2 dellalegge n. 112 del 1980 prevede una atti-vità ricognitiva del Ministero del lavor onei confronti degli istituti esistenti, pre -

ceduta dall'adozione di un provvedimen-to, nelle forme di un decreto del Presi -dente della Repubblica, avente lo scopodi determinare criteri concreti e puntualiper la valutazione dei requisiti per l'eser-cizio di attività di assistenza sociale ;

tenuto conto che la mancata appro-vazione dei provvedimenti citati, con u nampio superamento del termine di tremesi (articolo 3) e sei mesi (articolo 2)previsto dalla legge per la sua emanazio-ne, ha determinato sostanzialmente l'ino-peratività della nuova normativa -

quali iniziative ha predisposto equali misure ha inteso prendere per su-perare i ritardi rimarcati per la emana-zione dei provvedimenti menzionati, vistoche incidono sull'aspetto innovativo dellaleggi n. 112 del 1980, quale quello con-cernente i poteri ministeriali di vigilanza ,considerati importanti per la sorveglian-za delle attività, in base alle quali ven-gono ripartiti i fondi a favore degli entidi patronato, e per favorire una maggiorespeditezza delle erogazioni .

(5-02623)

ZOPPETTI, ICHINO, RAMELLA, CA-STELLI MIGALI, FRANCESE, PALLANTIE FURIA. — Al Ministro del lavoro e dellaprevidenza sociale. — Per sapere -

premesso che la legge n. 675 del1977 (articolo 23) istituiva il Fondo perla mobilità della manodopera ;

considerato che la disciplina dell'am-ministrazione del Fondo in forma di ge-stione fuori bilancio è stata stabilita co ndecreto ministeriale del 15 febbraio 1979 ;

tenuto conto che l'attività del Fondosi articola in varie direzioni, e opera an-che in funzione delle esigenze dei lavora-tori in mobilità;

visto che il Fondo ha determinatoper il 1980 un avanzo di amministrazionedi 1 miliardo;

considerato che tale avanzo di ge-stione era destinato alle indennità di siste-mazione e rimborso delle spese di tra-

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sporto e viaggio per i lavoratori in mo-bilità –

se risulta vero che le indennità so-pra descritte non sono state corrisposteper la mancata approvazione della delibe-razione del competente organo intermini-

steriale (CIPE) la quale deve disciplinarei. criteri e predisporre la normativa utileper dotare il Fondo di tutti i suoi poter iamministrativi .

Inoltre gli interroganti chiedono di co-noscere quante sono le richieste pervenutee quali iniziative il Ministro ha deciso diprendere per normalizzare il funzionamen-to del Fondo e per rispondere alle richie-ste che sono state o verranno avanzate alfine di acquisire i benefici previsti dalFondo relativi alle indennità di rimborsodelle spese che il lavoratore è costrettoad affrontare quando è soggetto della mo-bilità .

(5-02624)

*

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA SCRITT A

GUARRA. — Al Ministro per gli inter-venti straordinari nel Mezzogiorno e nellezone depresse del centro-nord. — Per co-noscere i motivi per i quali fino ad oggila Cassa per il mezzogiorno non ha liqui-dato il contributo per la ricostruzione de lfabbricato rurale sito in San Giorgio L aMolara (Benevento), contrada Guerracchi-no, e di proprietà del signor Ceduti Vin-cenzo, fabbricato distrutto dal terremotodel 21 agosto 1962 e la cui pratica press ola Cassa per il Mezzogiorno porta i ln. MS/T/11852 .

(4-11029)

GUARRA. — Al Ministro della sanità.— Per conoscere lo stato della praticadi abilitazione agli espianti di organi edai trapianti di cornea per gli ospedali ci -vili riuniti « G. Rummo » di Benevento.

(4-11030)

CUOJATI . — Ai Ministri delle finanz ee del commercio con l'estero. — Per sa-pere se corrisponde a verità la notizia ,secondo la quale il contenuto di alcuneballe di merce provenienti dall'India edaventi una etichettatura con la dicitura

scarti di stoffa » avrebbero cotenuto ,invece, prodotti di abbigliamento .

L 'interrogante, mentre rileva che l aeventuale fondatezza di quanto sopra com-porterebbe una violazione di legge conevidenti danni agli operatori del settore ,chiede di conoscere quali provvediment isiano stati adottati o si intendano adot-tare ai fini di un effettivo controllo dellamerce predetta .

(4-11031)

BELLUSCIO. — Ai Ministri dell 'inter-no, della difesa, delle finanze e dell'agri-coltura e foreste. — Per sapere in chemodo si sia risolto rispettivamente nellapolizia di Stato, nell 'Arma dei carabinieri,

nel Corpo della guardia di finanza, ne lCorpo forestale dello Stato, il problem adi cui all'articolo 63 della legge di rifor-ma della polizia, che si riferisce al rico-noscimento del lavoro straordinario .

Di fronte alla inequivocità della nor-ma che prescrive da, parte delle ammini-strazioni interessate la corresponsione de lcompenso per il lavoro straordinario sen-za alcuna limitazione a tutti gli apparte-nenti alle forze di polizia il cui servizioecceda le 40 ore settimanali, non apparegiustificato il fatto che non si sia proce-duto finora alla liquidazione dei diritt imaturati, né appare legittima la tendenzache sembra affiorare in alcune ammini-strazioni o di corrispondere una indenni-tà forfettaria, uguale per tutti, o di limi -tarsi a conteggiare, sempre per tutti, sol -tanto 2 ore settimanali, per un totale for-fettario di otto ore di straordinario men-sili .

Tali criteri, se attuati, non sono ade-renti allo spirito e alla lettera del citatoarticolo 63 della legge che prevede la cor-responsione del compenso per lavoròstraordinario, senza alcuna limitazione ,per tutto il tempo in cui il servizio, real-mente effettuato, si svolge nell 'ambito del-la settimana oltre le 40 ore di servizionormale.

L'interrogante chiede inoltre di saperese si ritengano compatibili con l 'atipicitàdel servizio di polizia e con i rischi chetale servizio comporta, le tabelle relativealla quantificazione di ogni ora di lavorostraordinario per gli appartenenti alle for-ze di polizia e se sia ritenuto equo, a desempio, che un'ora di straordinario diun portantino. di ospedale sia calcolata5.400 lire e di un archivista della SIP ben7.000 lire, mentre un 'ora di una guardiadella polizia di Stato è calcolata solo2.797 lire .

(4-11032)

DE GREGORIO. — Al Ministro dellapubblica istruzione. — Per sapere – pre-messo che :

a) per quattro anni consecutivi laprofessoressa Anna Di Bernardo è risul-

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tata la prima dei non idonei nella gra-duatoria per l'insegnamento di pianofor-te complementare presso il conservatori o« V. Bellini » di Palermo, sezione staccata« A. Scontrino » di Trapani ;

b) l'articolo 9 dell'ordinanza ministe-riale 18 luglio 1980 prescrive che le com-missioni per la valutazione dei titoli arti-stico-culturali debbono, in un'appositascheda, valutare e motivare « dettagliata-mente » i titoli in esame, a pena di inva-lidità del giudizio ;

c) quanto sopra non è stato attuat onei riguardi della professoressa Di Ber-nardo, che ha visto i suoi titoli valutatiin maniera estremamente generica sullacitata scheda (un funzionario del conser-vatorio stesso avrebbe definito « forfetta-ria » la valutazione) -

se in seguito a ciò non ritenga didover annullare la graduatoria e far pro -cedere ad una nuova valutazione dei titolisecondo le norme in vigore, e vigilare af-finché tali valutazioni, da discrezionali ,non diventino arbitrarie ed illegali .

(4-11033)

FRANCHI. — Al Ministro delle finan-ze. — Per conoscere i motivi per i qualila pratica dell 'autotrasportatore Festa Be-niamino di Staffoli (Pisa), relativa ai rim-borsi IVA 1977 e anni seguenti, non siastata ancora evasa .

(4-11034)

CASALINO. — Al Ministro per il com-mercio con l 'estero. — Per conoscere- premesso che esistono notevoli possibi-lità per l'ulteriore sviluppo dell'interscam-bio italo-albanese - quali iniziative pro-mozionali intenda prendere per far cono-scere agli interessati le potenzialità esi-stenti e la complementarietà fra le voc imerceologiche che l'Italia e l'Albania pos-sono scambiare con reciproca convenienzae infine se non ritiene di proporre la co-stituzione di una sede dell'Ufficio per ilcommercio estero italiano (ICE) a Tiranaaffinché siano utilizzate prontamente e con

sollecitudine tutte le possibilità per gl iscambi commerciali nel reciproco inte-resse delle due nazioni .

(4-11035)

CASALINO. — Al Ministro per il com-mercio con l'estero. — Per conoscerequanto minerale di cromo è stato impor-tato in Italia negli anni 1980 e 1981 eda quali nazioni .

(4-11036)

ACCAME. — Al Ministro dell 'interno.— Per conoscere

in relazione al fatto che la nuov anormativa per il rinnovo delle licenze dicaccia prevede che, all'atto della presen-tazione della domanda da parte dei sin-goli interessati, si attivi altresì la prass iper la richiesta « d'ufficio » del certificatopenale aggiornato;

considerati i tempi non brevi checonseguentemente intercorrono tra la pre-sentazione della domanda ed il versamen-to della relativa tassa, tempi che vedonospesso trascorrere buona parte della sta-gione venatoria, quando non addirittural'intera stagione -

se non intenda emanare disposizion iesecutive atte a consentire la presentazio-ne, da parte degli stessi interessati, de lcertificato penale aggiornato unitamentealla richiesta di rinnovo della licenza .

(4-11037)

ACCAME. — Al Ministro della difesa .— Per conoscere -

in riferimento alle notizie di stamparelative a manifestazioni di contestazione ,da parte di militari, in occasione dell agiornata conclusiva della « Settimana spor-tiva delle forze armate », tenutasi ad Udinenel periodo dal 12 al 20 settembre 1981 ;

alla luce della inderogabile necessitàche avvenimenti di tale natura venganorappresentàti in maniera congrua e nondeformata, al fine di evitare strumentaliz-zazioni capaci di dare veste di indisciplina

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o, peggio, di disordine a pubbliche mani-festazioni cli dissenso che tutto possonoconfigurare, ma non certamente attività acarattere sovversivo - :

quale sia stata la precisa dinamicadell 'avvenimento segnalato e se esso abbiadato luogo a comportamenti diversi dall acontestazione sonora ;

se i militari di leva cui fanno cenn ole notizie disponibili fossero presenti i nveste di spettatori, se fossero in divis ao in abiti civili, se la loro presenza allostadio fosse libera o in forma di « coman-data » ;

se fossero presenti militari volontar io in servizio permanente ed in quale per-centuale rispetto ai militari di leva ;

se la contestazione chiassosa nei con-fronti di un membro del Governo abbiaavuto luogo successivamente alla esposi-zione della parte iniziale del suo inter-vento o gli sia stato concretamente im-pedito di prendere la parola ;

a quale reparto appartenevano equanti erano i carabinieri che nella circo -stanza si sono esibiti in un saggio ginnico-sportivo e quali sono state le caratteri-stiche di detto saggio .

(4-11038 )

PISICCHIO. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri e al Ministro del la-voro e della previdenza sociale . — Per co-noscere se sono informati :

che l 'INPDAI sta sfrattando da viain Arcione, 71 la redazione, gli uffici am-ministrativi e la tipografia de Il Giornaledel Mezzogiorno che si pubblica nella ca-pitale da 37 anni e che conduce, con li-bertà di pensiero e con lealtà democra-tica, la battaglia meridionalista ;

che il comportamento delll'INPDA Inasce da una licenza edilizia rilasciata dalcomune di Roma per la « ristrutturazio-ne » del palazzo storico dove ha sede i lgiornale stesso ;

che la licenza comunale n . 2827/C ,rilasciata all 'INPDAI e sulla cui natura

sorgono a diversi livelli fondati dubbi d achiarire, non comporta la necessità d isgombrare il palazzo dagli attuali occu-panti ;

che l 'INPDAI sta - viceversa - sfrat-tando tutti gli inquilini con motivazionitecniche ed amministrative per le qual imanca, fino a questo momento, qualsias ifondamento ;

che il pretore di Roma dottor Adal-berto Albamonte, dirigente della quintasezione penale, ha aperto, in relazione a ilavori iniziati dall 'INPDAI, un procedimen-to penale a carico del presidente dell'isti-tuto dottor Gabriele De Bartolomeis ; delprogettista e direttore dei lavori ingegne rGilberto Valle ; dell 'amministratore delega-to dell'impresa Plastwercke ingegner Gior-gio Toschi (procedura penale n . 19405,Registro generale, violazione articolo 17legge 28 gennaio 1977, n . 10, lettera b) ;

che le aziende industriali, commer-ciali, turistiche e artigiane che occupanoil palazzo di via in Arcione non hannopossibilità di sopravvivenza ove lo sfratt odell'INPDAI dovesse andare avanti senz arispetto per i diritti al lavoro ed allacasa degli inquilini .

Se quanto esposto dovesse essere vero ,come risulta dagli atti, l'interrogante chie-de se non ritengano d'intervenire :

per ottenere che l 'INPDAI non pro-segua nella deleteria azione intrapresa co-me « proprietario di casa » anche in con-siderazione del fatto che l'istituto dimo-stra di non avere limiti nei propri com-portamenti e di non riconoscere la validi-tà delle ragioni sociali che devono con-dizionare - specie negli enti pubblici - l oesercizio di propri diritti ;

per accertare se la « ristrutturazione »è stata effettivamente autorizzata dal co-mune di Roma e se, in ogni caso, son ostate osservate quelle norme di legge inbase alle quali il pretore Albamonte h aaperto un procedimento penale;

per promuovere una inchiesta ammi-nistrativa che fosse, ove necessario, di mo-

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nito a tutti i dirigenti di quegli enti pub-blici - e sono moltissimi ! - che possie-dono beni immobili ;

per garantire il posto di lavoro aquanti operano da decenni in via in Ar-cione, 71 ;

per difendere la informazione meri-dionalista di cui strumento attivo è Il

Giornale del Mezzogiorno .

(4-11039)

RINDONE. — Al Ministro della sa-nità. — Per conoscere i motivi per i qualil'Ufficio medico-legale presso il Minister odella sanità, richiesto di un parere daparte della Corte dei conti nel lontan ogiugno 1977, in merito alla definizionedel ricorso in sede giurisdizionale del si-gnor Giuseppe Spampinato, residente inMisterbianco (Catania), posizione n . 99013 /54, non ha ancora provveduto, e se nonritiene opportuno intervenire per un piùcelere funzionamento di tale organo .

(4-11040)

FABBRI. — Al Ministro delle finanze .— Per conoscere -

premesso -che il Ministero delle fi-nanze, direzione generale delle imposte di -rette, con risoluzione n . 9/2270 del 20gennaio 1981 ha cercato di dare soluzio-ne, ai fini delle imposte dirette, al pro-blema dei costi sostenuti dai soggetti diimposta che acquistano da raccoglitoriambulanti, dei quali non è possibile l'iden-tificazione, rottami metallici (ferro, acciaio ,ghisa, metalli non ferrosi), stracci filati d iscarto ed ogni altro materiale o prodott odi recupero (vetro, plastica, carta, ecc .) ,risolvendo così l'ostacolo della mancatadocumentazione dei costi con l 'emissioneda parte dell 'impresa acquirente di un do-cumento da redigersi in duplice copi a(una da collegare all'apposito registro el 'altra da consegnare al venditore munit adegli estremi sul registro medesimo) ;

considerata, altresì, l 'importanza cre-scente che viene ad assumere per un pae-se come il nostro, fondamentalmente pri -

vo di materie prime (e conseguentementecostretto ad approvvigiornarsi da paesiesteri a costi sempre più elevati con for-te aggravio per la nostra bilancia commer-ciale), una attenta politica del risparmio ,del recupero e di lotta agli sprechi ;

ritenuto, quindi, più che mai oppor-tuno sostenere e non frapporre ostacoliinsuperabili a tutte quelle attività, di mi-cro-impresa a carattere familiare o sin-golo che hanno per oggetto la ricerca, lacernita e selezione, la vendita per il ri-ciclo e recupero produttivo di quei mate-riali di « scarto » che altrimenti finirebbe-ro distrutti negli inceneritori o interratinelle pubbliche discariche - :

1) se il Governo sia a conoscenzadelle difficoltà ed estrema onerosità in cuivengono a trovarsi agli effetti fiscali tuttiquei piccoli operatori che si configuranocontemporaneamente (operatori misti) co-me raccoglitori a domicilio, cernitori evenditori delle materie prime di scarto erecupero sopracitate, poiché mentre risul-tano dai registri previsti con la circolare9/2270 del gennaio 1981 percettori di red-dito da vendita, non possono, d 'altra par -te, scaricare i costi d'acquisto e trasportoin proprio sostenuti nel pagamento a ci-fre singolarmente insignificanti delle ma-terie prime di scarto alle innumerevoli eignote famiglie, lavoratori a domicilio, ecc.che rappresentano la fonte prima e unicadel loro rifornimento;

2) quali misure il Ministro intendaprontamente adottare per consentire an-che a questi minuscoli operatori di potercontinuare a svolgere il loro preziosissi-mo lavoro, in un ambito di certezza e dequità fiscale, al pari di ogni altro ope-ratore .

(411041)

COSTAMAGNA. — Al Ministro per ibeni culturali e ambientali . — Per sa-pere se non intenda approfittare del pas-saggio alla gestione diretta da parte de lmunicipio di Vercelli del Teatro Civicodella stessa città per verificare l'entità ele condizioni dei resti dell'edificio di epoca

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romana scoperto nel 1929 nelle sottomura-zioni del teatro stesso ed appositamentemantenuti in luce, come da proposta de lGruppo archeologico vercellese . (4-11042)

COSTAMAGNA . — Al Ministro dellasanità. — Per conoscere se sussistono mo-tivi, e quali, per non estendere ai cava-lieri dell 'Ordine di Vittorio Veneto, tuttiultraottantaduenni, l 'esonero dal pagamen-to del ticket sui medicinali previsto pergli invalidi di guerra, per servizio e dellavoro dalla legge n . 833 del 23 dicem-bre 1978 .

(4-11043 )

COSTAMAGNA. — Al Ministro dei la-vori pubblici. — Per sapere - consideratoche dopo anni che la strada statale Ver-celli-Biella meritava al massimo di esser econsiderata una « pista per safari », in u nbatter d'occhio le due strisce di vigorosis-sime erbacce ed arbusti selvatici cresciut iindisturbati ai lati di questa bella strad a(quando era della provincia) sono sparit equasi per incanto almeno sul bordo trala ripa e il manto stradale a seguito dell agradita visita nella provincia di Vercelli edel transito su questa arteria del Presi-dente della Repubblica italiana - se è ver oche il tutto è stato svolto con una solerzi asupersonica (con rifacimento addiritturadelle righe bianche e gialle anche dovenon ve ne era bisogno), al punto tale che,nella foga, buona parte dei pochi para-carri rimasti eroicamente in piedi, in que-sti ultimi anni, sono stati tranciati dalmezzo meccanico usato per eseguire l ' ope-razione, creando uno spettacolo da bocc asemisdentata in attesa dell 'opera del den-tista ;

per sapere ancora se è a conoscenz ache in occasione di piogge questa strada,per mancanza di sfoghi laterali, assumel'aspetto di uno scolmatore di torrente inpiena, con grosse e pericolose pozzanghereche nel corso di questi ultimi anni han -no causato la morte di alcuni automobi-listi ;

per sapere infine se occorrerà atten-dere un 'altra occasione solenne nella pro -

vincia di Vercelli per far uscire anche l astatale Vercelli-Trino e le altre stradeANAS dall 'attuale, pietoso stato di scar-sissima manutenzione, facendo loro assu-mere invece un aspetto meno desolante masoprattutto meno pericoloso .

(4-11044)

LAMORTE. — Al Ministro delle fi-nanze. — Per sapere - premesso che :

le imprese operanti nei comuni dellaBasilicata disastrati dal terremoto del 2 3novembre 1980, con la scadenza del 3 0novembre prossimo, dovranno versare si ail saldo IRPEF per l'anno 1980, sia l'ac-conto del 90 per cento per l 'anno 1981 ;

la perdurante crisi dell 'apparato in-dustriale in Basilicata ed, in generale, lostato di grave- difficoltà in cui ancoraversano le attività economiche, duramen-te colpite dal sisma, rendono oltremodoonerosi gli adempimenti previsti per lapredetta scadenza, cui peraltro certamen-te non si potrà far fronte;

un tale pesante cumulo di versa -menti non si è registrato in altre regionicolpite da calamità naturali, come avven-ne infatti nel Friuli, in forza della legge27 dicembre 1977, n . 987, con la quale sioperò una lunga rateiz7avione senza laapplicazione degli interessi -

se non si ritenga opportuno dispor-re almeno il rinvio del pagamento del -l 'acconto IRPEF per l'anno 1981 ad unascadenza dilazionata .

L'interrogante, infine, nel rappresen-tare lo stato di disagio e di vibrata pro-testa, di cui si fanno espressione le or-ganizzazioni di categoria in Basilicata ,chiede di conoscere quali tempestivi prov-vedimenti si' intendano' adottare per asse-condare una giusta richiesta, né si na-sconde che, persino in materia fiscale, l oStato si ripropone all'attenzione dellepopolazioni terremotate lucane con deci-sioni palesemente ingiuste, inspiegabilmen-te penalizzanti ed inevitabilmente discri-minatorie, che richiedono una urgente ,edecisiva inversione di tendenza. (4-11045)

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BRICCOLA. — Al Ministro della ma-rina mercantile. — Per sapere – conside-rato che il regio decreto 2 aprile 1885,n. 3095, e successive integrazioni, obbligale province ed i comuni a concorrere conlo Stato nelle spese per il migliorament oe la conservazione dei porti, dei fari edelle spiagge secondo la natura, l'impor-tanza ed il grado di utilità; che in virtùdi questo decreto, infatti, l 'amministrazio-ne provinciale di Como è tenuta ogni ann oa contribuire con una somma rilevant ealle spese sostenute dal Consorzio auto-nomo del porto di Genova - se il Mini-stro intenda porre allo studio iniziativ eper modificare tale normativa, atteso ch ei porti debbono ormai essere considerat istrutture atte a determinare benefici atutta l'economia nazionale in conseguenz adel notevole sviluppo del trasporto strada-le e ferroviario che consentono un rapidocollegamento sia con l'interno sia conl'estero .

Per sapere se, alla' luce di queste con-siderazioni, non ritenga più opportuno ch eal miglioramento delle opere marittim edebba provvedere essenzialmente lo Statoin considerazione anche delle notevoli dif-ficoltà finanziarie in cui versano provincee comuni . (4-11046 )

RUSSO GIUSEPPE. — Ai Ministri del-l'interno e del tesoro . — Per conoscerequali urgenti iniziative vorranno adottarea favore delle amministrazioni provincial ie dei comuni del Mezzogiorno e delle isolei quali, a iniziare dal corrente mese dinovembre 1981, non saranno più in con -dizione di pagare né gli stipendi né latredicesima mensilità al personale dipen-dente, perché privati delle normali spettan-ze trimestrali, ora ridotte con inopinato ,vessatorio, sommario, e generalizzato prov-vedimento del 60 per cento, per nulla ri-levando il fatto che le amministrazioniprovinciali ed i comuni del Mezzogiornoe delle isole sono privi di entrate e ri-sorse di bilancio, afferenti i tributi e l eimposte notevoli e proprie dei comuni de lcentro nord;

per conoscere altresì se non ri-tengano di modificare la percentuale sud-detta elevandola dal 40 per cento all'8 0per cento per gli enti locali del sud edelle isole e riducendola invece dal 40 percento al 10-20 per cento per gli enti ter-ritoriali dell'area del centro nord, noto-riamente più agiati e autonomamente do-tati di cospicui flussi finanziari nel bi-lancio annuale .

(4-11047)

DE CATALDO. — Al Presidente delConsiglio dei ministri e ai Ministri del te -soro e del lavoro e previdenza sociale . —Per sapere - premesso che :

in occasione della discussione dellalegge n . 112 del 27 marzo 1980 sulle nor-me concernenti la personalità giuridica eil finanziamento degli istituti di patrona-to e di assistenza sociale, venne accolto unordine del giorno con il quale si impegna -va il Governo « a predispone, entro 90giorni dalla entrata in vigore della pre-sente legge, uno strumento idonee checonsenta la possibilità dell 'assorbimentoda parte degli enti che operino nel settoredella previdenza e assistenza sociale delpersonale che alla data del 31 dicembre1979 aveva con l'ente di patronato un rap-porto di lavoro a tempo indeterminato » ;

il suddetto ordine del giorno non ri-sulta attuato, mentre sono intervenuti nu-merosi licenziamenti del personale degl ienti pubblici interessati –:

quali provvedimenti si intendanoadottare al fine di garantire il passaggiodel personale dipendente da enti di pa-tronato ad altre pubbliche amministra-zioni, come avvenuto per altri enti di -sciolti ;

quali interventi sono stati operati osi intendano operare, per far cessare i li-cenziamenti, in considerazione del fattoche il decreto interministeriale attuativodell'articolo 3 della legge n. 112 prevedeuna erogazione suppletiva, da assegnarsiad enti di patronato che presentino parti-colari esigenze;

quali provvedimenti si intendan oadottare nei confronti di quegli enti che

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Atti Parlamentari

— 36130 —

Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 NOVEMBRE 198 1

non provvedono alla corresponsione delleretribuzioni arretrate e correnti a favoredel personale dipendente, e se e quali di-sposizioni sono state impartite agli ispet-tori del lavoro per verificare se gli entidi patronato provvedono regolarmente a lpagamento dei contributi previdenziali eassistenziali ;

quali provvedimenti sono stati adot-tati e quali soluzioni prospettate dal com-missario ministeriale presso il patronatoANLA per quanto concerne la sistemazio-ne del personale e le retribuzioni dellostesso, in considerazione del fatto che ilcommissariamento ANLA si protrae da lmarzo 1980 e la situazione interna si è ul-teriormente deteriorata ;

quali risultati hanno raggiunto le in-dagini disposte dal Ministero del lavoroper accertamenti sulla regolarità degli attiamministrativi e sulla contabilità di que-gli enti, e per quali ragioni tali accerta-menti sono stati sospesi, senza che fosseropervenuti a determinazioni concludenti .

Per conoscere, infine, se risponde a ve-rità che un ente di patronato ha negatoagli ispettori del Ministero del tesoro l'in-gresso alla sede centrale per effettuare ve-rifiche e controlli, e, in caso affermativo ,quali provvedimenti sono stati presi al ri-guardo .

(4-11048)

DE CATALDO. -- Al Presidente delConsiglio dei ministri e al Ministro digrazia e giustizia. — Per sapere se il Go-verno è a conoscenza dell'ordine del gior-no approvato dal Consiglio nazionale delcoordinamento ufficiali giudiziari UIL-LISUG, riunitori nei giorni 26 e 27 set-tembre 1981 .

Per sapere altresì quali sono le valuta-zioni del Governo in ordine alle cinqu erichieste indicate nel suddetto ordine de lgiorno, e già precedentemente avanzatee sollecitate, senza però alcun segno diaccoglimento, al Ministro di grazia e giu-stizia, e cioè :

1) elevazione del titolo di studio perl 'ammissione al concorso di ufficiale giu-diziario ;

2) modifica della composizione dell acommissione di cui all'articolo 7-ter del-la legge n . 271 del 1978, dalla quale sonoesclusi gli ufficiali giudiziari, nonostantesi tratti del reclutamento di personale chedeve operare negli uffici la cui direzioneè demandata loro per legge ;

3) ristrutturazione ed adeguamentodelle piante organiche, assolutamente in -sufficienti, allo stato attuale, a portareavanti il delicato comparto dell'attività dinotificazione ed esecuzione degli atti i nmateria processuale penale, civile ed am-ministrativa ;

4) riconoscimento della professiona-lità dell'ufficiale giudiziario in applicazionedella legge n . 312 del 1980, così come di-sposto ed attuato per tutti i dipendent idello Stato ;

5) riconoscimento legislativo dell 'at-tività ispettiva fino ad oggi svolta dagliufficiali giudiziari, con pieno apprezzamen-to da parte dell 'Ispettorato generale delMinistero di grazia e giustizia .

Per sapere, infine, quali provvedimentiil Governo intenda sollecitamente adotta-re al fine di realizzare una nuova e diver-sa strutturazione della identità, funzional eed organizzativa degli ufficiali giudiziari .

(4-11049)

ACCAME. — Al Ministro della difesa.— Per conoscere –

in relazione ai contenuti della leg-ge 6 agosto 1981, n . 432, di conversio-ne in legge, con modificazioni, del decre-to-legge 6 giugno 1981, n . 283 (lc . . .con-cessione di miglioramenti economici alpersonale civile e militare dello Stat oescluso dalla contrattazione triennale ») ;

alla luce di quelle che furono le li-nee direttive che indussero il Parlamen-to ad apportare modificazioni alla ste-sura del precitato decreto-legge qualepredisposta dal Governo, linee direttive 'che sono sintetizzabili nell'intendiment odi porre rimedio alla ingiustificata ed in-giustificabile discriminazione posta in es-

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Atti Parlamentari

— 36131 —

Camera dei Deputati

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 NOVEMBRE 1981

sere dalla lettera del decreto, a fronte de ldisposto di cui alla legge l° aprile 1981 ,n. 121 (« Nuovo ordinamento dell'ammi-nistrazione della pubblica sicurezza ») perquanto relativo ad

« inquadramento delpersonale »

(articolo 38) e connessi trat -tamenti

stipendiali

del personale dellecinque forze di polizia individuate dallalegge n. 121 e tra le quali compare ap-punto l'Arma militare dei carabinieri ;

alla luce altresì della raccomanda-zione al Governo formalizzata da uno deirami del Parlamento nel corso della di-scussione della legge, con invito al Go-verno stesso a provvedere al più prestoa porre in atto le iniziative più idoneeper eliminare le situazioni sperequate -per quanto relativo a trattamenti di sti-pendio e ad inquadramenti correlati - tramilitari delle tre forze armate e membridelle forze di polizia ;

posto che differenze di trattamentoeconomico possono trovare una qualch egiustificazione, in situazione di parità ne llivello gerarchico e nell 'anzianità di ser-vizio, nell 'ambito di strutture formate intutto o in parte da militari, solo nei ter-mini (e nei limiti) di quelle che sono l eparticolari indennità individuate, per gl iappartenenti alle forze di polizia, in rela-zione alla specificità dei compiti che essisono chiamati a svolgere fin dal temp odi pace e definite con l'espressione onni-comprensiva di « indennità di istituto » ;

considerato che le modificazioni in-serite dal Parlamento non potevano nonrisentire, in qualche misura, dell'urgenz adi addivenire alla rapida emanazione diun provvedimento legislativo atteso dalungo tempo da tutto il personale dell etre forze armate e ciò partendo da undecreto governativo che contemplava l'at-tuazione di misure economiche in gene-rale meno favorevoli ;

premesso infine che, per evidenti mo-tivi, un immediato e puntuale riscontr odi congruità è conseguibile, a parità d igrado e di anzianità di servizio, dal raf-fronto delle posizioni di inquadramentoe stipendiali dei militari delle tre forze

armate con quelle dei militari dell'Arm adei carabinieri - :

se si sia già provveduto a verificareche il trattamento paritetico sopra de -scritto sia concretamente riscontrabile perla categoria dei sottufficiali, a partire da lgrado di sergente-vicebrigadiere sino aquelli dei sottufficiali inquadrati nel livel-lo VI-bis ;

se si sia altresì provveduto a predi-sporre gli opportuni strumenti normativ iaffinché anche per gli ufficiali delle treforze armate abbia a realizzarsi perequa-zione di trattamento a parità di grado edi anzianità di servizio;

se siano stati predisposti gli oppor-tuni provvedimenti correttivi alla normati-va in esame, affinché gli ufficiali prove-nienti dalla categoria sottufficiali e checomunque si trovino nel grado di sotto-tenenti o corrispondente, siano inquadrat ia partire dal livello apicale della catego-ria sottufficiali, e cioè dal livello VI-bis.

(4-11050)

ARMELLIN. — Al Ministro del te-soro. — Pèr conoscere se non intend aadottare provvedimenti correttivi al de-creto ministeriale 30 luglio 1981 concer-nente modificazione alla percentuale delledisponibilità degli enti che le aziende d icredito possono detenere, nonché dell emodalità di riafflusso nella tesoreria sta-tale delle eccedenze di disponibilità, co nil quale, comprendendo gli enti previden-ziali autonomi, mentre si mette in esse-re una vera e propria ingiustizia, trattan-dosi di istituti che traggono i loro mezzidai contributi degli iscritti, senza gra-vare per nulla sulle casse dello Stato, s iimpedisce l'investimento delle disponi-bilità dei medesimi istituti con il doppioeffetto negativo di favorire il depaupera-mento dei fondi stessi, per effetto dellainflazione, e di non consentire l 'utilizzodegli stessi per investimenti che normal-mente vengono attuati nel campo dellaedilizia, settore notoriamente carente delnostro paese. /

(4-11051)

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 NOVEMBRE 198 1

ABBATANGELO. — Al Ministro degl iaffari esteri. — Per conoscere il suo pen-siero in merito alla denuncia fatta ad ungiornale nazionale dal sottosegretario agliesteri Palleschi in merito alla scarsissimaconvenienza che l'Italia ha sulla parteci-pazione finanziaria per circa 3 mila miliar-di per la costruzione di un gasdotto colle-gante l 'Unione Sovietica con l 'Europa oc-cidentale, e con l'Italia in particolare .

Per conoscere:

se è vero che al termine della co-struzione di questa ciclopica impresa l 'Ita-lia dipenderà per il 30 per cento del suofabbisogno energetico, dall'Unione Sovie-tica ;

se il Governo sia in grado di smen-tire che in questa avventura, voluta e so-stenuta dall 'ENI, ci sia una storia di « bu-ste » e tangenti, così come sembra traspa-rire dall ' intervista ;

perché si sono escluse partecipazioniitaliane alla industrializzazione dell 'Algeria ,cosa che ci avrebbe permesso di rinego-ziare il prezzo del gas algerino;

perché il Governo, su un argoment odi così grande importanza, non ha ritenutoopportuno investire il Parlamento per unaassunzione completa di responsabilità.

(4-11052)

PARLATO. — Al Ministro della pubbli-ca istruzione . — Per conoscere :

se sia informato della precaria situa-zione in cui versano in Napoli, nella scuo-la « Don Bosco », i circa quattrocento alun-ni interni, molti dei quali affidati dal tri-bunale minorile di Napoli all 'opera di as-sistenza dei Salesiani; tali allievi infatti ,come denunziato in una lettera pubblicat ada Il Mattino del 22 ottobre e sottoscrit-ta dalla preside Giuseppina Mezzena Sasso,dalla docente Diana Cifarelli e dal diret-tore del collegio Don Bosco, don AntonioPelle, « data l 'alternanza dei turni no nhanno alcuna possibilità di raggiungere leloro famiglie nemmeno una volta la setti-mana. Ed è un fatto risaputo quanto -

all'opera educativa del collegio - debb aessere affiancata, là dove non è carente,quella affettuosa ed insostituibile della fa-miglia, specie per questi ragazzi » e ciò ,pertanto, considerato che altre scuole, co-me il Vittorio Emanuele ed il Garibaldi ,pur non avendo allievi con gli stessi pro-blemi pedagogici della « Don Bosco » han-no ottenuto che le lezioni vengano svolt eesclusivamente di mattina, dovrebbe in-durre a far funzionare detta ultima scuo-la nelle ore antimeridiane;

se intenda intervenire onde tali giu-ste istanze degli educatori vengano accol-te nell 'interesse degli allievi .

(4-11053)

GRIPPO. — Al Ministro per gli inter-venti straordinari nel Mezzogiorno e nel-le zone depresse del centro-nord. — Perconoscere i motivi che hanno indotto laCassa per il mezzogiorno a non adegua-re i compensi ad ingegneri e architett isecondo il decreto ministeriale 29 giu-gno 1981 così come in precedenza inve-ce era stato tempestivamente definitocon le delibere del consiglio di ammini-strazione della Cassa n . 1049 del 23 giu-gno 1972 e n. 1151 del 16 luglio 1976 .

(4-11054)

GRIPPO. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro dei lavori pubbli-ci, al Ministro per gli interventi straordi-nari nel Mezzogiorno e nelle zone depres-se del centro-nord e al Ministro per i lcoordinamento dei servizi concernenti laprotezione civile. — Per sapere -

premesso che a seguito del sisma del23 novembre 1980 è stato emanato il de-creto ministeriale 7 marzo 1981 col qual eè stata eseguita la riclassificazione sismicadei comuni delle regioni Basilicata, Campa-nia e Puglia e che in base a tale decret oministeriale il numero dei comuni dichia-rati sismici con grado di sismicità (S=12 )e (S=9) risulta così modificato per cia-scuna regione :

Basilicata da n. 10 comuni a 122comuni; Campania da n. 95 comuni a

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— 36133 —

Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 NOVEMBRE 198 1

377 comuni; Puglia da n. 19 comuni an. 66 comuni ;

inoltre con decreto ministeriale 3giugno 1981 è stato classificato (S=9) unaltro comune della Puglia ed è stato clas-sificato a « bassa sismicità (S=6) il se-guente numero di comuni delle predett eregioni: Basilicata - comuni n . 1 ; Campa-nia - comuni n. 99; Puglia - comunin . 9 ;

complessivamente, in base ai duecitati decreti ministeriali i comuni sismic irisultano 675 così ripartiti per regione :Basilicata - comuni n. 123; Campania -comuni n . 476; Puglia - comuni n . 76;

premesso che la legge 2 febbraio1974, n. 64, dispone all 'articolo 17 chechiunque intende eseguire lavori di costru-zione, riparazione e sopraelevazione nei co-muni comunque classificati sismici, devepresentare agli uffici tecnici regionali de-nunzia e relativo progetto per l 'esame dimerito in base al quale gli uffici stessi ri-lasciano, ai sensi dell 'articolo 18 della ri-chiamata legge, autorizzazione scritta perl'inizio dei lavori ad eccezione dei comu-ni a « bassa sismicità », ferma restandoper questi ultimi l 'osservanza di ogni al-tra disposizione;

considerando che la legge 6 agost o1981, n. 456, che ha modificato la legg en. 219 del 1981, dispone all'articolo 2 cheper tutti i lavori di riparazione e rico-struzione di immobili danneggiati dal si-sma del 23 novembre 1980, in deroga al -l 'articolo 17 della legge n . 64, del 1974,non occorre la denunzia e la presentazionedei relativi progetti agli uffici tecnici re-gionali e per quanto attiene all 'osservanzadella normativa sismica restano responsa-bili, ciascuno per la propria competenza ,il progettista, il direttore dei lavori e l'ap-paltatore ;

considerato inoltre che in base al de-creto-legge 13 febbraio 1981, n . 21, tra icomuni dichiarati sismici godono dei be-nefici della legge n. 219 del 1981 comples-sivamente 316 comuni, tra i quali sonocompresi quasi tutti i capoluoghi di pro -

vincia ed i centri a più elevata popolazio-ne e che detti comuni, che rappresentanoil 50 per cento circa dei comuni classifi-cati sismici, per intensità abitativa, supe-rano largamente il 70 per cento della po-polazione delle regioni Basilicata e Cam-pania ;

dato che è evidente che il legislatore ,nel derogare dal disposto dell 'articolo 17della legge n . 64 del 1974 si è preoccupa-to di assicurare il sollecito ripristino delpatrimonio edilizio, comunque danneggiatodal sisma, ben considerando che gli uffic itecnici regionali non avrebbero potuto farfronte all'auspicata sollecitudine ;

considerato che tale difficoltà opera-tiva permane anche per lo smaltimento i ntutti gli altri comuni classificati sismicinonché negli stessi comuni beneficiari del -la legge n. 219 del 1981 per tutte le operenon assistite dalla legge stessa ;

considerato, allo stato, l'elevato nu-mero di comuni sismici che per estensionecoprono la quasi totalità dei territori del-le regioni Basilicata e Campania ed i si-stemi costruttivi prescelti consistenti qua-si esclusivamente in strutture portanti i ncemento armato, non consentono agli uffi-ci tecnici regionali di far fronte all 'esamedei progetti con la sollecitudine che inte-ressi imprenditoriali, esigenze dì mercat oe finalità delle opere da realizzare richie-dono;

considerando inoltre che c'è da rile-vare la sperequazione sotto il profilo tec-nico e legale che viene a verificarsi ne icomuni beneficiari della legge n. 219 del1981 tra lavori assistiti dalla legge stessae lavori eseguiti con altri finanziamenti -

se il Governo non ritenga, al fine d iconseguire nelle regioni colpite dal sism adel 23 novembre 1980 la sollecita esecuzio-ne delle opere per far fronte alle pressantiesigenze di ricostruzione e di incrementodel patrimonio abitativo in particolare ededilizio in genere, in attesa della necessa-ria revisione di tutta la normativa sismic aquale si impone a seguito dell 'inclusionenei territori sismici di numerosi comuni

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— 36134 —

Camera dei Deputati

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 NOVEMBRE 198 1

della penisola, di assumere iniziative pe rconsentire che l'inizio dei lavori di co-struzione, riparazione e sopraelevazione diimmobili non richieda, in deroga all'arti-colo 17 della legge n . 64 del 1974, alcunadenunzia agli uffici tecnici regionali, fer-ma restando la responsabilità, per quantoattiene al rispetto della normativa sismi-ca, del progettista, del direttore dei lavo-ri e dell'appaltatore secondo le propriecompetenze già definite in materia di ope-re in cemento armato dalla legge n . 1086del 1971 .

(4-11055)

COSTAMAGNA . — Al Ministro dell eposte e delle telecomunicazioni. — Perconoscere quali provvedimenti intendaassumere per migliorare l'efficienza deiservizi postali nella città di Biella.

Per sapere, in particolare, se intendaporre allo studio iniziative per la solle-cita consegna a domicilio dei pacchipostali qualora il destinatario risulti af-fetto da menomazioni fisiche, come nel

caso dell'invalido Lido Peretti, abitantein via Isonzo n. 4, che ha dovuto spes-so, nonostante le sue condizioni, recars idi persona all 'ufficio postale.

(4-11056)

COSTAMAGNA. — Al Ministro delleposte e delle telecomunicazioni . — Per sa-pere se è a conoscenza delle gravi caren-ze dell'amminisrazione delle poste e tele -grafi a Torino, quale risulta da una in-chiesta del giornale Voce del Popolo .

Per sapere se è vero quanto si sostieneda alcuni, che cioè basterebbe assumerein pianta stabile circa 2 .500 persone perveder risolta la questione, anche se altrisostengono che ciò non servirebbe perchéin città le richieste di trasferimento sonoparecchie centinaia e quindi si avrebberocomunque persone in continuo flusso e di-sincentivate . Ciò porta al risultato che leposte di Torino, chè dispongono di grossipalazzi e centri faraonici per lo smaltimen-to della posta, per la mancanza di perso-nale non riescono a far funzionare il ser-vizio .

(4-11057)

* * *

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— 36135 —

Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 NOVEMBRE 198 1

INTERROGAZION I

A RISPOSTA ORAL E

ZANFAGNA, PIROLO, ABBATANGEL OE BAGHINO. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri. — Per sapere, stantela precarietà e la perdurante emergenzadella situazione della Campania e dellaBasilicata, se il Governo ritenga di porreallo studio iniziative al fine di proroga -re di sei mesi il contributo ai disoccu-pati previsto dalla legge n . 140 del 1981 ,contributo che non sarebbe più erogat ocon la fine del prossimo dicembre.

(3-05093)

BELLUSCIO. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri, ai Ministri dell'indu-stria, commercio e artigianato e delle par-tecipazioni statali e al Ministro per gl iinterventi straordinari nel Mezzogiorno enelle zone depresse del centro-nord. —Per sapere -

premesso che all'epoca della costru-zione della centrale termoelettrica del-l 'ENEL di Rossano (Cosenza) in sede d idibattito parlamentare venne più volte ri-chiamata la necessità di garantire l'ap-provvigionamento di tale centrale con si-stemi che evitassero l 'inquinamento delmare, tenuto conto della alta vocazion eturistica della zona ;

considerato che successivamente tal evocazione turistica è venuta a concretiz-zarsi attraverso insediamenti important inel golfo di Sibari ;

considerato che con disposizione delMinistero del bilancio e della program-mazione economica è stato approntato unprogramma per la metanizzazione anchedi molte strutture urbane del Mezzo-giorno - :

a) quale sia esattamente la situazio-ne della centrale termoelettrica di Ros-sano;

b) per quale motivo, nonostante l'op-posizione del comune di Corigliano, s ipensa ancora ad approvvigionamenti digasolio, con certo danno per l'ambient ecircostante, nonostante la presenza in locodel metanodotto e l'impegno già emerso insede parlamentare ;

c) quali siano i programmi di am-pliamento di detta centrale, tenuta pre-sente la necessità di evitare ulteriori dan-ni alle promettenti e concrete vocazion iagro-turistiche della zona .

(3-05094)

RIPPA. — Al Ministro della sanità. —Per sapere se sia a conoscenza del fattoche il decreto del Presidente della Repub-blica 20 dicembre 1979, n. 761 + concernen-te il trattamento giuridico del personaledelle USL ha penalizzato illegittimamenteed in modo quasi esclusivo gli ufficial isanitari del meridione d'Italia. Infatti l 'al-legato n . 2 delle norme transitorie sanci-sce che gli ufficiali sanitari di comuni oconsorzi di comuni con oltre 20 mila abi-tanti e con almeno otto anni di serviziopresso pubbliche amministrazioni, venga-no classificati dirigenti, mentre quelli d icomuni inferiori a 20 mila abitanti acqui-siscono la posizione giuridica di vicediret-tore o aiuto .

In quest'ultima, posizione si vengono atrovare quasi tutti gli ufficiali sanitari(oltre il 95 per cento) del meridione, al-cuni dei quali occupano posti in comun iclassificati « stazioni di cure, soggiorno eturismo », e la cui popolazione anagraficarisulta inferiore a 20 mila abitanti, men-tre quella turistica raggiunge cifre eleva-tissime nel periodo estivo di oltre 100 milaunità, con indubbi rischi sanitari in man-canza di strumenti e stimoli operativiadeguati .

Premesso che il testo unico delle leggisanitarie 'stabilisce che l 'ufficiale sanitarioè dirigente dell'Ufficio sanitario comunalee consorziale, . e ' che la legge n . 833 del23 dicembre 1978, articolo 68, quarto com-ma, precisa che il personale è assegnatoalle USL nella posizione giuridica e fun-zionale corrispondente a quella ricoperta

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— 36136 —

Camera dei Deputati

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 NOVEMBRE 1981

nell'ente di provenienza, secondo tabell edi equiparazione di cui all 'articolo 47, ap-pare strano che sia stato posto nella po-sizione giuridica in peius l 'ufficiale sani-tario, dal momento che le tabelle di equi-parazione debbono produrre livelli o fa-sce non certamente inferiori e neanchesuperiori, ma esattamente « corrisponden-ti » con le attuali posizioni giuridiche efunzionali .

L'interrogante chiede pertanto di cono-scere quali siano gli intendimenti del Go-verno, affinché sia resa giustizia socialea questi sanitari che, con senso del dove-re e qualificazione professionale, dirigonouffici sanitari comunali che svolgono unruolo importante e di grande responsabi-lità sul fronte della salute pubblica.

(3-05095)

FIORI PUBLIO . — Al Presidente delConsiglio dei ministri e al Ministro di gra-zia e giustizia . — Per sapere se il Gover-no sia in possesso di notizie circa il man-cato invio alla Camera, da parte dell'auto-rità giudiziaria, degli atti relativi alla vi-cenda delle tangenti sul metano sovietico,.che coinvolge anche i comportamenti diun ex ministro .

Per sapere altresì quali provvediment iil Governo intenda autonomamente pren-dere per far piena luce su fatti che po-trebbero riguardare illeciti finanziamentia partiti politici .

(3-05096)

SILVESTRI, ZURLO, BROCCA E LUS-SIGNOLI . — Al Ministro degli affari este-ri . — Per sapere se il Governo è a cono-scenza delle dichiarazioni del President edel Salvador, Duarte, rilasciate ad un gior-nalista italiano ed apparse oggi sulle co-lonne de Il Tempo.

In particolare, per sapere se il Gover-no non intenda assumere iniziative uffi-ciali nei confronti di quel paese, in rife-rimento alle gravi dichiarazioni del suopresidente in ordine ad un presunto pa-rallelismo fra la situazione salvadoregna equella italiana.

Per conoscere, infine, le più recenti va-lutazioni del Governo sulla situazione sal-vadoregna, considerando che la sostanziale« comprensione » nei confronti della re-pressione militare, invece di favorire unaevoluzione democratica, sta determinand oun peggioramento della situazione anchenei riguardi della stessa Chiesa cattolicapiù che mai fatta bersaglio di continueviolenze .

(3-05097)

GAROCCHIO. — Al Ministro di gra-zia e giustizia. — Per conoscere –

premesso che per quanto riguardail carcere milanese di San Vittore :

a) nulla allo stato attuale risul-ta essersi fatto per pervenire alla sepa-razione delle detenute minorenni dalleadulte;

b) appare estremamente lento illavoro di ripristino di un raggio del car-cere da destinare ad infermeria (infatticontinua ad operare una piccolissima cel-la fatiscente ove è praticamente impos-sibile curare chicchessia) ;

c) era in corso una convenzionecon l'Ospedale Luigi Sacco per il rico-vero dei detenuti ammalati : questa con-venzione non appare essere mai statautilizzata –

quale sia il pensiero del ministrosui punti citati e se è stato concreta-mente avviato uno studio per una ri-strutturazione del carcere, come da in-dicazioni avanzate dall 'attuale direzione e,in linea di massima, accolte dal Mi-nistro.

Per conoscere inoltre lo stato delleindagini sui fatti accaduti in occasionedei trasferimenti del 22 settembre 1981 ,almeno per quanto riguarda la commis-sione d'indagine insediata dMl'amministra-zione.

Per conoscere, infine, quali decision isono state assunte per garantire, nei li-miti dal possibile, lo stato di salute de itre detenuti che stanno attuando lo scio -pero della fame.

(3-05098)

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Atti Parlamentari

- 36137 —

Camera dei Deputati

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 NOVEMBRE 198 1

INTERPELLANZ E

Il sottoscritto chiede di interpellare iMinistri, dell'agricoltura e foreste ',e :delcommercio con l 'estero, per sapere :

1) se - preso atto della contrazionequantitativa delle esportazioni italiane de iprodotti ortofrutticoli ed agrumari e de ilivelli di ricavi assolutamente inadeguat irispetto all'andamento dei costi di produ-zione, commercializzazione e tasso d'infla-zione - sia stato valutato dal Governo i lbisogno di sostegno delle esportazioni pro-cedendo al riequilibrio di tutta la politicaagricola ponendo termine alla mortificant esituazione di discriminazione in atto peralcuni prodotti ortofrutticoli ed agrumar icon irreparabile danno alle zone del me-ridione ;

2) quali sono gli orientamenti delGoverno per una efficace politica commer-ciale dei prodotti agricoli e per una pre-ferenza comunitaria, paragonabile in effi-cacia, per l'utile ed economico collocamen-to dei prodotti sul mercato comunitario ,a quella in vigore per altri prodotti agri-coli;

3) se s ' intende intervenire nel quadrodell'intera economia agricola del meridio-ne al fine di potenziare il collocamento deiprodotti ortofrutticoli ed agrumari anchenei mercati extracomunitari .

(2-01387)

« DEL DONNO » .

I sottoscritti chiedono di interpellar ei Ministri dell'industria, commercio e ar-tigianato e del lavoro e previdenza so-ciale, per conoscere i provvedimenti cheil Governo ha in animo di adottare - sulpiano produttivo ed occupazionale - aproposito della crisi verificatasi nel grup-po Pozzi-Ginori .

In particolare si chiede di conoscere :

1) se le dichiarazioni più volte resedai responsabili governativi sulla necessi -

tà di evitare la chiusura degli stabilimen-ti di Livorno, Laveno e Spoleto si sianotrasformate in fatti concreti ;

2) se corrisponda a verità che - i npresenza di una perdurante • situazione dicrisi - alcune aziende nazionali (e traqueste soprattutto l 'ENEL) abbiano ini-ziato ad ordinare all'estero (USA e Giap-pone) e - nel caso che le notizie abbia -no fondamento - se non si ritenga questoun motivo di ulteriore indebolimento del-la già traballante bilancia commerciale ;

3) se siano vere le notizie apparsesulla stampa circa l'interesse di operatoriprivati ad acquisire alcune strutture (Ri-chard Ginori di Livorno), a che puntosiano le eventuali trattative, quale sia i lpensiero del Governo al riguardo;

4) quali azioni siano state intrapre-se (a breve, medio, lungo periodo) persalvaguardare i livelli occupazionali .

(2-01388)

« LUCCHESI, MANFREm MANFRE-DO, BAMBI, BALESTRACCI,MEUCCI » .

Il sottoscritto chiede di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, perconoscere - con particolare riferimento a lsovrapporsi di fatti importanti (non certoomogenei, ma capaci, nella loro combina-zione, di accentuare tra l'altro fortementetutti i processi inflazionistici), incredibili ,nella gravissima situazione del paese edel bilancio statale, come la riduzione del -le imposte; cui si aggiunge, addirittura,l'incredibile « restituzione » di imposte gi àpagate, anche di quelle relative a reddit iannui fino a 30 milioni; mentre poi la ri-duzione e' la restituzione avvengono pro-prio alla vigilia delle feste natalizie, incoincidenza con la tredicesima mensilità(che già Einaudi sconsigliava, come fattor e« consumistico ») con la ovvia, fatale conse-guenza di accrescere non soltanto le spes ema sicuramente anche la corsa al rialzodei prezzi e quindi la corsa ad un accen-tuato processo inflazionistico - quale linea

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politica e quali provvedimenti di caratte-re generale il Governo intenda adottar e(forte della maggioranza del 60 per centoe della solidarietà dei 5 partiti sicura-mente democratici) anche appellandosi di-rettamente all'opinione pubblica, perché s ipossa finalmente frenare e bloccare « il

processo di crisi preordinata, imposta edesasperata », che da anni sta danneggian-do ed umiliando il paese, e minaccia or-mai di mettere in crisi le stesse istituzionidella libertà e della democrazia .

(2-01389)

« GREGGI » .

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