LA MOTIVAZIONE Psicologia Generale e Psicologia della Personalità Prof.ssa Francesca Pazzaglia.
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LA MOTIVAZIONE
Psicologia Generale e Psicologia della Personalità
Prof.ssa Francesca Pazzaglia
DOMANDE SULLA MOTIVAZIONE
1. Cos’è la motivazione?
2. Come definirla?
3. Ci sono fattori che contribuiscono a aumentare la motivazione?
4. Sono fattori interni all’individuo o di tipo ambientale?
La Motivazione è una rLa Motivazione è una risultante di molteplici isultante di molteplici componenticomponenti
1.1. motivazioni intrinseche: curiosità epistemica, motivazioni intrinseche: curiosità epistemica, competenza, autonomiacompetenza, autonomia
2.2. motivazioni estrinseche: utilità, rinforzo, incentivomotivazioni estrinseche: utilità, rinforzo, incentivo3.3. variabili cognitive: percezione di sé in rapporto al variabili cognitive: percezione di sé in rapporto al
compitocompito4.4. variabili affettive/valori: anticipazione di orgoglio o variabili affettive/valori: anticipazione di orgoglio o
vergogna, porsi delle mete/non essere vergogna, porsi delle mete/non essere completamente soddisfatti completamente soddisfatti come potrei migliorare come potrei migliorare
5.5. attribuzioni a successi e fallimentiattribuzioni a successi e fallimenti6.6. teorie del sé: intelligenza e personalitàteorie del sé: intelligenza e personalità
Definizione di motivazione
Una configurazione organizzata di esperienze soggettive
di origine intrinseca o estrinseca che consente di spiegare
l’iniziola direzionel’intensità
la persistenza di un comportamento diretto ad uno scopo.
Cosa significa:
configurazione organizzata di esperienze soggettive
La motivazione non può essere fatta risalire a un unico fattore. Affermare:
“Quell’alunno non è motivato a studiare”
è talmente generico da risultare banale.
Diverse componenti soggettive (interesse, emozioni, valori, credenze, conoscenze, aspettative) concorrono a formare ciò che chiamiamo “motivazione”.
MOTIVAZIONE
INTRINSECA ESTRINSECA
LIMITE:LIMITE: Non sono evidenziate le differenze fra motivazioni Non sono evidenziate le differenze fra motivazioni intrinseche intrinseche
a) a) innate (bisogni) innate (bisogni) b) b) mediate cognitivamente (obiettivi) mediate cognitivamente (obiettivi)
Esperienza di flussoEsperienza di flusso Csikszentmihalyi,1993
• Profondo coinvolgimento nella situazione, accompagnata da un’intensa concentrazione, in cui l’attenzione è focalizzata sullo svolgimento del compito, piuttosto che sui possibili risultati.
L’esperienza di flusso si accompagna e porta a:
• ad un feedback immediato circa l’efficacia delle proprie azioni;
• ad elevata concentrazione;
• ad un senso di controllo personale;
• ad una alterata percezione del tempo
Un’esperienza di flusso si può manifestare se la propria abilità è percepita come buona e il compito come adeguatamente difficile.
LA CURIOSITA’ EPISTEMICALA CURIOSITA’ EPISTEMICA Nasce dal BISOGNO DI CONOSCERE
Ruolo passivo dell’individuo
Ruolo attivo Ruolo attivo dell’ambientedell’ambiente
Importanza delle caratteristiche degli stimoli
PROPRIETA’ PROPRIETA’ COLLATIVECOLLATIVE
(Berlyne)
NOVITA’
COMPLESSITA’
INCONGRUENZA
Solo se l’intensità della stimolazione, o
discrepanza dell’informazione,
sono di livello medio ci può essere motivazione intrinseca di curiosità.
Limite: non è mantenuta la COSTANZA
Motivazione di Motivazione di effectanceeffectance
• Motivazione intrinseca a padroneggiare e controllare l’ambiente e le situazioni e a sentirsi competenti ed efficaci.
Presente fin dalla nascita.
MODELLO di HARTER MODELLO di HARTER (1978) (1978)La motivazione di effectance attiva nel bambino tentativi di
padronanza in:
AREA COGNITIVA
AREA SOCIALE
AREAFISICA
Se il bambino è sostenuto in questi primi tentativi di padronanza e ottiene rinforzi positivi, svilupperà un sistema di
autoricompensa, che renderà sempre meno importante l’approvazione esterna e gli consentirà di sviluppare obiettivi di
padronanza.
PERCEZIONE DI COMPETENZA
PERCEZIONE DI CONTROLLO
CONCETTO DI“SFIDA OTTIMALE”
MOTIVAZIONEINTERIORIZZATA
MOTIVAZIONE DI EFFECTANCEMOTIVAZIONE DI EFFECTANCE
Competenza percepita
*Percezione interna
di controllo
Competenza percepita
*Percezione interna
di controllo
Rinforzo positivo o approvazione di tentativi indipendenti di
padronanza*
Modellamento dell’approvazione*
Mancanza di rinforzo per la dipendenza
Rinforzo positivo o approvazione di tentativi indipendenti di
padronanza*
Modellamento dell’approvazione*
Mancanza di rinforzo per la dipendenza
Ansia nelle situazioni di padronanza
Ansia nelle situazioni di padronanza
Mancanza di competenza percepita
*Percezione esterna di
controllo
Mancanza di competenza percepita
*Percezione esterna di
controllo
PiacerePiacere
SuccessoSuccesso
Tentativi di padronanzaCognitivaSocialeFisica
Tentativi di padronanzaCognitivaSocialeFisica
FallimentoFallimento
Mancanza di rinforzo e/o disapprovazione dei tentativi di
padronanza*
Modellamento della disapprovazione*
Rinforzo della dipendenza
Mancanza di rinforzo e/o disapprovazione dei tentativi di
padronanza*
Modellamento della disapprovazione*
Rinforzo della dipendenza
RISULTATI POSITIVI RISULTATI NEGATIVI
Il modello proposto da Harter (1978)Il modello proposto da Harter (1978)
AUMENTAAUMENTA
DIMINUISCEDIMINUISCE
Interiorizzazione di • sistema di autoricompensa• obiettivi di padronanza
Interiorizzazione di • sistema di autoricompensa• obiettivi di padronanza
Il bisogno di approvazione esterna
diminuisce con lo sviluppo
Il bisogno di approvazione esterna
diminuisce con lo sviluppo
Dipendenza dall’esterno
• approvazione• obiettivi
Dipendenza dall’esterno
• approvazione• obiettivi
Il bisogno di approvazione esterna persiste o
aumenta con lo sviluppo
Il bisogno di approvazione esterna persiste o
aumenta con lo sviluppo
TEORIA DELL’AUTODETERMINAZIONETEORIA DELL’AUTODETERMINAZIONE(Deci e Ryan, 1985)
L’auto determinazione consiste nella libera scelta, svincolata da bisogni o forze esterne, di condurre un’azione.
L’ambiente sociale può promuovere l’autodeterminazione quando consente di
soddisfare:
COMPETENZA
AUTONOMIA
RELAZIONE
MMoottiivvaazziioonnii eessttrriinnsseecchhee ee rriinnffoorrzzii
La teoria del rinforzoLa teoria del rinforzo
Il rinforzo è quello stimolo capace di aumentare la frequenza di un determinato comportamento.
Un buon rinforzo dovrebbe essere:
CONTINGENTEVicino
temporalmente al comportamento da
rinforzare
SPECIFICORelativo ad un
ben determinato comportamento
CREDIBILE Non contraddetto
da prestazioni inadeguate
I rinforzi con tali caratteristiche sono I rinforzi con tali caratteristiche sono più efficacipiù efficaci perché perché maggiormente maggiormente compresicompresi, più , più memorabilimemorabili
e di maggiore e di maggiore iimpatto emotivompatto emotivo..
Tipologie di rinforzo
VICARIANTENon è dato al soggetto,
ma ad altri
CONTROLLANTEAppare come una forma di
coercizione esterna, che indirizza il comportamento
INFORMATIVOinforma su come si sta procedendo e sulla qualità della
prestazione
IL RINFORZO E’ SEMPRE EFFICACE?
No
Limiti della motivazione estrinseca (Lepper e al. 1973; 1975)
TEORIA DELL’IPERGIUSTIFICAZIONE:TEORIA DELL’IPERGIUSTIFICAZIONE:L’introduzione di un premio (rinforzo positivo) produce un calo della motivazione non appena l’aspettativa del premio viene a mancare
{Prospettiva dicotomica: motiv. estrinseca vs motiv. intrinseca}
TEORIA DEGLI SCRIPT:TEORIA DEGLI SCRIPT:SCRIPTSCRIPT: schemi conoscitivi, che rappresentano conoscenze
specifiche e organizzate sul come fare determinate cose.Anche ricevere il premio viene inserito nello script. La sua eventuale
assenza porterebbe ad essere riluttanti nel cominciare lo script
TEORIA DELL’AUTODETERMINAZIONE:TEORIA DELL’AUTODETERMINAZIONE: (Deci e Ryan, 1985)Il rinforzo è demotivante se vissuto come controllante, perché lede
il bisogno di autonomia. Non è demotivante se considerato informativo.
La teoria di AtkinsonLa teoria di Atkinson• La motivazione alla riuscita: misurare le La motivazione alla riuscita: misurare le
proprie abilità attraverso il raggiungimento proprie abilità attraverso il raggiungimento di successi in attività valutate come di successi in attività valutate come importanti.importanti.
• La motivazione alla riuscita dipende da La motivazione alla riuscita dipende da due due tendenze motivazionali contrapposte tendenze motivazionali contrapposte e indipendenti:e indipendenti:
tendenza al successotendenza al successo
scelta di compiti un po’ più difficili di scelta di compiti un po’ più difficili di quelli quelli
che si sanno già fare che si sanno già farericerca di adeguate strategie di studioricerca di adeguate strategie di studio
fiducia nella riuscita fiducia nella riuscita soddisfazione e aumento del desiderio di soddisfazione e aumento del desiderio di
imparare impararetendenza ad evitare il fallimentotendenza ad evitare il fallimento
scelta di compiti molto facili o troppo difficiliscelta di compiti molto facili o troppo difficiliconfusione relativa alla scelta delle strategieconfusione relativa alla scelta delle strategie
ansia e sentimenti di incapacità ansia e sentimenti di incapacità paura del fallimento ed evitamentopaura del fallimento ed evitamento
La motivazione si può calcolare in base ai seguenti tre fattori:
M: fattore individuale (personalità)P: fattore cognitivo (probabilità di successo)
I: fattore emotivo (emozione prevista)
• La tendenza al successo (TS) equivale a: TS = Ms x Ps x Is
• La tendenza ad evitare il fallimento (EF) equivale a: EF = Mf x Pf x If
• Motivazione complessiva (M): M = TS + EF
Modello di ATKINSON
Atkinson: stili di motivazione
La tendenza al successo e all’ evitamento del fallimento sono presenti, in misura diversa, in ogni individuo.
Incrociandosi fra loro danno origine a quattro tipologie di
persone:1.Over-strivers
alta tendenza al successo
alta tendenza ad evitare il fallimento
2. Success-oriented
alta tendenza al successo
bassa tendenza ad evitare il fallimento
3.Failure-avoiders
bassa tendenza al successo
alta tendenza ad evitare il fallimento
4.Failure-acceptors
bassa tendenza al successo
bassa tendenza ad evitare il fallimento
La teoria attributivaLa teoria attributiva
ATTRIBUZIONI
Interpretazioni spontanee sulle cause degli eventi.
CCllaassssiiffiiccaazziioonnii ddeellllee aattttrriibbuuzziioonnii
Modello di Weiner
• Locus of control cause interne vs. cause esterne
• Stabilità cause stabili nel tempo e nelle diverse
situazioni vs. instabili
• Controllabilità cause controllabili o meno dal
soggetto
Le attribuzioni possono essere distinte in base alle seguenti dimensioni:
PERCHE’ QUESTA CLASSIFICAZIONE è IMPORTANTE?
CORRELA CON IL SUCCESSO NELLO STUDIO.
OFFRE MODELLI INTERPRETATIVI PER TRATTARE CASI CON DIFFICOLTA’
Confronto tra attribuzioniConfronto tra attribuzioni e e
motivazione al successomotivazione al successo
Atkinson: la motivazione al successo è l’effetto di un’emozione anticipata di orgoglio.
Weiner: la motivazione al successo è una disposizione cognitiva, non affettiva.
La MaS si caratterizza per l’attribuzione dei successi ad una combinazione di impegno e abilità e l’attribuzione dell’insuccesso alla mancanza di impegno.
Weiner La motivazione ad evitare il f allimento si caratterizza, per l’attribuzione dei successi a f attori esterni, non controllabili, e dell’insuccesso a mancanza di abilità.
MOTIVAZIONE E TEORIE DEL SE’
C. Dweck
MODELLI MOTIVAZIONALI
pattern comportamentali significativi
Orientamento alla padronanza (mastery)
Orientamento all’impotenza (helpless)
OBIETTIVI Gli obiettivi che gli individui perseguono creano la struttura dentro la quale essi interpretano e reagiscono agli eventi.
Padronanza: in cui gli individui sono interessati ad accrescere le loro competenze
Prestazione in cui gli individui sono interessati ad ottenere giudizi favorevoli sulla loro competenza
Prova a definire la tua idea di intelligenza
Un ragazzo che si impegna poco e riesce bene è molto intelligente? Perché?
E’ possibile aumentare la propria intelligenza?
TEORIE DELL’INTELLIGENZA
Gli obiettivi che gli individui perseguono dipendono dalle teorie implicite sull’intelligenza
Teoria incrementale: : l’intelligenza si modifica e migliora con l’applicazione e l’esperienza
Teoria entitaria: l’intelligenza è un tratto stabile, una potenzialità data alla nascita e non modificabile
TEORIE DELL’INTELLIGENZA E OBIETTIVI
Teoria incrementale: : obiettivi di padronanza mirati a accrescere l’intelligenza
Teoria entitaria: obiettivi di prestazione atti a documentare l’intelligenza
TEORIE DELL’INTELLIGENZA E STILI ATTRIBUTIVI
Teoria incrementale: : attribuzione all’impegno
Teoria entitaria: attribuzione all’abilità
Costrutto di autoefficaciaBandura (1987)
Aspettative relative al controllo e alla probabilità di successo espresse prima
di eseguire una determinata azione
IMPORTANZA DEL SENSO DI AUTOEFFICACIA
AUTOEFFICACIAAUTOEFFICACIA
EMOZIONI
PENSIERO.
AZIONI