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Atti Parlamentari 13127 — Camera dei Deputat i VILI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 20 APRILE 198 0 RESOCONTO STENOGRAFIC O 147 . SEDUTA DI DOMENICA 20 APRILE 198 0 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTTI INDI DEL VICEPRESIDENTE FORTUNA INDIC E PAG. Missioni 1312 9 Interrogazioni e interpellanza (Annunzio) 13176 Risoluzione (Annunzio) 13176 Commissione parlamentare d'inchiesta sul- la strage di via Fani, sul sequestr o e l'assassinio di Aldo Moro e su l terrorismo in Italia (Sostituzione di un deputato componente) 13176 Comunicazioni del Governo (Seguito dell a discussione) : PRESIDENTE 13129, 13137, 13143, 13161 PAG . AGLIETTA MARIA ADELAIDE (PR) . . 1314 9 BAGHINO (MSI-DN) 13154 BIANCO GERARDO (DC) 1315 8 Bozze (PLI) 1314 3 CICCIOMESSERE (PR) 1313 7 CORVISIERI (Misto .Ind . Sin.) 1314 5 COSSIGA, Presidente del Consiglio de i ministri 1312 9 DI GIULIO (PCI) 1315 6 DUJANY (Misto-Mov. Dem. Pop.) 1313 8 INNOCENTI (DC) 1316 4 LABRIOLA (PSI) 13154

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Atti Parlamentari

— 13127 —

Camera dei Deputat i

VILI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 20 APRILE 1980

RESOCONTO STENOGRAFICO

147.

SEDUTA DI DOMENICA 20 APRILE 1980

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTTI

INDI

DEL VICEPRESIDENTE FORTUNA

INDIC E

PAG.

Missioni 1312 9

Interrogazioni e interpellanza (Annunzio) 13176

Risoluzione (Annunzio) 13176

Commissione parlamentare d'inchiesta sul-la strage di via Fani, sul sequestroe l'assassinio di Aldo Moro e sulterrorismo in Italia (Sostituzione diun deputato componente) 13176

Comunicazioni del Governo (Seguito delladiscussione) :

PRESIDENTE 13129, 13137, 13143, 13161

PAG .

AGLIETTA MARIA ADELAIDE (PR) . .

1314 9BAGHINO (MSI-DN) 13154BIANCO GERARDO (DC) 1315 8Bozze (PLI) 1314 3

CICCIOMESSERE (PR) 1313 7CORVISIERI (Misto .Ind . Sin.) 1314 5

COSSIGA, Presidente del Consiglio de iministri 1312 9

DI GIULIO (PCI) 1315 6

DUJANY (Misto-Mov. Dem. Pop.)

1313 8

INNOCENTI (DC) 1316 4

LABRIOLA (PSI) 13154

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PAG. PAG .

MAMMÌ (PRI) 13148 RIZ (SVP) 1313 8

MILANI (PDUP) 13140 SULLO (PSDI) 1316 1

PANNELLA (PR) 13165.

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. Votazione per appello nominale .

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. 1316 8PAllAGLIA (MSI-DN) 13167

REGGIANI (PSDI) 13151 Ordine del giorno della seduta di domani 13176

SEDUTA PRECEDENTE : N. 146 - SABATO 19 APRILE 1980

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La seduta comincia alle 10 .

ZOPPI, Segretario, legge il processoverbale della seduta di ieri .

(È approvato) .

Missioni .

PRESIDENTE . Comunico che, a nor-ma dell 'articolo 46, secondo comma, de lRegolamento, i deputati Achilli, Almiran-te e Mancini Giacomo sono in mission eper incarico del loro ufficio .

Seguito della discussione sullecomunicazioni del Governo .

PRESIDENTE . L'ordine del giorno re-ca il seguito della discussione sulle co-municazioni del Governo .

Ha facoltà di parlare l'onorevole Pre-sidente del Consiglio .

COSSIGA, Presidente del Consiglio deiministri. Signor Presidente, onorevoli de-putati, questo dibattito ha visto emergere,pur nella diversità dei giudizi e delle po-sizioni che sono state espresse, una co-mune, generale consapevolezza della gra-vità e della urgenza dei problemi che i lnostro paese è chiamato ad affrontarenel momento presente e che l'intera co-munità nazionale deve affrontare unita-riamente . Dagli interventi degli onorevolideputati che hanno preso la parola sull edichiarazioni del Governo, io e i mieicolleghi del Gabinetto trarremo utili eimportanti indicazioni per l'opera che c iapprestiamo a porre in essere : per que-sto contributo, che testimonia la centra -

lità del Parlamento e la sua essenzialefunzione nella vita del nostro paese, vo-glio sinceramente ringraziare gli onore-voli deputati che sono intervenuti .

Il dibattito che si è concluso ha di -mostrato, se mai ve ne era la necessità,che di fronte ai gravi problemi esisten-ti, l'impegno delle forze politiche sipone con una profonda consapevolezzadella situazione e con la volontà piena difarvi fronte in modo concreto e imme-diato .

Il Governo che ho l'onore di presiede-re si è formato con spirito realistico, pergarantire stabilità e governabilità al paes ein un momento così difficile per le con-dizioni interne e per quelle internazionali ,e per impedire il rischio di un ulterioreindebolimento del tessuto democratico :questo è stato l ' impegno leale e responsa-bile dei partiti che hanno costituito l amaggioranza di Governo, questa la realtàpolitica emersa dall 'accordo.

È un Governo di coalizione alla defi-nizione del cui indirizzo politico e pro -grammatico hanno dato – come ho gi àavuto modo di affermare – il loro contri-buto i partiti che costituiscono la mag-gioranza. Ciascuno di essi è portatore dipropri valori, di una propria concezione edi un proprio disegno politico complessi-vo: essi hanno convenuto su un giudiziocomune circa l'attuale situazione del paes ee su una proposta programmatica per af-frontarla in modo adeguato alle esigenzedel momento .

Ho detto al Senato, e mi pare oppor-tuno ripeterlo qui, che non appartiene a lGoverno, se non in casi eccezionali dellastoria di un paese, essere l 'espressione elo strumento di fondazione di un regim epolitico e cioè di un assetto completo ecomplessivo di rapporti civili, sociali e po-

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litici che realizzino un modello di società .Tanto meno appartiene a un Governo cheoperi nel quadro della nostra Carta costi-tuzionale, che già definisce il modello po-litico-istituzionale del nostro paese, alquale tutte le forze costituzionali di que-sto Parlamento hanno fatto e fanno rife-rimento .

I partiti che concorrono alla formazio-ne della maggioranza parlamentare hannola comune volontà di governare il paesesul piano concreto dell 'attuale realtà, ci-vile e politica. Una volontà che discendedal comune sentire intorno ai fondamen-tali ideali di libertà e democrazia, di pa-ce e di progresso ; dal comune sentire i nordine al dovere di passare da una fas edi tregua politica ad una fase di più in-cisivo impegno sul piano della stabilità ,di un Governo di garanzia e quindi dell aesigenza di un accordo politico su u nprogramma di intervento e di azione . Unimpegno che si intende e si conferma aper-to ad ogni necessario ed utile confront oe contributo nello spirito della solidariet ànazionale .

Il Governo che ne è nato, come è sta-to giustamente rilevato dall'onorevole Pic-coli, si presenta quindi composto nel qua-dro della solidarietà nazionale, dotato diuna sua maggioranza, aperto al confronto ,ma responsabile per se stesso .

La decisione del PSI, così come quell adel PRI e della DC, ha consentito - cos ìcome ha ricordato in questo dibattitol'onorevole Craxi - alla legislatura di po-ter avanzare, al paese di poter contare s uuna maggiore stabilità governativa che s ipropone di sviluppare l'offerta di una ga-ranzia e non il principio di una ulterioreinvoluzione .

L 'azione del Governo non si presente-rà con carattere di esclusività né nel Par -lamento né nel paese: e per questo, anchedi fronte alla volontà, espressa e ribadita ,pur con diversità di argomentazione da lPCI, dal PSDI e dal PLI di collocarsi all aopposizione, continuiamo ad auspicare chealla nostra ribadita disponibilità al con-fronto risponda una uguale volontà altrui ,un confronto anche serrato, ma costrutti-vo sul piano politico e parlamentare, non

viziato da posizioni di parte, ma rivolt osoltanto all ' interesse superiore del paese ,delle sue istituzioni, della domanda di so-luzione dei problemi che sale prepotente -mente da tutte le componenti nelle qual isi articola la variegata realtà della nostrasocietà nazionale, che è una società viva ,fatta di donne, di giovani, di lavoratori, d iimprenditori, di cittadini che hanno datoe danno al paese il loro contributo e l aloro opera .

D'altra parte il dibattito ha confer-mato che una disponibilità verso tale con-fronto non è pregiudizialmente assente : ilGoverno si muoverà in modo da consen-tirne ogni più opportuno sviluppo nell'in-teresse generale .

Il PCI, per la sua grande forza rappre-sentativa e il suo vasto collegamento conil paese, per il senso di responsabilità na-zionale da esso dichiarato e testimoniatoanche in altri momenti della nostra vit acivile in collegamento con le altre forz ecostituzionali, per la sua partecipazionealla politica di solidarietà nazionale, è de-stinatario di questo nostro auspicio .

Lo sono il PSDI e il PLI per le lorotradizioni di solidarietà democratica, d itestimonianza operosa, di grandi ideali d ilibertà, di progresso e di riferimento agliinteressi nazionali, che sono loro propri .

Verso questi partiti, nel pieno rispett odella scelta da essi operata di collocars iall'opposizione, questo Governo, nello spi-rito della solidarietà nazionale, non rinun-zia ad operare in modo aperto, intenden-do la maggioranza parlamentare alla qua -le si riferisce istituzionalmente non com eun momento chiuso e definito, ma comeun punto di riferimento dal quale muove-re sulla linea del dialogo e del confronto .

Un Governo con una sua maggioranz aè un centro di riferimento più credibil enella vita politica ed istituzionale proprioanche per quei collegamenti e riferimentiche debbono essere ricercati nel Parla-mento e nel paese, anche al di fuori del -la maggioranza, in rapporto al caratter edialettico della pratica democratica ed i nrelazione a quei problemi che, attenend oin modo incontrovertibile all'interesse nazio-nale unitariamente considerato, non pos-

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sono non trascendere le distinzioni fra l amaggioranza e l'opposizione .

Per quanto riguarda gli annunciatiprovvedimenti relativi all'organizzazionedella Presidenza del Consiglio, va chiarit oche i provvedimenti stessi fanno parte -né potrebbe essere altrimenti - di un di -segno globale secondo il quale il Gover-no intende riordinare l'intera amministra-zione centrale dello Stato .

Sui problemi della giustizia, da partedi alcuni si è osservato che non sarebbestato mai presentato al Parlamento il pia -no della giustizia, come se questo potes-se essere qualcosa di diverso dai dise-gni di legge presentati e da quelli prean-nunciati sulle diverse materie . In realtà ,si è parlato di piano, per sottolineare ilcarattere necessariamente coordinato, at-tese le reciproche connessioni, dei var iprovvedimenti .

Tale piano ha la sua prima scelta qua-lificante nel nuovo codice processuale pe-nale, trova le sue prime implicazioni neiprovvedimenti per la « depenalizzazione »di talune fattispecie e per la rivitalizzazio-ne del giudice conciliatore, anche essi gi àdavanti alle Camere, nella riforma dell agiustizia minorile, del gratuito patrocini oe nella riforma del processo civile gi àpronte per essere presentate .

Quanto all'estensione del rito del la-voro ad altre controversie, debbo preci-sare che l'intendimento del Governo no nè per una meccanica applicazione di tal especiale procedura ad altre materie, ma,piuttosto, per uno snellimento dell'ordina-rio procedimento civile, che tenga cont odella particolarità di alcune specie di con-troversie ispirandosi ai princìpi informa-tori del rito del lavoro, e facendo ovvia-mente tesoro dell'esperienza tratta dai pri-mi anni di applicazione di tale rito spe-ciale .

Sulla posizione del pubblico ministero ,soprattutto nella prospettiva del nuovoprocesso penale, il Governo ribadisce, d aun lato, la esigenza di una sempre piùaccentuata professionalità, che appare con-seguibile solo attraverso una più netta se-parazione dall 'esercizio della funzione giu-dicante. e dall'altro la necessità di un

coordinamento nella elaborazione di comu-ni linee di politica criminale da parte del-le procure, realizzabile attraverso l'auspi-cata istituzionalizzazione di rapporti tra leprocure della repubblica e tra le procuregenerali .

Tutto ciò, come è evidente, non contra-sta minimamente con la necessità che i lpubblico ministero sia e resti ispirato nel -la sua azione ad imparzialità e a fini digiustizia . Quanto, poi, alla proposta dimodificare la disciplina del procediment odiretto alla grazia, poiché ogni interpreta-zione è legittima, meno quella che muov eda una capziosa distorsione di ciò che èstato affermato, ripeto che le forze poli-tiche della maggioranza hanno convenutosulla opportunità, al solo fine di agevola -re il dissociarsi dai delitti di terrorismoe dagli altri delitti della criminalità orga-nizzata, di porre allo studio una nuov adisciplina del procedimento diretto all agrazia, fatte salve le prerogative del Capodello Stato .

In tali dichiarazioni risultano assoluta -mente inequivocabili, almeno per chi nonvoglia equivocare, sia le finalità di que-sto intento, sia l'oggetto, che è il proce-dimento, cioè i casi nei quali può essereavanzata la domanda o la proposta e l emodalità dell'istruttoria, sia la circostanz ache non si intende minimamente incideresulla prerogativa costituzionale del Presi -dente della Repubblica .

In tema di ordine pubblico il Gover-no ribadisce il suo intento di far frontealla attuale situazione con una decis aazione in sede amministrativa tesa al coor-dinamento e al potenziamento delle forzedi polizia. Tale intento, se esclude che si anei programmi del Governo di assumereiniziative legislative in questa materia ,non esclude peraltro che continui l'esamedelle iniziative legislative già sottopostealla approvazione del Parlamento .

Per quanto riguarda la relazione alParlamento sui fermi operati dalle forzedell'ordine, posso assicurare che il mini-stro dell'interno provvederà in proposit onei prossimi giorni .

La relazione esporrà i dati relativi al -la concreta attuazione della normativa a

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tutto il 15 aprile, comprensivi, quindi, an-che del primo bimestre decorso dall'ado-zione del decreto-legge . Il ritardo non ècerto dovuto a mancanza di riguardo ver-so le Assemblee parlamentari, ma al fat-to che i dati relativi ai primi tempi appa-rivano scarsamente significativi, atteso ch eall'applicazione dell 'istituto, che introduceelementi di novità nell'ordinamento giuri-dico - con profili di indubbia delicatezza- isi è proceduto con estrema cautela edopo una accurata valutazione interpreta-tiva e quindi praticamente solo quandol'orientamento del Parlamento si era de-lineato in senso favorevole alla conver-sione anche della norma sul fermo di po-lizia preventivo .

Sul tema delle regioni a statuto spe-ciale, sempre iin questo dibattito che horicordato, confermo che le peculiarità d itali regioni sano ben presenti al Gover-no, tanto che si sta procedendo alla re-visione delle norme di attuazione degl istatuti speciali, appunto per aggiornarle ,anche in relazione ai nuovi poteri confe-riti alle regioni di diritto comune .

Nelle dichiarazioni programmatiche horicordato l'accordo tra la Comunità euro-pea e la Iugoslavia . Qui aggiungo che ci òconcorre a determinare una situazione d iparticolare importanza per il rilancio d iTrieste, che pone questa città in condizio-ne di favore rispetto ad ogni altra area ,sia verso il mercato europeo, sia versoquello iugoslavo .

Sono note le preoccupazioni sulla ubi-cazione della zona mista . Quando non sia-no strumentali ed estremizzate, quest epreoccupazioni devono trovare una rispo-sta seria: per questo il Governo intendeportare a termine scrupolosamente gli stu-di di fattibilità, così come scrupolosamen-te intende attenersi al trattato di Osimo .

Per la riforma dell 'editoria, il Governoconferma che la soluzione deve trovarel 'incontro di un ampio arco di forze po-litiche, sociali, imprenditoriali e culturali .Il Governo, in particolare, si sente impe-gnato perché siano resi operanti, per quan-to possibile in tempi brevi, i contenut idel decreto legge, evitando che si creino

vuoti nella continuità delle procedure gi àiniziate .

Le osservazioni critiche, le richieste dichiarimenti, le perplessità manifestate d anumerosi colleghi intervenuti nel dibattito ,mi inducono a ritornare sull'impostazion edel programma economico del Governo ,con l'intento di contribuire a meglio chia-rire il pensiero e la volontà del Governostesso .

Il Governo ribadisce l'esigenza di av-viare a rapida soluzione i problemi speci-fici già individuati nelle dichiarazioni pro -grammatiche e, soprattutto, di conseguireuna decisa riduzione del tasso e delleaspettative di inflazione, per prospettarepoi un insieme di azioni necessarie a con-seguire gli obiettivi di fondo che esso siè proposto .

A chi chiede che la politica economic asegni una svolta incisiva, occorre direche ciò può essere realizzato soltanto ope-rando giorno per giorno con coerenza efermezza nell'uso degli strumenti indicatirispetto agli obiettivi fissati, sia per l 'im-mediato che per il futuro . Ciò però richie-de la convergenza più ampia delle forzesociali ed un impegno continuo delle for-ze politiche della maggioranza, aperte a icontributi che possono venire dalle altr eforze parlamentari ; allora sarà possibilesfruttare tutte le occasioni offerte dallacrescente integrazione internazionale e ri-baltare gradualmente le condizioni chehanno rallentato e squilibrato il process odi sviluppo negli ultimi dieci anni .

In tal senso l'equilibrio della bilanci adei pagamenti e la lotta all'inflazione son osolo degli obiettivi intermedi, una premes-sa per una politica economica che punt ia realizzare concretamente una crescitaequilibrata e duratura e quindi a dareprospettive credibili ai giovani disoccupa -ti e a superare e risolvere i problemi delMezzogiorno .

Le più recenti proiezioni di finanz apubblica mantengono un tono moderata-mente espansivo . In questo contesto, lapolitica monetaria e creditizia avrà lo spa-zio suficiente per non far mancare al set-tore delle imprese il credito occorrente

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a finanziare gli investimenti e, quindi, unosviluppo non inflazionistico .

Resta a tutti chiaro che tale imposta-zione potrà essere mantenuta soltanto co nun impegno convergente, non solo delGoverno, ma anche del Parlamento, e so-prattutto potrà essere riconfermata uni-camente se la fiammata inflazionistica sar àsmorzata da articolati ed incisivi inter-venti sui fronti del costo dei fattori edella loro produttività .

Il concordare e il dare operatività a dun tale insieme di interventi è affidato a dun rapporto nuovo con le forze sociali .

È comunque precisa volontà del Gover-no quella di non venir meno al proprioruolo di guida responsabile : il Governo ,come ho detto, intende determinare, nelbreve periodo, un significativo conteni-mento nella crescita dei prezzi, sollecitan-do quei comportamenti che consentano d iconseguire questo obiettivo, evitando ca-dute di occupazione .

Per perseguire questa politica, il Go-verno intende schierare momento per mo-mento tutta la strumentazione disponibile ,articolandone l 'utilizzo e graduandone l ' in-tensità sull'andamento che assumeranno l evariabili la cui interrelazione contribuiscea determinare il conseguimento degli obiet-tivi richiamati : il tasso di cambio, la com-petitività internazionale, il livello, la na-tura qualitativa e la localizzazione territo-riale degli investimenti .

Alla disponibilità degli interlocutori po-litici ed economici resta affidata la nostrapossibilità di ampliare meglio, graduando -la, la strumentazione disponibile.

Ancora in tema di politica economicaqualche breve cenno su alcuni temi emer-si con particolare evidenza nel dibattito .

Francamente non mi sono sembrati de ltutto pertinenti gli accenni critici mossiin ordine alla scarsa attenzione con l aquale il Governo intenderebbe guardare alMezzogiorno . Essi infatti hanno soprattut-to mancato di rilevare l'indicazione, rite-nuta qualificante dal Governo, che richia-ma la necessità di affrontare il problemadel riequilibrio territoriale, facendo con-vergere su di esso non solo e non tant ol'intervento straordinario, ma tutta la po -

litica industriale e più in generale le azio-ni di sostegno e guida degli investiment iprivati .

In tale ottica muovono infatti specifi-camente : la prevista riforma della Cassaper il mezzogiorno e l 'aggiornamento del-la legge sulla ristrutturazione e riconver-sione industriale, che non vuole perdern ei connotati fondamentali di strumento pro-grammatorio, quanto eliminarne le stroz-zature .

Per quanto concerne i problemi dellaoccupazione femminile, va rilevato che l alegge sulla parità ha in gran parte elimi-nato le distorsioni che rendevano inegualela posizione della donna di fronte al la-voro. Rimane il problema degli sbocchioccupazionali, che per le donne si pre-senta in modo più acuto . Tale problema,d 'altra parte, riguarda non solo le forz efemminili, ma i giovani nel loro comples-so e trova il momento di maggiore inte-resse da parte del Governo nella propo-sta di creazione dell'agenzia del lavoro .

Molti interrogativi sono stati posti in-torno a tale proposta: nei limiti in cu ipuò articolarsi un discorso programmati-co, non mi pare possa definirsi una « sca-tola vuota » . Si è accennato con chiarez-za ad « un organismo di gestione », capac edi iniziative finalizzate alla creazione di« forme di impiego » sia di lavoratori giàprecedentemente occupati sia di giovan ialla prima esperienza, orientate ad un adefinitiva utilizzazione nel sistema produt-tivo: non si pone quindi la possibilità cheil rapporto con l 'agenzia possa suscitareaspettative di trasformazione del rapportostesso in lavoro a tempo indefinito . Quan-to sopra richiama piani straordinari diintervento, da articolarsi area per area,mentre la « filosofia » stessa dell'agenzia, piùancora che le pur necessarie compatibili-tà finanziarie, indicano come obiettivo in-termedio un parallelo risparmio di risorseoggi destinate al sostegno delle situazionidi crisi occupazionale .

Grande interesse ha suscitato il temadell'energia ed in particolare il problemadelle centrali nucleari . Il programma diGoverno può forse deludere chi si atten-deva semplicisticamente una definizione di

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obiettivi quantitativi a breve e medio ter-mine: tali obiettivi, a parere del Gover-no, devono invece più correttamente deri-vare da un rapido aggiornamento del pia -no energetico nazionale, aggiornament oche raccolga i contributi dì tutte le partìinteressate .

Il Governo, responsabilmente, si è pro -posto come obiettivo concreto quello diprocedere, parallelamente all 'aggiornamen-to del piano energetico nazionale, a com-pletare rapidamente gli studi e le inda-gini per determinare le suscettività deisiti, operazione ovviamente necessaria, ri-tenendo questa l'unica via per dare, avvi-cinandone i tempi di definizione e docu-mentandolo al meglio, un contributo se-rio alle scelte che tutti assieme dovrem ofare.

Sui problemi riguardanti le partecipa-zioni statali, la crisi del settore chimico ,la riforma dell'azienda ferroviaria e la po-litica agricola, come su altri aspetti par-ticolari il Governo ritiene di aver giàchiarito la propria posizione nel comples-so del dibattito.

È stato fatto anche cenno alle conse-guenze che la recente sentenza della Cort ecostituzionale potrà determinare sullo svi-luppo dell'edilizia pubblica. Come è noto ,il Governo si è impegnato a fornire en-tro maggio proposte di modifiche dell enormative abrogate dalla Corte .

La linea-guida del Governo tenderà aricercare un equilibrio tra i princìpi affer-mati dalla Corte e che sono ormai i prin-cìpi come noi li dobbiamo leggere nellaCostituzione, e l'esigenza di restituire ca-pacità operativa alla pubblica amministra-zione, senza precludersi con ciò alcun ostrumento coerente con il ribadito princi-pio costituzionale .

Per la predisposizione dei più impor-tanti provvedimenti economico-sociali i lGoverno non mancherà di avvalersi dell aattività di consulenza e di collaborazionedel CNEL come qui da più parti sugge-rito. Mi sembra doveroso dare atto alCNEL dell'impegno che ha dimostrato, i nquesti ultimi tempi, nell'esame di tem idi grande rilevanza sui quali ha fatto per -

venire al Governo ed al Parlamento do-cumentati pareri e proposte.

Il Governo ribadisce, peraltro, l 'esigen-za che un progetto di riforma del CNELsia predisposto al più presto sulla basedelle stesse indicazioni che il Consigliovorrà definire al fine idi rendere l 'organi-smo ancor più rappresentativo della nuo-va realtà produttiva e sociale del nostropaese.

Con una certa enfasi è stato posto i lproblema delle nomine bancarie : al di làdi inutili polemiche vorrei ricordare ch ela risoluzione parlamentare, con la qualesi è recentemente affrontato il problema ,è estremamente esplicita, così come estre-mamente esplicito è stato il mio richiamoad essa in sede di dichiarazioni program-matiche .

Per quanto concerne la situazione in-ternazionale, non posso che condividere l evalutazioni relative alla sua gravità e com-plessità, sulla quale mi sembra che il Go-verno non è stato né poco chiaro, né re-ticente – valutazioni che sono state for-mulate dagli onorevoli deputati intervenu-ti nel dibattito, in piena consonanza, de lresto, con analoghe specifiche valutazion iche avevo premesso alla esposizione pro -grammatica della politica estera del Go-verno .

In ordine a questo contesto preoccu-pante è stato qui fatto riferimento alruolo dell'Europa, che deve esprimere un asua specifica soggettività, in un impegnopermanente per la pace e per lo sviluppo,in solidarietà ed in sintonia con gli ana-loghi obiettivi degli Stati Uniti d'Americae degli altri paesi occidentali .

Questo ruolo dell'Europa, nella fase in-ternazionale attuale, si esplica nelle inizia-tive articolate e realistiche che i Noveassumono nelle loro posizioni verso il re -sto del mondo, al fine di apportare unvalido contributo all'auspicato componi -mento dei conflitti ed alla salvaguardia delprocesso di distensione . La proposta euro-pea per un Afghanistan neutrale non alli-neato, come l 'azione dei paesi della Comu-nità europea nella capitale dell'Iran attra-verso i passi congiunti dei nostri amba-sciatori presso il presidente della Repub-

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blica Islamica, costituiscono autonome ini-ziative di pace dei Nove. Ciò che in que-sto difficile momento l'Italia può fare, eche il Governo è per parte sua ferma-mente intenzionato a fare, è di operar eattivamente ed incessantemente in questadirezione, insieme ai partners della Comu-nità europea, per non lasciare inesploratanessuna via alla ricerca di proposte e diiniziative atte a ridurre ,la tensione inter -nazionale .

All'esigenza di un esame approfondit oe continuativo del nostro atteggiamento edegli ulteriori passi da compiere per l aquestione degli ostaggi a Teheran, in soli-darietà con il governo ed il popolo ame-ricano, corrisponde la consultazione fra inove ministri degli esteri, che avrà luog oa Lussemburgo martedì prossimo, come ,se sarà necessario, in ogni altra loro suc-cessiva occasione di incontro .

Che il ruolo dell'Europa trovi crescentericonoscimento nel mondo grazie a con-crete attività, iniziative ed assunzioni d iresponsabilità comuni da parte dei Nove ,è dimostrato dalla realtà stessa degli avve-nimenti di questi giorni .

Il ministro degli esteri del Giapponeandrà infatti a Lussemburgo come da lu irichiesto, in connessione con la riunion ecomunitaria, per incontrarsi con il Presi -dente italiano di turno, al fine di un'ap-propriata concertazione dell 'atteggiamentodi Tokyo con quello dei Nove. Del pari, inquesti giorni, allo stesso scopo, vi è unintenso scambio di comunicazioni con i lgoverno canadese .

Attendiamo di conoscere, in tutte l eloro implicazioni ed i loro seguiti, le ri-sultanze dei colloqui che il presidente de -gli Stati Uniti ha condotto col presidenteegiziano Sadat e col primo ministro israe-liano Begin a Washington in questi giorni ,nella sua perseverante opera di pace e d icomponimento dei problemi medio-orien-tali .

Al tentativo di Camp David non è ma ivenuto meno l 'appoggio dei popoli euro-pei. Insieme a tutti gli altri paesi dell aComunità, siamo disponibili a riconoscerela validità di ogni schema inteso a fa rcompiere passi avanti sulla via di quella

sistemazione globale e giusta in mediooriente che è indispensabile . A tale scopo ,se nonostante gli incontri di Washington emalgrado la data limite di fine maggi oper i negoziati egizio-israeliani permarràuna situazione caratterizzata dall'incertezzadegli sviluppi futuri, i Nove saranno delpari disponibili a dare il loro contribut odi iniziative realistiche e costruttive . Que-ste, sempre rivolte ad una soluzione glo-bale, si debbono fondare sui princìpi san-citi dalle risoluzioni del Consiglio di sicu-rezza. Princìpi cioè che, in una prospet-tiva negoziale, debbono presiedere al com-portamento di tutte le parti, di Israelecome dei paesi arabi e dell'Organizzazioneper la liberazione della Palestina : il dirit-to di tutti gli Stati della regione di viverein pace entro frontiere sicure, riconosciu-te e garantite, nel presupposto del recu-pero da parte non solo dell'Egitto, maanche di tutti gli altri Stati arabi, dell'in-tegrità territoriale .

Attraverso una effettiva solidarietà oc-cidentale, l'Italia continuerà a concorreread ogni iniziativa per Ia soluzione dell ealtre crisi in atto .

In relazione a quella per l 'Afghanistaned alle conseguenze di una così grave ini-ziativa sovietica di destabilizzazione regio-nale, conseguenze che potranno essere eli -minate solo con la realizzazione della riso-luzione delle Nazioni Unite sul ritiro dell etruppe straniere da quel paese, è stat odibattuto anche in questa aula il proble-ma del significato politico dei giochi olim-pici, che nell'attuale situazione dovrebber osvolgersi a Mosca nella prossima estate .

Ho ascoltato le osservazioni svolte e l evalutazioni espresse in proposito, consta-tando che molte di esse coincidono so -stanzialmente con quelle del Governo, ne lmomento attuale, da me esposte anche i nsede di replica nel dibattito al Senato .

Nella esposizione programmatica dellapolitica estera del Governo ho affermat oche ogni nostro sforzo è necessario, si aper evitare la paralisi del processo di di-stensione, sia per salvaguardare, le comu-ni aspettative di pace e cooperazione inter-nazionale, in una prospettiva di reciprocacomprensione e stabile intesa, anche nei

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confronti dei paesi emergenti . Ho anchesottolineato l'importanza che il Govern oattribuisce alla preparazione della riunio-ne sul seguito che dovrà avere la Confe-renza per la sicurezza e da cooperazione i nEuropa, prevista a Madrid . A nostro av-viso, questa acquisterà un più ampio si-gnificato politico ai fini della distension ese, oltre alla verifica dello stato di effetti -va realizzazione delle disposizioni dell'Att ofinale di Helsinki, si potrà compiere u napprofondito esame delle possibilità diconcordare misure anche relativament eagli aspetti della sicurezza con progress iequilibrati in tutti quelli che vengono de -finiti, nel linguaggio internazionale, i « tr ecesti » .

I nostri sforzi sono del pari pienamen-te corrispondenti alla consapevolezza del-la drammatica intensità che caratterizzaun'altra esigenza prioritaria, quella di addi-venire sollecitamente a concrete misure d idisarmo, nucleare e convenzionale . L' Ita-lia è perciò attivamente impegnata ne inegoziati di Vienna per la riduzione bilan-ciata delle forze convenzionali in centroEuropa, ed appoggia la proposta per unaconferenza per il disarmo in Europa dal -l 'Atlantico agli Urali, il cui mandato do-vrà essere negoziato nell 'ambito del pro-cesso CSCE .

Nel più vasto contesto del sistema so-cietario delle Nazioni Unite, alcune speci-fiche proposte sono state anche recente -mente avanzate da parte italiana al Co-mitato per il disarmo di Ginevra, al finedi porre sotto controllo e limitare il cre-scente volume di trasferimenti di armiconvenzionali .

Quanto alle necessarie misure di disar-mo e di limitazione degli armamenti nu-cleari, ho già ricordato il fermo appoggioitaliano ai trattati SALT II, quale premes-sa per gli sviluppi, che auspichiamo pros-simi, in tema di SALT III . L'Italia è de lpari favorevole alla conclusione di un trat-tato sul divieto totale degli esperiment inucleari, anch 'esso in discussione a Gi-nevra .

In relazione alle aspettative, emersenel dibattito, per una sollecita edificazio-ne europea, posso confermare il massimo

impegno del Governo ad operare, speci enell'attuale esercizio di presidenza, perch ésia realizzata una migliore unitarietà diindirizzo dell 'azione comunitaria, che do-vrà essere sempre più finalizzata a costrui-re e potenziare politiche comuni nei set -tori di importanza fondamentale per l'av-venire dell'Europa. Il nostro impegno prio-ritario è di favorire nelle Comunità unclima di maggiore coesione, necessario pe rridare dinamismo all'ideale europeo, ne lduplice momento della cooperazione poli-tica e dell'integrazione economica . Tengoinoltre a sottolineare che, proprio per evi -tare ritardi ,e inadempienze nel recepimen-to delle norme comunitarie nell'ordina-mento interno, si è ritenuto di conferir emaggiore concretezza ed incisività ai po-teri di coordinamento del Presidente delConsiglio, con la previsione, a tal fine, d iun apposito ufficio .

In merito al vertice dei sette paesimaggiormente industrializzati, vorrei so-prattutto dissipare le incertezze e fugare idubbi affiorati in taluni interventi sull areale natura di queste riunioni . Con essenon si tendono certo creare contrapposi-zioni geo-politiche o di cartello ; ci si pro-pone, al contrario, di ricercare soluzioniconcertate a problemi che superano l esingole possibilità di intervento nazional ie di definire una strategia unitaria pe runa crescita più equilibrata sia delle demo-crazie industriali che dei paesi in via d isviluppo. È infatti convinzione del Go-verno italiano che, in un mondo carat-terizzato da una sempre più accentuata in-terdipendenza i sistemi industriali avan-zati e le economie dei paesi emergenti, i lproblema dello sviluppo economico debbaporsi e trovare una soluzione in un con -testo di globalità. Sarebbe assai pericolosose così non fosse . Si ripeterebbero infattila spirale recessiva e gli effetti destabiliz-zanti succeduti alla crisi petrolifera del1973-74 e alla cui formazione non fu estra-nea l 'ansia miope, che allora prevalse, d ivoler risolvere i problemi trasferendoli su -gli altri, spesso sui più deboli .

Le considerazioni svolte sullo sviluppodei rapporti con i paesi del terzo mondoconsentiranno una verifica costruttiva delle

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linee di azione che il Governo intende se-guire in questo importante settore dellapolitica estera italiana . Emerge innanzitut-to la constatazione di una comune volont àe di una convergenza sugli indirizzi di fon -do e sulle modalità di intervento che do-vranno ispirare e caratterizzare il nostroimpegno .

Il Governo ha compiuto in questo cam-po chiare scelte, abbandonando la logicadella mera assistenza in favore di un astrategia avanzata, che dia reale accogli -mento e coerente attuazione alle giust eistanze dei paesi in via di sviluppo, all adiversificazione delle loro economie, ad u nmiglior accesso alle tecnologie e ai mer-cati finanziari e ad una nuova divisioneinternazionale del lavoro .

È intendimento del Governo dare unfattivo contributo di pensiero e di inizia-tiva, anche per promuovere e potenziare i lconcorso comunitario, ed un adeguato ap-porto finanziario . A questo proposito gl istanziamenti del bilancio destinati alla coo-perazione allo sviluppo raggiungeranno en-tro il 1983 la cifra di 2.000 miliardi di li-re, cioè il quadruplo dell ' impegno finanzia-rio previsto per il 1980. Si tratta di unaumento che testimonia la serietà degl isforzi che il nostro paese si è prefisso d icompiere, per partecipare costruttivament eal rilancio delle iniziative di solidarietà in-ternazionale .

PANNELLA . Presidente, testimonia unavergogna, è vergognoso !

COSSIGA, Presidente del Consiglio de iministri . Per quanto concerne più in par-ticolare la lotta contro la fame nel mon-do, confermo l'intendimento del Governoa proseguire ed ampliare le azioni ed iprogrammi avviati sul piano multilateralee bilaterale, intesi a conseguire l 'obiettivodi una rafforzata sicurezza alimentare pe ri paesi più esposti, mediante il duplice ca-nale degli interventi di emergenza e dell arealizzazione di progetti agro-industriali ,che dovranno concorrere ad elevare il gra-do di auto-approvvigionamento di quest ipaesi .

Signor Presidente, onorevoli deputati, iGoverno è ben consapevole che il rapporto tra Governo e Parlamento non si esaurisce nel dibattito parlamentare e che uI

discorso programmatico ed una replicanon possono esaurire né la tematica rel ativa all'impegno per una politica delle ist ituzioni né quella relativa all'impegno peila politica economica o per la politic aestera. Il Governo, ben consapevole dell (sue responsabilità e dei suoi doveri dfronte ai problemi urgenti e gravi del paese, fedele alla Costituzione e all'interess (supremo della nazione, trarrà conforto davoto del Parlamento e dal rapporto chvsi istituirà, attraverso di esso, tra il G overno stesso e il Parlamento, per il su(leale servizio al paese (Applausi al centrce dei deputati dei gruppi del PSI 4

del PRI) .

CICCIOMESSERE. Chiedo di parlare

PRESIDENTE . Voglia indicarne il m otivo.

CICCIOMESSERE. Ai sensi dell'articolo 41 del regolamento, signor President echiedo una breve sospensione, prima dprocedere alle dichiarazioni di voto, pe :consentire una valutazione più approfo ndita, ed anche collegiale, della replica dePresidente del Consiglio . Chiedo mezz 'or:di sospensione (Commenti — Rumori) .

PRESIDENTE . Onorevoli colleghi, vprego ! La richiesta dell 'onorevole Cicciamessere mi pare legittima, poiché rie ntra pienamente nella facoltà di un gru ppo politico di chiedere di essere messo nella condizione di effettuare una pi ìapprofondita riflessione . Ritengo pertant cche la richiesta dell'onorevole Cicciome ssere non possa essere respinta .

Sospendo la seduta .

La seduta, sospesa alle 10,45, è ripres aalle 11,20.

PRESIDENTE . È stata presentata hseguente mozione di fiducia : « La Cameraudite le dichiarazioni del Governo, le ap

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prova e passa all 'ordine del giorno » . Fir-mato: Bianco Gerardo, Labriola e Mammì .

Questa mozione sarà poi votata per ap-pello nominale .

Passiamo ora alle dichiarazioni di voto .Ha chiesto di parlare, per dichiarazio-

ne di voto, l 'onorevole Dujany . Ne ha fa-coltà.

DUJANY. Signor Presidente, formuleròsoltanto alcune considerazioni per motiva-re il mio voto favorevole .

Sebbene permangano dubbi sul fattoche l 'attuale maggioranza costituisca u ndefinitivo chiarimento e che ci si trovi di-nanzi ad un quadro politico stabile, va-luto positivamente la brevità della crisi ,la partecipazione dei socialisti al Governo ,l'aver evitato soluzioni che avrebbero res omeno credibili le istituzioni . Esprimo vivasperanza che si tratti di una coalizion eduratura, che sappia resistere ai mali del -l 'occupazione e della conservazione di po-tere a mezzo di lottizzazioni e metod iclientelari, metodi pericolosi per la de-mocrazia ed il suo sistema di organizza-zione. Faccio voti perché questo Governoriesca ad affrontare i problemi più ur-genti del paese, nel perseguimento del benecomune, nell 'applicazione della Costituzio-ne, nello spirito della Resistenza .

Altro motivo di favore risiede nell ' im-pegno assunto dal Presidente del Consi-glio di affrontare i problemi ormai anno -si della regione che qui rappresento, pe ragire concretamente al fine dell ' integralerecupero della specialità dell'autonomia eper la rivalutazione del rapporto di ess acon lo Stato . In particolare occorre unimpegno alla completa attuazione dello sta-tuto, con riguardo immediato al trasferi-mento integrale delle competenze, alla re -visione dei rapporti finanziari, all 'attuazio-ne della zona franca ed alla soluzione insenso autonomistico del problema del par-co del Gran Paradiso, alla regolamentazio-ne delle questioni dell'ospedale di Aosta ,ancora in sospeso, anche se fino ad ogg ipoco è stato fatto in concreto .

Attendo che gli impegni assunti trovin oconcretizzazione in un tempo ragionevole,

malgrado certe tendenze nazionalistiche egiacobine .

Rinnovo le espressioni di stima e di fi-ducia al Presidente del Consiglio per l asua sensibilità ai problemi delle autono-mie regionali ed in particolare a quell idella minoranza che qui rappresento (Ap-plausi al centro) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l'onorevole Riz .Ne ha facoltà .

RIZ. A questo secondo Governo Cossi-ga, che ha la sua maggioranza in Parla-mento ed è di per sé autosufficiente, i de-putati della Siidtiroler Volkspartei espri-mono il loro voto favorevole .

L'esistenza di una maggioranza autosuf-ficiente è di per sé un fatto significativ oche ci dà la possibilità di ottenere da lpopolo, che da anni chiede stabilità diGoverno, un recupero di fiducia . Giusta-mente il popolo chiede che si formi unGoverno stabile e che la classe politica di-rigente sia cosciente del fatto che, quandoin una legislatura si è formata una mag-gioranza, questa non ha solo il dovere digovernare, ma l 'impegno di governare e dilavorare per il benessere della società . Que-sta regola sta alla base di ogni ordinedemocratico . Con ciò esprimo tutta la no-stra avversione e disapprovazione nei con-fronti di quelle forze oscure che già ten-tano di minare le basi del nuovo Govern oe pensano già al Governo che si potrà fa -re dopo le elezioni amministrative, di que-gli ambienti politici che si sono rallegrat idel fatto che il Governo, mentre era im-pegnato nel dibattito al Senato, sia in-ciampato alla Camera sulla legge finan-ziaria: tutte persone che non si rendonoconto di quanto questa parzialità, dire iquasi faziosità, sia dannosa per lo svilupp oeconomico, sociale e culturale della società .

Per quanto riguarda il programma de lnuovo Governo, anche noi siamo d'accor-do che esso lascia qualche incertezza, so-prattutto nei punti relativi al superamen-to delle difficoltà dei settori industriale eartigianale, ai problemi di moralizzazion edella vita pubblica, alla soluzione dei pro-

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blemi della casa, delle pensioni, degli as-segni familiari, del programma economico ,della lotta all'inflazione, dei rapporti coni sindacati, del riassetto delle partecipa-zioni statali, della politica energetica, del .la lotta contro il terrorismo e soprattuttodello sviluppo delle autonomie locali .

Su questi temi e in particolare s uquest'ultimo problema hanno fatto rife-rimento nel dibattito sulla fiducia i col -leghi della Volkspartei Brugger, Mitter-dorfer e Frasnelli, le cui valide argomen-tazioni non starò qui a ripetere . Certo èche la maggior parte delle difficoltà in cuici dibattiamo deriva dal fatto che la ri-forma del sistema delle autonomie e del -1'autogoverno locale non sono state por -tate avanti e che non è stato adempiutoil relativo dettato costituzionale .

Bisogna però ammettere che queste la-cune nelle dichiarazioni programmatich e- e il Presidente del Consiglio, onorevoleCossiga, lo ha giustificato dicendo che no nsi è voluto fare un programma per tuttoe per sempre - offrono il vantaggio di la -sciare ad un momento politico successiv ouna meditata attuazione dei singoli pro-blemi, senza vincolarsi a schemi program-matici preordinati . E così, pur avendo ri-serve su alcune parti delle dichiarazion iprogrammatiche, possiamo dare ad ess eil nostro assenso, lasciando al prosiegu ola discussione del programma .

Ma oggigiorno non sono solo quest iproblemi dello Stato e delle regioni ch eattendono di essere risolti e che esigonol'esistenza di un Governo stabile ; biso-gna prendere coscienza che stanno sor-gendo problemi di ben più vasta portata,a cui nessuno in questa aula ha volut odare una risposta concreta, ma che de-vono essere affrontati subito, poiché coin-volgono l'esistenza di tutta la nostra so-cietà europea. Non vi è chi non vede chesiamo di fronte ad una sempre più cre-scente crisi di strategia internazionale incui i singoli stati dell'Europa occidentale ,volenti o nolenti, resteranno coinvolti .

L 'ingnobile sequestro di persone a Te-heran e la recente incomprensibile decisio-ne di Khomeini di lasciare in mano degli

studenti islamici, almeno fino alla ulterio-re decisione che verrà presa dalla costi-tuenda assemblea nazionale iraniana, con-durrà probabilmente a necessari tentativ idi liberazione. Anche l 'occupazione dell oAfghanistan da parte delle truppe russenon potrà per lungo tempo essere ignora-ta e sarà fonte di tensione e di contro -misure, non potendosi passare sotto silen-zio tale ennesima invasione di un paeselibero .

Così, a breve scadenza, i conflitt iaumenteranno e i governi degli Stati s itrovano di fronte a situazioni che richie-dono necessariamente una decisione comu-ne di tutti gli Stati dell'Europa occiden-tale, la cui decisione non potrà che esserepresa unitamente e in modo convergente .Se andremo avanti, invece, con il sistemadelle decisioni a livello di Stati nazionali ,saremo coinvolti tutti in una larga situa-zione di crisi e saremo in Europa neces-sariamente lacerati da contrasti tra i sin-goli Stati ed anche da conflitti interni ,tali da compromettere per lungo temp ol 'unione europea.

Secondo me, onorevole Presidente de lConsiglio - e credo che ella condivid aquesto mio pensiero -, è giunta l'ora difare i passi necessari per l 'unione euro-pea, di cui ella, quale Presidente di turn odel Consiglio dei ministri delle Comunit àeuropee a Bruxelles, potrebbe farsi pro -motore, raccogliendo l'eredità dei grand ifederalisti quali Hamilton, che furono contanto successo i promotori del federalism oamericano. Del resto, la storia si ripete :all'epoca della Convenzione di Filadelfi asi scelse proprio la via federalista, tenen-do ben presente la diversa situazione isti-tuzionale esistente in Europa, che allor aera lacerata da forti controversie .

Io sono più che mai convinto che i lfederalismo europeo è non solo la via ideal eda seguire, ma anche essa è l'unica viad 'uscita per superare quel contrasto fr agli Stati europei, che sembra ormai fatal ese non si troveranno iniziatori e promoto-ri di un nuovo progetto di convenzioneper un'Europa unita, basata sul federali-smo e sul regionalismo, che abbia un pro-prio esecutivo efficiente e che, rispettan-

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do e salvaguardando la composizione plu-ralistica della sua società, svolga un poli-tica comune nell 'interesse di tutti gli Sta-ti e di tutte le regioni, raggiungendo cos ìuna pace durevole . Questa è la vera rifor-ma istituzionale efficace, alla quale le gio-vani leve darebbero ancora credito e percui meriterebbe di lavorare non solo conserietà, ma anche con entusiasmo . In essai giovani potranno trovare nuovo camp od'azione, seguire nuove mete non solo idea -li, ma anche economiche, sociali e cultu-rali .

È certo che è giunto il momento incui si debba marciare all'avanguardia delmovimento europeo, anticipando i tempi .Ella, signor Presidente del Consiglio, d icui abbiamo sempre ammirato la tenaci ae la lungimiranza, non mancherà certo d iseguire questa strada .

Del resto, si tratta solo di essere co-scienti che è giunto il momento di agire ,poiché lo sviluppo federalista in Europ aè comunque un fatto irreversibile . Essoha una tradizione storica plurimillenaria ,e l'Europa è per sua stessa natura regio-nalista .

Questa è, secondo noi, la strada d apercorrere per superare l 'instabilità in -terna ed internazionale . E proprio per farfronte a questa instabilità è necessario u nGoverno attivo ed autosufficiente .

Queste, onorevole Presidente del Consi-glio, sono le ulteriori ragioni per cui ideputati della Siidtiroler Volkspartei da-ranno il voto favorevole al suo Go-verno (Applausi dei deputati della Siidti-roler Volkspartei e al centro) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare, perdichiarazione di voto, l'onorevole Milani .Ne ha facoltà .

MILANI. Signor Presidente, onorevol icolleghi, signor Presidente del Consiglio, i lgruppo del PDUP voterà contro questo Go-verno. Nel corso dei loro interventi, icompagni Cafiero e Magri hanno ampia -mente motivato le ragioni del nostro voto .Il nostro giudizio è che ci troviamo inpresenza di un Governo che per composi-zione, struttura, programma e disegno poli-tico generale, non si presta a valutazioni

che tendano a metterne in risalto la suasostanziale ambiguità e debolezza, per cu ibasterebbe incalzarlo, con una opposizio-ne attenta e su certi terreni, per ottener eche i dati di ambiguità si dissolvano afavore di un quadro politico più avanzat ofino ad ipotizzare un ritorno alla politicadi solidarietà nazionale . Ipotesi, quest 'ulti-ma, dimostratasi largamente al di sottodelle esigenze di un intervento risolutiv odei problemi del paese .

Non si tratta di un « Governo-ponte » ver-so soluzioni più avanzate, ma di una soluzio-ne segnata da un progetto di rottura e didivisione a sinistra, di imbrigliamento su-balterno della sinistra alla democrazia cri-stiana, che la maggioranza di destra d iquest'ultimo partito ha tenacemente perse-guito e persegue. È questo il segno sott oil quale si realizza il ritorno, dopo sei an-ni, del partito socialista al Governo, e ciòanche quando venga motivato con la ne-cessità di garantire la governabilità de lpaese. Ecco perché riteniamo sbagliata l'ot-tica da cui il partito comunista italiano in-tende condurre la sua battaglia di opposi-zione .

Quanto alla struttura del programma d iquesto Governo non insisterò oltre il ne-cessario per indicare il rapporto di coe-renza che corre tra singole ipotesi e di -segno generale. È un Governo, si è dettoda più parti, che nasce abbondantement e« chiacchierato » . Non ritornerò sui singolicasi; noi siamo stati tra i primi ad avver-tire che certi problemi, e in primo luog oquello della moralizzazione della vita pub-blica, dovevano essere approntati nelle se -di deputate a farlo, il Parlamento ed i tri-bunali, per evitare l'insorgere di conflitt iistituzionali . Il caso del ministro Formicaci ha interessato e ci interessa soprat-tutto perché ripropone il problema « del-l 'arroganza del potere » che è il terren ospecifico su cui la democrazia cristiana haampiamente sviluppato il proprio modo d igovernare .

Al di là dell'accertamento di fatti speci-fici è indubbio che ci si aspettava dal par-tito socialista un segnale diverso che ser-visse a scoraggiare la stessa democrazi acristiana. La stessa cosa va detta per il nu-

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mero dei ministri e dei sottosegretari . Noi ,con altri, e in specie con il partito sociali -sta, avevamo sottolineato la necessità d iinvertire la tendenza, di dare luogo in par-ticolare all'accorpamento di ministeri pe rrendere più efficace e penetrante l 'azionedi governo. Ci si è invece mossi in mododiametralmente opposto contribuendo a dalimentare, compagno Craxi, la campagnadi qualunquismo che investe il paese .

Per quanto riguarda la politica ester aoccorre dire che siamo in una situazion eche si fa sempre più drammatica e si av-vertono i bagliori della guerra, il vuoto d iidee ed iniziative . I discorsi sono intessu-ti di « se » di « ni » e l'equilibrismo dell eparole raggiunge vertici difficilmente egua-gliabili : si va alle olimpiadi se esse costi-tuiscono un fatto « universale » ; si esprimecomprensione per la rivoluzione iraniana ,ma insieme accettazione della scalata ame-ricana verso l 'azione di guerra e natural-mente, per quanto riguarda uno degli al-leati di Governo, per la democrazia cristia-na, si accettano al Parlamento europeo l etesi più oltranziste ; si condanna l 'occupa-zione sovietica nell 'Afghanistan, ma non sipone in essere nessuna azione concreta checontribuisca a scardinare la logica deiblocchi contrapposti .

Altra naturalmente è la dignità con laquale il cancelliere Schmidt compie la suaautocritica per aver dissolto, prima chediventasse – come si è fatto del resto daparte del partito socialista in questo Par-lamento – decisione politica, la clausolacosiddetta dissolvente che doveva segui-re alla accettazione dei missili eurostrate-gici americani sui territori dei paesi euro-pei che aderiscono alla NATO .

Quanto alla politica istituzionale, oltrea quelle già svolte qui dall'onorevole Ro-dotà, non aggiungerò considerazioni a con-siderazioni; ricorderò solamente il veto du-rissimo contenuto nel discorso del Presi-dente del Consiglio contro la decisione d iprocedere alla costituzione del sindacatodi polizia prima che la legge di riform asia definitivamente approvata ed il silen-zio opposto all'iniziativa unitaria del par-tito comunista, di quello socialista, delPDUP e della sinistra indipendente rivolta

a modificare il recente decreto antiterro-rismo, soprattutto ad abolire il fermo d ipolizia, che si dimostra di nessuna utilitàrispetto alla lotta contro il terrorismo, ea ricondurre la carcerazione preventiv aentro limiti di decenza giuridica .

Vaghi e confusi sono stati gli accennidi politica economica. Le richiamate com-patibilità del sistema vengono coniugat econ stemperate indicazioni di rilancio del -l ' ideologia neoliberistica . La speranza èche la conflittualità sociale possa esserericondotta entro margini fisiologici, mentr esi avverte che, con il mese di giugno, sar àpossibile venire a capo di una proposta dipolitica economica rigorosa . Intanto gio-vani, disoccupati e Mezzogiorno devon oaspettare .

Fumoso e lontano appare il disegno d iricostruzione di un apparato produttivo av-viato ad essere sempre più lo strumentodi supporto ad una economia marginale .Se si va al fondo delle questioni, ciò ch esi avverte è il tentativo di porre in esser eun blocco sociale e politico che liquid iogni velleità ed intenzione di trasfor-mazione .

Signor Presidente, onorevole President edel Consiglio, onorevoli colleghi, devoperò ammette che questa crisi di Go-verno ed il dibattito che ne è seguito han -no prodotto delle novità. Fra tutte, voglioricordare l'atteggiamento del partito ra-dicale .

È per me imperscrutabile – forse per -ché anch'io mostro di tentare di nutrirm idella cultura grande-borghese – il mecca-nismo attraverso il quale una forza po-litica, che fino a ieri ha lanciato invettiveviolente ed iconoclastiche contro il siste-ma dei partiti, contro il « palazzo » e con-tro l'ammucchiata, oggi mostri aperta pro -pensione per il sistema dei partiti, per il« palazzo » e (qui sta una differenza), al-meno per il momento, per le piccole am-mucchiate . Forse la motivazione potrebbeessere ricercata nel fatto che « grande èbrutto, mentre piccolo è bello ! » . Ho detto« piccolo » e non « Piccoli » !

Ancor più incomprensibile appare larincorsa ad associarsi ad una forza poli-tica (la DC, e tanto più la DC « preambo-

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lista ») che ieri veniva processata in quest aaula con l 'imputazione di « banda a de-linquere » .

Non credo che, anche in questa circo-stanza, la questione possa essere liquidat acon una battuta del tipo : « Parigi val be-ne una messa ! », anche se è messa can-tata. Non può bastare nemmeno la moti-vazione che viene da parte radicale e ch esi affida ad un Governo, che si avvaledella presenza di una componente socia -lista e di un 'altra di ispirazione cristiana ,per ottenere una risposta positiva al pro-blema della fame nel mondo . Si tratta diuna motivazione largamente mistificante ,quando si tenga conto che ciò che apparedominante in questo momento è il preci-pitare della situazione internazionale ver-so una situazione di conflitto aperto, conconseguenze devastanti per tutta l'umanità ,e che sul terreno specifico ci si affida ameccanismi ed a politiche che tendonoad alimentare gli enormi profitti dell emultinazionali americane, nonché soggiorniprincipeschi per i troppi funzionari addettiai vari organismi internazionali che, co-munque, mostrano di credere alla gravit àdel fenomeno della fame nel mondo .

In realtà, ciò che sta venendo a ma-turazione è un processo complesso e com-plicato di definizioni, di proposte e di col -locazioni politiche. Dopo gli sconvolgimentidi questi anni, la conseguente caduta d iillusioni, la difficoltà a far emergere pro -getti di trasformazione (e se si vuole ditrasformazione rivoluzionaria del presenteassetto sociale) avanza il tentativo, sui variversanti, di costruire nuovi equilibri so-ciali e politici : tutti fenomeni che acqui-stano una dimensione drammatica rispett oal precipitare della crisi internazionale. Ciòsi è ampiamente riflesso nel congresso del -la DC, nella vita del Governo di unità na-zionale, nella indeterminatezza e nei ritar-di della sinistra a provocare una crisi d iGoverno che ponesse la DC di fronte all esue responsabilità . Ciò è anche vero perla crisi del compromesso storico e dell'i-potesi socialista dell'alternativa .

Le ipotesi – sto per concludere – su cu isembra debba articolarsi il confronto so -no sostanzialmente due : quella dell'attuale

maggioranza della DC, che punta sulla rie-dizione di uno schieramento sostanzialmen-te centrista evitando però lo scontro conil PCI ed anzi con l'ambizione di costrin-gere questo partito ad un rapporto chene logori progressivamente la forza (e que-sto Governo è largamente funzionale a que-sta ipotesi) ; e l 'altra, che punta sull 'alter-nanza, che ha al suo centro il partito so-cialista, attraversa altre forze della sini-stra e si prefigge sostanzialmente la cre-scita di una forza laica democratica . Unasimile ipotesi accetta l'esistenza di unaeconomia di mercato, marca l 'esigenza diaggiustamenti marginali e punta al conso-lidamento di valori tradizionali propri del-la cultura liberal-democratica . È una ipo-tesi che ha una sua dignità, a patto peròche venga enunciata in quanto tale e ven-ga subito liberata da « servitù » – quali a desempio i legami di massa che richiamanouna tradizione specifica del socialismo ita-liano – imposte da esigenze di tatticheelettorali .

Incerta e confusa appare invece l 'ipo-tesi su cui si muove il partito comuni-sta italiano, perché diversi sono i mes-saggi che si possono trarre dalle piùrecenti elaborazioni di proposta politica .

PRESIDENTE . Onorevole Milani, lainvito a concludere .

MILANI . Lo so, il limite di tempo ch eil regolamento assegna alle dichiarazion idi voto è di dieci minuti .

PRESIDENTE . Appunto ; lei ha sorpas-sato già di due minuti tale limite di tem-po. È per questo che la invito a conclu-dere .

MILANI . Lei sa che non parlo maitroppo a lungo. Concludo subito . Sioscilla tra l'ipotesi di rifondazione diuna nuova strategia di trasformazione equella di un recupero dei momenti pi ùpregnanti delle grandi socialdemocrazieeuropee, quasi a volersi proporre com eforza attorno alla quale costruire unaalternanza e di Governo e di potere .

In questo quadro va inserito il ten-tativo di ricollocazione del partito radi-cale, con l'evidente intenzione di provo-

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care e favorire una diversa dislocazion edelle forze attualmente in campo : collo-cazione legittima se fosse assunta, daun lato, in conto proprio, e, dall'altr ocon argomenti politici appropriati, an-ziché con evidente strumentalismo, co nargomenti attinenti nel più volgare ar-mamentario dell'anticomunismo .

È un modo di procedere distruttivo ,colpevole (quando non sia volutamentecolpevole), agli effetti della soluzione de iproblemi poliltici che ho cercato di indi-care, ma soprattutto rispetto ad una ri-flessione volta alla rifondazione di un'ipo-tesi socialista : si lavora – se ne sia omeno consapevoli – per il « re di Prus-sia ». Il tutto, comunque, è qualcosa dipiù del trasformismo, anche se questo fe-nomeno continua a mietere nuove vitti -me nel nostro paese.

Quanto a noi, non credo dovrebberosussistere dubbi circa l'obiettivo per i lquale lavoriamo : continueremo ad ope-rare perché sia possibile una riflession eunitaria delle sinistre ed in funzione diuna nuova proposta politica di sinistr ache abbia al suo centro l'esigenza di unaprofonda trasformazione dell'attuale so-cietà .

Questo vuoi dire che noi confermia-mo il nostro giudizio nettamente contra-rio ad un Governo che questa esigen-za contraddice e, in particolare, porte-remo avanti, da subito, un'opposizioneimperniata su ipotesi di iniziativa unita -ria chiaramente alternativa alla politicadi questo Governo, convinti come siamo ,diversamente dai compagni del partito co-munista italiano, che non sia possibil eattendere evoluzioni positive da un ipo-tetico dissolversi di ambiguità che sareb-bero all'interno di questo Governo (Ap-plausi dei deputati del gruppo del PDUP) .

PRESIDENTE. Prima di dare la paro-la all'onorevole Bozzi, vorrei ricordar eche il regolamento assegna alle dichiara-zioni di voto un limite di tempo di dieciminuti . Prego pertanto gli onorevoli col-leghi di non mettere il Presidente nell aspiacevole condizione di dover ricordaretroppo spesso che il tempo è scaduto .

Ha chiesto di parlare per dichiarazionedi voto l'onorevole Bozzi . Ne ha facoltà .

BOZZI . L'onorevole Cossiga, nel succe-dere a se stesso, non ha seguito la line adella continuità, ha imboccato una stra-da nuova. Dalle sue dichiarazioni traspareil compiacimento del Presidente del Con-siglio per questa seconda edizione del suoGoverno, quasi che la prima fosse unacreatura non soltanto precaria, ma anchefastidiosa .

Io non so perché quando l'ho ascolta-to, nelle prime dichiarazioni, alla Camera ,forse per quella indulgenza che gli anzia-ni hanno verso le reminiscenze, mi sonoricordato del libro del Collodi, nell'ultimocapitolo, quando il Pinocchio di legno ce-de il posto al Pinocchio in carne ed ossa ,definito dall'autore « un ragazzino per be-ne ». Ora, per restare nell 'immagine, que-sto ragazzino per bene che dovrebbe es-sere il nuovo Governo mi pare che abbiagià commesso gravi impertinenze. La pri-ma è il numero dei ministri e dei sotto-segretari : un vero Oscar che l'onorevol eCossiga ha conferito a se stesso ! E nonè detto, onorevoli colleghi, che il numerodei sottosegretari non sia destinato ad au-mentare . E poi, tra questi ministri, ve n' èuno che definirò di tipo pirandelliano :un personaggio in cerca d 'autore, un mini-stro in cerca d'ufficio .

Vorrei ancora dire che avremmo pre-ferito che non fossero evocate alla ribaltaministeriale talune personalità, ministri esottosegretari, in ordine alle quali si sonomossi, non infondatamente, alcuni rilievi .L 'onorevole Cossiga, con senso di cavalle-ria, al Senato (qui non lo ha ripetuto) ,ha preso la difesa dei suoi colleghi ed hafatto una valutazione giuridica, starei pe rdire giudiziaria. Ma il problema che no iliberali poniamo non è quello della ricercadi prestare responsabilità civili o penali d iquesto o quel membro del Governo ! Po-niamo una questione di opportunità nellascelta, che è un discorso totalmente di-verso .

Infine, dobbiamo rimproverare al Presi-dente del Consiglio la cedevolezza verso larancida tecnica della « correntocrazia. Il

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Presidente del Consiglio, che nella primaedizione del suo Governo, nel « Cossig an. I », aveva rivendicato giustamente la su aresponsabilità nella scelta dei ministri, qu iha soggiaciuto alle imposizioni delle cor-renti, dimenticando gravemente la Costi-tuzione .

I liberali confermano il loro « no » alGoverno « Cossiga n . 2 », ed il loro « no »dipende soprattutto dal fatto che non riu-sciamo ad individuarne il sesso politico .Vorrei dire che è un Governo bisessuale ,perché da una parte rivendica ed esalt al 'autosufficienza e la maggioranza preco-stituita, dall'altra tiene un atteggiament oche sembra voler preferire e privilegiar el'opposizione di sinistra, cioè il partito co-munista. Quindi un Governo, direi, in bi-lico, incerto, un Governo rebus, con mol-te incognite da risolvere .

BOATO . Ci vorrà un'operazione chirur-gica .

BOZZI. Ora io non credo, onorevol icolleghi, che si possa essere soddisfatt idelle citazioni che, anche nella replicaodierna, l'onorevole Cossiga ha fatto dell asocialdemocrazia e dei liberali .

Riguardo a noi liberali, vorrei dire, pe rfarmi intendere con una similitudine, chenoi consideriamo i riferimenti ai liberal ifatti dall'onorevole Cossiga, certo non priv idi importanza, ma simili in qualche mi-sura a quelle diciture d'uso alle quali ri-corrono i critici d'arte quando, dopo ave rposto in primo piano gli attori di rilievo ,dicono : « Bene gli altri » . Socialdemocra-tici e liberali rientrebbero appunto tra que-sti « altri » . Ecco, nelle dichiarazioni edanche nella replica dell'onorevole Cossiga ,noi cagliamo il senso della nostalgia, equindi la volontà di un'azione politica vol-ta a realizzare ciò che si rimpiange : e ciòcui si guarda è una più ampia forma con-sociativa di alleanza e in prospettiva an-che di governo, richiamando la formul adel 1978, alla quale certamente non si pu òattribuire alcuna medaglia al valore .

In questo Governo - diciamolo fran-camente: lo diciamo nei corridoi, lo di-cono tutti, anche i partiti della maggio-

ranza -, si riflettono tutte le incrinaturee le lacerazioni (usiamo un termine piùpesante) che esistono nei partiti dell amaggioranza . Ne vien fuori che la stess aautosufficienza della maggioranza, che s iesalta, non appare in realtà sorretta dalcarattere che dovrebbe essere proprio d iuna maggioranza politica . I numeri sonoun po' come le manovre sui quadri, chesono ben diverse dalle manovre sul ter-reno . Le manovre sul terreno le vedrem oquando passeremo alle prime votazioninelle Camere, e ve n'è già stata qualcuna ,e molto significativa. Questo Governo, cioè ,è sottoposto a spinte interne ed esternedi segno opposto . Vi è una ridda - stavoper dire una rissa ! - di interpretazionisu ciò che il Governo è e su dovedeve andare. Vi sono ministri anche trop-po ciarlieri, per il nostro gusto di libe-rali . Sappiamo che, quando si è nel Go-verno, bisognerebbe mantenere un certostile. Un autorevole esponente della mag-gioranza, ad esempio, ha detto che voteràil Governo per lealtà e non per convin-zione. Ora, in questa situazione, apparetutta l'ambiguità, appare il dato di unGoverno in bilico, che non può assicurarequella concreta e solidale operatività cheè richiesta in questo momento dal paese ,in un momento di così grave difficoltà, enon soltanto di ordine interno ma anchedi ordine internazionale, con i pericoli cre-scenti che si vanno profilando all'orizzonte .Il Governo, che mi sembra aver adottat oquella che, memore della mia qualità diartigliere, definirò la tecnica del falso sco-po (si guarda da una parte e poi si spar averso un obiettivo diverso, che è quell overo), fa affermazioni che noi condividia-mo, ma fino ad un certo punto . Quandol'onorevole Cossiga, che è giurista ed uo-mo politico, dà la definizione della funzio-ne della maggioranza in un regime demo-cratico, ci trova consenzienti . Anche noidiciamo che la maggioranza non deve es-sere di tipo prussiano, tetragona, rigida-mente chiusa in sé stessa, ma deve esser eaperta agli apporti costruttivi delle oppo-sizioni . Di tutte le opposizioni, però : e quista il difetto. Temiamo infatti - e le di-chiarazioni del Presidente del Consiglio

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danno origine a tale timore - che qui vi si aquella che dianzi definivo un'opposizion eprivilegiata, e che quindi l 'operare del Go-verno potrà tendere a catturare quella op-posizione, cedendo alle sue richieste . E aconsolidare e a rafforzare questo nostrotimore sta il fatto che, onorevoli colleghi ,il Governo ha un programma smilzo ,sparuto; è stato definito un catalogo, i lprogramma di fare il programma, è statodetto dall'onorevole Zanone, un program-ma di appelli alle virtù, naturalmentealtrui .

Ebbene, siffatto programma come s iconcreterà strada facendo, quando si do-vranno porre sul terreno soluzioni precise ,quando si dovrà riempire il vuoto attua -le del programma, quando si dovrannoeliminare le incertezze ? Allora, come gio-cherà l'autosufficienza ? Pencolerà, comesembra, il Governo verso l'estrema sini-stra, costituendosi in una posizione d isudditanza psicologica e politica ? Andre-mo incontro a votazioni e a maggioranzemutevoli, alternative, ad improvvisazion iassembleari ? Queste sono preoccupazionimolto serie, perché il momento che il pae-se sta attraversando è estremamente gravee richiede una guida precisa .

Quindi, onorevoli colleghi, non possia-mo non votare contro ; ma vorrei dire ,concludendo, che non ci sfugge un fattoimportante della vicenda governativa ; edil fatto importante è l'ingresso del parti-to socialista nel Governo . Tuttavia voglia-mo dire che in questa operazione, purapprezzabile, notiamo ancora un margin edi ambiguità e dobbiamo dire al partit osocialista che persistono ancora nel suoseno aree legate a concezioni vetuste, mas-simalistiche, le quali dimenticano che l avera cultura autonoma socialista nell'Eu-ropa di oggi si misura - come è stat odetto - anche con l 'alleanza fra sociali-smo e forze liberaldemocratiche . Questaè la nostra riserva sull'operazione sociali -sta, ma nello stesso tempo crediamo - an-che il discorso dell'onorevole Craxi d àqualche elemento per questa interpretazio-ne - che l'adesione del partito socialistaal Governo non sia tanto una scelta d ifondo e di prospettiva politica, quanto lo

adempimento dell'obbligazione assunta dalPSI per assicurare la governabilità de lpaese .

Onorevoli colleghi, la prospettiva, secon-do noi (e mi auguro anche secondo altr eforze democratiche), sta nell 'avviarsi adun 'alternanza, nel rompere talune tropp operduranti egemonie ; questa alternanza ri-chiede la solidarietà tra tutte le forze de-mocratiche che la prescelta formula di Go-verno ha rotto ; noi opereremo per ri-tesserla.

Tutti i Governi sono sottoposti a con -dizione risolutiva, ma questo ne ha un aparticolare perché l'evento è vicino : quellodell'8 giugno . Ci auguriamo che la volont àpopolare distrugga il voto di fiducia chequesta Camera, nel segreto dell'urna, s iappresta a dare al Governo (Applausi deideputati del gruppo liberale — Congratu-lazioni) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazioni di voto l 'onorevole Cor-visieri . Ne ha facoltà .

CORVISIERI . Signor Presidente, ono-revoli colleghi, onorevole rappresentant edel Governo, novità sconvolgente per Pic-coli, questo Governo si riduce, nelle parol edi Craxi, a prodotto di un doveroso rea-lismo politico privo di impostazione stra-tegica . Non si può tuttavia negare che ess orappresenti un primo successo per que lcoacervo di forze interne ed esterne allaDC che in questi ultimi anni si sono im-pegnate con ogni sorta di manovre, conl'utilizzazione di qualsiasi mezzo e circo -stanza per far tornare indietro la situazio-ne, dividere la sinistra, ripristinare l adiscriminazione anticomunista .

I colleghi del mio gruppo hanno giàsvolto una critica articolata, ma severadel discorso di Cossiga. La replica delPresidente del Consiglio non è stata taleda ridurre i motivi della nostra sfiduci ache è profonda e resa, semmai, ancora pi ùamara dalla presenza nella compagine go-vernativa di alcune personalità che sti-miamo .

Questo Governo non ci preoccupa per -ché - stando a Piccoli - esso si basereb-be su una maggioranza qualificata, in se

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stessa sufficiente ; oltre tutto, il suo esor-dio ha già dimostrato quanto incauta sial'affermazione di Craxi, secondo cui siamofinalmente usciti dalla sfera del precarioe del provvisorio . La preoccupazione deri-va dalla sua distanza stellare rispetto allagravità dei problemi vecchi e nuovi de lnostro paese, in un momento drammaticoper le sorti della pace nel mondo . IlGoverno ripropone un vecchio volto e lefumisterie di sempre ad un paese avvele-nato dal terrorismo e dalle sue conse-guenze, deluso ed indignato per gli scan-dali, lacerato da processi economici, ch esenza assicurare lo sviluppo, produconoemarginazione e frustrazione in ampie cer-chie sociali .

In campo internazionale la posizionedell'Italia è timida e subalterna proprioquando, con un Governo di unità nazio-nale, potrebbe svolgere un ruolo autonomoe di stimolo per la pace all 'interno dell aComunità europea .

La verbosità e l'ampollosità, un po 'spagnolesche, del discorso programmaticodi Cossiga non indicano i limiti intellet-tuali del Presidente del Consiglio, ma i lsuo imbarazzo nel gestire un'operazion epolitica che è stata imposta, nel suo par-tito, dallo schieramento che aveva scon-fitto la sua componente nel recente con-gresso. Un imbarazzo, un tono difensiv oche ho notato anche nell 'intervento del-l'onorevole Craxi quando ha cercato dispiegare il ritorno dei socialisti al Gover-no, in una coalizione di centrosinistra, conun richiamo allo stato di necessità deter-minato dall'equilibrio tra le forze. Il par-tito socialista, dunque, si sarebbe adat-tato realisticamente a questo stato di cos eper salvare la governabilità ed evitar euna crisi istituzionale .

Vorrei far osservare che la governabi-lità, intesa come esistenza di un Govern oa maggioranza parlamentare precostituita ,almeno sulla carta, è un valore soltantoin relazione agli orientamenti ed agli in-teressi che nel Governo trovano promo-zione e direzione . Ma veniamo anche allostato di necesità provocato, secondo Craxi ,dal rifiuto della democrazia cristiana di ac-cettare l'ipotesi di un Governo compren-

dente i comunisti e dal rifiuto del partit ocomunista di sostenere un Governo dalquale è stato discriminato.

Un politico abile come il segretario so-cialista non può farci un discorso cos ìna f : egli non può ignorare che a que-sto punto siamo arrivati solo dopo uncapovolgimento dei rapporti di forza nell ademocrazia cristiana con la vittoria diquanti asserivano essere praticamente l astrada del ritorno al centrosinistra o i lvaro di un nuovo tipo di centrosinistra ,basandosi su tutta una serie di segnaliche, prima cautamente e dopo sempre pi ùapertamente, nel corso degli ultimi anni ,partivano dal vertice socialista . Basterebb ericordare il voto sull'istallazione dei nuovimissili . È tuttavia significativo che Craxinon voglia o non possa presentarci quest atappa di un disegno politico democristia-no, tutto impostato sul rifiuto di romper el'ultratrentennale discriminazione anticomu-nista, come un successo del suo partito .

La questione centrale di questo momen-to politico, è certamente il varo di un Go-verno comprendente, dopo sei anni, anch ei socialisti e nonostante l'opposizione deicomunisti . Si è, qui e altrove, fatta dell'iro-nia a buon mercato sulla pretesa dei co-munisti di trasformare in oro tutto ci òche toccano e di annullare il valore di tut-to ciò che li esclude . E Piccoli vi ha fatt oriferimento quando si è meravigliato che icomunisti non si accontentino di esser erappresentati nel Governo da un altro par-tito della sinistra . « Ma come – esclamaPiccoli – se adesso, a differenza che nelpassato, riconosciamo al partito socialistaperfino una pari dignità » !

Il problema non sta affatto nelle capa-cità demiurgiche dei comunisti o nell'asse-rito pentimento democristiano per l 'abitu-dine di trattare gli alleati come vassalli in-tercambiabili ; e gli strepiti di Pietro Longonon commuovono nessuno . Il problema st atutto nei rapporti di forza . Il primo ciclo de igoverni di centrosinistra non fallì per i li -miti soggettivi dei ministri socialisti o per-ché Moro fosse più arrogante di Fanfani :penso, semmai, che sia stato vero il con-trario. Esso fallì perché al suo interno i lblocco delle forze conservatrici era sover-

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chiante rispetto alla componente socialist ae, quindi, in grado di imporre le sue con -dizioni attraverso il ricatto della governabi-lità e dell'attacco alle istituzioni : ricordo aquesto proposito la crisi dell'estate de l1964 . Esso, quindi, non fu sconfitto a cau-sa del massimalismo dell 'opposizione e tan-to meno a causa della scissione socialistache non fu dovuta a chissà quale complot-to, ma al rifiuto di uomini come Basso eFoa di accettare come positiva e necessari ala divisione della sinistra e l'esclusione da lGoverno della componente di gran lung amaggioritaria del movimento operaio .

Cadute rapidamente le illusioni rifor-miste, che pure dettero all 'avvìo di quel -l'esperienza un respiro che assolutament emanca ora a questo tripartito, si determi-nò una crescente contrapposizione tra leforze sociali, che premevano per profondetrasformazioni, e i governi, arroccati suposizioni conservatrici . Le grandi lotte del1968 segnarono la fine di quell 'esperienza,che, a tutto danno del paese, si tentò diprolungare con ricatti di ogni genere e conl'inizio della serie di scioglimenti anticipa -ti del Parlamento.

La democrazia cristiana non vuole aver ea che fare con le sinistre unite; pretendedi scegliersi interlocutori più malleabili pe rla loro debolezza oggettiva prima ancorache per loro scelte politiche. Il rifiuto d iaccettare la presenza dei comunisti nel Go-verno deriva puramente e semplicement edal timore o dalla convinzione che con l esinistre unite non è possibile perpetuarela storia delle riforme promesse e ma iattuate, dei trasformismi e delle corruzioni ,della subalternità a potenze straniere, de lmantenimento di ogni sorta di privilegio ,di aggravamento dell'emigrazione di strat isociali crescenti e di vasti territori . L'ecces-siva intelligenza talvolta impedisce anche acompagni che mi sono cari di convincers iche questo dato elementare della realtà ita-liana - la necessità di abbattere il vetodemocristiano all'ingresso dei comunisti ne lGoverno - conta più di ogni sottigliezza ana-litica e delle pur necessarie critiche e auto-critiche per gli errori compiuti nel passato .

Sono tra quelli che hanno tardato, nelmovimento operaio, a convincersi di que-

sta realtà; ma proprio per questo, rifiutodi farmi distrarre da questioni secondarieo da impossibili equidistanze .

D'altra parte, se si ha bisogno di unariprova di quanto vado dicendo, si leggail lungo e confuso (san parole sue) inter -vento di Pannella in questo dibattito . Inesso una sola cosa è chiara : che non sitratta di un discorso di opposizione al Go-verno, ma di forsennata e disonesta oppo-sizione ai comunisti di ogni tendenza e d iogni epoca . Mi auguro comunque che ess onon rappresenti una piattaforma comun ea tutti i parlamentari radicali, e in mod oparticolare a quanti tra di essi hannosempre militato nel movimento operaio .

BOATO. In fatto di disonestà qualchevolta non hai scherzato neanche tu, mi pa-re, nelle cose che hai detto e scritto !

PRESIDENTE. Onorevole Boato, lasc iterminare l'onorevole Corvisieri .

CORVISIERI . Boato, non ce l'avevo conte, a meno che tu non ti voglia allineareprontamente al centralismo (Commenti —Richiami del Presidente) .

I colleghi del mio gruppo hanno giàchiarito che gli atti di Governo sarann ovalutati volta per volta con intento nonsolo critico, ma anche costruttivo. Restaperò la necessità fondamentale di sconfig-gere nell'insieme il disegno democristiano.Non si tratta semplicemente di far cadereil Governo, ma di avviare nelle istituzion ie nel paese un processo profondo di rie-laborazione culturale e di aggregazione so-ciale che porti finalmente l'intero movi-mento operaio a gettare tutto il suo pesonel confronto con la DC per determinar euna grande svolta democratica . Un'impre-sa, questa, che non si preannuncia né fa-cile, né di rapida conclusione ; un'impresaperò che non ci spaventa ; e che anzi puòsegnare uno straordinario ritorno all'im-pegno militante, rovesciando la tendenzaal riflusso legata all 'offuscamento dell ' iden-tità dell'avversario e al prevalere della ma-novra di vertice sulla partecipazione dif-fusa alla lotta (Applausi dei deputati dellasinistra indipendente e all'estrema sinistra) .

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PRESIDENTE . La ringrazio, onorevoleCorvisieri, anche per essersi attenuto rigo-rosamente ai limiti di tempo, con vantag-gio, anzi, di un minuto a suo favore.

Ha chiesto di parlare per dichiarazionedi voto l'onorevole Mammì. Ne ha facoltà.

MAMMÌ. Il 3 gennaio dello scorsoanno la direzione nazionale del partitorepubblicano decise, sollevando un'onda-ta di polemiche talvolta astiose, quas isempre malevole, di non partecipare alprimo Governo presieduto dall'onorevol eCossiga e formato da ministri democri-stiani, socialdemocratici e liberali .

La stessa stampa, gli stessi commenta-tori ed esponenti politici polemizzanoora con noi perché abbiamo deciso d ipartecipare a questo Governo, rimarcan-done essi stessi il diverso, intrinseco si-gnificato politico che la nostra parteci-pazione ha contribuito a dare, e che vaal di là di critiche minori, talvolta anchefondate, su aspetti minori .

Le polemiche di allora e di oggi, gl iargomenti di cui si nutrono e la lor ostessa provenienza ci confortano e con-fortano la nostra coerenza. Siamo stat iieri d'accordo con l'onorevole Zanone ed'accordo oggi con l'onorevole Bozzi quan-do affermano che « non vi è continuitàfra questo e il Governo precedente » e dapprezziamo positivamente, insieme all anostra coerenza, anche la loro .

Questo Governo, diversamente dal pre-cedente, che era politicamente piuttost osbiadito, intende riprendere, al di là d iqualche tentativo di ambiguità presentee certamente anche futuro, la linea del -la solidarietà nazionale ; ed è per questoche siamo entrati a farne parte .

Il 26 gennaio di quest'anno, pochigiorni dopo il comitato centrale sociali -sta, quando il rischio di un altro sciogli -mento anticipato delle Camere, che avreb-be scosso pericolosamente le fondament astesse delle nostre istituzioni, si facevapiù acuto, mentre riaffioravano le tesi vel-leitarie di una seconda Repubblica o d idiversi sistemi elettorali meno rappresen-tativi, noi avanzammo la proposta di u nconfronto programmatico ampio, appro-

fondito e rigoroso, a cominciare dalla po-litica estera, fra tutte le forze costituzio-nali, senza pregiudiziali da parte di nes-suno e con pari dignità per tutti .

Restiamo convinti che in questa fasecritica della nostra storia, di fronte a ldisgregarsi della società italiana in inte-ressi settoriali e di categoria, in egoism iindividuali e di gruppo, non vi è spe-ranza di alcun recupero del valore del-l'interesse generale, nel senso della soli-darietà collettiva, se le grandi forze po-litiche si contrappongono duramente nel -lo scontro anziché ricercare convergenz enel confronto .

Non vi è speranza di superare la crisi,recuperando la capacità di sentirsi nazio-ne, in presenza di schieramenti politic icontrapposti e in gara fra di loro per laricerca e l 'ottenimento di ogni consenso,anche il più marginale, anche il più egoi-stico, il più contrastante con l'interesse ditutti .

Restiamo perciò coerenti con la nostravolontà di riprendere, malgrado le tantedifficoltà del momento, il senso, il clima ,il valore della solidarietà nazionale .

Siamo per il confronto programmaticoal fine di assicurare un comune, solido edampio impegno per contrastare l 'aumentodei prezzi, per aprire spazi all 'occupazionegiovanile, per destinare risorse al miglio-ramento dei servizi pubblici e sociali, pe rfronteggiare e battere la criminalità co-mune ed il terrorismo .

Noi non siamo mai stati per l'alterna-tiva di sinistra . Coerentemente con questanostra impostazione, non abbiamo mai par-tecipato e non partecipiamo a giunte disinistra politicamente qualificanti . Altri ,che accusano questo Governo di aprire lastrada del potere al partito comunista, s isono comportati diversamente. Mi riferi-sco ai colleghi socialdemocratici, che s ipreparano alla campagna elettorale per i lprossimo giugno agitando questa accusa esventolando il vessillo di un anticomuni-smo di maniera, nella speranza di strap-pare qualche consenso viscerale . Auguroloro di saper spiegare in nome di qualecoerenza non vi è giunta di sinistra, an-che a direzione comunista, nelle grandi

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città, come nella regione Lazio e come i nmolte province, a cominciare da quella d iRoma, alle quali essi non abbiano presta-to numerosi assessori socialdemocratici .

La maggioranza che si appresta a darela propria fiducia al Governo è numerica -mente autosufficiente, ma deve restare po-liticamente aperta . L'onorevole Cossiga nelsuo discorso di replica ha detto « nonmomento chiuso e definito, ma punto d iriferimento per il confronto ». Siamo d'ac-cordo con lui . Una maggioranza, quindi ,decisamente tesa a sollecitare confronto econvergenza con le forze di opposizione, etra queste con il partito comunista, chenon va lasciato sul versante comodo d iuna opposizione preconcetta, che lo liberidalle responsabilità che una grande forzapopolare ha sempre avuto e maggiormenteha oggi di fronte alla grave crisi che in -veste il paese . Un confronto programma-tico della maggioranza con tutti, senz apregiudiziali, ma costituendo un punto diriferimento, senza cedimenti sulle questio-ni essenziali .

Nessun cedimento sulle questioni essen-ziali in politica estera. La nostra solida-rietà con i paesi occidentali è e deve re-stare fuori discussione . In una situazioneinternazionale così pericolosa va sviluppa-ta una politica europea di iniziativa, madeve restar fermo il quadro ed il rispettodelle nostre alleanze .

Nessun cedimento al populismo e all ademagogia sul terreno della politica eco-nomica; sarebbe colpevole verso i ceti ele categorie più deboli .

Nessun cedimento nella difesa dell'or-dine e della sicurezza pubblica. I tempidel permissimismo, del lassismo, della de-bolezza suicida di una Repubblica che, pe rrestare democratica deve saper essere se-vera, sono passati .

Noi auguriamo al Presidente del Con-siglio che il Governo possa intraprender edecisamente il proprio cammino, nella di-rezione giusta, senza la ricerca di strava-ganti stampelle, di scarsa affidabilità eche non conferirebbero grande dignità a lsuo passo .

I deputati repubblicani si accingono adesprimere la propria fiducia al Governo

dell'onorevole Cossiga, al quale danno i lcontributo di presenze qualificate ; con lafiducia esprimono l'augurio che esso troviin Parlamento e nel paese quella compren-sione, anche critica, che gli consenta d ioperare in momenti così difficili nell 'inte-resse della collettività (Applausi dei depu-tati del gruppo del PRI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l 'onorevole Ma-ria Adelaide Aglietta . Ne ha facoltà .

AGLIETTA MARIA ADELAIDE . SignorPresidente, colleghi, signor Presidente delConsiglio, dal 1976, da quando esiste inquesto Parlamento un gruppo radicale, sia-mo stati gli unici a rispondere qui conmigliaia di « no » alla politica di fascio edi sfascio nazionale dei partiti del cosid-detto « arco costituzionale », dei governiAndreotti e Cossiga, in nome dell'unità edell 'alternativa di sinistra, in nome dell aCostituzione, in nome della pace, della no nviolenza, in nome dei cittadini, delle don -ne e degli uomini umili e onesti, dei gio-vani, dei vecchi, delle donne, dei disoccu-pati, dei senza casa, dei pensionati, degl iemarginati, in nome della giustizia, contr ola violenza della menzogna, della corruzio-ne e degli assassinii di ogni colore e po-sizione, in nome del diritto, della legg ee della libertà.

Il « no » che oggi il gruppo radicale s iaccinge a pronunciare contro il secondoGoverno Cossiga sarà, signori del Governo ,il « no » convinto, più duro e più grave d iquanti abbiamo fin qui pronunciato . Viabbiamo chiesto di intervenire, signori de lGoverno e signori della maggioranza, pe rcontribuire a salvare decine di milioni diagonizzanti, per salvarne con certezza econ sforzo minimo di qui alla fine dell oanno almeno quattro milioni di persone :quattro milioni di condannati a morte ,allo sterminio per fame . Ci avete rispostopeggiorando ancora le ignobili, disumane ,folli posizioni del precedente Governo, rin-viando al 1984 la sola possibilità di adem-piere con atti giuridicamente dovuti a im-pegni internazionali e non solamente a ldovere di difendere la vita contro la mor-te e la pace contro la guerra .

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La vostra cosiddetta buona volontà ,della quale possiamo anche farvi credito ,è un'aggravante : si è tradotta in incapa-cità, che garantisce morte, morte, mortea milioni di esseri umani . Se questo nonavete saputo e voluto fare, noi sappiam o– e il paese sappia – che non vi è spe-ranza, con questo Governo, per coloroche hanno fame anche in Italia, e nonsolo fame di libertà, di giustizia e di or -dine : non vi è speranza per i pensionati ,non vi è speranza per i disoccupati, nonvi è speranza per i giovani, non vi è spe-ranza per il Mezzogiorno, che ormai ègran parte d'Italia, non vi è speranza pe ri senza casa, per coloro che stanno perperderla .

Lo diciamo con dolore e convinti : per -ché questa speranza risorga, noi ogni gior-no vi combatteremo . Chiediamo al paese,alla gente, a chi è d'accordo con il nostr o« no », di raccogliersi attorno ai tavoli deinostri referendum, dei referendum per lavita, per la pace, per il disarmo .

Tutto non è perduto. Il Governo ogg iha detto « no ». Il Parlamento domani po-meriggio, nel voto sulla legge finanziaria ,potrà dire « sì », colleghi, per una nuov aunità che potrà attraversare tutti i grup-pi e unire tutte le donne e gli uomini d ibuona volontà di questo Parlamento . Saràchiaro, allora, se vi è o no in questo Par-lamento una nuova realtà di opposizionee anche di proposta e di potenzialitàoperativa .

Cattolici e socialisti quali siete (pur -troppo, dei repubblicani non vale ancor auna volta e sempre di più la pena diparlare), sappiamo che forse avreste vo-luto altro . Avete, sul piano della giustizia ,finalmente compiuto qualcuno dei passiche erano necessari e che da sempre v isollecitiamo. Ma è tutto. Per il resto, dat ela dimostrazione che la via dell'inferno ,e dell 'inferno peggiore, è lastricata di buo-ne intenzioni .

Presidente, colleghi democristiani, com-pagni socialisti : non ci avete capito, fors enon potevate capirci . Noi non vi abbiam ochiesto posti nei consigli di amministra-zione delle casse di risparmio o dell aRAI-TV; non vi abbiamo chiesto la presi-

denza della SIPRA o di questo o quell 'al-tro ente pubblico ; non vi abbiamo chiest ocompartecipazioni in qualche « baraccone »delle partecipazioni statali ; non vi abbiamochiesto la presidenza delle Commission ialla Camera, né di spartire le prossime« tangenti » sulle importazioni di petrolio.Non vi abbiamo chiesto una testata dagestire con i fondi pubblici, non vi abbia-mo chiesto una quarta rete dell'ente pub-blico radiotelevisivo, non vi abbiamo chie-sto una poltrona di Governo o uno stra-puntino da sottosegretario . Non vi abbia-mo chiesto di entrare a far parte del vo-stro sistema di lottizzazione a difesa d iinteressi corporativi, non vi abbiamo chie-sto del potere .

E non avete capito perché queste son oormai le uniche cose che siete abituati atrattare, quindi le uniche cose che pote-vate capire . Forse avreste capito se viavessimo chiesto cinquemila miliardi pe rsalvare un Rovelli o un Rizzoli . Noi viabbiamo, invece, chiesto due cose : panee giustizia . Vi abbiamo chiesto, in nomedella pace, della vita, della giustizia so-ciale, di compiere una svolta nella poli-tica di sfascio (sfascio appunto, della giu-stizia, della pace, della sicurezza) che avet eperseguito .

Vi abbiamo chiesto una svolta nella po-litica interna e in quella internazionale ,una speranza per noi, per gli uomini e edonne del nostro paese, per tutta la no-stra gente. Una speranza che dissolvess ee allontanasse nei fatti quella acquiescen-za alle logiche di morte con cui ormai d aanni conviviamo, acquiescenza alle logichedi rassegnazione, al degrado morale, civileed economico in cui avete precipitato que-sto paese .

Vi abbiamo chiesto una speranza chepartisse da noi, dal nostro paese per ilresto del mondo, per gli ebrei di oggi ,contro le guerre di oggi, contro la trage-dia che si sta preparando per domani . Viabbiamo chiesto di sostituire alla violenzala non violenza, allo sfruttamento la soli-darietà, alle armi il grano, all'illegalità l alegalità, alla morte la vita . Vi abbiamo of-ferto la strada per fare del nostro il pri-mo paese in Europa e nel mondo che ri-

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spettasse quella norma di diritto interna-zionale che ci dice che il primo diritto d iogni uomo del mondo è quello di essereliberato dalla fame. Vi abbiamo offerto l astrada per togliere l 'Italia dalla logica disudditanza alle politiche di sfruttamen-to dell'uomo portate avanti dalle grandipotenze .

Vi abbiamo offerto di concretizzare que ivalori su cui pensiamo possano realment econvergere i cristiani, i socialisti e i comu-nisti . Non ci avete capito e non ci poteva -te, forse, capire .

Allora, Presidente Cossiga e ministri ,consapevoli che il vostro rifiuto di oggi, a ldi là delle vostre intenzioni, non può chesignificare che la strada è, ancora di più eancora una volta, sempre quella, la stradadell ' illegalità, della violenza, dei baratti dipotere, della corruzione, dello sfascio, dell aviolenza, dei baratti di potere, della morte edella guerra, noi, più duramente che nei mesie negli anni scorsi, con ancor più rigore, v iincalzeremo ogni giorno sulla strada dell ecose in cui crediamo, delle cose per l equali lottiamo, delle cose che la gente v ichiede e vuole .

Continueremo ad essere i difensori dell aCostituzione ed a pretendere che voi pe rprimi la rispettiate, continueremo a difen-dere la verità contro le vostre menzogne ,la vita contro le vostre costruzioni d imorte. Sappiamo essere duri, rigorosi etenaci ; il Presidente Cossiga lo sa, com ecertamente sa e non dimentica che, prim ao poi, ci dovrà dar ragione nei tribunal iriguardo a Giorgiana Masi .

Saremo contro questo Governo con se-renità e con forza. Signori del Governo, ilnostro « no » di oggi è ancora più fermo econvinto che nel passato (Applausi dei de-putati del gruppo radicale) .

PRESIDENTE . Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l'onorevole Reg-giani . Ne ha facoltà .

REGGIANI . I deputati del partito so-cialista democratico italiano non voteran-no la fiducia al Governo che si presentaoggi alll 'approvazione di questa Camera. Essi

pensano, infatti, anzitutto che un Gover-no, il quale afferma di poter contare suuna maggioranza precostituita, non s isarebbe dovuto sottrarre, come invece hafatto, al compito di esporre con suffi-ciente precisione quando, in qual modo econ quali mezzi si proponesse di avviarea soluzione alcuni essenziali problemi chepiù da vicino ogni giorno assillano la vitadella maggior parte dei cittadini .

Nel settore delle prestazioni sociali, oc-correva definire le vie del riordinamentodel sistema previdenziale per quanto ri-guarda le pensioni da garantire ai lavo-ratori anziani in proporzione alla qualit àed alla quantità del lavoro svolto, con pie-no rispetto della professionalità e del me -rito e con l 'adozione in 'loro favore deirimedi imposti da un'inflazione che li col -pisce più di ogni altra categoria di citta-dini . Occorreva dire qualche cosa di chia-ro e rassicurante sull'assistenza sanitaria ,che annuncia ormai lo sfascio della rifor-ma relativa al nuovo servizio sanitario ,dopo aver demolito ciò che di buono al -meno esisteva sostituendolo con il caos .

Occorreva parlare della scuola mediasuperiore e dell'istruzione universitaria ,chiaramente non idonee a fornire capacit àprofessionali e destinate, pertanto, a pro-durre miriadi di giovani diplomati e lau-reati, i quali costituiscono il grosso diuna disoccupazione giovanile da combat-tere subito e con tutti i mezzi .

Occorreva dire senza reticenza che nelcampo edilizio bisogna che il Governo sidecida a facilitare mediante prestiti age-volati l'acquisto della casa in proprietà, afavorire il riscatto delle case popolari, atutelare il risparmio dei piccoli proprietaried a sopprimere quelle norme della « leg-ge Bucalossi » che hanno determinato u nassurdo aumento dei costi delle aree .

Era urgente che il Governo esprimessele sue intenzioni, come il partito social-democratico non ha mai mancato di ricor-dare, rispetto al problema di giungere aduna regolamentazione dello sciopero ne iservizi pubblici essenziali – penso, adesempio, agli ospedali –, qualora i sinda-cati non pervengano ad una forma di au-toregolamentazione .

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Da ultimo, per quanto riguarda la giu-stizia e l'istituto della grazia, avremmoveramente gradito una maggiore precisionee perentorietà, perché quello della grazi aè un istituto di estrema delicatezza, su lquale non ci si può esprimere con le esi-tazioni che ci sembra siano state riservat enell 'esposizione del Presidente del Con-siglio .

Doveva essere riservata la dovuta at-tenzione agli artigiani, ai piccoli e mediindustriali, parte del mondo del lavoroabbandonata a se stessa, senza finanzia-menti agevolati, la quale rappresenta tut-

tavia una parte molto importante dell anostra economia . Il partito socialdemocra-tico pensava e pensa che il Governo avreb-be dovuto annunciare un'azione di stimoloe di proposta rispetto a questi operatorieconomici, oscuri, il più delle volte, esenza riconoscimenti ufficiali ai quali a-vrebbero invece largamente diritto, essen-do i principali protagonisti dei tanto de-cantati successi della cosiddetta « econo-mia sommersa » .

In questo quadro, si registrano rigoros einiziative fiscali e provvedimenti come lasospensione degli atti esecutivi e la rateiz-zazione, prima nelle mani di organismiperiferici ed ora invece unicamente in quel -le del ministro, per cui non vi sarannopiù sospensioni di atti esecutivi o rateiz-zazioni di imposte, con gravi difficoltà pe rle aziende . Tutto questo deve essere rivi -sto ed i socialdemocratici richiamano s uciò l'attenzione del Governo, così comeregistrano una mancata risposta alle os-servazioni che ieri sono state avanzat edall 'onorevole Longo su alcune inaccetta-bili iniziative rientranti in quella che nonpotrebbe essere definita se non una perse-cuzione fiscale !

Una risposta non equivoca, possibile edoverosa, è mancata su questi problemi,alcuni più importanti e prioritari, altri me -no . Il segretario del partito repubblicano ,solo qualche giorno fa, ha dovuto ammet-tere, dimenticando per l'occasione di pri-vilegiare i contenuti sugli schieramenti, chein questo Governo non c'è accordo né sul -la politica economica, né sulla fiscalizza-zione, né sul riordinamento delle parteci-pazioni statali, né sui rilevanti aspetti del -la politica per la casa, né sulla politicadell'energia e l 'agenzia del lavoro, e cosìvia. Ma è vero che non ci sono convergen-ze né scelte sui problemi che mi son opermesso di indicare prima, i quali son oimpellenti e specifici . Su di essi, eviden-temente, la coalizione di maggioranza or-ganica non ha accordo né propositi .

Permettetemi di osservare, richiaman-domi a quanto detto poco fa dal collegaMammì, che ci stupisce lo stupore del par-tito repubblicano, che ci imputa la colla-borazione con il partito comunista a li -

Era urgente, possibile e doveroso cheil Governo indicasse i criteri ai quali in -tende uniformarsi per porre urgente ri-medio alla crisi della giustizia e per ga-rantire che, in ossequio al disposto del -l 'articolo 98 della Costituzione, magistrati ,militari, funzionari ed agenti di polizi apossano offrire ai cittadini le indispensa-bili garanzie di imparzialità e rivendicarea se stessi la necessaria serenità di deci-sione e di giudizio . È ben vero che, que-sta mattina, il Presidente del Consiglio, ne lcorso della sua replica, ha avuto occasionedi intrattenersi su alcuni specifici argo-menti riguardanti l'amministrazione dell agiustizia, ma è vero altresì (anche a que-sto proposito ed in merito al tono d iquesta replica, dobbiamo dire che, pe rquanto riguarda l'istituto del pubblico mi-nistero, le cose che sono state dette c ierano note dall 'epoca del convegno di Man-tova, quando esse sono state annunciat epiù di dieci anni fa per essere successi-vamente ripetute un'infinità di volte senz aesito) che, per quanto riguarda la rifor-ma del codice di procedura civile, quell oche è stato detto si richiama al progett oLiebman che giace intoccato da più d icinque anni . Per quanto riguarda, poi, l ariforma del codice di procedura penale ,dico solo che noi auspichiamo, diciamosoltanto che è indispensabile che prim asi eseguano quegli interventi che sono ne-cessari per rinnovare la vitalità e l'effi-cienza della giustizia così duramente com-battuta nelle persone dei magistrati e de-gli operatori del settore in genere ad ope-ra del terrorismo .

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vello amministrativo, in alcune giunte, pergarantire la governabilità degli enti locali ,mentre il partito repubblicano è stato aral-do di un accordo di Governo diretto e dorganico con il partito comunista ! Ad ogn imodo, il Presidente del Consiglio ha evi-denziato che il Gabinetto dispone del suf-fragio di una maggioranza autosufficiente .Il partito socialdemocratico può sottrars iallo stato di necessità che in altre occa-sioni lo ha indotto a sacrificare in part ei suoi convincimenti, per consentire la go-vernabilità del paese . Esso può negarequindi il suo appoggio ad una formulache politicamente non convince e sottrars iall'impegno di sostenere, anche con unaastensione, una coalizione che giudi-ca fragile per le contraddizioni manife-ste nel suo interno ancor prima del vot odi fiducia : è una coalizione senza volontàpolitica unitaria, i cui intendimenti riman-gono oscuri .

Le contraddittorie dichiarazioni d iesponenti e di colleghi del partito socia-lista e della democrazia cristiana lascia -no presagire che al primo serio confrontoil Governo denuncerà la sua incapacitàoperativa . Non è infatti un mistero chel'impostazione economica dei repubblican ie di larga parte dei democristiani contra-sta apertamente con quella dei compagnisocialisti e con quella dei sindacati .

Più preoccupanti ancora sono le di-vergenze nel settore dell'ordine pubblicoe in politica estera .

Il Presidente del Consiglio ha rifiutat oper il suo Gabinetto l'etichetta di « Go-verno-ponte » - in altro modo lo giudi-cario però autorevoli membri del suo Mi-nistero, di parte socialista -, ma il su odiscorso programmatico ha lasciato an-che chiaramente intendere che il suo ga-binetto è orientato verso una ricerca d icollegamenti con il partito comunista, a lquale viene assicurata una particolare at-tenzione, che lo privilegia nei confront idel PSDI e del PLI, nonostante l'espe-rienza della solidarietà nazionale sia sta-ta chiaramente bocciata l'anno scorso da-gli elettori .

È stato da molte parti rilevato che i lPresidente del Consiglio ha speso buona

parte del suo discorso a rievocare gl iavvenimenti di questi ultimi anni . Si trat-tava per lui di porre l'accento sull'effet-to stabilizzante del suo Governo, il pri-mo dopo anni che disponga di una mag-gioranza precostituita e contrattata, an-che se in margini strettissimi, e di fa rpassare in secondo piano la sua impos-sibilità di indicazioni programmatiche pre-cise, che avrebbero corroso la nascent emaggioranza .

Ma anche il metodo con cui il Pre-sidente del Consiglio ha proceduto allarievocazione del passato denunzia l'im-possibilità da parte del suo Governo d ieffettuare una qualsiasi scelta . L'onore-vole Cossiga si è limitato ad una sem-plice esposizione dei fatti, evitando accu-ratamente quell 'analisi politica che almenogli avvenimenti più importanti avrebbe-ro meritato. Egli non ci ha detto, adesempio, il suo pensiero sulle cause de lfallimento della maggioranza, sui risulta -ti delle conseguenti elezioni anticipate, su imotivi di preclusione che questo Governoha mostrato di avere nei confronti de lPLI e del PSDI, sulle ragioni che lo han-no indotto ad aumentare il numero de iministri e dei sottosegretari del suo Ga-binetto. Questo Governo è, quindi, secon-do noi, soltanto e soprattutto una con -cessione e un cedimento al partito co-munista, la cui opposizione si è rivelatain questa Camera assai più morbida ch eal Senato e che, pur restando all'oppo-sizione, ha sottolineato con giusto e le-gittimo compiacimento il significato del -l'esclusione dei liberali e dei socialdemo-cratici .

Bisogna dare atto all'onorevole Cossi-ga di non aver avuto altra scelta : unamaggiore precisione e concretezza non gl iavrebbero consentito di portare al vot odi fiducia i partiti della maggioranza, frai quali non vi è quella concordia di in -tenti, che sola può garantire la capacit àoperativa .

Non abbiamo alcun motivo, onorevol ePresidente del Consiglio, per non manife-stare a lei e a tutti i suoi ministri un apersonale stima, che non è di rito e nonnasconde alcuna riserva, ma siamo con-

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vinti che questo Governo non sarà in gra-do di concepire né di attuare gli urgent irimedi che gli italiani si attendono (Ap-plausi dei deputati del gruppo del PSDI) .

PRESIDENTE . Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l'onorevole Ba-ghino. Ne ha facoltà .

BAGHINO. L'onorevole Pazzaglia, nell asua qualità di presidente del nostro grup-po, motiverà il voto contrario dell'inter ogruppo, per cui rinunzio a parlare per di-chiarazione di voto .

PRESIDENTE . Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l 'onorevole La-briola. Ne ha facoltà .

LABRIOLA . I deputati socialisti vote-ranno la fiducia al Governo, considerand oquali siano le necessità del paese, qual esia la volontà politica del Governo e gl iimpegni di azione che assume, quale s iconfermi, ancora una volta, il ruolo chespetta al partito socialista nei momenti es-senziali e di svolta della nostra vita de-mocratica .

Con la formazione di questo Governosi è data una risposta adeguata e possibil eai problemi più urgenti del paese, in pri-mo luogo alla crisi economica e produtti-va ed agli effetti sociali di tale crisi, non -ché alle angosciose vicende che emergon oancora oggi, e a quelle che si intuiscon oe si temono, relative all'ordine pubblico .Fare un Governo - vogliamo dirlo subito- non è ancora assicurare la governabilità ,ma è un mezzo necessario, un passo indi-spensabile, senza il quale il traguardo del-la governabilità non può nemmeno esser eintravisto, mentre si aggrava il disfacimen-to delle istituzioni e la disgregazione delleforze sociali. Questi eventi non possonoche preoccupare fortemente qualsiasi for-za della sinistra, come preoccupano noi ;e nessuna forza della sinistra può sottrar-si ai propri doveri rispetto alla conside-razione della salvezza delle istituzioni e de lloro funzionamento, e della salvaguardi adel carattere organico delle grandi forzesociali, sacrificando anche, quando occor-ra, i propri legittimi interessi di parte .

Ma il Governo non assicura, né assicu-rerà, questi obiettivi con la sua sola esi-stenza. Noi ci attendiamo due contributiessenziali nell'azione dell'esecutivo, e vo-gliamo ricordarli proprio nel momento i ncui stiamo per dargli il nostro voto sullafiducia. Il Governo, in primo luogo, devefare la sua politica, e attuare il suo pro-gramma : il Governo deve governare . Que-sta è la prima domanda che gli pone i lpaese, e noi la facciamo nostra, e non cistancheremo di rivolgerla incessantement enel Parlamento e nel paese .

Con questo voto si spengono alcune del -le polemiche sollevate per dovere di parte ,e rimangono le vere questioni che le forzepolitiche e forze sociali hanno dinanzi . IlGoverno le affronti senza artifici diplo-matici, cercando quelle soluzioni che son oincoraggiate dai segnali di rinnovament odella parte migliore e più avanzata de lpaese. Il Governo mantenga concretezz anei suoi impegni, senza confonderli sott ola genericità di astratte costruzioni pro -grammatiche, che (l'esperienza lo ha dimo-strato) dando solo illusione e poi delu-sione. Il Governo conservi il carattere es-senziale della sua azione politica, che hasubìto anche in questo dibattito ingiustecritiche . Lungo questa strada troverà gliappoggi sociali necessari ; sarà difficile ne-gargli consenso politico e sostegno leale ,e potrà guidare la ripresa e lo svilupp odella comunità nazionale, e trovare la for-za per arginare domande confuse ed in -coerenti, che nascono dalla disgregazione so-ciale, essendo questa una delle condizion iindispensabili per governare nei moment idella crisi .

Gli stessi doveri del Governo ha l amaggioranza; e, per la parte che ci con-cerne, noi ne abbiamo intera coscienza . Siè detto che la maggioranza è autosufficien-te, ed anzi questa è stata ritenuta unadelle principali caratteristiche del nuovoquadro politico rispetto a quello esistent edegli anni precedenti . Questo è vero, manel senso che la maggioranza dovrà rispon-dere della sua azione e dei suoi comporta -menti, portando tutta intera la sua respon-sabilità, così come le altre forze politicheche sono all'opposizione .

molto lontano

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dal vero chi pensi che la maggioranza au-tosufficiente debba chiudersi dentro di sé ,in una concezione che noi abbiamo respin-ta, e non da oggi, e che non corrispondein nessun modo alle reali esigenze del pae-se ed alle forti spinte di rinnovamento chesi sviluppano tra le forze politiche demo-cratiche, laiche e della sinistra .

Su questo piano, noi neghiamo che laformazione dell'attuale Governo interromp ao contrasti con la prospettiva di più lar-ghe convergenze democratiche per assume -re la direzione politica del paese, quand oesse siano possibili ; né siamo disposti aconsiderare diversamente da questi obiet-tivi il significato politico della nostra par-tecipazione al Governo e alla maggioranza .Anzi, noi rivendichiamo fino in fondo i lfatto che la nostra presenza autorevole erappresentativa nel Governo e nella mag-gioranza debba assicurare la garanzia poli-tica di questa prospettiva, sul piano inter -no come su quello, tormentato e dramma-tico, dei rapporti internazionali .

Non è una prospettiva facile, come pu òcredere o fingere di credere chi disinvolta -mente ci accusa – e ci ha accusati an-che in questo dibattito – di non averl aperseguita con la necessaria fermezza finda ora. Spinte divergenti sono qui benpresenti e noi non lo ignoriamo, come nonignoriamo gli enormi ostacoli oggettivi epolitici, proporzionati al valore di un cam-biamento radicale e profondo della vita so-ciale e civile del paese, che ne derivereb-bero .

Noi lavoreremo per questo traguardo ,avvertendo, nella nostra azione, il doveredi essere tra i protagonisti di questa svol-ta . Sarà necessaria molto tenacia ed un agrande apertura politica . Nessun interlocu-tore possibile, lo vogliamo dire con estre-ma chiarezza, dovrà restare indietro o inpenombra: in primo luogo, le forze po-litiche della sinistra, e quelle che espri-mono antiche tradizioni democratiche enuovi ed importanti valori libertari, conle quali il rapporto è possibile e neces-sario, quanto più questi valori sono be npresenti nella tradizione e nella pratic adel movimento operaio e soprattutto di

quella parte che noi socialisti rappresen-tiamo. Verso queste forze il rapporto do-vrà essere aperto, leale, senza ammettere,come noi non ammettiamo per la part eche ci riguarda, alcuna ingiusta intolleran-za. Ma noi lavoreremo senza rendere perquesto precario ed incerto il cammino de lGoverno : un simile fatto non aiuta l eprospettive che ci proponiamo, anzi l erende più difficili e lontane . L'azione de lGoverno, i suoi rapporti con le forze so-ciali, l'indirizzo politico annunziato, devon oandare verso questa direzione e noi ci im-pegneremo, fino in fondo e lealmente, per-ché su ogni piano ciò avvenga con il no-stro pieno contributo, che nessuno può edeve sottovalutare .

Onorevole Presidente del Consiglio, ono-revoli colleghi, il Governo che sta per ri-cevere il voto di fiducia deve essere consi-derato con attenzione e con incoraggia-mento da tutte le forze che avvertono, fin oin fondo, la gravità del momento politicoattuale, quale che sia la loro posizion enello schieramento parlamentare . Con esso ,con la sua formazione, con il voto di fi-ducia che ci accingiamo a dare, si risolveuna crisi solo apparentemente breve, male cui cause si trascinano da tempo, va-gando dentro e fuori di quest'aula e pro -curando così non pochi guasti alla no-stra vita sociale e civile .

Questo Governo può risolvere una faseimportante di questa crisi, se tutti sapran-no fare la propria parte non dimenticando ,anche rispetto al recente passato, che ch inon sta nella maggioranza può avere re-sponsabilità positive e negative non mi-nori delle altre forze politiche . Questo Go-verno nasce in un difficile quadro istitu-zionale e politico, nel quale non abbon-dano riferimenti sicuri e giusti . E traessi ci sarà consentito di ricordare ruo-lo ancora ora svolto dal Presidente dellaRepubblica, forte del rinnovato prestigioconferito al primo ufficio dello Stato, nel -la più assoluta correttezza di azione e d icomportamento costituzionali, e conforta-to da una evidente ed intensa adesionepopolare sulla quale noi vogliamo invitaretutti a riflettere, e soprattutto invitiamoa riflettere coloro che si abbandonano a

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critiche avventate, che vanno fermament erespinte in questa Camera dei deputati .

Noi siamo presenti in questo Govern oed in questa maggioranza per le ragioniche abbiamo qui ricordato e che sono sta -te esposte dal segretario del nostro par-tito in questo dibattito . Dando il nostrovoto di fiducia, crediamo sinceramente d iavere, ancora una volta, confermato la no-stra presenza nelle posizioni di maggioreimpegno per le lotte democratiche e so-ciali della Repubblica (Vivi applausi deideputati del gruppo del PSI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l'onorevole D iGiulio . Ne ha facoltà .

DI GIULIO . Il gruppo dei deputati co-munisti voterà contro l'attuale Governoperché lo ritiene, da un lato, inadeguatoai problemi che stanno dinanzi al paes ee, dall'altro, non all'altezza delle esigenzeche vengono dal nostro popolo . Inadegua-to alla gravità della situazione internazio-nale, che esige un Governo dotato di gran -de autorità e di grande impegno di azione ;inadeguato alla gravità dei problemi de lpaese, innanzitutto, posti drammaticamen-te dalla lotta al terrorismo e dall'adden-sarsi di nubi crescenti sulla nostra situa-zione economica ; non all'altezza, quindi ,di quello che è il nostro popolo .

Noi non dimentichiamo mai che, no-nostante le difficoltà politiche, il nostro èe resta un grande paese ed il nostro po-polo è e resta un grande popolo ; l'Italiavera è composta di milioni di uomini ch elavorano duramente - e ciò ci ha consen-tito di affrontare tanti difficili moment ieconomici -, di uomini che assumono ri-schi e responsabilità . L'Italia vera è rap-presentata da quelle centinaia di migliai adi italiani - in primo luogo magistrati, po-liziotti, carabinieri ed agenti di custodi a- che hanno messo e mettono a repen-taglio ogni giorno la loro vita, per difen-dere le istituzioni repubblicane e quest aRepubblica .

Questa Italia vera chiede un Govern oche abbia insieme capacità di scelte chia-re, di assumere responsabilità e che abbia

coraggio: questo Governo non risponde aqueste attese del nostro popolo . Il nostrogiudizio non è basato sulla formula, masui fatti, quelli finora accaduti . I fatti son odue : innanzitutto la formazione del Gover-no, che rappresenta un dato politico, an-che se il Presidente del Consiglio (non s ose per cattiva coscienza) preferisce parla -re il meno possibile di questo, anche insede di replica, nonostante questo proble-ma sia stato posto chiaramente durant eil dibattito .

È stato fatto un Governo che, in no -me dell'esigenza di equilibrare le corrent idemocristiane, ignorando le esigenze d irinnovamento che venivano dalla stessa de-mocrazia cristiana e dallo stesso gruppoparlamentare democristiano, ha seguito l eregole del « manuale Cencelli », al serviziodella riaffermazione del dominio dell'oli-garchia della democrazia cristiana . Perseguire le norme del « manuale Cencelli » ,poiché 12 posti non bastavano, sono stat iinventati tre ministeri inesistenti, fornen-do al paese una indicazione (mi scusi l aparola, onorevole Presidente) vergognosa !

Non parliamo, per carità di patria, del -la vicenda dei sottosegretari ! Ciò è grave,non solo per i limiti che tutto ciò ponealla funzionalità del Governo, ma per i lsignificato politico che questo ha nei con -fronti del nostro popolo. Governare (l'hogià detto altre volte, onorevole President edel Consiglio) significa, prima ancora chefare buone leggi, prima ancora che garan-tire il funzionamento dell'amministrazio-ne, saper dare al paese una indicazionepolitica e morale. Ebbene, quale indicazio-ne politica e morale viene al nostro popo-lo dal modo con cui è stato fatto quest oGoverno ? Non viene altro che l'indicazio-ne che si vuole continuare con vecchi me-todi, che la coscienza di quanti in Itali alavorano, combattono e muoiono per l adifesa di questa Repubblica respinge pro-fondamente .

La responsabilità - me lo consenta, si-gnor Presidente del Consiglio - è soprat-tutto sua; lei aveva alle spalle l'appoggi odel Presidente della Repubblica per fareun Governo diverso ; lei sapeva che, negl istessi gruppi parlamentari della democra-

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zia cristiana (ed è stato reso noto anchecon atti pubblici nei giorni scorsi) vi era-no richieste per un modo diverso di far eil Governo . Lei non è riuscito nemmeno a dottenere la piena corresponsabilità del pre-sidente del gruppo parlamentare del su opartito, nelle scelte che ha fatto . Ciò nono -stante, ha fatto questa scelta . O l'ha fattaperché la condivide, e questo è molto gra-ve, oppure l'ha fatta perché l'ha subita ; eallora - mi consenta - manca quel corag-gio politico che è la prima dote su cui puòpoggiare la direzione di un Governo e l aopera di un Presidente del Consiglio . Que-sto è il primo fatto che fa dire che ilGoverno è inadeguato .

Il secondo fatto è rappresentato da unprogramma in cui manca una sola cosa -decisiva, però -, quella che il paese chie-de: chiarezza . Il paese si attendeva unprogramma fatto di poche cose, ma chiar ee precise, nei contenuti e nei tempi . In-vece, nei discorsi e nelle repliche, abbiamoavuto un continuo girare attorno a temigenerici ed ambigui . Ma non è questo chel'Italia chiede al suo Governo ! Si può an-che dissentire sulle scelte che un Governofa, ma il paese vuole scelte precise, sull equali possa dire se è d'accordo o in disac-cordo. Si è cercato, invece, di accumulareparole per non consentire di dire se s iera in accordo o in disaccordo. Forse ciòè avvenuto perché si avvicina 1 '8 giugno,il momento delle elezioni, e bisogna chie-dere i voti a tutti . . . E i voti a tutti sipossono chiedere solo non dicendo la ve-rità, sfuggendo le responsabilità, ignorand ol'obbligo della chiarezza . Questo è il con-tenuto del discorso programmatico ; questoè il contenuto delle repliche ! Questi sonoi due fatti su cui ci basiamo ; essi nonpossono che portarci ad un giudizio nega-tivo . Possono poi venirne altri altri, di se-gno diverso (tutti ce lo auguriamo) ; mafino ad oggi questi sono i due fatti, i qua -li non possono che portarci ad un giudi-zio negativo sull'attuale Governo, motivan-do quindi in tal modo il nostro diniegodel voto di fiducia .

Condurremo perciò una battaglia di op-posizione, che certo non si risolverà sol -tanto nel dire « no » a ciò che, a nostro

parere, il Governo può fare di sbagliato ,anche perché temiamo che il vero rischi onon sia quello di dire molti « no », bensìquello di trovarci di fronte, se il metod odi governo che seguirà sarà quello prospet-tato nell'esposizione programmatica, all astrategia dei perpetui rinvii . Il nostro com-pito, come opposizione, non sarà quind isolo quello di dire « no » a ciò che rite-niamo sbagliato, bensì quello di avanzar ele nostre proposte su questioni internazio-nali e di politica interna che riteniamo ne-cessarie, oggi, per il nostro paese. Su diesse intendiamo confrontarci con tutti ecercare, nel paese ed anche nel Parlamen-to, le possibili intese per farle prevalere ,rivolgendoci certo, innanzitutto, ai com-pagni socialisti, con i quali abbiamo tantecose in comune, ma anche alle forze di-sposte a valutarle, ovunque siedano nel -l'ambito dello schieramento democratico .

Vorrei soltanto raccomandare di cer-care di rendere il più oggettivo possibil eil confronto con noi . E mi si consentadi impiegare l 'ultimo minuto per fare, aquesto proposito, un solo esempio . Con-siglierei agli onorevoli parlamentari degl ialtri gruppi e, me lo si consenta, anch eai compagni socialisti, di rileggere i di-scorsi da loro pronunciati durante uno de ipiù importanti dibattiti di questa Assem-blea: quello sugli « euromissili » . Oggi vedia-mo uomini di Stato eminenti, che hannoavuto un ruolo determinante in quella de-cisione, chiedersi se convenga introdurreun elemento nuovo: la sospensione dellacostruzione dei missili da entrambe le par-ti, per riaprire le condizioni di una trat-tativa su tale questione e sui generali pro-blemi internazionali (capite che fra gl ialtri alludo anche al Cancelliere Schmidt) .Ma non era questa la nostra proposta ?E non vi è, in quest'idea, il riconoscimen-to dell'errore di aver respinto questa no-stra proposta ? Io non voglio, in questomomento, riaprire quella discussione; ma,onorevoli colleghi, non vi è stato da part evostra, nel valutare la nostra proposta ,un preconcetto in base al quale, anziché va-lutarla oggettivamente, siete partiti dal-l'idea che andava respinta perché venivada questi banchi ? Vorrei che rileggeste

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quello cui mi riferisco e che vi ponestequesta domanda. Noi porteremo le nostreproposte al confronto . Vorremmo verifi-care che il confronto con ciò che propo-niamo sia il confronto di chi vuole mi-surarsi con le nostre proposte e non già ,ogni volta, sulle stesse, chiedersi soltant oa chi potrebbe giovare elettoralmente o i naltri campi, il dir « sì » o il dir di no . Nonabbiamo mai avanzato proposte mosse daquesta logica ! Chiederemo anche agli altridi confrontarsi sulle questioni urgenti de lnostro paese, con l'ottica di chi cerca l astrada migliore per risolvere i problemiitaliani, nell 'arena internazionale e nellavita interna, non con l'ottica di chi cerc asoltanto la strada per mantenere al pro-prio partito un consenso.

Con questo spirito, noi andremo allabattaglia di opposizione; con lo spirito dichi vuole operare per risolvere le questio-ni che angosciano il nostro paese, e, in-sieme, per costruire, nel paese innanzitut-to, e anche nel Parlamento, uno schiera -mento nuovo, di forze democratiche, ca-pace di dare, anche nella formazione de lGoverno, quindi nella concreta gestion edella direzione governativa, quell 'elementodi novità, quella svolta politica di cui, anostro parere, l'Italia ha bisogno (Vivi ,prolungati applausi all'estrema sinistra —Congratulazioni) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l'onorevole Ge-rardo Bianco . Ne ha facoltà .

BIANCO GERARDO . Allorché, dopo unalunga crisi sfociata in elezioni anticipate ,e dopo due mesi di difficili e convulse trat-tative, fra il giugno e l'agosto del 1979 ,si riuscì ad avviare il primo esperimentodel Governo Cossiga, le prospettive del-l'ottava legislatura restavano ancora in -certe, i rischi di una rottura istituzionaleincombenti . Sembrava che le forze politi -che fossero come paralizzate in reciprocheimpotenze, e sempre più complicata appa-riva la possibilità di riannodare le fila d iun rapporto che uscisse dalla precarietà,per dare all'esecutivo, e quindi al com-plesso dei meccanismi costituzionali, le

condizioni di pieno esercizio delle propri efunzioni .

Era dal 1976, da molti anni dunque ,che non si realizzava, tra i partiti, una po-sitiva e convinta convergenza, che dessesolidarietà ad un Governo . « Sopravviveresenza governare » : questo titolo di un at-tento studio sul caso italiano appariva l aformula più appropriata per definire ilnostro sistema politico . Le conseguenze d itale situazione sono davanti a noi : confu-sione dei ruoli e dei poteri, sconvolgimen-to nei rapporti tra Parlamento ed esecu-tivo, in sostanza alterazione e deperimentocomplessivo delle istituzioni . Questo, ap-punto, il risultato evidente delle disarti-colazioni e di una ormai cronica insta-bilità .

Ancora qualche settimana fa, l ' ingover-nabilità del paese, su uno sfondo cupoe minaccioso, all'interno e a livello inter -nazionale, costituiva l'essenziale problemapolitico della nostra democrazia . Averloaffrontato e risolto, pur nei limiti di un asituazione che richiede ulteriori sforzi echiarimenti, è un dato storico di rilievo ,che il segretario del partito, onorevole Pic-coli, ha già qui sottolineato, e che vaascritto, come positivo contributo, al raf-forzamento dei nostri istituti di libertà . Eciò, onorevoli colleghi, teniamolo presente ,è premessa indispensabile per lo stess olibero gioco dialettico tra i partiti, percostruire, appunto, sul terreno solido d iconsistenti strutture democratiche, gli svi-luppi politici che ciascuna forza sarà i ngrado di determinare, per favorire, in de-finitiva, una costante crescita della nostr ademocrazia .

Ecco perché noi daremo il nostro con-vinto voto di fiducia al Governo, al di l àdi qualche perplessità sulle modalità concui è stato composto. L'onorevole Magri ,facendo eco al senatore Chiaromonte, h adefinito l'alleanza organica raggiunta dal -la DC e dal PRI con il PSI nel secondoGoverno Cossiga come un passo indietr orispetto allo stesso centrosinistra.

NAPOLITANO. Il senatore Chiaromon-te non ha affatto detto questo !

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BIANCO GERARDO . A tal punto di pa-radosso può giungere lo schematismo d icerte impostazioni politiche della sinistra ,da far nientemeno ritenere più positivigoverni precari, o allo sbando, che solu-zioni caratterizzate da stabilità e da chiaraassunzione di responsabilità delle forzepolitiche . Come si può, onorevole Magri ,ragionevolmente sostenere, anche dal pun-to di vista stesso dalla sinistra, che sia so-luzione arretrata o moderata una coali-zione che veda la presenza di un partit osocialista, al quale lei stesso ha dato att odell'importanza e della modernità dell asvolta operata a Torino, e del partito re -pubblicano ? Per fondare un giudizio cri-tico sul Governo - lo abbiamo sentito an-cor ora - gli oratori del partito comuni -sta o di altri gruppi della sinistra marxi-sta sono stati costretti a fare ricorso avecchie formule interpretative, a frugarenelle vicende interne di ciascun partito, adiscriminare tra i gruppi dirigenti, ad as-segnare lodi o biasimi, titoli di reazione odi progressismo agli uni o agli altri, di-menticando che all'attuale soluzione i par-titi della maggioranza sono pervenuti attra-verso deliberazioni unanimi o quasi, rite-nendo questa soluzione come l'unica ca-pace di scongiurare gravi rischi per que-sta legislatura . Non altro si è saputo diredi negativo .

In realtà la sinistra, ed in primo luog oil partito socialista, per il suo ruolo d igrande rilievo nelle vicende politiche ita-liane ed internazionali, deve prendere att oche gli elementi di rigidità, e quindi d ipossibile rottura del nostro sistema di re-lazioni politiche, sono introdotti propri odalla formula, apparentemente logica m adel tutto inadeguata alla flessibilità de lmomento, che si esprime nei termini : « oal Governo o all 'opposizione » . Essa è pa-ralizzante . Se fosse stata seguita, comepure era invocato e preteso da tutta lasinistra, l'esito non avrebbe potuto essereche una grave e non più dominabile cris iper le conseguenti ondate di qualunqui-smo e di dissoluzione di ogni fiducia poli-tica. I sintomi sono diffusi nel paese . Loapprodo attuale, quello dell'attuale Gover-no, è dunque realistico ; rappresenta il pun-

to di equilibri possibile per dar vita a dun Governo con base parlamentare preco-stituita, non chiuso in sé, sulla base ap-punto dei dati della realtà e di una lorocorretta analisi .

Non vi è stata slealtà, come ha dettol 'onorevole Pietro Longo, né disattenzioneverso partiti di così grande e salda tradizionedemocratica e di così lunga collaborazion econ la DC, come il partito socialdemocra-tico e il partito liberale . Nessun voltafac-cia. Lo stesso onorevole Longo, nel darela sua fiducia, per altro condizionata a lprimo esperimento Cossiga, aveva sostenu-to la primaria esigenza di intessere, nellafase di tregua, un rapporto che coinvol-gesse il partito socialista nella collabora-zione di Governo . Era questo, dunque, an-che per il PSDI, il passaggio politico es-senziale. E ciò è avvenuto oggi, nei modiche erano consentiti dalla situazione po-litica, dall'esigenza appunto di non acce-dere ad altre formule che, a torto o a ra-gione, si erano sovraccaricate di valenzenegative, eccessivamente arroccate o chiu-se o, come si è detto, di scontro parla-mentare . Ciò avrebbe contraddetto la riaf-fermata esigenza di apertura e di dialogonelle istituzioni, che resta la più corrett ainterpretazione della solidarietà nazionale .Noi speravamo che questa strada, in certosenso resa ormai obbligata per avere unGoverno solido, con la piena collaborazion edel partito socialista, e che vedeva comun-que un'intesa tra i tre piloni fondamental idella nostra storia, quello cattolico-popo-lare, quello socialista e quello laico, potes-se trovare comprensione in partiti che han -no comuni idealità, come quello liberale equello socialista democratico . Un ruolo at-tivo, di orientamento e di impulso, si pu òsempre esercitare, anche in posizioni d icritica, ma non di rottura . Siamo profon-damente rispettosi delle decisioni che han -no condotto questi due partiti, tradizionai lalleati, all 'opposizione rispetto al Governo ;ma non rinunceremo ad intessere, anche s eLongo ha detto qui di rifiutarlo, un dia-logo che recuperi la momentanea frattura .Mi si consenta comunque, pur nel riguar-do assoluto verso le decisioni assunte, d ifar rilevare, in particolare al PSDI, il ri-

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schio di posizioni meccaniche, che sem-brano richiamare quelle del PCI : « o algoverno o all'opposizione » .

Più riflessiva attenzione ci saremmoanche attesi dal partito comunista, impe-gnato in significative revisioni di indirizzipolitici, ma il travaglio e le incertezze d iquesto partito le si sono colte nel tonodiverso dei suoi oratori, da quello pi ùchiuso e dogmatico di Chiaromonte a quel -lo più pacato ed aperto di Napolitano e ,a parte l'asprezza di qualche passaggio, i nquello dello stesso onorevole Di Giulio .

Siamo - ne dobbiamo essere consape-voli - in una fase fluida, che richiede alleforze politiche flssibilità ed accortezza, uti-lizzazione attenta e non preconcetta d iogni elemento che aiuti a superare il vuo-to e le disarticolazioni del sistema, checonsenta di tessere una trama forte senzaprecorrere i tempi avendo acuta la perce-zione del momento .

Ora, qualcuno si è chiesto : ma doveva questo Governo ? Le risposte sono sta -te diverse e contraddittorie ; verso il pen-tapartito di ferro ? No . Verso il compro -messo storico, hanno detto altri . In real-tà, ha ragione il Presidente del Consiglio ,quando obietta che un Governo non as-solve a questi compiti; esso è principal-mente momento di garanzia per il funzio-namento delle istituzioni e quindi per l alibera articolazione delle forze politiche .In altra sede occorre svolgere certe bat-taglie .

È questo un errore della cultura poli-tica di sinistra, perché un Governo realiz-za un programma specifico che fronteggiai problemi aperti della società in mod oadeguato ed efficace per mantenere vivo i lrapporto, e quindi il consenso, tra la so-cietà civile e le istituzioni . Sotto questoprofilo il discorso programmatico dell'ono-revole Cossiga ha la ispirazione giusta, no nè un elenco di problemi . Qualcuno hadetto che è troppo spiccio, non specificoe dettagliato; qualcun altro ha sostenutoil contrario . Ma non si era detto che, in-nanzitutto, un programma deve avere un asua logica, un « taglio » interno, un me-todo che ne caratterizzi l'orientamento ?È ciò che emerge appunto dal discorso e

dalla replica del Presidente del Consiglio .La lotta all'inflazione è il centro, una bat-taglia che passa per intese con le forzesindacali, per una disponibilità ad inter-venire sui meccanismi che l'alimentano ,consapevoli che le cause vengono anche dalontano . Ma non vi è rinuncia, l ' intesa de lGoverno è ispirata ad un criterio di inter -vento per correggere le storture laddov esi annidano . La stessa cautela sulla fisca-lizzazione dei punti di contingenza - prov-vedimento eccezionale - viene dalla consa-pevolezza che la competitività sui mercat iinternazionali non si raggiunge se non s iriporta ordine nella struttura del salario .

Anche se devo saltare alcune parti de lmio intervento, vorrei ricordare il proble-ma del Mezzogiorno, che resta una grand equestione insoluta, ma trova, nel Presiden-te del Consiglio, una giusta prospettiva .È sperabile che i ministri - per la verit àquasi tutti del nord -, che reggono la po-litica economica del paese, sentano quest osenso di unità nazionale . Sono certo chela sentiranno nell'ispirare la loro azionepolitica .

Onorevoli colleghi, questo Governo, raf-forzato da una sua capacità di decisioneed elaborazione politica, potrà con mag-giore consapevolezza ed autorevolezza svol-gere un delicato compito a livello interna-zionale .

Si deve una risposta all 'onorevole Na-politano e all'onorevole Di Giulio, i qual ihanno dichiarato che essi erano nel giust oal momento delle decisioni sugli « euromis-sili »; ma non tengono conto di una partico-lare: che lo spazio per una trattativa esi-ste. Infatti, gli « euromissili » non sono in-stallabili nel breve periodo : ci vogliono an-ni . Quindi la possibilità della non installa-zione è un invito che deve essere rivolt osoprattutto all'Unione Sovietica, che è ingrado di installare, oggi, gli SS-20. Manoi non rinunzieremo ad uno sforzo d ipace affinché a Madrid come a Vienna ri-prenda il filo di un negoziato, si conqui-sti una pace che aiuti i popoli poveri econsenta di intervenire con mezzi adeguatinelle aree della fame e della morte .

Dobbiamo dare risposta ad alcuni pro-blemi immediati ed importanti ed è in

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questo quadro, in questo contesto, che vainserita la stessa questione della parteci-pazione alle olimpiadi . È innegabile lavalidità del ragionamento di chi, come loonorevole Craxi, ha sostenuto che esse, perla rinunzia degli USA, hanno già perdutoil carattere di universalità che le caratte-rizza. Infatti lo stato di tensione tra ledue grandi potenze ne ha distrutto il fon-damento stesso, ed esse rischiano solo d iessere oggetto di sfruttamento politico, co-me è anticipato dal comunicato della Tass.Ma su questo dobbiamo riflettere ; comun-que, gli USA oggi hanno diritto ad una so-lidarietà, nel momento in cui il problemadegli ostaggi determina una profonda emo-zione e grandi tensioni all'interno di que lpaese .

NAPOLITANO . Cosa c'entrano le olim-piadi con gli ostaggi ?

BIANCO GERARDO . Non possiamo sol-tanto comprendere le ragioni di un popol oe non comprendere anche quelle di un po-polo generoso, come quello americano, chevede calpestati elementari diritti civili .

Onorevoli colleghi, alla vigilia degli an-ni '80, numerosi e gravi sono i problemidavanti a noi : a chi scruta il futuro perinterrogarlo appaiono contraddizioni ch elo stesso successo ha creato; la società in-dustriale sembra pervasa da una crisi d idelegittimazione; la crisi energetica ed ilsuo impatto con gli equilibri naturali sem-brano togliere la stessa base per il suosviluppo ; le vecchie utopie egualitarie epalingenetiche, la democrazia delle promes-se e delle aspettative crescenti crollano co-me miti infranti. A chi fare appello ? Re-siduano le riserve di saggezza di un po-polo come il nostro – è stato qui dettoanche da altri oratori –, sano, laboriosoed attivo, che si ispira a valori che rive-lano oggi tutta la loro forza. Un grandeslancio potrà essere impresso da noi, a ldi là delle utopie della felicità . Una nuo-va utopia, invece, fatta di realismo e d imisura, di tensioni morali e di rinnovatovigore di chi, per parafrasare Tommas oMoro, non abbandona la nave in tempe-sta perché non si possono comandare iventi e che, se non si riesce a far andare

tutto bene, deve cercare di far sì che l ecose, almeno, vadano il meno male possi-bile. Questo ci consiglia la nostra vigilepresenza cristiana (Applausi al centro) .

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, pri-ma di dare la parola all 'onorevole Sullo ,che ha chiesto di parlare per dichiarazion edi voto, rendo noto di essere stata solle-citata da diversi colleghi ad applicare all edichiarazioni di voto sulla fiducia il dispo-sto del terzo comma dell'articolo 116 delregolamento, che prevede di regola l'inter-vento di un oratore per gruppo .

Sul punto, vi è, fino al 1976, una pras-si di applicazione rigorosa, poi contraddet-ta nella settima ed ottava legislatura, chenon mi sento di ripristinare senz'altro nel -l 'occasione odierna . Poiché, però, ritengoche l'argomento sia meritevole di appro-fondimento, demanderò la questione a lgiudizio della Giunta per il regolamento .

Ha dunque facoltà di parlare per di-chiarazione di voto l 'onorevole Sullo .

SULLO . Dopo 31 anni di vita parlamen-tare vissuti in quest'aula, dall'Assembleacostituente in poi, è la prima volta ch evoterò « no » sulla fiducia ad un Govern oed è per questo che prendo la parol a(Commenti all'estrema sinistra) . Non inter-rompetemi, perché il Presidente detrarràquesti minuti da quelli che mi sono con -cessi .

Anche dopo il mio passaggio dalla de-mocrazia cristiana al partito socialdemo-cratico, nel 1974, continuai a concedere i lmio voto favorevole ai Presidenti del Con-siglio democratici cristiani . Mi duole nonfarlo ora e, per giunta, nei confronti diun collega come Cossiga, a favore del qua -le altra volta ho votato e che apprezzopure per private virtù .

Agirò così non solo per disciplina d ipartito, ma per sofferta convinzione . Ave-vo inizialmente qualche perplessità e pro-posi, infatti, in seno al mio gruppo par-lamentare l'astensione critica. Ma, cono-sciuta la struttura ed il programma, son ostato ancora più sfavorevolmente impres-sionato dal modo sbrigativo con cui Cos-siga si è sbarazzato dell 'esperienza del pre-

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cedente tripartito - con noi e con i libe-rali - insistendo sull'artificiosa costruzio-ne secondo la quale si era trattato di u nGabinetto istituzionale o più o meno pre-sidenzialistico .

Il mio « no » è anche una necessariareazione al metodo dello stato maggioredemocristiano di spremere gli alleati co-me limoni e di buttarli via quando pens adi aver trovato di meglio . Anche se que-sta, come ha affermato l'onorevole Bianco ,non è slealtà, per lo meno è scarsa gra-titudine o ingratitudine; e l 'ingratitudinea distanza non paga, neppure in politica .Nella Repubblica federale di GermaniaAdenauer ha fatto la fortuna dei liberal iquando li ha espulsi dal governo di coa-lizione, avendo ottenuto la maggioranz aassoluta. Anche Aldo Moro, che pure er aun leader di grande prestigio, allorché but-tò a mare i liberali di Malagodi, dopo chequesti avevano gratuitamente accettato esostenuto il monocolore Fanfani del 1960 ,quello delle famose « convergenze paralle-le », commise un errore di ingratitudine ,se non di slealtà, che procurò al nascentecentro-sinistra le prime grosse difficoltà ecreò, per almeno un quinquennio, a Ma-lagodi il prestigio di grande oppositore .

A prescindere dalla dichiarazione, dicia-mo così, di guerra del nostro segretarioPietro Longo alla DC, è certo che molticeti umili ma produttivi, soprattutto quel -li che sono le colonne della cosiddettaeconomia sommersa, accusano la DC d iaver consentito, se non voluto, l'estromis-sione socialdemocratica e liberale e, chela interpretano come il segnale di unapolitica diretta contro i lavoratori auto -nomi, la piccola e la media borghesia .Così si accentueranno, e lo vedremo, letensioni sociali nel paese .

I'l mio « no » è soprattutto, però, un aaperta riprovazione dei metodi di Craxi edella sua maggioranza interna . Se il dise-gno strategico di Craxi rimane quello del -l'alternativa socialista - e noi lo condivi -diamo sulla distanza -, egli certament enon deve rompere i collegamenti con ilPCI, ma dovrebbe nel contempo evitareche il fronte delle sinistre sia largament eegemonizzato dai comunisti e quindi do -

vrebbe mantenere cordiali rapporti almenoanche con il partito socialdemocratico . In-fatti, la maggioranza dell 'elettorato italia-no non si schiererà a favore del frontedelle sinistre o dell 'alternativa di sinistra,secondo me, finché questa si identificheràcon un frontismo pilotato dal partito co-munista, con la copertura dei socialisti ,satelliti e minoritari .

Sia per l'oggi - equilibrio di forze ri-spetto alla DC - sia per il domani - alter-nativa di sinistra -, nulla sarà valido s el 'area socialista non smetterà di offrire l ospettacolo sconcertante delle attuali divi-sioni, tanto più gravi in quanto i due par-titi appartengono entrambi all ' Internazio-nale socialista ; e, sfumata l 'unificazione ,non credo proprio assurdo chiedere alme -no una certa unità di azione su program-mi concordati .

Craxi dalle ultime elezioni politiche siè mosso un po' troppo a ruota libera . Èpartito dall'ambizione di insediarsi a Pa -lazzo Chigi, e in ciò eravamo d 'accordo;dopo aver fallito, ha iniziato un inutilecarosello per promuovere grandi rifor-me costituzionali ; infine, dopo i viaggi inAsia e in Africa, si è contentato di garan-tire la governabilità alla DC, escludendodal Governo i fratelli socialdemocratici ei liberali, che egli stesso, però, nella scor-sa estate aveva scoperto e ripescato dal -l'ombra .

Non sarebbe stato, allora, meglio cheavesse anticipato questa sua disponibilit ànell'estate scorsa, quando le porte del go-verno gli erano addirittura spalancate da lprimo Governo Cossiga, che fece posto aitecnici Reviglio e Giannini, con il nostroconsenso, riconosciuti ora ufficialmentenella delegazione ministeriale del PSI ? I lconfronto con i comunisti sarebbe stat oallora più continuo ed avrebbe incontratominori difficoltà che adesso, non essendo-si allora scatenata la tempesta afgana .

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE

FORTUNA

SULLO. La direzione del PSDI, nella se-duta del 12 giugno 1979, infatti all'una-nimità, compresa la minoranza, ha ribadito,

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prima ancora del congresso - cito testual-mente - « che nei confronti del PCI vadaricercato ogni possibile ed utile incontr oper tentare di salvare la politica di soli-darietà nazionale, ferma restando l'oppo-sizione per ragioni obiettive di politica in -terna ed internazionale all'ingresso dei co-munisti al Governo » .

A chi vuoi attribuire ai socialdemocra-tici un anticomunismo viscerale vale l apena di rammentare che Giuseppe Sara-gat, persino qualche giorno prima dell'oc-cupazione di Kabul, proponeva (e questonel dicembre scorso) l'inserimento ne lGoverno di ministri della sinistra indipen-dente, cioè eletti nelle liste del PCI (i nuna intervista concessa a La Stampa diTorino) .

Compagni socialisti, onorevole SilvanoLabriola, convinciamoci tutti che senza launità d'azione delle forze dell'area socia -lista e naturalmente senza discriminazio-ni di alcun genere, l 'Italia non raggiunge-rà uno stabile equilibrio politico che valgaper qualche decennio. Senza una centra-lità socialista operante, non ci potrà esse-re una buona politica interna né, tant omeno, una buona politica estera .

Questo Governo andrà a zig-zag, co nle sue ambiguità, per far credere agli un ie agli altri di andare nella direzione ch ei gruppi contrapposti desiderano . Essendoun Governo di luogotenenti, sarà ancheun Governo di equivoco .

Mi auguro che, a parte il suo mododi governare, esso non spinga a nuov elacerazioni l'intera sinistra e non appro-fondisca il solco tra socialdemocratici esocialisti . Sarebbe bene che ciascuno d inoi, onorevole Labriola, lavorasse per uni -re e combattesse chi vuol dividere . Lacampagna elettorale per le elezioni regio-nali e locali dell'8 giugno - avete scelt oil Corpus Domini forse per disturbare l ecerimonie cattoliche o per altri motivi ,che non so - non ci deve scaldare tant oda farci dimenticare i doveri che inevi-tabilmente ricadranno su tutti i partiti .Si andrà al redde rationem della forma-zione delle giunte locali . Ci si accorgeràallora che l'unica rivoluzione che abbiam orealizzato in Italia, sia pure a strappi, è

quella delle regioni, dove, con la DC ,forza indubbiamente popolare e valida -lo riconosco anche oggi che non sono de-mocristiano -, ma logorata dal lungo po-tere, i conti si potranno fare diversamen-te che a palazzo Chigi, purché le sinistr esi uniscano anche nei programmi e nonsolo in esortazioni reciproche.

A mio avviso, l 'Occidente non trover àtempi facili fino a che saranno conclus ele elezioni negli Stati Uniti d 'America enella Repubblica federale di Germania .In questo periodo correremo molti risch inel mondo, ed in particolare nel medio-oriente e nello stesso Mediterraneo . È in-dispensabile non lasciarsi prendere dapassionalità e svolgere ogni opera persalvare la pace, e per far ciò non ba-stano le condanne dell'ONU, dell'opinion epubblica mondiale e della nostra coscien-za. Occorre una strategia comune dellapollitica estera europea, che siamo benlontani dall'aver disegnato, come dimo-strano i recenti dissensi dell'ultima ses-sione del Parlamento europeo.

Cerchiamo, allora, di non inasprire idissensi in politica estera per motivi d ipolitica interna e mettiamoci d'accordoper un discorso realistico e senza ipo-crisie sulla solidarietà atlantica . A questasolidarietà vorrei che l'Italia fosse vera -mente legata, ma nel senso che Joh nKennedy riconosceva giusto. La leader-ship non consente di prendere autonoma-mente e senza consultare gli alleati posi-zioni su cui si vuole l'altrui ossequio, ameno di casi in cui anche un solo mi-nuto di ritardo può portare alla rovina .Un'alleanza - è stato giustamente dett o- è un continuo negoziato . Da opposito-re, a titolo personale, desidero dare att oa Cossiga e a Colombo che si stann omuovendo con la necessaria prudenza, ch enon contrasta con la solidarietà .

Per dirla in sintesi, e con le paroledi Roberto Gaja, un saggio, vecchio di-plomatico, un uomo che viene considera-to più di destra che di sinistra, si puòconvenire su due affermazioni . La primaè che « le nazioni europee possono certa -mente svolgere un'azione laterale, intes aad impedire l'inasprimento di certe si-

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tuazioni e di certi problemi, ma non pos-sono costruire ed imporre oggi le bas iper una nuova distensione ; queste sonopraticamente al di fuori del loro raggi odi azione ». La seconda è che « appen al'America riprenderà la sua piena capa-cità di decisione, dopo l'attuale period oelettorale, si potrebbe tornare ad un pe-riodo di neo-distensione, oppure, secondoil linguaggio più prudente di Kissinger ,di neo-containment » .

Onorevoli colleghi, signor Presidente ,mi auguro che la nostra persuasione nonsia solo una speranza . Io la formulo alme-no come augurio . Con questo - voglio con-cludere - pago di aver risposto soltantoad un impulso della mia coscienza, con -vinto come sono che qualcuno potrebb eforse dire di me - come si disse di unpersonaggio del Cinquecento - che fu« esploratore infaticabile della eterna terz avia, guelfo tra i ghibellini e ghibellino tr ai guelfi » (Applausi dei deputati del gruppodel PSDI - Congratulazioni) .

PRESIDENTE . Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l'onorevole In-nocenti . Ne ha facoltà .

INNOCENTI . Signor Presidente, onore-revole Presidente del Consiglio, onorevol icolleghi, ho riflettuto a lungo prima d iprendere la parola per dichiarazione d ivoto. Questo tempo, ricco più di incognit eche di certezze, la consapevolezza dell econdizioni complesse e non facilmente mo-dificabili a breve, l'antica e affettuosa ami-cizia e la grande stima per l'onorevole Cos-siga mi spingevano a tacere, ad accettarequanto di positivo qeusto Governo rap-presenta e ad accantonare le riserve ch ei modi della sua formazione e la suastruttura pure mi ispirano .

Esistono però stati dì coscienza radi-cati in antiche convinzioni che non è pos-sibile tacitare senza avere la sensazione ditradire se stessi, di annullare il possibil esignificato della propria presenza .

Una presenza parlamentare, la mia, in-significante, se rapportata a quelli che con-tano; una presenza di cui però debbo pur

sempre dar conto almeno a me stesso- alla mia coscienza, dico - e ai mieielettori .

Io non mi nascondo quanto di positiv oquesto Governo rappresenti . Ho l'impres-sione invece che la sua positività sia percerti versi sottovalutata da alcuni dei suoiartefici, che tendono a metterne in ombr aproprio il significato migliore . Non possoperò nemmeno dimenticare che esso ènato con un 'operazione di rottura fra ipartiti democratici (parlo dell 'esclusionedel partito socialdemocratico e del partit oliberale), operazione che mi ripugna su lpiano morale, prima ancora che su quell opolitico .

Può darsi che non fosse possibile fa raltro, può darsi che fosse necessario pa-gare un prezzo per dare governabilità a lpaese e che questo sia il meglio che l'oggiconsente . Ma devo dire che non trovoscusanti, in ogni caso, per il modo concui ci si è arrivati : e spesso, come in que-sto caso, il modo è sostanza politica .

In momenti cruciali della comunità na-zionale, 35 anni fa così come in temp irecentissimi, noi - dico noi della demo-crazia cristiana - abbiamo trovato nel par-tito socialdemocratico e nel partito libe-rale l 'appoggio decisivo per far superareal paese momenti difficili . Per quanto miriguarda, per quanto ci riguarda, amicidel « preambolo », non mi risulta che il par-tito socialdemocratico e il partito liberaledicano, per quanto attiene rapporti con icomunisti, nulla di diverso da quello chediciamo noi . E mi disgusta moralmente epoliticamente mi preoccupa assai che isocialdemocratici e i liberali siano orachiamati a pagare per aver detto le cos eche diciamo noi .

Onorevole Cossiga, si ricordi che dal1970 in molte giunte comunali la democra-zia cristiana accettò il veto posto dai so-cialisti al partito socialdemocratico . Vadaa vedere, onorevole Presidente del Consi-glio, di che colore sono oggi quelle giun-te ! E io non riesco, come fanno alcunimiei colleghi, a rimproverare troppo aspra -mente al partito socialdemocratico certi suo iatteggiamenti a livello amministrativo . Nonci riesco perché ricordo quel veto e ri-

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cordo che gli fu posto perché era tropponostro amico .

Guai, onorevole Cossiga, insegnare, fuo-ri e dentro la politica, che è pericoloso es-serci amici ! Guai a far pagare agli altr il'aver condiviso le nostre convinzioni !

L'esclusione del partito socialdemocra-tico e del partito liberale, resa ancor piùnegativamente significativa, dall ' inclusion edel partito repubblicano, dà a questo Go-verno una nota di ambiguità. Torno a ri-peterlo : il fatto che dopo cinque anni esi-sta un Governo a maggioranza precostitui-ta (e io spero che questa maggioranzasappia essere consapevolmente salda, tro-vando animo e strumenti per rafforzarsi) ,il fatto che il partito socialista italiano ,per merito soprattutto dell'onorevole Craxi ,abbia saputo rispondere responsabilmentealla richiesta di governabilità che sale dalpaese, questi sono fatti estremamente po-sitivi, e più lo diventeranno se tutti ope-reremo con intelligenza e senso di respon-sabilità .

Questo Governo resta però ambiguo .Qualcuno ha detto che a volerlo battezza -re si sarebbe rischiato di non farlo na-scere; ma l'onorevole Cossiga è tropp obuon cattolico per non sapere che il lim-bo è il destino, secondo la tradizionaledottrina, dei bambini non battezzati .

BOATO . Il limbo è stato abolito dallateologia cattolica !

INNOCENTI. È un luogo, il limbo, do -ve forse non vi sono pene, ma dove il fi-ne è mancato .

Per queste ragioni, io penso che questoGoverno non meriterebbe né un voto posi-tivo né uno negativo, ma una astensione ,in attesa che il battesimo gli dia un nom ee cognome. Ho troppa consapevolezza, pe-rò, di quanto importante sia l 'unità dellademocrazia cristiana al fine di fare espri-mere alla situazione tutta la positività pos-sibile e, per questo e per solidarietà d ipartito, dichiaro il mio vato favorevole(Commenti all 'estrema sinistra) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l 'onorevole Pan-nella. Ne ha facoltà .

PANNELLA. Possiamo constatare, signo-ri del Governo, che quel che non fecero ibarbari state facendolo voi Barberini . Ioposso, infatti, in questo momento dire chenon solo la dichiarazione della mia presi- .dente di gruppo, ma anche la dichiarazionedel collega Di Giulio mi esimono dal direalcune cose che personalmente avrei sen-tito invece il dovere di esprimere . Non sitratta solo delle cose dette dalla presiden-te del mio gruppo, ma anche di quell eesposte dal collega Di Giulio a nome de lpartito comunista .

Laicamente giudico gli atti, i compor-tamenti; non anatemizzo; il dovere per chi ,ogni giorno, crea o deve creare diritto po-sitivo corrisponde al dovere laico dischierarsi sui fatti, sulle opere e non sull eriserve ideologiche né sui processi alle in-tenzioni .

Questo, signori del Governo, avete otte-nuto ! In politica, credo, l'incapacità d iintendere e di volere è né una esiment ené una attenuante. Nel giudizio che dob-biamo dare, signori del Governo, la vostraincapacità manifesta, testarda, di intenderee di volere, pur avendoci ascoltato, testi-monia che, nel momento delle vostre buo-ne volontà, la vostra incapacità è ancorapiù definitiva ed abissale . Questo divorziofra buona intenzione e capacità di operar enelle cose più gravi dell 'esistenza politic adel paese dimostra – mutuando da Inno-centi le sue immagini – essere vero chela via dell 'inferno è lastricata non di cat-tive, ma di buone intenzioni . Le avete e ledistruggete nella vostra opera, con le vo-stre parole !

Noi vi abbiamo chiesto solamente d iprovvedere in modo straordinario ad u nevento che le vostre coscienze di donne edi uomini, le vostre coscienze di cattolicie di socialisti vi indicano come straordi-nario . Avete preteso di curare con metod iordinari, con mediocri piccole misure (1 0miliardi qui, 30 lì, 70 altrove) la possibi-lità certa di salvare, fino a dicembre, al-meno 4 o 5 milioni di esseri umani . Suquesto non c'è contestazione da parte d inessuno: quelle migliaia di miliardi si tra-ducono non nella salvezza, non nello svi-luppo, ma nel consegnare al mondo inter-

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nazionale, che quest 'anno inizia il lavor oall'ONU per il terzo decennio dello svilup-po, vivi, a dicembre, 4 o 5 milioni di per-sone, che morrebbero senza altri interventi ,a gennaio .

Avete detto « no » ma, badate, non per-ché avete proclamato il vostro disinteresse .Sarebbe stato lecito il vostro disinteresse .Avete detto che la questione vi interessava ,che vi stava a cuore, che il vostro esseresocialisti e cattolici vi rendeva sensibili aquesta ecatombe di vite e al dovere d ireagire, vi sollecitava il rincrescimento d iaver tradotto questa tensione morale po-litica nella miseria delle dichiarazioni de l« Cossiga uno », quando bloccaste l'adem-pimento degli atti dovuti in forza del di -ritto internazionale : lo 0,7 per cento a l1982 . Oggi lo avete bloccato, retrocedendo ,all'83 ed all'84 ! Siete incapaci di intender ee di volere persino quello che di buonovorreste poter fare: è l 'ora di dirvi chenoi, collega Bianco, riteniamo che quan-to più i governi sono forti, tanto più ri-sulta forte il Parlamento . Non abbiamodato per scontati in alcun modo gli atteg-giamenti, ed in questo caso lo abbiamo di -mostrato, prestandoci agli infami linciagg iche, nella durata, costeranno a coloro chehanno tentato di consumarli, collega Bian-co. Incalzeremo questo Governo perché s ene vada al più presto, ritenendolo obietti-vamente incapace di volere anche quel po-co di buono che ha inteso .

Avevamo chiesto, oltre a denari, rifor-me senza spese ; avevamo suggerito che i lnostro paese, in base ad articoli precis idell'ONU, annunciasse di coinvolgere i lConsiglio di sicurezza sulla strage : nonuna parola da parte vostra ! Incapaci an-che di ascoltare ! Avevamo suggerito chel 'atto giuridicamente dovuto, conseguent ealla ratifica del 1978 di un patto interna-zionale del 1966, che proclama il dirittoalla libertà dalla fame, fosse ratificato i nquesto Parlamento e si traducesse in att iprecisi . Abbiamo indicato altri atti dovutie possibili, ma non ve ne siete accorti !

Da opposizione, abbiamo offerto all ameditazione dei gruppi, collega Bianco, si-gnor Presidente del Consiglio e signoriministri, un disegno di attuazione degli

articoli 81 e 44 dei regolamenti della Ca-mera e del Senato, che consentisse di pre-vedere, in un patto costituzionale aperto atutti, la possibilità di una dialettica isti-tuzionale pienamente corretta: non unaparola ! Non un segno di percezione !

Allora, per quanto ci riguarda, il nostr ovoto contrario – ha ragione la presidenteAglietta – come non mai dal 1976 ad og-gi sarà un voto quotidianamente incalzan-te perché, anche nei vostri confronti, com-pagni socialisti, la strada rischia, questopercorso rischia, col passare delle settima -ne, di portarvi alla Waterloo delle vostr esperanze di alternativa e persino di quelledi centrosinistra : non possiamo e non vo-gliamo darvi il tempo di distruggere lasperanza necessaria ed insostituibile ch eil vostro partito rappresenta per la sini-stra e la democrazia italiana, malgrado vo ied i vostri errori !

L'appuntamento è per domani con l alegge finanziaria: il Governo ha detto « no » ,vedremo cosa dirà il Parlamento e ne lParlamento le coscienze cristiane, sociali-ste, comuniste, democratiche e radicali !Vedremo se l'atto di libertà su cui si fon-da la forza di una politica, non sarà doma-ni, in tema di bilancio della giustizia e d ibilancio contro lo sterminio, da que-sto Parlamento affermato appunto con-tro la vostra incapacità di operare e go-vernare sentimenti, occasioni e prospetti -ve ! La vostra forza poteva essere anchequella di tutti noi e con questa convinzio-ne, signor Presidente, penso che nei prossi-mi giorni, dopo la vittoria del Parlamentopossibile ed immaginabile, ogni giorno ne lpaese coi temi del referendum, central iper restituire al Parlamento ed ai Govern iil senso dell 'urgenza delle grandi questio-ni nella vita della società, con questo tip odi lotta e di azione nelle piazze e nellefabbriche, ovunque, forse grazie a voi, pro-prio nel momento dello scontro che sem-bra diventare più velenoso e drammatico ,vedremo se la possibile, ipotizzabile, ritro-vata riaccennata unità delle sinistre d'op-psoizione, in nome di valori di alternativ ache sono anche vostri (voi li sapete solodistruggere), vedremo se non si tradurrà

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anche nell'esortazione cristiana e la vostracoerenza socialista !

Dinanzi a questo siete disertori, m aessere disertori di questi valori signific aessere disertori della possibilità di gover-nare : siete degli incapaci e degli impoten-ti ! (Vivi applausi dei deputati del grupporadicale) .

PRESIDENTE . Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l'onorevole Paz-zaglia . Ne ha facoltà .

PAllAGLIA. A conclusione dell ' impe-gno del gruppo del Movimento sociale ita-liano-destra nazionale, realizzato con gl iinterventi dei colleghi Almirante, Romual-di, Servello e Mennitti, a me spetta i lcompito di riassumere molto brevement ele ragioni del nostro « no » al secondo Go-veno Cossiga .

Diciamo « no » al Governo per quantoesso rappresenta, per la formula politic asulla quale si regge, per gli obiettivi cheesso intende realizzare, per la sua struttu-ra e per la sua composizione, per i pro -grammi mancanti e per quelle parti d iprogramma esistenti, che non possono as-solutamente essere condivise .

Questo Governo rappresenta uno stru-mento inadeguato per risolvere la cris iche è generalizzata ed è perciò destinat oad aggravarla . La soluzione della crisi èstata data peraltro dalla democrazia cri-stiana, dal partito socialista e dal partitorepubblicano con una formula che si col -loca, come è stato esplicitamente dichia-rato, nel quadro della solidarietà nazionale .E questo significa, come è risultato dalledichiarazioni odierne del Presidente delConsiglio, riprese nella sua dichiarazion edall'onorevole Mammì a nome del grupporepubblicano, una formula di apertura alpartito comunista. L'obiettivo del Governonon dichiarato, ma reale, è il ritorno delpartito comunista nella maggioranza . Dipiù: per l 'assenteismo, normale nel grupposocialista e crescente in quello democristia-no, l 'attività parlamentare o legislativa sa-rà condizionata dal partito comunista, co-me desiderano il Governo, la sinistra so-cialista e la sinistra democratico cristiana .

Diciamo « no » per la struttura e perla sua composizione, per la pletora d iministri e di sottosegretari, sovrabbondantinon soltanto nel numero, ma anche perch étanti di essi sono privi di un 'effettiva fun-zione pubblica .

Per quanto riguarda la composizione ,la pressione dei partiti, si è portato a lGoverno un indiziato di peculato aggra-vato e continuato, si sono portati uominiche sono freschi da risse di potere o d apolemiche sulla loro correttezza, sono statiportati uomini chiacchierati per legami conambienti mafiosi, o sospettati di riscossio-ni illecite. Una vergogna !

E, di fronte a questa situazione, vi èla mancanza assoluta di programma . Èvero che sul piano socio-economico vi so -no programmi per la bilancia dei paga-menti, per la difesa della lira, per i rap-porti con i sindacati: il resto, cioè tuttoo quasi tutto, viene rinviato però a dop ole elezioni regionali ; e non si dice, masi sottintende, salvo dissensi nella maggio-ranza. Intanto si cammina alla giornata .

In politica interna noi giudichiamo im-possibile l 'azione unitaria del Governo sul -l'ordine pubblico con il partito socialist anella maggioranza, soprattutto oggi, dop oaver letto l'intervista dell 'onorevole Man-cini a Lotta Continua . E diciamo questosia che prevalga la posizione della sinistr adel partito socialista, sia che prevalga ilcondizionamento craxiano-radicale, che sem-bra ormai essere la novità di questigiorni .

Impossibile, diciamo, è anche una se-ria politica della difesa con qualunque so-cialista al Ministero della difesa . Ce lodanno per dimostrato le recenti, anzi leprime dichiarazioni che il ministro delladifesa in carica ha voluto rendere .

Gli attuali problemi della pace, i pro-blemi della nostra sicurezza, la situazion einternazionale, impongono invece una mas-sima sicurezza interna ed esterna, decisio-ni chiare, cioè una formula ed un Gover-no completamente diversi . Governo e for-mula diversi che potrebbero per lo men oconsentire di uscire dall'incertezza pe rquanto riguarda il problema, che è poli-tico e morale, della partecipazione del no-

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stro paese alle olimpiadi di Mosca . Im-pongono cioè la posizione unitaria che i nEuropa hanno assunto le forze di centro -destra .

Da ciò anche l 'importanza dell 'azioneitaliana in politica estera, sulla quale que-sto gruppo continuerà ad assumere inizia-tive parlamentari, come ha fatto, ad esem-pio, per provocare i dibattiti sugli « euro-missili » e sull 'adesione al sistema moneta-rio europeo, contribuendo in quelle occa-sioni ad evidenziare ed isolare le posizio-ni filosovietiche ed antieuropee del comu-nismo nostrano, come pure in occasion edell ' invasione dell 'Afghanistan. Nelle pros-sime settimane, onorevole Presidente, ono-revoli colleghi, gli eventi internazionali im-porranno al Governo di confrontarsi co ntutti in Parlamento . Verificheremo alloraanche la corrispondenza delle azioni con -crete con talune affermazioni di principioche sembrano voler indicare una continui-tà della politica internazionale italiana .

Continuando a riferirci al programma,dirò che per quanto riguarda la giustizi arileviamo, oltre all ' insufficienza degli stan-ziamenti non certo risolti dalla legge fi-nanziaria, nessun programma adeguato: labarca fa acqua da tutte le parti . I magi-strati che hanno altri sbocchi fuggonodalla magistratura, alcuni anche per il ter-rore delle uccisioni barbare verificatesi i nquesti tempi : primo risultato, anche se perfortuna limitato, del terrorismo nostrano .Il corso dei processi è lungo nel ramo pe-nale, eterno in quello civile ; le riformeannunziate, peraltro le stesse che il mi-nistro Bonifacio annunziò a suo tempo eche mai furono portate avanti, non son oin grado di risolvere tali problemi essen-ziali . Anche la depenalizzazione, sulla qua -le si fa tanta leva da parte del Governo,può al massimo diminuire i carichi dellepreture, non certo eliminare le difficolt àdegli uffici con più alta competenza e no ncerto servire allo lotta contro la crimina-lità politica e comune .

Sarebbe troppo lungo, e quindi impos-sibile nel breve tempo di questo interven-to, passare in rassegna i problemi chetravagliano il nostro paese e che merite-rebbero una maggiore e diversa attenzione

da parte del Governo . Fiscalismo, disoccu-pazione, problemi della casa, libertà diinformazione, per citarne alcuni, sono sta-ti già indicati e le soluzioni sono stat eproposte negli interventi dei colleghi deigruppi che ho ricordato .

Vero è che siamo di fronte ad una cris idi fondo, in presenza della quale investireun settore, con interventi anche decisivi ,non risolve né contribuisce a risolvere lacrisi. Alla base di tutto sono, onorevol icolleghi, i problemi del costume politicoche dobbiamo ricordare anche nel chiuderequesto dibattito; è la scoperta dei grav ie diffusi fenomeni di corruzione per eli -minare i quali è essenziale, a nostro av-viso, l'approvazione della nostra propost adi legge di modifica delle norme relativealla corruzione per compiere un atto con -forme ai doveri del proprio ufficio .

Il dibattito ha chiarito qualche altracosa importante, una verità che abbiamopiù volte ripetuto : l'unica opposizione aquesto Governo, privo di una maggioranzaautosufficiente, è quella svolta dal Movi-mento sociale italiano, al quale è dun-que affidato un ruolo importante . Noi agia-mo, in presenza di questa crisi, come launica opposizione, perché non abbiam omai deflettuto dalle nostre linee fondamen-tali in politica estera, interna, economicae sociale, perché abbiamo la volontà d icontinuare un'azione in difesa degli inte-ressi sociali e nazionali che rappresentia-mo, perché gli altri, che oggi si diconoall'opposizione, ma che aspettano soltantodi portare il loro contributo alla maggio-ranza (compresi i radicali), hanno accord icon le forze della maggioranza al centr oed in periferia . Noi abbiamo, onorevol icolleghi, la coscienza dell'importanza delruolo dell'opposizione, oggi più che ma i(Applausi a destra - Congratulazioni) .

PRESIDENTE . Sono così esaurite ledichiarazioni di voto .

Votazione nominalesulla fiducia del Governo .

PRESIDENTE . Passiamo alla votazioneper appello nominale sulla mozione di fi-

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Atti Parlamentari

— 13169 —

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ducia Bianco Gerardo, Labriola e Mammì ,della quale do nuovamente lettura :

« La Camera, udite le dichiarazioni delGoverno, le approva e passa all 'ordine delgiorno » .

1-00083

Estraggo a sorte il nome del deputat odal quale comincerà la chiama .

(Segue il sorteggio) .

Comincerà dall'onorevole Rubbi Emilio .Si faccia la chiama .

ZOPPI, Segretario, fa la chiama .

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE

LEONILDE IOTTI

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la vo-tazione ed invito i deputati segretari a pro-cedere al computo dei voti .

(I deputati segretari procedono al com-puto dei voti) .

Comunico il risultato della votazione :

Presenti e votanti .

. 606Maggioranza . .

. . 304

Hanno risposto sì . 335Hanno risposto no . 27 1

(La Camera approva — Applausi a lcentro e dei deputati dei gruppi del PS Ie del PRI) .

Hanno risposto sì :

Abbate FabrizioAbete Giancarl oAccame FalcoAiardi AlbertoAlberini GuidoAliverti GianfrancoAllocca RaffaeleAmabile Giovann iAmalfitano DomenicoAmodeo Natale

Andò SalvatoreAndreoli GiuseppeAndreoni GiovanniAndreotti GiulioAniasi AldoAnselmi TinaArmato BaldassareArmella AngeloArmellin LinoArnaud Gian AldoArtese VitaleAstone Giusepp eAugello Giacomo SebastianoAzzaro Giuseppe

Babbini PaoloBalestracci Nell oBalzamo Vincenz oBalzardi Piero AngeloBambi MorenoBandiera PasqualeBassanini FrancoBassetti PieroBassi Ald oBattaglia Adolf oBelussi ErnestaBenedikter Johan nBernardi Guid oBianchi FortunatoBianco GerardoBianco IlarioBiasini OddoBisagno Tommas oBodrato GuidoBoffardi InesBogi GiorgioBonferroni FrancoBorgoglio FeliceBorri AndreaBorruso Andre aBortolani Franc oBosco ManfrediBotta GiuseppeBova Francesc oBressani PiergiorgioBriccola ItaloBrocca BeniaminoBruni Francesco

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Atti Parlamentari

— 13170 —

Camera dei Deputat i

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Bubbico Maur oCabras PaoloCaccia Paolo PietroCaiati Italo GiulioCaldoro AntonioCampagnoli Mario GiuseppeCanepa Antonio Enric oCappelli LorenzoCapria NicolaCaravita GiovanniCarelli RodolfoCarenini EgidioCarlotto Natale GiuseppeCaroli GiuseppeCarpino AntonioCarta Gianuari oCasalinuovo Mario BruzioCasati FrancescoCasini CarloCattanei FrancescoCavaliere StefanoCavigliasso PaolaCeni GiuseppeCerioni GianniChirico Carl oCiannamea Leonard oCiccardini Bartolome oCicchitto Fabrizi oCirino Pomicino Paol oCitaristi Severin oCitterio EzioColombo EmilioColucci Francesc oCompagna Francesc oConte CarmeloContu Felic eCorà RenatoCorder Marin oCossiga FrancescoCostamagna Giusepp eCovatta LuigiCraxi Benedett oCresco Angelo Gaetan oCristofori Adolfo NinoCuminetti Sergio

Danesi EmoDarida ClelioDe Carolis MassimoDe Cinque Germanode Cosmo VincenzoDegan CostanteDe Gennaro GiuseppeDell'Andro RenatoDell 'Unto ParisDel Pennino AntonioDel Rio Giovann iDe Martino FrancescoDe Michelis Giann iDe Mita Luigi CiriacoDe Poi Alfred oDi Vagno GiuseppeDrago Antonin oDujany CesareDutto Mauro

Ebner MichaelErmelli Cupelli EnricoErminero EnzoEvangelisti Franco

Falconio Antoni oFaraguti LucianoFederico CamilloFelisetti Luigi Din oFerrari MarteFerrari SilvestroFiandrotti FilippoFioret MarioFiori GiovanninoFiori PublioFontana Eli oFontana Giovanni AngeloForlani ArnaldoFornasari Giusepp eForte FrancescoFortuna LorisFoschi Franc oFoti Luig iFracanzani Carl oFrasnelli Huber tFusaro Leandro

Dal Castello MarioDal Maso Giuseppe Antonio

Gaiti GiovanniGalli Luigi Michele

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— 13171 —

Camera dei Deputat i

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Galloni Giovann iGangi GiorgioGaravaglia Maria PiaGargani GiuseppeGargano MarioGarocchio Albert oGarzia Raffael eGaspari Rem oGava AntonioGiglia LuigiGioia GiovanniGitti TarcisioGoria Giovanni Giusepp eGottardo NataleGrippo Ug oGui LuigiGullotti Antonin oGunnella Aristid e

Ianniello MauroInnocenti Lino

Kessler Bruno

Labriola Silvan oLaforgia AntonioLaganà Mario BrunoLa Ganga GiuseppeLagorio LelioLa Loggia GiuseppeLa Malfa Giorgi oLamorte PasqualeLa Penna GirolamoLa Rocca SalvatoreLattanzio VitoLauricella SalvatoreLeccisi PinoLenoci ClaudioLeone Giusepp eLettieri NicolaLigato LodovicoLiotti RobertoLo Bello Concett oLobianco ArcangeloLombardo AntoninoLucchesi GiuseppeLussignoli Francesco

Magnani Noya MariaMalvestio Piergiovann iMammì Osca rManca EnricoMancini Giacom oMancini VincenzoManfredi ManfredoMannino Caloger oMantella GuidoMarabini VirginiangeloMaroli FiorenzoMartelli Claudi oMartini Maria Elett aMarzotto Caotorta Antoni oMastella Mario Clement eMatarrese AntonioMatta GiovanniMazzarrino Antonio MarioMazzola Francesc oMazzotta RobertoMeneghetti Gioacchino Giovann iMensorio CarmineMenziani EnricoMerloni Francesc oMerolli CarloMicheli Filipp oMisasi RiccardoMondino GiorgioMora GiampaoloMorazzoni Gaetan oMoro Paolo Enrico

Napoli VitoNonne Giovann i

Olcese VittorioOrione Franco Luig iOrsini BrunoOrsini Gianfranco

Padula PietroPalleschi RobertoPatria RenzoPavone VincenzoPellizzari GianmarioPennacchini Ermini oPerrone AntoninoPetrucci Amerigo

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— 13172 —

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Pezzati SergioPicano AngeloPicchioni RolandoPiccinelli EneaPiccoli FlaminioPiccoli Maria Sant aPisanu GiuseppePisicchio NatalePisoni FerruccioPorcellana GiovanniPortatadino CostantePostal Giorgi oPoti DamianoPrandini GiovanniPrincipe FrancescoPucci Ernest oPumilia Caloger o

Quarenghi VittoriaQuattrone Francesco Vincenz oQuerci NevoQuieti Giuseppe

Radi LucianoRaffaelli MarioRavaglia GianniReina GiuseppeRende PietroRiz RolandRobaldo VitaleRocelli Gian FrancoRognoni VirginioRossi AlbertoRossi di Montelera LuigiRubbi EmilioRubino RaffaelloRuffini Attili oRusso FerdinandoRusso GiuseppeRusso RaffaeleRusso Vincenz o

Sabbatini GianfrancoSacconi MaurizioSaladino GaspareSalvatore Elvio Alfons oSalvi FrancoSanese Nicola

Sangalli CarloSanti ErmidoSantuz GiorgioSanza Angelo Mari aScaiola AlessandroScàlfaro Oscar Luig iScalia VitoScarlato Vincenz oScotti VincenzoScozia MicheleSedati GiacomoSegni MarioSeppia MauroServadei StefanoSignorile ClaudioSilvestri GiulianoSinesio GiuseppeSobrero Francesco SecondoSperanza Edoard oSpini ValdoStegagnini BrunoSusi Domenico

Tancredi Antoni oTantalo MicheleTassone Mari oTesini AristideTesini GiancarloTiraboschi AngeloTocco GiuseppeTombesi Giorgi oTrotta Nicola

Urso Giacint oUrso SalvatoreUsellini Mario

Vecchiarelli BrunoVentre AntonioVernola NicolaVietti Anna MariaVincenzi BrunoViscardi Michele

Zaccagnini Benign oZamberletti GiuseppeZambon BrunoZanforlin Antonio

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— 13173 —

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Zaniboni AntoninoZarro Giovann iZolla MicheleZoppi PietroZoso GiulianoZuech GiuseppeZ.urlo Giuseppe

Hanno risposto no :

Abbatangelo Massim oAglietta Maria AdelaideAjello AldoAlborghetti Guid oAlici Francesco OnoratoAlinovi AbdonAllegra PaoloAltissimo Renat oAmadei Giusepp eAmarante GiuseppeAmbrogio Franco PompeoAmici CesareAngelini VitoAntoni Vares eArnone MarioAsor Rosa Alberto

Baghino Francesco GiulioBaldassari RobertoBaldassi VincenzoBaldelli PioBaracetti ArnaldoBarbarossa Voza Maria ImmacolataBarca LucianoBarcellona Pietr oBartolini Mario AndreaBaslini AntonioBelardi Merlo EriaseBellini GiulioBellocchio AntonioBelluscio CostantinoBemporad AlbertoBernardi AntonioBernardini Vinici oBernini BrunoBertani Fogli ElettaBettini Giovanni

Bianchi Beretta Romana13inelli Gian CarloBiondi AlfredoBoato MarcoBocchi Faust oBoggio LuigiBonetti Mattinzoli PieraBonino EmmaBosi Maramotti GiovannaBottarelli Pier GiorgioBottari Angela MariaBozzi Ald oBranciforti RosannaBrini FedericoBroccoli Paolo PietroBrusca Antonin oButtazzoni Tonellato Paola

Cacciari Massim oCafiero Luc aCalaminici Armand oCalonaci Vasc oCantelmi Giancarl oCanullo LeoCappelloni GuidoCaradonna GiulioCarandini GuidoCarloni Andreucci Maria TeresaCarmeno PietroCarrà Giusepp eCaruso AntonioCasalino GiorgioCastelli Migali Anna Mari aCastoldi GiuseppeCatalano MarioCecchi Albert oCerquetti EneaCerrina Feroni Gian LucaChiovini CeciliaCiai Trivelli Arma MariaCiampaglia AlbertoCicciomessere Robert oCiuffini Fabio MariaCocco Mari aCodrignani Giancarl aColomba GiulioColonna FlavioCominato Lucia

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— 13174 —

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Conchiglia Calasso CristinaConte AntonioConti PietroCorradi Nadi aCorti Brun oCorvisieri Silveri oCosta RaffaeleCosti SilvanoCravedi Mari oCrivellini Marcell oCrucianelli Fabian oCuffaro AntoninoCuojati Giovann iCurcio Rocc o

D'Alema Giusepp eDa Prato Francesc oDe Caro PaoloDe Cataldo Francesco Antoni oDe Gregorio Michel eDel Donno OlindoDe Simone DomenicoDi Corato RiccardoDi Giesi MicheleDi Giovanni ArnaldoDi Giulio FernandoDulbecco Francesco

Esposto Attilio

Fabbri Orland oFabbri Seroni AdrianaFacchini AdolfoFaccio AdeleFaenzi IvoFanti GuidoFerri FrancoForte SalvatoreFracchia Brun oFrancese AngelaFranchi FrancoFuria GiovanniFurnari Baldassarre

Galante Garrone CarloGalli Maria Luis aGambolato PietroGatti Natalino

Geremicca AndreaGiadresco Giovann iGianni Alfons oGiovagnoli Sposetti Angel aGiura Longo Raffael eGradi GiulianoGraduata MicheleGranati Caruso Maria TeresaGrassucci LelioGreggi AgostinoGualandi EnricoGuarra Antonio

Ianni GuidoIchino Pietr oIngrao Pietro

Lanfranchi Cordioli ValentinaLa Torre PioLoda Francesc oLodi Faustini Fustini AdrianaLodolini FrancescaLongo Pietr oLo Porto Guid o

Macaluso AntoninoMacciotta Giorgi oMacis FrancescoMagri LucioManfredi GiuseppeManfredini VillerMannuzzu SalvatoreMargheri AndreaMarraffini AlfredoMartinat UgoMartorelli FrancescoMasiello Vitili oMassari Renat oMatteotti GianmatteoMelega GianluigiMellini MauroMennitti DomenicoMiceli Vit oMigliorini Giovann iMilani EliseoMinervini GostavoMolineri RosalbaMonteleone Saverio

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— 13175 —

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Moschini Renz oMotetta Giovann i

Napoletano DomenicoNapolitano GiorgioNatta AlessandroNespolo Carla FedericaNicolazzi Franco

Occhetto AchilleOlivi MauroOnorato Pierluig iOttaviano Francesco

Pagliai Morena AmabilePalopoli FulvioPani MarioPannella MarcoParlato Antoni oPasquini AlessioPastore AldoPazzaglia AlfredoPecchia Tornati Maria August aPeggio EugenioPellicani GiovanniPerantuono TommasoPernice Giusepp ePierino GiuseppePinto Domenic oPirolo PietroPochetti MarioPolitano FrancoPreti Luig iProietti FrancoPugno Emilio

Quercioli Elio

Raffaelli Edmond oRallo GirolamoRamella CarloRauti Giusepp eReggiani Alessandr oReichlin AlfredoRicci RaimondoRindone SalvatoreRizzi Enric oRizzo AldoRoccella Francesco

Rodotà StefanoRomualdi PinoRosolen Angela MariaRossino GiovanniRubinacci Giuseppe

Salvato ErsiliaSandomenico EgizioSanguineti EdoardoSantagati OrazioSarri Trabujo MilenaSarti ArmandoSatanassi AngeloScaramucci Guaitini Alb aScovacricchi Martin oSerri RinoServello FrancescoSicolo Tommas oSospiri NinoSpagnoli UgoSpataro Agostin oSpaventa Luig iSpinelli Altier oStaiti di Cuddia delle Chiuse TomasoSterpa EgidioSullo Fiorentin o

Tagliabue GianfrancoTamburini RolandoTatarella GiuseppeTeodori MassimoTesi Sergi oTessari AlessandroTessari GiangiacomoToni FrancescoTorri GiovanniTortorella AldoTozzetti AldoTrantino VincenzoTrebbi Aloardi IvanneTremaglia Pierantonio MirkoTripodi AntoninoTriva Rube sTrombadori Antonell o

Vagli MauraValensise RaffaeleVetere UgoVignola Giuseppe

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— 13176 —

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Violante LucianoVirgili BiagioVizzini Carlo Michele

Zanfagna MarcelloZanini PaoloZanone ValerioZappulli CesareZavagnin AntonioZoppetti Francesco

Sono in missione :

Achilli MicheleAlmirante GiorgioBenco Gruber AureliaPandolfi Filippo Maria

Sostituzione di un deputato componentedella Commissione parlamentare d ' in-chiesta sulla strage di via Fani, su lsequestro e l'assassinio di Aldo Mor oe sul terrorismo in Italia .

PRESIDENTE . Comunico di aver chia-mato a far parte della Commissione par-lamentare d'inchiesta sulla strage di viaFani, sul sequestro e l'assassinio di AldoMoro e sul terrorismo in Italia il deputat oCovatta in sostituzione del deputato Le -noci .

Annunzi odi una risoluzione.

PRESIDENTE . È stata presentata allaPresidenza una risoluzione . È pubblicatain allegato ai resoconti della sedutaodierna .

Annunzi odi interrogazioni e di una interpellanza .

PRESIDENTE . Sono state presentat ealla Presidenza interrogazioni e una inter-pellanza. Sono pubblicate in allegato a iresoconti della seduta odierna .

Ordine del giorn odella seduta di domani .

PRESIDENTE . Comunico l 'ordine delgiorno della seduta di domani .

Lunedì 21 aprile 1980, alle 9 :

1 . — Seguito della discussione del di -segno di legge :

S . 292 . — Disposizioni per la forma-zione del bilancio annuale e pluriennaledello Stato (legge finanziaria 1980) (appro-vato dal Senato) (1491) ;

— Relatore : Manfredi Manfredo .

2 . — Discussione dei progetti di legge :

Conversione in legge del decreto-leg-ge 29 febbraio 1980, n . 35, recante normeper l'attività gestionale e finanziaria deglienti locali per l 'anno 1980 (1454) ;

TRIVA ed altri: Provvedimenti per l afinanza locale per il 1980 (937) ;

ANIASI ed altri : Provvedimenti con-cernenti la finanza locale relativi all 'eser-cizio finanziario 1980 (1036) ;

— Relatore : Citterio .

3 . — Discussione del disegno di legge :

S . 77. — Rendiconto generale dell aamministrazione dello Stato per l'esercizi ofinanziario 1978 (approvato dal Senato)(1047) ;

— Relatore : Aiardi .

4. — Discussione del disegno di legge :

Conversione in legge del decreto-legge17 marzo 1980, n . 69, recante norme pe rla regolazione del mercato interno dei pro -dotti ottenuti dalla distillazione del vin o(1535) ;

— Relatore : Zambon ;(Relazione orale) .

5 . — Discussione dei disegni di legge :

Ratifica ed esecuzione della Conven-zione tra il Governo della Repubblica

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italiana ed il Governo della Repubblicafederale di Brasile per evitare le doppieimposizioni e prevenire le evasioni fiscal iin materia di imposte sul reddito, conProtocollo aggiuntivo, firmato a Roma i l3 ottobre 1978 (603) ;

(Articolo 79, sesto comma, del Regola -mento) ;

— Relatore : Radi ;

Ratifica edbio di Note tra l 'Italiaconcernente la modificaceologiche « C » e « D »cordi italo-jugoslavi delcon Allegato, effettuato abraio 1978 (691) ;

— Relatore : Sedati ;

Approvazione ed esecuzione dell ' ac-cordo tra la Commissione europea delDanubio e la Francia, l 'Italia, il RegnoUnito di Gran Bretagna e d'Irlanda de lNord e la Grecia per la definizione d iproblemi finanziari in sospeso, con alle-gati, firmati a Roma il 23 aprile 1977, edella dichiarazione e accordo, firmati i npari data (615) ;

(Articolo 79, sesto comma, del Regola-mento) ;

— Relatore : Cattanei ;

Adesione al Trattato sull'Antartide ,firmato a Washington il 1° dicembre 1959 ,e sua esecuzione (684) ;

(Articolo 79, sesto comma, del Regola-mento) ;

— Relatore : Radi ;

S . 328. — Ratifica ed esecuzione del -l 'accordo tra la Repubblica italiana e laRepubblica di Grecia sulla delimitazion edelle zone della piattaforma continental eproprie a ciascuno dei due Stati, firmatoad Atene il 24 maggio 1977 (approvato da lSenato) (1261) ;

— Relatore : Cattanei ;

Ratifica ed esecuzione della Conven-zione tra il Governo della Repubblica ita-liana ed il Governo della Repubblica po-polare ungherse intesa ad evitare le doppi eimposizioni in materia di imposte sul red-

dito e sul patrimonio ed a prevenire l eevasioni fiscali, con annesso Protocollo ,firmata a Budapest il 16 maggio 1977(693) ;

(Articolo 79, sesto comma, del Regola -mento) ;

— Relatore : Radi ;

Ratifica ed esecuzione della Conven-zione relativa alla istituzione di un siste-ma di registrazione dei testamenti, firmat aa Basilea il 16 maggio 1972 (682) ;

(Articolo 79, sesto comma, del Regola-mento) ;

— Relatore : De Poi ;

Ratifica ed esecuzione delle Conven-zioni 145, 146 e 147, adottate a Ginevrail 28 e 29 ottobre 1976 dalla 62' sessionedella Conferenza internazionale del lavor o(598) ;

(Articolo 79, sesto comma, del Regola-mento) ;

— Relatore : Bonalumi ;

Ratifica ed esecuzione della Conven-zione di estradizione e di assistenza giudi-ziaria in materia penale tra la Repubblic aitaliana e la Repubblica popolare unghe-rese, firmata a Budapest il 26 maggio1977 (690) ;

(Articolo 79, sesto comma, del Regola-mento) ;

— Relatore : De Poi ;

Adesione all 'Accordo di finanziamentocollettivo per le stazioni oceaniche del-l'Atlantico del Nord, con allegati, adottat oa Ginevra il 15 novembre 1974, e sua ese-cuzione (680) ;

(Articolo 79, sesto comma, del Regola-mento) ;

— Relatore : De Poi ;

Adesione all'Accordo europeo sull egrandi strade a traffico internazionale(A.G.R.), con allegati, aperto alla firma aGinevra dal 15 novembre 1975 al 31 di-cembre 1976, e sua esecuzione (681) ;

(Articolo 79, sesto comma, del Regola-mento) ;

— Relatore : Cattanei ;

esecuzione dello Scam-e la Jugoslaviadelle liste mer-di cui agli Ac-31 marzo 1955

Roma il 7-10 feb-

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Ratifica ed esecuzione della Conven-zione sul riconoscimento degli studi, de idiplomi e dei gradi di insegnamento su-periore negli Stati arabi e negli Stati eu-ropei rivieraschi del Mar Mediterraneo ,adottata a Nizza il 17 dicembre 1976 (601) ;

(Articolo 79, sesto comma, del Regola-mento) ;

— Relatore : Biasini ;

Ratifica ed esecuzione della Conven-zione relativa all 'adesione della Danimar-ca, dell'Irlanda e del Regno Unito di Gra nBretagna e d 'Irlanda del Nord alla Con-venzione concernente la competenza giu-risdizionale e l 'esecuzione delle decision iin materia civile e commerciale, nonchéal Protocollo relativo alla sua interpreta-zione da parte della Corte di giustizia ,firmata a Lussemburgo il 9 ottobre 197 8(602) ;

(Articolo 79, sesto comma, del Regola-mento) ;

— Relatore : Cattanei ;

Ratifica ed esecuzione della Conven-zione tra il Governo della Repubblica ita-liana ed il Governo della Repubblica delVenezuela per evitare le doppie imposi-zioni sui redditi derivanti dall 'eserciziodella navigazione aerea, firmata a Caraca sil 3 marzo 1978 (694) ;

(Articolo 79, sesto comma, del Regola -mento) ;

— Relatore : Radi ;

Ratifica ed esecuzione delle Conven-zioni nn . 92, 131, 133 e 143, dell'Organiz-zazione internazionale del lavoro (599) ;

(Articolo 79, sesto comma, del Regola -mento) ;

— Relatore : Bonalumi ;

Ratifica ed esecuzione delle Conven-zioni nn . 74, 109, 129, 132, 134, 135, 136,

137, 138 e 139 dell'Organizzazione interna-zionale del lavoro (600) ;

(Articolo 79, sesto comma, del Regola -mento) ;

— Relatore : Bonalumi ;

Adesione alla convenzione relativa al-l ' indicazione dei nomi e dei cognomi neiregistri di stato civile, firmata a Bernail 13 settembre 1973, e sua esecuzione(616) ;

(Articolo 79, sesto comma, del Regola -mento) ;

— Relatore : Sedati ;

Ratifica ed esecuzione della Conven-zione sul divieto dell'uso di tecniche d imodifica dell'ambiente a fini militari oad ogni altro scopo ostile, con allegato ,adottata a New York il 10 dicembre 1976e aperta alla firma a Ginevra il 18 mag-gio 1977 (679) ;

(Articolo 79, sesto comma, del Regola -mento) ;

— Relatore : De Poi ;

Ratifica ed esecuzione dello Scambi odi Note tra la Repubblica italiana e l aRepubblica francese, effettuate a Roma il9 luglio 1976, relative al trattamento tri-butario degli atti di liberalità (692) ;

(Articolo 79, sesto comma, del Regola -mento) ;

— Relatore : Galli .

La seduta termina alle 15,15 .

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIO DEI RESOCONTI

Avv . DARIO CASSANELL O

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBALE

Dott . MANLIO ROSSI

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RISOLUZIONE IN COMMISSIONE,INTERROGAZIONI E INTERPELLANZ A

ANNUNZIATE

RISOLUZIONE IN COMMISSION E

La XI Commisione ,sottolineato che, di fronte alla insta-

bilità ed all'insicurezza della siti azione in-ternazionale, nonché di fronte al deterio-ramento della situazione economica dellaComunità, occorre preservare i princìpi ba-silari della politica agricola comune (uni-cità dei prezzi e dei mercati, preferenz acomunitaria, solidarietà finanziaria), chehanno permesso, tra l 'altro, di assicuraresempre l'approvvigionamento dei 260 mi-lioni di consumatori della Comunità conprodotti agricoli ed alimentari a prezzistabili e ragionevoli ;

considerato che il rimettersi al mer -cato mondiale per il proprio rifornimentodi prodotti agricoli ed alimentari sarebb emolto costoso per la Comunità e costi-tuirebbe un grave pericolo sul piano del -l'indipendenza e della sicurezza politica eche le spese risultanti dall'applicazionedella politica agricola comunitaria rappre -sentano in realtà una contropartita moltodebole in cambio della sicurezza dei ri-fornimenti di prodotti agricoli ed alimen-tari che essa permette di garantire; delresto, gli attuali problemi di taluni mer -cati e le conseguenze finanziarie che nederivano provengono in gran parte dalmancato rispetto della preferenza comuni-taria a causa di accordi preferenziali con-clusi dalla Comunità con i paesi terziper un certo numero di prodotti agricol i(zucchero, burro, carne bovina, eccetera) ;

considerato che la continuità e l acredibilità della politica agricola comuni-taria impongono di risolvere il problem adelle produzioni eccedentarie tenendo con-to dell'importanza sociale di tali produ-zioni, della salvaguardia degli equilibri del-l'ambiente rurale e delle responsabilità ef -fettive nella formazione delle eccedenze :

considerato che conviene realizzareuna efficace politica comunitaria in ma-teria di scorte dei prodotti agricoli e disviluppo delle esportazioni ;

ritenuto che il divario tra i bisognialimentari mondiali e la produzione chedovrebbe fornire la possibilità di soddi-sfarli, invece di diminuire, aumenta inmodo preoccupante ;

considerato il ruolo importante chel'Europa può e deve sostenere nella elimi-nazione della malnutrizione a livello mon-diale, sul presupposto che l 'agricolturadella Comunità può e deve essere in gradodi apportare un contributo maggiore all asoluzione dei problemi della fame nelmondo;

premesso che negli ultimi anni direcessione economica il reddito dei pro-duttori agricoli non ha cessato di deterio-rarsi, mentre il reddito delle altre cate-gorie, nello stesso periodo, ha segnato unaprogressione ;

rilevato che il calo medio del red-dito agricolo in termini di valore aggiuntonetto oscilla tra 1 ' 1,5 per cento e il 2 percento ed è ancora maggiore in termini d ireddito disponibile, e che i costi di pro-duzione del settore agricolo sono aumen-tati molto rapidamente, soprattutto per -ché nel 1979 il prezzo del petrolio è rad-doppiato ;

ritenuto cale gli aumento dei prezz iagricoli comuni, nelle due ultime campa-gne sono stati del 2,1 per cento e dell'1, 3per cento soltanto, del tutto insufficient iquindi a permettere un adeguamento al-l'aumento del costo della vita e dei fattor idi produzione ;

considerato che il tasso di disoccu-pazione ammonta al 5,5 per cento dellapopolazione attiva della Comunità e ch epertanto è indispensabile incoraggiare iproduttori agricoli a non lasciare le cam-pagne per evitare che questa situazionesi aggravi ;

sottolineato che i prezzi pagati aiproduttori rappresentano solo il 25 percento del valore finale dei prodotti a se-guito della incidenza delle spese di prepa-razione, di trasformazione e di commer-cializzazione :

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ritenuto che il metodo oggettivo in-dica l 'aumento dei prezzi agricoli neces-sari per permettere alle aziende agricol euna evoluzione dei loro redditi compara -bile a quella già ottenuta dalle altre ca-tegorie; esso costituisce il più important eindicatore per essere usato come base perla fissazione annuale dei prezzi . Il risul-tato di tale metodo indica che l'aumentonecessario dei prezzi comuni, dopo dedu-zione dell'1,5 per cento all'anno di produt-tività, per la campagna 1980-81 è del 7, 9per cento, ferma restando la necessità d iadeguamenti monetari per i singoli paesi ;

considerato che l'aumento medio dellivello generale dei prezzi agricoli comun iin ECU del 7,9 per cento costituisce unminimo giustificato, tenuto conto dell'evo-luzione dei redditi agricoli e dell'attualetasso di inflazione nella Comunità del 12, 2per cento, e che tale aumento dei prezz iagricoli comuni dovrebbe permettere unaimportante riduzione degli impartì com-pensativi monetari positivi, pur rimanendola possibilità dell'eliminazione degli im-porti compensativi monetari negativi esi-stenti . Si sottolinea, inoltre, che tale au-mento avrebbe soltanto un debole effettosull'indice generale dei prezzi al consumo(0,40 per cento) e sull'indice dei prezzi deiprodotti alimentari (2,5 per cento) ; che i ldifferenziale inflattivo interno italiano ènotevolmente superiore al 12,2 per cento ,per cui, per l'Italia, è necessario che alivello CEE si stabilisca il più alto au -mento dei prezzi ;

impegna il Governo :

nell'esercizio delle responsabilità ita-liane di presidenza degli organi della Co-muniità nei primi sei mesi del 1980, adadoperarsi per fare accogliere la suddett aproposta di aumento dei prezzi comunitari ,garantendo un giusto reddito ai produt-tori agricoli ;

a fare in modo che si applichi unapolitica delle strutture più adeguata e de-stinata a stimolare l'efficienza e la moder-nizzazione delle aziende agricole ;

a formulare proposte di modifica deiprincipali regolamenti di mercato all oscopo di porre maggiore attenzione alleproduzioni meridionali affinché possanobeneficiare di garanzie uguali a quelle d icui beneficiano le produzioni settentrional idella Comunità, sottolineando che tale mi-sura contribuirebbe a risolvere in parte iproblemi che si pongono alle regioni me-diterranee della Comunità, soprattutto nel-la prospettiva dell'allargamento ad altr ipaesi ;

a proporre, fatti salvi i princìpi egli strumenti fondamentali della politicaagricola comunitaria, le iniziative necessa-rie ad evitare l'insorgere di eccedenzestrutturali nei diversi settori della pro-duzione ;

considerato, inoltre, che gli import icompensativi monetari infrangono l'unicitàdel mercato comune agricolo, turbano gl iscambi dei prodotti agricoli, creano distor-sioni concorrenziali e di costo di produ-zione tra gli agricoltori comunitari, condu-cono ad una attribuzione di risorse suuna base artificiosa e minacciano la stessaesistenza della politica agricola comuneportando ad una rinazionalizzazione dell astessa, la XI Commissione

impegna, altresì, il Governo :

ad intensificare i suoi sforzi per perve-nire ad una vera unione economica e mo-netaria, capace di porre fine al disordinedelle monete che è all'origine della crea-zione degli importi compensativi monetari ,ribadendo che, in attesa, la migliore solu-luzione dei problemi posti dalla esistenzadegli importi compensativi monetari s itrovi nel successo dello SME ;

ad intervenire sulla Commissione pe rpresentare al Consiglio quanto prima un aproposta di regolamento tendente a sop-primere gli importi compensativi mone-tari ;

a fare in modo che Qualsiasi misuratendente a riequilibrare la produzione lat-tiera debba tener conto prioritariament edelle ripercussioni sociali ed economiche

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sui piccoli e medi produttori e sulle re-gioni sfavorite, nonché della necessità d inon bloccare l'incremento della produtti-vità, ribadendo che tale riequilibrio potr àaversi soltanto instaurando contestualmen-te una politica globale per le materiegrasse prodotte ed importate nella Comu-nità ed attraverso un maggiore rispettodella preferenza comunitaria, e ciò avut origuardo all'allargamento della Comunità ;

a richiedere che l'eventuale instaura-zione del prelievo di corresponsabilità deb-ba essere progressivo e socialmente selet-tivo, operando, innanzitutto, sui grandi al-levamenti industriali senza terra e succes-sivamente su altri gruppi, evitando, co-munque, inaccettabili uniformità di tassa-zione e stabilendo, in ogni caso, l'esenzio-ne per gli allevamenti delle zone di mon-tagna e delle zone svantaggiate ed un afranchigia di 60 mila litri per le aziendediretto-coltivatrici ;

ad ottenere un miglioramento degliattuali regimi di premi ed in particolaredi quelli alla nascita dei vitelli ;

a richiedere misure di stimolo al con-sumo dei prodotti lattiero-caseari, in parti -colare per i formaggi ;

a ribadire la necessità di affrontar eil problema delle frodi riguardanti il com-mercio del latte in polvere, soprattutt oper evitare la sostituzione del latte natu-rale nella preparazione di taluni prodottidestinati all 'alimentazione ;

ad intervenire sul Consiglio per adot-tare la proposta della Commissione ch eprevede l'utilizzazione esclusiva di materiegrasse del latte e di proteine del latte pe rla fabbricazione di prodotti venduti sott ol'etichetta « prodotti lattieri », compresi igelati ;

a richiedere la diminuzione delle im-portazioni di carne bovina in regime pre-ferenziale che disorganizzano il mercat ocomunitario, al fine di evitare che i pro-duttori comunitari, che non sono respon-sabili di questa situazione, ne siano pena-lizzati ;

a respingere la proposta della Com-missione di sospendere l ' intervento duran-

te alcuni mesi, misura che avrebbe effettidepressivi sul mercato della carne bovina ;

a richiedere che si proceda ad un rie-same globale della politica delle importa-zioni attualmente praticata a livello co-munitario e ad un potenziamento del con-trollo alle frontiere per assicurare il ri-spetto della preferenza comunitaria ;

a domandare un riesame degli accor-di preferenziali, particolarmente di quell iche riguardano lo Hilton beef, nella con-vinzione che non è normale che la CE Efinanzi acquisti di carne di qualità in con-correnza con i prodotti di taluni paes idel mercato comune ;

ad insistere presso la Commissioneperché proponga il proseguimento del re-gime del premio variabile alla carne bovi-na, trattandosi di una misura preziosa perincoraggiare il consumo e salvaguardar el'equilibrio del mercato ;

a ribadire che, nel settore dei pro-dotti ortofrutticoli freschi, semitrasforma-ti e trasformati, si realizzi una reale ap-plicazione della preferenza comunitaria, alfine di garantire il reddito dei prodott iagricoli della Comunità ;

a sostenere che per i prodotti orto -frutticoli freschi sia assolutamente miglio -rato il sistema di prezzo di riferimento edesteso ad altre produzioni sensibili ;

a rendere più efficace il sistema deicalendari mediante l'estensione a tutti ipaesi membri dei calendari più restrittiv iesistenti ed attraverso l 'estensione di talesistema ad altri prodotti ortofrutticoli ;

ad apportare modifiche alle disposi-zioni attualmente esistenti per gli agrum iaffinché il premio di penetrazione divent irealmente efficace adattandone il livell oalla differenza tra il prezzo medio all'in-grosso dei centri di commercializzazion eitaliani e quello degli altri centri dell aComunità ;

a richiedere che il premio di trasfor-mazione industriale sia adattato alle diver-se varietà, fissando i prezzi minimi ad u nlivello superiore al prezzo di ritiro e fa-cendo in modo che la compensazione fi-nanziaria rappresenti un incentivo effica-ce per le industrie di trasformazione, in

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modo che la produzione di agrumi no nricorra all 'intervento, chiedendo, inoltre ,che il sistema previsto per i limoni possadiventare permanente ;

per quanto riguarda il settore vitivi-nicolo, sul presupposto che il vino costi-tuisce una delle risorse essenziali delle re-gioni mediterranee della Comunità e ch etale prodotto rappresenta un peso minim oper il bilancio comunitario, la XI Com-missione

impegna, altresì, il Governo :

a richiedere che la dotazione di bilan-cio di questo settore venga potenziata per fi-nanziare misure tendenti ad incoraggiarei viticoltori ad orientarsi verso produzion idi qualità, favorire le esportazioni di vin osui mercati dei paesi terzi, attraverso azio-ni promozionali finanziate dalla Comunità ,promuovere il consumo all'interno dell aComunità, anche mediante l'eliminazionedelle tasse e delle accise che colpiscono i lvino ;

a chiedere che il sistema di garanziadi buon fine per i vini sotto contratto di

magazzinaggio a lungo termine sia istitui-to in forma permanente ;

a sostenere che la Comunità perse-gua una politica di produzione del riso alungo termine che tenga conto della do -manda reale di riso nella Comunità eu-ropea, ritenendo assurdo che la Comunitàsia costretta ad esportare il proprio risoimportando contemporaneamente grand iquantità dello stesso prodotto ;

a ribadire il mantenimento della rego-lamentazione attualmente in vigore ne lsettore zucchero, considerando che la si-tuazione del mercato mondiale è in pienaevoluzione e mostra tendenza al rafforza-mento dei prezzi e alla espansione delladomanda e che l 'Italia, deficitaria in tal esettore, non deve essere penalizzata ne lsuo sforzo per lo sviluppo della produ-zione ;

a sostenere che, per il grano duro ,sia previsto l 'aumento del prezzo d'inter-vento così come per il prezzo indicativo .

(7-00055) « LOBIANCO, BAMBI, BORTOLANI ,BRUNI, PELLIZZARI, PICCOL IMARIA SANTA, URSO SALVATO-RE, ZAMBON, ZARRO, ZUECH ,ZURLO » .

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA IN COMMISSION E

CONTE ANTONIO, BOTTARELLI, PA-SQUINI, GIADRESCO E CODRIGNAN IGIANCARLA . — Al Ministro degli affariesteri. — Per sapere se, dopo la proclama-zione di indipendenza e la creazione dell anuova Repubblica indipendente dello Zim-babwe, si sia provveduto ad allacciarenormali e stabili relazioni diplomatich econ relativo scambio di ambasciatori trala Repubblica italiana e la Repubblica del-lo Zimbabwe, alla quale ci legano rappor-ti di solidarietà stabiliti durante la lott adi liberazione dal colonialismo ;

per sapere se siano stati avviati ipassi necessari alla definizione in temp irapidi di un accordo di cooperazione tra idue paesi, particolarmente significativosia in relazione ai gravi problemi e neces-sità cui si trova di fronte la giovane re-pubblica africana sia come contributo de lnostro paese allo sviluppo dello Zimbabwe ,anche in previsione della adesione dell oZimbabwe alla convenzione di Lomè .

(5-00987 )

RAMELLA, CRESCO, LIOTTI E ZAVA-GNIN. — Al Ministro del lavoro e dellaprevidenza sociale . — Per sapere quali ini-ziative urgenti intende prendere a livell ocentrale e periferico per rimuovere le cau-se del grave stato di tensione esistentepresso le aziende « Perlini » di S . Bonifa-cio, in provincia di Verona .

Gli interroganti fanno notare che talicause sono da ricercare nella pretesa del -la direzione della « Perlini » di non ap-plicare il contratto nazionale di lavoro, odi applicarlo solo dalla data di iscrizionedi una delle aziende alla locale associazio-ne industriali .

Tale pretesa fa seguito alla ristruttu-razione selvaggia operata nelle aziendePerlini e alla costituzione di un sindacat ogiallo filopadronale ; le giuste proteste deilavoratori che si sono espresse nella pro -

clamazione di scioperi sono poi servitealla azienda per giustificare il provvedi-mento abnorme ed assolutamente ingiu-stificato della serrata .

Tutti questi fatti giustificano, secondogli interroganti, la richiesta di un inter -vento urgente e possibilmente risolutivoda parte del Ministero del lavoro .

(5-00988)

PARLATO . — Al Ministro dei traspor-ti . — Per conoscere se, atteso che la cit-tadina di Mondragone (in provincia di Ca-serta) va registrando un notevole sviluppodemografico e che ai 22.000 residenti s iaggiungono dalle 80.000 alle 100.000 per-sone nei periodi estivi, anche per la urba-nizzazione di molte aree contermini, siaprevista la realizzazione di una stazioneferroviaria più centrale e funzionale dellaattuale.

Infatti la stazione Falciano-Mondrago-ne attualmente in funzione, dista circa die-ci chilometri dal centro abitato e ciò com-porta notevole disagio aIl'utenza, specie aquella pendolare che è costretta a servir -si del treno per motivi di studio o di la-voro che non dovrebbero essere sottovalu-tati, stante la loro rilevanza sociale.

(5-00989)

PARLATO . — Al Ministro dei trasporti.— Per conoscere :

le esatte modalità, con Ie precise cau-se che l 'hanno provocato, del sinistro fer-

ì roviario avvenuto il 29 marzo 1980 nellastazione di Villa Literno (Caserta) tra duetreni merci ;

se risponda al vero che il tremend ourto tra i due treni sarebbe avvenuto inquanto - a causa di una fittissima nebbia- non era visibile il segnale di « via im-pedita » all'ingresso della stazione di Vil-la Literno ;

se sia concepibile che si verifichin osimili circostanze senza che, a distanza, si adato controllare la situazione di pericolo ,impartire ordini al capotreno o comunquefrenare la marcia di convogli che compia-

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no errate manovre e se pertanto non pos-sa escludersi che, producendosi similaricircostanze, in altre occasioni, con gravissi-me conseguenze per le vite del personal ee dei passeggeri, simili gravissimi inciden-ti possano impunemente ripetersi ;

comunque, se si sia registrata per l aprima volta la presenza di nebbia presso

la stazione di Villa Literno o se, invece ,tale presenza sia abituale, perché non èstata aumentata adeguatamente la lumino-sità dei segnali e non sono state adottat eopportune iniziative cautelari ;

se risponda infine al vero che i dan-ni ammontino ad oltre un miliardo di lir ee da chi essi verranno risarciti . (5-00990)

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA SCRITTA

SPINI. — Ai Ministri della difesa e deltesoro. — Per conoscere :

se sia vero che alcuni mesi addietrosia stato predisposto, nell'ambito degli or-gani competenti del Ministero della difesa ,un progetto di regolamento della Commis-sione italiana per la storia militare. Taleprogetto, che risulta avere riscosso l 'ap-provazione degli studiosi del ramo, miraa trasformare radicalmente questa Com-missione, mediante la immissione anche d istudiosi « laici », provenienti cioè dal mon-do universitario. L'Italia si adeguerebbecosì agli altri paesi del mondo, che gi àvedono un assetto del genere (negli US Agli studiosi non militari sono addiritturain maggioranza) ;

se sia altresì vero che tale progett odi regolamento si trovi oggi presso Il Mi-nistero del tesoro che deve approvarne laparte relativa all'assegnazione di fondi ;

se non si ritenga opportuno procede-re ad una sollecita definizione della vicen-da, tenendo presente che nell 'agosto 1980,nel quadro del Congresso internazionale d iscienze storiche, si svolgerà a Bucarest lariunione plenaria delle commissioni dell astoria militare di tutti i paesi del mondo .

In mancanza di approvazione di tal eregolamento, l 'Italia si troverebbe ad es-sere rappresentata da una commissionemonca, e, di fatto, non adeguata a parte-cipare, al medesimo livello, alle decisionirelative ai piani di ricerca scientifica eagli organi di coordinamento internazio-nali .

(4-03278)

CICCIOMESSERE, AGLIETTA MARI AADELAIDE, AJELLO, BALDELLI, BOATO ,BONINO EMMA, CRIVELLINI, DE CA-TALDO, FACCIO ADELE, GALLI MARI ALUISA, MELEGA, MELLINI, PANNELLA ,PINTO, ROCCELLA, SCIASCIA, TEODOR IE TESSARI ALESSANDRO . — Ai Ministridella difesa e degli affari esteri. — Persapere se risponde a verità la notizia dif -

fusa dal GR 2 delle 6,30 di giovedì 17 apri-le 1980, non riportata peraltro dalla stam-pa nazionale, secondo la quale un MRCATornado sarebbe precipitato al suolo nell aGermania .

(4-03279)

FONTANA ELIO. — Al Ministro dellavoro e della previdenza sociale. — Persapere - premesso:

che l'articolo 23-quater della legge29 febbraio 1980, n . 33, che ha convertito ,con modificazioni, il decreto-legge 30 di-cembre 1979, n. 663, ha previsto l 'esonerodal pagamento delle sanzioni amministra-tive e di ogni altra somma od onere ac-cessorio per i datori di lavoro che prov-vedono al versamento in unica soluzione ,entro il 30 giugno 1980, dei contributidovuti alle gestioni previdenziali ed assi-stenziali amministrate dall'Istituto nazio-nale della previdenza sociale e relativi aperiodi di paga fino al 31 dicembre 1979;

che per quanto concerne i datori d ilavoro del settore dello spettacolo i con -tributi relativi all 'assicurazione per l'inva-lidità, la vecchiaia ed i superstiti sonoversati all 'ENPALS (Ente nazionale previ-denza ed assistenza lavoratori dello spet-tacolo), sostitutivo a tutti gli effetti del -l'INPS per quanto concerne la gestion eprevidenziale dei lavoratori dello spetta-colo ;

che, a quanto risulta, l 'orientamentointerpretativo della direzione generale del -I'ENPALS sarebbe per la non applicabilitàalle imprese dello spettacolo del sopr arichiamato articolo 23-quater della legge29 febbraio 1980, n . 33 ;

che, ove tale orientamento dovess eessere confermato, gravissime difficoltà n ederiverebbero alle imprese dello spettaco-lo, non ammesse a beneficiare, diversamen-te da quelle che fanno capo all'INPS pe rl'assicurazione IVS, delle particolari faci-litazioni di pagamento dei debiti contri-butivi, con ciò oltre tutto profilandosi unaingiustificabile sperequazione di trattamen-to che pare poter anche configurare unaviolazione dell 'articolo 3 della Costitu-zione -

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se sia a conoscenza del predettoorientamento della direzione generale del -1'ENPALS e se non ritenga possibile unadiversa interpretazione ministeriale dell'ar-ticolo 23-quater che consenta alle impresedello spettacolo l'accesso alle agevolazion ipreviste dalla legge, agevolazioni tanto pi ùnecessarie in quanto le imprese di pro-duzione musicale e teatrale i ritardi negl iadempimenti contributivi di legge sonoper lo più dovuti ai notevoli ritardi nell acorresponsione alle imprese medesime deifinanziamenti statali .

(4-03280)

ROMITA, FURNARI E BELLUSCIO . —Al Ministro dell'interno . — Per sapere seè a conoscenza del fatto che le apparte-nenti al Corpo di polizia femminile son ostate, sin dal primo momento, impiegatein modo difforme dalla previsione dell alegge istitutiva e soprattutto dallo spiritodi essa .

In particolare, per sapere se sia a co-noscenza che le ispettrici e le assistent idi polizia sono state, e continuano ad es-sere, utilizzate, in buona parte, per man-sioni amministrative piuttosto che per at-tività di polizia; che molte di loro sonostate sostanzialmente dequalificate con l aassegnazione a servizi puramente strumen-tali, di competenza della carriera esecu-tiva o addirittura di quella ausiliaria, men -tre, per converso, altre sono state asse-gnate a mansioni altamente specializzat enegli uffici ministeriali, alla polizia scienti-fica, alla DIGOS, ai servizi di sicurezza ,eccetera .

In caso affermativo, gli interrogant ichiedono di conoscere quali provvediment iconcreti ed urgenti il ministro intendaadottare, nel primo caso per restituire all einteressate la piena dignità professionale ,e nel secondo caso per riconoscerne leulteriori capacità professionali di fattoampiamente dimostrate .

(4-03281)

CATTANEI. — Ai Ministri delle post ee telecomunicazioni e delle partecipazion istatali . — Per sapere se, in relazione al -l 'applicazione del codice postale (sempreche avvenga) non si ritenga opportuno, ad

evitare disguidi ed involontarie inadem-pienze da parte degli utenti, che neglielenchi telefonici, distribuiti dalla SIP, ac-canto al nome ed all'indirizzo dell'abbo-nato, sia specificato anche il numero d icodice postale riferito alla città ed all azona di residenza dell'abbonato stesso nel -l'ambito della città . ciò potrebbe semplifi-care notevolmente l'assolvimento degli ob-blighi imposti dall'amministrazione delleposte ai cittadini, i quali ogni volta chedebbono scrivere una lettera sono costrett ia consultare un elenco specifico, non sem-pre a disposizione di tutti .

(4-03282)

CATTANEI . — Al Ministro dell'interno .— Per sapere quali rigorosi criteri sianoadottati per autorizzare imprese di « vigi-lanza » privata ad operare con propri agen-ti armati nelle grandi e nelle medie citt àitaliane .

L 'interrogativo si pone (e richiede ur-gente risposta) anche a seguito di quanto- ad esempio - si è di recente verificatoa Genova, città di ottocentomila abitanti ,dove è stata consentita l 'attività di unanuova società di « vigilanza », allorquan-do sono già operanti nel territorio citta-dino ben diciannove tra società e coope-rative (record assoluto, rispetto ad altrecittà più popolate, come Milano, Roma ,Torino) con un organico complessivo tra« armati » e non « armati » (come afferma -no quotidiani insospettabili quali Il Se -colo XIX ed Il Corriere Mercantile) di2375 dipendenti .

La preoccupazione, diffusa e segnalatada più parti, è che dall'eccessivo e disin-volto proliferare di tante società privat ee di cooperative di « vigilanza », inevita-bilmente in sempre più aspra concorrenzatra loro, derivino situazioni incresciose d iconfusione, di disordine, di partigianeri epolitiche, proprio mentre le società od as-sociazioni, in quanto riconosciute com eutili, dovrebbero assolvere i loro compit iin modo cristallino e sotto il costante con-trollo della pubblica amministrazione .

Si chiede inoltre di conoscere se corri-spondono a verità le notizie di stampa se-condo cui talune delle società sucitate,

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operanti prevalentemente nel nord, sian ostate oggetto di inchiesta da parte del Mi-nistero dell'interno .

Si vorrebbero conoscere i motivi diquesta eventuale decisione, e a quali ri-sultati l'inchiesta sia pervenuta . (4-03283)

CUOJATI. — Al Ministro delle finan-ze. — Per conoscere -

premesso che in data 16 aprile 1980il consiglio comunale di Sesto Calende (Va -rese), ha deliberato con voto unanime d iinvitare il Ministero delle finanze a so -spendere l 'effettuazione dell'asta per la ces-sione di un'area di mq. 95 .000 dell 'exidroscalo « Sant 'Anna » - partita catastal e2843 - al prezzo indicativo d 'asta di li -re 191 .000 .000 ;

considerato che detta delibera è mo-tivata dall 'interesse della amministrazioneall'acquisizione diretta dell 'area stessa -

se non ritiene necessario venire in -contro alla volontà della popolazione dell acittà di Sesto Calende, espressa attraversola totalità dei suoi rappresentanti locali ,che intendono così tutelare interessi pub-blici di rilevante entità contro ogni ipo-tesi, già manifestatasi attraverso preoccu-panti indizi, di speculazione edilizia daparte di possibili terzi acquirenti. (4-03284)

RUSSO RAFFAELE . — Al Ministro del-la marina mercantile. — Per conoscere -premesso :

che a seguito della mareggiata deldicembre scorso le attrezzature portual ie rivierasche di Baia in provincia di Na -poli riportarono danni gravissimi ;

che, tra l'altro, molti natanti di gros-se dimensioni furono sbattuti e fracassa-ti sull 'arenile aperto alla notevole balnea-zione estiva;

che nonostante pressioni ed interventifatti dall 'amministrazione comunale e dall ointerrogante sia in sede regionale che i nsede di Ministero competente non risult aadottato alcun provvedimento -

quali disposizioni intende tempestiva -mente impartire per eliminare, prima della

prossima estate, i gravi inconvenienti la-mentati, evitando così danni incalcolabiliall 'economia locale.

(4-03285)

CARLOTTO E SOBRERO. — Al Mini-stro dei trasporti. — Per conoscere -

premesso che ad Alba (provincia diCuneo), città di notevole interesse com-merciale, industriale ed agricolo distant eoltre 60 chilometri dal capoluogo di pro-vincia, non esiste ancora un ufficio distac-cato della Motorizzazione civile, nonostan-te le promesse espresse a seguito delleinsistenti richieste degli enti locali e dell evarie forze politiche e rappresentanze so-ciali -

quando il previsto ufficio distaccat odella Motorizzazione civile verrà apertonella città di Alba nell'interesse degli uten -ti della vasta ed importante area albese .

(4-03286)

CARLOTTO, COSTA, MANFREDI GIU-SEPPE, MAllOLA, ROMITA E SOBRERO .— Al Ministro dei lavori pubblici . — Perconoscere - premesso che :

1) subentrando alla « Piemonte cen-trale di elettricità », l 'ENEL ha realizzatoe sta portando a compimento il poderosocomplesso di impianti aventi lo scopo pre-minente della utilizzazione idroelettricadelle acque del bacino del torrente Gesso ,compreso nel sistema idrografico del Ta-naro (provincia di Cuneo) ;

2) data l'abbondanza dei deflussi checaratterizza la valle Gesso, il piano d isfruttamento energetico fu elaborato, oltreventi anni fa, in base ad un accordo cheprevedeva anche l'integrazione delle porta -te estive per l'incremento dell 'irrigazionenella vasta e fertile pianura della « Destr aStura » ;

3) i termini della coesistenza delledue utilizzazioni trovarono puntuale defi-nizione nel disciplinare di concessione, ne lquale furono precisati limiti, obblighi e ga-ranzie da osservarsi da parte dell 'ENEL ;

4) in particolare col disciplinare ven-ne stabilito che a valle della centrale idro-elettrica di Andonno, quella situata a piùbassa quota, mediante un serbatoio di

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compensazione, l'ENEL avrebbe dovutomodulare una portata continua di 5000 li-tri al secondo nel periodo ottobre-maggi oe 6470 litri al secondo nel restante perio-do, coincidente con la stagione irrigua, pe rconsentire l 'esercizio delle utenze preesi-stenti a valle ;

5) inoltre, mediante lo svaso estivodei suoi serbatoi di regolazione a più altaquota, l 'ENEL avrebbe dovuto incremen-tare la portata da lasciar defluire nel bi-mestre luglio-agosto, periodo di maggioriesigenze irrigue, di 5 .100 litri al secondoper 45 giorni con un certo margine d ielasticità non solo per quanto concernel'entità della portata integrativa ma anch eper ,la durata della integrazione in rela-zione alle variabili esigenze stagionali de iconsorzi irrigui destinatari delle nuove di-sponibilità idriche ;

6) intanto, a vent'anni di distanzadall'inizio dei lavori e a 15 anni dall 'en-trata in funzione degli impianti della pri-ma fase (Piastra-Andonno), quando sta pe rentrare in funzione l ' impianto di pompag-gio Chiotas-Piastra, il più potente del ge-nere in Europa, non si è pervenuti ancor aal decreto di concessione delle derivazion id'acqua, essendosi finora dovuto procede -re con il sistema delle autorizzazioni prov-visorie ;

7) tra le conseguenze negative dell aattuale situazione, va menzionata la man-cata liquidazione dei sovracanoni che, asensi del testo unico sulle acque ed im-pianti elettrici e successive modifiche eadeguamenti, è dovuto agli enti locali, co-muni rivieraschi e provincia ;

8) per quanto dal punto di vista del -la utilizzazione agricola delle acque abbi amaggiore rilevanza, non risulta che, a cau-sa dello spegnersi dell 'attività dell 'ufficioidrografico del Po - sezione di Torino - edella sempre più ridotta rappresentanz adel Ministero dei lavori pubblici, conse-guente al trasferimento delle competenz edell ' ufficio del genio civile dal piano go-vernativo a quello regionale, sia stato eser-citato alcun controllo in merito al rispett odelle clausole imposte all'ENEL dal disci-plinare di concessione in ordine all'entit àe alla regolarità delle portate da lasciar

defluire per non provocare turbative alleutenze riconosciute ed esistenti di fatto avalle del bacino di compenso di Andonno ;

9) quanto sopra pregiudica ovvia-mente anche l'applicazione degli impegn iassunti dall'ENEL per l'integrazione esti-va delle portate, unico provvedimetno ca-pace di consentire l'incremento delle irri-gazioni in destra Stura al momento attua-le, a prescindere dalla vigilanza che puresarebbe richiesta per controllare i rilasc ia valle delle singole opere di presa, tra-verse e sbarramenti e dalla assistenza go-vernativa prescritta durante la costruzio-ne delle dighe a sensi del vigente regola -mento -

a) se, considerata l ' imponenza degliimpianti idroelettrici di valle Gesso (pro-vincia di Cuneo), di cui è titolare l 'ENEL,non ritenga di assicurare una presenz aadeguata, qualificata e continua che pe rconto della amministrazione dello Stat oeserciti la necessaria sorveglianza ai fin idel rispetto delle norme e delle prescri-zioni concernenti la materia delle deriva-zioni d'acqua in genere e il disciplinareche regola la concessione del Gesso al -l'ENEL in particolare ;

b) se in relazione ai riflessi negativ iche possono deturpare un patrimonio eco -logico di inestimabile pregio, paesaggistico ,faunistico e botanico, con l'impoverimentodei deflussi naturali del reticolo idrografi-co del bacino del Gesso oltre i limiti, giàristretti, stabiliti in disciplinare, non con -venga sulla necessità di predisporre mi-sure, registrazioni e controlli di portata i nmodo da scoraggiare e, in ipotesi estre-ma, contravvenire le eventuali inadem-pienze ;

c) se, al fine di favorire la utilizza-zione irrigua delle acque, così come pre-vista nella convenzione ENEL ex PCE -amministrazione provinciale di Cuneo, da-tata 4 aprile 1960, nei comprensori con-sortili della Destra Stura, non reputi op-portuno investire la direzione generale del -le acque del compito di richiamare il con-cessionario al rispetto degli obblighi a iquali si è impegnato con la firma del di-sciplinare, modulando le portate primaprecisate e convenute ;

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d) se non ritenga infine di accelerar ei tempi della emissione del decreto di con -cessione a favore dell'ENEL onde superar ela fase amministrativa, stagnante da parec-chi lustri, e dare all ' intera pratica unaprecisa definizione giuridica e tecnica .

(4-03287)

TATARELLA E MENNITTI. — Al Mi-nistro dell'agricoltura e delle foreste . —Per conoscere - in riferimento alle conti-nue proteste delle categorie agricole inte -ressate - se è a conoscenza dei continui ,tradizionali ed esasperanti ritardi per laliquidazione dei danni derivanti dalle ca-lamità dell'ultimo biennio in Puglia daparte della giunta regionale dell'integra-zione grano e olio e dei contributi CEEper lo sveltimento dei vigneti in Puglia .

(4-03288)

VALENSISE, SANTAGATI, RUBINACC IE MENNITTI . — Al Ministro delle finan-ze. — Per conoscere - premesso che nu-merose imprese, enti pubblici e privati s itrovano in notevole ritardo nella compila-zione dei modelli 101 e che il personal edell'amministrazione finanziaria e dei co-muni saranno impegnati per le elezioniamministrative dell '8 giugno - se non ri-tiene opportuno spostare i termini per l adenuncia dei redditi dal 31 maggio al 30giugno .

(4-03289)

PARLATO. — Al Ministro dei lavoripubblici . — Per conoscere :

se sia stato informato della assurd aconsistenza del prezzo del biglietto impo-sto dalla Società che gestisce l'autostrad aNapoli-Salerno agli utenti che da Napol idevono recarsi a San Giorgio a Creman oe viceversa e che devono pagare ben lire250 per soli 970 metri di percorso da ca-sello a casello, con un record di prezzo/chilometro che non ha eguali in Italia eforse nel mondo ;

se infatti sia noto che dall 'ingressoall 'autostrada sino al casello ove si corri -

sponde il pedaggio, entrando effettivamen-te nella arteria autostradale, esistono nu-merosi svincoli assolutamente gratuiti (perla Tangenziale, l'Autosole ecc .) e che ilpedaggio viene pagato quindi solo per i ltratto - 970 metri appunto - da Napolia San Giorgio e viceversa ;

se quindi, anche avuto riguardo alfatto che all 'altra estremità dell 'autostra-da e nell'altra corrente di marcia, nel trat-to da Salerno a Cava dei Tirreni, si pa-gano solo lire 150 per un percorso di 6chilometri e mezzo, non ritenga di doverintervenire onde la « tariffa di rapina »per gli utenti diretti e provenienti da Sa nGiorgio venga proporzionalmente e adegua-tamente ridotta a non più di lire 50, cosìristabilendo l'opportuno e giusto carico d ipedaggio a tali utenti .

(4-03290)

PARLATO. — Al Ministro dell 'agricol-tura e delle foreste . — Per conoscere :

quali siano i motivi della gravissimacrisi derivante dalla mancanza di fertiliz-zanti (si prevede infatti un deficit di ben700.000 tonnellate, pari al 15 per centodell'intero consumo nazionale) e quali l econseguenze per l'agricoltura nazionale, gi àtrascurata largamente dalla miopia ed am-biguità di chi solo a parole esalta la ne-cessità di un suo ruolo centrale nella eco-nomia del paese ;

quali iniziative si intendono solleci-tamente assumere al riguardo e se il defi-cit non sia procurato dalle case produttriciin funzione strumentale di un ulteriore, ar-tificioso rialzo dei già altissimi prezzi ;

quale parte del fabbisogno nazionaledi fertilizzanti sia coperto dal concime na-turale ed in che misura si ritenga che l'e-ventuale massimo, diffuso sviluppo dellazootecnia (che tra l'altro ci allevierebbedalla sudditanza economica nei confront idi paesi esteri produttori di carne, ai qual isiamo paurosamente subalterni) possa con-tribuire a sostituire i fertilizzanti chimici ,dannosissimi - come è noto - per l 'am-biente in quanto alterano in misura rile-vante l'equilibrio naturale .

(4-03291)

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PARLATO E BAGHINO. — AI Ministrodelle partecipazioni statali. — Per cono-scere :

se sia stata disposta dal Ministero ,dall'IRI o dalla FINMECCANICA, e conquale esito, una seria, approfondita inda-gine amministrativa in ordine agli assurd isprechi all'ALFASUD dì Pomigliano d'Arcola quale avrebbe gettato via come rottam iinutilizzabili circa un milioni di pezzi, insoli tre mesi, tra cui l ' imbottitura di sedi -li, alberi-motore, frese, cerniere per le por-tiere eccetera, benché fossero efficienti ecomunque ciclabili, il tutto per favoriretalune ditte che acquistano rottami dalladetta industria automobilistica ;

se tale indagine amministrativa non èstata disposta, perché ciò non sia avvenu-to essendo evidente che le sue risultanz epotrebbero comportare violazioni di legg ee di contratto e comunque individuar ecomportamenti perseguibili al di fuori del -le norme del codice penale, essendo pro-babile si siano verificati - quanto meno -fatti censurabili per superficialità e leg-gerezza nella conduzione della azienda sot-to il profilo degli approvvigionamenti, de -gli inventari, del magazzinaggio, dei bilan-ci e della gestione aziendale ;

chi siano le quarantanove persone -tra dirigenti ed operai dell 'ALFASUD e ti-tolari delle ditte di commercializzazione d irottami - raggiunte dalle comunicazionigiudiziarie e se, per quanto riguarda idipendenti della azienda, i loro nomi coin-cidono con quelli emersi dalla eventual eindagine amministrativa disposta dal Mini-stero, dall'IRI o dalla FINMECCANICA ;

infine, quale sia il valore del predet-to milione di pezzi, distinto per componen-ti e per date di acquisto, quale quello at-tribuito allorché venne deciso di disfarse-ne e quali le ragioni di tale decisione, com-ponente per componente .

(4-03292 )

PARLATO. — Al Ministro dell'agricol-tura e delle foreste . — Per conoscere qualiconcrete ed autonome, urgentissime ini-ziative, al di là delle norme comunitariee della politica CEE, sia stato deciso di

perseguire per difendere sin qui dalla so-stanziale indifferenza nei confronti di tal ecomparto e, nel prossimo futuro, ancorpiù dell'ingresso della Spagna nella CEE ,con la sua rilevante produzione che, pro -vocando problemi di eccedenza, potrebbe colpire in maniera pesantissima il set-tore squilibrato dell'olivicoltura nazionale .

(4-03293 )

PARLATO. — Al Ministro per i ben iculturali e ambientali . — Per conoscere:

se sia informato dell'incredibile statodi abbandono in cui trovasi, in Napoli, i lfortino di Vigliena, costruito nel lontan o1706, piccolo ma fedele ed interessant eesempio dell'architettura militare del XVII Isecolo e che fu fatto saltare dagli epigon idegli illusi dalle utopie liberali ed eguali-tarie nate dalla rivoluzione francese, cheavevano costituito la Repubblica napole-tana, il 13 giugno 1799, all'ingresso in Na-poli delle truppe trionfanti del cardinaleRuffo che restaurarono la monarchia bor-bonica sul trono delle « Due Sicilie » ;

se è a conoscenza che nel dicem-bre 1908, alla Camera dei deputati, l'ono-revole Imbriani, insieme ad altri, presen-tò un progetto di legge che ebbe il consen-so del senatore Villari, allora Ministro del-la pubblica istruzione, onde il fortino d iVigliena fosse dichiarato monumento na-zionale - come avvenne - e in quanto taleprotetto ;

quali siano i motivi dello sconcertan-te stato di abbandono che sembra quas ipreordinato a favorire, con l'alibi del de -grado, l 'occupazione dell 'area, circondatada insediamenti industriali e dalla lineaferroviaria, da parte di speculatori insen-sibili alla memoria storica, culturale e darchitettonica rappresentata dal fortino ;

quali concrete ed urgenti iniziative s iintendano assumere - in uno alla indivi-duazione ed al perseguimento delle respon-sabilità del degrado - per restaurare i ru-deri del monumento e valorizzarlo in mo-do adeguato ai significati storici ed archi-tettonici che racchiude e rappresenta .

(4-03294)

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PARLATO E BAGHINO . — Ai Ministr idei trasporti, delle partecipazioni statali,delle finanze e del tesoro . — Per cono-scere :

se sia stato mai analizzato, in tuttele sue implicazioni, il singolare rapport oche lega l'ATI (società controllata) al -l 'ALITALIA (società controllante) e che s iestrinseca nel fatto che l 'ALITALIA è1'« agente generale » dell 'ATI e che, secon-

do dati correnti, dovrebbe percepire no noltre il 2 per cento ;

se siano informati del fatto che, alcontrario, il sistema escogitato costringel'ATI a pagare per « spese di vendita » im-porti iperbolici dei quali la controllat aviene gravata come un costo, così ponen-do in essere un meccanismo di evasionefiscale e di disinvolta remunerazione delcapitale, così come dimostrato dalla ta-bella che segue :

ProventiMedia 9 %sul 50% Differenza Capitalepasseggeri, Spese delle sociale

ANNO cargoe posta

venditaLit/Mil.

% venditetramite

inc .tada « AZ »

°"0«

AT ILit/Mil .

Lit/Mil . agentiLit/Mil.

1974 . 39 .477 4.394 11,1 1 .766 2 .628 6,7 4 .000 65,5

1975 . 45 .832 5 .332 11,7 2 .062 3 .270 7,2 4 .000 81,8

1976 . 58 .915 6 .917 11,8 2 .651 4 .266 7,1 4.000 106, 5

1977 . 80 .070 10 .061 12,6 3 .603 6.458 8,1 4 .000 161,5

1978 . 86 .350 10 .029 12,1 3 .886 6 .143 7,1 8 .476 74,0

310 .648 36 .733 11,9 13.968 22 .765 7,3 489,3 :5=97,86

Come si potrà rilevare dal prospetto ,l'« ATI », sui soli proventi passeggeri, mer-ci e posta (seconda colonna) ha dovut opagare per spese di vendita cifre iperbo-liche (terza colonna) in rapporto a quant orealmente dovuto . Il raffronto percentualelo si può rilevare nella quarta colonna .

Analizzando i dati con una logica obiet-tiva e, atteso che le spese di vendita gra-vano al massimo sul 50 per cento del pro-vento e, per essere cautelativi per il vet-tore, con una media del 9 per cento rico-nosciuta agli agenti di vendita, si hannole cifre riportate nella quinta colonna . Sichiede di sapere a che titolo sono statepagate le cifre riportate nella sesta colon-na che, in percentuale sull 'intero provento(settima colonna), sono astronomiche . In

altri termini, la controllante « ALITALIA »ha escogitato il sistema dell 'agenzia gene -rale facendo fruttare il capitale investitonella controllata al ritmo del 97,86 pe rcento all'anno esentasse (nona colonna) .

La cosa più sconcertante è rilevare chel'incidenza percentuale pagata agli inter -mediari (4,5 per cento) sull'intero proven-to passeggeri, merci e posta è solo il 6 0per cento di quanto viene pagato all 'agente

. .,generale.Gli interroganti chiedono infine di co-

noscere quali iniziative si intendono assu-mere in concreto per modificare sostan-zialmente l 'artificioso meccanismo in pa-rola che, come evidente, costituisce unaoperazione finanziaria estremamente dan-nosa per l'interesse pubblico .

(4-03295 )

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INTERROGAZION EA RISPOSTA ORAL E

GUARRA, TATARELLA, BAGHINO ,MENNITTI E FRANCHI. — Al Presidentedel Consiglio dei ministri e ai Ministridei lavori pubblici, dell 'industria, com-mercio e artigianato, del turismo e spet-tacolo, dell 'agricoltura e foreste e del te-soro . — Per conoscere quali procedure I

siano state seguite e quali strumenti d icontrollo siano stati attivati nella conces-sione dei contributi a fondo perduto edelle agevolazioni creditizie, a persone fi-siche ed a società, previsti dalle leggi ema-nate per la ricostruzione delle zone col-pite dall'alluvione del Vajont .

Per sapere, in riferimento alle recentirivelazioni di stampa, come sia potuto ac -cadere che fondi erogati in base a talileggi siano stati adoperati anche per l'im -pianto di discoteche sulla riviera adriatica .

(3-01741 )

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INTERPELLANZ A

I sottoscritti chiedono di interpellare i lGoverno :

a) per conoscere gli intendimenti del-la condotta dei competenti Ministeri sull anota questione della crisi idrica, che af-fligge ormai da troppi anni molte provinc ee numerosi comuni siciliani, atteso che igoverni della regione siciliana, succedutis ida oltre un trentennio, sono stati costan-temente abulici ed incapaci e non si sonomai preoccupati della ricorrente penuri ad'acqua, emergente in primavera e accen-tuantesi nei mesi caldi, sia per l ' irrigazio-ne degli agrumeti sia per la siccità estiva ,al punto che intere città come Palermo eCatania restano colpite da una acuta eprolungata sete, mentre già in aprile mol-ti comuni agricoli, bisognevoli di adeguat erisorse idriche, restano affetti da una gra-vissima carenza d'acqua ;

b) per sapere se la recente ed irre-frenabile esplosione di rabbia, avvenuta aPalagonia (provincia di Catania), sia stat avalutata nel suo giusto significato, com euna inevitabile conseguenza della politicacontraddittoria, assenteista, dissipatrice ,corrotta e corruttrice, imputabile a caren-za di interventi efficaci e risolutivi, se èvero che un esperto del settore, il pro-fessor Pizzolo, ha testualmente dichiarato :« Non è in realtà che l'acqua manchi, so-no le condutture ridotte in pessimo stat oche disperdono l'acqua. È come metteredei liquidi in un colabrodo. Ad esempio aPalermo la dispersione di acqua è del 45per cento e a Catania del 55 per cento .E si tratta di grandi città, che hanno rin-novato in gran parte le loro condutture .Figuriamoci quello che accade nei paesi ,dove alla scarsità di acqua si aggiunge l adecrepitezza delle tubazioni » ;

c) per sapere se non ritenga che i lcaso di Palagonia, provocato da reiterat ee prolungate inadempienze a tutti i livelli ,debba costituire un monito ed un ammae-stramento per tutti i governanti e per tut -

te quelle forze politiche che si sono di-stinte in una ininterrotta sequela di colpe ,di intrallazzi, di errori, di inettitudini edi veri e propri reati comuni e soprattut-to debba dare luogo ad una rigorosa in-chiesta, sia nei confronti degli amministra-tori disonesti, sia degli speculatori e pro-fittatori, sia nei confronti dell 'Ente acque-dotto siciliano, la cui insipienza è stata lacausa scatenante della rivolta, inchiesta d atempo invano reclamata a gran voce da iconsiglieri comunali e dai dirigenti localidel MSI-destra nazionale con esposti, di-scorsi, manifesti e pubblici comizi, nonch ésollecitata da una assidua e vigorosa azio-ne politica svolta dai rappresentanti elet-tivi missini alla provincia, alla regione, e dal Parlamento nazionale ;

d) se soprattutto, smettendo il picco-lo e meschino cabotaggio degli inganni ,dei palliativi, delle promesse a vuoto, de ipalleggiamenti di responsabilità e dei prov-vedimenti frammentari, sporadici ed alibi-stici, il Governo non ritenga di intervenireimmediatamente ed adeguatamente per unasoluzione completa della crisi idrica d iPalagonia a mezzo dei relativi ministeri ,della Cassa per il Mezzogiorno, della regio-ne siciliana e di tutti gli altri organi com-petenti, nonché per l ' impostazione e la rea-lizzazione di un organico piano idrico re-gionale, che affranchi la Sicilia dalla seteendemica, in cui l'hanno ridotta l'inerzi ae la nequizia umane, sia infine per la pre-ventiva opera di risanamento, indispensa-bile ad evitare l 'allargamento di una in-controllabile protesta popolare, i cui pro-dromi è dato cogliere in altre zone etnee ,quali ad esempio i comuni di Caste]. diIudica, Ramacca, Mineo, maggiorment ecoinvolti nel dramma della sete, nonché inaltrettanti punti nevralgici, in fase di ebol-lizione, compresi nell'agrigentino e nel nis-seno, per non parlare, con l'approssimars idella stagione estiva, della ritornante an-nuale penuria d'acqua delle più grandi rit-ta siciliane .

2-00416) « SANTAGATI, LO PORTO, MACALUSO,

RALLO, TRANTINO » .

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Stampa effettuata negli Stabiliment iTipografici Carlo Colombo S. p. A.in Roma, Via Uffici del Vicario, 15